La diciottesima Luna

di Allen Glassred
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 5 anni prima ***
Capitolo 2: *** Il ritorno di Vanitas ***
Capitolo 3: *** Rapimento ***
Capitolo 4: *** Jeanne ***
Capitolo 5: *** Ballo al chiaro di Luna ***
Capitolo 6: *** Kevin Knight ***
Capitolo 7: *** This burning desire is turning me to sin ***
Capitolo 8: *** Dominique ***
Capitolo 9: *** Desire ***
Capitolo 10: *** Verità svelate ***
Capitolo 11: *** Broken ***
Capitolo 12: *** Luna Blu ***
Capitolo 13: *** Burning like a fire ***
Capitolo 14: *** Scambio ***
Capitolo 15: *** Moon of revelations ***
Capitolo 16: *** Il ritorno di Vincent ***
Capitolo 17: *** La notte dei vampiri ***
Capitolo 18: *** Colpi di scena ***
Capitolo 19: *** Alleanza inattesa ***
Capitolo 20: *** Sangue sporco e nessun rimpianto ***
Capitolo 21: *** Blue Moon ***
Capitolo 22: *** Un'alleanza inattesa ***
Capitolo 23: *** Notte d'amore ***
Capitolo 24: *** Michael ***
Capitolo 25: *** Morso d'amore ***
Capitolo 26: *** Ricatti e segreti ***
Capitolo 27: *** Matrimonio con sorpresa ***
Capitolo 28: *** Luna Rossa ***
Capitolo 29: *** Mistero ***
Capitolo 30: *** Crused ***
Capitolo 31: *** Pericoli all'orizzonte ***
Capitolo 32: *** Una nuova pace? ***
Capitolo 33: *** Nox ***
Capitolo 34: *** Talking to the moon ***
Capitolo 35: *** Poisoned love ***
Capitolo 36: *** Stained with blood ***
Capitolo 37: *** Painful memories ***
Capitolo 38: *** Bloody desire ***
Capitolo 39: *** Tutta colpa della luna blu ***
Capitolo 40: *** Blood and sacrifice ***
Capitolo 41: *** Confessione ***
Capitolo 42: *** Ghosts ***
Capitolo 43: *** Questo matrimonio non s'ha da fare ***
Capitolo 44: *** I peccatori del destino ***
Capitolo 45: *** Night of love and hate ***
Capitolo 46: *** Nightmare ***
Capitolo 47: *** Luna nera ***
Capitolo 48: *** Revelations and meeting ***
Capitolo 49: *** May the Blue Moon Bless you all ***
Capitolo 50: *** Zydrate ***
Capitolo 51: *** Attacco a sorpresa ***
Capitolo 52: *** Dangerous mind ***
Capitolo 53: *** Twins ***
Capitolo 54: *** Antoine ***
Capitolo 55: *** Vanitas Lunettes ***
Capitolo 56: *** L'ora della verità ***
Capitolo 57: *** Garry e Jeanne ***
Capitolo 58: *** Mon amour, ma malédiction ***
Capitolo 59: *** Confronto ***
Capitolo 60: *** Io ti salverò ***
Capitolo 61: *** Rivelazioni inattese ***
Capitolo 62: *** Kaname Hikari ***
Capitolo 63: *** Luna ed Amalia ***
Capitolo 64: *** Per la libertà ***
Capitolo 65: *** Fear ***
Capitolo 66: *** Determinazione ***
Capitolo 67: *** Imboscata ***
Capitolo 68: *** Tradimento ***
Capitolo 69: *** The Ruby Queen and the Crimson King ***
Capitolo 70: *** Bite me ***
Capitolo 71: *** Garry Hikari ***
Capitolo 72: *** Un aiuto inatteso ***
Capitolo 73: *** Rose a mezzanotte ***
Capitolo 74: *** Sensations ***
Capitolo 75: *** Platinum and Golden ***
Capitolo 76: *** Mina ***
Capitolo 77: *** The Golden King and The Princess ***
Capitolo 78: *** Verità ***
Capitolo 79: *** Will you marry me? ***
Capitolo 80: *** Amber ***
Capitolo 81: *** In nome del re ***
Capitolo 82: *** Rin Baskerville ***
Capitolo 83: *** L'ora della verità ***
Capitolo 84: *** All the way is home ***
Capitolo 85: *** Uno sguardo al passato per un futuro migliore... o forse no? ***



Capitolo 1
*** 5 anni prima ***


Veritas, Regno dei vampiri. 5 anni prima.

Una bellissima bimba dai lunghi capelli corvini corre giù per le scale, allarmata. Corre per raggiungere il salone, dove si trovano i suoi genitori e suo fratello maggiore. “ Madre! Padre! Fratellone! “ grida la piccola, entrando nella sala. Ha le lacrime agli occhi ed è evidentemente spaventata. Sua madre si alza, e va ad abbracciare la figlia, stringendola a sè. 

“ Ivy, tesoro mio “. Le dice dolcemente, rivelando così il nome della piccola. “ Perché piangi? Cos’e successo? “. Le chiede, per poi accarezzarle i capelli. La bimba, che ha solamente 13 anni, guarda la madre con i suoi bellissimi occhioni color oceano ora totalmente velati di lacrime ed arrossati dal pianto. 

“ Sento una presenza crudele, madre. Si sta avvicinando alla nostra casa! “. Piange allarmata la bimba. La donna guarda il marito, che ora si è alzato dalla propria poltrona. 

“ Ne sei sicura tesoro? “. Chiede alla figlia, anche se sa che ci sono pochi dubbi in merito: sua figlia Ivy ha un sesto senso molto sviluppato, e sente la presenza dei vampiri ancora prima che arrivino e nonostante siano ancora piuttosto distanti. Infatti la famiglia Perry, questo è il loro nome, è una nota famiglia di Hunters, ma non una famiglia comune: è una delle cinque famiglie reggenti e molto rispettata nel loro ambiente. Come molti altri vivono a Veritas, regno dei vampiri, ma in una zona in cui le creature della notte non dovrebbero attaccarli. Tuttavia d un pò di anni a questa parte non è più così, ed i loro attacchi sono all’ordine del giorno ormai, ignorano totalmente l’accordo raggiunto. L’uomo osserva silenzioso la figlia, che annuisce spaventata e tremante. 

“ Si, sento una presenza negativa sempre più vicina a noi. Ho paura padre! “. Ricomincia a piangere, mentre l’uomo va a consolare la figlia. La moglie lo guarda seria. 

“ Haruka... “. Sussurra solamente, e lui annuisce. Senza indugi prende la sua arma, una spada anti vampiro, mentre la moglie prende il suo pugnale. 

“ Combatteremo se sarà necessario “. Sentenzia serio l’uomo dai capelli corvini. La donna dai lunghi capelli argento e dagli occhi uguali a quelli della figlia lo guarda e lui a sua volta guarda il figlio maggiore, che sin ora era rimasto in disparte. Il ragazzo dai capelli argento ha ormai 18 anni, ed ha preso una pistola anti vampiro, di proprietà del padre. Lo guarda deciso, i suoi occhi sono color del ghiaccio come quelli del genitore. 

“Ppadre voglio aiutarvi! “. Sentenzia, ma suo padre fa cenno di no, mettendogli le mani sulle spalle. 

“ No, Garry. Non oggi “. Sussurra abbassando l’arma del figlio. 

“ Ma padre io... “. Cerca di replicare il ragazzo, ma il genitore non pare intenzionato a cambiare opinione ed appoggia l’arma nel cassetto dov’era precedentemente riposta. 

“ Non combatterai, figlio mio. Il tuo compito è molto più importante: devi proteggere Ivy ad ogni costo. Tua sorella ha bisogno di te “. È un ordine, ed Haruka non ammette la minima replica. Ora il compito di Garry è solo proteggere la sorellina. Lui annuisce, non avendo alternativa. Abbraccia forte il padre. 

“ Vi voglio bene. State attenti “. Mormora, mentre il padre annuisce. Sa bene che lo attende una dura battaglia. Perché ha già intuito di chi si tratta. 

Qualche ora dopo Haruka e la moglie Juliette stanno impugnando le loro armi. Senza che se ne rendessero conto, il loro nemico gli si è palesato di fronte in tutta la sua crudeltà: indossa un cappuccio, e ghigna soddisfatto. “ Vanitas Hikari “. Sussurra furiosa Juliette. “ cosa ci fa il così detto re bambino in questa zona di Veritas? “. Conclude il discorso. L’altra figura che si rivela chiamarsi Vanitas toglie il cappuccio, rivelando di avere dei lunghi capelli corvini. Il suo sguardo è freddo e tagliente. Ma ciò che sorprende è la sua età: ha solamente 15 anni. Certo, è vero che i vampiri smettono di invecchiare fisicamente all’eta di 28 anni, ma per lui il tempo sembra essersi fermato, facendolo restare un po' bambino, almeno nell’aspetto fisico. Da ciò che i Perry sanno, divenne re di Veritas a soli 12 anni ma la sua crudeltà è ormai nota a tutti nel regno, molto simile a quella del defunto padre. 

“ Sono qui per conoscere la vostra adorata bambina, che domande? “. Chiede ironico, con un sorriso sprezzante. “ Dicono che sia davvero brava con la spada. Ma chissà che altre virtù possiede “. E ride malefico, venendo però attaccato da Haruka. 

“ Vigliacco, se tocchi mia figlia sei morto! “ fa furioso. Lo scontro è imminente. 

Dopo diverso tempo la piccola Ivy è insieme al fratello, e piange. “ Ivy calmati ti prego “. Fa il maggiore, cercando di calmare la sorellina. Ma lei non vuole saperne di smettere di piangere. 

“ Fratello! Sento odore di sangue, ho paura! Voglio andare da mamma e papà! “. Grida tra le lacrime. Suo fratello fatica a trattenerla. La bambina fugge dalla presa del fratello, non curante del pericolo. Esce dalla stanza. “ Padre! Madre! “. Grida, ma la scena che si trova davanti è agghiacciante: la sua mamma cade a terra, colpita da una spada. Lo shock paralizza letteralmente la ragazzina, che comincia a tremare: perché i suoi genitori non si alzano? Il sangue è ovunque a terra. Poi nota lui: la figura incappucciata. È di spalle ma Ivy non si allontana. Si limita a tremare e rimanere immobile. Lui si volta, e la vede. Ivy arretra per istinto, vedendo gli occhi di quel ragazzo dai capelli corvini. Uno sguardo di ghiaccio. 

“ Piccola Ivy, credo proprio che mamma e papà non ti possano più sentire “. Mormora solamente, mentre lei inizia a piangere: la ucciderà? Farà la stessa fine dei suoi genitori? Lui le si avvicina, ed è a quel punto che i loro sguardi si incontrano finalmente. Ivy sta per arretrare, ma lui le afferra il mento con la mano, come a volerla osservare meglio. Un tocco gelido, che manda in circolo nel corpo di Ivy dei brividi di terrore. Lui le sporca il labbro con lo stesso sangue che si trova sulle sue mani. “ Tieni bene a mente queste parole, Ivy Perry: io e te ci rivedremo molto presto “. Le sussurra all’orecchio. Lei si immobilizza, ed un fendente sta per colpire il misterioso aggressore. 

“ Vanitas Hikari! “. Grida una voce, che Ivy riconosce essere quella di suo fratello.” Allontanati subito da mia sorella, bastardo! “. Grida su tutte le furie, vedendo i corpi dei genitori a terra. Il suo avversario sogghigna. 

“ Garry Perry, vero? Sarà interessante confrontarsi con te, ma non ora “. Ghigna, mentre Garry parte all’attacco. Ma con una mossa abilissima il suo avversario evita l’attacco, andando dritto alla porta. “ presto avrò occasione di sistemare il nostro conto in sospeso. Fino ad allora godetevi la vostra libertà, fratelli Perry... Finché potete “. E guarda Ivy, che scoppia a piangere ed abbraccia il fratello, che ha lo sguardo colmo d’ira. Vanitas Hikari. Quel nome, la piccola Ivy non lo scorderà mai. 

Salve a tutti! Eccomi qui con una nuova storia. Il titolo la diciottesima luna non è stato deciso a caso, e molto più avanti nella storia capirete anche il perchè. Dunque, abbiamo conosciuto la giovane Ivy e suo fratello Garry, ma anche lo spietato nemico della storia: Vanitas Hikari, colui che ha sterminato la famiglia dei due ragazzi ma ha risparmiato loro. Perchè? Se volete sapere altro continuate a seguirmi! Mi farebbe piacere sapere che ne pensate di questa storia nuova. Baci, ci si legge al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Il ritorno di Vanitas ***


Ormai sono trascorsi cinque anni dalla morte di Juliette ed Haruka Perry. Garry, il figlio maggiore, si è occupato della sorellina Ivy, che ora è diventata una splendida diciottenne dai lunghi capelli corvini e dagli intensi occhi blu notte. La ragazza ha bene in mente il viso dell’assassino dei suoi genitori, e prima o poi sistemerà i conti con lui una volta per sempre, ma fino ad allora non smetterà di allenarsi duramente, cosa che sta facendo anche quel giorno. La giovane riesce a disarmare il fratello con facilità, per poi buttarlo a terra e sorridere. “ Garry! Non ti facevo così debole “. Lo prende un po’ in giro, e lui ride. Ivy gli tende la mano per aiutarlo ad alzarsi, e lui accetta l’aiuto.

“ Non sono io indebolito, ma sei tu che sei diventata sempre più forte nel corso degli anni, ed ora sei quasi riuscita a superarmi. Brava sorellina “.  Le scompiglia i capelli, come fa sempre sin da quando è nata, facendola ridere. “ Come ti senti oggi? Ancora quegli incubi? “. Le chiede, e lei annuisce, smettendo di ridere.

“ Si. C’è sempre sangue intorno a me, poi la luna si tinge di blu. Io non capisco né dove sono e né il motivo di tutto quel sangue. Poi degli occhi azzurri che mi osservano, occhi che mi mettono i brividi al solo pensarci “. Ammette sinceramente la more. Garry la abbraccia, e riflette: sicuramente questi incubi sono i residui del trauma subito nel veder morire i genitori. Ivy era ancora troppo piccola, non avrebbe mai dovuto vedere una cosa del genere. La ragazza guarda poi il maggiore. “ Senti… sei davvero sicuro che sia stato lui ad ucciderli? “. Chiede solamente, e Garry annuisce.

“ Si, non ho dubbi. È stato il “ re bambino “. Quell’infame… “. Sussurra riflettendo: Vanitas Hikari, il vampiro che cinque anni prima uccise Juliette ed Haruka,  è anche conosciuto come il re bambino, a causa della giovane età a cui succedette al padre come re di Veritas. Salì al trono a solo 12 anni, e a 15 commise lo sterminio della famiglia Perry, senza la minima pietà. Eppure ancora oggi Garry si domanda perché risparmiò lui ed Ivy, e perché giurò che lui e la sorella si sarebbero rivisti?

“ Quando sarò abbastanza forte… “. Sussurra poi Ivy, stringendo i pugni. “ Gli darò una lezione. Te lo prometto “. E guarda il fratello, che per un solo secondo è quasi in soggezione notando lo sguardo della minore, così determinato. Mentre i due fratelli stanno parlando, un ragazzo dai capelli biondi corre verso la loro direzione, gridando. Ivy lo riconosce subito: è il suo migliore amico, Lukas Delacour. Si stacca dal fratello, e va a soccorrere l’amico. “ Lukas! Lukas che succede? Ma… sei ferito! “. Mormora, vedendo che sta sanguinando al braccio. Cosa gli sarà successo? Lukas guarda la ragazza, e smeraldo e zaffiri si incontrano.

“ Ivy! La famiglia Hikari ci ha aggrediti… “. Mormora il biondo. “ Ora che siamo i massimi esponenti degli Hunters, dopo la morte dei tuoi… “. Tossisce un po’ di sangue, essendo stato ferito in più punti. “ Io non ho potuto fare nulla! Mio padre mi ha ordinato di venire a cercare te e Garry “. È molto debole, in quelle condizioni verrebbe ucciso se si avvicinasse ancora a dei vampiri. Ivy prende una decisione, e guarda il fratello.

“ Occupati di Lukas, ti prego. Io vado a salvare i suoi genitori “. Sentenzia e, senza dare il tempo a Garry di ribattere, la mora corre in direzione di casa Delacour: non può permettere che i genitori di Lukas facciano la stessa fine dei suoi!

Intanto, Hans ed Anna Delacour sembrano in grosse difficoltà. La donna fatica a reggersi in piedi, e guarda il marito. “ H.. Hans… “. Mormora, e lui ricambia lo sguardo, vedendo che la moglie ha iniziato a piangere. “ Prima o poi sarebbe successo, o dovevamo sapere “. Fa poi la donna, continuando a piangere e voltandosi verso il loro aggressore, che sembra divertito dalla scena. Capelli corvini, stessi identici occhi crudeli di cinque anni prima. Diciannove anni di pura crudeltà, è lui: il “ re bambino “.

“ Maledetti! Cosa sapete su Luna il Fulmine Splendente e sulla sua morte? “. Chiede con un’apparente calma, ma in realtà i suoi occhi bruciano di odio. “ So che eravate insieme ai Perry quella notte, quindi ora parlate! “. Si innervosisce di nuovo, ma Anna non sa davvero cosa rispondere, e nemmeno Hans: Luna il Fulmine Splendente? Dov’è che l’hanno già sentita nominare? Perché non è un nome nuovo? Vedendo che nessuno dei due risponde, Vanitas decide di ritornare alle cattive maniere, ed afferra Anna per i capelli, con l’unico risultato di farle ancora più male. “ Allora, Hunter? Vuoi veder morire la tua bella sotto i tuoi occhi o parli? Sappi che i Perry hanno già pagato con la vita cinque anni fa, adesso toccherà a voi se non parlate. Cosa sapete di Luna? “. Chiede, ed Hans riflette: ma chi sarà Luna il Fulmine Splendente? Deve assolutamente ricordarselo!

“ Noi non sappiamo nulla di questa Luna! Non sappiamo cosa fecero Juliette ed Haruka! Lascia in pace mia moglie! “. Fa l’uomo, afferrando la propria spada anti vampiro e cercando di liberare la moglie, vanamente. Mentre la donna sta per essere morsa di nuovo, un proiettile colpisce Vanitas alla spalla, facendogli mollare così la presa su Anna, che viene soccorsa dal marito. Lui rimane immobile, percependo benissimo di chi si tratta, chi gli ha sparato con una pistola anti vampiro. Ma lui è il re di quel regno, davvero si illudeva che un proiettile potesse provocargli dolore? Al massimo impiegherà di più a rigenerare la ferita, ma nulla di più. Ride in modo quasi isterico, per poi voltare lo sguardo verso di lei. La ragazza impugna ancora la pistola, non avrebbe mai immaginato di riuscire ad usarla, lo deve ammettere!

“ Oh, guarda chi c’è. Ivy Perry, vero? Come vanno mamma e papà? “. Chiede lui, ridendo. La sta prendendo in giro, cosa che manda in bestia la giovane.

“ Vanitas Hikari! Non dovevi attaccare la famiglia del mio amico! Adesso pagherai tutti i tuoi crimini “. Fa determinata. Finalmente può vendicare i suoi genitori. Lui non si lascia intimorire, e con il solo sguardo immobilizza la ragazza  e le fa cadere l’arma. Ivy, che non se lo aspettava, non può fare altro che rimanere immobile.

“ Dopo cinque anni ci rivediamo, eh? Te l’avevo detto “. Fa lui, mentre Hans si preoccupa.

“ Attenta, Ivy! “. Grida, ma la ragazza non riesce nemmeno a rispondere. È come cinque anni fa, ha paura! Non riesce a muoversi!

“ La pagherai per aver ucciso i miei genitori! “. Fa lei, infuriata e cercando di spezzare quell’incantesimo, vanamente. Vanitas non pare affatto spaventato dalle minacce della ragazza, anzi lo divertono. Le afferra il mento con due dita, per poi guardarla dritta negli occhi, ghignando.

“ Oh si, le somigli così tanto. Adesso sono sicuro che sei tu la persona che cerco “. Poi le si avvicina e le sussurra qualcosa all’orecchio, qualcosa che solo lei può sentire. “ Somigli così tanto a Luna il Fulmine splendente. Non ti preoccupare, avrai presto mie notizie “. Ghigna, per poi scomparire così com’è entrato, in una ventata gelida. Ivy a quella frase sbianca, tanto che appena finisce l’effetto dell’incantesimo di vanitas crolla in ginocchio. Anna si alza a fatica, e la sostiene prima che svenga.

“ Mi… ha detto che è me che cerca, e che somiglio… a Luna il fulmine splendente “. Hans sobbalza: ora ricorda chi era Luna il fulmine splendente.

“ Ivy sei in pericolo “. Sentenzia. “ Tu sai chi era Luna Hikari? “. Domanda, e lei fa cenno di no. “ Luna Hikari, soprannominata anche Luna il fulmine splendente… era il nome della regina di Veritas! “. Rivela, ed Ivy per qualche istante sente il cuore fermarsi: il nome della regina?! Lo shock la paralizza sul posto senza eprmetterle di proferire verbo per alcuni, interminabili momenti.

Salve! Ed eccomi qua con un nuovo capitolo! Ringrazio intanto chi mi segue e mette la storia nelle preferite e nelle ricordate, e chi recensisce! Cosa vi sembra il nuovo capitolo? Chi sarà mai la misteriosa Luna? E cos'ha a che fare Ivy con lei? Avete qualche idea? Cosa succederà adesso che Vanitas è tornato a commettere crimini e vuole sterminare ogni esponente della famiglia Delacour, come fece con i Perry? Che segreto lega queste due famiglie? Su su ditemi che ne pensate! Intanto vi aspetto al capitolo 3! Bacioni

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Capitolo 3
*** Rapimento ***


Sono trascorse solamente poche ore dall’incontro tra Ivy e Vanitas Hikari, e da quando lui le ha detto che è la persona che cercava da anni. Ma come sarebbe? Cos’h a che fare lei con la famiglia Hikari? Si sente in oltre una sciocca: non ce l’ha fatta. Non è nemmeno riuscita ad affrontarlo, si è immobilizzata come una perfetta sciocca. Ha messo a rischio non solo la propria vita, ma anche quella di Anna e di Hans. E quello sguardo... Diamine, lo sguardo di Vanitas, lei non riuscirà mai a scordarlo fino a quando vivrà. Mentre cammina per ritornare a casa sente un rumore. Un rumore che la fa subito fermare di colpo. Mette una mano sulla sua pistola, e si guarda attorno. “ chi c’e? “ chiede solamente. Nessuna risposta. Forse è stato solo un animale, e lei si sta facendo delle paranoie inutili. Si gira di scatto, ma un’arma che non riesce ad identificare le fa cadere a terra la pistola poco dopo averla estratta. Qualcuno le tappa la bocca di colpo, tirandola a sè.

“ stai zitta e non ti azzardare a gridare, o ti assicuro che te ne pentirai “. È una voce femminile, ma chi accidenti sarà? “ il mio signore mi ha ordinato di portarti da lui, ed io devo obbedire. Anche perché così potrò pareggiare i conti con il caro Garry “. Ammette la misteriosa donna, ma chi sarà mai? Ivy cerca di ribellarsi, ma non ci riesce. La donna con un’unica mossa riesce a colpirla, facendola svenire. La prende in braccio, per poi fissarla intensamente. “ dolce Ivy, dopo anni ed anni ti abbiamo finalmente trovata “. Poi prende in braccio la giovane, ma il suo sguardo celeste,uguale a quello di Vanitas, si sposta verso il villaggio poco distante. “ Garry... Ti ritroverò... È una promessa “. Sussurra per poi saltare abilmente su un albero. Il suo mantello blu svolazza nella notte. Ed anche questo è un elemento che la accomuna a Vanitas: il mantello blu degli Hikari. Ma chi sarà in realtà? 

Passano diverse ore dal rapimento di Ivy. Garry si trova solo a casa, preoccupato: non ha notizie di Ivy, starà bene? Lui è rimasto accanto a Lukas, per curargli il braccio al meglio. La ferita si stava infatti già infettando, è solo il pronto intervento dell’amico a salvarlo. Il ragazzo è agitato. “ Garry voglio andare dai miei genitori! Oltre tutto Ivy non è tornata, ho un brutto presentimento “ mormora il ragazzo. Il ragazzo dai capelli argentati annuisce: senza indugiare oltre prende la sua arma, per poi fare cenno a Lukas di seguirlo. Andranno a casa Delacour. Lukas andrà avanti per primo, mentre Garry gli coprirà le spalle. I due amici si avventurano nella foresta, ed il giovane Perry non può fare a meno di essere un ansia per la sorella, maledicendosi mentalmente: non avrebbe mai dovuto lasciarla andare da sola! Ma è anche vero che la giovane l’ha quasi costretto a restare lì insieme a Lukas: quello sguardo autoritario non ammetteva la minima replica. Lukas cammina a passo spedito, ma un rumore lo fa fermare. Garry lo affianca subito. 

“ ascoltami bene, Lukas. Vai a casa e controlla che i tuoi ed Ivy stiano bene. Io resterò qui a vedere se è stato solo un animale o qualcos’altro “. Sentenzia l’Hunter, ed il compagno decide di fare come gli ha detto lui. Garry rimane solo, ma il suo istinto di cacciatore lo sta avvertendo: c’e un pericolo nei dintorni. Non l’ha voluto dire a Lukas per non farlo rimanere: nel suo stato attuale sarebbe stato solo un impiccio più che un aiuto. Oltre tutto deve sincerarsi delle condizioni dei suoi. Il giovane fa un ghigno, per poi lanciare un pugnale che teneva nascosto sotto il cappotto. Lo lancia in un punto ben preciso, ma l’arma viene respinta per poi sfiorare il viso del mittente e conficcarsi in un albero retrostante. Una misteriosa figura si palesa nell’ombra, rivelando di indossare un abito femminile. I suoi occhi azzurri brillano nell’oscuritá della notte. Garry tiene alta la guardia. “ chi sei? “ chiede gelido. La donna ghigna, per poi finalmente prendere parola. 

“ Garry, come sei aggressivo. Eppure tre anni fa non ti saresti mai rivolto a me in questo modo “. Ride sprezzante la misteriosa donna. Garry riflette un momento, fino a quando non gli sovviene finalmente l’identitá della fanciulla. 

“ tre anni fa non sapevo chi fossi, Jeanne “. Dice in modo apatico, rivelando l’identitá della donna di fronte a se. Lei ride un po', per poi togliere il cappuccio e rivelando i suoi bellissimi capelli biondi. I suoi occhi azzurri incontrano quelli di colui di fronte a lei. 

“ cercavi Ivy? “. Chiede, mentre Garry inizia ad agitarsi. “ spiacente ma non la troverai. Il mio signore mi ha ordinato di portargliela, ed io l’ho fatto. Ma era te che volevo incontrare “. Sussurra la bionda, mentre Garry si arrabbia. 

“ adesso basta, Jeanne Hikari “. Fa su tutte le furie. “ parla! Perché tuo fratello ha voluto mia sorella? “. Chiede, rivelando che la bella Jeanne altro non è che la sorella minore di Vanitas. 

“ diciamo che ha i suoi motivi “ sentenzia la bella vampira, avvicinandosi fino ad arrivare ad un millimetro dal viso dell’avversario. “ come io ho avuto i miei per venire qui. Mi sei mancato “. Gli accarezza il viso, per poi dargli un bacio. Lui da prima ricambia ma in seguito, come risvegliato da un sogno, respinge la ragazza è si stacca dalle sue labbra. 

“ adesso basta! Il passato è passato. Tu sei la sorella di colui che ha ucciso i miei! “. Jeanne sospira, per poi guardarlo. 

“ sorellastra, ti ricordo. La sua vera sorella... Beh lei.... “. Ma si ferma di colpo. Non può parlare della principessa di Veritas. 

Ivy si sveglia dopo diverse ore. È in una stanza bellissima e lussuosa, ma che è successo? Ah sì, ora ricorda: una donna misteriosa l’ha rapita, ma chi è? La giovane si alza, e rimane sorpresa: ma che ci fa con una vestaglia da notte?! Chi glie l’ha messa?! Si guarda allo specchio, chiedendosi chi sia stato a spogliarla per farle indossare un indumento da notte? “ ti sei svegliata “ sentenzia una voce, per poi far voltare di scatto la ragazza. Non si era neppure accorta di non essere sola! Riconosce immediatamente chi si trova davanti. 

“ tu!? Ma che ci faccio qui? E con questo abbigliamento... “ fa la giovane, e lui vedendo la sua faccia sorpresa si mette a ridere. 

“ tranquilla, è stata Jeanne a vestirti. E comunque credimi, presto questo sarà l’ultimo dei tuoi pensieri “. Le mette le mani sulle spalle, avvicinandosi a lei. Per istinto la giovane arretra, arrivando però ad essere bloccata spalle al muro. Vanitas la fissa qualche istante, per poi prenderle il mento con due dita, esattamente come la volta prima. Un brivido di paura scorre lungo la spina dorsale della giovane cacciatrice, che trema incontrando di nuovo lo sguardo dell’avversario. 

“ cosa vuoi da me? “ chiede la mora, spaventata. Lui continua a fissarla, con uno sguardo tra il folle ed il serio. 

“ cos’e questa cosa che sento nel mio corpo? Cos’e questo calore assurdo? “ le chiede, e lei non riesce a capire dove voglia andare a parare. “ ah sì, forse lo so. È una cosa simile a quello che gli umani chiamano... “ le si avvicina, ormai sono ad un millimetro di distanza, e lei è quasi inchiodata al muro. “... Amore? “ chiede lui in fine, prima di afferrarle i polsi per tenerla ferma e darle un passionale bacio, una cosa che di certo per Ivy è nuova. La ragazza, spaventata dalla situazione fa per staccarsi e divincolarsi, ma lui è decisamente più svelto. La spinge nuovamente sul letto, cadendo su di lei e stringendole forte i polsi, tanto da farle fare una smorfia di dolore e da farle mancare il fiato. Quel contatto tra loro la terrorizza, mentre a lui sembra piacere, sembra mandarlo fuori controllo. Si stacca dalle labbra della giovane, che lo guarda shoccata. “ oh sì. Come sei dolce. E quell’espressione che hai ora mi sta facendo impazzire. Io devo avere tutto di te. Ogni cosa “. La guarda, il suo sguardo è mutato, diventano completamente folle. “ sposami,Ivy! Sposami e diventa mia “. Una proposta che arriva come un fulmine a ciel sereno, tanto che la giovane hunter sente quasi il cuore fermarsi. È forse impazzita? Ha sentito male? No! Questa è la realtà, che le di sta palesando in tutta la sua durezza. E con mille sorprese. Ma l’ultima certo l’ha sconvolta. L’assassino dei suoi genitori l’ha letteralmente immobilizzata sotto di lui, l’ha baciata ed in fine le ha chiesto di sposarla! 
 

Salve miei fans! Come state? Intanto ringrazio tutti coloro che leggono e recensiscono, ma anche chi mette la storia tra le ricordate, le preferite e le seguite, siete davvero un sostegno. Che dire? Abbiamo conosciuto Jeanne Hikari, sorellastra di Vanitas che pare innamorata di Garry. Anche Vanitas ha fatto la sua mossa. Ma cosa farà alla bella Ivy ora che è nelle sue mani? Le ha chiesto di sposarla, che vi pare di questa proposta inaspettata? Noi ci rileggiamo al capitolo 4, alla prossima!

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Capitolo 4
*** Jeanne ***


“ Sposami Ivy. Sposami e diventa mia “. Una proposta che arriva come un fulmine a ciel sereno. Ivy rimane immobile, shoccata da quella frase: qualcosa non va. Perché l’assassino della sua famiglia, il cinico re bambino vorrebbe sposarla? Lei che è addirittura un’hunter! “ Avanti, di qualcosa! “. Fa ad un certo punto lui, interrompendo il filo dei pensieri della giovane. “ Di di si! “. È un ordine più che una domanda. Le stringe i polsi così forte da farle male.

“ lasciami, razza di assassino! “. Grida lei arrabbiata. “ Mai! Non accetterò mai di sposare chi rese orfani me e mio fratello! “. Cerca di dimenarsi, ma la sua reazione non pare proprio piacere a Vanitas. Da prima rimane un po’ interdetto, con lo sguardo di un bimbo sul punto di mettersi a piangere. Poi si riprende e scoppia a ridere, quasi la giovane stesse raccontando una barzelletta.

“ Sei spiritosa, sai? Però forse è il caso che ci ripensi! “. E le stringe maggiormente i polsi, così forte da farle sembrare che per un momento stiano per spezzarsi. Tuttavia la giovane Perry non cede.

“ nemmeno sotto tortura! Tu sei folle! Proprio come si vocifera tra gli hunters! “. Solo ora si rende conto di ciò che ha detto: gli ha dato del folle! Quindi le sue reazioni sono imprevedibili! E se le facesse del male? Purtroppo per lei la risposta non tarda ad arrivare. Sente una dolorosa stretta sui suoi polsi, poi un dolore lancinante. Si guarda il punto dolorante, sanguina. Ed è lui la causa. Lui che le ha piantato le unghie in profondità, facendole male e quasi gridare dallo shock e dal male che sente.

“ Sicura di non volerci ripensare, Ivy? “. Le chiede, ghignando. “ Sai, non ci metterei tanto a darti una bella lezione. Però sarebbe uno spreco rovinare questo bel corpo “. È folle, pensa Ivy. Quello sguardo, è lo stesso che aveva il giorno che uccise i suoi! Per istinto la mora inizia a scalciare.

“ Lasciami!! Lasciami!! “. Grida in preda al panico la giovane hunter. Il polso sanguina, e le fa malissimo. Pensa a Garry. Dov’è suo fratello? Saprà dove trovarla? E Lukas? Come starà dopo l’attacco alla sua famiglia? Non sa che Vanitas sta leggendo ogni suo pensiero, e lo innervosisce il fatto che stia pensando ad un altro.

“ Chi è Lukas? “. Chiede tornando serio tutto un tratto. Ivy non risponde, e lui si irrita di nuovo. “ Rispondi! Ah, si lo ricordo! È quello schifoso hunter, figlio dei Delacour “. Ride in modo sandico e crudele, tanto da spaventare Ivy. “ Non ti preoccupare, avrò il tempo di farla pagare a lui… alla sua famiglia… e a tuo fratello. Tutti la pagheranno “. Il suo sguardo si sposta su un dipinto sul muro. Un dipinto che solo ora Ivy nota: è una donna splendida, ha lunghi capelli dorati. Indossa un abito azzurro, con sfumature blu. “ Pagheranno per quello che hanno fatto quella notte a Luna il fulmine splendente “. Luna il fulmine splendente? Ivy ricorda vagamente chi è.

“ La regina? I miei non avevano a che fare con lei! E men che meno Hans ed Anna! “. Il sangue di Ivy sporca il letto, e Vanitas mantiene quello sguardo spento, misto però alla rabbia.

“ C’entrano eccome. Loro… loro e solo loro sono i veri responsabili della morte di Luna! “. Si innervosisce di nuovo il re bambino. Ivy trema spaventata: i suoi genitori? Hanno ucciso la regina?

“ Non è vero! I miei non avrebbero mai attaccato la famiglia reale! “. Risponde difendendo i suoi a spada tratta. Vanitas prende una bambola che stava sul comodino, dopo essersi alzato ed aver lasciato i polsi della povera Ivy. È una bambola bellissima, e somiglia quasi alla donna del ritratto.

“ Invece si. C’entravano eccome. Sono stati loro ad ucciderla. L’hanno uccisa. Vero, Luna? Vero? Sono stati quei volgari hunters ad ucciderti “. E culla la bambola come fosse un bimbo, per poi sedersi a terra e guardare Ivu. “ Lei mi voleva bene, lo sai? E loro me l’hanno portata via “. Ivy non capisce: che significa tutto questo? Conosce poco la regina Luna, non sa come abbia ottenuto il titolo nobiliare. “ Mi hai chiesto perché ho reso orfani te e Garry? “. Chiede ad un certo punto Vanitas. Ivy sente un groppo in gola, mentre lui continua a cullare la bambola, ma si alza. “ Luna Hikari era mia madre. E i tuoi l’hanno uccisa! Ora io ho reso orfani i loro figli. Per questo ho lasciato vivo Garry: per fargli capire cosa sto provando io. cos’ho passato a veder morire in quel modo mia madre! “. Irritato da un forte pugno al muro, tanto da spaventare Ivy, che indietreggia spaventata.

“ Sei… un mostro… come hai potuto?! Come hai potuto ordire un piano così crudele?! “. Chiede. Lui continua a fissarla, per poi avvicinarsi a lei. Dietro la giovane c’è solo il muro, e quindi è impossibilitata a fuggire. Lui la guarda per un istante.

“ Invece non mi chiedi perché ho lasciato in vita te? “. Le chiede. Lei lo guarda: c’è un’altra ragione dietro?

“ per farmi soffrire, immagino “. Fa lei. Ma Vanitas fa cenno di no.

“ No. Ti ho lasciata in vita per un’altra ragione. Una che non ti aspetteresti mai “. Le si avvicina, tanto che lei inizia di nuovo ad agitarsi: ed ora? Come fuggirà? Lui guarda la bambola, per poi metterla in braccio ad Ivy. “ Un giorno saprai tutto. Ma prima di allora sarai già stata mia. Io voglio tutto di te, tutto “. Occhi negli occhi, solo ora Ivy nota che entrambi hanno lo stesso colore degli occhi. Un blu intenso, ma è lo stesso blu che le mette una paura terribile: chi la salverà adesso?

Nello stesso momento, la principessa Jeanne Hikari, sorellastra di Vanitas e figlia di re Kaname, è appena rientrata a palazzo. Appoggia il suo mantello blu, su cui è raffigurato lo stemma degli Hikari, e nel frattempo riflette: erano anni che non rivedeva Garry, ma ora che lo ha rivisto deve ammettere che le ha fatto uno strano effetto. Le piace ancora, e questo è innegabile. Ma da quando lui ha saputo chi è veramente non ne ha più voluto sapere di lei, dicendo che l’ha ingannato e tradito nel modo più meschino: non gli ha detto di essere sorella di chi lo rese orfano. Mentre è immersa nei suoi pensieri, la bionda sente un intenso odore di sangue. Sembra il sangue di un Hikari. No. È di qualcun altro: è un sangue dolce e raro, e l’odore proviene da una delle stanze degli ospiti. Ma che diavolo succede? Senza indugiare corre su per le scale, urtando un servo, che la chiama. “ Lady Jeanne, aspettate! “. Le dice, e lei si volta a vedere cosa debba dirle. “ Non potete salire ora. Vostro fratello mi ha detto di non lasciare entrare nessuno nella stanza degli ospiti “. Le dice semplicemente l’uomo. Jeanne riflette un momento: perché un ordine simile? Non intende certamente dare retta all’ordine, e corre su per le scale. Il servo cerca di fermarla. “ Milady aspettate! Il re mi ucciderà se trasgredisco “. Fa preoccupato.

“ Al re penso io, adesso levati di torno! “. Gli ordina la principessa, per poi salire e dirigersi verso la stanza degli ospiti da cui sente provenire l’odore di sangue. Entra, spalancando la porta. “ Fratello fermati! “. Grida, assistendo alla scena. Ivy non è riuscita a liberarsi dalla sua presa, e lui sta per morderla. Il sangue della giovane cade a terra a causa della ferita al polso. Guarda la nuova arrivata, e la riconosce: ma lei è l’ex fidanzata di suo fratello!

“ Jeanne? “. Chiede sorpresa. Ha appena chiamato Vanitas fratello? Cielo, ecco il vero motivo per cui Garry la lasciò!

“ Per favore, lasciala andare. Le stai facendo male… ascol.. “. Non finisce la frase: Vanitas la sta guardando furioso, mostrandole le zanne.

“ Vattene “. Sibila su tutte le furie. “ Vattene di qua! Non vedi che sto parlando con la mia futura moglie?! “. Strattona Ivy, la bambola di prima è a terra. Jeanne la raccoglie.

“ Luna non vorrebbe che le facessi del male. Luna non voleva che ti comportassi così, ricordi? “. Chiede. Vanitas fissa la bambola qualche istante. Molla Ivy, che cade a terra dolorante al polso, mentre lui afferra la sua bambola e guarda male la sorellastra.

“ Non – toccare – la mia – bambola “. Sibila solamente, stringendo quel giocattolo come fosse un peluches o un bimbo vero. “ E non nominare mia madre. Ricorda che stai a corte solo perché lo voleva lei, perché era troppo buona. Al suo posto, ti avrei uccisa tempo fa “. Jeanne sospira: ovviamente non si aspettava di certo amore fraterno da parte di Vanitas, specialmente sapendo con chi è cresciuto: Kaname Hikari. Già, suo padre. Le ha dato il suo cognome, ma nulla di più. Non le ha certo fatto avere una vita semplice: è cresciuta con il solo scopo di servire il futuro re, ed ora che il fratello è salito al trono va anche peggio. Ma a lei in fondo va bene così. Non osa certo sfidarlo apertamente. Una volta rimasta sola con Ivy, la bionda va a soccorrerla.

“ Stai bene? “. Le chiede solamente, mentre Ivy si tiene il polso e fa cenno di no: non sta affatto bene, si sente debole. Evidentemente è a causa dello shock, che la fa svenire dopo alcuni momenti. Jeanne decide di restare: si occuperà lei della giovane cacciatrice.

Ciao ragazzi! Perdonate il ritardo nell'aggiornare. Eccomi qua comunque con il quarto capitolo appena sfornato. Che ve ne pare? Vanitas ha dato prova della sua pazzia, mentre Jeanne si scopre ancora innamorata di Garry, e decide di proteggere Ivy standole accanto. Ma basterà davvero a salvare la giovane cacciatrice? E Garry? Verrà a sapere del rapimento della sorella? Su, ditemi che ne pensate! Ci vediamo al capitolo 5, baci!

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Capitolo 5
*** Ballo al chiaro di Luna ***


Sono trascorsi alcuni giorni da quando Ivy è stata rapita. Garry e Lukas sono rimasti uniti: dopo l’attacco di Vanitas ai danni dei Delacour, il giovane Perry ha deciso di rimanere a proteggere l’amico e la sua famiglia. Quella sera il ragazzo dai capelli argento è sull’uscio di casa, e riflette: dopo tre anni ha incontrato Jeanne Hikari, sua antica fiamma forse mai dimenticata. Come mai sarà ricomparsa proprio ora? E dov’è Ivy? Chi mai potrebbe averla sua prigioniera? Perché è ovvio: sua sorella è stata catturata da qualcuno. La vera domanda è: chi? Mentre riflette sente dei passi, poi una presenza. Insospettito, il giovane afferra la sua pistola: anche se non è un hunter esperto riuscirà comunque a difendersi in caso di attacco. Altri passi. Il giovane si addentra nel bosco di fronte a casa Delacour. Un altro rumore: è come se qualcuno fosse passato accanto a lui, un fruscio seguito da una leggera brezza. Poi un inconfondibile aroma: è un intenso aroma femminile, rosa mista a cannella. È un profumo raro, ed ha conosciuto solo una donna che lo possedeva. “ avanti, fatti vedere “. Intima l’argento. “ so che sei tu. Riconosco il tuo aroma “. Un nuovo fruscio, poi il profumo si fa più intenso. Garry volta lo sguardo, e si trova di fronte ad una figura, che tiene un cappuccio a celare la sua identità. 

“ Sei sempre il miglior cacciatore del mondo, Garry “. Dice la misteriosa donna. Garry non abbassa la pistola. 

“ E a quanto pare tu sei un’imprudente: ti presenti di fronte a me, sola e nel cuore della notte “. Tiene la sua arma, ma lei ride leggermente. Mette una mano sul suo cappuccio. 

“ Vuoi spararmi senza sapere quello che ho da dirti? “. Chiede, spostando leggermente il cappuccio. “ riguarda tua sorella Ivy. So che la cerchi. Ed io so dov’e “. Rivela. Garry sussulta leggermente, tuttavia trova le parole per rispondere. 

“ Prima di ascoltarti, perché non togli il cappuccio? Voglio vedere il tuo viso, i tuoi occhi. Così scoprirò se dici la verità o menti “. Le dice quasi apatico. Lei sospira pesantemente: ma che si aspettava, che la abbracciasse o altro? La odia ancora, è evidente. Toglie il cappuccio, rivelando i suoi capelli biondi ed i suoi occhi blu. 

“ Hai ragione. Tu sai sempre tutto di me, solo guardandomi “. Si guardano qualche istante, e lui riprende parola. 

“ Jeanne “ la chiama finalmente per nome, e lei sente un brivido al solo sentirgli pronunciare quella singola parola, e non è certo paura. È ben altra la sensazione che prova ogni volta che gli è vicina. “ hai detto che sai dov’ mia sorella. Parla dunque “. Jeanne annuisce, per poi guardarlo dritto negli occhi. 

“ Mio fratello... Vanitas ha rapito Ivy. Sembra che abbia dei piani in cui lei è coinvolta, e non solo. Ce l’ ha a morte con te e con i Delacour “. Rivela. Garry abbassa l’arma, per poi sospirare: sua sorella è nelle mani di un folle assassino!? 

“ E perché ce l’ha con noi? E soprattutto: perché ha preso Ivy? “ . Jeanne decide di dirgli tutto ciò che sa. 

“ Circa otto anni fa, suo padre re Kaname gli rivelò che furono degli hunters ad assassinare sua madre “. Non mente, pensa Garry. Ma che significa tutto questo? Cos’ha a che fare con lui ed Ivy? “ quegli hunters erano i Delacour ed i Perry “. Silenzio. Garry fa un passo indietro, e lei gli si avvicina. “ è la verità, giuro. Re Kaname fece quei nomi. Ma tutto questo destabilizzò Vanitas. Fino a farlo arrivare ad uccidere i tuoi ed aggredire i Delacour. E credimi, non si fermerà “. Garry trova finalmente il coraggio di rispondere a tutte quelle affermazioni. 

“ Ma perché... Perché tuo fratello ha preso Ivy? “. Chiede, e Jeanne lo guarda intensamente. 

“ Non so quali sia il suo piano per Ivy. Io ti ho detto quello che so “. Si gira, decisa ad andarsene. Ma lui la ferma, prendendole un polso.

“ Aspetta “. Le dice solamente. Lei si ferma, mentre lui riprende parola. “ perché ti sei esposta così e mi hai confessato tutto? “ le chiede, e Jeanne sospira amaramente. Si libera dalla presa di Garry, per poi incamminarsi. 

“ Non ci arrivi, Garry Perry? “ chiede, prima di saltare su un albero e sparire. Lui riflette: se Ivy è davvero nelle mani di Vanitas, lui e Lukas non hanno speranze! Un nuovo rumore fa girare di scatto il giovane, che prende la pistola. Ma riconoscendo chi sia si calma. 

“ Lukas! Ma cosa... “. Mormora, ed il ragazzo lo fissa. 

“ Ti ho seguito sin qui, e credo che ci sia un solo modo per aiutare Ivy: chiedere aiuto alle altre tre famiglie di hunters. Loro soli ci potranno aiutare “. Sentenzia. Quale sarà la risposta di Garry? 

Ivy è come sempre chiusa nella sua stanza, le profonde ferite al braccio le sono state bendate da un maggiordomo, e da alcuni giorni la giovane cacciatrice non ha notizie di Jeanne. Dove sarà? Un po' le dispiace per lei: sa bene quanto fosse innamorata di Garry, e sa anche come si lasciarono, decisamente in malo modo. Suo fratello non le ha mai voluto dire i reali motivi, ma ora lo è venuta a sapere: è niente poco di meno che la sorellastra di Vanitas Hikari, l’assassino della sua famiglia è un vampiro crudele e psicopatico aggiungerebbe lei. Quello stesso vampiro che le ha chiesto di sposarla e di essere sua per sempre. Lei ha chiaramente rifiutato: mai e poi mai si darebbe a chi rese orfani lei e suo fratello, e che lo fece con tanta cattiveria, e soprattutto senza mai mostrare rimorsi, nemmeno ora che lei è sua prigioniera. Mentre è totalmente immersa nei suoi pensieri , il solito maggiordomo entra nella stanza. Si inchina rispettosamente, mentre Ivy guarda cosa tiene tra le mani: un bellissimo abito nero con rifiniture viola. La mora lo guarda senza capire. “ milady, il re vuole che partecipiate al ballo di stasera. È presto le cameriere verranno a prepararvi “. Dice con tono basso l’uomo. Lei lo guarda, strabiliata. 

“ Non crederete che mi presti a tutto ciò! Io voglio andare a casa “ sentenzia. Ma il maggiordomo la guarda. 

“ Vi prego milady, non peggiorate le cose. Se farete arrabbiare il re sarà ben peggiore di quello che vi ha fatto qualche giorno fa. Fate come vi dico “. Ivy riflette: non vuole certo farsi massacrare! Annuisce, decidendo di aspettare di essere preparata. È così giunge l’ora del ballo: Ivy è splendida nel suo abito nero, i suoi capelli ricadono morbidi sulle sue spalle, formando alcuni boccoli. È stata truccata come una vera principessa, ed i suoi occhi blu risaltano tantissimo. Viene portata alla sala del trono dal maggiordomo, e li i due trovano Vanitas: anche lui è impeccabile, ed indossa il mantello degli Hikari. Si volta e la vede: Ivy. È davvero meravigliosa. Le si avvicina, e lei per istinto trema. Lui ghigna, passandole un dito sulle braccia, adornate solamente da due fasce di pizzo bianco. 

“ Come immaginavo... L’abito di mia madre ti sta davvero bene “ le sussurra all’orecchio. Il maggiordomo lo guarda sorpreso. 

“ Come? Signore, voi siete così geloso delle cose di vostra madre. Come mai cedete un suo vestito ad una cacciatrice? “. Chiede, ma lo sguardo del suo re lo ammutolisce. “ chiedo scusa signore... “. Sussurra, mentre Vanitas lo ignora totalmente e prende la mano di Ivy. Lei cerca di restare calma, come le ha suggerito il maggiordomo: ha capito che è instabile mentalmente, non è saggio farlo infuriare. Finalmente i due giungono al salone: è solo ora Ivy nota, oltre la grande vetrata, che la luna si è tinta di blu. Proprio come quando i suoi morirono! Non capisce il significato di tutto questo, ma sente lo sguardo di tutti i nobili puntato su di loro. Evidentemente sanno chi lei sia. “ cosa c'è? “ le chiede ad un certo punto lui. Ivy volta lo sguardo altrove. 

“ Mi sento a disagio. Ci stanno guardando tutti “. Sussurra, e lui ghigna. Un nobile si avvicina rispettoso, inchinandosi. 

“ Maestà! Che sorpresa questo ballo. Era dai tempi di re Kaname che non ce n’era uno, tanto che non avete nemmeno dato il ballo di presentazione quando siete salito al trono “. Commenta uno, mentre una dama che deve essere la sua signora moglie gli si avvicina: è davvero una bellissima donna, pensa Ivy. I capelli rossi fiammeggianti sono raccolti in un’acconciatura elaborata. Il vestito presenta un’ampia scollatura che mette in risalto le sue forme, ed è di un colore blu notte. La donna in questione sorride guardando Ivy, attaccandosi al braccio di suo marito. Ivy invece è sempre più a disagio: è in mezzo a dei vampiri e delle vampire davvero splendide, al contrario di lei che si sente un pesce fuor d’acqua. La donna prende parola. 

“ E' vero, a cosa dobbiamo l’onore di questo ballo, in cui abbiamo anche avuto l’occasione di presentare nostro figlio Luca alla società? “ chiede. Vanitas guarda qualche istante Ivy, poi i due nobili. 

“ E' vero, nemmeno quando sono salito al trono ho organizzato un ballo. Però le cose cambiano. E l’occasione richiedeva una grande festa “. Ivy nota un bimbo affianco ai due: deve essere il loro primogenito. Assomiglia molto alla madre: ha degli intensi occhi smeraldini ed i capelli della stessa tonalità della donna. 

“ E' possiamo sapere che occasione è? “ chiede l’uomo. A quel punto Vanitas attira Ivy a sè, guardandola intensamente. Lei non capisce, ma la risposta di lui la shocca. 

“ Si, certo. Questo ballo servirà a presentare la futura regina. La mia futura moglie “. Fa lui deciso, mentre Ivy sgrana gli occhi: è impazzito?! Lei non sarà mai sua! Va bene assecondarlo, ma questo le pare troppo! Ma non dà spettacolo e si limita a tacere. 

“ Sposerete una cacciatrice? Conosciamo tutti le origini di milady “. Commenta il nobile, ma Vanitas si gira a guardarlo. 

“ Lei sarà la mia sposa, vi ho detto. E non saranno certo le sue origini a farmi cambiare idea “. La donna interviene nel discorso. 

“ Tuttavia la futura regina non pare essere felice, a giudicare dal suo sguardo smarrito “. Asserisce, guardando Ivy, che scatta come se le avessero ordinato qualcosa. Vanitas risponde al suo posto. 

“ Diciamo che non si aspettava che l’avrei presentata così presto. Credetemi, sarà una regina perfetta per Veritas. E presto mi darà l’erede che tutti state attendendo “. E ghigna, mentre Ivy trema un po': non ha assolutamente intenzione di essere sua! Ma è in un vicolo cieco: come si salverà? Questo purtroppo, ancora non lo sa.
 
Salve ve miei fans! Eccoci al nuovo capitolo! Allora, che ve ne pare? Jeanne pare ancora innamorata di Garry, tanto da rivelargli dove si trova Ivy. Ma verrà scoperta? E soprattuto, cosa accadrà alla bella cacciatrice? Riuscirà ad opporsi ed a fuggire, o accadrà altro? Vi aspetto al nuovo capitolo! Baci

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Capitolo 6
*** Kevin Knight ***


Improvvisamente e senza che nessuno se lo aspettasse, al ballo qualcuno prende parola riuscendo, con poche e concise parole, ad ammutolire tutti i presenti in sala. “ Questa farsa deve finire, ora! “ . A pronunciare tali parole è proprio lei: Ivy Perry. La giovane cacciatrice non è riuscita a tacere: Vanitas l’ha presentata a tutti i nobili come la sua futura sposa, ma lei non ha mai acconsentito ad una cosa simile!

“ Come dite? “. Chiede la nobile dai fiammeggianti capelli di fronte a lei, con cui sino a poco prima la giovane stava “ parlando “. Ivy decide di rispondere senza più paure, tanto cos’ha da perdere ormai?

“ Ho detto che tutto ciò è una farsa! Una farsa ideata da una mente malata! Non potrei mai essere la sposa di un assassino! “. Tutti i presenti iniziano a parlare confusamente, sconcertati. Eppure tutti sanno cos’ha fatto il re bambino: ha sterminato senza pietà la famiglia Perry, lasciandone vivi solamente gli eredi. “ Lui ha ammazzato i miei genitori! Mi ha rapita a mio fratello e torturata per giorni! Come potrei essere la sua sposa?! “ . conclude in fine lei. A quelle parole però, Vanitas non ci vede più: sta facendo una pessima figura davanti a tutti gli ospiti e, cosa che gli fa più rabbia, la sua futura sposa lo sta rifiutando! Afferra violentemente la mora per il polso, quasi fino a farla cadere a terra. La donna dai fiammeggianti capelli si spaventa, temendo per l’incolumità della giovane: tutti conoscono Vanitas, e tutti sanno che quando si arrabbia è ingestibile. Cerca quindi di calmarlo.

“ Maestà, per favore lasciate milady. Così le fate male “. Ma un’occhiata di fuoco di Vanitas la fa ammutolire.

“ State zitta, Lady Beatrice. Pensate agli affari vostri! “. Commenta su tutte le furie, mentre il marito affianca la donna. Ivy si dimena.

“ Mi state facendo male! Lasciatemi! “. Protesta, ma lui ha senza dubbio più forza di lei: la trascina fuori dal salone, decisamente irritato. Alla scena ha assistito anche Jeanne: come principessa era d’obbligo che presenziasse al ballo, ma non prevedeva che finisse così. E quel che è peggio, non può intervenire e difendere la ragazza. Però può fare un’altra cosa: senza indugiare esce anche lei dal salone e, una volta fuori, apre una finestra e con un abile salto arriva dritta in giardino, senza farsi nemmeno un graffio. Dove sarà diretta?

Garry guarda Lukas, sconcertato. Poi scuote il capo. “ No, non possiamo disturbare gli altri esponenti delle famiglie Hunters per una cosa simile. Salveremo noi due Ivy “. Ma viene interrotto dall’amico, che lo gyarda con i suoi occhi smeraldini.

“ Sciocchezza Ivy è stata rapita da Vanitas Hikari! Il re dei vampiri è fuori controllo, sta attaccando una ad una tutte le famiglie Hunters! Quanto ci metterà ad aggredire gli Heinamann, o i Vegner? O ancora, i Knight?! “. Chiede arrabbiato: possibile che il suo amico non comprenda la gravità della situazione? O forse la comprende, ma è troppo testardo per andare a chiedere aiuto a qualcuno. “ Dobbiamo andare a richiamare gli altri capifamiglia, è necessario se vuoi rivedere la nostra Ivy! Mio padre e tu da soli non potrete fare molto! “. È vero, pensa Garry. Cosa potrebbero fare due soli capifamiglia, tra cui c’è lui che è ancora così inesperto?

“ Da chi iniziamo? “. Chiede solamente il giovane dai capelli argento, mentre Lukas sorride.

“ beh, direi dalla famiglia Knight “. Sogghigna, mentre Garry fa una strana espressione.

“ Sicuro che non vuoi iniziare dai Vegner? “. Chiede un po’ ironico, e Lukas ride.

“ Su su, andrà bene vedrai. Andrà tutto bene “. E sorride per fare coraggio all’amico. Lui annuisce per poi decidere di seguirlo: devono raggiungere il castello della famiglia Knight.
Passano rapidamente diversi giorni, in cui Garry si è preparato mentalmente ad incontrare il capo della famiglia Knight. Lukas lo vede turbato, e ne sa anche la ragione. Mentre sta per parlare tuttavia, si ferma così come fa l’amico. “ Eccoci qua. Il palazzo della famiglia Knight. Sei teso? “. Chiede solamente, e Garry fa cenno di no.
“ no, anzi forse è un bene essere venuti da lui prima che dagli altri “. Ammette l’argento, mentre il biondo annuisce. Entrano senza difficoltà, non una guardia a difesa. Tutto questo è strano, eppure tutti sanno dei recenti attacchi da parte della famiglia Hikari ai danni degli Hunters? Che il capo dei Knight si senta abbastanza forte da affrontare da solo Vanitas? È pura follia. Mentre i due ragazzi stanno camminando, una voce alle loro spalle li ferma.

“ Dove credete di andare, voi due? “. Chiede. Garry riconosce bene quella voce, e si volta per cercare con lo sguardo colui che ha parlato.

“ Siamo qui per vedere il tuo signore. La famiglia Hikari ha attaccato anche i Delacour, e così vorremmo stringere un’alleanza per poterli fermare e far cessare le aggressioni “. Spiega brevemente Lukas. Una misteriosa figura si fa vedere: ha degli intensi occhi color oceano, mentre i suoi lunghi capelli sono di colore ametista. È vestito come un alto ufficiale, eppure non sembra essere un soldato.

“ Ah, capisco. Voi siete Lukas Delacour, mi ricordo “. Poi sposta lo sguardo su Garry “ E voi… voi chi siete? “. Chiede, e Garry si sorprende che quella persona non lo riconosca.

“ Allen, davvero non ricordi chi sono? L’ultima volta ci siamo visti quando ero un bimbo, ed ero con mio padre. La sera prima della sua morte “. L’uomo di nome Allen rimane un po’ interdetto, poi si riprende e si avvicina.

“ Garry. Garry Perry, il figlio di Juliette “. Garry annuisce, mentre Allen si guarda intorno. “ Ma dov’è Ivy? “. Chiede. Lui è praticamente il braccio destro del capofamiglia Knight, ma pare conoscere anche la madre di Garry ed Ivy.

“ Purtroppo mia sorella è stata rapita. Anche per questo desideriamo riunire le cinque famiglie. Io sono ancora così inesperto, come potrei salvare mia sorella? “. Allen sospira, per poi annuire.

“ va bene, vi accompagnerò io dal mio signore. Lo convinceremo a seguirvi, non vi preoccupate “. E fa un occhiolino a Garry, che rimane un po’ interdetto. Tuttavia decide di seguire l’uomo, seguito a ruota da Lukas. I tre arrivano finalmente in un grande salone. Allen è il primo ad entrare, seguito dai ragazzi. I tre finalmente lo vedono: è voltato di spalle e sta guardando fuori dalla finestra. Mette subito molta soggezione ai due giovani. Allen lo capisce subito, e decide di rompere il ghiaccio. Fa un inchino rispettoso. “ Mio signore, avete visite “. Mormora solamente. L’altro annuisce, per poi girarsi: è la copia di Garry cresciuto di qualche anno! Lukas guarda l’amico, sorpreso. Tutti rimangono in silenzio per qualche momento.

“ Nobile Haruka? “. Chiede sconvolto Lukas. Che il padre di Garry sia vivo?! L’altro lo guarda, per poi ridere.

“ Lukas Delacour. Tu devi essere il figlio di Hans ed Anna, dico bene? “. Chiede, e Lukas annuisce. L’attenzione dell’altro si sposta ora su Garry. “ E tu… tu sei Garry Perry, vero? “. Chiede, ed il ragazzo fa un cenno affermativo.

“ Nobile Haruka! Ma come siete sopravvissuto? “. Chiede shoccato Lukas, mentre l’uomo di fronte a lui scoppia a ridere.

“ Non sono Haruka Perry “. E guarda Garry, come se lo conoscesse. “ Io sono Kevin Knight “. Fa, per poi tornare a sedersi su una delle sedie. “ E voi? Perché mi disturbate? “. A quella domanda è però Garry a farsi avanti.

“ La mamma è morta, zio “. Sussurra, rivelando di essere niente poco di meno che il nipote di Kevin Knight. Lukas rimane shoccato a tale notizia, non ne sapeva nulla. “ Sono trascorsi molti anni da allora. Lei e papà morirono per proteggere me ed Ivy, mia sorella “. Suo zio lo guarda con sguardo freddo: aveva tagliato i ponti con la sorella Juliette, dopo che era fuggita per sposarsi con Haruka. Anche se i motivi sono ignoti, a lui non era mai andato troppo a genio quell’uomo. Ma Juliette non lo aveva voluto ascoltare, ed aveva rinunciato alla sua famiglia per stare insieme a lui.

“ Non mi riguarda. Avevo avvertito Juliette di non sposarsi con quell’uomo, che era un debole senza spina dorsale. Ma lei ha fatto di testa sua. Se ora è morta se l’è cercata “. Commenta acido. Garry stringe i pugni: lo sapeva che non sarebbe stata un’impresa facile convincerlo a seguirli.

“ Come potete parlare in questo modo di vostra sorella?! Lei amava mio padre, e lui amava lei! Si sono sacrificati per i loro figli! Per amore! “. Sbrocca il ragazzo. Kevin lo osserva, e per un secondo rivede in lui la sorella: la stessa grinta, lo stesso sguardo. “ Comunque va bene, non importa. Ho tentato, ma è evidente che il bene che dicevate di provare per mia madre era una farsa. Non vi siete nemmeno degnato di aiutarla quando fu aggredita da Vanitas Hikari “. Poi guarda Lukas, mentre Allen guarda il suo signore: è proprio una testa calda, anche se il nipote non pare da meno. “ Andiamo, Lukas. Dobbiamo rintracciare gli altri capi famiglia. È stata una pessima idea venire qui “. Commenta solamente. Kevin ricambia lo sguardo di Allen che, una volta che i ragazzi sono usciti, lo guarda severo: solo lui si può permettere di farlo, dopo tutto.

“ Spero siate contento. Perché avete appena perso l’unico parente che vi è rimasto, dopo la morte di vostra sorella. E so che ancora ci soffrite, anche se volete far sembrare il contrario “. Incrocia le braccia, mentre Kevin lo fissa per qualche istante: che abbia reagito male? Che il suo assistente abbia ragione? Sbuffa, per poi decidere di seguire Garry. Lo trova subito, ovviamente.

“ Fermo, moccioso “. Lo chiama, e Garry si volta di scatto. Non ci può credere! Come mai suo zio l’ha seguito? “ Sei proprio come tua madre, tu. Ti scaldi con nulla. Se vai da solo ad affrontare Vanitas Hikari finirai per farti ammazzare, ed io non voglio di certo che accada, non ti pare? “. Chiede con calma. Garry rimane sorpreso, e Lukas pure.

“ Quindi voi… “. Chiede lasciando in sospeso la frase, e Kevin annuisce.

“ Allen, forza si parte. Andiamo a liberare mia nipote “. Sentenzia, mentre il suo braccio destro fa la sua comparsa e si inchina rispettoso.


“ Si, mio signore “. Annuisce solamente. A quanto pare il primo alleato è stato trovato. 

Ciao amici! Eccomi con il capitolo 6! Allora, che dite? Che ne pensate di Kevin Knight, capo della famiglia Knight e a quanto pare zio di Garry e di Ivy? Cosa vorrà fare Jeanne? E come se la caverà Ivy, ora che Vanitas sembra essersi alquanto alterato? Voglio proprio sapere che ne pensate della storia, e se avete idee su come si svilupperà! Ci leggiamo al capitolo 7! Baci

ANGUSTIAS

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Capitolo 7
*** This burning desire is turning me to sin ***


Ivy cade a terra, dopo il violento strattone datole da Vanitas: la ragazza non è infatti intenzionata a proseguire il cammino, mentre lui pare invece furioso, dopo la pessima figura fatta al ballo. Come se gli importasse qualcosa di tutta quella gente, pensa la giovane dai capelli corvini. È evidente che quel ballo è stato indetto con un solo scopo: presentare lei come futura regina di Veritas. Una follia! Quale pazza accetterebbe di sposare chi assassinò brutalmente i propri genitori? E ciò che è peggio, senza dare il minimo segno di pentimento! Ivy rimane a terra, mentre Vanitas le da le spalle, ridendo. Ed ora? Cosa c'è da ridere? È una risata alquanto insana, aggiungerebbe la giovane hunter. Non può fare a meno di tremare. Eppure si domanda come mai non sia subito partito uno schiaffo, o peggio. Dopo tutto, gli ha fatto fare una brutta figura di fronte a tutti. La ragazza si mette in piedi, appoggiandosi al muro. Il ballo sta proseguendo, e nessuno sembra ancora essersi lamentato per l'assenza del sovrano. La mora cerca di andarsene, ma Vanitas è più rapido: le afferra un polso, per poi guardarla. La sua espressione spaventata, Dio se gli piace. Non ne ha mai viste di più belle, nemmeno quando uccise quei volgari cacciatori di Haruka e Juliette. Già, forse perché la sua Ivy è unica, inimitabile. Ride di nuovo, e lei non capisce, e si domanda cosa ne sarà di lei. “ Dolce Ivy, ti meriteresti un castigo per ciò che hai fatto. Ma stasera non voglio punirti: ho ben altro in mente per noi due “. ghigna lui, e per un secondo Ivy trema, non percependo nulla di buono nelle sue parole. “ Ora io e te torneremo al ballo, e tu sarai la mia dama. Volente o nolente “. è un ordine, si evince dal tono duro con cui la frase è stata pronunciata. Ma lei non ci sta: non si presterà più a tutto questo.

 

“ Mai! Tu non mi avrai mai! “. fa su tutte le furie, riuscendo a divincolarsi da quella presa. “ Non sarò mai di un mostro! “. conclude, per poi fuggire correndo per il grande corridoio. Vanitas rimane immobile: mostro? L'ha chiamato mostro? Non è giusto! Stringe i pugni alterato. Improvvisamente una nera ed oscura mano si posa sulla spalla del re bambino. Una mano gelida, mentre una voce gli sibila nell'orecchio poche parole.

 

“ Ti lasci trattare così? Avanti, re bambino! Non sei nemmeno in grado di prendere una donna ribelle? Se la vuoi, tutto quello che devi fare è seguirla e… “. la voce si interrompe, e la misteriosa mano stringe la spalla a Vanitas, che chiude gli occhi e si porta le mani alle orecchie.

 

“ Sta zitto! Non mi dirai come devo fare a conquistare Ivy! “. grida, ma la voce misteriosa riecheggia di nuovo nel corridoio, ed un nero viso si avvicina al suo orecchio sinistro.

 

“ Falla tua. Falla tua in questa notte di Luna Blu, e più nessuno potrà portartela via. Obbedisci, Vanitas. Obbedisci “. la voce ride malefica, poi la mano nera scompare, così come quel viso dal ghigno crudele. Vanitas alza lo sguardo ad una finestra, da cui vede la luna blu. Si, quella luna che da potere agli Hikari, ma non solo: ne massimizza i desideri, e lui sente già i primi effetti di quei raggi lunari. Si dirige verso le scale che poco prima anche Ivy ha imboccato, dopo aver puntato lo sguardo su un ritratto di un uomo dai lunghi capelli corvini, lasciati liberi. Il suo sguardo gelido mette aura, e per un secondo pare che il ritratto si animi, facendo un ghigno crudele.

Ivy ha corso a perdifiato per quelle scale sconosciute, fino a raggiungere una porta. La ragazza ansima, ha paura: teme ciò che le potrà accadere se resterà ancora a palazzo, con quel folle di un re. Si appoggia qualche secondo alla porta, dopo di che questa si apre. Ivy rimane sorpresa: non era chiusa a chiave, come mai? Che non sia una stanza importante? Che sia solo una banale stanza degli ospiti? Non sta a farsi troppe domande, ed entra. Fa freddo, molto freddo. Lei ha le spalle scoperte, e rabbrividisce. Eppure, qualcosa di molto forte la sta obbligando ad avanzare, una sensazione che sente dentro di lei. Si ferma dopo alcuni passi, notando una bara. Si, una bara! Incuriosita si avvicina, per vedere di chi si tratta. Rimane shoccata: quel viso! Santo Cielo, quello è l'uomo del ritratto! Colui che era insieme a quella bella donna, che presume essere Luna il Fulmine splendente. Ma chi è? “ Cosa… ma chi… “. sussurra solamente, ma il rumore della porta che si chiude la fa sussultare.

 

“ Quello è mio padre: Kaname Hikari, il precedente re di Veritas “. quella voce: Vanitas! Quando diavolo è entrato? Ivy indietreggia, finendo però per sbattere contro la stessa bara di poc'anzi. Vanitas la fissa, con uno sguardo strano. È lo stesso di quando l'ha chiesta in sposa! Solo ora nota che ha le guance un po' arrossate, come mai? “ Re Kaname Hikari, il mio caro padre morto per mia stessa mano “. confessa in fine lui, shoccando Ivy: cosa?? Vanitas ha ucciso il padre? Perché?

“ tu… “. riesce solamente a mormorare la giovane, prima di trovarsi nuovamente in trappola. Con Vanitas davanti, non può certo scappare! Appoggia le mani a quella bara, per evitare di cadere a terra.

 

“ Quel miserabile, non merita nemmeno che mantenga così bello il suo corpo “. mormora solamente lui, per poi appoggiare le mani accanto a quelle di Ivy, impedendole la fuga. “ Sai perché ti ho risparmiata? Lo vuoi davvero sapere? “. le chiede, e lei trema senza nemmeno poter sostenere il suo sguardo. Oltre alla rabbia vi legge il puro desiderio. I raggi della luna blu entrano da una finestra, e stranamente anche lei si sente strana, ma com'è possibile? “ Ti senti strana? Mi vuoi? “. chiede solamente lui, mentre Ivy fa cenno di no nonostante il corpo la stia tradendo. Sta iniziando a sudare, anche lei è arrossita. Ha paura, persino sé stessa ora si fa paura. Vanitas invece non pare volersi controllare: le si avvicina, leccandole il collo proprio dove passa la vena, in cui il sangue della ragazza scorre velocissimo. “ Sai cosa comporterebbe il morso di un purosangue su un'umana? Lo sai, dolce Ivy? “. Le chiede a bruciapelo lui, mentre lei a quel contatto si sente andare a fuoco, non capendo cosa diavolo le stia capitando.

 

“ Voglio solo tornare a casa, da mio fratello e da Lukas “. Fa la giovane Perry, nonostante la sua voce stia tremando. Vanitas a quella frase ride sadicamente, togliendo lentamente la collana che adornava il grazioso collo della ragazza. Ora quell'oggetto sarebbe solo d'impiccio, pensa.

 

“ Da tuo fratello? Ma ci sei già! “. Ivy non capisce quell'affermazione: è forse uscito di senno? “ Per quanto riguarda quel volgare hunter figlio dei Delacou… ha le ore contate “. a quella frase Ivy sbianca: Lukas potrebbe essere in pericolo a causa sua! “ E sai perché? Perché gli farò prosciugare fino all'ultima goccia di sangue! Poi lo morderò, riportandolo in vita come mio seguace. Ma non gli darò il mio sangue, e così morirà lentamente “. Ivy trema per la paura, ben capendo che quelle minacce sono del tutto fondate. “ hai capito, Ivy Hikari!? “. Quasi le grida in fine lui, afferrandole entrambi i polsi e piantando le sue zanne affilate nel collo della ragazza, che grida di dolore e si siede su quella bara, bianca in volto. Un momento, pensa: ma come l'ha chiamata? Ivy Hikari? Cosa diavolo significa tutto ciò? Non ha il tempo di pensare altro, che lui la fa alzare, facendola sdraiare a terra e mettendosi sopra di lei, affondando di più le zanne nel suo collo. La ragazza ha le lacrime agli occhi a causa del forte dolore, ed ansima. Si porta una mano alla bocca, per evitare di emettere qualsiasi tipo di gemito. Perchè diamine, ora il dolore sta cambiando, e diventando… piacere?? No! Deve essere l'effetto del morso, che non la fa ragionare. Non può provare desiderio in quello stato, non per lui! Eppure anche il viso della giovane cacciatrice si tinge leggermente di rosso, e Vanitas non ci pensa su due volte: le mette una mano dietro la schiena, lasciata scoperta dalla scollatura del vestito. Poi la tira maggiormente a sé, mentre lei quasi artiglia la sua spalla con la mano libera. Dopo diverso tempo, finalmente lui si decide a staccarsi dal collo della mora, che lo guarda ansimante. “ Finalmente sei tornata da me “. sussurra solamente, per poi guardarla con la bocca ancora sporca di sangue. A quella vista, invece di svenire come accadrebbe a chiunque Ivy sente la gola bruciare, e porta una mano nel punto dolorante. Quella stessa mano che si sporca subito di sangue scarlatto, il suo. Lei non riesce a trattenersi, e lo lecca avidamente. E solo il sangue sembra calmarla, ma non attenua i dolori che sente.

 

“ Cosa… che mi hai fatto? “. chiede solamente, rivolgendosi a Vanitas. Lui fa un ghigno, e le lecca il sangue che esce dalla ferita.

 

“ Non hai sete? Non vorresti il mio sangue? “. Ivy non riesce a rispondere: un forte dolore ai denti la fa gemere, mentre Vanitas la fissa: le stanno spuntando le zanne. Si, l'ha resa un vampiro esattamente come lui. Ed ora la ragazza è in preda ai dolori della sete, la trasformazione sta avendo effetto lentamente. Lui fa un ghigno, per poi slacciarsi la camicia e scostare i capelli dal collo, mentre Ivy non capisce, in preda ad atroci sofferenze. “ Bevi. Avanti, sai che è l'unica soluzione. Devi bere il mio sangue “. Le fa notare lui, ma lei scuote il capo.

 

“ Piuttosto la morte! “. Ribatte decisa, ma lui le afferra il capo con decisione, facendole appoggiare il viso alla sua spalla, con i denti accanto al collo.

“ Obbedisci, Ivy Hikari! Devi bere il mio sangue. Bevi “. la incita di nuovo lui, mentre lei non pare sentire le sue parole: gli slaccia il secondo bottone della camicia, per poi leccargli lentamente il collo: è più forte di lei, non ce la fa a resistere! Sta tradendo la sua famiglia, bevendo quel sangue immondo. Tuttavia non ne può fare a meno. Vanitas sembra soddisfatto di ciò che ha ottenuto: ha finalmente vampirizzato la sua Ivy, la quale affonda i canini nel suo collo. Lui le accarezza i capelli, senza sentire il minimo dolore. La giovane pare calmare la sua sete, mentre lui riflette: ormai è sua! Deve solo avere la sua purezza, cosa che accadrà molto presto. Poi più nessuno potrà portargliela via: il legame di sangue è indissolubile, ed ora lei ha in sé sangue Hikari. E forse non solo quello. La ragazza si stacca lentamente, ansimando e guardando Vanitas, che ricambia lo sguardo. “ Finalmente sei mia “. Le sussurra lui, prima che la giovane svenga: il processo di trasformazione è in corso al cento per cento. “ Adesso arriva il bello… “. commenta solamente il re bambino, prendendo in braccio la sua amata e guardando qualche istante il cadavere del padre.

 

La scena tuttavia, è stata osservata per intero da Jeanne, la quale decide di mettere in atto il suo piano: se è vero che il sangue degli Hikari può donare i poteri del clan della Luna Blu a chi lo beve, allora lei sa già con chi vuole condividerli. Ed è sicura che non sarà facile, ma certamente non impossibile: se Vanitas ha quasi del tutto avuto la donna che desidera, anche lei riavrà l'uomo che ama. Ad ogni costo. “ Garry… “. pensa solamente la principessa. “ Garry, ti giuro che cambierai opinione su di me. Sarai di nuovo mio, ed io sarò la tua sposa e la madre dei tuoi figli. Lo giuro “. conclude il pensiero la bionda, uscendo di soppiatto da palazzo e dirigendosi alla ricerca dell'hunter che tanto ama.

Ciao amici miei! Perdonate il mostruoso ritardo, ma avendo Soledad 5 in corso non avevo ispirazione anche per questa storia XD Comunque eccomi qua con il settimo capitolo, e per farmi perdonare è più òungo degli altri. I morsi di Ivy e Vanitas hanno un non so che di sensuale, secondo me :D sarà che sono la mia OTP ma mi sono piaciuti troppo, anche da descrivere non sono stati affatto difficili. Ora, chissà cosa succederà alla mia seconda OTP ( Jeanne X Garry)? Abbiamo visto la giovane principessa determinata a scovare il bell'hunter, chissà cosa vorrà fare? Vanitas ha morso finalmente Ivy, ed anche lei ha bevuto il suo sangue! In entrambi però pare essere accesa la fiamma del desiderio, persino in Ivy, Cosa accadrà tra i due? Come mai Vanitas ha chiamato la sua amata Ivy Hikari? Cosa c'è dietro? Chi è l'anima nera che ha incitato Vanitas a fare sua Ivy in quella notte di luna blu? Io volo a scrivere il capitolo 8! A presto!

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Capitolo 8
*** Dominique ***


Sono trascorse alcune ore dal morso di Vanitas ad Ivy, ma la situazione a palazzo pare essere rimasta la stessa: la giovane non si è risvegliata dal suo stato di incoscienza, e Jeanne non ha ancora fatto ritorno. Ivy è stata affidata alle cure di una cameriera, mentre Vanitas è rimasto solo insieme al suo fedele maggiordomo, Dante. Unico testimone di ciò che accadde molti anni prima a palazzo, nella notte in cui Kaname Hikari perse la vita. L'uomo è inchinato qualche passo più indietro al suo signore. " Mio signore... milady non da segni di ripresa ". Sussurra solamente l'uomo dai capelli rossi, mentre Vanitas continua a guardare fuori dalla finestra. 

" Lo so. Ma non ti preoccupare, è una cosa normale. Si riprenderà nel giro di alcune ore. Piuttosto, hai fatto quello che ti ho ordinato? ". Chiede, mentre l'altro annuisce. 

" Certo. Le nostre spie si sono già messe al lavoro, e mi hanno informato che Garry Perry e Lukas Delacour stanno riunendo tutte le famiglie di Hunters per attaccarvi e riprendere milady ". Conferma l'uomo, mentre Vanitas ghigna: sospettava già da un pò che Garry avrebbe richiamato tutti i suoi compari, e che quel " fedele cagnolino " di Lukas Delacour lo avrebbe seguito. 

" Se credono di potermi portare via la mia Ivy si illudono e basta: lei è mia, e presto riceveranno una bella sorpresina ". Ghigna sicuro di sè il re bambino. Dante lo guarda. 

" Non vorrete attaccare un'altra famiglia di Hunters, spero! Sapete bene che ora tutti gli occhi sono puntati su di noi ". Fa allarmato il maggiordomo, ma Vanitas si volta e lo guarda. 

" Non io. Stavolta sarai tu ad attaccare, Dante. Voglio che attacchi Mina Veghner. Ma non dovrai ucciderla. Devi morderla e renderla ciò che odia di più al mondo ". Fa, guardando il rosso. 

" Un vampiro? ". Chiede conferma il maggiordomo. Vanitas annuisce, sicuro di sè. 

" Esatto. Rendi la promessa sposa di quell'idiota di Garry Perry ciò che odia di più al mondo. Così avrà inizio la mia vendetta per ciò che i Perry ed i Delacour hanno fatto a Luna ". Ha un ghigno crudele, e Dante annuisce: farà bene ad obbedire agli ordini del suo signore, per evitare gravi conseguenze. 

Jeanne sta camminando da un pezzo da sola, nel villaggio. E' arrivata indossando un cappuccio, per ceklare la sua identità: si è infatti addentrata in un territorio che sta al confine con quello degli Hunters, in cui lei è diretta. Ha ben in mente i rischi che corre, ma è determinata: vuole raggiungere Garry e dirgli la verità, una volta per tutte. Il suo amore per lui è molto più forte del legame di sangue con un fratello che l'ha sempre disprezzata, solo perchè figlia di un'altra donna. Mentre sta camminando tuttavia, la giovane principessa sente dei rumori sospetti. Fa per prendere il pugnale che ha portato con sè, ma qualcuno è più rapido: le afferra i polsi immobilizzandola, e con la mano libera le tappa la bocca. " Non emettere un grido o sei finita ". Mormora solamente, puntandole a sua volta un pugnale: non scherza. Jeanne annuisce, non avendo altra alternativa. La misteriosa persona la lascia libera, e lei si gira di scatto per vedere di chi si tratta. Tuttavia il cappuccio che indossa le impedisce di scorgere la sua identità. 

" Sei un Hunter? Non sono qui con intenzioni ostili, per cui puoi abbassare l'arma ". Fa la bionda, credendo di trovarsi di fronte ad un cacciatore. Anche se le pare strano che l'abbia attaccata, dato che non è ancora entrata nel territorio " nemico ". L'altra persona fa un ghigno, che si riesce ad intravedere da sotto il cappuccio. 

" Un Hunter? Ma così mi deludete, principessa. Davvero non mi riconoscete? ". Chiede, e per un istante a Jeanne passa per la testa che possa trattarsi di garry. Poi si riscuote: no. Lui non agirebbe mai in questo modo, ed in oltre quel ghigno crudele non gli appartiene. 

" Rivelati o giuro che non esiterò ad attaccarti con il pugnale ". Minaccia Jeanne, anche se quella voce le pare quasi familiare. L'altra persona ride, come fosse davvero divertita dalle parole della sua avversaria. 

" Non sei cambiata affatto, sempre il solito maschiaccio. Eppure sono anni che non ci vediamo ". Sbuffa, mentre a Jeanne pare di riconoscere quella voce. La misteriosa persona porta una mano al cappuccio. " Salve, mon chèri ". Quel soprannome! A lei torna di colpo in mente che c'era solo una persona che la chiamava così, ed i suoi sospetti sono confermati quando l'avversario si toglie il cappuccio, rivelando i suoi lunghi capelli corvini ed i suoi occhi blu notte. 

" tu! ". Sussurra solamente lei, rimanendo sempre sulla difensiva. " Cosa vuoi da me? Credevo che fossi con i ribelli tuoi simili ". Commenta semplicemente la principessa, mentre lui sbuffa nuovamente. 

" Sai, qualcuno mi ha detto che Vanitas ha rapito la sorella del tuo Garry ". Pronuncia le ultime parole con acidità, che a Jeanne pare dare fastidio. 

" Non pronunciare il suo nome in quel modo ". Sibila, ma lui non si spaventa affatto e continua a provocarla. 

" Ancora lo ami? Dopo tre anni? Credevo fossi cresciuta, Jeanne ". La deride, ma questo fa innervosire l'ultima dei fratelli Hikari. 

" Adesso smettila, Dominique ". Alza il tono di voce, rivelando il nome del misterioso ragazzo. " Non serve che tu derida il mio amore per Garry, anche perchè non lo potresti nemmeno comprendere. Tu ami solo te stesso ". Comemnta la bionda. " Altrimenti non ti saresti mai unito ai ribelli. Tu, un nobile appartenente alla famiglia reale al fianco di quei barbari che probabilmente assassinarono mio fratello maggiore Vincent ". Dice con determinazione lei, mentre il ragazzo dai capelli corvini non pare scomporsi troppo.

" Il tuo amore dici? Oh... non è lo stesso amore che ancora oggi ti sta facendo soffrire? ". Chiede, lanciando una frecciatina crudele alla principessa, che abbassa lo sguardo. 

" Sta zitto... non sai nulla di me e di Garry ". Stringe i pugni, senza riuscire a zittire l'altro. 

" Quanto ai ribelli, mi sono unito a loro perchè il nostro capo merita il trono, lo merita ben più di quello sciocco di tuo fratello. E ti dirò di più: lo faccio proprio in memoria del cognome che porto. O dimentichi che Kaname Hikari uccise mia madre? ". Chiede, ma Jeanne stavolta non riesce a trattenersi e gli risponde per le rime. 

" Anche se mio padre ha ucciso Veronica Lunettes, non è una ragione per vendicarti su Vanitas e sul popolo! Senza un re il regno precipiterebbe nel caos, non lo capisci?! ". Sbrocca arrabbiata, ma la risata di Dominique la fa ammutolire. 

" Ti ho detto che un re ci sarà. Ma ogni cosa a suo tempo, mia cara cugina. Sappi che pagherai per aver rifiutato di sposarmi per quel volgare Hunter. La pagherete entrambi. Credimi, in tre anni ho avuto tempo per elaborare una bella vendetta ". E ride sadicamente, per poi saltare su un albero ed andarsene, senza che Jeanne abbia tempo di chiedergli altro. 

" dannazione! Devo trovare Garry! ". Fa allarmata la ragazza, per poi correre a cercare il suo amato: il ritorno di Dominique non presagisce niente di buono. Lui invece sembra aver bene in mente dove vuole andare: la sua meta è palazzo Veghner! 


Salve miei cari! Ed eccomi qua con il capitolo 8! Perdonatemi per il ritardo, ma ho avuto molto da fare, ma ho avuto anche il tempo di " partorire " un nuovo pg!

Dominique: NON sono tuo figlio, umana -_-

Sta zitto caro ^^" Comunque, ecco a voi Dominique Lunettes, il figlio di Veronica Lunettes e cugino di Jeanne e Vanitas. Sembra avere un conto in sospeso con Garry e Jeanne, ma come mai starà andando proprio dai Veghner? Cosa starà tramando? E Vanitas? Riuscirà davevro a far vampirizzare Mina Veghner? Come starà Ivy dopo il suo risveglio? Se volete saperlo attendete il capitolo 9! Baci 

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Capitolo 9
*** Desire ***


Ivy apre gli occhi di scatto: quanto è passato dagli ultimi avvenimenti? Un'ora? Due? Cinque? Non lo sa. Sa solo di ricordare chiaramente quel morso dato a Vanitas, dopo che lui a sua volta ha morso lei. Si, ha bevuto il sangue del suo nemico giurato, di colui che senza esitare uccise brutalmente i suoi genitori. Fa per mettersi seduta, ma il giramento di testa le impedisce di farlo. Appoggia le mani sul letto, cercando nuovamente di mettersi in equilibrio. " Ma che cosa mi succede? ". Sussurra, ed una voce inaspettata risponde alla sua domanda.

" Succede che adesso sei una vampira. Benvenuta tra le creature della notte, mia amata ". Quella voce! E' lui, senza dubbio. Vanitas Hikari. La giovane si porta per istinto le coperte sin sotto il mento, come a volersi coprire in preda alla vergogna, memore di quanto accaduto ore prima.

" Cosa... perchè? Perchè lo hai fatto? ". Chiede lei, mentre lui la fissa. Sembra quasi pensieroso, ma in seguito la sua espressione muta: sembra quasi quella di un bambino che ha trovato la soluzione ad un indovinello. Batte in pugno sulla mano, ridendo di nuovo.

" Ma come? Non te l'ho detto? L'ho fatto per legarti per sempre a me, no? Così non mi potrai più scappare, perchè grazie al nostro legame di sangue saprò sempre dove cercarti ". La mora lo guarda spaventata, mentre lui le si avvicina. Le afferra un polso senza la minima delicatezza, mutando la sua espressione da allegra a seria. Ma che gli prende? " Perchè me lo hai chiesto? Perchè? Non sei felice? Che è quell'espressione afflitta?! ". Le chiede, mentre per reazione Ivy inizia a tremare: il suo solo tocco la terrorizza. Ha paura, quest'ossessione sta andando troppo oltre e lei non ha modo di fuggire: solo Jeanne pare sua alleata in quel palazzo, ma si rifiuta di chiederle aiuto e di metterla nei guai. " Alzati! ". Le ordina ad un certo punto Vanitas, quasi senza che lei possa rendersene conto la tira per il polso, obbligandola ad alzarsi. Il lenzuolo cade, e lei rimane con la camicia da notte che evidentemente le hanno messo le domestiche. Ovviamente barcolla di nuovo, ma lui la fa camminare sino allo specchio, sostenendola per non farla cadere. Lei non riesce ad opporre resistenza ma trema di paura, cosa che lui percepisce. Una volta giunti di fronte allo specchio lui riprende parola. " E ora guardati! ". Ivy tuttavia non obbedisce, e lui aumenta la presa sul suo polso, alterato. " Guardati! ". Ripete, e lei alza lo sguardo, spaventata dal brusco cambio del tono di voce. Lui pare calmarsi, e le mette entrambe le mani sulle spalle, liberando il suo polso da quella presa dolorosa. " Ed ora dimmi: cosa vedi in quello specchio? ". Le chiede. Ivy si guarda: è più pallida di prima, i suoi capelli si sono allungati ulteriormente ed i suoi occhi sono più azzurri che mai.

" Vedo me stessa ". Sussurra lei, e lui pare soddisfatto della risposta. Le stringe leggermente le spalle.

" Brava, vedi che hai capito? Tu non sei un'umana. Non lo sei mai stata. Il tuo posto è tra noi vampiri ". Le sussurra all'orecchio, dopo averle spostato i capelli dietro di esso. Ivy non capisce il senso di tutto ciò, e decide di domandarlo.

" Perchè? Perchè diavolo incapricciarsi così con una semplice Hunter? Perchè non uccidermi quella notte di cinque anni fa? E adesso... perchè rendermi vampira? Dio... cosa dirò a mio fratello e a Lukas? Sono la creatura che più odiano... ". Chiede semplicemente, mentre lui fa un ghigno e, senza dirle una parola, le bacia il collo.

" Tu devi dimenticarti di quei maledetti Hunters ". Sibila, come se gli avessero nominato chissà quale diavolo. " Tu appartieni a me! E' sempre stato così, sin da quando sei nata. Luna cercò di salvarti, risultato? Fu uccisa. Fu uccisa da coloro che tu chiami padre e madre ". Ivy fa per voltarsi, ma lui la precede: le cinge forte le braccia, abbracciandola da dietro e tirandola a sè.

" I miei genitori non hanno ucciso nessuno! Non... ". Ma Vanitas la blocca di colpo.

" Hanno ucciso mia madre su ordine di mio padre! Non hanno avuto tanti scrupoli a lasciare orfani me e mia sorella! A consegnare mio fratello ai ribelli! ". Ivy rimane agghiacciata: sorella?

" Sorella? Cosa vai dicendo? Credevo che solo Jeanne... ". Sussurra, ma Vanitas non accenna a lasciarla e continua a stringerla a sè.

" Jeanne è una bastarda! Ma non importa, non importa più nulla: c'è un'altra Hikari che mi può dare l'erede che tanto desidero. E che potrà essere la mia regina ". Ivy sente le gambe che stanno per cederle: cosa significa tutto ciò?

" Adesso basta! Basta giocare, non è divertente! ". Fa la mora, facendo per liberarsi da quella presa quasi dolorosa. Ma lui la prende e la sbatte contro il muro, fissandola.

" Non sono mai stato più serio in vita mia! Quindici anni fa, nostra madre ti prese e ti portò via dal castello. Cercò di scappare insieme a te e nostro fratello minore Vincent! Ma nostro padre la scoprì, e la fece assassinare da quei cani di Hunters! ". Sputa quelle parole con un astio inaudito. Ivy lo guarda shoccata. " Hai capito?! Tu sei mia sorella minore! ". Grida in fine lui, su tutte le furie.

" Non è vero!! ". Grida lei, ma lui la blocca letteralmente al muro e la bacia, facendola tacere. Ivy non riesce a ribellarsi, troppe emozioni, troppi shock troppo ravvicinati. Cerca di reagire dopo alcuni secondi, ma Vanitas è più rapido e, sempre tenendola per le spalle, la fa cadere di nuovo sul letto, finendo su di lei. Si stacca dal bacio dopo un pò, ridendo appena e leccandosi il labbro.

" Sei mia, Ivy. Sei solo mia ". Ivy sente di nuovo la sete salire, ma cerca di trattenersi. Ma i suoi occhi si tingono di cremesi nel giro di poco, e lei ansima. Lui ghigna, slacciandosi la camicia. " Bevi. Avanti, si vede che hai sete ". La provoca deliberatamente, ma lei non pare volerne sapere. Lui, spazientito dalla resistenza della ragazza, le afferra il capo e la fa finire praticamente con la bocca accanto al suo collo. Le zanne affilate della giovane creano un leggero graffio, ma quanto basta per far uscire sangue. " Avanti, so che lo vuoi. Noi Hikari dipendiamo l'uno dall'altro, specialmente dopo essere stati sotto l'influenza della Luna Blu per così tanto tempo ". Ghigna, ma lei fa cenno di no.

" No! Se Garry lo sapesse... ". Sussurra, ma Vanitas sbuffa.

" Tranquilla. Non tradirò il tuo segreto, dopo tutto ferire la donna che amo non è nel mio stile... forse ". Ivy non riesce a resistere: affonda con violenza le zanne nel collo di Vanitas, senza riuscire a resistere al suo sangue puro. Lui ghigna ancora una volta, prendendo la giovane e tirandola su di sè, dopo essere finito sdraiato a causa dell'impeto con cui lei lo ha morso. Ivy non riesce a staccarsi tanto presto, anche se sente di stare facendo un grosso errore. Ma ormai non si torna più indietro.

Una giovane dai boccoli corvini è ritirata nelle proprie stanze. Si sta pettinando i capelli, dopo la giornata trascorsa con il padre. Il nome della ragazza è Mina Veghner, ed è la figlia minore di Pierre e Joe Veghner. La ragazza ha appena ricevuto una missiva da Garry Perry, suo promesso sposo da circa due anni e mezzo: nella lettera le comunica che a breve lui e Lukas Delacour arriveranno a far visita a lei ed ai suoi genitori, per parlare di una questione abbastanza seria che riguarda Ivy. Mina non ha mai conosciuto Ivy, e si chiede cosa possa mai essere successo alla sorella del suo promesso. Ma, mentre è immersa nei suoi pensieri, sente una strana presenza. I suoi occhi verde smeraldo scrutano di fronte a lei, e la ragazza pare tesa. " C'è qualcuno ". pensa, ed una strana brezza gelida conferma i suoi sospetti. " padre? madre? ". Chiede, sperando di sbagliare e che si tratti solamente dei suoi genitori. Ma una risata la fa decisamente spaventare: no, non sono i suoi genitori!

" Mina Veghner. Però, non mi aspettavo che fossi una ragazza così bella. E' quasi un peccato farti del male ". La voce è dietro di sè. La ragazza si volta, e si trova di fronte ad un ragazzo dai lunghi capelli corvini. Ha degli abiti da nobile, ed è evidente che sia un vampiro. La mora trema, ma lui le si avvicina. " Tranquilla, non ti farò molto male. Diciamo che voglio un pò cambiare la tua natura ". Ride in modo abbastanza sadico, e vedendo la giovane tesa la sua risata si fa più sadica. " Rilassati! Davvero non ti ricordi di me? Mi hai affrontato tre anni fa, ricordi? ". Chiede, e la cacciatrice sussulta.

" Dominique Lunettes! ". Sussurra, e lui ghigna ancora una volta: come mai conosce Mina? E cosa vorrà farle?Ben presto, anche la diretta interessata lo scoprirà.


Ciao ragazzi! So che il capitolo probabilmente è corto, ma cercherò di rifarmi nel prossimo! Allora? Che ne dite? Vanitas sembra sempre più ossessionato da Ivy, che cosa le farà adesso? Davvero la giovane è diventata dipendente da lui? E davvero è una Hikari come sostiene il re bambino? Intanto Mina Veghner è stata attaccata da Dominique, che piani avrà il cugino di Jeanne e Vanitas? Come mai pare conoscere la Hunter promessa sposa di Garry? Che vi è parso del morso Vanivy?Aspetto di sapere il vostro parere! Un bacio

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Capitolo 10
*** Verità svelate ***


Ivy si stacca di colpo dal collo di Vanitas, dopo che, senza riuscire a trattenersi, aveva affondato le sue zanne e bevuto il suo sangue. La ragazza ha ancora la bocca sporca di sangue, ed è evidentemente sconvolta: che ha fatto? Perchè non è più riuscita a trattenersi? Mentre si fa queste domande Vanitas continua a fissarla, per poi passarle un dito sulle labbra. " Ora che sei come me lo dovresti aver sentito, Ivy. Il mio sangue e il tuo sono identici, e tu sai che significa, vero? ". Le chiede semplicemente, con una punta di soddisfazione. La ragazza lo guarda, con gli occhi sbarrati dalla sorpresa: è vero, è innegabile che lei e quel vampiro psicopatico abbiano lo stesso, identico sangue. " Tu sei mia sorella, Ivy Hikari. La principessa perduta di Veritas, la donna che darà alla luce il prossimo re, l'erede al trono ". Conclude il discorso lui, tenendola ben stretta a sè per paura che possa fuggire nuovamente. No, pensa. Ora che è li insieme a lui, non la lascerà mai andare via per nessuna ragione. Nè Garry Perry e nè Lukas Delacour, e ancor meno le altre grandi famiglie di Hunters lo potranno fermare, ormai è tutto stabilito e non si torna indietro. Da parte sua, Ivy cerca di divincolarsi.

" No! Non posso essere la sorella di chi assassinò brutalmente i miei genitori! Ho ancora quelle terribili immagini davanti agli occhi! ". Fa la giovane cacciatrice, sotto shock e tenendo le mani sul capo. Alla sua affermazione, Vanitas pare irritarsi ed inverte le posizioni, facendo finire la ragazza sotto di sè ed immobilizzandola per i polsi.

" Anche io ho ancora delle immagini davanti, e sai quali sono!? ". Grida, mentre Ivy trema e si pente di averlo fatto infuriare in quel modo. " Sono le immagini della morte di mia madre! L'unica donna che mi abbia mai amato, morì sotto i miei occhi per mano di quei bastardi umani! Dovresti averlo visto, bevendo il mio sangue ed acquisendo i miei ricordi! O sei così sciocca da non volerlo accettare? I Perry hanno solo avuto la punizione che meritavano, e presto l'avranno anche i Delacour! ". E' fuori di sè, e stringe così forte i polsi ad Ivy da farle male. La ragazza piange: è vero. Quando ha bevuto il sangue di Vanitas, strani ricordi si sono fatti strada in lei. Ha visto Haruka e Juliette Perry, i suoi genitori, uccidere la regina di Veritas sotto gli occhi di un bimbo dai capelli corvini, che doveva essere Vanitas. Allora è così: i suoi genitori uccisero Luna! Perchè commisero una simile atrocità? Perchè infrangere il trattato di pace? Sia a causa della tensione che del dolore alle braccia, la mora scoppia in lacrime, singhiozzando violentemente.

" Mi fai male, lasciami! ". Grida, mentre Vanitas sembra riscuotersi da quella crisi di nervi: guarda Ivy in lacrime, poi i suoi polsi che si sono arrossati e sui quali ben presto probabilmente compariranno dei lividi. Molla la presa su essi, rimanendo però ancora a cavalcioni sulla giovane. " Perchè?! Perchè se sono una Hikari sono sempre stata umana?! ". Grida in fine Ivy, incrinando una vetrata con la sola forza del pensiero. " Io non capisco, non capisco! ". Conclude la cacciatrice, per poi cercare di calmarsi ed elaborare tutte le notizie.

" Scusa... ". Mormora solamente il giovane re di Veritas, accarezzandole il braccio. " E' che... ". Non ci riesce, è inutile: vorrebbe dirle che la morte di Luna lo ha sconvolto, gli ha lasciato un segno indelebile e l'ha profondamente cambiato. Ha perso colei che gli dava amore ed affetto, ha perso la sorella ed il fratello in un colpo solo. Tutto questo, ha avuto un impatto enorme su un bimbo di soli otto anni. Questi sono i pensieri di Ivy, che riflette: forse la pazzia di Vanitas è solo dovuta a quel terribile trauma?

" Va bene... accetto le scuse, ma ora calmati ". Tenta di calmarlo lei, ma l'impresa si rivela piuttosto ardua. Dopo diverso tempo, anche Dante entra nella stanza, attirato dal baccano. Vede il suo signore piuttosto agitato, ed Ivy tra il confuso e lo spaventato. Si avvicina con cautela.

" Perdonate, Milady. Ora provo a calmarlo io ". Mormora dispiaciuto il servitore dai fiammeggianti capelli, facendo un inchino ed avvicinando cautamente Vanitas, che lo guarda alterato.

" Dillo anche tu! Dillo che quegli Hunters hanno ucciso mia madre! Lei non mi vuole credere, vedremo se crederà a te, che eri presente! ". Gli ordina, ma l'uomo gli prende una mano, cercando di trasmettergli calma.

" Se gridate così, finirete per spaventare sua maestà la principessa. Non volete questo, vero? ". Chiede, mentre ad Ivy fa uno stranissimo effetto sentirsi chiamare " principessa ". Vanitas inizia ad alterarsi, sentendosi trattato al pari di un pazzo. i stacca bruscamente dalla presa del maggiordomo, per poi andare alla porta.

" Non sono un pazzo! Non ti azzardare più a trattarmi come tale, mi sono spiegato?! ". Grida, per poi uscire sbattendo violentemente la porta. Dante sospira, per poi tornare ad assistere Ivy.

" Perdonate la scortesia, non mi sono nemmeno presentato: il mio nome è Dante, e sono il maggiordomo degli Hikari da moltissimo tempo ". Fa una reverenza, mentre la ragazza lo guarda stranita.

" Il mio nome è.. ". Ma viene interrotta dall'uomo, che sorride un pò.

" Ivy Hikari. Lo so, vi conosco sin dalla vostra nascita ". E le sorride nuovamente, mentre lei si siede e mette una mano sul viso.

" Potete spiegarmi perchè tutti mi chiamate Ivy Hikari? Io non posso essere colei che credete: sono semplicemente la figlia di Juliette ed Haruka Perry ". Commenta, ma il maggiordomo le prende le mani, facendola alzare dolcemente.

" Non è così. Voi siete l'erede legittima di Luna e Kaname Hikari, i vecchi sovrani di Veritas, e sorella di Vanitas e Vincent Hikari. Credetemi, è la verità ". Il suo sguardo non lascia spazio a dubbi. Ivy è sconvolta, e scuote il capo.

" Ma io sono umana! ". Commenta. Vedendo la sua agitazione, l'uomo la invita a sedersi per poi fare lo stesso. Prende un lungo sospiro, per poi parlare.

" Dovrebbe essere vostro fratello  a parlarvene, non spetta a me. Ma so anche che sua maestà non è nelle condizioni per farlo, e voi avete bisogno di capire ". Commenta, ed Ivy fa un cenno affermativo. " Ebbene si, è cos': voi siete la legittima principessa di Veritas, e futura sposa di Vanitas.Avrete sicuramente sentito che tra vampiri è consentita l'unione tra consanguinei ". Precisa, mentre Ivy lo guarda sconvolta.

" Io non sposerò chi assassinò i miei genitori, o meglio... insomma, coloro che credevo tali. Fu crudele! Una crudeltà inaudita e fuori da ogni comprensione! Ora quel pazzo psicopatico mi tiene chiusa qui, in questi giorni ha tentato per ben due volte di avermi contro la mia volontà, mi ha morsa e resa vampira. Mi spiegate come potrei anche solo pensare di sposarlo? ". Sbrocca giustamente la mora. Dante fa una pausa, per poi guardare il ritratto appeso al muro: re Kaname, la regina Luna, Vanitas, Ivy e Vincent tutti insieme.

" Una cosa alla volta, principessa. Tanto per cominciare, so bene che il mio re si è comportato in maniera meschina e crudele. Vi ha causato un trauma indelebile, ma a sua volta anche lui rimase shoccato in giovane età: vide morire la nostra amata regina sotto i suoi occhi, ed in un colpo solo non solo perse la sua adorata madre, ma anche voi e vostro fratello Vincent, tutt'ora disperso, probabilmente ucciso da qualche Hunter. All'epoca era solo un neonato, non avrebbe potuto cavarsela da solo. I Perry presero in custodia solo voi, mentre i ribelli fecero irruzione approfittando del trambusto e sottrassero il neonato ". Spiega, mentre il cuore di Ivy prende un battito.

" Perchè tutto ciò? Se la regina Luna era amata, perchè... ". Domanda, mentre le lacrime iniziano a pungerle gli occhi pur non dipendendo dalla volontà della giovane.

" Vostra madre era una donna eccezionale. Purtroppo però, non si può dire lo stesso di re Kaname, vostro padre ". Abbassa lo sguardo Dante, mentre Ivy guarda il dipinto sul muro: solo ora nota la somiglianza tra lei e suo padre. Stessi capelli corvini e stessi, intensi occhi blu. " Re Kaname vi promise in sposa a vostro fratello, nonostante la regina non approvasse. Voleva che voi foste libera di decidere il vostro sposo, senza costrizioni. Il re non reagì bene alla sua ribellione... ". I dolorosi ricordi costringono Dante a togliere gli occhiali, oramai appannati a causa delle lacrime che anche lui non riesce più a trattenere. " Vostro padre non cedette, e minacciò vostra madre: avrebbe scatenato una guerra contro gli Hunters se lei si fosse opposta. Il trattato di pace era appena stato siglato, ma Luna vi amava. Amava voi ed i vostri fratelli più di chiunque altro al mondo, e così una notte decise: volle fuggire con voi ed i vostri fratelli. Riuscì a prendere voi e Vincent, perchè in quel momento era troppo pericoloso prendere anche Vanitas. Tuttavia, giurò che sarebbe ritornata a riprenderlo. L'amore di vostra madre verso i suoi figli era così grande... ". Dante guarda quel ritratto, nel punto dove sta Luna: era così bella e nobile, e se non fosse per i capelli biondi e gli occhi più chiari, sarebbe la copia di Ivy.

" Cosa successe? ". Chiede la mora, mentre tenta di trattenere le lacrime.

" Successe che Donna Rosina, la madre di Jeanne e seconda sposa di vostro padre, scoprì che Luna voleva fuggire. E così avvertì costro padre. La cosa non finì bene, soprattutto dopo l'intervento dei perry e dei Delacour. Non so il motivo per il quale fossero presenti ". Spiega, mentre Ivy sente che potrebbe avere un mancamento da un momento all'altro. " Luna morì sotto gli occhi di vostro fratello Vanitas, che giurò di vendicarla. E così fu: quattro anni dopo, a soli dodici anni, uccise re Kaname e prese il suo posto come re. Vi cercò, non essendo convinto della vostra morte. Ma quando vi trovò, eravate stata ormai adottata dalla famiglia Perry. E questo scatenò la sua furia ". La giovane riflette: c'è ancora un tassello che le manca, una cosa che forse solo Dante è in grado di chiarirle.

" Però... i suoi attacchi di pazzia, perchè li ha? Quell'attaccamento morboso alla bambola, io non capisco ". Ammette, ed il maggiordomo la guarda per poi alzarsi. Da un cassetto chiuso a chiave, di cui lui possiede una copia, estrtae una foto: è un uomo dai lunghissimi capelli corvini, e dallo stesso colore degli occhi di sua madre.

" Questo è vostro nonno, Vanitas Lunettes. L'uomo da cui vostro fratello ha ereditato il nome... ed una maledizione ". Mormora, tutto d'un fiato. " La maledizione del re pazzo, che colpisce solo i primogeniti maschi della famiglia Lunettes. Insomma, coloro destinati a diventare sovrani. Vedete, vostro padre a suo tempo sottrasse il potere di vostro nonno, il potere della Luna Blu. In quel modo, con il matrimonio tra lui e Luna e con la nascita degli eredi, ovvero voi ed i vostri fratelli, si assicurò che tale potere rimanesse solod egli Hikari. Ma prima della morte, re Vanitas lanciò una maledizione di cui vostro fratello sta ancora portando le conseguenze... ". Ma non finisce la frase, perchè il diretto interessato rientra nella stanza: ha uno sguardo più calmo rispetto a prima, ma Ivy percepisce che è solo apparenza: afferra il braccio di Dante per pregarlo di non lasciarla sola, cosa che l'uomo percepisce. " Come vi sentite? ". Chiede, rivolto al suo re e facendo cenno affermativo alla ragazza.

" Meglio. Sto meglio ". Comemnta solamente il re bambino, puntando lo sguardo ad Ivy. Lei nota che la sta fissando.

" Cosa... cosa c'è? ". Chiede semplicemente, mentre lui fa cenno a Dante di andarsene.

" Ma signore, se permettete... ". Ma Vanitas lo interrompe in maniera brusca.

" Non hai sentito?! Sparisci! Vattene, devo parlare con mia sorella da solo! ". Grida. A malincuore, il rosso è costretto ad obbedire. Non appena questi si allontana, Ivy si sente nuovamente indifesa, pur sapendo di trovarsi davanti a suo fratello. Cosa vorrò da lei? Perchè quello sguardo?

Salve a tutti! Eccomi con un capitolo più lungo, in cui parte delle origini di Ivy emerge. In oltre conosciamo Dante, maggiordomo della famiglia Hikari. Cosa accadrà adesso? Che cosa starà tramando il re bambino? Intanto vado a scrivere il cpaitolo 11! Baci

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Capitolo 11
*** Broken ***


Mina Veghner cade a terra, colpita violentemente dal fendente del suo avversario. La giovane non ha ancora perfezionato le sue tecniche da Hunter, in quanto suo padre la sta ancora allenando e la strada per lei è più tortuosa che per le altre donne destinate a svolgere quello stesso compito. Il suo avversario ghigna sadicamente, notando la ferita alla spalla inferta alla mora. " Alzati! ". Le ordina, mentre lei punta il suo sguardo in quello del giovane dai lunghi capelli corvini che l'ha aggredita: Dominique Lunettes Hikari, il figlio primogenito di Veronica Lunettes, sorella di Luna. " Alzati ho detto, e combatti da Hunter quale sei! ". Ripete lui. La giovane tiene una mano alla spalla ferita: la sua pistola anti vampiro è finita a terra lontana da lei, come potrà mai difendersi da un vampiro di classe nobile? 

" Che cosa vuoi? ". Chiede come se conoscesse da vecchia data quel ragazzo. " Se vuoi confrontarti con un degno avversario hai sbagliato persona: non sono niente di speciale ". Fa semplicemente la mora. A quelle parole lui allarga il suo malefico ghigno per poi avvicinarsi pericolosamente a lei. 

" Chissà. Sai, ho saputo che ti hanno promessa in sposa a Garry Perry. Non sarebbe educato da parte mia, restare e salutare il tuo promesso? ". E' ironico, è evidente: Mina sa bene che quei due non si sopportano affatto, e non solo perchè Dominique è un vampiro e parente di Vanitas e Garry un Hunter. 

" Garry ti farà a pezzi non appena ti vedrà ". Commenta la giovane cacciatrice. Dominique pare perdere istantaneamente la sua ironia mentre il suo ghigno muta in un'espressione seria. 

" Ne sei davvero sicura, ma cherie? Io credo di avere la situazione perfettamente sotto controllo ". E' sicuro, troppo sicuro di sè. Mina fa per voltarsi e recuperare la sua pistola, ma Dominique è più rapido: con uno scatto fulmineo la incolla alla parete bloccandole ogni via di fuga. La ragazza geme di dolore sentendo una forte presa sui suoi polsi e cerca immediatamente di dimenarsi. 

" Lasciami stare! ". Urla allarmata. In tutta risposta lui le scosta i capelli dal collo con la mano libera, per poi farla voltare bruscamente di lato. La ragazza trattiene un grido: temeva davvero che le avrebbe spezzato il collo! Ma ciò che segue la spaventa forse di più: lo sguardo di lui è mutato ora. I suoi occhi si sono tinti di rosso scarlatto. La ragazza si sente indebolita e capisce ogni cosa: è sorta la luna blu! La luna degli Hikari che non solo amplifica i desideri dei membri di quella famiglia e ne aumenta i poteri, ma specularmente indebolisce gli Hunters sino a ridurli inermi marionette nelle mani del nemico. 

" Preparati, perchè sto per affondare i miei canini in quel tuo candido, bellissimo collo. Il tuo sangue sarà mio, tu sarai mia. Diventerai la creatura che più detesti al mondo, ma non ti consentirò di impazzire e morire: tu avrai un compito da assolvere, un compito che solo tu potrai portare a termine ". Mina si dimena, preoccupata: no! Non vuole trasformarsi in un vampiro e, cosa ancora più importante, non vuole diventare la schiava di Dominique! E quale potrebbe mai essere il suo ordine, se non fare del male a Garry? 

" Tu! Tu odi ancora Garry al punto che ti serviresti persino di me per ucciderlo, è così?! ". Si dimena la giovane Veghner, in preda al panico. Lui pare rimanere serio ed impassibile per poi scoppiare in una fragorosa risata. 

" Brava! Hai vinto! ". Continua a deriderla mentre lei trema impaurita. 

" No! No non te lo permetterò! ". Grida la ragazza. Spazientito lui la afferra per i capelli, trascinandola a terra. 

" Non dipende da te, piccola sciocca. Dipende solo da me e da ciò che desidero io. Tu sarai mia, obbedirai ciecamente ai miei ordini perchè non avrai alternative! Il tuo corpo si muoverà da solo mentre la tua coscienza assisterà impotente a ciò che accadrà ". La ragazza rabbrividisce per poi iniziare a tremare: non può salvarsi da sola! Lei è troppo debole per contrastare un membro della famiglia Hikari. Cerca di opporre vanamente resistenza, ma con uno scatto improvviso lui la afferra di peso per poi buttarla sul letto. La ragazza fa per reagire ma si sente come se un forte peso la stesse trattenendo contro il materasso. Ma certo: è il potere del suo avversario. Non ha bisogno di usare le mani per trattenerla. Con uno scatto improvviso le strappa il vestito all'altezza del collo che rimane in bella vista. 

" No! No, non farlo ". Trema lei, piangendo e mandando al diavolo l'orgoglio: sarebbe disposta anche a supplicare per la sua salvezza, malgrado lei non sia tipa da fare questo. Ma lui non pare volerla ascoltare e fissa quel collo così bianco ed immacolato. Guarda poi la ragazza terrorizzata di fronte a lui per poi chinarsi su di lei per poter parlare al suo orecchio. 

" Mina, se cerchi un colpevole allora da la colpa a tuo padre. Solo lui è il responsabile della tua sventura ". Sussurra al suo orecchio, e lei sbianca: suo padre? Cosa c'entra Pierre in tutto ciò? " Ma mettila così: dopo che ti avrò portato via tutto quello che hai sarai mia per sempre, diventerai un vampiro e vivrai in eterno. Rimarrai per sempre giovane, non vedrai mai il tuo corpo invecchiare e decadere come accade a quei miseri esseri umani ". Ride un pò, mentre lei scuote il capo. 

" Ti prego... ti prego... ". Piange e trema, chiudendo gli occhi e preparandosi alla fine: diventerà davvero un vampiro e farà del male al suo amato? 

Ivy e Vanitas sono invece rimasti soli: la ragazza lo guarda un pò spaventata: è evidente che ha sentito ciò che Dante le ha rivelato, in oltre è entrata in una stanza che forse a lei era ancora preclusa: quali saranno le conseguenze di un tale gesto, si chiede? Per qualche momento lui non dice una sola parola: si avvicina ad un vecchio ed impolverato comodino per poi passarvi distrattamente il dito. Istintivamente Ivy arretra: credeva di averlo superato, invece il trauma che le causò quando assassinò davanti ai suoi occhi Juliette ed Haruka è ancora sin troppo vivo in lei. Lui la guarda gelidamente per poi prendere finalmente parola. " Cos'è, hai paura? ". Le chiede. Lei non dice nulla ma non può fare a meno di annuire. E a quel gesto lui pare seccarsi e non poco: sbuffa per poi riprendere parola. " E credi che io non abbia avuto paura, eh?! ". Chiede ad un certo punto, gridando e spaventando la sorella. " Quando quei luridi cani che tu chiami madre e padre assassinarono nostra madre, credi non abbia avuto paura?! Io, che all'epoca avevo solo otto anni?! ". Chiede, mentre Ivy sussulta: non sa nemmeno perchè, eppure improvvisamente si è infuriato ed ora quello sguardo gelido ma allo stesso tempo colmo d'ira le mette i brividi. Istintivamente la minore dei fratelli Hikari deglutisce per poi riuscire, seppur a fatica, a prendere parola. 

" Non ci credo, è impossibile, loro... mio padre e mia madre non avrebbero mai... ". Ma un ennesimo scatto da parte di lui la fa ammutolire. 

" Smettila! Quei cani non erano i tuoi genitori! Nostra madre, la regina Luna, è morta a causa loro! L'hanno assassinata e, appena saputa la cosa, le altre grandi famiglie hanno nascosto questo abominio! Gli Hunters sono solo schifosi traditori, infedeli e sleali! E non credere che il tuo caro Garry sia poi così diverso... ". Lascia la frase a metà mentre Ivy inizia a prendere coraggio di ribattere, la paura diviene collera nel sentire i suoi genitori ingiuriati. 

" Basta! Non dire altro! Non insultare mio padre e mia madre! ". Continua testarda: per lei i soli genitori che aveva erano Juliette ed Haruka Perry, Garry il suo solo fratello. " Mio fratello non mi farebbe mai del male! In oltre, sei stato tu ad infrangere il trattato attaccando i miei ed i Delacour, cinque anni fa! Ed ora mi hai rapita, mi hai morsa, mi hai reso... questo! ". Si porta un dito ai canini acuminati stando comunque ben attenta a non ferirsi. Lui pare finalmente calmarsi: le si avvicina per poi prendere una mano di lei nella propria osservandone le fattezze, passando poi lo sguardo sul polso ed in fine tornando a puntarlo in quello della sorella. 

" Ti ho solo reso ciò che era tuo di diritto: il tuo potere. Quando la prossima Luna Blu sorgerà, tutto ti sarà più chiaro: percepirai in te la vera forza degli Hikari, ma perchè questo accada tu devi accettare il tuo ruolo fino in fondo ". Mormora quasi in un sussurro. Ivy sta per rispondere ma entrambi e di soprassalto sembrano percepire qualcosa. Lui si guarda intorno qualche istante per poi guardare Ivy, che lo ha emulato ed ora pare, oltre che spaventata da lui, veramente confusa.

" Cos'è quest'odore nauseabondo? Viene da molto lontano, ma... ". Lui annuisce per poi lasciare libera la sorella di muoversi come se avesse intuito che dev'essere accaduto qualcosa di estremamente grave. 

" E' sangue di Hunter, e proviene da Villa Veghner: un Hikari, almeno per metà credo, si è avvicinato a quel palazzo ed ha attaccato uno
dei suoi abitanti ". Sentenzia. La corvina lo guarda sgomenta.

" Ma c'è il trattato! Non... ". Lui la guarda seriamente per poi afferrare il proprio mantello, mettendoselo e preparandosi ad uscire.

" E' evidente che questa persona è un vampiro di classe nobile, qualcuno che non aveva interesse a continuare a mantenere il trattato: quest'attacco è un chiaro segnale ". Ivy scuote il capo per poi tenersi la mano accanto alla bocca: quell'odore è insopportabile. " A differenza di questa persona, io attaccai per vendicare mia madre e, mettendola in questi termini, è stato possibile mantenere la pace fin' ora. Ma se il mio attacco aveva innescato una bomba, questa è stata la miccia che l'ha fatta esplodere: il trattato è nullo ". Conclude in fine il Re Bambino. Ivy spalanca gli occhi sconvolta per poi notare un altro mantello poco distante: non sa a chi appartenesse e nemmeno lo vuole sapere ma, a giudicare da quanto è impolverato non viene usato da parecchio. Non le importa: lo afferra di colpo per poi indossarlo, alzando il cappuccio e guardando colui che, a conti fatti, è suo fratello. 

" Vengo con te: voglio sapere anche io cosa sia successo a villa Veghner: non voglio restare con le mani in mano ". Fa risoluta, mentre lui la guarda: avrà davvero intenzione di andare a Palazzo Veghner oppure i suoi piani erano diversi? Questo per il momento, ancora non si sa. 



Salve amici cari, come va? Eccomi qui con il capitolo 11, che ve ne pare? Dominique ha morso Mina: la nuova giovane che è appena entrata in scena, figlia di Pierre e Joe Veghner, viene aggredita dal cugino di Vanitas e, a quanto pare, morsa. Sarà davvero così o sarà riuscita a salvarsi? Intanto anche Vanitas ed Ivy, dopo l'ennesimo scontro, hanno percepito odore di sangue e, probabilmente, decidono di andare a Villa Veghner mentre ormai entrambi sono consapevoli di una cosa: il trattato è annullato, la guerra tra Hunters e Vampiri sta per ricominciare! Spero vorrete lasciarmi un vostro parere, intanto grazie a tutti coloro che vorranno leggere/recensire la storia. Un abbraccio, alla prossima!
 
 

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Capitolo 12
*** Luna Blu ***


I fratelli Hikari si guardano per qualche istante: Ivy pare essere determinata, non vuole essere lasciata indietro e vuole scoprire cosa sia successo a Villa Veghner. D’altro lato Vanitas la osserva qualche momento ancora, prima di sbuffare sonoramente. “ Non voglio andare dai Veghner, la mia meta è un’altra. Non credere che ti lascerò uscire da palazzo, specialmente non ora che c’è qualcuno in giro intenzionato ad interrompere la tregua “. Sentenzia quasi gelido, lei tuttavia non pare voler desistere e lo affronta ancora una volta.

“ A me non importa chi ci sia là fuori! La verità è che non vuoi che esca da qui per paura che incontri mio fratello e che riesca finalmente a scappare da te! Ma non mi potrai tenere prigioniera in eterno, troverò il modo di uscire da qui anche in questo stato! “. Si riferisce naturalmente alla sua trasformazione in vampira: non sa come prenderà la situazione Garry ma, di certo, non può rimanere prigioniera in eterno di quello psicopatico che non esitò a sterminare davanti ai suoi occhi la sua famiglia. Per lo meno: quella che lei considererà sempre e comunque la sua sola famiglia, malgrado non li unisse un vero legame di sangue. A quelle parole tuttavia il maggiore pare perdere nuovamente le staffe: dimenticando l’odore nauseabondo che ancora arriva alle narici di entrambi e persino la meta a cui era diretto si avventa con una velocità disarmante sulla sorella, afferrandola per il collo mentre i suoi occhi si tingono da prima di un rosso incandescente per poi divenire di un blu brillante: il potere della luna blu si è attivato malgrado quest’ultima non sia ancora sorta alta nel cielo, forse a causa della rabbia. Per un solo secondo la donna sente quasi il respiro mozzarsi e, proprio quando riesce a recuperarlo lui stringe maggiormente la presa, sempre più forte e quasi la volesse strangolare.

“ Non osare più parlarmi in questo modo! “. Sentenzia, i suoi artigli affilati feriscono il collo delicato di lei che, quasi senza respiro porta la mani sulla sua cercando di fargli mollare la presa. “ E smettila di chiamare quei luridi hunters madre, padre e fratello! Non sono nulla per te, sono solo gli assassini di nostra madre! Cerca di mettertelo in testa! “. Continua la sfuriata abbastanza alterato: l’ultima uscita di Ivy lo ha nuovamente destabilizzato e mostrato ancora una volta alla fanciulla perché il fratello venga chiamato “ il re bambino “: no, non è solo per la giovane età a cui salì al trono, dipende proprio dal suo carattere e dalla sia personalità altalenante tra quella di un uomo e quella di un bimbo arrabbiato. E pericoloso: se non molla la presa pensa, finirà per soffocarla davvero! “ Non credere che ti lascerò scappare, ora che ti ho ritrovata! Ora che finalmente sei mia, dopo così tanti anni… “. Si ferma un momento: come se avesse notato solo ora le lacrime della minore si calma lievemente anche lui mentre i suoi occhi tornano di un azzurro naturale. “ Io non voglio che tu faccia la stessa fine della mamma, maledizione! “. Scoppia nuovamente in lacrime in un nuovo e repentino sbalzo d’umore, lasciando la presa sul collo di lei, che porta una mano su di esso per poi tossire in cerca di ossigeno: se l’è vista brutta, ancora una volta ha creduto di morire per davvero. “ Non voglio… “. Ricomincia lui, senza smettere di piangere come se, in un momento si fosse trovato a rivivere la drammatica notte in cui perse in un sol colpo la madre, la sorella ora ritrovata ed il fratellino. Ivy non sa come reagire: da un lato vorrebbe andarsene ma, suppone per il richiamo del sangue o cose simili ed ancora a lei sconosciute non ci riesce: rimane immobile mentre riprende fiato, così, nella stessa posizione di poco prima così come lui, che non si è ancora mosso di un passo. In quel momento Dante passa di lì e, essendo la porta socchiusa non può fare a meno di assistere a quella scena: si era preparato ad intervenire per salvare la principessa ma, vedendo il nuovo e repentino cambio d’umore del suo re capisce che in quel momento è lui quello ad aver immediato bisogno di un suo intervento.

“ Maestà… “. Sussurra semplicemente, entrando cautamente nella sala e guardando prima lui ed in seguito Ivy. “ Principessa, so che il mio Re vi ha fatto del male e non vi biasimo per la rabbia che provate. Ma guardatelo: è vostro fratello, il sangue del vostro sangue: ha sofferto l’indicibile, quella notte non ha perso solo voi e la nostra amata Regina, ma anche il Principe Vincent che è stato probabilmente ucciso dai ribelli. Un colpo simile, credo avrebbe cambiato chiunque, specie un bimbo di soli otto anni “. Sussurra quasi mestamente l’uomo dalla chioma aranciata, sperando che la principessa possa almeno accantonare la sua rabbia e dare conforto al fratello. In quel momento pensa, sarebbe la sola dalla quale Vanitas si farebbe toccare senza scattare o infuriarsi. Ma questa volta Ivy non ce la fa: stavolta non riesce a superare la paura provata, la paura provata all'ennesima aggressione di Vanitas.

“ Io non… non posso! “. Fa semplicemente la figlia minore di luna e Kevin, alzandosi di scatto epr poi correre come un fulmine fuori dalla sala, diretta verso il giardino. Come gli fosse stato ordinato l’erede degli Hikari smette di piangere, lo sguardo fisso su un punto impreciso mentre Dante lo osserva preoccupato.

“ Signore… “. Sussurra mentre, quasi in un sibilo lui scandisce una sola parola.

“ Vattene… “. Mormora, ma a quella parola l’altro non pare intenzionato ad obbedire. A quella vista tuttavia il corvino pare infuriarsi ulteriormente: si volta di scatto verso il domestico mentre il suo sguardo pare quasi incenerirlo. “ Vattene via, sei sordo?! Sparisci!! “. Grida, portando le meni alle orecchie mentre il maggiordomo, ormai abituato a questi sbalzi d’umore del suo Re, non può fare altro che annuire mestamente per poi chinarsi rispettosamente ed andarsene: Vanitas sa che può contare su di lui e che, se vorrà, gli basterà chiamarlo.

Una volta solo Vanitas inizia a sentire ancora quell’insolito freddo di cui non ha ancora parlato a nessuno. Un freddo che non viene dall’esterno sicuramente e che nemmeno lo fa tremare, le mani ancora sulle orecchie mentre, improvvisamente, una mano nera come le tenebre si posa sui suoi occhi. “ Smetti di piangere, Vanitas “. Suona quasi come un ordine mentre, nel sentire quella voce lui smette in maniera definitiva di piangere. La mano continua a tenergli gli occhi chiusi per un po', per poi sfiorare il suo collo ed in fine posandosi sulla sua spalla. “ Ecco, bravo: adesso dimmi perché non hai ancora agito? Cosa stai aspettando? “. Chiede e, sapendo perfettamente a cosa la voce si riferisca lui non pare voler togliere le mani dalle proprie orecchie anche se, di fatto, sa che è perfettamente inutile: la voce arriva alla sua testa direttamente e non è di qualcuno presente fisicamente nella stanza, pertanto non è possibile tenerla al di fuori.

“ Non  lo posso fare, smettila… io la amo davvero “. Sussurra esasperato il corvino. La voce pare infervorarsi a quella frase, gli occhi di quell’ombra si tingono di un intenso e brillante blu.

“ Allora lascerai che sia un altro a fare ciò che tu non hai il coraggio di fare? “. Chiede, facendo sussultare di colpo il Re.

“ Cosa stai dicendo?? “. Fa semplicemente Vanitas, mentre un ghigno compare su quel volto totalmente nero.

“ Lui sta tornando e, se non ti sbrighi, farà ciò che tu non hai voluto fare per chissà quale ragione “. Posa ora le mani su quelle di lui, togliendole da vicino alle sue orecchie ed avvicinando il viso, sussurrando alcune altre parole. “ Coraggio: se la ami non dovresti avere problemi a fare una cosa che per due persone innamorate è normale. In oltre… “. La voce si interrompe bruscamente. Di chi stia parlando, certamente non è dato saperlo ma una cosa è sicura: il ritratto di Vanitas Lunettes appeso nella sala del trono, per un breve istante pare animarsi e mostrare un malefico ghigno.

Ivy giunge in giardino, frastornata: tutto ciò che è accaduto l’ha sconvolta e non poco, deve un momento riprendersi e capire come comportarsi: da un lato c’è la richiesta di Dante di aiutare colui che è suo fratello biologico, dall’altra sa che quello stesso fratello ha distrutto la sola famiglia che lei abbia mai conosciuto e l’ha divisa dal solo fratello che abbia mai avuto. E questo lo sa, per quanto ci provi non riuscirebbe mai a superarlo. Ma d’altro canto non può fare a meno di domandarsi perché non riesce ad odiare Vanitas fino in fondo? Perché le parole del maggiordomo rimbombano ancora nella sua mente come una pesante condanna? Un fruscio attira improvvisamente la sua attenzione mentre, di lì a poco la luna inizia a prendere un colore del tutto inusuale per l’occhio umano. “ Chi… chi c’è? “. Chiede semplicemente la principessa di Veritas. Ma non vedendo nessun altro crede semplicemente di essersi sbagliata, di essere troppo tesa ed aver immaginato cose che in realtà non ci sono. “ Ah, Ivy: sei una sciocca “. Mormora più a sé stessa mentre riprende la propria passeggiata per poter calmare n po' i nervi e mettere ordine nella sua tormentata mente. “ Non mi capisco proprio: perché mai non riesco ad odiarlo? Perché…? “. Improvvisamente le sue parole vengono interrotte, il respiro manca qualche istante mentre il cuore manca un battito per poi accelerare mostruosamente. Ma non è spavento, più che altro è sorpresa: qualcuno l’ha afferrata da dietro e le sta gentilmente cingendo la vita con un braccio. La donna percepisce immediatamente che non si tratta di Vanitas: ancor prima del tocco ha avvertito il profumo di quella persona che, di certo, non appartiene al fratello ma allo stesso tempo è molto simile al suo. “ Chi…? “. sussurra solamente la mora mentre, a quella sua semplice domanda colui che le sta dietro le da una risposta.

“ No… non voltarti, rimani così “. Suona quasi come un ordine ma, nonostante questo la principessa non prova il minimo timore e fa cenno di sì con il capo. Sente di non dover aver paura, ma le è inevitabile chiedersi chi sia costui che ancora la sta cingendo mentre, con la mano libera va a scostarle i capelli di lato e le scopre così il collo candido, che le accarezza con una lentezza disarmante.

“ Chi sei? “. Sussurra ancora una volta lei mentre, non può fare a meno di notarlo, la luna piena si tinge di un intenso blu. “ Oh cielo, la luna… “. Sussurra incredula la ragazza: non avrebbe mai creduto che la luna blu sorgesse così presto, a così poca distanza di tempo dalla sua trasformazione. Chi le sta dietro abbassa lievemente il viso sopra il quale il cappuccio è calato, parlandole finalmente in un sussurro.

“ Guardala: sembra che anche lei sia contenta per noi e questo sia il suo modo per dimostrarlo “. le sussurra all’orecchio mentre, inspiegabilmente lei inizia a sentirsi accaldata mentre i raggi della luna blu la illuminano per qualche istante. Chiude gli occhi un momento ma la cosa è perfettamente inutile: essendo un’Hikari ed essendosi totalmente risvegliata risente anche degli effetti del potere immenso del suo clan, strettamente collegato alla luna blu. “ e’ la tua prima luna blu, vero? “. Chiede di lì a poco la misteriosa figura incappucciata che ancora la cinge e le accarezza lentamente il collo, lei non può fare a meno di annuire. “ Lo supponevo “. Fa poi lui, mentre lei non avverte alcuna paura ed un fremito di altro tipo le percorre tutto il corpo. “ Coraggio, Ivy: esprimi un desiderio “. Fa la misteriosa persona dietro di lei che, prima ancora di potergli chiedere come faccia a conoscere il suo nome sente la mano che precedentemente le accarezzava il collo afferrarle il mento e farla voltare verso chi sta dietro di lei che, senza altre esitazioni posa le labbra sulle sue. La principessa sgrana gli occhi qualche istante, shoccata: uno sconosciuto la sta baciando nel giardino di palazzo e, invece di scappare a lei pare quasi piacere. Un forte calore invade interamente il suo corpo, la luna blu inizia ad agire su di lei e massimizzare i suoi desideri. La mano di lui che precedentemente le cingeva la vita passa ad accarezzarle il ventre e, seppur il tocco sia ancora da sopra l’abito il suo corpo sembra reagire a quel tocco, facendola arrossire vistosamente mentre quel bacio si fa più intenso. In un momento di lucidità tuttavia, la fanciulla interrompe bruscamente il contatto ed allontana il viso per quanto le è possibile. “ Cosa c’è? “. Chiede semplicemente quel misterioso uomo, che pur non conoscendola ha potuto baciarla senza che lei opponesse la minima resistenza.

“ C’è che non ti conosco e… non voglio… proseguire… “. Ansima pesantemente lei: la ragione non vuole assolutamente proseguire e anzi, vorrebbe scoprire di chi si tratta e che cosa voglia da lei costui, perché mai l’abbia baciata, dall’altra però… si ferma. Lui la sta ancora cingendo e continua ad accarezzarle il ventre.

“ A parole sei brava, ma il corpo ti tradisce: sento il ritmo del tuo sangue e percepisco il tuo desiderio, amplificato dalla luna blu. Tu non vuoi che me ne vada, malgrado non mi abbia ancora visto avverti il forte legame tra noi “. Lei non capisce: di che legame va parlando? Chi è mai quest’uomo che le sta letteralmente facendo perdere il controllo, aiutato sicuramente dalla Luna Blu e dagli effetti che questa ha sulla donna? Un leggero sospiro di piacere sfugge dalle sue labbra nel percepire dei baci sul proprio collo: non sa quanto riuscirà a resistere alle sue stesse emozioni, non sa quanto la ragione potrà opporsi all’istinto. “ Lasciati andare e non resistere: è il tuo, il nostro destino, non ti puoi opporre “. Sussurra lui al suo orecchio. Lei non riesce a reagire, forse nemmeno lo vuole. Ma improvvisamente avverte una nuova presenza.

“ Forse lei no, ma io si! Bastardo! “. Una voce: una voce che lei ben riconosce, la voce di chi afferra il misterioso uomo e lo fa volare contro il tronco di un albero, liberando così Ivy della sua presa. La donna finisce a terra e non può fare a meno di sorprendersi.

“ V… Vaniats? “. Chiede: non credeva sarebbe mai capitato in vita sua, ma è davvero felice di vedere il Re e, seppur con sorpresa si ritrova ad essergli grata per il suo intervento. Malgrado lo abbia chiamato lui non pare degnarla di un solo sguardo, i suoi occhi bruciano d’ira mentre osserva colui che, dopo essere stato colto di sorpresa ed essere finito contro l’albero si rialza: il cappuccio non è caduto, la sua identità è ancora celata.

“ Tu… bastardo “. Mormora semplicemente. L’altro sogghigna qualche istante per poi puntare lo sguardo in quello di Ivy. Fa un lieve inchino per poi scomparire, esattamente com’è comparso e lasciando attonita la donna, ancora a terra dopo essere caduta durante la sua “ liberazione “, se la si vuol definire tale.

“ Si può sapere chi era quell’uomo?! “. Chiede, percependo tuttavia il respiro farsi nuovamente affannoso: la luna blu è ancora ben presente e lei risente ancora dei suoi effetti. Allora, come mai suo fratello no?

“ Sta zitta! “. Fa ad un certo punto lui, interrompendo bruscamente i suoi pensieri con un tono che, lei lo deve ammettere, probabilmente non ha mai utilizzato con lei. “ Perchè lui si e io no, eh?! Con lui non hai fatto tanto la difficile, eh?! “. Si irrita al solo pensiero: quel bastardo ha baciato la sua Ivy.

“ Forse perché lui non ha sterminato la mia famiglia?! “. Sbrocca lei, sentendolo gridarle addosso. A quelle parole lui pare perdere le staffe: quando lei fa per alzarsi da terra la spinge nuovamente, facendola cadere ancora una volta sulle ginocchia.

“ Tu sei mia! Mia! MIA! “. Calca sull’ultima parola con veemenza. “ Tu sei la mia futura sposa, non  la sua! “. Continua la sfuriata, nonostante di fatto Ivy non abbia mai accettato di diventare sua moglie. La mora vorrebbe ribattere, notando in oltre come una nuvola abbia coperto la luna blu: ecco perché Vanitas non ne sente gli effetti. Proprio mentre la mora sta per parlare tuttavia, la nuvola si sposta e fa ritornare ben visibile la luna. Lei si porta una mano al collo, respirando nuovamente irregolarmente come poco prima e percependo nuovamente quel forte calore che non ha nulla a che vedere con la temperatura esterna. La figlia di Luna e Kevin non può fare a meno di puntare lo sguardo in quello del fratello, che non accenna a calmarsi dopo ciò che ha visto. quell’uomo baciare la sua Ivy, lo manda fuori controllo. Nessuno deve mettere le mani sulla sua futura sposa, solo lui ne ha il diritto. “ Ma rimediamo subito, non temere “. Sussurra semplicemente il corvino e, prima che lei abbia il tempo di dire o fare qualunque cosa lui la afferra bruscamente per il braccio, costringendola ad alzarsi e prendendola tra le braccia. I loro sguardi si incontrano qualche istante, lei socchiude le labbra per poter parlare ma nessun suono esce da esse. Lui, esattamente come l’altro uomo prima, scosta i capelli della fanciulla di lato mentre lei, che normalmente avrebbe reagito male alla cosa, stavolta rimane immobile anche quando, di lì a poco e proprio come il misterioso uomo di poc'anzi. Il giovane Re le bacia il collo esattamente nello stesso punto, come a voler cancellare anche solo il ricordo di quello straniero dalla mente di lei. Lei, che inibita dalla luce della luna blu rimane docile e decisamente troppo accaldata tra le braccia di chi dovrebbe odiare più di chiunque altro ma che, di fatto, le lascia un vistoso succhiotto sul collo per poi sogghignare compiaciuto. “ Questo però, lui non te l’ha fatto eh? “. Chiede vittorioso mentre, di riflesso, lei sente le gambe cedevoli e quasi cade a terra. Vanitas se ne accorge e la afferra al volo, i loro sguardi si incontrano nuovamente mentre, questa volta, entrambi iniziano a risentire l’effetto della luna blu sul loro sangue e sui loro desideri più nascosti e non.

“ Era… era questo che intendevi… quando dicevi che alla prima luna blu, i miei poteri si sarebbero manifestati? “. Chiede lei, le guance sono arrossate ed il respiro irregolare. Stessa situazione per lui che, a differenza di lei, fatica a controllare le proprie emozioni.

“ Non dovevano emergere con quell’infame, doveva succedere con me. Solo con me! “. Sembra nuovamente su tutte le furie, come se la domanda lo avesse infastidito. Porta una mano al collo della sorella e la fa appoggiare contro il tronco dell’albero, senza stringere eccessivamente la presa ma allo stesso tempo, come a volerle far capire a chi appartiene realmente. Le parole dello spettro misterioso si fanno ancora strada nella sua mente: deve farlo, deve farlo quella notte stessa. Deve farla sua, deve compiere il loro destino prima che sia qualcun altro a precederlo, ad avere ciò a cui lui ambisce maggiormente. O meglio, una delle cose alle quali ambisce. Lei questa volta non pare aver paura: la ragione è offuscata da un desiderio che non sapeva nemmeno di possedere, un desiderio che ora si è fatto dirompente e che la sta quasi travolgendo.

“ Lasciami… ti prego… “. Mormora in un momento di lucidità, ma lui non pare intenzionato a darle retta: tenendo una mano sul collo di lei la guarda intensamente, per poi posare nuovamente le labbra sulle sue e coinvolgendola in un bacio carico di passione. La mano libera si posa sulla sua spalla, scoprendola con una certa violenza e quasi strappandole il vestito. I suoi artigli le lasciano alcuni graffi e, forse spaventata dalla piega inaspettata che la situazione sta prendendo la donna riesce a divincolarsi da quella presa e ad interrompere il bacio. “ N.. No… basta! “. Fa la principessa, spingendo di lato il fratello e riuscendo ad allontanarsi da lui. Lui, che a differenza di lei sente anche l’aggressività massimizzata con il potere della luna blu e, vedendosi rifiutato ancora una volta dalla donna che in futuro, lo sa bene, sarà sua moglie, perde il controllo mentre le parole della nera figura di poco prima tornano a far rumore nella sua mente, come un martello costante.

“ No! Stavolta non mi scappi “. Commenta semplicemente e, con uno scatto fulmineo ed inaspettato si avventa nuovamente su di lei, riuscendo stavolta a bloccarla sotto di sé e tenendole fermi i polsi sopra la testa con una mano. “ Sai? Ha ragione lui: avrei dovuto farlo molto tempo fa, ho perso anche troppo tempo. Me lo aveva detto, che quel bastardo stava per tornare e che sarebbe stato un problema. Avrei dovuto farti mia già nella precedente note di luna blu, ma non temere: rimediamo subito “. Il suo ghigno si fa sadico e poco rassicurante, la luna blu continua ad influire sul suo desiderio di possedere Ivy – letteralmente – in tutti i sensi, anche quello più fisico. E lo farà, pensa: lo farà che lei lo voglia o meno, perché è la sua futura sposa, perché è sua e perché non vuole che qualcun altro lo preceda, avendo per sé ciò che gli appartiene sin da quando lei è nata e gli è stata promessa in sposa.

“ Ma che cosa stai dicendo? L… lasciami “. Sussurra lei, inibita quasi totalmente dalla luna blu che, invece, su di lei ha solamente l’effetto di massimizzare i desideri ma che al momento non fa emergere il suo potere che anzi, pare inibito.

“ Ti ho detto che stavolta non mi scappi… “. Sussurra semplicemente lui al suo orecchio, le parole dello spirito ancora in testa mentre, malamente, abbassa anche l’altra spallina dell’abito di lei e, nel farlo lascia anche dei graffi forse involontari sulla spalla della sorella e lasciando scoperta una parte del suo petto. A quella scena e forse per lo spavento, per la paura di come sicuramente evolverà la situazione lei inizia a gridare spaventata, seppur per pochi istanti prima che la mano di lui le tappi la bocca. La guarda intensamente e quasi tristemente, seppur la rabbia sia ben visibile in quello sguardo celeste, un celeste brillante. “ Se solo avessi fatto meno storie, non saremmo a questo punto! Io ti amo, dannazione! Io ti amo, sei la mia promessa sposa! E tu che fai?! Ti fai baciare da un altro?! “. Continua ad alterarsi, per un momento togliendo letteralmente il fiato alla ragazza tanta è la forza con cui le tiene la bocca chiusa. Sta per dire altro, ma una voce di donna lo trattiene.

“ Vanitas! “. Fa una donna dalla lunga chioma bionda, seguita a ruota da Dante. “ Per amor del cielo, lasciala! Lascia andare Ivy… “. Tenta colei che si rivela essere Rosina, madre di Jeanne: era a palazzo quando ha sentito delle grida in giardino e, preoccupata, ha avvertito Dante affinché la accompagnasse a controllare. E a quanto sembra pensa, ha fatto bene.

“ Maestà! Maestà per favore, lasciate la principessa “. Prova anche Dante, ma entrambi ottengono solamente di far infuriare maggiormente il re che, sotto l’influsso della luna blu, li attacca con furia. Approfittando della sua distrazione tuttavia, Ivy riesce a liberarsi ancora una volta, stavolta seriamente traumatizzata: stava per essere stuprata! Se non fossero intervenuti Rosina e Dante, per lei non ci sarebbe stato alcuno scampo. Capisce che anche Vanitas come lei si trova sotto effetto della luna blu, ma sa anche che possederla è sempre stato uno dei suoi principali desideri. E questo le fa ancor più paura: spaventata e ancora tremando osserva i suoi “ salvatori “ con gratitudine: non si aspettava l’intervento di Rosina, ammette che l’ha sorpresa. Ma non ha tempo di dire nulla: alterato suo fratello si alza di scatto da terra, facendo per afferrarla. Rosina e Dante riescono a trattenerlo a stento, fino a quando il giovane Re non si sente indebolito di colpo: un altro effetto della luna blu, è chiaro. Conferisce e toglie forza a suo piacimento e questa volta pare essersi “ schierata “ dalla parte della Principessa. Dante soccorre subito il suo signore, che lo guarda con astio.

“ Aspetta che mi riprenda e ti do una lezione… “. Sibila il Re bambino, mentre l’arancione lo guarda qualche istante per poi guardare Rosina.

“ Donna Rosina, per favore: portate la principessa nelle sue stanze, penso io al re “. Fa semplicemente, Rosina annuisce per poi aiutare Ivy che, ancora sconvolta dagli eventi e sopraffatta dai raggi della luna blu non può che annuire e seguirla: nella sua stanza sarà al sicuro, almeno fino a quando la luna blu sarà visibile ed i suoi effetti si continueranno a manifestare su di lei e su suo fratello.  


Salve miei fans, come va? Eccoci qui per il nuovo capitolo, che ve ne pare? Abbiamo visto gli effetti della luna blu su entrambi i fratelli Hikari, e non solo: un misterioso uomo fa la sua comparsa e tenta di sedurre Ivy. Chi sarà mai? Perchè Vanitas pare conoscerlo? Che ne pensate voi? Un abbraccio, al prossimo capitolo!                                                                                                                                                  

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Capitolo 13
*** Burning like a fire ***


Nello stesso istante Garry giunge a villa Veghner: i padroni di casa lo hanno mandato a chiamare dopo il violento attacco subito: ricordano ancora come, dopo che loro figlia Mina fu morsa, loro percepirono la forte presenza di un vampiro. Una presenza che fino a quel momento era rimasta celata ma che, nel momento dell’attacco ha rivelato la sua presenza senza tanti fronzoli. Pierre Veghner da un forte pugno al muro, la moglie lo guarda mentre a stento cerca di non pensare a quanto accaduto a loro figlia. “ Pierre… “. lo chiama in un sussurro Joe, lui da prima non dice nulla ma, in seguito, si volge verso la moglie.

“ Non dobbiamo far trapelare la notizia, Joe. Nessuno deve sapere cos’è accaduto oggi a Mina. Nessuno, nemmeno Garry. Specialmente lui “. Precisa ma, a quelle parole la donna non può fare a meno di guardarlo con preoccupazione.

“ Pierre, noi non possiamo tenergli nascosta una cosa del genere! Lo verrà a sapere e si infurierà con noi! In oltre, lui e la sua famiglia furono attaccati dagli Hikari molto prima di noi: magari potrebbe riuscire ad aiutarci, non credi? “. Chiede, tuttavia il rosso scuote il capo con enfasi.

“ Mina non dovrà uscire da palazzo, fino alle nozze. In seguito, troveremo insieme il modo di aiutarla. Non prima di allora, intesi? Ti prego, Joe: fidati di me. Io amo nostra figlia più della mia stessa vita, ma conosco bene il vampiro che l’ha morsa e conosco anche le altre famiglie: se i capifamiglia scoprissero che abbiamo una neonata vampira in casa, se scoprissero che non è in grado di gestirsi, non esiterebbero ad ucciderla. Vuoi davvero che mettiamo in pericolo la nostra Mina per nulla? Se si sposerà con Garry Perry, non avremo più nulla da temere: sarà la moglie di uno dei capifamiglia, non oserebbero levare il braccio su di lei ed accetterebbero la sua condizione. Per favore, fa come ti chiedo “. Riluttante nel dover mentire al giovane erede di Juliette ed Haruka, Joe annuisce: lo farà. Lo farà per il bene di Mina, ma le è inevitabile domandarsi quanto tempo ancora riusciranno a far durare questa menzogna? Perché una cosa è sicura: dal momento della trasformazione, Mina non è più la stessa. Ha violenti scatti d’ira e non si controlla, dolori lancinanti la fanno gridare mentre anche il suo fisico inizia a mutare. Dalle forme più prosperose ai capelli notevolmente allungati, alle affilate zanne e gli occhi che, ogni tanto, prendono il colore del sangue. Non è più la fanciulla di prima, mantenere in piedi la menzogna di Joe e Pierre potrebbe rivelarsi impossibile. E qualcuno in famiglia potrebbe prendere decisamente male questo cambiamento non voluto da parte della giovane Veghner.

In quel momento Garry giunge a palazzo Veghner, entrando dopo essersi fatto annunciare. Pierre si alza in piedi per poi andargli incontro, salutandolo. “ Figliolo, grazie di essere venuto “. Fa semplicemente il capofamiglia, lui lo guarda preoccupato.

“ Dovere mio, Lord Pierre. Come state? Qualcuno è ferito? “. Chiede. Pierre prende parola di lì a poco: dovrà essere più che convincente pensa, se non vuole far trasparire la sua ansia per Mina ed essere costretto a rivelare tutto quanto al ragazzo.

“ Si, per fortuna stiamo tutti bene: è stato solo un grande spavento. Ti abbiamo chiamato per avvertirti: chi ci ha attaccati era un Hikari. Non so se lo hai già sentito nominare, il suo nome è Dominique Lunettes Hikari, il figlio di Veronica Lunettes e di un Hikari sconosciuto. Il cugino di Vanitas, che come lui appartiene al clan della Luna Blu “. Sentenzia semplicemente il padre di Mina. Immediatamente Garry sbianca in volto: Dominique Lunettes, eccome se lo conosce. Si deve sedere qualche istante, posandosi una mano sul capo ancora sconcertato.

“ Certo che lo conosco: è il cugino di Vanitas e promesso sposo della principessa, Jeanne “. Pronuncia quel nome trattenendo a stento la collera: non sa perché ma non sopporta l’idea che Jeanne, la sua Jeanne, finisca in sposa ad un essere simile. Anzi, si corregge: non sopporta che vada in sposa a chi che sia, se non… la voce di Joe interrompe i suoi pensieri.

“ Perchè avrà attaccato nostra figlia? Che cosa vuole da noi? “. Si chiede. Garry li guarda seriamente per poi prendere parola di lì a poco.

“ Avete qualcosa a palazzo, che appartiene agli Hikari? So che foste parte attiva nella sconfitta di Vanitas Lunettes, magari avete preso qualcosa dal suo palazzo ed ora la sua famiglia lo rivuole? Altrimenti non mi spiego quest’attacco improvviso, proprio ai vostri danni quando io ero praticamente indifeso e più facile da aggredire “. Sentenzia: in effetti la sua ipotesi non è così assurda, date anche le enigmatiche parole di Dominique a Mina in cui accusava Pierre di essere il responsabile di quel suo gesto. Tuttavia l’uomo scuote il capo.

“ No, non possediamo nulla della famiglia Hikari: è vero che sconfiggemmo Vanitas Lunettes ponendo fine al suo regno, ma non ci saremmo mai permessi di trafugare qualcosa che non ci apparteneva “. Garry annuisce per poi riprendere parola di lì a poco.

“ Posso andare da Mina? “. Chiede. Pierre tuttavia nega con il capo, posandogli una mano sulla spalla.

“ Purtroppo è rimasta profondamente shoccata da questo attacco: sai, è il primo che subiva e le ci vorrà un po' per riprendersi. Sarà meglio lasciarla sola e darle il tempo di riprendersi “. Sussurra, riuscendo alla perfezione nella recita del proprio ruolo quando, in verità, è molto preoccupato per le sorti della sua amata figlia. A quelle parole Garry rimane un po' sorpreso, tuttavia annuisce di lì a poco.

“ Va bene, allora io andrei fuori a controllare la situazione, a fare un giro di perlustrazione: non vorrei che quel bastardo si fosse nascosto in attesa di sferrare un secondo attacco “. I due annuiscono e, dopo aver ringraziato il ragazzo lo guardano uscire dalla sala.

Stesso ragazzo che non può accorgersi che, dietro di lui, un’ombra nera come la notte e dagli occhi blu ghigna malefica, sfiorandogli poi le spalle mentre sussurra qualcosa al suo orecchio.

 

“ La luna blu, la luna degli Hikari “.

 

Garry si volge di scatto: non c’è nessuno, eppure pensa, non è ammattito: qualcuno ha sfiorato la sua spalla ed il suo collo, sussurrando quella frase al suo orecchio. Improvvisamente porta lo sguardo al cielo: la luna blu regna sovrana, i suoi raggi illuminano il giovane cacciatore e colei che, da sopra un albero, lo sta osservando da un po'. Un fruscio improvviso fa distrarre l’argento dai propri pensieri. “ Chi va la?! “. Grida, nessuna risposta. “ Fatti vedere, tanto ti troverò “. Sibila, riflettendo: potrebbe benissimo essere Dominique, potrebbe essersi nascosto ed aver teso un secondo agguato ma questa volta ai suoi danni. Sa bene quanto il cugino di Vanitas lo odi e lo veda come un pericoloso rivale, sa bene che sarebbe capace di tutto dopo che, numerose volte, gli ha giurato vendetta per aver allontanato Jeanne da lui. “ Bastardo, se sei tu… “. Sibila ancora una volta l’argento, afferrando un pugnale da sotto il soprabito. Un nuovo fruscio, qualcuno si muove tra gli alberi. “ Ora basta! “. Si infuria il cacciatore, lanciando il pugnale che, tuttavia, viene fermato da una mano femminile.

“ Sei uscito di senno? Mi potevi anche ammazzare! Non dirmi che adesso, non conosci più la mia aura? “. Chiede colei che, di lì a poco salta giù dall’albero con fare elegante. Con quella mossa il profondo spacco al lato destro della sua gonna lascia intravedere la sua candida gamba, i suoi occhi celesti brillano di una luce mai avuta: uno degli effetti della luna blu.

“ J… Jeanne?! Ma cosa…?! “. Chiede sorpreso il cacciatore: l’ultima persona che si aspettava di vedere è proprio lei, Jeanne. “ Si può sapere cosa ci fai qui, nel territorio dei cacciatori? “. Chiede poi. Lei rigira quel pugnale nella sua mano, sbuffando lievemente.

“ Secondo te, cosa ci faccio? Volevo avvertirti “. ammette, stupendo decisamente l’uomo che, inevitabilmente, sgrana gli occhi qualche istante. “ Quando ho capito che Dominique avrebbe attaccato i Veghner ma che il suo reale obiettivo eri tu, mi sono precipitata a cercarti. Purtroppo non sono arrivata in tempo, noto che mio cugino è già stato qui “. Fa, percependo che in quel giardino c’è senza ombra di dubbio stato un altro Hikari. “ Beh, in questo caso posso anche andarmene: non credo ti sia gradita la mia presenza e non vorrei che corressi a chiamare i rinforzi. Non mi va di combattere, non stasera e non sotto i raggi della luna… “. Si blocca di scatto: sente caldo. Sente molto caldo, fatica quasi a respirare mentre i raggi della luna blu la investono. Lui le si avvicina di qualche passo.

“ Eh no! Credi di poter andare e venire così, a tuo piacimento, dal tuo territorio a quello degli Hunters? Ora mi dici la vera ragione della tua visita, prima che decida di… “. Ma si blocca di scatto: nota che la principessa di Veritas gli ha dato le spalle per poi portare la mano alla gola, che sente bruciare mentre il respiro si fa affannoso.

“ Vattene “. Sibila, ma lui non pare essere intenzionato ad andarsene e darle retta. Fa per toccarle una spalla, ma lei inizia a gridare. “ Vattene via! Vai, prima che sia tardi! “. Commenta, mentre lo scatto improvviso le fa cadere a terra la tiara ed il velo che indossa. “ Dannazione… “. La bionda cerca di trattenersi quanto più può, Garry tuttavia non vuole andarsene: non può, pensa. Non può lasciarla lì, in quello stato.

“ Non posso andarmene e lasciarti qui così, cosa ti…? “. Si blocca mentre, di lì a poco, i raggi lunari colpiscono anche lui. “ La luna blu… la luna degli Hikari! Oh cielo! Jeanne! “. Cerca di far alzare la donna: ora comprende come mai stia così male, probabilmente è sotto l’effetto della luna blu e, avendo per metà il sangue Hikari, i raggi lunari stanno agendo anche su di lei. “ Dobbiamo andare via da qui, presto! Vieni con me, ti porto in un posto in cui non dovresti essere troppo esposta alla luna blu “. Mette una mano sulla spalla della donna che, trattenendosi a fatica, lo segue. Garry la conduce con sé: non avrà problemi a giustificare il suo allontanamento con i Veghner, potrà sempre dire che ha voluto controllare ovunque per essere totalmente sicuro che il pericolo fosse passato. Jeanne si aggrappa al ragazzo: come mai pensa, la sta aiutando? Non osa chiederglielo: ha paura. Ha paura che le dica che lo fa solo per pietà, che di lei non le importa nulla e che farebbe così con chiunque. Nel giro di poco tempo i due arrivano ad un rifugio lì vicino: è il rifugio in cui Garry ed Ivy andavano a giocare da piccoli, assieme a Lukas e Mina. “ Eccoci, qui non dovresti risentire troppo degli efetti della luna blu. Va meglio? “. Chiede. Jeanne annuisce, tuttavia si sente accaldata: la luna blu ha massimizzato notevolmente ogni suo desiderio e, purtroppo, i suoi effetti non sono totalmente svaniti seppur ora non sia più visibile agli occhi della donna.

“ Ah… perché mi vuoi fare ancora del male, Garry Perry? “. Chiede ad un certo punto la principessa, ansimando pesantemente. “ Perchè devi provare pietà per me? Io non ho bisogno della tua pietà… “. Sussurra, rossa in viso. Lui la guarda decisamente stranito, prendendo parola di lì a poco.

“ Non è pietà la mia, solo desiderio di aiutarti “. Taglia corto l’uomo. Lei tuttavia ride lievemente, appoggiando il capo alla parete.

“ Mettila come ti pare, per me è solo pietà “. Commenta, facendo spazientire l’altro.

“ Ti ho detto che non è pietà! Ora, cerca di calmarti prima che accada l’irreparabile “. Borbotta semplicemente il cacciatore. A quelle parole lei lo guarda qualche istante, avvicinandosi lentamente a lui seppur quasi gattonando: non ha nemmeno la forza di alzarsi, in quel momento. Lui la guarda: si è a sua volta seduto a terra, dato non ci sono sedie. Non si allontana né si sposta dalla sua posizione, lei gli arriva vicina ed inevitabilmente il loro sguardo si incontra.

“ Sai, la luna blu massimizza tutti i desideri di noi Hikari. Tutti, nessuno escluso. Sai qual’è il mio più grande desiderio? “. Chiede decisamente disinibita la principessa. Lui la guarda: non ha paura di sentire la risposta, anzi quasi la desidera.

“ Qual’è? “. Chiede: la sua domanda fa a pugni con ciò in cui ha creduto in quei tre anni di lontananza, con l’odio che asserisce di provare per Jeanne. Malgrado non sia un Hikari pensa, forse la luna blu agisce anche su di lui. Perché in questo momento ha un solo, ardente ed improvviso desiderio.

“ Quello di baciarti “. Sussurra sulle sue labbra lei, senza tuttavia posare le proprie sulle labbra di lui. Lui che, in un impeto di follia se così lo si vuol definire, porta una mano dietro il capo della principessa per poi, in seguito, coinvolgerla in un bacio carico di passione. Lei rimane decisamente stupita, ma l’effetto della luna blu torna nuovamente a farsi sentire in lei, portandola a ricambiare quel bacio con la stessa passione.

Nello stesso istante, Vanitas si è chiuso nella sua stanza e non intende uscirne. In quel mentre qualcuno bussa alla porta e, senza aspettare risposta entra nella stanza. “ Mio signore… “. Sussurra: solo lui può osare tanto, se un’altra persona avesse osato entrare nelle stanze del Re senza bussare o aspettare il permesso avrebbe senza dubbio fatto una brutta fine. “ Mio signore, sono io: Dante. Come vi sentite? “. Chiede, ma lui non pare volergli dare risposta. Rimane sdraiato sul letto e gli da le spalle. “ Vanitas? “. Lo chiama finalmente per nome, perdendo la formalità e chiamandolo semplicemente in quel modo, confidenziale. Il Re bambino stringe lievemente i pugni per poi prendere parola.

“ Sparisci “. Sussurra, alterato: non potrà mai perdonare Dante e Rosina per averlo fermato, non… no. No, la verità è un’altra: la verità è che non potrà mai perdonare sé stesso. Stava per violentare Ivy, stava per prenderla con la forza e la cosa più grave e che non se ne sarebbe pentito. Perché in fondo pensa, è ciò che vuole: possederla, averla solo per sé e farle dimenticare la sua vita da umana. Perché lei non è umana: lei è sua sorella, la sua promessa sposa, la sua Ivy. Solo sua. “ Va via! “. Grida poi, stringendo forte a sé la bambola datagli a suo tempo dalla madre, la Regina Luna. Dante tuttavia non pare voler obbedire: al costo di farsi nuovamente aggredire da Vanitas pensa, non può e non vuole lasciarlo solo.

“ Vanitas, per favore: sfogati. Parla con me, grida se vuoi, fa tutto quello che vuoi. Ma non tenerti tutto dentro, non di nuovo. Ti farai solo male “. Sussurra, mettendogli una mano sulla spalla. Lui da prima sussulta, per n istante quel tocco gli ricorda quello di sua madre Luna. In seguito ha un nuovo cambio d’umore: stringe orte a sé la bambola per poi iniziare a gridare e piangere disperatamente.

“ Perchè, Dante?! “. Chiede ad un certo punto, il maggiordomo lo guarda con sguardo triste e sentendosi dannatamente impotente ed inutile. “ Perchè Ivy non mi ama?! Perchè la mia stessa sorella mi odia così tanto?! Perchè?! Perchè non può semplicemente accettare il mio dannato amore?! “. Sbrocca mentre, istintivamente, l’arancione lo attira a sé per poi stringerlo forte tra le braccia. “ Perchè, Dante? “. Sussurra semplicemente il corvino, continuando a sfogarsi in quel pianto compulsivo mentre l’altro uomo continua a stringerlo forte a sé, cercando di calmarlo e trattenendo le lacrime nel vederlo in quello stato.

“ Ti prego, cerca di tranquillizzarti: vedrai, le cose cambieranno presto. Lei… lei ti amerà, ne sono certo. Ora è spaventata, è comprensibile. Però… “. Si ferma. Ogni parola pensa, è superflua in quel frangente. Ciò che realmente conta è calmare il suo re. E allo stesso tempo, convincere la principessa che suo fratello non è quel mostro che crede: sa che Ivy ha già visto il lato malvagio di Vanitas, ma deve sapere che non è totalmente così. Deve sapere le origini esatte del suo male e della maledizione del re pazzo, che probabilmente incombe ancora sulla famiglia reale.



Salve miei fans, eccomi qui con un nuovo capitolo. Allora, che ne dite? Garry e Jeanne si sono incontrati, lei sotto l'effetto della luna blu. La pasione pare essersi acecsa tra i due, cosa accadrà ora? Il nostro giovane cacciatore incontrerà Dominique? E scoprirà cos'è successo a Mina? Intanto Dante consola Vanitas con fare quasi paterno, decidendo di parlare personalmente ad Ivy di una cosa fin'ora mai menzionata: la maledizione del re pazzo. Cosa sarà? Come mai Dominique ha aggredito i Veghner? Sarà vero che loro non hanno nulla di apaprtenente agli Hikari? Come mai lo spettro nero si sarà presentato anche a Garry?N? E perchè Dante pare avere tutta questa confidenza con Vanitas? Restate con me e lo scoprirete!

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Capitolo 14
*** Scambio ***


Dominique rimane solo nella propria stanza: la luna blu sta agendo anche su di lui, ma non essendo vicino alla fonte del suo desiderio più profondo inizia a risentire di altri effetti di quei raggi lunari. Tanto per iniziare la sua aggressività pare essere aumentata notevolmente: artiglia una parete, sulla quale dei vistosi graffi compaiono. Le sue zanne affilate bramano solo di affondare nel collo di una persona e, incredibilmente, quella persona non è Jeanne: è Mina Veghner. Sente ancora il sapore del sangue della donna sulle labbra, malgrado siano di fatto passati giorni da quando l’ha morsa e resa quindi sua. È come se tra loro si fosse creato un potente ed indissolubile legame, come se ora fosse dipendente dal sangue della cacciatrice e come se ora fosse il solo ed unico che desidera. “ Dannazione… “. Sibila solamente. Una risata fuori luogo lo fa tuttavia sussultare: è una voce maschile che ben riconosce, la voce di colui per il quale lavora da anni ed anni con un solo, unico obiettivo.

“ Ti vedo agitato, Dominique: che cosa c’è? Risenti anche tu degli effetti della Luna Blu? “. Chiede semplicemente la misteriosa figura incappucciata, entrando dalla finestra precedentemente lasciata aperta dal padrone della stanza. Il corvino si volta di scatto verso di lui, avendo sfogato la sua ira su quella parete e quindi essendosi calmato seppur lievemente.

“ Tu no? “. Chiede semplicemente e con un mezzo ghigno, respirando irregolarmente: trattenersi è più faticoso che mai, fosse per lui sarebbe già a palazzo Veghner a prosciugare quella cacciatrice. Già, la figlia di Pierre e Joe Veghner, pensa. Il filo dei suoi confusi pensieri è interrotto proprio dalla misteriosa figura.

“ Oh si, puoi giurarci. Ma sono bravo a controllarmi, ho imparato con anni ed anni di esperienza. Lo stesso non posso dire di voi altri “. Sogghigna da sotto il cappuccio, proseguendo poi la frase mentre avanza di qualche passo, incrociando le braccia al petto. “ Sai, ho fatto visita alla nostra cara, dolce principessa “. Sentenzia e, a quella frase, l’altro lo guarda sconcertato.

“ Dì un po', sei forse uscito di senno?! Vuoi farti scoprire?! “. Chiede, l’altro tuttavia ride lievemente per poi proseguire di lì a poco e con la stessa noncuranza di poco prima.

“ Sono già stato scoperto, mentre la stavo baciando. Il nostro caro sovrano non l’ha presa troppo bene e mi ha aggredito, ma per fortuna non è riuscito a togliermi il cappuccio “. Fa semplicemente, Dominique lo osserva qualche istante per poi scuotere il capo lievemente contrariato.

“ Lui lo sa “. Sentenzia, attirando ora l’attenzione dell’altro. “ Lui sa chi sei e sa bene che cosa vuoi fare: dovresti essere più prudente se non vuoi essere fatto a brandelli “. Lo rimprovera, mentre l’altro si avvicina di alcuni passi e, di riflesso, gli occhi del corvino si tingono di un rosso incandescente, ed in seguito di un intenso blu: la luna degli Hikari ha attivato il potere insito nel suo sangue, potere ereditato dalla madre, sorella della Regina Luna e figlia di Vanitas Lunettes. Colui che in origine deteneva il potere della Luna Blu, passato a Kaname Hikari dopo le nozze con la principessa ed in seguito regina di Veritas.

“ Anche tu dovresti stare attento a quel cacciatore: Garry Perry, se non sbaglio. Anche lui potrebbe farti a pezzi, lo sai? Non ti consiglio di continuare ad attaccare le famiglie di Hunters e di provocarlo: sii paziente. Lo potrai affrontare anche senza andare a provocarlo “. Arriva a qualche passo dall’altro che, sentendo l’odore di quel sangue prelibato ed unico sembra quasi perdere il controllo: porta entrambe le mani alla gola, che ha iniziato a bruciare come avesse bevuto fuoco puro. I suoi occhi di un intenso blu continuano ad osservare l’altro che, da parte sua, scosta il cappuccio ed i capelli dal collo, mettendolo in bella mostra. “ Hai sete? Ne vuoi un po'? So che non sono Mina Veghner, ma...”. Non fa in tempo a terminare la frase: il cugino di Vanitas accetta quell’invito senza pensarci due volte. Si avventa sul misterioso giovane, facendolo finire a terra e leccandogli il collo, proprio nel punto in cui passa la vena in cui sente scorrere il suo sangue. Entrambi finiscono a terra, l’uomo misterioso ride lievemente. “ Beh, pare proprio che la risposta sia si, dico bene? “. Chiede mentre, senza dargli una risposta l’altro affonda le zanne nel suo collo, facendogli sfuggire un lieve gemito forse dovuto alla sorpresa. L’uomo misterioso porta una mano tra i capelli corvini dell’altro, chiudendo gli occhi qualche istante. “ Piano, fa piano: non scappo via “. Mormora, per poi rimanere in silenzio ed attendendo che l’altro plachi la propria sete, almeno in parte. Quando finalmente sente di stare per lo meno meglio, Dominique si stacca finalmente dal collo dell’altro uomo, con la bocca ancora sporca di sangue e guardandolo intensamente. “ Vuoi che ci alziamo, o preferisci rimanere ancora sopra di me? “. Fa lievemente ironico l’uomo misterioso, pulendo la bocca del corvino con un fazzoletto.

“ Che intendi fare, adesso? “. Chiede ad un certo punto il cugino di Vanitas, tornando a guardare intensamente negli occhi di ghiaccio dell’altro. “ Ora che hai visto la Principessa, ora che Vanitas ti ha visto, cosa intendi fare? “. Chiede poi, mentre l’altro ghigna per poi dargli una risposta.

 

Ivy è ancora chiusa nella sua stanza, shoccata da quanto stava per accaderle: non ha voluto parlare con Dante, in quel momento il ricordo è troppo vivido in lei ed ancora le impedisce anche solo di prendere sonno. Eppure pensa, qualcosa deve essere sbagliato in lei: si, perché qualcosa sta superando la paura che ha provato in quei momenti terribili, qualcosa di più forte dell’odio che potrebbe provare per Vanitas e per ciò che ha fatto ai suoi genitori si sta lentamente facendo strada in lei, la gola brucia e, mentre la principessa fa per alzarsi dal letto ottiene solo di cadere in ginocchio a terra, ansimando pesantemente. Come se il suo stesso sangue stesse andando a fuoco si sente dannatamente accaldata, le guance tornano a tingersi di un colore rosso e gli occhi di un intenso blu. “ Cosa mi sta succedendo…? Io… io ho bisogno di… di… “. Ansima pesantemente mentre, con le poche forze residue, si aggrappa al muro per poi alzarsi da terra, barcollando ma dirigendosi fuori dal suo “ luogo sicuro “, forse alla ricerca della sola cosa che potrebbe placare un po' ciò che sta sentendo dentro di sé: il suo potere sta iniziando a risvegliarsi, proprio come predetto da Vanitas.
 

Vanitas che, nello stesso istante, ha smesso di tormentare il collo della povera bambola come se gli fosse stato ordinato: ma certo, pensa. La luna blu è entrata nella sua fase più acuta, i suoi raggi si sono fatti più potenti tanto che il suo effetto è ben percettibile anche dall’interno del palazzo, percettibile da chiunque porti nelle vene anche una sola goccia di sangue Hikari. Specialmente per chi, come lui, Ivy e Dominique, ha in sé sia sangue Hikari che Lunettes, resistere al potere della Luna Blu è praticamente impossibile e questa ne è l’ennesima prova. No: non ha solo sete, c’è qualcosa in più. Il desiderio. Il desiderio quasi bruciante di avere finalmente quella dannata cacciatrice, anzi no, sua sorella: quella sorella che continua a rifiutarlo malgrado sappia che non ha scelta, malgrado sappia che prima o dopo, è destinata a diventare sua moglie ed a dare alla luce il suo erede. Desidera avere il corpo, l’anima, il sangue, ogni cosa di lei. Ed i raggi lunari non fanno che massimizzare all’estremo questi suoi desideri: nemmeno dopo aver quasi stuprato la ragazza pare essersi pentito, il desiderio sopraffà la ragione ancora e ancora. “ Ivy… “. Sibila solamente e, come richiamato da qualcosa, anche lui esce dalla sua stanza.

I fratelli Hikari si ritrovano, come per una crudele ironia della sorte, nello stesso corridoio. No: no, non è un caso ed entrambi lo sanno. Sanno che, in realtà, si stavano cercando, che da quando Vanitas ha vampirizzato Ivy e rotto il sigillo della madre sui suoi poteri, tra loro si è andato a creare un potente legame che, volente o nolente ha reso l’ex cacciatrice dipendente dal sangue di colui che tanto dovrebbe disprezzare. Entrambi si guardano qualche istante senza proferire parola, non serve: l’uno nota lo stato dell’altra, entrambi sanno già cosa l’altro voglia. Lei non fa un passo: è come se cercasse disperatamente di trattenere quel desiderio bruciante, come se in un attimo di lucidità stesse cercando di negare la realtà: solo il sangue di Vanitas potrebbe calmarla. Solo ed esclusivamente il sangue di suo fratello potrebbe far calmare gli effetti della luna blu su di lei, che ancora non sa gestirsi. D’altro canto lui non può fare a meno di riflettere: lei lo odia. Lo odia per ciò che ha fatto a coloro che chiama “ padre “ e “ madre “ ma che, di fatto, sono gli assassini della loro vera madre. E la cosa lo manda in bestia: non lo accetta. Non sopporta che la sua Ivy lo odi, non sopporta di guardare i suoi occhi e leggervi solo disprezzo. Respira sempre più affannosamente: la rabbia torna prepotentemente a farsi sentire, il suo umore altalenante è messo a dura prova da tutte queste sensazioni incontrollabili. Sensazioni che, senza che possa dominarsi, lo portano ad avventarsi sulla sorella: la fa finire spalle al muro, stringendo forte la presa sulle sue braccia e guardandola intensamente. “ Smettila di guardarmi così! Smettila con quello sguardo di disprezzo! Perché…? “. Sibila, alcune lacrime di rabbia cadono inevitabilmente a terra mentre lei non trema di paura, non stavolta: la sorpresa per quel gesto improvviso l’ha immobilizzata sul posto. “ Perchè non vuoi accettare il mio amore?! Dannazione! Non voglio che finiamo come mamma e papà… non voglio! “. Nuovamente, il Re bambino ha un repentino cambio d’umore: Ivy rimane sconcertata. Non crede di averlo mai visto piangere in quel modo, non crede di aver mai percepito quelle emozioni tanto potenti e vere provenire da lui: ha sempre pensato che fosse solo un’infatuazione, un capriccio di un bambino che è andato troppo oltre. Ma questo, no: questo, ciò che sente ora provenire da lui, non può essere solo il frutto di un capriccio. Quel sentimento è autentico, forse solo ora se ne rende conto e la cosa, in un certo senso, la spaventa maggiormente. “ Io non voglio, lo capisci?! “. Continua lui, scuotendo la minore e facendole sbattere più volte la schiena contro il muro. Stringe la presa sulle sue braccia, così forte da lasciarle dei lividi rossi.

“ V… Vani… “. La Principessa non riesce a terminare nemmeno il nome del fratello, ansima pesantemente: la sete torna a farsi sentire, lui dal canto suo la guarda intensamente. Smette di piangere come gli fosse stato ordinato, solo ora lo nota: anche Ivy ha le guance totalmente arrossate e, sicuramente, non è dovuto alla temperatura esterna.

“ Cosa c’è? “. Chiede, come se non sapesse nulla ma in realtà conoscendo bene la risposta. “ Mi vuoi? Hai caldo? “. Chiede, accaldato a sua volta. Lei si morde leggermente il labbro inferiore: non può più resistere, qualunque cosa faccia per opporre resistenza finirà semplicemente per farle del male e distruggerla. Stavolta non ha alternative. “ Oh, anche io ti voglio: non sai quanto “. Commenta solamente lui, la sorella lo guarda di rimando mettendo in mostra le zanne affilate.

“ Non ce la faccio più… io… io… “. Non fa caso al nuovo e repentino cambio d’umore di lui, che poco prima stava piangendo disperato ed ora pare quasi essere vittorioso: si, pensa. Si, forse questa è la notte buona. Forse, finalmente riuscirà a realizzare il suo desiderio più grande. Non ha il tempo di pensare altro, la voce di lei interrompe ogni suo pensiero. “ Ti prego… dammi il tuo sangue, ne ho bisogno “. Sussurra semplicemente la giovane Hikari, come se improvvisamente il passato non contasse più. La luna blu fa entrare i propri raggi dalla finestra lì accanto, il giovane erede di Kaname e Luna guarda intensamente la minore che, nel frattempo, gli ha lentamente slacciato i primi bottoni della camicia per potergli così scoprire il collo.

“ Dovrà essere uno scambio equo, però. Se tu avrai il mio sangue, anche io voglio qualcosa in cambio, stavolta “. Sussurra solamente, gli occhi di entrambi sembrano tinti dello stesso colore della luna che regna sovrana e pare non voler mai andare via, rendendo quasi quella notte eterna per tutti i componenti del clan Hikari. Ivy non pare quasi prestare attenzione a quelle parole, o forse sì: alza il suo sguardo per un istante e, in seguito porta il viso accanto al collo del maggiore. Solo nel percepire l’essenza di quel sangue la sete torna prepotentemente a farsi sentire in lei, che senza esitare lecca il collo del corvino e chiude gli occhi qualche istante, affondando le zanne. No: stavolta non c’è pentimento e rimorso, stavolta non sta pensando a come Garry potrebbe prendere la cosa. No: stavolta c’è solo quel desiderio bruciante ed incontrollabile, la sete che viene placata solamente da quel sangue così simile al suo, il sangue appartenente al suo clan, il sangue di suo fratello maggiore. Sentendola bere il suo sangue Vanitas porta istintivamente una mano tra i capelli della sorella, chiudendo gli occhi qualche istante per poi sospirare lievemente. “ Finalmente hai accettato chi sei…? “. Mormora, non ricevendo chiaramente risposta. Dopo un po' di tempo la fanciulla si stacca dal collo di lui, guardandolo con la bocca ancora sporca di sangue ed ansimando pesantemente.

“ Ecco… io… “. Tenta di dire, ma non riesce neppure a parlare: non si è mai sentita così strana come in quel momento. Certo, non accetterà mai di essere la sposa di Vanitas, tuttavia quella notte, qualcosa in lei è irrimediabilmente cambiato. Senza dire nulla lui le afferra il mento tra due dita, pulendole lievemente il sangue dalle labbra.

“ Quanto tempo ti ho aspettata: credevo non ti avrei mai più riavuta qui, con me. Invece eccoti qui: la mia regina “. Prima che possa protestare, prima che possa dire che comunque non accetta questa sorta di matrimonio combinato, Ivy si ritrova ammutolita da un bacio. Un bacio intenso, travolgente, carico di passione. Un bacio al quale da prima cerca di sottrarsi ma, in seguito, quasi si trova a ricambiare. Perché lo stia facendo, questo non lo sa nemmeno lei. Sa solo che, a differenza delle altre volte, non reagisce per allontanarsi nemmeno quando sente la spallina dell’abito scendere ed i suoi capelli venire scostati, scoprendo così il suo collo. Solo quando entrambi sono quasi senza fiato si devono staccare, lei ansimando lievemente e lui guardandola compiaciuto.

“ Cosa… cosa ti sei messo in testa? Non so che mi prende, ma… ma non avrei… “. Lui la zittisce improvvisamente, prendendo parola prima che lei termini la frase.

“ Ti avevo detto che stavolta, avrei voluto qualcosa in cambio del mio sangue. Che avrebbe dovuto essere un baratto equo “. Le sussurra all’orecchio, andando poi a baciarle il collo ora scoperto e mentre la fanciulla arrossisce vistosamente. No: ancora una volta pensa, non ha paura di ciò che potrebbe succedere, il corpo accetta ciò che la mente ancora rifiuta: si appartengono. Lei e Vanitas ormai si appartengono, lui l’ha resa ciò che è, le ha donato una nuova vita e le ha restituito i suoi poteri, l’uno ha bevuto il sangue dell’altra. Ormai nulla potrebbe distruggere quel legame, anche se lei vorrebbe solo tornare a casa e dimenticare tutto lo sa, non potrebbe mai dimenticare a chi appartiene, suo malgrado. No: no, pensa. Non gli appartiene, non appartiene a nessuno! Lei… i suoi pensieri si accavallano l’uno sull’altro e, in seguito, vengono interrotti da una strana sensazione: proprio come lei in precedenza, anche lui le lecca il collo avidamente. “ Io ho dato qualcosa a te, ora tu darai qualcosa a me “. Sentenzia semplicemente il corvino e, senza che la fanciulla possa comprendere ciò che sta per succedere, affonda a sua volta le zanne nel collo della sorella. Un gemito di sorpresa sfugge dalle labbra di lei che, arrendendosi, chiude in fine gli occhi ed accettando di condividere il proprio sangue con Vanitas. Ora, il loro legame è stato suggellato sotto i raggi della luna blu e nulla sarà più come prima. E di questo, la giovane ex cacciatrice potrebbe accorgersi molto presto.

 

Salve miei fans, come va? Ed ecco qui il nuovo capitolo, che en dite? Allora: non solo Dominique ha bevuto il sangue del misterioso uomo che ha cerato di sedurre Ivy, ma anche lei stessa ha bevuto quello di Vanitas e non solo, gli ha dato il proprio. Cosa succederà adesso? Che conseguenze porterà tutto ciò? Beh, seguitemi e lo scoprirete! Un abbraccio, al prossimo capitolo!

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Capitolo 15
*** Moon of revelations ***


Tutto intorno a lui sembra essere buio. No: no, non è affatto così e solo ora se ne accorge. Una luna rossa brilla sovrana in cielo: non è la luna degli Hikari ma, lo sente nel profondo, è ugualmente forte e fonte di un enorme potere. “ Ti stavo aspettando “. Una voce, una voce indistinta che a lui, per un solo istante pare quasi di aver già sentito. “ Ti stavo aspettando da tanto, tanto tempo. Fatti vedere “. Una mano gelida e nera si pone sul suo viso, due occhi di un rosso cangiante sono l’unica cosa visibile sul volto nero ed oscuro di quella figura.

“ Chi sei…? “. Suona quasi come un sussurro la voce del giovane cacciatore, che ancora non riesce a riscuotersi né ad allontanare quella mano gelida dal suo volto.

“ Oh, tu sai chi sono. Lo sai molto bene, lo sai sin da quando… “. Non riesce ad udire bene: cos’ha detto in seguito, quella nera figura? Perché lui non riesce ad udire il termine della frase? “ Finalmente ti ho trovato: eri così vicino, eppure non ho mai percepito la tua presenza. Non fino a questo momento “. Prosegue poi la frase l’ombra misteriosa. Il ragazzo non può fare a meno di puntare lo sguardo alla luna.

“ La luna rossa? “. Chiede sorpreso e, a quella frase il fantasma, se così lo si vuol definire, prende parola.

“ Si: la fonte di potere del Clan della Luna Rossa, ti piace? Guardala: guarda come brilla “. Gli afferra il viso tra le mani, dopo essersi spostato o spostata dietro il giovane e confuso ragazzo dalla chioma argentea. Giovane che, sotto quel tocco e guidato da quelle mani, volge lo sguardo verso la luna rossa. Immediatamente i suoi occhi si tingono di quel colore brillante mentre la figura prende parola di lì a poco. “ Ecco, bravo: ricorda. Ricorda cosa successe, ricorda come il Clan della Luna Rossa bandì quello della Luna Blu, ricorda cosa successe la notte della mia ascesa al trono. Ricorda come tutto cambiò “. Il giovane sente come una fitta tremenda proprio accanto al cuore e, sconcertato e dolorante, porta una mano chiusa a pugno su di esso.

“ Ah! Fa male! “. Sussurra semplicemente, l’altra figura continua a parlare di lì a poco.

“ Possiedo i poteri di entrambi, una forza mai vista prima. Ed ho scelto di condividerla con te, ma tu dovrai fare una cosa per me. Dovrai fare una cosa che solo tu puoi… “. Di nuovo: la voce non è più udibile all’udito di Garry Perry, o forse pensa, forse è solo il suo cuore che batte all’impazzata e gli impedisce di udire altro. Improvvisamente gli occhi di quella persona, di quell’anima si tingono di un intenso blu, così come la luna che ora brilla sovrana ed i cui raggi illuminano entrambi. “ Oh… luna blu: la luna degli Hikari “. Sussurra la nera figura. Garry fa per volgersi verso di lui, tuttavia l’altro è più rapido: la sua mano artigliata afferra con forza la chioma dell’argento, facendogli inclinare il capo di lato. “ La Luna Rossa e la Luna Blu, malgrado il divieto si sono unite “. Dopo l’enigmatica ed oscura frase, sussurrata all’orecchio del cacciatore, questi sente un paio di zanne affilate piantarsi nel proprio collo.

 

Garry si desta di soprassalto, quasi gridando: porta una mano al collo sconcertato. Un momento, pensa: ma quello è sangue! Il suo collo sanguina, ma non ricorda che qualcuno lo abbia morso. Solamente in sogno ciò è avvenuto, tuttavia nella realtà dei fatti non può essere che… i suoi pensieri vengono interrotti. Nota solamente ora la fanciulla accanto a lui. Sorride lievemente: tre anni ad odiarla ed ora eccoli lì, esattamente come quando si conobbero. Nascosti dal mondo intero, solo loro due ed il loro nuovo e ritrovato amore. Amore, si: non c’è altro termine per definire ciò che prova per la bella Principessa di Veritas se non amore, al di là delle sue origini, al di là del fatto che sia la sorellastra di quel bastardo di Vanitas. In fin dei conti pensa, avrebbe dovuto pensarci anche prima: lei non ha colpe delle azioni malvagie del fratello. Lui solo è il responsabile del rapimento di Ivy, lui solo sterminò la sua famiglia ed aggredì i Delacour, lui, non Jeanne. Jeanne che, di lì a poco, apre gli occhi: evidentemente ha percepito la concitazione con la quale Garry si è destato di soprassalto e, senza volerlo, finendo così per svegliare anche lei. “ Garry? “. Sussurra solamente la donna. Lui la osserva qualche istante, portando una mano alla camicia ed alzandone il colletto, come a voler celare quel morso dalla provenienza sconosciuta. “ Garry, stai bene? “. Chiede poi la bionda, alzando il busto e guardando preoccupata l’altro giovane. Lui la osserva qualche istante per poi fare cenno di sì con il capo.

“ Sto bene, ho solo avuto uno strano incubo che mi ha un po' turbato. Tu? “. Chiede. Lei lo osserva un po' perplessa per poi incrociare lievemente le braccia al petto.

“ Io sto bene. Ma dimmi: di che incubo si trattava, per turbarti in questo modo? “. Chiede. A quella semplice domanda lui abbassa da prima lo sguardo, in seguito decide di chiedere a Jeanne in merito a ciò che lo ha maggiormente turbato.

“ Senti… “. Inizia il discorso lui, portando poi il suo sguardo in quello di lei. “ Tu hai mai sentito parlare del clan della Luna Rossa? “. Chiede. A quella frase la donna non può fare a meno di rimanere sconcertata: il Clan della Luna Rossa è conosciuto solo dai membri della famiglia Hikari.

“ E tu come lo conosci? Solo noi Hikari ne conosciamo l’esistenza, allora come… “. Si interrompe, sconcertata mentre lui le da una risposta.

“ Perchè un’ombra in sogno, me ne ha parlato. Ha parlato dell’unione del potere del clan della Luna Rossa e quello della Luna Blu. Ha detto che gli Hikari furono banditi dal Clan della Luna Rossa e confinati a Veritas, dove divennero sovrani incontrastati. Poi non sono ben riuscito a capire, era come se a tratti non potessi più udire le parole di quella figura. Eppure ne sono rimasto profondamente colpito. Anche perché… “. Finalmente si decide a mostrarlo. Il segno di un morso proprio lì, sul suo collo. Un morso che non ricorda di aver ricevuto se non in sogno. “ A meno che tu non lo abbia fatto mentre dormivo, nessuno mi ha morso se non quella figura nel mio sogno. La cosa inizia sinceramente a spaventarmi “. Ammette il giovane Perry. Jeanne sgrana gli occhi sconvolta.

“ Oh Santo Cielo, Garry! Quello… quello è il morso di un vampiro, un morso che io non avrei mai osato darti senza il tuo consenso. È come se il tuo sogno si fosse materializzato nella realtà, e… “. Si ferma un momento, stringendo forte tra le mani l’orlo della sottoveste. “ Il Clan della Luna Rossa era quello a cui apparteneva Lady Ivonne, la nonna di Vanitas. Prima di unirsi in matrimonio a Vanitas Lunettes e cedergli così il proprio potere, che divenne parte integrante di quello della Luna Blu, lei deteneva il controllo su questa grande forza, una forza ereditata dal Padre che, tempo addietro, fondò un regno molto simile a Veritas in cui la Luna Rossa era sovrana, la fonte del potere del suo Clan. Fino a che sua figlia non si innamorò di Vanitas e, cedendo a lui il proprio immenso potere, pose fine alla stirpe della Luna Rossa. Questo non fu mai accettato da suo padre che, furioso, la bandì per sempre dal regno. Fu così che lei ed il suo sposo si insidiarono qui, a Veritas dove originariamente regnava la totale anarchia: umani e vampiri erano in perenne lotta, si uccidevano quotidianamente. Ma l’avvento dei sovrani ristabilì l’ordine, almeno per un po' di tempo “. Spiega la Principessa al suo attonito e ritrovato fidanzato.

“ Cosa cambiò? “. Chiede ora incuriosito il cacciatore, mentre la Principessa si stringe maggiormente a lui che, dopo essersi nuovamente seduto accanto a lei, l’ha presa tra le bracca.

“ Vanitas Lunettes perse la ragione: non si sa esattamente il perché, si sa solo che non riuscì più a sostenere la forza della Luna Blu. Dopo la morte di lady Ivonne rimase come unico sovrano a Veritas, solo assieme alle due figlie: Veronica, la minore. E Luna, la maggiore: colei che avrebbe ereditato il regno e non solo. Anche l’immenso potere del suo Clan sarebbe stato suo e addirittura ancor più forte di quello del padre. Ma con il matrimonio di lady Luna, le cose precipitarono: Vanitas temeva che, un giorno lui avrebbe perduto il potere e che questo sarebbe stato ceduto dalla figlia al marito e quindi ai futuri eredi. Ma lui non voleva, non poteva permetterlo: lui solo avrebbe dovuto essere sovrano del regno, lui e nessun altro. Stava andando fuori controllo “. Sussurra, ricordando il racconto che le narrò Dante, qualche tempo addietro quando lei chiese spiegazioni sulla sua famiglia.

“ Proprio come tuo fratello i questo momento, no? Arrivare a rapire Ivy… “. Sussurra, lasciando cadere la frase a metà il ragazzo. Jeanne alza lo sguardo, i suoi bellissimi occhi celesti incontrano quelli di lui.

“ E’ proprio questo il punto: c’è un motivo per cui mio fratello si comporta così. Una maledizione: la maledizione del Re pazzo, scagliata da suo nonno poco prima di cadere per mano di mio padre “. Spiega, agghiacciando sul posto l’altro che, sconcertato, non può fare a meno di sgranare gli occhi.

“ Mi stai dicendo che fu tuo padre, re Kaname, a porre fine alla vita di Vanitas Lunettes? È così? “. Chiede, Jeanne non può fare altro che annuire.

“ Si, ma questo portò la sventura sul casato Hikari: ogni re avrebbe subito la maledizione del Re pazzo, ogni re appartenente alla dinastia Hikari ne sarebbe stato colpito. Nessuno escluso “. Spiega, lasciando di sasso il compagno che istintivamente porta una mano a quel morso.

“ E cosa potrebbe essermi successo? Perché questo morso? E chi era l’uomo che ho sognato? Jeanne? “. Chiede, ma lei scuote il capo.

“ Non so dirtelo “. Fa semplicemente, ma Garry percepisce che, per proteggerlo, gli sta nascondendo qualcosa di molto importante.

“ Jeanne, se le cose stanno così io devo salvare Ivy, quanto prima: non posso più attendere che Lukas convochi tutte le famiglie di Hunters, mia sorella è in un grave pericolo. Ti prego… “. Prende le mani della donna tra le proprie, guardandola intensamente. “ … se mi ami davvero come dici, allora ti supplico: aiutami. Aiutami a salvare mia sorella, te ne prego “. A quella richiesta tanto inaspettata Jeanne non può fare altro che sussultare, ma ancor più shoccante è il proseguo della frase. “ Se mi aiuterai ti giuro che ti sposerò, non mi interessa di cosa penseranno le altre famiglie di Hunters e mio zio stesso. Ma ti supplico: dimostrami che sei diversa da quello psicopatico di tuo fratello, per favore! Fallo per noi “. A quella richiesta, a quella proposta che ha quasi il suono di una proposta di matrimonio, lei non può fare a meno di rimanere atterrita e sconcertata: una cosa però, la sa di sicuro. Ama Garry con tutta sé stessa ed ha visto di persona cosa possa arrivare a fare Vanitas, quanto possa essere crudele e come abbia torturato la povera Ivy. La decisione più saggia? Lei la conosce già e non esita a dare la propria risposta.

 

Ivy si sveglia in una stanza che non è la sua: quanto ha dormito, si chiede? Non lo sa. Frastornata porta una mano al capo, che le fa ancora piuttosto male come avesse preso un’enorme botta in testa. “ Ahi… “. Borbotta solamente la Principessa di Veritas, notando solo ora i morsi presenti su tutto il suo corpo: sono davvero tanti, eppure pensa, non si sente indebolita. Anzi, oserebbe dire che si sente rinforzata malgrado sia ancora un po' stordita dalla notte precedente. La notte precedente, appunto: cos’è avvenuto si chiede, la notte precedente? Non ricorda nulla, come se la sua mente fosse stata resettata. “ Che cosa diavolo mi è successo…? “. Mormora semplicemente l’ex cacciatrice, confusa come mai prima d’ora. Una voce la fa sussultare.

“ Succede che la Luna Blu ha agito su entrambi, ieri notte. Proprio come dicevo io: era solo questione di tempo “. Prima di riconoscere la voce, Ivy non può fare a meno di riconoscere l’odore del sangue di colui che ora la guarda con un ghigno quasi malizioso stampato in faccia. In imbarazzo la fanciulla si copre fino al mento con le coperte, anch’esse macchiate di sangue.

“ Che cosa… che è successo?! E che ci fai tu qui, nella mia stessa stanza?! “. Chiede agitata la donna: il fatto di non ricordare nulla le fa temere il peggio. Colui che si rivela essere Vanitas la osserva qualche istante per poi scuotere il capo, alzando gli occhi al cielo e sbuffando sonoramente.

“ Si da il caso che questa sia la mia stanza, mia cara sorellina. Dove altro dovrei essere? “. Chiede, sempre con quella malizia che non fa altro se non far avvampare Ivy come un semaforo.

“ E io che ci faccio in camera tua?! Che mi hai fatto?! “. Chiede, memore di quanto accaduto in giardino. Lui la guarda qualche istante: no, pensa. No, non è furiosa. È confusa ed in imbarazzo, questo si ma non è arrabbiata. E forse pensa, questa è la prima volta che si trovano vicini e non legge negli occhi di lei quell’odio che invece vi ha sempre letto in tutte le volte precedenti.

“ Io non ti ho fatto niente: sei stata tu ad azzannarmi e ad offrirmi il tuo sangue. un’occasione del genere, quando mi ricapitava? Ovvio che ho accettato, sorellina “. Sogghigna poi, quasi divertendosi a metterla in imbarazzo mentre lei nasconde il viso sotto la coperta.

“ Io ho fatto cosa?! “. Chiede, ricordando vagamente: non sta mentendo. Ricorda di come lo abbia seguito senza opporsi nella sua stanza, ricorda come gli abbia offerto spontaneamente il proprio sangue e ricorda di come lei si sia nutrita a dovere di quello di lui. Ricorda che, totalmente sotto l’influsso della luna blu, non ha voluto andarsene ed è rimasta lì con lui, tutta la notte. Ricorda di come il loro indistruttibile legame di sangue l’abbia portata a scordare quasi, ciò che lui ha fatto ai Perry come se non fosse mai avvenuto. E ricorda che, per la prima volta, in quello sguardo non ha letto pazzia ma amore: amore, desiderio, ma non pazzia. Imbarazzata la ragazza non proferisce altre parole per una buona parte di tempo. Solo di lì a poco decide di parlare, rompendo così quell’irreale silenzio. “ E… e dopo? Dopo che ho bevuto il tuo sangue e ti ho offerto il mio, che è successo? “. Sussurra, rossa in viso: perché non è arrabbiata, si chiede? Perché per la seconda volta, non sente odio verso colui che a conti fatti è suo fratello? Perché non lo odia per ciò che ha fatto a coloro che per lei erano i genitori? Lui la osserva attentamente: da prima rimane vago, poi porta lo sguardo al morso che la fanciulla ha proprio sul seno, lasciato lievemente in mostra dalla scollatura di quella che, si rende conto la corvina, è una veste da notte.

“ Davvero non ricordi? Non ricordi neanche come hai fatto a procurarti quello? “. Chiede, mentre Ivy porta lo sguardo allo stesso punto e notandolo solo ora: altro che solo un morso, pensa!

“ E questi lividi che diavolo sono?! “. Chiede, avvampando come un semaforo e sempre più in imbarazzo. “ Oh no. Oh no! Non saranno ciò che penso? “. Chiede, ottenendo solamente un’occhiata maliziosa da parte dell’altro.

“ Te ne ho già fatto uno, ricordi? Quando quel bastardo ti ha baciata, in giardino. Solo che ieri ne hai voluti altri, così ti ho accontentata “. Sogghigna, riferendosi sicuramente all’episodio avvenuto in giardino, quello di quel succhiotto che rimase ben visibile per un bel po' di tempo sul suo collo candido, pensa colei che in quel momento vorrebbe solamente sprofondare nel materasso e non uscirne più.

“ No no no… ditemi che non è vero “. Fa, eppure non c’è traccia di rabbia in lei, solamente un fortissimo imbarazzo per ciò che teme sia accaduto in quella notte di luna blu. A quella frase finalmente Vanitas decide di essere più serio. Si va a sedere accanto alla sorella, che istintivamente porta nuovamente le coperte a coprirla sin sotto il mento.

“ Non ti senti diversa? “. Chiede solamente lui, guardandola intensamente. “ Davvero non ti ricordi cos’è successo? “. Chiede, per la prima volta da quando è sua prigioniera pensa Ivy, non ha lo sguardo di un pazzo psicopatico. Ciò, deve ammetterlo, la inquieta e tranquillizza al tempo stesso e le rende ancor più difficile fare ordine nelle sue emozioni.

“ Diversa? Che abbiamo fatto? “. Chiede sconcertata. “ Vanitas, che è successo? Perché mi dovrei sentire diversa? “. Chiede solamente. Lui la osserva qualche istante, senza dire una sola parola. Poi, improvvisamente si avventa su di lei, stringendola in un abbraccio quasi doloroso e facendola cadere sdraiata sul letto, con lui sopra. Eppure pensa lei, è strano: dovrebbe essere terrorizzata ma questa volta non avviene, perché? cos’è successo la scorsa notte, si chiede?

“ Ieri notte, tu hai smesso di odiarmi “. Sussurra solamente il Re Bambino mentre, in un’altra stanza, il ritratto di Vanitas Lunettes sembra quasi prendere vita per un breve istante e quasi ghignare.

 

L’ombra misteriosa artiglia lievemente il muro, lasciandovi delle leggere crepe e ridendo da prima sommessamente. “ La luna blu… la luna degli Hikari… la maledizione del Re Pazzo si compirà molto presto… si, è così… manca poco… “. Ride di nuovo, una risata tetra, a tratti quasi infantile. “ La Luna Blu… Luna degli Hikari… “. Continua con quella nenia, gli artigli affilati della sua mano toccano il viso nel ritratto, il viso dell’uomo dalla lunga chioma corvina: Vanitas Lunettes, ultimo Re della dinastia Lunettes prima dell’ascesa al trono di Kaname. “ Presto le mie belle bamboline si incontreranno, sarà un vero e proprio spasso “. Continua, con quel tono quasi infantile. “ Senza contare le altre bamboline… oooh… quanto divertimento mi attende, in attesa che… “. Non termina la frase: la figura scompare all’interno del quadro, che ora assume decisamente un ghigno cinico e crudele.

 

Proprio in quell’istante, nel medesimo momento Dante e Rosina stanno salendo delle scale: le stesse che Ivy salì solamente una volta, le stesse che da anni il maggiordomo e la seconda sposa di Kaname salgono di soppiatto, sperando sempre che Vanitas non li scorga, non volendo procurargli un brusco cambio d’umore: quando si parla della stanza che stanno raggiungendo infatti, il Re diventa molto suscettibile, a tratti pericoloso. “ Donna Rosina, siete certa di voler entrare? l’ultima volta non vi sentiste bene “. Chiede Dante, la donna tuttavia annuisce determinata.

“ Si, ti prego: apri la porta “. Fa solamente, una volta che entrambi sono giunti di fronte all’imponente porta chiusa. Dante fa un cenno affermativo con il capo, aprendo il chiavistello che sigillava l’entrata e conducendo anche la donna all’interno della stanza. La madre di Jeanne deglutisce un paio di volte, per poi avanzare assieme a Dante. “ Questo posto è così tetro… “. Sussurra semplicemente la bionda. Dante fa un cenno affermativo con il capo per poi prendere parola di lì a poco.

“ Non c’è altro modo in cui potremmo tenere questa stanza. E d’altra parte, a lui sarebbe piaciuta così “. Commenta e, prima che l’altra abbia il tempo di rispondere le torce presenti si illuminano di una fiamma viva, mentre una bara viene illuminata improvvisamente. No: non è una bara comune, quasi sembra fatta di vetro. Su di essa, un potente incantesimo impedisce che chi vi è all’interno possa decomporsi e, allo stesso tempo, quasi sembra essere un sigillo. La donna e l’uomo di fermano, osservando il cadavere di colui che da circa otto anni giace in quello stato di morte. “ Eccoci qui: signora, ecco Re Kaname, vostro marito e precedente Re di Veritas “. Sentenzia perentorio anche se, per lui, la sola ed unica moglie di Kaname era e rimarrà sempre Luna. Rosina rimane sconvolta: non la impressiona vedere cadaveri, questo no. Piuttosto è un altro il dettaglio che la porta a sussultare.

“ Dante, guardalo: sembra quasi stia dormendo. Non sembra nemmeno morto “. Ammette, sorpresa dalla visione del suo sposo ancora in quello stato che, più che di morte, sembra quasi essere di sonno. “ Ma dimmi: come mai Vanitas non lo ha seppellito? “. Chiede. Dante rimane serio qualche istante, in seguito posa le mani sul bordo di quella bara per poi guardare il precedente sovrano.

“ E chi vi dice che Re Kaname sia davvero morto? “. Chiede, gettando Rosina nella più totale sorpresa: cosa vorrà dire Dante? Le risposte certo, non tarderanno ad arrivarle.



Salve amici, come va? Ed eccomi con il nuovo capitolo, che ve ne pare? Garry sogna una figura misteriosa e, improvvisamente, si trova un morso sul collo: che significa? Chi è la figura che ha sognato? Intanto Ivy pare avvicinarsi a Vanitas: i due hanno trascorso una notte insieme, notte della quale lei ha solo ricordi parziali: cosa mai sarà succeso? L'anima nera torna a farsi sentire, Dante e Rosina visitano il corpo senza vita di Re Kaname ed il maggiordomo fa una sconcertante domanda alla donna. Che ne pensate? Cosa accadrà secondo voi, ora? Avete teorie? Su, mi piacerebbe sentirle! Alla prossima!

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Capitolo 16
*** Il ritorno di Vincent ***


A Veritas una nuova giornata è trascorsa. Jeanne è rientrata a palazzo dopo essere stata fuori tutta la notte, sua madre e Dante non si sono fatti scorgere mentre, di soppiatto, hanno richiuso la stanza dove riposa il cadavere di Kaname Hikari seppur Rosina sia ancora assai turbata dall’ultima frase di Dante: le ha chiesto chi le desse la conferma che Re Kaname fosse davvero morto, ma che significavano tali parole? Quando ha in fine chiesto spiegazioni al maggiordomo egli ha semplicemente troncato il discorso, dicendole di dimenticare ciò che ha detto. Che la frase era riferita al fatto che il ricordo del precedente sovrano e soprattutto, delle sue malefatte rimarrà sempre vivido nella mente delle sue vittime. Per questo in un certo senso, il Re non è mai morto: il suo ricordo, quello è e rimarrà per sempre vivo nella mente di tutti quanti. d’altra parte Rosina non si è bevuta nemmeno una parola di quella spiegazione spicciola: ha visto chiaramente lo sguardo dell’uomo dalla chioma arancio quando ha pronunciato quella frase, non sa spiegare cosa vi fosse esattamente ma è riuscita a scorgere, tra le altre cose, preoccupazione e timore. Ma alle sue insistenze l’uomo ha reagito voltandosi ed invitandola ad uscire dalla stanza: Re Kaname va lasciato riposare in pace e non va disturbato, così le ha detto. Meglio lasciare i morti indisturbati, ed è quello che Rosina ha fatto. Pur con mille dubbi è uscita da quella stanza seppur turbata. In quel momento, mentre sta per raggiungere il salone la bionda nota qualcuno uscire, dirigendosi verso il giardino. “ Vanitas? “. Chiede più a sé stessa, sorpresa: credeva che il figliastro non amasse andare in quel giardino così pieno di ricordi, il giardino in cui a suo tempo la Regina Luna lo portava sempre a giocare e nel quale rimanevano per ore ed ore, madre e figlio, ad osservare la Luna blu mentre lei gli raccontava la storia del loro clan e del loro immenso potere. Dopo la morte della madre, raramente il Re bambino si è recato in quel posto ed ha sempre preferito altre aree dei giardini reali, la cosa non può che sorprendere la matrigna ed incuriosirla allo stesso tempo. Decide quindi di seguirlo: da quando Luna è morta lei è pur sempre stata come una madre per lui, anche se i loro rapporti non sono sempre stati idilliaci e non è riuscito a legare con sua figlia Jeanne, spera che almeno in quest’occasione le cose potranno essere diverse. Perché abbia scelto proprio questo momento per avvicinarsi al figliastro, in verità è molto semplice. Ha notato l’influenza che Ivy ha su di lui, un’influenza benefica che è riuscita, talvolta, a calmarlo e farlo ragionare, ad essere meno cinico e crudele. A fargli provare sentimenti differenti dall’odio e dalla vendetta, questo è riuscita a capirlo anche lei. Silenziosamente la donna si avvia verso la stessa direzione presa da Vanitas, trovandolo di lì a poco: sta osservando la luna, ora pallida. Sospira pesantemente e pare essere pensieroso. Cautamente la bionda gli si avvicina, segnalando la sua presenza per evitare di essere scambiata per un nemico. “ Vanitas? Stai bene? “. Chiede semplicemente. A quella domanda e capendo chi sia stato a formularla, il re bambino da prima sussulta per poi annuire semplicemente, sedendosi su una panchina lì vicina.

“ Sto bene, Donna Rosina. Sto bene “. Sussurra, ma è evidente che non sia così: pare avere mille e più pensieri a turbarlo, pensieri che come corridori impazziti corrono nella sua mente senza mai raggiungere una meta. “ Sto bene “. Conclude lui, posandosi semplicemente una mano sul viso e chiudendo gli occhi qualche istante. Tuttavia la sua matrigna lo osserva un po' accigliata per poi prendere parola di lì a poco.

“ So che non sono tua madre e non oserei mai sostituirmi a lei. Però con me puoi parlare, se vuoi sfogarti “. Sussurra, quasi timorosa: sa bene che quando si parla di Luna, Vanitas diventa molto suscettibile e che solo una parola mal pronunciata potrebbe farlo andare su tutte le furie. Tuttavia così non è: il re bambino osserva con la coda dell’occhio la donna, la mano sempre posata sul proprio viso ma gli occhi ora aperti.

“ Voi non siete mai andata d’accordo con me, Rosina. Ed io ho sempre disprezzato voi ed in particolare vostra figlia: perché adesso siete qui a chiedermi come sto? A che scopo? “. Chiede. Rosina riflette: certamente non gli può dare torto. Tuttavia la risposta della donna lascia un po' spiazzato persino il giovane re.

“ Perchè mi sono resa conto di essermi comportata male. Mi sono resa conto che forse, in parte è anche colpa mia se ti comporti così: avrei dovuto essere presente come madre, invece di pensare solamente al mio potere ed al mio prestigio. Se solo fossi stata più attenta… “. Si interrompe bruscamente, non intendendo proseguire: ma in cuor suo pensa, se solo fosse stata più attenta forse persino Luna sarebbe ancora viva. Vanitas rimane in silenzio qualche momento, poi porta la mano che precedentemente era sul suo viso proprio al petto, all’altezza del cuore.

“ Ah, al diavolo… “. Mormora, riflettendo: può parlare con Rosina, sente che è sincera quando dice di volerlo aiutare e lui, pensa, ne ha davvero un gran bisogno. Non può parlare a Dante di queste cose, che sicuramente sono più di competenza femminile. “ E’ vero: non mi sento bene “. Confessa mentre la matrigna lo guarda qualche momento per poi prendere parola di lì a poco.

“ Cosa succede? È per tua sorella? “. Chiede. A quella domanda lui annuisce per poi parlare di lì a poco tempo, confuso.

“ Non lo so, credo di sì: credo he Ivy mi abbia maledetto “. Sentenzia, facendo sussultare la donna: la principessa ha fatto cosa? “ Sai, sento il cuore impazzire ogni volta che sono con lei, anzi: ogni volta che solo penso al suo viso, i battiti sembrano impazzire. Il mio corpo è sempre bollente, non riesco a controllare le mie emozioni. E quando per la prima volta, nella notte di luna blu l’ho vista sorridermi, ho visto scomparire l’odio che provava per me… la situazione è peggiorata. Quando ha bevuto il mio sangue non è stato come tutte le altre volte: quella frenesia che mi ha pervaso, l’autocontrollo è andato letteralmente a puttane. l’ho morsa senza rendermi nemmeno conto, lei ha fatto lo stesso e invece di indebolirmi, ne volevo sempre di più, sempre di più. Non riesco a capire cosa mi succede, che diavolo di maledizione mi abbia lanciato mia sorella per ridurmi così…? “. Conclude, mentre la madre di Jeanne lo ascolta decisamente sconcertata: non avrebbe mai osato pensare che un giorno, proprio lei avrebbe raccolto una tale confessione. Non avrebbe mai osato pensare che un giorno, sarebbe stata lei a dover spiegare a Vanitas certe cose.

“ Quando dici che il suo odio è scomparso, cosa intendi esattamente? Non credo che abbia potuto scordare l’assassinio dei signori Perry, coloro che per lei erano i suoi soli genitori “. Azzarda la bionda. Stranamente lui non si arrabbia, piuttosto affonda nuovamente il viso tra le mani per poi proseguire il suo racconto.

“ Non so cosa sia successo, ma so che da quella notte qualcosa è diverso in lei: non ci siamo allontanati un istante, quasi come avesse finalmente accettato il suo ruolo e di essere mia moglie. Di essere mia. In tutti i sensi “. Borbotta solamente, diventando rosso come un pomodoro maturo e continuando a nascondere il viso tra le mani.

“ Aspetta, aspetta: vuoi forse dire che tu e lei…? “. Chiede, ma a quella frase lui scuote il capo.

“ Non lo so: eravamo entrambi sotto gli effetti della Luna Blu, stavolta più del solito. Ho solo ricordi vaghi, non so cosa sia successo ma una cosa è certa: lei mi ha maledetto “. Borbotta ancora una volta. A quelle parole Rosina porta dolcemente le mani guantate su quelle del figliastro, scoprendogli così il viso e facendogliele abbassare.

“ Vanitas, questa non è una maledizione: tu sei semplicemente innamorato. E no: non è un’infatuazione o un capriccio di un bimbo infantile. Quello che tu mi hai descritto, anche io lo provai con tuo padre prima che si trasformasse nel mostro che era. Ed ha un solo nome: amore “. Sentenzia, proseguendo di lì a poco. “ La sensazione che provi ogni volta che la vedi, il dolore che avverti al petto se lei non c’è, questo è mal d’amore “. Conclude poi, mentre lui la guarda shoccato: amore? Credeva di sapere già cosa fosse l’amore, si era dunque sbagliato? Fino a quel momento non ha compreso a pieno cosa fosse il sentimento più alto e nobile tanto decantato dagli umani e da alcuni vampiri, ora invece tutto gli pare sin troppo chiaro, doveva solo sentirselo dire da qualcuno che, come Rosina in quel caso, c’è già passato: lui è innamorato di Ivy. La ama davvero anche se, ora come ora, la prima reazione del Re bambino è quella di scuotere il capo.

“ Impossibile! Io non… non posso… “. Ma la matrigna gli prende nuovamente le mani tra le proprie, annuendo e puntando lo sguardo in quello di lui.

“ Parla con tua sorella. Fallo, dille ciò che senti esattamente come lo hai detto a me. Solo così riuscirai a spezzare definitivamente le catene dell’odio che ancora la trattengono dall’innamorarsi di te, perché credimi: anche lei potrebbe provare le stesse cose “. Fa enigmatica, lui scuote ancora una volta il capo.

“ Il fatto Rosina, è che io non sono affatto pentito di aver ucciso quei cani del Perry. Loro ed i Delacour, insieme a mio padre sono i responsabili della morte di mia madre. Hanno rapito mia sorella, mio fratello è in mano ai ribelli se non già morto. Quindi, perché dovrei parlare con Ivy? Per dirle che la amo, ma che non mi pento di ciò che ho fatto a quella gente? Sai come finirebbe? “. Chiede, guardando poi la luna, pallida sovrana del cielo notturno. “ Finirebbe nuovamente per odiarmi “. Mormora, mentre Rosina non può fare a meno di stringere le sue mani con le proprie.

 

Nello stesso istante anche Ivy è impegnata a riflettere: non ricorda cosa sia accaduto in quella notte di luna blu e la cosa la turba. Una cosa è però sicura: qualcosa in lei è cambiato, non sa nemmeno lei spiegare esattamente cosa sia ma sente che in lei qualcosa è mutato. “ Dannazione, se solo riuscissi a ricordare cos’è successo! “. Fa innervosita la Principessa, dando un pugno al materasso su cui è seduta. Infatti si è appena ritirata nelle proprie stanze per poter riflettere al meglio, ottenendo solamente di avere più confusione in testa. “ Dovrei odiarlo! Dovrei… dovrei… “. Dovrebbe, ma non riesce: non riesce ad odiare Vanitas, non più, non fino in fondo. Ha visto dei lati di lui dei quali mai si è resa conto, ha visto oltre la sua malvagità, seppur per qualche istante. Ha capito che può essere salvato, ma fa troppo male: il ricordo di ciò che fece ai suoi, in lei rimane ancora troppo forte e non riesce a scordarlo. È combattuta, profondamente: i suoi sentimenti fanno a pugni. c’è odio, ma anche… anche cosa? Cos’è si chiede, quella cosa che sta provando? Perché il suo cuore ha accelerato i battiti? Perché ricorda quanto si è sentita protetta ed al sicuro quando, in quella notte di luna blu, è rimasta tra le braccia di colui che di fatto è suo fratello? Perché quando ha bevuto il suo sangue una, due, tre… non sa quante volte e quanto lui abbia bevuto da lei, ma invece di indebolirsi si è sentita fortificata? Perché ricorda di aver sentito un forte ed irrefrenabile desiderio, di avere solo il suo sangue? Che solo quello avrebbe potuto placare la sua sete e quelle sensazioni che sembravano volerla solamente confondere? Non che ora sia diverso: anche ora è più confusa che mai, si porta le mani al capo e chiude gli occhi qualche istante. “ Stupido! Stupido vampiro che non sei altro, cosa mi ha fatto? “. Mormora, ben sapendo che comunque non riceverà risposta. Una risposta che, se anche le venisse data, potrebbe forse non piacerle. Non fa in tempo a pensare altro: improvvisamente un forte profumo quasi la stordisce: non riconosce a chi appartenga ma la attrae irrimediabilmente, fino a farla alzare dal letto. Non sa cosa sia ma è sempre più attratta da quell’intenso aroma, che lei pensa di aver già sentito prima anche se in quel momento non ne ricorda le circostanze esatte. “ Ma cosa… chi…? “. Mormora la figlia minore di Kaname e Luna, uscendo dalla stanza: nessuno è nei paraggi ma, se deve essere sincera, la cosa non fa molta differenza: nessuno le impedirebbe di uscire e seguire quel profumo così intenso, la sensazione che prova è troppo forte, deve capirne la provenienza. Senza pensarci su troppo esce da palazzo, non incontrando nessuno forse a causa dell’ora un po' tarda e, seguendo quella scia di profumo, la corvina giunge fino ad un’area del giardino che non ricorda di aver mai visto. O forse pensa, forse si ma non se lo ricorda. In ogni caso non è il momento di pensarci, si dice: deve scoprire l’origine di quell’aroma. Deve capire di chi sia e da dove provenga a tutti i costi, è più forte di lei. Si avvia verso un gazebo, al centro di un labirinto di siepi. un’emicrania improvvisa la coglie, una visione si fa largo nella sua mente: una donna. Una splendida donna dalla lunga chioma bionda, gioca con una piccola dalla chioma corvina che, incerta, si avvicina a lei che le sorride con dolcezza. Ivy chiude gli occhi qualche momento, come a volersi ben imprimere nella mente il volto di quella donna. Non si accorge che una figura incappucciata la sta osservando da un po' di tempo. Notando le lacrime che scendono dagli occhi della Principessa, lacrime delle quali non si è probabilmente accorta nemmeno lei, le si avvicina per poi porgerle un fazzoletto senza ancora proferire parola. Ivy sussulta sentendo qualcuno vicino a lei. “ Ma voi chi… chi siete? “. Chiede, portandosi una mano agli occhi: stava piangendo? Perché? Pechè quel ricordo l’ha portata alle lacrime, si chiede? Chi era quella misteriosa donna? Alla sua frase lui le si avvicina lentamente: posa una mano sul suo viso per poi scostarle alcune ciocche di capelli dietro l’orecchio, le dita asciugano le lacrime residue della ragazza.

“ Oh, è triste che ti sia già dimenticata di me, Principessa “. Sussurra semplicemente, accarezzandole il punto in cui, tempo addietro, le baciò il collo in giardino e sotto i raggi della Luna Blu. Perché è così, è sempre lo stesso uomo di quel giorno o meglio, di quella notte. l’uomo che turbò profondamente Ivy, malgrado non ne conosca di fatto l’identità. A quel solo tocco la donna non può fare a meno di rabbrividire, certamente non per il freddo.

“ Ma voi chi siete? Perché… “. Il profumo giunge ancora una volta alle narici della Principessa: lo stesso che l’ha attratta in quel gazebo, pensa. Dunque è stato quell’uomo ad attrarla? Se si, perché? Chi è in realtà? Tutte queste domande confondono ulteriormente la Principessa di Veritas, che tuttavia non si allontana mentre l’altro la fissa intensamente, portando il suo sguardo in quello di lei.

“ Ti ho cercata a lungo, per tanto tempo. Da quando quella drammatica notte, io e te scappammo da palazzo insieme alla mamma. Certo, non ti puoi ricordare tutto ciò: io ero solo un neonato e tu poco più di una bimba “. Ivy continua ad osservarlo confusa, mentre lui prende una mano della ragazza nella propria e senza mai distogliere lo sguardo da quello smarrito di lei. Senza ancora togliere il cappuccio l’uomo misterioso posa lievemente le labbra sul dorso della mano della corvina, facendole così un baciamano. “ E’ un vero piacere rivederti “. Sentenzia poi, lei non può fare a meno di arrossire lievemente mentre la curiosità non fa altro che aumentare.

“ Ma voi chi siete…? Perché tutto questo? E perché non mostrate il volto? “. Chiede. Lui rimane in silenzio qualche momento per poi decidersi a rispondere alla domanda che la donna gli ha posto numerose volte.

“ Il mio nome è Vincent Hikari “. Sentenzia e, a quella frase lei non può fare a meno di sussultare: Vincent? Suo fratello? Colui che tutti credono morto? Scuote energicamente il capo: no, pensa. No, deve essere una burla di pessimo gusto.

“ Impossibile “. Fa, lasciando per un istante l’altro decisamente sorpreso. “ Insomma: il principe Vincent scomparve anni ed anni fa. Lo presero i ribelli, dicono che sia morto. Ed ora voi mi dite che… che… “. Si blocca: è come se lo sguardo di lui le impedisse persino di parlare.

“ Ti assicuro che invece è così: sono io. Sono Vincent Hikari, tuo fratello minore “. Sentenzia nuovamente il giovane dal volto ancora celato. A quella frase Ivy scuote nuovamente il capo, shoccata e confusa. Eppure un’altra sensazione si fa strada in lei: non sa descriverla, non sa darle un nome ma si risveglia ogni volta che quell’uomo si presenta, ogni volta che la tocca, ogni volta che anzi solo la sfiora. Ivy respira profondamente, facendo un passo indietro come a voler porre la giusta distanza.

“ Se sei davvero Vincent, perché non vivi a palazzo? Perché continui a celare il volto ed a presentarti a me… insomma, in quel modo? Con quei modi, per la precisione “. Arrossisce lievemente, riferendosi chiaramente ai fatti della notte di luna blu, al bacio, ed ora a questo incontro che, sicuramente, tanto casuale non è. “ Perchè mi hai attratta qui, anche ora…? “. Chiede poi la fanciulla, abbassando lievemente lo sguardo. Lui le si avvicina di un passo mentre un lieve sorriso si dipinge sul suo volto ancora celato. Eppure pensa Ivy, non riesce a fidarsi di lui: malgrado quel sorriso apparentemente rassicurante sente di non doversi fidare a pieno.

“ Per rispondere alla tua prima domanda dovrei portarti con me, ma non è questo il momento giusto “. Le risponde il più giovane, che arriva nuovamente di fronte alla sorella senza tuttavia sfiorarla. “ Per la seconda invece, il motivo è lo stesso di mio fratello maggiore, il Re “. A quella frase lei non può fare a meno di sgranare gli occhi sconvolta, scuotendo lievemente il capo.

“ Che? “. Chiede semplicemente, per un momento il respiro sembra quasi mozzarsi. “ S… smettila di burlarti di me così, non è divertente. Non so nemmeno se tu sia davvero Vincent, non so… “. Ma si ferma: il sangue non mente. Ora che ci fa caso, l’odore del sangue di Vincent e quello di Vanitas sono molto simili, quasi identici. Non c’è dubbio: chi si trova di fronte è un Hikari puro. “ Ok… ok, mettiamo il caso che tu sia realmente Vincent… “. Fa ad un certo punto la ragazza, respirando profondamente mentre il suo cuore pare letteralmente impazzire, tanti sono i battiti. “ Perchè intestardirti così con me? Voglio dire, non… “. La sua frase viene interrotta sul nascere: lui le si avvicina sempre più, il viso a pochi centimetri dal suo per poi sussurrarle qualcosa all’orecchio.

“ Oh no, Ivy: tu non sei una delle tante. Tu sei molto, molto più di questo “. La corvina avvampa violentemente mentre lui le cinge la schiena con un braccio, stringendola forte a sé mentre anche l’altro braccio va a cingerle le spalle con una certa forza. “ Tu sei il mio futuro “. Conclude la frase il minore e, senza darle tempo di reagire ed esattamente come la volta precedente, le sue labbra si posano su quelle di lei lasciandola decisamente sconvolta: di nuovo. Di nuovo quello sconosciuto, che si è rivelato ora essere suo fratello Vincent, la sta baciando. E di nuovo lei non riesce ad opporre resistenza, di nuovo una sensazione a lei sconosciuta la pervade e, per qualche istante, addirittura la porta a ricambiare. E proprio come la volta precedente e senza sapere nemmeno lei come, solo quando recupera un po' di ragione la fanciulla si stacca improvvisamente, interrompendo il contatto e spingendo l’altro lontano da sé.

“ Perchè fai tutto questo? Prima nel giardino, poi… poi questo “. Sussurra sconvolta, portandosi una mano alla bocca ancora sconcertata. Lui la guarda ancora piuttosto sorpreso: si aspettava un epilogo diverso, ma forse dovrà aspettare la prossima luna blu per far cadere la principessa ai suoi piedi? Anche se il motivo per il quale lo fa rimane ancora ignoto, almeno al momento.

“ Te l’ho detto: perché tu sei il mio futuro, il solo possibile “. Continua semplicemente lui, la donna lo guarda ancora sconcertata e con le dita che ancora sfiorano le labbra: sente ancora il sapore di lui su di esse, la confonde, la spaventa ma allo stesso tempo non la spaventa affatto e anzi, quasi ne desidererebbe ancora. “ Quindi mia cara, dolce Ivy, potrai mentire a te stessa finché vuoi ma non potrai mentire a me: ho percepito cosa ti ha fatto sentire il mio bacio, anche ora… “. Le si avvicina di nuovo, lei indietreggia di qualche passo ma, ancora una volta, lui le arriva a pochi centimetri di distanza. “ Noi due ci rivedremo molto, molto presto. Fino ad allora, aspettami “. le sussurra sulle labbra, prima di voltarsi ed andarsene via così com’è giunto, lasciando un’Ivy sconcertata e con mille e più domande nella sua mente. Non sa cosa prova, né per Vanitas né per quell’uomo che si è rivelato essere suo fratello minore. E soprattutto pensa, cosa deve fare? La cosa più logica sarebbe parlarne con qualcuno, ma sarà davvero la scelta più saggia, si chiede? Non riesce a capirlo e cade seduta su una sedia lì vicina, confusa e un po' spaventata.

 

Garry torna invece a Villa Veghner, deciso: deve porre fine al suo fidanzamento con Mina, non può più ingannarla. Ama Jeanne, è lei la donna che vuole e che ha sempre voluto e questo non è mai cambiato, malgrado gli anni trascorsi ed il loro odio l’uno verso l’altra, odio che tuttavia nasconde un grande amore che finalmente, in quella notte di luna blu si è rivelato. Sulla soglia tuttavia, il giovane dalla chioma argentea trova ad attenderlo Pierre Veghner. Il rosso lo guarda con sguardo indecifrabile, il più giovane pare sorpreso. “ Lord Pierre? Voi… cosa ci fate qui fuori? Dimenticate che potreste essere in pericolo? Gli Hikari… “. Ma l’altro alza una mano come a farlo tacere, guardandolo quasi con severità. In seguito prende parola.

“ No: non dire altro. Non dire altro, ti prego: so tutto “. Sentenzia, sconvolgendo letteralmente l’altro. “ Quando sei uscito ti ho seguito. Ho avvertito la presenza di un vampiro con te e non ho potuto non capire che si trattasse di Jeanne Hikari, la sorellastra di Vanitas. E tuo antico amore “. Precisa, il cacciatore non può fare a meno di guardarlo con sorpresa.

“ Cosa…? Lord Pierre, io… io… è di questo che volevo parlarvi: si, è vero. Ho visto Jeanne ed ho scoperto che, malgrado ciò che dicevo, malgrado l’odio che dicevo di provare, io ho sempre amato profondamente quella donna. Mi dispiace darvi una delusione, ma non credo di essere l’uomo adatto per vostra figlia “. Parla apertamente il giovane, inutile nascondersi: lo avrebbe capito comunque. Pierre da prima rimane in silenzio, in seguito tuttavia si gira per rientrare in casa, facendo cenno al ragazzo di seguirlo. Garry obbedisce senza fiatare e, una volta giunti in salone Pierre chiude la porta e fissa il giovane Perry qualche istante, tra il severo e… come? Come lo sta guardando realmente Pierre, si chiede Garry? Non c’è rabbia nel suo sguardo malgrado ciò che gli ha detto, come mai? La risposta non tarda ad arrivare.

“ Garry, ti sbagli: tu sei l’unico idoneo. Sposerai mia figlia Mina, che diventerà la signora Perry… “. Il ragazzo scuote il capo con enfasi.

“ No! Assolutamente no! Non posso sposare Mina, ve l’ho detto: amo Jeanne “. Sentenzia. A quelle parole tuttavia, il rosso scuote il capo.

“ Ho detto che sposerai Mina. Non che non potrai vivere il tuo amore con Jeanne “. Le sue enigmatiche parole turbano e non poco l’argento: cosa significa? Gli sta suggerendo di rendere Jeanne la sua amante?

“ Pierre, aspettate: cosa state dicendo? Mi dite di sposare vostra figlia, ma che potrò amare Jeanne: non vi seguo “. Fa decisamente confuso. A quelle parole e notando la sua comprensibile confusione, il capostipite del casato Veghner prende finalmente parola.

“ Io, mia moglie e mia figlia ne abbiamo discusso: tu sposerai Mina, abbiamo bisogno di queste nozze: sono indispensabili date le condizioni attuali di mia figlia. Ma sappiamo che non l’ami, lo abbiamo sempre saputo ed anche Mina se n’è resa conto: se accetterai questo compromesso, ti garantisco che non ci saranno problemi. Nessuno ostacolerà il tuo amore con Jeanne, ti chiediamo solo di mantenere salve le apparenze. Per il bene di tutti “. Il fratello di Ivy scuote il capo, confuso: non capisce. Cosa può aver spinto Pierre, Joe e Mina stessa ad accettare un a cosa simile?

“ Quali condizioni? “. Chiede semplicemente il ragazzo, non dando una risposta a quell’inatteso patto: credeva che Pierre lo avrebbe colpito con uno schiaffo, gridandogli che è il disonore dei cacciatori e che avrebbe fatto di tutto per fargliela pagare. Invece eccolo lì, a proporgli di sposare Mina solo per facciata ma di mantenere la relazione con Jeanne. A garantirgli piena immunità per la sua compagna, quand’anche gli Hunters dovessero attaccare gli Hikari a lei sarebbe garantita la piena e totale immunità. “ Perchè state facendo tutto ciò, Lord Pierre? “. Chiede poi l’argento. A quella frase l’uomo non può fare a meno di guardarlo con sguardo serio: deve farlo. Deve confessargli la verità su ciò che è accaduto a Mina, spiegargli che lui è il solo a poter far accettare agli altri Hunters la nuova condizione di sua figlia, che se sarà sua moglie diverrà intoccabile e che nessuno oserà levare il braccio su di lei se porterà il cognome Perry. Il rosso sospira pesantemente, per poi fargli cenno di sedersi.

“ Siediti: ho bisogno di parlare seriamente con te, Garry “. Fa, andando a sua volta a sedersi mentre il più giovane segue il suo esempio anche se non può fare a meno di preoccuparsi: non sa cosa stia succedendo, ma ha la sensazione che non sia nulla di gradevole.



Salve miei fans, come state? Ed eco il nuovo capitolo: finalmente l'identità dell'uomo misterioso viene rivelata. Si tratta niente poco di meno che di Vincent Hikari, fratello minore di Ivy e Vanitas: cos'avrà in mente? Perchè avrà nuovamente baciato Ivy, dicendole che lei è il suo futuro? Intanto Vanitas si sfoga con Rosina, confessando di credere di essere stato maledetto. Ma la matrigna gli fa comprendere che, in realtà, ciò che prova è amore, vero amore. Anche Ivy sembrerebbe essere piuttosto confusa: prova attrazione forse, per colui che si è rivelato essere Vincent e qualcosa di ancora sconosciuto per Vanitas. Vanitas che, come lei, non ricorda esattamente cos'è accaduto la notte di luna blu. Cosa sarà mai successo tra i due? In ultimo, vediamo Pierre Veghner fare una shoccante proposta a Garry: accetta la sua relazione con Jeanne, anche Joe e la stessa Mina sono dello stesso avviso, ma lui dovrà in cambio sposare la ragazza. Gli rivelerà anche il perchè? Per saperlo, non vi resta che aspettare il capitolo diciassette! Alla prossima, baci!

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Capitolo 17
*** La notte dei vampiri ***


Tutto intorno a lui è sconosciuto: non capisce, dove si trova? Improvvisamente un rumore di vetri infranti: un vaso è caduto a terra, mentre una donna dalla chioma corvina si china per raccoglierne i cocci. “ Padre, vi prego… io lo amo “. Fa solamente, alcune lacrime scendono dai suoi occhi mentre una figura ancora indistinta la afferra malamente per il braccio.

 

“ No! Devi dimenticarlo! Il clan della Luna Rossa e quello della Luna Blu non potranno mai unirsi, mai! “. Ma la donna si libera rapidamente da quella presa: con uno strattone riesce a liberare il braccio, indietreggiando. “ Devi scordare quell’uomo al più presto! Vanitas Lunettes non potrà mai essere tuo sposo, cerca di comprendere! “. Ma la donna indietreggia ancora un po', portando poi le mani al ventre.

 

“ Padre, è troppo tardi “. Sussurra, mentre nei suoi occhi un riflesso rosso come la luna alta nel cielo di quel regno che non pare essere Veritas passa improvvisamente. L’uomo la guarda con furia.

 

“ Ivonne, che cos’hai fatto?! “. Chiede solamente, mentre gli occhi di lei mutano colore, divenendo di un blu intenso.

 

Garry Perry si desta di soprassalto: la fronte madida di sudore, il respiro affannoso e l’inquietudine di quegli incubi che lo accompagnano da circa una settimana: il periodo di tempo in cui non ha più rivisto Jeanne, pensa. Si, è vero che hanno un piano per fargli riprendere Ivy e riportarla a casa sana e salva, ma è anche vero che, alla luce degli ultimi avvenimenti il loro rinato amore ha già subito un notevole scossone. Infatti, dopo aver parlato con Pierre Veghner ed averlo ascoltato attentamente, il giovane Perry ha concluso che questo matrimonio, seppur sia di convenienza e nulla più deve avere luogo per il bene di Mina e di entrambe le casate, sia i Veghner che i Perry. Ma la Principessa di Veritas non ha affatto preso bene la cosa ed ha accusato il giovane Hunter di tradirla ancora una volta, in un modo più meschino di quanto successe con lei anni prima, quando gli nascose di essere la sorellastra di Vanitas: lei lo fece per amore, per paura di perderlo per sempre. Lui? Lui perché sposa quella donna quando invece aveva promesso che avrebbe preso lei in moglie, al di là del parere di tutti? Le disse che sarebbe stato disposto ad affrontare chiunque, poi ha ritrattato: questa cosa non è proprio riuscita a perdonarla e, dopo una sfuriata se n’è andata asserendo di non voler più vedere il giovane dalla chioma argento. Ma da quando se n’è andata, gli incubi di Garry non fanno che peggiorare, come se lei fosse stata una sorta di freno, come se la sua vicinanza li avesse tenuti ingabbiati ma, alla luce degli ultimi avvenimenti le cose sono decisamente precipitate: talvolta si sveglia in stato confusionale, non capisce cosa stia succedendo e non discerne il sogno dalla realtà mentre a volte trova sangue sul cuscino o sulle lenzuola, sangue del quale non conosce chiaramente la provenienza. Solo dopo alcuni momenti riesce a dominarsi ed a tornare in sé, seppur sappia bene che quel mistero va risolto al più presto: perché pur non avendo ferite, il suo letto è sempre macchiato di sangue? Non vuole parlarne con Pierre o con Hans: sa bene che il padre di Mina è già turbato per la situazione della figlia, in oltre dovranno tener nascosta la condizione della giovane Hunter almeno fino a dopo le nozze. Ci vorrebbe un miracolo perché gli altri non si accorgano della trasformazione, pensa l’erede di Haruka. È ancora piuttosto scosso malgrado siano trascorsi parecchi giorni: ma se non è il pensiero di quegli incubi a tormentarlo è quello di Jeanne, delle sue dure parole, del suo sguardo di ghiaccio che, per un istante, ha persino ricordato a Garry quello del fratello. In tutto ciò Pierre, messo al corrente di tutta la situazione ha promesso di aiutarlo ad attuare il piano, di aiutarlo ad introdursi a palazzo durante il ballo e riprendere così Ivy, una volta per tutte. Infatti il capofamiglia dei Veghner ha apprezzato il fatto che, malgrado quanto accaduto a Mina in fine il giovane Perry abbia deciso di mantener fede al suo impegno e di sposarla: sa perfettamente che sarà solo un matrimonio di facciata e probabilmente, questo lo sa anche Mina. Sa che il cuore di Garry non è di sua figlia, ed a maggior ragione non può che apprezzare il fatto che il giovane stia sacrificando così la sua felicità per il bene della sua promessa sposa, alla quale lo legano stima e profonda amicizia ma nulla più di questo. E lui, in cambio di questa lealtà non può fare a meno di collaborare alla liberazione di Ivy: vuole sdebitarsi in qualche modo, in oltre sa che il suo aiuto sarà fondamentale. Ma ancora una cosa tormenta l’uomo dalla chioma rossa: la vendetta. Vuole vendicarsi di Dominique Lunettes, il vampiro che ha morso e reso sua Mina. E vuole anche scoprire il senso delle sue parole: perché mai lo ha accusato di essere il colpevole della sorte della figlia? Perché ce l’ha con lui? Per il momento decide di non pensarci troppo e cerca di prendere sonno, una volta andato a coricarsi seppur il sonno fatichi a giungere. La scena di sua figlia sanguinante, i suoi scatti aggressivi, tutto passa nella sua mente come fosse un film e la sua collera non può far altro che salire: stringe forte i pugni mentre fa una promessa a sé stesso. Promette, giura che sarà pronto quando quel vampiro psicopatico tornerà, perché sa bene, lo farà, ma stavolta sarà lui in persona ad affrontarlo ed ucciderlo. Con questo pensiero il rosso chiude gli occhi, mentre con un braccio circonda la vta della moglie Joe per poterla stringere maggiormente a sé: avvertire la sua vicinanza pensa, lo aiuterà senza ombra di dubbio a calmarsi e così a prendere sonno e dormire almeno un po': lo aspettano del giorni davvero lunghi, lo sa bene: deve assolutamente avere la mente quanto più lucida possibile e riposata.

