Hight School

di janerizzoli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


~~Posò i suoi libri sul banco, si sfilò la giacca e si sedette.
Adorava Fisica per lei era un immenso mondo pieno di possibilità.
Nonostante avesse solo diciassette anni e frequentasse l'ultimo anno delle superiori poteva vantarsi di avere un livello di conoscenza pari a quello di una studentessa universitaria o più.
Spesso le avevano detto di saltare direttamente al college perché altrimenti si sarebbe solo annoiata ma lei credeva che se lo avesse fatto avrebbe perso molto, perché ogni momento della vita va vissuto nel modo giusto.

La lezione passò molto velocemente e mentre si accingeva a uscire dall'aula un mano le toccò la spalla.

“ Ciao, scusa, Lena giusto?”

La ragazza riconobbe subito la voce, Kara Danvers, capitano della squadra di calcio, non che ragazza più popolare della scuola da quando appena arrivata fece vincere subito il campionato alla scuola, la chiamavano Supergirl, e sua cotta fin dal primo giorno che l'aveva vista.

“ S..s..s..si”

“ Bene, ciao, io sono Kara”

Era rimasta impietrita, zero saliva, cuore che dalla velocità a cui batteva poteva essere benissimo sentito ad un chilometro di distanza.

“ Senti, volevo chiederti se...se potevi darmi qualche ripetizione”

“ Vuoi che ti aiuti con Fisica?”

“ Con Fisica, Chimica insomma un ripasso generale”

“ Ma tu sei molto brava, in tutto, non ne hai bisogno”

“ Si...ma...vedi...vorrei migliorare...sai per il college”

“ Va bene non ci sono problemi”

Sul volto della bionda davanti a lei si allargò un enorme sorriso.

“ Ottimo, mi daresti il tuo numero di telefono così possiamo metterci d'accordo”

Lena gli dettò le cifre del suo numero e subito dopo il suo suono.

“ Ecco ora anche tu hai il mio, bene allora ti scrivo ok, ciao”

“ Ciao”

Era successo tutto così in fretta, Kara le aveva parlato, aveva il suo numero di telefono e avrebbero passato del tempo insieme, al solo pensiero iniziava a mancarle il respiro.


********************************************


La suoneria dei messaggi la fece sobbalzare, non riceveva mai messaggi.

Ciao Lena, pensavo che se domani non hai da fare, dopo scuola potevi venire da me per iniziare a studiare -

Lena era un turbinio di emozioni, entusiasta all'idea di passare del tempo con Kara, agitata per il fatto che sarebbero state sole in una stanza per ore.
E se faceva o diceva qualcosa di stupido?

Domani non ho niente da fare, va benissimo.

Perfetto allora finita la scuola andiamo insieme a casa mia XOXOXO

A domani.

********************************************

Le prime due ore le sembrarono lunghissime, mentre era intenta a prendere alcuni libri nel suo armadietto qualcuno le si avvicinò.

“ Ciao”

Lena si voltò e accanto a lei appoggiata alla fila di armadietti c'era Kara che le sorrideva.

“ Ccciao”

“ Allora se ti va bene appena finisco l'allenamento  andiamo a casa mia.”

“ Ok, perfetto, che cosa vuoi studiare oggi?”

“ Iniziamo con Fisica, che ne dici?”

“ Va bene, adoro la Fisica”

“ Senti...visto che abbiamo lezione insieme...io...pensavo...”

La bionda si contorceva le dita nevosa.

“ Posso accompagnarti in classe?”

Lena rimase un attimo in silenzio.

“ Ma se ti sembro troppo invadente io me ne vado”

“ NO! No, no va bene, anzi, mi farebbe molto piacere”

“ Davvero?”

“ Si”

A quel punto Kara fece un gesto che Lena non si aspettava proprio.
 La prese sotto braccio.

“ Dai allora andiamo”

Lena era sopraffatta da quello che provava, era abbracciata a Kara, teneva la testa bassa mentre l'altra le parlava perché averla così vicina la rendeva felice e nervosa al tempo stesso.

“ Eccoci qua”

La ragazza la osservava, stava per dire qualcosa quando arrivarono le sue amiche.

“ Ciao Kara, dai andiamo a sederci devo dirti un sacco di cose”

“ Si, certo, ma io volevo”

“ Dai, parlerai dopo con le secchiona asociale”

E la trascinarono via fino al' ultima fila di banchi, Lena invece come sempre si sistemò nella prima fila, sempre seguendo con lo sguardo Kara che la ricambiava dispiaciuta.
La lezione finì e Lena uscì dall'aula per recarsi alla lezione successiva.

“ Ehi, Lena aspetta”

Sentì urlare alle sue spalle ma fece finta di non sentire poi una mano l'afferrò.

“ Ehi, Lena”

Kara aveva il fiatone, aveva corso per raggiungerla.

“ Mi scuso per le mie amiche, sono state davvero maleducate e io con loro”

“ Non ti devi scusare infondo è quello che sono, no?”

“ Non è vero, lo so, vorrei riparare”

“ Lascia stare dai, ci sono abituata”

“ No, non ci si deve abituare ad una cosa del genere”

“ Eppure è così”

“ Senti, dammi la possibilità di farti cambiare idea”

Lena era silenziosa.

“ Perfaaaaaavoreeeeee”

Il volto di Kara la fece sorridere.

“ Ok”

“ Ottimo allora a dopo”

La ragazza, entusiasta, le schioccò un bacio sulla guancia e corse via continuando a salutarla.
Lena presa alla sprovvista da quel gesto portò la mano alla guancia dove ancora sentiva il calore delle labbra d Kara, il suo volto era rosso fuoco e il suo cuore batteva a mille.
Kara le aveva dato un bacio, certo un bacio veloce sulla guancia ma pur sempre un bacio.

 

 

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


~~La giornata scolastica era finita, aveva rivisto Kara di sfuggita nei corridoi e tutte le volte si era resa conto che la ragazza la guardava sorridendoli.
Il suono dei messaggi la richiamò alla realtà.

Ciao, ho finito l'allenamento ora, il tempo di fare una doccia e ti raggiungo all'ingresso. XOXO

Va bene

Lena si diresse all'ingresso e si mise seduta sui gradini osservando il mondo attorno a lei.

“ Ciao, sognatrice”

Lena si voltò nella direzione da cui arrivava la voce.

“ Come scusa?”

“ Avevi gli occhi persi nel nulla, a cosa stavi pensando?”

A Lena capitava spesso di perdersi nei suoi pensieri, vedeva il mondo oltre il reale, le sue conoscenze le mostravano un'infinità di mondi gli uni accanto agli altri.

“ Non te lo dico o mi prenderai in giro”

“ Non ti prenderò in giro, lo giuro”

“ Osservavo i vari mondi che ci sono là fuori”

“ Vari mondi?”

Disse Kara osservando oltre le spalle della mora con aria interrogativa.

“ Si, secondo le teorie della Fisica Quantistica tutto quello che esiste, esiste solo perché lo vediamo e ognuno di noi vede una realtà diversa”

“ Davvero?”

La ragazza annuì.

“ Forte, raccontata da te la Fisica mi piace di più”

Lena arrossì lievemente.

“ Dai andiamo ti faccio strada”

Le due ragazze si avviarono lungo la strada, parlarono del più e del meno o meglio Kara parlava e Lena ascoltava.
Dopo poco si fermarono.

“ Eccoci, questa è casa mia”

Lena osservò la casa, era semplice, bianca con il tetto rosso, il giardino era ben tenuto e due auto modeste erano parcheggiate nel vialetto, niente a che vedere con casa sua che era un enorme villa dall'architettura moderna e fredda, praticamente quasi tutta inutilizzata visto che erano rimaste solo lei e sua madre.
Le due ragazze entrarono.

“ Mamma sono a casa”

“ Mamma è dalla vicina a fare due chiacchiere”

“ Alex che ci fai a casa?”

Alex era la sorella maggiore di Kara e frequentava il secondo anno di college.

“ Ho un paio di giorni liberi e lei invece è?”

“ Lei è Lena Luthor una mia compagna di classe, Lena lei è Alexandra, detta Alex, mia sorella”

“ Piacere di conoscerti”

“ Piacere mio... Lena...Lena...oh...quella Lena? La famosa Lena?”

Kara era diventata rosso fuoco alle spalle di Lena dove si dimenava per dire a sua sorella di tapparsi quella maledetta bocca.

“ Come? Famosa Lena?”

Chiese la ragazza.

“ Nel senso che...io... si ho parlato di te a casa, che speravo mi avresti aiutato con le materie e che, nel caso, avresti passato del tempo qui e che ora dobbiamo proprio andare a studiare”

Kara prese Lena per una mano e la trascinò fino in camera sua, entrarono come furie nella stanza sbattendo la porta; dall'impeto della corsa caddero tutte e due sul letto.
Lena si ritrovò così distesa sul letto di Kara con ancora lei che le teneva la mano, non osava muoversi.

“ Scusa mia sorella, non perde occasione per prendermi in giro”

“ E' simpatica”

“ Si, quando dorme!”

“ Non dire così, una sorella è un legame unico”

“ In realtà lei non è proprio mia sorella”

“ In che senso?”

“  Quando avevo  dodici anni i miei genitori morirono in un incidente e rimasi sola al mondo per fortuna i Danvers mi presero con loro ”

“ Allora abbiamo qualcosa in comune”

“ Come sarebbe?”

Le due ragazze si misero sedute sul bordo del letto.

“ Anche io sono stata adottata o meglio mio padre mi ha riconosciuta, sono il frutto di una relazione extra coniugale, quando mia madre morì io avevo sei anni e mio padre mi portò a casa Luthor.
Sentii Lilian che ne parlava nello studio con il suo avvocato, non mi ha mai accettata, Lex era suo figlio io sono solo l'errore di suo marito”

Kara era in silenzio certo la sua vita era stata dura ma almeno aveva una famiglia che l'amava, Lena era completamente sola, senza accorgersene strinse la mano della ragazza, che finalmente si rese conto che ancora erano unite, si voltò verso Kara e le sorrise.

“ Che bella coppia che siamo”

“ Già”

“ Dove ci mettiamo a studiare?”

“ Ehm...avevo pensato di studiare qui, sul tappeto, la scrivania è troppo piccola”

Lena guardò per terra.

