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di Europa91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** Cap.6 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Angolino autrice:

 

Quando hai già un sacco di storie iniziate e invece di aggiornarle ne scrivi altre. Questa ff non è niente di che, sono stata fulminata dall’ispirazione e questa cosina si è scritta praticamente da sola in due giorni. È una storiella abbastanza breve (6 capitoli in tutto). Si colloca subito dopo i primi 3 ep della terza stagione; i nostri eroi hanno ancora 15 anni e sono tanto adorabili!! Può contenere uno spoiler piccolo piccolo per chi non abbia letto la Novel (cioè verrà fatto il nome del partner di Rimbaud) Questa volta niente Odasaku!! 

Buona lettura!!! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap.1 

 

 

 

Chuuya si sistemò meglio il cappello di Rimbaud in testa e prese qualche minuto a rimirarsi allo specchio; il nuovo look gli donava. Quella mattina avrebbe partecipato insieme al suo diretto superiore Kouyou-san alla sua prima riunione e non voleva certo sfigurare; avrebbe pure incontrato altri membri della Port Mafia. Una parte di lui non vedeva l’ora, mentre l’altra ne era terrorizzata: e se la sua presenza non fosse gradita? Se prendendo parte a quella riunione avrebbe fatto arrabbiare qualcuno? In fondo era stato arruolato da poco, e a parte quella donna bella e gentile non conosceva nessuno. Be’ se si escludevano il Boss e quel inutile spreco di bende di Dazai. Quanto lo irritava solo pensare a quel ragazzo; era tutta colpa sua, cioè si, aveva accettato di unirsi alla Port Mafia di sua spontanea volontà ma era stato raggirato da quello stupido Dazai; sperò di non rivederlo mai più. Ovviamente doveva essere la sua giornata no, o settimana, o intero mese, visto che le prime persone che gli capitò d’incontrare nel corridoio mentre si stava dirigendo insieme a Kouyou-san alla riunione, furono proprio il Boss e Dazai, insieme ad un bimbetto che non aveva mai visto e di cui al momento non gli importava nulla. Lui e quell’inutile spreco di bende si urlarono dietro per qualche minuto prima che venissero separati dagli unici due adulti presenti. Sentì nee-san mormorare qualcosa come:

 

“Sarà stata una buona idea mettere due nella stessa organizzazione?”

 

Già era una domanda che si stava ponendo anche lui. Ok, quella volta avevano lavorato bene insieme, si erano scambiati informazioni e avevano collaborato nello scontro contro Rimbaud però era stato solo un caso; già un caso fortuito; dettato più che altro dalla necessità. Il fatto di aver “sentito” qualcosa di strano quando aveva intrecciato la sua mano con quella di Dazai non contava; non contava affatto. Quella era la prima volta che combatteva insieme a qualcuno dotato di poteri quindi era normale che fosse strano, non ci era abituato tutto qui. 

 

“A cosa stai pensando Chuuya-kun?” Chiese con fare materno Kouyou vedendolo perso nei suoi pensieri;

 

“Stavo pensando a quell’idiota di Dazai, cioè alla missione che abbiamo completato insieme, prima del mio reclutamento ufficiale” la donna si fece attenta e lo invitò a proseguire;

 

“Ecco non mi era mai capitato di combattere insieme ad un altro individuo dotato di poteri quindi mi chiedevo se fosse normale aver provato qualcosa di strano” Kouyou sgranò gli occhi per la sorpresa prima di sospirare; ancora una volta doveva dar ragione a Mori, quell’uomo non sbagliava mai, sorrise dolcemente in direzione del più piccolo;

 

“Penso che sia normale caro. Scusami ma mi hai davvero colto di sorpresa non credevo ti piacesse Dazai-kun” a quelle parole Chuuya arrossì vistosamente nascondendo il volto sotto il cappello.

 

“Non mi piace infatti, non ho detto questo” la donna rise coprendosi il viso col ventaglio;

 

“Certo certo, su andiamo ora, ci staranno aspettando, ricorda la puntualità va sempre rispettata”.

 

 

 

 

 

 

“Perché mi hai trascinato via?” Chiese con tono lamentoso e infantile Dazai mentre prendeva posto su di una poltrona nell’ufficio del Boss Mori; avevano appena lasciato il piccolo Kyosaku ed erano rimasti soli; l’uomo gli sorrise enigmaticamente prima di rispondere;

 

“Chuuya-kun non poteva far tardi alla sua prima riunione e conoscendoti non gli avresti dato tregua. Sono sorpreso da come andiate così d’accordo sebbene vi conosciate da poco” Dazai lo guardò malissimo con l’unico occhio non coperto da bendaggi;

 

“Non andiamo d’accordo, non lo sopporto è un bambino; è solo una piccola testa calda impulsiva se proprio lo vuole sapere. Anche se ammetto che il suo potere ci sarà molto utile, può essere parecchio distruttivo è un bene che si sia unito a noi” il sorriso di Mori se possibile si allargò;

 

“Proprio quello che mi aspettavo di sentire Dazai-kun”

 

“Prevedo guai in arrivo”

 

“Guai? Andiamo, ti ho mai messo nei guai?” Domandò l’uomo con fare volutamente teatrale;

 

“Praticamente ogni giorno da quando ci conosciamo Boss. Bene, mi dica cosa vuole che faccia senza girarci troppo intorno” Mori tornò serio.