 

La sera del ballo giunge con rapidità: tutti a palazzo Hikari sembrano essere in fermento. Questo infatti non è un semplice ballo in onore della Luna Blu, questo è il ballo per annunciare l’ufficiale ritorno della Principessa Ivy, dopo tutti quegli anni in cui fu data per morta. Ed è proprio la mora, che ora si sta guardando allo specchio, ad essere parecchio turbata: sono successe tante cose ed alcune, lo deve ammettere, la stanno confondendo parecchio. Tanto per iniziare, l’incontro misterioso con quell’uomo che le ha detto di essere Vincent: non ha parlato a nessuno di questa cosa, per lo meno non ha parlato dei baci che lui le ha dato e del fatto che l’ha definita “ il suo destino “, ma la cosa non può che turbarla: ha chiaramente capito che il minore non è un fan di Vanitas, quindi si chiede se non farebbe bene a rivelare di averlo per lo meno visto? In oltre, buona parte dei suoi pensieri è inevitabilmente occupata da un’assillante domanda: cos’è successo in quella notte di luna blu? Perché sia lei che Vanitas non sembrano ricordare nulla, ma lei si sente profondamente cambiata? Sa che la presenza di sangue sulle lenzuola non significa nulla: entrambi hanno bevuto il sangue dell’altro, si sono dati più di un morso a vicenda, quindi non potrebbe nemmeno essere un indizio attendibile. Confusa la principessa di Veritas si porta le mani al viso. “ Oh mio Dio… prima Vincent, poi Vanitas. Non so davvero cosa fare… “. Senza che lei se ne renda conto tuttavia, qualcuno ascolta la sua conversazione: non è certo uno spione, ma era stato mandato dalla Principessa per una cosa e, trovando la porta semi aperta stava per entrare quando ha sentito la donna pronunciare quel nome che immediatamente lo fa sbiancare in volto.

 

“ M… Milady? Avete detto Vincent? È lo stesso Vincen che credo io? “. Un preoccupato Dante pone questa domanda: avrebbe dovuto entrare e consegnare una cosa ad Ivy, trovando la porta aperta è entrato istintivamente, dopo aver udito questo suo sfogo. La fanciulla si volta di scatto verso di lui: da prima esita, in seguito tuttavia pensa che forse, è un bene che il maggiordomo abbia udito ciò che ha detto. Magari pensa, sfogarsi un po' con lui è la soluzione migliore. Sospira pesantemente per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Si: ho incontrato un uomo… “. Istintivamente la corvina si porta una mano al collo, punto in cui il minore le ha lasciato il primo bacio al loro primo incontro. “ Ha detto di chiamarsi Vincent. Vincent Hikari “. A Dante pare quasi di sentire il sangue raggelarsi nelle sue vene. Posa un momento le mani sul comò per poi prendere parola.

 

“ Dannazione “. Sibila, mentre una confusa Ivy non pare comprendere quella sua reazione. “ Principessa, vi prego: state lontana il più possibile da quell’uomo. Siamo a conoscenza da un po' della sua ricomparsa, ma mai avrei pensato che si presentasse a voi “. Sentenzia semplicemente l’uomo dalla chioma arancione, preoccupato ed allarmato. Ivy non pare comprendere il suo comportamento e lo guarda sorpresa.

 

“ Aspettate un momento: cosa significa che lo sapevate? “. Chiede sinceramente scossa la donna. “ Mi avevate detto che mio fratello minore era scomparso la notte in cui mia madre morì ed in cui io fui presa in custodia dai miei genitori, i Perry. Perché mentirmi? “. Chiede, iniziando seriamente a non capire più a chi deve credere e non sapendo nemmeno cosa fare. A quella frase tuttavia, Dante le si avvicina per poi prenderle entrambe le mani nelle proprie: Ivy potrebbe essere sua figlia, ama Vanitas come fosse suo figlio e di conseguenza prova le stesse cose per la Principessa. Ma non le potrebbe mai provare per il terzogenito della sua amata Luna. Guarda intensamente una smarrita Ivy, che rimane strabiliata dal gesto del maggiordomo: mai si è scomposto al punto di permettersi di toccarla, cosa mai lo starà turbando? “ Dante? Che… “. Ma lui scuote il capo per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Milady, vi prego… “. La sua voce ha quasi il tono di una supplica seppur rimanga seria. “ Vi prego: state lontana da Vincent. Se non vi abbiamo detto nulla di lui è stato per proteggervi: lo credettimo davvero morto, la notte in cui vostra madre morì. Credettimo davvero che i ribelli lo avessero ucciso, ma così non era stato. Anni dopo, poco dopo la strage di vostro fratello ai danni dei Perry, dopo che vi ritrovò anche Vincent fece la sua ricomparsa. Ma vostro fratello non è dolce e gentile come forse vi ha voluto far credere: è un mostro “. Sentenzia il maggiordomo, facendo sbiancare all’istante Ivy.

 

“ Un mostro? Ma cosa…? “. Chiede preoccupata, mentre l’uomo prosegue la frase.

 

“ Si è guadagnato il titolo di capo dei ribelli a causa delle sue azioni efferate: contro vampiri o Hunters, non fa distinzione. Coloro che si mettono sulla sua strada finiscono per morire atrocemente. Purtroppo, è la degna fotocopia di vostro padre ed il fatto che si sia avvicinato a voi mi turba “. Ammette l’uomo dalla chioma rossa, mentre lei scuote il capo ancor più preoccupata e tremando lievemente: l’uomo che l’ha baciata non parrebbe corrispondere alla descrizione del mostro che invece le sta descrivendo Dante, eppure sa bene che l’uomo dalla chioma arancione dice il vero. “ L’obiettivo di Vincent è salire al trono di Veritas e spodestare Vanitas. E cosa più seria, parrebbe intenzionato a risvegliare… “. Si blocca, scuotendo il capo e notando solo ora l’orario. “ Dimenticatevi ciò che stavo per dire, ma tenete bene a mente le mie raccomandazioni: state lontana da Vincent Hikari, è per il vostro bene “. Sentenzia, mentre lei annuisce: non le resta che dar retta alle parole di Dante, che sa essere veritiere.

 

In sala da ballo tutti sembrano essere in fermento: non possono fare a meno di porsi mille domande, chiedendosi perché la Principessa sia stata cresciuta da Hunters e cose così. Il brusio viene interrotto dall’annuncio dell’entrata in sala del Re e della Principessa, senza sapere che entrambi sono impegnati in una conversazione.

 

Ivy e Vanitas sono insieme: la giovane indossa la collana che appartenne a Luna, la collana che appartiene alla Regina del regno. La mora è un po' agitata. “ Non credi che Rosina si offenderà, vedendomi indossare questa collana? “. Chiede semplicemente la corvina. Da parte sua lui la osserva imbambolato per qualche istante: la trova a dir poco splendida. Il suo abito blu mette in risalto la sua innata bellezza, la collana cade alla perfezione sul decoltè messo in leggera evidenza dalla scollatura. Ogni cosa di lei pare essere perfetta, e solo la sua domanda riporta il Re bambino alla realtà.

 

“ Non fare caso alla mia matrigna “. Sentenzia solamente, sistemandosi bene il mantello blu con lo stemma degli Hikari decorato sopra di esso. “ Tu sei la Regina, non lei. Quindi la collana è tua, spetta solo a te indossarla “. Fa, dandole le spalle per sistemarsi i capelli anche se, di fatto, sono già perfetti. Lei sospira pesantemente: non ha mai accettato queste nozze, desidererebbe ritornare da Garry e Lukas, dimenticare i mille dubbi sorti da quella maledetta notte di luna blu. Ma sa anche che n quel momento il silenzio le sarà amico, e forse pensa, non ribatte anche perché una parte di lei non vuole farlo. Ma una cosa invece, quella desidera ardentemente chiederla.

 

“ Perchè bon mi hai mai detto che Vincent è vivo? “. Chiede semplicemente. Lui si volta di scatto verso di lei: sta per dire qualcosa, ma la voce che annuncia la loro entrata lo fa desistere. Afferra il braccio della sorella un po' sgarbatamente, strattonandola lievemente ed attirandola vicina a sé.

 

“ Andiamo “. Sentenzia, prima che il Re e la principessa facciano finalmente la loro comparsa al ballo, sotto gli sguardi ammirati di tutti gli altri vampiri. Ivy non può fare a meno di sentirsi un po' a disagio: non si è mai trovata in tale situazione prima. In oltre pensa, sentirsi chiamare “ principessa “ le ha fatto uno strano effetto. “ Rimani così: sicura di te, sguardo dritto davanti a te e senza mostrare timore “. Sussurra semplicemente lui, mentre lei annuisce seppur un po' “ stordita “ da tutto ciò che sta accadendo. Persa nei suoi pensieri non si rende conto del gesto di Vanitas, che con un cenno ha ordinato ai musicisti di iniziare, né del fatto di essere letteralmente in mezzo alla sala da ballo. Un po' come l’altra volta, se ci pensa. No: no, è differente. L’altra volta era costretta e provava odio e disprezzo verso chi ha brutalmente assassinato la sua famiglia, ora non sa cosa prova ma una cosa è certa: non può essere odio. Imbarazzo forse, questo indubbiamente dato che mai si sarebbe immaginata di partecipare come Principessa ad un ballo di vampiri, sconcerto, paura delle sue stesse emozioni, ma non odio. La luna blu è già sorta in cielo, non saprebbe nemmeno dire da quanto tempo. Una cosa è certa: sta già facendo effetto anche su di lei, come mai lo ha fatto prima di quel momento. Il suo cuore batte all’impazzata senza che nemmeno lei sappia perché, le guance sono lievemente arrossate e le gambe tremano lievemente ma no, non è debolezza. È come se le emozioni la travolgessero tutte in una volta, senza permetterle di ordinarle e reagire ad esse. “ Sembri agitata, ma non devi: vedi tutti questi vampiri? Attendevano il tuo ritorno da anni ed anni “. Stavolta è proprio suo fratello – le fa ancora uno strano effetto considerarlo tale – a riportarla alla realtà, cingendola per la schiena ed attirandola a sé. Lei sente i battiti letteralmente impazzire: ma cosa fa, pensa? Dovrebbe quanto meno reagire, come la volta precedente. Dovrebbe, ma non ci riesce: forse per effetto della luna blu, tutto ciò che le riesce di fare è assecondare Vanitas, che per la prima volta da quando l’ha rapita pare comportarsi normalmente e non come un bimbo psicopatico. Senza dire nulla, la giovane cacciatrice si lascia semplicemente guidare da lui in quella danza che, nella sala, è invidiata da tutti: aspettavano con ansia il ritorno della Principessa Ivy, tutti erano fermamente convinti che fosse ancora viva ed hanno collaborato alle sue ricerche. Ed ora eccola lì: ad alcuni sembra persino di vedere re Kaname con Luna, al loro primo ballo insieme.

 

“ Guarda, marito mio: sembra di rivedere in vita re Kaname e la regina Luna, al loro primo ballo. Non trovi? “. Chiede una nobile, ballando con il marito. L’uomo rimane in silenzio qualche momento per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Tu dici? “. Chiede, riflettendo un secondo su come proseguire la frase. “ Io invece, più li osservo più vedo re Vanitas e la regina Ivonne: sembrano loro al ballo dell’incoronazione, mio padre era presente e mi ha mostrato alcune foto che lasciano poco spazio ai dubbi “. Ammette, la moglie non può fare a meno di riflettere sulle parole del consorte.

 

“ Ora che me lo fai notare, hai ragione: seppur il re e la principessa siano molto simili ai loro genitori, lo sono molto più ai loro nonni. Non ci avevo proprio pensato “. Ammette, l’uomo d’altro canto scuote il capo.

 

“ Meglio non nominare i precedenti Re: i morti devono rimanere tali, specie quelli come loro… “. Non si dilunga: ha paura che, solo nominandoli, possa attrarre su di sé la maledizione dei precedenti Re, o peggio ancora la loro ira.

 

Anche Jeanne fa il suo ingresso nella sala: è bellissima nel suo lungo abito nero, i suoi occhi azzurri quasi brillano della luce riflessa della luna blu mentre il mantello degli Hikari è posato sulla sua spalla sinistra. Tiene le mani giunte, leggermente tesa: è quasi il momento, poi il piano di Garry e degli altri Hunters sarà messo in atto. Chissà pensa, se riusciranno nel loro intento?

 

“ Stupido Hunter che non sei altro… “. Sibila solamente la bionda, memore dell’ultimo incontro/scontro con colui che, volente o nolente amerà per sempre anche se sta per sposare un’altra donna. Le ha detto che tutto ciò è solo per facciata, ma lei non potrebbe mai accettare di diventare la sua amante e far così soffrire un’altra donna, anche se quella donna è un’Hunter. La sorellastra di Vanitas si guarda intorno, stupendosi leggermente: credeva che anche Dominique sarebbe stato presente al ballo, non si sarebbe mai perso quest’occasione per nulla al mondo. Ma così non è: non che le dispiaccia, certo, ma non vede il cugino alla festa. Il suo sguardo cade sulla madre, che invece sta danzando con un vedovo che da tempo la sta corteggiando. Poi osserva la coppia che tutti stanno guardando ed ammirando: Vanitas ed Ivy. Sembra che tra loro ci sia alchimia, un’alchimia che mai c’è stata prima di quel momento, sembra che il loro legame si sia rinforzato, che lei sia cambiata. Scuote il capo con enfasi, mentre qualcuno di misterioso le arriva davanti per poi porgerle la mano, inchinandosi.

 

“ Mademoiselle, mi consentireste un ballo? “. Chiede. La donna rimane un po' sorpresa: chi sarà mai costui? Tuttavia sa bene che rifiutare la farebbe risultare sgarbata e, come principessa del clan Hikari, non se lo può permettere. Sorride cordialmente per poi ricambiare lievemente l’inchino, posando la mano su quella dello sconosciuto che, con disinvoltura, la trascina nelle danze.

 

“ Dite, monsieur: potrei sapere il vostro nome? “. Chiede la minore dei fratelli Hikari. In tutta risposta l’uomo la guarda per un istante e sorride lievemente, facendo invece sussultare lei: crede di averlo riconosciuto.

 

Anche Vanitas ed Ivy stanno ancora ballando insieme: lei stessa si sorprende. Credeva che sarebbe fuggita non appena terminata la prima canzone, invece eccola ancora lì a ballare con colui che dovrebbe odiare ma verso il quale ora non sa più cosa prova. “ Credevo che saresti scappata alla fine del primo ballo “. Fa semplicemente lui, come se le avesse letto nel pensiero. Lei lo guarda: non riesce a nascondere il rossore sul suo viso, probabilmente causato dall’effetto della luna blu.

 

“ Avrei dovuto, si. Ma non ci sono riuscita “. Ammette semplicemente. Lui rimane in silenzio qualche momento per poi sospirare pesantemente.

 

“ Quand’è che finalmente accetterai il tuo ruolo e la smetterai con tutti questi dubbi? “. Chiede, mentre nuovamente quella strana sensazione si fa strada anche in lui: oltre a volere Ivy nel senso più fisico della parola, vuole anche qualcos’altro. Una cosa a cui finora on ha dato importanza ma che ora pensa, desidera con tutto sé stesso: il suo cuore. Vuole che lei lo ami, vuole che accetti finalmente il suo ruolo senza doverla costringere.

 

“ Sai bene qual’è la mia risposta: io sono una Perry. Sono una cacciatrice, il mio posto è accanto a mio fratello Garry. Non… “. Ma lui la stringe maggiormente a sé, seppur infastidito da quella risposta questa volta non fa una scenata.

 

“ Tu sei un’Hikari: sei mia sorella minore e la mia promessa sposa, quelli che chiami genitori hanno distrutto la nostra famiglia: Vincent è scomparso e la mamma… “. Si blocca, Ivy sussulta: dunque Dante non gli ha detto che lei ha incontrato Vincent e lui finge ancora che sia disperso, quando invece sa perfettamente che è tornato. La vuole proteggere? È la prima volta che ad Ivy passa questo genere di idea per la testa, ma i fatti parlano da sé: un po' come Garry quando si rifiutava di farla combattere con le armi antivampiro, così Vanitas cerca di proteggerla nascondendole una verità che potrebbe ferirla e farla preoccupare, oltre a metterla in pericolo. La corvina alza finalmente lo sguardo, puntandolo in quello di lui e decidendo di essere sincera.

 

“ Senti… a proposito di Vincent, ecco io… “. Prima che possa parlare tuttavia, la canzone termina. Inevitabilmente alcuni nobili si avvicinano per poter parlare con il Re, mentre lei viene avvicinata da alcune signore di ogni età.

 

“ Credo che il dovere mi chiami, anche se avrei preferito continuare a ballare con la mia futura sposa “. Fa semplicemente lui, facendo arrossire ancora di più lei: non è riuscita a dire nulla, ma conta di farlo una volta finito il ballo.

 

In fondo alla sala da ballo qualcuno sta osservando la scena: è appoggiato al muro, solo. Non indossa più alcun cappuccio, ora il suo aspetto è ben visibile così come il suo ghigno. Il suo sguardo segue ogni movimento della principessa che, un po' stanca dopo tutto quel ballare, ha preso una pausa e si è seduta mentre alcune nobili la circondano per poterla conoscere e anche solo ottenere una parola da lei, seppur fosse anche un semplice saluto. “ Quanti leccapiedi vedo in questa sala… “. Borbotta semplicemente il biondo, scuotendo il capo. Un vampiro poco più dietro di lui incrocia le braccia: è entrato da poco nella sala e già ha visto una cosa che lo disturba.

 

“ Tu sai chi sia quel tizio che balla con Jeanne? “. Chiede semplicemente, mentre l’altro scuote il capo.

 

“ Non ne ho idea “. Commenta solamente, per poi volgersi verso il corvino. “ E tu che dicevi che none ra una buona idea venire qui “. Fa semplicemente. L’altro sbuffa pesantemente per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Quindi sei deciso? “. Chiede. Senza dire nulla il giovane dalla chioma bionda fa alcuni passi, allontanandosi da lui per poi avvicinarsi alla Principessa. Stessa principessa che, nel giro di poco si è ritrovata letteralmente “ accerchiata “ dai nobili: ha scambiato alcune chiacchiere con delle vampire nobili, che si sono complimentate per la sua bellezza e per quanto assomigli alla madre ed alla nonna. Nel giro di poco tempo anche nobili di ogni età si sono approssimati, volendosi accapararre il prossimo ballo con Ivy che, presa alla sprovvista da tutte quelle richieste ed ancora sotto l’effetto della Luna blu si sente un po' stordita e non sa a chi concedere la prossima danza.

 

“ Signori! Così state togliendo l’aria alla Principessa, lasciatela respirare un po' “. Una voce fa volgere di scatto alcuni uomini, i più anziani sbiancano in volto forse riconoscendo di chi si tratta. Da parte sua invece Ivy fatica un po' a capire: le pare di aver già visto quell’uomo, ma non ne è certa. Magari pensa, si sta sbagliando. “ In oltre, sono io ad avere il diritto di ballare con la futura Regina del regno prima di voi, non vi pare? “. Chiede con un ghigno compiaciuto sul viso. A quella frase anche Vanitas, che stava parlando con alcuni generali delle guardie, si volta di scatto: ha riconosciuto quella voce, ed in oltre percepisce solo dal sangue e dall’odore emanato da esso di chi si tratti. Da parte sua Ivy rimane sorpresa: chi è quell’uomo? Perchè le trasmette una strana sensazione? Si alza di scatto e come se le fosse stato ordinato, mentre lui arriva ad un passo da lei. I loro occhi si incontrano e lei sussulta: sarà pure in abito elegante, ma è più che certa dell’identità di costui. Il biondo non pare far caso all’espressione sorpresa della donna, anzi: si china lievemente per poi farle un baciamano degno di un cavaliere d’altri tempi, ma a quel contatto è come se una scarica elettrica attraversasse il corpo di Ivy: se prima poteva avere qualche dubbio su chi sia quell’uomo, ora ne è certa. Vorrebbe proferire parola, tuttavia nulla esce dalle sue labbra.

 

“ Come osate? Chi siete voi per parlare in questo modo? Il solo ad avere il diritto di ballare con la Principessa è il re! “. Tuona un nobile, mentre lo sguardo del biondo si posa per un momento su di lui mentre, lentamente, lascia la mano di Ivy mentre finalmente, da una risposta.

 

“ Io sono Vincent. Vincent Hikari “. Sentenzia solamente, mentre nella sala da ballo si leva un brusio di voci e le espressioni sui volti delle persone rispecchiano la sorpresa che provano. Solo una persona sta invece guardando il nuovo arrivato con furia. La persona verso la quale il minore si volge, mantenendo quel ghigno compiaciuto. “ Salve, fratello. È sempre un piacere rivederti, specialmente dopo tutti questi anni “. Ghigna malefico, mentre di riflesso Vanitas stringe i pugni in preda all’ira. Dante si avvicina immediatamente al suo re, ponendogli una mano sulla spalla.

 

“ Vanitas, ti prego: no. Non farlo “. Fa semplicemente. Ma il giovane Re non pare intenzionato a dargli retta.

 



Salve miei fans, come state? Ed ecco il capitolo diciassetet, che ne dite? Abbiamo finalmente Vincent che esce allo scoperto al ballo degli Hikari, provocando deliberatamente il fratello. Perchè? Chi sarà mai l'uomo che ha ballato con Jeanne? Il piano di Garry andrà a buon fine, o accadrà qualcosa di inaspetatto? Intanto il giovane cacciatore ha degli incubi riguardanti i membri del clan della Luna Rossa: perchè? Cosa c'è dietro? Spero che il capitolo vi piaccia e continuerete a seguirmi! Alla prossima

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Capitolo 18
*** Colpi di scena ***


Jeanne si volta di scatto, sconcertata: sbaglia o l’uomo che ha appena chiesto un ballo ad Ivy ha detto di essere Vincent? Loro fratello, il capo dei ribelli che desidera spodestare Vanitas e salire al trono, nonostante la sua malvagità e crudeltà verso umani e vampiri, indistintamente: chiunque considera suo nemico, lo annienta nel migliore dei casi o, nei peggiori, lo tortura fino a fargli supplicare di morire. Anche lei è stata messa alcorrente dell’efferatezza del terzogenito di Kaname e Luna ed è stata messa in guardia: deve stargli lontana, anche se è pur vero che l’altro non le si è mai neppure avvicinato e non è mai uscito allo scoperto fino a quel momento. La vera domanda pensa la Principessa, è perché farlo proprio ora ed avvicinandosi ad Ivy? Cosa vuole ottenere? Istintivamente la donna si avvicina di soppiatto, arrivando dietro alla sorella: vuole evitare sgradevoli sorprese, almeno pensa, se le è accanto può intervenire e proteggerla. Ma chi interviene ancor prima di lei è Vanitas: mentre altri due o tre nobili si mettono davanti alla Principessa per proteggerla infatti, il Re bambino ignora totalmente gli ammonimenti di Dante e, senza pensarci su si mette al fianco di Ivy e guarda con astio il minore. “ Oh, salve fratellino. Dimmi, cosa fai al mio ballo? Ti annoiavi forse, insieme a quei reietti? “. Chiede tagliente, calcando sulla parola “ mio “ e fulminando con lo sguardo il biondo. Con noncuranza lui sogghigna mentre alcuni altri nobili gli si affiancano, come se a loro volta volessero proteggerlo. O magari sono semplicemente curiosi, questo nessuno lo può sapere ancora. Dopo alcuni istanti di silenzio ed in cui il corvino stava per perdere la pazienza, il fratello prende parola mentre incrocia le braccia al petto, senza mai perdere il suo ghigno di sfida.

 

“ Sono qui per ballare con mia sorella, la futura regina: in fin dei conti è da quando siamo fuggiti da palazzo con la mamma che non la vedo più “. Sentenzia solamente, ovviamente mentendo dato che sa perfettamente di aver incontrato la fanciulla anche in seguito, mentre a quelle parole l’altro scatta in avanti infuriato.

 

“ Come osi?! Lei è la mia promessa sposa, devi stare lontano da lei! Il fatto che tu sia ricomparso ora non cambia ciò che sei e non mi farà certo credere alla tua buona fede“. Grida alterato il Re, mentre i nobili al fianco di Vincent si pongono in sua difesa. “ Voi…! Levatevi subito dai piedi! “. Ordina furioso l’erede di Kaname e Luna, ma a quella frase uno di loro prende parola.

 

“ Non toccherete il Principe Vincent! Dovrete prima fare i conti con me! “. Tuona. A quella frase Jeanne decide di prendere l’iniziativa: ricordandosi del piano di Garry, la donna afferra Ivy per un braccio approfittando del litigio tra i due fratelli. Ivy la guarda confusa, la bionda d’altra parte le fa un cenno affermativo con il capo per poi trascinarla via con sé. La corvina crede semplicemente che voglia portarla in un luogo sicuro, infatti l’aria si sta facendo davvero pesante nella sala da ballo e la luna blu aumenta i poteri e l’odio di entrambi i fratelli Hikari, il desiderio di togliersi di mezzo a vicenda l’uno per salire al trono seppur non da legittimo re, l’altro furioso per la posizione presa dal minore e per quello che, a tutti gli effetti, lui considera un vero e proprio tradimento. Dante ha fatto un cenno ad alcune guardie presenti nella sala di intervenire e di proteggere il Re, i generali in veste elegante non esitano a sguainare la propria spada contro i nobili ribelli e colui che è il loro capo.

 

“ Principe Vincent, anche se siete un membro del clan della luna blu, se oserete far del male al Re non esiteremo ad attaccare voi e tutti coloro che v i proteggono “. Sentenzia risoluto uno di essi. Da parte sua Vincent continua a sogghignare: non è certo uscito allo scoperto per andarsene così, senza reagire.

 

Jeanne intanto sta letteralmente trascinando Ivy con sé. La principessa pare essere piuttosto confusa e non riesce a comprendere. “ Aspetta! Jeanne, ma dove mi stai portando?! “. Chiede preoccupata la corvina. L’altra donna rimane in silenzio qualche momento, per poi in fine giungere di fronte alla porta d’ingresso.

 

“ Ti porto via da qui: è pericoloso, credo che nostro fratello possa cavarsela da solo contro Vincent ed i suoi accoliti. E sono altrettanto certa che non ti avrebbe voluta lì con lui, con il rischio che rimanessi coinvolta nello scontro “. Fa semplicemente la figlia di Rosina, aprendo la porta per poi uscire da essa insieme alla sorella. “ In oltre, credo ci sia qualcuno che sarà davvero molto felice di rivederti “. Spiega con parole piuttosto enigmatiche. La figlia di Kaname e Luna non riesce a comprendere: vorrebbe ricevere maggiori spiegazioni, tuttavia la sola cosa che le riesce di fare è seguire Jeanne fino in giardino. Una volta giunte in quel luogo le due donne si fermano, Ivy riprende fiato dopo quella corsa, Jeanne invece si guarda intorno con circospezione. “ Dovrebbero essere già qui... “. Sussurra, mentre a quelle parole Ivy scuote il capo per poi guardarla seriamente.

 

“ Vuoi spiegarmi di chi diavolo stai parlando?! Perché siamo in giardino e non chiuse in camera nostra?! Non siamo anche qui esposte al pericolo?! “. Chiede, mentre nel giro di poco tempo alcun e figure incappucciate si palesano da dietro alcuni alberi. “ Jeanne! E ora che facciamo?! “. Chiede in allarme la corvina. “ Jeanne! “. La chiama nuovamente, ma la sorella la guarda per poi rassicurarla.

 

“ Sta tranquilla: loro sono amici “. Fa solamente. Ivy non comprende il senso di tali parole: sta per chiedere maggiori spiegazioni, quando una delle figure le si avvicina lentamente mentre lei indietreggia.

 

“ Ivy! Sorella mia, non temere: sono io “. La figura toglie finalmente il cappuccio, mentre la fanciulla sente quasi il cuore fermarsi: ha perfettamente riconosciuto quella voce, come potrebbe essere altrimenti? Ora che il braccio è libero dalla presa di Jeanne porta entrambe le mani alla bocca, mentre alcune lacrime di pura gioia scendono dai suoi occhi.

 

“ G… Garry! Fratello mio! “. Piange la corvina, fiondandosi tra le braccia del maggiore che la stringe forte a sé: no, pensa. No, non è un sogno. Lei è lì, con lui! È riuscito a ritrovare sua sorella, che riempie di baci su entrambe le guance.

 

“ Se tu sapessi quanto mi sei mancata! Perdonami! Se solo non fossi stato così sciocco e debole, non saresti stata rapita! Mi dispiace! “. Continua il giovane cacciatore, piangendo a sua volta di gioia.

 

“ Sta tranquillo! Mi basta solo essere nuovamente con te, niente altro! “. Prosegue lei, mentre un’altra figura incappucciata si avvicina a Jeanne sorridendo lievemente.

 

“ Grazie, madame Jeanne: senza di voi, nulla di ciò sarebbe stato possibile “. sentenzia la voce di un uomo adulto, mentre la donna sorride lievemente.

 

“ Era semplicemente giusto così, Lord Pierre. Ma ora, coraggio: dovete andare prima che… “. La rase della bionda viene interrotta dalla comparsa di altre due figure.

 

“ Jeanne ha ragione: dovremmo andare, Garry. Altrimenti tutto sarà vanificato “. Sentenzia il più adulto, puntando poi lo sguardo in direzione di Ivy. “ Mia cara nipote, sono felice di poterti rivedere “. Fa colui che si rivela essere Kevin Knight. Ivy sta per dire qualcosa, ma l’ultima figura si fionda letteralmente su di lei e quasi la fa cadere a terra, stringendola in un forte abbraccio.

 

“ Ivy! “. La chiama solamente, mentre lei non può fare a meno di piangere nuovamente di gioia.

 

“ Lukas! Ci sei anche tu! “. Fa solamente e decisamente sorpresa e commossa allo stesso tempo. “ Ma come avete fatto ad arrivare qui? “. Chiede sorpresa la donna, mantenendo comunque un tono di voce basso per evitare di essere sentita da qualcuno: la prudenza pensa, non è mai troppa. A quella frase è Garry ad avvicinarsi, prendendola per mano.

 

“ E’ tutto merito di Jeanne, ma ti spiegheremo tutto nel dettaglio una volta che ci saremo allontanati da qui “. Fa semplicemente il cacciatore, mentre a quella frase Ivy si volta di scatto verso la sorella, poi nuovamente verso il fratello. Capendo il desiderio della minore, che dopo tutto è legittimo, lascia la presa sulla sua mano e permette alle due donne di avvicinarsi e di abbracciarsi: senza bisogno di parlare, quel semplice gesto esprime tutta la gratitudine della Principessa di Veritas verso la sorella.

 

“ Grazie! Non dimenticherò mai ciò che hai fatto per me. Ti voglio bene “. Sussurra semplicemente la mora, mentre a quelle parole Jeanne la stringe maggiormente a sé.

 

“ Sii prudente, ti prego: appena mi sarà possibile verrò a trovarti “. Promette, mentre i loro sguardi si incontrano: Ivy è un po' turbata dagli eventi che si sono susseguiti in quei mesi, avrà molto di cui parlare con Garry e dovrà spiegargli tutta la verità, sperando che accetti la sua nuova condizione di vampira e soprattutto, che non ci siano ritorsioni da parte di Vanitas una volta scoperta la sua fuga. Come le avesse letto nel pensiero Jeanne annuisce semplicemente. “ Sta tranquilla: io e Dante impediremo che Vanitas possa farvi del male, a qualunque costo. In me hai trovato un’alleata fidata, te lo posso assicurare “. La rassicura, avvicinandosi di un passo e guardando ora Garry con uno sguardo intenso ma di ghiaccio allo stesso tempo. “ Coraggio: dammi un pugno “. Fa, sbigottendo sia lui che gli altri presenti. “ Dobbiamo far credere a tutti che sono stata aggredita mentre cercavo di proteggere Ivy “. Spiega. A quella frase Garry fa un passo avanti, ricambiando il suo sguardo e posandole una mano sul viso.

 

“ Scusami… per tutto “. Sussurra solamente, comprendendo che la richiesta di Jeanne non è poi così assurda e che è l’unico modo per non mettere nei guai anche lei, facendola così passare per una traditrice. Mentre Lukas sta per dire che questa è un’assurdità, che un cacciatore ha un codice da seguire e che non deve mai colpire una donna indifesa, l’argento chiude gli occhi per poi dare un pugno a Jeanne che, seppur preparata a ricevere il colpo, non può fare a meno di finire a terra sanguinando al labbro. Da prima non dice nulla, forse stordita ma, capendo che comunque sta abbastanza bene il giovane dalla chioma argento riprende la mano di Ivy. “ Coraggio, dobbiamo andare adesso “- Fa semplicemente, mentre l’altra annuisce.

 

“ Va bene. Andiamo “. Fa semplicemente, realizzando forse solo ora di essere finalmente libera, di essere assieme al fratello ed al suo migliore amico, di essere ritornata alla famiglia alla quale ha appartenuto per tutta la vita e della quale si sente parte. “ Andiamo a casa “. Fa, commuovendosi ancora una volta mentre Pierree Kevin si mettono davanti ai più giovani.

 

“ Bene, la principessa ci ha spianato la strada e non dovrebbero esserci guardie nei paraggi “. Sentenzia semplicemente il rosso, ricordando di come Jeanne gli abbia spiegato che avrebbe allontanato le guardie dall’entrata principale per permettere loro la fuga.

 

“ Allora forza, andiamo “. Fa poi Kevin, trovando il consenso di tutti, i quali iniziano a camminare abbastanza velocemente: prima escono dal territorio degli Hikari e meglio sarà per tutti.

 

Un improvviso rumore di vetri infranti fa sussultare il gruppo: il rimo a volgersi verso la fonte di tale rumore è Kevin, mentre improvvisamente Ivy si sente male. Porta entrambe le mani al petto iniziando a sudare freddo, cadendo in ginocchio e sentendosi debole come mai prima di quel momento. “ Ivy! “. Fa semplicemente Lukas, che insieme a Garry soccorre la ragazza. La corvina respira affannosamente e guarda entrambi.

 

“ La luna… la luna blu… “. Sussurra semplicemente, mentre entrambi i cacciatori alzano gli occhi al cielo per poi notare la luna blu, più splendente che mai: eppure è strano, perché solo ora dovrebbe far male ad Ivy? E soprattutto, perché agirebbe su di lei che non è un’Hikari? Il biondo cerca vanamente di farla riprendere.

 

“ Ivy! Ma che ti succede? “. Sussurra, mentre Pierre nota un ragazzo svenuto a terra: è letteralmente volato fuori dalla finestra, e volgendo lo sguardo in lui Ivy non può fare a meno di riconoscere Vincent.

 

“ Vincent..? Ma cosa…? “. Sussurra solamente, sentendo come se il suo corpo stesse andando a fuoco. In quel momento Garry si volge di scatto, accorgendosi che le guardie reali li hanno già circondati.

 

“ Merda… “. Sibila solamente il giovane cacciatore, lasciandosi andare a quel linguaggio così scurrile che solitamente non gli appartiene. “ Ma come diavolo hanno fatto a scoprirci?! “. Chiede più a sé stesso: è furioso. Il loro piano era erfetto, Jeanne non avrebbe mai fato la spia, allora come mai sono stati scoperti?

 

“ Lasciate subito andare la Principessa, maledetti intrusi! “. Grida il capitano delle Guardie, impugnando la propria spada mentre Ivy continua a stare male. Garry se ne domanda il motivo mentre, di lì a poco, sul cornicione della finestra ormai andata in frantumi la fonte del dolore di Ivy fa finalmente la sua comparsa.

 

“ Credevate davvero che non ci fossimo accorti della vostra intrusione, sporchi umani?! “. Grida su tutte le furie colui che tutti definiscono “ il re bambino “, mantenendo una mano chiusa a pugno allungata verso la sorella e facendola soffrire, usando il potere della luna blu, per impedirle la fuga.

 

“ Tu! “. fa altrettanto furioso Garry, accorgendosi della comparsa di Vanitas: deve aver perduto il mantello nello scontro con Vincent, il suo sguardo pare un oceano in tempesta tanto è furioso ed in esso brilla il blu di quella luna che è la fonte dell’immenso potere del clan Hikari. Il corvino pare ignorare totalmente colui al quale, solo cinque anni prima, ha promesso che si sarebbero affrontati di nuovo. “ Ed ora lasciate andare mia sorella, stupidi sequestratori! O non esiterò a ridurvi in cenere come meritate “. Sentenzia, mentre nei suoi occhi passa un riflesso blu come la luna che regna sovrana nel cielo di Veritas. A quella frase Garry perde ulteriormente le staffe, rispondendo a tono.

 

“ Se c’è un sequestratore qui, quello sei tu! Hai rapito mia sorella e l’hai tenuta tua prigioniera per mesi, ma ora è finita! Io sono suo fratello e la proteggerò al costo della vita: la libererò da questa prigionia e te la farò pagare per quello che hai fatto a lei ed ai nostri genitori! “. Grida su tutte le furie, afferrando la sua pistola antivampro. “ Avanti, vigliacco! Scendo da lì e combatti, se hai il coraggio! “. A quella provocazione e vedendosi puntare un’arma tuttavia, il giovane Re non pare affatto essere turbato: con uno scatto fulmineo salta giù da quella finestra.

 

“ Fratello, eh? Ivy, mia cara, non vuoi raccontare nulla a Garry? “. Chiede, lasciando impressionati i presenti: un volo simile non avrebbe lasciato scampo ad un umano, ma per lui è un gioco da ragazzi usare il proprio potere ed atterrare sulle ginocchia proprio sul prato, alzandosi dopo alcuni istanti mentre Ivy lo guarda preoccupata.

 

“ Cosa stai facendo? “. Chiede solamente, mentre tanto più si trovano vicini e tanto più il respiro pare esserle mozzato. Lui sogghigna malignamente, ricordandole per un istante il pazzo psicopatico che non ha esitato a sterminare i Perry e che l’ha torturata, non appena l’ha rapita e condotta a palazzo qualche mese prima.

 

“ Lasciala stare, bastardo! “. grida ad un certo punto Luaks, stanco di rimanere in disparte e vedendo la ragazza soffrire. Parte immediatamente all’attacco, impugnando la propria arma. A quel gesti Vanitas chiude gli occhi qualche istante, alzando la mano non puntata ad Ivy.

 

“ Non ho mai sopportato i vigliacchi che attaccano alle spalle! “. Sentenzia, mentre con un solo gesto della mano un raggio blu stordisce il giovane Hunter, lanciandolo contro un albero senza nemmeno che il suo avversario si degnasse di voltarsi verso di lui. Il gesto del biondo tuttavia è servito a distrarre il maggiore degli eredi di Kaname e Luna, che per difendersi ha dovuto perdere il controllo esercitato su Ivy. La donna riprende a respirare regolarmente e riprende un po' di colorito, Garry dal canto suo non pare nemmeno accorgersi che l’amico è stato stordito. Mentre Kevin e Pierre si accertano che il figlio di Hans ed Anna stia bene, il figlio di Haruka e Juliette s fionda sul suo avversario con tutto l’odio che possiede.

 

“ Maledetto! “. Grida su tutte le furie. “ Come hai osato fare del male a mia sorella?! Non ti è bastato renderci orfani?! “. Grida, ma a quella frase il giovane re si difende magistralmente: afferra la propria spada e la para in difesa, ferendo di striscio il cacciatore.

 

“ Tu conosci la verità, Hunter: sono stati i tuoi maledetti genitori a rendere orfani me, mia sorella e mio fratello! Io ho solo fatto giustizia! “. Sentenzia. A sorpresa tuttavia, Garry non pare eccessivamente stupito di questa sua risposta. Fa per colpire il suo avversario ma lui è più rapido: cerca di colpirlo nuovamente con la spada dopo essersi difeso dai proiettili sparati dall’argentato, questa volta tuttavia è il giovane Perry ad avere la meglio. Fa volare la spada di Vanitas lontana da lui per poi riuscire ad afferrarlo per il collo, stringendo lievemente la presa.

 

“ So tutto! “. fa semplicemente, shoccando la stessa Ivy: come sarebbe a dire che lui “ sa tutto “ ? “ So la verità, dal giorno in cui mio padre e mia madre me la confessarono prima di morire! Mi dissero che, purtroppo, anni prima erano stati plagiati dal potere della Luna Blu esercitato su di loro da Re Kaname. So di come tuo padre costrinse tua madre alla fuga, così come so che furono i miei, insieme ai Delacour, a porre fine alla vita di Luna in fulmine splendente! Ma fu una tragedia che non avrebbero mai voluto si verificasse, mai! Loro desideravano la pace! Ed anche se ora so come stanno le cose, per me Ivy è e rimarrà sempre mia sorella, non la lascerò nelle mani di uno psicopatico assassino come te! “. A quella frase Vanitas pare andare ancor più in collera. Il capitano delle Guardie lo vede in difficoltà, poi nota la spada che è finita proprio accanto a lui.

 

“ Maestà! “. Grida, lanciandogli la sua arma. Prima che lo possa fare qualcun altro, Vanitas la afferra dopo aver usato su di essa il potere della luna blu, evitando così che gli Hunters potessero toccarla. Una volta nuovamente armato, il re bambino attacca con forza il suo avversario e riesce stavolta a ferirlo in modo serio alla spalla. Anche lui si alza da terra, mentre da parte sua Garry rimane in piedi seppur parecchio dolorante alla ferita. Vanitas riprende fiato un istante per poi rispondere a tono alla rivelazione dell’argento.

 

“ Ah si?! Sai la verità?! Allora saprai anche come i Perry si siano presi mia sorella ed abbiano permesso che i ribelli prendessero con loro mio fratello Vincent, vero?! “. A quelle paroel Garry si trova costretto a difendersi da un nuovo e potente attacco, ma la ferita alla spalla gli rende notevolmente difficile il compito. In sua difesa interviene ancora una volta Lukas, che tuttavia viene trattenuto da Pierre.

 

“ Lord Pierre! Ma cosa fate?! “. Chiede solamente. Il padre di Mina scuote il capo per poi decidere di prendere parola, dando una risposta al più giovane.

 

“ E’ la sua battaglia: non ci perdonerebbe mai se ci intromettessimo ora: interverremo solo se lo vedremo in pericolo di vita, non prima “. Sentenzia, mentre anche Kevin lo guarda contrario a quella decisione.

 

“ Vorresti lasciare mio nipote da solo ad affrontare l’assassino della sua famiglia?! “. Chiede: anche lui non pare sorpreso della rivelazione della vera identità di Ivy e di questo, naturalmente, si accorge anche Pierre. Preferisce non rispondere né fare domande, ma sa bene che in seguito dovrà chiarire questo aspetto con il capofamiglia dei Knight. Non fa in tempo a pensare altro: vede Garry volare a qualche metro di distanza, finendo così per schiantarsi contro la parete di palazzo Hikari e, con una velocità fulminea il re puntargli la spada alla gola.

 

“ Non sei poi un così gran combattente, Hunter. Mi aspettavo molto di più dal figlio di Haruka Perry, ma a quanto pare mi sbagliavo. Credo sia ora che tu raggiunga mammina e papino all’inferno “. Sentenzia risoluto, stanco di questo combattimento che si sta ormai protraendo da troppo tempo. Garry si sente spacciato: la sua pistola è volata a qualche metro di distanza e non ha possibilità di difendersi. Tutta colpa della luna blu, pensa: rende quel pazzo omicida di Vanitas ancor più forte di ciò che è, solo per questo è riuscito a metterlo nel sacco in quel modo e con pochi colpi. Ivy osserva la scena sconvolta e terrorizzata. No, pensa. No, non finirà come con i suoi genitori ed ancora, come quando non fu in grado di difendere i Delacour. Non permetterà che anche Garry muoia a causa sua. Intanto tuttavia, il giovane Hunter si sente perduto: ha fatto tutto ciò che poteva ma ha fallito miseramente, pensa. Forse la punizione migliore è proprio la morte, è… la voce del suo avversario lo fa bruscamente tornare alla realtà. “ Dì pure addio alla tua vita, bastardo “. Sentenzia con un ghigno folle il maggiore dei fratelli Hikari. Sta per colpire garry, che ormai parrebbe essere pronto alla morte. Lukas e Pierre, assieme a Kevin, stanno per intervenire ma, improvvisamente uno sparo cambia radicalmente le cose.

 

Il proiettile antivampiro si pianta nel muro, sfiorando di poco il Re di Veritas. Preso di sorpresa non riesce ad evitare che Garry si liberi dalla sua presa, spingendolo lontano da sé e riprendendosi dallo spavento subito. Poco più in là Ivy tiene ancora tra le mani la pistola di Garry: certamente le brucia le mani, ma non le interessa: doveva intervenire. Doveva salvare assolutamente il fratello, non le importa delle conseguenze. Vanitas si volta di scatto verso di lei, portando una mano al graffio sul viso che il passaggio del proiettile accanto a sé ha procurato. La Principessa trema ancora, tuttavia non abbandona l’arma. “ Ivy! Tu?! Come osi?! “. fa su tutte le furie suo fratello, mentre lei scuote il capo.

 

“ Non ti permetterò di uccidere Garry: anche lui è mio fratello, il mio dovere è proteggerlo esattamente come lui ha fatto con me in tutti questi anni! Credevo che tu fossi cambiato, che non fossi più il mostro che mi ha rapita e che ha sterminato senza pensarci la mia famiglia! Credevo che fosse vero ciò che dicevi, che mi amavi! Ma era una menzogna, a quanto pare “. Alcune lacrime cadono dagli occhi di lei, non sa nemmeno spiegarsi come mai dato che, di fatto, non ha mai provato che odio per Vanitas. No: no, pensa. Inutile mentire a sé stessa, non è vero che ha provato solamente odio verso di lui. Lui, che la guarda furioso per poi ribattere a quella frase.

 

“ Sono sempre io! Sono sempre il tuo amato fratello, sono questi schifosi umani che ti hanno ingannata ed ora cercano di portarti via da me! Non gli è bastato uccidere la mamma, ora vogliono anche portare via te! Non sono io il cattivo, qui! “. Prosegue infuriato e ferito allo steso tempo il figlio di Kaname: non è più abituato alle parole dure di Ivy, credeva che ormai non lo odiasse più. Certo non ha accettato il suo ruolo, ma per lo meno credeva gli volesse un minimo di bene dato il loro legame di sangue.

 

“ Ti prego: se mi ami davvero, se è vero ciò che mi hai detto e ripetuto, allora risparmia Garry e gli altri. Io rimarrò qui, ma devi lasciare liberi loro di andare via. Ti prego “. Sussurra semplicemente la corvina, mentre a quella frase Garry scatta in piedi.

 

“ Ivy no! Non lo fare! “. Fa semplicemente il cacciatore. A quella frase lei lo guarda mentre alcune lacrime rigano nuovamente il su viso.

 

“ Ti voglio bene e te ne vorrò sempre fratello mio. Ma devo salvarti la vita, devo proteggerti… come tu hai fatto con me in tutti questi anni “. Sentenzia la corvina, mentre a quella frase Vanitas guarda entrambi per poi avvicinarsi alla donna. Il suo sguardo sembra serio, resiste a fatica ai raggi della luna blu ed agli effetti da essa prodotti, tuttavia parrebbe riuscirci abbastanza bene.

 

“ Davvero? Resterai qui con me, se risparmierò la vita di questi Hunters? “. Chiede. A quella frase Ivy annuisce: una parte di lei è devastata, l’altra tuttavia no, sa bene che questo è il reale posto a cui appartiene.

 

“ Si: ma tu devi giurarmi di lasciare in pace gli Hunters, tutti loro. Non dovrai più attaccarli “. Sussurra la mora. A quella frase Garry scuote il capo.

 

“ E sia: li lascerò vivere. Il capitano li scorterà fuori dal nostro territorio, al quale non si avvicineranno mai più “. Sentenzia, lanciando un’occhiata a Kevin che, capendo il messaggio insito in quello sguardo non può fare altro che annuire mestamente seppur dentro di lui stia ribollendo di collera: per lui Ivy è una nipote a tutti gli effetti, Haruka e Juliette si sono sacrificati anche per salvare lei ed ora? Ora dovrebbe permettere che sua nipote rimanga a palazzo Hikari, al fianco di un assassino? Avrà pur il suo stesso sangue, ma non le è mai stato accanto e le ha solo fatto del male, pensa: ha distrutto la sua infanzia e la sua adolescenza, è forse questo il bene che dice di volerle? Il filo dei suoi pensieri viene interrotto proprio dal grido furioso di suo nipote Garry, che non riesce ad accettare che sia la sorella a doversi sacrificare.

 

“ Non cedere! Questo è un ricatto, non devi farlo! Sono pronto a morire per proteggerti, ma non puoi chiedermi di assecondare il tuo sacrificio senza far nulla! Non puoi! “. Grida, stringendo i pugni mentre Ivy lo guarda ancora con alcune lacrime a rigarle quel viso così perfetto.

 

“ Fratello… “. Sta per dire altro, mentre Vanitas si gira per potersi avvicinare a Vincent e chiudere così in modo definitivo i conti con lui. Tuttavia, non appena si volta nota una cosa che lo fa agitare.

 

“ Oh no, no! “. Inizia ad innervosirsi, guardandosi attorno sotto lo sguardo stranito di Pierre e di tutti gli altri, interrompendo così il dialogo di Ivy e Garry.

 

“ Che succede? “. Chiede solamente il padre di Mina. A quella domanda il Re di Veritas continua a guardarsi attorno agitato.

 

“ Dov’è lui?! Dov’è lui?! “. Grida infuriato. Pierre cerca di domandargli di chi si tratta, ma la risposta lo mette ancor più in apprensione. “ Vincent! Mio fratello minore, il capo dei ribelli è fuggito! “. Sentenzia solamente il giovane Re, notando solamente i vetri infranti a terra. Kevin si avvicina al gruppo assieme a Lukas.

 

“ Hai detto Vincent?! Tuo fratello minore?! Ma lo credevo morto, quella lontana notte… “. Non fa in tempo a finire la frase: istintivamente e senza nememno sapere lui perché, dato che teoricamente dovrebbe odiare quelle persone, Vanitas getta a terra il capofamiglia degli Knight, evitando che un raggio blu lo colpisca. “ Mi hai salvato la vita… “. Sussurra sorpreso l’argentato, mentre anche Ivy si avvicina al gruppo.

 

“ Ma cos’è stato?! “. Chiede, mentre un altro raggio blu manca di poco i presenti.

 

“ E’ Vincent! Ci sta attaccando! “. Fa semplicemente Vanitas, mentre afferra la sua spada. Non avrebbe mai creduto di trovarsi in una tale situazione, ma a quanto sembra sia lui che gli Hunters dovranno fare fronte comune.

 

“ Ma da dove attacca?! “. Grida Pierre, attivando uno scudo seppur questo non possa durare per sempre, lo sa bene. “ Non riesco a vederlo! “. Fa il rosso, mentre istintivamente Vanitas guarda la sorella: deve metterla al sicuro ad ogni costo, pensa. Anche al costo di accettare l’aiuto dei suoi peggior nemici.


Salve miei fans, come va? Ed ecco il capitolo nuovo di questa storia, che ve ne pare? Ivy decide di rimanere a Veritas per salvare Garry ed i suoi, ma ecco un nuovo colpo di scena: Vincent attacca il fratello e l'intero gruppo e, date le circostanze, Hunters e vampiri si trovano costretti ad un'inaspettata alleanza. Lo scontro tra Garry e Vanitas si è concluso con la quasi sconfitta del giovane Hunter, cosa succederà ora? Riusciranno l'erede di Haruka e quello di Kaname a salvare Ivy e metterla al sicuro da Vincent? Lo sapremo nel prossimo capitolo!

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Capitolo 19
*** Alleanza inattesa ***


Cinque anni prima, Villa Perry.

 

Garry si trascina a fatica verso il padre, ormai morente dopo l’attacco subito. Riesce ad afferrare la sua mano e, seppur a stento la afferra: pur non essendo stato coinvolto nel combattimento infatti, il suo corpo non pare più volersi reggere in piedi a causa del forte shock subito: è riuscito a mettere in salvo la sorellina, ma le parole del loro aggressore riecheggiano nella sua mente come una pesante condanna: si rivedranno. Un giorno si rivedranno e finalmente, disputeranno il loro scontro decisivo. E di una cosa l’erede dei Perry è sicuro: quello sarà il giorno in cui il clan della Luna Blu perderà il suo massimo esponente, perché lui lo ucciderà con le sue stesse mani. D’altro canto Haruka si accorge dell’arrivo del figlio, così apre appena gli occhi seppur oramai molto debole: perde ancora sangue dalla bocca e naturalmente dalle ferite inferte da Vanitas. Poco più in là anche sua moglie Juliette giace a terra, probabilmente priva di vita. Il giovane sente le lacrime scendere dai propri occhi, occhi che seppur abbiano ancora una giovane età hanno assistito all’inferno in una sola notte. “ Dov’è… Ivy? “. Chiede il patriarca dei Perry. Garry muove la bocca tremando ancora, per poi riuscire a proferire parola.

 

“ E’ in salvo, padre: Ivy è al sicuro, non vi dovete agitare per questo. Ora… ora chiameremo qualcuno, chiameremo i Delacour e… e vi cureranno! Sicuramente! O i Knight! In fin dei conti… “. Ma Haruka tossisce sangue mentre cerca di mettersi seduto.

 

“ Tuo zio non ci aiuterebbe mai, sai bene che mi odia. E comunque arriverebbe troppo tardi… “. Un forte dolore lo fa nuovamente cadere steso a terra, Garry dal canto suo cerca di sorreggerlo mentre la sua giacca si macchia del sangue paterno.

 

“ Padre! Che cosa devo fare!? Che cosa posso fare per voi e per la mamma?! “. Chiede, pur essendo ben conscio che purtroppo, sua madre è già morta. L’uomo lo guarda riuscendo persino a fare un lieve sorriso, malgrado la circostanza. Alza a fatica una mano ed accarezza il viso del figlio, macchiandolo tuttavia di sangue dato che, in precedenza, la sua mano era posta sulla ferita all’addome.

 

“ Devi promettermi che proteggerai Ivy al costo della tua vita, figliolo. Devi promettermi che preserverai la tua vita, che non compirai azioni avventate e che che seguirai i miei insegnamenti. Devi promettermi che tu ed Ivy resterete sempre uniti e porterete avanti la casata Perry, rimanendo sempre giusti e leali. E devi promettere che starai in guardia: Ivy è in pericolo… “. Mormora, per poi proseguire di lì a poco tempo una volta ripreso un po' di fiato: è come se ad ogni parola il suo ossigeno fosse prosciugato. “ Devi promettermelo, ti supplico: proteggila dalla sua stessa famiglia “. Sussurra, il ragazzo d’altra parte non riesce a comprendere le parole paterne.

 

“ Padre, ma cosa dite? Chi… “. Fa per proseguire ma, sentendosi prossimo alla morte e non volendo sprecare nemmeno un istante e volendo allo stesso tempo dire tutto ciò che deve a Garry, Haruka lo interrompe per poi proseguire.

 

“ Non dirmi che non lo hai capito, quella notte di dieci anni fa in cui io e tua madre rientrammo con una bimba piccola tra le braccia. Non dirmi che non hai percepito chi era, perché non credo che sia così: anche se eri un bimbo, devi aver fiutato qualcosa… “. Sussurra semplicemente il bruno, chiudendo gli occhi un momento come a voler recuperare le forze e mentre, per un momento, il ricordo di quando lui e Juliette portarono a casa con loro Ivy si fa strada in lui. Le lacrime cadono incontrollate dagli occhi di Garry, mentre shoccato scuote il capo.

 

“ Sangue Hikari… “. Sussurra solamente, mentre Haruka annuisce debolmente.

 

“ Si: lei è Ivy Hikari, la Principessa di Veritas e figlia minore di Re Kaname e della Regina Luna. Io e tua madre l’abbiamo cresciuta come nostra, per noi è e sarà sempre la nostra figlia prediletta, voglio che tu lo sappia… “. Sussurra, Garry d’altro canto non pare troppo sorpreso: sospettava già che in Ivy scorresse sangue Hikari, lo ha percepito sin da sempre, sin da quando in una notte d’inverno proprio come questa i genitori rientrarono da una missione tenendo tra le braccia una bimba, che gli dissero d’ora innanzi sarebbe stata la sua sorellina. Eppure pensa, mai e poi mai gli verrebbe in mente di odiare colei che è a tutti gli effetti sua sorella: non gli importa il legame di sangue, altri sono i legami a cui da importanza. Gli importa che i suoi l’hanno cresciuta come loro figlia, gli importa che si sono sacrificati per salvare anche lei, gli importa che l’hanno amata e l’amano con tutti sé stessi così come lui stesso. “ Io e tua madre abbiamo commesso un grave errore… e crescendo Ivy come nostra figlia credevamo di poter rimediare, ma… “. L’uomo tossisce altro sangue, Garry cerca di non scoppiare in lacrime: deve essere forte, pensa. Deve essere forte per suo padre, deve essere forte per Ivy. “ Non ho molto tempo, figlio mio. Per cui ti supplico, ascolta bene le mie parole… “. Il patriarca apre nuovamente gli occhi che aveva precedentemente chiuso, puntando lo sguardo in quello del figlio maggiore. “ Non rivelare mai ad Ivy la verità: non dirle chi è, non dirle che appartiene al clan della Luna Blu. E fa il modo che quei mostri non possano mai mettere le mani su di lei, te ne supplico… proteggila da loro: da Vanitas… dal precedente re... e… e dal Re pazzo… “. Prende una pausa, respirando ormai irregolarmente mentre il figlio stringe i pugni.

 

“ Troverò quel bastardo di Vanitas e chiuderò i conti con lui, padre: giuro che vendicherò voi e mia madre a qualsiasi prezzo “. A quella frase Haruka guarda seriamente il figlio, sospirando irregolarmente ancora una volta.

 

“ Quella notte, c’era una bellissima luna rossa alta nel cielo… “. Sussurra enigmatico, per poi proseguire “ … una luna che in seguito, si è tinta di blu. Era magnifica… “. Mormora, per un momento Garry crede che il padre stia ormai delirando a causa del dolore. “ Proteggi Ivy. Proteggila da suo fratello… e da re Kaname “. A quella frase Garry non può fare altro che sgranare gli occhi, sconcertato da quell’ultima raccomandazione.

 

“ Kaname Hikari? Ma padre... il precedente re è... morto… “. Garry non sa perché, ma pronuncia l’ultima parola decisamente meno convinto, la sua convinzione va scemando man mano che pronuncia quelle parole.

 

“ E chi lo ha mai detto, figliolo? Chi ha mai detto che Kaname Hikari sia morto…? “. Chiede ma, poco prima che il primogenito possa chiedergli spiegazioni il genitore spira tra le sue braccia, lasciandolo solo e con mille dubbi e nella disperazione più totale.

 

È stata questione di un momento: Garry è riuscito ad introdursi, assieme ai suoi alleati, a palazzo Hikari. È riuscito a vedere la sorella, ed è stato anche ad un passo da portarla via con sé da quel luogo terribile, è stato ad un passo dal poterla finalmente riavere con sé malgrado, di fatto, sappia la verità: Jeanne gli ha raccontato del morso ricevuto da Ivy, il giovane Perry sa bene che ora è una vampira ma non gli interessa nulla. La proteggerà esattamente come sta facendo con Mina Veghner, accettando un matrimonio imposto e pur non amando la futura consorte. Se protegge una persona al di fuori della famiglia con tanta lealtà pensa, a maggior ragione lo deve fare con Ivy. Sarebbero anche riusciti a fuggire, tutti i suoi alleati erano pronti a coprirgli le spalle e persino Jeanne si è esposta per lui, correndo un rischio davvero elevato e rischiando la vita stessa: infatti, se Vanitas avesse scoperto che la sorellastra ha aiutato un cacciatore ad introdursi a palazzo, non avrebbe avuto scrupoli ad eliminarla considerando anche il rapporto non esattamente idilliaco che intercorre tra i due. Stava davvero per riuscire nell’intento, pensa Garry, ma il piano è fallito miseramente: Vanitas li ha scoperti. D’altronde, se ci riflette non può che darsi del cretino: ma veramente credeva di dare scacco matto al re dei vampiri in questo modo? No: il solo modo per rimettere le cose a posto pensa, sarebbe affrontare una volta per tutte il suo mortale nemico e rimetterlo al suo posto, così da assicurarsi che non possa più far del male ad altri cacciatori o umani stessi e vendicando così una volta per sempre i suoi amati genitori. Si sente un cretino: Ivy ha dovuto sacrificarsi ed accettare di rimanere a palazzo, in cambio della vita di Garry e di tutti gli altri cacciatori che l’hanno seguito. Ah, pensa invece la giovane Principessa che, nel frattempo, ha portato lo sguardo su entrambi i suoi fratelli: se solo non avessero scelto una notte di luna blu per salvarla, forse avrebbero avuto possibilità. Ma così… il filo dei suoi pensieri è stato bruscamente interrotto: Vincent, suo fratello minore e capo dei ribelli, sta attaccando tutti coloro che si trovano in giardino. Ovviamente non sarà solo, ma la prima preoccupazione di Vanitas è per chi è ancora all’interno del palazzo, gli invitati al suo ballo. “ Maledizione: sono sicuro che ci siano dei ribelli anche dentro. Così… “. Non finisce la frase: si trova improvvisamente schiena a schiena con Garry, lui impugnando la propria spada ed il cacciatore la pistola. “ Dante, Jeanne! “. Fa ad un certo punto il Re di Veritas, sorprendendo il maggiordomo e la sorellastra: non è più il tono di un bimbo psicopatico, è il tono di un sovrano fiero e determinato. “ Portate via Ivy da qui, svelti! Andate alla sala del trono e ponete un sigillo! “. Ordina, mentre dal canto suo Ivy è piuttosto confusa da quel repentino cambio d’umore. Ma di una cosa è abbastanza sicura: non vuole lasciare il luogo dello scontro. Scuote il capo: la sua famiglia è lì, la sua intera famiglia. Il fratello che è rimasto con lei per diciotto anni ed il suo fratello biologico, suo zio, tutti quanti. E lei? Lei dovrebbe fuggire? Quale principessa farebbe una cosa simile?

 

“ No! Non voglio andare via! “. Protesta la figlia minore di Kaname e Luna, ma Dante la afferra per le spalle cercando di farla ragionare.

 

“ Milady… principessa, vi prego! “. Fa, mentre Garry si volge di scatto: l’ha forse chiamata “ principessa “? In quel momento, l’atroce dubbio che i suoi sospetti dopo la conversazione lasciata in sospeso con Jeanne siano reali si fa nuovamente strada nella sua mente, rendendolo vulnerabile. Un attacco sta per colpirlo, tuttavia con suo massimo sbigottimento un raggio blu lo protegge, mentre lui finisce per cadere all’indietro con gli occhi chiusi. Appena li riapre la prima cosa che vede è il mantello degli Hikari: chi lo ha protetto tuttavia, sa non è Jeanne. Per un momento crede quasi di essere trasognato.

 

“ V… Vanitas? Ma che cosa… “. Borbotta il figlio maggiore di Juliette ed Haruka, mentre il suo inaspettato difensore si volge un istante verso di lui.

 

“ Alzati, Hunter: abbiamo un problema “. Sussurra, mentre un gruppo di nobili a quanto sembrerebbe ribelli si avvicinano ai due impugnando delle spade. Kevin e Pierre se la vedono invece con un altro gruppo di ribelli, ma di Vincent ancora nessuna traccia.

 

“ Ma dov’è quel bastardo?! “. Grida Pierre, mentre tiene saldamente testa ad un avversario.

 

“ Non lo so, ma dobbiamo scoprirlo quanto prima! “. fa a sua volta Kevin, mentre d’altro canto Dante e Jeanne stanno letteralmente trascinando via Ivy. La fanciulla continua a tirare indietro, non volendo fuggire.

 

“ Lasciatemi! Lasciatemi, devo andare a combattere anche io! “. Fa la Principessa, ma nessuno dei due pare voler sentire ragione.

 

“ Vostro fratello ci ha ordinato di proteggervi e così faremo! Non vi lasceremo tornare in quel giardino! “. Sentenzia perentorio l’arancione. Ma la Principessa non pare decisamente dello stesso avviso.

 

“ Là fuori ci sono i miei fratelli che stanno combattendo! Entrambi i miei fratelli! Quale principessa fuggirebbe di fronte al pericolo?! Mia madre non lo avrebbe mai fatto! “. Fa con le lacrime agli occhi la ragazza, ma Dante la afferra per le spalle seppur non con una presa eccessiva.

 

“ Se la regina Luna fosse qui, vi avrebbe già messa al sicuro. Vostra madre è morta per proteggervi, quindi vi supplico: non vanifichiamo il suo sacrificio “. Fa il maggiordomo, con le lacrime agli occhi al solo pensiero che possa accadere qualcosa alla principessa: gli pare una scena già vissuta. Vissuta la drammatica notte in cui i ribelli attaccarono e gli Hunters uccisero la sua amata Regina. “ Vi scongiuro Principessa, ragionate “. La guarda intensamente l’uomo e, stando così le cose, Ivy non ha altra scelta che cedere: non vuole certo vanificare il sacrificio della madre. Fa un cenno affermativo con il capo, seppur un po' riluttante nel dover fuggire, cosa a cui lei non è decisamente abituata. Ma Dante ha ragione, pensa: non c’è altra scelta, non può vanificare in quel modo il sacrificio di sua madre ed esporsi al pericolo. È più che certa che Garry e Vanitas sapranno cavarsela anche senza di lei, e che anzi, se ci riflette lei potrebbe anche essere un impiccio.

 

“ E sia “. Sentenzia solamente, mentre un’ombra nera passa dietro di lei e le sfiora la spalla. Per un momento la Principessa sente un brivido freddo ma, volgendosi di scatto, tutto ciò che vede è il ritratto del nonno appeso al muro.

 

“ Andiamo “. Fa poi Dante, felice di essere riuscito a convincerla. Ma Jeanne ha notato il gesto della ragazza e, poco prima di incamminarsi anche lei percepisce un tocco gelido sulal sua spalla mentre una voce tetra chiama il suo nome.

 

“ Cosa…? “. Chiede solamente, arrestando bruscamente il suo passo. Dante si volta verso di lei un istante.

 

“ Milady, cosa vi succede? “. Chiede, mentre lei si guarda intorno sospettosa.

 

“ No... nulla “. Sussurra, mentre per un momento anche il suo sguardo incrocia quello del Re Pazzo, ovviamente nel dipinto. In quel momento tuttavia, dei rumori fanno sussultare la seconda Principessa di Veritas, che si porta al fianco di Dante a protezione della sorella.

 

“ Lady Jeanne, c’è qualcuno qui… “. Sussurra semplicemente l’arancione, mentre un improvviso raggio blu travolge entrambi, facendoli finire a terra.


“ Dante! Jeanne! “. Li chiama allarmata Ivy, correndo in loro soccorso. In quel momento tuttavia, qualcuno la immobilizza da dietro afferrandole i polsi e bloccandoglieli dietro la schiena.

 

“ Non ti muovere o ti assicuro, sarà peggio per tutti “. Quella voce: non le pare di averla già sentita, tuttavia allo stesso tempo è un timbro molto familiare. “ Ora ti porto dal vero Re di questo regno “. Ghigna malefico il giovane incappucciato, ma il fendente di una spada lo separa da Ivy che, colta alla sprovvista finisce a terra.

 

“ Non osate toccare la futura regina del regno! Data la vostra posizione, anche se siete un membro della famiglia non ve lo posso permettere, Lord Dominique! “. Tuona Dante, mentre Jeanne si alza da terra ed aiuta Ivy a fare lo stesso. “ Lady Jeanne, portate la Principessa nella sala del trono e chiudetela con i sigilli, presto! “. Fa l’arancione, mentre la donna lo guarda un po' preoccupata.

 

“ Dante, ma voi? Rimarrete fuori se pongo il sigillo prima che entriate… “. Sussurra, ma lui fa un cenno affermativo con il capo per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Terrò occupato vostro cugino, mentre voi scapperete con la Principessa “. Fa, parando un attacco scagliato da Dominique e deviandolo contro una parete. “ Presto, Principesse! Andate! “. Grida poi e, seppur riluttante Jeanne decide di obbedire. Prende per mano Ivy e la porta con sé, mentre lei la guarda confusa.

 

“ Jeanne! E Dante? “. Chiede, preoccupata per le sorti del maggiordomo. La bionda continua a correre epr i corridoi di palazzo Hikari, eliminando un ribelle con il potere della luna blu.

 

“ Dante se la caverà: è un eccellente guerriero, non temere! “. la rassicura, arrivando finalmente di fronte ad un’imponente porta: la sala del trono.

 

Dante dal canto suo sfodera la propria spada: è un’arma donatagli da Luna quando iniziò a lavorare a palazzo e divenne la guardia del corpo della Regina, da allora non se n’è mai separato. Dall’altro lato anche Dominique afferra la propria spada, ghignando. “ Così hanno lasciato te, un volgare maggiordomo, ad affrontarmi? Ti dirò: la ritengo quasi un’offesa “. Fa in tono sarcastico, tuttavia l’altro uomo non pare farsi intimidire da tali parole.

 

“ Sarò anche solo un maggiordomo come dite voi, ma il mio sovrano mi ha dato il compito di proteggere sua maestà la Principessa, ed è quello che farò. Quindi: o vi fate da parte o sarò costretto a combattervi, anche se siete voi “. Fa con determinazione l’uomo, provocando solamente la risata sprezzante di Dominique.

 

“ Sei tale e quale a Mina Veghner: vuoi affrontare chi è non uno, ma dieci gradini sopra di te. Ma come lei sei destinato a fare una brutta fine “. I due avversari si scrutano, Dominique sembrerebbe essere più forte rispetto a quando si è scontrato con Mina.

 

“ Cos’avete fatto a Lady Veghner? “. Chiede semplicemente l’arancione, mentre al solo ripensare al momento di quel morso, il momento in cui rese sua quella cacciatrice, gli occhi di Dominique si tingono di un intenso blu mentre il potere della Luna Blu prende a scorrere in lui come un fiume dirompente.

 

“ Non sono tenuto a dirtelo. Ma se vuoi, te lo posso far vedere “. In quel momento entrambi partono all’attacco, fiondandosi l’uno sull’altro e pronti alla lotta.

 

Ivy e Jeanne sono entrate alla sala del trono: la Principessa dalla chioma bionda è riuscita a porre i giusti sigilli, protezioni che per i ribelli saranno invalicabili. D’altro canto, Ivy cammina nervosa su e giù per la sala. “ Sorella, cerca di tranquillizzarti: vedrai che andrà tutto bene “. Fa semplicemente la bionda, ma Ivy continua a sentire quel nefasto presentimento che proprio non vuole abbandonarla.


“ C’è qualcosa che non va: è stato tutto sin troppo facile. Abbiamo trovato solo quell’uomo a sbarrarci la strada, dove saranno gli altri accoliti di Vincent? E lui, dov’è? “. Chiede preoccupata la corvina. “ In oltre, sembrava che quell’uomo ti conoscesse: chi era? Ho avvertito in lui il potere degli Hikari “. Sussurra poi la prima Principessa, mentre la sorella sospira pesantemente.

 

“ E’ Dominique, il mio promesso sposo e figlio di Veronica, zia tua e di Vanitas e sorella minore della Regina Luna. Morì molto giovane, purtroppo “. Ivy sgrana gli occhi per poi guardare sconcertata la minore, che capisce subito di aver sconvolto l’altra. “ Ma non lo sposerò: ho rinunciato al fidanzamento circa tre anni fa “. Ammette, mentre Ivy rimane ancor più stupefatta.

 

“ Aspetta! Non dirmi che rinunciasti alle nozze… per Garry?! “. chiede, mentre Jeanne annuisce solamente.

 

“ Tuo fratello è l’amore della mia vita, Ivy: non avrei potuto sposarmi, pur sapendo che il mio cuore apparteneva ad un altro uomo “. Sussurra, anche se le fa male pronunciare tali parole. “ Anche se, a quanto pare, a lui ciò non importa e non ha esitazione nello sposare un’altra donna “. Ivy sta per parlare, ma un rumore improvviso fa sussultare le due sorelle. “ I sigilli! Qualcuno sta cercando di rompere i sigilli! “. Fa semplicemente la bionda, mentre Ivy la affianca subito decisamente in allarme.

 

“ Che cosa facciamo? Ma non dovevamo essere al sicuro? “. Chiede, mentre la sorella rimane in silenzio qualche istante per poi decidere di darle una risposta.

 

“ Purtroppo, credo che ci sia una sola persona in grado di spezzarli: ricordi? Quei sigilli non fanno passare chi non è Hikari, ma cosa succederà con un Hikari ribelle? “. Chiede semplicemente, mentre la maggiore intuisce chi stia cercando di varcare la soglia e spezzare i sigilli.

 

“ Vincent?! “. Fa semplicemente, mentre un’improvvisa luce blu sbalza a terra le due sorelle: i sigilli sono stati spezzati.

 

In giardino intanto, la situazione si sta facendo complicata: i ribelli stanno dando parecchio filo da torcere alle guardie, impegnate a combattere anche nella sala da ballo. Vanitas e Garry sono loro malgrado costretti a combattere fianco a fianco per contrastare quello che,a tutti gli effetti è un autentico colpo di stato. L’Hunter spara proiettili d’argento e riesce ad eliminare alcuni ribelli, Vanitas usa il potere della Luna Blu e ne elimina altrettanti. Ma uno di loro lo attacca da dietro e, colto di sorpresa il Re bambino sarebbe stato ucciso se non fosse stato per Garry che, con sua sorpresa, gli ha salvato la vita. “ Siamo pari, adesso “. Sentenzia solamente l’Hunter, affiancando colui che dovrebbe essere suo mortale nemico.

 

“ Vincent non si sta risparmiando, a quanto pare: ha voluto un ritorno in grande stile “. Commenta quasi ironico il corvino, malgrado lo debba ammettere, si sia spaventato parecchio temendo di perdere la vita per mano di quel ribelle.

 

“ I nobili devono amarti proprio tanto, per schierarsi dalla parte di tuo fratello invece che dalla tua “. Fa Garry, con una lieve ironia alla quale, per il momento Vanitas non fa caso. “ A proposito: credevo che fossero solo voci, che il capo dei ribelli fosse in realtà tuo fratello. Credevo che Vincent fosse morto “. Detto questo entrambi devono unire le forze ed eliminare un nuovo e pericoloso aggressore, al quale viene sparato un proiettile d’argento per poi finirlo con il potere della Luna Blu.

 

“ Lo credevo anche io, fino a quando qualche tempo fa non ha fatto la sua ricomparsa “. Sentenzia semplicemente l’erede di Kaname e Luna, eliminando un nuovo aggressore. “ Mio fratello è peggio di me, dovresti saperlo: anche se non conoscevi la sua identità, avrai sentito delle efferatezze di cui il capo dei ribelli è capace. Avrai sentito che, a differenza mia, non fa distinzione tra umani, Hunters o vampiri: a lui interessa solo uccidere e far soffrire chi si oppone a lui “. Fa il giovane Re, e Garry non può fare a meno di concordare con lui: Vanitas ha attaccato per difendersi o per vendetta, ma Vincent è diverso. Conosce bene la sua efferatezza, ne è stato diretto testimone durante una delle sue missioni: ancora ha in mente quelle scene orribili, non le potrà mai scordare. “ La vera domanda è: preferite me come re, o lui? “. Conclude la frase Vanitas, mentre improvvisamente un avversario riesce a colpire entrambi: li ferisce , una ferita che fa decisamente male specialmente al giovane Re. Kevin e Pierre non possono intervenire, così come Lukas: tutti sono impegnati a collaborare con le guardie, per cercare di porre un margine a questa ribellione quanto prima.

 

“ Vanitas! “. Fa istintivamente l’erede dei Perry: ma cosa gli prende, si chiede? Perché si preoccupa di quell’assassino? In fondo pensa, nemmeno lui è così diverso dal fratello. Anche lui ha sterminato persone innocenti, anche lui… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto dall’ex avversario: i dolore alla ferita lo fa quasi gridare. “ Dannazione! “. Impreca l’argento, mentre l’altro lo guarda sorpreso: credeva lo avrebbe lasciato lì a morire, invece lo sta soccorrendo.


“ Fa male!fa un male da morire “. Grida solamente il corvino, mentre Kevin si accorge di ciò e decide di intervenire.

 

“ Garry! Cerca di proteggere Vanitas finché non rigenera la ferita, io e Pierre terremo a bada i ribelli “. Fa solamente e, per un solo momento il suo sguardo e quello del Re bambino si incontrano. Garry non può fare altro che annuire: in questa battaglia dovrà collaborare con chi non si sarebbe mai immaginato, la ricomparsa di Vincent Hikari ha rimesso in dubbio ogni sua precedente convinzione ed ogni sua idea. L’obiettivo comune è proteggere Ivy ed impedire a qualsiasi costo che salga al trono di Veritas, o per il regno potrebbe davvero essere la fine. In tutto ciò la Luna Blu, forse l’unica a poter decidere le sorti dello scontro, regna sovrana nel cielo di Veritas ed inizia a fare effetto su tutti i membri del clan Hikari e, con sorpresa, sullo stesso Garry. Il motivo tuttavia, rimane al momento ignoto.



Salve miei fans, ed eccomi qui con un nuovo caitolo. Che en dite? Abbiamo assistito ai ricordi di Garry, in cui il cacciatore ha scoperto dal padre morente della vera identità di Ivy. Ma malgrado questo decide di marla ugualmente come una vera sorella e, per il suo bene, acetta persino un'inaspettata alleanza con Vanitas pur di fermare Vincent una volta per tutte. Un colpo di stato è in atto a palazzo Hikari: Jeanne ha portato Ivy al sicuro, ma qualcuno ha spezzato i sigilli: chi sarà mai? Intanto Dante combatte contro Dominique, rivelabdo di possedere un'arma donatagli dalla stessa Luna: basteranno la sua abilità e la sua tenacia a fermare il cugino di Vanitas ed Ivy? Per saperlo, non vi resta che continuare a seguirmi!

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Capitolo 20
*** Sangue sporco e nessun rimpianto ***


Un vero e proprio colpo di stato pare essere stato appena messo in atto a Veritas: con sorpresa di tutti, Vincent Hikari ha fatto la sua ricomparsa e, a capo dei ribelli, sta tentando di usurpare il trono del fratello. Il caso o forse il destino ha voluto che in quel momento anche Garry, Lukas, Kevin e Pierre fossero a palazzo per cercare di salvare Ivy, con la complicità di Jeanne. Ma la situazione è precipitata: dopo un iniziale scontro con il re bambino, in fine il giovane erede dei Perry è stato costretto a far fronte comune con lui: sarà pur pazzo, un assassino cinico e crudele, ma sa bene che Vincent è peggio di lui. Sa di cosa sia stato capace il capo dei ribelli, ed ora che ha scoperto la sua identità, questo non fa altro che turbarlo ulteriormente e metterlo in allarme. Il giovane cacciatore si sente tuttavia strano: avverte il potere della luna blu scorrere in lui, questo pensa, questo non è certo normale. Lui infatti non ha sangue Hikari, allora pensa, come mai i raggi lunari gli stanno facendo perdere il controllo? Improvvisamente una strana voce: una voce nella sua testa che, ora che ci pensa, non gli pare nemmeno sia la prima volta che sente. “ Hai combattuto bene, mio guerriero. Ma ora è tempo per te, è tempo… “. Non conclude la frase e, per un singolo istante al giovane Perry pare che qualcosa lo sfiori. Scuote il capo con enfasi, non accorgendosi tuttavia che Vanitas si è accorto del suo turbamento: sarà pur ferito ma non ha certo perso la facoltà di percepire i sentimenti delle persone dallo scorrere del loro sangue e, ci può giurare, quello di Garry sta scorrendo come un fiume in piena nelle sue vene.


“ Cos’hai, cacciatore? “. Sibila solamente il giovane Re, rigenerando pian piano la ferita. A quella domanda Garry lo guarda piuttosto scosso e turbato.


“ Senti… che tu sappia, la luna blu agisce anche su chi non ha sangue Hikari? Perché ora come ora… “. Non finisce la frase: se prima si sentiva forte ed invincibile, ora una potente fitta accanto al cuore lo fa sussultare. Da parte sua invece, Vanitas lo osserva senza proferire parola, eppure mille pensieri attraversano la sua mente. In seguito punta il proprio sguardo in quello del cacciatore.


“ Si può sapere perché mi fai una domanda simile, in un momento del genere? “. Chiede perentorio, mentre l’argento stringe lievemente i pugni: cosa dovrebbe rispondere’ non deve scordare che chi ha davanti è ancora suo nemico, non può rivelargli certo le sue debolezze: un giorno pensa, ciò potrebbe ritorcersi contro di lui. Anche se, non può fare a meno di pensare, ora come ora Vanitas gli sembra solo il suo unico alleato più che un nemico. Ah, pensa: ma perché diamine ha certi pensieri? Scuote il capo con enfasi per poi finalmente dare una risposta.

 

“ Niente… “. Borbotta solamente l’argento, riflettendo: non sa a chi altro rivolgersi, a chi può chiedere per risolvere questo problema una volta per tutte? Forse pensa, l’unica soluzione sarebbe parlare con Jeanne: anche se in questo momento la donna potrebbe giustamente essere infuriata con lui, ne è certo non lo lascerà in difficoltà. Sicuramente pensa, gli chiarirà una volta per tutte che cosa gli stia succedendo. Si: ne parlerà con Jeanne, ha deciso. Ne parlerà con la sola Hikari a parte Ivy di cui si fiderebbe. Già, Ivy: sapeva da tempo che era un’Hikari, ma ora che la cosa è stata resa ufficiale almeno in parte, gli fa uno strano effetto considerare la sorella un membro di quella famiglia. I suoi pensieri tuttavia, vengono bruscamente interrotti in quel preciso istante: altri due ribelli cercano di avventarsi su entrambi, sia lui che Vanitas, cercando di approfittare del momento di debolezza del re per poter come si suol dire, prendere due piccioni con una fava. Ma questa cosa, al giovane Perry non pare essere particolarmente congeniale: anche in caso un giorno Vanitas dovesse morire, sarà solo ed esclusivamente lui a farlo fuori al momento del loro scontro finale, lui e nessun altro. Infuriato si alza in piedi di colpo, afferrando la spada del re malgrado gli scotti la mano, in quanto intrisa del potere degli Hikarie d appartenente ad un vampiro. “ Fatevi sotto! “. Grida, sorprendendo il giovane Re: tutto si sarebbe imamginato, ma mai di vedere un cacciatore impugnare l’arma di un purosangue così, senza risentirne eccessivamente e senza rimanere bruciato completamente dal potere della luna blu. Solo le mani dell’argento sembrerebbero avere lievi conseguenze, ma non più di tanto e, di certo, questa non è una cosa comune. Anzi: è forse la prima volta che il corvino vede una cosa simile. Solitamente infatti, qualunque umano viene respinto dalle armi dei vampiri o, in caso riuscisse ad afferrarla soffrirebbe dolori e patimenti indicibili che lo indurrebbero a lasciarla in un soffio di Eolo. Come mai con Garry nulla di ciò avviene? Cerca di non pensare più a questo: non gli pare il momento di farsi queste domande. Cerca di alzarsi a sua volta per rivolgere la parola a Garry ma, improvvisamente, un potente scudo blu si innalza in difesa del Re e del cacciatore, lasciando sbigottiti i due più adulti i quali, avvertendo la comparsa di un nuovo ed intenso potere non hanno potuto fare a meno di volgere lo sguardo verso la fonte di tale energia: Pierre e Kevin vedono i due ribelli che si erano in precedenza avventati sui ragazzi essere letteralmente polverizzati da quello scudo, mentre per qualche istante, un raggio blu illumina gli occhi del giovane dalla chioma argento che, come in trance allunga la mano verso altri due aggressore e li polverizza con un raggio blu.

 

“ Bravo… bravo il mio guerriero “. sibila nuovamente uno spettro nero, uno spettro che per ora si manifesta solamente al cacciatore e gli pone le mani gelide sulla spalla. “ Aspettavo da tanto questo momento. Ed ho aspetatto a lungo questo incontro, proprio qui a palazzo Hikari: il palazzo dove tutto iniziò “. Fa semplicemente, mentre ancora una volta, a Garry giunge chiara quella voce che, tuttavia, non lo fa sussultare come in precedenza. Lo spettro sparisce nuovamente e senza farsi vedere da nessun altro, mentre i due uomini rimangono stupefatti da ciò che Garry ha appena fatto.

 

“ Ma che… cosa… “. Mormora solamente Pierre, guardando Kevin. “ Kevin: ma da quando tuo nipote riesce ad usare questo tipo di potere? È il potere della luna blu… “. Mormora semplicemente il rosso, mentre l’altro rimane in silenzio e non proferisce verbo, guardando sconcertato quello scudo blu che, man mano che si avvicinano, disintegra tutti i nemici in un solo istante. Anche Vanitas osserva la scena, un po' sorpreso: non sa perché, non sa come ma pare proprio che Garry abbia appena attivato il potere della Luna Blu. Misto tuttavia, ad un altro forte potere ancora sconosciuto, un potere che solo altre due persone del Clan Hikari hanno posseduto.

 

“ Garry Perry… chi sei tu in realtà? “. Sibila semplicemente il Re bambino, mentre lo spettro fa nuovamente la sua comparsa e gli sfiora la spala per un momento per poi sussurrare, stavolta al suo orecchio.

 

“ E’ il tuo guerriero perfetto, mio caro. Il nostro guerriero perfetto “. Ghigna malevolo ma, quando il corvino si volta per ribattere non vede più nessuno.

 

“ Cacciatore… cosa mi nascondi? “. Sibila solamente il Re bambino, tenendo ancora una mano sulla ferita che, lentamente, si sta rigenerando quasi più in fretta rispetto a prima, come sentisse gli effetti del potere che il giovane Perry ha liberato.

 

Jeanne ed Ivy sono rimaste da sole alla sala del trono: Dante è rimasto a trattenere Dominique al di fuori, le due donne credevano di essere al sicuro in quella stanza inviolabile per chiunque non sia un Hikari o abbia comunque intenzioni ostili: i sigilli non avrebbero dovuto spezzarsi, ma così non è stato: l’unico che avrebbe mai potuto spezzarli ha appena fatto il suo ingresso, come nulla fosse, come se nemmeno fossero state poste delle potenti protezioni. Il giovane dagli occhi color oceano osserva le due donne, mentre sul suo viso compare un lieve ghigno. “ Ma guarda un po' chi c’è: salve, fanciulle. È sempre bello rivedervi “. Fa, con quell’ironia che, purtroppo, ad entrambe ricorda quanto quell’individuo sia simile a Vanitas sotto molti aspetti. Jeanne si mette istintivamente davanti alla sorella, per poterla proteggere in caso di qualsiasi attacco da parte del maggiore.

 

“ Vincent “. Sentenzia semplicemente la bionda, mentre Ivy rimane dietro di lei ancora piuttosto spaventata: se nemmeno i sigilli hanno avuto effetto, non osa nemmeno immaginare quale sia il livello della forza di suo fratello. Riusciranno davvero, pensa la mora, a contrastarlo solamente lei e la sorella? Riusciranno davvero due donne, seppur Hikari, a difendersi da un essere così malvagio e potente? Si, pensa ora Jeanne: conosce bene i crimini di Vincent, così come li conosce Ivy. Dante ha spiegato loro che razza di mostro sia il fratello, di cosa sia stato capace sia contro umani che contro vampiri, indistintamente. Ha spiegato loro quale sia il suo solo e reale obiettivo, ha spiegato loro che non si fermerà fino a quando non lo avrà raggiunto, non importa se a discapito della sua stessa famiglia.

 

“ Salve, sorelle: da quanto non ci vedevamo? Mi siete mancate “. Continua ironico il terzogenito di Luna e Kaname, spezzando il filo dei pensieri delle due sorelle. Ivy non proferisce parola, mentre Jeanne risponde per le rime, senza più dare ascolto alla sensazione di timore provata poco prima.

 

“ Il sentimento non è reciproco: vattene, non sei il benvenuto a palazzo. E porta con te quella feccia dei tuoi compari ribelli, prima che vengano uccisi uno ad uno “. Risponde dura la figlia di Rosina e Kaname, ma a quella frase il maggiore sogghigna sadico per poi deriderla sarcastico.

 

“ Spiacente, ma ora che sono qui non intendo andarmene. Non prima di aver ottenuto ciò per cui sono giunto, e credimi che nessuno mi potrà fermare. Men che meno tu, un’Hikari a metà “. Commenta ora seriamente, perdendo istantaneamente quel ghigno ed assumendo un’espressione che, pensa la donna, ricorda moltissimo quella di loro padre: seria e fredda, che non ammette la minima replica. La donna mantiene la sorella dietro di sé, intenzionata a proteggerla.

 

“ Ivy, sta indietro: ci penso io a lui “. Sentenzia risoluta la principessa, non avendo paura di combattere malgrado, come dice Vincent, sia un’Hikari “ a metà “. “ Ti farò vedere di cos’è capace un’Hikari a metà, come dici tu: ti farò pentire amaramente di questa tua arroganza, sta in guardia! “. Commenta semplicemente la bionda, attaccando il fratello utilizzando il potere della Luna Blu: è una fortuna per lei pensa, che quella sia la sera in cui la luna degli Hikari è ben alta nel cielo, almeno potrà darle un vantaggio. Ma non pensa ad una cosa di un’importanza forse cruciale: anche a Vincent la luna blu darà un forte vantaggio. Ma ben presto se ne rende conto: con un solo cenno della mano infatti, il maggiore riesce a contrastare l’attacco della sorella e non solo, a rispedirlo contro di lei con una potenza raddoppiata. Presa alla sprovvista la bionda viene colpita, finendo contro la parete. E non solo: il potere di Vincent la fa svenire, per impedirle di poter intervenire in difesa della sorella maggiore. Potrebbe ucciderla pensa, ma non è il momento opportuno: se dovesse davvero uccidere la sorella pensa nuovamente, vuole che avvenga di fronte a quel volgare cacciatore, quel Garry Perry. Non sa perché, ma in lui ha avvertito il potere della Luna Blu e questo non gli piace per nulla: vuole farlo soffrire un po' ed in seguito eliminarlo, prima che diventi un vero problema per lui e per tutti i suoi compagni. Ma ora pensa, ora ha incombenze più grandi a cui pensare: il suo sguardo si posa istantaneamente sulla sorella Ivy, che ovviamente non esita a correre in soccorso di Jeanne. O meglio, sarebbe il suo intento farlo.

 

“ Jeanne! “. Fa semplicemente la mora, precipitandosi dalla minore. Ma prima che possa raggiungerla si sente afferrare improvvisamente da dietro, i polsi immobilizzati dietro la schiena in un modo quasi doloroso, tanto da far comparire sul suo viso una lieve smorfia di dolore. “ Lasciami! “. Protesta semplicemente la Principessa di Veritas, ma ovviamente non ottiene alcun risultato malgrado provi più volte a liberarsi. Anzi: pare quasi che i suoi tentativi di ribellione stiano divertendo Vincent che, come a provocarla fa esattamente l’opposto di quanto gli ha ordinato lei e stringe maggiormente la presa sui suoi polsi, facendola gemere di dolore. “ Lasciami, ho detto! “. Protesta semplicemente la Principessa, ma lui non le da minimamente retta e, con la mano libera, le scosta i capelli dal collo.

 

“ Non hai ancora capito? Ciò che vuoi tu non conta nulla: non hai scelta “. Fa quasi enigmatico, mentre lei sussulta e sente il respiro farsi irregolare. Non piange solamente per orgoglio: è una principessa, non è più la bimba piccola di qualche anno fa. È un’Hikari, deve dimostrarsi forte. Eppure pensa, come mai non riesce a reagire di fronte a questa nuova aggressione? Perché non riesce ad attivare il potere della Luna Blu per salvarsi? Perché di fronte a suo fratello, il suo potere pare quasi bloccato? “ Già, proprio come quella volta in giardino, poi nel gazebo: non hai alcun potere decisionale “. Conclude semplicemente il discorso lui, baciandole nuovamente lo stesso, identico punto in cui la baciò nel loro primo incontro, quando lei ancora non sapeva chi fosse né della sua pericolosità. Quando le fece percepire quelle sensazioni che mai aveva provato, con nessun altro uomo prima d’ora. A quel gesto di lui, a quei pensieri lei non può far altro che sussultare ancora una volta, mentre un brivido passa lungo tutto il suo corpo: a che gioco sta giocando suo fratello, si chiede? Cosa vuole da lei? Perché avvicinarsi a lei in quel modo? Mille domande che, purtroppo, non trovano nessuna risposta, non in questo momento per lo meno. Non in quel momento di confusione e paura allo stesso tempo. La giovane principessa continua a sussultare, senza riuscire a tranquillizzarsi.

 

“ Che cosa vuoi da me? Perché fai tutto questo? Appartieni anche tu alla famiglia reale, allora... “. La risposta purtroppo arriva ben presto: con la mano libera infatti, Vincent afferra alcune ciocche dei suoi capelli, tirandole quanto basta per costringerla a piegare la testa di lato ed avvicinando pericolosamente le labbra al suo orecchio.

 

“ Perchè io posso “. Sentenzia semplicemente il minore, con un pizzico di rancore. “ Perchè Vanitas ha ucciso papà, non merita il posto di re. L’unico a meritare quel posto sono io, ma c’è un problema “. Sussurra all’orecchio di lei. Un problema, pensa Ivy? Non fa in tempo a farsi delle domande, si sente quasi indebolita mentre di riflesso lui passa un dito sul collo di lei. “ Già, il nonno aveva modificato la legge dopo la sua ascesa al trono: solo chi avrebbe avuto un erede con la legittima regina sarebbe potuto salire o rimanere sul trono, non avrebbe avuto importanza se fosse stato anche l’ultimogenito. Quello che conta davvero quindi, è chi sarà il primo a darti un erede, mia cara sorellina: a te, che sei l’unica Hiakri pura ancora rimasta. A te, che sei la legittima regina di Veritas, non importa chi sia il Re “. Sogghigna malignamente il giovane dalla chioma bionda, mentre lei non può fare a meno di sgranare gli occhi sconcertata.

 

“ Cosa?! Un… un erede da me? “. Chiede sconvolta: ora molte cose le sono finalmente chiare, molti tasselli stanno iniziando a combaciare ed incastrarsi nel puzzle, molte domande stanno lentamente ottenendo la risposta che cercava. Cerca ancora una volta di liberarsi, ma la presa sui suoi capelli e sui suoi polsi si fa così forte da farla gridare di dolore.

 

“ Ah, se speri nell’arrivo del tuo Cavaliere dalla scintillante armatura, ti sbagli di grosso: a quest’ora i miei sottoposti lo avranno già sistemato una volta per tutte “. Continua malignamente il biondo, facendo sussultare la sorella che, per la prima volta, sente di essere realmente preoccupata per Vanitas. Di non desiderare che gli accada qualcosa, ma che si salvi ed esca vincitore da questo colpo di stato. Non sa spiegarsi perché, ma per lui in questo momento, non prova più odio ma solamente… cos’è quel sentimento che prova dentro di lei, si chiede? Ansima pesantemente per poi iniziare ad alterarsi maggiormente.

 

“ Lasciami, bastardo! “. Grida infuriata la giovane, ma a quella frase lui le lecca il collo con avidità.

 

“ Spiacente deluderti mia cara sorellina, ma siamo solo all’inizio. E ora… “. Senza nemmeno finire la frase, affonda le zanne affilate nel collo della sorella che, presa alla sprovvista non riesce nemmeno a gridare, seppur il dolore le paia essere, per qualche istante, davvero insopportabile. Senza che se ne renda conto lui riesce a spingerla a terra, cadendo com’era prevedibile sopra di lei mentre non pare avere idea di staccarsi dal suo collo. La Principessa trattiene le lacrime solo per orgoglio, tuttavia si sente malissimo: sa bene cosa comporti il morso, sa bene che è un legame tanto forte quanto quello sessuale. È come se in questo momento fosse appena stata violata, non avendo mai dato il consenso alla condivisione del suo sangue con qualcun altro che non sia Vanitas. Di nuovo: perché, si chiede l’ex cacciatrice? Perché in un momento del genere, il suo solo pensiero va a colui che avrebbe dovuto odiare? Sente un rivolo di sangue correre lungo il suo collo, scendendo lentamente fino a finire nella scollatura del vestito e macchiando parzialmente parte del decoltè e parte del vestito da ballo. Solo dopo un po' di tempo finalmente Vincent si stacca dal suo collo: i suoi occhi sono iniettati di una luce blu, la sua bocca ancora sporca di sangue. Senza esitare si sposta un momento da Ivy, quel tanto che gli serve per farla voltare supina. La fanciulla ansima pesantemente.

 

“ Non avrai mai quello che cerchi, Vincent. Non lo avrai mai “. Sibila solamente la corvina, mentre lui non pare turbarsi eccessivamente a quelle sue parole. La ragazza fa per alzarsi e fuggire, ma lui è più rapido: la afferra per le caviglie per poi attirarla sotto di sé, sollevandole la gonna del vestito e passando così le mani sulle sue gambe.

 

“ Oh, dove scappi sorellina? Siamo solo all’inizio “. Commenta solamente, mentre a quel tocco lei sbianca come un lenzuolo. Ma non riesce a dimenarsi: lui l’ha letteralmente bloccata sotto di sé e lei, anche riuscisse ad utilizzare il potere della Luna Blu, rimane sempre più debole di lui. “ Oh, guarda qui che spreco… “. Sussurra semplicemente il minore, passando un dito lungo la scia di sangue, passando dal collo e scendendo lentamente fino alla scollatura del vestito. “ Credo che ci sarà da divertirsi “. Commenta semplicemente il biondo, slacciandosi lentamente i polsini della camicia ed osservando la maggiore, che per un momento non capisce dove voglia arrivare, forse per la troppa paura che ancora le scorre nelle vene e che non la fa ragionare del tutto lucidamente. Vincent pare accorgersi del suo stato d’animo e, per un momento, l suo sguardo incontra quello di lei. “ Hai paura? “. Chiede semplicemente, mentre lei non risponde. “ Non devi: andrà tutto bene, se farai la brava: dipende solo da te “. Continua, finendo di slacciarsi i polsini della camicia e, mantenendo lo sguardo su di lei mordendosi il polso quel tanto che basta da farsi sanguinare. In quel preciso istante e come richiamata da quel sangue Ivy sussulta, mentre gli occhi si tingono di un intenso blu. “ Ti piace, vero? L’odore del mio sangue… “. Fa poi il minore, notando la reazione di lei e come se se l'aspettasse, in un certo senso. Come a volerla torturare ulteriormente fa cadere alcune gocce di sangue sulla guancia di lei che, non appena nota quel gesto e come non riuscisse più a controllarsi percepisce una strana sensazione in lei.

 

“ No! Stai lontano… da me…! “. Fa semplicemente la mora, ma il suo corpo, il suo stesso sangue la tradisce: scorre a ritmo molto particolare, non è solo paura, non più. È come se ci fosse eccitazione, frenesia, piacere. È come se desiderasse ardentemente bere quel sangue, e fosse per il suo istinto lo avrebbe probabilmente già fatto.

 

“ Avanti, bevi! “. Suona quasi un ordine quello di Vincent, che avvicina il polso alle labbra di lei. Lei, che facendo appello a tutto il suo autocontrollo rifiuta con veemenza anche solo la possibilità di bere quel sangue traditore.

 

“ No! Non lo farò mai! Lasciami! “. Tenta una ribellione lei, vanamente: non appena una goccia di sangue finisce sulle sue labbra, i suoi occhi diventano di un blu brillante, come non lo sono mai stati prima.

 

“ Oh, ne sei davvero convinta? Io non ci giurerei “. Sogghigna semplicemente l’ultimogenito di Luna e Kaname, posando poi il polso sulle labbra di lei, mentre anche i suoi occhi si tingono di un blu intenso, come le stesse ordinando qualcosa. “ Avanti, bevi! “. Fa e, in quel momento, lei sente di non poter resistere: affonda le zanne nel polso del fratello per poi iniziare a bere quel sangue, quel sangue che in condizioni normali mai si sarebbe sognata di bere. Dal canto suo invece, lui le sposta la mano che precedentemente si era portata al collo nel tentativo di fermare l’emorragia, leccando il sangue fuoriuscito dalla ferita data dal morso come fosse il più pregiato dei vini. In quel momento e come se fosse tornata in sé solamente ora, la corvina si stacca violentemente dal polso del fratello: anche la sua bocca è sporca di sangue ed i suoi occhi continuano a rimanere brillanti.

 

“ Bastardo… “. Sibila solamente, mentre lui le afferra nuovamente i capelli per poi attirarla a sé, guardandola intensamente.

 

“ Sta un po' zitta “. Sibila, per poi posare le labbra su quelle di lei in un ennesimo scambio di sangue.

 

Vanitas e Garry riescono finalmente a mettere fuori gioco i loro nemici: Allen e Pierre hanno suggerito loro di andare a proteggere Jeanne, Ivy e Dante e di sedare le rivolte all’interno del palazzo, mentre loro avrebbero pensato agli ultimi ribelli. “ Vanitas, sei sicuro di riuscire a combattere ancora? Nelle tue condizioni… “. Fa semplicemente l’argento, mentre il giovane Re lo guarda con una lieve ironia.

 

“ Oh, non dire che ora ti preoccupi per me, cacciatore? “. Chiede solamente, mentre Garry lo guarda malissimo. “ Comunque sta tranquillo: anche se mi dovrai spiegare come fai a possedere il potere della mia famiglia, comunque sei riuscito ad usarlo sia per difesa che per curare la mia ferita “. Gli spiega brevemente, mentre improvvisamente si ritrovano ad afferrare Dante, duramente colpito dall’attacco di Dominique.


“ Dante? “. Chiede perplesso Garry, mentre l’altro si alza subito: pulisce il sangue dal labbro inferiore, in seguito si volta verso i due per un momento.

 

“ Maestà, Lord Garry? Voi… siete riusciti a sconfiggere i ribelli? “. Chiede semplicemente l’arancione. A quella domanda i due annuiscono, mentre Dominique sogghigna sadicamente: anche lui ha alcuni graffi in vari punti del corpo, deve ammettere che quel maggiordomo gli sta dando del filo da torcere: è davvero molto forte malgrado non appartenga al clan della Luna Blu.

 

“ Oh, arriva la cavalleria “. Fa semplicemente il cugino di Vanitas, avvicinandosi lentamente al gruppo. “ Bene, dovevo aspettarmelo da un maggiordomo: sapevo che non saresti riuscito a portare a termine un duello e mantenere fede alla tua parola, che ti saresti fatto aiutare per poter vincere questo scontro. Complimenti, Dante “. Ghigna nuovamente il corvino, mentre l’arancione stringe i pugni: quelle parole lo alterano oltre ogni limite. Lui non è un vigliacco, lui mantiene sempre fede ai suoi impegni. Ed è vero: è stato sfidato a duello, è una cosa tra lui e Dominique e per questo dovranno risolvere le cose solo tra loro due, senza l’intervento di nessun altro e vada come vada.

 

“ Maestà, Lord Garry: andate, le Principesse hanno bisogno di voi “. Sentenzia semplicemente l’uomo, risoluto. “ Io me la vedrò con costui “. Conclude, afferrando nuovamente la propria arma.

 

“ Va bene, ma sta attento: quell’uomo è molto pericoloso, è il braccio destro di Vincent e credimi se ti dico che non avrebbe esitazione nel farti fuori solo per averci spianato la strada “. Lo mette in guardia Vanitas, mentre il maggiordomo annuisce.

 

“ Non temete, maestà. Ora, andate! “. Fa, mentre il suo Re gli si avvicina per poi posargli una mano sulla spalla.

 

“ Mi raccomando, non farti uccidere “. Gli raccomanda, per poi superarlo assieme a Garry. Dominique si volta verso di loro: vorrebbe dare una lezione al cugino e, soprattutto a quel cacciatore, ma sa anche di aver sfidato a duello solamente il maggiordomo e per tanto, prima deve mettere fine alla questione con lui.

 

“ Cacciatore “. Lo chiama, prima che l’argento scompaia al di là del corridoio. Garry si ferma, dando le spalle all’eterno rivale. “ Sei fortunato: per ora non ti ucciderò. Ma sappi che quando avrò finito con lui, toccherà a te. E t assicuro che non avrai una morte indolore “. Ghigna malefico, mentre a quella frase anche Garry, seppur di spalle, gli risponde per le rime.

 

“ Anche io, la prossima volta non sarò tanto clemente. Ti darò una lezione che non dimenticherai mai, Dominique “. Gli assicura, mentre l’altro gli lancia un’ultima provocazione.

 

“ Non vedo l’ora che Jeanne diventi mia moglie: quasi quasi, ti risparmio la vita solo per farti assistere a quel momento. Il momento in cui avrai definitivamente perso la donna che dicevi di amare “. A quella frase, da prima l’argento stringe i pugni. Tuttavia recupera la calma di lì a poco.

 

“ Staremo a vedere “. Fa solamente, prima di incamminarsi e seguendo Vanitas: ora pensa, la priorità è andare ad aiutare Jeanne ed Ivy perché, entrambi lo sentono, potrebbero essere in grave pericolo.



Salve miei fans, come state? Io abbastanza bene, e così sono riuscita ad aggiornare finalmente questa storia. Ed ecocci con il capitolo 20: cosa ne pensate? Ivy è stata morsa da Vincent e a sua volta ha bevuto il suo sangue, ma a quanto pare il fratello ha anche ben altre intenzioni verso di lei. Infatt le rivela che solo lei potrà decidere chi potrà rimanere re di Veritas o meglio: sarà chi le darà un erede il legittimo sovrano. Intanto Dante combatte contro Dominique, che minaccia Garry di chiudere i conti in sospeso con lui una volta sconfitto Dante. Cosa accadrà? Riusciranno Vanitas e Garry a salvare Ivy? Continuate a seguirmi e lo scoprirete!

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Capitolo 21
*** Blue Moon ***


Ivy cerca vanamente di sottrarsi alla presa di colui che, ha scoperto, è su fratello minore Vincent: non avrebbe mai osato immaginare di rivederlo in tali circostanze, non avrebbe mai immaginato che le si sarebbe presentato come il più dolce e romantico tra gli uomini per poterla sedurre, per poi rivelare invece la sua vera natura e non esitare un momento ad intrappolarla e torturarla: l’ha morsa contro la sua volontà ed ora non pare intenzionato a fermarsi lì. Passa una mano sul collo della maggiore, quello stesso collo che ha in precedenza morso e, in seguito, porta lo sguardo in quello di lei. “ Sapessi quanto ti ho aspettata: sapevo che eri viva, da qualche parte. Ho solo dovuto attendere che Vanitas ti trovasse pr poter agire, ed ora eccoti qui, alla mia mercè “. Ghigna malefico, scendendo lentamente con il suo tocco dal collo alla spalla di lei, scendendo fino ad arrivare alla scollatura. In quel momento lei sussulta: non le piace essere toccata in quel modo da lui, non più. Come se leggesse i suoi pensieri il biondo la osserva qualche istante, con una mano posata sul seno della sorella. “ Cosa c’è? Hai paura? “. Sussurra sulle labbra di lei, dopo essersi chinato lievemente. “ Strano, perché fino ad oggi non eri così spaventata: in giardino, al gazebo… non desideravi altro che io ti toccassi “. Commenta, ed in effetti è vero: in quei momenti ammette Ivy, una parte di sé desiderava essere toccata da lui, da quell’uomo misterioso di cui ancora non conosceva nulla, neppure il nome. Ma ora sa: sa come stanno le cose. Istintivamente prova a scalciare, tentando una difesa.

 

“ Ora so chi sei! Non voglio che mi tocchi! “. Fa, ottenendo solamente che lui stringa maggiormente la presa sul suo seno, spazientito. Con la mano libera invece ammutolisce la maggiore, posandogliela sulla bocca e premendo, quasi fino a toglierle il fiato.

 

“ Non osare! Se solo provi a gridare o ribellarti, ti farò molto, molto male “. Fa, mentre dagli occhi di lei ricominciano a scendere delle lacrime di pura disperazione, lacrime che tuttavia non sembrano muovere a pietà il minore che, malamente, strappa parzialmente la parte superiore del vestito di lei che, accorgendosene, sgrana gli occhi sconvolta ed inizia a far cenno di diniego con il capo: le parole vorrebbero uscire, vorrebbe gridare ma nulla di ciò le riesce. “ Ecco, così va meglio: detesto le donne rumorose “. Commenta solamente lui, osservandola per qualche istante e, senza quasi che lei se ne rendesse conto sollevandole maggiormente la gonna. Ancora una volta, lei vorrebbe reagire: vorrebbe parlare, maledirlo e maledire sé stessa per essere cascata nella sua trappola, per non aver avvertito Dante o chiunque altro la prima volta che, in giardino, la sua strada incrociò quella di quell’uomo bello e dannato ma che ora si è rivelato per ciò che è: un mostro. Un mostro, ecco qual’è la vera natura di Vincent Hikari: spietato, non capace di provare pietà neppure per la ritrovata sorella. La giovane ex Hunter singhiozza mentre lui la osserva con quello sguardo che, purtroppo, è uguale a quello del fratello maggiore. Già, Vanitas: perché, pensa Ivy? Perché in quel momento, sente di aver bisogno di lui? Di volere che la salvi, di volere che la stringa tra le braccia e che non la lasci più.

 

“ Vani… tas… “. Sussurra solamente la giovane principessa, la sola ed unica cosa che esce dalle sue labbra mentre, sentendo quel nome Vincent da prima si innervosisce. In seguito tuttavia agisce: strappa malamente anche la gonna, afferrando per il collo la sorella in modo da non farla scappare, seppur in una presa non troppo eccessiva. Anche se, in quello stato di shock pensa lei, dove potrebbe mai andare?

 

“ Vanitas non c’è! “. Fa solamente e con cattiveria il minore, alterato dal fatto che la sorella abbia chiamato il nome di un altro, per di più di colui che odia più di chiunque altro al mondo. “ Non c’è! Non verrà! “. Continua, distruggendo ogni speranza a cui ancora lei potrebbe aggrapparsi: quella che suo fratello, i suoi fratelli, Vanitas e Garry, la salvino da ciò che ha già intuito sta per accadere. “ ma rilassati, tesoro: non sei felice? “. Chiede poi malevolo il terzogenito di Luna e Kaname. “ Ti renderò donna e madre, in una sola notte. Dovresti si piangere, ma di gioia “. Ghigna, mentre lei si sente psicologicamente distrutta: il suo corpo rimane inerte, non riesce a reagire mentre la sua mente grida: grida che non vuole che la sua prima volta sia con quel mostro, non vuole che sia uno stupro, non vuole dargli un erede e renderlo re di Veritas, non vuole che sia lui a renderla “ donna e madre “, è un altro che dovrebbe avere la cosa per lei più importante: la sua purezza. Eppure pensa, così non è: sta per essere stuprata e sta per perdere la sua verginità incapace di reagire e solo in grado di singhiozzare. Ha lottato, ha cercato di reagire e difendersi ma non è valso a nulla: il morso l’ha indebolita e in ogni caso, Vincent è molto più forte di lei. Eppure, quasi improvvisamente il pensiero di quella notte di Luna Blu, in cui scambiò il suo sangue con quello di Vanitas, le torna in mente tutto un tratto. Ricorda il sangue su quelle coperte, ricorda che, da quella notte di cui non ricorda nulla, in lei qualcosa è mutato: la sua forza e molto altro, tutto in lei sembrerebbe diverso da allora, persino i suoi sentimenti. La corvina chiude gli occhi, continuando a piangere quasi meccanicamente, senza rendersene conto: anche questa notte di luna blu, pensa, cambierà per sempre la sua esistenza.

 

Come avesse avvertito qualcosa di nefasto Vanitas si ferma di scatto, poco prima di giungere alla sala del trono: un intenso odore di sangue pervade l’aria e, a giudicare dall’aroma potrebbe appartenere a Dante, seppur pensa, sia confuso con un altro che sembrerebbe essere proprio sangue Hikari. “ Maledizione! “. Impreca semplicemente il giovane Re, mentre il suo ex avversario lo osserva stranito.

 

“ Cosa ti prende? Che cosa c’è? “. Chiede, mentre l’altro si guarda indietro: è combattuto. Da un lato vorrebbe andare a salvare Ivy, anzi, deve andare a salvarla. Ma dall’altro, come potrebbe mai vivere con sé stesso sapendo di aver lasciato morire colui che lo ha sempre trattato come fosse suo figlio? “ Vanitas? Cosa c’è? “. Ripete la domanda il giovane Hunter, vedendo l’altro sempre più in panico.

 

“ Sento un forte odore di sangue, ed appartiene a Dante: so che devo andare a salvare Ivy, ma come faccio a lasciare che lui si sacrifichi contro mio cugino? Come posso lasciarlo morire? “. Per la prima volta Garry vede un briciolo di umanità nel figlio di Kaname e Luna, capisce che la sua preoccupazione per il maggiordomo è sincera. E così riflette: ha sempre desiderato dare una lezione a Dominique e, se fosse invece lui ad andare a salvare Ivy, senza sangue Hikari nelle vene potrebbe avere problemi ad affrontare Vincent e, soprattutto, a vincere. Il giovane Hunter pensa rapidamente per poi decidere di prendere parola.

 

“ Tu va a salvare Ivy, a Dante penserò io “. Sentenzia solamente, mentre il corvino si volta verso di lui. “ Bada bene: in una situazione normale non mi sarei ami fidato di uno come te, ma è anche vero che ho una gran voglia di dare una lezione a tuo cugino. Quindi, va: salva Ivy, io salverò Dante “. A quelal frase il giovane Re rimane in silenzio qualche istante per poi rivolgere una strana domanda a Garry.

 

“ Tu ami davvero Jeanne, vero? “. Chiede, ridendo leggermente mentre l’altro arrossisce leggermente: che razza di domande sono? In un simile frangente, poi. Ma il ritmo del suo sangue funge già da risposta per Vanitas, ancor prima di permettere all’altro di prendere parola. “ Ho capito, ho capito. Beh, se la ami, allora lotta per lei: non fare l’idiota, non sposare quella cacciatrice se il tuo cuore appartiene a Jeanne. Anche se tra noi non scorre buon sangue, è sempre la mia sorellastra e non mi piacerebbe vederla soffrire a causa tua. Di nuovo “. Lancia una frecciatina all’argento, che rimane ancor più sorpreso da quelle parole.

 

“ Non posso: anche io ho i miei obblighi, devo sposarmi e… “. Ma l’altro alza gli occhi al cielo, per poi tirargli un pugno: non tanto da fargli male gravemente ma abbastanza da farlo rimanere sorpreso.

 

“ Sei un idiota! Se continui così, finirai per perderla per sempre! Credi che sarà disposta in eterno a soffrire per te in solitudine? “. Chiede, mentre l’altro si porta una mano al labbro lievemente sanguinante. “ Tira fuori gli attributi e lotta per lei! Contro chiunque e contro tutto, te lo devo dire io? Credevo ci arrivassi da solo, Garry Perry “. Commenta lievemente acido il corvino, per poi concludere la frase. “ Ora, va! Non c’è più tempo per le chiacchere, ma cerca di riflettere sulle tue azioni future: se sceglierai la via sbagliata, potresti pentirtene per sempre “. Fa e, prima che l’altro possa reagire se ne va, usando probabilmente la super velocità per riuscire a raggiungere la sala del trono. Garry si riscuote violentemente dai suoi pensieri: deve sbrigarsi. Ogni momento è prezioso, Dante corre un grave pericolo ed è imperativo che lui vada in suo soccorso.

 

Il maggiordomo tiene la mano sulla ferita più vistosa, ovvero quella all’addome: non è riuscito a contrastare il fendente del suo avversario che, con una velocità disarmante lo ha ferito in più punti del corpo per poi scaraventarlo contro il muro. L’arancione fa per alzarsi, mentre l’altro lo deride cinicamente e sarcasticamente allo stesso tempo. “ Non disturbarti ad alzarti, volgare plebeo. Rimani a terra, dove dovrebbero stare tutti i servi inutili come te “. Sentenzia, girando attorno alla sua preda come fosse un leone in attesa di colpire.

 

“ Voi… “. Sibila solamente l’uomo, mentre l’altro gli punta la spada al viso vedendo che sta cercando di rialzarsi.

 

“ Ah ah: non te lo consiglio, idiota. Rimani a terra, ho detto “. Sentenzia, il suo sguardo gelido ricorda per un istante quello del nonno, lo stesso cinismo ma allo stesso tempo lo stesso gelo traspaiono da esso. “ Non riesco proprio a capire una cosa “. Fa, mentre la lama della spada ferisce lievemente il viso dell’altro. “ Cosa ci trovava mia zia Luna in uno come te? Perché renderti un vampiro, perché metterti a servizio di mio cugino? Perché chiedere aiuto proprio a te, che non sei nulla? Che sei meno di spazzatura, come gli umani e gli Hunters dopo tutto. Proprio non la capisco, questa cosa “. Fa il corvino, mentre Dante inizia a perdere la pazienza e la consueta calma.

 

“ Non osate nominare la Regina Luna, non siete nemmeno degno di porre lo sguardo sul suo ritratto! Lei e vostra madre, la principessa Veronica, sarebbero ripugnate da questo comportamento: schierarsi con i ribelli, tentare di spodestare il mio re… siete indegno di portare il cognome Lunettes Hikari! “. Sputa il suo rancore, tanto pensa, arrivato a questo punto non serve celarlo. Con uno scatto improvviso afferra la lama della spada di Dominique, per poi tirarla a sé e togliendola di mano a lui che, preso alla sprovvista non può fare a meno di venir colpito al viso dal fendente dell’avversario il quale, non sa nemmeno lui dove abbia trovato la forza per farlo, riesce ad alzarsi ed a colpire il giovane dalla chioma ebano.

 

“ Ladro… “. Sibila solamente il figlio di Veronica, prima di venire scagliato a sua volta a terra e sentendo lo sfogo del domestico. Porta una mano al viso, shoccato nel notare che da esso esce sangue in quanto è stato ferito, seppur sia solo un graffio. “ Ma come osi parlarmi in quel modo?! Come osi colpirmi?! “. Chiede infuriato, per poi alzarsi e rispondere alle affermazioni dell’altro che, non reggendo il potere della Luna Blu e della Luna Rossa intriso in essa, è costretto a lasciar cadere la spada. “ Come osi tu, lurido ex umano, nominare mia madre?! Tu, che servi il figlio di chi la uccise! Non ti devi permettere! “. Perde le staffe: prima di tutto, nessuno deve osare nominare sua madre, in oltre Dante gli ha ferito il viso e per lui è una cosa inaccettabile. “ Io ti uccido! “. Fa, attaccandolo con furia una volta riafferrata la spada. Ora privo di difese l’altro non può fare altro che spostarsi, cercando di evitare i colpi. “ Non puoi sfuggirmi in eterno, lurido bastardo! “. Fa, stanco di portare quella maschera di finta gentilezza e cordialità che è stato per anni costretto a mostrare in pubblico. Forse influenzato dal potere della Luna Blu continua ad attaccare con furia, fino a riuscire ad afferrare per il collo l’arancione. Il più grande cerca di reagire, tuttavia la presa sul suo collo si stringe sempre più ad ogni tentativo di ribellione.

 

“ D… dovreste vergognarvi! Non mi sorprende che la Principessa Jeanne non voglia aver nulla a che fare con voi! Siete un mostro! “. Fa senza paura Dante, non più intimorito nel dire ciò che pensa a chi per lui non merita nessuna forma di rispetto.

 

“ Jeanne? Non ti preoccupare, che una volta diventato il braccio destro del nuovo re, saprò come piegarla alla mia volontà: ora che quel maledetto Hunter è fuori dai giochi ho il campo totalmente sgombro da ostacoli “. Stringe lievemente la presa, l’altro tossisce iniziano a sentire l’aria scarseggiare. “ Anzi, sai che faccio? Dopo aver finito con te, andrò a prendermela: in fondo, è la mia promessa sposa, no? “. Ride sadicamente, mentre l’arancione porta entrambe le mani su quelle di lui cercando di fargli allentare la presa. “ Ah, scommetto che sarà proprio felice di rivedermi “. Fa, ma improvvisamente qualcosa cambia i suoi piani. Uno sparo: qualcuno gli spara con un’arma antivampiro, ferendolo alla spalla. Preso alla sprovvista il corvino lascia la presa sul collo di Dante, gridando di dolore: quel proiettile fa davvero male, più della ferita stessa.

 

“ Se tocchi Jeanne con quelle mani sporche di sangue, io ti ammazzo “. Sibila solamente colui che gli ha sparato, mentre invece di spaventarsi per tale minaccia o per la ferita, il cugino di Vanitas ghigna malefico.

 

“ Ah si? “. chiede, per poi volgersi di scatto verso il giovane dalla chioma argentata. “ Oh, farò molto più che sfiorarla: la toccherò molto, molto più di quanto tu non abbia mai fatto. Sarà mia moglie e tu non ci potrai fare proprio nulla, Garry Perry “. Fa, rivelando che in effetti chi ha sparato è Garry. L’Hunter pare infuriarsi maggiormente e spara un secondo colpo, che stavolta l’avversario evita.

 

“ Prova solo a farle qualcosa contro la sua volontà e ti assicuro che conoscerai l’ira di un cacciatore! Non mi farei scrupoli a far soffrire un po' uno come te, che insieme al tuo capo hai fatto soffrire con torture indicibili migliaia di poveri innocenti! “. Sentenzia risoluto il figlio di Haruka e Juliette. A quelle parole il figlio di Veronica perde a sua volta le staffe: come osa un Hunter minacciarlo? Lui, che è un nobile, minacciato da un sudicio umano? Tuttavia non perde la concentrazione sul combattimento ed inizia a sua volta ad attaccare l’avversario, ferendolo con il potere della luna blu. Garry, preso alla sprovvista finisce contro una parete. Tuttavia è questione di un momento, è in piedi nel giro di pochi istanti seppur un po' stordito.

 

“ Se vuoi, posso invitarti alle nozze ed al battesimo dei nostri eredi “. Continua malevolo il cugino di Vanitas: la Luna Blu gli sta dando una grande forza e il giovane cacciatore è in svantaggio. “ In catene “. Continua poi mentre, fuori di sé l’altro lo attacca ed in seguito gli spara con un’arma antivampiro: tuttavia riesce solamente a ferirgli un braccio. “ Figlio di puttana… “. Sibila solamente il corvino, mentre l’altro lo guarda iniziando ad ansimare pesantemente: la Luna Blu indebolisce gli Hunters e di riflesso da molta potenza e forza a chi appartiene al clan Hikari, e lui ha quasi consumato tutta la sua energia nella precedente difesa. “ Sai una cosa? Può essere che chiameremo il nostro primogenito proprio come te: che ne dici? “. Fa, ma con quest’ultima uscita il giovane erede di Veronica non fa altro che infervorare e restituire forza all’altro che, infuriato, si avventa su di lui afferrandogli il collo.

 

“ Non oserai mettere un solo dito su di lei, altrimenti ti assicuro che ciò che tu e Vincent avete fatto sin ora ai vostri avversari ti sembrerà nulla, confrontato a ciò che ti farò io! “. Nei suoi occhi passa improvvisamente un riflesso scarlatto, come se una nuova forza scorresse nelle sue vene. In seguito il riflesso diviene di un blu cangiante, così come i suoi occhi. “ bastardo “. Sibila poi l’Hunter, mentre l’altro nota il riflesso nei suoi occhi e decide immediatamente di reagire: per un momento sente infatti il respiro mancare, non vuole certamente finire con l’essere soffocato da quell’uomo, sarebbe una beffa troppo grande e che lui non intende accettare, morire per mano del suo rivale non è affatto nei suoi piani. I suoi occhi si tingono di cremesi e, utilizzando il potere della luna rossa ereditato dalla madre scaraventa lontano il rivale, che riesce ad atterrare sulle ginocchia. Dominique lo guarda con tutta l’ira possibile: non è riuscito a liberarsi di lui, nuovamente Garry Perry è scampato alla morte. Ma chi è veramente costui, si chiede? Come fa ad avere la forza di resistere, colpo dopo colpo? Come fa a contrastarlo con una tale potenza e non solo, a rialzarsi ogni volta? In oltre: ome mai pensa, possiede il potere degli Hikari? La cosa lo manda su tutte le furie, controllare e dominare la sua collera gli risulta pressochè impossibile in quel momento.

 

“ Non mi avrai mai, schifoso Hunter “. Sibila su tutte le furie il corvino, mentre l’altro continua ad utilizzare il potere che invece, dovrebbe appartenere sol agli Hikari.

 

“ Nemmeno tu mi avrai mai, vampiro “. Controbatte, poi i poteri della luna rossa e della luna blu si scontrano in una forte e potente esplosione, che devasta buona parte dell’area.

 

Vanitas nel frattempo riesce ad arrivare alla sala del trono. La prima cosa che nota sono i sigilli: spezzati. “ Maledizione “. Sibila, capendo che non ha tempo da perdere. “ Ivy! “. Fa poi, entrando di colpo e, naturalmente, notando come prima cosa Jeanne a terra. “ Jeanne? “. Chiede ma, non ottenendo risposta porta lo sguardo di fronte a sé: inutile descrivere come la scena gli si presenta. La sua Ivy lo guarda, per la prima volta forse davvero felice di vederlo. È a terra e semi svestita, trattenuta contro la sua volontà dal loro peggior nemico. A giudicare dallo stato dei suoi abiti e dal sangue presente persino a terra, anche Vanitas riesce perfettamente a capire cosa le sia accaduto: la cosa che più temeva, la cosa che quello spirito malefico lo incitava sempre a compiere prima che fosse troppo tardi. La cosa che, in preda ad un raptus, ha quasi fatto lui quella volta in cui, per la prima volta, rivide Vincent nel giardino di palazzo. Sente odore di sangue: è un odore molto particolare, un odore che gli fa subito intuire che i suoi sospetti hanno trovato conferma, anche se una domanda inizia a ronzargli in mente: se è vero ciò che crede, come mai lui non sente affatto di aver perduto il potere del Re? Non ha tempo per altre considerazioni: fuori di sé dalla rabbia e forte del potere della luna blu si avventa su Vincent, colpendolo di sorpresa e scansandolo da Ivy. Terrorizzata la Principessa cerca di coprirsi con le braccia, come se quell’atto pudico potesse alleviare almeno in parte il dolore e lo schifo che prova: si sente sporca, dentro e fuori. Si sente un mostro ed un’incapace. Intanto Vanitas riesce a ferire seriamente il fratello che, preso alla sprovvista porta una mano al braccio sanguinante.

 

“ Oh! Salve fratello, è bello vederti “. Ghigna sadicamente il biondo, pulendosi il labbro dal sangue, procurato dal pugno ricevuto dall’altro. “ Perdonami se non ho terminato il nostro scontro precedente, ma sai, avevo da fare: dovevo conoscere la mia futura regina “. Ghigna ancora una volta, ma a quella frase il maggiore gli da un altro pugno, fuori di sé ed in preda all’ira.

 

“ Figlio di puttana! “. Grida, senza neppure pensare a ciò che dice. Entrambi si attaccano a vicenda con i poteri della Luna Blu, entrambi ne vengono colpiti ma nessuno dei due mortalmente. Entrambi i fratelli ansimano pesantemente, feriti ma non sconfitti.


“ Quanto ardore, mio caro fratello. Avessi messo tutto questo impegno anche nel fare tua Ivy quando ne avevi l’occasione, ora non avresti perduto il trono e la tua cara, preziosa regina “. Continua, mentre schiva un nuovo attacco da parte dell’altro che, con una punta di soddisfazione sputa invece un’altra verità.

 

“ Ti sbagli di grosso, Vince: chi ti ha detto che io abbia perduto il potere del re? “. Ghigna, mentre stavolta è il biondo a perdere le staffe: non può essere possibile che esistano due Re legittimi, la legge di Vanitas Lunettes parla più che chiaro: solamente colui che possiederà per primo la regina o futura tale e le darà un erede, solo questo sarà il legittimo sovrano, non importa se sia il primo, secondo o decimogenito. Capisce che Vanitas non sta bluffando, allora pensa, com’è possibile? Perché quel bastardo di suo fratello non ha perduto il potere?

 

“ Bugiardo “. Sibila solamente il minore dei figli di Kaname e Luna, alterato. “ Ci può essere un solo legittimo Re: la legge del nonno parla chiaro “. Fa, ma a quella frase Vanitas deride il fratello, mandandolo su tutte le furie.

 

“ Allora dimmi: perché la maledizione del Re pazzo grava ancora su di me? “. Chiede, mentre Ivy porta lo sguardo su di lui: uno sguardo spento, vuoto, privo di quella luce che ha sempre contraddistinto la bella Principessa. Lui ricambia lo sguardo: è un momento, un intenso e profondo scambio di sguardi, come se l’uno avesse letto l’anima ed i sentimenti dell’altra anche senza parole. “ Dimmi, Vince: se sei diventato il legittimo Re, perché la maledizione del nonno è ancora su di me, eh? “. Chiede. A quelle parole il biondo stringe i pugni con forza: è ferito, deve curare le sue ferite. Poi potrà tornare alla carica, pretendere ciò che è suo di diritto inclusa, ovviamente, la sua regina. Intanto dovrà curare le sue ferite e scoprire come mai, se lui è divenuto Re, sia ancora Vanitas a portare su di sé la maledizione del Re pazzo. La maggior parte dei suoi uomini è stata eliminata o sconfitta, solo Dominique sta ancora resistendo, pare da ciò che percepisce che stia ora combattendo contro l’erede dei Perry. La cosa gli pare interessante: non interromperà il duello tra i due, sa che potrebbe riservare delle sorprese interessanti.

 

“ Ci rivedremo. Sia con te… “. Fa, puntando lo sguardo sul fratello. “ … che con te, dolcezza “. Ghigna cinicamente, soddisfatto del terrore che sente scorrere nella sorella a quel solo sguardo. Ivy non riesce a non scoppiare nuovamente in lacrime, mentre il capo dei ribelli disintegra una finestra con il suo immenso potere per poi andarsene, così com’è giunto: senza più i suoi alleati e ferito non potrà fare un gran che, ma sa anche che la sua vendetta è ad un passo dall’essere compiuta.

 

Nel frattempo, in una stanza completamente buia, lo spirito nero osserva la scena, ghignando maligno. Vortica attorno a quella bara come un lupo girerebbe attorno alla sua preda, mantenendo il ghigno sadico che ormai lo contraddistingue. “ Luna Blu… Luna degli Hikari… Luna Blu… Luna degli Hikari… “. Fa, ripetendo quella nenia senza mai stancarsi. “ Luna Blu, Luna dei Lunettes… Luna Rossa, Luna dei Lunettes… “. Fa, cambiando ora quella frase mentre, per un solo istante i suoi occhi, la sola cosa visibile di lui, si tingono di scarlatto. “ Ormai manca poco: l’ingranaggio è già stato messo in moto, le mie pedine sono sulla scacchiera. Dimmi, non ne sei felice? “. Chiede ad un corpo apparentemente senza vita, mentre qualcuno, colui che si trova in quello stato di incoscienza apre di scatto gli occhi dopo anni ed anni di sonno: è questione di un solo istante, come stesse reagendo alla presenza di quello spirito malefico accanto a lui, come gli stesse rispondendo o, per lo meno, lo volesse fare. Tuttavia, dopo nemmeno un istante la catalessi lo ottenebra nuovamente ma, in quell’istante, quegli occhi si sono illuminati di un blu cangiante mentre, sovrana della notte, la Luna Blu diffonde i suoi raggi nella stanza tramite la finestra. “ Si? Cosa dici? Dici che mi farai a pezzi? “. Chiede lo spirito: il coperchio di quella bara è scostato, nonostante nessuno abbia più osato entrare. Lo spirito posa la mano gelida sul viso di quell’uomo che, nella realtà dei fatti sembrerebbe essere effettivamente morto ma che, in verità, è caduto in un profondo stato di catalessi per ragioni ancora ignote, così com’è ignota la sua identità. “ Dici che mi distruggerai? Oh, ma ci hai già provato una volta, non lo ricordi? “. Chiede, graffiando il viso di qull’uomo misterioso con estrema lentezza. “ Ed hai fallito miseramente, perché io sono ancora qui. Tu invece, sei ridotto a poco più di un morto “. Continua, graffiando ancora il viso di quell’uomo che, seppur morto o comunque incapace di risvegliarsi rigenera le lievi ferite nel giro di poco. “ E c’è anche il piccolo Garry! Ah! com’è cresciuto bene, il mio bel guerriero! Voglio proprio vederlo in azione, voglio vedere quando il suo potere si risveglierà,,, insieme alle sue memorie. Chissà cosa ne dirà? Chissà come diventerà, nello scoprire la verità? “ Ride malevolo, posando le labbra gelide su quelle di quell’uomo e sottraendogli altro potere: il potere della Luna Blu. È evidente che chi sta nella bara sia un Hikari, ma la domanda è: chi è? Perché quello spirito gli sottrae il potere? “ La maledizione del Re… la maledizione del Re pazzo si compie… la maledizione del re pazzo si compie… “. Continua ora con quella nenia lo spirito, per poi scomparire all’interno del ritratto presente nella sala del trono: il ritratto di Vanitas Lunettes.


Salve miei fans, eccomi qui con un nuovo capitolo! Che ne dite? Sono successe parecchie cose: Grry affronta finalmente Dominique, usando il potere della Luna Blu: come mai il giovane Perry riesce ad utilizzarlo? Vincent invece ha fatto ciò che Vanitas non ha avuto il coraggio di fare: ha preso Ivy contro la sua volontà, divenendo il legittimo Re. O almeno così sarebbe dovuto essere: come mai invece, pare ancora sia Vanitas il Re, tanto che ancora detiene la maledizione del Re pazzo? Come mai? Cosa sarà successo quella notte di due settimane prima? Intanto vediamo lo spirito sottrarre potere ad un uomo in catalessi: chi saranno costoro? Per scoprirlo, continuate a seguirmi!

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Capitolo 22
*** Un'alleanza inattesa ***


Veritas, circa ventitré anni prima. Palazzo reale della famiglia Hikari.

 

Quella notte la Luna Blu regna sovrana nel cielo, quasi più luminosa rispetto alle precedenti. La donna è riuscita faticosamente a giungere fino alle porte di palazzo, seppur molto indebolita a causa dell’immenso potere degli Hikari, che permea tutta l’area ed il palazzo stesso. Una guardia le si avvicina e, immediatamente, le punta una spada. “ Identificati, donna! “. Grida infuriato, mentre la donna incappucciata alza le mani in segno di resa. Questo fa desistere le altre guardie dall’accerchiarla: non parrebbe avere infatti avere intenzioni ostili, altrimenti avrebbe già attaccato e comunque, in ogni caso, loro lo avrebbero percepito. “ Avanti, parla! “. Ordina infuriato colui che deve senza ombra di dubbio essere il capitano dell’esercito reale.

 

“ Devo parlare con il Re: non ho intenzioni ostili, voglio solamente parlargli, sono disarmata: potete perquisirmi se non ci credete “. Fa risoluta. Una guardia sta per avvicinarsi per poterla effettivamente perquisire, non sia mai pensa, che nasconda qualche arma nei vestiti. Ma il capitano delle guardie da prima ha un sussulto, come se avesse avvertito qualcosa. In seguito porta una mano a trattenere il polso dell’altro, scuotendo il capo.

 

“ Ma signore...”. Fa semplicemente quello, ma l’altro soldato lo guarda seriamente.

 

“ Non c’è bisogno di perquisirla: questa donna non porta con sé armi, in oltre non lo avverti anche tu? “. Chiede e, a quella frase il sottoposto da prima rimane sorpreso. “ Concentrati “. Lo esorta il superiore e, non appena l’altro obbedisce percepisce immediatamente qualcosa, forse la stessa cosa percepita in precedenza dal capitano e che, senza esitazione, lo fa spostare per permettere alla fanciulla di passare.

 

“ Passate pure… “. Fa solamente, chinando il capo mentre la donna annuisce, per poi superare tutte le guardie ed entrando così a palazzo Hikari.

 

I grandi corridoi sono illuminati dalla sola e pallida luce della luna blu, sovrana indiscussa della notte di Veritas. La donna continua a camminare solitaria in essi, indebolita seppur un po' meno rispetto a prima e, a dire il vero, la cosa è alquanto curiosa seppur al momento non vi dia troppa considerazione. Giungendo finalmente alla meta che si era prefissata, la donna non può fare a meno di rimanere colpita. “ Oh… la porta della sala del trono è aperta? Ma è davvero così sciocco, o è talmente sicuro di sé da non voler nemmeno prendere delle semplici precauzioni, per evitare sgradevoli sorprese? “. Chiede più a sé stessa, dato che almeno in apparenza non c’è nessuno a parte ella stessa in quella sala in cui, di lì a poco decide di mettere piede. La luna blu illumina in modo quasi sinistro un ritratto, sul quale la fanciulla porta inevitabilmente il suo sguardo di ghiaccio. “ Vanitas Lunettes… “. Sussurra solamente, accorgendosi solamente in quel momento che due occhi di un blu cangiante la stanno scrutando da un bel pezzo: il proprietario di tali occhi è sempre stato lì, seduto sul trono a sorseggiare qualcosa di rosso da un bicchiere ma che, sicuramente, non è vino: ha un altro tipo d’odore.

 

“ Luna Blu…Luna degli Hikari “. Sussurra solamente, mentre la donna si volge di scatto verso di lui e, istintivamente distoglie lo sguardo dal dipinto.

 

“ Maestà “. Fa semplicemente, capendo che colui che ha parlato altri non è che il Re di Veritas. Lui da prima non si smuove dalla sua posizione, ma lei lo sente, la sta scrutando da capo a piedi.

 

“ Salve, Juliette “. La chiama, per poi alzarsi e posando il bicchiere ancora mezzo pieno su un tavolino lì vicino e, con nonchalance, facendo alcuni passi senza tuttavia avvicinarsi troppo alla cacciatrice. Capendo di essere stata riconosciuta, Juliette Knight toglie finalmente il cappuccio rivelando così la sua chioma argentea, parzialmente coperta dal pesante mantello che indossa.

 

“ Kaname “. Lo chiama a sua volta, perdendo ogni formalità. Colui che si rivela essere Kaname Hikari, sovrano di Veritas e marito della Regina Luna, fa un lieve ghigno: in apparenza è quasi impercettibile ma lei, malgrado il buio nella sala lo percepisce chiaramente, lo nota come se la stanza fosse totalmente illuminata e lei potesse vederlo chiaramente. Il padre di Vanitas e la madre di Garry si trovano a pochi passi di distanza, senza tuttavia avvicinarsi eccessivamente. È lui a prendere parola di lì a poco, con quella crudeltà così tipica di lui che, ne è sicura lei, non è stata mai superata nemmeno dal precedente Re, Vanitas Lunettes.

 

“ Dimmi, cacciatrice: cosa ti porta a palazzo Hikari, nel pieno di una notte di Luna Blu e tutta sola? Dove hai lasciato il tuo caro e prezioso Haruka? “. Chiede con una malcelata e cinica ironia, per poi proseguire. “ Non hai paura che possa ucciderti all’istante? “. Chiede, mentre Juliette rimane in silenzio qualche istante per poi decidersi a dare una risposta.

 

“ Haruka non sa nulla, e tu non mi ucciderai: non in questo momento, almeno. Malgrado la Luna Blu “. Fa, sorpresa: Kaname sembra controllare gli impulsi dati dalla Luna Blu, ha imparato a conviverci senza impazzire sotto gli effetti dei suoi raggi, senza perdere la testa ogni volta che sorge nel cielo o, cosa più importante, senza uscire di senno a causa della maledizione del re pazzo che ancora grava sulle sue spalle, sin dal giorno della sua ascesa al trono in cui, in una notte i luna blu, ereditò da Vanitas Lunetes non solo la sua corona, ma anche il suo immenso potere e la sua maledizione. “ Sono qui perché ho bisogno di parlarti, ma non potevo farlo di fronte agli altri membri delle Grandi casate: avrebbero fatto troppe domande “. Conclude la frase l’argento, mentre lui le da le spalle per poi tornare ad avvicinarsi al tavolino.

 

“ Bene, parla allora: che cosa vuoi da me? “. Chiede, sorseggiando quello che senza ombra di dubbio, dev’essere sangue umano. “ Credevo non ci fosse più nulla da dire, dopo l’incontro fallimentare di oggi con tuo fratello e gli altri reggenti delle famiglie Hunters “. Commenta nuovamente acido il Re, mentre la cacciatrice fa un profondo respiro, come cercasse di calmarsi.

 

“ Ripensa alla tua decisione “. Fa, mentre per un solo istante lui si irrigidisce: la sua espressione non è visibile, dato che ora sta dando le spalle a Juliette. “ Una guerra tra Hunters e vampiri porterà solo dolore, al tuo popolo e alla mia gente “. fa, ma a quella frase lui la deride n modo cinico.

 

“ E allora? Che vuoi che mi importi della spazzatura che tu chiami “ la tua gente “, e di quel branco di sciocchi che si definiscono miei sudditi? Se non sapranno sopravvivere alla guerra, beh, vuol dire che sarà la Luna Blu ad aver deciso per loro tale sorte, che se la meritavano. I più forti invece, quelli come me ne usciranno vincitori “. Fa, con superbia e superiorità. A quella frase la moglie di Haruka sospira pesantemente, ricacciando indietro le lacrime.

 

“ Ti prego “. Fa semplicemente, trovando la forza di tornare a parlargli solo di lì a poco. “ Se non vuoi farlo per gli Hunters o il tuo popolo, se non vuoi farlo per me, almeno fallo per lui “. Porta una mano al ventre, stringendolo come in segno di protezione. “ Ti supplico, abbi almeno un briciolo di compassione per questo bambino non ancora nato: firma il trattato di pace, lascia che umani, Hunters e vampiri convivano pacificamente, fallo per il suo bene: non fare che debba crescere in un regno devastato dall’odio e dalla guerra. Fa almeno questo per il suo bene, ti prego! “. Tenta disperatamente di smuovere il gelido animo del sovrano che, se da prima sembrava essere totalmente indifferente ora parrebbe invece essere interessato. Si avvicina a Juliette, come un leone farebbe con la sua preda e mentre lei mantiene lo sguardo alto, orgogliosa seppur un po' intimorita: è come se il bagliore della luna Blu si riflettesse in quegli occhi freddi che sono quelli di Kaname Hikari.


“ Così, tu dici che dovrei farlo per il bambino? “. Chiede, posando una mano su quella della donna dalla chioma argento e facendola sussultare: ma quand’è pensa, che le si è avvicinato così tanto? D’altra parte il corvino rimane immobile in quella posizione qualche istante, per poi accarezzare il ventre di Juliette: no, non è un gesto di tenerezza, di cui lui non sarebbe mai capace. Piuttosto, è come se volesse accertarsi di una cosa. “ Avverto la sua immensa forza, il potere del mio clan scorre già nelle sue vene: sarà grande, se crescerà come si deve e con accanto le persone giuste “. Sussurra, ma Juliette non ode quella frase, forse pronunciata troppo a bassa voce. Perplessa osserva la scena, senza allontanarsi mentre, non sa nemmeno lei come, percepisce che la creatura nel suo grembo è inquieta.

 

“ Si: dovresti farlo per il bambino, se ti rimane un briciolo di umanità e se sai provare almeno una briciola di sentimenti, se provi qualcosa per lui. In oltre, anche tu hai un figlio di soli due anni: non vuoi dargli un futuro migliore? Non è questo il compito di un padre? Proteggere ed amare i propri figli, fare il possibile affinché non abbiano a soffrire e siano al sicuro da ogni male? “. Chiede, mentre lui punta lo sguardo in quello di lei.

 

“ Non darmi lezioni su come essere genitore, Juliette “. Sentenzia, per poi riflettere un istante mentre fa un passo indietro, togliendo così la mano dal ventre di lei. “ Beh, ma non sai che se si vuole ottenere bisogna dare anche qualcosa in cambio? “. Chiede, mentre lei non capisce dove voglia arrivare. “ Mettiamo il caso che io firmi quel trattato e lasci un po' di anni di libertà a quei porci umani e a quegli schifosi Hunters… “. Fa, mentre gira attorno alla donna come farebbe un leone con la propria preda. “ … io che ci guadagno? “. Fa, posando le mani sulle spalle di colei che, a quanto sembra, conosce già da un po'. A quel gesto tuttavia, la moglie di Haruka reagisce e si allontana bruscamente da quel tocco, intuendo forse che richiesta si celasse dietro quella domanda.

 

“ Come osi? Per chi mi hai presa? Non sono quel tipo di donna! “. Fa sdegnata ma, a quella frase e con uno scatto a dir poco fulmineo lui la inchioda letteralmente al muro, tenendole le mani sulle spalle per evitare che possa scappare.

 

“ Non sarebbe la prima volta, Juliette: non fare tanto la pura innocente con me, è un ruolo che non ti si addice per nulla “. Fa solamente, mentre lei riesce ancora una volta a liberarsi da quella presa seppur a fatica: spinge il sovrano lontano da sé per poi guardarlo con ira.

 

“ Non avrai null’altro da me, Kaname: null’altro. Non ripeterò due volte lo stesso sbaglio “. Sentenzia determinata l’argento, ma a quella frase ed ancor prima, al suo gesto lui non pare minimamente turbarsi o scomporsi.

 

“ E va bene: in questo caso, preparatevi: avrete presto mie notizie. Il potere del clan della Luna Blu ridurrà voi ed il vostro patetico rifugio in un cumulo di macerie, e tuo figlio non vedrà mai la luce dato che morirà prima di nascere “. Ghigna cinicamente, agghiacciando per qualche istante la donna che, istintivamente, con le braccia stringe il proprio ventre in segno di protezione.

 

“ Sei un mostro, senza cuore né anima! Come puoi… come puoi parlare in questo modo di questo bambino?! “. Chiede, mentre trattiene alcune lacrime. “ Avevo creduto che per lui, avresti mostrato un briciolo di umanità, ma mi sbagliavo: Haruka ha ragione, sei un mostro con cui non vale la pena discutere. Parlerò con Luna: sono sicura che lei saprà ragionare meglio di te “. Sentenzia, ma a quella frase che quasi non riesce a terminare, la donna viene colpita da un potente raggio blu, mentre il re si alza dal trono su cui si era appena seduto.

 

“ Stammi bene a sentire, cacciatrice: mia moglie non ha potere, senza di me. Se io decido di ammazzarvi tutti, lo faccio che lei lo voglia o no. Se io decido che non firmo il trattato di pace, non lo faccio. Quindi, risparmiati l’umiliazione “. Ghigna malignamente, mentre la donna riesce miracolosamente a non picchiare il ventre: si alza da terra sconvolta, davvero l’ha colpita? Con quel bimbo in grembo? Davvero non gli sarebbe importato nulla di fargli del male, si chiede? Comprende solo ora: non ha speranze se non cedere al ricatto, di nuovo. Il destino degli Huners e dei vampiri stessi è nelle sue mani, ha una responsabilità verso quella gente e lei non può semplicemente voltarsi dall’altra parte. Sospira pesantemente e, dopo aver chiuso gli occhi rassegnata, prende parola.


“ Che cosa vuoi? Farò qualsiasi cosa, ma voglio la tua parola che firmerai quel maledetto contratto, e che Haruka e Kevin non ne sapranno mai nulla. Mai “. Sentenzia, mentre l’altro la osserva qualche istante: non le da una risposta, limitandosi ad avvicinarsi a lei per poi afferrarle il mento con due dita, costringendola a guardarlo.

 

“ Sai bene ciò che voglio. È ciò che ho sempre voluto, Juliette cara “. Ghigna maligno mentre le sussurra quelle parole all’orecchio, compiaciuto: in fine, malgrado quella patetica resistenza che la donna ha posto è riuscito comunque a piegarla, ad obbligarla a cedere al suo ricatto ed accettare le sue richieste. Sogghignando sadicamente bacia il collo di Juliette, che in quel momento tuttavia, si ritrae per poi guardarlo decisa.


“ La tua parola “. Ripete determinata, riuscendo persino a spiazzare Kaname per un momento. In seguito il marito di Luna sogghigna, per poi lasciarsi andare ad una risata crudele.


“ E va bene, se proprio ci tieni: hai la mia parola “. Fa, mentre a quel punto alla donna non resta altro da fare se non rassegnarsi ed accettare la sua sorte.

 

Garry e Dominique sono a terra, colpiti duramente l’uno dall’attacco dell’altro ed entrambi indeboliti dai precedenti scontri disputati. Il primo ad alzarsi è proprio il corvino che, appoggiandosi alla sua spada si rimette in piedi. Sputa sangue a terra per poi prendere parola, deridendo malignamente l’altro. “ Tutto qui quello che sai fare? Sei piuttosto scarso “. Fa, mentre anche il giovane dalla chioma argento si alza, tenendo una mano al fianco ferito.

 

“ Ti farò rimpiangere di essere tornato, bastardo. Ti farò pagare per ciò che hai fatto a Mina: renderla un vampiro contro la sua volontà e bere il suo sangue, equivale quasi ad uno stupro. Ma d’altra parte, cosa aspettarsi da uno che si unisce a dei ribelli per cercare di detronizzare lo stesso cugino? Cosa aspettarsi da una canaglia come te? “. Chiede, mentre nel solo sentir pronunciare il nome di Mina qualcosa scatta in Dominique, malgrado tenti di controllarsi la cosa gli risulta pressochè impossibile: se prima i suoi occhi erano tornati celesti, ora brillano di un rosso incandescente mentre il ricordo di quel morso, il sapore del sangue di quella cacciatrice torna prepotentemente a farsi forte e ben percettibile, da ogni suo senso. La mente rivive quei momenti come in un loop, il gusto non fa altro che recepire un sapore che, di fatto, non ha mai più potuto riassaporare, il suo stesso sangue sembra andare in fiamme mentre afferra di nuovo la propria spada.

 

“ Ah, giusto: la piccola Mina. Mi ricordo molto bene, il momento in cui la morsi: dovevi sentire come ansimava e gemeva, siamo sicuri che a quella piccola masochista sia dispiaciuto? Magari invece, voleva molto, molto di più di un semplice morso “. Fa, ma a quella frase Garry fatica a contenere la propria collera: Mina è una sua cara amica, seppur non l’ami non può accettare di sentire queste parole crudeli rivolte alla sua persona. “ Sai cosa? Ci ho pensato a lungo: potrei sempre tenermela come amante, sai che bello? Una vendetta con i fiocchi: sposo la tua preziosa Jeanne e mi prendo anche la figlia di Pierre Veghner, due piccioni con una fava. Non è un piano geniale? “. Fa, come se si aspettasse davvero di essere elogiato. A quella frase Garry gli spara nuovamente con la propria pistola antivampiro, alterato.

 

“ Ma come fai ad essere un Lunettes? La Regina Luna e la principessa Veronica, loro non erano così! Mio padre mi ha raccontato di loro “. Fa, poco prima di notare che il suo avversario ha evitato ancora una volta il suo attacco. “ Merda… “. Sibila solamente il cacciatore, mentre l’altro si prepara al contrattacco, lanciandosi su di lui con una furia cieca ed inaudita.

 

“ Se nomini ancora mia madre, ti faccio a pezzi! Non la devi nominare, lurido Hunter che non sei altro! “. Garry evita alcuni fendenti, finché uno non lo coglie di sorpresa: il colpo sferrato dall’avversario lo fa finire rovinosamente a terra, mentre lui si prepara a colpirlo. “ Muori “. Sibila, preparandosi a colpire in modo risolutivo l’odiato rivale. Ma qualcuno intenzionato a cambiare i suoi piani interviene nello scontro, afferrando la pistola di Garry che precedentemente è finita a terra per poi sparare un colpo. Uno soltanto.

 

Pierre Veghner fa finalmente la sua comparsa: graffiato in più punti del corpo, è riuscito tuttavia ad eliminare gli avversari contro i quali stava lottando, ed intuendo che era in difficoltà è andato a soccorrere Garry. Ed a quanto sembra, pensa il marito di Joe, ha avuto un’ottima intuizione: non solo ha salvato la vita di Garry, ma ha anche trovato colui del quale desidera vendicarsi, da lungo tempo. “ Dominique Lunettes “. Sibila solamente il capofamiglia dei Veghner, mentre il corvino tiene una mano alla spalla ferita dalla quale esce sangue, parecchi sangue e rimane di spalle all’avversario. Solo di lì a poco e dopo aver fatto comparire un ghigno sadico sul proprio viso decide finalmente di volgersi verso di lui.

 

“ Pierre Veghner: così, finalmente ci si rivede. Sono trascorsi tre anni e mezzo dal nostro ultimo incontro “. Fa, mentre l’uomo non abbassa né la guardia né l’arma e guarda con astio l’odiato rivale. Tuttavia, a far maggiormente infuriare il rosso è l’ultima uscita da parte del cugino di Vanitas. “ Dimmi, mio caro: come sta Mina? Sai mi manca tanto, specialmente dopo il nostro ultimo incontro “. A quelle parole nemmeno delle catene magiche riuscirebbero a trattenere il marito di Joe: con uno scatto fulmineo punta nuovamente la pistola all’avversario per poi iniziare a sparare un colpo dietro l’altro.

 

“ Come ti permetti di parlare di Mina in questo modo?! Preparati, perché ora pagherai per ciò che hai fatto a mia figlia! “. Questa volta tuttavia, il corvino non si lascia trovare impreparato ed evita ogni colpo, seppur la ferita alla spalla inizi seriamente a fargli male. “ Garry! Alzati e corri da Ivy, svelto! Va a salvare tua sorella! “. Ordina il capofamiglia dei Veghner, ma a quella frase l’argentato scuote il capo.

 

“ Non posso abbandonarvi, Lord Pierre! “. Ma a quella frase l’altro uomo lo guarda seriamente e senza ammettere repliche.

 

“ E’ un ordine, vai! “. Suona quasi come un ordine, tanto che seppur con l’amaro in bocca, Garry non può fare altro che obbedire. Mentre Garry si allontana tuttavia, il cugino di Vanitas osserva il suo nuovo rivale: vorrebbe tanto rimanere a dargli una lezione, tuttavia è anche vero che scontrandosi con Dante e Garry ha consumato parecchie energie, in oltre è ferito alla spalla e non riuscirebbe a tenere e maneggiare la spada come dovrebbe: osserva prima il maggiordomo, poi Pierre ed in seguito Garry, prendendo la sua decisione.

 

Vanitas è alla sala del trono, Vincent è fuggito ma, prima di questo, è riuscito nel suo intento: mordere e scambiare il sangue con Ivy e non solo: possederla seppur contro la sua volontà. Istintivamente la Principessa si ritira in un angolo della sala, abbracciandosi le ginocchia seppur non abbia nemmeno la forza di piangere: si sente sporca ed umiliata come mai prima d’ora, nemmeno quando Vanitas risvegliò la sua natura di vampira si sentì in un modo simile, nemmeno quando la morse e nemmeno quando la costrinse a morderlo a sua volta, no, nemmeno quella volta la corvina si sentì tanto male. In un primo momento suo fratello non a bene come reagire: la osserva senza dire e fare nulla, in seguito tuttavia agisce d’istinto: si avvicina cautamente per poi inginocchiarsi accanto a lei, allungando una mano ma senza ancora sfiorarla: gli fa male. Gli fa male non essere arrivato in tempo per impedire ciò che sa già essere accaduto, gli fa male non essere riuscito a proteggerla. Pensa che quell’uomo, quello spirito ha ragione: non è stato in grado di proteggerla, è un incapace. “ Ivy… “. Fa solamente, avvertendo un rimorso sempre più profondo unito ad una rabbia incontrollabile: troverà Vncent, pensa. Troverà quel bastardo e chiuderà i conti in sospeso con lui, gliela farà pagare per aver violentato la donna che… la donna che… che ama. Si: ormai lo può ammettere apertamente, la ama. Non deve più aver paura dei suoi sentimenti, accanto a lui c’è la donna che ama e che potrà insegnargli cosa significa amare. Certo, ammesso e non concesso che lei provi lo stesso per lui. Ma ora pensa, non è il momento di pensare a sé stesso: deve pensare a lei. A lei, che sentendosi chiamare alza lo sguardo verso di lui: cosa le succede, si chiede? Pensava di odiare Vanitas, invece, nel momento in cui è stata in pericolo non ha fatto altro che chiamare il suo nome, a desiderare che al posto di Vincent ci fosse lui, che invece di uno stupro fosse la loro prima volta, una cosa consenziente e che, ora lo sa, anche lei avrebbe accettato. Perché, si chiede? Perché prova questi sentimenti, totalmente opposti all’odio? Perché da quella notte di luna blu tutto sembra essere totalmente cambiato in lei? Tutte domande alle quali non riesce a dare risposte, men che meno in questo momento difficile in cui, a tratti, si sente persino incapace di ragionare.

 

“ V… Vani… “. Sussurra semplicemente la corvina, tremando come una foglia. Lui percepisce le sue emozioni dal ritmo del suo sangue e, senza accorgersene inizia a piangere a sua volta per mille e più motivi, che nemmeno lui riesce a riordinare nella sua mente e mentre le parole dello spirito che da anni lo tortura riecheggiano nella sua mente: lui è un incapace, un pazzo, un debole che non riesce a proteggere le persone che ama. Prima sua madre, ora Ivy.

 

“ Mi… mi dispiace così tanto: è tutta colpa mia… io… “. Fa semplicemente il primogenito di Kaname e Luna, sconvolto: non è tanto per il fatto della perdita del trono, se fosse accaduto non sarebbe stato più grave di quanto ha subito sua sorella: è questo a mandarlo in bestia, è questo a spingerlo a pensare, a desiderare vendetta contro Vincent e contro tutti coloro che lo sostengono. Lei continua a singhiozzare disperata, sconvolta e molti altri e confusi stati d’animo, per poi trovare la forza di abbracciarlo stringendolo per la prima volta come non ha mai fatto, come sentisse che è la sola ancora di salvezza per non sprofondare nella vergogna dell’umiliazione, la sola persona che vorrebbe vicina e dalla quale non ha più paura di farsi toccare, malgrado i loro trascorsi.

 

“ Portami via da questa sala, ti prego! Portami via! “. Piange a dirotto la corvina, mentre Jeanne si riprende lentamente e non può fare a meno di assistere alla scena.

 

“ Fratello…? “. Sussurra ancora un po' stordita, mentre lui si volta verso di lei di lì a poco. “ Fratello, dov’è Vincent? Cosa…? “. Ma al solo sentire quel nome Ivy inizia a tremare come una foglia, terrorizzata. A quella visione e notando lo stato degli abiti della sorella, avvertendo l’odore del sangue di lei che è cambiato, fiutando la paura ed il terrore dallo scorrere del sangue di Ivy, la seconda Principessa di Veritas rimane agghiacciata. “ Oh no… no, non… “. Il fratello la interrompe prima che possa terminare, prendendo in braccio Ivy e cercando di calmarla.

 

“ Va tutto bene, è finita. Non può farti più nulla “. Fa semplicemente, guardando la minore che, invece, non riesce a smettere di piangere. In seguito risponde alla domanda di Jeanne. “ Jeanne, le cose sono cambiate: gli Hunters sono nostri alleati, ed insieme troveremo e metteremo al suo posto nostro fratello e tutti i suoi accoliti. Pagherà per... per questo “. Sibila, stringendo maggiormente Ivy che, forse per lo stress, sviene di lì a poco. La bionda scuote il capo sconvolta: lei era lì e non ha potuto evitare che tutto ciò accadesse, si è fatta tramortire come una cretina e, per questa sua debolezza, ora… suo fratello interrompe il filo dei suoi pensieri, riprendendo parola seppur dandole le spalle, dopo averla superata per poter uscire dalla sala del trono e portare via Ivy da quel luogo. “ Jeanne “. La chiama, mentre lei si volge a guardarlo, aspettandosi forse che la incolpi a giusta causa per ciò che è avvenuto. Ma il seguito della frase la lasca del tutto sconcertata. “ Grazie: so che hai combattuto, ma non incolparti: non avresti potuto fare niente contro Vincent, anzi, se non ti avesse tramortita avrebbe potuto farti la stessa cosa che ha fatto alla mia Ivy. È un bene che tu sia rimasta svenuta “. Fa, prima di uscire dalla sala e lasciando una sconcertata principessa a metabolizzare il fatto che, per la prima volta in vita sua, suo fratello l’abbia ringraziata e che non l’abbia incolpata per quanto accaduto. Ma lei, pensa? Lei riuscirà mai a perdonare sé stessa per la propria debolezza? La donna porta una mano chiusa a pugno accanto al cuore, scuotendo il capo: sarà molto difficile per lei, sperare questo senso di colpa.



Salve miei fans, come state? Ed eccomi con il nuovo capitolo, cosa ne dite? Ivy ha subito uno stupro, uttavia il potere del Re è rimasto a Vanitas: come mai? Che c'entri forse quella notte di Luna Blu? Se si, cosa successe realmente? Intanto una nuova ed inaspettata alleanza viene siglata: quella tra Hunters e gli Hikari, per fermare Vincent una volta per tutte. Garry e Pierre si scontrano cn Dominique che, ferito fisicamente e nell'orgoglio, giura di tornare per chiudere i conti co entrambi e con Dante: cosa succederà ora? Lo stupro subito da Ivy porterà ad altre conseguenze? Intanto, vediamo un flashback in cui Juliette Knight sembrava essere molto in confidenza con Kaname Hikari: perchè? Si conoscevano? Coraggio, ditemi la vostra! Io intanto vado a scrivere il nuovo capitolo! Baci

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Capitolo 23
*** Notte d'amore ***


Veritas, circa tredici anni prima.

 

Il ragazzino di circa undici anni arriva al corridoio, in cui ha percepito un forte odore di sangue: non è sangue comune pensa, è sangue Hikari. Ma cosa starà mai succedendo? Non ha avvertito presenze di Hunters o cose simili, nessuno si è introdotto a palazzo e nessuno ha aggredito il clan della luna blu. Allora, pensa il ragazzino, cosa può essere accaduto? Improvvisamente si blocca, avendo percepito di aver pestato una pozza di sangue: non è eccessiva ma, trovandosela di fronte così all’improvviso il corvino non può fare a meno di sussultare spaventato. In seguito alza lo sguardo verso una figura che lo rassicura, riconoscendolo essere familiare. “ Cugino! Menomale sei qui! Quando ho sentito questo forte odore di sangue, ho temuto… “. Si blocca di scatto: suo cugino continua a dargli le spalle e, di fronte a lui, qualcuno giace a terra: è di questa persona il sangue a terra, si percepisce chiaramente l’intenso e particolare odore che solo il suo sangue può possedere. “ C… cugino? “. Chiede quai in un sussurro il corvino, quasi temendo di fare una domanda e, ancor più, la risposta ad essa. “ Cos’è successo? “. Chiede semplicemente, mentre colui che si rivela essere suo cugino volge il viso verso di lui, viso anch’esso macchiato di sangue così come il suo vestiario, almeno in parte. Anche la sua spada è ancora insanguinata e da essa alcune gocce vermiglie cadono a terra.

 

“ Dominique “. Lo chiama per nome, quasi in un sussurro. Il corvino continua a rimanere immobile nella sua posizione, la luna blu regna sovrana in quel cielo stanotte senza stelle, i suoi raggi illuminano i due cugini per alcuni istanti.

 

“ Che cos’ha fatto… “. Sibila semplicemente Dominique Lunetets, il figlio di Veronica Lunetets e nipote della scomparsa Regina Luna e di Re Kaname. “ Che cos’hai fatto, Vanitas?! “. Grida, facendo così intendere che chi gli sta davanti con il viso ancora insanguinato è suo cugino Vanitas, il primogenito di Kaname e Luna.

 

“ Io ho ucciso la Luna Blu “. Fa l’allora dodicenne Principe, spostandosi lievemente e facendo finalmente capire chi sia la persona a terra, colpita dalla spada dello stesso figlio. “ Ho ucciso Kaname Hikari con le mie stesse mani “. Conclude, mentre la Luna Blu sembra volergli dare la propria benedizione per l’atto compiuto e lo illumina maggiormente. A quella vista Dominique rimane immobile ed agghiacciato.

 

“ Tu… tu hai fatto cosa…? P.. perché lo hai…? “. Sussurra in modo sconnesso, persino incapace di mettere insieme una frase a senso compiuto. “ Perchè hai ucciso il re?! Volevi così tanto il trono, al punto da uccidere il tuo stesso padre?! “. Grida, su tutte le furie: per lui Kaname Hikari non era il mostro che tutti dipingevano, era un esempio da seguire, quel padre che non ha mai potuto avere. Ed ora pensa, ora tuto è perduto: non ha più nulla, di nuovo è rimasto solo. “ Vanitas! Dì qualcosa! Perché lo hai fatto?! “. Grida alterato il più piccolo, mentre l’altro si incammina per andarsene, sorpassandolo. Suo cugino tuttavia è più rapido e lo afferra per il polso: i suoi occhi sono iniettati di una luce rossa, luce che viene offuscata solo dalle lacrime.

 

“ Torna nelle tue stanze, Dominique: la luna blu è alta da un po' e con il tuo potere ancora instabile, potresti anche sentirti male “. Fa semplicemente un giovanissimo Vanitas Hikari, per poi andarsene come nulla fosse avvenuto, come se nemmeno avesse ucciso il suo stesso padre.

 

“ Cugino… “. Mormora solamente l’altro, stringendo i pugni con ira. “ Io… ti amo così tanto, più di ogni altra cosa… “. Sussurra, mentre le lacrime continuano a scendere incontrollate. “ … ma… “. Si volge di scatto verso colui che era suo zio, per lui un secondo padre nonostante, di fatto, non abbia mai ricevuto nessun segno d’affetto da parte sua. “ … non ti perdonerò mai! “. Il potere della Luna Rossa infrange una vetrata, gli occhi del giovane si tingono ora di blu mentre il potere degli Hikari riprende a scorrere in lui e gli da una nuova ed inarrestabile forza. Tuttavia, una cosa fa sussultare il ragazzo e gli fa pensare che, forse, non è tutto perduto come ha creduto. Una cosa di cui, per ora, si sono accorti solo lui e Vanitas che, nel corridoio che conduce alla sua stanza incontra uno strabiliato Dante.

 

“ M… Maestà? “. Chiede solamente, mentre il giovane Principe si volge verso di lui. Notando il sangue sul suo viso il maggiordomo sgrana gli occhi. “ Maestà… lo avete… lo avete davvero fatto, dunque? “. Chiede, mentre Vanitas annuisce rimanendo freddo, come se nemmeno avesse levato la spada sul suo stesso padre. “ Avete ucciso Re Kaname…? “. Chiede, mentre il giovane Principe annuisce per poi volgersi verso il fedele maggiordomo.

 

“ Il precedente Re di Veritas, Kaname Hikari, è morto per mia stessa mano “. Sussurra semplicemente, mentre istintivamente e scordando ogni formalità l’uomo lo abbraccia, stringendolo forte a sé.

 

“ Grazie… grazie! “. Fa solamente, sollevato da quella notizia: una reazione del tutto diversa da quella che invece, ha avuto Dominique poco prima. “ Avete liberato il popolo da quel tiranno. Avete vendicato la nostra amata regina! Grazie! “. Fa solamente e, accorgendosi del gesto compiuto torna in sé per poi fare un passo indietro. “ S… scusate… “. Mormora poi, abbassando lo sguardo. “ P… perdonate la mia scortesia, ecco… “. Fa, ma il più giovane lo interrompe prima che possa proseguire.

 

“ Dante...”. Lo chiama, mentre istintivamente l’uomo si mette sull’attenti come fosse un soldato. “ Aiutami a togliere questo sangue… “. Mormora, mentre a quella frase l’arancione non può fare a meno di inchinarsi rispettoso, avvertendo il cambio di reggenza.

 

“ Come desiderate, mio Re “. Sussurra, riconoscendo che, da ora, è Vanitas il nuovo e legittimo Re di Veritas. Ma sa anche che insieme al potere del proprio clan, insieme al potere del Re, da Re Kaname ha anche ereditato qualcos’altro. Una cosa che a sua volta, Re Vanitas trasmise al genero poco prima di morire per mano sua.

 

Garry si riunisce finalmente a Jeanne, rimasta nella sala del trono ancora sconvolta. La donna è seduta a terra incapace persino di reggersi in piedi, le gambe le tremano e lei non riesce a capacitarsi di quanto accaduto. Da prima non si accorge della presenza dell’uomo, in seguito è proprio lui a farsi notare prendendo parola di lì a poco: vederla in quello stato lo ha devastato più della battaglia appena sostenuta, vederla soffrire per lui è davvero insostenibile e peggio che ricevere mille proiettili o fendenti di spade. “ Jeanne “. La chiama e, sentendo la sua voce, la Principessa alza lo sguardo: immediatamente il giovane erede di Haruka e Juliette non può fare a meno di notare che sta piangendo e, preoccupato, corre in suo soccorso. L’aiuta ad alzarsi da terra per poi prendere parola di lì a poco. “ Jeanne, che ti ha fatto quel bruto?! T ha fatto del male?! “. Chiede, intuendo per forza che la principessa deve aver avuto a che fare con Vincent, dato che lui era occupato con Dominique e gli altri ribelli sono tutti stati annientati o messi in fuga. La bionda continua a piangere a dirotto, singhiozzando e stringendo con forza la giacca del cacciatore. “ Per amor del cielo, Jeanne! Che cosa ti ha fatto quel maledetto?! “. Chiede, mentre a quella domanda lei scatta improvvisamente, per poi tornare a guardarlo seppur vergognandosi profondamente.

 

“ Non a me, Garry: non mi ha fatto nulla, ma ad Ivy… lei… perdonami! Non ho saputo proteggerla! “. Fa, mentre l’altro la stringe forte a sé mentre lentamente la collera si impadronisce di lui.


“ Cos’ha fatto quel mostro a mia sorella? “. Chiede, mentre la figlia di Rosina esita un po': tuttavia pensa, deve farlo. Deve dirgli cos’è successo, il suo aiuto nei prossimi tempi sarà davvero fondamentale ed è necessario che sappia tutta la verità. La vera domanda è: come impedire che vada a cercare Vincent per distruggerlo, una volta saputo che ha violentato sua sorella? La bionda ragiona un momento: dovrà mettere da parte la giusta rabbia che sente per lui e per il fatto che vuole sposare un’altra donna, almeno per ora. Dovrà essere lei a calmarlo e, soprattutto, a metterlo al corrente della verità e, una volta fatto questo, a donargli la forza necessaria per combattere al fianco degli Hikari senza rimanere ucciso. Perché è così: il giovane Perry è molto, molto più di un semplice cacciatore e questo lo ha capito anche Jeanne, da un po' di tempo a questa parte: precisamente, da quando in quella notte di luna blu le chiese di diventare sua moglie, a dispetto della reazione degli altri. Salvo poi rimangiarsi la parola, ma questa pensa Jeanne, è un’altra questione che andrà risolta quanto prima.

 

Passano alcune ore, in cui quella maledetta notte che non sembrava mai voler finire, giunge al termine. Ivy si riprende dal sonno in cui, finalmente, era riuscita a “ cadere “ dopo i drammatici eventi che l’hanno coinvolta: istintivamente la Principessa si alza di scatto, mettendosi seduta sul letto. O meglio questo è il suo intento: quando sta per alzarsi viene trattenuta sul materasso da una presa, una presa che tuttavia non la spaventa: infatti si rende conto che non è sola in quel letto e, per la prima volta, la cosa non la agita o spaventa, né la manda in ira. Anzi, è sorpresa: davvero pensa, Vanitas è rimasto con lei tutta la notte ad assisterla? Davvero… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: si accorge di stare indossando una veste da notte e non più i vestiti della notte precedente, o meglio, ciò che era rimasto di essi. Questo dettaglio parrebbe addirittura sollevarla, seppur di poco: non indossare più quegli indumenti la fa sentire un po' meno sporca, anche se pensa, anche dentro è sporca e, in quel caso, niente e nessuno la potrà mai “ ripulire “. Solo in seguito nota una cosa che prima le era forse sfuggita: dato che sta indossando solo i pantaloni, la corvina non può fare a meno di notare sul corpo del fratello dei morsi, diversi morsi che all’apparenza parrebbero anche essere stati molto dolorosi. Chi li ha procurati può essere stata solo una persona: lei stessa. Allora pensa, come mai non ricorda di averlo fatto? Come mai ogni volta che la luna blu sorge, succede qualcosa che lei immancabilmente scorda? Forse pensa, si è ripresa dallo svenimento e, a causa del morso di Vincent e della conseguente perdita di sangue ha morso il solo a poterle donare il suo sangue e che potesse calmare la sua sete. Poi, in seguito allo shock ed ormai reidratata dal sangue perduto deve essersi nuovamente e profondamente addormentata e, forse sempre a causa dello shock, ha rimosso quel ricordo. Questa pensa Ivy, dev’essere la spiegazione più plausibile. Già, lo shock: il ricordo di quella maledetta notte torna a farsi vivo nella mente della principessa, le sensazioni di impotenza e di terrore, la paura e lo schifo provati tornano prepotentemente a farla da padrone nella sua mente. “ No, no! “. Fa solamente la corvina, iniziando quasi senza rendersi conto a graffiarsi il collo, precisamente dov’è stata morsa. “ Maledetto! Toglietemelo di dosso, toglietemi di dosso quest’orrore! “. Fa semplicemente la Principessa, graffiandosi fino a fasi sanguinare. “ Staccati! “. Fa poi, finché non sente di aver graffiato qualcos’altro, non il proprio collo: senza che se ne accorgesse infatti, Vanitas si è svegliato e, notando ciò che stava facendo la sorella ha deciso di intervenire, ponendo una mano sul collo di lei e venendo così graffiato dalle unghie della corvina. “ Va… Vani… tas… “. Mormora semplicemente la secondogenita di Kaname e Luna, mentre lui prende la sua mano nella propria.

 

“ Non devi farlo, Ivy: non è stata colpa tua, smettila di farti del male “. Quel tono è totalmente diverso dal pazzo che ha conosciuto, quel tono è di un vero innamorato, di un re che ama la sua regina più di chiunque altro al mondo, oserebbe dire quasi rassicurante.

 

“ Io… io… ho lasciato che mi mordesse e che… che mi facesse questo… io sono un’incapace, ed ora anche un mostro. Sono sporca dentro e, per quanto mi sforzo, non riesco a pulirmi, così… “. Ma lui la interrompe prima che prosegua ulteriormente, non riuscendo a reggere quelle parole, non riesce a sentire Ivy dire certe cose.

 

“ Tu non sei un mostro! Lui lo è, non tu! “. Non pronuncia il nome di Vincent, sapendo che potrebbe shoccare la sorella data la precedente reazione, la sera prima. “ E non sei sporca: guardati. Sei bellissima, i mostri non hanno questo bell’aspetto. Quindi… “. Si blocca: non riesce a trattenere i suoi sentimenti, che stanno emergendo tutto un trattato facendogli pronunciare quelle parole che, incredibilmente, sembrerebbero fare effetto sulla donna. Se poco tempo prima rifiutava con fermezza la sola ipotesi di accettare quell’amore, ora si sente del tutto diversa: no, non dipende solo dal legame di sangue, lei lo sa bene. È qualcosa di diverso e di talmente forte da farla diventare più forte, che le da la forza di reagire malgrado, dentro, stia ancora soffrendo parecchio. Il giovane re, da parte sua, cerca di calmarsi: non è certamente il momento di pensare a certe cose, ma dove ha la testa, si chiede? Dopo quello che Ivy ha subito, l’ultima cosa da fare è tentare un approccio di “ quel genere “ anche se, lo deve ammettere, essere praticamente mezzi svestiti nello stesso letto e, soprattutto, così vicini e con lei che non lo respinge più, non aiuta di certo.

 

“ Grazie “. Fa ad un certo punto lei, spiazzandolo letteralmente: lo sta forse ringraziando? Ivy lo sta davvero ringraziando? Si, non sta sognando! A quella frase lui volge lo sguardo altrove, per nascondere di essere arrossito.

 

“ Devi… immagino tu debba riposare, adesso. Se hai bisogno puoi chiamare Dante, è meglio che invece io vada… “. Fa, facendo per alzarsi prima di non riuscire più a controllarsi: volente o nolente, il suo desiderio di possedere Ivy non si è mai sopito e certamente la situazione non lo sta aiutando a contenersi. Sta per alzarsi, ma una presa gentile seppur decisa sul suo polso lo trattiene seduto sul letto.

 

“ Non andare “. Fa semplicemente Ivy, stupendo non solo lui ma anche sé stessa ed arrossendo vistosamente. “ Resta con me, ti prego “. Fa poi, mentre lui rimane immobile per qualche istante per poi scuotere il capo.

 

“ No davvero, è meglio se ora vado: tu sei ancora molto debole e devi riposare “. Borbotta, mentre lei riesce persino a mettere un leggero broncio per poi prendere parola a sua volta, contrariata.


“ Oh insomma, per una volta che voglio che resti, tu vuoi andare via? Non ti capirò mai, vampiro strambo “. Fa la giovane, lasciando la presa sul suo polso ed incrociando le braccia al petto. Volgendo lo sguardo altrove non si accorge che lui la sta guardando con la coda dell’occhio: non riesce a controllare quel desiderio così forte, pensa, quei pensieri che corrono nella sua mente come corridori impazziti e che lo fanno avvampare nuovamente, facendogli percepire ancora una volta come se nella stanza ci fossero ottanta gradi. Lei dal canto suo continua a rimanere imbronciata, non comprendendo proprio cosa passi per la testa a Vanitas: prima fa di tutto perché lei lo accetti, perché lei lo ami e, quando gli chiede di rimanere vuole invece scappare via. D’altra parte lui decide di sdrammatizzare la situazione, forse per mascherare ciò che realmente prova.

 

“ Ivy… averti qui, così… sai, stai duramente mettendo alla prova la mia resistenza, in tutti i sensi “. Sussurra, rosso come un semaforo. “ Insomma, non… non credo tu voglia che perda la testa e che faccia qualcosa… che non dovrei… “. Conclude la frase il re bambino, ma a quella frase lei lo guarda intensamente per poi arrossire nuovamente.

 

“ E chi ti ha detto che io voglio che tu e ne vada…? Hai fatto tutto da solo, vampiro strambo che non sei altro… “. Chiede improvvisamente, lasciando il fratello letteralmente sconcertato: per un istante crede addirittura di stare sognando, ma in seguito si rende conto che questo è tutt’altro che un sogno, è realtà: davvero Ivy gli sta chiedendo di rimanere con lei. Il tono della fanciulla cambia di lì a poco, diventando quasi un sussurro che, tuttavia, all’udito di un vampiro risulta essere perfettamente udibile, ogni sua singola parola. “ Non ho paura di te… non più “. Ammette semplicemente la corvina, per poi proseguire di lì a poco mentre Vanitas non può fare a meno di guardarla come stesse guardando un alieno: si impone mentalmente e più volte di stare calmo e tranquillo, il fatto che gli stia chiedendo di rimanere non significa che sia disposta ad altro anche se, a quel punto, non sa davvero quanto tempo riuscirà a tenere a bada quei desideri che comunque ha da sempre, da quando quella notte di quasi sei anni prima ritrovò la sorella a villa Perry. “ Non mi fa paura essere toccata, se a farlo sei tu. Ci ho messo un po' per rendermene conto, ma… “. Interrompe la frase a metà la giovane Principessa, incapace di proseguire. Di riflesso, lui pare un po' più rassicurato dalle ultime parole della minore: finalmente pensa, finalmente non è più spaventata da lui, finalmente non lo odia più. “ Ma… ma se vuoi andare, fa pure, io… “. Molla la presa che involontariamente aveva nuovamente stretto sul suo polso la donna, credendo anche di aver esagerato e forse, di aver parlato troppo. Ma con sua sorpresa non si ritrova sola come si sarebbe aspettata avvenisse, anzi: con uno scatto fulmineo suo fratello la attira a sé, per poi abbracciarla come a volerla rassicurare.

 

“ Nessuno oserà mai più farti male. Io… ti giuro che ti vendicherò, ti… “. Ma lei posa un dito sulle sue labbra, scuotendo il capo.

 

“ Non farlo: non devi andare a cercarlo, ti prego: sappiamo entrambi che vuole il tuo trono, approfitterebbe di sicuro per farti del male, o peggio: anche lui possiede il potere della Luna Blu, non scordarlo “. Sussurra, mentre istintivamente lui socchiude le labbra per parlare, senza successo: è come se le parole non volessero uscire dalla sua bocca e anzi, nemmeno dalla sua gola. Come se non avesse nemmeno più voce per poter parlare, perso in quei pensieri non propriamente casti e puri. È in quel momento che l’autocontrollo del re bambino se ne va letteralmente a puttane: lei lo avrebbe potuto fermare pensa, avrebbe potuto semplicemente lasciarlo andare ma non lo ha fatto, avrebbe potuto dirgli di andare via dopo che gli ha parlato, ma non lo ha fatto: ha voluto che rimanesse, come fosse una sorta di invito. Perché lo sa: deve per forza aver percepito il suo desiderio, dal ritmo incessante dello scorrere del suo sangue. Eppure pensa, non lo ha allontanato ma gli ha lanciato un invito, seppur non in modo esplicito. Un invito che decisamente non intende rifiutare: senza neppure pensarci su e dando ascolto solo all’istinto afferra i polsi della sorella, stringendo lievemente la presa e facendola nuovamente sdraiare, finendo così sopra di lei. In seguito la osserva attentamente: l’ultima cosa che vuole è spaventarla, per la prima volta da quando lei è lì con lui vuole che anche Ivy desideri ciò che sa, potrebbe accadere: non la vuole costringere né minacciare, vuole che sa consensuale. Per la prima volta pensa, si sente pazzo sì, ma di desiderio e null’altro. Per un solo momento teme addirittura di essersi illuso e che, accorgendosi della piega che la situazione sta prendendo lei lo caccerà. Ma l’ espressione della corvina non fa trasparire tale intenzione: rimane immobile, come stesse aspettando solamente una mossa di lui, che finalmente trova il coraggio di prendere parola, deglutendo per cercare di calmarsi.

 

“ Ivy, ti prego… “. Pronuncia il nome di lei quasi in un sussurro, ansimando pesantemente come se la temperatura esterna fossero ottanta gradi, ancora una volta. “ … se vuoi fermarmi, fallo ora. Altrimenti non… “. Ma lei scuote il capo: non è intenzionata a fermarlo, non arrivati a questo punto. Ne è sempre più sicura: forse pensa, forse è questo che ha sempre desiderato da un po' di tempo a questa parte, anche se non lo ha mai voluto ammettere. “ Non ce la faccio più “. Fa semplicemente lui, incapace di trattenersi oltre e posando le labbra su quelle di lei, coinvolgendola in un bacio carico di passione. Bacio che da prima lascia la ragazza quasi senza fiato, in seguito tuttavia ricambia con la stessa passione, mentre i suoi polsi continuano a rimanere bloccati in quella presa salda e decisa, seppur non le stia facendo male. È piuttosto come se fosse un modo per mettere in chiaro a chi appartiene ma, questa volta, la cosa non le è sgradita. Entrambi devono interrompere il contatto per poter riprendere fiato, guardandosi intensamente come forse non è mai successo prima. “ Come ho fatto a stare tutto questo tempo lontano da te? “. Sussurra solamente lui, mentre lei inclina leggermente la testa di lato come ad invitarlo.

 

“ Ora… ora sono qui “. E’ quasi un sussurro la voce di lei, un sussurro che porta lui ad agire quasi senza pensarci, andando a baciarle il collo mentre, di lì a poco dai polsi la presa si sposta sulle sue spalle, dopo che le mani sono scese lentamente dai polsi accarezzando così le braccia lasciate scoperte dalla veste da notte della Principessa che, dal canto suo, porta istintivamente una mano tra i capelli di lui, stringendo lievemente la presa. È come se quel contatto tra loro stesse lentamente lavando via tutto lo schifo che prova dallo stupro subito, tutta quella sensazione terribile nel sentirsi sporca, dentro e fuori, sta scomparendo come neve al sole. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe desiderato di essere posseduta proprio da Vanitas Hikari, non avrebbe mai immaginato una svolta del genere, se pensa che solo pochi mesi fa le cose tra loro erano molto diverse. Non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato lui ad afferrarla e farla uscire dal baratro di vergogna ed umiliazione che ha provato in quei momenti terribili. Non avrebbe mai pensato che le avrebbe dato il suo sangue per tutta la notte, permettendole di morderlo e recuperare le energie perdute, di reidratarsi dopo tutto il sangue perduto a causa del morso di Vincent, non avrebbe mai pensato che solo bevendo il suo sangue il corpo sarebbe guarito e si sarebbe rinforzato nuovamente: questa cosa, lei lo sa, va al di là dello scambio del sangue: è anche la forza dei sentimenti che le ha permesso di guarire, almeno fisicamente, nel giro di alcune ore attivando così i suoi poteri di vampira e la sua dote di rigenerare le ferite. Da parte sua invece, lui non può fare a meno di notare i lividi sul corpo di lei e, naturalmente, ciò lo manda in bestia, tanto da farlo tremare d’ira.

 

“ Maledetto… “. Sibila in modo impercettibile, lei dal canto suo non sente quella frase ma avverte che Vanitas sta tremando. Gli accarezza i capelli con dolcezza per poi prendere parola.

 

“ Perchè stai tremando? “. Chiede, mentre lui scuote il capo per poi guardarla qualche istante, come a volersi accertare che lei sia davvero lì con lui. Si: si, lei è veramente lì con lui, lei lo vuole tanto quanto lui ha sempre voluto lei. Con una dolcezza che nemmeno lui credeva di possedere spoglia lentamente la corvina, che inizialmente si sente un po' in imbarazzo malgrado anche lei abbia voluto tutto ciò: eppure c’è qualcosa in lei che la spinge a non sottrarsi, come una sensazione, come se stesse rivivendo una cosa già accaduta. Chissà se tale sensazione ha a che fare con ciò che è accaduto durante l’ultima notte di luna blu, si chiede la principessa? Da parte sua invece, Vanitas nota un’altra cosa: Ivy sta cercando di coprire i lividi che le ha lasciato Vincent. Se ne vergogna ancora e le creano disagio, anche se sta cercando di mascherarlo lui lo sa, è come se i sentimenti della sorella fossero i suoi, come se il suo sangue gli volesse dire quanta vergogna provi ancora la fanciulla. Senza neppure rendersi conto prende le sue mani tra le proprie, scostandole lentamente.

 

“ No: non farlo “. Sussurra solamente, mentre lei arrossisce inevitabilmente mentre il senso di vergogna sale ancora nel capire che, ormai, quei lividi sono esposti. “ Non coprirli: non vergognartene. Non è stata colpa tua, Ivy “. Le sussurra solamente lui, per la prima volta sembra quasi essere tutt’altra persona, quasi irriconoscibile da quello psicopatico che cinque anni prima ha sterminato i Perry, diverso da colui che l’ha tenuta prigioniera e torturata. Che sia lui, pensa? Che sia lui il vero Vanitas? Per questo pensa, forse ora lo sta accettando? Alle sue parole non può fare a meno di arrossire lievemente, mentre lui prosegue di lì a poco. “ E non ti rendono brutta, con questi lividi o meno, tu per me sei la più bella che ci sia “. La rassicura con quelle ultime parole: è vero, pensa. È vero, non può darla vinta a Vincent, non può lasciare che ciò che le ha fatto la distrugga: deve reagire e rialzarsi, ed indubbiamente il primo passo è non pensare più di essere un mostro. “ Ecco: questa è la mia sorellina “. Fa semplicemente il giovane re, come avesse percepito i pensieri della sorella e, in seguito, baciando ogni punto morso dal fratello contro il volere di lei, ogni livido, come volesse in un certo senso “ ripulirla “, farla sentire meglio. “ Ti giuro che non ti farà mai più nulla “. Sussurra semplicemente sulla sua pelle, mentre lei annuisce e, seguendo l’istinto, porta le mani dietro la schiena di lui. Inevitabilmente sussulta: anche lui pensa, ha delle cicatrici. Sembrerebbero quasi graffi, talmente profondi da non essere mai guariti del tutto.

 

“ Cosa…? Chi ti ha fatto questo? “. Chiede sorpresa la corvina: se i lividi sul suo corpo le fanno male pensa, cosa deve aver passato lui con quelle ferite? Quale mostro potrebbe avergli fatto una cosa simile? A quel tocco lui sussulta, come fosse spaventato: fa per voltarsi e sottrarsi alla presa di lei, come non volesse che tocchi o veda quelle cicatrici, ma Ivy lo trattiene in quella posizione e finalmente, punta lo sguardo in quello di lui. “ Io ti ho permesso di guarire le mie ferite. Ora, lascia che sia io a guarire le tue: forse così, potremo ricominciare tutto quanto da capo, insieme “. Fa semplicemente la corvina, mentre lui lascia che tenga le mani su quelle cicatrici per poi ricambiare il suo sguardo.

 

“ Un giorno forse, ti racconterà l’origine di quelle cicatrici “. Fa semplicemente, mentre lei rimane un po' perplessa: certo avrebbe desiderato una spiegazione più esaustiva, tuttavia pensa, meglio non forzare troppo le cose. Meglio procedere a piccoli passi, se non vuole rovinare tutto quanto, pensa ancora una volta mentre, senza quasi rendersene conto termina a sua volta di spogliarlo, come se già sapesse come muoversi malgrado, di fatto, questa sia per lei la prima volta consensuale. O almeno, così pensa lei, mentre invece il giovane re pare essere un po' pensieroso: e se il sangue sulle lenzuola, durante quella notte di luna blu, fosse significato ben altro che dei morsi? Se quella notte fosse successo qualcosa che ancora entrambi non ricordano? Improvvisamente e come fosse sotto l’effetto della luna blu, afferra entrambi i polsi della sorella per poi bloccarli in una presa decisa, non smettendo mai di guardarla mentre i suoi occhi si tingono del colore della luna degli Hikari, seppur per qualche istante in quanto essa non è presente in quel momento. “ Dio solo sa quanto ti ho aspettata… “. Mormora quasi in un sussurro, mentre lei lo guarda e, a sua volta, sente un desiderio crescente, come fosse influenzata dalla Luna Blu che attualmente invece, non sta risplendendo nei cieli di Veritas. “… sei davvero pronta? Sei sicura di volerlo? “. Chiede lui, sorprendendo persino sé stesso: fino a qualche tempo fa ha rischiato quasi di stuprare Ivy, più volte, infischiandosene se fosse pronta o meno e dando solo ascolto al desiderio. Ora invece, ora eccolo lì, a chiederle il consenso, seppur riuscendo a stento a trattenere il proprio desiderio. Da parte sua lei annuisce, per poi finalmente decidere di prendere parola.

 

“ Si: sono pronta. E si, sono sicura di volerlo. Per la prima volta, sono più che sicura che sia tu quello a cui voglio donare me stessa “. Fa, ed è vero: non importa se ad averla avuta per primo è stato Vincent, quello che ha subito da lui è stato uno stupro, una cosa orribile. Ma questa invece, questa è un’altra cosa: è una cosa che desidera e di cui non ha più paura, una cosa che, quando finalmente entrambi divengono una cosa sola, fa finalmente capire alla giovane quale sia davvero il suo posto e che cosa deve fare.

 

Diversa è la situazione per i ribelli, in particolare per il loro capo ed il vice capo.

 

Dominique pare essere su tutte le furie: cammina su e giù per la stanza sempre più alterato, mentre Vincent lo osserva da un po'. “ Vuoi consumare il pavimento a forza di camminare, o ti calmi e ti siedi? Così non risolverai nulla “. Fa, incrociando le braccia al petto mentre l’altro lo guarda nervoso. “ Anche a me non è andata così bene: dovevo avere il trono ed una regina e guarda, ti pare che abbia qualcosa di tutto ciò? “. Chiede, mentre a quella frase il corvino ribatte ridendo nervosamente.

 

“ Oh mio caro cugino, scusa ma la nostra situazione non è minimamente paragonabile! Non lo è proprio! “. Fa, molto alterato e riprendendo di lì a poco la parola. “ Tu ne sei uscito vincitore, in un certo senso. Ma io? Umiliato da quel figlio di puttana di un Hunter e da Pierre Veghner! Per non parlare del maggiordomo: che razza di arrogante “. Sibila nervoso, ripensando a come Dante sia comunque riuscito ad avere ragione di lui ed a ferirlo. “ Ah, ma non credere che sia finita qui: ho un asso nella manica, un asso con cui mi vendicherò di Jeanne e Garry in un colpo solo. Un asso che, una volta calato, mi farà riavere la mia promessa sposa “. Ghigna malefico, mentre Vincent lo osserva qualche istante.


“ Eppure, perché leggo nel tuo sangue e nel suo ritmo che è un’altra la donna che desideri? Ben più della principessa: quella che stai attuando verso Jeanne e Garry è una ripicca, una vendetta. Ma non è lei che desideri, almeno: non solo “. Fa, mentre il cugino lo guarda decisamente storto.


“ Non dire fesserie: certo che è Jeanne che voglio, altrimenti perché starei qui a pensare a come vendicarmi di Garry e riportarla al mio fianco? “. Chiede, ma a quella frase il terzogenito di Kaname e Luna si alza, per poi girargli attorno qualche istante.


“ Capisco. Allora dimmi, perché non chiudiamo i conti in sospeso con i Veghner ed uccidiamo quella mezza vampira? Quell’abominio a cui tu hai dato vita, mordendola. Mina, vero? “. Chiede, mentre a quella frase gli occhi di Dominique si tingono di un rosso incandescente, solo un istante ma quanto basta perché Vincent li veda, ghignando compiaciuto nonostante, improvvisamente, si sia ritrovato spalle al muro con il corvino di fronte, che stringe la presa sul suo collo in preda ad un’ira che a stento riesce a trattenere: nessuno, solo lui po' parlare di Mina Veghner in questi termini. Solo lui, nessun altro, nemmeno il suo capo.


“ Se solo osi toccarla, ti faccio a pezzi: lei è mia. È una mia questione, capito?! “. Fa, su tutte le furie e mostrando le zanne affilate all’altro, che si limita a ghignare malgrado l’aria inizia a scarseggiare. Di lì a pochi istanti Dominique lascia la presa sul suo collo, per poi calmarsi e respirando profondamente.

 

“ Sta tranquillo, nessuno toccherà la tua preziosa preda: dovevo solo appurare una cosa “. Sogghigna nuovamente il biondo, sistemandosi la giacca. “ Sai: quello che non mi hai detto a voce, ci ha pensato il tuo sangue a rivelarmelo. Davvero molto interessante “. Fa con noncuranza Vincent, mentre il cugino lo guarda senza ancora rispondergli. “ Comunque… “. Il silenzio è nuovamente interrotto dall’intervento del minore dei fratelli Hikari. “ Hai detto di avere un asso nella manica: di che si tratta? “. Chiede, mentre il corvino rimane un momento in silenzio per poi lasciarsi andare ad una lieve e cinica risata.

 

“ Mi riferisco al bambino che Jeanne diede alla luce, circa tre anni fa. Te lo ricordi? “. Chiede, mentre per la prima volta anche Vincent rimane un po' sorpreso: eccome se ricorda.

 

“ Aspetta un momento: significa che vuoi vendicarti sul piccolo? Tu sai dov’è? “. Chiede, mentre l’altro annuisce.


“ Eccome se lo so: Donna Rosina e Vanitas lo nascosero, ma io ho scoperto dov’è malgrado i suoi genitori adottivi usino un incantesimo per farlo apparire più grande. E ti dirò di più: quel marmocchio è già stato a palazzo, ad uno dei balli di tuo fratello “. Fa, mentre finalmente anche Vincent comprende chi sia colui che, di fatto, è suo nipote.

 

“ Quel bambino?! “. Chiede stupefatto, mentre Dominique annuisce sicuro di sé.

 

“ Oh si, mon cherie: quel bambino “. Fa, ripensando al momento in cui, di soppiatto, assistette al “ debutto in società “ del piccolo Luca, figlio di Lady Beatrice e del consorte. O almeno, tutti credono sia così. A quel pensiero Vincent non può fare a meno di sorridere lievemente.

 

“ Sai che a volte, sei peggio di me? “. Chiede, mentre l’altro mantiene il proprio ghigno sadico.

 

“ Non per niente sono i tuo secondo, no? “. Fa enigmatico, osservando fuori dalla finestra, in direzione della pallida luna che, come ogni notte, regna sovrana nel cielo di Veritas.



Salve miei fans, eccomi con quello che credo, è il più lungo capitolo di tutta la storia. Che ne dite? Abbiamo la prima volta di Ivy e Vanitas ( eheh, chissà poi, se è veramente la prima? In fondo, ciò che è successo la notte di luna blu è ancora avvolto nel mistero ). Che ve ne pare? Chi avrebbe immaginato una tale svolta tra loro? Intanto veniamo a conoscenza di una verità sconcertante: tre anni prima, Jeanne ha partorito un bimbo ( già potete immaginare chi è il padre, eheh). Un bimbo sul quale ora, Dominique vorrebbe vendicarsi per l'affronto subito e costringere così la donna a tornare da lu: riuscirà nel suo piano? Come mai Vanitas non ha perso il potere del Re, malgrado ciò che ha fatto Vincent? Legegte e lo scoprirete! Alla prossima!

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Capitolo 24
*** Michael ***


Mina Veghner è ancora chiusa nella sua stanza: suo padre e sua madre ritengono sia meglio così, che non esca in quanto, da quando è stata morsa da Dominique non riesce a gestire i propri impulsi e la propria collera, e nelle notti di luna piena è anche peggio, probabilmente perché quella luna piena è talvolta la luna blu, la cui luce giunge piuttosto flebile nel mondo umano ma comunque vi giunge, e Mina potrebbe risentirne maggiormente gli effetti dato che colui ce l’ha morsa è almeno per metà un Hikari. In oltre c’è anche un’altra cosa a preoccupare i coniugi Veghner: Mina è stata morsa ma non ha mai ricevuto il sangue del suo “ padrone “ dopo la vampirizzazione: e se solo quello potesse farla stare meglio? Se solo il sangue di Dominique potesse placare quegli istinti e quell’aggressività che la giovane sente crescere in sé, di giorno in giorno? Anche Mina si pone la stessa domanda: è chiusa nella sua stanza, seduta sul letto. Le nocche delle mani sono insanguinate dopo i numerosi tentativi di farsi aprire la porta, la gola brucia sia per la sete che per quanto ha gridato: sta davvero molto male e, cosa peggiore, non riesce a trovarvi un rimedio e non riesce neppure a perdonare i genitori, che l’hanno rinchiusa in quel luogo: certamente da prima era d’accordo, ma questo era prima che Garry fosse messo al corrente di tutto. Ora che lo sa pensa, a che pro continuare a farla soffrire, ad ingabbiarla in una stanza nemmeno fosse un animale pericoloso o la bestia di Gevaudan? Se prima poteva essere comprensiva e comprendeva le ragioni dei genitori, ora non più: con il passare del tempo il so solo scopo è diventato nutrirsi, cercare sangue per placare quella sete, ma per farlo dovrebbe uscire da lì. Possibile che Pierre e Joe non lo comprendano, si chiede? “ Perchè…? “. Sibila solamente la fanciulla, portandosi entrambe le mani alle orecchie. “ Perchè?! “. Grida, mentre la treccia in cui ha raccolto i capelli le ricade al lato destro del viso. “ Perchè, perché?! “. Grida nuovamente la cacciatrice, scoppiando poi in lacrime: i suoi la tengono rinchiusa, sono mesi che non vede il mondo esterno e ciò non contribuisce certamente a migliorare le sue condizioni emotive. In oltre si chiede, cosa sono queste sinistre sensazioni che prova? Perché più passa il tempo più sente il crescente bisogno di avere il sangue di quel bastardo di Dominique? Perché sente di aver bisogno di lui? Perché una parte remota del suo cervello e del suo corpo sanno perfettamente che se anche bevesse litri di sangue, solo quello del figlio di Veronica potrebbe placarla davvero? Mentre la fanciulla è immersa nei suoi cupi pensieri tuttavia, la porta della stanza si apre: da prima si aspetterebbe di veder entrare da essa il padre o la madre, ma scoprire chi invece sia entrato la lascia decisamente sconvolta. “ M… Michael? “. Chiede, mentre un giovane dalla chioma bionda e dagli occhi di ghiaccio la osserva a dir poco gelidamente, incrociando le braccia al petto. Il giovane indossa un’uniforme che lei ben conosce, la stessa uniforme che talvolta sia Garry che suo padre indossano. “ Michael, sei davvero tu? “. Chiede sbigottita la corvina, alzandosi istintivamente dalla sedia e facendo per avvicinarsi al nuovo arrivato. Tuttavia, con un solo gesto della mano il biondo la allontana malamente per poi guardarla con totale ed assoluto disprezzo e disgusto.

 

“ Stai lontana da me, lurido abominio “. Sibila tra i denti, mentre lei lo guarda incredula. Trema lievemente ma decide di prendere parola di lì a poco: sapeva benissimo che suo fratello era un Hunter sin troppo estremista, ma mai si sarebbe immaginata che le avrebbe rivolto tali parole, non lui, non a le che è sangue del suo sangue.


“ Sei impazzito?! “. Chiede ancora incredula, con un pizzico di rabbia per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Sono tua sorella minore! Come puoi rivolgermi delle parole simili?! Come puoi parlare così al sangue del tuo sangue?! “. Fa, rivelando così che quel giovane non è altri che Michael Veghner, il primogenito di Joe e Pierre. “ Come puoi parlarmi in questo modo?! “. Chiede, ma la risata sprezzante di lui la ferisce quasi più di mille parole, parole che arrivano di lì a poco e danno così il colpo di grazia ad una ragazza che ormai, almeno parzialmente, è già distrutta.

 

“ In primo luogo, io non ho alcuna sorella minore. In secondo luogo, tu per me non sei altro che un abominio, una cosa a metà: non sei umana, non sei vampira totalmente. Che cosa sei realmente, Mina? “. Chiede con disprezzo inaudito: è stato chiamato dai suoi genitori per riuscire a trovare una soluzione al male della sorella, ma a quanto sembrerebbe i coniugi Veghner hanno procurato più malanno che utilità. Michael avrebbe dovuto essere almeno di conforto alla sorella minore, invece la tratta con disprezzo come fosse la più abominevole delle creature. “ Rispondi: che cosa sei tu? “. Chiede poi, avvicinandosi di un solo passo ma mai in maniera eccessiva, come se si trovasse di fronte al diavolo in persona.

 

“ Non è stata colpa mia, lo sai! Io… non ho chiesto io a Dominique di mordermi! Non puoi trattarmi così, Misha! “. Lo chiama nuovamente con il soprannome che gli dava da bimba, ma alle sue parole lui la deride nuovamente.

 

“ Oh, ma davvero? Così, tu dici che non sarebbe colpa tua? “. Chiede, mentre a quella domanda lei annuisce seppur ancora intimorita. “ Io invece credo sia tutta colpa tua. Tua e del tuo dannato legame, il legame che hai con quell’uomo “. Sibila, mentre lei non capisce di cosa il fratello vada parlando: prima di essere morsa, lei non aveva alcun legame con Dominique!

 

“ Ma cosa stai dicendo?! Io e lui non abbiamo mai avuto legami, fino a quando mi ha morsa! “. Fa semplicemente la corvina, mentre il fratello la guarda per un istante per poi prendere parola di lì a poco.

 

Nello stesso istante a Villa Perry.

 

Nemmeno Garry sa del ritorno di Michael Veghner: il ragazzo è infatti tornato a casa, ma da allora non ha più fatto visita a Mina. Molte cose sono successe, alcune decisamente inattese: si è alleato con Vanitas per scongiurare la minaccia di Vincent e dei ribelli, tuttavia non è riuscito a proteggere la sorella. Jeanne infatti lo ha messo al corrente di tutto, di come Vincent sia riuscito a metterla fuori combattimento e di come abbia prima morso e poi abusato di Ivy. Il giovane dalla chioma argento si sente malissimo, colpevole come mai prima d’ora: afferra il bicchiere, l’ennesimo bicchiere di whisky e lo manda giù tutto d’un fiato. “ Perdonami Ivy… sono davvero un pessimo fratello maggiore “. Sussurra, prendendosi la testa tra le mani: non è solo il pensiero di Ivy a farlo soffrire. Ovviamente, soffre anche per Jeanne: ha provato a spiegarle che il matrimonio con Mina è solo di facciata, ma le non ne ha voluto sapere di ascoltarlo. Gli ha gridato che l’ha tradita in un modo meschino, che l’ha prima illusa per poi in fine non mantenere la propria parola e, a ragion veduta, gli ha intimato di smetterla di mentirle, di avere almeno la decenza di smettere di inventare scuse e farla soffrire inutilmente. Dopo aver buttato giù l’ennesimo bicchiere di whisky il giovane Perry esce improvvisamente di casa, andandosene verso una direzione precisa: è un lago. È il lago che precede il confine tra il territorio degli Hikari e quello degli Hunters, dove sia i membri di una fazione che dell’altra possono recarsi indisturbati senza incorrere in severe punizioni, come una sorta di “ terra di nessuno “. Non sa nemmeno lui perché sia lì, non sa nemmeno lui perché ora sia giunto nel luogo in cui, anni prima, incontrò Jeanne e se ne innamorò perdutamente. “ Anche tu mi vuoi prendere in giro, albero? “. Chiede, evidentemente in stato di alterazione e decisamente alticcio. “ Eh?! “. Chiede, innervosendosi di colpo e dando un forte calcio alla corteccia. “ Perchè sono così incapace, uhm? Perché?! “. Chiede a chi ovviamente non gli può rispondere, iniziando anche a dare vari pugni al tronco non gli importa di ferirsi, non sente dolore, non supererà mai il dolore che prova dentro di sé. Non ha protetto Ivy ed ha permesso che le accadesse l’indicibile, ha deluso e ferito Jeanne, che altro dovrà ancora combinare, si chiede? Mentre continua a dare calci e pugni a quella corteccia tuttavia, non si rende conto che qualcuno lo sta osservando da un po': a dire il vero si era recata al lago per rilassarsi un po', venendo improvvisamente presa a sua volta dai ricordi di quell’amore che, lo sa, non potrà mai più tornare: non finché lui rimane fidanzato con un’altra donna, non finché… la giovane dalla chioma bionda si volge di scatto: quella voce è inconfondibile, seppur sia dall’altro lato della riva riconosce chi sia quella figura che sta prendendo a calci e pugni ed impreca contro l’albero che fu il testimone della nascita dell’amore suo e di Garry.

 

“ Ma cosa fa? È forse uscito di senno? “. Chiede più a sé stessa la giovane principessa che, con un’abile mossa degna della vampira che è riesce a fare un salto che la fa arrivare all’altra sponda del lago, proprio a pochi passi dal ragazzo che, a quanto pare, non si è accorto della sua presenza.

 

“ Stupido! Stupido, stupido! “. Fa infuriato lui, mentre la giovane Hikari gli si avvicina per poi trattenerlo: gli afferra le braccia da dietro, impedendogli di continuare ad avventarsi su quel povero albero e facendosi così del male.

 

“ Sei forse uscito di senno, cacciatore? Che ti sei messo in testa, di abbattere un albero a mani nude?! “. Chiede la bionda, contrariata: non le piace che quell’albero venga preso a pugni o maltrattato, è una cosa che proprio non riesce a tollerare. A quella presa il giovane Hunter da prima si dimena ma, sentendo quel tocco femminile e riconoscendo la voce da prima si immobilizza, per poi iniziare a ridere in preda ai fumi dell’alcool. “ Garry? “. Lo chiama preoccupata lei, lasciando la presa sulle sue braccia e permettendogli di muoversi. Lui si volge subito verso di lei mentre continua a ridere sguaiatamente, in un modo che decisamente non è da lui.

 

“ Ehi! Ciao, Jeanne! “. La chiama, mentre a quel rumoroso saluto la donna storce lievemente il naso, non potendo fare a meno di percepire odore di alcool oltre a notare le condizioni del suo amato.

 

“ Hai bevuto, non è vero? “. Chiede, mentre lui continua a ridere dandole una lieve pacca sulla spalla.

 

“ Nah! Solo un bicchiere piiccolo piiiccolo! Nulla di che! Giuro! “. Fa, continuando con quella risata che smentisce ogni sua parola: è ovvio che sia totalmente ubriaco.


“ Forza: ti riporto a casa. Non è il caso che tu girovaghi per Veritas in questo stato “. Fa la Principessa, sicura che se anche dovesse riportare a casa Garry non verrebbe attaccata, in quanto sia Kevin che Pierre e sicuramente Hans sono stati messi al corrente della nuova alleanza tra gli Hunters e gli Hikari per fermare Vincent ed i suoi quanto prima. “ Coraggio, appoggiati a me “. Sentenzia la bionda, ma non appena lui le circonda il collo con un braccio si immobilizza nuovamente, per poi rimettersi a ridere.

 

“ Ma io non voglio andare a casa! Io voglio restare qui insieme a te! “. Continua il giovane dalla chioma argentata, mentre lei scuote il capo e fa per incamminarsi e portarsi appresso l’uomo, che invece non pare dello stesso avviso. “ Ho detto che voglio restare con la mia Jeanne “. Protesta, puntando i piedi mentre anche lei è costretta a bloccarsi.


“ Garry, ora basta: tu sei ubriaco, devi andare subito a casa e metterti a dormire, prima di far guai “. Mormora contrariata: l’ultima cosa che si sarebbe aspettata andandosene al lago è aiutare Garry, totalmente ubriaco, a tornare a casa, ma d’altra parte anche se è arrabbiata con lui, non può certamente abbandonarlo lì da solo al suo destino.

 

“ Dei guai? Tipo? “. Chiede lui strafottente, puntando i piedi in modo da non poter nemmeno essere trascinato. In seguito e con uno strattone improvviso attira la fanciulla a sé, cingendola per la schiena con una mano e guardandola intensamente. Da parte sua lei avvampa immediatamente, memore di tute le volte in cui si è trovata tra le sue braccia e di quando si siano amati. “ Mmmmh… “. Mormora semplicemente lui, scostandole una ciocca di capelli dal viso. “ Jeanne..? “. La chiama, mentre lei lo osserva stranita. “ Ho una gran voglia di baciarti… “. Conclude in fine il cacciatore e, prima che la più giovane dei fratelli Hikari abbia modo di ribattere, la attira a sé per poi posare le labbra sulle sue e coinvolgendola in un bacio carico di passione che, presa in contropiede, la donna non riesce a respingere.

 

Un giovane dalla lunga chioma corvina osserva con ira alcun altri giovani: è come se per un solo istante la luna si fosse divisa a metà, tinta di due distinti colori ad ogni lato. “ Abominio! Sei un figlio della sfortuna! “. Grida un bambino, indicando il corvino che, furente, punta il suo sguardo celeste in quello di lui.

 

“ Un vampiro strambo che fa diventare la luna blu, un mostro! Ecco ciò che sei, Vanitas! “. Grida un altro, mentre il bimbo di nome Vanitas si alza di scatto in piedi.


“ Basta! “. Grida e, a quella sola affermazione dalla sua mano emana un potente raggio blu, che uccide all’istante quel bambino vampiro. Gli altri sembrano terrorizzarsi ulteriormente, mentre lui li guarda tutti con odio. “ Che la maledizione della luna blu si scagli su di voi, maledetti vampiri del clan della luna rossa: oggi mi cacciate solo perché ho un potere diverso dal vostro, ma un giorno mi supplicherete in ginocchio di risparmiare la vostra inutile vita. Io vi maledico tutti quanti! “. Grida, mentre la luna, da rossa e blu che era si tinge totalmente di un intenso blu, spaventando gli altri vampiri. Il bambino in seguito decide di scappare via: non può più restare in quel regno in cui tutti lo ritengono un mostro, un regno che lui stesso ha appena maledetto. Deve aspettare che tale maledizione si compia, ma per farlo dovrà andare altrove. Dovrà edificare un nuovo regno tutto suo, nonostante la giovane età dovrà essere forte. “ Vampiri della Luna Rossa, me la pagherete cara: da oggi, il clan della luna blu non vi darà tregua. Torneremo più forti che mai ed edificheremo il nostro regno sulle ceneri del vostro “. Assicura, mentre un bagliore blu passa nei suoi occhi e risveglia il potere originale della sua stirpe: il potere della luna blu, che è sempre stato tenuto nascosto per timore di ritorsioni da parte del clan della luna rossa. Ma da oggi pensa, da oggi non sarà più così: tutti coloro che vivranno nel suo regno temeranno la stirpe dei Lunettes, i detentori del potere della Luna Blu. Nessuno oserà varcare quel confine, la barriera che in un solo istante è sorta quando, quasi inconsciamente il piccolo ha utilizzato il proprio potere. “ Da oggi in poi, il mio nuovo regno si chiamerà Veritas. E chiunque avrà in sé il potere della Luna Blu avrà i miei stessi, identici occhi “. Ghigna malefico il bambino, mentre dall’altro lato un a bimba dagli occhi scarlatti osserva i compagni infuriata.

 

“ Siete stati crudeli con lui! Vi odio! Odio il clan della Luna Rossa! “. Fa, scappando nella stessa direzione in cui il bambino si è diretto, probabilmente intenzionata a ritrovarlo per chiedergli scusa. E poi, il buio assoluto.

 

Vanitas si sveglia di scatto: apre gli occhi sconvolto, la fronte madida di sudore ed il respiro irregolare. Si porta una mano su di essa, cercando di calmarsi. “ Non capisco: perché mai ho sognato quell’uomo? Non… “. Una carezza: una carezza che da prima lo fa sussultare: sarà di nuovo lui, pensa? Ma la voce di chi è con lui lo calma decisamente anche se, per un istante crede che si tratti di un bel sogno o di uno scherzo della sua mente.


“ Oh… perdonami, non ti volevo spaventare. È che ti ho visto agitato, e pensavo avessi avuto un incubo… “. Sussurra semplicemente la giovane dalla chioma corvina, mentre lui realizza che no, questo non è un sogno: è reale esattamente come ciò che è successo tra loro, lei è lì accanto a lui. Da quella notte che hanno trascorso insieme lei non lo ha più lasciato solo, ha accettato di rimanere a dormire con lui ed è diventata più amorevole e meno restia al solo farsi toccare: non ha scordato nulla di ciò che è accaduto, ma è come se la vicinanza con Vanitas stesse curando il suo male interiore ed esteriore. Pensando di averlo disturbato la principessa fa per ritirare la mano, ma lui è più rapido e la afferra nuovamente, stringendola quasi fino a farle male.


“ Ivy… “. Sussurra solamente il Re Bambino, capendo che chi gli è a fianco è la sua Ivy: non è un sogno, non è una sua illusione pensa nuovamente, come se dovesse convincersene. Finalmente lei è lì insieme a lui, hanno trascorso una prima notte insieme, lei ha in fine superato ciò che era successo tra di loro. Certamente non ha scordato ciò che il fratello ha fatto ai Perry, che lei considerava comunque genitori, ma almeno ora non lo odia più. Anzi: sembrerebbe essere tutt’altro. “ Non andartene “. Mormora il giovane re, mentre lei annuisce per poi sedersi nuovamente sul letto, accanto a lui.

 

“ Stai bene? “. Una semplice domanda, una domanda che il giovane Re avrebbe voluto sentirsi fare più spesso, in tutti quegli anni. Fa un cenno affermativo per il capo per poi guardare intensamente la sorella: nota solo guardandola che il suo respiro è lievemente irregolare. Una cosa impercettibile all’occhio ed all’orecchio umano, ma non a quello di un vampiro.

 

“ Io sto bene, ma tu? “. Rigira la domanda, sorprendendo un po' la ragazza. “ Tu stai bene, Ivy? E non mi mentire: sento benissimo che c’è qualcosa che non va “. Fa, mentre la Principessa continua a guardarlo lievemente sorpresa. Sta per dire qualcosa, tuttavia si limita a fare un cenno affermativo con il capo per poi ridere lievemente.

 

“ Io sto bene, non ti devi preoccupare. Sei tu quello che deve combattere una maledizione, non certo io… “. Fa semplicemente la corvina, ma lui la guarda perplesso: non ci crede affatto e quel respiro irregolare è solo la conferma dei suoi sospetti: da quando è stata stuprata sua sorella ha qualcosa che non va, riesce chiaramente a percepirlo ed il fatto di non sapere di cosa si tratta lo fa semplicemente innervosire maggiormente. In un ennesimo sbalzo d’umore tipico di lui, afferra la bambola che a suo tempo gli diede la madre per poi stringerla forte a sé. “ Che ti prende? “. Chiede un po' perplessa Ivy, mentre lui la guarda irritato nascondendo il viso dietro la bambola.


“ Io odio le bugie! E tu mi stai mentendo, non dicendomi cosa ti succede! “. Protesta alterato, mentre lei da prima rimane stranita dalla reazione forse esagerata, tuttavia in seguito sorride con dolcezza: senza dire nulla si avvicina al fratello che ora le da le spalle contrariato, per poi abbracciarlo da dietro ed appoggiando il viso alla sua schiena.


“ Sono solo un po' stanca: è vero, ultimamente sento una strana sete, un desiderio incontrollabile di bere sangue. Ma riesco a placarlo quasi subito, quindi non c’è ragione di preoccuparsi: sarà solo stress dovuto a tutto quanto ciò che è accaduto “. Fa, mentre lui la guarda con una coda dell’occhio qualche istante per poi decidersi a rispondere, tuttavia senza togliere quel broncio che quasi lo rende adorabile. Strano, pensa Ivy: non ha mai pensato a lui in questi termini e invece ora le viene tutto così spontaneo!

 

“ Hai detto sete di sangue incontrollata? “. Chiede lui, mentre lei annuisce lievemente pensierosa. “ E quanto volevi aspettare a dirlo? Hai almeno bevuto del sangue o aspetti di disidratarti? “. Chiede nuovamente innervosito, mentre lei gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Ehi “. Lo chiama, facendolo voltare verso di lei. “ Sta tranquillo, sto bene: non è una sete esagerata, la controllo. Ti prometto che se peggiorerà, chiederò aiuto a te, o a Jeanne e Dante “. Cerca di rassicurarlo, ma lui è tutt’altro che tranquillo. Sbuffa sonoramente per poi sdraiarsi nuovamente, con il capo posato sul grembo di lei.

 

“ Odio che qualcuno mi nasconda le cose, specialmente se quel qualcuno è la mia promessa sposa “. Fa, mentre la bambola cade sul letto e lei lo guarda con un lieve sorriso anche se, dentro di lei, sa di non aver detto tutto: non volendo creare delle noie ha preferito non esternare la sua reale preoccupazione, tuttavia sa anche lei che non è normale che si senta così assetata, che nessun sangue riesca a placare la sua sete e che, improvvisamente, si senta aggressiva con chiunque. Tutto questo lei non lo ha ancora detto a nessuno, ma quei sintomi ci sono e, se dev’essere sincera un po' la preoccupano.


“ Piuttosto: che incubo hai fatto? “. Chiede semplicemente la più giovane, cercando di sviare il discorso. “ Sembravi molto agitato, e… “. Vanitas rimane in silenzio qualche momento e, solo in seguito decide di prendere parola.

 

“ Non ha importanza, era solo un ricordo del passato di qualcuno morto anni ed anni fa “. Taglia corto mentre lei preferisce non indagare ulteriormente. “ Dimmi una cosa… “. Fa ad un certo punto lui, puntando finalmente quello sguardo di quel bellissimo colore blu n quello di lei, che lo guarda per far capire che lo sta ascoltando. “ … dopo quella notte, hai cambiato idea anche sul resto? “. Chiede così, quasi senza riflettere e sentendo lei sussultare forse per la sorpresa. “ … intendo: hai finalmente accettato il tuo ruolo? Che sei la mia promessa sposa e futura madre dell’erede al trono? “. Chiede, mentre lei si prende un lungo ed intenso sospiro per poi decidersi a parlare.


“ Non potrò mai scordare cosa successe ed è successo di recente tra di noi “. Sussurra, sentendo già lui irrigidirsi in preda ad un nuovo attacco di collera. “ Ma… “. La voce di lei lo riporta alla realtà per poi calmarlo lievemente. “ … se ho accettato finalmente di concedermi a te, quella notte, è perché ho finalmente capito il motivo di tante cose. Ho capito che non provavo, che non provo più odio verso di te. Ho capito che quelle nuove sensazioni che sentivo, avevano un solo nome: mal d’amore. Mi stavo innamorando di te ma non lo volevo accettare… “. Spiega con tutta calma lei: non sa come, forse è stato un processo del quale nemmeno lei si è resa conto, ma è così: specialmente da quando l’ha morsa e resa vampira, ridandole di fatto i suoi poteri, le cose tra loro hanno iniziato a cambiare, il loro legame si è fortificato e così i loro sentimenti.

 

“ Anche tu? “. Chiede lui sorpreso, mettendosi di scatto seduto e facendola sussultare: credeva si sentisse poco bene. Ah si pensa, deve ancora abituarsi al lato un po' infantile di suo fratello, il lato che gli ha fatto guadagnare il soprannome di Re Bambino. “ Io credevo mi avessi maledetto tu, dopo aver bevuto il mio sangue la prima volta! “. Lei lo guarda decisamente perplessa, mentre lui continua a parlare a raffica come avesse paura di non aver tempo di dire tutto quanto. “ Sentivo il cuore battere troppo forte, la faccia diventare rossa improvvisamente e non riuscivo a togliermi la tua faccia dalla mente, e tutto così improvvisamente! Poi ho parlato con la mia matrigna e lei mi ha detto che mi stavo innamorando… ma io credevo fosse impazzita: io ti ho amata da molto prima di quel momento, e… “. Ivy sorride lievemente, prendendogli il viso tra le mani per farlo smettere di parlare a raffica in quel modo.

 

“ Ma quale maledizione? Io non ti ho maledetto: probabilmente è stato il legame di sangue che ha risvegliato in entrambi i nostri veri sentimenti, non c’è nulla di male “. Lui la guarda perplesso e quasi spaventato nello stesso tempo a sua volta: non sa come prendere tutto questo, per lui la situazione è ancora nuova. In oltre pensa, c’è la maledizione del Re Pazzo che ancora incombe. E pensa, se in un impeto d’ira dovesse far del male alla sorella ancora una volta? Mille e più pensieri passano nella sua mente, mentre di lì a poco decide di chiudere quel discorso ed alzarsi dal letto, guardando lei qualche istante.

 

“ Sono felice che tu sia di nuovo qui, sorellina “. Fa semplicemente, mentre stranamente e solo a quello sguardo lei arrossisce leggermente. In seguito si alza a sua volta, prendendo in braccio la bambola di Vanitas e percependo in lui della preoccupazione.


“ Ehi “. Lo chiama nuovamente, mentre lui si sistema i capelli per poi guardarla un istante. Solo a lei consente di toccare quella bambola, beh, almeno per il momento. “ Sei tu il solo re di Veritas: non mi interessano le leggi del nonno, non importa ciò che ha fatto Vincent, tu sei il solo re e non gli permetteremo mai di usurparti il trono. Mai “. Ripete risoluta la ragazza, andando ad accarezzargli dolcemente il viso. “ Quindi, non ci pensare e non preoccuparti per questo “. Sentenzia, mentre lui getta a terra tutto quello che aveva in mano per poi abbracciarla, stringendola forte a sé.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, mentre lei ricambia il suo abbraccio con forza, lui fa lo stesso, quasi facendosi male entrambi. In quel momento tuttavia, lo spirito nero torna a farsi vivo: solo il nipote può vederlo e sentirlo, almeno per ora almeno: gli appoggia le mani gelide sulle spalle per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Adesso? Credi davvero che lei rimarrà accanto a te? No: non appena si scoprirà che è Vincent il nuovo Re, vedrai come correrà da lui “. Sibila, insinuando dubbi nel nipote che, di lì a poco si stacca dall’abbraccio per poi voltarsi verso quello spirito.


“ Stai zitto! Sono io il solo Re, io detengo quel potere! Io, non lui! “. Grida e, a quella frase lo spettro ghigna per poi scomparire esattamente com’è giunto. La reazione lascia tuttavia sorpresa Ivy, che guarda il fratello un po' sorpresa.


“ S… stai bene? “. Chiede, mentre lui si riprende di lì a poco e fa cenno di sì con il capo, ridendo seppur sia una risata nervosa.

 

“ Sto bene! Coraggio, andiamo o Dante ci darà per dispersi “. Afferra la mano della sorella quasi con violenza e, senza darle tempo di rispondere quasi la trascina fuori dalla stanza insieme a lui. Per il momento la principessa preferisce non indagare ulteriormente, eppure uno strano brivido freddo passa lungo tutto il suo corpo, come se nella stanza non fossero realmente soli e qualcuno li stesse osservando. Non lo può sapere, ma in quel momento lo spirito sta osservando il ritratto dell’ultimo Re della stirpe Lunettes, ghignando malefico per poi tornare al suo interno. Gli occhi dell’uomo ritratto si illuminano per un solo, breve istante della luce blu della luna degli Hikari e, sicuramente, questo non è un buon presagio.

 

Anche a Villa Veghner infatti, a Joe cade un vaso che teneva tra le mani. Attratto dal forte rumore il marito le si avvicina. “ Joe? “. La chiama, mentre lo sguardo della donna rimane fisso sui cocci. “ Joe, va tutto bene? “. Chiede, mentre lei scuote il capo.

 

“ Il filatterio… dobbiamo andare a controllare il filatterio di quell’uomo, ho un presentimento terribile “. Fa semplicemente la rossa e, senza pensarci e seguita a ruota dal marito corre in una misteriosa area della villa. Una volta spalancata la porta si precipita in un punto ben preciso: una teca in cui è chiuso un filatterio, ben sigillato. Rincuorata dalla visione la donna porta una mano al petto, mentre il marito le si avvicina. “ Menomale… non è successo nulla “. Fa semplicemente la matriarca dei Veghner, mentre il marito la guarda seriamente.

 

“ Credi davvero che basterà? Credi davvero che lo fermerà in eterno? “. Chiede, mentre lei fa cenno di sì con il capo per poi prendere parola.

 

“ Si, ne sono sicura: abbiamo sempre fatto noi da guardia a quest’oggetto, arrivando anche a bere sangue di vampiro per mantenerci con questo bell’aspetto ed in forza, proprio per evitare che lui potesse tornare “. Ammette, mentre il marito non può fare a meno di porle una domanda.


“ Credo dovremmo avvertire gli Hikari: in fondo, questa storia riguarda anche la loro famiglia, non ti sembrerebbe giusto avvertirli? “. Chiede, ma lei scuote il capo.

 

“ E’ meglio di no: il compito è stato affidato a noi, dobbiamo dimostrarcene degni. In oltre, come potrebbero prendere una cosa del genere? Già Dominique ci odia e ci ha attaccati, rendendo Mina quella che è: non voglio attirare su di noi l’ira di tutto il clan della luna blu. Stipulare la tregua è stato difficile, non roviniamo tutto “. Sentenzia, mentre entrambi osservano il filatterio con lo stemma degli Hikari ed un altro stemma ben visibili su di esso.


Salve miei fans, coem state? Ed ecco il nuovo capitolo! Abbiamo assistito all'entrata in scena di Michael Veghner, il fratello maggiore di Mina che, a quanto pare, non ha preso bene la nuova condizione della sorella. Cosa farà quando i genitori lo informeranno dell'alleanza con il clan della Luna Blu? Intanto Garry e Jeanne si incontrano di nuovo, mentre Vanitas fa un sogno che, a quanto sembrerebbe, riguarda suo nonno, sogno grazie al quale vediamo anche la crudeltà del clan della Luna Rossa verso chi è diverso da loro: solo una bimba ha difeso il giovane Vanitas, chi era? Intanto anche Ivy non sta troppo bene: a cosè duvuta la sua sete continua e la sua aggressività? I Veghner sembrerebbero nascondere qualcosa: che sia il vero motivo per cui Dominique li odia tanto? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 25
*** Morso d'amore ***


Sono trascorsi ormai diversi giorni dagli ultimi eventi e, almeno per ora, a Veritas sembrerebbe essere tutto calmo e tranquillo. Nessun vampiro ha attaccato gli umani e viceversa, dopo la tregua stabilita per fermare Vincent le cose sembrano essere migliorate e non solo: anche tra i due giovani eredi di Re Kaname e della Regina Luna le cose sembrerebbero essere notevolmente cambiate.

 

“ L’ho odiato profondamente, la mia missione era ucciderlo. Mi ha rapita e torturata, ha cercato di stuprarmi, eppure… “. La giovane dalla chioma corvina continua a riflettere, sorpresa dalla piega presa dalla situazione. “ … ora il mio cuore batte all’impazzata, non riesco a calmarlo. Anzi, non solo ora: succede da un po' di tempo e sempre quando sono vicina a lui. Sono arrivata ad accettare di concedermi a lui e credo che il motivo sia uno solo… “. I pensieri della Principessa sono interrotti da una voce: quella di colui che le sta affianco e cammina con noncuranza per le strade di Veritas, sorprendendo gli stessi sudditi: alcuni si scansano intimoriti, alcuni altri lo osservano curiosi: non avevano mai visto il Re camminare per le vie del regno, men che meno in compagnia femminile.


“ Guarda, è la Principessa… “. Sussurra un’anziana, mentre il marito annuisce.


“ E’ vero: sembra che abbia ufficialmente fatto ritorno a Veritas. In molti lo speravano, che fosse ancora viva dopo l’attacco subito dalla famiglia reale tanti anni fa… “. Risponde l’anziano, facendo arrossire la fanciulla dalla chioma corvina che stringe lievemente il manico dell’ombrello che usa per riparare la sua delicata pelle dal sole. Da parte sua Vanitas la osserva qualche istante per poi decidersi a prendere parola di lì a poco.


“ Tutti ti adorano “. Fa, mentre lei esce immediatamente dai propri pensieri e punta lo sguardo su di lui. “ Si: speravano tutti nel tuo ritorno, ed ora che sei qui guarda come sono felici. Ti guardano tutti con ammirazione e rispetto, sanno che sei la futura regina “. Fa nuovamente, mentre lei avvampa come un semaforo e, presa dalla concitazione improvvisa del momento inciampa e quasi finisce a terra. Si è già preparata a fare una pessima figura davanti al popolo, ma le sue aspettative vengono per fortuna disattese: una presa salda ma decisa sui suoi fianchi le evita una brutta caduta, facendola al tempo stesso arrossire vistosamente. “ Stai bene, Ivy? “. Le chiede solamente colui che l’ha afferrata, che altri non è che suo fratello. La ragazza lo guarda rossa in viso, mentre alcune persone osservano alla scena increduli: il re sembrerebbe davvero essere cambiato e tutto ciò parrebbe essere dovuto alla vicinanza della Principessa. La corvina annuisce mentre lui la tiene ancora per qualche istante stretta a sé, per poi lasciarla libera di tornare a camminare.

 

“ S… si. Sto bene, ti ringrazio… “. Mormora solamente lei: a dire il vero pensa, non è inciampata casualmente. La testa ha iniziato a girarle e lei si è sentita indebolita improvvisamente, tuttavia non le pare il caso di rivelare questo dettaglio. Di lì a poco i fratelli Hikari riprendono il loro cammino, guardandosi intorno come fosse la prima volta che passano per quelle vie.

 

“ Sono nato e vissuto a Veritas, ma non mi sono mai reso conto di quanto il mio regno fosse bello… “. Sussurra solamente il giovane Re, sorprendendo la ragazza: sembra davvero essere totalmente diverso dallo psicopatico che l’ha rapita, possibile che la sua vicinanza abbia davvero cambiato così tanto il cinico re bambino? Sta per dire qualcosa, ma improvvisamente due bambini tagliano loro la strada mentre, distrattamente, rincorrono un pallone. Purtroppo Ivy se ne accorge troppo tardi e finisce per scontrarsi con i piccoli, uno dei quali finisce a terra.

 

“ Oh no! Piccolo, mi dispiace… “. Mormora la corvina, ma non appena si avvicina sente qualcosa di strano in sé: i suoi occhi si tingono di un blu intenso mentre la gola inizia prepotentemente a dolere. “ Maledizione… “. Sibila la donna, notando come cadendo a terra il bambino si sia ferito al ginocchio, dal quale ora esce sangue. Il piccolo osserva spaventato gli occhi di lei, che sembrerebbe pronta ad azzannarlo ed a cibarsi del suo sangue: è come se stesse perdendo ogni controllo, come avesse dimenticato che chi ha di fronte è solo un bambino.

 

“ Gli occhi blu! Gli occhi della Luna Blu! “. Fa il piccolo, iniziando a piangere mentre lei sfodera già le proprie affilate zanne. Getta a terra l’ombrello che teneva in mano, poi alcuni schizzi di sangue finiscono a terra.

 

La giovane dalla chioma corvina affonda le zanne affilate, ma capisce che non è stato nel collo del bimbo di fronte a lei. Fortunatamente non lo ha aggredito e, ciò che sta mordendo ora è il braccio di qualcun altro. Qualcuno del quale, naturalmente, la fanciulla riconosce benissimo il sapore. “ Ivy! Calmati ora, sta tranquilla “. Sussurra solamente colui che non toglie il braccio dalla bocca della ragazza, mentre con l’altra mano le afferra il polso per tenerla ferma ed evitare che i suoi artigli affilati possano ferire qualcuno lì presente. La donna si stacca confusa dal polso di Vanitas, che per fortuna si è accorto in tempo del violento sbalzo d’umore della sorella e, pur trovandolo strano dato che solitamente è lui ad avere quei repentini cambi d’umore è in fine intervenuto prima che fosse troppo tardi. “ Spostatevi! Levatevi di torno! “. Fa ad un certo punto il corvino e, una volta che si è staccata afferra la futura sposa e la prende tra le braccia, mettendole sulle spalle la propria giacca e portandola via da quel luogo mentre i due anziani di poco prima lo seguono, facendosi avanti e cercando di rendersi utili.

 

“ Maestà, potete venire a casa nostra ed attendere lì che la Principessa si calmi “. Fanno semplicemente e, a quella frase lui non può far altro che accettare: non farebbero mai in tempo a tornare a palazzo, Ivy sta male e, se deve essere sincero la cosa inizia a preoccuparlo: cosa significano questi sbalzi repentini d’umore e questa sete incontenibile? Cosa le sta succedendo? Ormai si è risvegliata al cento per cento come vampiro, sa controllare i suoi poteri alla perfezione, allora cosa succede? Dovrà parlarne con Dante pensa, dovrà indagare su questa storia ma ora come ora, la priorità è far star meglio Ivy. Una volta giunti a casa dei due anziani, questi indicano il divano su cui poter far sedere Ivy. Da parte sua Vanitas li osserva qualche istante, per poi dire loro di allontanarsi da lì: sua sorella non è nel pieno del proprio controllo e, con quella sete incontrollata potrebbe anche rischiare di aggredirli e far loro del male e, dato che sono stati così gentili con loro, non vorrebbe che fossero messi in pericolo per nulla. La coppia annuisce, decidendo di allontanarsi da lì fino a quando la situazione non sarà più calma: torneranno in paese, lasciando a disposizione la propria casa. Sono felici di poter aiutare in qualche modo e sono anche stupiti dal cambiamento del Re: un tempo pensano, non gli sarebbe importato nulla se si fossero fatti del male o meno e anzi, probabilmente nemmeno si sarebbe fidato di loro. La coppia esce nuovamente di casa, mentre Ivy punta di riflesso il proprio sguardo sul fratello. Anzi, per la precisione: sul suo polso, ancora macchiato di sangue a causa del morso.

 

“ Ivy… “. Mormora solamente lui, notando la luce blu negli occhi di lei, che senza pesarci due volte afferra delicatamente seppur decisa il polso del corvino, attirandolo verso di sé per poi iniziare a leccare quel sangue avidamente, tuttavia stavolta non pare abbastanza per placare la sua sete. “ Te l’ho già chiesto una volta: che cosa ti sta succedendo? Sono più di due settimane che sei strana: sete improvvisa, sbalzi d’umore, debolezza… ti tieni tutto dentro, ma io lo so: non stai bene, che cosa c’è? “. Chiede nuovamente il re bambino, mentre lei lo guarda intensamente: sta perdendo il controllo. Nonostante non ci sia la luna blu alta nel cielo sta perdendo totalmente il controllo, qualcosa in lei la spinge ad agire senza nemmeno rendersi conto.

 

“ Ti prego: non voglio impazzire e perdere del tutto la ragione. Non voglio farti del male o farne alle altre persone: se prima non ci fossi stato tu, non so che cosa… “. Di nuovo: la giovane sente un impulso irrefrenabile del quale non capisce le origini, un impulso che, senza che se ne renda conto la porta a spingere il fratello a sdraiarsi su quel divano, mettendosi poi a cavalcioni su di lui e guardandolo con gli occhi lucidi: è vero. Da un po' di tempo a questa parte, forse addirittura da prima dello stupro si sente strana, diversa. Fino ad ora era riuscita a trattenersi, ma man mano che il tempo passa diventa sempre più impossibile. “ Ti prego… “. Sussurra un’ultima volta lei ma, contraddicendo le sue stesse parole, si china sul collo di lui e, senza esitazione affonda le zanne affilate: non la placherà del tutto, ma almeno quel sangue riuscirà un po' a calmarla. Da parte sua lui sembrava quasi aspettarsi quel morso: porta una mano tra i capelli lisci come la seta della sorella, stringendo lievemente la presa e sogghignando proprio com’è tipico di lui.

