Coinquilini - l'amore al tempo del coronavirus

di Marc25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Desiderio ***
Capitolo 2: *** Non funzionerà ***
Capitolo 3: *** 30 anni dopo ***



Capitolo 1
*** Desiderio ***


~~Cap 1. Desiderio
Bologna- 26 marzo 2020

Era solo un inluenza epidemica, si , ma pur sempre solo un’influenza, magari fosse stato così, i numeri dei casi aumentavano di giorno in giorno e un po’ di paura lei l’aveva. Era lontana da casa ormai dal breve periodo di vacanze natalizie, sentiva la mancanza di molte persone, la famiglia, le amiche, non che a Trani avrebbe potuto rivedere le sue amiche comunque, paradossalmente le sentiva più in quel momento con le video chiamate che di persona prima. Aveva organizzato le giornate tipo in questo modo: Studio – Video chiamate con amici e parenti – Chiacchierata nel balconcino con Luca. Luca, uno dei suoi coinquilini, beh, avevano passato tutto il tempo degli studi ancora in corso insieme, nella stessa città, nella stessa casa, in quei 4 anni avevano cambiato molti coinquilini, ora da 2 anni c’era Mary con loro, una ragazza dolce e timida se non beveva al punto di ubriacarsi come era successo un paio di volte, perché altrimenti… diventava un’altra, rise al loro pensiero, e poi c’era Marco, da qualche mese con loro, era uno apposto, ligio al dovere, a volte insicuro ma spesso divertente, li faceva ridere. Però Marco e Mary erano scesi prima, appena era stato trovato il primo caso a Codogno, Anna pensava fosse affrettato e insensato ma a conti fatti si sbagliava, ora dopo 1 mese dal primo caso era ben evidente. Erano le 7 meno dieci, Luca sarebbe tornato entro dieci minuti, stava facendo la corsa intorno al palazzo, cosi rispettava il limite dei 200 metri, già, almeno lui la faceva davvero a giorni alterni da quando lo conosceva e vista la situazione si era arrangiato, in quel periodo Luca era proprio un angelo, faceva sempre lui la spesa settimanale per entrambi e lei non era certo un tipo facile, neanche nel mangiare, era vegetariana, cosa di cui andava fiera ma aveva anche la malsana(come la definiva Luca) abitudine di bere del latte prima di andare a dormire, beh, la rilassava e per fortuna non era intollerante, quindi dovevano sempre essere forniti di più latte a causa sua. Anche Luca aveva i suoi difetti, però era un ottimo confidente, ascoltava, non giudicava ma consigliava molto bene e a suo dire anche lei era molto brava con lui, la cosa buona era che nessuno dei due si era mai innamorato dell’altro eppure doveva ammettere che Luca era molto bello, alto, con un fisico allenato e ben definito, i capelli abbastanza lunghi e castani e quegli occhi verdi così penetranti ma nello stesso tempo dolci, Anna si distolse da quei pensieri, certo sapeva che era bello ma non lo aveva mai pensato in questo modo, questa quarantena le stava facendo male. Aprì la finestra che dava sul balconcino e uscì un attimo, poco dopo senti suonare la porta, vide l’orologio al polso, le 7 spaccate, era lui, aprì e lui entrò con irruenza come se stesse ancora correndo. << Ehi! >> disse Anna 
<< Che c’è? Allora siga fuori al balcone? >>
<< Certo, sai che odio fumare da sola >>