 

“Ho rivelato a Chuuya-kun che abbiamo recuperato la ricerca su Arahabaki ma in realtà mancano ancora molti documenti importanti, vorrei che tu li recuperassi” 

 

“Tutto qui?” Domandò Dazai incredulo alzandosi lentamente dalla poltrona per studiarlo meglio, c’era qualcosa che non lo convinceva.

 

“Ovviamente avrai bisogno di un partner per questa missione...”

 

“Temo di aver capito dove vuole andare a parare e la mia risposta è no” il boss non smise un secondo di sorridere;

 

“Dazai-kun, nel caso volessi accettare la mia proposta vorrei mostrarti questo bellissimo libro che mi è appena giunto dall’Europa, parla di tecniche di suicidio più famose utilizzate durante i secoli, magari lo potresti trovare di tuo gusto” si prese qualche minuto per osservare la reazione del più giovane. Dazai provò stoicamente a resistere per qualche secondo prima di cedere;

 

“Oh va bene, dannazione, però voglio avere il completo comando dell’operazione”

 

“Affare fatto”

 

“Chuuya dovrà fare ogni cosa gli ordino”

 

“Questo dipenderà da Chuuya-kun”

 

“Posso anche avere un guinzaglio?”

 

“Non vedo a cosa ti possa servire”

 

“Accetto la missione”

 

 

 

 

Etchuuuuu!!!!

 

“Cosa succede Chuuya-kun caro ti sei raffreddato?” Chiese Kouyou sempre dolcemente, mentre prendeva posto al tavolo insieme agli altri membri presenti;

 

“Non lo so, ho solo avvertito un brivido lungo la schiena; ho un brutto presentimento” mormorò il rosso sedendosi a sua volta accanto a lei.

 

 

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


Cap.2

 

 

 

“Ti prego brutto idiota spiegami ancora perché devo proprio essere io il tuo partner?”

Domandò Chuuya sistemandosi meglio il capello in testa per poi rimettersi le mani in tasca e sbuffare per l’ennesima volta da quando avevano lasciato la sede della Port Mafia quella mattina. 

 

“Ordini di Mori-san. Non ti conviene discuterli”

Rispose annoiato Dazai mentre saltellava qualche metro davanti a lui.

 

“Non sto affatto discutendo gli ordini del Boss, mi stavo solo chiedendo perché fra tutti i membri che ci sono, tocchi proprio a ME lavorare con TE?!!”

 

“Perché sono il tuo padrone forse?” Chiese Dazai prima di schivare un paio di pietre che erano volate casualmente nella sua direzione;

 

“Ancora con questa dannata storia, non sono il tuo caneeeeee”

 

“Invece si”

 

“No”

 

“Si”

 

“No”

 

“Chuuya?”

 

“Che vuoi ora?”

 

“Niente penso che ti stia bene il cappello di Rimbaud” il rosso si bloccò ed arrossì di colpo;

 

“Oh grazie”

 

“Sembri quasi più alto piccoletto” questa volta nulla poté evitare a Dazai di beccarsi un cestino della spazzatura in testa.

 

 

 

“E ora brutto idiota mi spieghi perché siamo tornati qui?” Domandò Chuuya poco dopo osservando dove si trovavano; erano tornati nei suoi vecchi territori; quello era il distretto di Suribachi, l’unica domanda era perché?

 

“È giunto il momento di rivelarti la nostra missione; dobbiamo recuperare dei documenti che mancano dalla ricerca di Rimbaud; è possibile che qualcuno li abbia sottratti e che quel qualcuno si trovi ancora qui”

 

“Questo è il territorio delle Pecore, se ci trovano...”

 

“Le Pecore ormai non esistono più, si sono sciolte quel giorno” Chuuya strinse i pugni;

 

“Rilassati, non sei più il loro Re ormai, non capisco perché ti importi ancora qualcosa di loro, ti hanno tradito, se non ci fossi stato io probabilmente ti avrebbero pure ucciso” 

 

“Non sarebbero arrivati a tanto e non avevo bisogno del tuo intervento me la sarei cavata benissimo da solo”

 

“Certo, certo, risparmia le energie, qualcuno ci sta spiando”

 

“Ne sei certo?”

 

“Fidati, non mi sbaglio mai”

 

Infatti dopo qualche secondo due energumeni fecero la loro comparsa.

 

“Non ci avevano avvisato che si trattava solo di due ragazzini” disse il primo.

 

“Ehi a chi hai dato del ragazzino brutto scimmione?!?” Dazai sì schiaffò una mano sul volto, possibile che Chuuya fosse sempre così dannatamente impulsivo?! Non potevano sempre picchiare o uccidere, in quel caso, quegli uomini gli servivano vivi, doveva estorcergli delle informazioni; che bambino.

