Il ritorno dell'incubo

di Shadow Doom
(/viewuser.php?uid=1116322)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova missione ***
Capitolo 2: *** Strani esperimenti ***
Capitolo 3: *** Un brutto déjà-vu ***
Capitolo 4: *** Il male risorge ***
Capitolo 5: *** Partner ***
Capitolo 6: *** Indizi sulla rinascita ***
Capitolo 7: *** Un nuovo nemico ***
Capitolo 8: *** La volpe artica ***
Capitolo 9: *** Demoni dal passato ***
Capitolo 10: *** La potenza delle nemesi ***
Capitolo 11: *** Un pericoloso segreto ***
Capitolo 12: *** Momentanea quiete ***



Capitolo 1
*** Una nuova missione ***


Una nuova missione

Chris Redfield, eroe e veterano alla lotta al bio-terrorismo, riuscì a ritrovare la voglia di vivere e di combattere grazie al nobile soldato Piers Nivans. Quel giovane arrivò perfino a sacrificarsi per il suo stimato capitano permettendogli di continuare a lottare per ciò che era giusto; erano passati due anni da quel triste giorno.

Negli ultimi mesi Chris era stato inviato nella Blue Umbrella con l'obiettivo di tenerla sotto controllo. Questa nuova organizzazione venne fondata nel 2007 con lo scopo di eliminare tutte gli abomini e gli orrori creati dall'originale Umbrella. Tuttavia sia la BSAA sia Redfield non erano certi delle sue intenzioni anche se, fino ad ora, si era comportata in modo encomiabile ed anche i suoi componenti sembravano essere ispirati da ideali di giustizia e di pace. Infatti lo stesso Chris si era trovato abbastanza a suo agio e non avrebbe sentito una particolare nostalgia per il suo vecchio lavoro se non fosse stato per Jill, sua fidatissima partner per molti anni con la quale aveva rischiato la vita in innumerevoli occasioni. La donna, tornata dall'Africa, venne sottoposta a molti test per circa un anno prima di essere riabilitata come agente, tutto questo per capire come il virus si fosse legato al suo sangue e sopratutto vedere se fosse capace di tenerlo a bada. La BSAA le affidò inizialmente lavori di ufficio e solo dopo diversi poté ritornare in campo. A causa dell'incidente in Edonia, del caos in Cina e degli innumerevoli impegni, Chris non la vedeva da ormai tre anni e questo lo rattristava, non poteva negare che le mancava. Era ben conscio che Valentine fosse una donna forte ed abile, quindi non era troppo preoccupato per la sua sicurezza anche perché adesso aveva un nuovo partner il quale le avrebbe coperto le spalle: Carlos Oliveira. Jill gli aveva parlato di lui, di come l'aveva aiutata e salvata a Raccoon City e perciò sapeva di potersi fidare dell'impetuoso ispanico.

Negli ultimi tempi la Blue Umbrella stava indagando su alcuni movimenti sospetti in Louisiana, nella fattispecie una strana nave era naufragata in una palude e da allora iniziarono alcune strane sparizioni. Le indagini su quel territorio si rivelarono inconcludenti e, non avendo delle prove, non era possibile inviare una squadra militare. Tuttavia qualche giorno fa scoprì un gruppo di mercenari intento a trasportare degli strani contenitori i quali, dopo averli catturati ed interrogati, affermarono di non sapere a cosa servissero gli strani oggetti, ma dovevano semplicemente portarli in una zona abbandonata del Mississippi presso un accampamento di una seconda squadra di mercenari. Il compito di scoprire cosa stesse succedendo venne affidato a Chris sebbene fosse una missione diversa rispetto a quelle cui era abituato; comunque venne considerato l'uomo più idoneo per via della sua amplia esperienza.

“ Spiegami di nuovo perché mi sono dovuto conciare in questo modo” disse Redfield, indossava una tuta verde mimetica con il simbolo di un serpente che si mordeva la cosa su una spalla e portava una maschera anti-gas che gli copriva tutto il volto, “ Come ben sai devi infiltrarti in quella base e recuperare più informazioni possibili, quindi è necessario che tu sia vestito come loro per passare inosservato” rispose una donna che gli parlava tramite auricolare “ Jane, hai rilevato qualche non morto o creature simili?” “ No, ma stai attento lo stesso, questi tizi non scherzano” “ Ricevuto, ti aggiorno non appena avrò ciò che cerchiamo; passo e chiudo”.

Il capitano della BSAA giunse all'ingresso di un piccolo accampamento immerso nel bosco, “ Alt!” disse la guardia del cancello “ Parola d'ordine” “ Jane, cosa devo dire?” sussurrò l'eroe “ Aspetta un secondo...” “ Allora?” chiese il mercenario spazientito “ Chris, prova con Uroboros” “ Speriamo che funzioni... Uroboros” “ Ci voleva tanto? Sarai un altro idiota assoldato per fungere da carne da macello. Avanti, passa”, l'agente sotto copertura avanzò senza battere ciglio. Chris rimase inquieto nel pronunciare quella parola, gli faceva venire in mente brutti ricordi.

Nel luogo non c'era niente di interessante fatta eccezione di uno strano edificio metallico il cui ingresso era protetto da un porta che poteva essere aperte solo inserendo il codice giusto, “ Chris, trovato nulla?” “ Non ancora, quei mercenari che avete interrogato vi hanno parlato di un codice o di qualche numero?” “ No, perché?” “ Qui c'è una porta che può essere aperta solo con una specifica serie numerica” “ Trova il capo di questa marmaglia e fallo parlare” “ Sarebbe una mossa troppo avventata, si insospettirebbe e potrebbe far scatenare una sparatoria” “ Allora cosa pensi di fare?” “ Non lo so ancora” “ Muoviti a trovare una soluzione, non sappiamo cosa nascondono, magari qualche arma pericolosa o qualcosa di peggio” “ Lo so”.

Chris ascoltò alcuni mercenari nella speranza che si lasciassero sfuggire qualche informazione, ma fu tutto inutile “ Jane non puoi aprirla tu?” “ No, ha un sistema di difesa elettronico estremamente sofisticato... è molto strano, normalmente non sono così all'avanguardia” “ Questo non fa che aumentare i miei sospetti. Basta, otterrò la combinazione con la forza” “ Non dicevi che non era la soluzione migliore” “ Non ho altra scelta”. Proprio quando stava per estrarre la sua pistola la porta si aprì improvvisamente, “ Jane sei stata tu?” “ A fare cosa?” “ Non importa, è la mia occasione” Chris entrò nell'edificio. Si trovò davanti un'armeria colma di armi di ogni sorta “ Ci sono tante armi per potere combattere una guerriglia, a cosa gli servono?”, d'un tratto udì il rumore di colpi da sparo “ Sono sotto attacco, meglio che mi sbrighi”. Notò un laptop al centro della stanza, quindi decise di vedere cosa contenesse. Dopo essere riuscito ad entrare nel sistema, inserendo la parola Uroboros, apri l'unico file esistente “ Jane ho trovato qualcosa, si tratta di una cartella denominata project E” “ Cosa contiene?” “ Non lo, è criptata” “ Cavolo, inviamela e proverò a risolvere il problema” “ D'accordo”.

Dopo qualche secondo il file era stato inviato e Chris uscì dal posto pistola in mano dato che il conflitto armato era ancora in atto. Appena fuori venne spinto a terra da un uomo grosso quanto lui, durante la caduta lasciò cadere l'arma, e quest'ultimo gli si gettò addosso, tuttavia Redifield lo spinse via con un calcio sul petto e a questo punto iniziò una colluttazione tra i due. Chris riuscì a rompere la guardia del nemico e gli assestò un possente montante capace di spedirlo al tappeto, successivamente l'eroe estrasse il coltello con l'intento di far cessare le ostilità. Tuttavia si accorse che il suo avversario era un uomo che conosceva, almeno di fama “ Carlos?!” “ Anche un mercenario come te sa il mio nome, sto diventando famoso” “ Non sono un mercenario” si tolse la maschera “ Sono Chris Redfield” “ Chris! Cosa ci fa un eroe qui” “ Potrei farti la stessa domanda” “ Sono in missione investigativa per conto della BSAA” “ Il mio stesso compito, quello che cerci è probabilmente qui dentro” l'ex capitano raccolse la pistola e si allontanò. “ Aspetta Chris, credo che qualcuno vorrebbe vederti”, l'eroe non si voltò facendo finta di non sentire. Sapeva a chi si riferiva, ma non se la sentiva di rivederla, anche se non sapeva di preciso il motivo. Forse temeva che Jill ce l'avesse con lui per non essersi fatto sentire negli ultimi tre anni o forse aveva paura di qualcos'altro, qualcosa che evitava spesso di affrontare, i suoi sentimenti.

“ Chris, con chi hai combattuto?” “ Con Carlos, ma è stato solo un incidente” “ Ti fidi a lasciarlo con il file project E, infondo faceva parte della U.B.C.S.” “ Quello è stato molto tempo fa e poi Jill si fida di lui, quindi lo farò anch'io” “ Si dice che il lupo perda il pelo, ma non il vizio” “ Non dire assurdità, non è mai stato dalla parte dell'originale Umbrella” “ Come vuoi, adesso rientra, ci vorrà del tempo per decriptare quel file” “ Ricevuto”.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Strani esperimenti ***


Strani esperimenti

Qualche minuto prima dell'incontro/scontro tra Chris e Carlos...

“ Eccolo lì, l'accampamento di cui parlava il QG. Dovrebbero esserci delle informazioni su una nuova arma biologica” disse Jill che indossava la stessa uniforme di Lost in Nightmares e i suoi capelli erano tornati castani (riguardo al suo aspetto potete immaginarla come volete, sia come la classica Jill sia come quella nuova, lo stesso dicasi per Carlos), “ Mi chiedo perché abbiano lasciato dei dati così importanti a dei semplici banditi” “ Non lo so Carlos, spero solo che non sia una trappola” “ Trappola?” “ Sì, è strano come sia comparsa dal nulla quella mail anonima che ci ha svelato l'esistenza di questo luogo e di ciò che dovrebbe contenere” “ Ti preoccupi troppo superstar, magari si tratta solo di un pentito o di una persona che voleva fare una buona azione” “ Non mi convince, non ci sono persone così oneste” “ Non è vero, ne ho una al mio fianco” le fece l'occhiolino “ Dai Carlos, sai che con me non attacca” “ Forse sì, forse no” “ Finiscila, abbiamo un lavoro da fare. Avrei pensato di” prima che potesse finire la frase il suo nuovo partner si era lanciato all'attacco facendo scatenare una sparatoria, “ E' sempre il solito” la donna esasperata estrasse una pistola soporifera e si lanciò nella mischia. Dopo tutti gli assassini che aveva compito sotto il controllo di Wesker, non sopportava l'idea di dover uccidere altri esseri umani, per quando malvagi fossero.

Jill, sfruttando il caos generato da Carlos, riuscì a colpire molti mercenari senza essere notata fino a quando non si ritrovò davanti un colosso, probabilmente il capo di quella marmaglia. Quest'ultimo si accorse in tempo della presenza della bella agente riuscendo in questo modo a ripararsi evitando così di essere addormentato. “ Sei stata molto abile a passare inosservata, ma con me questi trucchi non funzionano”, il mercenario impugnò un AK-47 ed aprì il fuoco. Valentine si spostò molto velocemente verso un riparo, dopo qualche secondo il nemico smise di sparare, “ Starà ricaricando, è la mia occasione” pensò la bella agente. Tuttavia non appena uscì dal nascondiglio venne afferrata per il collo dall'avversario che disse “ Non ho bisogno di un'arma per ucciderti”, Jill strinse il braccio che le impediva di respirare, la sua morsa era tanto forte da costringere il colosso a lasciarla andare. “ Hai commesso un errore, sono molto più forte di quanto sembro” lei colpì prima in pieno petto con un calcio girato e successivamente con un secondo calcio circolare sul volto; il colosso cadde a terra stordito, Jill ne approfittò e gli sparò un proiettile soporifero. Le abilità fisiche dell'eroina eccedevano il livello umano, tutto era dovuto a ciò che Wesker le aveva fatto anni prima e, seppur tali qualità fossero molto utili in battaglia, le odiava profondamente, rappresentavano un costante promemoria degli orrori e dei crimini che aveva commesso durante quel maledetto periodo di prigionia.

Sgomberato il campo, Jill trovò Oliveira davanti ad uno strano edificio “ Carlos, cosa ti è successo al mento?” il partner aveva una vistosa ferita “ Colpa del tuo amico speciale, ha davvero un bel destro” “ Chi scusa?” “ Chris” estrasse uno spray medico “ Era travestito come uno di questi mercenari e perciò l'ho attaccato, ma lui ha saputo rispondere piuttosto bene” “ Chris...” per un attimo Jill sembrò assente, “ Dov'è ora?” “ Se ne è andato” l'eroina fece una faccia delusa “ Stava parlando con qualcuno tramite auricolare, credo che anche lui sia invischiato in questa storia” le posò una mano sulla spalla “ Quindi sono sicuro che lo potrai riabbracciare presto, so quanto ti manca” “ Vedi di non fraintendere, semplicemente mi avrebbe fatto piacere rivederlo dopo tre anni. Adesso portiamo a termine il nostro lavoro” “ Siamo qui a posta”.

Entrati nell'edificio i due videro immediatamente il laptop, Jill notò che era stato aperto un file chiamato procjet E ” Questo è interessante, peccato sia criptato. Sono costretta ad inviarlo alla base, da qui non posso fare niente” “ Ehi superstar! Guarda qui” Carlos indicò una specie di leva nascosta da un cumulo di munizioni “ Vediamo cosa succede”, l'ispanico la tirò. Si aprì una piccola porta che consentiva l'ingresso ad un minuscolo ascensore, i due decisero di salirci incuriositi da ciò che avrebbero potuto trovare.

