Ice Make: Love

di aloneintherain_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo Quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo Cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo Sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo Sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo Otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo Nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo Dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo Undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo Dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo Tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo Quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo Quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo Sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo Diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo Diciotto ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Capitolo Uno
 
Quando aprii gli occhi, ancora assonnata, mi resi conto che la mia stanza era inondata dal sole che si trovava già alto nel cielo. Mi alzai di scatto rendendomi conto che ero in ritardo.

Cercai di prepararmi il più in fretta possibile per poi precipitarmi verso la porta della mia camera al Fairy Hills e voltarmi per salutare il mio pupazzetto preferito di Gray Sama che mi osservava dalla poltrona accanto al letto.

“Ci vediamo stasera Gray Sama!” Dissi entusiasta.

Tuttavia nel farlo il sorriso lasciò spazio ad un’espressione malinconica e triste.
Perché ero così di fretta? Perché non vedevo l’ora di arrivare alla Gilda? Poi ricordai..

Tutto perché speravo che quello fosse il giorno in cui avrei rivisto Gray Sama. Fissai il calendario e mi resi conto che ormai era passato un anno da quando si era conclusa la Guerra di Magnolia contro Zeref e Acnologia. Era da allora che non vedevo Gray Sama: inizialmente sembrava andare tutto bene, qualche giorno dopo l’ultima battaglia però Gray Sama aveva iniziato a comportarsi in modo strano e a non farsi più vedere molto in giro. Una settimana dopo Mira mi aveva comunicato che il dolce Gray era partito per un incarico in solitaria e che non sapeva quando sarebbe tornato.

Gray Sama era di nuovo partito senza dirmi nulla. Inizialmente ero stata triste di apprendere che mi considerava ancora così poco dopo tutto quello che avevamo passato. La pioggia aveva inondato il Fairy Hills per diversi giorni.

La verità era che ero carica di aspettative sul nostro rapporto.

Nel pensare ciò le parole che Gray Sama mi aveva detto prima che iniziasse la Guerra di Magnolia mi tornarono in mente..

 
“Quando la guerra sarà finita avrai la mia risposta”
 
Ma Gray Sama dopo la guerra non aveva fatto altro che evitarmi e poi era scomparso, come se io potessi dimenticarmi di punto in bianco di lui. Lui lo aveva fatto con me?

Chiusi la porta di scatto e mi voltai per dirigermi alla Gilda, nonostante tutto colma di speranza che magari quel giorno sarebbe stato diverso.
-
Quando arrivai a Fairy Tail notai che in realtà niente era diverso: Natsu, Lucy ed Happy erano vicini alla bacheca delle missioni intenti a litigare su quale fosse la migliore, Cana beveva nonostante fosse mattino, Mira serviva i clienti con il suo solito sorriso, Elsa e Wendy stavano mangiando una torta alle fragole insieme a Charle, Levy leggeva un libro mentre accarezzava Lily e Jet e Droy la osservavano. Tutto alla Gilda era come sempre, in un certo senso la cosa mi rincuorava ma d’altra parte avrei solo voluto poter vedere una massa di capelli neri vicino al bancone, dove Gray Sama era solito sedersi e ignorare imbarazzato il mio sempre entusiasta saluto. Avrei voluto assistere magari ad una zuffa tra Natsu e Gray Sama interrotta soltanto dall’arrivo di Elsa o vedere dei vestiti buttati a terra come segno che Gray Sama si era di nuovo spogliato inconsapevolmente.

Sorrisi e per un attimo non mi mossi, rimasi semplicemente davanti al portone.

“Hey Juvia, che ti prende? Perché sei immobile?” Sentii alle mie spalle la voce di Gajeel richiamarmi.

“Oh Gajeel.. Juvia.. Juvia non ha nulla che non vada” Dissi arrossendo e alzando le mani come a voler dimostrare che ero innocente.

“Sicura? Non mi sembra.. E’ forse ancora per il ghiacciolo?” Chiese guardandomi con aria preoccupata.

Nell’arco dell’ultimo anno Gajeel ed io avevamo legato parecchio, da quando lui e Levy stavano insieme era più facile parlargli.

“Ecco vedi.. Juvia sente la sua mancanza” Ammisi alla fine guardando il pavimento. Tutt’un tratto le mie scarpe erano diventate molto interessanti.

“Quando tornerà lo sfiderò solo per il gusto di spaccargli la faccia” Lo sentii sussurrare mentre stringeva il pugno e chiudeva gli occhi probabilmente per non lasciar spazio alla rabbia.

“No Gajeel! Juvia non vuole che tu faccia del male a Gray Sama! Lui non ha colpe dei sentimenti che Juvia prova per lui!” Dissi agitando le mani con la speranza che Gajeel mi ascoltasse.

Lo vidi sospirare per poi posare una mano sulla mia testa.

“La sua colpa è quella di ignorare i tuoi sentimenti e per questo dovrei sbatterlo in prigione” Disse serio per poi sorridere lievemente di fronte alla mia faccia che probabilmente doveva essersi incupita.

“Dai andiamo a fare colazione” Aggiunse poi indicandomi il bancone dove Mira ci accolse con il suo solito buon umore.

“Juvia, Gajeel!” Esclamò felice ordinando a Lisanna, alle sue spalle, di preparare il solito senza che né io né il ragazzo seduto alla mia sinistra dicessimo nulla.

“Buongiorno Mira, Juvia voleva sapere se ehm.. ci sono novità?” Chiesi come facevo ogni giorno da ormai un anno.

“Purtroppo no Juvia, Gray non ha mandato sue notizie..” Mi disse dispiaciuta guardandosi per un momento le mani.

Sorrisi dicendole che non aveva importanza per non dare a vedere la delusione, non sopportavo di vedere gli occhi azzurri di Mira intristirsi. Dovevo fare finta di niente.

“Magari domani..” Aggiunse lei speranzosa.

“Già, anche Juvia lo pensa. Magari domani..” Ripetei per nulla convinta.

-

Dopo la colazione Gajeel era andato da Levy mentre io avevo deciso di fare un giro per le vie di Magnolia. Non avevo voglia di accettare alcun incarico ed inoltre avevo bisogno di distrarmi un po'. Come se non bastasse da quando Gray Sama se n’era andato accettare nuovi incarichi era sempre una pugnalata al cuore perché li avrei dovuti portare a termine da sola, non c’era più nessun mago del ghiaccio da costringere ad aiutarmi.

Sorrisi quando mi tornò alla mente l’espressione che Gray Sama era solito fare quando si imbarazzava perché a detta sua gli stavo troppo addosso.

Persa fra quei pensieri continuai a passeggiare per tutta la giornata, mi fermai solo per pranzare. La mattina era stata soleggiata sebbene fuori si gelasse, segno che l’inverno era ormai alle porte. Durante il pomeriggio invece il cielo si era annuvolato e il freddo aveva costretto molte persone a rientrare nelle loro case.

Io non feci una piega, ormai al freddo mi ci ero abituata dopo anni trascorsi appresso ad un mago del ghiaccio.

Comprai stoffa e altro materiale necessario per i miei lavori a maglia e anche qualche ingrediente utile a preparare una torta. Era da un po' ormai che avevo deciso di impratichirmi ulteriormente in cucina così quando Gray Sama sarebbe tornato magari avrei potuto cucinare qualcosa per lui. I suoi gusti erano rimasti gli stessi? Quando mi resi conto che non lo sapevo m’incupii per un momento.

Ad un certo punto mi resi conto che ormai fuori era buio, per le strade di Magnolia non c’era quasi nessuno, così mi dissi che forse era arrivato il momento di tornare al Fairy Hills.

Per la strada mi persi ad osservare i vari negozi che pian piano spegnevano le luci e mi resi conto che un’altra giornata era passata.
Sorrisi sperando che magari quella seguente sarebbe andata meglio. Nel farlo tuttavia ebbi una sensazione strana che mi spinse ad alzare lo sguardo che non mi ero accorta di aver posato a terra. Quando lo feci lasciai cadere le borse che avevo fra le mani e sgranai gli occhi incredula.

“Gr-Gray Sama?” Feci qualche passo avanti e mi strofinai le mani sugli occhi convinta che il ragazzo davanti a me fosse solo uno scherzo della mia mente. Sbattei più volte le palpebre tuttavia quello di fronte a me sembrava proprio Gray Sama: aveva i capelli più lunghi e i vestiti erano certamente nuovi ma non poteva che essere lui.

Ne ebbi la conferma quando parlò.

“Juvia?” Si ritrovò a dire con gli occhi sbarrati. Non si mosse, si limitava solo a fissarmi guardandomi come se avesse di fronte un fantasma.

“Gray Sama..” Dissi facendo qualche altro passo verso il ragazzo.

Mi resi conto che dai miei occhi avevano iniziato a scendere delle lacrime quando mi accorsi che avevo la vista annebbiata.
Corsi verso di lui a braccia aperte e mi ci gettai contro.

“Gray Sama sei tornato! Juvia ti ha aspettato per così tanto!” Mi ritrovai a dire.

Sentii le sue braccia stringere il mio corpo e mi persi in quell’abbraccio. Gray Sama posò il viso nell’incavo del mio collo e per un solo attimo mi sembrò che quell’anno non fosse passato.
Rimanemmo così per un po' fino a quando non mi resi conto che Gray Sama non aveva detto nulla per tutto il tempo.

“Gray Sama?” Chiesi per poi allontanarmi leggermente da lui per potergli vedere il volto. Aveva un’espressione strana.

“Gray Sama c’è qualcosa che non va? Non sei felice di rivedere Juvia?” Chiesi terrorizzata dall’idea che forse il dolce Gray non voleva vedermi.

Magari in quell’anno una rivale in amore aveva conquistato il cuore di Gray Sama? Eppure avevo controllato Lucy per tutto il tempo ma lei era sempre stata insieme a Nastu. Che avesse incontrato qualcun’altra?

 
“Juvia sono contento di vedere che stai bene” Si limitò a dire con un sorriso.
 
“Adesso che Gray Sama è con lei Juvia è al settimo cielo! A Juvia è mancato tanto il dolce Gray!” Mi ritrovai a dire entusiasta.

“Vedo che non sei cambiata..” Disse Gray Sama accennando una risata portandosi una mano ai capelli corvini per grattarsi la testa.

“Juvia vuole chiedere così tante cose al dolce Gray!” Esclamai al colmo della gioia.

Tuttavia il mio entusiasmo venne presto smorzato dal ragazzo di fronte a me che non sembrava del mio stesso umore.

“Veramente sono stanco, il viaggio è stato lungo.. preferirei andare a casa mia e riposare per il momento” Si limitò a dire per poi passarmi di fianco e superarmi.

Gray Sama se ne stava andando come se niente fosse. Che gli prendeva? Il dolce Gray stava forse male? O peggio.. e se il dolce Gray fosse stato arrabbiato con me? Per un attimo il cuore iniziò a battermi all’impazzata.

“Gr-Gray Sama aspetta!” Dissi facendo qualche passo verso di lui per poi bloccarlo afferrandogli l’orlo della giacca.

Gray Sama si fermò ma non diede cenno di volersi voltare ed incrociare il mio sguardo.

 “Domani passerò alla Gilda, parleremo domani. E’ tardi Juvia, dovresti andare a casa” Si limitò a dire. Il tono non era seccato come lo era stato a volte in passato, al contrario era sfinito e piuttosto esausto perciò mollai la presa sulla giacca.

“Juvia non voleva essere insistente, lei era solo molto contenta di vederti dolce Gray” Mi ritrovai a dire. Lui non disse niente e nemmeno si voltò.

“Juvia ora torna a casa, spera che tu e lei possiate parlare domani!” Aggiunsi fingendo una spensieratezza che non provavo e cercando allo stesso tempo di dimenticare l’espressione che poco prima avevo visto sul viso di Gray Sama.

“Buonanotte Juvia” Disse il dolce Gray per poi riprendere a camminare nella direzione di casa sua.

Rimasi a fissarlo per qualche altro momento per poi prendere le cose che avevo lasciato cadere a terra, voltarmi a mia volta e andare verso il Fairy Hills.

Mi ritrovai a pensare tristemente che le nostre strade, che si erano incrociate di nuovo dopo tanto tempo, si stavano separando ancora una volta.


 
***

Ciao a tutti! 

Mi presento! Mi chiamo Asja e questa è la mia nuova Fanfiction! Come penso sia ovvio a tutti riguarda Fairy Tail, il mio anime preferito, ed in particolare la mia coppia preferita: la Gruvia!

Fairy Tail rappresenta un pezzo del mio cuore ed ora che si è conclusa ho voluto provare a colmare il vuoto mettendo su carta questa storia che spero potrà piacere agli appassionati dell'anime/manga ma anche ai neofiti. 

A questa storia tengo tantissimo e vorrei infatti davvero sapere cosa ne pensate: se vi piace quello che avete letto, se secondo voi è verosimile che possano accadere cose del genere sulla base dei personaggi che ha creato Mashima e perché no anche parlare con voi di Fairy Tail!

Ho cercato quanto più possibile di non modificare i personaggi, anche perché credo siano già perfetti così come sono, perciò per me è molto importante che la storia rispecchi i loro caratteri così come sono stati pensati in origine.

Per chi volesse ulteriori informazioni o anche solo parlare vi invito a scrivermi un messaggio privato!

Detto questo forse ho parlato troppo e questo spazio autore è troppo lungo ma dato che era un saluto sorvolerò sulla cosa! Spero di sapere cosa pensate del capitolo e di ricevere tanti vostri commenti!

Vi auguro una buona settimana, a presto e grazie per essere passati!

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


Capitolo Due
 
Gray’s POV
 
L’unica cosa che volevo evitare non appena fossi tornato a Magnolia era rivedere Juvia. Dovevo aspettarmi però che le cose non sarebbero andate come speravo, d’altronde quando mai lo facevano?

Avevo pensato innumerevoli volte al nostro incontro nel corso di quell’anno eppure ogni volta mi ritrovavo al punto di partenza. Cos’avrei dovuto dirle? Ero perso proprio in pensieri del genere quando di punto in bianco, proprio mentre stavo rientrando a casa mia dopo un anno di assenza, me la sono ritrovata di fronte.
 
“Gr-Gray Sama?”  Sentii una voce chiamarmi.
Una voce che non sentivo da tanto tempo, probabilmente troppo. Forse me la stavo solo immaginando.

Alzai comunque la testa per accertarmi che ormai ero diventato pazzo, forse sarebbe stato meglio non averlo fatto.


Di fronte a me c’era proprio lei, esattamente come la ricordavo. No, forse qualcosa di diverso c’era: aveva un’espressione strana. Si stava strofinando gli occhi, forse anche lei pensava di star immaginando tutto.

Io non potevo muovermi, ero completamente inerme e per la prima volta dopo tanto tempo mi sembrò di sentire freddo.


“Juvia?”

 
Chiusi la porta di casa di scatto e mi ci appoggiai contro tenendo gli occhi chiusi per qualche secondo. Quando mi fui ripreso accesi la luce che illuminò l’ambiente rivelando il mio salotto che era rimasto esattamente come lo avevo lasciato.

Appoggiai lo zaino a terra, l’unica cosa che avevo scelto di portare con me, e mi concessi qualche secondo per guardarmi attorno. Non era cambiato niente. Era tutto uguale, fin troppo..

Non sembrava la casa di qualcuno che non ci metteva piede da un anno. Passai un dito sul tavolino che si trovava di fronte al divano e notai che non c’era un filo di polvere. Andai così in cucina e mi resi conto che anche quella era a posto.
Passai così in rassegna ogni stanza e realizzai che probabilmente la casa era più in ordine di quando l’avevo lasciata.

Chi aveva fatto tutto questo? La padrona di casa non poteva essere stata, Lucy ed Elsa non avevano le chiavi e Natsu probabilmente avrebbe distrutto l’intero edificio se avesse avuto l’occasione di mettervici piede.
L’unica persona che poteva essere la responsabile di tutto ciò era.. Juvia.

Mi lasciai sprofondare sul bordo del letto ricordandomi che effettivamente, anche se non sapevo come aveva fatto, lei aveva una copia delle mie chiavi di casa.

Si era sul serio presa cura di casa mia per tutto quel tempo? Per un attimo la cosa mi sconvolse ma subito dopo aver formulato quel pensiero mi ritrovai a ridere inconsapevolmente perché era ovvio che lo aveva fatto, era sicuramente da lei.

Appoggiai i gomiti alle ginocchia e mi presi la testa fra le mani. Senza che me ne accorgessi una lacrima era scesa lungo la mia guancia.

-
Juvia’s POV
 
Quella notte nemmeno dormire mi aveva dato tregua. Da quando ero tornata a casa non avevo fatto altro che cucire pupazzetti del dolce Gray tuttavia sebbene questo avesse un effetto calmante la maggior parte delle volte quel giorno non sembrava funzionare.

Avevo così deciso di andare a letto ma non appena il sonno ebbe la meglio venni sommersa da incubi. Incubi in cui Gray Sama se ne andava di nuovo, in cui una rivale in amore lo portava via da me o altri in cui aveva ancora quell’espressione sconfortata in volto.

Mi svegliai con le coperte ai piedi del letto coperta da gocce di sudore e con il mio pupazzetto preferito di Gray Sama a terra. Mi affrettai a recuperarlo e presi nervosamente ad accarezzarlo.

“Non preoccuparti dolce Gray, ora tu e Juvia siete insieme. Le cose andranno meglio, no?” Mi ritrovai a dire. Tuttavia, non sapevo perché, ma quelle parole non mi calmarono per niente.

Sistemai il pupazzetto di Gray Sama sulla poltrona accanto al letto e andai a farmi una doccia.

Sentire l’acqua sulla pelle mi fece sentire meglio, aveva un non so che di confortante e famigliare. Lavai via il sudore sperando che con quello se ne sarebbero andate anche ansia e incertezza e quando ebbi finito uscii dalla doccia avvolgendo il mio corpo sull’asciugamano con stampata sopra la faccia del dolce Gray.

Mi preparai e quando ebbi finito decisi che era ora di uscire, tuttavia quando la mia mano si posò sulla maniglia della porta per un momento esitai. Perché ero così in ansia? Quello era il giorno in cui avrei finalmente parlato con Gray Sama dopo un anno, non dovevo reagire in quel modo! Dovevo essere felice!

“Ci vediamo stasera Gray Sama!” Dissi allora rivolta al pupazzetto del dolce Gray.

-

La strada verso la Gilda non era mai sembrata così lunga. Quando vidi davanti a me Fairy Tail per poco il cuore non mi balzò fuori dal petto. Presi un lungo respiro e solo dopo aver raccolto le forze aprii l’ampio portone d’ingresso.

“Ciao Juvia” Sentii dire da Bisca che mi salutò da uno dei tavoli al centro dell’ampia stanza.

“Hey, bentornata!” Mi sentii rivolgere ancora da qualcun altro.

Risposi in fretta ai saluti guardandomi attorno ma nel mio campo visivo non c’era nessuna massa di capelli neri. Guardai in tutte le direzioni ma niente. Di Gray Sama non c’era traccia.

Mi ritrovai a pensare che forse mi ero inventata tutto.

Per un momento mi sentii completamente persa ed in balia di me stessa. Il mio sguardo si spostava freneticamente a destra e a sinistra ma niente. Controllai addirittura se a terra ci fossero dei vestiti ma nemmeno di quelli c’era traccia.

Ad un certo punto sentii le gambe cedere e mi accucciai a terra.

Gray Sama non era tornato? Il dolce Gray era ancora in missione?

Tuttavia ben presto la mia attenzione venne riscossa da un chiacchiericcio che sembrava provenire dal retro della Gilda. Anzi, era ben più di un semplice chiacchiericcio. Notai che effettivamente la Gilda era vuota: di Lucy e Natsu non c’era traccia, Happy non stava volando da nessuna parte, nemmeno Mira era al bancone. Fairy Tail era deserta.

Mi alzai da terra e seguii il suono delle voci, non appena raggiunsi l’esterno la luce del sole mi colpì in pieno volto. Tuttavia il mio cuore ben presto si riempì di sollievo nel sentire una voce famigliare fra tutte.

“Ice Make: Lance!” Urlò il mago del ghiaccio che, notai, era già senza maglietta.

Dall’altro lato dello spiazzo c’era Nastu che, sebbene stava faticando per schivare l’attacco di Gray Sama, sorrideva.

“Sono tutto un fuoco!” Disse ad un certo punto prima di lanciarsi su Gray Sama e contrattaccare.

Alle loro spalle c’erano tutti i miei compagni di Gilda che ridevano e facevano il tifo incitandoli a gran voce. Sicuramente anche a loro era mancato tutto questo.

Rimasi immobile a fissare la scena per qualche secondo fino a quando la voce di Lucy non mi riscosse dal mio sogno ad occhi aperti.

“Juvia!” Mi salutò facendomi segno di raggiungerla.

Probabilmente distratto dalla bionda, Gray Sama si voltò nella mia direzione proprio nel momento in cui Natsu stava contrattaccando.

“Ruggito del Drago di Fuocooooo!” Urlò mentre si lanciava sul mago di ghiaccio.

Gray Sama non schivò l’attacco ma si limitò a fissarmi inizialmente sorpreso per poi lasciar spazio per mezzo secondo alla stessa espressione della sera prima.

Quando i nostri sguardi si incrociarono sentii immediatamente una stretta al cuore, tuttavia ciò durò solo qualche istante perché il dolce Gray venne scaraventato via dalle fiamme prodotte dall’attacco di Natsu.

-

Dopo essere stato sbalzato via Gray Sama si era lanciato nuovamente sul Dragon Slayer e i due avevano continuato così per un po’ fino a quando la battaglia non si era conclusa con un pareggio.

Al termine dello scontro tutti si erano spostati all’interno della Gilda e Mira aveva portato cibo e bevande. A Fairy Tail si respirava aria di festa.

Gray Sama sembrava contento di rivedere i suoi compagni, mi limitai ad osservarlo da lontano per un po’. Mi piaceva vedere quell’espressione felice sul suo volto e, non sapevo perché, ma avevo la sensazione che se mi fossi avvicinata sarebbe sparita. Quando formulai questo pensiero mi tornò alla mente il suo sguardo di poco prima. Nello stesso istante in cui si materializzò mi voltai dando le spalle agli altri e iniziai a scuotere la testa con la speranza che quell’immagine se ne andasse tanto velocemente quanto era comparsa.

“Lascia in pace Juviaaa!” Mi ritrovai a dire alla mia stessa mente piantando i piedi a terra.

“Juvia? Stai bene?” Sentii una voce chiedere da dietro le mie spalle. Non mi ero resa conto di aver parlato a voce alta.

Arrossii immediatamente per poi voltarmi e ritrovarmi davanti Gray Sama. Per poco il cuore non mi balzò fuori dal petto.

“Juviiiiiiiiii” Esclamai diventando probabilmente dello stesso colore dei capelli di Elsa.

“Tutto apposto?” Chiese ancora facendo un altro passo verso di me.

“Gr-Gray Sama.. Ju-Juvia sta bene” Mi ritrovai a balbettare.

Il dolce Gray mi guardò perplesso allungando una mano nella mia direzione. Rimasi con il fiato sospeso e gli occhi sbarrati di fronte al suo gesto. Posò una mano sulla mia fronte ed io rimasi a fissarlo, probabilmente a bocca aperta.

“Sei un po’ calda, sicura di non avere la febbre?” Chiese inclinando la testa con fare interrogativo.

“Ju-Juvia sta bene” Mi limitai a dire.

Gray Sama tolse la mano senza aggiungere altro e guardò un punto imprecisato alla sua sinistra senza incrociare il mio sguardo.

“Tutta la Gilda è contenta del ritorno di Gray Sama, era da tanto che non si respirava un’aria di festa!” Dissi nel tentativo di far tornare il colore della mia pelle normale.

“Anche io sono felice di essere tornato..” Disse continuando a guardare alla sua sinistra.

“Gray Sama.. che ne dici se tu e Juvia uscite per un appun..” Iniziai ma non feci in tempo a finire la frase che sentii un forte rumore che spinse me e tutti i membri di Fairy Tail a voltarsi in direzione del portone d’ingresso.

“Gray, idiota che non sei altro!” Disse a gran voce il ragazzo che in quel momento aveva catturato l’attenzione di tutti.

“Torni dopo un anno e non mi dici niente?!” Lo rimproverò il ragazzo dai capelli bianchi che, dopo aver individuato Gray Sama, stava venendo verso di noi.

“Lyon?” Fu l’unica cosa che riuscì a biascicare Gray prima di essere intrappolato nella stretta di Lyon che lo stava abbracciando.
 

 

***

Ciao a tutti! 

Ho deciso di pubblicare il giorno stesso il capitolo due per dare modo a chi legge di entrare più nel vivo della storia. Spero vi faccia piacere e che questi primi capitoli vi siano piaciuti. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate dei personaggi!

Non ho molto altro da dire per ora se non che ringrazio chiunque abbia dedicato alla storia e a me un po' del suo tempo. Non sapete quanto felice mi facciate!

A presto e ARIGATOU!

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Capitolo Tre
 
Ancora prima che potessi fare qualcosa per impedirlo Lyon aveva già portato via da me Gray Sama. Così, ancora una volta, non avevo parlato con il dolce Gray.

Me ne stavo quindi seduta su uno dei tavoli del salone principale della Gilda, la testa posata contro il legno, cercando di capire in che cosa io sbagliassi di continuo.

“Juvia?” Sentii richiamarmi. Sembrava la voce di Elsa ma non avevo le forze per controllare se la mia intuizione fosse corretta.

“Juvia sta riflettendo” Dissi anticipando la domanda che sarebbe inevitabilmente seguita.

“Capisco.. posso sapere su cosa? Pensavo che questo sarebbe stato un giorno felice per te” Chiese Elsa che ormai avevo riconosciuto. La sua voce era in qualche modo tranquillizzante, non ne sapevo la ragione ma mi calmava sentirla.

“Ogni volta che Juvia prova a parlare con il dolce Gray qualcosa va storto e lui si allontana da Juvia” Ammisi continuando a tenere la testa sul tavolo.

“Lo ammetto, non sono un’esperta in queste cose, ma hai provato esplicitamente a chiedergli di parlare? Sai Gray è paragonabile a Natsu in queste cose..” Disse Elsa che nel frattempo si era seduta accanto a me.

“Juvia ci ha provato ma le cose non vanno mai per il verso giusto.. Juvia vorrebbe solo passare del tempo con Gray Sama” Mi ritrovai a dire sconsolata.

“Sono sicura che anche lui vorrebbe passare del tempo insieme a te” Mi consolò Elsa mettendomi una mano sulla schiena.

Nel sentire quelle parole alzai di scatto la testa dal tavolo e mi avvicinai di più alla ragazza seduta al mio fianco. Il mio viso e il suo erano a pochi centimetri.

“Davvero lo pensi?” Chiesi speranzosa guardandola con uno sguardo carico d’aspettativa.

“Si, lo penso” Mi disse la rossa rivolgendomi un caloroso sorriso.

Rimasi a fissarla per qualche secondo per poi alzarmi in piedi.

“Juvia ti ringrazia Elsa, sai sempre cosa dire” Dissi rincuorata.

“Perché Elsa è un vero uomo!” Urlò Elfman dalle nostre spalle alzando un pugno verso il cielo. Nessuna di noi due si era accorta della sua presenza.

Tuttavia la sua entrata di scena durò ben poco, Evergreen che si trovava al suo fianco iniziò a schiaffeggiarlo con il suo ventaglio.

“Imbecille smettila di ripetere queste assurdità!” Gli gridò contro per poi afferrargli un orecchio e tirarlo via.

“Ora Juvia sta meglio. Juvia sa esattamente cosa deve fare ora!” Mi ritrovai a dire per poi salutare Elsa e precipitarmi fuori dalla Gilda.

-

Poco dopo mi ritrovai a casa di Lucy che per fortuna non era partita per nessun incarico. Le avevo spiegato la situazione e lei si era offerta di aiutarmi ancora prima che glielo chiedessi. Nonostante la considerassi una rivale in amore mi fidavo di lei così fui ben felice della sua reazione.

“Apriti Portale del Cancro: Cancer!” Disse la maga degli Spiriti Stellari che si trovava di fronte a me.

Al nostro fianco comparve così, in un bagliore di luce, Cancer: un uomo armato di forbici e dai capelli strani dalla cui schiena spuntavano quelle che sembravano zampe di granchio.

“Cancer al vostro servizio, gambero!” Disse lo Spirito Stellare.

Lo guardai entusiasta battendo le mani.

“Ciao Cancer! Scusa se ti ho chiamato qui oggi, so che da contratto questo era il tuo giorno libero però c’è un’emergenza e Juvia ha chiesto esplicitamente di te” Spiegò Lucy guardando prima Cancer e poi me con un sorriso.

“Juvia si scusa del disturbo! Perdono!” Mi ritrovai a dire chiudendo gli occhi e unendo le mani portandole davanti al viso in segno di scuse.

“Non c’è nessun problema, gambero. Prego signorina Juvia mi dica pure, gambero” Replicò lui.

I miei occhi si illuminarono e così mi ritrovai a spiegare a Cancer e Lucy il mio problema. La bionda infatti non sapeva i dettagli del mio piano, le avevo solo chiesto il favore di invocare per me l’uomo granchio.

“Vedi Cancer, non so se sai che Juvia è da tempo innamorata del dolce Gray..” Iniziai arrossendo.

“Mi è giunta voce.. gambero” Disse l’uomo guardando Lucy portandosi una mano dietro la testa.

“Juvia vorrebbe tanto parlare con Gray Sama tuttavia ogni volta che ci prova lui per un motivo o per un altro si allontana da Juvia..” Continuai.

“Juvia nel corso del tempo ha subito numerose trasformazioni per attirare l’attenzione del dolce Gray” Spiegai.

A quel punto mi diressi verso la lavagnetta di ardesia che Lucy aveva appeso alla parete e presi uno dei gessetti che vi erano a lato iniziando a disegnare.

“Juvia versione 1.0, Juvia versione 1.1, Juvia versione 1.2 e infine..” Dissi continuando ad indicare a Cancer e Lucy i vari ritratti.

“Juvia 2.0, ossia la versione attuale” Conclusi ammirando il mio lavoro per poi osservare i miei ascoltatori. Avevano uno sguardo strano ma non ci feci caso.

“Juvia pensa che se si migliorasse ulteriormente il dolce Gray non potrebbe più resisterle e riuscirebbe finalmente a parlare con lui! Per questo Juvia ha architettato un piano..” Iniziai con un sorriso furbo.

A quel punto alzai le braccia verso il cielo per poi chiudere le mani a pugno e portarle verso di me.

“Juvia versione 2.0 Pro!” Gridai entusiasta.

Non mi ero accorta di aver chiuso gli occhi nel mentre, quando li riaprii vidi le facce sbigottite di Lucy e Cancer. Non parlarono per un po'.

“Gambero” Si limitò a dire poi lo Spirito Stellare.

-

Cancer alla fine, nonostante le perplessità, aveva esaudito la mia richiesta e così ora mi ritrovavo a vagare per le vie di Magnolia alla ricerca di Gray Sama.
Ormai non mi restava che trovare il dolce Gray. Al pensiero del nostro incontro nuove immagini mi passarono per la mente..

 
“Juvia.. come ho fatto a stare lontano da te per tutto questo tempo” Disse il dolce Gray prendendo le mie mani. Arrossii all’istante senza riuscire a biascicare nulla di senso compiuto.

“Gr-Gray Sama..” Sussurrai.

“Sposiamoci Juvia!” Disse ancora il dolce Gray avvicinandosi di più a me. Anche i suoi occhi brillavano in quel momento.

“Oh dolce Gray.. Juvia è così felice!” Replicai sognante proprio mentre Gray Sama si avvicinava a me. Chiusi gli occhi in attesa che le nostre labbra si toccassero.
Mancava giusto qualche millimetro quando..

 
“Juvia?” Mi richiamò una voce distogliendomi dai miei sogni ad occhi aperti.

“Juviiiiii” Urlai presa alla sprovvista cercando freneticamente di identificare la persona che mi aveva distratta.

Mi ritrovai di fronte a Natsu che mi guardava perplesso.

“Scusami non volevo spaventarti” Si scusò il ragazzo dai capelli rosa.

Lo guardai in cagnesco per qualche secondo ripensando alle labbra del dolce Gray che per poco non avevano toccato le mie.. poi tornai alla realtà.

“Juvia era sovrappensiero, scusala” Mi ritrovai a dire. Natsu in risposta sorrise come se non fosse successo niente.

“Hai visto Lucy per caso? Alla Gilda non c’è” Chiese il Dragon Slayer. Al che gli dissi che l’avrebbe trovata a casa e che l’avevo vista giusto poco prima.

“Tu che ci fai qui? Non vai a Fairy Tail?” Domandò quindi Natsu.

“Veramente Juvia stava cercando il dolce Gray, per caso lo hai visto?” Domandai speranzosa.

“Fino a qualche minuto fa era nella piazza principale, se ti sbrighi magari..” Disse Natsu ma io i non aspettai nemmeno che finisse la frase: stavo già correndo nella direzione che il ragazzo mi aveva indicato.

“Juvia ti ringraziaaaa!” Gridai ma Natsu era ormai già solo un puntino in lontananza.

Quando arrivai alla piazza avevo il fiatone ma nonostante questo non mi persi d’animo e iniziai a puntare lo sguardo prima a destra poi a sinistra alla ricerca del dolce Gray.

“Gray Sama?” Chiamai a gran voce varie volte senza ottenere risposta. Stavo giusto per darmi per vinta quando una massa di capelli neri catturò il mio interesse.
Colma di gioia e con gli occhi sognanti mi avvicinai di più.

“Gray Sama!” Chiamai ancora sperando di attirare la sua attenzione. C’era molta gente e la mia voce non riusciva a raggiungerlo.

Tuttavia proprio quando ero ormai a pochi passi da lui, che nel frattempo mi dava le spalle, vidi una ragazza avvicinarsi a Gray Sama.
Mi bloccai sul posto osservando la scena davanti a me. I due stavano parlando amichevolmente, ad un certo punto Gray Sama addirittura sorrise. Trattenni il respiro gonfiando le guance, probabilmente ero diventata tutta rossa ma non m’importava. Stavo giusto per avvicinarmi e interrompere quell’ingiustizia quando la ragazza misteriosa abbracciò Gray Sama da dietro.

Rilasciai l’aria che avevo trattenuto non credendo a quello che stavo vedendo.

Chi era quella ragazza? Allora avevo ragione quando avevo supposto che una rivale in amore aveva preso il mio posto nel cuore del dolce Gray. Ci ero mai stata poi?

Sconsolata mi resi conto che Juvia 2.0 Pro probabilmente non avrebbe sistemato le cose. Proprio in quel momento la ragazza e Gray Sama si erano staccati, notai che il mago del ghiaccio stava arrossendo. Amavo quando il dolce Gray arrossiva, tuttavia ora non lo stava facendo per qualcosa che avevo fatto o detto io..

Mi voltai con l’unico desiderio di allontanarmi da quel posto.

-
Gray’s POV
 
Lyon mi aveva trattenuto per più del dovuto. Proprio quando avevo finalmente trovato il coraggio di avvicinarmi a Juvia..

Chissà a cosa stava pensando lei in quel momento.. che fosse arrabbiata con me? Quando formulai quel pensiero per un momento mi spaventai ma poi mi resi conto che stavo parlando di Juvia: lei non si era mai arrabbiata con me sebbene ne avesse avuto più volte tutte le ragioni. Ero sicuro che nonostante tutto quando avremmo parlato sarebbe stata semplicemente contenta di vedermi. Sorrisi sollevato sebbene sapessi che non era affatto giusto.

Stavo tornando alla Gilda con la speranza di ritrovarla quando mi parve di sentire qualcuno chiamare il mio nome. Stavo giusto per voltarmi quando una ragazza si avvicinò a me.

“Gray Fullbuster?” Chiese facendo un altro passo nella mia direzione.

“Ti serve qualcosa?” Domandai perplesso. Non avevo mai visto quella ragazza in tutta la mia vita.

“Allora sei proprio tu! Sai sono una tua fan da quando hai partecipato ai Grandi Giochi Magici!” Esclamò felice.

A quel punto capii e mi rilassai immediatamente.

“Oh.. grazie! Io.. ecco..” Biascicai imbarazzato accennando un sorriso. Lei tuttavia, del tutto a suo agio, si avvicinò ulteriormente a me portandosi alla mia destra e posando il suo braccio sinistro sulla mia schiena.

“Facciamoci una foto che ne dici?” Chiese sorridendo ma ancora prima che io potessi replicare lei aveva già fatto tutto da sola.

Rimase con il braccio attorno al mio corpo fino a quando non mi spostai imbarazzato. Ero sicuro di essere arrossito.

“Non sono abituato a queste cose” Ammisi portandomi una mano alla testa.

“E’ un anno che non si sente parlare di te! Mi ero preoccupata che avessi abbandonato Fairy Tail” Disse la ragazza ormai di fronte a me.

“Niente del genere” La rassicurai con un sorriso alzando le mani come a voler sottolineare quanto la cosa fosse assurda.

“Ora devi scusarmi ma devo proprio andare..” Iniziai per poi voltarmi dandole le spalle. Volevo tornare alla Gilda.

Lei tuttavia non sembrava dello stesso parere perché mi prese la mano fermandomi.

“Aspetta.. che ne dici se facciamo un giro insieme?” Mi chiese. A quel punto mi voltai notando che la ragazza, al contrario di prima, stava arrossendo.

Fissai le nostre mani unite e non appena mi resi conto della cosa lasciai la presa.

“Sei molto gentile ma.. non posso” Conclusi dispiacendomi quando vidi la sua espressione cambiare.

“Ma io sono una tua fan!” Replicò la ragazza.

“Non credo di essere la persona giusta per avere delle fan.. mi dispiace” Mi scusai per poi aggiungere:

“Sai, c’è un ragazzo di nome Loki che sarebbe sicuramente felice di passare del tempo con te” Le dissi divertito facendole l’occhiolino.

“Io devo raggiungere una persona adesso” Aggiunsi per poi voltarmi e andarmene di fronte all’espressione perplessa della ragazza.

Sperai con tutto me stesso che Juvia fosse ancora alla Gilda.

***

Buongiorno a tutti! Come state?

Come è ovvio ho pubblicato il capitolo tre, spero vi faccia piacere! 

Che dire? Finalmente abbiamo un POV di Gray in cui i suoi pensieri iniziano a prendere forma. Che ne pensate? Il mago del ghiaccio sembra voler parlare con la nostra bella Juvia ma d'altra parte lei è vittima di un malinteso e a fine capitolo se ne va via sconsolata.. Piango nell'immaginarmi la sua faccia in quel momento. 

Per ora è tutto ma ci terrei davvero a sapere se la storia vi sta piacendo e, fra le altre cose ma non meno importante, se riconoscete in questo racconto i personaggi che avete amato in Fairy Tail. Per me infatti è fondamentale che questi rispecchino quanto più possibile i personaggi originali creati da Mashima, ci tengo particolarmente. Vorrei davvero che leggendo voi ritrovaste la Juvia e il Gray a cui volete bene e diceste "Si, in questa situazione probabilmente avrebbe fatto/detto così!". So che è una speranza abbastanza pretenziosa ma nonostante ciò lo spero ugualmente con tutto il cuore! 

Detto ciò vi saluto e vi auguro una buona giornata. Ancora grazie a chiunque sia passato.. ARIGATOU! 


 

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Capitolo 4
*** Capitolo Quattro ***


Capitolo Quattro
 
Da quando ero tornata a casa non avevo fatto altro che continuare ad accarezzare insistentemente il mio pupazzo preferito del dolce Gray.

“E se davvero Gray Sama provasse qualcosa per un’altra ragazza?” Gli chiesi sconsolata.

“In realtà Juvia non ha prove che sia così, non sa in che rapporti quella sfacciata sia con il dolce Gray” Mi ritrovai a dire.

Al solo pensiero di quella tizia avvinghiata a Gray Sama mi sentii improvvisamente ribollire di rabbia. La mia mente iniziò a vagare e a passare in rassegna vari scenari.

“Forse Juvia potrebbe..” Iniziai a riflettere..

 
“Water Silcer!” Esclamai colpendo la ragazza che aveva osato (forse) portarmi via il dolce Gray.Tanti piccoli fendenti d’acqua colpirono il suo corpo facendola urlare dal dolore.

“Ti prego risparmiami Juvia!” Gridò lei.

“Tu hai osato avvicinarti a Gray Sama e per questo devi pagare” Mi limitai a dire senza espressione.

“Non è successo niente fra noi due te lo posso giurare!” Disse lei guardandomi con occhi carichi di paura.

“Juvia non ti crede. Gray Sama è troppo bello perché una ragazza resista dal gettarsi fra le sue braccia” Constatai facendo un passo nella sua direzione.

“Ti giuro, Gray ama te! Me lo ha confessato poco prima di rifiutarmi!” Rivelò la ragazza.

All’inizio non capii ciò che quella donna stava cercando di dirmi ma quando afferrai il significato delle sue parole..

“Dici sul serio? ALLORA GRAY SAMA AMA JUVIA?!” Esordii a quel punto.

 
Nel momento in cui tornai alla realtà mi resi conto di essere arrossita tuttavia quando compresi quello che era successo mi alzai di scatto dalla poltrona.

“Così non va, Juvia si fa abbindolare dalle sue stesse fantasie!” Esclamai portandomi le mani ai capelli.

Feci per un po' avanti e indietro pensierosa per poi sedermi sul letto e afferrare nuovamente il pupazzo di Gray Sama quando mi fui calmata.

“Juvia non ha prove che il dolce Gray sia innamorato di un’altra ragazza quindi Juvia non si darà per vinta e continuerà a insistere con Gray Sama!” Affermai risoluta per poi pararmi di fronte allo specchio.

“Inolte Gray Sama non ha ancora visto Juvia 2.0 Pro!” Esclamai di nuovo felice iniziando già a pensare a come avrei potuto parlare con il dolce Gray il giorno successivo.

-

Quando aprii gli occhi guardai l’orologio e sorrisi pensando che di lì a poco avrei potuto rivedere Gray Sama. Scacciai le immagini che la mia mente formava ripetendomi che il dolce Gray non aveva una fidanzata e che per me c’era ancora speranza di fare breccia nel suo cuore.

Mi preparai come facevo ogni mattina e quando ebbi finito mi affrettai a raggiungere la Gilda dopo aver salutato, come sempre, il pupazzetto di Gray Sama.

Quando aprii l’ampio portone d’ingresso il mio cuore iniziò a battere a mille dal momento in cui mi resi conto che lì, proprio al suo solito posto, c’era il dolce Gray.

Mi risultò ancora più evidente in quel momento quanto il mago del ghiaccio mi fosse mancato.

“Buongiorno Gray Sama!” Esclamai attirando l’attenzione di tutti. Vidi Mira ed Elsa sorridere vicino al bancone e Gajeel guardare in risposta il dolce Gray con sufficienza. Probabilmente non lo aveva ancora perdonato.

“B-Buongiorno Juvia..” Rispose Gray Sama portandosi una mano alla testa, arrossendo. Lo faceva spesso quando dimostravo il mio affetto per lui e la cosa mi divertiva perché lo rendeva ancora più adorabile di quanto già non fosse.

Mi precipitai con un sorriso al suo fianco e mi avvinghiai al suo braccio destro.

“E’ una bella giornata, non trovi dolce Gray?” Mi limitai a dire sognante.

“Che fai?!” Disse quando mi avvicinai ulteriormente Si spostò un po' più a sinistra mettendo dello spazio fra noi.

Non ci feci caso, d’altronde quella era una reazione a cui mi ero abituata nel corso degli anni. A differenza delle altre volte tuttavia notai che lo sguardo del dolce Gray non si era ancora spostato dal mio. Lo vidi avvicinarsi di più a me scrutando il mio viso con attenzione.
Rimasi immobile, sicura di avere la faccia completamente paonazza.

“Sei diversa” Si limitò a dire.

Realizzai che Juvia 2.0 Pro aveva catturato l’attenzione del dolce Gray come programmato. Al colmo della gioia mi avvicinai ulteriormente a lui con le mani giunte e lo sguardo speranzoso.

“Ti piace il nuovo aspetto di Juvia?” Chiesi mentre Gray Sama arretrava allontanando il suo viso dal mio.

Appoggiò il braccio sul tavolo nascondendo in parte la faccia con la mano, cercai di sporgermi per vederlo meglio ma non ci riuscii. Mi parve fosse arrossito di nuovo.

“Stavi meglio prima” Si limitò a dire poi il mago del ghiaccio, spostando la mano che copriva il suo volto a rivelare un’espressione imperturbabile.

“Juviiiiiiii” Esclamai a bocca aperta realizzando che persino Juvia 2.0 Pro era stato un completo fallimento.

Gray Sama continuò a fare colazione come se non fosse successo niente mentre io mi arrovellavo cercando di capire in cosa avevo sbagliato. Per un istante ripensai all’ipotetica rivale in amore del giorno prima ma, tanto rapidamente quanto era arrivato, scacciai quel pensiero ripetendomi che avevo deciso di andare avanti.

Ad un certo punto Elsa si avvicinò a noi richiamando la nostra attenzione.

“Ragazzi sapete che giorno è oggi?” Ci chiese.

Ci pensai su qualche secondo per poi rispondere con fermezza.

“Certo, oggi è il 1.241esimo anniversario di Gray e Juvia. Gray Sama ci conosciamo da ben 1.241 giorni, com’è passato il tempo!” Mi limitai a dire felice.

Sentii Gray Sama sussultare al mio fianco, non ne sapevo la ragione ma il cibo che stava mangiando gli era andato di traverso.

“Non proprio Juvia..” Replicò Elsa.

“Allora Juvia non sa proprio di cosa tu stia parlando” Affermai pensierosa. A cosa si stava riferendo la ragazza dai capelli scarlatti?

“Oggi Magnolia festeggia l’anniversario della Guerra di Magnolia, la principessa Hisui ha organizzato una festa a cui sono stati invitati come ospiti d’onore tutti i membri delle Gilde che hanno partecipato alla protezione della città fra cui ovviamente Fairy Tail” Spiegò la maga.

“La festa si terrà stasera” Aggiunse poi.

“Ora che Juvia ci pensa è passato effettivamente un anno..” Dissi guardando per un secondo Gray Sama.

“Parteciperete?” Chiese Elsa con un sorriso carico di aspettativa.

“Le feste sono una scocciatura” Disse secco Gray Sama continuando a mangiare tagliando corto sull’argomento.

“Beh se cambi idea sei sempre in tempo per partecipare” Replicò Elsa con un sorriso senza perdere il suo entusiasmo per poi farmi l’occhiolino e andare ad informare Natsu e Lucy che si trovavano giusto nel tavolo accanto.

Presi a guardarmi le mani senza dire nulla. Se Gray Sama non andava aveva senso partecipare? Si, avrei potuto ma non sarebbe stata la stessa cosa. Tuttavia era un peccato perché mi sarebbe davvero piaciuto vedere Gray Sama vestito elegante..

Prima che potessi aprir bocca e dar voce ai miei pensieri tuttavia il dolce Gray si rivolse a me distogliendomi dalle mie fantasie.

“Juvia tu.. ci andrai?” Chiese a voce bassa.

Mi voltai di scatto verso Gray Sama e notai che non stava guardando nella mia direzione ma un punto indefinito davanti a sé. Inizialmente non risposi per la sorpresa, solo dopo qualche secondo riuscii a parlare.

“Ju-Juvia ci terrebbe tanto” Mi limitai a dire.

Il dolce Gray rimase in silenzio per un tempo che mi sembrò lunghissimo. Stavo quasi per voltarmi, convinta che probabilmente il discorso sarebbe finito così, quando sentii il suono della sua voce.

“Vengo a prenderti alle 20.00” Disse Gray Sama tutto d’un fiato per poi alzarsi di scatto e volatilizzarsi ancora prima che potessi rispondere.

Rimasi immobile senza dire niente per un po' e poi, quando mi resi conto di quello che era appena successo, arrossii sgranando gli occhi.

“Gr-Gray Sama..” Balbettai portandomi le mani sul viso.

“Gr-Gray Sama e Ju-juvia..” Aggiunsi mentre nella mia mente mille possibili futuri prendevano vita. Erano talmente tanti che non riuscivo a focalizzarmi su nessuno di quelli.

“E’.. è un appuntamento!” Urlai sconvolta alzandomi di scatto dalla panchina sulla quale ero seduta attirando l’attenzione di tutta la Gilda.

***

 Ciao a tutti! Come state?

Ho cercato di aggiornare il prima possibile, spero vi faccia piacere!
Che dire di questa nuova parte della storia? E' un semplice capitolo di passaggio, come penso abbiate notato, ma nonostante ciò ci sono sviluppi inaspettati!

La nostra Juvia decide, come suo solito, di non demoralizzarsi e di continuare ad insistere con il suo dolce Gray nonostante il malinteso di cui è stata vittima (ammiro molto la sua perseveranza, ci tengo a dirlo). 

Gray dal canto suo, seppur non le dia minimamente soddisfazioni come suo solito e anzi tenda ad allontanarla imbarazzato, fa un primo passo verso di lei e la invita alla festa! Che ne pensate? A cosa porterà questa situazione? 

Sono davvero curiosa di sapere che cosa vi passa per la testa e, soprattutto, se la storia vi sta piacendo! Ringrazio a tal proposito le persone che hanno recensito i capitoli precedenti e quelle che, magari, recensiranno questo. Vedere dei commenti non è solo una forma di gratificazione (in parte, lo ammetto, lo è) ma mi da modo di capire se ho fatto un buon lavoro e ho stuzzicato la vostra curiosità!

Detto ciò vi saluto e vi auguro un buon proseguimento qui su efp 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo Cinque ***


Capitolo Cinque
 
Da quando ero tornata a casa non riuscivo a stare ferma. Saltellavo a destra e a sinistra con gli occhi sognanti.

“Juvia uscirà con Gray Samaaa!” Mi ritrovai così a dire per l’ennesima volta.

“Juvia ancora non ci crede!” Esclamai di nuovo alzando le braccia al cielo.

Mi gettai sul letto con un sorriso e mi ritrovai a fissare il soffitto riflettendo sul fatto che avevo fatto bene a non cedere ai tristi pensieri del giorno precedente.

Forse, mi ritrovai a pensare, quella sera avrei avuto la risposta che desideravo da parte di Gray Sama. Al solo pensiero sentii il viso andare a fuoco e il cuore battere più veloce. Forse, dopo tutto quel tempo, io e il dolce Gray avremmo davvero parlato seriamente del nostro rapporto..

Mi crogiolai per un po' in quei pensieri fino a quando non mi resi conto di una questione molto importante.

“Juvia deve scegliere un vestito adatto!” Esclamai per poi precipitarmi verso l’armadio.

Tuttavia neanche dopo un’ora di attenta analisi ero riuscita a trovare quello che cercavo.

“Neanche questo convince Juvia” Affermai infatti rivolgendo la mia attenzione al pupazzetto del dolce Gray mostrandogli una gruccia sulla quale era appeso un lungo abito azzurro.

“Forse dovrei andare a fare shopping. Juvia ha bisogno di un abito speciale per l’occasione!” Affermai risoluta precipitandomi verso la porta della mia stanza senza aspettare mezzo secondo.

-

Poco dopo mi ritrovai al Magic Stardress, famoso negozio situato nel centro di Magnolia, in cui a detta della rivista Sorcerer ogni maga avrebbe sicuramente trovato l’abito dei suoi sogni. Ad attirarmi c’erano numerosi vestiti: alcuni corti ed eleganti, altri più lunghi e sensuali. I miei occhi osservavano rapiti l’immensità di stoffe e colori che si trovavano di fronte a me.

“Cerca qualcosa signorina?” Mi chiese ad un certo punto una ragazza che avrebbe dovuto avere circa la mia età. Aveva i capelli verdi e mi osservava gentile con quei suoi grandi occhi blu. Si trattava sicuramente di una delle persone che gestiva il negozio.

“Juvia stava cercando un vestito per una festa che si terrà stasera” Ammisi con un sorriso.

La ragazza si illuminò immediatamente.

