Un'estate da ricordare

di Giacky7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia prima volta ***
Capitolo 2: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** L'ora di confessare ***



Capitolo 1
*** La mia prima volta ***


POV Violetta
L’ultimo anno di scuola è appena finito, e proprio una settimana fa papà ed Angie si sono sposati, Olga e Roberto sono partiti ieri per andare in vacanza, Ludmilla vive ancora qui con noi, e ogni giorno che passa siamo sempre più unite. Noi ragazzi dello studio ci siamo organizzati per andare in vacanza insieme, abbiamo deciso di andare per tre mesi a Barcellona, in una villa dei genitori di Maxi. Papà inizialmente non voleva lasciarmi andare, perché verranno solo i ragazzi dello studio, ma poi sono riuscita a convincerlo con l’aiuto di Angie. Questa per me è la prima estate che passerò senza Papà, ma sono comunque felicissima perché la passerò con i miei amici, e soprattutto con Leon. Oggi dobbiamo partire e io ho appena finito di mettere le ultime cose in valigia. Finisco di sistemarmi il trucco e prendo la valigia per partire. Sento Ludmilla gridare “Vilu, sbrigati che perdiamo il volo”. Esco di fretta dalla mia stanza, e scendo le scale di corsa arrivando nel salone di casa. Davanti alla porta ci sono papà ed Angie pronti per salutarmi. Il primo ad abbracciarmi e mio padre. “Mi raccomando mettiti la crema solare ogni giorno, non restare troppo al sole, lavati sempre le mani prima di mangiare, aiuta anche tu a cucinare e a pulire e cosa più importante non dormire in stanza con i ragazzi!!” disse dandomi un leggero bacio sulla fronte. “E va bene” dico per poi passare all’abbraccio di Angie. Dopo 15 minuti di saluti mi reco insieme a Ludmilla all’aeroporto, dove ci attendono tutti i ragazzi. Arriviamo giusto in tempo per l’imbarco, ancora qualche minuto e io e Ludmilla avremmo perso l’aereo. Prendo posto accanto a Leon, lo saluto con un bacio casto, e mi preparo per un lungo viaggio di circa 23 ore.
23 ORE DOPO
“Amore, amore” sento sussurrarmi all’orecchio, apro gli occhi e trovo Leon a due centimetri dalla mia faccia. “Siamo arrivati” dice tendendomi la mano per farmi alzare. Scendiamo insieme e con i ragazzi andiamo a prendere il pulmino che ci stava aspettando.
2 ORE DOPO
Scendo insieme a Leon dal pulmino e rimango a bocca aperta per ciò che vedo davanti a me. Una villa vicino alla spiaggia molto più grande della mia. “WOW” esclamo, mentre seguo Maxi che ci fa entrare in casa. Rimango ancora più sorpresa è davvero bellissima e questo che vedo è solo il salone con angolo cottura. Le pareti sono bianche e al muro c’è attaccato un televisore gigante, a destra c’è un angolo cottura interamente in marmo con alcuni sgabelli. Maxi ci fa salire le scale e ci troviamo in un corridoio lunghissimo dove ci sono minimo dieci porte. “Allora ci sono varie stanze da letto, due bagni, e qualche sala con strumenti musicali, ora faremo le stanze. La prima sarà quella di Ludmilla e Nata, quella lì” dice indicando una porta. “Poi Camilla e Francesca in quella li” indica la stanza, le ragazze ci mettono dentro le valigie e poi tornano nel corridoio. “Andres e Broduey a fianco a quella di Ludmilla e Nata” Broduey e Andres fanno la stessa cosa che hanno fatto Fran e Cami. “Diego e Federico in quella lì” indica la stanza. “Io starò nella stanza affianco a voi con qualcuno che arriverà domani mattina” mette la sua valigia nella stanza, “chi arriva domani mattina?” chiedono Fran e Cami, “È una sorpresa!” risponde Maxi, e poi continua “E per ultimo Leon e Vilu in quella” dice indicandoci la stanza infondo a tutto. Io e Leon andiamo lì e