Risvegliarsi a Hogwarts

di LilyLunaMandrake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Una ragazza discreta ***
Capitolo 2: *** 2. Leanne POV ***
Capitolo 3: *** 3. Piton POV ***
Capitolo 4: *** 4. Leanne POV ***
Capitolo 5: *** 5. Piton POV ***
Capitolo 6: *** 6. Leanne POV ***
Capitolo 7: *** 7. Piton POV ***
Capitolo 8: *** 8. Leanne POV ***
Capitolo 9: *** 9. Piton POV ***
Capitolo 10: *** 10. Leanne POV ***
Capitolo 11: *** 11. Piton POV ***
Capitolo 12: *** 12. Leanne POV ***
Capitolo 13: *** 13. Piton POV ***
Capitolo 14: *** 14. Leanne POV ***
Capitolo 15: *** 15. Piton POV ***
Capitolo 16: *** 16. Leanne POV ***
Capitolo 17: *** 17. Piton POV ***
Capitolo 18: *** 18. Leanne POV ***
Capitolo 19: *** 19. Piton POV ***
Capitolo 20: *** 20. Leanne POV ***
Capitolo 21: *** 21. Piton POV ***
Capitolo 22: *** 22. Leanne POV ***
Capitolo 23: *** 23. Piton POV ***
Capitolo 24: *** 24. Leanne POV ***
Capitolo 25: *** 25. Piton POV ***
Capitolo 26: *** 26. Leanne POV ***
Capitolo 27: *** 27. Piton POV ***



Capitolo 1
*** 1. Una ragazza discreta ***


1. Una ragazza discreta

Leanne Iris Wharton era sempre stata una ragazza intelligente ma discreta. Non aveva mai attirato troppo l'attenzione su di sé, e si limitava a condurre un'esistenza il più possibile pacifica e a fare ciò che le sembrava giusto. Non era particolarmente bella ma aveva un aspetto piacevole, non era carismatica ma aveva diversi buoni amici, non amava mettersi in mostra a lezione come Hermione Granger non mancava mai di fare, tuttavia studiava con profitto ottenendo buoni voti per il suo impegno.

Arrivò ad Hogwarts il primo settembre 1991, l'anno in cui iniziò anche il celebre Harry Potter, e venne smistata a Tassorosso.

A differenza di molti studenti, conduceva una vita tranquilla evitando i guai, tanto che al di fuori degli studenti della sua Casa, erano ben pochi a ricordarsi il suo cognome. Era semplicemente Leanne.

Nonostante appartenessero a Case diverse, divenne una delle migliori amiche di Katie Bell di Grifondoro, di un anno più grande, famosa per essere stata eccellente Cacciatore nella squadra scolastica di Quidditch. La loro amicizia durò per decenni, alimentata dall'affetto reciproco.

Litigarono di brutto solo in un'occasione, quando Katie volle portare al castello un pacco misterioso rinvenuto ai Tre Manici di Scopa. Leanne era una brava osservatrice e sospettava che non ne sarebbe uscito nulla di buono, ma Katie non riusciva a trovare quell'anonimo pacchetto così pericoloso. Quella maledetta collana fece parecchi danni, e ci vollero ben sei mesi di ricovero ospedaliero al San Mungo per rimettere in sesto Katie.

Quando Neville Longbottom riformò il gruppo clandestino noto come l'Esercito di Silente, Leanne ne prese parte. Durante la Battaglia di Hogwarts combattè con coraggio, al fianco delle amiche Romilda e Ginny, contro i Dissennatori.

Conclusasi la guerra sostenne i MAGO, ricevendo ottimi voti in Storia della Magia, Trasfigurazione, Difesa contro le Arti Oscure, Incantesimi e Babbanologia.

Terminati gli studi si trasferì a Londra, dove cominciò a lavorare per il Ministero della Magia, all'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, occupandosi delle relazioni con le Comunità Magiche estere.

Grazie alla dedizione e all'impegno che dimostrava, era benvoluta e stimata tra i colleghi. Si sposò con un famoso chef e vissero alcuni anni felici, finchè il marito non la lasciò. Leanne si rimise in piedi solo grazie al suo lavoro, dedicarsi al suo dovere le permise di dimenticarsi delle sue disgrazie private.

La sua vita continuò, ma un misterioso imprevisto rivoluzionò la sua intera esistenza. Un tragico scherzo del destino ebbe luogo il 9 gennaio 2018, quando un lampo azzurro incrociò il cammino di Leanne, che ebbe un incidente e finì in coma.

 

Leanne si risvegliò nel letto della sua camerata, nel dormitorio di Tassorosso, la mattina del 9 gennaio 1998, nel suo corpo adolescente.

Il tempo era tornato indietro.

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Capitolo 2
*** 2. Leanne POV ***


 

2.

Leanne POV

Mi sveglio, e mi pare di non aver riposato affatto. In ufficio è stato faticoso, ieri abbiamo avuto un gran daffare, ad organizzare la fornitura degli aiuti umanitari a certi medimaghi britannici, impegnati in missioni di volontariato all'estero...

E poi... Stavo tornando a casa da lavoro... L'inverno londinese aveva in gran parte offuscato il cielo con le sue caratteristiche nuvole...

Ed ero molto triste per la mia vita.

Sulla Gazzetta del Profeta, nella sezione dei gossip, avevo notato un articolo sul nuovo ristorante del mio ex-marito, e ripensare a tutti gli insuccessi della mia vita è stato inevitabile... Se solo avessi potuto tornare indietro... Sarebbe stato bello ricominciare tutto...

E poi, quel bagliore nel cielo, quasi invisibile... Sembrava di sognare... Neppure mi ricordo di essere tornata a casa...

Ad ogni modo, il dovere mi chiama e apro gli occhi, ma non credo a ciò che vedo. Non mi trovo a casa mia, nel mio vuoto e triste letto matrimoniale, ma nel letto col baldacchino decorato coi colori di Tassorosso, nella camerata che occupavo a Hogwarts. I sogni a volte sembrano così realistici, e mi tocca constatare che questo è il più tenace che abbia mai fatto, il pizzicotto fortissimo che mi sono appena tirata lo dimostra.

Il piccolo calendario sul mio comodino indica il mese di gennaio 1998. Si, certo, frequentavo l'ultimo anno a Hogwarts all'epoca, ma sono passati vent'anni da allora.

Poltrire a letto non mi aiuterà a decifrare questo enigma!

Mi alzo, e guardandomi devo ammettere che ho il seno più sodo e i fianchi più stretti. Vado allora nel bagno della camerata e il mio volto allo specchio è quello di quando ero ragazza. Nessuna traccia del tempo, dei dispiaceri, delle conquiste come delle perdite. Esco dal bagno e vedo la cara Hannah Abbott, giovane e bellissima, borbottare mentre si calza le sue scarpe. Lei e Neville sono una coppia meravigliosa. Per Merlino, erano splendidi il giorno del loro matrimonio. Vederla così giovane mi riempie il cuore di tenerezza.

“Sei ancora in pigiama? Sbrigati, lo sai che dobbiamo essere sempre tutti puntuali in Sala Grande anche per la colazione, o verremo puniti!”

Sala Grande? Puniti? Chi era preside nel 1998?

Un tuffo al cuore.

Piton. Il preside era Piton.

Silente è già morto...

Sarà pure un sogno, ma è sempre meglio fare buon viso a cattivo gioco, ecco cosa mi ha insegnato la vita. Mentre mi preparo e indosso la mia divisa scolastica, che trovo piegata con decoro al bordo del mio letto, ripenso al mio ultimo anno di scuola.

Nessuno di noi è uscito illeso da quell'anno scolastico, nello spirito e nel corpo. Nessun ragazzino dovrebbe essere forzato a cruciare gli studenti in punizione, come ci obbligavano a fare durante le lezioni di Arti Oscure. E chi si rifiutava, finiva in punizione. In una scala da 1 a 10, avremo odiato Piton almeno 3.000. Da docente era antipatico, scorbutico e cinico, e favoriva largamente i Serpeverde. Sempre quel sorriso sardonico impresso su quella faccia pallida. Da preside lo detestavamo per tutto ciò che ci aveva fatto passare, assumendo i due Carrow come insegnanti. La scelta di inserire due noti Mangiamorte nel corpo docenti doveva assicurare a Voldemort la possibilità di formare nuove leve adatte al lavoro sporco. Contrariare il Signore Oscuro determinava la morte. E Piton non voleva morire, ovviamente.

 

Col senno di poi, fummo tutti dispiaciuti di apprendere come stessero effettivamente le cose: Potter aveva diffuso i ricordi di Piton, e tutto aveva assunto un senso, erano come tanti pezzi di un mosaico terribile, tenuti insieme per il bene superiore.
 

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Capitolo 3
*** 3. Piton POV ***


 

3.

Piton POV

Oggi come tutti gli anni mi chiedo dove mi stia portando tutto questo, e se davvero Albus ci avesse visto giusto. Maledetto vecchio pazzo. Ho fatto tante cose terribili nella mia vita, ma questo è il mio primo compleanno da assassino, è il primo di cui mi importi qualcosa. Nei corridoi ho percepito certe stramberie che la Trelawney sussurrava alla McGonagall.

“L'ho visto Minerva, devi credermi. Anche Aurora ha notato qualcosa di insolito. Stanotte ha osservato una cometa azzurra in cielo, una stranezza che non riesce a spiegarsi! Anche Fiorenzo, quell'altezzoso di un centauro, è in allerta. Se non vuoi credermi, parla con Sinistra appena puoi.”

“Vedrò cosa posso fare oggi, Sybilla. E' una settimana impegnativa, ma cercherò di trovare un attimo.”

Mi è venuto naturale arricciare le labbra, mosse dalle mie perplessità.

Gli insegnanti si sentono sotto pressione tanto quanto gli studenti. Stanno impazzendo tutti, è chiaro.

Ho bisogno di sfogarmi. Nel mio ufficio, confido queste voci alla vecchia crosta di Silente, con la calma della sera.

“So che non nutri simpatia per Sybilla, ma non sottovalutare mai quello che dice. Sai bene che tutto ciò che vede, alla fine, ha un suo senso.”

“Ti inganni Albus, non lo sottovaluto. Ma il tempo passa, e per quanto mi sforzi, mi sento come se non stessi facendo abbastanza.”

“Stai agendo esattamente come devi. Non essere troppo duro con te stesso.”

“Non devo? Ogni giorno è quello buono per sentirmi dire che hanno scoperto la verità sulla spada di Grifondoro. E chi ce l'ha portata alla Gringott? IO!”

Estraggo da una piccola nicchia nel muro, dietro il ritratto del preside Black, una bottiglia di whiskey incendiario, per riempirmi un calice. Ho bisogno di calmarmi.

 

Sento bussare alla porta.

“Avanti.”

È una ragazza dell'ultimo anno, una Tassorosso bruna e dall'aspetto anonimo, che non ha mai creato problemi. Ultimamente però è stata vista aggirarsi in modo sospetto attorno a Longobottom e altri vecchi membri dell'Esercito di Silente, deve essersi unita a loro. Dev'essere stato ripristinato quel gruppo di studio clandestino, ma ho sempre finto di non saperne nulla. Escono di notte dai loro dormitori e lasciano strani messaggi di reclutamento alle pareti dei corridoi. È bene che questi ragazzi siano in grado di difendersi, ne avranno bisogno.

 

“Mi perdoni Preside, se la disturbo è perchè ho bisogno di parlare con lei di cose importanti.”

“Anche il mio tempo è importante, Wharton, e non posso sprecarlo. Cosa c'è di così fondamentale da riferirmi, che non possa essere risolto dai tuoi Prefetti o dal tuo CapoCasa?”

“Ho delle informazioni, e ci ho pensato bene, solo lei può sfruttarle a dovere. Deve assicurarmi che nessuno oltre a noi due possa ascoltare questa conversazione. La prego, è davvero molto importante!”

Sembra piuttosto decisa. Curiosa situazione, davvero.

Un lampo azzurro sembra attraversarle gli occhi, deve essere un'allucinazione, forse sono stanco. Finiamola in fretta.

Le faccio cenno con la mano di sedersi alla poltrona verde, accanto la grande scrivania in mogano.

“Muffliato.” Pronuncio. “Ecco, contenta? Ora parla, e fa in fretta!”

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Capitolo 4
*** 4. Leanne POV ***


 

4.

Leanne POV

Da qualche parte dovrò pur iniziare.

“Ecco, io... Se le dicessi che cosa accadrà, da qui ai prossimi mesi, so che non mi crederebbe. Se le comunicassi la data della sua morte, so che non mi crederebbe. Però ho queste informazioni, e lei deve averle.”

Non c'è tono di sfida nella mia voce, neppure un po', ma voglio sembrare sicura di me. Il preside mi scruta con un sopracciglio alzato, con la sua solita espressione di disgusto nei confronti dell'umanità intera. Adagiato nella sua grande poltrona è altezzoso come un sovrano sul suo trono, le gambe accavallate, i gomiti sui braccioli, il calice in mano.

Lo fisso, non staccando i miei occhi dai suoi.

“Dammi un motivo valido per non farti scortare in infermeria e pregare Madam Pomfrey di non somministrarti qualcosa per i tuoi deliri adolescenziali.”