“Ah! Quindi parteciperai alla festa organizzata dalla Principessa Hisui, dico bene?” Disse felice battendo le mani.

“Si, Juvia ci tiene particolarmente a fare bella figura.. ci andrà con una persona molto importante per lei quindi vorrebbe indossare qualcosa di speciale” Affermai arrossendo di fronte alla ragazza dai capelli verdi che, notai solo in quel momento dalla targhetta sulla maglia, si chiamava Lyza.

“Juvia vedrai che troveremo qualcosa di perfetto per l’occasione!” Esclamò entusiasta recandosi verso una serie di appendiabiti su cui erano posizionati innumerevoli vestiti. Io mi limitai a seguirla guardandomi attorno a bocca aperta: quel posto era davvero enorme.

“Avevi qualcosa in mente?” Mi chiese Lyza.

Pensierosa osservai quanto mi circondava rendendomi conto che effettivamente non avevo un’idea precisa. Cosa sarebbe piaciuto al dolce Gray? Ricordandomi del fallimento di Juvia 2.0 Pro pensai che forse quella domanda era ancora troppo difficile.

“Juvia non ha le idee chiare” Mi ritrovai così a dire.

“Mh.. che ne dici di questo?” Chiese Lyza mostrandomi un lungo abito viola. Lo osservai per un po' dubbiosa per poi arrivare a concludere che forse non faceva al caso mio.

“Juvia pensa che sia bellissimo ma non crede sia fatto per lei” Ammisi quindi rendendomi conto che quel vestito sarebbe stato benissimo ad Elsa. Nel pensare a lei mi chiesi per un attimo se anche Gerard avrebbe partecipato alla festa.

“Non c’è problema, passiamo ad un altro!” Disse la ragazza dai capelli verdi senza perdersi d’animo.

Andammo avanti così per un po' finche’..

“Questo!” Affermò Lyza con un sorriso.

Quando vidi l’abito che mi stava mostrando sgranai per un momento gli occhi alzandomi di scatto dalla poltrona su cui la ragazza mi aveva detto di accomodarmi.

“Juvia.. Juvia pensa sia meraviglioso!” Dissi tutto d’un fiato rimanendo a bocca aperta.

All’improvviso mi ritrovai ad immaginare come sarebbe stato ballare con il dolce Gray con addosso quell’abito. Non riuscii a non chiedermi che faccia avrebbe fatto Gray Sama se lo avessi indossato.. quando ci pensai sorrisi.

-
Gray’s POV
 
Mi trovavo in soggiorno seduto sul divano. Ormai era quasi un’ora che me ne stavo lì fermo a rimuginare. Fra qualche ora si sarebbe tenuta la festa ed io ci sarei dovuto andare con Juvia..

Al solo pensiero iniziavo a sentire caldo.

Quando Elsa ci aveva proposto di partecipare il mio primo pensiero era stato quello di rifiutare, tuttavia non appena avevo visto l’espressione delusa sul viso di Juvia andarci non mi era sembrato poi tutto questo gran disturbo e così avevo avuto la malsana idea di invitarla.

In quel momento tuttavia la sola idea di rimanere da solo con lei mi terrorizzava perché questo significava che avremmo dovuto parlare. In verità avremmo dovuto farlo anche il giorno prima ma non l’avevo trovata alla Gilda.

Cosa avrei dovuto dirle? In realtà non lo sapevo ancora. Lei aveva tutto il diritto di conoscere i motivi per cui me ne ero andato via di nuovo senza dirle nulla.. di sapere perché dopo un anno non aveva avuto ancora la risposta che le avevo promesso. Quando me ne ricordai mi vergognai di me stesso.

Mi alzai di scatto dal divano con l’impellente desiderio di avere davanti a me Natsu per sfogare tutte le mie frustrazioni su di lui prendendolo a pugni. Sicuramente anche lui si sarebbe divertito, pensai.

Rendendomi conto dell’impossibilità della cosa mi limitai a guardare intorno a me. Mi soffermai prima sul divano, poi sul cuscino a terra e poi ancora sulla giacca maldestramente appesa nel guardaroba rendendomi conto che da quando ero tornato e non c’era più Juvia a prendersene cura, casa mia era nettamente in disordine. Era questo che succedeva quando non c’era Juvia? Ero davvero così dipendente da quella ragazza? Quando era successo?

Mi appoggiai con il corpo al muro e chiusi un attimo gli occhi nel tentativo di liberare la mente. L’unica cosa a cui però riuscivo a pensare era: cosa avrei dovuto dire a Juvia quella sera?

“Così non va” Sussurrai staccandomi dal muro per poi iniziare a camminare avanti e indietro. Mi tolsi la maglietta per riuscire a pensare meglio. Se qualcuno mi avesse visto avrebbe sicuramente detto che ero impazzito.

Dopo un po' mi fermai e puntai lo sguardo di fronte a me.

“Juvia io..” Iniziai allora immaginando di avere davanti la ragazza dai capelli azzurri.

“Ecco vedi..” Provai di nuovo per poi bloccarmi.

Rimasi fermo senza aggiungere altro per qualche secondo dandomi del coglione. Io non ero tagliato per quelle cose, mi dissi. Continuai così per un po’ fino a quando non mi venne un’idea.

“Proviamo così” Sussurrai stendendo il braccio destro e indirizzando il palmo della mano aperta verso l’alto mentre invece allo stesso tempo con la sinistra formavo un pugno che andai a posare sulla mano destra.

“Ice Make..” Mi ritrovai a dire. Tentennai per un momento, imbarazzato da quello che stavo per fare, mentre nella mia mano iniziavano a formarsi tanti piccoli cristalli di ghiaccio.

“..Juvia” Conclusi infine.

Davanti a me iniziarono a formarsi delle gambe, delle braccia, il corpo ed il viso di Juvia. Tutto interamente fatto di ghiaccio. Persino i vestiti erano uguali ai suoi.

Non avevo mai usato la mia magia di creazione per cose del genere, al solo pensiero mi sentii un completo idiota ma allo stesso tempo mi persi ad osservare quella statua così realistica. Portai una mano sulla guancia della Juvia di ghiaccio e la lasciai lì per un po' limitandomi a fissare quello che io stesso avevo creato. Probabilmente la Juvia originale come reazione al mio gesto sarebbe arrossita. Quando la mia mente formulò quel pensiero mi stupii di ciò che io stesso avevo pensato perché non era affatto da me. Ma d’altronde, mi dissi, ultimamente facevo e pensavo tante cose che non erano da me.

Superata l’esitazione iniziale presi fiato ed aprii bocca sperando che almeno in quel modo le parole sarebbero uscite più facilmente.

“Juvia, un anno fa ti avevo promesso che ti avrei dato una risposta ma.. nonostante questo me ne sono andato” Iniziai per poi fermarmi un attimo e raccogliere le idee.

“Io.. ecco, anche se avresti tutte le ragioni per pensarlo.. io non me ne sono dimenticato per questo vorrei spieg..” Tuttavia non feci in tempo a finire la frase che mi bloccai. Questa volta però a distrarmi ci pensò il rumore di qualcuno che stava bussando freneticamente alla porta d’ingresso.

Infastidito feci per avvicinarmi e mettere la mano sulla maniglia quando mi ricordai della statua di ghiaccio di Juvia posizionata proprio al centro del mio salotto. Che avrebbe pensato chiunque ci fosse stato al di là della porta nel vederla? Mi voltai dandole un ultimo sguardo per poi annullare l’incantesimo e vederla scomparire davanti ai miei occhi. Quando al suo posto non ci fu più nulla mi sentii inspiegabilmente triste ma non ci diedi peso ripetendomi che era solo un pezzo di ghiaccio.

Aprii la porta con la testa ancora infestata da pensieri simili e perciò fui doppiamente impreparato quando vidi chi stava di fronte a me.

“Meredy?” Mi ritrovai a dire senza capire cosa ci facesse la fidanzata di Lyon davanti alla porta di casa mia.

-
Juvia’s POV
 
Erano ormai quasi le 20.00 e Gray Sama avrebbe dovuto essere da me a momenti. Rimasi ad osservare, emozionata, la mia immagine riflessa allo specchio per qualche istante: Juvia 2.0 Pro era ormai solo un lontano ricordo che aveva lasciato spazio alla vecchia Juvia 2.0. Non sempre d’altronde i modelli nuovi sono migliori rispetto ai loro predecessori. In fondo, mi dissi, era proprio Juvia 2.0 quella che aveva ottenuto i risultati migliori con il dolce Gray.

Osservai il meraviglioso vestito color blu notte che avevo comprato nel pomeriggio: si trattava di un abito lungo che veniva fasciato in vita da un nastro giallo per poi cadere morbido lungo i fianchi. Ai bordi dei voulant lo rendevano più vaporoso e a lato, a mettere in mostra lo stemma di Fairy Tail di cui andavo fiera, vi era un ampio spacco che lasciava scoperta la gamba.

Mi sistemai i capelli che avevo lasciato ricadere morbidi lungo la schiena e mi voltai verso il pupazzetto di Gray Sama.

“Juvia è molto emozionata! Non vede l’ora che il dolce Gray la veda vestita così, chissà che faccia farà!” Ammisi più felice che mai.

Passò qualche altro minuto in cui non feci altro che perdermi nelle mie stesse fantasie quando ad un certo punto sentii bussare alla porta della mia camera al Fairy Hills.

Il mio cuore prese a battere all’impazzata tanto che sul momento pensai che sarei svenuta. Andai verso la porta e misi mano sulla maniglia, prima di aprire mi voltai verso il pupazzetto di Gray Sama come a voler cercare conforto.

Poi presi un bel respiro e..

“Gray Sa-“ Iniziai per poi bloccarmi nell’istante immediatamente successivo quando mi resi conto della persona che in quel momento si trovava di fronte a me.

“Buonasera Juvia!” Esclamò Natsu che se ne stava sorridente nel pianerottolo come se fosse ovvia la sua presenza in quel momento.

“Ciao Juvia!” Sentii poi dire da Happy alle sue spalle.

Io rimasi senza dire niente per un po'. Nella mia mente mille domande vorticavano senza darmi tregua..

Dov’era il dolce Gray? Era uno scherzo? Perché Natsu era lì? Era successo qualcosa? L’appuntamento era stato annullato? Per caso me l’ero sognato e non c’era mai stato nessun appuntamento?

Che mi fossi addormentata e quello fosse un incubo?

***

Ciao a tutti! ❤ 

Che dire? Non uccidetemi AHAHAH

Alloraaaa in questo capitolo abbiamo essenzialmente due novità: un altro POV di Gray che chiarisce forse meglio (o forse no) i suoi pensieri e Natsu ed Happy di fronte alla porta della camera di Juvia che credo nessuno avesse previsto! Come mai sono lì secondo voi? 

Abbiamo inoltre la comparsa di Meredy che viene presentata come la fidanzata di Lyon! Che dite? Cosa vorrà dal nostro ghiacciolo?

Vi lascio con tutte queste domande sperando che vorrete condividere con me i vostri pensieri ❤ 

Mi diverto molto a scrivere questa Fanfiction, devo dire la verità. Man a mano che scrivo le idee prendono forma e mi ritrovo ad immaginare mille situazioni diverse in cui vorrei si trovassero la nostra Juvia ed il nostro Gray ma ahimè non potrò di certo inserirle tutte! Spero però che quello che ho pensato vi stia piacendo e che vi strappi un sorriso di tanto in tanto come succede a me ❤

Detto questo vi saluto e vi auguro un buon proseguimento qui su efp, grazie mille per aver letto questo capitolo! A presto ❤

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Capitolo 6
*** Capitolo Sei ***


Capitolo Sei

Gray's POV

 
Dopo aver superato l'esitazione iniziale avevo finalmente convinto Meredy ad entrare in casa mia. Era chiaramente in agitazione e brontolava frasi sconnesse.

Aspettai che si calmasse e si accomodasse sul divano per chiederle spiegazioni.

"Allora.. vuoi dirmi cos'è successo?" Quindi le chiesi rimettendomi la maglietta che avevo lasciato a terra per poi sedermi a mia volta nella poltrona di fronte. Guardai distrattamente l'orologio e mi resi conto che mancavano circa trenta minuti alle 20.00.

"Lyon è sparito" Si limitò a dire la ragazza dai capelli rosa senza giri di parole.

"Sparito?" Ripetei confuso.

"Stamattina è uscito per una missione. Si trattava di una semplice commissione, nulla di più. Mi aveva detto che avrebbe richiesto un'ora massimo due" Spiegò Meredy che aveva preso a tormentarsi le mani.

"Da allora non è ancora rientrato ed io sono preoccupata per lui. Ho pensato che magari avrebbe potuto essere qui ma com'è evidente non è così.." Aggiunse guardandosi attorno.

Mi sentii per un attimo in imbarazzo per lo stato in cui si trovava casa mia ma scacciai quel pensiero dicendomi che me ne sarei preoccupato in un secondo momento.

"Sai che tipo di commissione doveva fare?" Chiesi quindi metodico cercando di figurarmi mentalmente le varie possibilità. Lyon non era uno che faceva scherzi perciò doveva di certo essere successo qualcosa ma questo non lo dissi a Meredy.

"Mi ha solo detto che doveva recarsi al negozio di Eugeo l'Achimista che gli avrebbe consegnato qualcosa da recapitare altrove. Non mi ha detto nulla di più" Ammise sconfortata.

Rimasi in silenzio per qualche secondo per poi lanciare un'ultima occhiata all'orologio. Sospirai rendendomi conto di quello che stavo per fare e mi alzai dalla poltrona.

"Andiamo" Mi limitai a dire afferrando la giacca appesa al guardaroba.

Meredy nel frattempo non si era ancora alzata e mi guardava spaesata.

"Non serve che tu venga con me Gray, tranquillo" Disse la ragazza.

Per un momento immaginai di ascoltare le sue parole e di lasciarla andare da sola ma quando quel pensiero mi passò per la testa vidi le sue mani tremare leggermente. Era quasi impercettibile ma stava chiaramente tremando per l'agitazione.

"Non ti lascio andare da sola, su sbrighiamoci" Mi ritrovai così a dire andando verso la porta per poi fare cenno a Meredy di seguirmi.

Mi precedette e quindi chiusi la porta, quando mi voltai notai che mi stava osservando in modo strano.

"Che c'è?" Chiesi non capendo perché mi guardasse in quel modo. Avevo di nuovo dimenticato i pantaloni?

"Grazie" Si limitò a dire lei con un sorriso in spiegazione al mio sguardo confuso.

"Non c'è di che" Replicai allora titubante e anche leggermente in imbarazzo.

"Su sbrighiamoci" Aggiunsi poi iniziando a correre in direzione del negozio dell'Alchimista.

-

A Magnolia c'era una gran confusione, tutti gli abitanti si stavano radunando nei pressi della Cattedrale di Kaldia dove si trovava il luogo che la Principessa Hisui aveva scelto per la festa. Spostarsi fra la marmaglia di persone stava diventando difficile e mi resi conto che questo avrebbe notevolmente incrementato il tempo che ci avrei messo a trovare Lyon. Fra la moltitudine di gente tuttavia una massa di capelli rosa catturò la mia attenzione..

"Natsu!" Chiamai a gran voce.

Il fiammifero non ci mise molto a sentirmi, merito del suo udito da Dragon Slayer che ogni tanto tornava utile.

"Gray!" Mi salutò lui con un sorriso mentre io mi facevo spazio per raggiungerlo seguito da Meredy che nel frattempo faticava a starmi dietro. Tuttavia non avevo tempo per preoccuparmi anche di quello: dovevo sbrigarmi.

"Ti devo chiedere un favore" Dissi senza giri di parole.

Natsu mi guardò con aria confusa. Happy, che mi ero reso conto essere sulla sua spalla, fece altrettanto.

"Ecco.. non è che potresti andare a prendere Juvia?" Chiesi portandomi una mano alla testa, imbarazzato.

"Cosa?" Disse confuso il ragazzo dai capelli rosa.

"Dovevo andare a prenderla alle 20.00 ma credo che ritarderò un po' per via di una faccenda che ho da sbrigare con Meredy. Non voglio che mi aspetti a casa da sola e non ho modo di avvertirla. Potresti andare a prenderla e dirle di aspettarmi alla festa?" Spiegai il più in fretta possibile sperando che non avrebbe fatto ulteriori domande.

Tuttavia conoscevo Natsu e sapevo che ragionare non era il suo forte, era molto meno "faticoso" per lui accettare semplicemente di fare quello che gli stavo chiedendo. Mi tranquillizzai infatti quando si limitò a rispondere con un "D'accordo" per poi sparire fra la folla tanto in fretta quanto era comparso.

Guardai l'orologio del Campanile di fronte a noi rendendomi conto che erano già le 19.46. Mi ritrovai a sperare con tutto me stesso di non fare troppo ritardo.

Che faccia avrebbe fatto Juvia trovandosi di fronte Natsu al posto mio? Mi sentii immediatamente in colpa nel rendermi conto che la stavo deludendo di nuovo.

-
Juvia's POV
 
Era passata quasi un'ora da quando Natsu mi aveva detto che Gray Sama aveva avuto un imprevisto e che mi avrebbe raggiunto alla festa.

Mi guardai attorno sconsolata rendendomi conto che in effetti quella festa a cui tanto non vedevo l'ora di partecipare in fondo non era poi un granché.. Non sapevo se fosse per la festa in generale o per la mancanza del dolce Gray. Nemmeno il mio vestito sembrava più così bello.

Di che imprevisto si trattava? Perché non era venuto a prendermi? Quando glielo avevo chiesto Natsu non mi aveva saputo dire niente di utile. Dal canto mio io ero in pensiero per Gray Sama.. e se gli fosse successo qualcosa?

Mi persi ad osservare la gente attorno a me: chi ballava, chi chiacchierava e chi si dava alla pazza gioia. Conoscevo gran parte delle persone lì presenti, molti erano membri delle Gilde che avevano preso parte alla Guerra di Magnolia, tuttavia mi sentivo incredibilmente fuori posto.

Ad un certo punto intravidi la testa bionda di Lucy a darmi speranza e decisi di raggiungerla, notai che stava chiacchierando con Elsa.

Non feci però in tempo ad avvicinarmi ulteriormente che sentii delle parole che mi raggelarono sul posto uscire dalla bocca della ragazza dai capelli scarlatti.

“Già.. dev’essere stata dura per lui stare via un anno. So però che è stato con lei per tutto quel periodo quindi hanno recuperato il tempo perso” Stava dicendo con un sorriso.

Il mio mondo si bloccò per un attimo, sentii il cuore battere più lentamente come se il tempo si fosse fermato.

 
"Dev'essere stata dura per lui stare via un anno"
 
Stavano chiaramente parlando di Gray Sama.

Tuttavia la frase che mi aveva fatto raggelare il sangue era un'altra..

 
"So però che è stato con lei per tutto quel periodo quindi hanno recuperato il tempo perso"
 
E' stato con lei per tutto quel periodo? Tempo perso? Gray Sama era stato con un'altra donna? UNA RIVALE IN AMORE?!
 
Mi ritrovai a pensare di nuovo alla sfacciata che aveva osato abbracciarlo nella piazza qualche giorno prima. Allora avevo relegato la cosa in un angolo della mia mente dicendomi che non era come poteva sembrare ma forse il mio settimo senso Juvia's Rivals Localizator aveva sempre avuto ragione.. era veramente una rivale in amore.
 
Mille pensieri si fecero strada nella mia mente facendomi quasi impazzire. Non riuscivo a seguirli tutti. Mi portai una mano alla testa per la confusione mentre con l'altra mi appoggiavo al tavolo.
 
Ripensai a Juvia 2.0 Pro, a tutte le tattiche che avevo messo in opera per parlare con il dolce Gray.. era sempre stato tutto inutile? Non avevo mai avuto una vera speranza? Pensai a lui che per un anno aveva passato il tempo con una ragazza che non ero io mentre io invece avevo contato i giorni che mi separavano dal suo ritorno. Quando realizzai la cosa sentii un vuoto alla base dello stomaco e un lieve dolore in corrispondenza del petto misto ad un'altra sensazione che non sapevo bene identificare.

Presi senza pensarci uno dei calici presenti sul tavolo del banchetto e mi ritrovai a berne il contenuto di getto senza lasciarne neanche una goccia. Feci una smorfia sentendo tuttavia una piacevole sensazione di calore che mi spinse a non preoccuparmi di capire cosa effettivamente avessi consumato.

Mi ritrovai a cercare di nuovo Lucy ed Elsa con lo sguardo per avere le spiegazioni che un attimo prima non avevo avuto il coraggio di chiedere quando vidi Happy volare a mezz'aria davanti a me. Lo fermai richiamando la sua attenzione.

"Happy!" Dissi agitando la mano per fare in modo che mi notasse.

"Juvia! Dimmi hai bisogno di qualcosa?" Chiese gentile.

"Juvia vorrebbe sapere se hai visto Lucy ed Elsa, Juvia le ha perse di vista" Mi ritrovai a dire.

"No mi dispiace, in questa marmaglia di gente anche io ho perso Charle.." Disse sconsolato il gatto blu.

Stavo giusto per ringraziarlo e andare a cercare le mie due compagne di Gilda quando Happy aggiunse qualcos'altro..

"Non fare quella faccia Juvia, sono sicuro che dopo che Gray avrà sbrigato quella faccenda insieme a quella ragazza verrà alla festa" Si limitò a dire per poi volare via come se niente fosse, senza dare alcuna ulteriore spiegazione.

Non so per quanto tempo rimasi immobile a fissare il punto in cui fino ad un secondo prima c'era Happy.

Faccenda insieme a quella ragazza?

Gray Sama era con quella ragazza e per questo non era con me.

"Il dolce Gray e un'altra ragazza. Un'altra ragazza e il dolce Gray.." Mi ritrovai a bisbigliare incredula.

Vidi un cameriere passare al mio fianco e notai che sul vassoio aveva altri di quei calici contenenti quel liquido ambiguo. Ne presi uno e bevvi in un sorso anche quello.

"Per Juvia è finita" Affermai senza espressione appoggiando il bicchiere vuoto sul tavolo alla mia sinistra.

Feci qualche passo avanti. Inizialmente persi l'equilibrio nel mettere il piede destro davanti al sinistro ma recuperai riacquistando stabilità in fretta.

Andai al centro dell'ampia sala lasciandomi trasportare dai rumori attorno a me: risate, musica, scarpe che battevano sul pavimento di marmo.

"Juvia!" Sentii una voce alle spalle richiamare la mia attenzione.

Mi voltai trovandomi di fronte Levy e Gajeel. Lei indossava un grazioso vestito arancione, il ragazzo al suo fianco un elegante completo bianco. Nonostante i mille pensieri del momento pensai che erano una bella coppia.

Non feci in tempo a dire niente che Gajeel mi sorrise alzando una mano verso di me nel tentativo di porgermi qualcosa.

"Juvia bevi insieme a noi finché aspetti il ghiacciolo!" Esclamò entusiasta mentre Levy al suo fianco sorrideva felice. Vidi che quello che mi stava allungando era un altro calice.

Ghiacciolo.. Gray Sama..

Sentii ancora quel dolore al petto e lo trovai per un momento insopportabile. Tuttavia allo stesso tempo mi sentivo strana sebbene non riuscissi ad individuarne il motivo. Nonostante ciò non me ne preoccupai perché era proprio grazie a questa strana sensazione se riuscivo ad accantonare momentaneamente quel fastidioso dolore.

Presi il bicchiere che Gajeel mi porgeva senza pensarci troppo.

***

Buonasera! ❤ Come state?

Eccoci qui con un altro capitolo! Siamo già al sei 😍

Ed ecco qui che i malintesi tornano HAHAHAHA La nostra povera Juvia è finita nuovamente vittima del suo "settimo senso" e ora crede che la ragazza con cui aveva visto Gray nella piazza di Magnolia, che noi sappiamo essere solo una sua fan, sia la donna con cui il nostro mago del ghiaccio, a detta di Elsa, ha passato l'anno in cui è stato lontano da Juvia e dalla Gilda! 

Nel frattempo Gray è accorso in aiuto di Lyon non sentendosela di lasciare andare da sola Meredy visto lo stato di agitazione della ragazza, chiede quindi a Natsu di andare a prendere la bella Juvia al posto suo con l'intenzione di raggiungerla in un secondo momento alla festa. Juvia tuttavia dopo aver sentito le parole di Elsa rimane per un secondo incredula e proprio quando fa per andare a chiedere spiegazioni ecco che arriva Happy.. 

Chissà cosa succederà! Che dite? Ce la faranno i nostri eroi? 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbiate voglia di condividere con me i vostri pensieri in merito, mi fa sempre tanto piacere leggere i vostri pareri. Al di là di questo però ringrazio comunque chi legge questi capitoli, siete sempre di più ❤ Grazie mille ❤ 

Forse ho parlato troppo, questo spazio autrice è lunghissimo! 

A presto e buon proseguimento ❤


 

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Capitolo 7
*** Capitolo Sette ***


Capitolo Sette

Gray's POV

Circa un'ora e mezza dopo io e Meredy trovammo Lyon in uno dei vicoli che conducevano a Blue Pegasus. Il mago del ghiaccio aveva maldestramente rovesciato il contenuto della fiala che avrebbe dovuto consegnare a Master Bob e quest'ultima si era rivelata essere una pozione del sonno.

Quando l'Alchimista ci aveva rivelato i dettagli della missione di Lyon sia io che Meredy avevamo immediatamente capito che il ragazzo era stato semplicemente vittima della sua stessa stupidità. Avevamo così percorso la via più breve per raggiungere la Gilda di Blue Pegasus e nel farlo ci eravamo imbattuti in Lyon.

Meredy lo svegliò schiaffeggiandolo.

"Brutto idiota! Mi hai fatta stare in pensiero tutto il giorno!" Gli urlò contro mentre continuava a colpirlo.. questo anche dopo che Lyon si fu svegliato.

"Sei un incosciente!" Gli disse prendendolo per il colletto della maglia iniziando a scuoterlo.

"M-Meredy?" Chiese Lyon sbattendo più volte le palpebre nel tentativo di mettere a fuoco. Probabilmente da una parte aveva ancora sonno e dall'altra gli riusciva difficile per il fatto che stava venendo sballottato da una parte all'altra.

"Sei un'idiota" Mi ritrovai a dire incrociando le braccia.

"Gray? Che ci fai qui insieme a Meredy?" Domandò il ragazzo dai capelli bianchi confuso e ancora a terra.

"Siamo venuti a cercarti perché sei talmente stupido da non riuscire a portare a termine una missione e tornare a casa sano e salvo senza far preoccupare la tua ragazza" Constatai.

Al che Lyon si alzò avvicinando il viso al mio con fare accigliato. Sembrava essersi ripreso all'improvviso.

"Che c'è Gray vuoi forse litigare?!" Disse digrignando i denti.

Al che mi lasciai trasportare dalla forza dell'abitudine e feci lo stesso alzando un pugno nella sua direzione con fare minaccioso.

"Vuoi finire al tappeto un'altra volta Lyon?! Dormire tutto il giorno non ti è bastato?!" Mi ritrovai a dire.

Stavamo giusto per caricare entrambi nella direzione dell'altro quando Meredy ci afferrò per le orecchie separandoci.

"Smettetela. Siete ridicoli" Si limitò a dire senza espressione per poi tornare a rivolgersi a Lyon puntandogli un dito contro.

"Però Gray ha ragione, mi hai fatta preoccupare tantissimo!" Disse la ragazza dai capelli rosa. Tuttavia il tono non era più quello di prima, la rabbia aveva lasciato spazio al sollievo di rivedere Lyon sano e salvo. Lyon, che nel frattempo le si era avvicinato, le accarezzò dolcemente la guancia.

Non ne sapevo la ragione ma osservando i due maghi mi tornò in mente la statua di ghiaccio di Juvia. Mi ritrovai così a pensare che io ero proprio l'ultima persona al mondo che poteva permettersi di fare la morale a Lyon dal momento che ero anche la stessa persona che se ne andava da Magnolia senza dire niente lasciando Juvia a casa ad aspettarmi e a preoccuparsi per me.

Alzai lo sguardo che non mi ero accorto di avere abbassato verso Meredy e notai che aveva gli occhi lucidi. Mi ritrovai a pensare a molte cose, fra tutte però una domanda si faceva strada fra le altre: quanto avevo fatto soffrire Juvia?

Rimasi in silenzio per un po'.

"Devo andare" Dissi poi tutto d'un tratto.

Stavo già per voltarmi e lasciare soli Meredy e Lyon quando la ragazza dai capelli rosa mi fermò richiamando la mia attenzione.

"Grazie Gray" Si ritrovò a dire riconoscente.

"Non c'è di che" Replicai facendo l'occhiolino a lei e a Lyon che nel frattempo aveva smesso di guardarmi in cagnesco e mi stava sorridendo a sua volta.

"Mi raccomando, saluta Juvia da parte mia!" Aggiunse poi Meredy.

Ero sicuro di essere arrossito nel sentir nominare Juvia ma cercai di non darlo a vedere. Come faceva Meredy a saperlo? Probabilmente, mi dissi, aveva sentito la conversazione con Natsu.

Mi limitai a fare un cenno del capo prima di voltarmi e sparire tra la folla che riempiva le strade di Magnolia.

Mi restava solo una cosa da fare: passare per casa, cambiarmi e raggiungere finalmente Juvia.

-

Juvia's POV

Non sapevo quanto era passato da quando Gajeel e Levy mi avevano salutata. Non ricordavo cosa mi avessero detto andandosene ma decisi che probabilmente non era niente di importante.

Nel frattempo avevo bevuto ancora qualche altro calice di quello che avevo scoperto essere un particolare tipo di sakè, ormai non facevo più alcuna smorfia quando lo trangugiavo e mi sentivo invece stranamente leggera. Era strano ma piacevole allo stesso tempo. Avevo anche cantato ad un certo punto, c'era un angolo karaoke alla festa anche se non ne capivo la ragione. Mi ero poi ritrovata a sfidare in una gara di corsa uno dei membri di Quattro Kerberos, non ricordavo esattamente il motivo, e avevo vinto trasformando il mio corpo in acqua per arrivare il più velocemente possibile al traguardo. Quando era successo il tizio si era messo a piangere dicendomi che avevo barato. Dal canto mio avevo riso e avevo bevuto uno dei bicchieri che mi avevano offerto. Durante la gara il mio abito si era strappato, quando era successo ero rimasta a guardare l'orlo della stoffa rovinata per un po': guardandola mi sentivo strana e anche leggermente triste.

Ad un certo punto la Principessa Hisui aveva anche tenuto un discorso in cui, credo, avesse ringraziato tutte le Gilde che avevano protetto Magnolia. Non ricordavo bene le sue parole ma penso che fosse questo il contenuto.

"Juvia si annoia" Mi lamentai ad un certo punto. Nel mentre con il dito formai delle spirali d'acqua che feci volteggiare davanti ai miei occhi.

Perché ero ancora a quella festa? Ormai non vedevo più nessun membro di Fairy Tail da un po'. Ci pensai su qualche istante e poi mi ricordai che stavo aspettando Gray Sama.

Gray Sama.. nel pensare a lui sentivo un peso sul petto. Dov'era Gray Sama?

Disturbata da quei pensieri feci un passo avanti ma per qualche strana ragione non riuscivo a stare bene in piedi. Stavo per cadere a terra, chiusi gli occhi ma quando il mio corpo avrebbe dovuto toccare il pavimento non sentii nulla.

"Gray Sama?" Chiesi d'impulso speranzosa alzando lo sguardo verso quello del ragazzo che mi stava sorreggendo. Ragazzo che però non assomigliava per niente al dolce Gray.

"Non so chi sia questo Gray, mi dispiace" Disse il tizio dai capelli biondi.

Cercai di tirarmi su ma il corpo non rispondeva ai miei comandi. Il ragazzo misterioso mi aiutò a raddrizzarmi.

"Sono Light, piacere. Sono un nuovo acquisto di Blue Pegasus" Disse porgendomi la mano. La fissai per qualche secondo non sapendo cosa fare. Avrei dovuto stringerla?

"Juvia.." Mi limitai a mugugnare. Non ne capivo la ragione ma mi sembrava di parlare a rallentatore.

"Beh Juvia penso che forse dovresti lasciare perdere questo Gray. Se fosse un tipo intelligente sarebbe qui con te" Disse Light.

Di fronte alle sue parole mi sentii infastidita per il modo in cui quel ragazzo aveva parlato del dolce Gray ma non ebbi il tempo di dire nulla che Light aggiunse qualcos'altro.

"Che ne dici di ballare con me piuttosto, maga di Fairy Tail?" Chiese porgendomi la mano.

Guardai Light e i suoi occhi marroni: non sembrava una persona cattiva ma, mi ritrovai a pensare, non era nemmeno Gray Sama.

"M-Mi dispiace ma credo sia meglio che Juvia vada via" Mi limitai a dire osservando il mio vestito rovinato cercando imbarazzata di abbassare la stoffa che in corrispondenza dello spacco si era leggermente alzata, probabilmente a causa della mia quasi caduta.

Feci per andarmene ma inciampai sui miei stessi passi.

Sentii la mano di Light bloccarmi il braccio e tirarmi a sé.

"Dai, solo un ballo per sdebitarti. Ti ho salvata dopo tutto, no?" Disse il ragazzo attirandomi verso di lui.

Cercai di opporre resistenza ma il mio corpo in quel momento era inconsistente, lo sentivo di colpo incredibilmente leggero e privo di forze. Chiusi gli occhi, trovavo faticoso tenerli aperti, e mi limitai ad appoggiarmi a Light per non perdere l'equilibrio.

Ad un certo punto notai che i nostri corpi avevano iniziato ad ondeggiare prima a destra e poi a sinistra, forse stavamo ballando? O era il mondo che aveva iniziato ad ondeggiare?

"Sei davvero carina Juvia" Mi disse il ragazzo all'orecchio ad un certo punto. Non mi ero resa conto che si fosse avvicinato così tanto.

"Mh" Mugugnai non riuscendo a dire nient'altro bloccata da un'impellente sensazione di nausea. Sentii una delle mani di Light appoggiarsi sui miei fianchi. La trovavo una cosa incredibilmente sbagliata così cercai di fermarlo ma il mio gesto non lo toccò minimamente.

"F-Fermati" Sussurrai ad un certo punto. Pensai che Light non avesse sentito perché non diede cenno di volersi muovere.

Forse passò un secondo, forse passarono dei minuti.. non avrei saputo dirlo. Ad interrompere quel ballo ci pensò una voce che richiamò la mia attenzione.

Quando la sentii provai una confortante sensazione di sollievo.

"Togli le tue mani da lei o ti giuro che ti stacco il braccio dal corpo" Disse.

Quando aprii gli occhi che non mi ero accorta di aver chiuso notai che di fronte a me c'era Gray Sama che aveva bloccato con la mano il braccio che Light aveva posato sui miei fianchi. Dalla mano del dolce Gray vidi fuoriuscire del ghiaccio.

Era davvero Gray Sama o me lo stavo solo immaginando? All'improvviso avevo la vista annebbiata..

***

Buongiorno! Come state? ❤

Io sono in piena sessione ma nonostante questo cerco sempre di trovare del tempo da dedicare alla scrittura, altrimenti impazzirei!🤯

Per quanto riguarda il capitolo non ho molto da dire, è un capitolo di passaggio neanche troppo lungo che anticipa quello che succederà nel capitolo otto che, lo ammetto, è uno dei miei preferiti 😍 

Torniamo però a questo! Da una parte troviamo Lyon e Meredy, dolcini loro, e dall'altra una Juvia leggermente ma solo leggermente brilla HAHAHA 

A "salvarla" dalle avances del tipo di Blue Pegasus tuttavia.. 

Che dire? So che vi lascio sempre sul più bello ma spero davvero che non siate arrivate ad odiarmi! Dato che il capitolo, come ho detto prima, è abbastanza corto vedrò di aggiornare prestissimo!

Nel frattempo spero di ricevere dei vostri commenti per sapere se vi piace la storia e come questa sta procedendo, se vi piacciono i personaggi e beh.. per sapere un po' tutto! 

Ringrazio comunque chi ha trovato il tempo fra mille impegni per leggere questo capitolo, ve ne sono molto grata ❤

Volevo inoltre dirvi che, per chi volesse, la storia è presente anche su Wattpad! Aggiorno contemporaneamente su entrambi i profili, il mio nome utente è sempre lo stesso Lì è inoltre presente anche un'altra Fanfiction, di tutt'altro genere, e nulla magari passate se siete interessate a leggere qualcos'altro di mio!

Detto questo vi saluto, a presto! 

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Capitolo 8
*** Capitolo Otto ***


Capitolo Otto
 
Gray's POV
 
Quando ero arrivato alla festa, dopo essere passato a casa per cambiarmi, il mio primo pensiero era stato quello di trovare Juvia.

Avevo incontrato Elsa, Lucy e Natsu che mi avevano detto di averla vista poco prima fare una gara di corsa con uno dei membri di Quattro Kerberos. All'inizio non capii esattamente quello che mi dissero. Juvia? Una gara di corsa? Cosa stava succedendo?

"Sembrava stare bene, era molto euforica" Disse Natsu con una risata.

"Aye, Sir!" Aggiunse Happy per avvalorare il commento del fiammifero.

Tuttavia la sua spiegazione sebbene volesse confortarmi mi fece solo preoccupare ulteriormente. Qualcosa non mi convinceva.

Iniziai a cercare Juvia tra la folla ma individuare qualcuno in quella marmaglia di persone non era facile. Guardai l'orologio appeso alla parete e notai che erano le 22.14.

"Merda" Mi ritrovai a dire. L'avevo lasciata da sola per più di due ore. Cos'era successo nel frattempo?

Fra quei pensieri continuavo a cercarla con lo sguardo spintonando le persone che si frapponevano davanti a me ma non vidi i suoi capelli azzurri da nessuna parte. Avevo quasi perso le speranze quando ad un certo punto, dopo non so quanto tempo passato a cercarla, la trovai.

Tuttavia Juvia non era da sola ma stava ballando con un tizio che non conoscevo.

Vidi una delle mani del ragazzo posata sui suoi fianchi mentre con l'altra la sorreggeva. In un primo momento provai qualcosa che non mi seppi spiegare ma accantonai la cosa quando mi resi conto che Juvia aveva qualcosa di strano.

Notai che si muoveva in modo sconnesso e che i suoi occhi faticavano a restare aperti, quando lo facevano inoltre il suo sguardo sembrava come distante.

Feci un passo nella loro direzione quando sentii per la prima volta la voce di Juvia.

"F-Fermati" Aveva detto al tizio.

Non so cosa mi prese, nemmeno mezzo secondo dopo avevo già la mano stretta attorno al braccio di quel ragazzo.

"Togli le tue mani da lei o ti giuro che ti stacco il braccio dal corpo" Mi ritrovai a dire sperando in un certo senso che non mi ascoltasse in modo da poterlo prendere a pugni sul serio. Senza rendermene conto del ghiaccio stava uscendo dalla mia mano, non lo avevo previsto.

Puntai i miei occhi in quelli del ragazzo, nel guardarlo non riuscivo a non provare rabbia e qualcos'altro che sul momento mi fece ardere il petto. Non feci però in tempo a lasciarmi abbandonare a queste nuove sensazioni che venni distratto dalla voce di Juvia.

"Gray Sama?" Chiamò sorpresa.

Non seppi dire se mi fece più male sentire il tono di sollievo nella sua voce nel momento in cui si era resa conto che ero lì o vedere la sua espressione. Per un attimo, guardandola, mi parve che il mio cuore andasse in mille pezzi.

"Hey hey! Non c'è bisogno di fare così, qui ci stavamo solo divertendo un po'!" Disse il ragazzo guardandomi come se non avesse fatto niente di male. Forse dal suo punto di vista era così, io invece provavo solo un immenso fastidio nel pensare alle sue viscide mani posate sui fianchi di Juvia.

Lo spinsi via, lontano da Juvia, rendendomi conto che prenderlo a pugni non mi interessava poi più di tanto ormai, o meglio, avevo altro a cui pensare.

"Fai in modo che non veda più la tua faccia" Mi ritrovai a dire minaccioso per poi dargli le spalle e concentrare tutta la mia attenzione nuovamente sulla ragazza di fronte a me.

Notai che il suo bel vestito aveva l'orlo strappato e che la spallina si era leggermente abbassata scivolando sulla spalla lasciando scoperta la pelle chiara. Probabilmente neanche se n'era accorta.

Juvia in risposta si limitava a guardarmi sforzandosi di tenere gli occhi aperti ma il suo sguardo era ancora offuscato e distante. Mi resi conto inoltre che nell'aria c'era un lieve odore di alcool. Feci due più due ricordando quello di cui mi avevano parlato Natsu e gli altri e capii che cosa fosse successo.

"Quanto hai bevuto?" Chiesi allora togliendomi la giacca nera per poi posargliela sulle spalle in modo che potesse coprirsi.

"J-Juvia non.. Juvia non ricorda" Biascicò cercando di mantenere l'equilibrio mentre si portava una mano al mento con fare riflessivo.

Mi avvicinai di più a lei in modo da poterla sorreggere. Probabilmente per qualcun altro Juvia sarebbe stata buffa in quelle condizioni ma a me lei ubriaca metteva solo un'enorme sensazione di nervosismo addosso. Ripensai a tutte le volte che si era ubriaca in passato e rabbrividii al solo pensiero.

"Andiamo a casa" Dissi allora passando un braccio attorno alla sua vita in modo che potesse appoggiarsi a me.

"Gray Sama... sta davvero bene.. vestito così" Disse Juvia mentre osservava la mia camicia bianca indicandola. Pensai che fosse assurdo che, anche in quel momento, notasse una cosa del genere.

"Anche tu" Mi ritrovai a risponderle senza rendermene conto lanciando uno sguardo al suo abito blu. Aveva una scollatura fin troppo accentuata per i miei gusti ma dovevo ammettere che le stava davvero bene.

Juvia sorrise.

Tuttavia il sorriso durò ben poco. Vidi la sua espressione cambiare e con essa anche il colore della sua faccia.

"Dolce Gr-Gray.. Ju-Juvia non sta molto.. bene" Biascicò tentando di reprimere un conato di vomito.

Alzai gli occhi al cielo pregando che non mi vomitasse addosso.

-

All'incirca venti minuti dopo ci trovammo di fronte al Fairy Hills.

Juvia non aveva chiaramente le forze per fare nemmeno un passo così l'avevo presa in braccio e l'avevo riportata a casa.

Se solo Lyon non fosse stato così stupido probabilmente, mi dissi, le cose sarebbero andate diversamente. Sapevo che era ingiusto incolpare il ragazzo dai capelli bianchi ma non potevo farne a meno. Come sarebbero andate poi le cose?

Se da una parte i miei pensieri erano vorticosi Juvia invece era stata in silenzio per quasi tutto il tempo accoccolata contro il mio petto, si limitava solo a brontolare frasi sconnesse di tanto in tanto. Quando lo faceva sentivo il suo respiro sulla pelle. Mi ero ritrovato più volte a fissarla.. aveva un'espressione strana dipinta sul viso.

Una volta di fronte al portone d'ingresso del Fairy Hills lo avevo aperto a fatica per poi ritrovarmi a salire le scale che avrebbero portato in camera di Juvia. Nella normalità delle cose i ragazzi non sarebbero potuti entrare nel dormitorio femminile ma dal momento che la signora che si occupava del posto non c'era, approfittai della situazione.

"Juvia?" Cercai di richiamare la sua attenzione. Mi resi conto che era ancora accoccolata contro il mio petto. Se avessi abbassato la testa i nostri visi sarebbero stati a pochi centimetri di distanza.

"Mh.." Brontolò lei sbattendo debolmente le palpebre.

"Qual è la tua camera?" Chiesi rendendomi conto che non ero mai stato lì prima d'ora.

"Secondo piano.. ultima porta.. a sinistra" Biascicò lei chiudendo nuovamente gli occhi.

Mi indirizzai così sulla rampa di scale successiva dirigendomi dove Juvia mi aveva indicato. Notai che tutte le camere erano vuote: le altre ragazze erano di certo ancora alla festa.

Feci per aprire la porta reggendo Juvia con un solo braccio. Quando questa si aprì la spalancai con un movimento del piede per poi entrare nella stanza buia.

Cercai a tentoni l'interruttore della luce e quando lo premetti un chiarore soffuso invase l'ambiente.

Rimasi per un attimo bloccato quando vidi la quantità esorbitante di pupazzi che mi assomigliava. Persino le coperte, mi resi conto, avevano la mia faccia stampata sopra. Sgranai gli occhi confuso per poi fare un passo avanti.

"Juvia? Ce la fai a stare in piedi?" Chiesi richiamando l'attenzione della ragazza che nel frattempo, forse per via della luce, aveva aperto gli occhi.

Fece un cenno d'assenso.

Adagiai Juvia a terra aiutandola a tenersi in piedi. Aveva il viso arrossato ma non sembrava le venisse ancora da vomitare. Fece qualche passo avanti in direzione dello specchio, notai che stava fissando l'immagine riflessa con un'espressione strana.

"Vado a prenderti dell'acqua" Dissi allora per poi dirigermi verso la cucina.

Presi un bicchiere dalla credenza e vi versai dell'acqua che avevo trovato in una caraffa posata sul ripiano. Dopo qualche istante tornai da Juvia. Tuttavia non ero affatto pronto a gestire quello che mi sarei trovato di fronte di lì a poco..

"Co-Cosa stai facendo?!" Mi ritrovai a gridare versando per la sorpresa un po' dell'acqua contenuta nel bicchiere sul pavimento.

Juvia si voltò verso di me confusa, il vestito a terra. Tutto ciò che indossava erano il reggiseno e le mutande. Improvvisamente sentii caldo. Ero sicuro di essere diventato rosso come i capelli di Elsa.

"Il vestito era sporco.. Juvia si sta cambiando" Spiegò lei come se fosse una spiegazione più che lecita del perché si stava spogliando incurante della mia presenza.

"Idiota esiste il bagno per quello!" Urlai imbarazzato per poi voltarmi di scatto un attimo dopo, sia per non guardarla sia perché Juvia non vedesse la mia faccia in quel momento. Posai il bicchiere ancora pieno sul tavolino che avevo di fronte e sospirai sapendo che quello che stavo per fare avrebbe potuto ritorcersi contro di me.

"Dove tieni i vestiti?" Chiesi allora.

Juvia inizialmente non rispose, solo dopo un po' si decise a parlare.

"Davanti al dolce Gray" Si limitò a dire confusa.

Mi indirizzai verso l'unica cassettiera di fronte a me, pensando che Juvia si riferisse a quella, ed aprii il primo cassetto senza fare troppe domande.

"Uhm" Mugugnai non appena mi ritrovai di fronte quello che in apparenza era il cassetto dell'intimo. Rimasi per un attimo a fissarne il contenuto.. davvero Juvia sotto i vestiti indossava.. quelle cose?

"Che guarda il dolce Gray?" Mi chiese lei alle mie spalle curiosa.

Chiusi con forza il cassetto, arrossendo.

"Niente, resta lì" Risposi.

Aprii il secondo scompartimento per ritrovarmi finalmente di fronte a delle maglie: ne presi una a caso, la prima che mi capitò a tiro, senza nemmeno guardarla.

"Ma tu guarda.." Mi ritrovai a mugugnare chiudendo il cassetto per poi allungare una mano alle mie spalle e porgere la maglietta a Juvia.

"Mettiti questa!" Insistei.

Juvia l'afferrò e fece come le dissi tuttavia anche dopo quasi un minuto non aprì bocca.

"Tutto bene?" Chiesi mentre le davo ancora le spalle.

"Gray Sama.. Juvia forse ha messo la maglia storta" Disse lei dispiaciuta.

Incerto mi voltai lentamente rimanendo completamente ammutolito di fronte alla ragazza dai capelli azzurri. Mi diedi mentalmente dello stupido pensando che doveva sicuramente esistere un essere superiore che in quel momento mi stava osservando e stava ridendo di me.

La maglia che Juvia stava indossando era di certo storta, questo era vero. Ciò che aveva catturato la mia attenzione però non era quello bensì il fatto che la maglietta era fin troppo corta. Probabilmente non le stava più già da tempo ed inoltre era decisamente troppo.. trasparente. Talmente tanto che non dovevo nemmeno sforzarmi per immaginare il reggiseno viola che avrebbe dovuto nascondere. Reggiseno che, notai, era coordinato con le mutande.

Non era facile per me guardare Juvia ma probabilmente lei non aveva idea dell'effetto che mi stava facendo in quel momento.

A conferma di questo la ragazza parlò facendo qualche passo verso di me.

"Gray Sama stai bene? Sei strano" Mi chiese Juvia ad un certo punto avvicinando il viso al mio ed inclinando la testa con fare interrogativo. La inclinò più del dovuto in effetti, probabilmente non controllava ancora bene il suo corpo.

"Umh" Mi limitai a mugugnare di fronte a due enormi occhi azzurri che mi fissavano.

"Dovresti.. dovresti riposare!" Mi ritrovai quindi a dire portando una mano dietro la testa sia per colmare il silenzio sia per interrompere la mia immaginazione.

Juvia in risposta si limitava a stare di fronte a me strofinandosi gli occhi, immobile. Solo dopo un po' si decise a parlare.

"Se Juvia si addormenta.. Gray Sama andrà via?" Chiese con un'espressione di puro sconforto dipinta sul viso.

Era questa la sua paura in quel momento? Che io andassi via? Aprii la bocca per poi richiuderla un attimo dopo continuando a fissare Juvia con occhi sgranati senza avere il coraggio di dire nulla.

Stavano così le cose? L'avevo davvero ridotta così? La mia mente mi proiettò l'immagine della ragazza di fronte a me che stringeva uno di quei pupazzetti inquietanti e che si chiedeva quando sarei tornato. Cercai di scacciare la scena dai miei pensieri. Era insopportabile.

"Rimarrò finché vorrai" Mi uscì alla fine.

Dopo aver sentito le mie parole Juvia sorrise, ormai tranquilla, e andò verso il letto. Io invece mi sedetti sulla poltrona accanto.

Passò diverso tempo prima che mi decidessi a spezzare il silenzio.

"Ecco.. mi dispiace" Biascicai ad un certo punto.

Lei mi guardò confusa.

"Non volevo passassi la serata ad aspettarmi" Aggiunsi sapendo che però erano molti altri i motivi per cui mi sarei dovuto scusare con Juvia. Tuttavia non era giusto farlo quando lei si trovata in quelle condizioni, sarebbe stato da codardi e quella ragazza si meritava ben più di questo.

"Juvia perdona Gray Sama" Replicò lei con un sorriso come se fosse una cosa ovvia.

A quel punto mi venne da ridere, ma non fu una risata di gioia.. si trattava invece di una risata amara perché, mi resi conto, Juvia non si smentiva mai: mi avrebbe perdonato tutto. Non importava cosa io facessi o dicessi.. mi avrebbe sempre detto che andava tutto bene. Forse, mi dissi, era proprio quello il problema.

"Non dovresti essere così con me" Sussurrai frustrato guardandomi le mani. Non avevo il coraggio di posare i miei occhi nei suoi sebbene sentissi che in quel momento mi stavano fissando.

"Dovresti volere di più per te stessa" Aggiunsi poi.

Nessuno di due parlò per un po'. Ad un certo punto sentii le mani di Juvia sulle mie, la osservai e notai che mi guardava sorridente. Nonostante il sorriso però, una lacrima stava scendendo lungo la sua guancia. Spalancai la bocca per dire qualcosa ma.. cosa? Cosa potevo dirle per far sparire quelle lacrime? Mi ritrovai a desiderare con tutto me stesso di avere una risposta.

"Juvia vuole solo che Gray Sama sia felice" Disse lei.

Io rimasi impietrito senza avere il coraggio per replicare. Non ne avevo la forza perché sapevo che non mi meritavo le sue parole, non mi meritavo affatto che quella ragazza mi amasse in quel modo. Aveva sempre fatto di tutto, anche spingendosi al limite, solo per me. Mi ritrovai a ripensare a quegli attimi orribili in cui avevo creduto fosse morta fra le mie braccia, durante lo scontro con Alvarez. Anche allora, seppur stesse perdendo molto sangue e le forze la stessero abbandonando, aveva sorriso mentre sacrificava la sua stessa vita per me.