“ Ma forse tu sei abituata ad un tavolo, una sedia”

Kara gesticolava nervosa.

“ In effetti non ho mai studiato per terra ma va bene”

Le sorrise sedendosi per terra e la bionda si rilassò.
Aprirono i libri.

“ Da dove vuoi cominciare? Ripassiamo l'ultima lezione o proprio dall'inizio?”

“ Dall'inizio, almeno avrò più tempo.”

“ Più tempo per cosa?”

“ Ehm....io....più tempo per...per...ripassare, si, ripassare, ecco”

“ Ok capisco”

Iniziarono a studiare ogni tanto Kara chiedeva a Lena di spiegargli meglio qualcosa, un passaggio oppure un intero paragrafo.

“ Uffa! Così proprio non ci riesco”

Kara prese i suoi libri e alzandosi andò a mettersi accanto a Lena che per stare più comoda si era messa distesa a pancia sotto e assumendo la sua stessa posizione.
Lena era rimasta di sasso, Kara le si era messa accanto, spalla contro spalla, sentiva distintamente il suo profumo e questo decisamente non la aiutava a concentrarsi.

“ Ecco, ora va meglio non riesco a capire con i libri al contrario”

Disse voltandosi verso Lena che ora si ritrovava la faccia di Kara praticamente a non più di tre, quattro cm.

“ Dai spiegami ancora questa equazione”

La ragazza annuì incapace di dire altro.

“ Ssssi, allora...”

 

 

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Capitolo 3
*** cap.3 ***


~~Le ore passarono veloci.

“ KARA, LA TUA AMICA RESTA A CENA DA NOI?”

La voce della madre riportò alla realtà le due.

“ Lena rimani a cena qui?”

“ A cena? Ma che ore sono?”

“ Sono le 18:55”

“ Oh mio Dio, sono in ritardo Lilian non tollera che io ritardi”

Iniziò a sistemare i libri.

“ Come non tollera i ritardi, ma sei a studiare mica ad un rave”

“ Non importa se non sono a casa per le 19 rimango senza cena”

“ Ma...”

“ Mi spiace tanto ma ora devo proprio andare”

Lena corse via velocemente e Kara rimase immobile sulla porta di camera.

*********************************************

“ Allora, la tua amica rimane?”

Chiese la madre quando Kara entrò in cucina.

“ Lena se né andata, ha detto che se non è a casa per le 19 sua madre la fa rimanere senza cena”

“ Come?”

“ Ha detto che sua madre non tollera i ritardi”

“ Allora mi sa che stasera non mangerà povere ragazza”

“ Perché?”

“ Perché la casa dei Luthor è a circa mezz'ora da qui”

“ Oh no, e io non gli ho neanche chiesto se voleva un passaggio”

************************************************

Era ormai mezzanotte passata ma Lena non aveva la minima intenzione di spegnere la luce, osservare le stelle dal balcone la rilassava, la giornata era stata così eccitante che non le importava neanche di essere rimasta senza cena, si decise ad entrare sotto le coperte ma poco dopo, all'improvviso, sentì bussare alla porta finestra del balcone, si voltò spaventata ma poi la figura che c'era oltre il vetro la rassicurò, Kara era sul balcone, le mano sui fianchi, impettita, i capelli sciolti svolazzavano al vento.

“ Kara cosa ci fai qui? E come hai fatto?”

La ragazza entrò nella stanza.

“ Non volevo che rimanessi senza cena”

E le mostrò dietro le spalle uno grande zaino rosso che contrastava alla perfezione con la maglia blu della scuola.

“ Ma come hai fatto, siamo al primo piano”

“ Non ti ho detto che so volare?”

Rise la ragazza.

“ Ma....”

“ Ho saltato la recinzione, poi ho corso più veloce della luce per il tuo immenso giardino,  sperando che non avessi cani, volevo mandarti un messaggio ma poi ti ho vista dalla finestra così mi sono arrampicata lungo il muro”

“ E hai fatto tutto questo per portarmi la cena?”

La bionda arrossì.

“ Bé, si, ecco io...io...era colpa mia se tu...”

“ Ma no che non era colpa tua, io ho perso la cognizione del tempo”

“ Si ma potevo chiederti se avevi un orario da rispettare è solo che stavo così bene con te”

“ Davvero?”

“ Si, io, io, mi sembra tutto più facile quando me lo spieghi tu”

Lena sorrise, arrossendo leggermente.

“ Allora hai fame?”

“ In effetti si, sono arrivata a casa alle 19:35 e come immaginavo mia madre aveva fatto portare via tutto”

“ Mi spiace”

“ Lascia stare e poi Supergirl è venuta a salvarmi no?”

Kara sorrise e fece per sistemarsi gli occhiali che si rese conto di non portare.

“ Sai, credevo che non portassi gli occhiali solo quando giochi”

“ In effetti si, per giocare sono scomodi, e poi ho pensato che per saltare un muro di cinta e correre probabilmente rincorsa da cani inferociti era meglio senza, non è che ne abbia davvero bisogno ma mi hai vista giocare? Non sapevo ti piacesse il calcio”

Lena arrossì.
In effetti non le piaceva e non ne capiva nulla ma le piaceva Kara e quello bastava.

“ Io..io... si qualche volta e poi ci sono le tue...vostre foto in bacheca”

“ Eh si, bene allora ti invito alla mia prossima partita giocheremo contro la Daxam High School”

Lena sorrise.
Si misero sedute per terra, Kara prese dei panini dallo zaino e glieli porse.

“ So che sei abituata a cose di alta cucina ma faccio dei panini da urlo”

“ Grazie, vanno benissimo”

Lena morse il primo panino e nella sua bocca si scaturì una festa, era abituata a cibo di alta classe ma quel panino aveva qualcosa di eccezionale.

“ Allora? Ti piace?”

“ E' eccezionale, davvero buonissimo”

“ Grazie è il mio preferito, speravo tanto che piacesse anche a te”

Lena le sorrise e Kara le passò una lattina di Coca Cola.

“ Non l'ho mai bevuta, non mi è permesso”

“ Oh, scusa io...”

“ Al diavolo, dammi qua”

Lena le prese di mano la lattina, la stappò e ne bevve un bel sorso, non si aspettava che fosse così frizzante così le andò un po di traverso e iniziò a tossire.
Kara le corse subito a fianco.

“ Ehi, tutto bene?”

“ Si..si..”

“ Sicura?”

Lena annuì ancora.

“ Grazie”

Kara non si era mossa di un centimetro guardandola fissa negli occhi, a Lena mancò il respiro all'improvviso e non era colpa della bibita gassata.
Kara alzò la mano e delicatamente spostò una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio di Lena sfiorando poi il suo volto.
Passarono alcuni istanti di silenzio poi Kara si schiarì la voce.

“ Si...bene...allora...”

Si spostò un po' poggiando la schiena al letto.

“ Allora Lena, raccontami qualcosa di te”

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


~~“ C'è poco da dire su di me”

“ Non dire così, sei eccezionale, so che il club degli scacchi vince ogni anno il campionato da quando ci sei tu”

“ Come lo sai?”

“ Ehm...io...anche io ho visto la bacheca”

“ Si, adoro gli scacchi, sembrano un gioco noioso ma è pieno di strategia e adrenalina devi pensare cinque mosse avanti se vuoi vincere, studiare l'avversario capire i suoi punti deboli i suoi ragionamenti”

“ Non l'avevo mai visto così è un po'  come le partite di calcio, devi prevedere cosa farà l'avversario se lo vuoi dribblare e segnare, ti va di insegnarmelo?”

“ Vuoi imparare a giocare a scacchi?”

“ Si, così magari migliorerò anche nel calcio”

“ Mi farebbe davvero piacere”

Parlarono per ore, Lena non era più così nervosa con Kara e Kara stava conoscendo Lena, la vera Lena, non era quella che dicevano a scuola cioè una snob piena di soldi che non si abbassava a parlare con i comuni mortali, Lena era una ragazza semplice, un po'  chiusa forse per via della sua famiglia ma davvero una splendida persona e Kara era veramente contenta di aver seguito il suo istinto.
All'improvviso Lena alzò la testa verso la finestra.

“ O mio Dio ma è l'alba”

Kara si voltò anche lei.

“ Abbiamo parlato tutta la notte, fortuna che oggi è sabato”

Il chiarore dell'aurora si alzava da dietro l'orizzonte.

“ Dai vieni”

Kara le porse la mano, Lena istintivamente la prese e la bionda la condusse sul balcone, mano nella mano.
Il sole sorgeva e riscaldava l'aria man mano che saliva verso il cielo.
Kara deglutì e facendo affidamento su tutto il suo coraggio passò un braccio sulle spalle di Lena che si sentì tirare verso l'altra, la guardò ma Kara continuava a fissare l'orizzonte sembrava quasi che non respirasse i suoi muscoli erano tutti in tensione ma passato lo smarrimento iniziale Lena si lasciò andare verso Kara che a quel contatto si rilassò un po'.
Le due non dissero nulla ma rimasero in quella posizione fino a che il sole non fu alto nel cielo o almeno fino a quando lo stomaco di Kara non iniziò a brontolare.

“ Kara hai fame?”

“ Ehm...si...che vergogna”

“ Ti preparo qualcosa per colazione?”

“ Cosa? Ma no grazie e poi cosa direi a tua madre: salve signora mi sono intrufolata in camera di sua figlia stanotte per portarle dei panini violando una proprietà privata e arrampicandomi sul muro di casa sua?”

“ Lilian non fa colazione con me, in realtà noi non mangiamo quasi mai insieme e poi prende delle pillole per dormire e non si sveglia prima delle nove”

“ Non mangi mai con lei?”

“ A lei non interessa passare del tempo con me”

“ Che peccato perché io passerei sempre il mio tempo con te”

Lena prima si stupì e poi arrossì.

“ Cioè...sei davvero simpatica...e...io...cioè...senti ti va invece di andare a fare colazione in un posto che conosco?”

“ Io e te?”

“ Si, vedrai ti piacerà”

Lena ci pensò un attimo su, quale altra opzione aveva, scendere e mangiare da sola per poi mettersi a studiare tutto il giorno.

