La rivolta degli umani

di lmpaoli94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La luce della speranza ***
Capitolo 2: *** Sacrificio e libertà ***
Capitolo 3: *** L'attacco delle macchine ***
Capitolo 4: *** Faccia a faccia con il nemico ***



Capitolo 1
*** La luce della speranza ***


Da molti anni sul Pianeta Terra non si vedeva più la luce del giorno.
Le macchine e i robot avevano trovato un mezzo per oscurare il sole e distruggere i cibi della Terra che gli esseri umani usavano per sopravvivere.
«Questo sarà il colpo di grazia che daremo alla specie umana» fece un guardiano fissando con sguardo truce i prigionieri che venivano torturati nello squallore della società attuale.
L’intero mondo era cambiato per sempre.
Tutto per colpa della tecnologia e della pazzia dell’essere umano.
Ma alcuni di loro, da quando erano nati, continuavano a combattere la società del futuro con mezzi di conquista.
«Quando tutti voi esseri umani avrete cessato di esistere, comincerà una nuova era per noi macchine. È solo questione di tempo…»
«Non finché la luce della speranza sarà nei nostri cuori» replicò un prigioniero.
«Silenzio! Chi ti ha dato il permesso di parlare?!» tuonò la guardia frustando l’umano < Voi essere umani non potete nulla contro di noi… Siete destinati ad estinguervi per sempre. >
Nel sentire quelle parole, un giovane ragazzo con la faccia sfregiata decise di non controbattere ulteriormente per non cacciarsi in guai seri.
 
 
I giorni sembravano interminabili in prigione.
Nel momenti in cui gli esseri umani non venivano torturati, venivano messi in carceri strettissime.
< Non possiamo continuare a vivere in questo modo > fece un uomo alto di circa cinquant’anni.
< Abbassa la voce. Vuoi che ci sentano? >
< Chris, tu sei il figlio di un famoso guerriero che ha dato anima e corpo per riportare gli esseri umani nel posto che meritano… Perché non fai niente per tirarci fuori da questa situazione? >
< Perché non è ancora arrivato il momento adatto, Francis. >
< Faresti prima a dire che non sei come tuo padre. Lui era un tipo coraggioso che non si fermava dinanzi a nulla… Mentre su sei un inutile rifiuto di quei robot senza cervelli. >
Indignato, Chris si alzò in piedi per ritrovarsi faccia a faccia contro chi l’aveva offeso.
< Hai ragione a dire che mio padre era un ottimo guerriero… Ma non ti scordare che la sua imprudenza gli è costata molto cara… E poi, chi non vuole essere con le mie idee, che si vada a farsi fottere. >
< Lo capisci che non ce la faccio più a rimanere rinchiuso qua dentro? >
< Che cosa pensi?! Che gli altri vogliono rimanere rinchiusi in questa topaia in attesa di essere torturati e uccisi?! > gridò il giovane uomo prendendolo per il collo della camicia < Sto soffrendo come voi. Anch’io non sopporto vedere tutto questo. Mi ribolle il sangue… La nostra razza rischia di estinguersi ogni giorno che passa… Ma in questo momento siamo impotenti. >
< Che cosa dobbiamo fare a parte aspettare? >
< Ancora non lo so con precisione… Devo riflettere sul da farsi. >
< E’ da più di tre mesi che siamo rinchiusi qua dentro e non fai altro che pensare > rispose Francis spazientito.
< Te l’ho appena detto, Francis > replicò Chris lanciandogli uno sguardo pieno di collera.
< Ho capito. Starò buono e aspetterò il momento opportuno… A meno che non venga ucciso prima. >
< Ti faccio una promessa, Francis: a costo della mia vita, non permetterò mai che i robot ti facciano del male. >
< Non fare promesse che non puoi mantenere. >
< Fidati. Non sono mai venuto meno alla parola data > replicò il giovane ragazzo dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
< Lo sai, Chris? In questo momento mi ricordi molto tuo padre.>
< Devi capire una cosa: io non sono come lui. Anche se lui era mio padre… >
< Ma nel modo di fare e nelle parole sei proprio come lui. >
< Tu non l’hai mai conosciuta ma io sono come mia madre, Francis. Forte, pacata e determinata. Un ottimo mix, te l’assicuro. >
< Ahahah se lo dici tu. >
< Adesso basta parlare! > tuonò la guardia che era impegnata a fare la ronda nella parte sud della prigione di massima sicurezza.
< Chris, risalire questo labirinto sarà un’impresa ardua. >
< Francis, ricordati che tutte le imprese sono difficili ma non impossibili. >
< Spero solo che se usciremo da qui, possa servire a qualcosa. >
< Solo il tempo lo dirà per noi… Ma adesso basta parlare. Non ho voglia di finire in cella di punizione come qualche giorno fa’. >
< E’ davvero terribile tutto questo… >
< Allora? Vi avverto che non lo dirò una seconda volta > mormorò minacciosa la guardia.
replicò Chris mettendosi in disparte senza venire disturbato da nessuno.
 
