Kodocha, l'amore ha l'immagine di una borsa.

di Ela Pink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione. ***
Capitolo 2: *** Lo scontro e nuove amicizie. ***
Capitolo 3: *** Un nuovo amico. ***
Capitolo 4: *** Non è come sembra. ***
Capitolo 5: *** Sana, ora che si fa? ***
Capitolo 6: *** Nuovi problemi per Sana. ***
Capitolo 7: *** Rossana sarà la mia rovina o la mia salvezza? ***
Capitolo 8: *** Rossana sarà la mia rovina o la mia salvezza? Pt.2 ***
Capitolo 9: *** La verità. ***
Capitolo 10: *** Un nuovo professore. ***
Capitolo 11: *** Pigiama Party. ***
Capitolo 12: *** La battaglia dei demoni. ***
Capitolo 13: *** Nuove emozioni per Sana. ***
Capitolo 14: *** Hokkaido, primo giorno. ***



Capitolo 1
*** Introduzione. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 

Penso conosciate tutti la leggenda del filo rosso, quella dell’anima gemella; questa leggenda narra che ogni persona viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che unisce due anime gemelle. Dicono che questo filo rosso sia invisibile, lunghissimo e indistruttibile; però essendo molto lungo tende ad aggrovigliarsi, creando intrecci e nodi che portano difficoltà alle due anime fino al momento di congiungersi.
Fino all’anno scorso avrei riso davanti un discorso del genere, ma adesso sono proprio io a dire che i nodi del mio filo rosso si sono ufficialmente sciolti il 6 Marzo 2017.
Anche se il nostro destino è già scritto, ricordate che ognuno di noi può cambiarlo.

 
Un anno prima.
 
“..tre..due..uno..“ trattenni il respiro qualche secondo, chiusi gli occhi e “Saaana, sei proonta?“ urlò una voce a me conosciuta aprendo la porta della mia stanza e facendomi urlare a mia volta.
“Robby ma che ti salta in mente eh?! Ormai sono una signorina, dovresti imparare a bussare!“ imposi al mio manager a braccia conserte.
Lui, che aveva ancora la mano appoggiata alla maniglia della porta, allungò il collo verso di me, alzò gli occhiali da sole di poco con l'indice e il pollice e cominciò a sghignazzare piegandosi in due.
“Lo trovi divertente? Vieni qua Robby carissimo, così finalmente smetti di ridere così sguaiatamente!“ gli dissi irritata, spingendolo di spalle verso la scrivania dove, in quel momento, era esposta la mia ceretta.
“Uhm..magari la prossima volta, adesso siamo in ritardo!“ rispose lui dimenandosi dalla presa e ritornando dov'era un secondo prima.
Controllai il mio orologio da polso e notai che effetivamente, o meglio dire sfortunamente, era vero.
“Cavoli, sono già le nove meno un quarto!“
Passai della crima postceretta sul viso, presi la cartella e scesi a passo veloce al piano di sotto.
“Dove credi di andare signorina?“ chiese mia madre fermandosi con la sua macchinina davanti la porta di casa Smith.
“Mamma sono in ritardo il primo giorno di scuola, posso anche saltare la colazione per un giorno!“
“Tesoro voglio ricordati che prima del tuo debutto nello spettacolo, arrivavi tutti i giorni a scuola alle nove. Quindi adesso fila in sala da pranzo e fai colazione!“ alla sua risposta alzai gli occhi al cielo rassegnata e andai a sedermi a tavola.
Dannate ossessioni di mia madre.
“Okay Robby, adesso è ora di andare! Ciao mamma, ciao Patricia, ci vediamo dopo!“ mi diedi un'ultima controllata davanti lo specchio dell'ingresso, indossai le scarpe e corsi in macchina.
E' arrivato il momento di presentarmi: il mio nome è Rossana, per gli amici Sana, ho 16 anni, abito a Tokyo e sono un'attrice; ho i capelli ramati e lisci, gli occhi color cioccolato e altezza nella media. Sono un'Idol già da molti anni, tre anni fa mi proposero di lavorare all'estero e accettai l'offerta pensando fosse un'occassione più unica che rara; dopo un pò cominciai a sentire nostalgia di casa, avevo bisogno di tornare, quindi adesso eccomi qui, di nuovo nella mia città natale a continuare la vita che avevo lasciato prima di andarmene.
Io abito con mia madre Catherine Smith, che fa la scrittrice, la mia governante Patricia e il manager Robby.
Come avete potuto notare oggi è il mio primo giorno di scuola all'istituto Jinbo, per fortuna la scuola è cominciata solo un mese fa*, almeno non dovrò recuperare tanti argomenti.
“Robby, vorrei farti notare che stai andando a stento a 10 km/h e sono quasi le nove. Sai chi altro va quasi alla tua stessa velocità?“ chiesi inquieta marcando la parola velocità, non gli diedi tempo per rispondere che terminai la frase per lui guardandolo torva “Il bradipo“.
“Ci siamo svegliate di cattivo umore oggi eh“ disse accelerando di poco e voltandosi verso di me.
“Mmpf..semaforo rosso..“
“COSA?“ ulrò il mio conducente tornando a fissare di fronte a sé  frenando di colpo, facendomi sbattere la testa nel finestrino.
“Intendevo dire un altro tipo di semaforo rosso..“ risposi ringhiando.
“Eew Sana! Adesso si spiega tutto!“
“Eccoci quì! Buon primo giorno di scuola! Ah, mi raccomando per qualunque cosa usa il cercapersone. Ci vediamo quì fuori alle tre e mezza.“
“Va bene Robby, grazie. Scusa per prima ma sono anche un pò agitata, sai.. nuova scuola, amici nuovi!“ dissi scoccandoli un bacio sulla guancia, poi scesi dalla macchina e superai il cancello dell'istituto. Tolsi le scarpe, indossai le pantofole scolastiche e andai a cercare la mia nuova classe: 2 - H.
Ero ferma dietro la porta già da un minuto pieno, ero irrequieta. Purtroppo nonostante fossi un'attrice non riuscivo a non essere nervosa in certe situazioni; insomma stavo ricominciando la scuola dopo tre anni e la situazione mi spaventava.
Mi feci coraggio, bussai e spalancai la porta, quello che vidi però non era quello che mi aspettavo: i banchi appoggiati ai muri laterali, la professoressa che piangeva disperata con le mani ai capelli, la lavagna piena di offese e gli alunni si urlavano contro, in particolare femmine contro maschi; solo uno era indifferente a tutto quel trabusto: un ragazzo in fondo alla classe seduto su una bassa libreria che ascoltava la musica con le auricolari.
Non appena misi piede in classe calò il silenzio qualche secondo e si voltarono tutti a guardarmi.
Ma che diamine sta succedendo?


*la scuola in Giappone comincia ad Aprile.

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Capitolo 2
*** Lo scontro e nuove amicizie. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Ciao a tutti yujin!
 Non mi sono presentata nell'introduzione, beh si può sempre rimediare!
Io sono Michela, ho 20 anni e abito in Sicilia.
Sono un'amante del Sol Levante e soprattutto degli anime e manga.
Ho scritto tante ff su Sana ed Heric ma mai pubblicate oppure volevo pubblicarle ma non lo facevo per paura di avere il blocco dello scrittore, adesso sto cercando di impegnarmi quindi spero di non deludere né voi né me.
Questo è un nuovo mondo di Kodocha, riparte da zero, hanno 16 anni e non si sono mai incontrari prima d'ora (o almeno non fisicamente - non spoilero tranquilli u.u - ).
La storia è incentrata sul loro amore, ma sono presenti altri valori che dovrete scoprire voi leggendo e col tempo.
Adesso basta chiacchere e vi lascio alla lettura!
La vostra, Ela.
 

Pov. Rossana.
“Ciao, sei nuova?“
“Ma io so chi sei!“
“Anch'io, sei Rossana, l'attrice!“
In men che non si dica mi trovai circondata da tutte le ragazze della classe che ridevano e urlavano.
Cominciamo bene, anzo no, benissimo.
Notai che il gruppo maschile si riunì intorno al ragazzo che fino a due secondi prima sembrava essere indisparte e quest'ultimo posò gli occhi su di me, squadrandomi da cima a fondo.
Che nervi.
“Ciao ragazze, è un piacere conoscervi! Sarà meglio fare le presentazioni una volta sedute però!“ mi rivolsi con un sorriso.
“La vedo difficile, stavamo litigando appunto per questo“
L'insegnante, che nel frattempo aveva terminato di piangere, si avvicinò a noi.
“Tu devi essere la nuova arrivata, benvenuta tesoro!“
Era di bell'aspetto e sembrava anche di animo gentile.
“Ehy rossa, fossi in te cambierei classe!“ disse una voce maschile ridendo.
“Chiudi il becco George! Non dargli retta, sono solo dei bulli rozzi e maleducati!“ rispose una ragazzina dai capelli castano scuro sorridendomi.
 “Hai detto bulli?“ chiesi e lei annuì col capo.
Ora ho capito! Allora quello laggiù in fondo deve essere il capogruppo! Tutto questo è a causa sua quindi. Eh no carissimo, non mi rovinerai l'anno scolastico! 
Andai incontro uno dei tanti banchi sparpagliati e lo trascinai fino al centro dell'aula sedendomi, sotto lo sguardo di tutti.
“Che aspettate? Prendetene anche voi uno, almeno iniziamo la lezione, no?“
Le ragazze lanciarono uno sguardo assassino agli altri in fondo, poi andarono a sedersi nei propri posti.
Improvvisamente mi ritrovai piena e zuppa di acqua, dalla testa ai piedi.
“Prendilo come un regalo di benvenuto!“ disse una voce roca e ferma, facendo ridere il resto del suo gruppo.
Lurido bastardo.
“Bravissimo Heric, dammi il cinque!“
Mi alzai dal banco furiosa e andai incontro a quell'arrogante coi pugni chiusi.
Pian piano che mi avvicinavo però non potei fare a meno di notare che la bellezza non gli mancava: aveva i capelli biondi con qualche ciuffo che ricadeva davanti agli occhi, labbra carnose e gli occhi..color ambra; mi soffermai qualche secondo ad osservalo nei suoi occhi cupi e freddi, mi terrorizzavano ma allo stesso tempo mi ipnotizzavano. I miei occhi esplorarono il suo corpo da fuori, aveva la divisa scolastica ma era evidente che era messo piuttosto bene.
When you feel my heat,
look into my eyes.
It's where my demons hide,
don't get too close,
it's dark inside
.

Riprediti prima che-
“Ti piace quello che vedi eh“ disse lui con un ghigno, facendomi leggermente arrossire.
Ecco, lo sapevo.
“Beh, si vede, sei tutta bagnata!“ continuò, facendo scoppiare a ridere i suoi scagnozzi.
Ooouch!
“Ahia! Ma sei matta?!“ mi urlò contro il biondino, toccandosi il punto dolente.
“Volevo ricambiare il regalo di benvenuto..il mio piko chiede se vi rincontrerete molto presto e credo proprio di si!“ risposi fiera di me ridendo di scherno, poi tornai al mio posto.
“Possiamo procedere con la lezione adesso!“
Nelle tre ore successive facemmo lezione solo noi ragazze e l'insegnante, Heric e i suoi tirapiedi erano messi per conto loro.
E' stata una mancanza di rispetto ma per lo meno avevano smesso di disturbare.
Credevo ci volesse di più per far tacere quello lì. mi ritrovai a pensare, mentre mi voltavo verso il capobullo.
Ero sempre più convinta che fosse proprio un gran bel ragazzo, peccato per la personalità. Quello che mi aveva più catturata in lui erano gli occhi: avevano un'aria tenebrosa ma allo stesso tempo attiravano come il magnete. Per un momento, mentre ero di fronte a lui,  il suo sguardo mi scaturì la pelle d'oca e non mi era mai successo prima d'ora, neanche con i miei due ex fidanzati.
Quando il suo sguardo incontrò il mio, mi voltai immediatamente verso il mio pranzo, imbarazzata.
“Ciao!“ dissero all'unisono delle voci.
Alzai il capo e trovai delle ragazze che mi sorridevano.
“Ciao!“ salutai anch'io sorridendo.
Presero tre sedie e si sedettero accanto a me.
“Io sono Alyssa!“
“Margaret!“
“Funny!“
Erano tre ragazze carine e sembravano anche simpatiche, l'utima però aveva un accento diverso.
“Io sono Rossana ma per gli amici Sana!“
“Sei stata tosta prima!“
“E' vero, Margaret ha ragione, mai nessuno è riuscito a zittire Heric in quel modo!“
“Grazie ragazze..è raro che mi faccia mettere i piedi in testa da qualcuno, è il mio carattere. Tra l'altro non mi è sembrato giusto il loro comportamento nei vostri confronti“
“Noi ormai ci siamo abituate, è dall'inizio della scuola fanno così“ disse Funny.
“Comunque..come mai hai scelto di frequentare questa scuola? Noi sapevamo fossi a New York“ chiese l'altra ragazza.
“Vedi Margaret..prima di partire per gli Stati Uniti frequentavo una scuola normale, mi è sempre piaciuto stare in contatto con i miei simili e non studiare a casa con un insegnante. Quando mi sono trasferita andava tutto bene, poi sono successe delle cose e..“
“..e..“ mi incitarono.
Guarda un pò che curiose. sorrisi senza rendermene conto, eravamo più simili di quanto pensassi.
“Dopo un pò mi mancava la mia mamma, la mia casa, la mia città. Quindi sono tornata!“ risposi abbassando lo sguardo.
“Meglio per noi no? Abbiamo conosciuto una nuova amica!“ disse Funny.
“Certo!“ dissi sorridendo.
Amica..questa parola emana un dolce suono.
“Uhm ragazze, stavo pensando, perché oggi non andiamo a fare compere?“ chiese Alyssa.
“Si!“ rispondemmo all'unisono io e le altre due ragazze.
Nel frattempo qualcuno si stava divertendo a bruciarmi la schiena.
“Sono a casaaa!“
“Ciao figliola, allora com'è andata?“
“Tutto sommato bene“ risposi raggiungendo il soggiorno dove mia madre era con il suo scoiattolino.
“E' successo qualcosa?“
“Ci sono dei bulli in classe mia e oggi mi sono scontrata con uno di loro“
“COME SAREBBE  A DIRE DEI BULLI? PERCHE' NON MI HAI DETTO NULLA?“ urlò Robby impanicato.
Mia madre diede un colpo in testa col piko al mio manager e poi riprese a parlare con me.
“Eh dimmi, come si chiama questo ragazzo?“ chiese mentre tornava al suo posto.
“Si chiama Heric“ risposi mentre prendevo posto accanto a lei.
“Che colore sono i suoi capelli? E il suo colore preferito?“
“Mamma!“ stava usando la macchina della personalità.
“L'ho conosciuto solo qualche ora fa, non so un bel niente di lui. Anzi una cosa la so, è un super arrogante e un pallone gonfiato!“ risposi riempendo d'aria le mie guance.
“Non è carino criticare il libro dalla copertina Sana“ la sua risposta mi spiazzò, che Heric potesse essere un ragazzo opposto di quello che vuole far credere?
E anche se fosse non sono affari che mi riguardano.
“In compenso mi sono fatta delle nuove amiche! Anzi, fra poco dovrei vedermi con loro“ dissi guardando il mio orologio da polso.
“Magari in questi giorni te le presento. Ora vado a cambiarmi!“ continuai a dirle, poi corsi di sopra.
Quel giorno non c'era molto freddo, quindi optai: per dei jeans chiari a zampa di elefante, maglietta a maniche corte rosa antico, sopra il giubbotto di pelle nero e sotto converse alte nere del medesimo colore - che indosso una volta giù -; presi i primi ciuffi davanti dei capelli e li portai indietro in modo da legarli con un fiocco nero e venendo fuori una mezzacoda; misi la mia BB cream, fard molto leggero, mascara allungante e burrocacao.
“Pronta!“ poi presi la mia borsa a tracolla per il cambio della palestra dopo - avevo deciso di ritornare in palestra, però questa volta non per la danza - , il mio cellulare  e scesi giù.
“Ci vediamo stasera!“ dissi, poi uscì di casa e raggiunsi il centro di Tokyo, che da me erano dieci minuti a piedi.
L'appuntamento era alle 16:30 ed erano le 16:45.
Solita ritardataria, uffa.
“Eccomi! Scusate per il ritardo!“
“Sana! Pensavamo non arivassi più!“
“Eh no! Purtroppo essere sempre in ritardo è la mia specialità ma non salto mai un incontro!“ risposi all'esclamazione di Alyssa.
Vedendole fuori scuola potei notare che avevano gusti diversi fra di loro: Alyssa aveva un gonna lunga rosa, maglietta bianca sopra e infine un cappottino beige; Margaret aveva jeans attillati neri, sopra una maglietta verde e giubbotto di pelle nero; Funny aveva una salopette a gonna con sotto gli anfibi.
“Stai benissimo!“ dissero all'unisono.
“La stessa cosa vale per voi! Su, adesso andiamo!“ risposi e le presi a braccetto.
“Aaaah, ci voleva proprio questa giornata!“ disse Funny con il suo accento.
“Uhm, ma tu da dove vieni?“ chiesi mentre masticavo il biscotto gelato.
“Oh, lo hai notato da come parlo, vero?“ io sorrisi e annuì col capo.
“Da Osaka, ho abitato lì per un paio d'anni“
“Uhm, capisco!“
“Questo gelato è così delizioso..non riesco a toglierlo dalla bocca!“
“Hai ragione Margaret! E' proprio buono!“
“Ragazze quando finiamo mi accompagnate nel negozio di gioccatoli qui vicino? Volevo prendere qualcosa per il mio fratellino Dakota che fra pochi giorni compie gli anni“
“Che bello Margaret, hai un fratellino!“ dissi contenta per lei, ne ho sempre desiderato uno.
Poi mi alzai dalla sedia per buttare nel cestino il tovagliolo, poi torn-
Boom, mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ mugugnai massaggiandomi il lato B.
Alzai il volto e vidi di fronte a me una persona con un passamontagna che mi guardava scioccato.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ gli urlai.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo profumo.
Profumo maschile.
Feci per alzarmi ma mi bloccai quando guardai i suoi occhi: ambra.
L'immagine del volto di Heric mi comparve davanti ma cercai di scacciarlo via.
Il ladro si alzò, prese qualcosa da terra e corse via.
Le mie tre nuove amiche, nel frattempo, erano venute incontro a me per aiutarmi.

 

“Bentornata Sana! Che bello rivederti!“ mi salutò il mio istruttore abbracciandomi una volta arrivata in palestra.
“Ciao Derek! Quanto tempo!“ ricambiai.
“Corro a cambiarmi e torno!“
Andai nel mio spogliatoio e aprì la borsa..
“COSA CI FA UN DINOSAURO QUI' DENTRO? DOV'E' FINITA LA MIA ROBA?“


 
“Sono a casa!“ gridai una volta entrata in casa.
Ooouch.
“Non urlare in questo modo signorina!“
“Ops, scusa mamma!“ dissi ridendo.
“Sei in tempo per la cena. Su, vatti a cambiare, ti aspettiamo!“
“Va bene!“ risposi dandole un bacio in guancia.
Cavolo, quel piko fra proprio male!
Corsi in camera e lanciai la borsa sul letto.
“Com'è possibile una cosa del genere?! Lì dentro c'erano tutti i miei documenti e i miei soldi!“ imprecai disperata.
Ho sempre avuto io la borsa con me, chi avre....
Flashback
Boom, mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ mugugnai massaggiandomi il lato B.
Alzai il volto e vidi di fronte a me una persona con un passamontagna che mi guardava scioccato.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ gli urlai.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo profumo.
Profumo maschile.
Feci per alzarmi ma mi bloccai quando guardai i suoi occhi: ambra.
L'immagine del volto di Heric mi comparve davanti ma cercai di scacciarlo via.
Il ladro si alzò, prese qualcosa da terra e corse via.
Fine Flashback.
“NOOOOO!“
Fine Pov. Sana.

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Capitolo 3
*** Un nuovo amico. ***


Kodocha, l'amore ha l'immagine di una borsa.
 
Pov. Sana.
“Buongiorno!“ salutai entrando in classe.
Ieri notte non chiusi occhio, pensavo e ripensavo a quello che successe il pomeriggio precedente, oggi per lo meno riuscì ad arrivare a scuola puntuale.
“Buongiorno Sana! Oh, che hai stamattina? Sembri un pò moscia“
“E hai indovinato Alyssa..ieri mentre ero in palestra mi sono accorta che il ladro ha scambiato la mia borsa con quella sua..“ risposi andandomi a sedere.
“Che cosa? Ma sei proprio sicura?“ urlò la mia amica.
“Uhm, purtroppo si“
“E adesso come farai?“
“Proprio non lo so! Lì dentro c'era il mio portafoglio, il mio documento, la mia carta!“ risposi disperata, appoggiando la fronte sul banco.
“Lo hai detto a tua madre?“ chiese e io negai col capo.
“Sana, guarda chi è arrivato!“ mi sussurrò Alyssa.
Alzai il capo e vidi Heric e i suoi scimmioni entrare in classe.
Non appena il biondo andò a sedersi al suo posto - ovvero sopra la libreria - alzò gli occhi verso di me e prese a fissarmi.
“Vorrei tanto sapere cos'à da guardare..“ dissi irritata.
“Potrebbe farti la stessa domanda!“ rispose ridacchiando.
“Buongiorno ragazze!“ dissero due voci femminili alle nostre spalle.
 “Ciao Funny, Ciao Margaret!“ salutai.
“Abbiamo un'emergenza!“ disse Alyssa.
Raccontai  loro l'accaduto e anche cosa trovai all'interno della borsa del furfante.
“Perché un ladro dovrebbe rubare un dinosauro in un negozio di giocattoli?“ chiese Margaret appoggiando l'indice sul mento.
Funny fece per rispondere ma venne interrotta dall'entrata dell'insegnante.
“Buongiorno ragazzi! Oggi spero siate più tranquilli di ieri..allora, cominciamo la lezione!“
Booom.
“Koff koff koff“
“Professoressa Lisa, sta bene?“ chiesi preoccupata andando verso l'insegnante che era piena di non volevo assolutamente sapere la sostanza.
Quei mascalzoni le avevano giocato un brutto scherzo, tirandole palloncini con dentro qualcosa - che ripeto non volevo sapere la sostanza - tutto addosso.
“Ehy voi! Ma chi credete di essere eh? Siete impazziti per caso?“ urlò a squarciagola Funny.
“Bla bla bla, come sei noiosa..“
“Se non la finisci di insultare ti prendo la faccia e te la infilo nel water George“ continuò Margaret.
“Io ti infilo un'altra cosa invece..“ rispose lui ridendo.
La situazione stava degenerando, dovevo fare qualcosa.
Prima che potessi aprire bocca però, un ragazzino con gli occhiali rotondi e i capelli castani mi anticipò.
“Adesso basta!“ urlò quest'ultimo.
“Heric stai esagerando, finiscila!“
Mi sono persa qualcosa?
Il biondo rispose con uno “tse“ e poi andò a sedersi in un banco.
“Ma..ma..Heric ma che fai? Ti arrendi così facilmente?“ chiese un suo compagno.
“Sedetevi!“ ordinò ringhiando, facendoli spaventare, la scena era quasi comica.
Davvero bastava così poco con quel ragazzo?
Le mie amiche guardavano il tutto con faccia sconvolta, mentre nel volto di Alyssa vidi qualcosa luccicare.
L'insegnante asciugò le lacrime e prese a spiegare, mentre noi studenti prendemmo posto.
Eppure secondo me qualcosa non va.
Durante l'intervallo il ragazzo moro di prima venne a salutare me e le mie amiche.
“Vi chiedo scusa per il comportamento dei miei amici, sono un pò infantili“
“Oh figurati..sei stato grande!“ rispose Alyssa con lo stesso luccichio di prima.
Ma che..
“Così mi metti in imbarazzo..“
“Comunque Heric potrà sembrare un cattivo ragazzo ma in realtà
 ha un animo buono e ti porta rispetto“
“Uhm, avrei qualcosa da dire in merito alle ultime parole“
“Fidati di me, lo conosco benissimo, lui ti stima, diciamo che ti crede una persona alla sua altezza. Fa tanto lo stronzo ma riesco a capire perfettamente quello che prova“
“Uhm, se lo dici tu!“
Eppure non so perché ma quelle parole mi scaturirono delle strane emozioni, ero inspiegabilmente contenta di sentirle.
Mi voltai verso il diretto interessato e lo beccai ad ascoltare la musica; come se avesse capito che lo stessi guardando, alzò il suo sguardo verso di me, facendomi diventare un peperone. Quando osservai i suoi occhi istintivamente passò l'immagine degli occhi del deliquente di ieri.
Che Heric sia..no,no, non.. credo.
“Sana, allora va bene?“ chiese una voce, mi voltai di scatto verso quest'ultima.
“C-come? M-ma si, certo!“ risposi, mentendo.
“Perfetto! Allora ci vediamo oggi pomeriggio a casa tua!“ disse lui sorridendo.
“CHE COSA?“ urlai mentre lui era già tornato al suo posto.
“Come sarebbe a dire a casa mia? E perché?“ chiesi alle mie amiche.
“S-sana, mi accompagni in bagno?“ chiese Alyssa amareggiata.
Ho uno strano presentimento.
“Certo!“ risposi, poi mi alzai e andammo in bagno.
“Allora, che devi dirmi?“ le chiesi.
“Come sapevi che-“
“Non so perché ma quando c'è qualcosa sotto lo capisco sempre, tipo un sesto senso“ le risposi sorridendo.
“Beh, ecco..vedi..è che..“ cominciò il discorso diventando improvvisamente bordeaux e giocando con le dita fra di loro.
“AmepiaceTerence“ disse tutto d'un fiato.
“Come dici? Dillo più lentamente per favore“
“A me piace Terence...“ disse, questa volta coprendosi il volto con le mani.
“E chi è Terence?“ chiesi ingenuamente.
Lei a momenti cadde a terra per la mia risposta.
“E' il ragazzo di prima Sana!“
“Oh..deve averlo detto mentre fissavo Heric“ dissi sensa rendendomi conto delle paro-
“Fissavi Heric?“ chiese sconvolta.
“Uhm, non è come pensi. Ho notato che gli occhi di Heric sono uguali a quello del ladro..ambra. Sono proprio identici..“
“Quindi tu pensi ch-“
“Facciamo così. Tu oggi vieni a casa mia, vi lascerò soli per un pò con la scusa di preparare qualcosa, così nel frattempo tu passi del tempo con lui..però vorrei mi dessi anche una mano a scoprire se Heric c'entra qualcosa con la storia della borsa e con il dinosauro“ le proposi.
Lei allargò la bocca in un sorriso e mi abbracciò stretta.
“Oh che bello! Siamo due complici adesso!“ rispose entusiasta, prendendolo come un “si“, sorrisi anche io.