Carlos stava sudando vistosamente, “ Quanto ci mette?” chiese impaziente, “ Cosa c'è Carlos? Sei a disagio perché siamo appiccicati o soffri di claustrofobia?” “ La tua vicinanza è molto gradevole” “ Quindi sei claustrofobico” “ No, è solo che non piacciano gli spazi stretti” “ E' la definizione di claustrofobia” “ Non è vero”, Jill rise leggermente “ Adesso mi prendi in giro” “ No, è solo che riesci ad essere simpatico anche in momenti come questo, mi ricordi Parker” “ Pensavo che ti stessi riferendo al tuo Chris” “ Basta con questa storia, non è il mio Chris. E poi lui è diverso, si concentra totalmente sul suo obiettivo e non lascia spazio alle distrazioni” “ Deve essere stato noioso lavorarci insieme” “ Niente affatto, mi ci sono trovata alla perfezione. Trasmetteva un grande senso di sicurezza e questo mi confortava e mi dava forza” “ Vuoi dire che io non lo faccio?” “ Siete diversi, con lui c'era qualcosa di particolare” “ Naturale dati i tuoi sentimenti”, udirono un suono acuto e le porte dell'ascensore si aprirono, “ Bene, siamo arrivati”, disse la donna grata di aver avuto l'occasione di cambiare discorso.

Si ritrovarono davanti un laboratorio sotterraneo pieno di capsule contenenti esseri umani deformati immersi in liquidi di diverso colore. “ Ma che diavolo stavano combinando?” domandò Carlos inorridito “ Non possono aver condotto gli esperimenti su questi poveretti qui, non ci sono le attrezzature adatte. Probabilmente hanno trasportato i cadaveri in questi luogo per sottoporli a test, gli strumenti presenti sono utilizzati per analizzare il sangue” “ Forse cercavano di capire cosa fosse andato storto” “ Mi sembra plausibile”. Il duo analizzò le capsule, su ognuna di queste c'era una targa contenente una lettera dell'alfabeto. I poveri esseri umani avevano subito delle mutazioni orribili, alcuni avevano perso la pelle, altri avevano degli arti simili a zampe di insetto ed altri avevano una specie conchiglia al posto della testa. Uno di quei contenitori era vuoto, quello con la lettera E, Jill lo esaminò ed arrivò alla conclusione che non era stato utilizzato. Forse quell'esperimento era riuscito, il solito pensiero la preoccupava. “ Superstar, vieni qui”, la donna raggiunse l'amico “ Che c'è Carlos? Che cazzo!?” Valentine vide quello che sembrava essere uno scienziato morto su una sedia, “ Questo tizio sarà deceduto da almeno tre giorni, la causa del decesso è ovviamente dovuto a quel grosso buco in mezzo al petto” l'ispanico si avvicinò al cadavere “ Le ossa sono piegate verso l'interno, ciò vuol dire che ha preso un colpo molto forte. Sarà stata colpa di una di queste creature, magari una si è risvegliata. Ho trovato anche questi documenti, a quanto pare questo dottore avrebbe dovuto incontrare un cliente tra ventidue ore nella steppa di Barabinsk, nella Russia siberiana” spiegò Carlos. .Jill volle dare personalmente un'occhiata a quei documenti, trovò una frase che le gelò il sangue: “ Il ritorno dell'Uroboros è inevitabile, nessuno potrà fermarlo, non ora che è perfetto”. “ Jill che succede?” “ Niente” “ Sicura? Sembri preoccupata” “ No, sto bene. Contattiamo il QG e facciamoci mandare a Barabinsk” “ Un viaggio bello lungo, arriveremo giusto in tempo”. D'un tratto suonò l'allarme del telefono di Jill, lei lo spense e bevve una specie di medicina viola brillante. Si trattava della sostanza che le venne somministrata durante il periodo in cui era tenuta sotto osservazione, aveva l'effetto di inibire i suoi poteri così da poter essere certi che il virus dentro di lei non la controllasse. Dopo numerosi test i medici le assicurarono che il suo corpo sia era legato in modo perfetto al virus e questo significava che non sarebbe diventato instabile, al contrario di ciò che successe a Wesker, e quindi avrebbe potuto utilizzare le sua abilità liberamente. Naturalmente non erano lontanamente paragonabili a quelle del vecchio capitano della S.T.A,R.S. al massimo erano al livello di Jake, tuttavia Jill continuò a prendere quella sostanza, voleva disperatamente tornare quella di prima anche se sapeva che sarebbe stato impossibile e questa consapevolezza l'aveva portata ad avere sempre più spesso ansie e pensieri pericolosi.

“ Jill non ti serve quella roba” “ Invece sì” “ Ma i dottori” “ I dottori non possono capire e neanche tu!” alzò la voce “ Mi dispiace, non volevo farti arrabbiare” “ No, scusami tu, ho reagito in modo improprio”, la donna fece un lungo respiro, “ Dai Carlos, andiamo in Russia”.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Un brutto déjà-vu ***


Un brutto déjà-vu

Jill e Carlos erano su un piccolo aereo diretto a Barabinsk con l'obiettivo di catturare ed interrogare quel misterioso commerciante di armi biologiche. Valentine stava ripensando a quella frase sull'Uroboros, “ Temo che quel terribile virus sia al centro di questa vicenda, da quello che ha detto Barry è anche stato migliorato da Alex Wesker... ancora non mi capacito che in giro ci fosse qualcuno di pazzo come Albert, meno male che è stata sistemata da Claire e da Burton. Ho sempre pensato che la sorella di Chris sarebbe stata un'ottima agente, ma credo che abbia scelto una strada ancora più onorevole. Avrei tanto voluto che tutto questo bordello non fosse mai scoppiato, magari avrei potuto avere una vita normale...no, non avrebbe fatto per me”.

“ Superstar, il QG ci ha inviato il file E decriptato” “ Perfetto, potrebbe esserci molto utile”. I due lessero il documento, “ Chiunque ci sia dietro è fuori di testa, hanno fatto quegli orribili esperimenti solo per trovare un'arma perfetta. Povera gente, i responsabili la pagheranno” “ Carlos, da quanto in qua hai un così sviluppato senso di giustizia?” la partner lo prese in giro “ E' la tua compagnia che mi ha influenzato, la tua volontà di fermare il bio-terrorismo mi ha contagiato, proprio come un virus” “ Almeno questo ha effetti positivi”, l'ispanico era sollevato nel vedere Jill scherzare. Ultimamente l'aveva preoccupato non poco, era spesso triste e pensierosa nonostante i suoi tentativi di sollevarle il morale; inoltre gli aveva confessato che non riusciva a dormire per più di due ore consecutive sebbene prendesse dei sonniferi. Ai tempi di Raccoon City avrebbe voluto instaurare una relazione romantica con lei, ma ben presto si rese conto che l'unico obiettivo di Jill era fermare l''Umbrella quindi decise di tornare ad essere un mercenario e non la vide più per molto tempo. Tuttavia, quando si unì alla BSAA, ebbe l'opportunità di riallacciare i rapporti sfruttando il fatto di essere suo compagno di squadra, durante il lungo periodo di collaborazione la donna divenne la sua più cara amica e per questa ragione voleva capire cosa la turbasse e trovare un modo per aiutarla. Però lei si era sempre rifiutata di dirgli la verità affermando ogni volta di stare bene, ma non era così stupito da farsi ingannare da queste bugie perciò non si arrese dal suo intento. Contattò tutti gli amici di Jill sperando che almeno loro sapessero qualcosa, sfortunatamente fu tutto inutile; alla fine arrivò alla conclusione che solo una persona avrebbe potuto farle vuotare il sacco, il suo partner storico: Chris Redfield. Sapeva che Valentine provava qualcosa di molto profondo per quell'eroe, un sentimento d'amore, seppur si rifiutasse di ammetterlo. Proprio quando aveva deciso di entrare in contatto con lui se lo ritrovò davanti in questa missione, sembrava che il fato ci avesse messo lo zampino.

Quando i due atterrarono, iniziarono a perlustrare i dintorni della città senza trovare nulla, quindi decisero di contattare il QG per chiedere un'ispezione area della zona. La loro idea fu brillante, infatti riuscirono a scoprire una botola immersa nella steppa a qualche chilometro dalla loro posizione. Il duo la raggiunse in poco tempo e vi entrò, scesero per diversi metri sotto terra. Raggiunto il fondo si ritrovarono in un ampio corridoio coperto da ghiaccio, “ Avremmo dovuto mettere dei vestiti termici” commentò Jill “ Se proprio non resisti, posso sempre scaldarti io” “ Non sono così debole da farmi fermare da un po' di freddo” “ Lo so, ma la mia proposta resta valida” “ Sai che non mi piacciono i tipi insistenti, te l'ho già detto a Raccoon City” “ Sì lo so, stava solo scherzando”.

Dopo un po' il corridoio divenne sempre più stretto fino a quando non raggiunsero una porta chiusa “ La serratura è congelata, questo può essere un problema” disse Carlos “ C'è un condotto di areazione aperto lì in alto, dammi una mano”, Jill venne spinta dal compagno. Lo spazio nel condotto era estremamente angusto, riuscì a passarci solo grazie alla sua silhouette perfetta; arrivò fino a fine percorso e, dopo aver sfondato una grata con qualche calcio, saltò giù. Si trovò in una grande stanza piena di vecchi schemi missilistici, “ Probabilmente questa era un base segreta durante la guerra fredda, speriamo che non ci sia qualche bomba inesplosa”. Si guardò intorno e notò la presenza di una fiamma ossidrica, la prese e, dopo averla provata, disse “ Perfetto, funziona”.

Quando uscì dalla stanza sentì un lamento che conosceva fin troppo bene, “ E' chiedere troppo non incontrarli per una volta?” chiese retoricamente, ben presto venne assalita da un gruppo di cinque zombies. Fortunatamente erano nemici normali perciò non ebbe troppi problemi a farli fuori, tuttavia era rimasta già con un numero esiguo di munizioni. Si diresse verso la porta bloccata, ma sulla sua strada comparve uno strano essere che fuoriuscì da un altro condotto di areazione, si trattava di una di quelle creature che aveva visto nell'accampamento dei mercenari, nella fattispecie quello con la faccia a forma di conchiglia. Il mostrò l'assalì correndo, lei provò a sparargli, però i colpi si infransero sulla sua testa senza sortire alcun effetto, “ Devo stare attenta, mi sono rimasti solo cinque proiettili. Avrà sicuramente un punto debole”, lo zombie aprì la conchiglia e sputò un liquido verde, Jill lo evitò con un balzo felino e si accorse che quella strana sostanza era corrosiva. Notò anche che il nemico aveva un globo rosso pulsante al centro della faccia, capì che quello era probabilmente il punto da colpire, per cui aspettò che il mostro aprisse nuovamente la conchiglia così da poter testare la sua teoria. L'intuizione dell'agente si dimostrò esatta, non appena lo zombie venne centrato in quel punto iniziò a gonfiarsi fino ad esplodere, “ Mamma mia che puzza” affermò Jill coprendosi il naso “ Di che cosa era fatto?”. Improvvisamente sentì il ringhiare di una cane, non appena si voltò venne assalita da un dobermann, per fortuna reagì prontamente sferrando un potente calcio circolare uccidendo all'istante l'animale. Sfortunatamente un secondo cane la sorprese e l'atterrò, Valentine tentò di afferrare il coltello dal fodero posto sulla coscia, d'un tratto un paio di colpi di pistola eliminarono lo zombie. “ Jill Valentine?” disse un uomo “ Sono io, ma tu chi, Leon?!” “ Ciao Jill” “ Ciao Leon, grazie per l'aiuto” “ Non ti preoccupare, sei anche tu qui per quel terrorista?” “ Devo catturare un commerciante di armi biologiche, forse è la stessa persona” “ Non lo escluderei” “ Che ne dici di collaborare?” “ Mi sembra una buona idea, proseguiamo “ Un secondo, dobbiamo aprire la porta al mio partner” “ Partner?” “ Tranquillo non è Chris” “ Anche se fosse stato lui non ci sarebbe stato alcun problema, abbiamo appianato le nostre divergenze”.

Si affrettarono a raggiungere la porta congelata, “ Carlos non ti sei ancora congelato, vero?” “ Non ancora superstar, sai che sono un tipo focoso” Jill non fu sorpresa dalla risposta dell'amico, ormai ci aveva fatto l'abitudine. Mentre stava usando la fiamma ossidrica le ritornò in mente l'ultima missione che fece con Chris, quella volta alla ricerca di Spencer. Apparentemente non c'era nessun collegamento con quel terribile evento, ma aveva la stessa brutta sensazione di quel giorno infausto, come una sorta di consapevolezza che sarebbe accaduto qualcosa di orrendo.

In breve riuscì ad aprire il passaggio, “ Efficiente come sempre Jill” si complimentò con l'amica “ Aspetta un secondo, tu sei il famoso Leon! Sei venuto anche tu a fermare quel commerciante di armi biologiche?” “ Tecnicamente devo catturare un ricercato terrorista, ma è possibile che i due siano la stessa persona” “ Forza ragazzi, muoviamoci prima che arrivi qualche altra creatura” affermò Valentine “ Quindi gli spari di prima erano per degli zombies, ce ne sono sempre tra i piedi” commentò Oliveira seccato.

Il gruppo si addentrò sempre di più nella misteriosa base. La supposizione di Jill era esatta, quella era proprio una base militare abbandonata, infatti era piena di vecchie bombe e missili ricoperti da ghiaccio. Raggiunsero una grande porta che presentava un'enorme squarcio al centro, “ State allerta, qualunque cosa abbia fatto questo danno potrebbe essere ancora qui” disse Leon “ A giudicare dalle dimensioni, si tratta di un bel bestione” commentò Carlos. Oltre la porta c'era un ufficio colmo di computer perfettamente funzionanti e su una sedia era presente un uomo girato di spalle con indosso un lungo camice bianco. Il trio estrasse le pistole, “ Mani in alto!” ordinò Jill, non ci fu nessuna risposta, “ Ho detto mani in alto!” ripeté, tuttavia ci fu ancora il silenzio. Allora gli agenti si avvicinarono lentamente, quando arrivarono in prossimità del misterioso uomo girarono la sedia “ Mio dio, che cosa gli hanno fatto?” domandò tra lo stupore e il disgusto l'ispanico; l'uomo aveva solo metà torace, l'altra sembrava essere stata strappata di netto e parte della testa era assente, c'erano segni di zanne su tutto il corpo. “ Sarà stato certamente il mostro che ha sfondato la porta, deve essere dotato di una forza eccezionale” disse Jill “ Sembra essere un dottore, come facciamo a sapere se sia il nostro obiettivo?” chiese Carlos “ Magari ha qualcosa addosso”. Perquisirono il corpo trovando la sua carta d'identità “ E' il terrorista che cercavo, Thomas Green” esordì Leon “ Ma questo non risponde alla mia domanda”, improvvisamente il telefono di Jill squillò “ Qui Valentine... ok, ci andiamo subito” “ Ehi superstar, cosa voleva il QG?” “ Hanno inviato un drone su questa zona ed ha avvistato un uomo con una valigetta appena fuori da qui” “ Andiamo subito! Leon, tu vieni?” “ No Carlos, voglio analizzare ancora questo ufficio, il mio sesto senso dice che c'è qualcosa” “ Come vuoi, muoviamoci superstar” “ Ok, Leon stai attento” “ Non stare in pensiero Jill, ho affrontato di peggio”.