“ Ok accetto”

“ Allora mettiti qualcosa che andiamo”

Solo allora Lena si rese conto di come era vestita o meglio non vestita, infatti la sera prima era molto caldo e prima di entrare a letto si era messa solo il sopra del pigiama cioè una canottiera di raso e sotto niente poi l'arrivo di Kara l'aveva distratta e era rimasta in mutande tutto il tempo.

“ Kara ma potevi dirmelo che ero in mutande!!!”

“ Pensavo lo sapessi”

E poi sinceramente a Kara non dispiaceva quello che vedeva.

Lena si coprì con le mani come se la cosa potesse fare la differenza, e corse in bagno.

“ Dai Lena che sarà mai, siamo tutte uguali e poi hai un gran bel corpo”

Disse Kara alla porta chiusa del bagno, ma non ebbe risposta, forse era stata troppo invadente e ora Lena non le voleva più parlare.
Si allontanò andando a sedere sul letto, si stava preparando mentalmente un discorso di scuse degno di un diplomatico quando la porta si aprì.

“ Lena io mi scuso avrei dovuto ma...”

“ Lascia stare non hai fatto nulla di male ho avuto solo una reazione esagerata, vogliamo andare?”

“ Certo”

Kara prese lo zaino e si diresse verso la finestra.

“ Kara?”

“ Si?”

“ Noi terrestri usiamo le porte”

Kara la guardò prima confusa poi scoppiarono a ridere entrambe.

“ Si forse hai ragione è meglio la porta”

Attraversarono l'enorme villa, Kara si guardava intorno, era piena di quadri, opere d'arte ma nessuna foto di famiglia o meglio c'erano foto con Lilian, Lionel e Lex e poi c'erano foto di Lena ma non molte e questa cosa fece davvero male a Kara.

 

 

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Capitolo 5
*** cap.5 ***


~~Si sedettero ad un tavolino, il locale era praticamente vuoto a quell'ora di sabato mattina.

“ Cafè Parigi? Mi piace”

“ Anche a me”

La cameriera si avvicinò loro.

“ Ciao Kara, non corri oggi?”

“ Ciao Megan, no oggi mi voglio solo godere la giornata e la compagnia, lei è Lena una mia compagna di scuola”

“ Piacere di conoscerti Lena, allora cosa vi porto?”

“ Lena cosa vuoi?”

“ Avete le ciambelle?”

“ Si certo”

“ Allora io prendo una ciambella con lo zucchero e un succo grazie”

“ Anche per me”

“ Bene arrivano subito”

La cameriera si allontana con l'ordine.

“ Non ti facevo tipo da ciambelle”

“ In realtà sono anni che non le mangio, da quando mio padre è morto, era lui che me le portava, a me e a Lex e le mangiavamo insieme”

“ Mi spiace”

“ Non ci pensare, oggi non voglio essere triste, voglio anche io godermi la giornata e la compagnia”

Arrivò l'ordine e iniziarono a mangiare.

“ Sono proprio come quelle che mi portava mio padre”

Kara sorrise nel vedere Lena così felice.

“ Lena hai da fare oggi?”

“ Non più degli altri giorni, perché?”

“ Avrei pensato...vorrei...”

Kara giocherellava con il dolcetto che aveva tra le mani.

“ ...ti va di passare la giornata con me?”

Lena era rimasta in silenzio.

“ Ma che sciocca ovviamente avrai cose più interessanti da fare che perdere tempo con me”

“ Mi farebbe davvero molto piacere passare del tempo con te”

Kara rimase sorpresa ma il sorriso che si irradiò dal suo volto bastò ad illuminare tutto il mondo di Lena.

“ Davvero?”

“ Si, che mi proponi?”

Kara aveva fantasticato su quella scena da più di un anno, da quando il primo giorno nella nuova scuola aveva visto Lena, le era sempre mancato il coraggio ma aveva lavorato sodo per diventare abbastanza interessante da poterle piacere.

“ Vorrei mostrarti il mio segreto”

“ Il tuo segreto?”

“ Si, sai, a volte mi capita di sentirmi come un aliena, come se fossi l'ultima della mia razza ma ho un posto dove mi sento “a casa” e vorrei mostrartelo”

Lena le sorrise, era felice, nel giro di pochi giorni la sua vita era cambiata radicalmente.
Finirono di mangiare e uscirono.


***********************************************

Arrivarono a casa Danvers, entrarono.

“ KARA ANNE* DANVERS!!”

La ragazza si fermò.

“ Oh Rao!!!”

“ Si può sapere dove hai passato la notte? Vuoi farci venire in infarto a me e a tuo padre?”

“ Scusa mamma, sono rimasta da Lena”

La donna notò la ragazza solo dopo aver girato l'angolo.

“ Buon giorno signora”

“ Buon giorno anche a te, finalmente ti conosco, e tu potevi almeno chiamare e dirmi che non tornavi”

“ Scusa ancora”

“ Che ha combinato questa volta Kara? Ciao Lena”

Disse Alex entrando nella stanza ma senza fermarsi.

“ Buongiorno Alexandra”

“ Chiamami pure Alex... cognatina”

Kara sbiancò.

“ Cosa ha detto tua sorella?”

“ Buona mattina....ha detto buona mattina...ora andiamo, vieni Lena”

Le due si diressero verso la camera.

“ Arrivederci signora mi saluti Alex”

“ Certamente”

La madre andò in cucina dove la figlia maggiore stava bevendo del caffè.

“ Non dovresti essere così con tua sorella”

“ Ma dai è divertente”

“ No, non lo è, lei non lo è stata quando ci hai presentato Maggie, Kara ha lavorato duro in questo anno, Lena le piace davvero tanto, anche se ho sentito cose non tanto belle sulla sua famiglia, ma Lena mi sembra una brava ragazza, quindi cerca di non farle fare brutte figure.”

“ A quello ci pensa da sola e lo so che è stata la prima a sostenermi con Maggie ma  dai, ammettilo, un po' è divertente quando perde tutti i suoi “superpoteri” e diventa una umana imbranata come tutti”

“ Si hai ragione un po' è divertente”

 

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* ANNE è un rimando al secondo nome di Buffy l'ammazzavampiri

 

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


~~Le due ragazze entrarono in camera.

“ Mi tolgo la maglia della scuola e sono pronta”

Si spogliò rimanendo in reggiseno davanti a Lena che imbarazzata si voltò immediatamente.

“ Oh, scusa è che sono abituata a fare la doccia con le mie compagne”

“ N-n-n-non f-f-fa nie-te”

“ Almeno così siamo pari con stanotte”

Rise Kara e Lena non poté fare a meno di ridere anche lei.

“ E' molto lontano questo posto?”

Chiese Lena, Kara sorridendo alzò l'indice al cielo.
Lena alzò la testa ma non capiva.

“ E' sopra di noi”

Ancora Lena non riusciva a capire.

“ Vieni”

Le due uscirono e poco distante dalla camera di Kara, in alto c'era una botola che lei aprì.

“ Io...io...non...”

“ Che c'è?”

Non voleva passare per una fifona agli occhi di Kara così fece appello a tutto il suo coraggio e iniziò a salire.
Quella scala le sembrava infinita, aveva le mani sudate, teneva gli occhi chiusi e il suo cuore batteva all'impazzata.

( Non guardare giù, Lena NON guardare giù)

 Paradossalmente quando saliva in alto si sentiva come se cadesse dal 20esimo piano poi però come per magia si sentì afferrare da delle braccia forti che la tenevano stretta.
Non riusciva ancora a muoversi e tremava un po'.

“ Lena che hai?”

Le chiese Kara preoccupata.

“ Io...io...ho paura dell'altezza”

Kara rimase un attimo in silenzio.

“ Lo so è da sciocchi, sono solo pochi gradini ma...”

“ Ascolta se non te la senti va bene ma ci sono io qui con te e io non ti lascio cadere”

Lena la guardò e sorrise.
Kara riusciva a infonderle uno strano coraggio.
Sempre tra le braccia dell'altra salì fino in cima.
Kara chiuse dietro di se la botola.

“ Tutto bene?”

La ragazza annuì.

“ Vieni, per di qua”

Kara indicò la parte destra della soffitta, dove c'era una tenda che copriva l'altra metà della stanza.
Una volta scostata la tenda Lena si trovò davanti una stanza completamente diversa.
Appesi al soffitto c'erano centinaia di cristalli che colpiti dalla luce del sole che filtrava dalla finestra illuminavano tutto di una luce arcobaleno.

“ Benvenuta nella mia Fortezza della Solitudine”

“ La tua cosa?”

“ La mia Fortezza della Solitudine, quando ci siamo trasferiti qui ho chiesto a mio padre se mi lasciava un posto solo per me e lui ha acconsentito, qui tengo tutti i ricordi della mia vita passata e quando sono triste vengo qui.”

Lena si guardò ancora intorno, vide da un lato un materasso con alcune coperte sopra, uno stereo e un grande baule.
Si accomodarono sul materasso con le spalle poggiate alla parete.
Tutto intorno brillava.

“ E' bellissimo qui”

“ Vedi, questi cristalli erano di mia madre, li aveva messi tutti nella mia stanza quando nacqui così da non aver paura la notte, dopo l'incidente mi fecero prendere solo poche cose, questi cristalli, le foto e qualche altro oggetto che tengo in quel baule”

“ Deve essere stata dura”

“ All'inizio si, il mio mondo era esploso in un attimo, ero sola, sola in un mondo che non conoscevo per fortuna i Danvers sono veramente delle brave persone e mi vogliono davvero bene”

Lena abbassò la testa pensierosa.

“ Che hai Lena?”

“ Deve essere bello avere qualcuno che ti vuole bene”

Kara capì subito quello che voleva dire, Lena non aveva avuto la fortuna che aveva avuto lei.
Si spostò leggermente verso di lei e le passò il braccio dietro le spalle tirandola a se.

“ Io sarò sempre tua amica e ti proteggerò sempre. Lo prometto”

“ Prometti?”

“ Lo prometto”

Un debole sorriso si levò sul volto di Lena.
La notte passata in bianco si fece sentire a tutte e due e così si addormentarono, fu solo quando il telefono di Kara suonò che le due si destarono.

“ Ma? Ci siamo addormentate?”

“ E' mia madre che ci dice che il pranzo è pronto.”

A quel punto Kara alzò gli occhi allarmata.

“ Tua madre, Lena, non le hai detto nulla”

“ Non ti preoccupare non si sarà neanche accorta della mia assenza”

“ Come?”