 

“Non li uccidere” disse prima di sospirare; avrebbe dovuto insegnare un po’ di disciplina al suo cagnolino. Se lo segnò come promemoria per la prossima volta. Strano; inconsciamente aveva appena desiderato di prendere parte ad un’altra missione insieme al rosso; be’ sarebbe stato divertente, molto più che collaborare con quel vecchio noioso e silenzioso di Hirotsu o i soliti sottoposti inutili che valevano meno di zero e anzi, ostacolavano solo i suoi piani. Intanto Chuuya si stava divertendo nel finire di prendere a calci i loro inseguitori.

 

“Ehi Dazai se non ti muovi questi svengono” si mise ad urlare

 

“Certo certo arrivo, buono a cuccia”

 

“Eh, senti un po’ brutto” ma Dazai lo ignorò completamente chinandosi in direzione degli uomini. Li aveva ridotti parecchio male, ma erano comunque in grado di rispondere alle sue domande. Il moro ne fu sollevato, fare coppia con quella mina vagante non era così male dopotutto.

 

“Allora, sentiamo chi vi manda? Da come siete vestiti presumo che non siate affiliati del governo, siete forse dei mercenari?” Chiese con tono affabile;

 

“Non ti diremo nulla” disse il primo provando a sputargli in faccia. Dazai alzò un piede e glielo ficcò dritto in bocca;

 

“Che brutte maniere, ok riproviamo, quando toglierò la scarpa risponderai più gentilente va bene? Oppure dirò al mio partner di finire quello che ha iniziato e credimi non sarà affatto piacevole”

 

Chuuya arrossì di colpo, Dazai l’aveva appena chiamato “partner”, perché cavolo si era emozionato come una scolaretta non lo sapeva, aveva solo sentito un’improvviso calore e le guance in fiamme; era stato così felice di sentire quelle parole, non se le aspettava, o almeno, non da uno come Dazai.

 

Alla fine quei due non dissero nulla.

 

“Cazzo non abbiamo concluso niente, che rabbia” si mise ad urlare il rosso. Dazai lo osservava poco distante sorridendo,

 

“Chi ti dice che non abbiamo concluso nulla? Solo perché quei due non hanno parlato non significa che non ci abbiano fornito informazioni” Chuuya era senza parole;

 

“Per prima cosa il loro accento, penso siano originari della Russia anche se parlavano un’ottimo giapponese”

 

“Russia? Pensi che possano c’entrare in qualche modo con l’organizzazione per cui operava Rimbaud?” Domandò di getto

 

“Non è da escludere, potrebbe anche trattarsi di un’organizzazione rivale anch’essa alla ricerca di Arahabaki; e questo ci porta ad un altro importante indizio” 

 

“Cioè?”

 

“Chuuya possibile che debba fare tutto io? Be’ ovvio sono il tuo senpai all’interno della Port Mafia”

 

“Senpai? Idiota se abbiamo la stessa età”

 

“Sono più giovane di te di qualche mese tuttavia sono il tuo senpai in quanto ho più esperienza e questo non lo puoi negare”

 

“Cosa? Come diavolo fai a sapere quando faccio gli anni? Che cazzo sei uno stalker?!?”

Cavolo era nuovamente arrossito e non sapeva nemmeno lui il perché;

 

“Ho semplicemente visto la tua scheda sulla scrivania di Mori-san e mi è caduto l’occhio tutto qui, non credere che mi interessi qualcosa di te”

 

“Bene”

 

“Bene. Tuttavia, prima che tu prendessi ad urlarmi contro, stavo per spiegarti l’altro importante indizio: osserva i loro pantaloni”

 

“Eh? Che hanno di strano?!”

 

“Sotto il ginocchio; sono leggermente umidi, come se avessero attraversato un corso d’acqua poco profondo prima di raggiungere la città. Questo lo possiamo dedurre proprio dal fatto che abbiano avuto del tempo per asciugare. Inoltre, osserva il fango sotto la suola delle scarpe” Chuuya ascoltava la spiegazione completamente rapito; a volte se ne dimenticava, ma Dazai poteva far paura, aveva un’intelligenza eccezionale anche se molto spesso faceva l’idiota doveva ricordarsi di come lui stesso si era fatto incastrare. Quello spreco di bende non andava assolutamente sottovalutato.

 

“Per il momento dimentichiamoci di loro, dobbiamo trovare per primi quei documenti; scommetto che Mori-san sapeva fin dall’inizio che anche qualcun altro li stava cercando”

Chuuya era senza parole;

 

“Perché mai il Boss..” 

 

“Lasciamo perdere Mori-san ama divertirsi in questo modo, su ora seguimi, penso di aver trovato un indizio che ci potrà avvicinare a quello che stiamo cercando” il rosso roteò gli occhi, si sistemò nuovamente il cappello e lo seguì.