 

“ Tranquilla… stai tranquilla: io ti amo, per ciò devo esaudire tutti i tuoi desideri, no? È il mio compito… “. Fa solamente, mentre lei continua a bere tenendo le mani sulle spalle di lui. Solo di lì a poco si stacca dal collo de giovane re, con la bocca ancora sporca di sangue e gli occhi di un intenso blu. Lui la guarda intensamente mentre lei, di lì a poco gli permette di mettersi quanto meno seduto, seppur di fatto gli sia ancora praticamente a cavalcioni. La perdita di sangue non sembrerebbe averlo indebolito, tutt’altro: riesce praticamente subito a mettersi seduto, afferrando il viso della sorella tra le mani e pulendole le labbra con un dito. “ … per ciò, non temere: il giorno in cui impazzirai del tutto, il giorno in cui perderai te stessa, prometto che ti ucciderò. Te lo giuro: ti ucciderò “. Fa solamente con un ghigno sadico, come avesse recepito cosa si celava dietro la richiesta d’aiuto della sorella ma, allo stesso tempo, capendo quanto quella promessa li leghi ulteriormente: non sa cosa sia a provocare questi suoi sbalzi d’umore, ma se fosse una cosa irreparabile e se la portasse alla follia, allora lei preferirebbe morire. E lui lo sa benissimo, ma sa anche che sarà solo suo privilegio prendere la vita della sua amata sorella, se mai dovesse arrivare al punto di non ritorno, perché lui è il solo che la ama fino a tal punto, il solo meritevole di attuare quest’ultimo, estremo atto d’amore, se mai si rendesse necessario. Come rassicurata da quelle parole lei annuisce, lasciandosi abbracciare mentre lentamente quegli impulsi si placano, almeno per il momento. Ma lei lo sente: c’è qualcosa in lei, qualcosa che da origine a tutto ciò e del quale lei non sa le esatte origini. Se sia qualcosa di sbagliato o meno, questo nemmeno lei lo sa con certezza. Vanitas la attira a sé per poi abbracciarla, accarezzandole i capelli. “ Amore mio, non devi aver paura di nulla: adesso ci sono io con te, sta tranquilla “. Mormora solamente, riuscendo finalmente a placare quegli istinti da parte di lei ed allo stesso tempo trattenendosi: dopo quel morso pensa, la voglia di fare ben altro è stata notevole, ma deve ricordare dove si trova e soprattutto, considerare lo stato della sorella. D’altro canto tuttavia, per un momento anche lei era sembrata intenzionata ad andare al di là del morso, solo l’ultima stilla di coscienza le ha impedito di cedere all’istinto. È strano: è come se ci fosse qualcun altro a spingerla a determinati comportamenti. In quel momento il re bambino ha una sorta di sussulto: qualcun altro? E se…? Dovrà attendere un po' per scoprire se la sua intuizione è corretta o meno e, fino ad allora, dovrà solo pensare ad occuparsi della sua Ivy e, magari, esporre quella teoria a Dante.

 

Nello stesso momento Jeanne è nel giardino di palazzo, sola e con la mente piena di dubbi: il matrimonio di Garry è sempre più vicino e questo la fa decisamente alterare: come può? Come ha potuto accettare di sposare una donna che non ama e proporre a lei di diventare la sua amante? “ Per chi mi hai presa, stupido cacciatore che non sei altro? Io non sono abituata a dividere le mie cose con altri, men che meno l’uomo che… “. Si ferma: non vuole nemmeno dire che in realtà, ancora lo ama e che sta malissimo per tutta questa situazione. La bionda osserva la rosa rossa che tiene tra le mani, cacciando indietro le lacrime che invece avrebbero voluto semplicemente uscire a dispetto delle parole di odio della donna verso il fratello di Ivy. “ Sei solo un… un… “. Una risata fuori luogo interrompe ogni suo pensiero, mentre qualcuno prende parola di lì a poco.

 

“ Ancora? Pensi ancora a quel maledetto cacciatore? Sapevo che avrei dovuto ucciderlo durante l’attacco dei ribelli, all’ultimo ballo “. La donna non fa in tempo a voltarsi: qualcuno salta giù da un albero per poi bloccarle il polso, evitando così che possa afferrare il pugnale che tiene sempre sotto il vestito. “ No no, ferma lì: per quanto vederti impugnare un’arma ti renda estremamente sexy, non mi va di doverti colpire per togliertela dalle mani. Sai, non vorrei mai rovinare il viso della mia promessa sposa “. Quelle ultime parole confermano i sospetti che Jeanne già nutriva, anche se a dire il vero s domanda cosa ci faccia lui a palazzo? Come mai le guardie non si sono accorte di nulla? “ Se ti chiedi come sono passato, in realtà è semplice: sono anche io un Hikari, non oserebbero farmi nulla. E se ci provassero incontrerebbero una fine davvero dolorosa “. Spiega il giovane dalla chioma corvina, come avesse letto i pensieri della donna che, con uno strattone riesce a liberarsi da quella presa che si sta facendo alquanto dolorosa.

 

“ Cosa diamine ci fai tu qui, Dominique? “. Chiede senza mezzi termini la Principessa, rivelando così che chi si trova di fronte non è altri che suo cugino Dominique, che lei sa anche essere il braccio destro di Vincent a capo dei ribelli.

 

“ Come cosa ci faccio? Non lo sai? Dopo quello che è successo la notte di quel colpo di stato, sarà Vincent a salire al trono come Re di Veritas “. Sentenzia, mentre lei sgrana gli occhi per poi scuotere il capo: è vero che non è una grande fan di Vanitas e che non vanno d’accordo, ma Vincent sul trono? Sarebbe la fine non solo per il Re Bambino ma anche per il regno intero!

 

“ Una gran bella illusione, cugino “. Commenta semplicemente lei, riprendendosi e riacquistando la sicumera tipica degli Hikari. “ Dimentichi? Solo colui che darà un erede alla futura Regina sarà Re, e quel qualcuno non è certamente Vincent: Ivy sta accettando di diventare la sposa di Vanitas, è solo questione di tempo prima che si sposino e che lei dia alla luce l’erede al trono “. Continua a mantenere quella sicumera: l’ultima cosa da fare pensa, è mostrarsi debole di fronte a quel folle di suo cugino: ha sentito dire che ha attaccato una famiglia di Hunters, proprio i Veghner a cui appartiene la promessa sposa di Garry se non sbaglia.

 

“ Certo, lei darà alla luce l’erede al trono “. Fa lui, con un ghigno che non sembrerebbe promettere niente di buono. “ Ma sarà il figlio di Vincent: non dirmi che non te ne sei accorta? “. Fa, mentre questa volta lei non sa come controbattere: cosa vorrà dire con quella frase il suo ex fidanzato? “ Dopo lo stupro è cambiato tutto, vero? Ivy è più aggressiva, ha una sete irrefrenabile e non controlla i propri impulsi. È come se avesse un costante bisogno di bere e di placare una sete continua, è così? “. Chiede e questa volta le sue parole colpiscono come una freccia la fanciulla, che stringe lievemente la presa su quella rosa senza però romperla.

 

“ Cosa vuoi dire? “. Chiede semplicemente la donna, mentre lui si accorge inevitabilmente dallo scorrere del sangue di lei di averla turbata e sì, anche spaventata con solo quelle parole. Sogghigna malignamente dandole le spalle qualche momento, per poi guardarla con la coda dell’occhio.

 

“ Dico che molto presto, il mio capo sarà il re legittimo di questo regno: spodesteremo quello psicopatico di tuo fratello e daremo a Veritas una nuova e finalmente giusta legge. E la prima cosa che faremo, sarà sterminare quei maledetti Hunters “. Affonda il colpo finale, colpo al quale Jeanne non può non reagire anche se prova in tutti i modi a trattenersi.

 

“ Garry ti farà fuori ancor prima che tu possa anche solo sfiorarlo: dovresti aver già visto il suo reale potere, non ti è bastato? “. Fa, intuendo che in realtà la sola cosa che Dominique vuole è vendicarsi del cacciatore.

 

“ Io non ne sarei così sicuro, mia Principessa “. Ribatte il corvino con una sicumera che mette in allarme Jeanne: perché, pensa? Perché è così sicuro di sé? Cosa gli da la certezza di essere superiore a Garry, quando la volta precedente il giovane erede di Haruka lo ha messo in notevole difficoltà? “ Vedi, mia cara Jeanne: anche io ho i miei assi nella manica e credimi, sono pronto a calarli “. Si volta verso di lei e, istintivamente lei fa un passo indietro vedendo che invece lui ne ha fatto uno verso di lei.

 

“ Di che cosa stai parlando? Hai già visto che il potere della Luna Rossa e quello della Luna Blu non gli fanno nulla, che cos’altro… “. fa semplicemente, ricordando che suo cugino ha ereditato dalla madre e dalla nonna anche il potere della Luna Rossa, seppur in parte. Tuttavia Jeanne non fa in tempo a parlare: senza nemmeno che se ne accorgesse infatti, il figlio di Veronica le è arrivato a pochi passi di distanza e, senza esitazioni le ha afferrato le mani. Inevitabilmente lei finisce per stringere la presa sul gambo della rosa che ancora teneva tra le mani, finendo per ferirsi con alcune spine.

 

“ Se ti dico Luca a te cosa viene in mente, Principessa? “. Chiede semplicemente lui, facendo sussultare e sbarrare gli occhi a lei, che rimane a dir poco shoccata. “ Lo vedi? È inutile che ti agiti tanto, alla fine dovrete fare quello che vi dico io, se non volete che la vita di Luca sia in pericolo. Entrambi “. Precisa in fine, mentre lei scuote il capo.

 

“ Tu stai mentendo “. Mormora sconcertata e, approfittando della sua debolezza e percependo l’odore del sangue di lei, come richiamato da esso il corvino non le da una risposta, ma la abbraccia così improvvisamente che lei non riesce a sottrarsi.

 

“ Voglio proprio sentire se il tuo sangue è uguale ad allora… “. Sibila solamente, spostandole lievemente i capelli dal collo. Lei fa per spostarsi, intuendo le sue intenzioni.

 

“ No! Non ci provare: non voglio… “. Non fa in tempo a terminare la frase: forse a causa dei suoi movimenti o forse perché lui l’ha spinta, entrambi si ritrovano a terra: la rosa è caduta accanto al viso di lei, che si ritrova i polsi immobilizzati da una presa dalla quale, nemmeno se volesse, riuscirebbe a sottrarsi.

 

“ Ho sete, Jeanne… “. Mormora semplicemente suo cugino e, prima che lei abbia il tempo di opporsi affonda le zanne nel collo della bionda che, presa del tutto alla sprovvista sgrana gli occhi sconcertata: un intenso dolore le attraversa il corpo come se fosse stata violata, le forze vengono meno improvvisamente. In oltre ripensa a quelle parole: Luca è in pericolo? Suo figlio, il suo bambino al quale è stata costretta a rinunciare, è davvero in pericolo? I ribelli potrebbero prenderlo di mira assieme alla sua famiglia affidataria? Mille e più domande, più confuse che mai si fanno strada nella sua mente e la perdita di sangue la rende impotente e, in ogni caso pensa, non avrebbe la forza per sottrarsi e competere con Dominique: non deve scordare che lui ha anche i poteri della Luna Rossa mentre lei è un’Hikari a metà, non ha nemmeno i pieni poteri della Luna Blu: come farebbe a contrastarlo? Dopo diverso tempo in cui la bionda ha pensato davvero che sarebbe stata dissanguata, finalmente lui si stacca dal suo collo: la guarda intensamente, la bocca ancora sporca del sangue della giovane ed una luce rosso incandescente che ancora brilla nei suoi occhi. Una luce che ben presto diventa blu, per poi scomparire. Lei non s accorge di alcune lacrime che scendono dai suoi occhi, mentre al contrario lui ghigna per poi asciugargliele con un dito. “ Perchè vuoi continuare a soffrire per quell’Hunter? Guarda cos’ha fatto: ti ha buttata via come uno straccio vecchio per correre dietro alla sua promessa sposa. Preferisce obbedire alla sua famiglia piuttosto che lottare per te. Questo è amore? “. Chiede semplicemente, e lo pensa davvero: disprezza quell’uomo più di chiunque altro al mondo, per come ha trattato e tratta Jeanne e, inaspettatamente, per come si sta comportando con Mina.

 

“ Perchè infierisci? So bene che… che lui… “. Non riesce nemmeno a parlare lei: un bagliore blu passa nei suoi occhi improvvisamente, mentre lui la attira nuovamente a sé.

 

“ Sii felice, Jeanne: dimentica quell’uomo una volta per sempre ed accetta finalmente che l’unico che deve essere al tuo fianco… “. Si ferma un istante, mentre i ricordi del morso dato a Mina tornano nella sua mente. “… sono io “. Conclude, mentre lei scuote il capo. Lui chiude gli occhi, come se mentalmente fosse da un’altra parte. I ricordi del morso tornano a farsi strada nella sua mente, mentre accarezza quasi con dolcezza i capelli di Jeanne. “ Bevi “. Sussurra, portando il capo della Principessa vicino al suo collo. “ Mordimi e bevi il mio sangue “. Continua mentre, involontariamente Jeanne lo ferisce con le proprie zanne, procurandogli un lieve graffio da cui esce sangue.

 

“ Non posso… “. Sussurra solamente la sorellastra di Vanitas ma, come se il suo corpo reagisse al contatto con quel sangue i suoi occhi si tingono di un blu intenso. Trema, ma la sete si fa sempre più prepotente ed impossibile da trattenere.

 

“ Bevi! “. Suona quasi come un ordine quello dell’erede di Antoine Hikari e Veronica Lunettes, un ordine al quale lei non riesce più a resistere, al quale non riesce a sottrarsi. Al quale pensa, forse nemmeno vuole più sottrarsi, come se si fosse arresa al fatto che non potrà essere felice e tanto vale accettare il suo destino, per il bene delle persone a cui tiene. O forse pensa non è solo questo il motivo: lei e Dominique condividono già un vecchio e forte legame, creatosi nel periodo di fidanzamento e prima che lei si innamorasse di Garry. Forse pensa, è proprio questa la causa per la quale non riesce a resistere a quel sangue, forse pensa, è per questo che non ha più alcuna esitazione. Senza quasi rendersene conto e con mille pensieri in testa lecca il collo del corvino, mentre lui le porta una mano tra i capelli. “ Bevi… “. Le ripete ora quasi in un sussurro, lasciando che le zanne della Principessa affondino nel suo collo e non risentendo minimamente della debolezza,a differenza di quanto successe a lei. Lei, la quale mente si svuota completamente di ogni pensiero lasciandole solamente il desiderio incontrollabile di avere quel sangue, sempre di più e mandando al diavolo tutti i dubi ed il rancore che poteva nutrire verso quell’uomo, che ha tradito gli Hiakri per allearsi ai ribelli. “ … bevilo tutto… te lo darò tutto, se vorrai… “. Continua invece lui, stringendo lievemente la presa sui capelli di lei mentre, di riflesso, Jeanne stringe la propria presa sulle spalle di lui, dopo averlo fatto cadere letteralmente a terra ed essersi messa a cavalcioni su di lui, spostandogli a sua volta i capelli di lato, scostando parzialmente la sua giacca ed aprendo i primi bottoni della camicia per poter affondare meglio le zanne affilate nel collo del corvino. “ … Mina “. Sussurra in fine lui, concludendo la frase mentre ancora una volta ed inevitabilmente torna a pensare alla giovane cacciatrice, immaginando che siano le sue zanne ad affondare nel suo collo, a nutrirsi del suo sangue ed a legarsi indissolubilmente ed a doppio filo a lui. Il motivo? Nemmeno il corvino lo sa, sa solo che finalmente dopo quel morso si sente meglio, come se quello che gli sta venendo prosciugato fosse il sangue che riteneva di avere in eccesso anche se, di fatto, non è mai stato così. Istintivamente stringe maggiormente la presa sui capelli di Jeanne, che tuttavia non pare aver idea di staccarsi tanto presto. Una presa quasi possessiva, come a farle capire che ora gli appartiene e rendendolo molto simile al cugino, almeno su questo campo.

 

Nello stesso momento infatti, a Villa Veghner Mina è ancora chiusa nella sua stanza: suo fratello Michael se n’è andato per poter parlare con i genitori, non risparmiando tuttavia parole crudeli per lei: paroel che l’hanno profondamente ferita, parole che malgrado sapesse della posizione estremista del fratello non si sarebbe mai aspettata di sentirgli pronunciare almeno non nei suoi confronti: ma come ha potuto, pensa? Come ha potuto definirla un abominio ed un mostro? Non ha chiesto certamente lei a Dominique di morderla, non ha chiesto lei di trasformarsi in vampiro e creare un potente legame con l’erede dei Lunettes, non ha certo chiesto lei di sentire questo immenso dolore dentro e fuori dal suo corpo. Improvvisamente tuttavia, mentre è totalmente immersa nei suoi pensieri la giovane cacciatrice porta una mano alla gola: brucia terribilmente. Sta sempre più male ogni giorno che passa, ha bisogno urgente di sangue ma non di sangue comune: è del sangue di Dominique che ha bisogno, il sangue di colui che come vampiro è il suo padrone, il solo a poterla placare ma che, ovviamente, non le darebbe mai la sola cosa che servirebbe a farla stare meglio. Chiaramente non lo può avere, in ogni caso pensa, non andrebbe mai a chiederglielo anche se significasse morire tra atroci dolori. Ma improvvisamente un odore di sangue giunge alle sue narici: è il sangue che desidera più di qualunque altro, pensa mentre cade in ginocchio, artigliando il muro e lasciandovi delle vistose crepe. “ M… maledetto… “. Sussurra la cacciatrice, ansimando pesantemente e sentendosi bruciare dentro e fuori. “ Maledetto vampiro “. Continua ad imprecare, anche se in realtà ce l’ha più con sé stessa: suo fratello ha ragione pensa, lei è un mostro. Non è completamente vampira e non è più umana, cos’è davvero, si chiede? “ Maledetto… “. Sibila ancora una volta, portandosi le mani alla gola come potesse alleviare quel forte dolore, quel bruciore costante che in questo momento non ha fatto altro che aumentare. Deve trovare un rimedio, pensa: non può certamente andare avanti così anche se, lo ammette, non sa che cosa potrebbe fare.



Salve miei fans, eccomi qua. Il capitolo 25 è finalmente pronto e vediamo due nuovi morsi: quello di Ivy a Vanitas è inatteso, perchè la Principessa sarà cambiata così tanto? Cos'avrà voluto dire Dominique con quelel paroel che ha rivoltoa  Jeanne? Come farebbe Vincent a diventare re? Intanto vediamo anche il primo morso di Jeanne e Dominique: in quanti se lo aspetatvano? E che conseguenze porterà? E soprattutto: perchè lui avrà chiamato la princiepssa Mina? Coraggio! Aspetto le vostre teorie, ahah. Baci, alla prossima!

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Capitolo 26
*** Ricatti e segreti ***


Come riscossa da un sogno, Jeanne si stacca violentemente dal collo del cugino, guardandolo shoccata: alcuni ricordi probabilmente appartenenti al figlio di Veronica ed Antoine sono passati nella sua mente, come fossero la pellicola di un vecchio film, come se il sangue stesso fosse stato una sorta di trasmettitore di ricordi tra lei ed il corvino che, sentendola staccarsi dopo un tempo per lui troppo breve la guarda decisamente contrariato. “ Q… quelli erano i tuoi ricordi…? Ma allora tu… “. Sussurra sorpresa la Principessa, mentre lui cambia espressione e la trasforma in un ghigno compiaciuto: dopo essersi tolto uno dei guanti passa un dito sulle labbra di lei che, a quel gesto improvviso non può fare a meno di sussultare. “ Hai morso Mina Veghner… per questo? “. Chiede, mentre lui continua a guardarla per poi in fine darle una risposta.


“ Non ha importanza perché ho morso quella cacciatrice: sono tornato per te, non sei contenta, mon cherie? “. La chiama nuovamente come un tempo, mentre lei si accorge subito della posizione in cui, di fatto, sono ancora. Imbarazzata e non comprendendo questo suo strano comportamento la donna si scansa, togliendosi da sopra il cugino e mettendosi in ginocchio, riflettendo su quanto ha visto. In seguito tuttavia la tristezza torna ad impadronirsi di lei. “ Manca meno di una settimana “. Fa ad un certo punto Dominique, mettendosi a sua volta seduto e tenendo una mano sul profondo morso che Jeanne gli ha dato. “ Meno di una settimana, poi quei due si sposeranno “. Fa, mentre lei stringe i pugni già abbastanza alterata.

 

“ Smetti di infierire su di me, ti ho detto. E poi non mi interessa nulla di quell’uomo “. Sussurra, mentendo male, la sorellastra di Vanitas: certo che le importa di Garry, eccome se le importa e lo dimostra il suo comportamento stesso, la sua rabbia nel solo pensare che tra pochi giorni sarà il marito di un’altra donna e non il suo. Ovviamente questi suoi sentimenti sono chiaramente percettibili ad un vampiro come Dominique, che sa sentire il ritmo a cui scorre il sangue ed a leggere in esso le varie emozioni che le persone provano.

 

“ Te l’ho detto: sii felice. Dimentica per sempre quell’uomo che ti ha usata e gettata via, ripagalo con la sua stessa moneta “. Continua il corvino, mentre lei non capisce dove voglia arrivare. Data la sua confusione la donna gli rimane di spalle, e di questo lui approfitta: le pone le mani sulle spalle per poi avvicinare il viso al suo orecchio, facendola sussultare ma non ancora spostare, forse perché non ne ha le forze o forse, più semplicemente curiosa di sentire cosa le deve dire. “ Sposami “. Una parola: una parola che lascia di sasso Jeanne che, come prima reazione fa per voltarsi e rispondere che nona avverrà mai. “ Sposami, o vuoi che faccia del male al tuo prezioso Luca? Vuoi davvero mettere a repentaglio la vita di tuo figlio per un uomo che non merita nulla? “. Chiede semplicemente e con un malcelato astio: Garry Perry non gli è mai piaciuto per varie ragioni, ed ora ancora meno dati i recenti avvenimenti.

 

“ No! Ti prego: non fare del male al mio Luca! Ho fatto così tanto per tenerlo al sicuro! Sono… sono stata costretta a separarmi da lui non appena l’ho dato alla luce, ti prego! Se hai ancora un minimo di umanità, lascialo stare “. Jeanne non avrebbe mai creduto che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe supplicato Dominique per qualsiasi cosa, ma la vita di suo figlio è troppo preziosa e per lui è pronta a questo ed altro. Lui la osserva qualche istante, poi guarda il lieve marchio lasciato dal suo morso sul collo della donna.

 

“ Beh, mia cara Jeanne: questo dipende solo da te. O ti scordi per sempre quel dannato cacciatore e mi sposi, o non avrò pietà anche se si tratta di tuo figlio. A te la scelta “. Fa semplicemente il figlio di Veronica, sentenziando la sua ultima parola e facendo voltare verso di sé la cugina, che non può fare a meno di riflettere: per molti versi Dominique le ricorda suo fratello Vanitas, solo che lui non è vittima della maledizione del Re Pazzo ed ha elaborato un piano crudele ed infallibile allo stesso tempo: l’ha messa spalle al muro, non lasciandole altra scelta se non sposarlo. “ Mettila così “. Fa ad un certo punto lui, scuotendola violentemente dai suoi pensieri e facendole istintivamente alzare lo sguardo verso di lui. “ Ti potrai vendicare di quell’uomo ripagandolo con la stessa moneta, non ti dovrebbe essere così difficile accettare, anche perché in fondo io e te siamo già legati “. Continua a rigirare il dito nella piaga, ottenendo di far avvampare lei di vergogna ricordando il morso che ha dato e quello che ha ricevuto. “ Andiamo, mon cherie! Non vuoi un po' di giusta vendetta? “. Chiede in conclusione il corvino, accarezzandole il viso mentre, di riflesso quel contatto fa rabbrividire la Principessa. In seguito si lascia sfuggire una lieve risata sprezzante, per poi finalmente riprendere parola di lì a poco e riprendendo il controllo di sé stessa e delle sue emozioni.

 

“ Tu mi stai ricattando. Non lo stai facendo per me o per aiutarmi a sentirmi meglio, la tua è solo una ripicca “. Sibila semplicemente, mentre lui continua ad osservarla compiaciuto.

 

“ Un ricatto al quale dovrai sottostare, o potrai dire addio per sempre a tuo figlio. Quello sporco mezzosangue… “. Ma a quelle parole lei lo guarda infuriata, nei suoi occhi passa un bagliore blu.

 

“ Non osare parlare così di mio figlio, ti avverto “. Sibila a denti stretti anche se sa che, di fatto, è ormai spalle al muro. La vera domanda ora è: accetterà di sottomettersi a questo ricatto? Per saperlo bisognerà attendere un po'.

 

Nello stesso istante Ivy e Vanitas sono insieme: la giovane Principessa pare stare meglio, seppur gli attacchi d’ira e gli sbalzi d’umore, oltre ad una sete sempre crescente si sono manifestati ancora. Ciò la turba inevitabilmente: cosa c’è in lei che non va? Perché si comporta così? In oltre c’è un’altra questione: guarda la lettera che tiene ancora tra le mani, pensierosa. In seguito alza lo sguardo verso il fratello, per poi prendere parola di lì a poco. “ Vani…? “. Lo chiama, mentre lui si riscuote un momento prima di darle una risposta.


“ Dimmi “. Fa solamente il giovane Re, mentre lei gli mostra ancora una volta la lettera, preoccupata.

 

“ Dovremmo dirlo a Jeanne: si infurierà se le terremo nascosta la cosa “. Sussurra, visibile sulla busta c’è lo stemma della famiglia Veghner. A quella frase il giovane Re sospira pesantemente, circondando le spalle di lei con un braccio.


“ Glielo diremo con i modi dovuti. Ora però dimmi: tu come stai? “. Chiede, mentre lei sospira pesantemente.

 

“ Insomma: diciamo che per ora, mi controllo. Ma non so quanto reggerò e la cosa mi turba: cosa faremo se alle nozze sarò presa da un attacco improvviso di collera, o da questa sete improvvisa? “. Chiede, mentre riflette sul contenuto di quella lettera: è un invito alle nozze di Garry e Mina, per questo è così preoccupata: ora che la tregua è stata stipulata, proprio in virtù di questo i sovrani dei Vampiri devono partecipare a quelle nozze, ma come prenderà la cosa Jeanne? In oltre, si chiede Ivy: riuscirà a controllarsi? A quella sua domanda lui ride lievemente per poi darle una risposta, con la noncuranza tipica dei bambini.


“ Per questo ci sarò io: potrai bere il mio sangue tutte le volte che vuoi “. Parla come stesse annunciando una portata del pranzo, proseguendo di lì a poco. “ Sai, mi piace quando mi mordi: non è poi così un male, questo tuo scarso controllo. Poi ti rende più disinibita, l’ho notato specialmente dagli ultimi morsi “. Continua a provocarla mantenendo un ghigno furbo, facendola avvampare memore dell’ultimo morso in casa dei due anziani. Immediatamente la Principessa agita le mani di fronte a sé, come a voler allontanare quel pensiero.


“ Oh insomma! Io ero seria, perché mi vuoi mettere in imbarazzo? “. Mormora, rossa come un pomodoro in viso mentre lui la osserva seriamente. In seguito decide di prendere parola: in fondo lui e la sorella hanno ancora un discorso in sospeso, è tempo di avere una risposta definitiva.


“ Ivy… “. Mormora semplicemente il corvino, mentre lei lo guarda. Senza dire altro lui la fa indietreggiare fino a farla appoggiare con la schiena contro la corteccia di un albero, bloccandole la fuga mettendosi davanti a lei. Lei, che questa volta non ha paura seppur sia sorpresa da questo sbalzo d’umore da parte di lui, anche se ormai pensa, avrebbe dovuto imparare a conoscerlo. “ … e noi? Quando ci sposeremo? “. Chiede, mentre per la prima volta lei non sente l’impulso di rifiutare fermamente anche solo l’eventualità. Rossa in viso ricambia lo sguardo di lui, deglutendo un paio di volte per poi prendere parola di lì a poco.


“ A… aspetta: mi stai forse chiedendo… di…? “. Come avesse capito ciò che pensa la corvina, lui annuisce senza mai distogliere lo sguardo da quello di lei.

 

“ Si, è come credi: ti sto chiedendo di nuovo di diventare mia moglie. Arrivati a questo punto, forse… “. Ma la sua frase viene interrotta: per la prima volta da quando si trova lì, lei non pare più terrorizzata e contrariata da quell’ipotesi, anzi: sorride dolcemente per poi posare una mano sul viso di lui, per la prima volta senza più traccia di paura.

 

“ Si “. Fa solamente, lasciando lui senza parole forse per la prima volta. “ Ci sposeremo e sarò la tua regina. Sconfiggeremo la maledizione del Re Pazzo… “. La corvina porta una mano su quella di lui, stringendo lievemente la presa. “ … e lo faremo insieme “. Prosegue: ha finalmente accettato i suoi sentimenti per Vanitas ed ora non ne ha più paura: è pronta ad affrontare i suoi sbalzi d’umore e tutto il resto, fino a quando la maledizione del Re Pazzo non sarà estirpata. “ Io ti amo “. Lo dice per la prima volta, sinceramente e spontaneamente, cogliendo di sorpresa persino lui. Lui, che da prima rimane sorpreso ma inseguito agisce: posa le labbra su quelle di lei, baciandola con trasporto. Sarebbe un momento perfetto, ma qualcuno ha deciso di rovinare i piani del giovane Re e della sua promessa sposa.

 

Lo spirito nero posa le mani sulle spalle di Vanitas, che una volta interrotto il bacio avverte questo senso di freddo e non po' fare a meno di sussultare. “ Sei sicuro che ti ami? “. Chiede lo spirito, provocandogli immediatamente il mal di testa. “ Io non ci giurerei: chi ti dice che invece, non ami Lukas Delacour? “. Ride malefico lo spirito, mentre in preda all’emicrania lui si volta di scatto, infuriato e rispondendogli a tono.

 

“ Chiudi quella dannata bocca! “. Fa, mentre Ivy lo guarda stranita: che gli prende ora?

 

“ Vani, ma che cosa…? Con chi parli? “. Chiede solamente, mentre lo spirito continua a parlare e cercare di traviare Vanitas.

 

“ Ti tradirà. Lo farà molto presto, credimi: non ti puoi fidare “. Continua malignamente, mentre lui pare innervosirsi a quelle parole. Porta entrambe le man alle orecchie per poi dare le spalle alla sorella.


“ Vuoi stare zitto?! “. Continua, mentre lo spirito continua a sussurrare quelle cose al suo orecchio. Da prima Ivy rimane perplessa, poi inizia a capire che cosa stia succedendo in realtà.

 

“ E’ lui, vero? “. Chiede solamente, ma Vanitas questa volta non le dà una risposta: tiene le mani alle orecchie anche se sa che questo gesto è del tutto vano: la voce di quell’essere arriverà comunque ad esse. “ Combattilo! “. La voce della sorella pare giungere ben distinta fino alla sua mene, quasi sovrastando quella di quell’essere. “ Non sei solo. Non più “. Fa semplicemente la giovane Principessa, cercando di spronarlo a reagire.

 

“ Ti tradirà! Lo farà, ti lascerà di nuovo solo. È così… “. Continua lo spirito e, improvvisamente, Vanitas riapre gli occhi: porta il suo sguardo alla corvina, sfoggiando un’espressione di chi ha – letteralmente – visto un fantasma.

 

“ V.. Van…? “. Non finisce neppure di pronunciare il suo nome lei: improvvisamente si ritrova a terra, dopo che il fratello l’ha improvvisamente abbracciata e stretta così forte da farle quasi male.

 

“ Giurami che non mi lascerai mai “. Sussurra solamente il corvino, affondando il viso nel collo di lei come a volerne percepire l’odore, come se solo questo potesse calmare gli effetti della maledizione del Re Pazzo.

 

“ Ma che… “. Fa per dire lei, ma lui la stringe ancor più di prima ed interrompe la sua frase.

 

“ Giuramelo! “. Quasi le grida, mentre lei da prima sussulta. In seguito porta una mano tra i suoi capelli per poi fare un cenno affermativo con il capo.

 

“ Te lo giuro: non ti lascerò mai solo “. Sussurra semplicemente lei, mentre a quella frase lui si calma un po'. Solo di lì a poco tuttavia, cambia posizione mettendosi da prima seduto a cavalcioni su di lei, prendendo parola.

 

“ Ivy? “. La chiama, mentre lei lo guarda attendendo che prosegua la frase e lievemente rossa in viso, data la loro posizione. “ Tu mi ami? “. Chiede solamente lui, come a volere un’ulteriore rassicurazione per poi permetterle di sedersi e facendo la stessa cosa. A quella domanda Ivy annuisce semplicemente, sorridendo lievemente.

 

“ Si: ti amo, come ho detto prima… “. Lui sospira pesantemente, per poi posare il capo sul grembo di lei e chiudendo gli occhi qualche istante, più calmo rispetto a prima.

 

“ Anche io ti amo “. Mormora solamente, mentre lei gli accarezza i capelli sospirando lievemente: è felice che si sia calmato, anche se sa che purtroppo, non sarà l’ultima volta che avrà quei repentini cambi d’umore. La giovane erede di Kaname e Luna prende una decisione che per ora tiene solo per sé: la maledizione del Re Pazzo va spezzata, solo così potrà liberare Vanitas ed essere finalmente felici. Ma la vera domanda è: come fare? Forse, anche se ancora non lo sa, qualcun altro dovrà aiutarla in tale impresa. A quel punto e come se si fosse ricordato di una cosa lui la guarda intensamente, per poi posarle una mano sul ventre. Lei non capisce la ragione di tale gesto, mentre lui riprende parola di lì a poco. “ Ti dispiace andare tu ad avvisare Jeanne dell’invito? Non credo vorrebbe vedermi in un simile frangente, immagino che la cosa non le farà molto piacere. E comunque dovevo andare a parlare con Dante… “. Fa semplicemente il giovane Re, mentre lei fa un cenno affermativo con il capo seppur un po' preoccupata.


“ D’accordo, ma tu sei sicuro di sentirti bene? “. Chiede, mentre lui fa un cenno affermativo con il capo per poi accarezzarle lievemente il viso.


“ Io sto bene e vedrai che, molto presto, starai bene anche tu: te lo giuro “. Sussurra, prima di attirarla a sé e darle un bacio, che finalmente lei ricambia senza più paura. Una volta interrotto il contatto la Principessa rimane sola: sta per andare da Jeanne, ma una terribile fitta al ventre la costringe letteralmente in ginocchio, appoggiando una mano sul proprio grembo e l’altra sulla corteccia dell’albero.

 

“ Ma cosa… che cosa mi sta succedendo? “. Sibila preoccupata la giovane dalla chioma corvina: non ha sete, tuttavia sente un’aggressività dirompente in lei, la voglia immensa di dar sfogo al potere della Luna Blu e di distruggere qualcosa. Il caso vuole che proprio Rosina passi di lì in quel momento.

 

“ Ma cosa…? “. Sussurra solamente la madre di Jeanne, notando poi la figliastra ed intuendo che non sta affatto bene. In quel momento non ci riflette nemmeno: si avvicina a lei con cautela, inginocchiandosi accanto a lei. “ Ivy! Ivy, stai bene? “. Chiede, mentre la figlia di Luna la osserva: le zanne sono pronte ad affondare e a stento lei si controlla.

 

“ Rosina? “. Chiede sorpresa: tra tutti, mai si sarebbe aspettata la comparsa della madre di Jeanne al suo fianco. “ Io... io sto bene, non… ah! “. Un’altra potente fitta la fa sudare freddo, letteralmente, a causa del forte ed intenso dolore.

 

“ Appoggiati a me “. Sussurra la bionda, facendo appoggiare la ragazza a sé per poi cercare di tranquillizzarla. “ Vuoi che chiami qualcuno? “”. Chiede, ma a quella frase Ivy scuote con veemenza il capo.

 

“ No! “. Fa solamente, aggrappandosi istintivamente alla manica del vestito della donna per poi guardarla intensamente. “ Vi prego, no: non chiamate e non dite nulla a nessuno. Sono sicura che non è nulla d grave, ci sono già molti motivi di preoccupazione per tutti… non voglio aggiungermi anche io alla lista, vi prego... “. Sussurra, mentre a quella frase la madre di Jeanne annuisce per poi prendere parola.

 

“ Tesoro, ma da quanto stai così? “. Chiede semplicemente, prendendo un fazzoletto ed asciugando la fronte della ragazza, che risponde alla sua domanda di lì a poco.

 

“ Da un po'. Da prima di quel colpo di stato ho iniziato a sentirmi strana, poi… poi tutto è… peggiorato “. Sussurra, ricacciando indietro le lacrime al ricordo di quello stupro: non deve far trasparire nulla, pensa. Ma Rosina sospira pesantemente per poi prendere parola.

 

“ Jeanne mi ha detto cos’è successo: non devi tenerti tutto dentro. Non oso immaginare come tu possa stare, ma se non ti sfoghi starai peggio… “. Fa semplicemente la donna, mentre Ivy scuote il capo per poi scoppiare in lacrime. Non dice nulla, Rosina dal canto suo capisce almeno in parte come debba sentirsi: la prende tra le braccia mentre la corvina continua a singhiozzare.

 

“ Non capisco cosa mi stia succedendo! Io ho paura! E se non riuscissi più a controllarmi? Cosa c’è in me che non va, Donna Rosina? “. Chiede semplicemente la figlia minore di Luna e Kaname. A quella frase la bionda scuote il capo, accarezzandola per confortarla.

 

“ Shhh… va tutto bene: non c’è nulla in te che non va, piccola. Non sei tu ad essere sbagliata “. Fa, riflettendo: la fortuna vuole che quella sia un’area isolata del giardino, possono parlare liberamente. “ Ma ora dovrai essere forte: sai, credo di avere un sospetto su che cosa ti stia succedendo “. Sussurra, mentre Ivy la guarda in attesa di sapere quali siano i sospetti della matrigna. Che forse pensa, coincideranno coni suoi.

 

Tutto intorno a lui è buio: ma certo pensa il giovane, dopo tutto sta dormendo! È normale che la stanza sia buia, no? Improvvisamente tuttavia, sente qualcuno sfiorargli il viso con la mano dopo essersi seduto sul letto: la presenza gli trasmette una sgradevole sensazione di freddo e così, senza nemmeno pensarci su il ragazzo are gli occhi di scatto: la prima cosa che nota è che fuori c’è una luna blu bellissima, ma è strano: non è ancora tempo per lei di sorgere, com’è possibile. Improvvisamente la sua attenzione è attratta da un paio di occhi: da prima sono uno blu ed uno rosso, in seguito totalmente brillanti di luce blu. Spaventato il ragazzo sussulta e fa per gridare, ma l’entità prende parola troncando sul nascere questo suo proposito. “ Non farlo “. Suona quasi come un sussurro quella semplice frase, mentre lui scuote il capo.

 

“ Ma tu chi sei? “. Chiede: sa bene che quella è la stessa entità che sogna sempre, tuttavia ora gli pare anche essere totalmente differente: ha una forma reale, più umana. La luna blu lo illumina, mettendo in mostra i suoi abiti regali e la sua lunghissima chioma corvina, lasciata libera.

 

“ Ti ho aspettato per così tanto tempo: sono trascorsi tanti, tanti anni da quella notte “. Sussurra lo spirito, non rispondendo di fatto alla domanda posta dal giovane dalla chioma argento. Gli si avvicina lentamente e, come attratti da lui alcuni raggi lunari lo seguono, seguitando di fatto ad illuminarlo, penetrando dalla finestra.

 

“ Dimmi chi sei! Per quale motivo sei sempre nei miei sogni, ed ogni volta mi sveglio con il cuscino insanguinato?! Perché? “. Chiede allarmato, mentre l’altro gli arriva a pochi millimetri di distanza. Gli pone una mano sul viso, accarezzandolo quasi con dolcezza.

 

“ Lascia che ti restituisca il tuo vero nome ed i tuoi ricordi: tutte le tue memorie per intero, finalmente: le memorie che Kaname ti ha sottratto “. Continua ad accarezzare il viso del cacciatore, che pare ancora più confuso di prima mentre, finalmente l’altro si decide a presentarsi. “ Io sono Vanitas “. Fa semplicemente, spiazzando ulteriormente l’altro: effettivamente quell’uomo somiglia moltissimo al Re Bambino, tuttavia sa anche che no, non può essere lui. “ Vanitas Lunettes “. Conclude, mentre una strana sensazione invade il corpo intero del ragazzo, che sente come se qualcuno lo avesse morso: possibile che sia stato lo spirito di quell’uomo? Di… no! No pensa, non ci può credere! Il nonno di Vanitas, Ivy e Vincent? Possibile? Perché sarebbe lì da lui, si chiede? Non riesce a parlare: la gola si secca mentre i ricordi iniziano ad invadere la sua mente.

 

“ Garry… “. La voce di quell’uomo giunge direttamente tramite la mente, mentre di fatto il morso risveglia antiche memorie. “ Garry… è ora che tu riacquisti le tue memorie… “. Ancora quella voce, mentre gli occhi del ragazzo iniziano a mutare e si tingono di un rosso cangiante. “ Ed ora, lascia che ti restituisca il tuo vero nome… “. La luce cambia: diviene di un blu intenso, una forza dirompente scorre nelle vene del cacciatore. “ Garry… Garry.. Hikari… “. crede di aver sentito male: è confuso, gli gira la testa. “ Garry Hikari! “. Gli occhi del ragazzo rimangono accesi di quel blu, la risata sadica di quell’uomo lo fa volgere di scatto: ora non è più attaccato al suo collo, che tuttavia sanguina.

 

“ Perchè… sei triste? “. Chiede improvvisamente Garry, notando l’espressione dello spettro che ora si è seduto su una delle sedie accanto al tavolino e, incredibilmente, non avendo la minima paura di lui: è come se lo conoscesse e sapesse che non gli farà de male, non ora almeno. Lui lo osserva: improvvisamente anche il suo collo sanguina, così come il suo addome a cui porta una mano.

 

“ Lo vedi che cosa mi ha fatto? “. Chiede, mentre il suo sangue finisce a terra.

 

“ Cosa…? Chi ti ha fatto questo…? “. Chiede lo smarrito ragazzo, a cui ora sono anche spuntate delle affilate zanne: strano pensa, come mai non ha sentito dolore? E poi… zanne? Perché pensa, lui ha delle zanne? Cosa gli starà mai capitando possibile che il morso di quello spirito abbia dato il via al processo di trasformazione? Che lo abbia reso vampiro? La testa gli gira, non si sente tanto bene e porta una mano alla fronte, mentre l’altro decide di dargli una risposta.

 

“ E’ stato lui… ha divorato la mia vita ed il mio potere, quella notte di luna blu. Fa così male…! Lui… lui mi ha ucciso… “. Sibila semplicemente Vanitas, alzandosi ed avvicinandosi all’erede dei Perry, che alalrmato indietreggia fino ad urtare un vaso lì a terra, che si riversa rovinosamente a terra in un sonoro rumore di vetri infranti. “ E’ stato tuo padre! “. conclude la frase il corvino, i suoi occhi da prima iniettati di sangue sono ora tinti di un blu incandescente Sconvolto, l’argento grida, l’altro si avvicina, allunga una mano come a volergliela mettere sul viso. Poi il buio assoluto.

 

Garry si desta di soprassalto, gridando: la fronte madida di sudore ed il respiro affannato. “ Un.. un incubo…? “. Mormora portandosi istintivamente una mano alla gola, ma volgendosi nota il cuscino macchiato di sangue, di nuovo. Terrorizzato osserva quelle macchie di sangue, il segno del morso sul suo collo è ben visibile. Istintivamente porta un dito alla bocca per capire se abbia o meno le zanne, rincuorandosi nello scoprire che non è così. “ Vanitas Lunettes… “. Sibila semplicemente, non comprendendo come mai il nonno di Vanitas ed Ivy sia comparso nei suoi sogni, ed ancor più turbato da ciò che gli ha detto. Perché lo sa bene, ciò che ha visto non era solo un sogno: erano vere e proprie memorie: le sue memorie. In oltre pensa, lo ha chiamato Garry Hikari: perché mai? Confuso si alza dal letto, sospirando pesantemente e cercando di pensare ad altro: manca poco tempo e si sposerà. Inevitabilmente le parole di Vanitas tornano a farsi strada nella sua mente: dovrebbe lottare per la donna che ama e non accettare in silenzio queste nozze. E se davvero il re bambino avesse ragione? Se lui stesse sbagliando tutto? No: no, pensa: lui ha un dovere da compiere e portare a termine, se non sposerà Mina per lei sarà davvero la fine e lui non vuole certo che ciò avvenga. Dovrà essere forte, pensa: dovrà essere forte e sacrificare la propria felicità, per il bene di Mina e di entrambe le loro casate.



Salve miei fans, come va? Ecco il nuovo capitolo, che ne dite? Dominique ricatta Jeanne: cosa farà la Principessa? Lo sposerà davvero? E Garry? si sposerà o ci saranno colp di scena? Abbiamo visto il giovane cacciatore avere un incubo e venir morso da Vanitas Lunettes, che lo chiama Garry Hikari. Perchè? Intanto Ivy non si sente bene e viene soccorsa da Rosina: che sospetti avrà la donna, circa il malessere della figliastra? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 27
*** Matrimonio con sorpresa ***


È passato qualche giorno dagli ultimi eventi: alla sala del trono Jeanne e Vanitas sembrano stare discutendo su una cosa piuttosto importante. Il giovane Re sembrerebbe essere alquanto alterato dopo la notizia sconcertante che la sorellastra gli ha comunicato: ci ha messo un po' a decidersi, tuttavia non poteva più attendere oltre anche se, come previsto, lui ha preso decisamente male la novità. “ Dimmi che è uno scherzo di cattivo gusto “. Fa semplicemente lui, ma a quella frase lei abbassa il capo per poi scuoterlo lievemente.

 

“ No, fratello: non è uno scherzo. Ci ho pensato molto e credo che questa sia la decisione migliore “. Cerca di convincere sé stessa in primis, con scarsi risultati: anche lei sa bene che Vanitas ha ragione e che sta commettendo l’errore più grande della sua vita, ma sa anche di non avere altra scelta se vuole sperare di tenere al sicuro le persone che ama. Innervosito il re bambino sbatte un pugno sul tavolino, facendo sussultare la sorella che non può fare a meno di chiudere gli occhi, lievemente spaventata da quello scatto improvviso.

 

“ Non aspettarti la mia benedizione o che ti accompagni all’altare, il giorno di queste nozze! “. Fa semplicemente, mentre lei apre gli occhi ma mantiene lo sguardo basso.

 

“ Ti prego, in fondo io e lui eravamo già fidanzati, no? Qual’è il problema ora? “. Chiede, mascherando la stizza che prova nel pronunciare quelle parole: ora deve solamente impegnarsi ed essere convincente pensa, non deve mandare tutto all’aria o la vita di Luca e della sua famiglia affidataria saranno compromesse. “ Mi ha promesso che non subiremo pù nessun attacco, finché rimarrà a palazzo. Se siamo fortunati, toglieremo un alleato a Vincent: se resterà senza il suo secondo in comando, allora… “. Ma il giovane Re la guarda decisamente in ira: davvero la sorellastra non riesce a capire quale sia il problema?

 

“ Qual’è il problema?! “. Sbrocca, decisamente irritato. “ Oh certo! Lui ti promette la luna e tu gli credi, eh?! Perché improvvisamente, si è trasformato in un uomo serio ed affidabile! Ma davvero?! Allora abbiamo risolto tutti i nostri guai con i ribelli, no?! “. Fa, con una malcelata ironia e guardando l’altra con maggiore ira. “ E se invece di togliere un alleato a Vincent, con queste nozze gli aprissi le porte di palazzo?! Non ci hai pensato?! In oltre non può essere che ti sia innamorata nuovamente di chi ci ha traditi per schierarsi con i ribelli! Non so cosa ci sia dietro, ma certamente non è amore “. Prosegue alterato, ma lei si fa forza e prosegue: deve essere quanto più convincente possibile pensa, ne va della vita di suo figlio e non può permettersi errori.

 

“ E cosa dovrei fare? Soffrire in eterno? Devo andare avanti con la mia vita, e… “. Ma lui la interrompe bruscamente, dando un altro pugno al tavolino.

 

“ Ma non con lui! “. Continua, cercando di calmarsi prima di dire delle cose delle quali potrebbe anche pentirsi. “ Cos’è? Vuoi ripagare Garry con la sua stessa moneta? Lui si sposa e così lo fai anche tu? È questo? “. Chiede, mentre lei scuote il capo. Fa per rispondere, ma al suo posto lo fa qualcun altro: qualcuno che è appena entrato nella sala con un’arroganza e sicumera che mandano in collera il corvino.

 

“ Quell’uomo ha avuto la faccia tosta di invitare Jeanne al suo matrimonio: l’ha gettata via come uno straccio vecchio, l’ha umiliata. Non merita un secondo di più del tempo di tua sorella, non ti pare? Non ti pare che lei meriti molto più di questo? “. Chiede l’altro giovane dalla lunga chioma corvina, ghignando e comportandosi come si trovasse in casa sua. “ In oltre, se avrete me a palazzo i ribelli non attaccheranno. Diciamo che sarei il vostro giubbotto antiproiettili, dovresti ringraziarmi invece di andare in ira come il tuo solito “. Prosegue con arroganza e superbia. Vanitas lo osserva con ira e stringe lievemente i pugni, mentre lui prosegue la frase di lì a poco. “ Cugino! Nemmeno un abbraccio, dopo così tanto tempo che non ci vedevamo? “. Chiede colui che si rivela essere Dominique Lunettes Hikari.

 

“ Dominique “. Sibila semplicemente il Re bambino, abbastanza innervosito da queste inaspettate novità e dalla comparsa in scena del cugino. “ Qui, tu non sei il benvenuto e lo sai: c’eri anche tu, quella notte in cui Vincent ha tentato di spodestarmi con quel colpo di stato: sapevi bene cosa voleva fare a me e ad Ivy, ma non hai fatto niente per impedirlo. So chi sei, so che sei il braccio destro di mio fratello e so bene ciò che hai fatto alle tue vittime “. Fa semplicemente e ricordando delle voci che ha sentito sui ribelli e, soprattutto sul cugino e sul fratello, mentre l’altro corvino afferra la futura sposa per la vita, attirandola vicina a sé come nulla fosse dopo essersi avvicinato a lei con tutta la calma possibile.

 

“ Mettiamola in questi termini, allora: molto presto sarà Vincent il Re, ma fino ad allora cercherò di andare d’accordo con te e non cercherò di ucciderti. L’ho promesso alla mia futura moglie, dopo tutto “. Il suo sguardo incontra quello di Jeanne, sulla quale schiena passa un brivido freddo mentre il fratello non pare affatto calmarsi e anzi, si altera maggiormente a quelle parole.

 

“ Brava! Spero tu sia contenta: hai portato i ribelli a palazzo, con la tua geniale ed insensata mossa! Sappi che se accadrà qualcosa a me o ad Ivy, non te lo perdonerò mai. Mai! “. Grida innervosito, andandosene dalla sala prima di dire delle cose delle quali potrebbe pentirsi: non può certo impedire le nozze, ma una cosa è certa: non darà mai la sua approvazione e, così facendo pensa, la sua sorellastra sta mettendo in pericolo non solo lui ma anche Ivy. Dopo quella sfuriata la bionda non riesce a cacciare indietro alcune lacrime: non tanto per la lite in sé, dopo tutto il rapporto con Vanitas non è mai stato idilliaco. Tuttavia pensa, potrebbe aver ragione: potrebbe, senza volerlo, aver aperto le porte di palazzo ai ribelli. Ma allo stesso tempo lei stessa non ha avuto scelta che assecondare questo ricatto, non può fare nulla al riguardo. Consapevole dei sentimenti della futura sposa invece, Dominique la osserva qualche istante per poi attirarla maggiormente a sé.

 

“ E dahi: togli quell’espressione da funerale, che abbiamo un matrimonio da organizzare “. Mantiene il proprio ghigno compiaciuto, rigirando il coltello nella piaga in modo brutale mentre lei non riesce a trattenere le lacrime.

 

“ Sei crudele! Perché devi farmi tutto questo? “. Chiede solamente, mentre a quella frase l’espressione di lui cambia radicalmente: con uno scatto fulmineo la afferra per il collo, spingendola contro il muro e guardandola con gli occhi tinti di un rosso incandescente e mostrando le zanne.


“ Si! Si, sono crudele e la cosa mi diverte! Sono crudele e ne sono fiero! “. Fa semplicemente il figlio di Veronica ed Antoine, mentre istintivamente lei porta le mani alla sua, cercando di fargli lasciare la presa dato sente il fiato mancare letteralmente. “ E allora? “. Chiede poi il corvino, sfoggiando un ghigno folle che fa tremare Jeanne da capo a piedi: ora ricorda pensa, come mai non ha voluto sposarsi con lui malgrado la fine della relazione con Garry! “ Se io sono crudele, tu sarai la moglie di un essere crudele. E credimi quando ti dico che sarai mia al cento per cento, mia bella principessa: sarai una moglie obbediente e farai come ti dico io, altrimenti il tuo bel bamboccio perirà, dilaniato da queste stesse zanne “. Non scherza, pensa Jeanne. Non scherza e ciò non fa altro che farla tremare maggiormente, specialmente quando sente quella frase: moglie al cento per cento, sotto ogni punto di vista. La cosa la spaventa al solo pensiero, avendo perfettamente intuito il messaggio insito in quelle parole.

 

“ Tu… tu sei pazzo! “. Non riesce a trattenersi lei, ma invece di arrabbiarsi a quella frase lui pare calmarsi un momento: allenta la presa sul collo di Jeanne e le permette nuovamente di respirare, seppur irregolarmente a causa della forza con cui l’ha precedentemente stretta.

 

“ Sarò anche pazzo, ma sarò molto presto il tuo pazzo marito e tu lo dovrai semplicemente accettare “. Commenta, notando come lei respiri irregolarmente. “ Oh, mon cherie: se vuoi ti faccio una respirazione bocca a bocca per farti stare meglio, dato che hai questo respiro affannato “. Fa, ma a quella frase lei riesce a reagire, mordendo la mano con cui le stringe il collo. Innervosito lui la guarda con ira, sanguinando a causa del morso. “ Brutta puttana! “. Si innervosisce maggiormente, dandole uno schiaffo così forte da farla cadere a terra. Colta di sorpresa la bionda finisce a terra, sanguinando ad un labbro e portando istintivamente una mano su di esso, sconvolta: l’ha davvero picchiata? Questo malgrado tutto, non se no sarebbe mai aspettato: i suoi occhi si bagnano di lacrime, mentre il cugino di Vanitas pare lentamente calmarsi ed i suoi occhi tornano celesti. “ Guarda! Guarda che mi fai fare “. Sbuffa, mentre per un solo istante in lei rivede un’altra donna. “ Alzati “. Commenta solamente, ma ovviamente lei non lo fa e rimane a terra, sanguinando al labbro. “ Alzati, Mina! “. Si infuria nuovamente e chiamando Jeanne con il nome della cacciatrice: la afferra per un braccio e la costringe ad alzarsi, mentre lei non dice nulla seppur rimanga sorpresa: l’ha forse chiamata Mina o è stata solo la sua mente a farle un brutto scherzo? I loro sguardi si incontrano mentre lui riacquista lentamente la calma. “ Sai, non vedo l’ora “. Fa semplicemente, scostando la mano di Jeanne dal punto dolorante e pulendole il sangue che le esce dal labbro, mentre lei non comprende quella sua ultima uscita.

 

“ Di cosa stai parlando? “. Chiede, mentre lui si porta quello stesso dito sporco del sangue di lei alle labbra, guardandola intensamente per poi darle una risposta.


“ Ma di andare al matrimonio di quel bastardo di Garry Perry: chissà cosa dirà nel vederti nuovamente fidanzata? “. Chiede, mentre lei scuote il capo: quando ha ricevuto la notizia dell’invito alle nozze, si è persino sentita male. Ha perso i sensi e, quando li ha recuperati è scoppiata in un violento pianto. Ha deciso di non accompagnare Vanitas ed Ivy, per lei sarebbe troppo doloroso e non intende certamente cambiare i suoi piani ora. In oltre pensa, cosa accadrebbe se non riuscisse a tenersi a freno e finisse per dar sfogo alla sua giusta ira? Non vuole certamente mettere in pericolo la delicata tregua appena stipulata, preferisce rimanere in disparte e in silenzio senza rischiare di creare danni ulteriori.

 

“ Non ci andrò, men che meno con te! Ho accettato di sposarti, ma questo è troppo! “. Fa semplicemente la bionda, mentre lui la guarda accigliato.

 

“ Invece ci andremo eccome, cara la mia Jeanne: andremo a quelle nozze come fidanzati. Dopo tutto, è scortese rifiutare un invito dopo che la tregua è appena stata stipulata, ti pare? “. La provoca ironico, mentre lei scuote il capo: tra tutto quello che poteva succederle, questa sarà senza dubbio la cosa più umiliante. Assistere impotente al matrimonio dell’uomo che ama, come potrà mai riuscirci si chiede? Poi non può fare a meno di riflettere: è quasi certa che prima, Dominique l’abbia chiamata Mina. Che ci sia un nesso con il fatto di voler partecipare a quelle nozze e quel fatto? Questa domanda, almeno per ora non trova risposta. “ Anzi, ho un’idea migliore… “. La voce di lui la riscuote dai suoi pensieri, per poi farle sgranare gli occhi sconcertata nel sentire il proseguo di quella frase.

 

Il giorno tanto atteso da alcuni ed odiato da altri è finalmente giunto.

 

Mina Veghner è bellissima nel suo abito da sposa: il suo pallore è parzialmente coperto dal trucco, i lunghi capelli sono acconciati in un’elaborata acconciatura degna di una principessa. Le labbra coperte dal rossetto, gli occhi valorizzati dal trucco non troppo pesante che li fa quasi brillare di luce propria. Eppure, malgrado questo il suo sguardo è triste: si sta per sposare ma sa benissimo che non sarà un matrimonio d’amore. A fatica riesce a trattenere gli impulsi, che sono stati sedati dal sangue che i suoi genitori le hanno procurato e fatto bere, per evitare che possa avere uno scatto d’ira o sete incontrollabile proprio a quello che sarà il suo matrimonio ed al ballo/ricevimento a seguire. Joe si avvicina alla fanciulla, accanto a lei sua sorella e zia della ragazza: Sharon. È stata invitata a palazzo Veghner assieme alla sua famiglia per le nozze di Mina e Garry e, come la sorella è una cacciatrice. “ Tesoro, sei bellissima “. Fa solamente Joe, un po' commossa. La ragazza la guarda forzando un sorriso, i più falso che abbia mai fatto.

 

“ Anche voi madre, siete davvero molto bella: dovreste indossare più spesso questi abiti “. Fa, mentre Joe sorride lievemente: è vero, non è abituata ad indossare questi begli abiti da elegante dama, tuttavia l’occasione lo richiedeva e, deve ammettere, non se ne sta pentendo.

 

“ Oh tesoro, così farai arrossire la tua mamma “. Fa solamente, sistemandole il velo da sposa: un lascito della sua defunta suocera e portatore di grande fortuna alle spose Veghner.

 

“ Congratulazioni, nipote mia: sono sicura che sarete molto felici insieme “. Fa poi Sharon, avvicinandosi e dando un bacio sulla guancia della nipote. In seguito nota la commozione generale e l’orario, decidendo così di prendere in mano la situazione dando una lieve pacca sulla spalla della ragazza. “ Ma forza, ora basta salamelecchi “. Fa poi la donna dalla chioma arancione, lievemente commossa a sua volta malgrado provi a nasconderlo. “ Dobbiamo andare: Pierre ti starà già aspettando, non vorrei svenisse prima della cerimonia. L’ho visto davvero emozionato “. Commenta poi la donna, mentre la sua frase riesce a strappare un lieve sorriso anche a Mina.

 

“ Voi andate, prendete pure posto: io raggiungo papà “. Fa semplicemente la corvina, mentre la madre e la zia le danno un ultimo abbraccio per poi annuire e mentre, di lì a poco la sposa si avvia verso il suo destino con mille e più pensieri nella sua mente.

 

Lo sposo è invece già giunto al luogo della cerimonia così come tutti gli altri invitati, teso: da un lato sa bene che sarà un bene per tutti accettare queste nozze, dall’altra lo sguardo di Vanitas gli fa capire chiaramente che si sta comportando da sciocco e che potrebbe ancora scegliere la sua felicità, andarsene da lì e correre da Jeanne. Purtroppo il giovane Perry non ha avuto modo di parlare con Ivy e Vanitas, dati i mille preparativi che l’hanno costretto a salutare solo di sfuggita gli invitati giunti qualche ora prima della nozze a palazzo Veghner. Vanitas, che incrocia le braccia sospirando pesantemente. “ Tuo fratello è un cretino “. Fa solamente, mentre Ivy lo guarda lasciando che prosegua. “ Si sta scavando la fossa da solo: certo che lui e Jeanne sono proprio uguali e fanno di tutto per distruggere la propria felicità “. Commenta solamente, mentre Ivy sospira pesantemente.

 

“ A dire il vero, nemmeno io capisco nostra sorella e la sua decisione. Né comprendo… “. La marcia nuziale inizia, ammutolendo all’istante la futura regina di Veritas: la sposa fa la sua comparsa, accompagnata dal padre e splendida nel proprio abito da sposa. Garry la osserva qualche momento e, naturalmente, non può fare a meno di notare quanto sia bella. Ma nota anche un’altra cosa: Jeanne non è ancora arrivata: che abbia dunque rifiutato l’invito? Forse pensa il giovane Hunter, è meglio così: entrambi si risparmieranno una sofferenza maggiore. Non sa tuttavia, quanto si stia sbagliando.

 

La cerimonia prosegue senza alcun tipo di intoppo: l’officiante continua indisturbato, fino al fatidico momento del “ si “, il momento che alcuni aspettano ed alcuni temono. “ Se qualcuno ha qualcosa da obiettare o è a conoscenza di una ragione per la quale queste nozze non debbano avere luogo, lo dica ora o taccia per sempre “. Fa perentorio il religioso e, a quella frase, la porta si apre e da essa entra qualcuno che, probabilmente, sconvolge i due sposi.

 

“ Perdonate il ritardo: sapete, io e la mia fidanzata non siamo ancora pratici di questo territorio, ci abbiamo messo un po' a raggiungere il palazzo “. L'ironia malcelata del corvino, la sua sfacciataggine nel presentarsi a metà cerimonia, interrompendola come nulla fosse, tutto ciò fa alzare di scatto in piedi Michael Veghner, che tuttavia viene trattenuto a sedere dal padre, che scuote il capo evitando così che il figlio possa compiere atti avventati. “ Ma vi prego: continuate pure la cerimonia “. Fa di nuovo il corvino, mentre entrambi gli sposi si volgono verso la coppia appena entrata e sgranano gli occhi, stupefatti nel trovarsi di fronte…

 

“ Dominique! “. Sibila Mina, portando istintivamente una mano alla bocca.

 

“ Jeanne! “. Entrambi incrociano lo sguardo con quello degli altri componenti della coppia appena giunta: Dominique e Jeanne. Garry stringe i pugni in preda all’ira: cosa diavolo ci fa Jeanne con lui? D’altro canto Mina si volge verso il reverendo, guardandolo e trattenendo a fatica l’impulso irrefrenabile di bere sangue.

 

“ Vi prego, andate avanti “. Fa semplicemente la giovane Veghner, mentre Garry si volge a sua volta mentre, dentro d sé, sente la collera bruciare sempre più. Il reverendo annuisce per poi, finalmente concludere la cerimonia. Si schiarisce la voce per poi procedere, fino a dichiarare i due marito e moglie.

 

“ Con i poteri conferitimi, io vi dichiaro marito e moglie… “. A quella frase Jeanne non può fare a meno di stringere i pugni: è lì da poco tempo e già vorrebbe prendere e scappare via, ma una presa sul suo polso glielo impedisce.

 

“ Suvvia, goditi lo spettacolo: è vero che oggi soffri tu, ma domani soffrirà lui “. Sussurra solamente, pregustando già il momento in cui i ruoli saranno invertiti e sarà Garry ad assistere alle nozze sue e di Jeanne, senza poterci fare nulla. Eppure, malgrado le sue parole il suo sguardo non si stacca un momento dalla sposa: Mina.

 

La stessa Mina che, al ricevimento è sempre più agitata: dopo il primo ballo di rito degli sposi, suo marito è letteralmente fuggito dalla sala dopo aver visto Jeanne dirigersi in giardino per prendere un po' d’aria. Gli invitati non hanno fatto caso più di tanto a questa cosa, imputando la cosa al fatto che magari il giovane sposo ha solo bisogno di prendere un po' d’aria, dopo la tensione dovuta alla cerimonia è piuttosto normale come cosa. Ma l’obiettivo di Garry non è certo questo: a passo veloce si incammina dietro Jeanne, la quale arriva in giardino decisamente spazientita. “ Non ne posso più “. Sibila semplicemente la Principessa, nervosa. Sta per continuare il proprio sfogo, ma improvvisamente lui la afferra per il polso per poi farla voltare verso di sé.


“ Mi aspetto una spiegazione! E la voglio ora! “. Tuona su tutte le furie, mentre lei cerca di liberare il polso da quella presa. “ Che diavolo ci fai con quell’uomo?! Ti ha presentata come la sua fidanzata, è uno scherzo?! “. Grida infuriato, mentre lei riesce, con uno strattone a liberarsi da quella presa.


“ Cos’è?! Solo tu puoi sposare un’altra donna?! Io avrei dovuto rimanere ad aspettarti in eterno?! “. Fa alterata a sua volta la bionda, mentre lui la afferra per le spalle in malo modo.

 

“ Ah si?! Allora cos’è, una vendetta?! Vuoi ferirmi come io ho ferito te?! Proprio con lui, davvero?! “. Chiede, mentre lei lo guarda innervosita. “ Dannazione, Jeanne! Non ti riconosco più! “. Grida, mentre lei cerca di liberarsi da quella presa.

 

“ Lasciami in pace! Va da tua moglie e lasciami in pace! Smettila di farmi del male! “. Impreca furiosa la Principessa, i quali occhi si velano di lacrime. Da parte sua lui non la lascia libera e la scuote con enfasi, afferrandole entrambe le spalle con una forza tale da farle quasi male.


“ E tu non me ne stai facendo?! Ti ho detto che queste nozze sono solo di facciata, che sei tu la donna che amo! E in risposta tu ti fidanzi con quel sadico omicida di Dominique?! “. Grida, mentre lei scuote il capo: non ha nemmeno forza per gridare, non più.


“ Lasciami “. Sibila solamente la ragazza, mentre di rimando lui scuote il capo per poi stringerla forte a sé, così forte che entrambi finiscono per cadere in mezzo alle rose, infischiandosene di graffiarsi o sporcarsi gli eleganti abiti. “ Ormai ti sei sposato, non mi fare altro male! Non lo fare… “. Sussurra lei, piangendo e posando le mani a terra, seduta in mezzo a quei fiori che, per fortuna, non le hanno lasciato che qualche graffio che si rigenera facilmente, mentre lui scuote il capo senza avere la minima intenzione di lasciarla andare.

 

“ Io ti amo, maledizione! Possibile che non te ne renda conto?! “. Fa a sua volta lui, stringendola a sé così forte da farle quasi male. Un abbraccio che, in quel momento, vale più di mille parole.

 

Anche Dominique sembra non essere particolarmente interessato al ballo del ricevimento di nozze: se è qui è semplicemente per far dispetto a Garry, per metterlo alcorrente della situazione, che Jeanne è tornata ad essere la sua fidanzata e che a breve si sposeranno. E a quel punto pensa, a quel punto sarà lui a soffrire impotente, sarà lui a vedere la donna che dice di amare sposare un altro senza poterci far nulla, sarà lui a bruciare d’ira ma comunque, a dover rimanere immobile di fronte agli eventi. Sogghignando osserva fuori dalla finestra di palazzo, posando una mano sul vetro quasi divertito. “ E’ tutto dannatamente perfetto. Quanto è bella la vendetta “. Sibila, mentre in quel momento si sente afferrare violentemente per le spalle. Costretto a volgersi verso chi lo ha afferrato, si trova di fronte gli occhi vedre-celesti di Mina, che lo sta guardando tra il serio ed il furioso. “ Oh, guarda un po' chi c’è: la novella sposina “. Commenta semplicemente lui, mentre lei scuote il capo: senza farsi troppo notare dagli invitati afferra il corvino per il polso, guardandolo sempre con quell’ira mal celata.

 

“ Ti devo parlare, subito “. Sibila la corvina, mentre lui la osserva qualche momento per poi puntare lo sguardo alla mano di lei, che ancora è posata sul suo polso.

 

“ E invece io non ho nulla da dirti, mon cherie. Anche se questa tua aggressività non mi dispiace affatto, non vorrai dare spettacolo davanti a tutti gli invitati? “. Chiede, come se davvero gli importasse di tutti quei volgari Hunters ed umani presenti. Con uno strattone improvviso si libera da quella presa, guardando ancora una volta quella donna che a lungo, anche contro il suo volere ha occupato i suoi pensieri. “ Siete davvero noiosi, voi umani: meglio che vada a prendere un po' d’aria, prima che rischi di mordere qualcuno “. Calca sulla parola mordere come se sapesse bene che effetto avrà sulla fanciulla, mentre a quella frase i ricordi passano nella mente di un’allibita Mina: perché pensa, in un simile frangente si ricorda quei momenti orribili? “ Tu torna da mamma e papà, fatti proteggere da loro e gioca alla mogliettina perfetta, non stare a perdere tempo con me “. Maligno oltre ogni dire, non c’è proprio dubbio che abbia ereditato parecchi tratti da suo nonno Vanitas e che ora li stia mostrando per intero, senza vergogna e senza trattenersi. Facendo un cenno di saluto alla cacciatrice si dirige verso la porta per poterne uscire, senza tuttavia mai perdere di vista lei e continuando a guardarla con la coda dell’occhio. Mina lo osserva strabiliata, mentre il bruciore alla gola torna a farsi sentire improvvisamente: per ora è controllabile, ma non sa quanto durerà.

 

“ Al diavolo! “. Impreca a bassa voce la sposa, dirigendosi poi a sua volta verso la porta come spinta da chissà quale impulso: sa bene che nessuno si stupirà della sua assenza, che come con Garry penseranno che anche lei ha bisogno di prendere un po' d’aria e non vi daranno peso più di tanto. L’unico ad accorgersi della quasi fuga della sposa è Dante: ovviamente il maggiordomo ha accompagnato i suoi signori a questo matrimonio e, nonostante sia impegnato in una conversazione con alcuni Hunters non può fare a meno di notare Mina uscire dalla sala quasi correndo dietro a Dominique: cosa starà nascondendo la giovane, si chiede?

 

“ Lord Dante? Avete sentito ciò che ho detto? “. Chiede un Hunter, mentre il maggiordomo trasale un istante per poi tornare a concentrarsi sulla conversazione.

 

“ Si: scusatemi, ero sopra pensiero. Stavate dicendo? “. Chiede solamente, mentre non può fare a meno di riflettere: forse pensa, queste nozze saranno più movimentate del previsto dato che, ha notato, anche lo sposo e Jeanne non sono in sala.

 

“ Fermati! “. La voce di Mina riecheggia in quel corridoio, mentre il giovane dalla chioma corvina ghigna sadicamente seppur non facendosi notare da lei: lo sapeva. Sapeva bene che l’avrebbe seguito.

 

“ Oh, mon cherie: non riesci proprio a stare lontana da me, eh? Non so se esserne felice o arrabbiarmi “. Ride lievemente, mentre lei lo fa bruscamente voltare verso di lei, afferrandolo per la spalla.

 

“ A che gioco stai giocando? Perché… perché sei qui? “. Chiede la fanciulla, mentre la luna inizia lentamente ad assumere un colore molto particolare.

 

“ Come perché? Non c’è appena stato un matrimonio al quale sono stato invitato? Beh, tecnicamente è stata invitata Jeanne, ma essendo il suo promesso sposo… “. A quella frase negli occhi di lei passa un bagliore rosso: controllarsi sta diventando quasi impossibile, avere quel sangue, avere lui così vicino di certo non le facilita le cose. “ Tu piuttosto: perché insegui me, invece di cercare tuo marito? È da un po' che lui e Jeanne sono fuori “. Ghigna ancora una volta, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ Ti diverti? “. Chiede semplicemente, avvertendo la malignità insita in quelle parole. “ Sai bene perché ti ho seguito: non sarò la prima che hai vampirizzato, sai bene cosa mi serve e che effetti sta avendo il morso su di me “. Quasi sibila la corvina, mentre a quella frase lui si mette a ridere come la stesse prendendo in giro.

 

“ Non sarai la prima che mordo, ma sei la prima umana che mordo e a cui lascio quello “. Indica sul collo di lei, nel punto in cui l’ha morsa, un lieve marchio. Sconcertata la cacciatrice porta una mano ad esso mentre lui la guarda intensamente. “ Non dirmi che non hai avvertito quel legame, perché non ti credo. Solo, sicuramente il tuo paparino non ti ha spiegato gli effetti di quel marchio “. Con quell’enigmatica frase fa per andarsene e proseguire il suo cammino, mentre Mina porta lo sguardo alla luna che ora si è tinta totalmente di rosso: gli impulsi si fanno irrefrenabili, non riesce a controllarli. Si appoggia al muro un momento, per poi agire senza nemmeno pensarci: scatta in avanti, cingendo il corvino con le braccia e scostandogli i capelli dal collo.

 

“ No! “. Fa solamente, impedendogli di andare via ed abbassando istintivamente il colletto della camicia di lui, che da prima è colto di sorpresa dall’atto della cacciatrice. “ Ho freddo… ho tanto freddo… voglio… voglio… “. Mormora solamente, leccando il collo di lui che, recuperando subito la sua sicumera e capendo che probabilmente lei lo vuole mordere, si scansa prima facendo così cadere la fanciulla.

 

“ No no: non ti ho dato il permesso, mia cara. Dovrai rinunciare al mio sangue, almeno stasera “. Fa, notando il lieve graffio provocato dalle zanne di lei. Graffio dal quale, inevitabilmente esce un po' di sangue seppur non più di tanto. Ma quanto basta a far perdere il controllo a Mina, i quali occhi si iniettano di una luce rossa come la luna scarlatta che brilla improvvisamente nel cielo. Il cugino di Vanitas la osserva qualche momento, come la stesse compatendo anche se, in verità, è a ben altro che sta pensando. Ora è lui a slacciare i primi bottoni della camicia, senza tuttavia esporre il collo e anzi, senza più guardare la ragazza che, invece, inizia a sentire dei dolori atroci dati probabilmente dalla fame. E notando quel gesto non riesce più a controllarsi: con uno scatto improvviso si avventa nuovamente sul corvino, togliendogli la giacca che per ora pensa, le sarebbe solo d’impiccio e facendola così finire a terra. Senza dargli il tempo di reagire la corvina affonda le zanne nel suo collo, facendolo finire a terra proprio come accadde in precedenza con Jeanne. Per la prima volta quasi sorpreso, Dominique rimane immobile qualche momento, sentendo un forte dolore al collo, che gli fanno fare una lieve smorfia: il morso di Mina è totalmente diverso da quello della sua fidanzata, pensa. Gli fa male, è famelico e disordinato, si sente chiaramente quanto sia ancora inesperta e, soprattutto, quanta sete abbia. Improvvisamente tuttavia, alcune memorie si fanno strada nella mente di lei che, presa da una sete incontrollabile continua ad affondare le zanne e nutrirsi, come ne andasse della sua stessa vita: l’ha morso, pensa. Ha morso Dominique Lunettes contro il suo volere, ma dopo tutto pensa, sono pari: lui lo ha fatto a lei tempo addietro, riducendola nello stato in cui è. Quelle memorie continuano a farsi strada in lei, mentre improvvisamente e la fanciulla si stacca dal collo del corvino che, a quel solo gesto avverte un fremito che, lo sa bene, non è certo paura: è frenesia, l’eccitazione mista a dolore data da quel morso che ha a lungo desiderato ma che non aveva certo programmato di ricevere quella sera. O forse si, questo nessuno lo può ancora sapere. La giovane cacciatrice lo guarda con le labbra sporche di sangue, la luna rossa la illumina rendendola quasi più bella. Tuttavia non si sposta ancora da quella posizione, rimanendo a cavalcioni su di lui e guardandolo intensamente.

 

“ Tu… tu sei stato bandito dal tuo clan, vero? “. Chiede improvvisamente: quand’è pensa, che quelle lacrime sono scese dai suoi occhi che ora ne sono bagnate? Nemmeno se n’è resa conto, fino a questo momento almeno. “ Per questo ti sei alleato con i ribelli, per questo stai facendo di tutto per spodestare tuo cugino e ti schieri dalla parte di Vincent… “. Sibila solamente Mina, comprendendo improvvisamente, come se nella sua memoria vi fossero ricordi che non le appartengono. A quella frase lui abbassa per la prima volta lo sguardo.

 

“ Non io: mia madre. Fu lei la prima ad essere bandita dal clan della luna blu, in seguito mio cugino Vanitas mi cacciò da palazzo, avendo capito che anche io come lei potevo usare sia il potere degli Hikari che dei Lunettes: quello della Luna Rossa. Quelli come noi, dagli Hikari sono considerati portatori di sfortuna e niente altro. Tutti la pensavano così, tutti tranne lui: Vincent, il Principe rinnegato che tutti credevano morto “. Non sa nemmeno lui perché stia raccontando questo a Mina, cosa sia a spingerlo a farlo. La ragazza pare finalmente calmarsi: come previsto era del sangue del suo padrone che aveva bisogno. Ora che lo ha bevuto si sente più forte, gli impulsi sono sopiti e la sete è scomparsa, almeno per ora. Solo ora si accorge della posizione in cui sono e, imbarazzata si alza immediatamente: ma cosa le è preso si chiede, è uscita di senno? È letteralmente saltata addosso a quel folle che l’ha resa un vampiro, l’ha morso contro il suo volere ed in oltre ha provato pietà per lui, nel sentire la sua storia e vedendo parte delle sue memorie. Sospirando pesantemente la giovane sposa si appoggia al davanzale della finestra mentre lui si ricompone: non gli va certo che qualcuno noti quel morso. Non che gli interessi di dover dare spiegazioni, semplicemente gli da fastidio essere stato morso contro il so volere, sconvolgendo così i suoi piani.

 

“ Tu non sei così. Tu non sei realmente malvagio “. Mormora solamente la corvina così, senza pensarci ed una volta che lui l’ha sorpassata. A quella frase lui recupera il proprio ghigno maligno, dandole una risposta.

 

“ Oh mon cherie, tu non sai quanto invece lo sia. Non ne hai la più pallida idea “. Fa, per poi incamminarsi nuovamente verso il giardino e lasciando una Mina sconcertata e piena di domande, seppur ora il suo corpo stia decisamente meglio e mentre quel sangue entra in circolo in lei: no, non si pente pensa. Non si pente di ciò che ha fatto, è stato necessario per salvarsi la vita e calmare i suoi impulsi che, altrimenti, sarebbero emersi alla festa. In seguito la giovane cacciatrice porta gli occhi alla luna rossa, mentre il bagliore della sua luce si riflette nei suoi occhi per qualche istante.



Salve miei cari fans, come va? Eccomi con il capitolo ventisette, più lung rispetto ai precedenti: che ne dite? Da prima vediamo Jeanne cedere al ricatto di Dominique ed accettare di sposarlo, con la disapprovazione del fratellastro. Intanto Mina e Garry si sposano ma, inaspettatamente Mina morde Dominique contro la sua volontà, vedendo anche le sue memorie. Intanto Garry viene a sapere delle imminenti nozze della donna che ama e non la prende bene: che farà? Non vi resta che scoprirlo nei prossimi capitoli!

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Capitolo 28
*** Luna Rossa ***


Veritas, diversi anni prima.

 

La luna blu è sorta in cielo da un pezzo. Un bimbo di circa sette anni sta piangendo: ha sentito cosa suo padre sia intenzionato a fare, ma lui non è affatto d’accordo. “ Lasciatemi! Lasciatemi stare! “. Continua a protestare, mentre alcuni fedelissimi di colui che gli sta di fronte lo tengono fermo. “ Io vi ammazzo! Giuro che vi ucciderò! “. Continua a gridare il bambino, i cui occhi si tingono per un momento del riflesso blu della luna che, incontrastata, domina i cieli del regno. “ Vi ucciderò se oserete fare una cosa simile… giuro che lo farò… “. Ripete mentre continua a piangere, mentre un uomo lo guarda gelidamente.

 

“ Smettila subito! “. Ordina, mentre di riflesso il piccolo lo guarda con ira, un’ira che sostituisce per un attimo la paura di ciò che potrebbe accadergli in quella notte di luna blu.

 

“ Non voglio! “. Grida, mentre alcuni fedelissimi del re lo tengono fermo di fronte alla bara di qualcuno di ancora misterioso. “ Non lo voglio fare! “. Continua a gridare il bambino dalla chioma corvina, ma l’uomo lo afferra malamente per i capelli per poi prendere parola di lì a poco con un tono decisamente alterato: la resistenza del bambino lo sta mandando fuori dai gangheri e non poco, ma ci penserà lui a farlo calmare pensa, ci penserà lui con le buone o con le cattive a fargli accettare l’inevitabile sorte che lo attende.

 

“ Credi davvero che, arrivati a questo punto mi interessi ciò che vuoi tu? Ho aspettato così tanto tempo per poter porre fine a questa storia, non saranno certo i capricci di un bimbo infantile a fermarmi o farmi desistere: non ho paura di far del male al sangue del mio sangue, se servisse a realizzare il mio grande obiettivo “. Continua, mentre un riflesso blu passa nei suoi occhi. Mosso a pietà ed allo stesso tempo sconvolto da quelle parole, uno degli uomini che tiene fermo il bambino osserva il suo signore per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Lord Kaname, se permettere...”. Ma al solo sentirlo parlare e con il solo sguardo, l’altro lo fa volare contro la parete che si disintegra parzialmente, sotto lo sguardo spaventato di tutti gli altri che, seppur tremando ed alcuni riluttanti tengono fermo il bambino.

 

“ No, non permetto “. Sibila solamente il Re di Veritas, mostrando le zanne affilate all’altro uomo, che spaventato non può fare a meno di tornare alla propria postazione. “ Ed ora lurido servo che non sei altro, torna alla tua postazione se non vuoi che ti dilani con queste stesse zanne! Muoviti! “. Gli ordina, mentre l’altro corre terrorizzato alla sua postazione.

 

“ Perdonatemi, Principe… “. Sussurra, mentre un giovanissimo Vanitas lo guarda chiedendogli aiuto.

 

“ Aiutami, ti prego… “. Sibila, mentre inizia istintivamente a tremare come una foglia malgrado nella sala ci sia quasi un calore anomalo. “ Non voglio… non voglio diventare il tramite di quell’uomo! “. Fa, agitandosi nuovamente mentre suo padre stringe maggiormente la presa sui suoi bellissimi capelli corvini, guardandolo intensamente ed avvicinando il viso al suo.

 

“ Ascoltami bene, ragazzino: questo è l’unico modo! L’unico modo che ho per portare a termine il mio obiettivo, per ciò che ti piaccia o no, sarai tu il tramite per l’anima di Vanitas Lunettes! È imperativo per il mio scopo finale, che quell’uomo torni tra noi, ma non posso rimettere l’anima nel suo corpo: occorre un discendente diretto, e chi meglio del nipote che ha ereditato il suo nome e la sua maledizione? “. Fa enigmatico, mentre Vanitas non capisce il senso di quelle parole, sa solamente che ha un’improvvisa paura mista a collera: suo padre è un mostro disposto a sacrificare suo figlio, il sangue del suo sangue, per arrivare a chissà quale misterioso obiettivo. Un obiettivo che implica la rinascita di suo nonno Vanitas tramite lui. Il più piccolo porta lo sguardo verso la luna blu, non riuscendo a smettere di piangere: vorrebbe combattere, vorrebbe reagire. Ma come può fare? È suo padre a detenere il potere del Re e quello della luna blu, lui non può nulla. In oltre i suoi polsi sono legati dietro la schiena, non ha modo di liberarsi e di tentare una difesa: è completamente alla mercè di Kaname, e questo lo manda decisamente su tutte le furie. Una lacrima furtiva scende dai suoi bellissimi occhi, così uguali a quelli di quell’uomo e, soprattutto, a quelli dell’uomo nel ritratto appeso alla parete. Quello sguardo di cui anche suo padre si accorge: è lo stesso del suocero, per lui guardare suo figlio è come rivedere redivivo Vanitas Lunettes. Ma nonostante questo… no. No, pensa: non deve pensare ad altro che a quello che deve fare, non deve fare altro che pensare alla sua missione ed annullare qualsiasi altro sentimento possa provare. Invece suo figlio non riesce a calmarsi: è terrorizzato anche se non vorrebbe darlo a vedere. Perché suo padre lo ha portato nella stanza dove c’è la bara di suo nonno ed il suo ritratto? E dov’è sua madre? Perché non è lì con lui e non ferma Kaname, prima che gli faccia qualsiasi cosa?

 

“ Madre… “. Mormora, continuando a piangere e pensando alla sola ed unica persona che lo potrebbe aiutare, alla sola ed unica persona che in quel palazzo lo abbia amato dato che, lo sa, dal suo stesso padre non ha mai avuto vero amore o affetto: Re Kaname è sempre stato freddo e distaccato con lui, ed ora capisce perché: si stava preparando a sacrificarlo. Invece sua madre è stata sempre diversa: lo ha amato sin dal primo giorno in cui è nato, lo ha amato e protetto e lui ama lei più della sua stessa vita: per Luna sarebbe disposto a morire senza rimpianti, pensa il piccolo. Ma morire così? Per mano di suo padre? No: no, non lo potrà mai accettare.

 

“ Non pensare che non ti abbia mai amato… “. Mormora ad un certo punto il Re, in un briciolo di umanità e guardando intensamente il figlio. “ … prima farò ciò che devo fare, poi ti raggiungerò anche io “. Questa frase tuttavia, solo il bambino riesce a sentirla ma non ne capisce il senso. “ O forse chissà, tu ti salverai e sarò solo io a… “. Prende una pausa, non finisce la frase se non di lì a poco. “ Ti amo così tanto che sarò io stesso a compiere questo estremo sacrificio “. Conclude poi, mostrando le zanne affilate al bambino che di riflesso inizia a tremare, spaventato e senza poter reagire: il potere della luna blu lo sta letteralmente immobilizzando. Improvvisamente avverte il gelo di due mani che afferrano le sue spalle, mentre uno spirito nero dagli occhi blu incandescente si manifesta dietro di lui.

 

Nello stesso istante la Regina Luna è chiusa nelle sue stanze, con lei una bella bimba di circa tre anni ed un neonato. La donna cerca a fatica di trattenersi: gli effetti della Luna blu stanno iniziando a farsi sentire su di lei, malgrado abbia imparato da anni a dominare i propri impulsi talvolta le risulta difficile. Specie in certe notti, quando la luna blu è molto luminosa e la sua luce è così forte ed intensa. La donna ansima pesantemente mentre stringe tra le mani il vaso che ha preso solo poco prima: la gola le brucia, lei è accaldata e fatica a trattenere gli impulsi e l’aggressività. Proprio come il figlio Vanitas, pensa: il suo bambino, il suo primogenito è quello che le assomiglia più di tutti, forse pensa, è per questo che hanno creato un legame così forte: certamente, ama alla follia anche gli altri suoi figli ma con Vanitas è stato tutto diverso: sin da quando è nato ha avvertito un potente legame con lui, lo ha protetto ed amato con tutta sé stessa, proteggendolo più che ha potuto dalla maledizione del Re Pazzo, che sapeva si sarebbe manifestata, prima o dopo. E tutt’ora ne è spaventata: un giorno pensa, il suo bambino dovrà affrontare la maledizione del Re pazzo, allora cosa succederà? Come potrà lei proteggerlo, se…? Il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: no, pensa. No, non deve pensare a queste cose o potrebbe turbare anche gli altri due figli. Improvvisamente tuttavia, alla donna cade un vaso: l’acqua si riversa a terra mentre, chinandosi per raccogliere i cocci la regina finisce per ferirsi al dito. I suoi occhi si tingono di un blu intenso, cercando a stento di trattenere l’istinto irrefrenabile di bere il suo stesso sangue. Afferra una bambola che si trovava sul tavolino, piantando nel collo di essa le zanne affilate e cercando di quietarsi. Senza che se ne accorga, la piccola dalla lunga chioma corvina le si avvicina, prendendole dolcemente la mano nelle proprie mentre, stranita, la madre la osserva con le zanne ancora affondate nel collo della bambola: ma che le prende, si chiede? Come mai è così nervosa, da non riuscire a controllarsi si chiede? La voce della figlia interrompe i suoi pensieri, riportandola alla realtà. “ Madre, vi siete fatta la bua? “. Chiede innocentemente, per poi proseguire di lì a poco. “ Perchè fate la bua a Coco? È forse stata cattiva? “. Chiede, notando come la madre abbia ancora le affilate zanne affondate nel collo della bambola. La bimba la osserva curiosa, mentre a quella frase la figlia di Vanitas ed Ivonne la osserva a sua volta per qualche, interminabile istante. Il neonato nella culla inizia a piangere: il suo pianto riscuote violentemente la donna dalla lunga chioma bionda e, dopo aver estratto le zanne dal collo di Coco ed averla gettata sul letto, la regina prende tra le braccia colei che è la sua secondogenita: Ivy Hikari.

 

“ Tranquilla, piccola mia. Tranquilla, la mamma sta bene… “. Mormora, baciandole la fronte e stringendola forte a sé mentre la piccola avverte il suo turbamento, in base allo scorrere del suo sangue. La madre le porta una mano dietro il capo, stringendola forte a sé come avesse paura di perderla mentre le porta il capo vicino al suo collo, come fa sempre d’altronde. Per questo la bimba dalla chioma corvina non si stupisce di quel gesto, mentre la bionda riprende parola. “ Andiamo a vedere il fratellino? Sta piangendo, forse si sente solo… “. Sussurra, mentre Ivy annuisce. La regina si alza da terra, poi va a prendere tra le braccia il piccolo cullandolo e cercando di farlo quietare, mentre la figlia si aggrappa alla sua gonna. “ Shhh… tranquillo amore, sta tranquillo. Non piangere più “. Sussurra, mentre i suoi occhi osservano la luna blu. “ Vanitas, Vincent, Ivy… la mamma vi proteggerà a qualsiasi prezzo. A qualsiasi prezzo “. Precisa, senza ancora sapere cosa il marito stia per fare al suo primogenito e, di fatto, domandandosi che fine abbia fatto dato che, solitamente, è sempre accanto a lei e non la abbandona mai. Ritiene sia altamente improbabile sia con suo padre: non ha mai avuto un bel rapporto con lui, ha sempre preferito rimanere affianco a lei e, da quando è nata Ivy è sempre rimasto accanto alla sorellina per proteggerla, sapendo che un giorno sarebbe stata la sua sposa. Allora pensa, perché adesso non è lì con loro? Rimane un po' perplessa, domandandosi cosa stia succedendo in quella notte di luna blu: i suoi istinti si sono quietati un po', eppure ha un presentimento nefasto a cui non riesce a dare un nome ma che, ha capito, riguarda il suo Vanitas. Ma forse, qualcuno sta per andare ad avvertirla: un uomo dalla chioma arancione che, di nascosto, ha assistito a quanto è successo nell’altra sala e, intuendo le intenzioni del Re decide che è per lui tempo di intervenire per la salvezza del suo amato principe.

 

In un regno che, a quanto sembra non è Veritas, il cielo è illuminato dalla luce lunare.

 

Un uomo vestito di nero entra nell’immensa sala del trono, dalla cui vetrata la sovrana del cielo è ora ben visibile. L’uomo si ferma ad una certa distanza dal trono, inchinandosi rispettoso malgrado, di fatto, la sala sia totalmente oscura e non faccia presagire la presenza di altre persone. Porta una mano accanto al cuore e chiude gli occhi, togliendo il cappello e prendendo parola di lì a poco. “ Mio signore “. Sussurra mentre, a quella frase un essere totalmente in ombra si manifesta: da quella sagoma si può solamente intuire che abbia dei lunghi capelli e che sia seduto sul trono. L’altro capisce di avere l’attenzione di colui che ha definito il suo signore, così prosegue la frase di lì a poco. “ Sono di ritorno da Veritas, il dominio del clan della Luna Blu “. Sentenzia, mentre l’altro rimane in silenzio ma, nonostante ciò l’uomo sente chiaramente il suo sguardo su di sé. “ A quanto sembra c’è una guerra in corso tra i due eredi al trono, senza contare la presenza dei ribelli di cui il minore è il capo. A quanto sembra, re Vanitas ha un bel po' di grattacapi da risolvere “. Ammette, mentre la luna inizia lentamente ad assumere un colore differente. Il misterioso ascoltatore ghigna malignamente e, in seguito prende parola.

 

“ Ma bene: anche senza il nostro intervento, quel folle si sta mettendo nei guai da solo “. Fa semplicemente, mentre l’uomo lo osserva e, nel solo sentirlo parlare avverte il suo immenso potere e non può fare a meno di tremare. “ Ho fatto bene ad ascoltare te e quell’uomo, quando mi avete detto di non intervenire: colpiremo quando gli Hikari si saranno indeboliti. Lasciamo che si distruggano tra loro, ci renderanno il compito molto più semplice “. Finalmente la luna assume un intenso colore rosso, illuminando parzialmente il viso di quel giovane dagli occhi di ghiaccio, i quali si tingono di scarlatto nel giro di poco.

 

“ Siete sicuro che funzionerà? Potrebbe rivelarsi controproducente, far scontrare nuovamente i due clan. In oltre, pensateci: se gli Hikari andassero a chiedere aiuto agli altri Clan? Come la Luna Argento o la Luna Viola… “. Ma il più giovane si alza dal proprio trono: il suo lungo mantello ha su di sé uno stemma, il colore scarlatto di esso ricorda inevitabilmente la luna che, improvvisamente, giunge al culmine del suo splendore.

 

“ No! “. Fa semplicemente il giovane dalla chioma corvina, avvicinandosi alla finestra e guardando fuori da essa con il solo occhio rimasto scoperto, dato che l’altro è coperto dalla frangia dei suoi lunghi capelli. “ Strauss e Castiel, i re dei clan della luna argento e della luna viola, non sono più un problema e lo sai. Per quanto riguarda invece il clan della luna blu… “. Sussurra, mentre nei suoi occhi il bagliore rosso inizia a farsi notare. “ Nessuno si aspetterebbe una nostra mossa e credimi, sarà allora che faremo cadere Veritas sotto il nostro dominio: quando meno se lo aspettano, quando già saranno indeboliti, sarà allora che noi sferreremo il nostro attacco finale ed avremo la nostra vendetta e quel regno: cadrà irrimediabilmente sotto il nostro dominio “. Sentenzia risoluto, mentre il suo occhio si accende di un rosso incandescente. “ Il dominio dei Baskerville, il clan della Luna Rossa “. Sibila, prima che la finestra vada in frantumi a causa delle sole vibrazioni del suo immenso potere. Colui che senza ombra di dubbio è il suo maggiordomo lo osserva, non potendo fare a meno di rabbrividire un po': sarà meglio che non insista, non è il caso di far infuriare il suo Re o ne è certo, di lui non rimarrebbe che polvere. “ Pagheranno per quello che è successo anni fa. Pagheranno ogni cosa “. Conclude in fine il giovane re, mentre l’uomo lo osserva un momento.

 

“ Lord Ace… “. Sussurra, mentre osserva distrattamente una vecchissima ed ormai logorata foto.

 

“ Ora siediti, Sam: siediti e goditi questa bella luna rossa “. Ghigna il giovane re, per poi andare nuovamente a sedersi sul trono e, inevitabilmente, notando l’espressione turbata del suo maggiordomo. “ E gioisci: pregusta il momento in cui, finalmente, Veritas cadrà sotto il dominio di Sabrie una volta per tutte “. Commenta poi, mentre l’altro non può fare a meno di osservarlo, preoccupato.

 

“ Oh, mio signore: spero solo che abbiate ragione. Lo spero davvero… “. Mormora, mentre una folata di vento gelido entra dalla finestra disintegrata, così come i raggi della luna rossa che, lentamente, illumina la sala con la sua intensa luce.

 

“ Io ho sempre ragione, Sam. Io ho sempre ragione “. Fa con un ghigno malefico il giovane vampiro, per poi proseguire la frase. “ Lo abbiamo già fatto con gli altri due regni, non sarà diverso per Veritas. Dobbiamo solamente essere pazienti ed attendere che siano loro a distruggersi da soli, poi toccherà a noi intervenire “. Fa con un ghigno crudele, mentre il maggiordomo annuisce mestamente ricordando di come, tempo addietro, il suo Re abbia attaccato il clan della luna argento e quello della luna viola, approfittando della loro debolezza ed affondando il colpo letale, mandando in rovina i due regni e facendoli cadere sotto il dominio della Luna Rossa, forte della debolezza dei Re.

 

“ Spero davvero che abbiate ragione: abbiamo perso già parecchie forze negli scontri con la Luna Argento e la Luna Viola, non vorrei che… “. Ma a tutte quelle reticenze, il giovane Re si infuria: i suoi occhi si tingono di un rosso incandescente mentre, in un istante la finestra va in frantumi ed i vetri colpiscono e feriscono il viso di Sam, senza naturalmente provocare gravi conseguenze.

 

“ Ti ho detto che andrà tutto bene! Ora, siediti e chiudi quella bocca: ho bisogno di pensare e di concentrarmi, ma con i tuoi continui piagnistei non ce la farò mai “. Sussurra e, a quella frase al maggiordomo non resta che obbedire e mettersi seduto, in silenzio seppur le sue perplessità non siano cessate.

 

A Villa Veghner intanto, Jeanne è sola in corridoio: sospira pesantemente e non può fare a meno di ripensare agli ultimi eventi. In oltre le sembra strano, ma proprio in quello stesso corridoio avverte l’odore del sangue di Dominique e di quello di Mina. “ Ma che è successo qui dentro? “. Chiede più a sé stessa la giovane principessa, chinandosi e trovando così una traccia di sangue. Sta per raccoglierlo per poter percepire di chi sia, quando dei passi la fanno desistere.

 

“ Jeanne “. La chiama, mentre la donna si mette in piedi per poi sorprendersi: l’ultima persona che si sarebbe aspettata avrebbe fatto la sua comparsa è quella donna.

 

“ Mina? “. Chiede, notando la cacciatrice di fronte a lei: la ragazza indossa un semplice abito blu ed osserva la bella principessa, che non può fare a meno di ricambiare sorpresa quello sguardo. “ Cosa ci fai qui? Credevo fossi con tuo marito “. Fa semplicemente la bionda, mascherando la propria amarezza ed un pizzico di acidità tipico di tutti i membri della sua famiglia. A quella frase tuttavia, la cacciatrice scuote il capo per poi avvicinarsi lievemente.

 

“ Lui ti ama, Jeanne. Ti ama più di chiunque altro al mondo: lo sai tu e lo so io, questo matrimonio è stato solo e puramente di convenienza, per il bene delle nostre casate e per nascondere… “. Esita un momento, per poi in fine prendere coraggio e parlando apertamente. “ Per nascondere la mia situazione “. Fa, mentre la bionda porta istintivamente lo sguardo sulle zanne di lei.

 

“ Ho notato come mi ama: talmente tanto da non esitare a sposare un’altra donna, malgrado le sue promesse “. Sussurra la Principessa, ancora evidentemente amareggiata. In seguito sospira pesantemente, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Dominique non si è certo risparmiato, vedo: arrivare a mordere una cacciatrice… “. Mormora solamente la sorellastra di Vanitas, mentre a quella frase Mina non può fare a meno di deglutire un paio di volte.

 

“ E tu stai per sposarlo: sei convinta delle tue decisioni? “. Chiede ad un certo punto la mora, spiazzando letteralmente l’altra che, di certo, non si aspettava preoccupazione da parte di Mina verso la sua persona, considerando come stanno le cose tra loro e che è solo a causa sua che suo marito non potrà mai amarla.

 

“ Mi sorprendono queste tue parole, cacciatrice… “. Fa, ma la donna dalla chioma ebano la osserva risoluta per poi interromperla.

 

“ Mina. Il mio nome è Mina, non cacciatrice “. Fa, ricordando come solo Dominique avesse usato quell’aggettivo per chiamarla e di come la cosa la disturbasse. A quella risolutezza, a quello sguardo persino Jeanne rimane colpita: deve dargliene atto, Mina è molto più coraggiosa e forte di quanto voglia far vedere e questo è sempre stato un pregio che ha ammirato nelle persone che lo possiedono, umani o vampiri che fossero: la forza di volontà e la risolutezza, anche di fronte alle avversità.

 

“ Hai ragione, scusami. Ma i fatti rimangono: mi hai sorpresa con le tue parole, credevo che mi odiassi “. Fa semplicemente la Principessa, ma a quella frase l’altra scuote il capo per poi prendere parola.

 

“ Non ti odio, Jeanne: sapevo anche prima delle nozze che il cuore di Garry apparteneva… appartiene a te e sempre ti apparterrà. Quindi ti prego, rifletti sulla tua decisione: sei ancora in tempo a salvarti “. Fa, mentre la giovane Hikari fiuta dall’odore del sangue di Mina che c’è un altro sentimento in lei, un sentimento del quale forse, nemmeno la bella cacciatrice si è resa conto.


“ Avverto un odore ben specifico: una sensazione che forse, nemmeno tu sai di provare. Ma a me non può sfuggire “. Si avvicina di un passo all’altra donna, che rimane ferma nella sua posizione sapendo che non le farà del male. Jeanne arriva a pochi millimetri di distanza da Mina, per poi chinarsi lentamente ed odorando il suo collo, confondendo così la corvina.


“ Cosa…? “. Mormora semplicemente la giovane signora Perry, ma Jeanne le intima di stare zitta un istante, come stesse fiutando qualcosa ed avesse bisogno di concentrarsi per capire cosa sia.


“ Cos’è quest’aroma? È particolare… “. Sussurra sul collo di lei, che la guarda perplessa. “ Nelle tue vene scorre sangue Hikari e Lunettes… “. Commenta, ma a quella frase la ragazza sgrana gli occhi mentre l’altra prosegue. “ E no, non è a causa del fatto ce hai bevuto il sangue di Dominique. È come… “. Si blocca. Si alza nuovamente in posizione eretta, guardando intensamente l’altra fanciulla che, spaesata porta una mano al collo, come percepisse ancora il morso ricevuto diversi mesi prima da quel maledetto, bellissimo vampiro. Un momento, pensa: bellissimo? Lei lo odia, come può venirle in mente di definirlo bellissimo?

 

“ Non… non capisco cosa voglia dire con questo… “. Sussurra semplicemente Mina, mentre Jeanne rimane in silenzio qualche momento per poi, in seguito, riprendere il discorso di poco prima.

 

“ Avverto anche l’odore della gelosia: sai, ha un’essenza ben specifica, così come gli altri sentimenti: nessuno può nasconderla al fiuto di un vampiro “. Ammette, mentre Mina scuote il capo con enfasi.

 

“ Gelosa? No: te l’ho detto, sapevo di te e di Garry da… “. Ma la bionda le mette un dito sulle labbra per farla rimanere in silenzio, prendendo parola di lì a poco.

 

“ Non parlavo di Garry, ma di Dominique “. Rivela, mentre l’altra sgrana gli occhi sconvolta. “ Perchè avverto gelosia verso di lui? È forse questo il motivo per cui non vuoi che mi sposi? Tu… “. Rimane stupefatta la bionda, ma la corvina scuote il capo con enfasi ed indietreggia, quasi inciampando e cadendo a terra. È solo l’intervento provvidenziale di Jeanne, che la afferra prima che cada a terra e possa farsi male, ad impedirle un imbarazzante capitombolo.

 

“ Io odio quell’uomo con tutta me stessa, Jeanne! Come puoi solo pensare che possa provare altro, oltre al disprezzo che sento ogni volta che lo incontro? “. Chiede, mentre la sorellastra di Vanitas continua invece a percepire ben altre sensazioni provenire da Mina: certo c’è anche un odio profondo, ma non è la sola cosa che avverte. “ Lui mi ha morsa e resa quella che sono! È… è anche colpa sua se ho dovuto sposarmi con Garry, per far sì che le Grandi Casate mi accettino come Hunter malgrado la mia condizione. Dominique Lunettes Hikari mi ha rovinato la vita, quindi no: non sono gelosa. Ma sono preoccupata per te: se io conosco i tuoi sentimenti per Garry, anche lui finirà per scoprirli. Credi davvero che li accetterà senza protestare o fare nulla? “. Chiede, spiazzando Jeanne: certo pensa, Mina non ha poi tutti i torti. Cosa succederà se Dominique si accorgesse che ancora ama Garry? Cosa succederebbe non solo a lei, ma anche a Garry, Luca ed alla sua famiglia affidataria? La donna lascia libera Mina di muoversi, mentre la fanciulla non può fare a meno di osservarla attentamente per poi decidersi a prendere parola. “ Pensa bene alle mie parole, e soprattutto fatti questa domanda: una vita da amante sarebbe peggiore di una vita da schiava? “. Chiede, per poi avviarsi verso le sue stanze. Mentre Jeanne rimane interdetta a riflettere su quelle parole, la donna si ferma a metà strada dandole le spalle. “ Jeanne? “. La chiama, mentre lei alza lo sguardo che ha abbassato senza nemmeno rendersene conto. “ Grazie di tutto. Sai, anche se potrà suonare strano io ti ho sempre ammirata per la donna forte che sei, una donna che ha lottato per il suo amore e che continua a farlo. Ho imparato tanto da te “. Sorride lievemente, voltandosi a guardare l’altra per poi riavviarsi verso le sue stanze, lasciando una stupefatta Jeanne immobile, nel belmezzo del corridoio.

 

“ Anche io ti ammiro, Mina Veghner. Ti ammiro davvero tanto, anche se ammetto, se me lo chiedessero lo negherei “. Mormora la bionda, parlando ovviamente a sé stessa dato che, di fatto, è rimasta sola in corridoio e pronunciando quelle parole che mai riuscirà a dire apertamente alla rivale in amore, ma che come donna e cacciatrice, rispetta davvero molto.


Salve miei fans, come state? Ed eccomi con il capitolo 28, che ne dite? Abbiamo visto un altro flashback della terribile infanzia di Vanitas: perchè mai Kaname voleva usarlo per far rinascere Vanitas Lunettes? Cosa ci sarà dietro? Intanto vediamo quanto la Regina Luna fosse simile al figlio, anche per il fatto della bambola che in seguito, verrà tramandata da madre in figlio. Il clan della Luna Rossa si sta muovendo, ma per ora Re Ace decide di rimanere nell'ombra in attesa di potersi finalmente muovere ed assestare il colpo finale a Veritas. Intanto, Mina e Jeanne hanno un confronto, in cui scopriamo che le due donne nutrono un profondo rispetto l'una per l'altra ma in cui, a sorpresa, Jeanne avverte nella cacciatrice del sangue Hikari Lunettes. Perchè? Cosa mai nasconderanno i Veghner? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 29
*** Mistero ***


In un luogo del tutto sconosciuto, nello stesso istante.

 

Una porta apparentemente molto pesante viene aperta da un uomo, le cui sembianze non sono tuttavia visibili: questi infatti indossa un cappuccio per celare la propria identità ed un lungo mantello nero, che impedisce di scorgerne anche il vestiario e di capire quindi se sia nobile o meno. Si ferma una volta entrato, chinandosi in segno di rispetto e facendo così intendere che nella sala non è decisamente solo. “ Mio signore, giungo a darvi notizie sulla missione che mi avete affidato “. Sentenzia risoluto, mentre qualcuno che fino a quel momento è rimasto totalmente in ombra gli fa cenno di parlare, rimanendo seduto su un trono o una sedia o ancora, una poltrona elegante: purtroppo non è possibile distinguere di cosa si tratti, a causa delle tenebre che avvolgono l’intera sala. “ Ho importanti informazioni, e non solo sulla questione che vi sta a cuore. Ho notizie anche dai Clan della Luna Viola e quelli della Luna Argento, penso che sarete molto interessato a ciò che ho da dire… “. Mormora, mentre finalmente qualcuno prende parola, probabilmente l’uomo di fronte a lui.

 

“ Allora, che aspetti? Non farmi perdere altro tempo e parla, ti ho convocato apposta. Non certo per fare una chiacchierata “. Sentenzia perentorio. L’uomo in ginocchio pare esitare qualche istante, come se il solo parlare gli facesse paura. In seguito chiude gli occhi, facendo un respiro profondo e finalmente decidendosi a prendere parola.

 

“ Castiel Landcaster e Strauss Rosa Rossa, a quanto sembrerebbe hanno rifiutato l’alleanza con il Clan della Luna Rossa. Hanno detto di non voler entrare in questa situazione e che i loro regni non saranno coinvolti in ciò che sta per accadere “. Ammette, mentre sul viso in ombra dell'altro compare un lieve ghigno: è come se si aspettasse di sentire quelle parole.

 

“ Che sciocchi: questo rifiuto costerà loro delle gravi conseguenze, ne sono sicuro “. Sentenzia l’uomo misterioso, mentre l’altro rimane ancora in silenzio come se fosse in attesa del permesso, per poter proferire parola. “ E per l’altra questione? “. Chiede poi, recuperando maggior interesse mentre colui che gli rimane inchinato di fronte annuisce e, di lì a poco, riprende parola.

 

“ Si: ho importanti notizie anche su quelle persone. Notizie che forse, potrebbero non piacervi “. Sussurra il compare, quasi intimorito di far infuriare colui che, improvvisamente, manda in frantumi una vetrata solamente con un lievissimo sbalzo del suo potere.

 

“ Parla “. Sentenzia risoluto. L’altro uomo inizia così a parlare mentre, ad ogni sua parola, il potere del suo interlocutore aumenta d’intensità, a dismisura.

 

“ Ebbene… “. Fa, per poi iniziare il proprio discorso e pregando che il suo signore non disintegri anche lui, dopo che gli avrà comunicato ciò che ha da dire.

 

Una volta che il misterioso uomo incappucciato ha lasciato la sala, una persona misteriosa esce dall’ombra in cui era rimasto, o rimasta fino a quel momento. Porta una mano accanto al cuore e fa un lieve inchino, percependo l’ira dell’uomo che ancora è seduto e che ha distrutto un’altra vetrata con il solo sguardo. “ Mio signore, davvero le cose stanno così? “. Chiede, mentre l’altro si accorge della sua presenza e fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si: le informazioni sono sicure al cento per cento, le cose stanno davvero così “. Sentenzia, mentre colui che si è rivelato essere un altro uomo lo osserva attentamente. “ Pare che il clan della Luna Rossa si stia muovendo rapidamente, e non solo: anche le altre notizie… “. Si blocca di scatto, alzandosi finalmente e raggiungendo l’altro, che mantiene lo sguardo basso in segno di rispetto.

 

“ Cosa intendete fare? Credete davvero che dobbiamo fidarci di quest’uomo? Insomma, se è stato capace di tradire i suoi compagni per venirci a dare informazioni, chi ci dice che non pugnalerà anche noialtri alla prima occasione? “. Chiede sospettoso, mentre il suo signore pare recuperare la calma: da prima rimane in silenzio, in seguito ghigna decisamente sadico e poco rassicurante.

 

“ C’è una differenza “. Fa, mentre con un dito segue i contorni di quello che sembra essere un trono o una cosa molto simile ad esso. “ Loro non lo ucciderebbero su due piedi, in caso scoprissero il tradimento. O per lo meno, non per certo. Ed in ogni caso, non lo ucciderebbero più dolorosamente di come farei io se osasse tradire. Quindi credimi, se ti dico che terrà la bocca chiusa e non infrangerà il nostro patto così sarà “. Ghigna compiaciuto, mentre l’altro uomo fa un cenno affermativo con il capo e non potendo far a meno di rabbrividire un istante: il suo signore gli fa davvero paura, che dia sfoggio del suo potere o meno.

 

Una nuova alba illumina i cieli di Veritas, l’alba in cui molto cambierà o forse, a volerci pensare, si rinnoverà semplicemente.

 

Ma a qualcuno questo rinnovo non pare andare particolarmente a genio: un giovane dalla lunga chioma corvina, che sapendo quanto sta per succedere ha deciso di andarsene da quella che è Villa Veghner: a quanto pare il giovane è uno dei loro ospiti, ma non pare particolarmente entusiasta delle ultime novità. “ Ero venuto per creare un po' di scompiglio, invece… “. Mormora solamente, ridendo un po' a quel solo pensiero: in fondo pensa, a ben guardare non è che sia venuto proprio per nulla. Qualcosa l’ha ottenuta eccome, una cosa che al solo pensiero gli fa comparire un ghigno sadico sulla faccia mentre, istintivamente porta un dito al labbro. “ Ho ancora quel sapore sulle labbra.. “. Sussurra, mentre senza che se ne renda conto qualcuno ascolta di nascosto quella sorta di monologo e, sentendo l’ultima frase decide di affrontarlo come, forse, non ha mai fatto in tutti questi anni.

 

“ Razza di bastardo! Stai forse parlando di mia sorella?! “. Chiede su tutte le furie un giovane dalla chioma bionda: a dispetto delle proprie e crudeli parole, quelle che ha rivolto con tanta cattiveria alla sorella minore, non riesce a non intervenire di fronte alla causa di tutti i loro guai. Il diretto interessato si volta con noncuranza, ghignando malignamente.

 

“ Oh! Mickey, che sorpresa vederti. Mi domandavo proprio dove fossi finito “. Ghigna il corvino, mentre il biondo si avvicina a velocità sorprendente per poi riprendere parola.

 

“ Dominique Lunettes “. Lo chiama, senza nemmeno finire il suo nome completo e giungendo ad un passo dall’altro che, con strafottenza, si volta a guardare colui che è Michael Veghner, il fratello maggiore di Mina e figlio di Pierre e Joe. “ La causa di tutti i nostri guai “. Conclude il giovane cacciatore, alterato: sarà pur vero che non accetta la nuova natura della sorella, ma sa anche che la causa principale di quella trasformazione è quell’incubo travestito da bel sogno che si trova davanti. Quell’uomo, che da molto tempo ce l’ha con la sua famiglia anche se lui non ne ha mai capito le reali motivazioni.

 

“ Ciao cacciatore, ti mancavo? “. Chiede ancora una volta il figlio di Veronica ed Antoine, provocando l’altro che, perdendo le staffe estrae la propria pistola antivampiro con una velocità disarmante e gliela punta senza alcuna esitazione.

 

“ Non osare rivolgerti a me con tale confidenza “. Sentenzia, non mettendo tuttavia la minima paura all’altro che, con noncuranza fa un passo avanti.

 

“ Hai davvero un bel coraggio a minacciarmi, Michael Veghner “. Sentenzia, recuperando un minimo di serietà e puntando il suo sguardo in quello dell’altro. “ Ti preoccupi per Mina? Strano: eppure, non ti sei fatto scrupoli ad umiliarla ed affibbiarle i peggiori epiteti possibili. Non ti importava come fosse successo, ti importava solamente che era la cosa che più odi al mondo e non hai esitato a definirla… com’è che hai detto? “. Chiede, mentre contro ogni suo volere anche la mano di Michael inizia a tremare. “ Ah, si! L’hai definita un abominio! “. Conclude in fine il fidanzato di Jeanne, mentre il biondo sta iniziando a perdere le staffe. “ Ed ora, mi minacci? Vorresti spararmi? Coraggio: fallo se ne hai le palle “. Conclude senza peli sulla lingua, ben sapendo che Michael non gli sparerebbe mai. Si, ne ha la certezza: quell’Hunter potrà gridare finché vuole, ma non avrà mai il fegato di premere quel grilletto. Notando l’esitazione dell’altro e la sua mano tremante, Dominique ride lievemente vittorioso. “ Come pensavo… “. Sentenzia in fine il corvino, afferrando la pistola per qualche istante e continuando a provocare il rivale, infischiandosene se la mano gli fa male in quanto sta pur sempre toccando un’arma antivampiro e molto potente. “ Fai pure il duro quanto vuoi, ma in realtà sei solo un bimbo arrabbiato. Un ragazzino che strilla ed insulta gli altri, senza concludere mai nulla di buono “. A quelle parole il figlio di Pierre e Joe scatta: con uno strattone toglie la sua arma dalla presa dell’altro, puntandogliela seppur con la mano tremante.

 

“ Io ti ammazzo! Non ti permettere più! Tu non sai nulla di me e di mia sorella! “. Conclude risoluto, mentre Dominique continua a guardarlo per nulla intimorito.

 

“ Su una cosa però, potresti aver ragione “. Sentenzia, per poi lanciare la frecciatina finale. “ Chissà se alla piccola Mina è dispiaciuto davvero? “. Fa, portandosi istintivamente una mano al collo, dove in precedenza la ragazza lo ha morso. “ Io credo che a quella piccola masochista sia piaciuto, quando l’ho trasformata. Avessi sentito i suoi gemiti, quando ho affondato le zanne. Ma ancora di più, le dev’essere piaciuto mordermi, il giorno stesso in cui questa pagliacciata di matrimonio si è celebrato “. Michael sembra perdere le staffe più di quanto non le abbia già perse e, senza più controllare le proprie emozioni spara due colpi con la pistola.

 

“ Taci, bastardo! “. Grida, riuscendo solamente a ferire di striscio il viso dell’avversario mentre gli altri due proiettili si conficcano all’interno della corteccia di un albero lì vicino.

 

“ Io sono il solo di cui Mina ha bisogno. Né tu, né i tuoi genitori e men che meno Garry Perry. Lei vuole me, solo me. Vuole il mio sangue, quello del suo padrone “. ride malefico il cugino di Vanitas, non curandosi nemmeno di quel graffio, dal quale sgorga lievemente del sangue. A quella frase il biondo perde definitivamente il controllo: con uno scatto si avventa sul suo avversario, riuscendo a farlo cadere a terra e tenendolo immobilizzato: una mano sul suo collo, l’altra punta la pistola proprio all’altezza del suo cuore.

 

“ Se ti uccido però, mia sorella non desidererà più il tuo sangue immondo “. Commenta, mentre i suoi occhi bruciano d’odio ed ira. Nemmeno a quelle parole Dominique sembra turbarsi: punta il proprio nello sguardo dell’avversario, prendendo parola di lì a poco.


“ Allora che aspetti, microbo? Forza! Premi quel grilletto e falla finita! “. Lo provoca, mentre Michael si prepara: stavolta andrà fino in fondo, pensa. Andrà fino in fondo e reciderà ogni legame tra i Veghner e gli Hikari una volta per sempre. Si, pensa: sarà lui a salvare la sua famiglia. Sta per sparare, ma qualcosa lo fa desistere bruscamente.

 

“ Fratello, no!! “. Una voce: una voce di donna interrompe Michael Veghner prima che prema davvero il grilletto, incurante di tutte le conseguenze che ciò comporterà. “ Ti prego! “. Nuovamente: la voce si fa sempre più vicina ed i due contendenti riescono a capire di chi si tratta.

 

“ Scansati, Mina! Vattene via! “. Ordina risoluto il maggiore, mentre lei fa cenno di no con il capo.

 

“ Ti prego, non lo fare! Non sparargli! “. Tenta ancora una volta mentre, a quella frase il corvino continua con le sue frecciatine al vetriolo.

 

“ Oh, la mia dolce Mina! Non mi aspettavo che mi amassi così tanto, al punto da metterti contro il tuo adorabile fratellone “. Ride sadicamente, cosciente dei pessimi rapporti tra Mina e Michael e sapendo perfettamente che lui ne è il principale responsabile, mentre lei lo osserva con ira: l’ultima cosa che avrebbe voluto è proteggere Dominique, ma non ha altra scelta dato che, in quel momento, la capacità di giudizio del fratello è annebbiata dall’odio. Da parte sua invece, Michael scuote il capo con enfasi e non togliendosi da sopra il suo avversario.

 

“ Sei sotto la sua influenza e non ragioni! Vedrai che poi mi darai ragione, quando ti avrò liberata dalla sua immonda presenza le cose andranno meglio “. Colpita da quelle parole, la ragazza lo osserva qualche istante mentre la luce della speranza si accende in lei: forse pensa, forse suo fratello non la odia a tal punto da rinnegarla. Forse pensa, per loro c’è ancora speranza ma, ora come ora, è imperativo che lo riporti alla ragione prima che sia tardi: per certi atti lo sa, non c’è perdono nemmeno se si è un potente Hunter e, se suo fratello sparerà a Dominique, sicuramente tali conseguenze si abbatteranno inesorabilmente su di lui.

 

“ Michael! Ti prego, abbassa la pistola! “. Tenta ancora una volta la corvina, mentre lui scuote il capo ancora una volta.

 

“ Di che cosa hai paura?! Perché lo proteggi tanto?! “. Chiede alterato il maggiore dei fratelli Veghner, mentre la sorella scuote il capo iniziando a tremare: già. Perché? Perché trema alla sola idea che il fratello prema il grilletto? “ Prima chiuderò i conti con lui, poi ne discuteremo! “. Determinato a farla finita con questa questione, Michael fa per premere il grilletto ma, improvvisamente qualcuno lo afferra da dietro e stringe forte la resa sul suo polso. “ Mina! “. Si infuria maggiormente il maggiore, stupefatto ed infuriato allo stesso tempo.

 

“ Se ora lo uccidi, farai saltare il trattato di pace che i nostri genitori e gli altri capifamiglia stanno per firmare con gli Hikari! Vuoi davvero che per colpa di quest’uomo, tutto il nostro lavoro vada gettato al vento?! Vuoi davvero che una cosa simile alla strage dei Perry o all’assassinio della Regina Luna si possa ripetere?! “. Chiede la fanciulla, mentre il fratello riflette qualche istante.

 

“ Lui ti ha fatto del male, come puoi perdonarlo?! “. Chiede, mentre la donna scuote violentemente il capo.

 

“ Non lo perdono, ma penso a te! Penso ai nostri genitori, a tutti gli sforzi fatti per avere la pace e penso a tutte le vittime che ci sono state! I Perry, la regina Luna… persone innocenti morte a causa di questa guerra! Vuoi davvero che ora, tutto ricominci a causa di costui?! “. Chiede la corvina e, lentamente, le sue parole sembrerebbero riportare il maggiore alla ragione. Mchael non risparmia un forte pugno all’avversario, per poi annuire e rinfoderare la propria arma. Si alza da terra per poi guardare intensamente la sorella, seppur ancora gelidamente.

 

“ Lo ammetto: sei stata davvero brava. Mi hai affrontato ed hai saputo mettere la pace che stiamo per siglare al primo posto, rischiando anche la tua vita. Lo ripeto, sei stata brava “. Ammette, sospirando pesantemente. Lei fa per prendere la sua mano, ma lui si ritrae prima e si incammina per andarsene. “ Devo andare: la riunione sta per iniziare “. Sentenzia, mentre Mina abbassa lo sguardo: malgrado si sia ritratto e sia stato molto freddo con lei, crede ci sia una speranza di recuperare un rapporto con suo fratello malgrado la sua condizione.

 

Dopo circa un’ora, Dominique ha lasciato villa Veghner: avrebbe voluto creare ancora un po' di scompiglio ma, dopo lo scontro con Michael ha preferito ritirarsi e tornare a palazzo: meglio non sfidare troppo la sorte, non per ora per lo meno. Jeanne è nelle sue stanze in attesa dell’inizio della riunione, alla quale come Principessa del clan Hikari deve partecipare anche lei. La giovane non può fare a meno di riflettere: è sollevata dal fatto che Dominique se ne sia andato, è come se qualcuno le avesse tolto un grosso macigno che, talvolta, le impediva persino di respirare. Ma d’altra parte è confusa: è venuta a conoscenza del litigio del suo promesso sposo con Michael Veghner e dell’inaspettato intervento di Mina, e ciò la porta inevitabilmente a porsi delle domande. Per esempio: come mai la neo moglie di Garry si sarà precipitata a difendere colui che dovrebbe odiare di più? Si, certo, lo avrà anche fatto per il trattato di pace che sta per essere firmato, tuttavia sente che c’è altro sotto. Non ha infatti scordato di quando il cugino la morse e lei morse lui, e di come lui l’abbia chiamata Mina. Ed ora lei lo ha protetto, impedendo a Michael di ucciderlo: perché? Cosa lega quei due a quel punto, si chiede? Forse, se scoprisse la verità troverebbe anche il punto debole di quell’infame del suo fidanzato, riuscendo ad uscire da questa situazione assurda ed allo stesso tempo preservando la vita di Luca e della sua famiglia affidataria. Ma come fare? Non può certamente parlare con Mina, non le direbbe nulla e, sinceramente, non le va di incontrarla per svariate ragioni. L’unica opzione pensa, è una: parlare con Pierre Veghner. Forse pensa, proprio lui sarà la chiave di volta per riottenere la sua libertà senza coinvolgere degli innocenti. La donna esce così dalle proprie stanze, decisa a trovare il patriarca della famiglia Veghner ed a parlare con lui di ciò che sta succedendo. Si aggira per un po' nei corridoi della villa, fino a scorgere una luce proprio nello studio di Pierre: è stata fortunata pensa, il padre di Mina è in casa e sta probabilmente lavorando al trattato di pace, ultimandone o perfezionandone le ultime parti. La bionda bussa delicatamente alla porta, attirando così l’attenzione del rosso che, riportato alla realtà, alza lo sguardo da ciò che stava scrivendo. “ Avanti “. Sentenzia solamente, mentre la donna entra mantenendo lo sguardo lievemente basso.

 

“ Scusate l’ora, Lord Pierre. Ma avrei bisogno di parlare con voi “. Sentenzia la donna, mentre l’uomo rimane un po' sorpreso. In seguito posa la penna con cui stava scrivendo e prende parola.

 

“ Lady Jeanne, che sorpresa! Venite, non restate sulla porta “. Fa semplicemente il rosso, mentre la fanciulla avanza finalmente di qualche passo e, ad un cenno dell’uomo, si siede sulla poltrona di fronte a lui. “ Perdonate, ma mi sorprende la vostra visita: è successo qualcosa? “. Chiede semplicemente il capofamiglia dei Veghner, decisamente stupito: non ha mai parlato molto con Jeanne, se è venuta a parlare proprio con lui ci dev’essere senza dubbio una valida ragione. La donna scuote il capo in segno di diniego: non è successo nulla, ma certo qualcosa potrebbe accadere se lei non fa qualcosa al più presto.

 

“ No, o meglio: non ancora. Vorrei parlare con voi di una questione, se non vi dispiace “. Ammette semplicemente la bionda, mentre l’uomo punta il suo sguardo celeste in quello di lei.

 

“ Vi ascolto, parlate senza remore “. Sentenzia solamente. Jeanne esita qualche istante, in fin dei conti non è una cosa facile quella di cui deve parlare e, per di più, lo deve fare proprio con il padre della sua rivale in amore. Tuttavia sa che non ha altra scelta, così si fa coraggio. Poi si riscuote dai suoi pensieri: deve farlo. Deve assolutamente parlare con Pierre, se vuole uscire da questa situazione, come ha già pensato lui è l’unico a poterla aiutare.

 

“ Ecco… si tratta di Mina. E del suo legame con Dominique Lunettes “. Sentenzia, facendo immediatamente raggelare il sangue nelle vene dell’altro uomo: cosa saprà realmente Jeanne sul legame di Mina e Dominique? Sarà a conoscenza della verità? E con verità intende tutta la verità. Beh, riflette: lo sta per scoprire proprio in quel momento.

 

Nello stesso istante, Vanitas è invece accanto ad Ivy: la sua futura moglie è nuovamente debole e lui non ne comprende la ragione. L’ha fatta sdraiare a letto per evitare che si sforzi e per permetterle di essere in forma per la serata, in vista dell’importante riunione che si terrà la sera stessa. Eppure quei malesseri iniziano veramente a preoccuparlo e non poco. Sono infatti ormai alcuni mesi che va avanti così, anche se in tutti i modi la giovane Principessa ha cercato di nascondere le sue condizioni. Ma lui ha capito: ha fiutato che qualcosa non va, ma nemmeno lui sa dare una spiegazione ai malesseri ed ai sintomi della sorella. “ Sto bene, non preoccuparti. Sarà solo la stanchezza e lo stress accumulato: in fondo, abbiamo una grande missione, questa sera. “. Fa semplicemente lei, posando una mano su quella di lui e tentando di rassicurarlo, percependo il suo stress e la sua ansia. E lei non vuole che stia così: vuole che affronti la riunione con serenità e tranquillità, non ci devono essere ombre o preoccupazioni: un solo errore potrebbe infatti mandare al diavolo tutto il lavoro faticosamente compiuto da ambedue le parti. “ Oggi dovremo siglare la pace tra gli Hikari e gli Hunters, un nuovo trattato di pace. Sarà per questo che non mi sono sentita bene, per la tensione: in fondo, abbiamo in mano il destino del nostro popolo e degli esseri umani, non è una cosa da poco “. Fa semplicemente la ragazza, mentre lui scuote il capo per poi sospirare pesantemente.

 

“ Ivy, so che cerchi di dissimulare ma io ti vedo: non stai bene, ed è da un po' di mesi che è così “. Mormora, ma la ragazza scuote ancora una volta il capo.

 

“ Non ti devi preoccupare per me, io sto bene: rilassati un po', va a svagarti in giardino. Io cercherò di dormire un po' prima della riunione, vedrai che al tuo ritorno sarò come nuova “. Lo incoraggia. Lui la guarda un istante e, seppur riluttante nel lasciarla sola decide in fine di seguire il suo consiglio: sa che se protesterà, lei finirà per insistere e la farà agitare ulteriormente, e non è davvero il caso di peggiorare la situazione.

 

“ E va bene: se hai bisogno però, mandami a chiamare “. Fa solamente, chinandosi per poi darle un bacio, che lei ricambia con dolcezza.

 

“ Ok, sta tranquillo “. Lo rassicura nuovamente, sdraiandosi e cercando di prendere sonno: la attende una dura serata, dalla riunione che sta per svolgersi dipende il destino sia di umani che dei vampiri, non può permettersi di essere debole. In seguito la futura regina porta una mano al ventre, al quale sente una lieve fitta ma abbastanza dolorosa, seppur sia il tempo di qualche istante. Ora pensa, deve solo pensare a riposarsi e, sicuramente, tutti i dolori scompariranno.

 

Vanitas invece, decide di andare in giardino seppur non riesca a togliersi dalla testa il malessere di Ivy.


“ Non capisco… “. Mormora più a sé stesso, continuando a riflettere. “ E’ da quella notte di luna blu che è cambiata. Ma non capisco cosa le prenda… “. Mormora, non accorgendosi che una donna sta camminando nella sua stessa direzione. “ Eppure… “. Arresta di colpo il suo passo: per poco non si scontra con la donna misteriosa, riuscendo seppur di poco ad evitarlo. “ Scusate, non vi avevo vista! Ero sopra pensiero “. Fa semplicemente il giovane Re, mentre la donna dalla chioma rossa annuisce semplicemente.

 

“ Non dovete scusarvi, anzi: sono felice di vedervi, vi stavo cercando “. Ammette, stupendo il giovane erede di Kaname e Luna: in effetti non ha mai parlato molto con quella donna, per ciò lo sorprende che lo stia cercando.

 

“ Cercavate me? “. Chiede, per poi proseguire di lì a poco tempo. “ Ah, si! Sarà per il trattato di pace! Non temete, sicuramente quello che avete steso andrà più che bene, e… “. Ma la donna dalla chioma rossa scuote il capo in segno di diniego.

 

“ Sire, non volevo parlarvi del trattato: per questo ci sarà tempo, alla riunione di questa sera ed una volta che tutti i capifamiglia saranno riuniti. Ora, c’è un’altra cosa della quale mi piacerebbe parlarvi “. Ammette lei, facendo un po' preoccupare il più giovane.

 

“ Un’altra cosa? “. Chiede, mentre lei fa cenno di sì con il capo. “ E di cosa mi volete parlare? Lady Joe… così mi spaventate “. Sussurra, mentre colei che si rivela essere Joe Veghner lo guarda qualche momento per poi decidersi a concludere il discorso.

 

“ Vorrei parlarvi della vostra fidanzata “. Fa, mentre lui si mette immediatamente sull’attenti. “ Ho saputo dei malesseri di Lady Ivy, e credo che questo discorso vada approfondito quanto prima. Ma lo vorrei fare prima con voi, se non vi dispiace “. Fa, mentre lui annuisce.

 

“ Va bene: vi seguo “. Fa solamente, mentre la matriarca della casata Veghner gli fa cenno di seguirla, incamminandosi per i corridoi immensi di palazzo Veghner.


Salve miei fans, come va? Ed ecco il capitolo 29, con una nuova sorpresa: entra in scena un personaggio misterioso, che parla con un altro personaggio altrettanto misterioso: chi sarà mai? Intanto Jeanne decide di parlare con Pierre: cosa riuscirà ad ottenere? E Joe? Cosa vorrà dire a Vanitas? Lo scopriremo nel capitolo 30! Baci, alla prossima!

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Capitolo 30
*** Crused ***


Vanitas arresta il suo passo, con un’espressione piuttosto sorpresa: infatti si è trovato di fronte ad una delle ultime persone che immaginava avrebbe trovato sul suo cammino. “ Lady Joe? “. Chiede solamente e, a quella domanda la donna rimane in silenzio per qualche momento. Solo di lì a poco decide di prendere parola, spiegando come mai sembra quasi stesse aspettando il giovane Re.

 

“ So che non è un buon momento: ho sentito che la Principessa non si sente troppo bene, ma è proprio di questo che vi vorrei parlare “. Ammette semplicemente la rossa, lasciando sicuramente il giovane erede di Kaname e Luna un po' sorpreso.

 

“ Voi? Vorreste parlare con me di Ivy? “. Chiede solamente, per poi riflettere: non dovrebbe stupirlo, dopo la pace stabilita e con il nuovo trattato di pace che dev’essere siglato, che la rossa si preoccupi per la sua futura sposa.

 

“ So che non abbiamo praticamente mai parlato prima, ma credo che la questione interessi entrambi “. Sentenzia solamente la matriarca del casato Veghner, come avesse percepito la perplessità di Vanitas. Dopo alcuni istanti il giovane Re decide di fidarsi: fa un cenno affermativo con il capo, mentre la donna lo invita a seguirla nel grande salone.

 

“ Non dovrebbe essere presente anche vostro marito? “. Chiede solamente lui, mentre l’altra a quella frase, non può fare a meno di ridere leggermente.

 

“ Non credo mi aggredirete a poche ore dalla firma del trattato di pace, e comunque saprei difendermi “. Fa con calma e naturalezza: non le da fastidio parlare con chi fino a pochi giorni prima era suo nemico, non le importa nemmeno sia il cugino di Dominique dato che, lo sa bene, sono due persone totalmente distinte.


“ State tranquilla, non è nell’interesse di nessuno che vi attacchi: potete rilassarvi “. Fa a sua volta lui, un po' più calmo rispetto a poco prima. La diffidenza pare essere scomparsa, probabilmente perché ha avvertito lo scorrere del sangue di Joe e con esso i suoi sentimenti, quindi ha capito di non aver nulla da temere. “ Piuttosto: cos’avete da dirmi su Ivy? “. Chiede solamente, mentre lei gli fa cenno di sedersi e di lì a poco fa lo stesso, sedendosi sulla poltrona di fronte a lui.

 

“ Volevo parlarvi dei suoi malesseri: da quanto durano? Comincio a preoccuparmi per la sua salute, dopo quello che è successo… “. Ammette, mentre lui sembra riflettere qualche istante. “ In oltre… “. Joe non pare aver finito la frase, infatti di lì a poco pone la domanda che forse, è una delle poche che le sta a cuore più di qualunque altra questione. “ Se davvero Vincent dovesse diventare Re legittimo, cosa succederà? Che ne sarà del trattato di pace? “. Chiede, ed è in effetti un dubbio legittimo: tutti sono a conoscenza della legge di Vanitas Lunettes, che recita chiaramente che il primo a giacere con la futura regina e le darà un erede, sarà il nuovo re anche se dovesse essere un semplice domestico e, di conseguenza, di umili origini. A quelle domande Vanitas sembrerebbe riflettere qualche istante, per poi decidere di dare una risposta alla donna.

 

“ Non lo so, Lady Joe “. Ammette, mentre lei lo osserva: ha un modo di parlare diverso, pensa. Non è lo stesso pazzo assassino che hanno conosciuto quasi sei anni prima, che ha sterminato i Perry e che ha ferito gravemente i Delacour, no: qualcosa in lui sembra cambiato ma, al momento lei non sa definire bene cosa sia. Da prima sembrava essere un cambiamento positivo, ma ora pensa, è un po' di tempo che una strana sensazione non la abbandona e, in questo momento la situazione è anche peggiorata se così si può dire. “ E’ da un po' di tempo che Ivy non sta bene, non so come mai “. La voce di lui la riporta alla realtà. La donna torna a dare la giusta attenzione al discorso, annuendo semplicemente. “ Ma di una cosa sono certo: la reggenza non cambierà. Sono ancora io il Re di Veritas, ciò che Vincent ha fatto non mi ha tolto il potere del Re “. Ammette, lasciando sbigottita la donna.

 

“ Ma la legge di vostro nonno, diceva… “. Lui fa un cenno affermativo con il capo, sospirando pesantemente. I pensieri iniziali di Joe sembrerebbero trovare una conferma nella sua testa ma, per confermarli deve essere un po' sfacciata. “ Vanitas? “. Chiede, richiamando ora l’attenzione del giovane Re. “ Siete davvero certo che Vincent sia stato il primo uomo a… insomma… non è che prima di quella maledetta notte è successo altro? “. Chiede, facendo avvampare violentemente l’altro che, improvvisamente perde ogni serietà e nasconde il viso tra le mani per evitare di far comprendere all’altra quanto sia in imbarazzo. “ Oh cielo! Ecco, non volevo essere invadente, ma… “. Cerca subito di discolparsi Joe, in imbarazzo a sua volta: ma cosa le è venuto in mente pensa, di fare una domanda simile? Come minimo, ora sarà considerata una pervertita! “ Non volevo davvero, ma… “. Le sue parole sono interrotte da lui, che scuote il capo.

 

“ Non lo so “. Tre parole: tre parole che lasciano la matriarca letteralmente di sasso, mentre lui continua a rimanere con il viso tra le mani.

 

“ Voi non lo sapete? “. Chiede, mentre a quella domanda lui scuote il capo.

 

“ Non lo so: c’è stata una notte di luna blu, della quale né io né Ivy ricordiamo nulla. Sappiamo solo di esserci svegliati nello stesso letto, sulle coperte c’era del sangue e sul corpo avevamo i segni dei morsi dell’altro. E da allora, lei dice di sentirsi cambiata. E anche io… “. Borbotta solamente: non si aspettava che un giorno avrebbe detto una cosa simile proprio a Joe Veghner, l’unica con cui l’ha fatto è stata la sua matrigna Rosina. Tuttavia sa di potersi fidare e di non poterne parlare con nessun altro, quindi tanto vale vuotare il sacco.

 

“ Come? Non ricordate nulla? Nessuno dei due? “. Chiede, mentre lui scuote il capo.

 

“ Niente di niente… “. Mormora solamente, scostando lievemente la mano ed osservando la rossa con uno sguardo preoccupato. “ Cosa c’è? A cosa pensate? “. Chiede semplicemente, mentre lei riflette un istante: ok pensa, ora dovrà essere molto sfacciata, ma lo fa per il bene di tutti quanti: deve dar conferma o smentire i suoi sospetti, e solo lui potrebbe aiutarla.

 

“ Dopo quella notte, ce ne sono state altre? Intendo… notti che ricordate con più chiarezza…? Oh insomma, credo abbiate capito! “. Fa, lievemente in imbarazzo mentre lui avvampa, se possibile ancor più di prima ed iniziando ad agitare le mani davanti a sé, come preso dal panico.

 

“ Eh?! Insomma! Lady Joe, che domande sono queste? “. Chiede, mentre lei cerca subito di giustificarsi.

 

“ Non le faccio per mio diletto personale! Solo… “. Si ferma, mentre lui la guarda ancora totalmente rosso in viso. “ Allora, mettiamola così: se fosse come penso, quante possibilità ci sarebbero che il bambino sia vostro? “. Chiede, mentre a quella domanda Vanitas si blocca istantaneamente. “ Maestà? “. Chiede lei, vedendolo totalmente paralizzato come avesse visto o sentito chissà che cosa. “ Se la Principessa fosse incinta come sospetto, quante possibilità ci sono che il bambino sia vostro e non di Vincent? “. Chiede perentoria, mentre lui riflette: ricorda l’ultima notte con Ivy e, ovviamente, anche quelle a seguire.

 

“ Ce… ce ne sono… parecchie… “. Mormora, mentre lo sguardo di Joe si illumina di speranza. “ Ma quindi, voi credete che… “. La donna annuisce, finalmente un lieve sorriso compare sul suo viso.

 

“ Io credo che la Principessa aspetti un bambino. E se è come dite, questo bambino potrebbe rappresentare la salvezza per tutti quanti “. Fa, mentre a quella frase lui pare confondersi: Ivy? Incinta? E se fosse di Vincent? E se fosse suo? Sarà mai in grado di essere padre? Sarà davvero così? La sua futura moglie aspetta davvero un figlio? Che conseguenze porterebbe questa gravidanza, se mai ci fosse? Deve dirlo ad Ivy? Cero che no! Per ora non la deve turbare, pensa. Tutta quella confusione e le domande che si accavallano nella sua mente lo confondono, mentre fa per alzarsi dalla poltrona.

 

“ Sarò… padre? Potrei… essere… padre? “. E detto questo sviene improvvisamente, sotto lo sguardo preoccupato di Joe.

 

“ Vanitas! Oh cielo! “. Fa, andando subito al suo fianco e facendogli vento con il ventaglio, cercando di farlo riprendere.

 

Xerxes Heinemann, capofamiglia del casato Heinemann nonché ultimo superstite della propria famiglia, ghigna sadicamente mentre si allontana da quella porta, prima che qualcuno lo colga ad origliare. “ Oh, interessante: così, la giovane Principessa degli Hikari potrebbe essere incinta? E la paternità di quel bambino potrebbe essere incerta… davvero interessante “. Ghigna malefico il giovane dalla chioma corvina, tornando nella propria stanza e chiudendosi in essa prima di incontrare qualcuno. “ Credo che quella persona debba sapere le ultime novità “. Fa, riflettendo un momento: è ospite dei Veghner per una sola ragione. Il trattato di pace che si siglerà tra alcune ore. Una pace in cui lui tuttavia, non crede minimamente. “ E credo debba anche sapere di questo trattato di pace “. Mormora solamente, osservando il cielo nel quale, tra poco, la Luna Blu farà da padrona assoluta.

 

Dopo essersi ripreso dallo svenimento ed aver chiesto a Joe di mantenere il silenzio sulla loro conversazione, Vanitas rientra nella propria stanza, coricandosi di fianco alla sorella e cingendole la vita con un braccio. La osserva intensamente: non sa se sia davvero incinta e non sa se quel figlio sarebbe suo o meno, ma una cosa è sicura: qualunque sia l’esito di questa storia lui non la abbandonerà. Rimarrà al suo fianco e non solo: rimarrà Re di Veritas e lei sarà la sua regina, niente e nessuno potrà cambiare questa verità. Ma per ora è meglio non dirle nulla: non vuole turbarla, vuole che almeno per un po' rimanga tranquilla e senza pensieri, in seguito pensa, rifletterà su come dirle dei sospetti di Joe. “ Ti amo… “. Mormora solamente, posando il mento sulla spalla di lei e chiudendo gli occhi: deve riposare, liberare la mente da tutti i pensieri se vuole essere lucido al momento della firma del trattato.

 

La tranquillità del giovane Re tuttavia, non dura che qualche momento. Infatti, non appena riesce a prendere sonno un nuovo incubo pare manifestarsi. O meglio, non è un incubo: è una visione.

 

Tutto attorno a lui è buio, un buio che tuttavia lui conosce molto bene. In seguito lo scenario cambia: si trova a palazzo ma, allo stesso tempo non pare nemmeno essere palazzo Hikari. “ Ma dove diavolo sono…? “. Mormora, riflettendo un istante: se non è a palazzo Hikari, dove mai si trova? Una ventata d’aria gelida precede una voce alle sue spalle.

 

“ Questa è casa mia: palazzo Lunettes “. Sentenzia, posando una mano nera e gelida sulla spalla del proprio omonimo uno spirito nero come le Tenebre. “ Mi sei mancato tanto, nipotino “. Ghigna sadicamente l’ombra oscura, mentre a quel tocco gelido ed a quella frase Vanitas pare riscuotersi: afferra la propria spada, riuscendo a squarciare in due quell’anima malefica ed allontanandosi così dalla sua presa.

 

“ Non mi toccare, maledetto! “. Grida su tutte le furie, mentre lentamente la figura nera si rigenera, questa volta riprendendo le proprie vere sembianze: a Vanitas pare quasi di specchiarsi in uno specchio che lo mostra più adulto e con i capelli lasciati liberi ma, soprattutto, con uno sguardo cinico e sadico. “ Nonno… “. Mormora semplicemente, riconoscendo in quello spettro l’anima di suo nonno, Vanitas Lunettes.

 

“ Scorbutico come tuo padre, vedo. Eppure, è la prima volta che ci incontriamo ufficialmente, dovresti ringraziare chi ti ha lasciato in eredità il proprio nome ed il proprio immenso potere “. Fa quello spirito, mentre da parte sua Vanitas mantiene la guardia alta e, soprattutto, la spada pronta alla difesa.

 

“ Ed anche una maledizione. Vi devo ringraziare anche per questo? “. Chiede, mentre a quella frase Lunettes ghigna malefico,

 

“ Giusto: la maledizione del re pazzo. Presto sarà compiuta del tutto, non sei felice? “. Chiede, mentre a quella frase il nipote si infuria e cerca di attaccarlo con la spada.


“ Taci! “. Grida, ma lo spirito scompare solamente un istante per poi ricomparire, ridendo sadicamente.

 

“ La maledizione si sta compiendo! Tu stesso diventerai come tuo padre, ucciderai le persone che ami ed i tuoi figli ti disprezzeranno. La stirpe degli Hikari è destinata a terminare presto, o a portare su di sé il peso di questa eterna maledizione “. Ride, mentre il nipote lo attacca furioso.

 

“ No! Non è vero! “. Si infuria, attaccando con la spada ma senza avere ovviamente successo.

 

“ La maledizione… “. Lo spirito immobilizza Vanitas solo avvicinandosi a lui, che non può muoversi per difendersi ed è costretto a stare immobile anche quando il nonno gli afferra il viso tra le mani, i loro visi a pochi millimetri di distanza. “ La maledizione dei Re pazzo è quasi compiuta. Manca poco… “. Un tocco freddo sulle labbra lo immobilizza ulteriormente, poi nulla è più udibile.

 

Vanitas si sveglia di colpo, così di colpo che persino Ivy si desta di soprassalto, dato il movimento brusco del fratello. “ Vanitas? Che… “. Fa per dire lei, mettendosi seduta e notando quanto lui sia agitato. Per qualche istante il corvino non pare volerle dare risposta, poi si volge di scatto verso la sorella. Senza dire nulla la attira a sé, stringendola così forte da quasi farle male. Lei rimane sorpresa, tuttavia al momento decide di non fare domande, limitandosi ad appoggiare una mano tra i capelli di lui. Senza dire nulla il corvino posa il viso vicino al collo di lei, respirando in modo irregolare a causa di quell’incubo o meglio, di quella visione e della rabbia che gli ha provocato. Lei da parte sua, vorrebbe fargli mille domande ma decide di non dire nulla, come se percepisse che in quel momento qualsiasi parola potrebbe solamente agitarlo ulteriormente. Rimangono abbracciati per qualche istante, ma stavolta lui non pare riuscire a calmarsi: le parole di suo nonno rimbombano ancora nella sua mente senza che lui possa evitare di ascoltarle. Poi un intenso aroma giunge alle sue narici: è il sangue di Ivy. Immediatamente il potere del suo sangue pare reagire: i suoi occhi si tingono di un blu intenso mentre il potere della luna Blu sembra riflettersi in essi. Ivy lo avverte, ma non ha tempo di dire nulla: stavolta senza nemmeno domandarle il permesso, suo fratello le abbassa lentamente il colletto della vestaglia da notte, leccandole il collo nel punto in cui sente maggiormente scorrere quel sangue, il solo che desidera e che, forse, potrebbe calmarlo. Questo atteggiamento sorprende un po' Ivy, tuttavia non si oppone e, di lì a qualche istante sente le zanne di lui affondare nel suo collo facendole, inevitabilmente, sfuggire un lieve gemito forse per la sorpresa. Forse rendendosi conto di averla morsa senza permesso lui si stacca qualche istante dal collo della corvina, mentre lei lo guarda qualche istante ed ansimando pesantemente, tuttavia non così tanto da indebolirla. “ V… Van…? “. Fa per dire qualcosa la Principessa, ma non riesce nemmeno a terminare il nome del fratello che, come preso da uno strano desiderio o, ancora, da una sorta di bisogno di avere quel sangue, lui la morde nuovamente e nello stesso punto, facendola stavolta cadere sdraiata. Da parte sua la corvina stringe lievemente la presa sui suoi capelli, ansimando lievemente ma non fermandolo: lo sente, qualcosa non va ma Vanitas non glielo dice per non turbarla. “ Dimmi… cosa c’è? “. Chiede ad un certo punto la futura regina, accarezzandogli dolcemente i capelli e cercando di calmarlo, sentendo dal ritmo del suo sangue quanto sia agitato. “ Perchè non ne parli con me? Sono la tua promessa sposa, no? Voglio aiutarti... “. A quelle parole lui si stacca ancora una volta dal collo di lei, guardandola con la bocca ancora sporca di sangue e con gli occhi brillanti di un intenso blu: la luna degli Hikari è appena sorta nel cielo e, sentendone probabilmente gli effetti il giovane Re afferra entrambi i polsi di lei, immobilizzandola sotto di sé.

 

“ Ivy… “. Mormora solamente, mentre lei lo osserva stranita: ma che gli prende, si chiede? Cos’è a renderlo tanto inquieto?

 

“ Dimmi… “. Mormora a sua volta la Principessa, aspettando che lui prosegua la sua frase.

 

“ Voglio che tu mi faccia un a promessa… “. Fa, mentre lei annuisce semplicemente. “ Quando la maledizione del re pazzo si compirà… quando arriverà il momento, allora… “. Mormora semplicemente, mentre il suo tocco si sposta dal polso alla mano di lei. “ … ti prego: uccidimi “. conclude, facendo sgranare gli occhi alla giovane e portandole quella mano proprio accanto al proprio cuore.

 

“ Ma come puoi chiedermi una cosa del genere?! “. Chiede, mentre alcune lacrime iniziano a rigarle il viso senza nemmeno che lei possa rendersene conto. “ Come…? “. Fa, ma lui la interrompe quasi bruscamente.

 

“ Anche io ti ho fatto la stessa promessa, quella volta: che se dovessi impazzire, ti ucciderò. Che come ultimo atto d’amore, ti libererò dalla sofferenza e ti impedirò di ferire chi ami. Ora, fa lo stesso per me. Ti prego… “. Fa semplicemente il maggiore, per la prima volta terrorizzato: solitamente non gli importa di far del male, ma da quando c’è Ivy al suo fianco le cose sono radicalmente cambiate. I suoi sentimenti, lui stesso, tutto quanto sta cambiando, il suo mondo è in totale rivoluzione ma una cosa è certa: se dovesse uscire di senno in modo definitivo ed arrivare a far del male a chi ama, allora vuole che sia la sua amata a fermarlo, a porre fine alla sua vita come ultimo atto d’amore. “ Promettimelo... “. Stavolta suona quasi come una supplica, mentre lei annuisce lasciando andare alcune lacrime.

 

“ Te lo prometto… “. Sussurra, prima di invertire le posizioni con una velocità sorprendente: non sa nemmeno lei dove abbia trovato le forze, ma ora è lei ad essere finita sopra Vanitas ed a guardarlo con un’intensa luce blu iniettata nei suoi occhi. Senza neanche chiedergli il permesso apre la sua camicia quasi con violenza, quel tanto che basta a scoprire il collo: è come se qualcosa in lei avesse risvegliato una sete improvvisa e, allo stesso tempo, sapesse che solo il sangue del fratello può calmarla. Senza esitare lecca avidamente il collo del corvino, facendolo rabbrividire non certo di paura. “ Ho sete… “. Mormora solamente la minore, tenendo una mano sul braccio di lui come ad assicurarsi che non scappi e mentre lui le afferra l’altra, portandola sul proprio viso e chiudendo gli occhi qualche istante.

 

“ Allora, bevi… “. Sussurra semplicemente e, quasi contemporaneamente lei affonda le zanne nel suo collo come ha fatto lui in precedenza. In quel momento, un potere dirompente sembrerebbe risvegliarsi in lei, che inevitabilmente percepisce qualcosa: il sangue del suo promesso sposo è uguale ma diverso allo stesso tempo, qualcosa in esso è cambiato ma non sa spiegarsi cosa e, al momento, nemmeno le importa.

 

Nello stesso istante, Lady Beatrice ed il figlio Luca sono fuori dalla loro villa. Il bambino è seduto sulle gambe della madre, che invece osserva il cielo stando seduta su una panchina ed affiancata dal marito. “ Madre… “. Sussurra ad un certo punto il bambino, mentre lei porta il proprio sguardo in quello celeste di lui.

 

“ Dimmi, tesoro “. Fa semplicemente la rossa, mentre accarezza con amore i capelli del piccolo.

 

“ Guardate! Anche stasera c’è una bellissima luna blu, avete visto? “. Chiede, mentre a quella frase la donna sussulta lievemente: è sempre stato un suo timore, che la Luna Blu risvegliasse il potere di Luca e la sua vera natura. Tuttavia non lo da a vedere e sorride lievemente.

 

“ E’ vero: è bellissima “. Sussurra, mentre il piccolo si appoggia a lei.


“ Sapete? Ho fatto ancora un sogno strano: una donna piangeva, voi e mio padre gridavate ma non capivo cosa dicevate. E proteggevate quella donna di cui non ho visto il viso “. Ammette, abbassando lo sguardo: per la sua età, il piccolo sembrerebbe a tutti gli effetti un bimbo di dieci anni sia per il fisico che per la mente. A quella frase Beatrice sussulta, mentre il marito accarezza il capo al figlio.

 

“ Non ci pensare, Luca: era solamente un brutto sogno. Ora, guardiamo questa bellissima Luna Blu e non crucciamoci “. Sentenzia, posando il cappello sulla panchina mentre il figlio gli sorride dolcemente.

 

Poco più in là e senza che i coniugi possano rendersene conto, due giovani stanno osservando la scena. Il corvino sembrerebbe essere decisamente stizzito. “ Mi viene da vomitare… “. Mormora, mentre colui che si rivela essere Vincent lo osserva perplesso.

 

“ Non ti senti bene? Eppure, prima stavi bene… “. Ridacchia, ma l’altro lo fulmina con lo sguardo.

 

“ Sai a cosa mi riferisco “. Sussurra, guardando ancora la famiglia di vampiri poco distante. “ Guardalo: ha addosso il fetore nauseabondo di quel cacciatore, lo sento sin da qui “. Mormora, puntando lo sguardo al piccolo Luca. A quella frase Vincent sembrerebbe annusare l’aria, che gli trasporta l’odore intenso del sangue di Luca.

 

“ Non mi pare tanto nauseabondo: il sangue di quel bambino è raro. L’unione di una Hikari e di un Hunter, è raro “. Fa, mentre a quella frase l’altro stringe i pugni. “ Eddai, Domi! Non ti arrabbiare: sapevi bene dell’esistenza di quel bambino. Potevi farlo fuori anni fa, ma ora è la tua sola arma per tenere Jeanne legata a te. Non ti conviene perdere le staffe “. Fa perentorio il minore dei fratelli Hikari, ma colui che si rivela essere Dominique scuote il capo.

 

“ Hai ragione: avrei dovuto farlo fuori molti anni fa, ancor prima che nascesse “. A quella frase Vincent gli pone una mano sulla spalla.

 

“ Sai? Forse, ho un’idea migliore: ho sentito dire che la tua Jeanne è ancora innamorata di quel cacciatore, anche se dice di no. Cosa ne dici di darle una lieve scossa? “. Chiede, mentre il corvino lo guarda perplesso. “ Che ne dici di dimostrarle che è meglio che rimanga al suo posto, come fidanzata e sposa fedele? Sai, per evitare eventuali ripensamenti… “. Ghigna malefico il biondo.

 

“ Cosa mi stai suggerendo? “. Chiede senza troppe remore Dominique, mentre Vincent lo osserva per poi, di lì a poco, riprendere parola.

 

“ Non devi ucciderlo: quel bambino potrebbe esserci molto utile. Ma potrebbe sempre, ecco… succedere un piccolo incidente, che so? Magari un attacco improvviso dei ribelli, sai… non si può mai sapere “. Ridacchia, mentre a quella frase il figlio di Veronica ed Antoine pare riflettere seriamente: sa bene che non può uccidere Luca, che è la sola arma per tenere Jeanne legata a sé. Ma forse pensa, forse Vincent ha ragione: potrebbe fare altro, che faccia intendere alla Principessa qual’è il suo posto e sradicare sul nascere qualsiasi idea di eventuali fughe e ripensamenti.

Salve miei fans, come va? Ed eccoci con il capitolo trenta, che ne pensate? Joe sospetta che Ivy sia incinta, sarà davvero così? E se è così, di chi sarà questo bambino? Che conseguenze porterà questa gravidanza? La nostra Ivy intanto fa una promessa a Vanitas: sarà davvero costretta a mantenerla? Dominique e Vincent osservano Luca e la sua famiglia adottiva: perchè? Cosa vorranno mai fare? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 31
*** Pericoli all'orizzonte ***


Un nuovo giorno sorge a Veritas, portandosi via una giornata carica di problemi per alcuni e di sorprese per altri, quanto di tranelli ed intrighi per altri ancora. Qualcuno giunge a Villa Veghner alle ultime luci del giorno: il primo a scendere dalla carrozza è un uomo, che subito porge la mano ad una bella donna seguita a ruota da un ragazzo che, su per giù, avrà la stessa età di Garry. “ Era da tanto tempo che non venivamo qui “. Ammette semplicemente l’uomo, mentre la donna annuisce e, di lì a poco, gli da una risposta.

 

“ Hai ragione: era da tanto che non facevamo visita a Pierre e Joe, tuttavia questa sera era davvero importante che tutte e cinque le grandi famiglie fossero riunite “. Sentenzia risoluta la bruna mentre, di lì a poco il ragazzo da una risposta ad entrambi gli adulti.

 

“ Dovremo davvero fidarci? Intendo, di Ivy mi fido ciecamente, ma il suo ritrovato promesso sposo? “. Chiede accigliato, mentre a quelle parole colei che deve essere sua madre sorride lievemente.

 

“ Diamo una possibilità a questa nuova pace: io e tuo padre l’abbiamo tanto desiderata, così come la desideravano Haruka, Juliette e la Regina Luna “. Fa semplicemente mentre, alzando lo sguardo il ragazzo si trova davanti alla fonte delle sue preoccupazioni.

 

“ Oh, benvenuto cacciatore. Non credevo ci saremmo rivisti prima della riunione “. Quel ghigno, pensa il giovane dalla chioma bionda: non lo ha perduto anche se, a suo dire, ora è dalla loro parte.

 

“ Il mio nome è Lukas, non cacciatore. Cerca di ricordarlo, vampiro “. Fa solamente colui che si rivela essere Lukas Delacour, mentre il suo interlocutore fa un passo verso di lui senza perdere la strafottenza tipica di lui. Altri passi seguono quello appena compiuto, fino a quando i due contendenti non si ritrovano faccia a faccia, a pochi centimetri l’uno dall’altro.

 

“ E tu cerca di ricordare che stai parlando con il Re di Veritas. E che il mio nome è Vanitas, non vampiro “. I suoi occhi brillano di un blu intenso, lo stesso blu della luna che, lentamente, sta prendendo posto in cielo. I due si guardano qualche istante mentre, di lì a poco a sedare il diverbio sono Hans ed Anna.

 

“ Lukas, per favore: cerca di trattenerti, non vorrai mandare tutto all’aria? “. Chiede la madre, ponendogli una mano sulla spalla mentre, di lì a poco è il padre a prendere parola.

 

“ Cerchiamo tutti di scordare il passato: in fin dei conti, siamo qui per questo “. Sentenzia, mentre i due rivali non fanno altro che fissarsi in cagnesco per qualche, interminabile momento.

 

“ Lui ha ucciso i Perry e ferito voi, come fate a fidarvi? E come fa Garry a permettere che Ivy rimanga insieme a uno psicopatico simile? “. Chiede semplicemente il biondo, mentre l’altro sembra innervosirsi a quella frase.


“ Bada a come parli! Perché se mi arrabbio, finisce che ti ritrovi in un mare di guai! “. Ribatte, mostrandogli le zanne pronto ad attaccare mentre, di riflesso Lukas afferra la propria spada antivampiro pronto alla difesa. Hans si pone rapidamente tra i due, guardando severamente il figlio.

 

“ Lukas, dominio! Ma cosa stai combinando?! Come abbiamo detto, il passato deve rimanere tale! Coraggio, posa la spada! “. Gli ordina, mentre Anna si avvicina invece a Vanitas.

 

“ Maestà, cercate di calmarvi o rischiamo di avere uno sgradevole incidente diplomatico. Per favore “. Fa semplicemente la donna, riuscendo così a calmare il giovane Re mentre, nello stesso momento anche Lukas rinfodera la propria arma.

 

“ Non mi fido… “. Sentenzia mentre, di lì a poco una nuova voce attira la sua attenzione.

 

“ Dovresti farlo, Lukas “. Sentenzia un uomo dalla chioma argento, affiancato da uno dalla chioma ametista e che rimane di un passo indietro rispetto a lui. Lukas si volge di scatto verso chi gli ha rivolto la parola il quale, di lì a poco prosegue la propria frase. “ Io in primis ho subito la crudeltà del Re, non dimenticarti che ha ucciso mia sorella e mio cognato. Tuttavia… “. Colui che si rivela essere Kevin Knight raggiunge il gruppo: dev’essere appena arrivato ma, a causa del litigio nessuno se n’è accorto. “ … i tuoi genitori hanno ragione, Lukas: se continuerete di questo passo, rischieremo uno sgradevole incidente diplomatico e la pace non ancora siglata sarà messa a repentaglio. E tu non vuoi questo, vero? Non vuoi che altre famiglie subiscano ciò che i Perry o la tua famiglia ha passato “. Lo guarda seriamente, come non ammettesse repliche. A quelle parole il biondo non può fare a meno che arrendersi, annuendo mestamente.

 

“ E va bene: mi fiderò di voi, Lord Kevin. Ma tieni bene a mente le mie parole… “. Sentenzia, voltandosi verso il suo rivale con sguardo bruciante d’ira, lo stesso che d’altro canto lui gli ha rivolto poco prima. “ … se farai soffrire Ivy, se la farai piangere me la verrò a riprendere e ti ucciderò. Giuro che lo farò “. Sentenzia mentre, a quelle parole persino Vanitas sembrerebbe riflettere: strano pensa, è come se avesse già vissuto una cosa simile, una sorta di dejavù. Fa un cenno affermativo con il capo per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Stanne certo, ragazzino: con me, Ivy è in buone mani “. Sentenzia, mentre Lukas annuisce. A quella frase anche Hans ammorbidisce lievemente lo sguardo, per poi spingere lievemente il figlio verso Vanitas. Lo stesso fa Anna, spingendo lievemente il Re bambino verso suo figlio.

 

“ Coraggio! La prima pace che dev’essere siglata è quella tra voi due: stringetevi la mano, in segno di pace “. Sentenzia solamente Hans, mentre dall’altro canto sia Lukas che Vanitas si guardano lievemente accigliati. In seguito il giovane cacciatore è il primo a fare una mossa: sbuffa sonoramente, per poi allungare una mano e guardando intensamente l’altro.

 

“ E va bene. Sigliamo pure questa pace, Re bambino “. Sussurra, mentre a quella frase anche Vanitas sembrerebbe convincersi: stringe la mano del biondo, annuendo solamente. Non gli sta particolarmente simpatico, quel cacciatore che sa prova qualcosa per la sua promessa sposa e, tra l’altro, è figlio di chi contribuì alla morte di sua madre, ma è anche vero che da quella sera in avanti tutti i rancori sarebbero dovuti essere messi da parte, per stabilire il nuovo e definitivo trattato di pace.

 

“ Va bene “. Sussurra a sua volta il corvino mentre, in quel momento anche Ivy esce dalla villa. Inevitabilmente nota la scena e, soprattutto, chi sia arrivato. Anche Kevin, che fin ora è rimasto in disparte ad osservare la scena della riappacificazione tra Vanitas e Lukas, non può fare a meno di sorridere non appena la nipote fa la sua comparsa.

 

“ Ivy? “. Chiede solamente, come a volersi accertare che quella bellissima donna sia effettivamente la nipotina che ha lasciato qualche tempo prima. La giovane Principessa si volge in sua direzione, il suo sguardo si illumina di gioia mentre fa qualche passo verso lo zio.

 

“ Zio? Finalmente ci rivediamo “. Fa solamente, mentre senza pensarci su lui la abbraccia: non è tipo da mostrare chiaramente le sue emozioni, ma con lei è sempre stato tutto diverso e la situazione non è cambiata ora, anche se sa che è un’Hikari.

 

“ La mia bella nipotina! Finalmente “. Fa solamente il capocasata dei Knight, stringendola a sé come fosse ancora una bambina. “ Mi sei mancata davvero tanto “. Ammette, mentre anche lei di lì a poco ricambia l’abbraccio ed annuisce.

 

“ Anche voi mi siete mancato, davvero tanto. Dopo l’ultimo incontro, ero davvero preoccupata… “. Ammette, ripensando all’ultimo incontro a palazzo, quando assieme a Gary, Lukas e Pierre suo zio tentò di liberarla senza, tuttavia, avere successo. “ Ma… tu… “. Mormora ad un certo punto il fratello di Juliette, dopo aver posato senza quasi rifletterci una mano sul ventre della nipote ed aver avvertito qualcosa. Tuttavia le sue ultime parole sembrerebbero essere state dette troppo a bassa voce per udirle: Ivy sorride lievemente poi, in seguito, si volge verso un’altra persona che le sta davvero a cuore. “ Lukas! “. Lo chiama, mentre il giovane Hunter alza lo sguardo che da prima aveva abbassato. “ Beh? Non vuoi venire a salutarmi? “. Chiede come se, per un momento, fosse tornata la ragazzina di cinque anni prima. Lui la osserva qualche istante.

 

“ Io? Si, cioè certo, ma… “. Borbotta frasi sconnesse, mentre si avvicina ed osserva quella che è la sua amica d’infanzia e che, ironia della sorte, ora è anche la futura regina di coloro ai quali, in teoria, lui darebbe la caccia. “ Bentornata tra noi! “. Fa semplicemente il biondo, porgendo poi la mano e, senza pensarci, andando a prendere quella di lei di lì a poco e stringendola, come fossero due vecchi colleghi.

 

“ Da quando sei diventato così formale? “. Chiede solamente lei, capendo che l’amico si trova in imbarazzo per chissà quale arcana ragione. “ Vieni qua, sciocchino! “. Esordisce la Principessa, per poi abbracciarlo e allo stesso tempo lasciandolo totalmente spiazzato. Il figlio di Hans ed Anna ricambia di lì a poco l’abbraccio, sospirando pesantemente ma, in fine, riuscendo anche a sorridere lievemente.

 

“ E’ bello vedere che stai bene. In caso contrario, credimi che questa pace non sarebbe mai stata siglata “. Fa determinato, mentre lei annuisce lievemente.

 

“ Lo so, dopo tutto tu e Garry mi avete sempre protetta da tutto e tutti, no? “. Chiede, mentre a quella frase lui la stringe maggiormente a sé: sa cos’è successo con Vincent e la cosa lo manda su tutte le furie. Lui avrebbe dovuto intervenire, andare con lei, Jeanne e Dante quella notte, non lasciarli andare da soli: se lo avesse fatto, allora forse… il filo dei suoi pensieri è interrotto proprio dalla voce della sua migliore amica che, dallo scorrere del suo sangue percepisce le sue emozioni e, come se gli avesse letto i pensieri scuote il capo.

 

“ Va bene così… non è stata colpa tua, Lukas… nessuno lo poteva sapere, ok? “. Chiede solamente in un sussurro che solo il ragazzo sente, mentre lui annuisce solamente. Sta per dire altro, ma Hans ed Anna intervengono.

 

“ Anche noi vorremmo salutare Ivy. In fin dei conti, per noi è sempre stata come una figlia “. Fa semplicemente il capostipite del casato Delacour. Lukas ed Ivy sciolgono l’abbraccio, mentre lei fa un lieve inchino in segno di rispetto.

 

“ Nobile Hans, sono felice di vedere che voi e Lady Anna siete in salute “. Lui rimane un po' sorpreso: certamente Ivy è cambiata parecchio, non è più la ragazzina impulsiva di cui lui ed Anna si sono occupati sin da quando Haruka e Juleitte morirono: ora è una donna, una regina a tutti gli effetti nell’aspetto quanto nei modi di fare. A quella scena Anna interviene nel discorso, un po' commossa nell’incontrare nuovamente colei che è stata una figlia per lei ed il marito.

 

“ E non ce lo dai un abbraccio? “. Chiede mentre, senza pensarci la corvina “ obbedisce “ a quella richiesta, andando ad abbracciare coloro che le hanno fatto da secondi genitori mentre, nello stesso tempo loro ricambiano, stringendola forte a loro.


“ Haruka e Juliette sarebbero fieri della donna che sei diventata, Ivy “. Sentenzia risoluto Hans, ed è ciò che realmente pensa. Una terza voce prende in quel momento parola, concordando con il capofamiglia dei Delacour.

 

“ Hans ha ragione, nipote mia “. Sentenzia Kevin, mentre l’abbraccio tra i tre si scioglie ed Ivy porta lo sguardo allo zio. “ Senza di te, stasera nessuno di noi sarebbe qui a firmare un trattato di pace. Grazie “. Fa, facendo inevitabilmente arrossire lei ma allo stesso tempo, facendola lievemente sorridere.

 

“ Per me è un onore, portare avanti ciò che mia madre per prima desiderava ardentemente: il desiderio di creare un regno senza più guerre “. Sentenzia mentre, poco distante un commosso Dante osserva la scena, mentre Pierre gli pone una mano sulla spalla.

 

“ State tranquillo, Dante: oggi, il desiderio della Regina Luna diverrà una realtà definitiva. Nessuno potrà più spezzare questo trattato di pace, vi do la mia parola “. Sentenzia, mentre il suo sguardo si sposta inevitabilmente su Jeanne. “ Mademoiselle Jeanne, state bene? “. Chiede poi, ripensando alla loro ultima conversazione e a come la bionda ne sia uscita abbastanza turbata.

 

“ Come? Oh si, sto bene non temete. Sono solo un po' frastornata “. Ammette semplicemente la sorellastra di Vanitas, mentre Pierre annuisce seppur, malgrado non sia un vampiro e non senta lo scorrere del sangue, avverta chiaramente il turbamento della Principessa.

 

Nello stesso istante, a palazzo.

 

L’ultima guardia rimasta a difesa cade a terra, colpita da un raggio rosso intenso. Colui che lo ha lanciato fa un passo avanti con aria piuttosto annoiata, mentre il capitano della guardia reale lo guarda con astio. “ V… Voi… “. Sussurra solamente l’uomo che, seppur ferito tiene ancora tra le mani la propria spada. “ Come osate entrare in questo palazzo? Ora che sua maestà non può difendere… “. Ma un’altra voce lo interrompe poco prima che possa terminare la frase: un giovane dalla chioma bionda fa qualche passo avanti, tenendo tra le mani una spada totalmente imbrattata di sangue.

 

“ Fai silenzio, se non vuoi che infilzi anche te con la mia spada, così come ho fatto con gli altri che hanno osato ribellarsi a me “. Sentenzia risoluto: indossa il mantello degli Hikari, ma non ne è degno. Non lui. Non lui che non ha esitato a tradire la famiglia per allearsi ai ribelli, quei ribelli che da neonato lo rapirono e solo per una fortuita coincidenza non lo uccisero. Non lui, che senza alcuno scrupolo ha tentato un colpo di stato e violentato la futura regina senza la minima pietà. Non lui, non Vincent Hikari. Invece il fratello minore di Vanitas ed Ivy indossa quel mantello come se nulla fosse, come un vanto, come fosse il solo ed unico degno di indossarlo. Anche colui che gli è accanto lo indossa: ha un ghigno cinico stampato in faccia, non usa nemmeno la sua arma per distruggere i suoi nemici. No: a lui bastano i suoi poteri, quelli della luna blu e della luna rossa.

 

“ Voi due… non potete entrare… qui dentro! “. Ripete ostinato il capitano delle Guardie, ed a quell’affermazione colui che si rivela essere Dominique inizia a perdere le staffe.

 

“ Chiudi il becco e rispetta il nuovo re “. Sibila, afferrando l’avversario per il collo senza nessuna difficoltà, con una velocità talmente disarmante da non far rendere conto l’altro del pericolo che stava per correre e non dandogli nemmeno il tempo di difendersi. “ Ho una gran voglia di ammazzare voi mezzosangue e tutti gli umani e, soprattutto, quei maledetti Hunters. Vedi di non farmi perdere la pazienza “. Sibila poi ancora una volta, mentre i suoi occhi si iniettano di una luce rossa e mostrando le zanne affilate all’altro, che non riesce più a porre alcuna difesa data la forza dell’avversario.

 

“ Suvvia, Domi: non fare così. In fondo, quell’uomo dovrà proteggermi, se lo uccidi ora dovrei cercare un nuovo capitano delle Guardie “. Ghigna a sua volta e sadicamente Vincent, avvicinandosi e ponendo una mano sulla spalla del cugino. “ Capisco ti scocci aver interrotto la tua vacanza a palazzo Veghner, ma credimi: avrai occasione di rifarti, non serve che sfoghi la tua ira su quest’uomo. Per ora “. Precisa, mentre l’altro molla il poveretto di malagrazia e lo lancia contro una parete, nervoso.

 

“ Non sono innervosito e non ho interrotto alcuna vacanza. Appena ho saputo la novità, appena ho capito cosa stava succedendo sono venuto ad avvertirti. Nulla di più “. Fa solamente, mentre il loro avversario guarda entrambi con astio.

 

“ Quando sua maestà tornerà, ve la farà pagare cara! Ad entrambi, ed anche ai vostri alleati “. Parla del seguito di Vincent e Dominique, dei ribelli che sono ancora dietro di loro e che, senza pietà, hanno fatto strage di tutti coloro che si sono opposti al passaggio del loro capo e del suo vice. A quella frase tuttavia, Vincent non trattiene una risata sprezzante, in seguito fa qualche passo verso l’uomo, chinandosi e raggiungendo la sua altezza.

 

“ Saluta pure il tuo nuovo re, bastardo mezzosangue che non sei altro “. Sibila al suo orecchio, facendolo sbiancare all’istante.

 

“ Non è vero! Voi non siete il Re, mai lo sarete! “. Grida, mentre Vincent continua a deriderlo sprezzante.

 

“ Io dico di si “. Fa con arroganza, afferrando il mento dell’uomo e costringendolo a guardarlo. “ Vedi mio caro, molto presto il regno avrà un erede “. Annuncia, mentre l’uomo sbianca ancor più di prima e sente il suo corpo gelarsi all’istante, per la paura. “ La nostra cara, dolce Ivy è incinta. Ed il padre sono io “. Annuncia, più che sicuro che la creatura che Ivy porta in grembo sia sua. Lo ammette: non si aspettava proprio che il suo piano andasse a segno al primo colpo, ma in seguito ha ricevuto la notizia dal suo informatore e gli è stata confermata da Dominique: Ivy è incinta e lui ne è certo, quel bambino è suo. La legge di suo nonno parla molto chiaro: solo colui che giacerà per primo con la regina e che, soprattutto, le darà un erede potrà rimanere al trono.

 

“ Cosa…? No! “. Fa semplicemente il Capitano delle Guardie, mentre Vincent si alza da terra.

 

“ Comincia pure a radunare tutte le guardie ed annuncia loro che da oggi, ci sarà un cambio di reggenza “. Ride malignamente mentre, seguito dal suo vice, entra in quel palazzo in cui per anni non ha nemmeno potuto mettere piede. Eppure pensa, una cosa lo turba: come mai non sente ancora il potere del Re come suo? Come mai, malgrado Ivy aspetti un figlio suo non è ancora venuta a cercarlo? Lo sa bene, nei primi mesi di gravidanza le donne vampiro hanno assoluto bisogno del sangue del padre del nascituro, per poterlo nutrire al meglio ed aumentare così la forza del proprio potere e di quella del bambino. Il potere del Re in oltre, sarebbe dovuto essere suo sin da quella notte, quando la sorella è rimasta incinta. Invece pensa, non sente ancora quel potere, ma ciò non lo spaventa: può essere che sia solo questione di tempo. Può essere che, una volta insediatosi sul trono di Veritas, il potere del Re passi a lui automaticamente. Il biondo non può fare a meno di soffermarsi un istante: non appena giunto alla sala del trono infatti, la prima cosa che attrae la sua attenzione è il quadro di suo nonno, Vanitas Lunettes. Anche questo dettaglio pensa, è strano: come mai la maledizione del Re Pazzo grava ancora su Vanitas? Non che la cosa gli dispiaccia, ma… il filo dei suoi pensieri è bruscamente interrotto: quando si gira verso il trono, dove intende sedersi, ha una sensazione strana: è come se qualcuno lo stesse osservando, anzi più precisamente è come se il quadro stesso avesse vita propria.

 

“ Che ti prende? “. Gli chiede solamente Dominique, interrompendo ancora una volta i suoi pensieri. Come se si fosse accorto solo ora della presenza del cugino, Vincent sussulta lievemente per poi dargli una risposta.

 

“ Nulla: mi fa solo uno strano effetto, potermi finalmente sedermi sul trono che doveva essere mio sin dal principio “. Fa, andando finalmente a sedersi su quel trono che un tempo fu del padre. Ma una sensazione lo pervade: non è una bella sensazione, gli sembra che quel quadro lo stia fissando con insistenza e, per la prima volta, sente come se avesse usurpato una cosa non sua e che questo porterà a delle gravi conseguenze. Il biondo scuote il capo con enfasi, mentre suo cugino gli da finalmente una risposta.

 

“ Ed ora cosa farai…? “. La sua frase è interrotta bruscamente: Rosina entra nella sala del trono, aprendo la porta di colpo ed avanzando infuriata. “ Oh! Lady Rosina, ma guarda un po' che sorpresa “. La deride ironicamente Dominique, mentre lei lo guarda furente.

 

“ Oh, sta zitto che ne ho anche per te! Ma prima… “. Arriva direttamente di fronte a Vincent, su tutte le furie e guardandolo con tutta l’ira possibile. “ Alzati da li! Come osi sedere sul trono di tuo fratello?! Dopo tutto ciò che hai fatto a lui e alla principessa Ivy! “. Grida, ma a quella scenata Vincent non pare rimanere turbato.

 

“ Il trono è mio: la nostra dolce Ivy aspetta mio figlio, e se avete un po' di cervello vi conviene fare silenzio ed inginocchiarvi ai miei piedi “. Fa con arroganza il biondo, mentre la donna fa per attaccarlo.

 

“ Come osi?! Non credo a una sola parola! “. Grida, ma appena fa un movimento verso Vincent un raggio rosso la fa cadere a terra. “ Tu… “. Mormora semplicemente, riconoscendo chi l’ha attaccata. “ Dominique! Come ti permetti di levare la mano su di me?! “. Chiede nervosa, mentre lui la guarda con strafottenza.

 

“ Io sto difendendo solamente il mio Re, e devo rispondere solo a lui. Vi conviene andare in camera vostra e fare silenzio, mia cara suocera. O la prossima volta, vi assicuro che assaggerete il potere della Luna Rossa oltre a quello della Luna Blu “. La minaccia, mentre lei stringe i pugni con ira.

 

“ Mia figlia non deve sposare un essere come te! Io… io impedirò che ciò accada, sei un mostro! Sei peggio di questo usurpatore che si auto dichiara Re! Giuro che impedirò che Jeanne cada nelle tue mani! “. Assicura, mentre a quella frase lui si irrita maggiormente.

 

“ Io credo proprio che lo accetterete, Rosina! “. Fa, dandole uno schiaffo e facendola finire a terra, sorprendendo lo stesso Vincent: deve ammettere che in certe occasioni, Dominique è peggio di lui in fatto di crudeltà.

 

“ E io andrò ad avvertire Garry Perry! Vedremo se riderai ancora, quando lui ti darà una lezione! Sono stata una stupida! Come ho potuto ostacolarli, anni fa?! Se non fosse per me, allora… “. A quella frase niente e nessuno riesce a trattenere il figlio di Veronica: con scatto fulmineo afferra bruscamente la futura suocera per i capelli, i suoi occhi s iniettano di luce rossa e le zanne sono pronte ad attaccare.

 

“ Domi, no! “. Gli ordina solamente Vincent. “ Non ucciderla, non adesso! Controllati! “. Ma nemmeno il suo ordine sembrerebbe far calmare il cugino, che stringe forte la chioma di Rosina e facendola quasi gridare a causa del dolore.

 

“ Sappi che non appena quel cacciatore metterà piede qui dentro, incontrerà una fine lenta e dolorosa. E tieni a mente anche questo… “. Stringe la presa così forte da far scendere qualche lacrima all’altra, che lo guarda comunque con ira. “ Tu prova solamente a tradire il nuovo Re, tu prova soltanto ad ostacolare il mio matrimonio con Jeanne, e ti assicuro che conoscerai la furia del potere della Luna Rossa. Non dimenticare mai di chi sono figlio e che potere immenso ho ereditato, da mio padre ma anche da mia madre “. La minaccia, mentre lei non ribatte più. A quella resa lui la spinge malamente a terra, chiamando una guardia che, seppur riluttante, è costretto ad avvicinarsi. “ Portala in camera sua e chiudila lì: assicurati che non possa più uscirne o ti garantisco, la prima testa a cadere sarà la tua “. Lo minaccia. L’altro è costretto ad obbedire: aiuta Rosina ad alzarsi, mentre lei stringe i pugni in ira.

 

“ Vi prego, Donna Rosina… “. Sibila solamente la guardia. Solamente per non mettere nei guai il poveretto, la donna decide di seguirlo ma non può fare a meno di riflettere: deve assolutamente fare qualcosa. Deve avvertire Jeanne e soprattutto Ivy e Vanitas di quanto è successo. Una giovane domestica fa per seguire silenziosamente la sua signora, quando improvvisamente qualcuno la afferra per il polso.

 

“ No “. Fa solamente e deciso colui che poco prima ha minacciato Rosina. “ Tu rimani qui “. Fa solamente Dominique, mentre la donna trema lievemente. Lui la attira leggermente a sé, osservando attentamente ogni suo lineamento. “ Sei così perfetta… “. Sussurra solamente, notando la chioma ebano della giovane ed i suoi occhi verde-azzurro. “ … Mina… “. Mormora solamente il corvino, mentre lei lo guarda stranita.

 

“ N… no, io mi chiamo Nox, signore… e… “. Ma lui le mette un dito sulle labbra, interrompendo sul nascere ogni altra parola.

 

“ Mina. Da oggi, tu sarai Mina “. Ripete semplicemente lui, lasciando sorpreso lo stesso Vinvent. Il biondo non può fare a meno di riflettere: che cos’è a legare veramente Dominique e Mina Veghner? Al momento non lo sa, ma certamente intende scoprirlo quanto prima.

 

Passa un po' di tempo da quel momento.

 

L’ora della riunione è quasi giunta: anche Mina si sta preparando per partecipare, così come suo fratello Michael. La donna si volge un istante verso di lui: deve chiederglielo. Deve chiedergli quella cosa che le sta a cuore, quella cosa che la assilla sin da quando il maggiore ha affrontato Dominique. “ Michael… “. Lo chiama solamente, poco prima di incamminarsi assieme a lui verso la sala dove si terrà la riunione. Il ragazzo si ferma di colpo, dando comunque le spalle alla minore. “ Posso chiederti una cosa…? “. Chiede, mentre lui risponde a quella domanda di lì a poco.

 

“ Mina, la riunione sta per iniziare… “. Fa semplicemente il biondo, mentre lei scuote il capo per poi avvicinarsi lentamente a lui.

 

“ Ci metterò poco tempo, voglio solo chiederti una cosa “. Fa semplicemente la corvina, mentre lui assente lievemente con il capo. “ Perchè? “. Una domanda: una domanda molto semplice e concisa, alla quale segue tuttavia una spiegazione. “ Perchè mi odi così tanto? Perché mi incolpi di una cosa che non ho voluto io? “. Chiede solamente, quasi piangendo. Accorgendosi del tremore della voce della sorella tuttavia, qualcosa sembra sciogliersi nell’animo del figlio maggiore di Joe e Pierre.

 

“ Io non ti odio, Mina. Non ti odio assolutamente “. Fa, facendo rimanere la minore sorpresa. “ Ti amo più della mia stessa vita: sei mia sorella, sangue del mio sangue. Però… “. Si volge verso di lei, che lo guarda decisamente sconcertata da quelle parole e con le lacrime agli occhi. “ … non ce la faccio! Non posso accettare il tuo legame con Dominique! Non poso accettare ciò che ti ha resa, non posso tollerare il legame che quel mostro ha creato con te! Io… io non ci riesco! Non riesco a vedere mia sorella e vedere lui al tempo stesso, per me è insopportabile! “. Ammette, per poi proseguire di lì a poco. “ Credi davvero che mi diverta? Credi davvero che mi piaccia trattarti così? Ma non posso farne a meno, non ce la faccio! “. Sbrocca, mentre lei lo afferra per le spalle e lo scuote con enfasi.

 

“ Ma di che cosa stai parlando?! Io e lui non siamo legati! Non lo siamo! Io… non è colpa mia se mi ha trasformata, non glie l’ho chiesto io! Ma è successo, è successo e sto facendo l’impossibile per rimediare! Possibile che tu non te ne accorga?! “. Chiede, mentre lui la guarda intensamente: cosa deve fare? Dovrebbe parlare apertamente? Dovrebbe rivelare la verità a Mina?

 

“ Mina, ascolta… non è solo quello, è che… “. La sua frase è interrotta improvvisamente, proprio mentre il maggiore afferra la sorella per poi tirarla a sé, stringendola in un forte abbraccio che nasconde in verità mille e più sentimenti.

 

“ Mio signore e signora! “. Una guardia giunge trafelata, inchinandosi di fronte ai due eredi di Joe e Pierre. I due si ricompongono immediatamente, mentre Michael prende parola.

 

“ Cosa succede? Perché sei così trafelato? “. Chiede solamente, mentre dopo aver preso fiato, la guardia spiega subito il motivo della sua agitazione. I fratelli Veghner si guardano sconcertati, chiedendosi se sia il caso di intervenire.



Salve miei fans, come state? Ecco il capitolo 31, con un colpo di scena: Vincent usurpa il trono! Infatti crede che il figlio di Ivy sia suo, così approfitta dell'assenza del fratello per insidiarsi sul trono. Dominique intanto dimostra la sua crudeltà, facendo chiudere la suocera nella sua stanza. Che intenzioni avrà con Nox, che ha " ribattezzato " Mina? Intanto, la giovane erede dei Veghner ha avuto una sorta di chiarimento con il fratello, che le confessa di non odiarla ma di non accettare la sua nuova condizione ed il suo legame con Dominique. Ivy può finalmente riabbracciare suo zio, mentre anche Lukas e Vanitas hanno un confronto: sarà davvero tutto chiarito tra di loro? Il trattato di pace sarà firmato senza intoppi? Leggete e lo saprete nel capitolo 32!

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Capitolo 32
*** Una nuova pace? ***


Il momento della riunione è finalmente giunto: tutti e cinque i capifamiglia sono ormai riuniti sotto il tetto di Joe e Pierre ed anche i rappresentanti della famiglia Hikari sono presenti. Manca poco all’inizio: Vanitas ed Ivy stanno per raggiungere il salone, quando improvvisamente lui ferma il proprio passo. “ Vanitas? “. Chiede solamente lei, percependo di nuovo quella sinistra sensazione: non è la prima volta in verità, che suo fratello le sembra strano. A volte sembra quasi un’altra persona e no, può giurare che non sia un effetto della maledizione del Re Pazzo: è qualcosa al quale lei non sa dare nessuna spiegazione al momento, senza contare che ha anche i propri problemi di salute da affrontare. Certo, per quella sera ha voluto riposare il più possibile ed essere in forma, ma percepisce che in lei qualcosa sta cambiando, una cosa alla quale non sa ancora dare una spiegazione e che è iniziata anche da prima dello stupro. È la voce di lui a riportare la Principessa di Veritas alla realtà.

 

“ Ivy… “. La chiama, volgendosi leggermente verso di lei con uno sguardo tagliente, Ivy può giurare che sia lo stesso di quando lo incontrò la prima volta anche se, stavolta per lo meno, non le fa più così paura. “ Dimmi: perché mi stai ingannando? “. Chiede così a bruciapelo, l’erede di Kaname e Luna. A quella frase lei sussulta: ma che dice? Quando mai lei gli avrebbe mentito?

 

“ Sei forse impazzito, a pochi minuti dalla firma del trattato di pace? Quando mai io ti avrei mentito? “. Chiede semplicemente la corvina ma, a quella frase lui la mette spalle al muro: non è una presa dolorosa quella che esercita sulle spalle della sorella, ma è abbastanza improvvisa da farle sgranare gli occhi sconcertata: quello sguardo non sembra nemmeno più quello di Vanitas. O meglio: vede lui ma è come se ci fosse qualcun altro davanti a lei e, lo deve ammettere, questo la inquieta. “ Van… “. Fa per terminare la frase, mentre lui scuote il capo ancora una volta.

 

“ Mi stai mentendo, anche adesso. Continui a mentirmi “. Ripete, mentre lei scuote a sua volta il capo.

 

“ Non è così: ho mantenuto la mia promessa di bere solo il tuo sangue e di nessun altro, se ti stai riferendo a questo… “. Cerca di rassicurarlo, immaginando che la sua reazione sia dovuta magari al ritorno di Lukas, alla gelosia che ancora prova per il giovane Hunter ed alla paura che lei possa sentire il desiderio di bere proprio il suo sangue. “ Lo sai che non ne ho bevuto altro, se non il tuo. Si può sapere perché dici che ti mento? “. Chiede ma, a quelle parole lui scuote lievemente il capo.

 

“ Lo hai visto anche tu, vero? “. Chiede, mentre lei decide di lasciarlo proseguire. “ Vanitas… “. A quel nome lei sente il sangue gelarsi nelle vene, sapendo chiaramente che il fratello non si riferisce a sé stesso. “ Vanitas Lunettes: lo hai visto anche tu, è così? “. Chiede o meglio, afferma il corvino. Ivy esita un momento, poi riflette: sarebbe inutile mentirgli, tanto se ne accorgerebbe dallo scorrere del suo sangue se mai dovesse mentirgli. “ E’ stato anche da te, non è così? Anche se tu non hai la maledizione del Re Pazzo, sei riuscita a vederlo e parlarci “. Sentenzia il giovane Re, mentre lei volta lo sguardo altrove e si morde leggermente il labbro inferiore, per poi annuire.

 

“ E’ successo solo poche volte: dopo quella notte di luna blu, quella della quale noi non ricordiamo nulla. Da quella notte, lui ha iniziato a manifestarsi a me “. A quella frase lui stringe maggiormente la presa sulle spalle di lei e, sentendo il suo nervosismo lei gli mette una mano sul viso con dolcezza. “ Ma non mi ha fatto nulla, a parte dire frasi senza senso che ora, nemmeno ricordo. Ed ultimamente non si manifesta nemmeno più, quindi sta tranquillo: dobbiamo solo pensare a spezzare la tua maledizione ed al nostro matrimonio. Dobbiamo pensare a mantenere la pace nel nostro regno, per noi e per le generazioni a venire. Dobbiamo pensare a questo e niente altro “. Sentenzia la corvina mentre, così com’è comparso quello strano sguardo sparisce dal viso di Vanitas, lasciando posto al suo solito sguardo.

 

“ Va bene! “. Fa come se nulla fosse, strabiliando la futura moglie per quel nuovo e repentino cambio d’umore. “ Coraggio! Andiamo, gli altri ci staranno già aspettando e, come hai detto tu, dobbiamo siglare un trattato di pace e garantire alle generazioni a venire un futuro di pace “. Riconoscendo il suo solito sorriso anche Ivy si tranquillizza: stringe lievemente la mano di lui, che nel frattempo ha preso quella di lei e l’ha stretta in una lieve ma decisa presa.

 

“ Ok, allora andiamo “. Fa solamente, incamminandosi nuovamente anche se, lo ammette, quell’episodio la lascia decisamente perplessa.

 

Tutti sono ormai riuniti nel salone, attendendo l’arrivo di Vanitas e di Ivy. Di tanto in tanto, per non dire piuttosto spesso lo sguardo di Garry si sofferma su Jeanne che, accorgendosene, finge di guardare altrove decisamente a disagio: si vergogna come una ladra. A volte pensa che dovrebbe semplicemente rivelargli la verità, che è padre di un bambino e che quello stesso bimbo è in pericolo, che solo per questo ha accettato questo fidanzamento e queste nozze senza amore con colui che odia di più al mondo. Vorrebbe farlo, poi se lo ricorda: anche Garry l’ha tradita, si è sposato con Mina e lei non vuole certamente divenire la sua amante. Non sopporterebbe mai di dividere il suo uomo con un’altra donna, in oltre non trova corretto nei confronti della stessa Mina farle una cosa simile, pur sapendo che anche lei è ben consapevole delle ragioni che hanno spinto il giovane Perry a prenderla in moglie. La voce di Joe interrompe i pensieri della bionda di lì a poco.

 

“ Ma dove saranno finiti Michael e Mina? “. Si chiede semplicemente la matriarca, mentre Pierre riflette un momento.

 

“ Non lo so, strano che siano in ritardo: non è da loro “. Sentenzia semplicemente, mentre qualcuno che sin ora è sempre rimasto in silenzio prende parola proprio in quel momento.

 

“ E allora? Anche se sono in ritardo, la riunione non può essere ritardata ulteriormente “. Sentenzia un uomo dalla chioma corvina, mentre Hans Delacour lo fulmina con lo sguardo.

 

“ Oh, ti prego! Sta zitto, Heinemann “. Mormora tagliente, mentre la moglie gli porge una mano sulla spalla per calmarlo.

 

“ Altrimenti? “. Chiede con strafottenza l’unico membro in vita della famiglia Heinemann, nonché capofamiglia. Hans sta per reagire a parole, seccato da quell’atteggiamento. Ma Anna lo trattiene con una lieve presa sul suo braccio.

 

“ Per favore, lo fa solo per provocarti. Lascialo perdere: l’importante è che firmi il trattato, non se ci crede o meno “. Lo ammonisce, ricordando che tra Xerxes Heinemann e suo marito Hans non corre buon sangue, dopo che Heinemann ha messo in discussione l’utilità del trattato di pace ed ha asserito che comunque, i vampiri non lo rispetteranno mai.

 

“ Che razza di arrogante “. Sibila Lukas, incrociando le braccia al petto e guardando di sbieco Xerxes, che a sua volta ghigna in sua direzione. A sedare una possibile lite è l’arrivo di Vanitas ed Ivy, che finalmente entrano nella sala attirando così l’attenzione di Kevin, che fino a quel momento si è tenuto semplicemente pronto ad intervenire, in caso la lite tra Hans e Xerxes fosse degenerata.

 

“ Ben arrivati “. Sentenzia solamente, mentre Ivy fa un lieve sorriso in sua direzione, per poi prendere posto. Hans ed Anna non possono fare a meno di guardarla con una punta d’orgoglio, notando quanto sia cambiata in meglio colei che, a tutti gli effetti, per loro fu come una seconda figlia. Una volta che tutti si sono seduti ai propri posti, a prendere parola è Lukas.

 

“ Quindi, non aspettiamo Michael e Mina? “. Chiede solamente, mentre Pierre scuote il capo.

 

“ No, figliolo: non possiamo più ritardare la riunione. Speriamo che arrivino prima della fine, altrimenti sarò costretto a firmare io in vece di mio figlio, mentre tu dovrai farlo al posto di Mina “: Fa semplicemente, guardando in direzione di Garry che annuisce distrattamente. “ Detto ciò… “. La frase di Pierre viene lasciata a metà, mentre finalmente posa sul tavolo il tanto atteso trattato di pace che tutti stavano aspettando. “ Una volta firmato questo, gli Hunters non potranno più attaccare i vampiri senza ragione, e viceversa. Si stabilirà quella pace che, si spera, sarà duratura e che avrebbero voluto anche la regina Luna e Juliette ed Haruka “. Fa, mentre a quella parole Kevin è il primo a fare una mossa. Afferra una penna per poi guardare deciso l’altro capofamiglia, annuendo.

 

“ Allora, cosa stiamo aspettando? Non mi sembra ci sia altro su cui discutere: era proprio ora, che ci fosse una tregua definitiva ed un nuovo trattato di pace. E speriamo che nessuno lo infranga “. Sentenzia, guardando in direzione di Hans ed Anna. I due intuiscono che Kevin parla della notte in cui la Regina Luna morì, al fatto che loro assieme ai Perry furono i diretti responsabili di ciò. A quello sguardo, Hans osserva per un istante Vanitas ed Ivy, quei bambini ora cresciuti che lui e la moglie hanno contribuito a far rimanere orfani. Ancora oggi il rimorso non lo fa riposare sereno e fa avere continuamente attacchi di panico ad Anna, ma questo nemmeno Lukas lo sa.

 

“ Quella notte, la luna blu si tinse di un nero pece “. Sentenzia solamente Delacour, mentre a quella frase Vanitas si alza di scatto dalla sedia, come avesse sentito una blasfemia e sbiancando di colpo.

 

“ Cosa… che avete detto? “. Chiede, mentre Kevin posa la penna con cui ha firmato il trattato, penna che viene presa tra le mani da Hans che, finalmente, trova il coraggio di guardare il giovane Re.

 

“ Quella notte, la luna blu si tinse di un nero pece “. Sussurra solamente, mentre Vanitas rimane in silenzio qualche istante, in seguito sente come se la testa gli girasse e si siede, prima di dare ulteriore spettacolo.

 

“ La Luna Nera…? “. Mormora solamente, mentre Hans pone finalmente la firma sul trattato, seguito dalla moglie e dal figlio.

 

“ Si: la Luna Blu e la Luna Nera, loro ci spinsero a commettere quella barbarie. Io, mia moglie, Haruka e Juliette fummo plagiati dal potere di Re Kaname, che ci ordinò di uccidere la regina. Ma anche se il corpo si muoveva su suo ordine, la nostra mente rimase cosciente. Assistettimo impotenti a ciò che stavamo compiendo, senza poter fare nulla. Volevo solo che lo sapeste: noi non avremmo mai infranto il trattato di pace di nostra volontà, l’artefice di tutto ciò è Kaname Hikari, anche se credo che già sapeste questa cosa “. Sussurra il bruno, ricordando quasi con terrore il suo incontro con Kaname Hikari e con il Clan della Luna Blu, di come il Re usò il suo potere per plagiare lui ed Anna, di come Haruka e Juliette cercarono vanamente di aiutarli e di come, improvvisamente, la luna assunse un colore nero pece conferendo il triplo dei poteri al padre di Vanitas, sfatando così la loro ipotesi che si trattasse di un'eclissi lunare. “ Pensavamo che una sola persona non potesse possedere un tale potere ed una tale malvagità: ci sbagliavamo. Re Kaname… ha meritato tutto ciò che gli è capitato. Completamente “. Sentenzia, mentre a quella frase anche Pierre, che ha appena firmato il tratatto seguito dalla moglie, è rimasto agghiacciato.


“ Luna Nera… “. Mormora solamente, ponendo anche la firma al posto del figlio e, in quel momento, vedendosi sottrarre il trattato appena firmato e notando che a prenderlo è stato Xerxes, che senza dire nulla ma sembrando molto interessato alla conversazione di Hans e Vanitas, pone a sua volta la propria firma per poi passare il trattato a Garrye Jeanne. Jeanne, che nel sentire quelle parole è rimasta lievemente interdetta.

 

“ E se nostro padre…? “. Guarda un momento il fratello e la sorella, pensierosa ma non terminando la frase, ponendo a sua volta la propria firma.

 

“ Impossibile… Kaname Hikari è morto. Morto… “. Borbotta a sua volta Garry, come avesse intuito i pensieri della principessa e, senza volgersi verso di lei, ponendo sia la propria firma che quella della moglie, dato che non è presente. “ Non tornerà mai più nelle vostre… nelle nostre vite “. In seguito si volge finalmente verso Vanitas, tenendo ancora una mano sul foglio e guardandolo qualche istante. “ Ne sei convinto, vero? “. Chiede solamente, mentre lui annuisce per poi afferrare la penna.

 

“ Certo che si: gli ho piantato una spada nel cuore io stesso. È morto “. Mormora solamente, stringendo lievemente la mano a pugno, tradendo un lieve nervosismo che a Garry non sfugge di certo.

 

“ Allora, perché sei così teso non appena si parla di lui? Come se lo temessi “. Chiede, mentre il giovane Re non sembra volergli dare una risposta. Anche lui mette finalmente la propria firma su quel trattato, sentendo una sorta di liberazione come se si fosse liberato di un grande macigno.

 

“ Non nominare i morti, Garry: porta male “. Commenta solamente, mentre Ivy lo osserva un momento, per poi porre a sua volta la sua firma: il trattato di pace è stato siglato.

 

“ E se non fosse… morto? “. Mormora solamente Jeanne, ripensando alle enigmatiche parole della madre. Ma tutto ciò che ottiene è un’occhiata di fuoco dal fratello.

 

“ E’ morto, ti ho detto. Adesso, non voglio più parlare di quell’essere immondo “. Fa solamente e, poco prima che Jeanne possa ribattere un messaggero entra trafelato.

 

“ Ma cosa succede?! Non vedi che siamo nel belmezzo di una riunione?! “. Si irrita Pierre, ma l’altro riprende fiato e parola, guardandolo preoccupato.

 

“ Mio signore e signora, è successo un guaio! “. Fa, preoccupando e non poco tutti i presenti eccetto Xerxes. “ I ribelli… “. A quella frase Jeanne si alza di scatto dalla sedia: se si parla di ribelli, Dominique non può non essere coinvolto. “ … hanno attaccato una famiglia nobile! Lady Mina e Lord Michael sono già sulla strada, cercheranno di sedare l’attacco. Ma io ho preferito avvisare anche voi… “. Jeanne gli si avvicina, ponendogli una mano sulla spalla.

 

“ State calmo, avete fatto bene ad avvertirci “. Mormora, per poi riflettere un momento. “ Sono sicura che dietro quest’attacco ci sia Dominique: per questo se n’è andato prima della firma del trattato di pace, voleva creare scompiglio… “. Mormora, mentre Joe e Pierre non possono fare a meno di annuire.

 

“ E’ vero, potreste aver ragione voi “. Fa ad un certo punto Kevin, concordando con Jeanne che, di lì a poco riprende parola risoluta.

 

“ Quale famiglia è stata attaccata? “. Chiede e, quando il messaggero le dice di chi si tratta deve far appello a tutta la sua forza, per non finire a terra a causa dello shock, che cerca di nascondere seppur, in quel momento, le sembri impossibile stare tranquilla. Improvvisamente prende una decisione, che comunica subito agli altri. “ Andrò io stessa a controllare la situazione, ed aiutare Michael e Mina: con i ribelli non si scherza “. Ammette e, sconvolta, afferra il proprio mantello. A quella vista Garry scuote il capo, per poi afferrare a sua volta il proprio mantello e guardandola per qualche, interminabile istante.

 

“ Vengo anche io “. Fa, mentre lei scuote il capo: l’ultima cosa che vuole pensa, è rimanere da sola con lui! Non in quel momento! Ma lui riprende parola, un po' concitato. “ E non ammetto un no come risposta! Quel bastardo potrebbe farti del male, non lo permetterò mai! “. Quasi grida, facendola ammutolire. In seguito e capendo ciò che ha appena detto, si da subito un contegno. “ Ehm...”. Fa, schiarendosi la voce in imbarazzo. “ Ovviamente, lo faccio anche per salvare… insomma… “. Pierre annuisce, per poi salvarlo da una situazione piuttosto imbarazzante.

 

“ Certo, andate pure: è un bene che tu vada con la Principessa, la potrai proteggere com’è dovere di un uomo fare. Non potrei mai permettere che una donna affronti da sola un gruppo di ribelli “. Annuisce in direzione di Jeanne, che a quelle parole non può fare a meno di arrendersi, sospirando pesantemente.

 

“ E sia, dunque: andremo noi due, sederemo quell’attacco e daremo una mano a Michael e Mina “. Fa semplicemente, mentre Pierre annuisce ancora una volta.


“ Prudenza, mi raccomando “. Li ammonisce, per poi lasciarli andare e notando il ghigno di Xerxes. Un ghigno che, certamente, lo irrita e non poco seppur cerchi di mantenere un certo dominio.

 

In un’altra zona di Veritas, Lady Beatrice tiene tra le mani il proprio pugnale. D’altra parte, il marito Federico tiene la propria spada, sporca del sangue di alcuni ribelli. “ Federico, dobbiamo riuscire a cacciarli… dobbiamo riuscirci a tutti i costi! Dobbiamo proteggere il nostro Luca “. Sentenzia la rossa, i cui capelli ricadono disordinati sulle sue spalle essendo ormai totalmente sfuggiti all’acconciatura. L’uomo annuisce: è un po' stanco, dopo tutto non è facile tener testa a dei ribelli così agguerriti e pronti ad eliminare lui e tutta la sua famiglia.

 

“ Certo! Lo proteggeremo a tutti i costi, anche se significasse farmi eliminare “. Fa risoluto, pronto a rischiare la vita per sua moglie e colui che, a tutti gli effetti, lui considera come suo figlio. “ Luca! Scappa, corri in casa, sbrigati “. ordina al bambino che, pur avendo solo pochi anni ne dimostra molti di più a causa dell’incantesimo posto su di lui anni prima, per evitarne il riconoscimento.

 

“ Ma padre… “. Tenta il bambino, tra le lacrime. A quella reticenza tuttavia, Federico grida un nuovo ordine.

 

“ Vai! “. Fa, mentre un ribelle lo attacca nuovamente e, solo grazie ad una fortunata coincidenza riesce a non farsi eliminare.

 

“ No, non voglio! “. Inizia a piangere Luca, disperandosi: non vuole abbandonare i genitori, non vuole che muoiano! Mille e più pensieri passano per la testa del bimbo mentre, di lì a poco una risata fuori luogo fa volgere di scatto i due coniugi.

 

“ Che insetto fastidioso. Si vede proprio che sei il figlio di quel cacciatore “. Beatrice trema lievemente, mentre con paura nota la luna tingersi di rosso cremesi, tuttavia non completamente: alcune sfumature blu sembrerebbero unirsi a tutto quel rosso, facendo sorgere una luna del tutto particolare. Federico non parrebbe invece intimorirsi, nemmeno quando una misteriosa figura incappucciata fa la sua comparsa e, in quel momento, tutti i ribelli gli fanno un inchino rispettoso, come se temessero tale figura.

 

“ Madre, ho paura… “. Fa semplicemente Luca, mentre Beatrice lo stringe a sé. Federico si pone di fronte alla consorte ed al figlio, tuttavia la misteriosa figura sembrerebbe alterarsi a quella sua mossa.

 

“ Levati dalla mia strada, insetto che non sei altro! “. I suoi occhi si illuminano di una luce cremesi mentre, con un solo schiaffo riesce a gettare di lato l’uomo al quale, preso di sorpresa, cade la spada.

 

“ Oh no! Luca, Beatrice! “. Fa in allarme, mentre l’individuo incappucciato mette un piede sulla sua mano,

 

“ Vuoi che te la rompa, dandoti un vero motivo per gridare, o stai buono e zittio?! “. Chiede su tutte le furie mentre, spaventata a quella scena, Beatrice attacca l’uomo misterioso da dietro ed usando il pugnale.

 

“ Bastardo, lascia andare mio marito! “. Grida. Sta per pugnalare il suo avversario, ma ovviamente il suo colpo non va a segno. L’altro si sposta con un’abile mossa: una ciocca dei suoi lunghi capelli corvini cade a terra mentre sul suo viso compare un lieve graffio, d’altra parte la donna lo guarda furiosa.

 

“ Brutta puttana che non sei altro… “. Mormora solamente colui del quale il volto è ora ben visibile, così come i suoi occhi iniettati di luce cremesi e carichi d’ira. “ Come hai osato?! Come hai osato levare la mano su di me, puttana che non sei altro?! “. Si infuria il corvino, mentre lei schiva abilmente un raggio blu che sta per colpirla e che, se la raggiungesse, la eliminerebbe in un soffio di Eolo.

 

“ Non ti permetterò di far del male alla mia famiglia “. Sentenzia risoluta la rossa, non intendendo cedere per nessun motivo ed infischiandosene delle minacce dell’altro. “… Dominique Lunettes “. Lo chiama per nome senza remora, rivelando che chi ha fatto la sua comparsa è niente poco di meno che Dominique. A quelle parole tuttavia, lui ghigna sadicamente epr poi mettersi a ridere sguaiatamente.

 

“ Non sei tu il vero obiettivo della mia missione, anche se fai di tutto per diventarlo “. La irride, cosa che manda in bestia la giovane donna. Fa per colpirlo di nuovo, ma lui la afferra per il polso e le fa cadere a terra l’arma, attirandola a sé quasi volesse giocare con lei. “ Volevo ballare un po' con te, ma a quanto pare non sei una gran ballerina, eh tesoro? “. Ghigna sadicamente, per poi spingere di lato la donna e gettandola contro la parete della sua villa. Presa in contropiede Beatrice non ha modo di reagire e, cosa più grave, Luca rimane completamente indifeso ed alla mercè dei ribelli. O meglio, alla mercè del loro capo: colui che ha ordinato l’attacco, all’insaputa persino dello stesso Vincent. No: no pensa, questa è una sua questione personale, non ha bisogno del cugino o della sua approvazione per risolverla. Il bambino osserva l’altro decisamente spaventato, la paura lo immobilizza sul posto e gli impedisce di fuggire. “ Finalmente ci incontriamo. Luca, vero? “. Chiede con una malcelata rabbia il corvino, mentre il bambino prova vanamente ad indietreggiare come fosse stato risvegliato da un incubo.

 

“ Va… vattene! “. Si spaventa, trema come una foglia mentre, con noncuranza Dominique si china per poter arrivane alla sua altezza e, in seguito, gli afferra il mento tra due dita e lo costringe a guardarlo.

 

“ Disgustoso “. Sibila solamente. “ Possono mettere tutti gli incantesimi che vogliono, ma hai gli occhi di lui… “. Mormora alterato, mentre il bambino non capisce cosa esattamente quell’individuo stia dicendo. Sa solo di aver tanta paura, come ne hanno i genitori: Beatric e Federico sono storditi a causa delle botte prese ma, la cosa che più li spaventa adesso, è che possa succedere qualcosa a loro figlio.

 

“ Se solo ti azzardi a far del male a Luca… io ti ammazzo! “. Fa semplicemente Beatrice, cercando di afferrare il proprio pugnale e mentre, con malagrazia, Dominique afferra Luca, stringendolo come fosse un semplice pupazzo quasi facendogli male, usandolo letteralmente come scudo.

 

“ Prova a prendermi allora, bellezza “. Ghigna malefico il braccio destro del nuovo ed illegittimo sovrano di Veritas, che a quanto pare, malgrado abbia dato la sua parola a Jeanne ha deciso comunque di fare una sgradita “ visita “ a Luca ed alla sua famiglia.

Salve miei fans, come state? Ed ecco il nuovo capitolo, che ve ne pare? Mentre un nuovo trattato di pace viene siglato, Dominique attacca Luca e la sua famiglia adottiva. Garry e Jeanne aprtono insieme per sedare l'attacco, mentre Hans parla di una " luna nero pece ", comparsa la notte in cui lui, la moglie ed i perry furono plagiati da Kaname. Che significa? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 33
*** Nox ***


Federico si alza da terra, dopo essere stato duramente colpito dagli avversari. La moglie Beatrice stringe invece a sé loro figlio Luca, spaventata: perché mai i ribelli li avranno attaccati? Che cosa vogliono? In oltre: perché colui che sembrerebbe il loro capo sembra odiare particolarmente il loro bambino? Il giovane dalla chioma corvina fa un passo avanti e, istintivamente la donna ne fa uno indietro mentre il marito sguaina la spada: a fatica è riuscito a contrastare il potere dell’avversario per potersi alzare, non intende permettergli di avvicinarsi a sua moglie ed al figlio, al costo di perdere la vita. “ Avanti, levati dai piedi “. Gli intima solamente il giovane dalla lunga chioma corvina, ma l’altro scuote energicamente il capo.

 

“ Dovrai passare sul mio cadavere, prima di far del male alla mia famiglia “. Ribatte determinato, per poi porre la spada in difesa. Da prima colui che si è rivelato essere Dominique lo osserva quasi sorpreso, in seguito si lascia andare ad una risata di scherno.

 

“ Mi fa ridere, come proteggiate un bambino che non ha nemmeno una goccia del vostro sangue “. Commenta, per poi darsi un contegno e puntando lo sguardo verso l'avversario. “ Ma no: non ho intenzione di far del male a quel piccolo bastardo, piuttosto mi piacerebbe conoscerlo. In fin dei conti, è pur sempre mio cugino in un certo senso “. Non trattiene un’altra risatina, che a parere dei coniugi lo fa semplicemente sembrare più pazzo di prima.

 

“ Mio signore, non sporcatevi le mani con questi inutili! Ci pensiamo noi a toglierli dalla vostra strada “. Commenta semplicemente uno dei ribelli, ma a quella frase Dominique fa un gesto di diniego con il capo.

 

“ Tranquillo, ho proprio voglia di sporcarmi le mani di sangue: sarà divertente “. Ghigna compiaciuto e, senza dare a nessuno il tempo di rispondere attacca Federico con la propria spada. “ Vediamo come contrasti questo! “. Fa semplicemente il figlio di Veronica ed Antoine, mentre immediatamente l’altro si prepara alla difesa. Seppur a fatica contrasta il fendente di Dominique, le loro spade si scontrano ma l’una non riesce a raggiungere l’altro per sferrare il colpo risolutivo.

 

“ Perchè tanto odio verso di noi?! “. Chiede semplicemente l’uomo dalla chioma bionda. “ Siamo sempre rimasti fuori da ogni disputa, allora perché?! “. Ripete, mentre tiene a fatica la spada in difesa: se Dominique riuscisse a colpirlo, il suo fendente raggiungerebbe dritto il suo collo e porrebbe così fine alla sua vita, non può assolutamente permettersi di cedere in alcun modo.

 

“ Perchè?! “. Chiede ad un certo punto il cugino di Vanitas, nella stessa situazione dell’avversario: se Federico riuscisse a disarmarlo potrebbe anche riuscire a colpirlo alla gola con il suo fendente. “ Perchè io vi odio tutti. Voi e quel maledetto cacciatore che mi ha distrutto la vita, siete il male che più di tutto desidero estirpare. E credimi, ci riuscirò! “. Con una violenza inaudita riesce a gettare a terra Federico, forte del potere della Luna Rossa che, improvvisamente è tornata a regnare nel cielo di Veritas: non la si vede spesso, eppure di recente si è palesata parecchie volte, anche se il motivo è al momento ignoto. Senza pensarci su due volte e con gli occhi iniettati di una luce cremesi, il cugino di Vanitas si avvicina a Beatrice e Luca. La donna stringe forte a sé il bambino mentre, ad un cenno del loro signore due ribelli la afferrano malamente, dividendola così dal piccolo e stringendole forte le braccia, impedendole così di scappare.

 

“ Luca! Luca, no! “. Grida disperata la donna, mentre il marito si trova immobilizzato dal potere della Luna Rossa.

 

“ Fatela stare zitta “. Ordina semplicemente il corvino e, a quella frase uno schiaffo da parte di uno dei due uomini che la tengono immobilizzata tramortisce Beatrice, ancora una volta. “ Ed ora, vediamo un po' chi abbiamo qui… “. Sibila, mentre Luca indietreggia spaventato ed iniziando a piangere.

 

“ Padre! Madre! “. Continua a piangere il bambino, comprensibilmente spaventato: non si è mai trovato di fronte a dei ribelli, ancor meno al loro vice capo e, ovviamente la cosa lo spaventa. Il suo terrore tuttavia, sembra divertire il nipote di Luna che, sorprendentemente non parrebbe aver intenzione di ferire il bambino. Calmandosi un momento sogghigna compiaciuto.

 

“ Finalmente soli “. Sibila, trattenendosi a stento: si inginocchia per arrivare all’altezza del ragazzino, che indietreggia fino a quando, all’improvviso non sente il corpo immobilizzato: il potere della Luna Rossa lo sta trattenendo in quella posizione. “ Così, tu sei Luca. Il figlio di quel dannato cacciatore e di Jeanne “. Sibila, mentre il bambino non capisce il senso di quella frase. Ma non ha il tempo di domandare nulla: il corvino afferra il suo mento tra due dita, scrutando il suo viso centimetro per centimetro. “ Le assomigli, a tua madre. Ma purtroppo per te, ancor di più assomigli a quel bastardo di tuo padre… “. Quelle parole non fanno altro che confondere il bimbo dalla chioma mogano, quegli occhi color cremesi, crede non li scorderà mai in tutta la sua vita. “ Ma scommetto che il tuo sangue ha ancora il sapore di quello degli Hikari “. Commenta poi, mentre con la mano libera accarezza il collo del bambino. “ Oh, povero piccolo: i tuoi ricordi sono sigillati, per questo non sai nulla delle tue origini. E questo incantesimo ti fa sembrare più grande della tua età, per nasconderti e tenerti al sicuro. Davvero furba la tua mammina, ma non basterà… “. Luca sbianca in volto, mentre Dominique lo osserva qualche momento: ha promesso di non uccidere Luca, ma non per questo gli è vietato fare altro. In un momento punta le zanne affilate al collo del ragazzino, mantenendo il suo ghigno sadico. “ Ci penserò io, a darti i tuoi ricordi ed i tuoi poteri. Credimi moccioso, dopo questo odierai i tuoi genitori. Sia quelli biologici che questi due bugiardi “. Sta per mordere il bambino, Federico grida.

 

“ No! Fermati!! “. Fa disperato ed impotente, Beatrice è tramortita e non può intervenire. Luca è totalmente immobilizzato sia dal potere della luna rossa che dalla paura. Poi, in un momento il sangue macchia quell’erba verde ed illuminata dai raggi lunari.

 

Luca apre gli occhi di scatto, ancora piangente: strano pensa, non sente dolore eppure, lo ha visto chiaramente il sangue ha macchiato l’erba del giardino. “ Cosa…? “. Mormora solamente, accorgendosi di essere tra le braccia di qualcuno e, allo stesso tempo avvertendo un intenso aroma: gli pare rosa o cannella, non ne è certo ma, non sa nemmeno lui perché gli sembra famigliare.

 

“ Stai bene? Ti ha per caso fatto qualcosa? “. Chiede una donna, la giovane donna che lo sta stringendo forte a sé e quasi piangendo.

 

“ Io sto bene… ma voi siete…! “. Luca rimane a dir poco sconcertato: la riconosce! La donna che lo sta stringendo a sé è la principessa Jeanne! D’altra parte, Dominique è rimasto immobile per qualche, interminabile istante. In seguito sente il sangue scendere dal graffio al viso ed il braccio far male: ecco dov’è stato ferito, così improvvisamente da non poter reagire.

 

“ Razza di bastardo, prendertela così con un bambino! Non ti vergogni?! “. Una voce: una voce che il figlio della Principessa Veronica conosce sin troppo bene. Senza nemmeno dargli una risposta toglie uno dei guanti, per poi portare un dito alla ferita sul viso: il sangue cade inevitabilmente su di esso. Senza dare una risposta al rivale porta quello stesso dito alle labbra, percependo su di esse il sapore del suo stesso sangue.

 

“ La Principessa ed il cacciatore, ma guarda che sorpresa “. Fa semplicemente il corvino, voltandosi e guardando finalmente il suo eterno rivale, la causa di tutti i suoi problemi. “ Garry Perry “. Lo chiama, mentre l’altro lo osserva ancora infuriato: non ha usato la spada come da prima si poteva pensare, ma ha sparato con una pistola antivampiro.

 

“ Dominique Lunettes “. Risponde il giovane dalla chioma argentea, mentre l’avversario porta una mano alla ferita.

 

“ Mi hai rovinato il vestito nuovo “. Commenta solamente il corvino, mentre l’argento non può fare a meno di fare una smorfia di disgusto. “ Pazienza: la pagherai anche per questo “. Sussurra semplicemente Dominique, estraendo il proiettile dalla ferita come se nulla fosse. “ Uhm… argento? Credevi di farmi qualcosa con i proiettili d’argento? “. Chiede, ridendo ancora una volta. “ Ah! Che dolore, che sofferenza! Quanto mi piace… “. Fa, mentre Garry scuote il capo.

 

“ Sei anche masochista, oltre che pazzo? “. Chiede, mentre istintivamente Jeanne stringe a sé Luca.

 

“Va tutto bene tesoro, va tutto bene “. Sussurra, baciandogli il capo spaventata: ha temuto di arrivare tardi, ha temuto di non riuscire a salvare Luca in tempo e che anche i suoi genitori adottivi potessero rimanere coinvolti.

 

“ Sarò anche pazzo, ma sarò il pazzo che ti farà fuori con queste mani, anche solo per il fatto di aver osato ferirmi “. Commenta solamente, mentre Jeanne scuote il capo.

 

“ Noi avevamo un patto! Non puoi fare quello che vuoi! “. Fa semplicemente, mentre Garry la osserva: di che patto sta parlando? Senza dargli il tempo di domandare nulla, il corvino finge di riflettere per poi dare una risposta.

 

“ Vero dolcezza, hai ragione: avevamo un patto, ed io mantengo sempre la parola “. Si lecca le labbra sporche di sangue, per poi voltarsi. “ Per oggi mi sono divertito abbastanza, ma la prossima volta non vi andrà altrettanto bene “. Salta su un albero, dirigendosi verso la foresta. Ma a quella vista Garry pare alterarsi maggiormente.


“ Vieni qui, bastardo! “. Grida su tutte le furie, gettandosi a capofitto al suo inseguimento. Si, pensa: stavolta chiuderà i conti con Dominique Lunettes, lo farà a qualsiasi prezzo. Jeanne vorrebbe da prima seguire i due, ma pensa che in quel momento la priorità è Luca: stringe a sé colui che è suo figlio, spaventata: ha davvero temuto di perderlo, stavolta. In oltre pensa, anche Federico e Beatrice hanno corso un grave pericolo: deve pensare ad un modo per proteggerli, anche se forse, lo sa bene, il modo è solo uno.

 

Intanto Garry ha seguito Dominique fino alla foresta oscura. Accorgendosi di essere inseguito tuttavia, invece di dileguarsi il giovane erede di Veronica ed Antoine fa un ghigno compiaciuto per poi fermarsi, poco più indietro Garry gli punta la pistola antivampiro che ha portato con sé e con la quale già gli ha sparato una volta. “ Fermo, bastardo! “. Grida infuriato l’argento. Riprendendosi un momento dopo quella corsa. Da prima il corvino rimane in silenzio, per poi lasciarsi andare ad una sadica risata poco rassicurante.

 

“ Vieni a prendermi, cacciatore “. Lo provoca deliberatamente e, su tutte le furie il giovane Perry parte all’attacco: spara un paio di volte per poi afferrare il pugnale che tiene sotto il soprabito, pronto ad affondare un fendente. Tuttavia, a quella vista Dominique non pare intimidirsi: con la propria spada para colpo dopo colpo, nessuno dei fendenti né i proiettili lo raggiungono più. “ Ma credevi davvero di poter ferire per la seconda volta un membro della famiglia reale? Al massimo, uno come te potrebbe solo baciarmi le scarpe “. Continua il corvino, mentre a quella frase Garry sente la collera impadronirsi di lui.

 

“ Stavolta ti ammazzo, maledetto! Farò ciò che non sono riuscito a fare quasi quattro anni fa! “. Tuona infuriato, parando alcuni fendenti della spada dell’avversario. Alcuni proiettili si conficcano nelle cortecce di vari alberi, altri vengono invece scalfiti dai fendenti del pugnale e della spada.

 

“ Oh che paura, guarda! Adesso mi metto a tremare “. Continua a provocarlo Dominique, evitando colpo su colpo: Garry sta combattendo in preda all’ira, i conti in sospeso con quel bastardo sono molti e lui li vuole saldare, ma così facendo gli sta inavvertitamente dando un grosso vantaggio.

 

“ Ti faccio vedere io! “. Continua furioso il cacciatore, non riuscendo tuttavia ad evitare un fendente: il suo fianco inizia a sanguinare copiosamente, mentre a lui cade la pistola antivampiro. Fa per afferrarla malgrado l’atroce dolore, ma Dominique è più rapido e la allontana con un calcio, per poi mettere un piede sulla mano dell’altro per assicurarsi che non possa scappare e costringendolo a rimanere a terra.

 

“ Sei davvero deludente, e io che mi aspettavo uno scontro epico: si diceva che fossi il degno erede di Haruka Perry, ma forse è una menzogna. E d’altronde non mi stupisce nemmeno, che non assomigli a quell’uomo… “. Si ferma, per poi inginocchiarsi per arrivare all’altezza di Garry: il giovane Hunter vorrebbe reagire, tuttavia il fianco gli fa un male atroce ed il sangue continua a defluire dalla ferita. Senza il minimo preavviso, il corvino toglie il piede dalla mano di Garry, per poi afferrarlo per i capelli e costringendolo ad alzarsi. “ Chissà cosa direbbero la dolce Jeanne e la cara Mina, nel sapere ciò che sto per farti… “. Continua il discorso per poi interromperlo a metà, mentre Garry cerca di colpirlo con il pugnale.

 

“ Non osare nominarle, non ne sei degno! “. Fa per colpirlo malgrado il dolore, ma ovviamente l’avversario riesce a fermare il suo fendente: gli afferra il polso, stringendo così forte da fargli male mentre l’altra mano non gli lascia i capelli.

 

“ Non osare provarci, ti avverto “. Sentenzia il cugino di Vanitas, mentre l’altro si dimena per farsi lasciare andare. “ Finalmente, dopo anni ed anni posso vendicarmi. Credimi, questo farà molto male “. Sentenzia poi, spingendo il rivale contro un albero: un bagliore blu passa nei suoi occhi, Garry lo riconosce molto bene ed inizia ad agitarsi. Si sente in trappola: se solo non fosse ferito saprebbe reagire, ma il dolore gli sta facendo perdere lucidità e dando un grosso vantaggio a Dominique. Dominique, che punta il suo sguardo illuminato di una luce blu intenso in quello di Garry per poi ghignare sadico. “ Hanno perdonato Mina, ma cosa faranno quando anche l’erede dei Perry diverrà ciò a cui loro danno la caccia? Cosa faranno quando anche tu avrai risvegliato le tue memorie? Eh, Garry? “. Chiede poi l’erede di Veronica e, senza dare il tempo a Garry di ribattere da un forte strattone ai suoi capelli, obbligandolo ad inclinare la testa di lato ed esponendo il collo. Un dolore lancinante fa capire all’argento cos’è accaduto: è stato morso. No: no, pensa! Non può essere! Istintivamente e senza sapere dove, stringe forte la mano sul pugnale per poi riuscire a colpire il rivale che, preso di sorpresa si stacca dal suo collo. “ Brutto figlio di puttana… “. Sibila, la bocca ancora sporca del sangue di Garry. Non è sufficiente, pensa: il morso non è stato abbastanza profondo per trasformarlo, il veleno non ha nemmeno iniziato a fare effetto e non lo ha immobilizzato, è successo tutto troppo rapidamente. Da parte sua invece, Garry ansima pesantemente: ha avuto paura, ma proprio in virtù di tale paura ha agito istintivamente riuscendo, fortunosamente, a salvarsi prima che le zanne di Dominique affondassero ed il veleno afrodisiaco lo paralizzasse, rendendolo incapace di reagire.

 

“ Non ti sarà facile avermi, maledetto “. Sibila l’argento, ansimando pesantemente mentre la mano libera rimane sul fianco, sanguinante: le forze stanno diminuendo, ma Garry sa benissimo di non doverlo dare a vedere o per lui sarà la fine!

 

“ Ma ci riproverò “. Commenta acido l’altro, pulendosi la bocca dal sangue di Garry. “ Ripetutamente “. Conclude poi, attaccandolo con tutta la forza e riuscendo, stavolta a gettarlo contro un albero. Garry non riesce a reagire a causa del dolore dato dalla ferita al fianco e, quando apre gli occhi si trova la spada dell’avversario puntata alla gola. “ Oh, sei caduto? “. Chiede con ironia il corvino, ferendo il collo del giovane Hunter con la lama affilata. “ Ti fa male? Bene: dimmi quando fa più male “. Commenta poi, deciso a chiudere i conti con lui. “ Addio “. Sibila solamente il corvino, poi del sangue macchia quell’erba fino a quel momento rimasta verde ma, in quel momento macchiata dal rosso del sangue e dal bianco della neve, che sta iniziando a cadere.

 

Una guardia spinge malamente Rosina, mentre questa inizia a protestare e gridare. “ Ma come ti permetti di mettermi le mani addosso?! “. Fa la bionda, alterata. A quella frase tuttavia, la guardia sghignazza sonoramente per poi prendere parola, con strafottenza.

 

“ Ordini del nostro signore: ha detto che di chiudervi nella vostra stanza, per evitare che creiate noie “. Ghigna trionfante: deve dire che non ha mai sopportato troppo Rosina, ed ora che ne ha l’occasione per lui è un piacere vendicarsi.

 

“ Il vostro signore?! Ma come osate?! Qui l’unico a comandare è il re! “. Grida alterata la madre di Jeanne, ma a quella frase l’altro la deride ancora una volta.

 

“ Appunto, il Re è Vincent ora. Quindi, chiunque gli sia accanto come il nostro signore, è il solo che insieme a lui potrebbe ordinarmi alcun che “. Precisa, mentre la donna stringe i pugni in ira. Sta per ribattere, ma improvvisamente una giovane domestica si frappone tra lei e la guardia.

 

“ Nox? “. Chiede semplicemente l’uomo, mentre lei lo guarda con i suoi occhi del color dello smeraldo, i capelli corvini raccolti in uno chignon dietro il capo e la divisa da cameriera come vestiario.

 

“ Lascia che sia io ad occuparmi di Donna Rosina: sono gli ordini del nostro signore “. Sentenzia semplicemente la donna mentre, a quella frase l’uomo non può fare a meno che annuire: seppur riluttante indietreggia di qualche passo, sbuffando sonoramente.

 

“ E sia: occupati tu di questa sgualdrina che si è insidiata al posto della nostra amata regina Luna, aspettando solo il momento opportuno. Occupati tu della donna che probabilmente, fu in parte responsabile del suo omicidio da parte di quei cani di cacciatori “. Fa acido l’uomo, mentre Rosina pensa che forse, con il suo comportamento si è un po' meritata tutto quel disprezzo da parte dei sudditi di Luna e dei suoi figli. Abbassa lo sguardo mentre, una volta che l’uomo se n’è andato la cameriera le si avvicina. Rosina si aspetta altre parole di disprezzo, tuttavia così non è: con sua sorpresa, Nox le pone una mano sulla spalla e l’aiuta ad alzarsi da terra.

 

“ Donna Rosina, vi sentite bene? “. Chiede gentilmente la corvina, mentre lei la osserva stranita.

 

“ Sto… sto bene, ma credevo che anche tu come quell’uomo… “. Non finisce la frase: Nox scuote il capo ed aiuta Rosina a sedersi sul letto.

 

“ Anche io amavo profondamente la Regina Luna, so dei vostri errori ma so anche che non siete stata voi ad ucciderla. In oltre, siete una donna: non posso accettare che veniate trattata così “. Sussurra, avvicinandosi e pulendo il labbro della donna con un fazzoletto: infatti, la guardia non si è certamente risparmiata e, per trascinarla nella sua stanza non ha esitato a darle uno schiaffo.

 

“ Grazie, di tutto… “. Sussurra a sua volta la bionda, sollevata nel sapere di avere un’alleata, almeno una, in quel palazzo che ormai non sente più come casa sua. “ Cielo… non oso pensare cosa succederà quando i miei figli torneranno qui e scopriranno la verità, che… “. Non osa nemmeno dirlo, anche se la verità è questa: forte di ciò che ha fatto ad Ivy e convinto che ora la futura Regina porti in grembo suo figlio, Vincent ha usurpato il trono reclamandolo per sé, in quanto primo ad aver dato un erede alla Principessa e della legge che, a suo tempo, suo nonno Vanitas scrisse e mise in vigore in prima persona.

 

“ Milady, se posso fare qualcosa per voi, qualunque cosa… non esitate, vi prego “. Fa semplicemente Nox, pronta a tutto: sarà pur stato pazzo, ma per lei il solo ed unico re è e rimane Vanitas. Vincent ha usurpato il trono e lo ha fatto addirittura mentre il fratello è ancora assente, un atto vile e meschino che né lei né il marito possono tollerare.

 

“ Oh no, no… “. Mormora a sua volta Rosina, scuotendo il capo per poi prendere le mani della cameriera nelle proprie. “ Non ti metterei mai in pericolo, ma la tua lealtà, non la scorderò mai. E te ne ringrazio “. Sentenzia. A quelle parole Nox scuote il capo, sedendosi accanto alla donna: ora non sembrano cameriera e padrona, ora sono semplicemente due donne che hanno trovato un’amica l’un l’altra.

 

“ Qualsiasi cosa, Donna Rosina: ditemi quello che devo fare e lo farò, a qualsiasi prezzo “. Sentenzia la corvina e, per un istante in lei la donna rivede lo sguardo di una persona. Una persona che ha conosciuto solamente per poco, purtroppo: lo sguardo di Antoine Hikari, il padre di Dominique e marito della Principessa Veronica. Passato il primo istante di sorpresa, la bionda decide di accettare l’aiuto della domestica.

 

“ Va bene: ti affido un compito, ma tu mi devi giurare che sarai prudente “. Sentenzia e, a quelle parole Nox annuisce determinata: la stessa determinazione di Veronica, non c’è dubbio. Perché, pensa Rosina? Perché le vengono in mente i genitori di quel pazzo psicopatico di Dominique, se guarda Nox? La mente le sta giocando un brutto scherzo pensa, non c’è che dire. La voce della cameriera la riscuote dai suoi pensieri.

 

“ Ve lo giuro: farò l’impossibile per portare a termine il compito che mi affiderete “. Sentenzia, pronta ad esaudire le richieste di Rosina, la quale si dirige verso la scrivania presente nella sua stanza, determinata: forse pensa, può ancora fare qualcosa. E lo farà, al costo della vita farà tutto ciò che è in suo potere per porre fine al regno di questo falso re.

 

Vincent è ancora alla sala del trono, quando improvvisamente avverte una sensazione: è come se qualcuno lo osservasse. “ Sei tu…? “. Chiede solamente, credendo per un momento che il fratello sia tornato e che stia aspettando di attaccarlo nell’ombra. Un tocco gelido e fugace sulla sua spalla, il giovane erede di Kaname e Luna si alza di scatto dal trono e si volge a controllare se ci sia qualcuno dietro di sé. “ Sei tu?! “. Grida poi, mentre una tetra risata si spande in tutta la sala e gli fa perdere le staffe. “ Fatti vedere, vigliacco! “. Grida, mentre con il potere della Luna Blu disintegra una parete. Ansima pesantemente, come fosse nel pieno di un attacco di panico. “ Bastardo… “, Sibila, senza riuscire a calmarsi. Di nuovo: un tocco sulle sue spalle seppur, di fatto non pare ci sia qualcuno nella sala del trono.

 

“ Hai paura, Vincent? “. Chiede una voce: una voce che a Vincent sembra di conoscere ma che, allo stesso tempo non ha mai sentito prima.

 

“ Chi sei?! Come osi entrare alla sala del trono senza permesso e rivolgerti a me in questo modo?! “. Grida furioso, lanciando un secondo attacco.

 

“ Fai bene ad avere paura, sai? “. Chiede ancora quello che, di fatto è uno spirito nero come le tenebre più profonde. “ Perchè presto, tuo fratello verrà qui e ti farà pagare il conto delle tue malefatte. Incluso aver usurpato il trono in modo illegittimo e stuprato Ivy “. Ghigna lo spirito, il suo tocco si fa gelido e quasi doloroso allo stesso tempo.

 

“ Basta, taci!! “. Grida furioso il biondo, credendo di stare davvero impazzendo dato che, di fatto solo lui sente e vede quello spirito oscuro.

 

“ Oh, come siete adorabili! La ruota ha iniziato a girare, molto presto tutte le mie adorate bamboline saranno riunite in un’unica, meravigliosa danza finale “. Ride malignamente, mentre Vincent sente quasi l’aria mancare: lo spirito ha ragione! Se si sapesse che il potere del Re non è ancora suo, cosa succederebbe? Se si scoprisse che qualcosa nel suo piano è andato storto, persino i suoi stessi sottoposti potrebbero tradirlo ed abbandonarlo!

 

“ No!! “. Grida infuriato il falso Re, per poi correre fuori dalla sala del trono. Urtando indistintamente la servitù, giunge in giardino: il luogo dove incontrò per la prima volta Ivy, pensa. Il luogo dove, qualche anno prima, incontrò anche il fratello ma fu cacciato da lui, quando scoprì che il minore si era alleato con i ribelli. Quasi senza rendersene conto si appoggia al tronco del salice piangente di Luna, riprendendo il controllo di sé stesso. “ Io sono il Re: io sono il solo ed unico Re, fino a quando lui non si risveglierà e riprenderà il posto che gli compete. Fino a quel momento… “. Mormora, guardando la luna alta in cielo: strano, pensa. Sembra essere una luna rossa, non è la tipica luna blu. Si, ha dei riflessi di quel colore ma, pian piano sta diventando sempre più rossa. “ Dominique, che stai combinando? “. Mormora semplicemente il biodo, riflettendo: ha visto il so secondo in comando uscire, ma non sa dove fosse diretto esattamente. Ha parlato di conti in sospeso, ma riuscirà a risolverli davvero dato che, sicuramente, la Luna Rossa gli farà perdere la testa tanto quanto la Luna Blu? Inaspettatamente, Vincent si ritrova preoccupato per il cugino e, con questi pensieri dimentica anche le ragioni per le quali stava per avere un attacco di panico. Riflette: sicuramente pensa, quell’ombra e quella voce erano solo illusioni della sua mente e nulla di più, non ha motivo di turbarsi eccessivamente. Ora, ciò che deve fare è solo riposare. Ma prima di questo, dovrà aspettare il ritorno di Dominique: non sa perché, ma in quella notte di luna rossa/blu è veramente turbato e preferirebbe sapere il cugino a palazzo, non in giro a compiere chissà quale vendetta.