“Non sono cose che si possono dire a voce alta. Mi fido di lei, ma non di chi potrebbe ascoltarci. Lei è un abile Legilimens, perciò la autorizzo ad entrare nei miei ricordi. Può prendersi tutto il tempo di cui necessita, anche perchè sarà difficile districarsi in quasi 40 anni di memorie. Sì, dico bene, 40 anni. Se le avrò fatto perdere tempo sarà premura da parte mia scusarmi, in caso contrario dovrà convenire che ho fatto la scelta migliore se sono venuta a parlare con lei, anziché con dei ragazzini. Certo, avrei potuto parlarne con dei docenti di cui mi fido, la Sprout gode della mia illimitata stima essendo la mia saggia CapoCasa, ma la sua particolare posizione, e non intendo quella di preside, la elegge come unica persona adatta a sapere. Ad ogni modo, lei è un eccellente occlumante, quindi sa come tenere queste informazioni per sé. Come direbbero i babbani, lei ha le spalle grosse ormai.”

“Sei arrogante.”

“Credo di potermelo permettere. Ora mi metterò comoda, so che le ci vorrà un po', nonostante lei sia molto dotato in questa disciplina. Buona visione.”

Mi fissa con la stessa attenzione di un serpente che sta per azzannare un coniglio per cena.

In silenzio si alza, posa il calice e mi si avvicina col suo solito passo elegante. Con velocità e precisione pronuncia il suo incantesimo, puntandomi contro la bacchetta.

Vorrei rilassarmi per consentirgli una visione più agevole dei miei ricordi, ma mi pare una missione impossibile. Fruga avido nella mia mente, lo percepisco chiaramente dentro di me ed è una sensazione per nulla piacevole. La personalità di Piton è fortissima e potente, e nella mia testa capisco benissimo quanto lui sia ingombrante e bramoso.

Dopo un tempo che mi sembra infinito lo sento uscire, violentemente come è penetrato, e la testa mi scoppia come neppure la più violenta delle cefalee può avermi ridotta in passato.

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Capitolo 5
*** 5. Piton POV ***


 

5.

Piton POV

Il respiro di entrambi è accelerato e affannoso, non riesco a staccare i miei occhi dai suoi, le mie dita strette attorno alla bacchetta, sempre puntata contro di lei come una lama. Sconvolto, con l'altra mano mi reggo alla scrivania, mio sostegno per non affogare in quel mare profondo e oscuro che ho appena esplorato.

“Perchè hai condiviso con me tutto questo? Qual è il tuo scopo? Cosa vuoi da me?”

“Guardi che è stato terribile anche per me, non sono mai stata... letta da un Legilimens a questo modo! La risposta può intuirla, sono morti tanti innocenti. Anche lei era innocente.”

“Io non sono innocente. Sono un assassino.”

“Le circostanze l'hanno obbligata ad agire di conseguenza, sotto preciso ordine. La capisco e la giustifico. Ha fatto ciò che era necessario, anche Silente mi darebbe ragione. Meglio morto a quel modo che torturato dai Lestrange. Ad ogni modo, la guerra è inevitabile per tante ragioni, e nella mia posizione credo che almeno limitare le perdite sia doveroso!”

“Sarebbe ragionevole...”

“Potrei avere un calice di quel whiskey, per piacere? Almeno con lei posso non fingere di essere una ragazzetta. Mi aiuterebbe a calmarmi.”

Cosa sono, il tuo cameriere? Comunque, non posso negare che oggi sia successo qualcosa di assolutamente non ordinario a questa persona, potrei permettermi di offrirle un goccio. Ci aspettano tempi ancor più duri, a quanto pare. Soprattutto a me.

Appello un secondo calice e li riempio entrambi. Lei mi guarda con una malcelata incredulità, chiaramente non si aspettava questa gentilezza.

“La ringrazio per la cortesia.”

“Non... Ringraziare... Ancora. Come hai intenzione di agire?”

“Beh... Sicuramente dovrei mantenere un basso profilo per non attirare l'attenzione dei Carrow. Un'altra cosa utile sarebbe continuare a presenziare agli incontri dell' ES, con la mia esperienza posso insegnare ai ragazzi come difendersi al meglio. Sicuramente lei dovrebbe fare in modo che LUI venga a conoscenza che uccidere il possessore di una bacchetta non rende l'uccisore il legittimo proprietario. Quindi le suggerisco di fare domande mirate a Ollivander, dovrebbe trovarsi a Malfoy Manor, giusto?”

“Sì.”

“Questo dovrebbe salvarla. Devo mettere ordine nei miei ricordi, su quanti horcrux devono ancora essere distrutti ad oggi, sulle cose che Harry deve fare e sapere senza modificare troppo il corso degli eventi, e molte altre cose, per Merlino, ho bisogno di dormire, questo è certo. La ringrazio per il suo tempo, mi faccia sapere quando posso tornare per organizzare al meglio la resistenza.”

Appoggia il calice ormai vuoto e si alza. Io scribacchio qualche parola su una piccola pergamena.

“Tieni. Questo permesso ti servirà a non avere problemi col coprifuoco, il tempo passa e saresti passibile di punizione.”

“Grazie mille. Buonanotte.”

Mi sorride timidamente, poi lascia il mio ufficio.

“Hai ascoltato, Albus?”

“Sì, mio caro Severus. Davvero interessante. Raccontami tutto.”

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Capitolo 6
*** 6. Leanne POV ***


6.

Leanne POV

Non so se Piton si fidi di me, però mi invita nel suo ufficio, le sere in cui non è troppo impegnato. Talvolta mi offre da bere.

Discutiamo a lungo su ciò che dovrebbe essere lecito fare.

Modificare il passato può essere sì determinante per evitare inutili perdite, ma è ugualmente vero che un battito d'ali di farfalla oggi può determinare una tempesta tra qualche anno. Amori e bambini possono non nascere, incontri importanti non avvenire, eventi cruciali non compiersi, ma non intendo stare a guardare degli innocenti morire. Io ho fatto la mia scelta.

Provo una morsa allo stomaco ogni volta che, per i corridoi o a lezione, vedo qualche studente che non ce l'aveva fatta, che aveva sacrificato la sua vita lottando quella fatidica notte del 2 maggio. È durissima, ma non posso stare a guardare, non l'ho fatto nemmeno vent'anni fa.

Stavolta ho delle informazioni preziose che possono esserci di grande aiuto. E la conoscenza è potere.

Silente al principio non approvava la mia intromissione.

Che gli piaccia o no, al momento appartengo a questa epoca, ma non posso dimenticare ciò che ho vissuto prima di tornare a questo punto.

Ci sono persone che già esistono in questa linea temporale che rischiano di morire come l'altra volta, se non faccio qualcosa. E come faccio a rimanere con le mani in mano? Potrei morire io, questa volta, se non faccio nulla per cambiare le cose!

Una volta rimasti soli, mi ha confidato che non aveva rivelato molti dettagli a Piton per via della sua vicinanza a Voldemort.

“Possiamo sempre consigliargli di implementare le sue capacità di occlumante.”

“Sei ostinata. Eppure negli anni si è comportato in modo odioso con voi studenti. Cosa ti aspetti in cambio di questo tuo impegno nel salvarlo?”

“Io... Non voglio che... Muoia. E neppure gli altri devono morire così. Sarebbe ingiusto.”

“Forse questo è il suo destino.”

“Il destino può essere cambiato, io ho già cambiato le cose in modo irreversibile solo parlando con lei, adesso! E poi, alle riunioni dell'ES sto aiutando attivamente i miei compagni, grazie alle mie presunte “ricerche in biblioteca” conoscono più incantesimi offensivi e difensivi rispetto all'altra volta, e questo è un fatto.

Forse questa volta morirò io. Ma non voglio, e neppure Piton voleva morire.”

“Spero tanto tu abbia ragione, ragazza mia. E chissà, forse il caro Severus potrà finalmente lasciarsi le sue sofferenze alle spalle e rifarsi una vita.”

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Capitolo 7
*** 7. Piton POV ***


7.

Piton POV

“Hai proprio un aspetto riposato. Accomodati.”

Abbiamo cominciato a darci del tu. Cercare un modo per non finire ammazzati avvicina le persone.

Si siede sorridendo ironica al mio sarcasmo, e afferra il calice di whiskey incendiario che ho preparato per lei.

Questo è indubbiamente uno degli anni peggiori di sempre, per sostenere i MAGO, e Leanne si porta addosso i segni della stanchezza per lo studio. A chi capita di doverli sostenere per ben due volte?

“Oggi ho parlato con Ollivander a Villa Malfoy, è stato molto chiaro. Se... Lui vorrà usare adeguatamente la bacchetta, dovrà uccidere per forza Draco. Questo mi obbliga a informare una madre apprensiva e iperprotettiva che il suo unico figlio dovrà essere necessariamente ucciso, per il bene di chi ha già reso suo marito, un uomo tenace e astuto, come l'ombra di sé stesso... Se sopravvivo a tutto questo, mi merito una lunga vacanza, davvero.”

Mi scappa uno sbuffo, lei mi squadra perplessa.

“Legati i capelli.”

“Cosa?”

“Hai bisogno di un massaggio al collo. Sei stressato. Alzati.”

Evoca uno sgabello senza schienale.

“Non sono... una persona da... massaggi.”

“Non discutere, ho eseguito un sacco di massaggi alla mia capoufficio, era esigente, sai? Ho imparato da mio nonno, era un terapeuta. È chiaro come il sole che ne hai bisogno. Siediti qui, da bravo.”

Fatico a protestare di nuovo, mi sento esausto. Mi lego i capelli mentre lei, con estrema serietà in viso, mi slaccia i primi tre bottoni della camicia, per liberare il collo. Sparisce in piedi dietro di me, calcando i polpastrelli sulla mia pelle.

“Harry ci aveva dato molte informazioni, nel corso degli anni. Ti ho già raccontato tutto ciò che so sulla distruzione degli Horcrux, e il mio ritorno a questo tempo ha già provocato diversi cambiamenti.

Intendo sempre fare tutto ciò che è necessario per risparmiare più vittime possibili, e prima quei dannati Horcrux verranno distrutti, prima si potrà togliere di mezzo Lui. Potrei chiedere aiuto ai membri dell'ES, ma nessuno di loro è un abile Legilimens e mi prenderebbero per pazza se raccontassi quello che ho mostrato a te.”

“Indubbiamente.”

“Ad oggi, sappiamo che il diario e l'anello sono stati distrutti, e teoricamente anche il medaglione, se a Natale è andata come l'altra volta. Mancano la coppa e il diadema, che sono stati distrutti con le zanne di basilisco rinvenute nella Camera dei Segreti, la parte di Harry è stato ucciso da Lui, mentre Nagini è stata uccisa da Longbottom con la spada di Grifondoro, intrisa ancora del veleno del basilisco.”

“Trovo incredibile che sarà il prossimo docente di Erbologia, quando Pomona deciderà di andare in pensione.”

“Non essere crudele, non se lo merita e lo sai. Tieniti questa cattiveria gratuita per quando sarà davvero utile, per piacere. Ad ogni modo, ti consiglio di tentare di sviluppare un antidoto al veleno di Nagini, non si sa mai.”

Devo ammettere, almeno a me stesso, che sa dove mettere le mani. Mi sembra di avere la testa più leggera.

“Grazie.”

“È un sorriso abbozzato quello? Dovrò segnarmi questo evento sul calendario!”

Ridacchia e si scola ciò che rimane nel suo bicchiere.

“Prima che io mi dimentichi... Stamattina ho incrociato la professoressa Trelawney nel corridoio, mette i brividi. Mi ha fissata per un tempo che ho trovato assurdamente infinito, sembrava che qualcuno l'avesse pietrificata...

Non faceva che ripetere “Lampo azzurro, lampo azzurro...” indicandomi. Giusto perchè tu lo sappia...”

Poi si incammina verso la porta, si volta e mi guarda, augurandomi la buonanotte con quel giovane faccino allegro.
 

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Capitolo 8
*** 8. Leanne POV ***


8.

Leanne POV

Mi chiudo la porta alle spalle, mi viene naturale sorridere. I pochi minuti che posso ritagliarmi con Severus mi tengono ancorata alla mia realtà, quella di una donna adulta che può finalmente conversare con un suo pari, anche se scorbutico e poco piacevole, senza essere creduta pazza.

“Guarda guarda cosa abbiamo qui... Interessante...”

Mi paralizzo all'istante.

Una voce dal tono truce, lo sguardo torvo, i capelli scuri cortissimi, un vestito di pelle nera che ricorda quello di un boia sadico. Amycus Carrow, evidentemente di ronda, fuoriesce dalla semioscurità del corridoio con passo arrogante, e mi si avvicina scrutandomi con manifesta curiosità. Il senso di minaccia che emana è palpabile.

“Ce l'hai un permesso per andare a zonzo a quest'ora?”

Estraggo subito dalla tasca del mio golfino la piccola pergamena che Severus ha preparato per me, come sempre. Carrow me la strappa avido dalle mani, facendo una smorfia. Me la restituisce, e mi si accosta, annusandomi i capelli con aria sospettosa.

“Whiskey e dopobarba... Vi facevo più noiose, voi Tassorosso!”

Ridacchia guardando prima me, poi la porta dell'ufficio del preside, poi di nuovo me, e non posso davvero credere a cosa voglia alludere! Ma davvero?!?

“E bravo Severus... Levati di mezzo, ora. Fila!”