Perché continuava a sorridermi? Mi chiesi esasperato. Era contro ogni logica. Un'altra persona al posto suo si sarebbe stufata di me già da tempo.. eppure quando ci pensai mi resi conto che era difficile immaginare qualcun altro al posto suo.

Juvia mi aveva dato tutto di lei.. io avevo fatto lo stesso? Guardai le sue lacrime e mi fu chiaro che non era così.

Mentre avevo pensieri simili Juvia nel frattempo aveva chiuso gli occhi.

Si era addormentata?

La osservai per un po' mentre, ancora con le mani strette alle sue, mi limitavo a fissarla pensando che non avrei dimenticato quella serata tanto facilmente. Ad un certo punto le accarezzai una guancia che era ancora umida per le lacrime di poco prima. Era molto meglio accarezzare la Juvia reale che quella di ghiaccio, pensai.

Quando tolsi la mano mi sembrò che Juvia per un attimo avesse sorriso. Che fosse in grado di percepire la mia presenza anche mentre dormiva? Trattandosi di Juvia non mi sentivo di scartare l'ipotesi.

Sorrisi guardandola sentendomi più a mio agio in quel momento, quando sapevo che lei non poteva vedermi.

"Ti prometto che le cose saranno diverse" Mi ritrovai a dire a bassa voce, rivolto forse più a me stesso che alla ragazza dai capelli azzurri.

***

Buongiorno! ❤

Iniziamo la settimana con la pubblicazione del capitolo otto! 😍

Devo dire la verità, credo sia il mio preferito fin'ora! O meglio, forse quello che mi sono divertita di più a scrivere! Amo quando Gray tira fuori il suo lato protettivo e mostra quella parte di lui che solitamente tende a nascondere ed inoltre ADORO quando si imbarazza😍 

Credo inoltre che sia un capitolo importante per i due protagonisti soprattutto a livello emotivo. Vediamo infatti da una lato un Gray che riflette sul suo rapporto con Juvia e su come la ragazza si pone nei suoi confronti e dall'altro una Juvia che, seppur ubriaca, dice al ragazzo cose abbastanza importanti. Tuttavia mentre da una parte la nostra maga mostra un sorriso dall'altra scende una lacrima (😭). 

Spero vi abbia fatto piacere che il tutto sia un unico grande POV del nostro ghiacciolo, mi sembrava giusto permettervi di entrare maggiormente nei suoi pensieri per cercare di capire a che cosa pensa il nostro bel mago del ghiaccio dal momento che è sempre così enigmatico!

Detto questo mi piacerebbe sapere cosa pensate del capitolo in sé e delle varie situazioni che si sono venute a creare. Vi sono piaciute? Spero vogliate condividere con me i vostri pensieri ❤ 

Ringrazio inoltre chiunque segua la storia! Sono infinitamente grata che le dedichiate del tempo, non sapete quanto questo significhi per me. Sarò ripetitiva ma non mi stancherò mai di ringraziarvi! ❤

Arrivati a questo punto del mio monologo vi saluto e vi auguro una buona settimana! A presto ❤


 

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Capitolo 9
*** Capitolo Nove ***


Capitolo Nove
 
Quando aprii gli occhi vidi tutto offuscato, solo dopo qualche tentativo fui in grado di mettere a fuoco. Provai quindi a tirarmi su a sedere ma me ne pentii subito perché non appena lo feci il mal di testa mi spinse a distendermi nuovamente.

Mi voltai verso il pupazzetto di Gray Sama che mi fissava dalla poltrona. Mi pareva non fosse nella posizione in cui era di solito ma decisi di lasciare perdere, probabilmente mi sbagliavo. Mi sentivo veramente confusa.

"Juvia.. si sente come se Ooba Babasaama l'avesse fatta volteggiare mille volte" Ammisi portandomi una mano alla testa mentre pensavo alla Master di Lamia Scale.

Cercai di ricordare cosa fosse successo la sera prima ma molte delle cose che mi passavano per la mente erano vaghe e indefinite..

Ricordavo chiaramente Natsu ed Happy, ricordavo di essere andata alla festa e ricordavo anche di aver.. corso? Non ero sicura di quello.
Mi tirai su, questa volta più lentamente, e presi il bicchiere d'acqua che era di fianco al comodino. Ce lo avevo messo io?

Sentii una sensazione di malessere al petto quando, poggiando nuovamente lo sguardo sul pupazzetto di Gray Sama, mi resi conto che la sera prima sarei dovuta andare alla festa proprio con il dolce Gray.

"Juvia e Gray Sama.." Iniziai per poi ricordarmi di colpo di ciò che avevo sentito da Lucy ed Elsa alla festa.

 
"Dev'essere stata dura per lui stare via un anno. So però che è stato con lei per tutto quel periodo quindi hanno recuperato il tempo perso"
 
Sentii un'orribile sensazione di vuoto quando mi ricordai di quelle parole figurandomi mentalmente la rivale in amore che avevo deciso di lasciar perdere poco tempo prima. In quel momento invece non riuscivo a non pensare a lei che abbracciava il dolce Gray. Lui che arrossiva imbarazzato..

Mi tornarono alla mente anche le parole di Happy.

 
"Non fare quella faccia Juvia, sono sicuro che dopo che Gray avrà sbrigato quella faccenda insieme a quella ragazza verrà alla festa"

"Juvia ora ricorda.." Sussurrai di fronte a quella rivelazione. Anche la sera prima Gray Sama era stato con quella ragazza..

Ci pensai su per un po' quando delle immagini distorte e annebbiate mi figurarono la faccia di Gray Sama. In una di quelle immagini ero accoccolata al suo petto..

Lo avevo visto la sera prima? Non riuscivo a dirlo con certezza, per quanto ci provassi i miei ricordi erano confusi a causa dell'alcool. Quelle potevano essere anche solo mie fantasie..

Sconsolata mi trascinai a forza al centro della stanza per raccogliere il vestito che avevo lasciato a terra la sera prima. Era sporco, sapeva leggermente di alcool e, notai mentre lo esaminavo meglio, aveva l'orlo rovinato. Lo appoggiai alla sedia continuando a fissarlo per un po'.

Guardai poi lo specchio e notai che indossavo una vecchia maglietta, ormai fin troppo corta per me. Probabilmente era la prima che avevo trovato nel cassetto la notte precedente, ubriaca com'ero di sicuro non ci avevo fatto caso.

Rimasi a fissare il mio stesso riflesso per un po'.

"Adesso Juvia si spiega il comportamento di Gray Sama quando si sono rivisti dopo il suo anno di assenza.." Mi dissi figurandomi l'espressione del mago del ghiaccio quando durante il nostro primo incontro in città mi aveva guardata con quella faccia sconsolata. Ripensai poi che la stessa espressione in effetti l'aveva fatta anche il giorno dopo, quando ci eravamo rivisti alla Gilda, poco prima di essere scaraventato via dalle fiamme di Natsu.

Gray Sama era triste perché non sapeva come rifiutarmi? Probabilmente, mi dissi, il suo invito alla festa era stato un tentativo per parlarmi proprio di questo.

Mi sedetti a terra, il pavimento era freddo ma non m'importava.

"Juvia potrebbe eliminare la rivale in amore.." Pensai portandomi una mano al mento. Tuttavia non appena questo pensiero si fece strada nella mia mente un altro prese il suo posto.

"Ma se facessi così Gray Sama sarebbe di nuovo triste, lui probabilmente ama quella ragazza.." Mi dissi.

"Juvia.. Juvia non vuole che il dolce Gray sia triste" Ammisi notando che una lacrima era scesa lungo la mia guancia.

"Lei vuole solo che Gray Sama sia felice" Aggiunsi mentre altre lacrime si facevano strada.

"Juvia accetterà la decisione di Gray Sama se questo gli farà tornare il sorriso eppure.. eppure il solo pensiero del dolce Gray con un'altra ragazza.." Dissi cercando di asciugarmi il viso, invano.

Forse, pensai, dopo tutto non avevo il diritto di amarlo. Forse ero una persona cattiva nel pensare di voler essere io a renderlo felice. Forse, mi dissi, ero solo egoista.

Ripensai a Gray Sama e a tutte le volte che inconsapevolmente mi aveva salvata: quando mi aveva spinta ad unirmi a Fairy Tail, quando aveva allontanato la pioggia da me e poi tutti gli altri giorni a venire con quei suoi piccoli gesti.

Le lacrime non davano segno di voler smettere.

"Juvia non ha il diritto di rendere triste il dolce Gray con il suo amore" Sussurrai.

-
Gray's POV
 
La sera prima mi ero addormentato sulla poltrona accanto a Juvia tuttavia qualche ora dopo ero stato svegliato da dei forti colpi alla porta. Mi ero quindi sforzato di alzarmi per andare ad aprire ma, a posteriori, probabilmente sarebbe stato meglio non averlo fatto.

Mi ero ritrovato di fronte la signora Hilda, la donna che gestiva il Fairy Hills, che mi aveva urlato contro..

 
"Tu moccioso! Pensi che io sia una sprovveduta?! Una magia mi segnala se nel dormitorio ci sono dei ragazzi e.. aspetta ma perché sei senza maglietta?!"
 
A quanto pareva mi ero spogliato di nuovo senza rendermene conto. Quando era successo?

La signora Hilda mi aveva insultato due minuti buoni blaterando frasi sul rispetto per le ragazze e sulla decenza. Chissà cosa aveva immaginato..

In tutto questo la maga dell'acqua non aveva dato segno di volersi svegliare, probabilmente era troppo distrutta per farlo.

Hilda mi aveva sbattuto fuori poco dopo, avevo giusto avuto il tempo di posare il bicchiere d'acqua vicino al comodino di Juvia e riprendermi la camicia prima di essere scaraventato all'ingresso del Fairy Hills.

Da quando ero arrivato a casa non avevo praticamente chiuso occhio, le ore non sembravano passare mai e l'unica cosa a riempire il silenzio era il flusso dei miei pensieri.

Mi ritrovai a pensare a tutto questo mentre, disteso nel mio letto, mi limitavo a fissare il soffitto.

Non appena fuori si intravide il sole non ci pensai due volte e mi preparai per uscire, diretto alla Gilda.

Dovevo assolutamente parlare con Juvia altrimenti sarei impazzito.

Lo avrei fatto il giorno stesso.

-
Juvia's POV
 
Mi ritrovavo ormai da qualche ora a vagare per le strade di Magnolia, non sapendo veramente dove andare.

Più volte ero stata sul punto di andare alla Gilda ma poi il pensiero di trovarci il dolce Gray mi aveva bloccata. Come avrei potuto guardarlo in faccia dopo essermi resa conto che era infelice a causa mia? Avrei semplicemente dovuto ascoltare le sue parole ed accettare la sua riposta. L'avevo aspettata tanto, no? Non potevo lamentarmi se non era quella che speravo.

Mi guardavo attorno e osservavo la gente passeggiare incurante del dramma che si stava consumando nella mia vita.

"Juvia non sa cosa deve fare.." Mi ritrovai a dire portandomi una mano al viso.

Gray Sama avrebbe dovuto essere libero di amare chi voleva, no? Eppure al solo pensiero di lui e quella ragazza mi sentivo.. vuota.

Alzai gli occhi da terra immergendomi nel chiasso di Magnolia continuando a camminare per le vie stracolme di negozi. Il mio sguardo si posava qua e là alla ricerca di qualcosa di cui nemmeno io ero a conoscenza. Proprio quando pensai che forse era meglio tornare a casa tuttavia un negozio in particolare catturò la mia attenzione..

 
"Soluzione ad ogni tuo problema: il mago Ryuk al tuo servizio!"
 
Recitava la locandina.

Mi avvicinai di più alla vetrina rendendomi conto che non avevo mai notato quel negozio, che fosse nuovo? Entrai più per curiosità che per altro, di certo non mi aspettavo davvero che qualcuno risolvesse i miei problemi.

Attorno a me, in una stanza piccolissima ma stracolma di oggetti, potevo notare vari aggeggi che non avevo mai visto prima che si alternavano ad ampolle di vario tipo con delle etichette per nulla famigliari. Che posto era quello? Mi chiesi osservando gli strati di polvere che ricoprivano gli scaffali.

"Salve signorina!" Sentii dire da dietro il bancone.

Mi voltai in quella direzione ma non vidi nessuno. Solo dopo essermi avvicinata un po' di più notai che ad aver parlato era stato un gufo con degli enormi occhiali che era intento ad osservarmi.

"S-Salve!" Mi affrettai a dire non appena mi resi conto della sua presenza.

Un gufo parlante?!

Per un momento ne fui impressionata ma poi pensai ad Happy, Charle e Lily e mi resi conto che la cosa non era poi tanto strana. Avevo visto cose ben più bizzarre durante la mia permanenza a Fairy Tail.

"Ha bisogno di qualcosa?" Mi chiese il gufo sistemandosi gli occhiali.

Notai che indossava un mantello blu che gli andava a coprire il manto piumato.

Era da solo nel negozio, non poteva essere altrimenti dal momento che già solo noi due insieme a tutte quelle cianfrusaglie lo riempivamo a sufficienza. Dedussi perciò che quel pennuto doveva essere il Ryuk della locandina.

"Ecco Juvia.. Juvia ha letto la locandina e quindi è entrata ma crede di aver fatto un errore" Mi limitai a dire facendo per voltarmi. Ryuk tuttavia mi bloccò con lo sguardo spingendomi a non fare un passo.

"Capisco, quindi hai un problema a cui vorresti porre rimedio!" Disse il gufo, stranamente entusiasta per la situazione, mentre si alzava in volo per poi posarsi sopra il bancone con un tonfo.

"Veramente.." Iniziai dubbiosa.

"Suvvia cara, posso aiutarti! Parlami del tuo problema!" Mi incitò Ryuk.

Lo disse con un'espressione strana ma ciò nonostante, sebbene non ne sapessi il motivo, feci come chiedeva.

"Ecco.. Juvia è da tempo innamorata del dolce Gray ma.." Feci una pausa.

Pronunciare quelle parole faceva male.

"Ma Gray Sama è innamorato di un'altra ragazza" Ammisi guardando le mani che avevo iniziato a torturarmi. Avrei voluto toccare dell'acqua in quel momento, probabilmente mi avrebbe aiutato a calmarmi.

"Gray Sama è triste all'idea di rifiutare Juvia e ogni volta che la vede la guarda sconsolato ma Juvia d'altra parte non vuole che il dolce Gray sia infelice a causa sua. Lei vuole solo che Gray Sama sorrida e viva una vita piena di gioia dopo tutto quello che ha dovuto passare.." Mi ritrovai a dire.

Ripensai a sua madre, a Silver, a Ur, a Ultear.. tutti avevano lasciato un segno nella vita di Gray Sama per poi lasciarlo di nuovo solo. Non conoscevo qualcuno che più di lui meritasse di essere felice.

"Juvia non può cancellare i suoi sentimenti ma vuole ancor meno che Gray Sama sia infelice a causa del suo amore per lui" Spiegai.

Ryuk si strofinò il viso con un'ala per poi rivolgersi a me come se avesse improvvisamente tutto chiaro.

"Ryuk ha proprio quello che fa al caso tuo mia cara!" Disse in un sorriso per poi volare in direzione di uno degli scaffali e tornare stringendo nel becco un'ampolla verde che si affrettò ad appoggiare sul bancone di legno.

"Questa!" Esclamò soddisfatto.

"Eh?" Mi ritrovai a dire inclinando il viso con fare interrogativo, a bocca aperta. Come poteva una pozione risolvere i miei problemi?

"Fidati, questa risolverà tutto!" Spiegò il gufo con un sorriso.

"Davvero? Veramente Juvia pensava di limitarsi ad ascoltare ciò che Gray Sama aveva da dirle.." Dissi continuando ad osservare il pennuto.

"Beh puoi farlo, ma con questa sarà più facile" Affermò con convinzione Ryuk.

Presi l'ampolla fra le mani rendendomi conto che nell'etichetta non c'era alcuna indicazione precisa sul suo effetto, solo una marea di ingredienti.

"Juvia non crede sia la cosa migliore.." Mi ritrovai a dire dando voce ai miei pensieri, per nulla convinta.

A quel punto Ryuk si voltò dandomi le spalle per poi dare cenno di volersene andare, non sapevo bene dove.

"Beh.. se non ti sta così a cuore la felicità del tuo Gray allora è meglio se lasci perdere. A causa tua non sarà mai veramente felice" Disse il gufo con fare superiore.

"Cosa?! Juvia ama profondamente il dolce Gray! Vuole solo la sua felicità!" Gridai sbattendo una mano sul bancone. Come osava quel volatile dirmi quelle cose?!

"Quanto costa?!" Mi ritrovai a chiedere accecata dalla rabbia fissando il gufo con fare accigliato.

"100.000 Jewels" Disse secco con un sorrisetto vittorioso.

"Cosa?!?! Ma è tantissimo! Equivale ad un mese dell'affitto di Juvia!" Affermai sconsolata.

"La felicità non ha prezzo" Spiegò Ryuk.

Lo fissai in cagnesco desiderando improvvisamente di intrappolarlo in una bolla d'acqua.

"E va bene, Juvia accetta!" Mi limitai a dire per poi prendere i soldi e posarli sul bancone con un gesto secco mentre con l'altra mano afferravo l'ampolla.

"Cosa deve fare Juvia con questa?" Chiesi portandola all'altezza degli occhi facendola oscillare. Mentre lo facevo delle bolle comparivano all'interno della fiala di vetro.

"Devi berla" Si limitò a spiegare Ryuk prima di oltrepassare il bancone e spingermi fuori dal negozio ad una velocità impressionante.

"Ora scusa ma ho molto da fare e non ho tempo per parlare ancora con te. Grazie mille dell'acquisto! Addio!" Disse frettolosamente per poi richiudere la porta alle mie spalle.

"Oh?" Borbottai mentre me ne stavo di fronte al negozio con un'espressione perplessa senza capire cos'era appena successo. Mi aveva cacciata?

Fissai la vetrina e poi di nuovo la pozione fra le mie mani.

Mi ritrovai a pensare al dolce Gray e all'espressione felice che aveva quando se ne stava con gli altri alla Gilda.. avrei voluto che la mia presenza non cancellasse più quell'espressione com'era successo da quando era tornato.

Fra quei pensieri, senza rifletterci molto, ripensai alle parole di Ryuk e mi portai la fiala dal liquido verde alla bocca e ne bevvi il contenuto.

-
Gray's POV
 
Avevo aspettato Juvia alla Gilda per quasi tutto il pomeriggio ma di lei non c'era traccia. Nessuno sapeva che fine avesse fatto la maga dell'acqua.

Ad un certo punto della giornata aveva iniziato a piovere.

Decisi di andarmene, ormai rassegnato all'idea che probabilmente Juvia non si sarebbe fatta vedere. Che stesse ancora male dalla sera prima?

Mi chiesi addirittura se magari non fosse stata arrabbiata con me per averla invitata alla festa per poi presentarmi con ore di ritardo.. sicuramente in quel caso non avrei potuto che darle ragione eppure anche se quella fosse stata la verità avrei comunque voluto parlarle. Volevo vederla.

Mi ritrovai a passeggiare per le vie di Magnolia, non sapevo veramente perché avevo deciso di andarmene in giro senza una meta. Mi portai il cappuccio della giacca sulla testa, la pioggia non dava segno di voler smettere di cadere. Per la verità, mi dissi, la pioggia non mi dispiaceva affatto, il suo effetto era calmante e non sapevo se fosse perché mi ricordava Juvia o perché mi piacesse e basta.

Continuai a camminare e fra quei pensieri, neanche farlo apposta, notai che su una panchina della piazza principale c'era una ragazza che aveva un ombrello rosa molto famigliare.

Mi avvicinai rendendomi conto che si trattava proprio di Juvia.

Annullai la distanza fra di noi parandomi davanti alla ragazza dai capelli azzurri, sollevato nel constatare che stava abbastanza bene da uscire di casa.

Prima che potessi parlare la sentii bisbigliare qualcosa..

"Shin shin to" Mi pareva avesse detto.

"Juvia" Dissi nel tentativo di richiamare la sua attenzione.

Juvia si voltò verso di me, come se non si fosse accorta della mia presenza. Inizialmente non disse nulla. 

“Ti ho aspettata alla Gilda ma non c’eri così ho pensato che..” Iniziai ma mi bloccai quando mi resi conto che la ragazza di fronte a me mi osservava come se non capisse le mie parole. Vidi che guardava alla sua destra e alla sua sinistra come a volersi sincerare che ce l'avessi davvero con lei.

Feci per chiederle se c'era qualcosa che non andava ma lei parlò per prima, raggelandomi all'istante.

"Juvia si scusa ma.. tu chi sei?"

***

Ciao a tutti ❤

Eccoci qua con il capitolo nove! Siamo già arrivati a questo punto della storia.. che dire? Non uccidetemi HAHAHAHA
Non so neanche bene come commentarlo, e forse ho anche un po' di ansia nel commentare l'ultima parte, perciò inizierò per gradi!

All'inizio del capitolo ritroviamo una Juvia che sta affrontando il dopo sbornia, confusa e frustrata mentre cerca di ricordare cosa sia successo la sera prima. Alcune cose le sono molto chiare, purtroppo, mentre altre le sembrano solo pensieri vaghi e lontani a causa dell'alcool che ha ingerito la sera prima. 

Abbiamo poi un POV di Gray in cui veniamo a scoprire la ragione per cui non è al fianco di Juvia quando la maga si sveglia. Signora Hilda.. dovevi proprio? 😭 Sembra tuttavia propenso a parlare con la ragazza e probabilmente ce l'avrebbe anche fatta se non fosse che..

Juvia non sembra sapere chi lui sia.

Lascio ora a voi i commenti, spero abbiate voglia di dirmi che cosa ne pensate ❤ Ci tengo particolarmente perché siamo giunti ad un punto cruciale della storia! Vi siete fatti/e un'idea su quello che è successo e, soprattutto, cosa pensate accadrà da qui in poi? Spero che anche i lettori silenziosi abbiano voglia di lasciare una recensione, mi farebbe davvero davvero felice sapere la vostra opinione ❤ 

Ringrazio inoltre chiunque, al di là dei commenti, dedichi anche solo un po' del suo tempo per leggere i capitoli e ringrazio le persone che, nonostante gli impegni, trovano sempre la voglia per dirmi cosa ne pensano. Grazie mille a tutti, siete preziosi ❤ 

A questo punto vi saluto sperando che la storia sia all'altezza delle vostre aspettative e che vi incuriosisca sapere come andranno a finire le cose! A presto ❤

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Capitolo 10
*** Capitolo Dieci ***


Capitolo Dieci
 
Mi ritrovai a sbattere più volte le palpebre confusa, non ne sapevo la ragione ma ero finita su una stradina adiacente alla piazza centrale di Magnolia con in mano un'ampolla vuota. Davanti a me non c'era nulla se non un ampio spiazzo anch'esso vuoto. C'era qualcosa lì prima? Che cosa ci facevo io in quel posto?

Per qualche strana ragione i miei ricordi erano confusi..

Che avessi raccolto quell'ampolla da terra? Probabilmente, mi dissi, qualcuno l'aveva persa. Rimasi a fissarla per dieci minuti buoni, non ne capivo la ragione ma avevo la sensazione che fosse un dettaglio importante.

Persa nei miei pensieri mi diressi verso il centro della piazza e ad un certo punto iniziò a piovere. Alzai la testa in direzione del cielo protendendo una mano verso l'alto e su questa, un istante dopo, si poggiarono delle gocce di pioggia.

Era a causa mia che pioveva?

Non ne capivo la ragione ma mi sentivo incredibilmente.. vuota. Come se ci fosse qualcosa che mi sfuggiva, qualcosa che avrei dovuto ricordare.

Frustrata mi ero seduta su una panchina e avevo aperto il mio ombrello rosa per ripararmi dalla mia stessa pioggia. Continuai a fissare la fiala per un po'. Per la verità non sapevo perché mi importasse tanto di quell'oggetto dato che probabilmente si trattava solo di spazzatura.

Guardai la gente passeggiare per distrarmi, perdendomi nella confusione e nelle voci che provenivano dalla folla.

"La pioggia.. che seccatura!" Disse un uomo ad un certo punto.

"Eh già, proprio adesso doveva piovere!" Sentii dire ad una bambina.

Mi strinsi di più nel mio cappotto, dispiaciuta. Era colpa mia se la pioggia aveva rovinato la loro giornata.

"Juvia non voleva.." Sussurrai sapendo che però loro non potevano sentirmi.

Perché pioveva? Era da molto, mi dissi, che non succedeva.. per la precisione da quando mi ero unita a Fairy Tail. Che avesse qualcosa a che fare con il vuoto che sentivo?

"Shin shin to" Bisbigliai sconsolata.

Proprio quando ero persa in simili pensieri, una voce mi riscosse dalle mie domande.

"Juvia" Sentii dire da qualcuno di fronte a me.

Alzai la testa per ritrovarmi davanti un ragazzo dai folti capelli neri, questi sbucavano dal cappuccio che aveva alzato nel tentativo di proteggersi dalla pioggia. Tuttavia, notai, questa non sembrava dargli fastidio.

Mi guardava carico d'aspettativa, sembrava sollevato di vedermi anche se non me ne spiegavo la ragione. Chi era quel ragazzo?

"Ti ho aspettata alla Gilda ma non c'eri così ho pensato che.." Iniziò lui, sembrava mi conoscesse e poi, pensai, aveva detto il mio nome un attimo prima.

Guardai alla mia destra e poi alla mia sinistra ma non c'era nessuno perciò era davvero a me che si stava rivolgendo.

"Juvia si scusa ma.. tu chi sei?" Mi ritrovai a chiedere inclinando la testa con fare interrogativo.

Vidi il ragazzo di fronte a me sbiancare di colpo.

"Juvia se questo è uno scherzo non è divertente" Disse il ragazzo. Si era fatto incredibilmente serio.

"Juvia non sa chi tu sia.. come ti chiami?" Gli chiesi incerta guardandolo meglio. Prima a causa dell'imbarazzo lo avevo fatto solo di sfuggita.

Quando lo feci arrossii all'istante: anche se era un tipo strano, era davvero bello!

"Come mi chiamo?!" Ripeté lui evidentemente turbato dalla mia domanda per poi fissarmi ammutolito a bocca aperta con quel paio di occhi neri. Non capivo il perché ma essere osservata da lui mi faceva sentire in modo strano. Sentivo incredibilmente caldo.

La situazione stava di certo prendendo una strana piega.

Mi limitai a guardarlo, confusa da quelle emozioni così intense.

"Davvero non sai chi io sia? Non te lo ricordi?!" Mi chiese fissandomi con urgenza come se avesse realizzato la cosa solo in quel momento.

"Quella dove la hai presa?!" Domandò sfilandomi l'ampolla dalle mani per poi leggere freneticamente l'etichetta.

Che cosa gli prendeva?

Ad un certo punto mi osservò come se avesse capito qualcosa.

"Merda! Merda!" Lo sentii gridare. Si mise una mano fra i capelli per poi posare di nuovo il suo sguardo su di me. Si tolse la giacca e la gettò a terra, io rimasi ammutolita nel fissare quel tizio sconosciuto che si spogliava.

"Andiamo!" Disse prendendomi per un braccio costringendomi ad alzarmi.

"Ti porterò da Levy e Freed, loro sicuramente sapranno come sistemare questo disastro!" Aggiunse frenetico stringendo la presa su di me.

"Fermati! Juvia nemmeno ti conosce! Il cuore di Juvia non è ancora pronto per certe cose! E poi come fai a conoscere i nomi dei compagni di Gilda di Juvia?!" Gridai trasformando il mio braccio in acqua per liberarmi dalla sua presa.

Il mio ombrello rosa cadde a terra.

Il ragazzo dai capelli neri mi guardò e per un attimo vidi uno sguardo diverso rispetto a quello di un secondo prima.

"Quindi ricordi tutto.. tranne me?" Chiese sgranando gli occhi.

Non ne sapevo spiegare la ragione ma quelle parole mi ferirono.

La pioggia iniziò a cadere più fitta. Sia io che il ragazzo eravamo ormai fradici.

Effettivamente quel ragazzo aveva qualcosa di famigliare.. ma non riuscivo a ricordarmi di lui. Lo avevo già visto da qualche parte? Lui sembrava conoscermi..

Mi limitai a fissarlo frustrata senza sapere che cosa dire.

Il mio cuore nel frattempo continuava a battere velocemente senza un apparente motivo. Mi voltai di scatto, imbarazzata, per poi distanziarmi da lui.

"Insomma che cosa succede a Juvia? Juvia sente battere forte il cuore.." Sussurrai sconvolta sgranando gli occhi. Che cosa mi stava succedendo?

"Aspetta!" Urlò il ragazzo facendosi sempre più vicino.

Perché mi stava seguendo?

Mi voltai verso di lui e notai che ormai i suoi folti capelli neri erano tutti bagnati.

Lo osservai, il cuore sembrava volermi uscire dal petto.

Ad un certo punto mi porse la mano e di fronte a quel gesto lo fissai confusa.

"Non mi conosci ma.. devi venire lo stesso con me. Per favore" Mi disse, questa volta con un tono di voce diverso.

Io ammutolita fissai prima la mano, poi il suo viso.

Provavo una sensazione strana.. era molto difficile da spiegare ma sebbene non conoscessi quel ragazzo il modo in cui mi faceva sentire era incredibilmente famigliare.

"Come ti chiami?" Gli chiesi ancora, curiosa di scoprire il nome del misterioso ragazzo dai magnetici occhi neri. Ero sicura che la mia faccia fosse completamente rossa.

Lui tentennò per qualche istante, solo dopo un po' rispose alla mia domanda.

"Gray" Si ritrovò a dire.

"Gray.." Sussurrai beandomi del suono di quel nome. Anche quello, pensai, era così bello! Tuttavia, non ne sapevo la ragione, ma mi sembrava che mancasse qualcosa..

Non appena pronunciai a voce alta il suo nome, il ragazzo sussultò.

"Beh Gray.. Juvia ha perso. Portala dove desideri" Mi limitai a dire per poi porgergli la mano, sognante.

Che avessi finalmente trovato il mio principe?

-
Gray's POV

"Juvia si scusa ma.. tu chi sei?" Chiese la ragazza dai capelli azzurri di fronte a me.

La osservai confuso, ero sicuro di essere sbiancato.

Possibile fosse stata talmente arrabbiata con me da giocarmi quel brutto tiro? Eppure si trattava di Juvia.. lei non era solita comportarsi in quel modo. Era più una cosa da Natsu, pensai.

"Juvia se questo è uno scherzo non è divertente" Mi limitai a dire, secco.

La vidi arrossire per poi aprire bocca poco più tardi. Mi aspettavo mi stesse per dire che era tutto un gioco ma prima che potessi anche solo sperarlo..

"Juvia non sa chi tu sia.. come ti chiami?" Chiese incerta.

"Come mi chiamo?!" Replicai per poi fissarla sgranando gli occhi. Ero sicuro di essere rimasto a bocca aperta.

Cosa voleva dire che non sapeva il mio nome? Cercai nel suo viso un qualunque segno che mi facesse intuire che mi stava prendendo in giro ma quando la fissai vidi solo confusione dipinta sul suo volto.

"Davvero non sai chi io sia? Non te lo ricordi?!" Le chiesi, probabilmente alzando troppo la voce a giudicare dalla sua reazione.

Poteva davvero aver perso la memoria?

Guardai Juvia, il suo ombrello, il suo cappotto e.. cosa aveva fra le mani? Una fiala?

"Quella dove la hai presa?!" Chiesi sfilandogliela dalle mani.

Iniziai a leggere l'etichetta alla ricerca di un qualunque indizio che mi potesse far capire che cosa fosse successo. L'unica cosa che trovai però furono una marea di ingredienti che per me non significavano nulla. Che fosse un qualche tipo di pozione?

Inspirai, non mi ero reso conto di aver trattenuto il fiato. Che fosse sul serio magia?

"Merda! Merda!" Gridai per poi passarmi una mano fra i capelli e posare di nuovo lo sguardo su Juvia che continuava a fissarmi. Mi tolsi la giacca per poi gettarla a terra, senza sicuramente avrei ragionato meglio.

"Andiamo!" Dissi poi afferrandole un braccio costringendola ad alzarsi.

"Ti porterò da Levy e Freed, loro sicuramente sapranno come sistemare questo disastro!" Aggiunsi sperando che almeno loro due potessero aiutarmi.

"Fermati! Juvia nemmeno ti conosce! Il cuore di Juvia non è ancora pronto per certe cose! E poi come fai a conoscere i nomi dei compagni di Gilda di Juvia?!" Gridò la ragazza. Persi la presa sul suo braccio, quando mi voltai notai che lo aveva trasformato in acqua per sfuggirmi. Il suo ombrello nel frattempo era caduto a terra.

La guardai ammutolito per qualche secondo rendendomi conto che Juvia ricordava perfettamente di essere un membro di Fairy Tail, ricordava di essere una maga e ricordava anche Levy e Freed e quindi, probabilmente, anche tutti gli altri..

L'unico ad essere stato dimenticato ero io?

Sentii improvvisamente mancarmi il fiato e dove prima sentivo solo ansia e agitazione si fece spazio anche qualcosa di diverso.. paura?

"Quindi ricordi tutto.. tranne me?" Chiesi sgranando gli occhi sebbene sapessi già la risposta alla mia domanda.

Notai che la pioggia aveva iniziato a cadere più fitta. Era Juvia la causa della pioggia?

Lei si limitava a fissarmi con quel paio di penetranti occhi blu.

Ad un certo puntò arrossì e si voltò di scatto per poi allontanarsi da me. Stava dicendo qualcosa ma non riuscii a distinguere le sue parole.

"Aspetta!" Urlai per poi rincorrerla. Vederla allontanarsi da me non era qualcosa a cui ero abituato, mi resi conto. Era strano, quasi disturbante..

Richiamata dalla mia voce, Juvia si voltò nella mia direzione. Non seppi decifrare la sua espressione in quel momento. Era chiaro però che non aveva la benché minima idea di chi io fossi e questo per me era un motivo più che sufficiente per provare panico.

Feci un altro passo nella sua direzione per poi allungare una mano verso di lei.

"Non mi conosci ma.. devi venire lo stesso con me. Per favore" Le dissi, questa volta agitato dall'idea che Juvia potesse rifiutarsi di seguirmi.

Terrorizzato mi limitai ad osservarla. Ci fu un silenzio che sembrò durare ore nella mia testa, silenzio che fu spezzato solo dalla voce di Juvia.

"Come ti chiami?" Mi chiese semplicemente. Era una mia impressione o era arrossita?

"Gray" Mi limitai a dire, non senza un po' di incertezza. Era così.. strano.

"Gray.." Sussurrò lei pensierosa.

Non appena sentii le sue parole fu come se qualcuno mi avesse colpito dritto allo stomaco. Gray.. Non più Gray Sama o dolce Gray.. Quel suono aveva qualcosa di profondamente sbagliato. Eppure, mi dissi, avevo poco di cui lamentarmi: quante volte le avevo chiesto di non usare l'onorifico e di limitarsi a chiamarmi con il mio nome? Ora che lo aveva fatto però desideravo solo sentire ancora una volta la sua voce che mi chiamava con qualche stupido nomignolo.

"Beh Gray.. Juvia ha perso. Portala dove desideri" Disse lei per poi porgermi inaspettatamente la mano.

La guardai rendendomi conto che, sebbene non si ricordasse di me, mi stava sorridendo e che, sebbene probabilmente non ricordasse nemmeno quello, quelle erano le stesse parole che mi aveva rivolto quando ci eravamo incontrati per la prima volta, tanto tempo prima, a Phantom Lord. Allora non avevo capito perché lo avesse fatto e anzi, lo avevo trovato piuttosto strano, ma in quel momento non potevo che essergliene grato.

-

Subito dopo aver spalancato l'ampio portone d'ingresso della Gilda mi ero diretto verso Levy e Lucy che stavano parlando su uno degli ampi tavoli della sala principale insieme a Natsu, Happy e Gajeel.

"Dovete aiutarmi" Mi limitai a dire con la mano ancora stretta attorno a quella di Juvia. Da quando l'avevo convinta a seguirmi non aveva opposto resistenza e si limitava a fissarmi in modo strano. Tuttavia non avevo il coraggio di lasciare la presa, terrorizzato dall'idea che potesse volatilizzarsi da un momento all'altro.

"OOOOH" Esclamò Lucy indicando la mia mano stretta attorno a quella di Juvia.

"Finalmente!" Disse Levy dando corda alla maga degli spiriti stellari.

Quelle due.. chissà cosa stavano immaginando. Lanciai ad entrambe un'occhiata truce che le fece zittire all'istante.

"C'è un problema" Ammisi non sapendo effettivamente da dove iniziare.

"Sarebbe?" Chiese Gajeel, annoiato.

"Ragazze! Potevate dire a Juvia che recentemente si è unito a Fairy Tail un nuovo, e bellissimo, mago!" Esclamò Juvia alle mie spalle.

Si fece avanti avvicinandosi a Lucy e Levy.

"O forse volevate tenervelo tutto per voi, eh?!" Le minacciò puntandogli un dito contro. Lucy e Levy la osservarono ammutolite, e forse anche vagamente spaventate, facendosi sempre più piccole.

Dopo lo stupore iniziale si guardarono per poi puntare il loro sguardo confuso su di me.

"Nuovo mago?" Chiese il fiammifero con ancora la bocca piena di cibo, bocca che poi rimase spalancata.

"Juvia ha conosciuto Gray oggi pomeriggio!" Disse la maga dell'acqua al mio fianco portandosi le mani al viso. Sembrava assorta nei suoi pensieri.

"Oggi pomeriggio?!" Esclamò Gajeel.

"Gray?!" Dissero in coro Levy, Lucy ed Happy.

Osservai una ad una le espressioni di pura incredulità dipinte sul viso dei miei compagni ed infine sospirai.

"Questo è il problema" Mi limitai a dire.

-

Due ore e mezza dopo tutta Fairy Tail si stava ancora adoperando per scoprire che cosa fosse successo a Juvia.

Avevo raccontato loro della fiala vuota che le avevo trovato fra le mani e spiegato che la maga dell'acqua aveva apparentemente conservato tutti i suoi ricordi all'infuori di quelli legati a me.

Juvia nel frattempo chiacchierava con tutti come se niente fosse. L'unico che aveva completamente rimosso ero io. Era stata una cosa volontaria o si era trattato di un incidente? Al solo pensiero che avesse desiderato una cosa del genere provai un vuoto alla base dello stomaco. Perché avrebbe dovuto farlo?

"Allora avete trovato qualcosa?!" Chiesi chiudendo il libro che stavo consultando, infastidito. Un altro buco nell'acqua.

"Non ancora" Sentii dire a Levy.

Osservai la Scripter e Freed, che nel frattempo era stato chiamato e messo al corrente della situazione, sapendo che gli unici che potevano fare qualcosa per Juvia erano loro due. Guardai per un attimo la maga dell'acqua per poi tornare a concentrare la mia attenzione sulla fiala vuota.

Perso nei miei pensieri, fui risvegliato solo diverso tempo dopo dalla voce di Levy che mi richiamava alla realtà.

"Gray.." Disse, il tono grave.

La fissai allarmato alzandomi in piedi per poi correre al suo fianco.

"Che c'è? Hai trovato qualcosa? Sai come annullare l'incantesimo?!" Chiesi preoccupato.

Levy alzò lo sguardo verso di me. Non prometteva nulla di buono.

"Se non spezziamo l'incantesimo entro tre giorni.. l'effetto sarà permanente"

***

Ciao a tutti! ❤

Eccoci arrivati al capitolo dieci!

Devo dire che non aggiunge molto a livello di trama rispetto al capitolo che lo ha preceduto ma penso sia ugualmente importante per diverse ragioni.

Innanzitutto all'inizio abbiamo due POV che raccontano la stessa scena prima dal punto di vista della nostra Juvia e poi dal punto di vista di Gray! Da una parte troviamo lei, confusa e frustrata, mentre cerca di capire che cosa sia il vuoto che sente, dall'altra il nostro ghiacciolo che non appena si rende conto che Juvia non sta scherzando e che davvero non ha idea di chi lui sia inizia ad agitarsi. Mentre Gray Sama cerca freneticamente di capire cosa sia successo e cosa fare tuttavia dentro la nostra Juvia si agita qualcosa.. 😂❤ 

Arriviamo poi alla parte finale del capitolo in cui Levy riferisce a Gray del pericolo che l'effetto dell'incantesimo diventi permanente se questo non viene spezzato entro tre giorni. Come reagirà Gray? Cosa farà? E soprattutto.. cosa succederà da qui in poi?

Che dire? Spero che il capitolo vi sia piaciuto ❤ 

Ringrazio chiunque sia arrivato a questo punto della storia, vedo che le letture aumentano ed io non posso che esservene grata! Significa molto per me, tengo davvero a questa storia dato che sono molto legata alla Gruvia e spero che la mia immaginazione gli abbia reso giustizia HAHAHA

Detto questo anche questa volta il mio spazio autrice si è concluso, spero di avere occasione di leggere alcuni dei vostri commenti! Dal canto mio vedrò di aggiornare il più in fretta possibile, esami permettendo dato che sono in piena sessione 😭 Auguro buona fortuna a chiunque come me sia immerso in questo vortice di studio matto e disperatissimo: ce la possiamo fare amici miei! 

 A presto! ❤

(Ps: ho finalmente iniziato a leggere i volumi di 100 Years Quest che ho comprato tempo fa.. MA QUANTO BELLI SONO?😍)


 

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Capitolo 11
*** Capitolo Undici ***


Capitolo Undici

Gray's POV

"Se non spezziamo l'incantesimo entro tre giorni.. l'effetto sarà permanente"

Queste erano le uniche parole che si ripetevano all'infinito nella mia testa.

Guardai di riflesso Juvia che mi sorrise non appena si rese conto che la stavo fissando, inconsapevole di quello che stava accadendo.

Non avrebbe più ricordato niente di me? Era questa la domanda che mi assillava.

"Come si spezza l'incantesimo?" Chiesi invece a Levy, cercando di accantonare l'idea di una Juvia che non aveva idea di chi io fossi.

Freed, con in mano un enorme tomo, si parò di fronte a me rispondendo al posto della ragazza.

"Non siamo riusciti a scoprire molto per ora, è una magia piuttosto complicata ma se le cose stanno come dice Levy una cosa è certa: non abbiamo molto tempo" Si limitò a dire.

"Dovete trovare una soluzione!" Sbottai sbattendo la mano sul tavolo di legno.

Vidi Levy che mi guardava dispiaciuta mentre Lucy, al suo fianco, aveva abbassato lo sguardo. Tutti, mi resi conto, mi stavano fissando in modo strano.

"Faremo il possibile" Mi disse Elsa che nel frattempo era comparsa alle mie spalle. Mi mise una mano sulla schiena, forse voleva essere rassicurante ma io non mi mossi e mi limitai a stare immobile sul posto incapace di guardare in faccia i miei compagni.

"Vado a spiegare la situazione a Polyussica! Magari lei saprà dirci qualcosa in più riguardo a questo incantesimo" Disse Wendy che, accompagnata da Charle, si affrettò a raggiungere l'uscita della Gilda.

Tutti si sbloccarono di colpo riprendendo a fare quello che stavano facendo. Si erano davvero bloccati o era parso solo a me?

"Cosa dovrei fare io?" Chiesi alzando lentamente lo sguardo per poi posarlo su Lucy.

Perché lo chiedevo proprio a lei, poi?

"Credo tu debba spiegare a Juvia come stanno le cose.." Mi disse lei che nel frattempo guardava Natsu in cerca di supporto.

"D'altronde c'è la possibilità che lei rimanga così" Spiegò il ragazzo dai capelli rosa portandosi una mano al mento.

"Natsu sei un'idiota!" Esclamò Lucy per poi colpire il Dragon Slayer alla testa.

"Perché sei sempre così manesca?!" Si lamentò lui, frignando.

"Ti pare il caso di dire certe cose?!" Replicò la bionda.

Poco dopo iniziarono a discutere ma io stavo già guardando altrove e non li stavo più ascoltando.

Osservai Juvia rendendomi conto che stava chiacchierando con Mira come se niente fosse. Pensai che, anche se sapevo di doverlo fare, non avevo idea di come avvicinarmi a lei. Come sarebbe stato sentirla pronunciare di nuovo il mio nome come se fosse il nome di chiunque altro?

-

Juvia's POV

Alla Gilda quel pomeriggio si respirava un clima strano, mi ritrovai a pensare.

Notai che, mentre parlavo con Mira, tutti gli altri erano indaffarati a consultare vecchi libri e sembravano piuttosto agitati.

Ad un certo punto avevo sentito un tonfo e quando mi ero voltata avevo notato che Gray, il nuovo mago, aveva sbattuto la mano sul tavolo. Sembrava piuttosto agitato.

Nel vederlo così mi ero sentita incredibilmente in pena per lui. Che fosse in pensiero per il problema a cui accennava prima?

"Mira, c'è qualcosa che non va? A Juvia sembrano tutti agitati.." Mi ritrovai a chiedere guardandomi attorno.

"Ecco.." Iniziò lei puntando lo sguardo in quello di Lisanna.

Perché Mira stava tentennando? Era strano da parte sua, pensai.

In attesa di una risposta che non sembrava voler arrivare osservai l'ampia stanza e notai che il ragazzo nuovo stava parlando con Lucy.

"Rivale in amore!" Esclamai alzandomi dalla sedia.

Gonfiai le guance, ero sicura di essere diventata tutta rossa.

"Juvia pensava che Lucy provasse qualcosa per Natsu ma sta chiaramente facendo della avances a Gray!" Dissi indicando la maga degli spiriti stellari a Mira e Lisanna che, nel frattempo, mi guardavano a bocca aperta.

"Ma allora è sempre stata così?.." Domandò in un sussurro Lisanna alla sorella.

"Lisanna hai detto qualcosa? Juvia non ha sentito" Chiesi voltandomi verso la ragazza dietro il bancone.

"No, nulla!" Si affrettò a dire lei.

"Certo che Gray sembra un principe!" Esclamai per poi posare i gomiti sul bancone, sognante.

"Eh eh.." Mugugnò Mira mentre si grattava la guancia con un dito.

Persa fra quei pensieri iniziai a chiedere alla barista di Fairy Tail se lei avesse delle informazioni sul nuovo mago. Mira dal canto suo sembrava abbastanza impacciata nel rispondermi ma chiaramente lo conosceva. In realtà, mi dissi, tutti sembravano conoscerlo meglio di me. Riflettei su questo ultimo particolare per qualche minuto, ero talmente concentrata che non mi accorsi nemmeno della persona alle mie spalle.

"Juvia" Sentii chiamarmi.

Quando mi voltai mi trovai di fronte proprio Gray.

"Juviiiiii" Gridai per la sorpresa scivolando dallo sgabello sul quale ero seduta, finendo a terra.

Il mago sgranò gli occhi tendendo le mani verso di me, preoccupato.

"Stai bene?!" Chiese aiutandomi a rialzarmi.

"S-Si, Juvia sta bene!" Mi affrettai a dire facendo finta di niente passandomi una mano sul vestito per poi riportare l'attenzione su Gray. Lui mi guardò per qualche altro istante senza dire nulla.

"Ecco.." Iniziò il ragazzo dai capelli neri.

Io mi limitai a fissarlo, confusa e anche vagamente in imbarazzo. Ero sicura di essere arrossita.

"Juvia avrei bisogno di parlarti.. ti va se ti accompagno a casa?" Chiese portandosi una mano dietro la testa.

Io, dal canto mio, non sentivo più niente. Qualunque suono proveniente dal mondo esterno parve all'improvviso annullarsi..

"Juvia vedi.. so che ci siamo appena conosciuti ma mi sono reso conto di amarti" Disse Gray di fronte a me.

"Oh.. il cuore di Juvia non può reggere!" Esclamai perdendomi di fronte allo sguardo del mago per poi accasciarmi contro le sue forti braccia.

"Non preoccuparti. Ti sorreggerò io!" Replicò il ragazzo stringendomi a sé. I suoi occhi, mi resi conto, brillavano in quel momento.

"Oh dolce Gray.." Sussurrai.

"Juvia?" Mi sentii chiedere ad un certo punto.

Gray stava sventolando una mano davanti al mio viso.

"S-Si certo a Juvia va bene!" Mi ritrovai a dire, il volto in fiamme.

"Okay allora.. andiamo?" Mi chiese.

Feci un cenno d'assenso, forse mettendoci fin troppo entusiasmo, per poi seguire Gray verso l'ampio portone.

Nel mentre passammo davanti al tavolo in cui, proprio in quel momento, Lucy stava consultando un enorme libro. Al nostro passaggio la ragazza alzò lo sguardo verso di noi. Mi affrettai ad afferrare il braccio destro di Gray.

"Rivale in amore" Sussurrai digrignando i denti.

La bionda si limitò a guardarmi a bocca aperta senza dire nulla.

"Hai detto qualcosa?" Chiese Gray, al mio fianco.

"No nulla!" Mi affrettai a dire per poi distogliere lo sguardo da Lucy e concentrare di nuovo tutta la mia attenzione sul ragazzo alla mia sinistra.

"Juvia è solo molto contenta!" Aggiunsi.

Alle mie parole sentii Gray irrigidirsi ma non ci feci caso, probabilmente era solo timido.

-

Restammo in silenzio per diversi minuti. Fuori aveva smesso di piovere e nel frattempo si era fatta quasi sera.

Guardai il cielo imbarazzata, rendendomi conto che Gray si trovava a soli pochi passi da me. Che cos'avrei dovuto dire? Mi ritrovai ad osservare i suoi vestiti rendendomi conto che erano ancora bagnati.

"Ju-Juvia si scusa!" Dissi ad un certo punto bloccandomi in mezzo alla strada.

Gray, qualche passo avanti rispetto a me, si voltò nella mia direzione.

"Ti scusi?" Chiese confuso.

"P-Per i tuoi vestiti!" Replicai.

"Vedi è colpa di Juvia se prima pioveva.." Spiegai abbassando lo sguardo.

"La magia di Juvia controlla l'acqua e quando è agitata o c'è qualcosa che non va la pioggia inizia a scendere" Aggiunsi.

"Juvia non ne sa la ragione ma è da oggi pomeriggio che si sente in modo strano" Dissi alzando finalmente gli occhi da terra.

Gray mi guardava con un'espressione indecifrabile.

"Ora però non piove più" Disse ad un certo punto il mago, spezzando il suo silenzio.

"Juvia non ne sa la ragione ma.. da quando ha incontrato Gray Sama si sente più tranquilla" Ammisi con un sorriso.

Puntai lo sguardo per un secondo in quello del ragazzo di fronte a me e notai che mi stava fissando, gli occhi sgranati.

"Mi hai chiamato Gray Sama" Mormorò ad un certo punto.

Quando mi resi conto della cosa per poco il cuore non minacciò di balzarmi fuori dal petto.

"Juviiiiiiiii" Esclamai portandomi le mani sul viso per nascondere il rossore.

"Veramente Juvia.." Iniziai per poi bloccarmi imbarazzata.

"Ecco Juvia intendeva.." Ritentai.

"Juvia non.." Biascicai di nuovo.

"Mi piace" Aggiunse il ragazzo di fronte a me, bloccandomi.

Io lo guardai per diversi secondi senza dire niente.

"Oh?" Mi ritrovai poi a dire inclinando la testa con fare interrogativo.

"Ecco.. se vuoi chiamarmi così.. puoi farlo" Spiegò lui girando la testa nella direzione opposta rispetto a me. Cercai di sporgermi verso di lui per osservare la sua espressione ma non ci riuscii.

"Sul serio?! Juvia è così felice!" Esclamai portando le mani al viso. Stavo sognando?

Gray Sama.. suonava bene.

Il dolce Gray nel frattempo mi stava di nuovo guardando e, notai, stava accennando un sorriso. Sorriso che però non durò a lungo..