 

A palazzo lo spirito nero lascia dei lievi graffi sul muro del corridoio, soffermandosi in un punto preciso: il ritratto di un uomo dalla lunga chioma corvina e dagli intensi occhi celesti. “ Molto bene… “. Sussurra, posando una mano nera come la notte su quel ritratto. “ … la ruota ha iniziato a girare. Ci sarà davvero da divertirsi e, dopo il divertimento arriverà la parte che piace a me “. Sussurra con un ghigno sghembo. “ Molto presto… “. Conclude poi la figura, scomparendo all’interno del ritratto nel quale, per un solo istante gli occhi dell’uomo ritratto brillano di un blu intenso. Gli occhi del Re Pazzo.



Salve a tutti amici, come state? Ed eccomi qui con il nuovo capitolo, che ve ne pare? L'atetso scontro tra Dominique e Garry è iniziato, seppur per il cacciatore non si stia mettendo bene. E' riuscito epr un soffio a sottrarsi alla vampirizzazione, ma davvero il morso di Dominique non avrà alcuna conseguenza? Il sangue ha macchiato la neve e l'erba: davvero il nostro cacciatore è stato sconfitto o qualcosa lo ha salvato? La pazzia del cugino di Jeanne si sta mostrando sempre più chiaramente, fino a che punto si spingerà? Cosa succederà quando la Principessa sarà sua moglie? Intanto Vincent sembra tormentato dai dubbi e dalla paura, tuttavia la preoccupazione per il suo secondo in comando sembrerebbe essere più forte. Rosina nota in Nox una som iglianza con i genitori di Dominique e con lui stesso, come mai? Intanto affida alla cameriera un delicato compito: quale sarà? Seguitemi e lo scoprirete presto!

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Capitolo 34
*** Talking to the moon ***


Qualche anno prima, Veritas.

 

La donna dalla chioma argento entra nel palazzo che, fino a qualche anno prima è anche stata la sua casa. Il palazzo in cui i genitori la crebbero con amore e dedizione, lo stesso palazzo da cui, quando decise di sposarsi con un uomo che non approvava, il fratello maggiore la cacciò via senza alcun ripensamento. Da allora la giovane non si è più fatta viva: ora ha due bellissimi figli e, allo stesso tempo ha proseguito gli allenamenti fino a diventare una cacciatrice esperta. Tuttavia pensa, questa volta non basterà tutto il suo impegno, non basterà la sua forza d’animo e nemmeno la sua bravura sarà sufficiente. Il nemico che sa di dover affrontare è molto più forte di tutti i vampiri che, in precedenza lei ed il marito sono stati costretti ad uccidere o a rinchiudere in un carcere di massima sicurezza. A dire il vero pensa la giovane dalla chioma argento, non è sicura di aver fatto bene a tornare in quella che un tempo era la sua casa senza dir nulla a nessuno. In seguito tuttavia, scuote il capo: suo fratello sarà anche in collera con lei, ma non arriverebbe mai a farle del male. Una voce alle sue spalle la fa sussultare. “ Juliette! “. La chiama un giovane uomo che, volgendosi verso di lui la donna riconosce subito. Felice di incontrarlo sorride dolcemente, per poi avvicinarsi.

 

“ Allen! Da quanto tempo! “. Fa semplicemente, mentre il giovane dalla chioma ametista sorride a sua volta.

 

“ Posso…? “. Chiede, non permettendosi di toccarla senza il suo permesso: in fin dei conti è pur sempre la sorella del suo signore, non può permettersi di prendere certe confidenze, pensa. A quella reticenza colei che si rivela essere Juliette Knight fa un sorriso dolce, per poi fare la prima mossa.

 

“ Oh andiamo! Allen, sembra sia la prima volta che mi vedi! Coraggio, dammi un abbraccio “. Lo incita e, senza aspettare oltre il ragazzo si avvicina ulteriormente, abbracciando la vecchia amica.

 

“ Sono davvero felice di vederti. Sono trascorsi parecchi anni da quando… “. Si interrompe, mentre lei scuote il capo. Una volta sciolto l’abbraccio spiega la ragione della sua visita a colui che, almeno in apparenza è solo l’assistente di Kevin ma che, lei lo sa è qualcosa di più.

 

“ Devo vedere mio fratello: non sarei qui se non fosse una cosa estremamente urgente “. Sentenzia l’argento. Allen la guarda qualche momento, in seguito annuisce: non sa se Kevin sarà felice o meno di vedere la sorella, ma certamente non sarà lui a sbarrarle la strada.

 

Allen e Juliette entrano nello studio di colui che, da molto tempo malgrado la giovane età, è il capofamiglia della casata Knight. Il giovane dalla chioma argento rimane voltato verso la finestra mentre, di lì a poco è Allen ad avvicinarsi, facendo cenno alla donna di rimanere per il momento a distanza. “ Mio signore, vostra sorella è qui: desidera parlare con voi “. Sentenzia solamente il ragazzo dalla chioma ametista. A quelle parole Kevin sembra quasi irrigidirsi per alcuni, interminabili istanti. In seguito si volge verso la donna, scrutandola con quello sguardo freddo che, deve ammettere lei, non è cambiato affatto.


“ Ciao, sorella “. Sibila solamente, mentre lei percepisce che, malgrado l’apparenza questo non è affatto un saluto cordiale.

 

“ Fratello “. Lo chiama solamente a sua volta, mentre lui incrocia le braccia al petto senza ancora sedersi a quella che è la sua scrivania.

 

“ Dopo tanti anni, dimmi: cosa ti porta qui? Ti sei forse stancata di Haruka Perry e vuoi tornare dalla tua famiglia? “. Chiede, mentre la sua battuta al vetriolo sembrerebbe colpire la giovane donna. Allen guarda il suo signore stranito, per poi scuotere il capo.

 

“ Signore! “. Lo ammonisce, mentre lui lo ammutolisce con il solo sguardo. A prendere parola è nuovamente Juliette, che non si lascia demoralizzare da quel primo approccio malriuscito.

 

“ Non mi pentirò mai della mia scelta, Kevin “. Risponde risoluta, mentre il fratello scuote il capo seppur lievemente. “ Io amo mio marito e lo amerò per sempre: lo sposerei altre mille volte, se tornassi indietro nel tempo “. Conclude, mentre il maggiore alza gli occhi al cielo.

 

“ Allora non capisco: perché sei qui? Che cosa vuoi da me? “. Chiede tagliente, mentre lei deglutisce un paio di volte e come stesse cercando le giuste parole. In seguito punta lo sguardo in quello del fratello, decisa: non è tempo di indugiare.

 

“ Ho bisogno di te “. Sentenzia, mentre lui rimane in silenzio qualche interminabile istante. “ Ti prego: è necessario che tu e le altre grandi famiglie mi aiutiate. Gli Hikari si stanno muovendo, credo che Kaname voglia rompere il trattato di pace e stia già iniziando a pensare di attaccarci. Io ed Haruka abbiamo due figli da proteggere, ma sappiamo bene che da soli non ce la faremmo. Se non lo vuoi fare per me, allora fallo per i bambini… “. Sussurra l’argento, mentre da prima Kevin rimane in silenzio ma, di lì a poco scoppia a ridere come se avesse sentito una barzelletta.

 

“ Juliette, questa è la scusa più stupida che abbia mai sentito! “. Fa, mentre lo stesso Allen lo guarda decisamente sconcertato. “ Se è vero che gli Hikari vogliono infrangere il trattato, se è vero che stanno progettando di attaccarci e tu ed Haruka avete bisogno di aiuto, perché non è venuto lui stesso a parlarmi? “. Chiede, mentre lei abbassa lo sguardo per qualche momento. “ Te lo dico io “. Continua poi il maggiore, avvicinandosi di un passo alla donna. “ Perchè avevo ragione io: è uno smidollato, non ha il coraggio di affrontarmi ed ha preferito mandare te “. Sentenzia, mentre Allen fa per intervenire, stanco di quel comportamento assurdo da parte del suo signore. Ma la voce di Juliette lo interrompe prima.

 

“ Per tua norma e regola, lui non sa nulla! Sono stata io, io! Io sono venuta qui perché speravo che ti fosse rimasto almeno un po' di cuore! Pensavo che, almeno per i tuoi nipoti… “. Ma ancora una volta è il maggiore a bloccare il suo discorso, guardandola gelidamente.

 

“ So la verità, Juliette! Non fare la finta tonta: tu ed Haruka state crescendo i figli di Re Kaname! La principessa Ivy, la figlia legittima di Kaname e Luna… e Garry, il bambino che tu stessa hai avuto da quel vampiro, poco tempo dopo aver sposato quel cacciatore che nemmeno i nostri genitori approvavano, quando hai ben pensato di cacciarci tutti nei guai cedendo al ricatto del re! “. Sbrocca, mentre lei non riesce a sua volta a trattenere a freno la lingua e gli risponde per le rime.

 

“ Ah, certo! Sarebbe stato meglio se avessi accettato l’assurda richiesta dei nostri genitori, ed in seguito la tua?! Sposare Kaname Hikari malgrado un’altra donna stesse aspettando suo figlio?! Questo avrei dovuto fare?! “. Chiede, ricordando come, solo tre anni prima delle nozze con Haruka i suoi genitori ed il fratello stesso quasi la costrinsero a sposare Kaname Hikari: infatti, pensavano che con quelle nozze con il futuro Re, che aveva ottenuto il potere della Luna Blu ereditandolo dal precedente Re, il trattato di pace ne sarebbe risultato indistruttibile ed il regno sarebbe stato finalmente in pace, ma ovviamente così non fu: a quei tempi infatti, anche la Principessa Luna attendeva un figlio da lui, lei che era la sua promessa sposa. Juliette non avrebbe mai accettato di rovinare il futuro di quel bimbo e di colei che, per un po' di tempo fu anche sua amica. In oltre, ricorda bene che non era intenzione di Kaname annullare le nozze con Luna per favorire quelle con lei: voleva rendere lei la sua amante, macchiandola di disonore. E certamente, per Juliette nemmeno questa opzione fu proponibile: la sola ed unica scelta che avrebbe accettato sarebbe stata quella di sposare il suo Haruka, con o senza il permesso della sua famiglia.

 

“ Hai ragione: hai ragione, sai? Forse è meglio che tu non lo abbia sposato “. Sentenzia ad un certo punto l’argento mentre, per un solo istante lei crede addirittura di essere riuscita a convincerlo. “ Ok, mettiamo il caso che tu abbia fatto la scelta giusta. Mettiamo il caso che tu lo abbia fatto per proteggere Luna ed il bambino che portava in grembo: un gesto nobile da parte tua, d’accordo. Ma quello che hai fatto in seguito? “. Chiede semplicemente il figlio di Noelle e Kyle Perry. “ Proprio in memoria di questa tua intenzione, non avresti mai dovuto cedere anni dopo! Non avresti dovuto cedere al ricatto di Kaname, addirittura concependoci un figlio! Questo… questo non ha portato disonore su te e su tutta la famiglia? Questo non ha ferito Luna?! “. Chiede, mentre Juliette scuote il capo.

 

“ Haruka ha riconosciuto il bambino come suo! Garry è suo figlio, suo e di nessun altro! “. Si ostina lei, mentre il fratello da un forte pugno alla scrivania, alterato.

 

“ Ma non lo è! “. Grida, spaventando per un istante lo stesso Allen. “ Non lo è! Quanto credi ci metterà a scoprire la verità?! Dieci, quindici anni?! Quanto, Juliette?! “. Chiede, mentre lei capisce il vero motivo dell’astio del fratello. Non gli interessa più se, anni prima lei ha scelto di sposare Haruka per salvaguardare Luna ed il bimbo che attendeva. Anzi, pare quasi aver accettato la cosa ma, ciò che proprio non accetta è ciò che è accaduto in seguito tra lei ed il Re di Veritas. Di lì a poco l’argento si calma, sedendosi sulla propria sedia e guardando la minore. “ Per i miei nipoti, qui ci sarà sempre posto. Per entrambi “. Precisa, includendo così anche Ivy nella parola “ miei nipoti “. “ I bambini non hanno colpa, Ivy è anche la figlia di Luna e non solo di quel tiranno di Kaname: da una donna buona e gentile come la Regina, non potrà che essere nata una bimba con le stesse caratteristiche “. Sussurra, mentre ricordando la Regina Luna il suo sguardo si addolcisce un po'. A quelle parole Juliette prende coraggio.

 

“ Tu… tu eri innamorato di Luna, vero? “. Chiede così, a bruciapelo. Lui la guarda shoccato, mentre lei prosegue la frase. “ Ma se la amavi, perchè non hai lottato per lei? “. Chiede, mentre lui scuote il capo.

 

“ Ora, vattene: la mia risposta non cambia. Per Ivy e Garry ci sarà sempre posto qui, a palazzo Knight. Ma non per te e tuo marito: anche lui come me è il capofamiglia di una delle cinque Grandi Famiglie, potrà cavarsela da solo in caso di attacco. E questo è tutto “. Sentenzia, mentre Juliette scuote il capo per poi sospirare pesantemente.

 

“ Tu dici che io ho ferito Luna, cedendo al ricatto di Kaname e avendo da lui un figlio. Ma sappi che lei era al corrente di ciò che era successo e mi aveva già perdonata “. Rivela, mentre il fratello le da le spalle e, a quelle parole sussulta leggermente. “ Quello che veramente la sta ferendo, in questo momento sei tu. E se ci rifletti, capirai anche perché “. Kevin stringe i pugni in preda ad emozioni che credeva di aver soppresso, mentre Juliette conclude la propria frase. “ Addio, fratello “. Conclude, per poi uscire dalla sala. Kevin ripensa alla sua domanda: perché? Perché non ha lottato per Luna, gli ha chiesto? Un sorriso amaro precede una frase, quasi sussurrata.

 

“ Perchè tra Hunters e Vampiri non ci potrà mai essere nulla di buono. Mai “. Sussurra, mentendo persino a sé stesso e non volendo ammettere che, in verità Juliette ha ragione: è stato codardo e non ha lottato per la donna che amava e l’unico da incolpare è solamente sé stesso.

 

Per un momento, alla foresta oscura regna il più totale silenzio: la neve è macchiata dal sangue, mentre l’odore di esso inizia a spandersi in tutta l’area. Garry riapre gli occhi di lì a poco, sconcertato: era sicuro. Era sicuro che quel fendente lo avrebbe colpito ed ucciso: era praticamente immobilizzato, non sarebbe mai riuscito ad evitare di essere colpito. Eppure pensa, come mai è ancora vivo e vegeto? E soprattutto: di chi è il sangue a terra? “ Sono… sono vivo…? “. Chiede più a sé stesso, quasi in un sussurro. Colui che invece è stato ferito rimane un po' interdetto: non se l’aspettava. Credeva sarebbe riuscito a chiudere tutti i conti in sospeso con quel maledetto Hunter, ma così non è stato. D’altra parte c’è lei: Jeanne. Tiene ancora tra le mani la pistola antivampiro di Garry, seppur come prevedibile alcune ustioni stiano iniziando a far mostra di sé sulle mani perfette della Principessa che, per lo sforzo sta ancora ansimando pesantemente. Dominique invece la osserva in preda all’ira: tiene una mano sulla ferita alla spalla, che continua a sanguinare. Probabilmente il proiettile è ancora all’interno del suo corpo e gli fa provare un dolore indicibile.

 

“ Tu… “. Sibila solamente l’erede di Veronica ed Antoine, furioso. “ Tu! Razza di puttana, come osi?! Come osi colpire il tuo futuro marito con un’arma antivampiro?! “. Grida su tutte le furie, mentre lei tiene in mano l’arma pur sentendo male alle mani: non può certamente lasciarla a terra e permettere a Dominique di impossessarsene.

 

“ Non era questo l’accordo! “. Taglia corto la Principessa, per poi guardare Garry. “ Scappa! Vai via, ci penso io a tenerlo a bada! “. Quasi ordina mentre, fuori di sé il corvino infila un dito in quella ferita, estraendo il proiettile ed ignorando il dolore. Quel gesto, ovviamente disgusta Jeanne e lo stesso Garry mentre Dominique getta a terra il proiettile per poi ghignare sadicamente.

 

“ Te l’ho detto: il dolore e la sofferenza non mi toccano. Ci vuole ben altro per piegare Dominique Lunettes Hikari! “. Commenta solamente, per poi sentire la frase della fidanzata. “ E tu credi davvero che glielo lascerei fare?! “. Chiede: no. No, pensa: non permetterà mai a quell’Hunter di fuggire, non stavolta. Si volta di scatto verso il cacciatore, afferrando nuovamente la propria spada che in precedenza è finita a terra, poco distante da lui. “ Muori, bastardo! “. Grida alterato, ma a quelle parole Jeanne reagisce ancora una volta.

 

“ Non osare! “. Grida semplicemente la bionda, sparando un secondo colpo. Il fidanzato evita per un soffio di essere colpito, seppur la pallottola d’argento lo sfiori e ferisca di striscio. “ Non oserai fargli del male, non finché ci sarò io! Non finché sarò viva! “. Si infuria la sorellastra di Vanitas, pronta a fare tutto quanto è in suo potere per salvare l’uomo che ama. Furioso Dominique si volge verso la fidanzata, puntandole la spada.

 

“ Allora credo che ti serva una bella lezione, e dato che sarò tuo marito toccherà a me dartela, mon cherie “. Sibila, mentre nei suoi occhi passa una luce rossa.

 

“ Fatti sotto, bastardo “. Commenta a sua volta Jeanne, mentre senza alcuna esitazione lui la attacca con la sua spada. La donna riesce a schivare il colpo e questo, ovviamente fa alterare maggiormente il cugino.

 

“ Maledetta sgualdrina che non sei altro, prima o poi riuscirò a colpirti “. Commenta alterato il corvino, pur sentendo un forte dolore alla ferita inferta dal proiettile d’argento, sia quella più profonda che quella più superficiale hanno colpito il braccio sinistro e, in quelle condizioni gli è difficile impugnare la spada.

 

“ Jeanne! “. Fa ad un certo punto Garry: vorrebbe alzarsi, ma improvvisamente la sua vista si annebbia. “ Ma che cosa… che cosa mi succede? “. Chiede più a sé stesso il fratello di Ivy, continuando a vedere tutto offuscato e trovandosi costretto a sedersi nuovamente contro la corteccia dell’albero. “ Non… non riesco a respirare “. Mormora poi, portandosi una mano alla gola ed ansimando pesantemente: qualcosa non va, pensa. È da quando Dominique lo ha colpito e ferito con la sua spada che lui ha iniziato a sentirsi male. Da prima la cosa è stata lieve, quasi impercettibile ed imputabile alla stanchezza, tuttavia adesso si sta facendo più pesante ed insistente. “ Jeanne… “. Ripete semplicemente il ragazzo dalla chioma argento, temendo per l’incolumità della Principessa. La stessa Principessa che, pur di proteggerlo ha iniziato uno scontro con il fidanzato. Lui fa per colpirla con la propria spada, ma lei è più svelta e pone la pistola in difesa. Il metallo della lama si scontra con quello dell’altra arma e produce alcune scintille, mentre i due giungono viso a viso.

 

“ Oh piccola, non sapevo che fossi così brava a maneggiare le pistole “. Ghigna malignamente il figlio di Veronica, mentre lei non abbassa la guardia nemmeno per un secondo: sa bene che potrebbe esserle fatale, una minima distrazione potrebbe farle perdere la vita.

 

“ Non fare dell’ironia, che non mi pare il momento “. Commenta a sua volta la donna, alterata. Seppur a fatica riesce a reagire, dando uno spintone al cugino e facendolo così indietreggiare dandole così il tempo di afferrare il pugnale che porta sempre come difesa, nascosto sotto la gonna.

 

“ J… Jeanne… no… “. Mormora solamente Garry, facendo per intervenire. Tuttavia la sua vista si offusca sempre più, le gambe non lo reggono tanto che, non appena prova a rimettersi in piedi finisce rovinosamente a terra. “ Ma che… che mi succede…? “. Sibila solamente il marito di Mina, mentre Jeanne si accorge delle sue condizioni.

 

“ Oh no! Garry! “. Fa, ma questa distrazione le costa un pugno da parte di Dominique che, approfittando della sua distrazione riesce a colpirla e farla volare contro un albero. “ Lurido bastardo… “. Mormora solamente la bionda, portando una mano al labbro sanguinante. Ma sa anche di non aver tempo per rimanere lì a terra, ogni secondo è prezioso e, se non si alzerà subito il suo promesso sposo potrebbe approfittarne. La donna stringe forte l’elsa del pugnale, che per fortuna è riuscita a stringere a sufficienza per non farlo volare a terra, nell’altra mano ancora la pistola antivampiro.

 

“ Siete una vera noia, tutti e due… “. Sussurra solamente Dominique, mentre la ferita inferta da Garry e quella in seguito procurata da Jeanne iniziano a fargli davvero male: l’argento è un potente veleno anche per i purosangue, ovviamente non se lo toccano ma solo se vengono feriti con esso. Tuttavia il corvino cerca di nascondere che anche lui inizia a sentire dolore: deve farla finita, pensa. Deve chiudere i conti con quel cacciatore e dimostrare a Jeanne che non le conviene mettersi contro di lui, deve… il filo dei suoi pensieri viene interrotto. La donna approfitta della distrazione del cugino e, senza esitare lo colpisce nuovamente con il pugnale.

 

“ Ti faccio vedere io chi è la vera noia, maledetto! Questo è per aver attaccato Luca e la sua famiglia! “. Grida la Principessa, su tutte le furie. In seguito il suo colpo va a segno: riesce a colpire Dominique accanto al cuore, affondando il pugnale nel suo petto. Non è una ferita mortale, tuttavia riesce a farlo cadere in ginocchio e gridare di dolore.

 

“ Un pugnale d’argento! Come… come hai fatto?! “. Grida furioso, afferrando l’elsa per estrarre la lama ma, questa volta sentendo un intenso dolore e bruciore, così forte che, pensa, combattere di nuovo è letteralmente impossibile per lui.

 

“ Anche se sono un vampiro, non significa che non abbia le mie precauzioni: impugnato dall’elsa, il pugnale d’argento è innocuo. Solo, se viene affondato e ferisce un vampiro, beh… “. Non termina la frase, ma il proseguo è piuttosto evidente.

 

“ Maledetta sgualdrina, mi hai avvelenato…! “. Grida infuriato lui, mentre lei scuote il capo.

 

“ Oh no, anche se te lo saresti meritato io non sono un’assassina. A differenza tua e del tuo padrone “. Commenta acida la bionda, mentre malgrado il dolore lui trova la forza di continuare a parlare e sfoggiare un ghigno sadico.

 

“ Ah si, a proposito: sai, al nuovo Re non piacerà affatto, quando gli dirò che hai difeso questa feccia e che maneggi armi d’argento “. Ghigna, mentre Garry e Jeanne lo guardano shoccati.

 

“ Ma cosa dici, maledetto?! “. Fa infuriato il cacciatore, ansimando pesantemente e quasi del tutto privo di forza. “ Il solo re… è Vanitas! “. Commenta, mentre a quella frase il corvino lo osserva sprezzante, in seguito con un’espressione vittoriosa che mette in agitazione i due.

 

“ Vi suggerisco di fare le congratulazioni ad Ivy: sapete, sta per dare alla luce il prossimo erede al trono. Il figlio che ha legittimato Vincent come Re, dato che è il padre “. Ride maligno, mentre Garry fa per alzarsi malgrado le sue condizioni.

 

“ Cosa dici, canaglia?! “. Grida, cadendo nuovamente a terra e mentre il suo avversario mantiene quell’espressione vittoriosa.

 

“ Te l’ho detto: la futura Regina porta in grembo il figlio di Vincent, quindi a voi le conclusioni “. Commenta, per poi saltare su un albero seppur a fatica: in quello stato non può più combattere, rischierebbe di farsi ammazzare. “ Ritenetevi fortunati: per oggi non vi faccio a brandelli. Ma cara Jeanne, lo dico soprattutto a te: pagherete entrambi per quanto successo oggi. La pagherete molto cara “. Commenta, mentre la donna rimane un po' interdetta: ha capito che quelle minacce sono reali, ma in quel momento non ha il tempo di pensarci: un tonfo la fa bruscamente ritornare alla realtà. Garry sviene a terra, mentre dall’odore del suo sangue lei intuisce che nella lama della spada di Dominique era intriso un potente veleno.

 

“ Oh no! Garry, no! “. Grida la seconda Principessa di Veritas, precipitandosi dal solo ed unico uomo che abia mai amato: deve sbrigarsi, pensa. Deve salvarlo, ma essere soli in mezzo alla neve, mezzi congelati e feriti certo non aiuta!

 

Nel frattempo, nello stesso istante a Villa Veghner Ivy è nuovamente stesa a letto: non si sente molto bene. La nausea ha ripreso a farsi sentire, se possibile ancor più forte di prima. Spesso le gira la testa così forte da farla letteralmente cadere a terra o, nel peggiore dei casi svenire, alcuni odori le provocano fastidio e le forze, talvolta si esauriscono in un momento e senza apparente ragione. “ Mi dite cosa diavolo ha Ivy? “. Inizia a spazientirsi Lukas, che ovviamente ha deciso di non abbandonare la sua migliore amica seppur questo non vada esattamente a genio a Vanitas, che invece rimane a braccia incrociate appoggiato alla parete e lo guarda decisamente male.

 

“ E io cosa ne so? Abbiamo chiamato il dottore apposta, quindi ora smettila di camminare su e giù per il corridoio facendo domande stupide, mi innervosisci! “. fa, per poi calmarsi e fare un ghigno di sfida rivolto al biondo. “ Anzi, fa una cosa ancor più saggia: torna in camera tua, che alla mia promessa sposa ci penso io “. Si altera a sua volta il Re Bambino, mentre l’Hunter lo guarda altrettanto innervosito.

 

“ Ivy è la mia migliore amica, ci tengo a lei. Quindi, che ti vada a genio o meno non me ne andrò da qui, vampiro strambo che non sei altro “. Risponde per le rime il figlio di Hans ed Anna, mentre Kevin si frappone tra i due per poi prendere parola.

 

“ Ok, ora finitela! Tutti e due! “. Fa, sedando sul nascere eventuali battibecchi che, seppur di poco conto sarà bene evitare. “ Il medico sta visitando Ivy, siamo tutti in apprensione per lei e tutti ci teniamo, lo capisco! Ma non è il caso che voi due vi mettiate a battibeccare come due scolaretti, non giova a nessuno! Quindi, ora tranquillizzatevi ed aspettiamo notizie da Sharon “. Quasi ordina: infatti la sorella della matriarca è rimasta accanto ad Ivy, volendo dimostrare che le iniziali ostilità che poteva aver mostrato sono state superate e volendosi accertare del suo stato di salute.

 

“ Si… avete ragione voi, Kevin. La verità è che sono così preoccupato per Ivy… “. Sussurra ad un certo punto Vanitas, stupendo lo stesso Kevin: mai s sarebbe immaginato che, un giorno il Re Bambino sarebbe arrivato a dargli ragione. Comprendendo il suo stato d’animo, l’argento si avvicina per poi porgli una mano sulla spalla: in quel momento pensa, il corvino ha bisogno di una figura paterna, quella figura paterna che, per ovvi motivi non ha mai potuto avere accanto.

 

“ Lo comprendo, ma l’unica cosa che ci resta da fare è attendere “. Sussurra l’argento, tenendo una mano sulla spalla del giovane Re e rimanendo in attesa. Un’attesa che, per fortuna non è molto prolungata: il medico esce dalla stanza di Ivy, mentre Kevin, Vanitas e Lukas si volgono di scatto verso di lui. “ Dottore! “. Fa semplicemente il capofamiglia degli Knight, per poi proseguire con quella che, sicuramente è la domanda che tutti vorrebbero fare. “ Cos’ha mia nipote? “. Chiede, mentre l’uomo osserva tutti e tre. Solo in seguito si avvicina a Vanitas, posandogli una mano sulla spalla mentre lui non sembra comprendere il senso del suo gesto.

 

“ Dottor, ma cosa…? “. Mormora solamente, mentre su viso dell’altro si forma un sorriso smagliante.


“ Il male della vostra fidanzata si curerà in circa nove mesi “. Sentenzia, mentre a Vanitas passano già in testa le più brutte malattie ed inizia ad ansimare pesantemente, credendo di poter avere un vero e proprio attacco di panico. “ Oh no! Non temete, non è un brutto male: la Principessa è incinta. Aspetta un bambino “. Sentenzia, mentre a quelle parole tutti e tre i presenti rimangono allibiti, bianchi in viso.

 

“ I.. incinta? “. Chiede sconvolto Vanitas, ansimando pesantemente: quel bambino potrebbe essere di Vincent come suo! “ Dottore… “. Sussurra solamente, per poi osservare seriamente l’uomo. In seguito scuote il capo. “ … posso andare da lei? “. Chiede, mentre l’uomo annuisce.

 

“ Oh si, certo: potete andare, con lei c’è Lady Veghner “. Fa, mentre il corvino si dirige lentamente verso la stanza di Ivy.

 

Altrove, in un altro regno un dottore ha appena finito di visitare una bella giovane dalla chioma rosa. “ Allora? “. Chiede semplicemente la giovane, in trepidante attesa di sapere il responso. L’uomo sistema i propri occhiali per poi, finalmente decidersi a guardare verso una direzione ben precisa: un paio di occhi color oceano lo stanno scrutando da un pezzo, a dire il vero è da quando la visita ha avuto inizio che non fa altro che fissare il più anziano il quale, di lì a poco prende parola.

 

“ Congratulazioni, maestà “. Sentenzia, mentre lo sguardo della donna si fa sempre più stupefatto. “ Il Clan della Luna Rossa avrà presto un erede: la regina è incinta “. Sentenzia. Il viso del futuro padre non trasmette la minima emozione, solo un ghigno compiaciuto sembra comparire di lì a poco. “ State bene? “. Chiede poi l’anziano, notando la strana reazione di colui che è il Re di quel regno in cui, questa notte la Luna Rossa brilla come m ai prima d’ora.

 

“ Oh, dottore… “. Sussurra semplicemente il corvino, avvicinandosi di qualche passo e ponendo una mano sulla spalla del medico. “ Non potevate darmi una notizia migliore “. Mantiene il proprio ghigno, mentre quel tocco bollente manda i brividi lungo tutto il corpo del medico: i brividi dati dal terrore che, ogni volta che incontra quell’uomo non può fare a meno di provare.

 

“ Ace… “. Sussurra invece la giovane dalla chioma rosa, mentre colui che si rivela essere suo marito le si avvicina per poi prenderle la mano.

 

“ Grazie, mia regina: tu non immagini quanto sia importante per me, sentire questa notizia “. Sentenzia anche se, deve ammettere, la Regina Alexis non interpreta quelle parole come contentezza per la scoperta della gravidanza, bensì per ben altro.

 

“ Non puoi smettere di pensarci, per un solo momento? Abbiamo appena scoperto che diventeremo genitori… “. Mormora la rosa, ma lui la interrompe prima che possa terminare la frase.

 

“ Ma tesoro, io sono felice per questa gravidanza “. Sentenzia il corvino, mentre lei lo osserva non troppo convinta. “ E non solo perché la mia regina sta per darmi un erede, ma anche perché questo figlio sarà la chiave di volta per la rovina del Clan della Luna Blu “. Ghigna, per poi lasciarsi andare ad una risata che, a dire il vero inquieta anche la stessa Regina.

 

“ Quindi, per te la vendetta viene prima della gioia di scoprire di diventare padre? Questo è stato il tuo primo pensiero, non appena il medico ci ha dato la notizia? “. Sussurra amareggiata la rosa, mentre lui si volta verso di lei per qualche istante. Sospira pesantemente, per poi sedersi sul letto accanto alla moglie e prendendola tra le braccia, con fare quasi protettivo.

 

“ Sorellina, non devi essere amareggiata “. Sentenzia, rivelando che oltre ad essere sua moglie Alexis Baskerville è anche sua sorella minore. “ Sai che ti amo, amo anche questo bambino. Come puoi dubitare? “. Le accarezza il viso quasi con dolcezza, mentre i loro sguardi si incontrano di lì a poco. “ Ma sai anche cosa ci abbiano fatto quei maledetti e che devono pagare per questo. Solo così, solo dopo che avremo pareggiato i conti con gli Hikari potremo offrire a nostro figlio il regno pacifico che tanto desideri… che tanto desideriamo “. Si corregge ricordando un passato che, almeno per il momento solo lui conosce.



Salve miei fans, come state? Eccomi qui con un nuovo capitolo! Abbiamo assistito ad un lungo flashback, in cui finalmente si spiega come mai Kevin Knight avesse rfiutato di aiutare la sorella ed il cognato, e come mai d'altro canto abbia sempre protetto Garry ed Ivy. Intanto lo scontro tra Garry, Dominique e Jeanne si è concluso: il cacciatore è stato avvelenato, riuscirà la princiepssa a salvarlo? Nel frattempo, sia Alexis Baskerville che Ivy ricevono la medesima notizia: entrambe sono incinte. Sarà una coincidenza che la Regina del Clan della Luna Rossa e quella del Clan della Luna Blu attendano un erede nello stesso momento? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 35
*** Poisoned love ***


Garry sembra stare sempre peggio: la vista inizia drasticamente ad offuscarsi, respirare gli costa sempre più sforzo e persino stare in piedi diventa problematico. Da parte sua, Jeanne riflette: è abbastanza sicura che il cacciatore sia stato avvelenato dalla spada di Dominique, riconosce l’odore del veleno che ormai ha contagiato il sangue dell’argento. Non ha molto tempo da perdere, pensa: se non vuole che Garry le muoia tra le braccia deve trovare una soluzione per fargli espellere il veleno. “ Accidenti cacciatore, in che guaio ti sei messo… “. Mormora, cercando di non mostrare la propria preoccupazione. A quella frase tuttavia, lui fa per alzarsi malgrado le scarse forze fisiche.

 

“ Torniamo a casa, Principessa. Io sto bene, davvero… “. Ma non appena fa per mettersi in piedi la debolezza ha la meglio, facendolo così cadere in mezzo alla neve. Jeanne pare subito allarmarsi e, senza pensarci si precipita da lui.

 

“ Garry! Brutto stupido, cosa credi di fare in questo stato? Se ci incamminassimo ora verso Villa Veghner mi moriresti tra le braccia a metà strada… “. Mormora solamente la bionda, cercando di aiutarlo ad alzarsi. Lui si appoggia a lei, con l’unico risultato di barcollare nuovamente, respiro irregolare e vista quasi totalmente offuscata. Entrambi sentono i vestiti fradici appiccicarsi alla loro pelle, provocando in entrambi dei brividi di freddo.

 

“ Sono sicuro che riusciremo a raggiungere villa Veghner… e… mio zio… mi curerà… “. Continua caparbio il cacciatore, ricordando che i Knight sono sempre stati conosciuti per la loro specializzazione in campo medico. Lui continua a proporre questa sua idea, mentre lei scuote il capo un po' spazientita da quella caparbietà anche se, pensa inconsciamente, questa è uno dei motivi per i quali ha amato Garry sin dal loro primo incontro. Resasi conto di quei pensieri che pervadono la sua mente, la giovane scuote con violenza il capo e, di lì a poco riprende parola.

 

“ Smetti di dire cretinate e pensa a raccogliere le forze. Dovremo camminare, fino a quando non troveremo un rifugio e ti potrò curare come si deve “. Sentenzia, mentre a quella frase lui scuote il capo a sua volta e con enfasi.

 

“ No… non voglio metterti in pericolo, e… quel bastardo potrebbe tornare… “. Mormora l’erede di Haruka e Juliette, ed è pur vero: non vuole in nessun modo mettere a repentaglio la vita di Jeanne e, conoscendo il loro avversario potrebbe benissimo aver finto di ritirarsi, per poi sferrare un attacco più deciso ed approfittare della loro distrazione. In oltre c’è un altro fatto: non vuole stare solo con la principessa. Non sa quanto riuscirebbe a controllarsi in una situazione simile e, soprattutto come si giustificherebbe in caso avesse di nuovo quegli incubi con protagonista quello spirito nero? Come si giustificherebbe con Jeanne in caso dovesse ricomparire il morso misterioso, che era comparso già nel loro precedente incontro e dopo un suo incubo? Ma la donna non sembrerebbe voler sentire ragione e, grazie alla sua forza maggiore rispetto a quella di una normale donna, trascina con sé l’uomo che ama.

 

“ Adesso sta zitto! “. Fa, un po' alterata da tutte quelle reticenze. “ Ti rendi conto o no della gravità della tua situazione? Non puoi permetterti di discutere! La spada di Dominique era intrisa di un veleno che uccide all’istante gli umani, mi stupisce che tu sia ancora in vita. Ma dobbiamo agire in fretta o per te sarà troppo tardi! “. Fa, disperata alla sola idea di poter arrivare tardi, di non riuscire a salvare il cacciatore. Lui invece non può fare a meno di rabbrividire a quelle parole.

 

“ Ah… a quanto apre allora, il tuo fidanzato era venuto qui proprio per uccidermi “. Sussurra, riflettendo: come poteva Dominique avere la certezza che lui sarebbe arrivato per difendere la famiglia di Luca ed il bambino stesso? “ E tu vorresti sposare un essere del genere? “. Sussurra, prima di barcollare ancora una volta e quasi finire a terra. Fortunatamente la bionda riesce a sorreggerlo e, grazie a quel barcollare non è costretta ad inventare un’ennesima scusa per rispondere a quella domanda.

 

“ Avanti: non pensare a me, ma alla tua salute “. Commenta, camminando un po' a fatica e trascinando con sé il giovane, che muove solo alcuni passi e quasi non riesce più a camminare. Esausta, lei sta per cadere in ginocchio ma in quel momento la fortuna assiste entrambi: poco distante da loro vi è un vecchio rifugio abbandonato da anni, a giudicare dal suo fatiscente aspetto. “ Beh… sempre meglio che niente “. Borbotta la bionda: il suo vestito così come quelli di Garry sono fradici, entrambi stanno tremando per il freddo e lui sembrerebbe essere delirante. “ Coraggio, Jeanne! Ancora un ultimo sforzo e ci siamo! “. Si fa coraggio la figlia di Rosina e Kaname, arrivando fino alla porta del rifugio ed aprendola con un piede: fortunatamente la trova semi aperta e non le costa troppa fatica e, una volta dentro fa appoggiare Garry ad un vecchio letto: sarà pur usurato e polveroso, ma per lo meno è asciutto pensa. In oltre anche lei stava per finire a terra, certamente è meglio se succede quando non sta aiutando lui a reggersi in piedi.

 

“ J… Jeanne…? “. Mormora lui, notando che lei è caduta seduta contro la porta, ansimando pesantemente. “ Jeanne…? Stai… stai bene? “. Chiede, mentre la donna lo osserva qualche istante e, in seguito fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si: ci vuole ben altro che una camminata sotto la neve, per abbattere Jeanne Hikari “. Sentenzia, mentre lui chiude gli occhi qualche istante.

 

“ Ti devo davvero la vita… “. Sussurra, non accorgendosi tuttavia dei movimenti di lei: la principessa trema da prima dal freddo, così come d’altro canto fa lui. Vedendolo in quelle condizioni la giovane usa parte del suo potere per poter accendere un fuoco, dopo aver notato la presenza di un vecchio camino e della legna, probabilmente lasciata dagli ultimi ospiti di quel rifugio di fortuna. “ Si gela… “. Sussurra solamente il giovane cacciatore, rimanendo ad occhi chiusi e mentre lei lo osserva qualche istante, per poi agire in modo inaspettato. “ Ho tanto… tanto… freddo… “. Mormora semplicemente l’argento ma, sicuramente ciò che segue lo fa avvampare come un peperone.

 

“ Spogliati “. Sentenzia perentoria Jeanne così, su due piedi e senza pensarci due volte. A quella semplice parola lui apre gli occhi di scatto, sgranandoli ed arrossendo vistosamente.

 

“ E… eh?! Cosa?! Come?! Jeanne, ma…! “. Mormora, rosso come un peperone e notando che lei si è tolta l’abito, rimanendo così in sottoveste e guardandolo in modo severo. “ Dahi, non ti sembra di correre troppo? In questa situazione, ti sembra il caso? “. Chiede, mentre lei gli si avvicina abbastanza scocciata. “ J… Jeanne? “. Chiede ancora una volta lui, finendo spalle al moro con lei davanti, uno sguardo che, deve ammettere il cacciatore è lo stesso del fratello. Senza tanti mezzi termini la fanciulla lo afferra per il colletto della giacca, attirandolo a sé.

 

“ Ma che diavolo hai capito?! “. Chiede, avvampando vistosamente mentre il suo sguardo fa trasparire quanto sia in imbarazzo a sua volta, malgrado cerchi di mascherarlo dietro uno arrabbiato. “ Se non togli questi vestiti bagnati e sporchi di sangue, finirai per beccarti una polmonite, cretino di un Hunter! E quest’altro problema, proprio non te lo puoi permettere! “. I loro sguardi si incontrano, lui rimane stupefatto e lei arrabbiata, ma entrambi rossissimi in viso. “ Quindi, ora toglili e lascia che li metta ad asciugare! Poi cureremo quella ferita: dobbiamo togliere quel veleno dal tuo corpo, a tutti i costi! “. Sottolinea l’ultima frase in modo serio e perentorio, facendo intendere che è davvero disposta a tutto pur di salvarlo. Segue un momento di assoluto silenzio e, solo di lì a poco lui pare arrendersi: sospira pesantemente per poi sbottonare la giacca.

 

“ E va bene! Lo farò, se è necessario… “. Borbotta, mentre lei lo lascia andare e gli da le spalle, incrociando le braccia al petto ed andando ad occuparsi del fuoco. Notando con la coda dell’occhio che lui sembra essere in difficoltà a causa del forte dolore dato dalla ferita tuttavia, la principessa si avvicina nuovamente, mettendo entrambe le mani sulla camicia e guardandolo intensamente.

 

“ Aspetta… ti do una mano “. Mormora, dandosi della sciocca per non averci pensato prima. Lui fa per parlare, ma il dolore glielo impedisce. Solo di lì a poco riesce a prendere parola, tra i deliri dati probabilmente dalla febbre.

 

“ Jeanne… “. La chiama, mentre lei si ferma un momento ma rimane con lo sguardo abbassato. “ E’ davvero questo quello che vuoi? “. Chiede ad un certo punto il giovane dalla chioma argento, mentre lei alza lo sguardo verso di lui decisamente confusa. “ Davvero… vuoi sposarti e… e condannarti ad una vita infelice…? Davvero… lo vuoi fare? “. Chiede, mentre a quelle parole lei esita un istante e, solo in seguito gli toglie anche la camicia per poi sospirare pesantemente.

 

“ Non pensare al mio matrimonio adesso: devi solo pensare a guarire. Troveremo un rimedio e starai bene, te lo prometto… “. Fa semplicemente la figlia di Rosina, afferrando una coperta trovata fortunosamente e portando Garry con sé, a sedersi accanto al fuoco per scaldarsi. Avvolge entrambi con la coperta e, ovviamente e forse a causa della debolezza lui posa il capo sulla spalla di lei, che non può fare a meno di notare che la febbre si è alzata. Non che le dispiaccia, ma si chiede come riesca un umano a sopportare la potenza di quel veleno e rimanere in vita, quando un Hunter comune sarebbe sicuramente già morto. Ma questo pensa, non è il momento di farsi troppe domande. In oltre la voce di lui la riporta alla realtà.

 

“ Allora? “. Chiede solamente il giovane Hunter: sembra esausto, il respiro è affannoso eppure trova la forza di parlare. “ Dammi almeno una ragione, Jeanne… una sola… e… “. Fa per dire altro, ma lei scuote il capo.

 

“ Ora cerca di stare calmo! Se ti agiti, non farai altro che peggiorare il tuo stato. Devo trovare un rimedio contro il veleno,e in fretta… “. Sussurra la donna, mentre lui rimane rosso in viso e sicuramente, non solo a causa della febbre.

 

“ Oh beh… averti qui, mezza svestita ed essendo solo noi due, dispersi in mezzo alla foresta, certo non mi aiuta a mantenere il controllo “. Borbotta semplicemente. Lei si volge verso di lui, dandogli un lieve pugno sul capo come facevano ormai tanti anni prima.

 

“ Scemo, non… “. Fa per proseguire la frase, ma nota che lui respira sempre più affannosamente e fatica addirittura a parlare. “ Oh no… “. Mormora, capendo che il veleno sta entrando in circolo rapidamente e che, se non farà qualcosa alla svelta potrebbe significare la fine per il suo amato. Ma la vera domanda è: cosa mai potrebbe fare in una situazione simile? L’odore nauseabondo del veleno, che probabilmente già ha infettato la ferita del giovane dalla chioma argento, giunge alle narici della bionda che, allarmata fa la prima cosa sensata che le viene in mente: afferra il giovane cacciatore per le spalle, per evitare che finisca a terra. Poi riflette: cosa può fare un vampiro per salvare un umano avvelenato? Improvvisamente una cosa balena nella sua mente.

 

Nel frattempo Dominique torna a palazzo Hikari, su tutte le furie come forse è mai stato in vita sua. Nemmeno si degna di salutare Vincent: gli passa davanti senza degnarlo di uno sguardo, spargendo odore d’argento e sangue letteralmente in tutto il palazzo: se non ha perso l’uso del braccio pensa, poco manca. “ Lurida sgualdrina… “. Sibila, ripensando a quando Jeanne gli ha sparato con la pistola di Garry e, ancor prima quando lo stesso cacciatore gli ha sparato e lo ha ferito allo stesso braccio. Da prima è riuscito bene a reggere l’effetto dell’argento sul suo sangue, tuttavia adesso inizia a risentirne: forse pensa, alcuni frammenti sono rimasti all’interno della ferita e continuano ad avvelenarlo. Di questo passo pensa, potrebbe diventare una cosa letale. Nel sentire quel forte e allo stesso tempo nauseabondo odore, Vincent decide di uscire dalla sala del trono e seguire il cugino.

 

“ Ehi! “. Lo chiama, ovviamente non ottenendo risposta ma notando immediatamente la scia di sangue lasciata da quelle ferite che, per ironia della sorte o forse no, gli sono state inferte nello stesso braccio. “ Domi! Ma che ti è successo?! “. Chiede il capo dei ribelli, per la prima volta sconcertato: chi mai è stato a ridurre in quello stato il suo vice? Non ottenendo risposta tuttavia, il biondo decide di agire: detesta essere ignorato o tenuto all’oscuro delle cose e, a giudicare dagli aromi che avverte, suo cugino è stato a contatto non solo con Garry e Jeanne, ma anche con Luca e la sua famiglia. Lo afferra bruscamente per la spalla, costringendolo a fermarsi. “ Cos’hai fatto?! Hai attaccato Luca e la sua famiglia senza il mio permesso?! “: Chiede, alterato. “ Hai agito arbitrariamente, è così?! “. Chiede, decisamente infuriato. “ Di un po'! Sei forse impazzito?! Sai che odio queste cose: anche se sei il mio vice, devi comunque rispondere a me! Devi eseguire i miei ordini, non fare di testa tua! “. A quelle parole tuttavia, l’altro pare innervosirsi maggiormente.

 

“ Certo, sarai il mio capo ma non sono il tuo cagnolino: io faccio quello che mi pare “. Sentenzia gelidamente, trattenendo a stento la voglia di aggredire anche il cugino: in quello stato non sa quanto riuscirà a reggere, deve curare le ferite e non ha tempo da perdere con le ramanzine dell’altro. Ma il minore dei fratelli Hikari ribatte a tono a quelle parole, chiarendo subito le posizioni.

 

“ Invece si: tu hai giurato obbedienza, quindi obbedisci e stai zitto! Quando ti dico che devi agire solo quando e come te lo dico io, tu devi dire “ si signore “. Mi hai capito bene? “. Chiede ma, non riuscendo più a controllare la propria furia l’altro lo attacca, sfoderando gli artigli e ferendo il suo capo al viso.

 

“ Lasciami in pace, re illegittimo! “. Grida, i suoi occhi si iniettano di luce rossa mentre un raggio rosso colpisce lo stesso Vincent che, colto di sorpresa riesce a difendersi con il potere della Luna Blu, eppure vola contro una parete mentre il cugino porta la mano alla ferita più profonda, quella inferta da Jeanne, ed ansima pesantemente. “ Mina! Vieni subito qui! “. Inizia a gridare, chiamando chiaramente Nox alla quale, la volta precedente ha detto che da quel momento in poi il suo nome sarebbe stato “ Mina “. Nel sentire quelle parole tuttavia, Vincent osserva il cugino pensieroso: porta un dito ai graffi sul proprio viso, leccando il sangue che si deposita su di esso e mentre, lentamente le lievissime ferite guariscono.

 

“ Dominique… “. Sibila solamente, capendo forse per la prima volta quanto sia pericoloso il suo vice.

 

Nox è insieme a Rosina: la donna la osserva con profonda gratitudine, dopo che la domestica ha fatto per lei una cosa molto importante. “ Non so come esprimerti la mia gratitudine, Nox. Non so… “. Fa per proseguire, mentre entrambe sentono il frastuono poco fuori dalla stanza. “ Ma cosa succede? “. Chiede la donna dalla chioma bionda, alzandosi e, seguita dalla domestica affacciandosi alla porta per capire cosa stia succedendo.

 

“ Aspettate! Madame sta riposando, ha ordinato di non… “. Una guardia tenta di parlare, ma colui che ha di fronte lo attacca con una furia inaudita, gettandolo con una forza tale contro la parete che, se fosse ancora vivo sarebbe un vero miracolo.

 

“ E levati dai piedi! “. Grida nervoso ed ora anche assetato colui che è in parte, se non totalmente la causa dei guai di Rosina. La stessa Rosina che, assistendo alla scena non può fare a meno di precipitarsi a soccorrere la guardia, potendo solamente constatare che è in gravi condizioni.

 

“ Eric! “. Fa improvvisamente Nox, perdendo la sua compostezza e correndo a soccorrere colui che è il marito. “ Eric! Ti prego, riprenditi! “. Fa, allarmata e, a quella scena il figlio di Antoine e Veronica non può fare a meno di rivederne invece un’altra, con protagonista un’altra donna.

 

“ Dì un po'! Chi ti da il diritto di far male alle mie guardie del corpo personali, eh?! “. Si arrabbia Rosina, i cui occhi ricordano invece quelli di Jeanne quando si arrabbia. A quelle parole tuttavia, il promesso sposo di sua figlia la guarda con gli occhi ancora iniettati di quella luce rossa.

 

“ Dannata vecchia, sta zitta se non vuoi fare la stessa fine “. Sibila, afferrando per i capelli Rosina che, accorgendosi che lui ha fatto un passo avanti si è messa a protezione di Nox e del marito. “ Levati di torno! “. Fa e, senza pensare che ha di fronte una donna la spinge malamente di lato mentre il suo sangue continua a cadere a terra, mentre lui ansima pesantemente. In seguito afferra il braccio di Nox, stringendo così forte la presa che, per un solo istante la donna teme glielo voglia spezzare.

 

“ Non ho fatto nulla, voglio solo curare mio marito! “. Fa terrorizzata la ragazza: da sempre quel folle le fa paura, sin da quando le ha detto che il suo nome era Mina ha capito che qualcosa non andava, ma ora… il filo dei suoi pensieri è interrotto bruscamente da lui, che la trascina con noncuranza ed ignorando Rosina ancora stordita ed il povero Eric, ridotto piuttosto male dopo aver subito il suo attacco.

 

“ Eccola, la mia Mina “. Sussurra semplicemente il corvino, osservando un istante il viso di Nox ma, nella sua visione distorta forse dal dolore al braccio vedendo solamente la cacciatrice. “ Muoviti! Devi curarmi questo braccio, prima che rischi di perderlo! “. Fa, mentre da quasi dolce il tono si fa nuovamente arrogante e prepotente, senza dar possibilità alla donna di reagire.

 

“ N… Nox… “. Mormora solamente Rosina, cercando di alzarsi. A quel semplice richiamo la domestica si volge verso di lei, annuendo e cercando di rassicurarla: è meglio se, per il momento almeno, obbedisce senza protestare. Curerà il suo signore e, forse, cercherà anche di comprendere come mai continui a chiamarla Mina e quale sia il suo effettivo legame con la cacciatrice. Senza fare storie decide di seguire il suo signore che, non sentendola più opporsi smette di trascinarla ma, una volta arrivati a destinazione la spinge malamente all’interno di una stanza. La giovane domestica riesce a non cadere per un soffio, notando una cosa: questa è la stanza di Jeanne, non ci sono dubbi in merito.


“ Ma questa stanza… “. Mormora solamente, mentre lui la osserva qualche istante per poi sospirare pesantemente.

 

“ Si, so che portarti nella stanza della tua rivale non è esattamente il massimo. Ma è anche la mia, quindi… “. Lascia la frase a metà, sedendosi: non ne può più, se non cura immediatamente il braccio finirà per sentirsi seriamente male. Nox rimane agghiacciata: rivale? Ma da quando lei e la principessa sarebbero rivali? “ Allora?! “. La voce di lui la riporta alla realtà, facendola sussultare. “ Vuoi muoverti?! Curami questo braccio, prima che ne perda l’uso! “. Si innervosisce e, a quel brusco cambio di tono lei non può fare a meno di annuire.

 

“ Va.. va bene… “. Sussurra mestamente, abbassando lo sguardo e mentre lui sospira pesantemente.

 

“ ok, mon amour. Posso perdonarti, ma solo per stavolta e perché questo braccio mi fa troppo male, anche per arrabbiarmi con te “. Mormora semplicemente il corvino. Senza dire altro lei prende tutto l’occorrente, incominciando a curare quelle due ferite e capendo che, effettivamente in esse ci sono dei pezzi d’argento: sono minuscoli, forse schegge ma sono abbastanza per far soffrire se non uccidere un vampiro.

 

“ Brucerà un po'… “. Sussurra solamente, pensando inconsciamente che quell’uomo se la merita, un po' di sofferenza, dopo tutto ciò che ha fatto. Senza indugiare oltre inizia a pulire quella ferita, provocando ovviamente dolore all’altro che, stranamente stavolta non se la prende con la donna. La stessa donna che, non sa nemmeno come mai ma prova una sorta di pietà per lui. “ Resistete, ho quasi fatto “. Fa solamente, estraendo l’ultima scheggia argentata dalla ferita. L’atroce dolore sembrerebbe attenuarsi: ora non c’è più l’argento ad impedire al processo di guarigione di attivarsi e, come prima cosa è il dolore a diminuire seppur di poco. “ Ora, devo bendarla: anche se guarirà da sola, potrebbe sempre infettarsi “. La mora fa per volgersi ad afferrare le bende, ma lui le afferra la mano prima che possa allontanarsi. “ Signore? “. Chiede solamente la corvina, mentre lui stringe con maggior forza la sua mano.

 

“ Tu mi odi, vero? “. Chiede così, a bruciapelo. Lei non capisce: come mai le fa questa domanda? Cosa gli importa del parere di una domestica? “ Tu mi odi per tutto quello che ti ho fatto, vero? “. Chiede nuovamente mentre, quasi mossa a pietà lei scuote il capo.

 

“ Io non vi odio… “. Fa per dire altro, me lui è più rapido: sembra davvero un’altra persona rispetto a poco prima e, senza dar tempo a Nox per parlare la attira a sé, stringendola quasi fino a farle male.

 

“ L’hai finalmente capito? La colpa non è mia, né tua… “. Mormora solamente, mentre lei non capisce davvero dove diavolo voglia arrivare. “ Hai capito che è tutta colpa di tuo padre e tua madre, vero…? “. Lei rimane stranita: un po' questo strano comportamento le fa paura, non sa come reagire. Sa bene che un minimo passo falso potrebbe far nuovamente infuriare il suo signore. “b … Mina? “. Conclude la frase lui, mentre lei rimane a dir poco agghiacciata: allora, in tutto questo tempo il suo signore ha avuto lei accanto, lo sapeva bene ma ha finto di avere Mina Veghner! Ma perché? Cosa c’è dietro? qual’è il vero legame tra lui e quella donna? Vorrebbe scoprirlo, per aiutare Rosina e Jeanne. Ma sa anche che, un minimo passo falso le potrebbe costare la vita stessa.

 

A Villa Veghner intanto, Ivy si è alzata dal letto: ha da poco scoperto di essere incinta, ma la cosa non sembra renderla particolarmente felice. La dona è di fronte allo specchio, osservando il suo riflesso disgustata. “ No… “. Sibila solamente, scuotendo il capo. “ No! Io non sono sporca! Io non sono sbagliata! Io… io valgo! “. Continua, ripensando improvvisamente a quanto accaduto con Vincent: credeva di averlo superato, ma sapere che al 50 % potrebbe portare in grembo suo figlio crea in lei un moto di disgusto. Ama suo figlio, ma pensare che potrebbe avere anche i geni di quel bastardo, pensare che potrebbe essere lo strumento grazie al quale quell’infame sarà legittimato come re, tutto ciò la manda fuori controllo e la fa sentire sporca e sbagliata, un’incapace che non è riuscita neanche a proteggere sé stessa. Come diavolo potrebbe fare a proteggere il suo bambino, se mai Vincent tornasse a reclamarlo? Infuriata, la Principessa da un pugno allo specchio di fronte al quale si trova: i vetri si piantano parzialmente nella sua mano e, solo di lì a poco qualcuno entra nella stanza.

 

“ Ivy? Ma che fai?! “. Chiede colui che è appena entrato, mentre come se se ne fosse accorta solo ora, la donna porta la mano libera a quella ferita, facendo una smorfia di dolore. “ Aspetta! Ti aiuto a toglierli “. Fa colui che si rivela essere Vanitas, prendendo nelle proprie la mano della fidanzata ed iniziando lentamente a rimuovere le schegge. “ Si può sapere perché diavolo lo hai fatto? Sei impazzita? “. Chiede, mentre lei inizia a piangere quasi senza rendersene conto.

 

“ P… perdonami! Mi dispiace, sono un completo disastro, io… “. Mormora e, capendo che sicuramente il suo stato è dovuto alla scoperta della gravidanza ed al suo terrore che questo bambino potrebbe essere di Vincent, la guarda qualche momento per poi afferrarle il mento con la mano libera, facendole alzare lo sguardo ed osservandola intensamente.

 

“ Ivy, no: ascoltami bene “. Mormora, mentre lei continua a piangere. “ Questo bambino… questo bambino è mio, ok? Io me lo sento “. Sussurra, mentre lei lo guarda ora stranita. “ Ma anche se non lo fosse? Pensi me ne fregherebbe qualcosa? “. Chiede, mentre lei cerca di smettere di piangere. “ Perderei tutto, anche il trono, per te. E lo farei anche per salvaguardare questo bambino: a prescindere da tutto, è figlio tuo: una creatura nata dalla donna che amo, pensi che potrei mai odiarlo? Pensi che potrei mai considerare te o lui sbagliati? “. Chiede e, a quelle parole lei si getta tra le sue braccia, dando sfogo ad un pianto liberatorio.

 

“ Lo… lo pensi davvero? “. Chiede tra i singhiozzi, mentre lui annuisce accarezzandole i capelli.

 

“ Certo che lo penso davvero, sciocca. Come hai potuto dubitarne? “. Fa ma, mentre lei sta per rispondere qualcuno bussa alla porta. “ E ora che succede? “. Mormora solamente il Re bambino, mentre fa finalmente la sua comparsa Lukas.

 

“ Non vorrei interrompervi, ma è appena arrivata una lettera importante “. Fa semplicemente il biondo, osservando per un istante la sua migliore amica. “ Ivy… stai bene? “. Chiede, notando che sta ancora piangendo. Lei fa un cenno affermativo con il capo mentre, leggendo la lettera che Lukas gli ha appena dato Vanitas sembra perdere le staffe.

 

“ Chi l’ha consegnata? “. Chiede solamente, mentre il giovane Hunter sospira pesantemente.

 

“ E’ stato un garzone proveniente da palazzo: ha detto che la mandante è Donna Rosina “. Sussurra mentre, di lì a poco una luce blu passa negli occhi del Re bambino.

 

“ Maledetto infame! “. Grida, dando un forte pugno al muro e quasi rompendolo. A quella scena Ivy si avvicina.

 

“ Ma che succede?! “. Chiede, mentre il fratello volge lo sguardo verso di lei.

 

“ Vincent… ha usurpato il mio trono ed ora è a Veritas, come re legittimo. Sa già della tua gravidanza e crede, è certo di essere lui il padre del bambino “. Mormora e, al quelle parole Lukas deve sorreggere la sua migliore amica prima che svenga a causa dello shock.

 

“ Ma chi diavolo lo ha informato, se nemmeno voi lo sapevate fino a poche ore fa? “. Chiede preoccupato l’Hunter, mentre Vanitas afferra il proprio mantello e lo indossa, furioso ed incapace di trattenere la collera.

 

“ Non lo so ma credimi, lo scoprirò immediatamente! “. Fa, mentre a quelle parole anche Ivy inizia ad allarmarsi.

 

“ Ma cosa vuoi fare?! Aspetta! “. Fa solamente la corvina, mentre lui la osserva con sguardo furioso.

 

“ Andrò a Veritas e caccerò a pedate quell’usurpatore| non sappiamo ancora di chi sia il bambino, non può prendersi un trono non suo! Il potere del re è ancora mio! “. Fa mentre, sentendo quelle parole e dato che la porta è rimasta aperta Dante e Pierre intervengono nella discussione.

 

“ Signore, no! Vi prego, ragionate! “. Tenta il maggiordomo mentre il patriarca della famiglia Veghner, appena rientrato assieme alla moglie alla Villa ed informato della situazione, si aggrega all’arancione per cercare di placare il Re bambino, che ha già sfoderato le zanne.

 

“ Levati dalla mia strada, Dante! “. Grida, ma a quelle parole Pierre prende parola, prima che la situazione precipiti.

 

“ Maestà, vi prego! “. Fa, aiutando Dante a trattenere il giovane Re prima che commetta una follia. “ Abbiamo già perso le tracce di vostra sorella e di Garry, in oltre vostra sorella è incinta! Al 50 %, quel bambino potrebbe realmente essere di Vincent: credete sia una mossa saggia, portarla a palazzo e rischiare così danni peggiori? O peggio: che siate voi a poter perire, combattendo in preda all’ira e dando un vantaggio a vostro fratello?? “. Chiede, mentre a quelle parole il giovane dalla chioma corvina sembrerebbe calmarsi lievemente.

 

“ Come sarebbe che si sono perse le tracce di Garry e Jeanne? “. Chiede, mentre finalmente Joe, fino a quel momento rimasta in disparte prende parola.

 

“ Michaele Mina sono rientrati poco prima di noi e, una volta riuniti ci hanno informato che hanno perso le tracce di Garry e Jeanne, dopo l’attacco dei ribelli ai danni di una famiglia nobile “. Sussurra la rossa, per poi proseguire di lì a poco. “ Suggerisco di attendere che vengano ritrovati, assicurarci che stiano bene e, tutti insieme studiare una strategia per fermare Vincent. E soprattutto, per determinare la paternità di questo bambino “. Fa, trovando il consenso di Ivy che fa semplicemente un cenno affermativo con il capo.

 

“ Lady Joe ha ragione. Ti prego, non voglio perdere anche te e, in oltre non potrei mai partire sapendo che Garry e Jeanne sono dispersi “. Fa e, le sue parole e quelle di Pierre e Joe sembrano calmare un po' il giovane erede di Kaname e Luna.

 

“ E va bene “. Fa, sospirando pesantemente. “ Aspetterò per un po' di tempo, almeno fino a quando Garry e Jeanne non torneranno. Ma dopo, niente e nessuno potrà impedirmi di andare a dare una lezione a quel bastardo “. Sentenzia, uscendo poi dalla stanza e mentre Lukas sospira sollevato.

 

“ Vampiro strambo che non sei altro… “. Borbotta ma, in realtà capisce bene quello che prova. È un po' la stessa cosa che prova lui: un odio profondo verso colui che ha violentato Ivy e le ha fatto passare l’inferno, rovinandole ora anche il momento più bello per una donna: la sua gravidanza. Ma lo giura a sé stesso: proteggerà Ivy ed il suo bambino indipendentemente dalla paternità di quest’ultimo, al costo della sua stessa vita. Ed aiuterà Vanitas a farla pagare a Vincent, con gli interessi.


Salve miei fans, eccomi qui con un nuovo capitolo: che ve ne pare? Garry è stato avvelenato dalla spada di Dominiqe e Jeanne lo porta al sicuro, determinataa  salvarlo. Ce la farà? Intanto Dominique sembra mostrare un momento di umanità con Nox, ma seppur si faccia curare da lei continua a chiamarla Mina: come mais embra così ossessionato dalla cacciatrice? cosa si nasconde nel lorov passato? Intanto Ivy scopre la propria gravidanza e inizialmente non la prende bene, e la situazione peggiora quando a Villa Veghner arriva la lettera di Nox, che speiga che Vincent è alito al trono asserendo di essere il padre del bimbo che Ivy porta in grembo. Cosa succederà ora? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 36
*** Stained with blood ***


È passato un po' di tempo dal violento scontro tra Dominique e Garry, ma la situazione per il cacciatore pare essersi decisamente complicata. Seppur a fatica, Jeanne riesce a far sdraiare Garry sul letto dopo essersi accorta che la spada del fidanzato era intrisa di un veleno letale per gli umani e che questo sta lentamente andando diffondendosi nel corpo dell’erede di Haruka. Gli mette una mano sulla fronte: è bollente, la febbre è salita ed il veleno della spada di Dominique si sta diffondendo in tutto il corpo del giovane cacciatore e, lo sente bene, sta anche accelerando il processo di diffusione. Seppur essendo ancora in sottoveste, la donna non esita a togliere la coperta che la tiene un po' al caldo, per coprire il giovane dalla chioma argento che, delirando riapre a fatica gli occhi. “ J… Jeanne… “. Sussurra solamente il nome della sua amata, la sola ed unica donna che amerà per sempre anche se, di fatto, ora è sposato con Mina. “ Jeanne… io sto bene, davvero… “. Sussurra poi il figlio di Haruka e Juliette, cercando di mettersi seduto. “ Vedi? Sto perfettamente… “. Fa semplicemente, cercando di dimostrare che le sue parole sono veritiere e per mostrarsi forte quando, in realtà sente il fuoco nel suo corpo.

 

“ Non è vero che stai bene, mettiti giù! “. Quasi ordina lei ma, caparbio com’è lui cerca di mettere un piede giù dal letto.

 

“ Ho detto che sto bene… “. Ripete ma, tutto ciò che ottiene è avere un altro mancamento. Fortunosamente Jeanne riesce ad afferrarlo, trovandoselo così tra le braccia e guardandolo con aria di rimprovero.

 

“ Ti sembra che uno in forma, non riuscirebbe nemmeno a reggersi in piedi?! “. Sbrocca la bionda, nervosa. “ Ora, smetti di fare il bambino e sdraiati, per amor di Dracula! “. A quelle parole e sentendola alterata, il giovane cacciatore non può fare altro che sospirare pesantemente e, senza aver il tempo di dire altro quasi sviene nuovamente: la febbre è troppo alta e non gli consente nemmeno di ragionare, questo lo ha capito anche Jeanne. È talmente alta da togliergli le forze. “ Ora, stai a letto e non fiatare: troverò io una soluzione “. Sentenzia risoluta la sorellastra di Vanitas, facendo poi per alzarsi ed allontanarsi un momento dal capezzale del ragazzo. Tuttavia, sentendola allontanarsi Garry le afferra il polso.

 

“ Non andare via, ti prego… “. Dice quasi in modo impercettibile ma, all’udito fine di un vampiro quelle parole sono perfettamente udibili. Jeanne sospira lievemente, per poi tornare al capezzale del ragazzo e posandogli una mano sul viso.

 

“ Non ti lascio, va bene? Rimango qui accanto a te, ma tu… tu devi resistere! Io troverò un rimedio, io… “. Alcune lacrime cadono dai suoi occhi: ha detto tante, troppe volte di odiare quell’uomo, ma sa bene che era tutta una menzogna: sa bene che, in realtà tutto quello che prova per lui è amore. Sa bene che se dovesse perderlo ne morirebbe anche lei. La voce di lui la riporta alla realtà in modo improvviso: seppur delirando infatti, il suo ex fidanzato sembrerebbe volerle dire qualcosa.

 

“ J… Jeanne… “. La chiama solamente, mentre lei punta il suo sguardo su di lui e cerca di trattenere le lacrime: avverte dallo scorrere del sangue di lui che sta soffrendo, il veleno si sta diffondendo rapidamente e, di questo passo lo ucciderà e non poterci fare nulla la fa letteralmente impazzire. “ Mi dispiace… “. Due parole: due parole che scuotono la Principessa nel profondo: per cos’è dispiaciuto lui? È lei a doverlo essere: se è in questa situazione pensa, la colpa è anche sua! “ Mi dispiace per averti fatta soffrire in quel modo, ma credimi: non ho avuto scelta. Io ti ho sempre amata e ti amerò sempre, anche se ho sposato Mina… “. Spiega lui, mentre a quelle parole lei cerca di trattenere le lacrime: scuote il capo, ormai è tardi per pensare a questo e lo sa anche lei. Ormai il suo destino è segnato e lo deve compiere fino in fondo, altrimenti ad andarci di mezzo sarà Luca. In oltre, come ha già ribadito non accetterebbe mai di diventare l’amante di Garry, anche se lo ama: non potrebbe mai fare questo a sé stessa ed a Mina, che certo non merita di soffrire ulteriormente, specie dopo quanto le ha fatto Dominique.

 

“ Non pensare a queste cose! Ora… ora ti devi rimettere, va bene? “. Chiede la Principessa, non riuscendo a trattenere alcune lacrime. “ Ti supplico! Devi reagire, fallo per me, fallo per chi ti ama e ti sta aspettando a casa. Ti prego! “. Continua, dando sfogo ad alcune lacrime ed essendo incapace di trattenerle.

 

“ Perchè piangi? Non devi farlo, non voglio che i tuoi occhi si bagnino di lacrime… “. Sussurra solamente l’argento, mentre lei scuote il capo. “ Mi dispiace… “. Continua lui, mentre lei sente che la sua fronte è davvero bollente: probabilmente la febbre sta continuando a salire. “ Mi dispiace per tutto: per averti fatta soffrire, per quello che ti ho fatto quasi quattro anni fa. Per averti abbandonata solo per il tuo cognome, io… sono stato un cretino, ed ora non so come rime… “. Non fa in tempo a terminare la frase: quasi gli manca il respiro, la ferita gli fa un male atroce e le sue condizioni mandano nel panico Jeanne. In seguito un’idea balena nuovamente nella mente della giovane: sa che il sangue degli Hikari ha un potere immenso, e se tra di essi vi fosse anche la guarigione? E se tale potere funzionasse anche su un umano? Se il sangue degli Hikari può trasmettere il proprio potere quando viene bevuto, cosa succederebbe se a farlo fosse un umano? Era un’idea a cui aveva pensato anche tanto tempo prima, quando Vanitas rapì Ivy e lei pensò di donare il proprio sangue a Garry, per permettergli di combattere ad armi pari con il fratello. Tale atto non si rese necessario allora, gli eventi andarono diversamente. Ma ora? La bionda osserva il cacciatore: sta sempre peggio, malgrado la rigida temperatura sta sudando parecchio ed è letteralmente bollente in viso, non osa immaginare il resto del corpo in che condizioni sia.

 

“ Garry, ascoltami bene… “. Inizia il discorso la bionda, mentre lui mantiene gli occhi chiusi come se, adesso, anche mantenerli aperti gli costasse un immenso sforzo. “ Ho un rimedio. Un rimedio che, secondo me, potrebbe aiutarti ad espellere il veleno o, per lo meno a bloccare i suoi effetti. Però devo sapere che sei pronto ad accettarlo, qualunque esso sia “. Fa, mentre lui apre gli occhi a fatica: la vista è offuscata, le forze sono al minimo. Tuttavia riesce ad annuire flebilmente: si fida di Jeanne. Si fida e se gli dice che c’è un rimedio, una sorta di antidoto contro il veleno, allora non esiterà a fidarsi ed a lasciarla fare. “ Bene “. Sentenzia la bionda, dopo aver visto lui annuire e capendo che è consenziente. “ Ora, devi raccogliere le forze e metterti seduto. Aspetta, lascia che ti aiuti… “. “ Mormora solamente lei, mentre lui obbedisce senza battere ciglio: seppur gli sembri uno sforzo insopportabile ed insostenibile, in fine si fa coraggio e raccoglie le forze residue. Aggrappandosi a Jeanne riesce a mettersi seduto sul letto, ansimando pesantemente a causa dello sforzo compiuto. La Principessa lo osserva qualche momento. “ Bene: sei stato bravissimo “. Sentenzia, per poi osservare qualche istante il proprio polso. “ Ed ora, ascoltami bene “. Inizia il discorso, mentre lui punta lo sguardo in quello di lei, ansimando pesantemente. “ Anzi, non posso perdere tempo a spiegartelo “. Conclude lei, prima di portare le zanne affilate al proprio polso e morderlo. Garry non ha il tempo di capire cosa stia succedendo: Jeanne non si preoccupa nemmeno di rigenerare la ferita, per poi prendere tra le mani il viso del cacciatore e, senza più esitare posa le labbra su quelle di lui. Lui, che da prima sgrana gli occhi sconcertato, in seguito si ritrova costretto a deglutire a forza: la Princiepssa gli sta facendo bere qualcosa con il metodo bocca a bocca, ed il giovane ha anche capito di cosa si tratta. Il sapore del sangue invade da prima la sua bocca, poi la gola che improvvisamente smette di bruciare. Lo stesso sangue che, rapidamente quanto il veleno si sta diffondendo in tutto il suo corpo e lo sta lentamente guarendo. Nessuno dei due sembra voler interrompere il contatto, seppur il sangue necessario sia già stato bevuto totalmente dall’Hunter. Lo stesso Hunter i cui occhi, nessuno dei due può accorgersene in quel momento ma assumono un colore da prima rosso scarlatto per poi divenire dello stesso blu della luna degli Hikari. In un momento di lucidità lei fa per interrompere il bacio, sentendo come il suo sangue stia rapidamente inibendo gli effetti del veleno e stia curando il corpo del cacciatore. Ma lui non pare essere dello stesso avviso: man mano che quel sangue entra in circolo in lui sente una nuova forza, un potere che non gli è mai appartenuto ma che sta assimilando lentamente. E non solo quello: anche i suoi desideri sembrerebbero essere incontrollabili, non riesce a controllare le proprie emozioni e, senza pensarci due volte posa una mano dietro la schiena di Jeanne, per poi attirarla a sé e finendo in quel modo entrambi sdraiati sul letto. Solo dopo qualche momento devono interrompere il contatto, a causa della mancanza d’aria da parte di entrambi. “ D… dovremmo staccarci, ora. Vedo che stai bene… “. Sussurra solamente la bionda, mentre lui la osserva e, solo ora lei lo nota ma i suoi occhi continuano a brillare di una luce blu. “ Garry? I tuoi occhi… “. Fa per dire, ma lui la interrompe poco prima che possa terminare la frase.

 

“ E dimmi: chi ha detto che io voglio fermarmi? “. Chiede solamente, mentre lei rimane sorpresa: le sembra diverso dal solito, ha un comportamento diverso. Ma non ha tempo di chiedergli altro perché, sorprendendola è lui a fare una mossa: riprende il bacio esattamente da dov’era stato interrotto, un bacio al quale lei non riesce a sottrarsi e forse, pensa, nemmeno vuole interrompere.

 

Veritas, molti anni prima degli eventi.

 

Un uomo dalla chioma mogano rimane in piedi, la spada imbrattata di sangue e lo sguardo più freddo di una notte artica. La luna blu regna sovrana nel cielo di Veritas e, colui che è stato colpito dalla spada rimane a terra: non riuscirebbe ad alzarsi nemmeno se volesse, ormai la sua vita è appesa ad un filo e, in oltre ha perso molte energie parlando con quell’uomo. “ Cos’avete da ridere? “. Chiede glaciale l’uomo dalla chioma mogano, tuttavia nel suo tono si può avvertire una lieve nota d’ira. “ Vi ho colpito mortalmente: state morendo, perché ridere in un simile frangente? “. Chiede, mentre l’altro uomo dalla lunga chioma corvina continua a deriderlo sprezzante.


“ Non hai le palle di prendere realmente la mia vita “. Sentenzia, mentre il bruno sembra perdere le staffe: stringe i pugni in ira mentre l’altro prosegue la frase. “ Mi hai colpito mortalmente e vuoi lasciarmi qui a morire, ma non hai le palle di porre tu stesso fine alla mia esistenza, senza un’inutile agonia “. Continua sprezzante, mentre l’altro getta a terra la spada e si inginocchia accanto a lui, furioso.

 

“ Smettetela di dire eresie e preparatevi alla fine che meritate, Vanitas “. Sentenzia, chiamandolo per nome e rivelando che quell’uomo è Vanitas Lunettes, l’ultimo re della dinastia Lunettes e fondatore di Veritas.

 

“ Se fossi un vero uomo come dici, allora divoreresti la mia vita ed il mio potere. Ma tu non sei un vero uomo, Kaname: sei solo un debole “. Lo provoca sprezzante il padre di Luna, ghignando. “ Hai paura anche ad avvicinarti a me, dopo che ho scagliato la maledizione del Re Pazzo su di te e su tutta la tua stirpe. Lo sento dal ritmo del tuo sangue: sento il fetore della paura scorrere in esso! “. Continua: nonostante stia morendo non risparmia parole crudeli a colui che, lo sa, sarà il prossimo Re in quanto marito di sua figlia Luna. “ Hai assassinato mia figlia Veronica, hai assassinato me… ma presto o tardi, tu stesso cadrai per mano della tua stessa stirpe! “. Continua e, a quella frase Kaname Hikari sembra perdere totalmente le staffe.

 

“ State zitto! “. Grida e, senza potersi dominare ulteriormente affonda le zanne nel collo dell’altro mentre, improvvisamente la luna blu sembra essere più luminosa. Vanitas ghigna sadicamente, come se il suo piano si fosse compiuto ed a dispetto del fatto che lui sta morendo e che, così, non potrà mai vederlo compiersi. Tuttavia, prima che la vita lo abbandoni definitivamente posa lo sguardo sul suo ritratto presente alla sala del trono. In quel momento gli occhi di Kaname si tingono di un blu intenso, mentre un potere dirompente inizia a scorrere in lui: ha assimilato il potere della Luna Blu per intero, divenendone di fatto il nuovo custode ed indiscusso sovrano. I raggi blu sembrano quasi volerlo illuminare, mentre lentamente si stacca da quel corpo ormai senza vita con la bocca ancora sporca di sangue. “ Oh, Luna… “. Sussurra solamente, pensando alla neo moglie per un momento e pulendosi la bocca dal sangue dell’ormai ex Re di Veritas. “ Un giorno capirai perché ho fatto tutto questo. Un giorno lo saprai, ma fino ad allora… “. Con una sola occhiata manda in frantumi una vetrata, mentre le guardie reali accorrono.

 

“ Capitano! “. Grida uno, allarmato. “ Capitano Kaname! Il Re… il Re è… “. Rimane agghiacciato, notando di essere giunto tardi e mentre colui che era il capitano delle guardie e guardia del corpo della Principessa Luna si volge verso di lui, la Luna Blu continua ad illuminarlo.

 

“ Il vecchio Re è morto “. Sentenzia, mentre anche le altre guardie rimangono agghiacciate ed in soggezione. “ Da oggi, la Regina sarà Luna Lunettes: vedete di far preparare tutto per la cerimonia “. Sentenzia risoluto mentre, alle sue parole le guardie si inchinano di fronte a lui, sembrando quasi sdraiate a terra. “ Cosa stai facendo, Moreau? “. Chiede semplicemente il bruno anche se, di fatto ha già capito tutto. L’altro prende la mano di Kaname, per poi prendere parola.

 

“ Mi inchino di fronte a voi, il nuovo Re di Veritas: d’ora innanzi e per sempre, il potere della Luna Blu apparterrà agli Hikari “. Sentenzia, avvertendo il potere della Luna Blu crescere sempre più ma non spaventandosene, non ora almeno. A quella frase Kaname non può trattenere un lieve ghigno di soddisfazione.

 

“ Hai ragione, Moreau: d’ora in poi, il Re sarò io. Non dovrò temere alcuna maledizione da quello psicopatico di mio suocero: ormai è morto, ed i morti rimangono tali per sempre “. Fa, per poi alzare lievemente la voce e prendendo parola in tono quasi solenne. “ Daremo una degna sepoltura al precedente sovrano. Ma non saremo noi a farlo “. Fa, per poi volgersi verso una giovane donna ed un giovane uomo dalla chioma rossa. “ Saranno gli Hunters ad occuparsene: come sapete, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Mio suocero era molto potente, dobbiamo tenere separati il suo corpo e la sua anima per evitare sgradevoli sorprese. Loro terranno il filatterio, noi il corpo: sono sicuro che gli Hunter ci aiuteranno a seppellirlo e sigillarlo a dovere “. Sentenzia, mentre un altro uomo dalla chioma argentea osserva prima colui che è suo fratello, in seguito i due giovani che, sicuramente sono Joe e Pierre Veghner.

 

Il giovane dalla chioma corvina si trova in una sorta di stanza, che riconosce: è la sala del trono di palazzo Hikari, non ha dubbio in merito. “ Ma… ma cosa faccio io qui? “. Sussurra, sapendo che di fatto, purtroppo in questo momento non è affatto in quel luogo. Una lieve risata lo fa sussultare e voltare di scatto, ed a quel punto lo vede. “ Ma tu sei… “. L’uomo dalla lunga chioma corvina ghigna, guardando colui al quale ha fatto vedere quello che è un suo ricordo.

 

“ Oh, finalmente ci vediamo di persona: non sai quanto ho atteso questo momento “. Fa colui che ora non compare più sotto forma di spirito nero, ma con la sua forma reale. I suoi capelli corvini sembrano essere baciati dai raggi blu della luna al di fuori delle finestre, i suoi occhi sono del medesimo colore di colui che lo sta osservando sconcertato.

 

“ N… nonno? “. Chiede sconcertato il più giovane, mentre l’altro gli si avvicina per poi posargli una mano sul viso.

 

“ Vanitas, nipote mio: finalmente ti posso vedere “. Sentenzia colui che, di fatto è il padre della Regina Luna e della Principessa Veronica. “ Ti posso toccare… “. Sussurra poi, non togliendo la mano gelida dal viso del nipote che, a quel tocco non può che rabbrividire.

 

“ Siete… siete così freddo… “. Sussurra a sua volta il giovane Re, mentre il Re Pazzo annuisce un po' amaramente.

 

“ Questo è il destino a cui tuo padre mi ha condannato, mio adorato nipote “. Fa semplicemente lo spirito del Re Pazzo, mentre Vanitas non sa cosa rispondere né cosa fare: dovrebbe aver paura? Ma perché? Dopo tutto, quell’uomo è pur sempre suo nonno: una sua copia più adulta, colui che porta su di sé la sua stessa maledizione e dal quale ha ereditato anche il nome.

 

“ Perchè sono qui? “. Chiede semplicemente il corvino, mentre suo nonno passa un dito sul suo collo. Il suo artiglio affilato provoca un lieve graffio su di esso e fa uscire un lieve rivolo di sangue.

 

“ Ah… tu non puoi sapere quanto ti stavo cercando e quanto mi potrai essere utile, insieme alle altre mie adorabili bamboline “. Sussurra, mentre inspiegabilmente Vanitas si trova nuovamente la sua bambola tra le braccia: la stessa bambola che gli donò sua madre, Luna. Riflette: è come se quello spirito volesse dargli qualcosa per distrarlo, come mai? Cos’ha realmente in mente suo nonno? Non ha il tempo di dire altro: un intenso ed acuto dolore invade il suo corpo, che per un istante sembra andare a fuoco mentre stringe con forza la presa sulla bambola e mentre, di riflesso le zanne di Vanitas Lunettes affondano nel suo collo proprio come, tempo prima accadde con Garry.

 

“ Fa male… “. Mormora solamente il Re Bambino, stringendo la presa su quella bambola e mentre, di riflesso l’altro continua a bere il suo sangue. Si stacca solo di lì a poco: estrae violentemente le zanne dal collo del nipote mentre, di riflesso la bambola cade a terra e si frantuma in mille pezzi. Il rumore dei cocci sembra quasi spaventare il più giovane e gettarlo in uno stato di shock, mentre suo nonno gli prende il viso tra le mani e lentamente prende la sua forma nera e spaventosa.

 

“ Salvami, nipote mio. Salvami! “. Suona come un ordine, poi il buio assoluto.

 

Vanitas riapre gli occhi di scatto: non sembra essere realmente sveglio, il suo sguardo sembra vitreo quasi come quello di un sonnambulo. La luna blu è alta nel cielo da un po', eppure non sembrerebbe essa la causa del suo stato. Stando attento a non svegliare la fidanzata, il Re Bambino si alza dal letto ed esce dalla stanza, camminando per Villa Veghner come se ne conoscesse ogni singolo mattone e ci avesse sempre abitato. La voce nella sua testa continua a dirgli solo una semplice parola, mentre dal suo collo scende sangue: ha un morso su di esso, ma certamente non è stata Ivy a farglielo. Indisturbato sale delle scale che non ha mai salito prima, nemmeno durante la visita a Villa Veghner quando lui ed Ivy giunsero per la prima volta nel territorio dei cacciatori. Avanza per un po', fino a giungere ad una porta chiusa. Tuttavia questo non pare essere un ostacolo per lui e per chi, è chiaro, gli ha provocato questo sonnambulismo innaturale. Solo posando una mano sul chiavistello infatti, l’erede di Kaname e Luna riesce ad infrangerlo utilizzando il potere della Luna Blu, che sovrana nel cielo continua a “ seguire “ il padrone. Lo stesso padrone che, senza la minima esitazione entra nella stanza: sembra vuota, solo una sorta di leggio è presente. Ma su di esso non vi è posato un libro: solo un filatterio in una teca di vetro fa mostra di sé. Il giovane Re giunge di fronte ad essa senza la minima esitazione, per poi posarvi una mano e, in seguito perdendo i sensi. Poi, per lui il nulla assoluto è la sola cosa percettibile.

 

A palazzo Hikari, nello stesso istante.

 

Dominique sembrerebbe stare meglio, dopo il violento scontro avuto con Garry. Nox gli ha curato la ferita, o meglio: colei che per lui, è Mina Veghner. Sa bene che in realtà si tratta della cameriera, o meglio: a volte ne è consapevole, a volte invece riesce ad immedesimarsi talmente in quella sorta di recita da scordarselo, pensando di aver davvero accanto la fonte della sua ossessione. Il suo braccio gli fa ancora piuttosto male, ma è anche vero che ci vuole ben altro per metterlo a tappeto. Quella notte il giovane erede di Veronica ed Antoine non riesce a prendere sonno: mille e più pensieri scorrono nella sua già tormentata mente, mentre osserva la luna blu al di fuori delle finestre. “ Dananto cacciatore, non sai cosa significa mettersi contro Dominique Lunettes Hikari. Non lo sai… “. Sussurra, ripensando alle umiliazioni subite da Garry: già due volte lo ha messo in difficoltà e si è salvato per pura fortuna, non dovrà capitare una terza. “ Oh si, io ti darò una bella lezione: tu ed il tuo bastardo pagherete caro gli affronti che ho dovuto subire “. Sibila alterato, pensando al suo incontro con Luca: quegli occhi, nemmeno mille incantesimi potrebbero celarli. “ Gli occhi di lui… “. Mormora nervoso, ripensando a quanto gli occhi del bambino assomiglino a quelli del padre. “ Sarà questa la tua condanna, Luca Perry. Sarà questo il motivo per cui… “. Si ferma: fa un respiro profondo, cercando di recuperare la calma. Il suo sguardo cade inevitabilmente su un ritratto: sono lui ancora molto piccolo, sua madre Veronica e suo padre Antoine. Tuttavia, la sorella di Luna tiene in braccio una bambina misteriosa che, su per giù sembrerebbe quasi della stessa età del piccolo che, invece è tra le braccia del padre. “ Quanti ritratti in questa sala “. Sussurra semplicemente, non allontanandosi tuttavia dal ritratto che stava precedentemente osservando. “ Madre… “. Sibila, avvicinandosi a sufficienza per accarezzando quasi con dolcezza il viso nel dipinto. “ Padre… “. Continua poi, spostando il suo tocco dal viso di Veronica a quello di Antoine, che sembra avere gli stessi identici occhi del figlio. In fine quel tocco diventa quasi iroso, spostandosi sul viso innocente della piccola dagli occhi verdi-azzurri. “ Sorella… “. Mormora poi, mentre in quel momento qualcun altro fa ingresso nella sala.

 

“ Domi “. Lo chiama, mentre lui si volge di scatto e si allontana dal dipinto della sua famiglia, tornando ad osservare quello che in precedenza stava rimirando.

 

“ Vincent, sei tu… “. Mormora solamente, memore dell’ultimo incontro non esattamente piacevole con il suo capo, in cui lo ha colpito senza troppe cerimonie con il potere della Luna Blu e quello della Luna Rossa.

 

“ Ti sei calmato? “. Chiede semplicemente il biondo, avvicinandosi di qualche passo al suo vice che, dopo qualche istante sospira pesantemente.

 

“ Se vuoi punirmi, fallo e basta “. Sussurra, consapevole che a Vincent non piacciono affatto le insubordinazioni. Il falso Re si avvicina di qualche passo ancora, per poi agire in modo sorprendente: percependo quanto l’animo del cugino sia tormentato si limita ad abbracciarlo, così improvvisamente da non dare il tempo all’altro di rendersene conto.

 

“ Non sono qui per punirti, ma per sapere come stai “. Mormora solamente il fratello minore di Vanitas ed Ivy, mentre l’altro rimane interdetto per qualche istante.

 

“ Vince, ma cosa fai…? “. Sussurra, mentre il capo dei ribelli non accenna a volerlo lasciar libero da quell’abbraccio.

 

“ So che ne hai bisogno. So che non stai bene, altrimenti non avresti disobbedito e men che meno mi avresti aggredito. Conosco la tua lealtà verso di me: sei sempre stato il migliore tra tutti, sin da quando quel giorno, ti unisti a me e decidesti di schierarti con i ribelli. So quanto ti costa: vogliamo riportare in vita colui che assassinò tua madre, ma credimi: è la cosa migliore “. Sussurra, dando una spiegazione che mai ha voluto dare e sorprendendo il corvino, che sospira pesantemente e, per qualche istante chiude gli occhi godendosi quell’abbraccio.

 

“ Ha ucciso anche tua madre, però “. Commenta solamente, rilassandosi un momento: solo Vincent ci riesce, solo lui riesce a calmare i tormenti del suo animo ed a quietarli per qualche momento. “ Ha ucciso mia zia e mia madre, oltre a nostro nonno. Allora perché lo rivuoi in vita? Non ti fa rabbia? Non lo odi per ciò che ha fatto? “. Chiede, mentre il biondo da prima rimane in silenzio. Poi si fa un lieve graffio sul collo, come avesse percepito qualcosa.

 

“ Coraggio: hai perso molto sangue e non ne hai bevuto, di recente: devi recuperare totalmente le forze. Ti voglio in piena forma, perché tu… “. Gli prende il viso tra le mani, sciogliendo l’abbraccio e confondendo ulteriormente l’altro: gli ha fatto una domanda alla quale non gli ha dato risposta, piuttosto ha preferito cambiare argomento ed ora gli sta offrendo il suo sangue. “ … tu sei il mio cavaliere, non dimenticarlo mai “. Sentenzia il falso Re, mentre nel percepire l’odore del sangue di Vincent anche gli occhi di Dominique si tingono di un rosso intenso, seguito dal blu di quella luna che regna sovrana in cielo. Senza pensarci due volte il corvino segue il suo istinto: affonda quasi con violenza le zanne nel collo dell’altro, che preso di sorpresa indietreggia di qualche passo fino a quando, improvvisamente entrambi non finiscono a terra. Istintivamente il minore dei fratelli Hikari porta una mano tra i lunghi capelli corvini del cugino, stringendo la presa su di essi e sentendo l veleno afrodisiaco delle zanne immobilizzarlo sul posto. La perdita di sangue non sembrerebbe dargli noie particolari, anzi: il morso sembra quasi procurargli una sensazione completamente opposta al dolore. Di lì a poco e forse risentendo degli effetti della luna blu su di sé, anche gli occhi del capo dei ribelli si tingono di un blu intenso: con la sua incredibile forza di vampiro riesce con facilità ad invertire le posizioni, facendo staccare il cugino dal suo collo ed infischiandosene del dolore dato da quel distacco repentino e violento.

 

“ Vince… “. Mormora solamente l’altro, mentre Vincent asciuga alcune lacrime dagli occhi dell’altro, lacrime che tra l’altro non si è nemmeno reso conto di aver versato.

 

“ Guai a te se ti azzardi ancora a ridurti nello stato in cui sei tornato a palazzo: non osare più a farmi preoccupare in quel modo, mi hai sentito? “. Mormora in un sibilo il biondo, i quali occhi seguitano a rimanere iniettati di una luce blu intensa. “ Hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere? Credevo che saresti morto “. Continua, afferrando il corvino per le spalle e non dandogli il tempo di rispondere. “ Meriti un castigo “. Fa e, senza esitazione scosta sia il colletto della camicia che quello della giacca dell’altro, per poi affondare le zanne a sua volta e quasi di prepotenza, come un bambino arrabbiato. Non comprende come mai, ma quella sera la luna blu fa effetto anche su di lui e non riesce a controllarsi. A quel morso violento Dominique sente solo dolore, in seguito si sente a sua volta immobilizzato dal veleno afrodisiaco delle zanne di Vincent.

 

“ Ahio… “. Mormora solamente, mettendo un lieve broncio. “ Mi hai fatto male, ti pare il modo? Se volevi il mio sangue, potevi chiedere “. Borbotta semplicemente, mentre l’altro si stacca di colpo: ora è lui ad avere inspiegabilmente le lacrime agli occhi, lacrime che finiscono inevitabilmente per bagnare il viso dell’altro. “ Cosa… che cosa c’è? “. Gli chiede solamente il suo vice, mentre Vincent gli accarezza istintivamente il viso e gli pulisce la bocca, ancora sporca del suo sangue dato il precedente morso.

 

“ Cos’hai dovuto affrontare, da solo? Dov’era mio zio Antoine? Perché non è rimasto al fianco di suo figlio? “. Chiede, mentre Dominique capisce: deve aver visto parte dei suoi ricordi, per questo sta reagendo così. È la stessa cosa che è capitata a lui, vedendo i ricordi di Vincent quando lo ha azzannato ed ha bevuto il suo sangue. “ Tuo padre non c’era, tua madre era morta. E tua sorella… “. Mormora, mentre l’altro si libera dalla sua presa e si mette seduto, cercando di recuperare la calma che, solo sentendo nominare sua sorella, ha perduto.

 

“ Non voglio parlare di mia sorella, né della mia infanzia. Credo tu abbia visto abbastanza, no? “. Chiede, alzandosi una volta che anche Vincent ha fatto lo stesso. Fa per andare via, ma il biondo lo blocca trattenendolo per il polso.

 

“ E’ per questo? “. Chiede, mentre l’altro stringe i denti per evitare di impazzire di nuovo d’ira: detesta essere messo sotto pressione. In oltre non voleva che Vincent vedesse i suoi ricordi, lo ha morso in modo così improvviso che non è riuscito ad impedirglielo ma la cosa gli da piuttosto fastidio, anche se da prima non lo ha dato a vedere. “ E’ per questo che odi così tanto Pierre e Joe Veghner? È questa la causa della tua ossessione per Mina Veghner? “. Chiede, mentre l’altro stringe i pugni quasi fino a farsi sanguinare: malgrado i guanti infatti, le sue unghie sembrano conficcarsi nella mano e provocare una leggera ferita. “ Rispondi! È per questo?! È per i ricordi che ho visto, che hai quest’odio verso quegli Hunters e quell’ossessione verso loro figlia? “. Chiede ma, con uno scatto fulmineo Dominique si libera dalla sua presa.

 

“ Lasciami in pace! E sappi: la prossima volta che spierai nella mia memoria senza il mio permesso, non sarò così indulgente. Anche se si tratta di te “. Precisa, alterato: anche se si tratta di Vincent, non vuole condividere con lui le sue memorie. Tuttavia il minore non si fa intimidire da quel cambio di tono da parte del cugino e gli risponde a tono.

 

“ E tu non hai spiato nelle mie, scusa? Siamo pari “. Precisa e, come avesse ricevuto scacco matto in una partita a scacchi a Dominique non resta che mettere un lieve broncio, sbuffando sonoramente.

 

“ Che palle “. Sibila, ma improvvisamente il battibecco giunge alla sua fine in modo prematuro: entrambi hanno una sgradevole sensazione, mentre i loro occhi tornano a brillare di una luce blu intensa. “ Ma che succede…? “. Mormora solamente il figlio di Veronica, mentre istintivamente sia lui che Vincent portano lo sguardo ad un ritratto specifico.

 

“ E poi ti chiedi perché voglio mio padre sul trono? “. Chiede ad un certo punto Vincent, ansimando come gli mancasse l’aria. Poi, lo sguardo dei due cugini si sposta su un ritratto ben preciso: quello di Vanitas Lunettes.



Salve miei fans, come va? Ed ecco il capitolo 36, ricco di colpi di scena: Garry e Jeanne sembrano cedere alla passione ancora una volta, dopo che lei lo ha salvato facendogli bere il suo sangue. Vanitas, in preda ad un innaturale sonnambulismo va in una stanza segreta di palazzo Veghner e trova un misterioso filatterio, mentre suo nonno si manifesta anche nei suoi sogni esattamente come fece con Garry. Dominique e Vincent si sono morsi a vicenda, vedendo l'uno le memorie dell'altro e, così facendo il falso re scopre una verità sconvolgente: di cosa si tratterà mai? Come mai Dominique ce l'ha tanto con i Veghner? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 37
*** Painful memories ***


Veritas, qualche anno prima.

 

Una bimba dai boccoli corvini sta giocando in riva al lago, vicini a lei alcuni animali. Poco distanti da lei, i suoi genitori: Pierre e Joe Veghner osservano loro figlia giocare con gli animali, pensando in oltre che hanno fatto bene a venire al lago: sanno bene che è il territorio di confine tra il mondo umano e quello dei Vampiri, ma in fondo sanno anche che nessuno della razza opposta può varcare tale confine senza permesso o invito specifico. Tutto sembra scorrere tranquillamente, fino a quando la piccola di circa sette anni non si allontana. “ Mina? “. La chiama semplicemente sua madre, mentre lei continua a camminare.

 

“ C’è qualcuno sulla sponda opposta… “. Sussurra semplicemente la ragazzina, come attratta da quella misteriosa presenza: sa benissimo di non dover passare il confine, i genitori l’hanno messa in guardia sui vampiri e che il lago è proprio la “ linea invalicabile “ che divide il regno degli umani da quello dei vampiri. Sa tutte queste cose, la piccola Mina, tuttavia continua ad avanzare sotto lo sguardo dei genitori.

 

“ Mina! “. La rimprovera nuovamente la madre, fino a quando una voce non la interrompe: una voce maschile che ben riconosce, malgrado tanto tempo sia passato da quando lei ed il marito hanno visto quella persona.

 

“ Lasciate che la piccola si avvicini, Lady Joe. Non succederà nulla di male, ve lo posso garantire “. Anche Pierre sente quella voce e si volge di scatto verso il proprietario di essa: la sua lunga chioma argentea è la prima cosa che nota, seguita dal vestiario e dai suoi particolari occhi blu.

 

“ In oltre, noi conosciamo già la piccola Mina. E quest’oggi potrebbe avere un compagno di giochi, lasciamoli fare “. Una voce femminile precede la comparsa di una bellissima donna dalla chioma anch’essa argentea: indossa un abito rosa davvero splendido, un abito pensa Joe, che lei può indossare solo nei sogni dato quanto dev’essere prezioso. “ In oltre, Mina è un po' come nostra figlia dopo quanto è successo: non c’è motivo di temere “. Fa un sorriso gentile la donna, mentre Pierre deglutisce un istante al solo ricordo di “ quanto successo “ ma, in fine trova il coraggio di parlare.

 

“ Principe Antoine! Principessa Veronica! “. Fa, riconoscendo che le due figure appena comparse sono Veronica Lunettes Hikari ed Antoine Hikari, la sorella di Luna ed il fratello di Kaname. Fa un inchino rispettoso, stessa cosa che fa Joe di lì a poco, ma il loro gesto è interrotto da Veronica.

 

“ Ve l’abbiamo già detto: non servono queste formalità, non tra di noi “. Li rassicura, mentre i due tornano in posizione normale per poi riprendere parola.

 

“ Avete detto che Mina potrebbe avere un compagno di giochi? “. Chiede Pierre, ritornando al discorso di prima. “ A chi vi state riferendo? “. Conclude, mentre Veronica ed Antoine si guardano un momento per poi fare un lieve sorriso.

 

“ Oh, non lo sapete? “. Chiede poi il Principe, mentre entrambi i cacciatori scuotono il capo confusi. “ Attenti: forse, potreste conoscerlo proprio ora “. Fa appena in tempo a terminare la frase, perché improvvisamente due bimbi della stessa età fanno la loro comparsa: a prima vista, per chi non li conosce potrebbero addirittura sembrare gemelli. Stessi capelli corvini e stessa espressione imbronciata, solo i loro occhi sono di una tonalità leggermente diversa. Il bimbo si aggrappa alla gonna della madre, per attirare la sua attenzione.

 

“ Madre! Madre, c’è una cacciatrice brutta e cattiva!! “. Grida, mentre la piccola lo raggiunge per poi afferrarlo per i capelli.

 

“ Madre! Padre! Ho catturato un vampiro brutto ed antipatico! Stava rincorrendo un povero coniglio e lo voleva mangiare! “. Grida la bimba che si è rivelata ben presto essere Mina, mentre il bimbo sconosciuto le morde la mano innervosito.

 

“Io non mangio i conigli! Volevo solo giocare, ma è scappato via! “. Protesta e, a quel leggero morso lei lo guarda imbronciata.

 

“ Brutto antipatico! Mi hai fatto male! Vedrai che lo dirò a mio fratello Michael e ti darà una sculacciata memorabile… oh! “. Come se si fosse accorta solo ora della presenza di Veronica ed Antoine, Mina ammutolisce per poi andare a nascondersi dietro un albero. Notando la scena tuttavia, Veronica fa un passo avanti e, dopo essersi inchinata le allunga la mano.

 

“ Piccola, perché scappi? Ci stavi spiegando cos’ha combinato questo birbante di nostro figlio, giusto? “. Chiede, con un sorriso così rassicurante da calmare istantaneamente Mina. La piccola non sanguina dal morso datole dall’altro bimbo, che invece si è aggrappato alla gamba del padre.

 

“ Padre! Perché mia madre è così gentile con una cacciatrice? “. Chiede e, a quella frase Mina esce finalmente dal suo nascondiglio.

 

“ Perchè, mio piccolo Dominique, quella bambina è come una figlia per me e tua madre. In oltre, ti abbiamo sempre detto che umani e vampiri devono andare d’accordo, non litigare. Quindi, che ne dici di fare amicizia con lei? “. Chiede con calma l’uomo dalla chioma argentea, mentre il figlio scuote il capo testardo. “ Oh andiamo: hai sempre desiderato una sorellina, ora puoi considerare Mina come se lo fosse “. Fa, ed a quell’ultima frase il suo sguardo incontra quello di Pierre e Joe Veghner, come a dire qualcosa che solo loro sanno.

 

“ Invece di considerare lei come una sorellina, perché non me ne procurate una voi? “. Chiede ingenuamente il piccolo, mentre Mina interviene nel discorso di lì a poco e dopo aver perduto la paura.

 

“ Perchè vuoi una sorellina? Sei così fortunato ad essere figlio unico! Le attenzioni sono tutte per te e nessuno a parte i tuoi genitori ti rimprovera, non sai quanto ti invidio! “. Fa con altrettanta ingenuità la bimba, mentre gli sguardi di Antoine, Joe, Pierre e Veronica si incontra ancora una volta, come se sapessero una cosa che invece i bimbi non sanno e notando, per un momento, lo sguardo di Dominique cambiare e diventare quasi triste.

 

“ Quella volta… quella volta, gli ho detto una cosa davvero terribile “. La giovane signora Perry ritorna al presente, dopo essere uscita da quella sorta di viaggio mentale indietro nel tempo, in un ricordo riemerso improvvisamente e che, fino al mattino non sapeva nemmeno di possedere. Ma ora si, ora ricorda: quasi quattro anni prima non fu la prima volta che incontrò Dominique, no: lo incontrò quando entrambi erano ancora molto piccoli, eppure il loro destino sembrava già intrecciato irrimediabilmente. Ora, da adulta si rende conto di quanto le sue parole debbano averlo ferito: obiettivamente, la sua vita non ha nulla da invidiare e nemmeno il fatto di essere figlio unico è motivo d’invidia, perché il fatto di non avere un fratello o una sorella lo ha fatto crescere in estrema solitudine, specialmente dopo la morte della madre e la scomparsa misteriosa del padre. In oltre ripensa alle enigmatiche parole di Michael, suo fratello: cosa significa che lei e Dominique erano già legati da tanto tempo? Non gli ha chiesto lei di morderla e, prima di qugli eventi non si sono mai scambiati nemmeno un morso né una goccia di sangue. “ perché? “. Chiede più a sé stessa la cacciatrice, prendendosi la testa tra le mani. “ Perchè penso a quel maledetto? Perché provo pietà per lui, dopo quello che mi ha fatto? “. Si chiede, camminando nervosa su e giù per la propria stanza. “ Stupida Mina, sei una stupida! “. Si continua a ripetere, cercando di riordinare i propri pensieri e scuotendo improvvisamente il capo. “ Ora basta: non posso comportarmi in questo modo. Sono la moglie di Garry, sono una cacciatrice: ho dei doveri, non c’è tempo per… “. Non finisce la frase: quel ricordo improvviso l’ha turbata, non la fa stare del tutto tranquilla e la porta ad avere mille e più dubbi e pensieri. In oltre, inevitabilmente si chiede che fine abbiano fatto Garry e Jeanne? Perché non sono ancora tornati? “ Dannazione… “. Mormora semplicemente la cacciatrice, andando poi alla finestra ed osservando la luna alta nel cielo. “ Garry, ma dove ti sei cacciato? “. Sussurra, stringendo lievemente la presa sul davanzale e mentre, per un solo momento nei suoi occhi passa una luce scarlatta. Poi, il rumore di vetri infranti la desta bruscamente dai suoi pensieri. “ Ma che succede? “. Chiede, uscendo dalla propria stanza.

 

Veritas, alcuni anni prima.

 

Un bimbo di circa sette anni continua a piangere e gridare, opponendo quanta più resistenza. “ State fermo! “. Fa semplicemente una guardia, cercando di trattenerlo mentre, invece di calmarsi l’altro si agita ancor più di prima.

 

“ Come osi!! “. Grida alterato il piccolo dalla lunga chioma corvina, lasciata libera forse per la prima volta davanti a qualcuno che non sia di famiglia. “ Come osi mettermi le mani addosso?! Lasciami! “. Grida, mordendo con forza la mano della guardia che, preso alla sprovvista molla la presa. Il bambino fa per scappare dalla stanza, ma l’arrivo di un altro uomo stronca sul nascere il suo piano. “ Padre! “. Sibila solamente il ragazzino, mentre Kaname Hikari lo osserva gelidamente.

 

“ Il tempo è giunto, figlio mio “. Sentenzia, mentre lui fa per scappare malgrado sia di fronte a suo padre. Ovviamente lui è più rapido: lo afferra per i capelli, trascinandolo con sé.

 

“ Apri bene le orecchie, Vanitas Lunettes Hikari: c’è un valido motivo per cui tu porti il nome di tuo nonno “. Sentenzia, ma il bambino non smette di dimenarsi. “ Ora basta!! “. Si infuria il Re e, stanco di quei capricci decide di usare il potere della Luna Blu, che ora brilla sovrana nel cielo, per immobilizzare il figlio alla sedia. “ Ho aspettato per anni questo momento, ora nulla andrà storto. Ma non pensare che non ti ami, figlio mio “. Sentenzia il bruno, avvicinandosi di qualche passo e mettendo una mano sul viso di suo figlio, che invece lo guarda con ira. Forse per la prima volta in vita sua tuttavia, riceve un abbraccio da suo padre: il solo ed unico che lui ricordi, in verità. “ Lo faccio per tutti noi, ma non ti preoccupare: quando sarà tutto finito ti raggiungerò anche io. Saremo insieme per sempre, non ti lascerò solo “. Commenta, mentre il piccolo continua a non comprendere ma, poco più in là nota un filatterio i cui sigilli sono infranti.

 

“ Non voglio! Non voglio, lasciatemi stare! “. Fa semplicemente il piccolo Vanitas, mentre non riesce più a trattenere le lacrime. “ Voglio solo rimanere al fianco della mamma, della mia sorellina e del fratellino che nascerà, per sempre! “. Continua, mentre a quella frase suo padre lo stringe maggiormente, in una presa quasi dolorosa.

 

“ Lo so, ma non c’è scelta se vogliamo liberarci di lui per sempre. E non posso farlo io, dev’essere un suo discendente diretto a farlo. Non c’è altro modo “. Per la prima volta da quando il figlio è nato, Re Kaname sembra mostrare i reali sentimenti che prova verso di lui ed abbandonare quell’aria fredda e gelida che lo ha sempre contraddistinto per tutto il tempo. “ Ricorda che non sarai da solo: quando sarà tutto finito, ti raggiungerò. Non devi aver paura: lo stai facendo per il bene della famiglia “. Gli ripete, mentre il bambino non sembra per nulla rassicurato dalle sue parole. “ Bene “. Il Re sembra tornare l’essere gelido e cinico di sempre, avvicinandosi al filatterio. “ Facciamolo “. Sentenzia, mentre una guardia gli consegna un pugnale con il quale Kaname si ferisce il polso. Il suo sangue finisce sul filatterio, che sembrerebbe reagire ad esso. Uno spirito nero inizia a manifestarsi ma, in quel momento qualcuno interrompe il rituale. Un potente raggio blu colpisce il Re di Veritas, facendolo volare contro la parete.

 

“ Maestà! “. Fa una guardia, ma vedendo chi sia entrato si immobilizza sul posto. “ Regina Luna! “. Sussurra, inchinandosi a colei che è la Regina Luna, madre di Vanitas ed Ivy. La donna tiene una mano sul suo ormai evidente pancione, accanto a lei Dante.

 

“ Mia regina, state bene? “. Chiede solamente il maggiordomo, preoccupato: la regina è infatti all’ottavo mese di gravidanza, il bimbo potrebbe nascere da un momento all’altro e lei non dovrebbe sforzarsi. Ma non poteva: non poteva tenerla all’oscuro mentre sapeva, stava accadendo qualcosa di così grave.

 

“ Luna! Ma sei impazzita?! “. Grida alterato suo marito, mentre lei interrompe la sua sfuriata alzando a sua volta la voce, come mai ha fatto prima.

 

“ No, lo chiedo io a te: sei impazzito?! “. Grida furiosa, i suoi occhi si tingono di un blu intenso. “ Dante, prendi Vanitas e portalo nelle mie stanze: sarà più al sicuro “. Sentenzia, mentre l’uomo obbedisce e mentre persino lo stesso Vanitas rimane agghiacciato: non ha mai visto il potere della madre e, men che meno l’ha mai vista così fuori di sé. La regina si avvicina al filatterioe lo prende tra le mani, mentre Dante libera Vanitas per poi prenderlo in braccio.

 

“ Povero il mio Principe… che cosa vi hanno fatto? “. Chiede con le lacrime agli occhi, mentre l’altro scuote il capo per poi abbracciarlo, scoppiando in lacrime.

 

“ Voleva… voleva usarmi come tramite per far rivivere il nonno! Ha detto che, una volta che sarebbe finito tutto mi avrebbe raggiunto, ma che era indispensabile compiere questo rito per il bene della famiglia! “. Continua a sfogarsi, singhiozzando ed aggrappandosi al collo dell’uomo, mentre Kaname lo guarda con ira.

 

“ Come osi toccare mio figlio?! Mettilo subito giù, vampiro a metà “. Commenta solamente ma, per la prima volta l’arancione decide di ribellarsi infischiandosene delle conseguenze.

 

“ Io rispondo solo alla Regina Luna, in questo momento! Voi non siete del tutto lucido! Quando vi sarete calmato tornerò ad obbedirvi, ma ora il principe viene con me! “. Fa, incamminandosi e mentre la Regina lo osserva annuendo.

 

“ Grazie, Dante “. Fa, appoggiando una mano sulla sua spalla e sorridendo lievemente. “ Per avermi avvertita e per ciò che fai per me ed i miei figli. Ora, metti a letto Vanitas e chiama immediatamente Joe e Pierre Veghner, ed anche Haruka e Juliette Perry ed Hans ed Anna Delacour: devo parlare con loro urgentemente “. Fa, stringendo il filatterio tra le mani. Dante comprende la situazione, ed annuisce semplicemente, per poi uscire dalla stanza e lasciando il Re e la Regina da soli.

 

“ Non potrei mai tradirvi, mia regina. Mai “. Sussurra una volta fuori dalla stanza, accarezzando il viso del Principe e, in seguito, incamminandosi verso la sua meta.

 

Pierre e Joe Veghner si destano di soprassalto: un rumore molto forte, un rumore di vetri infranti si è spanto in tutta la villa. “ Pierre! Cosa succede?! “. Chiede in allarme la matriarca, mentre il marito non aspetta neppure un secondo ad alzarsi dal letto.

 

“ E’ l’allarme della Torre! Qualcuno è entrato alla Torre ed ha infranto i sigilli! “. Sentenzia, mentre anche lei scende rapidamente dal letto ed esce in corridoio, incontrando Ivy, Michael, Mina e Dante.

 

“ Cos’è successo? “. Chiede il maggiordomo, mentre Pierre scuote il capo per poi guardarsi intorno.

 

“ Principessa, dov’è vostro fratello? “. Chiede, mentre Ivy scuote il capo.

 

“ Non lo so: mi sono svegliata e non c’era già più, probabilmente si è accorto di qualcosa ancor prima di noi ed è andato a controlalre. Ma mi dite cosa succede? “. Chiede, mentre Pierre scuote il capo in preda ad un panico che non crede di aver mai provato.

 

“ Oh no! No! Non può essere! “. Grida il patriarca della famiglia Veghner, correndo su per quelle scale proibite a tutti quanti se non lui e Joe ma che, in questo momento tutti si trovano a salire. Il primo ad accorgersi che qualcosa non va è proprio Michael.

 

“ Guardate: il chiavistello è rotto “. Sussurra, facendo notare il chiavistello della porta distrutto. Tutti hanno una sensazione sinistra, come se il solo varcare la soglia di quella porta potesse comportare chissà che conseguenza. Pierre si mette dubito davanti alle donne, seguito da Dante e dal figlio.

 

“ Entriamo e lo scopriremo “. Fa, prima di aprire la porta. Tutti non possono fare a meno di notare una cosa anomala: Vanitas è immobile, di fronte ad una teca di vetro.

 

“ M… maestà? “. Lo chiama semplicemente Dante, senza tuttavia ottenere risposta. “ Maestà? Cos’è successo? L’allarme… “. A quella frase Vanitas non risponde e, preoccupato il maggiordomo fa per avvicinarsi. Tuttavia Pierre lo trattiene, scuotendo il capo. Joe invece si accorge di una cosa: una cosa che la sconvolge e che le fa portare entrambe le mani alla bocca, mentre Michael la sorregge prima che cada a terra.

 

“ Madre! Madre, state bene? “. Chiede, mentre la donna scuote il capo. “ Madre… “. Mormora solamente ma, prima che possa terminare la frase Vanitas si volge verso la finestra, osservando la luna blu al di fuori di essa.

 

“ Luna Blu.. luna degli Hikari… “. Mormora, per poi svenire improvvisamente e come se fosse uscito da uno stato di trance.

 

“ Mio signore! “. Grida a quel punto Dante, correndo a soccorrerlo in allarme. Gli posa una mano sulla fronte, sgranando gli occhi. “ Ha la febbre alta… “. Sussurra, mentre Pierre si avvicina per potergli così dare una mano.

 

“ Michael, chiama la servitù ed ordina loro di portare il re nelle sue stanze: noi cercheremo di capire che cos’è successo “. Fa e, a quelle parole il figlio annuisce.

 

“ Come volete, padre “. Fa solamente, per poi prendere in braccio Vanitas ed uscendo dalla stanza. Dante si alza da terra decisamente preoccupato, camminando su e giù per la stanza ma, almeno per ora non accorgendosi del filatterio che Joe sta continuando a fissare.

 

“ Non capisco “. Sentenzia solamente il maggiordomo, preoccupato. “ Anche il precedente Re, Kaname Hikari, soffrì degli stessi sintomi quando divenne il mostro che era. Ma lui era stato a stretto contatto con un filatterio. Qui non c’è nulla che appartenga agli Hikari, allora come… “. Sussurra, pensando che i vampiri sono molto sensibili agli avi ed agli oggetti a loro appartenuti, ma se non ce n’è alcuno a villa Veghner, allora cosa mai può essere capitato? “ Lady Veghner, siete assolutamente certa che qui non ci siano oggetti appartenenti agli Hiakri? Siete certa di quello che dite? “. Chiede nuovamente e, costretta dalle circostanze Joe si trova spalle al muro.

 

“ Ecco, io… io…. Mi… mi dispiace… “. Mormora, raccogliendo il filatterio ormai distrutto e consegnandolo al maggiordomo. Ovviamente Dante lo riconosce e sgrana gli occhi, sconvolto.

 

“ Credevo che fosse a palazzo Delacour! Per questo pensavo che…. “. Ma si blocca: deve cercare di trattenersi anche se, lo ammette è davvero furioso. “ Ma come avete potuto nascondere una cosa simile?! “. Grida, riconoscendo il filatterio in cui l’anima di Vanitas Lunettes era sigillata.

 

“ Non l’ho fatto in mala fede! “. Si difende la matriarca, mentre Mina osserva prima lei ed il padre, poi il maggiordomo senza sapere che cosa fare. “ Come potevo sapere cosa sarebbe successo? “. Chiede, mentre Dante alza nuovamente la voce mentre da una risposta.

 

“ Se avessi saputo che una cosa del genere era nascosta in questo palazzo, avrei sorvegliato il mio Re con maggior attenzione! Siete a conoscenza della maledizione del Re pazzo e sapete bene chi la scagliò! Avreste dovuto pensare alle conseguenze delle vostre azioni! “. Fa, mentre a quel punto Ivy si frappone tra i due.

 

“ Ora basta! “. Grida alterata a sua volta, stanca di quel battibecco. “ Dante, chiedi scusa a Lady Veghner: per qualsiasi ragione, un uomo non deve mai gridare in quel modo ad una signora. Sono sicura che ha avuto le sue ragioni per agire così: sbagliate, è vero. Ma chi non sbaglia in questo mondo? “. Chiede, mentre l’altro recupera un po' di calma. “ Non conta nulla incolparci reciprocamente: conta trovare una soluzione al problema, capire che cos’è successo a Vanitas! Non credi? “. Chiede, mentre Dante annuisce per poi prendere parola.

 

“ Perdonatemi: ho perso le staffe. La mia preoccupazione non mi autorizzava a gridarvi addosso in quel modo “. Fa, mentre Joe annuisce a sua volta e fa un lieve sorriso.

 

“ Dimentichiamo l’accaduto: la vostra futura regina ha ragione, ora la priorità è capire cosa sia successo. E soprattutto, risolvere il problema “. Fa, mentre il maggiordomo le allunga la mano che lei stringe, ritrovando la consueta calma seppur questa sia ottenebrata dalla preoccupazione. “ Avete detto che anche il precedente Re soffrì di questi sintomi: e se fossero una conseguenza della maledizione del Re pazzo? “. Chiede, mentre Dante riflette per poi annuire.

 

“ Non è una possibilità così utopica. Ma non so dirlo con certezza “. Fa, mentre Pierre interviene nella discussione di lì a poco.

 

“ Mina, mia cara: tu e Lord Dante potreste andare in biblioteca e controllare i vari libri. Magari troverete qualcosa di utile negli appunti di tuo nonno, non credi? “. Chiede e, a quella frase la corvina annuisce.

 

“ Avete ragione, potrebbe essersi trovato ad affrontare la maledizione del Re Pazzo prima di noi. Magari ci ha lasciato qualcosa di scritto, che noi ignoriamo “. Sentenzia, mentre Dante annuisce determinato.

 

“ Vale la pena tentare. Grazie, Lord Pierre “. Sentenzia, prima di seguire la ragazza alla biblioteca e poco dopo aver notato il cenno con il capo del rosso, che sospira pesantemente.

 

“ Credevo che avrebbe continuato a dormire ancora per un po' “. Sospira pesantemente, mentre osserva Joe ed Ivy. “ Voi due dovreste riposare: io cercherò qualcosa tra gli appunti dei miei genitori, quelli che conservo nel mio studio. Sono sicuro che verremo a capo del mistero “. Sentenzia, mentre le due donne annuiscono: la gravidanza di Ivy è già abbastanza complicata, ha bisogno di riposo e non può proprio permettersi il lusso di agitarsi ulteriormente o sforzarsi.

 

“ Va bene: vi prego, fatemi sapere se trovate qualcosa “. Si rivolge a Pierre, che annuisce prima che ognuno si diriga alle proprie destinazioni.

 

Il mattino seguente, in un altro luogo Jeanne è la prima a svegliarsi. “ Ma che ora è…? “. Si chiede solamente, notando di essere stata coperta: le coperte che aveva messo in precedenza a Garry la stanno ora riscaldando, e.. a proposito! Dove sarà finito ora lui? La donna si mette seduta di scatto, guardandosi intorno. “ Garry? “. Lo chiama, per poi avvampare violentemente: il ricordo della notte precedente si fa nuovamente strada in lei, imbarazzandola come mai prima d’ora. “ Oh cielo! “. Mormora, mettendo le mani sul volto e scuotendo il capo un paio di volte. “ Oh cielo, ma che mi è venuto in mente? “. Fa, pensando a cos’è successo nel momento in cui, con il metodo bocca a bocca ha passato il suo sangue a Garry. Certo, lo ha guarito dal veleno della spada di Dominique, ma in seguito è successo ben altro. “ Mi considererà una pervertita, sicuramente! Ma cosa mi è saltato in mente? “. Borbotta la principessa, saltando letteralmente giù dal letto e coprendosi con le coperte. “ E’ vero che mi stava letteralmente morendo tra le braccia, ma… “. Avvampa nuovamente, se possibile ancor più di prima. “ io e lui… abbiamo… oh mio Dio! “. Continua, camminando su e giù per la stanza e senza accorgersi di non essere più da sola.

 

“ Jeanne “. Una voce: la voce di lui, che è rientrato nel rifugio e l’ha fatta violentemente sussultare.

 

“ G… Garry! Ecco, cioè… buongiorno! “. Fa, dandosi mentalmente della cretina: sembrerà una vera sciocca pensa, parlando in quel modo sconclusionato. Lui sorride lievemente, per poi darle una risposta.

 

“ Buongiorno anche a te, Principessa “. Fa, mentre lei trova il coraggio di guardarlo solo di lì a poco. Con un cenno del capo indica il fianco del giovane, per poi prendere parola.

 

“ Stai… stai meglio? “. Chiede, mentre notandola così tesa e nervosa lui decide di sdrammatizzare un po'.

 

“ Ma come? Stanotte avresti dovuto notarlo, quanto sia stato positivo l’effetto del tuo sangue su di me “. Fa con quell’aria lievemente provocatoria, mentre lei gli si avvicina e gli da un lieve pugno sul capo.

 

“ S… scemo! “. Fa, mentre lui ride un po' trovandola allo stesso tempo adorabile quando si imbroncia. “ Comunque, sono felice di trovarti in forza: ho davvero temuto per te “. Ammette la bionda, mentre lui annuisce per poi, senza preavviso abbracciarla da dietro dopo che la giovane si è voltata per poter tornare a sedersi sul letto.

 

“ Rimaniamo così, ancora per un po' “. Mormora solamente il giovane Hunter, mentre lei sente il cuore andare a mille all’ora e le guance andare a fuoco. “ Lasciati abbracciare, per cinque minuti ancora: anche se ti ho stretta tutta la notte, non mi è bastato “. Ammette l’argento, mentre lei annuisce per poi posare una mano su quella di lui.

 

“ Anche se ho temuto di perderti, anche se sono davvero stata malissimo per te, conserverò il ricordo di questa notte per sempre “. Fa semplicemente la bionda, ripensando a quella notte che entrambi hanno a lungo aspettato. “ Ma tu sei sposato: non potremo mai più ripetere una cosa simile… “. Sussurra solamente la Principessa, mentre lui la stringe maggiormente e come se, da un momento all’altro temesse di perderla o che possa scappare.

 

“ Non voglio che questa sia stata la nostra ultima notte: te l’ho detto, il mio matrimonio è solo di facciata. Tu hai detto che non mi volevi più vedere, eppure siamo finiti nuovamente così: io e te, di nuovo insieme. Anche se cerchiamo di allontanarci finiamo sempre per ritrovarci, perché semplicemente siamo destinati “. Fa il giovane dalla chioma argento, mentre lei scuote il capo cercando di essere convincente.

 

“ Tu hai Mina: non è giusto nei suoi confronti, lo capisci? Non voglio che un’altra donna abbia a soffrire per causa mia, non se lo merita “. Sentenzia, mentre stavolta è lui a scuotere il capo.

 

“ Lei sa che il nostro è un matrimonio di facciata: lo sappiamo entrambi. Perché non riesci a capire, Jeanne? Perché vuoi condannarti all’infelicità eterna? “. Chiede, stringendola così forte da quasi farle male. “ Te l’ho già chiesto una volta, ricordi? “. Chiede, mentre lei non sembra capire. “ Preferisci una vita da amante o una vita da schiava? “. A quella frase lei non sa esattamente cosa rispondere: fosse per lei cederebbe, scapperebbe insieme al suo amato e non si intrappolerebbe mai in un matrimonio senza amore. Ma sa anche di non poterlo fare: conosce la crudeltà di Dominique, sa che non esiterebbe a far del male a Luca ed alla sua famiglia affidataria. E sa che, purtroppo a sacrificarsi dovrà essere lei, se vuole garantire la salvezza del figlio e di Garry stesso.



Salve miei fans, eccomi qui con il nuovo capitolo: che ne dite? Garrye  Jeanne sembrerebbero essersi riuniti, ma lei non può ancora accettare il suo amore: in parte perchè lui è sposato, in parte per il fatto di dover tenere al sicuro Luca. Intanto, cosa sarà mai successo a Vanitas? Abbiamo visto i suoi ricordi e quelli di Mina, che ve ne pare? Cosa succederà ora? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 38
*** Bloody desire ***


Dopo diverso tempo e dopo aver trascorso l’intera nottata fuori, Garry e Jeanne decidono di far ritorno a Villa Veghner: sicuramente pensano, tutti saranno in ansia per loro. Hanno preferito non incamminarsi di notte, il cacciatore è reduce da una ferita che avrebbe potuto costargli la vita, per curare la quale è dovuta intervenire Jeanne. Hanno preferito attendere alcune ore in più, piuttosto di partire con il rischio di altre complicazioni. I due sono in viaggio da un po', nel totale silenzio e non potendo fare a meno di ripensare alla notte trascorsa: non c’è solo stata la paura per la vita dell’Hunter, non c’è stato solo il salvataggio da parte della Principessa. Oh no, pensa il giovane dalla chioma argento: no, c’è stato ben altro, una cosa che al solo ripensarci lo fa avvampare vistosamente. “ Garry? “. La voce di lei lo riporta bruscamente alla realtà, mentre lui si riscuote per poi guardarla quasi con stupore, come se si stessero rivedendo dopo anni ed anni di lontananza quando, di fatto sono sempre rimasti l’uno accanto all’altra. “ Garry, ti senti bene? “. Chiede poi la bionda, preoccupata. Lui esita un momento ma, in seguito annuisce ridendo lievemente, seppur anche lei si accorga che è una risata nervosa e che maschera i veri sentimenti dell’erede di Haruka.

 

“ Che? Ma si, certo! Sto bene! “. Esordisce semplicemente il giovane, mettendo una mano dietro il capo e mentre, senza che se ne accorga lei posa una mano sul suo petto.

 

“ Ah si? “. Chiede, mentre il rossore sul viso di lui non fa altro che aumentare. “ Allora, dimmi: perché il tuo sangue scorre così velocemente ed il tuo cuore sembra impazzito? “. Chiede, lievemente imbronciata: detesta quando le vengono dette le bugie e lo sa bene, in questo momento lui sta mentendo e mascherando le sue reali emozioni. “ In oltre, sei tutto rosso: non è che ti è tornata la febbre, vero? “. Chiede preoccupata la sorellastra di Vanitas, mentre lui fa un passo indietro ridendo nervosamente: non può rimanere in quella posizione, non in quel momento. In un simile frangente e dopo ciò che c’è stato tra di loro, anche solo quel semplice tocco potrebbe provocare uno sviluppo inaspettato, ancora una volta.

 

“ Ma certo, sto bene! Non so perché sono così rosso, ma sto bene! Il battito ed il ritmo del sangue saranno accelerati a causa del freddo, non lo so… “. Borbotta, anche se di fatto sente tutto, fuorchè il freddo.

 

“ Se lo dici tu... “. Si arrende in fine lei,s eppur sia poco convinta: no, pensa. Non è certo il freddo a provocare quello stato d’animo in Garry, lo conosce. Ha imparato a capirlo, ma ha anche imparato che forzarlo non serve a nulla e che se non vuole confidare qualcosa, non lo fa ed è perfettamente inutile insistere. “ Cosa farai? “. Chiede di lì a poco, una volta ripreso il cammino. Lui la guarda qualche istante, forse non capendo a cosa si riferisca.

 

“ Cosa farò, in merito a che cosa? “. Chiede semplicemente, mentre lei sospira pesantemente.

 

“ Con Mina “. Sentenzia, per poi proseguire dopo un istante di esitazione. “ Le dirai quello che è successo, o…? “. Si ferma, mentre lui sospira a sua volta pesantemente, guardando poi di fronte a sé. In seguito si ferma di colpo, obbligando anche lei a fare lo stesso data l’improvvisa e ferrea presa sul suo polso. “ Garry? Cosa…? “. Fa per chiedere la bionda, ma lui è più rapido: senza una sola parola la attira a sé, stringendola così forte da farle male.

 

“ Non ti sposare “. Sussurra solamente, mentre lei sgrana gli occhi sorpresa. “ Non farlo: non dare a quel bastardo tutto quel potere su di te. Non sposarlo, Jeanne “. Mormora solamente l’argento, mentre lei ricambia il suo abbraccio con una stretta quasi disperata.

 

“ Non lo faccio perché voglio, ma perché devo. Devo farlo, non posso più tirarmi indietro… “. Lascia la frase a metà, mentre entrambi si ritrovano a piangere quasi senza rendersi conto: lei, che vorrebbe solamente mandare al diavolo tutto e tutti e fuggire con l’amore della sua vita ma sa, ci sono troppi ostacoli insormontabili. Lui, che dal canto suo non riesce a comprendere la decisione di Jeanne, a maggior ragione dopo quanto accaduto tra loro, quella notte. “ Un giorno te lo dirò… “. Fa ad un certo punto lei, cercando di calmare i singhiozzi. “ Un giorno ti dirò il vero motivo per cui lo sto facendo, ma non dubitare mai di una cosa… “. I loro sguardi finalmente si incontrano, lei prende dolcemente il viso di lui tra le mani. “ Io ti amo, Garry Perry: sei tu, il solo ed unico amore della mia vita. Non scordarlo, non permettere a nessuno di insinuare in te il dubbio “. Sentenzia, mentre lui posa le mani su quelle di lei.

 

“ Anche tu, Jeanne Hikari: anche tu sei il solo ed unico amore della mia vita, anche se non ti capisco proprio… “. Fa per dire altro, ma lei è la prima a rialzarsi da terra seguita da lui.

 

“ Andiamo… la strada è lunga “. Fa, mentre il suo cuore batte a mille tanto è emozionata: quel “ ti amo “, l’ha colpita come un fulmine a ciel sereno. Non se lo aspettava ed ha suscitato in lei una forte emozione e, a giudicare dal ritmo del sangue di Garry, anche lui sta provando lo stesso da quando lei gli ha detto di amarlo. Ma proprio in virtù di quel grande amore pensa, ormai non può più sottrarsi al suo destino, qualunque esso sia. Ma una cosa la sa di sicuro: non sarà un destino felice, ma se servirà a preservare la vita di Luca e Garry pensa poi, il suo sacrificio non sarà vano.

 

Dopo un po' di tempo, Garry e Jeanne giungono finalmente a Villa Veghner. Ad accoglierli è Mina, la quale ha avvertito il loro arrivo grazie ai suoi sensi di vampira. La donna solleva lievemente la gonna dell’abito per evitare di inciampare, correndo giù per le scale e raggiungendo l’entrata. “ Garry! Jeanne! “. Fa solamente, mentre una domestica fa entrare i due. Immediatamente Mina ammutolisce, come stesse cercando di fiutare qualcosa con il suo olfatto più sviluppato di un normale umano.

 

“ Ciao, Mina… “. Sussurra solamente lui, incrociando lo sguardo della moglie che, improvvisamente, sembra aver capito qualcosa che solo un vampiro potrebbe intuire così rapidamente. “ Ecco, noi… siamo stati attaccati da Dominique, così… “. La donna lo interrompe prima che possa proseguire, avvicinandosi di qualche passo.

 

“ Mi racconterete tutto, ma non ora: dovete riprendervi, avete l’aria di essere sfiniti “. Fa, mentre il suo sguardo incrocia quello di Jeanne. “ Voi state bene, principessa? “. Chiede poi, mentre la bionda distoglie lo sguardo incapace di affrontare quello della cacciatrice, per poi annuire.

 

“ Si, io sto bene: è Garry quello che è stato ferito dalla spada di Dominique, per questo siamo stati via così a lungo… “. Non sa che altro dire, ogni parola sembrerebbe superflua e gli sguardi sembrano parlare da sé.

 

“ Capisco “. Fa semplicemente la figlia di Joe e Pierre, annuendo. “ Coco, per favore: porta la Principessa nelle sue stanze. Ha bisogno di riposare “. Fa cordialmente, mente la domestica annuisce per poi fare cenno a Jeanne di seguirla. Lei decide di seguirla senza fare ulteriori domande e, dopo aver ringraziato Mina si incammina verso le sue stanze. I due sposi rimangono da soli: lui fa per dire qualcosa, ma con un cenno della mano lei lo ferma. “ Ti prego: risparmiami le spiegazioni “. Fa, mentre lui rimane stupito dalla forza d’animo dimostrata dalla moglie in una simile situazione. “ Noi due non ci amiamo, no? Il nostro matrimonio è stato celebrato solo per salvarmi dalle altre famiglie Hunter, per evitare che mi uccidessero dopo ciò che quel bastardo mi ha fatto. Lo so io e lo sai tu, non mi devi spiegare niente “. Fa, sorridendo amaramente e mentre lui fa un passo avanti, avvicinandosi a lei.

 

“ Mina… “. Mormora solamente, mentre lei rialza lo sguardo fiera: se c’è una cosa che i suoi genitori le hanno insegnato, lo sa bene, è non scoraggiarsi mai. Mai, di fronte a nulla bisogna perdere la propria forza d’animo. “ Tu come stai? “. Chiede poi il giovane Hunter. Una domanda: una semplice domanda all’apparenza, ma che per lei ha un grande significato. Cacciando indietro l’amarezza fa un sorriso sincero, cercando di rassicurare anche il marito quanto più possibile: non vuole che stia in pena per lei, non è questo il suo scopo.

 

“ Sta tranquillo! “. Esordisce la corvina, posandogli una mano sulla spalla e trovando il coraggio di guardarlo dritto negli occhi. “ Io sto bene, non è di me che devi preoccuparti in questo momento! “. Fa, mentre lui non capisce da prima le enigmatiche parole della figlia minore di Pierre. In seguito la donna punta lo sguardo alle scale, sospirando lievemente. “ Impedisciglielo “. Fa, mentre il marito la osserva senza comprendere a ciò che si riferisca.

 

“ Di cosa stai parlando? “. Chiede mentre, istintivamente lei porta una mano al collo, più precisamente al punto in cui ricevette il primo morso da Dominique.

 

“ Di sposarsi “. Fa semplicemente la figlia dei Veghner, continuando a guardare il marito con sguardo determinato. “ Devi impedirglielo: uno come Dominique Lunettes, non potrà mai renderla felice. Sono sicura che ci sia altro dietro. Che ci sia un grave motivo che sta spingendo Jeanne ad accettare queste nozze senza amore “. Quelle parole colpiscono l’argento come un fulmine a ciel sereno: tutto si sarebbe aspettato, ma non di sentire Mina pronunciare tali parole!

 

“ Credimi, ci ho provato. Ci ho provato, ma non è servito “. Risponde amareggiato, mentre lei non distoglie più lo sguardo dal viso di lui.

 

“ E tu insisti! Se lei ti ama, e lo so che ti ama, allora non ha motivi per intrappolarsi in queste nozze senza un briciolo d’amore. Si vede lontano un miglio che non ama il suo fidanzato e, d’altra parte come si può biasimarla? Quel mostro, non lo potrebbe mai amare nessuno “. Notando che la moglie tiene ancora la mano sul collo, sul punto in cui è stata morsa, Garry le si avvicina per poi posare una mano su quella di lei, preoccupato.

 

“ Vuoi parlarne? “. Chiede, mentre lei non capisce dove voglia andare a parare. “ Intendo che, da quando sei stata morsa non hai mai voluto parlarne. Ti sei tenuta tutto dentro, vuoi sfogarti? Ricorda che sono sempre qui, se hai bisogno di me: per qualsiasi cosa, non sei sola “. La rassicura, mentre lei scuote il capo.

 

“ Non voglio parlare di lui e di quello che mi ha fatto, Garry. Ma ti ringrazio, per le tue parole e per la tua vicinanza: credimi, in questo momento mi sono di grande aiuto “. Fa la giovane Veghner, mentre lui scuote il capo e non comprende: normalmente Mina si confida con lui, è sempre stato così da quando si conoscono ma, di quella notte e di quanto successo in seguito non vuole parlare. Eppure lui non è uno sciocco: sa benissimo che per calmarsi, per placare la sete e l’aggressività date dalla trasformazione sua moglie aveva bisogno di una sola cosa. Una cosa fondamentale, che potrebbe aver ricevuto in un giorno specifico.

 

“ Hai bevuto il suo sangue, vero? “. Chiede a bruciapelo, mentre lei si irrigidisce di colpo. “ Rispondi: hai bevuto il sangue di Dominique, vero? Ed è successo il giorno del nostro matrimonio “. Precisa, mentre lei abbassa lo sguardo: si vergogna come una ladra. L’ultima cosa che avrebbe voluto pensa, era che suo marito scoprisse il suo segreto. Che scoprisse che ha bevuto il sangue di quell’infame che le ha distrutto la vita ma al quale, secondo Michael sarebbe legata a doppio filo.

 

“ Io.. .ti prego, perdonami! Non… non volevo nascondertelo o chissà che altro, ma mi vergogno da morire, Garry! Mi vergogno di aver desiderato il sangue di quel bastardo, mi vergogno di appartenergli come vampiro, mi vergogno così tanto che… oh cielo! “. Non riesce nemmeno a finire la frase: si sta agitando troppo, pensa. Si sta agitando ed è anche parecchio tempo che non beve sangue, di questo passo finirà per commettere qualche sciocchezza e, naturalmente questa è l’ultima cosa che vuole. “ Spostati! Vai via da qui! “. Quasi ordina la corvina, portandosi le mani al viso mentre i suoi occhi si tingono di cremesi. Accorgendosi del malessere della moglie tuttavia, Garry non intende certo lasciarla lì a soffrire senza far nulla. Le si avvicina di qualche passo, senza ancora toccarla e dopo che lei gli ha dato le spalle.

 

“ Cosa ti succede? È la sete di sangue? “. Chiede, mentre lei si aggrappa a fatica ad un mobile e, fuori dalla finestra la luna si tinge di rosso.

 

“ Ti supplico, va via! Non voglio farti del male e la luna rossa sta agendo su di me! Ti prego… “. Quasi lo supplica la corvina, ma lui non pare intenzionato a cedere.

 

“ Ma io voglio aiutarti! Da quanto è che non stai bevendo sangue? “. Chiede, ed al silenzio di lei la afferra per le spalle, costringendola a voltarsi verso di lui e stringendo lievemente la presa su di esse. “ Devo ordinarti come marito di rispondere, o lo fai da sola? Da quanto non ti nutri di sangue? “. Chiede, mentre lei scuote il capo.

 

“ Da un bel po' di tempo! Ma non temere, mi passerà! Devo solo isolarmi ed attendere che la luna rossa se ne vada, poi starò bene e… “. La mora sgrana gli occhi: senza che se ne rendesse conto infatti, Garry ha mollato la presa sulle sue spalle, per poi sfilare lentamente il guanto e porgendole il polso.

 

“ Bevi “. Fa, mentre lei scuote il capo: non vuole. Non vuole morderlo anche se si tratta solo del polso, non vuole rischiare di fargli del male. Al suo rifiuto tuttavia, lui decide di prendere in mano la situazione: fa indietreggiare la moglie fino a bloccarla spalle al muro, ponendole il polso davanti alle labbra e mentre, di riflesso e sentendo l’odore del sangue di lui la corvina inizia ad ansimare pesantemente. “ Bevi, Mina! Tu stai male, devi nutrirti! Io sono tuo marito, non posso e non voglio permettere che tu soffra così. Quindi, per favore… “. Fa, mentre di lì a poco anche per lei diventa impossibile controllarsi: la sete si sta facendo insopportabile, la luna rossa la sta massimizzando fino a farle perdere il controllo di sé stessa. Sa bene che se non accetterà, potrebbe finire per provocare più danni che altro.

 

“ Grazie… “. Sussurra solamente, leccando lentamente quel polso per poi affondarvi le zanne, stando comunque attenta a non far troppo male al giovane dalla chioma argentea. Garry percepisce un lieve dolore, mentre lei inizia lentamente a bere il suo sangue. Un sangue pensa, che ironia della sorte è molto simile a quello di Dominique. Poi una memoria: una memoria che fa sussultare la cacciatrice, che di lì a poco si stacca dal polso del marito e lo guarda intensamente, con le lacrime che ora bagnano i suoi occhi. Cos’abbia visto tuttavia, non è dato saperlo.

 

Nello stesso istante, anche Dominique non pare stare particolarmente bene: la luna rossa sta influendo su di lui e sta aumentando la sua aggressività, ma stavolta non a tal punto da farlo stare male fino a non riuscire a muoversi. Mentre sta camminando nel corridoio di palazzo Hikari si deve fermare un paio di volte, tenendosi la gola: brucia. Brucia da morire, ha bisogno di sangue. Innervosito si volta di scatto verso una porta specifica: è la porta della stanza di Rosina, senza ombra di dubbio. In oltre pensa, sa bene che la futura suocera non è da sola e che, allo stesso tempo è la sola a potergli dire una cosa molto importante per lui, almeno in quel momento. Senza esitare si dirige verso tale porta e, senza nemmeno bussare la apre con violenza. Spaventate dal rumore improvviso, sia Nox che la sua signora si volgono di scatto. Presa alla sprovvista la cameriera indietreggia: infatti era vicina alla porta e, dal momento in cui si è aperta si è trovata accanto a chi, senza il minimo rispetto entra senza troppe cerimonie. Nox indietreggia ulteriormente, finendo tuttavia per inciampare. Si era già preparata a finire a terra, ma così non è: qualcuno l’ha afferrata, qualcuno che la sta ancora stringendo in una presa quasi possessiva e che la sta fissando con gli occhi iniettati di una luce cremesi. “ S… signore? “. Chiede solamente la donna, spaventata: chi l’ha afferrata è niente poco di meno che il braccio destro del Re e nuovo capitano delle Guardie, Dominique. Il cugino di Vincent la fissa qualche momento, cercando di non saltarle al collo ed azzannarla anche se, in quel momento specialmente trattenere la sete è quasi impossibile.

 

“ Lascia andare la mia cameriera! “. Interrompe i suoi pensieri Rosina, arrabbiata. “ In oltre, ti pare questo il modo di entrare nelle stanze altrui?! Senza nemmeno bussare?! “. Chiede, ma a quelle parole lui la guarda decisamente furioso, con una tale ira che lei, ne è certa, non ha mai visto in nessun altro.

 

“ Dov’è quella sgualdrina di vostra figlia?! “. Si innervosisce il corvino, mentre a quelle parole la bionda perde le staffe.

 

“ Non lo so! E se anche lo sapessi, non te lo direi di certo! “. Sentenzia alterata, mentre lui deve trattenere l’impulso irrefrenabile di porre fine alla vita della futura suocera. Guarda Nox qualche istante, cercando di calmarsi. Notando però che ha distolto lo sguardo, le afferra il mento tra due dita per poi costringerla a voltarsi verso di lui.

 

“ Mina, ho bisogno di te: devi medicare la ferita, ricordi? “. Chiede, mentre lei rimane decisamente spiazzata così come la stessa Rosina: la ferita? Dovrebbe già essere rimarginata, pensa Nox che, seppur contro la sua volontà si ritrova ad arrossire vistosamente. Di che diavolo sta parlando il suo signore, si chiede? Certo pensa, è meglio non domandarglielo né farlo innervosire ulteriormente, meglio obbedire senza protestare anche se, lo ammette ha davvero paura di ciò che potrebbe accadere. La donna rimane rossa in viso: volente o nolente, obiettivamente si trova ancora tra le braccia di uno dei più bei ragazzi che abbia mai visto e, per questo il rossore sulle sue guance non pare voler scomparire ed il battito del suo cuore accelera lievemente, suscitando in lei forti e contrastanti sensazioni.


“ Mina? Ma che cosa…? “. Tenta di chiedere la madre di Jeanne, ma lui non pare nemmeno ascoltarla: tutta la sua attenzione è su Nox e su niente altro, il resto non sembra nemmeno più esistere per lui.

 

“ Tu precedimi, io devo prima sistemare i conti con Rosina “. Quel tono: sembra totalmente diverso da qualche momento prima, come se fosse riuscito a dominare gli effetti della luna rossa su di lui e non ne fosse più influenzato in modo incontrollabile. I suoi occhi rimangono di un intenso color cremesi, mentre Nox guarda Rosina come fosse in cerca d’aiuto. La donna tenta di intervenire in difesa della propria cameriera, ma Dominique è più rapido. “ Vai! “. Fa solamente e, a quella frase a Nox non resta che obbedire: seppur tremando lievemente si congeda, lasciando i due da soli. Istintivamente Rosina indietreggia, mentre lui la guarda con quello sguardo quasi folle. “ Ve lo chiedo un’ultima volta: dov’è quella maledetta sgualdrina di vostra figlia?! “. Si altera il figlio di Antoine e Veronica, mentre la donna scuote il capo con enfasi.

 

“ Non te lo dirò mai! Spero solo che sia abbastanza lontana da te e che non torni più! Non finché Vincent non sarà spodestato e tu chiuso in un manicomio! “. Lo affronta apertamente la seconda moglie di Kaname, ma senza nemmeno rendersi conto di come sia successo si trova inchiodata al muro, con il corvino che stringe così forte la presa sul suo collo che, per un momento sembra quasi volerla davvero uccidere.

 

“ Aprite bene le orecchie, non ve lo ripeterò due volte “. Fa, mentre lei sente il gelo della lama di un pugnale puntato proprio al ventre. “ Io e Jeanne ci sposeremo, così come sarebbe dovuto essere da tanto tempo. Ci sposeremo ed avremo tanti, tanti bambini. E sapete qual’è la cosa bella? Quella che mi da maggior soddisfazione? “. Chiede crudele, non distogliendo lo sguardo da quello della futura suocera. “ E’ che né voi, né quello stupido Hunter da nulla potrete fare alcun che per evitarlo: credetemi, so quello che dico e che carte giocare. E soprattutto, che assi calare “. Ghigna malefico, seppur sia ancora fuori di sé dalla rabbia a causa della risposta data da Rosina. “ Quindi mia cara suocera, vi conviene accettare la situazione senza crearmi ulteriori problemi, o vi assicuro che la prossima volta assaggerete la lama del mio pugnale “. Fa, affondando lievemente il pugnale: non è di molto, giusto per far sanguinare la donna e per farla spaventare. Notando di aver raggiunto il suo scopo il corvino sogghigna compiaciuto, mollando la presa sul collo di Rosina e permettendole nuovamente di respirare. La osserva un’ultima volta con il più totale disprezzo. “ Non so davvero cosa ci abbia trovato mio zio, in una come voi: non riuscireste nemmeno ad imitare un’unghia di mia zia Luna, eppure… “. Lascia la frase a metà, per poi girarsi ed uscire dalla stanza: prima che torni la sete pensa, sarà meglio che raggiunga la sua “ Mina “.

 

Sono passati alcun i giorni dagli ultimi eventi: una pace quasi irreale si è stabilita tanto nel territorio degli Hunters quanto in quello dei vampiri. Vanitas si è ristabilito, ma non pare ricordare nulla della sera in cui si è introdotto di soppiatto nella stanza proibita di palazzo Veghner e men che meno sembrerebbe ricordare cos’ha fatto o perché vi si sia recato. La febbre è scomparsa già dal giorno seguente all’evento e quel giorno decide di rimanere un po' in giardino, riflettendo sugli ultimi eventi: la gravidanza di Ivy, l’incertezza sulla paternità del bambino, Vincent che prende il suo trono e sua sorella che si sogna di sposare Dominique. Tanti, troppi eventi si stanno susseguendo uno dopo l’altro. “ Mi scoppia la testa.. “. Mormora solamente il Re di Veritas, non accorgendosi di essere osservato da un uomo dalla chioma arancione. Lo stesso uomo che, di lì a poco decide di avvicinarsi e prendere parola.

 

“ Signore “. Lo chiama semplicemente, mentre lui si volge verso colui che ha già riconosciuto, solamente nel sentire la sua voce.

 

“ Ah, Dante: sei tu “. Fa semplicemente, mentre il maggiordomo lo affianca per poi riprendere parola.

 

“ Si: volevo sapere come state? “. Chiede semplicemente. A quella domanda Vanitas rimane un momento in silenzio, in seguito decide di dare una risposta. Fa un lieve cenno affermativo con il capo, mantenendo lo sguardo dritto davanti a sé.

 

“ Sto bene e sono in forma per il ballo di stasera “. Fa, ricordando di come i padroni di casa abbiano deciso di festeggiare la sua guarigione con un ballo. In oltre pensa, hanno voluto dargli l’occasione di dare a casa loro il ballo per la Luna Blu, che sorgerà proprio quella sera stessa. “ E’ stato gentile da parte dei Veghner, permettermi di organizzare qui il ballo in onore della Luna Blu “. Sentenzia semplicemente il Re Bambino, mentre il maggiordomo annuisce. In seguito si volge verso di lui, con un velo di preoccupazione nel proprio sguardo.

 

“ Maestà, siete sicuro di star bene? “. Chiede, mentre Vanitas si volge verso di lui e, per un solo istante a Dante passa un brivido lungo la schiena: quello sguardo! Quello sguardo, ha conosciuto una sola persona che lo possedesse. E quella persona non è Vanitas Hikari. “ Cielo...”. Mormora, scuotendo poi il capo e credendo di essere ammattito: ha avuto sicuramente le traveggole o, più semplicemente quello è solamente lo sguardo del suo Re e lui si sta facendo un sacco di paranoie inutili.

 

“ E tu, stai bene? “. Fa ad un certo punto il Re bambino, notando quanto in effetti il maggiordomo sembri turbato.

 

“ Ma certo, perché no dovrei? “. Sorride l’arancione, cercando vanamente di dissimulare. Ma ovviamente, un vampiro come Vanitas non è certo solito farsi ingannare. Tuttavia, l’erede di Kaname e Luna non sembrerebbe intenzionato ad insistere ulteriormente, come se non gli importasse se il maggiordomo stia mentendo o meno.

 

“ Come vuoi, ma se non stai bene ti consiglio di riposare “. Fa, mentre dopo una breve pausa riprende parola volgendo lo sguardo verso colui che ha sempre considerato come un secondo padre. “ Ti voglio in forma smagliante, questa sera al ballo: ci siamo capiti? “. Chiede e, a quelle parole l’altro non può fare altro se non annuire.

 

“ S… si! Non vi deluderò, maestà! “. Fa, mentre Vanitas annuisce e, mantenendo quel lieve sorriso si incammina: ha bisogno di passeggiare un po' pensa, la sua meta è il vasto giardino dei Veghner. Dante rimane immobile, un po' turbato: ha cercato di dissimulare, eppure ha visto chiaramente quello sguardo. E non è il solo.

 

“ Dante… “. La voce di Ivy riporta il maggiordomo alla realtà. L’uomo si volge verso di lei, facendo un lieve inchino in segno di rispetto.

 

“ Mia Principessa, come vi sentite? “. Chiede, preoccupato per la gravidanza della ragazza che, lo sa, non è particolarmente facile. La corvina annuisce lievemente, posandosi una mano sul ventre.

 

“ io sto bene, voi? “. Chiede cordiale, mentre Dante annuisce.


“ Sono preoccupato per vostro fratello: temo che i vostri sospetti siano fondati “. Sentenzia, mentre lei annuisce semplicemente. “ Quello sguardo… ho visto chiaramente quello sguardo, e credetemi: solo una persona al mondo lo possedeva. Magari sono solo mie paranoie, ma… “. Ivy sospira pesantemente, osservando la direzione in cui il suo futuro sposo si è incamminato.

 

“ Vorrei tanto che fossero solo vostre paranoie, Dante: lo vorrei tanto “. Sussurra, mentre una ventata gelida investe entrambi, seguita da una sinistra sensazione. A cosa sia dovuta tuttavia, nessuno dei due riesce a capirlo.

 



Salve miei fans, come state? Ed ecco il capitolo 38, che ve ne pare? Mina ha bevuto il sangue di Garry per la prima volta, seppur solo dal polso. In oltre la fanciulla ha finalmente confessato al marito cos'è successo il giorno delle nozze, ma ancora non si apre su ciò che sta provando da quando è stata morsa. Intanto a palazzo, la situazione di Rosina si fa preoccupante: Dominique non esita a minacciare la futura suocera, pronto anche ad ucciderla. D'altro canto invece, continua a chiamare Nox " Mina ", quasi ossessionato dalla cacciatrice. Ma cosa vorrà realmente da lei? Intanto, Ivy e Dante sembrerebbero notare qualcosa di strano in Vanitas: sbaglieranno o è davvero così? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 39
*** Tutta colpa della luna blu ***


La serata del ballo giunge ben presto. Villa Veghner è in fermento, tutto è stato preparato alla perfezione dalla servitù e dagli stessi padroni di casa, che certo non vogliono sfigurare di fronte ai loro ospiti e memori dei balli degli Hikari, a cui sono riusciti a partecipare come ospiti. Certo, loro non saranno una famiglia reale ma sono comunque una delle cinque famiglie più potenti tra gli hunters, un minimo di immagine la devono pur dare! In oltre, tutti e cinque i capifamiglia saranno presenti e, naturalmente il minimo è fare una bella figura e dare la miglior immagine possibile.

 

La sala da ballo è agghindata con sfarzosi addobbi e con dei fiori, il colore predominante nella sala è il blu. Blu, come la luna che sta lentamente sorgendo nel cielo di Veritas. Blu, come l’abito che Joe Veghner sta cercando di indossare. “ Accidenti! Non può essermi stretto, non può “. Borbotta contrariata la matriarca, cercando di chiudere l’abito che, tuttavia non pare voler collaborare. A quella scena ad intervenire è Pierre Veghner: il rosso si avvicina di qualche passo alla moglie, cingendola per i fianchi e sorridendo lievemente. “ Pierre! “. Fa semplicemente lei, ancora piuttosto contrariata. “ Scusa se ci metto tanto, ma quest’abito non sembra voler collaborare! Temo che si sia rimpicciolito “. Sussurra solamente ed ancora decisamente imbronciata, mentre lui non può fare a meno di trattenere una lieve risata.

 

“ Mia cara, indossasti quest’abito prima di avere Mina! Può darsi che ora ti sia stretto, no? “. Chiede, mentre la moglie lo fulmina con lo sguardo.

 

“ Ehi! “. Protesta, volgendo lo sguardo verso di lui. “ Insinui forse che sia ingrassata? “. Fa, mentre lui trattiene una lieve risata. “ Scemo! Io sono un fuscello “. Commenta contrariata la rossa, mentre lui non può fare a meno di ridere lievemente. Senza alcun preavviso solleva la zip dell’abito che, come per magia si chiude alla perfezione ed allo stesso tempo lasciando esterrefatta la donna.

 

“ Oh no, a quanto pare mi sono sbagliato: non sei affatto ingrassata “. Fa semplicemente lui, mentre lei si volta per poi dargli un lieve pugno sul capo.

 

“ Smettila! “. Fa, per poi lasciarsi sfuggire una lieve risata a sua volta. Lui torna a cingerla per i fianchi, mentre lei chiude gli occhi qualche istante e come a volersi godere il momento. “ Pierre? “. Lo chiama ad un certo punto, mentre l’Hunter punta lo sguardo sul viso della donna. “ Sono felice per la pace siglata, ma allo stesso tempo sono turbata per… “. Ma lui la ferma, prima che possa proseguire la frase.

 

“ Tranquilla: il filatterio è al sicuro. Ho posto un nuovo sigillo su di esso, stavolta nemmeno un Hikari potrebbe romperlo “. la rassicura, mentre lei annuisce seppur non troppo convinta: ricorda bene quanto accaduto a Vanitas, ricorda bene la febbre improvvisa che gli è durata per tutta la notte per poi dissolversi, come se nulla fosse avvenuto. E questo pensa, non è normale nemmeno per un vampiro. Ricorda anche la sinistra sensazione che da allora, non l’ha ancora abbandonata e, in oltre ricorda il diverbio con Dante: seppur si sia risolto, alla cacciatrice è rimasto un po' di amaro in bocca. Infatti, non le piace passare per una bugiarda: se ha taciuto sul filatterio ha avuto le sue ragioni, ma non era certo per provocare problemi. La voce del marito interrompe ogni suo pensiero. “ Ma dimmi: è solo questo a turbarti? “. Chiede, mentre lei lo guarda dopo aver riaperto gli occhi, sospirando pesantemente.

 

“ Più o meno “. Fa, per poi decidere di proseguire la frase. “ Sono preoccupata per Mina e per quanto le è successo. Per il legame che si è creato con il figlio di Antoine e Veronica e soprattutto, temo che abbiamo fatto un tremendo errore: intrappolare sia lei che Garry in un matrimonio senza amore, far soffrire Jeanne e persino gli sposi stessi… mi sento davvero male per questo “. Ammette, mentre lui la fa lentamente volgere verso di sé e, in seguito le accarezza dolcemente il viso.

 

“ Capisco il tuo punto di vista: anche io non sono in pace con me stesso, credimi. Sia per il segreto che ci portiamo dietro da anni ed anni, sia per quanto abbiamo fatto alla nostra ragazza ed a Garry e Jeanne. Ma credimi: non avevamo, non abbiamo scelta. La posta in gioco è troppo alta e noi non possiamo permetterci il minimo errore “. Sentenzia, per poi stringere forte a sé la moglie che, di lì a poco ricambia l’abbraccio.

 

“ Mi fido di te “. Sentenzia, mentre dopo un po' di tempo passato così, abbracciato alla moglie ed in silenzio, è lui ad interrompere il contatto ed a sciogliere l’abbraccio.


“ Coraggio! Andiamo, il ballo sta per iniziare: non vorrai che proprio noi, i padroni di casa, arriviamo in ritardo? “. Fa, porgendo il braccio alla moglie. Lei sorride lievemente, prendendo così il braccio del marito per poi scuotere lievemente il capo.

 

“ Oh no, non sia mai! Andiamo, forza “. Fa, tornando a sorridere e scordando, almeno per quella sera, tutti quei pensieri.

 

Nello stesso istante, in corridoio qualcuno è impegnato in un litigio molto animato. “ Accidenti! Non riesco a sistemare una stupida cravatta, che figuraccia ci faccio? “. Borbotta l’uomo dalla chioma argento, spazientito. “ Non posso andare a chiedere aiuto, devo riuscirci da solo “. Fa, notando con disappunto che, al contrario delle proprie aspettative non è riuscito a sistemare decentemente la cravatta. Una lieve risata dietro di lui precede l’entrata in scena di un giovane dalla chioma viola, che si avvicina come nulla fosse mentre l’altro lo osserva contrariato. “ Allen! Mi hai spaventato “. Commenta solamente, mentre l’assistente lo osserva qualche istante, notando il disastro con quella cravatta.

 

“ Se ti presenti così al ballo, Xerxes Heinemann ti prenderà in giro per settimane “. Sentenzia, senza perdere quel lieve ghigno e ricordando a Kevin Knight che, quella sera al ballo sarà presente anche Xerxes. “ Forza, lascia che ti sistemi io quel pasticcio “. Fa con noncuranza il viola: naturalmente può comportarsi così solo ora, che non c’è nessuno a parte loro due. In una condizione normale e di fronte a tutti infatti, non si permetterebbe mai di avere una tale confidenza, e… il filo dei suoi pensieri è interrotto quasi bruscamente: arriva di fronte a Kevin con una tranquillità disarmante, iniziando a sistemare la cravatta come se nulla fosse e mentre il capocasata degli Knight non smette un attimo di fissarlo. In particolare, il suo sguardo si posa su un punto ben preciso. “ Ecco fatto! Così va decisamente meglio “. Sentenzia il sottoposto, mentre il suo signore si schiarisce la voce, tossendo un paio di volte per poi prendere parola.

 

“ Ehm… “. Mormora solamente, mentre indica con lo sguardo il collo dell’altro. “ Non ti sembra inappropriato? “. Chiede, mentre Allen non riesce davvero a capire che cosa stia cercando di dirgli. “ Insomma! Sei ad un ballo in cui sono anche presenti dei vampiri, e lasci il collo così scoperto? Non ti sembra inappropriato, in una simile circostanza? “. Chiede, mentre finalmente l’altro riesce a comprendere il senso di quell’affermazione.

 

“ Come? Ma no, non è così scoperto. In oltre, figurati se ai vampiri presenti verrebbe in mente di attaccarmi! Sta tranquillo “. Fa, mentre invece l’altro continua a fissare insistentemente quel punto, contrariato.

 

“ E io ti dico che metti il collo troppo in mostra, ecco! “. Borbotta, come fosse un bimbo. Allen sta per rispondere, ma qualcuno lo fa prima di lui.

 

“ Forse invece, il nostro caro cerbiatto ha paura di perdere la priorità sulle sue terre? “. Chiede l’uomo dalla chioma corvina, ridendo lievemente e facendo avvampare ancor più di prima lo zio di Garry ed Ivy. “ Salve, miei cari “. Saluta poi con noncuranza, colui che altri non è che Xerxes Heinemann. A quelle sue parole tuttavia, Kevin risponde di lì a poco.

 

“ Ma… ma… ma che dici, pazzo schizzato? “. Chiede, completamente rosso in viso e provocando la lieve risata di Pierre, appena giunto assieme alla moglie. Il capofamiglia dei Veghner non può ovviamente evitare di udire la conversazione e di notare l’imbarazzo crescente sia di Kevin che di Allen, che da parte sua arrossisce vistosamente seppur cerchi di nasconderlo.

 

“ Ehm… ecco, io credo sia il caso che mi diriga verso la sala da ballo. Ci ritroveremo là “. Sentenzia il giovane dalla chioma ametista, facendo un inchino rispettoso per poi dar loro le spalle, incamminandosi e mantenendo al tempo stesso quell’aria formale che non desterebbe sospetti, se non fosse che i presenti conoscono bene sia lui che il suo signore.

 

“ Ohi! Allen, aspettami! “. Fa semplicemente Kevin, facendo per seguire l’assistente ed infischiandosene dei commenti che potrebbero fare gli altri, specialmente Xerxes. Ma poco prima che possa incamminarsi, Pierre lo trattiene per il braccio, ridendo lievemente.

 

“ Sta tranquillo, cerbiatto! Nessuno tocca le tue terre, rimani un po' qui con noi! “. Esordisce il padre di Mina, non perdendo quel tono quasi giullaresco che, inevitabilmente fa sorridere anche sua moglie.

 

“ Pierre ha ragione, sono certa che Allen se la caverà anche da solo “. Fa, usando un po' più di delicatezza rispetto al marito ed a Xerxes, anche se oramai anche lei ha intuito la reale natura della situazione, così come forse un po' tutti i capifamiglia.

 

“ Sarà… “. Si arrende in fine Kevin, seppur di malavoglia. Incrocia le braccia al petto, sbuffando sonoramente. “ Ma ditemi, c’è un motivo preciso per il quale siamo tutti riuniti in corridoio? “. Chiede, mentre Pierre decide di continuare a burlarsi un po' di lui: lo vede sempre così serio, così pensieroso. Quella sera pensa, vuole fargli decisamente cambiare umore.

 

“ A parte metterti in imbarazzo? Oh no, non c’è davvero nessun’altra ragione “. Fa, ridendo con compostezza e mentre l’altro cerca di afferrarlo, seppur senza mettersi nemmeno d’impegno nel farlo.


“ Ma tu guarda che scemo “. Fa l’argento, lasciandosi finalmente sfuggire un lieve sorriso. “ Forza, andiamo: il ballo starà per iniziare “. Fa, mentre Xerxes osserva i presenti qualche istante, per poi incamminarsi dietro di loro e diretto verso la sala da ballo.

 

Nella sala da ballo invece, Vanitas e Dante sono insieme: il maggiordomo non intende lasciar solo il suo signore, non in un simile frangente e non con la luna blu alta nel cielo: potrebbe risentire dei suoi effetti, potrebbe non riuscire a controllarsi e lui pensa, lui dev’essere pronto a quest’evenienza ed intervenire. “ Signore? “. Lo chiama, riscuotendolo dai suoi pensieri. Vanitas si volta verso di lui, che riprende parola di lì a poco. “ State bene? “. Chiede solamente l’arancione, mentre il Re annuisce semplicemente, tornando a guardare gli addobbi della sala da ballo.

 

“ Si “. Sentenzia solamente, in tono freddo. “ Me lo hai già chiesto e richiesto, Dante. Ed io ti ho sempre risposto che si, sto bene “. Continua il discorso il corvino, mentre l'arancione non può fare a meno di percepire con quanta freddezza il suo re si stia rivolgendo a lui.

 

“ Allora perché tutta questa freddezza? “. Chiede a bruciapelo il più grande, senza farsi scrupoli anche se sta parlando con il suo re. “ Perchè questo tono, che non vi appartiene decisamente? Cosa succede? “. Chiede, mentre spazientito da tutte quelle domande il Re bambino sbuffa sonoramente, chiudendo gli occhi qualche istante per evitare di perdere la calma.

 

“ Ti ho detto che sto bene! Ora, puoi smettere di stressarmi o preferisci continuare per tutta la durata del ballo? “. Chiede, mentre l’altro lo osserva sbigottito, incapace di proferire verbo. Nel non ottenere nessuna risposta da parte del maggiordomo, Vanitas sospira pesantemente. “ Vado a prendere Ivy: a quest’ora, credo sarà già pronta “. Sentenzia, avviandosi verso l’uscita della sala e lasciando un Dante a dir poco esterrefatto.

 

“ Mio signore… “. Sussurra a voce bassa, riflettendo: è da quando fu vittima di quel sonnambulismo innaturale che il suo Re è cambiato. Non in modo evidente, ma lui lo sa, lo sente: qualcosa in Vanitas è cambiato, ma ancora non riesce a capire di che cosa si tratta. Ma una cosa è certa: intende scoprirlo presto.

 

Ivy è impegnata negli ultimi preparativi: in verità pensa, è pronta da un pezzo per il ballo ma, agitata com’è finisce sempre per vedere qualche imperfezione nel make – up, nei capelli o chissà che altro. “ Eppure, non è il mio primo ballo: non dovrei essere così agitata “. Mormora, ovviamente sapendo che nessuno le risponderà. In seguito la risposta arriva da sé: è forse il primo ballo dopo il trattato di pace, il primo ballo ufficiale dopo ciò che le ha fatto Vincent. Forse pensa, il suo nervosismo è dovuto alla paura che, proprio come accadde quell’orribile notte qualcosa vada storto? Non è un’ipotesi così utopica e, se dev’essere sincera non può certo biasimare sé stessa. “ Coraggio, Ivy! “. Fa, scuotendo poi il capo e ritornando con i piedi per terra. “ Andrà tutto bene “. Sussurra, prendendo la collana di pietre blu, per poterla indossare. Tuttavia qualcosa la fa sussultare: un tocco. Qualcuno dev’essere entrato nella stanza senza che lei se ne accorgesse, ma non è qualcuno di ostile e lei lo ha percepito. Sorride lievemente, mantenendo il viso voltato di lato e mentre la persona misteriosa rimane qualche istante immobile, con le estremità della collana tra le dita e sorridendo lievemente.

 

“ Salve, futura regina del regno “. Sussurra solamente il giovane dalla chioma corvina, sembrando un altro rispetto a prima: il suo tono è tornato normale, non più freddo come quello adottato con il maggiordomo. Allaccia lentamente quella collana, mentre lei sorride lievemente ancora una volta.

 

“ Buonasera, maestà “. Fa a sua volta, riconoscendo che chi è dietro di lei è suo fratello Vanitas. Lui rimane in silenzio, per poi posarle entrambe le mani sulle spalle lasciate scoperte dall’abito. “ Ditemi: siete pronto per il ballo? “. Chiede la corvina, volgendosi ad osservare il proprio riflesso nello specchio: sta davvero bene, pensa, con la collana che appartenne a sua nonna Ivonne. La stessa che indossa nel ritratto, il solo che abbia mai visto di lei e in cui è accanto a suo nonno, Vanitas Lunettes. Da parte sua invece, Vanitas rimane qualche istante in silenzio ad osservare il riflesso della sorella nello specchio, sorridendo lievemente per poi spostarle i capelli di lato e scoprendo così il lato sinistro del suo collo.

 

“ Si, anche se preferirei passare la serata in altri modi “. Fa semplicemente, posando un bacio sul collo della futura moglie che, a quella frase arrossisce come un semaforo rosso.

 

“ Suvvia, non è il momento per questo “. Fa, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Dobbiamo andare “. Sussurra poi, mentre lui la cinge per la vita, attirandola a sé.

 

“ Sicura che non possiamo arrivare in ritardo? “. Chiede, riuscendo a far ridere lievemente anche la minore.

 

“ Dahi, che figura ci faremmo? “. Chiede, mentre il giovane Re sbuffa lievemente e smette di baciarle il collo, posando il mento sulla spalla della corvina.

 

“ E va bene, va bene “. Fa solamente, guardando poi l’ora sull’orologio a pendolo appeso alla parete. “ Credo tu abbia ragione: è ora di andare “. Conclude poi la frase, sciogliendo l’abbraccio e, in seguito porgendo la mano alla sorella. “ Madame, vuole farmi l’onore di essere la mia dama, questa sera? “. Chiede, fingendo sia una richiesta formale. Lei sorride lievemente, posando la mano su quella di lui ed annuendo.

 

“ Ma certamente, sarà un onore per me “. Sentenzia, mentre finalmente anche loro escono dalla stanza, pronti per quel ballo che sicuramente, simboleggerà un nuovo inizio per molti.

 

Il ballo è iniziato da alcuni minuti: tutti gli ospiti hanno ormai fatto il loro ingresso nel salone, inclusi il Re e la futura Regina di Veritas. Ivy ha da poco iniziato una conversazione con Lukas: infatti è da parecchio tempo che i due amici non si parlano, questa è proprio l’occasione perfetta per farlo. “ Quindi, sei felice? “. Chiede il biondo, osservando le persone danzare e rimanendo al fianco della corvina, che annuisce.

 

“ Si, ora lo sono “. Sentenzia Ivy, accarezzandosi lievemente il ventre. “ Mi ci è voluto un po', ma alla fine, beh… posso dire di essere felice “. Sentenzia, mentre lui scuote il capo.

 

“ Ne sei sicura? “. Chiede, mentre lei lo guarda dritto negli occhi con espressione sorpresa: perché si chiede, questa domanda? “ Perchè io vedo un velo di tristezza nel tuo sguardo: è per ciò che è successo? “. Chiede semplicemente e genericamente, non volendo risvegliare in Ivy brutti ricordi. La Principessa sospira pesantemente, decidendo di dare una risposta sincera a colui che, per lei è sempre stato come un fratello.

 

“ Sono preoccupata per questo bambino “. Ammette, mentre lui annuisce: supponeva che si trattasse del bambino, che fosse questo a preoccupare Ivy. “ Non sapere di chi sia, pensare che potrebbe essere di quel mostro di Vincent… o… ah! Al solo pensare che potrebbe avere gli stessi geni di quel mostro e legittimarlo come Re, mi fa andare il sangue alla testa, Lukas “. Ammette apertamente, mentre lui posa dolcemente una mano sulla sua e sorride lievemente.

 

“ Io non credo sia di Vincent: soono sicuro che alla fine, questo bambino sarà la chiave di volta per la rovina di quel maledetto. Vanitas riprenderà il suo trono e spezzerete la maledizione del Re Pazzo. Vivrete una lunga eternità, insieme a vostro figlio: credimi, io me lo sento “. Fa, cercando di rassicurare l’amica. Da parte sua, lei arrossisce lievemente: è perfettamente consapevole della cotta che Lukas ha sempre avuto per lei, ma sentirlo parlare così le fa solo capire quanto sia maturato il giovane erede dei Delacour.

 

“ Grazie, le tue parole mi sono davvero di conforto, Lukas “. Sentenzia la futura regina, prima che un giramento di testa la faccia quasi cadere. Lukas se ne accorge in tempo, così la sorregge prima che finisca a terra. “ Accidenti… “. Mormora la corvina, sentendo la gola bruciare lievemente.

 

“ Ivy? “. La chiama preoccupato il biondo, sorreggendola. “ Stai bene? “. Chiede, mentre a quel richiamo lei volge lo sguardo verso di lui, incontrando il suo ed annuendo di lì a poco.

 

“ Si! Sto bene, non temere: è stato solo un capogiro “. Fa, mentre lui non pare decisamente convinto della veridicità di quelle parole. La corvina sorride lievemente, porgendo la mano all’amico e cercando di smorzare la tensione. “ Beh? Non mi inviti a ballare? “. Chiede, mentre lui la osserva qualche momento ma, in fine decide di non fare ulteriori domande. Con un vero inchino da gentiluomo fa il baciamano ad Ivy, per poi prendere parola.

 

“ Mademoiselle, mi concedereste un ballo? “. Chiede in tono formale, mentre lei risponde nello stesso modo.

 

“ Sarebbe un onore, monsieur “. Fa, mentre posa la propria mano su quella di lui, iniziando così a ballare tranquilli. Ma il bruciore alla gola della Principessa si fa, purtroppo sempre più intenso.

 

Anche Jeanne è nel salone, splendida nel suo abito lilla che lascia scoperte le sue spalle perfette, alla fine delle quali iniziano le maniche dell’abito. Al capo una tiara, alla quale è attaccato un velo che, a prima vista la fa quasi sembrare una sposa: un abito simile a quello indossato da Ivy, con la differenza che quello della prima Principessa è invece sui toni del blu. La bionda sembra un po' più tranquilla: si è ripresa dal duro scontro con Dominique e dallo spavento provato, temendo prima di perdere Luca ed in seguito… in seguito, suo padre. Già, pensa la minore dei fratelli Hikari: Garry è padre, ma nemmeno sa dell’esistenza di suo figlio. L’ha vista precipitarsi in difesa di Luca, l’ha vista stringerlo con un affetto decisamente anomalo, per chi non conosce come stanno in realtà le cose. E lei non gli ha dato la minima spiegazione, come d’altra parte lui non gliene ha chieste. In compenso però, le ha chiesto una cosa ben più importante: le ha chiesto di non sposarsi. Le ha chiesto di mandare all’aria le nozze, di scappare con lui: stavolta sarebbe pronto davvero a tutto, stavolta niente e nessuno gli impedirebbe di fuggire con la donna che ama. Lo sa bene Jeanne, ma sa anche di non poterlo fare: al di là del fatto che ormai, Garry è un uomo sposato e che per tanto, lei non farebbe mai una cosa simile ad un’altra donna. A parte questo fatto, come si metterebbero le cose per Luca e la sua famiglia affidataria, se lei mandasse davvero all’aria il suo fidanzamento? Sicuramente pensa, quel folle di Dominique sarebbe capace di prendersela con il piccolo, ha già avuto prova della sua malvagità e della sua mancanza totale di scrupoli e di senso morale. Ha già avuto modo di appurare che per lui non conta, se ha di fronte uomini, donne, anziani o bambini. Non gli importa di niente altro se non delle sue vendette personali e di servire Vincent. A lei rimarrebbe un solo ed ultimo asso da calare: la verità, la pura e semplice verità. Confessare a Garry che, quasi quattro anni prima ha dato alla luce suo figlio. Che è per lui che ora ha accettato queste nozze senza amore, per salvargli la vita. Prendere Luca, portarlo via con loro e mettere al sicuro Beatrice e Federico. Ma, pensa anche la Principessa, c’è anche un’altra possibilità: conosce bene Garry, sa che detesta le menzogne. Come potrebbe mai reagire nello scoprire che gli ha nascosto l’esistenza di suo figlio, seppur sia stato in fin di bene? “ Ah! Accidenti, mi scoppia la testa “. Mormora la bionda, alzandosi dalla poltrona su cui si è in precedenza seduta. Posa il bicchiere su un tavolino lì vicino, sospirando pesantemente. “ Avanti, Jeanne: fai la persona matura! Devi prendere una decisione e lo devi fare ora “. Pensa tra sé e sé la donna. Sta per continuare quel monologo, ma per fortuna si ferma in tempo per accorgersi che qualcuno è giunto di fronte a lei. Inevitabilmente la donna sussulta, arrossendo vistosamente: chi si trova davanti a lei, non è bellissimo ma di più, pensa. Quasi per ironia della sorte è vestito da Principe, in un abito blu che lo fa sembrare a tutti gli effetti un nobile. Sulla spalla destra tiene un mantello rosso, alle mani dei guanti, e… la voce di lui interrompe bruscamente i suoi pensieri.

 

“ Jeanne? “. La chiama il giovane dalla chioma argentea, mentre lei sussulta: riscossa dai propri pensieri porta lo sguardo in quello di lui, schiarendosi la voce.

 

“ Garry! “. Lo chiama semplicemente, senza riuscire a nascondere il rossore sul proprio viso. “ Perdonami, ero sopra pensiero, e… “. Non finisce la frase: il suo cuore sembra impazzire tanto batte velocemente, le guance si tingono di rosso mentre lui, con disinvoltura e come se appartenesse da sempre alla nobiltà, fa un inchino rispettoso per poi fare un baciamano degno di un nobile d’alto rango.

 

“ Principessa, mi concedereste l’onore di ballare con voi? “. Chiede, mentre i loro sguardi non si scostano l’uno dall’altro, come calamitati irrimediabilmente l’uno verso l’altro. Seppur ancora rossa in viso, lei annuisce e, in fine accetta l’invito: non aveva messo in conto di ballare con Garry, credeva che avrebbe ballato con la moglie ed altre dame, invece eccoli lì, nuovamente stretti l’uno all’altra ed invidiati da quasi tutti gli ospiti: infatti sono una delle più belle coppie in sala, anche se loro non sembrano rendersene conto. “ Accipicchia, sei ancora un’eccellente ballerina “. Sentenzia il giovane Hunter, mentre lei annuisce lievemente.

 

“ Anche tu, sei diventato molto bravo a ballare. Complimenti “. Sentenzia la bionda, incrociando con lo sguardo alcune altre coppie intente a danzare, tra cui Ivy e Lukas.

 

“ Oh, guarda: mia sorella e Lukas stanno ballando insieme. Siamo sicuri che a tuo fratello non verrà una crisi di nervi? “. Scherza il giovane Hunter, riuscendo a strappare una lieve risata anche a Jeanne.

 

“ Oh, speriamo proprio di no: voglio credere che saprà controllarsi. Spero… “. Mormora solamente la bionda, tornando poi a sorridere e dimenticando l’iniziale imbarazzo. “ Credevo avresti ballato con Mina e con le altre dame. Non credevo avresti chiesto anche a me di… “. Ma lui la interrompe: la attira lievemente a sé, continuando a danzare sotto gli sguardi ammirati degli ospiti.

 

“ Non avrei mai rinunciato ad un ballo con la mia principessa. Mai, per nulla al mondo “. Fa solamente, sorridendo lievemente a sua volta e facendo arrossire lei. Deve dirglielo, pensa: deve sapere la verità. Ha il diritto di sapere che è padre!

 

“ Senti, io… “. Mormora solamente la sorella di Vanitas, poi è come se improvvisamente le parole si bloccassero nella sua gola e non volessero uscire dalle sue labbra. “ Io… “. Tenta ancora, ma nulla: ha paura. Ha paura, troppa paura della reazione di lui. Teme che se saprà la verità finirà per infuriarsi con lei, teme di perderlo per sempre.

 

“ Si? “. Chiede semplicemente il cacciatore, mentre lei sospira pesantemente.

 

“ No… niente “. Sussurra semplicemente lei, rassegnata. Chiude gli occhi qualche istante, decidendo di continuare a godersi il ballo con Garry ma, per ora di non rivelargli la verità su loro figlio.

 

Passano rapidamente quasi due ore dall’inizio del ballo: la luna blu regna sovrana nei cieli di Veritas, anche dalla parte del confine in cui vivono gli umani si riesce a vederla molto bene, come fosse un presagio o volesse dare la propria benedizione a questa ritrovata pace. Ivy è al balcone, preoccupata: cosa le succede, si chiede? Tiene una mano alla gola: brucia da morire. Ogni cellula del suo corpo desidera sangue, ma non è sangue comune quello del quale è alla ricerca: no. Desidera il sangue di un solo uomo, lo stesso uomo che, di lì a poco la raggiunge. La osserva qualche istante, con un lieve ghigno stampato in viso. Ghigno che scompare quasi subito, mentre si avvicina alla fidanzata. “ Eccoti qui! “. Fa, mentre lei sussulta seppur senza voltarsi verso di lui.

 

“ Ehi! “. Fa, cercando vanamente di mascherare il suo malessere. “ Vanitas, che fai qui? Credevo stessi ancora ballando… “. Mormora la corvina, mentre lui le si avvicina lentamente.

 

“ No, a dire il vero ti ho seguita quando sei fuggita dalla sala da ballo: ho intuito che qualcosa non va, anche se cerchi di dissimulare “. Sentenzia, mentre lei scuote il capo cercando di sembrare quanto più convincente possibile.

 

“ Come? Ma che dici? Io sto alla meraviglia “. Ride nervosamente, mentre lui le mette una mano sulla spalla, lasciata scoperta dall’abito.

 

“ Beh, io non ti credo “. Fa, prima di farla voltare con decisione verso di sé. Lei fa per ribattere, ma lui è più rapido e la blocca ponendo un ginocchio tra sue gambe e, di fatto immobilizzandola al balcone.

 

“ Che… che fai? “. Chiede lei, mentre di nuovo la gola ricomincia a bruciare in modo sempre più accentuato, mentre lui la fissa con uno sguardo del tutto diverso dal solito. “ V… Van…? “. Non finisce la frase, lui la interrompe poco prima che la sorella riesca a pronunciare il suo nome.

 

“ Sai, mi chiedo come sarebbe… “. Mormora, mentre lei non capisce cosa gli stia prendendo: d’accordo, c’è la luna blu e questa influirà sicuramente, ma sa che non è la causa di questo comportamento da parte del fratello. No: avverte qualcosa di diverso, qualcosa di strano ma al quale, al momento non riesce a dare un nome. “ … intendo, se ora bevessi il mio sangue. Qui, su questo balcone “. Conclude la frase il corvino, mentre lei scuote il capo, ed istintivamente appoggia le mani al balcone come se avesse bisogno di sorreggersi a qualcosa, per non cadere a terra.

 

“ Non credo sia un buon momento per questo, no? Cosa accadrebbe se qualcuno ci vedesse? “. Chiede lei, ansimando pesantemente a causa della sete, che si fa sempre più insistente. Lui pare accorgersi del suo malessere, d’altronde sarebbe impossibile il contrario. Afferra una mano della minore, facendogliela posare sul proprio viso e guardandola intensamente.

 

“ Io credo che il bambino non la pensi allo stesso modo “. Sentenzia, ed è vero: la sete di sangue non appartiene esattamente ad Ivy, di questo inizia ad accorgersi anche lei. È il bambino che ha in grembo, che inizia ad aver sete di sangue e cerca nuovo potere per potersi nutrire e crescere. Tuttavia, sa anche che i bambini vampiri cercano principalmente il sangue del padre, eppure lei non desidera affatto quello di Vinvent. L’unico sangue che in questo momento vorrebbe bere è proprio quello di Vanitas. Ma sa anche che deve trattenersi: sono ad un ballo, su un balcone dove chiunque potrebbe arrivare. Non può permettersi errori, non… non ci riesce: non riesce a calmarsi: i suoi occhi si tingono di un blu intenso. La futura Regina ansima pesantemente, sta malissimo: le sembra che il suo corpo stia andando a fuoco, come se tutto il suo sangue le fosse stato prosciugato e necessitasse di averne di nuovo quanto prima. La corvina cerca di respirare regolarmente, mentre lui continua ad osservarla e, con la mao libera fa cadere la giacca a terra, slacciando i primi bottoni della camicia. “ Bevi “. Sentenzia, mentre lei lo guarda stranita per poi scuotere il capo.

 

“ Ma no! Ora mi calmo, non possiamo… “. Ma la sua frase è interrotta a metà: lui la fissa con uno sguardo che non ha mai avuto, la luna blu sembra più luminosa che mai.

 

“ Sei la donna che amo e stai soffrendo: il mio compito è aiutarti, no? Non importa né dove siamo né niente altro: conta solo che al bambino, quindi a te serve questo sangue quanto prima “. Continua ad incitarla, mentre la fanciulla non riesce a resistere: socchiude le labbra, le zanne affilate sno ora in mostra.

 

“ Vani… “. Non termina nemmeno di pronunciare il nome del fratello: una volta liberatasi dalla sua presa sulla propria mano, le posa entrambe sulle spalle di lui. Poi, senza nemmeno pensarci affonda violentemente le zanne nel suo collo con talmente tanto impeto da cadere entrambi a terra e finendo lei per trovarsi a cavalcioni su di lui. Ma non le importa: non le importa più nulla, tutto ciò che ora vuole è il sangue del fratello, il solo che può placare quella sete improvvisa. Inizia a bere avidamente, mentre lui sogghigna quasi compiaciuto dal dolore misto a piacere che quel morso violento gli sta dando.

 

“ Ecco: brava. Bevi… “. Mormora solamente, mentre lei si stacca un istante: il tempo necessario perché la luna blu illumini entrambi.

 

“ Vanitas… il tuo sangue è… “. Fa per dire, ma non riesce a proseguire: notando il sangue che fuoriesce dalla ferita del morso, infatti, il suo istinto sopraffà la ragione. “ Ancora… ne voglio ancora… “. Mormora semplicemente, non accorgendosi nemmeno che la sua tiara è caduta da qualche parte, poco dopo il primo morso. Senza pensarci su posa entrambe le mani sulle spalle di lui, guardandolo intensamente e, portando nuovamente le zanne affilate al punto in cui ha in precedenza morso, affondandole nuovamente e riprendendo a nutrirsi. Da parte sua, lui non sembra stupirsi più di tanto di questa sete improvvisa da parte della sorella: quasi senza rendersi conto stringe forte la presa sulla propria giacca vicino alla quale è caduto, portando poi la mano libera tra i capelli di lei e stringendo lievemente la presa.

 

“ Ah… il mio bambino ha davvero tanta fame, eh? “. Sussurra, mentre il veleno afrodisiaco delle zanne inizia rapidamente ad entrare in circolo sia nel suo corpo che in quello di lei. Lei, che sentendo quella frase si stacca di colpo dal collo del maggiore, osservandolo con gli occhi ancora iniettati di luce blu e la bocca sporca di sangue. Non chiede spiegazioni, eppure ha sentito alla perfezione che cosa il corvino abbia appena detto. Da parte sua, lui la osserva qualche istante e, una volta che Ivy toglie la mano dalla sua spalla destra, afferra il mento della futura moglie tra due dita per poi pulirle lentamente le labbra con il pollice. “ Sai, non è stato niente male: te l’avrò già detto in passato, ma i tuoi morsi mi piacciono davvero troppo “. Ghigna malizioso, facendo avvampare violentemente lei. “ Dovresti mordermi più spesso in questo modo: sai, questo è stato diverso rispetto a quelli che mi hai dato in precedenza. Non so spiegartelo… “. Lascia cadere la frase a metà, mentre lei rimane totalmente rossa in viso: anche lei ha percepito una notevole differenza in questo morso, in questa sete, in tutto quanto. E non solo nel morso, pensa la figlia minore di Lun a e Kaname. “ Stai meglio? “. Chiede di lì a poco il giovane Re, mentre lei annuisce.

 

“ Eppure… “. Mormora, mentre lui la fissa qualche istante. “ … il tuo sangue sembra quasi diverso. Non so spiegarti, ma… “. Lui le posa un dito sulle labbra, costringendola a smettere di parlare e guardandola intensamente.

 

“ Sarà colpa della Luna Blu, che ti da una percezione diversa anche dei sapori e degli odori. Non preoccuparti: il mio sangue è sempre lo stesso “. Fa, mentre lei annuisce: in realtà non è molto convinta ma, almeno per ora decide di non insistere ulteriormente. “ Dunque, mia cara… “. Continua il discorso lui, usando sempre quel tono malizioso così tipico di lui. “ Vuoi restare a cavalcioni su di me, o…? “. Chiede: certo, non gli dispiace quella posizione ma sa anche che non è esattamente il luogo più adatto per rimanervi.

 

“ Come? Oh si! Si, ecco… “. Fa semplicemente lei, arrossendo lievemente e mettendosi nuovamente in piedi, seguita di lì a poco da lui. La fanciulla non si accorge ancora che il fratello la sta fissando in un modo che, sicuramente non gli è mai appartenuto. In un modo che ha adottato solo da quella maledetta notte, in cui quel sonnambulismo innaturale lo portò a spezzare il sigillo sul filatterio. E forse questa, potrebbe essere la prima di una catena di conseguenze che ben presto si potrebbero manifestare.



Salve miei fans, come va? Ed eccomi con il capitolo 39, che ne dite? Ci sono state diverse scene, dal morso Vanivy al ballo Garreanne e Lukivy, alla dolce scena di Pierre e Joe a quella di Kevin ed Allen, in corridoio poco prima del ballo. Allora, che ne dite? Direi di avervi regalato un bel capitolo lungo, questa volta. Molti colpi di scena soo in arrivo, ed una domanda: perchè Vanitas sembra così diverso? Cosa gli succede? Beh, seguitemi e lo scoprirete! Baci e alla prossima!

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Capitolo 40
*** Blood and sacrifice ***


Ivy e Vanitas sono ancora al balcone di palazzo Veghner, mentre nella sala da ballo la festa prosegue. Ma per la futura regina invece, qualcosa non sembra andare particolarmente bene: infatti è stata nuovamente colta da una sete improvvisa ed inarrestabile, una sete che si è potuta placare solamente bevendo il sangue di Vanitas, che per fortuna si è accorto in tempo del malessere della fidanzata e l’ha seguita, quando ha lasciato temporaneamente la festa con la scusa di prendere un po' d’aria. Ma lui non ci ha creduto: ha capito dal ritmo a cui il sangue di Ivy scorreva che qualcosa non andava, infatti i suoi sospetti hanno trovato conferma. Beh, riflette un momento il corvino: non che gli sia dispiaciuto quell’impeto con cui Ivy l’ha morso, solo lo trova strano e, in oltre questa volta si è indebolito e la cosa gli sembra strana: solitamente non succede nulla, stavolta invece… il corvino sospira pesantemente, posando il capo contro il marmo pregiato e rimanendo ancora seduto a terra, riprendendosi un momento. “ Caspita… “. Mormora solamente, rompendo quel silenzio quasi irreale che si è venuto a creare. Ivy sembra riscuotersi un momento e volge lo sguardo verso di lui, dopo aver pulito la bocca ancora sporca del suo sangue. “ … non che mi sia dispiaciuto, ma non mi hai mai morso in un modo simile. Per la prima volta, mi hai persino indebolito “. Ammette, mentre la giovane Principessa riflette: ha sentito qualcosa. c’è qualcosa di diverso nel sangue di Vanitas, non è stupida e lo ha capito. Ma non riesce ancora a capire di che cosa si tratti esattamente, per ciò preferisce non approfondire l’argomento e non fargli nemmeno domande. Si sistema la tiara, che poco prima era finita a terra assieme a lei, per poi osservare attentamente il fratello.

 

“ Se vuoi bere, fai pure. In fondo, sono stata io ad indebolirti, quindi… “. Ma lui la interrompe, ridendo lievemente ed alzandosi da terra, raccogliendo la propria giacca.

 

“ Amore mio, la sola cosa che mi preoccupa ora è nascondere il sangue sulla camicia ed il segno del morso: temo ci metterà un po' a rigenerarsi, stavolta “. Fa, sdrammatizzando un po' e mentre lei annuisce.

 

“ Prima, quando stavo bevendo hai detto una cosa… “. Sussurra improvvisamente la corvina, mentre lui la osserva senza interromperla. “ Hai detto “ il mio bambino “. Quindi, tu credi che questo bambino… beh… che sia tuo? “. Chiede un po' agitata lei. Notando il suo stato, lui le si avvicina per poi prendere le sue mani nelle proprie, chinando lievemente il capo per poterle baciare.

 

“ Non lo penso, è così: questo bambino è mio, punto e basta. Non mi importa nulla del resto “. Precisa, mentre mille e più pensieri di ogni genere scorrono nella mente della corvina. Lui la guarda intensamente e, di lì a poco lei ricambia il suo sguardo arrossendo lievemente. Passati alcuni istanti di totale silenzio, in cui anche quello sguardo ad Ivy è sembrato completamente diverso da quello usuale del fratello, lui riprende parola con la sua solita noncuranza. “ Forza! “. Fa ad un certo punto, mettendosi nuovamente la giacca e sistemando bene il colletto, in modo da nascondere il sangue sulla camicia ed il lieve segno del morso. “ Vogliamo tornare alla festa, mademoiselle? “. Chiede, porgendo il braccio alla futura moglie che, a quel gesto sorride lievemente.

 

“ Con piacere, monsieur “. Sussurra, per poi attaccarsi al braccio di lui e rientrando in sala.

 

Garry e Mina hanno appena terminato un ballo, quando vedono rientrare la coppia di futuri sposi dal balcone. La donna non può fare a meno di percepire odore di sangue, essere una vampira l’ha resa estremamente sensibile a qualsiasi tipo d’odore. La corvina tira lievemente la manica del marito, attirando così la sua attenzione. “ Hai notato? “. Chiede semplicemente, mentre lui la osserva un po' confuso da quella domanda.

 

“ Notato, che cosa? “. Chiede semplicemente il giovane cacciatore, mentre la moglie continua ad osservare la coppia reale per poi decidere di dare spiegazioni.

 

“ Vanitas ed Ivy: non dirmi che non hai notato che questa sera sono strani “. Fa, mentre lui osserva a sua volta la sorella, poi Vanitas. “ Sento odore di sangue Hikari: uno dei due ha morso l’altro, anche se non so esattamente quando e dove ma è successo stasera, al ballo: l’odore è ancora molto intenso “. Sentenzia la cacciatrice, mentre l’argento parrebbe essere piuttosto perplesso.

 

“ Hai dei sospetti sul perché? Insomma: entrambi conoscono bene le regole, non credo che avrebbero rischiato di farsi scoprire a bere sangue, anche se la cosa era consenziente, rischiando di creare scompiglio e mettendo a rischio il trattato di pace appena siglato. Magari ti sbagli… “. Tenta, ma la donna scuote il capo risoluta ed assolutamente convinta di ciò che dice.

 

“ No che non mi sbaglio, Garry “. Fa la figlia minore di Pierre e Joe, proseguendo la frase di lì a poco. “ E se lo vuoi sapere, si: ho anche sospetti sul perché “. Continua, incuriosendo decisamente l’altro.

 

“ E…? “. Mormora semplicemente, mentre la corvina aspetta che non ci sia nessuno attorno a loro, riprendendo parola di lì a poco.

 

“ Credo che il bambino di Ivy desideri il sangue del padre. Io sono sicura che in fine, risulterà essere figlio di Vanitas a dispetto i quanto è successo “. Sentenzia la donna, mentre Garry sgrana gli occhi qualche istante, confuso da quelle parole.

 

“ Ma… tutti sappiamo cos’è successo e che il primo a possedere mia sorella è… è stato… “. Non conclude la frase: al solo pensiero dello stupro subito da Ivy, la collera torna prepotentemente a farsi sentire ed il desiderio di dare una lezione a Vincent diviene incontrollabile. Mina si accorge subito del cambio d’umore del marito, così pone una mano sulle sue per calmarlo e, al tempo stesso impedirgli di commettere qualche imprudenza.

 

“ La notte di luna blu, ricordi? “: Chiede, mentre lui la guarda senza interromperla. “ Quella di cui nessuno dei due ricorda nulla: hanno detto entrambi che sulle lenzuola c’era sangue. E se non venisse dai morsi? “. Chiede, mentre Garry avvampa violentemente al solo pensiero.

 

“ Tu… tu credi che sia stato in quella notte che Vanitas ed Ivy… si insomma, che abbiano concepito il bambino quella notte? “. Chiede, mentre Mina rimane qualche istante in silenzio. Solo in seguito annuisce.

 

“ Lo spero. Lo spero davvero: se così fosse e se la verità emergesse, sarebbe la chiave di volta della sconfitta di Vincent e di tutti i suoi accoliti “. Sentenzia risoluta la minore dei fratelli Veghner, mentre Garry osserva la sorella e Vanitas, che hanno ripreso a ballare come se nulla fosse.

 

“ Già… lo spero anche io “. Morora solamente, spostando poi lo sguardo su Jeanne, la quale ha appena iniziato un ballo con Pierre Veghner. Notando la scena anche Mina non può fare a meno di sorridere lievemente, senza alcun risentimento o chissà che altro sentimento negativo.

 

“ Guarda un po': a mio padre sta già simpatica la Principessa Jeanne. Sai, non fa altro che parlare delle sue nozze e del fatto che non dovrebbe sposarsi. Che quello psicopatico non fa per lei, che la farà soffrire… “. Lascia in sospeso la frase qualche momento, mentre Garry la osserva un istante per poi rispondere alla sua affermazione.

 

“ E tu che ne pensi in merito? “. Chiede: una domanda che forse non ha mai fatto a sua moglie, anche se probabilmente ne conosce la risposta.

 

“ Penso che mio padre abbia pienamente ragione “. Sentenzia, forse stupendo un po' lo stesso Hunter, o forse non così tanto. “ Dominique non è in grado di amare, figuriamoci se può rendere felice Jeanne. La sua maschera è destinata a cadere, e se non annulla il fidanzamento sarà lei a farne le spese: gli darà potere su di lei, le renderà la vita impossibile. Devi fare qualcosa per impedirle di commettere questa pazzia “. Sentenzia la figlia di Pierre e Joe, lasciando letteralmente di sasso il marito: lo sta letteralmente spingendo tra le braccia di un’altra donna, malgrado siano sposati! “ Se ti stai chiedendo perché sto facendo tutto questo… “. La corvina sembra leggere i suoi pensieri, come se la sua mente fosse un libro aperto. “ Amare qualcuno significa anche volere che sia felice, augurargli il meglio della vita. Voler bene a qualcuno non significa tenerlo legato a sé tramite dei trucchetti, ma lasciarlo libero di scegliere. Ed io ti voglio bene, no? “. Chiede, come se avesse annunciato una portata del pranzo la fanciulla. Le sue parole colpiscono profondamente il giovane dalla chioma argentea.

 

“ Mina… “. Mormora solamente, mentre lei lo guarda senza più timore e con un sorriso malinconico. Garry crede di essere trasognato: perché vede lo stesso sorriso di quello psicopatico del suo rivale in quello di Mina? Perché li trova così simili? “ Io ho fatto il possibile: le ho chiesto di annullare le nozze, ma… “. La donna porta una mano sul proprio fianco, guardando lui quasi severamente.

 

“ E non hai fatto abbastanza, allora! Devi essere convincente, capire perché abbia deciso di sposarsi ed intrappolarsi in un matrimonio senza amore: mi rifiuto di credere che lo faccia solo per una ripicca nei tuoi confronti “. Sentenzia, ed è vero: non crede che Jeanne abbia accettato le nozze solo per far dispetto a Garry, crede ci sia altro dietro ma, al momento non sa ancora cosa sia. “ Noi due, tu ed io l’abbiamo fatta soffrire moltissimo: tu mi hai sposata per salvarmi, hai rinunciato alla tua felicità. Ora tocca a me fare qualcosa per te e per Jeanne, mi sembra il minimo “. Fa semplicemente, puntando poi lo sguardo alla Principessa. Le sue intenzioni non sono note, almeno per il momento.

 

Il giorno seguente molti cambiamenti sembrerebbero prospettarsi all’orizzonte, in particolare per gli Hikari.

 

Ivy e Vanitas stanno ancora parlando con Joe, che sospira pesantemente per poi decidere di prendere parola. “ Io non la trovo una buona idea “. Sentenzia, mentre a risponderle è il maggiore degli eredi di Kaname e Luna.

 

“ Lady Joe, voi e la vostra famiglia siete stati gentili ad ospitare me e la mia famiglia. Ma credo che abbiamo disturbato troppo a lungo in oltre non possiamo rimanere troppo a lungo al di là del confine “. Spiega, mentre la rossa scuote lievemente il capo ancora piuttosto dubbiosa.

 

“ Potete rimanere quanto volete, lo sapete bene: ormai, ci siamo affezionati a voi e in particolare alla vostra futura regina “. A prendere parola è Pierre Veghner, che è fin’ora rimasto in silenzio ed ha lasciato parlare la moglie, almeno fino a quel momento. “ Sentite, il trattato di pace è ormai valido e quindi potete rimanere al di là del confine quanto volete. In oltre, la vostra fidanzata è incinta e Vincent ed i suoi la cercano: credete veramente che tornare sia una buona idea? “. Chiede, ed in effetti ha ragione pensa Vanitas: se dovessero andarsene, anche qual’ora Dante li seguisse lui ed Ivy rimarrebbero pur sempre indifesi. E con Vincent che cerca Ivy e date le condizioni della futura Regina, forse i Veghner non hanno torto.

 

“ Rimanete! “. Fa ad un certo punto Mina, entrando in quella conversazione e guardando entrambi con un lieve sorriso. “ Io e mia cognata stiamo iniziando a conoscerci meglio, ci sono un sacco di cose che dobbiamo ancora fare insieme! “. Fa semplicemente la corvina, posando una mano sulla spalla di Ivy che, a quelle parole non può fare a meno di sorridere lievemente. “ In oltre, i miei genitori hanno ragione: sarebbe pericoloso tornare al di là del confine, dato lo stato di Ivy e dopo che quel bastardo ha usurpato il trono: non sappiamo cosa ci sia, come sia diventato il regno sotto il suo dominio dalla parte dei vampiri: potrebbe davvero essere pericoloso, per entrambi “. Mormora, mentre Vanitas sembrerebbe riflettere un po'.

 

“ Credo che non abbiamo scelta, eh? “. Fa, sorridendo lievemente: gli sembra ancora irreale. Fino a quasi un anno prima, Hunters e Vampiri si odiavano ed ora eccoli lì, lui e la sua famiglia ospiti di una delle cinque famiglie reggenti tra i cacciatori. E gli stessi cacciatori gli stanno chiedendo di rimanere loro ospiti: una richiesta la quale, certo non può rifiutare. Annuisce semplicemente, per poi concludere la frase. “ Ok, rimaniamo. Ma in questo caso: Lady Joe, Lord Pierre, avrei bisogno di un favore da voi “. Fa semplicemente il corvino, mentre i due coniugi lo osservano qualche istante per poi, in fine annuire.

 

“ Di cosa si tratta? “. Chiede la matriarca, mentre anche Ivy e Mina rimangono in attesa della risposta. Vanitas rimane in silenzio qualche momento, in fine riprende parola.

 

“ Dovreste mandare i vostri uomini a palazzo Lunettes: il vecchio palazzo dove mia madre e mia zia nacquero. Il palazzo che vide nascere il clan della Luna Blu “. Sentenzia. Pierre e Joe lo guardano qualche istante, i loro sguardi si incontrano e, in fine i coniugi annuiscono con determinazione.

 

“ Certamente, non ci saranno problemi. Ma diteci: dobbiamo cercare qualcosa di preciso? “. Chiede semplicemente il rosso e, a quella domanda il giovane Re fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si: dovrete controllare una cosa per me e, se ci riuscirete farne prendere un’altra dai vostri uomini. È molto importante “. Fa e, a quella frase i due annuiscono determinati: porteranno certamente a termine la missione, qualunque essa sia.

 

Garry nel frattempo è in giardino e sta osservando una donna: la stessa donna con la quale ha ballato solo la sera precedente, alla quale ha dichiarato il suo amore malgrado le sue nozze. La stessa donna che ha visto parlare con sua moglie anche se, ammette non sa di che cosa: Mina non gli ha detto quale fosse stato l’argomento della conversazione, ha semplicemente tagliato corto dicendo – testualmente – che “ erano cose da donne “. “ Jeanne… “. Mormora solamente, mentre la giovane dalla chioma bionda si volge verso di lui nel sentire pronunciare il proprio nome. “ Rimani qui “. Fa semplicemente l’argento, mentre lei sospira pesantemente.

 

“ Lo vorrei tanto “. Risponde la Principessa, mordendosi lievemente il labbro. “ Ma devo tornare a casa: non voglio certo dare un pretesto a Dominique per attaccarvi, adducendo come scusante il fatto che mi abbiate rapita o mi tratteniate contro la mia volontà. Lo conosco, credimi se ti dico che sarebbe capace di farlo “. Mormora, ed è vero: se non rientrerà a palazzo, ne è certa il suo fidanzato potrebbe scatenare un pandemonio e non essere nemmeno punito per questo e, naturalmente lei preferisce evitare che ciò accada. La voce dell’unico uomo che abbia mai amato la riconduce bruscamente alla realtà.

 

“ Io non ti capisco davvero! “. Fa l’Hunter, sbuffando sonoramente. “ Manda al diavolo quel pazzo e rimani qui: Pierre e Joe ti proteggeranno, se è questo a turbarti. Ma non intrappolarti in queste nozze senza amore, con un pazzo sadico come tuo cugino. Ti prego, cerca di ragionare “. Tenta di farla ragionare lui, proprio come gli ha suggerito di fare Mina. A quelle parole lei deve usare tutto il suo autocontrollo, per non scoppiare in lacrime e confessare il reale motivo per il quale invece, non ha altra scelta se non sposarsi. Se non intrappolarsi in quelle nozze senza amore e con quello psicopatico omicida di suo cugino, altrimenti a farne le spese sarà Luca e con lui la sua famiglia affidataria.

 

“ Le cose devono andare così, Garry: tu sei sposato ora. Rimani pure qui, insieme a tua moglie: non preoccuparti per me, me la caverò “. Non convince nemmeno sé stessa, pensa. Come mai potrebbe riuscire a convincere lui? L’unico modo per non mandare tutto all’aria, lo sa bene è uno solo: distoglie lo sguardo da quello di lui, senza riuscire a sostenerlo troppo a lungo e, dopo qualche istante gli da le spalle per poi iniziare a salire in carrozza. “ Ti auguro il meglio, davvero. Ma temo che le nostre strade debbano dividersi, ora “. Sentenzia la bionda e, senza dar tempo a lui per ribattere salendo in carrozza. Stessa carrozza che di lì a poco inizia il viaggio di ritorno, lasciando il giovane cacciatore interdetto e furioso al tempo stesso.

 

“ Maledizione! Che razza di testarda che non è altro! “. Esordisce, dando un forte pugno alla parete del palazzo e finendo per farsi sanguinare lievemente la mano. “ Perchè? Perché diavolo ti vuoi sposare con quell’individuo? Perché? Non riesco davvero a capire “. Mormora semplicemente il nuovo capofamiglia dei Perry, mentre poco distante Michael Veghner osserva di nascosto la scena. “ Perchè…? “. Sibila semplicemente l’argento, lasciando andare alcune lacrime a lungo, troppo tempo trattenute: sta male. Gli fa un male atroce, da morire: non sopporta il solo pensiero di sapere la sua Jeanne nelle mani del suo peggior nemico, il solo vampiro dopo Vincent che desidererebbe fare a pezzi personalmente, al quale desidererebbe dare una lezione memorabile. Non può saperlo, ma in quel momento non è il solo a piangere: anche Jeanne non è riuscita a trattenere un violento pianto, una volta salita in carrozza e lontana dalla vista del suo amato. La seconda Principessa del regno di Veritas continua a singhiozzare, sfogandosi e dando libertà a quei sentimenti a lungo repressi.

 

“ Perdonami! Perdonami, Garry! Ma non ho altra scelta “. Fa semplicemente, ripensando alle minacce ricevute ed al ricatto al quale è stata costretta a sottostare. Non vorrebbe certo condannarsi all’infelicità, tuttavia sa anche che non c’è altra scelta.

 

Dopo qualche ora, a palazzo Hikari è già calata la notte. Tuttavia, qualcun altro sembra essere particolarmente agitato.

 

Vincent Hikari continua a camminare su e giù per la sala del trono, piuttosto irritato. “ Non lo sento “. Sibila solamente, mentre una figura nell’ombra lo osserva. “ Non riesco a percepirlo! “. Fa nuovamente, mentre a quelle parole l’uomo dalla chioma corvina si fa avanti, con una noncuranza che sembra quasi incredibile a vedersi.

 

“ Questo dovrebbe darti qualche segnale d’allarme, non credi? “. Chiede, mentre il biondo si volge verso di lui ma non lo interrompe, troppo nervoso anche solo per parlare e portando una mano tra i capelli. “ Se realmente il bambino fosse tuo, Ivy sarebbe già venuta a cercarti: si sa, i bambini vampiro hanno bisogno del sangue del padre per nutrire sé stessi ed il loro potere, per crescere e con loro, far crescere la propria forza. Ma ad oggi, il solo sangue che tua sorella ha cercato… “. Vincent sembra innervosirsi al solo pensiero: da un forte pugno al tavolino, i suoi occhi si iniettano di una luce blu per qualche istante.

 

“ E’ quello di Vanitas “. Sibila, ripensando alle informazioni ricevute da quell’uomo: Ivy è incinta, ma invece di essere andata da lui a cercare sangue per nutrire il bambino, sta continuando a cercare solo quello di Vanitas. E questo gli fa sorgere un dubbio: e se sua sorella, al momento dello stupro già fosse stata incinta? È una possibilità che, per la prima volta lo fa rabbrividire: cosa succederebbe se davvero fosse un re illegittimo? E se il popolo lo scoprisse? Non gli importa molto di loro, ma sa anche che uniti potrebbero diventare un problema.

 

“ Si: cerca solo il sangue di Vanitas, tu sai cosa potrebbe significare “. Sentenzia l’uomo misterioso, mentre il Re di Veritas lo guarda decisamente alterato.

 

“ E cosa dovrei fare, secondo te? “. Sibila, mentre l’altro gli appoggia una mano sulla spalla come se nulla fosse e anzi, come fossero vecchi amici. “ Xerxes, cos’hai in mente? “. Chiede, rivelando così che l’uomo non è altri che Xerxes Heinemann: a quanto pare, il capocasata degli Heinemann ha stretto una collaborazione con il capo dei ribelli, ma i suoi motivi sono del tutto ignoti.

 

“ Intanto, cerca di stare calmo “. Sentenzia semplicemente il corvino, mentre l’altro scuote il capo piuttosto nervoso. “ Sei sul trono e continuerai ad esserci, ma solo se non esprimerai questi dubbi ad anima viva. Ricorda: un solo passo falso potrebbe costarti caro “. Fa, mentre Vincent porta una mano al capo: gli sembra di impazzire, la testa gli fa male e non riesce a ragionare bene, non in quel momento. “ Vincent, ascoltami! “. Lo chiama semplicemente Xerxes, riscuotendolo dal suo scoramento. “ Tu sei il re e rimarrai tale, ma solo se non mostrerai di avere dubbi. Mai, mai con nessuno, nemmeno con i tuoi più fidati uomini “. Sentenzia, mentre il minore dei figli di Kaname e Luna annuisce lievemente. L’altro stringe lievemente la presa sulle sue spalle, sulle quali ha appoggiato entrambe le mani per poi farlo volgere verso di lui. “ Già il popolo non ti apprezza, se sapessero che sei illegittimo ti farebbero a pezzi, nella migliore delle ipotesi ti spodesterebbero. Quindi… “. I loro sguardi si incontrano, mentre Heinemann prosegue la frase di lì a poco. “ … sii il re che avresti sempre voluto e dovuto essere, senza più dubbi e senza più scoramenti di qualunque genere: troveremo una soluzione a tutti i problemi, ma ora… “. Delle voci fanno tuttavia interrompere bruscamente il discorso dei due uomini. Vincent si guarda attorno, lo stesso fa Xerxes. “ Dannazione, arriva qualcuno… “. Sibila a bassa voce Heinemann, mentre nello steso tono il biondo gli risponde.

 

“ Vai, presto! Nessuno deve sapere che siamo alleati, nessuno deve vederti qui “. Sibila semplicemente, mentre il corvino alza il cappuccio per poi uscire dalla sala. Una volta solo tuttavia, Vincent sembrerebbe incuriosito: chi è mai a gridare in quel modo? “ Ma si può sapere che succede?! “. Si irrita: ha già una tremenda emicrania, certamente le grida non migliorano la sua condizione. Si prende il capo tra le mani, stringendo la presa sui propri capelli e mal sopportando tutto quel baccano. “ Ora basta! “. Sbrocca di lì a poco, alzandosi per andare a vedere chi sia a gridare e, sicuramente per infliggergli una severa punizione: nessuno deve osare disturbare il Re, pensa. Nessuno.

 

I due contendenti non sembrerebbero nemmeno preoccuparsi di disturbare Vincent o chiunque altro: la donna sembra essere letteralmente esasperata. È appena tornata e già deve litigare, anche se in parte se lo aspettava. “ Adesso basta! Lasciami in pace e fammi passare, voglio andare da mia madre e rimanere un po' sola con lei: ti costa tanto?! “. Chiede alterata Jeanne, che appena rientrata a palazzo si è già trovata a dover discutere con il suo promesso sposo che, d’altro canto sembra tutt’altro che calmo.

 

“ Tu non vai da nessuna parte, invece! Tu fai quello che ti dico io, chiaro?! Ed ora mi darai una risposta alla mia domanda! “. Ribatte alterato colui che si è rivelato essere Dominique, innervosito dall’atteggiamento della sua promessa sposa: non solo è stata via a lungo, ma anche a stretto contatto con quell’Hunter. Lo sente chiaramente dall’odore che le è rimasto addosso, e la cosa lo manda su tutte le furie. Ad interrompere i suoi pensieri è la voce della Principessa.

 

“ Ma ora sono qui, quindi non capisco tutto questo caos! Ho semplicemente voluto rimanere con mio fratello e mia sorella ancora un po', che c’è di male?! “. Chiede esasperata la donna, mentre lui sembra perdere maggiormente le staffe.

 

“ Che cosa… che cosa c’è?! “. Chiede alterato e, senza riuscire a controllarsi la afferra violentemente per il polso. “ C’è che hai il fetore di quell’hunter addosso! C’è, mia cara, che tu sei promessa a me ma sembra che te ne dimentichi un po' troppo spesso! “. Detto questo la attira a sé, quasi facendole male e senza mollare la presa sul suo polso, sul quale sta iniziando a comparire un livido rosso tanto la presa è forte. “ Sembra che tu lo abbia dimenticato, mon cheriè. Ma io non ho dimenticato affatto… “. Mormora solamente al suo orecchio, scostandole i capelli di lato e facendola rabbrividire di riflesso. Un brivido ovviamente di paura, che non fa altro che aumentare nel sentire quelle parole. “ Non mi sono dimenticato, né del tuo piccolo bastardo né della sua famiglia affidataria “. Fa, mentre a quella frase la donna sente letteralmente il sangue gelarsi nelle vene. “ Quindi… “. Di nuovo è lui a farla uscire dai propri pensieri, portando la mano libera sul ventre di lei ed attirandola maggiormente a sé. “ Fa un passo falso, uno qualsiasi. O azzardati di nuovo a rimanere con quel maledetto cacciatore, anche solo per un istante, e ti assicuro che a pagarne le spese sarà il vostro caro, prezioso Luca “. Jeanne sgrana gli occhi, terrorizzata alla sola idea che possa capitare qualcosa al suo bambino e sentendo la paura ed il terrore scorrere letteralmente nelle sue vene.

 

“ Tu… tu hai promesso! Hai promesso che se ti avesi sposato, avresti lasciato in pace Luca e la sua famiglia! “. Fa semplicemente la donna, mentre lui pare quasi riflettere un momento.

 

“ E’ vero… “. Mormora solamente, percependo improvvisamente una sete che sembra bruciare ogni cellula del suo corpo: probabilmente pensa, la luna rossa sta sorgendo e sta avendo effetto su di lui. “ … ma se tu non collabori, allora anche io dovrò agire alla massima potenza. Anche tu hai accettato di essere mia moglie in tutto e per tutto, no? “. Chiede, mentre lei inizia a tremare a quelle sole parole, terrorizzata alla sola idea che qualcuno che non sia il suo Garry possa toccarla. “ E sappi che io non sono come Mina Veghner: lei è così stupida da farsi usare come uno zerbino da quell’hunter, accettando persino che ami un’altra donna e che la tradisca. Ma io… “. I suoi occhi si iniettano nuovamente di una luce cremesi, controllare la sete è pressoché impossibile. “ se sentirò ancora anche solo il suo odore su di te, lo ucciderò con le mie stesse mani: nessuno tocca ciò che è mio “. Sussurra solamente: percepisce dal ritmo del sangue di Jeanne di aver colpito ed affondato il bersaglio, capisce di averle messo paura. Sta per dire altro, ma la sete torna a farsi sentire come fosse un lago di lava incandescente: il potere della luna rossa scorre come un fiume in piena, pensa il giovane erede di Antoine e Veronica. Deve assolutamente bere sangue e sa bene che solo due donne potrebbero placare la sua sete. Ed una di esse è lì, proprio stretta a lui e senza possibilità di fuga.

 

“ Lasciami… “. Mormora solamente la bionda, percependo la stretta sul proprio ventre farsi sempre più salda e, di conseguenza aumentando anche il contatto tra loro, cosa che le manda in circolo in tutto il corpo un brivido di puro terrore. “ Lasciami, ho detto! “. Stavolta lo grida, ottenendo solamente di trovarsi bloccata tra il suo fidanzato e la parete, con i polsi bloccati per impedirle la fuga: solo per un soffio è riuscita a voltare il viso, riuscendo ad evitare di picchiare il naso o le labbra contro il muro e farsi davvero male.

 

“ Ho sete… “. Sibila solamente il corvino, guardandola intensamente malgrado, di fatto lei non lo stia affatto guardando. “ Fa freddo, troppo… freddo… “. Continua poi, mentre lei continua a cercare di liberarsi da quella presa.

 

“ Ho detto di no, lasciami! “. Continua, capendo cosa stia succedendo: la luna rossa è la responsabile di questo repentino cambio d’umore da parte di suo cugino, la luna rossa sta facendo emergere i suoi desideri e anche la sua sete di sangue. E purtroppo per la principessa, lei rientra nella lista dei desideri di Dominique, una lista della quale certo, lei preferirebbe non far parte. Le sue grida tuttavia, attirano qualcun altro: qualcuno che non si sarebbe mai aspettata intervenisse nella discussione, men che meno per difenderla.

 

“ Domi! Ora basta, calmati! “. Fa semplicemente il giovane dalla chioma bionda, mentre il suo braccio destro lo guarda con occhi iniettati di quella luce rossa.


“ Levati di torno, Vincent “. Sussurra semplicemente il figlio di Veronica, mentre senza timore il Re si avvicina come se già si fosse trovato di fronte a questi scatti di collera da parte dell’altro: lo afferra con decisione, mentre l’altro inizia ad infuriarsi. “ Toglimi quelle mani di dosso! “. Fa, tentando di mordere lo stesso Vincent in preda alla collera e, allo stesso tempo a quella sete così incontrollabile. Ma il capo dei ribelli non sembrerebbe intimidirsi a quelle parole. “ Mollami subito! “. Sbrocca in fine il corvino, nervoso: la vetrata va in mille pezzi, probabilmente a causa del potere di Dominique.

 

“ No! Ti devi calmare, in queste condizioni finirai per far del male anche a te stesso! “. Si irrita a sua volta Vincent, utilizzando il potere della Luna Blu per cercare di bloccare il più grande che, come previsto riesce facilmente ad annullare quel controllo su di sé. Infuriato mostra le zanne al suo capo, infischiandosene dei loro ruoli.

 

“ Togliti di torno o giuro che ti faccio a pezzi, anche se sei tu! “. Un’altra vetrata va in frantumi, mentre Jeanne si spaventa: davvero sta per sposare un mostro simile? Se nemmeno lo stesso Vincent riesce a tenerlo a bada, come diamine farà a farlo lei? La principessa stringe forte la presa sul proprio vestito, tremando sempre di più e mentre Vincent osserva prima lei, poi di nuovo il suo promesso sposo: non molla la presa su di lui, non volendo rischiare che si faccia del male e non dando peso alle sue parole: sa bene come fa Dominique, quando è sotto l’effetto della Luna Rossa diventa ingestibile e non ragiona, le sue parole in quel momento non hanno il minimo valore. Nervoso stanco di essere trattenuto contro la propria volontà, il corvino butta a terra il cugino per poi dirigersi verso la finestra.

 

“ Aspetta, torna qui! È un ordine! “. Grida semplicemente il Re, ma stavolta nemmeno questo serve a fermare Dominique: il corvino lo guarda con ira, alterato per essere stato interrotto poco prima di mordere la sua futura sposa.

 

“ la prossima volta che ti intrometterai tra me e Jeanne, io ti ammazzo “. Fa in un sibilo carico d’ira il figlio di Veronica ed Antoine, ovviamente non rendendosi conto di ciò che dice e lasciandosi semplicemente prendere dagli effetti della Luna Rossa, che è forse più aggressiva di quella blu. In seguito fa un salto, finendo per atterrare in giardino e sulle ginocchia come se nulla fosse e non avesse saltato da quell’altezza vertiginosa. Vincent sbuffa alterato, mentre Jeanne trema ancora di paura: il suo pensiero su Vincent non cambia, tuttavia è anche vero che se non fosse intervenuto, per lei la situazione si sarebbe decisamente aggravata. “ Nox! “. Fa ad un certo punto il figlio di Luna, non voltandosi verso la sorella e mentre la cameriera fa la sua comparsa: si inchina rispettosamente, mentre lui riprende parola di lì a poco. “ Tu occupati della Principessa. Io ho delle questioni da risolvere e non voglio essere disturbato “. Sentenzia, mentre la corvina annuisce semplicemente. In seguito si avvicina a Jeanne, mentre Vincent la osserva qualche momento per poi decidere di tornare alle sue questioni, senza degnarsi di rivolgere la parola alla sorella, che continua a tremare tra le braccia di Nox. E che continua a riflettere: il fatto che l’abbia salvata, non le fa scordare chi sia e cos’abbia fatto. Non lo perdonerà mai, anche se sono fratelli ed è costretta a vivere sotto il suo stesso tetto, non lo potrà mai perdonare né accettare come Re, non potrà mai scordare cos’ha fatto ad Ivy e tutta la sofferenza che la sorella è stata costretta a patire per causa sua, vivendo anche male il momento più bello per una donna: quello della gravidanza. Mai. I suoi pensieri vengono interrotti da Nox, che prende timidamente parola.

 

“ Mia signora… “. Mormora, mentre lei volge lo sguardo verso la domestica. “ … se volete, potrei portarvi da vostra madre “. Fa, accendendo una lieve luce di speranza in Jeanne, che ovviamente non può far altro che annuire.

 

“ Ma… sei sicura? “. Chiede la figlia di Rosina, mentre Nox annuisce: è più che certa. Trova totalmente ingiusto che Rosina e Jeanne non possano nemmeno vedersi, come le ha ordinato il suo signore. Sono madre e figlia ed hanno ogni diritto di stare insieme. E lei vuole fare il possibile perché ciò avvenga, malgrado i possibili rischi.

 

“ Si: sono sicura “. Fa in tono più risoluto, mentre anche Jeanne si sente più rassicurata a quelle sue parole. Si avvicina e, di lì a poco prende le mani della domestica nelle proprie.

 

“ Grazie, Nox: la tua lealtà, non la scorderò “. Sentenzia, mentre la donna annuisce per poi sorridere lievemente.

 

“ Andiamo: Donna Rosina sarà davvero felice di vedervi, ne sono sicura “. Fa semplicemente la domestica, accompagnando la giovane erede di Kaname alle scale.

 

Rosina è ancora chiusa nella propria stanza, abbastanza alterata: è parecchio tempo che Dominique non la fa uscire da lì e, malgrado le sue proteste non l’ha degnata della minima spiegazione sul perché. Anche se, pensa la binda, il motivo è facilmente intuibile: vuole farla soffrire e far soffrire sua figlia per i torti che crede di aver subito. O almeno, di questo è convinta la nobildonna: innervosita da un pugno al comò, senza farsi male. “ Se pensa di tenermi chiusa qui dentro in eterno, si sbaglia di grosso! “. Si altera la seconda sposa di Kaname, riflettendo in oltre su un’altra cosa: forse pensa, il vero motivo per il quale il suo futuro genero la tiene rinchiusa è che teme possa andare ad avvertire Garry di quanto sta succedendo a palazzo, che possa convincere il cacciatore ad intervenire e portarsi via Jeanne prima che sia troppo tardi. Forse… un leggero bussare la fa uscire dai suoi pensieri. Torna immediatamente composta com’è sua consuetudine, schiarendosi la voce. “ Chi è? “. Chiede solamente, sapendo per certo che non si tratta del figliastro o di Dominique: loro hanno la brutta abitudine di entrare senza nemmeno bussare, in oltre non avverte il potere della Luna Rossa né quellod ella Luna Blu. O meglio: quest’ultimo è presente, ma in quantità molto ridotta e troppo poco per essere quello di Vincent.

 

“ Madame, posso entrare? Sono Nox “. Sentenzia la voce al di là della porta e, nel sentire quel nome la madre di Jeanne si precipita ad aprire la porta.

 

“ Nox! Menomale sei tu! “. Rincuorata dalla presenza della propria dama di compagnia, Rosina apre la porta ma, quando lo fa la sorpresa la sopraffà letteralmente. Istintivamente porta una mano alla bocca, mentre la donna al fianco di Nox sorride lievemente.

 

“ Salve, madre… “. Non fa in tempo a terminare la frase: Rosina le si fionda letteralmente addosso, stringendola a sé e quasi piangendo commossa.

 

“ Jeanne! Bambina mia! “. Fa solamente: credeva davvero che non avrebbe più avuto modo di vedere la figlia, invece Nox ha fatto il modo di farle incontrare. Perché è così, pensa: dev’essere senza dubbio merito di Nox, se ora può stringere tra le braccia sua figlia. “ Credevo… credevo che non ti avrei più rivista! “. Sussurra, mentre la figlia ricambia il suo abbraccio e, finalmente la paura precedentemente provata lascia spazio ad un’altra emozione, stavolta decisamente positiva malgrado la situazione.


“ Dobbiamo ringraziare Nox: si sta esponendo molto per noi “. Fa semplicemente l’ultimogenita di Kaname. Di lì a poco le due donne sciolgono l’abbraccio e Rosina si asciuga le lacrime, in seguito si volge verso la cameriera. Fa alcuni passi verso di lei, per poi prendere le sue mani tra le proprie.

 

“ Non dimenticherò mai quello che hai fatto stasera, Nox. Mai “. Sentenzia, mentre l’altra donna sorride lievemente: è davvero felice di aver favorito questo incontro e non le importa se potrebbero esserci delle conseguenze: non c’è cosa più brutta, per una madre ed una figlia, che restare separate. Specie se convivono sotto lo stesso tetto! E certamente pensa, Rosina e Jeanne non meritavano di continuare a vivere questo supplizio.

 

“ Qualunque cosa per voi, Madame. Sapete bene che potete contare su di me, per qualsiasi cosa “. Fa in tono risoluto, mentre anche Jeanne le poggia una mano sulla spalla e le sorride grata.

 

“ Grazie. Per tutto quanto “. La ringrazia la Principessa, mentre l’altra annuisce. In quel momento le torna in mente quanto successo con il suo signore, quando gli ha dovuto curare il braccio.

 

“ Ecco, c’è una cosa che dovreste sapere riguardo vostro cugino, Mademoiselle… “. Si decide finalmente a parlare, mentre Jeanne la guarda con espressione seria e allo steso tempo curiosa. Rosina fa cenno alle due donne di entrare nella stanza, prima che qualcuno le veda e possa crearsi una situazione sgradevole. Una volta entrate, le tre donne si chiudono nella stanza mentre Jeanne osserva Nox.

 

“ Cosa ti ha fatto quell’infame? “. Chiede a bruciapelo, notando quanto Nox sia restia a parlare, probabilmente per paura. “ Non dirmi che ti ha fatto qualcosa contro la tua volontà! “. Si altera immediatamente la bionda: non si stupirebbe affatto, se è stato in grado di tentare di azzannare lei contro il suo volere, cosa potrebbe aver fatto ad una domestica umana ed indifesa? La voce della corvina interrompe ogni suo pensiero.

 

“ Non voglio parlare di me, ma di quanto è successo qualche tempo fa… “. Sussurra, non dando di fatto una risposta precisa né una smentita, facendo insospettire maggiormente Jeanne che, per ora decide di non approfondire l’argomento. “ Dopo lo scontro con Lord Garry e con voi, quando vostro cugino tornò ferito dal proiettile argento, fui io a doverlo curare “. Sentenzia, mentre a quelle parole Jeanne guarda la madre preoccupata, poi Nox. “ La ferita sembrava quasi rigenerata, forse era solo un pretesto: io questo, non posso saperlo. Ma c’è una cosa che mi ha inquietata parecchio “. Ammette, ripensando a quei momenti e, istintivamente rabbrividendo.

 

“ E sarebbe…? “. Chiede semplicemente Jeanne, posando una mano su quella della domestica come a rassicurarla.

 

“ Ecco… “. Rassicurata da quella presa gentile, la domestica trova finalmente il coraggio di parlare apertamente. “ Mi ha chiamata Mina, e non solo: mi trattava come fossi Lady Veghner. Mi ha letteralmente costretta a pettinare i capelli come lei, eppure sono sicura che sapesse di non essere di fronte a lei. Ma questo mi ha inquietata non poco… “. Ammette la donna, mentre Jeanne e Rosina si guardano in viso sconcertate da quanto sentito.

 

“ E’ folle… “. Sentenzia solamente la madre di Jeanne, scuotendo il capo. “ Sembra essere ossessionato da Mina Veghner: da quando l’ha morsa, qualcosa sembra essere scattato in lui. Qualcosa che certamente, non ha nulla di buono… “. Fa, mentre posa lo sguardo sulla figlia che, invece, sta pensando alla conversazione avuta con Pierre solo qualche tempo prima. “ Figlia mia “. Il richiamo della madre la riporta bruscamente alla realtà, portandola a puntare il proprio sguardo in quello di lei. “ Non sposarlo: ti prego, Jeanne. Qualsiasi sia il motivo per il quale hai accetatto queste nozze, noi ti aiuteremo. Risolveremo qualsiasi problema, come abbiamo sempre fatto. Ma non sposarlo! Non intrappolarti in un matrimonio che ti renderà infelice, non dargli tutto questo potere su di te o sarà la fine! “. Quasi la supplica la seconda moglie di Kaname, mentre la figlia scuote il capo: quanto le piacerebbe parlare con la madre e dirle la verità, che Dominique ha trovato Luca e che la sta ricattando, ma sa anche che meno persone sanno e meglio sarà, per la loro stessa incolumità. Sa anche che è meglio che la madre continui a credere al sicuro il nipotino e che non venga coinvolta in tutto questo, che dev’essere solamente lei a risolvere i suoi guai.

 

“ No, madre: ormai non posso più tirarmi indietro “. Fa semplicemente la seconda Principessa di Veritas, mentre Rosina scuote il capo con enfasi. “ Ma forse, non tutti i mali verranno per nuocere “. Conclude enigmatica la frase Jeanne, riflettendo: forse è vero, queste nozze forzate potranno esserle d’aiuto. Forse pensa, riuscirà finalmente a dare scacco matto a Dominique e scoprire finalmente la chiave di volta per la sua disfatta e, soprattutto capire la natura del suo legame con Mina Veghner. Ma per farlo, dovrà per forza compiere il sacrificio più grande della sua vita.



Salve miei fans, come state? Ed eccomi con il capitolo 40, non chè il più lungo fin'ora mai scritto in tutta la storia. Un capitolo molto ricco, che ci mostra diversi eventi: Dominique sembra aver perso il controllo nella notte di luna Rossa, ma cosa vorrà fare ora? Dove sarà diretto? Vanitas chiede un favore a Joe: cosa dovrà mai cercare a palazzo Lunettes, vecchia dimora di suo nonno? Cos'avrà in mente di fare Jeanne? Dav vero riuscirà a trovare il modo di mettere nel sacco il cugino, o finirà per mettersi nei guai? Intanto, scopriamo l'inattesa ( ma non così tanto ) alleanza tra Xerxes e Vincent, che è sempre più insicuro che il bambino di Ivy sia suo. Ad alimentare i dubbi ci pensa Heinemann, che comunque lo aiuta a ritrovare la calma. Bene: che ne dite? Io sono emozionata, già sono a 40 capitoli * __ * Ci vediamo al capitolo 41, voi continuate a seguirmi! Baci!

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Capitolo 41
*** Confessione ***


Veritas, molti anni prima degli eventi narrati due persone stanno piangendo disperatamente.

 

La donna dalla chioma rossa continua a piangere e gridare, non capacitandosi di quanto accaduto. Suo marito, un uomo dalla lunga chioma anch’essa rossa da un forte pugno alla corteccia di un albero che, sotto quel violento colpo finisce per cadere. “ Mina! “. La voce della moglie lo riporta alla realtà, portandolo a smettere di fissare il sangue che sgorga dalla sua mano: d’altronde pensa, cosa poteva mai pretendere? Ha letteralmente abbattuto un albero a mani nude e solo con la forza della sua collera ed è perfettamente normale che ora la mano sia in quelle condizioni, è una fortuna che non se la sia rotta. O forse si? Non lo sa, Pierre Veghner: non lo sa, perché non sente dolore. Non sente nulla di fisico, solo un dolore lancinante che gli sta distruggendo l’anima ed il cuore. “ Mina! Figlia mia, no!! “. Continua disperata Joe Veghner, mentre tra le braccia stringe colei che è la figlia di appena cinque anni: Mina. La piccola ha una vistosa ferita all’addome e non respira più, i genitori hanno già capito cosa dev’essere successo. “ Pierre!! “. grida ancora la donna, richiamando l’attenzione del marito su di sé. “ Pierre, com’è potuto succedere?! Come?! Prima Duke, ora Mina! La nostra famiglia sta venendo totalmente distrutta dal Clan della Luna Rossa e quello della Luna Blu! Non c’è tregua per noi! “. Continua disperata la donna, capendo che per la sua Mina non c’è più nulla da fare. È successo tutto talmente in fretta che nemmeno lei ed il marito sanno bene come: hanno solo visto un potente raggio rosso dirigersi in loro direzione, probabilmente appartenente a qualche membro del Clan della Luna Rossa. Loro hanno fatto in tempo a scansarsi, ma non la loro bambina che, invece è stata investita in pieno dal colpo e, ovviamente non ha avuto scampo.

 

“ Non dovevamo avventurarci nella Terra di Nessuno, Joe! Non avremmo mai dovuto, siamo stati degli incoscienti! “. Sbrocca ad un certo punto Pierre, ricordando come la cognata Sharon abbia cercato di dissuadere lui e la sorella dal dirigersi in quel luogo nefasto per molti. “ Il confine tra tutti i cinque regni, il posto in cui tutto ebbe inizio! Siamo stati degli stupidi a recarci quaggiù! Invece di trovare risposte, abbiamo ucciso nostra figlia! “. Fa, durissimo con sé stesso e non trattenendo le lacrime. Infatti si sente colpevole, responsabile della morte della loro Mina: se solo lui e Joe non si fossero intestarditi, se solo lui avesse dissuaso la moglie dal venire in quel luogo a cercare qualcosa che non troveranno mai, a quel punto la loro Mina sarebbe ancora viva! Dietro di loro, Michael Veghner: il ragazzo di circa dieci anni osserva la scena, impietrito: la sua sorellina è morta e lui non ha potuto fare nulla. Lui, che un giorno dovrebbe prendere il posto del padre come capofamiglia, lui che è il fratello maggiore, lui che si sta allenando così duramente malgrado la sua età, non è riuscito a fare assolutamente nulla per evitare che quel raggio rosso colpisse la sua sorellina e la uccidesse.

 

“ P.. padre…. “. Mormora semplicemente il giovane dalla chioma bionda, avvicinandosi di un solo passo a Pierre ma fermandosi subito dopo, come messo in soggezione o, addirittura temendo di essere incolpato di quanto accaduto. Come riscosso violentemente dal suo senso di colpa, Pierre si volge verso il figlio, come se solo in quel momento si fosse reso conto della sua presenza.

 

“ M… Michael… “. Sussurra semplicemente il patriarca della famiglia Veghner, mentre il bambino rimane immobile ed osserva la scena di fronte ai suoi occhi: non versa lacrime, nulla. Ha solo lo sguardo perso in un mondo che solo lui vede, un mondo di sangue e mille e più sensi di colpa. “ Figlio mio… “. Continua semplicemente il rosso ma, poco prima che possa terminare la frase qualcuno fa svenire il suo primogenito. “ Chi va là?! “. Grida furioso il capofamiglia dei Veghner, afferrando la propria pistola antivampiro ed iniziando a sparare letteralmente al nulla. E temendo: se fosse il responsabile del primo attacco, colui o colei che ora ha fatto svenire suo figlio?