“ Il sabato va a pranzo in qualche rinomato club e non vuole la sua NON figlia con se”

“ Quindi saresti stata sola”

“ Si, avrei studiato tutto il giorno”

Kara la guardava dispiaciuta.

“ Allora rimani a pranzo da noi”

“ Io non vorrei disturbare”

“ Non disturbi e poi ho già detto a mia madre di mettere un piatto in più”
 

 

 

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


~~La tavola era apparecchiata per cinque, nell'aria un ottimo profumo e voci, risate e...felicità.
Lena non era abituata a tutto questo anche quando era piccola in casa sua alle 12 si mangiava, in silenzio ognuno aveva la sua porzione nel piatto e una volta finito si tornava a lavorare, solo in poche occasioni le era concesso di “ divertirsi” giocando a scacchi con Lex o con suo padre.

“ Venite ragazze”

Le due entrarono in cucina.

“ Lena hai avvertito tua madre che resti qui a pranzo?”

La ragazza rimase per un attimo in silenzio, Kara notò il suo sguardo triste.

“ Si, signora, ho già avvertito”

Rispose abbassando lo sguardo, odiava mentire ma era più facile che dire che nessuno la stava aspettando.
Kara le passò una mano sulla schiena sorridendole, aveva capito.

“ Non chiamarmi signora, chiamami Eliza e lui è Jeremiah”

“ Piacere di conoscerti Lena”

“ Piacere mio”

Si sedettero a tavola e iniziarono a pranzare.

“ Allora Lena raccontaci qualcosa di te, cosa ti piace, cosa non ti piace, hai il fidanzato o...la fidanzata? Insomma ti piace qualcuno?”

Alex iniziò a punzecchiare le due.

“ Alex non importunare Lena è nostra ospite”

“ Non la sto importunando è solo che sono curiosa di conoscere la mia futura co...”

Lena la guardò curiosa.
Kara invece quasi si strozzò con il boccone che aveva in bocca.

“ Co...mpagna di battute su di te Kara”

“ C'è poco da dire su di me”

“ Cosa ti piace?”

“ Mi piacciono gli scacchi, la matematica, la fisica, la chimica”

“Anche io le adoro, studio medicina al college,  Kara invece fino ad un anno fa odiava fisica e chimica poi magicamente è diventata la sua passione che strano non credi?”

“ Non è vero”

“ Ma se io e papà abbiamo fatto di tutto per fartela entrare in testa”

“ Sarà successo un miracolo”

“ Si, l'apparizione di un angelo”

“ Alex, dai, smettila, tua sorella è solo maturata, Lena vuoi delle fragole?”

“ No grazie, sign...Eliza, sono allergica”

“ Oh, scusami non lo sapevo”

“ Non fa nulla”

“ Anche Kara ha un'allergia e anche molto forte”

Lena guardò la ragazza.

“ A cosa sei allergica?”

“ Alla kryptonite è una sostanza che si trova nei sonniferi e nei sedativi alle persone normali provoca solo sonnolenza e rilassamento a me, invece, mi uccide, che ci vuoi fare, perdita dei sensi, tachicardia e la mia pelle diventa verdognola”

“ E' perché sei un aliena l'ho sempre detto”

Kara fece la linguaccia ad Alex.

“ Qualcosa che ti fermasse ci doveva pur essere non è vero Supergirl?”

“ Tutti i grandi supereroi hanno il loro punto debole”

Il pranzo continuò in modo leggero, dopo le due ragazze decisero di andare a fare una passeggiata, salutarono e uscirono.
Si diressero verso il parco, la giornata era soleggiata e una lieve brezza soffiava quel tanto che bastava per non sentire troppo il caldo.
In una parola, perfetta.
Camminarono per un po' poi decisero di sedersi all'ombra di un albero.

“ Allora ora tocca a te raccontarmi qualcosa”

“ Che vuoi sapere?”

“ Non so, cosa ti piace e cosa no, se hai hobby, cosa vuoi fare in futuro, insomma raccontami chi sei”

“ Allora, il mio vero nome è Kara Zorel, sono nata ad Argo City, a dodici anni sono stata adottata dai Danvers, amo giocare a calcio, mi piace andare al cinema e adoro scrivere e vorrei diventare reporter un giorno”

“ Reporter? Bello”

“ E tu cosa vuoi fare da grande?”

“ Quello che voglio io non conta, sono una Luthor, se Lex non torna dovrò mandare avanti la Luthor Corporetion”

“ Lex è tuo fratello?”

“ Si, è mio fratello”

“ E dove è adesso?”

“ Non lo so, ha preso una brutta strada qualche anno fa, prima mi chiamava ma ora è molto che non lo fa”

A Kara si stringeva il cuore, vedere una creatura così dolce dover soffrire in quel modo non lo sopportava.
Rimasero in silenzio, nessuna delle due aveva voglia di parlare, volevano solo godersi la presenza l'una dell'altra.
Kara si fece coraggio e piano piano posò la sua mano su quella di Lena, che all'inizio si stupì poi anche lei ricambiò la stretta.
Fu Lena a rompere il silenzio.

“ Vorrei tanto diventare ricercatrice, trovare la cura per le malattie che affliggono l'umanità, vorrei avere un'azienda tutta mia, ho già il nome L-Corp, dove poter far tutto questo e riscattare il nostro nome”

“ Sono sicura che ce la farai, sei in gamba, eccezionale e io credo in te”

“ Davvero?”

“ Si, non smetterò mai di credere in te”

I loro occhi non smettevano di cercarsi.

“ Senti, tra una settimana giocheremo l'ultima partita della stagione, quella che decreterà la squadra vincitrice del campionato, ti va di...non so...se non hai da fare...di venire a vedermi giocare?”

“ Ne sarei felice”

“ Davvero?”

La ragazza annuì.

“ Allora domenica prossima Supergirl darà il meglio di se”

Gli occhi azzurri di Lena l'attiravano e inevitabilmente i suoi si posarono sulle sue labbra, aveva delle bellissime labbra rosse che dovevano essere morbidissime.
Si morse il labbro, i loro volti inconsciamente si avvicinavano.

“ EHI, KARA!!”

Una voce le riportò alla realtà.
La ragazza si voltò.

( Accidenti a te Winn sei sempre il solito guasta feste)


 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


~~La settimana passò molto velocemente, tra compiti e risate, ormai le due ragazze erano inseparabili.
Arrivò il giorno della partita e le due squadre scesero in campo, insieme a Lena c'erano anche Alex, e i suoi genitori.

“ Che emozione se vincono sarà il secondo anno di seguito”

Kara era in testa alla sua squadra, il fischio di inizio decretò il via alla fatidica sfida.
Alex intanto cercava di spiegare a Lena qualcosa in più.

“ Sai la Daxam è l'acerrima rivale della National anche l'anno scorso la finale fu disputata da loro ma grazie a Kara non ci fu proprio partita”

“ In effetti è strabiliante come Kara si trasformi quando entra in campo, all'improvviso diventa Supergirl, una volta che si toglie gli occhiali e indossa la maglia blu e rossa della scuola non la ferma più nessuno e poi è anche un'ottima studentessa è veramente fuori dal comune”

“ Ah, ma non lo era fino a che non ci siamo trasferiti ma poi ha incontrato te e tutto è cambiato”

“ Me?”

“ Si, è da più di un anno che si impegna negli studi per far colpo su di te, non te ne sei accorta?”

“ Io...io...no”

Lena arrossì.

“ Forse non dovevo dirtelo”

“ Io...non credevo...”

Un forte boato attirò l'attenzione di tutti, Kara aveva segnato.
 Proprio in quel istante l'arbitro fischiò la fine del primo tempo.
National 3, Daxam 1.

“ Dai vai”

“ Dove?”

“ Negli spogliatoi farà piacere a Kara vederti”

Lena scese negli spogliatoi e trovò Kara a ridere e scherzare con le altre ma quando la vide il suo volto si illuminò ancora di più.

“ Lena!”

Le corse incontro.

“ Hai visto? Stiamo vincendo alla grande e nel secondo tempo voglio fare almeno altri due gol”

Poi avvicinandosi al suo orecchio sussurrò.

“ E uno lo voglio dedicare a te”

Lena arrossì e una voce richiamò le ragazze in campo.
Kara prese dalla mucchio la borraccia con il suo nome.
Tutte erano già uscite, ma la ragazza voleva rimanere un attimo da sola con Lena.

“ Vieni accompagnami”

Lungo il  tragitto la giovane bevve in modo da essere ben idratata prima di iniziare di nuovo a giocare.

“ Kara!?”

La chiamò Lena.

“ Si?”

Allungandosi, verso Kara, posò un delicato bacio sulla guancia dell'altra, molto vicino alle labbra.
Kara rimase un attimo immobile.

“ Diciamo che è un porta fortuna”

Il sorriso che si formò sul volto di Kara poteva illuminare l'intero sistema solare.
Le due si guardarono ancora per un po', fino a che Kara non perse il sorriso portandosi le mani al petto, d' improvvido sbiancò cadendo a terra e perdendo i sensi.
Lena era terrorizzata.

“ KARA!!”

Si chinò su di lei e si accorse che respirava male ed era tachicardica.

“ AIUTO! VI PREGO AIUTATEMI! KARA STA MALE!”

Poi si riprese e fece appello a tutta la logica di cui era capace iniziò il primo soccorso sempre cercando di attirare l'attenzione di qualcuno, arrivò il suo allenatore che non vedendola rientrare in campo era andato a controllare dove fosse.

“ Che è successo?”

“ Non so è caduta a terra”

Il volto di Kara aveva preso uno strano colorito verdastro.
L'allenatore corse immediatamente a chiamare i soccorsi che arrivarono poco dopo presero Kara e la portarono immediatamente al pronto soccorso.

*************************************************

Erano passate due ore e nessuno sapeva nulla di Kara, in sala d'aspetto c'erano la madre, il padre, la sorella e Lena.
Tutti erano in profondo silenzio.
Improvvisamente una porta si aprì e ne uscì un dottore.

“ Dottore come sta Kara?”

“ Vostra figlia sta bene, per fortuna qui al DEO abbiamo un ottimo reparto predisposto per gli shock anafilattici gli abbiamo somministrato l'antigene giusto in tempo ma molto ha fatto il soccorso che ha ricevuto prima dell'arrivo dell'ambulanza, quello le ha salvato la vita”

“ Possiamo vederla?”