"Juvia ti devo parlare di una cosa" Si ritrovò a dire ad un certo punto, il tono completamente diverso rispetto ad un attimo prima.

Io mi limitai ad osservarlo, l'atmosfera si era di colpo fatta più seria e difficile da sostenere. Mi sentivo improvvisamente agitata.

"Prima hai detto di sentirti strana.." Iniziò il dolce Gray.

"Ed effettivamente oggi in te c'è qualcosa di diverso rispetto al solito. Rispetto a come ti ho sempre conosciuta.." Continuò.

Gray Sama si bloccò per un secondo, lo sguardo nel mio.

"Cosa intende il dolce Gray? Juvia e Gray Sama si sono conosciuti oggi per la prima volta" Mi ritrovai a dire.

Ero confusa.

Ripensai al pomeriggio appena passato: a come Gray Sama si era rivolto a me come se mi conoscesse da prima, alla sensazione famigliare che avevo provato quando lo avevo incontrato, all'atmosfera strana che si respirava a Fairy Tail in quelle ore, a come tutti alla Gilda parevano avere confidenza con il dolce Gray..

"Il problema è proprio questo.. quello di oggi non è stato il nostro primo incontro" Spiegò il dolce Gray facendo un passo verso di me.

"Tu non te lo ricordi ma io e te ci conosciamo da molto tempo" Si ritrovò a dire.

Io mi limitai a fissarlo, ammutolita, non capendo fino in fondo le sue parole.

"Ti ricordi perché ti sei unita a Fairy Tail?" Mi chiese ad un certo punto, incredibilmente serio.

Sebbene non capissi la sua domanda, mi ritrovai a ripercorrere il periodo antecedente alla mia unione alla Gilda, lo feci a voce alta in modo che anche Gray Sama potesse sentirmi.

"Juvia prima faceva parte di Phantom Lord" Iniziai.

"La Gilda aveva accettato l'incarico commissionato da Jude Heartfilia di rapire Lucy e.. le due Gilde si sono scontrate" Mi ritrovai a dire.

Era difficile per me ricordare quel periodo, allora venivo chiamata "la donna della pioggia". Sembrava passato così tanto tempo.. inoltre mi vergognavo ancora tantissimo per quello che all'epoca avevamo fatto a Fairy Tail.

"Juvia ricorda di essersi scontrata con un membro di Fairy Tail ma non ha idea di chi fosse.." Iniziai per poi bloccarmi di colpo.

Davvero non ricordavo? Eppure avevo sott'occhio i miei compagni di Gilda ogni giorno.. possibile davvero non me lo ricordassi?

"Juvia ricorda del ghiaccio" Dissi ad un certo punto, sforzandomi, sebbene non sapessi davvero che cosa questo significasse. Nessuno alla Gilda usava la magia del ghiaccio, mi dissi.

Ad un certo punto alzai lo sguardo e vidi il dolce Gray sorridere.

Rimasi a fissarlo senza dire nulla.

"Juvia è rimasta impressionata da Fairy Tail ma non ricorda la ragione o se centrasse qualcosa con quello scontro" Spiegai guardando a terra, triste.

Possibile che non ricordassi una cosa così importante?

Presi a torturarmi le mani senza sapere cos'altro aggiungere fino a quando non vidi la figura di Gray Sama avvicinarsi a me.

Non disse niente, si limitò ad allungare la mano nella mia direzione per poi aprire il palmo che si affrettò ad indirizzare verso l'alto.

Da quella stessa mano poco dopo vidi fuoriuscire tanti piccoli cristalli di ghiaccio.

Alzai lo sguardo verso quello del dolce Gray, sgranando gli occhi nella più totale confusione.

"Quel mago.. era Gray Sama?" Chiesi sconvolta.

Il dolce Gray si limitò a sorridermi ma la sua espressione era ben lontana dall'essere felice.

Una lacrima scese lungo la mia guancia, sfuggendo al mio controllo.

"Come può Juvia aver dimenticato una cosa del genere?" Domandai a voce alta guardando il dolce Gray. Era questa la sensazione di vuoto che avevo provato nel corso del pomeriggio? Perché mi sentivo così incredibilmente triste?

"Non è colpa tua" Disse Gray Sama allungando una mano per asciugare le mie lacrime. 

Io mi limitai ad osservarlo, il cuore che batteva all'impazzata di fronte a quel suo gesto inaspettato.

"Troveremo una soluzione" Aggiunse poi, con fare rassicurante.

Mi concentrai sui suoi occhi rendendomi conto che guardarli mi tranquillizzava.

Non ricordavo nulla di quel ragazzo ma la sua espressione carica di affetto, sebbene mi destabilizzasse, mi dava forza. Al solo pensiero di aver perso i ricordi che lo riguardavano mi sentii derubata di qualcosa di inestimabile valore.

Li avrei mai riavuto indietro?

-

Senza dire nulla avevamo continuato a camminare fino a raggiungere l'entrata del Fairy Hills.

Quando arrivammo salutai con la mano la signora Hilda che rispose a sua volta al saluto per poi rivolgere un'espressione contrariata a Gray Sama.

"Tsk" Mugugnò l'anziana per poi darci le spalle.

Il dolce Gray nel frattempo la stava osservando con una mano dietro la testa, divertito.

"Perché la signora Hilda ce l'ha con Gray Sama?" Chiesi osservando l'espressione del mago.

"E' una storia lunga.." Disse incerto il dolce Gray.

"Magari un giorno te ne parlerò" Aggiunse poi.

Decisi che per il momento mi sarei accontenta di quella spiegazione, infondo c'erano talmente tante cose che non riuscivo a capire di quello che era successo in quella giornata che una in più non avrebbe fatto la differenza.

Rimanemmo per qualche istante in silenzio, l'uno di fronte all'altra, e solo dopo un po' riuscii a dare voce ad un pensiero che mi aveva accompagnata per tutta la durata della passeggiata da quando Gray Sama mi aveva detto la verità.

"Juvia non ricorda nulla del dolce Gray.." Ammisi.

Al solo pensiero mi sentii di nuovo incredibilmente triste. Di fronte alle mie parole anche Gray Sama aveva cambiato espressione.

"Tuttavia Juvia non riesce a spiegarsi perché Gray Sama le dia tante attenzioni.." Ammisi imbarazzata.

Perché mi aveva accompagnata a casa? Perché sembrava così dispiaciuto? In che rapporti eravamo noi due?

Vidi il dolce Gray irrigidirsi e posare lo sguardo ovunque tranne che su di me. Solo dopo un po', incerto e forse vagamente in imbarazzo, decise di rispondermi.

"Beh.. perché anche se tu non ti ricordi di me, io mi ricordo di te"

***

Ciao a tutti!❤ Come state? 

Noto con piacere che le visualizzazioni della storia stanno aumentando😍 Non avete idea di quanto felice mi renda tutto ciò! Davvero grazie mille! 😍

Che dire invece di questo capitolo? Scriverlo mi è piaciuto molto, mi sentivo particolarmente ispirata HAHAHA E' così bello quando succede: le parole escono da sole e tutto sembra così facile! Al di là di quello che ho provato io nello scriverlo però spero davvero vi sia piaciuto ❤

Passiamo ora a commentarlo un po'! In questo capitolo undici troviamo una Juvia che, sebbene non abbia ricordi del suo dolce Gray, ha occhi solo per lui! Inconsciamente infatti vediamo tornare il "Gray Sama" che tanto il nostro ghiacciolo aveva desiderato risentire nel capitolo precedente! I nostri due maghi inoltre hanno un primo confronto, Gray rivela a Juvia che lui non è proprio un "nuovo membro" di Fairy Tail e che loro due si conoscono da tempo, di fronte a questa realtà Juvia si sente ovviamente spaesata ed inizia a comprendere meglio le strane sensazioni del pomeriggio trascorso. Se da una parte Juvia si sente in questo modo dall'altra abbiamo il dolce Gray che.. che dire? Quella descritta in questo capitolo è una delle sue versioni che preferisco! 😍 Lascio a voi tutti i commenti in merito ❤ 

Detto questo prima stavo pensando ad una cosa (che non c'entra nulla con questo capitolo in particolare) e ci tenevo a condividerla con voi! Quando scrivo sono solita ascoltare la musica, mi aiuta molto a concentrarmi. Tuttavia le canzoni che ascolto cambiano molto a seconda della scena che mi appresto a descrivere e dall'atmosfera della situazione in questione. Quindi mi è venuto spontaneo chiedermi.. voi avete delle canzoni che associate alla Gruvia? ❤  Se ne avete mi piacerebbe tanto ascoltarle!

Terminata questa parentesi ci tenevo comunque a ringraziare, come sempre, chiunque dedica del tempo ad "Ice Make: Love", mi rendete davvero molto felice ❤ 

Spero abbiate voglia di condividere con me i vostri pareri, nel frattempo vi saluto! A presto 

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Capitolo 12
*** Capitolo Dodici ***


Capitolo Dodici

Gray's POV

Dopo aver salutato la maga dell'acqua ero rimasto per qualche minuto di fronte l'entrata del Fairy Hills, non sapevo nemmeno bene io per quale ragione. Prima che se ne fosse andata avevo spiegato a Juvia che probabilmente la causa della sua amnesia era quell'ampolla vuota che le avevo trovato fra le mani ma lei, ovviamente, non sembrava ricordarsi nulla in merito.

Mi ero quindi ritrovato a doverla rassicurare che avremmo trovato una soluzione cercando di non dare voce alla mia reale preoccupazione. E se non l'avessimo trovata la soluzione? Si chiedeva una parte di me che cercavo di zittire. Non avevo avuto il coraggio di dire a Juvia che avevamo solo tre giorni di tempo per spezzare l'incantesimo, quando ci avevo provato mi ero bloccato.

A distrarmi dal mio stato ti trance ci aveva pensato l'ennesimo sguardo intimidatorio da parte della signora Hilda in seguito al quale avevo deciso di andarmene.

A casa tuttavia, nonostante non fosse molto lontana, ci arrivai all'incirca un'ora dopo. Avevo appositamente scelto la via più lunga, prendendo strade che di solito non utilizzavo e soffermandomi su particolari che normalmente non notavo, tutto perché l'unica cosa che desideravo era non pensare a quello che stava succedendo.

Ad un certo punto però mi ero dovuto arrendere di fronte all'evidenza che a casa, prima o poi, ci sarei dovuto tornare.

Mi chiusi la porta scricchiolante alle spalle per poi accendere la luce. Un bagliore soffuso illuminò l'ambiente mostrando una casa che era l'esatto specchio del suo proprietario: un casino.

Per la prima volta di fronte a tutto quel disordine mi sentii profondamente irrequieto. Raggiunsi il centro del salotto per poi raccogliere da terra un cuscino, nel farlo notai che anche altre cose erano a terra e che sopra il tavolino di fronte al divano c'erano un sacco di cartacce. Rimasi immobile ad osservare il tutto per qualche istante ricordandomi di come fosse ordinata la mia casa fino a qualche tempo prima, quando non c'ero io a prendermene cura.

Mi levai la maglia che era ancora leggermente bagnata sentendomi immediatamente più libero e feci per gettarla di riflesso a terra. Quando mi resi conto della cosa la fissai per qualche secondo, fra le mie mani, per poi andare a buttarla nel cesto dei panni sporchi.

Senza che me ne rendessi conto avevo iniziato a riordinare la casa non saltando nemmeno una stanza. Cercavo di renderla quanto più possibile simile a com'era stata fino a qualche tempo prima illudendomi che in quel modo, con il disordine, anche i miei problemi se ne sarebbero andati.

Quando ebbi finito, all'incirca due ore dopo, mi appoggiai con la schiena al muro e mi limitai ad osservare quello che mi circondava. Per un attimo mi sentii come se nulla mi toccasse: contro ogni mia aspettativa vedere la casa in ordine non mi faceva stare per niente meglio. Feci scivolare la schiena contro la parete fino a quando non sentii il contatto con il pavimento.

Era freddo, mi resi conto.

Ad un certo punto mi concessi per la prima volta di ripensare al pomeriggio appena passato e l'espressione confusa dipinta sul volto di Juvia s'impresse con forza nella mia mente. Lasciai i miei pensieri liberi di vagare e ad un tratto vidi un ombrello rosa, ormai a terra, e una ragazza dai capelli azzurri che si allontanava da me.

Trattenni inconsapevolmente il respiro per poi lasciarmi assalire dalla dura realtà..

Juvia non ricordava nulla di me: non ricordava di quando ci eravamo conosciuti, non ricordava delle missioni portate a termine insieme, non ricordava nulla nemmeno dei sei mesi in cui avevamo vissuto sotto lo stesso tetto e non ricordava minimamente tutto il tempo passato al mio fianco.

Sentii il vuoto che gravava sul mio petto da quel pomeriggio farsi sempre più grande man a mano che realizzavo quante cose avevo perso in una sola giornata.

Ad un certo punto pensai che però, in fondo, insieme a tutto quello non avrebbe ricordato neanche del mio essere scostante, del dolore che ci eravamo lasciati alle spalle e dell'infinità di volte che l'avevo delusa. Le lacrime che la sera prima aveva versato sul suo letto e che tanto avevo desiderato cancellare, mi resi conto, in quel modo non avrebbero più avuto ragione di esistere. Per un momento pensai a tutte queste cose dicendomi che forse era egoista da parte mia volere che lei si ricordasse di me.

Eppure, mi dissi ad un certo punto, anche quel pomeriggio Juvia aveva pianto: anche se non ne sapeva la ragione e non aveva idea di chi io fossi, non appena le avevo rivelato che aveva dimenticato i ricordi legati a noi due, Juvia aveva pianto comunque.

In un modo o nell'altro, mi dissi, la stavo facendo soffrire.

Mi guardai le mani, senza sapere cosa fare, e quando lo feci notai che stavano tremando. Questo perché, sebbene sapessi che sotto un certo punto di vista sarebbe stato meglio per lei non ricordarsi di me, al solo pensiero che Juvia avrebbe per sempre dimenticato tutto quello che io custodivo così tanto gelosamente mi sentivo.. perso.

Senza che me ne accorgessi una lacrima aveva iniziato a scendere sulla mia guancia. Tuttavia, contrariamente a quanto avrei fatto di solito, lasciai che altre la seguissero con la speranza che forse dando voce a tutto il mio dolore avrebbe fatto meno male.

La verità, per quanto ci girassi attorno, era che non potevo perdere anche Juvia.

-

La mattina dopo mi svegliai sul pavimento, nella stessa posizione in cui mi ero addormentato. Mi strofinai una mano sugli occhi e, con uno sforzo non indifferente, mi alzai da terra.

Feci una doccia nel tentativo di sembrare un po' meno distrutto ed indossai i primi vestiti che mi capitarono a tiro.

Quando ebbi finito mi guardai allo specchio e decisi che forse sarebbe stato meglio non averlo fatto.

Mi affrettai a prendere una giacca per poi chiudermi la porta alle spalle e dirigermi alla Gilda.

La città sembrava particolarmente silenziosa quella mattina o forse, pensai guardando l'orologio del Campanile, era solo fin troppo presto.

Perso in quei pensieri poco dopo mi ritrovai a Fairy Tail.

Non appena entrai notai immediatamente, fra tutti, Levy e Lucy sedute nello stesso tavolo in cui le avevo viste l'ultima volta. La Scripter stava tracciando dei caratteri magici mentre Lucy era intenta a leggere un enorme tomo sfruttando il potere degli occhiali del vento.

Mi avvicinai a loro.

"Buongiorno" Mi limitai a dire per poi sedermi di fronte alle due ragazze.

"Non hai un bell'aspetto" Si limitò a dire la maga degli spiriti stellari lanciandomi un'occhiata.

"Hai dormito Gray?" Mi chiese invece Levy guardandomi preoccupata.

Le osservai, confuso, per qualche istante. Davvero ero io il loro più grande problema in quel momento?

"Si" Mi limitai a rispondere secco sebbene avessi dormito a malapena e per di più sul pavimento.

"Ci sono novità?" Chiesi subito dopo passandomi una mano fra i capelli. Tuttavia potevo già intuire la risposta dalle loro espressioni frustrate.

"Non abbiamo scoperto molto, Freed è andato alla Biblioteca della Magia per cercare altri indizi che ci possano dare una mano" Spiegò infatti Levy osservando sconsolata i libri davanti a sé.

"Natsu ed Happy invece sono andati a cercare delle informazioni in città. Dobbiamo capire dove Juvia abbia trovato quella pozione, se sia stato un caso oppure.." Disse Lucy senza però finire la frase.

"Tu ci hai parlato? Come ti sembra?" Chiese poi, cambiando argomento. Nel porre quella domanda era arrossita leggermente ma io finsi di non farci caso.

"Non ricorda assolutamente nulla di me. A parte questo sembra normale" Dissi posando lo sguardo lontano da quello della bionda cercando di non dare a vedere quanto la cosa mi turbasse.

"Vedrai che faremo in tempo" Mi consolò Lucy con un sorriso incoraggiante. La guardai per un secondo per poi voltarmi dalla parte opposta.

"Si" Mi limitai a rispondere, senza aggiungere altro.

Dopo di che nessuno di noi tre parlò per un po', ognuno rifletteva per conto suo. Solo dopo qualche minuto, non riuscendo più a sopportare il peso dei miei pensieri, mi decisi a rompere il silenzio.

"Come posso aiutarvi?" Chiesi ritrovandomi a fissare i libri sparsi sul tavolo. Non volevo starmene con le mani in mano mentre tutti si adoperavano per aiutare Juvia a riavere i suoi ricordi. Probabilmente non sarei stato d'aiuto, a capirci qualcosa di formule, caratteri e pozioni non ero certamente io ma non potevo limitarmi a restare a guardare.

"Per la verità.." Iniziò Levy osservando prima l'amica e poi di nuovo me.

"Sappiamo ancora troppo poco di questo incantesimo, sarebbe meglio che tu tenessi Juvia sotto controllo" Spiegò la Scripter.

"Sotto controllo?" Chiesi confuso alzando un sopracciglio.

"Non sappiamo se effettivamente questa pozione possa aver avuto altri effetti su Juvia o sui suoi ricordi, inoltre.." Disse Levy per poi fare una pausa. Guardò Lucy che le fece un cenno d'incoraggiamento.

"Io e Lucy abbiamo pensato che magari stare con te potrebbe aiutarla a ricordare qualcosa fino a quando non avremmo trovato una soluzione" Aggiunse speranzosa guardandomi con i suoi grandi occhi marroni.

La fissai per qualche secondo senza dire nulla.

Probabilmente Lucy scambiò il mio silenzio per una risposta negativa perché si affrettò subito ad intervenire.

"Anche se la situazione era diversa in fondo anche Gerard ai tempi di Nirvana ha perso la memoria, no? Tuttavia nel vedere Elsa e tutte le persone che erano state importanti per lui i ricordi pian piano solo riaffiorati. Magari succederà anche a Juvia!" Disse la bionda.

Io in risposta mi limitai ad osservare le due ragazze di fronte a me.

La mia mente mi proiettò vari scenari ed in tutti c'eravamo io, Juvia e la sua espressione confusa del giorno prima. Ce l'avrei fatta a sopportare quello sguardo sapendo che c'era la possibilità che lei non tornasse più quella di sempre? Ripensai a tutto quello che mi aveva tormentato la notte precedente e sentii di nuovo quell'intollerabile sensazione di vuoto. Tuttavia proprio quando la cosa stava per diventare insopportabile nella mia mente si fece strada una frase..

"Ti prometto che le cose saranno diverse"

Sembrava trascorsa un'eternità da quando la mia bocca aveva pronunciato quelle parole eppure, mi dissi, era passato appena poco più di un giorno.

Era davvero giusto cercare di mantenere le distanze da Juvia? Egoisticamente parlando probabilmente quella sarebbe stata la soluzione più facile e meno dolorosa per me. Ciò nonostante l'unica cosa a cui riuscivo a pensare in quel momento era che non volevo allontanarmi di nuovo da lei.

Una volta, tanto tempo prima, avevo detto a Juvia che le ero grato del fatto che mi fosse sempre stata a fianco. Ma glielo avevo mai dimostrato?

La verità era che volevo esserci per lei come lei c'era sempre stata per me nonostante tutti i miei rifiuti. Non importava quindi come mi sarei sentito io, l'unica cosa che contava davvero in quel momento era Juvia e se c'era anche solo una possibilità che lo stare insieme potesse farle tornare i suoi ricordi avrei messo da parte qualunque angoscia.

"Va bene" Mi ritrovai così a dire prima di alzarmi e allontanarmi dalle due ragazze di fronte a me.

Mentre me ne stavo andando mi parve di aver visto Lucy sorridere con la coda dell'occhio.

-

Juvia's POV

Non appena aprii gli occhi notai la luce che filtrava debolmente dalla finestra.

Era ufficialmente mattina.

Non che avessi dormito molto, da quando il dolce Gray mi aveva accompagnata a casa non avevo fatto altro che pensare alle cose che mi aveva detto prima di andarsene. La verità era che sebbene non ricordassi minimamente i dettagli quando ripensavo a Gray Sama, e succedeva spesso, provavo una sensazione di familiarità destabilizzante.

"Gray Sama.." Mi ritrovai a sussurrare. Nel farlo le sue parole del giorno prima mi balzarono alla mente..

"Beh.. perché anche se tu non ti ricordi di me, io mi ricordo di te"

Al solo ripensarci il cuore aveva iniziato a battere più velocemente. Mi ritrovai a desiderare con tutta me stessa di sapere che cosa lui effettivamente ricordasse di me.. erano bei ricordi? In che rapporti eravamo noi due?

"Juvia che ti succede?" Sussurrai per poi portarmi le mani al viso.

Mi alzai per poi ritrovarmi a fissare di nuovo la mia stanza, come avevo fatto la sera prima. Osservai l'esorbitante quantità di pupazzetti che assomigliava a Gray Sama, la coperta su cui avevo dormito in cui era stampata la sua faccia e tutti gli altri oggetti che, in un modo o nell'altro, manifestavano la sua presenza.

Quando li avevo visti mi ero dovuta sforzare per non dare di matto perché la loro sola esistenza confermava ciò che il dolce Gray mi aveva detto: io non ricordavo niente di lui. Tuttavia la sola idea che si potesse dimenticare tutto di una persona mi risultava ancora lontana e difficile da realizzare.

Mi vestii cercando di non pensare a quella strana sensazione di vuoto che gravava sul mio petto e, prima che potessi impazzire, misi mano alla maniglia con l'intento di raggiungere Fairy Tail.

Poco prima di richiudermi la porta alle spalle, tuttavia, mi voltai in direzione del pupazzetto posato sulla poltrona e lo fissai per qualche secondo. Guardarlo in qualche modo mi tranquillizzava, tanto che mi ritrovai a sorridere senza rendermene conto.

"Ci vediamo stasera Gray Sama" Dissi per poi uscire dalla mia camera e immergermi nelle strade di Magnolia.

-

La città a metà mattina era già piena di vita e la pioggia del giorno prima era ormai solo un lontano ricordo che la gente si era già lasciato alle spalle.

Fra quei pensieri mi persi ad osservare i bambini che correvano fra la folla ridendo, gli anziani seduti nelle panchine del parco che davano da mangiare ai piccioni e le coppiette di fidanzati che passeggiavano tranquilli. Tutto sembrava perfettamente normale, come se il resto del mondo fosse indifferente a quello che occupava costantemente i miei pensieri in quelle ore. In fondo, mi dissi, era davvero così e sotto un certo punto di vista era addirittura rassicurante.

Sospirai per poi alzare lo sguardo che non mi ero accorta di aver posato a terra e nel farlo mi bloccai quando mi resi conto che c'era qualcuno che mi bloccava la strada.

"Sempre con la testa fra le nuvole, eh?" Mi canzonò con un sorriso la ragazza dai capelli rosa di fronte a me.

"Meredy!" Esclamai sorpresa.

"E' da tanto che non ci vediamo!" Disse Meredy che mi osservava con la sua solita espressione gentile. Quando ci feci caso mi ritrovai a pensare che mi era davvero mancata.

"Si, è vero" Mi limitai a rispondere. Effettivamente non ricordavo l'ultima volta in cui c'eravamo viste, sembrava trascorsa un'eternità.

"Se Lyon non fosse così idiota probabilmente ci saremmo viste alla festa dell'altro giorno! Anzi, a questo proposito.. volevo proprio scusarmi con te" Aggiunse la ragazza. Il sorriso di poco prima aveva lasciato spazio ad un'espressione dispiaciuta.

"Scusarti con Juvia? E perché mai?" Mi ritrovai a chiedere, confusa. Perché mai Meredy avrebbe dovuto scusarsi con me? E perché aveva dato dell'idiota a Lyon?

"Mi dispiace di aver trattenuto Gray l'altra sera, ho saputo solo dopo che voi due avevate un appuntamento. Immagino quanto tu ci tenessi.. non so come scusarmi!" Disse Meredy unendo le mani in segno di scuse per poi abbassare la testa.

Io in tutto questo mi limitavo a guardarla, confusa.

Io e Gray Sama ci eravamo dati appuntamento? DOVEVAMO ANDARE ALLA FESTA INSIEME?!

"E' stato molto gentile ad aiutarmi a trovare Lyon, ero molto agitata e la sua presenza mi ha fatto forza" Spiegò la ragazza con ancora la testa abbassata.

Cercai di collegare le cose che mi frullavano per la mente, invano. Ovviamente non ricordavo niente di tutto questo ma Meredy non poteva saperlo.

Ricordavo della festa, ricordavo anche di aver bevuto troppo e ricordavo, sebbene non nei dettagli, di essere andata a casa abbastanza presto.. ma non ricordavo nulla del dolce Gray.

"N-Non preoccuparti.." Mi limitai a rispondere invitandola ad alzare la testa, imbarazzata.

Stavo giusto pensando se fosse o meno il caso di raccontarle della situazione in cui mi trovavo quando sentimmo una voce richiamare la nostra attenzione.

"Meredy!" Chiamava.

Ci voltammo entrambe per poi vedere Lyon in lontananza che agitava una mano per farsi riconoscere fra la folla.

"Ah sei con Juvia! Hey Juvia!" Esclamò sorridente.

Risposi a mia volta al saluto osservando l'espressione buffa del ragazzo dai capelli bianchi.

"Meredy siamo in ritardo, dobbiamo andare!" Si ritrovò a dire il mago.

"Oh è vero! Scusa Juvia ma dobbiamo incontrarci con la Master di Lamia Scale. Sarà meglio sbrigarci, non me la sento di far arrabbiare quella donna!" Disse Meredy.

"Oh non preoccuparti, Juvia capisce!" Mi affrettai a rispondere per poi salutare la ragazza che subito dopo con un sorriso si diresse verso il suo fidanzato.

Li salutai di nuovo entrambi con la mano. Al che Lyon si voltò per un'ultima volta nella mia direzione.

"Salutami Gray!" Disse per poi darmi le spalle e sparire insieme a Meredy fra le vie di Magnolia.

Io rimasi immobile senza dire nulla, pensierosa.

"Gray sama.." Sussurrai portandomi le mani sul viso.

"Juvia è così confusa!" Mi ritrovai a dire, forse a voce fin troppo alta dal momento che una bambina di fronte a me mi fissò con gli occhi sgranati.

"Ecco Juvia.." Iniziai imbarazzata.

Stavo giusto per dirle che non ero pazza quando sentii una voce famigliare alle mie spalle.

"Juvia" Disse.

Deglutii lanciando un ultimo sguardo di scuse alla bambina per poi voltarmi lentamente in direzione della voce, già con il cuore che minacciava di uscirmi fuori dal petto.

"Gray Sama!" Esclamai.

Che mi avesse sentita poco prima? Pregai con tutta me stessa che non lo avesse fatto.. avrebbe pensato anche lui che ero pazza?

Persa in quei pensieri inizialmente nemmeno mi resi conto della strana espressione dipinta sul viso di Gray Sama.

"Ti stavo giusto cercando" Iniziò il dolce Gray ad un certo punto.

Notai che faticava a guardarmi. Che avessi avuto qualcosa che non andava? Con la coda nell'occhio controllai che i miei vestiti fossero a posto.

Solo dopo qualche secondo capii il significato delle sue parole. Gray Sama mi stava cercando?!

"Sei libera oggi?" Mi chiese ad un certo punto.

Mi ritrovai a fissarlo a bocca aperta. Le mie mani, notai, avevano iniziato a sudare per l'agitazione. Che fosse.. un appuntamento?! Ripensai all'"appuntamento" a cui aveva accennato Meredy poco prima e al solo pensiero il mio cervello andò in tilt. Nonostante questo mi sforzai comunque di rispondere in modo quanto più possibile normale.

"S-Si, Juvia è libera!" Mi ritrovai quindi a dire, sorpresa.

Imbarazzata, e sicuramente con la faccia tutta rossa, concentrai l'attenzione su Gray Sama che nel frattempo mi osservava a sua volta, incerto.

"Ecco vedi.." Iniziò. Il mio cuore aveva iniziato a battere sempre più veloce.

"Poco fa ho accettato un incarico ma credo di aver bisogno di una mano.. ti andrebbe di aiutarmi?" Mi chiese.

Quando sentii quelle parole mi fu immediatamente chiaro che non era un appuntamento romantico quello a cui alludeva il dolce Gray ma ciò nonostante, sebbene non ne sapessi la ragione, al solo pensiero di andare in missione con Gray Sama mi sentii improvvisamente emozionata come se fosse una cosa che non capitava spesso. Inoltre, mi dissi, ero lusingata dall'idea che il dolce Gray avesse chiesto aiuto proprio a me.

"A Juvia farebbe molto piacere!" Mi ritrovai a dire con un sorriso.

Mi parve che dopo aver sentito la mia risposta Gray Sama si fosse rilassato ma forse era solo una mia impressione.

"In che cosa consiste la missione?" Chiesi curiosa.

Alla mia domanda Gray Sama mi porse il foglio che doveva essere stato appeso alla bacheca delle missioni. Impiegai qualche secondo per leggerne il contenuto e, quando giunsi alla fine, un'informazione fra tutte catturò la mia attenzione.

"Il Villaggio della Pioggia.." Sussurrai quando la meta della nostra missione mi balzò all'occhio.

***

Ciao a tutti ❤ 

Come state? 

Siamo giunti al capitolo dodici che, credo, sia uno dei più lunghi scritti fino ad ora! Ancora fatico a credere che siamo già arrivati a questo punto della storia, devo dire che mi sta dando molte soddisfazioni e che mi diverto molto nello scriverla😍 

Veniamo ora al capitolo in sé!

In una prima parte troviamo il POV del nostro Gray Sama che beh.. credo si commenti abbastanza da solo. Inizialmente Gray cerca con tutte le sue forze di distrarsi e di non pensare, per quanto possibile, alla situazione in cui si trova ma non appena si concede di ripercorrere mentalmente il pomeriggio appena trascorso le sue emozioni prendono il sopravvento e.. succede quel che succede😭❤ 

Dall'altra parte troviamo invece Juvia che è ancora, comprensibilmente, confusa dalla situazione in cui si trova. La sua stessa stanza le risulta un pugno nello stomaco perché prova lampante della sua amnesia. Fra questi pensieri cerca di raggiungere Fairy Tail ma nel farlo si trova di fronte Meredy che si scusa con lei per qualcosa che Juvia nemmeno comprende a fondo! 

Fra questi pensieri travagliati e lotte interiori giungiamo poi alla parte finale del capitolo in cui Gray Sama chiede alla bella Juvia di andare in missione con lui e beh, diciamo non in un posto qualunque! 

Ve lo aspettavate questo risvolto? Vi è piaciuto il capitolo? 😁 

Io ovviamente spero con tutto il cuore di si e non vedo l'ora di leggere alcuni vostri pareri❤ Invito quindi anche i lettori silenziosi a lasciare una recensione per capire qual'è il loro pensiero in merito al capitolo e ad "Ice Make: Love", mi renderebbe molto felice!❤ 

Ringrazio inoltre le persone che sono arrivate a questo punto della storia e che trovano sempre il tempo/la curiosità per andare avanti. Non mi stancherò mai di dirvi grazie! Vedere che le letture aumentano mi riempie il cuore di gioia, spero che la storia vi stia lasciando qualcosa

Arrivati a questo punto vi saluto e vi auguro una buona settimana! I capitoli man a mano sono sempre più lunghi e causa sessione il tempo per scrivere e revisionare le varie parti è quello che è ma cerco sempre di ritagliarmi un po' di tempo per farlo perciò aggiornerò il prima possibile❤ 

A presto😘

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Capitolo 13
*** Capitolo Tredici ***


Capitolo Tredici

Eravamo ormai in viaggio da qualche ora e probabilmente a momenti saremmo arrivati a destinazione. Guardai Gray Sama che, al mio fianco, era intento a fissare pensieroso ciò che ci circondava.

Poco dopo aver deciso di partire avevamo noleggiato una carrozza per raggiungere il Villaggio della Pioggia.

Il Villaggio della Pioggia.. era curioso che la nostra meta fosse proprio quella. Avevo vissuto lì per un anno quando la Gilda di Fairy Tail era stata sciolta.

Lì, mi dissi, avevo passato alcuni dei giorni migliori della mia vita. Non sapevo perché li ritenessi tali in realtà, non ricordavo nulla che potesse giustificare quel pensiero, ma al solo sentir nominare quel luogo provavo un'immensa nostalgia. Questo almeno per quanto riguardava i primi sei mesi della mia permanenza, ora che ci pensavo effettivamente non ne ricordavo la ragione ma l'ultimo periodo che avevo passato in quel posto era stato segnato da un'immensa tristezza. Era proprio a causa di quella tristezza che al Villaggio era valso il soprannome di "Villaggio della Pioggia". Per colpa mia, ricordai, la pioggia aveva invaso il suo cielo per mesi..

Era solo un lontano ricordo ma quel luogo ormai era diventato famoso in tutta Fiore per quello stesso motivo. Ciò però aveva contribuito al suo ripopolamento e a renderlo una meta per i curiosi che avevano sentito le storie che lo riguardavano.

"Siamo arrivati" Disse il dolce Gray ad un certo punto, distogliendomi dal flusso dei miei ricordi.

Mentre allungava delle monete al conducente della carrozza notai che aveva un'espressione strana. Era forse pensieroso? In effetti, mi dissi, lo era stato per tutta la durata del viaggio. Avrei voluto chiedergli se c'era qualcosa che non andava ma quando feci per aprir bocca mi bloccai subito. C'era effettivamente qualcosa che andava? Sarebbe stata una domanda stupida.

"Andiamo, il committente dell'incarico dovrebbe aspettarci poco più avanti" Mi disse facendomi cenno di seguirlo.

Feci come diceva e, nel mentre, notai che ad un certo punto Gray Sama aveva iniziato ad osservare il Villaggio con uno sguardo particolarmente attento.

Lo imitai e cominciai anche io a guardarmi attorno. Nel farlo notai con sorpresa che le voci sul Villaggio erano vere: non era più disabitato!

Alcune zone che prima erano ricoperte di vegetazione ora erano occupate da case e dove prima c'erano solo ciottoli ora c'erano delle strade ben curate. Ciò nonostante potevo comunque riconoscerne ogni centimetro.

Osservai per un attimo Gray Sama e notai che in quel momento anche lui mi stava fissando. Quando si accorse della cosa girò la testa dalla parte opposta e così feci io. Ero sicura di essere diventata tutta rossa.

"Oh! Voi dovete essere i maghi di Fairy Tail!" Disse ad un certo punto una voce che, quando puntai lo sguardo verso la sua direzione, mi resi conto appartenere ad un uomo.

L'uomo era un signore anziano che sventolava una mano per richiamare la nostra attenzione. Nel farlo la sua pancia, notai, ballonzolò su e giù.

"Si, siamo noi" Disse Gray Sama andandogli incontro.

Io mi limitai a seguirlo osservando curiosa il buffo signore che ci aveva accolti.

"Benvenuti al Villaggio della Pioggia!" Esclamò per poi indicare la zona davanti a sé con un gesto della mano.

"O meglio dire bentornati" Sussurrò Gray Sama al mio fianco mentre seguivamo il committente.

Lo guardai confusa. Avevo capito male?

"Gray Sama hai detto qualco.." Iniziai ma l'anziano mi bloccò catturando di nuovo la nostra attenzione.

"Venite, possiamo parlare qui dentro" Disse invitandoci con un cenno ad entrare in quella che, dedussi poco dopo, essere casa sua.

Quando lo facemmo ci trovammo ad ammirare un piccolo ambiente riscaldato da un camino di pietra. Nonostante la modestia di quel posto pensai subito che fosse accogliente. Sotto certi aspetti mi ricordava molto la casa che avevo affittato quando anche io vivevo lì.

Mi guardai attorno e notai che a terra c'era una maglia. Spontaneamente mi chinai per raccoglierla e la passai all'uomo.

"Oh scusatemi! Deve essere stato quello scapestrato di mio nipote! Grazie mille cara" Mi disse per poi fare un inchino.

"Non deve scusarsi!" Mi limitai a dire, imbarazzata.

L'uomo mi sorrise per poi sparire per un attimo in una delle stanze a fianco.

Mi ritrovai a pensare, senza una ragione precisa, che anche nella mia vecchia casa c'erano spesso dei vestiti a terra. Sorrisi inconsciamente quando me ne ricordai.

"Prego accomodatevi!" Disse l'anziano che nel frattempo era tornato e ci stava facendo segno di prendere posto attorno al tavolo di fronte a noi.

"Ah che bello avere attorno dei giovani maghi!" Esclamò.

"Io sono Klaus Maeda, piacere di conoscervi!" Disse entusiasta per poi tendere la mano verso di me.

"Il piacere è di Juvia" Risposi con un sorriso, presentandomi.

"Gray" Replicò a sua volta il dolce Gray, al mio fianco, quando fu il suo turno di stringere la mano di Klaus.

Dopo averci salutato a suo modo e averci offerto del the, Klaus si sedette finalmente di fronte a noi.

"Beh.. veniamo alla richiesta ora se non le dispiace" Iniziò Gray Sama.

"Puoi darmi del tu o chiamarmi direttamente Klaus, giovanotto" Lo apostrofò l'anziano con un sorriso.

Divertita dal modo di fare di quel vecchietto, posai lo sguardo per un secondo sul dolce Gray e per un attimo lo vidi tentennare.

"Klaus nella sua.. nella tua richiesta non c'erano molti dettagli, si parlava solamente di recuperare un oggetto. Di che oggetto si tratta?" Domandò metodico.

"Beh vedete.." Iniziò l'uomo. Improvvisamente notai che l'espressione spensierata di poco prima se n'era andata e a sostituirla ce n'era una di puro sconforto.

"Vivo in questa casa con mia moglie e mio nipote. Suo padre, ossia mio figlio, è morto durante la guerra contro Alvarez" Spiegò per poi puntare lo sguardo alla sua destra. Sul ripiano c'era la fotografia di un uomo di circa quarant'anni dai folti capelli rossi. Suo figlio?

Al solo sentir nominare la Guerra di Magnolia per un attimo un brivido percorse il mio corpo. Probabilmente Gray Sama se ne accorse perché notai la sua reazione al mio sussulto involontario.

"Non è una casa molto grande ma è tutto quello che possiamo avere al momento. Molti degli oggetti che avevamo li abbiamo dovuti vendere per potercela permettere" Aggiunse puntando di nuovo la sua attenzione su di noi.

"Mia moglie ha conservato gelosamente un solo oggetto in tutti questi anni" Spiegò, la sua espressione si era ammorbidita.

"Si tratta di un libro" Aggiunse con un sorriso.

Un libro? Guardai per un attimo Gray Sama, anche lui fece lo stesso. Ripensai al valore della ricompensa impressa sul volantino che il dolce Gray mi aveva mostrato. Non era troppo per un semplice libro?

"Non ha nessun valore in termini di denaro ma per lei, per noi, è davvero prezioso" Si ritrovò a dire Klaus per poi alzarsi dalla sedia.

"Quindi la mia richiesta per voi è di riportarmi quel libro!" Aggiunse con un sorriso.

"Ha..hai idea di dove possiamo iniziare a cercarlo?" Chiese Gray Sama osservando l'uomo che aveva iniziato a camminare avanti e indietro di fronte a noi.

"Eh eh.." Iniziò grattandosi il mento.

"Qui viene il bello!" Disse per poi portarsi una mano alla testa.

"Non promette niente di buono.." Sussurrò il dolce Gray al mio fianco.

"Qualche giorno fa io e Marcus, mio nipote, siamo andati al lago qui vicino. Sapete Marcus vuole entrare in una Gilda di maghi quindi deve fare pratica con la magia!" Disse orgoglioso.

Si vantò del nipote per qualche altro minuto. A quanto pareva Marcus era un testardo ragazzino di dodici anni.

"Vedete da quando suo padre è morto si è chiuso in sé stesso, il suo unico scopo è diventare un mago. Anche suo padre lo era, sapete? Inoltre interessarsi alla cosa è il solo modo che conosciamo per parlare con lui.. solitamente tende ad allontanarci" Ammise l'anziano, sconfortato.

Io mi limitai a fissare l'uomo, rattristata dalla sua storia. Osservai per un attimo il dolce Gray e notai che, sebbene anche lui stesse guardando Klaus, sembrava come assorto nei suoi stessi pensieri. Che il racconto lo avesse turbato?

"..tuttavia Marcus non riesce ancora bene a controllare la magia" Ammise l'anziano.

"Vedete la magia di Marcus manipola il vento. Pensavo che portandolo in un luogo aperto non avrebbe fatto danni. Avevo portato con me il libro perché volevo mostrargli una cosa ma.. ecco.." L'anziano si bloccò per un secondo.

"Ehm.. come dire, lo ha spazzato via" Si limitò poi a dire.

Mi ritrovai a fissare il signor Klaus, a bocca aperta.

"Spazzato via?!" Esclamai.

"Eh si, ora il libro è sul fondo del lago!" Spiegò l'anziano facendo spallucce. Sembrava quasi fin troppo divertito dalla situazione.

"Ah assomiglia proprio a suo padre!" Si ritrovo a dire mentre rideva di gusto toccandosi la pancia tonda.

"Juvia non è sicura di aver capito, quindi dobbiamo recuperare il libro dal fondo del lago?" Chiesi confusa.

"Esattamente!" Replicò Klaus per poi sedersi sulla sedia che aveva lasciato vuota poco prima.

"Ma se si tratta di un libro non sarà ormai distrutto dopo essere stato per così tanto tempo in contatto con l'acqua?" Chiese Gray Sama, stranito.

"Mh no, non credo!" Si limitò a rispondere Klaus.

"E' sicuramente ancora integro. Noi lo abbiamo cercato per giorni ma non abbiamo trovato nulla. Inoltre diciamo che quel lago è particolare.. ma non credo voi dobbiate preoccuparvene" Aggiunse poi.

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, senza dire nulla. L'unico suono era lo scoppiettio del fuoco proveniente dal camino.

Guardai il signor Klaus mentre ripensavo alle sue parole e, subito dopo, mi figurai mentalmente sua moglie e a quel ragazzino che aveva da poco perso il padre ma che nonostante questo aveva un sogno che voleva realizzare a tutti i costi.

"Lasci fare a noi" Disse ad un certo punto Gray Sama. Nel frattempo si era alzato e si stava dirigendo verso l'uscita.

"Gray Sama e Juvia lo troveranno signor Klaus!" Esclamai per poi sorridergli e raggiungere il dolce Gray.

Tuttavia non facemmo tempo a mettere mano alla maniglia che la porta si aprì di scatto davanti a noi finendo per colpire in pieno Gray Sama.

"Ti ho detto di lasciarmi stare!" Urlò qualcuno.

Dall'entrata vidi sbucare una massa di capelli rossi che, dedussi poco dopo, essere quelli di Marcus. Alle sue spalle una donna lo seguiva tendendo la mano verso di lui come se volesse richiamarlo a sé.

"Marcus!" Gridò per poi bloccarsi quando, una volta entrata in casa, si accorse della nostra presenza. Anche Marcus si era fermato e si limitava ad osservarmi, curioso.

Il dolce Gray nel frattempo richiuse la porta e notai che era leggermente arrossato in viso nel punto in cui questa lo aveva colpito. Si limitava a fissare il ragazzo con un'espressione accigliata.

"Oooooh chi è questa bella ragazza?" Chiese Marcus, di spalle rispetto a Gray Sama.

Quando mi resi conto che parlava di me arrossii.

"Porta rispetto insolente, questa è una maga ed è qui per recuperare il libro che hai scagliato nel lago!" Lo apostrofò Klaus per poi dargli un leggero schiaffo sulla testa.

"Se vuoi posso accompagnarti!" Disse Marcus rivolgendosi a me con sguardo malizioso, senza dare minimamente importanza alle parole di suo nonno.

"Ecco.. Juvia veramente.." Iniziai alzando entrambe le mani davanti a me.

"Ma guarda questo qui! Adesso vorresti uscire? Eppure quando ti ho chiesto di aiutarmi con le commissioni sei scappato via e ho dovuto rincorrerti!" Disse la moglie di Klaus guardando il nipote, furente.

"Zitta vecchiaccia, questa è una vera maga! Ed è pure bellissima!" Esclamò il ragazzo dai capelli rossi osservandomi di nuovo.

Rimasi immobile senza sapere cosa dire di fronte alle parole di Marcus. Vidi l'espressione della moglie di Klaus incupirsi nel sentire le parole del nipote.

"Ragazzino, non credi di dover portare più rispetto?" Sentii dire ad un certo punto.

A parlare era stato Gray Sama che, alle spalle di Marcus, si limitava a guardare la scena a braccia conserte.

"E questo qui chi è invece?" Chiese il ragazzo dai capelli rossi che nel frattempo si era voltato verso il dolce Gray. Lo stava squadrando da capo a piedi.

"Non dirmi che sei il fidanzato di questo bocconcino? No è impossibile.. è troppo per te!" Disse Marcus per poi fare un gesto con la mano, a sottolineare che per lui la questione era chiusa, e tornare a rivolgere la sua attenzione verso di me.

Io dal canto mio ero sicura di essere diventata tutta rossa di fronte alle sue parole.

"Tu.. piccolo bas.." Iniziò Gray Sama per poi essere interrotto dal dodicenne.

"E poi mi dispiace ma non accetto consigli da chi va in giro mezzo nudo" Aggiunse Marcus lanciando un'ultima occhiata al mago del ghiaccio.

Non avevo idea di quando fosse successo ma il dolce Gray era senza maglietta.

"Ma quando è successo?!" Esclamò Gray Sama.

-

Marcus era stato spedito nella sua camera da sua nonna che, poco dopo, era venuta a scusarsi con noi per il comportamento del nipote.

"Scusate ragazzi, mi dispiace tanto! Dovete sapere che Marcus non è una persona cattiva, è solo.." Iniziò la donna anziana per poi lasciare cadere lo sguardo a terra.

"Non si preoccupi, il signor Klaus ci ha spiegato tutto" Mi ritrovai a dire per poi posarle una mano sul braccio, incoraggiante.

Osservai Gray Sama seduto vicino al camino, nel frattempo il signor Klaus gli aveva dato una maglietta nera da indossare: quella che aveva prima era ufficialmente scomparsa. Notai che gli stava decisamente stretta, probabilmente era di Marcus. Non potei fare a meno di pensare che però, in quel modo, potevo tranquillamente intravvedere il suo fisico ben delineato. Arrossii quando me ne resi conto.

"Non volevo ci conoscessimo così, io sono Ghyla" Disse la donna con un sorriso.

Io e Gray Sama ci presentammo a nostra volta.

"Non so davvero cosa dire per Marcus.. vedete lui è in un periodo un po' particolare della sua vita e si rivolge spesso così a noi ma è davvero un ragazzo d'oro" Si ritrovò a dire Ghyla.

"Sapete, quando suo padre era vivo era il bambino più educato e solare del mondo!" Aggiunse Klaus che nel frattempo si era posizionato al fianco della moglie.

Entrambi sorrisero nel ricordare i vecchi tempi. Di fronte alle loro parole sorrisi anche io quando mi resi conto dello sguardo pieno d'amore che avevano quando pensavano al nipote.

"Prima o poi quel ragazzino si stuferà di allontanare le persone" Disse Gray Sama ad un certo punto.

Sia io che i due anziani ci voltammo nella direzione del dolce Gray. Notai che stava ancora fissando il fuoco nel camino con quell'espressione indecifrabile. Che cosa gli prendeva? Perché era così.. triste?

"E quando capirà si avvicinerà di nuovo a voi" Aggiunse poi.

Rimasi a fissarlo per qualche altro secondo inclinando la testa pensierosa, fino a quando non lo vidi alzarsi.

"Andiamo Juvia, dobbiamo portare a termine la missione" Disse, come se niente fosse, per poi raggiungere l'uscita.

Mi voltai per un secondo nella direzione di Klaus e Ghyla e notai che stavano fissano Gray Sama con un sorriso.

Li salutai un'ultima volta per poi seguire il mago del ghiaccio che nel frattempo mi aveva preceduto. Mi affrettai ad affiancarmi al dolce Gray e quando lo feci lui voltò la testa nella mia direzione.

"Non ci resta che andare al lago" Disse.

-

Gray's POV

Per tutta la durata del tragitto verso il lago né io né Juvia parlammo molto.

Fin da quando eravamo arrivati quel posto mi aveva messo addosso una strana sensazione. Non sapevo se fosse perché mi rimandava alla mente tanti ricordi o se fosse che ero ancora incredulo di fronte all'idea che la stessa cosa non stesse succedendo a Juvia.

Quando avevo visto la richiesta di Klaus e Ghyla sulla bacheca delle missioni e avevo letto la meta non ci potevo credere, avevo immediatamente pensato che se c'era anche solo una vaga speranza che Juvia potesse ricordare qualcosa allora quel posto sarebbe stato la chiave. Tuttavia in lei non sembrava essersi smosso nulla: continuava a guardarsi intorno non avendo la minima idea che tempo prima avevamo già visitato quegli stessi luoghi, insieme.

Perso in quei pensieri per niente incoraggianti osservai Juvia e mi resi conto che anche lei era stranamente taciturna. Avrei voluto dire qualcosa per smorzare la tensione ma da quando avevamo lasciato la casa di Klaus non riuscivo, fra le altre cose, a non pensare a quell'irritante bambino. Forse lo trovavo così irritante perché in fondo, mi dissi, mi ci rivedevo sotto certi aspetti. Marcus stava sprecando così tante energie per allontanare i suoi nonni, incurante del fatto che così li stava facendo soffrire.. e, in fondo, non stava poi soffrendo anche lui? Quanto aveva senso quella situazione?

Stavo giusto ragionando su questo quando Juvia richiamò la mia attenzione.

"Siamo arrivati" Disse fermandosi ad ammirare la vasta distesa d'acqua davanti a noi. Mi ritrovai a fare lo stesso pensando che quando anche io vivevo lì quel lago non esisteva.

"Era una valle, prima. Poi in seguito alla continua pioggia è diventata un lago" Spiegò Juvia quasi come se avesse letto i miei pensieri. Aveva lo sguardo puntato di fronte a sé, i capelli azzurri mossi dal vento che le accarezzava la pelle.

Mi ritrovai a fissarla profondamente colpito di fronte a quella rivelazione. Posai lo sguardo a terra e mi chiesi se Juvia si ricordasse che era stata la mia partenza improvvisa la causa di quella pioggia che lei stessa aveva generato. No, sicuramente non se lo ricordava o almeno non ricordava il mio ruolo nella faccenda. Sebbene fosse passato molto tempo e già avessi chiesto scusa a Juvia mi ritrovai a vergognarmi della cosa come se fosse accaduta il giorno prima.

Eppure, mi dissi, nonostante tutto poi me n'ero andato di nuovo..

"Gray Sama?" Mi richiamò Juvia. I suoi grandi occhi blu mi guardavano preoccupati.

"Si, andiamo" Mi ritrovai quindi a dire pensando che l'ultima cosa che desideravo in quel momento era turbarla più del dovuto.

Mi indirizzai verso la sponda del lago e osservai per qualche minuto ciò che stava attorno a me: non c'era anima viva. Eppure il Villaggio sembrava contare molti più abitanti rispetto a quello che ricordavo. Inoltre, constatai, era una bella giornata di sole. Perché non c'era nessuno?