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Cap.3

 

 

 

“E ora perché siamo venuti in questa tavola calda stupido Dazai?!” Domandò Chuuya spazientito non appena presero posto ad uno dei tavolini vicino all’ingresso; erano seduti l’uno di fronte all’altro, a vederli sembravano solo due adolescenti non di certo pericolosi criminali; il moro sorrise alzando le spalle,

 

“La cameriera è davvero carina, vorrei proporle di morire insieme a me” la faccia che fece il rosso il quel momento fu impagabile, desiderò strozzarlo con tutto se stesso, e lo avrebbe fatto più che volentieri se non avesse saputo che gli avrebbe solo fatto un favore, quindi resistette all’impulso omicida che, guarda caso, la sola presenza di Dazai gli provocava. 

 

“Ovviamente non siamo qua solo per quello. Il cuoco, è un ex agente segreto nonché mio vecchio amico, pensavo di fargli qualche domanda riguardo ai tizi di prima” spiegò poco dopo il moro;

 

“Un giorno o l’altro mi spiegherai perché sei così fissato con la morte”

 

“Vedi che non mi ascolti mai Chuuya?! Non sono solo interessato alla morte, ho una nuova missione: compiere uno splendido suicidio insieme ad una donna bellissima”

 

“Contento tu” 

 

“Potresti essere un po’ più comprensivo”

 

“Vorrei proprio essere presente il giorno che troverai una donna disposta a morire insieme a te”

 

“Saresti geloso?” Chuuya arrossì di colpo distogliendo lo sguardo;

 

“Smettila con queste stronzate, pensiamo al caso” buttò li tentando di cambiare argomento, la conversazione lo stava mettendo a disagio, non sapeva nemmeno lui il perché ma stare insieme a Dazai era sempre fonte di emozioni disturbanti;

 

“Abbiamo ancora 15 minuti prima che Boris stacchi il turno, che ne dici se intanto ordiniamo qualcosa da mangiare?” il rosso sembrò piacevolmente sorpreso, in effetti stava iniziando ad avere un certo appetito;

 

“Grazie per aver offerto il pranzo Chuuya” esclamò con entusiasmo Dazai. Un coltello si piantò velocemente sul tavolo ad un paio di centimetri dalla mano del moro. Un giorno o l’altro avrebbe ucciso quell’idiota con le sue mani, se lo sentiva.

 

 

 

Boris ascoltò in silenzio tutte le informazioni fornitegli da Dazai. Era un uomo ormai di mezza età ma ancora di bell’aspetto; sebbene avesse lasciato da più di 10 anni i servizi segreti possedeva ancora un fisico abbastanza allenato; Chuuya fu sorpreso quando lo vide; si chiese come Dazai potesse avere contatti con individui del genere, però forse su certe cose era meglio non porsi troppe domande. Quel Boris tuttavia non gli piaceva, aveva un’aria strana e da quando si era unito a loro non faceva altro che lanciargli occhiate minacciose; se sperava d’intimidirlo si sbagliava di grosso;

 

“Penso di aver capito a chi ti riferisci Dazai-kun quando parli di questo Rimbaud, in effetti pensavamo fosse morto 8 anni fa”

 

“Aveva solo perso la memoria” si sentì in dovere di specificare Chuuya ricevendo un’occhiata glaciale da parte del russo;

 

“Tuttavia, la sua era una missione delicata nonché importante per le alte sfere europee; possono esserci più organizzazioni alla ricerca di quei documenti, Arahabaki è una preda ambita” A quelle parole Chuuya si alzò di scatto, uscendo velocemente dalla tavola calda; Boris si voltò in direzione di Dazai;

 

“È quel ragazzino vero?” Chiese;

 

“Esatto”

 

“Ha ucciso lui Rimbaud?”

 

“Direi che lo abbiamo ucciso entrambi”

 

“Quanto sono importanti per la Port Mafia quei documenti?”

 

“Direi abbastanza”

 

“Allora Dazai-kun dovete fare in fretta; più tempo passa e più il tuo amico sarà in pericolo”

 

“Quindi, secondo te, quale sarà la prossima mossa Boris? 

 

 

 

Chuuya era arrabbiato, il che non era una novità; alla fine non conosceva nulla su Rimbaud, se non quelle poche cose che l’uomo gli aveva rivelato sul suo passato prima di morire. Si tolse il cappello dalla testa e prese a rigirarselo tra le mani. In quel momento avrebbe tanto desiderato poter parlare con lui; aveva ancora così tante cose da domandargli. Non doveva finire così. In quel momento si ricordò l’attimo in cui aveva intrecciato la sua mano con quella di Dazai; tutto il suo corpo era stato scosso da una strana energia e calore, era diverso da quando l’aveva toccato la prima volta, annullandogli brevemente il suo potere durante lo scontro contro quel vecchio mafioso. Era stato un altro tipo di contatto; il suo corpo si era come mosso da solo, aveva semplicemente risposto al richiamo di Dazai e insieme erano riusciti nell’impossibile. Gli dispiaceva per Rimbaud ma non avevano avuto scelta.

 

“Mori-san aveva ragione, sei troppo buono per essere un Leader; mi chiedo se tu non sia troppo buono anche per essere un mafioso” disse Dazai comparendo dietro di lui e facendogli prendere un colpo;

 

“Idiota, ti sembrano scherzi da fare?!”