 
La cattura degli esseri umani proseguiva ininterrottamente.
Venivano arrestati con l’accusa di essere un peso per la società tecnologica e robotica.
< Questo scempio deve assolutamente finire > fece una ragazza che alloggiava nella solita prigione del giovane ragazzo sfregiato.
< La nostra speranza risiede in Chris > fece Francis.
< Ogni nuova idea per evadere è ben accetta > rispose Chris.
< Francis ha ragione. Siamo tutti legati a te. >
< Uscire da questo posto è quasi impossibile. Le guardie controllano a vista ogni singolo perimetro di questa prigione… E come se non bastasse, siamo relegati nelle profondità dell’edificio sotterraneo. >
< Quindi secondo te è più probabile morire qua dentro che riuscire ad evadere, giusto? >
< Purtroppo è questa la realtà dei fatti, Francis. >
< Ci vorrebbe qualcuno che nel settore nord, est e ovest ci potesse aiutare… >
< Non è così facile, Liza. >
< Ogni giorno che passa mi sembra di impazzire sempre di più! > gridò Francis facendosi sentire dalle altre guardie.
< Adesso basta, prigioniero 28009. Ti avevamo avvertito. Adesso verrai con noi. >
Spaventato, Francis cercò di rifugiarsi dietro gli altri prigionieri.
Ma fu tutto inutile.
Le macchine lo trascinarono con la forza fuori dalla cella e nemmeno Chris poté fare qualcosa per fermare tutto questo.
< Resisti, Francis! >
< Aiutami, Chris. Queste macchine mi vogliono uccidere! >
< Il tuo futuro è segnato, prigioniero 28009. >
< Che cosa vorreste dire? > domandò spaventato Francis.
< Presto lo vedrai con i tuoi occhi > replicò la guardia stordendolo con un raggio paralizzante.
 
 
Chris non era mai stato così nervoso.
< Fatemi uscire immediatamente da qui! > continuava a gridare mentre dava calci e pugni alla cella.
< E’ inutile, Chris. Moriremo qua dentro. >
< No, Liza. Non è finita finché siamo in vita! >
< Avevi anche promesso che avresti protetto Francis anche a costo della vita. >
< Non è colpa mia se quello stupido si è fatto imprigionare così ingenuamente. >
< Le macchine sanno di avere il coltello dalla parte del manico… Ormai la nostra razza è finita. Mettitelo bene in testa prima di ricevere una sonora batosta. >
Ma Chris era un tipo testardo.
Non conosceva la parola sconfitta.
Per lui esisteva solo la libertà e la voglia di combattere con le sue uniche forze.
< Devo raggiungere Francis in cella di isolamento. Non posso sopportarlo di non vederlo qui con noi. >
< Credimi, Chris. Non so se a quest’ora Francis è ancora in vita… >
< Non lo dire nemmeno per scherzo, Liza. >
< E’ la realtà dei fatti! >
< La volete finire là dentro? Oppure volete essere puniti come il vostro amico? >
Chris fissava la macchina come segno di sfida.
< Stupido rottame, ma chi ti credi di essere? >
< Come mi hai chiamato? >
< Rottame. Perché è quello che sei. >
< Non osare sfidarmi, prigioniero 27897. Lo sai che condanna ti aspetta… >
< Non me ne frega niente. L’importante è distruggere il vostro potere e la vostra sottomissione. >
< E credi di farcela da solo? >
< Non sono da solo… Noi esseri umani disponiamo di una cosa essenziale che voi macchine non avete: i sentimenti e l’intelligenza. >
< Sentimenti e intelligenza dici? Guardate dove vi hanno portato queste stupide emozioni. Siete relegati come esseri infimi e miserabili. >
< Vediamo se davvero è così come dici tu, razza di macchina arrugginita. >
< Osi sfidarmi? >
< Ci puoi scommettere. >
Inorridito dalle parole dell’uomo, la macchina entrò dentro la cella di Chris per uccidere lui e tutti gli altri prigionieri.
< Prenditela con me! Gli altri non centrano nulla. >
< E’ qui che ti sbagli. Tu sei uguale a tutti gli altri. >
Dopo essere riuscito a schivare ogni singolo attacco della macchina, Chris notò che aveva distrutto l’intera prigione.
Durante il combattimento tra Chris e la macchina, gli altri prigionieri riuscirono ad evadere.
< Dove credete di andare?! > tuonò la guardia.
< Hai visto che cosa hai fatto? >
< Maledetto. La pagherai molto cara. >
< No, stupido rottame. Sei tu che farai una brutta fine quando i tuoi superiori ti trasformeranno in latta arrugginita buono solo per la discarica. >
Offeso dalle parole dell’uomo, la macchina andò in tilt, cominciando ad emanare scintille.
Prima che potesse definitivamente esplodere, Chris riuscì ad evadere insieme a Liza e a risalire i settori della prigione di massima sicurezza.