Seppur ancora perplesso aprii il palmo della mano destra per poi congiungerlo con il pugno della mano sinistra.

"Ice Make: Boat!" Mi ritrovai ad esclamare per poi far comparire una piccola barca di ghiaccio sulla riva del lago.

"In questo modo faremo prima" Dissi per poi notare che Juvia mi stava fissando a bocca aperta.

"Juvia?" Cercai di richiamare la sua attenzione ma lei sembrò per un momento totalmente assente. Che fosse un altro effetto collaterale della pozione?

"S-Si" Si ritrovò a dire la ragazza dai capelli azzurri per poi salire sulla struttura di ghiaccio.

Diedi una spinta alla barca per poi fare lo stesso.

Juvia portò una mano verso l'acqua e qualche istante dopo sentii il vento fra i capelli. La barca, notai, si stava muovendo autonomamente grazie alla sua magia.

In quel momento, guardando Juvia sorridere mentre giocava con l'acqua, mi resi conto di quanto mi fosse mancato andare in missione con lei e vederla così rilassata.

Sorrisi senza accorgermene.

Dopo qualche istante, raggiunto ormai il centro del lago, la barca si fermò.

"Juvia crede che qui vada bene" Disse Juvia.

Mi alzai in piedi sporgendomi leggermente verso l'acqua. Non se ne vedeva il fondo.

Feci per togliermi la maglietta che mi aveva dato il signor Klaus.

"Gr-Gray Sama non c'è bisogno che tu vada in acqua. Può farlo Juvia con la sua magia!" Disse la ragazza dai capelli azzurri che, notai, mi osservava rossa in volto.

"Sicura? Posso venire anche io ad aiutarti" Mi ritrovai a dire fissandola a mia volta senza capire perché stesse reagendo in quel modo.

"Juvia può farcela!" Replicò lei, convinta, cercando di mettere da parte quello che sembrava imbarazzo.

Stavo quasi per insistere nel volerla aiutare quando mi bloccai di fronte alla sua espressione di pura determinazione. Per la verità non avevo il benché minimo dubbio che ce l'avrebbe fatta e, sebbene non ne capissi a pieno la ragione, non volevo negarle quella richiesta.

"D'accordo allora ti aspetterò qui" Mi ritrovai quindi a dire.

Detto questo vidi Juvia sorridere trionfante. Mi guardava come se fosse.. felice?

Non riuscii a studiare meglio la sua espressione perché poco dopo vidi la maga darmi le spalle.

"Water Bubble!" Esclamò per poi farsi interamente avvolgere da una bolla d'acqua e gettarsi senza esitazione nel lago.

Io rimasi a fissare il punto in cui la ragazza era scomparsa, meravigliato, come ogni volta in cui la vedevo utilizzare i suoi incantesimi. Ero sempre stato incuriosito dall'apparente diversità che esisteva tra la Juvia di tutti i giorni e la Juvia che usava la magia. All'inizio avevo pensato fossero due persone diverse, solo dopo averla conosciuta meglio mi ero reso conto che la stessa sicurezza e determinazione che Juvia aveva quando usava la magia, l'aveva anche nella vita di tutti i giorni.

Perso in quei pensieri nemmeno mi resi conto dello scorrere del tempo.

Juvia ormai non si vedeva da un po'. Probabilmente trovare quel libro non sarebbe stato facile come avevo pensato all'inizio. In fondo quel lago, mi dissi, era enorme.

Stavo quasi per ignorare la richiesta di Juvia e gettarmi in acqua per aiutarla quando di fronte a me notai uno strano movimento dell'acqua.

All'improvviso vidi il corpo di Juvia spuntare dalla superficie per poi venire lanciato al di sopra della barca.

"Juvia!" Gridai sconvolto per poi venir distratto da una voce alla mia sinistra.

"Se c'è una cosa che odio sono gli estranei" Disse una voce femminile.

Quando mi voltai notai che si trattava di una ragazza dai capelli blu che stava pian piano sbucando fuori dalla superficie. Sgranai gli occhi quando mi resi conto che il suo stesso copro era completamente avvolto dall'acqua come se fosse una seconda pelle.

"Io sono Hydra, la Ninfa dell’Acqua. Voi chi siete intrusi?"

***

Buongiorno! 

Come state?

Sono immensamente felice di aver finalmente pubblicato il capitolo tredici! Come penso abbiate notato è un po' diverso rispetto al solito e per questo sono molto agitata nel presentarvelo. In realtà ogni capitolo ha sempre qualcosa che per un motivo o per un altro mi spinge ad essere "agitata" all'idea di leggere i vostri pareri quindi penso, a questo punto, che sia un problema mio HAHAHA 

Detto questo in questo capitolo troviamo Juvia ed il suo Gray Sama ormai giunti al Villaggio della Pioggia, luogo in cui i due hanno speso parecchio tempo insieme quando la Gilda di Fairy Tail è stata sciolta. Gray spera che in questo luogo Juvia possa ricordare qualcosa del loro passato ma d'altra parte la bella maga dell'acqua, sebbene abbia mantenuto le "sensazioni" relative al Villaggio della Pioggia, non sembra per ora in alcun modo ricollegarle a lui😭

I due maghi si ritrovano poi a parlare con Klaus, il committente dell'incarico, e con la sua famiglia. Il signor Maeda gli rivela che l'oggetto da ritrovare è un libro che pare sia stato scagliato per sbaglio da Marcus sul fondo del lago! Juvia e Gray Sama allora si apprestano a raggiungere il posto sebbene Gray sia perso nei suoi pensieri: da una parte è preoccupato perché Juvia non sembra ricordare nulla, dall'altra sembra essere rimasto molto colpito dal comportamento di Marcus! Tuttavia il mago mette momentaneamente da parte questi pensieri mentre Juvia con la sua magia è alla ricerca del libro. A questo punto però ecco che compare.. Hydra! 

Che ne pensate? Cosa succederà? Vi aspettavate questo risvolto?

I capitoli stanno diventando sempre più lunghi AHAHAHAHA Spero che la cosa vi faccia piacere Detto questo vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo e per aver dedicato un po' del vostro tempo a questa storia! Ci terrei davvero a ricevere un vostro parere in merito!

Vi saluto, alla prossima!😘

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Capitolo 14
*** Capitolo Quattordici ***


Capitolo Quattordici
 
Per un attimo non capii nulla di quello che stava succedendo.

Ricordavo solo di aver cercato il libro sul fondo del lago per diversi minuti quando ad un certo punto mi ero imbattuta in una donna. Era umana almeno?

Prima che potessi anche solo aprire bocca mi aveva gettata fuori dall'acqua.

Sentii il vento colpirmi la pelle non appena la bolla che fino a poco prima mi avvolgeva si distrusse di fronte alla forza di quell'attacco. Per un secondo rimasi senza fiato, sorpresa da quello sviluppo inaspettato.

"Juvia!" Mi richiamò a gran voce Gray Sama.

Dopodiché qualcun altro parlò ma ero ancora a mezz'aria e la mia unica preoccupazione al momento era non finire contro l'albero alle mie spalle. Appena in tempo richiamai a me l'acqua del lago in modo che fungesse da barriera ed attutisse la caduta. Feci in modo di raddrizzarmi per poter osservare la scena che mi si stava parando di fronte.

"Io sono Hydra, la Ninfa dell'Acqua. Voi chi siete intrusi?" Sentii dire da quella che sembrava essere una ragazza dai lunghi capelli blu. La stessa che dal fondo del lago mi aveva scagliata in superficie.

Il suo corpo, osservai, era interamente avvolto dall'acqua.

Vidi il dolce Gray osservarla ad occhi sgranati per poi puntare il suo sguardo preoccupato su di me che mi limitavo a fissarlo a mia volta.

Che cosa stava succedendo?!

"Rispondetemi!" Disse la donna che con un gesto della mano fece smuovere l'acqua in modo che la barca su cui stava in piedi Gray Sama vacillasse per un istante.

"Hey tu smettila!" Le urlò contro il dolce Gray lanciandole uno sguardo truce incurante dell'aura che avvolgeva quella strana ragazza.

Mi affrettai ad allungare una mano di fronte a me per controllare le onde che, sotto l'influsso dei miei poteri, si calmarono all'improvviso.

"Chi sei?!" Mi ritrovai a chiedere avvicinandomi di più a Gray Sama facendomi trasportare dalla forza della corrente.

"Siete sordi per caso? Sono Hydra la Ninfa dell'Acqua!" Esclamò indispettita incrociando le braccia.

Guardai prima la ragazza dai capelli blu poi il dolce Gray che sembrava confuso tanto quanto me.

"Insomma! Davvero non sapete chi sono?! Eppure sono famosa!" Gridò frustrata per poi fissarci.

"Forse la gente non parla di te perché hai un brutto carattere, non pensi?" L'apostrofò il dolce Gray con uno sguardo di sfida incurante del fatto che Hydra l'avrebbe potuto far finire fuori bordo in meno di un istante.

"Eeeeh? Ma come ti permetti!" Esclamò la Ninfa.

"Guarda che hai iniziato tu!" Replicò Gray Sama per poi puntarle un dito contro.

"Io?! Siete voi che siete venuti nel mio lago e poi.. aspetta ma perché sei senza vestiti?!" Urlò Hydra per poi indicare il corpo del dolce Gray che, mi resi conto, era letteralmente in mutande.

"Quando è successo?!" Disse il mago del ghiaccio alzando le mani di fronte a sé.

Per un momento fui totalmente distratta da quella visione, ritornai in me solo quando mi resi conto che anche quella ragazza, Hydra, stava osservando il dolce Gray fin troppo attentamente.

"Juvia non ha mai sentito parlare di te. Che cosa ci fai qui?" Le chiesi guardandola in cagnesco incrociando le braccia al petto.

Di fronte alle mie parole Hydra si voltò verso di me distogliendo momentaneamente l'attenzione dal mago del ghiaccio.

"Forse non mi conoscete con questo nome, proviamo così.. io sono Hydra uno degli Spiriti Stellari delle Chiavi d'Argento!" Disse per poi portarsi una mano alla fronte con fare teatrale.

Mi limitai a fissarla a bocca aperta.

"No, mai sentita" Sentii dire dal dolce Gray al mio fianco.

Hydra abbassò la testa, sconsolata.

"Sei uno Spirito Stellare?!" Mi ritrovai a chiedere, stupita.

"Insomma, mi sembrate un po' duri di comprendonio voi due! SI, SONO UNO SPIRITO CELESTE!" Gridò per poi darci le spalle e farsi trasportare poco più distante dall'acqua, infastidita.

"Aspetta!" La richiamò Gray Sama.

Hydra girò per un secondo la testa nella nostra direzione guardandoci con la coda dell'occhio.

"Stiamo cercando un libro che si trova sul fondo di questo lago. Ne sai qualcosa?" Chiese il dolce Gray.

Hydra non disse nulla per un po', si limitava ad osservarci come se stesse pensando se valesse avvero la pena darci una risposta. Solo dopo qualche secondo si decise a spezzare il silenzio.

"Intendi questo?" Disse alzando il mento con gesto di sfida per poi levare una mano verso l'alto. Alla sua destra l'acqua si protese verso l'alto rivelando un grande libro dalla copertina consumata.

Sgranai gli occhi di fronte a quella scena. Il dolce Gray al mio fianco aveva la stessa espressione incredula.

"Già.. proprio quello" Disse poi in un sussurro il mago al mio fianco. Probabilmente anche lui stava pensando che non sarebbe stato così facile portare a termine la missione.

Hydra sorrise sapendo di averci in pugno.

"Cosa vuoi in cambio?" Mi ritrovai a chiedere pensando a Klaus, Ghyla e Marcus. Che faccia avrebbero fatto se non gli avessimo riportato quel libro? Non ci volevo pensare.

"Niente, è mio!" Disse Hydra per poi riportare la mano lungo il fianco. Nel farlo anche il libro alla sua destra scomparve di nuovo sul fondo del lago. Feci un passo nella sua direzione ma fu inutile, dove prima c'era il grande tomo non c'era già più niente.

Vidi il dolce Gray puntare il suo sguardo accigliato in quello di Hydra.

"Non abbiamo molto tempo da perdere quindi ti conviene dirci cosa vuoi in cambio" Si ritrovò a dire.

"Sapete da quando abito in questo lago la gente se ne tiene a distanza, mi annoio molto e questo libro mi intrattiene. Perché dovrei separarmene?" Chiese Hydra con un sorriso alzando le spalle. Evidentemente aveva voglia di giocare con noi e la nostra pazienza.

"Forse se non gettassi in aria le persone come hai fatto con Juvia.." La ammonii lanciandole un'occhiata di fuoco. La osservai meglio e non potei non pensare che Hydra avesse qualcosa che mi ricordava qualcuno. Forse nell'aspetto, forse nel carattere..

"Taci, maga dell'acqua!" Ruggì la Ninfa.

Gray Sama nel frattempo si limitava ad osservare la ragazza di fronte a noi. A che cosa stava pensando?

"Ci deve essere qualcosa che vuoi in cambio del libro" Mi ritrovai a dire osservando la strana ragazza dai lunghi capelli blu.

La vidi portarsi una mano al mento, pensierosa. Non ci ragionò più di tanto, probabilmente sapeva già cosa voleva dire, il suo tentennare era solo un modo per farci perdere la pazienza. La fissai in cagnesco odiando ogni secondo in cui il suo sguardo si posava sul corpo, praticamente nudo, di Gray Sama. Perché diavolo lo stava fissando?! Tuttavia prima che potessi dire qualcosa a riguardo la Ninfa parlò facendo morire le parole sulla punta della mia lingua.

"Effettivamente.. c'è qualcosa che voglio" Disse con un sorriso.

Il suo sguardo, notai, era strano. Passò in rassegna prima Gray Sama per poi posarsi su di me. Quando lo fece notai Hydra fare una strana espressione che ricambiai sospettosa.

Che cosa aveva in mente?

"Tu" Disse ad un certo punto puntando un dito verso il dolce Gray.

"Dovrai uscire con me" Aggiunse soddisfatta.

"Cosa?!" Gridammo all'unisono io e Gray Sama. Il dolce Gray fissava la ragazza a bocca aperta, incredulo.

Sentii all'improvviso un moto di rabbia farsi strada dal centro del mio petto. Avanzai facendomi trasportare dalla corrente, probabilmente rossa in viso, indirizzandomi verso la Ninfa dell'Acqua.

"Rivale in amore" Sussurrai fra i denti stringendo i pugni.

"Te lo sogni!" Esclamai poi. Al mio fianco la superficie dell'acqua, notai, aveva iniziato ad incresparsi.

Levai una mano verso Hydra che mi osservava vittoriosa, probabilmente contenta di avermi fatto perdere la pazienza.

"Water Sl.." Iniziai per poi venir interrotta dal dolce Gray che nel frattempo aveva trasformato parte della superficie del lago in ghiaccio per potersi avvicinare a me. Posò una mano sul mio braccio per poi costringermi ad abbassarlo.

Lo osservai accigliata e anche vagamente infastidita. Stavo giusto per dirgli di lasciare la presa quando Gray Sama rivolse nuovamente l'attenzione verso Hydra.

"Vedete mia cugina mi invita spesso ad uscire insieme a lei e al suo ragazzo. E' così odiosa! Non fa che vantarsi della sua relazione!" Esclamò esasperata alzando le braccia all'aria per poi accasciarsi sulla superficie dell'acqua come se fosse seduta su una poltrona.

"Mi ripete continuamente che con il carattere che mi ritrovo non troverò mai un ragazzo, non la sopporto!" Aggiunse rossa in viso.

Io mi limitavo ad ascoltare ancora piena di rabbia. Non m'importava della "sfortuna in amore" della Ninfa, come aveva osato mettere in mezzo il dolce Gray?!

"Provate ad immaginare la sua faccia quando le mostrerò che ho trovato uno splendido fidanzato!" Esclamò portandosi le mani al viso, sognante.

Gray Sama.. il suo fidanzato?

Le mie mani trepidavano, morivo dalla voglia di scagliarla dall'altro lato del lago.

"Juvia non crede che lo farai" Mi ritrovai a dire stringendo i denti.

Hydra tuttavia non sembrava minimamente intenta ad ascoltarmi, era come se le mie parole le scivolassero addosso.

"Aquarius darà di matto!" Disse trionfante persa nei suoi pensieri.

Nemmeno mi ero accorta di essermi mossa verso di lei, non appena sentii la Ninfa pronunciare il nome dello Spirito Celeste di Lucy mi bloccai di colpo.

"Aquarius?!" Esclamò il dolce Gray al mio fianco.

Hydra ci guardò sprezzante con un cipiglio sul viso.

"Ah la conoscete?! Solo perché è uno Spirito Stellare delle Chiavi d'Oro! E' colpa di gente come voi se lei si da tutte quelle arie!" Disse furente.

Io e Gray Sama di guardammo.

Aquarius era la cugina di Hydra?!

Ecco perché, mi ritrovai a pensare, avevo subito pensato che Hydra avesse qualcosa di famigliare. La loro parentela spiegava molte cose!

Lucy aveva da poco ritrovato la Chiave della sua amica d'infanzia dopo averla dovuta distruggere durante lo scontro con Tartaros ed ora sbucava fuori un'altra Chiave che per giunta si rivelava essere la cugina della Portatrice d'Acqua. Tutto ciò, mi ritrovai a pensare, era davvero curioso.

Al mio fianco il dolce Gray nel frattempo si limitava ad osservare la Ninfa, pensieroso. Sperai con tutta me stessa che non gli stesse passando per la testa di accettare quell'assurda richiesta.

"Gray Sama non uscirà con te" Mi ritrovai a dire, incurante che questo potesse portare Hydra a non consegnarci il libro.

"Non lo deciderai tu ragazzina!" Replicò lei avvicinandosi a me, minacciosa. Io risposi al suo sguardo con uno ancora più irremovibile.

Notai che l'acqua che avvolgeva il corpo della Ninfa aveva iniziato ad agitarsi. L'aria era carica di tensione.

A spezzare quello strano siparietto ci pensò Gray Sama qualche attimo dopo.

"E se avessimo un'offerta ben più conveniente?" Si ritrovò a chiedere con un sorriso.

Che cosa aveva in mente? Come Hydra anche io mi voltai verso di lui ritrovandomi a fissarlo incuriosita dalla strana piega che aveva preso la situazione.

"Cioè?" Domandò la Ninfa, sbuffando.

"Prima hai detto che ti annoi e che l'unica cosa che ti intrattiene è quel libro quindi questo mi fa pensare che tu non abbia stipulato un contratto con nessun mago di Earthland" Spiegò ancora in piedi sorretto dal ghiaccio che lui stesso aveva creato poco prima.

"Pensi bene, mago del ghiaccio" Si ritrovò a dire Hydra sprezzante osservando attentamente Gray Sama.

"Che ne diresti se.. ti presentassimo una maga degli Spiriti Celesti?" Chiese dopo una breve pausa con uno sguardo vittorioso. Sapeva di aver catturato l'attenzione di Hydra e sfruttava la cosa a suo vantaggio.

"Non pensi che le tue giornate sarebbero molto più divertenti se stipulassi un contratto con un mago?" La invogliò facendo un passo nella sua direzione.

Io rimasi a bocca aperta mentre osservavo il dolce Gray parlare.

Voleva presentare Lucy ad Hydra?

Mi ritrovai a pensare alla povera Lucy che non solo avrebbe dovuto sorbirsi le cattiverie di Aquarius ma pure quelle di sua cugina che non sembrava di indole molto più mite.

Che avrebbe pensato inoltre Hydra di affiancare la stessa maga con cui Aquarius aveva un contratto? Ne sarebbe stata felice?

Inconsapevole di tutti quei dettagli Hydra studiava pensierosa Gray Sama.

"Effettivamente potrebbe rivelarsi divertente.." Sussurrò.

Ci furono diversi secondi di totale silenzio in cui l'unico rumore era l'acqua che sbatteva sulle sponde del lago.

Trattenni il fiato fissando Hydra in attesa di una sua risposta, carica d'aspettativa.

"Ci sto" Disse ad un certo punto lo Spirito Celeste.

Mi ritrovai a rilasciare il fiato che non mi ero accorta di aver trattenuto per poi fissare Gray Sama che continuava ad osservare Hydra con sguardo vittorioso.

Di fianco alla ragazza la superficie dell'acqua si aprì per poi far uscire il libro che tanto avevamo cercato di ottenere.

Puntai di riflesso lo sguardo su Hydra.

"Questo è vostro" Si ritrovò a dire per poi scagliarmi addosso il libro con un gesto della mano. Lo raccolsi con un tonfo notando che quella Ninfa dispettosa aveva cercato di colpirmi il pieno viso. Mi lanciò un'occhiata per poi avvicinarsi al dolce Gray.

"Peccato mago del ghiaccio, ti saresti divertito con me" Disse facendogli l'occhiolino. Occhiolino di fronte al quale il dolce Gray si ritrovò ad arrossire.

Stavo giusto per aprir bocca e dar voce a tutto il mio disappunto quando Gray Sama trovò la forza di rispondere.

"Credo che ti divertirai di più con Yukino" Si limitò a dire per poi sorridere ad Hydra che nel frattempo lo guardava riconoscente.

Yukino?! Effettivamente, mi ritrovai a pensare, anche lei era una maga degli Spiriti Celesti..

"Mi fido di voi" Disse Hydra per poi osservare rispettivamente prima me poi il dolce Gray.

"Mi fido di te" Precisò prima di sparire avvolta dall'acqua. Nel mentre, notai, stava sorridendo.

Di fronte a Gray Sama a mezz'aria comparì la Chiave d'Argento di Hydra che poco dopo si andò a posare sul palmo aperto del mago.

Uno strano silenzio avvolse il lago negli istanti successivi. Silenzio che venne spezzato dal dolce Gray qualche istante dopo.

"Ce l'abbiamo fatta" Si ritrovò a dire.

-

Dopo aver ottenuto il libro ci eravamo subito incamminati verso la casa di Klaus, desiderosi di comunicare a lui e alla moglie della riuscita della missione.

Gray Sama nel frattempo aveva ritrovato, non so dove, i suoi vestiti e stava camminando al mio fianco.

"Perché Yukino e non Lucy?" Chiesi ad un certo punto, curiosa.

"Non lo so, ho avuto la sensazione che se Lucy si fosse ritrovata ad aver a che fare contemporaneamente con Hydra e Aquarius probabilmente non ne sarebbe uscita bene" Spiegò con un sorriso il mago del ghiaccio portandosi una mano fra i capelli.

Sorrisi a mia volta di fronte alle sue parole.

"Juvia crede che tu abbia ragione" Dissi per poi lasciarmi andare ad una risata.

Mi sentivo rilassata anche se non ne capivo la ragione.

Osservai il cielo e notai che ormai era pomeriggio inoltrato, il tempo era passato in fretta.

Poco dopo ci trovammo di fronte alla casa del signor Klaus. Bussai e inaspettatamente a venirci ad aprire fu Marcus.

"Juvia!" Mi salutò entusiasta afferrandomi un braccio per poi spingermi ad entrare in casa. Non appena il suo sguardo si puntò alle mie spalle tuttavia la sua espressione cambiò.

"Ah ci sei anche tu.." Disse rivolto al dolce Gray.

"E dove cavolo pensavi potessi andare moccioso?!" Rispose accigliato Gray Sama cedendo alle evidenti provocazioni di Marcus.

Quei due, pensai, nonostante tutto erano divertenti insieme. Continuarono a battibeccare per un po'.

Poco dopo ad accoglierci arrivarono anche Ghyla e Klaus che dalle spalle del nipote ci osservavano carichi di aspettativa.

Guardai Gray Sama che con un gesto del capo mi fece un cenno d'assenso accompagnato da un sorriso.

"Juvia crede che questo sia vostro" Affermai per poi aprire la borsa che portavo a tracolla e porgere il libro a Ghyla.

La donna mi guardò con gli occhi lucidi per poi afferrare il grande tomo che le allungavo e scambiare uno sguardo commosso con il marito.

"Lo avete trovato!" Esclamò gettandomi le braccia al collo.

"Grazie mille!" Si ritrovò a dire, incredula per poi passare ad abbracciare anche Gray Sama che, imbarazzato, gli diede dei buffetti sulla schiena nel tentativo di calmare la donna.

"N-Non c'è di che" Replicò il dolce Gray.

"Sapevo che quel bocconcino non era solo bellissima ma anche una grande maga!" Aggiunse con espressione soddisfatta Marcus.

Arrossii di fronte alle sue parole.

"Ben fatto ragazzi!" Si ritrovò a dire Klaus.

Ghyla tornò al fianco del marito per poi porgergli il libro che avevamo recuperato. Tuttavia prima che quest'ultimo lo prendesse Marcus cercò di afferrarlo. Tentativo che però non andò a buon fine: il grande tomo cadde a terra aprendosi di fronte all'espressione incredula di tutti i presenti.

Non appena il libro cadde con un tonfo sul pavimento dalle sue pagine vidi fuoriuscire un lampo di luce che inizialmente non sembrava altro che un ammasso indistinto di colori. L'aria sfarfallò davanti a noi fino a quando, ad un certo punto, non riuscimmo a distinguere delle immagini ben precise..

Davanti a noi, a mezz'aria, un uomo dai capelli rossi e dal viso famigliare stava ridendo di fronte all'espressione indispettita di una donna che non avevo mai visto.

Poco dopo l'immagine cambiò e mostrò sempre quell'uomo a fianco di un altro, più anziano, mentre gettava le braccia al collo di quest'ultimo con un sorriso soddisfatto.

Notai immediatamente che sulla spalla sinistra dell'uomo dai capelli rossi c'era il simbolo di una Gilda.

"Sono i miei genitori.. e quello sei tu nonno.." Sussurrò Marcus avvicinandosi al libro, incredulo.

Vidi che, alle sue spalle, Ghyla e Klaus osservavano il nipote e le immagini proiettate con un sorriso ed uno sguardo carico di commozione. Klaus fece un passo verso Marcus per poi posargli una mano sulla spalla.

"Questo libro contiene molti ricordi felici, figliolo. Volevo mostrartelo perché anche tu potessi aver modo di vedere" Disse mentre le immagini continuavano a scorrere davanti ai nostri occhi.

Ora lo stesso uomo dai capelli rossi, che riconobbi finalmente come il padre di Marcus, stava facendo volteggiare delle foglie con la sua magia di fronte ad un bambino che lo osservava a bocca aperta.

Vidi gli occhi di Marcus riempirsi di lacrime di fronte a quella scena.

"Papà.." Sussurrò per poi allungare la mano di fronte a sé, verso l'ologramma del padre.

Mi ritrovai a trattenere il fiato e senza che me ne accorgessi una lacrima era scesa anche sulla mia guancia. Osservai il dolce Gray e notai che mi stava fissando con quell'espressione indecifrabile che lo aveva accompagnato spesso nel corso di quel pomeriggio.

"Tuo padre ti adorava.. e anche noi" Disse Ghyla per poi avvicinarsi al nipote che ora guardava i nonni con uno sguardo diverso rispetto a quello che era stato solito rivolgergli durante la nostra permanenza.

"Io.." Iniziò Marcus per poi bloccarsi.

Si guardò le mani prima di alzare di nuovo lo sguardo.

"Mi dispiace" Si limitò a dire per poi circondare Ghyla e Klaus in un abbraccio.

"Mi dispiace tanto di essermi comportato così" Disse fra le lacrime.

Klaus sorrise per poi rispondere alla stretta del nipote seguito da Ghyla che si ritrovò a fare lo stesso.

"Noi vogliamo solo che tu sia felice" Si ritrovò a dire la donna per poi arruffare i capelli di Marcus.

"Anche se i tuoi genitori non ci sono più noi siamo qui per te, non sei solo" Aggiunge il signor Klaus.

Marcus in risposta si allontanò leggermente dai nonni per poi sorridergli riconoscente.

"Lo so" Disse.

Io mi limitai a fissare la scena con il cuore ricolmo di gioia.

-

Ghyla, Klaus e Marcus ci invitarono a riposarci, prendendo posto sul divano che occupava il piccolo salotto.

A differenza di quando eravamo arrivati vidi Marcus sorridere per tutta la durata della nostra permanenza.

Avevamo trascorso il tempo guardando per un po' altre immagini che venivano proiettate dal libro che avevamo recuperato dal fondo del lago. Libro che Ghyla ci aveva spiegato essere un oggetto magico sul quale era stata incorporata una Lacrima che aveva la funzione di raccogliere i ricordi dei suoi proprietari.

Mi ritrovai inconsciamente a sorridere nel pensare ad Hydra che osservava i ricordi di altre persone per passare il tempo. La Ninfa dell'Acqua mi risultò immediatamente più simpatica. In fondo, mi dissi, anche lei aveva un cuore e probabilmente trascorrere le sue giornate in solitudine l'aveva fatta soffrire molto.

D'altra parte invece mi ritrovai ad essere felice per Marcus che così aveva modo di sentire un po' più vicini i genitori che aveva prematuramente perso. Klaus e Ghyla inoltre potevano rivedere il figlio che tanto avevano amato.

Mi lasciai trasportare dalla situazione ritrovandomi però a pensare, fra le altre cose, che anche io avrei voluto riavere i miei ricordi. Nell'esatto momento in cui quel pensiero prese forma mi voltai verso Gray Sama che osservava con un sorriso i due coniugi che ridevano in compagnia del nipote.

Era incredibilmente bello quando sorrideva, mi ritrovai a pensare incurvando a mia volta le labbra in un sorriso.

-

"Vi ringraziamo tanto per quello che avete fatto per noi!" Esclamò Klaus con un piede fuori dalla porta.

"Per Juvia e Gray Sama è stato un piacere" Mi ritrovai a dire.

Vidi l'anziano tirare fuori dalle tasche un sacchetto per poi porgerlo al dolce Gray.

"Questo è il vostro compenso" Disse con un sorriso.

Vidi Gray Sama sorridere a sua volta per poi tendere una mano verso i soldi ed invitare Klaus a rimetterli a posto.

"Non c'è bisogno" Gli sentii dire ad un certo punto.

"Conservateli" Aggiunse poco dopo di fronte all'espressione interdetta dell'anziano.

Sorrisi nel rendermi conto che probabilmente Gray Sama aveva sempre saputo, da quando avevamo conosciuto la storia di quella famiglia, che non avrebbe accettato il compenso. Non potei essere più d'accordo di così con lui.

"Ma che dici? Avete portato a termine la missione! Siete maghi, no? Dovete accettare la ricompensa!" Esclamò Ghyla al fianco del marito.

Vidi Marcus, poco più in là, ridere di gusto.

"Bella mossa spogliarellista! Vuoi far colpo su Juvia, dico bene?" Disse divertito.

In risposta vidi Gray Sama avvicinarsi di più a lui per poi posargli una mano sulla testa rossa.

Per un istante ebbi il terrore che lo avrebbe colpito ma non feci neanche in tempo a pensarlo che vidi il dolce Gray arruffargli i capelli, con un sorriso.

"Ragazzino, prenditi cura dei tuoi nonni" Si ritrovò a dire.

"E ricorda.." Aggiunse poco dopo prima di fare una pausa.

"Fino a quando avrai qualcuno che tiene così tanto a te non sarai mai solo" 


Di fronte a quelle parole sentii il mio cuore sussultare. Per qualche strana ragione l'espressione sul viso di Gray Sama mi lasciò in debito d'ossigeno.

Perché quelle parole mi avevano colpita così tanto?

Fra quei pensieri ci ritrovammo a salutare Klaus, Ghyla e Marcus per poi dar loro le spalle e allontanarci.

Ero felice di averli aiutati e che questo avesse contribuito a migliorare il loro rapporto e a fargli riavere i loro preziosi ricordi.

Stavamo giusto percorrendo la strada che ci avrebbe portato a casa quando all'improvviso Gray Sama si fermò.

Mi bloccai quando notai il dolce Gray voltarsi verso di me.

Lo vidi tentennare per qualche istante, istante dopo il quale finalmente si decise a parlare lasciandomi completamente di sasso.


"Juvia.. ti va se andiamo in un posto?" 


***

Ciao a tutti!


Che dire? Questi sono giorni che non saprei come altro definire se non strani.. spero, nonostante tutto, stiate tutti bene! 

Dal canto mio mi scuso per averci messo così tanto nel pubblicare questo capitolo, come potete notare è abbastanza lungo e quindi ci ho messo un po' a scriverlo e correggerlo! Vi è piaciuto? Spero tanto di si😍 Io, devo dire la verità, mi sono divertita a scriverlo! Soprattutto la parte che riguarda Hydra😂

In questo capitolo vediamo finalmente la nostra Juvia ed il nostro ghiacciolo intenti a portare a termine la missione nel tanto chiacchierato Villaggio della Pioggia. Hydra inizialmente li mette in difficoltà  ma il nostro Gray Sama ha un'idea e, alla fine, riesce a trovare un compromesso con la Ninfa! (Ninfa che ha un legame particolare con un altro personaggio che conosciamo bene e che io personalmente adoro😂). 

Nella seconda parte invece i nostri maghi consegnano il libro a Klaus, Ghyla e Marcus e veniamo quindi a conoscenza del perché questo libro sembra significare così tanto per i due coniugi. Anche Marcus scopre la verità e, di fronte a questa, sembra capire quello che il nostro Gray aveva "predetto" nel capitolo precedente! 

A questo punto, dopo aver salutato la famiglia, Gray e Juvia se ne stanno per andare quando ad un certo punto il dolce Gray fa una domanda alla bella Juvia.. 

Dove vorrà portarla? Si accettano scommesse!😎

Spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto❤ Ci terrei molto a sapere cosa ne pensate, sia del capitolo e magari anche più in generale della storia! Ci sono ancora tante cose da scoprire ma pian piano il cerchio inizierà a chiudersi e tutte le domande avranno una risposta!

Ringrazio chiunque trova del tempo da dedicare a leggere i vari capitoli e chi trova sempre la voglia di lasciare un commento, significa tantissimo❤ 

Mi scuso per l'ennesima volta del ritardo, spero di riuscire ad aggiornare il più in fretta possibile. Sto già lavorando al capitolo nuovo e spero di farvelo avere nei prossimi giorni!

Detto ciò vi saluto, a presto!😘



 

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Capitolo 15
*** Capitolo Quindici ***


Capitolo Quindici

Gray's POV

Il sole, notai, stava iniziando a calare. La giornata nonostante tutto era passata in fretta ed io e Juvia stavamo per percorrere la via che ci avrebbe condotti a casa, a Magnolia. Tutto era andato bene o almeno, mi dissi, avrei dovuto pensarla così.

Tuttavia, fra tutti, un pensiero in particolare non sembrava voler lasciare la mia mente: cosa avevo ottenuto di concreto da quella giornata? Non di certo quello che speravo dato che Juvia non aveva apparentemente ricordato nulla: nessuna rivelazione improvvisa che le avesse fatto ricordare di me, nessun accenno che io un tempo avessi fatto parte della sua vita.

All'idea di essere stato cancellato provavo ancora una sensazione difficile da spiegare a parole.

Continuai a guardare a terra con le mani in tasca chiedendomi se gli altri a Fairy Tail nel frattempo avessero fatto progressi. Che avessero scoperto qualcosa? Per un attimo si accese in me una speranza che però si spense immediatamente nell'istante successivo, non appena mi resi conto che non potevo contarci sul serio. Levy, Freed e Lucy erano sembrati in difficoltà e se loro non trovavano una soluzione come potevo sperare di trovarla da solo? C'era davvero una cura? Forse, mi dissi, avrei dovuto iniziare ad abituarmi all'idea che Juvia non avrebbe recuperato i suoi ricordi. Non appena quel pensiero si fece strada tuttavia un altro prese il suo posto.

No, non potevo rassegnarmi.

"Juvia.. ti va se andiamo in un posto?" Chiesi allora, impulsivamente.

Non ci avevo davvero riflettuto e, per la verità, ero incerto che la cosa potesse funzionare. Probabilmente, mi dissi, era solo un tentativo disperato e forse anche piuttosto patetico. Ma a chi importava ormai?

Mi voltai ritrovandomi ad osservare la ragazza dai capelli azzurri che era giusto qualche passo indietro rispetto a me. Mi fissava curiosa, probabilmente stupita di sentire di nuovo la mia voce dopo diversi minuti di silenzio.

"Certo, Juvia andrà ovunque andrà Gray Sama" Disse ad un certo punto con un sorriso così sincero da farmi quasi sussultare.

Di fronte a quel gesto mi ritrovai improvvisamente a pensare che sebbene Juvia non ricordasse nulla in quel momento sembrava incredibilmente uguale sé stessa. Che fosse una qualche falla dell'incantesimo? Che il suo effetto stesse pian piano svanendo? Qualunque cosa fosse in parte era consolante.

Scossi la testa nel tentativo di distogliere l'attenzione da quei pensieri e poco dopo io e Juvia ci ritrovammo a dirigerci nella direzione opposta rispetto a quella che stavamo percorrendo fino a qualche secondo prima. Camminavamo in silenzio, poco distanti l'uno dall'altra.

Raggiungemmo il limitare di un boschetto: da lì non c'era più nessuna stradina a guidarci. Abbozzai un sorriso nel rendermi conto che almeno quello, in mezzo a tutto quel casino, non era cambiato. Guardandomi attorno in quel luogo a me così famigliare provai immediatamente una strana sensazione che cercai subito di scacciare. Percorremmo quindi qualche altro metro fino a quando non ci trovammo di fronte ad uno spiazzo immerso nel verde: una piccola radura che avevo scoperto ai tempi in cui il Villaggio della Pioggia era ancora un po' anche casa mia.

Quanto tempo era passato da quel giorno ormai?

Mi voltai verso Juvia che, mi resi conto, era intenta ad osservare quello che ci circondava a bocca aperta: il suo sguardo passava in rassegna il ruscello davanti a noi, l'erba verde ed il sole che filtrava tra le fronde degli alberi. Mentre lei si perdeva ad osservare tutto questo in ogni suo minimo dettaglio io guardavo lei ed il suo sguardo meravigliato.

"Juvia veniva spesso qui" Disse ad un certo punto, spezzando il silenzio.

Inizialmente non risposi, limitandomi a fissare la maga dai lunghi capelli azzurri.

"Lo so" Mi ritrovai a dire, accennando un sorriso.

Juvia in risposta si voltò, stupita e forse anche vagamente confusa. Cercai di non mostrarmi turbato da quella reazione. Ormai, in fin dei conti, avrei dovuto esserci abituato.

Feci qualche passo avanti per poi sedermi a terra guardandomi attorno nostalgico.

Per un attimo lasciai che i ricordi si facessero strada e nel farlo rividi me e Juvia allenarci sulla riva del ruscello, noi due fradici sotto la pioggia mentre continuavamo a ridere e poi di nuovo ancora io e Juvia che ci lasciavamo scaldare dai raggi del sole ricordando i tempi in cui Fairy Tail, a quel tempo sciolta, esisteva ancora.

Quella piccola radura, mi resi conto, nonostante tutto per un certo periodo aveva rappresentato davvero casa mia.

Di fronte a quell'ondata di sensazioni così nostalgiche mi ritrovai a voler sapere che ricordi avesse mantenuto Juvia di quel posto. Erano positivi? Si era divertita lì? Provai l'impellente desiderio di chiederglielo ma mi trattenni spaventato dalla possibile risposta o, comunque, dall'idea di non poterne avere veramente una.

Mi distesi e chiusi gli occhi lasciando che la mia mente spaziasse.

Rimanemmo in silenzio per un po'. Gli unici rumori erano il fruscio del vento, lo scorrere dell'acqua e, in sottofondo, il suono dei nostri respiri.

"Gray Sama.." Mi richiamò Juvia ad un certo punto.

Nel sentire la sua voce riaprii gli occhi e mi voltai verso di lei. Fui sorpreso quando mi resi conto che anche Juvia si era distesa al mio fianco e stava guardando il cielo. Se avessi allungato una mano probabilmente sarei riuscito a toccarla. Mi stupii di me stesso quando mi resi conto di aver fatto caso ad una cosa del genere.

"Quando il dolce Gray e Juvia sono arrivati al Villaggio della Pioggia.. Juvia ha sentito Gray Sama sussurrare qualcosa" Affermò per poi bloccarsi un attimo, incerta.

"Gray Sama è già stato qui con Juvia, giusto? Per questo il dolce Gray sa che lei era solita venire qui" Disse ad un certo punto continuando a guardare di fronte a sé.

Con la coda dell'occhio la osservai, consapevole che non poteva vedermi, e notai che mentre osservava il cielo aveva un'espressione strana. D'altronde, mi dissi, quella situazione turbava anche lei, non solo me.

"Si" Mi limitai a dire per poi riportare a mia volta lo sguardo sul cielo che, notai, si stava pian tingendo di rosa a causa del tramonto.

Era l'ennesimo tramonto che vedevo in quella radura ma, mi ritrovai a pensare, nessuno era mai uguale al precedente. Quello che stavo osservando, mi dissi, aveva una particolare sfumatura aranciata che rendeva l'ambiente circostante quasi evanescente, come se lo stessi osservando attraverso un filtro.

"Abbiamo vissuto qui insieme per sei mesi" Aggiunsi poco dopo, dal nulla.

Juvia al mio fianco sembrò sussultare di fronte alle mie parole: forse perché non si aspettava io aggiungessi altro, forse perché l'idea di noi due insieme le risultava ancora strana. Anche a me a quel tempo era sembrata strana.

"Venivamo qui per allenarci. Ogni pomeriggio" Mi ritrovai a spiegare ripercorrendo mentalmente quel periodo che in quel momento sembrava così distante e irraggiungibile. Mi sentivo come se fosse stato tutto nella mia testa, come se si fosse trattato solo di un sogno di una notte. Eppure, mi ripetevo, sembrava ancora così reale..

Juvia si voltò per un attimo nella mia direzione. Io non lo feci seppur ogni centimetro del mio corpo fosse consapevole del suo sguardo. Non ne capivo la ragione ma sapevo che se solo mi fossi soffermato su quello stesso sguardo per più di qualche secondo non sarei più riuscito a tornare indietro.

"Scommetto che Juvia è migliorata tanto grazie all'aiuto del dolce Gray" Disse Juvia ad un certo punto. Seppur non la stessi guardando mi resi conto che probabilmente in quel momento stava sorridendo, sarebbe stato proprio da lei.

Nel sentire quelle parole per un attimo mi sentii sollevato. Forse, mi dissi, era perché erano parole semplici il cui significato era altrettanto semplice: rispondere a quell'affermazione non era per nulla complicato e, anzi, riportava alla mente bei ricordi.

"No, anzi" Iniziai.

"Ti distraevi di continuo" Ricordai mentre un sorriso prendeva forma mentre continuavo a guardare di fronte a me.

"Eri davvero una pessima compagna di allenamenti" Aggiunsi divertito lasciando scappare una risata.

"Cosa?!" Sentii dire a Juvia al mio fianco. Probabilmente, mi dissi, in quel momento era tutta rossa.

"Juviiiii" La sentii esclamare ad un certo punto.

Risi di nuovo di fronte a quella sua reazione così da Juvia e nel farlo mi resi conto che mi sentivo improvvisamente leggero, leggero come non mi sentivo da tempo.

Non mi resi conto di quanto durò quell'attimo, ad un certo punto il silenzio tornò ad occupare la radura ma il mio sorriso non aveva ancora deciso di andarsene.

"Nonostante tutto però mi piaceva averti qui" Rivelai lasciando le parole libere di scorrere. Che senso aveva tenere ancora certi pensieri per me?

"Non m'importava se distraevi anche me" Aggiunsi poi.

Non ebbi però il coraggio di voltarmi. Continuai quindi ad osservare il cielo perché, mi ritrovai a pensare, era molto più facile concentrarsi su quello piuttosto che su tutto il resto.

Questo fino a quando Juvia non parlò.

"Quando Juvia è insieme a Gray Sama si sente strana" Disse richiamando la mia attenzione.

Di fronte alle sue parole mi voltai spontaneamente verso di lei. Era la prima volta che mi soffermavo per più di qualche secondo sul suo viso da quando ci eravamo distesi sull'erba. Mi ritrovai a pensare senza una ragione precisa che la sua pelle aveva una sfumatura diversa sotto la luce tenue dei raggi del sole di fine pomeriggio.

Juvia si limitava a fissare il cielo con un'espressione serena in volto come se tutti i suoi problemi non esistessero. Sembrava tranquilla, mi resi conto stupito.

"Strana?" Chiesi curioso scrutando ogni angolo del suo viso, ogni dettaglio che mi potesse rassicurare sul fatto che "strana" non avesse una connotazione negativa.

"E' come se Juvia conoscesse da sempre il dolce Gray ma allo stesso tempo non sapesse niente di lui. E' difficile pensare che le due cose possano coesistere ma.. è così" Si limitò a dire la ragazza dai capelli azzurri.

Io mi limitai a fissarla, senza dire una parola.

"Juvia sente che questo posto significa qualcosa d'importante per lei ma nonostante ciò non riesce a ricordare più di questo" Aggiunse, questa volta dalle sue parole si poteva intuire una certa frustrazione. Mi guardò e per un attimo l'unica cosa che riuscii a vedere fu il dispiacere sul suo viso. 

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, distolsi lo sguardo da Juvia e mi limitai ad osservare un punto imprecisato di fronte a me. Poco dopo mi tirai su a sedere.

"Speravo che venendo qui avresti ricordato qualcosa" Dissi ad un certo punto, rivolto forse più a me che alla ragazza al mio fianco.

"Ci avevo sperato ma forse è giusto che non sia così" Mi ritrovai a dire senza una ragione precisa, seguendo il corso dei miei pensieri.

Portai una mano a terra e mi concentrai per un attimo sul contatto con l'erba, come se fosse quella la cosa veramente importante.

"Juvia non capisce le parole di Gray Sama.. perché dovrebbe meritarsi una cosa simile? Forse se Gray Sama raccontasse qualcosa su loro due a Juvia, lei potrebbe ricordare qualcosa.." Mi propose quindi la ragazza dai capelli azzurri. Potevo chiaramente leggere la confusione nel tono della sua voce, confusione perché non capiva le mie parole. Come avrebbe potuto? Oltre a quella però percepivo anche la speranza che così facendo le cose sarebbero tornate finalmente a posto.

Mi voltai verso di lei, sorpreso. Juvia si limitava ad osservarmi con quei suoi grandi occhi blu ed io mi resi conto che era davvero difficile guardarli senza sentirsi vulnerabili. Probabilmente era questa la ragione per cui non avevo voluto soffermarmici troppo.

Per un attimo pensai addirittura di assecondarla e di raccontarle di quella volta in cui le avevo insegnato a mangiare le Caramade Franks, di quando avevamo interpretato la Regina ed il Re del castello di ghiaccio durante la parata tenutasi dopo la Battaglia di Fairy Tail, della prima volta in cui avevamo realizzato un Unison Raid o di quando durante il Gran Palio della Magia avevamo battuto Lyon e Shelia facendo squadra.

La mia mente fu invasa da immagini di questo tipo: immagini belle, confortanti e che mi facevano provare un piacevole calore in corrispondenza del petto.

Ripensai quindi alle parole che avevo rivolto a Marcus solo qualche ora prima..

"Fino a quando avrai qualcuno che tiene così tanto a te non sarai mai solo"

Ed io, in effetti, non lo ero mai stato. Questo perché Juvia non aveva mai permesso che io lo fossi.

Di fronte a quel pensiero però un altro prese il suo posto e questo mi portò a dire qualcosa di totalmente diverso rispetto a quello che pensavo avrei detto fino ad un attimo prima.

"Ho sbagliato un sacco di volte con te" Sussurrai puntando lo sguardo in quello di Juvia che si limitava ad osservarmi con gli occhi sgranati, sorpresa. Probabilmente, pensai, non si aspettava che le dicessi una cosa simile. Neanche io me lo aspettavo.

Ero consapevole fosse stupido raccontarle una cosa del genere in quel momento, probabilmente non era il modo giusto per invogliare la sua mente a ricordarsi di me ma ciò nonostante non mi fermai..

"Non ho mai saputo come comportami. Tante volte mi sono ritrovato a pentirmi per qualcosa che ti ho detto o che ti ho fatto.. o che non ho fatto" Ammisi per poi distogliere lo sguardo da quello di Juvia.

Mi guardai le mani.

"Ci sono stati giorni in cui mi svegliavo pensando che probabilmente non mi avresti più voluto parlare" Continuai stupendomi delle mie stesse parole. Stupendomi non che fossero vere ma che avessi trovato il coraggio di dirle ad alta voce.

"Sai qual è la cosa divertente?" Chiesi continuando però a fissare le mie mani. Che cosa avevano poi di così tanto interessante?

"Nonostante tutto tu mi parlavi sempre" Mi ritrovai così a dire sentendo un dolore in corrispondenza del petto. Un dolore sordo ma straziante al tempo stesso.

"Non mi hai mai lasciato solo. Io lo ho fatto invece, più volte" Dissi sentendo man a mano il dolore farsi spazio, farsi più intenso.

"Abbiamo vissuto qui insieme per sei mesi, poi me ne sono andato senza dire una parola. Mi ripetevo che lo avevo fatto perché era la cosa giusta, perché Elsa me lo aveva chiesto, ma andiamo.. sapevo che era sbagliato" Mi ritrovai a dire.

"Saperlo però non è servito a niente. Dopo la Guerra di Magnolia me ne sono andato di nuovo per un intero anno. Ho chiesto a Mira di comunicartelo perché non avevo il coraggio di farlo di persona. Come mi avresti guardato? Ho passato un anno a chiedermi se tu mi odiassi" Rivelai stupendomi di me stesso quando mi resi conto di essermi esposto così tanto. La verità però era che in fondo non m'importava più.

"Non appena mi hai visto però non hai fatto altro che sorridermi e corrermi incontro, entrambe le volte" Dissi con un sorriso che però del sorriso aveva ben poco.

Dopo di che rimasi in silenzio e nel farlo mi resi conto che avevo il fiato corto. Era l'unico rumore che potevo percepire, tutto il resto sembrava fermo e immobile.

"Volevi ti raccontassi qualcosa di noi" Dissi ad un certo punto dopo una breve pausa.

"Qualcosa di bello che potesse aiutarti a ricordare.." Aggiunsi.

"..ma sarebbe da egoisti farlo quando ci sono così tante cose per cui dovresti odiarmi" Spiegai per poi spostare finalmente lo sguardo con l'intenzione di incontrare quello di Juvia.

Nel mentre fui sopraffatto per la prima volta dalla paura: paura di aver parlato troppo, che si fosse resa conto di che persona orribile fossi in realtà, che finalmente avesse capito che non valevo il suo tempo, che se ne sarebbe andata. Da una parte sapevo di meritarlo e speravo per lei che se ne fosse resa conto, dall'altra ero completamente terrorizzato da quell'idea.

Forse, mi resi conto, quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrei visto Juvia.

Quando i miei occhi incontrarono i suoi però vidi qualcosa di molto diverso rispetto a quello che avevo immaginato.

Incredulo mi ritrovai a fissare una Juvia che stava sorridendo fissando il cielo come se stesse ascoltando una bella storia. Perché sorrideva? Quella, mi ritrovai a pensare, non era affatto una bella storia.

Si voltò verso di me, lentamente, con tutta la calma del mondo. Non appena i suoi occhi blu si posarono nei miei sussultai, impreparato nel trovarmi di fronte quell'espressione così carica di.. affetto? Poteva essere?

Non voleva andarsene?

Mi limitavo a fissarla senza riuscire a dire nulla. Non avevo la forza di fare niente.

"Gray Sama.." Iniziò Juvia catturando il mio sguardo.

"Juvia non ricorda se le cose che il dolce Gray ha raccontato sono vere ma nonostante ciò.. Juvia non prova risentimento per Gray Sama ed anche dopo aver sentito tutto quello che Gray Sama ha detto non fa altro che provare una piacevole sensazione di calore al petto quando pensa a lui" Disse per poi arrossire verso la fine ed inclinare leggermente la testa mentre mi rivolgeva un sorriso che mi trovò totalmente impreparato.