I due agenti della BSAA raggiunsero di corsa il luogo indicato dal QG, si trovavano su un piccolo ponte immerso nella steppa. “ Sei tu il commerciante di armi biologiche, vero?” disse spavaldo Carlos ad un uomo di spalle. Quest'ultimo era alto sul metro e novanta, indossava un lungo cappotto nero di pelle, scarponi neri, i suoi capelli biondi erano tirati indietro e si vedevano le stanghette degli occhiali da sole. Non appena lo vide Jill fece cadere a terra la sua pistola, “ Non può essere” sussurrò tremante.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il male risorge ***


Il male risorge

Leon rimase ad analizzare i numerosi documenti cartacei sparsi nell'ufficio che contenevano informazioni riguardo a nuove armi biologiche. “ Questo è interessante, hanno trovato un virus molto antico in un ghiacciaio, lo chiamano virus del mare poiché era presente in organismi marini preistorici, abbreviato virus M. Hanno provato ad usarlo in ogni essere vivente, tuttavia in nessuno ebbe effetto fatta eccezione che negli umani i quali subivano un mutazione che trasformava la loro testa in conchiglia. Per via di un vistoso punto debole proprio in mezzo alla faccia la loro produzione è stata interrotta”. L'attenzione di Leon venne catturata da una mail che recitava: Caro Dottor Thomas Green, le sue ricerche sono state molto utili quindi le invierò un mio fedele sottoposto per procedere al pagamento pattuito. “ Chissà perché ho la sensazione che le cose non siano andate come si aspettava questo terrorista. Poco male, ha avuto ciò che si meritava”.

Kennedy non trovò nient'altro di particolare per cui iniziò ad andarsene, “ Se mi sbrigo potrei a casa in tempo per prendere quella birra con i miei vecchi amici di accademia”. Non appena girò l'angolo si ritrovò faccia a faccia con una creatura abominevole, si trattava di un zombie molto grasso, alto circa tre metri, il volto era avvolto in delle bende impregnate di sangue e sul corpo erano conficcati numerosi arpioni. Leon estrasse la sua pistola ed iniziò ad aprire il fuoco, il nemico, non risentendo per nulla dei colpi, scattò verso di lui provando a colpirlo con un pugno, fortunatamente l'agente lo schivò e contrattaccò con una scarica di proiettili che si dimostrò inefficace. A quel punto l'eroe capì che avrebbe dovuto usare qualcosa di più potente, quindi pensò di attirarlo verso alcune bombe lì vicino sperando che funzionassero ancora. Si mise a correre, solitamente gli altri zombie lo avrebbero seguito, ma questo non lo fece, si limitò ad estrarre un arpione dal fianco facendo fuoriuscire un'ingente quantità di sangue, successivamente lo scagliò verso l'agente. Quest'ultimo lo evitò appena in tempo grazie ad una capriola, il mostro, sfruttando lo stato di stupore dell'uomo, si gettò contro di lui afferrandolo per il collo volendo soffocarlo. Leon provò a sparargli in testa, ma ancora una volta i suoi sforzi furono inutili. Per sua fortuna una freccia di balestra si conficcò nella nuca dello zombie e dopo un secondo esplose. Kennedy venne lasciato andare mentre il mostro cadde sulle ginocchia con la testa parzialmente distrutta. Una donna si avvicinò in fare sensuale “ E' da un po' che non ci si vede Leon” “ Ada! Cosa ci fai qui?” “ Affari” “ Di che tipo?” “ Niente di speciale” “ Se stai cercando Green, arrivi in ritardo, è morto” “ Ho già preso quello di cui avevo bisogno”. In quel preciso momento la strana creatura si rimise in piedi, “ Questo stronzo mi hai stancato” disse l'agente pronto a combattere nuovamente, “ Leon dobbiamo andarcene, l'intera struttura esploderà tra poco” “ Come?” “ Hai capito bene” “ Scommetto che c'è il tuo zampino” “ Può darsi” il biondo scrollò le spalle “Mi ricorda la Spagna” “ Peccato che questa volta non abbia un elicottero, tuttavia tra qualche metro c'è una moto, useremo quella per andarcene” Wong sparò un altro dardo esplosivo per rallentare lo zombie “ Dai Leon, sbrigati!”.

I due corsero a perdifiato verso l'obiettivo, ma vennero ostacolati da numerosi zombies, alcuni di questi erano quelli con la conchiglia, “ Ada, questi nuovi mostri dovrebbero avere un punto debole in piena faccia” “ Lo so, ne ho già abbattuti diversi” la fascinosa spia lanciò un paio di esche “ Cosa sono Ada?” “ Delle mine, emanano un odore di mare e quelle creature ne sono attratte” “ Devo riconoscere che sei preparata” “ Dovresti esserlo anche tu, quando la smetterai di andare in giro con una semplice pistola?” “ Non ho bisogno di altro e poi rende il tutto più divertente” “ Ti sopravvaluti” “ O sei tu a sottovalutare me” “ No, se non fosse stato per me saresti morto a Raccoon City” “ E tu in Spagna” “ Saresti morto prima tu per mano di Mendez o di Krauser” “ Touché”. Raggiunsero finalmente il mezzo, “ Guido io, tu pensa a coprirmi Leon” “ Come vuoi”. Non appena partirono il grasso zombie comparve di nuovo con un arpione in mano che scagliò verso di loro, Kennedy riuscì a deviarne la traiettoria con qualche colpa di pistola salvandosi da morte certa “ Ada, dammi una di quella tue mine” “ Prendile, le ho in tasca” “ Ok” “ Vedi di non frugare troppo” “ Hai qualcosa da nascondere?” “ No, non vorrei che ti distraessi toccandomi” ammiccò “ Non c'è pericolo” “ Non se sarei così sicura, l'ultima volta ti sei trattenuto molto sulle mie curve” l'imbarazzato agente governativo non rispose essendo stato colto in fallo, si limitò a pendere la armi. Una volta trovate le lanciò sulle gambe della creatura, al contatto con il corpo esplosero “ Almeno ora non ci inseguirà più quello zombie extra large”.

Il duo riuscì ad allontanarsi in tempo prima che la struttura collassasse su se stessa, ad un certo punto la spia giurò bruscamente facendo cadere il compagno di tante disavventure, “ Ada, stai attenta!” “ Mi spiace Leon, ma non puoi venire con me” “ Vorresti lasciarmi qui? In mezzo al nulla!” “ Te la caverai...è tornato” “ Chi?” la donna gli lanciò un chip “ Lì troverai molte informazioni utili, consideralo un modo per farmi perdonare per essere sgattaiolata fuori l'altra notte. Presto riprenderemo da dove ci siamo lasciati” disse in fare seducente prima di andarsene a tutta velocità, Leon sospirò “ Donne...”.

Poco prima dell'esplosione.

“ Lo conosci superstar?” nessuna risposta, Carlos si voltò verso Jill e la vide tremare. Questo lo sorpreso, si era sempre dimostrata una donna forte che non si faceva intimidire da niente, aveva persino affrontato da sola il Nemesis. “ Jill, che succede?”, il misterioso uomo si voltò con un sorriso malvagio sul volto “ Felice di rivedermi Jill” “ We...Wesker!” disse la donna con un filo di voce “ Cosa?! Ma non l'avevate fatto fuori?” “ Pensavo di sì Carlos”. Albert aprì la valigetta e tirò fuori un P-30, “ Ho intenzione di far rivivere la nostra collaborazione Valentine” un ghigno arcigno comparve su sul viso, dopo di che iniziò ad avanzare lentamente. Jill fece qualche passo indietro fino a quando non inciampò sui suoi stessi piedi cadendo a terra tremando sempre di più; un colpo di pistola distrusse l'oggetto contenente quella maledetta droga. “ Non ti permetterò di prenderla!” affermò Oliveira che iniziò ad aprire il fuoco, tuttavia Wesker fu capace di evitare agevolmente tutti i proiettili. Il redivivo scattò verso l'agente e lo colpì con una gomitata facendolo volare indietro, Carlos si rialzò a fatica tossendo per il forte impatto, Wesker non gli diede tregua. Infatti lo colpì con un potente calcio frontale in pieno petto ed infine lo afferrò per la gola pronto a fracassargli il torace con un singolo colpo. Jill voleva aiutarlo, ma era paralizzata dalla paura, aveva già provato molte volte questa sensazione per via degli orrori con cui ebbe a che fare, tuttavia fu sempre capace di tenerla a bada e sfruttarla a suo favore. Invece questa volta era la paura a controllare lei, la vista di Wesker e di quel dannato P-30 le procurarono un vero e proprio attacco di panico, a quanto pare le ferite che il suo vecchio capitano le causò erano molto più profonde di quanto immaginasse.

“ Non preoccuparti Oliveira, presto anche Jill ti seguirà” Albert si stava apprestando a finirlo quando degli enormi contenitori di metallo caddero nelle sue vicinanze, il potente impatto col suolo costrinse Wesker a lasciar andare l'ispanico. Dagli oggetti fuoriuscirono ben quattro zombies grassi, erano uguali a quello che attaccò Leon, i quali iniziarono a dirigersi verso Wesker, “ A quanto pare qualcuno mi vuole morto, peccato che abbia mandati questi deboli Tyrant 209 o per meglio dire i T-Fat” pensò il biondo prima di ingaggiare una lotta con quelle creature. Carlos corse da Jill “ Superstar sfruttiamo questa occasione, dimmi come sconfiggerlo” “ Non possiamo” “ Che dici?! L'avete già abbattuto una volta” “ Anche se avessimo quel siero non potremmo avere la meglio, le nostre pistole sarebbero comunque inefficaci” “ Al diavolo! Non ci resta che ritirarci” Carlos notò una moto nera “ Prendiamo quella” “ Ci raggiungerebbe comunque... è tutto inutile” “ Cosa dici Jill? Non ti vorrai mica arrendere?” “ Io...” la tirò su di forza, “ Coraggio superstar, non è ancora giunta la nostra ora”, Valentine decise di seguire il partner, ma dentro di lei era come se qualcosa si fosse rotto.

I partner si allontanarono per qualche chilometro fino a quando l'onda d'urto generata dall'esplosione del laboratorio non gli fece sbandare, la moto si schiantò contro una roccia esplodendo, fortunatamente loro non riportarono ferite. Tentarono di contattare il QG senza successo a causa dell'assenza di segnale, quindi proseguirono a piedi in un silenzio assordante. Dopo qualche minuto trovarono una piccola casa abbandonata, Carlos decise di fermarsi lì nel tentativo di far riprendere Jill e decise anche di affrontarla, voleva sapere cosa le fosse successo durante il breve scontro con Wesker.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Partner ***


Partner

Qualche minuto dopo l'esplosione della base segreta.

La Blue Umbrella decriptò il file E scoprendo non solo informazioni su alcuni abominevoli esperimenti, ma anche delle coordinate. Queste erano ben nascoste, quindi ci volle molto tempo per scovarle. Chris venne inviato nel luogo indicato da quei dati, il quale concise con quello in cui erano stati Jill, Carlos, Leon ed Ada. Quando raggiunse il posto si ritrovò davanti ad un cumulo di macerie ancora fumanti, “ Chris, c'è stata un'esplosione poco fa, non troverai nulla” “ Arrivi tardi Jane, me ne sono reso conto” “ Non ci voleva e che cavolo! Non abbiamo uno straccio di indizio” la donna sospirò “ Chris rientra, ci inventeremo qualcosa”.

L'eroe stava per obbedire quando pensò a Jill e Carlos, anche loro avevano trovato il file E e sicuramente la BSAA l'aveva decriptato. Ciò voleva dire che probabilmente avevano trovato quelle coordinate e se l'avessero anticipato? E se fossero rimasti coinvolti nell'esplosione? Il solo pensiero gli fece venire una terribile fitta al cuore, “ Jane, c'erano due agenti prima di me?” “ Come faccio a saperlo?” “ Prova a vedere i dati di qualche drone spia della BSAA, ne ho visto qualcuno venendo qui” “ Va bene, dammi un attimo”.

“ Chris avevi ragione, poco fa sono stati ripresi un uomo ed una donna correre via” “ Dove erano diretti?” “ A Nord, perché?” “ Devo controllare una cosa” “ Non possiamo perdere tempo” “ Invece sì, per adesso non possiamo fare nulla” “ No, non farai una passeggiata! Rientra, questo è un ordine agente”, Redfield spense l'auricolare stizzito “ Devo assicurarmi che Jill stia bene” rifletté. Si mosse verso l'obiettivo.

In breve trovò pezzi di creature mai viste prima sparse sul suolo intriso di sangue, “ Dalle dimensione degli arti si trattava di mostri enormi, chi le ha ridotte così deve aver avuto una forza straordinaria”. La sua attenzione venne attirata da tracce di pneumatici, “ Sono di una moto, probabilmente quei due l'hanno usata per fuggire”, il suo sesto senso gli suggerì di seguirle e così fece.

Dopo qualche chilometro vide i rottami di una moto, nonostante fosse colto da una profonda inquietudine riuscì a mantenere il controllo e ad analizzare razionalmente il luogo dello schianto, “ Non c'è nessun corpo, sapevo che non si sarebbe fatta fermare in questo modo”. Ad un tratto notò la presenza di alcune impronte di stivali, “ A giudicare dalla forma sono di un uomo e di una donna e sono regolari, quindi non dovrebbero essere feriti”. Chris decise di continuare la sua indagine spinto ancora una volta dal suo istinto.