“ Ora sta dormendo ma penso che nel tardo pomeriggio non ci siano problemi è una ragazza d'acciaio si riprenderà benissimo”

Detto questo il dottore se ne andò e la tensione si allentò.
Lena senza accorgersene iniziò a piangere.

“ Grazie di cuore Lena per aver salvato mia figlia”

Eliza abbracciò forte la ragazza che in quel istante dette fondo a tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento.

 

Lena era sdraiata a letto, pensava solo ed esclusivamente a Kara e a quello che le aveva detto sua sorella cioè che da un anno si era impegnata per attirare la sua attenzione ma soprattutto al fatto che aveva rischiato di perderla per sempre.
Avrebbe voluto andare a vederla quel pomeriggio ma aveva pensato che era meglio se c'era solo la sua famiglia troppe emozioni non le avrebbero fatto bene, lei sarebbe andata il giorno dopo subito dopo scuola.

 

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Capitolo 9
*** Cap. 9 ***


~~“ Ciao”

Kara alzò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo.
Quando vide chi era il suo volto si illuminò di un bellissimo sorriso.

“ Lena, ciao, vieni entra”

Lena si avvicinò al letto e si sedette su di esso a fianco a Kara.

“ Allora come ti senti oggi?”

“ Molto bene, mi sto riprendendo, il mio allenatore il signor J'onn J'onzz, è passato questa mattina voleva vedere come stavo e dirmi che abbiamo vinto il campionato per 3 a 1 e mi ha detto inoltre che è tutto merito tuo se mi sono salvata”

“ Non credo sia merito mio è stato lui che ha chiamato i soccorsi io ho fatto solo quello che ci hanno insegnato a scuola”

“ E ti sembra poco? E' quello che mi ha tenuta in vita, tu sei il mio sole giallo, il signor J'onzz mi avrà anche salvata chiamando i soccorsi ma è Lena Luthor la mia eroina”

Le prese la mano.

“ Sai ero terrorizzata al pensiero di perderti”

Lena fissava il pavimento davanti a lei imbarazzata.
Kara rimase un attimo in silenzio.

“ Tu non mi perderai mai, ehm,  a tal proposito io vorrei...chiederti una cosa”

Ora toccava a Kara essere imbarazzata.

“ Certo dimmi”

“ Io...io...volevo sapere se...tu...insomma se tu...andavi al ballo di fine anno con qualcuno?”

La ragazza rimase un attimo spaesata dalla domanda.

“ Ecco io...Jimmy Olsen me lo ha chiesto...”

“ Oh, capisco”

Si notò subito il cambiamento sul volto di Kara, un ombra di delusione mista a gelosia si impossessò di lei.

“Ma io in realtà non vorrei andarci con lui...non sono tipo da “ragazzo””

Per un attimo Kara si riprese.

“ Allora...”

Stropicciava la rivista tra le sue mani.

“ Se ti va dico...ecco...se ne avessi voglia...ti andrebbe di venirci con me?”

Il cuore le batteva all'impazzata e i pochi secondi che trascorsero dalla domanda alla risposta le sembrarono infiniti.
Anche il cuore di Lena batteva all'impazzata, Kara le aveva chiesto di andare al ballo, era tutto quello che aveva sempre desiderato.

“ Sarei molto lieta di andare al ballo con te, Kara Danvers”

“ Davvero?”

“ Si, ma allenta la presa, la CatCo non sarebbe felice di vedere come tratti la sua rivista”

Kara guardò la rivista nelle sue mani, era diventato qualcosa di contorto e illeggibile, lo distese e lo stiracchiò un po'.

“ In effetti hai ragione”

“ Kara?”

“ Si?”

“ Quella che hai avuto era una reazione allergica?”

Kara annuì.

“ Si, ma non riescono a capire come possa essere successo”

“ Io forse lo so, mi hai detto che sei allergica solo alla kryptonite e che i sintomi si sviluppano quasi istantaneamente all'assunzione di essa”

“ Si, ma dove vuoi arrivare?”

“ Quando ti hanno portata via in ambulanza, inconsciamente ho raccolto da terra la borraccia, quella con il tuo nome e mentre aspettavamo tue notizie in sala d'attesa osservando la borraccia ho riflettuto su quello che ti era successo, sai che sono molto brava in chimica così oggi a scuola ho analizzato il contenuto di essa”

“ E allora?”

“ Kara, sei stata drogata, nell'acqua c'erano tracce di Kryptonite, ho paura che ti volessero sedare non sapendo che sei allergica”

“ Ma non è possibile”

“ Spero di sbagliarmi ma la presenza della Kryptonite non lascia molti dubbi, dobbiamo scoprire chi è stato”

“ E come facciamo?”

“ Non ti preoccupare, porterò la borraccia nei laboratori della Luthor Corporetion e la farò analizzare come si deve, dobbiamo però dare un volto a chi lo ha fatto”

“ Il corridoio degli spogliatoi ha un servizio di vigilanza, potremmo visualizzare i filmati magari si vede qualcosa, il problema sarà farci dare il permesso”

“ A quello ci penso io, essere una Luthor ha anche i suoi vantaggi, la nostra famiglia ha donato molti soldi alla scuola non credo che faranno problemi”

Lena prese la mano di Kara.

“ Scoprirò chi voleva farti del male”

Ancora una volta erano sole, l'una vicina all'altra.

“ Lena io...”

Il momento era perfetto.
La pelle di Lena era così liscia e morbida, le sue labbra così invitanti, posò una mano sulla guancia della ragazza e le si avvicinò le loro fronti si unirono.

“ Kara, tesoro, ti ho portato la roba per cambiarti, oh ciao Lena”

Le due si allontanarono immediatamente.

“ Ciao mamma”

( Tempismo perfetto, mamma!)

************************************************

Due giorni dopo Lena si presentò davanti  Kara con in mano una chiavetta USB.

“ E questa cos'è?”

“ Questi sono i filmati di sorveglianza dei corridoi degli spogliatoi, te l'ho detto che essere una Luthor può avere anche dei vantaggi”

“ E allora?”

“ Non indovinerai mai quello che ho scoperto”

Le due ragazze andarono nella Fortezza della Solitudine di Kara dove la chiavetta venne inserita nel portabile di Lena e una seria di immagini iniziò a scorrere sullo schermo.

“ Vai avanti, si ecco guarda qui è poco prima che le squadre entrino negli spogliatoi alla fine del primo tempo, guarda c'è una figura che entra nel vostro spogliatoio”

“ Non si vede bene però”

“ Aspetta, ho fatto due chiacchiere con Winn,  quel ragazzo è un genio, e mi ha installato un programma professionale”

Lena con poche mosse riuscì ad ingrandire l'immagine.

“ La conosci?”

“ Ma quella è Rhea Queen l'allenatrice delle Daxam”

“ Guarda cosa ha in mano”

“ Ma quella è la mia borraccia”

“ Non credo, penso che quella fosse un'altra borraccia perché poco dopo uscirà portandola via e tu l'hai trovata nello spogliatoio, credo che l'abbia sostituita”


“ E adesso che facciamo?”

“ Facciamo vedere il video alla preside, sono sicura che lei saprà cosa fare”
 


 

 

 

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Capitolo 10
*** Cap. 10 ***


~~Le due ragazze bussarono alla porta della preside.

“ Prego, avanti”

“ Buon giorno preside Grant avrebbe un minuto da dedicarci?”

“ Ma certo, venite, sedetevi”

Le due ragazze lo fecero.

“ Kara vedo che stai meglio, ci hai fatto prendere un bello spavento lo sai? Allora cosa posso fare per voi?”

“ E' proprio per quello che è successo a Kara che siamo qui, sospettiamo che sia stata drogata”

“ E un'affermazione molto audace la vostra e cosa ve lo fa pensare?”

“ Ho trovato delle tracce di un sedativo nel  l'acqua di Kara e pensiamo che sia stata Rhea Queen a mettercela”

“ Queste sono accuse pesanti avete delle prove a riguardo?”

“ Per essere sicura ho fatto analizzare tutto nei laboratori della Luthor Corporetion ed è saltato fuori che si, l'acqua è stata contaminata, in più hanno trovato le impronte della Queen sulla borraccia e per finire abbiamo il filmato di sorveglianza che mostra l'allenatrice entrare nello spogliatoio poco prima della fine del primo tempo della partita”

Lena mostrò tutto alla preside.

“ Vedo che avete fatto un lavoro di tutto rispetto, se le cose stanno così provvederò immediatamente a denunciare l'accaduto”

“ Grazie signora Grant”

“ E di cosa? Di dire la verità?”

Le due ragazze uscirono dall'ufficio.

“ Spero vada tutto bene, sai mi sento un po' in colpa a denunciare l'allenatrice delle Daxam”

“ Perché? Lei non credo che si senta in colpa per quello che ha fatto”

“ Lo so, mai io....”

“ Kara, non sei una cattiva ragazza stai solo facendo giustizia magari lo ha già fatto a qualche altra ragazza oppure lo rifarà e non è così che si vincono le partite”

Le due ragazze erano l'una davanti all'altra, immobili, gli occhi che si cercavano fino a quando Kara non li abbassò ancora una volta sulle labbra rosse di Lena, una grande voglia di baciarla si insinuò in lei, si morse il labbro e avvicinò il suo viso a quello di Lena che non pareva avesse voglia di spostarsi, pochi cm tra di loro.

DRIIIIIIIIIIIINNNNN

Il suono della campanella le fece sobbalzare.

“ Dobbiamo andare in classe”

I ragazzi uscirono dalle loro classi.

“ Già dobbiamo andare in classe”

 

Passarono alcuni giorni e le due ragazze vennero chiamate nel' ufficio della preside.

“ Buon giorno signora preside, ci ha fatto chiamare?”

“ Si, Prego ragazze sedetevi”

Le due lo fecero.

“ Ho delle notizie per quello che riguarda cosa è successo a Kara”

Le due rimasero in silenzio aspettando che la donna andasse avanti.

“ Dopo che ho denunciato tutto la polizia il comitato amministrativo della Daxam ha fatto delle indagini, ed è emerso qualcosa di sconvolgente”

Le ragazze ascoltavano attente.

