Living together.

di fulmineo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Girls and girls. ***
Capitolo 2: *** Shopping e... ***
Capitolo 3: *** Prime opinioni. ***
Capitolo 4: *** Tensione! ***
Capitolo 5: *** L'uscita. ***
Capitolo 6: *** Sentimenti Contrastanti. ***
Capitolo 7: *** Gelose. ***
Capitolo 8: *** Break-up. ***
Capitolo 9: *** L'occasione. ***
Capitolo 10: *** Stuzzicarsi. ***
Capitolo 11: *** Free. ***
Capitolo 12: *** L'uscita. ***
Capitolo 13: *** Intimate. ***
Capitolo 14: *** Never Leave Me. ***
Capitolo 15: *** Discorsi... ***
Capitolo 16: *** Proposing together. ***
Capitolo 17: *** Il Lieto fine. ***



Capitolo 1
*** Girls and girls. ***


Era una bellissima giornata, a Los Angeles e Jeremiah Danvers era all'aeroporto ad aspettare le sue figlie una naturale e cinque adottate, due delle quali erano veramente sorelle.

Finalmente il volo proveniente da Baghdad era atterrato e l'uomo sorrise subito, quando le vide uscire dal terminal, in divisa, col rispettivo borsone in spalla.

"Papà!" Disse Kara, la prima ad abbracciarlo, la più giovane delle sue figlie, così come Laurel.

Fu poi il turno di Alex, Lonny, Sara e Zari, mentre Laurel rimase indietro e Jeremiah capí, limitandosi ad avvicinarsi e sorriderle "Bentornata, tesoro. Andiamo tutti a casa!"

La ragazza dai corti capelli biondi annuì con un piccolo sorriso ed uscirono tutte dall'aeroporto, salendo sul pullmino anni 80 e l'uomo si mise al volante.

Il viaggio verso casa fu piuttosto piacevole e tranquillo e, nel mentre, proprio a casa, Eliza aveva appena portato in tavola due vassoi di dolcetti da poco sfornati "Servitevi pure... Tra poco arriveranno le ragazze e Jeremiah... Sono sicura che andrete d'accordo!"

Con lei vi erano Anne Buijk, la fidanzata di Lonny e le sue amiche Dinah Drake, Lena Luthor, Andrea Rojas, Amaya Jiwe e Ava Sharpe, le quali vivevano dai Danvers da un paio di mesi ed aiutavano come meglio potevano, oltre che studiare.

Sentirono poi il rumore del motore del pullmino e, pochi minuti dopo, la porta si aprí, rivelando Jeremiah e, dietro di lui, le figlie.

E le sei sorelle impressionarono non poco le altre giovani, a parte Anne, che le conosceva e che si alzò per abbracciare e baciare la sua Lonny "Bentornata... Mi sei mancata tanto!"

La castana Alpha la strinse a sé e corrispose la tenera effusione "Anche tu mi sei mancata!"

Eliza abbracciò e bació sulle guance tutte le sue figlie "Ma... Loro parlano o sono dei bellissimi oggetti d'arredamento?" Chiese Sara.

La domanda era lecita, visto che Dinah e Andrea sembravano aver scordato come masticare il pezzo di dolce che avevano in bocca e le altre tre guardavano con molto interesse.

"Loro sono Dinah Drake, Lena Luthor, Andrea Rojas, Amaya Jiwe e Ava Sharpe!" Disse Anne, indicandole.

Anche le soldatesse si presentarono "Ma... Non dovreste essere in sei?" Chiese Ava.

Le sorelle notarono che Laurel si era defilata, probabilmente approfittando delle presentazioni o di un attimo di distrazione "Si... Manca Laurel..."

"Mia sorella ha... Riportato diverse cicatrici..." Spiegò Sara.

"Stress post-traumatico?"

"Crediamo... Dopotutto lei è stata nell'occhio del ciclone più di noi."

Le altre giovani erano dispiaciute di sentire tutto ciò "Sentite, perché non andate a fare un bel giro in città e intanto mi fate la spesa? Così vi conoscete..."

Tutte accettarono, così le soldatesse andarono nella rispettiva stanza e scoprirono che le altre ragazze vi si erano stanziate, in loro assenza.

Quando Dinah scese nella stanza di sotto, che era il seminterrato, trovó Laurel in accappatoio che si guardava intorno "Il... Il tuo armadio è ancora libero..." Tentò la castana.

La bionda si limitò ad aprire il borsone e prendere intimo, maglietta, calzoncini e ciabatte per andare di sopra a farsi una bella doccia.

Passó prima in cucina per bere un po' d'acqua ed Eliza le si avvicinò, carezzandole i capelli "Vuoi un dolcetto, tesoro?"

"Ok." Rispose solo la bionda.

Eliza le diede un muffin e la ragazza lo mangiò con gusto "Ti piace?"

"Si."

"Vai con le tue sorelle e le ragazze a fare un giro, così ti distrai..."

"Va bene." Rispose, riprendendo i vestiti per andare al bagno del piano superiore per fare la doccia.

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Capitolo 2
*** Shopping e... ***


Non appena le sei sorelle furono pronte, tutte le ragazze uscirono di casa e salirono sul pullmino, con Lonny che si mise alla guida.

Lasciarono la spiaggia, arrivarono in città e decisero di lasciare il mezzo nel parcheggio sotterraneo dei grandi magazzini, salendo poi in superficie con la scala mobile.

"Dove andiamo prima?"

"Io direi a prendervi qualche vestito!" Propose Anne "Se accettate consigli..."

"Io li scelgo da sola." Disse Laurel.

Anne sorrise "Certo. Ma i consigli fanno sempre bene!"

Entrate nei grandi magazzini, salirono al terzo piano, ove vi erano i negozi di abbigliamento, intimo e calzature e ne scelsero uno con vestiti casual e jeans.

"Magliette... E canottiere! Perfetto." Sorrise Sara, dirigendosi verso scaffali ed espositori con le sorelle.

"Ma... Ma le immaginate, con... Con indosso magliette o canottiere?"

"Andrea, non ti ho mai vista così... Presa, diciamo." Disse Amaya.

"E sono in sei... Ti riferisci ad una in particolare?" Chiese Ava.

La castana pareva essersi persa nel suo mondo e la sua espressione preoccupó Lena "Andrea? Andrea??"

"Credo che... Che sia molto bella..."

Andrea non rispose e raggiunse il camerino innanzi al quale le sorelle facevano a turno per entrare a provare le magliette "Voilà! Come sto?" Chiese Alex, uscendo dal camerino in canottiera e mostrando i muscoli "Mi dona?"

"È una canottiera." Rispose Laurel.

"Ti dona." Sorrise Kara, che soffriva a sua volta di stress post-traumatico, ma in modo più leggero rispetto a Laurel "Il nero ti dona."

Proprio Laurel notó qualcosa "Ehi, fossi in voi la porterei fuori... Sembra sentirsi male."

Le ragazze videro l'espressione di Andrea ed una preoccupatissima Lena la portò in un altro punto del negozio "Povera... Credo che Alex le abbia fatto venire un infarto!" Disse Zari, abbastanza divertita.

"Io... Non volevo..."

"Tranquilla." Se ne uscì Amaya "Andrea si impressiona facilmente."

"Sembra essere a digiuno da un po'..." Sorrise Sara, con malizia "Se proprio vuole, ci penso io!"

"Sara..." La riprese Lonny.

"Scherzavo!"

"Solo Lena e Dinah sono fidanzate." Rivelò Amaya.

Continuarono poi con gli acquisti ed ognuna delle sorelle prese tre paia di jeans, tre magliette ed altrettante camice, mentre le altre non presero nulla, avendo già tutto.

Nel negozio di calzature comode e sportive non accadde nulla di particolare, ma in quello di intimo le sorelle vennero lasciate sole, visto che le Omega preferirono andare a fare un giretto negli altri negozi.

Si diedero appuntamento per mezzogiorno alla pizzeria del primo piano, per pranzare insieme.

Arrivato il mezzogiorno, le sorelle arrivarono alla pizzeria e trovarono le altre giovani, in compagnia di due ragazzi "I vostri acquisti?"

"Li abbiamo portati sul pullmino."

"Loro sono Jack Spheer, fidanzato di Lena, e Vincent Sobel, ragazzo di Dinah." Li presentò Anne.

I due fecero cenno col capo "Beh, visto che siete in compagnia, noi andiamo in giro per i fatti nostri."

Anne, ovviamente, andò con le soldatesse per stare con la sua amata Lonny "Vi spiace fare voi la spesa?"

"Affatto! Tu dove vai?"

"Volevo andare a mangiare un gelato insieme a lei." Sorrise Lonny, stringendo a sé Anne, che la baciò.

Le due innamorate si allontanarono, mano nella mano, mentre le altre scesero con la scala mobile al piano terra, entrando nella zona alimentari.

"La mamma ha fatto la lista?"

"No..."

"Per evitare di comprare roba inutile, le scrivo." Disse Zari.

"Beh, prendere qualcosa di dolce e di extra non ucciderà nessuno." Avanzó innocente Kara.