 

“Andiamo Chuuya. Ho una pista” 

 

“Ehi non sono un cane al quale puoi dare ordini”

 

“Lo so, ora muoviti, vorrei finire questa storia al più presto” il rosso lo fissò confuso;

 

“Che ti ha detto il cuoco?”

 

“Rimbaud è stato tradito dal suo partner. È probabile che gli uomini con i quali ci siamo scontrati siano ex alleati proprio di quell’uomo; e che ora stiano cercando di terminare il lavoro, sai che significa?” Chuuya sgranò gli occhi incredulo;

 

“Una volta recuperati quei documenti inizieranno a cercare Arahabaki” mormorò con un filo di voce;

 

“Esatto. Per quello dobbiamo trovarli per primi o non sarai al sicuro Chuuya”

 

“Lasciali venire, affronterò qualsiasi idiota europeo provi a catturarmi” ma bastò un’occhiata di Dazai a bloccare ogni altra inutile spavalderia;

 

“Ora sei un membro della Port Mafia; non sei solo Chuuya” il rosso si sentì nuovamente avvampare per quelle parole, nonché per l’intensità dello sguardo dell’altro;

 

“Muoviamoci allora” disse rimettendosi il cappello in testa e le mani in tasca.

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


Cap.4

 

 

 

All’inizio non avrebbe voluto dire quelle parole a Chuuya, a dir la verità non si era preparato un vero e proprio discorso; voleva solo che capisse la situazione; se ciò che gli aveva rivelato Boris era corretto, sarebbe stato il grave pericolo. Rimbaud era un dotato molto abile e potente, l’avevano sconfitto per puro caso; Dazai dubitava che gli sarebbe sempre andata così bene; il rosso era forte ma ancora molto inesperto e impulsivo; col tempo sarebbe diventato uno dei membri più forti della Port Mafia, di questo ne era certo; a prova di ciò era stato posto sotto le dirette dipendenze di Kouyou-san; però ora era solo un quindicenne inesperto. Se li avessero attaccati in gruppo dubitava che se la sarebbero cavata altrettanto bene. 

 

“Perché ho l’impressione di conoscere questa strada?” Chiese d’un tratto Chuuya guardandosi intorno.

 

“Perché ci siamo già passati, stiamo andando a casa di Rimbaud, o almeno, a quello che ne resta. Boris-san mi ha rivelato che gli ex agenti segreti nascondono sempre qualcosa nelle proprie abitazioni, anzi, molto spesso quegli edifici hanno stanze segrete o altro, dobbiamo solo trovare qualcosa che a prima vista c’è sfuggito”

 

“Tz la fai sempre facile tu”

 

“In effetti avrei dovuto pensarci prima, quale luogo poteva essere più sicuro per nascondere qualcosa se non la propria abitazione? Rimbaud non aveva amici all’interno della Port Mafia e forse proprio per via del tradimento subito in passato, non si fidava di nessuno. Se aveva qualcosa da nascondere l’unica sua opzione restava quella casa”.

 

“Che mi dici del suo partner?” Domandò improvvisamente Chuuya;

 

“Era francese, si chiamava Verlaine, Boris non mi ha detto altro e io non gli ho chiesto altro, tanto è morto; eh beato lui”

 

“Vorrei tanto che ti ammazzassi una buona volta così staremmo tutti meglio”

 

“Ti mancherei troppo”

 

“Brinderei alla tua morte”

 

“Hai quindici anni non puoi bere alcolici”

 

“Chi sei stupido Dazai mia madre? Io bevo quanto mi pare e cosa mi pare”

 

“Si sì come vuoi”

 

Erano arrivati presso i resti dell’abitazione di Rimbaud, e iniziarono subito a cercare possibili indizi tra le macerie.

 

“Pensi veramente che ci possa essere qualcosa qui?” Domandò Chuuya spostando l’ennesima asse di legno col proprio potere

 

“Già, guarda che ho appena trovato” gli mostrò Dazai allungando le braccia. Sembrava una scatola di metallo, non era molto grande, Chuuya dubitava potesse contenere i documenti che stavano cercando.

 

“È chiusa con una combinazione. Ciò significa che il suo contenuto è prezioso” il rosso lo guardò scettico;

 

“Mi sembra piccola per contenere dei documenti” Dazai sbuffò divertito;

 

“Tipico del mio cane; siamo nel XXI secolo ci sono molti modi per conservare documenti” iniziò a spiegare con fare ovvio;

 

“Può contenere una chiavetta USB, una scheda di memoria, un piccolo tablet, un cellulare, abbiamo così tante opzioni; cosa credevi che cercassimo, solo documenti cartacei?” Chuuya arrossì ma questa volta per la vergogna; non ci aveva pensato, aveva dato per scontato che stessero cercando delle carte; Dazai aveva ragione (per quanto gli costasse ammetterlo); i documenti potevano essere in forma digitale e questo rendeva probabile il fatto che si trovassero proprio in quella scatola.

 

“Da qua, userò la gravità per..”