Dopo qualche minuto trovò una casa abbandonata, le tracce si dirigevano verso quella abitazione perciò decise di entrarvi.

Qualche secondo prima...

Carlos aveva lasciato Jill in pace per un po' sperando che in questo modo riprendesse il controllo di sé, ma lei continuava ad avere uno sguardo vuoto, quasi privo di vita. “ Ehi superstar, come va?” “ Sto bene” rispose con un tono monotono, “ Non è vero, dimmi cos'hai?” “ Ho detto che sto bene, lasciami in pace” “ Sono stanco delle tue bugie, so che qualcosa ti turba” le mise le mani sulle spalle volendo rassicurarla, “ Sai che sono qui per te, sono tuo amico” “ Non puoi capire” “ Chi te lo dice? Non sono così stupido o pensi che sia solo un bell'imbusto privo di cervello?”, solitamente il suo modo di fare l'avrebbe fatta ridere, ma questa volta la fece infuriare. Lo spinse violentemente via, “ Non puoi capire come mi sento, nessuno può!” “ Jill” “ Stai zitto! Odio i tipi insistenti”, detto ciò Jill corse in un'altra stanza.

Carlos rimase interdetto, non sapeva cosa fare e Valentine lo stava davvero preoccupando. Un istante dopo entrò Chris, “ Carlos, sapevo di trovarti qui” “ Chris, mi hai spaventato. Ci incrociamo di nuovo” “ Già, dov'è Jill?” “ Lei...” si sentì il rumore di un vetro infranto, “ Uno zombie!” “ Non credo Chris, è più probabile che sia stata la nostra amica. Si sta comportando in modo strano, non so cosa le prende” “ Proverò a parlarci” “ Buona fortuna, io l'ho fatto e come risultato l'ho fatta arrabbiare ancora di più”, Redfield decise comunque di andare dalla sua preziosa partner storica.

Mentre camminava il suo cuore batteva sempre più velocemente, voleva vederla così tanto, ma allo stesso tempo aveva paura della sua reazione, infondo era sparito per tre anni. Sorrise al fatto che provasse più paura in questo momento rispetto a tutti gli incubi che aveva dovuto affrontare.

Aprì la porta della stanza dalla quale provenne il rumore di vetri infranti e quello che vide lo prese completamente alla sprovvista, Jill aveva la mano destra insanguinata e stava piangendo a dirotto. “ Jill” la chiamò dolcemente, lei si voltò a guardarlo, “ Chris! Com'è che sei qui?” disse stupita “ Quello può aspettare” si avvicinò a lei, “ Cosa ti è successo?” “ Niente” tentò di controllare le lacrime “ Non mentirmi” “ Senti Chris, non ne voglio parlare”. A quel punto l'eroe le sollevò delicatamente la mano destra, “ Puoi almeno dirmi come ti sei procurata questa ferita?” “ Ho tirato un pugno ad uno specchio” “ Perché?”, lei non rispose. Allora Redfield prese lo spray medico che portava con sé ed iniziò a medicarla, “ Non disturbati a curare un mostro”, disse lei tra il disperato ed il furioso “ E saresti tu saresti il mostro?” “ Sì, io... io... sono un abominio! Voglio solo morire e farla finita con questa sofferenza” “ Jill non dire così, tu sei una persona speciale dotata di un grande cuore e di uno spiccato senso di giustizia” “ Sì come no, sulle mie mani c'è il sangue di centinaia di persone”, Chris capì a cosa si stesse riferendo “ Non è stata colpa tua bensì di Wesker, lui ti controllava”, nel sentire quel nome Jill si irrigidì ancora di più “ Lui è... vivo” “ Come?!” “ L'ho incontrato poco fa, vuole farmi diventare sua schiava un'altra volta... ha tirato fuori quel dannato P-30”, Redfield notò il terrore stampato sulla sua amica e preso da un impulso incontrollabile l'abbracciò. Valentine in un primo momento rimase ferma sul posto come un pezzo di ghiaccio, ma subito dopo ricambiò il gesto e si lasciò completamente andare; iniziò a singhiozzare e a tremare come una foglia. Chris non l'aveva mai vista in questo stato, strinse la sua prese volendo rincuorarla, “ Jill, impedirò che ti faccia nuovamente del male. Hai la mia parola, anche a costo di morire lo fermerò” “ Non voglio che tu rischi la tua vita per me” “ E' normale che lo faccia, seppur non lavoriamo più insieme rimani la mia partner” “ Non sono quella di una volta, sono un abominio. Ne sono la prova queste maledette abilità che posseggo... non riesco neanche a guardarmi allo specchio, tingermi i capelli e nascondere le cicatrici sul petto non è servito a niente. Quando mi guardo vedo solo un terribile mostro” affondò il viso sul forte petto dell'amico mentre il suo infinito pianto continuava. “ Jill, non sei un mostro” le sollevò il viso ed iniziò ad accarezzarle una guancia asciugandole qualche lacrima, “ Sei un'eroina, hai fatto tutto quello che potevi per salvare Raccoon City, hai dato un grande contributo per far crollare l'Umbrella, ti sei sacrificata per me e mi hai svelato il segreto di Wesker. Anche dopo il tuo ritorno dall'Africa hai contribuito a mantenere la pace, sei un donna veramente straordinaria” “ In molte cose mi hai aiutato anche tu” “ Come già ti ho detto è normale, sono il tuo partner” le sorrise “ Chris...” esitò un attimo temendo di porgli quella domanda “ Cosa pensi di me?” “ Penso che tu sia stupenda sotto ogni aspetto”. I loro volti si stavano avvicinando lentamente, “ Jill, perdonami” “ Per cosa?” “ Per la mia lontananza, sarei dovuto rimanerti vicino dopo tutto quello che hai passato” “ Non ti preoccupare” erano abbastanza vicini da sentire sulla propria pelle il respiro caldo dell'altro, “ So che eri impegnato a salvare il mondo” “ Jill...”, i due si baciarono. Entrambi lo desideravano da molto tempo, ma a causa del loro lavoro e del timore di rovinare la loro speciale amicizia avevano fatto di tutto per sopprimere le loro vere emozioni. Chris non aveva intenzione di approfondire eccessivamente il gesto temendo di correre troppo, ma fu Valentine che, prendendo l'iniziativa, rese il tutto molto passionale. Si aggrappò a lui come un naufrago ad un salvagente, aveva un disperato bisogno di fare affidamento su qualcosa di positivo.

Si separarono dopo qualche secondo, Chris si perse nei particolari occhi blu dell'amata, non aveva mai visto niente di più meraviglioso. La donna sorrise genuinamente, “ Sei ancora più bella quando sorridi” disse l'uomo mentre le accarezzava dolcemente una guancia. Lei fece un sorriso ancora più grande prima di baciare nuovamente il suo amato partner.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Indizi sulla rinascita ***


Indizi sulla rinascita

Carlos ricevette un messaggio da parte di Leon, “ Davvero molto interessante, mi chiedo come abbia il mio numero, sarà colpa di quegli spioni del governo. Devo parlare subito con Jill, spero che Chris sia riuscito a farla calmare”.

“ Chris, grazie” “ Ci sarò sempre per te” “ Lo so, anche se ho rischiato di dimenticarlo” Redifield le diede un bacio veloce “ Vorrà dire che d'ora in avanti ci penserò io a fartelo ricordare” lei sorrise con gioia. “ Ehi piccioncini, avete finito o vi serve ancora del tempo?” esordì Oliveira, la coppia colta dall'imbarazzo ruppe l'abbraccio. “ Cosa c'è?” chiese Chris abbastanza irritato “ Leon mi ha inviato dei dati molto importanti, in base a queste informazioni i mercenari con cui abbiamo avuto a che fare avevano dei rapporti commerciali con due laboratori, uno a Vancouver ed uno a Puno. Kennedy andrà in Canada quindi a noi rimane il Perù” spiegò l'ispanico, “ D'accordo, vediamo di scoprire cosa sta succedendo” “ Verrai anche tu Chris?” “ Sì Jill, la Blue Umbrella sta indagando sullo stesso caso. Datemi solo un paio di minuti per contattare la base” Redfield accese l'auricolare ed uscì dalla stanza.

“ Dobbiamo raggiungere un aereo porto della BSAA, se non sbaglio ce ne è uno a qualche chilometro da qui” Esattamente. Sono riuscito a contattare il QG poco fa, stanno inviando dei mezzi a prenderci. Superstar, come ti senti adesso?” “ Sto meglio grazie e mi dispiace per come ti ho trattato prima, non ero in me” “ Non ci fa niente, quel Chris fa davvero dei miracoli” Valentine si limitò a sorridere. Si sentiva felice, un'emozione che non provava da molto, troppo tempo.

“ Jane, mi senti? Redfield qui” “ Chris!” tuonò la donna furiosa “ Ma che cazzo fai! Solo perché sei un eroe non puoi disobbedire agli ordini” “ Ti ricordo che non sono un vostro sottoposto, sono un capitano della BSAA” “ Ho capito, ma se vuoi far durare questa collaborazione non puoi fare di testa tua” “ Non fare tante storie, ho scovato una pista. A quanto pare quei mercenari avevano degli affari a Puno” “ Dove l'hai scoperto?” “ E' stato l'agente Leon S. Kennedy a rivelarmi questa informazione” “ Anche il governo americano, deve esserci qualcosa di grosso sotto. Va bene, vai. Ti mando un elicottero che ti porterà al QG, intanto organizzo un volo per il Perù” “ Non serve, andrò con gli agenti Jill Valentine e Carlos Oliveira, useremo un aero porto della BSAA non molto distante da qui” “ Sarebbe inutile discutere, hai il nostro permesso” “ Bene, Redfield chiude”.

“ Chris hai parlato con la Blue Umbrella?” “ Sì Jill” “ E allora?” “ Verrò con voi” lo sguardo della donna si illuminò, “ Perfetto, tra poco arrivano alcuni veicoli della BSAA che ci porteranno a prendere l'areo” “ Bene, almeno non dovremmo camminare per diversi chilometri con questo gelo”.

Dopo qualche ora...

Durante il volo Chris e Jill si dissero quello che avevano fatto negli anni in cui erano stati lontani, le mostruose creature che avevano affrontato, i pericoli a cui erano scampati e i nemici che avevano catturato. Ben presto Valentine, colta da una profonda stanchezza, si appoggiò all'amato e cadde tra le sue braccia in sonno profondo .

“ E' da molto che riposa, ne sono lieto. Sai che non dormiva per più di due ore da diversi anni?” domandò Carlos “ No... Jill” Redfield la strinse un po' più forte, “ So che non sarà semplice, ma proverò con tutte le mie forze ad estirpare i tuoi demoni” “ Non dovrai fare i salti mortali, sono convinto che le basti averti vicino, ha davvero bisogno di te” “ Come io di lei” le spostò delicatamente una ciocca di capelli dal viso “ Quando pensai di averla persa misi in discussione tutta la mia lotta al bio-terrorismo. Mi sembrava di avere solo perso tempo, che senso ha continuare a combattere una guerra senza fine? All'epoca avevo deciso di lasciare tutto una volta fermato Wesker, ma quando la rividi capii che il mio operato fosse servito davvero a qualcosa, proteggere e rendere il mondo un posto migliore per coloro a cui tengo. Carlos grazie per averle coperto le spalle” “ Dovere e poi è stata più lei a salvare me che viceversa”.

Oliveira in cuor suo provava un po' di invidia per Chris, avrebbe voluto essere colui a cui Jill aprisse il suo cuore, al quale faceva affidamento nei suoi rari momenti di fragilità. Però allo stesso tempo si rese conto che il legame che c'era tra il leggendario soldato e Valentine fosse qualcosa di unico costituito da una cieca fiducia e da un profondo amore capace di resistere a qualsiasi lontananza ed intemperia.

“ Jill” Chris la scosse un po', “ Sveglia, siamo quasi arrivati” “ Di già? Mi sono appoggiata un attimo fa” “ A dire il vero sono più o meno dodici ore che dormi” “ Veramente?!” l'uomo annuì. La donna fu molto sorpresa, era entrata nel regno di Morfeo per tutto quel tempo senza avere incubi terrificanti, “ Non mi sentivo così riposata da non so quanto tempo e credo di sapere a cosa sia dovuto” pensò la bella agente mentre guardava l'uomo che l'abbracciava. “ Jill, ho qualcosa per te” disse Redfield mentre estraeva una pistola, “ Questa è la mia Samurai Edge!” “ Esatto, me l'hai spedita come portafortuna quando mi sono unito alla Blue Umbrella” gliela porse “ Tienila, è un regalo” Non preoccuparti, la riprenderò. Tuttavia ora serve più a te, non hai nessuna arma da fuoco”, era vero, Jill non riprese la pistola che fece cadere durante l'incontro con Wesker, “ Ok, la terrò per ora”.

Giunsero a Puno di mattina presto, c'era un'aria calda e la vista sul lago Titicaca era mozzafiato, sarebbe stato un bel luogo per una vacanza romantica, peccato che i tre avessero un compito meno piacevole. Dopo un paio d'ore di ricerche scoprirono la presenza di un piccolo laboratorio abbandonato conosciuto dagli abitanti come Supay, il dio della morte per le civiltà precolombiane. Gli venne affidato questo nome poiché chiunque vi entrasse non faceva più ritorno, tuttavia, a detta di un pastore, era abbandonato da circa un anno.

Il gruppo, seguendo le indicazioni della gente del posto, raggiunse l'obiettivo. Esternamente era molto danneggiato ed il tetto era crollato distruggendo gran parte del piccolo luogo. All'interno erano presenti macchine mediche distrutte e frammenti di vetro sparsi su tutto il pavimento, Jill scovò un sottile fascicolo sotto alcune macerie. All'interno erano riportate delle informazioni biologiche: altezza 190 cm, peso 90kg, gruppo sanguigno 0, capelli biondi, occhi azzurri, corporatura atletica, il resto era illeggibile. “ Sembra di stare leggendo la descrizione di Wesker” pensò, “ Jill, Carlos venite qui!” chiamò Redfield, “ Cosa c'è eroe?” chiese Carlos incuriosito “ Ho trovato questa lettera”. Il documento recitava così: Albert, alla fine ti sei fatto eliminare da semplici e deboli umani, che peccato. Sai, ho capito il tuo desiderio di trascendere, l'ho fatto anch'io seppur in un modo più ingegnoso. Nonostante questo ho bisogno del tuo aiuto per completare la mia evoluzione e per questo ti riporterò indietro. Quei frammenti di DNA che ho tenuto dagli esperimenti di Spencer mi torneranno molto utili. Siamo gli unici sopravvissuti del progetto Wesker, siamo fratelli... la successiva parte del testo era andata perduta. “ Questa lettera è di Alex, la sorella di Albert” affermò Jill “ Aveva una sorella quel pazzo?” “ Sì Carlos, ma Barry, Claire e Moira l'hanno uccisa qualche anno fa per cui questa lettera è abbastanza vecchia. Che sia riuscita a clonarlo?” “ Forse, Alex era anche più geniale di Albert, può averlo fatto” spiegò Valentine “ Dobbiamo avvertire tutte le autorità del ritorno di quel mostro, deve essere assolutamente fermato” disse Chris.