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Capitolo 2
*** Sacrificio e libertà ***


< E’ stato più facile di quanto pensassi > fece Chris tirando un sospiro di sollievo < Se solo ci avessi provato prima… >
< Adesso non abbiamo tempo da perdere, Chris. Dobbiamo scoprire dove è rinchiuso Francis. >
< Sì, hai ragione. >
Subito dopo l’evasione degli umani, le guardie cominciarono a sbarrare i livelli della prigione per impedirgli la fuga.
< Siamo in trappola, Chris. Le macchine sono troppe. >
Ma la speranza era l’ultima a morire.
Una coppia di due ragazze provenienti dal piano di sopra, riuscì a liberare i passaggi occupati dalle macchine.
< Grazie tante, ragazze > disse Chris facendogli l’occhiolino come segno d’intesa.
< Figuratevi > rispose una di loro < Dobbiamo ritrovarsi al piano nord della prigione prima che le macchine ci seppelliscano qua sotto. >
Una moltitudine di guardie, riuscì a bloccare e ad uccidere alcuni esseri umani nel versante est della prigione.
< Qui non c’è via di fuga > fece Liza a Chris.
< Dobbiamo passare in tutte le maniere, altrimenti siamo perduti. >
< Ma così rischieremo di morire sul serio! >
< Liza, hai un’idea migliore? >
< Adesso calmatevi voi due. Litigare non servirà a niente. >
Mentre la battaglia per la liberazione degli esseri umani continuava a infuriare, un terremoto improvviso scosse l’intera prigione.
< Questo è opera dei robot che controllano la prigione > fece Chris < Vogliono seppellirci qua sotto. >
< Accidenti! Questa non ci voleva! >
< Non c’è tempo da perdere. Dobbiamo cercare al più presto un rifugio. >
< E dove pensi di trovarlo, Destiny? >
< Non lo so, Ellie. >
I quattro ragazzi stavano per avere una crisi di nervi che non li stava aiutando.
Ci volle un’idea dell’ultimo secondo di Chris per salvare una situazione disperata.
< Adesso che ci penso, c’è un passaggio segreto che usano espressamente le guardie di questa prigione per raggiungere velocemente il piano terra e i sotterranei. >
< Allora cosa stiamo aspettando? Andiamoci immediatamente! > gridò spazientita Liza.
< Però dobbiamo recarci nel livello più profondo della prigione. >
< E qual è il problema? >
< Il problema potrebbe essere che il passaggio sia chiuso o inaccessibile. >
< E come facciamo a saperlo senza incorrere in un viaggio a vuoto? > domandò una della ragazze.
< Dovete conoscere la prigione come la conosco io. >
Una voce alle loro spalle mise in allarme i quattro ragazzi.
Ma quando Chris e Liza lo riconobbero, poterono tirare in sospiro di sollievo.
< Francis! Sei libero! > esclamò Chris sorpreso ed entusiasta.
< E’ una lunga storia… Ma quando saremo fuori di qua, sarò felice nel raccontarvela. >
In un’altra occasione, Liza e Chris avrebbero festeggiato il ritorno di un loro amico.
Ma non c’era tempo da perdere.
La terra continuava a tremare incessantemente e c’era pericolo di crolli improvvisi.
< Scusa una domanda, Francis… >
< Cosa c’è, Liza? >
< Da quando in qua conosci questa prigione? >
La domanda della ragazza fu come se colse impreparato il giovane ragazzo.
Sembrava che non sapesse cosa rispondere.
< Da quando sono rinchiuso qua dentro, ho avuto modo di tenere d’occhio gli spostamenti delle guardie di questa prigione. >
Dallo sguardo e dalle parole di Francis, Chris notò che il suo amico stava mentendo.
< Questo mi sembra molto difficile, amico mio… >
< Perché dici questo, Chris? >
< Perché sei stato rinchiuso qua dentro solo da pochi giorni… Mi sembra impossibile che tu abbia imparato i passaggi segreti che costituiscano questa prigione. >
Francis rimase impietrito dalle parole del suo amico.
< Cosa c’è Chris? Non ti fidi di me? >
Ma purtroppo non c’era tempo per pensare a questa situazione.
Le guardie della prigione erano alle loro spalle.
< Fermatevi o vi uccideremo senza pietà! >
Dinanzi ai quattro ragazzi si presentavano due possibilità: ascoltare Francis o morire uccisi dalle macchine.
< Guidaci fuori da qui, Francis > replicò Chris schivando i raggi paralizzanti delle guardie e proteggendo le tre ragazze.
< Saggia decisione, Chris… Avanti, venite con me > fece Francis portando Chris e le tre ragazze nel punto più basso della prigione.
 