Appena tornai a casa comunicai la notizia a mia madre che sarebbero venuti due ospiti quel pomeriggio, poi salì in camera mia e indossai qualcosa di comodo.
“Sanaaa, è arrivata la tua amica!“ urlò mia madre dal piano di sotto.
“Arrivoo!“ risposi, poi raggiunsi il piano di sotto.
“Ciao Aly!“ salutai con un sorriso.
“Ciao Sana!“ ricambiò.
“Mamma, lei è Alyssa, una mia compagna di classe. Alyssa, lei è mia madre Catherine“
Notai che la mia amica guardava stranita il capo di mia madre, quindi seguì lo sguardo e vidi il suo scoiattolino giocare nel mulino ad acqua.
Alzai gli occhi al cielo, E' sempre la solita che imbarazzo, poi presi Alyssa per un braccio e la incitai a seguirmi.
“Wow, mi piace la tua camera!“ esclamò entusiasta.
“E' questo il borsone di cui parlavi?“  chiese indicando la scrivania, io annuì col capo.
“E poi questo letto..“ continuò buttandosi letteralmente sopra “..è così morbido. Sei così fortunata!“
La raggiunsi e mi accomodai accanto a lei, sorridendo per la scena appena vista.
“Quando vuoi, puoi dormire da me!“
Dopo aver sentito quelle parole si mise a sedere e prese entrambe le mie mani.
“Dici davvero?“ chiese e io annuì col capo.
“Sai Sana.. ci siamo conosciute solo ieri ma..“
“Ma..?“ la incitai.
Chissà cosa vuole dire.
“..spero potremmo diventare molto amiche un giorno! Giravano delle voci negative nei tuoi confronti in alcuni social network, inizialmente pensavo fossero vere ma quando sei entrata in classe e ti ho vista.. ho visto il tuo sorriso e la tua determinazione.. e mi sono data della stupida perché in realtà sei una persona più unica che rara.. insomma mai nessuno mi ha invitato a dormire a casa sua il giorno dopo averla conosciuta.. tanto meno aiutata in una situazione così.. e invece tu si Sana..“
Vidi del luccichio nei suoi occhi.
Che tenera..
L'abbraciai di scatto.
“Ti confido un segreto..“ le dissi.
“Prima di entrare in classe avevo una paura terribile..paura di non essere accettata, di essere giudicata o usata.. soprattutto a causa di queste voci. Poi ho visto te e le altre venirmi incontro e sinceramente avevo il timore che volevate avvicinarvi a me solo perché sono un Idol; ma quando ero vicino a voi Aly, mi sentivo bene, riuscivo a leggere sincerità e purezza nei vostri volti e atteggiamenti..“
“Sesto senso?“ chiese la mia amica sorridendo, facendo riferimento al discorso in bagno quella mattina.
Io risi e risposi “Esatto!“
“Non abbiamo mai avuto secondi fini Sana..“
“Lo so!“ risposi accarezzandole una mano.
“Piuttosto.. perché Terence si è autoinvitato a casa mia?“
“Uhm, credo tu gli piaccia..“
“COSA?“ chiesi spalancando gli occhi.
“No no no, oggi gli faremo cambiare idea, fidati!“ dissi.
“Ma lui non ti piace? E' cosi affascinante..“
Io negai col capo, evitando di ribattere l'ultima parola.
Terence è, mh, un tipo.. Heric è affascinante.
Mi schiaffeggiai mentalmente per quel pensiero.
“Ripetimi solo come devo aiutarti“ rispose.
“Ecco..non so..devi scoprire se il suo amico Heric c'entra qualcosa con la borsa“
“Ma ne sei sicura? Gli occhi possono essere solo coincidenza“
“Se ne fossi sicura lo dichiarerei direttamente colpevole.. beh si, potrebbero essere solo una coincidenza ma gli occhi di Heric e del ladro mi hanno emanato lo stesso effetto“
“Che sarebbe?“
“Brividi..e non mi è mai successo prima d'ora“ risposi, lasciandola a bocca aperta.
“Metti paura sai?“
“Oh ma davvero?“ chiesi con un ghigno, facendola ridere.
Din don.
“Oh eccolo!“

“Vado ioo!“ urlai correndo verso la porta e sorpassando Patricia.
“Ciao Terence, tutto bene?“ chiesi al ragazzo non appena aprì la porta.
“Ciao Sana, si bene e tu?“
Mi soffermai a guardarlo, non era male: capelli castani ben pettinati, maglietta attillata a maniche corte nera, jeans scuri e all stars nere con una borsa del mede-
MA QUELLA BORSA..
“Devo andare in palestra dopo, quindi ho portato il cambio“ disse come se potesse leggermi nel pensiero.
“Oh..Quindi frequenti la mia stessa palestra“ gli dissi indicando il logo disegnato.
 “Anche tu vai qui?“ chiese sorpreso.
“Si. Prima praticavo danza in un'altra palestra, poi il mio istruttore si è spostato nella Clary's Gym*, nel frattempo ero andata all'estero e avevo smesso, ma una volta tornata mi sono messa in contatto con il mio personal trainer e mi ha consigliato di andare lì“ risposi mentre ci incamminammo di sopra.
“Quindi fai danza lì adesso?“
“Uhm, no, semplice palestra, tanto per tenermi in movimento“
“Capisco. Beh allora spero potremmo incontrarci qualche volta!“ disse sorridendo.
“Certo!“ ringraziai ricambiando.
E' simpatico. Caro Terence, sei appena stato promosso per la mia amica.
Aprì la porta della mia camera e trovai Alyssa seduta nella sedia accanto alla mia scrivania.
“Spero non ti dispiaccia se ho invitato anche la mia amica“
“No figurati..“ rispose sincero.
Alyssa era diventata rosso peperone e sorrisi institivamente.
“Ciao Terence!“ salutò lei.
“Ciao Aly!“ ricambiò.
Aly?
“Uhm, io vado a preparare qualcosa, torno subito!“
Ovviamente sarà Patricia a farlo, visto la mia carenza in cucina.
Fine Pov. Sana.


 
Mentre Sana scese in cucina a comunicare alla badante di preparare qualche snack, i due ragazzi rimasero soli nella camera della loro amica.
“Uhm..“ mugugnarono all'unisono imbarazzati.
“Prima tu!“ disse il moro.
“Spero non ti dia fastidio la mia presenza qui..“
“Assolutamente no! Figurati! Io e Sana siamo solo amici!“
“Quindi..non ti piace?“ chiese Alyssa confusa.
“Beh, non posso mentire sul fatto che sia una bella ragazza e simpatica ma non è il mio genere di fidanzata, ecco..“
“Eh allora come mai sei voluto venire?“ chiese curiosa.
“Non possono essere amici un ragazzo e una ragazza?“ chiese balbettando Terence, girozolando lo sguardo nella camera.
“In effetti!“ improvvisamente l'umore della ragazze migliorò.
E' il momento di aiutare Sana!. pensò.
Lo sguardo di Alyssa cadde sul borsone del ragazzo di fronte.
E' uguale a quello di Sana!
“Devi andare da qualche parte?“
“Devo andare in palestra con Heric dopo, quindi ho portato il cambio con me“
“Quindi tu, Sana ed Heric andate in palestra assieme?“
“A quanto pare andiamo tutti e tre nella stessa palestra ma solo io e Sana facciamo esercizi, Heric fa karate“
“Capisco“
Nel frattempo l'amico si alzò da terra e raggiunse la finestra della camera.
“Heric sembra essersi calmato dall'arrivo di Sana“ disse Alyssa.
“Uhm, non so, era strano oggi, sembrava nervoso anche se lo negava“
“Oh, sta cominciando a piovere!“ esclamò Terence.
“Davvero?“ chiese l'amica alzandosi da terra e raggiungendo il ragazzo.
Alyssa osservò attentamente il cielo ma non trovò nuvole grigie.
“Ma se c'è sole..“ disse voltandosi alla sua destra pensando il ragazzo fosse accanto a lei, ma non trovò nessuno.
Si voltò alle sue spalle e lo trovò seduto nel posto di prima che la guardava sorridendo.
“Beh, magari mi sono sbagliato allora, meglio così!“
Che strano, un attimo fa era posizionato accanto a me e ora l'ho trovato seduto.
“Sono tornata!“ urlò una terza voce aprendo la porta della stanza.

Pov. Sana.
“Scusate se ci sono stata troppo ma non trovavo i biscotti!“ dissi appoggiando il vassosio con biscotti e thé sul tavolino.
“Oh figurati Sana!“ rispose Terence.
Passò mezz'ora e scoprì lati dei miei due amici che ancora non conoscevo. Alyssa era una gran golosona mentre Terence era saggio; formavano una bella coppia dopotutto.
“Credo adesso debba andare! Grazie per l'ospitalità Sana, ci vediamo domani a scuola!“ salutò l'amico.
“Certo, a domani!“ dissi.
“A domani, Alyssa!“ salutandola con un sorriso a 32 denti.
Gatta ci cova.
“Ciao, a domani!“ ricambiò lei, poi lui prese il suo borsone, chiuse la porta e se ne andò.
“Com'è andata?“ le chiesi curiosa.
“Tutto bene! Abbiamo parlato un pò. Ho scoperto due cose che non ti saresti aspettata!“
Fine Pov. Sana.

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Capitolo 4
*** Non è come sembra. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
Pov. Sana.
“Ciao a tutti!“ urlai entrando in classe.
“Ciao Sana!“ salutarono le mie amiche e Terence, ormai diventati ufficialmente amici da due giorni.
“Come fa a starnazzare di primo mattino?“ chiese George coprendosi le orecchie con le mani.
“Come hai detto scusa?“ chiesi offesa incrociando le braccia sotto al seno.
“Che c'è, sei sorda?“ chiese una terza voce che conoscevo ormai benissimo.
“Non ti intromettere tu, non sto parlando con te!“ risposi al biondino.
Purtroppo i litigi in classe non smisero di esserci, anche se la situazione era migliorata dall'inizio settimana.
“E tu chi saresti per dirmi quello che devo fare?“ chiese alzando un sopracciglio e avvicinandosi, diffondendo scia di profumo maschile, che mandò in tilt il mio cervello.
Mi sembra di averlo già sentito da qualche parte.
Durante il battibecco ripensai alle parole di Alyssa due giorni fa:
Flashback.
“Terence mi ha raccontato che nella vostra stessa palestra Heric fa karate“
Fine Flashback.
Era lo stesso profumo che sentì quel giorno durante lo scontro con il sospettato Heric.
 Quello che non riuscivo a capire era il perché del suo gesto.
Poteva permettersi di pagare lezioni di karate ma non di comprare un dinosauro? E soprattutto, perché un dinosauro?
Ero un bel ragazzo e, per quanto mi duole ammetterlo, era anche un ragazzo intelligente, perché compiere un'azione simile?
Poteva essere una coincidenza anche il profumo, però avevo una strana sensazione quando ero con lui; non era paura, era tutt'altra cosa.
“Stai ascoltando o no?“ chiese il ragazzo irritato, distraendomi dai pensieri.
“Lasciami in pace Heric!“ risposi andandomi a sedere a mio posto.
 Devo parlare con Terence durante la pausa pranzo.
“Ho bisogno che tu mi dica la verità! Non ti metterò nei casini ma ho bisogno di sapere!“ dissi al mio amico portandolo in terrazza.
“Di che parli Sana?“ chiese preoccupato.
“Vedi Terence..qualche giorno fa è successo un casino. Mi sono scontrata con un ladro che aveva il mio stesso borsone con sé, quando andai in palestra mi accorsi che in realtà quella borsa non era mia, ci trovai un dinosauro da collezione. Ho perso documenti e carta di credito“
“Mi dispiace tanto Sana, ma non so come aiutarti!“
“Lasciami finire per favore. Quello stesso giorno rimasi ammaliata dagli occhi di quel deliquente, erano esattamente come quelli di Heric; la stessa cosa con il profumo, oggi quando Heric si avvicinò a me riuscì a sentire il suo profumo ed era lo stesso che sentì quel giorno durante lo scontro..“
Potevo leggere confusione e timore nei suoi occhi, c'era sicuramente qualcosa che non andava.
“In effetti in questi giorni Heric è stato parecchio nervoso ma non mi ha riferito il perché...tu credi che-“
“Io penso proprio di si! Ma ho bisogno del tuo aiuto per scoprirlo ed esserne sicura..“
“Che dovrei fare?“ sorrisi sornione.

“Ciao Robby!“ salutai il mio manager appena salì in macchina.
“Ciao Sana! Ho buone notizie!“ rispose entusiasta.
“Davvero? Sputa il rospo!“ dissi curiosa.
“Sei stata mandata a chiamare come ospite nello show televisivo 'Quello che conta'*
“Ma questo è fantastico! Adoro quel programma! Quando dovrò partecipare?“ chiesi emozionata.
“Domani pomeriggio! Verrà trasmessa la stessa sera“
“D-domani pomeriggio? Uhm, d'accordo!“
Peccato, dovrò posticipare il mio piano..oppure potrei..
Presi il mio telefono dalla tasca e digitai il numero del mio amico Terence.
“A chi chia-“
“Shhh! Oh, si pronto? Terence sono io, Sana. Purtroppo per domani ho un impegno agli studi televisivi, si può anticipare tutto oggi?“
“Va bene..allora ci vediamo più tardi..“ poi chiusi la chiamata e posai il telefono al suo posto.
“Hai un appuntamento con un ragazzo?“ chiese il mio manager confuso.
“Uhm, non esattamente..“ risposi, poi sorrisi fiera.
Caro Heric, mai mettersi contro Rossana Smith.

Appena tornai a casa salutai mia madre e salì in camera mia a prepararmi che poco dopo sarei dovuta essere in palestra.
Indossai i miei leggins neri e un top nero sportivo, poi presi il ricambio e aprì il borsone per-
“NON E' POSSIBILE!“ urlai.
I miei vestiti erano tornati e il dinosauro era scomparso.
“Non ci capisco più nulla! Com'è possibile una cosa del genere?“ continuai ad urlare ancora scombussolata.
“Terence..“ ringhiai.
Devo correre al negozio di giocattoli prima che sia troppo tardi.
“Robby, ho bisogno di te!“

“Mi spieghi perché siamo venuti quì?“ chiese turbato il mio manager.
“Ti prego, niente domande! Sono già confusa di mio..“ risposi, poi scesi dalla macchina ed entrai al negozio per comprare un dinosauro da collezione.
 
Dopo aver comprato il giocattolino mi feci accompagnare in palestra, con cinque minuti di ritardo, dove trovai Terence già in movimento.
Il quattr'occhi dovrà darmi delle spiegazioni.
Andrai incontro a lui e gli chiesi, cercando di rimanere calma, quale fosse il borsone di Heric e lui rispose indicandomelo.
Il biondo era già nella stanza con il suo insegnante.
Appoggiai il mio borsone accanto a quello suo, lo aprì e misi a vista il dinosauro; poi presi il cellulare, aprì la videocamera e misi lo schermo in giù, coperto un pò dal mio ricambio.
Non c'erano molte persone, quindi poteva anche cascarci; poi raggiunsi Terence.
“Fammi capire, sei tu il ladro oppure lo stai semplicemente aiutando?“ gli chiesi agitata mettendo le mani sui fianchi.
“Te ne sei accorta quindi..pensavo volessi parlarmi di questo oggi a scuola in realtà..“
“Eh invece no perché solamente un'ora fa ho aperto il borsone. Non sei tu il ladro, ne sono sicura.. ma perché stai aiutando Heric?“
“E' complicato da spiegare..“ rispose balbettando lui.
“Mi spiegherete tutto stasera allora..sempre se tu non mi stia prendendo in giro..“
 “No Sana..stasera saprai tutto!“


Passai la mia ora a fare esercizi con l'aiuto dell'istruttore, cercai di liberare un pò la mente dai miei pensieri dov'era sempre presente il volto del biondino. Non riuscivo a capire il motivo del suo comportamento da bullo in classe e da ladro in città.
Cosa nascondeva?
Controllai il mio orologio da polso, guardai Terence che mi annuì col capo. Andai verso il bagno femminile e mi sciacquai il volto con l'acqua fresca, poi passai l'asciugamano intorno al collo e feci una coda alta; passarono cinque minuti, poi tornai nella sala e andai a prendere il cambio.
“Bingo!“ urlai vittoriosa, il dinosauro non c'era più.
Però, lo facevo più furbo.
Presi il borsone e andai nello spogliatoio dove mi sedetti nelle panchine a guardare il video che era diviso in tre parti per la lunghezza.
Eccolo qui!
Riuscivo a vedere Heric prendere qualcosa dal suo borsone, poi posa gli occhi verso il dinosauro; si avvicina lentamente, allunga la mano verso il borsone ma la ferma, gira il volto per guardare a destra e sinistra, poi riprese a guardare il dinosauro.. si leggeva chiaramente insicurezza nel suo volto, non voleva farlo.. allontanò il braccio e se ne andò.
Forse mia madre aveva ragione, non dovevo giudicare il libro dalla copertina.. era chiaro che qualcosa non andava, immaginavo ci fosse qualcosa ma non ero sicura. Perché non riesco a comprenderlo come faccio con gli altri?
Qualcuno però doveva aver preso il gioco; infatti alla fine del video si vede un bambino che prende l'animaletto da collezione e va via.
Ma guarda un pò questo bambino!
Riportai il video indietro e misi in pausa sul volto di Heric.
Improvvisamente mi sentì dispiaciuta per lui.
Perché fai così Heric?
Fine Pov. Sana.

 

*Nome Show inventato da me.
 

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Capitolo 5
*** Sana, ora che si fa? ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 

Pov. Sana.
Tornai a casa a farmi un lungo bagno caldo.
Erano le sei e alle sei e mezza dovevo vedermi con Terence al parco.
Più i minuti passavano più in me aumentava l'ansia.
Non sapevo più cosa pensare, ero confusa e angosciata; avevo bisogno di parlarne con qualcuno, quindi decisi che quella sera avrei chiamato Alyssa per sfogarmi.
Dopo essermi asciugata, mi vestì e mi incamminai verso il parco - non prima di aver sentito mia madre lamentarsi sul fatto di rientrare prima di cena -.
Arrivai in ritardo di cinque minuti dall'orario stabilito, infatti trovai Terence all'impiedi col cellulare.
“Ciao!“ lo salutai.
“Ciao Sana! Com'è finita?“ chiese subito.
Abbassai il capo e gli diedi il telefono con lo schermo sbloccato e il video pronto.
“Oh..“ disse semplicemente.
“Adesso abbiamo la certezza che è stato lui quella volta“ continuò allungandomi il cellulare.
“Si ma..“
“..ma..?“ mi incitò.
“Non lo so Terence.. lo hai visto in volto. Forse quella volta avevi ragione sai..“ dissi amareggiata.
“Quando ti dissi che non era una cattiva persona?“ chiese e io annuì col capo.
“Sai Sana.. quando Heric mi chiese di fargli un favore rimasi sconvolto, non è da lui chiedere favori..è un tipo indipendente. Rimasi ancora più scioccato quando mi raccontò cosa dovessi fare: diventare tuo amico, venire a casa tua e scambiare il suo borsone con il tuo. Mi chiese anche esplicitamente di non fare domande ed è ciò che feci. Io non sono uno dei leccapiedi di Heric, lui è il mio migliore amico.. lo conosco da quando eravamo piccoli. Alla fine accettai, pensai “se me l’ha chiesto c’è una ragione”, ma non avrei mai immaginato si trattasse di questo. Quindi io ti chiedo solo una cosa Sana.. aiutami a.. fargli amare la vita..“
Rimasi a bocca aperta dopo aver sentito il discorso del mio amico, era evidente che ci teneva tanto ad Heric. Per questo motivo non ha raccontato nulla a lui del nostro piano, sapeva che sarebbe andata così.
“Perché proprio io?“ chiesi cercando di sembrare il più lucida possibile.
“Oh andiamo, l’ho notato sai.. sei attratta da Heric! In classe lo guardi spesso e quando ricambia il tuo sguardo diventi tutta rossa. Tra l’altro voglio ricordarti che stamattina hai usato il termine “ammaliata” quando hai commentato gli occhi di Heric“
“MA NON È ASSOLUTAMENTE VERO! IO NON SONO ATTRATTA DA LUI!“ dissi alzando la voce e guardando altrove, per non fargli vedere le mie guance rosse.
Ed era vero, non ero attratta da lui, lo trovavo un bel ragazzo ma addirittura sedotta assolutamente no.
Terence scoppiò a ridere, poi continuò a parlare “Okay, se lo dici tu!“
“Ma... non è solo per questo. Sei una ragazza molto sensibile per quanto tu possa apparire forte, per questo riesci a capire i sentimenti delle persone prima che lo facciano quelle persone stesse. Alyssa mi ha raccontato quello che è successo l’altra volta a casa tua, ti vuole già molto bene sai? E poi tu stessa hai detto che non sai come comportati adesso nei confronti di Heric..“
Sospirai, che devo fare?
“I-io non lo so, ci devo pensare!“ risposi, lui annuì col capo.
“A proposito.. quindi tu sei diventato mio amico solo per questa ragione?“ chiesi alzando un sopracciglio infastidita mettendomi a braccia conserte.
“No, no! Volevo già far amicizia con te, il fatto di Heric sarebbe stata solo una scusa per farlo!“ rispose balbettando.
Io risi e gli diedi una pacca sulla spalla.
“Mi raccomando con Alyssa, è fragile. Se la farai soffrire dovrai vedertela con Sana!“ gli dissi sorridendo.
“Me lo ricorderò! “

Come promesso tornai prima di cena, però sfortunatamente non avevo molta fame. Tutta quella situazione mi stava mandando in confusione e mi aveva tolto l’appetito.
Mia madre sembrava essersene accorta, poiché mi guardava sottecchi e alla fine della cena mi chiese di seguirla nel suo studio.
Magari sfogarmi anche con la mia mamma mi farà bene.
“Tesoro, cosa ti affligge?“ mi chiese con tono calmo.
Raccontai per filo e per segno cosa successe in quei cinque giorni.
Oouuch!
“Ahi mamma ma che fai!“ urlai alzando entrambe le mani sopra la testa.
“Perché non mi hai detto che avevi perso documenti e soldi?“ chiese arrabbiata.
“Scusa mamma, pensavo di saper gestire la situazione da sola!“
“Uhm, lo vedo!“
Io sbuffai, facendo alzare qualche ciuffo della frangetta rossa.
“E adesso? che farai?“ chiese addolcendo il tono.
“Proprio non lo so!“ risposi amareggiata, coprendomi il volto con le mani.
“Oh, certo che lo sai figliola“ disse sventolando il suo ventaglio.
“Che vuoi dire?“ chiesi confusa.
Lei avvicinò il suo volto al mio, aprì il ventaglio coprendosi metà faccia e rispose “Solo il fatto che tu ci stia pensando è già una risposta!“
Improvvisamente scoppiò a ridere e prese la sua macchina fotografica dal nulla scattandomi una foto.
“Guardati! Sei proprio buffa!“ disse mostrandomi la foto: avevo un sopracciglio alzato - l’altro era rimasto al suo posto - e metà bocca aperta.
“Adesso sono più confusa di prima!“ esclamai irritata alzandomi dalla sedia e salendo in camera mia sotto lo sguardo divertito di mia madre.
Sbattei la porta della mia stanza e rimasi con la schiena appoggiata su di essa, osservando la mia foto e istintivamente scoppiai a ridere anch’io.
“Va beh, ci dormirò sopra!“
Decisi che avrei raccontato tutto ad Alyssa l’indomani.

La mattina seguente affrontai la mia solita routine a casa e poi mi incamminai verso scuola. Per fortuna la notte precedente riuscì a dormire però in quel momento più mi avvicinavo alla scuola più sentivo lo stomaco bruciare.
Avrei rivisto Heric dopo tutto quel casino e non sapevo come comportarmi, lui era all’oscuro di tutto.
Improvvisamente sentì due braccia tirarmi per le spalle facendomi fermare.
“Ciao tesorino, tutto bene?“
Erano tre ragazzi molto più alti di me che non avevo mai visto, notai che la divisa scolastica apparteneva ad un’altra scuola.
E ora questi cosa vogliono?
“Prima che mi fermaste voi si, adesso permesso ma vorrei andare a scuola!“
“No, no, aspetta un secondino. Noi avevamo fame, non abbiamo ancora fatto colazione“ dissero avvicinandosi.
I battiti cominciarono ad accelerare e il bruciore allo stomaco aumentò.
“Potete rimanere a digiuno allora e se non mi lascerete andare mi metterò ad urlare“ dissi impaurita.
“Alex, chi non muore si rivede!“ disse una voce alle loro spalle, una voce che ormai conoscevo benissimo.
Tutti si voltarono verso quella direzione e io ne approfittai per spostarmi.
Terence ed Heric stavano sicuramente andando a scuola a piedi, quest’ultimo era con gli occhiali da sole, figo come sempre.
Ops!
Terence fece segnale di raggiungerlo mentre gli altri erano distratti.
“Ciao Heric!“ lo salutò freddamente il ragazzo che prima aveva osato toccarmi.
Schifoso.
Ma questi due si conoscono quindi?