Non me lo faccio ripetere, e velocemente mi dirigo verso il mio dormitorio, preoccupata per ciò che quel bastardo di Carrow possa pensare di me e Severus. Tra tutti, dovevo incappare proprio nell'uomo più crudele di tutta Hogwarts!
 

..
 

Sono sola nel mio dormitorio, ho finito le mie lezioni pomeridiane, mi sto pettinando i capelli e l'incontro serale di ieri è un brutto ricordo ancora vivo, che ha influito sul mio umore per tutta la giornata.

Sento bussare.

“Avanti!”

Da dietro la porta rotonda, fa capolino una professoressa Sprout con aria preoccupata.

“Salve mia cara, speravo proprio di parlare con te. Posso disturbarti? Sei sola?”

“Si e si, professoressa. Cosa posso fare per lei?”

Sembra nervosa e piena di pensieri.

“Giacchè siamo sole, credo di poter parlare liberamente. È qualcosa che mi imbarazza moltissimo, ma spero che vorrai confidarti con me. Spero di essermi sempre comportata in modo giusto con te, con voi tutti, miei cari tassi, e qualora non fosse stato così, ti chiedo scusa subito. Vorrei davvero che aveste tutti fiducia in me. E io voglio avere fiducia in voi.”

Questo discorso preannuncia un uragano, me lo sento.

“Io ho fiducia in lei, professoressa. La stimo molto.”

Non posso che sorridere sinceramente, perchè è la pura verità. Lei sembra percepirlo, e la vedo subito più rilassata.

“Ti ringrazio molto, ora veniamo al dunque. Stamane mi è giunta alle orecchie una voce allarmante. Sembra che ieri sera Carrow ti abbia vista uscire dall'ufficio del preside, e oggi confidava alla sorella una sua certa idea su una certa cosa che potrebbe esserci tra te e il preside Piton... Sono abbastanza certa di essere stata l'unica a cogliere quelle parole in quel momento, ma capisci che sono preoccupata...”

Sbuffo.

“Tra me e Sever.. Ehm, tra me e il preside Piton non c'è niente, giuro!”

“Però lo chiami per nome...”
 

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Capitolo 9
*** 9. Piton POV ***


9.

Piton POV

Stamattina Narcissa è arrivata in orario, indossa un elegante abito di broccato nero che mette in risalto la sua bellezza imperiosa. L'ho convocata con la scusa di parlare del rendimento scolastico del figlio, sperando si presentasse non accompagnata da alcuno, essendo una semplice formalità da genitore.

Ho sperato bene.

Leanne mi ha riferito tutto ciò che sapeva su quanto accaduto nel suo futuro passato, e sapeva molto. Io ho concluso che Narcissa deve essere un'ottima occlumante, se Lui non ha mai sospettato di lei, neppure quando gli ha mentito clamorosamente sulla presunta morte del giovane Potter.

“Ci sono delle informazioni in mio possesso, di estrema importanza, che ritengo tu debba apprendere.”

Mi scruta con attenzione, glaciale come sempre.

“I voti di Draco erano una scusa, chiaramente. Cosa succede?”

“Succede che ieri ho interrogato Ollivander...”

Le racconto ciò che ho scoperto parlando col vecchio fabbricante di bacchette. Inizialmente è interessata, poi si fa preoccupata, e quando termino il mio resoconto rimane sempre seduta impettita, ma il suo viso ha perso colore e i suoi bellissimi occhi cerulei sono colmi di terrore.

L'angoscia della madre amorevole che rischia di perdere il suo unico figlio.

Appello un calice d'acqua per lei, che trangugia in un sol sorso.

Mi guarda, serissima.

“Dimmi, Severus, è l'affetto per mio figlio che ti ha spinto a convocarmi qui, oggi, o il timore di essere ucciso per le attuali convinzioni del Signore Oscuro sull'uso ed il funzionamento delle bacchette, convinzioni a quanto pare errate?”

Tombola.

Il mio contegno rimane impeccabile, ed è ovvio che io pensi prima al mio tornaconto personale. Mi è stata data una seconda possibilità dal fato, non voglio tralasciare dettagli importanti che mi permetteranno di non morire.

Per Merlino, appena questa storia sarà finita mi prenderò una lunga, lunghissima vacanza.

Un bel respiro, proseguo.

“Non voglio insultare la tua intelligenza, ovviamente non voglio morire per uno stupido errore. Ma credo anche che Draco non meriti tutto questo. E quando l'attenzione del Signore Oscuro si sposterà da me a Draco, per lui morire sarà inevitabile e necessario.

Parla con Ollivander, ti confermerà le mie parole.

Chiedi a tuo figlio se è stato lui a disarmare Silente.

Chiedi ad Alecto ed Amycus Carrow se Silente aveva ancora la sua bacchetta, quando l'hanno raggiunto sulla Torre di Astronomia. Sono arrivati là prima di me, prima che io facessi il lavoro sporco.

Adesso io ti chiedo, Narcissa, Lui si è preso tuo marito e la tua casa, lascerai che si prenda anche tuo figlio?”

Questo è il momento esatto in cui il cuore della granitica, inflessibile Narcissa Malfoy si spezza.

Non riesce più a trattenere le lacrime, il contegno regale, i singhiozzi.

Il volto arrossato dal pianto, il trucco colato come una maschera grottesca.

“Cosa devo fare, Severus? Cosa devo fare per salvare mio figlio?”

“Dovrai fare molte cose, che dovrai tenere segrete.”

“Non mi importa! Ti prego, aiutami!”

“Allora tu dovrai aiutare me.”

 

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Capitolo 10
*** 10. Leanne POV ***


10.

Leanne POV

Sento la mia voce pronunciare un “Muffliato!”, poi prendo la professoressa Sprout per mano, la guardo fissa.

“Io mi fido di lei. La metto al corrente di cosa sta accadendo, ma deve garantirmi discrezione.”

Fa un cenno di assenso col capo, garbatamente.

“Bene. Come se la cava con la Legilimanzia?”

“Santa polenta, l'ho esercitata molto raramente. A dire il vero, sono un po' arrugginita. Credi sia davvero necessario?”

“Dobbiamo comunque fare un tentativo, spiegare a voce è lunga, e vedere qualche mio ricordo coi suoi stessi occhi ci risparmierà della fatica. Cercherò di raggruppare le informazioni principali in modo da facilitarle la lettura. Adesso mi siedo, ci vorrà un po' di tempo.”

Mi sistemo comoda sul letto, lisciandomi la gonna e i capelli.

Vedo la mia Capo Casa assorta, respira profondamente, infine mi punta addosso la sua bacchetta, concentrando la sua magia su di me.

Chiudo gli occhi e mi impegno a mia volta, riportando alla mente i fatti principali della mia vita, lasciando per ultimi quelli che mi hanno vista adulta, ma in un corpo assai più giovane.

La sua presenza dentro la mia testa non è invadente quanto quella di Severus, non potrei sopportare dentro di me qualcun altro di così arrogante ed ingombrante. La sento leggera, come se si fosse presentata in punta di piedi, sperando di non sporcare troppo un parquet delicato.

Quando la percepisco uscire, dopo un tempo che mi pare infinito, appello un comodo sgabello imbottito per una Pomona Sprout dall'aria meditabonda.

“Trovo incredibile che sarà il prossimo docente di Erbologia, quando finalmente me ne andrò in pensione.”

La guardo sbigottita. Non riesco a credere alle mie orecchie!

“No, mi scusi... Davvero è l'unica cosa che riesce a dire?!?”

“Oh, mia cara, non fraintendermi, il piccolo Neville sta dimostrando di essere il degno figlio dei suoi genitori, e si è impegnato molto anche da grande, sono ben felice di vederlo come mio successore!”

“Si, va bene, d'accordo, ma che mi dice di tutto il resto?”

“Eh, cosa devo dire... Che ho un mal di testa pazzesco! Dovrò chiedere al buon Horace una bella pozione dalle sue scorte...”

Alzo un sopracciglio, incrocio le braccia al petto, squadrandola.

“Ah, ma davvero?”

Passare tempo con Severus nuoce gravemente alla mia naturale cortesia.

Lei sorride bonariamente alla mia faccia aggrottata.

“Capisco la tua preoccupazione. Per quanto mi riguarda, continuerò a fingere di non saperne nulla, ma permettimi di confidare almeno agli altri Capi Casa che Silente era più accorto di quanto pensassimo. L'occlumanzia proteggerà questo segreto. Almeno in questo so che siamo bravi, altrimenti sarebbe problematico anche solo preparare test ed esami in sicurezza.”

Si alza in piedi, e mi abbraccia forte.

“Sono molto fiera di te, della donna che sei diventata. Sapere quanto tu stia facendo per proteggerci tutti mi colma di gioia e di orgoglio, ma permettimi di darti un consiglio: portati avanti col lavoro, cerca di facilitare le cose a Harry e a tutti noi, ma non fare come Severus, o come Harry, o come lo stesso Tu-Sai-Chi. Non fare tutto da sola. Non è giusto. Ci sarà qualcuno con cui confidarti, qualcuno di cui ti fidi e che ti aiuti. Più di una manciata di persone. Pensaci.”

“Grazie, professoressa.”

“No, grazie a te, mia cara.”

Dà un'occhiata al suo orologio.

“Come si è fatto tardi! Stasera c'è il pollo arrosto con le patatine per cena! Buon appetito per dopo!”

La saluto con un breve cenno ed un sorriso.

Per Merlino, ha ragione, non dobbiamo fare tutto da soli. Giocare di squadra aumenterebbe le probabilità di successo.

 

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Capitolo 11
*** 11. Piton POV ***


11.

Piton POV

“Vino elfico stasera, interessante.”

“Me l'ha inviato Narcissa Malfoy dopo la nostra conversazione di stamane. Facendo leva sulla sua natura iperprotettiva mi sono assicurato un valido alleato.”

“Per amore del figlio ha tradito la Sua fiducia in più di una occasione, l'altra volta. Bisogna incanalare la sua determinazione nella giusta direzione. L'amore di una madre che trionfa sulla paura per un pazzo genocida. Una storia da romanzo.”

Leanne è stata posseduta da qualche strana entità, non c'è dubbio. Non può essere lei! Riesce a leggermi la perplessità in faccia.

“Non guardarmi così, Severus, sai che ho ragione. Lei ha passato la sua intera esistenza ad essere schierata dalla parte dei cattivi, magari non sarà mai stata marchiata, ma questo non cambia le sue simpatie e le sue idee. Adesso però il suo aiuto potrebbe rivelarsi determinante nel modificare davvero l'esito degli eventi a nostro vantaggio. Eccola diventare un simbolo di sacrificio e coraggio, e per amore del figlio sarà ricordata per gli anni a venire come alleata nascosta dei buoni.”

“Ti stai comportando anche tu da madre coraggiosa, verso tutti coloro che sarebbero dovuti morire, cercando di proteggerli in ogni modo che ti è possibile. Non ti sembra importante, questo?”

“Certo, ma io sono sempre stata dalla parte dei buoni.”

“Davvero credi che le persone si possano dividere nettamente tra buone e cattive? Non ti sembra un giudizio estremamente riduttivo?”

Lei trangugia il contenuto del suo calice.

“Ancora, per favore.”

La accontento.

“Non esagerare, però.”

“Non sono una bambina.”

“Senti, ti vedo strana, si può sapere che cos'hai stasera?”

“Sono stanca, e poi Carrow... Che palle quell'uomo! Lo detesto!”

“Cosa c'è, ti sei fatta mettere in punizione?”

“Non ti ha detto nulla?”

“Cosa avrebbe dovuto dirmi?”

“Non l'hai incrociato oggi?”

“Beh, a parte assicurarmi che non vi faccia troppo male, non sono mica il suo babysitter, ho avuto troppo da fare per stare pure dietro a lui oggi. Allora?”

“Pensa che abbiamo una relazione.”

“Aspett... COSA?”

“Ieri sera mi ha beccata qui davanti, ha sentito odore di alcol e dopobarba, dopo che ti ho fatto quel massaggio mi sarà rimasto qualcosa addosso, e adesso è convinto di chissà che. Oggi la Sprout l'ha sentito che ne parlava con Alecto, e per mettermi in guardia è venuta a farmi una ramanzina prima di cena, direttamente in dormitorio.”

“Che idea assurda!”

“A me non sembra tanto stramba. Fateci un pensierino.”

Non posso crederci. Leanne e io ci voltiamo insieme a fissare interdetti la crosta di Silente, dietro la mia scrivania, che a quanto pare si sentiva legittimato a mettersi in mezzo. Tipico di lui.

“Albus, nessuno ha chiesto la tua opinione in merito!”

“Calmati, Severus. Secondo me è una buona idea. Sicuramente scarichereste la tensione che vi portate appresso ultimamente.”

Leanne rimane a bocca aperta, visibilmente incredula.

Come la capisco. Essere messo in imbarazzo sulla mia vita sessuale da una tela dipinta era un'esperienza che non volevo provare.

 

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Capitolo 12
*** 12. Leanne POV ***


12.

Leanne POV

"Albus, fatti i cavoli tuoi."

“Perchè? È bella, scaltra, premurosa, sembra avere a cuore la tua incolumità, che ci sarebbe di male? Forse lei è l'unica che può capirti davvero.”

Ma davvero stanno parlando di me, come se io non fossi presente?