 
L’ultimo livello della prigione era molto buio e stretto.
< Non avrei mai ripensato di ritornare qua sotto così presto > fece Chris con tono serio.
< Presto saremo tutti liberi, Chris. E questa prigione, sarà per tutti noi solo un brutto ricordo > replicò Francis dando coraggio al suo amico.
< Spero che tu abbia ragione. >
Dopo aver camminato per minuti che sembravano interminabili, i cinque ragazzi si ritrovarono dinanzi ad un portale completamente rivestito di un acciaio resistentissimo.
«E adesso? Che cosa facciamo?» domandò Liza.
Nessuno di noi riusciva a trovare una risposta, nemmeno Francis.
«Francis, sei sicuro che questa sia la direzione giusta?»
«Mi dispiace Chris, ma tu e le ragazze non uscirete mai vivi da qui.»
Dietro di loro, una fila di guardie li aveva bloccati.
Erano in trappola.
«Maledetto! Sapevo di non potermi fidare di te!» tuonò Chris.
«Purtroppo è questa la fine che faranno tutti gli esseri umani» replicò Francis con disprezzo.
«Non finché sarò vivo io.»
Mentre stava schivando i raggi laser che le macchine gli stavano lanciando, Chris riuscì a manomettere le macchine che volevano farlo fuori.
«Francis, mi dispiace tanto… Ma il tuo tradimento non rimarrà impunito.»
Chris, con le sue abilità tecnologiche, adesso stava comandando le macchine.
«Fermati, Chris!» tuonò Liza.
«Liza, che cosa vuoi?»
«Davvero uccideresti un essere umano?»
«Lui mi ha tradito, Liza… Ed i traditori devono morire…»
Non c’era niente che avrebbe fatto ragionare Chris.
La lealtà contava troppo per lui.
Anche se a morire doveva essere una persona.
Dopo aver comandato le guardie ed averle distrutte tra di loro, Chris e le tre ragazze riuscirono a sfondare il portone d’acciaio e a continuare il loro percorso di liberazione.
Più tardi, i quattro ragazzi si ritrovarono all’esterno della prigione.
Avevano il fiato corso per la corsa e per l’adrenalina che gli circolava nelle vene.
Ma finalmente erano liberi.
Liberi dall’oppressione delle macchine.
«È finita, ragazzi…» fece Destiny crollando a terra per la stanchezza.
«Già. Non l’avrei mai creduto…» disse Ellie.
«Ragazze, purtroppo il nostro compito non è ancora finito qua…»
«Che intendi dire?»
«Dobbiamo radunare più esseri umani possibili se vogliamo distruggere per sempre la tecnologia e la tirannia delle macchine.»
«Non potremmo mai farlo se tu uccidi anche i traditori» ribatté Liza indignata.
«Invece di arrabbiarti con me, dovresti solo ringraziarmi.»
«Francis era un amico! Come hai potuto non capire che gli avevano fatto il lavaggio del cervello?!»
«Per il nostro bene, ho dovuto agire. Senza pensare alle conseguenze.»
«Sei un mostro, Chris… Uccidi le persone a piacimento.»
«Liza, ti prego. Non rendermi le cose ancora più difficile» rispose Chris cercando il perdono della ragazza.
«Lasciami in pace! Ho bisogno di stare da sola» gridò la ragazza scoppiando in lacrime prima di correre verso il deserto che ricopriva tutta l’area circostante.
 
 
Il quartier generale fu subito avvertito della fuga degli esseri umani.
«Direttore, abbiamo individuato i fuggiaschi della prigione.»
Dopo aver analizzato le foto, il direttore della prigione non perse tempo per agire.
«Trovateli immediatamente e portateli qui da me… Questi quattro esseri umani potranno un giorno tornarmi molto comodo…»

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Capitolo 3
*** L'attacco delle macchine ***