“Non è carino importunare le ragazzine di primo mattino sai?“ disse Heric togliendosi gli occhiali da sole e mostrando i suoi occhi minacciosi.
Stavo per ribattere che lui mi bullizzava di primo mattino, ma preferì evitare.
“Davvero? È che ho un certo appetito..“ rispose il ragazzo ingenuamente.
“Allora vai a strozzarti con un panino, Alex!“ disse torvo il biondino.
“Basta così Heric, andiamo!“ s’intromise Terence cercando di far calmare le acquee.
I tre ragazzi se ne andarono e io rimasi sola con i miei salvatori.
“Tu stai bene?“ mi chiese il moro.
“Si si, per fortuna siete arrivati in tempo!“
“Meglio così! Purtroppo questa è una zona di Tokyo un pò isolata quindi certe porcate succedono facilmente“
“Capisco. A proposito Heric.. grazie!“ lo ringraziai guardandolo.
Beh forse è vero che mi sento in imbarazzo con lui, ma solo perché non so mai come comportarmi.
“Non voglio i tuoi ringraziamenti, tienili per chì gli apprezza davvero, a me non interessano“ rispose con aria di indifferenza continuando a guardare davanti a sé, poi riprese a camminare.
“E io dovrei aiutare una persona così presuntuosa?“ chiesi a Terence irritata.
“Vedi che non sono stato io a dirgli di difenderti, ha fatto tutto lui!“ rispose, poi andò verso il suo amico.
Continuai a guardare Heric camminare qualche secondo
 Flashback
"Comunque Heric potrà sembrare un cattivo ragazzo ma in realtà ha un animo buono e ti porta rispetto"
"Lui ti stima, diciamo che ti crede una persona alla sua altezza".

Fine Flashback.
Sorrisi istintivamente.
Non era così cattivo come voleva far vedere.. anzi, forse non lo era completamente!

 

Quando arrivai a scuola trovai i miei compagni litigare fra di loro.
AHHH, questa storia non finirà mai di questo passo!
“Okay, okay Calma! Che succede qui?“ chiesi mettendomi fra Margaret e George che si urlavano contro.
“La professoressa Lisa cercava di leggerci una comunicazione e questo stronzo per impedirle di parlare ha messo la musica a tutto volume“ rispose la mia amica indicandolo.
“Te l'ho già detto che sei solo una gallina noiosa?“
“E io te l'ho già detto che sei solo tutto muscoli e senza cervello?“
Guardai l'insegnante che aveva una faccia disperata.
“Uuuh, la signorina ha appena ammesso che sono un bel ragazzo..“ provocò George sorridendo maliziosamente.
“ADESSO BASTA!“ urlò Heric.
Tutta la classe si ammutolì e si voltarono turbati verso di lui, compreso i due litiganti.
“Amico, non sai proprio darti un limite!“ disse il biondo rivolto a George.
“Sai una cosa Heric? Voglio smetterla di prendere ordine da te! Stai diventando un rammollito e noi abbiamo bisogno di una persona superiore a te! Per questa ragione..da oggi in poi il capo sarò io! Giusto ragazzi?“ chiese bieco ai suoi compagni.
“Che?“ urlammo sconvolti io, Heric e Terence all'unisono.
“Che c'è, hai bisogno di un disegnino?“ continuò a chiedere minaccioso George avvicinandosi al volto di Heric.
Quest'ultimo chiuse gli occhi a due fessure, poi rispose “E tu vuoi che ti insegna qual è il tuo posto?“ con lo stesso tono del suo compagno.
No no no no no, qua si ammazzano!
“Ragazzi non mi sembra il caso! Vi prego finitela!“ disse implorando l'insegnante.
“Heric non abbassarti ai suoi livelli!“ esclamò preoccupato Terence posandogli una mano sulla spalla.
“Non ti intromettere pupillo!“
Dopo quel commento Heric, arrabbiato, prese George per il colletto  e ringhiò “Come l'hai chiamato? Ripetilo se hai il coraggio bamboccio!“
“P-u-p-i-l-..“
Knock!
“Adesso ti ammazzo!“ urlò George dopo essersi toccato il naso sanguitante.
Le ragazze entrarono nel panico: Alyssa piangeva abbracciata a Funny che cercava di calmarla accarezzandole i capelli, mentre Margaret era accanto a me scioccata; i ragazzi invece - tranne Terence - gridavano hoo hoo per incitare il litigio.
George si buttò addosso ad Heric cercando di ricambiare il pugno ricevuto.
Per un momento io e Margaret ci guardammo come per comunicarci cosa fare; fu così che andai incontro ad Heric cercando di tirarlo all'indietro per le spalle e la mia amica fece la stessa cosa con George, sperando si separassero.
Contavo anche nell'aiuto della professoressa ma quando mi voltai per cercarla con lo sguardo era sparita.
Oh cazzo!
“Ragazzi smettela! La prof è andata a chiamare il preside! Avete già fatto abbastanza!“ urlai agitata.
Heric cercava di dimenarsi dalla mia presa, urlandomi di lasciarlo stare e George faceva la stessa cosa; riuscirono a liberarsi e tornarono ad azzuffarsi.
Sto per perdere la pazienza a causa di questi deficenti.
Si staccarono qualche secondo per riprendere fiato e in quel momento successe tutto molto velocemente: mi posizionai fra di loro nell'istante in cui stavano per ritornare a picchiarsi e ricevetti una spinta da George, sbattei il fianco sul suo banco e la testa sul muro; mi piegai in due per il dolore e le guance cominciarono a riempirsi di lacrime.
Cominciai a vederci sfocato, ma non solo per gli occhi troppo lucidi, e sentì urlare il mio nome più volte; la testa cominciava a pulsare e il fianco a bruciare. Sentì delle braccia sorreggermi, poi il buio.

Fine Pov.

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Capitolo 6
*** Nuovi problemi per Sana. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
Pov. Sana.
“Si sta svegliando!“
“Per fortuna!“
Sentivo delle voci attorno a me, a causa del troppo mal di testa però non riuscivo ad identificarle.
Aprì gli occhi lentamente e cercai di mettere a fuoco, erano: Marine ed Elizabeth, due mie compagne di classe.
“Come ti senti?“ chiese Marine crucciata.
Mi guardai attorno ma non riuscì a riconoscere il posto quindi chiesi alle mie amiche - con ancora la voce impastata dal sonno -  dove fossi e mi risposero “in infermeria“. Subitamente passarono delle immagini nella mia testa: Heric e George che litigavano..io che cercavo di separarli..forte dolore..
“Chi mi ha condotta qui?“ chiesi curiosa.
“Beh.. gli altri hanno discusso su chi dovesse portarti ma alla fine l’ha fatto George. Si sente in colpa ed è preoccupato. Non è stato un gesto programmato quello di spingerti.“ rispose Marine.
“George preoccupato?“ chiesi sorpresa ed Elizabeth annuì.
Allora anche gli scimmioni hanno un cuore.
“Heric come sta?“ chiesi incerta. 
Si scambiarono uno sguardo poi risposero che alcuni dei nostri compagni erano dal preside, fra cui anche Heric.
“Chi?“ chiesi con lo stesso tono di prima.
“Vedi Sana.. quando sei svenuta Alyssa, Funny, Margaret, Terence, Heric e George litigarono fra loro su chi dovesse recarti qui e il Preside su-con-la-vita è entrato proprio in quel momento, quindi ha chiesto la presenza di tutti loro e non solo di quelli che hanno iniziato lo scontro“ rispose Marine.
“Uhm..“ mugugnai.
“C’è qualche problema Sana?“ chiese Elizabeth turbata.
“Il fatto è che dovrei essere anche io la, ero coinvolta pure io nella loro rissa, non è giusto che ci siano andate di mezzo persone che in realtà non hanno fatto assolutamente nulla!“ risposi e cercai di mettermi a sedere con l’aiuto delle mie amiche, con non poco dolore al fianco.
“E che vorresti fare? Ormai il tuo manager sarà qui a momenti!“
“Perché sta venendo Robby?“ chiesi confusa.
“L’infermiera ha detto che dovresti fare riposo quindi hanno mandato a chiamare un membro della tua famiglia per venirti a prendere e portarti a casa“ rispose Marine.
“Allora devo sbrigarmi!“ dissi, alzandomi lentamente.
“Che vuoi fare?“ chiese Elizabeth aiutandomi con un braccio.
“Devo raggiungere la presidenza prima che finisca tutto!“
“Ma perché vuoi farti coinvolgere? L’hai scampata alla grande!“
“È proprio questo il problema Marine!“
Presi la mia uniforme e andai a cambiarmi dietro la tenda, poi presi la mia cartella, salutai e ringraziai le mie due compagne e andai verso il direttore.
Toc toc.
“Buongiorno!“ dissi entrando.
Erano ancora tutti lì per fortuna, seduti vicini davanti la scrivania dove stava il rettore. Il gruppo si voltò verso di me e guardarono sorpresi.
“Signorina Smith! Come si sente?“
“Ho avuto giorni migliori ma non mi lamento!“
“Come mai è venuta qui? Stavo facendo un discorso ai suoi compagni per il caos commesso in classe!“
“Sono qui proprio per questo!“ risposi avvicinandomi alle mie amiche e sedendomi accanto a loro.
“Ma Sana..“
“Tranquilla Funny! Sto bene!“ la rassicurai sorridendole.
George mi guardava sottecchi, era sicuramente dispiaciuto per l’accaduto; Terence mi sorrise affettuoso invece Heric mi osservava senza muovere un muscolo, dove istintivamente il mio sguardo cadde sulle sue labbra gonfie e piene di graffi a causa dei pugni.
Non se l’è neanche disinfettato, bah!
“Credo di non aver capito signorina Smith, sia più precisa!“
 “Mi hanno riferito che lei è entrato nel momento in cui io ero già a terra ma se fosse entrato nel minuto giusto avrebbe visto i veri coinvolti nella situazione, ovvero anche io, quindi o tutti o nessuno. Non voglio nessun trattamento speciale solo perché sono un personaggio conosciuto!“
Gli altri mi guardarono scombussolati, mentre il preside mi sorrise.
“Lei è intelligente signorina Smith. Come ha capito che avremmo chiuso un occhio per lei?“
“Perché altrimenti avrebbe posticipato quest’incontro per avere la presenza tutti..o almeno so che funziona così! Vorrei solo sapere chi è stato a chiederle questo favore, anche se ho già una mezza idea.“
Robby ringhiai mentalmente.
“Credo sia meglio parlarne in privato. Adesso che siete tutti vorrei terminare ciò che avevo iniziato! Purtroppo non è stata una cosa da niente, quindi dovremmo mandare a chiamare i genitori!“
“Se lo scordi!“ disse Heric.
“Come prego?“ chiese sconvolto il preside.
“Non farò mai venire mio padre quì e tanto meno verrebbe lui di sua spontanea volontà, abbiamo già abbastanza problemi non ne vogliamo un altro!“ rispose Heric con tono fermo.
Chissà se la sua famiglia c’entra qualcosa con il suo comportamento..
“Visto che la mette così passiamo ad una seconda opzione. La professoressa Lisa stamattina voleva comunicarvi che il prossimo sabato ci sarà una gita scolastica fuori paese. Questo sabato sarete in punizione, toccherà a voi pulire la scuola. Se ci saranno dei miglioramenti allora potrete andarci, altrimenti rimarrete in punizione anche la prossima settimana. Ci siamo capiti?“ chiese il preside passando il suo sguardo da un alunno ad un altro.
“E la punizione per quanto tempo vale?“ chiese George.
“Tre sabati consecutivi!“
“Ora potete andare!“ terminò il preside.
Ci alzammo tutti dalla sedia, salutammo il responsabile e uscimmo dalla stanza guardandoci.
Ci fu silenzio fin quando George non si avvicinò chiedendomi scusa.
“Lo so che non l’hai fatto di proposito, ce l’ho con te perché avete dato spettacolo in classe, causando questo trambusto inutile. Spero vi sia servito da lezione!“ risposi nervosa incrociando le braccia sotto il seno, scrutai anche Heric che aveva già gli occhi su di me, facendomi arrossire leggermente le guance; spostai lo sguardo su Terence che, notando il mio imbarazzo, mi guardò malizioso come per dire “dicevi?”, io a mia volta risposi con il medio.
Sarà meglio darsela a gambe!
Salutai le mie amiche e uscì da scuola, era la terza ora ma avevo l’autorizzazione per tornare a casa prima quel giorno.


Fuori scuola trovai ad aspettarmi il mio assistente che corse verso di me per aiutarmi.
“Lasciami stare!“ gli dissi spostandolo.
“Perché fai così Sana? Che ti prende?“ chiese amareggiato.
Salì sul lato del passeggero senza rispondergli, poi montò anche lui e mise in moto per tornare a casa.
“Mi spieghi che hai? Ti ho aspettato qui un’ora! Mi sono pure preso un raffreddore! Ho starnutito tre volte di seguito e non avevo neanche un fazzoletto a portata di mano, ero preoccupato per te e sono venuto di corsa dimenticandomi di prendere le mie cose!“
Ero io che parlavo male di te, non il raffreddore! volevo dire, ma risparmiai questo commento.
“Si può sapere perché hai chiesto al preside di non mettermi in punizione come gli altri? Perché devi farmi sempre passare per quella diversa e speciale? Non hai pensato che sarebbero state coinvolte persone a me care inutilmente e invece a me, complice davvero, non avrebbero fatto nulla?“ dissi tutto d’un fiato arrabbiata.
“Scusami Sana..non pensavo ti desse tanto fastidio, volevo solo aiutarti non pensavo l’avresti presa così male..“ rispose lui scoraggiato.
Mi fece quasi tenerezza, in fondo voleva aiutarmi a modo suo.
Sospirai e chiesi scusa per la mia reazione.
“Però la prossima volta pensaci due volte!“
“D’accordo! Scusami.. piuttosto se vuoi posso posticipare l’incontro di oggi pomeriggio, così stai a riposo!“
“No Robby, tranquillo! Una bella dormita e mi riprendo!“
 Appena tornati a casa mia madre mi riempì di domande e, dopo aver raccontato l’accaduto e  della punizione, andai in camera.
Tirai la cartella sopra la scrivania e mi lanciai sul letto, stendendo le braccia ai lati e guardai il soffitto.
Erano successe tante cose così velocemente che il mal di testa era causato più dall'agitazione che dalla botta; eppure non mi pentì di essere tornata e di essermi iscritta alla Jinbo.
Heric, cosa ti turba?

 

“Sanaaa, sei pronta?“ chiese il mio manager dal piano di sotto.
“Si eccomi!“ risposi, scendendo le scale.
“Wow Sana, stai benissimo!“ si complimentò Robby sorridendomi.
“Grazie mille!“
Per quella occasione decisi di indossare una salopette a gonna con sopra una maglietta nera a barca; lasciai i capelli sciolti e misi un filo di trucco.
Guardai il mio orologio da polso che segnava le cinque e mezza.
“Figliola, non sforzarti, se ti senti male torna subito a casa!“
“Si mamma!“
Mentre io e Robby andavamo agli studi televisivi, quest'ultimo mi comunicò che quella sera ci sarebbe stata anche la replica dello sceneggiato in cui presi parte cinque anni prima come protagonista.
“Sono arrivata!“
“Oh ciao Sana! Ben arrivata! Vuoi andare alla toilette per rinfrescarti oppure possiamo cominciare?“
“No no, sono apposto così!“
Andai a sedermi nel posto indicato con accanto i due presentatori.
Dopo aver finito con l’intervista mi fecero prendere parte a due giochi.

 

“Sono davvero stanca!“
“Adesso torniamo a casa e ti riposi, sei stata brava!“
“Grazie Robby! Ho fatto del mio meglio!“ dissi mentre sorseggiavo una bibita fresca.
“Sono le sette, a momenti dovrebbe iniziare il film!“
“Peccato, mi perderò l’inizio!“
“Come va con il fianco?“
“Uhm, per il momento bene!“ risposi mentre guardavo dal finestrino.
Erano le sette e un quarto, il sole era già tramontato ma le strade erano ancora affollate.
“Vai più veloce o arriveremo a casa, se ci va bene, entro domani pomeriggio!“
“Uffa, va bene!“
Risi, non cambierà mai.
Stavo osservando gli immensi alberi che circondavano il parco principale di Tokyo, adoravo quel giardino.
“Ma quello è..Robby rallenta!“
Il conducente frenò di colpo, facendomi sbattere la testa sul tetto della macchina.
“Insomma Sana! Prima rallenta, poi vai veloce, poi rallenta. Cosa devo fare?“
“Hai ragione, scusami! Ci vediamo a casa, vado a fare un giro!“ risposi, non aspettai la sua reazione bensì aprì lo sportello e scesi dalla macchina correndo all’interno del parco.
Mentre mi precipitavo verso una cresta bionda, pian piano cominciai sentire delle fitte al fianco e dovetti fermarmi.
Ma siamo sicuri che sia un essere umano?
Respirai affannosamente qualche secondo, mentre mi tenevo il bacino dolente.
“Tu..?“ chiese agitato una voce.
Alzai il volto e trovai Heric davanti a me con gli occhi leggermente lucidi.
“Ancora tu?! Che fai qui?“ continuò a chiedere.
“Cosa vorresti insinuare con “ancora tu”?“ chiesi impacciata, poi gli diedi una pacca sul capo col piko.
“Potresti essere un po’ più educato!“
“Ripeto, che fai qui?“
“Ti ho visto dalla macchina e sono scesa per parlarti!“
Abbassò lo sguardo verso le mie mani ancora posate sul fianco dolorante, poi ritornò a guardarmi negli occhi.
“Certo che sei proprio stupida! Perché hai corso se sai che non devi fare sforzi?“
“Sei troppo veloce! Ho provato a chiamarti ma a quanto pare avevi le auricolari! Aspetta..ma tu come fai a sapere che devo fare riposo?“
Heric sospirò, poi prese un mio braccio e lo allacciò intorno al suo collo.
“Vieni, sediamoci!“ disse indicandomi il gazebo principale con una panchina.
Al contatto con la sua pelle ebbi un fremito e cominciai a sentire molto caldo, le guance cominciarono ad avvampare e lo stomaco si corrugò.
Che mi prende? Rossana, calmati!
Aspettate, Heric Akito mi stava aiutando?

Appoggiai l'altro mano sul lato del cuore, come se volessi nascondere i miei battiti accellerati.
Mi aiutò a sedermi, poi si collocò accanto a me e chiese di cosa volessi parlargli.
Oh caro, ho una lista di cose da dirti!
Fine Pov. 

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Capitolo 7
*** Rossana sarà la mia rovina o la mia salvezza? ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Commento dell'autore: Ciao ragazzi/e!
Sono contenta che la ff vi stia piacendo!*^*
Ringrazio sia quelli che la commentano sia quelli che la leggono solamente, spero di non rovinare le vostre aspettative!
Comunque, siamo giunti ad una parte molto importante della storia ovvero il
pensiero del nostro carissimo Heric!
Come voi ben sapete lui è un personaggio fondamentale e ho pensato
sia corretto dargli delle parti tutte sue.
Tra l'altro, in questo modo, potrete anche capire lo svolgimento del loro rapporto e della storia.
Il pensiero di Heric sarà suddiviso in due parti, domani cercherò di terminare la seconda.
Ora vi lascio alla lettura! 
Baci, Ela! <3

 
Parte prima.
2 Aprile 2016 - Sabato ore 20:30
Pov. Heric.
Ero appena rientrato dalla lezione di karate e intorno alle nove e mezza dovevo incontrarmi con la mia compagnia come ogni sabato sera, qualcosa di semplice, odiavo organizzare le cose in grande, odiavo la confusione.
Appena rientrai a casa trovai mia sorella in soggiorno a guardare la televisione assieme a mio padre, fecero per salutarmi ma non  gli diedi tempo che andai in bagno a farmi una doccia. Non mi interessavano nemmeno i loro saluti.
Dopo essermi lavato per bene, uscì dalla doccia, indossai un’asciugamano alla vita e andai in camera.
Mi osservai attentamente allo specchio, guardai il mio fisico: avevo i pettorali al punto giusto e gli addominali cominciavano ad essere evidenti. Ho lottato per avere ciò che ho sempre aspirato; però più mi osservavo allo specchio, più mi rendevo conto di non essere felice, mi sentivo vuoto.
Driiin.
“Siete fuori casa mia?“
“Si, siamo giù!“
Non risposi nemmeno, chiusi la chiamata e indossai una maglietta bianca a maniche corte con sopra un giubbotto nero e sotto pantaloni del medesimo colore; spruzzai un po’ del mio profumo preferito e scesi all’entrata a mettere le scarpe.
“Papà, guarda quì!“
Quest’oggi parleremo di un’Idol che è amata da grandi e piccini: la famosissima Rossana Smith. Ormai tutti conoscete la giovane attrice di fama mondiale. Quello che sto per comunicarvi però è del suo ritorno quì a Tokyo, si avete capito bene! La nostra piccola Sana è tornata in azione da New York!
“Guarda com’è cresciuta! E' diventata ancora più bella! Era solo una bambina quando ha girato quel film! Tutto questo grazie a lei!“ sentì mia sorella emozionata.
“Di che film parli tesoro?“ chiese mio padre.
“Ma come quale film?! Il teleromanzo che ha aperto gli occhi alle persone dure come noi, quello che ha fatto capire il nostro errore nei confronti di Heric. È solo colpa nostra se adesso lui ha questo modo di fare, se non lo avessimo trattato in quel modo..noi adesso saremmo una famiglia..unita!“ rispose con tono colpevole mia sorella.
Non riuscendo ad ascoltare una parola in più, aprì la porta di casa e uscì sbattendola violentemente.
Se non fosse stato per quello stupido film, la mia vita adesso sarebbe diversa!
Come previsto la mia comitiva era fuori ad aspettarmi.
“Ciao Heric!“ mi salutarono all’unisono e io ricambiai con un cenno del capo.
“Allora dove si va?“ chiese Terence, ovvero il ragazzo di prima al telefono, nonché mio migliore amico dai tempi dell’asilo.
“Io avrei della roba con me!“ disse il mio amico George soddisfatto.
“Ovvero?“ chiesi.
“Guarda tu stesso!“ rispose lui indicandomi lo zaino che portava sulle spalle, aprì la cerniera e trovai delle birre.
“Mmpf!“ mugugnai.
“Ivan, ci sei andato da Alex?“
“Si Heric! Ho preso la bustina, ho dato i soldi e poi gli ho riferito che sarebbe stata l’ultima volta!“
“Ha detto qualcosa in merito?“
“I soliti insulti!“
“Prima o poi a quel coglione faccio cadere la faccia!“ risposi irritato.
Alexander era il mio spacciatore, un stolto, ultimamente stava vendendo marijuana un po’ troppo pesante per i miei gusti, quindi decisi di sostituirlo con qualcun altro.
“Siamo nervosetti stasera eh!“
“Chiudi il becco Terence! Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno, ma non credo tu voglia essere la vittima, giusto?“
“Uhm, no, salto il giro! Grazie lo stesso!“ rispose balbettando facendo ridere gli altri.
Senza replicare mi incamminai verso il parco centrale nella mia zona assieme agli altri.

“Si può sapere che hai stasera?“ chiese il mio migliore amico mentre sorseggiava una birra.
“Perché me lo chiedi?“
“Sei con la testa fra le nuvole..e poi sei più antipatico del solito! Su, sputa il rospo amico mio!“
Questo lato di Terence non lo sopportavo, riusciva a capirmi con poco.
“Uhm. Per caso conosci una certa Rossana Smith?“ chiesi mentre aspiravo.
“Certo! Ma perché me lo chiedi?“
“Ti ricordi quando ti raccontai quattro anni fa, che Nelly e mio padre si pentirono di avermi trattato come se fossi il Diavolo?“
“Ah ah! Se non ricordo male mi dicesti che era stato un film a fargli ricredere“
“Si! Oggi mentre ero all’entrata ho sentito mia sorella che ne parlava“
“Cosa diceva precisamente?“
“Era triste.. si sentiva in colpa per il mio atteggiamento nei loro confronti.. e poi ha detto che è stato tutto merito di questa Rossana se è diventata comprensiva“
“Eh si! Quest’attrice fa miracoli!“ rispose pulendosi il labbro.
Curioso presi il mio telefono e andai a cercarla su Instagram.*
“Guarda qui!“ disse lui, selezionando una foto in cui stava sfilando per la moda balneare 2015.
“Oltre a fare miracoli causa anche innalzamenti!“ proferì ridendo per la sua stessa battuta, facendomi alzare gli occhi al cielo.
“Non mi dispiace!“ affermai, posando il telefono nella mia tasca.
“Heric?“
“Mmpf?“
“Non credi sia il momento di uscire dalla tua bolla?“

 

3 Aprile - Domenica ore 13.
Toc toc.
“Heric il pranzo è pronto se vuoi unirti a noi!“
“Chiamami quando avete finito!“ risposi a mia sorella dalla porta.
“D’accordo!“ rispose angosciata.
Anche se non lo davo a vedere mi faceva male sentirla così; a me invece dava fastidio questo mio sentimento di flessibilità, ormai ero rivestito da un’armatura.
Se solo non avessero visto quel film!
“Non credi sia il momento di uscire dalla tua bolla?“
Posai i miei occhi sul dinosauro sulla scrivania; me lo aveva comprato mio padre ad una mostra, da quel giorno i dinosauri diventarono esseri fondamentali nella mia vita.
Chiusi gli occhi ripensando al ricordo, ero solo un bambino.
Perché non riesco ad abbattere la mia corazza?
Rabbioso aprì gli occhi e impulsivamente lanciai a terra il dinosauro, rompendosi.
“Ma che cazzo ho fatto?“

 
 
 4 aprile - Lunedì ore 8:30.