E tutte furono d'accordo con lei poi, quando Eliza ebbe risposto a Zari con due messaggi piuttosto lunghi, le sorelle presero tre carrelli e iniziarono a fare la spesa.

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Capitolo 3
*** Prime opinioni. ***


Fatta la spesa, le sorelle pagarono e portarono gli acquisti al pullmino, trovando già le altre ad aspettarle.

"Non ne mancano due?"

"Si..." Rispose Ava "Lena e Dinah sono con Jack e Vinny."

Salirono sul pullmino dopo aver sistemato la spesa e portati via i tre carrelli, quindi Lonny si mise al volante e guidò verso casa.

Arrivate a destinazione, Jeremiah uscì a dare una mano ed Eliza, in casa, aiutata da Lena, che aveva mollato Jack per aiutare la donna, sistemava il tutto.

"Porto i miei acquisti in camera mia." Disse Laurel, prendendo i suoi sette sacchetti e scendendo di sotto, nella taverna dello scantinato, che lei considerava la sua casetta.

Di sotto, però, a giudicare dai rumori e dalle risatine, poté solo immaginare cos'avrebbe trovato e, aperta la porta, non sbaglió.

Dinah, in reggiseno e calzoncini, era seduta in braccio a Vinny e lo stava baciando "Ehi! Bussa!"

"Bussare?" Chiese lei, in un sibilo "Questa è casa mia! Se volete scopare, fatelo a casa vostra. Sparite!"

Vinny, intimorito dallo sguardo freddo di Laurel, fu il primo a prendere la maglia e andarsene "Non sei stata molto gentile..."

"E tu sei stata irrispettosa." Ribadí la bionda, senza guardarla.

Finito circa mezz'ora più tardi di sistemare tutto, le sei sorelle fecero a turno una bella doccia e si misero comode, così da uscire "Dove andate di bello?" Chiese Amaya.

"Andiamo a fare una bella corsetta."

"Vi unite a noi?" Chiese Zari.

"No... Noi aiutiamo sempre Eliza con la cena."

"E poi ripassiamo un po', visto che inizieremo presto l'ultimo anno di Liceo." Sorrise Anne.

Lonny baciò la sua ragazza e poi uscì con le sorelle "Quanto vorrei vederle correre... E allenarsi..."

"Potrebbe venirti la febbre, Andrea, se continui a concentrare i tuoi pensieri in questo modo!" Disse Lena.

"Vuoi un pacchetto di ghiaccio istantaneo da mettere sulla fronte?" La prese in giro Ava.

"Ehi!!"

"Io non sopporto Laurel." Avanzó Dinah, raccontando quanto accaduto prima con Vinny.

"A mio avviso Laurel ha fatto bene." Se ne uscì Anne "La taverna sotto è la sua abitazione, il suo rifugio, così come Kara ha la mansarda."

"Abito anch'io lì sotto." Ribadí la castana, incrociando le braccia.

"Si, ma devi capire che non puoi fare ciò che vuoi! E poi lui che dice a Laurel di bussare... Fidati, è fortunato ad avere ancora i denti in bocca!"

Dinah sgranó gli occhi e deglutí "Non... Non sembra così temibile..."

"Aspetta di vederla arrabbiata."

La rivelazione colpí la castana e il discorso cadde quando Eliza entrò in cucina, così iniziarono a preparare la cena, ovvero uno spezzatino e due torte, più qualche dolcetto.

Le sorelle, invece, stavano facendo la loro solita corsetta e si fermarono poi per fare stretching e dissetarsi "Quelle ragazze sono bellissime!" Disse Sara.

"Io sono impegnata." Avanzó subito Lonny, alzando le mani.

"Per me Dinah è odiosa." Se ne uscì Laurel "Prima ho beccato lei e quel babbeo del suo ragazzo..."

"Lo immaginavo!" La interruppe Sara, divertita "È letteralmente scappato!"

Le giovani risero divertite, sapendo come fosse Laurel "Hai fatto bene." Accordó Kara, dandole il cinque.

"Personalmente sto cercando di decifrare Andrea... È... Strana..."

"Dobbiamo chiedere a Lena, sembrano essere molto amiche!"

"Impareremo a conoscerle." Sorrise Lonny "Sono amiche di Anne e questo mi basta!"

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Capitolo 4
*** Tensione! ***


Tornate a casa, le sorelle andarono nuovamente a turno a farsi la doccia e poi ognuna entrò nella propria stanza.

"Ehi... Sono sparite tutte! Dove sono??" Chiese Andrea.

"Saranno nelle loro stanze ad allenarsi..."

L'attenzione delle ragazze fu per Anne "Che?? Si allenano ancora? Sono appena tornate da una corsa..."

"Lonny mi diceva sempre che si allenavano molto, al fronte."

Le sorelle arrivarono in cucina solo con l'avvicinarsi del mezzogiorno, tranne Alex e Laurel "Andreste a chiamarle, per favore?" Chiese Eliza.

Andrea non se lo fece ripetere due volte e salí le scale per entrare nella sua stanza ma, aperta la porta, rimase a bocca aperta "A... A... A..."

Alex si voltó e vide Andrea "Ehi... Ti senti bene?"

L'Omega non rispose, così la rossa le prese la mano e la condusse verso il letto per farla sedere "Andrea!" Chiamò Lena, arrivando sul ciglio della porta "Santo cielo!"

"Si sente bene?" Tentò Alex, preoccupata "Io m'intendo di Medicina, se serve..."

"U-Un medico... È una dottoressa..."

"No, non proprio..."

"Capirai presto che si perde piuttosto facilmente!" Disse Lena.

Alex non capí "Ok... Ma avete bisogno di me?"

"È pronto il pranzo."

"Ok, grazie... E resta pure, finché non le passa!"

Lena annuì e sorrise alla rossa, che lasciò la stanza, così la mora si avvicinò all'amica e la guardò in modo ovvio "Dimmi che era nuda, altrimenti sei davvero un caso perso!"

"Lei... Stava facendo stretching e... E tutti quei muscoli in tensione..."

"Ti lascio qui!" Ribadí Lena, andando via, scioccata dalle parole di Andrea.

Uscita dalla stanza, però, andò a sbattere contro qualcuno "Mi dispiace..."

Kara si era messa in ginocchio e le tese le mani, sulle quali Lena posò le proprie "Tranquilla, tutto bene!" Sorrise l'Omega e la bionda con lei.

"Bene. Scusa ancora!" Disse nuovamente l'Alpha ed anche Lena rimase vittima del bel fisico dell'altra, purtroppo nascosto dalla canottiera.

Invece, nella taverna di sotto, Dinah era rimasta a guardare Laurel quasi incantata dai suoi movimenti "Hai intenzione di restare lì tutto il giorno?"

La castana parve cadere dalle nuvole "Ehm... No... Ecco... Il pranzo è pronto."

"Ok, arrivo. Grazie."

"E... Quelle lenzuola..."

"Sono quelle su cui stavi col tuo amichetto. L'hai eccitato e... Visto che non voglio dormire sui suoi fluidi, ho deciso di bruciarle!"

Dinah chinó il capo "Mi dispiace..."

"Tranquilla, tra un po' potrai farci tutto ciò che vuoi qui."

La castana non capí "In che senso?"

"Vedrai. Non ti devo spiegazioni!"

Laurel la passó e le due ragazze si rividero in cucina, sedute l'una di fronte all'altra e la bionda parlava con le sue sorelle, o meglio, sussurrava.

Finito di pranzare, le sorelle aiutarono a sparecchiare, poi tutte uscirono in giardino, tranne Alex, che si era avvicinata ad Andrea "Ciao!"

"E-E-Ehi..."

"Ecco... Volevo invitarti a mangiare un gelato. Ehm... Se ti va..."

Andrea arrossí molto e non credette alle sue orecchie "Io... Accetto!"

"Bene!" Sorrise la rossa "Allora vado a prepararmi!"

"Va bene." Rispose la castana.

Alex salì di sopra, mentre Andrea fissava le altre Omega "Io... Non credo di sopravvivere! Non posso farcela."

"Questo è sicuro!" Disse Lena.

"Datemi un consiglio! Anche più di uno." Farfuglió la ragazza.

"Sei molto, molto intelligente. Non ti servono consigli!" Avanzó Ava.

"Concordo." Sorrise Amaya.

"Ma... Ma io sto per uscire con... Con quella meraviglia..."

"Allora devi fare solo una cosa."

"Cioè?"

"Prepararti!"

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Capitolo 5
*** L'uscita. ***


Per prepararsi alla sua uscita con Alex, Andrea si chiuse in bagno e vi rimase per un tempo indefinito.

Furono dei colpi dati sulla porta a riportarla alla realtà "Andrea, tutto bene?" Chiese Lena.

"Uuuh... Io... Si, insomma..."

"Vuoi uscire o pensi di andare con Alex passando dalla finestra?"

Andrea si avvicinò a Lena "Io... Io non posso farcela! Morirò, Lena. Mi verrà un infarto e..."

"Smettila!" La interruppe la mora, mettendole le mani sulle spalle "Nessuno è mai morto innanzi ad un po' di bellezza o ad un fisico scolpito! E poi è vestita, mica nuda."