Uscirono fuori al balcone, era il giorno del pacchetto di Anna, si, perché ogni sera verso quell’ora prendevano due sigarette o dal pacchetto di Luca o da quello di Anna e parlavano, spesso andando ben oltre il tempo della fumata della sigaretta, ma quella sera stavano fumando in silenzio, si guardavano, si ma mai negli occhi, era come se temessero di essere rimproverati da qualcuno se si guardavano, ma loro avevano sempre qualcosa di cui discutere e non avevano mai avuto paura di guardarsi. Paura di cosa, poi? Erano buoni amici da 4 anni! Questi pensieri travolgevano entrambi, ma entrambi avevano paura di esprimere ciò che stavano provando, era colpa della pandemia si dicevano, si deve essere così. Poi Luca spezzò il silenzio, tra una boccata e l’altra della sigaretta: << Beh, cerchiamo di vedere i lati positivi del Coronavirus >>
<< Si? E quali sarebbero? >>
<< Beh, è da un po’ che non ti sento parlare di come ti hanno spezzato il cuore stavolta >>
<< Ah, ah,  sta parlando quello che nomina la sua ex ogni minuto >>
<< Ehi, ancora non ho nominato Caterina og..Oh >>
Anna rise e Luca con lei, parlarono un altro po’, poi Luca disse: << Devo farmi la doccia >>
<< Si, va pure, io studio un altro po’, poi ci vediamo un po’ di tv se vuoi >>
<< Certo, perché no? >>
Luca andò in bagno, passarono 10 minuti, ma Anna non riusciva a studiare niente, non da seduta perlomeno, prese il libro tra le mani e cercò di leggere il paragrafo che non le entrava in testa alzandosi e camminando per la casa, non era molto normale forse ma quando era tesa o preoccupata faceva così, era quasi un riflesso ma per cosa era preoccupata? La situazione in generale o c’era qualcos’ altro? Presa dai vari pensieri si diresse senza rendersi conto verso il bagno, da lì usci improvvisamente Luca con un asciugamano mal tenuto alla vita, si scontrò con Anna, prima che i due potessero rendersi conto di cosa fosse successo, ad Anna era caduto il libro e a Luca l’asciugamano lasciandolo completamente nudo, appena si rese conto di essersi scontrata con Luca e che lui era nudo, Anna fece un urlo stridulo a cui subito seguì un coprirsi gli occhi: << Copriti subito maniaco!!! >>
Luca del resto era rimasto sorpreso tanto quanto Anna e subito si era coperto la parte intima con le mani, spaventato dalla reazione a dir poco forte di Anna riprese subito l’asciugamano  e si richiuse in bagno. Anna sconvolta raccolse il libro da terra e sentì un commento dal bagno ora chiuso: << Comunque quello che hai visto ce l’hanno tutti i ragazzi, gli uomini, il sesso maschile insomma, non era un mostro >>
<< Non voglio sentire i tuoi commenti cretini! >>
Luca stava per replicare ma sentì la porta della camera di Anna sbattere, si era arrabbiata ma che aveva fatto di male?
Era passata un’ora da quello scontro ma Anna era ancora chiusa in camera, l’aveva sentita parlare fino a poco tempo prima, probabilmente una videochiamata con i parenti o qualche amica, ma da dieci minuti a quella parte niente, non riusciva a concentrarsi sulla televisione, poi uscì finalmente Anna, sembrava un’altra persona completamente diversa dalla sua “sosia” di un’ora prima. Si presento nella cucina-salotto e disse: << Mi sa che abbiamo litigato >> sorridendo dolcemente e aggiunse: << Scusami, è stata anche colpa mia >>
<< Ah, anche? >> rispose fintamente risentito Luca
<< Mi puoi perdonare? >>
Come poteva resistere alla ragazza col caschetto bruno, era cosi dolce, quando sorrideva ancora di più, era naturalmente dolce e a volte lo era veramente ma questo si contrapponeva a un carattere talvolta forte e questo gli piaceva molto, la aveva sempre considerata un’ottima amica ma ora cosa stava succedendo? Da un paio di settimane la guardava con occhi diversi. << Certo che ti perdono >> disse Luca rendendo felice Anna.