 

“Aperta!!!” Quell’idiota era davvero insopportabile 

 

“Allora cosa contiene?” Chiese Chuuya avvicinandosi;

 

“Fermi” entrambi si voltarono, erano stati circondati da uomini armati ed alti il doppio di loro; Dazai appoggiò la scatola a terra, dopo averla richiusa di scatto; sorrise; al rosso venne solo voglia di prenderlo a pugni;

 

“Sapevo che era solo questione di tempo, Boris-san” Chuuya sgranò gli occhi sorpreso, c’era il loro informatore dietro a tutto? E quell’idiota lo sapeva? Si era ovvio, Dazai sapeva sempre tutto; era così irritante, anche se ormai ci stava facendo l’abitudine;

 

“Bravo, mi hai scoperto” disse l’ex agente segreto facendosi largo ed arrivando davanti a loro;

 

“Sapevo che il lavoro alla tavola calda era solo una copertura, inoltre ho notato un paio di lividi sul tuo avambraccio, segno che non era passato molto tempo dall’ultima volta che avevi imbracciato un fucile. Mi hai volutamente indirizzato verso la casa di Rimbaud perché tu stesso stavi cercando quei documenti. Inoltre eri troppo interessato ad Arahabaki, è stato questo il tuo errore, fare troppe domande su Chuuya” il rosso lo fissava senza parole; Boris iniziò a ridere 

 

“Ahah bravo hai fatto i compiti Dazai. Hai indovinato, la mia missione è recuperare i documenti rimasti e cercare di catturare Arahabaki o almeno l’individuo che ne ha i poteri. Rimbaud è stato un incompetente a perdere contro due ragazzini; ma d’altronde era sempre stato tenero, io non ci andrò così leggero” Chuuya sorrise;

 

“Non te lo stavamo chiedendo e ora preparati vecchio, non credere che mi farò catturare così facilmente”

 

“Fuoco”

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


Cap.5

 

 

 

In pochi secondi grazie alla sua abilità Chuuya aveva sconfitto quasi tutti gli uomini che li avevano circondati, anche Dazai aveva recuperato una pistola e aveva sparato qualche colpo ma era stato il rosso come al solito a scatenarsi saltando ovunque e atterrando più nemici. Boris intanto si era allontanato e aveva osservato il combattimento. Dazai non lo aveva perso di vista; sapeva che quell’uomo nascondeva qualcosa, probabilmente aveva una qualche abilità, non dovevano sottovalutarlo, dovevano elaborare una strategia e poi attaccarlo...

 

“E ora brutto cuoco da strapazzo tocca a te” come non detto; Chuuya si era appena gettato contro l’uomo, era sempre il solito. Fu allora che Boris attivò il suo potere: il rosso cadde a terra all’improvviso come se qualcosa di pesante lo stesse schiacciando;

 

“Ahah questa è la mia abilita moccioso, posso manipolare il peso di coloro che entrano nel raggio di qualche metro da me, ora il tuo amichetto è schiacciato dal suo stesso corpo, neanche la gravità può fare qualcosa in questo caso” Dazai assorbì quell’informazione e si mise a pensare; il potere di Boris era davvero incredibile, be’ d’altronde era pur sempre un agente segreto, non poteva aspettarsi altrimenti.

 

“Chuuya, riesci per caso a toglierti le mani dalle tasche?” Si mise ad urlare. Il rosso a fatica aprì un occhio, stupido di un Dazai, quando avrebbe imparato che non doveva dargli ordini?!? In preda alla rabbia e ad altri sentimenti che in quel momento non voleva analizzare, Chuuya liberò pian piano le mani.

Boris ne rimase sorpreso, quel ragazzino si stava rialzando, come mai il suo potere non sembrava avere più effetto?!? In pochi minuti il rosso fu davanti a lui e lo atterrò con un potente calcio. Dazai raggiunse velocemente Boris e lo toccò ad un braccio prima di sparargli ad una gamba.

 

“Bene, ora risponderai a qualche domanda e poi vedremo se lascarti andare” iniziò a dire il moro quando venne interrotto da qualcosa che era appena stato lanciato nella sua direzione; si voltò, Chuuya stava ancora manipolando la gravità intorno a lui; sembrava come se avesse perso il controllo;

 

“Ma che diavolo? Chuuya riprenditi non serve più il tuo potere!” Si mise ad urlare ma il rosso sembrava non sentirlo; a quel punto Boris si mise a ridere;

 

“Ahah quello è Arahabaki!! Non è umano, non puoi controllarlo, prima o poi quel demone distruggerà tutto, e sarà la fine” Dazai gli sparò all’altra gamba senza esitazione. Poi si diresse verso Chuuya che sembrava come posseduto; schivò a fatica pezzi di legno ed altri materiali che quel piccolo idiota si ostinava a lanciargli contro, fino a quando lo raggiunse e prese per un polso; finalmente la sua abilità d’annullamento fece effetto;

 

“Va tutto bene Chuuya” disse, mentre l’altro gli cadde praticamente addosso senza energie, svenendo subito dopo.

 

Boris intanto continuava a ridere sebbene il dolore ad entrambe le gambe fosse insopportabile;

 

“È un fottuto mostro, anche se ammazzate me altri verranno a cercalo; Verlaine verrà a cercarlo” a quel nome Dazai si fece più attento; voltandosi nella sua direzione;

 

“Non è morto?”