Prima che Andrea potesse rispondere, la porta venne aperta e vi fece capolino Kara, con indosso calzoncini e canottiera "Oh, scusate..."

"Noi... Stavamo uscendo..."

Kara sorrise a Lena, che trascinó Andrea fuori dal bagno "Chi è che non muore innanzi alla bellezza?"

"Il mio è un altro discorso!"

"Si si, come no."

In soggiorno, Alex, che era seduta sul divano, si alzò non appena vide Andrea "Ciao!"

"C-C-Ciao..."

"Stai davvero bene..."

"Anche tu!" Rispose la castana, troppo di fretta e con un filo di nervosismo.

Le due se ne andarono e Andrea notò Laurel, Lonny, Sara e Zari alla dependance sul retro della casa "Cosa stanno facendo?"

"La dependance è di Laurel... Quando mamma e papà volevano abbatterla, lei ha chiesto loro di tenerla e poterla usare come casa."

"Wow... Bella idea."

Alex sorrise e prese poi la sua bicicletta "Su, sali."

"Che??" Tentò Andrea "Io... Ho la gonna... Non credo che..."

La rossa sorrise appena "E ti sta molto bene. Io intendevo siediti sul manubrio..."

Andrea non riuscì a dire nulla e si limitó a sedersi, quindi la rossa pedaló verso la città, fermandosi poi in piazza e lasciò la bici fuori da una gelateria "Vuoi fermarti qui?"

"Qualcosa non va? Non ti piace il gelato che fanno qui?"

"No no no! Ma... È la più cara di LA..."

"Beh, è la prima volta che ti chiedo di uscire... Volevo fare colpo!" Rispose, facendole l'occhiolino.

"Fai abbastanza colpo su di me..." Sussurró, a voce molto bassa.

"Come?"

"Nulla... Nulla. Entriamo?"

La rossa le aprí galantemente la porta e si avvicinarono al banco "Buongiorno! Volete ordinare?"

"Io prendo una coppetta media coi gusti crema, cocco e fragola!"

"Per me un cono medio con cioccolato, crema e menta!"

"Perfetto." Sorrise il commesso, apprestandosi a servirle e, quando ebbero il rispettivo ordine tra le mani, le due presero posto ad un tavolino.

Le due ragazze mangiarono il rispettivo gelato, anche se Andrea faticava a tenere gli occhi sulla coppetta e non su Alex.

"Tutto bene? Ho la bocca sporca?"

Andrea parve ritornare sulla Terra "Come? Oh no no... Nulla!"

Finito il gelato, Alex fece risalire Andrea sulla bici e si diresse verso casa "Mi spiace per la breve uscita ma, se vuoi, presto ti porterò ancora fuori... Beh, se lo vuoi!"

"Si si, certo che lo voglio!"

"Allora siamo d'accordo." Sorrise la rossa e, quando furono a casa, Alex aiutò Andrea a scendere "Sono stata benissimo."

"Anch'io..." Biascicó la castana, spostandosi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.

L'Omega entrò in casa, mentre Alex raggiunse le sorelle alla dependance "Bentornata!"

"Andrea è viva, vero?" Chiese Zari.

"Certo! Mica sono un'assassina..."

"Sai che non intendevo quello..." Tentò la mora "Ti sbava dietro! Le fai un certo effetto."

La rossa sorrise "A quanto pare non è soltanto una mia idea!"

"No no. È stato un colpo di fulmine... Le piaci molto!"

"Scommetto che ora è dentro con Lena a sfogarsi." Disse Sara e tutte risero divertite.

Infatti, dentro, Andrea stava rischiando di consumare il pavimento, a furia di camminare avanti e indietro "Tu non capisci Lena!" Se ne uscì la castana.

"Io capisco benissimo... Sei una causa persa."

"Volevo baciarla! Ma eravamo in bici."

"In ogni caso, sarebbe finita male."

"Cosa intendi?"

"Beh... Se la baciavi sulla bici, rischiavate di cadere e farvi male o peggio. In auto ci sarebbe scappato un incidente!"

Andrea sbattè le palpebre "Oddio... È vero! Per fortuna mi sono trattenuta."

"Per fortuna si. Dai, andiamo a studiare!"

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Capitolo 6
*** Sentimenti Contrastanti. ***


Le sorelle continuarono a sistemare la dependance sino ad un'ora prima che fosse pronta la cena, affinché potessero farsi una bella doccia.

"Ragazze, state ancora studiando?"

"Si, Eliza... Abbiamo quasi finito." Rispose Anne.

"Tra dieci minuti la cena è pronta."

Le Omega sorrisero e ringraziarono, quindi la donna se ne andó "Secondo voi... Laurel andrà veramente a vivere nella dependance?"

"Chissà..."

"Io non penso." Disse Dinah "Insomma... Non penso ci vada solo perché Vinny si è eccitato sulle sue lenzuola, che poi lei ha buttato."

Le altre erano a bocca aperta "Beh, io ci andrei solo per questo!"

"Ti ci andresti per portarti a letto Alex!" Ribadí Ava, sorridendo ad Andrea.

"E tu Sara!"

Pochi minuti dopo, tutte salirono in cucina per cenare "Wow, che eleganza!" Sorrise Alex.

"Dopo io ed Anne andiamo al cinema..."

"Io esco con Vinny."

"Ed io con Jack."

Andrea guardava Alex, di tanto in tanto, troppo presa dalla rossa Alpha e fu un gentile tocco sulla sua spalla a distrarla dai suoi pensieri "Mia cara, credo che tu stia per entrare nel tuo periodo del calore..."

La castana fissò Jeremiah "Io... Vado in camera..." Disse la ragazza, correndo su per le scale completamente rossa in viso ed imbarazzata.

"Vado a portarle la cena, l'ha lasciata qui..." Offrí Alex.

"Tu potresti averle causato il calore in anticipo... Vado io."

"Se permetti..." Continuò la rossa, fissando Lena "Trovo molto carina la tua amica e sarò molto rispettosa, nei suoi confronti."

Lena ricambió lo sguardo di Alex "Ok. Voglio sperarlo!"

"Puoi fidarti, di me."

Alex prese il piatto di Andrea, mentre Eliza prese il bicchiere ed una bottiglia d'acqua e salirono le scale, entrando nella stanza che proprio la rossa e l'Omega dividevano.

La scena che si trovarono davanti agli occhi spezzarono il cuore di Alex, visto che Andrea era sotto le coperte e piangeva "Tesoro..." Tentò Eliza.

"Mi... Mi lasciate sola?"

Alex s'avvicinó al letto e si sedette sul bordo, carezzando le spalle della castana "Mi spiace di averti causato il calore... Ti prometto che sarò rispettosa Andrea. Puoi fidarti!"

La castana abbassó le coperte e incontrò gli occhi sinceri della rossa "Ti ringrazio."

Di sotto, le altre stavano cenando anche se Laurel preferì mangiare solo la pasta e le patate al forno, poi prese e andò a lavare i due piatti e le posate che aveva usato "Vuoi una mano?"

"Non mi serve la babysitter."

Dinah chinò il capo "Ti ho solo offerto il mio aiuto..."

"Ed io ti ho risposto."

"Come vuoi..."

"Vai dal tuo ragazzo e lasciami in pace!" Ringhió la bionda.

"Ma tu... Sei gelosa?"

"Di te? Spiacente di deluderti, non ti conosco abbastanza."

"Allora sei stronza di natura!"

"A ciascuno la sua opinione."

In cucina entrò Zari "Laurel, noi usciamo a fare un giro... Vieni?"

"Certo. Vado a prepararmi!"

La bionda passó Dinah, senza nemmeno guardarla e andò di sotto, nella sua stanza, per prepararsi.

Pochi minuti dopo, le sorelle si ritrovarono in soggiorno e solo Alex sarebbe rimasta a casa per stare accanto ad Andrea e Lonny sarebbe invece uscita con Anne.

Nonostante dovessero uscire col rispettivo fidanzato, Dinah e Lena riservarono più di uno sguardo a Laurel e Kara, entrambe con indosso jeans stretti e maglietta.

"Dove andiamo?" Chiese Kara.

"Che domande fai? Vi portiamo in un night!" Rispose Sara.

E le due sorelle sapevano che sarebbe stata una lunga notte.

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Capitolo 7
*** Gelose. ***


Il mattino seguente, quando le ragazze si svegliarono, trovarono Eliza già intenta a preparare la colazione, aiutata da Jeremiah.

"Buongiorno, ragazze!"

Le salutò la donna e loro risposero, sedendosi.

"Le altre non ci sono?"

"Avranno fatto tardi e staranno dormendo nella dependance..."

"O da qualche Omega rimorchiata..."

"Io e Lonny siamo tornate alle undici ed Alex è rimasta a casa." Disse Anne.

"Le ragazze sono tutte fuori ad allenarsi." Se ne uscì Jeremiah, avvicinandosi alla moglie e facendole un occhiolino.

Eliza sorrise e capí, anche perché le Omega si erano alzate tutte ed erano uscite sul patio situato sul retro e lì, per poco, a tutte non venne un colpo.