“Vi prego ragazzi state calmi! Facciamo lezione su!“
“Non ci importa un fico secco della lezione!“
“Siete solo dei maleducati! La professoressa è qui per insegnare non per fare da babysitter a dei bambini come voi!“
“Bla bla bla“
Annoiato di ascoltare le lamentele altrui presi le mie auricolari, mi sedetti sopra la libreria e rimasi così fino alla campana della seconda ora.
Mentre feci per togliermi le cuffie, la porta della classe si aprì ed entrò una ragazza che fece ammutolire tutti.
Aveva una faccia a dir poco sconvolta, così come il resto di noi alunni.
Eppure mi sembra di averla già vista.
Incrociò il mio sguardò e fu in quell'istante che in tutta la mia spina dorsale scattò elettricità.
Scesi dalla libreria e indicai ai miei compagni di avvicinarsi, Terence addirittura si accostò accanto al mio orecchio sussurrando parole incomprensibili.
“Smettila o ti do una sberla!“ lo minacciai, era esaltato.
“Ciao, sei nuova?“
“Ma io so chi sei!“
“Anch'io, sei Rossana, l'attrice!“
Dopo aver udito quelle parole mi voltai immediatamente verso la nuova arrivata, scrutandola.
Non può essere!
Girai il volto verso Terence che guardava la ragazza imbambolato, gli diedi un colpetto sul collo per farlo sbloccare.
“Heric lei è-“
“Quella di cui abbiamo parlato ieri sera! L'ho riconosciuta!“
“'quella'? Heric lei è Rossana Smith, una delle ragazze più belle e conosciute di Tokyo! Ed è grazie a lei se-“
“Non ti azzardare!“ ringhiai.
“Però..non è male sapete?“
“Puoi dirlo forte George!“
“Adesso smettetela di fare cani in calore!“ ammonì.
“Piuttosto le daremo un regalo di benvenuto!“ affermai con un ghigno.
La vittima trascinò un banco al centro dell'aula.
“Che aspettate? Prendetene anche voi uno, almeno iniziamo la lezione, no?“
Sarà meglio farle capire chi è che comanda.
Splash!
“Bravissimo Heric dammi il cinque!“
La martire si alzò dal banco e, minacciosa, venne verso di me, era fradicia.
Più si avvicinava più potevo ammirare la sua bellezza, aveva: i capelli rossi lunghi, occhi color cioccolato, naso a patatina e labbra carnose; cercai di analizzare il suo corpo e il risultato fu più che positivo. Dopo averla squadrata da cima a fondo ritornai su i suoi occhi: vivaci ed intensi; il tremito di prima però mi fece intuire che c'era dell'altro. Volevo vedere oltre l'immagine createsi, non volevo fermarmi all'apparenza.. fu così che trovai dell'amarezza. Tutte emozioni che finirono per fondersi: buio e luce, bianco e nero.
Sensazione mai provata prima.
Improvvisamente sentì lo stomaco comprimersi, segno che dovevo dare un taglio a quella situazione.
“Ti piace quello che vedi eh“
“Beh, si vede, sei tutta bagnata!“
Ooouch!
“Ahia! Ma sei matta?!“
“Volevo ricambiare il regalo di benvenuto..il mio piko chiede se vi rincontrerete molto presto e credo proprio di si!“ rispose la squilibrata, poi tornò al suo posto.
“Possiamo procedere con la lezione adesso!“
“Che dire Heric.. hai trovato pane per i tuoi denti!“
“Cos'hai qui?“ chiesi a Terence indicandogli col dito una macchia -inesistente- nella sua uniforme.
“Dove?“ reclamò, abbassando lo sguardo verso il punto indicato.
Paf!
“Ahia Heric! Che cafone!“ si lamentò toccandosi il naso.
“Così impari a farti gli affari tuoi!“ brontolai.

 
Stavo guardando la televisione da circa dieci minuti, o meglio il mio sguardo era rivolto verso lo schermo ma il pensiero era altrove.
Mia sorella quel pomeriggio era a casa di una sua amica, invece mio padre era ancora a lavoro, quindi avevo tutta casa a disposizione.
Quella brutta stronza mi ha umiliato davanti a tutti!
Beh proprio brutta non è!“ rompeva la mia coscienza.
“Zitto tu!“
Parli anche da solo adesso?“
Decisi di non dare retta alla mia coscienza e di continuare con la mia riflessione.
Devo trovare un modo per vendicarmi.
La pubblicità sui cosmetici attirò la mia attenzione, era Rossana la presentatrice.
“Parli del diavolo e spuntano le corna!“ esclamai mentre alzai il volume.
Guardai ogni suo movimento e mi resi conto di quanto fingesse;
sembrava così felice eppure qualcosa, dentro me, sapeva che c'era di più.
“E' tutta colpa tua se vivo in questo modo!“ gridai come se potesse sentirmi.
“Se non avessi girato quel film io adesso non avrei problemi a comportarmi da stronzo! Mia sorella continuerebbe ad odiarmi e mio padre ad evitarmi..Dopo anni a costruirmi un'armatura, arrivi tu e..trasformi tutto!“ pronunciai l'ultima frase con una punta di appagamento.
Le immagini del dinosauro rotto mi apparvero davanti, emandomi un senso di angoscia.
Stropicciai i capelli con fare nervoso, poi controllai l'orologio che segnava le quattro.
“Forse prima di andare in palestra ho tempo per passare al negozio“
Mi alzai dal divano e corsi in camera a controllare il portafoglio.
“Merda! Ho solo 2 yen!“ esclamai tirando il borellino verso l'armadio. Il mio sguardo si soffermò su quest'ultimo.
“Forse potrei.. prima e ultima volta però!“

Presi il mio borsone della palestra e mi incamminai verso il negozio di giocattoli.
Entrai e andai diretto verso il reparto ricercato.
“Eccolo!“ trovai il brontosauro esattamente come quello che ruppi il giorno prima.
L'ansia cominciò a farsi sentire ma allo stesso tempo l'adrenalina prese possesso delle mie azioni.
Essenso alle spalle della telecamera di sicurezza potevo togliere la carta con il pass, in modo che non potesse suonare appena passato la porta; poi presi il dinosauro come se stessi andando a pagarlo, ma una volta superato il reparto mi controllai in giro e, non appena mi accorsi di essere solo, misi il dinosauro all'interno della borsa, poi corsi fuori. Mentre correvo cercai di mettere il passamontagna che usavo per giocare all'età di dodici anni - infatti mi stava bloccando la circolazione del sangue -.
Boom.
Mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ sentì mugugnare.
Alzai il volto e trovai l'ultima persona che pensavo di trovare.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ mi urlò Rossana.
E ora lei cosa diavolo ci fa quì?
Non è possibile! E' sempre fra i piedi!

Purtroppo però non potei non notare il suo fascino.
E' bellissima!
Con quei suoi capelli raccolti e quel trucco leggero..
Quando mi resi conto che intorno a me c'erano persone che mi fissavano, presi il borsone e corsi in palestra.

Dopo aver partecipato ad uno dei tanti incontri di karate, tornai a casa a farmi la doccia.
Quando tornai in camera, aprì il borsone e -
“NOOOO!“ urlai irritato.
Fine Pov.
 

*Ho voluto aggiungere un pò di modernità nella storia, spero non vi dispiaccia l'idea.
 
 

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Capitolo 8
*** Rossana sarà la mia rovina o la mia salvezza? Pt.2 ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Parte seconda.
 
5 Aprile 2016 - ore 06:35.
Pov. Heric.
“Pronto Terence?“
Heric? Perché mi chiami così presto? E' successo qualcosa?
“Oddio Terence che voce orribile!“
Ma davvero? Sarà perché mi sono appena svegliato, non credi?
“Calma amico! Stavo solo scherzando! Comunque, vediamoci al gazebo alle 7 e ti spiego tutto. Devi farmi un favore!“
Ma..
“Niente 'ma'!
Chiusi la chiamata e andai in bagno a lavarmi e vestirmi.

 
“Allora? Che avevi così importante da dirmi da non poter aspettare l'inizio delle lezioni?“ chiese il mio migliore amico irritato per averlo svegliato prima del solito.
“Ho bisogno che tu mi faccia un favore!“
“Fin quì lo avevo capito, ma quale favore?“
“Devi promettermi che non farai domande!“
“Heric così mi spaventi! E' qualcosa di grave allora?!“ chiese preoccupato.
Raccontai il mio piano e a stento riuscì a trattenere una risata.
 “Sei sconvolto Terence? Hai una faccia stramba in  questo momento!“
“Cioè, aspetta, fammi collegare il tutto: devo intrufolarmi a casa di Sana per scambiare i vostri borsoni, giusto?“ chiese e io annuì.
“Per-“
“Non chiedermelo ho detto!“ risposi acido.
Lui sospirò, poi rispose “E va bene!“
“Invece di intrufolarmi come un furfante in casa sua, potrei fare una cosa più semplice, ovvero diventare suo amico, in fondo avevo intenzione fare amicizia con lei in questi giorni“
“Mmpf“
“Quanto tempo ho a disposizione?“
“Se riesci anche stasera stesso!“
“Vedo che posso fare!“

 
Pov. Terence.
Avevo paura di non riuscire a compiere un gesto del genere, eppure non mi pentì di aver accettato. Ero curioso di sapere il perché di quest'impresa ma rispettai la decisione di Heric. Non è da lui chiedere un favore del genere e soprattutto di chiedere favori, solitamente è una persona autonoma; però allo stesso tempo mi sentivo scorretto nei confronti di Sana.
Esitai qualche secondo, poi mi feci coraggio e suonai al campanello.
Din Don.
“Ciao Terence, tutto bene?“
“Ciao Sana, si bene e tu?“
Mi scrutò qualche secondo, poi osservò turbata il borsone che Heric mi chiese di scambiare.
 “Devo andare in palestra dopo, quindi ho portato il cambio“ la anticipai prima che combinassi disastri.
“Oh..Quindi frequenti la mia stessa palestra“
 “Anche tu vai qui?“ chiesi sorpreso.
“Si. Prima praticavo danza in un'altra palestra, poi il mio istruttore si è spostato nella Clary's Gym, io nel frattempo ero andata all'estero e avevo smesso, ma una volta tornata mi sono messa in contatto con il mio personal trainer e mi ha consigliato di andare lì“ rispose mentre ci incamminammo di sopra.
“Quindi fai danza lì adesso?“
“Uhm, no, semplice palestra, tanto per tenermi in movimento“
“Capisco. Beh allora spero potremmo incontrarci qualche volta!“
Aprì la porta della sua stanza e trovai..Alyssa?
“Spero non ti dispiaccia se ho invitato anche la mia amica“
“No figurati..“ risposi sincero, Alyssa era una delle ragazze più carine e gentili della classe, non mi dispiaceva la sua presenza.
“Ciao Terence!“ salutò lei.
“Ciao Aly!“ ricambiai, nel frattempo Sana scese in cucina a preparare qualcosa da sgranocchiare.
Mi avvicinai alla ragazza e mi sedetti accanto a lei; ero in imbarazzo, io e Alyssa non avevamo mai avuto rapporto al di fuori della scuola.
“Uhm..“ mugugnammo all'unisono, notando il suo impaccio.
“Prima tu!“ dissi.
“Spero non ti dia fastidio la mia presenza qui..“
“Assolutamente no! Figurati! Io e Sana siamo solo amici!“
“Quindi..non ti piace?“ chiese Alyssa confusa.
“Beh, non posso mentire sul fatto che sia una bella ragazza e simpatica ma non è il mio genere di fidanzata, ecco..“ risposi con sincerità. Il mio tipo di ragazza era molto diversa rispetto a Sana.. era più simile a..
Lei. pensai guardando Alyssa.
“Eh allora come mai sei voluto venire?“ chiese curiosa.
“Non possono essere amici un ragazzo e una ragazza?“ reclamai balbettando, girozolando lo sguardo nella camera.
Eccolo!
Avevo trovato il borsone di Sana, mancava solo il momento giusto per invertirli.
“Devi andare da qualche parte?“
“Devo andare in palestra con Heric dopo, quindi ho portato il cambio con me“
“Quindi tu, Sana ed Heric andate in palestra assieme?“
“A quanto pare andiamo tutti e tre nella stessa palestra ma solo io e Sana facciamo esercizi, Heric fa karate“
“Capisco“
Idea!
Mi alzai da terra e raggiunsi la finestra.
“Heric sembra essersi calmato dall'arrivo di Sana“ disse Alyssa.
“Uhm, non so, era strano oggi, sembrava nervoso anche se lo negava“
“Oh, sta cominciando a piovere!“ esclamai fingendo.
“Davvero?“ chiese Alyssa alzandosi e affiancandomi.
Bingo!
Mentre quest'ultima era impegnata ad osservare il cielo, io velocemente sostituì il borsone di Heric con quello di Sana, poi andai a sedermi.
“Ma se c'è sole..“ enunciò cercandomi con lo sguardo.
“Beh, magari mi sono sbagliato allora, meglio così!“
La porta della camera si aprì mostrando Sana con un vassoio.
Stranamente però, mi sentivo in colpa anche nei confronti di Alyssa.
Chiaccherammo per un bel pò, finendo per scoprire lati di Aly che ancora non conoscevo e anche la simpatia di Sana.
Aly? Perché la sto chiamando così improvvisamente?
Fine Pov. Terence.

 
Pov. Heric.
“Ecco a te!“ enfatizzò Terence appena entrato a casa, lanciandomi il borsone.
“Mmpf, sei stato bravo!“ mi congratulai prendendo la borsa e portandola in camera mia, seguito dal mio migliore amico.
“E' stata molto gentile con me ed è anche simpatica!“
“Wow!“ strillai finto entusiasta.
“Suvvia! Si può sapere che perché ce l'hai con lei?“ mi domandò aggiustandosi gli occhiali rotondi.
“E' una snob!“ mentì.
“E io gay!“ contenstò.
E ti pareva che non ci cascasse.
Ho già detto che odiavo questo suo lato?
“Wow Terence, quando sei passato dall'altra sfonda?“ lo provocai ironico.
“Ah ah! Piuttosto, volevo ringraziarti!“ mi disse entusiasta.
“Per...?“ chiesi confuso.
“Con Sana c'era anche Alyssa e ho potuto conoscerla meglio! Credo che mi piaccia un pò..“ rispose imbarazzato.
“Alyssa la nostra compagna di classe?“ chiesi perplesso e lui annuì col capo.
E lei cosa faceva a casa sua?

 

7 Aprile 2016 - Giovedì ore 8:30.
“Ciao a tutti!“ urlò Rossana entrando in classe.
Fortunatamente sembrava non essersene accorta dello scambio, ma in ogni caso non avrebbe le prove per incolpare Terence.
Dopo quel giorno cominciai a tenerla d'occhio, farlo mi allentava ma non né capivo il motivo.
“Ciao Sana!“ la salutarono i suoi amici.
“Come fa a starnazzare di primo mattino?“ chiese George coprendosi le orecchie con le mani.
“Come hai detto scusa?“ chiese offesa incrociando le braccia sotto al seno, facendolo alzare.
“Che c'è, sei sorda?“ la stuzzicai.
“Non ti intromettere tu, non sto parlando con te!“ rispose.
“E tu chi saresti per dirmi quello che devo fare?“ chiesi alzando un sopracciglio e avvicinandomi lentamente a lei.
Improvvisamente cambiò espressione, sembrava frastornata.
Man mano che mi avvicinavo la stessa sensazione dell'altro giorno si impossessò di me.
Catturò il mio sguardo, cosa mi stai facendo?
Era come se potesse leggerci dentro; nessuno era mai riuscito a farlo e tanto meno io lo avrei permesso, quella volta però fu diverso. Venni invaso da un calore mai provato prima che trovò il mio equilibrio e sicurezza; eravamo solo io e lei.
Rimanemmo così per dei minuti, fin quando decisi di sbloccare la situazione prima che prendessimo a fuoco.
“Stai ascoltando o no?“
“Lasciami in pace Heric!“ rispose e andò a sedersi, io decisi di non ribattere.
Perché mi faceva quell'effetto?

 
Nel pomeriggio chiamò Terence riferendomi che la palestra l'indomani sarebbe stata chiusa quindi la lezione di karate era stata anticipata; quel giorno il mio migliore amico era strano, sembrava preoccupato per qualcosa.
Ho uno strano presentimento.
Rossana frequentava quella palestra, però non c'era neanche l'ombra della sua testa rossa.
Va beh, non mi interessa.
Salutai Terence, posai il borsone sulle panchine e andai dal mio allenatore che era sorpreso di vedermi quel giorno.
Ultimamente sono tutti strani.
“Ehy Heric, hai finto la lezione?“
“Ciao Terence, si, ora mi cambio e torno a casa!“ risposi asciugandomi il collo con la mia as-
E questo?
Dentro al borsone accanto a quello mio c'era uno di quei dinosauri da collezione, proprio quello che mi manca.
Quasi quasi.
Allungai il braccio verso il giocattolo, mi guardai attorno per essere sicuro che Terence sia andato via.. poi ritirai la mano.
Io non sono così meschino, poteva appartenere anche a qualche bambino.
Non mi cambiai, presi il mio borsone e corsi a casa con un senso di colpa.


 
8 Aprile 2016 - Venerdi ore 7:35.
“E' PRONTOO!“ urlò Nelly dal piano di sotto.
Scesi in cucina dove trovai la mia famiglia riunita.
“Oh.. Heric.. sei sceso alla fine!“ disse mia sorella sorpresa.
“Mmpf“ mugugnai.
Mi sedetti a tavola con loro facendo colazione ma non proferì parola.
“Heric.. stasera trasmetteranno quello sceneggiato in televisione. Vuoi vederlo assieme a me e tua sorella?“
Feci cadere le bacchette sul tavolo e guardai sconvolto mio padre.
“Perché lo mandano in tv?“ chiesi.
“E' un modo per innaugurare il ritorno della protagonista. E' stata un paio d'anni all'estero e adesso è tornata!“ rispose mia sorella.
“Beh allora dovevano farlo lunedì non oggi!“ dissi acido, pentendomene subito dopo.
“Solitamente trasmettono certi film il venerdì sera. Aspe ma tu come fai a sapere che è tornata lunedì?“ chiese mia sorella curiosa.
Io non risposi, mi alzai da tavola e mi incamminai per andare a scuola.

“E' già un passo avanti fare colazione con loro! Perché non ti lasci andare definitivamente?“
“Mmpf“
“Capisco!“
Risi mentalmente.
Come fa a capirmi?
“Ehy Heric! Guarda lì“ si fermò di colpo indicando un gruppo di ragazzi.
“E quindi?“ chiesi continuando a camminare.
“Potete rimanere a digiuno allora e se non mi lascerete andare mi metterò ad urlare“ sentì pronunciare da una voce molto conosciuta.
Mi arrestai di scatto anche io, andando incontro ai ragazzi di prima.
Rossana.
“Alex, chi non muore si rivede!“
I tre ragazzi si voltarono verso di me, riconoscendomi e staccandosi dalla ragazza, che nel frattempo si postò accanto a Terence.
Alzai i miei occhiali da sole e continuai a parlare.
“Non è carino importunare le ragazzine di primo mattino sai?“ chiesi guardandolo torvo.
Era un miserabile, non mi aveva mai fatto simpatia, ancora meno adesso.
“Davvero? È che ho un certo appetito..“
“Allora vai a strozzarti con un panino, Alex!“
Improvvisamente sentì la rabbia salire, come poteva parlare in quel modo?
“Basta così Heric, andiamo!“ s’intromise Terence cercando di far calmare le acquee.
I tre ragazzi se ne andarono e io rimasi solo con Rossana e Terence.
“Tu stai bene?“ mi chiese quest’ultimo alla rossa.
“Si si, per fortuna siete arrivati in tempo!“
“Meglio così! Purtroppo questa è una zona di Tokyo un pò isolata quindi certe porcate succedono facilmente“
“Capisco. A proposito Heric.. grazie!“ mi ringraziò guardandomi.
Sbaglio o è diventata tutta rossa?
Sorrisi soddisfatto mentalmente, non le ero indifferente.
E quindi? Heric riprenditi!
Guardai avanti a me e risposi con aria indifferente “Non voglio i tuoi ringraziamenti, tieniteli per chì gli apprezza davvero, a me non interessano“  poi continuai a camminare, seguito subito dopo da Terence che mi sussurrò “Era una bugia vero? L'ho notato sai, lei non ti dispiace affatto!“ “Ti sbagli!“ risposi, contemporaneamente comparvero dal nulla due orecchie da leopardo sopra la mia testa che fecero ridere il mio amico.

 
Appena arrivammo a scuola trovammo Margaret e George litigare.
Quei due sono fatti l'uno per l'altro.
“Te l'ho già detto che sei solo una gallina noiosa?“
“E io te l'ho già detto che sei solo tutto muscoli e senza cervello?“
Guardai l'insegnante che aveva una faccia disperata.
“Uuuh, la signorina ha appena ammesso che sono un bel ragazzo..“ provocò George sorridendo maliziosamente.
“ADESSO BASTA!“ urlai stanco di quella situazione.
Tutta la classe si ammutolì e si voltarono turbati verso di me, compreso i due litiganti.
“Amico, non sai proprio darti un limite!“
“Sai una cosa Heric? Voglio smetterla di prendere ordine da te! Stai diventando un rammollito e noi abbiamo bisogno di una persona superiore a te! Per questa ragione..da oggi in poi il capo sarò io! Giusto ragazzi?“ chiese bieco ai nostri compagni.
“Che?“ urlammo sconvolti io, Sana e Terence all'unisono.
“Che c'è, hai bisogno di un disegnino?“ continuò a chiedere minaccioso George avvicinandosi al mio volto.
Ma chi si crede di essere?
Chiusi gli occhi a due fessure, poi risposi “E tu vuoi che ti insegna qual è il tuo posto?“ con il suo stesso tono.
Rimasi sorpreso dall'atteggiamento di George, c'erano ragazzi migliori di lui ma lo preferivo ad altri soprattutto come persona; eravamo amici da tanto tempo e non avevamo mai avuto uno scontro fino a quel giorno.
Si è montato la testa.
“Heric non abbassarti ai suoi livelli!“ esclamò preoccupato Terence posandomi una mano sulla spalla.
“Non ti intromettere pupillo!“
Eh no, il mio migliore amico no però.
Accecato dalla rabbia presi George per il colletto  e ringhiai “Come l'hai chiamato? Ripetilo se hai il coraggio bamboccio!“
“P-u-p-i-l-..“
Knock!
“Adesso ti ammazzo!“ urlò George dopo essersi toccato il naso sanguitante, si buttò addosso a me tirandomi dei pugni sul labbro, cercai di spingerlo all'indietro ma fui fermato da due braccia.
“Lasciami Sana!“ urlai irritato, poi riuscì a liberarmi e continuare dove avevo lasciato a metà.
“Ragazzi smettela! La prof è andata a chiamare il preside! Avete già fatto abbastanza!“
Mi fermai respirando affannosamente, vidi George venirmi incontro di nuovo e feci per riattaccare ma mi bloccai quando vidi una figura femminile volare su un banco.
CAZZO!
“SANAA!“ urlai.
La rissa terminò e tutti spostammo l'attenzione verso la vittima.
Sana era svenuta a terra dopo aver sbattuto la testa e il fianco.
Mi salì un senso di angoscia improvviso.
Perché?
 “Sei un coglione! Come ti sei permesso?!“ urlò Funny disperata verso George.
“Non l'ho spinta di proposito! Non sono riuscito a fermarmi in tempo!“ lessi preocupazzione nei suoi occhi e decisi di lasciare stare.
Mi abbassai verso la figura a terra e le accarezzai le guance.
Non mi ero mai sentito così frustato.
Oh Sana.
La porta della classe si aprì mostrando il preside.
“Voi 6, seguitemi! Voi due portate la ragazza in infermeria!“
“No aspetti! E' colpa mia! L'accompagno io!“ disse George e senza aspettare risposta prese Sana in braccio e la portò via.

 
Toc toc.
“Buongiorno!“ disse Sana entrando.
Rossana?
“Signorina Smith! Come si sente?“
“Ho avuto giorni migliori ma non mi lamento!“
“Come mai è venuta qui? Stavo facendo un discorso ai suoi compagni per il caos commesso in classe!“
“Sono qui proprio per questo!“ rispose avvicinandosi alle sue amiche.
“Ma Sana..“
“Tranquilla Funny! Sto bene!“
Presi ad osservarla, era debole, quello era evidente, ma era comunque bellissima.
Perché è qui?
“Credo di non aver capito signorina Smith, sia più precisa!“
 “Mi hanno riferito che lei è entrato nel momento in cui io ero già a terra ma se fosse entrato nel minuto giusto avrebbe visto i veri coinvolti nella situazione, ovvero anche io, quindi o tutti o nessuno. Non voglio nessun trattamento speciale solo perché sono un personaggio conosciuto!“
Ma di che sta parlando?
Forse non è così eccentrica come pensavo.

“Lei è intelligente signorina Smith. Come ha capito che avremmo chiuso un occhio per lei?“
“Perché altrimenti avrebbe posticipato quest’incontro per avere la presenza tutti..o almeno so che funziona così! Vorrei solo sapere chi è stato a chiederle questo favore, anche se ho già una mezza idea.“
“Credo sia meglio parlarne in privato. Adesso che siete tutti vorrei terminare ciò che avevo iniziato! Purtroppo non è stata una cosa da niente, quindi dovremmo mandare a chiamare i genitori!“
“Se lo scordi!“ imposi.
“Come prego?“ chiese sconvolto il preside.
“Non farò mai venire mio padre quì e tanto meno verrebbe lui di sua spontanea volontà, abbiamo già abbastanza problemi non ne vogliamo un altro!“ risposi in tono fermo.
“Visto che la mette così passiamo ad una seconda opzione. La professoressa Lisa stamattina voleva comunicarvi che il prossimo sabato ci sarà una gita scolastica fuori paese. Questo sabato sarete in punizione, toccherà a voi pulire la scuola. Se ci saranno dei miglioramenti allora potrete andarci, altrimenti rimarrete in punizione anche la prossima settimana. Ci siamo capiti?“ chiese il preside passando il suo sguardo da un alunno ad un altro.
“E la punizione per quanto tempo vale?“ chiese George.
“Tre sabati consecutivi!“
“Ora potete andare!“ terminò il preside.
Tse, devo passare tre sabati solo con questi sfigati.
Ci alzammo tutti dalla sedia, salutammo il responsabile e uscimmo dalla stanza guardandoci.
Ci fu silenzio fin quando George non si avvicinò a Sana per chiederle scusa.
“Lo so che non l’hai fatto di proposito, ce l’ho con te perché avete dato spettacolo in classe, causando questo trambusto inutile. Spero vi sia servito da lezione!“ rispose nervosa incrociando le braccia sotto il seno; il mio occhi caddero prima su quest'ultimo -mmphf- e poi su di lei, che ricambiò lo sguardo diventando tutta rossa. Guardò Terence che le stava lanciando uno sguardo malizioso, poi lei rispose con il medio.
 Mi sono perso qualcosa?
Poi Sana salutò le sue amiche e andò via.

 
“Come sta Sana?“ chiesi ad Elizabeth e Marine, due mie compagne di classe che le avevano fatto compagnia in infermeria.
“Beh, sta bene però ha bisogno di riposo e di non fare sforzi, ha preso comunque delle forti botte!“ rispose Marine.
“Buffo, lei ci ha chiesto come stessi tu!“ s'intromise Elizabeth.
“Mmpf!“ mugugnai, ma all'interno frizzavo di beatitudine.