Improvvisamente udirono il rumore di diversi oggetti impattare il suolo, uscirono e videro numerose capsule di metallo dalle quali uscirono molti zombies e qualche Hunter. Qualcuno gli aveva mandati, ma perché?

Intanto in un paese sperduto dell'Ucraina...

Albert Wesker si era fatto largo in un accampamento di uno misteriosa organizzazione che aveva il simbolo di una volpe artica, si trattava della stessa società che gli aveva sguinzagliato contro i Tyrant. In questo momento stava interrogando un paio di uomini, “ Ditemi per chi lavorate?” “ Non lo faremo” “ Vi consiglio di darmi retta o vi farò provare il vero terrore” “ Non ci spaventi, lui farebbe di peggio” “ Lui chi?” “ Non sono cazzi tuoi!”, Wesker stizzito sfondò il torace della persona che aveva parlato. “ Se non vuoi fare la sua fine dammi ciò che voglio” “ Se parlo sono morto, ti prego” “ L'hai voluto tu” “ NO! Aspetta, prendi il mio telefono” “ Vuoi dire addio ai tuoi cari” “ No, no, devi chiamare l'unico numero registrato, è del capo” “ Spero che tu non mi stia prendendo in giro”. Albert fece come suggerito dal prigioniero, “ Perché mi hai chiamato Jak, non dirmi che hai fatto un altro casino, questa volta ti ucciderò con le mie mani” rispose una voce con un inconfondibile accento dall'altro capo telefonico. Wesker chiuse la chiamata, “ Non sono l'unico redivivo, mi assicurerò di eliminarti una volta per tutte” pensò,“ Vedi, non mentivo. Ora lasciami andare” Albert lo uccise a sangue freddo con un colpo della sua Lightning Hawk, “ Perché mi vuole morto? Me lo farò dire prima di spezzargli il collo” sussurrò prima di correre via.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Un nuovo nemico ***


Un nuovo nemico

I tre eroi vennero assaliti dalle abominevoli creature e si ritrovarono ben presto in difficoltà dato che l'aero porto militare russo era privo di rifornimenti. “ Jill, Carlos pensate agli zombies mentre io mi occupo degli Hunter” affermò Chris impugnando il suo fucile d'assalto per poi lanciarsi contro quei terribili mostri.

Dopo qualche minuto di lotta riuscirono ad eliminare tutti i nemici, “ Ci è mancato poco” sospirò Carlos “ Già, spero vivamente che siano finiti, ho finito le munizioni” “ Siamo nella stessa situazione superstar”. “ State bene?” “ Sì Chris, siamo ancora tutti interi” “ Sei un tipo tosto eroe, ha fatto fuori quattro di quei lucertoloni tutto da solo” “ Dopo tutti questi anni conosco il loro modo di attaccare e questo rende le cose un po' più semplici” “ Ragazzi, guardate” Jill indicò in alto, dal cielo caddero altre capsule dirette verso Puno. “ Ma stiamo scherzando?!” esclamò Carlos esasperato, “ Dobbiamo fermarli prima che ci sia un'altra Raccoon City” “ Superstar ne sei sicura? Non siamo equipaggiati per questo” “ Jill ha ragione, è necessario salvare quella gente” Redfield estrasse la pistola, avendo terminato i colpi del fucile, e corse verso la città. “ Non dirmi che ti basta qualche zombies per spaventarti o forse temi di non essere all'altezza di Chris? ” Valentine lo provocò “ Non dire sciocchezze, possa fare fuori quelle creature con solo un coltello, anzi a mani nude” “ Ecco il Carlos che conosco. Mostriamogli perché siamo considerati la migliore squadra della BSAA” “ Con piacere superstar”.

“ Bene siamo quasi arrivati, tenete” l'agente della Blue Umbrella lanciò un paio di caricatori ai suoi alleati, “ Ponderate bene i colpi, non ce ne saranno degli altri” “ Non siamo dei dilettanti, sappiamo cosa fare” rispose Carlos in un modo un po' strano. In quel momento Jill pensò che fosse dovuto all'agitazione del momento, sfortunatamente si sbagliava e questo errore le sarebbe costato caro in futuro.

Proprio quando stavano per lanciarsi nella mischia si sentì un voce metallica provenire dai loro auricolari e da tutte le radio ed i telefoni di Puno, “ Cari cittadini peruviani, mi spiace per voi, ma oggi lascerete questo mondo. Tuttavia non temete, la vostra morte sarà molto utile, anzi mi sarà molto utile, ahahah!”. “ E quello ci cazzo era?” chiese Carlos “ Il responsabile di questo attacco” rispose Chris “ Questo l'avevo capito da solo genio” l'eroe fece finta di non avere sentito la risposta dell'ex mercenario “ E' stato molto furbo ad usare una macchina per camuffare la voce”, vide l'amata pensierosa. “ Jill, cosa c'è?” “ Non so, ho come la sensazione di aver già sentito quell'uomo. Mi ricorda qualcosa” scosse la testa “ Non è il momento per pensarci, occupiamoci di quei zombies”.

Raggiunta la città il trio notò che gran parte della popolazione era stata attaccata, “ Ne sono già così tanti!” esclamò Carlos “ Non possiamo affrontarli frontalmente sono troppi, dobbiamo escogitare qualcosa” suggerì Valentine. In quel momento un gruppo di cinque zombies stava per massacrare una giovane donna, Chris intervenne prontamente riuscendo a salvarla grazie a colpi perfetti che centrarono la testa di quelle creature. L'eroe si avvicinò alla peruviana, “ Stai bene?” lei non rispose a causa della paura, “ Capisci la mia lingua?” la giovane annuì “ Perfetto, sei stata morsa?” “ No” “ Graffiata o qualcosa del genere?” “ Io, attento!” un Licker balzò alle loro spalle. Redfield si rese conto che non avrebbe fatto in tempo a sparare quindi coprì con il proprio corpo la donna. Era pronto a sentire gli artigli della creatura sulla sua pelle, invece udì colpì di pistola, quando si voltò vide la creatura a terra. “ Grazie Jill, mi hai salvato” “ Anch'io rimango la tua partner per cui è mio compito coprirti le spalle”, lo zombie si rialzò di scatto, ma questa volta Chris se ne accorse e lo fece definitivamente fuori con qualche altro proiettile. “ Ragazzi dobbiamo muoverci, tra poco saremo circondati” affermò l'ispanico mentre eliminava qualche zombies con la sua arma bianca, “ Venite nelle nostra chiesa, è il luogo con le mura più solide e spesse” “ Non serve a niente nascondersi, in un modo o nell'altro entreranno anche lì” “ Hai ragione Chris, ma almeno avremo qualche minuto per studiare una strategia” “ Non è una cattiva idea Jill” “ Bene, allora seguitemi”.

Nella chiesa di medie dimensioni erano presenti solo un centinaio di persone sulle oltre centomila della città, erano tutte raccolte in preghiera. “ Alzatevi, le preghiere non vi salveranno” affermò Jill abbastanza sorpresa da quell'atteggiamento, “ Signora, lei non crede in Dio e nel suo immenso potere” “ Se esiste un Dio non si preoccupa per noi” “ Le parole di una miscredente non hanno alcun rilievo, la nostra fede ci salverà” “ Sei un folle, stai condannando questa gente” si stava arrabbiando sempre di più, “ Il vescovo è la nostra guida, sa quel che fa” esordì la giovane donna “ Ma che assurdità dici?! Mi sono trovata in situazioni del genere molte volte, per sopravvivere o gli si uccide o meglio ancora si scappa” “ Non vedo perché dovremmo dar retta ad una straniera” “ Vi state condannando da soli”.

Poco dopo molti zombies incominciarono a sbattere alla porta barricata, non ci volle molto prima che iniziarono a sfondarla, “ Tra poco piomberanno qui dentro, preparatevi” ordinò Chris. Il vescovo tirò una leva che fece muovere l'altare lasciando aperta una via di fuga, “ Di qui” chiamò l'uomo di chiesa, tutti i sopravvissuti si riversarono in quel passaggio. “ Senti prete, perché non l'hai usata prima?” chiese Carlos “ Pensavo che la fede ci avrebbe salvato” “ In queste circostanze spetta a noi portare a casa la pellaccia”. Una volta che tutti furono dentro il vescovo fece brillare una quantità di esplosivo sufficiente per far crollare delle rocce bloccando il passaggio, “ Da quanto in qua un uomo come te ha quel genere di cose?” “ Signora non sono mie, vengono usate dai minatori che me le affidano per evitare che qualcuno le usi per scopi loschi” “ Farò finta di crederti, dove ci stiamo dirigendo?” “ Questo era un passaggio usato dai vecchi pellegrini, ci condurrà lontano abbastanza” “ Lo spero”.

Dopo un paio d'ore il gruppo era quasi arrivato al termine del percorso, improvvisamente si sentirono delle urla strazianti, “ Ma che diavolo?” domandò il vescovo che si ritrovò davanti una specie di verme tanto grande da bloccare il passaggio. Il mostro aprì la bocca mostrando centinaia di denti acuminati ed un bulbo rosso al centro della gola. Lo strano zombie avanzò trucidando tutta quella povera gente, stava per inghiottire anche Carlos, ma quest'ultimo sparò a quel bulbo riuscendo a bloccarlo. “ Hai un punto debole troppo evidente” affermò spavaldo “ Ottimo Carlos, al prossimo attacco lo colpirò anch'io” “ No superstar, ci penserò io” “ Non è il momento per fare gli sbruffoni” il verme caricò nuovamente, “ Ho detto che è mio”. Oliveira svuotò il suo ultimo caricatore ottenendo come risultato l'esplosione del bulbo, ciò fece accasciare a terra la creatura. “ Vedi superstar, è stato semplice” si vantò, tuttavia lo zombie si riprese e con un violento movimento della testa fece schiantare l'ispanico contro una parete. Valentine accorse in suo soccorso “ Carlos, stai bene?” “ Sì, è più duro di quanto pensassi” “ Non devi fare tutto da solo, ci siamo anche noi” “ Jill, Carlos allontanatevi subito” “ Chris non ti ci mettere anche tu, lo sconfiggeremo più facilmente se collaboreremo” ” Jill fidati, ho un piano”, la bella agente sapeva di non poter far desistere l'amato, quando aveva quello sguardo niente poteva fargli cambiare l'idea, “ D'accordo” aiutò Oliveira ad alzarsi per poi correre via.

Redfield aveva notato che alcune condutture di GPL, presenti in tutto il percorso, erano state danneggiate, decise di usarle per eliminare quell'abominio. Colpì lo zombie su un'antenna rossa che gli era spuntata poco prima, la creatura iniziò a lamentarsi ed a sbattere contro le mura. L'eroe tenne a bada i mostro fino a quando anche l'antenna venne distrutta, lo zombie crollò nuovamente a terra. A quel punto l'agente si allontanò di diversi metri ,“ Spero che la struttura regga”, sparò a quei tubi generando un' esplosione di discrete dimensioni; le fiamme avvolsero la creatura riuscendo ad ucciderla. Fortunatamente il passaggio resistette, l'eroe guardò il cadavere notando la presenza di un tatuaggio a forma di volpe artica, “ Chris, hai usato un approccio molto rischioso” “ Lo so, ma non c'era altra scelta. Jill guarda qui” le mostro il particolare marchio, “ Una volpe artica, molto strano”. Redfield osservò il viso dell'amata e sorrise, lei se ne accorse “ Cosa ti fa tanto ridere?” “ Niente” “ Sputa il rospo, non vorrai tenere un segreto con la tua partner?” “ Sono solo felice di rivedere la Jill che conosco” gli si avvicinò, “ Ed io sono contenta di riaverti al mio fianco” “ Piccioncini ce ne andiamo o volete farlo sulla carcassa di questo schifo” esordì Carlos sempre più irritato “ Senti Oliveira, c'è qualche problema?” interrogò Chris stizzito, “ No, voglio semplicemente tornare a respirare dell'aria pulita”. Redfield non era per nulla convinto, “ Non farci caso amore, quando le prende si irrita” “ Come mi hai chiamato?”, lei arrossì leggermente “ Scusami, mi è sfuggito” “ Non scusarti, mi piace come suona”, rispose prendendole la mano mentre si dirigevano fuori.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La volpe artica ***


La volpe artica

Il trio uscì dal passaggio ritrovandosi in una pianura a qualche chilometro da Puno, erano distanti, ma non abbastanza per sentirsi completamente al sicuro. In quel momento Chris ricevette una chiamata, “ Qui Redfield” “ Chris abbiamo saputo dell'attacco a Puno, state bene?”” “ Sì, siamo riusciti a scappare anche se molti civili sono deceduti. Ci saranno sicuramente altri sopravvissuti, potreste mandare dei rinforzi per soccorrerli” “ Impossibile, tra meno di un'ora la città sarà sanificata” “ Non possono farlo! Moriranno anche i superstiti” “ Mi spiace, ma sono ordini provenienti da molto in alto” “ La solita filosofia del cazzo, ucciderne pochi per salvarne molti” “ Sai come funziona, vi sto inviando un mezzo per prelevarvi” “ Ascolta Jane, hai mai sentito parlare di una qualche organizzazione che usa una volpe artica come simbolo?” “ Ora che mi ci fai pensare un nuovo gruppo terroristico è conosciuto con quel nome, perché me lo chiedi?” “ Uno zombie aveva quel marchio impresso sul corpo, magari è collegato con quel gruppo” “ Strano, non ci sono prove ufficiali che abbiano a che fare con armi batteriologiche” “ Si conosce l'identità del loro leader e la sua posizione?” “ Il capo è ignoto mentre il governo americano ha seri sospetti che si nascondano a Iguala, in Messico. Vuoi andarci, vero?” “ Stai imparando a conoscermi” “ E già, però dovete prestare molta attenzione, dalle informazioni trapelate la loro base è una sorta di forte quasi inespugnabile. Vi invierò un altro veicolo, un areo di ultima generazione capace di eludere i radar” “ Perfetto, cerca di mandare anche qualche arma, siamo rimasti a secco” “ Vedrò cosa posso fare”.