Le Alpha, in maglietta, o canottiera, e calzoncini, si stavano allenando e le Omega sgranarono gli occhi innanzi a quei muscoli che si contraevano e rilassavano "Mio Dio..."

"Ho la gola secca..."

"Credo di avere un infarto in corso!"

"Quello lo abbiamo tutte."

"Che bei pezzi di carne... Io divento vegetariana!" Disse Dinah.

"Scusate se interrompo i vostri pensieri..." Avanzó Eliza, arrivando alle loro spalle "La colazione è pronta."

Le ragazze sorrisero e rientrarono, imbarazzate, mentre Eliza uscì in guardino "Mamma..."

La donna sorrise a Zari "La colazione è pronta, ragazze!"

Anche loro entrarono in casa e le Omega fecero del loro meglio per concentrarsi sul cibo, soprattutto Andrea, la quale aveva davanti a sé ancora due giorni del calore.

"Siete silenziose..."

"Ehm... Stiamo mangiando..."

"Guardate qui!" Avanzó apposta Sara, alzandosi e mostrando i muscoli delle braccia "Tutta potenza!"

"Beh, dovreste vedere Laurel, Kara e Zari." Disse Lonny "Sono acciaio puro!"

Amaya fissò Zari con interesse "Davvero?" Chiese, con malizia.

"Se vuoi ti faccio vedere..."

"Tesoro, evita, altrimenti faremo un giro al Pronto Soccorso!"

Qualcuna sorrise divertita, mentre Alex portò ad Andrea la pastiglia da prendere per alleviare i dolori causati dal calore ed i suoi effetti.

"Com'è andata la vostra uscita?" Chiese allora Anne "Io e Lonny siamo andate al cinema e poi a mangiare un gelato. Voi?"

"Beh, io sono rimasta a casa." Disse tranquilla Alex.

"Siamo andate in un locale di lap dance e strip tease..." Iniziò Sara "E... Laurel e Kara hanno fatto molte conquiste!"

"Ah, davvero?" Domandò Dinah, curiosa, così come lo era Lena.

"Altroché!" Continuò Sara, che sapeva di star toccando il tasto giusto con le due Omega "E si sono fatte fare uno spettacolino solo per loro nel privè e ci sono rimaste per un paio d'ore!"

Le due Omega serrarono la mascella in una morsa quasi di rabbia e si concentrarono sulla colazione.

"A loro non interessano i nostri affari..." Disse Laurel "Loro hanno con chi spassarsela e, per fortuna nostra, non ci dicono nulla. Quindi non devono sapere niente di noi!"

"Concordo." Aggiunse semplicemente Kara, intenta a mangiare i suoi pancakes con miele.

"Buone, ragazze..." Aggiunse Eliza.

Laurel si alzò poi per mettere il suo piatto, posate ed il bicchiere nella lavastoviglie e poi scese di sotto dove, qualche minuto dopo, fu raggiunta da Dinah "Ehm... Cosa fai?"

"Non lo vedi da te?"

"Stai prendendo le tue cose..."

"Vado nella dependance, così potrai spassarsela con quel babbeo del tuo ragazzo e rovinare tutte le mie lenzuola. Contenta?"

"Tu hai un problema, amica mia."

"Esatto. Tu sei il problema e... Non sono tua."

"Perché tu preferisci le ballerine di lap e non le Omega serie."

"Tu seria? Non farmi ridere... Il fatto che ti sei scelta uno che non sa baciare una ragazza senza eccitarsi in modo assai vistoso la dice lunga!"

Detto questo, Laurel prese il suo borsone e se ne andò "Allora hai deciso?" Chiese Jeremiah.

"Si. Vado nella dependance..."

"Vi conoscete appena... Magari andrete d'accordo..."

"Non credo proprio." Rispose, prima di uscire di casa per entrare nella struttura adiacente.

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Capitolo 8
*** Break-up. ***


Passarono un paio di giorni e le ragazze ricevettero la visita inaspettata di Nora Darkh, un'amica di Laurel, che faceva l'infermiera.

Si erano conosciute al fronte l'anno prima e Nora era tornata due mesi prima delle ragazze.

"Ehi... Hai dormito bene?"

"Benissimo!" Rispose la castana, ospitata da Laurel nella dependance.

"Due giorni fa eri un po' giù di morale, ma adesso mi dici perché sei qui?"

"Volevo tanto vedere la mia amica per chiederle un favore..."

"Che genere di favore?"

"Prima voglio sapere io, una cosa."

"E sarebbe?"

"Quella tipa che ci sta guardando..." Disse Nora, facendo cenno col mento verso la casa "Cosa vuole?"

Allora Laurel le raccontò di Dinah, quel poco che sapeva e Nora se la rise di gusto quando la bionda le parlò del suo ragazzo "Questo è quanto."

"Oddio, quel tipo è osceno, io l'avrei già mollato!" Disse, tra le risate "Ma lei ti piace?"

"Non ci siamo prese... E poi è impegnata. Non la guarderei a prescindere!"

"Si si, so come sei fatta... Beh, propongo di darle una spinta!"

"Come?"

"Facciamola ingelosire..."

Prima che Laurel potesse replicare, Nora si era già seduta sulle sue gambe e la guardava con desiderio "Ma... Che cosa fai?"

"Ho sempre voluto sapere come baci... Reggi il gioco!" Sussurró, baciando Laurel con foga.

Sul dondolo fuori dalla porta, Dinah le osservava "Perché le guardi?"

"Non lo so... Io... Non so più niente."

Amaya si sedette accanto a lei "Io credo che lei ti piaccia. E tanto anche!" Sorrise la ragazza di colore.

Dinah sospirò "Tu dici?"

"No... Lo dicono le tue lacrime."

La castana di toccò subito gli occhi e le guance "Oddio... Non me ne sono resa conto..."

Amaya le carezzó le spalle "Senti, ehm... Tu ami Vinny?"

"Io... Io credo di sì..."

"Un credo non è sufficiente, devi saperlo per certo!"

Dinah tornò a guardare innanzi a lei e vide proprio Laurel e Nora avvicinarsi ed entrare in casa "Ragazze, eccovi! Vi andrebbe di andare a fare compere?" Chiese Eliza.

"Veramente volevo dirti che vado a NY con lei..." Disse Laurel.

Fuori, Dinah, non credette alle sue orecchie e, d'impulso, entrò in casa e andò di sotto, buttandosi sul letto "Ehi, stai bene?" Chiese Andrea.

"Si..."

"Beh, non mi sembra... Mi hai quasi travolta..."

Dinah era disperata e continuava a piangere, stretta al cuscino ed Andrea le si avvicinò "Tutto bene qui?" Domandò Alex, entrando nella stanza.

"L-Laurel... Lei..."

"Cosa ti ha fatto quella tizia?"

Le tre si voltarono e videro Vinny, che raggiunse la castana sul letto "Vi lasciamo soli."

"Allora?"

"Io... Lei... Lei mi piace. Mi piace, ok?"

"Cosa??" Chiese lui, irritato "Lei ti piace?? Stiamo insieme da sei mesi e ora vuoi buttare tutto??"

"Si."

"Cos'ha lei più di me?"

"Tutto."

La semplice risposta fece infuriare Vinny, che fece per tirarle uno schiaffo, ma fu fermato "Non ci provare." Sibiló Zari "Sparisci."

"Si, è meglio! E tu vai al diavolo, stronza!" Gridò, andando via.

"Tutto ok?"

"Si, grazie."

"L'hai mollato?"

"Già. Vedi... Grazie ad Amaya, principalmente, ho capito chi amo veramente..."

"Avresti dovuto realizzarlo qualche minuto prima... Laurel è appena partita per NY."

Dinah cadde seduta sul letto, sospirando "È questo il problema... Lei sembra stare con quella Nora."

Zari rise divertita "Con lei? Scherzi??"

"No... Perché?"

"Lei ha un compagno e sono innamoratissimi!"

Dinah rimase a bocca aperta, incredula e, ora più che mai, era intenzionata a parlare con Laurel.

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Capitolo 9
*** L'occasione. ***


Passó una settimana da quando Laurel era andata a NY con Nora ed ancora non era tornata.

Dinah, nonostante studiasse assieme alle altre ragazze, non trovava pace ed era andata a dormire nella dependance, o meglio, fuori da essa, sul dondolo.

Chiunque l'avrebbe trovata strana, come cosa, ma la castana si sentiva vicina a Laurel, in questo modo.

"Ehi... Ti ho portato la colazione."

La ricciola vide Zari, con un vassoio, sul quale vi erano due croissant ed una tazza di cappuccino "Grazie..."

"Di nulla." Rispose la mora, sedendosi accanto a lei "Stai meglio?"

Dinah sospirò "No... Non sto bene. Mi manca... Mi manca e non lo credevo possibile, perché non era molto amichevole... E ora..."

"Ora hai capito tante cose." Sorrise Zari e Dinah con lei.

"Amaya ti fa davvero bene..."

Zari arrossí molto "Ecco... Ehm... Per ora usciamo insieme... Nulla di più!"

Infatti, in quella settimana, a parte le innamoratissime Lonny ed Anne, Andrea ed Alex uscivano sempre insieme, così come Sara ed Ava e, appunto, Zari con Amaya.