Anna si sedette all’angolo del divano, opposto a Luca che comunque era coperto da una copertina e ne occupava da solo metà, Anna intavolo una discussione: << Cos’è? >>
<< Un film >> rispose seraficamente lui
<< E di che parla? >>
<< È appena iniziato, vediamo >> disse lui leggermente divertito dalla domanda.
Passò qualche secondo di silenzio poi inaspettatamente Anna disse: << Secondo te possiamo mischiarci il virus? Uno di noi potrebbe essere contagioso? >>
Luca non si aspettava quella domanda, si mise più composto sul divano e disse: << Premettendo che con questo virus non si sa mai, io sto sempre attento quelle rare volte che esco, tu stai sempre a casa quindi lo vedo improbabile >>
Anna sorrise rassicurata, dopo un’ora e mezzo di visione, si giro verso Luca e disse: << Io non ci ho capito niente e tu? >>
Ma Luca si era addormentato beatamente e chissà da quando tempo stava dormendo, ormai da più di mezz’ora si era concentrata sul film  per capire ma era troppo confusionario. Quanto era bello Luca quando dormiva, il suo viso sempre sbarbato, i suoi bei capelli, quegli occhi verdi anche chiusi sembravano brillare, le veniva di baciarlo, si maledisse per i suoi pensieri, lo coprì meglio, aveva un piede completamente da fuori. Bevve il suo bicchiere di latte giornaliero, Luca non si svegliò, Anna finito il suo bicchiere di latte lo mise nel lavandino, si avvicinò di nuovo al dormiente Luca e gli sussurrò: << Buonanotte >>.
Anna era decisa ad andare subito a letto ma si accorse di non avere per niente sonno, cosi decise di studiare un po’ ma neanche dieci minuti in cui aveva pensato a tutto meno che allo studio le venne una forte sete, non voleva disturbare Luca che probabilmente stava ancora dormendo sul divano ma certo non poteva trattenere la sete, cosi uscì delicatamente dalla porta, come  pensava Luca stava ancora dormendo, Anna si avvicinò al frigorifero per prendere la bottiglia d’acqua ma lo aprì con involontaria veemenza e fece rumore, si pentì subito, sperava che Luca non si fosse svegliato, però sentì dei versi e girandosi vide Luca stropicciarsi gli occhi. << Scusa, non volevo svegliarti, avevo sete >> disse Anna mostrando la bottiglia d’acqua  e il bicchiere di vetro che aveva preso in precedenza.
<< Tranquilla, anzi meglio, altrimenti se fossi restato a dormire qua, domani mi sarei svegliato con il mal di schiena. >> Luca si alzò, si stiracchio, nel frattempo Anna appoggiò il bicchiere e si avvicino a Luca, non sapeva perché si era avvicinata, era come un magnete di carica opposta che la attirava. Erano abbastanza vicini, entrambi imbarazzati e in silenzio ma nessuno si decideva ad allontanarsi, poi d’improvviso Luca toccò delicatamente il viso di Anna, vicino ad un occhio dicendo: << Hai un ciglio vicino all’occhio >> Luca glie lo tolse e mostrando il dito con cui l’aveva tolto continuò: << Eccolo, ora dovresti soffiare sopra il mio dito e esprimere un desiderio, mi pare si faccia così >>
<< Io l’ho già un desiderio >> disse avvicinandosi ulteriormente a Luca il cui battito stava accelerando
<< E qual è? >> chiese Luca
Senza rispondere Anna baciò con passione Luca che non si ritrasse ma anzi accolse volentieri il bacio appassionato, poi lui le tolse il maglione color avena, lei di rimando gli tolse la sua maglietta da notte e in un batter d’occhio si trovarono in camera di Luca, continuando a baciarsi senza staccarsi quasi mai, la passione li travolse. Quella notte fecero l’amore come mai l’avevano fatto con nessun altro e per tutta la notte insieme non pensarono a nient’altro che non fossero loro due.
 