“Nessuno può capire cosa mi porto dentro.”

“Per questo vesti sempre di nero? Sei in lutto per la tua vita? Sei già pronto per il tuo funerale? Mio caro Severus, sei ancora giovane, puoi rifarti una vita sai...”

“Non sei divertente. Ed essere circondato da gente con cui mi è difficile rapportarmi men che meno. Nessuno può capire come io mi senta, il peso che mi porto sulle spalle!”

Cosa? Nessuno può capire il peso? Eh no, ora tocca a me!

“Per piacere, non dire assurdità. Vuoi fare a gara con me? Hai idea di quanto io mi senta sola? Tutte le persone che mi sono lasciata indietro, la mia storia, le cose che ho fatto, il mio lavoro, i rapporti che ho costruito? Tu non sai quanto sia difficile per me rapportarmi con il mondo, in questa condizione. Gli studenti mi trattano come se fossi una di loro, quando potrei in realtà essere la loro madre, e gli adulti mi trattano come tratterebbero la ragazzina che vedono. Anche tu, con la tua superiorità così ostentata, a volte mi pare che ignori bellamente che io sono tua coetanea e che sono sopravvissuta alla guerra!”

Gli vomito tutto questo addosso, rimanendo senza fiato.

“Che carattere... Non mi stupisce che tuo marito ti abbia lasciato...”

Il gelo su di me. Non posso credere che l'abbia detto davvero!

Lui si blocca di scatto, come se quelle parole gli siano uscite di bocca senza riflettere, e mi guarda sgranando gli occhi. Guarda la tempesta dentro di me.

“Direi che... Con questo puoi anche arrangiarti da solo, e morire tra atroci spasmi come vent'anni fa. Le mie informazioni saranno più utili altrove!”

Capisce di averla detta grossa. Si affretta a raccattare qualche parola, balbettando.

“No... Non intendevo quello che tu...”

“Arrangiati!”

Detto questo, lascio l'ufficio velocemente.

Mi sento tesa come una corda di violino.

Vado spedita verso il mio dormitorio, cercando di non farmi beccare dalla ronda serale. Ci metto meno del solito, non ho il permesso del preside stavolta, a pararmi le spalle, per il mio gironzolare oltre il coprifuoco.

Devo convocare tutti coloro di cui mi fido, che possibilmente non siano dei sociopatici come Severus, non mi sembra di chiedere troppo.

La Sprout aveva ragione, fare tutto da soli è un carico troppo grosso. Comincio a pensare che l'ES possa fare molto più di così.

 

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Capitolo 13
*** 13. Piton POV ***


13.

Piton POV

Io non volevo dire quello.

O meglio, non era quello che intendevo.

Ci credo che quel pallone gonfiato di suo marito l'abbia lasciata, con tutta quella determinazione in corpo, lui non avrebbe potuto certo tenerle testa. Lui voleva una vita facile, quindi è stato più semplice cercare qualcuno di più malleabile.

“Era furiosa.”

“Grazie per l'ovvietà, Albus.”

Metto via il vino rimasto, mi è passata la voglia di bere.

Che fortuna non aver preso da mio padre.

“Devi scusarti.”

“Grazie per averlo ricordato.”

“Credi che un giorno potrebbe piacerti, Severus?”

“Come, scusa?”

Mi sorride sornione da dentro la tela.

E io mi sento confuso. Non mi è mai passato per la testa niente del genere.

“Non ho tempo per pensare a queste stupidaggini.”

“Un giorno potresti.”

Già, un giorno potrei...

Ho passato quasi la mia intera esistenza qui dentro, prima a studiare, poi a insegnare mentre mi nascondevo dietro la sottana di Albus, per sfuggire ad Azkaban. Non che mi importasse non finire in prigione per i miei crimini, ma ad Albus servivo. E adesso sono qui a dirigere questo colossale ammasso di mattoni per l'altro vecchio pazzo, che vuole che io gli sforni giovani leve pronte da corrompere. Come ha fatto con me.

Se voglio rifarmi una vita, dovrò scappare via, lontano da tutto questo.

Se sopravvivo.

E conosco solo una persona che è sopravvissuta per davvero a questa guerra.

 

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Capitolo 14
*** 14. Leanne POV ***


14.

Leanne POV

Sono in cortile, a prendere un po' d'aria e a fissare il cielo plumbeo di questo triste gennaio, mentre rifletto su quali nuovi incantesimi insegnare alla riunione dell'ES di stasera.

Ernie Macmillan mi si avvicina in tutta fretta.

È sempre bellissimo, per Merlino... Una parte di me rosica tanto, troppo, lo ammetto. L'altra volta avevamo avuto una storia, mentre la resistenza contro i Carrow si rifiugiava nella Stanza delle Necessità. Ci siamo sempre piaciuti, e poi è scattato qualcosa.

Stavolta sarebbe strano, invece. Sono invecchiata troppo, nonostante il mio aspetto dica il contrario.

“Ehi, ciao, la Sprout ti vuole vedere subito. Ti aspetta nel suo ufficio.”

Ah.

“Ti ha detto per cosa?”

“No, sono solo un messaggero. Noi ci vediamo stasera con gli altri, giusto?”

“Assolutamente! Ho in mente roba tosta per voi!”

“Sei grande! Poi dovrai spiegarmi eh, com'è che hai accesso a conoscenze così particolari...” aggiunge sottovoce.

Lo saluto sorridendo ma senza rivelare nulla. Mi dirigo velocemente verso l'ufficio della mia CapoCasa, mi aspetto sia una cosa importante.

Busso.

“Avanti!”

“Eccomi. Aveva chiesto di me?”

All'interno dell'ufficio trovo anche la professoressa Sinistra, poi c'è la McGonagall, la Trelawney seduta su uno sgabello, e Fiorenzo, nondimeno!

Mi aspetto che sia una cosa estremamente importante, ora.

La mia CapoCasa mi fa cenno di entrare silenziosamente.

La professoressa Trelawney è immobile.

“Sibilla?”

Immobile.

“Sibilla?”

Gli altri docenti cercano di attirare la sua attenzione, mentre lei sembra quasi non respirare, una statua di cera perfetta. La professoressa Sinistra le si avvicina, con evidente preoccupazione. E anche io.

Con un fil di voce, la docente di Divinazione scruta un punto fisso nella stanza, ignorando la nostra apprensione.

“Cerulensol Astrix... La Cometa dei Ritornanti...”

“Cosa hai detto, scusa?” questa volta è la granitica McGonagall.

Sono in ansia.

“Io l'avevo detto, l'avevo vista...”

“Ma Aurora, è un'assurdità!”

Fiorenzo sbuffa, la solita aria solenne lascia spazio a un lampo di irritazione.

“Perchè assurdo? Si tratta di un fenomeno raro, ma non impossibile.

V'è un'antica leggenda che si tramanda presso i centauri, tutti i branchi la conoscono e la si apprende da puledri... ma è molto raro avvistarla.”

La Trelawney pone il suo sguardo su di me, mi fissa in modo inquietante, da dietro le sue spesse e grottesche lenti rotonde. Lei trema, i suoi braccialetti tintinnano in una melodia argentina.

“Tu sei la Ritornante, tu sei... Riuscita a tornare... Cerulensol Astrix...”

“Non la spaventare, Sibilla... Non abbiamo prove...”

“No, Minerva.” La Sprout interrompe la McGonagall. “Sibilla ha ragione.”

Fiorenzo trotterella verso di me, fissandomi con attenzione.

La Trelawney di botto mi guarda con aria diversa, sorridendomi.

“Buongiorno, mia cara. Ma cos'è, questa, una riunione?”

Sembra che la professoressa di Divinazione sia tornata in sé.

“I tuoi occhi non mentono, giovane umana, sai perfettamente di cosa si stia parlando qui.”

La sceneggiata è finita. Casto un Muffliato, e racconto brevemente del mio viaggio incredibile indietro nel tempo. I miei professori mi guardano prima perplessi, poi stupiti, e infine con aria di speranza.

“Questo vuol dire che possiamo giocare in anticipo rispetto a... Loro!” riflette la docente di Trasfigurazione.

“Sì, è quello in cui spero io. Vorrei poter cambiare le sorti della guerra e del mondo magico, prima di tornare al mio tempo.”

“Ma non si può!” commenta Fiorenzo.

Il gelo su di me.

“Come? Cosa non si può?”

“Mi dispiace, giovane umana, le leggende non parlano di... tornare al tuo futuro, da dove vieni...”

“È come... Come un viaggio di sola andata...” aggiunge Sinistra.

“Ma non è giusto! Sono tornata indietro per aiutarvi, e come è stato possibile viaggiare una volta, potrò pure tornare indietro, no?”

“La nostalgia, la solidarietà e altri fattori avranno fatto in modo che tu ti potessi collegare alla Cerulensol Astrix nel raro momento in cui passava e l'hai avvistata, ma è un viaggio mistico molto particolare, il primo corpo non sopravvive a lungo, dopo il passaggio medianico al corpo del passato. Non ho mai sentito nulla di diverso, mi dispiace.”

“Fiorenzo, mi state dicendo che nel futuro io sono morta?”

Fiorenzo non risponde.

La Trelawney sembra capire di cosa si stia parlando, e mi guarda in modo dolce e triste. Quasi la preferisco quando vaneggia. Vorrei urlare. Lo faccio.

“Ah, bene, quindi sono bloccata qui?”

Piango.

I miei professori non sanno bene come reagire, è tutto troppo anche per loro.

La mia CapoCasa poi mi abbraccia forte forte, e mi porge una boccetta.

“È Pozione della Pace, mia cara. Sai che ti serve.”

La trangugio tutta d'un fiato.

“Eri felice, Leanne, nella tua vecchia vita?”

Esito a rispondere alla Sprout.

“Beh... Da quanto mi pare di capire, se fossi stata felice la magia di quella particolare cometa non si sarebbe attivata. Ma era la mia vita... Sapere che da qualche parte sono morta, per le persone che mi conoscevano, in quello che possiamo chiamare un futuro alternativo, mi fa effetto!”

“Ma adesso tu sei qui, è questo il tuo presente, e quello che farai diventerà anche il tuo futuro. Ogni nostra azione contribuisce a lastricare la strada del nostro cammino. Non sei sola, Leanne, fidati di noi. Stai già facendo tanto, e il nostro dovere è limitare le perdite quanto più possibile.”

Pomona Sprout finisce di parlare e mi guarda con l'affetto e la serietà di una madre che mi ha vista entrare in questo castello da bambina, e che si trova a fronteggiare un'adulta che ha smarrito la strada, come può capitare a tanti, nella vita. Sono grata al mio fato, davvero, di avere delle persone degne della mia stima e della mia fiducia! Loro non mi tradiranno!

 

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Capitolo 15
*** 15. Piton POV ***


15.

Piton POV

Sono seduto alla mia scrivania, pensando a come rinvenire la coppa e il diadema, quando sento qualcuno bussare in modo agitato alla porta del mio ufficio.

“Avanti.”

Minerva entra, saluta con un cenno col capo, sigilla la porta dietro di sé e si avvicina con passo deciso.

“Siamo soli?”

“Sì.”

Scruta quindi con attenzione il ritratto di Albus alle mie spalle, che le sorride con volto amichevole. Sorriso per nulla ricambiato. Lei pronuncia un Muffliato e si legge la bufera su di lei.

“Non sono forse stata meritevole di fiducia, Albus?”

“Professoressa McGonagall, la pregherei di...”

Lei mi lancia un'occhiataccia.

“Tu stattene buono, Severus, per favore. Ti ho cresciuto da quando eri un bambino e so come sei fatto, ma per cortesia fatti da parte, è una questione tra me e Albus!”

Non posso credere che la vicepreside mi risponda con questo tono. Non teme che il pericoloso braccio destro del Signore Oscuro la faccia fuori?

Faccio per replicare, ma mi zittisce nuovamente, con un cenno della mano.

“Hai già fatto troppo, Severus. Lasciami parlare, ti prego.”

“Minerva, mia cara, che sono queste maniere?”

“So tutto. Non posso credere che tu lo abbia costretto a ucciderti, capisco che forse poteva sembrarti una scelta sensata, e forse lo era, ma se noi avessimo fatto a lui lo stesso che lui ha fatto a te, e credimi, lo volevamo... Insomma, il giovane Potter non avrebbe potuto più fare un accidenti, e tutto il castello di carte che avevi messo su sarebbe crollato!”

Non posso crederci, Leanne ha parlato! Cos'è, da quando mi evita ha tenuto un comizio?

Silente la osserva pensoso, prima di rispondere in tono pacato.

“Minerva, la segretezza delle operazioni era necessaria. La vicinanza al Signore Oscuro ha, come tutte le cose di questa terra, due lati di una stessa medaglia. Può darci vantaggio, ma anche esporre informazioni preziose che dovrebbero rimanere segrete. Pensavamo di proteggervi.”

“Albus, mi stai prendendo in giro? Davvero non potevi fidarti di me, da mettermi al corrente di qualche cosa? Avremmo potuto fare molto, molto di più! E invece no, avete fatto tutto di nascosto!”

Non posso crederci. Mi sento come quando ero un bambino, e vedevo i miei genitori litigare.

Appena finita questa storia, faccio le valigie e me ne vado. Mi avete tutti quanti rotto le pluffe.