«Siamo completamente in mezzo al deserto senza una meta precisa» fece Liza con i nervi a fior di pelle.
«Almeno siamo lontani da quelli macchine assassine» rispose Chris con tono pacato.
«Se volevi farci morire di sete e di fame, avresti potuto farci rimanere in prigione.»
L’amicizia che contraddistingueva Liza e Chris erano ai minimi termini.
«Sai cosa ti dico? Sei libera di tornare indietro, se vuoi. Ma io non mi arrendo. Fonderò un gruppo con o senza di te e libereremo la razza umana dall’oppressione delle macchine e della tecnologia.»
«Il tuo sogno è irrealizzabile, Chris. E tu lo sai meglio di me.»
«E tu che diavolo ne vuoi sapere?!»
«Adesso basta. Tutti e due» fece Destiny separando i due litiganti «Litigare ci porterà dritti alla distruzione.»
«Non è colpa mia…»
«Se siamo qui, è perché ti stiamo seguendo.»
«Allora non mi hai sentito…»
«Smettetela ho detto!... Liza, tu conosci Chris meglio di me… Davvero non possiamo fidarci?»
«Dopo che ha fatto uccidere così malamente Francis, mi risulta molto difficile.»
«Lui era cambiato, Liza! Era diventato come uno di loro!»
«Ne eri veramente certo?»
«È molto difficile che io mi sbagli…»
Nel mentre i quattro ragazzi stavano discutendo tra di loro, un’orda di macchina si stava avvicinando sempre di più a loro.
«Dobbiamo nasconderci!» fece Ellie attirando la loro attenzione.
Vicino a loro non c’era nessun tipo di nascondiglio.
Per evitare di essere visti, dovettero nascondersi dietro le dune.
< Secondo voi dove staranno andando? > domandò Destiny.
< Se non ricordo male, non molto lontano da qui c’è il loro quartier generale. >
< Sapranno della nostra fuga? >
< Con molta probabilità, loro sanno già che noi siamo fuggiti > spiegò Chris < Si staranno riorganizzando per catturarci e torturarci senza pietà. >
< Non voglio nemmeno pensarci… >
< Dobbiamo oltrepassare al più presto questa zona desertica per raggiungere gli altri esseri umani nascosti a nord. >
< Perché raggiungere gli altri? >
< Te l’ho spiegato prima, Liza. Perché non riesci a capire? >
< Ne ho abbastanza delle tue false speranze, Chris. >
< False speranze o no, è l’unico modo per contrastare la loro oppressione e distruggerli con le nostre forze. >
< Tutto questo è puramente surreale. >
< Ascoltami bene… Te lo dirò un’altra volta: se non vuoi rimanere con me, sei libera di andartene dove vuoi. >
< Giuro che se non la smettete di litigare, vi strozzo con le mie mani > fece Destiny con sguardo furente.
< Chris, secondo te quanto può mancare per lasciare il deserto? >
< Non so dirtelo con precisione, Ellie. Ma sicuramente siamo ancora lontani dal loro rifugio. >
< Se non ho visto male, questa zona è pattugliata a vista dalle macchine. >
< E’ vero… Ma non possiamo rimanere nascosti e fermi nel solito punto per chissà quanto tempo. Dobbiamo rischiare. >
< Il rischio è proprio il tuo mestiere… >
< Destiny, se in tutta la mia vita non avessi rischiato, non sarei qui con voi in questo momento. >
< Già. E non ci troveremo in pericolo di venire paralizzati o uccisi da quei rottami. >
< Di quello che vuoi, Liza. Ormai con te ci ho perso le speranze. >
Appena il gruppo di macchine cessò di passare nel deserto, i quattro ragazzi si incamminarono verso nord.
Il sole stava picchiano sempre più forte.
< Questi raggi solari ci prosciugheranno tutte le energie > si lamentò Ellie < Dobbiamo trovare subito una sorgente d’acqua. >
< Non ce ne sono nelle vicinanze. >
< Che cosa? Vuol dire che moriremo di sete?! >
< Smettila di parlare e procedi > fece Chris brontolando Liza.
< Basta. Non ce la faccio più > mormorò Destiny stramazzando a terra senza forze.
< Destiny, devi resistere. Per il bene di tutti no i> disse Chris cercando di fargli riprendere i sensi.
< Andate avanti senza di me… >
< Non ci pensare nemmeno! > sbraitò Liza < Non farai la stessa fine di Francis. >
< Ormai sono diventata un peso. Non riesco a muovere un solo passo… A meno che voi non abbiate un po’ d’acqua con voi. >
Ma nessuno dei tre disponeva di ciò.
< Se non riesci nemmeno a muoverti, ti porterò in spalla. >
Chris, con tutte le energie che disponeva, prese il braccio di Destiny per sorreggerla.
< Smettila, Chris. Sono troppo pesante. >
< Non m’interessa. Non ti lascerò morire in questo modo. >
Nel mentre i quattro ragazzi continuavano a camminare nel deserto, si avvicinarono ad un palazzo imponente.
< Quello deve essere il quartier generale > disse Chris < Dobbiamo allontanarci subito da qui prima che ci vedano. >
Ma i quattro fuggitivi non riuscirono ad andare lontano.
Migliaia e migliaia di macchina si stavano avvicinando a loro con l’intento di catturarli.
< Sono troppo veloci! Non riusciremo a seminarli! > gridò disperata Ellie.
In quel momento, credevano di non avere nessuna speranza.
Ma non poterono immaginare che quelle macchina erano comandate da un gruppo di ribelli.
< Chi siete voi? > domandò un uomo con il viso coperto.
< Siamo dei poveri esseri umani che stanno camminando per ore e ore in questo deserto > spiegò Chris con voce flebile.
< Da dove venite? >
< Siamo fuggite dal carcere di massima sicurezza. Dobbiamo raggiungere il rifugio fuori dal deserto. >
L’uomo misterioso sembrava non credere alle parole di Chris.
< Voi sareste i famosi quattro ragazzi che sono riusciti ad evadere da quel posto? >
< Sì… Ma adesso rischiamo di morire di sete e di fame. Se voi vorreste aiutarci, noi… >
Ma Chris non riuscì a continuare.
Come anche le tre ragazze, era rimasto senza energie, svenendo sotto gli occhi dell’uomo misterioso.
 