con nostro grande stupore c’è un letto matrimoniale. “Scusa Maxi ma qui c’è un letto matrimoniale non c’è un’altra stanza” dico imbarazzata al pensiero di dormire così vicino a Leon. “No mi dispiace ma è capitata a voi” disse con finta innocenza. Porto le valigie dentro e inizio a svuotarle nell’armadio. La stanza è meravigliosa e molto grande. A destra c’è una finestra da cui si vede il mare con tende rosa chiaro che sventolano per il lieve vento, al centro della stanza c’è il letto matrimoniale con le lenzuola ricamate rosa, di fronte al letto c’è un grande armadio bianco con molti disegni sopra, a sinistra un comò della stessa trama dell’armadio, davanti al letto c’è una cassapanca con un cuscino cucito sopra con dei fiorellini bianchi. La stanza ha anche un bagno privato, molto grande. Finisco di sistemare tutte le cose e poi scendo giù dagli altri. “Tra poco saranno le 19:30 perché noi ragazze non andiamo a cucinare mentre i ragazzi danno una pulita ai bagni?” dice Camilla alzandosi dal divano “Che?!” esclamano all’unisono scattando in piedi dal divano e dagli sgabelli “Non possiamo fare tutto noi, forza a lavoro!!” dice Francesca categorica mandando i ragazzi in bagno.
Alle 23:54
“Questa giornata è stata bellissima però adesso vado a dormire ho un sonno pazzesco, notte ragazzi” dico alzandomi dal divano e salendo le scale. Vado nel bagno delle ragazze, mi faccio un lungo bagno e poi entro in camera con solo l’asciugamano addosso, e con mia grande sorpresa trovo Leon steso sul letto. Arrossisco subito, Leon si alza dal letto e mi cinge la vita dandomi un bacio sulle labbra. “Sei bellissima” dice per poi darmi un altro bacio. Mi fa stendere sulle candide lenzuola mentre continua a baciarmi con passione. Senza accorgermene il lenzuolo mi scivola via facendomi rimanere completamente nuda sotto gli occhi di Leon, arrossisco. Leon continua a baciarmi, poi scende con le labbra sul mio seno e delicatamente lo bacia, sto per perdere la ragione. Sale al collo e gemo, quello è il mio punto debole non riesco a resistere. Metto le mani tra i suoi capelli tirandone leggermente le punte. Con le labbra poi, arriva al ventre provocandomi brividi indescrivibili lungo la schiena. Ho completamente perso la lucidità, porto le mani alla sua camicia e la sbottono lentamente per poi levargliela di dosso. Rimango incantata dal suo petto ben scolpito. Sento una cosa dura sul mio interno coscia, Oddio è il suo….
Leon si sfila i pantaloni e i boxer e li butta in non so quale parte della camera. Lentamente si posiziona tra le mie gambe. “Sei pronta?” mi chiede Leon dolce dandomi un bacio sulla fronte, un po’ titubante annuisco e lentamente entra in me. Sento un dolore lancinante, come se una lama mi trafiggesse da dentro. Stringo il bordo delle coperte e serro gli occhi mentre una lacrima mi scivola sulla guancia. Leon me la asciuga con le sue labbra e sta fermo dentro di me “Se vuoi smettiamo” mi dice dolcemente. Scuoto la testa, il dolore passerà “No il dolore passerà” dico mentre un po’ del dolore che provavo prima scompare. Leon si muove piano per non darmi dolore e poco dopo il dolore scompare completamente. Allaccio le gambe al suo bacino invogliandolo a continuare, non avevo mai provato tanto piacere quanto in questo momento. Le spinte sono sempre più veloci e la stanza si riempie di nostri gemiti. “Leon!” urlo arrivando all’apice del piacere, lui continua a spingere dentro di me accecato dalla lussuria per altri buoni dieci minuti, poi arriva anche lui all’apice stremato. Scende da sopra di me e si mette sotto le coperte stringendomi tra le sue braccia e ci addormentiamo così.