 

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Capitolo 16
*** 16. Leanne POV ***


16.

Leanne POV

Un gufo picchietta contro la finestra della mia camerata.

Reca un messaggio per me. Ringrazio il postino pennuto con una carezza e lo congedo.

“Lascia che ti spieghi. Nel mio ufficio dopo cena. S.P.”

Per Merlino, queste assomigliano a delle scuse! Severus Piton che si scusa con qualcuno: un evento da ricordare negli annali di Hogwarts!

A quanto pare, al tenebroso pipistrello infastidisce parecchio l'idea di lasciarsi sfuggire l'occasione di salvarsi da una morte orrenda.

All'orario stabilito mi presento all'appuntamento.

“Buonasera, Severus. Hai qualcosa da dirmi?”

La mia impazienza è più che palpabile.

“Buonasera, Leanne. Ti ho convocato per dirti che... Mi sono espresso male.”

Distoglie lo sguardo, scosta la tenda e fa per ammirare la sera invernale alla finestra. Sembra imbarazzato.

Io continuo a fissarlo, in piedi, con le braccia incrociate al petto.

“Quindi?”

Si volta a guardarmi, visibilmente a disagio.

“Quindi... Scusa.”

Sembra una fatica enorme, per lui. Mi ricorda il titano Atlante della mitologia greca, schiacciato dall'impegno di sostenere la sfera celeste.

Aggiunge balbettando qualche parola a proposito dei miei ricordi, aveva capito che razza di cretino frivolo fosse Vincent, e che trovava normale che una personalità come la mia potesse essere incompatibile, a lungo andare, con quella del mio ex marito. Solo che, lo ammette, a parole ha sempre fatto schifo, in certe situazioni. Sembra vergognarsi davvero.

Credo che possa bastare.

Mi osserva pensoso, mentre mi avvicino, lo prendo per mano e gli tolgo un grosso peso dalle spalle, dicendogli che accetto le sue scuse.

Ritrae la mano, riguarda fuori dalla finestra.

“Chi altri sa, a parte la McGonagall?”

Ora pare lui l'offeso. Rispondo alla sua domanda.

Sembra risentito, mentre richiude accuratamente la tenda.

“Credi che io non stia facendo abbastanza? Sii sincera. Tu hai visto la fine della guerra, quindi nessuno, a parte te, può fare una valutazione corretta.”

“Io... Io credo che tu sia uno dei maghi più potenti che abbia mai incontrato. Dico sul serio. E fidati, col lavoro che facevo ho incontrato un mucchio di gente, al Ministero. Le tue doti però non hanno salvato né te, né tante altre persone. Credo che se lavorassimo di squadra, le probabilità che qualcuno ci lasci le penne possano assottigliarsi.”

“Allora dovremo essere più bravi di loro.”

Prende un libro dalla sua scrivania e me lo porge. La copertina color verde scuro annuncia un titolo assai interessante:

Lingua serpentese: tutti i segreti.

Cerco il suo sguardo all'istante.

“E questo da dove salta fuori?”

“Sono il preside di questa scuola. Questo mi dà accesso alla sezione proibita della biblioteca.”

“Con questo potremo aprire la Camera dei Segreti e reperire quelle dannate zanne di basilisco.”

“Te l'avevo detto che era sveglia, Severus!”

Stavolta è il ritratto di Silente a parlare.

“Albus! Ma tu, i fatti tuoi, non te li fai mai?”

Il vecchio preside ridacchia, accarezzandosi la lunga barba bianca.

“Ah, non chiederlo a me, io sono solo un morto dentro un ritratto.”

 

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Capitolo 17
*** 17. Piton POV ***


17.

Piton POV

“Minerva e Pomona hanno già aggiornato l'ordine?”

“Sì, Albus.”

“E Horace e Filius hanno implementato le magie di protezione al castello?”

“A cosa mi serve un'agenda, quando ho te? Comunque ci stanno lavorando.”

Silente sorride compiaciuto, da dentro il ritratto.

Leanne mi ha parlato di come la battaglia abbia distrutto la scuola, l'altra volta. Occorre monitoraggio costante, e i CapiCasa collaborano volentieri.

Quando mi incrociano per i corridoi tacciono, ma i loro occhi sono eloquenti, e sembra provino pietà per me. Quasi preferivo quando mi detestavano. Ammetto che sanno fingere bene, i Carrow sono ancora convinti di poter trattare Hogwarts come il loro parco giochi.

“Narcissa ha parlato con Lucius?”

“Dalle tempo.”

“Capisco... Sai, credo che Draco sia come Harry: ha l'aspetto di suo padre quando era giovane, ma ha il cuore della madre. Voleva indossare il suo orgoglio purosangue come un'armatura di valore, per distinguersi e trovare il suo posto nel mondo, ma uccidere... No. Mi hai parlato dei suoi occhi, la notte sulla torre di Astronomia... Stava capendo che un ideale perseguito con feroce estremismo non porta alla grandezza e alla nobiltà.”

“Molti studenti di Serpeverde agiscono in questo modo perchè temono per i loro genitori. Quanti sono stati plagiati da parenti o amici, legati a... cattive compagnie?”

“Nessuno sa meglio di me cosa voglia dire avere delle cattive compagnie... In molti mi stimano ora, ma coloro che sapevano chi io fossi, quando Gellert... Beh, è una vecchia storia...”

“Facile stare dalla parte dei buoni, supportare chi si è sempre comportato bene... I chiassosi paladini senza macchia e senza paura... Molti non osano cambiare opinione o agire diversamente per paura di ritorsioni verso i loro cari. Schierarsi contro i Mangiamorte significa mandare i propri parenti a morte certa. Ma Narcissa non è stupida. Stiamo elaborando una strategia.”

“Lo spero... Non che tu esca molto da questo ufficio, quando sei a Hogwarts... Ma forse meglio così, piuttosto che spaventare ragazzini...”

“La vita è dura, Albus, prima lo scoprono, meglio sarà per loro...”

“E il giovane Longbottom? Ti stupisci tanto che sarà un buon professore, e ha tutte le qualità per diventarlo, ma tu lo hai sempre maltrattato, perchè sapevi bene che Tom avrebbe potuto benissimo scegliere il giovane Neville come antagonista, anziché il figlio di Lily... Invece ha scelto qualcuno che gli assomigliasse, non un purosangue. Smettila di avercela con lui, per colpe che non ha. È la vita che te lo chiede.”

“Ironico, che sia un morto a ricordarmi che dovrei vivere...”

“E Leanne?”

“Sta proseguendo con incantesimi offensivi e difensivi, ma ha aggiunto anche i cerchi di protezione. Quando ne parla sembra soddisfatta, i ragazzi si applicano con entusiasmo perchè ne va della loro vita.”

“È brava. Si sta impegnando molto.”

“Non ha alternative. Quei ragazzi devono essere pronti, e devono fare molto meglio dell'altra volta, anche loro saranno chiamati a salvare più vite possibili. Finora sono morti solo coloro che non sono riuscito a salvare. Li sta guidando bene.”

“E tu, quando ti farai guidare?”

“Non dire sciocchezze, Albus.”

“Non diventare come me, Severus. Il rimpianto è il mio fedele compagno, non fare in modo che diventi anche il tuo...”

 

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Capitolo 18
*** 18. Leanne POV ***


18.

Leanne POV

Stasera, nuova riunione dell'ES.

“L'Incantesimo Tagliente può essere utilizzato anche per danneggiare la Bacchetta del vostro avversario, non soltanto per ferirlo... Poi c'è l'Incantesimo Pungente, è molto dannoso e si basa sulla vostra concentrazione...

Ricordate poi che il Confundus potrebbe ritorcersi contro di voi, se non siete abbastanza allenati. Non per niente viene classificato tra gli incanti difficili.”

Ammetto che molte di queste magie offensive sono crudeli, ma i Mangiamorte non vanno tanto per il sottile. Dobbiamo essere pronti.

Harry aveva fatto un buon lavoro al quinto anno, ed era un ottimo motivatore, da quanto si dice in giro. Devo essere brava quanto lui.

I miei compagni hanno espresso molti dubbi, a riguardo delle mie “ricerche in biblioteca”. Per il loro bene, affinchè siano preparati, ho dovuto rivelare che sono in possesso di informazioni di estrema rilevanza. Alcune le ho persino condivise con loro. Silente voleva che solo Harry, Ron ed Hermione si occupassero della ricerca e della distruzione degli Horcrux, ma tutta questa omertà aveva anche dei limiti.

Attraverso il buco del ritratto, Aberforth fornisce i pasti a chi si è rifugiato qui dentro, nella Stanza delle Necessità.

Spesso vediamo vecchi studenti che vengono ad allenarsi con noi, come i gemelli Weasley, Lee Jordan, Cho Chang, Oliver Baston, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, e la mia migliore amica di sempre Katie Bell.

Al termine della lezione di stasera, prendo Neville e Ginny da parte. Dovesse accadermi qualcosa, qualcuno di cui mi fido deve sapere.

“Siamo tutti coinvolti, qui” dice Neville in tono deciso.

“Esattamente. Non devono fare tutto da soli. Questa guerra riguarda tutti noi. Tu sei stato molto bravo a rimettere in piedi l'ES, l'abbiamo tenuto vivo, ma saremo chiamati a mettere in pratica tutti gli incantesimi avanzati con cui abbiamo fatto pratica. Sul serio.”

Tiro fuori dalla mia borsa il manuale di Serpentese.

“Ginny, quando al tuo primo anno sei stata... posseduta da Tu-Sai-Chi, sei riuscita ad entrare nella Camera dei Segreti. Ricordi le parole che hai usato?”

“Beh, no...”

“Puoi scegliere, allora. L'unico abile Legilimens qui dentro è Piton. O ti fai leggere la mente da lui, affinchè trovi quel ricordo, oppure impariamo a dire APRITI a quell'accidenti di lavandino con questo.”

“Oh, non esiste. Harry mi ha detto che non è stato affatto piacevole. Dammi quel manuale.”

“Bene. Allora, il diario e l'anello sono stati distrutti. A rigor di logica, il medaglione è stato tolto di mezzo durante le vacanze natalizie.

C'è già chi sta lavorando per la coppa, noi dobbiamo procurarci il diadema.

Useremo le zanne del Basilisco per distruggere quella roba, il veleno è ancora molto potente al tocco, nonostante quella bestia sia morta da anni.”

Prendo fiato. Ora arriva la roba tosta.

“Sappiate che prima Tom deve uccidere Harry, o meglio, la parte di sé stesso all'interno di Harry. E deve essere lui stesso, a farlo, non qualcun altro per lui.

Solo quando anche Nagini sarà morta, allora Tom potrà essere ucciso una volta per tutte.”

Ginny deglutisce preoccupata. È comprensibile.

Neville mi sorride tristemente.

“Beh, sapere che siamo sopravvissuti già una volta è rassicurante, almeno è un punto di partenza, no?”

“Immagino di sì. Stavolta però dobbiamo essere ancora più bravi.”

“È dura dover... ricostruire tutto daccapo. Sei forte.”

“Harry è stato molto preciso nel raccontare i dettagli... Una bella fortuna, direi.”

“Beh, la conoscenza è potere, per noi.”

“E da grandi poteri derivano grandi responsabilità, no?”

“Già.”

“Già...”

Ginny si rabbuia. La abbraccio teneramente.

“Harry ce la farà, Ginny. Stiamo lavorando duramente tutti quanti, e anche lui.”
 

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Capitolo 19
*** 19. Piton POV ***


19.

Piton POV

“Cominci tu o comincio io?”

“Comincia tu, io intanto cerco l'Ogden Stravecchio.” le rispondo.

“Bene, ecco qui...”

Apre la sua borsa sulla mia scrivania, mostrandomi il diadema spezzato, mentre io appello due bicchierini per degustarci il nostro meritato liquore.

“Ho chiesto aiuto a studenti dell'ES, come Corner, Goldstein e Boot di Corvonero. Poi mi sono portata dietro anche Bones e Abbott della mia Casa. Ci abbiamo messo un beeel po' a trovare quella vecchia credenza. A proposito, questo dev'essere tuo...”

C'è anche il mio vecchio Pozioni Avanzate. Alla faccia dei cimeli...

“Ho lasciato a Neville l'onore di pugnalare il diadema con una zanna di Basilisco. In fin dei conti, l'altra volta ha decapitato lui Nagini, gli dovevo un Horcrux...”

Notevole. Hanno fatto bene i compiti, una volta tanto.

“Quindi la giovane Weasley ha aperto la Camera.”

“Eh, già... Ed ecco qui, siamo a meno quattro. Ora tocca a te.”

Estraggo da dietro il ritratto di Silente, il mio fidato custode di oggetti “scomodi”, una bella coppa con un piccolo tasso inciso sopra.

“Come avete fatto?”

“Narcissa e io abbiamo accompagnato Bellatrix alla Gringott. Sotto Imperius. Nel dubbio, usciti da là ho obliviato entrambe.”

“Come avete eluso la Cascata del Ladro? Si sa che lava via ogni travestimento o incantesimo usato dagli occupanti del carrello.”

“Corretto, ma non ha effetto sulle pozioni ingerite.”

Solleva un sopracciglio, perplessa.

“Narcissa ha rifilato a sua sorella un intruglio che ho... perfezionato. Perfettamente insapore. Si maschera bene nel cibo.”

“Che effetto ha?”