“ Pare che fatti strani siano accaduti da quando la signora Queen ha iniziato ad allenare le Daxam, misteriosamente dopo il suo arrivo la squadra è salita dagli ultimi posti in classifica fino ai primi, in tutte le partite importanti pare che il capitano o il pezzo forte della squadra avversaria si sentisse improvvisamente stanca da non poter più giocare cosa che ha permesso alle Daxam di vincere numerose partite e questo succedeva con tutte le squadre che allenava da ultime in classifica a capoliste”

“ Quindi in poche parole non l'ha fatto solo a me?”

“ No, diciamo che per la Queen era un'abitudine drogare le avversarie”

“ Visto cosa ti avevo detto, Kara”

 La ragazza annuì.

“ Solo che questa volta Kara ha avuto una reazione allergica e la cosa le è sfuggita di mano”

“ Dovrete sicuramente testimoniare e forse avere un confronto con la Queen, ve la sentite?”

Un confronto diretto era qualcosa di veramente importante.

“ Si!”

Rispose sicura Lena.

“ Per Kara questo ed altro”

La ragazza la guardò e sorrise, nascondeva una sicurezza e una determinazione inimmaginabile non capiva perché non le mostrasse al mondo.

“ Bene allora vi farò sapere se ci sarà bisogno di voi credo proprio che ci andranno con i piedi di piombo con lei”


*************************************************


La fine della scuola si avvicinava e con essa anche il ballo di fine anno.
Il telefono di Lena suonò e il nome sul display la fece sorridere.

“ Ciao Kara”

“ Ciao Lena, senti sei libera questo pomeriggio?”

“ Si sono libera, perché?”

“ Ti andrebbe di accompagnarmi a trovare un abito per il ballo?”

“ Ma certo”

“ Bene allora ci vediamo al nostro cafè tra un ora”

“ OK, ciao”

Le due ragazze si incontrarono nel posto prefissato avviandosi poi verso il centro commerciale.
Iniziò la loro ricerca i primi tre negozi non dettero i risultati sperati ma poi all'improvviso a Kara si illuminò il volto.

“ E' lui!”

Lena si voltò, Kara fissava un bellissimo abito lungo blu elettrico con finiture rosso fuoco e una cintura dorata in vita .

“ Dai provatelo”

La ragazza non se lo fece ripetere due volte, lo prese e entrò nel camerino mentre Lena continuava la sua ricerca.

“ Come sto?”

Lena si voltò distrattamente, per poi rimanere imbambolata.

“ Certo mi devi immaginare con i capelli sciolti e un filo di trucco”

“ Se...se....sembra fatto per te”

“ Si è lui, lo sento”

Kara girò il cartellino del prezzo e sul suo volto sparì il suo bellissimo sorriso.

“ Che c'è Kara?”

“ Non me lo posso permettere”

“ Ma dai, pago io”

“ No, non voglio, ho risparmiato volevo comprarlo con i miei risparmi ma non sono abbastanza”

La ragazza tornò in camerino a cambiarsi per poi uscire e rimetterlo al suo posto.

“ Ma Kara...”

“ Lascia stare Lena ne troverò un' altro”

Disse uscendo dal negozio.

Lena trovò un abito nero, lungo senza spalline a cui abbinò un copri spalle viola scuro.

“ Uffa, il ballo si avvicina e io come al solito sono in ritardo”

“ Dai andremo da un' altra parte sono sicura che lo troverai in tempo”

Kara annuì ma non ne era molto sicura.

 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


~~Mancava poco più di una settimana al famigerato ballo e Kara ancora non aveva trovato l'abito.

“ Uffa, ho girato tutti i negozi e niente non ce né uno che mi piaccia”

“ Stai tranquilla, lo troverai”

Kara giocherellava con la tazza di cioccolata che aveva davanti.

“ Lena...senti...cambiando discorso...ti va di andare a cena e poi al cinema sabato sera?”

“ Vuoi dire un appuntamento?”

Kara divenne rosso fuoco e per poco non affogava nella cioccolata.

“ Ehm...no...ma che appuntamento...cioè...io...non crederai...insomma...”

Respiro profondo.


“SI! un appuntamento, Lena ti va di uscire con me sabato sera?”

“ Ne sarei felice”

Kara ancora una volta si illuminò.

“ Allora ti faccio sapere l'orario e penso a tutto io”

**************************************************

Sabato sera Kara passò a prendere Lena e poi si avviarono verso il centro città.

“ Eccoci arrivate”

Lena osservò l'entrata del locale, era un ristorante molto carino, semplice ma con carattere.

“ Prego”

Kara aprì la porta e fece cenno a Lena di entrare.

“ Buona sera, avete prenotato?”

“ Si un tavolo per due, a nome Danvers”

“ Ma certo, prego seguitemi”

“ L' uomo le portò fino ad un tavolino, appartato, apparecchiato in modo elegante e con una candela accesa al centro”

“ Prego, mando subito qualcuno”

Kara spostò una sedia.

“ Prego Lena”

“ Grazie, ma è un posto davvero stupendo”

“ Mi fa piacere che ti piaccia, non è come i ristoranti super rinomati a cui sarai abituata ma la cucina è ottima”

“ E' perfetto e poi è la compagnia ad essere ottima”

***************************************************

Cenarono in modo rilassato, la cucina era semplice ma non aveva nulla da invidiare alla cucina dei grandi ristoranti.

“ Allora, cosa andiamo a vedere?”

“ Vediamo”

Kara prese dalla tasca il telefono.

“ Ci sono otto film, guarda”

Lena prese il telefono, Un “documentario” che non l'attirava, un cartone, ne faceva a meno, un horror che era da escludere, uno in particolare attirò la sua attenzione, ma si vergognava un po' di proporlo a Kara.

“ Allora te ne piace qualcuno?”

“ Sono indecisa”

“ Anche io”

“Facciamo così”

Lena chiamò il cameriere.

“ Scusi ha per caso un foglio e una penna?”

Il ragazzo annuì e tornò poco dopo con ciò che gli era stato chiesto.
La ragazza strappò il foglio in otto pezzi e su ognuno scrisse qualcosa, poi li ripiegò e li mise davanti a Kara.

“ Che vuoi fare?”

“ Lasceremo che sia il caso a scegliere”

“ Mi piace”

Lena prese la mano di Kara e insieme scelsero il bigliettino, lo aprirono e lessero il titolo.

“ Ok allora andremo a vedere questo.”

**************************************************************************

All'uscita del cinema Kara sembrava entusiasta.

“ Questo film è stato davvero bellissimo, il loro amore era così vero anche se erano di due mondi così diversi erano così simili, e l'improvviso allontanamento di Amanda senza dare una spiegazione, Christopher che non capisce il perché, per poi scoprire che era tutta colpa  della famiglia di lei e poi il passare degli anni a pensare l'uno all'altra e la magia di quella lettera dopo quarant'anni, il ritrovarsi e lo scoprire che nessuno dei due aveva smesso di amare l'altro e la promessa di non lasciarsi più”

“ Insomma deduco che ti è piaciuto molto”

“ Piaciuto? L'ho amato, sinceramente mi sono ricreduta perché non è il genere che di solito vado a vedere punto più sugli horror ma si è stato bellissimo”

“ Bene perché ti devo dire una cosa”

Kara si fermò a guardarla, Lena prese di tasca i foglietti di prima.

“ Vedi io non sapevo come dirti che mi piacciono i film romantici avevo paura che mi prendessi per una sciocca e così ho scritto su tutti lo stesso titolo”

Kara osservava i foglietti e lo sguardo colpevole e dolce di Lena.

“ Oh Lena...io non penserei mai che tu sia sciocca, e sai qual è stata la parte più bella del film?”

“ Quella in cui si ritrovano?”

“ No, quella in cui tu eri accanto a me”

A Lena, a quelle parole iniziò a battere forte il cuore tanto che pensò che Kara lo potesse sentire, gli occhi azzurri che la fissavano l'agitavano e la tranquillizzavano al tempo stesso, era forse questo l'amore?
Kara le prese il volto avvicinandolo al suo, potevano sentire l'una il respiro dell'altra, e tutto ciò che avevo intorno di colpo era svanito le loro labbra si incontrarono erano morbide e sapevano di pop corn era un momento perfetto, il bacio fu dolce e delicato si staccarono e si guardarono negli occhi sorridendosi Kara allora si fece ancora avanti e questa volta il bacio fu più passionale, più deciso non esisteva più nulla intorno a loro.
Si staccarono ancora.

“ Va tutto bene, Lena?”

“ Va tutto benissimo”

Erano ancora perse l'una nell'altra.

“ Sai una cosa, Kara?”

“ Cosa?”

“ Credo che stia piovendo”

La pioggia infatti stava cadendo molto forte.

“ Oh cavolo dai Lena corri”

Fortunatamente si trovavano ormai nelle vicinanze della casa di Kara e corsero subito al suo interno.

“ Accidenti a questo tempaccio”

“ Kara?”

“ Si mamma c'è anche Lena con me, ha iniziato a piovere e abbiamo fatto una corsa fino a casa”

“ Oh, non me ne ero accorta, ciao Lena, ma siete tutte bagnate andate subito a farvi una bella doccia calda o prenderete un malanno”

Le due si guardarono imbarazzate.

“ Dai ragazze e tu Kara presta qualcosa di asciutto a Lena”

“ Si mamma”

Si avviarono verso la camera di Kara chiudendosi la porta alle spalle.

“ Lena vai prima tu a fare la doccia che io ti trovo qualcosa da mettere”

“ Io...io...”

“ Dai vai, mia madre a ragione altrimenti rischiamo di ammalarci”

Lena si decise e entrò nel bagno, l'acqua calda effettivamente le fece bene.

“ Lena, ti metto i vestiti sulla sedia “

Poco dopo la ragazza li prese, i pantaloni della tuta erano morbidi e la maglia che le lasciava una spalla scoperta profumava di Kara.
Quando uscì la bionda rimase per un attimo a guardarla, anche con i capelli bagnati Lena era bellissima.

“ Vai Kara adesso tocca a te”

“ ...si...si vado subito”

Lena gironzolò per la stanza mentre aspettava Kara, vide molti trofei di atletica e di calcio e poi trovò alcune foto che raffiguravano una famiglia, nella bambina riconobbe Kara gli adulti dovevano essere i suoi genitori.