Nel giro di meno di trenta minuti i tre erano in volo verso il Messico, sarebbero arrivati in tre quarti d'ora al massimo grazie al potente aereo. Nel veicolo trovarono qualche caricatore, dei fucili a pompa, dei fucili d'assalto, uno di precisione e qualche granada. Jill e Chris discutevano sulla strategia da utilizzare mentre Carlos stava in disparte ad osservarli. Notò che negli occhi dell'amica la presenza di una luce che non le aveva mai visto prima ed il suo sguardo, nonostante la situazione non proprio allegra, era rilassato. Questo fu l'ennesima conferma che Valentine fosse realmente innamorata del suo storico partner. Lui ne era sempre stato consapevole e credeva di essersene fatto una ragione, invece vedere la donna per la quale aveva ancora un debole tra le braccia di un altro uomo, avere la consapevolezza che non l'avrebbe mai guardato in quel modo era una costante pugnalata al cuore. Il suo temperamento irruento in un contesto del genere l'avrebbe portato prima o poi ad avere un violento scontro con Chris quindi decise di lasciare la BSAA una volta conclusa questa missione, infondo si sentiva come un terzo incomodo.

L'areo atterrò presso la base terroristica, gli eroi avvertirono subito qualcosa di strano nell'atmosfera. Nel giro di pochi minuti si ritrovarono davanti ad una struttura molto simile ad un magazzino, ben diversa dalla fortezza inespugnabile decantata da Jane, “ Pensavo di dover affrontare decine di soldati ed inoltre l'ingresso è aperto, che ci stiano aspettando?” domandò Jill “ Non è da escludere, non sappiamo esattamente con chi abbiamo a che fare. Potrebbero aver intercettato la mia conversazione con Jane” rispose Chris, “ La Neo Umbrella non usa linee sicure?” “ Sì Carlos, ma i nostri nemici potrebbero essere in grado di infiltrarsi anche in quel tipo di linee. E' inutile indugiare, entriamo prestando attenzione” “ Agli ordini eroe”, l'ispanico mantenne il suo solito tono spiritoso, ma con grande fatica.

L'interno della struttura era completamente spoglio fatta eccezione per un paio di fuori strada neri parcheggiati, “ Qualcosa non quadra, questo silenzio è surreale” affermò Jill preoccupata “ Sembra che non ci sia stato nessuno da molto tempo, sicuro che la tua super agenzia non ha preso un granchio?” “ Difficilmente il governo americano sbaglia su queste cose Carlos, forse sono fuggiti”. “ Ragazzi guardate qui” la donna indicò una sottile striscia di sangue, il trio la seguì armi in pugno. Arrivarono davanti a quello che sembrava essere un normale muro, Redfield vide una macchia a forma di mano lì vicino, decise di toccarla. Non appena lo fece si sentì il rumore di un ascensore salire, “ State pronti” ordinò.

Quando l'oggetto raggiunse la fine della corsa parte della parete si aprì permettendo agli eroi di entrarvi, tuttavia in un angolo c'era un cadavere privo di testa. Oliveira lo analizzò, “ Era un membro della volpe artica, ha quel tatuaggio su un avambraccio”, il corpo privo di vita iniziò ad agitarsi sempre più violentemente fino ad esplodere in molti pezzi i quali si riunirono dando vita ad una creatura simil umana, ma priva di capo e con lunghi tentacoli al posto delle braccia. Gli agenti iniziarono a sparargli, ma sembrava che i colpi non sortissero effetto, “ Come facciamo ad uccidere questo bastardo se è privo di testa?” “ Concentrati Carlos, tutto ha un punto debole” affermò Jill con sicurezza. Lo zombie passò al contrattacco tentando di strangolare gli eroi con i suoi viscidi tentacoli, fortunatamente quest'ultimi gli evitarono, “ Attenti, su quei cosi ha degli aculei, meglio non farsi colpire” avvertì Oliveira. Il combattimento si arenò presto in uno stallo snervante, gli agenti furono capaci di tenere a bada l'essere senza però riuscire a danneggiarlo, “ Di questo passo non finiremo mai” pensò Chris mentre evitava un altro colpo. Durante quel movimento notò che sulla schiena dello zombie c'era un ammasso di carne pulsante, forse si trattava del punto da centrare. “ Jill, Carlos distraetelo, ho un'idea” “ Ok, Chris” rispose l'amata. Carlos, sparando ripetutamente verso la creatura, attirò la sua attenzione facendo sì che desse le spalle all'eroe, sfruttando l'occasione Redfield colpì l'ammasso di carne. Il risultato che ottenne fu quello di lasciare scoperto un bulbo giallo-arancione molto simile a quelli generati dall'Uroboros, lo zombie si voltò verso di lui, “ Carlos sparagli alla schiena!”; l' ispanico si accorse di aver finito il caricatore quindi fu costretto a cambiarlo. Quei paio di secondi che perse furono sufficienti affinché il punto venisse nascosto nuovamente, tuttavia Oliveira non si diede per vinto per cui centrò la creatura nella schiena facendo scoprire di nuovo il bulbo per poi colpirlo facendolo esplodere. Il corpo dello zombie venne attraversato da qualche convulsione prima che generasse una specie di cortina fumogena dai pori della pelle. L'obiettivo della creatura era Carlos quindi si spostò alle sue spalle senza fare rumore. Stava per afferrarlo con i suoi tentacoli quando Jill lo allontanò con un potente calcio circolare, a quel punto Chris rincarò la dose con un possente diretto che fece cadere a terra la creatura dal cui petto emerse un secondo bulbo. Jill e Chris si misero spalla a spalla e finirono lo zombie con una serie di colpi di pistola, “ Assomigliava agli abomini dell'Africa, era molto pericoloso” “ Abbiamo affrontato di peggio Jill” “ Vero, insieme ne abbiamo superate di sfide”. “ Grazie per prima” esordì Carlos “ Dovere, siamo tuoi partner in questa missione” si limitò a dire Redfield. Con la via libera i tre salirono sull'ascensore trasparente.

Incominciarono a scendere per diversi metri, ad un certo punto videro numerosi cadaveri sia di umani sia di B.O.W. “ La storia si ripete, le creature si ribellano al creatore” affermò l'ispanico mentre sia Jill che Chris avevano una strana sensazione apparentemente inspiegabile. Arrivati al piano più basso l'ascensore si aprì lasciandoli in una stanza avvolta dall'oscurità, istintivamente Redfield afferrò la mano dell'amata per non rischiare di perderla. D'un tratto una luce abbagliate si accese e subito dopo un uomo posto su una struttura più in alto disse, “ Che piacevole sorpresa e che ghiotta occasione” “ No, non ci credo!” esclamò Carlos tra lo stupore e l'irritazione “ Tu sei quello stronzo di Nikolai!”.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Demoni dal passato ***


Demoni dal passato

Durante il viaggio a Vancouver, Leon scoprì un laboratorio segreto di modeste dimensioni al cui interno non era presente nessuna forma di vita e neanche di non vita. C'erano solamente numerose trappole letali; barriere laser, pareti che si restringevano, tetti con spuntoni che si abbassavano e altre cose del genere. Tuttavia l'agente speciale le superò in scioltezza, grazie al suo lungo addestramento e alla sua grande esperienza avrebbe potuto evitarle ad occhi chiusi. Arrivato al centro della struttura notò la presenza di un telefono con lo schermo danneggiato, ma ancora funzionante. Scorrendo tra i messaggi ne trovò uno alquanto particolare: “ Il materiale è stato trasportato con successo, presto avrà l'arma che ci ha chiesto. Riguardo all'altro progetto, abbiamo fatto dei progressi, ma il genoma è ancora incompleto. Sfortunatamente neanche la necrotossina E ha avuto effetto, abbiamo bisogno di qualcosa di diverso o qualcuno. Se le storie su di lei sono vere, potrebbe fare al caso nostro. Cordiali saluti volpe artica”. “ Necrotossina E, non l'ho mai sentita prima, però solo il nome mette i brividi. Mentre so che la volpe artica è un'organizzazione terroristica specializzata in attacchi indiscriminati sulla popolazione, sono dei veri pezzi di merda. Se hanno a che fare anche con le B.O.W. sono ancora più pericolosi, la loro base dovrebbe essere in Messico. L'ultima volta che sono stato lì ho passato un paio di giorni con Ada...perché non riesco a togliermela dalla testa?” pensò Kennedy prima di partire alla volta di Iguala.

In poche ore raggiunse il luogo e passò presso l'ingresso Ovest, uno diverso rispetto a quello preso dagli altri tre eroi. Anche lui si ritrovò in un'ampia e spoglia stanza, investigando trovò un passaggio segreto nascosto da quello che sembrava essere un muro di mattoni. Vi entrò e dopo diverse scale che conducevano in basso ebbe l'acceso ad una seconda stanza molto simile alla prima. Tuttavia questa era piena di cadaveri, “ Non erano zombies, alcuni sono morti per un forte impatto. altri dai colpi di una magnum. Molto strano...”. Udì alcuni passi lenti, ma decisi avvicinarsi per cui estrasse la pistola e si voltò di scatto, ciò che vide lo lasciò di sasso. “ Il mondo non si era liberato dalla tua viscida presenza, Wesker?” “ Il suo salvatore non può morire, non fin quando non avrà portato al termine il suo compito” “ E quale sarebbe?” “ Quello di far evolvere la razza umana, ci sono troppi esseri inutili che contaminano il mondo con la loro pestilenziale presenza” “ L'unico inutile sei tu” “ Sei ottuso proprio come Chris. Non sei il mio attuale obiettivo e non ho tempo da perdere. Quindi ti risparmierò questa volta, è il tuo giorno fortunato” “ Ma tu sei il mio, la tua sola presenza potrebbe gettare il mondo nel caos più totale. Mi assicurerò che non eluderai la morte ancora” a quel punto aprì il fuoco. Sfortunatamente Albert fu capace di evitare tutti i colpi senza alcuna difficoltà, non solo, fu lui stesso a colpire Leon con una potente gomitata facendolo volare per diversi metri. “ Hai commesso l'errore più grave della tua miserabile vita, agente Kennedy” Wesker caricò verso l'eroe. Quest'ultimo tentò ancora di centrarlo con qualche proiettile, però anche questa volta fu tutto inutile, il terribile nemico lo disarmò mettendo sotto leva il polso che impugnava l'arma e successivamente lo stordì con un gancio stretto. Infine lo afferrò per la gola sollevandolo da terra “ Farò quello che Ada non ha avuto il coraggio di fare in Spagna”, stava per sfondargli il torace quando diversi colpi di mitraglietta si diressero verso di lui. Per schivarli fu costretto a lasciare andare l'agente che cadde a terra tossendo a causa del quasi soffocamento. “ Lo ribadisco Leon, senza di me saresti morto e sepolto” “ Sono felice di vederti Ada e grazie per avermi salvato di nuovo” “ Mi ringrazierai dopo, a modo mio” il tono con cui lo disse fece salire brividi di eccitazione sulla schiena dell'eroe, “ Prima però occupiamoci di questo mostro”.

La donna scagliò qualche colpo di balestra che Albert evitò senza problema, “ Questi attacchi con me non funzionano” affermò Albert, ma Wong sorrise. Uno di quei dardi esplose molto vicino alla faccia del nemico centrandolo in pieno, “ Bel colpo Ada” “ Stai in guardia Leon, non è ancora finita”. L'attacco distrusse gli occhiali da sole di Wesker lasciando vedere i suoi occhi, non erano rossi brillanti come in passo, ma color ghiaccio come quelli che aveva da normale essere umano, la sua resurrezione aveva cambiato qualcosa in lui. Il redivivo si rimise addosso un secondo paio di occhiali e si sistemò i capelli, “ So del vostro amore turbolento per cui vi farò un regalo: morire insieme. Così nell'altro mondo potrete vivere in pace la vostra storia” dettò questo scattò verso di loro ad una velocità impressionante.

Nello stesso momento in cui lo scontro tra Leon e Wesker ebbe inizio gli altri tre eroi incontrarono Nikolai. “ Carlos, ti sembra questo il modo di salutare un vecchio amico?” “ Non sono tuo amico da quando hai condannato Raccoon City, sei un essere ignobile” “ Ne sei certo? Infondo non siamo tanto diversi tu ed io” “ Vedi di non dire assurdità cazzone!” “ Riflettici, tutto quello che facciamo è raggiungere ciò che vogliamo” “ Non provare a paragonarti a lui” intervenne Jill “ Carlos è un uomo buono pronto a tutto pur di aiutare chi è indifeso, il fatto che mi abbia salvata a Raccoon City ne è la prova” “ Come sei stupida Miss Valentine, il tuo amico l'ha fatto solamente per avvicinarsi al suo scopo, tu. Quella testa calda si è invaghita di te dal primo momento che ti ha vista” “ Credi davvero che crederò ad una sola parola?” “ Allora dimmi perché è sparito dopo il disastro di R.C. ? Avrebbe potuto aiutarti con la tua crociata contro l'Umbrella, ma non ha mosso un dito e sai il motivo?” la donna scosse la testa “ Sapeva che ci sarebbe stato Chris al tuo fianco, non lui. E cosa strano si è arruolato nella B.S.A.A. solo quando il leggendario soldato è stato inviato nella Blue Umbrella. Lui ha sempre voluto stare con te, ops mi correggo, debtro di te” fece una risata molto fastidiosa.