“Respinge l'acqua. Avevo chiesto a Bill e Fleur Weasley di effettuare dei test per me, sai, lavorano per i folletti... Quando ho avuto diverse conferme ai miei esperimenti, ho messo in atto il piano. Cos'è quella faccia?”

“Sono sbalordita! Tu sei davvero un genio!”

“Ovviamente.”

Scoppia a ridere. Io non ci trovo nulla di comico.

“Sei tu la Tassorosso qui, vuoi avere tu l'onore di distruggere l'artefatto più prestigioso della tua Casa?”

“Devo proprio?”

“Sarà meglio che cominci a sporcarti le mani sul serio. E poi lo troverei straordinariamente ironico...”

Lei alza gli occhi al cielo, io le sorrido sardonico.

Afferra con attenzione un cofanetto stretto e lungo dalla sua borsa, ed estrae quella che deve essere una zanna del Basilisco, pace all'anima sua.

Casto un Muffliato. E allora lei, senza nessun indugio, usa la zanna come fosse una lama, per pugnalare la coppa.

Un urlo agghiacciante ci perfora le orecchie, un altro brandello dell'anima di quel pazzo se n'è andato.

Leanne si accascia sfinita sulla sedia dietro di lei, e anche io fatico a rimanere impassibile.

“Ci siamo meritati un altro bicchierino, Severus...”

Abbozzo un sorriso. Sta prendendo questo orrore con lo spirito giusto...

Va bene, lo ammetto, il mio senso dell'umorismo è perverso.

Mi tengo per me la battuta e riempio nuovamente i due bicchierini.

“E siamo a meno cinque. Occorre che Harry venga a conoscenza della distruzione di altri due Horcrux. In realtà, dovrebbe sapere ben di più, se vuole agire in fretta e bene. Ma il suo legame mentale con Tu-Sai-Chi è pericoloso. Hai idee?”

“Secondo te, non ho idee? Ci avevo già pensato.”

“Sai essere insopportabile...”

“Lo so.”

Mi alzo, diretto a una bella cornice di legno cesellato in argento.

“Phineas Nigellus Black a rapporto!”

Il vecchio torna al suo posto, nel quadro lasciato vacante fino a poco prima.

“Preside, eccomi qui. Ho le informazioni che vi servono. Sono nella Foresta di Dartmoor. Ma non me lo faccia più fare, per favore, quei tre ragazzini sono irritanti.”

“Vi ringrazio infinitamente per la pazienza e l'aiuto che mi avete accordato.”

Il vecchio Black saluta Severus con rispetto, e si mette a dormire, visibilmente stanco.

“Devo fare in fretta. A questo punto, si fideranno del messaggio portato dal mio Patronus. È la stessa cerva che ha indicato dove fosse la spada di Grifondoro. Tu avverti la Weasley e Longbottom che domani sera dovranno incontrare quei tre alla Testa di Porco.”

 

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Capitolo 20
*** 20. Leanne POV ***


20.

Leanne POV

Ginny e Neville sono tornati nella Stanza delle Necessità. Li aspettavo con ansia.

“Oh, Leanne, sapessi quanto sembrava felice di vedermi! Non mi ha dimenticata!”

“E come avrebbe potuto? Voi siete fatti l'uno per l'altra.”

Ridacchia emozionata. Vedere Ginny ridere è una piccola conquista.

“Credo che mio fratello se la sia presa, ovviamente gli voglio bene e mi è mancato, e stavo in pensiero per lui, ma Harry era il mio ragazzo...”

“Su, raccontatemi tutto!”

“Beh, Aberforth non è mai entusiasta di pensare al suo pub come a un porto di mare, ed Harry non è stato certo contento di sapere che fosse fondamentale che vedesse e ascoltasse il meno possibile, per evitare che Tu-Sai-Chi possa carpire informazioni. È stata dura, ma è stato alle condizioni. Ginny l'ha distratto bene.”

“Ehi!!”

“Ma è vero! Comunque... Finalmente hanno capito chi c'era, dall'altra parte dello specchio gemello! Hermione e Ron sono stati attenti a tutto ciò che ho raccontato. Sanno di potersi fidare di me. Non è stato facile realizzare che Harry deve consegnarsi volontariamente a Tu-Sai-Chi e farsi ammazzare da lui, se vogliamo che la guerra finisca, ma hanno capito che, agendo in fretta e con precisione, sarà solo una parte di lui a morire.

Ho spiegato anche come si apre il Boccino.”

“Io ho dovuto ricordare a Harry di non fare in nessun modo il nome di Tu-Sai-Chi, perchè i Ghermidori potrebbero trovarli. Quando si fa prendere dalle emozioni diventa imprudente... Insomma, Lui non ha coscienza di quando gli Horcrux vengono distrutti, lo capisce per via del legame mentale con Harry!”

“Ma avete detto loro un sacco di roba!”

“Beh, non potevano rischiare di farsi catturare per dei dettagli stupidi, dopo tutti questi mesi di lavoro, da parte di così tanta gente!”

“Non li chiamerei stupidi, quei dettagli. L'altra volta hanno fatto la differenza, Ginny. Comunque, valuteranno bene quali informazioni condividere con Harry. Hermione già da tempo aveva capito che l'Occlumanzia li avrebbe aiutati, se Harry si fosse applicato meglio... Certo, lo capisco, eh. Il professor Piton sa essere implacabile...”

Questo poco, ma sicuro.

Bisogna avvertire l'Ordine, che si tenga pronto.

Controllo l'orologio, devo correre ad aggiornare Severus.

“Quando saremo liberi potremo andarcene di qui. Non avremo più niente da fare qui, per loro, per tutti loro. Certo, sosterrò i miei M.A.G.O., dove vado senza M.A.G.O.?”

Da dietro i lunghi capelli neri unti, mi fissa stupito.

“Mi stai... proponendo di... andarcene da qui?”

“Sarebbe così terribile? Sei il primo a dire sempre che non vedi l'ora di abbandonare questo castello per rifarti una vita...”

“L'eventualità che questa possibilità si possa concretizzare è ancora lontana. Ne riparleremo a tempo debito. E comunque, Silente vorrà che io venga a trovarlo spesso. Si preoccupa un sacco, quel vecchio impiccione.”

“Però non mi hai detto di no.”

“Dettagli...”

 

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Capitolo 21
*** 21. Piton POV ***


21.

Piton POV

Memorizzo velocemente il messaggio arrivato col Patronus di Shacklebolt:

“Fiorenzo ha convinto il suo branco a collaborare. Stanno tenendo sotto controllo le Acromantule. E si sa, non c'è arcere più letale e preciso di un Centauro. L'Ordine ha confinato i giganti. Ottimi consigli della preside Maxime.”

Bene. Ci sono rimasti “solo” Mangiamorte e Dissennatori...

Confortante...

Corro a Malfoy Manor.

Harry a breve si consegnerà al Signore Oscuro.

La villa è monitorata dall'Ordine della Fenice, dall'ES e da molti degli abitanti di Hogsmeade, reclutati da Aberforth tempo fa. Ero scettico inizialmente, ma devo ammettere che mi fa piacere, che abbiano tutti contribuito ad aiutare come potevano. Chi monitorando i Ghermidori, chi coprendo l'ES, chi dando rifugio all'Ordine... Vogliono riprendersi ciò che è loro. Liberarsi da questo regime del terrore. Bravi.

Narcissa e Dobby hanno fatto un ottimo lavoro, li hanno nascosti bene.

C'è anche da dire che non ci sono incantesimi di protezione rilevanti. Lui è troppo pieno di sé, pensa che nessuno oserebbe mai andare a disturbare i Mangiamorte nel loro quartier generale. Quanto si sbaglia.

Hogwarts non è rimasta indifesa, Filius e Pomona hanno intessuto una rete di difesa eccezionale, tra magie intelligenti, piante assassine e armature pronte a proteggere gli studenti con spade e mazzafrusti. Le creature di Hagrid non mancano all'appello, e anche la preside Maxime è rimasta a difesa del castello. Hanno pure minato il ponte.

Il Signore Oscuro è felice.

“Cari amici, Harry Potter è stato così sciocco da pronunciare il mio nome senza alcun riguardo, ed è stato rintracciato dai Ghermidori. È stato catturato coi suoi amichetti, ed eccolo qui davanti a noi!”

Eh già, recapitato come una comoda pizza a domicilio.

I presenti ridono della stupidità del giovane.

Stolti.

Non immaginano minimamente che Potter abbia usato quel tabù come stratagemma apposta, evidentemente perchè gli sembrava il modo meno sospetto, per comparire davanti alla sua nemesi.

Weasley e la Granger vengono scortati nelle segrete dai Ghermidori.

“Eccolo qui, il Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto, il famoso Harry Potter!

Hai qualcosa da dire, prima di lasciare questa terra definitivamente?”

Voldemort parla in tono lieto, pregustando la vittoria.

“Pentiti, Tom. Hai fatto cose orribili. Puoi anche uccidermi, ma la tua anima è corrotta! Potrai anche vivere per sempre, ma la tua esistenza sarà misera, se non riconosci le tue colpe! Smettila con questa pazzia!”

“Che ragazzino noioso che sei... È una colpa essere grande, e potente? Riesco a percepire la rabbia nei tuoi occhi... Avremmo potuto fare grandi cose, e potenti, insieme...”

“MAI!”

“Allora, mio caro Harry Potter, la degna conclusione di questa vicenda è una sola... AVADA KEDAVRA!”

Un lampo verde parte dalla Bacchetta di Sambuco, Voldemort sorride follemente. Il giovane Potter si accascia a terra, e dà fondo a tutta la sua abilità attoriale.

Narcissa si avvicina, controlla il corpo.

“È... è morto.”

Anche lei è degna di un premio per la migliore finzione di sempre.

Il Signore Oscuro esulta. Dopo tutti quei tentativi, finalmente Harry Potter è morto! Ora la sua vita non sarà più oscurata da qualche ombra profetizzata, niente più nemici, ora ci sarà solo il grande Lord Voldemort!

Applaudono tutti compiaciuti. Mi unisco agli scroscianti applausi.

E lui è in piena estasi.

“Pensa, Severus, mi ero messo in testa che avrei dovuto ucciderti, credevo che la bacchetta non rispondesse pienamente al mio comando, ma la morte di Potter mi ha dimostrato il contrario. Ammetto che mi sarebbe dispiaciuto fare a meno di te.”

Mi sorride soave, sembra sincero.

Bella sghignazza senza alcuna grazia.

“Se posso permettermi, mio Signore...”

Questa volta è Lucius a parlare. Un uomo corroso dalla miseria, mi fa pietà.

“Ho parlato con Ollivander, giù nelle segrete, quando l'ho interrogato nuovamente... L'ho fatto per voi... Pare che l'arte delle bacchette sia particolare, e... non occorre uccidere chi ha ucciso il vecchio proprietario, affinchè una bacchetta funzioni... bensì il disarmante. Bisognava uccidere chi ha disarmato Silente...”

Non so dove voglia andare a parare, potrebbe starsene zitto.

Forse, ha bisogno di conferme.

I Carrow, presenti all'omicidio di Albus, ricordo benissimo fossero lì, cominciano a parlottare tra loro.

“Draco ha disarmato Silente...”

“È vero... Severus ha ucciso Silente, ma è arrivato dopo. Draco aveva già disarmato il vecchio... La bacchetta era per terra...”

“L'ho visto anche io...” aggiunge Greyback, asciutto.

Un lampo sugli occhi del Signore Oscuro. Un ghigno voglioso.

“Io sono eccezionale, ma togliere di mezzo il giovane Malfoy farà lavorare ancora meglio la Bacchetta. Con la morte di Draco, sarò inarrestabile!

Lucius! Vai a chiamare tuo figlio. Deve servire il suo Signore.”

Al piano di sotto, si sente come un grosso tonfo.

Bella ordina a un po' di gente di andare a controllare. Che ci pensino loro, a badare agli amici di Potter. Lei non è una babysitter.

Intanto, qualcosa muore definitivamente dentro Lucius. Lo percepisco.

Non gli è stato nemmeno chiesto di avere conferma dal vecchio fabbricante di bacchette. Non ha importanza, una scusa vale l'altra, pur di eliminare il sangue dei Malfoy, che tanto ha deluso il Signore Oscuro.

 

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Capitolo 22
*** 22. Leanne POV ***


22.

Leanne POV

Siamo tutti nascosti in punti accuratamente scelti da Narcissa.

Abbiamo schiantato e legato la sorveglianza di pattuglia, abbiamo spezzato le loro bacchette. Abbiamo liberato Luna, Dean, Unci Unci e Ollivander.

Dobby li ha portati a casa di Andromeda Tonks, dove riceveranno le cure necessarie, dopo tanti mesi di prigionia.

Sono molto orgogliosa dei miei compagni, hanno lavorato duramente per perfezionare gli incantesimi che proponevo alle riunioni dell'ES, soprattutto in modalità non verbale. Rapidità di esecuzione ed accuratezza, davvero un gran bel risultato.

Siamo tesi come corde di violino, in attesa di suonarle nuovamente a qualcuno.

Ad un tratto una porta si spalanca, di botto, e con passo veloce Scabior, i suoi cacciatori di taglie e Rookwood scortano Ron e Hermione verso i sotterranei.