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Capitolo 2
*** Non funzionerà ***


~~ Cap 2 – Non funzionerà

Bologna – 27 marzo 2020

Anna si svegliò, un braccio la cingeva, il braccio di Luca, dapprima le venne un sorriso sulle labbra ma poco dopo una angoscia la tormentò, lo conosceva da 4 anni, erano sempre stati buoni amici  e ora avevano rovinato tutto, niente sarebbe stati più come prima. Anna tolse delicatamente il braccio che la cingeva da se, cercando di non svegliare Luca, ci riuscì. Probabilmente la cosa più logica era andarsene e fare le valigie al più presto, ma subito dopo si ricordò di ciò che il Mondo intero in quel momento stava vivendo, il virus, non se ne poteva andare, ma come avrebbe fatto a vivere sotto lo stesso tetto e per quanto tempo poi? Sapeva come andavano queste cose, all’inizio è sempre tutto rose e fiori ma il fatto che prima della pandemia nessuno di loro due aveva fatto pensieri che non fossero amicizia sull’altro era un segnale abbastanza chiaro. Senza fare rumore uscì dalla stanza di Luca e si chiuse in camera sua, doveva evitarlo il più possibile, quel giorno decise di rimanere tutto il giorno in camera.

Luca si svegliò lentamente, allungando un braccio in direzione di Anna ma non trovò nessuno, si era già alzata? Si svegliò completamente, vide la sveglia sul comodino accanto al suo letto, non era presto ma non era neanche tardi, erano le 8:30, si alzò e inizio a chiamarla: << Anna, dove sei? >> << Anna? >>
Ma non ottenne nessuna risposta, aveva controllato tutta la casa eccetto la sua camera, bussò: << Anna, sei lì? >>
<< Si, sono qui >>
<< Stai bene? >>
<< A dire il vero, no >>
<< Che hai? Ti senti febbre per caso, respiri normalmente? >>
<< Si, tranquillo, ho solo del mal di stomaco >>
Luca che temeva il peggio fece un sospiro di sollievo e aggiunse: << Forse  è il latte, ma perché non mi apri? >>
<< Meglio di no, mi devo mettere in pari con lo studio, guarda oggi è meglio che non mi distraggo proprio >>
Luca rimase stranito, era possibile che ad Anna non fosse piaciuto? O forse non voleva impegnarsi seriamente? Ma la notte appena passata insieme li completava, possibile l’avesse sentita solo lui?

Anna avrebbe davvero voluto aprirgli, ma in quel momento era ancora troppo coinvolta da ciò che era successo quella notte, non era solo del buon sesso, c’era qualcosa di più, quasi come se si completassero, presto avrebbero dovuto affrontare il discorso ma non subito, non in quel momento.

Era ora di pranzo, Luca decise di ribussare la porta di Anna ma non ci fu nessuna risposta, probabilmente stava dormendo, lui cucinò anche per lei, però lei non usciva, iniziò a preoccuparsi, così mezz’ora dopo lui ribussò e lei rispose che non aveva fame, le disse che avrebbe conservato la sua porzione per la sera ma non ricevette nessuna risposta di rimando.
Luca sentiva che c’era qualcosa che non andava e che c’entrava la notte che avevano passato insieme, ma cos’era? Perché non glie ne parlava subito?

Anna sentì bussare due volte alla porta nel giro di mezz’ora, la prima volta non rispose nemmeno, la seconda volta semplicemente rispose che non aveva fame, in quel momento non riuscì a trattenere delle insensate lacrime che le rigavano il viso.

Una volta arrivata sera, Luca decise che avrebbe insistito, era andato a correre, si era fatto la doccia, ma lei non era uscita neanche un attimo, quella sera avrebbe bussato forte finché non avesse aperto ma proprio mentre era diretto verso la porta della camera di Anna, lei uscì, era seria ed era come se avesse pianto, Luca decise di baciarla ma lei lo scansò e disse: << Luca, sappiamo entrambi che non può funzionare >>.