Solo la povera Kara faceva un po' di fatica, anche se in realtà non ci provava affatto, visto che Lena stava con Jack.

"Sono felice per te... Per voi."

"Grazie! Ma dimmi... Perché non entri?" Chiese, facendo cenno verso la dependance alle loro spalle.

"Non so... Credo che proverei..."

"Prova... E, in caso ti faccia uno strano effetto, mi scuso in anticipo per averti sforzata ad entrare."

"Tranquilla... A proposito, grazie."

Zari sorrise, mise tazza e cucchiaino sul vassoio e poi se ne andò, tornando in casa per portare il tutto.

Invece Dinah si voltò per guardare la struttura e si convinse ad entrare, così aprí la porta, con un filo di titubanza, chiudendola alle sue spalle.

Dentro notó l'arredamento semplice e tipicamente Zen ed a Dinah piaceva molto ma, una volta entrata nella camera da letto, si realizzó ciò che più temeva "Perché sei qui?"

La voce alle sue spalle la fece sobbalzare "Laurel... Sei qui..."

"Dove dovrei essere?"

La castana si gettó tra le sue braccia e questo colpí la bionda "T-Temevo che non tornassi più..."

"Questa è casa mia... Non voglio andare altrove!"

"Io... I-Io ho mollato Vinny e... E ho capito molte cose." Inizió la castana, tirando su col naso "Io non posso stare senza di te! Io... Io sono quasi impazzita, in questo giorni e... E vorrei provare, io..."

"Come?"

La semplice domanda di Laurel riportò Dinah alla realtà e la ragazza si ritrovò ad arrossire "Io... Oddio, mi dispiace! Ho... Ho detto tutto ad alta voce... Scusa!"

Si allontanó da Laurel e fece per andarsene, ma costei la prese per il polso sinistro "Aspetta..."

"Lasciami..." Sussurró, con la voce rotta dal pianto.

Allora la bionda la tirò a sé, stringendola tra le braccia "Mi ascolti?" Chiese l'Alpha, con tono gentile, calmo.

"Si... Ok..."

La bionda la allontanó un poco da sé e la guardò negli occhi, gonfi dal pianto "Anche a me piacerebbe provare, con te e vedere come va."

Dinah non credette alle sue orecchie "Sul serio?"

"Si." Sorrise la bionda "Mentre ero a NY, Nora mi ha aiutata a capire... E, giusto perché tu lo sappia, voleva che fossi la sua testimone di nozze."

"Oh, ehm... Ok..."

"Quindi te lo chiedo... Dinah, vorresti uscire con me?"

"Si... Si! Mi piacerebbe molto." Disse la ragazza e, stavolta, sul suo viso si dipinse un sorriso felice.

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Capitolo 10
*** Stuzzicarsi. ***


Il giorno dopo, come primo appuntamento, Laurel pensó di portare Dinah tutta la giornata in spiaggia, così si mise a preparare panini e toast appena finita la colazione.

Ovviamente l'invito era esteso anche alle altre ragazze che, per rispetto alla loro privacy e al momento, sarebbero rimaste in disparte.

Anche Eliza e Jeremiah le avrebbero accompagnate, prendendosi un break dall'ambiente domestico ma, purtroppo per Kara, vi era Jack, che si era praticamente autoinvitato.

"Che palle quel tipo..." Disse Sara, mentre era placidamente distesa sulla sdraio, con indosso gli occhiali da sole, decisa a rilassarsi.

"Hai ragione!"

"Fate le brave, ragazze..."

"A Kara piace Lena! Ma..."

"Se davvero le interessa, sarà lei a fare il primo passo." Sorrise Jeremiah "Kara è piena di sorprese!"

"Non ne dubitiamo!"

Il discorso cadde quando Lena e Jack si avvicinarono con la rispettiva sdraio "Ma Kara?" Chiese proprio la mora, notando l'assenza della bionda.

"È in casa." Rispose la sopraggiunta Laurel "Sta per entrare nel suo periodo del calore!"

Lena annuì col capo e si stese, ritraendo la mano da quella di Jack, quando costui provó a stringerla nella propria, che sbuffó, stizzito.

"Lena, vieni a giocare?" Chiese Andrea, chiamandola dall'acqua.

La mora tolse il pareo e corse verso l'acqua, iniziando a giocare a palla con Andrea, Ava e Anne, divertendosi, finché non dovette tornare a riva diversi minuti dopo.

"Ti sei fatta male?" Tentò Eliza.

"Mi sono tagliata sotto il piede..."

Allora la donna andò a prenderle le ciabatte e l'Omega rimise il pareo "Dove vai, dolcezza?"

"In casa... Mi sono tagliata sotto il piede..." Rispose, sibilando dal dolore causato dal bruciore.

Pian piano ritornò a casa ed entrò in cucina, ove cercò qualcosa da mettere nell'anta dei medicinali "Ah, sei tu..."

La voce fece sobbalzare l'Omega che, voltatasi, vide Kara, in calzoncini e canottiera "Kara..."

"Non eri in spiaggia?"

"Si... Finché non mi sono fatta questo!" Disse Lena, mostrando all'Alpha il taglio.

Allora Kara le posò le mani sui fianchi e la mise seduta sul piano della cucina, ma si perse nei suoi occhi, come accadde anche a Lena.

"Sei così bella..." Sussurrò la bionda, ringhiando leggermente, mentre inspirava il profumo della mora.

Istintivamente, Lena le carezzó il viso e la bionda saltò sul piano della cucina, sistemandosi tra le gambe della mora, fissandola intensamente, con le iridi scure di desiderio per via del calore.

"Kara..." Sussurró Lena, quando la bionda le sfioró il collo con la punta delle zanne, facendola fremere di piacere.

Lena passó la mano sulle spalle di Kara e poi sulla sua schiena, accarezzandola e la bionda ringhiava il suo apprezzamento "Sei stupenda... Ma non posso, sul piano della cucina... E poi sei impegnata..."

La bionda saltó giù, con disappunto da parte di Lena, che sperava di poter sentire il corpo dell'Alpha contro il proprio, ma sapeva che la bionda aveva forti principi morali, così capí e si mise seduta "Ok..."

Kara prese un limone dal frigo, lo tagliò a metà e si avvicinò, con una bacinella in mano, mettendosi in ginocchio.

"Ehi, come va?" Chiese il sopraggiunto Jack, ma Lena non lo sentí nemmeno, visto che stava gemendo.

Lui si avvicinó, quando Kara si mise in piedi "Fatto."

"Cosa le hai fatto??" Avanzó Jack, pronto a dare battaglia alla bionda, che non lo considerò nemmeno, prendendo invece una piccola benda e fasció il piede della mora.

"Stacci attenta..."

"Ehi! Sei in calore, lo sento dalla puzza dei tuoi feromoni... Allontanati da lei!"

"Io non sono come te. So controllarmi! Resisterei anche se lei fosse nuda." Rispose, avvicinandosi poi a Lena, che tese le braccia verso di lei e Kara la prese in braccio.

La bionda la portò in camera e la muse seduta sul letto "Grazie..."

"Di nulla! E... Non resisterei mai, a te, se ti vedessi nuda!" Ammise, rossa in viso, andandosene.

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Capitolo 11
*** Free. ***


Dopo tre giorni, Kara finí il suo periodo del calore e scese in cucina per fare colazione, trovando la madre.

"Ciao, tesoro! Stai meglio?"

"Si... Abbastanza, grazie."

"Tra poco sarà pronta la colazione e, per te, sarà molto abbondante!"

Kara sorrise e si sedette al tavolo, al quale, pochi minuti dopo, presero posto anche tutte le altre.

Subito gli occhi di Kara e Lena si trovarono, perché nessuna delle due aveva scordato ciò che era successo tre giorni prima.

"Lena, ma non dovevi uscire con Jack?" Chiese Zari.

"L'ho lasciato." Rispose la mora, deglutendo e trovando poi gli occhi increduli di Kara.

"Davvero??" Domandò Sara, dando leggeri colpetti ai piedi di Kara da sotto il tavolo, anche se costei non sembrava farci molto caso.

"Si... Tanto andavamo sempre dove voleva lui. E poi aveva un'altra e, quando mi sono stancata, gli ho sbattuto in faccia la verità!"

"Ti stimo per questo!" Disse Ava.

"Perché andavate sempre dove voleva lui?" Chiese Lonny.

"Era un maniaco del controllo, anche se in presenza degli altri si fingeva tutto innocente... Io non potevo decidere nulla, insieme a lui."

"E dove ti sarebbe piaciuto andare?"

"Alli zoo." Rispose Lena "Ok, sono appassionata di Scienza e Tecnologia, ma non ci sono mai stata..."

Kara la fissava ed ascoltò tutta la conversazione in silenzio poi, quando ebbe finito, portò il suo piatto, la tazza e le posate in cucina.

Ritornata in soggiorno, la bionda notò che Lena non era più al suo posto e la cercò, trovandola nella loro stanza, anche se la mora era stata ospite di Alex e Andrea, mentre Kara era nel suo periodo del calore.

"Ehi... Stai bene?"

Lena si voltò e sorrise appena "Si, sto bene. Tu?"