“Che ti sei fatto al labbro?“ chiese mia sorella.
“Non credo siano affari tuoi!“ risposi ma con tono calmo, mentre mi sedevo a tavola per cenare.
“E' magnifico! Finalmente io, tu e Nelly!“ disse mio padre esaltato.
“Si, beh, non fateci l'abitudine!“
Nelly accese la televisione, dove comparve il volto di Sana da piccolina che mi fece fuoriuscire la Coca-Cola dal naso.
“Ma che succede?“ chiese mia sorella preoccupata, io non risposi ma presi a guardare il telefilm.
Guardai qualche scena che mi procurò la pelle d'oca.
Ora capisco perché questo film è molto conosciuto ed importante.
Rivolsi lo sguardo alla mia famiglia che ammirava lo schermo con le lacrime agli occhi.
Come posso essere così cattivo con loro?
Mi alzai da tavola e uscì di casa correndo verso il parco.

 
Arrivai davanti gazebo e appena tolsi le auricolari sentì dei respiri dietro di me.
“Tu..?“ chiesi agitato.
Sana era davanti a me.
“Ancora tu?! Che fai qui?“ continuai a chiedere.
“Cosa vorresti insinuare con “ancora tu”?“ chiese impacciata, poi mi diede una pacca in testa col piko.
“Potresti essere un po’ più educato!“
“Ripeto, che fai qui?“
“Ti ho visto dalla macchina e sono scesa per parlarti!“
Notai che si teneva il fianco dolente.
Povera Sana.
“Certo che sei proprio stupida! Perché hai corso se sai che non devi fare sforzi?“
“Sei troppo veloce! Ho provato a chiamarti ma a quanto pare avevi le auricolari! Aspetta..ma tu come fai a sapere che devo fare riposo?“
Sospirai, poi instintivamente presi il suo braccio e lo appoggiai intorno al mio collo.
“Vieni, sediamoci!“ dissi indicandole il gazebo con sotto una panchina.
Al contatto con la sua pelle ebbi un brivido che arrivò fino al punto in cui appoggiava la mano, cominciai a sentire più caldo del solito e i battiti aumentarono la velicità.
Che mi prende? Heric, calmati!
L'aiutai a sedersi e poi mi collocai accanto a lei.
“Di cosa devi parlarmi?“ le chiesi.
Eravamo arrivati al dunque?
Fine Pov.

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Capitolo 9
*** La verità. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Konnichiwa!
Sono tornata con un nuovo capitolo!
Non ci saranno tante scene perché mi sono concentrata sul momento “drammatico” dei due protagonisti (mentre ascoltavo qualche canzone di Ultimo oppure OST di Kodocha, quindi le lacrime proprio >.<)
Volevo scusarmi perché rileggendo i capitoli mi sono accorta di aver fatto molti errori, purtroppo scrivo e leggo velocemente quindi la maggior parte delle volte credo di aver scritto bene ed invece no; ieri infatti ho cominciato a correggerli, se avete trovato in una parola una lettera in più, in meno o che non c’entra nulla è per questa ragione. ←
Ho realizzato un trailer sulla ff ieri sera, l’ho idealizzato con VivaVideo dal cellulare; inizialmente lo volevo fare per passare tempo però poi è uscito qualcosa di carino, se volete ve lo faccio vedere. シ
Ora vi lascio alla lettura, un bacio, Ela. ۵

 
 
Pov. Sana.
“Ti piacciono i dinosauri Heric?“ chiesi con tono dolce, lui spalancò gli occhi, non si aspettava di certo una domanda del genere.
“Perché me lo chiedi?“ chiese perplesso.
“Eh no carino, qui sono io a fare le domande!“ risposi lievemente agitata.
“Mmpf, allora facciamo così: una domanda ciascuno!“ propose.
“Mmh.. ci sto!“ accettai.
“Non era una domanda“
Maleducato, pensai ma preferì non ribattere.
Il suo sguardo, che fino a quel momento era rivolto a me, si spostò verso il cielo; ci pensò qualche secondo poi rispose “Si, sono belli!” e tornò a guardarmi.
“Ora tocca a me! Uhm, dì la verità come hai fatto a capire che ero io?“  chiese curioso.
“Non so di cosa tu stia parlando!“ risposi balbettando.
Eccome se lo so!
Mi lanciò uno sguardo torvo, chiaro segno che non mi credeva.
“Oh e va bene! Intuito femminile!“ risposi con un ghigno e braccia conserte.
“Visto che non sei propensa ad essere sincera, me ne vado!“ avvertì alzandosi dalla panchina.
“No, no aspetta! D’accordo! Sarò sincera!“ dichiarai fermandolo.
Sospirai, poi risposi “Sono stati i tuoi occhi!”
“In che senso?” chiese lui che nel frattempo era tornato a sedersi accanto a me.
“Risponderò a questa domanda quando sarà il tuo turno. Ora dimmi, perché hai compiuto quel gesto?” chiesi tornando ad addolcire il tono.
Cominciò ad osservare attentamente il pavimento, come se stesse comunicando con lui piuttosto che con me.
“Tu non lo sai ma.. io e la mia famiglia non andiamo d’accordo. Mia madre è morta dandomi alla luce, mia sorella mi ha dato la colpa per dodici anni, mi gridava di essere il figlio del Diavolo o meglio dire il Diavolo; mio padre invece mi ignorava, era come se non esistessi. Il brontosauro però fu lui a regalarmelo quando ebbi all’incirca 5 anni durante una mostra, è stato il primo e l’ultimo regalo, per questo ci tengo particolarmente.
 Il giorno prima che succedesse il tutto ruppi il dinosauro pentendomene subito dopo, fui arrabbiato con me stesso. Quando decisi di andarlo a comprare però mi accorsi di non avere abbastanza soldi, quindi mi arrangiai con quello che sai, è stata la prima e l’ultima volta che rubai. Sono una persona cattiva!”
Mentre raccontava i fatti aveva lo sguardo perso nel vuoto, era evidente che soffriva.
Oh Heric.
Gli accarezzai un braccio per confortarlo ma si scostò come se avesse preso la scossa, mi guardò con aria smarrita e toccò il punto appena sfiorato.
“Perché mi guardi come se non avessi mai ricevuto un gesto affettuoso in vita tua?”  chiesi ingenuamente ma dovetti ricredermi subito riesaminando il suo discorso: mia madre è morta dandomi alla luce; io e la mia famiglia non andiamo d’accordo.
“Ti manca la mamma Heric?” gli domandai sorridendo affettuosamente.
“Non saprei, non so cosa si prova ad averla”
“Vieni qui!” lo incitai indicandogli le mie gambe.
“Non ci penso nemmeno! Piuttosto, mi devi tre domande adesso e non una!” contestò.
“Risponderò ai tuoi dubbi solo una volta esserti coricato qui!” risposi.
Sbuffò ma alla fine accettò, appoggiando la tua testa sulle mie ginocchia.
Cominciai a giocare con  i suoi capelli che erano davvero morbidi e sorrisi istintivamente.
Heric non era un ragazzo maleducato e prepotente, era un ragazzo con carenza di affetto.
“Perché lo stai facendo?” chiese mansueto.
“Hai detto che non sai cosa si prova ad avere la mamma, fai finta che io lo sia in questo momento. Sono un’attrice posso immedesimarmi in chi voglio!” risposi mentre intrecciavo ciocche dei suoi capelli fra le mie dita.
Restammo in silenzio qualche minuto ma a me piaceva così; poi continuò con le domande.
“Cosa intendevi prima con “me l’hanno detto i tuoi occhi”?”
“Beh.. diciamo che i tuoi occhi per me sono come un libro aperto, l’ho capito fin dal primo giorno che ti ho conosciuto.. riuscivo a leggerci dentro. Sentivo che c’era molto di più in te di un cattivo ragazzo, dovevo solo capire il motivo” risposi imbarazzata, in fondo non era una cosa da niente, non mi era mai successo con nessuno prima d’ora.
“Credo di capire di cosa stai parlando..” sussurrò.
“Cosa ti affligge davvero Heric?”
Dopo aver posto quella domanda, si staccò dalla mia presa e si mise a sedere rimanendo con il suo volto di fronte al mio.
Eravamo così vicini che per un momento pensai si bloccasse il respiro, il mio sguardo fu catturato dal suo; rimanemmo in quella posizione per un altro minuto.
“Lo stai facendo ancora..” continuò a borbottare, passando il suo guardo dai miei occhi alle mie labbra.
“Di che parli?” chiesi balbettando, la sua vicinanza mi metteva a disagio, avevo paura sentisse i miei battiti aumentati a causa sua.
Si scostò completamente da me, tornando alla posizione principale.
“È buffo, ma uno dei miei problemi principali sei proprio tu!” Esclamò, tornando ad essere teso.
“Scusami?” chiesi irritata incrociando le braccia sotto il seno e alzando un sopracciglio.
“Per dodici anni mi sono costruito un riparo, poi arrivi tu e incasini tutto!”
“Potresti essere più chiaro? Non ti seguo!”
Sto cominciando ad innervosirmi.

 
(da quì in poi vi consiglio di leggere ascoltando di sottofondo Kodocha OST Melanconic Sana.)
“Per dodici anni sono stato trattato male dalla mia famiglia, durante quegli anni però sono riuscito a creare un muro, nonostante stessi male. Una sera però trasmisero un tuo sceneggiato e la mia famiglia ne è rimasta così tanto colpita che mi chiesero scusa per tutto, scuse che io non accettai. Col tempo però la situazione è diventata pesante.. mi sento in colpa per come li tratto ma allo stesso provo fastidio per questo mio sentimento..” si confidò.
“Heric.. credo di aver capi-“
“No! Tu non hai capito nulla! Tu non mi conosci!
Io e te affrontiamo la vita in modo diverso: tu affronti i problemi col sorriso, io no Rossana. Io voglio morire!” urlò frustato, lasciandomi a bocca aperta.
Spontaneamente gli tirai uno schiaffo, facendolo zittire.
“Non dire mai più una cosa del genere!” ringhiai con occhi lucidi.
“Dovresti vergognarti! Tua mamma ti ha dato la vita per amore e tu la stai sprecando in questo modo!”  lo sgridai guardandolo negli occhi.
“È vero, il destino ti ha assegnato una strada difficile  da seguire ma puoi sempre decidere il tragitto da continuare. Tu non sei cattivo Heric! Se tu fossi pieno di cattiveria non ti saresti sentito in colpa tanto da andar rubare un giocattolo, che per quanto io detesti azioni simili, è stato un gesto bellissimo! Se tu fossi cattivo questa mattina non ti saresti fermato ad aiutarmi ma soprattutto Heric, se tu fossi malvagio non ti sentiresti in questo modo nei confronti della tua famiglia; dovresti fregartene se fossi come dici, invece stai male con te stesso perché non riesci ad abbattere il muro che ti sei costruito negli anni. Tua sorella e tuo padre hanno sbagliato a trattare un bambino in quel modo ma sono essere umani, hanno dei sentimenti e si può sbagliare, se ne sono pentiti; dovresti essere contento e non rinchiuderti in te stesso. È questo che hai fatto negli anni, ti sei creato un divisorio col mondo, ribellandoti con chiunque intralciava il tuo cammino, ma la vita Heric non è come pensi tu! Io sono la prima a dirti che il mondo non è tutto rose e fiori, ma non è neanche tutto dolore e sofferenza. Ci sono momenti belli e brutti, ci sono azioni positive e ci sono errori ma è proprio da questi che devi imparare. La vita è solo una Heric, non sprecarla in questo modo, hai solo 17 anni. Non avere paura di mostrarti al mondo, non avere paura di lasciarti andare solo perché non vuoi che la gente ti ferisca, è proprio dal dolore che si può ricominciare*. Tu non sei il Diavolo, sei un ragazzo che non ha mai avuto affetto ma si può sempre rimediare.
Io, Terence e gli altri siamo qui per questo!” urlai l’ultima frase con la voce rotta dal pianto ma non me ne vergognavo.
Mi guardava scombussolato, aveva gli occhi spalancati e tremava.
Lentamente si avvicinò e mi asciugò le guance con le sue mani.
“Dovrei essere io a farlo, non tu!” disse sorridendomi.
Il suo primo vero sorriso..
“Tu mi hai salvato Sana, ancora prima di conoscerti tu mi hai aiutato!”
Ora capisco perché Terence l'ha chiesto a me, adesso è tutto chiaro.
 
(Qui potete anche smettere di ascoltarla)
 
Pov. Heric.
“Sono tornato!“ urlai dall'ingresso.
La luce del soggiorno era ancora acccesa, quindi probabilmente stavano guardando il film tutt'ora.
“Siamo qui!“ ricambiò mia sorella.
Ecco, appunto!
“Finalmente sei tor- NON PUO' ESSERE!“ Nelly rimase sbalordita  alla vista di Sana accanto a me.
“Ciao!“ salutò quest'ultima imbarazzata.
Mio padre era confuso, la scena era alquanto comica.
“Ma tu sei Rossana? Quella Rossana? Ma com'è possibile?“ chiese Nelly balbettando, poi si alzò dal divano e si avvicinò alla mia nuova amica.
Passò lo sguardo da Sana allo schermo della televisione qualche secondo, nel frattempo notai che aveva ancora gli occhi luicidi, segno che aveva smesso di piangere non molto tempo prima.
“Sono proprio io! In carne ed ossa!“ rispose Sana ridendo e indicandosi.
“Wow! Dal vivo sei anche più bella!“ si complimentò mia sorella, spingendomi letteralmente dall'altra parte della stanza per posizionarsi accanto a lei.
Mmpf.
“Davvero? Grazie mille!“ rispose Sana ridendo per la scena appena vista.
“Vieni accomodati pure!“
“No, magari la prossima volta, grazie lo stesso! Devo tornare subito a casa prima di cena!“ rispose la mia amica muovendo le mani a destra e sinistra davanti il suo volto.
“Sono venuta qui per conoscerti. Sono una compagna di classe di Heric e mi ha riferito che sei una mia fan, quindi ho pensato di passare a trovati, o meglio dire trovarvi!“ continuò guardando anche mio padre che era ancora imbambolato a guardarla.
“Una compagna di classe mio fratello? Ma non mi ha detto nulla!“
“Beh, è una lunga storia! Volevo anche dirvi una cosa, scusate se mi permetto: in passato siete stati egoisti, avete trattato un bambino come se fosse il Cattivo in persona - Cattivo? risi mentalmente - e non è stato per nulla un comportamento da persone mature; adesso però sembra abbiate capito il vostro errore e ne sono contenta ma cercate di non cadere in tentazione alle vostre frustazioni. E tu - disse indicandomi - prendi un martello e butta giù quel muro, prima che lo faccia io col piko.  La tua famiglia ti vuole bene come gliene vuoi anche tu. Ci siamo capiti?“
Rimasi sorpreso dalla sua reazione, non mi aspettavo una reazione del genere, ma lo apprezzavo, mai nessuno lo aveva fatto per me.
Mi sentivo stranamente più leggero ma allo stesso tempo carico.
Questa ragazza un giorno mi farà uscire fuori di testa.
“Tutto chiaro, mammina!“ risposi marcando la parola 'mammina' per ricordare l'accaduto di mezz'ora prima; lei mi sorrise teneramente.
Non mi sorprende faccia anche la modella, è una gran bella ragazza, mi attira il suo fascino.
“Oh.. Uhm, grazie Sana, per tutto! Tu ci hai aiutato ancora prima di conoscerti!“ rispose mia sorella ringraziandola, poi guardò me sorridendo.
“Grazie..Sana!“ espresse sincero anche mio padre.
“Posso farti una foto e postarla sul mio profilo Instagram?“ chiese speranzosa Nelly.
La mia amica scoppiò a ridere, poi rispose “Certo!“, si fecero la foto e poi Sana annuciò di dover andare via.
“Che peccato! Torna a trovarci Sana!“ disse mio padre.
“Non mancherò!“ rispose lei.
“Sicura che non vuoi compagnia per strada?“ le chiesi.
“Si,  tu - si avvicinò al mio orecchio sussurrando - stai con loro e cerca di riprendere il tempo perduto!“ io annuì col capo.
“Ciao Sana!“ la salutò la mia famiglia.
Accompagnai l'attrice davanti alla porta, la salutai e poi rientrai.
“Ecco come facevi a sapere che era tornata lunedì! Ma perché non ci hai detto nulla?“ chiese curiosa mia sorella.
“Come ha detto lei, è una storia lunga!“ risposi.
“Sorellona, domani a pranzo non preparare per me, rimarrò a scuola, d'accordo?“
“Come mi hai chiamata?“ chiese sorpresa, poi mi sorrise e corse ad abbracciarmi; era più grande di me, ma io ero più alto. Mio padre si alzò dal divano e venne incontro a me.
“Sono contento figliolo!“
Fine. Pov.
 

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Capitolo 10
*** Un nuovo professore. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.

 
La giovane Idol, appena rientrata a casa, si precipitò subito in vasca. Era stanca ma soddifsfatta, vedere il suo amico Heric iniziare a sorridere la ralleggrava. Per non parlare delle emozioni che le aveva provocato, da quel punto di vista era confusa, non si era mai sentita in quel modo con i suoi due ex fidanzati; le piaceva stare con loro, abbracciarli e baciarli, ma nessuno di loro era riuscito a procurarle  brividi o desiderio soltato guardandola negli occhi, soprattutto in così poco tempo. Era inutile negarlo, Heric l'attirava fin troppo fisicamente, aveva un fisico da far invidia a un modello; ma quello che le causava andava ben oltre l'attrazione fisica, nonostante la sua opposizione.
Una volta terminato il suo bagno, andò in camera e cedette alle braccia di Morfeo con stampato un sorriso sulle labbra.

 
Pov. Sana.
“AHHH DEVO SBRIGARMI!“ urlai alzandomi dal letto e indossando l'uniforme scolastica.
Ci manca solo che arrivo in ritardo il primo giorno di punizione.
“ROBBY SVELTO TI PREGO!“ strillai mentre correvo nel corridoio, erano le 8:10.
“SONO QUI' SANA!“ sbraitò il mio manager affiancandomi intanto che lavava i denti.
“Finitela di urlare di primo mattino!“ rimproverò mia madre sopra la sua macchinina rossa.
“Scusa mamma, sono di fretta! Oggi tocca a me pulire la classe!“ ribadì sedendomi facendo colazione.
“Grazie Patricia, era tutto buonissimo!“ ringraziai, poi mi alzai dal tavolo e, assieme a Robby, andai all'entrata indossando le scarpe.
“Aspetta Sana! Il pranzo!“ mi fermò la badante, dandomi un sacchetto.
Sorrisi, come farei senza di lei?
Ringraziai per la seconda volta e poi corsi in macchina seguita dal mio assistente.
“Grazie del passaggio Robby!“
Per caso oggi è la festa dei ringraziamenti?
Mi soffermai a guardare il cancello della scuola, rendendomi conto che qualche minuto dopo avrei rivisto Heric dopo l'accaduto della sera precedente.
Chissà come si comporterà oggi.
Presi un lungo respiro ed entrai a scuola, accompagnata da una leggera ansia.
AHHH PERCHE' MI FA QUEST'EFFETTO?
“Oh ma guarda un pò chi c'è lì!“ esclamai indicando la mia coppietta preferita.


 
Pov. Terence.
“Hai visto che sole oggi?“ chiese la mia frequentate.
Da quel giorno a casa di Sana, io e Alyssa ci avvicinammo sempre di più, finendo per infatuarci; oltre ad essere una bellissima ragazza, era anche molto affettuosa e sincera.
“Si, c'è proprio bel tempo!“ risposi.
“Peccato che dobbiamo stare chiusi a scuola proprio questo giorno, uffa!“ imprecò Alyssa.
Improvvisamente starnutimmo in contemporanea.
“Qualcuno sta parlando di noi!“ dissi.
“Guarda lì Terence!“ esclamò allarmata la ragazza accanto a me, indicando un vortice avvicinarsi sempre di più.
“UN URAGANO?“ urlai spaventato, abbracciando di slancio Alyssa.
Ad un tratto il ciclone si arrestò, mostando la figura di Sana con le mani ai fianchi.
“E' solo Sana!“ affermò Alyssa, tranquilizzandosi.
“Buongiorno ragazzi!“
“'Giorno!“ ricambiammo sorridendo.
“Come mai così energica oggi?“
“Io sono tutti i giorni piena di energia Alyssa, la differenza è che un giorno posso esserlo di meno e un altro di più!“ rispose contenta la nostra amica.
“Se lo dici tu!“
“Però in effetti qualcosa è successa!“ enfatizzò Sana.
Alyssa si mise a braccia conserte, chiedendo “C'è qualcosa che non so?“

 
“Finalmente! Era ora che Heric facesse un passo del genere! Sapevo fossi la persona giusta!“
Dopo aver ascoltato le novità della nostra amica, il buon umore aumentò anche a me.
“Quindi Heric aveva problemi in famiglia?“ chiese confusa Alyssa e Sana annuì, precisando di non voler entrare nei dettagli per rispetto nei confronti di Heric.
“Non è stata una scelta a caso, vero Terence? Tu sapevi fin dall'inizio anche del film“
“Ah ah, non potevo dirti nulla altrimenti le cose non averebbero preso questa svolta. Ero sicuro che ci saresti riuscita!“ esclamai felice.
“Beh.. modestamente so fare tante cose!“ rispose soddisfatta, facendo ridere Alyssa.
Fine Pov. Terence.

 

Appena io e la coppietta entrammo in classe, trovammo George ed Heric seduti al loro posto.
C'è ancora tensione fra di loro.
Salutai entrambi e mi sedetti nel mio banco.
George mi salutò con un cenno della mano, Heric invece mi regalò mezzo sorriso e un gesto col capo.
Dopo all'incirca cinque minuti arrivarono Funny e Margaret, infine entrò un professore accompagnato dal preside.
“Buongiorno a tutti!“ salutò quest'ultimo.
“Buongiorno!“ salutammo noi all'unisono alzandoci dalla sedia.
“Per quest'oggi il professor Sengoku si è offerto di prendersi la vostra responsabilità. Sarà lui a comunicarvi ogni spostamento, sarete solo voi e il professore, ho informato che saranno degli alunni della sezione 2 - H ad occuparsi di tutto.“
“Una volta terminato tutto sarete liberi di tornare a casa!“ terminò il direttore, poi uscì dalla classe lasciandoci soli con il professore sconosciuto.
Non era un collaboratore della nostra classe, chissà perché si è preso lui l'incarico.
Aveva un'aria gelida e non tralasciava nessuna emozione.
“Spero abbiate dormito a succificienza ieri notte perché farete un lungo lavoro.“ enunciò acido.
Ma chi è questo?
“Iniziamo con le toilette. Le ragazze si occuperanno del bagno femminile, i ragazzi dei pavimenti; poi le ragazze continueranno con i vetri delle finestre e i ragazzi con il bagno maschile. Alle dodici potrete fare la pausa pranzo, una volta terminata tutti assieme comincierete a pulire le classi. All'una verrò a controllare, non voglio sentire volare una mosca. Spero sia stato chiaro.“ dichiarò continuando con il tono di prima, mentre passava fra i nostri banchi.
Qualcosa di lui non mi piaceva, come si permetteva di parlarci così?
Cercai con lo sguardo i miei amici che tenevano la mia stessa espressione.


 
“Quel tipo non mi convince!“ esclamò Funny.
“Neanche a me!“ ribadimmo all'unisono io, Alyssa e Margaret.
“Perché ha voluto prendersi la nostra responsabilità? Non è un nostro insegnante!“ chiesi passando la spugna sul bordo del lavandino.
“Uhm, me lo chiedo anch'io!“ rispose Alyssa mentre puliva, invece, lo specchio.
“Cambiando discorso, stasera vi va di fare qualcosa?“ chiese Margaret.
“Se volete posso chiedere a mia madre di dormire da me“
“COSA?“ urlarono all'unisono le mie amiche.
“Sei sicura Sana? Non vorremmo portare disturbo..“
“Sta tranquilla Funny, a me farebbe molto piacere!“ risposi sorridendo alle mie amiche.
“Potremmo ordinare la pizza!“ esclamò con aria sognante Margaret, mentre passava la scopa.
“Oppure mangiare il gelato!“ ribadì Alyssa, appoggiando le mani sulle guance, sorridendo incantata.
“Possiamo anche provare qualche maschera per il viso, ho visto che stai sponsorizzando le maschere della KQ*.“ propose emozionata, invece, Funny.
“Okay.. allora vada per "proviamo nel nuove machere della KQ mentre mangiamo la pizza e come dessert gelato!"“ dissi ridendo.
Ero entusiasta, sarebbe stato il mio primo pigiama party con delle vere amiche.
“Ehy voi! Se avete finito di blaterare, potete andare a pulire i vetri, noi abbiamo finito ed è tutto asciutto!“ esclamò una quinta voce dallo stipite della porta.
Margaret rispose con una linguaccia, poi sorrise, intuendo il tono ironico di George.
“Già tutto pulito?“ chiesi innarcando un sopracciglio.
“Certo! La vostra chiccherata è durata lo stesso tempo dell'asciugatura del pavimento“
“Oh ma bravo Heric, allora perché non terminate voi al posto nostro quì? Visto che siete così veloci..“ lo provocai.
“Così voi potrete tornare a casa e provare nuove maschere della KQ mentre mangiate la pizza e come dessert gelato?“ rispose con un ghigno.
“CI AVETE SPIATO?! BRUTTI-“
“La vedo male!“ esclamò ridendo Terence.
“Correte!“ incitò George e tutti e tre corsero verso il bagno dei maschi, noi scoppiammo a ridere.

Pov. Heric.
Mentre io, Terence e George corremmo verso il bagno dei maschi ci scontrammo con il professore che quella mattina aveva deciso di occuparsi di noi.
“Mi sembra di aver detto di non voler sentire fiatare!“ sputò guardandomi.
“Non stavamo facendo nulla di male! Abbiamo solamente riferito alle nostre compagne che adesso tocca a loro pulire il corridoio“ rispose Terence.
“Non pensavo che la comunicazione causasse delle risate“ continuò seccante, guardandomi.
Perché fissa me se sta parlando Terence?
Istintivamente chiusi gli occhi a due fessure e ricevetti un'occhiata omicida.
Che cazzo vuole questo da me?
“Continuate con il vostro incarico!“ disse, poi se ne andò.
“Questo pazzo ce l'ha con te!“ esclamò George sorpassandomi.
“Mmpf“
La situazione con George non era cambiata, c'era ancora tensione nel nostro rapporto, però eravamo riusciti a svolgere l'attività senza creare problemi.
Mi dispiaceva, anche se non lo avrei mai ammesso. Era un ottuso ma, se Terence era la mia spalla destra, lui era la spalla sinistra; lo sentivo più vicino rispetto ad altri. Mi deluse molto il suo comportamento dell'ultima volta; lui non sapeva niente della mia famiglia però si era permesso di darmi del rammollito, ma soprattutto aveva insultato il mio migliore amico.
“Heric?“
“Mmh?“
“Ho saputo che ti sei riappacificato con la tua famiglia, sono felice per te!“
“E tu come fai a saperlo?“ chiesi curioso.
Sana.
“Beh, penso tu possa immaginare-“
“Non fare giri di parole con me Terence, sai benissimo che non funziona!“
Il mio amico sospirò poi rispose il nome che pensai un secondo prima.
Ecco, appunto.
“Spiegami una cosa, tu c'entri qualcosa con questa storia?“
“Io? Perché dovrei?“ chiese balbettando.
“Perché so cosa saresti capace di fare“
“BehHoSolamenteChiestoAiutoASanaPerDarti-“
BONK!
“Ne riparleremo in un altro momento!“
“Ahi ahi..“ si lamentò Terence.
Fine Pov. Heric.