 
Quando riaprì gli occhi, Chris non riusciva a capire dove si potesse trovare.
Dinanzi a lui, riusciva a vedere una grotta enorme illuminata da alcuni flebili fuochi.
< Finalmente ti sei svegliato > fece una voce nelle vicinanze.
< Come… >
< Il mio nome è Greg. Benvenuto nel rifugio. >
Chris non riusciva a credere alle sue orecchie.
Miracolosamente, era stato trasportato fino a destinazione.
< Dove… dove sono le altre? >
< Vuoi dire quelle splendide ragazze? In questo momento non ne ho la più pallida idea, però si sono risvegliate molto prima di te e si stanno piano piano adattando a questo posto. >
< Da quanto tempo è che sto dormendo? >
< Ad occhio e croce direi due giorni. >
< Cosa? >
< Eri proprio uno straccio. Ma grazie alle nostre cure e ai nostri farmici, ti sei ripreso totalmente. >
< Due giorni… Ho dormito due giorni. >
< Oltre alla stanchezza, anche i farmaci hanno fatto sì di farti dormire così tanto. >
< Devo alzarmi immediatamente… >
< Per andare dove? Sei ancora molto debole! >
< Non m’interessa. Io… >
Ma Chris era ancora senza forze.
Non riusciva nemmeno a reggersi in piedi.
< Fermati, non ti muovere. Chiamerò il nostro capo e gli dirò che ti sei svegliato. Aspettami qua. >
Ma Chris non voleva sentire ragioni.
«Devo vedere le mie ragazze… Devo sapere se stanno bene… Ah!»
Più si agitava e più Chris si sentiva sempre più debole.
«Accidenti!»
«Greg ti aveva avvertito, Chris.»
Un uomo dietro di lui con gli occhiali scuri ed il volto coperto lo fissava con sguardo truce.
«E tu chi saresti?»
«Non vorrei vantarmi ma sono colui che guida questa rivolta contro le macchine…»
«Cosa? Tu saresti…»
«Il mio nome in codice è Capitano 001.»
«E qual è il tuo vero nome?»
«Di questo non ti devi preoccupare… Adesso parliamo un po’ di te, Chris.»
«Non c’è niente da dire» replicò il ragazzo senza mezzi termini.
«Davvero? Eppure sei il primo ad essere fuggito nella prigione di massima sicurezza dei nostri oppressori. Sei davvero un ragazzo pieno di sorprese e tutto da scoprire.»
«Preferisco rimanere nell’incognito, grazie.»
«In un’altra occasione ti avrei cavato ogni singola confessione su di te… Ma voglio rispettare la tua richiesta… Anche perché tu e le tue ragazze mi servirebbe nella battaglia finale.»
Chris soppesò le parole dell’uomo.
«E se io non volessi accettare?»
«Perché ti dovrei credere?»
«Perchè è così come dico io…»
«Eppure sono venuto a sapere che tu, come tutti gli esseri umani ancora in vita, vorrebbe distruggere la tecnologia per sempre.»
«Distruggere mi sembra una parola non appropriata… Direi più farla stare nella posizione che merita.»
«Spiegati meglio.»
«Le macchine non possono controllarci… Siamo noi che dobbiamo controllare loro…»
«E come pensi di far ritornare la scala sociale che meritiamo tutte noi?»
«Distruggendo la mente di tutta questa pazzia.»
«Sai meglio di me che non sarà facile…»
«Ed è per questo che ho bisogno di fidati collaboratori per riuscire nel mio intento.»
«Collaboratori come quelle tre ragazze?»
«IL gruppo potrebbe allargarsi improvvisamente… E chi sposerà la mia causa e avrà tutte le doti richieste, entrerà di diritto nella Classe Z.»
«Classe Z? Che nome strano…»
«Vogliamo essere l’ultimo gruppo che darà una speranza agli esseri viventi che dovranno popolare questo pianeta.»
«Allora buona fortuna nella tua ricerca.»
«Chris! Finalmente ti sei svegliato!» fece Ellie piombando sul ragazzo.
«Già… È stata una convalescenza molto lunga.»
«L’importante è che adesso sei di nuovo in piedi.»
«Più o meno è così, Liza» replicò l’uomo con sguardo efferato.
«Spero tanto che non ricomincerete a litigare.»
«Non c’è tempo, Destiny. Dobbiamo distruggere per sempre i nostri oppressori.»
«E come credi di fare? Invadendo il Quartier Generale?»
«È l’unica maniera.»
Ma Chris non si era ancora convinto che era sempre molto debole.
«Sei completamente uno straccio. Se entri così nella tana del lupo, ti uccideranno all’istante.»
«Lo so bene, Liza. Infatti aspetterò di recuperare le forze e…»
Ma Chris non poteva aspettare oltre.
Il rifugio dove aveva trovato protezione era sotto assedio.
«Le macchine! Ci stanno attaccando!» gridò Greg.
«Prepariamoci subito. Non c’è tempo da perdere.»
 
 
Chris non poteva partecipare a quell’attacco.
Sarebbe stato un peso per se stesso e per tutti gli altri.
«Qui rimarrai al sicuro. In attesa che noi riusciamo nel contrastarli» fece il Capitano 001.
«E se dovesse andare storto qualcosa?»
«C’è un’uscita nascosta dietro questo letto. Ti ritroverai fuori di qui in mezzo al deserto… Ma ti assicuro che non ti servirà.»
«Spero per te che tu abbia ragione… Buona fortuna là fuori.»
«Non servirà. Siamo molto superiori a loro.»
Chris non riusciva a comprendere questa superiorità da parte di quell’uomo.
Lo vedeva come un inutile sbruffone che non si meritava di guidare gli ultimi esseri umani in vita.
«Solo questa battaglia lo dirà» replicò Chris prima che l’uomo uscì dalla camera nascosta di Chris.
 