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Capitolo 2
*** Un incontro inaspettato ***


POV Violetta
Un raggio di luce mi sveglia, e pian piano apro i miei occhi, la prima cosa che vedo sono due grandi occhi verdi che mi osservano incantati. “Buongiorno, amore” mi dice quando i nostri sguardi si incontrano. Sono ancora senza vestiti, la notte scorsa è stata fantastica, ripenso a tutto quello che è successo, mi imbarazzo, mi giro dall’altra parte e chiudo gli occhi. La sua mano mi abbraccia, la sua bocca si avvicina lentamente al mio orecchio e mi sussurra dolcemente “Non devi essere in imbarazzo, per quello che è successo stanotte”. Incredibile, aveva capito tutto da un mio semplice gesto, mi giro lo bacio, e appoggio la mia testa sul suo petto. Qualcuno bussa alla porta “Permesso” dice Ludmilla aprendo la porta. Tutti e tre diventiamo rossi, i nostri sguardi si incrociano con quelli di Ludmilla, che sembra essere più in imbarazzo di noi. “Cosa c’è Ludmilla?” chiede Leon per far finire questa situazione di disagio. “E-ero venuta per…” si ferma un attimo per pensare e poi continua “…A sì ero venuta per dirvi di scendere perché la colazione è pronta, vi aspettiamo giù!” dice e poi di fretta esce dalla stanza. Leon mi guarda e inizia a ridere “Non so cosa ci trovi da ridere” dico ancora in imbarazzo per quello che era appena successo. Sono sicura che Ludmilla ha capito tutto, ora non riuscirò più a guardarla negli occhi. “Amore, stai tranquilla, non può aver capito, lei ci ha solo visti abbracciati sotto le coperte…”mi dice tranquillo “Se è come dici tu, perché allora era in imbarazzo?” chiedo agitata, “Beh, la situazione è comunque imbarazzante, ma stai tranquilla, vedrai che non avrà capito” mi risponde lui calmandomi. Mi alzo dal letto prendo la sua felpa e la indosso, la felpa mi copre fino al fondoschiena, con questa addosso mi sento come abbracciata da Leon, non la voglio più togliere. “Penso che tu abbia sbagliato felpa” mi dice ridendo, “Sta molto meglio a me!” gli rispondo, poi continuo “Dai sbrigati, che ci stanno aspettando!”. Ci vestiamo in fretta e usciamo dalla stanza. Io indosso ancora la sua enorme felpa rossa, e dei leggings neri, per fare in fretta non ho nemmeno indossato il reggiseno. Lui invece ha una maglietta bianca aderente che fa vedere il suo petto scolpito, e dei pantaloni della tuta neri. Mi prende la mano e insieme scendiamo giù dove ci aspettano gli altri.
Sento gli occhi di tutti puntati addosso, ma so che è solo una mia impressione, resto abbracciata a Leon, come se fossimo incollati. Tutti stanno già facendo colazione, io e Leon ci sediamo vicini e iniziamo a mangiare anche noi. Ad un certo punto Ludmilla mi si avvicina e mi dice “Sister, ieri mi ha chiamato tuo padre, e mi ha chiesto come mai non hai risposto” “E tu che gli hai detto?” “Gli ho detto che dormivi” “Tu gli hai detto che dormivo con Leon!?” “No, stai tranquilla, gli ho detto che sei in stanza con me, so com’è fatto tuo padre” “Aww, grazie” le dico tranquillizzata e poi la abbraccio. “Ragazzi io vado a prendervi la sorpresa” dice Maxi mentre esce di casa. Il brusio di voci che c’era prima si stoppa di colpo, “Secondo voi chi è questa persona misteriosa?” chiede Cami a tutti, “Spero che sia una belle ragazza” risponde Andres, “No, penso che sia qualcuno che conosciamo già” ribatte Fran. La discussione su chi possa essere questa persona misteriosa continua per una ventina di minuti, fino a quando… Siamo ancora qua in cucina, tutti in pigiama, e quando sentiamo Maxi entrare cala il silenzio, “Ragazzi sono tornato” urla Maxi dal salone.
Tutti i nostri sguardi sono rivolti verso l’entrata della cucina, siamo come bloccati, poi entra Maxi e con lui c’è… Tomas, Tomas!? Fran e Cami si alzano di scatto e corrono ad abbracciarlo, tutti gli altri invece si alzano e vanno a salutarlo, solo io e Leon restiamo seduti, ancora abbracciati. I grandi occhi da cerbiatto di Tomas continuano a fissarmi, nonostante stia parlando con gli altri.
Il suo continuo sguardo mi mette un po’ a disagio, ma nonostante questo decido di alzarmi insieme a Leon e di andare a salutare. Finiti i saluti Maxi presenta Diego a Tomas essendo quello il loro primo incontro. Leon continua a guardare male Tomas, che finalmente ha smesso di fissarmi. “Dove posso sistemare le valigie?” chiede Tomas, “Ti faccio vedere dove si trova la tua stanza” risponde Leon con un finto sorriso, poi mi bacia sulle labbra, ed esce con Tomas dalla cucina.
 