 
“Finalmente un pò di tregua!“ esclamai stanca, buttandomi sulla mia sedia in classe.
“Per essere una ragazza che non sta mai ferma, ti stanchi facilmente!“
“Tu dici?“
“Ah ah!“ rispose Funny, sedendosi accanto a me.
“Tu invece? Fai qualche sport?“ le chiesi, nel frattempo aprì il pranzo preparato da Patricia.
“Faccio Ginnastica Artistica!“
“Wow! Forte!“ dissi entusiasta.
“Se ti va qualche volta puoi venire a provare“
“Uhm, non credo di essere molto portata eheheh!“
“Ma va dai!“ disse ridendo, dandomi una pacca sulla spalla.
“Eccoci qua!“ entrarono Alyssa e Margaret.
“Allora, come rimaniamo per stasera?“ chiesi mentre feci per addentare un Gyoza, che venne rubato da qualcuno.
Alzai il volto e “Heric! Ridammi subito il mio pranzo!“ urlai.
“Troppo tardi!“ dichiarò, ingoiando il boccone.
Ooouch!
“Te l'hanno mai detto che sei un maschio mancato?“ chiese massaggiandosi il capo.
“Te l'hanno mai detto che sei uno zotico?“ ricambiai a mia volta, incrociando le braccia sotto il seno.
“Non urlate o verrà quel matto!“ s'intromise George, passando fra me ed Heric e sedendosi dietro di me.
“Vedo che stai migliorando con gli insulti, bravo, continua così!“ scherzò Margaret.
“Con te però non riesco proprio a ferne a meno, vipera!“ replicò lui,
ricevendo come risposta uno sguardo assassino da parte della ragazza; poi lei scoppiò a ridere e lui la osservò con un ghigno.
Anche George non era un cattivo ragazzo, in fondo eravamo tutti degli adolescenti.
“Avete notato qualcosa di strano nel professor Sengoku?“ chiese curiosa Funny.
“La perfidia!“
“La prepotenza!“
Risposero Terence e George, il biondo invece rimase indifferente, nel frattempo cominciò a mangiare il Sushi.
“Tu che ne pensi Heric?“ gli chiesi, ancora a braccia conserte.
Silenzio.
“HERIC MI STAI ASCOLTANDO?“ gli urlai irritata.
“Non parlo con la bocca piena, non sono animale come te!“ rispose calmo.
Conta, conta Sana.
CONTA, 1 2 3 4 5-

Sentivo l'ira ribollirmi dentro.
“Da dove viene questo fuoco?“ chiese preoccupata Alyssa.
“E' Sana!“
“COME TI PERMETTI A DARMI DELL'ANIMA-“
Non potei terminare la frase che qualcuno coprì la mia bocca con la propria mano.
“Che succede quì?“ chiese il professore irritato, entrando in classe.
George si staccò, tornando al suo posto.
“Signorina Smith, mi sembra mi aver sentito la sua fastidiosa voce. Ho comunicato a tutti quanti la richiesta dell'assoluto silenzio durante la punzione.. del resto, che potevo aspettarmi da degli insulsi giovani come voi?!“
Scusate, ho sentito bene? Ha appena detto che la mia voce è fastidiosa e che siamo degli sciocchi?
Sentì rumore dietro di me, mi voltai e trovai Heric all'impiedi osservare attentamente il professore.
Heric riusciva a mostrarsi così indifferente in certe situazioni, che gli altri non erano in grado di capire le sue vere sensazioni ed emozioni. In quel momento si presentava apatico, ma ero sicura che all'interno era furente.
“E' stata colpa mia! In ogni caso, siamo in pausa pranzo, quindi un grido in più non credo porti problemi“ dichiarò.
Heric..
Il professore lo fulminò con lo sguardò, poi ribadì “Mi sembra ovvio, per te non è un problema causare disordine, oppure erro?“
Notai George ed Heric scambiarsi uno sguardo d'intesa, poi quest'ultimo si risedette al suo posto.
Fine Pov. Sana.


 
KQ* marca inventata da me.
Scusate per il ritardo ragazze ma sono stata male qualche giorno e nel frattempo mi sono vista tutta la saga di CardCaptor Sakura.
Vi ringrazio sempre per tutto!
Ho creato una pagina Instagram, proprio oggi, se volete dateci un'occhiata: https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Finstagram.com%2Fsaoripink19%3Fr%3Dnametag%26fbclid%3DIwAR3bvX_kyhnpemLytS91VPUFyD6xlWdBnU7f2TqoH6cJZihGWVfv6Ig7tys&h=AT0FbCvPkbcwrWy0jwKDUV440jAAAOYUx3XdtgpuuxF_Ns2tH3VWX12Y4Yqb2VRPyqfBowlSxPCQufhJbIB3ECpzDfI6O3j3DJ7VrADZAS7Llij6nO3Jgm6F96uwMbDd--PY
Magari potremmo anche divertirci tutte assieme! <3
Un bacio, Ela!

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Capitolo 11
*** Pigiama Party. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
Commento dell'autore: Perdonatemi per il troppo ritardo! Perdonatemi anche per il capitolo corto, ma non volevo prolungarmi altrimenti il capitolo successivo sarebbe stato lungo. Ebbene si, il prossimo capitolo è gia pronto, spero di poter pubblicarlo in prima possibile.
Un bacio, Ela!


Pov. Sana.
DLIN DLON.
“Vado io!”
Corsi all’ingresso e aprì la porta, dove trovai puntualmente le mie amiche.
“Io ho portato le pizze!”
“Io il gelato!”
“E io un film!”
Dissero Margaret, Alyssa e Funny in coro.
Sorrisi e poi le incitai ad entrare.
“Wow, hai una casa grandissima!” sostenne stupita Margaret.
“E anche molto bella!” continuò con lo stesso tono Funny.
“Grazie ragazze! Siete gentili!” ringraziai un po’ a disagio.
Sentì rumore dietro me, “Mamma loro sono Margaret, Funny e Alyssa che hai già conosciuto la scorsa volta!”
Quando mi voltai però non vidi nessuno. 
“Ma che...”
“Sono qui!” Disse una voce, abbassai il capo e trovai una faccia a due passi dal mio volto.
“AHHH!” urlai spaventata, mentre le mie amiche ridevano.
“Buonasera ragazze, io sono Catherine, la mamma di Sana!”
“È un piacere conoscerla!” affermò Funny, chinandosi leggermente.
“Ci dispiace per il disturbo!” disse, invece, Alyssa.
“Ma figuratevi! A me fa sempre piacere ospitare amici di mia figlia!” rispose mia madre.
“Grazie mille signora Smith!” ringraziò sorridendo Margaret.
Dopo essermi ripresa dal trans, consegnai le pizze alla signora Patricia, poi feci strada alle mie amiche per camera mia, dove posarono i loro borsoni.
Gurgle!
“Eheheheh scusate, ho un certo langurino!”
“Nessun problema Sana! Sono le otto, io consiglio di mangiare ora che le pizze sono ancora calde” propose Margaret.
“Uhm, d’accordo!” risposi.
Scendemmo in sala da pranzo dove trovammo già la tavola apparecchiata con bibite e piatti.
Durante la cena chiacchierammo del più e del meno, affrontando anche l’argomento scuola.
“Avete notato quanto è stato meschino nei confronti di Heric il professor Sengoku?” chiese Alyssa.
“Si, è stato cattivo!” risposi sincera.
“Chissà perché ce l'ha tanto con lui..”
“Oggi però non è stato male assieme agli altri, tutto sommato ci siamo divertite“
“Hai ragione Margaret!“ risposi all'amica, ripensando al momento in cui Heric prese le mie difese e George cercò di fermarmi.
Sorrisi, erano entrambi dei bravi ragazzi e mi dispiaceva per la loro situazione.
Appena finimmo di cenare salimmo in camera  e indossammo il pigiama.
Funny scoppiò a ridere alla mia vista, seguita da Margaret “Però, i porcellini ti donano!“ esclamò quest'ultima.
“Ti rispecchiano perfettamente!“ continuò, Funny.
“Io trovo ti stia benissimo il pigiama Sana!“ disse, invece, Alyssa.
“Allora ho fatto la scelta giusta!“ risposi facendo l'occhiolino alle mie amiche.
“Eccole qua!“ indicai le maschere richieste.
“Finalmente!“ rispose eccitata Funny.
Dopo aver sistemato la maschera sul volto Margaret fece la treccia ad Alyssa, poi accendemmo il televisore e preparammo il DVD: era un film drammatico.
“Ecco il gelato!“ proferì Alyssa, dando a ciascuna di noi delle mini vaschette e cucchiaini.
“Ragazze mie, devo assolutamente pubblicare la storia sul mio profilo Instragram!“ annunciò Margaret, prendendo il suo telefono.
“Aspetta! Manca questo!“ ribadì prendendo il finto naso da maialino dentro alla cesta delle cianfrusaglie.
“Tanto vale per essere al completo, no?“ chiesi ironica, facendo ridere le mie amiche.
Dopo aver scattato il selfie tutte assieme, ci stendemmo sul letto e iniziammo a guardare il film.

 
A mezzanotte, una volta terminato il film, togliemmo le maschere e ognuna andò a stendersi sul proprio materasso.
“E' stato molto emozionate!“ commentò Alyssa.
“Ah ah, la storia era anche originale!“ ribadì Funny.
“Il film è stato bello! Però in realtà non sono un'appassionata di leggende, per ciò non credo alla storia del filo rosso“ dissi.
“Eppure io ci credo, sono sicura che lì fuori, in qualche posto, la mia anima gemelle mi sta aspettando!“
“E quest'anima gemella si chiamerebbe Terence?“ chiese maliziosa Funny, facendomi ridere; la mora come risposta ricevette un cuscino in faccia.
“Tu che ne pensi Margaret?“ chiesi alla mia amica che era col telefono in mano.
“Pronto? Terra chiama Margaret!“
“Oh.. si, dimmi Funny!“ rispose la nostra amica, dopo essersi sbloccata.
“Che hai?“ le chiesi.
“N-nulla, perché?“
“Eri molto distratta!“ rispose anticipandomi Alyssa.
“N-no, è che ho notato la visualizzazione di quel deficente di George-“
“Alla storia?“
“Ah ah! Ero sul profilo così tanto per cazzeggiare! Comunque, di che stavate parlando?“ rispose, cercando di cambiare discorso.
Sana Smith nota tutto amica mia.
“Cosa ne pensi della leggenda del filo rosso? Tu credi veramente che quel filo sia legato al mignolo della tua anima gemella?“ le chiesi, appoggiando il mento sul palmo della mano.
Margaret boccheggiò un paio di volte, - non aspettandosi quella domanda - poi guardò lo schermo del telefono qualche secondo e tornò a guardare me.
“Chi lo sa?!“
Carissima Margaret, non mi sfugge nulla.

L'indomani mattina ci alzammo quasi tutte intorno alle nove e mezza.. io, Alyssa e Funny scendemmo a fare colazione, Margaret stava ancora dormendo.
“Buondì!“
“Buongiorno!“ salutarono le mie amiche.
“'Giorno!“ ricambiarono mia madre, Robby e Patricia.
“La quarta ragazza è stata rapita da Morfeo?“ chiese ironica mia madre, facendo ridere me e le mie amiche.
“Probabilmente!“ rispose Funny.
Durante la colazione, Patricia chiese come andò la serata precedente.
“Tutto bene! Abbiamo guardato un film drammatico sul filo rosso dell'anima gemella!“ rispose Alyssa, bevendo il succo alla pesca.
“Uuh, immagino voi ragazze piagnucolare in ogni scena romantica. L'amore adolescenziale è quello più bello! Vero, tesoro?“ chiese mia madre, facendomi andare di traverso il latte che stavo sorseggiando.
“Tutto bene Sana?“ chiese preoccupato Robby, vedendomi tossire in modo animalesco.
“S-si, credo!“
“Voi due siete fidanzate?“ chiese mia madre alle mie due amiche.
“Mamma! Ma che domande sono?!“
“Sta tranquilla Sana, non ha insultato nessuno. Comunque io quasi, penso manchi molto poco!“ rispose Alyssa, emozionata.
Sorrisi pensando alla coppia Alyssa-Terence.
“I-io, beh.. è una storia lunga!“
“Cosa? Non sapevo fossi fidanzata Funny!“ dissi sorpresa.
“M-ma non lo sono infatti! E' una storia complicata!“ rispose imbarazzata.
“A te Sana? Piace qualcuno?“ chiese tra il curiosa e il maliziosa, mia madre.
La solita impicciona.
“Assolutamente no!“ risposi, poi bevvi l'ultimo sorso del latte rimasto; nel frattempo pensai alla domanda di mia madre "Ti piace qualcuno?".. improvvisamente comparse l'immagine del biondino in mente, facendomi sputare tutto il latte sul tavolo.
“NON MI PIACE HERIC!“ urlai ad alta voce.
Oouch!
“MA CHE MANIERE SONO SIGNORINA? DATTI UNA CALMATA!“
Oh cazzo!
“Scusatemi! Pensavo ad alta voce e mi sono lasciata trasportare!“
Le mie amiche mi guardavano confuse, che imbarazzo!

 
Quando Margaret si svegliò, si sistemarono e tornarono nelle proprie case, Alyssa e Funny però erano ancora sconvolte dal teatrino di prima.
Che avessero frainteso?
O sono io ad aver frainteso?

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Capitolo 12
*** La battaglia dei demoni. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
Pov. Sana.
Dopo i quattro giorni successivi al pigiama party con le mie amiche, la situazione a scuola sembrava migliorata: i ragazzi non disturbavano le lezioni e il rapporto fra Heric e George sembrava aver preso una svolta.
C’era anche una novità, ovvero Alyssa e Terence si erano finalmente messi assieme!
Margaret invece aveva un atteggiamento insolito da sabato: era spesso distratta, silenziosa, mangiava molto meno e capitava di arrossire durante le lezioni; comportamenti bizzarri da parte sua poiché, da quando la conobbi, si è sempre dimostrata una brava alunna, chiacchierona con noi ragazze e non si faceva problemi a rivelarsi mangiona.
Non n’ero sicura, ma quell’andatura poteva confermare la mia ipotesi: Margaret era infatuata di qualcuno. Sabato sera erano già evidenti alcuni segnali, mentre era al telefono a cazzeggiare sul profilo di...George. Pensai il nome, voltandomi immediatamente verso il nominato, che stava letteralmente divorando il suo pranzo.
Bleah, disgustoso! continuai a pensare guardando la scena.
“Sanaaa? Prontooo? Ci sei?” mi distrasse Funny, richiamandomi.
“S-si, ti stavo ascoltando!”
“Si, come no, scommetto che non hai sentito una sola parola di quello che ho detto!” continuò la mora incrociando le braccia sotto al seno.
Beccata in pieno!
Alyssa scoppiò a ridere, poi intervenne “Dai, ormai ci sei abituata! Lasciala stare! Piuttosto, ho sentito nominare a Terence il titolo di quel film, penso voglia vederlo assieme ad Heric, che dite chiedo di unirsi a noi?”
Non appena sentì il nome di Heric, cominciai a sentire le mani pulsare e il cuore prese ad accelerare.
Calma, calma, calma!
Continuavo a chiedermi il perché quel ragazzo mi facesse quell’effetto, ma non riuscivo a trovare la risposta; era impossibile che Heric mi piacesse in quel senso.
“Per me non c’è problema! Per voi ragazze?” chiese Funny, guardando me e Margaret.
“V-va bene!” risposi, poi guardai Margaret che stava fissando un punto indefinito di fronte a sé con la guancia appoggiata sul palmo della sua mano.
Come non detto!
Le schioccai due dita davanti al volto, cercando di farla sbloccare.
“S-si! V-va bene anche per m-me!” rispose anche lei, balbettando.
IDEA!
“Possiamo chiedere anche a George di venire, che ne pensate?” proposi, guardando la reazione di Margaret, che non avvenne.
Rimase impassibile, mi stavo forse sbagliando?
“Basta che quei due - disse Funny indicando Heric e George - non creino casino durante la proiezione. Già basterà sangue nel film, non voglio vederlo anche dal vivo!”
“Come hai detto? “Sangue nel film”? Ma che film andremo a vedere?” chiesi confusa.
Alyssa scoppiò a ridere ancora una volta e Funny si diede un colpo in fronte con la mano.
“Allora avevo ragione! Comunque andremo a vedere un film dell'orrore!” rispose quest’ultima.
“COOOSAAA?” urlai amareggiata.
“NON ANDRÒ MAI A VEDERE UN FILM HORROR!”


“La battaglia dei demoni* inizierà fra cinque minuti, si prega di raggiungere la sala!” annunciò una voce dall’interfono.
“Non ci credo ancora che mi hai costretta a vedere questa roba!” dissi allarmata a Funny.
“E io non riesco a credere che mi hai trascinato qui!” disse Heric con il mio stesso tono, riferendosi a Terence.
“Pensavo volessi vederlo anche tu!”
“Mmpf”
“Siamo ancora in tempo per guardare quell’altro film!” s’intromise George, indicando un poster pubblicitario con una ragazza in bikini.
“Voi ragazzi siete disgustosi!” lo rimproverò Margaret.
“Senti, posso anche andarmene, sono venuto solo perché Terence ha trascinato anche a me!” rispose lui.
“Adesso chiudete il becco! Siamo qui ormai, non ha senso tornare indietro! Su, entriamo!” esclamò agitata Funny, poi entrammo nella sala al piano terra.
 
“No! Stai ferma! Non andare!” dicevo fra me e me, mentre guardavo il film.
“Sana, devi continuare a fare così per tutto il resto della pellicola?”
“Scusa Funny è che ho paura!”
La mia amica sbuffò, mi sorrise tranquillizzandomi e poi tornò a gurdare il film.
“Mamma mia ma quant'è stupida questa? Sa benissimo che c'è qualcosa lì dentro! Aspet- AHH!“ ulrai non troppo forte, prendendo - istintivamente eh - la mano della persona alla mia destra per coprirmi il volto, poichè solo le mie mani piccoline non bastavano.
Funny si era ormai arresa, Margaret e George era impassibili - ovviamente seduti vicino, per casualità - , Alyssa e Terence guardavano cinque minuti di film e poi cominciavano a baciarsi, Heric..beh..lui, mi sopp-
“Si può sapere perché sei venuta se questi generi di film non ti piacciono?“ sbraitò quest'ultimo, staccando la presa.
“Ti ricordo che mi ha trascinata quì Funny!“
“Che poi tu hai partecipato ad un film horror, quindi perché ti spaventa tanto guardarli?“ chiese interessato.
“Carissimo Heric, essere la protagonista di un film horror e guardarlo sono due cose dive- aspetta..ma tu come fai a saperlo?“
Rimase con il suo sguardo indifferente e non rispose.
“Oh ma volete fare silenzio?“ si lamentò un ragazzo dietro di noi.
“S-si, scusaci!“
Improvvisamente sentì la fronte pulsare, capì che stava per iniziarmi il mal di testa.
Massaggiai il punto dolente qualche secondo, tutta colpa del cambiamento di tempo.
“E adesso che ti prende?“ sussurrò Heric all'orecchio, causandomi la pelle d'oca.
Sbarrai gli occhi, lui si avvicinò facendo scontrare il suo braccio nudo col mio, poi si fermò e guardò in basso.
Ci manca solo che scopra l'effetto che mi provoca.
“M-mi è v-venuto mal di testa..“ risposi cercando di sembrare lucida.
Lui tornò a guardarmi, poi con la sua mano sinistra portò il mio capo sulla sua spalla.
“Riposati! Magari così la smetti di lamentarti per il film!“ giustificò il suo gesto, usando un tono dolce.
Rimasi immobile, ma avevo ancora gli occhi spalancati.
La pelle d'oca era ancora presente e i battiti del mio cuore cominciarono ad accellerare quando cominciò ad accarezzarmi il volto con la stessa mano di prima..disegnava dei piccoli cerchi sulla mia pelle. Mi chiedevo come potessero essere così delicate delle mani che in passato vennero usate per manate.
Quel gesto provocò in me un miscuglio di emozioni.. era un fastidio piacevole.
Di una cosa ero sicura, mai nessuno era riuscito a farmi sentire in quel modo.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare al suo tocco.


 
“E' stato proprio un bel film!“ commentò Terence.
“Parli proprio tu che ogni due secondi ti sbaciucchiavi con il tuo "pasticcino"?!“ rispose ironico George, imitando la voce del suo amico.
“Non esagerare adesso, ogni cinque minuti non ogni due secondi!“ s'intromise Margaret, facendo ridere il resto del gruppo.
“Come siete fastidiosi.. io sentivo Sana russare, ma non mi sono lamentato!“
“Io non russo!“ dissi ridendo.
“E ci credo, si è fatta un pisolino sulla mia spalla. Sei pesante, te l'hanno mai detto?“
Ooouch!
“No! Però mi hanno detto che sono permalosa!“ risposi fiera di me, al biondino.
“Siete impossibili! Tutti e sei!“ sostenne Funny.
“Questa è l'ultima volta che uscirò assieme a voi..“ continuò, poi ci sorpassò e si fermò al centro.
“..forse! Ora scappo a casa, grazie del pomeriggio!“ terminò, facendo un occhialino a tutto il gruppo.
Sembrava cupa e la cosa mi turbava, Funny è sempre stata solare.
Io e le mie amiche ci scambiammo un'occhiata, anche loro la pensavano come me.
Margaret sembrava aver ripreso la spensieratezza di sempre, ma non riuscì a capire se era George la causa.
In fin dei conti non è stata una cattiva idea farsi trascinare lì.
Fine Pov.

 

Sabato ore 15:30.
Dopo aver finite le pulizie, quasi tutti gli alunni si ritirarono nelle proprie abitazioni.
Sana appena tornò a casa chiese il permesso alla madre, che acconsentì, di ospitare le sue amiche quella notte, poi fece la doccia; Alyssa fu accompagnata da Terence, quando entrò nel suo appartamento comunicò alla madre che quella notte avrebbe dormito da Sana, poi andò a sistemarsi il borsone e farsi la doccia; Funny andò direttamente alla lezione di Ginnastica Artistica, una volta terminata fece la doccia e tornò a casa a sistemare la borsa per quella notte; Margaret mentre era per strada per tornare nella sua abitazione, venne chiamata dalla madre, comunicandole di andare a prendere il suo fratellino al campo.
Il cielo era circondato da nuvole grigie, quindi sperava che Dakota avesse già terminato l'allenamento di calcio.
Si fermò sulle triscie pedonali, che portavo al marciapiede dove era situato il campetto.
Mentre attendeva il verde, chiamò sua madre dicendole di telefonare la solita pizzeria per ordinare quattro pizze.
Durante la chiamata si sentì osservata, si voltò alla sua destra e vide “George?“ chiese sorpresa.
“No mamma, non dicevo a te. Si, va bene, grazie! Prendo Dakota e torniamo! A dopo!“ disse alla madre un pò impacciata.
“Che fai quì?“ chiese Margaret al ragazzo.
“Sei senza peli sulla lingua tu, eh!“ rispose lui, facendola diventare tutta rossa.
“Che maleducato!“ gonfiò le guance e si voltò dall'altra parte.
Improvvisamente cominciarono a cadere dal cielo delle goccie.
“Oh no..“ mugugnò la ragazzina, coprendosi il capo con la cartella.
Nel frattempo che era scattato il verde, sentì due braccia tirarla per un braccio.
“Ma che..“
Guardò sopra e notò un ombrello sopra la sua testa.
“Grazie..“ proferì lei imbarazzata per il gesto, al ragazzo che poco prima l'aveva insultata.
Attraversarono e andarono dritti al portone.
“Quindi anche tu eri diretto per di quì!“
“Mio fratello oggi giocava e mi ha chiesto il favore di portargli l'ombrello“
“Capisco! Anche mio fratello gioca quì, ha 8 anni!“
“Non credo siano in squadra assieme allora, visto che ne ha 20!“ disse lui ridendo.
“Oh..“ mugugnò imbarazzata per la gaffe.
In quel momento la ragazza non poté non notare che, quando George rideva, era molto più carino.
Divenne rossa al pensiero.
“Non preoccuparti! Non dirò a nessuno della tua mala figura!“ disse ironico, lei rispose con la linguaccia, poi sorrise.
Ripensò alle parole della sua amica Sana “Heric e George non sono così cattivi come vogliono far sembrare!“
Flashback.
Improvvisamente cominciarono a cadere dal cielo delle goccie.
“Oh no..“ mugugnò la ragazzina, coprendosi il capo con la cartella.
Nel frattempo che era scattato il verde, sentì due braccia tirarla per un braccio.
“Ma che..“
Guardò sopra e notò un ombrello sopra la sua testa.
“Grazie..“ proferì lei imbarazzata per il gesto, al ragazzo che poco prima l'aveva insultata.

Fine Flashback.
Sorrise istintivamente.

 
 
Mercoledì ore 20.
“Sono tornata!“ urlò la rossa all'ingresso, togliendosi le scarpe.
“Oh.. ciao figliola..bentornata!“ la salutò la madre, amareggiata.
“Mamma? E' successo qualcosa?“
“Sana, tesoro mio, devo dirti una cosa..“

 

 
La battaglia dei demoni * è un film di origine Giapponese uscito il 18 giugno 2016 - facciamo finta sia uscito prima nella mia ff, lol -
Il titolo originale è Sadako V Kayako.