 

“ Attento!! “. Fa ad un certo punto Joe, accorgendosi che qualcosa sta per colpire anche il marito: è un raggio blu. Non è forte, anzi è a dire il vero piuttosto blando e parrebbe servire solamente a disarmare l’uomo. Pierre fa immediatamente per riafferrare l’arma, sulla quale tuttavia qualcuno posa un piede mentre, tra le braccia, tiene Michael ancora incosciente.

 

“ Chi sei?! “. Grida furioso il cacciatore, per poi notarlo: gli occhi di quell’uomo sono tinti di una luce blu intenso, una luce che già una volta lui e la moglie ebbero modo di vedere. E se fosse la stessa persona di quella volta? “ Kaname Hikari…? “. Chiede semplicemente il rosso, ma a quella frase l’uomo misterioso non pare voler dare una risposta: si china a raccogliere la pistola antivampiro, nonostante gli ferisca la mano non parrebbe importargli. Appoggia il piccolo Michael contro la corteccia di un albero, per poi decidersi a prendere parola.

 

“ Starà bene, ma è meglio che rimanga svenuto per un po' “. Sentenzia risoluto, mentre Pierre sussulta: è un vampiro colui che ha davanti, eppure non gli pare abbia intenzioni ostili. “ Quindi, tu sei il figlio di Natasha e Kol Veghner “. Fa, riprendendo nuovamente parola l’uomo dagli occhi blu intenso, mentre Joe rimane a terra e con ancora tra le braccia Mina.

 

“ Ma io ti conosco! “. Fa ad un certo punto Pierre, sussultando: ora che vede chiaramente la figura di quell’uomo è riuscito anche ad identificarlo! “ Tu sei… “. Si ferma un momento, mentre l’altro si avvicina con passo lento ma deciso a Joe e Mina. “ Antoine Hikari! “. Conclude in fine l’uomo, mentre l’altro sogghigna lievemente e come fosse felice di essere stato riconosciuto.

 

“ Vedo che la memoria ti soccorre, Pierre Veghner: si, è così. Io sono Antoine, il fratello di Kaname Hikari. Appartengo al Clan della Luna Blu “. Spiega, dando conferma a sospetti che Pierre già nutriva. Senza aspettare risposte o domandare il permesso, l’uomo dalla lunga chioma argento si inginocchia di fronte a Joe e Mina, guardando intensamente la donna. “ Lascia che usi il mio potere, per capire cos’è successo “. Joe rimane un po' interdetta, deglutendo un paio di volte: se Antoine Hikari non ha intenzioni ostili verso di loro, allora cosa vorrà mai? E soprattutto, perché ora vorrebbe capire cos’è successo a Mina? Cosa c’è da capire? Qualche vampiro senza scrupoli l’ha uccisa, non c’è altro da comprendere. A quell’esitazione tuttavia, lui decide di prendere in mano la situazione: senza chiedere il permesso a nessuno dei genitori, posa semplicemente una mano sulla ferita letale della piccola.

 

“ Ehi, cosa… “. Ma uno sguardo duro e severo da parte di lui ammutolisce lo stesso Pierre, che da prima avrebbe voluto domandare spiegazioni sulle sue intenzioni. Dopo alcuni istanti, Antoine si alza nuovamente da terra come se nulla fosse successo, osservando i coniugi Veghner con risolutezza.

 

“ Qualcuno del Clan della Luna Rossa, è il responsabile della morte di Mina. Il potere corrosivo dato solo da quella Luna e da quella Argento non le ha dato scampo, in oltre ha perso molto sangue. Non mi stupisce che non ce l’abbia fatta “. Sentenzia, mentre il suo sguardo incontra quello di Pierre per qualche, interminabile istante.

 

“ Perchè siete qui, Antoine? “. Chiede semplicemente l’Hunter. “ Voglio dire: i vostri genitori ed i miei hanno avuto dei trascorsi, ma… “. A quelle parole lui interrompe sul nascere la frase, per poi alzare la mano come in un cenno per l’altro di tacere.

 

“ Proprio in virtù dei trascorsi tra i nostri genitori, non posso lasciare Mina in quello stato: è la nipote di Kol e Natasha, non posso ignorare questa cosa “. Fa in tono risoluto, per poi guardare entrambi. “ Conosco un modo per salvare Mina “. Fa, mentre una luce di speranza si riaccende negli occhi di Joe e Pierre.

 

“ Un modo?! E come?! “. Chiede semplicemente il patriarca dei Veghner, mentre l’argento rimane in silenzio qualche istante: osserva Mina, ancora tra le braccia della madre.

 

“ Non so se vi piacerà “. Fa, mentre il rosso scuote il capo.

 

“ Ditecelo! Vi prego! “. Quasi supplica: venderebbe l’anima al diavolo in persona, se servisse a portare nuovamente in vita la sua amata bambina: darebbe la sua stessa vita per lei e per il resto della sua famiglia.

 

“ Si tratta di una magia antica: una magia che appartiene al clan di Veronica, mia moglie “. Sentenzia, mentre gli altri lo osservano un po' curiosi ma allo stesso tempo preoccupati e, in fondo un po' speranzosi. “ Ma vi avverto: se lo farò, questo legherà me e Mina per sempre. La renderà letteralmente una figlia di sangue mia e di Veronica, iniettando in lei il potere della Luna Rossa e quello della Luna Blu. Ma non essendo un vampiro, non so se il suo corpo riuscirà a reggere un potere di una tale portata “. Spiega, mentre Pierre lo guarda decisamente sconvolto, stessa espressione che è sul volto della moglie.

 

“ Vorreste dire che l’unico modo per far rivivere la nostra Mina… “. Antoine annuisce semplicemente, come avesse perfettamente intuito cosa Pierre volesse dirgli o meglio, chiedergli.

 

“ Per salvare Mina è necessario che le venga iniettata una quantità considerevole del mio sangue e che, in seguito le sia iniettato anche quello di Veronica. Saranno i poteri della Luna Blu e della Luna Rossa a tenerla in vita, ma allo stesso tempo la legherà indissolubilmente a noi come fosse nostra figlia biologica. Ve la sentite di rischiare? Siete disposti a questo sacrificio per il bene della vostra Mina? “. Chiede semplicemente il padre di Dominique, lo stesso bimbo che di nascosto e da dietro un albero sta osservando l’intera scena ma che, al momento decide di non palesarsi. “ La renderà uguale a nostro figlio, sia geneticamente che come potere: avrà una forza superiore rispetto ad un normale umano, sempre che riesca ad assimilare tutto quanto il potere senza morire o rigettarlo “. Conclude la spiegazione il fratello di Kaname, mentre Pierre riflette: normalmente, in condizioni normali non accetterebbe mai una cosa simile. Ma la loro Mina è morta e questo sembra essere il solo modo possibile per salvarla.

 

“ Se accetto… “. Inizia, mentre Joe lo guarda sconcertata: suo marito intende dunque accettare, si chiede? “ Se lo faremo, significherebbe trasformare Mina in vampiro? E se così non sarà, il potere della Luna Blu e quello della Luna Rossa influiranno su di lei? Le due lune provocheranno qualche effetto, o…? “. Antoine rimane in silenzio qualche istante, per poi rispondere e chiarendo i dubbi di Pierre e si, anche quelli di Joe: la donna infatti ha gli stessi dubbi e mille paure, lo può avvertire chiaramente dallo scorrere del suo sangue.

 

“ No “. Sentenzia perentorio, forse rincuorando un po' i coniugi e proseguendo di lì a poco la frase. “ Solo se sarà morsa da un membro della mia famiglia e trasformata, il potere si attiverà a pieno in Mina e consoliderà il legame con la mia famiglia, come se davvero l’avesse partorita Veronica. Come se davvero fosse la sorella gemella di mio figlio: avranno i poteri quasi equivalenti e, tra di loro, si instaurerà una connessione inscindibile: entrambi avvertiranno il richiamo del sangue e si cercheranno, non potranno più fare a meno l’uno dell’altra esattamente come accade ai gemelli vampiri, che sono dipendenti l’uno dall’altro in tutto e per tutto. E può darsi che ci siano anche altri effetti che al momento ignoro ma, come vi ho detto succederebbe solo se venisse morsa da un Hikari o da un Lunettes “. L’ultima frase suona come una rassicurazione. Una rassicurazione che, questa volta porta la stessa Joe a prendere parola ed una decisione.

 

“ Facciamolo, Pierre “. Sussurra solamente, mentre l’uomo guarda la moglie stupefatto: aveva creduto che avrebbe opposto resistenza ma, a quanto pare così non è. “ Non mi piace questa storia del legame, ma so anche che non potrei mai sopportare di perdere nostra figlia. E se questo è il solo modo per salvarla, come ha detto Antoine, io sono pronta a qualsiasi sacrificio per nostra figlia “. Fa risoluta, mentre il patriarca annuisce a sua volta.

 

“ E sia: ma nessuno dovrà saperlo. Nessuno a parte noi e la Principessa Veronica “. Pone la sua condizione, mentre Antoine annuisce.

 

“ E sia: accetto “. Fa, non sapendo che invece, di nascosto suo figlio e Michael, che nel frattempo ha ripreso i sensi ma non lo ha fatto notare, hanno sentito la conversazione. Dominique si appoggia al tronco dell’albero, respirando irregolarmente e mentre alcune lacrime scendono dai suoi occhi: perchè? Perché suo padre vuole salvare la figlia di due cacciatori e legare anche lui a quella bambina? Questo purtroppo, non riuscirà mai a scoprirlo.

 

Dominique asciuga rapidamente alcune lacrime, che a causa di quel ricordo sono sgorgate dai suoi occhi senza che potesse controllarle: la luna rossa è ormai alta nel cielo di Veritas, ma dato che è comunque sorta nel regno di quella Blu, alcune sfumature celesti si possono intravedere in essa. “ Maledetta… maledetta cacciatrice… “. Sibila solamente il corvino, incapace di trattenere la propria aggressività e distruggendo un albero con il potere della Luna Rossa. “ E maledetto mio padre! Perché?! “. Fa innervosito, dando un calcio alla corteccia dell’albero di fronte a lui. “ Perchè ha deciso di legare le famiglie Hikari, Lunettes e Veghner?! Perché mia madre ha accettato, nelle sue condizioni?! Era già gravemente debilitata, ma ha salvato una futura cacciatrice! Ha disperso il suo potere, per lei! Perché?! “. I suoi occhi rimangono iniettati di un’intensa luce rossa, mentre altre lacrime sembrano non volerne sapere di non cadere dai suoi occhi. “ Mina… “. Mormora solamente l’erede della Principessa Veronica, ripensando inevitabilmente al legame che si è venuto a creare tra lui e colei che, a conti fatti può considerarsi essere sua sorella gemella. In seguito un altro pensiero si fa strada nella già tormentata mente del giovane dalla chioma corvina. “ Tutta colpa tua… “. Mormora, pensando alla batosta subita da Garry nel loro ultimo scontro. “ Maledetto Hunter che non sei altro! Possibile?! Cosa ci vedranno Jeanne e Mina in uno come te?! “. Grida, su tutte le furie e distruggendo l’albero che in precedenza ha preso a calci con il solo sguardo. “ Io devo dare una bella lezione a quell’umano! A lui e anche a quella maledetta cacciatrice! Voglio distruggere questo legame con le mie mani! “. Si infuria, anche se lo sa bene: un legame viene sciolto solo da chi lo crea, ma c’è anche un’altra condizione: deve volerlo davvero. E lui, in fondo non è sicuro di voler recidere il legame con Mina Veghner. In fondo, forse è ben altro che desidera: la cosa per la quale, da un po' di tempo sta costringendo Nox a comportarsi e pettinarsi esattamente come la figlia di Pierre e Joe. “ Jeanne… “. Mormora poi il corvino, ricordando anche di come la cugina, la sua promessa sposa tremasse alla sola idea di essere morsa da lui. Dopo poco si riprende, sfoderando un ghigno per nulla rassicurante. “Non appena sarai mia moglie, giuro che ti farò dimenticare quell’umano: con le buone o con le cattive “. Sibila, detestando il solo fatto che Jeanne, la sua Jeanne, possa anche solo pensare a quel dannato cacciatore. “ Ma ora, mi devo occupare della mia amata sorellina “. Ride sadicamente, per poi riprendere il cammino e lasciando che il potere della Luna Rossa continui a scorrere in lui.

 

A Villa Perry, nello stesso stesso istante Mina e Garry sono insieme.

 

I due Hunters hanno deciso di tornare in quella che, effettivamente è la loro casa: non è saggio infatti, lasciarla del tutto incustodita. “ Sai, ho chiesto ad Ivy di raggiungerci, domani “. Fa ad un certo punto la giovane cacciatrice, sistemando la tavola dopo la cena. “ Ho così tante cose da fare, insieme a lei. Dobbiamo ancora conoscerci bene e recuperare un sacco di tempo “. Prosegue la corvina, mentre lui le si avvicina tranquillamente: posa una mano su quella della moglie, guardandola serio.

 

“ Lascia perdere la tavola, ci penso io a sistemare: tu riposa, sei sfinita “. Fa, mentre lei non può fare a meno di arrossire vistosamente a quella vicinanza e, soprattutto a quel semplice tocco ma che per lei vale davvero molto. “ In oltre, devi pensare a cosa fare insieme a mia sorella, no? “. Fa lui, allentando la tensione che si è venuta a creare anche se, lo ammette nemmeno lui sa perché. “ Quindi, vai sul divano e riposa un po'. Io… “. Ma una presa salda seppur delicata al tempo stesso, proprio sulla mano con la quale sta per afferrare il canovaccio per pulire la tavola, lo fa ammutolire. Mina non lo guarda più, preferendo piuttosto guardare verso la parete e mordendosi leggermente il labbro inferiore.

 

“ Riposa anche tu: la tavola può aspettare “. Mormora e, a quelle parole lui annuisce semplicemente.

 

“ Mina? Sicura di star bene? “. Chiede, mentre lei continua a trattenere degli impulsi che, ammette spaventano anche lei stessa e la portano a farsi domande: non li ha mai avuti, come mai stasera sì? Forse la risposta è più semplice del previsto: la luna rossa è alta nel cielo e, essendo lei stata trasformata da Dominique ed avendo in circolo anche il suo sangue, forse anche lei risente dell’effetto di quei raggi.

 

“ Si: sto bene. Solo, non riesco a capire le parole di mio fratello… “. La voce della fanciulla trema: controllarsi le risulta molto difficile. “ … Michael dice che io e Dominique saremmo stati legati, anche da prima del morso. Ma non capisco il senso delle sue parole “. Ammette la corvina, respirando in modo irregolare. A quelle parole Garry la osserva qualche istante, stringendo la sua mano e sorridendo lievemente.

 

“ Vieni “. La invita, dirigendosi al salotto dove, di lì a poco i due giungono di fronte al divano. Il giovane dalla chioma argento fa accomodare la moglie, senza mai mollare la sua mano e sedendosi accanto a lei di lì a poco. “ Mina, ascoltami: tu sei mia moglie e ti voglio bene. Ti prometto che scopriremo perché Michael abbia detto quelle cose. E qualsiasi cosa si nasconda dietro di esse, noi l’affronteremo insieme. Hai capito? “. Chiede, accarezzando con fare fraterno il viso di lei. “ Quindi, non demoralizzarti! E… “. Ma non riesce a terminare la frase: gli occhi di lei si tingono per un istante di rosso scarlatto. “ Mina? “. Chiede semplicemente il giovane Hunter ma, con scatto fulmineo la moglie posa una mano sul suo petto, per poi spingerlo a sdraiarsi sul divano e, così facendo, finendo sdraiata su di lui.

 

“ Hai detto bene: sono tua moglie. Ed ora, tua moglie sente tanto freddo… “. Mormora solamente, mentre lui la osserva preoccupato: inizia a comprendere, gli effetti della Luna Rossa agiscono anche se si trovano al di là del confine e Mina non è esposta alla sua luce diretta. Il giovane Perry fa per parlare, ma lei non gliene lascia il tempo: gli toglie lentamente la giacca, guardandolo intensamente e di lì a poco, iniziando a slacciargli anche la camicia.

 

“ Mina, cosa stai facendo? “. Chiede semplicemente l’argento, avvampando violentemente e mentre, improvvisamente e senza dargli una risposta lei si china per poter portare il viso accanto al suo collo, che inizia lentamente a baciare.

 

“ Te l’ho detto: ho freddo. Voglio che mio marito mi riscaldi “. Sussurra, con quella malizia che certamente non le appartiene.

 

“ A… aspetta, cosa…? “. Non termina la frase lui: la moglie afferra le sue mani, costringendolo letteralmente a posarle sui suoi fianchi. “ M… Mina… ti prego… “. Ansima lievemente lui: volente o nolente, si trova di fronte ad una bellissima donna che gli si sta letteralmente concedendo, una donna che per di più è sua moglie. Ma seppur l’istinto di lasciarsi andare sia forte, sa bene di doversi dominare. “ Fermati… “. Sussurra poi il figlio di Juliette, mentre lei porta le sue mani alla chiusura del proprio abito.

 

“ Toglilo “. Sussurra semplicemente, accanto al suo orecchio. Quest’unica frase lascia stupefatto il nuovo capofamiglia dei Perry: non avrebbe mai immaginato che questo fosse uno dei desideri di Mina! La stessa Mina che continua a baciargli il collo, continuando e finendo di slacciargli la camicia. “ Cos’hai? Non ti piaccio, forse? “. Chiede poi la giovane cacciatrice, mentre Garry rimane letteralmente esterrefatto: non l’ha mai vista così audace e, in un’altra situazione ed in un altro contesto non avrebbe esitato ad esaudire la sua richiesta. Ma sa che non può: il suo cuore appartiene a Jeanne, le nozze con Mina sono state celebrate solo per causa di forza maggiore. Non può cedere all’istinto: cosa succederebbe se dovesse, nella peggiore delle ipotesi, rimanere incinta? Che futuro avrebbe il bambino, nascendo in un matrimonio senza amore? In oltre: non è giusto. Non è giusto cedere all’istinto di una notte, non è giusto che accada mentre Mina è sotto l’effetto della Luna Rossa e quindi meno lucida, non sarebbe giusto illuderla che tra loro possa esserci amore e farla soffrire nuovamente. Facendo appello a tutta la sua forza di volontà, il giovane Hunter respinge la moglie, spingendola lievemente lontana da sé così da avere il tempo di alzarsi.

 

“ Mina, no “. Fa semplicemente, ansimando lievemente. Da parte sua lei lo guarda stranita, mentre lui ricambia il suo sguardo. “ Ascoltami… “. Inizia il discorso, mentre lei si sente una perfetta stupida. “ Io ti voglio bene: per te ci sarò sempre, sei una donna fantastica e bellissima. Ma… “. Esita un momento, temendo di ferirla. Poi si riscuote: Mina merita la sua totale sincerità, ed è sicuro che anche lei lo apprezzerà. “ Però non ti amo “. Sentenzia amaramente, mentre lei distoglie qualche istante lo sguardo. “ Non posso accettare di consumare il nostro matrimonio, sapendo che il mio cuore appartiene ad un’altra donna e, tra l’altro mentre tu sei sotto l’influsso della Luna Rossa “. Ammette sincero, mentre lei recupera un minimo d’autocontrollo ed annuisce, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Io… perdonami, davvero: non so cosa mi sia preso “. Sussurra, vergognandosi profondamente: apprezza che Garry sia stato sincero e che le abbia impedito di commettere un errore, ma allo stesso tempo si sente una stupida e si vergogna per ciò che ha fatto: è letteralmente saltata addosso a suo marito, pur sapendo che ama un’altra donna! Pur sapendo perché si sono sposati si è lasciata andare all’istinto ed agli effetti della Luna Rossa, che considerazione avrà ora lui di lei, si chiede? Da parte sua Garry comprende: Mina è sotto l’influenza della Luna Rossa, non è in sé ed ha avuto semplicemente un momento di non lucidità. Posa gentilmente una mano sulla spalla della corvina, prendendo parola di lì a poco.

 

“ Non hai bisogno di chiedermi perdono. Davvero, è tutto a posto “. Fa, mentre lei annuisce: non è la Luna Rossa ad aver creato quel desiderio, ne ha massimizzato uno già esistente. Ma sa anche che è un desiderio irrealizzabile, se n’è fatta una ragione da tempo.

 

“ Mi vergogno così tanto… “. Mormora semplicemente la fanciulla, mentre lui la fa gentilmente voltare verso di sé.

 

“ Non è successo niente, davvero. Non devi vergognarti di nulla “. La rassicura, mentre lei si stringe a lui, che ricambia il suo abbraccio con dolcezza. “ Va un po' meglio? “. Fa, mentre lei annuisce semplicemente. “ Facciamo così: vado a prendere un po' di quella torta che è rimasta in frigo, che ne dici? “. Chiede, mentre a quella frase lei recupera il sorriso.

 

“ Oh si! Ci vuole proprio “. Risponde di rimando lei. Il giovane Hunter sorride, sollevato: Mina è molto matura, una vera donna con la d maiuscola, pensa: ha accettato il rifiuto con maturità e senza fare scenate, ha capito le sue motivazioni ed ha apprezzato la sua sincerità. Ed è questo che a sua volta, lui apprezza di lei: la sua forza d’animo, la… non termina i propri pensieri, qualcosa lo turba ma non riesce a capire di che si tratti. Improvvisamente tuttavia, qualcosa fa sussultare la giovane cacciatrice: una sensazione. Una sinistra sensazione, seguita da una forte fitta al petto che la fa quasi cadere in ginocchio. La corvina porta una mano chiusa a pugno al petto. “ Garry! Garry! “. Chiama a gran voce il marito, che sentendola si precipita subito da lei.

 

“ Mina! “. La chiama, ma non fa in tempo a raggiungerla perché qualcuno è più rapido: la cacciatrice avverte una forte presa sui suoi polsi, che le sono stati immobilizzati dietro la schiena. La figlia di Pierre e Joe fa una smorfia di dolore, mentre chi le sta dietro sogghigna malignamente.

 

“ Ciao, cacciatrice! Mi sei mancata, lo sai? “. Chiede colui che, ovviamente anche Garry riconosce.

 

“ Lasciala andare! “. Grida infuriato ed una volta ritornato in salotto, mentre la fanciulla tenta vanamente di liberare i polsi dalla sua presa. “ Lasciala, ho detto! “. Fa nuovamente il cacciatore, sparando un paio di volte e stando comunque attento a non ferire Mina. Chi le sta dietro evita entrambi i proiettili, uno dei quali lo sfiora al viso ma non gli lascia alcuna conseguenza ed anzi, si rigenera nel giro di un istante. “ Dominique! “. Lo chiama solamente l’argento, mentre con una mossa improvvisa il corvino cambia la propria posizione ma, al tempo stesso impedisce a Mina di allontanarsi da lui: la afferra, cingendole le spalle e la vita con le braccia ed impedendole di spostarsi. Il contatto tra loro fa rabbrividire di paura la donna, che guarda il marito supplichevole.

 

“ Ti prego, no: non farti provocare da lui, ti prego “. Sibila, capendo che quell’infame di Dominique sta solo cercando di provocare Garry in modo da fargli perdere le staffe.

 

“ Ti prego, ti prego! “. Fa con una malcelata ironia il figlio di Veronica, prendendo in giro il rivale e leccando poi il collo della corvina, dopo averle scostato i capelli da esso. “ Chissà se sei ancora buona come tempo fa? “. Chiede, anche se stavolta la cacciatrice ha l’impressione che faccia sul serio. “ Che cosa ne dici? Cosa farebbe il tuo marito traditore, se ora piantassi le mie zanne nel tuo collo? Cosa direbbe nel sentire i tuoi gemiti, mentre bevo il tuo sangue sotto i suoi occhi? “. Chiede, mentre lei cerca di dimenarsi e scansarsi: sarebbe un’umiliazione troppo grande, permettere a colui che le ha rovinato l’esistenza di morderla e bere il suo sangue sotto gli occhi di suo marito. “ Cosa direbbe il tuo bel maritino traditore, nello scoprire quanto ti piace sentire le mie zanne affondare in te? “. Chiede malevolo, attirandola maggiormente a sé di proposito e facendole sfuggire un gemito di dolore, data la presa ora dolorosa.

 

“ Come sei entrato, bastardo?! “. Chiede alterato il figlio di Haruka, mentre il rivale lo deride in modo sarcastico.

 

“ Nello stesso modo in cui tu entravi nel letto di Jeanne, mentre era ancora la mia promessa sposa “. Sibila, ricordando per un momento il momento in cui Jeanne lo lasciò, dicendogli che si era innamorata di un altro uomo. Ricordando la rabbia, nello scoprire che quell’uomo, il suo rivale era un cacciatore. “ Te lo ricordi, maledetto cacciatore? “. Continua poi il corvino, sempre più in ira e trattenendo a stento gli impulsi e, di riflesso stringendo maggiormente a sé Mina. “ Ricordi del maledetto giorno in cui hai sedotto la mia Jeanne e l’hai allontanata da me? L’hai illusa, l’hai convinta a lasciarmi per stare con te. E se non fosse stato per Rosina, a quest’ora… “. Stringe maggiormente la presa, tanto da far gemere la corvina di dolore: per un momento sente quasi il respiro mancare, tanto la presa è salda. “ Te lo ricordi, del periodo in cui… “. Prosegue alterato il secondo principe della famiglia Hikari, quasi pronto a dire una cosa che, se venisse rivelata sconvolgerebbe quel dannato Hunter e, sicuramente anche la stessa Mina. Lui lo sa: sarebbe la fine del loro matrimonio, li farebbe soffrire in modo indicibile e, allo stesso tempo farebbe il modo che quell’uomo odi Jeanne per sempre, per avergli mentito e taciuto una verità tanto importante. Ma si blocca: avrebbe voluto chiedergli se si ricorda del periodo in cui lui e Jeanne hanno concepito Luca, loro figlio, ma si trattiene: no. Non darà quella soddisfazione a Garry, non gli dirà che ha un erede. “ E sai, Mina? “. Chiede, rivolgendosi ora alla cacciatrice e scostandole i capelli dietro l’orecchio. “ Credo proprio che il tuo caro, prezioso Garry non abbia perso quell’abitudine: entrare nel letto delle donne degli altri “. Sibila, mentre Mina guarda il marito in cerca di spiegazioni.

 

“ Non è vero “. Sibila semplicemente la corvina, difendendo comunque il marito a spada tratta e mentre l’altro ghigna malefico ancora una volta.

 

“ Ah no? “. Chiede, con il viso ad un millimetro dal collo di lei. “ Perchè non gli chiedi dell’ultima volta in cui ha visto Jeanne? O meglio ancora, della volta in cui lo ha curato dopo il nostro scontro? “. Chiede malevolo l’erede di Veronica ed Antoine, mentre Mina riflette: no. Non è certo il momento di chiedere spiegazioni a Garry, non in quel frangente. In oltre pensa, lei nemmeno ha il diritto di chiedergliele.

 

Nello stesso istante, a palazzo Knight qualcuno è impegnato in una difficile conversazione.

 

Kevin ha deciso di tornare a sistemare alcuni affari al proprio palazzo, prima di tornare a palazzo Veghner e dare una mano per trovare una strategia idonea e fermare Vincent. Fortunosamente i suoi sottoposti sanno gestire bene le cose anche in sua assenza, ha trovato tutto in ordine e questo l’ha un po' rassicurato. Ma quel giorno sembrerebbe essere davvero particolare: per la prima volta, al fratello di Juliette non importa niente di mostrare i propri reali sentimenti e se qualcuno capirà che in lui, quel giorno qualcosa non va. Cammina per i corridoi di palazzo, fino a giungere ad una porta: una porta che rimasta chiusa per anni ed anni ma che, alla fine, ha deciso di aprire proprio in questo momento. Una volta varcata la soglia sente una strana sensazione: è come se il profumo della proprietaria della stanza fosse rimasto impregnato in essa, come se lo avesse investito non appena è entrato. Il maggiore degli eredi di Johan e Brighitte avanza comunque di qualche passo e, per caso o forse no, il primo oggetto su cui posa lo sguardo è una vecchia foto: rappresenta lui ed una giovane dalla chioma argento, che senza dubbio dev’essere sua sorella minore. L’argento fa qualche altro passo, per poi chinarsi ed afferrando dal comodino quella cornice, osservando insistentemente e da prima gelidamente il punto in cui sta la sorella. “ Sono già passati sei anni… “. Sussurra solamente, mentre i ricordi tornano prepotentemente a farsi strada in lui: ricorda di quando Juliette venne a chiedergli aiuto e di come lui si rifiutò di concederglielo, offrendo protezione solo per i suoi nipoti ma non per a sorella ed il cognato. Ricorda di come lei lo abbia letteralmente supplicato, vanamente: niente e nessuno è riuscito a smuoverlo dalla sua posizione, ed il risultato è stato quello ormai noto a tutti. “ Perchè…? “. Sibila solamente Kevin, stringendo forte quella cornice, così forte che rischia di spezzarla. “ Se solo mi avessi dato retta! Se solo… “. Non riesce nemmeno a sfogarsi: avrebbe mille cose da dire, ma non ci riesce. Non riesce a parlare, non riesce a piangere. “ Se solo avessi scelto me… “. Mormora, senza sapere che qualcuno lo sta osservando da un po'. Qualcuno che, di lì a poco decide finalmente di palesare la propria presenza.

 

“ Kevin… “. Lo chiama, abbandonando ogni tipo di formalità: ora sono lì, loro due e nessun altro, se lo può permettere. “ Kevin, cosa ci fai qui? “. Chiede: sa bene che questa stanza è rimasta chiusa per anni ed anni, come mai proprio ora ha deciso di entrarvi? Accorgendosi di non essere più solo, lo zio di Ivy e Garry cerca subito di darsi un contegno, seppur tra le mani tenga ancora quella foto.

 

“ Allen… “. Sussurra semplicemente, riconoscendo che chi è entrato è solamente il suo assistente, Allen. “ Non ti ho sentito entrare, che ci fai qui? “. Chiede solamente, mentre l’altro osserva la foto tra le sue mani e, in seguito, torna a posare il proprio sguardo serio sul suo signore.

 

“ E’ questo il tuo segreto? “. Chiede, agghiacciando sul posto persino Kevin Knight e, com’è sua consuetudine andando dritto al punto. “ Il segreto che hai nascosto per un’intera vita, quello che se mai fosse stato rivelato, avrebbe portato il disonore sulla casata Knight? Il vero motivo per il quale non hai mai approvato le nozze di Haruka e tua sorella, è…? “. Non finisce la frase: quasi gridando, il suo signore lo ferma immediatamente.

 

“ Basta così! “. Quasi grida, mentre la foto cade a terra. Il rumore di vetri infranti fa sussultare di colpo il capofamiglia dei Knight, mentre Allen si china a raccogliere la foto ed a pulirla dai vetri.

 

“ Dovresti saperlo: non ti tradirò mai. Ma tu dovresti essere sincero con me: credo tu me lo debba “. Sentenzia, risoluto come forse non è mai stato prima d’ora. A quelle parole l’altro non può fare a meno di stringere lievemente i pugni, per poi lasciarsi andare: solo con lui, solo con Allen lo può fare, solo a lui può mostrare i suoi reali sentimenti, solo con lui può finalmente gettare la maschera che porta praticamente da una vita. Senza alcun preavviso, senza altre parole si precipita letteralmente tra le braccia del suo assistente, che in questo momento sembrerebbe quasi essere più di un semplice sottoposto. Stringe la presa sulla sua giacca, così forte che per un istante sembra che gliela voglia strappare via, in seguito lascia andare quelle lacrime che a lungo ha trattenuto.

 

“ Sono già sei anni, Allen “. Sentenzia, mentre l’altro porta una mano tra i capelli di lui e cerca di calmarlo. nell’impeto dell’abbraccio sono entrambi finiti a terra, ma nessuno dei due pare aver intenzione di alzarsi. “ Sei anni, da quando Juliette… da quando la mia Juliette è morta! “. Si sfoga finalmente il capofamiglia dei Knight, senza mollare la presa sulla giacca dell’assistente e confermando i suoi sospetti con la sua ultima frase.” E’ morta, ed io non sono neppure andato ad aiutarla! Non ho fatto nulla per impedirlo, niente! “. Continua a sfogarsi, mentre l’altro non fa altro se non stringerlo forte a sé, continuando ad accarezzargli i capelli.

 

“ Tu, in realtà non approvavi quelle nozze perché era successo ciò che non sarebbe mai dovuto accadere. Una cosa che accade solo tra i vampiri, che per loro è comune ma che per gli umani non lo è. Io credo di aver capito… “. Sentenzia, mentre Kevin si limita semplicemente ad annuire come se nemmeno avesse la forza di parlare. Solo di lì a poco riesce a ritrovare la parola, calmandosi un momento.

 

“ Sono stato un pessimo fratello, Allen. Ho pensato solo a ciò che provavo io, al mio risentimento per la scelta di Juliette e non l’ho aiutata… “. Interrompe la frase a metà, mentre Allen ripensa all’incredibile somiglianza tra Garry e Kevin e, per un solo istante gli passa per la mente la più assurda delle ipotesi.

 

“ Sei sicuro che tra voi… “. Si blocca un momento: sa bene che potrebbe essere una domanda troppo personale, che forse nemmeno a lui potrebbe essere concesso fare. Ma dopo un po' scuote il capo: con il permesso o no, assurda o meno che sia la domanda deve farla e togliersi questo sassolino dalla scarpa. “ Santo cielo! Non dirmi che Garry… “. Sibila, quasi temendo una risposta che non tarda ad arrivare: da prima Kevin lo guarda stranito, per poi scuotere il capo.

 

“ Lei non ha mai ceduto, Allen. Mai, nemmeno una volta: non con me, almeno “. Confessa, rincuorando il suo assistente che, inevitabilmente tira un sospiro di sollievo. “ Oh andiamo! Se fosse mio figlio, come hai pensato tu, credi davvero che lo avrei lasciato crescere con Haruka Perry? “. Chiede, mentre l’altro avvampa come un semaforo rosso.

 

“ Conoscendoti? No, ma conoscevo anche Juliette: se lei avesse voluto, anche se Garry fosse stato tuo figlio sarebbe comunque cresciuto con Haruka. Con o senza il tuo benestare “. Precisa, ricordando quanto Juliette fosse una donna forte e determinata, che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno dai genitori o dal fratello. “ Ricordo come si è opposta a te, quando le proibisti di vedere Haruka: niente e nessuno l’avrebbe dissuasa, nemmeno rinchiuderla in camera sua servì a qualcosa “. Ricorda il giovane dalla chioma ametista, mentre Kevin non pare intenzionato a sciogliere il loro abbraccio.

 

“ Avrei dovuto tenerla chiusa in gabbia, Allen: forse, le avrei impedito di commettere l’errore più grande della sua vita “. Sussurra, mentre lui lo guarda sinceramente stupito: sente che c’è qualcos’altro, qualcosa che Kevin non gli ha ancora detto ma che, pensa, forse gli confesserà proprio ora. “ Sei curioso, eh? “. Mormora ad un certo punto l’argento, asciugandosi le lacrime e ridandosi un po' di contegno. “ Sai che c’è un’altra parte della storia, una che non ho mai raccontato nemmeno a te “. Fa, mentre il sottoposto annuisce.

 

“ Ammetto che ti ho sempre biasimato “. Fa, mentre i loro sguardi si incatenano ancora una volta. “ Anche se tua sorella aveva sposato un uomo che non approvavi, non è una ragione valida per non averla aiutata nel momento del pericolo. Non è una ragione valida per aver voltato le spalle al sangue del tuo sangue “. Ammette sinceramente e senza paura. A quelle parole Kevin sospira pesantemente, decidendosi: non può tenere quel segreto per sé ancora per molto, sono anni ed anni che porta questo peso dentro di sé ma ora, in questo giorno così particolare, all’anniversario della morte del cognato e della sorella, sente di dover chiedere aiuto per non rimanere schiacciato dal peso di quel macigno che si porta dietro da tanti, troppi anni.

 

“ E se ti dicessi che non è per questo che ho tagliato i ponti con Juliette? “. Chiede improvvisamente, mentre Allen lo guarda in attesa che prosegua la frase. “ Se ti dicessi che il motivo per il quale ho interrotto i rapporti con mia sorella non sono né le sue nozze con Haruka né il mio amore impossibile per lei? Tu che faresti? “. Chiede e, capendo la richiesta implicita insita in quelle parole, il giovane dalla chioma ametista deglutisce un paio di volte: è strano pensa, è come se avesse timore a porre la domanda che invece, di lì a poco trova il coraggio di porre.

 

“ Ti chiederei allora, quale fu la vera ragione? “. Chiede. A quelle parole Kevin sente come di essere libero da ogni vincolo, ogni restrizione cede e finalmente, si sente pronto a prendere parola.

 

“ Il motivo, mio caro Allen, è che mia sorella ha tradito tutti quanti e portato il disonore sulla famiglia Knight “. Rivela, mentre Allen rimane agghiacciato a quelle parole: come sarebbe? Conosceva Juliette, sa che non avrebbe mai tradito, mai, per nulla al mondo! Era un’Hunter degna di questo nome, allora…? “ Lo ha fatto, Allen. Lo ha fatto: ha tradito in un modo così meschino, che mi ero giurato che per me non sarebbe mai più esistita. Che non avrei mai più avuto una sorella, che d’ora innanzi sarei stato figlio unico “. Rivela, confondendo ulteriormente Allen: ma cosa può essere mai accaduto? Quale mai può essere stato il fattore scatenante che ha addirittura portato Kevin a rinnegare la sorella?

 

“ Cosa…? Ma che cos’aveva mai fatto Juliette, per… “. Kevin trova finalmente la forza: interrompe Allen prima che termini la frase, per poi confessargli la verità, tutta la verità.

 

“ Juliette si concesse ad un vampiro “. Confessa, mentre Allen sente il sangue gelarsi nelle vene nell’udire quella confessione. “ E ne rimase incinta “. Conclude la frase Kevin, mentre il suo assistente lo guarda decisamente sconvolto.

 

“ Ma come…? Perchè lo ha fatto? Io non… non capisco… “. A quelle domande Kevin sente di aver bisogno di un maggior contatto: stringe nuovamente Allen a sé, così improvvisamente da lasciarlo un po' sorpreso. “ K… Kevin…? “. Mormora solamente, mentre l’altro continua la sua agghiacciante confessione.

 

“ Dopo questo, dopo quello che mia sorella aveva fatto, la rinnegai. Haruka invece, ah no, lui non la lasciò: fu meno codardo di me, anche se io l’ho sempre giudicato uno smidollato senza carattere si è in fine dimostrato un uomo migliore di me “. Conclude amaramente, mentre Allen rimane stretto nel suo abbraccio, che ricambia di lì a poco.

 

“ C’è ancora una cosa che non so “. Mormora di lì a poco, una volta ripresosi dall’iniziale shock. “ Chi era quel vampiro? Ed il bambino, dov’è? “. Chiede. A quelle parole la stretta di Kevin sembra aumentare, quasi a togliere il fiato all’altro e mordendosi il labbro con forza, senza farselo sanguinare ma andandoci molto vicino.

 

“ Il nome del vampiro? Lui… lui era… “. Quando Allen ode quel nome, per poco non sviene letteralmente: il respiro gli si mozza per un momento, mentre non può fare a meno di pensare che, ora, molti pezzi del puzzle sono tornati a combaciare. E finalmente capisce anche perché Re Kaname odiasse così tanto i Perry.

 



Salve miei fans, ed ecco un nuovo capitolo. Che ne dite? Dominique è andato dai Perry, perchè? Intanto, Joe sembrerebbe avere un'idea per scoprire, finalmente, di chi sia il bimbo che Ivy porta in grembo: riuscirà la matriarca a risolvere il problema? Intanto kevin fa una confessione shoccante ad Allen: Juliette ha avuto un figlio da un vampiro. Ma chi era? E dove sarà ora il piccolo? Beh.. seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 42
*** Ghosts ***


Veritas, palazzo Hikari. Qualche anno prima.

 

La giovane dalla chioma bionda sembra esausta: da poco tempo ha dato alla luce il suo bimbo: un maschietto sano e forte, per metà umano e per metà vampiro in quanto figlio suo e del suo grande amore. Un bimbo che, d’altro canto viene osservato con disgusto da colui che è appena entrato nella stanza. La fanciulla si sente uno sguardo carico d’ira puntato addosso, così riapre gli occhi lentamente e, così, può notare chi sia appena entrato. “ Ci hai ripensato…? “. Chiede semplicemente la fanciulla, ancora troppo giovane ed ingenua per capire che i tipi come il suo ex promesso sposo, non cambiano mai idea. “ So che per te potrà essere difficile, ma se accetterai questo bambino, allora.. “. Il giovane dalla chioma corvina arriva ad un passo da lei, strappandole malamente il piccolo dalle braccia. Ovviamente, sentendosi strappare in quel modo dalla madre la creatura inizia a piangere.

 

“ Abominio “. Sibila solamente, non riuscendo nemmeno a guardare gli occhi del piccolo e mentre, di riflesso, i suoi si iniettano da prima di una luce blu intensa ed in seguito di una rossa. “ Tu vorresti davvero che io mi accollassi il tuo volgare abominio? “. Sibila, trattenendosi a stento dall’azzannare e divorare all’istante la vita del bambino.

 

“ Mio figlio non è un abominio! “. Sentenzia la bionda, cercando di alzarsi malgrado i dolori dati dal parto. “ Sai, mi rendo conto solo ora di aver sbagliato: credevo che in fine, vedendo il piccolo avresti potuto cambiare idea. Hai detto che avresti potuto dimenticare… “. Fa per dire, ma con scatto fulmineo lui la afferra per il collo con la mano libera, alterato.

 

“ Dimenticare? Dimenticare?! “. Il suo tono sale sempre più, le vetrate tremano mentre, per un momento lei teme davvero che voglia ucciderla. “ No, mia cara Jeanne: io non dimentico mai un torto subito “. Sibila furioso il corvino, proseguendo la frase di lì a poco. “ Non so nemmeno io perché ti ho permesso di dare alla luce questo bastardo: forse, solo per divertirmi e farlo fuori di fronte ai tuoi occhi. Per recidere per sempre il legame con quel cacciatore, con il quale hai avuto l’ardire di tradirmi mentre ancora eri la mia promessa sposa! Per il quale mi hai lasciato, venendo a cercarmi solo per chiedermi di accollarmi questo abominio! “. Sputa tutto il suo rancore il più grande, mentre lei trova la forza per parlare solo di lì ad alcuni istanti.

 

“ Allora… allora, in tutti questi mesi hai finto di aver superato tutto… solo per vendicarti ora?! “. Chiede, mentre lui sogghigna malignamente.

 

“ Ci sei arrivata, mon cherie? “. Chiede cinico e sprezzante, per poi immobilizzarla con il potere della Luna Rossa. Già debole a causa del parto, Jeanne si ritrova seduta a terra, tossendo per riprendere fiato ma incapace di recuperare il figlio appena nato.

 

“ Allora, vattene! Vattene e non farti più vedere: mio figlio non ha bisogno di un padre come te, non ha bisogno di nessun altro se non me! “. Fa semplicemente la seconda Principessa di Veritas, mentre colui che è il suo ormai ex promesso sposo la osserva gelidamente.

 

“ Ma io sono venuto qui apposta per vendicarmi: mi devi ripagare, dopo tutto quello che tu e quel maledetto Hunter mi avete fatto. Ed inizierai offrendomi la vita del vostro bastardo in sacrificio “. Sentenzia cinicamente e privo di qualsivoglia pietà il corvino, sfoderando tutta la sua cattiveria e le proprie zanne, pronto ad azzannare il piccolo nato solo da poche ore. Ma qualcosa cambia radicalmente i suoi piani: un potente raggio blu lo getta contro la parete, mentre una donna si precipita a prendere il piccolo tra le braccia.

 

“ Jeanne! Figlia mia, stai bene?! “. Chiede allarmata colei che si rivela essere Rosina, mentre chi ha lanciato il raggio blu si fa avanti di lì a poco.

 

“ Sto bene, madre, sto bene… “. Piange la Principessa, stringendosi alla madre ed al suo piccolo. Il corvino da parte sua, si riprende quasi subito dalla botta presa. Si pulisce il labbro sanguinante, mentre chi lo ha attaccato prende parola.

 

“ Domi “. Lo chiama solamente, rivelando che quella persona non è altri che Dominique Lunettes Hikari. “ Non ti vergogni? Attaccare una madre ed un neonato, questo è davvero troppo. Anche per te “. Sibila semplicemente il giovane Re bambino, mentre l’altro sogghigna per poi mettersi a ridere con disprezzo.

 

“ Cugino! Che cosa fai? Ora difendi quella che hai sempre definito una bastarda?! E anche il suo abominio?! Sai almeno, con chi lo ha generato?! “. Chiede, mentre colui che si è rivelato essere Vanitas lo osserva gelidamente, incrociando le braccia al petto.

 

“ Con chi si accoppia Jeanne, non mi riguarda. Ma quel bambino è mio nipote: in sé ha anche sangue Hikari, e fino a quando sarai sotto il mio tetto lo lascerai in pace. Ci siamo capiti? “. Chiede, con un tono che non ammette repliche e mentre, per un momento, un’intensa luce blu passa nei suoi occhi. Dominique riflette: non può certamente mettersi a competere con suo cugino, ora come ora finirebbe per farsi ammazzare senza ottenere nulla. Indignato per non essere riuscito nel suo intento, ma allo stesso tempo sicuro che la volta prossima non fallirà, lancia un’ultima occhiata a Jeanne facendola tremare, per poi decidere di andarsene, per il momento almeno. Rosina tiene la figlia ed il nipotino stretti a sé, mentre la Principessa inizia a a piangere.

 

“ Mi dispiace, io… io… “. Mormora solamente, mentre suo fratello sospira pesantemente. Poi punta lo sguardo su di lei e sul nipotino neonato.

 

“ Jeanne “. La chiama semplicemente, mentre lei continua a singhiozzare e piangere. “ Non puoi tenerlo con te: qui a palazzo, tuo figlio è in pericolo “. Sentenzia il corvino: ha capito che Dominique non cederà, che ora se n’è andato ma che probabilmente, riproverà ad uccidere il bambino che ritiene un abominio, oltre il simbolo del tradimento di Jeanne con un Hunter: con Garry Perry. La donna sgrana gli occhi, sconvolta: sa in fondo, che suo fratello ha ragione. Ma chiederle di rinunciare a suo figlio, questo per lei è davvero troppo da sopportare!

 

Il forte rumore di uno sparo squarcia il silenzio quasi irreale che, per un breve momento è calato su ed in Villa Perry. L’artefice è un giovane Hunter dalla chioma argentea: è successo tutto in un momento. Un momento in cui il suo odiato rivale, la sua nemesi, il vampiro che detesta di più al mondo è riuscito ad entrare addirittura in casa sua e non solo: ha preso di sorpresa sua moglie Mina, usandola quasi come uno scudo. A quella vista tuttavia, Garry Perry non ci ha più visto dalla rabbia: non solo quell’infame di Dominique Lunettes si è introdotto in casa sua ed ha minacciato Mina, ma si è anche messo a provocarlo deliberatamente. Senza pensarci su due volte il giovane cacciatore ha afferrato la propria arma antivampiro, mirando alla perfezione e sparando un singolo colpo. Un colpo che passa solo di fianco a Mina e Dominique, ma che basta a distrarre il figlio di Veronica ed Antoine e permettere così alla cacciatrice di liberarsi dalla sua presa, per poi correre al fianco del marito ed ancora tremando come una foglia. “ Sta tranquilla, Mina: quel bastardo non ti torcerà un capello: stavolta ci sono io a proteggerti “. Assicura, ed a quella frase la donna annuisce, un po' più rassicurata.

 

“ Stai attento… “. Sussurra solamente, mentre Dominique si volta ad osservare la crepa nel muro, crepa provocata dal proiettile d’argento che Garry gli ha sparato.

 

“ Mi hai mancato apposta… “. Sibila solamente il corvino, mentre l’altro lo guarda con tutta l’ira che prova: il suo sguardo sembra bruciare, mentre stringe a sé Mina per proteggerla da un eventuale attacco.

 

“ Sei pur sempre il secondo principe del regno, oltre che il capitano della guardia reale: solo per questo non ti ho ammazzato all’istante, per rispetto al tuo ruolo ed al trattato di pace, che rischierebbe di saltare se facessi una mossa avventata “. Sibila solamente, avendo per la prima volta forse, un vero faccia a faccia con l’odiato rivale. “ Ah, ma forse sei qui per questo: per distruggere la tregua appena siglata e far saltare il trattato di pace, eh? “. Chiede poi con malcelata stizza l’argento, ma al contrario di ciò che lui e la moglie si aspettavano l’altro non li deride né si arrabbia. Si limita a puntare il suo sguardo su Mina per qualche, interminabile momento e, notando questo la donna si nasconde maggiormente dietro al marito, stringendo con forza la presa sulla sua giacca. Non può farci nulla, è più forte di lei: il solo incontrare quello sguardo la fa tremare di paura, ma allo stesso tempo sente qualcos’altro al quale ancora non ha dato un nome ma che, lo sa bene, non le piace per nulla.

 

“ Me ne frego del trattato di pace “. Sibila semplicemente Dominique, volgendo poi lo sguardo verso Garry: per un momento i suoi occhi si tingono di un rosso incandescente, un lago di lava che si scontra con l’oceano ghiacciato negli occhi dell’altro. “ Se volessi, potrei farlo saltare quando voglio. Mi basterebbe uno schiocco di dita e credimi, la voglia non mi manca “. Continua, mentre il figlio di Haruka e Juliette non abbassa la propria arma, mentre con l’altro braccio cinge la vita di Mina e la stringe a sé. “ Quella pace fittizia, quella pagliacciata prima o poi è destinata a terminare con lo sterminio degli Hunters e degli umani. Davvero, non capisco come abbia fatto mio nonno a permettere che quell’immondizia si insidiasse a Veritas “. Con noncuranza e quasi come fosse a casa sua, il corvino sogghigna malignamente per poi andare a sedersi sul divano su cui, poco prima, erano seduti i due coniugi.

 

“ Alzati subito o io…! “. Garry sta per perdere la pazienza, ma Dominique gli rivolge uno sguardo tagliente che, per la prima volta ha il potere di mettere in soggezione l’altro.

 

“ Fa silenzio “. Gli intima solamente il vicecapo dei ribelli e, a quelle parole l’argento ammutolisce anche se, lo sa bene, non è tipo da farsi dare ordini. Specialmente, non da quel pazzo omicida! Che gli succede, si chiede? Come mai è improvvisamente intimorito da lui?

 

“ Il suo potere è aumentato… “. Sibila semplicemente, ed in effetti è vero: il potere di Dominique è aumentato rispetto all’ultima volta, lo può percepire chiaramente. Forse è aumentato da quando ha bevuto il sangue di Vincent l’ultima volta, forse il potere del sangue del suo signore ha iniziato a fare effetto soltanto ora. Ma questo ovviamente, i due cacciatori non lo possono ancora sapere. E forse, nemmeno lo stesso Dominique ne è alcorrente.

 

“ Ti starai chiedendo come ha fatto il mio potere ad aumentare in questo modo, ho indovinato? “. Chiede il secondo Principe di Veritas, con una sicumera che non fa altro che insospettire maggiormente Garry: non gli piace. Non gli piace che quel folle sia così sicuro di sé, in oltre sembra quasi che legga nella sua mente e, se dev’essere sincero la cosa non gli piace affatto e lo turba. “ Vieni qui, mon amour. Non vorrai lasciare un ospite tutto solo, vero? “. Continua poi la frase con strafottenza il vicecapo dei ribelli e, ad un solo cenno della mano rivolto verso Mina, la corvina sente il proprio corpo irrigidirsi.

 

“ Che cosa… che cosa mi hai fatto?! “. Chiede alterata la donna, mentre lui sogghigna lievemente e, in seguito fa un nuovo cenno con un dito. Un semplice cenno, ma a quanto pare sufficiente a far si che il corpo di lei si muova da solo.

 

“ Adesso, vieni qui a farmi compagnia. Poi il tuo caro maritino traditore mi starà a sentire, se non vuole problemi “. Prosegue, e capendo la minaccia dietro quelle parole Garry stringe forte i pugni. Ma non ha il tempo di dire altro: non riesce a trattenere a sé Mina, il cui corpo inizia letteralmente a muoversi da solo. Pur opponendo resistenza quanto più riesce, la figlia di Joe e Pierre si trova in fine letteralmente costretta a sedersi al fianco di Dominique che, come fosse la cosa più naturale del mondo la attira a sé, stringendola nuovamente in una presa che a lei mette i brividi.

 

“ Lasciala in pace! “. Fa semplicemente il giovane Perry, mentre l’altro non pare intenzionato ad ascoltarlo.

 

“ E tu, in ginocchio “. Ordina. Ovviamente, a quell’ordine Garry vorrebbe mandarlo solamente al diavolo, ma non riesce: la luna rossa alta in cielo da un forte potere a Dominique, così forte che con il solo sguardo riesce a far genuflettere l’argento, costringendolo quindi in ginocchio.

 

“ Maledetto bastardo…! “. Fa semplicemente il giovane cacciatore, cadendo in ginocchio totalmente impotente. Con un lieve cenno del capo, il suo odiato rivale gli fa volare lontana la sua pistola antivampiro e, finalmente, decide di prendere parola di lì a poco.

 

“ Hai ragione, sono un bastardo. Ma tranquillo, ho anche dei difetti “. Fa con un sarcasmo decisamente fuori luogo. “ Allora? Ti stai chiedendo perché sono così forte? “. Chiede, stringendo Mina a sé e facendola tremare maggiormente. Garry lo guarda furioso, mentre lui prosegue il suo discorso con sicumera. “ Non lo sai? Papino e mammina non ti hanno detto che quando un purosangue va vicino alla morte, se riesce a sopravvivere diventa acor più forte di prima? “. Chiede, mentre alle sue parole Garry da un forte pugno al pavimento.

 

“ Non osare nominare i miei genitori, maledetto! “. Impreca, mentre a quella frase Dominique non sembrerebbe impressionarsi. Anzi, quasi sembra divertirsi nel tenere in pugno entrambi.

 

“ Ah si: Juliette ed Haruka Perry, me li ricordo bene. Quei due cani che, insieme ai Delacour hanno assassinato mia zia Luna. Ma per fortuna, mio cugino li ha trovati e gli ha dato una bella lezione “. A quelle parole Garry non riesce a frenarsi: sta per scattare in piedi e saltare – letteralmente – al collo del vicecapo dei ribelli, ma qualcosa lo tiene immobilizzato. “ Ti ho detto di stare in ginocchio! “. Si arrabbia il corvino, costringendo con lo sguardo il rivale nuovamente in ginocchio. “ Mon cherie, dovresti cercare di tranquillizzare il tuo caro maritino: finirà per sentirsi male, se continua ad agitarsi così “. Si rivolge ora a Mina, notando quanto sia spaventata e sembrando compiaciuto da questo. Le scosta i capelli dietro l’orecchio facendola sussultare un paio di volte, parlandole accanto ad esso come se fossero da sempre in confidenza, una confidenza che invece lei non gli ha mai concesso. “ E pensare che stavolta, ero venuto qui per un’offerta di pace “. Continua, strabiliando letteralmente i due coniugi. “ Volevo prendere esempio da voi e provare a dare un’occasione a questo trattato di pace, credere che gli umani ed i vampiri potessero convivere pacificamente, ma se mi trattate così male mi fate passare la voglia “. Fa, prendendoli in giro o forse no, questo nessuno dei due riesce a capirlo così, su due piedi. Mina sgrana gli occhi sconcertata mentre Garry fa lo stesso per qualche istante ma, ovviamente, non cascando in quella sorta di tranello.

 

“ Razza di bugiardo, non ti credo! “. Si altera l’argento, impossibilitato a muoversi ma riprendendosi da quello stato confusionale: ma certo, pensa. Come potrebbe mai credere a quel pazzo psicopatico? Proprio lui, che non ha mai desiderato la pace tra umani e vampiri, ora vorrebbe “ dare un’occasione al trattato “? è una bugia bella e buona, lui lo sa bene. “ Tu? Un’offerta di pace? Farebbe in tempo a gelare l’inferno, prima che accada una cosa simile! “. Sentenzia l’Hunter, perentorio. Ma senza curarsi delle parole del cacciatore, Dominique appoggia con strafottenza i piedi sul tavolo ed osserva la sua nemesi, preparandosi ad affondare il colpo decisivo, quello che gli darà maggior soddisfazione.

 

“ Sai, domani ci sarà il mio matrimonio “. Inizia il discorso mentre la notizia, per varie ragioni, colpisce i due Hunters come un fulmine a ciel sereno. “ Eh già: domani, io e la mia Jeanne saremo finalmente marito e moglie, non sei contento? “. Si trattiene a stento dal mettersi a ridere in faccia all’odiato rivale che, a quelle parole lo guarda con odio puro.

 

“ Qualunque cosa tu abbia fatto per costringerla a sposarti, giuro su Dio che la scoprirò! “. Fa, alterato come mai prima d’ora. “ Te lo giuro, lo scoprirò! E a quel punto, nessuno ti salverà dalal mia furia! “. Continua, mentre a quelle parole l’espressione dell’altro diventa seria istantaneamente.

 

“ Oh, ne sei sicuro? “. Chiede, con quello sguardo glaciale che, forse per la prima volta fa tremare lo stesso Garry. “ Dovresti smettere di essere così scorbutico, Hunter: e pensare che sono qui per invitarti al mio matrimonio, e non solo: per darti l’occasione di stare vicino alla tua Jeanne un’ultima volta. Guarda un po' come sono generoso: dividere la mia fidanzata con te proprio il giorno delle nostre nozze, non credere che mi faccia piacere “. Continua e, a quelle parole Garry lo guarda decisamente sconcertato: ma cosa vorrà mai dirgli, con quelle parole? “ Dico davvero, non pensare: non mi opporrò minimamente, te lo prometto! “. Continua il corvino, mentre l’Hunter sgrana gli occhi esterrefatto: ma cosa significano quelle parole? Che piano ha in mente quel traditore del suo stesso sangue? “ Cosa credi, che non comprenda quanto vi amiate? Così come lo sa la cara, dolce Mina, lo so anche io “. Fa e, con uno scatto improvviso attira maggiormente la corvina a sé costringendola, letteralmente, a sedersi in braccio a lui. “ Vero? “. Chiede solamente, mentre a quel gesto il sangue nelle vene di Mina sembra gelarsi istantaneamente: inizia a tremare di paura, memore della notte in cui fu morsa la prima volta e, oltre tutto, cercando di non cadere vittima ancora una volta degli effetti della Luna Rossa. Anzi, se lo sta chiedendo: come fa Dominique a controllarsi? Come ha fatto a controllare gli effetti della luna Rossa? E se stesse recitando? Se in realtà, non si stesse affatto controllando ma aspettasse il momento giusto per colpirla? I pensieri corrono nella testa della cacciatrice come tanti corridori impazziti, che non riescono mai ad arrivare alla meta malgrado ci provino. E ovviamente, per un vampiro come il giovane erede di Veronica ed Antoine, è praticamente impossibile non accorgersi di queste sensazioni. Sogghigna lievemente, mentre scosta una ciocca di capelli dietro l’orecchio di Mina con noncuranza, passando poi una mano tra di essi come se si trattasse di sua moglie o di una sua amica, non della moglie del suo mortale nemico. “ Se anche lei è riuscita ad accettare il tuo amore per Jeanne, perché non potrei farlo io, per un giorno? Voglio darti l’occasione di dirle addio per sempre, prima che diventi mia in tutto e per tutto “. Continua il corvino, interrompendo così i pensieri della cacciatrice e pronto a sferrare il suo attacco finale contro Garry. Un attacco non fisico ma forse, maggiormente forte. “ E quando dico tutto, intendo proprio tutto “. Precisa, mentre l’altro cerca a fatica di spezzare il controllo del potere della Luna Rossa sul suo corpo.

 

“ Io ti ammazzo! Giuro che ti ucciderò! Uno come te non merita la minima pietà, uno come te non merita di essere il marito di Jeanne! “. Continua furioso l’argento, mentre il più grande lo guarda decisamente vittorioso.

 

“ E invece lo sarò e credimi: non vedo l’ora. Specialmente, non vedo l’ora che arrivi la nostra prima notte di nozze. Sai com’è, sono praticamente il solo erede vivente dei Lunettes, devo pur continuare la mia dinastia, no? “. Continua con le provocazioni, mentre Mina deve stringere i pugni e mordersi la lingua e mentre Garry stringe i pugni a sua volta, così forte da farsi sanguinare le mani, in preda alla collera: ha quel bastardo a pochi passi e non gli può fare praticamente nulla, per lui è davvero umiliante. “ Ma non sono qui per parlare della mia futura moglie: sono qui perché tu e la cara, dolce Mina dovrete avere un ruolo: un ruolo fondamentale, che dovrete ricoprire proprio domani “. Fa ad un certo punto il cugino di Vanitas, per poi decidersi a rivelare ai due coniugi il reale motivo della sua visita e lasciandoli, letteralmente, sconvolti.

 

Nello stesso istante, a Villa Veghner.

 

La giovane dalla chioma corvina si ritrova in un posto che non ha mai visto prima: fa molto freddo, ma questo non è ciò che la disturba maggiormente. Nota una sorta di bara al centro di una sala, sopra la quale sta un ritratto che, almeno al momento non riesce a vedere. “ Ma che succede? “. Mormora, quasi intimorita di disturbare qualcuno se parlasse ad alta voce. “ Quale posto tetro è mai questo? “. Si domanda poi, mentre un’improvvisa ventata d’aria gelida la fa rabbrividire ed immobilizzare di lì ad un momento. Poi la percepisce: una presenza. C’è qualcuno dietro di lei, qualcuno che probabilmente lei non ha mai visto ma che le mette soggezione e paura al tempo stesso, talmente tanta da non permetterle nemmeno di volgersi a vedere di chi si tratta.

 

“ Sei arrivata: sapessi da quanto era che ti stavo aspettando, Ivy “. Quella voce! È uguale a quella di Vanitas, ma al tempo stesso è diversa, in essa c’è qualcosa di completamente diverso ma, colei che si è rivelata essere Ivy Hikari non riesce a capire di che cosa si tratti. “ Voltati: voglio vedere il tuo viso “. Suona quasi come un ordine e, a quelle parole la fanciulla si volge di scatto. Rimane sconcertata: l’uomo che si trova di fronte potrebbe tranquillamente essere scambiato per Vanitas in versione più adulta, i lunghi capelli corvini lasciati liberi ed il vestiario nobile. Sulle spalle ha il mantello degli Hikari e gli occhi sono dello stesso colore della Luna del loro Clan.

 

“ Ma voi… chi…? “. Borbotta solamente la fanciulla, mentre lui le si avvicina a passo lento ma deciso. In seguito le afferra il mento tra due dita, costringendola ad alzare lo sguardo ed ad incatenarlo al proprio.

 

“ Sei così bella… proprio come la mia Ivonne “. Sussurra lo spirito, il cui tocco gelido manda un brivido lungo il corpo della giovane Principessa. “ Certo, assomigli molto anche a quel bastardo di tuo padre, ma hai la bellezza inconfondibile di tua nonna “. Conclude la frase, mentre finalmente Ivy riesce a vedere il ritratto su quella bara: è il ritratto dell’uomo che ora ha di fronte a sé e del quale, finalmente, riesce a capire l’identità.

 

“ Nonno! “. Fa solamente la donna, mentre lui sogghigna compiaciuto nell’essere stato riconosciuto da lei.

 

“ Si, mia piccola Ivy: sono io. Tuo nonno, Vanitas Lunettes “. Le conferma. A quelle parola Ivy vorrebbe staccarsi da quella presa, ma allo stesso tempo non riesce nemmeno a muoversi. “ Avverto in te un potere immenso, mia cara: il potere del tuo bambino sta crescendo a dismisura, un degno erede del clan Lunettes “. Sogghigna compiaciuto, mentre lei trova la forza di ribattere di lì a poco.

 

“ Mio figlio è un Hikari! “. Fa, mentre alle sue parole suo nonno indurisce lo sguardo: anche quello pensa, è identico a quello di suo fratello. Specialmente quello che ha assunto negli ultimi tempi, se dev’essere del tutto sincera.

 

“ Tuo figlio è anche un Lunettes: in lui scorre anche il mio sangue e quello di Luna e Veronica! Così come scorre in te e nei tuoi fratelli, ovviamente “. Fa, obbligandola ad indietreggiare. “ Tu non hai idea del potere che si cela nel vostro sangue, nipote mia. Ma io si: io so tutto “. Fa il Re Pazzo, mentre lei finisce con lo sbattere letteralmente contro quella bara.

 

“ Perchè vi siete manifestato a me proprio ora? “. Chiede, portando istintivamente le mani al ventre: sarà pur solo un sogno, ma con uno come suo nonno non si sa mai. Non conosce a fondo i suoi poteri, meglio pensa, non rischiare. A quel gesto lui sogghigna, per poi dare una risposta alla nipote.

 

“ Ma io sono sempre con te, Ivy: sempre, anche se mi manifesto solo a Vanitas. Per ora “. Precisa, mentre lei non riesce davvero a capire dove voglia arrivare. “ La mia rivincita, la mia totale rinascita, avverranno molto presto. Ma prima… “. Lo spirito dal tocco gelido costringe la fanciulla a sedersi su quella bara, mentre le scosta capelli dal collo con un ghigno sadico.

 

“ No! “. Protesta semplicemente lei, mentre lui non pare volerle dare retta.

 

“ Il tuo sangue mi darà nuova energia, così come quello dei tuoi fratelli “. Fa e, senza darle il tempo di dire altro, pianta le proprie affilate zanne nel collo d lei, facendola letteralmente gridare di dolore.

 

Ivy si agita nel sonno: sicuramente sta avendo un incubo, pensa colui che la sta fissando da un po'. I suoi occhi sono iniettati di una luce blu intensa, le sue mani posate tra i capelli e sul viso di lei. Lei, il quale collo inizia a sanguinare malgrado, di fatto nessuno l’abbia morsa. Lui osserva un istante la scena, per poi leccare via quel sangue ed attendendo che la fanciulla si desti. Di lì a poco, la corvina apre gli occhi decisamente sconvolta: ansima pesantemente, portando istintivamente una mano al collo e sentendo un acuto dolore. “ Ahi! “. Mormora solamente, notando di stare sanguinando. “ Ma che cosa…? “. Mormora, ma una voce la distrae dai suoi pensieri.

 

“ Ivy? “. La chiama, mentre lei si accorge che Vanitas la sta fissando, forse da prima che si svegliasse. “ Ivy, stai bene? “. Le chiede, preoccupato. Lei esita un momento, per poi fare cenno di sì con il capo.

 

“ Perdonami, non ti volevo svegliare: ho solo avuto un incubo “. Sentenzia, anche se in effetti le è sembrata un a vera e propria visione, più che un incubo. Da parte sua, Vanitas la osserva ancora qualche istante e, di lì a poco, la prende tra le braccia per rassicurarla.

 

“ Era solo un incubo: di qualunque cosa si sia trattata, dimenticala. Ok? Non fa bene al bambino se ti agiti “. E posa dolcemente una mano sul ventre di lei, accarezzandolo. A quel gesto la corvina sembrerebbe calmarsi un po', ed annuisce per poi chiudere gli occhi qualche istante.

 

“ Era il nonno… ho sognato nostro nonno, e… “. Ma invece di turbarsi, lui le posa un dito sulle labbra per poi guardarla intensamente.

 

“ Niente stress: non devi raccontarmi quell’incubo, dato l’effetto che ti ha fatto prima: potresti nuovamente agitarti, ed è l’ultima cosa che deve accadere. Dimentica tutto e torniamo a dormire, ok? “. Chiede, mentre lei annuisce poco convinta: è strano, pensa. L’atteggiamento di suo marito è molto strano, ma non riesce ancora a capire cosa ci sia esattamente che non va. Comunque pensa, su questo ha ragione: meglio che non si agiti ulteriormente, potrebbe nuocere al bambino e certo non è quello che desidera. Sospira pesantemente, per poi chiudere gli occhi seppur rimanendo abbracciata al fratello.

 

“ Va bene: cercherò di non pensarci “. Sussurra, provando a dormire seppur le parole di suo nonno rimbombino ancora nella sua mente: volente o nolente, ne è rimasta profondamente turbata ed il loro significato, per ora, rimane ancora oscuro. E questo, deve ammetterlo, le fa ancor più paura. In oltre, pensa: chi è stato a morderla? Perché il morso che ha ricevuto in sogno si è manifestato nella realtà? Forse, questo dovrà chiederlo a Vanitas il giorno successivo.

Salve miei cari, come state? Ed eccomi con un nuovo capitolo, che ne dite? Dominique si fa sempre più sfrontato, arrivando ad introdursi a Villa Perry: cosa vorrà mai da Garry e Mina? Intanto abbiamo Ivy, che come Vanitas e Garry viene morsa nel sonno dal misterioso spirito nero: suo nonno, Vanitas Lunettes. Qual'è il piano reale del primo Re di Veritas? E perchè Vanitas è così strano? Seguitemi e lo saprete!

 

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Capitolo 43
*** Questo matrimonio non s'ha da fare ***


Mina cerca di liberarsi dalla presa del suo odiato nemico, senza successo: tanto più cerca di sottrarsi alla presa e tanto più lui la stringe a sé, sogghignando malignamente nel notare come la donna sia, di fatto, in trappola. “ Lasciami, bastardo! “. Fa ad un certo punto la cacciatrice ma, a quelle parole lui stringe ancor più la presa sul suo fianco, tenendola di fatto bloccata e non consentendole di muoversi.

 

“ Mon amour, vuoi proprio che pianti nuovamente le zanne in questo tuo candido collo, vero? “. Chiede semplicemente l’erede di Veronica ed Antoine, passando un dito della mano libera sul collo della corvina che, stizzita, vorrebbe spostarsi ma non ne ha la possibilità: il potere della Luna Rossa la sta tenendo immobilizzata, senza contare la paura che prova ogni volta che quell’uomo la tocca o solo la guarda. Il suo sguardo tagliente costringe la donna al silenzio, mentre lui prosegue la frase di lì a poco. “ Peccato, avrei proprio voluto vedere che avrebbe fatto il tuo maritino, nel vedere quanto ti piace quando ti mordo “. Continua a ridere sprezzante, mentre lei si morde il labbro con forza per evitare di mandarlo nuovamente al diavolo e peggiorare così la situazione. “ Allora, cacciatore? “. Fa di lì a poco il corvino, tornando a guardare il suo odiato rivale con lo sguardo di chi ha la vittoria in tasca. “ Non sei felice? Tu e Mina avrete un ruolo molto importante, domani! E tu potrai dire addio a Jeanne, dovresti ringraziarmi “. Si mette a ridere come avesse raccontato una barzelletta, mentre a quella frase l’argento cerca nuovamente di muoversi per poter afferrare la propria arma antivampiro.

 

“ Se ti aspetti davvero che accetti una cosa simile, sei più pazzo di quello che credevo! Non avverrà mai, nemmeno tra un milione d’anni! “. Grida furioso. A quella frase tuttavia, il secondo principe del regno di Veritas sembra perdere le staffe: detesta quando le cose non vanno secondo i suoi piani, e certamente la resistenza di Garry malgrado le sue condizioni attuali non era contemplata in essi. Un bagliore rosso intenso passa nei suoi occhi, mentre con scatto fulmineo si avventa su Garry. Il controllo esercitato su Mina sembra spezzarsi e la donna finisce con il cadere a terra, dato lo scatto improvviso e dato che, di fatto, era seduta in braccio a Dominique. Dominique che, perdendo le staffe e forse risentendo degli effetti della Luna Rossa, forse non riuscendo più a controllarsi totalmente, afferra per il collo il giovane cacciatore e lo inchioda letteralmente al muro.

 

“ Garry!! “. Grida preoccupata la giovane Veghner, ancora stordita ed indolenzita, come avesse ricevuto un sacco di botte. Da parte sua invece, il cacciatore si trova totalmente colto di sorpresa: tossisce un paio di volte per cercare di recuperare un po' d’ossigeno, mentre l’altro lo guarda con occhi iniettati di una luce rossa ed omicida.

 

“ Bene: mi stai dando più di una ragione per passare alle maniere forti! Grazie mille, cacciatore: avevo giusto voglia di sporcarmi le mani con il tuo sangue “. Sibila, avvicinando lentamente le zanne affilate al collo dell’altro.

 

“ No!! “. Grida solamente Mina, ma non riuscendo ancora ad alzarsi da terra a causa della debolezza. “ Lascialo stare! “. Continua poi la corvina, mentre Dominique ghigna malignamente ancora una volta: sta sentendo chiaramente la paura di Mina, avverte dallo scorrere del suo sangue quanto teme per la vita e l’incolumità del marito, e questo gli provoca una frenesia che non crede di aver mai sentito prima.

 

“ Sono stanco di te, cacciatore: se non vuoi obbedire con le buone, ti ci costringerò io con le cattive. Non manderai a monte il mio piano perfetto “. Sibila, mentre Garry si sente perduto: non ha la forza di contrastare Dominique, non ora, non senza la sua arma e non quando lui è invece nel pieno della sua forza, aiutato anche dalla Luna Rossa. Si sente perduto: già una volta è riuscito a salvarsi dal morso, non trasformandosi per un soffio. Ma stavolta? Chi lo salverà, si chiede?

 

“ Mina, scappa! “. Ordina solamente: se dev’essere trasformato, vuole almeno che sua moglie si metta in salvo. Non sa come potrebbe reagire dopo, non sa che conseguenze avrà il morso che è certo di ricevere, potrebbe anche perdere la testa e ferire Mina e, sicuramente, questa è l’ultima cosa che desidera. La donna tuttavia, scuote il capo: non lo abbandonerà. Non abbandonerà mai suo marito, non le importa chi sia il nemico o quali siano le difficoltà. Lei deve assolutamente agire, lei deve fare qualcosa prima che sia troppo tardi! Lei… non riesce a pensare altro, mentre il sangue macchia il pavimento di Villa Perry.

 

Garry riapre gli occhi, sconcertato: è stato morso, si. Ma non al collo e non in profondità: solo la sua spalla sanguina leggermente, ma non è così grave dopo tutto. “ Ma cosa… che è successo? “. Mormora semplicemente il cacciatore: chi l oha protetto? Chi ha impedito a quello psicopatico del suo avversario di morderlo? La risposta gli arriva presto, lasciandolo letteralmente di sasso.

 

“ Lascialo stare! “. Mina? Si: questa è proprio la voce di Mina, il giovane Perry non ha dubbi in merito. È riuscita ad alzarsi malgrado la debolezza, ed ha afferrato Dominique prima che potesse affondare le zanne nel collo del marito: è riuscito solamente a provocargli un graffio alla spalla, per poi finire a terra assieme alla cacciatrice. “ Non ti permetterò di fargli del male! “. Continua con determinazione la giovane Veghner, mentre il corvino la osserva qualche istante: solo per un momento parrebbe quasi essere sorpreso dalla forza e dal coraggio dimostrati da Mina, ma in seguito scuote il capo: non deve stupirsi, in fondo condividono lo stesso sangue e sono più simili di quello che sembra. Con uno scatto fulmineo l’erede di Veronica ed Antoine inverte le posizioni, facendo finire la fanciulla sotto di sé e bloccandole i polsi con una presa così ferrea che lei, per un momento, teme quasi glieli abbia rotti.

 

“ Mina, Mina, Mina… “. La chiama solamente lui, prima di avvicinarsi al suo orecchio e sussurrarle qualcosa, una cosa che solo lei riesce a sentire. “ … sei proprio uguale a me, mia cara sorellina. Più cerchi di negare la realtà, più la nostra somiglianza si fa evidente “. Sogghigna malignamente il corvino, facendo gelare il sangue nelle vene di Mina: come l’ha chiamata? Le ha forse detto “ sorellina “? No. No, pensa la corvina. Dev’esserci un’altra spiegazione! Sicuramente pensa, sta delirando a causa degli effetti della luna rossa, niente altro. Ma non riesce a chiedere nulla: Dominique si alza come se nulla fosse successo, i suoi occhi sono tornati di un celeste glaciale mentre si sistema la giacca della divisa, guardando poi Garry che, invece, tiene una mano sulla lieve ferita alla spalla. “ Ti consiglio di ripensare alla tua decisione, sai mio caro? “. Chiede semplicemente il cugino di Vanitas, mentre l’argento lo fissa in ira.

 

“ Smettila, non cambierò mai idea! Io e mia moglie non asseconderemo il tuo piano, rassegnati! “. Fa con determinazione il figlio di Juliette ed Haruka, ma questo non fa altro che divertire maggiormente il suo avversario.

 

“ Io dico che lo farete “. Sentenzia, mentre gioca con il pugnale che, fino a quel momento, ha tenuto nascosto sotto la giacca. “ Sapete, domani sarò il marito di Jeanne: sarà mia. Io avrò molto potere su di lei, beh: più di quanto non ne abbia già, s’intende “. Inizia, riuscendo con successo a provocare Garry. Il cacciatore stringe i pugni, in preda alla collera nel solo sentir pronunciare quelle parole.

 

“ Jeanne non è un oggetto! Giuro su Dio che scoprirò come l’hai costretta a sposarti, e allora…! “. Ma lo sguardo del rivale lo fa ammutolire: come mai pensa Garry, tutto un tratto è così in soggezione?

 

“ Se tu e Mina non farete i bravi, allora sarà la nostra cara, dolce principessa Jeanne a pagarne il prezzo “. Lancia la propria freccia, che colpisce in pieno i due sposi: in pratica pensano, sono sotto ricatto! O accettano la richiesta di Dominique, o lui se la prenderà con Jeanne! “ A voi la scelta: potete anche rifiutare. Ma conoscete le conseguenze, e credetemi: non sto scherzando “. Sentenzia semplicemente il corvino, mentre Garry scuote il capo.

 

“ Come puoi parlare così della donna che dici di amare, eh?! Ma che razza di mostro sei?! “. Grida, fuori di sé. Ma la risposta del Capitano della Guardia Reale lo lascia spiazzato: non avverte più follia nel suo tono ma tanta, troppa rabbia.

 

“ E tu e lei non ne avete fatto a me, bastardo? “. Sibila tra i denti, memore di quando scoprì la gravidanza di Jeanne, il tradimento, di quando lei gli chiese di far da padre al bambino che portava in grembo, di quando lui si rifiutò e di quando lei lo lasciò, dicendo che non poteva sposarlo perché non lo amava più. “ Quante volte ti ha accolto nel suo letto, mentre era ancora la mia promessa sposa? Quante?! “. Sibila, eppure l’ira crescente è ben percettibile. “ Ed ora vorresti pietà da me? Oh no: lo scopo della mia vita è diventato solo fare a pezzi la tua. Distruggere ogni cosa bella che hai e… “. Si ferma, non può andare oltre pensa: non può rischiare di mandare tutto all’aria a causa della sua ira.

 

“ Per questo hai morso Mina? “. Chiede secco l’Hunter, mentre finalmente il suo sguardo incontra e si scontra con quello del suo nemico di sempre. “ Perchè ce l’hai con me? Per questo hai dovuto coinvolgere un’innocente?! “. Chiede, mentre a quella frase il cugino di Vanitas stringe forte i pugni.

 

“ Ma che vuoi saperne tu, di me e Mina? “. Sibila solamente. “ Ora mi sono stancato di parlare con te: farai bene a fare la tua parte, domani. Altrimenti, a pagarne il prezzo sarà la nostra bella Principessina. A te la scelta, Hunter “. Detto questo, Dominique si sposta a velocità sorprendente: manda in frantumi la vetrata della finestra, lanciando un’ultima occhiata di fuoco a Mina e fuggendo da essa, scomparendo con il favore delle tenebre. Da parte sua, Garry si precipita ad aiutare la moglie: la aiuta ad alzarsi da terra, il suo sguardo è carico di collera.

 

“ Maledetto bastardo. Giuro che me la pagherai molto cara… “. Sibila, sapendo tuttavia di essere in un vicolo cieco: non ha modo di sfuggire a quel ricatto, o ad andarci di mezzo sarà la sua amata Jeanne.

 

Un nuovo giorno giunge rapidamente a Veritas: per alcuni è un giorno come un altro, per alcuni invece è il più brutto che ci possa mai essere. E quel qualcuno è ovviamente Jeanne: la Principessa è nelle sue stanze, ormai quasi del tutto pronta per quello che sarà il suo matrimonio. Certo, per pronta si intende fisicamente: indossa un bellissimo abito bianco, è perfettamente truccata ed indossa i gioielli appartenuti alla madre, gli stessi che indossò nel giorno delle sue nozze. Ma mentalmente, la sorellastra di Vanitas è distrutta: ha appena finito di piangere, poco prima di celare gli occhi rossi dal pianto sotto quel trucco che, nonostante tutto, non risulta affatto troppo pesante e rende il suo viso simile a quello di una bambola. La donna sta per indossare il secondo guanto, dopo aver sistemato il primo. Ma qualcuno è più rapido: a dire il vero, la bionda non sii è nemmeno resa conto che qualcuno sia entrato nella stanza. Ma quel qualcuno posa una mano su quella di lei, cingendola da dietro e, lentamente, facendo scorrere il guanto sul suo braccio. Da prima la giovane sussulta: che sia lui? Che sia il suo Garry? Che sia lì per lei? È strano come ora, improvvisamente, percepisca il suo familiare profumo, come quel tocco la confonda: le sembra il suo ma, allo stesso tempo le pare totalmente diverso. Chiude gli occhi qualche istante: se fosse davvero lui, sarebbe forse un segno del destino. Forse pensa, se fosse lui dovrebbe semplicemente dirgli la verità, parlargli, al diavolo le conseguenze e… i suoi pensieri si fermano istantaneamente: chi le sta dietro le ha spostato i capelli dal collo, stesso collo che ora le sta baciando lentamente. Quei baci… sembrano familiari, pensa Jeanne. Anzi, non lo sembrano ma lo sono: li ha già ricevuti prima d’ora, ne è quasi certa. “ Sei qui per me… “. Mormora solamente, posando una mano su quella di chi le sta baciando il collo e la sta cingendo da dietro, senza ancora proferire verbo. “ Mon amour, sei davvero tu… “. Quasi non può crederci, ma il ritorno alla realtà è davvero molto brusco.

 

“ Pazienza, mon cherie: anche io vorrei passare direttamente alla nostra notte di nozze, ma prima ci dobbiamo sposare “. Quella voce! La bionda apre gli occhi di scatto, facendo per staccarsi immediatamente da quella presa.

 

“ Tu! “. Fa solamente, riconoscendo finalmente che chi è dietro di lei non è Garry, ma Dominique. “ Che ci fai nella mia stanza? Anche se stiamo per sposarci è buona educazione bussare, prima di entrare nella stanza di una signora! “. Fa semplicemente lei, portandosi una mano al collo e riuscendo a staccarsi da lui. D’altro canto il corvino sogghigna compiaciuto, leccandosi lievemente le labbra come a volerla provocare.

 

“ Mi hai fatto venir voglia di assaggiare ancora il tuo sangue, lo sai? Riesco a sentire il suo aroma anche da sopra la pelle “. Fa, per poi proseguire di lì a poco. “ Ma avremo tempo per quello, avremo tempo di fare ogni cosa. Adesso sono qui per farti un regalo speciale: consideralo un regalo di nozze “. A quelle parole Jeanne sgrana gli occhi: un regalo, certo. No: non si fida. Qualsiasi cosa abbia in mente Dominique, sa che non è nulla di buono e che deve stare all’erta.

 

“ Un regalo, certo “. Fa semplicemente la Principessa, scuotendo il capo in segno di diniego. “ E ti aspetti pure che io ti creda, vero? “. Chiede, mentre Dominique finge realmente di essersi offeso per tale diffidenza.

 

“ Oh insomma, sempre a diffidare! Se ti dico che ho un regalo per te è perché ce l’ho davvero “. Fa solamente, mentre lei lo osserva diffidente. “ Dico davvero! Sai, mi dispiaceva che nessuno ti potesse accompagnare all’altare. Così ho rimediato “. Fa, mal celando un ghigno compiaciuto e mentre Jeanne lo osserva accigliata.

 

“ Dove vuoi arrivare? “. Chiede semplicemente, mentre il suo futuro marito si avvicina alla porta della stanza come se nulla fosse.

 

“ Ecco qui il tuo regalo, mia amata: ti presento colui che ti accompagnerà all’altare “. Sentenzia, mentre uno dei ribelli spinge malamente il giovane dalla chioma argentea all’interno della stanza. Jeanne sente letteralmente che le gambe potrebbero cederle e, notando questo Dominique finge persino che la cosa lo sorprenda, avvicinandosi a lei e sorreggendola prima che cada.

 

“ G… Garry?! “. Chiede sconvolta lei, sbiancando in viso e mentre il cacciatore la osserva: quanto vorrebbe afferrarla e portarla via con sé, quanto vorrebbe impedire queste nozze. Ma non lo può fare: tutto quello che gli è consentito è cedere a questo ricatto assurdo, assecondare la follia del suo rivale e rimanere in silenzio.

 

“ Ciao, Jeanne… “. Sussurra semplicemente l’erede di Haruka e Juliette, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ E’ uno scherzo, vero?! “. Chiede solamente, ma il suo futuro marito non pare affatto dell’idea di scherzare. La afferra per il braccio, stringendo lievemente la presa. Il suo gesto è notato da Garry, che stringe i pugni in ira per poi prendere parola.

 

“ Lasciala stare, non vedi che le stai facendo male? “. Sibila alterato, mentre a quella frase il corvino finge di cadere dalle nuvole.

 

“ Davvero? Oh, scusami tanto mia cara: sai, sono talmente impaziente di sposarti che mi sono lasciato prendere la mano. Ti ho fatto male? “. Chiede, mentre lei nota il lieve livido rosso comparso sul suo braccio. Tuttavia scuote il capo, per poi riprendere parola di lì a poco.

 

“ Garry avrà altro a cui pensare, non ha certo tempo da perdere per portare me all’altare! Posso andarci anche da sola “. Tenta la bionda, ma a quella frase suo cugino la deride in modo cinico e sprezzante.

 

“ Non è una richiesta, mia cara: è il mio regalo per voi, per permettervi di dirvi addio. Forza, non essere scortese! “. Si trattiene dal mettersi a ridere il vicecapo dei ribelli, mentre lei scuote il capo ancora una volta e decisamente arrabbiata.

 

“ No! Non accetterò mai una cosa simile, puoi scordartelo! “. Fa, ma stavolta è Garry a farsi avanti: prende nella propria la mano della sua amata, facendola sussultare e scuotendo il capo.

 

“ Dovresti ringraziarmi, invece di fare la difficile: mi sto dimostrando comprensivo e vi permetto di dirvi addio, non mi sei grata? “. Continua con strafottenza suo cugino, mentre la donna risponde per le rime a quell’affermazione.

 

“ Esserti grata?! Non esiste! Ti ho detto che non accetterò mai una cosa simile! “. A quel rifiuto perentorio, Dominique sta per minacciare nuovamente la cugina. Ma Garry prende parola proprio in quel momento, sedando sul nascere il litigio.

 

“ Va bene così, Jeanne. Va bene così: io ho fatto soffrire te in modo indicibile, quando ho accettato le nozze con Mina e ti ho lasciata andare per la seconda volta. Se stavolta è il mio turno di soffrire, allora sia così “. Sussurra, mentre la donna scuote il capo: è vero che lei ha sofferto, ma non per questo deve essere riservata la stessa sorte a Garry! In oltre, lei non riuscirebbe mai a reggere una simile situazione! E non per ultima…

 

“ E Mina? “. Chiede solamente, mentre a quel nome Dominique ghigna sadicamente. “ Cosa pensi dirà Mina, se oggi mi accompagni all’altare? Anche se non l’ami, è sempre tua moglie e le devi rispetto “. Sussurra solamente la bionda, mordendosi lievemente il labbro inferiore.

 

“ Ma mi credi così villano da non aver invitato anche la cara, dolce Mina? “. Chiede ad un certo punto suo cugino, trattenendo a stento una risata nel notare l’espressione dei due ex amanti. “ Anche lei avrà un ruolo, oggi: sarà la tua damigella d’onore, non sei felice? Dato che tua sorella non può esserci, avrai la tua amichetta del cuore accanto “. Fa, senza più trattenere le risate: la situazione per lui è quasi comica, mentre sia Garry che Jeanne si sentono letteralmente in trappola.

 

“ Va tutto bene, amore mio. Va tutto bene: lo farò, se servirà ad esserti vicino in questo funesto giorno “. Sussurra ad un certo punto il giovane Hunter, prendendo tra le mani il viso di lei, che lo guarda con le lacrime agli occhi. “ Ricordati sempre che ti amo, Jeanne. Ti amo, nonostante tutto. Anche se ho sposato Mina, anche se oggi sposi questo bastardo, sappi che io ti amo e ti amerò sempre “. Cerca di rassicurarla il cacciatore, mentre lei annuisce seppur le lacrime scendano dai suoi occhi.

 

“ Perdonami se puoi “. Sussurra semplicemente, stringendo con forza la giacca dell’uomo: Dio solo sa quanto ama Garry e quanto vorrebbe prendere e fuggire con lui. Ma no, non lo può più fare: ormai è tardi pensa, è tardi per tutto. Tra poco tempo il suo inferno avrà inizio, ma questo forse, lei ancora non può saperlo. Non può ancora sapere qual devastanti conseguenze avrà, accettare queste nozze senz’amore.

 

Fuori dalla stanza, Rosina stringe con forza la presa sulla gonna del proprio abito: le fa rabbia. Tutto ciò le fa rabbia, oltre ogni dire. “ Non capisco perché mia figlia sia così testarda “. Sussurra, sapendo che nessuno può sentirla. “ Perchè ha accettato queste maledette nozze senz’amore? Ed ora… “. Riflette su quanto visto e sentito: Garry Perry, sarà lui ad accompagnare sua figlia all’altare mentre sua moglie sarà la damigella d’onore. “ Come può accettare una cosa simile?! “. Si chiede poi la madre di Jeanne, nervosa: tutto ciò è sin troppo crudele. Sa bene quanto Garry e Jeanne si amino, che sia lui a condurla all’altare, a consegnarla ad un altro uomo, beh, questo va al di là di ogni crudeltà alla quale lei abbia mai avuto modo di assistere. Cosa devono provare quei due ragazzi, si chiede? Cosa proverà quel cacciatore? E la sua Jeanne? Quali saranno i pensieri della sua adorata figlia, si chiede? “ Accidenti a me! È tutta colpa mia! “. Fa semplicemente la donna, riflettendo: se solo non si fosse opposta, se solo non si fosse intestardita ed avesse fatto vivere a Jeanne il suo amore con Garry, se l’avesse aiutata quando aveva più bisogno di lei, se lei stessa si fosse recata dal giovane Hunter e gli avesse rivelato la gravidanza della figlia, allora… forse pensa, le cose sarebbero andate in modo differente! Ha fatto un sacco di errori, uno dietro l’altro. Ma sicuramente, quello più grave ed imperdonabile è non essere riuscita a proteggere la sua amata figlia. “ Come faccio? “. Si chiede poi, mordendosi leggermente il labbro inferiore. “ Come posso abbandonare mia figlia nelle mani di uno come Dominique? Che razza di potere esercita su di lei, per averla convinta a sposarlo? “. Più la donna ci pensa, più non trova la benchè minima risposta. Solo un infinito groviglio di pensieri, che passa nella sua mente e la confonde ulteriormente. “ Forse, Jeanne lo fa solo perché ora il re è Vincent. Forse, teme che anche i suoi accoliti ora avranno più potere, così ha deciso di sacrificarsi per evitare danni peggiori “. Pensa ad alta voce la bionda, per poi scuotere il capo. “ Ma io non posso restare con le mani in mano: non posso. Io sono tua madre, Jeanne. Sono tua madre e ti proteggerò “. Fa con determinazione e malgrado, di fatto, nessuno le possa rispondere dato che è completamente sola nel corridoio dal quale, di nascosto, ha assistito alla scena: quel folle di Dominique ha costretto Garry Perry a partecipare alle nozze e non solo: sarà lui a portare Jeanne all’altare. “ Non l’avrai vinta, no. Al costo di… “. Smette di parlare la donna: osserva le scale che non sale da ormai un bel po' di tempo, riflettendo sul da farsi. Forse c’è un solo modo per cambiare le cose: spodestare Vincent. Se il figliastro perderà il potere e non sarà più re, allora anche i suoi accoliti perderanno la loro influenza e forse, in quel caso anche sua figlia sarà libera da ogni timore e potrà liberarsi da questo matrimonio senz’amore. Con questi pensieri, Rosina sale lentamente le scale. Stando bene attenta a non farsi scorgere, apre l’imponente porta che da un bel po' di tempo è chiusa, entrando in quella che è la sala funebre. Davanti a lei una bara, posto su di essa un ritratto di un uomo: non è Vanitas Lunettes, ma un uomo che assomiglia moltissimo a Vanitas. Un uomo dallo sguardo di ghiaccio, che sembra voler penetrare l’anima di chi lo osserva. Accanto a lui un altro giovane uomo, dalla chioma argentea e dallo sguardo un po' più dolce rispetto a colui che è il fratello. E quei due uomini sono Kaname ed Antoine Hikari. Lo stesso Kaname Hikari che ora giace inerme nella bara di vetro, alla quale Rosina si avvicina.

 

“ E chi vi dice che Re Kaname sia davvero morto? “.


Le parole di Dante rimbombano nella mente della donna come un pesante fardello: chi le dice che Kaname sia morto? Beh, l’evidenza lo suggerisce, pensa: eppure qualcosa la turba. Qualcosa che solo ora nota, qualcosa che mai prima di quel momento ha notato. In oltre un’altra cosa la inquieta: perché, più osserva il cadavere del marito e più le sembra che stia solo dormendo? “ Kaname… “. Mormora solamente la bionda, posando una mano sul viso pallido ed ovviamente freddo del suo sposo. “ … che cosa devo fare? Come posso spodestare Vincent e liberare nostra figlia da queste nozze forzate? Come faccio a restituire il regno al legittimo Re? “. Chiede, mentre improvvisamente e per un solo istante, l’aria si fa gelida: la candela che Rosina tiene in mano si spegne, come se qualcuno vi avesse soffiato sopra. E la donna sussulta: le parole di Dante ritornano a farsi strada nella sua mente, non riesce più a fare a meno di pensarci. “ K… Kaname? “. Mormora solamente, come se si aspettasse una risposta. Una risposta che, ovviamente, non arriva. Per lo meno, per ora. Ma una cosa è certa: per un solo istante, un brivido di paura s’impadronisce dell’intero essere di Rosina, facendola tremare senza che nemmeno lei se ne possa rendere conto.



Salve miei cari, allora? come va? Che vi sembra dell'esplosivo capitolo 43? Garry cede al ricatto di Dominique, accettando di accompagnare Jeanne all'altare. D'altro canto, sua moglie è costretta a fare da damigella d'onore: una vera e propria tortura, sia per i coniugi Perry che per la Principessa Jeanne. Cosa succederà adesso? Questo matrimonio si celebrerà, oppure le azioni di Rosina cambieranno qualcosa? Di cosa si è accorta la donna, entrando nella stanza funebre? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 44
*** I peccatori del destino ***


Regno di Veritas, diversi anni prima.

 

Una domestica esce dalla stanza dove, da poco tempo, la sua signora ha partorito. È stata una gravidanza molto difficile per lei, gli ultimi mesi li ha dovuti passare costretta a letto o avrebbe potuto perdere il bambino che portava in grembo. Suo marito le è rimasto accanto per tutta la gravidanza, non potendo fare a meno di chiedersi perché per sua moglie fosse così difficile, perché fosse così stanca e debilitata man mano che passavano i mesi: nessuno è mai riuscito a rispondere a tali domande, nemmeno il dottore che esce poco dopo dalla stanza. “ Principe Antoine… “. Sussurra solamente, mentre l’eterno giovane dalla chioma argentea si volge di scatto verso di lui.

 

“ Dottore! Come stanno mia moglie e mio figlio? “. Chiede, evidentemente in ansia per le sorti di quella che è la sua nuova famiglia. Poco più in là, un altro uomo dalla chioma corvina osserva silenziosamente la scena, accanto a lui una bellissima giovane dalla chioma bionda.

 

“ Ecco, io… “. Esita un momento, mentre la donna si fa finalmente avanti e prende parola, tra le sue braccia un bimbo di pochi mesi che si aggrappa ad una ciocca di capelli della madre.

 

“ Non teneteci sulle spine! Dottore, vi prego: come stanno mia sorella e mio nipote? “. Chiede semplicemente colei che si rivela essere Luna Lunettes Hikari, la neo Regina di Veritas. Poco più dietro di lei, suo marito Kaname la osserva in silenzio, almeno al momento.

 

“ La Principessa ha avuto un parto duro e difficile: ha perduto parecchio sangue, ma la cosa che mi preoccupa di più è che era già indebolita in precedenza: le prossime ore saranno cruciali, per stabilire la sua sorte “. Sentenzia, mentre a quelle parole Luna sembra perdere definitivamente la calma: passa il piccolo al cognato, che è il più vicino a lei in quel momento e, senza pensarci si dirige alla porta della stanza.

 

“ Vado da lei: le darò tutto il sangue di cui necessita, non la lascerò morire “. Sentenzia, ma suo marito le si avvicina e, quasi senza che lei se ne renda conto le afferra il polso per fermarla, scuotendo il capo.

 

“ Luna, anche tu hai un figlio ed un regno a cui badare: non puoi mettere a repentaglio la tua vita in questo modo. Il dottore troverà una soluzione per salvare la vita di Veronica, senza che tu rischi la tua “. Sentenzia Kaname Hikari, mentre la moglie scuote il capo con enfasi.

 

“ La dentro c’è mia sorella, in pericolo di vita! Non posso restare inerte, Kaname! Non posso! Anche tu lo faresti, se nella stessa situazione ci fosse Antoine! “. Fa, mentre l’uomo dalla chioma argentea culla il piccolo tra le sue braccia che, sentendo concitazione ha iniziato ad agitarsi.

 

“ Mia regina, calmatevi vi prego! “. Fa il dottore, mettendole una mano sulla spalla. “ Non è tutto: c’è dell’altro che dovreste sapere “. Fa, mentre i tre si guardano per qualche istante, per poi puntare lo sguardo verso l’uomo. “ La Principessa ha avuto due gemelli: per questo ha avuto una gravidanza difficile, per questo il parto è stato così complicato e potrebbe non averle lasciato scampo. Darle sangue ora non servirebbe, bisogna aspettare che i suoi poteri si ripristinino almeno in parte, per poter permettere al corpo di ricevere sangue e beneficiarne. Ma fino ad allora, siamo tutti impotenti “. Sentenzia, mentre Luna scoppia in lacrime, disperata alla sola idea di perdere la sua amata sorella. “ In quanto ai due bambini… “. Mormora poi il medico, mentre stavolta è Kaname a prendere parola al posto del fratello.

 

“ Non possiamo far trapelare la notizia: sapete bene come stanno le cose, una notizia del genere sarebbe la fine degli Hikari, ora come ora. Antoine… “. E punta lo sguardo verso il fratello, che ricambia con uno di rimprovero e sconcerto al tempo stesso. “… devi prendere una decisione “. Fa il bruno, ma il fratello scuote il capo con enfasi e fa un passo indietro, come a voler allontanare lo stesso nipote da quel padre insensibile e freddo che si ritrova. Anche Luna osserva suo marito, sconcertata: sta parlando di due bambini, dei figli di sua sorella e del suo stesso fratello, come fossero due oggetti e nulla più.

 

“ Tu sei pazzo, se credi che mi sbarazzerò di uno dei miei figli per le tue assurde richieste! “. Risponde alterato il minore, mentre infuriato e senza curarsi se il fratello ha in braccio il suo stesso figlio, Kaname lo blocca spalle al muro, afferrando la sua camicia e mentre nei suoi occhi passa un bagliore blu.

 

“ Sarai la rovina degli Hikari! Non credere che ti permetta una cosa del genere! “. A quelle parole tuttavia, anche gli occhi dell’altro si tingono di un blu brillante.

 

“ Tu prova solo a toccare i miei figli, ed io ti ammazzo con le mie mani! “. Lo minaccia, mentre il dottore si frappone velocemente tra i due fratelli, dividendoli.

 

“ Mio principe, forse è meglio se ora andate da vostra moglie… e da vostro figlio e vostra figlia “. Sussurra, per poi guardare Kaname con sguardo quasi supplichevole. “ Maestà, vi prego: lasciate andare il principe Antoine… “. Mormora e, prima che possa terminare la frase Kaname libera il fratello dalla propria presa, afferrando bruscamente il piccolo e riuscendo solamente a farlo piangere.

 

“ Vai “. Fa solamente, per poi tornare da Luna che, a sua volta, lo guarda scuotendo il capo per poi, in seguito, prendere in braccio il piccolo e cercando di calmarlo.

 

“ Shhh… Buono, Vanitas: la mamma è qui, non piangere “. Lo culla, riuscendo finalmente a quietarlo e mentre, nello stesso istante, Antoine entra nella stanza dove, da poco, sua moglie Veronica ha dato alla luce i suoi due bellissimi gemelli.

 

Mina Veghner è sola nel corridoio di palazzo Hikari. Riflette: non ricorda di essere mai entrata in questo luogo, e se mai fosse successo è avvenuto quando era molto piccola dato che, di fatto, non ne ha memoria. Eppure pensa, perché ha questo strano senso di nostalgia? La corvina sospira pesantemente: è stata costretta a partecipare a queste nozze, così come lo è stato suo marito. Già, Garry: come deve soffrire in questo momento? Quanto staranno male lui e Jeanne, lui costretto ad accompagnarla all’altare e lei ad accettare passivamente tutto questo, senza potersi ribellare? La donna non può fare a meno di constatare che la sua sofferenza, se confrontata a quella dei due giovani, è davvero una cosa di poco conto. Il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: dei passi la fanno volgere di scatto verso chi incontra, probabilmente, per la prima volta. Vedendo la giovane donna sulla sua strada, anche l’uomo misterioso si ferma e, come se nulla fosse fa una lieve riverenza. “ Voi dovete essere Mina Veghner, la sposa di Garry Perry “. Fa come se nulla fosse, come se si conoscessero da sempre e addirittura, fossero amici. “ Non avrei mai creduto di vedervi qui, oggi “. Ammette il biondo, prendendole una mano e facendole il baciamano come se nulla fosse. A quel gesto Mina non può fare a meno di sussultare, mentre un brivido freddo corre lungo la sua schiena: sa che non può essere scortese, non ora almeno. Ma una cosa la può fare: può esprimere il suo parere, questo nessuno glielo ha mai vietato e mai lo farà.

 

“ Scusate se non mi inchino, principe Vincent: ma io non riconosco la vostra autorità come Re, quando avete usurpato impunemente il trono di vostro fratello e dopo quanto avete fatto a vostra sorella “. Sentenzia fredda, mentre invece di arrabbiarsi per l’affronto, il fratello di Vanitas ed Ivy sembrerebbe interessato a Mina: lo ha affrontato senza troppi fronzoli, una cosa che le fa guadagnare parecchi punti.

 

“ Voi siete davvero una donna interessante, Lady Perry: comincio a capire perché mio cugino si sia interessato a voi in questo modo “. Fa, lasciando la mano della fanciulla e mentre lei scuote il capo in segno di diniego.

 

“ Vostro cugino non è interessato a me, ma è solo interessato a far del male a me ed a mio marito. Questo è quanto “. Sentenzia, sospirando pesantemente. Vincent Hikari rimane in silenzio per qualche, interminabile momento: sarebbe tentato di rivelare una cosa, solo per vedere la reazione di Mina e la sua espressione nello scoprire quella verità che a lungo le è stata nascosta. Ma non lo fa: sa bene che se osasse, Dominique non glielo perdonerebbe mai. E, memore di quanto successo la notte di luna rossa, preferisce non metterselo contro.

 

“ Potreste aver ragione “. Fa semplicemente il biondo, sorpassando la donna come se nulla fosse. “ Ma se fossi in voi, io andrei a dare un’occhiata alla sala dei ritratti: potreste trovare cose molto interessanti “. Rivela semplicemente il Re di Veritas e, quando Mina fa per domandargli spiegazioni lui si avvia verso il salone e, di fatto, lasciando la donna nel più totale sconcerto.


“ La sala dei ritratti…? “. Chiede più a sé stessa la figlia di Pierre e Joe, per poi prendere una decisione: sa bene che non dovrebbe girovagare per il palazzo da sola e, oltre tutto, curiosare nelle stanze la farà risultare villana. Ma le parole di Vincent l’hanno incuriosita: cosa si celerà mai in quella sala, che lei dovrebbe trovare interessante? “ Oh insomma! Basta, non posso rimanere con questo dubbio: devo sapere “. Sussurra poi la giovane signora Perry, sollevando lievemente la gonna del proprio abito per evitare di cadere ed iniziando a cercare la sala dei ritratti. In quel momento tuttavia, Nox passa di lì: avendo terminato le proprie mansioni, ha lasciato la sua signora assieme alla madre per un po' di tempo. Si sta dirigendo in salone, ma qualcosa attira la sua attenzione.

 

“ Lady Perry? “. Chiede solamente, facendo sussultare Mina. La donna si volta di scatto verso chi ha parlato, accorgendosi che si tratta solo di una domestica.

 

“ Voi mi conoscete? “. Chiede semplicemente la moglie di Garry, mentre Nox rimane agghiacciata: le pare di trovarsi di fronte ad uno specchio! Lo stesso è per Mina, che non può fare a meno di spalancare gli occhi sconcertata. “ Ma voi… “. Mormora solamente, mentre la donna sospira pesantemente e, una volta ripresasi da una spiegazione sul perché, di fatto, sia vestita, pettinata e truccata esattamente come l’ospite del suo signore.

 

“ E’ stato il mio signore, a volere che mi vestissi e pettinassi così: mette a disagio anche me, in effetti… “. Mormora solamente, mentre Mina scuote il capo letteralmente sconvolta a quella vista: non aveva capito quanto il suo nemico fosse folle. O meglio, ne aveva una vaga idea ma, trovarsi ora di fronte ad una domestica che è stata fatta vestire e pettinare come lei, beh, davvero questo supera ogni sua più fervida fantasia!

 

“ Scusate, non volevo mettervi in imbarazzo “. Taglia corto la corvina, capendo anche come mai la domestica la conosca malgrado, di fatto, non si siano mai incontrate prima d’ora. “ Ma mi servirebbe un grande favore, se potete “. Ammette, mentre Nox annuisce: che tipo di favore possa servire a Mina Veghner da lei, non ne ha davvero idea. Ma se può aiutarla, allora lo farà volentieri.

 

“ Certamente, ai vostri ordini “. Sussurra la corvina, abbassando lo sguardo e chinando il capo. D’altro canto, Mina esita un istante ma, in seguito, decide di farsi forza e di domandare ciò che deve.

 

“ Ecco, voi sapreste dirmi dove si trova la sala dei ritratti? “. Chiede, mentre Nox la guarda sorpresa. “ Oh no! Non vi preoccupate, non andrete nei guai: non intendo rubare nulla. Voglio solo dare un’occhiata, come mi ha suggerito il Principe Vincent “. Spiega, mentre Nox non può fare a meno di rimanere sorpresa.

 

“ Il Re vi ha chiesto di andare alla sala dei ritratti? “. Chiede, mentre Mina non può fare altro che annuire: in effetti pensa, non lo ha fatto direttamente. Tuttavia, le parole dell’usurpatore lasciavano poco spazio ai dubbi: in quella sala c’è qualcosa che lei deve vedere. “ D’accordo: seguitemi “. Fa semplicemente la domestica, mentre Mina la segue senza dire altro. Le due donne camminano alcuni minuti, fino a quando non giungono di fronte ad una porta. “ Questa è la sala dei ritratti: vi prego, non rovinateli o il Re e il mio signore mi faranno a pezzi… “. Mormora spaventata, mentre Mina annuisce, prendendo le mani della domestica nelle proprie.

 

“ State tranquilla: andate a prendere posto in sala, io farò presto. E vi assicuro che non rovinerò nulla “. Assicura. A quelle parole Nox la guarda, con un lieve sorriso grato. Ringrazia la donna, per poi andare a prendere posto in sala.

 

Mina Veghner entra invece in quella che è la sala dei ritratti: ce ne sono tantissimi. Persone che lei non conosce nemmeno, alcuni di Vanitas ed Ivy, altri della precedente generazione di Hikari tra cui, tra tanti, spicca quello rappresentante Re Kaname, la Regina Luna ed i loro tre figli, insieme. “ Accidenti: quell’uomo ha uno sguardo di ghiaccio “. Sussurra, lievemente intimorita ed incrociando lo sguardo di Re Kaname in quel ritratto. Ma un’altra cosa la fa sussultare. “ Un momento: è lo stesso sguardo di Garry, ne sono certa! “. Fa solamente: com’è possibile? Perché il padre di Vanitas, Ivy, Vincent e Jeanne avrebbe lo stesso sguardo di suo marito? Per un istante ricorda gli incubi avuti dal cacciatore e pensa che, magari, tutto ciò possa essere collegato. “ Oh mio Dio… “. Mormora solamente, urtando per sbaglio un vecchio cofanetto. “ Oh no! Come sono goffa! “. Si rimprovera, mentre le fotografie contenute in esse si riversano al suolo. La corvina si china, affrettandosi a raccoglierle: non vuole mettere nei guai Nox, nessuno deve sapere che è stata lì. Tuttavia, deve bruscamente interrompersi: riconosce i soggetti di quelle foto. Sono il Principe Antoine e la Principessa Veronica, i genitori di Dominique. Ci sono foto di nozze, foto in cui la Principessa è in dolce attesa e, persino, alcune con il figlio. “ Il principe Antoine e la Principessa Veronica… “. Sussurra solamente la corvina, ricordando vagamente di averli incontrati molti anni prima, poco prima della morte prematura di lei e della scomparsa improvvisa di lui, subito dopo il funerale della sua amata. “ Erano a dir poco meravigliosi: mi chiedo come due persone come loro possano aver generato un tale mostro senza cuore “. Mormora, chiedendoselo veramente: come ha potuto nascere da due persone buone come loro, un mostro come Dominique? Cos’è successo per renderlo il mostro che è? Sarà davvero sempre stato così? Eppure, in quelle foto sembra essere un bambino felice: almeno questa è l’apparenza. “ Ah, erano davvero stupendi! “. Constata poi la cacciatrice, non potendo fare a meno di ammirare la bellezza dei due sposi. “ Cosa può essere stato a far ammalare improvvisamente la Principessa? Perché nessuno la curò? Eppure, forse ci poteva essere un antidoto… “. Sussurra, ripensando a ciò che le è stato raccontato: Veronica Lunettes morì prematuramente, a causa di una grave malattia provocatale da qualcuno ed alla conseguente dispersione dei propri poteri. Per lei non ci fu scampo e, poco tempo dopo, suo marito scomparve dalla circolazione ed abbandonò anche il figlio, facendolo di fatto crescere insieme a suo fratello maggiore, Re Kaname. “ Ha abbandonato suo figlio… lo ha lasciato solo, facendolo crescere al fratello. Mi chiedo perché…? “. Non può fare a meno di domandarsi Mina, mentre qualcosa attira la sua attenzione: una fotografia è finita sotto il ritratto dietro a quello della famiglia reale. “ Accidenti, devo raccoglierla! Menomale che me ne sono accorta “. Fa, chinandosi per poter raccogliere la foto. “ Accidenti, non ci riesco “. Sbuffa sonoramente la cacciatrice, spostando il ritratto che sta davanti per poter raggiungere l’oggetto delle sue preoccupazioni. Sta per alzarsi da terra, ma puntando lo sguardo sul ritratto sente quasi di avere un mancamento: si porta una mano all’altezza del cuore, alzandosi di scatto malgrado le gambe stiano tremando, lo sguardo puntato su quel ritratto fino a poco prima nascosto. “ Ma cosa… che… che significa? “. Mormora sconvolta, osservando i soggetti di quel ritratto. “ Ditemi che è uno scherzo di pessimo gusto… “. Mormora, ma una voce dietro di lei le confera che no, non c’è nessuno scherzo.

 

“ Oh, allora sei entrata, mon ange “. Quella voce: è inconfondibile, pensa la giovane signora Perry. “ Non credevo avresti trovato il coraggio: quando Vincent mi ha detto che ti avrei trovata qui, stavo per ridergli in faccia. Invece aveva ragione “. Continua il discorso come se nulla fosse, colui che è presente in quel ritratto, seppur ancora bambino.

 

“ Tu! “. Fa semplicemente lei, volgendosi di scatto verso il futuro sposo che, con noncuranza, è entrato nella stanza e, dopo aver chiuso la porta senza il minimo rumore e non facendo notare la sua presenza, le si è avvicinato senza il minimo timore. “ Se è un altro dei tuoi scherzi, non è affatto divertente! “. Continua la corvina, tremando sconcertata. Ma l’espressione di lui le fa rapidamente cambiare idea: no, pensa. No, non è affatto uno scherzo. D’altra parte, colui che si è rivelato essere Dominique arriva al suo fianco come se nulla fosse, puntando lo sguardo su quel ritratto.

 

“ Non è uno scherzo, mon cherie: non lo è affatto “. Sentenzia, osservando le quattro persone in quel dipinto meraviglioso ma sempre tenuto nascosto. “ Lei è mia sorella gemella. O dovrei dire era, dato che è morta anni fa “. Sentenzia freddo, senza la minima emozione. A quella frase Mina sente quasi di poter svenire sul posto: sbianca di colpo, iniziando a sudare freddo.

 

“ Smetti di prendermi in giro, ti ho detto! “. Continua, ostinata. A quella frase lui si volge di scatto verso di lei, per un istante nei suoi occhi passa un’intensa luce rossa.

 

“ Ti pare che io stia scherzando?! “. Sbrocca, avvicinandosi e prendendo per un polso la fanciulla. “ Guarda! Guarda bene quel ritratto! “. Quasi le ordina, mentre Mina rimane agghiacciata: che ci fa lei ritratta assieme al Principe Antoine, alla Principessa Veronica e a Dominique? Che razza di storia è mai questa?

 

“ Finiscila! Non è divertente, ho detto! “. Grida a sua volta lei, senza riuscire a liberarsi da quella presa.

 

“ Nemmeno per me lo è, credimi: non lo è affatto, ma è così. Quella bambina era mia sorella gemella. La sorella che non ho mai potuto avere accanto, a causa dei tuoi genitori! Ecco perché l’ho fatto: ecco perché ti ho morsa, ecco perché ti ho fatta mia. E credimi mia cara, credimi se ti dico che questo è solo il principio “. Sentenzia, mentre lei inizia a tremare: non è possibile che la sorella di Dominique fosse identica a lei, oltre tutto ora che ci pensa, lei e quel folle hanno la stessa età. Ed i suoi genitori le stanno occultando dei segreti, almeno stando alle parole di suo fratello Michael. “ Non mi fermerò, fino a quando non avrò distrutto l’ultimo membro della famiglia Veghner! Tutti, nessuno escluso “. I suoi occhi si iniettano nuovamente di un rosso incandescente, mentre lei scuote il capo e cerca, vanamente, di sottrarre il polso a quella presa.

 

“ Allora, se vuoi tanto distruggere la mia famiglia, coraggio! Perché non cominci da me, dato che anche io sono figlia di Pierre e Joe?! Avanti! “. Lo sfida, mentre a quelle parole lui la fa indietreggiare, fino a bloccarla tra se ed il tavolino retrostante.

 

“ E chi ti ha detto che tu sei inclusa nella lista? Chi ti ha detto che voglio distruggere anche te? “. Chiede, mentre lei non capisce dove diavolo voglia arrivare: ha appena detto di voler distruggere i Veghner, ma dice che lei non è inclusa nella sua lista? “ Io ti ho trasformata per un motivo: te l’ho detto, voglio che tu sia mia “. Continua, mentre lei scuote il capo.

 

“ Non accadrà nemmeno tra un milione di anni! Con quello che stai facendo a Garry e Jeanne, con quello che hai fatto a me! Come… “. Ma lui la blocca prima che possa proseguire, con un ghigno che mette quasi paura alla corvina.

 

“ Hai ragione! Tanto, tu e Jeanne siete già mie entrambe! Posso fare di voi ciò che desidero, in oltre in questo modo, non solo farò soffrire quei maledetti Hunters ma anche Garry Perry! Chissà cosa dirà quando scoprirà questo ritratto “. Continua, mantenendo quel ghigno folle che invece, a lei mette i brividi.

 

“ Tu sei pazzo “. Mormora solamente, capendo in un istante che, proprio come Jeanne anche lei non ha alcuna via di fuga: il legame con Dominique è stretto ed indistruttibile, in oltre c’è quella questione del ritratto. E non per ultima, la somiglianza della sorella di Dominique con lei.

 

“ Sarò pur pazzo, ma sono il pazzo che detiene il controllo delle vite tua, di Jeanne e di Garry. Sono io che decide per voi tre, posso farvi tutto quello che voglio e credimi, il tuo maritino traditore non potrà far nulla al riguardo. E men che meno la mia futura sposa “. Continua acido, dimostrando di essere consapevole della propria follia e di andarne fiero. Mina scuote il capo, nuovamente impaurita: questa storia le sta sfuggendo di mano, da sola non riuscirà mai a contrastare quel folle. Rimane solo un’opzione: dovrà parlarne con i genitori e con il fratello. Ed al costo di perderli per sempre, dovrà farsi dire la verità, tutta quanta. Non sapendo nemmeno lei dove, Mina trova la forza di spingere Dominique lontano da sé, riuscendo a farsi anche lasciare il polso sul quale, ovviamente, compare un lieve segno rosso a causa di quella stretta dolorosa. Il corvino raccoglie una foto da terra: l’ultima che era rimasta, della quale probabilmente Mina non si era nemmeno accorta.

 

“ Ma belle poupée “. Sussurra solamente, per poi voltarsi verso di lei e, con noncuranza dandole quella foto e dirigendosi verso l’uscita della stanza. “ Coraggio, ma poupèe : abbiamo un matrimonio che ci attende, non vorrai far tardi ? Dopo tutto, sei la damigella d’onore « . Sogghigna, per poi uscire e lasciando una Mina sconvolta, con tra le mani una foto di due bellissimi bambini : lei e Dominique da piccoli, non ha dubbi in merito.

 

Il momento tanto atteso sta per giungere: gli ultimi invitati, tra cui Vincent, prendono posto nella sala. Il Re di Veritas non può fare a meno di riflettere: si sente strano. Il potere del Re non gli appartiene ancora, eppure la gravidanza di Ivy è ormai certa: come mai non viene a reclamare il suo sangue? Come mai il bambino che porta in grembo, suo figlio, non la costringe ad andare da lui per cercare nutrimento? Eppure si sa: i bimbi vampiro, per crescere sani e forti e per avere un potere maggiore devono assolutamente avere il sangue del padre sin da quando sono nel grembo della madre, specie se sono bimbi appartenenti ad uno dei tredici Clan della Lune Demoniache. Ma così non è: in tutto quel tempo Ivy non si è fatta viva, non lo ha cercato e questo instilla inevitabilmente un dubbio in lui: e se la sorella fosse già stata incinta, prima dello stupro? Questo dubbio, che fino ad ora ha condiviso solo con Xerxes, lo tormenta ormai da settimane. E se fosse arrivato tardi? Il filo dei suoi pensieri viene interrotto: una sinistra sensazione seguita da una brezza gelida lo costringe, letteralmente, a volgere lo sguardo verso il quadro di suo nonno: Vanitas Lunettes. Questo sembra quasi sogghignare malgrado, di fatto, ciò sia assolutamente impossibile dato che si tratta solo di un dipinto e nulla più. Eppure, se ci riflette meglio: le anime dei vampiri possono legarsi ad oggetti o luoghi, in particolari modalità e condizioni. E se…? Il biondo scuote il capo, mentre dietro di lui si siede una donna: Rosina. La madre di Jeanne sembrerebbe essere piuttosto agitata, questo lo nota persino lui che non ha interagito molto con lei. Volge fugacemente lo sguardo verso la bionda, tuttavia lo distoglie quasi subito per non dare nell’occhio.

 

D’altro canto tuttavia, la madre di Jeanne non può fare a meno di essere turbata: non fa nemmeno caso allo sguardo di Vincent puntato su di lei, pensa piuttosto ad un’altra cosa che la sta decisamente agitando: pensa a ciò che ha percepito e visto quando, di soppiatto, si è recata alla sala funebre dal marito. Pensa alla sensazione di gelo che ha percepito: certo, lui deteneva il potere della luna blu ed è normale che si percepisca il freddo del ghiaccio nel luogo in cui è stato messo il suo corpo: ci sarà sicuramente stata una dispersione di potere e, essendo la luna blu legata all’elemento del ghiaccio è più che normale che nella sala funebre ci sia stato freddo. Ma no: quello non era un freddo normale, Rosina lo sa bene. Era un altro tipo di gelo, uno di quelli che entra dentro e giunge dritto all’anima. Tuttavia non ne può parlare con nessuno e, ancora una volta alla madre di Jeanne manca Dante: se ci fosse lui, forse potrebbe confidarsi e capire cosa stia succedendo. Le parole del maggiordomo passano ancora nella sua mente come fossero un disco in loop: chi le dice che Kaname sia davvero morto? Questo le chiese l’uomo dalla chioma aranciata, per poi addurre una blanda giustificazione che tuttavia, non convinse nemmeno un po' la donna. No: quello era lo sguardo di una persona realmente spaventata e preoccupata da qualcosa, ma le sue insistenze non hanno comunque fatto sì che l’uomo si confidasse con lei e la mettesse al corrente. “ Kaname… “. Mormora solamente la donna, stringendo i pugni. “ … forse sei tu, l’unico in grado di deporre Vincent e rimettere le cose a posto? O meglio dire, saresti… “. Sussurra e, per fortuna la frase non viene udita da Vincent, seduto poco più avanti rispetto alla donna. Di lì a poco anche Nox fa il suo ingresso in sala, lasciando di sasso la stessa Rosina: per un momento le è parso di vedere Mina Veghner! Invece la moglie di Garry fa il suo ingresso di lì a poco, ancora piuttosto shoccata da ciò che ha visto alla sala dei ritratti e da quello che ha scoperto. “ Nox? “. Chiede sorpresa la bionda, mentre la domestica si siede nel posto a lei riservato.

 

“ Vi supplico, Madame: non chiedetemi cose alle quali non potrei darvi risposte. Non so né come facesse a sapere che Lady Veghner si sarebbe vestita in questo modo e né perché lo faccia: so solo che il mio signore mi ha costretta a pettinarmi ed agghindarmi in questo modo, e la cosa mi inquieta parecchio “. Ammette solamente la domestica, mentre Rosina le pone una mano sulla sua, sorridendo lievemente e facendole intendere che, in ogni caso lei la sosterrà e ci sarà sempre, in caso le cose precipitassero ed il suo intervento si rendesse necessario.

 

“ Tranquilla: nessuno può comprendere cosa passi per la mente di quel folle “. Fa solamente, tremando un po': il pensiero di lasciare sua figlia nelle mani di una persona tanto insensibile la turba e spaventa, tuttavia sa anche di non poterci fare nulla. “ Ma… ma che ci fa Mina Veghner qui? “. Chiede ad un certo punto la donna, mentre Nox scuote il capo.

 

“ Non lo so, Madame. Non e ho idea, ma temo che le brutte sorprese non siano finite “. Mormora solamente, prima che di lì a poco, anche lo sposo faccia il suo ingresso nella sala: è protetto da alcuni ribelli suoi pari, non si è fatto il minimo scrupolo a portare a palazzo quella marmaglia, pensa stizzita Rosina. Il suo sguardo incontra per un istante quello strafottente del futuro marito di Jeanne, mentre Nox scosta velocemente il proprio per evitare di iniziare a tremare e facendo così intendere di aver paura. Fortunosamente il “ contatto “ tra i tre termina lì e non ha un seguito, ed ora sono tutti in attesa dell’entrata in scena della sposa.

 

Jeanne stringe forte i pugni: deve farlo, pensa. Non ha alternative se non sposarsi, ormai è al punto di non ritorno e non può più sottrarsi. Al suo fianco, Garry: stringe forte la presa sul suo braccio, senza tuttavia farle male e guardandola qualche istante. “ Jeanne, non farlo… “. Mormora solamente, mentre lei scuote il capo: eccome, se vorrebbe non farlo. Ma non ha altra scelta, lo sa benissimo. Non ha altra scelta che andare fino in fondo, anche se dentro di sé vorrebbe solo prendere e fuggire lontana, assieme al suo amato.

 

“ Andiamo “. Sentenzia solamente la bionda, scuotendo il capo e cacciando ogni tipo di pensiero: indossa la sua maschera da donna risoluta e decisa, la sua maschera da impassibile Principessa del Clan della Luna Blu. Anche se dentro di sé, lo sa bene, sta già cadendo lentamente a pezzi.

 

Quando la marcia nuziale ha inizio, tutti i presenti rimangono totalmente shoccati: Jeanne ha appena fatto il suo ingresso in sala, accompagnata da… “ Garry Perry?! “. Chiede sconvolta Rosina, per fortuna non a voce eccessivamente alta e riuscendo a rimanere composta, malgrado il primo istinto sia stato quello di alzarsi dalla sedia ed andare a chiedere spiegazioni alla figlia: com’è possibile? Come può aver accettato che fosse proprio il suo amato a portarla all’altare? Come diamine può essere stato possibile, si chiede? E lui? Perché ha acconsentito così, senza lottare? Conosce bene Garry, sa che non è tipo da soccombere senza reagire, allora perché? Perché sia lui che la figlia sembrerebbero essere così rassegnati? Cosa da a Dominique tutto quel potere su di loro? Perché lo sa: ci dev’essere senza dubbio lui dietro a tutto questo, così si spiega anche il ghigno malefico che non ha ancora tolto dalla faccia.

 

“ Mina come damigella d’onore e Garry che accompagna all’altare Jeanne? “. Chiede più a sé stesso Vincent, non potendo fare a meno di rimanere sorpreso a quella vista: già vedere Mina in sala è stato strano, ma addirittura Garry Perry? Non crederà mai che si sia passivamente rassegnato ed abbia accettato il matrimonio di Jeanne così, senza lottare per lei. Ci dev’essere altro dietro: sa dell’esistenza di Luca, e se tutto questo avesse a che fare proprio con il bambino? “ Nick… “. Mormora solamente, puntando lo sguardo sul suo secondo in comando che, invece, non pare nemmeno accorgersene e punta il proprio sul suo odiato rivale. “ Che cosa mi stai nascondendo? “. Sibila ancora una volta il biondo, intenzionato ad andare a fondo a questa questione quanto prima. Anche gli altri presenti rimangono sconcertati: non credevano che proprio un cacciatore, l’erede di Haruka e Juliette Perry tra l’altro, avrebbe accompagnato all’altare la Principessa. Anche Garry e Jeanne si accorgono del brusio generale e degli sguardi straniti puntati su di loro: lei prega solamente di riuscire a reggere questa situazione senza commettere errori, mentre lui ribolle di collera: è impotente di fronte agli eventi, ed ora sta per consegnare la donna che ama ad uno psicopatico pluriomicida, che ha fatto tanto male sia a lei che a lui e Mina. All’arrivo dei due all’altare c’è uno scambio di sguardi molto intenso seppur breve: Dominique guarda un istante la sua futura sposa, in seguito Mina che, dopo aver lanciato a lui uno sguardo carico di disprezzo ne lancia uno preoccupato a Garry. Da parte sua invece, lo sguardo del giovane cacciatore è puntato a quello del rivale: il primo è carico d’ira, mentre l’altro è strafottente ed arrogante, consapevole di aver vinto su tutti i fronti. Afferra il polso di Jeanne e la attira a sé, cosa che ovviamente viene notata dal giovane dalla chioma argento che, invece e per un solo istante la trattiene a sé, per poi trovarsi costretto a lasciala andare.

 

“ Se la fai soffrire, ti verrò a trovare fino all’inferno, bastardo “. Sibila semplicemente il cacciatore, per poi andare a prendere posto e mentre, a quelle parole, Dominique sogghigna ancora una volta: ancor prima di sposarsi pensa, ha già tutto quel potere e riesce a far andare in collera l’odiato rivale, chissà cosa succederà quando le nozze saranno celebrate?

 

“ Non vedo l’ora “. Sibila solamente, prima di voltarsi verso la sua futura moglie. “ Suvvia, sorridi: tra poco, sarai finalmente mia moglie “. Fa, rigirando il coltello nella piaga e mentre Mina osserva silenziosa la scena, senza poter intervenire e tenendo tra le mani il bouquet di Jeanne.

 

La cerimonia si svolge senza alcun problema, anche se più di una persona avrebbe voluto intervenire e mandare tutto a monte. Alcuni nobili sembrerebbero contrariati dalla presenza dei ribelli a palazzo, tuttavia non osano dir nulla: temono Vincent, ma ancor più temono il suo vice e la sua follia. Meglio non metterselo contro, pensano. A fine cerimonia e durante il ballo che ne segue, Mina si avvicina al marito notando quanto stia ribollendo di rabbia. “ Garry, andiamo… “. Fa solamente, posando una mano sul suo braccio e mentre lui trema d’ira.

 

“ Non lo sopporto… “. Sibila solamente il giovane Hunter, per poi sistemarsi il mantello e guardando qualche istante la moglie. “ Andiamo, hai ragione: qui abbiamo finito “. Fa, ma una risata alle loro spalle fa cambiare radicalmente i loro piani.

 

“ Dove credete di andare? La giornata non è ancora terminata, c’è ancora così tanto da fare… “. Lascia il discorso a metà colui verso il quale Garry si volge, in ira.

 

“ Io non ho più nulla da fare, qui. E nemmeno mia moglie: ce ne andiamo “. Sentenzia, mentre colui che si rivela essere Dominique ride sprezzante a quelle parole.

 

“ Attento a come parli, Hunter: i miei uomini potrebbero prendere per un litigio questo scambio di opinioni, e potrebbero, ecco… “. Finge di pensarci, facendo innervosire l’altro. “ … attaccarti. Dopo tutto, il loro compito è proteggermi, no? “. A quelle parole Garry sta per partire all’attacco: è stanco di sottostare a quelle provocazioni senza reagire.

 

“ Bada a come parli, perché se mi arrabbio va a finire che ti ritrovi in un mare di guai! Bastardo! “. Fa alterato il figlio di Haruka e Juliette, mentre Mina lo trattiene prima che commetta una sciocchezza.

 

“ Ti sta provocando apposta: vuole che causi un incidente diplomatico per avere il pretesto ed aggredirti, non cedere “. Commenta solamente la cacciatrice, stringendo la presa sul braccio del marito e riuscendo a trattenerlo.

 

“ A dire il vero, se volessi provocarlo farei altro che parlare “. Commenta ad un certo punto il corvino, guardando la fanciulla. “ Ad esempio, invitare la sua mogliettina a ballare con me “. Mantiene quel ghigno, mentre Mina rimane sconcertata: davvero? Sul serio la sta invitando a ballare con lui? La corvina sgrana gli occhi qualche istante, non sapendo cosa fare. In seguito riflette: meglio se accetta l’invito, altrimenti sarebbe proprio lei a rischiare di provocare sgradevoli incidenti.

 

“ Garry, è tutto ok: sta tranquillo, non succederà nulla qui dentro, con tutta questa gente presente “. Lo rassicura Mina, accettando in fine l’invito. A quelle parole Dominique la attira a sé un po' malamente, trascinandola poi al centro della sala sotto lo sguardo di Jeanne e di Garry. La principessa sembra cercare di mascherare la sua infelicità e la sua tristezza dietro una maschera di freddezza, ma lui pensa Garry, lui lo sa: questa è solo apparenza e nulla più, in realtà sta soffrendo parecchio. E… il filo dei suoi pensieri viene interrotto: Rosina gli si avvicina, ponendogli una mano sulla spalla.

 

“ Garry, posso parlarti? “. Chiede solamente la donna, sorprendendo il giovane Hunter: cosa dovrà mai dirgli la madre di Jeanne? Presto lo scoprirà di certo.

 

Nel frattempo, a Villa Veghner Ivy sembrerebbe essersi un po' ripresa: le sue forze sono tornate, almeno in parte. Joe e Sharon le stanno vicine il più possibile, mentre Pierre e Michael si stanno occupando della difesa della Villa. Gli altri capifamiglia sono tornati alle loro residenze e, almeno al momento le cose sembrerebbero essere tranquille. “ Io non riesco a capire Jeanne “. Fa ad un certo punto Vanitas: in quei giorni è sempre rimasto al fianco della futura moglie, non l’ha mai abbandonata nemmeno un attimo. Non sa come mai, tuttavia è da un po' di tempo che ha uno strano presentimento e, di conseguenza, preferisce non allontanarsi da lei se non strettamente necessario. “ Voglio dire: intrappolarsi in queste nozze senza amore, quando è palese che ama ancora tuo fratello. È proprio una stupida “. Mormora solamente il corvino, mentre a quelle parole Ivy sospira pesantemente e, in seguito decide di dargli una risposta.

 

“ Non è una stupida: se nostra sorella ha deciso di fare una cosa simile, credo ci sia dietro una grave ragione. Ma mi chiedo perché non ce ne abbia parlato: forse, avremmo potuto aiutarla “. Riflette, mentre lui osserva per un istante fuori dalla finestra e, in seguito si volge verso la minore per poi sedersi accanto a lei sul letto.

 

“ E tu? “. Chiede, posandole una mano sul ventre ed accarezzandolo dolcemente. “ Tu stai bene? E il bambino? “. Chiede, mentre lei annuisce a sua volta, per poi posare una mano su quella di lui.

 

“ Si: stiamo bene, anche se questo piccolino ha spesso sete riesco a controllarmi: sto migliorando “. Ride lievemente, mentre lui la guarda accigliato.

 

“ Non devi reprimere la sete, non vi fa bene “. Fa, mentre lei lo rassicura con un sorriso dolce.

 

“ Tranquillo: se non resisterò più, allora verrò a chiederti aiuto “. Fa semplicemente, mentre senza che lei se ne renda conto una mano nera si posa sulla spalla del fratello: lo spirito nero fa per un istante la sua comparsa, ma in quel momento solo Vanitas lo può vedere e sentire.

 

“ Sei sicuro che ti ami? “. Gli sussurra all’orecchio quell’anima nera, i suoi artigli stringono la spalla del vero Re di Veritas. “ Andiamo: sai che non puoi esserne sicuro. Potrebbe sempre tradirti e cedere al ricatto di Vincent “. Continua, mentre lui si volge di scatto verso di lui.

 

“ Sta zitto! “. Grida solamente, mentre Ivy lo guarda sorpresa: con chi mai starà parlando? Lei non vede nessuno a parte loro due nella stanza.

 

“ E se il bambino fosse di Vincent? Se in fine, quella creatura li unisse e lei finisse per abbandonarti? Non puoi essere certo del suo amore, Vanitas. A meno che… “. Ma a quelle parole lui pare spazientirsi: lancia un potente raggio blu contro la parete, che si disintegra parzialmente. Ivy rimane piuttosto perplessa, poi è il suo turno: lo spirito nero si manifesta anche a lei, posandole le mani artigliate sulle spalle. “ Ivy, Ivy, Ivy… “. La chiama come in una nenia, innervosendola all’istante. “ Lo vedi? Non è cambiato! Finirà per farti ancora del male “. Sussurra maligno all’orecchio della corvina, che infuriata lancia un lieve attacco per scansarlo da sé.

 

“ Non mi toccare! Chi diavolo sei tu?! “. Chiede solamente, ansimando: anche consumare una minima parte di potere ha fatto agitare il suo bambino, mentre Vanitas cerca di ricomporsi: ha capito che lo spirito si è ora manifestato ad Ivye , proprio come con lui sta cercando di instillarle dei dubbi.

 

“ Non ascoltarlo, Ivy! “. Fa solamente, recuperando la calma dopo il momento d’ira di poco prima. Da parte sua lei gli si avvicina, mentre lui la stringe forte a sé. “ Calmati, va tutto bene: non ti farà nulla “. Sussurra il corvino, mentre lo spirito del suo omonimo continua a ghignare.

 

“ Ma io sto solo dicendo la verità, dolce Ivy: non puoi fidarti di lui, non puoi… “. Continua, mentre una forte emicrania prende entrambi ed improvvisamente. “ Non potete sfuggirmi, o sfuggire al vostro destino “. Sussurra maligno lo spirito, per poi scomparire così com’è giunto e mentre, per un solo istante negli occhi di Vanitas passa un bagliore blu. Improvvisamente tuttavia, un lieve terremoto scuote il regno: è questione di alcuni istanti ma è ben percettibile, tanto da far spaventare Ivy che, istintivamente, si aggrappa al braccio del suo futuro sposo.

 

“ Ma che cos’è successo?! “. Chiede, mentre nel cielo di Veritas sorge improvvisamente la Luna Blu, più splendente che mai. A quella vista tuttavia, Vanitas sembrerebbe essere pensieroso: stringe a sé la sorella, per poi decidere di darle una spiegazione.

 

“ C’è qualcosa che non va: le tredici lune demoniache non sono più in simbiosi per mantenere in piedi il mondo stesso, oltre che i nostri regni… “. Inizia, mentre Ivy scuote il capo senza capire.

 

“ Tredici lune? Credevo esistesse solo quella blu… “. Mormora, mentre lui scuote il capo. “ E cos’è questa storia? Delle lune sorreggerebbero il mondo? “. Chiede confusa, mentre il corvino continua ad osservare preoccupato la luna fuori dalla finestra.

 

“ Non sono le lune a sorreggere il mondo, ma i poteri di noi tredici pilastri: i tredici Re. Sei lune maggiori, i ranghi superiori, e sette lune minori, i ranghi inferiori. Ed ogni luna è legata ad un elemento: la nostra per esempio è legata al ghiaccio “. Spiega, mentre finalmente Ivy inizia a capire meglio la situazione. “ Noi sei lune maggiori siamo le più potenti, seguite dalle lune minori. Ma se anche una sola viene a mancare per qualche ragione… “. Non finisce il discorso, ma a farlo è proprio Ivy, che scuote il capo ancora incredula.

 

“ Se accadesse, il potere che sorregge il mondo intero vacillerebbe a causa della mancanza di uno o più Re “. Fa, mentre il fratello annuisce. “ E tu credi che sia successa una cosa simile? “. Chiede, mentre lui stringe lievemente i pugni: non voleva allarmare la fidanzata, tuttavia sa che non c’è scelta. È meglio che sia preparata ed informata, in oltre tagliarla fuori farebbe solo si che si agitasse ulteriormente e, nel suo stato non è proprio il caso.

 

“ Ivy, io non lo credo: ne ho la certezza “. Sentenzia, mentre lei sbianca improvvisamente. “ Sappiamo per certo della morte di Re Castiel, il Re di Meridian e del Clan della Luna Viola. Una delle sei lune maggiori è venuta a mancare e, ovviamente, gli altri regni e non solo hanno subito le conseguenze di questa perdita. E a quanto pare, Re Castiel non è stato il solo a… “. Si ferma, mentre Ivy porta istintivamente una mano alla bocca: da prima non riesce nemmeno a proferire verbo, troppo sconvolta. Vanitas ha appena detto che le lune maggiori sono le più potenti, allora chi può essere stato ad ucciderne una così facilmente?

 

“ Ma chi ha fatto questo? E perché? “. Chiede, mentre lui punta finalmente lo sguardo in quello di lei.

 

“ Ace Baskerville: la sua è la prima Luna Demoniaca maggiore, la Luna Rossa. La luna alla quale apparteneva anche nostra nonna Ivonne, che fu bandita dal suo regno proprio a causa dell’amore per nostro nonno “. Sentenzia, mentre Ivy ricorda vagamente di aver già sentito parlare della Luna Rossa, prima d’ora. “ La luna di Ace è la Luna più aggressiva e potente, nata poco prima della nostra: il suo elemento è il fuoco e credimi, quel pazzo non esiterà ad usarlo per raggiungere i suoi obiettivi “. Continua, per poi posare entrambe le mani sulle spalle di Ivy. “ Ma tu non devi temere: ci sono io con te. Non ti farà nulla “. La rassicura, mentre lei sta per chiedergli perché Ace farebbe mai una cosa simile: rischiare di distruggere il mondo intero per prendere i poteri di tutte le tredici Lune Demoniache, perché? Qual’è la ragione di tutto quest’astio? Non fa in tempo a chiedere nulla: il terremoto si fa sentire nuovamente seppur in entità minore.

 

“ Questo terremoto… “. Mormora solamente, mentre il Re Bambino annuisce semplicemente.

 

“ Non è molto forte, come quando morì Re Castiel: significa che una luna minore è caduta. E credo di sapere quale… “. Sussurra, guardando in direzione del regno di Noctis. “ Daki… “. Sussurra solamente, riflettendo: non lo ha detto ad Ivy per non turbarla ulteriormente, ma di recente ha già avvertito il potere di altre due lune maggiori indebolirsi, significa che non sono più in mano ai veri Re: la luna arancione e la luna argento. Ora è stato il turno della Luna Nuova o Luna Bianca, la prima Luna Minore e settima nel rango delle Lune Demoniache: è evidente che anche Daki, il Re del Clan della Luna Bianca, è morto o comunque è stato privato del suo potere. E questo può significare solo una cosa: Ace si sta muovendo molto velocemente, pronto ad attaccare e distruggere anche Veritas che, secondo Dante, sarebbe il vero obiettivo del Re del Clan della Luna Rossa. Il motivo tuttavia, rimane ignoto. Per ora, almeno. “ Ce la faremo “. Mormora solamente il Re Bambino, guardando poi la sua promessa sposa con uno sguardo mai avuto prima d’ora. “ Sconfiggeremo Vincent e riprenderò il mio trono, dopo di che penseremo a come fermare quel folle di Ace e ridare il potere a chi lo ha sottratto “. Sentenzia, mentre lei parrebbe un po' più rassicurata dalle sue parole ed annuisce, posando il viso sulla sua spalla ed osservando la luna blu alta nel cielo: basta, pensa. Non vuole più pensare a queste elucubrazioni, basta cattivi pensieri. Per quella sera si vuole solamente godere lo spettacolo che la loro luna offre.

 

“ E’ bellissima, non trovi? “. Chiede ad un certo punto la corvina, posandosi dolcemente una mano sul ventre ed accarezzandolo leggermente: è la prima volta che la luna blu è alta in cielo ed entrambi, sia lei che Vanitas, riescono a controllarsi senza problemi. Ciò significa che il loro potere sta crescendo senza che nemmeno se ne rendano conto e che, con esso, sta aumentando anche la loro capacità di autocontrollo.

 

“ Hai ragione, ma mai quanto la sua regina “. Fa semplicemente il corvino, volgendosi finalmente verso di lei e prendendole il viso tra le mani. “ Anzi: la mia regina “. Precisa, per poi darle un bacio che, passato il primo istante di sorpresa anche lei ricambia con dolcezza.

 

Ancora non lo sanno, ma la guerra è solo all’inizio e, sicuramente, sarà portatrice di molti colpi di scena per tutti quanti, umani, Hunters e vampiri.



Salve miei fans, coem state? Ed ecco quello che, credo, sia il più lungo capitolo di tutta la storia: che ve ne pare? Alla fine, Jeanne e Dominique si sono sposati sotto lo sguardo di Mina e di Garry, che ribolle d'ira ma deve riuscire a trattenersi, per il bene di tutti. Mina scopre una stanza dei ritratti: una stanza in cui scopre un ritratto nascosto che rappresenta il Principe Antoine, la Principessa Veronica, Dominique e la sua gemella, scomparsa ormai da anni. Ma sarà davevro così? Come mai la Principessa assomiglia così tanto a Mina? Intanto a Villa Veghner, Vanitas si decide finalmente a dire la verità ad Ivy: le spiega delle Tredici lune Demoniache e le rivela chi c'è dietro ai recenti attacchi agli altri regni. Per la prima volta tuttavia, i due fratelli sembrano controlalrsi malgrado la luna blu alta nel cielo: il loro potere sta crescendo, ma basterà a fermare Vincent ed a fare il modo che Vanitas riprenda il suo trono? Chi ci sarà ora a protegegre Jeanne? E perchè Nox viene sempre costrettaa  vestirsi e pettinarsi come Mina? Cosa farà Rosina? Se volete saperlo, continuate a seguirmi!

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Capitolo 45
*** Night of love and hate ***


Garry Perry esce dalla sala da ballo, nervoso: il giorno più brutto della sua vita o meglio, uno di essi sta per giungere finalmente alla fine: quel dannato matrimonio è stato celebrato, lui non è riuscito a fare niente ed ora la sua Jeanne è la moglie di quel pazzo psicopatico di Dominique. Non è riuscito a salvarla, né a capire perché abbia accettato queste nozze senza amore. “ Perché lo hai fatto? “. Chiede più a sé stesso dato che, ovviamente, nessuno può rispondere alle sue domande: in quel corridoio buio è solo, solo con la luna alta nel cielo. Quella luna che ha assunto da prima il proprio colore blu, tuttavia ora è strana: in essa infatti, il giovane cacciatore può notare dei bagliori rossi. “ Maledetto bastardo! Se solo allora fossi stato più forte! Se solo allora fossi riuscito ad ucciderlo, allora… “. Il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto da una cosa certamente singolare: la fonte della sua ira è appena uscita dalla sala da ballo, tuttavia non lo degna di uno sguardo. Nessuna battuta pungente, eppure quel cacciatore è ora in suo pugno: potrebbe fargli e dirgli ciò che vuole e lui non reagirebbe, sapendo che a farne le spese sarebbe Jeanne. Invece no: questa volta Dominique Lunettes Hikari non degna di un solo sguardo l’odiato rivale, anzi: sembra aver fretta di allontanarsi da quel luogo, dalla sala da ballo. Immediatamente il cacciatore corruga la fronte in espressione perplessa. “ Ma cos’ha, quello psicopatico? “. Chiede a sé stesso ed a bassa voce, mentre nota che lentamente la luna sta assumendo un colore rosso come non se ne sono mai visti a Veritas. “ Dove sta andando? “. Mormora poi, guardandosi attorno: non c’è nessuno che possa dargli delucidazioni, in ogni caso pensa, nessuno può sapere cosa passi realmente per la testa di quell’uomo. Poi riflette: e se seguendolo potesse scoprire qualcosa che non sa? Se seguendolo potesse scoprire il suo tallone d’Achille o, per lo meno, con cosa sta tenendo in pugno Jeanne tanto da obbligarla a sposarlo? “ Coraggio, Garry! O ora o mai più: non ci sarà più occasione di entrare qua dentro, meglio sfruttare questa “. Si incita, un po' agitato: non teme i vampiri, men che meno Dominique. O meglio: non lo temeva fino a quando non ha avuto la prova tangibile della sua pazzia e della sua crudeltà. Ora, volente o nolente non può fare a meno di provare timore ogni volta che incontra quell’uomo, una sensazione lieve ma pur sempre timore. L’argento scuote il capo: non è tempo di intimorirsi, è anzi il tempo di scoprire la verità! Senza indugiare segue il corvino, che si ferma ad una porta ben precisa: la sala dei ritratti. Garry riesce ad entrare senza essere notato, mentre il rivale osserva la luna rossa dalla grande vetrata. Improvvisamente i suoi occhi si tingono di cremesi e la sete sembra farsi insopportabile: porta una mano alla gola e cerca di respirare normalmente, ma è davvero difficile. Eppure deve attendere: se vuole il sangue di sua moglie, deve aspettare la fine del ricevimento. Si: davanti a tutti deve dimostrare di essere un marito perfetto ed amorevole, non devono trasparire dubbi in merito anche se, lo sa, buona parte degli invitati conosce la sua vera natura. In special modo le sue guardie: conoscono bene la fama del loro capitano, anche se per paura non osano ribellarsi o altro.

 

“ Vi odio tutti… tutti quanti… “. Sibila solamente l’erede di Antoine e Veronica, cadendo in ginocchio senza riuscire a rimanere in piedi, appoggiando una mano sul ritratto di fianco a sé: si volge di scatto ad osservarlo ed immediatamente la sua aggressività aumenta, di pari passo con la rabbia che sente nel notare di che ritratto si tratti. “ Sgualdrina… “. Sibila solamente: per un attimo è tentato di squarciare quella tela con le sole unghie, ma si trattiene: non può rovinare quei ritratti e lo sa bene. “ Sei solo una sgualdrina… “. Mormora, alzandosi seppur a fatica: la luna rossa sta avendo effetti devastanti su di lui, in oltre ha dovuto impiegare molte forze per resistere a quelli della luna blu sorta in precedenza ed ora, evidentemente è arrivato al limite. “ Ma ora sei mia. Mia, mi hai capito?! “. Quasi grida, sogghignando malignamente e guardando quello che è il ritratto di sua moglie, Jeanne. “ Ora sei mia e credimi, te la farò pagare per ciò che mi hai fatto. Ogni singolo affronto, ogni secondo che ho passato a soffrire per causa tua e di quell’Hunter… lo pagherai con gli interessi “. A quelle parole, che riesce ad udire bene malgrado la distanza, Garry indietreggia sconcertato: deve fare qualcosa, pensa! Deve assolutamente salvare Jeanne, prima che la sua vita si trasformi in un inferno! Solo ora si rende conto: Dominique è peggiore di Vincent sotto molti punti di vista, prima di pensare al falso re bisognerà mettere fuori gioco lui! Altrimenti pensa, ogni sforzo sarà vano! Deve assolutamente avvertire Vanitas ed Ivy, oltre che alla stessa Jeanne: deve dirle quanto ha udito e visto, deve sapere da che cosa deve difendersi. La risata sadica del rivale interrompe bruscamente i suoi pensieri. “ Percepisco la presenza di un lurido ratto, in questa stanza: chissà chi è? “. Chiede solamente, mentre il giovane dalla chioma argento fa per uscire dalla sala prima di essere scoperto. Tuttavia, a causa della concitazione mette male un piede ed urta, accidentalmente, un altro ritratto. Ovviamente la tela cade rumorosamente a terra, mentre lui è ormai esposto: il suo sguardo celeste incontra quello cremesi dell’altro, che non sembra affatto stupito di vederlo lì. “ Ma guarda guarda che topolino fastidioso: credo proprio sia tempo di eliminarlo, dato che non mi serve più “. Sibila, mentre per un solo istante un’ombra nera pone una mano sulla spalla di quello che è suo nipote: l’ombra del Re pazzo che, nel giro di un istante tuttavia, scompare così com’è comparsa. “ Volevo tenerti in vita, per il bene della cara Mina e soprattutto, per dimostrare alla mia dolce mogliettina quanto posso essere magnanimo. Ma se continui a starmi appiccicato come una zecca, se metti il naso nei miei affari… “. Quello sguardo: per un solo istante mette paura al giovane Perry, che tuttavia stringe i pugni. L’ira supera rapidamente la sensazione di paura, mentre risponde duramente a quelle minacce.

 

“ Io sarei il topo? Ma davvero? “. Chiede, mentre il corvino inizia subito ad alterarsi notando la sicumera del cacciatore. “ Eppure, mio capitano, siete voi il vice capo dei ribelli: siete voi e la vostra gentaglia che strisciate nelle fogne come topi, per evitare che i paladini vi catturino “. Fa, con una malcelata ironia che fa stringere i pugni all’altro: la sete torna a farsi sentire, così come una rabbia sempre crescente. Le sue zanne affilate mordono leggermente il suo labbro, senza tuttavia farlo sanguinare. Per ora, almeno “ Se siete usciti dal vostro buco è solo perché quel bastardo del vostro capo ha violentato mia sorella e preso un posto che non gli appartiene “. Prosegue la frase Garry, potendo finalmente dire tutto ciò che pensa in libertà. “ Ma presto finirà! Ed io sarò in prima linea, quando verrà il momento di giustiziarti e farti pagare ogni tuo schifoso crimine! “. Fa, mentre a quelle parole Dominique sembra perdere ogni lucidità: afferra il rivale per il collo e lo inchioda letteralmente alla parete, mostrandogli le zanne affilate pronte ad affondare nel suo collo.

 

“ Sei un miserabile, esattamente come i tuoi luridi genitori “. Commenta, mentre quelle parole fanno diventare furioso Garry: cerca di liberarsi da quella presa ed afferrare la sua pistola antivampiro, ma il corvino è più rapido: con il solo sguardo ed utilizzando il potere della luna rossa la fa divenire incandescente, obbligando così l’altro a gettarla a terra.

 

“ Cosa ne sai tu dei miei genitori, schifoso infame che non sei altro?! Come osi?! Come osi solo nominarli?! “. Grida fuori di sé l’argento, mentre nel notare la sua reazione Dominique prosegue quella che ha l’aria di essere una confessione: la luna rossa gli toglie ogni freno inibitorio, non ha più la minima paura di parlare e se ne infischia della probabile reazione di Vincent. Questa è una cosa tra lui e Garry e non permetterà a nessuno di interferire.

 

“ Ne so molto più di quanto credi “. Confessa, stringendo la presa sul collo dell’altro e proseguendo la frase con una crudeltà inaudita. “ Chi credi abbia istigato Vanitas a farli fuori? Chi credi sia stato l’uomo incappucciato che quella notte, lo ha accompagnato al di là del confine e lo ha fatto arrivare a villa Perry incolume? Chi credi abbia sbaragliato tutti gli Hunters che hanno cercato di fermarlo? “. Chiede sadicamente, mentre per un istante Garry sente il fiato mancare e mentre i ricordi iniziano a farsi chiari: è vero. Quella notte percepì un’altra presenza assieme a quella di Vanitas, ma non riuscì mai a capire chi fosse. Una cosa però, la comprese: era molto forte ed il suo potere era instabile. “ Sai, avresti dovuto vedere la tua mammina: poverina, era anche sopravvissuta all’attacco di mio cugino. Ma forse, sarebbe stato meglio per lei morire sotto i suoi fendenti “. Confessa senza pietà, mentre per un solo istante negli occhi dell’argento passa un bagliore blu seguito, subito dopo, da uno rosso.

 

“ Cosa le hai fatto, bastardo?! “. Riesce a gridare, per poi tossire a causa della mancanza d’ossigeno. “ Eri tu! Eri tu la presenza che percepivo, quella notte! “. Realizza solamente, mentre a quelle parole lui ride sadicamente, ancora una volta.

 

“ L’unico mio rimpianto è che quell’uomo mi abbia impedito di divorare la sua vita: sai, aveva un sangue talmente buono che mi sarebbe davvero piaciuto, prosciugarle fino all’ultima goccia “. Sussurra all’orecchio dell’argento, mentre Garry sgrana gli occhi sconvolto: ricorda solo che, dopo l’attacco di Vanitas alla sua famiglie, lui ed Ivy furono presi in custodia dai Delacour e dai Veghner. Purtroppo non sa cosa accadde dopo, quindi non sa a quale uomo si riferisca mai quel pazzo. Ma una cosa la sa: una collera incontrollabile si sta impadronendo di lui. “ E mi sarebbe piaciuto che fosse stato il mio morso a rendere un vampiro una del calibro di Juliette Knight Perry. Ma sono arrivato in ritardo “. Fa enigmatico, mentre Garry sgrana gli occhi: cosa dice quel folle? Sua madre era umana, allora cosa…? Il filo dei suoi pensieri viene interrotto: la presa sul suo collo si fa meno salda, la sete torna a farsi sentire e Dominique si sente nuovamente male. “ No! Non ora, no! “. Grida alterato, mentre Garry ne approfitta per allontanarlo da sé e, con una mossa abile riesce persino ad afferrare la sua spada: incredibilmente riesce ad impugnare l’arma di un vampiro senza bruciarsi le mani, la cosa lo turba ed incuriosisce al tempo stesso. Approfittando del fatto che il rivale è nuovamente caduto in ginocchio, punta l’arma dritta al suo collo.

 

“ E ora, guardami! “. Gli ordina semplicemente, con uno sguardo colmo d’ira e disprezzo. “ Guardami, perché sarò l’ultima cosa che vedrai! Ti spedirò personalmente all’inferno, al costo di infrangere il trattato di pace! “. Grida ancora, con le lacrime che scendono incontrollate: troppi misteri aleggiano intorno alla morte dei suoi genitori e certamente, le parole di Dominique hanno contribuito a confonderlo maggiormente. “ Guardami, bastardo! “. Ordina, mentre l’altro ride in modo sadico e maligno: no. Non gli darà la soddisfazione di guardarlo, non gli darò la soddisfazione di ucciderlo, non ora che le cose si stanno facendo divertenti. Infischiandosene di sporcare i propri guanti afferra la lama con una mano, riuscendo a scansarla e facendo indietreggiare Garry.

 

“ Ma con chi credi di avere a che fare, Hunter?! “. Grida a sua volta, prima di recuperare la propria arma ma, invece di usarla gettandola a terra. Con una velocità sorprendente atterra l’altro, mettendosi sopra di lui e stringendo la presa sul suo collo. “ Ho sete, ed ora sono stufo di aspettare: consolati! Ti farò diventare come la cara, dolce Mina! Sarete uguali: non sei felice? “. Chiede, sfoderando le zanne affilate. “ Il tuo sangue mi ripagherà per tutti i torti che mi hai fatto, per tutte le umiliazioni che ho subito a causa tua! “. Continua poi, tuttavia non si spiega perchè, improvvisamente, anche il sangue di Garry Perry lo stia attraendo in quel modo: no. No, non è il sangue di un semplice Hunter: c’è qualcosa in esso, qualcosa che, tuttavia, lui non riesce a capire. “ Ma sai: non so se questa volta, le altre famiglie perdoneranno la nascita di un nuovo abominio tra le loro file. Io credo che stavolta, non saranno tanto magnanimi come sono stati con Mina “. Commenta, avvicinandosi al collo dell’argento e scoprendolo malamente, quasi strappando il colletto della giacca e della camicia che indossa.

 

“ Non l’avrai vinta con me, vampiro! “. Commenta semplicemente il giovane erede di Haruka e Juliette anche se, di fatto è in trappola: per tanto che allunghi la mano infatti, essa non raggiunge la pistola antivampiro. Come si salverà, si chiede? Stavolta non c’è mina a proteggerlo, stavolta né la moglie né Jeanne potranno fare qualcosa e sottrarlo a quelle zanne che, ora, stanno graffiando il suo collo come in una lenta e dolorosa tortura.

 

“ Ti farà male. Mi assicurerò di farti provare davvero molto, molto dolore “. Gli assicura il terzo Principe di Veritas, preparandosi ad azzannare il collo di Garry e, così, chiudere questa storia. Del sangue cade a terra, mentre un intenso raggio rosso seguito da uno blu proteggono l’Hunter.

 

“ No! “. Grida solamente l’argento, prima che il suo collo sia nuovamente libero ed il respiro torni a farsi regolare, mentre il rivale vola contro il suo ritratto di famiglia. Un ritratto che fa sgranare gli occhi a Garry, che ansima pesantemente a causa dello sforzo e non comprende cosa gli sia successo, o cosa lo abbia difeso. Ma una domanda riesce a porsela: perché Mina è nel ritratto della famiglia Lunettes, in braccio ad Antoine Hikari? Che sia proprio quel ritratto, una delle chiavi di volta per scoprire il segreto di Dominique? Non ha tempo di chiederselo, comunque: l’adrenalina scende, il suo collo sanguina e lui sviene a terra, non sapendo se quel morso sia stato o meno abbastanza profondo da trasformarlo in ciò che odia di più al mondo. Da parte sua invece, il corvino si alza ancora piuttosto stordito: scansa malamente i capelli dal proprio viso, recuperando la propria spada che, nell’impatto è finita a terra accanto a lui. La ferita alla mano si è ormai rigenerata, seppur il suo guanto sia rimasto macchiato di sangue. Vorrebbe uccidere quell’Hunter, ma non lo fa: un’idea crudele passa per la sua mente tormentata.

 

“ Meglio se rimane vivo: la sofferenza, il caos ed il dolore che darò alle persone che ama, saranno la miglior tortura che potrò infliggergli. Non devo aver fretta “. Commenta, recuperano il controllo di sé stesso malgrado, di fatto, la luna rossa sia ancora sovrana nel cielo. Si lecca lentamente il labbro sporco del sangue di Garry, sogghignando. “ Sangue Hikari… “. Sussurra enigmatico, prima di lasciare la sala dei ritratti e lasciando un sanguinante Garry ancora svenuto a terra.

 

Solo dopo diverso tempo il giovane cacciatore riapre gli occhi: non ricorda bene quanto accaduto, non subito almeno. Poi ricorda: è stato morso. Dominique lo ha morso, stavolta per davvero: ricorda il dolore di quelle zanne che affondavano nel suo collo, tuttavia qualcosa non torna. A quanto pare, il morso non è stato abbastanza profondo e lui non si è trasformato: se renderlo un vampiro era lo scopo di quello psicopatico pensa, beh, ha fallito miseramente. “ Figlio di puttana… “. Sibila solamente, riflettendo: sarà meglio non confessare alla moglie quanto successo in quella sala, né domandarle perché in quel ritratto compaia anche lei. Ma una cosa la sa: deve indagare su questa cosa. Forse pensa, sarà proprio Vanitas a potergli dare una risposta? Ivy non è sempre vissuta a palazzo, ma lui si e forse, pensa, potrebbe essere il solo in grado di risolvere il mistero.

 

Lo stesso Vanitas che, nello stesso istante è insieme alla futura moglie e parrebbe essere piuttosto pensieroso: non lo ha detto a nessuno per non turbare chi gli sta attorno, specialmente Ivy che, nel suo delicato stato, non ha certo bisogno di stressarsi. Ma è da un po' di tempo a questa parte che lui si sente diverso, strano: non è solo una questione mentale, non è più solo il fatto di sentire continuamente ed incessantemente la voce dello spirito nero martellare nella sua testa, no: ora è anche il fisico a risentirne. Scosta lievemente il guanto, notando sul polso una vistosa ustione da ghiaccio. Il suo potere sta andando fuori controllo e lui non ne capisce la ragione, non capisce cosa succeda alla sua mente ed al suo corpo. O forse si: forse lo sa, ma ha troppa paura della risposa. “ La maledizione del Re pazzo sta progredendo rapidamente… “. Sussurra, senza accorgersi che qualcuno lo sta osservando. “ Sta progredendo troppo in fretta, di questo passo… “. No: no. Non vuole nemmeno pensare a questa possibilità, eppure sa che sarà così: più la maledizione progredirà, più lui perderà la ragione e più rischierà di ferire seriamente Ivy e tutti coloro a cui tiene. “ Non voglio… “. Mormora solamente, prendendosi il capo tra le mani e poggiando i gomiti sul davanzale della finestra. “ Non voglio far loro del male! Se solo quel maledetto giorno…. “. Scuote poi il capo, stringendo lievemente la presa sui propri stessi capelli. “ No: ormai è tardi. È tardi per tutto, non riuscirò più a fermare questo processo “. Mormora, ma una mano sulla sua spalla lo fa sussultare di colpo. Eppure non osa voltarsi, non osa guardare chi sia stato ad ascoltare il suo monologo.

 

“ Vanitas “. Lo chiama semplicemente una voce femminile, una voce che lui ben conosce. “ Vanitas, perché non me lo hai detto? Avevamo promesso che non ci sarebbero più stati segreti tra di noi, ma mi stavi nascondendo questo tuo tormento… “. Non termina la frase la donna, mentre lui si volge verso di lei e non nasconde le lacrime, che cadono incontrollate e senza che lui possa fermarle. “ … ce la faremo, insieme. Ce la faremo “. Sussurra Ivy Hikari, avvicinandosi di qualche passo e stringendo il fratello tra le braccia. “ Lascialo a me: ci penserò io a tenere a bada quello spirito, ogni volta che si manifesterà. Tu chiamami e lo caccerò via “. Sussurra poi, accarezzandogli dolcemente la lunga chioma corvina e mentre lui, d’altro canto, continua a piangere e stringe con forza la presa sulla stoffa dell’abito della fidanzata.

 

“ Promettimi una cosa… “. Fa ad un certo punto lui: forse pensa, le ha già chiesto una cosa simile. Tuttavia, a questo punto ed ora come ora ha bisogno di sentirselo ripetere e di essere rassicurato. “ Promettimi che se perderò la testa, mi ucciderai. Promettimi che non mi permetterai di far del male a te, o al nostro bambino. Promettimelo! “. Insiste, mentre alcune lacrime cadono anche dagli occhi di lei: sa che è una follia, tuttavia sa anche che non può sottrarsi. Non lei, non ora. “ Tempo fa, io ti ho promesso la stessa cosa. Ora tu fallo di nuovo, con me “. Sussurra semplicemente il Re bambino, mentre a quelle parole lei cerca di tenere un tono normale, anche se di fatto le lacrime stanno ormai annebbiando la sua vista.

 

“ E’ davvero ciò che desideri? “. Chiede solamente, mentre lui annuisce: si. Se dovesse essere ucciso, se dovesse davvero morire dopo aver perduto il controllo di sé, dopo che la maledizione di suo nonno sarà arrivata ad un punto di non ritorno, allora vuole che la sua morte avvenga per mano della sola ed unica donna che abbia mai amato. Dopo tutto pensa Ivy, è il suo stesso desiderio e può perfettamente comprendere come si debba sentire in questo momento Vanitas. Sa cosa significa, la paura di perdere la ragione e ferire le persone che si amano. E sa anche quanto in quei momenti, si abbia bisogno di una rassicurazione, di qualcuno che ti assicuri che, in caso di pericolo, potrà fermarti con qualsiasi mezzo. A quel gesto da parte di lui, lei smette di piangere come se le fosse stato ordinato. “ Va bene: sia così “. Mormora, mentre finalmente lui la guarda e, di lì a poco, smette di piangere. “ Se perderai la ragione, allora ti prometto che ti ucciderò. Ma ora dimmi: qual’è il tuo vero desiderio? Quello che supera ogni altro, quello… “. Non termina la frase: lui stringe con forza la presa sull’abito di lei, abbassando lo sguardo un istante ma, in seguito, puntandolo in quello di lei.

 

“ Aiutami… “. Mormora solamente l’erede di Kaname e Luna, per poi alzare finalmente il tono e facendo una richiesta precisa alla sorella. “ Aiutami! Aiutami a distruggere la maledizione del re pazzo! Io voglio vivere! Voglio rimanere con te e nostro figlio! Perché per me, quel bambino è mio: non me ne frega niente di chi sia il sangue che scorre nelle sue vene, e… “. Ma lei lo interrompe: dopo aver sentito la sua richiesta, gli afferra dolcemente il viso tra le mani e, in seguito, posa le labbra sulle sue. Dopo il primo momento di stupore, in fine anche lui ricambia quel bacio che, ben presto, diviene carico di passione e di altri mille sentimenti, forse troppo a lungo trattenuti. Solo dopo un po' entrambi sono costretti a staccarsi, per poter riprendere fiato e, allo stesso tempo, guardandosi intensamente.

 

“ Lascialo a me: troverò il modo di curarti, te lo prometto “. Sussurra solamente la corvina, facendo un’altra promessa che, pensa, è più che mai intenzionata a mantenere: una promessa di salvezza, che si contrappone di netto a quella di morte fatta poco prima. “ Lascialo a me… “. Ripete ancor più decisa lei, mentre quelle parole suonano come una rassicurazione per lui. Lui che, forse sotto l’effetto della luna blu la stringe a sé con una forza che non ha mai usato, non in quei frangenti per lo meno. Tuttavia la presa non pare essere dolorosa per lei, che quella sera si sente inaspettatamente in forza: è come se percependo la vicinanza di Vanitas, anche il suo bambino si fosse calmato, smettendo così di farle provare quei malesseri che l’accompagnano dall’inizio della gravidanza e, inaspettatamente, non facendole provare il desiderio irrefrenabile di bere sangue. Beh: fino a quel momento, almeno. È la voce di lui ad interrompere i pensieri della futura regina di Veritas.

 

“ Ivy… “. La chiama quasi in un sussurro, mentre lei lo guarda intensamente: per un istante negli occhi di entrambi passa un riflesso blu intenso. La luna blu sta iniziando ad agire su entrambi, ma questa volta non sta provocando aggressività o ira, tutt’altro. Sta massimizzando ben altri desideri, mentre una strana sensazione attraversa entrambi: è come se avessero già vissuto un momento simile e no, non è il ricordo della loro prima volta insieme. O meglio, quella che entrambi credono essere stata la prima. “ … ti amo “. Conclude la frase l’erede di Kaname e Luna, scoprendo le spalle della corvina, abbassandole entrambe le spalline della veste che sta indossando e posandovi entrambe le mani come se, in quel momento, desiderasse avere un maggior contatto con lei. Di lì a poco la fa indietreggiare lentamente, spingendola lievemente fino a farle raggiungere il letto sul quale, dopo averla guardata intensamente, facendovela sdraiare e, dopo un istante mettendosi sopra di lei. La corvina invece appoggia entrambe le mani sul suo viso, ed annuisce con dolcezza. I suoi capelli ricadono disordinati sul materasso, ma questo dettaglio la rende ancor più bella di quello che effettivamente è pensa il fratello, senza mai distogliere lo sguardo ed incatenandolo a quello di lei.

 

“ Ti amo anche io “. Fa semplicemente la Principessa, lasciando andare ogni dubbio e preoccupazione, ogni sensazione sinistra e quant’altro ci possa essere di negativo: no. No, pensano quasi all’unisono: niente e nessuno potrà rovinare questo momento. Di lì a pochi istanti è Vanitas a fare una mossa, forse sorprendendo un po' la futura moglie: non appena lei toglie le mani dal suo viso le blocca entrambi i polsi, in una presa salda e decisa ma senza farle male. I suoi occhi si tingono di un blu intenso, lo stesso blu della Luna degli Hikari, ed in seguito e senza il minimo preavviso affonda le zanne nel collo di lei. Lei, che a quel gesto non può fare a meno di sussultare e mordersi istintivamente il labbro, arrossendo lievemente. “ Sta iniziando a fare troppo caldo… “. Sussurra semplicemente la minore, rossa in viso e, a sua volta, iniziando a sentire la gola bruciare. No, pensa: non in quel momento, non… non ha tempo di terminare i propri pensieri: con scatto fulmineo inverte le posizioni, finendo così per essere lei a cavalcioni sul fratello. Stavolta tocca a Vanitas rimanere un po' sorpreso, anche se in verità, non lo è più di tanto: già sapeva che Ivy era forte, dopo tutto è pur sempre la sua sorellina. Il filo dei suoi pensieri è interrotto da lei, che afferra la sua camicia per poi attirarlo a sé, scoprendogli il collo quasi con violenza.

 

“ Ehi, sorellina: non sapevo che il tuo desiderio fosse così forte “. Sogghigna lievemente lui, provocandola. A quelle parole tuttavia, lei lo guarda un istante con gli occhi iniettati di un blu intenso, per poi affondare a sua volta le zanne nel suo collo. Stavolta è lui quello a rimanere sorpreso ed a doversi portare una mano alla bocca, per trattenere un lieve gemito di sorpresa, dolore e piacere messi insieme. Improvvisamente, anche lui sente il suo corpo letteralmente in fiamme e reagire al veleno afrodisiaco delle zanne della sorella, mentre lei beve il suo sangue esattamente come ha fatto lui in precedenza. Ogni parte del suo corpo sta iniziando a rispondere a quel desiderio incontrollabile, mentre istintivamente il corvino porta una mano alla schiena della minore e la stringe maggiormente a sé. “ Ivy… “. La chiama semplicemente, mentre la giovane si stacca quasi bruscamente dal suo collo: alcune gocce di sangue cadono sulle lenzuola ma, in quel momento, a nessuno dei due sembrerebbe importare. Il giovane re sente il respiro di lei sul proprio collo, mentre il suo desiderio sembra diventare ormai incontrollabile. “ … ti voglio adesso “. Fa semplicemente, quasi con il suono di un ordine più che una richiesta. D’altro canto lei non sembra opporsi: quella sensazione, quel forte desiderio è, dopo tutto, quello che prova anche lei.

 

Entrambi non ci fanno caso, ma quella notte la sola testimone della loro unione è, inaspettatamente, la luna rossa. La luna rossa, che prende inaspettatamente e repentinamente il posto di quella blu, anche se il motivo non è dato saperlo. Non per ora, almeno.

 

Nello stesso istante, Garry Perry e Mina Veghner sono ritornati a casa. Il giovane Hunter lancia malamente il soprabito sulla poltrona, decisamente fuori dai gangheri e con il collo ancora lievemente sanguinante. D’altra parte, la moglie gli si avvicina di qualche passo e tenta di calmarlo: avrebbe voluto domandargli spiegazioni, ma in quel momento capisce che non è il caso: non crede di aver mai visto Garry così in ira, non vuole certo mettercisi anche lei con domande che potrebbe farglia nche in un secondo momento. “ Maledetto bastardo! Ma cosa si è messo in testa?! “. Si infuria l’Hunter, mentre anche lei non può fare a meno di chiederselo: perché tutto questo? Prima è stata lei ad essere attratta nella sala dei ritratti, solo per vedere quel ritratto in cui anche lei è, a quanto pare, rappresentata. E se non è lei è di certo una sua sosia spiaccicata: già, pensa. La gemella perduta, la figlia legittima di Veronica Lunettes ed Antoine Hikari che, per una crudele ironia della sorte, le somiglia in un modo troppo impressionante. In seguito, dopo averla attratta in quel luogo, Dominique le ha raccontato di avere una gemella, della quale non si sa nulla e che anzi, probabilmente è morta. Ed in seguito ha attirato anche Garry nella stessa stanza e non solo: ha cercato di trasformarlo. O forse si chiede, era solo il suo gioco? Forse si chiede, non è andato in profondità di proposito così che il veleno non potesse aver effetto ed il processo di trasformazione non potesse iniziare? Mille e più domande sono nella mente della giovane Hunter, mentre prende l’occorrente per medicare la ferita del marito e mentre riflette su una cosa: le coincidenze non esistono, e se la sorella di Dominique le assomiglia così tanto un motivo ci dev’essere. In oltre, ripensa alle enigmatiche parole di suo fratello Michael: lei e quel mostro avrebbero un legame, un legame che non è iniziato con il morso. Ma quando lei ha domandato spiegazioni in merito, il biondo si è semplicemente rifiutato ed ha asserito che sono solo Joe e Pierre a poterla aiutare ed a dirle l’intera verità.

 

“ Non arrabbiarti: l’importante è che non sia riuscito nel suo intento. Stai bene? “. Chiede semplicemente la corvina, uscendo dai propri pensieri e sedendosi accanto all’argento, abbassando il colletto della camicia per poterlo medicare al meglio. A quelle domande lui non risponde: no. No, pensa: non sta affatto bene. La sua Jeanne è nelle mani di un pazzo sadico e lui non ha fatto nulla per poterla salvare, nulla! È rimasto inerme come un pupazzo in balia delle tempeste, invece di afferrarla anche con la forza e trascinarla via da quel maledetto matrimonio senza amore! Che razza di uomo è, si chiede? Che razza di codardo è, uno che invece di salvare la donna che ama la consegna di propria mano alla persona che più detesta? Alla persona che, sicuramente, le farà del male?

 

“ Sono un buono a nulla “. Mormora ad un certo punto l’erede di Haruka e Juliette, mentre Mina lo osserva senza dire nulla ma con sguardo decisamente triste. “ Sono un imbecille, Mina! “. Continua il suo sfogo lui, mentre lei gli mette una mano sulla spalla. “ Come ho potuto?! Come?! L’ho accompagnata all’altare, l’ho consegnata in mano a quel pazzo omicida e non ho fatto nulla! Nulla! Avrei potuto salvarla, invece… “. A quelle parole anche Mina porta, istintivamente, una mano al collo. Anzi, più precisamente al punto in cui fu morsa da Dominique sia la prima che la seconda volta, quando fu trasformata e, in seguito, la sera stessa delle sue nozze. Rendendosi conto delle proprie parole e della mancanza di tatto, il fratello di Ivy scuote il capo per poi ricomporsi, poggiandosi una mano sul viso. “ Scusa: non dovrei parlare così. Non in tua presenza… “. Mormora ad un certo punto lui, ricomponendosi quasi del tutto anche se, dentro di sé, sta ribollendo d’ira. Ma a quelle parole lei scuote il capo, per poi abbracciarlo e stringendolo forte a sé.

 

“ Tranquillo, sta tranquillo “. Sussurra la figlia minore di Pierree Joe, accarezzandogli con dolcezza i capelli per cercare di calmarlo. “ Sono consapevole dei tuoi sentimenti, e comunque queste nozze forzate hanno fatto arrabbiare anche me. Posso capire la tua ira: si tratta pur sempre della donna che ami, no? “. Chiede, mentre lui la osserva: ma come fa, si chiede? Come fa Mina ad essere così forte, a sopportare questa situazione senza arrabbiarsi e senza mandarlo al diavolo, come qualsiasi moglie normale farebbe? Ma lei no: lei accetta i suoi sentimenti per Jeanne, lo ha sempre fatto e lo ha sempre sostenuto, in tutto e per tutto. Fa per chiederle qualcosa ma, come se gli avesse letto nel pensiero è lei a prendere parola, continuando a confortarlo ed accarezzando i suoi capelli ed il suo viso. “ Sei mio marito, ed io tua moglie: nel bene e nel male, te l’ho promesso all’altare, quel giorno. Ti ho promesso che ti sarei stata accanto sempre e così sarà, così come hai fatto tu nel mio momento più buio: hai rinunciato alla tua felicità per me, ed io non lo dimenticherò mai e vorrei, almeno in parte, ricambiare il tuo gesto. Quindi: se qualcosa ti fa star male tu non solo puoi, ma devi parlarne con me. Altrimenti non te lo perdonerò mai, mi hai sentita? “. Chiede, stringendolo forte a sé e cacciando via quei ricordi che, come sempre, la fanno solo soffrire: i ricordi di quei dannati morsi, i ricordi di com’è stato per lei dopo il primo, durante e dopo la trasformazione in vampiro. I ricordi del timore di ferire la sua famiglie, i ricordi delle dure parole del fratello. Ad interrompere il filo dei suoi pensieri è proprio Garry: il suo sguardo rimane puntato su di lei, mentre a quelle parole da parte della donna lui non può fare a meno di rimanere sbigottito: sua moglie pensa, è molto più forte di quello che sembrava. E lui invece, lui è solo un debole che fa soffrire entrambe le donne più importanti della sua vita: quella che ama e quella per la quale prova una profonda stima ed amicizia e molto, molto rispetto. “ Troveremo il modo di salvare Jeanne, e lo faremo insieme! “. Fa ad un certo punto la donna, mentre nel sentire questo Garry si sposta lievemente da quell’abbraccio, guardandola con sbigottimento, mentre lo sguardo determinato di Mina incontra il suo e, per un solo istante, un bagliore rosso passa in quegli occhi verde-celesti. “ Chiederemo aiuto a mio padre, se necessario: ci dev’essere qualcosa che possiamo fare, qualcosa che ci sfugge. Fino ad ora non lo abbiamo trovato, ma forse la chiave di volta si trova proprio sotto il nostro naso. Vale la pena tentare, no? “. Chiede semplicemente la cacciatrice, mentre a quelle parole lui sente di non riuscire a trattenere la commozione: senza darle tempo di dire altro la stringe nuovamente a sé, quasi facendole male.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, mentre la luna rossa illumina parte del salone con i suoi raggi e mentre lei, a stento, trattiene gli impulsi che lentamente stanno iniziando a farsi sentire. Forse pensa, forse il freno per tali istinti è proprio la vicinanza di suo marito? Forse, la giovane cacciatrice non ha tutti i torti ma, per scoprirlo, dovrà attendere un po'.

 

Nello stesso istante invece, Jeanne Hikari si potrebbe definire una delle persone più infelici di Veritas: è riuscita ad allontanarsi dal ricevimento di nozze, per sua fortuna alcuni nobili hanno tenuto occupato suo marito e lei è riuscita, dopo un’iniziale conversazione con alcune dame, ad evadere dal salone e chiudersi nella propria stanza. Ma prima di fare ciò, ha ordinato a Nox di ritirarsi ed accompagnare Rosina nelle sue stanze, chiudendosi all’interno: non sa perché, ma ha notato lo sguardo di Dominique verso la domestica e la cosa la inquieta parecchio: non che le importi di cosa fa quel pazzo, certo. Ma di Nox le importa, ed il modo in cui lui la continua a guardare, il fatto che la faccia comportare, vestire e pettinare come Mina Veghner, questa cosa si che le da non pochi pensieri. “ Perchè incapricciarsi con una domestica? Perché obbligarla ad agire e vestirsi come Mina? “. Chiede a sé stessa e, mentre guarda la luna rossa alta in cielo, la Principessa non può fare a meno di pensare al primo morso che ha ricevuto dal cugino, quello in cui l’ha chiamata Mina: da prima pensava di aver sbagliato e di aver udito male, in seguito si è accorta che invece è stato proprio così: l’ha davvero chiamata con il nome della cacciatrice. “ Mi chiedo quale sia il legame tra quei due… “. Sussurra poi, ripensando alla conversazione avuta con Pierre Veghner e su ciò che le ha rivelato. “ Più cerco risposte, più sorgono altre mille domande “. Sospira pesantemente la donna, senza tuttavia accorgersi di non essere più da sola nella stanza. Porta entrambe le mani al viso e posa i gomiti sul davanzale, sospirando pesantemente.

 

“ Certo che il tuo amichetto Hunter è proprio un maleducato, mogliettina mia “. Commenta solamente chi è appena entrato nella stanza, non prendendosi nemmeno la briga di bussare: perché dovrebbe, pensa? In fondo, d’ora in poi questa sarà anche la sua stanza. Nel sentire quella frase, istintivamente Jeanne si irrigidisce e si mette in posizione retta, come fosse un soldato sull’attenti seppur, di fatto, sia ancora di spalle rispetto al suo interlocutore.

 

“ Avresti anche potuto bussare, prima di entrare nella stanza di una dama. Anche tu sei stato maleducato “. Commenta a sua volta la bionda, mentre a quella frase il corvino si acciglia lievemente.

 

“ Questa è anche la mia stanza... “. Calca sulla parola mia, mentre lei si volge di scatto a quelle parole. “ .. quindi no, non devo bussare per entrare. Non più “. Precisa, come se prima lo avesse mai fatto pensa la bionda.

 

“ Non è la tua stanza, ma la mia: vattene da qui “. Fa in tono più risoluto la donna, stanca di quell’atteggiamento da parte di colui che è suo marito da nemmeno un giorno. “ Hai ottenuto ciò che volevi: ti ho sposato come ti avevo promesso, ma non otterrai altro da me “. Sentenzia risoluta: quando ha accettato il patto infatti, lo ha fatto solo per le nozze e null’altro. Tuttavia, le sue parole sembrerebbero far perdere le staffe a Dominique: potrà sembrare calmo all’apparenza, ma il ritmo del suo sangue tradisce i suoi reali sentimenti. E Jeanne lo sente: è fuori di sé, ma non per questo intende sottomettersi senza reagire.

 

“ Ti devo ricordare che, da quando hai detto si, sei diventata mia al cento per cento? Mia moglie in tutto e per tutto, e quando dico tutto intendo proprio tutto “. Trattiene la sua collera lui, anche se è piuttosto difficile: detesta che le cose non vadano nel modo in cui desidera, detesta che le persone non gli obbediscano e che oppongano resistenza troppo a lungo. “ Fino ad ora, giocare con te e con il tuo stupido cacciatore è stato bello. Ma ora il gioco mi sta stancando “. Continua, facendo un passo verso di lei che, istintivamente invece, ne fa uno indietro.

 

“ Io non sto giocando: ho fatto la mia parte, ora tocca a te fare la tua “. Fa semplicemente la principessa, che non ha ancora tolto l’abito da sposa e, pensa tra sé e sé, questo è un bene: non le sarebbe piaciuto farsi trovare in veste da notte, non da quel folle che ha sposato per lo meno. Come avesse letto i suoi pensieri ancora una volta, la guarda lievemente accigliato e, in seguito, sogghigna sadicamente.

 

“ No: tu non stai facendo affatto la tua parte, ma chère. Non la stai facendo e credimi, questa cosa mi sta già innervosendo parecchio “. Con una velocità sorprendente riesce ad arrivare di fronte a lei che, presa di sorpresa appoggia entrambe le mani sul davanzale: per un istante ha creduto quasi che le sue gambe cedessero, tanta è stata la paura che ha provato per quel gesto apparentemente innocuo. No, pensa: no. Con Dominique, nulla è innocuo e lo ha imparato a sue spese. “ Lo sai che ho proprio sete? Sarà la luna rossa… “. Lascia la frase a metà lui e, prima che la moglie possa scappare appoggia le mani sulle sue, impedendole così la fuga. A quelle parole lei sente un brivido di paura correre lungo la sua spina dorsale: un morso da quel pazzo, le è bastato ed avanzato. Non ne vuole certo un secondo!

 

“ Se hai sete, va a cercare qualcuno disposto ad aiutarti e lasciami in pace: non voglio che mi stia vicino, non con la luna rossa presente in cielo “. Sussurra semplicemente la bionda, ottenendo solamente di far arrabbiare maggiormente il cugino e, allo stesso tempo, di essere derisa per le sue parole.

 

“ Ah mon amour, sei davvero ingenua “. Commenta solamente, stringendo maggiormente la presa sulle sue mani tanto che, per un istante, lei teme quasi voglia rompergliele. “ Credi davvero che ti lascerò qui, sola, nella nostra prima notte di nozze? Si vede proprio che non mi conosci “. Conclude la frase il corvino, mentre istintivamente lei prova ad arretrare, vanamente: dietro di lei c’è ormai solo il muro, è in trappola. Il suo cuore inizia a battere a mille: no. Non esiste, pensa: non si concederà mai a quel folle, questo va al di là del patto che hanno fatto!

 

“ Se tu credi davvero che mi concederò ad uno come te, allora sei tu a non conoscermi “. Lo affronta la bionda, scuotendo il capo. “ Te l’ho detto: io ho fatto la mia parte, ti ho sposato. Ora tu fa la tua: voglio la tua parola che lascerai in pace Luca e la sua famiglia, per sempre “. Tenta la seconda Principessa di Veritas, ma a quelle parole lui sembra perdere totalmente le staffe.

 

“ E se tu credi che me ne freghi qualcosa del tuo consenso, allora ti sbagli di grosso! “. Inizia a gridare, nervoso. “ Tu sei mia, Jeanne Hikari: sei mia dai piedi fino all’ultima cellula dell’ultimo capello. Totalmente mia “. Precisa, mentre la luna rossa sembra iniziare ad avere un brutto effetto su di lui: oltre a dagli più forza sta indebolendo Jeanne, che non può più nulla per difendersi. “ E se ti azzardi ad opporti, allora sarà il tuo maledetto bastardo a farne le spese! Ti assicuro che non scherzo: non farmi arrabbiare, o come regalo di nozze ti potrei portare la testa di tuo figlio! “. Continua la sfuriata lui, mentre i suoi occhi si tingono di cremesi per qualche istante. A quelle parole lei inizia a tremare: cos’ha fatto, si chiede? Con che razza di mostro si è sposata? Come può parlare così di un bambino innocente, si chiede? Una cosa che per lei è del tutto inconcepibile, a prescindere che si tratti di suo figlio o meno. Vorrebbe parlare, gridare a sua volta ma nessuna parola esce dalle sue labbra, che socchiude per qualche istante e mentre, senza che se ne renda conto il suo corpo inizia a tremare di paura, sempre di più. Poi, non sa nemmeno lei dove, riesce a trovare un briciolo di forza: con una spinta riesce a scansare Dominique da sé, ritornando a respirare dopo che, a causa di quella vicinanza sgradita, stava quasi per mancarle l’aria.

 

“ Tu… che razza di mostro sei?! “. Grida di lì a poco, non riuscendo a trattenersi. “ Avevamo un patto! Non puoi semplicemente infrangerlo in questo modo! “. Continua, mentre a quelle parole lui la afferra per il polso, attirandola nuovamente a sé e mentre, di riflesso, lei cerca di opporre resistenza.

 

“ Sono il mostro che hai sposato, Principessa. Sono il mostro che ha nelle sue mani il destino tuo, di quell’Hunter e del vostro bastardo! “. Continua a ripeterle, strattonandola e riuscendo finalmente a bloccarla, stringendola così forte da quasi toglierle l’aria. “ Sono il pazzo che potrebbe uccidere quel moccioso e consegnarti la sua testa come regalo di nozze, senza rimorsi e senza che tu possa farci nulla! “. Continua, mentre lei osserva la luna rossa: no, pensa! No! È giunta al massimo del suo splendore proprio in quel momento e, stando così le cose, lei non ha possibilità di difendersi! Eppure pensa, non può semplicemente arrendersi e lasciarlo fare. I suoi pensieri vengono interrotti da un rumore secco: alcune perle della sua collana sono finite a terra, altre sono finite sul tappeto e così, non hanno fatto rumore. Solo ora si è resa conto che il gioiello è stato tolto – o meglio, strappato via – dal suo collo senza il minimo riguardo, come fosse solo un impiccio. Fa per reagire nuovamente, ma un atroce dolore la immobilizza sul posto: un morso, pensa. Un morso a cui lei non ha mai acconsentito, che avrebbe voluto evitare con tutte le sue forze ma che, in fine, ha ricevuto. Un morso dato senza consenso e che la fa sentire male, quasi violata data l’importanza che la condivisione del sangue ha, per ogni vampiro.

 

“ Lasciami! “. Grida solamente la bionda, alterata e cercando di staccarsi: non le importa se si farà male, per lei essere morsa contro il suo volere equivale quasi ad uno stupro e, se possibile, vuole sottrarsi quanto prima. “ Lasciami, ho detto! “. Ripete a voce più alta, ma percependo il suo sangue defluire dalle sue vene e, di riflesso, il veleno afrodisiaco delle zanne di suo marito paralizzarla, almeno parzialmente. Non riesce a reagire, non riesce nemmeno a spingerlo lontano da sé e, ovviamente, questo la fa infuriare e la fa sentire impotente allo stesso tempo.

 

“ Sai una cosa? “. Chiede ad un certo punto lui, dopo aver tolto per qualche istante le zanne dal collo della moglie che, di riflesso, lo guarda senza riuscire a trattenere alcune lacrime d’ira e di dolore. “ Quasi quasi, mi piace questa tua resistenza: non sarebbe divertente se fossi come una bambola inerme, se non combattessi un po' “. Sogghigna malignamente, mentre lei non trattiene altre lacrime.

 

“ Non ti ho mai dato il permesso di mordermi! “. Commenta solamente, ma a quella frase ottiene solamente una risata sprezzante.

 

“ Te l’ho già detto, no…? “. Chiede ad un certo punto il corvino, leccandole il collo ed il sangue che fuoriesce dalla ferita del morso. “ Non me ne frega niente, del tuo consenso: io mi prendo sempre ciò che voglio e tu, mia cara, sei in cima alla mia lista “. Conclude e, prima che lei possa ribattere affonda nuovamente le zanne nel collo della moglie, provocandole forse il doppio del dolore provato in precedenza. Vorrebbe opporre ancora resistenza, ma i suoi polsi sono improvvisamente bloccati in una presa dolorosa: in quello stato pensa, non riuscirà più a reagire in alcun modo. Senza quasi rendersene conto si ritrova praticamente costretta ad indietreggiare, fino a cadere sdraiata sul letto ed improvvisamente indebolita: la perdita di sangue le sta togliendo le forze e forse, pensa, forse è proprio questo il piano di Dominique: indebolirla fino a renderla incapace di reagire, per poterla avere alla propria mercè. Terrorizzata da ciò che potrebbe succederle, Jeanne non trattiene più le lacrime: inizia a piangere e, istintivamente chiama il nome del solo uomo che ama.

 

“ Garry...”. Mormora solamente, sfortunatamente non abbastanza piano per non farsi sentire: senza che neanche possa rendersene conto, uno schiaffo colpisce il suo viso. Solo ora si accorge che il suo collo è finalmente libero, ma la sua guancia brucia mentre lei rimane shoccata. “ Come… come osi?! “. Chiede alterata, riprendendosi un momento e realizzando completamente ciò che è successo: suo marito le ha dato uno schiaffo, e non è la prima volta che lo vede alzare le mani su una donna. Anche con sua madre Rosina ha avuto uno scatto d’ira, lo ricorda bene, e le ha dato uno schiaffo.

 

“ E tu come osi nominare un altro, nella nostra prima notte di nozze? “. Sibila lui, mentre una luce cremesi passa nei suoi occhi e, senza pensarci su, afferra il collo della moglie quasi fino a toglierle il fiato. “ Puttana ingrata che non sei altro “. Continua, stringendo la presa e togliendole l’aria per un istante, giusto per spaventarla. Solo in seguito, quando si rende davvero conto che potrebbe ucciderla, allenta la presa ma non la lascia del tutto. Da parte sua invece, Jeanne trema terrorizzata: ha avuto davvero paura di morire, incapace di sottrarsi a quella presa sul suo collo. “ Il tuo Garry non c’è: ti ha scaricata, ha preferito sposare un’altra donna. Fattene una ragione “. Continua lui, con lo scopo di ferirla proprio come, poco prima, lei ha fatto con lui. Ma a quelle parole la bionda trova la forza di rispondere.

 

“ Si, ha sposato Mina Veghner! Non serve che continui a ricordarmelo “. Ribatte, cercando di liberare il proprio collo da quella presa e mentre, a quelle parole lo sguardo di lui diventa furioso. Solo nel sentire quel nome, solo nel sentire quella frase ha perso quel poco autocontrollo che ancora gli è rimasto: sposta velocemente la mano, che dal collo finisce sulla bocca di sua moglie, impedendole di parlare.

 

“ Forse, dovrei aiutarti io a dimenticare quello schifoso cacciatore. Forse, tutto il male che ti ha fatto non ti è ancora bastato, eh mogliettina mia? “. Chiede semplicemente il corvino e, senza quasi che lei se ne renda conto e solo con la mano libera, riuscendo a strappare il vestito da sposa di lei. “ Ti ho aspettata per tutti questi anni, mi sono dannato a pensarti tra le braccia di un altro uomo! Ho permesso che il tuo bastardo venisse al mondo, sapendo che a quel cacciatore avevi dato un figlio ed a me non avevi voluto darlo, malgrado fossi la mia promessa sposa! Hai una vaga idea di come mi devo essere sentito io?! Ce l’hai?! “. Sbrocca il corvino, stanco di tenersi dentro tutta quella rabbia o, nel migliore dei casi, di sfogarla con altre persone. Su tutti, tranne che sull’artefice di essa. “ Tu mi amerai, Jeanne Hikari: tu mi amerai, che io sia dannato se non sarà così “. Continua, alterandosi sempre di più e mentre, pezzo dopo pezzo strappa l’abito da sposa della cugina e mentre, di riflesso lei continua a piangere: è finita, pensa. È finita, non può sottrarsi al suo destino. Aveva ragione Mina Veghner, aveva ragione sua madre: la sua vita sta per trasformarsi in un inferno e lei non può impedirlo. L’unica cosa che la spinge ad andare avanti è che, con il suo sacrificio, sta riuscendo a salvare suo figlio Luca. Eppure, l’ultima frase di suo marito l’ha spiazzata: come può dire di volere il suo amore, se la tratta in quel modo? Se la morde, se la stupra senza la minima pietà e non tenendo conto del suo rifiuto, non tenendo nemmeno conto del loro patto e continuando a minacciare Luca e Garry? Come può credere che lei lo amerà, con questi presupposti? Che sia davvero folle fino a quel punto? Che sia vero che, in fine, Dominique è più pericoloso dello stesso Vincent? Che sia vero che il nemico più letale e pericoloso, è sempre stato sottovalutato? Questo non lo sa: sa solo che, da quel momento in poi quella notte diviene la più infernale che abbia mai passato, sia per il suo corpo che per la sua mente. E la consapevolezza che purtroppo, questo è solo il principio non l’aiuta di certo a stare meglio. Eppure, in quei momenti insostenibili, solo un nome riecheggia nella mente della sorella di Vanitas, Ivy e Vincent: il nome del suo amato, il solo ed unico uomo che abbia amato, che ama e che sempre amerà. Garry Perry. Ed è in quei momenti terribili che, tutto un tratto, Jeanne comprende cosa deve aver provato Ivy quando, mesi prima, è stata stuprata da Vincent. La sensazione di rabbia ed impotenza, il disgusto, la sensazione di sentirsi sporca dentro e fuori, l’impossibilità di reagire, il dolore atroce non solo fisico ma anche il dolore che viene dalla mente. E la consapevolezza continua che martella nella sua testa: la consapevolezza che la sua sofferenza è solo all’inizio, che stavolta nemmeno Garry potrà salvarla all’inferno in cui lei stessa è stata costretta ad imprigionarsi.

 

Garry Perry che, in quel momento e nel cuore della notte, ha un tremendo presentimento: si alza di scatto, mettendosi seduto sul letto e portando una mano al cuore dove, poco prima, ha sentito una fitta tremenda. E ne diviene consapevole: la sua Jeanne sta soffrendo e, ancora una volta, lui è impotente.

 

Nel frattempo, a Villa Veghner si sta tenendo una riunione. Non tutti i capifamiglia sono presenti: solo Hans, Pierre e Kevin si sono riuniti nel salone. Xerxes non è stato convocato, così come Garry. Ed il motivo è molto semplice: di fatto, da un po' di tempo la fiducia verso il quinto capofamiglia è andata scemando, così è stato deciso di non convocarlo mentre, per quel che riguarda Garry, la riunione riguarda proprio lui e, per tanto, la sua presenza non è opportuna. “ Veniamo subito al punto: sapiamo tutti e tre perché siamo qui, non è vero? “. Chiede perentorio Pierre Veghner, sedendosi su quella che è la sua poltrona. Hans e Kevin fanno la stessa cosa, mentre il rosso prosegue il suo discorso. “ Sappiamo tutti di cos’è necessario discutere “. Conclude, mentre a quelle parole Hans annuisce serio.

 

“ Si: a parte la questione di Xerxes, ce n’è un’altra ben più importante. Ed è per questo che Garry non è stato convocato, ho indovinato? “. Chiede, mentre Pierre annuisce. Incrocia le mani l’una nell’altra, posando i gomiti sul tavolo ed il mento su di esse.


“ Non si può più attendere: Garry sta avendo incubi sempre più frequenti, con protagonista voi sapete chi. La verità sta emergendo, non possiamo permettere che lo scopra in altri modi: dovremo essere noi a dirglielo “. Sentenzia, parando di una cosa misteriosa che dovrebbe essere rivelata al giovane erede dei Perry. Ma a quelle parole Kevin scuote il capo con enfasi, incrociando le braccia al petto.

 

“ Se mi avete convocato solo per questo, allora state perdendo tempo: la risposta è no “. Sentenzia perentorio, mentre alle sue parole Pierre riprende parola, perdendo leggermente le staffe.

 

“ Ne abbiamo già discusso: non si può più indugiare! Garry deve sapere la verità e deve saperla domani stesso! “. Sentenzia a sua volta mentre, spazientito, il fratello di Juliette sbatte una mano sul tavolo.

 

“ Sono io suo zio, decido io cosa gli dev’essere rivelato o meno! E questo segreto, credimi me lo porterò con me nella tomba! “. Assicura, mentre Hans interviene nella discussione e cerca di raffreddare gli animi.

 

“ Credo che in parte, Kevin non abbia tutti i torti “. Fa, mentre l’attenzione degli altri due viene inevitabilmente calamitata sul capofamiglia dei Delacour. “ Garry deve sapere la verità, ma forse, questo non è il momento più opportuno: in questo momento è molto fragile. Prima il matrimonio con Mina, in seguito l’inaspettato matrimonio di Jeanne. Diamogli il tempo di riprendersi, poi vedremo “. Tenta di accomodare la situazione, riuscendo solamente a provocare l’ira di Veghner.

 

“ Ma certo! Aspettiamo pure che i suoi poteri si manifestino da soli e che il sigillo si spezzi! Lasciamo che sia impreparato, quando il momento arriverà! “. Sbrocca, mentre Kevin non sembra volersi smuovere di un millimetro dalla propria posizione. “ Siete due incoscienti: state sottovalutando il problema! “. Fa, mentre a quelle parole Kevin risponde per le rime.

 

“ Oh andiamo! “. Sbrocca a sua volta, spazientito. “ Ci vuole il morso di un vampiro per risvegliare i poteri di Garry! Di un Hikari, per la precisione: possiamo anche calmarci, non succederà nulla! “. Si ostina l’argento, mentre Pierre da un forte pugno alla scrivania e va nuovamente in collera.

 

“ Dominique lo ha già morso, due volte! E se questo provocasse conseguenze? Se, seppur non sia andato fino in fondo, avesse compromesso l’integrità del sigillo? Eh?! “. Chiede alterato, mentre Kevin si alza dalla propria poltrona.

 

“ Sono stanco di questa conversazione: la decisione finale spetta a me, ed io ti proibisco di rivelare a Garry la verità. Ti sto avvertendo: non una parola, Pierre! “. Punta lo sguardo in quello dell’altro, per poi volgersi verso l’uscita. “ Ed ora scusate, ma ho di molto meglio da fare che continuare una conversazione che per me è già terminata “. Detto questo, il capofamiglia degli Knight si dirige alla porta, per poi uscirne e richiuderla dietro di sé in un sonoro tonfo. Hans osserva Pierre, preoccupato.

 

“ Cosa intendi fare? “. Chiede semplicemente il bruno, mentre di lì a poco anche il rosso si alza dalla propria postazione, uscendo dalla stanza decisamente alterato e senza dargli una risposta. “ Pierre! “. Lo chiama semplicemente, ma senza ottenere una risposta. L’uomo si porta una mano al viso: prevede grossi guai in arrivo.



Salve miei fans, come state? Ecco il nuovo capitolo, fin'ora il più lungo mai scritto! Cosa ve ne pare? Abbiamo assistito ad una nuova notte d'amore per i nostri protagonisti mentre, dall'altro lato, Jeanne subisce la sua prima notte di nozze: suo marito getta la maschera  si mostra per quello che è, prendendosi ciò che ritiene suo senza chiedere il permesso. A villa Veghner invece, Pierre, Hans e Kevin discutono animatamente su una verità da rivelare a Garry: di cosa si tratterà mai? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 46
*** Nightmare ***


Un nuovo giorno giunge a Veritas, ma per alcuni la cosa sembra essere totalmente irrilevante. Ed una di queste è proprio la proprietaria della stanza in cui, dopo un momento di esitazione, la giovane dalla chioma corvina entra con cautela.

 

La giovane riflette: ha bussato un paio di volte ma, non ottenendo risposta ha in fine deciso di entrare a controllare la situazione. In oltre pensa, ha visto il suo signore uscire e per certo la sua signora non è ancora uscita dalla stanza. Dopo la dura giornata del giorno precedente, vuole accertarsi che stia bene e che non le sia successo nulla. “ Principessa? “. Sussurra solamente, chiudendosi la porta alle spalle: solo la luce di alcune candele illumina la stanza, le tende non sono ancora state spostate e nessuno sembra volerle dare risposta. “ Principessa, sono Nox: sono qui perché ero preoccupata per voi. State bene? “. Chiede, prendendo una candela e facendosi luce, per evitare di cadere. Da prima nessuna risposta, in seguito un movimento: qualcuno ha scostato leggermente le coperte, segno che effettivamente Jeanne si trova ancora nella stanza. Non ricevendo ancora risposta tuttavia, la corvina decide di prendere ancora parola. “ Con il vostro permesso, aprirò le tende: è ormai giorno fuori “. Sussurra, dirigendosi poi alla finestra. Preoccupata per lo stato di salute di Jeanne e dalla mancanza di risposta, Nox scosta le tende giusto quel poco che serve a far passare un po' di luce.


“ No! “. Finalmente una risposta, anche se non è esattamente quella che la corvina si sarebbe aspettata. “ Non voglio che apri quelle tende, ti prego… “. Mormora solamente l’altra, mentre la domestica posa la candela su un comodino lì vicino e fa qualche passo verso il letto: non che la stanza sia molto più illuminata di prima, ma per lo meno ci si vede un po' e non si rischia più di inciampare.

 

“ Cosa vi è successo? Perché non vi siete alzata? State forse male? “. Chiede in apprensione la fedele servitrice, notando poi del sangue sulle lenzuola. “ Oh Dio… “. Scuote il capo e, istintivamente, porta una mano alla bocca mentre, di lì a poco riceve una risposta.

 

“ Sto… sto bene, Nox. Non ho appetito e credo che non scenderò, almeno per ora “. Sussurra Jeanne, ma ovviamente l’altra non le crede. La sua voce è quella di una persona sul punto di mettersi a piangere, il sangue è un po' ovunque sul letto e certamente, pensa, c’è altro che ancora non sa e che dev’essere successo.

 

“ Se state bene, allora perché c’è tutto questo sangue sul letto? Cos’è successo? Vi prego, parlate con me… “. Mormora in apprensione la donna, mentre a quella frase Jeanne scuote il capo.

 

“ Sto bene… “. Mormora, ma il suo tono contraddice le sue parole. Ed anche i suoi gesti: istintivamente e come cercasse un’ancora di salvezza, la bionda afferra con la propria la mano della domestica e la stringe forte. “ Sto bene… “. Ripete l’erede di Rosina e Kaname, ma a quelle parole e, soprattutto, a quel gesto Nox nota che invece, Jeanne non sta affatto bene: sul suo polso nota i segni di un morso ed alcuni lividi, come fosse stato stretto con violenza da qualcosa o qualcuno. Non dice nulla: deve essere lei pensa, deve essere soltanto lei a parlare di cosa sia successo quella maledetta notte. “ No! “. Sbrocca in fine la sorella di Vanitas, scuotendo con energia il capo e la presa sulla mano di Nox si fa ancor più salda. “ No! No, non sto bene! Non sto affatto bene, Nox! “. Confessa in fine, alzandosi e mettendosi seduta. A quella vista Nox non può fare a meno di rimanere agghiacciata e, istintivamente porta una mano alla bocca ancora una volta.

 

“ Ma cosa… che vi ha fatto quel mostro? “. Chiede, sentendo una tremenda morsa al petto: talvolta ha provato pietà per il suo signore, ma questo! Cielo, questo supera ogni limite possibile. Nota sul corpo della sua signora dei morsi, dei graffi che non sono riusciti a rigenerarsi del tutto e dei lividi che, ovviamente, lasciano ben poco spazio all’immaginazione. “ Che ha fatto…? “. Mormora nuovamente, non osando sfiorare Jeanne anche se, il suo primo istinto sarebbe quello di pulirle le ferite dal sangue.

 

“ Ho.. ho provato a reagire, Nox… ho provato in tutti i modi possibili, ho persino usato il potere della luna blu. Ma non è servito a nulla… a nulla… “. Inizia il discorso la bionda, disgustata al solo ricordo. “ Mio marito ha in fine gettato la maschera e si è mostrato per quello che è: un mostro ed uno stupratore, ancor più spietato del suo stesso capo “. Le lacrime iniziano incontrollate a cadere dagli occhi celesti della donna, ora arrossati dal troppo pianto di quella dannata notte. “ Non so come ha fatto! Non lo so, ma il suo potere ha inibito il mio in un batter d’occhio: con il potere della luna rossa e quello della luna blu che possiede è riuscito a rendermi inerme, come fossi un pupazzo in balia delle tempeste! Non sono riuscita ad impedirgli nulla, né di mordermi né di… di… “. Non finisce la frase, anche se il proseguo è piuttosto evidente ed ovvio. “ Ora lo so! So cos’ha provato mia sorella, la notte del colpo di stato! So cos’ha passato Ivy, quando Vincent le ha fatto ciò che le ha fatto. Ma la differenza è che lei ha provato a reagire, ha lottato! È stata più forte di me, io invece… “. Il solo ricordo la fa tremare: a dire il vero anche lei ha cercato di reagire, ma ogni volta che ci provava le conseguenze erano morsi o schiaffi. “ Che razza di donna sono, Nox?! Come potrò guardare in faccia Garry, dopo questa notte? So che mi ci sono imprigionata io stessa, in queste nozze senz’amore. So che è colpa mia, ma non credevo… “. Non credeva che il patto sarebbe stato infranto, pensa. Ecco cosa credeva. Credeva che almeno, Dominique avrebbe rispettato il loro patto: lei ha acconsentito solo a sposarlo, non ad altro. Ed in cambio la vita di Luca, della sua famiglia affidataria e di Garry sarebbero state al sicuro. Invece… i suoi pensieri vengono interrotti: Nox le accarezza dolcemente le mani, piangendo lacrime di dolore nell’udire quel racconto.

 

“ P… permettetemi di curare le vostre ferite, vi prego. Lasciate che vi medichi… “. Mormora la donna, mentre da prima Jeanne esita e, istintivamente indietreggia. “ Vi prego, non vergognatevi: qui, chi si deve vergognare non siete voi. E per quanto riguarda ciò che è successo: voi siete la donna più forte e coraggiosa che abbia mai visto. Sono sicura che vi siete opposta con tutte le forze, non avete nulla da rimproverarvi “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre a quelle parole Jeanne si lascia andare ad un pianto liberatorio. Nox capisce di poter osare toccarla, così le scosta delicatamente le coperte. “ Posso? “. Chiede solamente, mentre Jeanne fa un cenno affermativo con il capo. “ D’accordo “. Conclude in fine Nox, prendendo l’occorrente per iniziare la medicazione. E non potendo fare a meno di domandarselo: perché mai la sua signora non chiede aiuto a Garry Perry? Perché ha preferito sposarsi e rendersi la vita infernale, piuttosto di chiedere aiuto?

 

Una volta terminato di medicare Jeanne ed aver cambiato quelle lenzuola sporche di sangue, una volta assicuratasi che la sua signora fosse calma e si fosse addormentata, Nox esce dalla sua stanza. Sta per volgersi e riprendere i suoi doveri, anche se è ancora scossa da quanto udito e visto. Ma non appena fa per voltarsi, una sinistra sensazione la coglie tanto da farla bloccare sul posto. In seguito una risata conferma i suoi sospetti: c’è una persona dietro di lei, ed ha già capito di chi si tratta. “ Dì un po'… “. Inizia il discorso colui che la donna ha già riconosciuto. “ Chi ti da il permesso di entrare nella mia stanza senza il permesso? “. Chiede, per poi fare un passo verso la donna che, come a difendersi, non si volge ancora verso di lui. “ O forse, avevi solo voglia di farmi una sorpresa? “. Continua cinicamente lui, mentre istintivamente lei avanza, come a voler mettere distanza tra loro. Ma di fatto, finisce per intrappolarsi tra lui ed il muro. “ Eh, Mina? “. Conclude la frase il corvino, cingendola per la vita come fosse la cosa più naturale del mondo ed avesse davanti a sé la vera Mina.

 

“ Signore, non sono Mina Veghner… “. Tenta lei, ma a quella frase lui sembrerebbe irritarsi: a prova di questo stringe maggiormente la presa sulla vita di lei, senza la minima idea di lasciarla andare.

 

“ Non dire le bugie, Mina. Sai che odio chi mi mente “. Mormora solamente, dandole solamente un bacio sul collo e facendo letteralmente rabbrividire la fanciulla.

 

“ E se sono entrata in camera vostra, è stato solo perché… volevo vedere come stava la Principessa Jeanne… “. Mormora, mentre a quella frase lui la deride in modo sarcastico.

 

“ Ti preoccupi della tua rivale? Sai, potrei quasi intenerirmi a questo tuo bel gesto “. Continua a deriderla, per poi tornare serio come gli fosse stato ordinato. “ Ma non dovresti: dopo quello che hai visto nella stanza dei ritratti, dovrebbero essere altre le tue priorità, no? “. Chiede enigmatico, mentre Nox agghiaccia sul posto: davvero l’ha scambiata per Mina, oppure sta fingendo di avere lei davanti e sa benissimo che, invece, si tratta della domestica?

 

“ Per favore, non sono Mina Veghner! Lasciatemi… “. Mormora solamente la domestica, ricordando le parole della sua signora e di Rosina e sentendosi improvvisamente in trappola. Ma a quelle parole lui sembrerebbe spazientirsi maggiormente: stringe la presa sulla donna, così tanto che per un momento le fa mancare l’aria.

 

“ Sai almeno cosa significa? Vedere i tuoi genitori che si preoccupano per un’ altra persona come fosse figlia loro, per poi venire a sapere che… “. Si ferma di colpo, come gli fosse stato ordinato: avverte un forte odore di sangue. Eppure pensa, né lui né Nox si sono feriti: che sia forse la sua immaginazione? Che stia immaginando tutto? Che in realtà non ci sia alcun odore di sangue? Dal canto suo Nox rimane sorpresa: perché mai ora, quel folle le parla del principe Antoine e della Principessa Veronica? “ Non serve che te lo ripeta: hai già capito tutto, nella sala dei ritratti. Non ti ho mandata lì a caso e tu non sei così stupida da non capire “. Mormora solamente e, come se lo avesse notato solo ora punta lo sguardo al vestiario della corvina. “ Chi ti ha detto di vestirti in questo modo?! “. Chiede, innervosendosi. A quella domanda apparentemente senza senso, Nox risponde decisamente strabiliata.

 

“ Ma signore! Così si vestono tutte le domestiche…! “. Fa per dire, ma lui è più svelto e le afferra malamente i capelli, tirando così forte da farle male.

 

“ Ma tu non sei una domestica! Ancora non ti è bastato ciò che hai visto, per capire quale sia il tuo vero posto?! Cos’altro devo fare con te, eh?! “. Sbrocca nervoso, finendo con il far battere alla donna il viso sulla parete. Una sola volta basta per farla sanguinare lievemente al labbro. “ Ti ho trasformata, ti ho dimostrato che quell’idiota di tuo marito non ti amerà mai e ti ho mostrato la verità, il giorno del mio matrimonio! Possibile che tu e Jeanne siate così stupide?! Possibile che entrambe preferiate la sofferenza alla verità?! “. Prosegue la sua sfuriata, ed avrebbe continuato ad urlarle addosso se non fosse per un dettaglio. Senza il minimo preavviso lascia la presa sui capelli di lei, che tuttavia non può sospirare sollevata. Infatti la stretta si sposta sulle sue spalle, la stessa stretta che la costringe a voltarsi e, così, trovarsi faccia a faccia con il suo signore.

 

“ Oh no.. “. Mormora solamente, mentre gli occhi di lui si iniettano di un’intensa luce rossa al solo vedere quel sangue: avverte anche lui che non è quello di Mina ma, al tempo stesso, è come se fosse molto simile a quello della donna. In oltre, ormai il danno è fatto: la sete è tornata a farsi sentire, non può più farci nulla pensa. Senza nemmeno riflettere su ciò che fa scopre malamente il collo della donna, quasi strappando parte della divisa da cameriera che indossa. Terrorizzata e memore del racconto di Jeanne la fanciulla vorrebbe gridare, ma lui è più rapido e le tappa la bocca con la mano, quasi impedendole di respirare.

 

“ Sta buona e zitta! O giuro che ti farò talmente male, che mi supplicherai di ucciderti! “. Si arrabbia, mentre lei inizia a preoccuparsi seriamente: non c’è nessuno che può salvarla da quel pazzo, pensa. Stavolta è da sola e, chiaramente, non ha né forza né poteri per difendersi. Sta per rassegnarsi al suo destino, ma qualcuno cambia radicalmente i piani del terzo principe di Veritas.

 

Un potente raggio blu allontana bruscamente Dominique da Nox che, spaventata, finisce per cadere inginocchiata a terra ed ansimando pesantemente: per fortuna non è stata morsa, ma ci è mancato davvero poco. D’altra parte, chi l’ha difesa la osserva qualche istante per poi prendere parola di lì a poco. “ Tu, va da mia sorella e rimani con lei fino a nuovo ordine “. Ordina freddamente, mentre la donna non può credere ai suoi occhi: il re? O meglio: il falso re? Lui l’ha difesa? Deve essere sicuramente uno strano sogno, pensa! Ma la voce di lui interrompe bruscamente i suoi pensieri. “ Sei sorda? Vuoi che ti faccia frustare per avermi disobbedito?! Fila via da qui! “. Le ordina Vincent Hikari mentre, riprendendosi dall’iniziale sorpresa la donna annuisce.

 

“ Come ordinate! “. Fa solamente, per poi volgersi e correre immediatamente in direzione della stanza di Jeanne. Nel vederla andarsene tuttavia, Dominique sembra perdere maggiormente le staffe.

 

“ Torna subito indietro, io e te non abbiamo finito! “. Grida, infischiandosene di trovarsi in mezzo al corridoio. Ma Vincent è più rapido: l’ha già gestito altre volte, quando era in questo stato. Questa volta pensa, non sarà diverso: trattiene il cugino prima che possa inseguire Nox, mentre lui si innervosisce come un leone in gabbia. “ Lasciami!! Lasciami subito andare!! “. Grida furioso e mostrando le zanne all’altro, che tuttavia lo mette spalle al muro e lo tiene fermo per le spalle.

 

“ Calmati!! “. Gli ordina, mentre i suoi occhi si tingono di un blu intenso e mentre, a quella sola parola Dominique sembrerebbe effettivamente calmarsi. “ Di un po', sei impazzito?! Volevi rivelare il tuo punto debole a quella donna?! Così che potesse dirlo a tua moglie?! Cosa ti dice il cervello?! “. Grida alterato il falso re, tenendo il suo vice ancora bloccato alla parete e con gli occhi iniettati di una luce rossa. “ Se non riesci a controllarti, vieni da me! Ti impedirò io di creare guai e mandare a monte tutto quanto ho fatto fin’ora, per giungere a questo punto e dove sono ora! “. Si infuria il terzogenito di Kaname e Luna. A quella frase tuttavia, segue una risata sprezzante da parte dell’altro.

 

“ E che cos’hai ottenuto, falso re? Cos’è che hai ottenuto? Non mi sembra che Ivy sia qui con te, o che Vanitas abbia perso il potere del Re in tuo favore. No? “. Chiede, mentre a quella frase l’altro gli rifila uno schiaffo.

 

“ Non osare: io so ciò che devo fare, nessuno può dubitare del mio operato. Molto presto, sia Ivy che mio figlio saranno qui a palazzo. E darò una bella lezione a mio fratello, ma mi occorre tempo! E soprattutto, mi servi tu! Mi servi tu, nel pieno delle tue facoltà! “. Fa, mentre l’altro porta una mano al punto dolorante e guarda il cugino come se quello schiaffo lo avesse riportato alla realtà e lo avesse, almeno in parte, calmato. “ Io ho bisogno di te, Nick! Ho bisogno di te, non posso e non voglio perderti per uno stupido errore! A tempo debito sistemeremo anche Garry e Mina, te lo giuro: ma ora… “. Non finisce la frase: dei passi fanno insospettire Vincent. Qualcuno sta arrivando in quel corridoio e, certamente, lui non può permettere che vedano il suo vice in queste condizioni. “ Vieni con me, muoviti! “. Ordina, afferrandolo per un polso e trascinandolo letteralmente con sé. Non che dall’altra parte ci sia resistenza, chiaramente. Una volta arrivati alla propria stanza ed entrati entrambi, Vincent chiude la porta e rimette i sigilli: probabilmente non si fida nemmeno dei suoi stessi sudditi, se mette tutte quelle protezioni. Il biondo sbuffa sonoramente, per poi guardare l’altro ed incrociando le braccia al petto. “ Sei più calmo? “. Chiede, mentre il corvino scuote il capo: no. No, pensa: non è calmo, ma la ragione non è più Mina né la moglie. La ragione è semplicemente la sete che lo tormenta e che non ha ancora soddisfatto.

 

“ Devo solo andare a trovarmi una preda da dissanguare, poi si che starò meglio “. Mormora, mentre a quella frase il cugino sbuffa sonoramente.

 

“ Cosa ti ho detto prima? “. Chiede, mentre l’altro gli si avvicina di qualche passo. “ Se hai bisogno di bere sangue, devi chiederlo a me. Non puoi semplicemente uscire da solo e senza protezione, con gli Hunter alle calcagna e pronti ad ucciderti “. Mormora il minore, trovandosi in men che non si dica faccia a faccia con il cugino. Dominique, che senza nemmeno riflettere su cosa stia facendo fa indietreggiare Vincent, fino a farlo appoggiare spalle al muro e stringendo con forza la presa sulla sua giacca. Da parte sua l’altro non insiste nemmeno: si limita a posare una mano tra i capelli del corvino, aspettandosi qualsiasi reazione da parte sua. La presa di Dominique si sposta dalla giacca alle spalle dell’altro, costringendolo quasi a sedersi a terra e guardandolo intensamente per un solo istante, come alla ricerca di qualcosa che può trovare solo nello sguardo del suo capo. In seguito abbassa nuovamente il proprio, posando la fronte sulla sua spalla per qualche momento ancora. Il falso re fa per dire qualcosa, tuttavia non ne ha il tempo.

 

“ Gli uomini come te hanno sempre bisogno degli uomini come me: cosa faresti senza di me? “. Chiede ad un certo punto il maggiore, quasi in un sussurro. Vincent non capisce a cosa esattamente si riferisca, tuttavia non ha il tempo di domandarglielo: sente le zanne del cugino affondare nel suo collo, che non si è nemmeno accorto essere stato scoperto. Da prima la reazione è di sorpresa, in seguito stringe maggiormente la presa sui capelli del suo vice per qualche istante, permettendogli comunque di bere il suo sangue per calmarsi.

 

“ Potevi anche avvisarmi, comunque… “. Sussurra solamente il biondo, sentendo lentamente il veleno afrodisiaco delle zanne fare effetto. Ed è forse per questo che, di lì a poco decide anche lui di agire in modo inaspettato: con la propria afferra la mano del cugino, togliendogli lentamente il guanto e mentre, a quel gesto lui riapre gli occhi di scatto seppur non si stacchi ancora dal collo del minore. Solo quando nota nuovamente gli occhi di lui tingersi di blu fa per chiedergli qualcosa e si stacca un istante, ma non ha il tempo di ire o fare nulla: proprio come Vincent in precedenza, anche lui sente delle zanne affondare. Tuttavia, non è nel suo collo ma nella sua mano: non saprebbe dire se in quel punto il morso fa più o meno male, la sua prima reazione è di stupore. Tuttavia non lo ferma, anzi: anche lui affonda nuovamente le zanne, nello stesso punto morso in precedenza e riprendendo a bere il sangue del cugino. Come si fossero letti nel pensiero entrambi si staccano l’uno dall’altro di lì a poco, entrambi con la bocca sporca del sangue dell’altro. “ Ora stai bene? “. Chiede in un sussurro il figlio minore di Kaname e Luna, mentre il cugino annuisce e posa nuovamente il viso sulla sua spalla.

 

“ E tu? “. Chiede semplicemente, mentre Vincent annuisce. Anche se in verità, non sta troppo bene: deve assolutamente agire, pensa. Deve assolutamente avere Ivy al suo fianco e soprattutto, loro figlio. Il figlio che, sicuramente, lo legittimerà come re anche senza avere il potere del Re. E soprattutto pensa, nessuno a parte Dominique ed un’altra persona devono venire a conoscenza di questa cosa, che lui è ancora un re illegittimo. Le conseguenze potrebbero essere gravi, anche per lui. Ma per oggi pensa, per oggi non vuole pensarci: ha ben altre cose da fare.

 

Nello stesso istante, dopo diverso tempo qualcuno giunge a villa Veghner. Entrambi stanchi di rimanere da soli in quell’immensa villa che è la loro dimora, hanno in fine deciso di far visita a Pierre e Joe. E non solo a loro.

 

Ivy e Mina si trovano infatti insieme: le due cognate non hanno mai parlato molto, solo negli ultimi tempi si sono un po' avvicinate e, in special modo quando la futura regina fu stuprata dal fratello. La giovane cacciatrice e la Principessa degli Hikari stanno passeggiando in giardino, entrambe con il loro parasole data la calda giornata ed il sole splendente. “ Il sole in un regno di ghiaccio, sembra quasi ironico “. Fa semplicemente Ivy, sorridendo lievemente e mentre Mina annuisce.

 

“ Già, hai ragione “. Fa a sua volta la cacciatrice, per poi osservare qualche istante la cacciatrice. “ Ma dimmi: tu come stai? “. Chiede: una semplice domanda che ogni persona farebbe a chi non vede da un po' di tempo, ma che stavolta ha un suono ed un significato totalmente diverso sia per Mina che per Ivy. La principessa arresta un momento il suo passo, sospirando pesantemente e posandosi una mano sul ventre.

 

“ Vuoi che sia assolutamente sincera? “. Chiede, mentre l’altra annuisce: se Ivy ha deciso di fidarsi di lei, pensa, farà di tutto per poterla aiutare. Perché, lo sa bene: la corvina ha bisogno d’aiuto. Qualcosa la tormenta ma non vuole dirlo nessuno, ma con lei può confidarsi: ormai sono quasi come sorelle, il loro legame si sta rinsaldando molto e, di conseguenza, l’una può aiutare l’altra senza problemi.

 

“ Si “. Fa semplicemente la figlia di Pierre e Joe, andando a sedersi su una panchina lì vicina e portando con sé la cognata. Entrambe si siedono, chiudendo i parasole e posandoli ai lati della panchina.

 

“ Sono un po' preoccupata “. Rivela Ivy senza mezzi termini, stringendo lievemente la presa sulla gonna del suo abito. “ La maledizione del Re Pazzo progredisce: Vanitas mi ha fatto giurare che, se dovesse arrivare al punto di non ritorno, allora sarò io ad ucciderlo prima che faccia del male a qualcuno “. Rivela, mentre Mina la guarda decisamente sorpresa a quelle parole. Anzi, pensa: non lo è più di tanto. In fin dei conti pensa, questo potrebbe essere anche considerato un grande atto d’amore: evitare che la persona che si ama soffra inutilmente e, allo stesso tempo salvaguardare chi si ama. Porre fine alla vita della persona che si ama con le proprie mani, si chiede se… se… il filo dei suoi pensieri è interrotto dalla voce di Ivy che, dopo un pesante sospiro riprende parola. “ Vorrei trovare un modo per spezzare la maledizione di nostro nonno, ma so che non c’è e questo mi terrorizza: cosa accadrebbe se Vanitas perdesse veramente il controllo ed impazzisse? Come farei? Come troverei la forza di uccidere il padre di mio figlio? La sola persona che abbia mai amato… “. Mormora, scuotendo il capo e mentre Mina la osserva qualche istante: Ivy ha detto che Vanitas è il padre di suo figlio, anche se purtroppo la cosa non è ancora certa.

 

“ Quindi, tu pensi che questo bambino sia di tuo fratello? “. Chiede in tono gentile la mora, mentre l’altra annuisce e, per un momento, porta una mano al ventre.

 

“ Si: non so spiegarti perché, ma so che questo bambino è di Vanitas. È suo, Mina: deve esserlo “. Sentenzia: rabbrividisce alla sola idea che invece, questo bambino possa essere di Vincent. Trema all’ipotesi di mettere al mondo il figlio che legittimerà quel bastardo come re: sarebbe la fine non solo per tutti loro, ma anche per il regno di Veritas. “ Se questo bambino fosse di Vincent, Mina, sarebbe una catastrofe. Una catastrofe non solo per noi, ma anche per il regno intero “. Sussurra la futura regina, mentre mina decide di non interromperla ed aspettare che prosegua la frase. “ Vincent non è in grado né di guidare il regno, né di mantenere equilibrato il potere di una delle tredici lune demoniache. Manderebbe Veritas al collasso in men che non si dica, ed io non potrei mai perdonarmelo… “. Mormora, come fosse colpa sua e mentre, istintivamente Mina la prende tra le braccia, stringendola a sé.

 

“ Non devi temere una simile catastrofe: hai ragione. Questo bambino è di tuo fratello. Lo è, Ivy “. Sentenzia determinata, mentre l’altra ricambia il suo abbraccio con gratitudine. “ Vedrai che in un modo o nell’altro, ce la faremo: spezzeremo la maledizione del Re pazzo e cacceremo Vincent da Veritas. Tutti i suoi sottoposti affronteranno il patibolo per alto tradimento e più nessuno oserà turbare la pace del regno. E la vostra “. Precisa, mentre un lieve brivido passa lungo la sua schiena nel pronunciare la parola patibolo: sa che se questa storia finirà, anche Dominique dovrà affrontare la pena di morte per alto tradimento. Anzi: se per gli altri sottoposti potrebbe esserci una minima possibilità di salvezza, per lui sarebbe praticamente certa. Lui è il Capitano delle Guardie Reali, il suo compito era proteggere la famiglia reale al costo della vita. Invece ha tradito: si è schierato con i ribelli ed ha aiutato Vincent a fare ciò che ha fatto ad Ivy e spodestare Vanitas con un trucco meschino. Ha costretto Jeanne a sposarlo con chissà quale espediente e lei e Garry a partecipare, sapendo di infliggere loro una terribile pena. “ Anche quel sadico dovrà pagare, prima o poi… “. Sibila la cacciatrice, mentre Ivy non può fare a meno di percepire il suo turbamento. Istintivamente e dopo aver sciolto l’abbraccio la donna posa una mano sulla spalla della cognata.

 

“ Ti stai riferendo a mio cugino? “. Chiede, capendo che non può parlare che di Dominique: lei non ha avuto molto a che fare con lui, se non nella notte del colpo di stato e qualche altra occasione isolata. E per fortuna, deve dire: non sa molto di lui, ma sa che quando gli passa accanto le scorre un brivido lungo la schiena, lo teme quasi ancor più di Vincent e, sicuramente, questo non è normale. Sa che possiede anche il potere della Luna Rossa oltre a quello della Luna Blu e che ha fatto del male anche a Garry e Mina, oltre che a Jeanne. Alla sua domanda la cacciatrice sgrana gli occhi, come se si fosse accorta solo ora di aver parlato ad alta voce. Fa un cenno affermativo con il capo: Ivy si è sfogata con lei, ora pensa, ora anche lei può fare lo stesso. In oltre, se non parla con qualcuno rischia seriamente di impazzire.

 

“ Si, parlo proprio di lui “. Mormora, stringendo la presa sulla gonna del proprio abito. “ Di quel sadico psicopatico che hai per cugino: mi dispiace parlare così di un tuo parente, ma… “. Ivy scuote il capo, riuscendo a sorridere lievemente.

 

“ Mina, ciò che è successo è anche colpa sua. So di cosa sia capace, quindi non temere di esprimerti liberamente, sul suo conto o su quello di chiunque altro “. La rassicura, mentre a quelle parole mina annuisce solamente.

 

“ Non avrei mai creduto che si sarebbe spinto a tanto: costringere me e Garry a partecipare alle sue nozze, per che cosa? Per rigirare il coltello nella piaga? Per far più male al suo rivale? “. Sospira pesantemente, per poi proseguire di lì a poco. “ Dopo ciò che mi ha fatto, dopo ciò che ha fatto a Garry ed a tutti quanti noi, voglio solo che paghi per i suoi crimini. Fino in fondo “. Precisa, mentre Ivy non può fare a meno di percepire qualcos’altro: sente l’odore di un’altra emozione, una che sovrasta l’odio.

 

“ Eppure, perché percepisco anche altro in te? “. Chiede schietta, mentre a quelle parole Mina sussulta. “ Cos’è successo il giorno delle nozze di Dominique e Jeanne? Che ti ha fatto quell’infame? “. Chiede, preoccupandosi che sia capitato il peggio: non si stupirebbe, da uno che è assieme a Vincent da anni, che usasse gli stessi metodi del suo capo.

 

“ Nulla, almeno: non glie l’ho permesso, anche se non so esattamente che diavolo aveva in testa “. Sentenzia, ricordando perfettamente l’incontro/scontro con Dominique nella sala dei ritratti. “ Ivy, posso chiederti una cosa? “. Chiede poi: deve farlo, pensa. Magari riuscirà a togliersi un dubbio o magari se ne creerà altri, ma deve tentare. A quella domanda Ivy annuisce, seppur il tono serio di Mina la incuriosisca un po'. “ Ecco… mi potresti parlare dei tuoi zii? Antoine e Veronica? “. Chiede, per poi consegnare alla cognata la foto che ha portato con sé.

 

“ I miei zii? Perché…? “. Ma non appena prende tra le mani quella foto, Ivy ha un sussulto. “ Mina! Ma che cosa ci facevi tu, insieme ai miei zii ed a Dominique? “. Chiede, mentre la cacciatrice abbassa lo sguardo per poi stringere maggiormente la presa sul proprio abito.

 

“ Non l’ho detto a Garry: preferisco che per ora, lui non lo sappia. Ma questa foto me l’ha data tuo cugino, dopo avermi attirata alla sala dei ritratti di palazzo. E lì… “. Fa un sospiro profondo, mentre Ivy parrebbe essere letteralmente agghiacciata ed un sospetto la attanaglia. “ Lì c’è un ritratto: rappresenta i tuoi zii, Dominique e quella che lui ha definito sua sorella gemella “. Spiega, mentre a quelle parole Ivy deve prendersi un istante per ricomporsi, per poi rispondere di lì a poco.

 

“ Aspetta! Mi stai dicendo che Dominique aveva una sorella? Che mia zia diede alla luce due gemelli, quella notte di luna rossa e blu? “. Chiede, ricordando un racconto di Dante circa la sua famiglia: le disse che Dominique possedeva entrambi i poteri, sia quello di suo padre che quello di sua madre, perché è nato in una notte particolare: in una notte in cui da prima la luna si fece rossa, in seguito blu come suo solito.

 

“ Aveva “. Precisa Mina, riportando così la cognata alla realtà. “ Lui dice che è morta. Ma la cosa sconvolgente è che quella bambina era la mia fotocopia, Ivy. Anzi: sono quasi sicura che nel ritratto, quella bimba ero io “. A quelle parole Ivy sente letteralmente il sangue gelarsi nelle sue vene: conosce bene quella sensazione, quando arrivi a dubitare di ogni cosa ed il mondo sembra crollarti addosso, quando scopri che le tue origini sono messe in discussione. Lo sa bene anche lei, ed ora… scuote il capo con enfasi, portando le mani davanti a sé e cercando di ricomporsi.

 

“ Aspetta! Quindi tu eri nel ritratto della famiglia Hikari? “. Chiede, mentre la cognata annuisce mestamente. “ Sospetti di essere tu? Quella bambina… “. Mormora poi, quasi correggendosi e mentre Mina annuisce ancora una volta. “ Tu credi di essere lei? La gemella di Dominique? “. Chiede ancora, mentre al solo pensiero Mina trema.

 

“ Non lo so “. Ammette, portandosi le mani al viso. “ Mio fratello Michael dice sempre che sono legata a quel pazzo, ma non mi ha detto altro. Sento che la mia famiglia mi nasconde qualcosa, ma prima di affrontarli preferirei parlare con te e Vanitas, se non ti dispiace “. Fa, mentre Ivy annuisce: si, pensa. In effetti, forse Vanitas può saperne più di lei sui suoi zii e forse può dare maggior aiuto a Mina. “ Mio Dio! Se fosse così, la mia vita sarebbe finita: come potrei vivere sapendo di avere lo stesso sangue di quel bastardo? “. Chiede la corvina, mentre Ivy l’abbraccia per poi stringerla forte a sé.

 

“ Shhh… tranquilla “. Sussurra, accarezzandole i capelli. “ Risolveremo il mistero, insieme. Te lo prometto “. Assicura, mentre a quelle parole Mina sembrerebbe un po' più calma: le ha fatto bene parlare con la cognata, pensa. Di lì a poco si ricompone, sospirando pesantemente.

 

“ Ora basta con questi brutti pensieri! C’è un’altra cosa importante da fare! “. Sentenzia, mentre Ivy la guarda stranita: è lieta che stia meglio, ma a che cosa si riferisce?

 

“ A cosa ti riferisci? “. Chiede, mentre l’altra corvina sorride leggermente.

 

“ Ma alle tue nozze, tesoro! Dobbiamo pensare alle tue nozze: è ora che finalmente, anche tu e Vanitas diventiate marito e moglie! “. Esordisce, facendo avvampare Ivy di colpo: in effetti pensa, Mina non ha tutti i torti. Forse è davvero giunto il momento per lei e Vanitas, di diventare marito e moglie.

 

Nel frattempo anche Garry e Vanitas sono in giardino. Forse è il primo, vero momento che passano insieme, da quando si sono alleati contro Vincent e dopo tutto quanto è successo. Il giovane Re osserva per qualche istante l’ex avversario, per poi prendere parola. “ Ehi, cacciatore… “. Lo chiama, fingendo noncuranza e guardando altrove. Da parte sua, Garry capisce che stavolta non c’è ombra di scherno: Vanitas è ormai abituato a chiamarlo così, in oltre pensa l’argento, questo è anche un modo dell’ormai ex avversario di nascondere le sue reali emozioni. L’argento sorride lievemente, per poi scuotere il capo.

 

“ Guarda che se anche mi chiami per nome, non ti mordo: quello, lo sai fare meglio tu “. Scherza un po' il figlio di Haruka e Juliette, mentre il corvino mette o finge di mettere un lieve broncio.

 

“ Certo che so farlo meglio io, dovresti chiedere alla mia fidanzata “. Fa, mentre l’altro scuote il capo con più enfasi.

 

“ Oh no no, non ci tengo: sai, sono pur sempre suo fratello e potrei finire per ingelosirmi, se conoscessi, ecco… “. Si ferma un momento, fingendo di pensare a come proseguire la frase. “ … i dettagli della vostra relazione “. Conclude poi il discorso. Si sarebbe aspettato qualche battuta pungente da parte di Vanitas, ma così non è e, lo deve ammettere, questo lo turba un po': non che gli manchi la fastidiosa ironia del Re, tuttavia trova strano il suo atteggiamento.

 

“ Comunque, tu stai bene? “. Chiede ad un certo punto il corvino, sorprendendo un po' il cacciatore: non gli ha mani chiesto se stesse bene, mai da quando si sono alleati. Perché lo farà ora, si chiede? Il ragazzo fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Si! Certo, sto bene e… “. Ma a quella frase l’altro lo osserva decisamente innervosito: e ora, pensa Garry? Cosa mai può essergli preso? Perché è arrabbiato?

 

“ Non mi mentire! Detesto le persone bugiarde! “. Fa semplicemente il re bambino, accarezzando i capelli della bambola che tiene tra le braccia: la bambola che un tempo gli regalò sua madre, forse la cosa più preziosa dopo Ivy, che possiede. “ Jeanne si è sposata, tu l’hai accompagnata all’altare e tua moglie era la damigella d’onore! Sei forse un masochista? Ti sei voluto fare del male di proposito? O mi spieghi perché mai hai fato una cavolata simile? “. Chiede il più grande, per poi proseguire di lì a poco e calmandosi un po'. “ Garry, tu ami Jeanne e lei ama te: mi vuoi spiegare perché hai permesso che sposasse nostro cugino? “. Chiede, mentre infuriato l’argento stringe i pugni: cosa deve fare? Forse pensa, parlare con Vanitas gli farà bene. “ Perchè, invece di accompagnarla all’altare non l’hai presa e portata via? Sai bene che anche io avrei approvato, se lo avessi fatto. Allora… “. Ma questa volta è l’Hunter ad interrompere il Re: scuote il capo pr poi, di lì a poco, riprendere parola.