"La tua rottura è stata colpa mia? Insomma, di quanto successo tre giorni fa..."

La mora si morse il labbro inferiore e deglutí, al solo ricordo di Kara, in quella circostanza "Ecco..."

"Voglio farmi perdonare."

"Perdonare? E perché? Di cosa?"

"Per questo..."

"Non hai nulla da farti perdonare."

"Si invece..." Rispose decisa Kara, sedendosi accanto alla mora, ma senza invadere il suo spazio personale "Senti... Se te lo chiedessi, usciresti con me?"

"È un appuntamento?"

"N-No, ehm... Un invito ad uscire..." Avanzó la bionda, arrossendo.

Lena sorrise, perché trovava l'Alpha molto adorabile, quando arrossiva "Va bene. Accetto l'invito!"

Kara regalò all'Omega un dolce sorriso "Ti va bene oggi pomeriggio o devi studiare?"

"Va bene!"

La bionda sorrise "Ok... Sarà bello, vedrai! Farò di tutto, affinché l'uscita non sia un fiasco."

"Non lo sarà." Ribadí Lena e Kara la lasciò sola per andare a farsi la doccia, mentre la mora fu raggiunta da Laurel.

"È successo qualcosa con Kara, vero?"

Lena sollevò lo sguardo e decise di raccontare ogni cosa alla bionda "E questo è quanto."

"Capisco perché tu abbia mollato Jack..."

"Già." Sorrise la mora "Lei mi piace e non le sono indifferente..."

"Posso ben immaginare."

"Ma ciò che ho detto di Jack è vero... Ora sono libera, senza di lui!"

"Bene." Rispose l'Alpha "Lascia che ti dica io, qualcosa..."

"Certo."

"Kara è quell'Alpha che ti dà tutto quello che ha. Se ti ama, ti ama veramente, con tutto ciò che ha dentro... Ti rispetterà sempre."

"Lo so... Lei è tutto ciò che ho sempre cercato. Sento che è la mia anima gemella... E spero di poterglielo dire, prima o poi!"

"Ci riuscirai, ne sono certa! Ma ora dovresti iniziare a prepararti, il pomeriggio arriverà presto."

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Capitolo 12
*** L'uscita. ***


Laurel rimase un po' a chiacchierare con Lena, lasciandola poi sola, affinché potesse prepararsi per la sua uscita con Kara.

La bionda aveva in programma di partire alla una e mezza, visto che avrebbero dovuto prendere l'autobus e, all'una precisa, entrambe le ragazze erano pronte.

"Stai davvero bene."

"Grazie... Anche tu."

"Sicure di non voler mangiare?" Chiese Eliza.

"Sicure! Fa tutto parte del mio piano." Rispose Kara, così Eliza, Jeremiah e le altre ragazze le salutarono.

Uscite di casa, Kara offrí il braccetto a Lena, che lo accettò "Grazie, sei davvero galante."

La bionda si limitò a sorridere e, poco dopo, arrivarono alla fermata dell'autobus e rimasero ad aspettare, salendovi quando questo arrivò.

Il tragitto durò pochi minuti e Lena si era subito accorta che andavano fuori città "Chiudi gli occhi."

"Come?" Chiese la mora.

"Chiudi gli occhi, o non sarà più una sorpresa! Ti fidi di me?"

"Certo che mi fido." Rispose senza dubbio l'Omega, facendo quanto richiesto dall'Alpha.

Una volta scese, Kara controlló che Lena non aprisse gli occhi "Aprili."

La mora obbedí e, aperti gli occhi, rimase a bocca aperta "Ma... Ma qui siamo... Siamo..."

"Si! Ti ho portata allo zoo." Sorrise Kara e Lena, d'istinto, l'abbracció.

"S-Scusa..."

"Tranquilla." Rispose la bionda, allontanandola un poco, per poterla guardare nei suoi bellissimi occhi verdi "Io non sono come Jack, voglio che tu lo sappia. Con me starai sempre bene e farò di tutto, per renderti felice! Te lo prometto."

Lena sorrise e le carezzó piano il viso "So che non sei come lui. E so che mi tratteresti bene, perché tu sei una persona meravigliosa."

Kara sorrise e le baciò la mano "Tu sei meravigliosa! Ma dimmi... Vogliamo andare?"

Lena annuì, strinse la mano che Kara le stava tendendo e raggiunsero l'ingresso, ove la bionda prese i biglietti e poi entrarono.

I primi animali erano le scimmie, pii vi erano i babbuini, due dei quali si stavano divertendo a tirare pezzetti di banana ai visitatori, facendo ridere qualche bambino "Attenta!" Disse Lena, ma un pezzo colpí Kara in piena fronte e la visione fece sorridere di gusto Lena.

"Faccio proprio ridere, vero?" Chiese la bionda, tra le risate e Lena si limitò ad annuire, molto divertita.

La mora si sorprese nel vedere il modo in cui Kara riusciva a ridere e scherzare di sé stessa, di come fosse autoironica, mentre Jack era serio e non apprezzava le battute, non la faceva mai ridere.

Ripresero a camminare e la bionda si ripulí poi, arrivate al chiosco delle frittelle dolci, dopo aver passato il recinto dei leoni, dei cammelli e dei rinoceronti, si fermarono.

"Hai fame?" Tentò Lena, mettendo mano al portafoglio.

"Si, ma faccio io. È sempre il cavaliere a pagare, mai la dama!" Rispose, facendole l'occhiolino "Ordina pure ciò che vuoi."

Lena arrossí e sorrise, prendendo solo una frittella, mentre Kara ne prese sud al cioccolato "Addirittura due?"

"Io mangio sempre molto!" Sorrise la bionda "Vieni, conosco un bel posto in cui mangiare."

Kara la prese per mano e la portò vicino al recinto delle tigri, sotto una quercia e si sedettero sull'erba verde e ben curata "È davvero un bel posto."

"Lieta che ti piaccia!"

"Grazie." Sorrise Lena, baciandola sulla guancia destra, arrossendo un poco, dato l'effetto che le facevano Kara e i suoi occhi.

"Di nulla! Ho promesso che avrei fatto tutto, pur di renderti felice." Avanzó, col suo tenero sorriso "Anzi, pensa a dove vorresti andare..."

"Sai... Mi piacerebbe fare un giro sulla tua moto!" Kara sorrise "E moto sia! Domani ti porterò in un posto bellissimo."

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Capitolo 13
*** Intimate. ***


Il giorno dopo, Lena si era alzata presto, tanto era eccitata per la seconda uscita con Kara e, sinceramente, non vedeva l'ora che arrivassero le cinque.

E, sia durante la colazione che il pranzo, entrambe le ragazze si scambiavano sguardi, sperando di non essere viste, ma la tensione si sentiva, sottoforma dei loro feromoni.

"Kara..." Sussurrò Alex.

"Dimmi."

"Posso capire tutto, ma... Controllati."

Solo allora Kara si accorse che stava emanando i feromoni d'accoppiamento e che Lena vi stava rispondendo.

"Ti piace davvero tanto, eh?" Chiese piano Andrea alla mora amica, che arrossí.

"Molto."

Finalmente arrivarono le quattro e le due andarono a prepararsi con Kara che, quando finí, andò in cucina a preparare dei panini, della frutta, mise tutti in tre contenitori e poi in uno zaino, con due bottiglie d'acqua.

"Preso tutto?" Chiese Sara.

"Certo! Aspetto solo Lena."

La mora arrivò pochi minuti dopo e, dopo aver salutato, uscì assieme a Kara e andarono in garage, ove la bionda, che teneva uno zaino da campeggio in spalla, le diede un casco e mise il suo.

"Non vedo l'ora di andare..."

Kara le fece l'occhiolino e Lena salì, sedendosi alle sue spalle una volta che la bionda ebbe portato la moto fuori dal garage e dal cancello.

Lena, grazie alla visiera del casco, poteva vedere ove stavano andando e non solo il grande zaino sulle spalle di Kara, notando che si stavano dirigendo verso la foresta.

Il viaggio, in totale, durò circa quindici minuti, poi Kara fermò la moto nel fitto della foresta, in uno spiazzo erboso, ove c'erano un lago ed una cascata "Ti piace?" Chiese Kara, togliendo il casco e Lena fece lo stesso.

"Wow! È... È bellissimo..."

"Lieta che ti piaccia!" Sorrise la bionda e Lena, istintivamente, l'abbracció felice.

"Scusami..."

"Tranquilla! Mi piacciono molto i tuoi abbracci." Ammise Kara, con un filo d'imbarazzo e anche Lena arrossí.

"Volevo ringraziarti, perché sei dolcissima. E gentile."

"Sto mantenendo la mia promessa."

"Stai facendo molto di più..."

"Non credo... Comunque, se vuoi cambiarti e fare un bagno, laggiù c'è una capanna. L'ho costruita io!"

"Sul serio?"

"Certo! È pulita e ben tenuta, vai tranquilla."

Lena annuì, prese il suo zainetto e vi si diresse, mentre la bionda prese il telo da spiaggia e lo stese, vi posó sopra i contenitori col cibo, le bottiglie di acqua e le creme solari, poi si dedicò alla tenda.