 

“Il suo corpo non è mai stato ritrovato e nel nostro ambiente può significare solo una cosa” il moro non poté fare altro che annuire; dannazione se il partner di Rimbaud era ancora vivo Chuuya non era al sicuro, avrebbe dovuto trovarlo prima che fosse lui ad arrivare a loro; cazzo. Mise delicatamente Chuuya a terra prima di tornare a dedicare tutta la sua attenzione a Boris, doveva fare in fretta, aveva danneggiato un’arteria, presto sarebbe morto dissanguato, non poteva permettersi di perdere altro tempo;

 

“Mi occuperò di Verlaine quando sarà il momento, ora dimmi è lui che vi ha mandato?” L’uomo sorrise sputando un po’ di sangue;

 

“Non dirò nulla, non sono un traditore. Ma ti darò un piccolo avvertimento: la Port Mafia dovrebbe consegnare Arahabaki, non siete in grado di contenere un tale potere e come hai visto tu stesso nemmeno quel moccioso lo è, verrà il giorno in cui lui stesso finirà con l’essere divorato” Dazai sorrise;

 

“Lui forse no ma io si. La mia abilità d’annullamento è assoluta, finché sarò al suo fianco Chuuya sarà sempre in grado di tornare in sé, e col tempo sono certo che imparerà a controllare la sua abilità” 

 

“Sei solo un moccioso arrogante e ingenuo, non vorrai passare tutta la vita a proteggerlo?!” Dazai decise che ne aveva abbastanza, caricò la pistola e lo colpì al volto. Si voltò verso Chuuya ancora a terra privo di sensi e se lo caricò in braccio; in quel momento desiderò solo che quel moccioso irascibile fosse al sicuro; avrebbe ammazzato Verlaine e chiunque si sarebbe messo sulla sua strada; Chuuya era un essere umano non un’arma da utilizzare per qualche scopo. Recuperò anche la valigetta di metallo ed il suo contenuto poi si diresse verso il Quartier Generale.

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Capitolo 6
*** Cap.6 ***


Cap.6

 

 

 

Quando riprese i sensi Chuuya era nel suo letto, nell’appartamento che la Port Mafia gli aveva messo a disposizione da quando si era unito a loro. Kouyou era accanto a lui e lo osservava con sollievo; 

 

“Che diavolo è successo? Perché sono qui? Dazai? Cosa ne è stato di quell’idiota?! E la missione?” La donna sorrise compostamente;

 

“Ti sei appena ripreso e pensi subito a lui?” Chuuya non poté evitare di arrossire abbassando lo sguardo, be’ il volto di Dazai e le sue braccia che lo afferravano, erano l’ultima cosa che ricordava; era perfettamente normale che avesse pensato a lui..

 

“Sei svenuto dopo aver utilizzato la tua abilità. Dazai-kun ti ha riportato al Quartier Generale. A quanto ne so avete completato la missione con successo” a quelle parole Chuuya si alzò di scatto dal letto;

 

“Dove stai andando? Dovresti riposare!!” Ma il ragazzo era già corso via.

 

Entrò velocemente nelle stanze del Boss e lo trovò intento a conversare amabilmente con Dazai;

 

“Chuuya-kun vedo che ti sei ripreso” concluse; Dazai invece sbuffò 

 

“Si è addormentato come il moccioso che è; ho dovuto portarlo fino qua in braccio, come minimo mi devi un favore tappetto” 

 

“Come?!?”

 

“Basta litigare voi due. Bene, ora che siete entrambi presenti vorrei farvi i complimenti: la missione si è conclusa positivamente avete recuperato i documenti mancanti che vanno a sommarsi agli altri già in nostro possesso”

 

“Cosa conteneva quella scatola alla fine?” Domandò Chuuya non riuscendo a frenare la curiosità;

 

“Una chiavetta USB che conteneva a sua volta un file criptato; Dazai-kun ha appena finito di decodificarlo” rispose tranquillamente il Boss;

 

“Quindi brutto idiota, tu sai cosa c’è scritto in quei file?”

 

“Dazai-kun ha il divieto di divulgare informazioni. Quando sarai diventato un dirigente Chuuya-kun potrai sapere tutto anche tu” il rosso sbuffò contrariato; odiava sentirsi inferiore a Dazai, avevano la stessa età eppure perché trattavano solo lui come un bambino?!

 

“Inoltre ho un’ulteriore notizia da comunicarvi” proseguì gioioso il boss; entrambi i ragazzi si voltarono a fissarlo;

 

“Ho deciso che d’ora in avanti lavorerete sempre in coppia non è grandioso?!?” 

 

 

 

 

“Penso di aver intuito il tuo piano” disse Kouyou avvicinandosi lentamente a Mori; l’uomo le sorrise; tornando a fissare la città dalle ampie vetrate del suo studio; i ragazzi erano appena stati congedati.

 

“A si?”