 

“ Non ho potuto: tuo cugino ha ricattato me e Mina, la sera prima delle nozze. Ha detto che, se non avessimo fatto tutto ciò che diceva, a pagare sarebbe stata tua sorella: non lo potevo permettere, lo capisci? “. Chiede, mentre Vanitas scuote il capo con enfasi.

 

“ Se ha davvero fatto una cosa simile, ne dovevi parlare con me! Lo avrei rimesso al suo posto personalmente “. Si innervosisce maggiormente il maggiore dei fratelli Hikari, ma Garry scuote nuovamente il capo. “ E perché no?! Cosa me lo avrebbe impedito?! “. Continua la sfuriata Vanitas, ma l’altro lo osserva attentamente per poi, di lì a poco, dare spiegazioni delle sue parole.

 

“ Tu hai già abbastanza grattacapi: la gravidanza di Ivy e la paternità incerta del bambino, il trono da riprendere e… “. Si ferma, come stesse riflettendo. Solo dopo alcuni momenti trova la forza di proseguire. “ … la maledizione del re pazzo “. Fa, mentre da prima negli occhi di Vanitas passa una scintilla d’ira. Scintilla che si spegne nel giro di poco e, forse per la prima volta è lui ad abbassare per primo lo sguardo.

 

“ Tu come lo sai? “. Chiede secco, mentre Garry sospira amaramente.

 

“ Non importa come, lo so e basta: ti sta creando dei problemi, è così? “. Quasi sussurra, mentre l’altro annuisce: è inutile pensa, tenerglielo nascosto. In un modo o nell’altro lo scoprirebbe, meglio essere sincero.

 

“ Si “. Sentenzia, guardando alla sua sinistra ed in tono più freddo. “ La maledizione del Re pazzo avanza, Garry. Avanza, ed io ho paura di far del male ad Ivy ed al bambino, alla mia famiglia, ai miei amici… io… “. Seguendo il suo istinto, Garry Perry giunge di fronte al giovane Re, portando una mano chiusa a pugno accanto al cuore.

 

“ Ti giuro che, se dovessi impazzire e fare qualcosa di inconsulto, ci sarò io a fermarti. Ma non credo sarà necessario “. Prosegue poi, un po' più sicuro. “ Perchè io, Ivy e le persone che ti amano troveremo un rimedio. Spezzeremo la maledizione prima della nascita del bambino. Del vostro bambino. Te lo prometto “. Calca sulla parola vostro, impegnandosi in un giuramento che, lo sa anche Vanitas stesso, non infrangerebbe nemmeno sotto tortura.

 

“ Allora dovrei fare una cosa che normalmente, un re fa con il suo più fidato protettore “. Fa ad un certo punto il corvino, riflettendo: non avrebbe mai creduto di trovarsi un giorno in una tale situazione. La prova che la vita stessa è imprevedibile, nessuno sa cosa possa riservare. Garry rimane in attesa qualche istante, mentre Vanitas prende la propria spada, ovviamente non con l’intento di attaccare l’argento. Lui rimane immobile, a riprendere parola è proprio il Re bambino. “ In ginocchio, cacciatore “. Sentenzia solamente. A quelle parole l’argento rimane un po' perplesso, in seguito pare tuttavia capire le intenzioni di Vanitas e, semplicemente, obbedisce senza ulteriori repliche e riportando la mano chiusa a pugno proprio accanto al cuore. “ Beh, so che non è una cerimonia ufficiale e che è la parola del Re a contare, ma… “. A quella frase Garry alza lo sguardo un istante, determinato.

 

“ Tu sei il re: non riconosco nessun altro con questo titolo. Quindi, la parola che conta è la tua “. Lo rassicura, stupendo anche sé stesso: e chi lo avrebbe immaginato? Lui in ginocchio, di fronte a chi assassinò la sua famiglia. Chi avrebbe mai detto che sarebbe riuscito a superare i vecchi rancori ed a far front comune con il nemico, per debellarne uno peggiore? “ E la cerimonia, la faremo quando avremo ripreso il tuo trono e dopo il tuo matrimonio “. Conclude la frase l’erede di Haruka e Juliette, mentre il corvino annuisce: chissà pensa, se riuscirà davvero a riavere il suo trono ed a dare una lezione a Vincent? Chissà se, alla fine,, avrà davvero il coraggio di levare la spada sul fratello? Una cosa è certa, pensa poi: ora la spada serve a ben altro. La posa su entrambe le spalle del cacciatore, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Garry Perry giuri di proteggere il Re, la Regina e la famiglia reale da qualunque pericolo? Giuri di dedicare la tua vita alla protezione dei tuoi sovrani e di non tradire mai il clan della luna blu? “. Fa in tono più determinato il maggiore degli erede di Kaname e Luna, mentre l’altro annuisce deciso.

 

“ Lo giuro “. Sentenzia, mentre forse per la prima volta dopo tanto tempo, Vanitas sorride lievemente: l’ultima cerimonia come questa l’ha tenuta con Dominique, quando lo ha nominato suo Cavaliere e Capitano della Guardia Reale. Suo cugino ha tradito quel giuramento, ma sa benissimo che Garry no, lui non lo farà mai.

 

“ Allora, io ti nomino ufficialmente mio Cavaliere “. Conclude il discorso il più grande, per poi fare cenno a Garry di alzarsi. “ E come primo ordine, ti dico solo questo: fa tutto quello che è in tuo potere per salvare Jeanne. Non c’è cosa che mi piacerebbe di più per lei, se non vederla diventare finalmente la tua sposa. E se puoi, dai una bella lezione a mio cugino “. Fa, mentre Garry non può fare a meno di rimanere sorpreso.

 

“ Credevo odiassi Jeanne, per il fatto che è figlia di un’altra donna e non è una Hikari completa “. Mormora, mentre a quelle parole l’altro sembra riflettere un momento.

 

“ Il fatto che io non accetti Jeanne come membro del clan Hikari, non significa che mi diverta a vedere quello psicopatico traditore farle del male, e credimi, gliene sta facendo sicuramente. È sempre la mia sorellastra, Ivy le vuole bene ed io non posso rimanere indifferente “. Scuote le spalle come se nulla fosse, mentre Garry annuisce. “ In oltre, Dominique mi ha tradito in un modo meschino, ben più di Vincent: lui è cresciuto con i ribelli, in un certo senso era prevedibile che sarebbe finita così. Ma mio cugino no: lui è cresciuto con me, come un fratello. Dopo la morte di mia zia e la scomparsa di mio zio, per me è stato come avere un fratello minore accanto a me. L’ho nominato mio Cavaliere, proprio come con te ora. Gli ho affidato la mia vita, nominandolo capitano delle Guardie Reali. E guarda come mi ha ripagato. Quindi, sì: sono furioso con lui, ma mai quanto immagino lo sia tu. Quindi, Garry Perry: il vice capo dei ribelli è tutto tuo. Sarai tu a giustiziarlo per i suoi crimini ed a salvare la tua amata. Mi fido di te “. Nel sentire quelle parole l’argento rimane sbigottito: sente come una sorta di legame venirsi a creare, una connessione che prima non esisteva di sicuro, ne è certo.

 

“ Non ti deluderò “- Assicura, per poi guardare l’ex rivale. “ Ma ora, dobbiamo pensare alle tue nozze! Voglio che tu ed Ivy vi sposiate, che abbiate il vostro bambino e che siate felici, anche se al momento il trono è stato usurpato. Ed in seguito recupereremo anche quello “. Fa, mentre Vanitas annuisce.

 

“ Beh, si… va bene! Allora, pensiamo alle nozze “. Mormora, arrossendo lievemente al solo pensiero che, ben presto, il suo più grande desiderio si avvererà ed Ivy sarà finalmente sua moglie.



Ciao miei cari, come state? Ed ecco finalmente, il nuovo capitolo! che ne dite? Jeanne sembrerebbe stare sempre peggio e Nox, la sola che può starle accanto e curarla, non capisce il perchè di queste nozze senza amore. Dall'altra parte abbiamo Dominique, sempre più fuori controllo e più cinico e crudele di Vincent stesso. Sul fronte opposto, Vanitas nomina Garry suo Cavaliere, mentre Mina inizia finalmente a conoscere Ivy. Cosa succederà adesso? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 47
*** Luna nera ***


È passato poco meno di un mese dagli ultimi eventi. Giorni che per alcuni sembrerebbero essere stati eterni: un inferno eterno dal quale non si può uscire in nessun modo, e quel qualcuno è Jeanne.

È ormai il crepuscolo a Veritas.

La giovane figlia di Kaname e Rosina sembrerebbe essere sfinita: dal giorno delle sue nozze le cose sono precipitate e non c’è istante che non rimpianga quella scelta. In seguito si riscuote: ha dovuto farlo per forza. Se non lo avesse fatto infatti, le conseguenze si sarebbero abbattute non solo su di lei ma anche su Luca e su Lady Beatrice e Lord Federico, ed i Velasco non meritano certo di essere messi nei guai a causa sua, non dopo che hanno cresciuto suo figlio come fosse il proprio. “ Luca… “. Mormora solamente la donna, tenendo una mano sul braccio, sul quale uno dei lividi più recenti fa bella mostra di sé. “ Luca… “. Ripete poi la bionda, stringendo forte i pugni per poi, per l’ennesima volta scoppiare in lacrime. “ Perdonami, per averti lasciato solo. Ma forse è meglio così, forse… “. La donna non si accorge della presenza dietro di lei: chi è entrato ha ovviamente il permesso di farlo senza bussare così, trovando la porta aperta è silenziosamente entrata per poter così curare la Principessa dalle ennesime ferite, sia fisiche che psicologiche, che ormai deve subire tutti i giorni.

“ Signora, chi è Luca? “. Una voce: una voce femminile che fa sussultare Jeanne. Come se le fosse stato ordinato infatti, la donna smette di piangere ed asciuga le proprie lacrime, per poi volgersi verso colei che è la sua sola ancora di salvezza in quel palazzo. La sola che possa avvicinarsi a lei e curarla, la sola con cui da quasi un mese può confidarsi, anzi: la sola persona oltre a quel folle che ha sposato, che le sia permesso di vedere. Ormai pensa, è quasi prigioniera nel suo stesso palazzo.

“ Nox… “. Mormora solamente la figlia di Kaname e Rosina: già, Rosina. Ha cercato tante volte di vedere la figlia. Qualche volta ci è pure riuscita, con la complicità di Nox. Ma per la maggior parte delle volte risulta essere un’impresa impossibile: le guardie reali, su ordine del loro capitano hanno praticamente rinchiuso anche la donna nella propria stanza, farla evadere per vedere la figlia diventa ogni giorno sempre più arduo. “ Ecco, io… io… “. Jeanne esita un momento: sa che può fidarsi di Nox. In quei giorni è stata una vera amica, ha persino sfidato quello psicopatico di suo marito e l’ha protetta, prendendo delle punizioni al suo posto, ha rischiato molto per la sua signora e, in cambio, merita quanto meno un po' di fiducia. In oltre pensa Jeanne, forse parlare le farà bene. Gli occhi celesti della bionda tornano ad allagarsi di lacrime, mentre la domestica le si avvicina lentamente.

“ Signora… “. Mormora solamente, mentre non appena è abbastanza vicina alla Principessa, quest’ultima si alza per poi fiondarsi letteralmente tra le sue braccia, per poi decidere: deve sfogarsi pensa, altrimenti uscirà davvero di senno. Da parte sua invece, Nox rimane stupefatta da un gesto simile, tuttavia conosce le condizioni di Jeanne e, per delicatezza, preferisce non chiedere altro e limitarsi a ricambiare il gesto: in quel momento non sono una domestica ed una Principessa, ma due donne ed amiche.

“ Luca… Luca è la ragione per la quale ho sposato Dominique “. Sentenzia semplicemente la bionda, mentre Nox sgrana gli occhi sorpresa.

“ Aspettate! Volete forse dirmi che… “. Mormora, incapace di proseguire la frase della quale, tuttavia, si può perfettamente intuire la prosecuzione.

“ Luca è il figlio che, anni fa, detti alla luce per poi essere costretta ad abbandonarlo. Il figlio mio e di Garry “. Sussurra solamente Jeanne, mentre Nox l’accompagna a sedersi sul letto. La stessa cosa fa lei, ancora decisamente sconcertata.

“ Ma, Madame… se le cose stanno così, perché non avete informato Garry di tutto questo? Perchè intrappolarvi in un matrimonio senza amore, in un inferno, quando potreste invece vivere il vostro amore con il vostro amato e vostro figlio? Non… non riesco a capire “. Sussurra spaesata la donna, mentre Jeanne sospira pesantemente e cerca di calmarsi, prima di sentirsi male a causa del troppo pianto.

“ Come credi reagirebbe, se mai scoprisse una simile verità? Garry detesta le bugie, Nox: mi ha lasciata solo per avergli nascosto il mio cognome, come pensi reagirebbe scoprendo che gli ho nascosto suo figlio e che l’ho affidato ad altri? Non  mi perdonerebbe mai: mi volterebbe le spalle e, in questo modo, avrei solo ottenuto di compromettere la vita di Luca e della sua famiglia affidataria “. Sussurra spaventata: conosce benissimo Garry, sa che non la perdonerebbe mai per questa bugia. E lei non vuole, non può permettersi di rischiare e di compromettere la sicurezza di Luca e della sua famiglia.

“ Ma non capisco… “. Fa ad un certo punto la corvina, riflettendo un istante. “ All’epoca, voi e vostro cugino eravate fidanzati. Non avrebbe potuto crescere lui il bambino? Insomma, piuttosto di separarvi da vostro figlio, forse questo sarebbe stato meglio, no? Magari le cose sarebbero andate diversamente “. Sentenzia con ingenuità la domestica. Jeanne la guarda per un istante, sorridendole amaramente e posandole una mano sul viso.

“ Mia cara Nox, ci ho provato: gli ho chiesto di fare da padre al bimbo che portavo in grembo, che saremmo potuti essere una famiglia anche se lui ed il bimbo non avevano lo stesso sangue. E sai che ha fatto lui? “. Fa, posando istintivamente una mano sul ventre sul quale porta ancora i segni di una cicatrice.

“ Oddio… “. Mormora semplicemente Nox, mentre Jeanne annuisce.

“ Già: ero all’ottavo mese di gravidanza, quando il mio caro promesso sposo impazzì e mi colpì al ventre con la sua spada. Con il potere della Luna rossa, con il quale ha quasi ucciso me ed il mio bambino “. Ammette, mentre Nox scuote il capo.

“ Ma il fuoco della Luna Rossa non è abbastanza forte da uccidere, per lo meno non quello di chi non appartiene interamente al Clan della Luna Rossa. Come ha fatto…? “. Chiede, sconvolta: come si può anche solo concepire l’idea di pugnalare una donna incinta, si chiede?

“ Il fuoco di Dominique non è gentile come quello che possedeva sua madre, la Principessa Veronica “. Fa, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Il fuoco di mio marito è violento e carico d’odio, proprio come lui. Il suo potere trae forza dalle sue emozioni, per questo è diventato così forte ed aggressivo. E per questo riesce ad usare sia quello della Luna Blu che quello della Luna Rossa senza problemi “. Spiega, mentre Nox rimane letteralmente agghiacciata.

“ Credevo che il falso re… chiedo scusa, che vostro fratello Vincent fosse la minaccia più grave. Credevo non esistesse un essere peggiore di lui, ma… “. La corvina non riesce neanche a proseguire la frase, troppo agghiacciata da quanto udito.

“ Ma la vera minaccia, quella più pericolosa potrebbe arrivare proprio dal suo vice. Si, Nox: l’ho pensato anche io. Se non troviamo il modo di fermare Dominique, il falso regno di Vincent non avrà mai fine, perché sarà intoccabile “. Sospira pesantemente la bionda, mentre istintivamente Nox la stringe nuovamente a sé. Improvvisamente tuttavia, l’attenzione delle donne viene attratta da una cosa fuori dalla finestra. “ La luna… “. Sussurra semplicemente Jeanne, per poi osservare la luna appena sorta.

“ Madame, è un’eclissi lunare? “. Chiede ingenuamente Nox. Jeanne scuote il capo: sa bene che non si tratta di un’eclissi. È vero che si sente debole, ma non perché la luna blu sia stata eclissata: quella luna nera è dovuta ad altro.

“ Luna Nera… “. Sussurra solamente il giovane dalla chioma corvina, osservando fuori dalla finestra e sentendo, proprio come il suo capo e come probabilmente tutti i membri del clan della Luna Blu, una sinistra oppressione. A quelle parole il biondo si volge verso di lui, per poi riprendere parola di lì a poco.

“ Un’eclissi? Ma non… “. Vincent Hikari sembrerebbe essere abbastanza sorpreso: eppure è strano. Solitamente avverte l’arrivo delle eclissi lunari, ma questa volta così non è stato. A quelle parole, colui che non è altri che suo cugino Dominique scuote il capo.

“ Non è un’eclissi, Vincent “. Sentenzia, essendo stranamente lucido e calmo ed osservando quella luna senza colore, una luna oscurata. Vincent vorrebbe chiedere altro, ma il cugino lo interrompe prima che possa dire qualsiasi cosa. “ Proprio come quella notte, la luna si è tinta di nero “. Mormora, mentre il suo capo lo osserva qualche istante per poi, in fine, decidersi a riprendere il discorso e porre la domanda fatidica.

“ Di che notte vai parlando? “. Chiede, mentre finalmente Dominique si volta a guardarlo, puntando lo sguardo in quello di lui.

“ La notte in cui mia zia ed i Perry morirono: la luna era di un nero pece. Solo dopo è diventata rossa, ed in fine blu. Ma in origine era nera, non di certo per un’eclissi “. Sentenzia, mentre Vincent si volge istintivamente verso il corpo di colui che, da più di otto anni, giace in una bara di vetro.

“ No: impossibile. Nessuno lo può fare “. Sussurra, ma suo cugino non sembra minimamente scomporsi.

“ Dimentichi che stai parlando di lui… “. Sussurra, avvicinandosi a sua volta e tracciando il contorno di quella bara di cristallo con un dito. “ … Kaname Hikari: colui che è stato in grado di sottrarre il potere di nostro nonno e non solo: ha ucciso le nostre madri a sangue freddo ed ha assassinato i Perry allo stesso modo. Nonostante ciò che c’era stato tra lui e Juliette Knight “. Sentenzia, mentre quasi senza accorgersene o forse intenzionalmente finisce per graffiarsi il polso con il vetro scheggiato della bara.

“ Nessuno può farlo… “. Sussurra Vincent, come a volersi convincere di quella sua affermazione e scuotendo il capo. Dominique sogghigna lievemente.

“ Sei sicuro di volerlo riportare in vita? “. Chiede, portando la mano sull’elsa di quella spada che, almeno per ora è ancora saldamente piantata nel corpo del precedente re. “ L’assassino delle nostre madri, colui che ti ha diviso dalla tua famiglia… lo vuoi davvero sul trono, di nuovo? “. Chiede, affondando maggiormente la spada e mentre il suo sangue finisce per scorrere sulla lama di essa.

“ Fermo! Ma che hai in mente? “. Chiede a quel punto Vincent, facendo per fermare il suo vice prima che faccia qualcosa di irreparabile. Ma al gesto di suo nipote, colui che non è altri che Kaname Hikari pare reagire malgrado, di fatto, sia morto: una potente luce blu lo circonda come a proteggerlo, il suo corpo assorbe immediatamente il sangue di Dominique che, di lì a poco lascia l’elsa di quella spada e guarda dritto negli occhi colui che, a tutti gli effetti, è il falso Re di Veritas.

“ Vincent “. Lo chiama solamente, mentre l’altro si riscuote immediatamente e ricambia il suo sguardo. “ Dimmi la verità: mio zio Kaname è davvero morto? “. Chiede a bruciapelo, mentre a quella domanda l’altro rimane quasi immobilizzato. Ricorda il passato: ricorda di quando tornò per la prima volta a palazzo: ricorda di come chiese al fratello una tregua tra la famiglia reale ed il popolo e di come, in tutta risposta fu cacciato nuovamente da quelal che, in fin dei conti, era anche casa sua. Ricorda di come Vanitas lo trattò: come fosse il peggio del peggio, di come lo definì un traditore infame solo per la suaa lleanza con i ribelli e di come gli disse che mai, mai avrebbe nuovamente fatto parte della famiglia. Il biondo stringe i pugni in ira, in seguito alza nuovamente lo sguardo che in precedenza aveva abbassato: confesserà o meno come stanno realmente le cose? Al momento, solo lui e Dominique conoscono la risposta. Una cosa però è certa: l’attenzione di entrambi i cugini viene attratta da una cosa che, fino a quel momento non avevano notato. Una cosa successa forse dopo che l’ex Re di Veritas ha assorbito anche il sangue del nipote e, di conseguenza anche il potere della Luna Rossa insito in esso.

Anche a Villa Veghner tutti quanti hanno notato la luna nera sorgere alta nel cielo.

Ivy porta una mano sul ventre, Vanitas rimane accanto a lei mentre l sguardo di entrambi è calamitato dalla luna nera sorta nel cielo. Garry e Michael li raggiungono di lì a poco, attirando così l’attenzione dei due futuri sposi. “ L’avete vista anche voi? “. Chiede solamente il giovane erede di Kaname: pur non essendosi voltato ha perfettamente capito chi ci sia dietro di lui, che si tratta di Garry e di suo cognato. Lo stesso Michael che, di lì a poco prende parola un po' preoccupato forse per a prima volta.

“ Cosa significa? Un’eclissi lunare proprio ora...”. Ma Garry scuote il capo: non sa spiegarsi come ami, ma ha capito benissimo che non si tratta di un’eclissi lunare.

“ Non si tratta di un’eclissi, Michael: non la avverti anche tu? Quest’oppressione così forte… “. Mormora, mentre lui annuisce: effettivamente si, si sente piuttosto strana ed una sinistra sensazione lo pervade. Ma credeva di essere il solo a percepire questo malessere, così non gli ha dato molta importanza.

“ In effetti la sento, ma cosa può significare? “. Chiede preoccupato il cacciatore, mentre Vanitas si decide solo di lì a poco a riprendere parola.

“ Anche quella notte, la luna si è tinta di un nero pece “. Sentenzia, per poi puntare lo sguardo su Garry. “ La notte in cui i tuoi morirono, la notte in cui loro stessi furono plagiati dal potere di mio padre: in entrambe le occasioni, la luna blu è stata preceduta da una luna nera come le Tenebre. Anzi, come.. “. Non finisce la frase, mentre Garry sente quasi il sangue gelare nelle vene.

“… come l’oscurità! “. Sentenzia, mentre una ventata gelida investe i presenti. “ Aspetta! Cosa stai cercando di dirmi? “. Chiede solamente, mentre quelle parole mettono in allarme e curiosità al tempo stesso sia ad Ivy che a Michael. Ma nessuno ottiene una risposta: Vanitas scuote il capo e, solo di lì a poco si decide a parlare.

“ Non ho fatto sparire io il corpo di tua madre e credo non sia stato nemmeno mio cugino “. Fa, mentre Garry rimane interdetto: Michael lo deve sorreggere un momento, mentre il giovane cacciatore deve riprendersi un momento per evitare di finire a terra. “ E’ vero, quella notte Dominique era con me. Ed è stato lui a ferirti quasi a morte durante il nostro scontro, proprio come sospettavi tu “. Sentenzia, mentre Garry stringe i pugni in ira.

“ Quel dannato infame! “. Fa, ricordando di come durante lo scontro fatidico con Vanitas, qualcuno lo colpì alle spalle e quasi lo uccise. Non seppe mai con certezza chi fosse stato, anche se i suoi sospetti caddero tutti su Dominique Lunettes Hikari: l’allora ex promesso sposo di Jeanne, che lei aveva lasciato perché innamorata di lui.

“ Hai ragione: mio cugino è un infame, ma non è stato lui a far sparire il corpo di tua madre. Quando io e Doinique ce ne siamo andati, Juliette era ancora accanto ad Haruka “. Sentenzia, mentre Garry scuote il capo sconvolto.

“ Aspetta! Se non sei stato tu e se non è stato Dominique, allora chi…? “. Mormora, mentre Vanitas scuote il capo a sua volta.

“ Te l’ho detto: quella notte era pregna di oscurità. E la luna era tinta di nero tenebre “. Fa solamente, mentre Garry non riesce ancora a  credere a quella verità che, fino a quella notte era stata solo un sospetto.

“ Ti prego: questa cosa riguarda per forza gli Hikari ed il potere delle Lune Demoniache. Se uno dei pilastri avesse oscurato la propria luna e… “. Vanitas sembra quasi intuire cosa si cela dietro le parole di Garry: gli mette un a mano sulla spalla, annuendo determinato.

“ Se riguarda gli Hikari, hai la mia parola che scopriremo la verità insieme. Non credo che uno dei pilastri abbia oscurato la propria luna: credo piuttosto, che sia sorta una sesta luna maggiore. E se è stato un Hikari a fare tutto questo, noi lo staneremo e gli faremo pagare il conto delle sue azioni. Te lo prometto “. Promette: non  sa perché ma l’istinto lo porta ad aiutare Garry, a supportarlo non solo nelle indagini sulla misteriosa scomparsa del corpo di Juliette ma anche a supportarlo emotivamente, a fargli capire che lui c’è e che non lo lascerà solo. E questi sembrerebbero essere anche i sentimenti dell’Hunter: quel potere, il potere della luna nera potrebbe avere a che fare, direttamente o meno, anche con la morte dei suoi genitori. In oltre, al di là del voler scoprire la verità, deve ammettere che sapere di avere il supporto dell’ex nemico gli da nuova forza e coraggio. Come si trattasse di suo fratello maggiore, pensa poco prima di scuotere il capo: ma che va a pensare?

“ Grazie… “. Sussurra solamente, mentre sia Ivy che Michael sembrano commuoversi a quella scena: il primo a prendere parola è il cacciatore, che pone gentilmente una mano sulla spalla della cognata acquisita.

“ Guardali: finalmente hanno sotterrato l’ascia di guerra in modo definitivo “. Sussurra commosso per la prima volta il figlio di Pierre e Joe, mentre Ivy annuisce a sua volta.

“ Da quanto aspettavo questo momento… “. Mormora solamente la futura regina, senza sapere che dalla finestra, Pierre ha assistito alla scena.

La donna dalla chioma rossa si avvicina lentamente al marito, come se avesse paura di disturbarlo con la sua sola presenza. In seguito scuote il capo: anche se così fosse, anche se in quel momento il marito volesse stare solo lei sa che deve invece stare al suo fianco. “ Pierre… “. Lo chiama semplicemente, mentre nel sentirsi chiamare il capofamiglia dei Veghner volge lievemente lo sguardo verso colei che gli ha rivolto la parola.

“ Joe “. Mormora solamente, per poi tornare ad osservare fuori dalla finestra. Fa per dire qualcosa, ma la moglie gli si avvicina maggiormente, preoccupata.

“ A cosa stai pensando? “. Chiede semplicemente la rossa, mentre lui scuote il capo per poi riprendere parola solo di lì a poco.

“ Oggi ho litigato con Kevin “. Sentenzia, mentre la moglie lo guarda sorpresa: effettivamente, ora che ci pensa ha percepito un po' di attrito tra Kevin e Pierre, ma non pensava arrivassero al punto di litigare. Stringe lievemente la presa sul braccio del marito, per poi prender parola di lì a poco.

“ Sempre per la solita questione? “. Domanda, conoscendo già la ragione dei dissapori tra i due. Pierre annuisce, per poi sospirare pesantemente e tornare a puntare lo sguardo su chi stava osservando in precedenza.

“ E’ un testone, ma prima o poi la sua testardaggine gli si rivolterà contro “. Sentenzia il padre di Michael e Mina, scuotendo il capo. “ Guardali, Joe! Guardali: si sono odiati profondamente, si sono scontrati fino alla morte ma, alla fine il destino li ha ricondotti l’uno sulla strada dell’altro. Ci sarà una valida ragione, no?! “. Fa, per poi scuotere il capo. “ Se solo anche Kevin lo capisse… “. Sentenzia amaramente, ma al di là dei due ragazzi che sta osservando pensa, c’è un’altra persona che ha tutto il diritto di conoscere la verità. “ Quei due devono sapere la verità! Devono sapere di essere fratelli, Ivy ha il diritto di sapere che colui che per anni ha considerato suo fratello, lo è davvero! Il potere della Luna Blu va ripristinato interamente, se vogliamo sperare di avere delle speranze… “. Si blocca a mezza frase, mentre a quell’improvvisa agitazione da parte del marito la donna gli mette una mano sulla spalla.

“ Vincent ti fa davvero così paura? Credi che le cinque grandi famiglie e la famiglia reale non riusciranno ad aver ragione di un solo uomo, seppur appartenente al clan della Luna Blu? “. Chiede, ma a quella frase il marito scuote il capo.

“ Non sai che spesso l’allievo supera il maestro, mia cara? “. Chiede semplicemente e, sentendo quelle parole la rossa annuisce un po' preoccupata a sua volta.

“ Ti riferisci al figlio di Antoine e Veronica, vero? “. Chiede. Pierre si limita ad annuire senza rispondere, mentre la donna scuote il capo come ad allontanare una possibilità che, fino ad ora ha solo pensato. “ Ma dai, non oserebbe mai disobbedire al suo capo. Ed una volta neutralizzato Vincent, potremo anche annullare il matrimonio della principessa con quello psicopatico di Dominique. A quel punto, nessuno dei due avrà più potere di fare alcun che ma, prima di questo è necessario che Vanitas recuperi il trono ed accertare la paternità del bambino di Ivy “. Spiega la matriarca. A quelle parole tuttavia, il capofamiglia dei Veghner non sembrerebbe essere affatto rassicurato, tutt’altro.

“ Avremmo comunque un problema maggiore, se Vincent riesce nello scopo di riportare in vita Kaname Hikari. O peggio, se la maledizione del Re Pazzo si compirà. Joe, per la prima volta… “. Non finisce la frase: la moglie comprende perfettamente che, per la prima volta anche suo marito sta mostrando i propri sentimenti, le proprie insicurezze e la propria paura. Si limita ad abbracciarlo, stringendolo forte a sé per dargli tutto il conforto necessario.

“ Andrà tutto bene, Pierre: andrà tutto bene, vedrai “. Mormora ma, in quel momento e come a voler contraddire le sue parole, la luna si tinge di un nero pece mentre chiunque, sia nel territorio del vampiri che in quello degli Hunters, si sente innaturalmente oppresso.

Mina Veghner esce di corsa in giardino: non fa in tempo tuttavia, a muovere non più di alcuni passi: una forte oppressione al petto la costringe a portarsi una mano ad esso, mentre appoggia quella libera ad un tavolino adiacente. “ Ma cosa succede…? “. Sussurra preoccupata la signora Perry, osservando il cielo nel quale, improvvisamente, non brilla più alcuna luce. Una risata fuori luogo fa subito agitare la donna, mentre si volge verso la direzione da cui proviene e, immediatamente, afferra la propria pistola antivampiro. “ Chi sei?! Come sei entrato nel mio giardino?! “. Chiede: no pensa, non è quel folle di Dominique. Non avverte il potere della Luna Rossa accanto a sé o meglio: non è come quello di colui che le ha rovinato la vita. Lo percepisce mitigato a quello di almeno altre due lune anche se, lo sa bene, è impossibile! Già controllare il potere di due lune è impossibile, figurarsi tre.

“ Sei proprio tale e quale a tua madre: anche Veronica aveva lo stesso temperamento, sai? “. Sentenzia la misteriosa figura, mentre a Mina si gela il sangue nelle vene: chi è costi che le parla in quel modo? In oltre pensa, sua madre non era Veronica Luenttes, ma è Joe!

“ Mia madre è Joe Veghner! Chiunque tu sia, rivelati o non esiterò a spararti! “. Si altera la donna, mentre i suoi occhi si tingono di un rosso intenso. La misteriosa persona tuttavia, si limita a sogghignare e, con un solo gesto della mano fa cadere la cacciatrice a terra e le fa volare l’arma a qualche metro di distanza.

“ Ah si? E tu, con questa forza così effimera vorresti non solo affrontare e mettere fuori gioco me, ma credi di poterti difendere da Dominique quando tornerà all’attacco? E pensi anche di poter collaborare a scacciare Vincent dal trono di Veritas e restituirlo al legittimo erede? “. Mina inizia seriamente ad alterarsi: chi è costui? Per un momento la sua strafottenza le ricorda appunto l’ultimo erede in vita di Antoine e Veronica: Dominique Lunettes. Ma appurato che non è lui pensa, di chi mai potrebbe trattarsi? “ Sei una debole! “. Conclude la frase il misterioso uomo: non è crudele, quasi sembra volerla provocare. Se questo è il suo scopo in ogni caso, ci riesce: con scatto fulmineo Mina si alza da terra, riuscendo a colpirlo di sorpresa.

“ Maledetto, ti ho detto di rivelarti! E non osare parlarmi in questo modo! “. Grida infuriata, riuscendo a dare un pugno all'avversario che, colto di sorpresa non può fare altro che incassare il colpo. Seguono momenti di assoluto silenzio, che viene interrotto solo dall’ennesima risata di lui.

“ Devo dire che quei due cacciatori hanno fatto un ottimo lavoro: ti hanno cresciuta bene, hai carattere. Ma è la forza che ti manca “. Sentenzia, mentre dal cappuccio scostato si possono intravedere i suoi occhi celesti ed i suoi lunghi capelli argentei o meglio, alcune ciocche di essi. La donna si sente nuovamente oppressa mentre, invece, lui le si avvicina fino ad arrivare a pochi passi da lei. “ Alza lo sguardo! “. Le ordina colui che non parrebbe essere effettivamente un avversario: non sembrerebbe voler far del male a Mina, più che altro la sta mettendo alla prova per un motivo ancora ignoto. A quella frase la fanciulla sente una sorta di potere sconosciuto: come se un nuovo potere avesse eclissato quello della luna rossa che lei possiede e come se qualcuno si fosse impadronito del suo corpo, alla cacciatrice non resta altro da fare che alzare lo sguardo e, in quel modo incrociare quello dell’altro.

“ Ma… ma voi siete… “. Sbianca improvvisamente, come avesse finalmente riconosciuto di fronte a chi si trova. Una persona data forse per morta per anni ed anni, ma che ora si trova esattamente di fronte a lei.

“ Sono una persona che al momento, può uscire solo nelle notti di luna nera: la Tredicesima Luna, o se preferisci la sesta luna maggiore “. A quelle parole Mina rimane sconcertata: sapeva che esistevano dodici pilastri o re per dodici lune e che i loro poteri sorreggevano tutti i mondi. Ma che ne esistesse una tredicesima, non lo aveva mai saputo. “ Sei cresciuta in fretta, piccola Mina: sembra solo ieri che eri solo una bambina, ora sei una donna sposata. Anche se dannatamente infelice “. Constata amaramente, mentre a quelle parole lei sgrana gli occhi sconcertata: ma come fa quell’uomo a sapere tutto di lei? Come fa a sapere addirittura cosa prova? “ Non sorprenderti: leggo anche io i sentimenti, dallo scorrere del sangue. Ed il tuo mi ha trasmesso delle sensazioni molto precise “. Di nuovo pensa la corvina, anche prima ha avuto quella sensazione: come se quell’uomo sapesse leggere i suoi sentimenti e pensieri, ogni cosa di lei. In oltre ha un’altra sensazione, alla quale per ora non sa dare un nome.

“ Se c’è una nuova luna maggiore, significa che c’è anche un altro pilastro! Un altro Re! “. Fa semplicemente la fanciulla, come scossa da quelle stesse parole che escono dalla sua bocca quasi senza che possa controllarle. A quella frase tuttavia, l’argento scuote il capo.

“ Stanno per succedere molte cose “. Taglia corto l’uomo, afferrando il mento di Mina tra due dita e guardandola dritta negli occhi. “ Tuo fratello non si risparmierà: farà di tutto per rendere la tua vita infernale. E non sto parlando di Michael “. Precisa il misterioso individuo, mentre a Mina ritorna in mente la strana esperienza nella sala dei ritratti a palazzo Hikari. E soprattutto, il ritratto della famiglia Lunettes Hikari originale: Antoine e Veronica con i loro due figli gemelli. “ Il destino vi ha allontanati ed ora vi ha riuniti, proprio come accadde a Vanitas ed Ivy. Ma per voi non ci sarà alcun happy ending: lui vuole possederti o distruggerti, sarai costretta a difenderti. Ma dovrai aumentare di molto la tua forza, altrimenti sarai annientata o sottomessa “. Spiega il misterioso uomo, mentre per un istante i suoi occhi brillano di blu e, in seguito si fanno nero pece. Mina sente il sangue raggelarsi se possibile, ancor più di prima: che sia proprio costui il Re del neonato clan della Luna Nera? Se si, come mai è così interessato a lei?

“ Chi siete? Perché siete così interessato a me? “. Chiede scossa, mentre a quelle parole lui sogghigna lievemente. Osserva il marchio sul collo della ragazza, scuotendo il capo.

“ Maledizione, già è arrivato a questo punto…? “. Mormora, mentre la donna non pare sentire o forse, non vuole sentire tali parole. “ Chi sono io? Strano: eppure tu sai tutto di me e della mia famiglia. Mi hai anche visto parecchie volte, anche se solo in foto o in ritratto “. Se il potere della Luna Nera non la tenesse immobilizzata finirebbe senza dubbio a terra: forse ha capito di chi si tratta, ma ha troppa paura anche solo per pronunciare quel nome. “ Vorrei tanto rimanere a giocare con te, ma credo che presto arriveranno visite. Spero di incontrarti di nuovo… “. Esita un istante, sussurrando l’ultima parte della frase all’orecchio della corvina. “ … Mina Lunettes Hikari “. Mina crolla letteralmente in ginocchio e, mentre i suoi sospetti trovano conferma il potere della luna nera la lascia libera di muoversi. Ma non lo shock: anche se aveva dei sospetti, le parole di quell’uomo l’hanno trafitta come una pugnalata in pieno petto. E non solo: teme o forse è felice di sapere chi sia costui, ancora non sa se gioire o meno.

“ A…Antoine… Hikari… “. Mormora solamente: non sa spiegare come mai, tuttavia è più che certa che chi si è introdotto e se n’è andato nel giardino di Villa Perry è lui: Antoine Hikari, il padre di Dominique che tutti credevano scomparso. Ha parlato di cose che succederanno, che non tutto è come sembra, che presto potrebbero esserci delle amare sorprese e non solo per lei. Ha detto che Vincent non è il problema maggiore: cos’avrà mai voluto intendere? Le ha detto di allenarsi e diventare più forte, in vista di nuovi attacchi da parte di Dominique: perché? Perché la vorrà proteggere? Non le sembrava avesse intenzioni ostili, sembrava volesse metterla in guardia su qualcosa di preciso. Ma su che cosa? Questo al momento, non è riuscita a capirlo. Una cosa è certa: non può tenere questo incontro segreto: deve parlarne sia agli Hikari che alla sua famiglia, perché la cosa potrebbe riguardare entrambi i clan. Anzi, pensa: è quasi certa sia così.

 


Salve miei fans,e ccomi qui! Come state? Io abbastanza bene: dopo tanto tempo, ecco il nuovo capitolo. Vi avverto che il prossimo riserverà un evento che molti attendevano, quindi non perdetelo! In questo invece, vediamo nuovamente la comparsa della Luna Nera, un misterioso uomo che Mina riconosce essere Antoine Hikari le fa visita: cosa vorrà realmente da lei? Sarà davvero lo scomparso padre di Dominique o la cacciatrice ha preso un abbaglio? Tutti intanto, avevrtono la forte oppresskione esercitata dalla Luna Nera che, in un battito di ciglia eclissa quella blu. Intanto Jeanne sembrerebbe stare sempre peggio, così come suo marito che parrebbe essere sempre più fuori controllo: chi salverà la Principessa? Riuscirà Rosina a fare qualcosa per la figlia? E Pierre? Riveelrà o meno ciò che noi già sappiamo: che Vanitas e Garry sono fratelli, entrambi figli di Kaname Hikari? Se si, coem reagirà Kevin? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 48
*** Revelations and meeting ***


Altri giorni sono passati nel regno di Veritas: quasi un mese dalla visita inattesa ricevuta da Mina, nel giardino di Villa Perry.

 

Quella notte Rosina Hikari si trova alla torre: non è mai riuscita a recarvisi in verità, da quando Vincent è re. Anzi, si corregge: da quando Vincent è re ed il suo secondo in comando ha un potere uguale a quello del regnante stesso. Già, Dominique: l’ha fatta addirittura segregare in camera sua pur che lei e la figlia stiano separate, non gli basta ciò che ha già fatto a Jeanne. Alle torture fisiche ha aggiunto quelle psicologiche, solo grazie all’intervento di Nox quel giorno è riuscita ad evadere dalla sua stessa stanza ed a recarsi alla torre, dove da quasi nove anni “ riposa “ il corpo senza vita del marito. Ironico, pensa la vedova di Kaname: prima quella stanza le faceva paura, ora è la sola in cui si senta un po' al sicuro e meno sola. “ Non riesco a capire l’atteggiamento di quel folle “. Mormora tra sé e sé la bionda, scuotendo il capo. “ Se odia a tal punto Jeanne, perché mai l’ha sposata? Perché torturarla in quel modo e non ucciderla semplicemente, se proprio cercava vendetta? Non riesco a capire… “. La sua frase viene interrotta: qualcuno a lei familiare, qualcuno che lei stessa ha mandato a chiamare è appena entrata nella stanza. Dopo un inchino rispettoso, la corvina prende finalmente parola seppur tenendo lo sguardo basso.

 

“ Madame Rosina, sono riuscita nella nostra impresa “. Sentenzia, mentre a quella frase la bionda si volge di scatto con un’espressione sollevata.

 

“ Dici davvero? “. Chiede con trepidazione. “ Nox! Ci siete davvero riusciti? “. Chiede, mentre la domestica fa un lieve sorriso per poi annuire ancora una volta.

 

“ Heric è riuscito a far oltrepassare le barriere a vostra figlia e, con l’incantesimo di protezione, almeno per tutto il giorno a venire nessuno la troverà. Potrà recarsi senza problemi al matrimonio “. Sentenzia mentre, a quelle parole e scordando ogni formalità, Rosina si inginocchia per poi stringere forte a sé la cameriera.

 

“ Grazie! “. Fa, piangendo lacrime di gioia. “ Grazie, grazie! Anche se so che purtroppo dovrà tornare qui, sapere che potrà partecipare al matrimonio di Vanitas ed Ivy mi riempie di gioia! “. Fa, mentre Nox annuisce a sua volta davvero felice: ha assistito in prima persona ai patimenti della sua padrona, in prima persona ha sperimentato la crudeltà del suo signore e sapere di essere riuscita seppur per poco tempo, a regalarle un momento di svago, la rende davvero orgogliosa di sé stessa e felice.

 

“ Stavate pensando ancora a lui…? “. Mormora solamente la domestica, mentre a quelle parole ed intuendo di chi parla l’altra annuisce semplicemente. “ Non cercate di comprendere chi non può essere compreso “. Fa, mentre Rosina le pone una mano sulla spalla.

 

“ Nox, cosa ti ha fatto quel pazzo? “. Chiede: questa domanda pensa, l’ha già posta alla sua domestica ma non ha mai ottenuto risposte. A quell'apparente semplice domanda tuttavia, la corvina si irrigidisce: posa entrambe le mani sul ventre, scuotendo il capo.

 

“ State tranquilla, Madame! Non mi ha fatto niente “. Fa, ma Rosina nota il suo gesto e scuote il capo. Fa per dire qualcosa, tuttavia entrambe sussultano: per un istante l’aria si fa gelida ed il potere della Luna Blu sembra attivarsi. Rosina non possiede tale potere, Nox men che meno. Rimane una sola persona: le due donne si volgono istintivamente verso la bara di colui che, a guardarlo, non sembra nemmeno morto. Distratta, la bionda finisce per ferirsi lievemente il dito con la bara scheggiata.

 

“ Ahi! “. Fa solamente, mentre la corvina le si avvicina immediatamente.


“ Madame, vi siete fatta male? “. Chiede, prendendo il fazzoletto. “ Lasciate, faccio io “. Fa poi. Rosina annuisce solamente ma, mentre Nox sta togliendo il sangue dal lieve graffio, la seconda sposa del Re di Veritas rimane agghiacciata nel notare una cosa. Forse, lei non lo può sapere ma è la stessa cosa che ha notato Vincent poco tempo prima. Ed ancora una volta, le parole di Dante rimbombano nella sua mente come un costante martello. La vera domanda per lei, è: se anche fosse vero che suo marito è effettivamente vivo, come avrebbe fatto a scampare ad una pugnalata al cuore? In oltre pensa, le conseguenze non solo per Vincent, ma anche per lo stesso Vanitas sarebbero a dir poco catastrofiche.

 

Qualcuno di indistinto è giunto alla Terra di Nessuno: un luogo molto importante, il confine dei dodici regni dei Pilastri e in cui, in diversi momenti sorsero quelle che tutti, oggi, chiamano le “ lune demoniache “. E luogo che, solo raramente, ha visto sorgere la così detta “ luna arcobaleno “, unione del potere dei Pilastri o, meglio dire, dei dodici Re. La persona in questione toglie il cappuccio, guardando quelle che non sono più dodici, ma tredici pietre: ognuna di esse contiene un potere, il potere di un Pilastro. “ Ce l’ha davvero fatta, dunque “. Sibila solamente, mentre una donna gli si avvicina poco dopo. Da prima il misterioso uomo non sembrerebbe accorgersene, così l’incappucciata gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Ci sei davvero andato, dunque? “. Chiede semplicemente, mentre lui non sussulta e anzi, riconosce benissimo di chi si tratta. Osserva con insistenza la pietra posta tra quella arancionee quella gialla: la pietra nera.

 

“ E’ mia figlia: certo che ci sono andato. Ora che lui non può più impedirmi di fare ciò che voglio… “. Ferma la frase a metà, mentre la donna lo osserva da sotto il cappuccio, con i suoi intensi occhi azzurri.

 

“ Ma Vincent sta lavorando affinché risorga. Lui, tutti i ribelli, loro tutti stanno facendo l’impossibile per far risorgere il tredicesimo Pilastro. E la ricomparsa della pietra nera è la prova: lui non… “. Ma l’uomo dalla chioma argento si stacca bruscamente dalla sua presa, lievemente alterato.

 

“ Certo: io ho fatto il lavoro sporco, ho terminato ciò che lui ha iniziato ed ho mantenuto il potere della Luna Nera vivo, ma alla fine… “. Si blocca a metà frase: quella donna pensa, è pericolosa, nonostante le sue parvenze. “ Tu, piuttosto: mi chiedo come fai a rimanere al suo fianco? “. Chiede tagliente e senza peli sulla lingua l’argento, facendo lievemente vacillare lei.

 

“ Io sono la sua regina, Antoine. Sono la sua regina, il mio compito è quello di rimanere al suo fianco ed assecondare il suo piano, qualunque esso sia “. Fa semplicemente la donna incappucciata, mentre colui che si è rivelato essere Antoine Hikari fa un lieve ghigno, come se si aspettase una risposta di questo tipo.

 

“ Allora, mia cara regina senza regno, sappiate che presto io e voi potremmo essere rivali “. Fa solamente il fratello minore di Kaname, mentre al suo passaggio il terreno ghiaccia a causa del potere della Luna Blu, ora tornata sovrana nei cieli di Veritas. Per un solo istante la donna rimane pietrificata: ha capito cosa si cela dietro quelle parole, l’avvertimento insito in esse. Si avvicina alla pietra nera, che afferra e stringe forte a sé: chi sia costei e quali siano i suoi scopi è ignoto, ma la cosa certa è che sembra conoscere benissimo Antoine Hikari.

 

Antoine Hikari, che non può fare a meno di pensare al suo incontro con Mina Veghner: dopo tanti anni ha finalmente deciso di uscire allo scoperto e lo ha fatto proprio con lei, con sua figlia. Quella figlia della quale il fratello avrebbe voluto si sbarazzasse, ma che lui e Veronica hanno protetto fino alla fine. Già, la sua Veronica: la sua amata Principessa, assassinata da quello che per lui era sempre stato un padre, da chi invece avrebbe solo dovuto amarlo e proteggerlo: suo fratello maggiore. Poi pensa, c’è lui: suo figlio Dominique. Non lo vede da quando era un bimbo, tutto ciò che è riuscito a fare è osservarlo da lontano per qualche breve momento, nelle notti di Luna Blu o in quelle ancor più rare di Luna Nera. È combattuto: da un lato vorrebbe mostrarsi anche a lui, ma dall’altro pensa, non crede fino in fondo sia una buona idea. Forse pensa, se lo facesse peggiorerebbe solo la situazione e, certamente, non è ciò che vuole. “ Cos’è successo figlio mio, per ridurti in questo stato? Non sei più tu: sei diventato ciò che lui avrebbe voluto che diventassi. Ma forse, questo è solo colpa mia: forse, se ti fossi stato vicino e se avessi protetto te e tua sorella, allora… “. Si blocca di scatto, scuotendo il capo: non deve essere debole, neanche quando è solo. Non può permettersi di cadere in queste debolezze, non può più ripensare al passato o avere rimpianti: la sola cosa a cui gli è concesso pensare, la sola persona del passato che gli è permesso di ricordare al momento è la sua Veronica. Perché pensa, per lei sta facendo tutto questo e per lei ha rinunciato a stare al fianco dei loro gemelli. E tutto ciò, lo ha giurato, non sarà stato fatto invano. Poi, un’innaturale oscurità avvolge il luogo ma non ammanta ancora la luna, che continua a splendere di quel colore blu brillante nei cieli del regno. Ma una cosa si è ormai fissata saldamente nella sua mente, un pensiero fisso: ha visto Mina ma, nonostante questo, qualcosa ancora gli manca. Una cosa che deve assolutamente fare, non importa ciò che ha sempre pensato fino a quel momento: vada come vada, ha deciso: questa è la notte buona.

 

Poco distante dalla Terra di Nessuno, un gruppo di guardie sta camminando da un po'. E non sono soli: con loro c’è anche il loro capitano, che a differenza di loro non ha mai risentito della stanchezza e anzi, sembra più forte in questa notte di luna blu. Questo fino a quando, di lì a poco, il vice capo dei ribelli non sente una strana fitta: non capisce bene in che punto esatto del corpo, non per ora almeno. “ Maledizione… “. Mormora solamente colui che non è altri che Dominique, mentre uno dei suoi sottoposti gli si avvicina.

 

“ Mio Principe! State bene? “. Chiede solamente la guardia, mentre l’altro non sembrerebbe stare particolarmente bene. Un altro uomo si avvicina, allarmato.

 

“ Capitano! Che cosa succede? “. Chiede, mentre a quella seconda domanda Dominique sembrerebbe riprendersi un momento. Si guarda intorno come se avesse intuito qualcosa o, per lo meno, percepito un potere anomalo che si scontra con quello della Luna Blu e quello della Luna Rossa.

 

“ Cercatelo! Cercatelo da per tutto! “. Ordina, mentre le altre guardie lo guardano stranite: di chi va parlando il loro signore, tutto un tratto? Erano usciti per cercare indizi ed ora, tutto un tratto si sta sentendo male ed ordina di cercare qualcuno che non c’è?

 

“ Signore, qui non c’è nessuno! “. Tenta uno, con il solo risultato di essere colpito da un potente raggio blu: il ghiaccio lo immobilizza al terreno, mentre gli occhi dell’erede di Antoine e Veronica si iniettano di una luce blu.

 

“ Certo che c’è, idiota! Ora, andate a cercarlo! “. Ripete l’ordine, mentre impauriti i suoi uomini obbediscono e vanno alla ricerca del misterioso “ aggressore “, se così lo si vuole definire. Una volta solo e malgrado le strane fitte il corvino ghigna maligno, per poi lasciarsi andare ad una risata sadica. “ Fatti vedere, figlio di puttana! So che sei qui e so che cerchi me: il tuo potere è entrato in contatto con il mio e sta cercando di oscurarlo, ma non credere di avermi così facilmente “. Sentenzia, afferrando la propria spada e continuando a ridere, ignorando il dolore che sente. “ Dahi! Esci allo scoperto! Ho proprio voglia di fare a pezzi qualcuno, non credere che mi fermerò! Anche se sei uno dei Pilastri! “. Fa più ad alta voce, supponendo che chi lo sta attaccando sia uno dei Pilastri o comunque, dei sottoposti molto forti se sono in grado di oscurare il suo potere e farlo soffrire. Da prima non giunge nessuna risposta,c osa che manda decisamente in bestia il cugino di Vanitas. “ Vieni fuori ho detto! Combatti da uomo! “. Si irrita maggiormente, scagliando un raggio rosso ed incenerendo un albero. Sta per scagliarne un altro, tuttavia una voce lo blocc all’istante.

 

“ Mamma mia! Dopo così tanti anni, questo è il modo di accogliere tuo padre? “. Chiede semplicemente il misterioso uomo incappucciato, che solo ora decide di palesarsi da dietro l’albero. “ Scusa caro, se ho oscurato il tuo potere e ti ho fatto male. Ma ho visto ciò che sei diventato e non intendo correre rischi “. A quelle parole tuttavia, Dominique sembrerebbe eprdere le staffe: da blu intenso i suoi occhi si tingono di cremesi, prima che attacchi nuovamente l’uomo misterioso.

 

“ Come osi?! “. Grida su tutte le furie. “ Mio padre è morto! Vieni qui, così ti giustizio personalmente per aver anche solo osato nominarlo! “. Attacca nuovamente e senza controllo, senza accorgersi che con un’abile mossa l’altro si è portato dietro di lui. Quando se ne rende conto fa per volgersi e contrattaccare, ma l'avversario gli immobilizza i polsi in una presa ferrea e gli fa cadere la spada a terra.

 

“ Calmati! “. Gli ordina, i suoi occhi si tingono per un momento di un blu intenso. “ Calmati, ora: sono io. Sono tuo padre, Antoine Hikari “. Sentenzia, mentre nemmeno quelle parole sembrerebbero calmare suo figlio: seppur abbia smesso di ribellarsi o cercare di attaccare, non pare intenzionato a credere alle parole del nuovo e misterioso avversario.

 

“ Smettila! Mio padre è morto, ho detto! “. Continua ad alterarsi il secondo Principe del regno di Veritas, senza tuttavia riuscire a levare un dito su quell’uomo. La presa sui suoi polsi si fa salda, ma non crudele: è solo un modo per tenerlo fermo ed evitare che possa nuovamente attaccare.

 

“ Cosa ti è mai successo, figlio mio? Perché sei cambiato così tanto? “. Sussurra con un pizzico di rammarico il misterioso uomo, cosa che blocca istantaneamente il più giovane: no, pensa. Ora che ci fa caso, ora che lo ascolta meglio, quel timbro di voce non gli sembra così sconosciuto. “ Forse ho sbagliato io: non avrei mai dovuto scomparire in quel modo, anche se avevo le mie ragioni. Nonostante il dolore per la perdita di vostra madre, non avrei mai dovuto abbandonare te e tua sorella “. A quelle parole tuttavia, colui che sicuramente è Antoine Hikari non riesce più a trattenere suo figlio: ma da quando pensa, ha una forza così grande? Un tempo non sarebbe mai riuscito a liberarsi dalla sua presa, ora ci è riuscito e non solo: è riuscito anche a recuperare la spada ed a sferrare un colpo, ferendolo al viso e tagliando una ciocca dei suoi capelli argentei.

 

“ Anche se sei mio padre, non cambia niente! Come osi, farti rivedere dopo così tanti anni e per prima cosa, invece did armi spiegazioni, parlarmi di… di lei? “. Sibila l’ultima parola, mentre a quella sfuriata improvvisa il fratello di Kaname toglie finalmente il cappuccio: non ha senso ormai, celare la propria identità. Lui e suo figlio sono soli, nessuno potrebbe vederlo.

 

“ Tu e Mina siete i miei figli: vi amo in modo uguale, non capisco davvero tutta questa rabbia verso di lei “. Commenta solamente il minore dei fratelli Hikari. Se non fosse oscurato da quello di Antoine, probabilmente il potere di Dominique darebbe origine ad una nuova fiammata che distruggerebbe l’intera area circostante o, nella migliore delle ipotesi si attiverebbe il potere della luna blu e lascerebbe solo ghiaccio nel luogo.

 

“ Ah, non capisci? “. Chiede, perdendo ogni forma di rispetto per quel padre che lo ha abbandonato, lo ha fatto crescere da solo con suo zio, lo ha diviso da sua sorella e solo ora ritorna, come nulla fosse, nella sua vita. “ Non serve che tu capisca, so io ciò che devo o non devo fare! Non ho più bisogno di te “. Commenta acido il corvino, mentre l’altro scuote il capo.

 

“ So leggere nella tua anima, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stesso: stai mentendo. Stai mentendo non solo a me, ma anche a te stesso. Tutto quest’odio, questo rancore non ti porterà da nessuna parte “. Si avvicina senza paura a suo figlio, ben sapendo che non potrebbe mai sferrargli un colpo letale. “ Ho visto ciò che hai fatto a Jeanne e Garry, so cos’hai costretto a fare tua cugina, che hai minacciato suo figlio e l’uomo che ama… “. Ma a quella parola, - l’uomo che ama -, Dominique lo interrompe bruscamente.

 

“ Amava, vuoi dire! Amava! Non esiste più nulla tra quei due, io ho reciso ogni loro legame! E nessuno potrà farci nulla: ora lei è mia. Mia! “. Calca sulla parola mia, mentre suo padre si rende conto di quanto sia effettivamente cambiato suo figlio: fino a quel momento pensa, non aveva capito quanto irrecuperabile fosse diventato. L’esatto opposto di Mina, si ritrova a pensare: come per una crudele ironia della sorte, due gemelli completamente opposti. “ Provassero ad avvicinarsi, li farei pentire immediatamente. Credimi, so quello che dico “. Sentenzia, ora un po' più calmo e cercando di non attaccare nuovamente il suo ritrovato padre.

 

“ Fermati, figlio mio: fermati, finché sei in tempo. La strada della vendetta non ti porterà da nessuna parte, se non ad un’inevitabile e dolorosa fine. Se davvero ami Jeanne come dici, lasciala andare “. Fa semplicemente il fratello minore di Kaname, prima che un raggio rosso gli passi accanto: per un soffio non l’ha sfiorato e, ovviamente, la mira è stata perfetta: era solo un avvertimento, per ora almeno. In seguito, voltandosi trova la spada del figlio a pochi millimetri da lui. “ Come osi puntare la spada a tuo padre? “. Sibila semplicemente l’argento, mentre suo figlio lo fissa gelidamente e con un’intensa luce blu che brilla nei suoi occhi: il potere della luna blu lo rende ancor più spietato e freddo, in quel momento sarebbe capace di colpire la sua stessa madre e non avere rimorsi.

 

“ Non riconosco più la tua autorità, dal giorno in cui mi hai abbandonato. Per me mio padre è morto, non cambia nulla che ora tu sia ricomparso per chissà quale motivo “. Sentenzia freddo il vicecapo del ribelli. “ Ti sto avvertendo: non metterti più sul mio cammino, perché il giorno in cui lo farai potrebbe essere l’ultimo. Se sei qui per difendere Jeanne ed il suo stupido amore per quel cacciatore, o ciò che ne è rimasto, allora sei mio nemico. Anche se si tratta di te “. Fa solamente, mentre Antoine non tradisce la minima emozione: fissa seriamente il figlio, pensando a quanto sia cambiato. E no, pensa: non può essere solo perché è cresciuto con Kaname, c’è qualcosa che non va in lui. Qualcosa della quale né lui né Veronica non si sono mai accorti, ma che è cresciuta nel tempo assieme a suo figlio.

 

“ Io e te ci rivedremo, stanne certo. Non sono certamente tornato in vano “. Fa solamente il fratello minore di Kaname, annullando il controllo sul potere del figlio e scomparendo in una nebbia nera, una nebbia…

 

“ Oscurità… “. Sibila solamente l’erede di Veronica ed Antoine, allungando una mano quasi a voler catturare una parte di quella nebbia scura. “ Il tredicesimo Pilastro sta per tornare. Se mai se n’è andato... “. Conclude, prima di sentire un grande vuoto dentro di sé e, forse per la prima volta dopo tanti anni, sentendo il desiderio incontrollato di piangere. “ Padre… “. Sussurra poi, recuperando il rispetto che pareva aver perduto e, di lì a poco, dando sfogo ad un violento pianto mentre inizia a colpire con ira la corteccia dell’albero. “ Perchè?! Perché?! “. Continua a ripetere, non sentendo minimamente il dolore che quei pugni potrebbero provocare alle sue mani, che iniziano a sanguinare da sotto i guanti. Ma a lui non importa: ormai per lui, il dolore non è più nulla, quasi non lo sente. E quando succede, quando lo percepisce, tutto quello che riesce a provare non è angoscia come succederebbe a chiunque, anzi: prova quasi piacere. Lo sa: sa che non è una cosa normale, se ne rende conto ma non gli importa. Nessuno può giudicarlo per questo o per qualsiasi altra cosa, men che meno quelli che si definiscono “ normali “. I normali gli hanno fatto troppo male, quindi pensa, forse essere pazzo come lo definiscono non è poi un’idea così malvagia.

 

Il momento tanto atteso è finalmente giunto: il sole è alto nei cieli di Veritas e Villa Veghner è letteralmente in festa: sfarzosi addobbi sono stati applicati ovunque, i camerieri ed i domestici corrono da una parte all’altra mentre, nella stanza della sposa le donne stanno aiutando un’emozionata futura regina a prepararsi.

 

Le donne della famiglia Veghner sono tutte presenti: Sharon istema i capelli di Ivy, Joe l’aiuta con il trucco che, a causa delle lacrime di gioia versate dalla sposa, ha finito nuovamente per colare. D’altra parte Mina sistema meglio il vestito da sposa della Principessa, anzi: ormai pensa, dovrebbe dire della Regina: quel giorno infatti, ci sarà l’incoronazione di Ivy oltre alle nozze, un evento davvero unico ed importante. “ Oh mio Dio! Principessa, siete stupenda! “. Fa semplicemente Sharon Veghner, sistemando il velo da sposa sul capo della corvina. Dal canto suo, Ivy si volge verso la donna per poi sorriderle lievemente.

 

“ E voi mi avete fatto dono del vostro velo da sposa, un dono davvero prezioso: vi ringrazio “. Mormora sincera, mentre deve ora essere Sharon a trattenere le lacrime di emozione, per evitare di rovinarsi il make up.

 

“ Principessa… Ivy “. La chiama per nome, mettendo da parte ogni tipo di formalità e prendendo le mani guantate della futura regina tra le proprie. “ Sono sicura che se fosse qui oggi, il mio Duke sarebbe felice di vedere il mio velo da sposa indossato da te. Così come lo sono io: sono felice ed orgogliosa di avertelo dato, come buon augurio per queste nozze e soprattutto, per il piccolino “. Sorride lievemente, accarezzando il ventre ora non più così piatto della ragazza. “ Cresce in fretta, eh? “. Chiede, con lieve malinconia nel ricordare il suo triste passato.

 

“ Si, infatti: ogni giorno sento il suo potere crescere, sempre di più. Sarà molto forte, quando verrà al mondo “. Sussurra a sua volta Ivy, posando una mano su quella di Sharon ed avvertendo il suo turbamento. “ Oh! Scusate, non volevo rievocare tristi ricordi… “. Fa, mentre l’arancione scuote il capo e, in seguito, le accarezza il viso.

 

“ Niente scuse: questo bambino è una benedizione per noi tutti, non potrebbe mai provocarmi tristezza parlare di lui. O lei “. Sorride nuovamente, mentre Ivy annuisce per poi abbracciarla.

 

“ Che la luna blu vi lasci la sua benedizione, Lady Sharon. Che possiate vivere felice con l’uomo della vostra vita e padre dei vostri futuri figli “. Sussurra, in modo che solo Sharon possa sentire e facendole intendere di sapere qualcosa che lei ancora ignora.

 

“ Come? “. Chiede semplicemente l’arancione, mentre Ivy le sorride semplicemente.

 

“ Non avete forse una relazione con Lord Roland? “. Chiede semplicemente la corvina, mentre a quelle parole Sharon riflette un momento, arrossendo vistosamente. “ Lady Sharon, dimenticate che state parlando con un vampiro? Noi sentiamo tutto, percepiamo alcune cose ancor prima di voi esseri umani. Vedrete, con il tempo capirete il senso delle mie parole “. Sorride sorniona la futura Regina, in un modo che sicuramente ricorda il fratello, in tutto e per tutto. A quelle parole è Joe a farsi avanti, seguita da Mina.

 

“ Sono sicura che la vostra conversazione sia molto interessante, ma adesso tocca a noi dare una cosa alla sposa “. Sentenzia la rossa, mentre Mina prende un misterioso cofanetto che, di lì a poco porge alla madre. “ Vedete, come buon augurio le spose Veghner si tramandano o il velo da sposa oppure un gioiello: il velo l’ho già dato a mia figlia, il giorno delle nozze. Quindi, vi prego di accettare questi “. Fa semplicemente la matriarca della famiglia Veghner, aprendo il cofanetto e mostrando un meraviglioso paio di orecchini con una pietra blu incastonata. A quella vista Ivy rimane stupefatta: Joe ha parlato di tramandare quegli oggetti da madre in figlia, ciò vuol forse dire qualcosa che le sfugge?

 

“ Sono splendidi! Ma Lady Joe, voi avete parlato di tramandare questi orecchini ed il velo da sposa da madre in figlia, non capisco… “. A quelle parole Mina prende parola, dopo aver preso gli orecchini ed avvicinandosi alla cognata per poterglieli mettere.

 

“ E tu non sei parte della famiglia Veghner, scusa? “. Chiede, trovando il consenso della madre e facendo sussultare la corvina. “ Hai perso la tua famiglia adottiva, i Perry. Hai perso la tua vera madre in modo brutale, per mano di tuo padre: quel padre che a sua volta, ha avuto ciò che meritava. Tuo fratello è un cinico bastardo che non ha esitato a farti l’indicibile per i suoi malvagi scopi, ma tieni a mente questo… “. Inizia il discorso la signora Perry, guardando negli occhi la cognata e facendola nuovamente commuovere. “ Noi siamo la tua famiglia: non ci sostituiremo mai a quella d’origine, ma… “. Joe si avvicina, proseguendo il discorso della madre di lì a poco.

 

“ In me troverete sempre una madre, in mio marito un padre. In Michael un fratello ed in Mina una sorella. E in Sharon una zia “. Ride lievemente, mentre la sorella annuisce. “ Siamo una famiglia, non siete sola: qualsiasi cosa accada, non siete più sola e mai più lo sarete. E, per quanto riguarda il bambino… “. Anche Joe come in precedenza la sorella, posa una mano sul ventre di Ivy e sorride dolcemente. “ Sono sicura che è di Vanitas: sono sicura che sia stato in quella notte di luna blu di cui non ricordate nulla, che avete concepito vostro figlio. Troveremo il modo di provarlo e cacceremo Vincent a pedate, ve lo prometto “. Assicura la donna, facendo commuovere nuovamente l’altra che, senza pensarci due volte l’abbraccia.

 

“ Grazie di tutto, Lady Joe. Grazie di tutto “. Sussurra la corvina, mentre Mina smorza un po' la tensione prendendo parola di lì a poco.

 

“ Ehi! Ma manca ancora una cosa importante! “. Fa, per poi sogghignare e prendere tra le mani una giarrettiera di colore blu. “ Questa non può mancare! “. Fa, riuscendo a far ridere le altre donne.

 

Nello stesso istante, anche Vanitas, Dante, Pierre, Garry e Michael stanno affrontando un discorso simile.

 

Il giovane Re è più nervoso che mai, tanto da non essere neanche riuscito a sistemarsi la cravatta e finendo per fare solo un grandissimo nodo. Non fosse stato per l’intervento di Michael, avrebbe finito solo per strozzarsi con essa. “ Stai calmo! “. Fa ad un certo punto Garry, mentre Vanitas non ha idea di calmarsi.

 

“ Io sono calmissimo! Vedi? Sto solo tremando leggermente e sudando in minima quantità, non sto messo così male! “. Fa, ma il suo corpo contraddice le sue parole e questo fa inevitabilmente ridere Pierre.

 

“ Si certo, siete calmissimo “. Fa il patriarca della famiglia Veghner, mentre Vanitas arrossisce lievemente.

 

“ Ok! Sono nervoso, ma solo per l’incoronazione di Ivy, non certo per le nozze “. Borbotta, mentre a quelle parole il maggiordomo sorride lievemente: gli si avvicina e gli sistema la giacca ed un ciuffo di capelli, per poi posargli le mani sulle spalle.

 

“ Maestà, andrà tutto bene! E sapete? Se vostra madre potesse vedervi, sarebbe davvero orgogliosa di voi e di chi siete diventato: il re che voleva per il regno, il marito che desiderava per sua figlia ed un padre fantastico per i suoi nipotini “. Fa, mentre Vanitas incupisce lievemente lo sguardo a quelle ultime parole. Notando il suo scoramento tuttavia, Michael riprende parola di lì a poco.

 

“ Ehi, niente musi lunghi! “. Esordisce il fratello di Mina, mentre Vanitas lo osserva qualche istante: e chi lo avrebbe mai detto che proprio lui, Michael Veghner, sarebbe stato un giorno colui che lo avrebbe aiutato a prepararsi per le sue nozze e non solo, colui che gli avrebbe fatto coraggio? “ Tra poco sarete padre di un bimbo meraviglioso! Riavrete il vostro trono e la vostra regina è nuovamente al vostro fianco! Quindi, non voglio più vedere quel muso lungo, non oggi! Intesi? “. Chiede, riuscendo a far persino sorridere il corvino.

 

“ Chi lo avrebbe mai detto, che proprio tu mi avresti fatto coraggio nel giorno delle mie nozze? Come cambia la vita, eh? “. Chiede, trovando il consenso dell’altro e mentre, di lì a poco è Pierre a prendere parola.

 

“ Ma c’è un problema! “. Sentenzia, mentre Vanitas e Michael si volgono verso di lui. “ Chi accompagnerà Vanitas all’altare? Insomma… “. Si ferma: non vuole certo ricordare a tutti che la Regina Luna è morta e per tanto, nessuno potrebbe accompagnare all’altare suo figlio. A prendere parola è stavolta Garry: sorridendo lievemente si avvicina a Dante, ponendogli una mano sulla spalla.

 

“ Io credo che spetti a Dante questo compito “. Sentenzia, facendo sussultare il maggiordomo e stupendolo allo stesso tempo. “ Insomma: chi meglio di lui, si avvicina ad una figura genitoriale per Vanitas? Credo che spetti solo a lui questo compito “. Sentenzia, trovando il consenso degli altri e riuscendo, allo stesso tempo a mettere in imbarazzo Dante.


“ Coem? Io? Ecco, ma non so se… se io… “. Michael e Vanitas si scambiano uno sguardo complice, per poi annuire e comprendendo lo stato d’animo dell’uomo. Vorrebbe accetatre, ma il suo rango e status glielo impediscono.

 

“ Dante “. Lo chiama semplicemente il suo Re, avvicinandosi a lui come fosse realmente suo padre. Ed in effetti pensa, un po' è stato così: non sarà suo padre biologico, ma Dante lo ha cresciuto, amandolo sicuramente più del suo padre biologico. “ Vorresti farmi l’onore di accompagnarmi all’altare? “. Chiede poi il re bambino, riuscendo stavolta a far piangere l’arancione.

 

“ Ma io… io sono solo un maggiordomo, voi il re e… “. Ma a quelle parole Vanitas lo interrompe, scuotendo il capo e posando entrambe le mani sulle sue spalle.

 

“ Non c’è nessun altro al mondo, che vorrei al mio fianco nel mio giorno più importante, se non l’uomo che mi ha amato e cresciuto come fosse mio padre. E che amò mia madre con tutto sé stesso, che le fu leale fino alla fine. Non sei un semplice maggiordomo: anche se non di sangue, tu sei un Hikari. Tienilo bene a mente “. Sentenzia risoluto, facendo scoppiare in lacrime di gioia l’altro.

 

“ Allora… allora accetto! “. Riesce solamente a dire, facendo sorridere gli altri presenti e mentre, finalmente, Vanitas lo abbraccia.

 

“ Bravo, anche perché non avrei accettato una risposta differente “. Ride lievemente l’erede di Kaname e Luna. In quel momento tuttavia, Garry sussulta. “ Garry? Che ti succede? “. Chiede solamente colui che, ancora non lo sa, è suo fratello maggiore. A quella domanda l’Hunter sembrerebbe riscuotersi dai suoi pensieri, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Avverto un aroma… “. Sussura, ed è vero: avverte un aroma sin troppo familiare, ma com’è possibile si chiede? Sono mesi che non si vede in giro la proprietaria di tale profumo, da quando… il filo dei suoi pensieri viene interrotto: di nuovo, la stessa sensazione. “ Scusatemi, io vado a controllare una cosa. Torno subito “. Sentenzia il testimone dello sposo, mentre a quelle parole Michael osserva stranito il cognato uscire dalla stanza.

 

“ Chissà cos’ha sentito? “. Chiede solamente, mentre gli altri lo guardano come a dire che non ne hanno la minima idea.

 

Garry Perry giunge all’entrata di Villa Veghner, mentre un domestico lo accoglie di lì a poco. “ Signore, c’è un ospite inatteso: non ha un invito, non so se posso farlo passare… “. Mormora solamente, mentre a quelle parole l’argento si avvicina a lui.

 

“ Un ospite? E chi…? “. Si blocca istantaneamente: di nuovo, pensa. Di nuovo quell’aroma, non ha dubbi: viene dall’ospite che indossa un cappuccio, come a celarsi alla vista degli altri. “ Lascia, ci penso io “. Sentenzia solamente l’Hunter, mentre il domestico si ritira. Una volta solo con il nuovo o la nuova arrivata, Garry non ci pensa su due volte: si precipita ad abbracciarlo, mentre lui o lei rimane da prima immobile, forse sorpreso. In seguito tuttavia, ricambia il suo abbraccio senza ancora proferire parola. “ Sei davvero tu…? Dimmi che sei davvero tu “. Si corregge immediatamente il cacciatore, mentre quella che si rivela essere una donna annuisce, abbassando il cappuccio che celava il suo volto.

 

“ Ciao, Garry… “. Mormora solamente, mentre lui la osserva da prima incredulo: l’ultima persona al mondo che si aspettava di vedere ma la prima che desiderava poter rivedere, è ora lì di fronte a lui. Lui, che come a voler assicurarsi di non essere nuovamente in un sogno, posa una mano sul suo volto. La donna da prima sussulta, come se farsi toccare le costasse molto e anzi, quasi la spaventasse.

 

“ Jeanne… “. Sussurra quel nome il giovane, mentre lei annuisce. “ Sei tu! Sei davvero qui… “. Ancora incredulo, il giovane cacciatore non può fare a meno di avvertire il lieve tremore della sua amata. “ Cosa ti succede? Perché stai tremando? “. Mormora, mentre lei posa una mano sulla sua e si sforza di sorridere lievemente.

 

“ Non avrei mai potuto perdermi queste nozze, mai. Per nulla al mondo avrei lasciato sola Ivy in questo giorno così importante “. Sussurra la Principessa di Veritas, forzando ancora una volta un sorriso. “ Nox e mia madre, sono state loro a permettermelo: se non mi avessero aiutata, probabilmente oggi non sarei potuta essere qui “. Ammette sincera, mentre lui continua a percepire la paura della sua amata: è come se il contatto fisico le facesse paura, cosa che prima non succedeva e anzi: un tempo cercava continuamente il suo tocco, un qualsiasi contatto con lui. Ora invece, lui lo sa: qualcosa in lei è cambiato, anche se non è un vampiro riesce a capirlo lo stesso. Qualcosa la spaventa e, lui lo giura, scoprirà cosa sia.

 

“ Ma tu non hai risposto alla mia domanda: perché stai tremando? Cosa ti succede? “. Chiede nuovamente l’erede di Haruka e Juliette, mentre a quella frase lei scuote il capo. Fa per giustificarsi e cercare di calmarsi, ma lui riprende parola di lì a poco. “ E dove sei stata tutto questo tempo? Non sei mai uscita da palazzo, da quando… da quando… “. Si blocca istantaneamente: da prima Jeanne non capisce perché, in seguito nota dove sia caduto lo sguardo ora furioso del cacciatore. “ Cos’è quello? “. Chiede in un sibilo il giovane, mentre lei scuote il capo e cerca di portare una mano al livido sul proprio collo.

 

“ Questo? Non è nulla, figurati! Piuttosto, credo sia ora di… “. ma lui la blocca prima che possa proseguire: afferra il suo polso e sposta delicatamente, seppur deciso, la mano dal collo della donna. In seguito e con la mano libera scosta anche i capelli: il suo sguardo diviene furioso, a stento trattiene la collera e, se non fosse umano ma un Hikari, avrebbe già gelato l’area circostante.

 

“ A me non sembra che sia nulla! Jeanne, hai dei lividi ovunque: chi è stato? “. Chiede istintivamente, mentre lei abbassa lo sguardo. Al silenzio della donna e dal suo sguardo, lui intuisce perfettamente la risposta: ma certo, pensa. Non avrebbe nemmeno dovuto chiedere, quando la risposta è già scontata. “ E’ stato lui, vero? “. Sibila, con quella rabbia che solo raramente gli è appartenuta. “ Jeanne! Per amor del cielo, rispondi! È stato tuo marito a farti questo?! “. Chiede nervoso il cacciatore, mentre lei scuote il capo e porta le mani alle orecchie, come se anche sentire qualcuno gridare la terrorizzasse.

 

“ Scusa! Ti prego, non alzare la voce: no voglio che… “. Ma lui scuote il capo: in quel momento pensa, controllare la sua ira è pressochè impossibile. Di lì a poco Jeanne ritorna calma o per lo meno, all’apparenza è così. “ Non sono qui per parlare di quel mostro che ho sposato, ma per assistere al matrimonio di mio fratello e nostra sorella. E per… per… “. Si blocca: vorrebbe dire che è lì anche per restare con lui, che in questi mesi infernali le è mancato da morire e che lo ama con tutta sé stessa. Vorrebbe, ma rimane in silenzio mentre invece, d’altro canto Garry non riesce a calmarsi: nessuno deve toccare la sua amata, nessuno può osare far del male alle persone che ama e sperare di farla franca.

 

“ Io lo ammazzo… “. Mormora solamente, sentendo una rabbia crescente e mentre, a quelle parole lei gli pone una mano sul braccio e scuote il capo.

 

“ Ti prego: ha già rischiato una volta di ammazzarti, non voglio che succeda ancora. Stavolta, non potrei intervenire se uscissi malconcio dal vostro scontro. Non potrei fare nulla e lui lo sa bene: sta solo aspettando una tua mossa falsa, ti supplico: non dargli questo potere su di te “. Stringe la presa sul braccio del suo amato, ed è pur vero: è preoccupata. Sa benissimo che suo marito sta solo aspettando una mossa falsa da parte di Garry per poterlo attaccare ed uccidere, sapendo che stavolta né lei né nessun altro lo potrebbe aiutare. “ A tempo debito avrà ciò che merita… “. Stringe la mano libera al ventre, mentendo: no, pensa. Nessuno potrebbe mai sconfiggere Dominique, non con la sua forza attuale. Nessuno, forse nemmeno lo stesso Vincent avrebbe qualche possibilità. Garry nota immediatamente il gesto di Jeanne, ma non fa in tempo a parlare: sua moglie Mina prende parola di lì a poco, dopo essere arrivata alla porta d’ingresso avvertita a sua volta dai domestici. È sorpresa: tutto si sarebbe aspettata ma certo, non la comparsa di Jeanne a Villa Veghner. La giovane figlia di Pierre e Joe si avvicina ai due.

 

“ Scusate, ma non ho potuto fare a meno di sentire: purtroppo o per fortuna, da quando sono un vampiro il mio udito si è affinato molto “. Sentenzia, mentre Jeanne la osserva: è cambiata. In pochi mesi anche mina è cambiata parecchio, non c’è dubbio. È diventata molto più bella, da ragazza è ora diventata una donna adulta a tutti gli effetti. Degna moglie del capofamiglia dei Perry, pensa amareggiata la Principessa. “ Benvenuta a villa Veghner, Principessa “. Interrompe i pensieri della bionda la voce di Mina, che le si avvicina ed osserva attentamente il livido, anzi i lividi, sul collo della giovane. “ Ho un unguento che sono certa, vi darà sollievo. Lasciate che ve lo applichi su quei lividi “. Fa semplicemente la corvina, mentre Jeanne e Garry rimangono un po' interdetti a quelle parole. “ Poi potrete fare una passeggiata nel giardino: sono sicura che a Garry farà piacere accompagnarvi, vero? “. Chiede, mentre lui rimane da prima interdetto ma, notando qualcosa nello sguardo della moglie annuisce. È chiaro: Mina vuole rimanere sola con Jeanne e parlare con lei da donna a donna, in oltre sa bene che lui deve sbollire la sua collera: l’ultima cosa che deve succedere, lo sa bene la signora Perry, è commettere colpi di testa avventati.

 

“ Io vado in giardino, vi aspetto lì “. Fa solamente il giovane Hunter, lasciando le due donne sole. Ma una cosa è certa: non scorderà i lividi sulla sua Jeanne e non rimarranno certamente impuniti, malgrado le parole della sua amata e la sua richiesta di lasciar perdere. “ Dominique Lunettes… “. Mormora solamente, quel nome che è rimasto nei suoi incubi da quattro anni a questa parte. “ … me la pagherai cara. Lo giuro, me la pagherai “. Sibila: passi far del male a lui, non gli interessa ciò che è successo in passato tra lui e quel bastardo, non gli interessa che lo abbia già rapito e tenuto suo prigioniero per lungo tempo, che lo abbia torturato, che sia stato la causa principale della sua prima rottura con Jeanne. Non gli interessa di essere sopravvissuto solo grazie all’intervento di Lukas, che lo trovò ed assieme ai genitori lo trasse in salvo, non gli importa di portare nella sua mente e sul suo corpo, da ormai quattro anni, le cicatrici di quel rapimento che non ha mai confessato a nessuno, neanche a Mina o alla stessa Jeanne e del quale nemmeno Lukas ha mai fatto parola, dopo aver giurato al suo migliore amico di rimanere in silenzio. Non gli importa tutto ciò: lui è un uomo, sa cavarsela. Ma non tollera che qualcuno, specialmente quell’individuo osi levare un dito sulla sua amata. Questa pensa, questa è una cosa intollerabile e che punirà, costi quello che costi.

 

Nello steso istante, Mina e Jeanne sono da sole nella stanza della prima: la cacciatrice estrae dal cassetto un unguento di sua invenzione, per poi invitare l’altra a sedersi sulla sedia. “ Scostate i capelli, Principessa: probabilmente farà un po' male, ma credetemi se vi dico che quest’unguento fa miracoli “. Sentenzia, mentre a quella gentilezza Jeanne non può fare a meno di rimanere positivamente colpita.

 

“ Non merito tutta questa gentilezza. Insomma: so bene che… “ Sta per proseguire, ma Mina la anticipa prendendo parola, avvicinandosi ed iniziando ad applicare l’unguento sul collo della bionda.

 

“ Principessa, ne abbiamo già parlato, no? Il mio matrimonio non è basato sull’amore, so che il cuore di Garry appartiene a voi. E per quanto riguarda la gentilezza, mi viene spontaneo. Non vi vedo come mia rivale, ma come un’altra vittima di quell’uomo. Proprio come me “. Sentenzia, mentre al solo sentir nominare suo marito Jeanne trema nuovamente. All’udito fine di Mina ed al suo olfatto non sfuggono lo scorrere incessante del sangue di Jeanne e l’odore della sua paura. Dopo aver posato il barattolo ed essersi pulita le mani, Mina posa lo sguardo sulla donna e nota, ancora una volta, il suo gesto istintivo: ha portato le mani al ventre.

 

“ Siete davvero una brava persona, Mina. Mi dispiace tanto, per quello che avete dovuto passare a causa della mia famiglia “. Fa con sincerità la seconda principessa di Veritas, realmente dispiaciuta: Mina è una brava persona, non si meritava ciò che le è successo. Non si meritava che quel mostro che ha per marito le facesse ciò che le ha fatto, morderla e renderla sua, trasformarla in ciò che odia di più al mondo. Ma la risposta di Mina la sorprende decisamente.

 

“ Forse, era solo destino che io diventassi un vampiro. Non dovete dispiacervi per me, non è stata colpa vostra: la colpa è solo di vostro marito, dopo tutto “. Fa, avvicinandosi e posando le mani su quelle di lei. “ Ma so che voi siete diversa da lui, l’ho capito non appena vi ho vista. Sappiate che in me avete trovato un’alleata, non una rivale. E anche se ve l’avevo già detto, volevo solamente ribadirvelo “. Fa, sincera. È vero. Sa bene che lei e Jeanne sono due vittime, non la considera una rivale ma una vittima esattamente come lei. “ Anche se non capisco: perché vi siete sposata con quel mostro? Perché intrappolarvi in queste nozze senza amore? In queste nozze che vi hanno solo portato dolore… “. Non finisce la frase: sente che Jeanne è turbata ma sente anche molte altre emozioni in lei.

 

“ Avessero portato solo dolore, Mina. Avessero portato solo dolore… “. Sussurra, ma non a voce abbastanza bassa da non essere udita. In quel mentre una sensazione passa attraverso tutto il corpo di Mina: un battito. Sente un nuovo battito, diverso da quello di Jeanne.

 

“ Cosa… che vi ha fatto quel mostro? “. Chiede, agghiacciata. “ Che vi ha fatto? “. Ripete, mentre Jeanne la guarda e, seppur ci provi non riesce a trattenere le lacrime. “ Vi prego, confidatevi! Sono dalla vostra parte, anche io come voi voglio trovare il modo di fermare Dominique, ma per farlo mi serve sapere con cosa vi tiene in pugno! Jeanne, per favore! “. Ripete la corvina, certa di ciò che ha sentito e più determinata che mai a portare a termine i suoi propositi di fermare Dominique, una volta per sempre.

 

“ No! “. Fa a quel punto Jeanne, scuotendo il capo con enfasi. “ Non vi posso e non voglio coinvolgervi! Mina, vi ha già fatto abbastanza del male! Come posso…? “. Ma a quelle parole la cacciatrice prende coraggio: sospira pesantemente, abbassando il colletto del proprio abito e mostrando ad una sconcertata Jeanne il marchio di possessione lasciato da Dominique, l’ultima volta che l’ha morsa.

 

“ Vi basta come ragione? “. Chiede, mentre Jeanne la guarda sconcertata. “ Credetemi, io ho la forza per poterlo neutralizzare e comunque, non saremmo sole: dovete fidarvi di me “. Sentenzia, ignara delle vere motivazioni di Jeanne e credendo sia solo spaventata all’idea che possa accadere qualcosa a Garry, non avendo idea che invece c’è anche un bambino, il suo figliastro, di mezzo.

 

“ Non avete la forza: non sapete, non avete idea di cosa sia capace Dominique. Potrebbe uccidervi o peggio, non voglio permettere una cosa simile “. Si ostina Jeanne, mentre a quelle parole Mina stringe i pugni: non avrebbe voluto, ma se questo servirà a dar coraggio a Jeanne non esiterà. Dalla tasca del vestito afferra una foto, per poi metterla tra le mani della donna dalla chioma bionda. Jeanne, che non appena nota cosa rappresenta la foto rimane a dir poco agghiacciata. “ Aspettate! Che… che significa…? Cosa…? “. Sussurra semplicemente, mentre Mina prende un sospiro profondo: ora che ha “ lanciato il sasso “ pensa, non può semplicemente ritirare la mano e lasciare le spiegazioni a metà.

 

“ Si, sono rimasta shoccata anche io esattamente come voi, quando il giorno delle vostre nozze ho ricevuto questa foto. E proprio da Dominique “. Inizia a raccontare, mentre Jeanne rimane a dir poco sconvolta. “ Quel giorno, lui e Vincent mi hanno attirata nella sala dei ritratti: non so se l’uno sapesse dell’idea dell’altro o se abbiano fatto tutto per conto proprio, fatto sta che entrai in quel luogo. Dove oltre a diverse foto, vidi un ritratto… “. Jeanne non riesce a proferire parola, cercando di elaborare lentamente le informazioni ricevute. “ Il ritratto della famiglia Lunettes, in cui ero rappresentata anche io “. Quelle parole rischiano seriamente di far sentire male Jeanne: la donna ha un capogiro, mentre Mina la sorregge prima che cada.

 

“ A… aspettate, ma cosa significa? Voi? Nel ritratto della famiglia Lunettes? “. Chiede, mentre Mina annuisce.

 

“ E non è tutto: non ho parlato con nessuno di queste cose, quindi vi prego, non ditele nemmeno a Garry “. Le chiede, mentre Jeanne annuisce: manterrà il segreto, se è questo che Mina desidera. “ Poco tempo fa ho incontrato Antoine Hikari… “. Fa una lunga pausa, in cui Jeanne rimane in attesa di un proseguo che, tuttavia, sembra già conoscere. Deglutisce un paio di volte, mentre finalmente Mina conclude la frase. “ … il mio padre biologico “. Sentenzia, mentre istintivamente Jeanne si alza dalla sedia.

 

“ Cosa?! Mio zio era vostro padre? Vuol dire che lui e Lady Joe… “. Chiede, mentre Mina scuote il capo.

 

“ Probabilmente, tra loro ci fu qualcosa che io non so. Ma no: non è come pensate. Io sono la figlia biologica di Antoine e Veronica e sorella gemella di Dominique “. Spiega. Jeanne deve sedersi nuovamente, realizzando lentamente quanto appena udito: Mina è la figlia biologica dei suoi zii, Antoine e Veronica. E questo fa automaticamente di lei la gemella di Dominique e sua stessa cugina! “ Sono giunta a questa conclusione da sola, ma voglio sentire la verità dai miei genitori: gliene parlerò dopo le nozze, credo “. Fa, ed è vero: non ha avuto una conferma definitiva dei suoi sospetti, anche se ormai i dubbi non hanno più adito. Jeanne avverte i sentimenti di Mina: c’è paura, c’è delusione, c’è rabbia, c’è così tanto che nemmeno lei riesce a decifrare tutto. Tutto ciò che le viene istintivo fare è alzarsi nuovamente ed una volta ritrovate le forze, per poi abbracciare di sorpresa la donna. Presa all’improvviso, Mina rimane da prima immobile ma, in seguito ricambia. “ Jeanne? “. Chiede solamente, mentre l’altra non la lascia andare.

 

“ Grazie, per la vostra sincerità. E ve lo prometto: farò qualsiasi cosa, tutto ciò che è in mio potere per aiutarvi esattamente come voi state aiutando me ora “. Sussurra, ed è vero: seppur non sia pronta a rivelare la verità su Luca a Mina, certamente la aiuterà come potrà.

 

“ Sto facendo ben poco “. Risponde poi la corvina, ma a quelle parole la bionda scuote il capo.

 

“ Oh no: state facendo moltissimo, invece. Molto più di quello che pensate “. La rassicura, mentre Mina annuisce e, per qualche istante regna il silenzio. Una volta sciolto l’abbraccio le due donne si ricompongono, promettendosi che ciò che si sono dette rimarrà tra loro.

 

“ Bene: ora andate da Garry, sono sicura che deve ancora calmarsi dopo aver visto quei lividi “. La incoraggia con gentilezza la cacciatrice, mentre Jeanne annuisce.

 

“ Grazie…. Cugina “. Mormora solamente, mentre una volta sola Mina sorride lievemente.

 

“ Non c’è di che, cugina “. Sussurra solamente, sedendosi poi sulla sedia con un atroce dubbio: se quei sospetti troveranno conferma, dopo il confronto con i suoi genitori, cosa farà? La sola idea di condividere lo stesso dna di quel pazzo la terrorizza e schifa al tempo stesso, a maggior ragione dopo quello che ha fatto a Jeanne. Ma sa bene che, se realmente così fosse, d’altra parte potrebbe essere proprio lei la chiave di volta per la sconfitta definitiva di quello psicopatico. Lei, che in quanto gemella, oltre al dna condividerebbe con lui anche gli stessi poteri e le stesse maledizioni. Ma quest’ultima parte, nessuno ancora la sa.

Salve miei fans, come state? Ed ecco qui un nuovo capitolo, che ve ne pare? Abbiamo visto Rosina recarsi alla sala funebre, notando qualcosa al momento a noi sconosciuto. In seguito, Antoine Hikarie sce allo scoperto ed incontra il figlio, anche se l'incontro non va esattamente bene. Il fratello di Kaname si rende conto che ormai, il figlio è irrecuperabile e ben più pericoloso di Vincent: cosa farà? Intanto, il matrimonio che immagino molti di voi attendevano è arrivato: i Vanivy stanno per diventare re e regina, ehm... marito e moglie! Jeanne riesce a fuggire da palazzo ed a partecipare alle nozze, ma ciò avrà conseguenze? Intanto Mina le rivela la verità sulle sue origini, le due donne stringono un legame. Cosa succederà ora? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 49
*** May the Blue Moon Bless you all ***


Veritas, circa un anno e mezzo dopo la strage dei Perry.

 

Il giovane dalla chioma argentea non capisce: com’è potuto accadere, si chiede? Lui è un Hunter, il futuro capofamiglia dei Perry. Allora, pensa portando una mano al capo sanguinante, come ha fatto a farsi mettere nel sacco in questo modo?

 

Tutto è successo in un attimo: avendo saputo che dei ribelli avevano oltrepassato il confine infatti, lui ed alcuni altri cacciatori sono andati a controllare la situazione e, in caso ce ne sia bisogno, a mettere al loro posto quei vampiri. Una volta vicini al territorio degli Heinemann tuttavia, hanno subito una vera e propria imboscata: non semplicemente quattro o cinque uomini, ma quello che sembrava essere un esercito li ha aggrediti ed obbligato i suoi compagni e lui stesso a combattere con tutte le loro forze. La situazione era anche sembrata volgere a loro favore, fino a quando qualcosa non lo ha bloccato: un potere sinistro e che non ha mai sentito, diverso da quello che sentì da Vanitas la notte in cui uccise i suoi genitori: il potere del Re bambino è freddo, quest’altro invece è aggressivo ed arde come un… come un fuoco. Non ebbe certo tempo di pensare altro: qualcosa o qualcuno lo colpì violentemente, facendolo svenire fino a questo momento.

 

L’erede di Haruka e Juliette si riprende dalla botta presa, la mano che ha portato al capo è sporca di sangue, l’altra saldamente incatenata alla parete così da impedirgli la fuga. Non ha senso, pensa: se ha una mano libera può spezzare le catene ed andarsene, che razza di rapimento è mai questo? In oltre, dove si trova? Chi c’è dietro tutto ciò? Gli verrebbe da pensare a Vanitas, che voglia finire il lavoro di qualche anno prima? No, pensa: no, questo palazzo non è palazzo Hikari. È pregno di un potere misto a quello della luna blu, certo, ma non è il solo presente. “ Ah… basta pensare, mi devo liberare assolutamente. Devo tornare a casa, Ivy ha bisogno di me… “. Sussurra solamente l’Hunter, facendo per toccare le catene per distruggerle. Ma un dolore lancinante lo costringe a mollare la presa, mentre sul suo palmo compare una vistosa ustione. “ Ma che cosa sta succedendo? Cos’è questo? “. Si chiede semplicemente il ragazzo, mentre una risata fuori luogo interrompe ogni suo pensiero.

 

“ Credevi davvero di poter scappare dalla tua gabbia, topo? “. Chiede qualcuno che, ne è certo, è un uomo. Ma ancora non riesce ad intravedere di chi si tratta: forse perché rimane ancora celato nelle tenebre, forse perché il suo stesso sangue gli offusca la vista.

 

“ E tu chi cavolo sei…? “. Mormora solamente il fratello di Ivy, mentre l’altro fa un passo avanti verso di lui.

 

“ Forse tu non mi conosci ancora, ma io ti conosco. Ti conosco bene, so tutto quanto di te: so della tua famiglia, di come Vanitas abbia ucciso quei bastardi dei tuoi genitori. So della tua relazione con Jeanne Hikari… “. Si ferma un istante, mentre l’altro riesce solamente a volgere lo sguardo altrove: solo sentire quel nome, il nome della sua ex fidanzata, lo ferisce profondamente.

 

“ Io e lei non siamo più insieme, anche se non credo proprio di dover spiegazioni a te o chiunque altro. Chiunque tu sia “. Precisa l’Hunter, provocando la risata sprezzante del giovane dalla chioma corvina.

 

“ Certo: vuoi farmi credere di averla lasciata? Vuoi farmi credere che tra di voi sia tutto finito, quando lei non fa altro che pensare a te? “. Chiede, mentre l’hunter scuote il capo con enfasi, per quanto il dolore glielo permetta.

 

“ Non mi importa cosa faccia quella donna! Per me, la nostra storia è terminata! Non starò mai con la sorella di chi ha sterminato la mia famiglia! “. Si irrita maggiormente l’argento, mentre lo sconosciuto di fronte a lui lo osserva gelidamente: solo ora Garry riesce a vederlo meglio, ora che è giunto a pochi passi da lui. Indossa una divisa da alto ufficiale, che sia dunque una guardia reale? No: la sua divisa suggerirebbe un rango più alto, forse da capitano. Una presa ferrea sui suoi capelli gli fa provare un forte dolore, dato che il punto della stretta coincide con quello della ferita. Ma forse, questo già lo sapeva il giovane dalla lunga chioma corvina che, di lì a poco punta lo sguardo carico d’ira all’hunter.

 

“ Una come Jeanne, tu non la meriti nemmeno. L’hai sporcata, l’hai allontanata dalla sua famiglia, l’hai illusa e in fine l’hai gettata via, solo per il suo cognome. La compatisco: come ha fatto ad innamorarsi di un… uomo simile? “. Fatica persino a pronunciare la parola “ uomo “, come se non considerasse il suo prigioniero come un uomo ma come chissà che altro.

 

“ Si può sapere chi cavolo sei?! Come ti permetti di rivolgerti a me in questo modo?! Aspetta che mi liberi e vedrai, la lezione che ti darò! “. Il suo polso brucia: tanto più si ribella, tanto più le catene stringono la presa e lo ustionano.

 

“ Io? “. Mormora il corvino, mantenendo il suo ghigno crudele ed avvicinandosi, viso a viso, a Garry. “ Sono colui al quale hai portato via la persona più importante: sono il tuo peggiore incubo, sono colui che ti farà a pezzi con queste stesse mani. Oppure ti terrò come cagnolino, sai che divertimento? Sarebbe una vendetta perfetta, molto più divertente che ucciderti subito “. Commenta cinico, mentre finalmente Garry lo riconosce: c’è un solo vampiro oltre a Vanitas, che potrebbe odiarlo a tal punto: Jeanne gliene aveva parlato tempo addietro.

 

“ Dominique Lunettes! “. Lo chiama per nome, mentre l’altro non parla ma sogghigna come a confermare che si, è lui: Dominique Lunettes Hikari, il promesso sposo o meglio, l’ex promesso sposo di Jeanne e capitano delle Guardie Reali. “ Il secondo Principe di Veritas e Capitano delle Guardie, niente meno? Dovete davvero temermi molto, voi vampiri, se persino il Principe si scomoda per venirmi a catturare “. Commenta semplicemente il cacciatore: no, pensa. L’ultima cosa che deve fare è mostrare quanto, in realtà, sia preoccupato. Ma non lo sa: non è ancora consapevole delle abilità dei vampiri, non sa fino a che punto possano leggere persino l’anima delle persone.

 

“ Io dico che qui, se c’è qualcuno che teme sei tu “. Sibila semplicemente il corvino, passando come se nulla fosse una mano sul petto dell’altro, ancora coperto dalla camicia. “ Lo sento da questo… “. Continua poi il discorso, mentre di riflesso il figlio di Haruka e Juliette cerca ancora di liberarsi. “ … dal battito del tuo cuore, dall’odore della paura e dallo scorrere del sangue! “. Conclude il discorso colui che, Garry lo sa, è il cugino di Vanitas e anche di Jeanne. Poi è un momento: non si rende nemmeno conto di come sia successo, sa solo di stare sanguinando al petto, la camicia si è chiaramente strappata. O è stata strappata, questo non può dirlo con certezza, sa solo che il suo rivale lo fissa con una luce blu intenso negli occhi, luce che ben presto viene sostituita da una cremesi. “ Sangue di Hunter… “. Sibila solamente il capitano delle guardie reali, notando il sangue sulle sue dita dopo che, a sorpresa, ha graffiato il rivale senza tante remore. Forse solo per curiosità o forse per chissà che altro scopo, porta un dito alle labbra: incredibile, pensa. Si aspettava di sentire il sapore di un sangue scadente e disgustoso, invece potrebbe esere paragonato a quello di un Hikari.

 

“ Ah! Il promesso sposo di Jeanne, ti conosco… “. Mormora ad un certo punto l’Hunter, riprendendosi e sanguinando al punto ferito, oltre che al capo. “ Hai bisogno di rapirmi, per dimostrare la tua forza? Non sapresti affrontarmi in un duello, eh? Sai che perderesti subito lo scontro… “. Lo provoca, se deliberatamente o meno nessuno può dirlo. Fatto sta che la sua provocazione gli costa piuttosto cara e, per la prima volta si pente amaramente di non aver tenuto la bocca chiusa: non può questa volta, evitare di gridare nel sentire degli artigli affilati affondare nelle ferite già presenti sul suo corpo.

 

“ Cosa? Sai, non ho sentito bene quello che hai detto, Hunter… “. Finge palesemente il suo avversario, affondando ancor più gli artigli affilati nelle ferite precedentemente provocate al cacciatore e facendolo sudare freddo, ma non più gridare: no, pensa. No, non gli darà più questa soddisfazione. “ Sai, io quelli come te li schiaccio sotto i miei piedi. Anzi: solitamente do ai miei uomini il compito di far fuori la feccia come te e la tua razza, ma tu mi hai davvero fatto incazzare: mi hai portato via la donna, ti sei infilato nel suo letto mentre era ancora la mia promessa sposa. Hai osato troppo, ed ora voglio essere io a darti ciò che meriti. Ma credimi, non sarà indolore “. Il figlio della Principessa Veronica decide di dare una tregua al suo odiato rivale, togliendo gli artigli dal suo corpo mentre, di riflesso Garry si accorge di aver ripreso a respirare: il dolore gli ha impedito, per qualche interminabile momento, di fare anche questo. “ Preparati, perché non uscirai mai più da qui. Prima mi divertirò con te, poi ti ucciderò anche solo per aver osato pronunciare il mio nome “. Ghigna malefico il secondo principe di Veritas, mentre Garry riflette: se aveva considerato Vanitas il più crudele tra gli Hikari, beh, allora deve ricredersi: lì davanti a lui c’è un Hikari ben peggiore del Re Bambino e con un potere più aggressivo.

 

“ Come osi?! “. Trova la forza di dire l’Hunter, mentre l’altro gli da da prima le spalle ma sogghigna lievemente: sapeva che avrebbe reagito e non sarebbe stato in silenzio. “ Liberami e combatti da uomo! O hai paura?! “. Chiede semplicemente l’Hunter, il sangue continua a sgorgare da quelle ferite al peto ed al capo mentre il suo rivale lo osserva con la coda dell’occhio.

 

“ Oh si: ti libererò, ma solo per portarti in giro per questo palazzo come cagnolino. E dopo averti fatto soffrire in un modo così indicibile, che mi supplicherai di ucciderti “. Si volta verso di lui un’ultima volta, uno sguardo di ghiaccio che si, per un momento da i brividi a Garry. “ Preparati, perché d’ora in poi vivrai come mio schiavo. Sarai il mio animaletto domestico, il mio passatempo. Ben poca cosa, rispetto a ciò che hai fatto tu “. Sibila, pensando alla cosa che più gli fa rabbia, quella che gli ha fatto decidere di rapire il cacciatore ma che ancora non gli rivela: la gravidanza di Jeanne, il fatto che abbia anche solo pensato di rifilargli il figlio di un Hunter e farglielo crescere come suo. “ Palazzo Lunettes sarà la tua tomba, mio caro: ti consiglio di iniziare ad abituarti all’idea. Non uscirai mai più da qui, nessuno verrà a salvarti. Sei solo, ovunque tu vada e qualsiasi cosa tu faccia, da ora in poi sei mio “. Lo deride malignamente il corvino, prima di voltarsi ed andare via, senza nemmeno attendere la risposta dell’altro.

 

Garry Perry esce dai suoi pensieri, scuotendo il capo: inevitabilmente, con tutto ciò che sta accadendo gli è tornato in mente il rapimento di cui è stato vittima ma del quale solo Lukas ed i suoi genitori, in quanto suoi salvatori, sono a conoscenza. Nemmeno Ivy e men che meno Jeanne conoscono questa storia e, pensa, così deve continuare ad essere. Avrebbe cercato di seppellire questa storia nel suo inconscio, non avrebbe nemmeno più cercato quel bastardo di Dominique per vendicarsi, ma ora ha oltrepassato i limiti: sta facendo del male a Jeanne ed è una cosa che non tollera. È più che sicuro che l’abbia obbligata in qualche modo a sposarlo: non sa cosa sia, non sa come tenga in pugno la sua amata ma, ne è certo, lo scoprirà e la libererà da quelle nozze senza amore. “ Sono un idiota… “. Sibila solamente il cacciatore, osservando distrattamente le rose rosse presenti in giardino. “ Sono solo un imbecille! Se solo allora non l’avessi lasciata! Se solo avessi lottato per noi due, se solo non l’avessi paragonata a suo fratello ed avessi visto solamente la persona che era lei, allora forse… forse le cose sarebbero totalmente diverse. Ho rovinato tutto “. Sibila, per poi sentire una presenza dietro di lui e ricomponendosi un momento: forse pensa, si tratta solo di un domestico venuto ad annunciare l’inizio della cerimonia? Si volge lentamente, ma chi si trova davanti non è alcun domestico. “ Jeanne… “. Mormora solamente, mentre lei lo osserva intensamente. Lui sta per abbassare o sguardo come si vergognasse di qualcosa, ma lei anticipa ogni sua mossa: si precipita letteralmente tra le sue braccia, stringendolo in un forte abbraccio.

 

“ Mi sei mancato da morire… “. Mormora solamente la Principessa, mentre da prima sorpreso, di lì ad alcuni istanti anche lui ricambia l’abbraccio e la stringe a sé, in una presa quasi dolorosa.

 

“ Cosa ti ha fatto quel bastardo…? “. Mormora poi, mentre lei si irrigidisce per qualche istante. “ Con cosa ti tiene legata a lui? Perché lo hai sposato? Ti prego, devo saperlo altrimenti divento matto! “. Fa solamente il cacciatore. Fa per dire altro, Jeanne sta per rispondergli ma istintivamente lui posa una mano sul ventre della sua amata. “ J… Jeanne? “. Mormora solamente, mentre questa volta è lei a non guardarlo.

 

“ Non chiedermi nulla, Garry. Ti prego… non voglio che ti faccia del male, non voglio che vi scontriate. Tu sei un uomo sposato, devi rispetto a tua moglie. Non c’è più nulla da fare “. Sussurra semplicemente la bionda, mentre lui scuote il capo.

 

“ Invece si! C’è ancora molto da fare! Non posso permettere che quello… che quell’uomo continui a fare il bello ed il cattivo tempo nella tua vita. Ho capito che c’è sotto qualcosa, non sono stupido. E giuro su Dio, scoprirò cos’è e ti salverò. Fosse l’ultima cosa che faccio “. Giura, mentre lei gli accarezza dolcemente il viso e gli scosta una ciocca di capelli dagli occhi.

 

“ Ora, pensiamo solo a goderci questo tempo insieme. Non chiedo altro “. Sussurra semplicemente, ed è vero: forse pensa, ciò sarà sufficiente per aiutarla ad affrontare l’inferno in cui si è cacciata e dal quale non può uscire.

 

A palazzo Hikari, steso istante.

 

Vincent Hikari si riscuote dalle proprie riflessioni, sentendo un gran baccano all’entrata. Per un momento pensa siano ancora Dominique e Jeanne a discutere, ma in seguito deve ricredersi: no. La voce è differente, in oltre ce n’è una seconda maschile. “ Ma che sta succedendo? “. Si irrita il Re di Veritas, alzandosi dal proprio trono e decidendo di andare a controllare la situazione.

 

Nello steso istante, Herik vola a qualche metro di distanza e finisce contro una parete: a dire il vero pensa, non ha fatto nulla per meritarlo. Era di guardia come consuetudine, quando improvvisamente è stato aggredito da uno di coloro che è costretto a chiamare “ il suo signore “ anche se, di fatto non riconosce affatto la sua autorità come tale: per lui i suoi soli signori, il solo Re e la sola Regina sono Vanitas ed Ivy, nessun altro. “ Ahi, che botta… “. Mormora solamente il bruno, mentre chi lo ha aggredito gli si fionda letteralmente addosso: le zanne affilate sembrerebbero pronte a dilaniarlo letteralmente, quegli occhi da prima celesti sono ora tornati di un rosso incandescente e pare quasi che un lago di lava vi si specchi.

 

“ Chiudi il becco! Miserabile, lurido umano! “. Impreca solamente il corvino, mentre d’altro canto una donna cerca di staccarlo dal marito, prima che sia troppo tardi.

 

“ Signore, per l’amor del cielo! Non siete in voi, lasciatelo! “. Tenta una disperata Nox: non le importa delle conseguenze, on le importa se sarà punita. Adesso pensa, la priorità è salvare Herik dalla furia del suo signore. Ma ciò serve solo a farlo irritare maggiormente: la donna sussulta dallo spavento nel vedere quegli occhi rosso incandescente puntati su di lei, dopo aver ricevuto uno spintone ed essere finita a terra.

 

“ Levati dai piedi! “. Grida infuriato il corvino, pronto ad affondare le zanne nel collo della guardia che, come unico torto ha quello di essersi trovato al posto sbagliato al momento sbagliato. O forse c’è altro: è da un po' di tempo che al suo signore sta antipatico, ma questo lui non lo può sapere. Né può sapere che il motivo è che, secondo lui ronzrebbe un po' troppo intorno alla “ sua “ Mina. Il bruno si sente perduto: nessuno può intervenire in suo soccorso, è solo e ben presto quelle zanne affonderanno nel suo collo, senza lasciargli scampo alcuno né la possibilità di scegliere se è realmente questo ciò che vuole, oppure no. Ormai è rassegnato, ormai non gli resta che chiudere gli occhi. Ma qualcosa cambia radicalmente la situazione.

 

“ Nick, lascialo stare! “. Una voce ben più autoritaria di quella di Nox fa desistere colui che si rivela essere Dominique dall’affondare le zanne nel collo di Herik. “ Se lo ucciderai non placherai comunque la sete di sangue, finiresti solo per sfoltire le mie già poco numerose file di soldati “. Sentenzia Vincent Hikari, mentre a quelle parole suo cugino sembra riscuotersi: l’aggressività lascia nuovamente posto al dolore, un dolore intenso che si concentra alla gola ma che si spande in tutto il corpo. Solo il sangue di sua moglie potrebbe placare quel tormento, lo sa: solo il sangue di Jeanne o di qualcuno ugualmente importante per lui potrebbe porre fine ai suoi tormenti fisici. Ma non a quelli mentali: l’incontro con suo padre passa nella sua tormentata mente come un film in loop, bloccato sulle stesse identiche scene da ormai troppo tempo. Senza dire altro si scansa bruscamente da Herik che, soccorso dalla moglie approfitta del momento per scappare. Ed ancora una volta a Nox non resta che sorprendersi: fino a quel momento aveva considerato Vincent il vero cattivo, il più pericoloso di tutti. Ma ha capito: stava sbagliando. C’è qualcuno di ancor più pericoloso e folle, pensa lanciando un ultimo sguardo al suo signore ed andandosene assieme al marito.

 

Una volta rimasti soli, Vincent decide di avvicinarsi al cugino che, invece, non sembra avere la minima idea di alzarsi da terra. “ Nick… “. Lo chiama solamente, ma la risposta è solo un quasi irreale silenzio. “ Avanti, per amor del cielo: sei il capitano delle guardie, il secondo principe del regno! Non puoi restare lì a terra “. Sentenzia, cercando di farlo alzare ma, tutto ciò che il falso re riesce ad ottenere è una risata indecifrabile. Posando una mano sulla sua spalla riesce a sentire il cugino tremare, ma non ne comprende la ragione: non è un sintomo della sete pensa, c’è sotto altro. Deve essergli successo qualcosa, pensa mentre lo aiuta ad alzarsi.

 

“ Vince… “. Mormora solamente il neo marito di Jeanne, cambiando umore con una velocità che, per la prima volta in tanto tempo spiazza lo stesso Vincent. “ Perchè tutti mi fanno del male? Perché tutti mi odiano così tanto? Maledetti… “. Sibila solamente il corvino, mentre il biondo cerca di fargli muovere qualche passo. Di lì a poco riesce nel suo intento, riuscendo ad arrivare alla sala del trono: lì pensa, nessuno andrà a disturbarli e lui, in quel momento ha bisogno di tranquillizzare suo cugino. In primis non può permettere che la servitù o chi che sia lo veda in quelle condizioni, in oltre… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto. “ Maledetti, maledetti… io li ammazzo. Li ammazzerò tutti, uno ad uno. Chi mi ha separato da mia sorella, chi mi ha portato via ed ha sporcato la mia Jeanne, chi mi a strappato mio figlio… chiunque… “. Sibila, mentre Vincent non lo lascia neppure per un istante: di nuovo, pensa. Sta nuovamente delirando? Purtroppo lo sa bene, succede in certe notti in cui la luna rossa è particolarmente forte ed ha una luminosità superiore: il potere di Dominique è doppio, appartiene sia alla luna rossa che alla luna blu. Quando si verificano queste notti purtroppo, i due poteri contrastano e gli fanno perdere il controllo più del solito.

 

“ Tu non hai un figlio, Nick. Non hai figli e non devi ammazzare nessuno: ricorda il patto con Jeanne. Non rovinare tutto “. Lo ammonisce, mentre l’altro sente un moto d’ira a quella frase.

 

“ Luca! Avrebbe dovuto essere mio figlio! Mio, Vince! Sarebbe dovuto essere il mio erede, invece quella sgualdrina ingrata ha dato un figlio prima ad un Hunter che a me, che ero il suo promesso sposo! Quell’uomo mi ha portato via ogni cosa! E tu mi dici di non ammazzarlo?! Me ne frego del patto con Jeanne! “. Inizia a gridare, mentre Vincent lo afferra per i polsi per evitare che faccia qualsiasi tipo di sciocchezza.

 

“ Ora calmati! Non sei tu a parlare, la luna rossa massimizza ed esaspera i tuoi desideri, i tuoi poteri si scontrano! Ti devi concentrare e calmarti! “. Lo ammonisce severamente, mentre il corvino punta lo sguardo nuovamente incandescente in quello di lui, le zanne affilate nuovamente in vista.

 

“ Perchè!? Perché tutti mi odiate e mi ostacolate?! Cos’ha quell’uomo che io non ho, eh?! “. Riprende la propria sfuriata, per poi scuotere il capo. “ Mio padre che mi abbandona, mia sorella e mia moglie che corrono dietro ad un umano da nulla! Non ne posso più, voglio solo mettere fine alla sua esistenza con le mie stesse mani! “. Riprende a gridare, prima che un intenso dolore alla gola lo faccia ammutolire. “ Merda… non ora… “. Sussurra solamente, mentre suo cugino non distoglie lo sguardo da lui: lo capisce. Le sensazioni che prova, sono forse le stesse che prova lui: suo padre lo ha privato dell’amore di sua madre, quando fu preso dai ribelli non lo cercò mai neppure una volta. Sua sorella preferisce stare con Vanitas nonostante porti in grembo quello che è suo figlio, anche se ancora gli sembra assurdo che non sia venuta a reclamare il suo sangue per nutrire il nascituro. Eppure pensa, cos’ha quel pazzo più di lui? Lui non porta su di sé il peso di una maledizione, lui non ha sterminato la famiglia adottiva di Ivy. Lui non le ha fatto nemmeno un decimo di ciò che le ha fatto Vanitas, eppure lei continua a sceglierlo e questo, deve ammetterlo, gli fa davvero rabbia. Se questa è la sensazione che si prova ad avere come rivale uno della loro stessa specie pensa, come ci si deve sentire a competere con un volgare Hunter che, a dispetto della sua natura è riuscito a sfuggire alla morte e non solo, ha quasi ucciso a sua volta il suo secondo in comando?

 

“ Io non ti odio, brutto stupido “. Sibila solamente il falso re, mentre l’altro lo osserva con gli occhi ancora iniettati di cremesi. “ Io e te siamo simili, molto più di quanto tu creda: riesco a capire ciò che provi, cosa credi? È lo stesso che provo io, ogni volta che vedo il trono della regina vuoto quando invece, dovrebbe esserci seduta la madre di mo figlio “. Fa semplicemente, mentre il dolore impedisce a Dominique di dare una risposta. “ Che ti prende? “. Chiede ad un certo punto Vincent, capendo che il cugino sta davvero male. “ Dove ti fa male? “. Chiede: non sente odore di sangue né ne vede sui suoi abiti, quindi non è una ferita fisica.

 

“ Fa freddo, Vince… “. Sussurra semplicemente il corvino: i suoi occhi passano da cremesi a blu brillante, mentre l’area circostante ghiaccia istantaneamente. “ E fa male… tanto male… “. Mormora, mentre l’altro comprende: ha sete. Ha sete ed ha bisogno di sangue: non c’è tempo per andare a cercare Jeanne pensa, chissà in quale area del palazzo si è rifugiata pur di non farsi trovare. E lui non può certamente rimanere con le mani in mano, non può vedere la seconda persona più importane della sua vita soffrire in quel modo.

 

“ Hai bisogno di sangue e ti serve subito… “. Sussurra semplicemente il falso Re, mollando la presa sui polsi del cugino e slacciando i primi bottoni della camicia. “ So che non sarà il massimo e che preferiresti il sangue di tua moglie, ma… “. Scosta i capelli dal collo, mettendolo in mostra e rendendo chiare le sue intenzioni. “.. .intanto, puoi bere il mio sa… “. Non finisce la frase: senza quasi rendersene conto si ritrova a terra, bloccato dalla presa di Dominique sulle sue spalle.

 

“ Vince… “. Mormora solamente il vicecapo dei ribelli, mentre l’altro si riprende un momento dall’iniziale sorpresa ed annuisce.

 

“ Bevi. Sai che il mio sangue è tuo, puoi berne quanto vuoi “. Sentenzia, prima di sentire qualcosa cadere sul suo viso. “ Nick? “. Lo chiama solamente, stupendosi: non ha mai visto Dominique piangere, non è mai capitato. Neppure alla morte di sua zia Veronica, neppure alla scomparsa misteriosa di suo zio Antoine ha memoria di aver mai visto il cugino piangere come invece, pare stia facendo ora. Non può saperlo, ma la ragione di tali lacrime è lo stesso Antoine: anche se non lo ha ammesso apertamente infatti, suo cugino sembrerebbe essere rimasto profondamente shoccato dal ritorno di quel padre che, per anni ed anni, ha creduto morto. Il biondo vorrebbe domandare altro, ma tutto ciò che riesce a fare è sussultare quando, improvvisamente sente le zanne del corvino affondare nel suo collo. Istintivamente fa per portarsi una mano alla bocca, ma Dominique blocca i suoi movimenti con una presa ferrea sulle sue braccia, bevendo quel sangue che, lentamente, sta forse iniziando a calmare un po' quel dolore lancinante. Non appena la presa si fa meno ferrea, istintivamente Vincent porta una mano tra i capelli del suo più fedele sottoposto, passando le dita tra di essi come volesse pettinarli. Il veleno afrodisiaco sembra fare effetto e, di lì a poco lo paralizza quasi totalmente ma a lui non interessa: è tranquillo, come ha detto poco prima lui e Dominique hanno un legame profondo e molto stretto ed anche il sangue dell’uno appartiene anche all’altro, come hanno giurato quel giorno in cui si sono conquistati il titolo di capo e vice capo dei ribelli, quando hanno unito le forze e giurato di farla pagare a chi li ha banditi dal regno ed ha fatto loro del male. Solo dopo un po' di tempo, nemmeno Vincent sa quanto esattamente, sente di essere nuovamente libero di muoversi: Dominique si stacca lentamente dl suo collo seppur non togliendosi da sopra di lui, guardandolo intensamente e mentre alcune altre lacrime scendono involontariamente dai suoi occhi. Eppure, stavolta non è una cosa che lo riguarda direttamente: il fatto è che di nuovo, quasi senza rendersi conto, ha finito per vedere i ricordi di Vincent e questo, volente o nolente l’ha lasciato non poco turbato. “ Ehi… “. Sussurra solamente il fratello minore di Vanitas ed Ivy, portando una mano sul viso del suo sottoposto e guardandolo intensamente. “ Perchè stai piangendo ora? “. Chiede, mentre il corvino scuote il capo ed asciuga rapidamente le lacrime.

 

“ Niente: non è niente “. Mormora solamente, prima che il suo capo afferri la sua mano nella propria e lo guardi intensamente, capendo che invece c’è qualcosa ma che Dominique non vuole dirglielo. E lui certo, detesta essere tenuto all’oscuro delle cose anche se, in verità, ha già un sospetto: è successa una cosa che già in precedenza è capitata, ne è certo.

 

“ Hai visto le mie memorie, vero? “. Chiede a bruciapelo, mentre l’altro sostiene il suo sguardo come se nulla fosse, per poi annuire.

 

“ Non intenzionalmente “. Precisa, mentre Vincent mantiene quello sguardo serio. Da prima non proferisce parola, in seguito annuisce lievemente dato che, di fatto sono ancora entrambi a terra.

 

“ Ho capito: non sono arrabbiato per questo, davvero “. Inizia il discorso, per poi proseguire di lì a poco. “ A differenza tua, che scatti non appena vedo un tuo ricordo. Sai, non credo sia molto corretto da parte tua “. Precisa, mentre il secondo principe di Veritas rimane immobile, lo sguardo fisso su Vincent come stesse cercando di capire qualcosa. “ Però adesso, credo sia tempo di ricambiare il favore, no? Non puoi essere il solo a vedere le mie memorie e lasciare me a bocca asciutta “. Sentenzia, riuscendo persino ad ammutolire il cugino: per la prima volta pensa, non riesce ad intuire il piano di Vincent. Dallo scorrere del suo sangue sta leggendo mille emozioni, le stesse emozioni che provocano odori differenti e confusi e si rendono, in questo modo, del tutto indistinte. La situazione cambia nel giro di pochi minuti: il capitano della guardia reale si accorge della mossa del suo re, che quasi senza che se ne accorgesse gli ha tolto uno dei guanti mentre, di lì a poco tempo i suoi occhi si iniettano di un’intensa luce blu.

 

“ No! Vince, aspetta: sai che non mi piace che qualcuno legga le mie memorie… “. Mormora solamente, ma il biondo lo osserva con un’espressione che non ammette repliche.

 

“ Te l’ho detto: tu hai visto le mie, ora devi lasciare che io veda le tue. In oltre hai bevuto tantissimo sangue, ora anche io ho sete: non vorrai deludere il tuo re? “. Chiede semplicemente e, per la prima volta in vita sua anche Dominique Lunettes è costretto ad obbedire a qualcuno: a lui, a Vincent. Il solo ed unico a cui da cieca fiducia ed assoluta obbedienza. Sta per dire qualcosa, ma un dolore lancinante alla mano gli fa cambiare idea: quello pensa, è forse il punto più doloroso per ricevere un morso. Ma non gli interessa: se è Vincent a farlo, non gli interessa di provare dolore. Cerca di rimanere quanto più calmo possibile, mentre l’altro inizia lentamente a bere il suo sangue: certo non nelle stesse quantità in cui il cugino ha bevuto il suo, ma abbastanza per poter vedere parte delle sue memorie.

 

Tutto è ormai pronto per le nozze di Ivy e Vanitas: finalmente tutti sono riuniti, Dante ha deciso di rompere una tradizione e di accompagnare il suo Re all’altare. Ed ora lo guarda commosso, come se a sposarsi fosse suo figlio. “ Dante, non ti metterai mica a piangere ora? “. Chiede semplicemente il re bambino, mentre il maggiordomo asciuga rapidamente alcune lacrime.

 

“ Oh, no! No signore, non sto piangendo, figuratevi “. Dice solamente, seppur il suo sguardo lo contraddica, così come i suoi occhi decisamente lucidi. A quelle parole Piere gli si avvicina, mettendogli una mano sulla spalla e sorridendo lievemente.

 

“ Coraggio, è ora di accompagnare il vostro re all’altare “. Fa, mentre l’altro annuisce.

 

Nello stesso momento anche Garry raggiunge Ivy: la osserva qualche momento e senza parlare, trovandola a dir poco stupenda. E pensa a quanto tutto ciò sia incredibile: fino a quasi un anno prima sua sorella era una giovane ragazza da proteggere, ora eccola lì pronta a sposarsi, diventata una donna nel giro di poco tempo e soprattutto, una futura madre ed una regina per il regno di Veritas. “ Sei… sei bellissima “. Mormora solamente l’argento, mentre a quelle parole Ivy sorride lievemente: sa che dovrebbe trattenere l’emozione, sa che deve stare attenta o il trucco cadrà nuovamente, ma non può farci nulla: per la prima volta tutto sembra andare bene. Sta per sposarsi ed ha accanto tutta la sua famiglia, presto sarà incoronata e tra qualche mese nascerà il suo bambino. E seppur la paternità di quest’ultimo sia incerta, una parte del suo cuore sente, è sicura che quel bimbo sia di Vanitas: sa benissimo che i bimbi vampiro necessitano del sangue del padre per accrescere la loro forza ed il loro potere, ma in questi mesi lei non ha mai desiderato una sola volta il sangue di Vincent. Anzi: è semplicemente aumentato il desiderio di bere quello di Vanitas e, deve ammettere, questo rafforza molto la sua convinzione. La voce del fratello la riscuote dai suoi pensieri.

 

“ Sono così felice che tu sia qui, fratello “. Sussurra solamente la corvina, mentre lui la prende tra le braccia e la stringe forte a sé.

 

“ Se dovesse succedere qualsiasi cosa, se per qualunque ragione mi accorgerò che stai soffrendo, sappi che verrò a prenderti e ti porterò via personalmente. Tienilo bene a mente, sorellina “. Le assicura, mentre lei ricambia l’abbraccio per poi annuire.

 

“ Non ho dubbi “. Mormora, mentre poco più in là Allen e Kevin stanno osservando la scena.

 

“ Sono così belli “. Mormora solamente l’argento, mentre l’altro annuisce con un lieve sorriso.

 

“ Vero, hai ragione: hai davvero due nipoti meravigliosi “. Fa, mentre l’altro lo prende istintivamente per mano. A quel gesto apparentemente normale, il giovane dalla chioma viola rimane tuttavia sorpreso. “ Kevin? Che fai…? “. Chiede solamente, mentre il suo signore guarda dritto davanti a sé per poi, di lì a poco, decidersi a prendere parola.

 

“ Basta “. Sentenzia, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Sono stufo: non ne posso più di seguire l’etichetta e le regole imposte da altri. Sono stufo di nascondermi “. Fa, stringendo maggiormente la presa sulla mano dell’altro e ricordando la loro conversazione, avuta solo la sera precedente.

 

“ Ascolta, se è per ieri sera ti chiedo scusa: forse ho esagerato, non dovevo gridare e dire quelle cose, ma… “. Ma non fa in tempo a terminare la frase: Kevin lo interrompe prima, puntando il suo sguardo deciso in quello dell’altro, dovendo abbassare lievemente il capo essendo un po' più alto del suo sottoposto.

 

“ No, invece: avevi ragione tu. Avevi ragione su tutto: non stiamo facendo nulla di male, se agli altri non sta bene si voltino dall’altra parte. Me ne frego delle loro reazioni, me ne frego di tutto: la sola cosa importante sei tu “. Per la prima volta in vita sua Allen rimane in silenzio ed immobile, come se attendesse una chissà quale prosecuzione della frase. “ Oggi non sarai solo il mio sottoposto: da oggi, quando sarai al mio fianco camminerai a testa alta e come mio pari. E se qualcuno avrà qualcosa da dire, lo venga a fare con me e lo rimetterò in riga “. Assicura, mentre l’altro non può fare a meno di rimanere decisamente sorpreso e felice al tempo stesso.

 

“ Aspetta, vuoi forse dire che… insomma, che sei davvero pronto a compiere quel passo? A rendere tutto pubblico…? “. Parla quasi in un sussurro, mentre Kevin annuisce e, di lì a poco gli posa una mano sul viso.

 

“ Non sono mai stato così sicuro di una cosa come che con questa: si, voglio che tutti lo sappiano. Voglio urlarlo al mondo intero, che nessuno abbia più il minimo dubbio. Che nessuno possa mettere in dubbio che tu sei solo mio e di nessun altro, che se osassero toccarti se la vedrebbero con me “. Sentenzia risoluto, mentre finalmente attira a sé l’altro giovane e lo stringe forte a sé. “ Ti amo, mio stupido assistente: sei la sola persona dopo Juliette, a cui posso dire queste parole “. Sussurra solamente, senza più aver paura di confessare i propri sentimenti e shoccando in positivo l’altro, che una volta sciolto l’abbraccio posa una mano sul viso dell’altro e sorride lievemente.

 

“ Da quanto tempo aspettavo di sentirtelo dire… “. Mormora quasi in modo impercettibile, mentre l’altro finge di offendersi lievemente.

 

“ Beh, e tu? “. Chiede, mentre Allen non sembra da prima capire cosa stia dicendo. “ B… brutto idiota che non sei altro! Io ti dico che ti amo e tu non dici niente? “. Fa, dandogli un lieve pugno sul capo e mentre l’altro rimane da prima sorpreso.

 

“ Ma che cosa… ? “. Fa per dire, ma in seguito sorride lievemente. Alzandosi in punta dei piedi si limita a dare un bacio sulla guancia a Kevin, sorridendo lievemente.

 

“ Ma io te l’ho già detto, o hai scordato chi dei due si è dichiarato per primo? “. Chiede, ricordando di come effettivamente, sia stato lui a rischiare tutto dichiarando i suoi sentimenti al suo signore. Lui gli fece intendere che la cosa non gli dispiacesse, ma non gli ha mai detto di amarlo a sua volta. Mai, fino a questo giorno per lo meno.

 

“ Eh… oh insomma! “. Borbotta solamente il capofamiglia degli Knight, capendo di aver ricevuto il così detto scacco matto ed attirando il viola a sé ancora una volta. “ Comunque, quello ti pareva un vero bacio? “. Chiede accigliato, facendo avvampare violentemente l’altro.

 

“ E.. ehi! Siamo in un corridoio, un po' di… contegno… “. Arrossisce vistosamente, sia per la vicinanza che per la frase. Una lieve risata interrompe il momento romantico tra i due, seguita da un applauso.

 

“ E finalmente! Era ora, ragazzi! “. Sentenzia Hans Delacour, affiancato da Anna che si limita invece a sorridere lievemente. Kevin non sembra troppo in imbarazzo, a differenza di Allen che invece diventa rosso come un peperone.

 

“ L… Lord Hans, Lady Anna! Ecco… io… “. Borbotta, mentre Hans si avvicina e gli da una lieve pacca sulla spalla.

 

“ E basta con queste formalità! Io sono Hans, lei è mia moglie Anna. Credo che sia il momento di dare un taglio a tutti questi salamelecchi “. Ride, mentre a quelle parole Kevin lo guarda stranito.

 

“ Un momento! Ma tu da quand’è che hai capito…? “. Chiede, ed a quel punto Anna decide di farsi avanti.

 

“ Da quando lo hanno capito anche Pierre e Joe, mio caro “. Fa, mandando ulteriormente in confusione l’altro. “ Tutti se ne sono accorti, ci chiedevamo solo quando avreste trovato il coraggio di ufficializzare la cosa. Era ora che lo faceste! “. Esordisce in fine, congratulandosi con i due. “ L’amore è la forza più grande che esista ed è bellissimo, in tutte le sue forme. Non dovete temere il giudizio degli altri: sbagliato è chi giudica senza conoscere di che cosa parla, non di certo voi due “. Conclude il discorso la donna, trovando il consenso del marito che, annuendo lievemente, si avvicina e posa una mano sulla spalla di Allen.

 

“ Coraggio, abbiamo un matrimonio a cui assistere ora! E un’incoronazione: ancora non posso credere che la nostra Ivy stia davvero per diventare regina “. Si commuove lievemente, stessa cosa che capita a Kevin di lì a poco.

 

“ Grazie, per averla cresciuta al mio posto. Per esservi presi cura di lei e Garry, dopo che mia sorella e mio cognato furono uccisi. E… “. ma non termina la frase: Hans rimane in silenzio qualche momento, solo in seguito decide di prendere parola.

 

“ A proposito di questo, della notte in cui morirono Haruka e Juliette: devo parlarvi di una cosa importante, dopo le nozze “. Fa, mentre Kevin lo osserva seriamente e, forse, intuendo già di che cosa si tratta. “ Ma ora, raggiungiamo la sala della cerimonia “. Conclude, prendendo a braccetto la consorte ed avviandosi, seguito da Allen e Kevin, al grande salone di Villa Veghner.

 

Nella sala della cerimonia è ormai tutto pronto: Vanitas è teso come una corda di violino, Dante non smette un momento di piangere lacrime di commozione. Jeanne e Mina hanno preso posto come damigelle d’onore, il testimone dello sposo deve ancora arrivare dato che, di fatto, deve anche accompagnare all’altare la sposa. “ Io non sono nervoso, non sono nervoso… “. Balbetta semplicemente Vanitas, facendo sorridere lievemente Pierre che, essendo proprio seduto davanti a lui non può fare a meno di udire tali parole. Sta per dire o fare qualcosa, ma finalmente ha inizio la marcia nuziale e, proprio in quell’istante il cielo inizia ad imbrunire, preparandosi così al tramonto. Ivy è tenuta a braccetto dal fratello, ovviamente entrambi sono emozionati e la cosa si nota, malgrado cerchino di nasconderlo.

 

“ Devo dire che il tuo abito da sposa ed il velo di Sharon donano molto alla nostra futura regina, non trovi anche tu? “. Chiede Pierre a Joe, che annuisce senza togliere gli occhi di dosso alla giovane ormai regina del regno: non avendo potuto entrare a palazzo Hikari e recuperare l’abito da sposa di Luna infatti, Joe ha deciso di dare ad Ivy il proprio in virtù del discorso fatto quel giorno stesso: per lei ormai, sono diventati tutti una grande famiglia ed Ivy è come una figlia, nessuna se non lei avrebbe potuto indossare quell’abito.

 

“ E’ splendida, Pierre “. Sussurra solamente la matriarca della famiglia Veghner, osservando Garry ed Ivy passare di fianco a loro e sorridendo lievemente. “ Ti prometto che lo scoprirò… “. Sussurra poi con determinazione la rossa, puntando lo sguardo davanti a sé e mentre il marito lascia che termini la frase. “ Scoprirò di chi è il bambino che Ivy porta in grembo, anzi: darò la conferma che è di Vanitas, in un modo o nell’altro. Non so ancora come esattamente, ma lo farò “. Promette con risolutezza, mentre il marito posa una mano sulla sua ed annuisce, con un lieve sorriso.

 

“ Non ho il minimo dubbio “. Fa, mentre la cerimonia ha finalmente inizio: molto presto, il regno di Veritas avrà finalmente entrambi i suoi regnanti seppur, purtroppo, non siano ancora sul loro legittimo trono. Almeno, per il momento.

 

La cerimonia si svolge nel migliore dei modi e senza nessun intoppo: sotto una luna blu più luminosa che mai, Ivy diventa finalmente regina del regno di Veritas, prendendo finalmente quel posto che è suo sin dalla morte della madre. L’incoronazione si svolge senza alcun intoppo così come le nozze, tra la commozione generale. Al ricevimento e dopo i primi balli di rito, Garry e Mina si avvicinano a Jeanne: non la vogliono lasciare sola, entrambi hanno capito che la principessa ha bisogno più che mai di sentire di non essere sola, capiscono che ha dei traumi profondi e, anche se ancora non ne sanno molto a riguardo, entrambi e per diversi o forse comuni motivi giurano di scoprirli quanto prima e di salvarla da quelle nozze senza amore. “ Sono bellissimi “. Sussurra solamente la giovane principessa, mentre il suo sguardo è puntato su Ivy e Vanitas. “ Guardateli: fino a qualche tempo fa si odiavano a morte, ora eccoli lì: sposati ed in attesa di un bambino. Come cambia la vita, eh? “. Mormora solamente, mentre Garry nota solo una cosa: Jeanne non ha mai scostato le mani dal ventre, mai nemmeno un istante e, d’altro canto, Mina la sta osservando davvero preoccupata.

 

“ Avete ragione, principessa “. Rompe il silenzio Mina, guardando i due neo sposi con un sorriso lieve sul viso. “ Sono bellissimi “. Concorda, mentre nel frattempo Ivy e Vanitas non si sono allontanati un solo istante. Mai, nemmeno dopo il primo ballo di rito.

 

“ Maestà, non credete che ora, anche gli altri gentiluomini vorranno ballare con me? “. Chiede con un lieve sorriso la sposa, mentre a quelle parole lui la stringe maggiormente a sé.

 

“ E che aspettino, allora. Perché io non ti lascio più, mia bellissima regina “. Risponde semplicemente lui, come se nulla fosse. “ Ancora non ci credo: sei davvero mia moglie, la regina del regno. Se è un sogno, che nessuno mi svegli “. Mormora solamente il corvino, mentre a quella frase lei ride lievemente.

 

“ Se vuoi ti do un pizzicotto, così capisci che è tutto reale “. Propone per scherzo, facendo lievemente accigliare il neo marito.

 

“ Preferisco i morsi “. Fa con lieve strafottenza, facendo sussultare lei. “ Ma per quello, ci sarà tempo stanotte “. Conclude, facendo avvampare violentemente lei e mentre l’aria si fa lievemente fredda.

 

“ Oddio, ma la smetti? Così mi farai ghiacciare tutti quanti “. Fa in imbarazzo, mentre lui ride lievemente.

 

“ Però, stai imparando bene a controllare il tuo potere. Non credo ghiaccerai qualcuno “. Ride ancora, divertito dall’imbarazzo della neo moglie e mentre lei mette un lieve broncio che, a guardarla bene, la fa davvero assomigliare al maggiore.

 

“ Si, sto imparando ma è ancora molto instabile e... “. Fa per dire qualcosa, ma un terremoto fa sussultare tutti i presenti: non è molto forte, ma abbastanza per creare confusione. Vanitas stringe istintivamente Ivy a sé, così come fa Garry con Jeanne. Mina riesce a sorreggersi ad Hans, che punta lo sguardo al giovane re per qualche istante.

 

“ Maestà, tutto bene? “. Chiede, mentre a quelle parole Vanitas annuisce: il terremoto si quieta lentamente, ma è seguito da un altro subito dopo.

 

“ State calmi, va tutto bene: presto cesserà tutto, non andate in panico “. Sentenzia solamente Vanitas, ed effettivamente dopo un po' tutto si quieta. I primi ad avvicinarsi alla coppia sono Kevin ed Allen, che ancora si tengono per mano decisamente sconcertati.

 

“ Ivy, stai bene? “. Chiede semplicemente suo zio, mentre lei annuisce con una mano ancora posata sul ventre.

 

“ Si, ma che è successo? “. Chiede semplicemente, mentre un’insolita luna arcobaleno sorge in cielo.

 

“ Succede che un altro pilastro è caduto “. Sibila Vanitas, mentre per un istante i suoi occhi si tingono di un blu intenso. “ Il pilastro del legno… “. Continua, mentre Dante si avvicina preoccupato a sua volta, seguito da Garry.

 

“ Volete dire che anche Re Ryan… il reggente del clan della luna bordeaux, è… “. Non termina la frase, ma il proseguo è evidente: seppur si tratti di una luna minore, la caduta di un nuovo pilastro non porterà certo nulla di buono.

 

“ Ace si sta muovendo rapidamente. Ed ho l’impressione che non sia solo “. Sentenzia semplicemente il Re bambino, mentre Ivy, Garry e Jeanne si guardano sorpresi: conoscono le Lune Demoniache, conoscono i ranghi e conoscono i relativi re/pilastri.

 

“ E perché mai Ace dovrebbe fare una cosa simile? Insomma, andiamo! Lui è il primo pilastro, la sua è la prima luna demoniaca mai comparsa: ha già una forza inimmaginabile, perché dovrebbe fare questo? E chi lo starebbe aiutando? “. Chiede preoccupato il giovane dalla chioma argento, mentre Vanitas stringe lievemente i pugni.

 

“ Non mi stupirebbe che alcune Lune minori si fossero unite a lui, per evitare la morte o per salire di rango: se le luna maggiori scompaiono, saranno le minori a prendere il loro posto. Ed alcuni re dei clan delle lune minori desiderano ardentemente che ciò accada, da molti anni. Ma non hanno mai osato sfidare la potenza di noi Upper Rank. Non fino a questo momento: non fino a quando non hanno avuto una luna maggiore al loro fianco “. Sibila, mentre a quelle parole Ivy stringe la presa sul suo braccio e, in seguito scuote il capo.

 

“ D’accordo, ma perché una Luna superiore dovrebbe desiderare la distruzione delle altre? Senza contare che in uesto modo, si rischia la distruzione del mondo intero. Non ha senso! “. Sentenzia la regina, mentre a quella frase Dante prende parola e cerca di tranquillizzarla, per quanto possibile.


“ Se il potere dei pilastri viene assorbito da un altro re, il mondo non corre pericoli. Tuttavia, c’è una ragione per cui i poteri sono stati divisi in dodici… “. Ma a quel numero Vanitas scuote il capo con enfasi.

 

“ Tredici “. Fa, mentre Dante rimane al momento in silenzio. “ La tredicesima Luna, quella comparsa la notte in cui i Perry morirono, sta acquisendo molto potere seppur il suo Re non si sia ancora mosso. Sta aspettando il momento giusto, non so cosa stia tramando ma credetemi, non ci coglierà impreparati “. Sentenzia risoluto, per poi guardare il cognato, la sorella, la moglie ed il maggiordomo. “ In quanto alle motivazioni di Ace, beh… “. Esita un istante, come stesse cercando le parole giuste. Parole che solo di lì a poco riesce a trovare. “ … il primo pilastro sta facendo tutto questo, con il solo scopo di distruggere il clan della Luna Blu “. Conclude la frase con un pizzico d’ira. “ Ma non temete: giuro sulla Luna Blu, giuro sulla memoria di mia madre che lo fermerò a qualsiasi prezzo: non gli permetterò mai di invadere il regno e di prendere il mio potere. Il suo fuoco non è invincibile “. Mormora, mentre Jeanne prende parola di lì a poco.

 

“ E se Dominique ne sapesse qualcosa? “. Chiede così, improvvisamente: quell’idea è balenata nella sua mente, così ha deciso di esprimere i suoi dubbi a voce alta. “ Insomma, lui appartiene per metà al clan della Luna Rossa. E se sapesse qualcosa che noi ignoriamo? Se fosse in contatto con Ace, o se lo fosse Vincent? Se così fosse, lui ne sarebbe senza dubbio al corrente. No? “. Chiede, ed a quelle parole Garry le si avvicina.

 

“ Potremmo accusarlo di alto tradimento! “. Sentenzia, mentre Vanitas annuisce a quelle parole.

 

“ E così annullare il suo matrimonio con mia sorella e non solo: avendo collaborato con Vincent, un usurpatore, e con i ribelli, la sua sentenza non potrebbe che essere di morte “. Commenta, riflettendo su quanto appena sentito.

 

“ Ma finché è Vincent il re, Dominique rimane intoccabile in tutti i casi. Dobbiamo essere molto prudenti “. Fa semplicemente Hans, intervenendo nella discussione ed interrotto poco dopo dalla stessa Mina.

 

“ Oh, io non credo che quel bastardo sia così intoccabile: c’è un modo per fermarlo, c’è un modo per fermare tutti i Pilastri e chi come loro detiene il potere delle Lune. Non so ancora come, ma credetemi: troverò il modo. Fermeremo quella canaglia a tutti i costi “. E guarda Jeanne risoluta, annuendo con determinazione. “ Ve lo giuro: anche se non ci avete voluto dire i motivi per cui avete accettato, sappiamo tutti che queste nozze sono state celebrate senza amore. Sappiamo tutti chi è vostro marito, ma posso farvi questa promessa: farò tutto quanto è in mio potere per fermarlo “. Sentenzia, mentre a quelle parole Jeanne annuisce grata.

 

“ Ma prima dobbiamo fermare Vincent “. Fa semplicemente la bionda, riflettendo qualche istante. “ Dobbiamo ridare il trono a Vanitas ed accertare che il bimbo nel grembo di mia sorella è suo: in questo modo potremo cacciare l’usurpatore e tutti i suoi sottoposti avranno ciò che meritano “. Fa e, per la prima volta dopo mesi, vede una luce in fondo al tunnel di sofferenza in cui si è cacciata. Tutti quanti annuiscono con risolutezza, facendo ognuno una promessa comune seppur nessuno oda le parole dell’altro o sappia ciò che pensa: il falso regno di Vincent ha ormai i giorni contati. Di lì a poco tuttavia, Jeanne si allontana dal gruppo con amarezza.

 

“ Jeanne, dove vai…? “. Mormora solamente Garry, mentre lei lo osserva e mentre lui, di riflesso, stringe la presa sul suo polso come non volesse lasciarla andare.

 

“ Devo rientrare, anche se non vorrei: non posso mettere nei guai mia madre e Nox “. Fa semplicemente la bionda, mentre lui la attira istintivamente a sé e la stringe forte, così forte che per un momento le toglie quasi il respiro.

 

“ Ti giuro che me la pagherà, per averti messo le mani addosso. La pagherà con la vita “. Sussurra al suo orecchio l’argento, mentre lei lo guarda stranita: vorrebbe dissuaderlo, vorrebbe chiedergli di non affrontare Dominique. Non ora per lo meno, non ora che non ne ha le forze necessarie. Poi il suo sguardo torna su Mina, che le si avvicina e le prende le mani nelle proprie.

 

“ Qualunque cosa succeda, di qualsiasi cosa abbiate bisogno io sono qui “. Fa semplicemente la cacciatrice, mentre Jeanne annuisce con gratitudine. Mina le lascia qualcosa di misterioso tra le mani, guardandola intensamente. “ Presto sarete libera: scopriremo cosa c’è dietro queste nozze forzate o daremo a vostro marito ciò che si merita, ma in entrambi i casi voi sarete libera. Ve lo garantisco, ma fino a quel momento proteggete voi stessa e… “. Posa lo sguardo sul ventre, coperto dal largo mantello, della bionda. “ Mi raccomando “. Conclude solamente la figlia di Pierre e Joe, mentre Jeanne l’abbraccia con gratitudine.

 

“ Grazie… “. Sibila solamente, per poi staccarsi di lì a poco. Anche se non vuole, purtroppo sa di non aver altra scelta se non tornare a casa.



Salve miei fans, coem state? Ecco qui il nuovo capitolo, che ve ne pare? Finalmente Vanitas ed Ivy si sono sposati! Siamo alle porte del capitolo cinquanta * autrice emozionata mode on *, ma molte cose sono già state rivelate: Garry ricorda di come l'odiato rivale lo rapì e torturò, fino a quando Lukas ed i genitori non lo salvarono ed ai quali il cacciatore ha però imposto il silenzio. D'altra parte abbiamo Vincent e Dominique, che stringono un legame sempre più forte: diventato cavaliere del falso Re, oltre ad essere capitano delle guardie reali Dominique diventa il suo più agguerrito difensore. Cos'altro avrà in mente di fare a Mina, Jeanne e Garry? Attaccherà nuovamente Luca? Ormai anche Antoine si rende conto che il figlio è irrecuperabile, ma è davvero più pericoloso di Vincent? E come mai Ace Baskerville sembra odiare così tanto Vanitas? Cos'è successo tra il primo ed il secondo pilastro? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 50
*** Zydrate ***


Veritas, circa un anno e mezzo o poco più dopo la strage dei Perry.

 

Garry non saprebbe dirlo: da quanto è prigioniero? Da quanto tempo quel bastardo del principe lo tiene come schiavo a palazzo Lunettes? Giorni, mesi? Non lo sa: sa solo che quel giorno è particolarmente dura anche solo aprire gli occhi: non sono le torture fisiche a preoccuparlo, in fin dei conti lui è un guerriero ed è abituato anche a questo. Sono le ferite psicologiche e quella dell’orgoglio a farlo stare male: come ha potuto credere che colui a cui ha rubato la compagna, se così si può dire, se ne sarebbe stato buono e fermo ed avrebbe passivamente accettato la situazione? Doveva aspettarsi una rivalsa, una resa dei conti tra loro. Certo pensa, pensava si sarebbe svolto tutti con lealtà: credeva che, nonostante quello che Vanitas ha fatto i vampiri conservassero ancora un po' d’onore. Ma pensa, così non è stato: è stato rapito, torturato, minacciato, ha subito delle umiliazioni alle quali non ha potuto reagire eppure, pensa, quel bastardo infame non sembra ancora averne abbastanza. Il giovane dalla chioma argento tossisce un po' di sangue, tenendosi il fianco sul quale è stato – letteralmente – marchiato con un tizzone ardente, rappresentante lo stemma della famiglia Hikari. “ Come fossi una sua proprietà… maledetta canaglia. Te la farò pagare cara “. Sibila infuriato il giovane Hunter, rendendosi conto di non trovarsi più in una prigione: è una stanza a lui sconosciuta, che non riesce a riconoscere. Poi riflette: come se conoscesse a fondo il palazzo reale, pensa. Tutto per lui è sconosciuto, dalle scuderie in stalla fino alla torre.

 

“ Oh! Ti sei svegliato, bell’addormentato? “. Chiede sprezzante una voce, una voce che purtroppo ha imparato a conoscere bene. “ Sai, ancora un po' ed avrei dovuto svegliarti con una secchiata d’acqua gelata. Non che la cosa mi dispiacesse, non pensare “. Continua sprezzante colui che da giorni, da mesi, lo tiene prigioniero. A quelle parole e capendo di essere ora senza catene, il giovane Hunter fa per partire all’attacco e dare una bella lezione a quel vampiro, vanamente: un forte strattone al collo gli fa capire che effettivamente, non è libero di muoversi come desidererebbe. Una catena lo tiene legato al letto, nemmeno fosse un cane pensa in ira il giovane. Poi ricorda ciò che quell’uomo gli ha detto quando lo catturò, ricorda la sua minaccia: tenerlo come schiavo, farlo camminare per palazzo incatenato ad un collare come fosse stato il suo cagnolino.

 

“ Tu! Maledetto bastardo! Vieni qui e combatti da uomo! “. Grida furioso l’argento mentre, per dispetto e sentendo quelle parole cariche d’odio il corvino da un forte strattone alla catena, facendolo così cadere forse a causa della sorpresa.

 

“ A cuccia, cagnolino “. Sibila solamente Dominique, mentre il suo sguardo di ghiaccio incontra l’oceano in tempesta dell’altro. “ Se non morderai, forse potrò concederti un premio: non ti riporterò nella tua squallida prigione e ti permetterò di dormire qui… “. Sembra che la frase sia conclusa, ma in realtà non è così. “ … beh certo, sul pavimento! “. Conclude poi, continuando a deridere in modo sprezzante l’altro che, di riflesso punta il suo sguardo carico d’odio verso di lui.

 

“ Aspetta che mi liberi di queste catene, poi vedrai chi starà in ginocchio tra me e te. Te lo giuro, me la pagherai “. Commenta solamente, riuscendo ad attirare l’attenzione di Dominique che, a quelle parole smette di ridere e ritorna serio.

 

“ Tu credi davvero di mettermi in ginocchio? “. Chiede nervoso, mentre l’altro non perde il proprio sguardo di sfida. “ Alzati! “. Ordina furioso il corvino e, a quella parola da un violento strattone a quella catena e costringe così il rivale ad alzarsi. “ Tu… “. Sibila poi, arrivando ad un millimetro di distanza da lui che, di riflesso fa la sola cosa che gli è possibile: indietreggiare. “ … tu vuoi mettere in ginocchio me? “. Chiede poi, quasi sibilando e mentre il loro sguardo si incontra ancora una volta. Garry affronta quelle iridi cariche d’odio con fierezza e senza mostrare scoramento o paura. “ Voglio proprio vedere come farai, miserabile umano che non sei altro “. Sibila solamente il secondo Principe di Veritas, non avendo paura di avvicinarsi al nemico: sa bene che in quelle condizioni è innocuo, non gli può fare nulla.

 

“ Ehi, principino: vuoi combattere o flirtare’ perché sai, ricevo segnali contrastanti “. Commenta poi l’Hunter, notando quella vicinanza inusuale e senza più paura delle conseguenze: tanto pensa, più di quanto gli è stato fatto cos’altro potrebbe esserci? La morte? Mentre è immerso in quelle riflessioni non si accorge che le sue parole hanno mandato a dir poco in ira Dominique: senza disturbarsi a negare, mentre per un solo istante i suoi occhi si tingono di un blu intenso e di un rosso cremesi subito dopo, rifila un violento ceffone al giovane dalla chioma argento che, colto alla sprovvista si ritrova ad incassare il colpo senza poter reagire.

 

“ Questo sangue… “. Mormora solamente il capitano della guardia reale, sentendo ora chiaramente l’aroma del sangue di Garry: infatti lo schiaffo lo ha ferito al labbro, al quale l’Hunter porta una mano ancora shoccato: ammette che non si aspettava una reazione così esagerata, non ora almeno. Poi si da mentalmente dello stupido: dovrebbe aver imparato che Dominique Lunettes non è stabile, con lui nulla è normale o razionale. E nemmeno ciò che segue è razionale: afferra malamente la mano del cacciatore, scostandola dalla ferita e guardando il sangue scorrere dalla ferita provocata dallo schiaffo, sentendosene irrimediabilmente attratto: no, pensa. Non è semplice sangue di Hunter, c’è ben altro insito in esso. Qualcosa che lui non è ancora riuscito a capire, ma che lo attrae irrimediabilmente. Un’idea strana balena nella sua mente: potrebbe sia soddisfare quello strano bisogno che punire Garry in un colpo solo, anche se il rovescio della medaglia sarebbe diventare il suo padrone. No, pensa poi: non è per forza una cosa negativa, anzi il contrario. Afferra con violenza la mano sporca di sangue del ragazzo, portandola accanto alle labbra e ghignando maligno. “ Lo voglio “. Mormora solamente, riferendosi ovviamente al sangue e mettendo subito in allarme Garry.

 

“ Ehi! Vampiro strambo, che hai in mente di farmi?! “. Chiede improvvisamente impaurito il cacciatore: fino ad ora è riuscito a tener testa al rivale, ma se lo mordesse? Cosa accadrebbe se decidesse di trasformarlo, si chiede? Con che faccia tornerebbe dai suoi compagni? Come gestirebbe il tutto? Mille e più pensieri, dei più disparati e confusi, passano nella sua mente mentre cerca di sottrarre la mano. “ Lasciami!! “. Inizia davvero ad innervosirsi ed agitarsi: ah, pensa. Se solo avesse con sé la sua pistola antivampiro combatterebbero alla pari, ma così… i suoi pensieri vengono bruscamente interrotti: un dolore alla mano lo fa letteralmente crollare seduto sul letto, per evitare di finire a terra: riconosce benissimo quel dolore, è un morso! Un momento, pensa: cosa potrebbe comportare? Dominique lo ha morso alla mano, ma sarà sufficiente a trasformarlo? Non gli sembra che il morso sia profondo, ma si sente intorpidito e non riesce a reagire. È solo di lì a poco che la voce dell’altro lo riporta alla realtà.

 

“ Questo sangue non è come tutti gli altri… “. Sibila solamente il corvino, mentre l’altro lo guarda ancora sconvolto: sa benissimo cosa significa essere morso da un vampiro, sa cosa significa un morso per uno della razza di Dominique. Potrà anche non averlo trasformato o ne sentirebbe già gli effetti, ma si sente ugualmente violato ed umiliato come mai prima di quel momento.

 

“ Io ti ammazzo, bastardo… giuro che lo farò “. Sibila nervoso l’Hunter, trattenendosi: no. No, pensa: non è il momento di mostrarsi debole e piangere, non deve dargli quella soddisfazione.

 

“ Oppure diventerai il mio fedele cagnolino, e credimi: non ti lascerò altra scelta “. Ribatte un po' alterato l’altro, stanco della resistenza dell’altro. Con uno scatto improvviso lo blocca sotto di sé, stringendo così forte la presa sulle sue braccia che, non fosse stato per la giacca sarebbero certamente state graffiate dai suoi artigli affilati. “ Ti farò rimpiangere di essere nato, di aver osato toccare la mia donna ed averla insudiciata, di avermi sfidato e sperato anche di vincere contro chi ti sta avanti non di uno, ma di dieci passi “. la presa sulle braccia di Garry diventa nulla, almeno per quanto riguarda la mano sinistra che, non sa nemmeno lui spiegare quando dato che accade rapidamente, va ora a stringere il suo collo. Ma non gli toglie il fiato: no, quella presa sembrerebbe più una dimostrazione di forza, come a volerlo sottomettere. Da parte sua, Garry vorrebbe difendersi: la sua mente grida, urla con tutte le forze che si deve liberare al più presto, tuttavia il suo corpo è immobilizzato dal veleno afrodisiaco che le zanne del suo nemico hanno iniettato in lui, con il precedente morso.

 

“ Uccidimi piuttosto, ma non voglio trasformarmi nel tuo cagnolino. Questo no! “. Sibila semplicemente l’Hunter, mentre l’altro sogghigna compiaciuto, notando come in fine sia riuscito a piegare il rivale malgrado la sua resistenza, malgrado il suo fare orgoglioso.


“ Ah ah… allora sono i morsi a farti paura. È il fatto di poter diventare un vampiro, la cosa che ti terrorizza maggiormente “. Fa semplicemente il corvino e, dallo scorrere del sangue dell’argento capisce chiaramente di aver ragione. “ Sento questo fetido odore, il tanfo della paura venire da te. Bene: era esattamente quello che volevo “. Sibila, proprio vicino all’orecchio del rivale che, a quella vicinanza prova ancora e vanamente a divincolarsi.

 

“ Anche se lo farai, Jeanne non ritornerà mai da te. Non così “. Sussurra l’erede di Haruka e Juliette, quasi senza pensarci e facendo infuriare maggiormente l’altro.

 

“ Proprio per questo, non meriti alcuna pietà “. Sibila semplicemente il corvino, quasi strappando di dosso la camicia all’altro che, notando il collo ora esposto inizia ad agitarsi.

 

“ Bastardo, non farlo! No! “. Fa semplicemente, nervoso e ancor più irritato dal fatto di non poter reagire in nessun modo. Poi un nuovo dolore: un dolore lancinante gli fa capire di essere stato morso mentre, a quel punto e ritenendo inutile resistere, alcune lacrime iniziano a cadere dai suoi occhi: è la sua fine, pensa. È la sua fine, stavolta non potrà salvarsi: se il morso sarà abbastanza profondo si trasformerà, diventerà il servitore di quel bastardo di un principe che tanto detesta e che tanto male gli sta facendo, del quale aveva giurato di vendicarsi ma che, in fine, ha vinto. Sente il sangue defluire dalle sue vene, ma è strano. A parte questo ed a parte la paralisi data dal veleno afrodisiaco, null’altro sta accadendo in lui. Né zanne, né sete di sangue o altri cambiamenti, non sta succedendo nulla di ciò. E la spiegazione può essere solamente una: il morso non è abbastanza profondo. Ansimando pesantemente percepisce il suo cuore battere a mille all’ora, ma questo pensa, non farà altro che aiutare quel bastardo nel suo “ pasto “. “ Lasciami!! “. Grida ad un certo punto l’Hunter, mentre uno scudo blu di inaudita potenza lo protegge, respingendo il suo avversario ed impedendogli così di finire la sua “ opera “ e trasformarlo. Preso di sorpresa, persino il capitano della guardia reale non può fare altro che incassare il colpo e finire contro la parete, lasciando un vistoso graffio sul collo e sul braccio di Garry. Da parte sua invece, lui ansima pesantemente e trema: non sa cosa sia successo, sa solamente che una forza invisibile lo ha protetto prima che fosse tardi, impedendo la sua trasformazione. E ancora non lo sa, ma quella forza invisibile non è altro che il potere della Luna Blu che, in quanto legittimo erede di Kaname Hikari, rimane latente in lui malgrado i sigilli. Tuttavia, lo sa bene, le sue torture non saranno finite fino a quando qualcuno non lo libererà da quella prigionia.

 

 

“ Se solo allora forsi stato più forte. Se solo allora ti avessi ucciso, non riusciresti a tormentarmi ancora in questo modo. Non mi avresti portato via la mia donna, non avresti insudiciato lei e mia sorella e quel dannato bambino, sarebbe mio figlio. Sarebbe stato tutto diverso, invece… “. Sibila tra sé e sé il capitano della guardia reale, stringendo i pugni e tremando lievemente. Rumore di passi fa uscire il giovane dalla chioma corvina dai suoi pensieri o meglio, dai suoi ricordi: gli stessi che probabilmente ha visto anche Vincent, dato che sono quelli che invadono più frequentemente la sua mente. Gli stessi ricordi che non avrebbe mai voluto condividere con nessuno, ma a quanto pare così non è stato.

 

“ Mio Principe, pare che la Principessa sia rientrata a palazzo in questo momento “. Sussurra quasi l’uomo, chinandosi fino a sembrare quasi sdraiato a terra.

 

“ Rientrata…? “. Mormora a sua volta il corvino, iniziando ad alterarsi. “ Idiota! “. Fa su tutte le furie e, in quel momento, la vetrata va in frantumi e la guardia vola a qualche metro di distanza, mentre una luce cremesi passa negli occhi del suo signore. “ Non vi avevo forse detto di tenerla rinchiusa a palazzo?! Nemmeno questo riuscite a fare?! “. Alterato afferra la propria spada, pronto a piantarla nel corpo dello spaventato malcaptato, che come unico torto ha avuto quello di riportargli una cattiva notizia. Ma in seguito qualcosa lo fa desistere: un aroma. L’aroma inconfondibile del sangue di sua moglie giunge a lui, salvando la vita di quel pover uomo prima che sia troppo tardi. “ Ora mi sente… “. Mormora solamente il secondo Principe di Veritas, superando la povera guardia che, in quel mentre, ringrazia la propria buona stella per essere riuscito a scampare alla morte e che, una volta rimasto solo si alza per poi correre fuori dalla sala.

 

Jeanne posa il proprio soprabito, sospirando pesantemente: osserva qualche istante quel palazzo che da sempre è casa sua ma che, per la prima volta le pare un luogo freddo e totalmente estraneo. Istintivamente posa una mano sul ventre, che accarezza lentamente. “ Bentornata a casa, Jeanne “. Mormora a sé stessa, ritenendosi quasi fortunata: non pare che suo marito o i suoi scagnozzi siano nei paraggi, almeno non dovrà litigare con nessuno e potrà andare a riposare tranquilla, per quanto la situazione lo permetta. Ma improvvisamente le sue aspettative vengono disattese: qualcosa la blocca. Non è troppo opprimente, tuttavia non riesce a muoversi liberamente e se riesce a muovere dei passi, lo fa quasi con fatica ed il respiro si fa affannoso. “ Cosa… che sta succedendo…? “. Mormora solamente la Principessa, mentre la fonte dei suoi problemi si fa finalmente vedere: era rimasto ad osservarla per un po', ma sentendo nuovamente quel fetore addosso a colei che è sua moglie non è più riuscito a resistere, in oltre la sete sta stranamente tornando a farsi sentire: certo non è forte come la volta precedente, ma comunque è presente.

 

“ Guarda un po' chi si è degnata di farsi vedere: la Princiepssina “. Fa semplicemente e con tono strafottente Dominique, mentre Jeanne si volta di scatto verso di lui.

 

“ Non ti ho sentito arrivare “. Fa solamente, sistemando anche l’abito ma rimanendo comunque a debita distanza da colui che è suo marito. A quelle parole lui sembra quasi riflettere un istante, come stesse cercando le giuste parole. Ma tutto quello che fa è muovere alcuni passi verso di lei con noncuranza, ghignando e scuotendo il capo al tempo stesso.

 

“ Ah, non mi hai sentito? “. Chiede, mentre lei non capisce: cosa vuol dire quell’improvvisa ironia? La sta prendendo in giro ed è evidente, così come sente che è furioso nonostante quel tono apparentemente calmo.

 

“ No, ed ora se non ti spiace, sono stanca: mi ritiro “. Taglia corto la donna, cercando di approfittare della calma, seppur apparente, di suo marito per potersi così ritirare in una delle stanze degli ospiti e, se è fortunata riuscire a sfuggirgli almeno quella sera. Seguono alcuni, interminabili attimi di assoluto silenzio: la figlia di Rosina si avvia verso le scale per poter salire, ma per farlo deve per forza passare di fianco a Dominique. Dominique, che apparentemente sembra calmo ma che, non appena la moglie gli passa affianco afferra bruscamente il suo polso.

 

“ Tu non vai da nessuna parte! “. Inizia ad irritarsi, mentre lei cerca vanamente di liberare il polso da quella presa ferrea e dolorosa al tempo stesso. “ Non finché non mi hai detto dove diavolo sei stata e con chi! “. Continua a gridare, mentre lei lo guarda un momento per poi cercare ancora una volta di liberarsi dalla sua presa.

 

“ Insomma, lasciami! “. Fa semplicemente la bionda, iniziando a sua volta ad arrabbiarsi. “ Non sono stata da nessuna parte! “. Fa, riuscendo finalmente a staccarsi e massaggiandosi il polso, sul quale è comparso un livido rosso a causa della forte stretta. Ma a quel gesto e a quelle parole, percependo nuovamente l’aroma della persona che odia di più al mondo sui vestiti ed addosso alla moglie, il capitano della guardia reale sembra perdere definitivamente le staffe.

 

“ Ah, da nessuna parte dici? “. chiede, stringendo lievemente i pugni in ira: sta mentendo. Sua moglie sta mentendo, sente il fetore della menzogna lontano un miglio e non solo: lo fa per proteggere quel maledetto Hunter, ne è certo. Alterato e quasi senza pensarci si volta verso di lei, nei suoi occhi passa un intenso bagliore rosso cremesi. “ Ah, da nessuna parte?! “. Ripete, mentre una potente fiammata si abbatte sulla parete che, in seguito, viene ghiacciata quasi totalmente da una spessa coltre di ghiaccio. Jeanne non fa in tempo a parlare o fare alcun che: colta di sorpresa non può fare altro che incassare uno schiaffo, che la fa finire a terra data la forza con cui è stato dato. Il primo pensiero della donna è proteggere il ventre e, per fortuna riesce a cadere solo di schiena. Furiosa osserva il cugino, mentre nei suoi occhi passa un’intensa luce blu.

 

“ Ma come ti permetti?! “. Grida a sua volta alterata, facendo per alzarsi e ribattere a quello schiaffo.

 

“ Devi stare zitta, sgualdrina traditrice che non sei altro! “. Ribatte semplicemente il corvino, trattenendola a terra con il solo potere della luna blu ma, come a voler essere sicuro che rimanga a terra esercitando anche quello della luna rossa, dando alla giovane principessa un senso di totale oppressione e di mancanza d’ossigeno, come se un corsetto stretto all’inverosimile le fosse stato messo e stretto con forza. “ Cosa credi?! Che non senta il fetore di quel bastardo sui tuoi vestiti… anzi, su di te?! “. Precisa, mentre a quelle parole lei scuote il capo con enfasi.

 

“ E allora?! Ti pare un buon motivo per picchiare tua moglie, questo?! “. Chiede, facendo leva sulla propria mano e facendo per alzarsi, liberandosi del controllo di Dominique esercitando a sua volta il proprio potere. “ Puoi dire quello che ti pare, non mi toccano le parole di un folle! Ma se mi tocchi ancora una volta saranno guai! “. L’area circostante ghiaccia, nonostante la coltre sia meno spessa. Questa ribellione tuttavia, non pare piacere affatto al secondo principe di Veritas: non solo quella donna non si pente, ora lo minaccia e si ribella pure? Non lo tollera: non gli importa nulla delle conseguenze o del patto, quella donna merita una lezione e la merita subito.

 

“ Cos’hai detto?! “. Sibila, ma il fatto che la frase non sia stata gridata fa solo presagire una calma fittizia prima di una grossa tempesta. “ Te la faccio passare io, la voglia di scherzare! “. Senza nemmeno sapere come sia stato possibile o quando si sia spostato dietro di lei, Jeanne può solo capire di essere stata afferrata per i capelli da quel mostro che è stata costretta a sposare. “ A chi vuoi far passare dei guai tu?! A chi?! “. Fa semplicemente il corvino, mentre lei non urla malgrado il dolore che prova a causa di quella presa sui suoi capelli.

 

“ Va… va al diavolo! “. Fa solamente la donna, stanca di sottomettersi e subire: il patto avrebbe dovuto garantire la salvezza di Garry e Luca, invece sono stati minacciati tante, troppe volte. E se suo marito non rispetta il patto, perché mai dovrebbe farlo lei si chiede? “ Sono stanca di tutto questo! Ti ho sposato per una sola ragione: salvare Garry e mio figlio! Ma se tu non mantieni la parola, se continui a minacciarli o attaccare Luca, perché mai dovrei mantenere fede io a questa farsa, eh?! “. Si sfoga finalmente la sorellastra di Vanitas, ma quelle parole le costano caro.

 

“ Perchè se non puoi essere mia, allora non ti avrà nessun altro! Scegli: o mia o morta “. Sentenzia alterato il corvino, dandole uno spintone cosi forte da farla cadere a terra ancora una volta. “ Si può sapere perché tutti fate di tutto per farmi perdere le staffe, eh?! Io ci provo a stare calmo, ci provo! Ma voi fate di tutto per farmi passare per il mostro della situazione! Maledetti infami, vi odio tutti! “. Si rivolge a qualcuno di indefinito, per poi proseguire il suo sfogo. “ E tu! Tu, perché non puoi semplicemente amarmi e smettere di pensare a quel bastardo di un Hunter, eh?! Perché?! “. Grida, infischiandosene di farsi sentire da Vincent o chi che sia: è stanco. Prima sua moglie, Garry Perry, suo padre, la sua famiglia: chiunque lo ha trattato come un mostro cinico e spietato o lo ha compatito come fosse un povero folle e questa è una cosa che lo manda in bestia. “ Dimmi perché?! “. Continua, per poi tornare in sé improvvisamente: non sentendo la moglie ribattere osserva a terra, da dove la Principessa non si è ancora alzata. “ Jeanne?! “. La chiama solamente e solo ora se ne rende conto: l’ha picchiata di nuovo, l’ha picchiata e non se n’è neanche reso conto. In quel delirio è come se il suo corpo si fosse mosso da solo, trovando nella moglie la sua valvola di sfogo perfetta. “ Adesso alzati! “. Le ordina solamente, ma nessuna reazione da parte di lei: stavolta non è come le altre, stavolta nessuna reazione da parte della Principessa e, improvvisamente, l’aroma del sangue si fa più intenso: sta sanguinando.

 

“ Insomma, cos’è questo fracasso?! “. Chiede semplicemente una voce, la voce di colui che il capitano delle guardie reali riconosce essere Vincent. “ C’è odore di sangue, e… oddio… “. Mormora semplicemente, non potendo fare a meno di vedere quanto successo. “ Mi aspetto una spiegazione! Cos’è successo qui?! “. Chiede semplicemente: è vero che non va d’accordo con Jeanne, ma è pur sempre sua sorella. Non si è mai impicciato nel suo matrimonio, ma questo va ben oltre: chinandosi per soccorrerla nota che è svenuta e che sanguina al capo.

 

“ Ha rivisto quel maledetto Hunter! Lo ha rivisto nonostante tutto, nonostante abbia accettato di sposarmi… “. Si blocca: ora è il potere della luna blu a prevalere. I suoi occhi si iniettano di una luce azzurra intensa, la temperatura diventa improvvisamente gelida. “ Se l’è meritato “. Mormora solamente, quasi stanco anche solo per urlare.

 

“ Potresti averla uccisa, sei impazzito?! A cosa ti servirà da morta, me lo vuoi dire?! In oltre… “. Mormora il biondo, posando una mano sul ventre della sorella e sentendo a sua volta un secondo debole battito. “ Non dirmi che non lo hai sentito anche tu? “. Chiede, puntando lo sguardo in quello del cugino. “ C’è un altro battito oltre a quello di Jeanne “. Spiega, ed è vero: all’udito fine di un vampiro non può sfuggire questo secondo battito, possibile che suo cugino non se ne sia reso conto? O che lo sappia ma non gli importi? La risposta arriva ben presto.

 

“ Sarà di quel maledetto cacciatore, Vincent. Mi avrà tradito ancora una volta, ed ora come allora… “. Fa semplicemente, osservando la moglie che, lentamente, sembrerebbe rigenerare quelle ferite e riprendere conoscenza. Vincent la lascia in quella posizione, una volta assicuratosi che la sorella non sia più in pericolo di vita e che le ferite si stanno rimarginando. Scuote il capo, alzandosi e facendo qualche passo verso il suo vice.

 

“ E’ tuo “. Sentenzia solamente, mentre a quelle parole l’altro lo guarda come fosse shoccato, come pensasse non sia possibile una cosa simile. “ Percepisco il potere della Luna Rossa scorrere in Jeanne, e tu sai bene che lei non lo possiede. Rimane una sola opzione: la creatura che cresce nel suo grembo. Non è di Garry Perry, a meno che quell’Hunter non possegga il potere della Luna rossa, il bambino è tuo “. Assicura al cento per cento, mentre l’altro rimane shoccato. Shock che dura solo qualche istante: cambiando nuovamente umore e come fosse in cerca di una conferma, il corvino torna dalla moglie che, lentamente, si sta riprendendo: se l’è vista brutta, pensa. Ha rischiato davvero grosso e, se non avesse avuto i riflessi pronti avrebbe anche potuto perdere il bambino che porta in grembo da quasi quattro mesi. Non lo ha detto a nessuno, ma sa anche che ad un vampiro non può sfuggire il nuovo battito che ormai si è associato al suo da un po' di tempo. La stessa cosa che è capitata con Mina, la sola alla quale abbia confessato la propria, inattesa gravidanza. Una volta rimasto solo il corvino punta lo sguardo alla donna, che lentamente si sta alzando da terra e le quali ferite stanno lentamente guarendo.

 

“ Come hai osato nascondermelo? “. Mormora solamente, arrabbiato forse più di prima: Jeanne non gli ha detto nulla del fatto che il bambino che ha in grembo è suo e lui ha quasi ucciso suo figlio. Ma no: no pensa, non è colpa sua, la colpa è di sua moglie e del suo silenzio: perché pensa, se avesse saputo che la creatura è sua si sarebbe fermato, vero? Vero? Non trova una risposta: troppi pensieri, troppa confusione nella sua mente già tormentata. Non è in grado in questo momento, di capire se si sarebbe fermato o avrebbe agio allo stesso modo malgrado lei attendesse suo figlio. “ Tu volevi che uccidessi mio figlio, vero?! “. Si innervosisce, mentre lei scuote il capo: no, pensa. No, non lo doveva sapere. Non doveva scoprire che il bambino è suo, questo pensa, gli darà ancor più potere su di lei. Credendolo di Garry ed avendo un patto con lei invece, suo marito era stato costretto a non toccare il bimbo anche se lo odiava profondamente, il patto gli impediva di fargli del male o almeno, lo credeva fino a quel momento. Lei era riuscita fino ad ora a salvare almeno la creatura che porta in grembo, ed evitare che gli fossero recati danni. Ma adesso? “ Maledetta sgualdrina! Volevi che uccidessi mio figlio, vero?! “. Grida nuovamente lui, alterandosi maggiormente e non sapendo esattamente dove ha trovato la forza. Dal canto suo Jeanne si rimette in piedi, tenendo entrambe le mani sul ventre e rassicurandosi: il bambino sta bene, il battito è ancora stabile e non è in pericolo.

 

“ Questo è mio figlio! Non metterai quelle mani sporche di sangue su di lui! Lo hai quasi ucciso mentre era ancora nel mio grembo, cosa potresti fargli una volta nato?! Tu… tu sei completamente pazzo! “. Fa semplicemente la donna, lasciandosi andare ad un pianto troppo a lungo trattenuto. “ E tutto per che cosa? Perchè secondo te sarebbe successo chissà che cosa con Garry! “. Fa semplicemente, mentre a quelle parole lui reagisce in modo del tutto inatteso.

 

“ Perchè diavolo non puoi semplicemente dimenticare quel bastardo?! Perché?! “. Fa semplicemente, afferrando la moglie per le spalle e scuotendola come a volerla svegliare da un sonno in cui in realtà, non è mai caduta. “ Sei incinta, aspetti mio figlio! Lui ha scelto un’altra donna, ti ha ferita ed umiliata! Cos’altro deve fare perché lo odi almeno un decimo di quanto odi me, eh?! . Continua a scuoterla, mentre lei scuote il capo sconcertata, gli occhi ancora bagnati dalle troppe lacrime.

 

“ Lui non ha minacciato mio figlio e non mi ha costretta a sposarlo con la forza ma non rispetta una sola parte del nostro accordo. Non mi ha morsa e stuprata ripetutamente ed annullato persino la mia volontà, non mi ha picchiata e chiusa nella mia stanza per giorni, non mi ha diviso da mia madre, non mi ha messa incinta contro la mia volontà. E soprattutto non è il leccapiedi del bastardo che ha stuprato Ivy ed ha usurpato il trono di mio fratello! Non ha tradito come hai fatto tu! Eri il capitano delle guardie reali, avevi il dovere di proteggere il regno e mio fratello! Lui si fidava, io mi fidavo! Ti avevamo nominato Cavaliere perché credevamo in te, mentre invece tu tramavi per mettere sul trono un usurpatore, un ribelle! Devo continuare la lista?! “. Si sfoga finalmente la donna, mentre lui stringe così forte la presa che per un momento, lei teme la voglia uccidere.

 

“ Si! Si è vero, ho fatto tutto questo e si, lo rifarei altre mille volte! Spodesterei tuo fratello mille volte, ti ricatterei un milione di volte pur di tenerti lontana da quell’umano insignificante che non ha fatto altro che umiliarmi, che mi ha portato via tutto ciò che era mio! Mia moglie, quello che avrebbe dovuto essere mio figlio, mia sorella, la mia reputazione… qualsiasi cosa mi appartenesse, lui se l’è presa “. Jeanne rimane un momento interdetta: sorella? Ma che vuol dire? Che lei sappia, Dominique non ha fratelli o sorelle in vita.

 

“ Sorella? Ma che cosa…? “. Sibila solamente, mentre lui la osserva con un’espressione indecifrabile, sentendo nuovamente la sete tornare. Jeanne vorrebbe proseguire il discorso, ma improvvisamente ha uno strano presentimento, ed il fatto che lui le stia scostando i capelli dal collo sembrerebbe confermare i suoi timori.

 

“ Non importa niente, dimentica quello che ho detto. Adesso ho solo bisogno di te, mia moglie. Non mi serve altro “. Quasi lo dice in un sibilo, mentre lei inizia lievemente a tremare capendo le sue intenzioni.

 

“ No, non… non voglio. Anche se le ferite sono guarite, io ed il bambino siamo deboli e devo riprendermi, in oltre… “. Ma non finisce la frase: in un momento si ritrova spalle al muro, tremando come e più di prima. “ Prima ti preoccupavi di lui, ora non ti importa se potresti indebolirmi e compromettere la salute del bambino? “. Sibila solamente, mentre lui sembrerebbe aver di nuovo perso il controllo.

 

“ Vorrà dire che se non riuscirà a resistere, ne faremo un altro. Se non riuscirà a resistere, sarà perché è troppo debole ed il suo destino è quello di non vedere la luce. Che problema c’è? “. Chiede con un ghigno poco rassicurante, facendo sgranare gli occhi a lei in un misto di shock e disgusto.

 

“ E lasciami, bastardo! “. Grida solamente, ammutolendo di lì a poco: un forte dolore al collo le fa capire di aver ricevuto l’ennesimo morso non consensuale. L’ennesimo morso che per lei equivale ad una violenza, che fa male dentro e fuori come quegli stupri ai quali non è mai riuscita a fuggire. Lentamente il veleno afrodisiaco delle zanne del marito la immobilizzano, o forse pensa, forse è solo la paura a farla rimanere inchiodata sul posto. Solo un nome nella sua mente, il nome che in quel momento non può pronunciare: il nome del padre di suo figlio, il nome dell’uomo che ama più di chiunque altro al mondo.

 

Nel frattempo, anche a Villa Knight le cose non stanno andando esattamente nel modo più tranquillo.

 

Sia Pierre che Kevin hanno lo sguardo serio: il capofamiglia dei Veghner ha infatti deciso di affrontare apertamente quello dei Knight, non solo perché la sua coscienza glielo impone ma anche per il bene di molte altre persone. “ Devi riconsiderare la tua decisione, Kevin “. Sentenzia solamente il rosso, mentre l’altro lo osserva gelidamente per poi riprendere parola solo di lì a poco.

 

“ Pierre, siamo amici da tanti anni e ti rispetto. Ma dato che sei piombato in casa mia insultandomi e dandomi ordini, potrei non essere nemmeno io molto clemente con le parole se non chiudiamo qui la questione “. Sentenzia solamente, mentre a quelle parole il rosso sembrerebbe perdere maggiormente le staffe.

 

“ Oh, per amor del cielo! “. Sentenzia solamente il padre di Mina e Michael, per poi proseguire il discorso di lì a poco. “ Non puoi nascondere in eterno la testa sotto la sabbia! Garry ha il sacrosanto diritto di conoscere la verità: i suoi poteri stanno emergendo e per quello che sappiamo, Dominique lo ha già morso due volte. Per fortuna non è andato abbastanza in profondità, ma chi ci dice che quei morsi ed il veleno che le zanne hanno fatto in tempo a rilasciare non compromettano il sigillo di Luna? Chi ci dice che tuo nipote non si risveglierà comunque e scoprirà tutto? Te lo ripeto: deve sapere la verità! “. Continua il rosso, mentre l’altro sbatte un pugno sulla scrivania decisamente innervosito da tutta quell’insistenza.

 

“ Io sono ancora il tutore di Garry ed Ivy, tienilo bene a mente. E in quanto tale, ti proibisco di rivelare a Garry chi sia il suo vero padre. Te lo proibisco, mi sono spiegato?! “. Si arrabbia seriamente, mentre l’altro scuote il capo per nulla intenzionato ad obbedire agli ordini del suo pari. “ Poi, parli tanto di onestà ma tu hai sfruttato questa menzogna per i tuoi scopi. O sbaglio? “. Chiede ora con una lieve strafottenza l’argento, facendo volgere di scatto il rosso verso di lui. “ Hai fatto sposare Garry e Mina pur sapendo che non si amavano, lo hai fatto malgrado sapessi la verità. Allora non ti dispiacque continuare ad ingannare tuo genero, ora cos’è cambiato? Dimmi, Pierre: cos’è cambiato? “. Chiede, mentre senza che se ne renda conto un pugno lo colpisca improvvisamente. Preso di sorpresa, lo zio di Ivy e Garry non può che incassare il colpo. Quasi nello stesso momento, Kevin si ritrova la balestra di Pierre puntata addosso mentre l’altro la spada proprio puntata al suo collo: l’istinto li ha portati a sfoderare la propria arma per difendersi, anche se ovviamente non si attaccherebbero mai l’un l’altro.

 

“ Non ti permettere mai più! “. Si innervosisce il marito di Joe, sentendosi ingiustamente accusato. “ Si, li ho fatti sposare ma non per mio diletto personale: se Mina non fosse stata la moglie di un altro capofamiglia, tu e Xerxes non avreste esitato ad ucciderla non appena scoperta la sua condizione. Quindi si: a quel tempo non ebbi altra scelta, ma ora le cose sono diverse “. Sentenzia alterato, mentre la spada di Kevin rimane puntata al suo collo. “ Garry sta avendo degli incubi, Vanitas Lunettes si sta manifestando a lui. Devo continuare la lista di buone ragioni per le quali dovresti dirgli la verità? “. Chiede il capofamiglia dei Veghner, ma Kevin non sembra volerlo ascoltare e scuote il capo ancora una volta.

 

“ Non oserai. Non dirai nulla a mio nipote, né lo farò io. Come tutore di Garry ed Ivy, ti proibisco di parlare ancora di questa storia! Mi hai sentito?! “. Chiede, mentre a quell’ordine Pierre scuote il capo per poi ritirare la propria balestra.

 

“ Se Juliette ti avesse visto ora, se avesse saputo come ti saresti comportato nel momento in cui lei ed Haruka hanno avuto maggiormente bisogno di te, se avesse saputo che avresti voltato loro le spalle, non ti avrebbe mai affidato i suoi figli. Mai “. Sentenzia ora gelidamente, stanco di parlare con chi evidentemente non vuole ascoltarlo. Tuttavia, a quelle parole niente e nessuno riesce a trattenere Kevin: getta a terra la spada, solo per sferrare un pugno all’altro.

 

“ Taci! Che ne sai tu di me e mia sorella? Che ne sai tu di cos’ho provato io, quando rimase incinta di quel bastardo di Kaname Hikari? Cosa ne sai di come mi sono sentito io, tu che hai una famiglia perfetta e non hai mai avuto questo tipo di problemi?! Eh?! Cosa… “. Ma per la prima volta nella sua vita, anche Kevin Knight deve ammutolire: non sono le parole di Pierre, che non arrivano al momento. È il suo sguardo: il suo sguardo sembra per la prima volta bruciare d’ira nei confronti di un suo amico ed alleato, con il quale ne ha passate davvero tante ma al quale non ha mai rivelato il suo più grande segreto e tormento.

 

“ E tu che ne sai invece di me? Che ne sai della mia famiglia che tu definisci perfetta? Che ne sai di cos’abbiamo passato io, Joe ed i nostri figli? Dici di essere mio amico, ma non mi conosci affatto come credi. E nonostante ciò emetti giudizi sulla mia famiglia e su di me, mentre io ho solamente constatato la realtà dei fatti “. Sentenzia, per poi lanciare con ira una foto sul tavolo. “ Guarda! Guarda quanto è perfetta la mia famiglia! “. Sentenzia, mentre a quelle parole Kevin si ricompone ed afferra la foto. Non appena la guarda ne rimane a dir poco agghiacciato.

 

“ Cosa? Ma che… che…? “. Non riesce a proseguire, le parole non vogliono uscire dalle sue labbra mentre Pierre si riprende un istante dalle emozioni che lo hanno travolto, per poi decidere di confidarsi proprio con Kevin.

 

“ E’ esattamente ciò che vedi: Mina è la figlia biologica del Principe Antoine e della Principessa Veronica. E si, io non le ho rivelato la verità ma per una buona ragione “. Sentenzia, mentre Kevin si riscuote dalla sorpresa ma deve sedersi sulla propria poltrona, per evitare di cadere a terra e sentendo improvvisamente le gambe incapaci di sostenere il suo stesso peso. “ Il Principe Antoine e la Principessa Veronica ebbero due gemelli: Dominique e Mina Lunettes Hikari. Entrambi detentori del potere della luna rossa e quello della luna blu. Ma la piccola nacque comunque molto indebolita, già il solo fatto che sia potuta venire al mondo viva è un miracolo . Per i vampiri ai tempi, avere gemelli era considerata una sfortuna: alla nascita dei bambini, Kaname Hikari pretese che il fratello si sbarazzasse di sua figlia. Ma Antoine era diverso da quella belva: amava entrambi i suoi figli, così come Veronica. Ma sapeva che crescerli insieme era impossibile, così… “. Il proseguo è piuttosto ovvio: Mina fu affidata a Pierre e Joe per salvarle la vita, pensa Kevin. “ Non posso dirti di più, posso solo dirti che questo matrimonio è servito anche a questo: a proteggere Mina da suo fratello, che a quei tempi era appena tornato a Veritas in cerca di vendetta. Purtroppo non potei impedire che la mordesse, non ho potuto impedire che il sigillo di Antoine venisse spezzato, ma ho potuto mettere al sicuro Mina. E se Garry saprà chi è, se prenderà consapevolezza dei suoi reali poteri, credo che non solo mia figlia sarà più al sicuro ma anche noi tutti “. Fa, mentre Kevin scuote il capo ancora agghiacciato: aveva ragione a definire un maledetto bastardo Kaname Hikari, un uomo senz’anima né amore nemmeno per i suoi stessi consanguinei. Riflette un momento: è stato uno stupido e, senza volere ha detto davvero delle cose orribili a Pierre.

 

“ Senti, mi dispiace per quello che ti ho detto. Io non lo sapevo, non immaginavo tutto questo. Ma perché non me ne hai parlato prima? Credi davvero che sarei stato capace di uccidere una neonata perché figlia di vampiri? Io non sono Kaname Hikari, Pierre! “. Fa, mentre il rosso scuote il capo ancora una volta.

 

“ Mina non ne sa niente, ti prego: non farne parola con lei o con altre persone. Solo io, Joe e Michael sappiamo la verità e voglio che continui ad essere così. Per noi Mina è nostra figlia, non c’è altro da dire “. Senenzia risoluto, mentre Kevin annuisce solamente. “ Senti, mi dispiace di averti aggredito e per quello che ti ho detto. Forse hai ragione, non ho il diritto di importi di dire la verità a Garry. Ma le due situazioni non sono paragonabili: io celo la verità per proteggere Mina, mentre invece continuare a celare la verità a Garry potrebbe portare a gravi conseguenze per lui stesso in primis. Pensaci bene “. Fa semplicemente il rosso, mentre per la prima volta in vita sua Kevin non sa come comportarsi: porta una mano sul capo, guardando intensamente il suo amico di una vita e cercando nella sua mente e nel suo cuore di scoprire quale sia la miglior decisione.

 

“ Dimmi solo una cosa… “. Fa ad un certo punto l’altro capofamiglia, mentre Pierre lo guarda in attesa che prosegua la frase. “ Tu vuoi che riveli la verità a Garry perché credi che Re Kaname non sia realmente morto? “. Chiede semplicemente, mentre a quella domanda il rosso non sembrerebbe turbarsi, come se in un certo senso se l'aspettasse e come se avesse già parlato con Kevin anche di questo argomento.


“ Sai che c’è la possibilità che così sia: non fingere d'ignorarla “. Fa semplicemente il padre di Mina e Michael, per poi puntare lo sguardo dritto in quello dell’altro. “ se ti dico zydrate, tu a che cosa pensi? “. Quasi sussurra il nome di una cosa che, a quanto pare, fa letteralmente sbiancare anche il capofamiglia degli Knight.

 

“ Non è mai stato praticato, non è detto… “. Ma ancora una volta il rosso lo interrompe prima che possa dar seguito alle sue parole.

 

“ Lui sapeva di essere l’obiettivo di suo figlio: credi non si sia preparato? Credi non avrebbe usato anche l’antidoto zydrate per sopravvivere ma allo stesso tempo, far credere a tutti noi di essere morto? “. Chiede, mentre Kevin scuote ancora una volta il capo con enfasi.


“ E rischiare di perdere tutti i suoi poteri con un antidoto mai sperimentato? No: non è da lui. Avrebbe preferito morire che vivere da umano “. Precisa, mentre Pierre scuote il capo: Kevin potrà essere convinto di quella teoria, ma lui sa che più di un antidoto zydrate è stato utilizzato, nella stessa notte di molti anni prima. Ma per ora preferisce non forzare troppo la mano su questo argomento: ora pensa, deve assolutamente convincere Kevin a parlare a Garry, altrimenti si vedrà costretto a farlo lui stesso. Per il bene di tutti.

 

Nello stesso istante, Palazzo Hikari.

 

Nox sta, per l'ennesima volta medicando le ferite della sua signora. Questa volta Jeanne non piange: non ne ha neanche la forza, è come se avesse esaurito anche le lacrime. Si limita a tenere una mano sul ventre, assicurandosi che il suo bambino stia bene e guardando di tanto in tanto la domestica. “ Lascia stare Nox, guariranno da sole… “. Sussurra solamente, mentre lei la osserva decisamente preoccupata.

 

“ Mia signora, non potete andare avanti così: ci deve pur essere una soluzione… “. Fa, ma a quelle parole Jeanne scuote con enfasi il capo.

 

“ Non c’è, Nox: non c’è nessuna soluzione, purtroppo “. Sussurra la Principessa, prima che un fracasso fuori dalla porta attiri la loro attenzione. Nox afferra il pugnale che tiene sempre sotto la gonna: sarà pure solamente una domestica, ma in questo periodo caotico e pericoloso ha anche dovuto imparare a difendersi. Certo, contro i vampiri di classe nobile non può nulla ma per lo meno può mettere al proprio posto i loro tirapiedi che, puntualmente e nonostante l’ordine di starle lontani cercano sempre di aggredirla. “ Cosa succede? “. Chiede solamente la Principessa, mentre l’altra donna mantiene il pugnale stretto tra le mani.

 

“ Mia principessa, chiudete a chiave la porta non appena sarò uscita: andrò a controllare chi sia a fare tutto questo baccano. Quando tornerò lo potrete sapere dall’aroma del mio sangue “. Fa, mentre Jeanne scuote il capo preoccupata e si alza di scatto, prendendo le mani di Nox nelle proprie.

 

“ Non lo fare, ti prego. Potrebbe essere un ribelle: da quando quel bastardo di Vincent è salito al trono, i suoi tirapiedi hanno invaso questo palazzo. Lo hanno profanato senza il minimo rispetto, ma non voglio che ora facciano del male anche a te. Ti prego “. Fa la bionda decisamente preoccupata, ma altri rumori fanno scuotere il capo a Nox con decisione.

 

“ Il mi compito è difendervi, mia signora. E così farò: vi proteggerò al costo della vita “. Assicura e, prima che Jeanne possa opporsi a tale decisione esce dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé e lasciando una Principessa tremante e preoccupata per le sorti della sua fedele dama di compagnia.

 

Nox cammina per il corridoio, nel quale ben presto trova un gruppo di ribelli. La donna capisce immediatamente che si tratta della causa di tale baccano, così punta loro il pugnale con determinazione. “ Andate via da quest’area del palazzo: qui ci sono le stanze della Principessa, non avete il permesso di accedervi per nessun motivo “. Sentenzia risoluta, mentre quello che dev’essere il capo di quella combriccola la guarda con scherno, deridendola malignamente.

 

“ Il Principe e il re ci hanno detto di andare e fare quello che ci pare. Quindi levati dal nostro cammino, sgualdrina “. La schernisce, mentre a quelle parole lei inizia seriamente ad alterarsi.

 

“ Sei in cerca di rogne, feccia? “. Chiede, scordando per un momento che quell’uomo non è da solo. Un errore che ben presto le costa caro: ad un cenno del loro capo improvvisato, altri due uomini si lanciano su Nox. La donna se ne accorge in tempo e immediatamente si difende, pugnalandoli ed eliminandoli con grande abilità. “ Luridi bastardi che non siete altro… “. Sibila solamente la mora, il viso e parte della divisa sono ormai sporchi di sangue ma ciò non le importa. La distrazione di un solo istante tuttavia, non la fa accorgere che qualcuno si è spostato dietro di lei: in un istante si trova i polsi immobilizzati da una presa, mentre l’uomo di pocanzi la deride sarcastico.

 

“ Ora scopriremo perché il principe ti ha scelta come giocattolo personale. Nessuno glielo dirà, ed anche se lo facessi tu nessuno ti crederebbe. Non verrei affatto punito, quindi ora preparati “. Continua a deriderla malignamente, stringendo così forte la presa da farle cadere il pugnale a terra e gridare di rabbia e dolore al tempo stesso: l’ha colta impreparata, ha approfittato del fatto che stesse affrontando gli altri due uomini per avere ragione di lei. “ E stai buona, sgualdrina! “. Continua alterato l’uomo, rifilandole un ceffone che la fa finire a terra, colta di sorpresa.

 

“ Lasciami stare!! “. Urla con tutto il fiato che ha in corpo lei, per nulla intenzionata a sottomettersi a quella specie di animale travestito da uomo che si ritrova ben presto sopra di sé, bloccandola al suolo ed impedendole di muoversi come vorrebbe.

 

“ Vediamo un po' che cosa nascondi, sotto questa gonna enorme “. Ride maligno quello, alzandole senza vergogna la gonna della divisa e mentre lei inizia ad alterarsi: si è fatta mettere nel sacco come una perfetta idiota, ed ora pensa? Cosa ne sarà di lei? È una donna forte, ma fisicamente è più forte di quest’uomo che lei nemmeno conosce ma che sa solo essere un ribelle e che ora, senza ritegno, sta cercando di prenderla con la forza nel belmezzo di un corridoio. La corvina si sente ormai perduta, quasi tentata di cedere e lasciar andare qualche lacrima. Ma qualcosa o meglio, qualcuno cambia radicalmente la situazione con un raggio rosso, che con una fiammata allontana quell’uomo da Nox. Nox, che riaprendo gli occhi non può fare a meno di rimanere shoccata. “ V… voi? “. Chiede solamente: l’ultima persona al mondo che avrebbe potuto immaginare lo facesse l’ha invece difesa, salvandola da quello stupro e tenendo ora per il collo il suo aggressore.

 

“ Tu! “. Grida infuriato il giovane in alta uniforme dalla chioma corvina, i suoi occhi iniettati di una luce rossa che non promette nulla di buono. “ Schifoso, cosa volevi fare a Mina, eh?! “. Continua la sfuriata, stringendo la presa quasi fino a togliere il fiato all’altro.

 

“ Mio Principe, perdonatemi! Mi ha provocato lei, ve lo assicuro! “. Tenta una disperata difesa, con il solo risultato di far infuriare maggiormente colui che si è rivelato essere Dominique. A quella giustificazione, invece di calmarsi decide che quell’uomo va punito: gli ha disobbedito e non solo, si è permesso di toccare la sua “ Mina “ e per lui questo è inammissibile, più grave di qualsiasi insubordinazione.

 

“ Peccato che a me non interessi niente delle tue scuse: nessuno deve toccare Jeanne o Mina, solo io posso farlo. E tu lo sapevi “. Sentenzia, togliendo una mano dal collo dell’altro che, per un momento crede quasi di essere perdonato. Ma non appena vede cosa il suo signore prende dalla tasca, sbianca all’istante e cerca di divincolarsi e fuggire.

 

“ No!! no, la zydrate no!! “. Fa semplicemente, ma le sue lamentele e proteste non sembrano minimamente placare il braccio destro di Vincent. Con uno sguardo a dir poco omicida continua ad osservare il suo sottoposto, forzandolo ad aprire la bocca.

 

“ Avresti dovuto pensarci prima di toccare mia sorella “. Sentenzia risoluto e maligno allo stesso tempo, prima di riversare il liquido contenuto nella fiala che tiene tra le mani in essa, per poi alzarsi come se avesse fatto la cosa più ovvia del mondo.

 

“ Signore no! Datemi l’antidoto, datemelo! “. Inizia a gridare l’altro, preso da improvvisi e forti dolori come se nella sua bocca fosse stato versato fuoco puro, afferrando i pantaloni del suo signore ed impedendogli di andarsene, sempre se questa fosse stata la sua reale intenzione.

 

“ Se fossi un vampiro nobile perderesti solo i poteri, ma essendo un Dhampyr è molto probabile che tu muoia “. Sentenzia solamente il corvino, mentre l’altro inizia nuovamente a contorcersi e mentre Nox osserva inorridita e sorpresa la scena: non che quell’uomo non meritasse quella fine, ma certamente è una scena per lei raccapricciante. In oltre è sorpresa che proprio Dominique sia intervenuto per proteggerla. “ Non avresti dovuto toccare ciò che mi appartiene: questa è la tua punizione “. Continua, senza degnarsi di voltarsi e mentre l’altro inizia a trasformarsi in polvere, come se ogni goccia di sangue gli fosse stata prosciugata. Nox rimane in un angolo ancora spaventata, mentre lui la fissa qualche istante e solo di lì a poco prende parola.

 

“ La mia bellissima Mina… “. Mormora solamente, avvicinandosi con una velocità impressionante e prendendo il mento di Nox tra due dita, obbligandola ad alzare lo sguardo e a puntarlo nel proprio, ora tornato celeste. Osserva attentamente il livido comparso sul collo della donna, probabilmente prodotto dalla stretta dell’altro uomo poco prima e così come dev’essere anche sui suoi polsi, che hanno subito una stretta ancor più ferrea.

 

“ Cos’era quella cosa? “. Chiede semplicemente la fanciulla, ricordando il modo orribile in cui un semplice liquido ha eliminato un Dhampyr.

 

“ Quella era la zydrate. Ma è meglio che tu non ne sappia di più, Mina “. Sussurra solamente, mentre invece nella mente di Nox mille e più pensieri si fanno strada: zydrate non è un nome nuovo, ha sentito parlare di questa sorta di veleno/antidoto ma non sa che effetti produca. Ma forse pensa, forse ha trovato la chiave per poter aiutare la sua signora. In quel momento tuttavia, i suoi pensieri vengono interrotti così come la strana conversazione con il suo signore.

 

“ Credo tu debba conservare la zydrate per altro, mio caro cugino “. Fa semplicemente colui che è appena giunto in corridoio e, come se nulla fosse allunga una mano a Nox per aiutarla ad alzarsi.

 

“ Maestà? “. Chiede semplicemente la ragazza, sorpresa: veramente Vincent Hikari le sta porgendo la mano per aiutarla ad alzarsi? Vincent annuisce solamente come avesse intuito i suoi pensieri o addirittura li avesse letti, mentre la ragazza accetta il suo aiuto e posa una mano sulla sua, alzandosi da terra e ricomponendosi un momento. Deve dirlo: non si aspettava questo gesto da parte dell’usurpatore, anche se certamente questo non lo riabilita ai suoi occhi e non le fa scordare tutto quello che sta facendo passare a molte persone.

 

“ Andiamo, Nick: abbiamo una missione da compiere, rimandata sin troppo a lungo “. Sentenzia risoluto, mentre a quelle parole il corvino lo osserva qualche momento e solo in seguito riprende parola.

 

“ E’ il momento? “. Chiede, ben sapendo a cosa Vincent si riferisca e capendo che è giunto il momento di mettere in atto quel piano.

 

“ Direi di sì: ho lasciato la mia regina e mio figlio fin troppo a lungo assieme a quello stupido di mio fratello. Assieme ad un ex re che ormai non è più nulla “. Fa con un ghigno vittorioso, guardando il proprio anello: l’anello degli Hikari, quello che apparteneva a suo padre Kaname. “ E’ tempo che vada a riprendermeli entrambi “. In seguito si volge verso Dominique, che ricambia il suo sguardo senza dire una sola parola. “ E anche tu hai qualcuno da riprendere a Villa Veghner, no? “. Continua il discorso, mentre il corvino lo guarda ma non lo interrompe, non per ora almeno. “ Tua sorella Mina, no? Non è tempo che vi riuniate, dopo così tanto tempo separati? “. Chiede, rivelando di conoscere la parentela che intercorre tra il suo vice e la cacciatrice. Nox sgrana gli occhi sorpresa: allora pensa, ha capito bene: Mina Veghner è realmente la sorella di Dominique, anche se per qualche ragione è cresciuta con i Veghner.

 

“ Hai ragione, poi c’è qualcun altro che voglio conoscere “. Fa solamente il Principe di Veritas, mentre il re lo osserva in attesa che prosegua la frase. “ Ivy: non ho legato molto con mia cugina, credo sia ora di rimediare “. Sentenzia solamente, mentre Nox fugge letteralmente dal luogo e si dirige verso la stanza di Jeanne: deve avvertirla, pensa. Deve avvertirla di quanto ha scoperto e, se possibile fare qualcosa per avvertire il vero re e tutti gli altri dell’imminente attacco di Vincent e Dominique, prima che sia tardi.

Salve miei fans, come state? Ed eccomi qui con il capitolo 50 * commossa mode on, ono già a cinquanta capitoli ed il bello deve ancora venire ahah *. Per la prima volta sentiamo parlre e vediamo usare il famigerato antidoto Zydrate, in grado di bloccare qualsiasi potere, anche ad un nobile, e che uccide i vampiri più deboli e privi di una grande forza.E ovviamente, Dominique è il primo ad usarlo con un suo sottoposto, colpevole di aver toccato la sua " Mina ". Vincent ha deciso di attaccare Vanitas, con lui il suo fedele braccio destro: quale sarà l'esito di questo scontro? Ci sarà davevro? In oltre, scopriamo l'origine dell'odio tra Garry e Dominique: un rancore molto vecchio, che ora sta per arrivare al suo culmine. Ci dei due avrà la meglio? Seguitemi e lo saprete! Baci, alla prossima!

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Capitolo 51
*** Attacco a sorpresa ***


Circa ventitré anni prima, regno di Veritas. Terra di nessuno, confine dei dodici regni delle Lune Demoniache.

 

Per la prima volta dopo molto tempo, quasi tutti i capifamiglia rappresentanti degli Hunters giungono alla Terra di Nessuno, sotto una luna per ora ancora pallida. Juliette Knight è affiancata dal fratello maggiore, dall’altro lato il marito Haruka. Poco più indietro di loro c’è Pierre Veghner: ha preferito accompagnare i tre, ben consapevole che colui che devono incontrare non è esattamente una persona affidabile e soprattutto, imprevedibile. Il capofamiglia dei Perry sembra essere piuttosto nervoso, cosa notata dalla moglie che di lì a poco gli mette una mano sulla spalla. “ Haruka… “. Lo chiama solamente, mentre lui scuote il capo e fa un passo avanti, allontanandosi così dalla sua presa. La cosa ovviamente non sfugge a Kevin: lancia un’occhiata ai due ma non proferisce parola, limitandosi ad incrociare le braccia al petto con fare apparentemente neutrale.

 

“ Credi davvero che si presenterà e che non ti abbia ingannata un’altra volta? “. Chiede semplicemente il bruno, mentre la sorella minore di Kevin annuisce.

 

“ Certo che verrà: ha dato la sua parola “. Risponde Juliette, mentre Pierre prende parola di lì a poco.

 

“ Lo voglio sperare: voglio davvero sperare che quell’uomo abbia in fine accettato la tregua, per il bene non solo degli umani ma anche dei vampiri stessi: prova a farlo anche tu, Haruka. Non rimane altra scelta: ormai siamo giunti sin qui, non possiamo più tornare indietro “. Fa semplicemente il rosso, che in quest’occasione ha deciso di non portare con sé la moglie: non che non si fidi di lei, ma in questo momento Joe è in una situazione emotiva un po' particolare e non gli è parso il caso di procurarle anche questo grattacapo. E per quanto riguarda Hans ed Anna e Xerxes e sua moglie Miranda, per ora è meglio non sappiano nulla: meglio informarli quando il trattato sarà una concreta possibilità, meglio dimostrare loro i fatti che vuote parole, così che non possano più opporsi.

 

“ Come se ci si potesse fidare di quel vampiro “. Fa semplicemente Haruka, rompendo il silenzio e tenendo Garry accanto a sé: non sa la ragione, ma per questo incontro re Kaname ha voluto che i Perry portassero con sé anche il figlio. “ Se mette un dito su Garry… “. Ma non finisce la frase: nel giro di poco l’aria si fa gelida e la luna si tinge di blu. A terra si forma una fitta coltre di ghiaccio, mentre finalmente fa la sua comparsa l’oggetto della discussione: Kaname Hikari, secondo Pilastro e re della seconda Luna Demoniaca, quella blu. Accanto a lui la sua seconda sposa: Rosina. Si sono sposati da poco meno di un anno e tra le braccia la donna tiene quella che dev’essere loro figlia. Haruka percepisce nella piccola il potere degli Hikari, ma intuisce che è solo a metà: da un lato è curioso di vedere la bimba, dall’altro non si fida di Kaname e non si avvicina più del dovuto.

 

“ Ma guarda guarda: alla fine siete venuti davvero, non credevo “. Sentenzia solamente e gelidamente il Re, mentre nel sentire quella voce il cacciatore si irrigidisce all’istante.

 

“ Kaname “. Lo chiama solamente Haruka, mentre Juliette affianca immediatamente il marito e Garry si nasconde incerto dietro la gamba del padre.

 

“ Haruka Perry, con tutta l’allegra famigliola al seguito “. Ribatte semplicemente il bruno, puntando poi lo sguardo sul bambino dalla chioma argentea. “ E tu devi essere Garry “. Fa solamente, per poi inchinarsi e raggiungendo così l’altezza del bimbo. Gli posa una mano sul viso quasi senza che Haruka o Juliette possano accorgersene, ed immediatamente il contatto con quella mano gelida fa rabbrividire il bambino. Il suo sguardo e quello di quell’uomo che non conosce si incontrano immediatamente, come calamitati l’uno dall’altro. “ Questi occhi… farai scintille con questi occhi, te lo posso garantire “. Prosegue l discorso il Re di Veritas, riconoscendo nel piccolo i suoi stessi occhi e sentendo in lui il suo potere, seppur in minima parte. Tuttavia il contatto non pare andare a genio ad Haruka: afferra Garry e lo prende in braccio, assumendo uno sguardo gelido.

 

“ Siamo qui per parlare del trattato di pace, non di mio figlio “. Calca sulla parola mio, mentre a quelle parole Kaname lo fissa con un ghigno sadico stampato in faccia.


“ Vorrai dire mio figlio, cacciatore “. Ribatte tagliente e quasi vittorioso il Re, mentre Haruka si trattiene dal dargli un pugno.

 

“ Sei solo un… un… “. Ma per fortuna a sedare la lite è Rosina, fino a quel momento rimasta in disparte.

 

“ Lord Haruka, Kaname… per favore, non siamo qui per litigare o prenderci a pugni ma per decidere del futuro non solo dei vampiri, ma anche degli umani “. Cerca di calmare gli animi, mentre a quelle parole e come fosse stato riportato solo ora alla realtà Haruka annuisce.

 

“ Avete ragione Madame, ma potrò stare calmo solo se vostro marito starà alla larga da mio figlio “. Spiega il bruno, mentre Juliette osserva per un momento Kaname e scuote lievemente il capo, come a dirgli di smettere di provocare Haruka in quel modo.

 

“ Allora, cacciatore? “. Ricomincia dopo un po' il primo erede degli Hikari, quasi scocciato da tutto questo. “ Quando il mio messaggero è tornato, ha detto che anche tu desideravi vedermi: che cosa vuoi? “. Chiede, ed in effetti è vero: aveva mandato un messaggero dai Perry per avere un incontro in terra neutrale, così da poter discutere del futuro di Garry. Ma a sorpresa, Haruka ha detto di avere anche lui qualcosa da dire al Re, ma non ha dato altre spiegazioni.

 

“ C’è solo una cosa della quale vorrei discutere con te “. Inizia il discorso il capofamiglia dei Perry, facendosi avanti senza il minimo timore. “ Porto ancora su di me i segni della prigionia a palazzo, per colpa tua: voglio che una cosa simile non accada più a nessuno. Voglio che la guerra tra vampiri ed umani abbia termine, qui ed ora “. Spiega, lasciando di sasso non solo Juliette, ma anche Pierre e Rosina: a dire il vero, Pierre già sapeva che l’amico aveva intenzione di chiedere un trattato di pace, ma non immaginava l’avrebbe fatto così presto. Kevin invece scuote il capo scettico.

 

“ Se crede che quell’uomo accetterà così, su due piedi, di stilare un trattato di pace… “. Mormora solamente: non crede affatto che Kaname Hikari accetterebbe una cosa simile. Come a confermare le sue parole infatti, Kaname lo deride in tono sprezzante.

 

“ L’unica cosa che mi rammarica è non averti fatto di peggio, quella volta “. Ghigna maligno, mentre Haruka si trattiene dal prenderlo a pugni: quanto odia quell’arroganza e strafottenza, quanto odia quell’uomo! Sta per dire altro, ma la voce del re lo interrompe sul nascere. “ Ma forse c’è una soluzione: un modo, una garanzia per far durare più a lungo questa farsa del trattato di pace che tanto desiderate siglare “. Continua, attirando l’attenzione degli altri presenti.

 

“ Di cosa vai parlando? “. Chiede a quel punto Juliette, stanca di rimanere in disparte e decidendo di intervenire in prima persona, affiancando il marito con determinazione. A quell’intervento forse non così inaspettato il re sogghigna lievemente, per poi osservare i due sposi.

 

“ Garry e Jeanne dovranno essere promessi sposi “. Sentenzia, lasciando di sasso persino Rosina stessa, che istintivamente stringe a sé la piccola così come Juliette prende in braccio il figlio.


“ Tu sei folle se pensi che accetteremo una cosa simile! “. Fa semplicemente la giovane dalla chioma argento, mentre lo sguardo di Kaname e Kevin si incontra per qualche istante.

 

“ Kevin, potete pensarci voi a spiegare a vostra sorella e a quell’inetto di vostro cognato che questo è il solo modo di ottenerne ciò che vogliono? Qui, sembrate il più ragionevole di tutti “. Fa solamente il bruno, mentre a quelle parole e senza nemmeno troppa sorpresa per essere stato interpellato da colui che considera il suo peggior nemico, il capofamiglia degli Knight prende parola e fa un passo avanti, raggiungendo la sorella.

 

“ Kaname ha ragione “. Sentenzia, lasciando di sasso e sconvolta la sorella e anche lo stesso Haruka, che scuote il capo con enfasi a quelle parole e prende in braccio Garry, togliendolo dalle braccia della moglie e stringendolo forte a sé.

 

“ Ma vi rendete conto?! Non state parlando di animali! State parlando di due bambini innocenti, come fossero merce di scambio! Non vi vergognate?! “. Grida, mentre il bambino si aggrappa al suo collo ed affonda il viso nella sua spalla. “ Non accetterò mai una cosa simile, mai! E nemmeno mia moglie “. Fa, mentre Juliette annuisce a sua volta: Haruka ha ragione. Non userebbe mai due bambini indifesi come merce di garanzia o chissà che cosa.

 

“ Kaname, la tua proposta è folle: non possiamo accettare “. Sentenzia risoluta la cacciatrice, mentre a quella frase il Re sembra alterarsi maggiormente.

 

“ Come osi?! Quel cacciatore non può decidere alcun che: quel bambino è mio figlio “. Calca sulla parola mio, mentre a quelle parole Haruka sembra perdere ulteriormente le staffe.

 

“ Non è tuo e mai lo sarà! Garry è mio figlio, non c’è altro da dire! Decido io per lui! “. Si infuria, mentre anche Rosina interviene finalmente nella discussione.

 

“ Lord Haruka ha ragione! Ma come ti viene in mente un’idea tanto assurda? “. Chiede, ottenendo solo di essere spinta dal marito e finendo a terra.

 

“ Non impicciarti, tu “. Sibila solamente Kaname, mentre nei suoi occhi passa un bagliore blu. A quella scena Juliette non riesce a rimanere inerte: si avvicina, aiutando Rosina ad alzarsi da terra.

 

“ Madame, va tutto bene? “. Chiede, mentre la donna annuisce e tenendo stretta a sé la figlia che, per fortuna, non si è fatta nulla nella caduta.

 

“ Si, grazie madame Knight… “. Sta per proseguire, notando con sconcerto che Haruka ha afferrato la propria pistola antivampiro e Kaname la propria spada. “ Oddio… “. Mormora semplicemente, mentre a sedare la lite è proprio Kevin, fino a quel momento rimasto in disparte.

 

“ Adesso basta! Calmiamoci tutti! “. Fa solamente, mentre entrambi i contendenti si guardano con odio e disprezzo reciproco, per poi mettere via le proprie armi. “ Credo che la proposta del Re sia invece una buona soluzione “. Sentenzia, stupefacendo letteralmente la sorella. “ Un matrimonio tra Garry e Jeanne sarebbe la soluzione migliore per tutti: una sorta di garanzia per entrambe le fazioni, il trattato di pace ne risulterebbe inattaccabile. Juliette, Haruka: per favore, ragionate “. Fa poi l’argento, ottenendo solo un’occhiata di disgusto da parte del cognato.

 

“ Tu sei pazzo tanto quanto lui, se pensi che la proposta di Kaname sia la cosa migliore. Non accadrà mai: Garry non avrà il mio sangue, ma è mio figlio punto e basta. Decido io per lui e decido che questa cosa non si farà “. Fa risoluto, mentre Kevin stringe i pugni in ira.


“ Va bene! Fate pure come vi pare! Ma non venite a chiedermi aiuto quando i vampiri si stancheranno di questo finto trattato e vi attaccheranno! O quando il bambino che tu chiami tuo figlio, risveglierà i suoi poteri! Se oggi rifiutate questa proposta, rimarrete soli. A voi la scelta “. Sentenzia alterato, mentre a quelle parole Pierre si avvicina per poi porgli una mano sulla spalla.

 

“ Kevin, calmati… “. Mormora solamente, mentre Kaname sogghigna: era sicuro che Haruka non avrebbe mai accettato.

 

“ E sia: in questo caso, scordatevi il trattato di pace. Non sarà più rinnovato ed i vampiri saranno liberi di attaccare il mondo umano. E tutto per colpa vostra “. Osserva con un ghigno vittorioso i coniugi Perry, per poi girarsi per andarsene. “ Andiamo, Rosina: non c’è più nulla da discutere, con costoro “. Conclude, mentre la moglie osserva prima lui poi i cacciatori, preoccupata. Juliette Knight stringe i pugni: non può finire così, pensa. Non può, nel modo più assoluto. Deve fare qualcosa, solo lei ha il potere di cambiare le cose. E, in un modo o nell’altro pensa, lo farà. A tutti i costi.

 

Cala rapidamente la notte a Veritas.

 

A Villa Veghner tutto parrebbe essere apparentemente tranquillo. Data la tarda ora stanno quasi tutti dormendo, ignari che fuori dalle mura della villa qualcuno sta preparando loro una sgradevole sorpresa.

 

Il giovane dalla chioma corvina osserva le sue truppe, mentre quello dalla chioma bionda osserva i ribelli dietro di lui. “ Mio Principe, siete sicuro di voler andare per primo? “. Chiede semplicemente una guardia evidentemente appartenente ai ribelli, mentre a quella domanda Dominique Lunettes Hikari annuisce senza nemmeno degnarsi di volgersi verso il suo sottoposto.

 

“ Vincent, tu preparati: la barriera protettiva messa da tuo fratello e da Pierre Veghner è appena crollata, grazie al mio potere. Sarai libero di muoverti: non appena la strada sarà sgombra da ostacoli potrai entrare. Ci penserò io a sbaragliare quegli stupidi Hunters al servizio di Pierre e Joe Veghner “. Sentenzia solamente l’erede di Veronica ed Antoine, mentre Vincent annuisce semplicemente e, di lì a poco il suo vice riprende parola. “ Quando l’entrata sarà sgombra, anche voi soldati entrerete e mi darete man forte. Avete capito? “. Chiede, mentre i suoi soldati annuiscono con determinazione.


“ Si, mio Principe “. Sentenziano solamente, pronti per combattere al fianco del Re che hanno scelto di seguire come ribelli. Senza ulteriori tentennamenti Dominique decide di proseguire, entrando per primo ed in avan scoperta: non gli fanno certo paura i sottoposti di Pierre, non saranno certo loro ad impedirgli di spianare la strada a Vincent ed ai suoi. Come prevedeva, uno degli Hunter lo nota per primo e da immediatamente l’allarme.

 

“ Compagni! Un intruso! “. Fa solamente il ragazzo, prima che qualcuno lo afferri da dietro e lo pugnali a tradimento.

 

“ Buh! “. Lo deride sarcasticamente il corvino, prima di gettarlo a terra come fosse spazzatura e sicuro di non avergli lasciato scampo. “ Bah, mi hai sporcato la divisa di sangue. Che schifo “. Commenta solamente Dominique, mentre altri cacciatori si lanciano all’attacco ma, per loro sfortuna incontrano sulla loro strada le fiamme del potere della Luna Rossa, che non lascia loro scampo. “ Ma così è sin troppo facile: siete davvero noiosi e prevedibili “. Mormora solamente il capitano della Guardia Reale, prima di prepararsi a lanciare il secondo e decisivo attacco e, in questo modo, spianando la strada a Vincent ed ai ribelli per poter entrare.

 

Attirati da strani rumori e dopo un incubo terribile, sia Vanitas ed Ivy che Pierre e Joe si riuniscono nel corridoio principale. Poco dopo, anche Sharon e Dante li raggiungono in allarme. “ Cosa sta succedendo? “. Chiede solamente l’arancione, mentre il suo Re gli fa cenno di parlare a bassa voce.

 

“ Qualcuno ci sta attaccando, Dante: dobbiamo tenere la guardia alta “. Fa semplicemente il giovane Re, guardando Pierre che annuisce a sua volta. “ Ivy, tu vai in camera. Lord Pierre, io e voi controlleremo l’area dei piani superiori. Dante, vostra cognata e vostra moglie controlleranno i piani inferiori. Alcune ancelle staranno con te e si assicureranno di proteggerti: qui dentro, sono stati tutti addestrati a combattere in caso di bisogno. Anche le semplici cameriere: sono sicuro che sarai in ottime mani “. Mormora solamente il corvino, trovando il consenso di tutti eccetto la moglie.

 

“ Eh?! Vuoi davvero che me ne stia chiusa in camera mentre voi altri rischiate la vita?! Non esiste! “. Ribatte la Regina, ma a quella frase suo marito le si avvicina e le pone entrambe le mani sulle spalle.

 

“ Ivy, dammi retta! Sei incinta, non voglio che tu o il bambino siate messi in pericolo. Vai! “. Quasi le ordina, mentre lei scuote il capo. “ Vai! “. Le ordina quasi suo marito in tono più alto, prima di seguire Pierre nell’ispezione e convinto che la moglie seguirà il suo consiglio. Effettivamente la Regina sta davvero per recarsi in camera sua, seppur contrariata per non poter fare nulla per la sua famiglia, ma una sensazione le fa invece cambiare idea, ignara del fatto che le Guardie Reali ribelli si sono già introdotte a Villa Veghner e che, ben presto, si troveranno faccia a faccia con suo marito e Pierre. La corvina ha improvvisamente un presentimento nefasto e, memore di quanto successo durante il colpo di stato non riesce a stare tranquilla. Poi un sussulto: avverte un nuovo potere, un potere che non appartiene alla Luna Blu. Preoccupata, Ivy decide di andare al piano inferiore con il marito e Pierre: deve avvertirli, potrebbe essere un attacco del Clan della Luna Rossa e loro dev’essere preparati ad affrontarli pensa.

 

“ Lord Pierre! Vani… “. Ma non finisce la frase: qualcuno le tappa la bocca impedendole di gridare, stringendola in una presa quasi dolorosa.

 

“ Oh, che sorpresa: Ivy, giusto? “. Chiede solamente la voce di qualcuno che ha visto solo una volta o due, tra cui una volta durante il colpo di stato. “ Mia cara cugina, è davvero tanto tempo che non ci vediamo! “. Commenta poi colui che si rivela essere Dominique. Capendo di chi si tratta Ivy inizia immediatamente a dimenarsi, vanamente. “ Suvvia! Noi due non abbiamo legato molto, non credi sia il caso di rimediare? “. Continua poi e quasi sarcastico suo cugino, scostandole i capelli dal collo e sogghignando. “ Vincent mi ha detto di portarti da lui, ma non mi ha proibito di morderti. Voglio proprio sentire il sapore del tuo sangue “. Sogghigna sicuro di sé il capitano della Guardia Reale, mentre a quelle parole lei i dimena ancora una volta.


“ Tu fallo e Vanitas ti ammazzerà all’istante! Non avrai scampo! “. Continua la corvina, riuscendo a liberare almeno la bocca e potendo finalmente parlare, mentre lui la blocca letteralmente tra sé ed il muro.

 

“ Vanitas e Pierre Veghner avranno altro da fare, che affrontare me: le mie guardie sapranno tenerli bene occupati, avremo tutto il tempo “. Ride sadicamente, mentre Ivy decide di agire prima che sia tardi: con il potere della Luna Blu lancia una sfera d’energia blu in direzione del cugino che, colto di sorpresa deve lasciarla andare. Osserva il ghiaccio sul pavimento, dapprima sorpreso ma in seguito sembrando quasi felice dell’imminente scontro. “ Devo dire che hai le palle, cugina: mi piace questa dote in una donna “. La provoca deliberatamente il corvino: effettivamente pensa, si sarebbe annoiato se fosse riuscito a prendere Ivy subito, senza che lei opponesse resistenza.

 

“ Non dovevi sottovalutarmi, peggio per te “. Ribatte decisa Ivy, i suoi occhi brillano ancora di un’intensa luce blu e le sue zanne sono in bella vista: è pronta a tutto pur di non lasciarsi prendere, pensa. Anche a combattere da sola contro Dominique: non farà lo stesso errore che ha fatto con Vincent, non rimarrà inerte e bloccata dalla paura come la volta precedente. Ora non è più una ragazzina spaventata dai vampiri: ora è una regina, una moglie ed una futura madre. Ora è una Hikari, il suo compito è proteggere la sua famiglia ed il bimbo che porta in grembo, contro tutto e tutti. E lo farà, pensa: lo farà a qualsiasi prezzo.

 

“ Te lo dirò un’ultima volta: arrenditi e seguimi senza storie. Non mi va di farti male, ma cherie “. Sogghigna furbo il corvino, interrompendo bruscamente i pensieri della donna e mentre a quelle parole lei si infuria maggiormente.

 

“ Come se davvero te ne importasse! “. Fa solamente, prima di partire all’attacco. Ovviamente Dominique non si fa cogliere impreparato: Ivy sfodera la pistola antivampiro che apparteneva a colui che per lei è sempre stato suo padre: Haruka. Esistevano infatti due armi appartenenti all’Hunter, una ereditata da Garry ed una da lei. Non le interessa se le fa male tenerla in mano: se questo dolore è il prezzo per difendersi da quel folle, lo pagherà volentieri. D’altro canto invece, Dominique afferra la propria spada: non farà del male al bambino o ad Ivy, altrimenti Vincent potrebbe ucciderlo seduta stante. Ma è anche vero che la cugina l’ha sfidato in un certo senso, e lui non rifiuta mai una sfida, da nessuno.

 

“ Perchè non alziamo la posta in palio, cuginetta? “. Chiede ad un certo punto lui, mentre lei lo guarda diffidente. “ Se vinco io mi dovrai dare il tuo sangue ed un bacio. Un vero bacio “. Precisa, mentre a quella frase lei dapprima si indigna, ma come tutti gli Hikari non si tira indietro da quella che è una sfida in piena regola.

 

“ Tanto, non vincerai mai “. Commenta, pronta a difendersi e mentre, nello stesso istante il cugino la fissa per poi leccarsi le labbra con fare provocatorio.

 

“ Ah, sento già il tuo sapore sulle labbra “. Fa, mentre un proiettile quasi lo colpisce, sfiorandogli il braccio e colpendolo di striscio. A quel gesto e capendo che Ivy gli ha sparato, decide di contrattaccare. Ed il suo attacco pensa, non le lascerà possibilità di vittoria. Questa volta è il suo turno di attaccare, affondando con un fendente che per fortuna non riesce a colpire Ivy. La corvina sogghigna e, approfittando del vantaggio che ha ottenuto spara un secondo proiettile: stavolta ferisce di striscio il cugino che, colto di sorpresa si ritrova a sanguinare al braccio mentre il proiettile argento si conficca nel muro dietro di lui. “ Ma con chi credi di avere a che fare, cuginetta? “. Chiede semplicemente, mentre la giovane regina sbianca notando che, contro ogni previsione il graffio si sta già rigenerando.

 

“ No! Non è possibile: i graffi fatti con le pallottole argento, le ferite provocate da esse dovrebbero rallentare il processo di guarigione! Come hai fatto…!? “. Chiede, agitata: non aveva messo in conto questa cosa che, lo sa bene, per un comune vampiro è impossibile: l’argento ha sempre rallentato il processo di guarigione, per ciò è tanto temuto anche tra i purosangue. In oltre è come se fosse una sorta di veleno per i vampiri, eppure suo cugino non sembra soffrire per nulla di alcun dolore o altro.

 

“ Ma cherie, te l’ho detto che non mi avresti battuto “. Fa semplicemente il corvino, per poi bloccare la più giovane spalle al muro con il ghiaccio ed impedendole così la fuga. “ Guarda: questa è la Zydrate che avevo estratto dl corpo di tua madre, mia zia Luna “. Commenta solamente, mostrando alla cugina una fiala blu e mentre lei si infuria maggiormente: come sarebbe che è la Zydrate estratta dal corpo di sua madre? Luna è morta anni prima!

 

“ Maledetto! Se hai profanato il corpo di mia madre, giuro che ti ucciderò! “. Assicura la corvina, mente finalmente i due si trovano ad un passo l’uno dall’altra e con lei impossibilitata a muoversi.

 

“ Questa mi ha permesso di diventare invincibile e permetterà anche la realizzazione dei miei obiettivi “. Assicura, per poi dare una risposta alle minacce di Ivy. “ Tranquilla! Ho rimesso il corpo di tua madre nella sua tomba esattamente com’era, non è successo nulla. Ma dimmi: ne vuoi assaggiare un po'? “. La provoca deliberatamente il corvino, ovviamente intenzionato a passare la Zydrate ad Ivy bocca a bocca. “ In fondo, mi devi un bacio “. Continua a farla infuriare, ed a quella frase lei non ci vede più: può sopportare tutto, ma non che la tomba di sua madre sia stata profanata da un bastardo come suo cugino! Questo pensa, supera ogni limite e lei non può rimanere indifferente: usando il proprio potere riesce a liberarsi dal ghiaccio creato dal cugino, ansimando pesantemente a causa dello sforzo.

 

“ Io ti uccido “. Commenta semplicemente la sorella di Vanitas, prima che Dominique decida di fare sul serio e le punti la spada addosso.

 

“ Vediamo se ci riesci: ricorda che mi devi ancora un lungo, passionale bacio “. Continua a provocarla, ma di fatto lui è il primo a partire all’attacco. O meglio, questa sarebbe la sua intenzione: qualcuno gli punta una spada alla schiena, impedendogli di muoversi.

 

“ Tocca mia moglie e sei un uomo morto, cugino “. Assicura una voce che, finalmente rassicura anche Ivy.

 

“ Vanitas! Lord Pierre! “. Fa semplicemente lei, mentre Pierre l’aiuta ad alzarsi da terra dopo che, a causa dello sforzo la corvina era caduta in ginocchio. Tuttavia non c’è tempo per gioire: una spessa coltre di ghiaccio precede un potente raggio blu che, solo per fortuna non investe in pieno Pierre. Anche Vanitas e Dominique evitano l’attacco, mentre finalmente fa la sua comparsa il vero nemico: Vincent Hikari.

 

“ Tanti anni ma non hai ancora imparato le buone maniere. Eh, fratello? “. Chiede sprezzante il minore, senza il minimo timore della reazione di Vanitas. “ Hai disintegrato e ghiacciato i miei uomini senza avere la decenza di chiedere il permesso: e ora come faccio, senza le mie guardie del corpo? Come proteggerò la mia regina, incinta di mio figlio? “. Ghigna, mentre Pierre teme che Vanitas parta all'attacco alla cieca e si lasci provocare dal fratello.

 

“ Vanitas… “. Fa per dire, vedendolo avanzare. Ma lui non sembra ascoltarlo e, finalmente prende parola.

 

“ Vincent “. Lo chiama solamente, scuotendo lievemente il capo. “ Sento odore di Zydrate: sei davvero ricorso a quell’antidoto, solo per diventare più forte? “. Chiede, mentre il minore decide di rispondere e di dare spiegazioni su dove abbia trovato quella Zydrate: di solito infatti, non è così semplice trovarne e soprattutto nelle quantità giuste.

 

“ Purtroppo, nostra madre è morta quando io ero un neonato: non ho potuto condividere nulla con lei. Nulla, tranne la sua Zydrate: come sai infatti, il potere residuo di un vampiro morto può essere trasformato in Zydrate ed utilizzato. Potrai ben immaginare la potenza dell’antidoto creato con il potere della mamma, no? “. Chiede, mentre a quella frase il fratello diventa furioso: nemmeno Pierre riesce a trattenerlo, mentre in un istante Vincent si ritrova spalle al muro con il maggiore che stringe la presa sul suo collo.

 

“ Come hai osato?! Cosa diavolo hai fatto?! Hai profanato il corpo della mamma in questo modo?! Per avere il potere?! Io ti ammazzo! “. Grida infuriato e ghiacciando buona parte dell’area, mentre a quella reazione il minore ghigna, per poi contrattaccare a sua volta.

 

“ Non ho profanato nulla: il corpo della mamma è tornato a riposare in pace nella sua tomba, non temere “. Fa e, senza dar tempo a Vanitas di reagire lo attacca: le loro spade si scontrano, il maggiore ha uno sguardo furioso ed il minore uno di sfida e sicuro di sé. “ Ed ora, prenderò la mia regina e mio figlio! Te li ho lasciati anche per troppo tempo! “. Fa, mentre Ivy scuote il capo con enfasi seppur troppo indebolita per reagire.

 

“ Te lo puoi scordare: questo figlio è di Vanitas, io lo so. Non saremo mai tuoi, mai! “. Commenta la corvina, mentre a quella frase il biondo non perde la calma e risponde ad ogni attacco di Vanitas, reagendo a sua volta.

 

“ Ma sono stato io il primo a possederti, devo ricordartelo? “. Fa cinico, mentre lei stringe forte i pugni in ira. “ Quel bambino è mio figlio, tu sei mia. Quindi, volente o nolente ora mi seguirai. O vedrai la fine delle persone che ami “. Assicura, ma poco prima di terminare la frase l’attacco di suo fratello lo raggiunge in pieno, riuscendo a farlo volare contro la parete.

 

“ Tocca mia moglie e mio figlio, ed io ti ammazzo “. Assicura il Re bambino, mentre a quelle parole Vincent sembrerebbe per la prima volta colto di sorpresa, incapace di ribattere. Ed in quel momento lo nota: lo sguardo di Vanitas è differente. E ricorda anche di aver notato quello sguardo da un’altra parte, in una sola persona oltre loro padre.


“ Voi… “. Sibila solamente il biondo, pronto a combattere.

 

Lo scontro tra i due fratelli si fa furioso: Vincent pare aver notato una cosa che solo lui ha visto, d’altra parte Vanitas ha una forza che nemmeno Ivy sapeva possedesse. La ragazza è protetta dalle donne della famiglia Veghner, mentre Pierre e Dante si occupano di Dominique e delle guardie rimanenti: l’arancione riesce ad annientare due ribelli, cosa che manda in bestia il cugino di Vanitas: non solo i suoi uomini stanno subendo una batosta, ma chi li sta eliminando è un ignobile maggiordomo! Lo stesso maggiordomo che lo ha messo in difficoltà, con il quale ha un conto aperto. “ Brutto bastardo, adesso te la do io una lezione con i fiocchi! “. Si altera il corvino, respingendo Pierre e, approfittando del suo momento di stordimento lanciandosi verso Dante con tutta l’ira che sente. “ Muori, bastardo! “. Grida infuriato, mentre Dante si volge di scatto e pronto a ricevere la sua sorte, qualunque essa sia. Per un istante crede davvero che le fiamme o un fendente lo colpiranno a morte e non gli lasceranno scampo, lui contro un nobile non ha speranze e lo sa bene. O meglio: le avrebbe se solo non si fosse indebolito nell’uccidere i ribelli e le guardie di Dominique. “ Ora non ridi più, eh bastardo?! Non sei più così sicuro di te! “. Ride sadicamente il corvino, mentre Ivy non può fare a meno di tremare.

 

“ Jeanne… “. Mormora solamente, pensando inevitabilmente alla sorella. “ Ma che razza di mostro hai sposato? “. Sussurra, ripensando al suo scontro con il cugino e a tutto ciò che è seguito. E prendendo una decisione: Garry deve salvare Jeanne, ad ogni costo! È imperativo che riesca in questa impresa, altrimenti potrebbe davvero essere troppo tardi e… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: Dante sta per essere colpito da suo cugino e, stando così le cose lei non può rimanere in disparte. “ Brutto bastardo, lascialo stare! “. Grida la Regina, agendo istintivamente e lanciandosi addosso al corvino, riuscendo a bloccarlo a terra con il potere della Luna Blu. Dante rimane a dir poco strabiliato: non aveva idea che la sua regina potesse avere una tale forza e, se deve essere sincera nemmeno Ivy credeva di possederla. Ma pensa, ora non è il tempo delle domande: con le mani tiene immobilizzato Dominique per le spalle, la sua spada è volata lontana da lui a causa dell’attacco a sorpresa.

 

“ Lasciami subito! “. Si irrita il corvino, mentre i suoi occhi si iniettano di luce rossa e, di riflesso quelli di Ivy di una luce blu intensa.

 

“ Non credo proprio, cugino “. Commenta solamente, mentre lui la afferra per il collo improvvisamente e mentre, a quel gesto lei fa lo stesso: i loro poteri si equivalgono malgrado lui abbia la forza di due lune: in fin dei conti anche lui si è molto indebolito negli scontri che ha affrontato, ed ora è arrivato ad avere il potere pari a quello di Ivy. O forse pensa, forse è lei che si è rinforzata nel corso del tempo? Non ha tempo di pensare: deve resistere. Deve resistere, l’ultima cosa che vuole è finire per essere ucciso da una donna ed in quel modo! Anche Ivy pensa le stesse cose: deve assolutamente resistere, per sé stessa e per il bambino che ha in grembo non può permettersi di farsi uccidere da quel bastardo di suo cugino. Suo cugino, che con uno scatto improvviso inverte le posizioni: colta di sorpresa Ivy lascia la presa sul suo collo, mentre lui stringe la propria su quello di lei.

 

“ Non ti ucciderò, ma stavolta ti farò amaramente pentire di esserti messa contro di me! “. Si infuria maggiormente l’erede di Veronica ed Antoine: i segni della stretta di Ivy non andranno via presto, ma anche sul collo della regina iniziano a comparire i lividi dati da quella stretta dolorosa. “ Voglio il tuo sangue: lo voglio! “. Fa poi il corvino, mentre Vanitas si volta di scatto: la distrazione gli costa un colpo da parte di Vincent, che lo fa volare a qualche metro di distanza.

 

“ Troppo lento, fratello! “. Ride sadicamente, facendo per partire nuovamente all’attacco e mentre Vanitas cerca di riprendersi rapidamente, prima che il fendente del fratello lo trafigga a morte. Nello stesso istante anche Ivy è impotente: sta per essere morsa contro la sua volontà. In condizioni normali avrebbe risposto all’attacco, ma la stretta sul suo collo le impedisce quasi di respirare. La donna chiude gli occhi terrorizzata, poi del sangue macchia il pavimenti di Villa Veghner.