“ Sono i miei genitori”

Lena non si era accorta che Kara era uscita dal bagno.

“ Scusa io...”

“ Non ti scusare, è in bella vista”

“ Ti mancano?”

“ Ogni giorno, anche se i Danvers sono fantastici mi manca la mia vera mamma e il mio vero papà”

“ Ti capisco, anche se l'ho conosciuta per poco tempo anche a me manca la mia vera mamma e sono contenta che tu abbia trovato qualcuno che ti vuole bene è triste non avere nessuno”

Lena si sedette sul letto.

“ Non posso immaginare come sia ma ora tu hai me e io non ti lascerò mai sola”

Kara con una mano spostò una ciocca di capelli dal volto di Lena.
Il silenzio tra le due diceva molto più di qualunque parola.
Il bussare alla porta fece sobbalzare le due.

“ Si?”

La porta si aprì.

“ Lena tesoro, visto che è molto tardi vuoi rimanere a dormire qui?”

Lena si guardò intorno spaesata.

“ Ma che ore sono?”

“ E' 1:30 e fuori piove molto se vuoi tornare a casa tua dico a Jeremiah di accompagnarti ma forse è meglio se resti qui”

“ Non vorrei disturbare”

“ Nessun disturbo e poi a Kara non dispiacerà dormire sul divano per una sera”

“ COOOOOOSAAAAAAA?”

“ Kara, Lena è un ospite non vorrai che dorma lei sul divano?”

“ No, ma...ma...”

“ Allora è deciso, ti preparo le coperte”

La donne uscì dalla stanza.

“ Scusa, io”

“ Non ti scusare mi fa piacere che dormi qui e poi una notte sul divano che sarà mai”

“ Ma il tuo letto è grande potremo dormire insieme”

Kara perse un battito e il respiro e forse anche qualche anno di vita.

“ Io...te...”

Inghiotti perché aveva la bocca ormai secca.

“ KARA IL DIVANO E' PRONTO”

“ ARRIVO MAMMA”

Kara rossa come un peperone uscì dalla stanza, augurando la buona notte a Lena.

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“ Eccomi”

Si buttò a peso morto sul divano, sospirando.

“ Lena ti piace tanto vero?”

“ Si, mi ha anche detto che potevo dormire con lei”

“ E allora che ci fai qui?”

“ Cosa?”

La donna si sedette accanto alla figlia.

“ Kara, tesoro, sei innamorata vero?”

La ragazza annuì.

“ Stasera ho baciato Lena e lei ha corrisposto ma...”

“ Ascoltami tesoro, sei giovane e alla tua età le emozioni sono imponenti, dirò a te quello che dissi a Alex, non importa chi ami, perché l'amore è uno solo, la cosa importane è il rispetto l' una verso l'altra e sappi che io e tuo padre vogliamo solo che tu e Alex siate felici, mi fido di te e so che non farai niente di male ma credo che a Lena farebbe piacere averti accanto visto che è in una casa estranea”

“ Lo credi davvero, mamma”

“ Lo credo”

Kara si alzò e si diresse verso camera sua, bussò alla porta sperando che Lena non dormisse ancora.

“ Avanti”

Kara si sporse alla porta.

“ E' ancora valido l'invito?”

Lena sorrise e si spostò per fare posto a Kara.
La bionda entrò nel letto e si sistemò sotto le coperte, le due ragazze erano imbarazzatissime ma allo stesso tempo felici.
Poi Lena fece qualcosa che in tutta la sua vita non aveva mai fatto, non seguì la ragione ma piuttosto il suo istinto, si spostò e abbracciò Kara che rimase per un attimo immobile poi anche lei corrispose l'abbraccio.

“ Kara?”

“ Si?”

“ Ho tanta paura”

“ Paura? Di cosa?”

“ Ho tanta paura che tutto finisca, per la prima volta in vita mia sono felice e ho il terrore di perdere tutto”

“ Tu non mi perderai mai, sei troppo importante per me”

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Cap. 12 ***


~~La mattina seguente si salutarono e Lena tornò a casa sua.
Il lunedì la mora non era a scuola cosa che demoralizzò molto Kara che le mandò un messaggio, a fine lezioni ancora nessuna notizia da Lena, Kara si preoccupò e decise di passare da casa della ragazza.
Era tutto chiuso, suonò al campanello ma non ci fu risposta, le sembrava strano che non avesse risposto al messaggio ma si disse che forse aveva impegni importanti con la madre.
Il martedì fu lo stesso e uguale il mercoledì.
In casa vedevano che qualcosa non andava.

“ Kara tesoro tutto bene?”

“ Non tanto, mamma”

“ Perché?”

“ Lena”

“ Avete litigato?”

“ No, è questo il punto è da lunedì che non mi risponde ai messaggi, a casa sua non c'è nessuno non è da lei se fosse andata da qualche parte me lo avrebbe detto non credi?”

“ Credo di si ma avrà i suoi motivi”

“ E sabato c'è il ballo, dovevamo andarci insieme ma ora non so...”

Il venerdì quando Kara tornò a casa da scuola trovò una sorpresa ad attenderla.

“ Kara, tesoro, il fattorino ha portato questo per te insieme a questa lettera”

Kara aprì il sacco e all'interno vi era il vestito che aveva visto settimane prima con Lena, si voltò verso la madre anche lei incredula, poi prese la lettera e la aprì e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

“ Ciao Kara, scusami se sono sparita così, ma mia madre ha scoperto di te...di noi e non ha approvato, ha detto che sono una Luthor e una Luthor non fa queste cose, che sono contro natura, ha fatto i bagagli e mi ha costretta a partire confiscandomi il telefono, volevo tanto dirti che mi manchi, che non è colpa tua.
Anche se io non potrò esserci voglio che tu vada al ballo e che indossi il vestito che ti piaceva tanto perché voglio immaginarti così sotto le luci con la musica che ti circonda mentre indossi quel vestito, voglio vederti volare sulla pista da ballo e voglio immaginarmi li con te, vorrei tanto essere li con te e ballare insieme come ho desiderato fin dal primo momento in cui ti ho vista.
Ti Amo e lo farò per sempre. Lena.”

La ragazza alzò la testa verso la madre.

“ Kara che c'è, cos'è successo?”

“ E' di Lena, la madre l'ha costretta ad andarsene perché ha scoperto di noi e non approva e vuole che io vada al ballo che mi goda la serata come l'avevamo immaginata, ma non posso, non posso se lei non è con me”

La ragazza corse tra le braccia della madre e detto fondo a tutte le lacrime che aveva.

“ Oh tesoro, mi dispiace tanto”


Il sabato arrivò e Kara era ancora raggomitolata sul letto a pensare a Lena quando la madre entrò nella stanza.

“ Kara allora hai deciso di non andare?”

“ Non posso andare senza Lena, non avrebbe senso”

“ Lo so, ma lei ti ha chiesto di vivere il ballo anche per lei”

Dicendo questo prese il vestito.

“ E ti ha pure regalato il vestito che ti piaceva tanto, lei vuole che tu non perda questa esperienza”

“ Ma non posso”

“ Fallo per lei, io sarò li per il servizio dei genitori e se proprio non ce la farai ti riporterò personalmente a casa”

La ragazza si convinse e anche se contro voglia si preparò e andò al ballo.
Come immaginava la serata non la emozionava, tutti ridevano scherzavano ma a lei mancava qualcosa, aveva un vuoto dentro, le mancava Lena.
Era seduta ormai da quasi due ore in un angolo, aveva rifiutato ogni invito, ogni tentativo dei suoi amici di farla divertire, quando alzando lo sguardo vide qualcosa che la sorprese.
Lena dall'altra parte della palestra che cercava qualcuno con lo sguardo, che cercava lei.
Era bellissima nel suo abito nero e i capelli raccolti, per un attimo le mancò il fiato.
Si alzò e con passo veloce e deciso si diresse verso di lei.

“ Lena!”

La ragazza si voltò illuminandosi.

“ KARA!”

Le corse incontro abbracciandola.

“ Sei venuta”

“ Non potevo mancare, avevo promesso, e mia madre faccia quello che vuole non mi importa, io voglio te”

Rimasero in quella posizione per un tempo infinito.

“ Lena?”

“ Si?”

“ Ti va di ballare?”

La ragazza annuì e le due si diressero verso il centro della sala.
Iniziarono a ballare, una, due, tre canzoni poi iniziò un lento, ondeggiavano al ritmo della musica, Lena appoggiò la testa sul petto di Kara e si lasciò cullare dal battito del suo cuore.

“ Ti amo”

Quelle due parole, sussurrate al suo orecchio da Kara le fecero correre un brivido lungo la schiena, alzò la testa.
La ragazza la guardava intensamente e i suoi occhi azzurri risplendevano sotto le luci della sala.

“ Lena, anche io ti amo”

Lena si perse a quelle parole ma non aveva paura perché era tra le braccia di Kara e li si sentiva a cas. Kara la guardava, Kara la vedeva.

“ Kara....io...”

Le porte della palestra si spalancarono e con passo deciso Lilian Luthor entrò nella sala, al suo fianco tre uomini vestiti di nero.
Lena rimase immobile.
La donna le si parò davanti.

“ Lena, davvero credevi che non mi sarei accorta di nulla?”

“ Mamma...io...”

“ Ti prego di seguirmi senza fare tante storie, e di dimenticare questa piccola e inutile ragazzina, tu porti il nome dei Luthor e anche se non te lo meriti lo devi onorare”

Kara si frappose tra la ragazza e la madre.

“ Lei non vuole quella vita”

La donna le si avvicinò ma Kara rimase immobile.

“ Oh ma non mi interessa cosa vuole lei, l'importante è il potere, Lex è tornato e ha bisogno di un'assistente, quindi scostati e dimentica Lena”

“ No!”

“ Non hai nessun potere decisionale non l'hai ancora capito, piccola ragazzina?”

“ La prego di non rivolgersi in quel modo a mia figlia o a Lena sono due ragazze meravigliose e non dovrebbe trattare così sua figlia”

Eliza arrivò al fianco di Kara.

“ Lei deve essere Eliza Danvers la madre “ adottiva” di Kara”

Lilian sottolineò vivamente “ adottiva”.