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Capitolo 13
*** Nuove emozioni per Sana. ***


K♡d♡cha, l'am♡re ha l'immagine di una b♡rsa.
 
Pov. Sana.
“Buongiorno!” salutai i miei compagni appena entrai in classe.
“‘Giorno!” ricambiarono guardandomi, poi spalancarono gli occhi sorpresi.
“TU A SCUOLA ALLE 7:45? MA CHE TI È SUCCESSO?” urlò preoccupato Terence.
“Si Sana, raccontaci!” mi incitò Alyssa, turbata.
“Non ho nulla! Ho solo dormito male e mi sono alzata prima, tutto qui!” risposi amareggiata, buttandomi sul mio banco e appoggiando la testa sopra.
Sentì una mano toccarmi la fronte, era una mano calda e fu un tocco leggero.
Heric.
“No, non ha la febbre ragazzi!”
Anche se la sua mano non mi dispiaceva, ero molto nervosa quel giorno quindi non sopportavo le prese in giro.
Gli scostai il braccio e mi alzai dalla sedia.
“Io febbre? Pff, sto benissimo!” dissi mettendomi le mani ai fianchi.
“Se lo dici tu.. però ricorda..” ribadì avvicinandosi al mio orecchio e sussurrando “..non dire bugie a te stessa solo perché non accetti la verità!”  poi andò al suo banco, lasciandomi pietrificata.
Ero all’impiedi, con occhi sbarrati e guance colorate per il disagio.
“Sana.. stai bene?..” chiese allarmata Margaret.
Sentì il bruciore di stomaco salire fino alla gola, tossì qualche secondo, poi corsi in bagno a rigettare l’anima.

“Grazie dell’aiuto Funny, adesso sto molto meglio!” poi mi lavai il viso e sistemai il trucco che quel giorno non avevo ancora messo.
“Forse hai mangiato qualcosa che ti ha causato acidità ieri notte.”
“Uhm, in realtà ieri sera ho mangiato davvero poco, non avevo appetito!”
“Wow, strano da parte tua! Beh, Sana..sappi che se hai bisogno di sfogarti con qualcuno..io sono qui!” disse dolce, sorridendomi.
La ringraziai di nuovo e l’abbracciai.
“Comunque sappi che questo fine settimana ti voglio sorridente! Dobbiamo divertirci ad Hokkaido!” sostenne emozionata.
“Di che parli?” chiesi curiosa.
“Ma come? Non l’hai ancora saputo? La gita sabato si terrà ad Hokkaido, torneremo lunedì pomeriggio”
“DAVVERO? MA QUESTA È UNA NOTIZIA MERAVIGLIOSA!” urlai eccitata.
“Ah ah! Tra l’altro siamo i primi di maggio quindi le temperature ci permetteranno di passeggiare tranquillamente!”
“SONO COSÌ CONTENTA FUNNY, NON VEDO L’ORA!”

Quando io e la mia amica rientrammo in classe trovammo la lezione già cominciata, ci scusammo e ci accomodammo ai nostri banchi.
Durante l’ora di pranzo Alyssa mi chiese se nel pomeriggio volessi fare shopping ma dovetti rifiutare l’offerta perché avevo lavoro agli studi televisivi.
Dopo quella frase, non riuscì più a guardare Heric in volto, era riuscito a capirmi senza nemmeno parlare e la cosa mi spaventava.
Come ha fatto a capire che nascondo qualcosa?

Finalmente avevamo l’ultima ora: economia domestica; dovevamo preparare un tipico piatto semplice giapponese, spiegato dal professore l’ora prima.
Io ero in gruppo con Margaret, Heric e Terence - scelti dall’insegnante -.
“Ce ne vuole di più!”
“Io dico che va bene così!”
“No Marghe, sembra giusta la quantità ma fidati che è solo apparenza!”
Mentre i due discutevano se aggiungere o meno farina, io mi persi nei pensieri.
Erano cambiate davvero tante cose da quando ero tornata!
Ho ripreso a lavorare come prima, frequento la palestra, ho degli amici.. però c'era qualcosa dentro me, come un pozzo lungo e senza acqua.
“IHHHH!” urlai non appena sentì della polvere sporcarmi la faccia.
Terence e Margaret ridevano sotto i baffi mentre Heric guardava con un ghigno.
Chi poteva essere il colpevole se non lui?!
“Sei uno stronzo! Mi hai rovinato il trucco! E poi poteva anche entrarmi negli occhi, stupido!” gli urlai, ma non troppo forte per evitare di essere rimproverata dal professore.
“Questi due non la smettevano più, tu eri in trans e io avevo bisogno di sbloccare la situazione!”
“Che scusa del cazzo Heric!” gli dissi mettendomi a braccia conserte.
“Wow! Non mi aspettavo così tante parolacce!“
“Ecco, beccati questo!” affermai, prendendo la panna e spalmandogliela sul naso e sulla guancia.
Terence, che fino a un momento prima cercava di trattenersi, scoppiò in una rumorosa risata, attirando pure l’attenzione del professore.
Lo sguardo sconvolto di Heric fece ridere anche me, era la prima risata della giornata!
Le mie risate però terminarono presto poiché fui ricoperta di cioccolato bianco su tutto il labbro e denti.
“Adesso basta! Voi due, andate fuori, subito!” urlò arrabbiato il nostro docente indicando me e il biondo colpevole.
Senza farcelo ripetere due volte, io e il mio complice andammo fuori, sotto lo sguardo di tutti.
Chiudemmo la porta dell’aula e ci sedemmo a terra.
“Giuro che se salto la gita per colpa t-“
“Non succederà! Ormai manca un giorno, non credo lo facciano, chiuderanno un occhio fidati!”
“Ma perché l’hai fatto?” gli chiesi confusa.
Lui mi guardò, avvicinò la mano verso la mia faccia e prese un po’ di cioccolato dal mio labbro per poi leccarsi la punta del dito.
Quel gesto scaturì delle leggere pulsazioni alla mia femminilità.
Cominciai a pensare se al posto del dito ci fosse un’altra cosa.. e diventai improvvisamente rossa, sentivo il calore avvolgermi.
“Hai riso, no? Basta questo!” rispose lui, sorridendomi malizioso.
Sembrava un sorriso sincero, nonostante fosse malizioso non sembrava avere secondi fini.
Come se qualcuno avesse preso controllo delle mie azioni, gli afferrai il volto e lo avvicinai al mio e - “Che state facendo?” chiese una terza voce, facendomi staccare la presa e riprendere conoscenza.
Boccheggiai qualche secondo, fin quando Heric prese parola “Quindi cosa ci succederà?”
Non ebbi nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi, perché stavo per baciarlo?
Fino a quella mattina non volevo guardarlo in faccia, invece in quel momento volevo solo che fosse mio.
Dopo la risposta che mi diede collegai le cose, ha combinato quel teatrino in aula solo per vedermi sorridere.. mai nessuno era arrivato a tanto per me. Quel ragazzo riusciva a farmi impazzire senza accorgersene.
Chissà perché si comporta in questo modo nei miei confronti..però, quando stavo con lui.. io mi sentivo felice.
“Se vi riferite alla gita, no, non la salterete. Però, oggi non tornerete a casa fin quando non avrete sistemato tutto il trambusto causato. Se dovesse succedere un’altra volta però lo comunicherò al preside!” rispose l'insegnante.
“Grazie prof lei è un angelo!” lo lodai, con lacrime di coccodrillo.
“Si si, adesso andate!”
Dopo aver sistemato tutto, andai direttamente a casa, senza salutare Heric; mi dispiaceva non farlo ma non riuscivo di nuovo a parlargli.
Salì in macchina con Robby e raggiunsi gli studi televisivi, dove mi comunicarono che l'indomani sarei dovuta tornare per un provino.
Tornai a casa sfinita ma soddisfatta; corsi in vasca, nel frattempo indossai una delle mie maschere preferite. Una volta terminato il piccolo momento relax, indossai il pigiama e andai a cenare, dove diedi la notizia della gita.
Durante la cena guardai mia madre a stento, dopo quello che mi disse la sera precedente, mi sentivo afflitta.

 

“Hai preso tutto?”
“Si Patricia, sta tranquilla! Sto via solo tre giorni!”
“Va bene Sana, divertiti!”
“Non mancherò! Salutami mamma!”
“Non la vuoi s-“
“Non ci arrivo, devo scappare!”
Uscì di casa velocemente senza darle il tempo per rispondere, salì in macchina e Robby mi accompagnò a scuola.
“Grazie mille Robby! Ci vediamo lunedì!”
Salutai il mio manager con un bacio sulla guancia, poi corsi verso l’autobus che ci avrebbe condotto all’aereoporto.
“Buongiorno a tutti!” urlai emozionata.
“‘Giorno Sana!”
“Sembri euforica, ti è passata il malore?” chiese Alyssa.
“Ah ah, sono carica ed informa!”
“Ecco! Così ti voglio!” incitò Terence, dandomi un leggero abbraccio.
Mi guardai attorno per cercare una cresta bionda ma non ne trovai traccia.
“Se stai cercando Heric, è lì!” disse Terence, come se potesse leggermi nel pensiero.
Divenni rossa e risposi “Ti sbagli! Stavo cercando.. ehm.. Margaret. Si, dov’è Margaret?”
“È sul bus a prendere posto prima che lo faccia George” enunciò Funny.
“Quei due stanno spesso insieme ormai eh!” rivelò Alyssa.
“L’ho notato anche io!” dissi.
“Ragazzi, ci vediamo sopra!” s’intromise Funny, poi salì sull’autobus anche lei.
“Ma che hanno tutti quanti ultimamente?” chiese confuso Terence.
Mi voltai alla ricerca del biondino e lo trovai appoggiato al muretto della scuola mentre fumava una “SIGARETTA?” urlai, forse un po’ troppo ad alta voce.
La coppia si girò verso di me, come il diretto interessato.
Ero sconvolta, non potevo immaginare che Heric fumasse.
Quest’ultimo gettò a terra la cicca e venne verso di noi.
“Ti accorgi di me solo quando faccio qualcosa che a te non sta bene?” chiese irritato all’orecchio, poi salì sopra il pullman.
Ancora una volta, Heric Akito era riuscito a lasciarmi pietrificata.

 
“Pronta per un'avventura tenebrosa?“ mi chiese Funny eccitata, mentre prendevo posto accanto a lei.
“'Tenebrosa'?“ ripetei confusa.
“Oh andiamo, non dirmi che non lo sai?! Si dice che nell'hotel in cui alloggeremo sono successe delle cose..“
“Q-quali cose?“ chiesi preoccupata.
“Boh..lo scopriremo presto..spero!“  rispose sempre più emozionata.
“Paura Sana?“ chiese ridendo Margaret, sedendosi in ginocchio sul suo sedile e appoggiando le braccia sulla poltrona, in modo da potermi vedere.
“N-no, f-forse.. un pochino!“
FATEMI TORNARE A CASA!
Fine Pov.

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Capitolo 14
*** Hokkaido, primo giorno. ***


Gita a Hokkaido.
Parte prima.
 
Sabato ore 9:45.
Pov. Sana.
“Il volo per Sapporo atterrerà fra 5 minuti, si prega i passeggeri di non slacciare le cinture di sicurezza, grazie per l'attenzione!“
Affianco a me dormiva Margaret, con la testa appoggiata sulla mia spalla e la saliva scivolava sulla mia giacca di jeans.
“Marghe, siamo arrivate!“ cercai di svegliarla ma, invano, non fu un'impresa facile; riuscì nel mio intento solo dopo averla minacciata che mi avrebbe ricomprato il giubbotto se me lo avesse macchiato, ovviamente era solo uno scherzo.
L'aereo era stra-pieno di alunni, eravamo 6 classi. Lunedì però, il resto della scuola avrebbe preso il nostro posto.
Scendemmo dall'aereo e salimmo su un bus che ci condusse all'hotel.
L'albergo era a tre stelle, non era né troppo grande né troppo piccolo ma era moderno.
“Ma tu sei sicura che le voci siano vere? A me non fa paura, è molto carino!“ chiesi, voltandomi verso Funny.
“Beh.. l'apparenza inganna Sana!“ rispose lei.
“Vedilo un pò come Heric: ragazzo affascinante ma con un lato oscuro.“ s'intromise Alyssa, sorridendomi maliziosa.
“Io non ho mai detto una cosa del genere!“ ribadì, mettendo le mani avanti.
“No, infatti, l'ho detto io!“ affermò la mia amica, ridendo compiaciuta.
Io diventai tutta rossa per essere cascata nella sua trappola.
Entrammo nel motel dove ci trovammo ad attenderci - presumo - lo chef, quattro signore con abiti da cameriera, il maggiordomo, un ragazzino e i due possessori dell'hotel.
“Benvenuti al 'Saori Le*'! Io sono il signor Hiro Shimizu, lei è mia moglie Caroline e lui è nosto figlio Josuke. Ad accompagnarvi nella permanenza saranno Heiji, il cuoco, Colin il maggiordomo e le domestiche Oharu, Marta, Ami.
Spero che il soggiorno sia di vostro gradimento!“
Le mie amiche mi guardadono come per dire "come lo sapevi?"
“Vi risparmio la domanda.. sono stata più in hotel che a casa, quindi ormai so chi sia chi!“ risposi fiera.
“Caroline però non sarà Asiatica!“
“Probabilmente sarà americana Margaret! Capelli biondi e occhi azzurri, un classico!“
Gli insegnanti ci divisero in gruppi e ci accompagnarono nelle nostre stanze.
“Che bello! Siamo in stanza assieme!“ mi abbracciò Alyssa emozionata, io ricambiai l'abbraccio facendole fare un mezzo giro, anch'io eccitata.
Appoggiammo la valigia a terra e uscì il cambio.
“La professoressa Lisa ha detto di sbrigarci a scendere!“ sostenne la mia compagna di stanza.
“Qual è l'itinerario?“ chiesi, prendendo a borsa e gli occhiali da sole.
“La Torre dell'Orologio, il parco degli Odori e poi pranzetto fuori!“
Mentre stavamo per scendere, sentivo degli occhi su di me; mi fermai di scatto e mi guardai un pò ovunque, ma non vidi nessuno.
“Sana vieni forza!“ urlò la mia amica ormai giù.
“S-si, arrivo!“ risposi agitata, poi scesi le scale.
Sono solo delle voci Sana, sta tranquilla! Non lasciarti influenzare!
Cercai di convincermi che fosse così e che in realtà non mi stesse osservando nessuno.

 
Ancora una volta, ci assegnarono il professor Sengoku come professore sorvegliante. La domanda era sempre la stessa: perché devono assegnarci insegnanti di altre classi?
Ma proprio lui poi? Heric non sarà per nulla contento!
Cercai il biondino con lo sguardo e lo beccai già ad osservarmi.
Neanche una parola, bastava solo uno sguardo per capirci.
“Prima o poi dovrai spiegarmi il perché vi state ignorando“ sobbalzai per la sorpresa.
“Alyssa! Mi hai prendere un colpo!“ le dissi, facendola ridere.
“Me ne sono accorta! Eri così concentrata..“
“Comunque..ecco..l'altro giorno, quando io ed Heric siamo stati buttati fuori dalla classe..ecco..io-“
“Signorina Smith! Può ripetere cos'ho appena detto?!“ mi chiese il professor Sengoku.
Calò il silenzio, avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
“U-uhm..“ la situazione mi metteva a disagio.
“C'è qualche problema? Lei è un'attrice, non dovrebbe vergognarsi di parlare in pubblico, o sbaglio?“
Bastardo.
“Professore, si sta facendo tardi, non pensa sia meglio incamminarsi?“
Sbarrai gli occhi, Heric.
“Si, è vero!“ disse un'altra voce, Terence.
Amici miei..
Guardai Alyssa che mi tese la mano sorridendomi.
Ringraziai Heric mentalmente ma credo non basti, dovrò parlargli prima o poi.
C'era qualcosa che mi frenava però.. non riuscivo a capire cosa potesse essere.
O forse lo so ma non voglio ammetterlo?

 
Passarono tre ore, ed io ero già stanca morta. Per fortuna era finalmente ora di pranzo; andammo a mangiare in ristorantino non molto lontano dall'hotel.
“Mamma mia! Mi fanno malissimo le gambe!“
“Beh, abbiamo camminato interrottamente, senza fermarci. Penso che stanotte sognerò la guida turistica..“ disse Funny.
“A proposito, ho sentito dire all'altra classe che stasera ci sarà un falò verso le dieci“ annunciò George.
“E che frega a noi?“ chiese Margaret.
“Nulla, ve l'ho solo detto! Io ci andrò ovviamente, voi fate come volete!“ rispose arrabbiato George, poi si alzò dalla sedia e andò a sedersi assieme ad Ivan e gli altri.
“Margaret! Ma perché hai risposto così?“ la rimproverai.
C'era motivo di trattarlo in quel modo?
“Non farmi la predica adesso! Non sei mia madre!“ rispose nervosa, poi si alzò dal tavolo e aprì il palmo della mano verso il volto di Heric - che stava ancora mangiando il sushi -; quest'ultimo uscì dalla tasca il pacco di sigarette di quella mattina, ne uscì una e la porse alla mia amica, che corse fuori subito dopo.
Guardai confusa la scena, che sta succedendo?
“Heric ma che fai? Perchè le hai dato una sigaretta?“ gli urlai nervosa.
“Abbassa la voce o ci sentiranno tutti! Margaret ha ragione, non sei sua madre! Prima di prendertela con altre persone, rimprovera te stessa!“ sbaitò, poi prese una sigaretta anche lui ed uscì dal locale.
Cominciai a sentire gli occhi pizzicare, Heric mi aveva urlato contro.
“Sana, tutto bene?“ mi chiese preoccupata Alyssa, accarezzandomi un braccio come per confortarmi.
Heric se n'è andato, è arrabbiato con me! Sono stata egoista!
“Sana.. lascia che ti ponga una domanda..stai piangendo perché non sei abituata ad essere trattata in questo modo oppure perché Heric ti ha trattata in questo modo?“ mi chiese Funny, marcando il nome del mio amico.
“Funny..“
“No, Terence! Voglio che lei capisca!“
Quella domanda mi aveva lasciata di stucco.
Il problema era quello: perché non sapevo la risposta?
Dovrei ribattere "perché non sono abituata ad essere trattata così", ma qualcosa mi frenava; la verità era che sapevo benissimo la risposta.
“Allora, Sana?“ mi incintò dolcemente Alyssa.
“P-perché i-io lo..“
“Lo..?“ mi incoraggiò Terence.
Mi alzai dal tavolo e uscì fuori correndo.
Stavo scappando dalla verità.

 
Tornai in albergo e dissi agli insegnanti rimanenti di non sentirmi molto bene, poi salì le scale per raggiungere la camera. L'hotel era moderno anche all'interno: le scale erano di legno con luci a led ai bordi, il primo piano aveva una grande sala con divani bianchi e grigi e i tavolini di legno; il corridoio era lunghissimo, aveva il pavimento in finto parquet grigio chiaro e le pareti grigio scuro con le parte delle camere bianche.
 Arrivai alla numero 103, passai la carta nella porta per aprila ed entrai, buttandomi sul letto.
Voglio tornare a casa.

 
Toc, toc, toc.
Passò una buona mezz'ora da quando tornai nella mia camera, ero sdraiata sul letto ma non riuscì ad addormentarmi.
“Chi è?“ chiesi ancora con la guancia schiacciata sul cuscino.
Nessuno rispose però.
Mi accigliai, chi era che rompeva le scatole?
Toc, toc, toc.
“Se è uno scherzo sappiate che non è il momento! Passate più tardi!“
Poi ricordai che gli studenti erano ancora sulla via del ritorno, era impossibile fossero loro.
Toc, toc, toc.
“Ancora?“ chiesi scocciata.
Mi alzai dal letto e andai verso la porta, aprendola velocemente per scoprire chi fosse la vittima che ucciderò per avermi disturbata; rimasi sopresa, però, nel scoprire che all'entrata in realtà non c'era nessuno.
Mi affacciai dalla soglia e guardai a destra e sinistra ma non vidi nessuno oltre le porte delle altre stanze chiuse.
Flashback
Mentre stavamo per scendere, sentivo degli occhi su di me; mi fermai di scatto e mi guardai un pò ovunque, ma non vidi nessuno.
“Sana vieni forza!“ urlò la mia amica ormai giù.
“S-si, arrivo!“ risposi agitata, poi scesi le scale.
Sono solo delle voci Sana, sta tranquilla! Non lasciarti influenzare!
Cercai di convincermi che fosse così e che in realtà non mi stesse os
servando nessuno.
Fine Flashback.
Rientrai in stanza e chiusi la porta mettendomi di spalle.
Ebbi una sensazione strana, era come se ci fosse qualcuno con me, anche se ero sola.
L'ansia prese il sopravvento nello stomaco e il terrore mi avvolse.
Non può essere vero! Ma i professori non si sono informati quando hanno scelto l'hotel? Perché sta capitando prop-
Improvvisamente mi trovai con le ginocchia e le mani a terra.
“Sana? Ma che ci facevi dietro la porta? E perché sei a pecorina?“ chiese ridendo sorpresa la mia compagna di stanza.
Mi alzai con l'aiuto della mia amica e l'abbracciai di slancio.
“Per fortuna sei arrivata!“ le dissi, gettando tutta l'aria che poco prima avevo trattenuto.
“Hey.. ma è successo qualcosa? Come mai hai le ginocchia sbucciate?“ chiese allarmata.
Ci sedemmo sul suo letto e le raccontai l'accaduto.
“Sana, sei sicura che eri sola?“ chiese sospettosa.
“Certo! Non c'era nessuno!“
“Per questa ragione stamattina ti eri fermata al centro delle scale?“
“Ah ah! Tu mi credi, vero?“ chiesi speranzosa.
Aly appoggiò l'indice sulla guancia e il pollice sul mento, come se stesse pensando.
“Uhm.. non è che non ti credo, è che mi sembra strano! Se l'hotel fosse infestato veramente, gli spiriti dovrebbero prendersi gioco di tutti e non solo con te. Secondo me c'è qualcosa sotto, ecco! Non è che ti stai vendicando per la domanda di prima?“ chiese insicura.
Flashback
“Sana.. lascia che ti ponga una domanda..stai piangendo perché non sei abituata ad essere trattata in questo modo oppure perché Heric ti ha trattata in questo modo?“ mi chiese Funny, marcando il nome del mio amico.
Fine Flashback.
“C-cosa? A-assolutamente no! P-perché dovrei?“
“Caspita! Allora Funny aveva ragione!“ affermò sorridendomi.
“A cosa ti riferisci?“
“Che ti piace Heric ovviamente! Sei diventata tutta rossa appena ti ho ricordato la domanda!“
Sbarrai gli occhi e spalancai la bocca.
“A me puoi dirlo..“
“Non lo so, Aly! Sono confusa..“ risposi amareggiata.
“Solo il fatto che tu sia confusa, è già una risposta!“ ribadì, dolce.
Flashback.
 Lei avvicinò il suo volto al mio, aprì il ventaglio coprendosi metà faccia e rispose “Solo il fatto che tu ci stia pensando è già una risposta!“
Improvvisamente scoppiò a ridere e prese la sua macchina fotografica dal nulla scattandomi una foto.

Fine Flashback.
Oh mammina..

Flashback.
“Beh.. diciamo che i tuoi occhi per me sono come un libro aperto, l’ho capito fin dal primo giorno che ti ho conosciuto.. riuscivo a leggerci dentro. Sentivo che c’era molto di più in te di un cattivo ragazzo, dovevo solo capire il motivo” risposi imbarazzata, in fondo non era una cosa da niente, non mi era mai successo con nessuno prima d’ora.
“Credo di capire di cosa stai parlando..” sussurrò.
“Cosa ti affligge davvero Heric?”
Dopo aver posto quella domanda, si staccò dalla mia presa e si mise a sedere rimanendo con il suo volto di fronte al mio.
Eravamo così vicini che per un momento pensai si bloccasse il respiro, il mio sguardo fu catturato dal suo; rimanemmo in quella posizione per un altro minuto.
“Lo stai facendo ancora..” continuò a borbottare, passando il suo guardo dai miei occhi alle mie labbra.
“Di che parli?” chiesi balbettando, la sua vicinanza mi metteva a disagio, avevo paura sentisse i miei battiti aumentati a causa sua.
Io, Terence e gli altri siamo qui per questo!” urlai l’ultima frase con la voce rotta dal pianto ma non me ne vergognavo.
Mi guardava scombussolato, aveva gli occhi spalancati e tremava.
Lentamente si avvicinò e mi asciugò le guance con le sue mani.

“Dovrei essere io a farlo, non tu!” disse sorridendomi.
Il suo primo vero sorriso..
“Tu mi hai salvato Sana, ancora prima di conoscerti tu mi hai aiutato!”