"Aspetta..." Disse Lena, uscendo dalla capanna e facendo sgranare gli occhi a Kara, visto il bikini rosso "Vorrei dormire sotto le stelle..."

"Va bene! Come vuoi."

"Cambiati anche tu, poi mangiamo prima di fare il bagno..."

La bionda annuì e tolse la canottiera ed i calzoncini, rivelando un reggiseno blu come i boxer da bagno ed anche Lena non fu indifferente all'Alpha e al suo corpo glorioso.

Le due ragazze si sedettero vicine a mangiare, apprezzando il silenzio, per nulla imbarazzante, lanciandosi spesso occhiate evidenti.

Finito di mangiare, rimasero ad osservare un po' la cascata ed il gioco di luci che il tramontare del sole regalava alla superficie dell'acqua "È bello, vero?"

"È magico... Stupendo!" Rispose l'Omega, meravigliata "Che ne dici? Ci tuffiamo?"

"Certo!" Sorrise Kara, tendendo la mano a Lena, che la strinse e poi corsero insieme verso l'acqua.

Si tuffarono e, quando riemersero, Lena si perse a guardare Kara e la sua pelle, divenuta d'oro appena i raggi del sole la toccarono "Wow..."

Kara si voltò e si avvicinò alla mora "Tu sei wow."

"A-Accidenti... Non volevo farmi sentire... Io..."

La bionda le posó le mani sui fianchi e l'Omega deglutí "Non temere... Non hai detto nulla di male. E poi... Anche tu mi piaci molto, sai?"

Lena arrossí nuovamente e posò le mani sulle spalle forti dell'Alpha, poi si avvicinarono e lasciarono che le labbra parlassero per loro.

Il primo bacio fu molto dolce, come gli altri che lo seguirono, con Kara e Lena strette l'una all'altra, poi la bionda la portó a riva e la stese sul telo.

"Ti amo tanto, Kara."

"Ti amo tantissimo anch'io, Lena." Rispose la bionda, prima di baciare ancora la mora, entrambe pronte ad andare oltre.

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Capitolo 14
*** Never Leave Me. ***


Il mattino seguente, Kara e Lena dormivano ancora, strette l'una all'altra, con la mora che stava sopra alla bionda.

Fu proprio Kara la prima a svegliarsi e sorrise, nel vedere Lena stesa su di lei e le carezzó piano la schiena.

"Buongiorno..."

"Buongiorno! Scusa, non volevo svegliarti... Ma sei così bella che non ho resistito..."

Lena sorrise, arrossendo un poco e si sollevò col busto, cercando e trovando le dolci labbra di Kara, che l'aveva accolta col suo tenero sorriso.

L'Alpha accarezzava Lena e la teneva stretta a sé, tra le sue forti braccia "Ti amo tanto..."

"Ti amo anch'io!"

"Posso chiederti una cosa? Sperando che tu non la trovi egoista..."

"Certo che puoi chiedere!"

"Non lasciarmi mai... Non lo sopporterei!" Disse, quasi con gli occhi lucidi.

Kara le carezzó il viso, dandole un dolce bacio "Non ci penso minimamente, a lasciarti! Io ti amo e voglio farti mia... Voglio sposarti."

Lena si strinse forte a Kara "Ed io non vedo l'ora di essere tua in tutto e per tutto! Per sempre."

La bionda la baciò ancora e la stese sotto di sé, decisa ad amarla e Lena si concesse più che volentieri all'altra.

Nel mentre, a casa, Laurel e Dinah si erano svegliate nella dependance, dopo una notte di passione, in cui si erano marchiate a vicenda.

"Ho fame..."

"Vorrei ben vedere... Con tutto ciò che abbiamo fatto..."

Dinah sorrise, arrossendo un poco, baciando il petto di Laurel "Sei una macchina... Insomma... Sei instancabile!"

"Grazie per il complimento!"

"Non approfittarne però." Aggiunse la mora, facendole l'occhiolino.

Laurel sorrise e, dopo un ultimo bacio, le due andarono a farsi una bella doccia, si vestirono e raggiunsero poi il resto della famiglia, proprio nel momento in cui arrivavano Kara e Lena in moto.

"Ehilà! Bentornate."

"Grazie." Risposero insieme, quindi entrarono in casa.

Eliza le accolse col suo bel sorriso "Ciao! La colazione è pronta."

Lena si congedó da Kara per andare di sopra, in bagno e lì trovò Andrea, Ava e Anne "Bentornata! Tutto bene?"

"Racconta... Com'è stata la nottata con Kara?" Chiese Ava.

La mora sorrise, arrossendo un po' "È stato bellissimo... Meraviglioso!"

"Davvero?? Quindi, come tutte pensavamo, è dotata e rende..." Disse Andrea, facendo l'occhiolino all'amica, che annuì.

"L'amo così tanto... Fosse per me, la sposerei domani!"

Le tre sorrisero "Ne siamo certe! E scommettiamo che anche Kara lo vorrebbe fare."

Tornata di sotto, Lena prese posto accanto a Kara, che le diede un dolce bacio "Tutto bene, amore mio?"

"Si! Tu?"

"Con te sto sempre bene."

Eliza e Jeremiah portarono poi in tavola quattro piatti di pancakes, oltre agli sciroppi vari e la panna montata, anche se Lena ed Amaya stavano leggere, preferendo degli spicchi di frutta e succo d'arancia.

Invece Dinah sembrava essere piuttosto stanca e Sara, che le stava di fronte, ben immaginava il motivo.

"Scusatemi, ma io scendo di sotto..."

"Tesoro, non ti senti bene?"

"No no, sono solo stanca..." Disse Dinah, congedandosi poi dal resto della famiglia.

Subito le ragazze fissarono Laurel "Che avete da guardare?? Io non ho fatto niente."

"Non proprio..." Disse Sara "Lo sappiamo che sei una macchina da sesso..."

"Che??" Se ne uscì Andrea.

"Cioè... Lo sappiamo noi sorelle."

Laurel sbuffó e incroció le braccia "Non ne ho colpa! Amo Dinah e mi piace fare l'amore con lei."

A quel punto Jeremiah si alzò "Laurel, tesoro, credo di doverti spiegare una cosa importante... Anzi, la spiego a tutte! Su Alpha, seguitemi."

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Capitolo 15
*** Discorsi... ***


Jeremiah portò le sue figlie nella dependance e si sedettero tutti per terra, davanti al caminetto.

"Ehm... Perché ci hai portate qui?"

L'uomo le fissò severo, tenendo lo sguardo su Kara "Papà, se dobbiamo essere punite per qualcosa che ha fatto Kara..." Tentò Sara.

"No, anzi... Kara è l'unica esente dal sentire ciò che devo dirvi."

"E perché??"

"Perché lei tratta bene la sua Omega!"

Le ragazze fissarono a turno il padre e la sorella "Resto per solidarietà..." Se ne uscì Kara.

Jeremiah annuì "Allora... Cercherò di essere breve... Dovete trattare bene la vostra compagna!"

"Ma... Noi le trattiamo bene..."

"Non troppo." Rispose lui, indicando poi il letto, ancora sfatto "Cosa vi dice quel letto?"

"Che Laurel e Dinah ci hanno dato dentro!" Disse Zari.

Laurel era piuttosto imbarazzata e Sara incroció le braccia "Il mio è conciato peggio di così!"

"Invece a me dice che Dinah non verrà aiutata a sistemarlo e che non è stata coccolata, diciamo, al risveglio..."

Laurel guardò il padre "Io mi sono presa cura di lei..."

"Facendola arrivare tutta stanca!"

La bionda fulminó Sara con lo sguardo "Non è vero!"

"Ditemi... Avete mai pensato a portare loro la colazione a letto? O almeno una spremuta?"

Le ragazze si guardarono in faccia "No..." Sussurró Zari.

"Kara, tu stamattina prima di tornare, cos'hai fatto con Lena?"

"Ho fatto..." Si bloccó, arrossendo "Si, ehm... Avete capito. E poi ho diviso con lei l'ultimo sandwich rimasto..."

"Visto?" Chiese Jeremiah, aprendo le braccia "Era così difficile?"

"No." Risposero le ragazze, tutte insieme.

"Allora fate di meglio e prendetevi cura delle vostre compagne!" Concluse, lasciandole poi andare.

Tornate in casa, le Alpha capirono che anche Eliza e le Omega avevano parlato, ma Laurel prese e andò di sotto da Dinah.

Una volta lì, si sedette sul letto e le carezzó i capelli "Scusa... Non volevo svegliarti..."

Dinah le sorrise e si mise seduta "Non preoccuparti..."

"Io sono stata una pessima compagna... Ti prometto che farò meglio. Mi prenderò cura di te al massimo delle mie possibilità!"

"Già lo fai..." Tentó, ma Laurel scosse il capo, sfiorandole poi il viso.

"No, non è così. E io non voglio che il nostro rapporto sia solo carnale... Io voglio che funzioni anche per il futuro, perché voglio sposarti."

Dinah sgranó gli occhi a quelle parole e si sedette in braccio a Laurel "Tu... Tu vuoi sposarmi?"