<< Ma che dici? E perché mai? >>
<< Davvero non ci arrivi? >>
<< No, non ci arrivo, scusa se sono lento di comprendonio, illuminami >>
Anna incominciò a camminare nervosamente per casa e mentre stava iniziando a parlare Luca la interruppe: << Mi puoi semplicemente dire che ieri non ti è piaciuto >>
<< Se lo facessi mentirei, lo sai >>
<< Io ti amo >>
<< Ma come puoi dire una cosa del genere? Solo perché abbiamo passato una bella notte insieme? >>
<< Per te è solo quello? >>
<< Perché rispondi alle mie domande con altre domande, da quand’è che mi ami? >>
<< Io non lo so da quando… è stato all’improvviso >>
<< Prima o dopo la quarantena? >>
<< E questo che c’entra? >>
<< Rispondi, per piacere >>
<< Io credo..dopo >>
Anna annuì e disse: << Anche io ho iniziato a provare dei sentimenti dopo l’inizio della quarantena, sentimenti che  non avevo provato prima per te, capisci adesso Luca perché non può funzionare? Per quanto possa durare questa pandemia, prima o poi usciremo e capiremo che tutto ciò che abbiamo provato era un’illusione, magari per un periodo andrebbe bene anche dopo la quarantena, poi sarebbe sempre meno e io non voglio ricordare il nostro rapporto come un susseguirsi di “te l’avevo detto” o “è colpa tua” >>
<< Ma ti stai sentendo  Anna? >>
<< Ti ho appena spiegato perché non può funzionare, è un ragionamento molto logico >>
<< Appunto, è logico, cosa che l’amore non è >>
<< Se c’è una cosa che ho capito sull’amore è che non è eterno, semplicemente noi come tutti finiremmo per ferirci e per odiarci e io voglio ricordarmi di te come il miglior coinquilino che potessi avere >> poi continuò: << Scusami, ma ho sonno, vado a letto >>
Mentre si dirigeva in camera di nuovo, Luca la bloccò prendendo il suo braccio sinistro delicatamente, lei si girò verso di lui che le disse: << E se stessi buttando via l’unica occasione di essere felice? >>
Anna rimase un attimo spiazzata da quelle parole ma si liberò da quella leggera presa e disse: << Presto capirai anche tu perché non può funzionare e magari tra qualche mese ti sarai anche dimenticato di questa vicenda >>
Anna si girò senza aspettare risposta che comunque arrivò e anche se fu poco più di un sussurro lei lo senti
<< Questo è impossibile >>.

Bologna – 28 marzo 2020
Anna era quasi fuggita da quella discussione, era convinta di ciò che aveva detto e Luca non le aveva fatto cambiare idea però c’era qualcosa che non andava, era come se prima di fare il discorso fosse convinta al 100% di quello che aveva detto e invece adesso in lei si insinuava il dubbio, quel maledetto virus era la colpa dell’illusione del loro amore….e se invece quello che facevano prima era illudersi di non amarsi ma subito si maledisse per quel pensiero che considerò a dir  poco sciocco. Iniziò a pensare a come poteva essere dura la quarantena con Luca da quel momento in poi, a come evitarsi il più possibile, pensava tutto questo per il bene di entrambi, era quello che credeva veramente e quella notte non si addormentò se non per pochi minuti.

Luca nel letto sembrava un automa, non riusciva a chiudere gli occhi, si alzava, andava in cucina, poi tornava nel letto, lui che normalmente era una delle persone più calme del Mondo ma quelle parole di Anna erano come delle coltellate non mortali ma che facevano male e anche tanto, non avrebbe dormito, ne era consapevole. La quarantena gli aveva aperto gli occhi o lo aveva accecato completamente? E sarebbe stato cosi male essere cechi se ciò gli avesse dato la felicità? Luca sapeva che in un altro momento non ci sarebbe stata proprio quella discussione e probabilmente Anna semplicemente se ne sarebbe andata ma in quel momento non poteva e chissà per quanto tempo avrebbero dovuto ancora continuare a vivere in pochi metri quadri, come avrebbero fatto ad evitarsi? E se si fossero resi conto dei reciproci sentimenti proprio perché in quel momento non potevano fuggire da essi? E se davvero la vita li avesse donato questa grande possibilità? Quella notte Luca stava impazzendo e un po’ si vergognava a pensarlo ma sperava che Anna stesse tribolando come lui.