POV Leon
Tutti stanno guardando l’entrata della cucina, ma io non riesco a toglierle gli occhi di dosso, non mi interessa per niente chi sta per entrare da quella porta, penso solo a lei e a quella bellissima notte passata insieme. Sento di potere fare tutto, anche di volare, con lei che si stringe forte alle mie braccia. Mi distraggo sentendo qualcuno alzarsi di scatto, guardo verso l’entrata della cucina e vedo lui, Tomas, inizia a salirmi l’odio. Incrocio lo sguardo di Tomas, che sta guardando Violetta, che continua a guardare Violetta, ok la sta guardando anche troppo, l’odio cresce, ma riesco a stare tranquillo solo perché lei è al mio fianco. Ci alziamo e andiamo a salutarlo, io non mi stacco neanche un momento da Violetta, finalmente quando Maxi gli presenta Diego, Tomas smette di guardare Violetta. “Dove posso sistemare le valigie?” chiede “Ti faccio vedere dove si trova la tua stanza” gli rispondo, bacio violetta davanti a lui e lo porto di sopra.
 
POV Tomas
Sto per rivedere Violetta, non ho smesso di pensare a lei nemmeno per un secondo, sono passati due anni dal nostro ultimo incontro, ma non riesco a togliermela dalla testa. Seguo Maxi fino all’entrata della cucina, poi entro, la vedo avvinghiata a quel Leon, con indosso una felpa che sono sicuro di aver visto indossata da Leon, mi sembra di crollare, ma non importa lei è sempre più bella, e non riesco a smettere di guardarla nemmeno per un secondo. Intanto sento qualcuno che mi abbraccia e mi saluta, non so chi sia, non voglio girarmi per scoprirlo, voglio solo continuare a guardarla. Lei si alza e viene verso me, e mi saluta, io resto incantato, tutto e tutti scompaiono dalla stanza, nella mia mente è come se fossimo soli. Poi Maxi interrompe il mio sguardo mettendosi tra i miei occhi e Violetta. Mi presenta un certo Diego, che a sentire dall’accento sembra essere anche lui spagnolo. “Dove posso sistemare le valigie? “chiedo “Ti faccio vedere dove si trova la tua stanza” mi risponde Leon con un sorriso fintissimo, poi bacia Violetta, cosa che mi fa morire dalla gelosia e mi accompagna al piano di sopra.

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Capitolo 3
*** L'ora di confessare ***