Aprii la bocca per dire qualcosa ma poi la richiusi, rendendomi conto che in realtà non sapevo cosa dire. Mi limitai a fissarla, sconvolto, mentre pian piano mi rendevo conto che Juvia non aveva la minima intenzione di andarsene. Quando lo capii mi sentii per un attimo più leggero, come se un peso che non mi ero accorto di avere fosse improvvisamente scomparso.

"Probabilmente staresti meglio se non ti ricordassi di me" Mi ritrovai a dire poi, all'improvviso, mentre mi rendevo conto che fino ad allora avevo trattenuto il fiato.

Juvia al mio fianco posò una mano sulla mia, quella che senza rendermene conto avevo lasciato a terra.

"Juvia lo terrà a mente" Mi disse con un sorriso lasciando intuire l'esatto opposto mentre dei capelli, smossi dal vento, le finivano davanti al viso.

Non so per quanto tempo rimasi a fissarla, immobile.

Ad un certo punto però, inconsapevolmente o forse spinto da quello stesso sorriso, mi ritrovai ad allungare la mano libera per sistemargli i capelli dietro l'orecchio. Quando lo feci Juvia arrossì ed io inaspettatamente mi ritrovai a sorridere, divertito da come il suo corpo reagiva al contatto con il mio. Anche questo, mi ritrovai a pensare, in fondo non era cambiato.

Osservai il suo viso, acceso dai colori del tramonto e sorpreso mi resi conto che tutte le sensazioni di qualche secondo prima in quel momento sembravano smorzate e ormai distanti, quasi come se fossero appartenute a qualcun altro.

La mia attenzione si soffermò anche sul fatto che io e Juvia eravamo improvvisamente troppo vicini.

Quando me ne resi conto per poco non mi mancò nuovamente il fiato. La mia mano nel frattempo era ancora posata dietro l'orecchio di Juvia in un gesto che sembrava volerla attirare verso di me. Potevo chiaramente percepire il calore del suo corpo, calore che mi invogliava ad avvicinarmi ancora.

Che Juvia ne fosse consapevole? Il suo petto, notai, si alzava e si abbassava ad un ritmo molto più veloce del normale.

Sobbalzai quando mi resi conto che quella situazione così strana e inusuale in fondo mi piaceva. Il mio cuore aveva preso a battere ad un ritmo esagerato.

Mi avvicinai inconsapevolmente un altro po' mentre osservavo le sfumature blu degli occhi di Juvia. Non erano solo blu, in quel blu c'era dell'indaco, del turchino, del celeste e del zaffiro. Era sempre stato così riduttivo definirlo semplicemente blu e quando me ne resi conto mi diedi mentalmente dello stupido.

Eravamo a qualche millimetro di distanza ma sembrava ancora troppo. Faceva fisicamente male. Avrei potuto colmare quella distanza, annullarla del tutto.

Guardai Juvia e fui sicuro che se lo avessi fatto lei non mi avrebbe di certo fermato.

Dipendeva totalmente da me. In fondo, mi dissi, era sempre dipeso da me.

Per un attimo pensai di seguire il mio istinto, di compiere quel piccolo grande passo. Mi sentivo animato da un nervosismo insolito. Era come se il mio intero corpo fosse percorso da tante piccole scosse e lo sguardo di Juvia fosse il conduttore.

Quando feci per avvicinarmi però un pensiero mi passò per la mente..

"Non si ricorda nemmeno chi sei, vuoi davvero che succeda così?"

Mi bloccai, a corto di fiato.

Chiusi istintivamente gli occhi sapendo che se avessi continuato ad osservare la luce che animava quelli di Juvia avrei di certo perso il controllo. Ed in quel momento, mi ritrovai a pensare, non potevo farlo.

Mi scostai da lei il più delicatamente possibile e, nel farlo, mi resi conto che mi sentivo come se mi fossi risvegliato bruscamente da un sogno ad occhi aperti. Mi sentivo come se fossi stato del tutto svuotato.

Cercai di riprendermi e di tornare a respirare regolarmente. Anche Juvia, ancora al mio fianco, stava tentando di fare lo stesso. Anche se non la stavo guardando potevo sentirlo.

Rimanemmo senza dire una parola per qualche secondo fino a quando non mi decisi a rompere quel silenzio così in netto contrasto con quello che avevo provato fino ad un attimo prima.

"Sai qual è la cosa più grave?" Mi ritrovai a dire ad un certo punto.

"Quale?" Chiese Juvia. Aveva finalmente ripreso fiato ma dal tono della sua voce potevo facilmente intuire quanto fosse ancora scossa.

Mi voltai per ritrovarmi a fissare il volto ancora arrossato di Juvia. Quei due profondi occhi blu che avevo tanto attentamente studiato stavano brillando. Le sfumature però, pensai, cambiavano di continuo.

"Nonostante io sia consapevole che probabilmente staresti meglio se non ti ricordassi di me, desidero ugualmente che tu lo faccia" Mi ritrovai a dire.

Di fronte alle mie parole vidi Juvia sussultare, sorpresa. Mi sorrise e quel sorriso mi fece sentire meglio.

"Non sono una brava persona, Juvia. Sono un'egoista e faresti meglio a ricordare anche questo fra le altre cose quando riavrai i tuoi ricordi" Aggiunsi mentre un sorriso si faceva strada anche sul mio viso.

Non ero abituato a sorridere così spesso, pensai.

"E se Juvia non riavesse i suoi ricordi?" Mi chiese lei ad un certo punto.

"Li riavrai" Mi ritrovai a dire, risoluto.

Di fronte a quelle semplici parole vidi il volto di Juvia accendersi, riacquistare la speranza che forse per un secondo aveva perso. Mi sorrise di nuovo ed io gliene fui immensamente grato. 

Ero stufo di vederla piangere, di vederla triste.

Non volevo più deludere quella persona.

Volevo continuasse a sorridere. Magari, mi dissi, avremmo potuto farlo insieme.

***

Ciao a tutti❤

Che dire? Stiamo vivendo un periodo che non avrei mai pensato di ritrovarmi ad affrontare. Se ci penso mi sembra ancora di star immaginando tutto! Sono un tipo abbastanza casalingo ma vedermi bloccata la possibilità di uscire mi ha parecchio scosso. Però è giusto così, è l'unica cosa che si può fare e chi non rispetta questo momento dovrebbe rivedere le sue priorità! Spero comunque dal profondo del cuore che voi e le vostre famiglie stiate tutti bene. 

Torniamo ora a noi e al capitolo quindici!

Che dire? E' un capitolo molto importante, un grande POV del nostro Gray e penso si capisca il motivo dietro questa mia scelta. E' uno dei capitoli più lunghi, questo perché volevo prendermi lo spazio necessario per descrivere le varie scene con la dovuta attenzione che il particolare momento richiedeva. 

Succedono varie cose, sebbene molte solo dentro la testa del nostro ghiacciolo in quanto tutto il capitolo si svolge all'interno della radura. Vi è piaciuto il posto il cui Gray ha portato la nostra Juvia? 

E, più in generale.. vi è piaciuto il capitolo?😍

Mi sono impegnata molto per scriverlo e spero ne sia venuto fuori qualcosa che potrete apprezzare! Ci tengo molto

In qualche vecchio spazio autrice vi dicevo che io sono solita scrivere con la musica in sottofondo. Questo capitolo è stato scritto quasi interamente con in sottofondo Photograph di Ed Sheeran❤ Ci tenevo a condividerlo con voi!

Spero che abbiate apprezzato il capitolo e che vogliate lasciarmi il vostro parere, mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate! 

Ringrazio inoltre, come sempre, chiunque ha letto il capitolo ed è arrivato a questo punto della storia: GRAZIE GRAZIE GRAZIE!❤

Detto ciò vi saluto e vi auguro un buon fine settimana, io dal canto mio mi impegnerò per pubblicare il prima possibile il nuovo capitolo.. ne vedremo delle belle!

A presto😘

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Capitolo 16
*** Capitolo Sedici ***


Capitolo Sedici

Stavamo ormai camminando da diversi minuti, in silenzio.

Alzai lo sguardo verso l'alto rendendomi conto che le sfumature rosa del tramonto avevano lasciato posto al buio che preannunciava la notte. Il cielo era un'immensa distesa scura punteggiata qua e là da qualche stella. Ce n'era una in particolare fra tutte che, mi resi conto, brillava più intensamente rispetto alle altre.

Pensai alla giornata appena trascorsa: al Villaggio della Pioggia, a Hydra, a Marcus e alla sua famiglia, alla radura e poi, come capitava spesso, pensai a Gray Sama.

Il mio cuore prese a battere più velocemente non appena mi tornarono alla mente le sue mani che mi accarezzavano i capelli, il suo viso così vicino al mio e tutto ciò che mi aveva raccontato su di noi.

Probabilmente mi sarei dovuta sentire triste mentre ascoltavo di tutte le volte che il dolce Gray, a detta sua, mi aveva ferita. Di certo, mi dissi, Gray Sama si aspettava che fosse così. Nonostante ciò però il mio cuore non era riuscito a provare alcun risentimento verso Gray Sama: l'unica cosa che avevo percepito era una profonda tristezza nel rendermi conto che, di fronte a quei ricordi, il dolce Gray pareva soffrire. Avevo provato quello e qualcos'altro, qualcosa di molto familiare che partitiva dalla base dello stomaco e che mi aveva fatto sentire leggera. Mi ero ritrovata a sorridere e, senza saperne la ragione, mi ero sentita felice che Gray Sama si stesse preoccupando di aver fatto soffrire la Juvia che non ricordavo di essere stata.

Di fronte a tutte quelle emozioni così strane e complicate non potevo fare altro che sentirmi spaesata: era come se fosse appena successa una cosa che avevo atteso da tanto ma di cui non riuscivo a cogliere tutti i particolari. Mi sentivo come se mi stessi perdendo qualcosa.

Probabilmente, mi dissi, era così.

Eppure, mi ritrovai a pensare, il fatto che io non riuscissi bene a comprendere tutte le mie emozioni non le rendeva affatto meno intense o meno vere. Anche in quel momento, in cui stavo semplicemente camminando a fianco di Gray Sama, ero felice.

Arrossii quando me ne resi costo e mi ritrovai a sorridere facendo attenzione che il dolce Gray non se ne accorgesse. Cosa avrebbe pensato nel vedermi sorridere senza un motivo? Forse, mi dissi, avrebbe pensato che fossi strana..

Mi voltai con cautela verso Gray Sama per assicurarmi che non si fosse accorto di niente e notai che non lo aveva fatto perché era troppo occupato a fissare un punto imprecisato davanti a sé mentre camminava al mio fianco. Lo osservai per qualche secondo rendendomi conto che Gray Sama aveva qualcosa di diverso. La sua espressione, mi dissi, era diversa..

Gray Sama sembrava quasi rilassato.

Era strano vederlo così: i lineamenti del viso erano distesi e questo, mi resi conto, lo faceva sembrare più giovane. I suoi occhi, che solitamente lasciavano trapelare così poco, ora osservavano davanti a lui curiosi e con una luce diversa.

Non ne capivo la ragione ma avevo l'impressione che fosse appena successa una cosa importante, qualcosa che avrei dovuto ricordare.

Meravigliata, rimasi ad osservarlo senza dire nulla. Avevo paura che se avessi parlato in qualche modo Gray Sama sarebbe tornato ad essere ancora una volta distante, fuori dalla mia portata.

Quasi avesse seguito il corso dei miei pensieri, il dolce Gray si voltò verso di me.

Mi preparai a veder tornare l'espressione seria e preoccupata a cui mi ero abituata in quei giorni ma, contro ogni mia aspettativa, non successe.

"Qualcosa non va?" Mi chiese semplicemente osservandomi incuriosito. I folti capelli neri gli finirono davanti al viso e con un gesto della mano si affrettò a sistemarli.

"Ecco Juvia.. no non c'è niente che non vada!" Mi ritrovai a dire velocemente per poi voltarmi in modo che non si accorgesse del rossore sul mio viso.

Perché arrossivo sempre ogni volta che mi guardava?!

"Sicura? A me non sembra" Si limitò a dire per poi tornare a guardare finalmente di fronte a sé.

"Juvia sta bene" Dissi cercando di rassicurarlo per poi sorridere anche se sapevo perfettamente che Gray Sama non avrebbe potuto notarlo perché ormai i suoi occhi non erano più puntati verso di me.

"Se lo dici tu" Replicò per poi infilare le mani nelle tasche dei pantaloni.

Continuammo a camminare in silenzio per qualche altro minuto.

La carrozza che ci aveva ricondotti a Magnolia ci aveva lasciati abbastanza distante dal centro città ma l'idea di passeggiare non aveva infastidito né me né il dolce Gray. Ormai però, mi resi conto, non doveva mancare molto..

"Gray Sama? L'altro giorno, quando il dolce Gray e gli altri alla Gilda erano agitati e non facevano altro che consultare libri.. stavate tutti cercando di aiutare Juvia a riavere i suoi ricordi, giusto?" Mi ritrovai a chiedere dando voce ad una domanda che mi tormentava da un po'.

Il dolce Gray si voltò verso di me e mi fissò per qualche secondo.

"Si, stanno tutti cercando un modo per spezzare l'incantesimo. Vedrai che troveremo una soluzione.." Si ritrovò a dire.

Il suo tono, mi resi conto, voleva essere rassicurante ma per qualche strana ragione mi sembrava che Gray Sama volesse aggiungere dell'altro. Perché stava esitando? C'era qualcosa che non voleva dirmi?

Forse, mi dissi, era solo una mia impressione.

"Quando Juvia tornerà a Fairy Tail allora dovrà ringraziare tutti come si deve!" Mi ritrovai quindi a dire cercando di scacciare quella strana sensazione. Intrecciai le mani dietro la schiena e mi ritrovai a sorridere al dolce Gray.

Camminammo per qualche minuto.

Ad un certo punto Gray Sama si fermò di fronte ad un ampio portone. Sorpresa, mi voltai verso di lui.

"Questa è casa mia" Mi disse indicando la porta con un cenno del capo.

Non riuscii a non pensare che sembrava quasi che pronunciare quelle poche parole gli costasse fatica. Mi ritrovai automaticamente a chiedermi se in passato avessi trascorso molto tempo in quel posto.

Osservai l'edificio di fronte a me, un edificio in mattoni simile a molti altri nella stessa via, e mi domandai come fosse l'interno. Com'era la casa in cui viveva Gray Sama? Ci avrei potuto ritrovare qualcosa di lui?

"Juvia allora farà meglio ad affrettarsi a raggiungere il Fairy Hills.." Mi ritrovai a dire con un sorriso imbarazzato nel tentativo di distrarmi dal corso dei miei pensieri.

Per qualche ragione in quel momento mi risultava dolorosa l'idea di separarmi da Gray Sama. Anche il dolce Gray, mi resi conto, mi stava fissando in modo strano. Sembrava quasi stesse riflettendo su qualcosa..

"E' tardi, è meglio che Juvia vada. A domani Gray Sama.." Mi affrettai quindi a dire, sapendo che se mi fossi soffermata troppo su certi dettagli andarmene sarebbe stato ancora più difficile.

Tuttavia non feci in tempo a voltarmi e a fare un passo in avanti che sentii una mano bloccarmi il polso. Mi fermai sul colpo per poi voltarmi lentamente..

"Aspetta" Mi disse Gray Sama che, mi resi conto, non stava guardando verso di me. Mentre io lo fissavo con occhi sgranati per la sorpresa lui aveva la testa voltata verso la sua destra come se non riuscisse a guardarmi in faccia.

Avevo la gola secca, il cuore che batteva troppo velocemente perché io potessi stare al passo con i suoi battiti.

"Non c'è bisogno che tu vada al Fairy Hills.. è tardi e probabilmente sarai stanca" Mi disse continuando a non incrociare lo sguardo con il mio.

"Puoi rimanere qui se vuoi.. per questa notte" Aggiunse poi.

Dopo di che si voltò finalmente verso di me. Aveva le guance arrossate, notai. Possibile che fosse davvero imbarazzato?

Rimasi in silenzio per qualche secondo limitandomi a fissare il ragazzo dai capelli corvini di fronte a me, a bocca aperta. Due occhi neri che mi osservavano, in attesa.

"J-Juvia ecco.. Juvia non vorrebbe disturbare!" Mi affrettai a dire agitando le mani, ora libere, fra me e Gray Sama.

Ero sicura che il mio viso stesse andando a fuoco.

"J-Juvia non vuole essere un peso e poi Juvia non se lo aspettava! Se lo avesse saputo avrebbe fatto dei biscotti per ringraziare Gray Sama e la sua famiglia!" Balbettai non riuscendo a calmarmi. Parlavo troppo velocemente ed il mio sguardo non riusciva a fermarsi: vagava da Gray Sama, alla porta dietro di lui per poi tornare a posarsi sulle mie mani che continuavano ad agitarsi.

Di fronte alla mia reazione vidi il dolce Gray fissarmi per qualche secondo, immobile, senza dire nulla. Per un istante ebbi il terrore che si fosse in qualche modo offeso ma non feci in tempo a dare voce a questo pensiero che ad un certo punto, contro ogni mio preavviso, Gray Sama scoppiò a ridere.

"Tranquilla Juvia, vivo da solo. Per quanto riguarda i biscotti vedrò di chiudere un occhio" Mi disse facendomi l'occhiolino per poi voltarsi e spalancare l'ampio portone.

Entrò in casa dandomi le spalle mentre io mi limitavo a fissarlo, a bocca spalancata, senza riuscire a muovermi.

Deglutii sentendo la testa farsi improvvisamente pesante.

"Vieni?" Mi richiamò ad un certo punto.

Alzai lo sguardo che non mi ero accorta di aver posato a terra e notai che il dolce Gray, che nel frattempo si era appoggiato allo stipite della porta, mi stava guardando e nel farlo stava sorridendo.

-

Gray's POV

Chiusi l'armadio con un sospiro mentre prendevo delle coperte pulite ed un cuscino per poi dirigermi verso il salotto.

Juvia nel frattempo si stava facendo una doccia.

Superato l'imbarazzo iniziale l'avevo convinta a concedersi una doccia, ne avevamo sicuramente bisogno tutti e due. Inizialmente aveva protestato: non aveva il pigiama, continuava a ripetere. Mi ero quindi ritrovato ad allungarle una t-shirt nera ed un paio di pantaloni della tuta che avevo recuperato da un cassetto. Juvia li aveva guardati per un po', rossa in volto. Sembrava quasi impaurita dal toccarli, come se farlo avrebbe potuto far saltare in aria la casa. Alla fine, quando le avevo fatto notare che non poteva dormire con i vestiti che aveva usato per tutto il giorno, aveva accettato.

Mentre sistemavo il cuscino e la coperta che avevo recuperato sul divano mi ritrovai a pensare che tutto quello che stavo facendo non era proprio da me: un tempo ero solito insistere perché Juvia se ne andasse da casa mia, non perché rimanesse a dormire. Le ripetevo continuamente che avevo bisogno della mia privacy.

Eppure, dopo quel pomeriggio trascorso insieme a lei, l'idea che se ne fosse potuta andare lontano mi risultava ingestibile. Dentro di me mi ripetevo che stavo solo facendo quello che mi avevano chiesto Levy e Lucy: dovevo tenere d'occhio Juvia per controllare che l'incantesimo non avesse avuto altri effetti collaterali. Si, era per quello. Non aveva nulla a che fare con quello che era successo nella radura.

O forse, mi dissi, in fin dei conti qualcosa a che fare con quello ce l'aveva..

Scossi la testa per riscuotermi dai miei pensieri.

Non dovevo pensarci in quel momento.

Tesi l'orecchio nel tentativo di distrarmi e nel farlo mi resi conto che Juvia era ancora sotto la doccia. Mi guardai di riflesso attorno, con in sottofondo il rumore dell'acqua che scorreva, e mi resi conto che la casa mi sembrava diversa. Non ne capivo la ragione ma per la prima volta dopo tanto tempo guardarmi attorno non provocava quell'ormai familiare sensazione di vuoto al petto.

Mi sedetti sul bracciolo del divano e rimasi per un po' immobile a riflettere sulla cosa. Venni distratto solo dal rumore di una porta che si apriva e si richiudeva.

Qualche istante dopo mi ritrovai ad osservare Juvia che, con i capelli ancora umidi ed i miei vestiti addosso, mi guardava imbarazzata.

Feci per aprir bocca con l'intenzione di dire qualcosa ma le parole mi morirono in gola.

"J-Juvia ha finito. Si scusa se ci ha messo tanto.. ora anche il dolce Gray può andare a farsi una doccia" Mi disse timida, il volto ancora arrossato a causa della doccia calda. Le punte dei capelli che probabilmente non aveva asciugato a sufficienza lasciavano cadere delle gocce d'acqua sulla maglietta.

Mentre io facevo caso a tutti quei dettagli Juvia spostava lo sguardo in ogni punto della stanza. Sembrava stesse facendo particolare attenzione a non posarlo su di me o forse, mi dissi, era solo una mia impressione.

Mi ritrovai improvvisamente a chiedermi che cosa pensasse di casa mia. Le piaceva? Ricordava tutte le volte in cui ci era stata? Probabilmente, mi dissi, da qualche parte aveva ancora la sua copia delle chiavi.

Nonostante i mille pensieri ad un certo punto decisi di fare come diceva e mi diressi in bagno. Richiusi la porta alle mie spalle ed un secondo dopo mi ritrovai sotto il getto freddo della doccia. 

L'acqua fredda mi aiutava rilassarmi ed in quel momento ne avevo davvero bisogno.

Chiusi gli occhi e respirai a fondo rendendomi per la prima volta conto di quanto fossi stanco. Lasciai che l'acqua mi avvolgesse e lavasse via la tensione e l'ansia. Per un attimo non pensai a niente ma poi, fra tutti, un pensiero si fece strada sugli altri: Juvia non aveva ancora ricordato nulla.

Probabilmente, mi dissi, se non avessimo trovato una soluzione non lo avrebbe mai fatto.

Ormai mancavano poco più di ventiquattro ore ed io non avevo nemmeno avuto il coraggio di dire a Juvia che passati i tre giorni l'incantesimo sarebbe diventato permanente. Poco prima, mentre passeggiavamo, avevo tentato di dirglielo ma non appena avevo fatto per aprire bocca mi ero bloccato.

Che avesse notato che le stavo nascondendo qualcosa? Forse la vecchia Juvia se ne sarebbe resa conto, quella nuova però non mi conosceva ancora bene, non potevo aspettarmi che lo capisse. Volevo che lo facesse? Non avevo ancora deciso.

Quello che sapevo però era che speravo con tutto il cuore che alla Gilda gli altri avessero fatto qualche passo avanti.

Nel frattempo l'acqua continuava a scorrere lungo la mia schiena.

Ad un certo punto però avevo deciso di uscire dalla doccia e di trovare il coraggio per affrontare ancora una volta lo sguardo della ragazza dai capelli azzurri che si trovava oltre quella porta.

Al solo pensiero sentivo l'agitazione montare dentro il petto.

Perché ero agitato?

"Non fare il coglione" Sussurrai a me stesso fissando il riflesso nello specchio.

Non potei fare a meno di pensare che c'era qualcosa di diverso in me. Tuttavia questo pensiero durò solo un attimo, poi venne relegato in qualche angolo della mia mente insieme a tutti gli altri. C'era ancora spazio?

Mi affrettai ad asciugarmi i capelli e quando feci per prendere i vestiti puliti che ero sicuro di aver posato sul mobile di fianco al lavello per poco non mi prese un colpo..

Non c'era niente sul mobile di fianco al lavello: ero stato talmente perso nei miei pensieri che mi ero dimenticato di recuperare i vestiti.

Fissai la mia immagine nuda davanti allo specchio e deglutii per poi rimanere per qualche secondo immobile, impietrito. Mi portai una mano sul viso e la lasciai lì per un po'.

Sospirai.

Afferrai l'asciugamano di fronte a me per poi legarlo in vita.

Aprii la porta del bagno, lentamente, come se il fatto di farlo con cautela potesse in qualche modo far materializzare dei vestiti.

Da quando la mia mano aveva toccato la maniglia mi ripetevo mentalmente che, in fondo, passavo la maggior parte del mio tempo mezzo nudo. Perché proprio in quel momento avrei dovuto sentirmi in imbarazzo? Non c'era nulla di diverso dal solito. Nonostante la mia opera di autoconvincimento però il mio cuore aveva preso a battere più velocemente.

Feci per aprire bocca, già pronto a giustificarmi con Juvia sul perché fossi davanti a lei mezzo nudo. Forse avrei detto qualcosa del tipo "Non è come sembra".

Tuttavia le parole mi morirono in bocca quando mi resi conto che era stupido farsi problemi simili: Juvia era distesa sul mio letto, addormentata.

Feci qualche passo verso di lei e mi ritrovai ad osservare l'espressione pacifica che aveva dipinta sul volto. Sembrava tranquilla, pensai.

"Gray Sama.." Sussurrò ad un certo punto.

Sussultai terrorizzato dall'idea che si fosse svegliata e che avrebbe potuto aprire gli occhi da un momento all'altro trovandomi che la fissavo con solo un asciugamano addosso.

Feci istintivamente un passo indietro mentre Juvia si girava su un fianco per mettersi più comoda, gli occhi sempre chiusi.

Mi calmai solo quando mi sporsi verso di lei e constatai che stava ancora dormendo.

Sorrisi quando mi resi conto che aveva pronunciato il mio nome mentre dormiva. Che stesse sognando?

Ad un certo punto notai che le sue gambe erano ancora fuori dal letto così con delicatezza, cercando di non svegliarla, le sistemai sotto le coperte. Probabilmente, mi dissi, si era seduta con l'intenzione di aspettarmi e nel farlo era crollata.

Rimasi sul bordo del letto ad osservarla per qualche altro secondo e mi ritrovai immediatamente a pensare che era davvero strano averla lì. Era strano eppure era bello.

Lanciai un'ultima occhiata a Juvia per poi distogliere lo sguardo ed affrettarmi a prendere dei vestiti dall'armadio cercando di non far rumore.

Uscii dalla camera il più silenziosamente possibile e mi affrettai a vestirmi per poi dirigermi verso il salotto in direzione del divano.

Crollai sul materasso e nel farlo sentii la gomma piuma sprofondare sotto il peso del mio corpo.

Un'altra giornata, pensai, era finita.

-

Fu una notte senza sogni.

Forse ero stato talmente stanco da non avere avuto nemmeno la forza per immaginare qualcosa o forse nemmeno la mia fantasia voleva più darmi una mano a distrarmi. Anche lei, mi dissi, sapeva che il tempo stava passando troppo in fretta.

Ed io di tempo ormai ne avevo troppo poco.

Uno dei raggi del sole che proveniva dalla finestra mi investì in pieno viso.

"Mhh" Mugugnai strizzando gli occhi mentre mi portavo una mano alla faccia nel tentativo di proteggermi. Feci per girarmi su un fianco e dare le spalle alla causa del problema ma non appena lo feci finii inaspettatamente a terra.

Aprii gli occhi di scatto: mi ero dimenticato di aver dormito sul divano del salotto.

Mi misi a sedere massaggiandomi la testa e feci per guardarmi attorno confuso. Impiegai qualche secondo a ricordare i dettagli del giorno prima e, fra tutti, uno in particolare catturò la mia attenzione: Juvia stava dormendo in camera mia.

Sgranai gli occhi e rimasi immobile per qualche minuto a metabolizzare la cosa.

Dopo qualche istante passato a fissare il vuoto osservai istintivamente l'orologio appeso alla parete: era ancora presto ma nonostante questo io mi sentivo come se fossi incredibilmente in ritardo.

Mi alzai da terra e mi diressi verso il bagno dove mi affrettai a cambiarmi con dei vestiti che avevo recuperato velocemente da camera mia, attento a non svegliare Juvia che dormiva ancora profondamente.

Le avevo lanciato un'occhiata veloce, giusto per assicurarmi che fosse tutto a posto, e poi ero corso fuori dalla stanza con ancora quell'immagine bene impressa nella mente. Non me la sentivo di svegliarla. Probabilmente, mi dissi, doveva essere stanchissima.

In meno di un quarto d'ora fui pronto per uscire di casa.

Avrei potuto aspettare che Juvia si alzasse. Avrei potuto chiederle di accompagnarmi ma da quando mi ero alzato avevo la sensazione di non avere più il tempo per concedermi cose simili.

Mi diressi verso la cucina e presi al volo un pezzo di carta ed una penna.

Scrissi un messaggio per Juvia che lasciai in bella vista sul tavolo della cucina.

Torno presto

Dopo di che mi voltai e mi affrettai ad uscire di casa.

-

Quando raggiunsi Fairy Tail la prima cosa che feci fu cercare con lo sguardo Levy, Lucy e Freed.

Trovai solo Lucy e Levy, maldestramente sedute nel solito tavolo dell'ampio salone centrale. Mi ritrovai a chiedermi mentalmente se si fossero mai mosse da lì.

Tuttavia la mia attenzione venne subito catturata dalle espressioni dipinte sui loro volti: sembravano piuttosto agitate. Talmente agitate che inizialmente non si accorsero nemmeno della mia presenza.

Lucy fu la prima ad incontrare il mio sguardo ma quando successe desiderai per un attimo di distogliere il mio.

"Non avete scoperto nulla di nuovo, vero?" Chiesi subito.

Tutti e tre sapevamo che a quel punto i saluti erano del tutto superflui.

Levy mi osservò dispiaciuta e lo stesso fece la maga degli Spiriti Stellari che nel frattempo si era alzata e aveva posato una mano sulla mia spalla.

Non c'era bisogno di aggiungere altro.

"Ha ricordato qualcosa?" Mi chiese Lucy, speranzosa che almeno io avessi una buona notizia.

Guardai i suoi occhi nocciola e per un attimo trovai un po' di consolazione nel concentrarmi su un viso amico ma questa consolazione duro ben poco. Non era di quella che avevo bisogno.

"Niente" Mi limitai a dire distogliendo lo sguardo per poi guardarmi attorno senza soffermarmi su nulla di preciso, alla ricerca di qualunque cosa potesse aiutarmi a capire cosa dovessi fare.

Seguì un silenzio di tomba che durò qualche minuto.

"Freed?" Chiesi ad un certo punto rivolgendomi a Levy. Magari Freed..

"Si trova ancora alla Biblioteca della Magia ma per ora non ha trovato nulla di utile" Si ritrovò a dire la ragazza dai capelli azzurri.

"Questa pozione ha qualcosa di strano.. tutta la situazione è strana!" Sbottò Lucy ad un certo punto per poi posare le mani sul tavolo, sconsolata. Si massaggiò le tempie sospirando, sconfitta. Dei capelli biondi le ricaddero sul viso.

Osservai lei e Levy e mi resi immediatamente conto della stanchezza dipinta sui loro volti. Anche loro, mi dissi, probabilmente non ci dormivano la notte.

"Anche Polyussica non ne sa nulla, Wendy è insieme a lei. Stanno cercando di realizzare un antidoto ma è difficile farlo con incantesimi così complicati.." Disse Levy per poi poggiare una mano sotto al mento, riflessiva.

Io rimasi immobile, senza sapere cosa fare.

Ero stufo, mi dissi, di non sapere cosa fare: era odioso, era frustrante, era insopportabile! Strinsi i pugni lungo i fianchi mentre pensieri simili invadevano la mia mente minacciando di lasciarmi senza fiato.

Stavo giusto per aprir bocca ed esprimere il mio nervosismo quando un forte rumore ci spinse a voltarci tutti e tre in direzione dell'ampio portone d'ingresso.

"Ragazzi!" Urlò Natsu correndo verso di noi con a fianco Happy. Il gatto blu svolazzava a mezz'aria, apparentemente contento.

Il ragazzo dai capelli rosa, notai, non sembrava minimamente toccato dalle facce stupite dei membri di Fairy Tail che lo fissavano a bocca aperta. D'altronde, mi dissi, era da lui fare casino e non accorgersene nemmeno.

"Ah c'è anche il mutandone!" Esclamò per poi darmi una pacca sulla spalla e rivolgermi un sorriso.

Lo guardai, accigliato con un pugno già pronto per essere sollevato.

"Fiammifero, non è un buon mo.." Iniziai, in collera, per poi venir fermato dalla voce dello stesso Natsu che senza fare caso a me aveva iniziato a parlare a sua volta.

"Ho trovato un indizio!" Si limitò a dire, felice.

Posò la mano sul tavolo con un tonfo sordo e vi fece ricadere un pezzo di carta sgualcito.

In quel momento ricordai che il giorno precedente, poco prima di partire con Juvia per il Villaggio della Pioggia, Lucy mi aveva detto che il Dragon Slayer ed Happy erano usciti per cercare delle informazioni in città.

Allora ci erano riusciti!

Sgranai gli occhi per la sorpresa.

Forse, mi dissi, c'era ancora una piccola speranza, forse non era ancora tutto perduto!

"Abbiamo parlato con diverse persone in città, molti non ci hanno saputo dire niente di utile. Inizialmente non è stata una giornata molto produttiva ma ad un certo punto ho avuto la brillante idea di andare a Sabertooth!" Si ritrovò a dire il Dragon Slayer, soddisfatto.

"Veramente ci sei andato solo perché avevi fame" Si intromise Happy che nel frattempo era volato sulla spalla di Natsu e lo guardava confuso.

"Happy!" Esclamò il ragazzo dai capelli rosa scambiando un'occhiata furente con l'amico alato.

Il secondo dopo però già non ci stava pensando più.

"A proposito Lucy, Yukino ti saluta!" Esclamò infatti con un sorriso.

Dopo di che Natsu iniziò a raccontare a me, Lucy e Levy della nuova e moderna piscina che Sting aveva fatto installare a Sabertooth.

"Dovremo averne anche noi una così! Ne parlerò con il Master e vedrete che.." Stava giusto dicendo.

A quel punto non riuscii più a trattenermi: gli diedi uno schiaffo sulla testa.

"Ahia!" Gridò Natsu osservandomi stupito ed apparentemente confuso. Probabilmente, mi dissi, non aveva idea del perché l'avessi picchiato.

"Va avanti!" Mi ritrovai a dire, esasperato. Possibile che Natsu non riuscisse a rimanere concentrato per più di qualche secondo?

Notai Lucy che scuoteva la testa, rassegnata.

"Lo faccio solo per Juvia non di certo perché me lo hai chiesto tu, ghiacciolo!" Sbottò per poi ignorare il mio sguardo e continuare il suo racconto.

"Ho parlato con Sting e gli ho raccontato della situazione di Juvia. Mi ha riferito che nella bacheca delle missioni di Sabertooth giorni fa è comparsa una richiesta che potrebbe centrare qualcosa.." Disse per poi fare un cenno con il capo ad indicare il foglio che si trovava al centro del tavolo.

Lessi le prime righe..

UN MAGO CHE TRUFFA GLI ABITANTI DI MAGNOLIA

Forse, mi dissi, avevamo un indizio.

-

Con il foglio ancora stretto fra le mani mi ritrovai a camminare fra le strade di Magnolia, da solo.

Subito dopo aver parlato con gli altri avevo deciso di partire alla ricerca di quel mago: la richiesta non allegava molte informazioni ma di certo mi forniva un punto di partenza. Nel frattempo avevamo deciso che gli altri membri di Fairy Tail avrebbero continuato le loro ricerche sull'incantesimo. Qualcuno di noi, magari, ce l'avrebbe fatta.

Forse, mi dissi mentre continuavo a camminare, quella persona non era realmente quella che stavamo cercando e forse non centrava nulla con Juvia e con quello che le era successo ma l'alternativa sarebbe stata tornare a casa e dire a Juvia che non avrebbe mai riavuto i suoi ricordi.

Dovevo fare un tentativo.

All'inizio avevo pensato di partire immediatamente: spinto dal desiderio di trovare le risposte che cercavo avevo spalancato il portone della Gilda e avevo imboccato la strada che mi avrebbe dovuto condurre, forse, ad una risposta.

Poi però, mentre camminavo, una strana sensazione aveva cominciato a farsi strada dentro di me. Mi ricordai improvvisamente del biglietto che avevo lasciato a Juvia e pensai che ci fossero buone possibilità che la ragazza dai capelli azzurri stesse attendendo il mio ritorno.

Mi si proiettò così nella mente l'immagine di Juvia seduta sul divano di casa intenta ad aspettarmi e quel pensiero mi portò automaticamente a ricordare le volte in cui me n'ero fregato e, senza dirle nulla, me n'ero andato via.

Mi bloccai per poi voltarmi e dirigermi verso casa mia.

Io, mi dissi, non ero più quella persona.

-

Juvia's POV

Mi ritrovai a sbattere gli occhi cercando di abituarmi alla luce della stanza. Inizialmente non mi accorsi di niente, solo dopo qualche secondo ricordai che quello non era il mio letto.

Mi misi a sedere di scatto e mi guardai attorno.

Quella era la camera di Gray Sama.

Arrossii immediatamente non appena mi resi conto che la sera prima dovevo essermi addormentata mentre stavo aspettando che uscisse dalla doccia.

Avrei voluto parlare con lui un altro po'..

Il dolce Gray tuttavia, mi resi conto, non mi aveva svegliata e aveva lasciato che dormissi nel suo letto.

Mi portai la coperta sul viso e, in un gesto quasi automatico senza farci troppo caso, l'annusai. Aveva il suo odore, mi resi conto. Mi ritrovai a chiedermi felice se anche io odorassi allo stesso modo in quel momento.

Con poca voglia, ma spinta dal desiderio di rivedere il dolce Gray, mi alzai dal letto e mi trascinai fuori dalla stanza sistemandomi la maglia nera che Gray Sama mi aveva dato la sera prima: era decisamente troppo grande per me.

"Gray Sama?" Chiamai puntando lo sguardo sul divano del salotto.

Le coperte, mi resi conto, erano state gettate di fretta su un lato ed il cuscino che era poggiato sul bordo aveva ancora il segno della testa del dolce Gray.

Non arrivò nessuna risposta.

Controllai nelle altre stanze per poi dirigermi verso la cucina: di Gray Sama, mi dissi, non c'era traccia.

Che se ne fosse andato? Mi chiesi mentre mi guardavo attorno sconsolata.

Stavo giusto per tornarmene in camera con l'intenzione di rimettermi i miei vestiti e andare al Fairy Hills quando notai che sul tavolo della cucina, in bella vista, c'era un biglietto.

Torno presto

Era un biglietto di Gray Sama.

Quando lessi quelle poche parole non riuscii a non sorridere. Mi sedetti su una delle sedie e rimasi a fissare quel foglio per non so quanto tempo: rileggevo di continuo quelle due parole ed ogni volta in cui lo facevo il mio cuore inspiegabilmente si sentiva sempre più leggero.

Persa in quei pensieri venni riscossa da dei colpi alla porta che battevano con insistenza.

Scattai subito in piedi: sicuramente era il dolce Gray!

Mi sistemai la maglietta e passai nervosamente una mano sui pantaloni della tuta con l'intenzione di sistemare non so nemmeno io bene cosa. Dopo di che passai vicino allo specchio per darmi una sistemata veloce ai capelli e, solo dopo aver fatto tutte queste cose, misi mano alla maniglia.

Inspirai, nervosa.

Quando spalancai la porta tuttavia mi resi conto che niente mi avrebbe preparata a quello che sarebbe successo di lì a poco.

La persona di fronte a me, mi resi conto, non era sicuramente il dolce Gray.

"Oh che sorpresa!" Esclamò una donna che non conoscevo e che, ad occhio, avrebbe dovuto avere all'incirca sui cinquant'anni.

Mi limitai ad osservarla, impietrita. Il mio corpo non voleva saperne di muoversi e la mano che era ancora poggiata alla maniglia ora la stringeva più forte.

Perché stavo reagendo in quel modo?

Non riuscivo a fare altro che soffermare la mia attenzione sui lunghi capelli di quella donna che un tempo probabilmente, mi dissi, erano stati neri. Ora invece avevano delle striature grigie che tuttavia, mi resi conto con sorpresa, li rendeva ancora più belli.

Gli occhi della donna mi guardavano gentili e non potei fare a meno di pensare che mi sembravano incredibilmente familiari..

Probabilmente sarei rimasta così, immobile senza dire nulla, per chissà quanto tempo ancora. L'unica cosa che riuscì a riscuotermi da quello stato fu la melodiosa voce della donna sconosciuta che mi investì come se mi avesse gettato addosso una secchiata di acqua gelida.

"Tu devi essere Juvia! Gray mi ha parlato tanto di te, non vedevo l'ora di conoscerti!" 

***

Ciao a tutti!❤

BUONA GRUVIA WEEK!!! ❤❤❤

Come state? Spero tutto bene!

Io dal canto mio non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo perché in questa nuova sedicesima parte abbiamo un sacco di novità! Sono molto emozionata all'idea di presentarvelo!

Per prima cosa vediamo un nuovo Gray Sama! Juvia stessa all'inizio del capitolo afferma di trovarlo diverso, più rilassato, più aperto! E noi credo non possiamo far altro che darle ragione vedendo poi come si è sviluppata la situazione😍

Altra novità la abbiamo grazie a Natsu che, a quanto pare, sembra aver trovato un indizio! Che dite? Porterà da qualche parte?

Ultima ma non meno importante.. alla fine del capitolo abbiamo una new entry! Chi sarà? Perché si trova davanti casa del dolce Gray? Cosa vorrà da lui?

Mi sono divertita molto a scrivere questo nuovo capitolo! Credo abbiate notato che è anche abbastanza lungo, mi sto facendo prendere la mano e mi ritrovo a scrivere sempre di più😂 Spero che la cosa vi faccia piacere!❤

Mi piacerebbe davvero ricevere qualche vostro parere, sapere cosa ne pensate e magari commentare con voi perciò invito chiunque ne abbia voglia, lettrici/lettori sconosciuti compresi, a farsi avanti! Ne approfitto a tal ragione per ringraziare le persone che trovano sempre un momento per lasciarmi il loro parere, può sembrare una piccolezza ma anche un semplice commento di poche righe ha il potere di strapparmi un sorriso! Invito anche chiunque ne abbia voglia a scrivermi tranquillamente in chat privata per chiarimenti sulla storia, domande o anche solo per parlare! Mi farebbe davvero piacere interagire con voi

Spero che la storia sia all'altezza delle vostre aspettative, che vi stia lasciando qualcosa e che magari ogni tanto vi faccia evadere e divertire! 

Detto ciò vi mando un abbraccio e vi saluto! Cercherò di aggiornare ovviamente il prima possibile! 

A presto😘

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Capitolo 17
*** Capitolo Diciassette ***


Capitolo Diciassette

Da quando la donna misteriosa aveva parlato il mio cuore aveva preso a battere fin troppo velocemente, stargli dietro era diventato improvvisamente difficile.

Ancora impietrita mi limitai a fissare la persona che in quel momento si trovava sull'entrata di casa. In risposta alla mia perplessità la fonte del mio interesse mi osservava curiosa con un sorriso dipinto sul volto. Aveva le mani intrecciate dietro la schiena e un'espressione raggiante sul viso.

Era il ritratto della tranquillità.

Probabilmente, mi resi conto, non aveva idea di ciò che aveva scatenato con una semplice frase..

"Tu devi essere Juvia! Gray mi ha parlato tanto di te, non vedevo l'ora di conoscerti!"

Quelle poche parole non facevano che ripetersi ininterrottamente dentro la mia testa.

Qualcosa dentro di me mi diceva che erano importanti, che probabilmente se non ci fosse stata l'amnesia avrei avuto almeno un'idea su quale fosse l'identità della sconosciuta. O forse no, mi dissi ad un certo punto, forse quella era solo una mia convinzione.

Eppure quella sensazione non pareva volersene andare..

Forse si trattava di qualcuno d'importante per il dolce Gray?

Il problema, mi dissi, era che io non sapevo abbastanza sul conto di Gray Sama. Le uniche cose che conoscevo di lui si limitavano alle poche informazioni che ero riuscita a ricavare in quei giorni: sapevo che era un ragazzo calmo e riflessivo ma allo stesso tempo grintoso, sapevo che per Gray Sama non era facile esternare i propri sentimenti, sapevo che si spogliava spesso senza rendersene conto. Sapevo inoltre che il dolce Gray si fidava ciecamente dei suoi compagni di Gilda e che questi per lui erano come una famiglia e, da quello che mi aveva riferito lui stesso la sera prima, sapevo che il dolce Gray viveva da solo. I suoi genitori? Non ne aveva mai parlato. Probabilmente, mi dissi, la vecchia Juvia sapeva anche quello.

Ma tutto questo però, mi resi conto, non era sufficiente per capire chi fosse quella donna.

Mi ritrovai ad osservarla di nuovo.

Studiai ancora una volta i lunghi capelli le cui ciocche nere si confondevano con quelle che ormai erano diventate grigie. Gli occhi blu mi fissavano gentili infondendomi una calma che in quel momento non provavo. Il loro tocco, mi resi conto, era come una carezza e sebbene fossi cosciente del fatto che io e lei non ci eravamo mai incontrate prima, quel viso erano incredibilmente familiare.

"G-Gray Sama al momento non c'è ma.. se vuole può aspettarlo qui.." Mi ritrovai a balbettare spostandomi di lato per lasciare alla sconosciuta lo spazio necessario per entrare.

Le parole erano uscite da sole ed il mio corpo si era mosso prima che potessi ragionare su quello che stavo per fare.

Di fronte a quel pensiero puntai di riflesso il mio sguardo sul viso della donna che, desiderosa di accettare l'invito, aveva già messo un piede dentro casa. Il mio cuore tuttavia, nonostante le perplessità, si era improvvisamente calmato. Questo perché sebbene avessi mille dubbi mi pareva impossibile che quegli occhi così rassicuranti potessero rappresentare una minaccia.

In quello sguardo, mi resi conto, non c'era traccia di cattive intenzioni.

Chiusi la porta con un sospiro: in verità non sapevo che cosa stessi facendo o da dove venissero quelle mie convinzioni campate per aria.

"Che posto carino!" Affermò con entusiasmo la donna che nel frattempo aveva preso a guardarsi attorno posando lo sguardo qua e là, incuriosita e totalmente ignara dello scorrere dei miei pensieri.

"Anche Juvia lo pensa.." Mi ritrovai a dire incrociando le braccia sotto al petto.

Che cosa avrei dovuto dire?

Come mi sarei dovuta comportare?

Nel rendermi conto che ero davanti a quella donna in una casa non mia indossando una maglia e dei pantaloni anch'essi chiaramente non appartenenti a me, mi sentii improvvisamente in imbarazzo.

La donna misteriosa invece, a differenza mia, non sembrava per niente in imbarazzo: si limitava ad andarsene in giro salterellando come se fosse di fronte a qualcosa che aveva atteso di vedere per troppo tempo.

Ad un certo punto guardò con un sorriso il divano su cui erano ancora malamente disposti il cuscino e la coperta che Gray Sama aveva usato per dormire.

"Spero che lì ci abbia dormito Gray e non tu. Devo per caso insegnargli come si trattano le donne?" Esclamò divertita mentre si voltava verso di me per poi farmi l'occhiolino come se stessimo condividendo un segreto.

Il mio viso andò subito a fuoco di fronte a quel gesto.

"Juviiiii" Presi a dire agitando le mani davanti a me. Il mio corpo si stava surriscaldando a livelli pericolosi.

"Gr-Gray Sama ha solo fatto un favore a Juvia! Juvia era stanca e casa sua era lontano.." Mi ritrovai a balbettare.

Per un attimo una parte della mia mente si disconnesse dalla realtà e mi figurò una scena tanto strana quanto inappropriata..

Gray Sama era seduto sul divano.

I capelli gocciolavano, segno che fosse appena uscito dalla doccia. Il suo corpo senza maglietta catturò la mia attenzione ancora prima che il mago proferisse parola.

"Perché non dormi insieme a me, Juvia?" Chiese con fare ammiccante e incredibilmente provocatorio..

"Cara, stai bene?" Mi chiese ad un certo punto la donna che nel frattempo mi si era avvicinata e aveva iniziato a guardarmi preoccupata.

Mi riscossi dai miei pensieri per poi deglutire e cercare di ricompormi. Ero sicura che in quel momento il mio viso fosse dello stesso colore dei capelli di Elsa.

"J-Juvia sta benissimo!" Mi ritrovai a biascicare, in parte per la situazione ed in parte perché quella donna aveva uno strano effetto su di me.

Perché mi portava a reagire in quella maniera?

Perché mi sentivo in dovere di giustificarmi con lei sulla mia presenza a casa di Gray Sama?

Chi era quella donna?

"Sei così carina! Sono felice che Gray si sia finalmente deciso ad aprirsi di più, da come mi parlava di te si capiva che per lui eri speciale!" Iniziò la donna per poi battere le mani soddisfatta e rivolgermi un altro di quei calorosi sorrisi.

Io nel frattempo mi limitavo a fissarla, la bocca spalancata e la faccia ancora rossissima.

Mentre mi osservava la donna ad un certo punto sussultò come se si fosse resa conto di qualcosa.

"Scusami cara, effettivamente io so bene chi sei tu ma noi due non ci siamo mai presentate!" Mi disse ad un certo punto facendo qualche passo nella mia direzione.

Io feci per aprire bocca ma la richiusi l'istante immediatamente successivo.

La gentile donna misteriosa mi prese le mani fra le sue, sorridente. Nonostante la confusione del momento non potei fare a meno di pensare che la sua stretta fosse incredibilmente rassicurante. 

Qualcosa dentro di me mi diceva che stava per succedere qualcosa d'importante, qualcosa che probabilmente avrebbe dato una risposta ad una domanda che un tempo non mi aveva fatto dormire la notte.

Chi era quella donna?

Perché trovavo la sua presenza così confortante?

Qual era il suo rapporto con il dolce Gray?

Ma soprattutto.. perché il solo guardarla mi emozionava e mi faceva venire voglia di piangere dal sollievo?

"Sono Mika Fullbuster, la mamma di Gray"

-

Gray's POV

La strada verso casa non mi era mai sembrata così lunga.

Volevo arrivare da Juvia il prima possibile e dirle la verità sull'incantesimo.

In fin dei conti, mi dissi, adesso c'era una possibilità. Per quanto vana c'era una speranza e questo bastava a non gettarmi nello sconforto più totale e a trovare la forza per dirle come stavano le cose.

Se non lo avessi fatto in quel momento sarebbe stato troppo tardi e Juvia meritava di sapere dell'eventualità che l'effetto dell'incantesimo diventasse permanente prima che quell'incubo si trasformasse in una realtà che nessuno avrebbe più avuto il potere di cambiare.

Di fronte a quei pensieri nella mia mente si fece spazio una conversazione che io e la maga dell'acqua avevamo avuto appena un giorno prima, al Villaggio della Pioggia.

Erano cambiate così tante cose nel frattempo o forse, mi ritrovai a pensare, in realtà ero solo io ad essere cambiato e tutto il resto invece era rimasto uguale..

"E se Juvia non riavesse i suoi ricordi?" Mi chiese lei ad un certo punto.

Mi voltai verso Juvia.

"Li riavrai" Mi ritrovai a dire, risoluto.

Di fronte a quelle semplici parole vidi il volto di Juvia accendersi, riacquistare la speranza che forse per un secondo aveva perso. Mi sorrise di nuovo ed io gliene fui immensamente grato. Questo perché nonostante tutto, nonostante tutte le cose che erano successe e che non stavano andando per il verso giusto io ero stufo di vederla piangere, di vederla triste.

Non volevo più deludere quella persona.

Di fronte a quei ricordi mi sentii rinvigorito e mi concessi il di credere che, nonostante i mille ostacoli lungo la nostra strada, avremmo trovato una soluzione.

Avrei fatto tutto ciò che era in mio potere per proteggere Juvia e quando tutto sarebbe stato risolto saremo andati avanti.

Che cosa avremmo fatto a quel punto?

Mi ritrovai a pensarci per qualche secondo rendendomi conto che c'erano ancora tante cose di cui avremmo dovuto parlare io e Juvia. Per prima cosa, mi dissi, le avrei dovuto spiegare del mio anno d'assenza..