Fine Flashback.
“AHH! Troppi problemi! Prima mia madre, poi i fantasmi, poi Margaret.. ci mancava solo Heric adesso!“ urlai esasperata, coprendomi il volto con le mani.
“Tua madre? Che è successo con lei?“ chiese curiosa.
“Lascia stare Aly.. Piuttosto, grazie!“ dissi accarezzando le sue mani.
“Per cosa?“ chiese confusa.
“Per avermi aperto gli occhi!“ le risposi, sorridendole.
“Oh.. per quello devi ringraziare Funny, non me!“

Decisi che dopo cena avrei chiarito con Margaret e avrei confessato tutto ad Heric.
Dopo essermi fatta doccia, allacciai l'asciugamano intorno al seno, poi spruzzai un pò del mio profumo preferito e tornai in camera a vestirmi per fare spazio alla mia amica.
Optai per: un vestitino nero che arrivava sopra le ginocchia, stivali neri fino al giocchio in pelle, giubbotto di pelle del medesimo colore; feci una coda alta e indossai le mie collane preferite.
“Vieni quì!“ disse Alyssa, una volta uscita dalla toilette, indicandomi la sedia accanto alla scrivania.
Feci come mi disse e cominciò a truccami, dopo cinque minuti mi osservai allo specchio “Oddio! Ma sei bravissima Aly!“ la ringraziai per il trucco nude e poi scendemmo per raggiungere il piano terra.
“Comunque se non fosse stato per il mio capolavoro, ora sembrerebbe che stessi andando ad un funerale..“
“Ehy, cos'hai contro il mio look?“ la rimproverai ironica.
“Mi riferivo al colore.. anche se il nero ti fa tremendamente sexy.. stasera Heric lo stenderai, fidati!“ mi rispose facendomi l'occhiolino.
“Anche tu non sei da meno eh“
Il maggiordomo all'entrata indicò dei lunghi tavoli fuori con già qualcuno seduto, seguimmo l'indicazione e trovammo metà classe già accomodata con la professoressa Lisa che chiaccherava con la signora Caroline.
Di Funny e Margaret non c'erano neanche l'ombra ancora.
“Guarda lì!“ mi sussurrò la compagna di stanza.
Heric mi stava squadrando dalla punta dei piedi ai capelli, sentivo il suo sguardo su ogni parte del mio corpo, era come se bramasse a vedere sotto i vestiti; i suoi occhi addosso non mi dispiacevano per nulla.
“Vi siete messi d'accordo per caso?“ chiese ironica Ally.
Solo in quel momento abbassai lo sguardo e capì a cosa si riferisse: aveva maglietta nera attillata, jeans neri, cintura e scarpe del medesimo colore, per spezzare indossò un tailleur non troppo elegante bianco e nero; la sigaretta era la ciliegina sulla torta, lo rendeva ancora più attraente.
“Ha gusto il ragazzo eh!“ le risposi con un ghigno.
“Tesoro, andiamo a salutarli?“
“Vai tu! Io mi siedo, ho una fame!
Margaret e Funny fecero la loro comparsa dopo cinque minuti, Margaret mi fece un mezzo sorriso, Funny invece  venne verso di me.
“Sei bellissima Sana!“
“Grazie Funny! Pure tu lo sei! Tutte voi siete bellissime!“
Funny indossava di pantaloni color corallo a zampa di elefante, con sotto tacchi bianchi e sopra top elegante bianco; Alyssa indossava un vestito bianco stretto che arrivava sopra le ginocchia con una cintura argentata e stivaletti bianchi; Margaret invece indossava un vestito stretto grigio e nero, con il colletto bianco, cintura grigio scuro che arrivava sopra il ginocchio e scarpe da ginnastica bianche.
“Oh Sana.. come ti senti? Eravamo sicuri che saresti tornata in hotel!“
“Sto bene ma..“
“..ma?“ mi incitò.
“Dopo cena. Al falò.“
“E' un codice per caso?“ chiese confusa, facendomi ridere.
“Una volta finita la cena, ci vediamo al falò e vi racconterò tutto!“
“Uhm, Margaret però vorrebbe provare a stare con altre persone stasera“
“Ma come? Prima mi ha fatto un mezzo sorriso..“
“Forse anche la nostra Marghe ha qualcosa da raccontarci!“
Durante la cena io e Alyssa eravamo sedute vicino, Funny e Margaret invece erano in un altro tavolo, così come con Heric e Terence. George non si è presentato.
Il gruppo che si era formato, quella sera non esisteva.
Mi sentì angosciata tutta la sera, avevo una delle mie amiche più care vicino a me, però mi sentivo sola.
Fine Pov.

 
 
(da quì vi consiglio di leggere, ascoltando di sottofondo "It's time" dei Imagine Dragons)
E' strano come tutto possa cambiare da un giorno all'altro. Basta una parola, una frase o un gesto per trasformare le cose.
All'inizio non andavano d'accordo ragazzi e ragazze, non si sopportavano neanche. Invece l'ultima persona che credevi di non voler più rivedere nella tua vita, è proprio quella con cui vorresti passare ogni giorno della tua realtà. Non avevano molto in comune, per non dire nulla, erano l'opposto, ma era proprio questo che gli completava l'un l'altro;  non esiste un "è troppo presto", "ti conosco da poco" oppure "dopo tanto tempo mi sembra di non conoscerti", è questione di chimica, di sintonia non di tempo.

 Flashback.
Improvvisamente mi ritrovai piena e zuppa di acqua, dalla testa ai piedi.
“Prendilo come un regalo di benvenuto!“ disse una voce roca e ferma, facendo ridere il resto del suo gruppo.
Lurido bastardo.
“Bravissimo Heric, dammi il cinque!“
Mi alzai dal banco furiosa e andai incontro a quell'arrogante coi pugni chiusi.
Pian piano che mi avvicinavo però non potei fare a meno di notare che la bellezza non gli mancava: aveva i capelli biondi con qualche ciuffo che ricadeva davanti agli occhi, labbra carnose e gli occhi..color ambra; mi soffermai qualche secondo ad osservalo nei suoi occhi cupi e freddi, mi terrorizzavano ma allo stesso tempo mi ipnotizzavano. I miei occhi esplorarono il suo corpo da fuori, aveva la divisa scolastica ma era evidente che era messo piuttosto bene.
-
“Ciao!“ dissero all'unisono delle voci.
Alzai il capo e trovai delle ragazze che mi sorridevano.
“Ciao!“ salutai anch'io sorridendo.
Presero tre sedie e si sedettero accanto a me.
“Io sono Alyssa!“
“Margaret!“
“Funny!“
-
Boom, mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ mugugnai massaggiandomi il lato B.
Alzai il volto e vidi di fronte a me una persona con un passamontagna che mi guardava scioccato.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ gli urlai.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo profumo.
Profumo maschile.
Feci per alzarmi ma mi bloccai quando guardai i suoi occhi: ambra.
-
“Ehy voi! Ma chi credete di essere eh? Siete impazziti per caso?“ urlò a squarciagola Funny.
“Bla bla bla, come sei noiosa..“
“Se non la finisci di insultare ti prendo la faccia e te la infilo nel water George“ continuò Margaret.
“Io ti infilo un'altra cosa invece..“ rispose lui ridendo.
-
“Vi chiedo scusa per il comportamento dei miei amici, sono un pò infantili“
“Oh figurati..sei stato grande!“ rispose Alyssa con lo stesso luccichio di prima.
Ma che..
“Così mi metti in imbarazzo..“
“Comunque Heric potrà sembrare un cattivo ragazzo ma in realtà
 ha un animo buono e ti porta rispetto“
“Uhm, avrei qualcosa da dire in merito alle ultime parole“
“Fidati di me, lo conosco benissimo, lui ti stima, diciamo che ti crede una persona alla sua altezza. Fa tanto lo stronzo ma riesco a capire perfettamente quello che prova“
-
“Quando vuoi, puoi dormire da me!“
Dopo aver sentito quelle parole si mise a sedere e prese entrambe le mie mani.
“Dici davvero?“ chiese e io annuì col capo.
“Sai Sana.. ci siamo conosciute solo ieri ma..“
“Ma..?“ la incitai.
Chissà cosa vuole dire.
“..spero potremmo diventare molto amiche un giorno! Giravano delle voci negative nei tuoi confronti in alcuni social network, inizialmente pensavo fossero vere ma quando sei entrata in classe e ti ho vista.. ho visto il tuo sorriso e la tua determinazione.. e mi sono data della stupida perché in realtà sei una persona più unica che rara.. insomma mai nessuno mi ha invitato a dormire a casa sua il giorno dopo averla conosciuta.. tanto meno aiutata in una situazione così.. e invece tu si Sana..“
-
“Alex, chi non muore si rivede!“
“Ciao Heric!“
“Non è carino importunare le ragazzine di primo mattino sai?“
“Davvero? È che ho un certo appetito..“
“Allora vai a strozzarti con un panino, Alex!“
-
“La professoressa Lisa cercava di leggerci una comunicazione e questo stronzo per impedirle di parlare ha messo la musica a tutto volume“ rispose la mia amica indicandolo.
“Te l'ho già detto che sei solo una gallina noiosa?“
“E io te l'ho già detto che sei solo tutto muscoli e senza cervello?“
Guardai l'insegnante che aveva una faccia disperata.
“Uuuh, la signorina ha appena ammesso che sono un bel ragazzo..“ provocò George sorridendo maliziosamente.
-
“Sai una cosa Heric? Voglio smetterla di prendere ordine da te! Stai diventando un rammollito e noi abbiamo bisogno di una persona superiore a te! Per questa ragione..da oggi in poi il capo sarò io! Giusto ragazzi?“ chiese bieco ai suoi compagni.
“Che?“ urlammo sconvolti io, Heric e Terence all'unisono.
“Che c'è, hai bisogno di un disegnino?“ continuò a chiedere minaccioso George avvicinandosi al volto di Heric.
Quest'ultimo chiuse gli occhi a due fessure, poi rispose “E tu vuoi che ti insegna qual è il tuo posto?“
-
“Sei un coglione! Come ti sei permesso?!“ urlò Funny disperata verso George.
“Non l'ho spinta di proposito! Non sono riuscito a fermarmi in tempo!“
-
La porta della classe si aprì mostrando il preside.
“Voi 6, seguitemi! Voi due portate la ragazza in infermeria!“
“No aspetti! E' colpa mia! L'accompagno io!“ disse George e senza aspettare risposta prese Sana in braccio e la portò via.
-
“Cambiando discorso, stasera vi va di fare qualcosa?“ chiese Margaret.
“Se volete posso chiedere a mia madre di dormire da me“
“COSA?“ urlarono all'unisono le mie amiche.
“Sei sicura Sana? Non vorremmo portare disturbo..“
“Sta tranquilla Funny, a me farebbe molto piacere!“ risposi sorridendo alle mie amiche.
“Potremmo ordinare la pizza!“ esclamò con aria sognante Margaret, mentre passava la scopa.
“Oppure mangiare il gelato!“ ribadì Alyssa, appoggiando le mani sulle guance, sorridendo incantata.
“Possiamo anche provare qualche maschera per il viso, ho visto che stai sponsorizzando le maschere della KQ*.“ propose emozionata, invece, Funny.
“Okay.. allora vada per "proviamo nel nuove machere della KQ mentre mangiamo la pizza e come dessert gelato!"“ dissi ridendo.
-
“Oh ma bravo Heric, allora perché non terminate voi al posto nostro quì? Visto che siete così veloci..“ lo provocai.
“Così voi potrete tornare a casa e provare nuove maschere della KQ mentre mangiate la pizza e come dessert gelato?“ rispose con un ghigno.
“CI AVETE SPIATO?! BRUTTI-“
“La vedo male!“ esclamò ridendo Terence.
“Correte!“ incitò George e tutti e tre corsero verso il bagno dei maschi, noi scoppiammo a ridere.
-
“Spiegami una cosa, tu c'entri qualcosa con questa storia?“
“Io? Perché dovrei?“ chiese balbettando.
“Perché so cosa saresti capace di fare“
“BehHoSolamenteChiestoAiutoASanaPerDarti-“
BONK!
“Ne riparleremo in un altro momento!“
“Ahi ahi..“ si lamentò Terence.
-
Funny si era ormai arresa, Margaret e George era impassibili - ovviamente seduti vicino, per casualità - , Alyssa e Terence guardavano cinque minuti di film e poi cominciavano a baciarsi, Heric..beh..lui, mi sopp-
“Si può sapere perché sei venuta se questi generi di film non ti piacciono?“ sbraitò quest'ultimo, staccando la presa.
-
Improvvisamente cominciarono a cadere dal cielo delle goccie.
“Oh no..“ mugugnò la ragazzina, coprendosi il capo con la cartella.
Nel frattempo che era scattato il verde, sentì due braccia tirarla per un braccio.
“Ma che..“
Guardò sopra e notò un ombrello sopra la sua testa.
“Grazie..“ proferì lei imbarazzata per il gesto, al ragazzo che poco prima l'aveva insultata.
-
“Grazie dell’aiuto Funny, adesso sto molto meglio!” poi mi lavai il viso e sistemai il trucco che quel giorno non avevo ancora messo.
“Forse hai mangiato qualcosa che ti ha causato acidità ieri notte.”
“Uhm, in realtà ieri sera ho mangiato davvero poco, non avevo appetito!”
“Wow, strano da parte tua! Beh, Sana..sappi che se hai bisogno di sfogarti con qualcuno..io sono qui!” disse dolce, sorridendomi.
La ringraziai di nuovo e l’abbracciai.
-
Lui mi guardò, avvicinò la mano verso la mia faccia e prese un po’ di cioccolato dal mio labbro per poi leccarsi la punta del dito.
Quel gesto scaturì delle leggere pulsazioni alla mia femminilità.
Cominciai a pensare se al posto del dito ci fosse un’altra cosa.. e diventai improvvisamente rossa, sentivo il calore avvolgermi.
“Hai riso, no? Basta questo!” rispose lui, sorridendomi malizioso.
-
“Pronta per un'avventura tenebrosa?“ mi chiese Funny eccitata, mentre prendevo posto accanto a lei.
“'Tenebrosa'?“ ripetei confusa.
“Oh andiamo, non dirmi che non lo sai?! Si dice che nell'hotel in cui alloggeremo sono successe delle cose..“
“Q-quali cose?“ chiesi preoccupata.
“Boh..lo scopriremo presto..spero!“  rispose sempre più emozionata.
“Paura Sana?“ chiese ridendo Margaret, sedendosi in ginocchio sul suo sedile e appoggiando le braccia sulla poltrona, in modo da potermi vedere.
“N-no, f-forse.. un pochino!“

Fine Flashback.

 
(qui potete anche smettere di ascoltare la canzone ).
Pov. Heric.
Dopo aver teminato la cena, andai fuori seguito da Terence. Poco dopo avrebbero acceso il fuoco, quindi preferì uscire prima che si crei la confusione.
“Heeeric! Aspettami!“
“Perché mi sei alle calcagna?“ chiesi irritato al mio inseguitore.
“Che domande?! Perché sei il mio migliore amico!“
“Wow, che motivazione valida!“ mentre accesi una sigaretta, sedendomi su un muretto.
“Ultimamente stai fumando di più..“
“Lo faccio quando sono paurosamente nervoso!“
“'Paurosamente'? E come mai sei in questo stato?“
“Chi ti dice che sono nervoso?“
“Lo hai detto due secondi fa.. dì la verita, Rossana ti ha dato alla testa, vero?“ mi chiese malizioso.
“Che stai insinuando? A  me non piace Sana!“ mentì.
“Io non mi riferivo a questo infatti!“
“Tu pensi che mi piaccia Sana?“
“Non posso negarlo..Ti piace Sana?“
“Non mi dispiace!“
“Perché l'hai negato prima allora?“
“Perché non mi piace Sana!“
“E quelle orecchie da Leopardo?“
“Non lo so, tu pensi che sia per via di Sana?“
“Si, tu?“
“Lo credo anch'io!“
“Dici che è arrivato il momento andare sul Traduttore?“ chiese ironico.
“Mmpf“
“Quindi non ti piace Sana?“ chiese serio.
“Non credo sia una semplice sbandata, Terence“
“Oh.. questo si era capito! Tu sei innamorato!“
“Mmpf“
“Devi riverarle i tuoi sentimenti!“
“Perché dovrei?“ trovai il mio amico a terra dopo aver posto questa domanda.
“Che fai li giù?“ chiese una terza voce.
“Amico, dov'eri finito?“ chiesi a George.
Quest'ultimo mi passò la bomba, che accettai.
“Dove l'hai presa?“ gli chiese Terence, che si era appena alzato da terra.
“Me l'hanno passata le persone con cui oggi mi sono seduto a pranzo“
“E come mai non sei con loro?“ gli chiesi, passando la roba al mio migliore amico.
“Non sono le persone che cercavo!“ rispose, io e Terence ci guardammo, capendo l'antifona.
“Sentite.. non mi sono ancora scusato per quella volta in classe..sono stato un coglione!“
“Sta tra-“
“E' vero, sei un coglione!“
“Heric!“ mi rimproverò Terence.
“Ma tutti noi qui lo siamo e tu sei uno di noi!“
“Esa- aspetta, cosa? Stai insinuando che so-“
Ooouch.
“E poi ti lamenti di Sana..“
“Tu perché non chiudi mai il becco Terence?!“
“Dov'è la tua amorosa?“ chiese George.
“Da qualche parte, la tua?“
“Pure!“
“Come sarebbe a dire George? Ti piace qualcuno e non mi hai detto nulla?!“ chiese offeso Terence.
Il nostro amico gettò la cicca rimanente nel cestino apposito, poi si sedette accanto a me.
“In realtà non lo capisco neanche io.. E' da una settimana che non faccio altro che pensarci.“
“Ma chi è?“
“Margaret!“ risposi anticipando il mio amico.
L'espressione di Terence, dopo aver sentito il nome, era comica: capo piegato in avanti, bocca spalancata e sopracciglio alzato.
“Ma da quando? Com'è successo? Su su racconta allo zio Terence!“ ribadì il mio migliore amico, appoggiandogli un braccio sulla spalla.
“Ci vorrebbe Funny, quella saprebbe capire affari di cuore anche da kilometri!“
“Funny? Okay che è molto sveglia, ma che c'entra adesso?“ chiesi confuso.
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata, poi rispose con “Nulla, lascia stare!“
“E' iniziato tutto una settimana fa! Stavo portando l'ombrello a mio frallo al campetto e ho incontrato Margaret ad un semaforo. Inizialmente non si era accorta della mia presenza, pensavo di farla spaventare al solito, però mi sono soffermato a guardarla, senza saperne il motivo, e mi resi conto che la bellezza non le manca affatto. Quando si accorse di me cominciò a piovere e lei era con solamente la cartella.. in quel momento è stato come se il braccio si muovesse da solo..spostai l'ombrello anche dalla sua parte, in modo da potersi coprire. Non so, è stato istintivo. Scoprì che anche lei doveva raggiungere il campetto perché doveva prendere il suo fratellino, mentre aspettavamo cominciammo a parlare del più e del meno. Da quel giorno ho cominciato a guardarla con occhi diversi..“
Terence ascoltava tutto con occhi lucidi.
“Finito il Saggio breve?“ chiesi ironico, facendolo ridere.
“Ti piace, è evidente! La guardi spesso ultimamente, ti siedi vicino a lei accidentalmente, fai scontrare la tua gamba con la sua, le tocchi la spalla, le guardi le tette.. tutto con molta casualità.“ spifferai.
“Però, mi hai osservato bene!“
“E' vero, ora che ci penso, prima queste cose non le facevi!“ ribadì Terence.
“Probabile!“
“E dimmi, come sono le tette di Marghe?“ chiese sfacciato Terence, ricevendo uno scappellotto da George.
“Ahi ahi.. allora Heric ha ragione! Ti piace!“
“Tu pensa al tuo biscottino! Piuttosto, tu Heric? Con Sana? Come sta andando?“
“Mmpf“
“Perché non le confessi i tuoi sentimenti?“
“Perché non lo fai anche tu George?“
“Hai ragione, ci vorebbe Funny!“ s'intromise Terence, ridendo.
“Santa Funny allora!“ enunciai ironico, sempre confuso.
Fine Pov.

 
Pov. Sana.
“Che bello! Non vedo l'ora inizino i fuochi!“ dissi emozionata.
“Anch'io!“ confermò Alyssa.
“Però..“
“Cosa?“ mi incitò.
Mi guardai attorno, cercando i nostri amici, ma c'erano tutti tranne loro.
“Sana!“ urlò la mia amica.
Guardai di fronte a me vidi il fuoco alzarsi, gli alunni fischiare e gli insegnanti applaudire.
“Ma è grandissimo!“ esclamai sorridendo.
Era un misto di arancione e rosso, era un bellissimo spettacolo.
(vi consiglio di continuare ascoltando nel frattempo "We are Young" | Love101, 2020)
Improvvisamente la mente cominciò a liberarsi di tutti i pensieri, decisi di vivere quel momento, di non pensare al futuro.
Come andrà, andrà.
Con tutto! Con mia madre, con Heric e con i miei amici.
Guardai incantata la fiamma d'innanzi a me, che non mi accorsi di due braccia attorno al mio collo.
Mi voltai e vidi Funny e Margaret sorriderci.
Non parlammo, ci tenemmo tutte e quattro per mano; ci godemmo a pieno quell'occasione, ogni attimo è unico e irripetibile.
Ero appoggiata alla spalla di Alyssa, ma dovetti tornare al mio posto poiché saltò addosso a Terence.
“Che bello! Siete quì!“ disse la mia amica, baciandolo a fior di labbra; quando si staccarono il suo ragazzo venne verso di me per abbracciarmi, poi andai verso George per scomminarli i capelli e dargli un leggero bacio in guancia, Heric invece era fermo a fissarmi. Le ragazze, dopo averlo salutato, mi spinsero verso di lui.
“Ciao!“ salutammo all'unisono, poi non resistetti e mi buttai fra le sue braccia, lui ricambiò l'abbraccio mentre mi diede un bacio in testa.
“Vieni!“ disse, prendendomi per mano e portandomi dagli altri che stavano formando un unico abbraccio. Nell'istante in cui ci unimmo anche noi, il cielo venne invaso da dei bellissimi fuochi d'artificio.
In quel momento non servivano le parole, eravamo noi, tutti insieme.
(fine canzone)
Chissà se mia mamma ha già terminato il suo lavoro..
“Che hai?“ mi chiese Heric, notando il cambiamento di umore.
Dipolarismo portami via.
“N-nulla, tranquillo!“ gli risposi, sorridendo.
“Mmpf“
“Sana, io e Marghe stiamo andando in bagno, dillo tu ad Alyssa!“ affermò Funny, indicando la nostra amica e il suo ragazzo limonare appoggiati ad un muretto.
“Penso che farete prima voi, che loro!“ rispose George anticipandomi, facendo ridere noi ragazze.
Dopo che le mie amiche andarono via, George andò a girarsi una sigaretta.
Driiin.
“E' mia sorella! Un secondo!“
Mentre Heric parlava al telefono, mi voltai e vidi due lucciole blu.
“Che belle!“ cominciai ad inseguirle, non rendendomi conto che finì per uscire dal cancello.
Quando le lucciole si fermarono, mi avvicinai lentamente per poi rivelarsi “E tu chi sei?“
Quel colore azzurro erano gli occhi di una bambina.
Come ho fatto a credere fossero lucciole?
Era una bimba bellissima: capelli biondi e occhi azzurri; classico colore americano.
Teneva un viso confuso.
“Tu mi ved-. Uhm, io sono Saori. Tu chi sei?“
“Io sono Sana! Piacere di conoscerti piccola!“ le risposi, abbassandomi alla sua altezza, ovvero ai miei fianchi.
“Sei tutta sola quì fuori?“ le chiesi, notando che effettivamente era buio ed eravamo fuori il cancello.
“Io non sono mai sola!“ rispose ricambiando il sorriso, poi mi mostrò una palla tutta rosa.
“Vuoi giocare con me?“
“Mi piacer-“
“Saaana?“ urlò una voce, mi voltai e vidi Heric venirmi incontro.
“Che stavi facendo?“ chiese curioso.
“Stavo per giocare la bambina!“ risposi.
Lui mi guardò confuso, poi mi chiese a quale bambina mi stessi riferendo.
“Non fare il maled-“ quando mi voltai però, la bambina era sparita.
Che se ne fosse andata via? Ma dove? Era l'unico cancello quello.
“Heric, fino a due secondi fa c'era una bambina quì!“ dissi seria.
“Mi stai prendendo in giro?“ chiese infastidito.
“No! Ti giuro! Ha detto di chiamarsi Saori!“
“Saori? Come l'albergo?“
Rimasi immobile, le gambe cominciarono a tremare ma riuscì a stare in piedi; avevo bocca e occhi spalancati per lo stupore, lo stomaco cominciò a bruciare e sentivo le lacrime scendere.
Cosa mi sta succedendo.
“Andiamo via Sana!“ affermò preoccupato il mio amico, prendendomi in braccio, non riuscendo a camminare.
Riuscì a salire le scale ed entrammo nella camera dove stavamo io e Alyssa. Mi sedetti sul letto e aspettai Heric con il bicchiere d'acqua.
“Cosa ti è preso prima?“ chiese, sedendosi accanto a me.
“Non lo so!“
“Sei sicura di quello che hai visto?“
“Si Heric! Non ti sto prendendo in giro! C'era una bambina di nomi Saori, quando sei arrivato tu è scomparsa!“
“Tu sei tutta matta! Ma poi non sai che lucciole non sono azzurre?!“
“Grazie per l'aiuto, principe!“ risposi ironica alla sua provocazione.
“Qualsiasi cosa sia successa.. adesso non sei sola!“ ribadì accarezzandomi le guance, io chiusi gli occhi al suo tocco.
Quando sono con te, il buio diventa meno spaventoso.
“Oltre a questo, cos'è che ti affligge?“
Io sospirai, forse mi fa bene parlarne con qualcuno.
“Ecco..vedi..tu forse non lo sai, ma io..ecco..sono stata adottata! Mia madre mi ha sempre detto di avermi trovata su una panchina di un parco, avvolta solo da una coperta. Fin da quando ero piccola mia mamma ha cercato di rendermi felice, lasciando il passato alle spalle. Adesso però, ha deciso di scrivere un libro intitolato "Mia figlia e Io" per riuscire a trovare la mia vera mamma. Ed io..io..ho paura che stia pensando di farmi andare con la mia vera famiglia!“ finalmente raccontai tutto, sentivo le guance bagnarsi dalle mie lacrime, ma all'interno il vuoto era sparito.
“Io non credo che tua madre non ti voglia più con sé, altrimenti non sarebbe arrivata fino ad ora. Io penso lo abbia fatto per il bene di sua figlia e non perché voglia mandarti via! Sei una persona meravigliosa Sana, sei solare, affronti sempre i problemi con un sorriso e aiuti sempre tutti. Quello che sei però, lo sei diventata grazie alla tua mamma e questo lei lo sa benissimo, per questo sono sicuro sia fiera di te!“
“Oh Heric..Grazie davvero! Lo pensi veramente?“
“Ah ah!“ rispose, sorridendomi.
Senza farmi notare, presi il mio cellulare e gli scattai una foto immortalando questo momento.
“Mi spieghi perché mi hai fatto una foto, Sana?“
Ops.
“Stai scherzando? Hai sorriso! E' un evento più unico che raro! Dovevo per forza farlo! Sei bellissimo quando sorridi!“
“B-bellissimo hai detto?“
Tuuum.
“Cos'è stato?“ urlai, afferrando la mano del biondino.
“E' come se qualcuno avesse tirato qualcosa contro la porta! Vado a controllare!“
 “No! Lo sai come sono i film horror, potresti essere ucciso se vai a controllare!“ gli dissi fermandolo.
“Ti sembriamo in un film horror? E non rispondere s-“
“Si!“
“Come non detto!“
“Bene! Allora andiamo assieme!“
Andammo davanti alla porta.
3, 2, 1...
 

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