POV Violetta
Vorrei tanto sapere quello che si stanno dicendo Tomas e Leon in questo momento anche se posso immaginare riguardi me, non penso sia stata una buona idea lasciarli da soli. Cami e Fran mi si avvicinano “Vilu, a che pensi?” mi chiede Fran, “Non vi è sembrato strano Leon? chiedo io, “Beh ovvio, la situazione è strana!” risponde Cami “Ma parlando di cose più importanti, perché indossi la felpa di Leon?” chiede Cami interessata, “Che, non capisco di cosa tu stia parlando…” dico io per cambiare argomento “Violetta, dai è ovvio che questa non è tua” dice Fran indicando la felpa, “Beh, devo essermi sbagliata…” rispondo vagamente, “Si, vabbè” risponde Cami. “Non vi sembra che Leon e Tomas siano su da molto tempo?” chiedo nervosa, “Tranquilla, vedrai che tra un po’ scenderanno” mi dice Fran per tranquillizzarmi. Pochi istanti dopo Leon e Tomas tornano in cucina, e Leon ritorna al mio fianco. “Ragazzi, domani sera c’è una festa alla spiaggia, ho pensato che sarebbe una bella idea se cantassimo qualcosa, noi ragazzi potremmo cantare con la band, voi ragazze potreste cantare una canzone di gruppo, e Diego potrebbe cantare qualcosa con Tomas…” dice a tuti Maxi, “Sì, io vorrei anche cantare Podemos con Violetta” dice Leon, “Sì, bene allora noi ragazzi andiamo a provare” dice Broduey, che insieme ai ragazzi della band esce dalla cucina, poi escono anche Diego e Tomas per andare a provare. “Bene, ragazze ci troviamo nella sala grande al piano di sopra per provare, tra mezz’ora, va bene?” chiedo io, “Sì” rispondono tutte insieme, poi usciamo tutte e andiamo nelle nostre camere per prepararci.
Io vado velocemente in bagno mi faccio una doccia, e mi preparo, sono pronta per andare in salone, adesso indosso un vestitino corto, rosa pastello. Sono passati trenta minuti, quindi esco e vado dalle ragazze, che stranamente sono già tutte là ad aspettarmi. “Bene ragazze che cosa volete cantare?” chiedo io, “Violetta, dai prima dicci com’è andata” mi dice Cami, “Com’è andata che?” chiedo io fingendo di non capire, “Violetta non fare la finta tonta dai, Leon, come va?” chiede Fran, il tempo sembra fermarsi, il mio cuore va a mille, avevano capito tutto, sapevano cos’era successo, arrossisco, e mi blocco “Sì dai com’è stato dormire insieme?” chiede Nata, oh meno male, faccio un sospiro di sollievo, quasi mi veniva un infarto, vogliono solo sapere com’è stato dormire con Leon, non sospettano di nulla, “Sempre che abbiano solo dormito” dice Ludmilla, non sapevo cosa dire, il mio silenzio rispose per me “Vilu, che è successo?” dice Cami, “Sai che a noi puoi dire tutto” continua Fran. Da rossa diventai completamente bianca, ero ancora immobile, ora si che avevano capito tutto, “Dai, che è successo con Leon?” chiede Nata, “Che volete dire, non è successo niente” rispondo io facendo finta di niente, “Dai Violetta, menti molto male, piantala” mi risponde Ludmilla, “Avanti!” dicono insieme Nata, Fran e Cami con gli occhi a cuoricino. “Ragazze!” dico io per farle smettere, “Allora?” chiede Ludmilla, “Vi ho visti stamattina abbracciati sotto le coperte” continua Ludmilla, prendo coraggio “Intendete, se io e Leon…” dico, poi mi fermo e divento di nuovo rossa, tutte le ragazze annuiscono, bene hanno capito, tanto vale ammettere tutto, “Beh, dunque ecco… Sì, io e Leon non abbiamo solo dormito” inizio a dire molto imbarazzata, non sapendo come dirlo “Beh dai avete capito” finisco io sempre più imbarazzata, le ragazze mi guardano e iniziano ad urlare per l’emozione, “Come? Quando? Dove?” mi chiede Fran, “Dai, raccontaci” dice Cami, “Non lo so ma è stato bellissimo, e perfetto” rispondo io, “Dai raccontaci tutto” dice Ludmilla. Inizio a raccontare tutto alle ragazze, una volta finito iniziamo a provare. Durante le prove mi viene sete, così scendo in cucina.
In cucina trovo Tomas, che come me, era lì per bere. Inizia a guardarmi intensamente, “Non ho smesso di pensare a te nemmeno un secondo, negli ultimi due anni” mi dice “Io ti amo e so che anche tu provi qualcosa per me” continua, ma chi pensa di essere “Non so perché tu pensi questo” ribatto io, “Lo vedo quando mi guardi” continua lui, “Basta Tomas, ancora con questa storia?” dico io, ma non ha capito che sto con Leon? “È per leon vero? So che state insieme, ma dimmi, lui ti piace?” riprende lui, “Ma chi pensi di essere per chiedermi questo?” gli dico arrabbiata, “Violetta basta, so cosa provi per me lo vedo dai tuoi occhi” mi dice mentre pian piano mi si avvicina, “Non so cosa tu veda ma hai frainteso Tomas” gli rispondo facendo un passo indietro, “Ti guardo negli occhi e non ho alcun dubbio” insiste lui, avvicinandosi sempre di più, “Allora non mi guardare” gli dico non sapendo più cosa rispondergli, provo a fare ancora un passo indietro, ma mi ritrovo con le spalle al muro, lui continua ad avvicinarsi, siamo a pochi centimetri di distanza, lui prova a baciarmi, gli do uno schiaffo e scappo di sopra. Non riesco a credere che un ragazzo dolce come lui possa essere così arrogante, quello non è il Tomas che conosco. Mentre corro per andare in stanza, inizio a piangere, e mi scontro con Leon, che vedendomi in quelle condizioni, mi ferma e mi abbraccia. “Che è successo, amore?” mi chiede preoccupato, “Tomas…” dico piangendo, “Cosa? Che ti ha fatto Tomas?” mi chiede sempre più preoccupato, “Ha provato a baciarmi” gli rispondo piangendo. Mi abbraccia forte, poi si stacca da me, vuole andare da lui, lo so, “No, non andare, non lasciarmi sola” imploro io ancora in lacrime. Leon annuisce e mi porta in camera, dove prova a tranquillizzarmi. Ce la fa, sono passate due ore ormai dall’accaduto, e intanto ho anche già parlato con papà, che probabilmente, conoscendolo, era già pronto a partire per capire come mai ancora io non l’avessi chiamato, ovviamente non ho detto nulla di quello che è successo con Leon, e con Tomas. Mi accorgo solo ora di non aver avvisato le ragazze, abbraccio un’ultima volta Leon, e vado di corsa nel salone dove le ragazze stanno ancora provando.

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