 

“Chuuya-kun ha un potere distruttivo immenso ma quando si scatena perde il controllo e diventa schiavo della gravità, l’abilità d’annullamento di Dazai è l’unica contro misura, l’unica sua possibilità di sopravvivere” ammise tristemente la donna fissando fuori dalla finestra e mettendosi di fianco a lui;

 

“Precisamente; le informazioni contenute in quei file si sono rivelate molto utili, un giorno quel due saranno i nostri agenti migliori; la nostra punta di diamante; nessuno potrà competere con loro”

 

“Come eravate lei e Fukuzawa?” Domandò la donna per poi pentirsene; Mori non si scompose minimamente sebbene sentire quel nome l’avesse leggermente scosso; riportando alla mente spiacevoli ricordi;

 

“Esattamente”.

 

 

 

 

“Lavorare in coppia con te?! Per sempre?!! Preferivo essere catturato da Boris!!” Ammise Chuuya sconsolato mentre si stava dirigendo a passo di marcia nelle sue stanze. Seguito a ruota da Dazai che condivideva il suo stesso stato d’animo.

 

“Guarda che per me è lo stesso, avrei preferito una bella ragazza con la quale morire coraggiosamente in missione; invece mi sei toccato tu, un moccioso che sviene alla prima occasione!!” 

 

“Ehi, non l’ho fatto apposta, non so cosa mi sia successo ok? È la prima volta che mi capita!!” Ammise controvoglia e arrossendo subito dopo; non voleva ammettere le proprie debolezze; non davanti a Dazai.

 

“Hai solo aumentato la densità della gravità intorno a te e hai perso il controllo, i gravitoni hanno iniziato a consumarti, se non fossi intervenuto saresti morto” Chuuya si bloccò e lo fissò a bocca aperta; non si aspettava quella spiegazione.

 

“C’era scritto questo in quei file? È questo il mio vero potere?”

 

“Qualcosa del genere, ma non preoccuparti”

 

“Stavo per crepare come posso non preoccuparmi?!?”

 

“Sarò sempre al tuo fianco per evitarlo” rispose tranquillamente; Chuuya non poté evitare d’avvampare, quanto cazzo erano equivoche quelle parole?! E perché ora quell’idiota lo stava guardando in quel modo?! 

 

“Vaffanculo Dazai, ti odio” urlò entrando nelle sue stanze e sbattendo la porta.

 

“Già, anche io” ammise l’altro sorridendo, toccandosi leggermente le labbra.

 

 

 

 

Qualche ora prima..

 

Dazai aveva appena steso Chuuya sul letto. Kouyou fissava entrambi preoccupata; avevano solo qualche graffio ma la camicia del moro era sporca di sangue e il più piccolo era svenuto, come poteva essere andato tutto bene? Erano solo dei ragazzini; Mori-san non doveva lasciarli andare da soli,

 

“Dazai-kun...” provò a dire; ma il ragazzo le sorrise,

 

“Va tutto bene non preoccuparti; ha solo esagerato, si sveglierà presto; potresti andare ad avvisare il boss? Qui finisco io” la donna lo fissò sospettosa per qualche minuto; c’era qualcosa in quel ragazzo che la terrorizzava; rivedeva in lui un giovane Mori, sapeva che non poteva sottovalutarlo ma nemmeno rifiutarsi di fare come gli era stato detto; sebbene avesse solo 15 anni, Dazai era uno degli agenti più potenti e temuti all’interno della Port Mafia; nonché braccio destro dello stesso boss.

 

“Certo” mormorò congedandosi, lanciando un’ultima occhiata apprensiva a Chuuya.

 

Dazai si assicurò che la donna fosse uscita poi adagiò con cura il rosso sotto le coperte, gli tolse il cappello di testa e lo appoggiò con delicatezza sul comodino. Si prese qualche minuto a fissarlo, controllando anche che respirasse ancora. Così assopito Chuuya sembrava più giovane della sua età, gli ricordava un bambino; non era di certo il mostro che Rimbaud, Boris e tutti quei pazzi credevano che fosse; era un essere umano, anzi era forse la persona più umana che conoscesse. Il rosso si girò piano andandogli inconsciamente incontro; Dazai sorrise; decise in quel momento che lo avrebbe protetto. Lui sapeva bene cosa significasse venir sfruttati per i propri poteri; a lui capitava sempre, ma gli andava bene così; si era unito alla Port Mafia per un motivo; per Chuuya però era diverso, sapeva quanto per lui fosse importante sentirsi apprezzato come essere umano, dopo aver passato 8 anni credendo di essere solo un mostro. Si avvicinò di più a lui, non resistette e poggiò le labbra sulle sue. Fu un tocco lieve, delicato e durò meno di un secondo. Non significava nulla, o almeno, per il momento non voleva indagare troppo su cosa quel gesto potesse significare; forse che sotto sotto, Chuuya gli piaceva. In quel momento il rosso gli ricordava tanto la bella addormentata; sarebbe stato un peccato non sfruttare quell’occasione, chissà quando gli sarebbe ricapitato.

 

“Riposa ora, Partner” disse prima di andarsene e chiudere la porta. Un sorriso sulle labbra.

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