Non feci però in tempo a soffermarmi troppo su simili pensieri che mi ritrovai finalmente di fronte a casa mia.

Aprii la porta e la richiusi altrettanto velocemente, ansioso di parlare con la maga dell'acqua.

"Juvia, sono a casa!" Esclamai.

Non appena pronunciai quelle parole pensai immediatamente che fossero strane. O meglio, mi resi conto poco dopo, non erano le parole ad esserlo. Ciò che le rendeva così strane era che fossero state pronunciate da me.

"Gray Sama, Juvia è in cucina.." Sentii rispondermi ad un certo punto.

Per qualche ragione mi ritrovai a pensare che nel suo tono ci fosse qualcosa di allarmante.

Sembrava.. agitata? Poteva essere?

Tuttavia simili pensieri non mi impegnarono per molto, si azzerarono non appena mi trovai di fronte all'entrata della cucina.

Una volta arrivato lì mi bloccai senza più riuscire a mettere un piede davanti all'altro.

Il cuore per un attimo smise di battere per poi iniziare a farlo fin troppo velocemente perché io riuscissi a tenere il suo ritmo. Ero sicuro di aver sgranato gli occhi.

Feci per aprire bocca ma la richiusi subito quando mi resi conto che la voce non dava segno di voler uscire.

Provai a sbattere le palpebre: forse stavo immaginando tutto, forse avevo dormito davvero troppo poco ed il mio corpo aveva iniziato a ribellarsi.

Tuttavia quell'immagine non pareva volersene andare e di fronte a questa certezza per un attimo mi sentii profondamente in pace.

Mi sentivo come se fossi consapevole che da lì in avanti le cose sarebbero andate meglio. Era stupido pensarlo, mi dissi, ma il mio cuore irradiava una tale calma da farmi sentire quasi anestetizzato nei confronti dell'ansia, della tensione e del dolore di quei giorni.

Tante volte avevo provato ad immaginare quella scena, tante volte mi ero chiesto che cosa avrei provato se quella che era stata solo una semplice fantasia un giorno si fosse trasformata in realtà. Eppure, nonostante un intero anno passato a rimuginare, mi resi conto di non essere preparato nel ritrovami di fronte Juvia e mia madre sedute insieme sul tavolo della mia cucina.

Quando avevo salutato mia madre l'ultima volta non avevo pensato che sarebbe trascorso così poco tempo prima di rivederla.

Non mi ero mai concesso il lusso di immaginarla davvero nella mia vita di tutti i giorni.

"Mamma?" Mi limitai a biascicare, ancora sconvolto.

Passai in rassegna il volto sorridente di mia madre per poi concentrarmi su quello di Juvia l'istante appena successivo.

La maga dell'acqua si limitava ad osservare la donna alla sua sinistra, sul volto un'espressione che ad un occhio non allenato poteva sembrare allegra.

Ad un certo punto si concentrò su di me e quando lo fece fui travolto dall'ondata di emozioni che era racchiusa in quel paio di occhi blu.

Juvia era evidentemente confusa.

E come darle torto?

"Gray! Non saluti tua madre?" Esclamò la donna al fianco della ragazza dai capelli azzurri mentre si alzava e veniva verso di me, sorridente.

Mi abbracciò prima che potessi prepararmi all'impatto, spezzando la bolla che per qualche secondo mi aveva separato dal mondo esterno.

Fu una stretta veloce che però, nonostante la situazione, non riuscii a non trovare confortante mentre per qualche secondo mi abbandonavo in quel semplice gesto.

"Non mi aspettavo di trovarti qui" Mi ritrovai infatti a dire per poi scostarmi delicatamente da lei.

Juvia nel frattempo si limitava ad osservarci ancora seduta vicino al tavolo della cucina. A che cosa stava pensando? Desideravo saperlo con un'intensità del tutto irrazionale.

Rimasi a fissarla per un po' per poi spostare lo sguardo di nuovo su mia madre.

Feci per aprir bocca nel tentativo di spiegare ad entrambe che cosa stava succedendo: a Juvia il perché mia madre fosse nella mia cucina viva e vegeta e a mia madre che Juvia non aveva idea del fatto che lei fosse viva e, a dirla tutta, nemmeno che fosse mai "morta".

Tuttavia non appena quest'ultimo pensiero si fece strada in me le parole morirono sul nascere.

Juvia, mi resi conto, effettivamente non aveva idea del perché fosse così strano che mia madre si trovasse lì con noi. Non si stava rendendo conto della situazione: se non ricordava nulla di me perché avrebbe dovuto ricordarsi di ciò che mi riguardava? Non aveva idea del fatto che, fino ad un anno prima, io fossi stato convinto che mia madre fosse morta. Non ne aveva idea perché semplicemente non lo poteva ricordare. Era confusa, questo era vero, ma probabilmente lo sarebbe stata ancora di più se avesse saputo la verità.

Guardai di riflesso mia madre come se in qualche modo lei avrebbe potuto aiutarmi.

"Sono così contenta che ci sia anche Juvia, desideravo tanto conoscerla!" Si limitò a dire raggiante, confermandomi che non aveva notato la confusione dipinta sul viso della maga.

"Mi dispiace di aver trattenuto Gray per così tanto tempo, cara! Per quanto sia un brontolone deve essere stata dura stare un anno intero senza di lui!" Aggiunse per poi risedersi vicino a Juvia che in risposta si limitava a fissarla, senza dire nulla, forzando un sorriso che ero sicuro avrebbe convinto mia madre.

Non me però, la conoscevo troppo bene per crederci.

Mia madre la strinse a sé, contenta come poche volte l'avevo vista prima di allora e la maga in risposta prese a dire frasi sconnesse come faceva solo quando era agitata.

Mi portai una mano sul viso rendendomi conto che mia madre pensava che io avessi raccontato tutto a Juvia. D'altronde, mi dissi, ormai ero tornato a Magnolia da diversi giorni..

Come avrebbe potuto avere idea della situazione in cui ci trovavamo? Non poteva immaginare che Juvia non ricordasse nulla di me e del nostro passato.

Se le avessi detto la verità avrebbe reagito male? Sicuramente, mi dissi, si sarebbe preoccupata.

E se non avessimo detto niente? Guardai Juvia e non appena lo feci mi resi conto che non potevo prendere in considerazione quell'idea.

Troppe domande si stavano facendo strada nella mia testa perché io potessi gestirle tutte contemporaneamente.

Dovevo mettere fine a quella sceneggiata.

"Mamma io.." Iniziai per poi bloccarmi nel tentativo di trovare le parole giuste per spiegare a mia madre la situazione.

C'erano davvero delle parole giuste?

Feci per parlare di nuovo, deciso a dire la prima cosa che mi fosse venuta in mente pur di mettere fine a quella recita. Non appena ci provai però, contro ogni mia aspettativa, Juvia prese la parola al posto mio.

"Juvia è molto felice di conoscere la madre di Gray Sama!" Si limitò a dire alzandosi dal tavolo, le mani poggiate sulla superficie di legno.

Nel mentre mi lanciò un'occhiata che mi fece morire le parole in bocca. Era stata velocissima, tempo di una frazione di secondo. Ero convinto che mia madre non l'avesse notata.

Fissai Juvia e la sua espressione e per un attimo mi chiesi se la confusione che fino a poco prima le avevo visto dipinta sul volto non fosse frutto della mia immaginazione.

Mi sembrava quasi che nella cucina di casa mia ci fosse la vecchia Juvia, quella perfettamente conscia di ogni dettaglio riguardante la mia vita.

Ma la Juvia di fronte a me purtroppo non poteva avere idea di cosa significasse avere mia madre in casa mia in quel preciso istante.

Che cosa stava facendo?

"Signora Fullbuster, Juvia è davvero contenta di poter parlare con lei!" Aggiunse di nuovo, ormai la sua attenzione era completamente concentrata su mia madre che in risposta si limitava a sorridere a Juvia.

I miei occhi invece non facevano altro che guardare rapiti la ragazza dai capelli azzurri e l'espressione decisa sul suo volto.

"Abbiamo così tante cose da dirci!" Esclamò mia madre, felice.

Le due nel frattempo cominciarono a chiacchierare senza che io potessi dire o fare nulla. La mia mente invece nel frattempo si era totalmente disconnessa dal resto.

Juvia, mi resi conto con stupore, sembrava totalmente a suo agio e padrona della situazione.

Venni riscosso solamente dal rumore delle sedie che strisciavano contro il pavimento, segno che mia madre e la ragazza si erano alzate e si stavano dirigendo verso il salotto.

Era quello il momento, pensai.

"Juvia? Posso parlarti un attimo?" La richiamai ad un certo punto. La voce mi era uscita leggermente incrinata verso la fine. Per quanto tempo ero rimasto in silenzio?

Juvia si voltò verso di me per poi puntare lo sguardo su mia madre che, in risposta, sorrise ad entrambi.

"Tranquilli, io nel frattempo darò una sistemata al divano. Gray dovresti davvero essere più ordinato, te l'ha mai detto qualcuno?" Mi apostrofò prima di sparire dalla nostra vista, divertita.

Io in risposta forzai un sorriso nonostante provassi l'impellente desiderio di mettermi ad urlare perché, sebbene fossi l'unico lì dentro ad avere il quadro generale della situazione, probabilmente ero quello più confuso fra tutti e tre.

Da lì a qualche secondo io e Juvia ci ritrovammo da soli in cucina.

Fissai la ragazza che, mi resi conto, inspiegabilmente da quando aveva sentito nominare il divano mi fissava rossa in volto. Che cosa le prendeva?

Restammo in silenzio per qualche istante fino a quando non mi decisi ad esprimere senza mezzi termini tutti i miei dubbi.

"Juvia, che cosa stai facendo?" Le chiesi ad un certo punto, a voce bassa attento a non farmi sentire da mia madre nella stanza accanto.

Mi avvicinai a lei che in risposta si limitava a guardarmi con quei grandi occhi blu.

"Perché non le hai detto che non ricordi nulla?" Domandai di nuovo.

La testa stava minacciando di esplodermi. Il mio sguardo frenetico passava in rassegna ogni particolare del viso della ragazza di fronte a me alla ricerca di chissà quale dettaglio.

L'incantesimo era svanito ed io non mi ero accorto di nulla? No, era impossibile.

"Se non mi avessi interrotto avrei spiegato tutto a mia madre" Continuai mentre l'incertezza aumentava ad ogni parola pronunciata.

A differenza di quando ero entrato in casa, mi resi conto, Juvia sembrava quasi tranquilla. Quando la sua voce spezzò quel silenzio così assordante feci un passo indietro, non preparato.

"Juvia non voleva dare un dispiacere alla madre di Gray Sama. A Juvia non piace mentirle ma non c'è motivo che lei sappia adesso dell'amnesia di Juvia" Si limitò a dire.

Sgranai gli occhi, incredulo.

"Non sei tenuta a fingere, so che non hai idea di quello che sta succedendo" Mi ritrovai a dire, colpevole.

Non mi accorsi nemmeno di aver iniziato a tremare dall'agitazione. Me ne resi conto solo grazie a Juvia che mi posò una mano sulla guancia.

"Juvia e il dolce Gray avranno modo di parlare. Per il momento fingiamo che vada tutto bene, okay?" Mi disse con un sorriso che mi lasciò totalmente disarmato.

Come ci riusciva?

"Non possiamo!" Esclamai fregandomene del fatto che mia madre potesse sentirci.

Non avevamo tempo! Avrei voluto dirlo a Juvia, avrei voluto urlarlo in modo che non potesse ignorare la cosa ma mi bloccai di fronte alla sua espressione.

Juvia tolse la mano dalla mia guancia come se all'improvviso avesse preso una scossa. Mi guardava, forse più confusa in quel momento rispetto a quanto lo fosse stata prima.

"Juvia.. ho bisogno di dirti una cosa" Mi ritrovai a dire mentre l'unica cosa che riuscivo a vedere era quel blu così abbagliante. Mi confondeva, pensai.

Io però, in quel momento più che mai, avevo bisogno di restare lucido.

Doveva sapere che non c'era tempo da perdere. Doveva sapere che l'incantesimo da lì a qualche ora sarebbe diventato permanente.

Il bisogno di rivelarle tutto non mi era mai sembrato più straziante. Bruciava nelle mie vene minacciando di lasciarmi senza fiato.

Juvia tuttavia, a differenza mia, non si agitò. Prese le mie mani fra le sue ed iniziò a parlare con tutta la calma del mondo.

"Juvia e Gray Sama ne parleranno più tardi" Si ritrovò a dire lasciandomi totalmente senza parole.

"E' vero, Juvia non comprende a fondo questa situazione.. ma Juvia ha visto lo sguardo del dolce Gray quando ha incontrato quello di sua madre. Anche se non sa come sia possibile Juvia sente che è successa una cosa straordinaria. Qualcosa che, nel passato che non ricorda, Juvia ha desiderato tanto che accadesse. Juvia vorrebbe che Gray Sama le permettesse di farne parte anche solo per un po'" Disse tutto d'un fiato.

"Juvia vuole passare la giornata con il dolce Gray e sua madre senza pensare alla sua situazione" Aggiunse.

Io mi limitai a guardarla, senza capire. O forse capivo ma non volevo pensare che fosse vero. Eppure, pensai, era impossibile non credere a quegli occhi blu così sinceri.

"Juvia.." Iniziai, la voce rotta ed improvvisamente esausta.

Mi sentivo come se avessi appena ricevuto un calcio nello stomaco. La cosa non fece che peggiorare quando notai che, nonostante la decisione nella sua voce, Juvia aveva gli occhi lucidi.

"Parlando con la madre di Gray Sama magari Juvia riuscirà a conoscere qualcosa in più sul dolce Gray. Juvia sa che è un'occasione che lei non può permettersi di perdere, sa che se recuperasse la memoria si pentirebbe di non aver colto quest'occasione. E' un momento importante nella vita del dolce Gray, giusto?" Mi chiese per poi asciugarsi frettolosamente le lacrime con una mano e rivolgermi un sorriso che ebbe il potere di spezzarmi il cuore e calmarmi al tempo stesso.

"Gray Sama esaudirà il desiderio di Juvia?" Mi domandò, le mani ancora strette alle mie.

Fu in quel momento, credo, che sentii il mio cuore spezzarsi.

-

Juvia's POV

Nonostante la titubanza iniziale Gray Sama aveva deciso di accettare la mia richiesta: avremmo trascorso qualche ora tranquilli, senza pensieri negativi, senza preoccupazioni.

Sarebbe stato un pomeriggio normale.

O quasi..

Cosa intendeva la madre di Gray Sama quando si era scusata con me per aver trattenuto il dolce Gray per un anno? Quando eravamo al Villaggio della Pioggia Gray Sama aveva accennato di essere partito dopo la Guerra di Magnolia e di essere stato via per molto tempo.. era stato con sua madre? Una parte di me era felice nel pensare che non centrasse una rivale in amore tuttavia le domande che mi ponevo in quel momento erano ben altre.. Perché sua madre non viveva con lui? Dove viveva se non con il figlio? Perché il dolce Gray sembrava sorpreso nel vederla lì?

Sapevo che c'erano molte cose che mi sfuggivano, alcune non le conoscevo e altre con tutta probabilità semplicemente non le ricordavo, ma sentivo che era giusto lasciare da parte certi pensieri per qualche ora.

Per quel piccolo lasso di tempo avrei deliberatamente ignorato il problema.

Quando il dolce Gray aveva varcato la soglia della cucina e aveva visto me e sua madre insieme il suo sguardo per un secondo era cambiato. Per un attimo avevo percepito la gioia ed il sollievo nel suo volto e, nonostante la confusione, avevo da subito desiderato di poter rivedere di nuovo quell'espressione. In me era scattato qualcosa e, anche se non capivo cosa stesse succedendo o perché provassi dei sentimenti così intensi, egoisticamente l'unica cosa che volevo era rivedere quello sguardo ancora una volta.

Era questo quello a cui stavo pensando mentre mi sedevo sul divano a fianco di Gray Sama.

Sua madre nel frattempo si era compostamente sistemata sulla poltrona di fronte a noi e si limitava a guardarci con un'espressione raggiante dipinta sul volto.

"Signora Fullbuster, lei e Gray Sama vi assomigliate molto" Mi ritrovai a dire spontaneamente spezzando il silenzio mentre osservavo madre e figlio con un sorriso.

Evitai di aggiungere che, dopo aver visto sua madre, avevo finalmente compreso il motivo per cui il dolce Gray fosse così dannatamente bello.

Gray Sama si portò una mano alla testa, sua madre invece si illuminò come se le avessi appena rivolto il più bello dei complimenti.

"Trovi? Ho sempre pensato che Gray assomigliasse a Silver ma effettivamente credo che abbia qualcosa di mio" Disse per poi sporgersi verso Gray Sama nel tentativo di osservarlo meglio, divertita.

Chi era Silver? Il padre del dolce Gray?

In risposta il mago del ghiaccio si tirò indietro come se avesse improvvisamente desiderato scomparire all'interno del divano.

"A me non sembra" Si limitò a dire sbuffando mentre un leggero rossore compariva sulle sue guance.

Di fronte a quella reazione sua madre rise.

Anche io mi ritrovai a sorridere e mi resi conto che probabilmente era stata la somiglianza fra madre e figlio il motivo per cui quella donna, inizialmente sconosciuta, mi era sembrata da subito così familiare.

"Quindi ora vivete insieme?" Chiese sua madre ad un certo punto, riscuotendomi dai miei pensieri. Lo disse senza pretese, come se ci stesse chiedendo l'ora.

Sorpresa ed imbarazzata mi irrigidii sul posto.

Io e Gray Sama.. VIVERE INSIEME?!

Ero sicura che i miei occhi stessero brillando in quel momento. Mi ricordai di quello che il dolce Gray mi aveva raccontato su di noi al Villaggio della Pioggia: io e lui, sebbene non ne avessi memoria, effettivamente avevamo già abitato sotto lo stesso tetto. Il mio cuore al solo pensiero prese a battere a ritmo insostenibile e mi resi conto che avevo le mani giunte in adorazione di quella donna che si ritrovava a dire tutto quello che le passava per la testa.

"Niente del genere, si è solo fermata a dormire!" Scattò il dolce Gray con lo sguardo fisso in quello della madre, gli occhi ridotti a due fessure.

"Capisco" Si limitò a replicare la donna dagli occhi blu guardandoci con un'espressione compiaciuta che mi fece avvampare.

In realtà, mi dissi, la risposta a quella domanda la madre di Gray Sama già la sapeva perché gliel'avevo data io stessa, seppur balbettando, prima che il dolce Gray arrivasse. Probabilmente la signora Fullbuster voleva solo studiare la reazione del figlio.

Non appena lo capii mi ritrovai nuovamente a sorridere.

"Juvia! Gray mi ha parlato spesso di te, sei una maga dell'acqua.. è sorprendente!" Iniziò poi la donna tornando a rivolgersi a me, ignorando l'espressione sospettosa di Gray Sama.

"Si.. Juvia si sente molto a suo agio con l'acqua" Spiegai.

"Acqua e ghiaccio.. non trovate anche voi che siano compatibili?" Esclamò con un sorriso che le andò ad illuminare il bel viso.

Al mio fianco sentii Gray Sama sussultare come se gli fosse andato qualcosa di traverso.

Feci per voltarmi e notai che stava fissando intensamente la madre, sembrava volesse fulminarla con lo sguardo.

Io invece mi concessi qualche secondo per riflettere sulle parole della madre di Gray Sama e constatai che effettivamente aveva ragione: acqua e ghiaccio dovevano sposarsi davvero bene.

Eppure, mi ritrovai a pensare, io purtroppo non ricordavo delle volte in cui avevamo collaborato unendo i nostri poteri. Era successo spesso?

Cercai per quanto possibile di non mostrarmi turbata dalla cosa.

"Già, anche Juvia lo pensa" Replicai per poi sorridere nel tentativo di nascondere il nervosismo.

La madre di Gray Sama tuttavia sembrò percepirlo perché iniziò a farmi domande più semplici.

Senza problemi riuscì ben presto a mettermi a mio agio: parlare con lei era facile. Era una donna con cui era facile entrare in sintonia.

L'atmosfera tuttavia ad un certo punto della conversazione cambiò improvvisamente.

Nella stanza calò il silenzio, silenzio che venne interrotto solo quando la madre del dolce Gray attirò di nuovo la nostra attenzione.

"Un tempo non avrei mai pensato di poter passare di nuovo un pomeriggio con mio figlio in questo modo" Iniziò lasciandoci entrambi senza parole mentre esaminava con lo sguardo la stanza.

"Abbiamo perso così tanti anni preziosi.. non ho visto il mio Gray crescere e nessuno ci ripagherà di questa perdita ma nonostante tutto non posso che essere felice per aver avuto questo regalo" Disse con un sorriso.

Il suo sguardo, mi resi conto, per un secondo mi sembrò distante come se si fosse perso in ricordi lontani.

A cosa stava pensando?

Per un breve istante nella mia mente si proiettarono l'immagine di un uomo, un bambino e una piccola casetta immersa nella neve.

Durò solo il tempo di un attimo, non riuscii a capire cosa la mia mente mi stesse mostrando, se fossero immagini reali o meno, ma ne rimasi profondamente colpita.

Poi d'un tratto mi resi conto di qualcosa..

"Non ho visto il mio Gray crescere"

Quella frase mi fece sgranare gli occhi e provare un dolore imprevisto in corrispondenza del petto che mi lasciò senza fiato.

Osservai di riflesso il dolce Gray ma lui aveva gli occhi puntati su sua madre. Sul viso di Gray Sama, notai, un velo di tristezza gli ricopriva lo sguardo.

La donna tuttavia ben presto scattò sul posto come se si fosse resa finalmente conto di qualcosa.

"Per questo ho preso una decisione!" Esclamò la donna richiamando la mia attenzione.

Il suo volto in quel momento, mi resi conto, sembrava felice come quando aveva attraversato la porta di casa.

"Quale decisione?" Chiese il dolce Gray, gli occhi che studiavano la donna di fronte a lui.

"Mi trasferisco a Magnolia!" Annunciò la signora Fullbuster.

Sussultai per la sorpresa, un ampio sorriso si fece strada sul mio volto. La cosa, non potei fare a meno di pensare, mi rendeva felice in un modo esagerato.

Gray Sama si alzò di scatto dal divano ed io di riflesso mi voltai verso di lui per studiarne la reazione.

"Cosa?!" Si ritrovò a dire, sorpreso.

"Ho comprato una casa poco distante da qui. Non voglio più stare lontano da mio figlio" Spiegò la donna che osservava me ed il ragazzo al mio fianco con un sorriso dipinto sul volto.

Focalizzai la mia attenzione su Gray Sama che per qualche secondo si limitò a fissare sua madre, senza dire nulla. Solo dopo un po' la sua voce ruppe il silenzio.

"Io.." Iniziò per poi bloccarsi e continuare solo dopo una breve pausa.

"Non credo sia poi così male come idea.." Disse guardando a terra, come se non volesse incontrare lo sguardo di sua madre.

Notai però che, nonostante le sue parole potessero sembrare quasi disinteressate, Gray Sama stava cercando di trattenere un sorriso.

Anche la signora Fullbuster parve averlo notato perché prese a ridere di gusto, una risata cristallina che risuonò in tutta la stanza alleggerendomi il cuore.

-

"Sai, da piccolo Gray non faceva altro che frignare! Suo padre lo rimproverava sempre. Un giorno gli ha detto: Gray fai l'uomo! Da quel giorno non ha più versato una lacrima! Era così buffo quando tentava di non piangere, dovevi vederlo Juvia!" Mi raccontò la madre del dolce Gray.

Io e lei stavamo preparando il pranzo mentre Gray Sama apparecchiava la tavola.

Cercai di figurarmi mentalmente una versione miniaturizzata del dolce Gray ed il mio cuore prese a battere a ritmo sconsiderato di fronte alla dolcezza di quell'immagine.

Risi di gusto osservando l'espressione indispettita del ragazzo dai capelli neri che ci osservava come se improvvisamente non volesse trovarsi lì.

"Dovete per forza continuare a parlare di me, voi due?!" Chiese sbuffando per poi appoggiare con un tonfo i piatti sul tavolo in legno.

"Non fare il permaloso Gray, non vedevo l'ora di poterti prendere un po' in giro insieme a Juvia!" Esclamò sua madre dando una pacca sulla spalla al figlio.

"Non ce n'è alcun bisogno!" Sbottò Gray Sama per poi lanciare un'occhiata truce alla donna.

"Dov'è Natsu quando serve?! Una scazzottata mi aiuterebbe in questo momento.." Iniziò per poi venire colpito alla testa con un mestolo da sua madre.

"Smettila di brontolare!" Lo richiamò la signora Fullbuster prima di tornare a rivolgere la sua attenzione su di me che nel frattempo stavo stendendo l'impasto per la pasta.

"Juvia, sei davvero brava a cucinare!" Esclamò sorpresa, ignorando completamente le proteste del figlio.

Arrossii di fronte a quel complimento inaspettato.

"Una volta Juvia non era molto brava.. nell'ultimo anno invece ha iniziato ad appassionarsi alla cucina!" Spiegai con un sorriso.

Effettivamente avevo trascorso diverso tempo fra libri e programmi di cucina nei mesi precedenti. Come mai? Mi resi conto che non me lo ricordavo..

"Juvia è molto felice che la signora Fullbuster si unisca a noi per il pranzo!" Aggiunsi poi, cercando di cambiare argomento.

Avevamo trascorso diverso tempo in salotto a chiacchierare, le ore erano volate e senza che ce ne fossimo accorti era arrivata ora di pranzo. Non volevo che la madre di Gray Sama se ne andasse e così, sebbene quella non fosse nemmeno casa mia, le avevo proposto di fermarsi a mangiare insieme a noi. Tuttavia non mi pentivo affatto della mia indiscrezione: sapevo che la cosa faceva piacere al dolce Gray. Non appena sua madre aveva accettato per un attimo avevo visto il suo sguardo illuminarsi.

Si percepiva l'affetto che lo legava alla madre nonostante Gray Sama tentasse di nasconderlo.

"Puoi tranquillamente chiamarmi Mika, non c'è bisogno di alcuna formalità cara!" Disse rivolgendomi un sorriso raggiante.

Sorriso che mi affrettai a ricambiare con uno altrettanto sincero.

Vivere in quella piccola bolla di calma e tranquillità, pensai, era rigenerante.

-

A circa metà pomeriggio la madre di Gray Sama ci aveva annunciato che purtroppo se ne sarebbe dovuta andare.

"Mi sono divertita molto Juvia, la prossima volta spero tu e Gray possiate venire a casa mia!" Mi disse entusiasta sulla porta di casa.

Di fronte alle sue parole sentii il mio cuore riempirsi di gioia.

"Juvia non vede l'ora" Replicai con un sorriso per poi puntare lo sguardo alla mia destra.

Il dolce Gray era appoggiato allo stipite della porta a braccia conserte e si limitava a fissarci.

"Gray comportati bene e non lasciare i tuoi vestiti in giro per casa!" Lo punzecchiò per poi posargli una mano sulla testa e arruffargli i folti capelli neri.

Gray Sama fece per dire qualcosa ma sua madre fu più veloce e lo strinse a sé bloccando ogni tentativo di protesta. Ad un certo punto anche il dolce Gray smise di opporsi e ricambiò l'abbraccio.

"Sicura che non ti serva aiuto con il trasloco?" Chiese di punto in bianco Gray Sama. Sembrava quasi essersi dimenticato di quello che avrebbe voluto aggiungere fino ad un attimo prima o probabilmente, mi dissi, semplicemente non gli interessava più.

"Non ce n'è bisogno. Tu stai pure qui, credo tu abbia già abbastanza cose a cui pensare" Disse sua madre per poi fare l'occhiolino al figlio.

Osservai Gray Sama di sfuggita e, per un attimo, mi parve di vedere un sorriso nascere sul suo volto. Tuttavia, sebbene fossi curiosa di sapere cosa stesse succedendo fra quei due, non riuscii ad indagare ulteriormente dal momento che la madre di Gray Sama tornò a rivolgersi a me.

"Juvia, lascio Gray nelle tue mani. Sono sicura che saprai prendertene cura" Disse con un sorriso per poi circondare anche me in un abbraccio che mi trovò totalmente impreparata.

Ricambiai quella stretta così dolce e amorevole sentendo gli occhi pizzicare di fronte a quelle parole che ebbero il potere farmi commuovere.

Prendermi cura di Gray Sama..

Era come se avessi già sentito quelle parole..

"Juvia farà del suo meglio" Mi ritrovai a dire per poi fare un cenno d'assenso alla madre di Gray Sama che in risposta mi accarezzò una guancia.

La signora Fullbuster ci rivolse un ultimo saluto per poi darci le spalle e perdersi fra la folla che animava le vie di Magnolia.

-

Stavamo camminando fianco a fianco.

Dopo che la madre di Gray Sama se n'era andata avevo detto al dolce Gray che sarei dovuta tornare a casa e lui aveva insistito per accompagnarmi.

Dal giorno prima ero sempre stata al suo fianco e, nonostante non volessi allontanarmi da lui, sentivo il bisogno di un po' di tempo per mettere ordine ai miei pensieri e al mio cuore che, da qualche ora a quella parte, si faceva sentire in modo sempre più insistente.

"Grazie per quello che hai fatto oggi" Il dolce Gray ad un certo punto richiamò la mia attenzione.

Mi voltai verso di lui e notai che stava guardando di fronte a sé, le mani nelle tasche dei pantaloni. I capelli neri di Gray Sama nel frattempo svolazzavano mossi dal vento, pensai subito che fosse un'immagine ipnotica.

"Per cosa?" Chiesi curiosa sporgendomi inconsapevolmente verso di lui, le mani dietro la schiena.

"Hai reso mia madre molto felice" Spiegò per poi voltarsi verso di me. Gli occhi scuri, mi resi conto, erano animati da una luce insolita.

Mi ritrovai a sorridere di fronte alle sue parole. Per un attimo provai una piacevole sensazione di calore in corrispondenza del petto.

"E Gray Sama? Juvia ha reso felice anche Gray Sama?" Chiesi di getto poco dopo.

Probabilmente in un'altra situazione sarei stata imbarazzata alla sola idea di porgli una domanda così diretta. In quel momento invece non provai nessun imbarazzo, dentro di me c'era solo il desiderio di sentire la risposta di Gray Sama.

"Si, lo hai fatto" Si limitò a dire il dolce Gray per poi rivolgermi un sorriso.

Rendendomi conto della cosa il mio cuore si riempì di gioia.

"Allora anche Juvia è felice!" Esclamai per poi lasciarmi andare in una risata.

Feci qualche passo in avanti girando su me stessa e allargando le braccia sentendo l'aria fresca a contatto con la pelle.

Chiusi gli occhi. Era una sensazione piacevole e rilassante.

Quella stessa giornata lo era stata e non avrei mai voluto che finisse.

Mi fermai solo per osservare meglio il dolce Gray e non potei fare a meno di pensare che era davvero bellissimo. Mi piaceva il modo in cui mi stava guardando. Per certi versi non lo stava facendo in modo diverso rispetto al solito ma, allo stesso tempo, non riuscivo a non pensare che fosse una maniera del tutto differente.

Ero stata talmente presa da quei pensieri che nemmeno mi accorsi che eravamo già arrivati al Fairy Hills. Il tempo era volato senza che me ne rendessi conto.

"Oh.. Juvia e Gray Sama sono arrivati" Mi ritrovai a dire senza riuscire a nascondere la delusione. 

Guardai il dolce Gray che era rimasto leggermente indietro rispetto a me e nel voltarmi il mio cuore perse un battito quando mi resi conto che Gray Sama in quel momento aveva un'espressione ben diversa rispetto a quella di un attimo prima.

"Ti va se ci sediamo?" Mi chiese all'improvviso. I suoi occhi, notai, si erano scuriti e con loro anche il tono della voce si era fatto più basso.

In quel momento mi ricordai delle parole che Gray Sama mi aveva rivolto appena poche ore prima.

"Juvia.. ho bisogno di dirti una cosa"

Quel ricordo unito all'urgenza che trapelava dal tono di voce del dolce Gray portò i battiti del mio cuore ad accelerare a dismisura.

L'ansia si impossessò del mio corpo prima che potessi fare qualcosa per impedirlo.

"Certo.." Mi limitai a dire per poi seguirlo con lo sguardo mentre Gray Sama si andava a sedere su una panchina poco distante.

Lo imitai trascinandomi al suo fianco.

A cosa stavo andando incontro? Per qualche strana ragione ero convinta del fatto che dopo aver parlato con il dolce Gray non saremmo più potuti tornare indietro.

Una volta seduti rimanemmo in silenzio per un tempo che mi parve infinito.

Io non avevo il coraggio di dire nulla ed il dolce Gray si guardava le mani come se stesse cercando il modo migliore per cominciare.

"Vedi.." Iniziò ad un certo punto.

"Era mia intenzione parlarti di tutto questo tempo fa, poi però la situazione è cambiata e non ce n'è più stato modo.." Spiegò.

"Ti ricordi quando al Villaggio della Pioggia ti ho raccontato che dopo la Guerra di Magnolia me ne sono andato senza dirti nulla?" Chiese lasciando per la prima volta da quando ci eravamo seduti che i nostri sguardi si incrociassero.

Feci un cenno d'assenso con la testa.

"La verità è che ero partito per Alvarez" Spiegò lentamente. Era come se ogni parola fosse un pugno nello stomaco.

"Dopo la Guerra, Makarov mi ha rivelato che durante la sua permanenza ad Alvarez, sebbene i membri degli Spriggan Twelve lo tenessero sempre sott'occhio, ogni tanto faceva qualche passeggiata in città. E' stato in una di quelle occasioni che ha avuto modo di conoscere una donna che per certi versi gli ricordava qualcuno" Disse per poi bloccarsi ed accennare un debole sorriso.

"All'inizio non ci volevo credere" Rivelò.

"Makarov mi ha raccontato che inizialmente non ci ha dato peso, ha pensato che fosse solo una sensazione ma poi ha cominciato a vedere quella donna sempre più spesso. I giorni passavano e lui aveva sempre più dubbi. Una mattina si è avvicinato a lei e ci ha parlato" Continuò Gray Sama.

La sua voce era ferma nonostante mi rendessi conto dello sforzo che stava facendo per proseguire il racconto.

"Nonostante lui non avesse mai avuto modo di conoscerla quando ero piccolo gli raccontavo spesso di mia madre e della vita che avevo prima di entrare a far parte di Fairy Tail, prima di incontrare Ur e diventare un mago" Spiegò.

"Quella donna sia nell'aspetto che nei suoi racconti, gli ricordava me ed il mio passato.. gli ricordava mia madre. Non era certo che fosse veramente lei, non aveva potuto approfondire molto la sua conoscenza: quella donna non gli rendeva di certo la vita facile, era molto riservata e ad un certo punto non si è più fatta vedere. Tuttavia Makarov ha appreso abbastanza da far si che i dubbi non svanissero" Aggiunse.

A quel punto Gray Sama, che per un attimo aveva distolto lo sguardo da me, ritornò a guardarmi dopo aver preso un lungo respiro.

"Devi sapere che fino ad un anno fa io ero convinto che mia madre fosse morta. Un demone di nome Deliora attaccò il nostro Villaggio quando avevo appena 8 anni. Persi mia madre e anche mio padre, o almeno così pensavo" Spiegò il dolce Gray.

In quel momento mi sembrò di sentire il mio cuore fare forza contro la gabbia toracica. Le parole della madre di Gray Sama si fecero strada, insistenti, minacciando di lasciarmi senza fiato.

"Abbiamo perso così tanti anni preziosi.. non ho visto il mio Gray crescere e nessuno ci ripagherà di questa perdita"

"Sono fuggito dal Villaggio credendo che mia madre e mio padre fosse morti. Ricordo di aver visto i loro corpi insanguinati accanto al mio. Non pensavo mia madre potesse essere ancora viva.." Raccontò e dal tono della sua voce riuscii a percepire, oltre che un'immensa tristezza, anche del senso di colpa.

Gli presi di riflesso una mano fra le mie.

Aveva le mani gelate, pensai.

Nonostante questo però quel contatto improvviso non sembrò dispiacere a Gray Sama così non mi ritrassi ma, anzi, rafforzai la presa.

"Mia madre mi ha raccontato di essersi risvegliata grazie all'aiuto di alcuni guaritori che dopo aver sentito dell'attacco al Villaggio sono accorsi per assistere i feriti. Al suo risveglio non c'eravamo più né io né mio padre. Ci ha cercati per giorni ma, come puoi intuire, non ha trovato nulla. Era convinta che fossimo morti" Aggiunse dopo aver fatto una breve pausa.

Io non dissi niente, mi limitai semplicemente a fissarlo.

Sentivo il cuore scoppiare nel petto mentre mi rendevo improvvisamente conto del significato nascosto dietro lo sguardo che Gray Sama aveva rivolto a sua madre quando l'aveva vista seduta nella sua cucina, viva e vegeta.

Probabilmente, mi dissi, ai suoi occhi era come aver rivisto un fantasma.

Ed io, mi resi conto, non ne avevo idea.

Il solo pensiero di non averlo saputo mi fece provare un'immensa tristezza.

"Sono partito senza sapere cosa avrei trovato. Non sapevo nemmeno bene da dove iniziare a cercare.. a detta di Makarov quella donna viveva lontano dalla città e le probabilità di riuscire ad incontrarla di nuovo erano basse. Anche se l'avessi incontrata inoltre non era certo che fosse veramente mia madre però.. dovevo verificarlo di persona" Aggiunse per poi fare una pausa di qualche secondo.

Io mi limitai ad osservare l'espressione dipinta sul volto del dolce Gray desiderando ardentemente che sparisse. Nel tentativo di calmarmi chiusi gli occhi e cercai di figurarmi il viso rilassato che Gray Sama aveva quando eravamo appena ritornati dal Villaggio della Pioggia.

Restammo senza proferire parola per un po', l'uno a fianco dell'altra senza dire assolutamente nulla.

Ad un certo punto a spezzare il silenzio fui io.

"Perché non hai chiesto a Juvia di accompagnarti?" Mi ritrovai a chiedere.

Quando lo feci sussultai: non sapevo da dove fosse nata quella mia domanda. Erano tante le cose che avrei voluto chiedere a Gray Sama.. perché proprio quella?

Gray Sama mi guardò e dai suoi occhi, nonostante mi stesse sorridendo, riuscii a percepire un'infinita tristezza che non fece altro se non intensificare il dolore che già provavo in corrispondenza del petto.

"Avrei voluto farlo ma quel viaggio era una cosa che dovevo affrontare da solo. Non sapevo quando o se avrei trovato quello che stavo cercando e non volevo che perdessi il tuo tempo ad inseguire dei fantasmi. Sapevo che se ti avessi chiesto di venire con me lo avresti fatto senza pensarci due volte ma.. non potevo chiedertelo" Spiegò accennando un sorriso.

"Avevi già rinunciato a troppe cose per me" Aggiunse in un sussurro non smettendo di fissarmi neanche per un secondo.

Io rimasi senza dire nulla per non so quanto.

Secondi? Minuti? Non avrei saputo dirlo.

Le emozioni dentro di me si sovrapponevano lasciandomi totalmente allo sbaraglio di fronte ai miei stessi pensieri mentre quegli occhi scuri mi fissavano. Nonostante la confusione però non riuscii a distogliere lo sguardo da quello di Gray Sama nemmeno per un istante.

Ero convinta che ci fossero delle cose che non mi stava dicendo tuttavia decisi che non avrei insistito. Ad occupare i miei pensieri in quel momento c'era dell'altro..

Nonostante quella non fosse stata una scelta dipesa da me ero convinta che la mia presenza avrebbe potuto aiutare il dolce Gray. O almeno, mi ritrovai a pensare, mi piaceva credere che potesse essere così.

Come si era sentito Gray Sama nel portare quel fardello da solo? Si era confidato con qualcuno?

Mi ritrovai a dar voce ai miei pensieri senza rendermene conto.

"Gray Sama ne ha parlato con qualcuno? Si è confidato con i suoi compagni?" Chiesi d'impulso desiderando allo stesso tempo da una parte che non avesse dovuto sopportare quel peso da solo e dall'altra che lo avesse fatto dal momento che il contrario avrebbe significato che Gray Sama si era aperto con qualcuno che non ero io. Era complicato gestire emozioni così contraddittorie.

"No, solo Makarov sapeva del motivo della mia partenza. Poco dopo essere tornato però ho dovuto rivelarlo ad Elsa, Lucy e Natsu. Anche Gajeel era molto arrabbiato e quando ci ha sentiti parlare si è intromesso e ha scoperto tutto. Era furioso. Tutti lo erano: ce l'avevano con me per essere partito senza dire nulla ed averti lasciata qui. Avevano ragione ad esserlo" Si limitò a rispondere Gray Sama per poi non aggiungere altro per un po'.

"Sei arrabbiata?" Mi chiese ad un certo punto il dolce Gray, spezzando il silenzio che si era venuto a creare.

"Avresti tutto il diritto di esserlo" Aggiunse poi dal momento che non davo cenno di voler rispondere.

"Juvia è dispiaciuta che Gray Sama abbia dovuto affrontare questa situazione da solo" Mi limitai a dire sentendo che nel pronunciare quelle parole il mio cuore da una parte si alleggeriva mentre dall'altra provava rimorso per non essere stata al fianco di Gray Sama.

"Juvia non vuole più essere lasciata indietro" Mi ritrovai a dire di punto in bianco senza sapere da dove uscissero quelle parole.

Puntai il mio sguardo in quello del dolce Gray.

Inizialmente Gray Sama non reagì, dalla sua espressione non potei fare a meno di pensare che il dolce Gray sembrasse sconvolto. Mi calmai solo dopo qualche secondo, quando sentii di nuovo la sua voce.

"Non me ne andrò più senza dirti nulla" Disse per poi alzarsi e portarsi di fronte a me.

Nel farlo Gray Sama aveva lasciato la presa sulle mie mani, nemmeno mi ero resa conto che fossero ancora unite.

"Non voglio che ci siano più segreti o cose non dette fra noi, Juvia" Aggiunse per poi prendere un gran respiro.

"Per questo ho bisogno di dirti una cosa"

Di fronte alle parole del dolce Gray sentii il mio cuore sobbalzare.

"Che cosa?" Mi ritrovai a chiedere.

Per un attimo sperai in una buona notizia sebbene dall'espressione di Gray Sama fosse evidente che non stava per arrivare niente di buono.

Avrei potuto sopportare altro?

"E' vero che non abbiamo recuperato molte informazioni riguardo all'incantesimo ma.. c'è qualcosa che non ti ho detto" Iniziò.

Vidi la sua sicurezza vacillare per qualche secondo prima che il suo sguardo tornasse a posarsi saldo sul mio.

Respirai profondamente pronta a sentire le parole che il dolce Gray aveva da dirmi.

Per un secondo mi sembrò addirittura che il mio corpo fosse più leggero. Inspiegabilmente provavo una strana sensazione di calma, la calma che di solito si prova prima di sprofondare in una via che si è consapevoli essere senza ritorno.

"Se non spezziamo l'incantesimo entro domani pomeriggio.. l'effetto sarà permanente. Non riavrai più i tuoi ricordi" Disse il dolce Gray per poi far uscire tutta l'aria dai polmoni come se pronunciare quelle poche parole gli fosse costato uno sforzo non indifferente. Probabilmente, mi dissi, era così.

Mi concentrai per un attimo sui dettagli del viso di Gray Sama. I suoi occhi, mi resi conto, non erano completamente neri. I capelli smossi dal vento forse erano troppo lunghi. Al collo, notai, portava sempre la stessa catenina d'argento.

Per un attimo mi sforzai di cogliere tutti quei piccoli particolari nel tentativo di non cedere alle emozioni che minacciavano di prendere il sopravvento.

Forse però lo avevano già fatto.

"Quindi stanno così le cose" Mi limitai a dire ad un certo punto per poi spostare lo sguardo da un punto all'altro.

Mille pensieri vorticarono nella mia mente. Alcuni non riuscivo ad afferrarli ma uno in particolare spiccava sugli altri e minacciava di lasciarmi senza fiato.

La calma di un attimo prima stava pian piano svanendo e se mi concentravo potevo quasi sentirla fluire via dal mio corpo.

Tutto appariva distante, talmente tanto che quasi non sentii le parole che Gray Sama mi rivolse.

"Però abbiamo trovato un indizio! Farò tutto quello che è in mio potere per permetterti di recuperare i tuoi ricordi!" Esclamò il dolce Gray per poi prendermi il viso fra le mani.

Sorpresa alzai lo sguardo verso di lui.

Le lacrime avevano iniziato a scendere senza che potessi più controllarle. Me ne accorsi solamente perché Gray Sama aveva preso ad asciugarle con la punta delle dita. Erano carezze gentili, come se avesse paura che facendo leggermente più pressione mi avrebbe fatto del male.

Tuttavia quel gesto non bastò a scacciare via il dubbio, quel dolore straziante che con prepotenza tentava di soffocarmi. C'era sempre quel pensiero che minacciava di trascinarmi nella più totale disperazione.

Perché mi sentivo così disperata ed impaurita?

"Juvia, che ti prende? Non piangere, ti prometto che troveremo una soluzione!" Esclamò il dolce Gray, preoccupato. Le sue mani erano ancora posate sul mio viso.

Era di fronte a me ma anche lui ormai sembrava lontano, troppo distante..

La mia mente non pareva notare altro.

Gray Sama stava urlando, forse credeva che se non lo avesse fatto le sue parole non avrebbero potuto raggiungermi e probabilmente, mi dissi, aveva ragione.

Ad un certo punto però, sebbene non fossi sicura che potesse sentirmi, trovai comunque la forza per parlare.

"Se Juvia domani non riavrà i suoi ricordi.." Iniziai puntando il mio sguardo in quello di Gray Sama.

I suoi occhi esaminavano frenetici ogni dettaglio del mio viso. Mi fissava, in attesa, mentre io non riuscivo a fare altro che a dar spazio a quell'unico pensiero.

Prima di quel momento non ci avevo riflettuto, avevo ignorato la cosa perché rifletterci mi terrorizzava ma..

"Gray Sama lascerà Juvia?" Mi ritrovai a chiedere in un sussurro dando voce alla mia più grande paura.

Non appena pronunciai quelle parole il mio cuore andò in mille pezzi. Sentii il rumore dello strappo che mi risuonava nelle orecchie.

Il dolce Gray sussultò come se lo avessi appena colpito con tutte le mie forze ma non ebbi nemmeno il tempo di preoccuparmene o di soffermarmi sulla cosa che quel dolore così straziante riprese a farsi sentire.

Non conoscevo bene Gray Sama ma sapevo che la Juvia del passato doveva averlo amato molto se anche solo un'ombra di quel sentimento mi faceva sentire così terrorizzata all'idea di perderlo.

Ero così impaurita dal vederlo andare via da me..

Lo conoscevo solo da pochi giorni ma, mi resi conto, anche la Juvia del presente era innamorata di quel ragazzo dai capelli neri così introverso e sfuggente.

Il solo pensiero che sparisse dalla mia vita mi risultava inconcepibile.

Eppure, mi ritrovai a chiedermi, perché Gray Sama sarebbe dovuto rimanere al fianco di una persona che non ricordava nulla di lui? Sarebbe stato doloroso, sarebbe stato triste.

Gray Sama in quei giorni mi era stato vicino con la speranza di riavere indietro la Juvia che conosceva. Se non l'avesse più potuta avere? Non potevo pretendere che rimanesse al mio fianco anche in quel caso. Non sarebbe stato giusto, sarebbe stato da egoisti..

Stavo tremando ma non ci feci caso, l'unica cosa che richiamò la mia attenzione fu Gray Sama che nel frattempo si era lasciato cadere a terra, di fronte a me.

Attorno a noi, mi resi conto, aveva iniziato a piovere.

Era a causa mia?

Il dolce Gray continuava a tenere la testa bassa. I capelli erano bagnati e delle gocce di pioggia scendevano dai ciuffi neri. Avrei voluto tendere una mano e raccogliere quelle piccole gocce d'acqua ma non ne avevo la forza.

Le mie lacrime continuavano a scendere ma non c'erano più le carezze di Gray Sama ad allontanarle, le sue mani in quel momento erano appoggiate a terra come se nemmeno il dolce Gray avesse più le forze per sorreggerle.

Solo dopo un istante di tempo interminabile Gray Sama alzò finalmente lo sguardo da terra.

I suoi occhi neri mi fissavano senza che potessi capire che cosa fosse la luce che li animava. C'era troppo lì dentro per poter distinguere qualcosa e la mia vista era annebbiata.

"Riavrai i tuoi ricordi" Si limitò a dire per poi alzarsi da terra. I suoi movimenti erano estremamente lenti ed i suoi vestiti, notai, erano fradici. Il dolce Gray però non sembrava nemmeno essersene accorto.

"Gray Sama non può sa.." Iniziai a dire per poi venire bloccata dal mago del ghiaccio l'istante immediatamente successivo.

"Se non li riavrai allora ne creeremo altri" Disse Gray Sama, secco.

Non feci in tempo per esserne sorpresa che il dolce Gray parlò di nuovo.

"E se dimenticherai tutto un'altra volta allora ne creeremo altri ancora!" Gridò ad un certo punto per poi fare un passo verso di me che nel frattempo ero rimasta seduta sulla panchina, a fissarlo a bocca aperta.

Sentii il mio cuore sussultare e per un attimo ebbi paura che avesse definitivamente ceduto. Il mio corpo non riusciva più a contenere tutte quelle emozioni.

Gray Sama allungò la mano destra e fece per asciugarmi delle lacrime che erano rimaste intrappolate fra le mie ciglia.

Non me n'ero resa conto ma mentre lo stavo ascoltando avevo smesso di piangere.

Mi guardai attorno, sorpresa, e notai che anche la pioggia ormai era sempre più debole.

"Mi dispiace di averti dato modo di fare simili pensieri, Juvia. So che è colpa mia" Aggiunse, la voce ridotta ad un sussurro.

La sua mano continuava a stare dove l'aveva posata poco prima senza dare cenno di volersi spostare. Era calda ed estremamente confortante.

Rimanemmo così per non so quanto tempo ed io mi ritrovai a desiderare ogni secondo che il tempo si fermasse.

Sentivo pian piano il cuore che si ricomponeva, come se stesse guarendo da una ferita.

Non riuscivo a far altro che fissare Gray Sama.

"La verità è che sono stufo di stare lontano da te" Mi disse in un sussurro mentre un sorriso si faceva strada sul viso bagnato a causa della pioggia.

Mi persi ad osservare i dettagli di quello stesso viso: volevo imprimere nella memoria ogni singolo particolare, tutto ciò che potesse contribuire a rendere indimenticabile quel momento.

"So che senza quei ricordi potresti ricominciare anche senza di me ma.. non voglio che succeda. Sono un'egoista, ricordi?" Si limitò a dire.

Di fronte alle sue parole mi trovai a sorridere.

La pioggia ormai non scendeva più.

"Se tu vorrai.." Iniziò di nuovo.

"Resterò per sempre al tuo fianco"

In quel momento mi ritrovai a trattenere il sospiro.

Gli occhi erano ancora lucidi ma questa volta non si trattava di lacrime di tristezza.

Osservai Gray Sama ed il suo viso che mi provocava emozioni incontrollabili ogni qual volta i miei occhi vi si posavano.

Alle sue spalle intravidi il sole.

***

Ciao a tutti!❤

Come state? Come va la quarantena?

Eccoci qui arrivati al capitolo diciassette! Mi sembra ieri che ho iniziato a scrivere questa Fanfiction e invece siamo quasi giunti al termine di quest'avventura! Ebbene si.. mancano ormai pochi capitoli al termine di "Ice Make: Love"! Da una parte sono felice perché significa che ho quasi completato questa storia e questo rappresenta in un certo senso un traguardo, dall'altra sono triste all'idea che non potrò più aggiungere altro!❤😭 Come farò?!

Non voglio ancora disperarmi perciò veniamo al capitolo! 

Spero l'attesa sia valsa la pena, è vero che ci ho messo più del solito per pubblicare ma credo che il tema del capitolo e anche la sua lunghezza ne spieghino il motivo! So che è davvero molto lungo ma spero che questo non sia stato un problema.