Jill non rispose, aveva sempre saputo che Carlos provasse qualcosa per lei e che un giorno questo avrebbe potuto causare dei problemi data che il suo cuore era sempre appartenuto a Chris. “ Tuttavia c'è un elemento fondamentale che ci differenzia Carlos, tu sei un perdente. Hai fallito nel fermarmi, hai fallito nel salvare Raccoon City, ha perso tutti i membri del tuo plotone ed hai fallito anche in amore dato che Valentine ti ha dato un bel due di picche. Mio vecchio amico, sei un fallimento” “ Carlos non dargli ascolto, vuole solo farti arrabbiare” “ Jill ha ragione, se fossi un buono a nulla la B.S.A.A. non ti avrebbe mai arruolato” intervenne Redfield “ Lo so ragazzi...” lo sguardo di Oliveira si incupì leggermente.

“ Nikolai come hai fatto a sopravvivere?” “ A causa tua Miss Valentine sono andato molto vicino a lasciare questo mondo, venni anche morso da uno di quei zombie. Però non mi arresi, presi un veicolo della U.B.C.S. e mi allontanai da R.C. Sfortunatamente non abbastanza, venni travolto dall'onda d'urto dell'esplosione e il mio corpo venne contaminato anche dalle radiazioni, ma non morii. Una società segreta mi recuperò e mi sottopose a diversi esperimenti tenendomi prigioniero. ma qualche tempo fa sono riuscito a scappare ed ho fondato la volpe artica con lo scopo di registrare le abilità di combattimento delle B.O.W. per poi venderle al miglior offerente” “ Sei rimasto l'avido bastardo di sempre, questa volta non la farai franca” “ Stai buona Miss, non sarò io il vostro nemico”, una creatura fin troppo famigliare sfondo un muro pronunciando una singola parola “ B.S.A.A.”. “ Non ci voglio credere!” esclamò Carlos “ Non un'altra volta” “ Invece sì Jill, affronterai ancora il Nemesis. D'altra parte devi rendermi i dati che ho perso molti anni fa e aggiunti a quelli che ricaverò dallo scontro tra Wesker, Leon ed Ada diventerò miliardario” detto questo corse via.

Il mostruoso Tyrant avanzò in fare minaccioso, “ Chris vai ad aiutare Leon ed Ada, qui ci pensiamo noi” “ Non se ne parla Jill, quella creatura è troppo pericolosa” “ L'ho già affrontato, so come trattarlo” “ Ma” “ Niente ma, posso farcela” lo guardò fissò negli occhi “ Non ti fidi di me?”, l'uomo cedette a quello sguardo che sembrava sempre più bello ogni volta che lo osservava, “ Ok, ma stai attenta” “ Lo sarò, però ora va”. Redfield si allontanò dal luogo alla ricerca di Albert intenzionato ad eliminarlo una volta per tutte.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La potenza delle nemesi ***


Nota: il Nemesis è quello del Remake

La potenza delle nemesi

“ Superstar sai che se il bestione inizia a sparare siamo morti, non c'è nessuna copertura” “ Non ti preoccupare Carlos, ci penso io, tu coprimi”, Jill scattò verso il terribile Tyrant. Quest'ultimo iniziò ad aprire il fuoco, ma la bella agente riuscì ad evitare i colpi sfruttando le sue eccezionali abilità e passò al contrattacco avendo come obiettivo la distruzione della mitragliatrice. Si spostò molto vicino alla creatura sparando al braccio che impugnava l'arma, il nemico tentò di colpirla con un diretto che venne evitato in scioltezza grazie ad una capriola perfetta; durante il movimento la donna lanciò una granata che costrinse lo zombie ad inginocchiarsi e a lasciar cadere la mitragliatrice. “ Carlos, colpiscilo!” l'ispanico seguì l'ordine della partner, “ Prendi questo stronzone!”, tuttavia il Tyrant si rimise in piedi come se nulla fosse successo. Anche Valentine iniziò ad aprire il fuoco, ma Nemesis reagì sferrando un paio di ganci molto pericolosi, fortunatamente Jill fu capace di evaderli. A quel punto la creatura caricò verso di lei a testa bassa scagliando un poderoso diretto, lei saltò sul colpo con l'intenzione di scavalcarlo, però lo zombie le afferrò una gamba con un tentacolo e, dopo aver pronunciato la parola B.S.A.A. la scagliò violentemente contro un muro. Valentine scosse la testa per riprendersi dallo stordimento, in quel momento ricevette una chiamata da Redfield, “ Jill, come sta andando?” “ E' duro proprio come lo ricordavo” “ Lo sospettavo, secondo Jane ci sono delle riserve di gas naturali esplosivi sotto questa struttura. Se riuscissi ad attirare il Nemesis lì potresti eliminarlo in un colpo solo” “ Grazie Chris, questa informazione mi sarà molto utile” “ Di niente, fagli vedere di cosa sei capace” “ Contaci”.

“ B.S.A.A.” il Tyrant rivolse l'attenzione a Carlos il quale disse “ Questa volta sarò io a farti fuori”. L'agente lanciò un paio di granate le quali non solo fecero barcollare il tremendo nemico, ma danneggiarono anche il pavimento generando delle vistose crepe. Estrasse il suo fucile a pompa e, dopo essersi avvicinato alla creatura, iniziò a sparare. Purtroppo ben presto Nemesis si rialzò ancora , l'ispanico tentò di centrarlo nuovamente, tuttavia questa volta l'essere evitò l'attacco e lo travolse con una terribile spallata, tanto forte da farlo cadere al suolo. La creatura avanzò e tentò di calpestarlo, fortunatamente Carlos riuscì a rotolare di lato; provò ad aprire ancora il fuoco, però il temibile avversario lo disarmò con un rapido movimento di braccio e lo afferrò per la gola. Era in procinto di ucciderlo con il suo tentacolo quando lasciò improvvisamente la presa a causa dell'intervento di Jill, la donna lo colpì alla nuca grazie al suo fucile di precisione. “ Hai visto Carlos com'è fastidioso avere qualcuno di insistente tra i piedi?” “ Ci farei l'abitudine” “ Molto divertente, ascolta dobbiamo attirarlo al di sotto di questa struttura, ci sono depositi di gas esplosivi” “ Fanno al caso nostro, come lo sai” “ Merito di Chris” “ Certo, il grande eroe Redfield”, Jill si accorse del disprezzo che l'amico mise nel pronunciare quel cognome e non le piaceva per nulla. In quel momento si rese conto che Carlos si stava facendo consumare lentamente dalla gelosia e si ripromise di parlargli nella speranza di farlo tornare in sé.

Nuovamente il Nemesis si rialzò pronunciando “ B.S.A.A.”, fece un balzò molto alto e tentò di schiacciare il duo. Quest'ultimi lo evitarono, ma a causa dell'onda d'urto caddero a terra. Il Tyrant corse verso la donna afferrandola per la gola, lei tentò di divincolarsi, ma la presa era troppo forte. “ Jill!” esclamò Oliveira che sparò contro il nemico, la creatura si voltò e lanciò Jill contro l'ispanico il quale fu costretto a cessare il fuoco, Nemesis sfruttò l'occasione e, saltando dietro Oliveira, lo colpì con un terribile gancio sul braccio sinistro fratturandolo. Carlos, nonostante il dolore, sparò contro l'essere senza però riuscire a fermarlo, infatti quest'ultimo lo allontanò con un calcio frontale. In quel momento Valentine lanciò una granata ai piedi del mostro, il suo scopo era quello di far crollare il pavimento già danneggiato, ma non ci riuscì. Oliveira, capendo le intenzioni della donna, sparò al suolo fino a quando il terribile Nemesis non sprofondò. Jill si avvicinò alla voragine “ Raggiungi tuo fratello”, scagliò la sua ultima granada nel buco e dopo pochi secondi ci fu un'incredibile esplosione che fece cadere sia lei sia l'amico nel vuoto. Fortunatamente la caduta fu breve e per questo non riportarono danni, “ Che bel botto” disse l'ispanico tenendosi il braccio “ Non me l'aspettavo così potente, Carlos cos'hai?” “ Niente, ho preso solo un piccola botta”. Improvvisamente si udì una sorta di ruggito e subito dopo comparve davanti a loro Nemesis al secondo stadio, “ Ma che cazzo!” esclamò Jill impugnando la sua fidata Samurai Edge “ Sei esattamente come tuo fratello, ma stai tranquillo, ti ammazzerò proprio come ho fatto con lui”.

Chris, dopo aver contattato l'amata, proseguì nella ricerca di Wesker, “ Dove sarà, questo luogo luogo è immenso” “ Chris, ci sei?” “ Sì Jane” “ Ho rilevato tre fonti di calore davanti a te” “ Saranno loro, grazie. Redfiled chiude”.

Lo scontro tra Leon, Ada ed Albert stava ormai volgendo al termine e come previsto il temuto villain si dimostrò nettamente superiore. “ Che delusione, mi aspettavo di meglio da due come voi” “ Posso dire lo stesso Wesker” “ Che spiritoso Leon”, detto ciò il nemico scattò verso di lui. Ada provò a fermarlo con dardo esplosivo, ma Albert fu capace di evitarli senza doversi sforzare più di tanto. “ Mi avete stancato, finiamola”, il redivivo spostò l'attenzione su l'affascinante spia e la colpì con una potente palmata sulle costole fluttuanti rompendole, Wong fu costretta ad inginocchiarsi. “ Questo è per il tuo tradimento” Wesker estrasse la sua Lightning Hawk, “ Fermo!” Leon aprì il fuoco, ma fu tutto inutile dato che non riuscì neanche a sfiorare l'avversario. Il villain lo atterrò con un poderoso calcio laterale, nel momento in cui stava per finirlo con un calcio ad ascia un colpo di pistola lo centrò dietro la testa. Albert si voltò in direzione del proiettile abbastanza irritato “ Wesker! Come fai ad essere ancora vivo?” “ Pensavi davvero di potermi eliminarle una volta per tutte Chris?” “ Certo e te lo dimostro subito”. L'eroe non ebbe il tempo di premere il grilletto visto che la sua nemesi lo travolse con una combinazione devastante di calci e pugni culminanti in una potente palmata che lo scagliò a terra vicino a Kennedy. Quest'ultimo lo aiutò a rialzarsi ,“ Tutto ok Chris?” “ Sì Leon, quel bastardo è diventato più forte e veloce” “ Tu l'hai già sconfitto in passato, puoi farlo di nuovo” “ Non è così semplice, all'epoca avevo un siero capace di indebolirlo” “ Quindi cosa facciamo?” “ Qui sotto ci sono dei gas esplosivi, potremmo usare quelli” “ Può funzionare, il problema è attirarlo lì” “ In qualche modo faremo”. Wesker era pronto a far cessare le ostilità quando un'enorme creatura sfondò la parete, Chris notò che sia l'amata che Carlos giacevano a terra in prossimità del mostro. “ Jill!” corse dalla donna e la prese tra le braccia “ Tesoro, stai bene?” “ Adesso usi anche tu quei termini?“ “ Se non ti dispiace” “ Per nulla, ma adesso concentriamoci su questo bastardo”, il Nemesis raggiunse il terzo stadio emettendo un urlò agghiacciante.

“ E' la mia occasione” pensò Albert che corse via, “ Non mi sfuggirai Nikolai!”.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Un pericoloso segreto ***


Un pericoloso segreto

Nemesis, più furente che mai, iniziò ad assaltare indiscriminatamente gli eroi utilizzando il suo enorme tentacolo. La più in difficoltà parve Ada, il dolore delle costole rotte le impediva di compiere le sue tipiche acrobazie. Sembrò che la creatura se ne rese conto, infatti indirizzò gli attacchi verso di lei, la seducente spia venne travolta dallo zombie cadendo violentemente a terra. Il Tyrant l'avrebbe uccisa se non fosse intervenuto Leon che, estraendo un potente fucile anti sommossa, lo costrinse ad allontanarsi. “ Questa volta ti ho salvato io Ada” l'aiutò a rialzarsi “ Come stai?” “ Sono stata meglio” “ Vuoi fare una pausa?” “ Anche se volessi non credo che quell'essere mi darebbe tregua” “ Sapevo che i Nemesis fossero molto forti, ma non mi aspettavo fino a questo punto” “ Non possiamo eliminarlo, non con armi convenzionali” “ Lo so, hai qualche idea?” “ Forse” impugnò il rampino “ Che vuoi fare?” “ Quello che serve, dovete darmi solo qualche minuto” “ Non sarà un problema” “ Leon, prendi” gli lanciò un ricetrasmittente “ Ti chiamerò presto” detto questo si allontanò dal campo di battaglia sfruttando il suo versatile oggetto.

Intanto lo zombie aveva iniziato a correre intorno la stanza rendendo complesso colpirlo, “ E' veloce il bastardo” disse Chris “ Già, se avessimo delle mine di prossimità potremmo farlo cadere in trappola” “ Sottovaluti la mia mira”. Redifiled capì il modo con cui la creatura si spostava ed, intercettando la sua traiettoria, lo centrò con una serie di proiettili provenienti dal suo fucile d'assalto. Nemesis si accasciò a terra lasciando intravedere il suo punto debole, Jill approfittò della situazione colpendolo proprio in quel punto con un fucile a pompa. Ben presto il nemico si rialzò passando al contrattacco, riuscì ad infliggere un potente colpo alla bella agente facendola volare per diversi metri. “ Jill!” esclamò Chris che tentò di soccorrerla, tuttavia l'essere si fiondò verso di lui. Il capitano della B.S.A.A. evitò un paio di attacchi e contemporaneamente aprì il fuoco, però la creatura gli saltò addosso tentando di sbranarlo. Fortunatamente l'eroe ebbe l'idea di infilargli una granata in bocca la quale, esplodendo, obbligò il mostro a tirarsi indietro. A quel punto Carlos, seppur dolorante per via del braccio, trivellò di colpi il potente nemico che ancora una volta si accasciò a terra. Questa volta fu Leon ad usufruire della chance, si gettò verso di lui iniziando a pugnalarlo nel punto debole, Nemesis emise quello che sembrava un urlo di dolore per poi abbassare la testa apparentemente morto.