 
La battaglia imperversava da ormai da ore.
L’unica recriminazione di Chris, era di non aver rivisto le tre ragazze.
“Spero che vi facciate valere, ragazze.”
Ma i suoi pensieri furono interrotti improvvisamente da un rumore provenire nelle vicinanze della sua camera nascosta.
Appena Chris vide chi si stava avvicinando, rimase completamente pietrificato.
Il suo più grande nemico era proprio vicino a lui.
«Non potrai più nasconderti, Chris.»
Una bomba esplose dinanzi alla porta della sua camera.
IL suo nascondiglio era venuto alla luce.
Si ritrovò faccia a faccio con il capo supremo delle macchine che continuavano a sottomettere gli esseri umani come lui.
«Finalmente ci incontriamo, Rovox.»

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Capitolo 4
*** Faccia a faccia con il nemico ***


A Chris gli tremavano le gambe.
Essere dinanzi al capo supremo lo faceva innervosire.
< I tuoi simili hanno provato a fermarmi in tutti i modi… Ma non avevano capito la mia reale forza. >
< Se solo li hai uccisi… >
< La razza come la tua non si può permettere di rimanere in vita. Dovete essere uccisi tutti. >
< Ripetilo se hai il coraggio > replicò Chris tenendo in pugno un fucile che era riuscito a prendere da sotto il suo letto.
< Quell’inutile aggeggio non ti servirà a nulla, Chris. Ci vuole ben altro per farmi fuori. >
< Sei stato creato da noi esseri umani… E come ti abbiamo creato, possiamo anche distruggerti. >
< Mi dispiace per te ma non è più così. Nel corso del tempo ho studiato un metodo che mi ha reso immortale agli occhi di tutti. >
< Tu stai mentendo… Non puoi essere diventato immortale così improvvisamente… >
< Non ti dirò mai il mio segreto… Ma ti ho avvertito in quali rischi puoi incorrere. >
Ma Chris non era per nulla spaventato.
L’avrebbe ucciso seduta stante.
Ma doveva essere molto cauto.
In fondo, si trovava dinanzi al conquistatore dell’ultimo millennio.
< Adesso dimmi che cosa hai realmente fatto ai miei amici. >
< Te l’ho già detto: non saranno mai più un problema per me e per la mia specie. >
< Maledetto! >
Infuriato come non mai, Chris si precipitò contro Rovax per assestargli un colpo mortale.
Ma il Capo supremo delle macchine era troppo superiore a lui.
Senza che nemmeno se ne accorgesse, Chris fu messo a terra con un solo attacco.
< Grazie alle lezioni di un famoso insegnante di karate, sono diventato molto bravo pure io. >
< Me la pagherai molto cara, Rovax > fece Chris mugolando dal dolore.
< Sei completamente senza energie, Chris. Arrenditi subito al mio volere prima che sia troppo tardi. >
< Mai. Non mi piegherò sotto la tua forza. >
< Molto bene. Ma io ti avevo avvertito. >
Senza dargli un attimo di respiro, Rovax massacrò di botte il povero umano mandandolo in fin di vita.
< Siete una razza di deboli senza cervello. Presto tutte le macchine saranno la razza dominante di questo pianeta e voi cesserete una volta per tutte di esistere. >
< Non finché ci sarà uno di noi che sarà sempre in vita. >
< In pochi giorni, le mie macchine vi toglieranno di mezzo una volta per tutte. A cominciare da quelli come te. >
Nel mentre Rovax fu impegnato a dare il colpo finale al giovane ragazzo, qualcuno lo attaccò alle spalle attirando la sua attenzione.
< Liza, sei davvero tu? >
Subito dopo di lei, Chris riuscì ad adocchiare anche Ellie, Destiny e Greg.
< Non è possibile… Le mi macchine avrebbero dovuto uccidervi senza pietà. >
< Chi? Quei rottami? Caro Rovax, è meglio se gli dai un aggiustatina a quei ferri vecchi. >
< Come hai osato chiamarli?! >
Rovax si preparò a scatenare tutta la sua furia.
< Fermati immediatamente > l’avvertì Destiny < O il tuo esercito farà una brutta fine. >
Ellie e Liza stavano tenendo in ostaggio un robot dotato di cannoni laser e di mitragliatrici.
< Pensate che distruggendo quel robot possiate fermare la mia collera? >
< Credevo che ci tenevi alle tue adorabili macchine > fece Greg.
< Le uniche cose importanti per me sono il potere e la distruzione… Nient’altro > replicò Rovax puntando la sua arma contro quattro ragazzi.
< Ti consigliamo di non muoverti… >
< Nessuno mi da’ degli ordini! Nessuno! >
Rovax sparò il suo raggio paralizzante contro il robot, distruggendolo subito dopo.
< Maledetti. La pagherete molto cara. >
< Anche tu farai molto presto una brutta fine come lui… >
< E come pensi di fare, Chris? Io sono invincibile. >
I quattro ragazzi notarono lo sguardo accattivante del ragazzo.
Sembrava che avesse trovato il modo di distruggere il loro più grande nemico.
Con rapidità fulminante, Chris lo minacciò puntandogli la sua arma dietro la schiena.