Quella mattina..
Luca ad un certo punto cominciò a pensare allo studio per distrarsi, per un po’ ci riuscì ma sapeva che in condizioni normali avrebbe fatto molti più paragrafi e capitoli addirittura, erano le 11 di mattina e Anna non si era ancora alzata o forse aveva deciso di passare tutta la quarantena in camera ma forse sarebbe stato più giusto fare a turno pensò Luca, ma poi subito si disse che era più giusto cosi, lei aveva paragonato il loro amore a una illusione, non lui, se voleva evitarlo restando in camera era libera di farlo..
Ma proprio mentre pensava queste cose seduto col libro aperto sul tavolo, sentì una porta che si apriva, era Anna. Anna sbucò lentamente e timorosa nella stanza soggiorno-cucina dove Luca stava studiando.
Anna esordì dicendo: << Buongiorno >>
Luca semplicemente non rispose e tornò a leggere il libro, anche se non capiva più niente di ciò che leggeva, aveva detto buongiorno? Davvero? Iniziava a pensare che quella notte fosse stata importante solo per lui.
<< Non rispondendomi stai solo facendo la figura dell’infantile Luca >>
A quel punto Luca la guardò irato e disse: << Almeno io mi prendo la responsabilità delle mie azioni! >>
Anna rimase colpita, sapeva che non era del tutto falso quello che le aveva appena detto e cosi si chiuse in bagno e iniziò a piangere più in silenzio che poteva.
Luca si pentì della reazione che aveva avuto, sapeva di avere ragione ma forse era stato troppo duro, però in fondo aveva detto solo la verità.
Dopo 30 minuti circa sentì Anna uscire dal bagno, rientrare in camera e poi riaffacciarsi nella stanza dove lui stava ormai invano cercando di studiare, Anna aveva guanti e mascherina: << Ho bisogno di uscire, rimarrò nei limiti dei 200 metri >>. Dopo questo breve annuncio uscì e a Luca già mancava.

Più di un’ora dopo:
Anna continuava a camminare girando in tondo pensava che sarebbe riuscita a schiarirsi le idee, invece in quel momento pensava a Luca , solo e sempre a Luca e sorrideva, si, sorrideva perché si ricordava dei bei momenti passati in quegli anni, a tutti quei piccoli gesti naturali, ma poi pensò che cosi naturali non erano perché erano naturali solo con Luca, il più delle volte era stata lasciata dai fidanzati negli anni eppure inconsciamente sapeva che quelle relazioni non potevano essere quelle giuste, e nonostante tutto quello che aveva detto a Luca pensava che forse inconsciamente, inconsapevolmente l’unica persona che aveva sempre amato e con cui riusciva a immaginarsi anche da vecchia era proprio il ragazzo che aveva brutalmente respinto, il suo adorato coinquilino, Luca. Anna si fermò improvvisamente dal suo girare intorno a quel palazzo e corse, doveva assolutamente dire a Luca che aveva sbagliato tutto, lei lo amava ed era stata solo una stupida ad aver detto tutte quelle cose.

Nel frattempo Luca non riusciva a leggere quello che era scritto sul libro di testo, vedeva tutto sfocato, poi vide come una goccia cadere sul libro, poi un’altra, stava piangendo, non resisteva, pensava solo ad Anna, a quanto fosse bella, iniziava a pensare che forse senza rendersene conto la amava da quando la aveva incontrata. Si alzò e andò verso la porta, doveva assolutamente andare da Anna e tentare ancora una volta di convincerla che dovevano assolutamente provarci, altrimenti potevano pentirsene per tutta la vita. Poi si ricordò che per sicurezza era meglio mettersi guanti e mascherina, lo fece velocemente, quasi senza pensarci e subito si precipitò scendendo le scale a 2 a 2 per raggiungere Anna.