 

Ivy apre gli occhi di scatto: cos’è successo, si chiede? C’è un forte odore di sangue Hikari, tuttavia lei non sente dolore: la presa sul suo collo si è annullata, lei non ha ricevuto alcun morso. Un colpo di tosse la riporta alla realtà: ad essere stato colpito è suo cugino! Incredula la corvina osserva il proprio salvatore. “ L… Lord Pierre! “. Fa sorpresa, mentre il capofamiglia dei Veghner impugna la spada di Dominique: anche se le sue mani sono ustionate non gli interessa, non lascerà la presa.

 

“ Questo per ciò che ahi fatto ad Ivy! “. Grida furioso il rosso, mentre Dominique non pare neanche sentire dolore.

 

“ Tutto qui papino? “. Ghigna, tossendo sangue che, ovviamente sporca Ivy essendo ancora sopra di lei.

 

“ Sta zitto! “. Si arrabbia ancora il rosso, affondando maggiormente la spada ma non provocando la reazione che si aspettava. “ Questo è per Duke! “. Fa, non mollando la presa su quella spada nonostante, di fatto, la sua mano sia totalmente ustionata. “ E questo è per mia figlia Mina e per Garry! “. Conclude, affondando fino all’elsa la spada: chiunque altro avrebbe gridato, ma non Dominique Lunettes Hikari. Approfittando del momento Joe e Sharon afferrano Ivy, togliendola da sotto il cugino che, colpito vicino al cuore tossisce sangue.

 

“ E’ tutto qui ciò che papino sa fare? Devo dire che sei scarso, Pierre Veghner! “. Continua ad irriderlo il suo avversario, afferrando la lama tra le mani senza la minima smorfia di dolore. “ Ah, che dolore! Che sofferenza! Peccato che a me, il patimento non tocchi più! “. Con il potere della luna blu riesce ad allontanare il rivale, scagliandolo contro una parete e togliendo la spada dal suo corpo, la cui lama è totalmente imbrattata di sangue così come lo è ovviamente la sua divisa. La ferita fatica a rigenerarsi e lui ha il fiato corto: fa male, pensa. Fa male anche se non lo da a vedere, Pierre Veghner è sempre stato molto forte e sapeva che prima o dopo, si sarebbe vendicato per ciò che lui ha fatto prima a Duke Veghenr ed in seguito a Mina.

 

D’altro canto, Vanitas si è ormai preparato ad essere colpito a morte da Vincent ma così non è: a difenderlo è il fidato Dante che, vedendolo in pericolo non ha esitato un istante. “ Mio Re, prendete la Regina e scappate! Presto! “. Fa solamente, lanciandosi su Vincent e facendogli cadere la spada a terra. Preso di sorpresa, il capo dei ribelli cade a terra ma non molla la presa sulla sua spada.

 

“ Come osi, lurido servo?! “. Grida, colpendo e ferendo Dante al braccio. Vedendo la scena, ovviamente Vanitas non può semplicemente scappare e lasciare solo colui che è stato come un padre per lui.

 

“ Vincent! “. Chiama il minore, che a quel richiamo ferma la spada ad un passo dal collo di Dante. “ Sono io il tuo avversario! Avanti! Chiudiamo la faccenda, qui ed ora! “. Di nuovo, pensa il falso Re di Veritas: qualcosa non va. Nello sguardo di Vanitas vede quello dell’uomo dipinto nel quadro, per un istante ha un brivido freddo che sente correre lungo tutta la schiena. Guarda in seguito Dominique, che non si sta risparmiando nello scontro con Pierre.

 

“ Nick, attento!! “. Fa solamente, avvertendo il suo vice dell’attacco di Pierre e consentendogli di evitarlo. Vanitas scuote il capo, per poi attaccare a sua volta il fratello. Vincent risponde subito al suo attacco, ed i loro poteri si scontrano e sembrano pareggiarsi: Ivy osserva la scena preoccupata, il minore la guarda con un ghigno di sfida ma senza mai perdere la concentrazione nello scontro. “ Se non vuoi che ammazzi tuo marito seduta stante, farai meglio a seguirmi mia cara regina: non vorrai separare un padre ed un figlio, no? “. Ride cinicamente il biondo, evitando un altro attacco e mentre Ivy lo guarda con sdegno.


“ Va all’inferno “. Sibila solamente, riuscendo a distrarre per un istante Vincent che, preso di sorpresa ed allo stesso tempo arrabbiato per la risposta ricevuta finisce per essere colpito al braccio dal fendente di Vanitas.

 

“ Merda… “. Mormora solamente il biondo, per poi volgersi verso la sorella. “ Sai, non mentivo quando ti dicevo che eri il mio destino. Non mentivo sui miei sentimenti per te: in giardino al nostro primo incontro, poi al gazebo. Sono sempre stato sincero con te “. Continua, mentre lei scuote il capo. A prendere parola è finalmente Joe, stanca di essere solo una spettatrice.

 

“ Non parlare d’amore, tu! “. Grida infuriata, per poi scuotere il capo con enfasi. “ Hai violentato tua sorella! Hai usurpato il trono di tuo fratello e ti autoproclami padre di un bimbo la cui paternità è ancora incerta! Inganni il tuo popolo e ti servi dei tuoi tirapiedi per arrivare ai tuoi sporchi obiettivi, stai cercando di uccidere il sangue del tuo sangue! Tu non sai amare, Vincent “. Si infervora la matriarca. “ Tu ed il tuo cavaliere avete fatto troppo male alla mia famiglia, ma ora basta! Non rimarrò a guardare inerte! “. Si alza, affidando Ivy alle cure di Sharon ed affiancando Pierre nella lotta. “ Anche io sono furiosa, anche io voglio vendicare Duke e Mina: non rimarrò a guardare “. Fa risoluta, mentre le sue parole colpiscono Vincent come una freccia: non è vero! Non è vero che non sa amare, lui… il suo sguardo cade su Ivy, poi su Dominique: le sole due persone al mondo che può dire di amare. La risata del suo vice capo interrompe ogni sua possibile risposta: Dominique tiene una mano sulla ferita, ridendo sprezzante ed osservando i coniugi Veghner.

 

“ Voi avete davvero il coraggio di parlare di amore e vendetta? Davvero? Mi fate venire la nausea “. Sibila, mentre Vincent lo aiuta a reggersi in piedi e riflette: anche lui è ferito in più punti, continuare lo scontro sarebbe controproducente. “ Voi mi avete portato via mia sorella! Me l’avete portata via e tenuta lontana! E quel maledetto cacciatore mi ha portato via l’amore della mia Jeanne! Mi ha portato via la possibilità di essere padre dei suoi figli, di essere il solo che avrebbe mai amato! E non felici, mi avete messo contro anche mia sorella! Quindi no, non accetto che siate voi a parlare di vendetta e di amore, quando a causa vostra la mia vita è stata distrutta! Voi e quel maledetto cacciatore, la colpa è solo vostra! “. Grida su tutte le furie e tossendo sangue, mentre Vincent lo sorregge e mentre osserva i pochi uomini che sono rimasti in vita: questo attacco pensa è stato a dir poco fallimentare.

 

“ Venite a palazzo Hikari: lì chiuderemo ogni conto in sospeso. Tutti quanti “. Precisa, mentre a quelle parole Vanitas vorrebbe ribattere ma, prima che possa fare alcun che sia Vincent che Dominique scompaiono grazie al potere della Luna Blu, che lascia ghiacciata l’area circostante e tutti i presenti nello sconcerto più totale.

 

“ Dannato bastardo! “. Grida furioso il Re Bambino, mente Ivy tiene le mani sul collo ora segnato dai lividi della presa di Dominique e mentre lo shock per quanto udito le impedisce di parlare: ha chiaramente sentito suo cugino definire Mina “ sua sorella “ ed incolpare i Veghner per il loro allontanamento. Passato il primo momento di collera, anche Vanitas ricollega tutto ciò che ha sentito: no, pensa. Dominique non sembrava delirare, diceva la verità ed ha sputato tutto il suo rancore per ciò che crede di aver subito. Dante è atterrito, mentre Pierre sorregge la moglie che, una volta che i nemici se ne sono andati scoppia in lacrime. È tempo per lei ed il marito, di dare le dovute spiegazioni.

 

A villa Delacour invece, Kevin, Hans, Allen ed Anna sono riuniti in salone: la donna scuote il capo un paio di volte, gli altri uomini continuano invece la loro conversazione. “ Mi rifiuto di crederlo… “. Sibila solamente Allen, mentre a quelle parole Hans sospira pesantemente.

 

“ Vorrei tanto sbagliarmi, Allen: lo vorrei, ma ci sono prove schiaccianti “. Fa, mentre anche Kevin interviene ad avvalorare la tesi dell’amico di una vita.


“ Lukas ed i cacciatori al servizio di Hans hanno condotto ricerche approfondite, assieme ai miei uomini: non abbiamo dubbi in merito. Chi ha aiutato i ribelli nel colpo di stato, chi ha informato Vincent della gravidanza di Ivy e sta continuando impunemente a passargli informazioni è sicuramente uno dei capifamiglia. E noi tutti sappiamo chi potrebbe essere “. Fa a sua volta, con un pizzico d’amarezza: non ha particolari rapporti con quell’uomo, anzi se dev’essere sincero lo ha sempre disprezzato proprio per la sua ambiguità e per la sua brutta abitudine di attaccar briga con tutti loro altri. Sapeva che non era affidabile, ma arrivare addirittura a questo?

 

“ Ma perché mai lo avrebbe fatto? “. Chiede Anna, incapace di capacitarsi di una cosa simile: i cinque capifamiglia dovrebbero essere l’esempio di virtù ed unione, dare il buon esempio agli Hunters ed agli umani comuni. Invece, ora scopre che uno di essi ha volgarmente tradito e che è da sempre dalla parte dei ribelli! Che probabilmente è uno dei responsabili indiretti della morte di Haruka e Juliette: in effetti, quella notte nemmeno lui intervenne per proteggere i coniugi Perry e la loro famiglia, non si sprecò nemmeno a mandare degli uomini in supporto di quelli mandati da Pierre ed Hans. Ed ora pensa la bruna, ora comprende come mai.

 

“ Sospettiamo che sia dalla morte di sua moglie Miranda, che quell’uomo sia in contatto con i ribelli da allora. Incolpa la famiglia reale e anche noi altri della morte della donna che amava, così… “. Hans interrompe la propria frase a metà, mentre Kevin diventa decisamente furioso: da un forte pugno al muro, i suoi occhi bruciano d’ira.

 

“ Non c’è altro da dire, dunque: se siamo sicuri che è Xerxes il traditore, lo trascinerò qui e verrà giudicato secondo il codice degli Hunters! Gliela faremo pagare cara! “. Sentenzia furioso, afferrando la spada: se è vero che Xerxes fa il doppio gioco, per lui è ora tempo di pagare il suo debito. E pensa lo zio di Ivy e Garry, c’è un solo ed unico modo per far sì che quest’onta venga lavata. “ Dovrà essere processato e giustiziato, non possiamo attendere che crei danni maggiori: Hans, ti prego dammi il tuo beneplacito per andare a prenderlo! “. Continua alterato l’argento, mettendo senza dubbio il capo della casata Delacour in una situazione imbarazzante: desidera giustizia, ma sa anche che lui e Kevin non sono da soli a dover decidere.

 

“ Non so, dovremmo parlarne prima con Pierre e Garry e… “. Ma una nuova voce interrompe sul nascere ogni possibile parola da parte del patriarca dei Delacour.

 

“ Padre “. Una voce: la voce di chi fino a quel momento è rimasto fuori dalla stanza, ma entrando non ha potuto fare a meno di udire la verità: Xerxes Heinemann è un traditore e lavora per Vincent. “ Vi prego: date il vostro benestare, altrimenti dovrò disobbedirvi e recarmi io stesso a prendere Xerxes “. Sentenzia, mentre a quelle parole i genitori e gli stessi Kevin ed Allen lo osservano: i primi comprensibilmente stupefatti, gli altri due invece con un lieve sorriso.

 

“ Lukas! “. Lo chiama semplicemente il padre, per poi riprendere parola di lì a poco e guardando intensamente il figlio. “ Figlio mio, capisco la tua collera e la condivido. Ma vedi, le regole… “. Tuttavia il minore non gli da il tempo di terminare l frase.

 

“ Vincent ha violentato Ivy, quella notte! “. Fa, alterato al solo pensiero e ancora ferito dal fatto di non aver potuto far nulla per salvare Ivy, quella maledetta notte. “ Le sta rendendo la vita infernale, ed ora scopro che Xerxes, uno dei nostri, è suo complice! Che è anche colpa sua se ciò è avvenuto! Quindi padre, no! No, non mi calmerò! E si: se sarà necessario disobbedirvi per punire i colpevoli di ciò che è successo ad Ivy, allora sarà così! Appoggerò Lord Kevin qualunque iniziativa voglia prendere, ed insieme metteremo Heinemann di fronte alle sue responsabilità! “. Prosegue, mentre Anna ed Hans rimangono stupefatti dalla forza d’animo dimostrata dal figlio. Non possono fare a meno di guardarlo con una punta d’orgoglio, mentre Hans pensa che il figlio è un suo degno successore come capofamiglia dei Delacour. L’uomo si avvicina, per poi posare una mano sulla spalla del figlio e guardandolo intensamente.

 

“ Sono così orgoglioso di te e dell’uomo che sei diventato: sei il mio degno successore, figlio mio “. Fa, riuscendo a commuovere lievemente suo figlio che, preso dall’emozione del momento non può far altro che annuire. “ E sia! Kevin, Lukas, Allen: andrete voi. Portate Xerxes a Villa Delacour: questa cosa è di una gravità eccezionale, potremo decidere anche noi della sua sorte. Ci penserò io a riferire tutto a Pierre e Garry, anche se sicuramente concorderanno con noi “. Fa, mentre gli altri annuiscono. “ Sta attento figlio mio, ti prego: quella notte non riuscii a salvare Haruka e Juliette, ora non voglio perdere anche te. Sii prudente “. fa, mentre a quelle parole Lukas annuisce.

 

“ Non temete, padre “. A quelle parole Hans manda al diavolo il protocollo e, senza indugio abbraccia il figlio che, seppur inizialmente sorpreso in fine ricambia il suo gesto.

 

“ Ti voglio bene, figlio mio “. Mormora solamente Delacour, mentre Luaks annuisce.

 

“ Ve ne voglio anche io, padre “. Sussurra, pronto a compiere il suo primo, vero dovere come futuro capofamiglia dei Delacour: arrestare un traditore.

 

Regno di Fonterossa, stesso istante.

 

Un uomo dalla chioma bionda rimane parato di fronte ad una fanciulla ed un uomo poco più anziano di lui, di capelli color blu. “ Vostra maestà! Voi siete ferito! “. Fa preoccupato colui che indossa una divisa militare nonostante il suo ruolo di semplice maggiordomo, mentre la luna arancione brilla sovrana nei cieli del regno. A quelle parole tuttavia, il biondo si volge verso colui che è il suo fedele maggiordomo per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Fai come ti ho detto! È un ordine, Geremia! “. Tuona quasi arrabbiato, mentre delle radici spuntano dalla terra e proteggono il maggiordomo e la ragazza tra le sue braccia, che ha ancora le lacrime agli occhi, nei quali si può leggere la sua assoluta e totale disperazione.

 

“ Padre! “. Grida disperata, scuotendo il capo con enfasi e cercando di liberarsi dalla presa di Geremia per potersi così avvicinare a colui che è suo padre. “ Non vi abbandonerò! Non me ne andrò via lasciando voi e mio fratello qui! “. Fa, mentre suo padre la guarda per un momento con i suoi bellissimi occhi color oceano.

 

“ Io Shneizel, Re del Clan della Luna Arancione e quinto Pilastro, upper rank numero cinque, lascio a te Suhan, mia amatissima erede, il potere della Luna arancione e della terra da essa controllata. D’ora innanzi, sarà te che i sudditi chiameranno Regina. Sarai tu il quinto pilastro: non permettere mai che il nostro potere cada in mano agli invasori “. Sussurra colui che è Re Shneizel, quinto Pilastro e Re di una delle sei lune demoniache maggiori, quella arancione. È successo tutto in un momento: il suo regno è stato attaccato da un altro clan, le sue guardie e lui stesso hanno faticato a contrastare gli invasori fino a questo momento, scoprendo con orrore che chi li ha invasi possedeva già il potere di Luna Bordeaux, Luna bianca, Luna Argento e Luna Viola. I poteri dei quattro Pilastri caduti sono passati ad un unico re e lo hanno reso quattro volte più potente, anche se sembrerebbe impossibile solo a dirsi. Per questo pensa, quell’uomo è riuscito a mettere nel sacco addirittura una delle sei lune Superiori. La sua amata sposa, Elaine, è stata catturata e lui sta cercando duramente di proteggere il potere del suo clan, per poterla un giorno andare a riprendere. Ma fino ad allora pensa, la Regina sarà sua figlia minore Suhan: la sola con una possibilità di fuga. “ Ora, fuggi! Tu e Geremia vi recherete a Veritas ed insieme avvertirete re Vanitas del pericolo. E non voglio altre esitazioni! Non puoi pensare a me! Pensa al potere del nostro clan, pensa che il potere della Luna Arancione deve rimanere alla nostra famiglia. Non permettere a quel bastardo di prenderlo, come ha fatto agli altri… “. Non ha tempo di terminare la frase: la luna si tinge lentamente di rosso, mentre alcune persone fanno la loro comparsa. “ Suhan, vai! È un ordine! “. Continua l’uomo, mentre una risata fuori luogo in quel tetro clima di morte lo manda in collera ma allo stesso tempo gela il sangue nelle sue vene.

 

“ Oh! Mio caro Shneizel, così mi offendete. Così trattate i vostri amici? “. Ghigna sadicamente il giovane dalla chioma corvina, mentre l’altro lo osserva con ira. “ Sapete, potrei anche offendermi e prendermela con i vostri cari sudditi, o con la vostra bella regina: Elaine, se non sbaglio. Vero? La cara, dolce Elaine “. Continua a ghignare malefico colui che indossa un mantello rosso, esattamente come la luna cremesi che ha ora eclissato quella arancione, rendendo Shneizel ancor più debole rispetto a prima.

 

“ Va all’inferno… “. Sibila esitando un momento, per poi pronunciare il nome di colui che sta distruggendo il suo regno ed ha rapito la sua sposa solo per avere il suo potere. Colui che enza esitazione ha anche fatto prigioniero suo figlio, ed ora sta cercando di fare altrettanto con lui e Suhan. “ Tu non sei mio amico, Ace Baskerville “. Sussurra, mentre il re del Clan della Luna Rossa ghigna sadicamente ed ancora una volta.

 

“ Chissà perché, sapevo che avreste risposto così “. Fa, mentre si prepara a sferrare un nuovo attacco con il fuoco che comanda e che alla sua luna è legato e mentre, allo stesso tempo Shneizel si prepara alla difesa con i rovi e le radici della terra. “ Sei davvero patetico: rinunciare al tuo rango di Upper Rank e lasciare il tuo immenso potere in mano ad una bambina, sperando che possa cambiare le cose e che io no me ne impossessi. Ti ricordo che ho già fatto cadere due Lune inferiori e due Lune superiori “. Continua il suo attacco, mentre una fiammata sfiora re Shneizel che, comunque, riesce per un soffio a scansarsi.

 

“ Suhan, vai! “. Ripete semplicemente il Re, mentre la figlia inizia a piangere e mentre Geremia la tiene lontana dal campo di battaglia.

 

“ Padre, no! Non vi lascerò! “. Piange disperata la corvina, mentre suo padre sorride lievemente.


“ Ti voglio bene “. Fa, mentre lei sgrana gli occhi e mentre, al tempo stesso lui si sente in pace con sé stesso: ha fatto tutto quello che doveva fare, non gli importa di morire nel tentativo di proteggere il regno. Il potere della Luna Arancione non cadrà mai in mano al suo nemico.

 

“ Padre… “. Sussurra solamente Suhan, prima che Geremia la trascini via con sé.


“ Presto, mia principessa! Andiamo via! “. Fa, capendo l’ordine datogli da Shneizel con lo sguardo, il suo ultimo ordine prima di concentrare tutta la sua forza residua nella difesa di Fonterossa. Trascina via la Principessa, ora regina, mentre lei ancora grida e piange, volendo rimanere al fianco del padre fino alla fine.

 

“ Vi voglio bene anche io! Padre! Vi voglio bene! “. Grida, mentre Shneizel sorride lievemente: ha sentito uelle parole, ma non può deconcentrarsi. Un minimo errore pensa, segnerebbe la fine del suo regno e sicuramente, lui non vuole permetterlo. E se dovrà morire pensa, morirà da re.

Salve miei fans, come va? Fnalmente,e ccoci con il lungo capitolo 51. Che ne dite? Molti eventi ci sono finalmente svelati: abbiamo il flashback in cui Haruka chiede una tregua a Kaname, apparentemente in vano. In seguito, Vincent e Dominique attaccano Vanitas e gli altri. Ivy dimostra coraggio e, insieme agli altri a Villa Veghner riescono a contrastare gli invasori, ma basterà? In tutto questo, Vincent rivela ad Ivy di essere sempre stato sincero con lei e di amarla, anche se questo non pare cambiare nulla nell'animo della neo regina di Veritas. Intanto, Fonterossa è stata attaccata dalla furia di Ace e del clan delal Luna Rossa. Prima dell'ultima, disperata difesa Re Shneizel riesce a mettere in salvo la figlia Suhan ed il suo maggiordomo: riusciranno i due a giungere a Veritas e a chiedere aiuto? Seguitemi e lo scoprirete.

 

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Capitolo 52
*** Dangerous mind ***


Veritas, molti anni prima degli eventi. Villa Heinemann.

 

Un giovanissimo uomo tiene tra le mani il pugnale: la propria arma antivampiro, quella che gli è stata donata dal padre poco prima di nominarlo capofamiglia e spirare tra le sue braccia. L’ultima cosa al mondo che, in un simile frangente si sarebbe immaginato di dover impugnare. Ma non può fare altrimenti, lo sa: non vuole, ma non ha scelta. Se non eseguirà gli ordini, anche la sua vita sarà compromessa e lui non se lo può certo permettere. Lo sapeva pensa, chi gli ha dato quell’ordine: sapeva che solo facendo leva sulla sua vita lo avrebbe obbligato a fare questo alla sola persona in vita sua che ancora sia importante per lui, o meglio: ad una delle due persone più importanti. “ Miranda… “. Mormora solamente il giovane dalla chioma corvina, mentre lei lo osserva con gli occhi iniettati di un’intensa luce blu e con le zanne affilate esposte e gli artigli pronti ad affondare.

 

“ Non vorrai farlo davvero? “. Sussurra solamente la donna dalla lunga chioma bionda, mentre lui chiude gli occhi e scuote il capo.

 

“ Taci! Sei un vampiro! Ormai sei una di loro, non ho scelta! “. Fa solamente il corvino, scuotendo il capo e non volendola nemmeno guardare: perché, pensa? Perché è nato Hunter, perché è nato capofamiglia e, soprattutto, perché proprio sua moglie doveva essere morsa e trasformata? Non poteva essere perdonata dagli altri, pensa? In fondo, anche se è un vampiro sarebbe potuta essere una preziosa alleata per loro! Ma no: gli altri, ad eccezione di Haruka Perry, non hanno voluto saperne! Gli hanno detto che c’è un regolamento preciso, che tra gli Hunters non ci possono essere dei vampiri e che la sua Miranda, la sua amata moglie, non poteva più vivere. E che se non lo avesse fatto lui, ci avrebbero pensato loro a sistemare questo “ errore “. Li odia: li odia, pensa Xerxes Heinemann. Odia tanto gli Hunters quanto i vampiri.

 

“ C’è un’altra via: fatti mordere e trasformare “. Sussurra lei, avvicinandosi e stringendolo forte a sé, come sapesse che non la pugnalerebbe ami. “ Ti prego, Xerxes: lascia che ti aiuti. Lascia che allevi la tua sofferenza “. Sussurra la bionda al suo orecchio, per poi andare a baciargli il collo. Per un istante, anche Xerxes Heinemann è tentato: tentato di cedere, mandando al diavolo le grandi famiglie e gli Hunters e facendosi trasformare, seguendo solo la donna che ama.

 

“ Miranda… “. Sussurra solamente, mentre lei non si accorge delle lacrime che, lentamente, stanno sgorgando dagli occhi di lui.

 

“ Lasciati andare: sarà solo un momento “. Sussurra ancora una volta la donna, facendolo sdraiare con un impeto che, di certo non le è mai appartenuto. “ Il dolore di un istante e saremo uniti per sempre, mio amato “. Prosegue, passando la lingua sul suo collo e pronta a morderlo, mentre senza rendersene conto lui continua a piangere come mai ha fatto prima d’ora.

 

“ Perdonami “. Mormora, per poi affondare il pugnale, colpendo la moglie alle spalle ma continuando a stringerla forte a sé. “ Perdonami! “. Ripete, mentre lei lo osserva qualche istante con rabbia e delusione: credeva l’amasse, credeva che per suo marito la cosa più importante fosse lei e non uno stupido ruolo in una gerarchia di Hunters! L’ultimo atto di Miranda è volgersi qualche istante verso una culla, per poi sussurrare un nome a fatica.

 

“ Mag… dalena… “. Mormora, prima che l’argento del pugnale abbia il suo letale effetto e la uccida e, con lei, uccidendo anche la parte ancora umana rimasta a Xerxes, che dando sfogo alle lacrime sin troppo a lungo trattenute giura vendetta: sia contro gli Hunters, che l’hanno costretto a fare questo alla sua amata, sia contro chi l’ha resa ciò che odia di più al mondo: un vampiro.

 

L’attacco a Villa Veghner è stato molto violento: tutti sono un po' scossi per quanto accaduto, in special modo Pierre: non si spiega come le sue difese siano state abbattute con tanta facilità. Non sa come degli Hunters tanto valorosi abbiano potuto essere uccisi in quella maniera, senza nemmeno poter reagire agli eventi. “ Quale violenza… “. Mormora solamente, mentre Vanitas gli si avvicina: si sente in parte responsabile per la morte di quegli uomini e quelle donne. In fondo pensa, Vincent e Dominique hanno attaccato lui, era lui l’obiettivo principale e non ha saputo difendere né è stesso né chi gli ha offerto protezione.

 

“ Mi dispiace, Lord Pierre. Mi dispiace per quanto successo e per non essere riuscito ad evitarlo “. Mormora solamente il Re bambino, mentre a quella frase il rosso scuote il capo un paio di volte.

 

“ Non è colpa vostra, Vanitas: lo avrebbero fatto comunque. Lo avrebbero fatto, perché l’attacco mosso a voi è solo un pretesto. Credo che l’obiettivo di vostro cugino fossimo noi, io e Joe. E che anzi, sperasse di trovare qui anche Garry e Mina “. Spiega il rosso, mentre l’altro non riesce a comprendere: perché suo cugino ce l’ha così tanto con i Veghner? “ Guardate: guardate quanto è violento il suo fuoco… “. Mormora, ed è vero: il fuoco ma anche il ghiaccio di Dominique sono violenti ed intrisi d’odio, lo dimostra come sono stati uccisi gli Hunters che hanno avuto la sfortuna di capitare sul suo cammino.

 

“ E’ vero: il fuoco ed il ghiaccio di Dominique sono molto diversi da quelli dei miei zii. Non riesco a capire da dove derivi tutto questo odio. In particolare verso la vostra famiglia, Lord Pierre “. Si fa coraggio Vanitas: devono affrontare l’argomento, deve sapere se successe qualcosa tra i Veghenr ed i Lunettes esattamente come successe tra lui, i Perry ed i Delacour. Pierre esita qualche istante, poi decide: forse pensa, forse confidarsi gli farà bene. Ormai Vanitas è un alleato e non più una minaccia, magari pensa, potrebbe aiutarlo ed aiutare la sua famiglia ad uscire dall’impiccio in cui si sono cacciati.

 

“ Venite con me, maestà “. Mormora solamente, mentre Vanitas lo guarda un po' perplesso: fa per dire qualcosa, ma lo sguardo serio di Pierre lo dissuade dal parlare ancora e lo incita a seguirlo, annuendo semplicemente. I due arrivano di lì a poco davanti ad una porta, oltre la quale né Mina né Michael hanno mai avuto il permesso di andare e sigillata con potenti ed antichi sigilli appartenenti alla famiglia Veghner. “ Quello che vedrete dietro questa porta, io e mia moglie lo abbiamo tenuto segreto per anni ed anni. Ho bisogno della vostra parola, che voi farete altrettanto. Mina non sa nulla di questa storia e voglio che continui a rimanerne all’oscuro “. Fa semplicemente il capofamiglia dei Vaghner, mentre Vanitas annuisce con determinazione.

 

“ Ve lo giuro: qualunque cosa ci sarà al di là di questa porta, Mina non la verrà mai a sapere. Non da me “. Precisa, mentre Pierre non può fare a meno di sorridere lievemente, sollevato. Di lì a poco decide di farsi forza ed aprire, togliendo uno dei sigilli di protezione. “ Un sigillo contro la famiglia Lunettes…? “. Mormora sottovoce il giovane Re, ma la risposta alla sua domanda arriva ben presto: appena entrato, non può fare a meno di rimanere shoccato da ciò che si trova davanti. “ Ma… ma questo ritratto… “. Mormora, mentre Pierre scuote il capo.

 

“ Non lo abbiamo rubato: fu un dono del principe Antoine, vostro zio. Ci disse che nel quadro stesso c’era una sorta di protezione, ed avrebbe sicuramente protetto me e tutta la mia famiglia. E si: so che a palazzo Hiakri ce n’è un altro uguale ed uno diverso, perché un membro della famiglia è stato tolto da quella versione successiva del dipinto “. Spiega, mentre Vanitas osserva concertato tutti i quattro soggetti del quadro, scuotendo lievemente il capo.


“ Cosa ci fa vostra figlia Mina nel ritratto della famiglia Lunettes, in braccio a mio zio? “. Chiede finalmente il corvino, mentre a quella frase il rosso sospira pesantemente e, solo in seguito prende parola.

 

“ Perchè Mina è la figlia biologica del principe Antoine e della Principessa Veronica: fu affidata a me e Joe in fasce, per salvarla dalla furia di vostro padre “. Sentenzia, mentre a quella frase persino Vanitas sente di poter avere un mancamento e deve appoggiarsi al tavolino adiacente. “ Vostro cugino ce l’ha a morte con noi, da quando ha scoperto che sua sorella gemella è qui e che i suoi ricordi ed i suoi poteri sono stati sigillati. È convinto che glie l’abbiamo messa contro, ed il fatto che abbia sposato l’uomo che lui detesta più di tutti non ha certo aiutato “. Spiega nuovamente, mentre Vanitas cerca di elaborare tutto quanto: Mina sarebbe la figlia biologica dei suoi zii e quindi gemella di Dominique e sua stessa cugina. Ma una cosa ancora non gli è chiara.

 

“ Aspettate! Ma se è vero ciò che dite, se Mina e Dominique sono veramente gemelli, perché non crebbe con i suoi genitori e la sua famiglia? Perché fu affidata a voi? Che potere aveva mio padre, per decidere delle sorti della figlia di mio zio? “. Chiede: non è arrabbiato, solo dannatamente confuso.

 

“ All’epoca, avere gemelli era considerata la più grande sfortuna che potesse capitare ad un vampiro. Vostro padre pretendeva che il fratello si sbarazzasse della figlia, ma ovviamente lui si oppose. Sapeva di poter tener testa a Kaname, ma sapeva di non poter proteggere la piccola H24. Così l’affidò a delle persone insospettabili, dove vostro padre non avrebbe mai potuto trovarla... “. Lascia cadere la frase a metà, mentre Vanitas annuisce: molti tasselli mancano ancora a questo intricato puzzle, ma per ora pensa, meglio non fare altre domande.

 

“ A voi… “. Mormora solamente il corvino, mentre Pierre annuisce. “ ora capisco molte cose: non so come abbiate fatto a sopportare tutto questo da solo “. Sussurra solamente il corvino, mentre l’altro sospira pesantemente.


“ Esattamente come per Haruka e Juliette Ivy era una figlia, ugualmente Mina è, per me e Joe, come una figlia biologica. Non ci è costato prenderci cura di lei, lo rifaremmo altre mille volte. E se potessi tornare indietro nel tempo, l’unica cosa che cambierei sarebbe che non permetterei mai a vostro cugino di morderla. E così, avrei evitato a mia figlia ed a Garry tante sofferenze, tra cui un matrimonio forzato e privo d’amore. Mi dispiace, anche per aver fatto soffrire vostra sorella Jeanne con questa storia. Sono un capofamiglia, ma da un po' di tempo a questa parte non faccio che commettere errori su errori, e… “. Ma Vanitas lo blocca, prima che possa proseguire la frase. Lo guarda serio, intenzionato a rivelare una verità che per ora, solo al rosso sarà dato sapere.

 

“ Anche io ho commesso molti errori, Lord Pierre. Tutti ne facciamo, ma il mio potrebbe aver portato delle conseguenze anche ad oggi “. Sentenzia, mentre ripensa alla notte in cui i Perry morirono, alla luna nera alta nel cielo di Veritas che, per qualche istante eclissò quella blu. “ E quell’errore riguarda mio padre “. Sentenzia, mentre mostra ad un incredulo Pierre una boccetta. “ E la Zydrate blu “. Conclude, mentre all’altro passa un sinistro brivido lungo la schiena. Si ricompone di lì a poco, intenzionato ad ascoltare ciò che il giovane re ha da dirgli e, se possibile aiutarlo.

 

Nel frattempo anche Joe ed Ivy sono impegnate in una discussione altrettanto seria: la giovane regina è ancora piuttosto scossa dall’attacco di Vincent, così come lo sono un po' tutti. “ State bene? “. Sussurra solamente la matriarca, in tono preoccupato: nel suo stato pensa, ad Ivy non fanno bene tutte queste emozioni negative. La corvina sospira pesantemente, scuotendo il capo ed accarezzandosi il ventre.

 

“ Non voglio più che quel bastardo abbia tanto potere su di me, Lady Joe “. Sussurra, mentre come ad approvare tali parole il suo bambino si muove per qualche momento. “ Non voglio aspettare il momento del parto con terrore, attendendo che nasca mio figlio e che lui cerchi di portarmelo via. Non voglio più mettere in pericolo anche voi, che ci state ospitando e mettendo a repentaglio la vostra vita e quella dei vostri cari. Non voglio più tutto ciò! “. Sbrocca in fine la corvina, portando entrambe le mani al viso e trattenendo le lacrime. “ Sono stata sempre una debole: sin da quando mio padre e mia madre morirono, quella maledetta notte. Non riuscii a difendere loro, misi in pericolo Hans ed Anna e Lukas stesso. Mio fratello Garry ha sempre dovuto mettere a repentaglio la sua vita per proteggere me, ora Vanitas e voi! A che cosa serve una simile regina, Lady Joe? Come potrò rassicurare il mio popolo, se non so neanche proteggere me stessa? Come potrò curare e proteggere mio figlio, se sono così debole?! “. Sbrocca, mentre la donna sospira pesantemente e l’abbraccia, lasciandola sfogare.

 

“ Tuo padre e tua madre ti amavano, dolce Ivy “. Inizia, dimenticandosi le formalità e parlandole ora come fosse sua figlia. “ Per Haruka e Juliette eri una figlia: non avrebbero mai permesso che ti accadesse qualcosa, perché eri la loro bambina. Proprio come Mina per me e Pierre… “. Lascia la frase a metà, mentre Ivy non sembra ancora essere del tutto calma. “ Lo stesso vale per tuo fratello, così come per Vanitas e le persone che ti amano: ti proteggerebbero anche se tu fossi uno dei Pilastri Demoniaci, e sai perché? “. Chiede, facendole lentamente togliere le mani dal viso ed asciugandole le lacrime dolcemente. “ Perchè ti amano. E chi ama è disposto a qualsiasi sacrificio per proteggere le persone a cui tiene “. Spiega, mentre finalmente la regina sembrerebbe ritrovare la calma.

 

“ S… scusate, per questa scena pietosa “. Fa, mentre Joe scuote il capo e sorride dolcemente, accarezzandole la guancia con fare materno.

 

“ Le tue mamme sarebbero fiere della donna che sei, entrambe “. Precisa, mentre Ivy annuisce seppur l’amarezza non sia ancora del tutto passata. Posa nuovamente una mano sul ventre, per poi sospirare pesantemente.

 

“ Voglio saperlo “. Inizia, mentre forse Joe inizia a capire a che cosa si stia riferendo la ragazza. “ Intendo, voglio sapere di chi è il mio bambino. E voglio saperlo ora, Lady Joe: voglio tagliare ogni possibile legame con Vincent: so che questo bambino è di Vanitas, ma dobbiamo appurarlo con certezza. Dobbiamo dargli la possibilità di riprendere il suo trono e cacciare nostro fratello, dobbiamo garantire a questo bambino un futuro sereno e non all’insegna del terrore. Non posso aspettare il parto, devo saperlo ora “. Continua con determinazione l’erede di Luna e Kaname, mentre in quello sguardo Joe non può fare a meno di notare la somiglianza con un’altra persona.

 

“ Avete lo stesso sguardo di vostro zio, sapete? “. Ammette, sorridendo lievemente e facendo arrossire Ivy: mai nessuno le ha parlato di suo zio Antoine, deve ammettere che la sua figura l’ha sempre molto incuriosita seppur non abbia mai chiesto nulla a riguardo. Fa per dire qualcosa, ma Joe devia velocemente il discorso. “ In realtà, un modo c’è. Ma è molto rischioso “. Sentenzia, mentre ad Ivy passa un brivido freddo lungo la schiena.

 

“ E quale sarebbe? “. Chiede, mentre la rossa estrae dalla tasca del vestito una boccetta: l’unica che possiede in verità.

 

“ Zydrate rossa “. Sentenzia, mentre Ivy la guarda in cerca di spiegazioni: da quello che sapeva, la Zydrate è solamente blu. Invece, quella tra le mani della matriarca è rossa cremesi.

 

“ Ma da quello che so, la Zydrate esiste solo blu. Ed è un potente veleno, o droga “. Sussurra la regina, mentre Joe scuote il capo.

 

“ Ogni clan può possedere la Zydrate, solo che i re la temono e non l’hanno mai utilizzata né estratta. Questa viene direttamente dal clan della luna rossa, ed è quella che Mina è riuscita a sottrarre a vostro cugino “. Spiega, lasciando Ivy letteralmente di sasso. “ Una parte è stata usata da mia figlia: sta cercando un modo per fermare Dominique, crede che nella Zydrate blu ed in quella rossa ci sia la soluzione. La rimanente invece, l’ha affidata a me pregandomi di disfarmene. Ma io sapevo, ero convinta che un giorno sarebbe stata utile. E quel giorno è arrivato “. Ammette, mentre Ivy ascolta con attenzione e non può fare a meno di osservare il liquido rosso scarlatto e brillante di una luce propria racchiuso nella boccetta. “ La Zydrate non funge solo da droga o veleno, ma anche da antidoto. Sono sicura che usata in quantità corretta, potrebbe sbloccare i vostri ricordi e farvi ricordare tutto, della famigerata notte di luna blu della quale né voi né Vanitas ricordate nulla. Proprio come un antidoto, agirebbe sul blocco che entrambi avete auto imposto, per qualche motivo, sui vostri ricordi. O meglio, in questo caso agirebbe sui vostri “. Precisa, mentre Ivy posa una mano sul proprio ventre pensierosa.

 

“ Sarà rischioso per il bambino? “. Chiede, mentre Joe le si avvicina e posa una mano sulla sua, guardandola seriamente.

 

“ Si, c’è rischio ma, più che per il bambino per voi: la Zydrate rossa è più potente di quella blu e voi non appartenete al clan della Luna Rossa, o meglio possedete solo un quarto del suo potere, ereditato d vostra nonna e vostra zia. Nelle migliori delle ipotesi stabilireste solo un legame con vostro cugino, ma questo legame già esiste dato che avete lo stesso sangue. Nella peggiore, la Zydrate potrebbe portarvi conseguenze irreversibili. Ma è anche il solo modo, se come dite volete scoprire la paternità del bambino “. Spiega, mentre Ivy continua a riflettere: il rischio è molto alto, ma sa anche che Joe è esperta e che non può in alcun modo sbagliare le dosi. Sta per parlare, ma suo marito e Pierre la precedono: i due infatti stavano per raggiungere le mogli, ed ovviamente non hanno potuto fare a meno di sentire questa conversazione.

 

“ Te lo proibisco! “. Fa solamente Vanitas, avvicinandosi ad Ivy e facendola voltare verso di lui. “ Sei impazzita? Vuoi davvero farti iniettare la Zydrate di Dominique? “. Chiede, mentre la donna lo guarda ora con determinazione.

 

“ Anche in noi scorre una parte di potere della luna rossa: nostra nonna e nostra zia possedevano quel potere, lo avranno trasmesso in parte anche a noi “. Fa, mentre lui la guarda come stesse sentendo delle vere e proprie oscenità. “ Senti, ho paura anche io per nostro figlio. Cosa credi? “. Fa, mentre lui osserva prima lei poi Pierre.

 

“ Allora non farlo! “. Fa, mentre a quell’esclamazione la sorella scuote il capo con enfasi.

 

“ Ma io voglio sapere, Vanitas! “. Sbrocca a sua volta, per poi proseguire di lì a poco e mentre lui inizia a percepire i sentimenti della moglie: sono come un fiume in piena, nemmeno riesce a discernerli tutti. “ Voglio accertare che il bambino è tuo, voglio capire cosa sia successo la notte di luna blu di cui noi due non ricordiamo nulla. La Zydrate funge anche da antidoto ed è il solo modo, il solo! Non metterei mai a repentaglio la vita di nostro figlio: so bene che Lady Joe sa quel che fa, so bene che non fallirà. Io mi fido di lei “. Sentenzia ora determinata: questa decisione le costa, ma sa che è la sola ed unica via percorribile. Da parte sua Vanitas osserva Pierre, come in cerca di rassicurazioni. L’uomo pare comprendere, così gli si avvicina e gli porge una mano sulla spalla con fare paterno.

 

“ Fidatevi: mia moglie sa il fatto suo. Non nuocerà mai alla vita di vostro figlio o di vostra moglie “. Assicura e, a quelle parole Vanitas annuisce finalmente più rassicurato.

 

“ Ma voglio essere presente anche io “. Sussurra solamente, mentre Pierre annuisce e lo abbraccia come forse, suo padre non ha mai fatto.

 

“ Ci saremo entrambi, non lasceremo Ivy da sola neanche per un istante “. Assicura, mentre anche Joe annuisce pronta a quello che forse, sarà il compito più difficile della sua vita. Perché lo sa perfettamente: un solo errore potrebbe costare la vita di Ivy e, certamente, lei non vuole questo.

 

“ Lord Pierre? “. Lo chiama ad un certo punto Vanitas, come avesse notato qualcosa. L’uomo lo osserva in silenzio, mentre il giovane re prosegue la frase di lì a poco. “ State bene? “. Chiede, mentre Pierre non può fare a meno di riflettere sulla discussione avuta con una persona a lui cara ed a ciò che si sono detti, poco prima dell’attacco.

 

“ Sto bene, non temete “. Sorride lievemente l’uomo, ma la sua spiegazione non convince per nulla il giovane re che comunque, almeno per ora decide di non fare domande. “ Joe, coraggio: facciamolo “. Fa poi il patriarca della famiglia Veghner, mentre la moglie annuisce determinata.


“ Ivy, siete pronta? “. Chiede a sua volta la donna, mentre lei scopre il braccio sinistro ed annuisce: certo che non è totalmente pronta e certo, ha paura. Ma è vero che si fida di Joe, sa che non fallirà in alcun modo. La corvina allunga la mano destra verso Vanitas che, capendo la sua richiesta le si avvicina ed afferra la mano della sorella, stringendola nella propria. Ora pensano tutti, ora tutto è nelle mani di Joe.

 

Passano alcune settimane: come anticipato da Joe, Ivy è caduta in una sorta di sonno protettivo: il suo corpo sta assimilando la Zydrate di Dominique e con essa il suo potere, ci vuole tempo affinché ogni sua cellula e soprattutto, affinché anche il bambino si abitui a questa cosa. Questo sonno da prima preoccupava Pierre e Vanitas, ma la rossa li ha rassicurati: è invece un bene che la regina dorma, in questo modo il suo corpo non si sforzerà e le permetterà di rinforzarsi, oltre a rimuovere in sicurezza il blocco sui suoi ricordi. La donna ha constatato che non ci sono state quelle tanto temute gravi conseguenze: se così fosse stato pensa, se il corpo avesse rigettato la Zydrate rossa o rifiutato il nuovo potere lo avrebbe fatto immediatamente, non dopo quasi un mese da quando l’antidoto è stato iniettato. Ancora una cosa però, turba la donna: chissà pensa, se anche Dominique ha avvertito che la sua Zydrate è stata usata? Se si, come mai non li ha attaccati? Cosa starà tramando? Tutte domande alle quali, la donna lo sa, per ora non otterranno risposte. Lei e Sharon si limitano a vegliare su Ivy in silenzio, tenendole la mano di tanto in tanto come a farle sentire che non è sola e rimanendo in attesa: quando la regina si sveglierà pensano, ogni suo ricordo sarà chiaro e nitido e finalmente, si saprà di chi è il bambino che porta in grembo.

 

Nello stesso istante a palazzo Hikari, un giovane dalla chioma corvina è stranamente calmo. Vincent è uscito e rimarrà fuori per un po' di giorni, eppure pensa Dominique Lunettes, sa che ha ordinato ad altri di tenerlo d’occhio: dall’ultimo litigio con Jeanne pensa, il suo capo non gli ha scollato gli occhi da dosso e gli ha – letteralmente – ordinato di stare attento a ciò che fa: solitamente non è tipo da intromettersi nei matrimoni altrui e pensa solo agli affari suoi, ma Jeanne è pur sempre la sua sorellastra ed è incinta, non vuole che le accada qualcosa senza motivo. Il suo odio è concentrato solo ed esclusivamente su Vanitas e su quello che il fratello gli ha fatto, ma le altre persone non hanno colpe. “ Sei debole, Vincent “. Sibila solamente il corvino, i suoi occhi brillano di un’intensa luce blu: quella notte è il potere della luna blu ad essere attivo in lui, ben più di quello della luna rossa. “ Perchè? Vuoi riportare in vita colui che uccise le nostre madri, invece di rimanere tu stesso sul trono e governare il regno che avrebbe sempre dovuto essere tuo. O mio “. Precisa, ricordando che anche lui è comunque il secondo principe di Veritas e quindi un possibile erede al trono. “ Invece… “. Lascia cadere la frase a metà, ripensando a tutto quanto è successo da un po' di tempo a questa parte. Ed in particolare, pensa a lei: la donna che si trova in una delle stanze del piano superiore, la donna che ha sposato grazie ad un ricatto, la donna che ha messo incinta grazie a continui stupri: sua moglie, Jeanne. “ Perchè…? “. Sibila solamente il capitano della Guardia reale, stringendo i pugni così forte da farsi sanguinare la mano, a causa degli artigli affilati piantatisi in essa. “ Perchè non mi puoi semplicemente amare, maledetta?! “. Si irrita, lanciando un raggio blu contro la parete e ghiacciandola all’istante. “ Che io sia dannato se un cacciatore riuscirà a portarmi via di nuovo la donna che amo: ti ucciderò con le mie stesse mani… “. Mormora solamente il corvino, prendendo un sospiro come stesse per pronunciare una vera e propria oscenità. “ … Garry Hikari “. Conclude, per poi decidere di salire le scale ancora una volta.

 

Da dietro una colonna, Nox ha osservato tutta la scena ed ha udito anche ciò che il suo signore ha detto: porta una mano alla bocca sconcertata, gli occhi ancora spalancati nella più totale sorpresa: Garry Hikari? Ha sentito bene? Dominique ha davvero chiamato l’uomo che Jeanne ama, l’Hunter che lo ha messo in difficoltà più volte, Garry Hikari? Deve assolutamente avvertire Madame Rosina e Jeanne pensa, non ha tempo da perdere! Le due donne devono essere messe alcorrente della verità.

 

Nello stesso istante, Jeanne Hikari è finalmente riuscita ad alzarsi dal letto: a dire il vero pensa, seppur le forze siano un po' tornate preferisce non uscire dalla propria stanza. Infatti sa che Vincent non è a palazzo e che suo marito ha ora pieno potere, si potrebbe definire lui il re ora, fino al ritorno del cugino. E sicuramente, con questi presupposti lei non si sente minimamente al sicuro nell’anche solo camminare in giardino, conscia di ciò che quel mostro che ha sposato potrebbe farle. “ Che tu sia maledetto… “. Sibila solamente, portando poi una mano sul ventre ed addolcendo lo sguardo: l’unica cosa bella che quel bastardo le abbia mai dato pensa, è quel bambino. Quel bambino che ama, malgrado il modo in cui è stato concepito e malgrado di chi sia il sangue che scorre nelle sue vene. “ Tranquillo tesoro, la mamma ti proteggerà. Proprio come non è riuscita a fare con tuo fratello, stavolta non fallirò “. Sussurra poi la bionda, ricordando il suo primo, grande fallimento come madre. Ma stavolta pensa, non fallirà: stavolta terrà suo figlio al sicuro e con sé, a qualsiasi prezzo. “ Oh, Garry… perdonami per tutte queste bugie. Perdonami per averti nascosto tuo figlio… “. Sussurra poi la bionda, ripensando inevitabilmente all’uomo che ama e lasciandosi andare ad alcune lacrime. Immersa nei propri pensieri, non si rende conto che qualcuno è appena entrato nella stanza. Qualcuno che solitamente si sarebbe infuriato nel solo sentire pronunciare quel nome, ma questa volta c’è qualcosa di strano in lui: a parte lo strano sguardo, come fosse perso in un mondo che solo lui riesce a vedere. A parte il potere della luna blu che rimane attivo, portandolo a ghiacciare il pavimento sottostante, c’è altro: le sue emozioni. Le sue emozioni sono differenti, invece di sentire rabbia ed aggressività, invece di sentire il calore dirompente del fuoco avverte sensazioni totalmente opposte: sente il freddo della solitudine, sente la tristezza che non è mai riuscito a cacciare malgrado la mascheri spesso sotto la rabbia, sente il vuoto che non è mai riuscito a colmare farsi ora sempre più grande. È per questo pensa, per questo non attiva quasi mai il potere della luna blu: perchè gli fa sentire i suoi reali sentimenti e ghiaccia, almeno in parte, l’odio e la rabbia che ha accumulato in tutti questi anni. Gli fa sentire tutto il peso del rimorso per aver esaudito l’ultimo desiderio della madre, anni prima. Gli fa sentire la tristezza per l’abbandono di Antoine e la mancanza del padre, gli fa sentire… cosa sente, si chiede l’erede di Veronica ed Antoine? Cosa sente ora, in questa notte di luna blu? Sa che domani sarà tutto diverso, ma ora? Cosa sente nel vedere la donna che ama in quello stato? Ridotta a poco più di una bambola, terrorizzata da lui ma allo stesso tempo carica di odio e rancore, sempre e solo per lui? Lo sa: sa che sta sbagliando ma non può farne ameno. Perché è colpa di Garry, vero? È solo colpa sua: quel bastardo che ha scoperto da poco essere suo cugino, l’ha privato della donna che ama, della possibilità di essere lui il padre dei suoi figli, il solo ed unico per lo meno. Gli ha portato via ogni cosa, lo ha reso il mostro che ora è. È solo colpa sua, continua a ripetersi mentre, quasi senza rendersene conto fa un passo verso la moglie.

 

“ Tu mi odi, eh? “. Fa solamente, mentre lei da prima sussulta. In seguito si volge verso di lui, portando istintivamente le mani a proteggere il ventre.

 

“ Puoi biasimarmi? “. Chiede semplicemente la principessa, in un tono che glacerebbe l’inferno stesso: ha imparato, pensa. Ha imparato a mascherare la propria paura, per non dare a suo marito anche quel potere o, meglio, la soddisfazione di vederla soffrire e terrorizzata da lui. La donna è pronta all’ennesima sfuriata, che però stranamente non avviene. Succede tutto in un istante: crede sia la prima volta da quando sono sposati, che Dominique l’abbraccia in quel modo. Non avverte odio e rabbia, avverte solo un freddo quasi anomalo provenire da quell’abbraccio, oltre ad un’infinita solitudine.

 

“ Lui ti ha fatto del male, Jeanne: te ne ha fatto molto più di me “. Fa, mentre lei fa per ribattere: una parte di lei vorrebbe scostarsi subito da quella presa, ma il corpo rimane immobile ed inerte nella propria posizione. “ Ti ha umiliata, ha sposato un’altra donna quando ti aveva giurato amore eterno solo la notte precedente. So tutto: so cosa ti ha fatto passare, eppure tu continui ad amarlo. Perché? Perché non riesci a capire?! Perché devi sempre portarmi al limite?! “. Continua, stringendola così forte da farle male e mentre lei rimane letteralmente agghiacciata: c’è qualcosa che non va in suo marito, l’ha percepito sin da quando le si è avvicinato. C’è qualcosa che blocca la sua aggressività e gli impedisce di farle del male e no, non è solo il potere della luna blu. Certamente, questo contribuisce ma il suo fine olfatto ha percepito qualcosa nel sangue di Dominique.

 

“ Si può sapere che hai fatto? “. Mormora ad un certo punto la donna, mentre forse per la prima volta anche Dominique rimane sconcertato: davvero? Davvero Jeanne si sta preoccupando per lui? “ Cos’è quest’odore anomalo che viene dal tuo sangue? “. Chiede poi la donna, quasi in un sussurro. “ Oddio, ho capito… “. Sibila poi la Principessa, mentre finalmente lui scioglie l’abbraccio ma non la lascia libera: l’afferra per le spalle, guardandola intensamente.

 

“ Ti stai veramente preoccupando per me, Jeanne? “. Chiede semplicemente, mentre lei scuote il capo mentre comprende cosa sia realmente successo.

 

“ Zydrate… “. Mormora solamente, sconcertata e mentre lui sogghigna lievemente, afferrando dalla tasca una boccetta con del liquido rosso brillante: ne è rimasto davvero poco ma, dall’odore che ha, Jeanne capisce che è appena stata estratta. Quindi pensa, la rimanente è stata interamente consumata. “ Sapevo che eri pazzo, ma fino a questo punto…? “. Fa poi la principessa, mentre lui ride lievemente.

 

“ Dovresti essere contenta: se morissi, saresti libera di tornare da quel cacciatore “. Fa, mentre lei scuote il capo.

 

“ Ma come puoi dire cose simili? “. Chiede, scuotendo con enfasi ed ancora una volta la testa. “ Anche se ti odio con tutte le mie forze per ciò che mi stai facendo passare, un tempo ci siamo amati: sei mio cugino, sei il padre di mio figlio, purtroppo. Non desidero la tua morte “. Fa, mentre a quella frase lui ride come se, in quello stesso istante avesse bevuto litri e litri di alcolici e fosse totalmente ubriaco.

 

“ Tu menti “. Fa, mentre anche il potere della luna rossa torna a fare effetto su di lui almeno in minima parte. No: no, pensa Jeanne. Non parrebbe essere il potere della luna rossa, allora cosa? “ Tu vorresti che io morissi, così tu ed il tuo caro fratellino potreste sposarvi e formare la vostra perfetta famigliola con il vostro bastardo! Lo so, Jeanne: lo percepisco chiaramente, dallo scorrere del tuo sangue “. Fa, mentre lei crede che questo sia un altro effetto della Zydrate: sa che non è la prima volta che Dominique ne fa uso, sa che è stato il primo ad estrarre quella rossa a Veritas e sa che, probabilmente, questo nuovo atteggiamento è un effetto collaterale di quella che, ora, non agisce né come veleno né come antidoto, ma semplicemente come droga.

 

“ Fratello? “. Chiede sconcertata Jeanne, udendo le sue parole e scuotendo il capo. “ Tu sei pazzo! Vincent non è il padre di mio figlio e non voglio sposarlo, cosa ti dice il cervello?! “. Chiede, mentre a quelle parole lui la guarda e, per un istante un bagliore dorato passa nei suoi occhi. “ Oro? “. Chiede più a sé stessa la donna, mentre lui la afferra nuovamente per le spalle e lascia cadere a terra la boccetta che teneva tra le mani, il contenuto di essa si riversa sul pavimento almeno in parte.

 

“ Sto parlando di Garry! “. Confessa in fine il corvino, mentre lei spalanca gli occhi sconcertata. “ Parlo di Garry Hikari! Il figlio di Juliette e di mio zio Kaname, ora hai capito?! Lui è tuo fratello maggiore, Jeanne! Tuo fratello! “. Le ripete, come a volerglielo ben imprimere nella mente e mentre lei inizia a tremare sconvolta, credendo davvero di potersi sentire male e mentre, lentamente, gli occhi di Dominique si tingono di rosso cremesi: il potere della luna rossa sta tornando attivo prima del previsto, forse a causa della Zydrate rossa che ha bevuto o forse solo a causa delle forti emozioni che sta provando.

 

“ Garry non è un Hikari! Ma che cosa stai dicendo?! “. Chiede la bionda, eppure lo sa: lo sente, lo ha percepito dallo scorrere del sangue del cugino e dall’odore della sua rabbia nel confessarle quella verità. Dominique non ha mentito: Garry è suo fratello maggiore!

 

“ Certo che lo è ! “. Ribatte lui, mettendola spalle al muro e guardandola intensamente: uno dei suoi occhi è ancora blu brillante, entrambi i suoi poteri stanno lottando per prendere il sopravvento e lo rendono instabile. “ Proprio come la cara, dolce Mina è mia sorella gemella, così Garry Perry è tuo fratello maggiore! “. Continua la confessione, mentre Jeanne ricorda la conversazione avuta con Mina, alle nozze di Vanitas ed Ivy: ora sta solo ricevendo la conferma a quelle parole, non che non si fidasse di Mina, ovvio. Ma sentirselo dire direttamente da suo marito, lo ammette, ha uno strano impatto anche su di lei. In oltre pensa, cos’è quella storia che Garry sarebbe un Hikari?

 

“ Se fosse vero, Vanitas me lo avrebbe detto! Stai mentendo, anche se non so perché! “. Ribatte la principessa, mentre a quelle parole il corvino la scuote un paio di volte e quasi facendole male.

 

“ Non lo sa nemmeno lui! Ma è la verità: quel bastardo è tuo fratello maggiore, il figlio di Juliette Knight e di Kaname Hikari! “. Ripete chiaramente Dominique, mentre Jeanne non osa più ribattere: di nuovo, pensa. Non ha avvertito alcun odore di menzogna, Dominique è sincero. “ Anche io non riuscivo a crederlo: il bastardo di mio zio è riuscito ad umiliarmi, a portarmi via tutto quello che era mio: la mia donna, mio figlio, persino mia sorella! Ogni cosa si è preso, quella canaglia! Lui, che è un Hikari a metà! “. Prosegue, mentre lei si appoggia al muro: per la prima volta non riesce a capire cosa prova suo cugino. Ha così tanti sentimenti, così tante emozioni contrastanti da renderle impossibile identificarle. “ Perchè? Perché diavolo non mi puoi semplicemente amare, eh?! Perché devi sempre pensare a lui?! Anche con nostro figlio in grembo “. Mormora poi il corvino, ma ovviamente al fine udito di un vampiro quelle parole sono ben percettibili. A quelle parole Jeanne sospira pesantemente: non è fatta di pietra. Nonostante l’odio che prova per suo marito, in quel momento le fa quasi pena: sa che probabilmente non durerà, ma ora come ora le fa pena vederlo in quello stato, in fondo pensa, un tempo erano promessi sposi e si sono amati.

 

“ Ascolta… “. Mormora solamente la bionda, prendendo finalmente coraggio di parlare dopo mesi e mesi. “ L’amore non va conquistato in questo modo, l’amore non arriva a comando: arriva e basta, quando meno te lo aspetti. Se solo riuscissi a capirlo, se solo mi lasciassi andare allora… “. Ma si pente subito di aver concesso questa breve “ tregua “ a suo marito: a quelle parole, lasciarla andare, lui non ci vede più: i suoi occhi si inietano di un rosso incandescente, a quanto pare il potere della luna rossa è tornato a prevalere in lui. Senza il minimo preavviso da un forte schiaffo alla moglie che, presa alla sprovvista finisce per cadere a terra: per fortuna non picchia il ventre, riuscendo a proteggerlo con le man i poco prima dell’impatto con il suolo.

 

“ Lasciarti andare?! Lasciarti andare?! “. Il tono di voce di lui aumenta sempre più, tanto che la stessa Nox non può fare a meno di udire quel litigio, seppur al di fuori dalla stanza. “ Piuttosto che farti tornare da lui, ti ammazzerei con le mie stesse mani: tu sei mia. Mia! “. Calca sulla parola “ mia “, mentre lei si rialza a fatica e tiene una mano sul labbro sanguinante. “ Sarà meglio che inizi a comportarti come una moglie, mia cara: sono stufo della tua resistenza, sono stufo che ogni notte, invece di chiamare il mio maledetto nome chiami quello di quell’uomo! Sono così stanco, che mi viene voglia di infrangere il nostro patto “. Ghigna cinico, mentre a quelle parole lei sgrana gli occhi sconvolta.

 

“ Cosa?! No! No, non lo puoi fare! Noi due abbiamo un patto, non puoi semplicemente infrangerlo quando ti pare! “. Fa preoccupata la Principessa, mentre a quella frase lui le si avvicina come se nulla fosse, afferrandole il mento tra due dita ed obbligandola a guardarlo.

 

“ Non me ne frega un bel niente, di quel patto. E si: posso infrangerlo quando mi pare. Potrei attaccare quell’Hunter infame o il tuo caro, dolce figliolo in qualsiasi istante. A meno che tu non decida di fare la brava e di comportarti da brava moglie “. La minaccia nuovamente, mentre a quelle parole lei inizia a sudare freddo: ha capito dove vuole arrivare, vuole fare l’ultima cosa che gli manca prima di averla definitivamente in suo potere: sottometterla, renderla docile e farla smettere di ribellarsi. A quelle parole la bionda risponde solo di lì a poco, ritrovando la parola.

 

“ Tu tocca Luca o Garry e ti giuro che il nostro matrimonio salta. No sto scherzando “. Assicura, mentre nel sentirla reagire in quel modo lui perde nuovamente le staffe: la afferra quasi di peso, per poi bloccarla con velocità disarmante tra sé ed il materasso. Jeanne non può fare a meno di rimanere sconcertata: questa forza pensa, non è normale! Dominique non è mai stato così forte, non fino a quel momento! Ed un pensiero sorge spontaneo: che sia quella dannata droga, la Zydrate, a renderlo così forte? Non ha comunque il tempo di chiedersi altro: è lui a riportarla alla realtà, parlandole con un’ira che ormai è all’ordine del giorno.

 

“ Brutta sgualdrina ingrata, ora ti faccio vedere io chi comanda! “. Assicura, mentre capendo cosa stia per succedere lei cerca di reagire, ma ovviamente non le riesce. “ Ti piegherò! Ti farò scordare quel bastardo, stanne certa! “. Assicura il corvino, per poi strappare senza il minimo riguardo l’abito della donna.

 

“ E lasciami! “. Grida solamente la Principessa, ma prima che lui possa ribattere una terza persona entra finalmente nella stanza.

 

“ Madame! Scusate se entro così improvvisamente, ma c’è una cosa urgente di cui dovrei parlarvi! “. Quella voce: per un attimo la mente del secondo Principe di Veritas è in totale black out. È lei! È sua sorella! No.. non è lei, è Nox! Alterato per essere stato interrotto proprio sul più bello, fissa la donna con odio per poi riprendere parola.

 

“ Brutta… “. Fa per dire qualcosa, avendo capito che Nox è entrata solo per poter salvare sua moglie e che in realtà, non deve parlarle proprio di nulla.

 

“ Nox! “. Fa semplicemente Jeanne che, approfittando della distrazione di Dominique riesce a spingerlo lontano da sé e ad alzarsi. “ Dimmi, di cosa dovevi parlarmi? Potremo discuterne in salone “. Fa, mentre Nox sorride lievemente e, per qualche momento quasi non si rende conto di quegli occhi rosso incandescente che la fissano con odio.

 

“ Naturalmente “. Fa cordiale, mentre senza che nessuna delle due donne possa rendersene conto è Dominique a fare una mossa: con una velocità a dir poco sorprendente si sposta accanto alla cameriera, afferrando il suo braccio così forte da farla gemere, probabilmente di dolore.

 

“ No, prima che voi parliate devo dire io una cosa importante a Nox. Sono certo che capirai, mogliettina “. Sibila acido, mentre il suo sguardo brucia d’ira al tentativo della corvina di sottrarsi dalla sua presa.

 

“ No, non comprendo: tu e la mia dama di compagnia non avete nulla a che spartire, lasciala “. Fa a sua volta la Principessa, mentre a quelle parole Nox viene malamente strattonata.

 

“ E invece si, abbiamo parecchio di cui discutere: non mi piacciono le serve insolenti e lei lo è. Merita una punizione “. A quella frase e con un ghigno cinico, strattona la corvina con sé mentre Jeanne fa per fermarlo, ma debole com’è in quel momento non riesce ad afferrarlo in tempo.

 

“ Maledizione, lasciala stare! Se hai sei problemi risolvili con me, ma lascia in pace la mia domestica! “. Protesta la Principessa, ma non ottiene altro se non essere nuovamente chiusa nella sua stanza, ora più preoccupata che mai per la sorte di Nox.

 

Nox che, malamente, viene spinta all’interno di quella che dev’essere una stanza degli ospiti. La donna cade a terra, mentre colui che l’ha spinta sbuffa sonoramente. “ Io davvero non capisco “. Fa solamente Dominique, mentre la donna rimane seduta a terra e piuttosto preoccupata per la sua sorte. “ Jeanne è tua rivale! Allora perché la difendi? Perché ti metti sempre in mezzo e mi costringi a punirti? Eh?! “. Chiede nervoso, mentre a quella frase Nox rimane perplessa: rivale? Non è vero: la Principessa non è affatto sua rivale.

 

“ Perchè le sorti della Principessa e del bambino che ha in grembo mi stanno a cuore: io le voglio bene! Ecco perché interverrò sempre in sua difesa, non mi importa se poi sarò picchiata come punizione “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre a quella frase lui la fissa ora gelidamente: i suoi occhi tornano celesti, eppure il potere della luna rossa è ancora ben presente ed attivo.

 

“ Oh, allora dovrò fare il modo che tu voglia più bene a me che a lei, no? “. Ghigna malefico e poco rassicurante il braccio destro di Vincent, afferrando la donna per un braccio ed obbligandola ad alzarsi. “ Farà male: farà così male che mi supplicherai di ucciderti. Il tuo corpo, lo sentirai morire e rinascere: rinascerai come mia serva, solo mia “. Assicura, passando un dito sul collo lasciato lievemente scoperto della donna che, sconcertata sgrana gli occhi: teme di aver capito a cosa si riferisca quel folle del suo signore, ma lei non vuole!

 

“ No! Non lo potete fare senza il mio consenso: per quelli della vostra razza, equivarrebbe ad uno stupro! In oltre, dareste vita a quelli che voi definite abominio “. Tenta, ma a quelle parole lui non fa altro che percepire la frenesia e la voglia di compiere il proprio proposito crescere sempre più.

 

“ Stupro? No: ti faccio vedere io cos’è un vero stupro! “. Ride malignamente, infischiandosene della paura che sente provenire dalla donna e, senza riguardo strappando parte della sua divisa così da scoprirle il collo. “ Preparati, Mina: questo farà davvero male “. Fa, chiamandola ancora una volta Mina e, senza darle tempo di reagire affondando le zanne affilate nel suo candido collo, mentre dalla sua stanza Jeanne avverte un intenso odore di sangue, così come Rosina: dev’essere successo qualcosa di grave a Nox, pensano entrambe le donne.

 

La mente di Nox è in totale black out: gli occhi spalancati, un dolore indicibile in tutto il corpo come se della lava bollente fosse stata riversata all’interno di esso. Qualcosa la sta inibendo, impedendole di reagire. Ma cosa? Non lo sa: sa solo che si trova costretta ad aggrapparsi con forza a colui che ha affondato le zanne nel suo collo, non sa se abbastanza a fondo da trasformarla ma abbastanza da farle percepire come se il suo corpo stesse morendo in quel preciso momento, tutto ma non la mente che, rimasta vigile, le fa percepire tutto il dolore ed i patimenti che ciò comporta. Non si rende conto nemmeno di cosa succeda attorno a lei: non percepisce di essere stata malamente spinta sul letto, non percepisce neanche la sua divisa venir strappata via. Poi un’altra sensazione la invade: le è stato iniettato qualcosa e no, non dalle zanne: qualcosa ha perforato lievemente il suo braccio, come fosse un ago. E qualunque cosa sia, l’ha resa inerme come un pupazzo in balia delle tempeste, mentre colui che è costretta a chiamare “ signore “ la osserva con un ghigno maligno: la Zydrate ha funzionato bene, pensa. Unita al veleno afrodisiaco delle zanne, ha totalmente inibito Nox e le ha impedito anche solo di accorgersi di cosa le stese accadendo. Ora la donna è lì, a sua disposizione. “ Ora capirai davvero cos’è uno stupro… “. Ripete la frase di poco prima, mentre l’immagine di un’altra donna si sovrappone ancora una volta a quella della domestica. “… Mina “. Conclude in fine il corvino, mentre nella sua mente e per l’ennesima volta, Nox diventa per lui Mina Veghner.

 

Mina Veghner, che dopo circa due ore da quegli eventi è nel giardino di Villa Perry: dopo il violento litigio con i genitori infatti, la donna ha deciso di andarsene da Villa Veghner per poter riflettere tranquilla su quanto scoperto. Garry avrebbe voluto seguirla, tuttavia la moglie gli ha suggerito di rimanere a protezione di Ivy: la regina è ancora incosciente ed ha bisogno di più persone possibili a sua difesa, lei invece può cavarsela da sola. Mille e più pensieri scorrono nella sua mente, il ricordo delle rivelazioni fattele da Pierre e Joe, l’incontro con Antoine Hikari, il momento in cui questa farsa di matrimonio ebbe inizio, la sofferenza che ha portato a più di una persona, il momento in cui Dominique la morse e rese vampiro e molto altro. La corvina porta entrambe le mani al volto, seduta su una delle panchine e sospirando pesantemente. “ Che cosa devo fare? “. Chiede più a sé stessa, conscia che nessuno potrà aiutarla e spetterà solo a lei prendere una decisione importante: perdonare o meno i genitori. Sa bene che hanno fatto tutto ciò che hanno fatto in fin di bene, ma non riesce a perdonare le menzogne e tutto il resto che ne è conseguito. Non riesce… il filo dei suoi pensieri viene bruscamente interrotto: un odore fin troppo familiare giunge alle sue narici. Da prima crede di essersi sbagliata, ma il vento le riporta quell’aroma e lei capisce che no, non si è affatto trattato di un errore. Si alza di scatto e come le fosse stato ordinato, afferrando da sotto la gonna il proprio pugnale. “ Fatti vedere… “. Sibila solamente, ma ancora nessuno si fa vedere: nessun attacco, nulla di nulla. Eppure pensa, quell’aroma inconfondibile è ancora ben presente nell’aria: quell’uomo pensa, è vicino. “ Avanti! “. Grida ora, stanca di questo “ giocare a nascondino “ da parte del nemico. “ Fatti vedere, vigliacco! So che sei qui! “. Si altera: già è nervosa di suo, le ci mancavano solo gli strani giochi, se così li può definire, di quell’uomo. La giovane cacciatrice non fa in tempo a dire altro: qualcuno l’afferra da dietro, stringendo così forte la presa sul suo polso da farla gemere di dolore e farle mollare la presa sul pugnale, che cade a terra. Prima che la signora Perry possa proferire verbo, il misterioso aggressore la precede tappandole la bocca ed attirandola a sé, stringendole il polso con una forza che, pensa la donna, ancora poco tempo e finirà per spezzarglielo. Lo spavento l’ha fatta sussultare, mentre i suoi sospetti trovano conferma: è lui, pensa. È il suo nemico giurato, ma la vera domanda è: perché è qui? Che cosa vuole? Per scoprirlo pensa, non dovrà poi attendere molto.



Salve miei fans, come va? Ed ecco finalmente, il nuovo capitolo! Che ve ne pare della piega che sta prndendo la situazione? Ivy accetta di farsi iniettare la Zydrate di suo cugino, pur di scoprire di chi sia il bambino che porta in grembo. Dall'altro lato invece, abbiamo Dominique sempre più fuori controllo: dopo la strana conversazione con Jeanne e dopo essere stato fermato da Nox, se la prende con quest'ultima e l'aggredisce, mordendola: l'avrà trasformata? Certo le sue parole non promettono nulla di buono per la coraggiosa cameriera. Poche ore dopo, Mina Veghner viene aggredita a qualcuno che ben conosce, dopo un litigio con i suoi genitori: cosa succederà adesso? Seguitemi e lo scoprirete! Al capitolo 53, dove finalmente scopriremo la paternità del bimbo di Ivy!

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Capitolo 53
*** Twins ***


Veritas, alcuni mesi prima.

 

“ Io ho dato qualcosa a te, ora tu darai qualcosa a me “. Sentenzia semplicemente il corvino e, senza che la fanciulla possa comprendere ciò che sta per succedere, affonda a sua volta le zanne nel collo della sorella. Un gemito di sorpresa sfugge dalle labbra di lei che, arrendendosi, chiude in fine gli occhi ed accettando di condividere il proprio sangue con Vanitas. Ora, il loro legame è stato suggellato sotto i raggi della luna blu e nulla sarà più come prima. E di questo, la giovane ex cacciatrice potrebbe accorgersi molto presto.

 

Ivy si stacca per un istante dal collo di Vanitas, con la bocca ancora sporca del suo sangue e guardandolo intensamente: non sa cosa le sia preso, sa solo che quella notte ha un disperato bisogno di lui. Al di là del sangue, ha proprio bisogno di averlo vicino per riuscire a stare calma e controllarsi.

 

“ Vuoi approfittare della mia situazione per avere ciò che hai sempre voluto? “. Chiede la corvina, ansimando pesantemente. A quelle parole tuttavia, stavolta è lui a metterla spalle al muro ed a fissarla, con gli occhi iniettati di un’intensa luce blu.

 

“ No, perché sento che stanotte è cambiato qualcosa in te: stanotte, sarai tu a darmi spontaneamente ciò che ho sempre voluto, non mi serve approfittarne o usare sotterfugi “. Sentenzia il corvino, mentre lei riflette: non riesce a calmarsi o a reprimere i propri impulsi, la luna blu sta avendo un effetto devastante su di lei che, essendo forse esposta per la prima volta in modo così prolungato ai suoi raggi, non riesce a controllarsi. “ Adesso però, voglio che paghi il tuo debito: io ti ho dato il mio sangue, adesso tocca a te darmi il tuo “. Prosegue mentre, nel sentire quelle parole la donna riflette: meglio offrirsi che farsi prendere con la forza, specie quando si è vicini ad un vampiro assetato. Non perdendo mai il contatto visivo con lui, non provando più la minima repulsione, si limita ad inclinare lievemente la testa di lato e, di fatto, esponendo il collo.

 

“ Allora bevi: non mi opporrò “. Sussurra, mentre a quell’invito lui non riesce più a trattenersi: dimenticando persino che potrebbe farle male affonda le zanne nel suo collo, facendole inevitabilmente sfuggire un intenso gemito: forse di dolore, forse di sorpresa o chissà che cosa. Da parte sua lei avverte un iniziale dolore, poi un intenso calore che non si sa spiegare la invade e, può giurare, stavolta il potere della luna blu non c’entra niente. Si aggrappa con forza alla giacca del fratello, sentendo il suo sangue defluire dalle sue vene ma non avendo paura. Solo dopo un po' lui decide di staccarsi, guardandola intensamente ed avvertendo a sua volta un forte calore invadere tutto il suo corpo.

 

“ Fermami… “. Mormora solamente, mentre lei lo guarda respirando affannosamente, riprendendosi un momento dalla perdita di sangue. Una parola: una sola parola fa comprendere alla ragazza tutti i sentimenti del fratello, che lentamente inizia a percepire come i propri. Letteralmente: sente lo scorrere del sangue di Vanitas, lo avverte ed avverte i sentimenti insiti in esso. “ Fermami, prima che non possa più controllarmi neanche io “. Sussurra semplicemente lui, avvertendo il profumo della sorella e sentendo di non riuscire a resistere a lungo, che quella notte è strana sotto molti punti di vista: la luna blu è fin troppo forte, amplifica in modo assurdo ogni sua sensazione ma, in quel momento non sta a domandarsi perché.

 

“ E chi ti ha mai detto… che voglio fermarti ora? “. Sussurra lei, quasi sotto l’effetto di una droga e non connettendo ciò che la mente ordina e ciò che invece la sua bocca dice. “ Hai preso la mia umanità, mi hai trasformata e mi hai legata a te. Hai preso il mio sangue, io ho preso il tuo: siamo legati per sempre, non posso più scappare “. Commenta semplicemente la cacciatrice, mentre a quelle parole e con una velocità sorprendente lui la prende in braccio e, di riflesso lei si aggrappa a lui per evitare di cadere a terra. Quasi mosso dal solo istinto arriva alla propria stanza, entrando e chiudendo la porta con il piede, non togliendo gli occhi di dosso a lei.

 

“ Sai vero, che farà male? “. Chiede solamente e come avesse già capito cosa sta per succedere, a cosa la sorella abbia effettivamente acconsentito, mentre lei lo osserva qualche momento ma pare aver perfettamente capito a che cosa si riferisca. Annuisce solamente, mentre lui la posa sul letto e mentre la luna blu continua a brillare più che mai e continua ad avere effetto su entrambi i fratelli Hikari.

 

“ Allora cerca di essere gentile “. Mormora solamente la corvina, mentre a quelle sue parole lui ride lievemente.

 

“ Gentile, eh? Sorella, forse dimentichi con chi stai parlando? “. Fa. In una situazione normale lei si sarebbe spaventata e sarebbe totalmente in imbarazzo, ma non ora: non sotto gli effetti della luna degli Hikari, che la rende più disinibita e le fa seguire solamente il suo istinto.

 

“ Oh, che cattivo… “. Mormora solamente, mentre a quella frase lui avverte la lieve provocazione insita in tali parole. Un po' lo sorprende: non si aspettava che la luna blu rendesse la sorella così disinibita, ma certamente non gli dispiace affatto. Il corvino la fissa qualche istante ancora, afferrando poi dalla tasca qualcosa che lei non ha mai visto.

 

“ Ma tranquilla: non voglio che la nostra prima volta sia spiacevole, c’è un modo per non farti sentire dolore: in fin dei conti, questa è la notte in cui concepiremo il nostro erede e la devi ricordare con gioia “. Continua semplicemente il Re bambino, come fosse un perfetto esperto di queste situazioni anche se, di fatto, è la prima volta anche per lui che vi si trova. Ivy osserva la strana boccetta contenente il liquido blu brillante, lievemente perplessa ma non in imbarazzo, nemmeno nel sentire le parole “ concepire un erede “ sembra scomporsi eccessivamente, anzi: quasi sembrerebbe addirittura approvare la cosa.

 

“ Ah si? E come pensi di fare? “. Fa mentre, senza preavviso lui la blocca sotto di sé e trattiene i suoi polsi immobilizzati in una salda presa: quando si sia messo sopra di lei o le abbia messo i polsi sopra la testa, beh, nemmeno lei riuscirebbe a dirlo dato che il tutto è successo ad una velocità sorprendente.

 

“ Ah, fidati di me: non sentirai nulla se non il piacere. Nessun dolore, te lo assicuro “. Le assicura: in condizioni normali lei non si fiderebbe, ma in quel momento è l’istinto, la parte “ animale “ della sua natura a prevalere ed a guidarla. Non annuisce né si rifiuta, mentre lui la osserva qualche istante per poi, in seguito, ghignare maligno.

 

“ Perchè quel ghigno non mi rassicura ma, allo stesso tempo mi incuriosisce? “. Fa semplicemente la ragazza, mentre a quelle parole lui la osserva ancora una volta, per poi baciarla e passandole bocca a bocca quello strano liquido che, ancora lei non lo può sapere, non è altro che la Zydrate blu. Ma entrambi non possono sapere che effetti avrà l’antidoto/veleno/droga su entrambi, che bene o male l’hanno assunta in dosi più o meno alte. Non possono sospettare che, l’indomani, l’effetto collaterale sarà la perdita parziale del ricordo di quella notte: la notte della loro prima volta, la notte in cui non lo sanno, hanno davvero concepito il loro bambino.

 

Ivy Hikari riapre gli occhi di scatto, occhi iniettati di un blu brillante: accanto a lei c’è Sharon Veghner, che ha dato il cambio alla sorella per permetterle di riposare un po'. Nel sentire la ragazza sussultare l’arancione la guarda, alzandosi di scatto dalla sedia che, a causa dell’impeto cade rumorosamente a terra. “ Ivy! “. Fa solamente, mentre la fanciulla osserva colei che le è accanto ancora un po' confusa.

 

“ Lady Sharon? “. Chiede, mentre la donna annuisce e le accarezza premurosa i capelli, mentre gli occhi di Ivy tornano lentamente del loro blu naturale.

 

“ Joe! Pierre! Venite! “. Fa semplicemente l’arancione, chiamando il cognato e la sorella per potergli dare la buona notizia: Ivy si è svegliata. Sentendo la voce della donna, sia i coniugi Veghner che Vanitas e Dante si precipitano nella stanza.

 

“ Lady Sharon! Che cosa… “. Mormora solamente il giovane Re, mentre il suo sguardo incontra quello della sorella e lo blocca per qualche, interminabile istante. “… succede? “. Chiede poi, mentre a quelle parole Sharon sorride raggiante.

 

“ Vostra moglie si è svegliata, maestà! “. Fa, mentre Ivy fa per mettersi seduta ma ha un giramento di testa che la costringe a portarsi una mano alla fronte. “ State attenta, lasciate che vi aiuti “. Sussurra poi l’arancione, aiutando la donna a sedersi.

 

“ Grazie, Lady Sharon… “. Mormora solamente, portando una mano al ventre ed avvertendo un potere immenso scorrere in lei: accidenti pensa, quanto deve essere forte suo figlio per avere già una simile forza, da solo? “ … accipicchia, piccolino! Cominci già a far sentire il tuo potere, eh? “. Chiede poi la fanciulla, mentre a quella frase Vanitas le si avvicina istintivamente, ma senza ancora abbracciarla: ha paura di farle male.

 

“ Si, avverto anche io il suo potere… “. Sentenzia solamente il corvino, riflettendo: effettivamente è anomalo, che un bambino non ancora nato abbia tutta questa forza in sé. Certo, ha assunto anche i poteri della Zydrate rossa, ma ciò non è comunque sufficiente per conferire una forza del genere neppure ad un vampiro adulto. A meno che… il filo dei suoi pensieri viene interrotto: Ivy lo osserva qualche istante, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ E tu? Non dai un abbraccio alla madre di tuo figlio? “. Chiede, mentre a quella frase lui non può fare a meno di sussultare ed indicarsi con l’indice, confuso: ha forse detto “ suo figlio “? Vedendolo un po' confusa la corvina annuisce mentre alcune lacrime, stavolta di gioia, allagano letteralmente i suoi occhi. “ Si, è tuo figlio: ho ricordato tutto. Questo bambino è tuo, l’abbiamo concepito quella notte di luna blu “. Sentenzia, per poi proseguire di lì a poco e mentre il fratello rimane immobilizzato qualche istante: è suo. Il bambino che Ivy ha in grembo è suo, suo figlio! Il loro bambino! Non ha nulla a che spartire con Vincent se non una parte dei geni in quanto suo nipote, ma nulla più di questo! “ Solo che, per evitarmi il dolore della prima volta, mi hai dato della Zydrate e l’hai probabilmente bevuta anche tu, passandomela bocca a bocca. Ecco perché entrambi non ricordavamo: la Zydrate ha posto un blocco ai nostri ricordi, ha agito come droga e come antidoto al tempo stesso: infatti, se allora avessi saputo che cos’avevo fatto sotto gli effetti della luna blu, non sarei stata pronta ad accettarlo “. Spiega, mentre a quelle parole lui si fionda ad abbracciarla, facendola cadere nuovamente sul materasso e cadendo sopra di lei, senza però farle male.

 

“ Ti amo! Ti amo, ti amo! Vi amo! “. Continua, riempiendo la sorella di baci ed accarezzandole il ventre: si, pensa. Qualcosa è cambiato, da quando Ivy ricorda. È come se anche sul bambino fosse cambiato qualcosa, perché ora il suo potere è ben percettibile anche per lui: il suo potere, il potere suo e di Ivy unito in un’unica creatura, il loro bambino. Ora che lo sa, non può trattenere le lacrime di commozione e mandando anche al diavolo l’orgoglio: è come scoprire solo ora che diventerà padre e, deve ammettere che è una sensazione che non crede di avere mai provato: la felicità, l’amore per quella creatura non ancora nata, il forte desiderio di proteggerlo a qualsiasi costo, anche al costo della vita. Tutte sensazioni uniche e che anche Ivy riesce a percepire, portandola a sorridere mentre gli accarezza dolcemente i capelli.

 

“ Tranquillo, ho pianto anche io quando ho scoperto che sarei diventata madre. Quando ho capito che non ero sola, che ora un’altra creatura contava su di me ed aveva bisogno del mio amore e della mia protezione. In cuor mio l’ho sempre saputo: ho sempre saputo che questa creatura, l’avevamo generata noi due “. Sussurra, mentre lui annuisce e si stacca lentamente da quell’abbraccio, asciugando le lacrime di gioia e guardando ora Joe e Sharon.

 

“ Grazie: senza di voi, nulla di ciò sarebbe stato possibile. Saremmo stati costretti ad aspettare il momento del parto con terrore, incerti sul futuro di questo bambino. Ora invece… “. A quelle parole Joe sorride lievemente, allargando le braccia e prendendo parola di lì a poco.

 

“ Venite qui, credo abbiate bisogno di un abbraccio “. Fa, mentre a quelle parole lui si fionda letteralmente tra le braccia della donna: in quel momento pensa, ha anche tanto bisogno di affetto materno e questo parrebbe averlo capito anche Joe.

 

“ Sono così felice per voi “. Fa poi Sharon, mentre si siede accanto a lei e mentre la regina l’abbraccia.

 

“ Dovremo ringraziare anche Mina: se lei non ci avesse dato la Zydrate di nostro cugino, probabilmente nulla di ciò sarebbe stato possibile “. Mormora solamente Vanitas, sapendo di avere un grande debito di gratitudine verso la cacciatrice che, seppur indirettamente li ha aiutati ad accertare in modo definitivo la paternità di suo figlio. Tuttavia, a quelle parole lo sguardo dei coniugi Veghner si incupisce lievemente, ripensando alla violenta lite avuta con la figlia, lite nella quale sono stati costretti a confessarle quella verità che tanto temevano, prima o poi sarebbe venuta a galla. Ricordano come lei si sia alterata e di come se ne sia andata da villa Veghner, mentre un’altra persona che aveva assistito al litigio ha chiesto loro di dare spiegazioni, costringendoli ad ammettere la verità e reagendo nello stesso, identico modo della donna. Nonostante tutto pensano, non è il caso di parlare del litigio in questo momento: ora pensano, ora si deve solamente festeggiare! Le loro liti familiari saranno risolte in seguito, ora bisogna pensare a festeggiare la bella notizia. Improvvisamente tuttavia, Ivy sussulta: il bambino ha scalciato in modo abbastanza forte, tanto da causarle una fitta di dolore.

 

“ Ivy, va tutto bene? “. Chiede allarmata Joe, mentre a quella domanda la donna annuisce.

 

“ Si, ha semplicemente scalciato… “. Fa, per poi guardare la matriarca un po' perplessa. “ Anche se è strano che un solo bimbo abbia tutta questa forza… “. Ammette, ed a quelle parole la rossa riflette: c’è una sola spiegazione a tutto ciò. Una spiegazione che non tarda ad esporre.

 

“ E se non fosse solo un bimbo? “. Chiede, mentre Ivy e Vanitas si guardano straniti: come sarebbe non solo un bimbo? “ E se fossero gemelli? Questo spiegherebbe tutto: la sete esagerata di Ivy, la forza che possiedono i piccoli. Se fossero gemelli, tutto sarebbe più chiaro. Spiega, mentre a quelle parole Vanitas riflette un momento.

 

“ Potremmo scoprirlo… “. Mormora, mentre la moglie lo osserva qualche momento senza capire cos’abbia in mente. “ Insomma, ora che il legame tra me ed il bambino si è rafforzato, credo di poter anche percepire il suo battito. E se ce ne sono due, credo di poterli sentire “. Spiega, ed è vero: non che prima non amasse il bambino, ma l’incertezza sulla sua paternità gli impediva di creare quel legame che si crea solo tra un neonato e suo padre, sin da quando è nel grembo della madre: non percepiva il suo potere e neppure il suo battito cardiaco, ma ora? Ora che sa, ora che il legame è stato stretto in modo indissolubile, ora che sa che quello è suo figlio, magari potrebbe risolvere l’enigma?

 

“ Beh… “. Mormora ad un certo punto Ivy, accarezzandosi dolcemente il ventre ed annuendo. “ In fondo, non abbiamo nulla da perdere se proviamo. No? “. Chiede, mentre lui annuisce semplicemente. “ Allora, fai pure… “. Continua poi la corvina, mentre lui si siede accanto a lei e, in seguito posa l’orecchio sul ventre della sorella. Inizialmente non sente nulla e, per un solo istante pensa che il legame tra lui ed il piccolo non sia stato creato e che lui non lo riconosca ancora come suo padre. In seguito tuttavia, deve ricredersi: qualcosa giunge al suo orecchio, qualcosa che quasi senza che se ne renda conto lo porta alle lacrime. Ma non sono lacrime di dolore, bensì di gioia. Capisce che il bambino, il suo bambino, sapeva già che lui fosse suo padre ancor prima che lo scoprissero, che il legame era già stato creato sin dal momento del concepimento: era solo lui a non rendersene conto.

 

“ Oddio… “. Mormora solamente, mentre Ivy si allarma lievemente: vederlo piangere la fa preoccupare, ma in seguito lui alza lo sguardo e punta il proprio in quello di lei, prendendole la mano.

 

“ Cosa…. Cosa c’è? “. Chiede incerta la regina di Veritas, mentre lui si mette nuovamente seduto seppur non togliendo la mano dal suo ventre.

 

“ Ivy, sono… sono due. Ho sentito due battiti: sono due gemelli “. Fa solamente, mentre a quelle parole lei rimane incredula, così come probabilmente tutti i presenti nella stanza. “ Sono i nostri figli, i nostri gemelli! “. Continua lui, mentre lei lo abbraccia istintivamente.

 

“ Si! Si, sono i nostri gemelli, i nostri miracoli “. Fa, ben sapendo che non è frequente che nascano gemelli vampiri e che, solitamente, per una buona parte delle volte l’uno divora l’altro quando sono ancora nel grembo materno. Ma stavolta non pare essere così: i gemelli crescono sani e forti, seppur necessitino ovviamente di maggior quantità di sangue. In oltre pensa, da quando Vanitas è re ha abolito quell’assurdità della maledizione dei gemelli: nessuna famiglia sarà mai più costretta a sbarazzarsi di uno dei propri figli, i gemelli non portano nessuna sfortuna agli umani, figurarsi ai vampiri! Quest’assurdità non esiste più nel regno di Veritas e, ripensando anche a questo la donna è rincuorata sinceramente. A quella vista così dolce anche Pierre e Joe si commuovono, così come Sharon.

 

“ Forse noi dovremmo andare e lasciarli soli “. Fa ad un certo punto l’arancione, mentre Ivy l’afferra per la mano prima che se ne vada, scuotendo il capo.

 

“ Rimanete “. Fa solamente, per poi sorridere lievemente ma non spostando mai l’altra mano dal ventre. “ Voglio festeggiare con la mia famiglia, la scoperta della paternità dei miei figli e… beh, il fatto di aver scoperto che sarò due volte madre, tra pochi mesi! “. Esordisce poi, pensando in quel momento che al più presto, anche Garry, Michael e Mina dovranno essere informati e mentre, in disparte, Dante è costretto a soffiarsi il naso più volte, emozionato come non mai all’idea che il suo re stia per diventare padre e sentendosi come se, in un certo senso, lui stesse per diventare nonno. E ripensando inevitabilmente alla sua amata Luna: quanto vorrebbe pensa, che in questo momento fosse qui con loro. Anzi pensa, si deve correggere: Luna è lì con loro, seppur non con il corpo lui sa bene che la sua anima non se n’è mai andata.

 

“ Ho l’impressione che uno dei gemelli, sarà femmina “. Sussurra solamente il maggiordomo, ancora commosso in modo visibile. “ Eh, Luna? “. Chiede, mentre una brezza lieve ma gelida lo investe, facendogli capire che effettivamente, qualcuno ha dato una risposta alle sue parole.

 

Nello stesso istante, a Villa Perry le cose per Mina non si stanno mettendo esattamente bene: è sola, pensa. Totalmente sola ad affrontare il nemico che ha già riconosciuto, il nemico che più odia al mondo e che, alla luce dei fatti detesta ancora di più. “ Fatti vedere, maledetto “. Sibila solamente, afferrando la pistola antivampiro lasciatale da suo marito e facendo per sparare in un punto esatto. Qualcosa però, cambia radicalmente i suoi piani: il metallo diviene incandescente e lei è costretta a mollare la presa, mentre in quel momento qualcuno l’afferra da dietro e le immobilizza le braccia in una salda presa.

 

“ Oh, ma guarda guarda: ero venuto qui per chiudere i conti con Garry, invece chi mi trovo davanti? Proprio la cara, dolce Mina “. Ghigna sadico chi sta dietro di lei, mentre la donna lo spinge bruscamente lontano da sé, disgustata: avverte un fortissimo odore di sangue, eppure pensa, non è il sangue di quell’uomo. È un altro sangue, che lei non riesce a riconoscere.

 

“ Stai alla larga da me, maniaco “. Sibila furiosa la corvina, afferrando il pugnale che in precedenza le è caduto a terra, meno distante rispetto alla pistola. “ Cosa…? “. Mormora poi, rimanendo shoccata: non dal fatto di trovarsi di fronte a Dominique Lunettes Hikari, quanto dallo stato i cui è: la divisa è sporca di sangue non suo, le zanne affilate sembrerebbero pronte a sbranare chiunque ed il suo sguardo… difficile dirlo. Da rosso cangiante è diventato blu brillante, mentre l’area attorno a loro ghiaccia come se, in un certo senso, in lui i poteri della luna rossa e di quella blu continuassero ad alternarsi senza un preciso ordine. “ Si può sapere che hai fatto? Di chi è quel sangue? “. Chiede la donna, in allarme: non vorrebbe mai che si trattasse del sangue di Jeanne e che fosse successo qualcosa di brutto alla Principessa! Poi riflette: no. No, se fosse il sangue di Jeanne ne avvertirebbe l’aroma e lo riconoscerebbe, pensa un po' incerta: non è detto che possa riconoscere con assoluta certezza il sangue della donna, non avendolo mai assaporato nemmeno una volta. Lui ghigna maligno, tuttavia non le da una risposta, come a volerla provocare: la cosa fa decisamente infuriare la corvina. “ Rispondi! Di chi è quel sangue!? “. Grida infuriata, mentre lui non pare affatto intimidirsi. Anzi: la deride in modo cinico e sarcastico al tempo stesso, per poi fare un passo verso di lei che, per istinto indietreggia.

 

“ Cosa c’è, sei gelosa del fatto che abbia morso un’altra donna? “. Chiede semplicemente lui, con strafottenza e mentre, a quella frecciatina lei ribatte altrettanto sarcastica e dando sfogo ad una composta e lieve risata.

 

“ Ti piacerebbe “. Commenta solamente, mentre a quella frase lui l’attacca con il potere della luna blu: in un solo istante e senza rendersene conto la corvina si trova i piedi immobilizzati dal ghiaccio e, in quelle condizioni allontanarsi le risulta pressoché impossibile.

 

“ Ecco, così va meglio: non sopporto quest’abitudine che sia tu che Jeanne avete: quella di allontanarvi da me non appena io provo ad avvicinarmi “. Sentenzia, mentre a quelle parole Mina scuote il capo: e che diamine pretende, si chiede? Che lo accolgano a braccia aperte, con tutto il male che sta facendo ad entrambe?

 

“ E cosa ti aspetti che facciamo? Tu sei fuori di testa! Dio solo sa cosa può macchinare quella tua mente malata! Da uno come te, viene istintivo allontanarsi “. Sibila solamente: avrà pur il corpo paralizzato, ma nessuno mai le tapperà la bocca. Quest’uscita tuttavia non piace per nulla a lui, che infuriato arriva ad un passo da Mina: il suo primo istinto è quello di afferrarla per il collo, ma non lo fa: lei affronta con fierezza il suo sguardo di ghiaccio, mentre lui si sofferma ad ascoltare il ritmo del suo sangue e percepisce immediatamente rabbia, che non è tuttavia rivolta interamente a lui.

 

“ Ah ah… la piccola Mina ha litigato con mammina e papino? “. Chiede solamente con nonchalance, mentre a quelle parole lei si altera: detesta che qualcuno legga le sue emozioni, specie se quel qualcuno è quell’uomo.

 

“ Non son o affari tuoi “. Sibila solamente, voltando il capo per non far vedere quanto sia ancora ferita ed arrabbiata con i genitori, che per tutta la vita le hanno nascosto una verità tanto importante. Se solo avesse saputo pensa, allora tutto sarebbe stato diverso: forse avrebbe potuto affrontare Dominique sin dal principio, sarebbe riuscita a tenergli testa e lui non l’avrebbe mai resa sua.

 

“ Ti hanno detto la verità, eh? Finalmente, quei bastardi si sono decisi “. Fa ad un certo punto il corvino, intuendo che Mina deve aver affrontato i genitori a seguito della loro ultima conversazione, nella sala dei ritratti. Stavolta lei non ribatte, e che dovrebbe dire? Negando riuscirebbe solamente a far comprendere, dal ritmo del suo sangue, che invece è proprio così: è arrabbiata con i suoi, che le hanno confessato la verità sulle sue origini. La donna si morde leggermente il labbro, per poi decidersi a prendere parola.

 

“ Tu lo sapevi? “. Chiede solamente: si è chiesta tante volte la ragione per la quale Dominiqeu l’abbia morsa e resa sua, dicendo che il colpevole di tale atto era solo Pierre. Ora ha forse ottenuto la risposta che cercava, ma deve esserne certa pensa, deve esserne sicura. E sa che in quel caso, Dominique non può mentire. “ Quando mi hai morsa la prima volta, tu sapevi che eravamo fratelli? “. Chiede poi la corvina, ancora riluttante nel solo considerare quel mostro suo fratello. A quelle parole lui rimane in silenzio qualche istante, mentre lei percepisce lo scorrere del suo sangue. Ma ci sono talmente tante emozioni insite in esso, che non riesce neppure ad identificarle o, semplicemente, non ci riesce perché rifiuta il legame tra lei e Dominique e, di conseguenza, non entra in totale sintonia con lui. “ Rispondi! “. Fa ad un certo punto la donna, stanca di quell’irreale silenzio. “ Quando hai deciso di distruggere la mia vita, sapevi che io e te eravamo gemelli?! Che io sono la figlia che Veronica ed Antoine salvarono dalla furia di Re Kaname?! Lo sapevi?! “. Sbrocca la cacciatrice, mentre a quelle parole lui le lancia un’occhiata carica d’ira. In seguito l’afferra per il collo, seppur non stringa ancora la presa in modo serio.

 

“ Si! Si, lo sapevo! Sei contenta?! “. Sbrocca a sua volta, non controllando più la sua collera mentre sputa quella confessione a colei che è sua sorella gemella. “ Lo sapevo, e non puoi immaginare quanto ho goduto quando ho affondato le zanne nel tuo collo! Quando ho rotto il sigillo di nostro padre e ti ho distrutto la vita! Lo sapevo e non me ne pento! Lo rifarei un milione di volte! “. Continua, mentre a quelle parole lei lo guarda con altrettanto odio e furia.

 

“ Ti odio “. Sibila solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Se potessi strapparmi di dosso i tuoi geni infami, lo farei! Mi vergogno di essere sorella, per di più gemella di un mostro come te! Tu non hai cuore né anima! Hai fatto tutto ciò pur sapendo che ero tua sorella, hai sposato Jeanne per avere più potere su di lei e la tieni lontana dalle persone che ama! Hai costretto me e Garry ad assistere alle nozze, sapendo che non ci potevamo fare nulla! Ma che razza di uomo sei, Dominique?! Che razza di uomo sei?! “. Ripete in ira lei, mentre i suoi occhi si iniettano di luce rossa: la collera ha fatto attivare il suo potere, il tanto temuto confronto con suo fratello sta prendendo una piega inaspettata. “ Come può averci partoriti la stessa madre? Come può averci generato lo stesso padre?! “. Prosegue in fine la corvina, mentre a quelle parole lui le rifila uno schiaffo così forte che, malgrado il ghiaccio le bloccasse i piedi la fa finire a terra con il labbro sanguinante oltre alle caviglie graffiate.

 

“ Sono il tuo padrone, ecco chi sono: come vampiro, sono stato io a ridarti i tuoi poteri. Sono stato io a rompere il sigillo di nostro padre, tu appartieni a me, che ti piaccia o meno. E farai tutto ciò che ti dico senza protestare “. Prosegue nervoso il corvino, mentre all’occhiata furiosa della sorella un’idea malvagia passa per la sua tormentata mente. Quando Mina lo vede afferrare la spada, per un istante teme veramente che voglia attaccarla e, per istinto stringe forte il proprio pugnale nella mano. Tuttavia, le sue aspettative vengono disattese: il colpo non è diretto a lei.

 

“ Ma cosa…? “. Mormora disgustata, mentre l’altro impugna la lama della spada, facendosi così una profonda ferita alla mano. “ Smettila, sei disgustoso! “. Fa solamente la corvina, mentre lui ghigna maligno e le si avvicina come se nulla fosse.

 

“ Lo vuoi? “. Chiede, mentre il suo sangue cade a terra e macchia l’erba ghiacciata. “ Coraggio: vieni qui e prendilo, il sangue che tanto desideri “. Continua sprezzante. “ Questo sangue gemello al tuo, questo sangue per il quale sei quasi impazzita. Per il quale sei arrivata a supplicarmi: prendilo, forza “Continua ancora una volta, mentre lei chiude gli occhi e cerca di trattenersi. Ma la gola inizia a bruciare, il respiro è affannoso: la sete è tornata e, ovviamente, la causa è quel sangue del quale non può fare a meno.

 

“ Va all’inferno! “. Fa solamente la cacciatrice, mentre con velocità impressionante lui l’afferra per i capelli, obbligandola ad alzarsi e ponendo la mano ferita di fronte al suo viso.

 

“ Lo vuoi, vero? Prendilo allora: in fin dei conti, questo è anche il sangue che scorre nelle tue vene “. Commenta solamente, mentre a quelle parole gli occhi di lei si allagano di lacrime: resistere sta diventando per lei doloroso ed insopportabile, la sete la sta facendo impazzire. Quasi senza rendersi conto di ciò che fa, affonda le zanne affilate nella mano del gemello, che non sembra tradire la minima sofferenza e sogghigna malefico: il suo piano pensa, sta funzionando al cento per cento.

 

A palazzo Hikari, nello stesso istante sia Rosina che Jeanne avvertono un intenso aroma di sangue. La prima ad uscire dalla propria stanza è Rosina: stranamente pensa, nessuno le ha sbarrato la strada, non c’è nessuno a sorvegliarla mentre, invece, Jeanne è tenuta sotto controllo dai fedelissimi di Dominique. “ Questo sangue… di chi è? “. Mormora solamente la donna, seguendo l’odore di sangue che permea il corridoio e raggiungendo rapidamente la stanza dalla quale proviene. La bionda apre con cautela la porta, ma non appena nota chi è riverso a terra in una pozza di sangue non ci pensa su due volte: corre in soccorso della donna, iniziando a gridare. “ Jeanne!! Jeanne, presto!!! Vieni ad aiutarmi!! “. Grida. Sentendo le urla della madre, la Principessa si precipita fuori dalla propria stanza, in allarme.

 

“ Madre! Madre, che vi è successo?! “. Chiede, ma chi la sorveglia l’afferra bruscamente.

 

“ Tornate subito in camera vostra, altrimenti vi ci trascinerò con la forza! “. Fa con sicumera, mentre a quelle parole la donna perde le staffe: già il solo fatto che quest’energumeno l’abbia toccata la manda in ira, se poi aggiunge il modo in cui le parla... Senza pensarci su lo guarda con occhi iniettati di un’intensa luce blu, per poi attaccarlo con il potere degli Hikari.

 

“ E levati dai piedi, bastardo! “. Grida, per poi correre nella stanza da cui ha sentito provenire la voce della madre. “ Madre! Madre, cosa… “. Si blocca istantaneamente: ciò che si trova davanti è agghiacciante. Sua madre ha l’abito sporco di sangue e sta cercando, vanamente, di tamponare le ferite di colei che non è altre che Nox: la fanciulla è riversa a terra ed incosciente, mentre Rosina cerca vanamente di farla rinvenire.

 

“ Nox! Nox, per amor del cielo! Chi ti ha fatto questo?! “. Chiede, mentre Jeanne stringe i pugni furiosa, notando il sangue sulle gambe della cameriera e su quasi tutto il corpo.

 

“ Non lo sentite? Il suo odore è ancora su di lei, madre… “. Sibila, mentre Rosina non riesce da prima a comprendere cosa la figlia stia cercando di dirle. “ Nox… “. Sussurra poi la bionda, inginocchiandosi ed iniziando lentamente a rigenerare le ferite della corvina, i cui capelli sono ora disordinati e sporchi di sangue. Solo una ferita non guarisce: quella sul collo della donna. “ Santo cielo Nox, che ti ha fatto quel maledetto? “. Sussurra Jeanne, iniziando a piangere: ha intuito perfettamente cosa dev’essere successo. Suo marito è il responsabile di tutto questo: ha punito la sola persona lì dentro, oltre a sua madre, a cui Jeanne tiene. Lo ha fatto per farla soffrire, per darle una lezione: ha capito cosa deve averle fatto. Seppur non abbastanza profondamente da trasformarla, quell’infame che ha sposato ha morso Nox e certamente, non si è fermato lì. Jeanne riesce a percepirlo: la sua fidata dama di compagnia è stata presa con la forza, proprio come lei.

 

“ Aspetta: questo è… “. Sussurra semplicemente Rosina, riconoscendo finalmente di chi sia l’odore di cui parla sua figlia. Sua figlia, che mentre alcune lacrime di collera cadono dai suoi occhi stringe i pugni così forte da farli sanguinare.

 

“ Maledetto… maledetto bastardo… “. Mormora solamente, mentre l’area circostante ghiaccia all’istante. “ Che tu sia maledetto! E maledetta io, che ho avuto la malsana idea di sposarti! “. Sbrocca in fine la bionda, per poi prendere la mano di Nox. “ Perdonami, Nox! Perdonami! È stata tutta colpa mia! “. Continua, mentre a quelle parole Rosina l’abbraccia e cerca, vanamente, di calmarla.

 

“ Jeanne… tesoro, mi vuoi dire cosa sta succedendo?! Perché dici che è colpa tua? Che ti ha fatto tuo marito? Perché ha tutto questo potere su di te?! “. Chiede solamente la donna, mentre la figlia non risponde: troppe emozioni negative la stanno travolgendo e, ovviamente anche il suo bambino ne risente: porta una mano al ventre, mentre una forte nausea la prende improvvisamente. “ Tesoro! “. Fa semplicemente Rosina, mentre la figlia cerca di riprendersi quanto più rapidamente possibile.

 

“ Sto bene, madre. Sto bene “. Fa solamente, mentendo: è ovvio che non sta bene e, ovviamente anche sua madre se ne accorge.


“ No che non stai bene! Cosa c’è? “. Chiede, mentre a quelle parole la bionda si ricompone rapidamente e, seppur ancora pallida in viso si alza da terra.

 

“ Portiamo Nox in un’altra stanza, madre “. Fa, mentre a quelle parole Rosina la osserva un po' stranita.

 

“ Figliola, ma il castello è sorvegliato dai fedelissimi di tuo marito… “. Mormora, ma per la prima volta la figlia perde le staffe anche con lei.

 

“ Non me ne frega niente dei ribelli, né di quel mostro che ho sposato! “. Fa alterata, mentre l’area circostante ghiaccia ancora una volta. “ Adesso, la priorità è Nox: dobbiamo fermare il veleno delle zanne di Dominique, prima che entri definitivamente in circolo e crei danni: anche se non l’ha trasformata, non voglio correre rischi “- Sentenzia, mentre a quelle parole la madre annuisce: Jeanne ha ragione, pensa. La priorità adesso è aiutare Nox, ma è anche vero che sua figlia è molto debole.

 

“ Curerò io Nox “. Sentenzia risoluta la più grande, mentre la figlia la guarda un po' sorpresa: non si aspettava certamente quest’iniziativa da parte della madre, una cosa che tuttavia la sorprende in modo positivo.

 

“ Voi? “. Chiede solamente, mentre l’altra donna annuisce risoluta.

 

“ Tu sei incinta, sei debole: devi conservare le forze per te stessa e per il piccolo. Sarò io ad aiutare Nox: ho anche io sangue di vampiro, non dimenticarlo “. A quelle parole da parte della madre, Jeanne non può che annuire: volente o nolente, Rosina ha ragione: debole com’è ora pensa, non riuscirebbe ad essere d’aiuto e anzi, finirebbe solo per essere d’impiccio durante le cure di Nox.

 

“ Ma voglio essere presente anche io “. Fa poi, in un tono che non ammette repliche. Da parte sua, Rosina annuisce e capisce ogni cosa: nessuno dovrà sapere quanto accaduto, neanche Heric stesso. Dovrà curare Nox lì ed ora, con la sola assistenza di sua figlia. Sua figlia, che vedendo lo stato in cui la corvina è ridotta ha un solo pensiero: vendicarsi e vendicarla, a tutti i costi.



Salve miei fans, come state? Ed ecco qui il capitolo 53, nel quale vi avevo anticipato, avremmo scoperto finalmente la paternità del bimbo di Ivy: scopriamo così che è di Vanitas e che non solo: la nostra regina attende due gemelli! I futuri genitori ne sono così felici da piangere di gioia, mentre qualcun altro mischia la gioia alla preoccupazione: Pierre e Joe hanno litigato con Mina e con un'altra persona, dopo le rivelazionis ull'identità della figlia. La stessa figlia che finalmente, ha un confronto con suo fratello che, a sorpresa le offre nuovamente il suo sangue. Tuttavia sembrerebbe avere un piano, nel quale la giovane Hunter è finita senza rendersene conto. Intanto, Rosina e Nox curano Nox dopo lo stupro subito. La Principessa giura vendetta: cosa sccadrà ora? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 54
*** Antoine ***


Veritas, alcuni anni prima degli eventi.

 

Quel giorno, persino il cielo sembra voler piangere: la pioggia cade incessante, mentre si confonde con le lacrime di tutti i presenti a quella che è senza ombra di dubbio, una cerimonia funebre. Infatti, quello è il giorno dei funerali della Principessa Veronica, ufficialmente morta per una grave malattia che ha consumato tutti i suoi poteri. Ma qualcuno conosce la verità: non è stata la malattia ad ucciderla, o meglio: qualcuno le ha provocato quel male incurabile, sottraendole lentamente tutta la sua energia, la sua Zydrate stessa ed i suoi poteri. Ed alcuni hanno persino sospetti su chi sia stato, anche se nessuno osa dirlo apertamente. Dopo la straziante cerimonia, in cui il Principe Antoine e suo figlio sono rimasti in silenzio per tutto il tempo seppur uniti, il corpo della defunta viene portato in quella che è la sala funebre di palazzo Lunettes: infatti, sia Luna che Antoine hanno pensato che fosse giusto così, che sicuramente Veronica avrebbe voluto ritornare a casa e che avrebbe voluto riposare in eterno accanto al padre ed alla madre.

 

È da poco passata la mezzanotte: la pioggia ha dato finalmente tregua, permettendo ad una bellissima luna blu di splendere in cielo. Luna che, tuttavia, parrebbe avere anche delle sfumature di colore rosso: un evento certamente raro, ma che non è la prima volta che succede. Qualcuno è rimasto a vegliare sul corpo della Principessa, tenendo tra le mani un candelabro e mantenendo uno sguardo freddo. Poco distante, una donna ed un uomo lo stanno guardando preoccupati. “ Antoine… “. Sussurra solamente colei che non è altre che Luna, per poi osservare il cognato con preoccupazione. “ Sono preoccupata per lui: è dalla morte di Veronica che non dice una sola parola. Anche al funerale, non ha né parlato né pianto una sola volta. È come se tutto questo non lo toccasse, come fosse apatico “. Sussurra, mentre l’uomo punta lo sguardo su quello che è suo figlio Dominique.

 

“ O che non si renda conto della morte della madre: sembra quasi che per lui, Veronica sia ancora viva “. Ammette, ripensando in oltre ad un’altra cosa che lo ha turbato. “ Luna, c’è una cosa della quale ti devo parlare “. Ammette, mentre la Regina di Veritas lo osserva in apprensione. “ Sul collo di mia moglie, ho notato un morso. E da quando è morta, ho notato che il potere di mio figlio è cresciuto in modo troppo repentino, per essere imputato alla crescita “. Sussurra, mentre la bionda porta entrambe le mani alla bocca e scuote il capo.

 

“ Non crederai davvero che… “. Mormora, ma suo cognato annuisce solamente: è una cosa che lo disgusta solo a pensarla, eppure è inevitabile prenderla in considerazione.

 

“ Si: quel morso era troppo disordinato, come se chi l’ha fatto non volesse realmente compiere quel gesto. Eppure… “. Non finisce la frase: nota che suo figlio sta fissando il corpo della madre, per poi accarezzarle lentamente il viso e le mani.

 

“ Madre… “. Mormora solamente Dominique, stringendo nella propria le mani della madre. “ Siete gelata: avete freddo? “. Chiede, come se non sapesse che purtroppo, nessuno può dargli una risposta e che sua madre è morta, per questo motivo è fredda. “ Aspettate: so io come scaldarvi “. Ghigna maligno, per poi gettare senza ripensamenti il candelabro nella bara. A quel gesto Luna ed Antoine rimangono sulle prime paralizzati, mentre il corpo di Veronica brucia inesorabilmente. “ Ecco, adesso non avete più freddo, no? “. Chiede con noncuranza l’ancora bambino, mentre il padre si riscuote dai suoi pensieri e si precipita da lui. Lo afferra con enfasi per le spalle, mentre il figlio affronta il suo sguardo senza timore.

 

“ Perchè lo hai fatto, Dominique?! Sei forse impazzito?! “. Chiede solamente, mentre con un gesto della mano lui si libera da quella presa.

 

“ La mamma aveva freddo, ed io l’ho scaldata “. Sentenzia, come se non sapesse che invece, ha appena bruciato il corpo della madre. “ Possibile che non vi siate accorto che aveva freddo? Non vi siete accorto della sua sofferenza in vita, non avete esaudito il suo ultimo desiderio, ora non vi siete accorto che aveva freddo. E comunque dite di amarla: è questo l’amore? “. Chiede più a sé stesso, mentre Antoine guarda stranito la cognata in cerca d’aiuto: non vuole prendersela con suo figlio, ma ad entrambi è evidente che in lui c’è qualcosa che non va.

 

“ Il suo ultimo desiderio? Come…? Ma che dici? “. Chiede spaesato l’argento, mentre suo figlio gli da le spalle: volge solo il viso verso di lui, con un sorriso che, deve ammetterlo, fa passare un brivido gelido persino lungo la schiena del fratello di Kaname.

 

“ Lei voleva che qualcuno di noi divorasse la sua vita e che ponesse fine alle sue sofferenze, padre. Voleva solo questo, ma voi non ve ne siete reso conto. Voi no, ma io si “. Precisa e, prima che il genitore abbia tempo di chiedergli qualsiasi cosa lascia la sala funebre, mentre un ancora shoccato Antoine osserva le fiamme che ormai avvolgono interamente la bara della sua amata sposa. In seguito cade in ginocchio, ricollegando ogni cosa e soprattutto, le recenti scoperte a quanto appena detto dal figlio.

 

“ Antoine! “. Lo chiama preoccupata Luna, inginocchiandosi accanto a lui e prendendolo tra le braccia, preoccupata nel notare il suo sguardo shoccato.

 

“ Mio Dio! Mio Dio, Luna! Ho capito tutto: ho capito da dove veniva il morso sul collo di Veronica: un morso non rigenerato, perché è stato la causa della sua morte. E chi l’ha morsa… “. Un altro brivido, poi un altro ancora: il principe di Veritas trema sconcertato, non vuole nemmeno dire ciò che anche Luna ha capito: qualcuno stava uccidendo Veronica lentamente, ma suo figlio ha posto fine in anticipo alle sofferenze della madre ed ha divorato la sua vita! “ Mio figlio… Dominique ha divorato la vita di Veronica! Per questo ha un potere così vasto! Ha dovuto fare lui ciò che io non ho mai nemmeno compreso: esaudire il desiderio di tua sorella e porre fine alle sue sofferenze! Ha affrontato tutto da solo, senza il mio sostegno! Ma che razza di padre sono, Luna?! “. Chiede, mentre a quelle parole lei lo stringe forte a sé e cerca di calmarlo.

 

“ Non è colpa tua, Antoine: non è colpa tua. Nessuno lo poteva sapere, probabilmente lei ne ha parlato solo con vostro figlio. Probabilmente è stata lei a chiedergli di farlo… “. Mormora, non trattenendo a sua volta le lacrime che, ormai, cadono incontrollabili dai suoi occhi. “ Ora, la tua priorità dev’essere capire cosa non va, perché è evidente che qualcosa è cambiato, in tuo figlio: stagli vicino più che puoi. Ora siete solo voi due, dovrete sostenervi a vicenda “. Sentenzia, ma la mente di Antoine è ferma su quel pensiero: non ha compreso. Malgrado sia stato il marito di Veronica e l’abbia sempre amata, non ha compreso quanto soffrisse e quanto desiderasse porre fine a tutto quel dolore. A tutt’oggi non ha smascherato il vero colpevole della sua morte, colui che l’ha fatta ammalare. E soprattutto, non è riuscito a comprendere il dolore e la sofferenza di suo figlio e, ora, non sa nemmeno come capire cosa ci sia in lui che non va. Cosa provochi quell’apatia, quell’atteggiamento che non ha mai avuto prima e… cosa? Cosa c’è realmente nell’animo di suo figlio? Perché pensa, quando prova a leggere i suoi sentimenti non ci riesce più? Cosa sta succedendo al suo Dominique? Mille e più pensieri lo confondono, mentre la cognata lo aiuta ad alzarsi da terra.

 

“ Andiamo: chiederò a Dante di spegnere queste fiamme. Tu devi riposare, sono giorni che non bevi una goccia di sangue e non dormi. Ti prego… “. Mormora solamente la bionda, mentre lui annuisce quasi meccanicamente anche se, dentro di sé ha più di un rimpianto e rimorso. E pensa, non sa se sarà mai in grado di superarli.

 

Non sa che, di nascosto qualcuno ha osservato la scena. “ Zio! Andiamo? “. Chiede solamente il bimbo dalla lunga chioma corvina, mentre Kaname Hikari si riscuote dai suoi pensieri ed annuisce, prendendolo in braccio.

 

“ Si figliolo, andiamo: lasciamo che tuo padre si riposi un po'. Tu potrai rimanere con me fino a quando non si sarà ripreso “. Fa solamente, mentre il più piccolo avvolge le braccia intorno al suo collo ed annuisce, non tradendo tuttavia la minima emozione.

 

“ Va bene “. Fa solamente, chiudendo gli occhi ed addormentandosi tra le braccia di colui che è suo zio: Kaname Hikari, fratello di Antoine, Re di Veritas e vero assassino di sua madre.

 

A villa Veghner, le cose stanno prendendo una presa del tutto inaspettata: Mina si stacca violentemente, dopo aver morso la mano di Dominique e dopo aver, ancora una volta bevuto il suo sangue senza la minima esitazione. Anzi, si corregge: da prima ha tentato una resistenza, ma non è riuscita: quel sangue l’ha fatta impazzire, resistere era una tortura e lei non è stata abbastanza forte da sopportarla. Si odia: odia sé stessa, che in un modo o nell’altro finisce sempre nei tranelli di quel bastardo e gliela dà in qualche modo vinta. Ad interrompere il filo dei suoi pensieri è proprio la fonte della sua ira. “ Che tu sia maledetto… “. Sibila solamente la corvina, mentre con noncuranza lui sogghigna per poi afferrarle il mento tra due dita, guardandola intensamente e mentre due laghi di lava si scontrano ed incontrano al tempo stesso.

 

“ La luna è bella stanotte, non trovi anche tu? “. Chiede, mentre da prima la donna rimane spaesata: che cosa c’entra ora la luna? In seguito sussulta: ha capito! Ha capito cosa significa quella frase e ne rimane sconcertata, i suoi occhi rimangono spalancati ed ancora tinti di rosso.

 

“ La luna…? “. Sussurra solamente, non sapendo cosa chiedere esattamente e mentre lui l’attira a sé: non saprebbe dire pensa la donna, che emozioni provengano da quel folle di suo fratello. Fratello, già: se ci pensa, la disgusta ancora condividere anche un solo gene con Dominique Luenttes, eppure è la realtà dei fatti: che le piaccia o meno, sono gemelli e sicuramente, il loro legame è ancor più stretto del legame che hanno i normali fratelli. Forse pensa, questa è la vera ragione per la quale tempo addietro, tra i vampiri si temeva la nascita di gemelli: la causa è il legame che possono creare, così forte da poter sembrare un’unica entità e dando vita ad un potere molto forte. O forse pensa, erano semplicemente temuti per il fatto che, come animali, si sarebbero potuti divorare a vicenda o l’uno avrebbe potuto divorare l’altro, nel grembo materno. Molto raramente sono nati gemelli tra vampiri, ed una nascita così rara è stata proprio la sua e… il filo dei suoi pensieri viene interrotto: ha percepito ora una chiara emozione venire da Dominique, un’emozione che non le piace. “ Lasciami! “. Fa solamente la donna, cercando di divincolarsi da quella presa. “ Lasciami, maniaco! “. Continua poi, mentre quella ribellione sembrerebbe divertire il secondo Principe di Veritas.

 

“ Ah, tra poco non preoccuparti. Ma prima voglio la mia ricompensa, per averti offerto il mio sangue “. Ribatte maligno il corvino, mentre lei lo guarda furiosa: di che ricompensa va parlando, si chiede? Lei non gli darà mai nulla e questo lo sa, allora? “ Il mio sangue, Mina “. Ripete semplicemente il braccio destro di Vincent, spostandole i capelli dal collo. “ Non dimenticare mai di chi è il sangue che hai bevuto stanotte: il giorno in cui lo farai, sarà il tuo ultimo giorno nel mondo dei vivi “. Assicura, sussurrando quelle parole all’orecchio della sorella che, presa del tutto alla sprovvista da quella minaccia di morte si paralizza: sapeva che Dominique fosse pazzo, ma arrivare a minacciare di morte la sua stessa gemella? Prima le dice quella specifica frase della quale, purtroppo, lei conosce il senso seppur non sia un vampiro che da qualche mese, ora la minaccia di ucciderla? Ma cosa passa per la testa di quel folle, si chiede? Non ha tempo di ribattere: un dolore che non crede di aver provato prima d’ora le attraversa tutto il corpo, che in seguito avverte come paralizzato. E capisce all’istante cos’è stato a provocare tale paralisi: il veleno afrodisiaco delle zanne di Dominique che, senza preoccuparsi del consenso di Mina l’ha morsa a sua volta, come se ritenesse di averne diritto dato che in precedenza, lei ha fatto lo stesso. Come se ritenesse anche il sangue della donna di sua esclusiva proprietà. Dal canto suo, Mina vorrebbe reagire: già è arrabbiata per i suoi motivi, le mancava solamente essere morsa ancora una volta ed ancora una volta contro la sua volontà. La mente vorrebbe reagire, il corpo è bloccato: no, pensa. No, non può essere solo il veleno afrodisiaco delle zanne a paralizzarla in quel modo, come se ogni suo muscolo fosse stato bloccato da chissà che cosa. Solo in seguito se ne accorge: le è stato iniettato qualcosa al braccio, qualcosa che le è sin troppo familiare e che le fa sgranare gli occhi, sconvolta.

 

“ Cosa mi hai fatto, maledetto?! Che hai intenzione di fare? “. Arranca sulle parole la corvina, sempre più debole e mentre la Zydrate rossa la inibisce: fosse stata quella blu, forse avrebbe avuto qualche possibilità di reagire. Ma con quella rossa pensa, ogni tipo di reazione è impossibile e purtroppo lei ne è conscia. Sente il proprio sangue defluire dalle sue vene, si sente impotente ma no, stavolta non intende piangere: non intende darla vinta a quell’infame, anche se nel suo corpo il dolore si spande, come le fosse stata iniettata della lava incandescente. “ Fermati… “. Sussurra poi, sempre più indebolita. Stranamente Dominique pare darle retta e, facendole nuovamente male toglie le zanne dal suo collo con un ghigno soddisfatto.

 

“ Hai ragione: non posso farti svenire. Abbiamo ancora tanto da fare “. Assicura, mentre lei sente quasi le ginocchia cedere tanto si è indebolita. Lui parrebbe accorgersene e, senza dirle nulla le afferra il mento tra due dita. “ Tranquilla: faremo tutto con calma. Mi sono allenato con quella cameriera, non fallirò “. Assicura, mentre Mina non ha la minima idea di a che cosa si stia riferendo quel folle psicopatico. Non ha tempo di chiedersi altro: sconvolgendola, lui fa la sua prossima mossa in modo del tutto inaspettato. Posa le labbra su quelle di lei, pulendola dal sangue rimasto da quando l’ha morso e facendole, al tempo stesso, sentire il sapore del proprio. La donna rimane da prima shoccata, in seguito non sa nemmeno lei dove, trova la forza di ribellarsi: il suo corpo inizia nuovamente a rispondere ai suoi comandi, permettendole di scansarsi da quel bacio e rifilando uno schiaffo al gemello. La donna pulisce la bocca sdegnata, mentre lui la guarda in ira: questo non l’aveva previsto. La Zydrate avrebbe dovuto immobilizzarla ed agire da droga, in quelle quantità: come mai invece, sua sorella pare quasi immune al suo effetto?

 

“ Non riprovarci mai più, maniaco psicopatico! “. Grida infuriata la corvina, mentre spazientito lui l’afferra per il collo e questa volta, stringe la presa su di esso.

 

“ Se non ti vuoi sottomettere con le buone, ti ci costringerò io con le cattive: credimi, l’ho già fatto con Jeanne e con te non sarà diverso! “. Continua a stringere la presa, mentre lei non può ribattere ma ha perfettamente capito cosa intenda quel pazzo che ha per gemello. Lo ha capito e, in quel momento si sente in colpa anche nei confronti di Jeanne oltre, inevitabilmente, a provare una paura crescente. “ Ah ah… ora hai paura, eh ma cherie? “. Fa maligno lui, mentre la donna si limita a guardarlo in ira. La cosa non sembra piacergli: spinge malamente Mina a terra, bloccandola sotto di sé e mentre, in quello stesso momento le parole di Antoine passano nella mente della corvina. Per lei e suo fratello non ci sarà alcun Happy Ending, lui vuole sottometterla o distruggerla e lei è troppo debole per contrastarlo.

 

“ Aveva ragione nostro padre… aveva ragione su tutto “. Sibila solamente la corvina, mentre alle sue parole lui perde definitivamente le staffe.

 

“ Cosa c’entra ora quell’uomo, eh?! “. Chiede, tenendo bloccata la sorella e stringendo la presa sul suo collo, stando ben attento a non ucciderla o farla svenire. Alla mancanza di risposta da parte di Mina tuttavia, il suo autocontrollo sparisce definitivamente. “ Bene, se non me lo vuoi dire di tua volontà, ti costringerò io a farlo “. Sentenzia, strappando malamente la gonna dell’abito della sorella che, presa alla sprovvista si immobilizza istantaneamente e, questa volta la causa è la paura. “ Ah, queste belle gambe così candide e pure…” “. Mormora semplicemente il corvino, posando una mano sulla gamba di lei che, a causa della paura si trova nuovamente immobilizzata. “ Aspettano solo di essere marchiate a dovere, così come il resto di questo corpo “. Prosegue maligno l’erede di Veronica ed Antoine, pensando che con ciò che farà non solo sottometterà la sorella al suo volere, esattamente come ha fatto con la moglie, ma farà anche un torto a quella canaglia di Garry Perry. “ Chissà cosa dirà mai, il tuo marito traditore quando scoprirà ciò che sto per farti? Chissà se ti ripudierà, per essere stata posseduta da un altro uomo? “. Prosegue, mentre lei non riesce neanche a parlare: ha paura. Non ha mai visto tanta crudeltà e cinismo concentrati in una sola persona. Da prima lei credeva di riuscire a reagire, ora sa di non poterlo fare: lui è sempre stato più forte, suo padre ha ragione su tutto. Lei non ha il potere di contrastare suo fratello, non con la sua forza attuale. Avrebbe dovuto capirlo e perfezionarsi, ora pensa, ora è tardi. “ Dicono che a voi donne, la prima volta faccia davvero male… “. Interrompe i suoi pensieri lui, fissandola come fosse una bambola e non una persona. “ … quindi, preparati: ti farò davvero male, sorella. Ti farò tanto male quanto me ne ha fatto l’infame che hai sposato. Tanto quanto me ne ha fatto nostro padre abbandonandomi, tanto quanto me ne hai fatto tu “. Commenta solamente, mentre a quella frase la corvina vorrebbe ribattere ma, ancora una volta il suo corpo e la sua mente non sono in sintonia: le parole non escono dalle sue labbra, solamente qualche sussulto e nulla più di questo. Si sente perduta e, per la prima volta capisce fino in fondo cosa provò Ivy, quella dannata notte in cui fu stuprata da suo fratello. Lo stesso sta per capitare anche a lei, la stessa situazione si sta ripetendo: nessuno pensa, potrebbe salvarla in quel momento. È totalmente sola. Tuttavia, quando parrebbe ormai essere rassegnata al peggio le sue più nere aspettative vengono, per fortuna, disattese.

 

Qualcuno allontana bruscamente Dominique da Mina, riuscendo a farlo finire a terra e permettendo alla donna di poter respirare sollevata. In seguito si accorge di chi l’abbia difesa e ne rimane sorpresa. “ Brutto bastardo! Cosa diavolo volevi fare a mia sorella?! “. Grida la voce di chi, forse per la prima volta da quando è stata trasformata, ha davvero temuto di perderla. Di chi lo ha capito, in tutto questo tempo si è comportato da vero e proprio imbecille e ha rischiato di distruggere un legame sincero per uno sciocco pregiudizio. E di chi pensa, se non fosse arrivato in tempo non se lo sarebbe mai perdonato: altro che la trasformazione di Mina, il vero disonore sarebbe stato se non fosse riuscito ad impedire a quel bastardo di Dominique di violentare la sua sorellina! Questo si, sarebbe stato un vero disonore, un’infrazione al codice d’onore dei cacciatori.

 

“ Michael! “. Fa semplicemente la corvina e quasi in un sussurro, non riuscendo neanche a proferire verbo ma cercando, con le forze residue, di superare lo shock ed alzarsi da terra.

 

“ Tua sorella? Vorrai dire mia sorella, cacciatore “. Ride sprezzante il corvino, fermando il pugno di Michael prima che lo raggiunga. “ Debole “. Sogghigna malefico, mentre l’altro lo guarda con pura ira.

 

“ Tu non sei fratello di Mina! Non lo sei, anche se condividete lo stesso sangue! “. Tuona il cacciatore, affrontando il nemico senza alcuna esitazione. “ Un fratello non morde la sorella al solo scopo di rovinarle la vita! Un fratello non tenta di violentare la sorella e non le inietta una droga per tenerla ferma! Io! Soltanto io posso ritenermi degno di essere fratello di Mina, non tu! “. Prosegue il biondo, mentre stavolta è lui ad evitare un pugno dall’avversario.

 

“ Ma come ti permetti di parlarmi così, umano insignificante che non sei altro?! “. Ribatte il figlio di Veronica ed Antoine, ricevendo questa volta un pugno così forte da costringerlo ad allontanarsi da Michael, portandosi una mano al labbro sanguinante. “ Lurido figlio di puttana! “. Continua furioso, mentre l’altro si pone davanti a Mina per proteggerla.

 

“ Stai tranquilla sorella, stavolta non sei sola: ci sono io con te “. Assicura, per poi guardarla un breve istante e sorridendole lievemente. La fanciulla sorride lievemente a sua volta, per poi avvertire il fratello del pericolo imminente.


“ Attento! “. Grida solamente la corvina, dando così al biondo la possibilità di spostarsi ed essere colpito solo di striscio dal raggio rosso scagliato da Dominique.

 

“ Io ti farò a pezzi! Distruggerò te e la tua famiglia! “. Perde le staffe il cugino di Vanitas, attaccando con tutta la furia che ha e mentre, dall’altra parte anche Michael si difende magistralmente per poi attaccare a sua volta.

 

“ Prima di arrivare a Mina, dovrai fare i conti con me! Non credere che il vostro legame di sangue ti dia dei diritti su di lei: come ho detto, non sei degno di dirti suo fratello! “. Ripete il cacciatore, afferrando la propria spada antivampiro e riuscendo a contrastare quella di Dominique: le lame si scontrano, ma nessuno de due rimane leso dal fendente dell’altro.

 

“ Se non fossi un maledetto Veghner, mi passerebbe per la testa l’idea di trasformarti e renderti come me, sai? Mi piacciono le persone con gli attributi, e tu li hai “. Ghigna maligno il corvino, cercando di avere la meglio su Michael, che ovviamente cerca di fare lo stesso.

 

“ Se mai quello sciagurato giorno venisse, mi ammazzerei con le mie mani piuttosto che essere tuo schiavo “. Assicura, mentre riesce a far indietreggiare il rivale di qualche passo. “ Bastardo “. Conclude, mentre l’altro tenta di far indietreggiare lui, senza successo.

 

“ Che hai, Misha? “. Chiede ad un certo punto Dominique, ghignando e chiamando Michael con il soprannome che invece, solo Mina gli ha dato. “ Vorresti provare tu? Bastava chiedere: con te avrei potuto condividerla, in fin dei conti la mia sorellina è anche un po' tua sorella “. Continua cinico il corvino, per poi evitare l’affondo dell’avversario.

 

“ Pervertito, non osare pronunciare queste parole nei confronti di Mina! Tu non metterai un dito su di lei! Non finché sarò vivo io! “. Sentenzia risoluto, mentre a quella frase l’altro fa un passo indietro, intenzionato improvvisamente ad abbandonare lo scontro.

 

“ Va bene, vorrà dire che andrò a sfogarmi sulla mia cara, dolce mogliettina “. Fa, mentre a quelle parole Mina scatta infuriata. “ Eh già, la dolce Jeanne mi starà aspettando. Ed ora che è incinta, avrà senza dubbio bisogno del mio sangue per nutrire nostro figlio “. Calca sulla parola nostro, mentre i fratelli Veghner si guardano in faccia sconvolti: Mina rifiuta di credere che la Principessa si sia concessa volontariamente a quel folle e rifiuta anche di credere che abbia concepito un figlio con lui di propria volontà.


“ Cosa le hai fatto?! Tu… tu l’hai… “. Mormora agghiacciata la corvina, intuendo immediatamente che la stessa cosa che stava per capitare a lei, Jeanne deve averla subita chissà quante volte. Ed ancora una volta si sente impotente, ancora una volta si sente in colpa. Dominique sogghigna maligno, felice della reazione che quelle parole hanno provocato sia in Michael che in Mina.

 

“ Mi piacerebbe rimanere ancora a giocare con voi due, ma ho una moglie a casa che aspetta solo il mio ritorno. Ma noi due ci rivedremo, sorellina: te lo posso assicurare “. Assicura poi, mentre a quello sguardo Mina trema e si nasconde dietro Michael, afferrando il suo mantello e mentre lui la prende tra le braccia per calmarla. Quando si volge nuovamente verso il suo avversario, si rende conto che già se n’è andato. Ma ora pensa, ora la priorità è sua sorella: Mina scoppia in lacrime shoccata, stringendo forte la camicia del maggiore mentre, di riflesso lui l’afferra per poi stringerla forte a sé. E fa una promessa a sé stesso: rimarrà lui a protezione di Mina, non l'abbandonerà. È molto arrabbiato con i genitori, non se la sente di tornare a casa ed in ogni caso, non abbandonerebbe mai la sorella in quelle condizioni e senza protezione.

 

“ Ehi “. Fa solamente, accarezzando per la prima volta con dolcezza i boccoli corvini della minore. “ Se vorrai perdonare questo tuo stupido fratello e se a villa Perry ci fosse posto per me, ti giuro che diverrò il tuo scudo: più nessuno oserà farti una cosa come questa “. Fa e, notando lo stato dell’abito della minore avvolgendola nel proprio mantello. “ La mia Mina “. Sussurra solamente, accarezzandole il viso con dolcezza e mentre lei annuisce.

 

“ La mia porta per te, sarà sempre aperta. Non sai da quanto tempo aspettavo di sentirti dire queste parole! “. Fa, lasciandosi stringere in quell’abbraccio che ha a lungo desiderato e ricambiandolo senza esitazione: non deve aver paura, pensa. Non deve, ora che suo fratello è al suo fianco sa che niente e nessuno potrà farle del male. Nessuno, nemmeno quel folle con cui, purtroppo, condivide lo stesso DNA. Ma ora pensa, ora c’è una cosa molto difficile da fare: dire a Garry che la sua Jeanne aspetta un figlio dal suo peggior nemico. Perché Mina lo sa, prima o poi lo dovrà sapere. Ma è anche conscia che la cosa lo manderà su tutte le furie e che ci vorrà solo un miracolo per trattenerlo dall’andare ad affrontare Dominique in avan scoperta.

 

Passa circa un giorno da quell’evento: a palazzo Hikari, Nox si è finalmente ripresa dallo stupro subito. È ancora sotto shock e non riesce a parlare di quanto successo e, per il momento Rosina e Jeanne hanno preferito non insistere. La donna è stata nuovamente chiusa nella sua stanza, in attesa del ritorno di suo marito. Diverse volte ha tentato, vanamente, la fuga. Ma nulla: nessuno dei suoi piani ha avuto esito, purtroppo. Ma è rincuorata dal fatto che almeno, Nox si trova con sua madre ed è al sicuro. La bionda posa dolcemente una mano sul proprio ventre, sospirando pesantemente. “ Non importa di chi sia il sangue che scorre nelle tue vene, figlio mio: io ti amo. Tua madre ti ama e ti giuro, farò di tutto per fuggire da questo inferno “. Sussurra, senza sapere che qualcuno la sta osservando e che ovviamente, non è affatto felice di ciò che ha appena sentito.

 

“ Oh si: puoi farlo se vuoi. Puoi fuggire quando vuoi “. Inizia il discorso il corvino, mentre lei sussulta: non si era proprio accorta di non essere più sola. “ Fallo, ma sappi che in quello stesso momento la testa di tuo figlio cadrà inesorabilmente “. Sentenzia, mentre a quelle parole la donna si alza di scatto e decisamente infuriata.

 

“ Tu! Che diavolo hai fatto a Nox, infame?! “. Grida furiosa, mentre a quelle parole che in parte si aspettava e che anzi, quasi desiderava di sentirle dire lui la deride in modo cinico e crudele.

 

“ L’ho punita. Questo succede a chi si mette contro di me, Jeanne. Questo succede a chi osa sfidarmi e spera pure di passarla liscia “. Prosegue maligno, mentre a quella frase lei perde ogni autocontrollo: afferra il tagliacarte presente sul tavolo, attaccando il marito in preda all’ira.

 

“ Io ti ammazzo, maledetto! Giuro che ti uccido! “. Fa esasperata la bionda, ma con scatto fulmineo lui evita il fendente e l’afferra per il polso, così forte da costringerla a mollare la presa su quell’arma improvvisata e facendole temere glie l’abbia spezzato.

 

“ Provaci di nuovo e ti giuro che uccido il tuo prezioso cacciatore ed il vostro bastardo! Li farò soffrire in modo indicibile, te lo posso garantire! “. La minaccia, mentre le lacrime bagnano gli occhi della donna: ma cosa credeva, pensa? Credeva davvero di riuscire a pugnalare uno del calibro di Dominique? Uno che, ora come ora, sta dieci passi davanti a lei in fatto di forza?

 

“ Noi due abbiamo un patto, smettila con queste minacce! “. Fa solamente la figlia di Rosina. “ E smetti di tormentare Nox! Non è lei il tuo obiettivo, sono io! Preditela con me finché ti pare, ma lascia fuori lei da questa faccenda e dalle tue vendette personali! “. Il suo tono sembra quasi supplichevole e, per la prima volta lui non la deride né prende in giro.

 

“ Ma io non voglio prendermela con te “. Ribatte, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Io voglio che tu mi ami “. Fa improvvisamente, facendo credere a Jeanne di essere del tutto pazza a causa delle torture che sta sopportando: come fa a chiederle una cosa simile? Come fa a chiederle di amarlo, si chiede? Il tagliacarte è ormai caduto a terra, mentre sentendo troppa vicinanza tra loro la donna fa per indietreggiare, ma in questo modo finisce solo per intrappolarsi tra Dominique ed il muro retrostante. Lui rimane in silenzio per qualche, interminabile istante. Poi, con fare quasi dolce ma che ovviamente non inganna la moglie, posa una mano sul suo viso. Eppure, anche con quella falsa gentilezza, riesce solo ad ottenere di farla tremare di paura e niente altro. “ Amami, Jeanne: amami, o a farne le spese saranno le persone a cui tieni. Tu mi devi amare “. Continua poi il corvino, mentre a quelle parole lei scuote con enfasi il capo.

 

“ Come fai a dire di volere il mio amore? Con tutto ciò che mi stai facendo passare e con ciò che fai passare alle persone che amo? Come…? “. Chiede semplicemente la bionda, mentre lui la osserva attentamente e, incredibilmente non si irrita nell’essere contraddetto.

 

“ Stanotte, la luna è proprio bella. Non trovi? “. Chiede, mentre lei sussulta: nella lingua dei vampiri infatti, questa frase è una confessione d’amore: una confessione d’amore che lui le ha fatto e che lei crede di aver ricambiato, solo moltissimi anni prima quando si erano appena fidanzati, poco prima che lei conoscesse Garry. La donna non risponde, mentre lui non accenna minimamente a mollare la presa sul suo polso. Per qualche, interminabile istante nella stanza cala quasi un silenzio irreale, un silenzio che tuttavia, nasconde mille e più parole. “ Ah, se solo mi avessi amato sin dall’inizio avrei anche potuto evitare d farti del male, lo sai? La colpa non è mia, ma di quel cacciatore che ti ostini a tenere nel tuo cuore. Solo sua “. Continua il corvino di lì a poco, mentre lei rimane in silenzio per evitare di dire cose che, lo sa, potrebbero anche irritarlo e metterla nei guai più di quanto non lo sia già. “ Beh? “. Fa di lì a poco il secondo Principe di Veritas, facendola sussultare ancora una volta. “ Non dici più niente? “. Chiede poi, mentre lei scuote il capo ancora una volta.

 

“ Cosa ti è successo, per ridurti in questo stato? “. Chiede amareggiata: sa che si pentirà di aver aperto un dialogo con quello psicopatico, ma è una cosa che gli avrebbe sempre voluto chiedere: perché? Perchè tutto questo, si chiede? Perché tutto quell’odio verso di lei? Odio che, tra l’altro, lui si ostina a voler definire amore. “ Non posso credere che il fatto che io abbia annullato le nostre nozze, sia la sola causa di questo cambiamento radicale, che sia stato questo il motivo per cui alla fine, hai tradito mio fratello e ti sei unito ai ribelli “. Fa e, forse per la prima volta anche Dominiue rimane senza parole, sorpreso da quelle semplici domande che mai nessuno gli ha rivolto: mai nessuno ha cercato di capirlo, mai nessuno ha cercato di comprenderlo. Da prima vorrebbe non rispondere, in seguito la sorpresa lascia spazio ad una risata sempre crescente, come se Jeanne gli avesse raccontato una barzelletta e recuperando il suo cinismo.

 

“ Te l’ho detto: se solo avessi amato solo me, se solo non mi avessi tradito e abbandonato all’altare, tutto questo non sarebbe successo “. Ripete come una nenia, mentre lei sospira pesantemente e si arrende: inutile pensa, cercare di comprendere chi non vuole essere compreso. E dopo quanto ha fatto a Nox pensa, aiutare suo marito non è più nei suoi piani. Non che prima lo fosse, ma con quel gesto si è assicurato il suo odio ed il suo disprezzo senza possibilità di rimediare.

 

“ Ora, lasciami “. Sentenzia solamente la bionda, mentre a quelle parole lui pare risvegliarsi da un sogno che è stato il solo a poter vedere: i suoi occhi celesti sembrano quasi volerla trafiggere. Ora non è sotto l’effetto di alcuna luna, pensa Jeanne: chi la sta osservando con quello sguardo bruciante d’odio è il vero Dominique, al cento per cento. E pensa poi, non è molto diverso da quello sotto gli effetti delle loro lune, che di fatto massimizzano solo ciò che è già presente in lui.

 

“ Non credo proprio “. Ribatte semplicemente il corvino, mentre a quelle parole la donna deglutisce un paio di volte mentre, senza darle il tempo di reagire lui la spinge malamente sul letto e la fissa, sogghignando malignamente. “ Hai ragione: perché prendermela con Nox, quando qui ho la mia bella mogliettina che non aspetta altro che me? “. Chiede, mentre lei fa per alzarsi e si innervosisce a quelle parole. Anche lui sembra perdere nuovamente le staffe a quel suo gesto e, con velocità sorprendente la immobilizza sotto di sé e le blocca i polsi in una presa così forte da lasciarle immediatamente dei lividi rossi sulla candida pelle.

 

“ Lo vedi?! Come posso amare uno come te? Uno che non tiene conto del mio rifiuto, uno che mi ha messa incinta grazie a degli stupri e continua a mordermi senza permesso, uno che se ne frega se porto in grembo suo figlio e continua a violentarmi e picchiarmi, mettendo repentaglio anche la vita del mio piccolo?! Come posso amare uno come te?! “. Chiede la bionda, esasperata: sapeva che sarebbe successo, che quella calma non sarebbe durata a lungo. Avrebbe voluto avere il tempo di uscire dalla stanza, di fuggire prima che fosse troppo tardi ma così non è stato, purtroppo. Poi una cosa attira la sua attenzione. “ Ma… ma quest’odore è di… “. Si ferma: ora che Dominique è così vicino a lei, sente chiaramente su di lui l’odore di Mina! Un momento, pensa: Mina non si sarebbe mai avvicinata di sua volontà a lui, cos’è mai accaduto? “ Che hai fatto a Mina?! “. Chiede la bionda, mentre lui la fissa ancora una volta con quello sguardo che non promette nulla di buono.

 

“ Quello che ora farò a te, mia cara mogliettina: quello che ho fatto a te e a Nox “. Ride ancora una volta, mentre Jeanne rimane agghiacciata sul posto e teme che, proprio come lei e Nox, anche Mina abbia dovuto subire la cosa più terribile per una donna. “ Ecco: vedi che quando stai buona, tutto è meno difficile? Ti risparmieresti un bel po' di dolore, se fossi sempre così “. Continua poi il corvino, sussurrandole quelle parole all’orecchio. “ Anzi, no: mi piace quando opponi resistenza. Che me ne farei, di una bambola inerte? “. Continua, mentre Jeanne è ancora immobilizzata dallo shock di quanto, nella sua mente e date le parole di suo marito, crede sia successo a Mina. Ma una cosa la sa: deve fare qualcosa. Deve proteggere il bambino che ha in grembo a tutti i costi, non può permettere che cresca al fianco di un mostro simile. E la prima cosa da fare pensa, è rendersi conto che ormai suo marito non può più essere aiutato né salvato e che, come sospettava è peggiore dello stesso Vincent.

 

“ Tu sei pazzo! “. Fa solamente la donna, riprendendosi improvvisamente e cercando di dimenarsi, ottenendo solamente uno schiaffo. “ E’ tua sorella, ma non ti vergogni?! “. Chiede solamente, mentre il sangue esce dal labbro colpito dallo schiaffo. “ Mostro… “. Sibila solamente, mentre a quella frase, a quell’ultima parola lui perde definitivamente le staffe e cambia nuovamente umore, diventando più aggressivo: porta la mano libera al collo della moglie, stringendo quasi fino a farle mancare l’aria. Poi, una volta sicuro che starà in silenzio il suo tocco si sposta sull’abito della bionda.

 

“ Ah sarei un mostro? Ti sbagli: io sono molto, molto peggio “. Risponde alla sua affermazione, strappando senza rispetto l’abito della moglie e cercando di calmarsi: in un angolo della sua mente sa bene che non deve esagerare e deve evitare di picchiarla, altrimenti Jeanne potrebbe davvero perdere loro figlio. Ma questo pensa, non gli impedirà di far capire alla cugina a chi appartiene. E lo giura a sé stesso: in un modo o nell’altro, le farà scordare Garry Perry. A tutti i costi.

 

Nello stesso istante, a Villa Veghner Pierre ha preso un’importante decisione.

 

Joe osserva il marito per qualche momento, mentre il rosso si prepara per uscire. “ Dove vuoi andare? “. Chiede, mentre il patriarca la osserva a sua volta e, solo di lì a poco risponde alla sua domanda.

 

“ Garry sta tornando a Villa Perry: sono certo che anche Mina e Michael siano lì. Intendo andare da loro e chiarire ogni cosa. E soprattutto, voglio rivelare la verità anche al ragazzo, circa la sua paternità “. Sentenzia: è da un po' di tempo pensa, che tiene d’occhio suo genero. Tante volte lo ha sentito letteralmente gridare nel sonno il nome di Vanitas Lunettes ed altrettante volte i domestici hanno trovato, sul suo cuscino, tracce di sangue.

 

“ Sei impazzito? “. Chiede Joe allarmata, avvicinandosi al marito e ponendogli una mano sulla spalla. “ Kevin te l’ha severamente proibito, e… “. Ma la voce del marito l’interrompe prima che possa proseguire, mentre l’uomo batte una mano sul tavolino adiacente.

 

“ Me ne frego di ciò che farà Kevin! “. Sbrocca, mentre la moglie rimane esterrefatta da tali parole. “ Se non è in grado di comprendere cosa sia meglio per suo nipote, Joe, allora dovrò pensarci io! Sarà mia incombenza rivelare a Garry le sue origini, che è il figlio secondogenito di Kaname Hikari e che appartiene alla famiglia reale, tanto quanto suo fratello Vanitas e sua sorella Ivy “. Calca sulla parola “ fratello “ e su quella “ sorella “, mentre la moglie lo guarda preoccupata.

 

“ Finirai nei guai! E non mi riferisco al solo fatto che Kevin potrebbe essere in collera con te per il resto dei tuoi giorni: anche lui è un capofamiglia, Pierre: potrebbero esserci problemi, più di quanti già non ce ne siano, se ora ti inimichi anche lui oltre a Xerxes “. Spiega, mentre Pierre non sembra affatto dissuadersi nemmeno di fronte a quest’eventualità.

 

“ E se Garry manifestasse i suoi poteri? Devo ricordarti che Dominique lo ha morso due volte? Due volte, Joe! “. Fa, mentre la rossa abbassa lo sguardo: è vero. Dominique ha morso Garry due volte, anche se non è riuscito a trasformarlo gli ha comunque trasmesso parte del suo veleno afrodisiaco. “ Il veleno delle zanne ha fatto in tempo ad entrare in contatto con il sangue di Garry ed è rimasto dentro di lui, continuando a produrre effetti a noi sconosciuti: chi ci dice che il sigillo che Luna pose sulla natura di vampiro di Garry, reggerà? Chi ci dice che non si spezzerà improvvisamente e che il ragazzo si troverà del tutto impreparato ed incapace di gestirli, trasformandolo in un neonato vampiro ingestibile? Xerxes coglierebbe la palla al balzo per ucciderlo, con la scusante che potrebbe essere un vampiro pericoloso! Potrebbero accadere cose davvero spiacevoli, e tu vuoi che mi preoccupi se Kevin in inizierà a sbraitare e non riuscirà a capire che questo, che la mia soluzione è la sola praticabile? Spiacente, ma io metto al primo posto ben altro che i capricci del nostro caro cerbiatto “. Fa solamente, riutilizzando il nome con il quale solo lui e Xerxes sono, talvolta, soliti chiamare Kevin.

 

“ Forse hai ragione tu: tuttavia, ho un presentimento sinistro “. Spiega la rossa, mentre lui le si avvicina. In seguito la prende tra le braccia, tentando di confortarla.

 

“ Tranquilla, mia amata: sta tranquilla. Andrà tutto per il meglio “. Prova a rassicurarla, mentre inevitabilmente Joe ripensa alla lite molto violenta avuta prima con Mina poi con Michael. Stringe forte la giacca del marito, iniziando silenziosamente a piangere. “ Joe? Tesoro, cos’hai? “. Chiede il rosso, mentre lei da sfogo alle lacrime troppo a lungo trattenute.

 

“ Succede che ho paura! “. Fa, mentre a quelle parole lui si limita a stringerla maggiormente a sé. “ Mina e Michael ci odiano, Pierre! Abbiamo perduto entrambi i nostri figli in un colpo solo, a causa delle nostre menzogne! “. Fa, mentre a quelle parole anche lui non può fare a meno di ripensare a quelle dure discussioni. Tuttavia, cerca subito di far coraggio alla moglie.

 

“ Sta tranquilla: vedrai che, quando si saranno calmati torneranno. Chiariremo tutto, perché noi siamo una vera famiglia. Mi hai sentito? Una vera famiglia “. Sentenzia. La donna sta per rispondere, ma una sinistra sensazione fa ammutolire entrambi: un brivido corre lungo tutto il corpo di entrambi i coniugi, mentre portano lo sguardo alla luna, poco prima pallida.


“ La luna… “. Sussurra solamente lei, incredula: no, pensa. Non è un'eclissi, quella che improvvisamente si è manifestata di fronte ai loro occhi. No: quella che è appena sorta in cielo è la luna nera, la sesta luna demoniaca maggiore! “ La luna nera! “. Riprende parola la donna, mentre la finestra si spalanca improvvisamente ed alcune candele si spengono, lasciando quasi oscurata la stanza. Solo alcune sono rimaste accese, ma i due coniugi sono da prima costretti a coprirsi il volto e non hanno quindi il tempo di accorgersene. Solo quando il vento cessa, Pierre discosta il gomito dal volto.

 

“ Ma cos’è successo..? “. Mormora solamente, mentre Joe afferra il suo braccio.

 

“ Pierre! “. Fa solamente la cacciatrice, mentre una risata fa sussultare entrambi e mentre, improvvisamente, una figura si palesa dall’oscurità.

 

“ Pierre, Joe: da quanto tempo “. Commenta solamente l’uomo, perché di una voce maschile si tratta, di fronte ai due. “ Joe, sei sempre più bella. Ora come allora “. Continua il discorso, facendo un passo avanti e mentre le candele rimaste accese illuminano i suoi occhi celesti ed alcune ciocche di capelli argentei, che sfuggono al cappuccio sul loro capo. “ Proprio come quando vi ho affidato la mia Mina e quando Kaname vi ha consegnato il filatterio con l’anima di Vanitas Lunettes “. Continua, mentre Pierre si mette istintivamente davanti alla moglie.

 

“ Impossibile. Tu sei morto “. Commenta solamente, mentre l’altro ghigna. Tuttavia non è un ghigno maligno, più che altro si aspettava una reazione simile da parte di entrambi, come se l’avesse prevista.

 

“ Tecnicamente, ero solo scomparso: nessuno ha mai trovato tracce che facessero presagire la mia morte “. Sentenzia semplicemente l’uomo dalla chioma argentea, con quel ghigno che ricorda quello del figlio anche se, certamente è meno maligno di lui. “ Ma ora sono qui: non siete contenti? “. Chiede. A quelle parole Joe non può fare a meno di sussultare: ha ormai capito chi sia a celarsi sotto quel cappuccio.

 

“ Togli quel cappuccio: so già chi si cela dietro di esso “. Fa semplicemente la matriarca della famiglia Veghner, mentre con velocità sorprendente lui le si avvicina e l’abbraccia da dietro, come fossero vecchi amici.

 

“ Hai ragione! Che maleducato sono stato! Non si va in casa d’altri indossando il cappuccio, ma sai: non vorrei che altri mi vedessero “. Fa, mentre il suo gesto sta per far scattare Pierre ma, nel riconoscere di chi si tratta si ferma istantaneamente. D’altro canto l’uomo tiene stretta Joe con un braccio, mentre con la mano libera abbassa il cappuccio. “ Ciao, Joe! “. La saluta come fosse un vecchio amico, per poi allontanarsi da lei con uno scatto agile e mostrando finalmente il volto e la lunga chioma argentea. “ E ciao anche a te, Pierre “. Lo saluta con calma, mentre l’altro lo osserva decisamente stranito.

 

“ Cosa… che ci fai qui? “. Chiede sorpreso: l’ultima cosa che si aspettava era la ricomparsa di quell’uomo, dopo tanti anni. Certo, non hanno nulla l’uno contro l’altro ma la cosa lo inquieta parecchio.

 

“ Semplice: sono qui per lei “. Sentenzia, per poi proseguire di lì a poco. “ Siete stati bravi: avete svolto un ottimo lavoro e l’avete cresciuta bene. Ma non siete riusciti a renderla abbastanza forte, per proteggersi dalle future minacce. Per questo sono qui: per mia figlia, Mina “. Sentenzia, mentre a quelle parole Joe sgrana gli occhi sconcertata.

 

“ E tu credi davvero che lei accetterebbe di parlarti? “. Chiede Pierre, osservando poi la luna nera al di fuori dalla finestra. “ Dunque sei tu: il re della sesta luna maggiore? “. Chiede, mentre a quelle parole anche l’argento si volge verso la luna nera, per un momento.

 

“ Ah: luna nera, terrore della morte “. Sentenzia, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Se io sia il re della luna nera o meno, non ha alcuna importanza: Mina sa già di me, sono stato io a confermare i suoi sospetti proprio quando ci siamo incontrati per la prima volta, da quando io e Veronica fummo costretti ad abbandonarla “. Fa perentorio, mentre Pierre e Joe si guardano straniti e sconcertati al tempo stesso. Il primo a riscuotersi è proprio lui, che ribatte a quelle parole con calma: sa che non si trova esattamente di fronte ad un nemico, anche se la sua guardia è sempre alta.

 

“ Non so cosa tu abbia i mente o quale sia il tuo piano “. Inizia, mentre Joe si aggrappa alla manica della sua giacca. “ Ma sono spiacente, non siamo disposti a favorire un nuovo incontro tra te e Mina: la situazione è complicata, non serve anche il tuo intervento per complicarla ulteriormente… “. Si ferma un momento, come dovesse trovare il coraggio di pronunciare quelle parole: un nome. Il nome di quell’uomo di fronte a sé. “ … Antoine Hikari “. Conclude, senza rancore ma in tono neutrale, rivelando che chi è letteralmente comparso in casa loro dal nulla, altri non è che Antoine Hikari: l’uomo che affidò loro Mina, il padre di Dominique che scomparve anni prima, dopo la prematura morte della moglie. Ma il vero motivo della sua visita, Pierre lo ha capito, non è solamente il fatto di voler incontrare Mina: c’è altro dietro, ed il patriarca dei Veghner pensa sia ora di scoprirne di più. E soprattutto pensa, se dovrà servire a proteggere Mina da queste future minacce, non esiterà, ora come anni prima, a stringere un’alleanza con colui che gli è di fronte: i due padri di Mina si guardano un istante, come stessero pensando la stessa cosa: la sola, reale minaccia che potrebbe incombere su Mina è una sola. E porta il nome del suo gemello: Dominique Lunettes Hikari.



Salve miei fans, come state? Ecco il capitolo 54, lo scoppiettante capitolo 54! Dominiqeu erde sempre più il controllo: non contento di ciò che fa Jeanne, stupra anche Nox e la morde. Solo per miracolo non va abbastaza in profondità per trasformarla, poi perde anche il controllo con la sorella. A difendere Mina è Michael, che chiede ospitalità alla minore. I fratelli Veghner non sembrano intenzionati a perdonare Pierre e Joe. Pierre e Joe, che inaspettatamente incontrano Antoine Hikari. A cosa porterà questa rimpatriata improvvisata? Veramente Pierre rivelerà a Garry la verità sulle sue origini? Leggete e lo scoprirete! Ci si vede presto, al capitolo 55!

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Capitolo 55
*** Vanitas Lunettes ***


Michael Veghner entra nel salone di Villa Perry, portando con sé un vassoio. Una volta posato, porge una tazza alla sorella e si inginocchia accanto a lei, mentre la giovane dalla chioma corvina non riesce a smettere di tremare. “ Mina “. la chiama solamente il biondo, mentre lei si volge verso di lui per un momento. “ Bevi questa, sono sicuro che ti farà sentire meglio. Ti prego “. Mormora solamente il cacciatore, mentre la sorella annuisce.

 

“ Grazie… “. Sussurra, prendendo tra le mani la tazza ma quasi rovesciandola, a causa del tremore che ancora non l’abbandona. A quella vista Michael posa una mano su quella di lei, guardandola intensamente. “ S… scusami, io… “. Fa per parlare Mina, sul cui collo e sui cui polsi i lividi stanno lentamente iniziando a sparire per via del suo potere di guarigione.

 

“ Sta tranquilla: giuro su Dio che non ti succederà più una cosa come questa, non finché ci sarò io al tuo fianco. Te lo giuro “. Assicura il giovane Hunter, mentre a quelle parole Mina non può fare a meno di scoppiare in lacrime. Si inginocchia per arrivare all’altezza di Michael, per poi stringersi a lui ed iniziando a piangere a dirotto. Il maggiore dei fratelli Veghner none sita un momento a ricambiare il suo abbraccio, stringendola forte a sé. “ Sei sicura che non vuoi dirlo a tuo marito? Quello che è successo è gravissimo, quell’infame non può passarla liscia… “. Sussurra il biondo, mentre Mina scuote il capo e si stringe maggiormente a lui.

 

“ Non ora, Michael. Non ora: prima devo riuscire a perdonare me stessa, poi potrò parlarne con Garry. Non prima di allora “. Sussurra, mentre l’altro annuisce: ovviamente rispetterà la decisione della sorella, ma non ne condivide i motivi. Lei? Lei dovrebbe perdonare sé stessa? No: qui l’unico ad aver colpe è Dominique, non certo Mina! È lui che è orma fuori controllo, è lui che ha cercato di stuprare la sorella, non certo per un qualcosa che abbia fatto lei. No: solo la pazzia governa le sue azioni pensa Michael, soltanto la follia e non certamente data dal potere della luna rossa. No, c’è ben altro dietro e lui lo sa. Ma ora non è certo il momento per tirar fuori tale argomento: annuisce, rassicurando la sorella e continuando a stringerla.

 

“ Stai tranquilla: non parlerò, se è ciò che desideri. Rispetterò la tua decisione “. Assicura, mentre lei si sente più rassicurata. Una volta calmatasi, la donna osserva attentamente il fratello: gli mette una mano sul viso, come a voler memorizzare ogni suo più piccolo lineamento.

 

“ Ho visto un riflesso oro nei suoi occhi, Michael “. Rivela, mentre il giovane Hunter trasale. “ Non mi sono sbagliata: l’ho visto chiaramente sovrapporsi al bagliore cremesi, seppur per qualche istante soltanto “. Assicura, mentre a quelle parole il ragazzo l’aiuta a sedersi, per poi sedere accanto a lei.

 

“ Sai vero, che è impossibile? “. Chiede, ma la sorella scuote il capo per poi decidere di prendere nuovamente parola.

 

“ Invece si: è possibile. Ti ricordi? In origine, le lune demoniache erano quattordici prima che il pilastro della Luna Oro, la settima luna maggiore, cadesse e la Golden Land venisse distrutta “. Sentenzia, mentre Michael sbianca di colpo.

 

“ E tu credi che quello psicopatico…? “. Non termina la frase, a farlo al suo posto è la corvina: anche a lei quella sola ipotesi fa rabbrividire, eppure sa che non è così utopica.

 

“ Credo che Dominique stia tentando di far rivivere il potere della Luna Oro. E credo che Vincent non ne sia alcorrente “. Ammette la figlia minore di Pierre e Joe, mentre continua a tremare alla sola idea. “ Sta tentando un colpo di stato: vuole diventare a sua volta un pilastro e spodestare il re “.Sentenzia, ma Michael non sembra convinto.

 

“ Io non credo che voglia farlo ora, con Vincent sul trono. Io credo voglia farlo in seguito: ricordi? Lui e il suo capo hanno parlato di riportare in vita una misteriosa persona. Che lui sarebbe stato il re di Veritas ed avrebbe riportato l’ordine nel regno e che, fino al suo ritorno sarebbe stato Vincent a regnare. Dominique sarà pazzo, ma non tradirebbe mai il suo capo, di questo sono certo “. Sentenzia, mentre la donna non può fare a meno di riflettere sulle parole di Michael e su quanto, quando fu costretta a partecipare al matrimonio di Dominique e Jeanne, ascoltò per puro caso: una conversazione tra Vincent ed il suo vice, in cui parlavano di riportare in vita il vero re di Veritas.

 

“ E allora chi…? “. Mina non termina la frase: la tazza che aveva in precedenza ripreso in mano cade a terra, frantumandosi in mille pezzi e mentre lei giunge ad una conclusione. “ Kaname Hikari! “. Fa, mentre il fratello la guarda sorpreso. “ Vincent vuole riportare in vita il padre! Ed a quanto pare, questo non piace a quell'infame di Dominique “. Fa, mentre l’altro la osserva stranito.

 

“ Allora perché aiutarlo? Non ha il minimo senso! “. Effettivamente pensa Micahel, questa teoria non sarebbe così utopica. Eppure non riesce a comprendere fino in fondo, quale sia il vero scopo di quel pazzo di Dominique.

 

“ Lui è leale a Vincent, lo hai detto tu stesso: per lui farebbe di tutto, ma non accetterà mai che al trono di Veritas salga colui che assassinò la Principessa Veronica, sua… nostra madre “. Mormora, ripensando alle enigmatiche parole di Antoine Hikari e su come l’abbia messa in guardia da Dominique. “ Mio padre mi ha messa in guardia e credo sia giunto il momento di parlarne anche con te, fratello “. Ammette la donna, mentre Michael la osserva sorpreso e cerca di digerire la notizia: Mina avrebbe incontrato Antoine? “ Quando mio padre mi fece visita, tra le altre cose mi mise in guardia. Mi disse che il vero pericolo non è Vincent, che lui è il male minore anche se, con un inganno, è riuscito ad usurpare il trono “. Spiega, mentre il fratello rimane in silenzio e cerca di assimilare tutte le notizie ricevute.

 

“ Mi stai dicendo che…? “. Non termina la frase: la sorella lo guarda con determinazione, seppur con ancora un po' di paura, che ovviamente non sfugge al maggiore: ci vorrà molto tempo pensa, prima che Mina possa superare quanto le è successo.

 

“ Si: Vincent crede di essere il capo, ma è solo una marionetta nelle mani di suo cugino “. Fa senza remore, rabbrividendo nel pensare a quanto folle e malata possa essere la mente di suo fratello. “ Dominique si è unito a Vincent e gli è fedele, questo è vero. Ma non ha mai accettato l’idea di riportare in vita mio zio, Kaname Hikari. Fu lui ad assassinare mia madre, a farla ammalare fino a farle consumare tutto il suo potere ed uccidendola. Dominique aveva un legame molto profondo con lei, giurò di vendicarla ed ora pare sia giunto quel giorno “. Spiega ad un attonito Michael, che riprende parola di lì a poco.


“ Ma Kaname Hiakri è morto! Tuo cugino lo ha ucciso anni fa, lo sanno tutti “. Fa, ricordando che Vanitas ha effettivamente ucciso il padre, molti anni prima, ed ha preso legittimamente il suo posto. Ma a quelle parole Mina sospira pesantemente, estraendo una fiala di Zydrate rossa dalla tasca dell’abito.

 

“ Se Kaname non fosse morto? Se fosse solo in una sorta di coma? E se c’entrasse la Zydrate? In quel caso, per uno come Dominique la vendetta non sarebbe completa: lui lo vuole morto, non in coma “. Riflette, osservando quella Zydrate e mentre Michael non può fare a meno di pensare a quelle parole a sua volta.

 

“ Quindi vuole aspettare che Vincent risvegli Kaname, che lui riprenda il trono ed ucciderlo? Come non fece Vanitas, quella notte? Sempre ammesso che sia davvero come dici tu e che Kaname non sia effettivamente morto “. Fa, mentre la minore annuisce pensierosa: lo sapeva. Sapeva che il vero nemico era Dominique, sapeva che è un folle psicopatico e che può essere peggiore dello stesso Vincent.

 

“ Santo Cielo, Michael: Garry deve salvare Jeanne quanto prima, altrimenti le conseguenze saranno irreversibili “. Fa la cacciatrice, amareggiata: si sente in colpa nei confronti di Jeanne, non osa neppure immaginare cosa stia passando quella povera donna con un marito psicopatico come suo fratello. La inorridisce solo pensare di avere gli stessi geni di quel folle. “ Lei e quella povera creatura, non possono rimanere insieme a quel mostro ancora a lungo: ho visto i lividi sul corpo di Jeanne, non è difficile intuire cosa sia successo ed in che modo sia stato concepito quel bambino. Se è stato capace di aggredire me, figuriamoci con la moglie “. Il tono di Mina cambia: c’è rabbia e disgusto nelle sue parole, mentre stringe i pugni in preda alla collera. “ Come posso avere i suoi stessi, maledetti geni? “. Sibila, mentre Michael mette una mano sulla sua e cerca di calmarla.

 

“ Perchè tu hai ereditato i geni di tua madre, la Principessa Veronica. Tu non sei come lui, sei completamente diversa. Non dimenticarlo mai “. Fa, mentre lei smette di tremare dall’ira e mentre lui riprende il discorso di poco prima. “ Che Garry debba salvare Jeanne è un dato di fato, solo lui può farlo. Ma dovremmo prima capire perché lei si sia sposata: quel giorno, all’altare non c’era una donna felice. Non sono un vampiro ma ho visto il suo sguardo: sembrava sul punto di mettersi a piangere “. Ammette, ed è vero. Il giorno delle sue nozze, Jeanne sembrava la più infelice delle persone più che una sposa felice.

 

“ Los coprirò “. Fa risoluta Mina, per poi asciugare gli occhi dalle lacrime che non sa nemmeno lei quando, ha versato. “ Lo scoprirò: Garry la salverà e la tirerà fuori da quell’inferno di matrimonio. Ed io ti giuro, troverò il modo di fermare Dominique: un modo per annullare temporaneamente i suoi poteri. Fornirò io l’arma a mio marito, l’arma per poter fare finalmente un po' di giustizia “. Il suo sguardo è risoluto, la sua volontà ferma: con quella Zydrate pensa, troverà il modo di annullare temporaneamente i poteri del fratello e per così permettere a Garry di dargli una lezione, oltre ovviamente a salvare Jeanne ed il bambino che ha in grembo.

 

“ Ma prima, Garry dovrà sapere della gravidanza. No sarà facile “. Fa Michael, mentre Mina annuisce: è vero. Dovrà dire la verità a Garry, purtroppo è inevitabile. Ma la vera domanda è: come potrà trattenerlo dall’andare immediatamente e senza nessun’arma ad affrontare il rivale?

 

A palazzo Hikari nello stesso istante, qualcuno parrebbe essere furioso.

 

Vincent Hikari getta a terra tutto ciò che si trova sul tavolo, per poi far cadere un vaso i cui cocci, al contatto con il pavimento fanno un rumore secco che lo riporta alla realtà, come riscuotendolo da una sorta di sogno. “ Dannazione! “. Grida alterato, mentre Nox entra in quel momento alla sala del trono: è riuscita a rimettersi in piedi e, per il bene di tutti ha deciso di tener nascosto al marito quanto le è successo. Per fortuna il morso non ha avuto conseguenze di nessun genere e non sembra essere il caso di allarmare anche Herik. Certamente pensa, non le piace mentire all’uomo che ama ma sa anche che, se sapesse ciò che Dominique le ha fatto, non esiterebbe ad affrontarlo e finirebbe solo per farsi annientare. “ Come posso aver perso?! Come posso essermi fatto mettere nel sacco come un imbecille, da quel folle di mio fratello?! “. Continua, mentre silenziosa Nox si avvicina per poi chinarsi, raccogliendo i cocci del vaso. A quella scena Vincent abbassa lo sguardo in sua direzione, per poi prendere parola. “ Nox? “. La chiama solamente: un nome, un semplice nome, il suo pensa la donna. Un richiamo che ha il potere di farla sussultare.

 

“ Signore? “. Fa, mandando giù il rospo e chiamando l’usurpatore con il titolo che, normalmente, sarebbe solo di Vanitas in quel palazzo. I loro sguardi si incontrano alcuni istanti, mentre lui cerca di darsi una calmata prima di distruggere mezzo palazzo. Alcuni punti del pavimento e delle pareti sono ghiacciati, probabilmente a causa del potere della luna blu che li ha colpiti durante l’attacco d’ira del biondo.

 

“ Raccogli questi cocci e ritirati “. Sentenzia solamente il minore dei fratelli Hikari, per poi smettere bruscamente di parlare. Al suo fine olfatto non sfugge una cosa che, malgrado si sia lavata più volte, parrebbe rimasta ben presente sul corpo della domestica. “ Di chi è quest’intenso aroma Hikari? È sul tuo corpo: chi ti ha posseduta e morsa? “. Chiede, senza il minimo pudore ed infischiandosene di mettere in imbarazzo la donna. “ Nox! Rispondi! “. Grida alterato, vedendo la donna restia a dargli una risposta e mentre la corvina riflette: che sia ora per lei, di agire? Che proprio Vincent sia la chiave di volta per aiutare la sua signora? Da parte sua invece, Vincent ha capito a chi appartenga quell’aroma, ma vuole esserne del tutto certo.

 

“ Signore, io… “. Esita ancora una volta la corvina: rivivere quel trauma tutt’altro che superato pensa, non le fa certamente piacere. Ma sa anche che più esiterà e più farà infuriare il re, che con il suo potere ha già fatto bruscamente abbassare la temperatura nella sala.

 

“ Ti renderò la cosa più facile “. Sibila il biondo, alterato e prendendo la donna per le spalle: avvertendo il suo sussulto ed il suo tremito i suoi sospetti non fanno altro che trovare maggior conferma. “ Cosa ti ha fatto Dominique? “. Chiede glaciale il falso re, con quello sguardo che gelerebbe l’inferno e mentre il blu della luna degli Hikari si riflette in essi.

 

“ Non è stata una cosa… una cosa voluta, signore: non avrei mai tradito Herik, mai. Per nessuna ragione. Ma ho dovuto intervenire, ho dovuto proteggere vostra sorella: suo marito non si fa scrupoli con lei, la picchia, la umilia, la stupra continuamente. E mette in pericolo la vita della signora e del bambino che ha in grembo. Non gli importa nemmeno del suo stesso figlio “. Ammette, mentre a quelle parole Vincent sembrerebbe rimanere colpito: è vero pensa, Dominique è strano da un po' di tempo. Sa che il potere della luna rossa e quello della luna blu si scontrano sempre in lui e sa anche dei suoi litigi con Jeanne, nei quali a volte è intervenuto per proteggere la sorella ma soprattutto, il bambino che ha in grembo. Non è solito intromettersi nei matrimoni altrui ed anzi, questa non è tutt’ora la sua intenzione, tuttavia è un’altra la cosa che vuole appurare. “ Quando sono intervenuta a proteggere la Principessa, lui… lui non l’ha presa molto bene “. Deglutisce un paio di volte la donna, mentre l’altro la scuote lievemente.

 

“ Parla, per Dio! Continua, cos’è successo? “. Si altera alla reticenza della fanciulla, scuotendola lievemente.

 

“ Ecco, lui mi ha morsa: non mi ha trasformata per fortuna, ma mi ha morsa. E non contento… ecco… “. Fa per dire altro, ma improvvisamente qualcuno entra nella sala come fosse la sua stanza, senza bussare e senza il minimo rispetto.

 

“ Vince, ho avvertito… “. Si blocca di scatto: che ci fa pensa, quella donna in compagnia del suo capo? E perché avverte in lui parecchia tensione ed in lei quasi timore? Lo sguardo di colui che non è altri che Dominique si indurisce immediatamente, diventando quasi glaciale. “ E lei che diavolo ci fa qui, con te? “. Chiede, afferrando bruscamente il polso di Nox e mentre, istintivamente e non sapendo che cos’altro fare la donna si aggrappa istintivamente alla giacca di Vincent.

 

“ Nox è qui perché l’ho chiamata io “. Risponde risoluto il biondo, avvertendo il timore della ragazza e confermando i suoi sospetti: certo, non glie l’ha detto chiaramente ma è evidente cosa dev’essere capitato dopo il morso. “ Sono o no il re? Non posso convocare una serva e parlare con lei? “. Fa con decisione il minore dei fratelli Hikari, mentre l’altro non sembra voler lasciare la presa sul braccio della dama di compagnia della suocera e della moglie.

 

Mina ha altro da fare “. Taglia corto il corvino, non facendosi troppe remore a chiamare Nox “ Mina “ anche di fronte al cugino e strattonandola violentemente, attirandola vicina a sé come fossero grandi amici. “ Ora che nostro padre è tornato e lei sa la verità, ora che ha deciso da che parte stare… “. E fissa intensamente la donna, che fa per distogliere lo sguardo ma non si azzarda: a parte la paura che la immobilizza sul posto e che le blocca persino il movimento degli occhi, ha paura che se si azzardasse anche solo a distogliere lo sguardo potrebbe essere punita.

 

“ Questa donna non è Mina, Nick: questa donna è… “. Fa epr proseguire, ma una fiammata gli passa vicina poco prima che il cugino riprenda parola, gli occhi iniettati di un’intensa luce rossa.

 

“ Certo che è Mina, non lo vedi? Anche se non capisco, perché diavolo le permetti di vestirsi in modo tanto assurdo e pettinarsi in questa maniera “. Commenta, sciogliendo lo chignon di Nox senza che lei possa protestare, lasciando che i suoi boccoli corvini le ricadano sulle spalle. “ Ecco, lo vedi? Con i capelli sciolti, dovresti riconoscere tua cugina! “. Protesta ancora una volta il secondo principe di Veritas, mentre Vincent guarda Nox come a dirle di smettere di controbattere, che peggiorerebbe la situazione.

 

“ D’accordo: mentre Mina andrà a cambiarsi d’abito, io e te dobbiamo parlare di una cosa “. Sentenzia, ma a quella frase suo cugino non sembra particolarmente felice: stringe maggiormente la presa sul braccio di Nox, infischiandosene dell’ordine appena ricevuto.


“ Tu non decidi per lei: sono io suo fratello maggiore e decido che lei rimane qui “. Sentenzia, mentre a quelle parole lei rimane un po' scossa e non sa come prenderle: da un lato è terrorizzata a quel solo tocco sul braccio, ma dall’altro pensa, forse non tutto il male viene per nuocere? Forse pensa, riuscirà a scoprire qualcosa in più per aiutare Jeanne e la sua famiglia?

 

“ D’accordo: hai detto che hai visto tuo padre? Non è possibile: mio zio Antoine è scomparso anni fa “. Sentenzia risoluto il biondo, mentre il suo secondo in comando scuote il capo.

 

“ Lo pensavo anche io, fino a quando non me lo sono ritrovato davanti: ha detto di aver parlato con Mina prima di venire da me, come se nulla fosse successo. Come se non mi avesse abbandonato come un pacco postale, facendomi crescere con tuo padre e non interessandosi mai della mia sorte. Ora torna come nulla fosse, e… “. Si blocca, la sua ira sta crescendo e si può percepire anche dal cambio della temperatura nella sala, che ora sta diventando molto calda.

 

“ Ma perché tornare proprio ora? La cosa non mi piace “. Sentenzia il falso re, ripensando in oltre allo scontro con il fratello e all’umiliazione nuovamente subita. “ Prima Vanitas ed il suo potere, ora lo zio Antoine… mi chiedo se tutto non coincida “. Ammette poi il fratello di Vanitas, mentre a quelle parole il corvino lo fissa qualche istante.

 

“ Ripensi ancora alla sconfitta che abbiamo subito? Possiamo rifarci quando vuoi: sai bene che c’è il modo di aumentare il tuo potere “. Sentenzia, mentre quella frase tanto particolare attira particolarmente l’attenzione di Nox.

 

“ Sai che non mi servirò di quella roba, nè ora né mai “. Fa, puntando lo sguardo in quello del cugino. “ Guarda un po' come ti ha ridotto, quella droga. Dovresti smettere anche tu di servirtene, prima che sia tardi “. Sibila poi il biondo, mentre a quelle parole il corvino si lascia andare ad una risata quasi isterica, facendolo sembrare pazzo malgrado in quel momento, sia più lucido che mai.

 

“ Io sto benissimo, Vince. Anzi, ti dirò di più: ho trovato un nuovo tipo di Zydrate. Sono riuscito ad estrarre quella oro. Oro, ricordi no? “. Chiede, mentre a quella frase Vincent sembrerebbe essere abbastanza turbato.

 

“ Butta subito via quella roba e dimenticati la Zydrate oro e tutto ciò che riguarda quel pilastro! Te lo ordino! “. Grida infuriato, mentre l’altro lo fissa come se realmente non si aspettasse una tale reazione. “ Ora, dobbiamo pensare a come riprendere la mia regina e mio figlio al più presto: non mi è piaciuto ciò che ho visto l’ultima volta, ed il ritorno di tuo padre non fa altro che accentuare sospetti che già nutrivo “. Spiega il falso Re, mentre il corvino sembrerebbe decisamente più interessato ed osserva il cugino seriamente.

 

“ Andiamo, non crederai che sia collegato a… “. Nota subito dove Vincent abbia puntato lo sguardo, pensieroso come forse non è mai stato.

 

“ Non dirmi che quell’uomo non ha fatto visita anche a te, per nutrirsi del tuo sangue? Lo ha fatto con ognuno dei suoi nipoti “. Sentenzia, mentre il corvino e la stessa Nox puntano lo sguardo nella sua stessa direzione, su un ben preciso ritratto.

 

“ Ma è morto: lo zio lo ha ucciso ed ha ereditato il suo potere “. Mormora solamente il secondo Principe di Veritas, ma Vincent non pare distogliere lo sguardo dal ritratto e né mutare opinione.

 

“ Dovresti aver avuto esperienza, proprio con mio padre e con il tuo: anche dalla morte si può ritornare, mio caro cugino. Anche dalla morte “. Fa, mentre un brivido di paura passa lungo la schiena di Nox e mentre una sferzata gelida investe tutti e tre. “ E se si trova l’ospite giusto, questo non è più così difficile. Anzi: diventa davvero molto semplice, usando la quantità giusta di sangue “. Calca sull’ultima frase, mentre lo sguardo di tutti e tre è ora puntato sul ritratto di Vanitas Lunettes. “ Dobbiamo sbrigarci a riportare mio padre sul trono, Nick: solo lui potrebbe contrastarlo, nella sciagurata eventualità che quell’uomo risorga a nuova vita. O potrebbe dare il potere a me per farlo, ma in ogni caso la priorità è far rivivere Kaname Hikari. A tutti i costi “. Non si fa remore a parlare, quasi scordando la presenza di Nox e mentre la donna rimane a dir poco agghiacciata: cielo pensa, ecco qual’è il vero piano di Vincent! Allora pensa, perché dallo sguardo di Dominique sembrerebbe trasparire di tutto, fuorchè gioia per quelle parole? Per saperlo pensa, dovrà ancora attendere un po'.

 

A palazzo Veghner, nello stesso istante anche Pierre e Joe sono impegnati in una difficile discussione.

 

Antoine Hikari sembrerebbe essere davvero molto tranquillo, come se non si trovasse in casa di uno dei cinque capifamiglia delle famiglie Hunters ma, al contrario, fosse solo andato a far visita ad un vecchio amico. A rompere il ghiaccio è ancora una volta Pierre, che di lì a poco riesce a riprendere parola. “ Credo di dover andare, ora “. Sentenzia risoluto, mentre Joe non si stupisce più di tanto a quell’affermazione.

 

“ Come sarebbe? Lasceresti tua moglie qui, con un nemico? “. Chiede con calma l’argento, ma a quella frase il rosso ride leggermente e, solo in seguito gli da una risposta.

 

“ Non sei mio nemico, Antoine. Non lo sei mai stato “. Fa con sicurezza, stupendo per un istante il Principe. “ Ma io non posso indugiare oltre: devo andare, assolutamente. Ho una cosa da fare, una cosa molto importante… “. Ma ad interromperlo è lo stesso Antoine che, come gli avesse letto i pensieri alza una mano come ad intimargli di tacere.


“ Sai vero, che se lo farai ora rischi di compromettere la tua alleanza con Kevin Knight? Vuoi davvero questo? “. Chiede, mentre per la prima volta anche Pierre Veghner rimane esterrefatto: come fa Antoine, ad essere a conoscenza delle sue intenzioni? Il capofamiglia dei Veghner cerca di non mostrare il proprio sbigottimento, ricomponendosi di lì a poco. “ Non andare, non ora: sono sicuro che la verità emergerà a breve, anche senza il tuo intervento. Il ragazzo saprà la verità e sarà pronto, quando sarà il momento “. Profetizza, mentre i coniugi Veghner lo osservano increduli.

 

“ Ma tu come lo sai? Come sai ciò che io volevo fare e soprattutto…? “. Ma si blocca: gli occhi celesti dell’altro lo stanno scrutando silenziosi ma, contro ogni previsione quel solo sguardo riesce a metterlo in notevole soggezione.

 

“ Dimenticate che sono un vampiro? So leggere le emozioni ed i sentimenti di chiunque “. Ricorda l’uomo, mentre l’altro si riscuote di lì a poco. “ So che sarebbe bene che Garry sapesse la verità: credetemi, non c’è cosa che desideri di più. Desidero ardetemene che mio nipote scopra la verità sulle sue origini e non dubitate, accadrà a breve. Ma voi dovrete restarne fuori “. Intima, mentre a quello sguardo Joe sente un lieve brivido correrle lungo la schiena. “ Joe, non devi aver paura: noi non siamo nemici. Siamo tutti sulla stessa barca e vogliamo la stessa cosa. La stessa cosa “. Ripete, mentre a quelle parole Pierre lo osserva senza proferire verbo. “ Tutti noi vogliamo che Garry riacquisti i suoi ricordi e riottenga il suo vero nome. E cosa più importante, che abbia la forza di contrastare mio figlio “. Ammette, sconcertando gli altri due.

 

“ Tu hai appena detto di amare entrambi i tuoi figli, ma allo stesso tempo vuoi che Garry sconfigga Dominique. Non ti seguo “. Ammette Pierre, mentre a quelle parole l’altro rimane in silenzio qualche momento. Solo dopo un po' risponde a quell’affermazione, con tono quasi irrealmente calmo.

 

“ Amo mio figlio, ma non significa che approvi ciò che sta facendo “. Inizia, mentre Joe e Pierre si prendono istintivamente per mano. “ Dominique è totalmente fuori controllo: una mina vagante, ben più pericoloso di mio nipote. Vincent crede di essere il capo, quando è invece solo una marionetta inconsapevole nelle mani di mio figlio “. Mormora, riflettendo qualche istante su come proseguire la spiegazione.

 

“ Aspetta, vuoi dire che quello psicopatico intende tradire Vincent? “. Chiede Pierre, ma a quella domanda Antoine scuote il capo.

 

“ No: mio figlio ha una lealtà assoluta verso Vincent. Ma al tempo stesso ha anche molta influenza su di lui: gli sta facendo fare tutto ciò che vuole, ma non ho ancora capito quale sia il suo fine ultimo. Una cosa però, la so di certo… “. Continua, mentre a quelle parole i coniugi Veghner si guardano un istante e decisamente scossi. “ Sia mia nipote Jeanne che mia figlia, sono in pericolo: come vi ho detto, mio figlio è una mina vagante. È totalmente fuori controllo e non solo: riesce a padroneggiare e ad estrarre anche la Zydrate rossa. Si è potenziato con quella droga, o antidoto chiamatelo come volete. E temo stia tramando altro, per sferrare il suo attacco finale “. Spiega il fratello di Kaname, lasciando di sasso i due. Joe ha quasi un mancamento e, se non fosse per la prontezza di Peirre nell’afferrare una sedia e farla sedere, sarebbe senza dubbio finita a terra.

 

“ Oh mio Dio! La mia Mina… “. Mormora solamente la donna, portandosi le mani al volto e lasciando andare alcune lacrime. “ Ma che razza di demonio è, quel folle che si dice suo fratello?! Come può essere figlio di una nobile donna come la Principessa Veronica? Come fa a condividere gli stessi geni di mia figlia? Come?! “. Chiede semplicemente la donna, veramente spaventata per ciò che potrebbe accadere alla sua Mina. Nel vederla così, Antoine si decide finalmente ad avvicinarsi a lei: guarda qualche istante Pierre come a chiedergli di scostarsi un momento e, una volta ottenuto questo si inginocchia per poter arrivare all’altezza della donna: prende le sue mani bollenti nella propria gelida, per poi scostarle dal suo viso. Posa la mano libera sulla sua guancia, per poi asciugarle gli occhi con il dito.

 

“ Mi dispiace: non avrei mai pensato che mio figlio potesse diventare così pericoloso. Altrimenti non lo avrei mai promesso in sposo a Jeanne, non avrei mai permesso che scoprisse di avere una gemella. Ma le cose sono andate così: l’unica cosa da fare è reagire insieme, senza demoralizzarsi. Altrimenti sarà davvero finita “. Sussurra, mentre la donna arrossisce lievemente a causa di quel contatto, senza ancora smettere di piangere.

 

“ Perchè tutto questo? Forse… forse se fossi stato accanto a tuo figlio, non sarebbe successo nulla! Non sarebbe diventato il mostro che è ora! “. Continua la rossa, mentre lui la prende tra le braccia e la stringe forte a sé per cercare di calmarla, mentre Joe si sfoga in un pianto troppo a lungo trattenuto.

 

“ No, Joe: non è stato il mio abbandono, la causa scatenante. Io credo sia accaduto tutto in quel maledetto giorno, in cui mio figlio ha dovuto esaudire l’ultimo desiderio di Veronica e porre fine alle sue sofferenze, divorando la sua vita. Era solo un bambino, anche se dimostrava molto più della sua età. Un bambino che ha dovuto affrontare tutto quel dolore e quella sofferenza da solo, senza che io potesi nemmeno rendermene conto. Ero troppo concentrato sulla mia di sofferenza, per capire cosa stava succedendo a mio figlio. Eppure, Luna mi aveva avvertito… “. Mormora, lasciando sia Pierre che Joe di sasso. La donna rimane stretta in quell’abbraccio, mentre il patriarca trova la forza di farsi avanti di lì a poco.


“ Hai detto… divorare la sua vita? “. Chiede, agghiacciato da quanto a appena udito. “ Vuoi forse dire che fu Dominique ad uccidere la madre? “. Chiede, mentre Antoine annuisce semplicemente.

 

“ Qualcun altro stava uccidendo la mia Veronica, lui ha solo anticipato l’inevitabile ed evitato a sua madre altro dolore e sofferenza “. Sentenzia, ricordando quei giorni come fosse accaduto solo il giorno prima. “ Ma questo ha distrutto definitivamente la sua già tormentata psiche: senza che nessuno se ne accorgesse, il mostro stava già nascendo in lui. E si è mostrato il giorno del funerale di mia moglie “. Ricorda quel giorno, mentre Joe riesce solo in quel momento a calmarsi seppur le lacrime sgorghino ancora dai suoi occhi. “ Quel giorno mio figlio era totalmente apatico: non aveva mai pianto la morte della madre, era come se pensasse che stesse semplicemente dormendo. Come se avesse rimosso dalla sua mente di averla uccisa lui stesso, come se quel ricordo fosse troppo duro per poterlo sopportare e quindi, lo avesse semplicemente rimosso. Luna se ne accorse: tentò di avvertirmi, ma io fui cieco e sordo. Non capii, finché non fu troppo tardi “. Spiega, mentre Pierre si avvicina decisamente sconcertato: questi dettagli, lui e la moglie non potevano sapere. Ma ora li sanno e, di sicuro, li aiuteranno a capire chi sia realmente il loro nemico. “ Dominique rimase solo, alla sala funebre. Credetti che volesse salutare la madre, non immaginavo cos’avrebbe fatto realmente “. Ammette, mentre sente ancora i brividi nel ripensare a quel giorno, a quel terribile ricordo che gli ha creato un trauma non indifferente seppur sia un uomo ormai adulto.

 

“ Cosa… che successe? “. Mormora semplicemente Pierre, incuriosito dalle parole dell’altro. Antoine non lascia Joe, come se abbracciarla gli stesse dando il coraggio di proseguire quel racconto. La donna lo comprende: seppur ora sia più calma infatti, decide di non interrompere il contatto.

 

“ Dominique disse che era sicuro, la madre stesse solo dormendo. Disse che era gelida e che aveva freddo, così… “. Si ferma qualche istante, Joe nota la sua presa farsi più forte ma non dolorosa. “ … gettò il candelabro nella bara, bruciando letteralmente il corpo della madre ed asserendo di volerla riscaldare, che in quel modo non avrebbe più avuto freddo “. A quelle parole entrambi i coniugi rimangono talmente sconvolti da non poter proferire verbo, mentre finalmente Antoine si decide a lasciar libera Joe: la osserva qualche istante, asciugandole gli occhi con il dito esattamente come poco prima e guardandola intensamente. “ Sai? Quando guardo te, non posso fare a meno di rivedere la mia Veronica: bellissima, buona d’animo e coraggiosa come poche. Non potevo scegliere una madre migliore per la mia Mina. Non potevo scegliere dei genitori migliori per mia figlia “. Fa, cercando di calmarsi e rimettendosi in piedi. I coniugi Veghner devono riprendersi un momento dallo shock di quanto hanno appena udito, agghiacciati non solo da tutto questo ma pietrificati al solo pensiero di quanto folle e pericoloso sia il loro nemico.

 

“ Come lo possiamo fermare? “. Chiede ad un certo punto Pierre. “ Come fermiamo Dominique una volta per sempre? C’è un modo? “. Chiede. A quella domanda Antoine rimane in silenzio qualche istante, per poi andare ad osservare la luna blu al di fuori della grande vetrata.

 

“ Non spetterà a voi, questo compito “. Sentenzia, mentre gli altri due rimangono decisamente perplessi da quella frase. “ Non voi, ma Garry: sarà lui a chiudere i conti con suo cugino. E credetemi, lo farà a breve. Il nostro compito, quello nostro e di Mina, sarà fornirgli i mezzi. Qualunque essi siano “. Assicura, mentre i Veghner osservano a loro volta la luna alta in cielo, mentre mille e più domande affollano le menti di entrambi e mille e più timori si impossessano dei loro corpi.

 

Veritas, molti anni prima degli eventi narrati.

 

La spada dell’allora giovane capitano delle guardie reali gronda ormai sangue: non si cura di pulirla, perché mai dovrebbe? Anzi, se ci riflette quel sangue sulla sua arma è il simbolo di vittoria suo e della sua stirpe. Gli Hikari saranno i prossimi sovrani di Veritas, la fine della stirpe Lunettes come reggenti è ormai stata decretata. La neve cade incessantemente, quasi in modo anomalo. Quasi non fosse un semplice fenomeno meteorologico, piuttosto sia una conseguenza: il potere della luna blu è instabile ed il pilastro della seconda Kitsuki sta tremando. Se non è caduto, pensa colui che è a terra e che è il proprietario di tale sangue, davvero poco ci manca. E se il pilastro del ghiaccio cadrà, pensa, sa benissimo che conseguenze ci saranno. Ma no: non intende permetterlo e non certo perchè gli importi di questo schifoso mondo o di quei porci umani, nemmeno della sua stessa gente gli importa più. Ma c’è qualcuno di cui invece gli interessa, qualcuno che ora è di fronte a lui e lo fissa dall’alto. “ Solo in questo modo sei riuscito a mettermi in ginocchio, eh, Kaname? “. Chiede quasi strafottente il corvino, non avendo la forza per alzarsi e tenendo la mano sulla sua vistosa ferita, quella letale e che non gli lascerà scampo in ogni caso. A quelle semplici parole, Kaname Hikari osserva l’uomo ferito per poi decidere di chiedergli una cosa: una cosa che non ha capito, ma che lo incuriosisce.

 

“ Perchè lo avete fatto, Vanitas? “. Chiede solamente, mentre Vanitas Lunettes lo osserva con quei bellissimi occhi brillanti di un’intensa luce blu, la stessa che ora brilla sovrana in cielo grazie alla luna dei Lunettes, anzi, la luna degli Hikari.

 

“ Io so cosa farai, Kaname: so che le tue mani si macchieranno del sangue delle mie adorate figlie. So cosa farai alla donna che ora dici di amare e che stai per sposare, so cosa farai alla mia Veronica e so come distruggerai la mia famiglia, una volta diventato Re di Veritas. So tutto, lo sapevo sin da quando ti ho incontrato “. Rivela, mentre Kaname si inchina per poter arrivare alla sua altezza.

 

“ E se lo sapevate, perché non avete agito di conseguenza? “. Chiede, nascondendo la lieve sorpresa iniziale: dunque pensa, suo suocero possiede dei poteri di preveggenza ed ha potuto vedere il futuro? Ha potuto prevedere le sue intenzioni, malgrado lui le abbia nascoste? Eppure pensa, non ha in serbo di uccidere le due principesse: l’unico che ha sempre voluto distruggere pensa, è l’uomo di fronte a lui. Allora? Come mai quelle parole hanno il suono di una terribile profezia?

 

“ Perchè così potrò distruggerti, con le mie stesse mani “. Fa il corvino e, senza alcun preavviso afferra violentemente il braccio di Kaname. Colto di sorpresa il bruno fa per sottrarsi, ma gli artigli affilati di suo suocero si piantano nel suo polso. “ Sette figli: avrai sette figli da tre donne diverse. E sarà proprio la tua stirpe a condannarti “. Sentenzia, mentre a quelle parole l’altro cerca di sottrarre il polso da quella ferrea presa, vanamente. “ I fratelli, figli della regina blu e della regina nera, si scontreranno ma non sarà uno scontro fratricida. Al contrario, sarai tu a perire per mano della tua stirpe “. Ripete, con un ghigno di soddisfazione e mentre il potere della Luna Blu inizia a passare a Kaname. Eppure il polso gli fa male: c’è qualcosa che non va, pensa. Deve sottrarsi a quella presa, ma sa che non ci riuscirebbe mai se non tagliandosi la mano! Infatti, la sua forza sta venendo meno lentamente. “ Io maledico te e tutti i Re che porteranno sangue Hikari nelle vene: soffrirete! Diventerete mlostri che le vostre spose ripudieranno, ed in fine la maledizione del Re Pazzo arriverà al suo culmine, portandovi ad una morte atroce per mano dei vostri stessi figli! Nessuna donna al mondo vi amerà, dopo che la maledizione sarà compiuta. Quindi, nessuno potrà mai salvarvi! Siete tutti condannati, tu e tutti i futuri re maschi della stirpe Hikari “. Ghigna sadico, mentre Kaname non può fare a meno di sentire un dolore atroce al braccio. Il marchio di possessione di Vanitas Lunettes si è impresso su di esso, mentre i suoi occhi si tingono di un blu intenso. “ Benvenuto, Re Kaname. Erede del mio potere e della mia maledizione “. Ride malignamente il padre di Luna e Veronica, mentre a quelle parole Kaname libera il polso dalla sua presa, stringendo le mani attorno al suo collo.


“ Voi…! Maledetto, spezzate immediatamente questa maledizione! “. Ordina, ma il risposta l’altro lo fissa intensamente e, senza pensarci su due volte, sputando del sangue che ovviamente, finisce per sporcare il viso dell’altro.

 

“ Non hai le palle per farlo “. Sentenzia, mentre l’altro non si cura nemmeno di pulirsi il volto. “ Non hai le palle per uccidermi! Non hai le palle per divorare la mia vita ed il mio potere per intero! Sarai sempre un re a metà! Per sempre! “. Continua, mentre la Luna Blu continua a brillare alta nel cielo e mentre la sua luce si riflette negli occhi dell’ormai neo re di Veritas. Kaname, che preso da un’ira improvvisa per quelle parole affonda le zanne nel collo dell’ormai ex re. Vanitas, che non appena sente quelle zanne affilate nel proprio collo non tradisce la minima sofferenza: si limita a stringere un filatterio tra le mani, ghignando quasi soddisfatto.” Tu… e Luna… sarete i fautori… della nostra rinascita. La mia… e la sua… “. Sussurra con le ultime forze, per poi osservare il filatterio come fosse la più importante delle cose per lui, più importante della sua stessa vita. “ Ivonne… “. Conclude, prima che il suo potere e con esso la sua vita lo abbandonino, rendendo così in modo definitivo, Kaname il nuovo Re di Veritas e del Clan della Luna Blu: il regno degli Hikari ha inizio ora.

 

Il giovane cammina in quello che ha l’aria di essere un palazzo enorme, un palazzo che comunque lui non parrebbe riconoscere ma che, allo stesso tempo gli è familiare. “ Ma quale posto tetro è mai questo? “. Mormora solamente il giovane dalla chioma argentea, mentre un gelo improvviso precede la comparsa di ghiaccio sul pavimento. Il ragazzo osserva sotto ai suoi piedi sbigottito ma, quando fa per rialzare lo sguardo qualcuno gli afferra il volto tra le mani: mani gelide come la morte stessa, un tocco che gli da, se deve essere sincero, più brividi dello stesso ghiaccio che sta pestando con i piedi scalzi. “ Chi…? “. Fa per parlare, ma lo spettro prende parola poco prima che lui possa concludere la domanda.

 

“ Sei così bello: hai i lineamenti perfetti di tua madre. Un viso meraviglioso, questi capelli argentei. Sai, anche io un tempo avevo dei meravigliosi capelli color ebano: neri, come la notte più profonda. Neri, come l’animo di quel bastardo di tuo padre “. Inizia a parlare l’anima, una voce che colui che non è altri che Garry Perry sembrerebbe riconoscere: ha già avuto modo di incontrare quell’uomo, solo non sa perché continui a materializzarsi a lui che di fatto, non ha a che fare con la famiglia Hikari. “ Eppure… “. La presa sul suo volto si fa più decisa, ma non dolorosa. Istintivamente Garry fa per indietreggiare, ma colui che ora si è materializzato nella sua forma reale di fronte a lui non glielo permette. “ Hai gli occhi di lui: lo sguardo inconfondibile di colui che non solo ha ucciso le mie amate figlie, ma anche me e che ha divorato la mia vita. L’uomo che hai visto in quel frammento della mia memoria… “. Continua lo spirito ormai visibile di Vanitas Lunettes, mentre Garry si accorge di tenere tra le mani una spada insanguinata. “ Grazie a quella, ti ho trasmesso il ricordo della mia morte: hai visto cosa mi ha fatto quel maledetto infame di tuo padre, non è vero? Hai visto cos’ha fatto e sai cos’ha fatto alle mie due… alle mie tre figlie? “. Chiede, mentre Garry sente di poter svenire da un momento all’altro malgrado, di fatto, si tratti solo di un sogno. “ E sai anche chi è l’uomo di cui parlo. Lo sai benissimo, lo hai capito da un pezzo di non essere il figlio di Haruka Perry, non biologicamente almeno. Chi ti ha generato è lui… “. Continua lo spettro, mentre Garry diviene totalmente gelido in tutto il corpo ed inizia a tremare: per la prima volta è spaventato, sente che questo non è realmente un sogno ma, piuttosto, una visione. “ Kaname Hikari “. Conclude il corvino. Improvvisamente i corridoi vengono illuminati da un’intensa luce, le fiaccole si accendono mentre lo scenario cambia: Garry si ritrova nella sfarzosa sala da ballo di quello che, ora lo riconosce, è palazzo Lunettes. “ Guarda com’erano belli, i miei figli tutti insieme. Guarda che bellissima famiglia avevo, guarda che bella sposa avevo al mio fianco “. Sibila al suo orecchio lo spirito del nonno di Ivy, mentre Garry rifiuta di volgere lo sguardo.

 

“ No! Lasciatemi in pace! Io non vi credo! “. Grida, ma a quelle parole l’altro gli afferra nuovamente il volto, i suoi artigli affilati feriscono lievemente la pelle dell’altro.

 

“ Invece guarderai: io sono il solo che sta cercando di dirti la verità, quindi ora mi darai ascolto. Ed una volta saputo tutto, credimi, vorrai aiutarmi di tua spontanea volontà “. Sentenzia, mentre Garry sbianca nel vedere ciò che si trova davanti.

 

Un’affascinante donna dalla chioma argento tiene per mano due bimbi: la bimba avrà su per giù tre anni, il bimbo un po' di più. “ La riconosci, vero? “. Chiede, mentre Garry sente di essere impallidito oltre ad aver iniziato a tremare. “ Si: quella era tua nonna, Brigitte Knight “. Sentenzia, mentre agghiacciato Garry osserva chi sia accanto alla donna. “ Ah, si: quella era la tata dei miei figli. La nonna di quello sciocco maggiordomo, Dante se non mi sbaglio “. Fa, mentre Garry osserva la donna arancione. Poi il suo sguardo si sposta sulle due splendide adolescenti al fianco di colui che, sicuramente, è Vanitas Lunettes.

 

“ La Regina Luna e la Principessa Veronica! “. Fa semplicemente l’argento, mentre lo spettro annuisce.

 

“ E quell’uomo? Lo riconosci? “. Chiede poi lo spettro, indicando un uomo che purtroppo si, Garry riconosce alla perfezione.

 

“ Kaname Hikari e… “. Punta lo sguardo al giovane dalla chioma argentea. “ Antoine Hikari! “. Riconosce anche il padre di Dominique, mentre lo spettro annuisce ancora una volta. “ Ma com’è possibile?! Cosa ci faceva mia nonna qui, a questo ballo?! “. Chiede incredulo l’argento, mentre alcune figure danzanti compaiono al centro della sala.

 

“ Da dove credi che venga, il potere anomalo dei Knight? Da dove credi fosse venuta la grande forza di tuo zio e tua madre? “. Chiede semplicemente Vanitas, mentre si trova a sorreggere il nipote, ora lo può dire, quasi a peso morto. Ma forse pensa, quest’inerzia va bene ed è un vantaggio per lui: almeno pensa, non si ribellerà e sarà pronto al prossimo atto. “ Tuo zio e tua madre, loro appartengono alla mia famiglia tanto quanto Luna e Veronica: dopo la morte di Ivonne ebbi un’avventura con una cacciatrice. Una cacciatrice molto bella e molto potente: quella donna era lei. Brigitte Knight. La donna che mi diede due figli “. Rivela: anche se non ha detto chiaramente il nome dei bambini, per Garry è piuttosto evidente. “ Ah, povero Kevin: eternamente innamorato della sua sorellina, senza sapere che avrebbero potuto sposarsi quando avrebbero voluto. Se solo Brigitte fosse stata sincera e se solo gli avesse lasciato tutte le loro memorie e anche molto, molto altro. E lo stesso errore, lo ha fatto la tua cara mammina “. Sentenzia, mentre Garry non riesce a liberarsi da quella presa e forse, non ne avrebbe nemmeno la forza. Non ha la forza nemmeno di proferire verbo, per la seconda volta tutto il suo mondo si sta sgretolando. “ Ora hai capito? Il perché quella notte, Vanitas sentì il desiderio di risparmiarti? Non fu casuale “. Continua il corvino, facendo sdraiare il nipote senza remore e fissandolo. Uno sguardo del tutto simile a quello di Vanitas ma anche a quello di Garry, non c’è che dire. “ No: anche se lui non sa del vostro legame di sangue, questo lo ha richiamato e gli ha impedito di ucciderti. Così com’è stato nello scontro successivo ed in quello successivo ancora, fino a quando non vi siete trovati a spalleggiarvi “. Ghigna maligno, scostando il colletto della camicia del più giovane. “ Proprio come avevo detto io: il figlio della regina blu e quello della regina nera, si scontreranno ma non in uno scontro fratricida. E saranno loro a far cadere il Re, una volta per tutte. Ed a far risorgere il regno del Re Pazzo “. Conclude, prima che un atroce dolore impedisca a Garry di proferire alcun verbo ma gli permetta solamente di gridare di dolore, poi il buio.

 

Garry Perry si desta di soprassalto: la fronte madida di sudore, il cuscino sporco di sangue ora più che mai, mentre i suoi occhi si tingono del colore della luna blu sovrana nel cielo. E mentre, poco distante, uno spirito che lui ben conosce lo osserva con un ghigno sadico. “ Luna Blu, come un oceano in tempesta. La tempesta che sta per abbattersi non solo sugli Hikari, ma anche sugli Knight “. Ghigna crudele, ghiacciando la parete ed il pavimento con quella soddisfazione che per lungo tempo ha ricercato e che, in fine, ora può nuovamente provare: il suo piano sta procedendo a gonfie vele.


Ciao miei cari fans, ed ecco qui, prima della fine dell'anno il cpaitolo 55! Cosa ne pensate? Stavolta, abbiamo un concentrato di memorie di una singola persona: Vanitas Lunettes, forse colui che muove tutti i fili della storia stessa o forse un burattino in mano al burattinaio. Scopriamo che Brigitte Knight ebbe una relazione con lui, dalla quale nacquero due figli che però, ereditarono il cognome della madre e che furono del tutto umanizzati. Garry continua a sognare Vanitas Lunettes, che gli rivela senza mezzi termini che lui è il figlio di Kaname Hikari: a cosa porterà questa rivelazione? Cosa farà ora Garry? Nel frattempo, Antoine stringe allean za con i Veghner e sembra, oltre tutto, molto interessato a Joe. Michael sostiene Mina e, esattamente come Antoine capisce che il vero nemico, quello più pericoloso, è forse Dominique. Dominique, che nel frattempo è riuscito ad ottenere un terzo tipo di Zydrate: quella oro. Perchè Vincent si sarà infuriato nello scoprirlo? Leggete e lo scoprirete! Baci, ci si vede al capitolo 56!

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Capitolo 56
*** L'ora della verità ***


Veritas, molti anni prima degli eventi narrati.

 

È notte fonda nel regno della seconda luna demoniaca, una notte in cui la neve ha deciso di dispiegare il suo bianco mantello su ogni prato e terreno, rendendo il paesaggio molto suggestivo. Due giovanissimi Hunters giungono al confine del regno: non sanno esattamente come mai, ma sanno di essere stati convocati per quell’ora tarda da niente poco di meno che… i loro pensieri vengono interrotti. Dei passi precedono l’entrata in scena di un giovane uomo dalla lunga chioma argentea e dagli occhi di ghiaccio, un uomo che i due giovani Hunters sembrerebbero riconoscere.

 

“ Siete venuti, in fine “. Sentenzia semplicemente colui che è senza dubbio un vampiro, date le sue zanne affilate che fanno ora bella mostra di sé. “ Scusate se vi ho convocati a quest’ora ed in questo luogo, ma non potevo proprio permettere che ci vedessero insieme. E questo luogo, in confine tra il mio territorio ed il vostro, è il miglior terreno neutrale che ho potuto trovare in così breve tempo. Spero capirete “. Sentenzia il vampiro. La giovane coppia sa che non ha intenzione di aggredirli e non si allarma, limitandosi a dargli una risposta.

 

“ Sappiamo che non volete aggredirci, o lo avreste già fatto. Ma diteci: per quale motivo ci avete convocato qui… “. Si ferma un istante, per poi pronunciare finalmente il nome di colui che si sono trovati di fronte. “… Principe Antoine? “. Chiede l’Hunter, mentre a quelle parole l’altro sorride lievemente.

 

“ Pierre e Joe Veghner, se stasera vi ho convocati è perché dopo gli Knight ed i Perry, voi siete i più potenti tra tutti gli Hunters. Come saprete, non potevo andare a chiedere aiuto alle altre due famiglie che ho citato. Ma so che voi mi aiuterete, dopo aver sentito la mia storia e dopo aver saputo cos’è successo alla mia amata sposa “. Afferma risoluto l’argento, mentre a quelle parole Pierre fa un passo avanti: certo, lui e la moglie conoscono benissimo quell’uomo e la sua sposa. Sono loro che, qualche anno prima, gli affidarono una piccola in fasce che ora stanno crescendo con amore: la loro amata figlia, Mina. Da allora non ebbero più contatti con i vampiri, non fino a questo momento. Quello stesso giorno hanno ricevuto il messaggio: il principe Antoine li convocava con urgenza al confine, per discutere di una questione ineludibile e di estrema importanza. Credendo che potesse solo trattarsi di Mina, i due coniugi hanno deciso di accertare ma, a quanto sembra, l’argomento del colloquio non è la bambina.

 

“ Parlate, dunque: cos’è successo, per convocarci dopo così tanti anni? “. Chiede incuriosito Pierre. A quelle parole Antoine sembra esitare un momento: stringe forte i pugni, per poi decidersi a dare una spiegazione di lì a poco.

 

“ Esigo vendetta. E so che solo voi, ancora una volta, potrete aiutarmi “. Ammette, mentre a quelle parole entrambi rimangono sbigottiti: che un vampiro potente come Antoine Hikari chieda loro aiuto per una vendetta, ammettono che è del tutto inaspettato. “ Non guardatemi così: so che siete molto orti, che siete una delle cinque famiglie reggenti degli Hunters. So che potrete aiutarmi e credetemi, non lo farete senza avere qualcosa in cambio “. Assicura. Pierre e Joe si guardano qualche istante, la donna si attacca istintivamente al braccio del marito mentre lui fa un passo avanti.

 

“ Noi non offriamo il nostro aiuto per un ritorno personale, maestà: dovreste averlo capito, anni fa quando ci affidaste Mina “. Sentenzia, il suo sguardo e quello dell’altro uomo si incontrano per qualche istante. “ Ma spiegate: perchè dovremmo accettare di collaborare? Come mai non portate voi a compimento questa vendetta? “. Chiede, ora incuriosito e senza perdere il contatto visivo con l’altro. A quelle parole Antoine sorride lievemente, come se in un certo senso si aspettasse questa risposta e come se conoscesse Pierre e Joe da una vita intera.

 

“ Ve lo dirò subito “. Fa, mentre il suo sorriso scompare istantaneamente a quel ricordo tanto doloroso e mentre la neve diviene ghiaccio. “ Voglio che uccidiate mio fratello, Re Kaname “. Sentenzia, mentre a quelle parole i due coniugi lo guardano sconcertati: da prima credono di aver capito male, ma in seguito realizzano che no, non è così. Hanno capito benissimo. Il Principe Antoine sta chiedendo loro di uccidere il re!


“ Prego? “. Chiede semplicemente Pierre, mentre l’altro lo osserva risoluto.

 

“ Avete capito benissimo: voglio che voi uccidiate mio fratello “. Ripete, per poi cercare di contenere la collera al solo ricordo di quanto ha scoperto, solo il giorno stesso. “ Se vi preoccupa il trattato di pace, non temete: finché mio nipote non avrà l’età giusta per governare, diventerei io il re in carica per successione: il trattato rimarrebbe inalterato. Umani e vampiri non si dovranno mai più scontrare, non finché sarò io sul trono “. Assicura, mentre a quelle parole Pierre percepisce un lieve giramento di testa: troppe emozioni in un colpo solo, troppe informazioni da elaborare ed una richiesta a dir poco shoccante per lui e Joe!

 

“ Ma siete impazzito? Se noi uccidessimo il re, scateneremmo una guerra senza precedenti tra il clan della luna blu e gli umani! In oltre, anche se dovessimo appoggiarvi io e Joe non abbiamo abbastanza potere per fare una cosa simile! Mi dispiace, non posso accettare “. Fa, ma a quelle parole Antoine sembra davvero arrabbiarsi: più che con Pierre, parrebbe arrabbiato con lo stesso destino.


“ Ha ammazzato la mia Veronica! “. Tuona l’argento, mentre a quelle parole Pierre e Joe rimangono a dir poco shoccati: conoscevano la crudeltà del Re, ma veramente ha assassinato la Principessa, sorella della moglie? Ma perché mai? “ Non guardatemi come dicessi un’eresia: mio fratello desidera il potere assoluto, desidera un potere che le altre Kitsuki non posseggono. Desidera primeggiare su tutti gli altri clan, non si fermerebbe neanche di fronte alla nostra stessa madre! Ha distrutto la mia famiglia! Prima mi ha portato via la mia amata, ora è riuscito a far uscire di senno mio figlio! Un bambino! Mio figlio è solo un bambino, eppure ho letto la crudeltà nel suo sguardo. La crudeltà che ho letto solo negli occhi di mio fratello: lo ha plagiato, approfittandosi del mio momento di debolezza. Ha approfittato della frattura che già esisteva nella mente di mio figlio e l’ha fatta diventare una crepa insanabile: se voglio sperare di salvarlo ed allo stesso tempo vendicare la mia amata, il vostro aiuto è indispensabile! Vi prego! “. Continua, mentre a quelle parole Joe non può rimanere indifferente: è donna e madre, non osa immaginare cosa proverebbe lei se una cosa simile fosse capitata nella sua famiglia. Se qualcuno avesse ucciso il suo Pierre e fatto uscire di senno Michael o Mina, anche lei desidererebbe ardentemente vendetta. “ In oltre, so che Kaname è responsabile della morte del figlio che Joe portava in grembo e di Duke, vostro fratello, Lord Pierre “. Continua, mentre l’uomo annuisce lievemente mentre, inevitabilmente, a quei ricordi anche in lui l’ira torna a farsi strada.

 

“ Così è: mia moglie ha perduto il bambino che portava in grembo a causa di uno scontro con vostro fratello, mio fratello è perito poco tempo prima ed anche in quell’occasione, poco tempo dopo mia cognata Sharon ha perduto il loro bambino “. Sussurra, mentre Antoine lo guarda intensamente.

 

“ Conosco il vostro dolore, Pierre: lo conosco sin troppo bene. Per questo ho chiesto a voi di aiutarmi a spodestare quell’infame, ad allontanarlo da Luna e dai miei nipoti prima che riesca a corrompere anche loro. Prima che riesca a far loro del male, o peggio. Per poter vendicare Veronica, Duke ed i due bambini che in questa storia, erano i più innocenti e che non hanno nemmeno potuto vedere la luce “. Sentenzia risoluto. “ E per quanto riguarda il potere necessario, c’è un modo. Ma dovrete essere pronti ad affrontarlo “. Sentenzia, mentre i due coniugi lo osservano straniti. “ Allora? Accettate? “. chiede poi l’argento, poi del sangue macchia la candida neve a terra.

 

Ora come allora, sangue scarlatto scorre sul pavimento pregiato di Villa Veghner: Antoine Hikari osserva Pierre e Joe, i suoi occhi tinti di un’intensa luce blu mentre i due rimangono straniti. Non si aspettavano questo suo gesto che inevitabilmente ha riportato le loro menti a molti anni prima, quando lo stesso principe chiese loro aiuto per uccidere Kaname e vendicare Veronica, Duke ed i due bambini che purtroppo non poterono mai vedere la luce a causa sua. “ Non un’altra volta… “. Mormora solamente Pierre, ma a quelle parole Antoine lo guarda severamente.

 

“ Un’altra volta ed un’altra ancora, Pierre: farò tutto quanto il necessario per proteggere mia figlia e le persone a lei care. Non posso uscire allo scoperto, non ora. Ma posso aiutare voi, ora come allora, dandovi nuovo potere “. Sentenzia, mentre a quelle parole il rosso scuote lievemente il capo.

 

“ Sarebbe pericoloso, per voi: avete idea di quanto sangue serva, per rafforzare entrambi? Non è un gioco, Antoine! “. Fa, ma a quelle parole lui sorride lievemente.

 

“ Allora, se non vuoi che questo sangue vada sprecato sarà meglio procedere quanto prima “. Fa, mentre l’altro uomo lo guarda incredulo: davvero pensa, Antoine non da il minimo peso al rischio che sta correndo? Non gli importa nulla di poter morire? “ Non guardarmi così! Lo sto facendo per Mina: se allora lo feci per annientare mio fratello, come puoi pensare che ora non lo farei per mia figlia? “. Chiede, come stesse dicendo la cosa più naturale del mondo e mentre, di lì a poco Joe si fa avanti.

 

“ Il principe Antoine ha ragione, Pierre “. Afferma risoluta, mentre il marito la osserva sconcertato: non crede di aver mai visto la moglie tanto risoluta come in questo momento. “ E’ vero: anni fa ci fece dono del suo sangue, sperando potessimo uccidere suo fratello ed al tempo stesso, per permetterci di proteggere al meglio Mina e noi stessi. Ma il potere di quel sangue sta andando esaurendosi: necessitiamo di berne nuovamente “. Fa, mentre il marito la raggiunge di lì a poco. “ E per non mettere a rischio la vita del principe, sarà bene che non indugiamo oltre “. Ammette, mentre a quelle parole l’argento ghigna lievemente. Un ghigno che purtroppo, ricorda molto quello del figlio,

 

“ Sei sempre stata una donna intelligente, Joe “. Fa, mentre lei arrossisce lievemente. Cercando di mascherare le emozioni e pur essendo umana, la donna è la prima ad accettare il patto, quella sorta d’alleanza tra i Veghner ed Antoine Hikari: con una presa delicata ma decisa al tempo stesso, fa avvicinare il polso di Antoine alle sue labbra, per poi decidere di bere il suo sangue. Ora come molti anni prima, il rarissimo sangue Hikari che scorre nelle sue vene riesce a compiere un miracolo: oltre a guarire ogni possibile malattia, riesce a rinnovare la forza e persino la bellezza della donna, non rendendo nemmeno più necessaria la benda che talvolta porta sull’occhio: un regalo pensa, di uno dei primi scontri con Dominique. Una cosa della quale ora potrà finalmente dimenticarsi, in modo definitivo. E Pierre comprende ogni cosa: ora come anni prima, bevendo il sangue di Antoine la moglie ha assorbito anche la sua Zydrate ma, essendo in quantità mitigata il corpo non la rigetta, anzi: in quel caso, la droga/veleno/antidoto agisce con quest’ultima funzione, curando il corpo in cui è messa in circolo.

 

“ Joe? Stai bene? “. Chiede solamente l’uomo, mentre lei annuisce.

 

“ Sto bene, non temere: Antoine non è mai stato nostro nemico, ho fatto bene a fidarmi di lui “. Ammette, mentre l’altro non pare aver idea di rigenerare il profondo taglio al polso. Notando lo scetticismo o meglio, la paura del capofamiglia dei Veghner decide di prendere in mano la situazione, prima di morire dissanguato per davvero: già aver aiutato Joe è stato un notevole sforzo per lui, se ora Pierre attendesse un altro po' potrebbero realmente esserci conseguenze irreversibili, per lui.

 

“ Insomma! Vuoi deciderti o vuoi che muoia dissanguato, Hunter? “. Fa risoluto, scuotendo il rosso dai suoi pensieri e dai suoi turbamenti. “ Forza, bevi! Sai che il solo modo per contrastare Dominique è combatterlo con le sue stesse armi: lui possiede entrambe le Zydrate, quella rossa e quella blu. E se voi non rinnoverete quella che scorre nel vostro corpo, credimi, non avrete scampo! Ed io non voglio che possa accadervi qualcosa o che succeda alla mia Mina, quindi spicciati! “. Quasi gli ordina, i suoi occhi si tingono di un blu intenso: ora è il suo potere a tenerlo in piedi, altrimenti sarebbe già svenuto. A quel punto l’Hunter non perde tempo: Antoine ha ragione, pensa. Se vogliono sperare di vincere contro uno come Dominique, devono affrontarlo con almeno una delle sue stesse armi.

 

“ E sia! “. Sentenzia semplicemente il patriarca della famiglia Veghner, prima di afferrare il polso dell’altro e, guardandolo intensamente per qualche momento portandoselo poi alla bocca. E non appena quel sangue tanto pregiato entra in circolo in lui, proprio come accaduto alla moglie la sua forza si rinnova, il suo fisico guarisce ed anche la sua bellezza ne risente in positivo. I due si guardano a lungo, mentre lentamente Pierre si stacca da quel polso con la bocca ancora sporca di sangue: anche se umano, proprio come Joe non è assolutamente disgustato dal sapore del sangue, che anzi ha avuto per entrambi il sapore del più pregiato dei vini. “ Grazie… “. Sussurra solamente, ma in quel momento e dopo aver rigenerato la ferita Antoine ha un lieve capogiro. “ Antoine! “. Lo chiama solamente il rosso, afferrandolo prima che cada a terra. L’altro lo guarda come a ringraziarlo, per poi prendere parola di lì a poco.


“ Tranquillo, Pierre: devo solo riprendermi. Ho perso una quantità considerevole di Zydrate e di sangue, devo riprendermi e rigenerarli “. Ammette, mentre i due coniugi si guardano per poi annuire.

 

“ Allora rimani qui, finché non sarà tutto nella norma. Tu hai aiutato noi, lascia che ricambiamo il favore “. Fa con gentilezza Joe, mentre l’altro ricambia il suo sguardo per poi sorridere lievemente.

 

“ Ah, Pierre! Tientela stretta, altrimenti finirà davvero che ruberò la tua bella sposa e la renderò mia “. Scherza, o forse parla realmente: ovviamente, Pierre e Joe sanno che non lo farebbe realmente e che è uno scherzo, tanto da portarli entrambi a sorridere lievemente. Ma nella mente di Antoine, questo non è proprio uno scherzo: sarebbe davvero disposto a mordere Joe e renderla sua. Realmente gli ricorda la sua amata Veronica, realmente ha visto in lei una cosa che nelle altre non ha mai visto, realmente lo ha colpito sin da quando la incontrò, anni prima. Ma ovviamente, tutto ciò sarebbe fattibile solo se anche lei lo volesse e, per come stanno le cose, ora come anni prima quest’ipotesi rimarrà solo e semplicemente un’utopia.

 

A palazzo Knight, stesso istante.

 

Il giovane dalla chioma ametista osserva fuori dalla finestra: è una notte particolare e non riesce a prendere sonno, quando parrebbe riuscirci molti strani incubi si fanno strada nella sua mente. “ Accidenti… non riesco davvero a capire cosa mi prende, stanotte “. Sussurra solamente il ragazzo, mentre qualcuno prende parola di lì a poco.

 

“ Un soldo per ogni tuo pensiero “. Fa una voce alle sue spalle: una voce che da prima lo fa sussultare, per poi riconoscere di chi si tratta e portandolo così a ritrovare la calma.

 

“ Kevin “. Lo chiama solamente, mentre colui che si è rivelato essere Kevin Knight si avvicina a lui, incrociando le braccia e lievemente imbronciato.


“ Dovrei essere furioso con te, lo sai? “. Mormora, mentre l’altro lo osserva e inevitabilmente, con quel broncio lo trova adorabile. “ Mi hai lasciato da solo in quel letto enorme! E ti ricordo che fa davvero freddo, specialmente stanotte! E senza qualcuno accanto è anche peggio “. Continua a lamentarsi, dandogli un lieve pugno sul capo e guardandolo imbronciato.

 

“ Suvvia, non riuscivo a dormire “. Fa solamente il viola, mentre l’altro non pare aver idea di “ perdonarlo “ e lo colpisce nuovamente, ovviamente con un pugno molto lieve.

 

“ Io sono il tuo signore e come tale non ti ho dato il permesso di lasciarmi solo in quel letto! Zucca vuota! Se hai un problema, devi parlarne con me e non isolarti! Sai che odio queste cose! “. Continua a colpirlo, mentre l’altro ride lievemente per poi afferrare il polso dell’argento nella propria mano, in una presa piuttosto blanda. “ Ti ordino di non rifare mai più una cosa simile “. Borbotta, mentre Allen lascia libero il suo polso per poi sorridere lievemente.


“ Ma sono solo venuto in salone, perché tutte queste storie? “. Chiede, mentre l’altro sembra alterarsi di nuovo: si prepara a colpire nuovamente il suo assistente, ma in seguito si ferma e volge lo sguardo altrove.

 

“ E’ che ho avuto paura: con tutto quello che sta succedendo ultimamente, con Vincent sul trono, ho avuto paura che ci avessero attaccato e che ti fosse capitato qualcosa di brutto. Credevo di non essere arrivato in tempo, di nuovo “. Mormora, mentre l’altro posa una mano sul suo viso per tranquillizzarlo.

 

“ Non mi è successo e non mi succederà nulla: te lo prometto. Non morirò, non prima di te per lo meno “. Assicura, mentre Kevin lo osserva per qualche istante shoccato.

 

“ Anche lei, mi disse la stessa frase “. Sussurra e, capendo chi sia la “ lei “ in questione il giovane dalla chioma viola lo stringe forte a sé, lasciando l’argento lievemente sorpreso.

 

“ Non accadrà nuovamente: ti giuro, non morirò prima di te. Te lo giuro “. Ripete, riuscendo a rassicurare un po' il suo signore. Passato il primo momento di sorpresa, anche Kevin ricambia il suo abbraccio e lo stringe forte a sé, così forte che sembra quasi volergli far male.

 

“ Ti conviene mantenere la tua promessa, o io… “. Sta per proseguire la frase, ma un frastuono anomalo li fa sussultare.

 

“ Monsieur! Non potete entrare! Monsieur Kevin sta dormendo, non può ricevervi! “. Tenta semplicemente il maggiordomo, ma colui con il quale sta parlando lo guarda furente.

 

“ Togliti dai piedi! Non è con te che voglio parlare! “. Si infuria il giovane dalla chioma argento, per la prima volta così alterato da non prestare nemmeno attenzione alla buona educazione.

 

“ Per favore! Se entrerete senza permesso, il mio signore me la farà pagare! “. Continua il maggiordomo, mentre Garry Perry lo osserva decisamente furioso.

 

“ Sarà lui ad affrontare l’ira di qualcuno, quindi ora scansati! “. Grida, afferrando poi la sua pistola antivampiro e puntandola all’uomo. “ Scansati! “. Ordina ed ovviamente, a quella vista l’altro non può che obbedire terrorizzato.


“ Mark! Si può sapere che diavolo sta succedendo?! “. Fa una nuova voce, che Garry riconosce perfettamente.

 

“ Signore! “. Fa semplicemente il maggiordomo, mentre il più giovane si volge di scatto verso la fonte della sua ira: suo zio, Kevin Knight.

 

“ Vattene, Mark: ci penso io “. Sentenzia semplicemente il fratello di Juliette ed ovviamente, a quell’ordine l’altro vorrebbe da prima rimanere comunque a proteggere il suo signore. Ma ad uno sguardo di Allen, appena sopraggiunto sul luogo, gli fa capire che è meglio che obbedisca e che questa è una faccenda familiare. Una volta che il maggiordomo scompare al di là della porta, Kevin riprende parola. “ Garry! Che razza di modi sono?! “. Chiede nervoso suo zio, ma a quelle parole l’argento è più rapido: punta la pistola a suo zio e, nello stesso istante Allen sfodera la spada e la punta alla gola del più giovane. “ Allen, no! Abbassa la spada “. Ordina a quel punto Kevin, mentre il suo assistente lo guarda qualche istante.

 

“ Siete sicuro? “. Chiede, mentre l’altro annuisce: sa benissimo che suo nipote non gli sparerebbe mai. Allen obbedisce all’orine ricevuto, mentre Garry non abbassa di un millimetro la propria arma antivampiro.

 

“ Immagino che Pierre ti abbia parlato, se irrompi in questo modo in casa mia con quell’aria così furiosa “. Sentenzia amareggiato l’argento, ma Garry scuote il capo e senza nemmeno stargli a chiedere cosa avrebbe dovuto dirgli Pierre, per farlo alterare.

 

“ Lord Pierre non c’entra niente “. Fa, mentre a quella frase anche Kevin e lo stesso Allen rimangono sorpresi. “ Qualcun altro ha svelato le vostre menzogne! Le menzogne di una vita intera! Una vita in cui ho pianto la morte dei miei genitori, senza sapere perché proprio noi, quella dannata notte fummo aggrediti! Una vita passata a chiedermi perché Dominique mi odiasse tanto, senza sapere che era perché avrei potuto prendere il suo posto! Che anche io, come principe legittimo del clan della luna blu, avrei potuto sposare Jeanne! Ho sofferto per anni, senza sapere che in realtà… “. Si ferma: vuole sentirlo da suo zio. Vuole sentire la verità da lui, per questo è qui. “ Quella notte, non muoveste un dito per salvare vostra sorella. Non un dito! Vanitas avrebbe potuto ammazzare anche me ed Ivy, voi non potevate sapere che cos’avrebbe fatto! Dominique avrebbe potuto uccidermi! Sapete vero, che quella notte maledetta c’era anche lui?! Che fu lui a sbaragliare tutti gli Hunters a servizio di mio padre e quei pochi rimasti fedeli a mia madre? Sapevate cosa stava succedendo, ma non avete fatto nulla! “. Tuona, mentre Allen osserva il suo signore senza sapere come comportarsi: se da un lato difende ovviamente il suo signore, dall’altro non può certo biasimare la giusta collera di Garry. Non ha mai mascherato infatti, di non approvare il comportamento di Kevin che, quasi sei anni prima, rifiutò di aiutare la sorella anche quando lei stessa lo supplicò di farlo, quando Juliette gli disse che gli Hikari si stavano muovendo e che ben presto, il conto del terribile errore commesso da lei, Haruka ed i Delacour sarebbe dovuto essere saldato. E che la moneta di scambio era solo una: il sangue. “ In principio non comprendevo: perché?! Perché se mia madre aveva un fratello, non era intervenuto per proteggerci?! Poi, stanotte ho finalmente capito! “. Sentenzia un infuriato Garry, riscuotendo bruscamente Allen dalle sue riflessioni e, per la prima volta, il suo sguardo carico d’ira spaventa persino suo zio. “ Voi avevate ripudiato mia madre, perché aveva concepito me con un vampiro! E non un vampiro comune! Non è così?! “. Chiede, mentre nel sentire quella vecchia storia Kevin sente nuovamente la collera salire in lui. “ La incolpavate di aver macchiato la famiglia Knight, non vi siete mai sforzato di capire le sue ragioni! Neanche quando ha avuto più bisogno di voi, siete mai intervenuto! Avete preferito lasciar morire lei e mio padre ed orfani me ed Ivy! “. Continua la sfuriata il giovane, mentre finalmente anche Kevin inizia a tirare fuori la voce e gli artigli.


“ Ora basta! Non voglio più sentire questa storia! Non so cosa ti abbiano detto, ma sei piombato in casa mia come una furia e mi stai minacciando con un’arma antivampiro! Bada bene, Garry: potrei farti arrestare, anche se sei mio nipote! “. Continua, mentre a quelle parole uno sparo fa sussultare i due presenti. Kevin Knight sbianca in volto, per la prima volta in vita sua: temeva davvero di essere stato colpito e che il nipote fosse uscito di senno! Invece, con disarmante precisione il capofamiglia dei Perry lo ha mancato, il proiettile si è conficcato nella parete come fosse un monito.

 

“ Piantatela, con le vostre fandonie. Esigo di sapere la verità, tutta la verità! “. Urla furioso Garry, stanco delle menzogne di suo zio. A quelle parole e soprattutto, dopo il gesto di suo nipote Kevin riflete: forse pensa, è davvero tempo di essere completamente sincero con suo nipote. “ E’ vero ciò che lo spirito di Vanitas Lunettes mi ha detto? Che voi e la mamma eravate suoi figli e non solo: che io sono il figlio di Kaname Hikari? È vero?! “. Chiede, mentre per la seconda volta in quella sera, nei suoi occhi passa un intenso bagliore blu. A quella vista ma soprattutto, nel sentire il nome di Vanitas Lunettes, Kevin sussulta: aveva ragione Pierre pensa, aveva ragione su tutto e lui è stato un cretino!

 

“ Vanitas Lunettes si è manifestato a te? “. Chiede semplicemente, mentre Garry annuisce semplicemente.


“ Si, non esitando tra l’altro a mordermi “. Conferma, mentre Kevin si porta una mano al viso decisamente sconvolto.

 

“ D’accordo: abbassa la pistola. Ti racconterò la verità sulla famiglia Knight e sulla tua nascita. Ma prima di farlo, devi sapere che non ho mai fatto nulla per ferirti: tutto quello che ho fatto, l’ho fatto solo per il tuo bene e per quello di Ivy. Ho sempre pensato a voi due, come dissi a tua madre la notte prima dell’aggressione: per voi, qui ci sarebbe stato sempre posto “. Inizia il discorso, mentre Garry abbassa lievemente ma non totalmente la pistola.

 

“ Ma non per lei o per mio padre, vero? “. Sibila, mentre l’altro volge lo sguardo altrove e, così facendo, ammette la propria colpevolezza. “ Ma come avete potuto?! Abbandonare vostra sorella e vostro cognato, per che cosa?! Perché lei aveva sposato un uomo che non approvavate?! Per cosa?! “. Sbrocca furioso il giovane dalla chioma argento, mentre l’altro lo osserva a sua volta. “ Per cosa odiavate così tanto la vostra stessa sorella?! “. Conclude, mentre a quella frase Kevin non riesce più a trattenersi.

 

“ Io l’amavo! “. Fa, lasciando letteralmente di sasso il nipote. “ L’amavo, più della mia stessa vita! L’amavo e no, non nel modo in cui un fratello ama una sorella! “. Sbrocca, per poi guardare intensamente il nipote. “ Quanto avrei voluto, che piuttosto di essere figlio di quel bastardo che ti ha generato fossi figlio mio! Sarebbe stato meno riprovevole! Sarebbe stato quasi più giusto, dato che anche io e mia sorella eravamo nati vampiri! Quante notti ho passato sperando, implorando un Dio che non voleva ascoltarmi che lei entrasse da quella maledetta porta e dicesse di ricambiare i miei sentimenti! Che aveva scelto me! Ma no! Lei non ha mai ceduto, lei ed il suo maledetto amore per Haruka Perry l’hanno portata alla rovina! Ora sei soddisfatto?! “. Chiede il più grande, mentre Allen non osa nemmeno sfiorarlo e mentre Garry lo guarda senza neppure sapere cosa stia provando in quel momento. Se odio o chissà che altro, nell’udire quelle parole che lentamente stanno distruggendo il suo mondo.