< Spararmi non ti servirà a niente, ragazzo. >
< Davvero? Nemmeno se provo a toglierti il processore? >
< Che cosa? >
Chris era riuscito a scoprire il punto debole del robot.
Dopo avergli estratto il processore principale di cui era dotato, Rovax si spense di colpo.
Era come se fosse morto all’istante.
Senza quella scheda non sarebbe mai stato più un problema.
< Chris, ci sei riuscito! Sei riuscito a sconfiggerlo! >
< Ogni macchina è dotato di uno di questi aggeggi… Me ne sono reso conto quando mi avevano sbattuto in prigione. >
< Quindi per tutto il tempo sapevi come eliminarli e non ci hai detto niente? >
< Eppure dovresti sapere come sono fatto, Liza… L’effetto sorpresa è tutto per me. >
< Sei solo uno sciocco. >
< Sciocco o no, è riuscito a togliere di mezzo il Capo supremo delle macchine. >
< Ma non è finita qui, ragazzi. Adesso dobbiamo pensare a distruggere le altre macchine e a liberare i nostri simili. >
< Il nostro capitano sarebbe molto fiero di te > fece Greg con sguardo serio.
< Mi dispiace davvero per lui… Non avrebbe meritato di morire così > ribatté Liza.
< Ricorderemo il Capitano più tardi… Adesso dobbiamo pensare a riprenderci quello che è nostro. >
< Come puoi essere così insensibile? >
< Liza, il Capitano 001 avrebbe voluto che facessi così. Non possiamo fermarci proprio ora che la nostra vittoria è in pugno. >
Ma purtroppo Chris si rese conto che da lì a poco il suo più grande nemico si sarebbe risvegliato.
< Non è possibile > fece incredulo < Gli ho estratto il processore e… >
< Mi sorprende che tu non abbia capito che io non sono come le altre macchine > fece Rovax riprendendo piano piano le sue facoltà < Io riesco a vivere anche senza l’aiuto del processore. >
Chris fissava il suo nemico con sguardo rabbioso.
< Allora, Chris… sei pronto per arrenderti e morire sotto il mio volere? >
< Tutto questo è ancora da dimostrare, Rovax > replicò Chris con sguardo minaccioso.
La forza di volontà non sarebbe bastato per sconfiggere la macchina perfetta.
Doveva trovare un altro modo per toglierlo di mezzo per sempre.
< Ragazzi, dovete aiutarmi… >
< E come possiamo fare? Questo mostro è invincibile! >
< No se uniamo tutte le nostre forze. >
< Chris, ci abbiamo provato prima… Ma non è servito a nulla > fece Destiny sconsolata.
< Adesso basta parlare! >
Con tutta la rabbia che gli ribolliva nei suoi processori, Rovax scatenò il suo raggio paralizzante contro Chris, colpendolo in pieno.
Il povero ragazzo non riusciva a muoversi.
< Chris! No! >
< Finalmente ci sono riuscito! > gridò trionfante Rovax < Adesso non sarai mai più un mio problema. >
Chris fissava la macchina con sguardo truce.
< Ne sei davvero sicuro? >
< Che cosa intendi dire? >
Rovax e gli altri ragazzi non si erano resi conto che Chris teneva con se un piccolo telecomando.
< Che cosa pensi di fare? >
< Stai per provare sui tuoi processori la furia delle tue creazione, Rovax. >
< Non essere sciocco! Le mie creazioni non mi attaccherebbero mai. >
Ma subito dopo, un’orda di macchine puntarono contro il povero Rovax distruggendolo all’istante.
Era finita.
Rovax era stato sconfitto per sempre.
La razza umana era definitivamente salva.
Le macchine da lui create smisero di funzionare subito dopo la sua morte.
Chris ce l’aveva fatta.
Ma per un costo molto alto…
< Chris, come stai? > gli domandò Liza andandogli incontro.
< Ho avuto giorni migliori > replicò con voce tremante.
< Stai tranquillo. Ti portiamo subito in ospedale. >
< Non ce ne sarà bisogno, Liza… Il raggio paralizzante di Rovax è molto potente e distruttivo. Non riuscirei mai ad arrivare in tempo per curarmi. >
< No! Non lascerò che tu muoia così. >
< E’ il prezzo che devo pagare per avervi salvati tutti… Spero che in un futuro prossimo, la razza umana si riprenda quello che è suo di diritto. >
< E ci sarai anche tu qui con noi… >
< Mi piacerebbe tanto, ma non è proprio possibile… Mi dispiace… Però promettetemi una cosa… >
< Qualunque cosa, Chris. >

Poco dopo aver esalato l’ultimo respiro, Liza fu aiutata dai suoi amici per trasportare il corpo del defunto Chris.
< Sotterriamolo qua fuori… > propose Ellie.
< In mezzo al deserto? Perché? >
< Purtroppo non c’è posto migliore che lui meriti… >
Con le lacrime agli occhi per la sua scomparsa, i quattro ragazzi sotterrarono il povero corpo di Chris, rievocando per un’ultima volta tutte le sue gesta e il suo non arrendersi mai che ha contraddistinto la liberazione della razza umana.

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