Quando Anna aveva quasi raggiunto il portone di legno che la divideva dalle scale e dall’appartamento uscì un “fulmine” di corsa e si scontrarono, era Luca!! Si era scontrata di nuovo con Luca, si misero a ridere entrambi, abbassarono la mascherina  che portavano e senza dire una parola si baciarono intensamente, un bacio lungo e appassionato che fu fermato soltanto dal vecchio affacciato al balcone che disse: << Che fate? Tornate a casa subito! A casa! >>
<< Veramente noi abitiamo qui >> Disse Luca indicando il portone affianco ma il vecchio parve non sentire una parola perché disse: << Chiamo i carabinieri, aspettatemi là >> E detto questo tornò in casa deciso a chiamare i carabinieri.
A Luca e Anna scoppiò da ridere, per quanto curiosi di vedere quanto tempo avrebbe impiegato il vecchio per chiamare e parlare coi carabinieri, erano senz’altro più presi dal loro amore, che ora era chiaro, c’era sempre stato, il maledetto virus aveva solo dato loro la spinta definitiva.
Luca aprì il portone, salì il primo gradino ben più alto dei successivi, si girò verso Anna tendendole felice la mano, Anna accettò di buon grado l’aiuto e tese la sua mano entrando in contatto con quella del suo coinquilino. Non sapeva che cosa avrebbe riservato loro il futuro, a quel punto aveva semplicemente deciso di godersi il presente. 

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Capitolo 3
*** 30 anni dopo ***


~~Cap 3 – 30 anni dopo

Roma – 26 marzo 2050
Anna era fuori al balcone di quella casa che ormai da 15 anni era sua, abitava in un residence col giardino grande condiviso con qualche altra famiglia appena fuori Roma, pensava che erano già passati 30 anni da quando era scattata quella scintilla con Luca e aveva pensato a tutti quei momenti mentre beveva del tè da una tazza da colazione di porcellana alle 8 di mattina, ormai il coronavirus era soltanto un ricordo e per loro non era stato neanche negativo, anche se sapeva che lo era stato purtroppo per tante famiglie.
Il problema era che in quei 30 anni c’erano state 3 pandemie, ciascuna più forte delle precedenti, tutte diverse dalle altre, ogni volta era un nemico sconosciuto e pauroso, lei non ne capiva granché ma era abbastanza certa che c’erano anche le colpe dell’uomo e purtroppo ogni volta venivano fatti gli stessi errori e chissà se si sarebbe potuti tornare indietro, tornare ad un Mondo in cui i disastri naturali e le pandemie non fossero cosi frequenti come stavano diventando.
Si chiedeva perché si fosse salvata, si insomma, erano morte milioni di persone, è vero tantissime fortunatamente erano salve, quindi probabilmente era un fatto statistico, ma se fosse stato l’amore ad averla salvata?
Sapeva che era una cosa abbastanza stupida da pensare, eppure era come se l’avesse salvata per tutta la vita ma se fosse stato veramente così allora perché…