Appena scese le scale, quei delinquenti vengono aggrediti da Shacklebolt, Nymphadora, Lupin, il professor Lumacorno, Aberforth, Zacharias Smith, le gemelle Patil e i coniugi Weasley.

Ancora una volta, i nostri si dimostrano ben coordinati, ma Zacharias rimane gravemente ferito da Rookwood. Ernie Macmillan e Hannah Abbott fanno ciò che possono per stabilizzarlo.

Chiedo con discrezione ad Hermione informazioni sulla Pietra della Resurrezione. Sa che ci sono anche io dietro tutto questo.

Mi rivela che Harry l'ha scagliata nel Lago Nero.

“Dice che è più al sicuro nella pancia del grande polpo, che in mano sua...”

Ammirevole.

Intanto, arriva comunicazione dal Patronus della professoressa McGonagall.

L'Ordine e l'ES hanno messo a dormire altre sentinelle, e alcuni Dissennatori sono stati allontanati dall'Incanto Patronus.

Purtroppo, sembra che al piano superiore si siano accorti di qualcosa.

Vediamo accorrere i due Carrow e Rowle, e sono scintille.

Stavolta siamo io, Katie, Cho Chang, Seamus Finnigan, Oliver Wood, i gemelli Weasley e pure la vecchia e tenace nonna di Neville ad occuparcene.

Li abbiamo schiantati per bene, ma ne abbiamo fatto di casino.

Salgo le scale, voglio monitorare la situazione su nel corridoio.

Riesco ad avvicinarmi al salone, e cerco riparo per ascoltare meglio cosa accada. Nemmeno me ne rendo conto, dal nulla compare una figura, e ho gli occhi di Macnair puntati addosso. Rimango senza fiato, sorpresa.

E poi, accade tutto in fretta.

“Ehi! Ma c'è una mocciosa nascosta qui dietro!”

Con uno strattone violento mi tira fuori da dietro la grande stufa di ghisa, quasi strappandomi la maglia.

Voldemort mi sorride, sorpreso.

“Ma guarda... Nagini, c'è la cena...”

L'ultima cosa che vedo, è un serpente enorme corrermi incontro.

 

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Capitolo 23
*** 23. Piton POV ***


23.

Piton POV

“Vado a controllare da dove veniva fuori quella ragazzina...”

Il tono della mia voce è distaccato, ma mi sposto veloce, devo capire quanto tempo ho per salvare Leanne.

Con la coda dell'occhio vedo Ron Weasley, corso in corridoio a decapitare Nagini, con la spada di Grifondoro.

Cerco gli occhi di Narcissa, attentissima, e le annuisco.

Lei fissa intensamente il marito, ferma e solenne come sua abitudine.

“Lucius, mio caro, è volontà del Signore Oscuro. Va fatto.”

Bellatrix ridacchia.

“Brava, sorellina, le tue parole mi rendono fiera di te!”

Voldemort si volta con eleganza, sorridendo compiaciuto al suo devoto servitore.

“Vai a cercare tuo figlio Draco, è chiamato a compiere il suo dovere...”

“Sì, il suo... dovere...” balbetta Lucius.

Lui ormai ha avuto la prova definitiva che l'approvazione del Signore Oscuro non assicura ai suoi fedeli seguaci qualche giorno di vita in più, rispetto agli altri. Si è sbagliato, per sé e i suoi cari.

Anche io ho compiuto questo errore, vent'anni fa...

Succede tutto molto velocemente.

Dalla sua bocca parte la formula magica più oscura, accompagnata da tutta l'angoscia di un padre disperato, determinato a salvare il figlio.

Dalla sua bacchetta parte un lampo verde micidiale. Il Signore Oscuro è troppo stupito per credere a ciò che sta accadendo. Pensava di aver prosciugato Malfoy di tutta la dignità, l'umanità e la speranza, neppure ci pensa a proteggersi da quello che credeva essere uno squallido uomo caduto in disgrazia, inerme davanti alla sua propria miseria.

Ancora una volta, Voldemort ha sottovalutato l'amore.

Questa è la fine del Signore Oscuro, che cade a terra morto, con un colpo secco, come qualsiasi persona comune. Non era eccezionale, se non nella malvagità.

Io sento tutto questo attorno a me, mentre sono intento a soccorrere Leanne. Nagini sapeva essere micidiale. E l'altra volta, c'ero io a morire avvelenato e dissanguato.

Riesco a tamponare l'emorragia, ma lei è senza sensi e ricoperta di liquido argenteo e vischioso. Sposto il suo corpo in un anfratto più riparato.

Nel frattempo, l'inferno si scatena in tutta la villa.

Bellatrix urla, tremando dallo shock, non può credere a ciò a cui ha appena assistito.

Quello che pare un ruggito di dolore e rabbia fuoriesce con violenza dalla gola della donna, e una volta assicuratasi che sì, Lord Voldemort è proprio morto, riserva a suo cognato lo stesso trattamento.

“AVADA KEDAVRA!”

Narcissa strilla in preda al terrore, correndo verso il corpo immobile del marito, riverso sull'elegante pavimento di marmo.

Potter smette di recitare la parte del morto e si rimette in piedi.

Codaliscia gli punta la bacchetta addosso, confuso e angosciato.

“Come osi puntarmi la bacchetta contro? Io, che ho risparmiato la tua vita!”

In preda ai sensi di colpa, Peter abbassa lo sguardo a terra.

“Tu! Inutile ratto schifoso! Anche tu! Codardo come Lucius!”

Anche Codaliscia cade vittima dell'odio furibondo di Bella.

Vedo membri dell'Ordine e dell'Es e anche alcuni abitanti di Hogsmeade precipitarsi nel salone, con le bacchette puntate.

I fratelli Lestrange duellano contro Minerva, Aberforth e alcuni Grifondoro.

Horace tiene testa a Yaxley.

Alcuni Weasley e dei Corvonero tengono testa a Dolohov e Jugson.

Longbottom e alcuni Tassorosso se la vedono con Selwyn e Travers.

Giunge anche Draco, difende sua madre da Crabbe padre e figlio.

Ginny Weasley viene attaccata ferocemente da Greyback.

Greyback cade a terra morto, ucciso da Molly.

Poco più in là, il corpo di Nymphadora giace senza vita, riverso su un divano di pelle nera.

Purtroppo, anche stavolta dobbiamo contare delle vittime.

Mi consolo pensando che il numero è infinitamente minore rispetto a quello riportato da Leanne, riguardo alla Battaglia di Hogwarts del 2 maggio del suo suo passato futuro.

 

La villa è stata ridotta a un colabrodo. Ci vorrà molto duro lavoro per rimetterla in sesto. I Mangiamorte o i licantropi che non sono rimasti uccisi, sono stati schiantati e immobilizzati. Hanno vinto un viaggio di sola andata verso Azkaban.

Di Bella non v'è traccia.

 

E ora?

 

Draco e Harry giungono da me, stranamente non si stanno attaccando come cani rabbiosi.

Il giovane Malfoy lancia un REPARO verso la bacchetta di Potter, poi si rivolge a me.

“Siamo giunti a un accordo. La Bacchetta di Sambuco tornerà al suo posto, a Silente. Io non la voglio, non ne ho bisogno. Mi basta la mia. E comunque, non riporterà indietro mio padre.”

“Molto saggio, Draco. Sono fiero di te.”
 

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Capitolo 24
*** 24. Leanne POV ***


24.

Leanne POV

Mi sveglio intontita, apro gli occhi.

Piano piano riacquisto lucidità di pensiero, ma non riconosco la stanza in cui mi trovo, che odora di pozioni e disinfettanti.

“C'è... C'è qualc...uno?”

Le parole mi escono a fatica, a stento riconosco la mia voce, quasi strozzata.

Quella che pare essere una guaritrice mi si avvicina in tutta fretta, immagino mi abbia sentita ugualmente, forse grazie a qualche magia.

La vedo stupita e rassicurata al tempo stesso.

“Bentornata, cara! No, FERMA! Non muoverti. Devi riposare. Ferma.”

Richiudo stancamente gli occhi, ascolto il mio respiro. La sento sussurrare qualcosa a non so chi, non capisco.

Riapro gli occhi, e in piedi di fianco al mio letto vedo Severus, avvolto nei suoi tipici abiti funerei, col volto grave, pallido e corrucciato.

Non me lo aspettavo. Urlo intimorita, per quanto la mia voce me lo possa permettere.

Anche lui risponde urlando, pieno di sgomento.

“Che c'è?”

“Mi hai... spaventata... Cinque minuti... fa... non c'eri!”

“Leanne, io sono qui da ore...”

“Cosa?”

“Ferma, non agitarti. Eri in una sorta di coma, sei debole. Stattene buona.”

“Mi brucia... la gola.”

“Beh, è il minimo, hai rischiato di perderla.”

“Cosa?”

Mi guardo attorno incuriosita, con fatica.

“Sei al San Mungo. Nagini ti ha morsa. Avrai anche capito dove.”

La sua usuale rasatura perfetta ha lasciato il posto a un velo di barba. Profonde occhiaie solcano il suo volto cupo. Deve essersi trascurato per giorni.

La cosa buona è che sembra meno ansioso, anche la sua voce riacquista via via il solito tono distaccato. Sarà l'abitudine, ma vedere lo spauracchio emotivamente stitico tornato alla sua normalità mi tranquillizza.

“Com'è che... non sono morta?”

“Ho fatto come mi avevi consigliato. Ho creato un antidoto al veleno di Nagini.”

“Sei un genio.”

“Lo so. Ho modificato la Teriaca bolognese.”

“Te...Cosa?”

Aggrotta le sopracciglia.

“Dì cosa un'altra volta e me ne vado.”

Taccio.

Lui si calma.

“Torna a dormire per favore, così riposo pure io, finalmente.”
 

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Capitolo 25
*** 25. Piton POV ***


25.

Piton POV

 

Capitolo da leggere ascoltando True Faith dei New Order.

 

Il sole sorge, conquistando timidamento ciò che vedo, dall'alto della torre di Astronomia, squarciando via via l'oscurità e allontanando i terrori notturni.

Non immaginavo quanto davvero ci tenessi a ricercare la luce di questo mattino. Mi è stato chiesto sempre così tanto, che cominciavo a pensare che questo giorno non sarebbe mai arrivato, per me.

E invece eccomi qui.

Un nuovo giorno è annunciato, e quest'alba del 2 maggio 1998, io non avrei nemmeno dovuto vederla. Sarei dovuto morire stanotte.

Appoggiati al cornicione, Leanne e io osserviamo lo spettacolo della natura.

“Severus... Parlami ancora della Teriaca...”

“Perchè?”

“Perchè sei un genio.”

Lei mi guarda con palese ammirazione e sorride, giocando col foulard leggero che le copre il collo. L'avventura a Villa Malfoy le ha lasciato per ricordo una profonda e orribile cicatrice sulla gola.

“L'Antidotarii Bononiensis curato da Ulisse Androvaldi nel XVI secolo riporta la ricetta di questo antico rimedio contro il veleno dei serpenti. Il vecchio speziale Tancredi Isolani mi ha spedito molto volentieri una copia dell'antidotario e anche alcuni ingredienti di difficile reperimento, che avrei potuto trovare di una qualche utilità. La difficoltà stava nel trasformare una ricetta che prevede almeno 60 ingredienti, quindi già complessa di suo, formulando un adattamento adeguato alla mia necessità. Raccogliere le scaglie di Nagini, di volta in volta, mi ha consentito di eseguire diversi esperimenti. Ammetto che non insegnare mi ha aiutato moltissimo, fare da babysitter a quelle... teste di legno mi avrebbe deconcentrato spesso.

“Grazie, Severus...”

“Beh, grazie a te...”

“Io ti ho solo dato l'idea, non avrei avuto le competenze per una cosa del genere.”

Alzo un sopracciglio, legge il disappunto sulla mia faccia.

“Sei intelligente, ma non ti applichi in pozioni. Al contrario, io mentre preparavo i M.A.G.O. passavo il mio tempo libero tra le riunioni dei Mangiamorte e a migliorare le pozioni contenute in quel ridicolo manuale, che si rifiutano di aggiornare. E tu?”

“Non si può essere bravi in tutto, e comunque entrambe le volte mi sono migliorata in Difesa Contro le Arti Oscure. Non è che abbia proprio vissuto sulle nuvole. Aspetta... Ma, quindi... È per questo che ci dettavi le pozioni, invece di farci leggere dal libro?”

“Sei davvero sicura, di non vivere sulle nuvole?”

Scoppia a ridere.

“Sarò una capra in pozioni, ma almeno non sono tornata indietro invano.”

Mi sorride tristemente, con gli occhi colmi di pesantezza, occhi di un'adulta che ne ha passate tante. Occhi di chi riesce a capirmi, credo.

“A proposito di tornare indietro, dovrò distruggere quel maledetto Armadio Svanitore, nascosto nella Stanza delle Necessità. Potrebbe essere usato ancora. Una bella maledizione fracassante dovrebbe vanificare ogni tentativo ulteriore di riparazione. Me ne occuperò appena possibile.”

E poi... Ironia del destino, che tempismo perfetto...

Una risata fragorosa, assordante e fastidiosa dietro di noi, la riconoscerei ovunque.

Come per un riflesso incondizionato, estraggo la bacchetta di scatto.

Ecco che il dettaglio importante che avevo dimenticato mi si ritorce contro.