“ Non pensavo che un coltello fosse tanto efficace” “ Carlos ricorda sempre che un coltello è la miglior arma per gli scontri ravvicinati”. “ Jill, tutto ok?” “ Sì Chris, ho subito di peggio” “ E' vero, a quanto pare siamo riuscito a sconfiggerlo” Valentine guardò la creatura a terra, “ Non è ancora finita, ATTENTI!” urlò. Il Tyrant si rialzò scagliando un potente colpo con il suo tentacolo, l'agente governativo lo schivò giusto in tempo mentre l'ispanico, a causa del dolore, venne centrato in pieno. La creatura lo afferrò per un piede ed iniziò a sbatterlo a terra, solo grazie all'intervento degli altri eroi scampò da morte certa, quest'ultimi colpirono il nemico con molti proiettili così da costringerlo a lanciare Carlos lontano. L'agente finì su una struttura sopraelevata, seppur seriamente ferito si rimise in piedi e cercò un modo per ricongiungersi al gruppo, a causa dello stordimento non notò la presenza di una scala lì vicino.

“ Carlos! “ Non preoccuparti Jill, Oliveira sta sicuramente bene, è un tipo tosto” la rincuorò Chris “ Adesso finiamo questo pezzo di merda una volta per tutte” “ Non chiedo altro”. Redifield fu capace di far accasciare nuovamente lo zombie e Leon intervenne prontamente trafiggendolo ancora una volta, tuttavia Nemesis si mise in piedi e lo allontanò con un potente colpo di tentacolo. Chris notò che il punto debole del temibile nemico era scoperto, quindi lanciò una granata in quella direzione, ma la creatura si spostò in tempo di lato. Fortunatamente Jill afferrò a volo la bomba ancora inesplosa e gliela conficcò nel centro del petto, fece un balzo indietro e sparo sull'oggetto. L'esplosione che seguì fece crollare il pavimento sotto i piedi del Tyrant che cadde di sotto, “ E' la nostra occasione!” esclamò Chris pronto a lanciare la sua ultima granata, “ Aspetta! Mettiamoci prima al sicuro” suggerì Jill indicando una scala nelle vicinanze.

I tre eroi salirono su un ponte abbastanza alto, “ A te l'onore” Redfield diede la bomba all'amata la quale prima di lanciarla disse, “ Te l'ho detto che avresti fatto la fine di tuo fratello”, poco dopo ci fu una grande esplosione che fece pensare al trio di aver eliminato per sempre la creatura. “ Adesso occupiamoci di Nikolai” “ Certo Jill, Leon dov'è Ada?” “ Aveva qualcosa in mente per questo se n'è andata. Chris puoi spiegarmi chi è questo Nikolai?” “ E' la volpe artica, ti dirò tutto mentre lo rintracciamo”.

“ Nikolai, ti ho trovato finalmente” “ Albert, cosa c'è? Hai avuto paura di Leon ed Ada?” “ La tua insolenza sarà presto ripagata, ma prima di farti provare la vera paura dimmi perché hai inviato quei Tyrant contro di me in Russia” “ Niente di personale, mi hanno pagato profumatamente per farlo” “ Avresti potuto goderti questa tua seconda vita se solo non ti fossi messo tra i miei piedi” si mise in posizione di combattimento, “ Ahahaha, non mi fai paura” il russo scattò a grande velocità verso il nemico colpendolo allo stomaco con un potente pugno, “ Sono molto più forte di un tempo, ormai ti sono superiore” proseguì l'assalto con una poderosa combinazione di attacchi. Wesker non fece una piega, si limitò semplicemente a bloccare un diretto con una mano, “ Sei solo uno stupido” strinse la presa ed iniziò a roteare il braccio del russo fino a romperglielo, successivamente lo allontanò con un calcio frontale. Nikolai si staccò l'arto fratturato e al suo posto fuoriuscì un lungo tentacolo pieno di spuntoni, “ Non è ancora finita Albert” , passò nuovamente all'attacco. Tuttavia Wesker si dimostrò superiore, evitò il colpo del pericoloso tentacolo, si spostò rapidamente verso l'avversario centrandolo con una palmata dall'inaudita potenza che lo fece cadere a terra. Il russo sputò del sangue, era di un colore molto strano, simile ad arancio fosforescente. Albert estrasse la sua magnum, “ Una misera mutazione come te non può sconfiggere un dio”, dal tentacolo di Nikolai uscì del fumo tossico che costrinse l'ex capitano della S.T.A.R.S. ad arretrare. Il russo sfruttò l'occasione per scappare, “ Scusa Albert, ma non posso morire proprio ora”, una grande porta si chiuse alle sue spalle. Wesker provò a sfondarla senza riuscirci, “ Non credere che una stupida porta possa salvarti da me!” esclamò furioso. Stava pensando ad un modo per proseguire quando notò la presenza di un computer acceso contenente dei dati su una nuova e misteriosa arma batteriologica. “ Interessante, hanno usato il mio Uroboros e questa strana necrotossina. Il genoma è incompleto, ma penso di riuscire a completarlo con un po' di pazienza”, un sorriso maligno comparve sulle sue labbra, “ Lascerò Nikolai a Chris e Jill”. Dopo aver scaricato quei dati su una pennetta si diresse fuori dalla struttura con un'espressione di estrema soddisfazione.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Momentanea quiete ***


Momentanea quiete

Carlos si ritrovò a vagare all'interno di un'altra grande stanza, “ Che cazzo! Qui è tutto uguale” “ Ma che brutta cera che hai” venne deriso da Nicholai, “ Senti chi parla, sei diventato come il mostro che sei sempre stato” “ Quanta poesia provenire da un rozzo soldato. Sei patetico” “ Che vuoi dire?” “ Guardati, dopo un solo scontro con Nemesis sei quasi morto. Capisco sempre di più Jill, è normale che abbia scelto un vero eroe forte e senza macchia rispetto ad uno stupido mercenario. Infondo quella donna ha bisogno di qualcuno che la faccia divertire, se capisci cosa intendo” “ Basta!” l'agente cadde alle provocazioni del nemico e si lanciò all'attacco.

Tuttavia a causa delle sue condizioni fisiche venne facilmente messo fuori gioco. Il russo lo afferrò con il suo tentacolo tentando di soffocarlo, però un proiettile lo centrò in testa costringendolo a lasciare la presa. Sfruttando il suo stordimento Leon, Chris e Jill misero a segno una combo che vide inizialmente Redfield scagliare un possente diretto, successivamente toccò a Valentine la quale sferrò un potente calcio circolare ed infine Kennedy che utilizzò la sua celebre suplex causando ingenti danni al russo. “ Carlos!” disse la donna dirigendosi verso di lui, una volta che lo ebbe raggiunto si accorse che era svenuto, ma ancora vivo.

Il corpo di Nicholai venne attraversato da convulsioni fino a quando una strana sostanza arancio fosforescente, dalla consistenza simile all'Uroboros, lo avvolse. In breve si trasformò un'enorme creatura simile ad un golem, ” Ma che?” chiese stupito Leon, “ Questo è il nuovo me, sapete le radiazioni hanno alterato il virus rendendomi invincibile” detto questo si scagliò come una furia verso gli eroi. Chris e l'agente governativo tentarono di sparargli con tutto ciò che avevano, ma nulla sembrava avere effetto, “ Chris sembra simile all'Urobos” “ Hai ragione Leon, ma non vedo i tipici punti deboli” “ Già, questo è un problema”. Il russo riuscì ad afferrare il duo iniziando a stritolarli, i tentativi degli eroi di liberarsi con il coltello furono inutili, la situazione stava precipitando.

Jill voleva aiutargli, ma sapeva che intervenire alla cieca sarebbe stato controproducente quindi cercò di trovare qualche punto sensibile. “ Superstar, sono un vero disastro” “ Carlos ti sei ripreso, ne sono felice. Non dirlo neanche per scherzo, tu sei un ottimo partner “ “ Ma non sarò mai come il tuo eroe” “ Non devi paragonarti a lui, è una persona unica. Per me è come una luce in mezzo alle tenebre più oscure, è la mia ancora di salvezza, è colui che amo con tutto il mio cuore” i suoi occhi sembravano brillare, “ Ma questo non vuol dire che non tenga a te, sei un amico fantastico ed una persona degna di fiducia”. Jill sperava che Carlos capisse cosa provasse, ma quelle parole non fecero altro che farlo soffrire di più, in particolare “ amico”, nel sentire quel vocabolo il suo cuore si spezzò.

Tuttavia l'ispanico nascose le sue emozioni ed indicò un punto sulla nuca del nemico “ Guarda Jill” si trattava di un bulbo molto simile a quelli dell'Uroboros, “ Scommetto che è lì che dobbiamo colpire” “ Ottima osservazione Carlos, vedi che non sei un buon a nulla”, Jill colpì il punto con il fucile di precisione. Ciò obbligò Nicholai a lasciar andare i due eroi, “ Chris, colpiscilo alla nuca!” “ Ok Jill”. Sfruttando le loro abilità atletiche, Leon e Chris, riuscirono a non solo a centrare il bulbo, ma a farlo esplodere e ciò fece stramazzare al suolo il nemico. Il duo, sicuro della vittoria, si ricongiunse con gli amici, “ Grazie Jill” “ Devi ringraziare Carlos amore, è stato lui a trovarlo” “ Allora, grazie Carlos” Redfield gli tese la mano, ma l'ispanico non la prese affermando “ Posso rialzarmi da solo”. In quel momento Nicholai tentò schiacciargli con un enorme pugno, fortunatamente furono capaci di schivarlo, “ Io sono perfetto, non posso morire!” urlò il russo che si stava apprestando alla carica, ma un enorme braccio lo trafisse al cuore. “ Non è possibile” disse tra il sangue poco prima che la sua testa venne mangiata dal Nemesis allo stadio finale; “Questi Nemesis mi hanno veramente rotto le palle!” affermò esasperata Jill.

Contemporaneamente Leon ricevette una chiamata, “ Ada sei tu?” “ E chi altrimenti? Senti, ho piazzato degli esplosivi molto potenti che uniti al gas presente in quest'area causeranno una gigantesca esplosione. Quindi ti consiglio di scappare in fretta, tra meno di cinque minuti salterà tutto in aria” “ Vuoi scherzare?!” “ Non fare così, puoi utilizzare una macchina sportiva parcheggiata non lontana da qui; ti invio le coordinate. Tieni la ricetrasmittente ti contatterò presto” disse la spia in modo sensuale prima di chiudere, “ Donne...” sospirò l'uomo.

“ Ragazzi dobbiamo andarcene, sta per saltare tutto in aria!” avvertì Kennedy, “ Cosa?” “ E' così Carlos, Ada ha piazzato delle bombe” “ Voi andate, io mi occupo di questo bastardo” “ Non se no parla Jill, rimango con te” “ Chris” “ Questa volta non ammetto obiezioni” la donna sospirò e poi sorrise, “ D'accordo, facciamogli vedere di cosa siamo capaci”. Leon stava aiutando Oliveira ad alzarsi, “ Andiamo amico, quei due se la caveranno” “ Lo so” Carlos disse quelle parole con profonda rassegnazione.

Jill e Chris furono capaci di tenere a bada la creature per ben quattro minuti anche se con grande fatica. “ Allora cara, che ne dici di andarcene da questo postaccio?” “ E' proprio quello che stavo pensando” colpirono i punti deboli del Nemesis facendolo accasciare al suolo, “ Ora!” ordinò Chris ed insieme all'amata corse via.

“ Chris, come facciamo a scappare? Manca meno di un minuto” “ Ho contattato Jane, fuori ci aspetta un areo militare” “ Questa Jane sa il fatto suo” “ Sei invidiosa?” “ Io, no!” “ Fai bene, non è lontanamente paragonabile a te” “ Adulatore”.

Il duo prese appena in tempo il volo, infatti pochi secondi dopo ci fu una gigantesca esplosione, “ Almeno quello stronzo è morto” affermò Jill sollevata, “ Sì” Chris le prese la vita e le diede una rapido bacio. “ Dai Chris, siamo tutti sporchi e sudati” “ Non mi importa” l'uomo ripeté il gesto. “ Agente Redfield sotto di noi c'è un veicolo, devo distruggerlo?” chiese il pilota “ No, sono nostri alleati. Anzi, atterra, c'è un uomo ferito che necessità di cure” “ Agli ordini”.

Trascorse una settimana da quell'evento.

Jill si trovava presso una sede della B.S.A.A. per prepararsi ad un'imminente missione consistente nel rintracciare Albert Wesker. Tuttavia la sua mente era altrove, in parte pensava a Carlos dato che , dopo essersi ripreso, si dimise e fece perdere le sue tracce. Sapeva che fosse colpa dei suoi sentimenti e questo le dispiaceva, avrebbe almeno voluto salutarlo. Ma ciò che la rattristava di più era il fatto di dover star lontana dall'amato, le sarebbe stato affiancato un nuovo partner, ma sicuramente non sarebbe stato Chris visto che lavorava per un'altra agenzia.

“ Jill” una voce maschile la chiamò “ Chris!” esclamò gettandosi tra le sue braccia, “ Che ci fai qui?” “ Sono venuto a darti una notizia” “ Quale?” chiese incuriosita, “ La Blue Umbrella ha messo come sua priorità la cattura di Wesker e questo vuol dire che probabilmente faremo coppia in qualche occasione” “ Veramente?” “ Sì”, Jill si gett sulle labbra dell'amato. “ Sono così contenta” “ Jill, visto che dovremmo aspettare un paio di giorni... che ne diresti... ecco” l'eroe era imbarazzato e questo fece sorride la partner, ” Vorresti andare a mangiare qualcosa insieme questa sera?” “ Mi stai invitando ad un appuntamento?” “ Potremmo definirlo così” “ Accetto con piacere” lo baciò nuovamente, ma questa volta con più passione. “ Chris...” questa volta fu lei in imbarazzo, “ Ti amo”' l'uomo la tirò più vicino a sé, “ Ti amo anch'io, mia stupenda partner” si baciarono nuovamente. “ Chris, se giochi bene le tue carte, potremo anche fare colazione insieme” gli sussurrò nell'orecchio facendolo rabbrividire di piacere, Redfield venne sorpreso dall'audacia dell'amata, “ Chris sei tutto rosso, non dirmi che non ti piace l'idea?” “ La trovo eccezionale”.

Intanto in un luogo sperduto e misterioso del mondo, Wesker stava studiando la nuova arma batteriologica. “ E' più complicato del previsto, spero di non dover chiedere aiuto a lei...”.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3912781