Ma improvvisamente due braccia la cinsero da dietro e la accolsero, lei girò la testa verso l’uomo che la abbracciava e che lei amava e gli sorrise, lui incominciò a parlare: << Non mi svegli mai, lo sai che odio non trovarti nel letto >>
<< Se sei un pigrone non è colpa mia >>
<< Si, ma oggi è domenica >>
<< Già, e se fosse stato per te saremmo stati a letto fino a mezzogiorno >>
<< Ti ricordo che chi fa sempre esercizio fisico per mantenersi in forma sono io e lo faccio da sempre >>
<< Stai velatamente insinuando che io non sia in forma? >>
<< Nah, sai che io non mento, penso che tu abbia 20 anni in meno di quelli che dici di avere >>
<< Vuol dire che a Bologna ti sei innamorato di una bambina >>
<< Si, ma una bellissima bambina >> e la baciò dietro al collo.
<< Ahahah, il solito adulatore >>
<< Ora però mi devi spiegare perché ogni giorno quando ti svegli e ogni notte prima di andare a dormire bevi dalla mia tazza, non leggi che c’è scritto Luca? >>
<< Dici sempre le stesse cose tu?! >>
<< Già, come fai a sopportarmi da 30 anni? >>
Anna rise ancora una volta ma poi si scurì in volto. Luca si accorse che si era irrigidita e le disse: << A cosa stai pensando? >>
<< Pensavo a quanto siamo stati fortunati, a quante persone si potevano salvare e soprattutto alla nostra fortuna, e poi pensavo una cosa stupida… >>
<<  È la stessa che penso io >>
<< Ma se non sai a cosa sto pensando! >>
<< Stai pensando che è stato il nostro amore a salvarci in tutti questi anni, non è così forse? >>
Anna era colpita e disse: <<  È anche per questo che mi sono innamorata di te, riesci sempre a capirmi , anche meglio di quanto faccia io stessa >> poi però continuò: << Ma non siamo ingiusti a pensarla così? Davvero Amelia non provava abbastanza amore Luca? Io darei via la mia vita pur di riaverla tra noi, forse lei non provava abbastanza amore da meritare di vivere? >>
Luca smise di cingere Anna e disse: << Io non so se pensare che il nostro amore ci abbia preservato dalle malattie e salvato dalla morte sia coretto, probabilmente è solo un fatto statistico ma di una cosa sono certo , che Amelia non sarebbe stata contraria a questo pensiero, anzi probabilmente lo avrebbe pensato lei ben prima di noi >>
Anna sorrise, era incredibile quanto fosse saggio Luca a volte. Ma Luca dopo qualche secondo riprese a parlare visibilmente commosso: << Nostra figlia ha amato, ha amato cosi tanto che dal suo grembo è uscita la bambina più dolce del Mondo, la nostra Maria, è come se mediante lei Amelia fosse ancora con noi, il suo amore è con noi, il suo amore ha vinto sulla morte >>
Anche Anna aveva le lacrime agli occhi, appoggiò la tazza sul tavolino che era fuori al balcone e baciò delicatamente Luca che accolse con altrettanta delicatezza il bacio della amata, poi d’improvviso sentì una chiave girare nella toppa, era loro figlio Giacomo con Giovanni, suo figlio e il loro nipotino e Maria, la loro adorata nipotina.

Maria e Giovanni erano cugini ma era come se fossero fratelli, stavano sempre insieme, subito corsero dal nonno e dalla nonna.
<< Nonno, nonno, scendiamo a giocare insieme? >> disse tutta fremente Maria
<< Si, dai nonno! >> le fece eco Giovanni
Intervenne Giacomo: << Li lascio a voi, io devo accompagnare Roberta dalla ginecologa e vediamo come sta il vostro prossimo nipotino >>
<< Io non sto più nella pelle >> disse Anna
<< Speriamo assomigli al nonno paterno >> aggiunse ironicamente Luca
<< O al padre >> disse Giacomo
<< Siete proprio modesti voi due! >> intervenne sarcasticamente Anna
<< Io lo sono sempre stato >> rincarò Luca
<< Sei tremendo! >> disse ridendo Anna e risero anche Luca e Giacomo ma Maria e Giovanni erano impazienti  di giocare nel giardino col nonno con cui si divertivano sempre e Giovanni tirava il pantalone del nonno. Luca guardò i nipoti sorridendo.
<< Allora io vado! >>
<< Ciao >> disse Luca
<< Ciao tesoro! Facci sapere >> disse Anna
E Giacomo uscì dalla porta, Luca e i nipoti si diressero verso la medesima porta per uscire anche loro e divertirsi sotto casa ma Luca improvvisamente si fermò, si girò verso Anna, sorrise e disse: << Bambini, volete sapere come ci divertiremmo dieci volte di più del solito? >>
<< Si!  Si! >> risposero quasi all’unisono i bambini curiosi
<< Con nonna Anna! >>
I bambini subito corsero verso nonna Anna che era ancora fuori al balcone e la tirarono verso Luca e verso la porta.
Una volta che ebbero portato “a forza” Anna da Luca, i 2 bambini aprirono con difficoltà la porta di casa.
<< Piano bambini  >> disse Luca che si girò verso Anna sorridendole e tendendole la mano proprio come 30 anni prima.
Anna non sapeva se era stato l’amore a farli sopravvivere, ma sapeva che in quei 30 anni lei aveva vissuto l’Amore. E tese la mano entrando in contatto con quella di Luca.

                                                              FINE
          Ringrazio semplicemente chi ha avuto e avrà il piacere di leggere questa storia.

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