“Troppo tardi, Severus...”

Bellatrix.

Gli Auror l'hanno cercata ovunque, ma si è nascosta bene.

Ed eccola qui, davanti a noi.
 

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Capitolo 26
*** 26. Leanne POV ***


26.

Leanne POV

Sussulto sbigottita.

Una delle più temibili personalità del mondo magico è qui davanti a noi, con il volto stravolto dalla rabbia e gli occhi lucidi di follia, felice come una belva affamata che è riuscita a stanare la sua preda.

Severus mi si pone davanti, come a coprirmi col suo corpo. A quattro di bastoni, come direbbero gli appassionati dei Tarocchi.

Gli occhi di Bellatrix, dapprima fissi su quelli di Severus, si spostano su di me, come a volermi scrutare attentamente.

E scoppia in una risata folle.

“Una mocciosa di Tassorosso, Severus... Bleah, che noia!” sbotta sdegnosa.

Vuole schernirci.

Lui tace, ma lo percepisco, che è mostruosamente preoccupato.

Non riesco a fare a meno di tremare per la paura, temo per noi.

“Pensavi di poterti rifare una vita, dopo aver tradito il Signore Oscuro?

Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te, ma plagiare mia sorella così... È stata una mossa sleale... Sei sempre stato sleale! Mi fai schifo!”

“Vattene, Bella, e nessuno si farà male...”

Lei scoppia nuovamente a ridere, poi sputa per terra, come per esprimere pienamente il suo disprezzo.

“Lui si fidava di te, e tu l'hai ripagato col più infame dei tradimenti... Sei un vigliacco!”

Ci guarda feroce, è spaventosa.

Sta per scagliarci qualche terribile maledizione, lo so... E si blocca.

Di botto.

Pare una statua di pietra, coi capelli a mezz'aria tutti in disordine, il volto stravolto in un ghigno malefico, il furore assassino immobilizzato in un attimo.

Dal nulla salta fuori Harry Potter.

Doveva indossare il suo Mantello dell'Invisibilità.

“Monitoro quell'armadio da quando sono tornato. Concordo, dovremmo distruggerlo il prima possibile.”

“Tempismo perfetto, Potter...”

“Questo è per tutte le volte che lei mi ha parato le spalle, professore. Credo di averle anche dimostrato che mi sono esercitato negli incantesimi non verbali.”

“Ovviamente.”

Niente, Severus proprio non ce la fa a dare una soddisfazione a questo povero ragazzo!

“Beh, dovevo ricambiare il favore, in qualche modo. Se lei la tiene sotto tiro, io corro ad avvertire la professoressa McGonagall, bisogna chiamare gli Auror.

Le auguro buona giornata...”

“Aspetta, Harry... Come hai fatto a sapere...”

“Ginny mi ha detto tutto. Grazie, Leanne. Non ce l'avremmo fatta a risparmiare tutta quella gente, senza di te. Comunque avremo modo di parlare con calma, più tardi. Ciao!”

Mi sorride dolcemente, calmo. Ha ragione. Lo lascio andare.

Una volta rimasti soli, Severus casta un Muffliato, perché Bella non ci senta.

Mi guarda e si lascia andare, rivelando a me, e solo a me, la faccia di un uomo sconvolto.

“Ti sei fidata di me, sempre... E io mi sono dimenticato di quell'armadio. Quel... maledetto... armadio...”

Gli prendo la mano, ma lui fatica a sostenere il mio sguardo, si sente in colpa?

“Sshh... È finita, Severus... È finita...”

 

Gli Auror non tardano ad arrivare, e Hogwarts si anima con tante voci di sottofondo, che si accavallano, si attorcigliano, si intrecciano fino a formare un coro di chiacchere inutili.

“È Bellatrix Lestrange! Come ha fatto ad entrare qui?”

“Sembra ci sia un armadio svanitore...”

“Ma certo! Ce n'era uno nella stanza delle necessità! L'anno scorso l'hanno usato i Mangiamorte, quando è morto Silente!”

“Come mai nessuno l'ha notata, mentre saliva sulla torre?”

“Era notte fonda!”

“Ma non è vero, io ero già sceso a fare colazione!”

“Ma tu fai sempre colazione!”

“Forse ha usato un incantesimo di disillusione per confondersi con gli studenti...”

“Non voleva uccidere casualmente, aveva proprio un obiettivo da raggiungere e voleva attraversare la scuola inosservata...”

“Si divertirà, ora che torna ad Azkaban!”

“È quello, il posto per quella megera!”

“Potter ha salvato il preside!”

“Io non ho studiato, neppure pensavo di arrivare vivo agli esami!”

“Cosa c'è stasera a cena?”

 

Ora siamo liberi.
 

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Capitolo 27
*** 27. Piton POV ***


27.

Piton POV

1 agosto 1998, ore 18.10.

Mi trovo in un bar che affaccia su una piazza affollata. Autobus colorati e personaggi strambi, ancor più colorati, mi circondano. Siedo a un tavolino esterno, sorseggiando una birra rossa.

Una Bentley nera, ad occhio e croce degli anni '20, inchioda accanto a un marciapiede. Another one bites the dust dei Queen viene interrotta in tutta fretta, e dall'auto esce un tipo smilzo con una folta criniera rosso rubino. Con aria particolarmente impaziente comincia a scampanellare a un portone vicino, e poco dopo sparisce dentro l'edificio.

Finalmente arriva Leanne, avvolta in un abitino nero di pizzo, dei sandali di cuoio nero, uno zainetto con le borchie, l'ormai abituale foulard e un sorriso incantevole.

“Sei in ritardo di 10 minuti.”

Si scusa, ma non smette di sorridere, guardandosi attorno decisamente stupita.

“Camden Town, davvero?”

“Possiamo parlare tranquillamente dei nostri affari e nessuno capirebbe nulla. Questo posto brulica di babbani stravaganti, persino io passo inosservato qui.”

“E questa è la cosa più insolita. Comunque quegli occhiali da sole con le lenti tonde e viola ti stanno bene. Sembri più giovane.”

“E tu sei abbronzata. Ti sei divertita in Sardegna, con la Bell e la Spinnet?”

“Moltissimo! Siamo state più a bagno di una paperella di gomma, l'acqua là è fantastica.”

Si avvicina un cameriere con i capelli verdi e un sacco di tatuaggi sulle braccia.

“Signorina, vuole ordinare qualcosa?”

“Si, potrei avere una pinta di Guinness, per favore?”

“Subito.”

Il ragazzo sparisce all'interno del bar. Dalle casse del sistema audio del locale possiamo ascoltare i Rolling Stones che cantano Paint It, Black.
Medioevo puro.

“Sai, mi sono arrivati i risultati dei M.A.G.O. Vent'anni di esperienza in più sono stati decisamente di aiuto.”

Cerca una busta all'interno del suo zainetto, me la porge.

La lettera recita:

“Leanne Iris Wharton, Magie Avanzate Grado Ottimale

Voti di promozione: Eccezionale (E), Oltre Ogni Previsione (O), Accettabile (A)

Voti di bocciatura: Scadente (S), Desolante (D), Troll (T)

Astronomia: O

Difesa contro le Arti Oscure: E

Erbologia: E

Incantesimi: E

Storia della Magia: E

Trasfigurazione: E

Antiche Rune: O

Babbanologia: O”

Notevole.

“Con questi voti potresti fare domanda come Auror. Sei pure sopravvissuta a due guerre. Sapresti cavartela. Peccato non avere un MAGO in Pozioni.”

Accavalla le gambe ridacchiando, la gonna si solleva un po'. I ragazzi del tavolo accanto osservano compiaciuti.

“Portai a casa un misero Accettabile ai Gufo! Eri un insegnante odioso! Ad ogni modo, mi piaceva il mio vecchio lavoro al Ministero, ero brava, sai?”

“Non lo metto in dubbio...”

Arriva il cameriere con la birra di Leanne e lo scontrino.

Lei ravana in un borsellino, borbottando confusa.

“Uhm... Questa è una banconota da 5 sterline, questa una moneta da 50 penny, e questi sono 15 falci... Altri 5 penny... 150 penny e mezzo fanno una sterlina?”

Il cameriere è visibilmente perplesso.

“Lascia, faccio io.”

Pago velocemente il ragazzo, che ridacchia sotto i baffi.

“La scusi, è straniera e pure discalculica. Tenga il resto.”

“Grazie! La capisco, sa. Anche la mia fidanzata è discalculica. Buon preseguimento.”

“Sono cosa? Discalcoleca?”

“Sei sicura di esserti meritata quella O in Babbanologia?”

“Sei proprio impossibile...”

“Lo so. Quindi, cosa farai questa estate?”

“Starò qui a zonzo per Londra ancora qualche giorno per cercare una sistemazione, un posticino comodo, sai. Poi me ne torno a Cardiff dai miei a fare i bagagli. E tu, tornerai a Cokeworth?”

“No. Ho venduto la casa dei miei.”

“E le tue cose?”

“Ho affittato un magazzino discreto. Banale, ma meno pittoresco di un calesse con ghirlande e campanellini, trainato da un cavallo. Non sono un gitano.”

“No, i loro vestiti così variopinti non ti donerebbero, in effetti. Beh, che farai questa estate prima di tornare a Hogwarts?”

“Non ci torno. Ho dato le dimissioni. Aspetta... Ma questa è New Rose dei Damned! Per Merlino, ero un ragazzo...”

“TU COSA?!?”

“Abbassa la voce! Comunque avevi ragione, ho bisogno di cambiare aria. Tutte quelle teste di legno non mi mancheranno affatto.”

“Quindi cosa farai adesso?”

“Qualche idea ce l'avrei. Tempo fa mi avevi detto di rifarmi una vita altrove. Sei ancora di questo avviso?”

Un tizio altissimo con dei capelli terribili, abiti di seconda mano, un vistoso papillon e un fez in testa corre veloce brandendo una penna colorata, al grido di "GERONIMOoOoO!!".

La Londra babbana non smetterà mai di sorprendermi.

“Certo che lo penso ancora! Perchè non prendiamo assieme un appartamento? Potremmo dividere le spese e risparmiare.”

“I soldi non sono un problema, per me. Ho venduto Spinner's End. Va bene, era un buco, ma era sempre qualcosa. E poi ho risparmiato molto in tutti questi anni di insegnamento. Non sono mai riuscito ad andarmene in vacanza tranquillo io, altro che fare il bagno nel mare di Sardegna...”

“Non ho capito se ci stai, o no...”

“Non ti ho chiesto di incontrarci oggi solo per una birra.”

Non riesce a smettere di sorridere. E si spalanca il cielo.

“Beh, credo che allora avremo bisogno di qualcosa di più di un posticino. Se non vuoi interagire con le teste di legno, adolescenti o no, puoi sempre vendere pozioni per corrispondenza. Con la tua abilità andrebbero a ruba. Certo, avrai bisogno di un laboratorio, di una stanza da adibire a magazzino per stipare gli ingredienti, un giardino riservato per coltivare qualche pianta... A me basta che sia ben accessoriato e che abbia un camino comodo, per raggiungere il Ministero, sai...”

“Mi irrita il fatto che tu stia decidendo da sola come debba essere il nostro alloggio... Vorrei avere voce in capitolo.”

“Potresti esprimere la tua opinione quando vuoi... Cosa preferiresti?”

“In realtà, le tue considerazioni sono corrette... Piuttosto, come dirai ai tuoi genitori che la loro giovane figlioletta appena diplomata dividerà il tetto col suo vecchio insegnante di pozioni, ex preside e per giunta anche ex Mangiamorte?”

Scoppia a ridere.

“Beh, in qualche modo farò. Tanto adesso sei un eroe di guerra no? Quando hai consegnato i tuoi ricordi a Shacklebolt su Silente e tutto il resto, ogni accusa a tuo carico è stata prosciolta. I nati-babbani ti hanno paragonato a 007.”

Lo sento, la mia faccia è basita.

“Quella O in Babbanologia viene dalla tua cultura cinematografica?”

“E che ci sarebbe di male? Tu riconosci le canzoni rock babbane!”

“Ma io ci sono cresciuto, tra i babbani! Anche non volendo, per osmosi ho imparato per forza tantissime cose...”

“Comunque, sempre cultura è, no?”

“Ho cambiato idea, non rispondere, non lo voglio sapere. Senti, la birra l'hai finita, sì? Conosco un posto discreto, qui vicino, dove fanno un sushi passabile.”

“Che cibo da fighetti perfettini. Non mi stupisco che ti piaccia.”

“Il sushi fa parte di una tradizione culinaria antica ed elaborata. È molto difficile creare un buon equilibrio di sapori, inoltre le materie prime devono essere di prima qualità, l'abilità del cuoco non è sufficiente per evitare le intossicazioni alimentari. Dovresti essermi grata per aver scovato un buon sushi, qui a Londra.”

“Grazie per la lezione non richiesta. Comunque piace anche a me.”

 

FINE

 

Spero di avervi intrattenuto bene, e che avrete capito alcuni riferimenti pop che ho inserito, per puro divertimento.

Se avete apprezzato questo esercizio di scrittura creativa, vi pregherei di lasciare un commento. Mi aiuterebbe un sacco a capire se piace ciò che faccio, quali dettagli potrei aver dimenticato, e in quali ambiti potrei migliorare il mio stile.

Grazie in anticipo a chi mi aiuterà!
 

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