"Assolutamente! E farò di tutto, per renderti felice."

Dinah le sorrise "Allora dammi un bacio! E non smettere mai, di baciarmi e amarmi."

Laurel sorrise a sua volta e le diede un bacio molto dolce "Dopo andiamo a passeggiare... Ti va?"

"Certo che mi va!"

Anche le altre ebbero delle conversazioni con la rispettiva compagna, tranne Kara e Lena, le quali si fidavano l'una dell'altra, perché si erano scelte.

"E così Jeremiah vi ha fatto il discorsetto..."

"Già!" Sorrise Kara "Per un attimo ho temuto... Io sono rimasta per solidarietà, ma alla fine è stato utile."

Lena sorrise e Kara le fece le fusa "È stato bello, da parte tua, restare come sostegno per le tue sorelle."

Anche Kara sorrise "Sai... Io credo che il loro problema sia la naturalezza. Io, quando sono con te, sto bene ed è come se sapessi già cosa fare... È strano, ma è così."

"Io credo che tu sia semplicemente un'Alpha meravigliosa e io sono fiera, di essere la tua compagna!"

"Questo anch'io! E non vedo l'ora di avere dei cuccioli con te."

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Capitolo 16
*** Proposing together. ***


Passó una settimana e le Alpha erano molto migliorate nei rapporti con la rispettiva compagna, anche se non a tutte importava, visto che loro tutte si trovavano bene con le ragazze.

Pure Jeremiah era soddisfatto del loro comportamento, anche se talvolta dava loro dei consigli, quando richiesti, invece Eliza faceva lo stesso con le Omega.

Inoltre, a insaputa della rispettiva compagna, le Alpha avevano comprato un anello, data l'intenzione di fare la fatidica proposta.

"Ragazze, che ne dite se andassimo in campeggio in spiaggia?" Tentó Zari.

"Aggiudicato!" Risposero, tutte insieme.

Eliza e Jeremiah sapevano degli anelli e intuirono le intenzioni delle figlie, così la donna avanzó "Volete che vi prepari qualcosa?"

"Dei tramezzini!" Risposero, anche se ognuna fece richiesta di una torta ben precisa che, per tutta la mattina, le Alpha aiutarono a preparare.

Invece Jeremiah e le Omega erano fuori, a montare le tende "Posso ringraziarti, Jeremiah?" Tentò Ava.

"Ok, ma non ho fatto nulla..."

"No no, tu hai fatto un bel discorso alle Alpha e sono molto migliorate!"

"Beh, Kara non ha mai fatto nulla di sbagliato..." Disse Lena.

"E ci dovrai spiegare molte cose riguardo questo." Se ne uscì Amaya.

"Kara è sempre stata molto genuina e spontanea, ecco perché il mio discorso non era rivolto a lei."

Lena sorrise "Esatto... Kara mi dice sempre che io sono la sua priorità, la sua principale preoccupazione e l'amore della sua vita!"

"Non mi aspettavo niente di meno, da lei." Ammise Jeremiah.

"Arrivano." Notó Andrea, così il discorso cadde.

Le Alpha le raggiunsero e ringraziarono il padre per aver tirato su tre tende su sei, alle altre avrebbero pensato loro "Se volete fare il bagno andate pure... Tra poco ceniamo." Disse Lonny.

"Ceneremo separate, per un motivo che poi capirete..."

Le Omega, pur non capendo, annuirono e poi andarono a tuffarsi in acqua, giocando tra di loro.

Dopo un'oretta abbondante, le ragazze uscirono dall'acqua per asciugarsi e poi entrarono nelle tende, ove la rispettiva compagna le aspettava.

Anne, appena entrata nella tenda, capí cosa stava per accadere, così come l'aveva capito Ava "Lonny, tu..."

"Si." Sorrise la castana "Mi sposi?"

"Assolutamente si!!"

Anche Sara aveva ricevuto la medesima risposta, scegliendo di stendere Ava per andarla, anziché mangiare il dolce.

Invece Alex si stupí della perspicacia di Andrea "Amore, vuoi darmi un anello per caso?"

"Come?"

"Si vede dalla forma della scatolina nella tasca dei tuoi calzoncini..."

La rossa rimase a bocca aperta, scioccata, tuttavia prese la scatolina e l'aprí "Ok ok, sono stata stupida... Allora... Andrea, vorresti sposarmi?"

L'altra le saltò in braccio, iniziando a baciarla "Mille volte si!!"

Ora arrivavano le note dolenti.

Infatti Zari stava cercando di trovare le parole giuste, visto che gli occhi e le labbra di Amaya la mandavano in tilt "I-Io... Io... Ecco... Amaya, vorresti... Ti piacerebbe... Insomma... Mi sposi??"

"Zari... Certo! Certo che si." Rispose, dandole un dolce bacio.

Laurel, dal canto suo, era passata al dunque, prendendo la scatolina e aprendola "Ma..."

"Dinah, io so di non essere stata sempre perfetta, ma... Vorresti diventare mia moglie?"

"Fosse per me, ti sposerei anche domani!" Se ne uscì la castana, dandole un bacio molto dolce.

Infine Kara, che si era messa in ginocchio e a Lena vennero gli occhi lucidi "Lena, amore mio... Io ti ho amata fin da subito e non smetterò mai, di farlo. Quindi... Vorresti rendermi l'Alpha più felice dell'universo accettando di sposarmi?"

La mora aveva gli occhi lucidi e si fiondó trae braccia dell'altra "Si... Si si si! Ti amo tantissimo e non vedo l'ora di essere tua moglie!"

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Capitolo 17
*** Il Lieto fine. ***


Passarono un paio di mesi e le ragazze erano tutte prese ad organizzare le rispettive nozze, oltre che studiare, visto che era ripresa la scuola.

Infatti le Omega erano all'ultimo anno di Liceo e le Alpha al primo di università.

Per fortuna, tutte potevano contare su Eliza e Jeremiah, oltre che su Jess e Sam Arias, le segretarie che lavoravano alla L-Corp di Lena, l'azienda di famiglia che aveva ereditato il mese precedente, quando un notaio di Washington l'aveva trovata e contattata.

"Ci metterai tutte a lavorare per te?"

"Certo, assolutamente!" Sorrise Lena "E voi Alpha sarete le mie guardie di sicurezza!"

"Pagherai di più Kara, visto che è la tua compagna?"

"No! Anzi, la pagherò di meno."

Tutte sorrisero divertite e Kara la fissò, sconcertata "Che?? E perché?"

"Altrimenti sarebbe come annunciare che ti favorisco, visto che ci sposeremo e non voglio questo!"

"Ok, va bene..." Rispose la bionda, alzandosi "Ti amo lo stesso, ma ora scusatemi, devo andare a provare lo smoking..."

"Ma li abbiamo provati ieri..."

"Io lo devo provare."

Detto questo, Kara uscì dalla dependance ed entrò in casa, ove venne accolta dalla madre "Kara, tesoro... Tutto bene?"

"Si..."

"A me puoi dire tutto, lo sai."

Allora la bionda si sedette sul divano e la madre accanto a lei, con l'Alpha che le raccontò tutto "Questo è quanto."

"Beh, Lena fa bene..." Disse Eliza "Sai, quando quel notaio ha trovato e contattato Lena per dirle che aveva ereditato l'azienda di un fratellastro che nemmeno sapeva di avere, ha scoperto che lui era finito in prigione a causa di affari sporchi e per questo è bene che faccia tutto nel modo più corretto possibile... Non sarebbe giusto favorirti..."

"Allora c'è solo una cosa, da fare."

"E sarebbe?" Chiese la donna ma, in quel momento, Lena apparve sul ciglio della porta, con gli occhi lucidi.

Eliza capí che il momento era delicato e lasciò sole le due ragazze. Kara si alzò in piedi e Lena si avvicinò piano "T-Ti prego, non lasciarmi..."

"Certo che non ti lascio! Perché l'hai pensato?"

Lena si asciugó le lacrime "L'ho pensato perché non voglio trattarti come gli altri dipendenti..."

"A questo proposito..." La interruppe Kara "Eliza mi ha raccontato cose che non sapevo sulla tua azienda e quindi ho deciso che non lavorerò per te. Penso di accettare il posto alla CatCo..."

Lena chinò il capo, per poi fissare la sua amata e si avvicinò ulteriormente "Mi mancherà non vederti tutto il giorno..."

"Anche a me." Ribadí la bionda, posando le mani sui fianchi di Lena.

"Allora mi sposi?"

"Mai pensato di non farlo!" Rispose l'Alpha, catturando poi le labbra di Lena in un bacio appassionato.

"Allora sei pronta? Manca una settimana..."

"La settimana che più attendo da quando abbiamo deciso la data!" Sorrise Kara, prendendo in braccio la sua compagna e salí in camera sua, mentre Eliza le vide e sorrise, felice di vedere che le due avevano risolto.

E, la settimana successiva, le sorelle si unirono in matrimonio con la rispettiva Omega in riva alla spiaggia, come avevano deciso, tutte insieme, in presenza dei genitori e dei loro amici, tutti felici per loro.

Ovviamente, dopo qualche mese, arrivarono anche i primi cuccioli.

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