Che dire poi del contenuto? Penso abbia dato tante risposte a diverse domande che sono sorte nei capitoli precedenti. Questo capitolo è un po' il fulcro della storia, spiega il perché di una domanda che ci portiamo avanti dall'inizio e beh.. sono tanto curiosa di sapere cosa ne pensate! 

Avevate intuito l'identità della donna misteriosa? Cosa pensate del racconto del nostro Gray Sama? Lo capite un po' di più dopo aver saputo dove è stato durante l'anno passato lontano da Juvia?

Passiamo poi alla nostra bella maga dell'acqua! Cosa ne pensate delle sue reazioni? Vi è piaciuta in questo capitolo?

Ho un sacco di domande per voi e non vedo l'ora di leggere le vostre risposte! Spero non manchiate di farmi sapere cosa ne pensate😘

Detto ciò non mi dilungherei oltre, credo di aver già sforato il numero di righe consentito per questo capitolo! Ringrazio quindi tutti quelli che hanno letto anche questa nuova parte, non sapete quanto felice mi rendete ❤

Vi saluto e vi prometto che cercherò di pubblicare il prima possibile il nuovo capitolo! Spero che la storia si sempre all'altezza delle vostre aspettative.

Un bacio, a presto!😘

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Capitolo 18
*** Capitolo Diciotto ***


Capitolo Diciotto

Gray's POV

Magnolia era sempre stata così grande? C'era sempre stata così tanta gente? Era sempre stata così chiassosa?

Erano queste le domande che mi assillavano mentre vagavo per le sue vie affollate. Le mie gambe non ne volevano sapere di fermarsi: dovevo trovare il luogo di cui mi aveva parlato Natsu nonostante questo avrebbe potuto anche voler dire scontrarsi con l'ennesimo buco nell'acqua.

Non appena pensieri simili invadevano la mia mente mi ripetevo che non poteva essere così. Tutto sarebbe andato bene.

Avevo salutato Juvia da circa un'ora ormai tuttavia, sebbene cercassi con tutto me stesso di non pensarci e di rimanere concentrato, la mia mente era ancora lì con lei su quella panchina..

"Se tu vorrai.." Mi ritrovai a dire.

"Resterò per sempre al tuo fianco" Aggiunsi per poi bloccarmi di fronte agli occhi blu di Juvia che mi osservavano.

Quegli stessi occhi erano ancora lucidi ma questa volta non si trattava di lacrime di tristezza.

Forse mi sarei dovuto sentire in imbarazzo per quello che era appena uscita dalla mia bocca, probabilmente in qualunque altro momento sarebbe stato così ma la verità era che non provavo la minima vergogna.

Juvia mi guardava e sorrideva. Era felice e sollevata.

Il suo viso era più rilassato rispetto a poco prima e questo in qualche modo, mi resi conto, rasserenava anche me.

Osservai ciò che ci circondava e notai che anche la pioggia, come le lacrime, ormai era solo un lontano ricordo.

Il sole era alto nel cielo.

Magari quel giorno, mi ritrovai a sperare, insieme alla pioggia se ne sarebbero andati anche i nostri problemi.

Avevo riaccompagnato Juvia al Fairy Hills poco dopo e, nonostante il desiderio di rimanere con lei, mi ero costretto ad andarmene. Non sapevo cosa mi stesse succedendo ma allontanarmi da quella ragazza sembrava ogni volta più difficile.

Poco prima di voltarmi e darle le spalle Juvia mi aveva guardato e aveva sorriso ed io mi ero ritrovato a pensare che mi sentivo ogni giorno sempre più diverso sebbene allo stesso tempo non mi fossi mai sembrato più uguale a me stesso. Erano sensazioni contradditorie e destabilizzanti. Facevano paura ma allo stesso tempo la consapevolezza che quella fosse la verità mi alleggeriva di un peso che ormai era diventato fin troppo familiare.

Tuttavia, se da una parte le mie stesse emozioni mi portavano a realizzare quante cose erano cambiate, d'altra parte le paure di Juvia erano sempre le stesse: era terrorizzata dall'idea che io me ne andassi, non importava se avesse o meno i suoi ricordi.

"Gray Sama lascerà Juvia?"

Quella frase continuava a ripetersi ininterrottamente nella mia testa insieme all'immagine di Juvia in lacrime di fronte a me.

Tentavo di scacciarla ma ogni volta era come ricevere uno schiaffo in pieno viso.

Ormai mi era evidente che prometterle che non me ne sarei andato di nuovo non sarebbe mai stato sufficiente.

No, non lo era più da diverso tempo.

Avevo bisogno di fare qualcosa per Juvia: aiutarla come in passato lei aveva aiutato me, aiutarla come inconsapevolmente quella ragazza tanto strana quanto dolce continuava a fare ogni dannato giorno con me.

Dovevo farle riavere i suoi ricordi.

Perso in pensieri simili mi addentravo nelle strade di Magnolia alla ricerca del posto di cui Natsu mi aveva parlato. Sembrava trascorso un secolo da quando ero stato a Fairy Tail quando invece si trattava solo della mattina stessa.

Sarei dovuto partire diverse ore prime ma l'arrivo di mia madre e la richiesta di Juvia avevano allungato i tempi.

Ce l'avrei fatta?

Mentre continuavo a guardarmi attorno allungai una mano per tirare fuori dalla tasca dei pantaloni il foglio che mi aveva consegnato il Dragon Slayer per poi studiarlo per qualche secondo.

"Dovrebbe essere qui" Sussurrai per poi alzare lo sguardo e ritrovarmi di fronte il locale di nome Mystery Dungeon.

Alzai un sopracciglio, sorpreso.

Le pareti erano in legno, il tetto era color verde scuro e, nonostante non fosse in cattive condizioni, aveva un'aria vissuta come se fosse lì da sempre. Mi trovavo in una zona lontana dal centro città ma non per questo meno frequentata: Magnolia dopotutto era sempre Magnolia. Nonostante vivessi lì da molti anni tuttavia non avevo mai notato un locale simile.

Controllai un'ultima volta che l'indirizzo fosse quello giusto ma non c'erano dubbi: il posto era quello.

Spalancai il portone d'ingresso senza pensarci troppo per ritrovarmi un secondo dopo in un luogo ampio e luminoso che non aveva nulla di sospetto. Non potei fare a meno di pensare che non sembrava il genere di posto in cui succedevano cose strane.

La luce inondava il locale che contava un gran numero di persone: alcune erano intente a mangiare, altre a bere, altre semplicemente chiacchieravano fra loro.

Mi avvicinai al bancone lanciando nel frattempo numerosi sguardi attorno a me sebbene la verità fosse che non sapevo cosa stessi cercando.

Anche la gente attorno a me, mi resi conto, mi stava osservando a sua volta.

La mia attenzione venne richiamata da una voce femminile oltre il bancone che mi spinse a voltarmi nella sua direzione.

"Sei un mago" Disse la voce con tono neutro.

I miei occhi incontrarono quelli verdi di una donna anziana dai folti capelli brizzolati. Mi osservava curiosa con la testa leggermente inclinata come se mi stesse studiando.

"Come ha fatto a capirlo?" Mi ritrovai a chiedere d'impulso.

Si notava così tanto?

Mi diedi un'occhiata veloce come se in qualche modo avessi potuto trovare un dettaglio che avrebbe spiegato la cosa.

Per fortuna, notai con sorpresa, i vestiti c'erano ancora tutti.

Ad un certo punto la signora mi fece un cenno della mano richiamandomi dietro il bancone. Sgranai gli occhi, sorpreso, per poi tuttavia fare come diceva e seguirla in quello che sembrava essere un magazzino.

"Ti manda Sabertooth?" Chiese la donna quando entrambi ci trovammo a riparo da sguardi indiscreti, ignorando volutamente la mia domanda precedente e spezzando il silenzio che si era venuto a creare mentre si voltava di nuovo nella mia direzione.

In risposta mi limitai a fissarla per qualche secondo.

"Non proprio" Mi ritrovai a dire per poi sollevare davanti a me il foglio della richiesta che Natsu aveva ricevuto da Sting in modo che anche la donna potesse vederlo.

"Non faccio parte di Sabertooth ma sono un mago. Sono qui per aiutarla" Mi ritrovai a dire.

Se la situazione non fosse stata così urgente probabilmente avrei spiegato meglio all'anziana come stavano le cose. Non era giusto da parte mia omettere parte della verità ma ormai ogni secondo era importante, non avevo più il tempo di perdermi in discorsi superflui.

"Non fai parte di Sabertooth ma vuoi la ricompensa, dico bene?" Chiese la donna guardandomi dall'alto al basso assottigliando lo sguardo, sospettosa. Era diffidente e, mi resi conto, sebbene le stessi offrendo il mio aiuto non sembrava per nulla propensa a collaborare.

Notai che indossava un grembiule rosso su cui era stato ricamato un nome con del filo bianco: Annabeth.

"Signora Annabeth" Iniziai puntando i miei occhi nei suoi.

"Non mi interessano i vostri soldi, se in futuro vorrete pagare qualcuno potrete tranquillamente versare il denaro a Sabertooth ma per quanto mi riguarda ho bisogno di informazioni. So che siete stata voi ad aver inoltrato la richiesta alla Gilda e devo pregarla di dirmi quello che sa su questo mago che ritiene stia truffando gli abitanti di Magnolia" Mi ritrovai a dire non distogliendo nemmeno per un attimo lo sguardo da quello dell'anziana.

Lei si limitava ad osservarmi, tutt'un tratto mi parve di vedere un sorriso comparire sul suo volto. Fu' questione di un attimo, avrei potuto tranquillamente aver immaginato tutto.

"Perché ti interessa questa storia?" Mi chiese riscuotendomi dai miei pensieri mentre era intenta a spolverare con una pezza il tavolo alla mia sinistra.

Alzai gli occhi al cielo non appena mi resi conto che se non le avessi dato delle risposte probabilmente Annabeth non mi avrebbe detto nulla. D'altronde, mi dissi, come avrei potuto sperare che parlasse con me se io per primo non sembravo voler rispondere alle sue domande?

"Una persona che conosco potrebbe essere stata vittima di questo mago. Devo sapere cosa sa di lui.. Non ho molto tempo" Mi limitai a dire sperando che fosse sufficiente.

"E chi mi assicura che tu non sia un tirapiedi di quello stesso mago? Sai, la situazione che descrivi sembra piuttosto vaga e sospetta" Ribatté la donna ad un certo punto. Aveva abbandonato la pezza sul tavolo e si limitava a fissarmi sprezzante a braccia conserte.

Seguì un lungo silenzio, silenzio che passai cercando di capire come mi sarei dovuto comportare se Annabeth non avesse voluto aiutarmi.

Che avrei fatto a quel punto?

Cosa ne sarebbe stato dei ricordi di Juvia?

Rimasi in silenzio per qualche altro secondo per poi fare un passo in avanti, verso la donna.

Non poteva succedere.

Alzai in un gesto automatico la maglietta che avevo addosso in modo che il pettorale destro, su cui era impresso il simbolo di Fairy Tail, fosse in bella vita.

"Non sono una minaccia signora Annabeth" Mi limitai a dire.

"Sono Gray Fullbuster e sono un mago di Fairy Tail e no, probabilmente non sono la persona con cui si aspettava di avere a che fare, ma ho i miei buoni motivi per volerla aiutare. Se lei non mi dirà quello che sa non le nascondo che perderò diverso tempo ed in questo momento non dispongo di tutto questo tempo. Capisco se ha dei dubbi su di me, non voglio costringerla a fare qualcosa che non vuole fare, ma se non mi dirà qualcosa lei chiederò ad ogni persona in questo locale fino a che non avrò delle risposte e se non dovessi trovare nulla qui chiederò ad ogni singolo cittadino di Magnolia" Mi ritrovai a dire in modo quanto più possibile calmo e tranquillo sebbene ormai fosse diventato impossibile nascondere l'agitazione che trapelava dal tono della mia voce.

Era come se in sottofondo ci fosse costantemente il ticchettio delle lancette di un orologio. Quel suono mi riempiva le orecchie e faceva battere il mio cuore fin troppo velocemente.

Mi guardai attorno per focalizzare l'attenzione sui vari oggetti che popolavano il magazzino nel tentativo di pensare ad altro: un tavolo, qualche sedia, una vecchia radio e delle tende.

"Una persona che conosci, eh?" Disse ad un certo punto la donna che si trovava ancora di fronte a me. Mi voltai istintivamente verso di lei ed in quel momento mi parve di sentire di nuovo l'aria riempirmi i polmoni.

I suoi occhi verdi mi fissavano curiosi ma per la prima volta non vi lessi alcun segno di diffidenza.

"Se tutte le persone che semplicemente si conoscono cercassero di aiutarsi con così tanto ardore, caro mio giovanotto, Earthland sarebbe un posto migliore" Aggiunse per poi rivolgermi un sorriso.

"Va bene" Si limitò a dire la signora Annabeth.

"Va bene?" Mi ritrovai a ripetere, stupito.

"I tuoi occhi sembrano sinceri, non credo che tu mi abbia mentito come non penso che tu abbia cattive intenzioni. Volevo solo metterti alla prova" Aggiunse alzando le spalle come se la mia reazione fosse stupida e la sua invece una deduzione ovvia.

"Sai qui viene molta gente e non tutti sono delle brave persone. Non posso di certo andare a raccontare i fatti del mio locale come se niente fosse ad uno sconosciuto. Soprattutto se questi non riguardano me in prima persona" Si ritrovò a dire Annabeth per poi rivolgermi un altro sorriso.

Annabeth in quel momento, mi ritrovai a pensare, sembrava una persona totalmente diversa.

Decisi di approfittare della cosa mentre la donna mi faceva cenno di sedermi in una delle sedie che avevo notato poco prima.

Presi posto e puntai lo sguardo in direzione del foglio che Annabeth in quel momento stringeva fra le mani e che lei stessa aveva inoltrato a Sabertooth.

"Perché parliamo qui?" Mi ritrovai a chiedere guardandomi ancora una volta attorno.

"Temo che qualcuno ci stia spiando e dal momento che non so di chi si tratta trovo sia più sicuro farlo qui" Si limitò a dire la donna.

Feci un cenno d'assenso con la testa.

"Allora signora Annabeth.. cosa sa di questo mago?" Mi ritrovai a chiedere senza riuscire a nascondere una certa apprensione.

"Come ti ho detto prima giovanotto, qui viene molta gente diversa ogni giorno. I clienti abituali tuttavia sono sempre gli stessi da anni, sono come una famiglia per me" Disse l'anziana lanciando uno sguardo oltre le mie spalle in direzione della porta da cui eravamo entrati.

"Li conosco come le mie tasche: arrivano, si siedono al bancone e iniziano a raccontarmi della loro vita e dei loro problemi. Io li ascolto e mi perdo nelle loro storie" Aggiunse per poi fare una breve pausa e riprendere l'attimo immediatamente successivo.

"Tuttavia è da qualche giorno che ho iniziato a nutrire dei sospetti. Alcuni di loro se ne andavano per poi tornare e, come per magia, avevano apparentemente risolto i loro problemi: chi desiderava l'amore della persona amata dichiarava che questa gli aveva appena confessato i suoi sentimenti, chi aveva bisogno di un lavoro urlava di essere ricco, chi era pelato e invece voleva dei capelli più folti e lunghi diceva di averli. Potrei raccontare decine di storie come queste" Disse Annabeth per poi lanciarmi un'occhiata.

"Certo, non le nascondo che è strano ma perché è sicura che qualcuno stia imbrogliando i suoi clienti?" Mi ritrovai a chiedere, perplesso.

Che stessimo semplicemente parlando di persone estremamente fortunate?

"Come faccio ad esserne sicura? Nessuno di loro ricordava di aver mai avuto problemi simili come non ricordava nemmeno il come li avesse risolti. Uscivano dal locale per poi tornarvi un giorno dopo come se avessero un vuoto di memoria" Disse Annabeth alzando le mani al cielo.

"Il sospetto però è diventato ben presto certezza. Potrei citare le persone di cui parlavo prima per esempio: ho parlato con la ragazza di cui è innamorato Grisha, il giovanotto di cui ti parlavo prima, e mi ha detto di non aver mai dichiarato il suo amore a nessuno. Il tizio che urlava di essere ricco e che fino al giorno prima non aveva un lavoro mi ha pagato con dei sassi e quando glielo ho fatto notare mi ha guardato storto dicendomi che erano Jewels. L'uomo pelato che sosteneva di avere dei lunghi capelli biondi era identico a prima, non ha mai smesso di essere calvo"

Osservai Annabeth e i suoi occhi verdi che mi guardavano non riuscendo a nascondere la preoccupazione.

"Non ti nascondo che mi sono chiesta se non fossero tutti impazziti ma sembra che eventi come questi non stiano accadendo solo nel mio locale, in tutta Magnolia hanno iniziato a diffondersi voci del genere. E' questa la ragione per cui ho deciso di chiedere aiuto ad una Gilda" Aggiunse la donna porgendomi il foglio che fino a quel momento aveva continuato a tenere stretto.

Lo presi e lo rimisi nella tasca dei miei pantaloni per poi ritrovarmi a pensare a Juvia e al fatto che da un giorno all'altro non aveva più ricordato chi fossi. Ripensai a lei seduta con il suo ombrello rosa sulla panchina, con quello sguardo confuso e quella strana fiala fra le mani.

Il mio cuore prese a battere più forte.

"Gray.. credi che siamo in pericolo?" Mi chiese Annabeth guardandosi attorno per poi sporgersi verso di me come intimorita che qualcuno potesse sentirla.

In quel momento, mi ritrovai a pensare, non c'era traccia della vecchietta diffidente e sprezzante che mi aveva accolto. Nel suo viso segnato dal tempo l'unica cosa che si poteva scorgere era la preoccupazione per le persone a cui teneva.

Rimasi in silenzio per qualche secondo per poi alzarmi lentamente dalla sedia.

"Credo che qualcuno abbia preso di mira gli abitanti di Magnolia" Mi limitai a dire.

"E come potremmo risolvere la cosa? Questa gente non ha fatto nulla di male, non merita tutto questo.." Si ritrovò a dire triste la signora Annabeth abbassando il capo.

Per un attimo l'immagine di Juvia si proiettò nella mia mente. Sorrideva e tendeva una mano verso di me.

"Gray Sama!"

Neanche lei, pensai, meritava nulla di tutto quello che le stava succedendo.

Non dissi nulla.

Solo dopo un tempo che parve infinito mi riscossi dai miei stessi pensieri.

"Signora Annabeth" Mi ritrovai a dire prendendole le mani fra le mie. Fu un gesto inaspettato anche per me.

L'anziana signora mi guardava speranzosa con quei suoi grandi occhi verdi.

"Non ha più bisogno di preoccuparsi" Mi limitai a dire.

-

Non ero sicuro che il piano avrebbe funzionato. Tutto si basava unicamente su una mia supposizione ovvero che quel mago stesse tenendo sotto controllo l'intera città di Mangolia e non solo quel locale.

Stando alle parole di Annabeth non erano stati presi di mira solo i clienti del Mystery Dungeon. Inoltre, mi ritrovai a pensare, se così non fosse stato come avrebbe fatto quel mago ad arrivare a Juvia? Ormai mi ero convinto che quello che le era successo fosse collegato agli eventi di cui parlava l'anziana signora.

Che quel mago avesse delle spie? Degli informatori? Forse, mi dissi, c'erano delle Lacrime nascoste in tutta la città.

La verità era che ci contavo perché se così non fosse stato il mio piano sarebbe presto andato in fumo.

"Signora Annabeth, è il momento" Sussurrai all'anziana che si trovava alla mia destra, attento a non farmi notare.

Annabeth nel frattempo si sorreggeva al mio braccio guardandosi attorno circospetta. Mi ritrovai a sperare che chiunque ci stesse osservando non lo notasse o lo trovasse strano. Sempre ammesso che qualcuno ci stesse davvero osservando, dopotutto.

"Ah, giusto!" Replicò la donna sobbalzando quasi come se ne fosse ricordata solo in quel momento.

Lasciò la presa sul mio braccio ed io feci qualche passo avanti per poi voltarmi lentamente verso di lei.

Ci trovavamo appena fuori il locale, davanti a noi c'era uno spiazzo in cui la gente continuava ad andare e venire. Il sole, notai, stava iniziando a calare. Mi guardai rapidamente attorno ma non sembrava esserci nessuno di sospetto, almeno nessuno che io potessi vedere.

Deglutii per poi lanciare un'occhiata d'incoraggiamento ad Annabeth che mi osservava a sua volta in cerca di un segnale.

"Caro ci vediamo presto, spero tu possa trovare una soluzione al tuo problema!" Urlò a gran voce la donna di fronte a me salutandomi con un ampio gesto della mano.

Era evidente che stesse cercando di attirare l'attenzione di qualcuno ma, ancora una volta, sperai che non sembrasse troppo sospetto.

"Lo spero, farei di tutto per risolvere la situazione! Ormai le ho provate tutte e sono disperato" Replicai usando un tono di voce volutamente alto.

Dopotutto, mi dissi, non stavo mentendo perciò ero convinto che chiunque ci stesse osservando mi avrebbe creduto.

Avrei trovato una soluzione al problema di Juvia in quel modo?

Annabeth nel frattempo continuava ad osservarmi come se fosse in attesa di qualcosa ma io non potevo rassicurarla in alcun modo senza rivelare il nostro piano al nostro ipotetico osservatore.

Sorrisi alla donna che si trovava a solo qualche passo da me e mi voltai dandole le spalle.

Le nostre strade, come previsto, in quel momento si sarebbero divise.

Ad un certo punto tuttavia la sua voce richiamò nuovamente la mia attenzione.

"Gray!" Gridò.

Mi voltai e quando i miei occhi incontrarono i suoi un sorriso era dipinto sul suo viso gentile.

"Vedrai che andrà tutto bene!" Disse per poi farmi l'occhiolino, salutarmi un'ultima volta e darmi le spalle.

Annabeth tornò all'interno del suo locale.

La fissai scomparire dalla mia vista fino a quando i suoi capelli brizzolati furono solo un ricordo.

Accennai un sorriso per poi tornare sui miei passi.

Misi le mani nelle tasche dei pantaloni ritrovandomi a stringere con forza il foglio ripiegato che Natsu mi aveva dato quella mattina stessa.

Il sole stava tramontando e ormai non c'era più molto tempo.

Continuai a camminare sperando che succedesse qualcosa da un momento all'altro. Passarono diversi minuti ma l'unica cosa che riuscivo a percepire era l'agitazione che continuava a crescere dentro di me.

Se mi fossi sbagliato?

Cosa avrei fatto a quel punto?

Fu nel momento esatto in cui sentii che stavo per cedere alla disperazione che vidi un foglietto cadere proprio davanti a me.

Alzai lo sguardo ma sopra di me non c'era nulla se non il cielo che ormai si stava tingendo di rosa.

Il foglietto nel frattempo sembrava venire cullato dal vento.

Lo afferrai al volo bloccando la sua discesa e lo lessi l'attimo immediatamente successivo.

"Soluzione ad ogni tuo problema: il mago Ryuk al tuo servizio!"

Sorrisi stringendolo nel palmo della mano.

Il piano aveva funzionato.

-

Mezzo secondo dopo avevo già preso a camminare verso l'indirizzo appuntato sul foglietto che era letteralmente caduto dal cielo.

Qualcuno stava davvero tenendo sotto controllo l'intera Magnolia dopo tutto.

Il luogo indicato non era molto lontano rispetto a dove mi trovavo io. Qualche minuto dopo mi ritrovai di fronte alla vetrina di un piccolo negozio. Era isolato rispetto alla via principale, sarebbe stato difficile notarlo senza sapere dove cercare.

La locandina maldestramente appesa alla parete recitava esattamente le stesse parole scritte sul biglietto che stringevo fra le mani.

Lo accartocciai e con un gesto veloce me lo misi in tasca.

Inspirai cercando di contenere la rabbia che mi suggeriva di congelare quel posto e chiunque ci fosse al suo interno. Se lo avessi fatto, mi ripetevo, non avrei risolto il problema di nessuno, tanto meno quello di Juvia.

Misi mano sulla maniglia per ritrovarmi subito dopo in una stanza piccolissima e stracolma di oggetti. C'erano vari aggeggi attorno a me, alcuni dei quali mai visti prima. Si alternavano ad ampolle di vario tipo che mi ricordavano quella che avevo trovato fra le mani di Juvia qualche giorno prima. Gli strati di polvere ricoprivano gli scaffali e mi portavano a desiderare di uscire da lì all'istante.

"Permesso?" Chiesi continuando a guardarmi attorno alla ricerca della presenza del mago che si firmava Ryuk.

Non successe nulla per diversi secondi, iniziai addirittura a dubitare che ci fosse davvero qualcuno quando ad un certo punto da sopra il bancone..

"Salve ragazzo!" Sentii dire.

Dovetti sgranare gli occhi un paio di volte prima di rendermi conto che a parlare era stato.. un topo.

"Ugh!" Sobbalzai non appena me ne resi conto.

Un topo parlante?!

"Non è carino reagire in questo modo" Mi apostrofò l'essere grigio che mi osservava con due grandi e luminosi occhi neri sormontati da un paio di occhiali. Gli occhiali rendevano gli occhi più grandi di quanto già non fossero.

"Ha ragione.. mi dispiace" Mi sforzai di dire per poi avvicinarmi con sospetto al bancone.

Chi era quel tizio?

"Ha bisogno di qualcosa?" Mi chiese sistemandosi gli occhiali con una delle corte zampette.

Mi limitai a fissarlo per diversi secondi: una parte di me avrebbe voluto allungare una mano e intrappolarlo ma nonostante questo mi schiarii la voce e trovai la forza di sembrare quanto più normale possibile.

"Ho trovato questo" Dissi per poi mostrargli il biglietto che probabilmente lui stesso aveva fatto cadere dal cielo.

Il topo si sporse per vedere cosa gli stessi mostrando e fece un cenno con la testa fingendosi sorpreso.

"E' vero? Lei risolve davvero i problemi?" Mi ritrovai a chiedere sforzandomi di non aggiungere che piuttosto li creava.

"Certo! Non c'è problema che io non possa risolvere!" Esclamò il topo con tono soddisfatto.

"Sono felice di sentirglielo dire" Dissi per poi accennare un finto sorriso prima di mettere via il pezzo di carta.

Le mani da sotto il bancone avevano iniziando a diventare man a mano sempre più fredde. Potevo chiaramente percepire dei piccoli cristalli di ghiaccio iniziare a formarsi.

"Qual è il tuo problema, ragazzo?" Mi chiese entusiasta, chiaramente contento di poterci guadagnare qualcosa.

"Il problema in realtà non è mio. Riguarda un'altra persona" Mi sforzai di dire.

"Capisco, sono sicuro che saprò fare qualcosa per aiutarti! Però ti avverto, tutto ha un prezzo ed i miei servigi solitamente non costano poco" Disse il topo con voce acuta e sottile.

Di fronte alle sue parole un fremito di rabbia mi percorse la spina dorsale. Aveva chiaramente sentito quello che avevo detto ad Annabeth, della disperazione che avevo ostentato fuori dal Mystery Dungeon, e tentava di approfittarne. Con quante persone aveva fatto così? Lo aveva fatto anche con Juvia?

"Ne sono convinto" Mi limitai a dire sotto lo sguardo confuso del roditore.

Non fece tuttavia in tempo ad aggiungere altro che io già avevo ripreso a parlare.

"E' una persona a cui tengo molto ad avere un problema. Sa qual è questo problema?" Mi ritrovai a chiedere ironico con un falso sorriso per poi appoggiarmi di più al bancone di legno sopra il quale Ryuk continuava a fissarmi, ora confuso.

"Non ricorda più nulla di me" Mi limitai a dire.

Il sorriso di poco prima sparì e, insieme a questo, anche lo sguardo del topo a pochi centimetri da me cambiò.

"Sono sicuro che sa di chi parlo: una ragazza dai capelli azzurri, parla di sé in terza persona e si chiama Juvia. E' venuta qui da lei qualche giorno fa. Ricorda? Non è una persona della quale ci si dimentica" Mi ritrovai a dire senza più finalmente preoccuparmi di nascondere il risentimento e la rabbia nella mia voce.

"Non so di cosa.." Iniziò Ryuk senza che io tuttavia lo lasciassi finire.

"Sa benissimo di cosa parlo e ora mi dirà come spezzare l'incantesimo!" Gridai per poi alzare una mano, che fino a quel momento era rimasta sotto al bancone, in direzione del topo.

Dovevo intrappolarlo e farmi dire tutto quello che sapeva.

Pensai di esserci riuscito quando mi resi conto che dove fino a qualche secondo prima stava Ryuk ora non c'era altro se non un cumulo di ghiaccio.

"Dove sei?!" Urlai per poi voltarmi e notare che del topo non c'era più traccia, al suo posto c'era un gufo che volteggiava sopra la mia testa.

"Sei un mago del Take Over!" Realizzai stupito per poi cercare di colpirlo con una palla di ghiaccio che non fece altro se non scontrarsi con un vaso di fiori posto sopra una delle numerose mensole. L'acqua si riversò sul pavimento del negozio.

"Non so chi sia questa Juvia!" Esclamò di nuovo il gufo che per sfuggire ad un altro attacco si era tramutato in un serpente.

Stava strisciando verso la porta ma io non persi tempo e gli sbarrai la strada.

"Ice Make: Wall!" Gridai per poi correre nella sua direzione e bloccargli la coda con un piede.

"Che c'è? Anche tu hai qualche vuoto di memoria? E' per questo che crei problemi agli abitanti di Magnolia?!" Lo incalzai mentre si divincolava sotto il mio piede.

Ryuk continuava a muoversi nel tentativo di liberarsi.

Ad un certo punto non si mosse più e, senza che ebbi modo di reagire, al suo posto comparve un uomo sulla quarantina con i capelli neri e un paio di grandi occhiali tondi. Mi diede un calcio sullo stinco con la gamba libera e mi ritrovai a terra.

"Sai che c'è? Ho mentito! So chi è Juvia e so anche chi sei tu" Disse l'uomo che a quel punto si era rimesso in piedi e mi guardava dall'alto.

"Sei Gray" Disse ad un certo punto, serio e padrone della situazione, lasciandomi totalmente senza parole.

Ero di nuovo in piedi e pronto a lanciarmi nuovamente su di lui ma quell'affermazione mi raggelò sul posto.

"E tu come fai a saperlo?" Mi ritrovai a chiedere, gli occhi sgranati.

Nel frattempo il mio petto si alzava e si abbassava animato dall'unico desiderio di mettere le mani su quell'impostore.

"Come lo so? Me lo ha detto Juvia! Sai, il problema che voleva tanto risolvere eri tu" Sputò sprezzante il mago.

A quel punto sentii la testa girare e per un lungo attimo mi sembrò che l'aria faticasse a raggiungere i polmoni.

Ero io il problema di Juvia?

"Stai zitto" Mi limitai a dire. Non ero sicuro di aver parlato o forse lo avevo fatto ma la voce era troppo bassa per poter davvero distinguere le parole.

"Non parlare a nome di Juvia come se la conoscessi. In questo momento diresti qualunque cosa" Mi sforzai di ripetere a voce più alta forse per convincere anche me stesso.

"Dire qualunque cosa? Forse, sono un criminale dopo tutto ma almeno io non sono un vigliacco che non ha nemmeno il coraggio di dire ad una ragazza che ne ama un'altra" Disse accusatorio con un dito puntato nella mia direzione.

Le sue parole erano state talmente veloci che non ero nemmeno sicuro di aver capito bene.

Amare un'altra ragazza? Di che stava parlando?

Non riuscii ad aprir bocca e chiedere a Ryuk a cosa diavolo si stesse riferendo che il mago fu più rapido di me ed iniziò ad inondarmi di parole.

"Sai Gray, quella ragazza farebbe di tutto per te. Non le importava nulla di sé stessa, voleva solo che tu fossi felice. Per questo non mi sento in colpa di averle fatto perdere i ricordi. Ho fatto una cosa buona e, se tieni a lei come dici, credo che dovresti ringraziarmi!" Si ritrovò a dire soddisfatto dandosi un buffetto sulla spalla complimentandosi con sé stesso.

A quel punto non ci vidi più e mi lanciai su di lui.

Ryuk tuttavia approfittò della mia irruenza e dell'effetto che le sue parole avevano avuto su di me per scansare il mio gancio destro.

"Come si spezza l'incantesimo?!" Gli urlai contro cercando di scacciare la sua voce dalla mia testa.

"Spezzare? E' per questo che sei qui?" Ripeté a quel punto il mago che in quel momento si trovava di fronte a me.

Ryuk iniziò a ridere.

Per un attimo mi parve che il tempo si fosse fermato e nelle mie orecchie c'era solo il suono di quella risata.

"L'incantesimo non si può spezzare" Aggiunse Ryuk con un sorriso, compiaciuto.

Rimasi a fissarlo per diversi secondi senza fare nulla, le braccia lungo i fianchi. Il ghiaccio scomparve e con quello anche tutte le mie speranze iniziarono a svanire.

Feci per dire qualcosa ma non ci riuscii.

"Con permesso!" Sentii esclamare ad un certo punto dal mago di fronte a me che, approfittando della mia reazione, si era portato a pochi centimetri dal mio volto.

"Ora dormi" Disse per poi soffiare sul mio viso della polvere viola che teneva sul palmo della mano destra.

Feci per spingerlo via ma la testa girava troppo ed inciampai sui miei stessi passi.

Gli occhi pian piano avevano iniziato a chiudersi, le gambe a cedere e l'unica cosa distinguibile dal resto era l'immagine del volto di Juvia che prendeva forma nella mia mente.

"Gray Sama!"

Da lì in poi tutto si tinse di nero.

-

Juvia's POV

Da quando Gray Sama mi aveva riaccompagnata al Fairy Hills non avevo fatto alto che pensare a tutto quello che era successo in quella giornata, a tutto quello che ci eravamo detti.

"Se non spezziamo l'incantesimo entro domani pomeriggio.. l'effetto sarà permanente. Non riavrai più i tuoi ricordi"

Erano quelle le parole che si ripetevano nella mia testa.

Al solo pensiero di non poter più sperare di recuperare la parte della mia vita che riguardava il dolce Gray mi sentivo sprofondare.

Eppure, mi dissi, nonostante la sensazione di vuoto che continuavo a provare da quando lo avevo saputo, accanto alla tristezza c'era anche della gioia.

"Resterò per sempre al tuo fianco"

Erano parole di Gray Sama.

Quando ci ripensavo il mio cuore iniziava a battere più forte.

"Gray Sama rimarrà con Juvia.." Mi ritrovai a ripetere a voce alta rivolta al pupazzetto del dolce Gray che mi guardava dalla poltrona a fianco del mio letto.

"Gray Sama non lascerà Juvia.." Sussurrai, incredula.

Nonostante il fardello che il giorno dopo avrebbe potuto definitivamente abbattersi su di me quell'unica certezza mi faceva stare meglio.

"Gray Sama e Juvia staranno insieme per sempre!" Dissi mentre afferravo il pupazzetto del dolce Gray e lo stringevo al petto.

"Il dolce Gray e Juvia compreranno una casa insieme, poi si sposeranno e avranno tanti bambini uguali al dolce Gray!" Esclamai felice pensando a quel futuro che, sebbene sembrasse ancora irraggiungibile e distante, mi faceva bene al cuore.

Il dolce Gray aveva detto di avermi lasciata sola diverse volte nel passato che non ricordavo ed io credevo alle sue parole. Sapevo che lo aveva fatto.

Eppure quando il dolce Gray mi aveva promesso che non se ne sarebbe più andato io gli avevo creduto. Non sapevo perché ma ero certa che quella fosse la verità.

Mi fidavo di Gray Sama.

Ero felice che sarebbe rimasto al mio fianco ma allo stesso tempo, mi ritrovai a pensare, ero incredibilmente triste.

Osservai il pupazzo ancora fra le mie braccia e mi ritrovai a chiedermi se anche il dolce Gray avrebbe sempre avuto il sorriso sul volto in quell'ipotetico futuro.

Sarebbe stato felice al mio fianco?

Era quella la mia più grande preoccupazione.

Sarebbe stato felice sapendo che io non ricordavo nulla dei primi anni che avevamo passato insieme?

Non avere una risposta era insopportabile.

Mi alzai di scatto dal letto lasciando che il cuscino cadesse scompostamente a terra.

"Juvia deve fare qualcosa!" Esclamai affrettandomi a raggiungere la porta.

Quando posai la mano sulla maniglia mi voltai verso il pupazzo del dolce Gray che avevo lasciato sul mio letto.

"Juvia deve riavere i suoi ricordi, non solo per lei ma soprattutto per Gray Sama! Juvia deve renderlo felice!" Affermai convinta per poi voltarmi e lasciarmi il Fairy Hills alle spalle.

-

Raggiunsi Fairy Tail poco dopo.

Non appena spalancai l'ampio portone tutti i membri della Gilda presenti si voltarono vero di me a bocca aperta.

"Juvia?!" Esclamò Gajeel che non appena mi vide si precipitò nella mi direzione.

"Stai bene? Dov'è il ghiacciolo?" Chiese per poi lanciare un'occhiata alle mie spalle.

"Gray Sama non è con Juvia, è partito all'incirca un'ora fa. E' alla ricerca di un modo per curare l'amnesia di Juvia" Spiegai per poi puntare lo sguardo oltre Gajeel in direzione di Lucy e Levy che mi fissavano con gli occhi sgranati da un tavolo dell'ampio salone.

Feci un passo nella loro direzione.

"Juvia sa tutto, sa che se non troveremo una soluzione entro domani perderà definitivamente i suoi ricordi" Mi limitai a dire forzando un sorriso, intenerita dall' espressione spaesata dipinta sul volto delle mie compagne.

"Juvia è grata che voi tutti stiate lavorando così duramente per aiutarla a recuperare i suoi ricordi. Non potrà mai ringraziarvi abbastanza per quello che state facendo per lei!" Dissi a voce alta guardandomi attorno in modo che tutti potessero sentirmi.

"Gray Sama è partito alla ricerca di una soluzione che Juvia spera tanto troverà ma Juvia non riesce proprio a starsene a casa senza fare nulla. Juvia vuole che il dolce Gray sia felice e.. Juvia non è sicura che Gray Sama lo sarà davvero se lei non potrà più ricordarsi tutto ciò che hanno condiviso insieme" Mi ritrovai a dire per poi bloccarmi giunta alla fine.

Lanciai un'occhiata in direzione di Lucy e notai che aveva gli occhi lucidi.

"Juvia vuole ricordare perciò, anche se Juvia non ha idea di come fare, permettetemi di darvi una mano a fare in modo che lei riottenga i suoi ricordi! Juvia sa che probabilmente sarà d'intralcio ma non può starsene con le mani in mano!" Esclamai per poi non sentire più niente.

Silenzio.

A Fairy Tail non volò più una mosca.

A rompere quell'atmosfera surreale fu una mano che si posò sulla mia spalla.

Era Gajeel.

"Prendi uno di quei libri e siediti, la notte è giovane!"

Ad un certo punto si voltò per rivolgersi a qualcuno che aveva appena aperto l'ampio portone della Gilda nel tentativo di uscire.

"Voi dove credete di andare?! Volete forse finire in prigione?!"

-

Gray's POV

"Svegliati insomma!" Sentii gridare poco distante.

Percepivo le mani di qualcuno su di me, cercavano di scuotermi ma io mi sentivo ancora come se fossi da tutt'altra parte.

Era tutto incredibilmente lontano e ovattato.

Riuscii a risvegliarmi solo quando sentii arrivare un forte getto d'acqua in pieno viso.

Mi tirai su a sedere di scatto per poi spalancare gli occhi di colpo.

Il gesto brusco rovesciò qualcosa al mio fianco che ricadde sulla mia testa per poi finire sul pavimento. Mi voltai in direzione del rumore e notai che alla mia destra, vicino ad una pozza d'acqua, c'era Hydra.

"Hydra?! Che ci fai qui?!" Mi ritrovai a gridare non riuscendo a fare a meno di osservare la Ninfa dell'Acqua che mi guardava a sua volta, apparentemente arrabbiata.

"Mi sono evocata da sola usando questa pozza d'acqua! Non sei stufo di dormire?! Quando è che mi porterai da una maga degli Spiriti Stellari? La mia Chiave è nelle tue tasche da ben due giorni ormai!" Si ritrovò a dire Hydra che continuò a rimproverarmi a braccia conserte.

Effettivamente, mi ritrovai a pensare, in quei giorni avevo sempre portato la Chiave di Hydra con me, tuttavia..

Ad un certo punto afferrai il significato delle sue parole.

Dormire?

"Come dormire?!" Esclamai per poi guardarmi attorno spaesato.

Mi trovavo ancora nel negozio di Ryuk ma di lui non c'era più alcuna traccia. Diedi un'occhiata veloce all'unica finestra dell'abitacolo e mi resi conto che la luce era alta nel cielo.

Mi tirai subito in piedi.

"Aspetta.. quanto tempo è passato?! Da quanto sono qui?!" Mi ritrovai a chiedere rivolgendomi ad Hydra che in quel momento si limitava a guardarmi confusa.

"Sei stato qui per tutta la notte" Si limitò a spiegare con un'alzata di spalle.

Tutta la notte?!

Lanciai un'occhiata all'orologio appeso alla parete e notai che segnava le 16.20 circa.

"No no no no.." Mi ritrovai a dire per poi iniziare a camminare avanti e indietro di fronte allo sguardo incredulo dello Spirito Stellare.

"Mago del ghiaccio che cosa ti prende?" Mi chiese apparentemente preoccupata.

Io tuttavia mi ero già scaraventato addosso alla porta e avevo iniziato a correre.

-

Spalancai l'ampio portone di Fairy Tail con tutta la forza che avevo in corpo.

Quando lo feci, ancora ansimante a causa della corsa, mi ritrovai di fronte l'intera Gilda.

Erano tutti raggruppati attorno ad uno degli innumerevoli tavoli dell'ampio salone. Non appena sentirono il rumore della porta che si apriva si voltarono verso di me.

Quando lo fecero vidi lo sguardo di Natsu, quello di Elsa, quello di Lucy e Levy, quello di Gajeel e poi quello di tutti gli altri. Li passai in rassegna uno ad uno.

Per un secondo interminabile mi sentii come se non fossi veramente lì.

Il gruppo si aprì per lasciare spazio ad una massa di capelli azzurri che nel frattempo si era alzata e stava venendo verso di me.

"Juvia.." Sussurrai.

Lei sorrise per poi fare qualche altro passo nella mia direzione.

"Il tempo è scaduto?" Mi ritrovai a chiedere guardandomi attorno alla ricerca di una risposta.

"No Gray Sama, non è ancora scaduto" Disse la ragazza per poi indicare con un cenno del capo Horologium, lo Spirito Stellare di Lucy. Il pendolo scandiva il tempo, ogni rintocco faceva male al cuore.

"Tre minuti al termine!" Esclamò lo Spirito Celeste.

Il sollievo dell'essere arrivato in tempo durò solo per qualche secondo.

Gli occhi blu di Juvia nel frattempo mi fissavano amorevoli.

"Io.." Iniziai per poi bloccarmi di nuovo.

"N-Non so come spezzare l'incantesimo" Mi ritrovai a dire in un sussurro sentendo il mio cuore spezzarsi nell'ammettere quella verità.

Non c'ero riuscito.

Avevo deluso di nuovo Juvia. Non ero riuscito ad aiutarla.

Alzai lo sguardo che non mi ero accorto di aver abbassato verso di lei e mi resi conto che Juvia non aveva smesso di sorridere nemmeno per un secondo.

"Voi invece? Avete trovato una soluzione?" Mi ritrovai a chiedere, speranzoso.

Forse, mi dissi..

Juvia tuttavia scossa la testa.

Neanche loro avevano trovato niente.

Eppure sorrideva, mi ritrovai a pensare.

Nonostante tutto Juvia stava sorridendo.

Come sempre.

Puntai lo sguardo oltre le sue spalle e cercai nel viso degli altri un segno, qualunque cosa avesse potuto significare che era tutto uno scherzo, che avevano trovato il modo di spezzare l'incantesimo e che quella era solo una bugia.

Nei loro sguardi però trovai solo tristezza e dolore. Distolsi il mio poco dopo per ripuntarlo in quello di Juvia.

Feci un passo indietro.

Sentii le lacrime minacciare di uscire sebbene lottassi con tutto me stesso per trattenerle.

Non poteva essere reale. Scossi la testa.

"Gray Sama va tutto bene" Disse Juvia, dolcemente, come se avesse avuto timore che un tono di voce più alto mi avrebbe fatto del male fisico.

"Perché continui a sorridermi?" Mi ritrovai invece a chiedere io, esasperato.

Juvia nel frattempo aveva allungato una mano nella mia direzione ma la lasciò ricadere subito dopo.

"Come fai, nonostante tutto, a guardarmi e continuare a sorridere?!" Mi ritrovai a ripetere a voce più alta.

Juvia non si ritrasse ma rimase immobile di fronte a me.

"Non è colpa di Gray Sama" Si limitò a rispondere lei.

Fu a quel punto, credo, che crollai definitivamente.

"E invece dovresti iniziare a darmi le colpe che merito! Se quel giorno fossi stato con te non sarebbe successo nulla di tutto questo e tu ricorderesti ancora tutto. Te ne rendi conto?! Per non parlare di tutto quello che ti ho fatto passare!" Mi ritrovai a gridare aggrappandomi alla sua maglietta.

Il senso di colpa minacciava di trascinarmi a fondo.

"Il mago mi è sfuggito! Non sono riuscito a trovare una soluzione!" Gridai, esasperato.

Gli occhi di Juvia nel frattempo si limitavano a fissarmi, sconvolti.

Solo dopo qualche secondo trovò la forza per rispondermi.

La sincerità delle sue parole mi colpì come uno schiaffo in pieno viso.

"Juvia sa che Gray Sama ha fatto tutto quello che ha potuto. Anche se non ricorda tutto del loro rapporto Juvia sa che il dolce Gray tiene a lei" Disse non smettendo di sorridere nemmeno per un attimo.

Eppure, notai, Juvia aveva gli occhi lucidi.

Perché se era così triste non cedeva alle lacrime?

Perché?

"Tenere a te?" Mi ritrovai a ripetere ad un certo punto.

Di fronte alle mie parole per la prima volta vidi Juvia sussultare. La sua espressione per mezzo secondo cambiò e lasciò intuire quanto in realtà fosse spezzata.

"Non hai avuto una risposta da parte mia. Dopo la Guerra di Magnolia me ne sono andato, sono stato via un anno e poi sono tornato e tu non mi hai mai chiesto nulla. Non sai cosa provo per te. Non hai mai preteso niente da me" Dissi in un sussurro non riuscendo a distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dal suo.

"Forse avresti dovuto o comunque dovresti farlo" Aggiunsi.

Feci un passo nella sua direzione.

Juvia fece per parlare ma le parole le morirono sul nascere.

"Forse dovresti perché così avrei occasione di dirti che non tengo a te, Juvia" Mi ritrovai a dire per poi posare una mano sulla sua guancia.

Era bagnata, mi resi conto.

Anche Juvia si era finalmente abbandonata alle lacrime.

"Sono innamorato di te, è una cosa ben diversa" Mi ritrovai a dire mentre una lacrima scorreva anche lungo la mia guancia.

Juvia sgranò gli occhi e per un attimo fui abbagliato da quel blu così intenso. Lasciai per la prima volta che tutti quei colori mi investissero senza opporre resistenza.

Venni sopraffatto dall'indaco, dal turchino, dal celeste e dal zaffiro che avevo notato per la prima volta al Villaggio della Pioggia. Erano così familiari e confortanti.

"Gray Sama.." Sussurrò Juvia, ancora immobile di fronte a me.

I suoi occhi brillavano.

Mi limitai a fissarla per un tempo che parve infinito: i capelli azzurri erano spettinati, i vestiti erano quelli del giorno prima, il suo viso era stanco ed i suoi occhi in quel momento nascondevano allo stesso tempo una profonda felicità ed un'immensa tristezza.

Era bella. Lo era sempre stata.

Per un attimo mi sentii come se mi fossi tolto un peso dal petto ma quella sensazione non durò a lungo.

"Il tempo scade fra 3.." Sentii ad un certo punto.

Mi voltai verso Horologium.

Sentii il mio cuore sprofondare di nuovo.

Tornai rapidamente a guardare Juvia ma lei ancora non aveva smesso di fissarmi, a bocca aperta.

"2.."

"Cosa ha detto.. il dolce Gray?" Mi chiese ad un certo punto.

Mi guardava sognante, probabilmente non aveva sentito nulla di quello che le stava succedendo attorno.

Anche in un momento simile, mi ritrovai a pensare, era totalmente concentrata su di me.

Sorrisi mentre un'altra lacrima si faceva strada sul mio viso.

Dove avrei mai potuto trovare un'altra persona come lei?

"Non ti lascerò più, te lo prometto" Mi ritrovai a dire per poi stringerla contro il mio petto.

"1.."

Anche Juvia si aggrappò a me.

Chiusi gli occhi. Percepivo chiaramente il suono dei nostri cuori che battevano all'unisono.

Per un attimo non riuscii a sentire altro.

"Tempo scaduto!" Gridò qualcuno ad un certo punto, probabilmente Horologium.

Era finita sul serio, mi ritrovai a pensare.

Juvia non avrebbe mai ricordato nulla del nostro passato.

Non avrebbe mai ricordato di tutti i piccoli gesti e di quelle attenzioni che mi avevano fatto realizzare di essere innamorato di lei.

L'unico a poterne avere memoria ero io.

Di fronte quella verità mi sentii improvvisamente vuoto.

***

Ciao a tutti!

Come state? Spero tutto bene!

Che dire? E' passato più tempo del solito dall'ultima volta in cui ho aggiornato e di questo mi scuso tantissimo! E' stato un capitolo abbastanza complesso da scrivere, non lo nascondo! Siamo agli atti finali perciò volevo che ogni dettagli fosse al posto giusto nel momento giusto per questo mi sono presa più tempo per rileggere più e più volte ogni singola parte! Non nascondo poi di aver avuto meno tempo in generale da dedicare alla scrittura e di questo ne ho sofferto molto.. spero però che nonostante l'attesa ne sia valsa la pena! Io mi sono divertita molto nello scrivere le varie parti che compongono il capitolo😍

Il capitolo è abbastanza lungo, succedono molte cose!

Una in particolare credo fosse molto attesa.. FINALMENTE IL NOSTRO GRAY SAMA HA AMMESSO I SUOI SENTIMENTI! Che ne pensate? Vi è piaciuto il modo in cui lo ha fatto? ❤ Vi giuro, nonostante lo abbia scritto io mi sono commossa per la nostra Juvia!😂❤

Tuttavia il bel momento viene presto turbato da un'altra tragica realtà.. il tempo è scaduto! 

Che succederà ora? 

Ci sarebbero tante cose da commentare insieme tuttavia vorrei lasciare a voi la parola, sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate! Vi sono piaciuti il nostro Gray e la nostra Juvia in questo capitolo? Vi aspettavate quello che è successo?

Spero abbiate voglia di lasciare un parere a cui non mancherò di rispondere! Amo interagire con voi!😍

Detto questo prima di salutarvi ci tenevo ad informarvi che, come avevo già anticipato, la storia è ormai giunta alle sue fasi finali! Credo che questo sia il penultimo capitolo😭❤ Dico credo perché non so ancora come dividere il prossimo capitolo, se farne uno unico o smezzarlo. Ci penserò nei prossimi giorni ma dato che sono ancora incerta preferisco avvertirvi che FORSE il prossimo sarà l'ultimo capitolo di "Ice Make: Love"! Piango già al solo pensiero.. Per il momento cerco di non pensarci!

A questo punto come al solito ho fatto uno spazio autrice troppo lungo, mi scuso di questo e.. che dire? Grazie mille per continuare a seguire la storia, spero avremo modo di commentare insieme il capitolo!❤

A presto!😘

 

 

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