“ Vedo che ha fatto bene i compiti”

Le rispose sicura Eliza, non aveva mai potuto soffrire quella donna, la sua arroganza, il suo sentirsi superiore agli altri.

“ Bisogna essere sempre cinque mosse avanti se si vuole  vincere, e lei non ha diritto di dirmi come crescere mia figlia visto che lei ha cresciuto due mostri contro natura, non è normale quello che sono”

“ Vede signora Luthor, io non pretendo che le mie figlie siano perfette, io voglio che le mie figlie siano felici, voglio che abbiano a loro fianco qualcuno che le ami, le guardo e vedo la felicità nei loro occhi, non voglio che abbiano una vita “normale” se questo non è quello che sono e non le rende felici e se lei non accetta sua figlia solo perché ama una ragazza io sarò più che felice di prenderla con me perché, probabilmente per colpa della sua ottusità e arroganza non si è mai resa conto di che persona meravigliosa sia Lena è una ragazza intelligente e brillante e sono sicura che avrà successo nella vita anche senza di lei o il suo nome”

“ Lei crede di potermi fermare da sola?”

“ Non lo so, ma ci proverò con tutte le mie forze”

“ Bene allora, ragazzi prendete Lena”

I due uomini fecero per andare verso Lena.
Kara le si mise davanti.
Anche Eliza era pronta.

“ Loro non sono sole, dovrete vedervela anche con me”

 Winn si unì al terzetto.

“ E anche con me”

“ E con me”

“ E con me”

Piano piano tutta la scuola si parò in difesa delle due ragazze, che guardavano i loro compagni battersi per loro.

“ Come vede signora Luthor sua figlia non è sola, ha tanti amici e credo che per lei sia giunto il momento di andare”

La voce della preside Grant arrivò forte e sicura, anche la donna si mise a difesa delle due.

“ Lei non si intrometta, tutto quello che vede è qui solo per la grande generosità dei Luthor, non si permetta più di parlarmi così”

“ Signora Luthor so benissimo che la sua famiglia ha donato migliaia di dollari alla scuola ma c'è qualcosa che va ben oltre il denaro, questa cosa è l'amore e il queste due ragazze vedo solo amore, rispetto e sincerità l'una verso l'altra, cosa che non posso dire di vedere in lei, si supportano e proteggono a vicenda, e non permetterò che questo finisca, la scuola c'era prima dei Luthor e ci sarà anche senza le vostre donazioni.”

“ La pensa davvero così?”

“ Fermamente”

“ Se ne pentirà, ve ne pentirete tutti”

La donna girò i tacchi e se ne andò.

“Non finisce qui e tu Lena scordati di tornare a casa, tu non sei una Luthor, non lo sei mai stata piccola e inutile ingrata”

 


La serata finì e le due ragazze decisero di tornare a casa a piedi.
Camminavano in silenzio, non servivano le parole bastavano loro, l'essere l'una a fianco all'altra riempiva i loro cuori.

“Lena?”

“ Si?”

“ Mi dispiace per quello che ha detto tua madre”

“ Lascia stare, non mi ha mai voluta, sono sempre stata lo sbaglio di suo marito e servivo solo a quello, a ricordarle che aveva preferito un'altra a lei in realtà non ho mai avuto una famiglia”

“ Ma ora tu hai me, la mia famiglia...la TUA famiglia, che non sarà perfetta o ricca ma ha qualcosa che non si può comprare, un amore infinito per te e Lilian potrà fare quello che vuole noi ti proteggeremo sempre, e se lei ti farà cadere Supergirl sarà li e ti prenderà al volo ”

Lena era felice, quella ragazza chiassosa e imbranata le aveva regalato quello che per tutta la sua vita aveva voluto, l'amore incondizionato, quell'amore che aveva sentito solo nella sua vera madre.
Si alzò un po' sulle punte e baciò Kara, i Luthor avevano un grande potere ma gli mancava quello più potente di tutti.

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Capitolo 13
*** Cap. 13 ***


~~Oggi nel mondo qualcosa è cambiato, dopo tanto tempo e tanto dolere finalmente è stata scoperta una cura per una delle malattie più spaventose che affliggevano l'umanità.
Milioni di persone potranno vivere quella vita che in passato è stata negata a molti, non sarà più una diagnosi a decretare il loro destino, potranno andare avanti con le loro vite e essere tutto ciò che vogliono essere.
Tutto questo lo devono ad una persona che non si è mai arresa, ad una persona che la vita ha deciso di mettere a dura prova, ma la vita non sapeva di avere a che fare con una guerriera invincibile.
Questa donna che ha sconfitto innumerevoli difficoltà ha dedicato la sua vita al prossimo, questa donna è Lena Luthor che ha saputo riabilitare il nome della sua famiglia dopo lo scandalo di più di un decennio fa, ha preso in mano quello che restava e con fatica e coraggio l'ha riportato all'antico splendore e forse anche più perché oggi la L- Corp è una delle industrie più potenti al mondo e molta gente deve alle sue creazioni una vita migliore.
Luthor è stato per molto tempo un nome di cui avere paura, era sinonimo di illegalità e scorrettezza soprattutto dopo lo scandalo che portò all'arresto di Lilian e Lex Luthor ma c'era qualcuno che non era come gli altri, la seconda figlia, Lena, è una persona completamente diversa a cui sta a cuore il bene di tutti quelli che la circondano.
Lena Luthor e la L- Corp sono il futuro del mondo un futuro che grazie a lei sembra meno spaventoso.

                                                                        Kara Danvers

La donna richiuse il giornale, un leggero sorriso si era formato sul suo volto.

( E brava Kara, ce l'hai fatta, ora sei davvero una reporter, e il tuo primo articolo è proprio su di me)

La mora si voltò verso la grande finestra a vetri e osservò il cielo azzurro come se si aspettasse che qualcuno potesse comparire da li.
Un velo di tristezza le comparve negli occhi, erano passati anni da quel giorno, quel giorno che cambiò la sua vita e che resterà indelebile nella sua mente e nel suo cuore.
Aveva lavorato duro per dimenticare, aveva lavorato duro per realizzare il suo sogno, ora era seduta lì, nel suo ufficio e anche la sua casa, al cinquantesimo piano della L-Corp, la società che aveva sempre sognato, che aveva creato da sola dopo la caduta dei Luthor, si sfiorò le dita cercando sollievo in quell'anello dimenticandosi che non  c'era, le mancava giocare con esso la tranquillizzava.
Era stato un errore una distrazione e adesso non c'era e la sua assenza le dava un senso di freddo.
Bussarono alla porta.

“ Avanti”

Una figura entrò, Lena si voltò verso di essa.

“ Ciao”

“ Ciao”

“ Ti devo timbrare il parcheggio?”

“ Oh no ho fatto un volo...in autobus, si in autobus”

“ Bene”

“ A...a...allora l'hai letto?”

La voce titubante e lo sguardo rivolto verso il Daily Planet appoggiato sulla enorme scrivania.

“ Si, l'ho letto”

E...e come ti è sembrato?”

Lena si alzò dalla sedia fece il giro della scrivania sedendosi poi sul bordo, osservò la donna davanti a lei per qualche secondo, era sempre bellissima e goffa.

“ E' bello, e l'hai cambiato”

“ Eh si, dopo....”

“ Dopo le mie velate minacce?”

“ Non erano proprio velate”

“ Ma hanno funzionato, sono state efficaci, si vede che dopo tutto un po' dei Luthor c'è davvero in me”

“ Questo non è vero e lo sai”

“ Ma ti hanno fatto cambiare l'articolo”

Kara sbuffò.

“ Mi avevi minacciata di non fare più l'amore con me, che dovevo fare? Ho tolto il paragrafo che parlava di te e di Teddy Bear l'orsacchiotto che ti avevo regalato e che porti ancora a letto con noi”

Lena scoppiò a ridere.

“ Ora cosa c'è da ridere?”

“ Uno: non mi pareva il caso che una super potente dirigente d'azienda venisse vista come una che va a letto con un orsacchiotto”

Disse alzandosi e dirigendosi lentamente verso la bionda.

“ Ma era carino”

“ Due: Teddy Bear è solo mio perché è il tuo primo regalo e tre: credi davvero che riesca a smettere di fare l'amore con Supergirl?”

Passò le braccia attorno al collo di Kara, che sorrideva.

“ Non non credo”

Si scambiarono un lungo e appassionato bacio.

“ Sai da quando sei una super dirigente sei anche diventata molto più maliziosa e perversa”

“ E questo è un male?”

“ Direi proprio di no”

Kara la prese in braccio e la portò fino alla camera da letto del loro grande appartamento.

“ Ora però è il mio turno di essere maliziosa”

Lena sorrise.

“ Fai del tuo meglio”

Fecero l'amore per ore, per poi abbandonarsi tra le braccia l'una dell'altra.
Il cellulare di Kara le riportò tutte e due alla realtà.

“ UUUUUUHHHH, uffa ma chi è?”

Disse Kara afferrando il telefono.
Alex cosa vuole adesso.
“ Pronto”

“ Ciao sorellina ti ho disturbata?”

“ Direi di si stavo...”

“ Stavi facendo cosa?”

“ Stavo...facendo spese”

“ Ah si? Ora si chiama così? CIAO LENA!”

Urlò Alex al telefono.

“ Ciao Alex”

“ Ma come fai?...no aspetta no dirmelo non lo voglio sapere”

“ Facile quando sei con Lena ha una voce diversa e di solito quando sei con lei fai....”

“ Ok, ok ho capito che volevi?”

“ Niente volevo solo ricordarti di stasera, tutto qui”

“ Ci saremo, tranquilla”

“ Ok ciao”

“ Ciao”

“ Non si fida di noi?”

“ No, da quando le abbiamo dato buca quella volta perché noi... bè...eravamo...eravamo a fare...”

“ Spese?”

Kara rise.

“ Si a fare spese, ah aspetta ora che mi ricordo”

La ragazza corse verso la sua borsa.

“ Ecco tieni, l'ho ripresa, ora brilla sembra nuova, ma stai attenta la prossima volta che vai in laboratorio ok”

“ Ok me la toglierò”

“ Brava”

Kara prese la mano di Lena e con delicatezza mise la Fede all'anulare sinistro della donna che amava proprio come fece quel giorno di cinque anni prima, in una piccola chiesetta in riva al mare, circondate dall'amore della loro famiglia.

 

 

 

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