 

“ Chi era mio padre? Chi era il mio vero padre? E non mi mentite! Esigo la verità! “. Chiede, mascherando la sorpresa e lo sbigottimento, la rabbia e chissà quali altri sentimenti che nemmeno lui sa più identificare. A quella domanda Kevin sussulta, mentre finalmente Allen gli posa una mano sulla spalla.

 

“ Kevin “. Lo chiama solamente, mentre l’altro sembra decisamente scosso da quelle emozioni che credeva di aver soppresso, m a che in realtà non sono mai morte. Mai, nemmeno quando la sorella è venuta a mancare. “ E’ tempo che il ragazzo sappia, ti prego: deve essere pronto per ciò che lo attende, non può rimanere ancora nell’ignoranza. Non se lo merita “. Lo incoraggia, prendendolo tra le braccia per qualche istante: non importa pensa, se Garry troverà anomalo quel comportamento. Lui e Kevin hanno deciso di non nascondersi più e così sarà, davanti a tutto e tutti. “ Coraggio “. Lo incoraggia nuovamente, mentre finalmente il fratello di Juliette sembrerebbe prendere coraggio.

 

“ Il nome di tuo padre, il vampiro a cui tua madre si era concessa portando il disonore sulla casata Knight, credo tu lo conosca già “. Sentenzia, mentre il suo sguardo incontra finalmente quello del nipote. Lo stesso sguardo di lui, si ritrova a pensare. Lo sguardo di suo padre, di… “ Kaname Hikari “. Conclude, mentre a quelle parole la pistola antivampiro scivola dalle mani di Garry: certo, ha voluto lui stesso la verità e certo, ne era alcorrente grazie a Vanitas Lunetes. Ma sentirla confermare da suo zio, sicuramente ha uno strano impatto su di lui e sulla sua psiche.

 

“ Kaname… Hikari? Lui… lui era mio… mio… “. Non riesce nemmeno a dirlo, le parole gli muoiono in gola. Quella gola che, improvvisamente, sente seccarsi. “ .. padre? “. Conclude in fine, prima che la gola si secchi totalmente e portandolo a tossire: come se un cappio fosse stato avvolto attorno al suo collo, quasi non riesce a respirare per lo shock. A quella vista Kevin fa un passo verso di lui, non sapendo cosa fare o come comportarsi: per la prima volta si sente un perfetto imbecille, per la prima volta sente di aver sbagliato ogni cosa e la paura di perdere anche suo nipote farsi sempre più forte.

 

“ Se ce l’hai con me non ti biasimo, m a ti prego: non avercela con tua madre come ho fatto io. Ricordala per la madre che è stata per te ed Ivy, non per i suoi errori “. Sussurra solamente, mentre Allen si avvicina e porge un bicchier d’acqua a Garry.

 

“ Tieni, cerca di bere a piccoli sorsi “. Sussurra semplicemente, ponendogli una mano sulla spalla ed aiutandolo a bere, aspettando che si riprenda dallo shock: lui ed Ivy sono dunque veri fratelli, avendo in comune lo stesso padre! Lui appartiene al clan della Luna Blu! Lui è un vampiro.

 

“ Vanitas lo sa? “. Chiede solamente, una volta ripresosi e mentre suo zio scuote il capo.

 

“ No: quando Luna sigillò i tuoi poteri, era sola. Non portò il figlio con sé, lui non sa che sei suo fratello “. Spiega semplicemente il capofamiglia dei Knight, mentre a quelle parole Garry annuisce semplicemente. “ Garry “. Lo chiama poi suo zio, avvicinandosi di alcuni passi. “ Cosa vuoi fare, ora? Vuoi ripudiarmi? “. Chiede, mentre a quelle parole il nipote punta lo sguardo in quello di lui.

 

“ Io non sono come voi, zio: non ripudio la mia famiglia. Mai, in nessun caso “. Precisa, mentre quelle parole colpiscono Kevin peggio di una freccia. “ Non vi dico che vi perdono: mi ci vorrà tempo per digerire tutto questo. Mi ci vorrà tempo per digerire il fatto che abbiate abbandonato mia madre, che mi abbiate nascosto le mie origini. Ma so anche di avere un altro compito, ora “. Ammette, mentre suo zio lo guarda e, istintivamente, stringe la presa sulla sua spalla come a non volerlo lasciare andare. “ Vanitas, Ivy e Jeanne: hanno il diritto di sapere la verità “. Sentenzia, mentre Kevin lo guarda preoccupato.

 

“ Cosa vuoi fare? “. Chiede, mentre il nipote si prepara a dargli una risposta ben precisa.

 

A palazzo Hikari, nel frattempo.

 

Il sangue scarlatto cade su quello che apparentemente sembrerebbe essere un cadavere ma che di fatto, proprio come la volta precedente sembrerebbe reagire a quel contatto: l’uomo misterioso apre gli occhi di scatto, occhi iniettati di un’intensa luce blu che ben presto, viene sostituita da un colore nero tenebra. Vincent Hikari osserva incredulo la scena, mentre i suoi sospetti trovano conferma e mentre, nello stesso istante l’uomo soffre indicibilmente. “ Padre… “. Mormora solamente, per poi continuare a premere la mano nel punto in cui suo padre fu, anni addietro, ferito apparentemente a morte da suo fratello. “ Padre! Reagite! “. Lo incita il minore dei fratelli Hikari, ma a nulla vale. Come previsto, il cadavere torna ad essere tale nel giro di poco tempo e colui che non è altri che Kaname Hikari smette di reagire, anche a contatto con quel sangue. Il biondo cade a terra, come se quel tentativo avesse prosciugato ogni sua energia. “ Maledizione… lo sapevo. Lo sapevo “. Sussurra, per poi riflettere: Dominique gli aveva messo la pulce nell’orecchio, chiedendogli se suo padre fosse effettivamente morto o solo in stato catatonico, lasciato alla fame da Vanitas. Ora i sospetti si sono tramutati in una conferma: il precedente Re di Veritas non è affatto morto, altrimenti non avrebbe mai reagito al richiamo del sangue. Vanitas non lo ha ucciso, preferendo lasciarlo ad una lenta agonia a morire di fame e senza una goccia di sangue, procurandogli di fatto quell’innaturale catatonia dalla quale pare ora impossibile svegliarlo. “ Ve lo prometto, padre: ve lo prometto! Vi risveglierò da questo stato di catatonia, tornerete sul vostro trono e daremo una bella lezione a chi ci sta ostacolando. Tenete duro ancora per un po' “. Sussurra, senza sapere che qualcuno ha osservato di nascosto la scena.

 

Il giovane dalla chioma corvina sospira pesantemente: i suoi sospetti hanno trovato conferma, quell’uomo è effettivamente vivo. Presto pensa Dominique, il piano si metterà in moto: Vincent lo risveglierà e a quel punto pensa il secondo principe di Veritas, a quel punto anche il suo piano potrà mettersi in moto. Il piano che sta ideando da parecchio tempo, per vendicare la madre e per vendicarsi di essere stato separato dalla gemella alla nascita. No, pensa: non tradirà mai Vincent, ma non permetterà nemmeno che suo zio ritorni al potere, pensa colui che non è altri che Dominique Lunettes. E riflette su una cosa: se ci sarà un nuovo re di Veritas, se Vincent rinuncerà davvero al trono in favore del padre, allora quel nuovo re sarà lui. Ma per ora pensa, deve occuparsi della sua cara, dolce mogliettina.



Ciao miei fans, eccomi qui con il capitolo 56! Allora, che ne dite? Stavolta è un pò più corto, ma certamente non mancano i colpi di scena: in primis, Garry affronta lo zio e gli fa confessare la verità sulla sua nascita, arrivando a puntargli la pistola antivampiro in reda all'ira. Intanto, Pierre e Joe bevono nuovamente il sangue di Antoine, che pare intenzionato ad aiutarli a fermare il figlio una volta per tutte. Vincent conferma i suoi sospetti: Kaname non  è mai stato morto, solo la catatonia lo imprigiona in una morte apparente ma, a quanto pare, presto le cose potrebbero cambiare. Dominique tuttavia, parrebbe avere altri piani: pur essendo fedele a Vincent, non intende accettare lo zio sul trono. Cosa succederà? Leggete e lo scoprirete! A presto con il capitolo 57!

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Capitolo 57
*** Garry e Jeanne ***


Sorge un nuovo giorno nel regno di Veritas, un giorno che per molti potrebbe segnare una svolta decisiva.

 

Quasi da una settimana Mina e Michael non rivolgono la parola ai genitori: la prima dopo aver scoperto la verità sulle sue origini, il secondo per essere stato a sua volta ingannato e ferito nell’orgoglio dall’atteggiamento dei suoi genitori. Ma quel giorno le cose sono diverse: i due fratelli hanno deciso che finalmente, sia tempo di chiarire le cose con i loro genitori. Così hanno deciso di organizzare un incontro proprio a Villa Perry, da cui né la corvina né il biondo si sono mai mossi da quando sono stati attaccati da Dominique. Ance se questo, per ora, rimane un segreto tra loro due così come quanto accaduto, o meglio stava per accadere a Mina.

 

Pierre e Joe varcano i cancelli di Villa Perry: è ormai calata la notte a Veritas e solo la luna, ora pallida, dispensa la sua luce nel cielo notturno. “ Garry sarà già qui? “. Chiede ad un certo punto la rossa, mentre il marito annuisce semplicemente.

 

“ Beh, se non era a Villa Veghner e nemmeno a Villa Knight, credo proprio possa solo essere tornato a quella che è casa sua “. Spiega come fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre una recluta si inchina in segno di rispetto e, riconoscendoli, li fa passare senza storie. Una volta entrati nel grande salone, dopo aver passato i larghi corridoi, Pierre non può fare a meno di osservarsi intorno come fosse la prima volta che entra in questo luogo. La sua attenzione viene, poco dopo, catturata da un ritratto alla parete: Haruka e Juliette assieme ai loro figli, Garry ed Ivy. La donna sospira pesantemente, senza staccare gli occhi da quel quadro.

 

“ Non abbiamo nemmeno potuto darle una sepoltura dignitosa… “. Sussurra amareggiata, mentre Pierre annuisce mestamente per poi poggiarle una mano sulla spalla.

 

“ Hai ragione: ancora oggi, mi chiedo che fine abbia mai fatto il corpo di Juliette. Non riesco davvero a darmi pace “. Confessa. La donna sta per rispondere, ma dei passi che precedono l’entrata in scena di una bellissima donna e di due giovani li fanno desistere.

 

“ Sono felice che abbiate accettato il mio invito… “. Inizia la voce femminile, mentre la proprietaria fa il suo ingresso più bella che mai, accompagnata dal marito e dal fratello maggiore. “ Padre, madre… “. Conclude poi, non avendo alcuna difficoltà nel definire ancora Pierre e Joe i suoi genitori.

 

“ Mina, tesoro… “. Mormora solamente la rossa, osservando la figlia ed il suo meraviglioso abito color blu, il suo sguardo fiero che tante volte l’ha resa orgogliosa. Quello sguardo che, per la prima volta, non riesce a decifrare: cosa si cela pensa, nell’animo della figlia? Quale sarà il motivo di questa cena a sorpresa?

 

“ E’ bello vedervi entrambi in salute “. Continua la corvina, mentre anche Garry non può fare a meno di osservarla: dopo il violento litigio tra Michael e Mina ed i loro genitori, avrebbe voluto saperne i motivi ma la moglie glieli ha taciuti. Solo quella mattina gli ha detto che è pronta, che quella sera stessa scoprirà la verità. Lui non le ha ancora parlato di quanto scoperto da suo zio circa le sue origini, eppure la moglie si è accorta che in lui qualcosa non va: è molto strano, silenzioso e quasi assente, un atteggiamento che certamente, pensa, non è da lui. Non ha ancora provato a chiedergli di cosa si tratti, cosa sia ad ottenebrarlo in questo modo, ma conta di farlo molto prima di quanto si possa immaginare. “ Immagino che tutti vi chiederete i motivi di questa riunione a sorpresa “. Continua poi la signora Perry, mentre sua madre annuisce.

 

“ Tesoro, ascolta… “. Sussurra, ma Michael la guarda per poi scuotere il capo. Recependo il messaggio e capendo di non doverla interrompere, Joe rimane in silenzio mentre anche i figli e Garry prendono posto a sedere, sulle poltrone e sul divano presenti.

 

“ Ho riflettuto a lungo: voi eravate le persone di cui mi fidavo di più, i miei amati genitori: mi fidavo ciecamente, credevo che mai nella vita mi avreste potuta ferire tanto. Poi, improvvisamente il mio mondo è crollato “. Ammette, mentre istintivamente afferra la mano del fratello per cercare il giusto coraggio.

 

“ Coraggio, Mina: ce la puoi fare. Io sono qui “. Sussurra calmo l’hunter, accarezzando la mano della sorella e mentre Garry le mette una mano sulla spalla.

 

“ Mina, stai bene? “. Chiede, mentre lei annuisce: sta bene, pensa. Sta bene, deve solo raccogliere le forze di chiudere questa situazione e confessare la verità, tutta la verità.

 

“ Mi avete ferita in un modo indicibile “. Continua il discorso la minore dei fratelli Veghner, senza mai perdere il contatto visivo con i genitori e mentre, a quella frase, sua madre non riesce a trattenere alcune lacrime. “ Non avrei mai più voluto incrociare il vostro cammino, dopo quello che avevo scoperto “. Continua, facendo quasi sentir male Joe: per la prima volta ha la concreta certezza che perderà la figlia, sicura che quelle dure parole siano il preludio di un definitivo addio. “ Tuttavia… “. Una parola: una singola parola che riaccende la speranza, una parola che riapre una porta che si credeva già chiusa. “ Ho capito perché lo avete fatto: mi volevate proteggere dalla mia stessa famiglia. Anzi: da quella bestia che si dice essere mio fratello “. Rivela, mentre Garry la guarda sconcertato: che avrà mai fatto Michael per meritare tale appellativo? Il suo sguardo si sposta ovviamente sull’Hunter, ma notando che lui e Mina stringono ancora l’uno la mano dell’altra rimane perplesso.

 

“ Aspetta: ma che ti ha fatto Michael, per meritarsi un tale appellativo? “. Chiede il giovane Hunter, mentre a quelle parole la moglie scuote il capo e mentre, istintivamente, la mano libera stringe con forza la gonna del proprio abito.

 

“ Non mi riferisco a Michael. Ma al nostro comune nemico “. Sentenzia, mentre Garry si alza di scatto in piedi.

 

“ Come il nostro comune nemico?! Cosa stai dicendo?! “. Chiede. Rendendosi conto della scenata appena fatta, si ricompone immediatamente e torna a sedersi, adottando un tono più pacato: forse pensa, lo stress di questi ultimi giorni sta influendo anche sul suo umore e lo porta ad agire d’impulso.

 

“ Dominique Lunettes: mio fratello gemello “. Sgancia letteralmente la bomba Mina, mentre a quelle parole Garry si alza di scatto e la poltrona finisce rovinosamente a terra.

 

“ Cos’hai detto?! “. Chiede, tremando di collera e mentre a quella frase anche Mina si alza dal divano, lasciando per qualche momento la mano del fratello e posandone una sul viso del marito.

 

“ Mio padre, il Principe Antoine, mi ha confessato la verità la notte in cui lo incontrai, proprio in questo stesso giardino. Una verità che al matrimonio di Dominique e Jeanne, quel bastardo mi aveva già rivelato ma alla quale io non volevo credere. Malgrado questa “. Fa, estraendo dalla tasca del vestito la fotografia della sua famiglia e porgendola al marito. Sconvolto Garry la prende tra le mani, guardandola: non ci sono dubbi. La bambina in quella foto è senza ombra di dubbio sua moglie, Mina!

 

“ Aspetta! Vuoi forse dire che hai visto Antoine Hikari? E non ne hai parlato a nessuno? Mina! “. La rimprovera l’argento, mentre lei prosegue il racconto di lì a poco.

 

“ Come credi mi sentissi? Non sapevo nemmeno se volevo rivelare a te, questa verità: che quando ero ancora in fasce, mio zio Kaname impose ai miei genitori di sbarazzarsi di me. A quel tempo, avere gemelli per i vampiri era presagio di sfortuna e, capendo che io ero la più debole, il re ordinò al fratello di sbarazzarsi di quello che a suo dire, sarebbe solo stato un pesante fardello mentre decise di tenere a palazzo mio fratello, che era nato sano e con i poteri di entrambe le lune, ereditati da entrambi i nostri genitori. Ovviamente, Veronica ed Antoine non accettarono mai questa cosa: amavano entrambi i loro figli, ma sapevano di non potermi proteggere H24, che prima o poi mio zio sarebbe arrivato al suo obiettivo. Così decisero di affidarmi alle più insospettabili delle persone, dove gli Hikari non avrebbero mai potuto raggiungermi “. Spiega, mentre Garry stringe forte i pugni.

 

“ Quel bastardo… “. Sibila solamente, memore di quanto scoperto e pensando che forse, anche lui dovrebbe rivelare la verità. Che anche lui, proprio come Mina si sta fidando, dovrebbe riporre fiducia nella moglie e confessare le proprie origini.

 

“ Mio padre e mia madre mi crebbero come una figlia, come fossi realmente sangue del loro sangue. Se Dominique non avesse spezzato il sigillo di mio padre, probabilmente mai nessuno avrebbe capito che non erano i miei genitori biologici e che io sono un vampiro. E non lo sono per trasformazione, ma per nascita: come quello psicopatico, anche io appartengo al clan della Luna Blu ed a quello della Luna Rossa “. Sentenzia, mentre a quelle parole Garry avverte un brivido correre lungo il suo corpo: il destino è crudele e sta giocando con lui e con le persone a cui tiene. Prima Ivy si scopre essere sorella di Vanitas, ora Mina sorella di Dominique e lui fratello di Jeanne, della sua amata Jeanne. “ Non dico di approvare il vostro comportamento: ma io vi amo. Vi amo, siete e sarete per sempre i miei genitori. Quindi vi perdono “. Sentenzia poi la cacciatrice, mentre a quelle parole sua madre si fionda tra le sue braccia.

 

“ Mina! Tesoro mio! “. Fa semplicemente la rossa. Mina ricambia il suo abbraccio, mentre Michael si avvicina al padre e gli pone una mano sulla spalla.

 

“ Vi avrei preso a schiaffi, quel giorno. Ma se vi perdona Mina, non vedo perché non dovrei farlo io? “. Fa semplicemente, mentre il padre lo osserva qualche istante.


“ Sono così fiero di te, Michael. Mi rendi un padre orgoglioso: tu e Mina mi rendete un padre orgoglioso “. Precisa, mentre il figlio annuisce. Sta per rispondere, quando Joe nota una cosa sul collo della figlia: una cosa che fino a quel momento la corvina ha tenuto nascosta, ma che ora ha deciso di rivelare.

 

“ Cos’è questo livido? “. Chiede semplicemente la matriarca dei Veghner: quel livido, pensa Mina. L’unico che non si è rigenerato del tutto, quello procurato dal graffio di Dominique la notte in cui l’ha aggredita.

 

“ C’è altro che dovreste sapere… “. Inizia il discorso, per poi guardare Michael in cerca di conforto. “ Ti prego, digli cos’è successo la notte in cui mi hai raggiunta a Villa Veghner “. Chiede, mentre a quella richiesta il biondo annuisce: mette entrambe le mani sulle spalle del padre, ponendosi di fronte a lui per qualche istante.

 

“ Vi supplico: quando sentirete queste parole, non commettete nulla di avventato “. Fa, mentre Pierre lo guarda stranito. “ Ed anche tu, cognato: cerca di stare calmo e non agire d’impulso, altrimenti sarà la fine per tutti “. Sentenzia, mentre Garry lo guarda decisamente sconvolto.

 

“ Parla, buon Dio! Cosa diavolo è successo, la notte in cui hai raggiunto Mina? “. Chiede, mentre a quelle parole la corvina annuisce. Accarezza con dolcezza il viso della madre, per poi inginocchiarsi per arrivare all’altezza del marito e prendendo la sua mano.

 

“ Dominique ha aggredito Mina “. Sentenzia Michael, mentre a quelle parole l’Hunter lo guarda stupito: e lui che si aspettava chissà che cosa!

 

“ Non è la prima volta che lo fa, puntualmente viene rimesso al suo posto e scappa come un codardo quale è. Perché questi musi lunghi? Perché questo timore? “. Chiede, mentre Mina stringe forte la sua mano per tenerlo calmo. “ Michael! Non ti avrà forse morso? “. Chiede, mentre il biondo scuote il capo.

 

“ No, anche se ha detto che lo avrebbe voluto fare non glie l’ho mai permesso. Ma vedi, io non ero qui al momento dell’attacco: sono giunto solo dopo. E durante la mia assenza, qualcosa è accaduto: Mina non ha voluto rivelarlo subito, lei stessa ha avuto bisogno di tempo per elaborare il trauma “. Spiega, mentre a quelle parole Garry inizia seriamente ad alterarsi e mentre Pierre afferra il braccio del figlio, ora abbastanza nervoso.

 

“ Che le ha fatto?! “. Chiede, mentre Joe si porta vicina a lui e cerca di calmarlo, tremando alla sola idea di cosa possa essere accaduto.

 

“ Non ha fatto in tempo a farle nulla “. Assicura, facendo sospirare sollevata la rossa ma non calmando affatto i due uomini. “ Ma ha tentato di stuprarla. Solo il mio intervento ha evitato la tragedia “. Spiega, mentre a quelle parole nessuno riuscirebbe a trattenere Pierre.

 

“ Io lo ammazzo con le mie mani! “. Grida, afferrando la propria arma antivampiro e fiondandosi all’uscita. La moglie lo afferra per il braccio, aiutata dal figlio.

 

“ No! Così ti farai ammazzare! Ti prego, Pierre! “. Grida la donna, ma il marito non sembra affatto aver idea di calmarsi.


“ Ma hai sentito cos’ha fatto a Mina!? Adesso basta! Prima morde mia figlia, segrega la Principessa a palazzo ed ora questo! Quello psicopatico va fermato e lo farò io, ora! “. Grida, mentre a fatica Michael e Joe lo trattengono.

 

“ A proposito di Jeanne… “. Mormora Mina, alzandosi e guardando Garry, che si è ora alzato dalla poltrona con uno sguardo colmo d’ira per quanto udito.

 

“ Perchè non me lo hai detto subito? “. Chiede, mentre Mina scuote il capo e gli accarezza dolcemente il viso con sguardo triste.

 

“ Non pensare a me: ora devi pensare a Jeanne. Devi correre a salvarla, Garry: io ho chi mi protegge. Michael, mio padre e mia madre non mi abbandoneranno. Ma lei è sola. Sola con un bambino in grembo “. Sgancia l’ennesima bomba, mentre a quelle parole una parete ghiaccia e mentre Mina rimane sconcertata. Anche Pierre e Joe, lo stesso Michael si volgono straniti: questo potere appartiene al clan della Luna Blu, com’è possibile che Garry lo abbia usato?

 

“ Cos’hai detto? “. Chiede semplicemente il giovane, mentre Mina annuisce e lo porta a sedersi. Anche Michael e Joe riescono a trattenere Pierre, almeno per il momento. “ Jeanne.. lei è… “. Mormora, mentre Mina annuisce.

 

“ Si: l’ho scoperto il giorno delle nozze di Ivy e Vanitas, quando abbiamo parlato. Ho percepito un altro battito associato al suo: aspetta un bambino “. Sentenzia, mentre a quelle parole Garry stringe così forte i pugni da farseli sanguinare.

 

“ Maledizione… “. Sibila, per poi alzarsi nervoso. “ Maledizione!! “. Grida poi, mentre getta a terra tutto ciò che si trova sul tavolino e mentre, per un momento, un’intensa luce blu passa nei suoi occhi. “ E pensare che, se solo avessi saputo la verità prima… “. Si ferma, iniziando silenziosamente a piangere. “ Jeanne… “. Sussurra solamente, mentre un baccano anomalo attira poi l’attenzione dei presenti. Mina aiuta il marito a ricomporsi, mentre suo padre afferra un’arma antivampiro e lo stesso fa Joe.

 

“ Mio signore e signora!! “. Grida semplicemente uno delle reclute, entrando in salone trafelato ed ignorando le più elementari norme di buona educazione. Garry sta per rimproverarlo per i suoi modi, ma l’altro riprende fiato per poi finalmente spiegare il motivo di tale entrata. “ Un vampiro ha passato il confine! Ed è ai cancelli di Villa Perry! “. Sentenzia, mentre a quelle parole tutti i cinque Hunters presenti afferrano le proprie armi, precipitandosi ai cancelli della villa per verificare cosa stia succedendo. Pierre e Garry rimangono davanti alle due donne ed a Michael, mentre Mina e Joe rimangono pronte alla difesa in caso ce ne sia bisogno. Garry si guarda intorno, mentre Pierre nota finalmente qualcosa a tera, meglio qualcuno.

 

“ Ma voi siete Nox! “. Fa solamente Mina, riconoscendo la cameriera che quel pazzo di Dominique aveva fatto vestire e pettinare come lei. “ E’ Nox! La dama di compagnia di Jeanne! “. Fa poi, mentre a quelle parole gli uomini ritirano le proprie armi così come Mina e Joe. Pierre e Garry cercano di aiutare la cameriera, mentre il giovane dalla chioma argento la prende in braccio.


“ Portiamola dentro! Ha oltrepassato le barriere protettive perché è ancora umana, anche se vive dall’altra parte del confine, però è ferita ed esausta. Presto! Dobbiamo aiutarla! “. Fa, mentre la moglie lo segue e mentre Michael da disposizione ai domestici che si mettono immediatamente in moto per preparare l’occorrente per curare al meglio Nox.

 

Jeanne nel frattempo è riuscita ad uscire dalla propria stanza: è seduta nel salone di palazzo, poco dopo la madre la raggiunge. “ Jeanne! Tesoro! “. Fa semplicemente la donna, mentre la figlia si precipita ad abbracciarla.

 

“ Madre! “. Fa solamente, mentre Herik ed un’altra guardia annuiscono.

 

“ Il Principe tornerà tra poco: dovete fare in fretta, madame! “. Fa semplicemente l’uomo, mentre Rosina annuisce ed accarezza con dolcezza il viso di Jeanne.

 

“ Come stai, amore mio? E come sta il bambino? “. Chiede, premurosa e posando una mano sul ventre di Jeanne. Alle sue domande la figlia annuisce, anche se in realtà non sta proprio bene non può certo farlo pesare alla madre. “ Oh santo cielo. La mia bambina! La mia amata figlia! “. Piange Rosina, mentre la figlia la abbraccia con dolcezza.

 

“ Non piangete, madre. Non piangete “. Mormora la Principessa, mentre a quelle parole la bionda si tranquillizza un momento.

 

“ Ti giuro che ti tirerò fuori da queste nozze senza amore. Ti giuro che quest’inferno finirà, piccola mia. Finirà prima della nascita del tuo bambino, cerca di tenere duro! “. Cerca di farle coraggio, abbracciandola nuovamente e mentre Jeanne non vorrebbe più lasciarla andare via. Anche se purtroppo lo sa, dovrà farlo ed anche in fretta, prima che suo marito ritorni e prima di mettere nei guai la guardia ed Herik. “ Dopo la rivelazione che ci ha fatto Nox, ora dobbiamo solo aspettare e sperare “. Fa la donna, memore della confessione di Nox: la domestica ha infatti sentito il principe chiamare Garry “ Garry Hikari “, ed ovviamente ha subito riferito tutto alla Principessa ed alla madre.


“ Mi chiedo se sia vero, madre: mi chiedo se quanto udito da Nox sia vero o se sia solo uno degli ennesimi deliri di mio marito “. Sussurra. Certo, scoprire che Garry è un Hikari la stupirebbe e shoccherebbe, ma solo se la notizia fosse vera. E detta da suo marito, la cosa la convince poco.

 

“ Dominique sembrava davvero molto arrabbiato, stando a quanto visto da Nox. Io ci credo “. Mormora la bionda, mentre Jeanne scuote lievemente il capo scettica.

 

“ Non lo so, madre: non ha senso. Se fosse un vampiro, avrebbe manifestato dei poteri o qualsiasi altra cosa. Se fosse un Hikari, ce ne saremmo accorti in un modo o nell’altro. Non voglio illudermi e rimanere scottata ancora una volta “. Sussurra amareggiata, accarezzandosi dolcemente il ventre e mentre il piccolo scalcia un paio di volte.

 

“ Oh, piccola mia… “. Mormora solamente Rosina, sedendosi accanto a lei e stringendola tra le braccia. “ In un modo o nell’altro, tutto ciò finirà. Te lo assicuro “. Promette, mentre Jeanne chiude gli occhi, sollevata per qualche istante e rimanendo tra le braccia amorevoli della madre.

 

“ Oh Garry… “. Sussurra solamente, ignara che la sua dama di compagnia abbia compiuto una vera e propria pazzia pur di aiutarla. Una cosa che lei non sa, una cosa che probabilmente non approverebbe ma che in quel momento, per Nox era la sola possibile da attuare.

 

Nox, che dopo un po' di tempo passato nell’incoscienza si sta lentamente riprendendo. Garry, Mina e Joe le sono accanto, poco più in là Pierre e Michael. “ Ahi… “. Mormora solamente la corvina, mentre Mina l’aiuta a sedersi ed appoggiarsi ai cuscini.

 

“ Piano, Nox: fate piano. Posatevi sui cuscini, lentamente “. Sussurra premurosa la cacciatrice, mentre suo marito afferra un bicchiere d’acqua e si siede all’altro lato del letto.


“ Ecco, bevete questa: vi farà bene “. Sussurra, aiutando Nox a sorseggiare l’acqua. “ Così, perfetto. Va un po' meglio? “. Chiede, mentre a quella domanda la corvina annuisce.

 

“ Si, grazie Lord Garry “. Mormora solamente, la gola ancora un po' irritata ed indolenzimento generale a parte pensa, sta davvero meglio rispetto a prima. “ Scusatemi, se sono piombata qui in questo modo. Ma se non lo può fare la mia signora, devo farlo io “. Ammette, mentre a quella frase Joe si siede sulla sedia lì vicina e le prende la mano, guardandola intensamente.

 

“ Cosa vi porta a Villa Perry? Un’umana che vive al di là del confine che oltrepassa le protezioni, avreste potuto morire… “. Chiede, sinceramente curiosa dei motivi per i quali la donna si trovi lì. A quelle parole la domestica sospira pesantemente, prendendo parola di lì a poco.

 

“ Meglio morire, piuttosto che non fare nulla e vedere la mia signora ridotta in quello stato “. Ammette, mentre a quelle parole Joe e Mina si guardano in volto stranite.

 

“ Ma cosa dite? “. Chiede Pierre. Alla domanda del capofamiglia dei Veghner, Nox raccoglie le forze: beve un sorso d’acqua, per poi decidersi a confessare le ragioni che la portano nel territorio degli Hunters.

 

“ Quell’uomo… il mio signore è una belva! La Principessa ha sposato un mostro! “. Rivela, mentre una strana e comune sensazione negativa passa nei corpi di tutti i presenti. “ Vi prego, signori! Dovete salvarla! Lord Garry… “. Sussurra supplichevole, mentre lui la guarda sconcertato. “ La Principessa sta soffrendo da mesi delle torture indicibili: umiliazioni, stupri, morsi senza consenso e non solo. Quel pazzo la picchia anche ora che è incinta, quando perde il controllo nemmeno lo stesso Vincent riesce a fermarlo “. Ammette, mentre Pierre si porta una mano al volto sconvolto.


“ Cristo… “. Sussurra solamente, sconvolto ed amareggiato. Da parte sua invece, Garry è se possibile ancor più furioso di quando ha scoperto quanto successo a Mina. I suoi pugni sono stretti e sanguinano.

 

“ Stupri…? La picchia..? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole Nox annuisce mestamente. Nonostante Garry non gridi, il suo tono è quello di una calma che precede una grossa tempesta. “ Ecco come ha fatto a metterla incinta… “. Sibila alterato l’argento: in quel momento nessuno osa avvicinarglisi, quasi intimiditi.

 

“ Sono mesi che rimango in silenzio, io stessa ho subito sulla mia pelle la crudeltà del principe. Ma ora basta! Ora basta! La mia signora rischia la vita, se continua in questo modo! Se non si ammalerà, finirà per ucciderla lui! Io vi supplico, signori! Vi supplico, salvatela! “. Poi il suo sguardo è calamitato su Garry: deve farlo, pensa. Anche se Jeanne non approverebbe, lui ha il sacrosanto diritto di conoscere come stanno le cose. “ Se Jeanne ha accettato le nozze è stato solo per voi, Lord Garry. Per salvare voi e… e… vostro figlio “. Rivela, mentre nella stanza cala un irreale silenzio e mentre i volti dei presenti divengono maschere di stupore puro.

 

“ F… figlio? “. Mormora solamente Pierre, mentre Garry si avvicina a Nox ma ovviamente, senza scuoterla e solo ponendole le mani sulle spalle.

 

“ Ma cosa dite? Io non ho figli! “. Fa, ma a quell’affermazione Nox scuote il capo con enfasi.

 

“ Invece si! Avete un figlio: quel bambino è Luca, il figlio dei Velasco! Madame lo affidò a loro, per proteggerlo! “. Rivela senza mezzi termini, mentre Garry rimane letteralmente sconvolto.

 

“ Perchè non me lo ha detto? Perché non me ne ha parlato, quando è rimasta incinta? Perché ha abbandonato nostro figlio? E perché quel bambino sembra più grande di quello che è? “. Chiede, mentre Mina gli posa una mano sul braccio cercando di tranquillizzarlo.

 

“ Perchè sperava che potesse essere il suo futuro marito a far da padre al piccolo: a quei tempi, voi e la principessa vi eravate lasciati e lei non ebbe il coraggio di confessarvi la sua gravidanza. Temeva avreste ripudiato lei ed il bimbo, sempre a causa del suo cognome. Così chiese aiuto al suo allora promesso sposo, il principe Dominique “. Spiega, memore del racconto di Jeanne e riportandolo parola per parola. “ Dominique finse di accettare il compromesso, promise di pensare all’ipotesi di far da padre al piccolo. Ma il giorno delle nozze, gettò la maschera: disse a Jeanne che il bambino non sarebbe mai venuto al mondo e a quel punto lei capì: lo abbandonò all’altare e decise di pensare unicamente al vostro bambino. Avrebbe voluto venire da voi, ma Madame Rosina la convinse che non avreste mai accettato il piccolo “. Ammette, mentre Garry scuote il capo con enfasi.

 

“ Quella donna… “. Mormora, memore di quanto Rosina abbia ostacolato lui e Jeanne tempo addietro. Notando la sua collera, Nox lo guarda per qualche istante per poi decidersi a proseguire.

 

“ Non siate in collera con Madame Rosina, vi prego: grazie a lei, oggi ho potuto venire qui ad avvertirvi del pericolo che Madame Jeanne corre. E se potete, non adiate la mia principessa: se ha nascosto il piccolo non è stato per farvi torto, lo ha fatto solo per proteggerlo dalla furia di suo cugino “. Spiega, mentre Mina annuisce comprensiva.

 

“ Ma le nozze? “. Chiede ad un certo punto Pierre, rompendo il silenzio quasi irreale caduto nella stanza. “ perché, se Dominique ha fatto tutto ciò, Jeanne ha comunque accettato di sposarlo? Possibile che sia solo una ripicca verso Garry, che ha sposato mia figlia? “. Chiede, mentre a quelle parole Nox scuote il capo.

 

“ No, Lord Pierre: la mia sign ora ha sposato suo cugino sotto ricatto. Se non lo avesse fatto, Dominique avrebbe ucciso il piccolo Luca e Lord Garry. La Principessa non ha avuto scelta “. Spiega, mentre Garry si alza in piedi e cerca di rimanere quanto più calmo possibile.


“ Doveva dirmelo! Poteva venire da me! Perché n on lo ha fatto?! Perchè?! “. Chiede, mentre Nox lo guarda per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Lei credeva che se vi avesse confessato la verità, che vi aveva nascosto vostro figlio, voi le avreste voltato le spalle: sa bene quanto detestiate le bugie, ancora memore di quando la lasciaste a causa del suo cognome, quando scopriste che era la sorella di Vanitas. Non voleva rischiare: credetemi, un solo passo falso avrebbe fato saltare il patto e Luca ed i Velasco sarebbero stati morti, voi con loro “. Spiega, mentre il giovane Hunter scuote il capo.

 

“ Giuro che lo ammazzo con le mie mani! Giuro che stavolta lo uccido! “. Grida alterato, i suoi occhi brillano di una luce blu intensa. “ Quel maniaco pagherà ogni cosa, ogni cosa che ha fatto alla mia Jeanne! “. Grida, ma il suo sguardo si sposta rapidamente alla moglie: vuole salvare Jeanne, ma è anche sposato con Mina. Per la prima volta, il giovane Perry si trova letteralmente ad un bivio dal quale, lo sa, solo Mina può aiutarlo ad uscire.

 

Vanitas ed Ivy sono invece rimasti a Villa Veghner: qualcuno deve pur proteggere la casa di Pierre e Joe in caso ce ne sia bisogno, con questi tempi di guerra non ci si può proprio permettere di lasciare incustodito uno dei quartier generali degli Hunters. “ Cosa credi stia succedendo, a Villa Perry? “. Chiede ad un certo punto Vanitas, mentre la moglie lo guarda qualche istante per poi tornare a guardare la pallida luna alta nel cielo.

 

“ Non lo so. Ma se Joe e Pierre non sono ancora tornati, forse stanno chiarendo il litigio con Mina e Michael? “. Chiede, mentre il corvino annuisce a quelle parole.

 

“ Chi lo avrebbe mai detto? Mina Veghner è nostra cugina, riesci a crederci? “. Chiede, memore del colloquio con i capifamiglia dei Veghner e del loro racconto: il litigio con i figli è stato scaturito da delle loro menzogne, circa le origini di Mina.

 

“ Un po' la capisco: forse, anche io mi sarei infuriata con i miei se fossero stati vivi, quando ho saputo di essere tua sorella “. Ammette Ivy, ripensando con nostalgia ai genitori. Accorgendosi di ciò, Vanitas le avvolge un braccio attorno alle spalle e la attira dolcemente a sé. “ Quando il tuo mondo si sgretola, quando non sai più chi sei è davvero una cosa terribile. Io lo so bene “. Ammette poi la regina di Veritas, mentre lui le bacia dolcemente il capo.

 

“ Si, anche io non posso biasimarla per la sua reazione: è comprensibile. Così come capisco l’ira di Michael, che sicuramente si sarà sentito preso in giro dai suoi genitori “. Fa, trovando il consenso della dona. Ivy sta per parlare, ma un petalo di rosa nera cade ai suoi piedi, seguito da altri ancora.

 

“ Ma cosa…? “. Sussurra solamente la donna: fa per raccoglierli, ma il marito la ferma prima che possa chinarsi.

 

“ Ferma! “. Quasi grida, facendola sussultare. “ Ferma: questi petali, sono pregni di potere oscuro. Il potere di una delle tredici lune “. Spiega, mentre lei lo guarda in allarme e, istintivamente si guarda intorno.


“ Ma non c’è nessuno “. Mormora, stringendosi al braccio del marito e mentre lui scuote il capo.


“ lo so, eppure questo fiore è stato lasciato da qualcuno appartenente al clan della luna nera: ne sono sicuro. Se li toccassi ti indebolirebbero e sverresti “. Spiega, mentre lei trema lievemente.

 

“ Ma cosa vuole il clan della luna nera da me? “. Chiede. Vanitas rimane in silenzio un momento, prendendo parola solo di lì a poco e ghiacciando quei petali con lo sguardo.

 

“ Lo scopriremo presto “. Assicura, mentre dall’alto di un albero una bellissima donna dalla chioma argentea e dagli occhi azzurri osserva la scena con un ghigno.

 

“ Luna blu come un oceano in tempesta. Luna nera, terrore della morte “. Ghigna, osservando insistentemente Ivy. “ Ci rivedremo molto presto, Regina del Clan della Luna Blu “. Sussurra, prima di scomparire così com’è giunta e mentre, in quel momento la luna si tinge di nero pece.



Salve miei fans, come va? Ed ecco il nuovo capitolo, che ne dite? Garry ha scoperto tutto: sia quanto successo a Mina che di avere un figlio. Cosa farà ora? Rivelerà anche quanto da lui scoperto, o lo terrà per sè? Intanto, Ivy sembrerebbe essere spiata dalla regina del clan della Luna Nera: chi è questa donna? E cosa vuole da lei? Cosa farà ora Garry? Siamo allo scontro decisivo, tra luie  Dominique? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 58
*** Mon amour, ma malédiction ***


Per un interminabile momento, nella stanza cade un silenzio a dir poco irreale: Mina avverte la chiara ira del marito, ma d’altra parte non serve essere un vampiro per comprendere quanto Garry sia furioso e per empatizzare con lui. Tutti hanno ascoltato il racconto di Nox e tutti ne sono rimasti a dir poco shoccati: non solo Jeanne si sarebbe sposata sotto ricatto, non solo sta subendo l’indicibile, ma anni fa ha anche dato alla luce un bambino. Si: il figlio suo e di Garry, quel figlio che ora è stato affidato ai Velasco, che da anni lo crescono con amore ed affetto. In una situazione normale, probabilmente l’erede di Haruka e Juliette si sarebbe infuriato: infatti è vero, detesta le menzogne e fu proprio per una menzogna che abbandonò Jeanne, anni prima. Ma ora, in questo frangente e sapendo cos’abbia passato la donna che ama a causa sua, a causa di quell’abbandono, si sente solo un perfetto imbecille ed anche in colpa: a lei non è mai importato che lui fosse un Hunter, men che meno che fosse un Perry. L’ha amato perché lui era Garry, il suo Garry. Ha lottato per lui, ha tentato di metterlo in guardia sui pericoli che stava correndo lui stesso in primis, ma lui ha preferito ignorare le sue parole e nascondere la testa sotto la sabbia. Lei ha lottato per dare alla luce loro figlio e proteggerlo, mentre lui pensava a vendicarsi per la morte dei genitori e progettava le nozze con Mina. E non contento, quando si sono ritrovati le ha detto che avrebbero finalmente potuto vivere il loro amore alla luce del sole e che avrebbe lasciato la sua promessa sposa, salvo poi cambiare nuovamente idea seppur in quel caso abbia la lieve attenuante che le nozze siano avvenute solamente per proteggere Mina, data la sua nuova condizione di allora neonata vampira. Il giovane si porta una mano tra i capelli, realizzando quasi con orrore quanto successo. “ Santo cielo… come ho potuto? “. Chiede più a sé stesso, la temperatura nella stanza scende vertiginosamente a causa dell’umore del giovane, che nemmeno si rende conto di cosa stia facendo. “ Come ho potuto?! “. Grida infuriato con sé stesso, dando un forte pugno al pavimento tanto da farsi sanguinare la mano. “ Io l’ho spinta tra le braccia di quel mostro! Io e soltanto io, con la mia testardaggine! Se solo allora fossi stato più forte! Se solo allora le fossi rimasto accanto! “. Grida, ghiacciando involontariamente i punti in cui da pugni e continuando a sanguinare. Ma no: in quel momento non gli importa del dolore fisico. Non gli importa, anzi pensa: ne meriterebbe molto più! Questo è nulla, se pensa a cosa stia passando Jeanne.

 

“ Garry! “. Fa semplicemente Joe, avvicinandosi e cercando di calmarlo ma, allo stesso tempo notando il ghiaccio a terra e lanciando uno sguardo a Pierre, che la guarda come a dire che lui l’ha sempre detto: la verità sulle sue origini vanno rivelate a Garry, altrimenti lo scoprirà da solo, quando i suoi poteri emergeranno ed il sigillo di Luna si spezzerà. La matriarca torna a guardare il genero, cercando di dargli conforto e mentre Mina avverte l’odore inconfondibile di sangue Hikari, provenire dalle ferite alle mani di suo marito. “ Non avresti potuto far nulla, in ogni caso! Dominique sarebbe comunque tornato a vendicarsi, lo capisci questo? Non sei stato tu a provocarlo, semplicemente è la sua natura “. Cerca di calmarlo Joe, ma lui scuote il capo con enfasi.

 

“ Se solo fossi riuscito ad ucciderlo, quando mi ha preso come prigioniero! Se solo avessi avuto il coraggio di lottare per me e Jeanne, invece di abbandonarla al suo destino e piagnucolare come un ragazzino! “. Grida, mentre Pierre, Michael, Joe e Mina e persino la stessa Nox lo osservano shoccati.

 

“ Aspetta! Lui ha fatto cosa? “. Chiede sconcertata Mina, per poi quasi costringere il marito ad alzarsi ed afferrandolo per le spalle. “ Ti ha tenuto prigioniero, e non mi hai mai detto nulla?! “. Grida alterata, forse per la prima volta. “ Quando è successo?! Voglio saperlo! Voglio che mi dica tutto! “. Pretende, con le lacrime agli occhi: non sapeva nulla, non credeva che anche Garry fosse stato una vittima di suo fratello.

 

“ Mina… “. Mormora solamente l’argento, per poi proseguire di lì a poco. Sospira pesantemente, prendendo il coraggio a due mani e decidendo di squarciare l’antico velo che protegge il suo più vergognoso segreto: quello di essere stato tenuto letteralmente in schiavitù per oltre un anno, da quel folle di Dominique. “ Successe anni fa, poco dopo la mia rottura con Jeanne: il suo promesso sposo non prese bene la cosa, credendo che fossi io la causa principale per la quale lei lo abbandonò all’altare. Così decise di farmela pagare “. Sussurra, per poi staccarsi lentamente da Mina e slacciando la camicia, scoprendo poi un marchio a fuoco presente sul fianco e che tutti i presenti non hanno, ovviamente, mai visto: una luna con alcune gocce di sangue sotto di essa: lo stemma della famiglia Lunettes, senza dubbio. Mina porta le mani alla bocca sconvolta, il padre la sorregge. “ Questo fu il suo regalo d’addio, poco prima che Lukas mi liberasse dalla sua prigionia: voleva tenermi come suo schiavo, mi imprigionò a palazzo Lunettes per… ah, nemmeno io so quanto tempo, sicuramente più di un anno “. Sussurra, per poi proseguire di lì a poco e mentre Mina si avvicina: allunga una mano, senza comunque osare toccare il marchio. “ Ma l’ho meritato: questo è nulla, se penso a ciò che ora Jeanne sta subendo. Non è nulla “. Mormora l’Hunter, mentre la donna lo guarda con determinazione: quante cose lei e Garry si dicono, solo con quell’intenso scambio di sguardi che vale più di mille parole.

 

“ Allora, perché esiti? “. Chiede la donna ad un certo punto: ha capito che parlare di quanto successo, per Garry è doloroso. Che è un trauma che deve ancora superare e che se vorrà, pian piano sarà lui stesso a confidarsi: dopo tutto pensa, anche lei ha esitato molti giorni prima di rivelare l’aggressione subita, anche lei ha avuto bisogno di elaborare il trauma e, se non fosse stato per la vicinanza del fratello Michael pensa, nemmeno ci sarebbe riuscita. L’unica cosa che le rimane da fare, lo sa è essere paziente ed attendere che sia Garry a voler parlare di quanto accaduto. Non gli farà domande sulla prigionia, non ora almeno. Ma c’è una cosa che lei vuole che il marito faccia, nel modo più assoluto e senza ammettere repliche. “ Vai! Va a prendere Jeanne! Subito! “. Quasi gli ordina, mentre lui la guarda decisamente sgomento.


“ Mina, ma cosa…? “. Mormora: certo, è più che mai intenzionato a salvare Jeanne. Ma la sua esitazione è dovuta al semplice fatto che, comunque, rimane sposato con Mina ed a lei deve rispetto. Certamente pensa, vederlo correre a salvare un’altra donna poteva non farle piacere. O almeno così aveva creduto ma, a quanto pare si è sbagliato di grosso: sua moglie pensa, è più forte e coraggiosa di quanto pensasse e lo sta dimostrando ancora una volta.

 

“ E’ la donna che ami ed è incinta! Vai! “. Continua la cacciatrice, mentre ancora una volta lei ed il marito si scambiano uno sguardo d’intesa. “ Quanto tempo vuoi ancora lasciarla in mano a quel folle psicopatico che ha sposato?! Vuoi aspettare che uccida lei o il bambino? “. Chiede determinata: lei ha sempre saputo che le sue nozze con Garry non erano basate sull’amore. Certo, tra i due c’è profonda amicizia e si, forse lei può averlo amato, un tempo. Ma ora sa come stanno le cose e certamente, non vuole ostacolarlo se deve andare a salvare la donna che ama, la vera donna che ama. Anzi, pensa: lo aiuterà in tutti i modi possibili.

 

“ Mina, io credevo che tu ti saresti arrabbiata. Insomma, sono tuo marito e… “. Ma lei lo interrompe, ponendogli una mano sul marchio ed un dito sul labbro, per farlo tacere.

 

“ Non te l’ho già detto altre volte, sciocco? “. Chiede, mentre lui non sa bene come reagire a quel gesto e mentre lei prosegue di lì a poco il suo discorso. “ Sappiamo entrambi perché ci siamo sposati: tu lo hai fatto per salvarmi, altrimenti a quest’ora saresti il marito di Jeanne. Forse, se non fosse stato per me non sarebbe stata costretta a subire tutto questo e forse, sareste già riuniti con vostro figlio. Quindi, incitarti a salvarla quanto prima è il minimo che io possa fare. E non solo “. Precisa, mentre lui la osserva sbigottito. “ Dalla Zydrate di Dominique e dalla mia, sto tentando di estrarre una cura: un antidoto che blocchi temporaneamente il potere della Luna Rossa. Non c’è tempo di attendere che sia pronto, ma appena lo ultimerò te lo porterò personalmente, al di là del confine: ormai manca poco: ti darà l’arma per annientare quel folle bastardo, te lo assicuro “. Fa risoluta, ed è vero: le sue ricerche hanno dato un esito positivo, ma perchè la Zydrate perda l’effetto di droga e di veleno in favore di quello di antidoto, ci vorranno ancora alcune ore. “ Ho percepito in te un potere diverso, ed il tuo sangue non mente “. Continua poi la cacciatrice, per poi afferrare la mano ancora sanguinante dell’argento e leccando lentamente quel sangue. Lui arrossisce lievemente mentre gli occhi di lei si iniettano di un’intensa luce rossa. “ Sangue Hikari, non ho più dubbi in merito: già lo sospettavo, da quando ti morsi la prima volta. Ora ne sono certa: il potere della luna blu scorre nelle tue vene. Tu sei un Hikari e, a giudicare dai sogni che mi hai detto di fare, entrambi sappiamo chi possa essere tuo padre “. Sentenzia risoluta la corvina, andando per esclusione: c’erano solo due Hikari candidati, all’epoca in cui Garry nacque, due famiglie: quella di Luna e Kaname e quella di Antoine e Veronica, i suoi genitori. Se fossero stati questi ultimi i genitori di Garry, se lui fosse suo fratello avrebbe in sé anche il potere della luna rossa, ma nel suo sangue non ce n’è una quantità così elevata da renderlo il figlio di Veronica e sa che suo padre non ha avuto altri legami oltre a lei, quindi non potrebbe nemmeno aver avuto Garry in altra unione. Rimane quindi, solo un’opzione. “ Kaname Hikari era tuo padre, vero? “. Chiede. A quelle parole Garry sussulta, mentre Pierre decide finalmente di farsi avanti.

 

“ Avevo giurato a tuo zio di stare zitto: non avrei mai dovuto infrangere il patto, ma da un po' di tempo desideravo parlartene “. Sentenzia, mentre Garry abbassa lo sguardo nel sentir nominare suo zio. “ Mina ha visto giusto: tuo padre, il tuo padre biologico è Kaname Hikari. Tu sei Garry Hikari, e come Ivy appartieni al clan della luna blu. I tuoi poteri furono sigillati dalla Regina Luna, la madre di Vanitas, Vincent ed Ivy, su richiesta di Juliette “. Spiega, ma stranamente Garry non si arrabbia: con suo zio ha avuto le sue buone ragioni, ma sa bene che invece non era intenzione di Pierre mentirgli. Suo suocero ha solo dovuto obbedire agli ordini che gli sono stati dati, sa benissimo che se avesse disobbedito sarebbero stati guai anche per lui, seppur sia un capofamiglia.

 

“ So già tutto, Lord Pierre “. Sentenzia l’argento, stupendo e non poco il rosso. “ Mio zio mi ha detto tutto. Beh, a dire il vero l’ho costretto dopo che, in sogno, un’altra figura mi ha rivelato la verità “. Ammette il cacciatore, mentre alle sue parole Nox sussulta.

 

“ Non ditemelo… “. Mormora, memore di quanto udito e visto a palazzo Hikari circa quell’uomo.

 

“ Vanitas Lunettes, il mio vero nonno “. Sentenzia, mentre tutti i presenti rimangono shoccati: o Garry è figlio di Luna o è ammattito, pensano. Infatti, tutti sanno benissimo che Juliette, la madre di Garry, non aveva legami con i Lunettes e… i loro pensieri vengono bruscamente interrotti dalla voce del più giovane. “ Mio zio e mia madre, erano i due figli biologici di Vanitas Lunettes: mio nonno Kyle sposò Brigitte Knight, mia nonna, prendendo il suo cognome e prendendosi a carico i suoi figli. Ma Kevin e Juliette erano vampiri, prima che i loro poteri venissero soppressi “. Sentenzia, mentre Pierre deve essere sorretto da Mina per evitare che cada terra.

 

“ Padre! “. Fa solamente la cacciatrice, mentre lui porta una mano tra i lunghi capelli rossi.

 

“ Ora capisco, perché Kevin sembra rimanere sempre giovane ed il suo potere è fuori dal comune “. Mormora, rimettendo insieme tutti i pezzi del puzzle. “ Ora capisco molte cose… “. Sussurra, preferendo però non dilungarsi e mentre Garry annuisce lievemente.

 

“ Vanitas Lunettes mi ha rivelato la verità, ma non è finita lì “. Ammette, per poi riflettere su quanto successo. “ So per certo che ha fatto visita ai suoi nipoti, a tutti i suoi nipoti, me incluso. E che ha bevuto il nostro sangue in sogno, seppur il morso si sia materializzato nel mondo reale “. A quelle parole tutti i presenti rimangono in silenzio, ma un pensiero comune è nelle loro menti: se lo spirito del Re pazzo ha fatto una cosa simile, certamente non è per una buona ragione.

 

“ Avremmo dovuto stare più attenti, maledizione! “: Fa ancora una volta Pierre, mentre la moglie gli porge una mano sulla spalla.

 

“ Ora non serve a nulla pensare a chi abbia colpa e chi no, non serve cercare inutili colpevoli: dobbiamo solo cercare di capire i veri piani di Lunettes e neutralizzarlo “. Sentenzia risoluta la cacciatrice.

 

“ Ma prima, Garry, dovrai salvare Jeanne. Nox ha ragione: non può rimanere un momento di più assieme a quel pazzo che ha sposato “. Fa Mina, con risolutezza. Suo marito la guarda qualche istante, decidendo poi di non fare altre domande: annuisce sicuro. Stavolta pensa, non sarà come anni prima. Stavolta pensa, salverà Jeanne e anche loro figlio. Anche se sa, dovrà chiedere molte spiegazioni alla sua amata.

 

“ Ma c’è un problema: quel folle ha minacciato anche Luca ed i Velasco. E se decidesse di mettere in atto le sue minacce? “. Chiede ad un certo punto il giovane dalla chioma argento. “ Non potrò essere da entrambe le parti, se ci fosse bisogno di me anche a casa di Beatrice e Federico “. Continua, mentre a quelle parole è finalmente Michael a farsi avanti ed a porgli una mano sulla spalla, con fare fraterno.

 

“ Io ed i miei Hunters proteggeremo tuo figlio e la sua famiglia: quel bastardo non metterà un dito né su tuo figlio né sui Velasco. Hai la mia parola “. Assicura, mentre il cognato lo guarda decisamente strabiliato.

 

“ Sai, credo tu sia l’ultima persona al mondo che mi sarei aspettato di vedere a difesa dei vampiri “. Sorride lievemente, sorriso che viene lievemente ricambiato anche dal biondo.

 

“ Sono stato un vero cretino, sia con te che con mia sorella Mina. Si può dire che questo casino sia in parte colpa mia, quindi permettimi di rimediare “. Fa, sotto lo sguardo decisamente orgoglioso dei genitori. “ Tuo figlio e la tua amata sono in pericolo, Dominique è fuori controllo e non solo: ha anche cercato di violentare mia sorella. Se non andrai tu ad ucciderlo, ti assicuro che lo farà io. Anche senza avere la forza necessaria per farlo “. Continua, mentre a quelle parole il cacciatore scuote lievemente il capo.

 

“ Oh no, non voglio averti sulla coscienza “. Fa, mentre Michael ride lievemente per poi allontanarsi da lui. “ Michael? “. Lo chiama ad un certo punto l’erede di Haruka e Juliette, attirando così l’attenzione del cognato che, dopo avergli dato le spalle volge il viso verso di lui per poterlo osservare. “ Grazie, per tutto “. Lo ringrazia semplicemente il capofamiglia dei Perry, mentre a quella parola l’erede di Pierre e Joe chiude gli occhi qualche momento.

 

“ Non c’è di che, cognato: andremo ad avvertire anche le altre famiglie, tranne Xerxes: dobbiamo avere supporto da tutti quanti “. Fa poi il fratello di Mina, mentre Garry lo guarda un po' perplesso: perché mai pensa, escludere Xerxes?

 

“ E perché non Xerxes? I territori degli Heinemann sono molto vasti e lui ha molti Hunters al suo servizio. Potrebbe esserci utile “. Chiede sorpreso, ma a quelle parole Pierre scuote il capo per poi dargli, finalmente, una spiegazione.

 

“ Crediamo che Xerxes sia una spia: incolpa gli Hunters ed il Clan della Luna Blu per la morte di sua moglie Miranda, che lui stesso ha dovuto uccidere dopo che era stata morsa e trasformata. Capisci bene che non possiamo metterlo alcorrente del piano, se non vogliamo fallire ancor prima di cominciare “. Spiega, mentre Garry non si sorprende più di tanto: anche lui in fondo al cuore, non si è mai fidato di quell’uomo.

 

“ Il codice dei cacciatori… “. Mormora, riferendosi a quanto successo a Miranda Heinemann. Quando è stata trasformata, per lei era già finita: a meno che non fosse scappata, avrebbe dovuto suicidarsi oppure essere uccisa, come imponeva a quei tempi il codice dei cacciatori, solo da pochi anni modificato da Haruka Perry, che stava iniziando a fraternizzare con i vampiri e credeva in una convivenza pacifica con loro, appoggiato da Hans Delacour e dallo stesso Pierre. “ Dannazione, che crudeltà: posso capire in parte, perché Xerxes odi Hunters e vampiri. Ha dovuto uccidere la donna che amava e, quando non ci sarà più, la sua casata sarà definitivamente estinta. Non ha nemmeno potuto avere dei figli, la sua vita è stata distrutta: un po' comprendo, anche se non giustifico il suo tradimento “. Fa senza peli sulla lingua il figlio di Juliette, mentre Pierre annuisce.

 

“ Perchè tu sei un uomo buono, Garry: non conta nulla, il sangue che scorre nelle tue vene. Non conta nemmeno che tu sia imparentato con Dominique, tu non hai nulla a che fare con i suoi geni malefici. L’ho detto a Mina e lo dico anche a te: non conta di chi sia il sangue nelle vostre vene: lei rimane mia figlia, tu il figlio di Haruka. Ricordatelo sempre “. Lo incoraggia, mentre lui non riesce a trattenere alcune lacrime di commozione. Pierre lo attira a sé, per poi abbracciarlo. “ Ti voglio bene, non dimenticarlo mai: rintraccerò immediatamente Hans e Kevin, poi ci organizzeremo per liberare Jeanne “. Lo rassicura. A quel gesto ed a quelle parole, l’argento sembra un po' più rassicurato.

 

“ Ve ne voglio anche io, Lord Pierre. E grazie, per tutto… “. Fa, mentre l’altro annuisce lievemente: tutti, Nox inclusa, avranno un ruolo fondamentale per la liberazione di Jeanne: sono rimasti a guardare per tanto, troppo tempo. Ma ora, lo sanno bene, è arrivato il tempo di agire.

 

In un luogo molto vicino alla Terra di Nessuno intanto, due persone sembrano discutere animatamente.

 

Antoine Hikari osserva con ira la donna di fronte a sé, che invece parrebbe essere piuttosto tranquilla e per nulla spaventata dal tono dell’altro. “ hai finito? “. Chiede lievemente annoiata, mentre lui la guarda decisamente furioso.

 

“ Smetti subito con quest’ironia, non ti sopporto quando fai così “. Commenta, per poi proseguire la sfuriata di lì a poco. “ Ma ti rendi conto? Hai fatto correre un rischio enorme al clan della luna nera, per cosa?! Per un tuo capriccio! “. Grida, ma a quell’accusa la donna dalla lunga chioma argento si alza dalla propria postazione ed inizia a sua volta ad innervosirsi.

 

“ Anche tu hai incontrato Mina e Dominique! Che cosa vuoi da me? Come osi rimproverarmi?! “. Grida a sua volta, l’oscurità si fa opprimente mentre anche gli occhi della donna, per un solo istante assumono il medesimo colore.

 

“ Almeno, io non ho corso rischi! A nessuno importa di me e di cosa faccio, ma se tu fossi scoperta sarebbe tutto diverso! Comprometteresti tutti, incluso il ritorno del tuo caro, prezioso re! “. Continua, mentre a quella frase lei parrebbe perdere definitivamente le staffe: gli rifila un sonoro ceffone, dopo essersi avvicinata a lui con velocità sorprendente.

 

“ Sai bene che non ho alternative, ma ti dirò anche un’altra cosa: io non mi fermerò. Continuerò, lascerò altre mille rose nere se servirà, fino a quando non riuscirò ad incontrarla “. Sentenzia, mentre l’altro si porta una mano al punto dolorante: vorrebbe tanto ribattere, vorrebbe tanto chiarire le posizioni una volta per tutte, ma lui non ha mai alzato le mani su una donna e di certo, non intende farlo ora.

 

“ Sei fortunata, regina senza regno: non alzerei mai le mani su una donna, altrimenti non esiterei a darti la lezione che ti meriti “. Sibila, per poi darle le spalle ed andandosene dal luogo, lasciando che il vento appena alzatosi muova il suo mantello nero come la notte più profonda e mentre, allo stesso tempo, la donna lo osserva allontanarsi per poi scuotere il capo con enfasi, limitandosi ad osservare la luna alta nel cielo.

 

Nello stesso istante, anche Vanitas ed Ivy sono impegnati in una conversazione con qualcuno.

 

I sovrani hanno deciso di far visita ad Hans ed Anna a villa Delacour: Ivy aveva infatti un po' nostalgia dei genitori adottivi ed anche di Lukas, il suo migliore amico. Ed è proprio con lui che la regina sta ora chiacchierando in giardino, dove hanno deciso di passeggiare un po' per far svagare la donna. “ Credo proprio che a tuo marito, non piacerò mai “. Ride lievemente il giovane Hunter, mentre a quella frase anche Ivy non può fare a meno di ridere un po'.

 

“ Tranquillo, gli piaci ma non lo ammetterà mai: se non fosse così, dubito fortemente che ci avrebbe lasciato camminare da soli in giardino, sotto questa bella luna “. Scherza un po' la regina, mentre l’altro la osserva qualche istante: è sempre più bella, pensa un po' amareggiato. Infatti pensa, è da quando sono ragazzini che ha una cotta per Ivy. Ha sempre immaginato che sarebbe stato lui il suo compagno di vita e padre dei suoi figli, ma le cose sono andate in modo decisamente diverso.

 

“ Due gemelli, eh? “. Chiede, osservando poi la sua migliore amica e mentre lei annuisce, posandosi una mano sul ventre.

 

“ Io credo siano maschio e femmina, Vanitas invece è convinto che siano due femmine “. Fa, accarezzando dolcemente il suo ormai evidente pancione. “ Tu che dici? “. Chiede, mentre a quella domanda un po' inattesa l’altro arrossisce lievemente.

 

“ Eh? Ecco, io non lo so. Non mi intendo molto di queste cose “. Borbotta, mentre senza nemmeno che possa rendersene conto lei gli prende la mano nelle proprie. “ Ivy, che fai? “. Chiede poi l’Hunter, mentre lei ride lievemente notando la sua espressione buffa.

 

“ Vanitas dice che ha sentito i nostri figli. Che ha potuto percepire i loro pensieri: chissà, magari può succedere anche a te “. Ipotizza, mentre a quelle parole lui la osserva decisamente perplesso.

 

“ Ma io non sono un vampiro, non ho questo tipo di potere “. Borbotta, mentre lei posa lentamente la mano di lui sul suo ventre.

 

“ Concentrati: vedrai che li sentirai anche tu: non serve essere un vampiro. Saranno loro a decidere, se vorranno condividere o meno i loro pensieri con te “. Spiega, mentre seppur un po' incerto il biondo decide in fine di assecondarla. Un po' più tranquillo, posa la mano sul ventre di Ivy e, in quel momento e come l’avessero percepito i gemelli scalciano un paio di volte. “ Ahi… ok, credo proprio che ti abbiano sentito “. Fa semplicemente la corvina, mentre l’Hunter arrossisce lievemente.

 

“ Come lo sai? “. Chiede. A quella frase la donna riflette un istante per poi rispondere alla sua domanda.

 

“ Me lo hanno detto loro, o meglio: uno dei due. Mi ha detto che ti ha sentito, con quel calcio. Non so se l’altro calcio sia sempre opera sua, oppure no “. Spiega, riuscendo realmente ad incuriosire Lukas: l’Hunter non distoglie lo sguardo dalla propria mano ancora posata sul ventre di lei, mentre lui riprende parola di lì a poco.

 

“ Ah si? E che cos’altro stanno dicendo? “. Chiede curioso. La corvina lo osserva qualche momento, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Concentrati: stanno dicendo tante cose, ma vogliono che sia tu a saperle “. Ride lievemente. “ Sono tremendi ancor prima di nascere “. Continua, mentre Lukas chiude gli occhi qualche istante e fa come gli ha detto Ivy. Ed in effetti pensa, la regina ha ragione: solo ora alcuni pensieri che non gli appartengono iniziano ad accedere alla sua mente.


“ Oddio… hai ragione! Io… sento i loro pensieri “. Mormora solamente il cacciatore, mentre Ivy annuisce: sapeva che avrebbe funzionato solo se Lukas si fosse calmato, ed in effetti così è stato. Improvvisamente il biondo sussulta, mentre Ivy lo osserva spaesata.

 

“ Lukas! Cosa c’è? “. Chiede, mentre lui la osserva qualche momento per poi prendere parola.

 

“ Ivy… avrai davvero due gemelle “. Sentenzia il giovane erede dei Delacour, mentre lei lo osserva stranita.

 

“ E tu come lo sai? “. Chiede, incredula: che siano state le bambine stesse a comunicare tutto ciò proprio a Lukas? Se si, come mai? Perché stabilire un legame così potente con lui? Credeva infatti, che gli avrebbero trasmesso solo parte dei propri pensieri ma, anche se non lo rivela al suo miglior amico sa bene che c’è qualcosa di più grande dietro.

 

“ Me lo hanno detto loro! Ivy, non sono ammattito: io le ho sentite parlarmi, come fossero qui davanti a me! E sono due gemelle: una ha il potere della Luna Blu, l’altra sia quello del tuo clan che quello della Luna Rossa “. Sentenzia, mentre Ivy lo guarda sconcertata, per poi riprendersi ed annuendo semplicemente.

 

“ Ti credo, non temere… sono solo sorpresa, non avrei mai creduto che tu e le mie bimbe stabiliste un legame così forte “. Ammette, mentre lui annuisce e mentre l’Hunter si riprende un momento dalla sorpresa.

 

“ Credo proprio che le tue piccole saranno speciali, Ivy. Saranno due bimbe speciali, forse le prime sovrane della dinastia Hikari a spezzare la maledizione del Re pazzo. A meno che non succeda prima “. Ipotizza il biondo, mentre lei annuisce per poi osservare la luna farsi blu.

 

“ Oh, guarda! La luna blu “. Fa semplicemente la fanciulla, mentre lui annuisce. Solo dopo un po' decide di prendere parola, guardando la corvina tranquillo.

 

“ Io rientro, credo di dover parlare ai miei genitori di quanto successo: magari loro ne sanno più di noi due, no? “. Chiede, per poi avviarsi.

 

“ Lukas, aspetta! “. Tenta la regina, ma lui non la sente e si avvia verso l’entrata della villa e mentre la donna posa una mano sul proprio ventre. “ L’imprinting… può essere soltanto questo, l’imprinting che una creatura sovrannaturale crea con qualcuno di prescelto “. Mormora, non facendo comunque a dare la spiegazione che dovrebbe all’amico. In seguito il suo sguardo si posa sulla luna blu e, di lì a poco riprende a camminare: non esce dai confini della Villa, eppure arriva quasi senza pensarci al giardino dei tulipani di Anna. “ Che belli… “. Fa semplicemente la corvina, prima che una strana sensazione la prenda: si sente osservata. “ Che diavolo sei…? “. Mormora solamente, mentre afferra il pugnale che tiene sempre sotto il vestito. Una sferzata d’aria gelida, lei si volge di scatto ma qualcuno è più rapido: le immobilizza i polsi dietro la schiena e, con la mano libera le tappa la bocca impedendole di gridare.

 

“ Se ti libero, tu non dovrai gridare: sono in un territorio in cui non posso attaccarti, non per ora almeno: per adesso sei al sicuro, devo solo parlarti “. Sussurra chi l’ha immobilizzata ed ha parzialmente ghiacciato l’erba con il potere della luna blu. La donna non sembrerebbe aver intenzione di smettere di dimenarsi, mentre il pugnale cade a terra a causa della forte stretta sui suoi delicati polsi e mentre l’altro, perché di un uomo si tratta, si perde qualche istante ad annusare il profumo dei suoi capelli. “ Questo profumo… lo stesso che ho sentito la prima volta, ti ricordi? Il nostro primo incontro, a palazzo Hikari: anche lì eravamo in un giardino “. Sentenzia, mentre toglie finalmente la mano dalla bocca di lei.


“ Tu! “. Fa semplicemente la corvina, riconoscendo chi si cela dietro quel cappuccio.

 

“ Si, io: quello di cui quella notte desideravi il tocco… “. Continua lui, accarezzandole lentamente il braccio e facendola rabbrividire di paura. “ … quello di cui desideravi i baci, quando quella canaglia che hai sposato ti torturava e ti teneva prigioniera “. Continua poi e, senza dar tempo alla corvina di reagire porta una mano sotto il suo mento e la fa volgere verso di sé: è come se stesse ricreando il loro primo incontro, non c’è dubbio. Ma ora pensa Ivy, ora i suoi sentimenti sono diversi. Vorrebbe reagire, ma si accorge che il potere di quell’uomo la tiene immobilizzata. Senza che possa replicare, lui la ammutolisce con un bacio che ha decisamente ben poco di puro e casto. L’altra mano si posa sul ventre di lei e, come avessero sentito il pericolo, entrambe le gemelle scalciano. Dopo qualche istante di shock, Ivy riesce a reagire: spinge lontano da sé il misterioso uomo incappucciato, facendogli cadere il cappuccio e rivelando così la sua chioma bionda.

 

“ Adesso chiamo aiuto! “. Fa con determinazione la donna, mentre lui sogghigna malignamente e si lecca le labbra con fare provocatorio, per poi afferrare nuovamente il polso di lei con una velocità sorprendente.

 

“ Invece non lo farai: sei troppo curiosa di sapere perché sono qui. Sai che ora, non posso attaccarti. E vuoi scoprire perché mi sono esposto così tanto “. Sentenzia il biondo, mentre lei cerca vanamente di sottrarsi a quella presa.

 

“ Io non ho nulla da dire ad un usurpatore come te! Non ho nulla da dirti se non che ti disprezzo con tutta me stessa, Vincent! “. Fa, ancora incredula: nientemeno che Vincent in persona è riuscito ad oltrepassare le difese dei Delacour, introducendosi nel loro giardino. Ed evidentemente, il suo scopo era incontrare lei da sola.

 

“ Se avessi ceduto con le buone, io non ti avrei mai fatto del male: puoi dire tutto di me, ma i miei sentimenti per te sono autentici. E non ti ho fatto più male di quanto t ne abbia fatto Vanitas “. Continua, attirando la sorella a sé e portando una mano dietro la sua testa e tra i suoi capelli, assicurandosi che non scappi. “ E’ per questo che sono qui, stanotte “. Continua, mentre lei non può fare a meno di sussultare a quelle parole.

 

“ Tu sei pazzo! Ma senti ciò che stai dicendo? Stai dicendo che stuprarmi, usurpare il trono di Vanitas e cacciarci dal nostro stesso palazzo, che tutto ciò che tu ed i tuoi uomini avete fatto alle persone a me care, non è farmi del male?! “. Sbrocca la corvina, mentre senza nemmeno sapere lei come, si trova improvvisamente con la schiena contro un albero, bloccata dalla presa ferrea di suo fratello, il cui sguardo sembra ora bruciare d’ira.

 

“ Non sono io il nemico: io voglio solo dare a Veritas un vero Re, voglio che le cose tornino come dovevano essere. Ma c’è chi non la pensa come me, anche tra i miei uomini. E ti dirò di più: quella persona è anche più potente di me, anche se fino a questo momento sono riuscito a tenerlo a bada. Ma potrebbe non essere sempre così “. Sentenzia, mentre lei lo osserva incredula. “ Ma se verrai con me, io potrò proteggerti, Ivy… “. Sussurra poi il minore degli eredi di Luna e Kaname, posando una mano sul ventre di lei. “ Tu porti in grembo mio figlio, io sono il re legittimo di Veritas. Ed io ti amo, questo non potrai mai metterlo in dubbio “. Continua, mentre lei non riesce a sottrarsi al suo tocco o alla sua presa. “ Se non ci credi, puoi sentirlo dal mio sangue: mordimi, ed avrai la tua risposta “. Continua, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ Adesso smettila, smettila! Non berrò mai più il tuo sangue, mai! “. Continua, mentre a quella frase lui la scuote un paio di volte, come volesse risvegliarla da un sonno in cui non è mai caduta.

 

“ Vieni con me! “. Si arrabbia maggiormente il falso re, rivelando il vero motivo per cui ha rischiato tanto, addentrandosi nel territorio di una delle cinque grandi famiglie. “ Vieni con me, Ivy! Tu e nostro figlio dovete prendere il posto che vi spetta! Ormai per quel pazzo di Vanitas non c’è più speranza! La maledizione del Re Pazzo si compirà ed avrà i suoi effetti, nessuno lo salverà! Nessuno! “. Continua, mentre a quelle parole lei scoppia in lacrime.

 

“ Smettila!! “. Grida, mentre l’albero ghiaccia parzialmente. “ Io non sarò mai tua, mai! Io amo mio marito, questo bambino è suo, non tuo! Tu sei un re illegittimo e ti giuro, ti giuro che Vanitas riprenderà il suo trono! A qualsiasi prezzo! “. Continua, mentre lui non pare intenzionato a lasciarla andare tanto facilmente.

 

“ Invece no: quel bambino è mio e lo vedrai, quando verrà al mondo. Ed a quel punto, sarai costretta a tornare da me in ogni caso. Sempre che quel pazzo non ti uccida prima! “. Continua, mentre lei non fa altro che piangere e senza più ribattere: già è terrorizzata all’idea che la maledizione del Re pazzo si compia, già ha il terrore di perdere Vanitas, ora ci si mette anche Vincent ad agitarla. “ Senti, io sono qui solo per te: te l’ho detto, i miei sentimenti per te sono sempre stati sinceri. Io ti amo “. Glielo dice forse per la prima volta, facendole sgranare gli occhi per un istante. “ Ti amo e ti voglio proteggere da quello che potrebbe accadere “. Continua, mentre lei scuote il capo con enfasi.

 

“ Ma cosa deve accadere?! Che cosa stai dicendo?! “. Chiede, mentre lui sospira pesantemente.

 

“ Un uragano sta per abbattersi su di voi: non solo i miei paladini vi troveranno e non solo io pareggerò i conti con nostro fratello. Come ti ho detto, c’è qualcuno di più malvagio e spietato anche di me: qualcuno che fino ad ora mi ha sempre obbedito, ma potrebbe anche perdere il controllo. E se vi attaccherà, credimi non riuscirete a salvarvi: quell’uomo ha il potere di due lune “. Continua, mentre Ivy collega quelle parole e capisce che deve trattarsi di lui.

 

“ Dominique… “. Sussurra solamente, mentre suo fratello non risponde: forse Ivy ha visto giusto, forse no. Senza darle tempo di dire nulla, Vincent posa una mano sul suo viso e le asciuga le lacrime, sembrando quasi umano in quel frangente.

 

“ Vieni con me, Ivy. Vieni con me: pensa a nostro figlio, pensa a te stessa. Pensa a cos’hai provato, quelle notti in cui ci siamo incontrati al giardino ed al gazebo. Pensa che la mamma sarebbe felice di vederti insieme al legittimo re, insieme al padre di tuo figlio, a governare Veritas. Pensa a tutto questo, pensa che io sono il solo a poterti proteggere. Che quel pazzo che hai sposato, sarà presto sconfitto dalla sua stessa maledizione “. Continua, mentre gli occhi di lei si tingono di un blu intenso.

 

“ Non osare nominare la mamma, tu! Non ne sei degno, dopo quello che mi hai fatto! Io e mio marito affronteremo anche l’inferno, insieme! Io, lui e nostro figlio non ci separeremo, mai! “. Calca sulla parola nostro, mentre nel sentire questo lui perde decisamente le staffe.

 

“ Allora, ti prenderò con la forza! Tu sei la mia regina, la madre di mio figlio! Non ti lascerò mai insieme a quel folle, non un secondo di più! “. Si irrita, mentre a quelle parole e sentendosi strattonare lei punta i piedi.

 

“ Lasciami! Lasciami stare!! “. Continua la regina, anche se non sa per quanto tempo riuscirà a resistere. Sembrerebbe essere in deciso svantaggio, ma un rumore fa bloccare Vincent.

 

“ Merda… “. Sibila solamente, capendo che in giardino sta arrivando qualcuno. Lascia andare la sorella che, colta alla sprovvista finisce a terra seppur riuscendo a non picchiare il ventre. “ Per ora sei fortunata, ma la prossima volta non ti andrà altrettanto bene “. Sibila solamente lui, mentre lei si porta una mano al polso dolorante. “ “ Tu sei mia, il bambino è mio. Ed io ti giuro, vi porterò a palazzo a qualsiasi costo. Non ti dimenticare questa promessa ed abituati all’idea che molto presto, sarò io tuo marito “. Ghigna solamente il falso re, per poi scomparire con un’agilità tale da sconcertare la stessa Ivy, che rimane a terra ancora qualche momento e decisamente sconcertata: sa bene che quelle minacce sono reali.

 

In quella notte di luna blu, anche Vanitas non pare sentirsi troppo bene: sul suo polso compare una nuova ustione da ghiaccio che il corpo non riesce a rigenerare, segno inequivocabile che la maledizione del Re Pazzo sta progredendo senza sosta. Il giovane Re si porta una mano al punto dolorante, dopo aver tolto il ghiaccio e mentre ogni parete è coperta da una coltre di ghiaccio. “ No… no ti prego… non voglio! Non ora che sto per diventare padre! Non voglio! “. Continua, mentre uno spirito nero come le tenebre osserva di nascosto la scena, ghignando sadicamente. “ Troverò il modo di spezzare la maledizione, mi hai sentito?! Lo farò! “. Continua Vanitas, ben consapevole di non essere da solo. “ Spezzerò la maledizione ed imprigionerò per sempre la vostra immonda anima, nonno. Con me non troverete uno come mio padre: io non mi arrenderò mai! “. Continua, mentre improvvisamente i suoi occhi si tingono del blu della luna degli Hikari. Un dolore indicibile gli ha attraversato il corpo, lo spirito è scomparso e lui sembra di riflesso un’altra persona: porta una mano sulla finestra e ne ghiaccia il vetro, guardando il filatterio nell’altra sua mano e ghignando. “ Bel tentativo, ma non ti sarà facile annientare uno come me. Dopo tutto, ho già ingannato la morte una volta: credevi veramente di riuscire a rinchiudermi nuovamente in questo coso? “. Fa il Re bambino, guardando poi la luna blu. “ Ah… luna blu come un oceano in tempesta… “. Sussurra, mentre per un solo istante il pilastro della Luna Blu trema e crea una lieve nevicata in tutto il regno di Veritas ed anche al di là del confine. Il motivo tuttavia, pare ignoto ma una cosa è certa: ha a che fare con il repentino cambio d’umore di Vanitas.

 

Anche a Palazzo Hikari, colui che ha preso temporaneamente il posto del Re illegittimo sta percependo qualcosa.

 

Jeanne osserva fuori dalla finestra, pensierosa. “ Non ho mai visto una simile luna blu… “. Sussurra solamente la donna, sospirando pesantemente ed accarezzandosi il ventre. “ Che diavolo sta succedendo, a Veritas? “. Chiede a sé stessa, notando ora la neve improvvisa quanto anomala scendere. La sorpresa non le permette di accorgersi di non essere più sola, ma chi è ora arrivato in quel corridoio buio, illuminato dalla sola luce della luna degli Hikari, la osserva qualche istante: eccola lì, la sua Jeanne. La sua amata Jeanne, sua moglie, la madre del suo futuro figlio. La donna che non lo amerà mai, pensa poi il giovane dalla chioma ebano in alta uniforme. Non lo amerà mai e la colpa è di un solo individuo: Garry Perry. Ma ora pensa, ora non ha tempo per farsi il sangue amaro con quell’uomo: ora pensa, vuole solo stare con lei e lo farà, che la cugina lo voglia o meno.

 

“ Certo che sta succedendo qualcosa “. Commenta solamente il capitano delle Guardie Reali, mentre a quella voce Jeanne sussulta.

 

“ Prima che ti irriti, avevo bisogno di uscire da quella maledetta stanza. Non posso stare chiusa lì dentro in eterno, e… “. Fa per dire altro, ma lui la deride lievemente nel notare che effettivamente, anche la moglie non ha una gran voglia di discutere, non quella notte almeno.

 

“ Se mi fossi irritato, a quest’ota l’avresti già notato, credimi “. Commenta solamente Dominique, sistemando la sua spada ancora sporca di sangue e limitandosi ad appoggiarsi al davanzale con noncuranza, incrociando le braccia ed osservando distrattamente la parete di fronte a sé. Lei non dice più nulla: ovvio che stare così vicina a lui la spaventa e non le va a genio, ma preferisce non litigare inutilmente e rimaner così in silenzio. Notando questo, i fine è lui a continuare la frase di lì a poco. “ Il pilastro della luna blu ha tremato: credo che il tuo caro fratello stia perdendo il suo potere, o che qualcosa lo disturbi o indebolisca “. Ghigna sprezzante il corvino, riuscendo ad evitare ulteriormente la moglie.

 

“ Se credi che Vanitas possa indebolirsi per un nonnulla, allora non lo conosci davvero: presto sarà qui e vi prenderà a calci in culo, sia te che quel falso re di mio fratello “. Commenta semplicemente la bionda, lasciandosi andare a quel linguaggio che non le è mai appartenuto ma che con lui le viene semplicemente naturale usare.

 

“ Io sono in possesso del potere di due lune e Vinvent è il re, tuo fratello Vanitas invece è un reietto ormai prossimo alla morte, grazie alla maledizione di nostro nonno. Tu su chi punteresti? “. Chiede cinico, ridendo soddisfatto e mentre lei scuote il capo: meglio che stia zitta pensa, altrimenti scatenerà un ennesimo litigio e certamente, lei non vuole. Non molto per sé stessa, quanto per il bambino nel suo grembo. Dominique parrebbe non prestare attenzione alla moglie, in realtà invece la osserva con la coda dell’occhio: sente che è furiosa e capisce che è solo per il bambino che non ribatte, notandola poi posarsi una mano sul ventre.

 

“ Presto nostro figlio nascerà “. Commenta solamente il corvino, mentre la luna inizia lentamente a farsi rossa. “ Sai, se tu non avessi fatto la stupida… se non ti fossi intestardita con quel dannato Hunter, se solo non mi avessi lasciato all’altare anni fa, avrei anche potuto concederti di tenere Luca con te. Addirittura, di farlo crescere con nostro figlio se proprio ci tenevi “. Commenta, mentre lei lo guarda basita: ma la sta prendendo in giro si chiede, o che cosa?

 

“ Smetti di prendermi in giro “. Commenta solamente la donna, mentre lui finalmente la guarda: i suoi occhi sono di colore naturale, nessuna delle due lune sta influendo su di lui ora. “ Hai minacciato Luca quando ancora era nel mio grembo, hai cercato di ammazzarmi quando ero incinta. Io ti ho supplicato… “. Deglutisce un paio di volte la bionda, tirando fuori le parole che non ha mai potuto dire prima. “ … ti ho implorato di far da padre a mio figlio! Ti ho supplicato di ripensarci, ti ho detto che avrei potuto imparare a trasformare il bene che ti volevo in amore. Ma sei stato tu a distruggere tutto! Tu e nessun altro, con le tue azioni! “. Sbrocca la bionda, mentre lui stringe forte i pugni fino a farseli sanguinare. “ Ma hai ragione su una cosa: il mio cuore apparterrà sempre a Garry, sempre. Malgrado tutto, anche se mi tieni qui con un ricatto, anche se mi dovessi torturare, il mio cuore sarà sempre suo “. Continua sincera, incapace di reprimere ciò che ha a lungo tenuto sotterrato nel suo cuore.

 

“ Taci… “. Sibila solamente lui, sentendo una voglia incontrollabile di ammazzare quell’uomo e di picchiare lei. Di picchiarla fino a piegarla, fino a farla innamorare di lui. Potrà sembrare folle, lo sa. Ma non gliene importa proprio nulla.

 

“ Tu hai preso il mio corpo, mi hai distrutta psicologicamente, mi hai imprigionata qui ed isolata. Ma non avrai mai il mio cuore “. Continua determinata la bionda, forse lievemente sotto gli effetti della luna rossa il cui potere scorre ora anche in lei, grazie al bimbo che porta in grembo.

 

“ Taci, maledetta! “. Continua furioso lui, dandole un forte schiaffo per farla tacere. Solo in quel momento si accorge di aver esagerato: cadendo in quel modo, Jeanne potrebbe picchiare la testa contro lo spigolo del davanzale e farsi molto male, stavolta. Istintivamente afferra la moglie prima che cada, guardandola intensamente e mentre lei trema ancora, decisamente spaventata sia dalla sua reazione che dal fatto che, per poco, non ci rimetteva la sua stessa vita e quella del bambino. Per qualche momento c’è solo silenzio, solo un intenso scambio tra loro che vale più di mille parole. Poi è lei a prendere parola.

 

“ Lasciami tornare da Garry! Se mi ami davvero, dimostralo! Lasciami andare! “. Sbrocca la donna, mentre per reazione lui la stringe maggiormente a sé quasi fino a farle male.

 

“ Smettila! Non lo capisci?! Io ti amo! Io ti amo! È solo per questo che ti tratto così: mi fa incazzare da morire, leggere ogni singola volta nei tuoi pensieri il disprezzo per me e l’amore per lui! Lui, l’uomo che detesto di più al mondo! Ha distrutto lui il nostro matrimonio, il suo ricordo, il suo stramaledetto fantasma che è sempre frapposto tra noi due! No, Jeanne: no, non è colpa mia! Se devi cercare un colpevole, allora incolpa lui! Lui, che ti ha gettata via per un’altra donna senza la minima esitazione! Lui, che ti ha abbandonata anni fa come ora, che probabilmente avrebbe abbandonato anche vostro figlio solo perché è per metà Hikari! “. Sbrocca, mentre lei continua a tremare e, al tempo stesso non riesce ad identificare i sentimenti di Dominique tanti sono e tanto sono intensi e profondi. “ Non ti lascerò mai a lui, mai! Piuttosto ti ammazzo con le mie mani, hai capito? O mia o di nessun altro “. Continua, mentre lei rimane agghiacciata da quelle parole: sa che è il vero Dominique a parlare, che nessuna luna influenza i suoi sentimenti ora. E capisce quanto sia realmente folle e pericoloso quel pazzo di suo marito, realizzando sconvolta che se non troverà un modo per fuggire, forse potrebbe finire in tragedia sia per lei che per il piccolo che ha in grembo. Ma sa anche che se se ne andrà, Dominiquue le darà la caccia fino all’inferno e non solo: farà del male a Luca ed ai Velasco. I dubbi e la paura non fanno altro che dilaniarla: Dominique la maltratta in ogni modo possibile, la umilia, la stupra senza il minimo ritegno, eppure dice di amarla. Ma pensa la bionda, se realmente l’ama e lo dimostra in quel modo, il suo amore malato è più di questo: è un’ossessione che non porterà a nulla di buono.



Salve mie fans, come va? Ed ecco il capitolo 58 e primo capitolo del 2023! Che ve ne pare? Garry scopre di essere padre: Nox gli confessa perchè Jeanne ha sposato Dominique, mentre lui e Mina si confessano reciprocamente i propri egreti. La moglie lo spinge a salvare Jeanne, assicurandogli un'arma per fermare Dominique. Cosa sarà mai? Garry riuscirà nel suo intento? Intanto Vincent fa una mossa inaspettata: va da Ivy e cerca di convincerla ad andare con lui. Le dice che l'ha sempre amata, che non ha mai mentito su questo. Ovviamente lei rifiuta, anche se quele parole la turbano. Mentre Vanitas sembra sempre più strano, anche Dominique confessa tutto il suo amore e tutta la sua rabbia ad una Jeanne shoccata, che comprende di essere in pericolo, sia lei che il bambino che porta in grembo. Cosa succederà? Come si evolverà tutto questo? Leggete e lo scoprirete! Ci si sente al capitolo 59, baci!

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Capitolo 59
*** Confronto ***


Garry Perry sembrerebbe essere molto teso, così teso da non riuscire neppure a chiudere un occhio. E dopo tutto, nessuno lo potrebbe biasimare: non solo ha scoperto di essere padre da quasi quattro anni ma di non aver mai potuto nemmeno vedere suo figlio, ma ha anche scoperto tutto ciò che sta succedendo alla sua Jeanne. A dire il vero, qualche campanello d’allarme si era acceso già da quando, quando si videro l’ultima volta notò dei lividi anomali su di lei e dei quali la principessa non gli ha voluto spiegare le origini, ma mai avrebbe immaginato una cosa simile. Sapeva com’è Dominique, ma che potesse arrivare a quel punto lo ammette, non se lo aspettava minimamente. Lo ha sottovalutato pensa, lo ha sottovalutato e questo è stato il risultato: Jeanne è in pericolo e non solo lei, anche il bambino che ha in grembo corre un grave pericolo. Garry ripensa al racconto di Nox: quel pazzo omicida di suo cugino non si è fermato nemmeno davanti al rischio di compromettere la gravidanza della moglie, ha continuato imperterrito nel maltrattarla e chissà che altro. Il giovane Hunter stringe forte i pugni, così forte che ancora un po' rischia di farli sanguinare, ma in questo momento non da credito al proprio dolore. Nervoso si gira e rigira nel letto, incapace di prendere sonno e portandosi in fine una mano sulla fronte. Con tutto quell’agitarsi finisce inevitabilmente per svegliare Mina, che forse nemmeno stava dormendo a sua volta: infatti, scoprire che suo marito è il figlio di Kaname Hikari l’ha un po' scossa. In fin dei conti pensa, lei e Garry hanno finto per scoprire di essere cugini: la sorte è davvero beffarda, alle volte. La giovane donna si volge verso il marito, per poi posargli una mano sul braccio. “ Ehi… “. Mormora solamente, mentre lui sussulta lievemente e, solo in seguito si rilassa nuovamente: toglie la mano dalla fronte e si volge verso chi gli ha rivolto la parola.

 

“ Mina… “. Sussurra solamente il nome della giovane donna, mentre lei annuisce semplicemente. “ Perdonami, non intendevo svegliarti… “. Fa per proseguire il giovane Perry, ma la corvina scuote il capo per poi accarezzare il suo braccio con dolcezza, cercando di calmarlo.

 

“ Stai tranquillo: nemmeno io riuscivo a dormire, comunque “. Ammette, mentre lui annuisce lievemente. “ Entrambi abbiamo scoperto delle cose sconvolgenti, mi sembra ovvio che il sonno sia il nostro ultimo problema. Ma devi riposare: domani all’alba devi partire, dovrai essere nel pieno delle tue energie “. Fa, mentre lui la abbraccia istintivamente: si è molto concentrato sui suoi problemi e si rende conto, ha un po' trascurato Mina anche se non era sua intenzione farlo.

 

“ Perdonami, se in questi giorni sono stato poco presente per te. Mi rendo conto di averti trascurata, solo… “. La corvina rimane da prima sorpresa: non appena lui la prende tra le braccia pensa che il cuore possa balzare fuori dal petto, tanto i battiti accelerano. Arrossisce lievemente in viso, ma in fine si lascia stringere e chiude gli occhi qualche istante, sentendo quelle parole.

 

“ Non pensarci nemmeno: non mi sono sentita trascurata, tranquillo “. Lo rassicura, mentre lui annuisce poco convinto. “ Davvero! Ora, la tua sola priorità è salvare Jeanne e quel povero bambino che ha in grembo: non possono rimanere con quel pazzo un secondo di più “. Fa con determinazione, rabbrividendo al pensiero di quanto raccontato da Nox. “ Non so come faccio, ad avere gli stessi geni di quel mostro. Una belva che non ha nemmeno avuto esitazione a picchiare una donna incinta, a stuprare la moglie per mesi ed in seguito una povera cameriera che ha avuto la sola colpa di proteggere la sua signora “. Fa, mentre Garry la osserva lievemente sorpreso: Nox non ha fatto menzione di questa cosa, come mai Mina parla così?

 

“ Ma cosa dici? Nox? “. Chiede incredulo Garry, mentre lei sospira pesantemente per poi in fine confessare.

 

“ Me lo ha detto Dominique, quella notte… “. Mormora solamente, mentre al solo pensiero un moto di collera sale nuovamente nel giovane Hunter. “ Non avevo collegato si trattasse di Nox, ma si vantava di ciò che aveva fatto, di come aveva rimesso in riga una cameriera ribelle e di che cosa le avesse fatto. Credo volesse intimorirmi, raccontandomi tutto questo “. Ammette, ripensando a quella notte in cui, se non fosse stato per Michael avrebbe probabilmente subito la stessa sorte di Nox e Jeanne. “ Sai Garry, in un certo senso io sono fortunata: Michael mi ha salvata, mentre Nox e Jeanne hanno subito l’indicibile… “. Mormora solamente la cacciatrice, grata che quella notte il fratello sia riuscito ad intervenire in tempo.

 

“ La vera cosa che mi terrorizza di quel folle è che per tutto il tempo, abbia fatto vestire e pettinare Nox come te. Che l’abbia costretta a comportarsi come te, come se ti avesse davvero davanti. Fa davvero paura: sapevo che era uno psicopatico, ma non a questi livelli “. Ammette, mentre a quelle parole la donna non può fare a meno di concordare, annuendo lievemente.

 

“ Beh, toccherà a te allora, rinchiuderlo ad Heichen House dopo aver salvato Jeanne “. Fa, riflettendo: suo fratello è troppo pericoloso per rimanere in libertà, dev’essere rinchiuso al più presto al carcere di massima sicurezza ma, finché Vincent è re non sarà possibile nemmeno sfiorare il suo secondo in comando. Alle parole della donna tuttavia, il giovane Hunter abbassa lievemente lo sguardo.

 

“ Mina, tuo fratello non si arrenderà così facilmente. E non credo nemmeno che si lascerebbe mai rinchiudere in un manicomio “. Ammette sincero, mentre lei annuisce semplicemente ed abbassa a sua volta lo sguardo: Garry ha ragione, se conosce almeno un po' Dominique sa che preferirebbe morire che essere rinchiuso e disonorato come capitano delle guardie reali. “ Credo che il solo modo di fermarlo, sia uno ed inevitabile… “. Sussurra, ed a quelle parole la donna non può fare a meno di annuire ancora una volta.

 

“ Lo so: il solo modo di fermarlo è ucciderlo. So bene che non si fermerà, fino a quando uno di voi non sarà morto, so bene quanto ti odia… “. Si ferma qualche istante, mentre lui la stringe nuovamente a sé. Sa benissimo del legame di Dominique e Mina e sa anche di non poterlo comprendere a pieno: è vero che lui ha una sorella, anzi ora ha scoperto di avere anche dei fratelli con cui non ha avuto un inizio esattamente idilliaco, ma non ha nessun gemello e non sa esattamente cosa stia provando Mina in questo momento.

 

“ A te sta bene? “. Chiede ad un certo punto il giovane, mentre lei lo guarda in attesa che prosegua la frase. “ Voglio dire, lui è tuo fratello gemello: avete un profondo legame. Ti sta davvero bene che io lo uccida? Ti sta davvero bene perdere per sempre il tuo gemello, anche se è ciò che è? “. Chiede, come se volesse avere il permesso di Mina: sa bene che se quando andrà a salvare Jeanne incontrerà Dominique, lo scontro sarà inevitabile così come lo sarà l’esito: uno dei due morirà. A quella domanda la donna riflette un istante, per poi guardarlo intensamente e rispondere di lì a poco.

 

“ Garry, quell’uomo mi ha fatto l’indicibile. Ha reso la mia vita un inferno ed ha cercato di stuprarmi, come posso considerarlo mio fratello? “. Chiede amareggiata: volente o nolente sente il legame con Dominique, che lei lo voglia o no. Sa bene che se lui morirà lei perderà una parte di sé e forse ne soffrirà, anche se non vuole. Ma sa anche che non c’è altra via, in oltre sa anche che lui non merita altro se non questo. “ In ogni caso, se non lo uccidessi tu verrebbe giustiziato per alto tradimento: non passerebbe un giorno ad Heichen House, credimi. Il suo solo destino se Vincent dovesse cadere è la morte, in ogni caso “. Ripete la donna con consapevolezza. “ Quindi, si: sentiti libero di fare tutto ciò che serve, per salvare Jeanne e la sua creatura. Io ti appoggio e non solo: ti darò io stessa l’arma per fermare Dominique. Te lo giuro “. Assicura, ed a quella frase il cacciatore non può fare a meno di sorprendersi, più che altro curioso: anche prima Mina ha menzionato una cura, ma nella concitazione lui non ha afferrato bene il concetto.

 

“ Hai parlato di una cura, ma non ho ben afferrato il concetto… “. Ammette il giovane, mentre lei sorride lievemente mentre continua a guardarlo, con i suoi intensi occhi ora più azzurri che mai.

 

“ La Zydrate di un vampiro è la sua stessa essenza, il suo potere: in essa sono racchiusi una droga, un veleno ed un antidoto: tutto dipende dalla quantità con cui viene somministrata “. Spiega, mentre Garry riflette: aveva già sentito parlare della Zydrate, sa bene che ogni clan ne possiede una diversa e che in tutto sono quattordici come le lune demoniache, anche se sa che due pilastri di lune maggiori sono caduti e che quindi, rimangono solo dodici Zydrate nel mondo e che le più potenti sono quelle dei Re.

 

“ Si: ho sentito parlare di questa Zydrate, in effetti. Se non sbaglio sono dodici “. Fa l’argento, mentre lei scuote il capo.

 

“ Quattordici: sono quattordici. Le Zydrate si conservano anche nei cadaveri, ed io so per certo che alcuni membri del clan della luna nera sono qui a Veritas. Quindi, né quella oro né quella nera sono perdute “. Spiega, lasciando sbigottito Garry: non sapeva che Mina stesse conducendo delle ricerche. “ Siamo andati alla Golden Land, io ed un gruppo di Hunters. Il regno è distrutto, dopo la scomparsa del Re e la caduta del Pilastro della sabbia e del prisma. Eppure, il cadavere del vecchio re era ancora presente, nelle catacombe reali. Così sono andata a verificare, ed effettivamente il suo potere può ancora essere utilizzato: la Zydrate si estrae anche dai cadaveri, ma non è stato questo il mio caso “. Ammette, ricordando anche una cosa: la pietra oro è scomparsa, qualcuno l’ha trafugata. Non vuole dirlo per non creare allarmismo, tuttavia sa bene che se ciò è accaduto, significa che qualcuno può avere in mente di dare nuova vita al Pilastro della settima Luna demoniaca maggiore e diventarne così il re. “ Ho parlato di questa cosa con la sola persona che avrebbe potuto aiutarmi e consigliarmi e che so essere alleato del clan della Luna Blu: re Giyu, sovrano del Clan della Luna Indaco. Lui mi ha insegnato un modo per isolare due dei tre effetti della Zydrate. Mi ha insegnato a farlo, affinando le mie conoscenze mediche. Per questo mi sono recata spesso alla Terra di Nessuno: un luogo neutro dove entrambi avremmo potuto cooperare senza creare sospetti “. Spiega, mentre Garry la guarda strabiliato: non avrebbe mai pensato che sua moglie stesse collaborando addirittura con uno dei quattordici Pilastri demoniaci, il re della luna calante.

 

“ Perchè non me ne hai mai parlato prima? Insomma, avrei potuto aiutarvi… “. Ma la donna scuote il capo e, in seguito posa una mano sul suo viso.

 

“ No: non avresti potuto. Voi Perry siete molto bravi nei combattimenti, siete guerrieri esperti. Ma i dottori siamo noi Veghner, no? “. Sorride lievemente, mentre Garry continua ad osservarla curioso.

 

“ Cosa successe dopo? “. Chiede, ed a quelle parole la corvina decide di proseguire.

 

“ Non ci crederai… “. Sussurra, mentre per un momento i suoi occhi si tingono di oro, lasciando esterrefatto il marito. “ Pare che io abbia assorbito, toccandone il corpo, una minuscola parte della Zydrate oro del sovrano precedente. Come avesse voluto condividerla con me, insomma. E questo ha potenziato tutte le mie doti, incluse quelle mediche “. Spiega, mentre il marito deglutisce un paio di volte. “ No: tranquillo! Non sono diventata un pilastro, ho solo più conoscenza del normale “. Scherza, per sdrammatizzare la situazione e mentre i suoi occhi tornano normali. “ Sfruttando questa cosa, sono riuscita anche ad estrarre la mia Zydrate: ammetto che è parecchio doloroso “. Fa, mentre lui le accarezza istintivamente il viso come a confortarla. “ Una volta ottenuta anche quella di Dominique, mi sono subito messa al lavoro: grazie agli insegnamenti di Re Giyu e grazie alla mia forza fuori dal comune ed alle mie conoscenze, ho capito come isolare gli effetti di droga e veleno della Zydrate. Ed ho capito che servivano entrambe le Zydrate, perché io e quell’infame siamo gemelli e quello che succede al sangue o alla Zydrate di uno succede anche all’altra, come uno specchio “. Spiega, e Garry capisce immediatamente cosa accadrebbe a cura ultimata e se dovesse essere utilizzata. “ Ho reso la Zydrate una cura: essendo quella rossa, bloccherà il potere da cui proviene. Ed essendo la luna rossa la maggior fonte di forza di Dominique, senza quel potere e con solo quello della luna blu, sarebbe finito “. Assicura, mentre lui la osserva un po' perplesso.


“ Ok, ma se verrà usata questa cura bloccherà anche i tuoi poteri. Ti farà soffrire, fino a quando l’effetto non sarà cessato. E non si sa se e quando cesserà o che effetti collaterali avrà “. Si preoccupa, ma a quella frase la moglie scuote lievemente il capo.


“ Ed è per questo che io e re Giyu stiamo continuando a lavorare su questa cura: insieme, stiamo cercando di slegare il mio sangue e la mia Zydrate da quelli di mio fratello, così che quello che succede a lui non succeda anche a me. È un procedimento lungo e delicato, per questo non posso dari ora la cura. Ma sarà pronta quanto prima, hai la mia parola “. Assicura, mentre lui non può fare a meno di commuoversi sinceramente: Mina è una donna straordinaria sotto ogni punto di vista, in altre circostanze avrebbe forse potuto innamorarsi di lei, se il suo cuore non fosse già impegnato. La donna gli asciuga le lacrime, sorridendo nuovamente come a dargli forza. “ Coraggio! Ora dormi: domani dovrai incontrare anche tuo zio e dovrete chiarirvi, se volete collaborare. Quindi ora riposa e recupera un po' di energia “. Fa premurosa, abbracciandolo e facendogli posare il capo sulla propria spalla, accarezzandogli dolcemente i capelli. “ La salverai, vedrai. Te lo prometto, la salverai “. Sussurra, mentre lui annuisce poco prima di chiudere gli occhi, cercando di dormire almeno un po'. Perché lo sa bene: l’indomani, sarà il giorno della resa dei conti.

 

Un nuovo giorno sta per sorgere a Veritas, ed a Villa Veghner sono ormai tutti svegli. Pierre è accanto al genero, una mano posata sulla sua spalla. “ Sei sicuro di non voler chiedere aiuto a Vanitas? In fondo lui è uno dei Pilastri, magari potrebbe aiutarti… “. Ipotizza, ma l’argento scuote il capo.

 

“ No, Lord Pierre “. Fa, mentre il rosso aspetta semplicemente che prosegua la frase senza interromperlo. “ Se lo dicessi a Vanitas e se lui mi aiutasse, sicuramente anche Ivy non starebbe con le mani in mano. Ma lei è incinta, non posso permettermi il lusso di mettere a repentaglio la vita delle mie nipoti, lo capite? “. Chiede, mentre Pierre annuisce: certo che capisce. Se fosse nella stessa situazione, anche lui agirebbe allo stesso modo e preserverebbe le vite dei suoi cari. “ In oltre, Vanitas non è pronto a recuperare il suo trono: deve ancora perfezionarsi ed affinare il potere del ghiaccio. Ed in oltre, dobbiamo aspettare la nascita delle piccole per provare che Vincent è un re illegittimo e cacciarlo dal trono di Veritas. Tuttavia, Jeanne non ha tutto questo tempo: è imperativo che la salvi oggi stesso, prima che sia tardi “. Spiega, mentre dei passi precedono l’entrata in scena di un’altra persona che, fino a quel momento è rimasta in silenzio ad ascoltare il discorso del capofamiglia dei Perry.

 

“ Si, mio nipote ha ragione “. Sentenzia Kevin Knight, entrando nel salone accompagnato da Allen. “ Dobbiamo essere noi a sdebitarci, dobbiamo essere noi ad aiutare a salvare Jeanne: in fondo, se è in questa situazione è anche colpa nostra e delle nozze combinate che Garry ha dovuto affrontare, no? Se non si fosse dovuto sposare, probabilmente ora sarebbe il marito di Jeanne “. Fa, trovando il consenso di Pierre. Da parte sua invece, il nipote non dice nulla: è ancora profondamente arrabbiato con suo zio. Come ha potuto pensa, nascondergli la verità per tutto quel tempo? Come ha potuto abbandonare Juliette al suo destino, malgrado ciò che ora sa provava per lei e malgrado sapesse che lei ed Haruka erano nel mirino di Kaname Hikari ed in seguito del suo erede? “ Ciao, Garry “. Fa solamente il più grande, mentre a quelle parole il nipote alza lievemente lo sguardo.

 

“ Zio “. Fa, salutando educatamente con un cenno ma non dilungandosi. Con uno sguardo d’intesa, Pierre ed Allen capiscono di dover lasciare i due da soli: solo così potranno finalmente chiarirsi. I due uomini si dirigono all’uscita del salone, mentre il giovane Perry prepara le sue cose senza degnare di uno sguardo l’altro.

 

“ Io l’amavo “. Inizia il discorso Kevin così, su due piedi e senza pronunciare la minima introduzione. A quelle parole Garry si blocca: sospettava questa cosa, ma sentirla dire… beh, ha un effetto totalmente diverso. “ Tua madre: io l’amavo. E non come un fratello: l’amavo nello stesso modo in cui amano i vampiri, in quel modo che appartiene alla loro natura. E questo perché sono uno di loro, anche se ora i miei poteri sono stati soppressi: io e Juliette siamo i figli di Vanitas Lunettes e di Brighitte Knight, ma credo che questo lo sapesi già “. Spiega, mentre suo nipote si afferra il polso, capendo che la mano e tutto il suo corpo hanno iniziato a tremare. “ E si, è vero: hai ragione, l’ho abbandonata al suo destino. Ero furioso, perché aveva scelto Haruka e perché aveva ceduto al ricatto di Kaname Hikari: aveva portato il disonore sulla nostra famiglia e mi aveva respinto. Oggi lo so: so che avrei dovuto starle vicino ugualmente, ma il passato non si può cambiare “. Fa semplicemente, mentre finalmente l’argento riprende parola e da sfogo alle emozioni a lungo trattenute.

 

“ E perché non mi avete mai detto di chi ero figlio? Perché, pur sapendo cosa mi stava succedendo non avete fatto nulla, non avete mosso un dito per placare il mio tormento?! Perché?! “. Chiede solamente, ed a quelle parole il più grande esita un istante. Solo in seguito si decide: fa un passo verso il nipote che, per istinto ne fa uno indietro.

 

“ Non ti volevo perdere: tu ed Ivy, per me siete come dei figli. Avevo solo paura: così come non ho mai rivelato a lei che era un’Hikari, ho creduto fosse meglio fare così anche con te. Credevo, speravo che i tuoi poteri non sarebbero mai emersi. Credevo che il sigillo doppio imposto prima da Luna poi da Kaname, potesse reggere abbastanza per non farti mai scoprire una verità così orribile. E perché trovavo oltremodo crudele, dirti che non eri nato da un atto d’amore ma da un vile ricatto di quel bastardo di tuo padre. Speravo che, dopo aver fallito con Juliette ed Ivy avrei almeno potuto proteggere te. Invece ho fallito ancora una volta: sono destinato a vivere con i miei fallimenti e con il rimorso di aver abbandonato la donna che amavo più di tutte, malgrado allora la ritenessi la scelta migliore. Ecco Garry, perché non ti ho mai detto la verità: per proteggerti dalla tua famiglia. Soprattutto da tuo padre e tuo nonno “. Precisa, mentre a quelle parole il giovane dalla chioma argento sussulta.

 

“ Il re pazzo…? Ma lui è morto prima che io nascessi, cosa dite? “. Chiede, mentre a quella domanda Kevin sospira pesantemente.

 

“ Tuo padre lo uccise, questo è vero. Ma non è detto che per questo, Vanitas Lunettes debba considerarsi effettivamente morto “. Spiega, confondendo ulteriormente il nipote. “ Solo distruggendone l’anima si può avere la definiva certezza di averlo eliminato, o in alternativa tenerla divisa, lontana kilometri e kilometri dal corpo originale e dalla sua discendenza “. Continua, mentre Garry è costretto a sedersi su una sedia e istintivamente si porta una mano tra i capelli.

 

“ Cristo… “. Mormora solamente, per poi ripensare allo strano comportamento di Vanitas, a quella febbre improvvisa che lo colpì per una sola notte e tutto ciò che è seguito. “ Zio…? “. Richiama la sua attenzione il più giovane, mentre Kevin lo osserva in attesa che prosegua la frase. “ Credete che il re pazzo possa insidiarsi nel corpo di un suo discendente, ora che il filatterio si è rotto e che la sua anima vaga a tutt’oggi per Veritas? Credete che ci sia questa possibilità? “. Chiede, mentre a quelle parole il sangue nelle vene di Kevin si raggela: che suo padre fosse in qualche modo “ vivo “, non lo aveva mai pensato. Ma sa anche che per i vampiri nulla è casuale, certamente anche lui ha notato il cambiamento di Vanitas dopo quella notte a Villa Veghner.

 

“ Prega che non sia così, nipote mio. Prega che non sia così… “. Sussurra semplicemente l’argento, per poi tornare a guardare il nipote, che è ormai pronto: mentre Mina e Michael si recheranno a casa dei Velasco e proteggeranno Beatrice, Federico e Luca in caso di bisogno, Joe e Pierre andranno invece a Villa Delacour e si assicureranno di proteggere Vanitas ed Ivy, senza dar troppo nell’occhio per evitare possano commettere qualche passo avventato.

 

“ Anche se fosse vivo, in qualche modo, vi giuro che lo affronteremo. Insieme “. Fa semplicemente il più giovane, sorridendo lievemente e volendo rassicurare suo zio che, mandando al diavolo l’orgoglio si avvicina con una velocità sorprendente, per poi stringere forte il nipote.

 

“ Grazie… “. Sussurra solamente, avendo capito: Garry lo ha finalmente perdonato. “ Sai, hai il sorriso di tua madre “. Fa poi il capofamiglia dei Knight, facendo arrossire lievemente l’altro. “ Ma ora, forza: andiamo a salvare Jeanne, prima che sia tardi “. Fa solamente, mentre uno spirito nero come le tenebre osserva la scena qualche istante. In seguito Kevin percepisce un tocco sulla sua spalla, che lo fa sussultare.

 

“ Zio? Va tutto bene? “. Chiede Garry, notando il gesto dell’altro. Il più grande annuisce.

 

“ Si: sto bene, andiamo “. Fa incamminandosi, seguito dal nipote. Eppure pensa, non è sciocco: ha sentito perfettamente, come qualcuno che lo voleva abbracciare da dietro. Ma non era un abbraccio d’affetto, c’era ben altro dietro. Non lo può sapere, ma il suo presentimento è più che fondato: lo spirito ghigna sadicamente, graffiando il muro e lasciandovi delle crepe.

 

“ Oh, il mio Kevin è cresciuto proprio bene. Ma per essere d’aiuto al suo papà, dovrà risvegliare i suoi poteri “. Ghigna maligno, mettendo in bella mostra le zanne e mentre l’anima prende finalmente le sue vere fattezze: le sembianze del re pazzo, Vanitas Lunettes.

 

Sabrie, regno del fuoco. Dominio incontrastato del clan della Luna Rossa, stesso istante.

 

La giovane dalla chioma rosa tiene una mano sul suo ormai evidente pancione: è molto indebolita a causa della gravidanza, che spesso la costringe a letto per giorni. Poco più in là, un giovane dalla chioma corvina la osserva qualche istante. “ Gemelli, eh? “. Chiede solamente, mentre la donna annuisce.


“ Si: secondo nostro fratello, potrei aspettare due gemelli. Per questo sono così debole: stanno cercando continuamente del potere, per evitare di divorarsi a vicenda “. Spiega la regina Alexis, mentre suo marito e fratello maggiore le si avvicina, per poi inginocchiarsi per arrivare alla sua altezza e prendendo le sue mani nelle proprie.


“ Non parteciperai alla battaglia “. Sentenzia, mentre lei scuote il capo con enfasi: no! Nel modo più assoluto, non esiste che lei rimanga fuori dalla battaglia che attende suo marito.

 

“ Se ti aspetti che rimanga in panchina mentre tu, nostro padre, i nostri fratelli e tutta la mia famiglia rischiate la vita, beh ti sbagli di grosso! Verrò anche io! “. Sentenzia determinata, mentre a quelle parole la temperatura nella stanza sale: Ace Baskerville non riesce a controllare il suo potere, ed una fiammata si abbatte su un mobile ma senza creare danni irreparabili.

 

“ Invece resterai qui, fino alla nascita dei gemelli! Non permetterò mai che vi accada qualcosa, mi hai sentito?! È un ordine! “. Si altera, mentre da prima lei sussulta ma in seguito mette nuovamente il broncio.

 

“ Dovrai legarmi, per riuscire a tenermi a palazzo “. Fa risoluta, mentre a quelle parole lui sbuffa sonoramente. “ Anzi, ancora meglio: perché non rinunci alla vendetta? Perché non rimani qui assieme alla tua moglie incinta, invece di aggredire gli altri clan ed inimicandoti tutti i re? “. Chiede quasi ironica la donna, mentre a quella frase lui la guarda decisamente malissimo.

 

“ Scordatelo: molto presto, anche Veritas cadrà sotto il nostro dominio. Quel damerino isterico di Vanitas ha le ore contate. Ance se un po' mi dispiace per la sua regina: ho sentito che anche lei è incinta “. Sentenzia il corvino, mentre a quella rivelazione Alexis non può fare a meno di stupirsi: no, pensa. No, non è una coincidenza se entrambe sono rimaste incinte ora. “ Secondo le mie fonti certe, si tratta di due gemelle “. Lo shock costringe Alexis ad alzarsi, quasi istintivamente. Già che Ivy Hikari fosse incinta ora non poteva essere una coincidenza, ma che anche lei attendesse due gemelli?

 

“ Ace… “. Mormora solamente la donna, mentre lui la osserva silenzioso. “ … non è una coincidenza: entrambe incinte ed entrambe con due gemelli in grembo. C’è qualcosa sotto, lo so! “. Continua la regina del Clan della Luna Rossa, mentre lui le si avvicina lentamente, per poi stringerla in un abbraccio improvviso, come a volerla rassicurare.

 

“ Non mi interessa di questo apparente schema: non ti preoccupare. Il mio fuoco spazzerà via i nostri nemici. Proteggerò te ed i nostri figli, vi consegnerò tutti i regni rimanenti e diventerò la Luna Demoniaca più potente mai comparsa. La sola ed unica “. Continua, mentre lei non può fare a meno di lasciare andare le lacrime, stringendolo a sua volta così forte da fargli quasi male.

 

“ Io non voglio i regni degli altri re! Non voglio altro, stramaledetto potere! Io voglio mio marito! Io ho bisogno di te, i bambini hanno bisogno del padre! Rinuncia alla tua vendetta, ti prego! Altrimenti ci distruggerà, tutti noi! “. Tenta ancora una volta la giovane dalla chioma rosa ma, come se la moglie avesse bestemmiato lui la lascia libera da quell’abbraccio, guardandola in ira.

 

“ Smettila: ti ho detto che non rinuncerò mai. Vanitas deve pagare, il suo regno cadrà sotto il mio dominio. Non mi darò pace fino a quando ciò non accadrà e fino a quando non avrò quel bastardo nelle mie prigioni! “. Si irrita, mentre un applauso fuori luogo lo fa volgere di scatto verso un punto in ombra.

 

“ Ma bene: vedo che il mio re ci ha visto giusto. Tu sei l’alleato perfetto per noi, la tua rabbia verso Vanitas è autentica e ti da forza, la tua è la prima luna demoniaca mai sorta e possiedi il potere vastissimo del fuoco. Con queste premesse, vincere sarà uno scherzo per il mio amato re “. Sentenzia una voce femminile, mentre Ace inizia a perdere la pazienza: fa comparire la propria falce, sorreggendola come fosse carta pesta e puntandola all’avversaria misteriosa.

 

“ E tu chi cavolo sei? Come sei entrata?! “. Si infuria, mentre una barriera di fuoco lo protegge istantaneamente. La donna tuttavia non pare intimidirsi, mentre il fuoco diviene improvvisamente nero così come la luna alta nel cielo.

 

“ Stai calmo: non sono tua nemica. Sono qui per conto del mio re “. Sentenzia risoluta la donna incappucciata, mentre nel cielo fa la sua comparsa la luna nera, che immediatamente oscura quella rossa e fa cadere la falce di mano al legittimo proprietario. “ Molto presto, lui si risveglierà. Il clan della Luna Nera risorgerà più forte che mai, ma abbiamo bisogno di alleati contro i nostri nemici. E credo siano nemici comune, Re Rubino “. Ammette, mentre Alexis si precipita a soccorrere il marito, seppur molto debole. “ Oh! Vedo che anche la vostra regina è in dolce attesa “. Commenta solamente la donna. “ Molto presto, Veritas e Sabrie avranno gli eredi tanto attesi: credo ci saranno sviluppi inattesi “. Sentenzia, mentre Ace la osserva: non è facile indebolirlo, ma la luna nera ci è riuscita senza sforzi: ha eclissato la Luna Rossa ed il suo potere in un soffio di Eolo, senza nemmeno dargli il tempo di reagire. “ Allora? Possiamo considerarci alleati? “. Chiede poi la misteriosa donna, la Regina del clan della luna nera. A quelle parole, Ace ed Alexis la guardano pronti a dare la loro risposta.

 

A Veritas, nello stesso momento.

 

Anche Ivy sembrerebbe piuttosto stanca: non è facile avere due gemelle vampire in grembo, richiede un notevole sforzo e talvolta anche lei ne risente. La corvina è seduta sul letto, sospirando pesantemente: da prima non voleva parlare a suo marito dell’incontro con Vincent, ma lui se n’è comunque accorto. Ha sentito l’odore del minore su sua moglie, ed ovviamente la sua reazione non è delle migliori. “ Ti prego: se continui così ghiaccerai l’intera villa ad Hans ed Anna. Siediti e parliamone “. Fa semplicemente la corvina, mentre lui la osserva qualche istante.

 

“ Si può sapere perchè non me lo hai detto?! Un incontro segreto con Vincent proprio qui, nel giardino di villa Delacour! Un incontro con l’uomo che prima di ogni alta cosa, desidera avere te come regina, con l’uomo che più mi disprezza e che mi ha tolto impunemente il trono! Ora, dimmi che dovrei pensare?! “. Chiede, mentre lei rimane strabiliata a quelle parole.

 

“ Di che cosa mi stai accusando?! “. Si altera la Regina, alzandosi di scatto e mandando al diavolo la debolezza che sente. Al silenzio del marito, la donna capisce perfettamente cosa questo significhi. “ Tu… mi stai accusando di averlo fatto apposta, vero?! “. Chiede scandalizzata e shoccata, mentre lui si decide a parlare di lì a poco.

 

“ Cosa dovrei pensare?! Dimmelo tu! Cosa dovrei pensare?! Se non è stata una cosa che hai voluto, perché non parlarmene subito?! Perché permettergli di baciarti e di dichiararti nuovamente il suo amore?! Perché non hai chiamato subito qualcuno?! “. Continua con quelle velate accuse e la cosa manda in bestia la donna, che scuote il capo con enfasi.

 

“ Sei proprio un cretino! “. Si arrabbia, lanciandogli la sua bambola decisamente nervosa. “ Quando hai i tuoi attacchi di gelosia, sei pregato di sfogarti sulla tua bambola e non su di me, accusandomi di cose non vere! “. Una coltre di ghiaccio copre parte delle pareti, mentre lui la osserva un istante: non ha mai visto la moglie così alterata. “ Se non ho chiamato nessuno è stato perché in un angolo del mio cuore, nonostante quello che mi ha fatto credevo di farlo ragionare! Se non te ne ho parlato è stato solamente perché sapevo come avresti reagito, ho preferito evitare! “. Sbrocca la corvina. “ Come osi accusarmi di aver complottato con lui?! Con l’uomo che mi ha violentata, ti ricordo! E che ha sottratto il trono a te, che ti ricordo sei l’uomo che ho sposato, in modo illegittimo! Come puoi anche solo pensare questo?! “. Si sfoga la donna, mentre da prima lui rimane immobile, fermo nella propria posizione e con lo sguardo fisso su di lei. Stanca del litigio, la secondogenita di Luna e Kaname si volge verso la porta, decisa ad uscire prima di dire altre cose delle quali poi si pentirebbe. “ Meglio se ora me ne vado in giardino, da sola “. Precisa, facendo per uscire. Ma quando posa la mano sulla maniglia, lui la ferma prima che possa aprire, bloccandola di fatto tra sé e la porta.

 

“ Scusa “. Mormora solamente, scostandole i capelli dal collo ed annusando il suo profumo: ne ha bisogno, pensa. Come dell’aria che respira. “ Scusami, è che sono così arrabbiato, così furioso: vorrei dare una lezione a quel bastardo. Vorrei riprendere il mio trono e dare a te ed alle gemelle il regno tranquillo che meritate. Invece non posso, non ora. E questo mi fa incazzare… “. Sussurra, mentre lei rimane immobile e non oppone resistenza. “ Ma la cosa che più mi fa incazzare è che ti abbia toccata di nuovo. Che sia riuscito a baciarti, che ti abbia detto che ti ama, che lui sarebbe un marito migliore di me. Questo Ivy, questo mi manda davvero fuori controllo… “. Continua semplicemente il re bambino, mentre lei capisce che questo è il suo modo per chiederle scusa. “ So che non dovevo prendermela con te, lo so bene. Mi dispiace “. Continua, mentre lei annuisce semplicemente e mentre lui la fa volgere verso di sé, senza comunque liberare il polso dalla propria salda presa.

 

“Per questa volta, ti perdono “. Fa semplicemente la corvina, mentre di riflesso lui sfoggia un ghigno tutto suo.

 

“ Anche io ti perdono, per non avermi chiamato appena hai visto quel maledetto e per non avermene parlato “. Ghigna furbo, per poi portare il viso accanto al collo della moglie. “ Ah, potrei rimanere così per ore, a sentire il tuo profumo… “. Lascia la frase a metà. Mentre lei porta istintivamente una mano tra i suoi capelli.

 

“ Abbiamo tempo “. Commenta solamente, lasciando che lui le baci il collo ed inclinando lievemente la testa di lato, per dargli agio. “ Ma sta attento alle gemelle, ok? “. Fa poi la corvina, capendo come potrebbe andare ad evolversi la situazione. A quelle parole, lui non perde il ghigno tipico di sé e la guarda intensamente, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Sempre, mia bella regina “. Risponde solamente e, prima di darle il tempo di rispondere dandole un bacio decisamente carico di passione, come a voler lavar via anche solo il ricordo di Vincent dal corpo e dalla mente di Ivy, che da parte sua sta pensando a tutto fuorchè al fratello minore.



Salve miei fans! Ed ecco il capitolo 59! Tra un capitolo saranno già 60, sono emozionata! Allora, che mi dite? Che ve ne pare di questo capitolo, un pò più corto rispetto agli altri? Abbiamo assistito alla chiaccherata notturna di garry e Mina, che promette al marito di dargli una cura efficace che fermerà Dominique. Ci riuscirà davvero? Prima di partire per salvare la sua amata Jeanne, Garry si chiarisce finalmente con suo zio. Che però insiua un dubbio: Vanitas Lunettes è veramente morto? Lui come Dante hanno dei sospetti e non solo sul Re pazzo. Vediamo Ace Baskerville e la moglie Alexis, alle prese con la regina del Clan della Luna nera che, per conto del suo Re, chiede un'alleanza al Clan della Luna Rossa. Cosa risponderà il re di Sabrie? In fine abbiamo Vanitas ed Ivy, che dopo il battibecco avuto a causa di Vincent, sembrerebbero riappacificarsi in un modo tutto lor. Che dire? Cosa succederà ora? Beh, leggete e lo scoprirete! Baci, alla prossima!

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Capitolo 60
*** Io ti salverò ***


Un nuovo giorno è già sorto a Veritas.

 

Garry e gli altri hanno in fine ultimato tutti i preparativi, ognuno pronto a dirigersi alla propria “ postazione “: Mina e Michael a difesa dei Velasco, Pierre e Joe da Vanitas ed Ivy. In oltre, Garry li ha pregati di informarli delle novità recenti ma non del fatto che anche lui sia figlio di Kaname: è una cosa che lui, Vanitas ed Ivy dovranno affrontare da soli, faccia a faccia e non per intercessione di terzi. I due coniugi hanno promesso di mantenere il segreto, così come tutti gli altri. Kevin decide di seguire il nipote con i suoi Hunters, seppur non rimanendo uniti: saranno divisi in più aree, assieme agli Hunters di Hans che invece, ha deciso di rimanere a protezione di Villa Veghner assieme alla moglie. Infatti lo sanno: in quel luogo è racchiuso un oggetto molto importante e, approfittando dell’assenza dei padroni di casa qualcuno potrebbe tentare di trafugarlo. “ Sii prudente… “. Sussurra solamente Mina, posando una mano sul viso del marito ed un po' preoccupata. “ Non sai di cosa sia capace quell’uomo. Anche se hai Rosina dalla tua parte, anche se è stata informata da Nox e sicuramente, avrà avvertito anche Jeanne… anche se tutto sembrerà pronto e sembrerà andar bene, non abbassare mai la guardia. Promettilo “. Chiede semplicemente la corvina, mentre lui capisce perfettamente la preoccupazione della moglie: anche lui è turbato, memore in oltre di quanto gli successe in quell’anno di schiavitù. Ma la voglia di salvare la sua amata supera ogni tipo di paura.

 

“ Ho una gran voglia di dare una lezione a tuo fratello, specialmente dopo ciò che ha fatto a te e sta facendo a Jeanne. Tranquilla: conosco benissimo la sua crudeltà e la sua forza, tuttavia non è invincibile: avrà sicuramente un punto debole, ed io lo scoprirò “. Assicura, per poi abbracciare la donna per rassicurarla. “ Ehi! Sta tranquilla, tornerò vincitore! Con me ci sarà anche Jeanne “. Assicura, mentre a quell’abbraccio che ben presto ricambia, Mina si sente un po' più rassicurata. Si, pensa: l’ora della resa dei conti è finalmente giunta, molto presto Dominique Lunettes Hikari avrà ciò che si merita. Una volta per tutte. Eppure pensa, perché uno strano presentimento non la lascia tranquilla? Come se sentisse che, tra non molto, una violenta tempesta di sangue si abbatterà su tutti loro.

 

A palazzo Hikari, nel frattempo.

 

Dopo moltissimo tempo, Jeanne Hikari entra nella sala funebre dove, da quasi nove anni riposa il corpo senza vita del padre. Kaname Hikari è rimasto tale e quale a quando morì, ma una cosa sembrerebbe anomala: il suo corpo ha continuato per anni a rigettare sangue, producendone come se il precedente Re fosse ancora vivo. In seguito ha smesso, per poi riprendere recentemente. La Principessa si siede sul bordo di quella bara di vetro, osservando il padre: in quel momento non sta sanguinando, ma la bara è comunque sporca di sangue. “ Ah, padre… “. Mormora solamente la donna, per poi accarezzare lentamente il viso perfetto di quell’uomo che l’ha generata e le ha dato il suo cognome, seppur non sia mai stato accanto a lei come un vero padre e non le abbia mai dimostrato particolare affetto. “ Incredibilmente ironico, eppure qui con voi, mi sento più a casa che nel mio stesso palazzo. Il palazzo che dovrebbe appartenere al legittimo Re, invece… “. Sospira pesantemente, mentre una strana sensazione la coglie. In seguito qualcosa sfiora le sue spalle, come una brezza gelida. “ Che cosa…? “. Mormora solamente la donna, mentre una sorta di brezza fredda la investe come se qualcuno l’avesse trapassata. Eppure pensa, lì non c’è nessuno o sicuramente lo avrebbe notato! “ Chi c’è? “. Chiede solamente, mentre istintivamente il suo sguardo è calamitato sul dipinto di Vanitas Lunettes, poi sul viso di suo padre: sembrerebbe essere meno pallido del solito, certo un colorito non usuale per un morto. “ Ma che cosa sta succedendo? “. Sussurra semplicemente la bionda, posando involontariamente una mano sulla ferita al cuore del padre, la ferita mortale che suo figlio Vanitas gli ha inferto e che lo ha ucciso. O almeno, così dovrebbe essere. “ P… padre? “. Mormora intimorita la giovane erede di Rosina e Kaname, rendendosi conto di essere una sciocca: Kaname è morto, certamente non può risponderle. Eppure non è ammattita: sente come se il precedente Re fosse ancora lì con lei, vivo e vegeto. Sente ancora quella sensazione che percepiva solo da piccola, quando intimorita dalla presenza del re, si nascondeva dietro le gonne della madre. Si sente in soggezione, ma non capisce il motivo.

 

“ Oh, un’Hikari a metà. Ma avverto il tuo potere, mia piccola Jeanne. Lo avverto forte e chiaro… mi sta chiamando “. Una voce: una voce che sembra quasi provenire da un luogo lontano e che fa raggelare il sangue nelle vene della donna: no pensa, non è ammattita! Ha realmente udito quella voce.

 

“ Chi sei?! Fatti vedere! “. Fa semplicemente la donna, mentre uno spirito nero come le tenebre la cinge da dietro e non le da possibilità di muoversi. E l’erede di Kaname capisce anche come mai: il potere della Luna Blu la sta bloccando!

 

“ E’ un vero peccato, che tu non abbia una goccia di sangue Lunettes nelle vene. Mi sarebbe piaciuto usare il tuo potere, assaggiare questo tuo sangue che forse, avrebbe potuto aiutarmi nel mio obiettivo finale… “. La stringe maggiormente lo spirito, mentre la donna osserva istintivamente la bara e soprattutto, il corpo di suo padre.

 

“ Padre?! “. Chiede per istinto, mentre lo spirito ghigna, per poi ridere sadicamente.

 

“ Chissà: forse si, forse no. Forse invece, sono colui che odia Kaname Hikari e la sua discendenza più di chiunque altro. O ancora, forse odio solamente lui. Ci sono tante opzioni, Principessa a metà “. Continua lo spirito nero, la cui sola cosa visibile sono gli occhi blu come un oceano in tempesta. In seguito posa una mano sul ventre di lei, accarezzandolo lentamente e dando a lei dei brividi di puro terrore. “ mentre tuo figlio, ah… che potere fortissimo avverto in lui. La forza dei Lunettes e degli Hikari scorre in lui, potrà essermi estremamente utile… “. Continua, terrorizzando ulteriormente la futura mamma. La donna inizia ad agitarsi, ma una nuova ed improvvisa presenza fa immediatamente sparire lo spirito dietro di lei, lasciandola nuovamente libera di muoversi.

 

“ Fatti vedere, bastardo! “. Grida solamente la Principessa, mentre chi è appena entrato alza le mani temendo di essere attaccata.

 

“ Jeanne! “. Si fa riconoscere chiamandola, mentre la principessa ansima lievemente. “ Jeanne, tesoro! Sono io, tua madre! “. La rassicura la donna, che si è rivelata essere Rosina. Si avvicina immediatamente alla sua unica figlia, per poi prenderla tra le braccia e stringendola forte a sé, notando quanto trema. “ Amore mio, cos’è successo? Che cosa fai qui? Sai che questo luogo non è per te… “. Fa, mentre Jeanne scuote il capo con enfasi.

 

“ Non mi rimproverate, vi prego! Questo è il solo posto dove mi sento a casa, qui, con il cadavere di mio padre! Ormai, non riesco più a considerare casa mia questo palazzo violato dai ribelli e da quei viscidi dei loro capi! “. Fa, anche se ammette che con Vincent ha uno strano rapporto: ovvio che non lo perdonerà mai e che manterrà le distanze da lui, ma non può fare a meno di ricordarsi che l’ha difesa da suo marito in più di un’occasione, di questo deve dargliene atto. Ma non riesce ad odiarlo come invece, per la prima volta in vita sua è arrivata a fare con suo cugino.

 

“ No, no tesoro: non ti rimprovererò, vieni qui… “. Mormora solamente Rosina, stringendo forte a sé la figlia e cercando di calmarla. “ Jeanne… “. La chiama poi, mentre la Principessa la guarda come a dirle che la sta effettivamente ascoltando, seppur non sciolga quell’abbraccio. “ Tesoro, ora ascoltami molto attentamente: se farai come ti dico, potrai presto ricongiungerti a tuo figlio ed all’uomo che ami. Ma devi eseguire alla lettera ciò che ti dirò io “. Fa, sicura che nessuno le stia ascoltando e lasciando invece di sasso Jeanne.

 

“ Madre, ma cosa dite?! “. Chiede, mentre Rosina le fa cenno di fare silenzio e si guarda attorno, sospettosa.

 

“ Abbassa la voce! Qui, anche i muri possono avere orecchie “. Fa, mentre Jeanne annuisce ed obbedisce all’ordine materno, seppur sia curiosa: cos’avrà in mente sua madre? Perché le ha detto quella frase? Molto presto, potrebbe scoprirlo.

 

Nel frattempo, finalmente Mina e Michael giungono alla loro meta: palazzo Velasco.

 

Beatrice e Federico sono seduti sul divano del grande salone, di fronte a loro Michael. “ Capisco che sia uno shock per voi, ma non temete: io e mia sorella faremo di tutto, per proteggere voi e Luca “. Assicura il biondo, mentre a quelle parole Federico porta una mano al viso decisamente sconcertato.

 

“ Non riesco ancora a credere a quanto ho sentito: la principessa si è sacrificata anche per noi, come potrò mai sdebitarmi con lei? Come? Mi sento così colpevole… “. Sussurra semplicemente il biondo, mentre la moglie gli pone gentilmente una mano sulla spalla.

 

“ Mio caro, non crucciarti: siamo entrambi colpevoli. Jeanne si è sacrificata anche per proteggere me, non solo te e Luca. Non sei il solo in debito con lei “. Ammette la rossa, mentre Michael sospira pesantemente.

 

“ Nessuno di voi ha nulla da rimproverarsi e sono sicuro, questo lo sa anche Jeanne: voi avete amato e cresciuto suo figlio come fosse il vostro, l’avete accudito e protetto da ogni minaccia. E credo che questo dia già prova di che persone nobili siate “. Assicura, mentre Federico sembrerebbe essere ancora decisamente pensieroso.

 

“ Ma non basta “. Mormora solamente, amareggiato. “ In ogni caso, credo che la decisione migliore sia quella di informare anche Luca della verità e che, una volta salvata sua madre, torni a vivere con i suoi veri genitori “. A quelle parole Beatrice sussulta, mentre sente la tensione del marito nel pronunciare quelle parole. “ Amo quel bambino, più della mia stessa vita. Ma non è giusto che i suoi veri genitori debbano vivere lontani da lui: se il pericolo sarà scongiurato, anche se ci farà male, io e Beatrice faremo ciò che è giusto per lui “. Assicura, facendo sussultare la rossa e sorprendendo Michael.

 

“ Siete davvero un uomo nobile, Lord Federico “. Sussurra, mentre Beatrice abbassa lo sguardo: ama Luca come l’avesse partorito lei, l’idea di separarsene le è insopportabile.

 

“ Non voglio separarmi da mio figlio! “. Fa semplicemente la donna, anche se sa che è la cosa giusta da fare: Luca deve conoscere la verità e rimanere con i suo i veri genitori, eppure lei non riesce ad accettare una cosa simile. Non concepisce l’idea di doversene separare, la cosa è più forte di lei.

 

“ Ma voi non ve ne separerete. Lady Beatrice… “. Fa solamente Michael, avvinandosi alla donna e ponendole una mano sulla spalla per farle coraggio. “ Per Luca, voi sarete per sempre la mamma e Federico il papà, non cambierà nulla se adottivi o biologici. In oltre, grazie al trattato di pace potrete attraversare il confine ogni volta che vorrete e venire a visitare vostro figlio. Avete la mia parola “. Assicura il fratello di Mina, sorpreso anche di sé stesso: mai nella vita avrebbe immaginato che un giorno, avrebbe parlato così ad un vampiro. Eppure pensa, molte cose sono cambiate incluse lui stesso e le sue ideologie estremiste. Rincuorata da quelle parole, Beatrice annuisce rassicurata.

 

“ Grazie, Lord Veghner. Grazie, per queste parole “. Sussurra semplicemente la donna, per poi annuire. “ Diremo a Luca la verità. Avete ragione voi, ha il diritto di sapere le sue origini “. Sussurra poi, mentre Michael annuisce: gli fa piacere essere stato d’aiuto, comprende cosa debba provare Beatrice. Capisce che anche se non è la madre biologica, separarsi da Luca sarà per lei il più straziante dei dolori. Ad un certo punto decide di cambiare argomento, decidendo di allentare la tensione.

 

“ Ma mia sorella? “. Chiede, ed a quelle parole Federico risponde di lì a poco.

 

“ Credo sia nelle sue stanze, a studiare i libri che le ha regalato Beatrice “. Fa a quel punto il nobiluomo, per poi proseguire di lì a poco. “ Sapete, vostra sorella ha una grande conoscenza medica ma ancora le manca qualcosa, una cosa che forse i libri che mia moglie le ha regalato potranno fornirle “. Assicura, mentre Michael annuisce e, allo stesso tempo si augura che Velasco abbia ragione. Che Mina ultimi la cura di cui ha parlato anche a lui e che in fine, possa veramente aiutare Garry nella sua battaglia più grande, forse la più dura della sua vita.

 

Nel frattempo, Mina è totalmente immersa nella lettura. Eppure, in quei grandi volumi non ha fino ad ora trovato nulla in grado di aiutarla: ciò che ha letto lì glie l’ha già spiegato anche re Giyu, nulla di nuovo. Alterata, la donna getta a terra tutto ciò che si trova sul tavolo per poi portarsi una mano tra i capelli, sui quali stringe lievemente la presa. “ Non troverò nulla che mi aiuti ad accelerare il processo “. Mormora solamente, alterata: vorrebbe solamente dare una mano a Garry, vorrebbe aiutarlo ed assicurargli la vittoria contro colui che, lo sa bene, nello stato attuale è molto più forte di lui. Non ha voluto dare a vedere nulla di fronte al marito, non ha voluto gravare su di lui con i propri problemi e le proprie preoccupazioni, ma ora che è sola la giovane erede i Veronica ed Antoine non può fare a meno di lasciarsi andare ad un pianto liberatorio. “ Perchè? Perchè tutto questo? “. Chiede ovviamente a sé stessa, dato che nella stanza non c’è nessuno e di conseguenza, nessuno può risponderle. “ Fino ad un anno fa, conducevo una vita tranquilla… avrei dovuto sposarmi per amore, avere dei bambini tutti miei! Avevo un solo, amorevole fratello, ora il mio mondo è completamente capovolto e non so che fare! Non so come aiutare l’uomo che amo in modo più rapido, sta per affrontare un pazzo psicopatico con i poteri di due lune, ed io non posso fare nulla! “. Si sfoga la corvina, stanca di tenersi tutto dentro ma allo stesso tempo rincuorata, nel sapere che nessuno la sente. “ Io devo aiutarlo! Devo aiutare lui, devo aiutare Jeanne e quella povera creatura che ha in grembo, che ha la sola colpa di essere figlio di quel bastardo. E devo farlo ora, non posso perdere tempo! “. Termina lo sfogo la giovane signora Perry, per poi ricomporsi di lì a poco: lei stessa lo ha detto, basta perdere tempo. Si, forse lo sfogo era necessario prima, ma ora basta: basta lacrime, deve concentrarsi. Asciuga gli occhi con la manica dell’abito, per poi cercare di ricomporsi e darsi un contegno. “ Rifletti, Mina: rifletti. Cosa può accelerare il processo? Cosa normalmente, fa circolare più rapidamente la Zydrate nel corpo di un vampiro? Questa è la chiave di volta… “. Sussurra, raccogliendo alcuni libri che in precedenza sono finiti rovinosamente a terra, a causa del suo attacco d’ira. In seguito, qualcosa attira la sua attenzione: una cosa che la fa sussultare, ma forse è anche la soluzione che stava cercando.

 

Dante varca invece il confine della Terra di Nessuno.

 

Normalmente, questo è il luogo dove solo i quattordici Re potrebbero riunirsi, ma la situazione è davvero critica e lui non può permettersi di attenersi al protocollo, come non può mettere in allarme i sovrani: la regina è incinta e non ha bisogno di stress, il re ha invece già abbastanza grattacapi a cui pensare. No, pensa: deve essere lui a risolvere la situazione quanto prima e lo farà, pensa. Lo farà a tutti i costi. “ Dovrebbero già essere qui… “. Mormora, prima che un’intensa nebbia preceda l’entrata in scena di una bellissima luna calante, colorata tuttavia dei toni dell’indaco.

 

“ Quando quel messaggero mi ha detto di recarmi qui, credevo che avrei trovato Lady Veghner: mi sorprende trovare invece voi, il maggiordomo di Vanitas “. Sentenzia la voce di un giovane dalla lunga chioma corvina, i suoi occhi brillano di un’intensa luce indaco del tutto identica a quella della sua luna. A quelle parole, Dante si inchina rispettoso per poi prendere parola.

 

“ Vostra maestà Giyu, perdonate se sono stato troppo sfacciato. Ma la questione è più seria di quanto credevo, non potevo fare a meno di… “. Un lieve bagliore rosa: un fulmine precede l’entrata in scena di un secondo giovane, mentre la luna presente si modifica in una gibbosa crescente, di un intenso color rosa.

 

“ Credo che Muzan non ci sarà, signori “. Sentenzia un giovane dalla chioma bionda, i suoi occhi sono illuminati di una luce rosa. “ Perdonate il ritardo, ma sono stato ad Emperia prima di giungere qui. Volevo tentare di convincere il Re del Clan della Luna Gialla a venire, ma none era lì “. Ammette, mentre alla sua comparsa Dante non può fare a meno di osservarlo qualche istante, il tempo di un momento prima di abbassare nuovamente lo sguardo in segno di rispetto.

 

“ Vostra maestà Zenitsu, grazie di aver raccolto il mio invito “. Sussurra, riconoscendo nei due nuovi arrivati Giyu, re del clan della luna indaco e pilastro della luna calante, e Zenitsu, re del clan della luna rosa e pilastro della gibbosa crescente.

 

“ No, non serve ringraziare: anche io ho il sentore che qualcosa non vada, una riunione era necessaria. Solo, mi chiedo perché con te non ci siano i tuoi sovrani? Perché mandare il maggiordomo? “. Chiede a sua volta il biondo, mentre finalmente altri due giovani fanno la loro comparsa e la luna alterna il suo aspetto: da prima diviene un primo quarto di colore bordeaux, in seguito un ultimo quarto di colore acquamarina. Due uomini si palesano letteralmente dal nulla: il primo, lunga treccia bionda ed occhi color acquamarina, prende parola di lì a poco.

 

“ Zenitsu, la Regina Ivy è incinta: mi sembra giusto, che quest’uomo sia venuto da solo e non abbia coinvolto i sovrani. Credo che ora, abbiano altri grattacapi di cui occuparsi “. Sentenzia, mentre l’altro uomo dalla chioma bionda e dagli occhi iniettati di luce bordeaux annuisce.

 

“ Sono d’accordo con Re Oz: questa cosa, per il momento la dovremo gestire noi “. Fa, come se sapesse già il reale motivo per il quale le lune demoniache sono state convocate. “ Tuttavia, vedo che alla riunione manca qualcun altro “. Sentenzia Re Nike, sovrano della Luna bordeaux e pilastro dell’ultimo quarto di luna.

 

“ Non credo che Muzan ci aiuterà: anzi, probabilmente ce lo troveremo contro come avversario “. Mormora a quel punto Zenitsu, come se in effetti conoscesse bene il Re del Clan della Luna Gialla, pilastro della Luna Calante. “ Mentre Castiel, Strauss e Shneizel, così come Gincyo e Ryan, sono caduti per mano di una singola persona. Credo sia per questo, che Lord Dante ci ha convocati qui “. Sentenzia risoluto il biondo, mentre l’arancione annuisce.

 

“ Voi siete le sole lune demoniache che hanno resistito alla forza del clan della Luna Rossa: temo per la vostra incolumità, così come per quella dei miei signori “. Sussurra, mentre Giyu annuisce lievemente a quelle parole.

 

“ Senza contare che il pilastro della luna Oro è caduto, ed il Clan della Luna Nera non ci darà mai il suo aiuto così come il clan della Luna Gialla. Abbiamo contro due lune maggiori ed una minore, mentre un’altra maggiore è inutilizzabile “. Spiega il giovane dalla chioma ebano, sospirando pesantemente ed appoggiandosi ad un albero, incrociando le braccia al petto.

 

“ Vi prego, dovete aiutarci: prestatemi parte del vostro potere, per erigere una barriera intorno a Veritas. L’ultima cosa che voglio è che il Clan della Luna Rossa ci attacchi e crei ulteriori problemi o peggio: che facciano del male al re o alla regina “. Spiega, mentre gli altri re annuiscono lievemente.

 

“ Credo che la richiesta di quest’uomo sia legittima: se Ace Baskerville si sta muovendo e creando alleanze con altri clan, per prendere anche i nostri poteri ed i nostri regni, noi non possiamo ignorare la cosa. Prestiamo la nostra forza a Dante ed aiutiamolo “. Sentenzia risoluto Giyu, mentre Oz annuisce a sua volta.

 

“ Ma non possiamo più far comparire la Luna Arcobaleno: troppe lune sono state sconfitte, non abbiamo la forza di farlo da soli “. Fa la sesta luna calante, mentre Nike si fa avanti di lì a poco.

 

“ Non importa: noi siamo i re, siamo anche noi pilastri ed il nostro compito è proteggerci a vicenda, noi ed il mondo intero. Con o senza la luna arcobaleno, che può comparire solo qui e con l’unione dei poteri dei pilastri, noi non possiamo semplicemente voltarci dall’altra parte “. Ribatte risoluto, annullando così le paure di Oz. Senza esitare, Zenitsu fa comparire la pietra rosa, più luminosa che mai: la sua luna brilla più che ami, mentre lui afferra un pugnale e si taglia il polso, facendo scorrere il proprio sangue su di essa.

 

“ Coraggio, compagni: facciamolo “. Sentenzia, mentre gli altri fanno la stessa cosa: ognuno fa comparire le proprie pietre, più luminose che mai. Giyu, Nike ed Oz seguono l’esempio di Zenitsu, mentre nel cielo la luna si tinge d’indaco, di rosa, di acquamarina, di bordeaux ed in fine di blu: infatti, Dante ha sottratto di nascosto la pietra blu che appartiene al re, ed ora l’ha estratta dalla tasca e che ha bagnato con il sangue del suo re, sottratto anch’esso di nascosto pur sapendo che se Vanitas sapesse una cosa simile, si infurierebbe di sicuro. La pietra brilla di luce blu ed in essa sembra confluire un potere nuovo. Solo in seguito quei colori lunari si fondono, facendo comparire una luna di rari colori e mentre una potente barriera si erige su tutto il regno di Veritas. Ora Dante sembra più rassicurato: certamente, i nemici sono una luna minore e delle lune maggiori, non sarà facile riuscire a resistere e proteggere Veritas se è vero che hanno stretto un’alleanza. Ma sa anche che ora, il suo signore non è solo: ha degli alleati, il patto è stato stretto con il sangue e con le pietre e nessuno lo può infrangere.

 

Veritas, dove Garry è finalmente giunto ai confini di palazzo Hikari.

 

Da quanto tempo non varcava quei confini, si chiede? Tanto, troppo tempo: da quando impunemente, Vincent si è autoproclamato re, scoprendo la gravidanza di Ivy e sicuro che il bambino sia suo. “ Vedrai che sorpresa, quando le gemelle nasceranno e Vanitas caccerà a calci te ed i tuoi leccapiedi “. Sibila. Eppure, nonostante odi Vincent c’è un’altra persona che odia di più: il solo uomo che l’abbia portato al punto di desiderare ardentemente di uccidere qualcuno in modo molto, molto poco indolore. Lo stesso uomo che purtroppo è anche suo cugino, lo stesso uomo che per quasi un anno lo ha tenuto prigioniero sottoponendolo ad ogni tipo di tortura, ed ora sta facendo lo stesso con la sua amata Jeanne. Lo stesso uomo che, non sapendo di essere osservato esce da palazzo decisamente alterato.


“ Dov’è quella puttana ingrata? “. Sibila solamente, riferendosi senza dubbio a Nox: la cameriera è infatti scomparsa da un po' di tempo e la cosa sta decisamente iniziando ad innervosirlo.

 

“ Mio principe, non dovreste agitarvi in quel modo: non è saggio innervosirsi così per una cameriera da nulla “. Commenta solamente uno dei suoi accoliti, ma a quella frase gli occhi di Dominique Lunettes Hiakri si iniettano di luce rossa e, con velocità sorprendente afferra l’altro per la camicia, sollevandolo da terra senza difficoltà.

 

“ Trovatela! Subito! Voglio che riportiate Mina qui, immediatamente! “. Si innervosisce, mentre Garry rimane agghiacciato: ha sentito che poco prima, quel folle parlava di una cameriera che senza dubbio deve essere Nox. Ora invece, l’ha chiamata Mina. È come se in Nox rivedesse la gemella, come se non potendo avere la vera Mina avesse deciso di sfogarsi sulla cameriera, facendola anche vestire e pettinare come la cacciatrice, come gli è stato riferito dalla moglie stessa qualche tempo prima. Istintivamente il giovane dalla chioma argento vorrebbe intervenire, ma si trattiene: no. No, non può mandare tutto all’aria proprio ora, pensa. Anche se il sangue ribolle nelle sue vene ed è costretto a stringere forte i pugni.

 

“ Ma noi non sappiamo dove sia andata! Vi prego… “. Sussurra solamente l’altro, mentre alterato il corvino lo lancia letteralmente contro la parete di palazzo, bruciandolo all’istante con un raggio rosso e fiamme di puro odio. E Garry rimane sconvolto: lo avverte chiaramente. Il fuoco di Dominique non è gentile come quello di sua madre, la principessa Veronica. Il suo fuoco è carico d’odio e follia, così come ha detto tempo addietro Mina.

 

“ Andrò io a cercarla. Deve pregare che non la trovi, altrimenti vedrà cosa succede a chi mi disobbedisce “. Sibila solamente l’erede di Antoine e Veronica, decidendo di portare con sé alcuni altri uomini, che hanno osservato increduli a tutta la scena. “ Imbecilli! Che avete da guardare in quel modo?! Volete fare la stessa fine?! “. Si innervosisce il secondo principe di Veritas, notando di essere fissato dai suoi sottoposti. “ Muovetevi! Dobbiamo andare a recuperare una formichina fastidiosa ed insegnarle che è meglio non scappare, se non vuole farsi davvero male “. Ghigna sadicamente, mentre gli altri si mettono da prima sull’attenti ed in seguito annuiscono, seguendolo senza protestare per evitare di essere a loro volta eliminati e di far arrabbiare il Principe.

 

A palazzo intanto, Jeanne non capisce lo strano atteggiamento della madre: Rosina le ha detto di stare tranquilla, che presto si ricongiungerà al suo amato ed a suo figlio. Ma non ha voluto dirle altro, ed ora sta camminando su e giù per la sala del trono in cui ha condotto la figlia. “ Madre! Si può sapere perché siamo qui? “. Chiede, mentre la donna non le dà una risposta nemmeno in quella circostanza. “ Per l’amor del cielo, se quel folle di mio marito si accorge che sono stata qui potrebbe uccidermi! Potrebbe uccidere entrambe! “. Fa, mentre Rosina cerca invece qualcosa di ben specifico. “ Madre! Per amor del cielo, parlate! Mi spaventate così! “. Continua la Principessa. “ In oltre, dov’è Nox? Cosa le ha fatto, quel folle? “. Chiede, mentre finalmente Rosina si decide a darle una risposta.

 

“ Sta tranquilla: Nox è già al sicuro al di là del confine, Herik la raggiungerà non appena il mio piano, il nostro piano sarà ultimato “. Sentenzia, mentre a quelle parole la bionda sgrana gli occhi sconcertata.

 

“ Al di là del confine? “. Chiede, mentre Rosina traffica in alcuni cassetti alla ricerca di qualcosa. “ Non sarà andata da…? “. Jeanne porta le mani alla bocca, mentre la madre si volge verso di lei.

 

“ Jeanne, ora dovrai solamente fidarti di me, chiaro? Esegui alla lettera le mie istruzioni e potrai ricongiungerti a Garry e Luca, ma devi ascoltarmi e fidarti! “. Fa, mentre la figlia la guarda come se le stesse dicendo un’assurdità.

 

“ Se scappo, Dominique ucciderà Luca e Garry! E voi sapete che lui non è abbastanza forte da affrontare mio cugino, non ora! Non vedo soluzioni a questo, madre! “. Fa semplicemente la donna, ma Rosina scuote il capo.

 

“ Credi che il figlio di Kaname Hikari non possa avere la meglio su qualunque nemico, anche se si tratta di Dominique? “. Chiede, lasciando Jeanne di sasso: i suoi sospetti erano dunque fondati, in Garry scorre sangue Hikari!

 

“ G… Garry… figlio di… mio padre? “. Chiede shoccata, mentre la madre le si avvicina determinata.

 

“ Non c’è tempo per le spiegazioni, ma tieni questa “. Sentenzia, mettendo tra le mani di Jeanne una fiala contenente liquido oro.

 

“ Che cos’è questa? “. Chiede la sorellastra di Vanitas, non avendo mai visto un liquido simile ma capendo che è Zydrate. “ Un momento: Zydrate oro? Da dove…? “. Sta per chiedere altro, ma la madre scuote il capo con enfasi.

 

“ Questo non lo so: tuo marito ha nascosto questa Zydrate, ma non so da chi l’abbia estratta. Ma forse, potrà aiutarti “. Sentenzia risoluta la più grande. “ Ora, vieni con me e non chiedermi null’altro: a tempo debito, tutto ti sarà chiaro. Ti fidi di tua madre? “. Chiede, mentre Jeanne annuisce: certo pensa, ovviamente si fida di sua madre seppur la confusione regni sovrana nella sua mente. “ Bene: nessuno qui a palazzo, ci ostacolerà. Tutti odiano tuo marito ancor più di quanto odiano Vincent, non si opporranno “. Assicura, mentre la figlia la osserva un momento.

 

“ A cosa non si opporranno? “. Chiede, stringendo forte la boccetta che Rosina le ha dato e mentre la madre la guarda con una determinazione che raramente le ha visto negli occhi.

 

“ Al fatto che io ti ridia la tua libertà “. Conclude, mentre Jeanne sgrana gli occhi: sua madre intende farla fuggire? Come? Che conseguenze avrà tutto ciò? E perché pare così sicura che tutto andrà bene? Molto presto, la principessa potrebbe scoprirlo.



Salve! Ed eccomi qui, con il capitolo 60! Siamo già a 60 capitoli, la storia entra nel vivo ancora una volta, sono commossa! Da un lato vediamo Mina studiare un modo per fermare il fratello più rapidamente, dall'altro Dante riunisce le lune rimanenti. Conosciamo così Re Giyu, Re Zenitsu, Re Oz e re Nike, i soli che hanno resistito agli attacchi di Ace Baskerville e del Clan delal Luna Rossa. A quanto pare invece, re Muzan si è unito alla causa dei Baskerville mentre nessuno conosce ancora la posizione del clan della luna nera. Il clan della luna oro sembrerebbe scomparso, eppure Dominique possedeva la Zydrate oro: dove l'avrà ottenuta? Dall'altro lato abbiamo Rosina, che sta preparando Jeanne a fuggire ma senza rivelarle i dettagli: riusciranno finalmente, Garry e Jeanne a riunirsi? E cosa succederà quando Dominique scoprirà tutto? Beh, seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 61
*** Rivelazioni inattese ***


Molti anni prima, palazzo Knight.

La giovane dalla chioma argento si guarda allo specchio, soddisfatta: sapeva pensa, che prima o poi quel vestito elegante le sarebbe tornato utile! La madre le ha sempre setto di non gettarlo, piuttosto di tenerlo nell’armadio in attesa della giusta occasione e finalmente, quel momento è giunto.

Juliette Knight osserva orgogliosa il proprio riflesso nello specchio: per la prima volta si trova bellissima e, allo stesso tempo uno spaventapasseri! “ Ah, no! “. Sbuffa sonoramente la secondogenita di Brighitte e Kyle. “ Il rossetto! Ha sbavato ovunque! “. Si lamenta, anche se di fatto il make up è perfetto. La giovane si allontana dallo specchio e traffica tra i trucchi, senza accorgersi che qualcuno la sta osservando da un pezzo, trovandola tutt’altro che uno spaventapasseri: anche se lui ha cercato di resistere, di opporsi, di sopprimere quei sentimenti che inizialmente riteneva abominevoli, alla fine non gli è rimasto altro da fare che accettarli e farci i conti. Ci sono certe cose pensa, che non possono essere per sempre seppellite o peggio, soppresse: torneranno sempre e più forti di prima, lui ne ha avuto la tangibile prova. Ed allora pensa il giovane dalla chioma argento, la cosa da fare è solo una: accettare quei sentimenti folli ed agire di conseguenza, anche se ciò significa avvicinarsi molto alla natura di coloro ai quali da la caccia. “ Dove l’ho messo? Uffa! “. Sbuffa la fanciulla, mentre una presa improvvisa sulla sua vita la fa sussultare: qualcuno l’ha abbracciata da dietro. Da prima la fanciulla sussulta, in seguito la situazione cambia. Riesce a percepire l’odore di chi la sta stringendo a sé e si calma immediatamente, anche se ogni volta che accade rimane sorpresa: sin dalla nascita ha un olfatto molto sviluppato, tanto da riconoscere le persone anche solo dal loro odore. Kyle e Brighitte le hanno detto di non preoccuparsi, che questa cosa è ereditaria e che anche suo fratello Kevin riesce a farlo. E che è probabilmente un dono della famiglia Knight, per ciò non c’è davvero nulla da temere. Rassicurata nel capire chi la sta abbracciando, Juliette sorride lievemente per poi posare una mano su quella dell’altro giovane. “ Oh, ma che sorpresa: ecco il mio fratellone preferito, nonché l’unico “. Scherza un po' la cacciatrice, mentre lui non accenna a mollare la presa sulla sua vita.

“ Cosa sta facendo la mia sorellina preferita, nonché l’unica? “. Chiede semplicemente il maggiore, ridendo lievemente a quel modo tutto loro di appellarsi. A quella domanda Juliette arrossisce lievemente: in effetti pensa, non ha mai parlato a Kevin di questa cosa e men che meno di colui con il quale, da un po' di tempo sta uscendo.

“ Beh, ecco… credo tu lo debba sapere da me… “. Mormora solamente l’erede di Brighitte e Kyle, mentre a quell’introduzione Kevin drizza immediatamente le orecchie.

“ Qualcuno ti ha fatto qualcosa? Chi devo uccidere? “. Chiede, mentre la ragazza si affretta a spiegare prima che realmente il fratello raduni i suoi Hunters ed uccida qualcuno.

“ No, no! Niente di tutto ciò “. Lo rassicura, mentre lui sembrerebbe rilassarsi alle sue parole. Un rilassamento che tuttavia, non dura a lungo. “ Sto uscendo con un ragazzo, lo conosci anche tu. È il tuo amico, Haruka Perry “. Fa semplicemente e tutto d’un fiato la ragazza, mentre per un istante teme che il fratello voglia mozzarle il fiato tanto la stringe forte.

“ Cosa?? “. Chiede decisamente poco felice il maggiore, mentre quella reazione spiazza un po' la minore.

“ Kevin, mi stai facendo male… “. Commenta solamente, ma lui non pare avere la minima idea di liberarla da quella presa che se possibile, aumenta ancor più di prima.

“ Ti ha dato di volta il cervello?! Juliette! “. Grida l’argento, mentre lei non può fare a meno di spalancare gli occhi shoccata. “ Sei solo una ragazzina, come puoi pretendere di uscire con un uomo? “. Chiede ancora, bruciando d’ira alla sola idea che la sorella, la sua sorellina, stringa un legame con un uomo che non sia lui. “ Dimmi: che diavolo avete fatto voi due?! A che punto vi siete spinti?! “. Chiede, mentre lei lo guarda decisamente sconcertata a quelle domande così personali. “ Non dirmi che… che avete fatto qualcosa di irrimediabile, già ai primi incontri! “. Si irrita ancor più di prima lui, mentre la sorella scuote il capo, completamente rossa in viso.

“ Ho quasi diciotto anni, credo invece di essere abbastanza adulta per decidere per me stessa! Si può sapere che ti prende, tutto un tratto? “. Chiede la giovane donna, senza rispondere alle domande imbarazzanti dell’altro. Ma quelle parole non fanno altro che far infuriare maggiormente Kevin che, senza preavviso e con decisamente poca delicatezza la fa volgere verso di lui, intrappolandola di fatto tra sé ed il mobile della specchiera.

“ Cosa mi prende?! Mi dici che esci con un uomo, più grande di te per giunta, e mi chiedi cosa mi prende?! “. Chiede alterato lui, afferrandola per le spalle e scuotendola lievemente. “ E magari, ora ti aspetti che ti dica che mi sta bene e che ti do la mia benedizione?! “. Continua, mentre i sentimenti che prova dirompono in lui come un fiume in piena: non riuscirebbe più a trattenerli, nemmeno se volesse.

“ Fratello… “. Mormora solamente lei, sentendo un nodo formarsi nella sua gola: avrebbe voglia di piangere, ma non lo fa. È la prima volta che litiga con suo fratello, la cosa non le piace ed allo stesso tempo non comprende le ragioni: lui ed Haruka sono amici, si conoscono o da una vita. Che male c’è dunque, se lei lo frequenta? “ Si può sapere cosa ti sta succedendo?! qual’è il problema?! “. Grida a sua volta la giovane Knight, afferrando il maggiore per la camicia con entrambe le mani. “ Conosci Haruka da una vita, cosa ci sarebbe di male se ci frequentassimo e magari, nascesse qualcosa tra noi? “. Chiede, ma quelle parole mandano ancor più in bestia il maggiore: cosa ci sarebbe di male, chiede? Davvero pensa, Juliette non lo ha ancora capito? Ride lievemente e nervoso, mentre lei non riesce a comprendere cosa ci sia ora da ridere, in un simile frangente.

“ O sei molto tonta o molto stupida, sorella mia “. Commenta quasi acido l’argento, guardandola con il ghigno di chi sa di aver ferito ma che non se ne pente, come avesse restituito il colpo, come volesse far provare a lei ciò che ha provato lui quando gli ha parlato del suo pseudo fidanzato. A quelle parole Juliette non molla la presa sulla camicia dell’altro, mentre lui le afferra i polsi quasi con violenza e la obbliga a farlo di lì a poco. “ Non te ne sei accorta, davvero? “. Continua, facendola voltare ed indietreggiare lentamente, senza liberarle i polsi dalla sua presa ferrea. “ Non ti sei mai accorta di come ti guardavo? Non ti sei mai accorta di quanto mi alterassi, quando con mamma e papà progettavi le tue nozze con qualcuno che non ero io? Quel fantomatico principe azzurro che sognavi sin da bambina, ma che non ero io?! Non ti sei mai accorta, di quanto vedendoti crescere il mio sguardo sia cambiato?! Di come non ti vedessi più come solo una sorella, ma come una vera donna?! Non ti sei mai accorta di quanto mi sia dovuto sforzare, standoti lontano mentre crescevi ed il tuo corpo cambiava da quello di una bambina a quello di una donna, per evitare di saltarti addosso in quello stesso istante?! “. Sbrocca, mentre lei sente l’intero corpo ghiacciarsi sul posto, tanto da non riuscire neanche a fare la cosa più semplice: liberarsi dalla presa del fratello ed andarsene.

“ Cosa stai dicendo?! Siamo fratello e sorella, come fai a parlare così?! “. Sbrocca ad un certo punto, mentre finalmente la sua voce fa ritorno seppur il suo corpo rimanga ancora immobilizzato. A quelle parole tuttavia, lui non riesce più a controllarsi.

“ Si! Si, siamo fratello e sorella, e allora?! “. Grida, facendola indietreggiare ulteriormente. “ Io ti amo! Ti amo nel modo dei vampiri, ti amo come solo loro sanno amare! Ti amo in quel modo assoluto e bestiale, non mi interessa se sei sangue del mio sangue così come non interessa a loro! “. Grida, spingendola sul letto e, dato le sta ancora tenendo i polsi immobilizzati finendo per cadere sopra di lei, lasciandola esterrefatta ed incapace di reagire: solo le lacrime iniziano a pungere gli occhi della fanciulla. “ Non avrei mai permesso che sposassi Kaname Hikari ed ora non permetterò che sposi Haruka, non mi importa se è uno dei prossimi capifamiglia “. Sentenzia, mentre un bagliore blu passa per la prima volta nei suoi occhi di ghiaccio.

“ K… Kevin… “. Cerca di farlo ragionare lei, vanamente: lui non pare nemmeno volerla ascoltare.

“ Ti amo, ma questo non dovrebbe sorprenderti: se la mamma ed Ivonne Lunettes non avessero soppresso i nostri poteri, se fossimo cresciuti con nostro padre… con il nostro vero padre, allora ci avrebbero anche promessi sposi. Saresti stata destinata a me, ad essere mia moglie. Non ci hai mai pensato, da quando i nostri genitori ci hanno confessato la verità? “. Chiede semplicemente, mentre alcune lacrime tentano di scendere dagli occhi chiari di lei, mentre ricorda la shoccante verità appresa solo pochi giorni prima dai genitori: lei e Kevin sono i figli di Vanitas Lunettes, precedente re di Veritas, e di Brighite Knight, ma la donna li ha allontanati da palazzo e dal padre e, insieme ad Ivonne Lunettes soppresse la loro natura di vampiri e diede loro il suo cognome, sposando Kyle che, per amore, decise di accettare i due bambini come fossero i suoi. A quelle parole, Juliette si riprende solo di lì a poco e scuote il capo.

“ Per me, siamo e saremo sempre solo i figli di Kyle. l’uomo che ci ha amati e cresciuti, nostro padre! Noi siamo umani, siamo Hunters! Questo è tutto e quello che hai detto non ha il minimo senso! Noi due non siamo vampiri! “. Si ostina la ragazza, mentre lui stringe i suoi polsi così forte che, per un momento lei teme voglia spezzarglieli.

“ Ma lo siamo! “. Grida alterato, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Che ci piaccia o meno, nelle nostre vene scorre il sangue dei Lunettes e, se le cose fossero andate diversamente, forse io e te saremmo re e regina di Veritas ora! Questa è la verità! “. Continua, stanco di reprimere ciò che prova: può parlare pensa, può gridare quanto vuole. I suoi genitori sono in missione, in casa ci sono solo lui e la sorella. “ Perchè non ammetti la realtà? Perché sopprimi ciò che provi per me? Ti farai solo del male, Juliette… “. Mormora semplicemente l’argento: infatti, oltre all’udito fuori dal comune a lui è rimasta la capacità di fiutare le emozioni degli altri, oltre ad avvertirle dallo scorrere del loro sangue. A quelle parole lei sgrana gli occhi sconvolta, mentre lui avvicina lentamente il viso a quello di lei. “ Lascia che ti aiuti io: andrà bene, non preoccuparti “. Continua, mentre per un momento lei non capisce dove esattamente voglia andare a parare lui. “ Lascia che sia tuo fratello a pensare a tutto… “. Conclude il discorso il maggiore, per poi posare le labbra su quelle coperte di rossetto di lei: quelle labbra che ha a lungo desiderato baciare pensa, ora sono finalmente sue. E non solo: la sorella non sembrerebbe opporre resistenza, seppur non stia nemmeno ricambiando. Ed il motivo è semplice: è sotto shock. Non si sarebbe mai aspettata in vita sua, che suo fratello la baciasse e, ancor più non si sarebbe mai aspettata di provare ciò che invece sente. Da prima chiude gli occhi, ed in quel momento anche lui sente di non doversi più trattenere: il bacio si fa ben più passionale nel giro di un istante, ma è in quel momento che, come risvegliata da una sorta di sogno la figlia minore di Kyle e Brighitte interrompe violentemente il contatto, spingendo Kevin lontano da sé e con le lacrime che ora scendono incontrollate dagli occhi: ora, veramente il rossetto sulle sue labbra è sbavato ma, questa volta a lei non sembra neanche interessare. Porta entrambe le mani alla bocca, e capendo di averla shoccata anche lui si riscuote bruscamente, per poi mettersi seduto sul letto e guardandola intensamente. “ Non mi scuserò, per quello che ho fatto: questa è la verità sui miei sentimenti, sorellina. Non la posso cambiare, non posso cambiare ciò che sono. E dovresti accettarlo anche tu, prima di farti del male “. Commenta solamente il giovane Hunter, mentre lei cade seduta a terra ancora shoccata da quella dichiarazione e soprattutto, dai sentimenti che lei stessa ha sentito. Una volta rimasta sola scoppia in lacrime, portandosi le amni al viso e senza sapere come d’ora innanzi, dovrà comportarsi.

 

Sabrie, regno del fuoco e del clan della luna rossa.

Alexis Baskerville cammina su e giù per la stanza, decisamente preoccupata e tenendo una mano sul suo ormai evidente pancione. D’altra parte suo marito la osserva qualche istante, decisamente nervoso a sua volta. “ Sei davvero sicuro di quello che dici? “. Chiede ad un certo punto la regina, mentre Ace Baskerville annuisce cercando, seppur con scarsi risultati, di nascondere il proprio nervosismo.

“ Certo che si: sono sicuro “. Sentenzia, mentre la donna porta una mano tra i capelli decisamente agitata.

“ Kazuma… ci ha traditi “. Mormora, pensando a quanto appena scoperto. “ E nostro padre è andato da solo, a cercare Diva al monte esilio? “. Chiede, mentre un’altra persona rimasta sin ora in disparte prende parola.

“ Non capisco cosa stiamo aspettando! Andiamo a recuperare mio zio e mia moglie, no?! Diamo una lezione a quel traditore di nostro fratello! “. Fa, afferrando la propria falce e pronto ad una lotta che, sembrerebbe, aspetta da sin troppo tempo. A quelle parole tuttavia, il corvino lo osserva qualche momento ed in seguito scuote il capo.

“ Oh, che bell’idea: una donna incinta e due dei tre re di Sabrie, soli, contro un esercito di vampiri incazzati ed esiliati ed il loro re! Gran bel piano per farci uccidere, fratello! “. Commenta, sedendosi su quello che è il suo trono: non solo il clan della luna blu pensa, ora anche quella persona gli da noie. Anzi, pensa: non solo da ora. È da un po' di tempo che quell’uomo è tornato, solo non si sarebbe aspettato che avrebbe colpito così duramente la sua stessa famiglia, non si sarebbe mai aspettato il tradimento così meschino del fratello e soprattutto, la scomparsa del padre. Una nuova voce fa ammutolire tutti: una bellissima donna dalla lunga chioma rosa, del tutto simile a quella di Alexis e dagli occhi color oceano, fa finalmente la sua comparsa. Il suo lungo abito rosso tocca il pavimento, la sua espressione non cela la preoccupazione che prova.

“ Ace, tuo padre è in pericolo: ti prego, metti da parte la vendetta contro il clan della luna blu, almeno per ora. Sai bene che non l’approvo, ma se vorrai farlo vendicati dopo aver risolto questo problema. Quell’uomo non aspetterà certo che tu risolva i tuoi problemi con un altro pilastro: farà del male a tua sorella ed a tuo padre, non possiamo permetterlo. Richiama le truppe che stavi per mandare a Veritas, ed impieghiamole in questa battaglia ben più seria “. Sentenzia la donna, mentre il corvino punta il suo sguardo in quello di lei.

“ Madre! “. La chiama solamente, rivelando che quella donna non è altre che Risa Baskerville: sua madre e sposa e sorella di Allen Baskerville, suo padre ora misteriosamente scomparso. “ Come mi potete chiedere di rinunciare? Come…? “. Mormora, stringendo lievemente i pugni e mentre sua madre gli si avvicina, prendendo una delle sue mani nelle proprie.

“ Ti chiedo solo di pensare al bene di Sabrie e di questa famiglia: tuo zio non si farà scrupoli, nel far del male a tuo padre o a tua sorella se servisse. Vuoi davvero anteporre una vendetta a questo? Vuoi rischiare di perdere la tua famiglie, per questo? “. Chiede, mentre lui osserva prima lei poi la moglie, in seguito il fratello maggiore.

“ Ah, non guardare me: il primo re sei tu “. Commenta solamente Zwei Baskerville, mentre a quelle parole il corvino sbuffa sonoramente.

“ Non crediate che abbia rinunciato: la mia vendetta è solo rimandata “. Sentenzia, mentre torna a guardare la moglie in modo serio e deciso. “ E tu rimani qui. Nel tuo stato, non posso permetterti di venire con noi e compromettere la salute dei gemelli, oltre che la tua: sistemeremo i conti con nostro zio e Kazuma e riporterò a casa sia Diva che nostro padre. Ma tu non ti muovi da palazzo e non voglio repliche! “. Fa, mentre Alexis lo guarda decisamente contrariata: ah pensa, se Ace si aspetta realmente di rinchiuderla a palazzo mentre lui e la loro famiglia affrontano una battaglia così dura, allora ha già sbagliato i suoi conti e non la conosce affatto.
 

Villa Heinemann, Veritas.

L’alba è sorta da pochissimo tempo: una bambina dalla chioma corvina osserva il sole spuntare, mentre colui che dev’essere Xerxes Heinemann senza ombra di dubbio la prende in braccio, guardandola con lieve aria di rimprovero. “ No! Voglio vedere l’alba! “. Protesta a gran voce la bimba dagli occhi verdi azzurri, mentre lui non distoglie lo sguardo da quello della piccola, mantenendone uno sempre molto severo.

“ Mag, no “. Sentenzia, per poi andarsi a sedere su una delle poltrone con in braccio la piccola, che mette un lieve broncio. “ Non puoi uscire, né andare vicina alle finestre. Te l’ho già detto “. Sentenzia, mentre a quelle parole la bambina inizia a fare nuovamente i capricci.

“ Ma perché!? Perché tutti gli altri figli dei capifamiglia possono uscire ed io no? “. Chiede, mentre Xerxes sbuffa sonoramente: non c’è dubbio, la sua Magdalena ha ereditato il carattere della madre almeno su quel lato: la caparbietà.

“ Perchè gli uomini cattivi che hanno ucciso la mamma sono ancora là fuori. Non voglio che facciano del male anche a te, lo capisci, vero tesoro? “. Chiede, dimostrandosi amorevole come non è mai stato con nessuno e riflettendo: nemmeno gli altri capifamiglia hanno mai visto sua figlia, Magdalena Heinemann. Da quando, anni prima e quando la piccola era solo una neonata, lui fu costretto ad uccidere la moglie per rispettare il codice dei cacciatori, dopo che un vampiro apparentemente appartenente al clan della luna blu la morse e trasformò infatti, lui detesta tanto gli Hunters quanto i vampiri malgrado, di fatto, da un po' di tempo stia collaborando con alcuni di loro nell’ombra.

“ Ma tu sei capace di uccidere gli uomini cattivi! So che mi proteggerai! “. Fa ancora una volta la piccola, abbracciando forte il padre che, invece, posa una mano tra i morbidi boccoli della sua unica erede.

“ Certi mostri, mia piccola Magdalena, non si possono uccidere: ci devi solo convivere. Altri invece, sono invincibili e nemmeno io riuscirei ad annientarli. Per questo non puoi uscire: non voglio tu faccia la fine della mamma. Tu sei tutto ciò che di bello mi è rimasto a questo mondo, la mia ragione per continuare a lottare “. Assicura, mentre a quella spiegazione la piccola annuisce semplicemente.

“ Va bene, farò la brava! Non uscirò e non mi avvicinerò alle finestre “. Assicura, mentre lui la stringe forte a sé e, per un istante in lei rivede la sua amata Miranda.

“ Oh, Miranda: te lo giuro. Ti vendicherò e proteggerò la nostra bambina, a tutti i costi “. Sussurra solamente il corvino, mentre il suo sguardo è inevitabilmente calamitato sulla foto di una giovane donna in abito da sposa e dalla chioma biondo grano, gli occhi verdi e sorriso dolcissimo: la sua amata moglie, Miranda. Alla quale fa una promessa: chiunque sia stato a morderla, la pagherà con la vita.
 

Tutto intorno alla fanciulla sembrerebbe diverso: è in un palazzo e questo lo sa anche lei, ma sa anche che non è palazzo Hikari né villa Veghner. La luna rossa regna sovrana in un cielo che lei non ha mai visto prima, ne è più che certa: questo regno non può essere Veritas.

Una bellissima giovane fa la sua comparsa alla sala del trono: indossa un meraviglioso abito rosso e nero, ornato con eleganti rifiniture in oro: un abito che le risulta familiare, come lo avesse già visto da qualche parte. I suoi bellissimi e lunghi capelli corvini sono raccolti in uno chignon e le spalle sono coperte da uno scialle. La giovane dagli occhi color oceano si guarda intorno, come fosse alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Dei passi la fanno tuttavia sussultare, e quando si volta vede subito chi sia entrato: è semplicemente suo nipote, Allen. Il prossimo erede, colui che prenderà il posto di suo padre, Rin Baskerville. Lui sembra distratto e non la nota subito, ma non appena volta lo sguardo verso di lei si limita ad osservarla qualche istante, per poi chiamarla per nome. " Zia Ivonne, che cosa fate qui? Sapete benissimo che non potete entrare alla sala del trono senza il permesso di mio padre, anche se siete sua sorella minore ". La ammonisce, ed è vero: secondo la mente alquanto disturbata di suo padre, le sue figlie femmine e le sue stesse sorelle non hanno il minimo diritto di entrare alla sala del trono, a meno che non sia lui stesso a dare il permesso. Cosa che puntualmente non fa mai. Si diverte ad illuderle che un giorno diventeranno importanti principesse, per poi distruggere tutte le loro speranze ricordando loro che presto saranno promesse spose a chissà quale nobile e ricordando loro che ha il potere di decidere questa sorte anche per le sorelle, in quanto fratello maggiore e in quanto loro tutore, se così si può dire, dopo la morte non certo naturale di loro padre, Re Salem. La giovane ragazza di nome Ivonne guarda in direzione del nipote, per poi scuotere il capo.

" No, lui non mi picchierà ne sono certa ". Ne è convinta, non c'è che dire. Evidentemente non conosce suo fratello, pensa Allen. Si è convinta che non le metterà un dito addosso, ma si illude e basta: presto o tardi capiterà anche a lei, la quattordicesima sorella di Rin Baskerville, subire le punizioni di suo padre. E questo non sarà piacevole, distruggerà tutte le illusioni della giovane e questo il giovane dalla chioma ametista lo sa e se ne dispiace. In fondo pensa, non ha un cattivo rapporto con sua zia. In quel mentre tuttavia, anche Juri Baskerville entra alla sala del trono: stava cercando il figlio Allen e l'ha visto raggiungere la sala, così ha deciso di entrare a sua volta. " Sorella, non vi avevo vista... ". Sussurra solamente la sorella minore, mentre Juri si volta verso di lei: il suo sguardo è freddo, ma non crudele. Annuisce solamente, per poi guardare il figlio maggiore.

" Allen, credo che Risa abbia bisogno di te per una questione importante. Vieni con me ed evitiamo che ti scontri nuovamente con tuo padre ". Gli ordina, ed è vero: se Rin ed Allen si trovassero ancora faccia a faccia, il confronto/scontro sarebbe inevitabile. Allen annuisce, seguendo la madre un pò preoccupato per le sorti della zia.

La stessa zia che è rimasta immobile a fissare la porta, poi il suo sguardo si sposta fuori dalla finestra, ad osservare la luna rossa che costantemente illumina il regno: è il simbolo indiscusso del dominio di suo fratello maggiore, il potere dell'intera famiglia che ora è nelle sue mani, il così detto potere del re. Il potere del primo pilastro, quello del fuoco: la prima luna maggiore. Tutti lo definiscono una belva, lo accusano di azioni orribili, anzi: ha fatto cose orribili, si corregge subito la corvina. È a conoscenza di tutto ciò che ha fatto suo fratello e lei stessa ha avuto uno scontro con lui, che non accetta che la sorella intenda frequentare un membro del clan della Luna Blu. Eppure no, lei non è come gli altri suoi fratelli o nipoti: invece di odiarlo non riesce a stargli lontana, quasi ammaliata da quella freddezza, da quella forza e dal fatto che suo fratello sia uno che non si ferma davanti a niente. Non ha alcuna debolezza, se ci riflette bene è quasi invincibile proprio come lei desidera diventare, un giorno o l'altro: invincibile e senza alcuna debolezza. Certo pensa, anche lei è folle se vuole emulare l’esempio di uno come Rin Baskerville, ma al tempo stesso sa anche che sarebbe simile ma allo stesso tempo totalmente opposta a lui, in più di un senso. I suoi pensieri sono interrotti da una forte ventata d'aria calda, la temperatura nella stanza si alza subito e la ragazza sente qualcuno afferrarle i polsi: è un tocco gelido, eppure a lei non fa paura come lo farebbe a tutte le altre sue sorelle o nipoti.

" L'inutile numero quattordici, nientemeno “. Ghigna cinicamente chi è appena entrato nella sala, ghignando e scostando lievemente i capelli dal collo della donna. “ E di un pò, cosa fai qui? Sei in cerca di punizioni? ". Le sussurra solamente all’orecchio colui che le ha preso i polsi, stringendoglieli così forte da farle male ed immobilizzandoglieli dietro la schiena. Lei fa una smorfia di dolore, ma fa cenno di no con il capo senza emettere altri suoni.

" No, non mi permetterei mai di disobbedirvi o farvi arrabbiare. Ero... ero solo... ". Ma non finisce la frase, che uno schiaffo la colpisce così forte da farla cadere a terra e mentre lui cambia nuovamente e repentinamente umore, seppur non sia ancora sotto gli influssi della Luna Rossa.

" Sei solo una stupida, curiosa ed inutile ragazzina. Ecco che cosa sei ". Sibila Rin Baskerville, tornando a sedersi sul suo trono ed osservando la sorella: proprio come ha tentato di fare Juri, pensa, l’ha rifiutato in favore di un altro uomo. Con la sorella ed ora moglie è riuscito ad ottenere ciò che voleva: ha ucciso l’uomo che amava e l’ha costretta a scegliere lui, come marito e nuovo re di Sabrie. La sua idea era tenersi Ivonne come amante, eppure lei non ha ceduto, anzi gli ha fatto uno degli affronti più grandi che potesse mai fargli. Infatti, la principessa del clan della Luna Rossa gli ha detto che intende fidanzarsi con il neo re del clan della luna blu e che lo farà, con o senza il suo benestare. Da parte sua, lei è finita a terra mentre il labbro le sanguina a causa dello schiaffo. Si è voltata per non far vedere che sta piangendo, perchè sa che lui odia chi piange e si mostra debole e se mai la vedesse, rischierebbe qualcosa di peggio di uno schiaffo. Rin invece non la insulta: si limita a fare un ghigno, come se stesse percependo qualcosa dallo scorrere del sangue della sorella, come se ne stesse leggendo i sentimenti solo attraverso l'afflusso sanguigno. E d'altronde potrebbe anche essere così, nessuno se ne stupirebbe. Senza troppe cerimonie si alza nuovamente dopo aver osservato un momento la luna rossa fuori dalla finestra, poi prende per il polso Ivonne e la fa alzare mentre lei volta il viso altrove: non riesce a guardarlo o forse, semplicemente non vuole mostrare le proprie lacrime, questo nessuno può saperlo. Il sangue le è finito sul mento, ma lei non ha pensato che è molto pericoloso stare vicina a Rin Baskerville con una ferita aperta, seppur questa sia superficiale e poco più di un graffio. Lui invece lo nota subito, e ne percepisce anche l'odore: tra tutti i suoi figli e figlie, tra tutti i suoi fratelli e sorelle Ivonne è quella che ha il sangue più simile al suo: hanno quasi lo stesso sapore e lo stesso odore come fossero gemelli, non c'è dubbio in merito. Lei non lo sa, infatti non è mai stata a contatto con il sangue di suo fratello e chiaramente non lo ha mai bevuto.

" Non disobbedirò mai più... " Cerca di dire la ragazza, preoccupata: che avesse ragione Allen, in fin dei conti? Se fosse vero che in fine, suo fratello non è capace di provare emozioni come l’amore e cose simili e finirà per far del male anche a lei? Eppure, cos'è quella strana ammirazione che sembra non andarsene nemmeno ora che quella stessa forza che lei tanto sembra ammirare viene usata contro di lei? Da parte sua, lui sta leggendo ogni sua sensazione ed ogni suo pensiero, ed invece di preoccuparsi se ne compiace.

" E' tardi per le scuse, mia cara, inutile sorella ". Ribatte freddamente lui, mentre un'idea gli balena in mente. “ Tu vuoi unire il nostro sangue, il potere del nostro clan a quello della Luna Blu. Ti sei concessa ad un altro uomo senza nemmeno chiedermi il permesso, sai quanto mi abbia fatto incazzare questa cosa? “. Continua, mentre lei rimane agghiacciata sul posto: come faccia suo fratello a sapere tutto questo, non lo sa nemmeno lei. Ma non ha certo tempo di domandargli nulla: con un'unghia si ferisce al polso, ed inevitabilmente l'odore del suo sangue così puro risveglia la sete di sua sorella, i cui occhi si tingono inevitabilmente di rosso cremesi, colore identico alla luna dei Baskerville. E non solo la sua sete si risveglia: anche la creatura che porta in grembo sente l’odore del sangue puro di Rin e ne brama i poteri per sé. Lei lo percepisce: quello è sangue particolare, nessun vampiro al mondo lo possiede anche lontanamente simile. Ed ovviamente anche Rin si rende perfettamente conto dell’effetto che il suo sangue ha su sua sorella, ed ovviamente ha già percepito un altro battito associato al suo: Ivonne è incinta, il loro sangue è stato unito a quello della luna blu, un altro uomo ha posseduto colei che ritiene una sua proprietà e questo lo manda su tutte le furie. E per lei pensa, la miglior punizione è soffrire in quel modo, E dopo tutto forse è anche ciò che sperava, di ottenere una tale reazione. " Hai sete, eh? ". Sogghigna divertito il re, mentre lei annuisce. Ovviamente lui non le da nemmeno una goccia del suo sangue, limitandosi a farlo scorrere dal suo polso fino al pavimento, divertendosi notando che questo fa stare male la ragazza, che se non fosse tenuta per il polso da lui finirebbe a terra. Con la mano libera si tiene la gola, mentre suo fratello continua a fissarla. " Se vuoi che allevi le tue sofferenze, hai un solo modo per potermi convincere ". Le sussurra malignamente all’orecchio lui, come se stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo e passandole un dito sporco di sangue sul collo. Lo sa benissimo: lo scambio di sangue per i vampiri è un legame anche più forte di uno sessuale, vincola eternamente coloro che se lo scambiano, consensualmente o meno. E lo sa anche Ivonne, che sussulta: dove vuole arrivare suo fratello? A che gioco sta giocando?

" Io non lo so... non so come fare ". Commenta la corvina, quasi piangendo a causa dei bruciori alla gola e percependo che anche il suo bambino vuole quel sangue, lo vuole a tutti i costi e desidera il potere nascosto in esso. Quell'odore di sangue sta diventando una tortura per lei, data l’impossibilità di poterlo avere. A quella frase invece, Rin la deride in modo sarcastico.

" Io invece credo che tu lo sappia... ". Ghigna, leccando il collo della giovane dopo averle scostato i capelli di lato, per nulla preoccupato e mentre a quel gesto lei avvampa violentemente, ma non ha forza per parlare. Lui sogghigna lievemente, per poi affondare senza esitazione le zanne nel collo della sorella che si trattiene dal gridare di dolore: le ha fatto male, eppure perchè non riesce a piangere per ciò che sta subendo? Riesce solamente a spostarsi un pò, per poi sfoderare le sue zanne affilate e mordere a sua volta Rin, di sorpresa e senza il minimo preavviso. Al diavolo le punizioni che potrebbe ricevere, si sente morire senza poter bere quel sangue. Lo sa: se non lo avesse fatto, se non avesse morso suo fratello avrebbe potuto morire di sete in quel preciso istante o peggio: il suo bambino avrebbe potuto subire delle irreversibili conseguenze. Appena sente quel sangue circolare in lei, i suoi occhi tornano color oceano e la sete si calma lentamente, cosa che invece non sembra accadere a lui: quasi senza pensarci fa indietreggiare la corvina, fino a farla appoggiare con la schiena al muro ma senza mai farla staccare dal suo collo, così come lui non si stacca da quello di lei e, di lì a poco, sulla candida pelle della donna si forma un marchio inequivocabile: il marchio di possessione di Rin. Si sono scambiati il sangue, sono legati. ma qual'è il vero scopo di Rin Baskerville? Perché certamente, se si è fatto mordere ed ha creato un legame con la sorella e forse con lo stesso bambino che ha in grembo un motivo ben preciso ci deve essere. Così come c’è un motivo se non l’ha ancora uccisa, malgrado sappia chi frequenta: Vanitas Lunettes, re del Clan della Luna Blu.

Ivy si desta di soprassalto, la fronte madida di sudore ed il respiro irregolare. A causa del gesto improvviso, anche Vanitas si sveglia alquanto bruscamente. “ Cosa…? “. Sussurra solamente la regina, ansimando pesantemente e portandosi una mano alla gola, come se qualcuno le avesse mozzato il respiro in quello stesso momento. “ Che mi succede? “. Chiede più a sé stessa, mentre suo marito la osserva per poi, di lì a poco, prendere parola.

“ Amore, cosa c’è? “. Chiede, prendendole la mano e mentre lei lo guarda sconcertata, come se le parole non volessero uscire dalle sue labbra.

“ S… scusa. Non ti volevo svegliare “. Fa semplicemente la regina di Veritas, mentre lui scuote il capo per poi prenderla tra le braccia.

“ Cosa ti è successo, per agitarti così? “. Chiede, mentre a quelle parole la giovane sospira pesantemente. Lui la prende tra le braccia per calmarla, mentre lei prende parola di lì a poco.

“ Parlami di Rin Baskerville: chi era? Che legame aveva con nostra nonna? “. Chiede. Una domanda: una domanda che agghiaccia sul posto lo stesso Vanitas, che sembra quasi arrabbiato a quella richiesta,

“ Cosa ti salta in mente? Chiedermi di quell’uomo, cosa vuoi che ne sappia io? “. Chiede, mentre lei scuote il capo non credendo ad una singola parola.

“ Non ti credo! Ed il fatto che tu ti sia irritato, conferma solamente che mi stai mentendo: tu sai qualcosa “. Fa semplicemente la regina, per poi riprendere il discorso di lì a poco. “ Dimmi la verità: chi era Rin Baskerville? Perché mai il clan della luna rossa e quello della luna blu si odiano in questo modo? Pretendo delle risposte, Vanitas! Ho sognato quell’uomo e nostra nonna, voglio sapere perché! “. Sentenzia perentoria la donna, mentre lui sbuffa sonoramente.

“ Non ti arrenderai, eh? “. Chiede, mentre lei scuote il capo determinata. “ E va bene: ma potrebbe non piacerti, la risposta alla tua domanda “. Sussurra, mentre lei lo guarda con determinazione, la stessa che bruciava negli occhi di sua nonna.

“ Correrò i miei rischi “. Risponde la donna, mentre lui si arrende: non può far agitare Ivy, non nelle sue condizioni ed ora che le gemelle potrebbero nascere da un momento all’altro.

“ Va bene “. Sentenzia solamente il re bambino, mentre si alza un momento per poter raggiungere la propria giacca e prendere una cosa, una cosa che porta sempre con sé e che non ha mai fatto vedere a nessuno. “ Sei la prima di questa generazione Hikari, che vede questa cosa: nostro nonno distrusse quel ritratto, ma la mamma riuscì a conservarne una foto oltre che il pezzo in cui era raffigurata nostra nonna “. Sentenzia, mentre Ivy lo osserva decisamente curiosa.

“ Un ritratto? “. Chiede, perplessa: beh, sapeva che suo nonno era pazzo ma addirittura distruggere i ritratti? Macchiarsi di una cosa che per la nobiltà è ritenuta un vero sacrilegio, perché?

“ Si: non voleva più nemmeno il ricordo di quel dipinto, voleva cancellarlo “. Risponde Vanitas, per poi sedersi accanto alla moglie e mostrandole la foto. “ Guarda tu stessa: forse, questa foto ti darà la risposta che cerchi “. Fa, mentre Ivy osserva quella foto e ne rimane agghiacciata: accanto alla bellissima donna che dev’essere sua nonna, Ivonne Lunettes, c’è lo stesso uomo che ha sognato poco prima! Gli stessi capelli blu notte e lo stesso sguardo oceano e crudele, che inevitabilmente le ricorda quello di qualcun altro.

“ Somiglia a Dominique… “. Mormora solamente, mentre il fratello annuisce. “ Ma chi era Rin Baskerville? Perché è ritratto con la nonna? So che apparteneva al clan della luna rossa, ma… “. Vanitas lascia che la moglie osservi la foto, prendendo parola solo in seguito.

“ Rin ed Ivonne Baskerville erano fratello e sorella. E si, devo dire che quell’uomo ha lo sguardo di nostro cugino ed anche il suo carattere “. Ammette, ricordando ciò che sua madre gli ha raccontato circa il nonno di Ace Baskerville. “ Voleva nostra nonna come amante, dopo aver obbligato la sorella minore a sposarlo. Insomma, voleva due piccioni con una fava. Ma nostra nonna, malgrado fosse la sola ad ammirare quella belva sanguinaria non accettò mai la sua proposta: scappò dal regno della luna rossa e sposò nostro nonno che nel frattempo era stato esiliato da Sabrie ed aveva dato vita alla Luna Blu, divenendo di fatto la prima regina del clan della Luna Blu e della dinastia Lunettes “. Continua, mentre Ivy sente come una sorta di morsa al cuore nel vedere quella foto. “ Ivy! Ivy, che hai? “. Chiede solamente Vanitas, preoccupato. Per la prima volta in Ivy si attiva il potere della Luna Rossa: i suoi occhi si tingono di scarlatto.

“ Fa male! Fa male! “. Fa, mentre inspiegabilmente sente una voce femminile chiamarla: è il tempo di un istante, ma il risultato è il medesimo. Vedendola soffrire così, istintivamente Vanitas la attira a sé per poi abbracciarla.

“ Cosa ti succede? “. Chiede, temendo la risposta: conosce sin troppo bene quei sintomi e soprattutto, ha visto gli occhi scarlatti della moglie.

“ Non lo so! Il cuore… ho una fitta forte al cuore e sento una voce di donna chiamarmi! “. Continua la regina, mentre lui la stringe a sé e mentre osserva la foto per un singolo istante, mentre mille e più pensieri affollano la sua mente.

 

“ Coraggio: ora cerca di calmarti, passerà tutto entro pochi istanti, eh? “. Chiede, accarezzandole i capelli con dolcezza per cercare di calmarla un po', anche e di fatto è preoccupato: solitamente è lui a sentire voci o ad accusare simili sintomi, il fatto che sia ora Ivy a stare così male lo preoccupa non poco. “ Amore mio, ti prego: calmati. Farai male alle gemelle così… “. Continua, mentre lei sente improvvisamente le forze venir meno.

“ Luna rossa come gocce di sangue e petali di rosa… “. Sussurra, mentre lui la osserva sconcertato. Ivy ricambia lo sguardo di lì a poco: i suoi occhi si tingono di blu, il suo potere è tornato stabile e quello della luna rossa ereditato dalla nonna e dalla zia si è sopito. “ Luna blu come un oceano in tempesta… “. Continua, per poi svenire. Istintivamente Vanitas la scuote, cercando di farla riprendere. Poi le sente la fronte: è bollente. Ivy ha la febbre alta, così improvvisamente ed esattamente come accadde a lui quella notte, a villa Veghner.

“ Ivy… “. Mormora solamente il re bambino, preoccupato per la moglie e mentre un’anima nera come le tenebre gli mette una mano sulla spalla. “ Tu! Che cosa vuoi? “. Chiede semplicemente il Re bambino, stringendo a sé la sorella per proteggerla.

“ Oh, vedo che finalmente hai trovato il suo filatterio… “. Sussurra l’anima nera, portando uno dei suoi affilati artigli sulla foto di quel ritratto. “ Anzi, mi correggo: il loro filatterio. Incredibile, come alla fine quel maledetto ritratto sia tornato utile “ . Ghigna sadicamente, mentre Vanitas afferra violentemente la foto e guarda con ira quell’anima che ormai, sa essere suo nonno.

“ Tacete! Non so di cosa diavolo state parlando, ma se non smettete subito di far soffrire Ivy...”. Fa, ma l’altro lo interrompe prima che possa terminare la propria frase.

“ Che cosa? Cosa pensi di fare, nipotino mio? “. Ghigna solamente l’anima, che lentamente sta riprendendo la propria forma originale: lunghi capelli corvini ed occhi brillanti di un colore oceano, lo stesso blu della Luna degli Hikari e vestiario da alto ufficiale, questa volta. “ Per fermare me dovresti suicidarti, ma so che non lo farai: ami Ivy ed ami le vostre gemelle. Non le lasceresti mai in balia di Vincent e dei nemici che verranno. In quanto ad Ivy, non sono io la causa del suo svenimento “. Ghigna crudele, accarezzando il viso della nipote e mentre istintivamente Vanitas la allontana da lui, per non fargliela nemmeno sfiorare. “ Non dirmi che non hai collegato le cose: prima ha sognato Ivonne, poi i suoi occhi si sono iniettati di rosso cremesi: il rosso della luna dei Baskerville, mio caro “. Continua lo spirito di Vanitas Lunettes, mentre suo nipote scuote il capo e mentre l’emicrania torna prepotentemente a farsi sentire. “ In oltre, ha sentito una voce femminile. E tu l’hai avvicinata al filatterio di quei due, trai tu le tue conclusioni “. Continua malevolo lo spirito di Lunettes, mentre a quelle parole e pur sapendo che è inutile, il nipote si porta le mani alle orecchie.

“ Tacete, ho detto! “. Continua, mentre l’altro non accenna a smettere di tormentarlo, tutt’altro.

“ Sta avendo i tuoi stessi sintomi, quelli di quella fatidica notte. E non dimenticare che, anche se siete i figli di Luna e lei ne ha ereditato molto meno, in voi scorre una parte del potere della Luna Rossa di Ivonne. Che lo vogliate o meno, i clan della luna rossa e quello della luna blu sono legati. Indissolubilmente legati “. Fa, mentre a quella frase una ventata bollente rovescia un vaso, facendolo cadere a terra in un sonoro tonfo e facendo sussultare lo stesso Vanitas, che per la prima volta è incapace di rispondere a tono a quello spirito che da anni lo tormenta: da quella maledetta notte, in cui suo padre tentò di usarlo come tramite per la resurrezione di quel mostro per poi, in fine, dargli un corpo e porre definitivamente fine alla sua esistenza, senza possibilità per la sua anima di attaccarsi a qualche oggetto ed aver così possibilità di rinascere a nuova vita. Quel tentativo fallì grazie all’intervento di sua madre, ma le conseguenze non tardarono ad arrivare e la maledizione del re pazzo iniziò a progredire anzitempo. “ La mia rivincita avverrà per mezzo tuo, nipotino mio adorato. Vedrai, se non sarà così “. Assicura lo spirito di vanitas Lunettes, per poi coprire gli occhi del nipote con la sua gelida mano e ghignando malignamente, facendolo poi svenire seppur senza febbre. In seguito, il suo sguardo torna calamitato sulla nipote, ancora incosciente. “ Ah, finalmente sei tornata da me… mia amata “. Mormora, prima di scomparire esattamente com’è giunto e lasciando una sgradevole sensazione di gelo e morte nella stanza, una sensazione che può essere data solamente da un’anima dannata come la sua. Un’anima destinata a non trovare mai la sua pace, almeno per il momento.

Nello stesso momento, qualcuno è riuscito ad introdursi a palazzo Hikari senza farsi notare: forse è addirittura stato fatto entrare da qualcuno di interno, non c’è altra spiegazione. Quel qualcuno non è Garry Perry, ma sono delle figure incappucciate. “ Capo, siete sicuro? Dobbiamo portarlo via? Non ci saranno delle conseguenze? “. Chiede, mentre l’uomo accanto a lui scuote il capo, per poi prendere parola di lì a poco.

“ Non dirmi che non hai capito: oramai, questa bara non è più necessaria: quest’uomo non è morto. È tempo per lui, di rivedere la luce benedetta della luna e di risorgere a nuova vita, di governare su questo regno e ridargli la giusta legge che è andata perduta “. Sentenzia, mentre a quelle parole altri due uomini annuiscono. In seguito, grazie al potere del loro capo riescono indisturbati a prendere il corpo dell’uomo misterioso: un potere non comune, anzi. Sembrerebbe essere il potere di un Hikari, che è il solo a poter impedire che l’allarme della torre ed i sigilli si attivino e li facciano così sorprendere mentre compiono ciò per cui hanno atteso per anni ed anni. Il gelo nella stanza si fa intenso, mentre il giovane dalla chioma bionda posa una mano sulla spada che da quasi nove anni è piantata nel cuore di quell’uomo.

“ Mio signore: siete certo che sia la cosa giusta da fare? “. Chiede un po' preoccupato il sottoposto, ma a quelle parole Vincent Hikari sogghigna lievemente.

“ Mai stato più sicuro: ha continuato a dormire per tanto, troppo tempo. Ora è tempo per lui, di risvegliarsi “. Sentenzia, mentre senza esitazione estrae la spada di Vanitas da quello che è il corpo di Kaname Hikari, loro padre. Immediatamente il sole lascia il posto alle tenebre, mentre nei cieli di Veritas compare la luna blu più luminosa che mai e mentre, per un istante il precedente re apre gli occhi illuminati di un intenso e brillante blu, il ghiaccio ricopre ogni parete. Poi, il nulla: Kaname Hikari continua a sanguinare, mentre i suoi occhi tornano nuovamente chiusi e mentre, in quel momento, suo figlio ed un gruppo di ribelli suoi pari trafuga il suo corpo, per portarlo in un luogo misterioso: forse, il momento del risveglio è giunto.

Nello stesso istante, anche Garry Perry avverte qualcosa di sinistro: è appena giunto alle porte di palazzo Hikari e non ha paura, non ne ha pensa. Non ha paura di entrare, sa che tutto è già stato predisposto da Rosina e sa anche che è imperativo che lui riesca in quella missione: salvare la donna che ama ed anche la creatura che ha in grembo. Ha visto quel folle di suo cugino uscire: un’occasione unica pensa, per attuare il piano. Infatti, sa da fonte certa che anche Vincent non è a palazzo e senza di lui ed il suo vice, sicuramente la sua missione sarà un po' più facile da portare a termine. Eppure pensa il cacciatore, si sente molto strano: è come se avvicinandosi a quel palazzo ora che sa come stanno le cose, ora che sa di essere figlio di Kaname Hikari, il potere che suo padre e la regina Luna hanno addormentato in lui si stia agitando per risvegliarsi. È come se ogni sua singola cellula si stesse modificando e preparando ad accogliere una forza nuova ed allo stesso tempo sconosciuta. È come se il suo stesso corpo si stesse preparando a morire e rinascere, più forte che mai. Il giovane cacciatore scuote con enfasi il capo, portando una mano chiusa a pugno accanto al cuore. “ Coraggio, Garry… “. Si fa forza, per poi riprendere di lì a poco. “ Sei qui per salvare la donna che ami, niente altro. Non devi farti suggestionare da null’altro, men che meno da questa scoperta “. Sussurra semplicemente l’argento, mentre dei passi lo fanno sussultare. Da prima afferra la propria arma antivampiro, pronto a sparare e temendo di essere scoperto, ma in seguito si rilassa un po'.

“ Lord Garry, sono io! Mi manda Madame Rosina “. Fa una voce familiare, mentre il ragazzo sospira rincuorato: sparare ad un nemico avrebbe potutod argli noie. Cosa sarebbe successo se lo sparo fosse stato udito da qualche guardia? Sarebbe stato un problema per lui, ma per fortuna la cosa non si rende necessaria.

“ Herik, siete voi! Menomale “. Fa solamente il cacciatore, mentre il marito di Nox annuisce.

“ Si: Nox mi ha raccontato tutto, poco prima di venire ad avvertirvi su ordine di Madame Rosina. Io e la signora siamo rimasti qui, per potervi spianare la strada “. Fa, mentre l’altro lo guarda con gratitudine. “ Dovete salvare Madame Jeanne, vi prego! Non resisterà a lungo, con quello psicopatico di suo marito! “. Ammette, mentre a quella frase l’altro stringe nuovamente i pugni in ira.

“ Che altro le ha fatto, quello? “. Chiede in un sibilo, mentre Herik scuote il capo: non vuole nemmeno ricordare di quante volte abbia lui stesso rischiato la vita, per proteggere Jeanne e la sua creatura.

“ Meglio che non sappiate, credetemi. La sola cosa importante ora, non è dare una lezione a lui ma salvare Madame Jeanne ed il bambino, prima che sia davvero tardi “. Fa semplicemente il biondo, mentre a quelle parole Garry annuisce: questo potere che sente in lui, questa forza che non si sa spiegare, lui l’impiegherà tutta per salvare la donna che ama. E se sarà necessario, per dare una lezione a quell’infame del quale, purtroppo, condivide in parte i geni.



Salve miei cari,e ccomi qui con il capitolo 61! Cosa ve ne pare? Abbiamoa ssistito ad un lungo flashback sui fratelli Baskervilel, Rin ed Ivonne. Un flashback che in realtà era un sogno di ivy: come mai la nostra bella regina avrà fatto un sogno simile? Come mai sente una strana voce esattamente come succede a Vanitas? E soprattutto, cosa vorrà dire lo spirito di suo nonno con le sue enigmatiche parole? Sciopriamo in oltre l'esistenza di Magdalena Heinemann, la figlia di Xerxes, mentre in un flashback assistiamo alla dichiarazione di Kevin a Juliette. E non per ultimo: il corpo di Kaname viene trafugato dallo stesso figlio, perchè? Garry giunge alle porte di palazzo, con la complicità di Herik: riuscirà a salvare Jeanne? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 62
*** Kaname Hikari ***


Garry ed Heric si osservano per qualche, breve istante. In seguito è il biondo a prendere parola, facendo cenno al cacciatore di seguirlo. “ Presto, venite! La strada è spianata “. Sussurra a bassa voce, mentre il giovane dalla chioma argento lo segue senza fare rumore.

 

“ Herik, siete sicuro che così non finirete nei guai? “. Chiede semplicemente l’Hunter, mentre a quelle parole il soldato non si volge verso di lui ma scuote il capo un paio di volte.

 

“ State tranquillo: Madame Rosina, io e Nox abbiamo preparato tutto nei minimi dettagli: voi e la principessa potrete fuggire indisturbati “. Assicura, per poi dare una risposta alla domanda che Garry gli ha fatto. “ In quanto a me, sono un soldato: riuscirò a farmi valere, se quell’infame oserà prendersela con me “. Sibila, memore di quante volte abbia rischiato la vita per colpa di Dominique e di come abbia giurato a sé stesso che non accadrà nuovamente. Che la prossima volta non si farà cogliere impreparato e che reagirà, ora che Nox e Jeanne non saranno più a palazzo e che quel folle non potrà più prendersela con loro.

 

“ Siete molto coraggioso, Herik: vi ammiro. Siete anche migliore di me… “. Sentenzia avvilito il giovane dalla chioma argento, ripensando a tutta la situazione: la sua Jeanne si è sacrificata per il suo bene e per quello di loro figlio, ha lottato con le unghie e con i denti per poter permettere la loro sopravvivenza ed avere la garanzia che Dominique o i ribelli non li avrebbero toccati. Ha affrontato un inferno, ha accettato un matrimonio senza amore e si è condannata ad una vita orribile, tutto per garantire la salvezza di Luca e la sua. Lei, una donna si è dovuta sacrificare per lui, un uomo ed Hunter esperto. Si vergogna profondamente ed è furioso con sé stesso: Jeanne ha fatto l’impossibile per lui. Lui invece? Cos’è stato capace di fare lui, per la donna che ama? L’ha tradita, l’ha lasciata solo per il cognome che porta, non rendendosi neanche conto che attendeva un figlio da lui. L’ha allontanata con parole crudeli, facendola arrivare a chiedere a Dominique di far da padre a loro figlio. “ Ah, ce il cielo non voglia ciò… “. Mormora solamente, rabbrividendo alla sola idea: cosa sarebbe accaduto se quel pazzo avesse accettato ed avesse cresciuto Luca? Come sarebbe ora suo figlio? E che destino avrebbe avuto Jeanne? Forse pensa, anche peggiore di questo. Si: quell’uomo non sarebbe mai stato in grado pensa, di essere un buon padre per il suo Luca. Non lo avrebbe certamente trattato con amore, o forse l’avrebbe cresciuto tale e quale a lui. Il giovane Hunter lo ammette: non sa quale delle due ipotesi sia la peggiore. Poi scuote il capo: no. No, pensa: non esiste destino peggiore di questo, non solo per una donna ma per qualunque essere vivente al mondo. Per qualunque essere vivente pensa, essere vicino a suo cugino è un destino crudele ed infausto. Cugino, già: se pensa che quello psicopatico è suo cugino, rabbrividisce. “ Che io sia dannato se non ti porterò via da qui, Jeanne. Che io sia dannato… “. Sibila ancora una volta il ragazzo, varcando la soglia di palazzo Hikari e, in quello stesso istante avvertendo un brivido gelido correre lungo tutto il suo corpo. “ La mia.. casa… “. Mormora quasi inconsciamente, memore di essere il figlio di Kaname e di conseguenza, uno degli eredi. Anche questo pensa, gli fa uno strano effetto: è il vero fratello di Ivy ed è anche fratello di Vanitas, ma a tutt’oggi non si sente pronto a rivelare la verità. Eppure pensa, prima o dopo lo dovrà fare. Il potere che scorre nelle sue vene si sta facendo dirompente e lo sa, prima o poi strariperà come un fiume in piena. Prima o dopo, i sigilli sui suoi poteri e sulle sue memorie si spezzeranno: già i morsi di Dominique li hanno indeboliti notevolmente, forse non servirà un terzo morso per far si che si spezzino.

 

“ La Principessa vi starà senza dubbio aspettando, al luogo stabilito “. Fa ad un certo punto Herik, interrompendo i suoi pensieri di lì a poco. “ Vi ci condurrò io, dovrete solo seguirmi “. Assicura determinato il biondo, mentre a quelle parole Garry annuisce. In quel momento una cosa attira la sua attenzione: un ritratto. Il ritratto del suo odiato rivale e di Jeanne, un ritratto che non crede di aver mai visto prima di quel momento: deve essere stato fatto dopo le nozze. Inevitabilmente si sofferma un momento, mentre una sinistra sensazione passa lungo tutto il suo corpo, malgrado non senta minimamente il freddo.

 

“ Manca poco, poi sarà tutto finito. Manca poco… “. Ripete a sé stesso, mentre una scia di ghiaccio ricopre il pavimento. Herik sta per richiamarlo, ma lui si avvia nuovamente senza bisogno di essere chiamato dall’altro. “ Andiamo, Herik “. Sentenzia semplicemente l’argento, mentre l’altro uomo annuisce e lo conduce con sé verso le scale che condurranno al luogo prestabilito.

 

“ Io rimarrò qui, a far da guardia in caso Dominique o Vincent dovessero rientrare. Voi scendete queste scale ed attendete lì l’arrivo della Principessa e di Madame Rosina “. Spiega semplicemente il soldato, mentre a quelle parole l’altro osserva a dove conducono le scale e, in seguito si volge nuovamente verso l’amico.

 

“ Herik, io non so davvero come ringraziarvi: so bene i rischio che state correndo, tradendo il vostro capitano ed il vostro re “. Sentenzia, ma a quelle parole Herik scuote il capo un paio di volte.

 

“ Il solo re è Vanitas. E credetemi: non vedevo l’ora di poter dare scacco matto a quell’infame del principe Dominique. Ho visto personalmente di cosa sia capace, credetemi: è una belva in forma umana. Ho visto cos’ha fatto alla principessa, malgrado sia incinta di suo figlio. Ed ho assistito con i miei occhi ai suoi deliri, alla sua folle ossessione per Madame Mina… e per voi “. Rivela, mentre Garry sgrana gli occhi sconcertato: che Dominique fosse pazzo lo sapeva già, ma addirittura un’ossessione per lui e per la sua stessa gemella? “ Guardatevi da lui, vi prego: siate prudente e non abbassate mai la guardia, mai nemmeno per un momento, nemmeno quando crederete di aver vinto: quell’uomo è subdolo e pericoloso, come pochi altri al mondo. Non vorrei mai che vi capitasse qualcosa di brutto, sulla strada del ritorno verso i territori degli Hunters “. Fa, sinceramente preoccupato per le sorti del cacciatore ed ovviamente della Principessa. Garry sorride lievemente, per poi mettere una mano sulla spalla dell’uomo e guardandolo con uno sguardo carico di gratitudine.

 

“ Vi giuro che tornerò a liberarvi, Herik: vi farò ricongiungere a vostra moglie quanto prima, è una promessa “. Assicura, mentre l’altro annuisce e, mandando al diavolo le formalità i due si abbracciano, consapevoli di aver trovato l’uno nell’altro un amico leale.

 

“ Buona fortuna “. Sussurra semplicemente il soldato e, una volta staccatosi da quell’abbraccio, l’altro si dirige giù per quelle scale che lo condurranno al luogo dove, finalmente, potrà riabbracciare la sua amata Jeanne e portarla in salvo, stavolta per davvero e definitivamente.

 

A Villa Veghner intanto, Ivy non sembrerebbe ancora essersi ripresa: ora l’anima nera o le voci che ha sentito non c’entrano più nulla, c’è ben altro dietro ma nessuno comprende cosa sia. La regina è sdraiata a letto, d’altra parte suo marito sembrerebbe essere sempre più agitato e teso. “ Ehi… “. Sussurra semplicemente la corvina, mentre a quel richiamo Vanitas si volge verso di lei.

 

“ Amore… “. Sussurra solamente, accarezzandole dolcemente il viso ed aiutandola, notando che lei si vuole mettere seduta.


“ Sto bene, non temere: ho avuto una notte un po' travagliata ed ero stanca, forse è per questo che non mi sono sentita bene, eh? “. Fa, mentre lui le accarezza dolcemente il viso.

 

“ Mi dispiace, per tutto… “. Mormora solamente, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Per non essere riuscito a proteggerti, per aver permesso a Vincent di prendere il mio trono, per non essere in grado di garantire a te ed alle nostre gemelle il futuro sereno che meritate. Perdonami… “. Continua semplicemente il maggiore, mentre lei si alza lentamente e, in seguito posa una mano sul suo viso.

 

“ Ti amo “. Fa solamente, alzandosi in punta dei piedi e dandogli un bacio a stampo. “ Ti amo, ti amiamo. E questo è ciò che conta: che noi siamo uniti. Il resto, lo sistemeremo. Non esiste un problema al mondo che sia così grande da non essere superato, finché staremo insieme “. Continua determinata la regina, dando un bacio sulla guancia destra ed in seguito su quella sinistra del marito. “ Quindi, basta musi lunghi, ok? Non vorrai che le nostre piccole nascano già con il broncio? “. Chiede, ridendo lievemente e riuscendo a far ridere lievemente anche lui.

 

“ Come fai ad essere così calma e tranquilla? “. Chiede solamente: quanto vorrebbe essere anche lui come Ivy, pensa! Quanto vorrebbe riuscire a rilassarsi almeno fino alla nascita delle sue figlie, quanto vorrebbe riuscire a calmare la rabbia che sente verso il fratello per tutto ciò che gli ha fatto ed ha fatto ad Ivy.

 

“ Non sono tranquilla, ma cerco di dissimulare “. Ammette semplicemente la regina, memore della conversazione avuta con Joe solo poche ore prima. “ Garry è andato a palazzo Hikari, a salvare Jeanne. Ma non ha nessun’arma vincente, nella sciagurata eventualità in cui incontrasse nostro cugino o nostro fratello, si troverebbe in netto svantaggio. Mi chiedo perché diavolo quell’incosciente non abbia chiesto aiuto a noi? “. Stringe lievemente i pugni la donna, mentre nel percepire il suo tono arrabbiato lui le prende una mano nelle proprie: lei l’ha sempre calmato in ogni situazione pensa, ora tocca a lui fare lo stesso. Ora spetta a lui rassicurare la moglie anche se, lo ammette è in ansia per Garry: non teme troppo che incontri Vincent, quanto Dominique. Sa bene di cosa sia capace suo cugino, conosce la sua crudeltà e la sua forza attuale: è dieci passi avanti a Garry, purtroppo questa è la realtà dei fatti. E conosce anche il suo odio profondo verso il cacciatore e la sua brama di vendetta.

 

“ L’ha fatto per te, per proteggere te e le bimbe: sapeva che se avesse chiesto aiuto a me, automaticamente tu lo saresti venuta a sapere. E lo avresti seguito, anche nel tuo stato “. Precisa, mentre a quelle parole lei sbuffa sonoramente.

 

“ Ma certo che lo avrei seguito! Lui è mio fratello, Jeanne è mia sorella! Come poteva pensare che me ne sarei rimasta in disparte? “. Chiede, mentre lui le scompiglia lievemente i capelli e si mette a ridere.

 

“ Ecco coniglietta, perché non ti ha detto nulla! Te l’ho detto, lo ha fatto solo per proteggerti “. Ripete. Ivy sta per rispondere, ma un intenso dolore al ventre la costringe letteralmente ad ammutolire: porta una mano al ventre, ma il dolore non accenna a volersi quietare. “ Ivy! Tesoro, cosa c’è? “. Chiede solamente lui, sorreggendola prima che finisca per cadere a terra. Alla sua domanda, la giovane regina lo guarda qualche istante. In seguito il suo sguardo è calamitato sulla pozza d’acqua presente a terra, poi nuovamente verso il marito. La regina entra in panico istantaneamente, capendo cosa stia succedendo.


“ Vanitas… “. Sussurra solamente, mentre un altro intenso dolore la fa quasi gridare e cadere in ginocchio. “ Le gemelle… le gemelle stanno nascendo! “. Sentenzia semplicemente la corvina, mentre come a voler enfatizzare le sue parole la luna si tinge di un blu intenso, come forse non è mai stata negli ultimi anni. A quelle parole il giovane re entra a sua volta in panico.

 

“ Cosa?! Ma è troppo presto! Manca ancora del tempo! . Fa semplicemente lui, mentre la moglie non riesce a trattenere un intenso grido di dolore: le prime contrazioni stanno iniziando, le acque si sono ormai rotte. È giunto il momento tanto atteso: le gemelle eredi di Vanitas ed Ivy stanno per venire al mondo, e con loro la possibilità concreta che il padre possa recuperare una volta per tutte il proprio trono e dare a Vincent ciò che si merita. Attratte dal baccano, sia Sharon che Joe entrano nella stanza.

 

“ Maestà! Che cosa succede? “. Chiede solamente la matriarca, mentre a quella domanda Ivy la guarda con le lacrime agli occhi, stessa identica espressione che in quel mentre anche il marito ha.


“ Non lo so, Lady Joe! Io… io credo che le gemelle stiano per nascere “. Fa in panico il re bambino, mentre Sharon si avvicina ad Ivy e la sorregge, aiutandola ad alzarsi da terra.

 

“ Coraggio, maestà! Dovete mettervi sdraiata e raccogliere tutte le forze: vi serviranno per dare alla luce le vostre bambine “. Sentenzia, mentre a quelle parole Ivy annuisce e cerca di muoversi fino al letto, sul quale si sdraia: ora pensa, dovrà riuscire nell’impresa più grande della sua vita: dare alla luce le sue bambine, l eredi del clan della luna blu.

 

In quel momento nessuno se ne accorge, ma uno spirito nero dagli occhi blu cangiante sogghigna malignamente, pronto ad assistere alla nascita delle eredi del suo clan e degli Hikari. E pronto ad accoglierle nel migliore dei modi, pensa con un ghigno ben poco rassicurante e.

 

Nello stesso, identico momento a Sabrie la luna è più rossa e luminosa che mai, come non è mai stata in anni ed anni.

 

La regina Alexis tiene una mano sulla propria pancia, tra i dolori: le si sono rotte inaspettatamente le acque, proprio mentre lei ed il marito stavano discutendo di un’importante questione. La donna grida di dolore: il parto si sta rivelando più difficile del previsto. “ Non ce la faccio… “. Sibila solamente la donna, perdendo una grande quantità di sangue e cercando la mano del marito. “ Ace! Dove sei…? “. Sussurra, mentre lui afferra la mano della donna e la guarda intensamente.

 

“ Invece si! Tu ce la farai! Darai alla luce i nostri gemelli e li crescerai, li cresceremo insieme! Ma ora devi mettercela tutta, Alexis. Devi mettercela tutta… “. Sussurra solamente, mentre il dottore lo guarda preoccupato. La regina sta perdendo davvero tanto sangue e tante forze, come farà si chiede, a dare alla luce non uno ma due bimbi?

 

“ Se non ce la dovessi fare… “. La giovane dalla chioma rosa osserva il marito, bianca in viso come forse non è mai stata prima d’ora. A quel prologo lui scuote il capo con enfasi, interrompendola bruscamente.

 

“ Non dire cretinate! Tu ce la farai, mi hai sentito?! Ti proibisco di morire, Alexis Baskerville! Te lo proibisco! “. Continua, mentre lei sorride lievemente: potrà mostrarsi duro ed insensibile quanto vuole, ma lei sa che il suo adorato fratellone la ama davvero, più di chiunque altro al mondo.

 

“ Se non dovessi farcela, giurami una cosa “. Continua lei, ottenendo un’occhiata furente da lui, che tuttavia decide di non interromperla: non sa perché, eppure è come se sentisse d doverla lasciar parlare. Che si pentirebbe se non le desse l’occasione di concludere il discorso. “ Ti prego: occupati dei gemelli. Amali, non abbandonarli. Non far mancare loro nulla, soprattutto il tuo amore. Usa il nostro fuoco per la loro sicurezza, per tenerli al sicuro e per far sentire loro che non sono soli. Giuramelo! “. Fa semplicemente la regina, mentre una forte contrazione la fa gridare e mentre lui la guarda, stringendo forte la mano di lei nella propria. Ma non promette: sa che non potrebbe adempiere a quella promessa. Sa che, nella sciagurata ipotesi in cui la sua Alexis dovesse morire per dare alla luce i loro figli, lui on riuscirebbe a crescerli ed anzi, in loro vedrebbe sempre i colpevoli della morte della sua amata. Ma questo pensa, ovviamente non può confessarlo alla sua amata sorellina.

 

“ Coraggio, mi vida: conserva le forze, non sprecarle in inutili parole. Ora, dovrai mettercela tutta per dare alla luce i nostri figli e per sopravvivere, ok? “. Chiede, chiamandola in quel modo che solo a lei è riservato e mentre la regina lo osserva: perché, pensa? Perché suo marito non le ha fatto quella promessa? Le contrazioni particolarmente dolorose, non le danno comunque il tempo di pensare ad altro o di porre altre domande. Ora pensa, le sue energie devono solo essere concentrate sul suo parto.

 

Poco più in là, nessuno si accorge dello spirito di un uomo dalla chioma blu notte e dallo sguardo cremesi: osserva la donna sofferente, osserva il dottore ed in seguito, il primo pilastro: Ace Baskerville. Sogghigna sadicamente, mentre a terra cadono alcune gocce: è sangue. È il suo sangue, che sgorga esattamente dal punto del cuore. “ Oh, manca poco ormai. Manca poco e quei due bambini verranno al mondo. Chissà però, se la bastarda mezzosangue sopravviverà? “. Chiede più a sé stesso, mentre percepisce inevitabilmente un’altra cosa: non è legato a quel clan, ma sua sorella lo era ed in lui scorre anche il suo sangue, da quando ha stretto quel legame infrangibile. “ Ah, anche la nipote di Ivonne è in travaglio, eh? Bene bene… il clan della luna rossa e quello della luna blu, stanno per avere due eredi ciascuno. Che meravigliosa coincidenza “. Ghigna sadico, sapendo che tutto ciò non è per nulla casuale: le regine sono rimaste incinte nello stesso momento, entrambe di gemelli. Ed ora stanno partorendo nello stesso istante: è lampante che la cosa non sia casuale. I suoi artigli affilati passano sul muro, dove una scia di fuoco precede l’entrata in scena di alcune crepe. Poi lo spirito misterioso si dirige verso una cosa ben precisa, all’interno della quale al momento si ritira: il ritratto di Rin Baskerville, il fratello maggiore di Ivonne Baskerville Lunettes dai capelli blu notte e dagli intensi occhi color oceano e, sopratutto, dallo sguardo cinico e crudele come forse solo lo stesso Vanitas Lunettes possedeva, nei tempi in cui era ancora vivo e governava sul regno di Veritas come re: il primo pilastro della Luna Blu, nonché fondatore del regno stesso. E che forse, anche tutt’ora continua a possedere nella sua forma più macabra: quella di spirito.

 

Ai confini di Veritas, nella Terra di Nessuno.

 

Un gruppo di vampiri si inchina, come stesse aspettando qualcosa. Una donna ed un uomo incappucciati sembrerebbero a loro volta essere in attesa di qualcosa: osservano con attenzione l’uomo che parrebbe essere ancora totalmente incosciente. “ Tu dici che sia davvero il momento? “. Chiede semplicemente la donna, mentre l’uomo annuisce.

 

“ Si: Vincent ha detto che questa è la notte giusta, che la sua Zydrate è ora a livelli stabili grazie al sangue che ha ricevuto. Il sigillo è stato rimosso: ora non ci resta che attendere “. Commenta, mentre lei posa una mano sul viso gelido dell’uomo ancora apparentemente addormentato.

 

“ Beh, almeno ha smesso di sanguinare e la ferita si è rigenerata. Significa che effettivamente, è vivo “. Risponde uno dei sottoposti, mentre un’opprimente oscurità inizia a farsi strada tra i presenti: da prima nessuno se n’era reso conto, solo in seguito la cosa si è fatta più evidente.

 

“ E’ lui… “. Commenta solamente l’uomo dalla lunga chioma argentea, mentre la donna punta lo sguardo su quell’uomo che per quasi nove anni è stato lasciato a morire di fame, riducendolo in quello stato catatonico e con una spada piantata nel cuore, per impedirgli di risvegliarsi e che la sua Zydrate lo guarisse. Una folata di vento nero investe tutti i presenti, mentre la donna si guarda intorno per un istante.

 

“ Gli piacciono le entrate in grande stile, noto “. Commenta solamente, mentre l’uomo misterioso riapre gli occhi dopo quasi nove anni: occhi illuminati di un’intensa luce blu, così come la luna che ora regna sovrana nel cielo.

 

“ Fratello… “. Mormora solamente Antoine Hikari, mentre si rende conto che ciò che molti attendevano, quella notte si sta finalmente compiendo. L’oscurità si fa forte, mentre gli occhi dell’uomo si tingono ora di nero e la luna blu viene eclissata. No: no, quella non è un’eclissi lunare e tutti i presenti ne sono consapevoli. Era da quasi nove anni che non la vedevano così forte, eppure eccola lì: quella è la luna nera. “ Luna nera, terrore della morte “. Sibila solamente Antoine, mentre il misterioso uomo si mette seduto: i suoi capelli mogano si sono notevolmente allungati e sono ora sporchi del suo stesso sangue, quello stesso sangue che ha perduto da quando il suo scellerato figlio lo colpì a morte con la spada, cercando di porre fine alla sua vita. Ma non vi riuscì: in fin dei conti, il legame di sangue era troppo forte anche per quel ragazzino, così optò per la seconda opzione: lasciarlo morire di fame, non permettergli più di bere sangue e farlo cadere in quello stato catatonico. In quello stato in cui lui sapeva bene cosa stesse succedendo attorno a lui, ha sempre avvertito tutto quanto ed udito ogni singola parola, ma il corpo non si è mai mosso di un millimetro, incatenato a quella bara di vetro dalla spada di Vanitas.

 

“ La Luna Nera...! “. Commenta semplicemente la donna, mente il neo risvegliato si volge per un momento verso di lei e mentre i suoi occhi ritornano del loro colore naturale.

 

“ La sento… “. Sussurra le sue prime parole il bruno, chiudendo gli occhi qualche istante. “ La mia Zydrate, la Zydratye nera… scorre dentro di me come un fiume in piena. Ogni cellula del mio corpo si sta risvegliando, dopo quasi nove anni in quello stato… “. Mormora, sapendo che ora non possiede solo la Zydrate blu, ma anche quella nera. In seguito apre nuovamente gli occhi, sentendo effettivamente il proprio potere più stabile: allunga una mano verso la donna, che lo osserva ancora decisamente esterrefatta. Certamente, questo era quello che voleva ma, al tempo stesso ha una sorta di paura. Una paura che non l’abbandona anche se non si spiega come mai, un’oppressione insolita davvero. Poi riflette: forse pensa, è solo l’effetto dell’elemento della Luna Nera a renderla così inquieta: l’oscurità. I suoi pensieri vengono interrotti dal gesto di quell’uomo: allunga una mano verso di lei, osservandola con i suoi intensi occhi di ghiaccio. “ Coraggio, mia regina: vieni qui “. Fa solamente e, come avesse ricevuto un ordine dal quale dipende la sua stessa vita, la donna non può fare altro se non alzarsi, per poi raggiungere il neo risvegliato e posando una mano sulla sua.

 

“ Mio re! “. Fa solamente uno dei vampiri, mentre lui ghigna sadicamente per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Nove anni fa, il mio scellerato figlio mi lasciò morire di fame e mi incatenò a potenti sigilli: se ora sono qui, lo devo solamente a mio figlio minore Vincent e a chi come voi, non ha mai perso la speranza di potermi riavere tra i vivi “. Commenta, mentre la donna osserva i presenti senza proferire verbo. “ Il Clan della Luna Nera è rimasto troppo a lungo inattivo, ma ora guardate: guardate la rinascita della nostra luna e gioite: molto presto, tutte le lune demoniache saranno eclissate dalla nostra forza! “. Sentenzia risoluto, mentre un grido di vittoria si innalza dal gruppo di vampiri presenti.

 

“ E’ davvero tornato… “. Sibila solamente Antoine, mentre l’altro ghigna malignamente ed attira a sé la sua regina, per poi prendere parola a gran voce e con il tono di un vero sovrano.

 

“ Da oggi, il Clan della Luna Nera risorge più forte che mai! E molto presto, eclisseremo tutte le lune demoniache ancora rimaste! Avremo per noi tutti i poteri dei pilastri! E chi ci ha fatto del male la pagherà con gli interessi! “. Assicura il re, mentre la pietra nera s’illumina come mai prima di quel momento. “ E tu, mia regina? “. Chiede ad un certo punto lui, mentre la donna lo osserva: deve ancora assimilare il fatto che sia effettivamente sveglio, che sia risorto e che sia di nuovo nel mondo dei vivi. “ Non sei felice di essere di nuovo al fianco del tuo re? “. Chiede, mentre la donna si affretta ad annuire.

 

“ Certamente, mio re: lo sono “. Fa ma, prima che possa terminare lui l’attira a sé per poi baciarla: il primo bacio, dopo tutti quegli anni di assenza. Da prima lei sbarra gli occhi come fosse sorpresa, in seguito li chiude per qualche istante, ricambiando quel bacio seppur non da subito.

 

“ Ecco, ora sì che mi hai dimostrato quanto sei felice di vedermi “. Ghigna sicuro il Re del Clan della Luna Nera, una volta interrotto il bacio e facendo cadere il cappuccio a lei, rivelando la sua lunga chioma argentea. Antoine non può fare a meno di osservare la scena ed incrociando le braccia al petto, senza tuttavia proferire parola. “ E ci sei anche tu: Antoine… “. Mormora solamente il bruno, facendo cenno all’altro di avvicinarsi. Ovviamente Antoine non si può rifiutare: da prima rimane immobile come stesse effettivamente riflettendo su qualcosa, poi si avvicina lentamente. Si ferma di fronte al re, per poi inchinarsi in segno di rispetto.


“ Bentornato tra noi, fratello mio “. Commenta solamente, mentre colui che non è altri che Kaname Hikari sogghigna, sicuro di sé: è certo che suo figlio avvertirà il suo risveglio, ma non capirà mai chi sia effettivamente il re del clan della Luna Nera. E lui pensa, intende sfruttare questa cosa per quanto più tempo possibile.



Salve a tutti, ed ecco qui l'atteso capitolo 62! Ci siamo! Garry è ormai all'interno di palazzo Hikari: a breve potremo assistere alla reunion Garreanne, sempre SE Dominique non deciderà di rovinare i loro piani! Intanto, sia Ivy che Alexis sono entrate in travaglio. La regna di Sabrie non sembrerebbe essere in buone condizioni: riuscirà a dare alla luce i suoi gemelli? Ed Ivy? Come se la caverà? In tutto ciò, il clan della Luna Nera risorge sotto la guida del suo pietato Re: Kaname Hikari! Ve lo avevo detto, che il re non era realmente morto? Come proseguirà tutto uesto? Chi è la sua regina? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 63
*** Luna ed Amalia ***


A palazzo Hikari, Rosina entra nella stanza della figlia quasi di soppiatto. O meglio: con la complicità di alcune guardie riesce nella sua impresa, ma deve comunque stare molto attenta ai fedelissimi di Dominique che ancora sorvegliano la figlia. I suoi complici le hanno detto di entrare e che, al momento giusto l daranno loro il segnale per il via libera e permettere a lei e Jeanne una fuga sicura. La donna porta sotto il mantello un qualcosa del da prima, la Principessa non riesce a comprendere le fattezze. “ Madre! Ma che cosa sta succedendo? “. Chiede ancora una volta la Principessa, mentre a quelle domande la donna si guarda intorno come se temesse che anche nella stessa stanza, qualcuno possa udire le sue parole.

“ Ora figlia mia, devi eseguire passo a passo ciò che ti dirò e senza domande “. Sentenzia risoluta la più grande, mentre la figlia scuote il capo un paio di volte.

“ Ma io voglio sapere! Avete detto che mi sarei ricongiunta a Garry e Luca, ma come? Come posso fare, se…? “. Ma la madre le fa cenno di tacere, per poi passarle ciò che tiene sotto il proprio mantello.

“ Ora, indossa questo e vieni con me: sbrighiamoci, non c’è molto tempo ed Herik si sta già esponendo molto per noi “. Fa, mentre Jeanne osserva il pesante ed anonimo mantello che la madre le ha passato.

“ Herik? Ma che cosa…? “. Chiede un po' agitata, mentre Rosina le pone le mani sulle spalle e la guarda con determinazione, stringendo lievemente la presa su di esse.

“ Sbrigati, Jeanne! Non abbiamo tempo! “. La incita e, a quella frase della madre la principessa non può fare altro che obbedire: indossa un pesante mantello, del quale tira su rapidamente il cappuccio.

“ Ma dove andiamo? Se qualcuno ci vedesse? “. Sussurra semplicemente la bionda, ma la madre scuote il capo un paio di volte.

“ Tuo marito è andato chissà dove, mentre Vincent manca da giorni da palazzo: non ci scoprirà nessuno “. Sentenzia la più grande. Ed a quelle parole, anche la seconda Principessa del regno di Veritas non ha più dubbi: annuisce a sua volta con decisione, per poi stringere la mano della madre.

“ Va bene! Mi fido di voi, madre “. Sentenzia, mentre Rosina sospira sollevata. Dopo aver ricevuto il segnale prestabilito dalle guardie a lei fedeli, Rosina esce dalla stanza seguita dalla figlia. Ovviamente la più piccola degli Hikari è confusa: in tutti questi mesi pensa, né lei né Rosina hanno avuto possibilità di preparare un piano di fuga. Dunque pensa, cosa starà mai succedendo ora? Tuttavia non domanda nulla, limitandosi a seguire la nobildonna senza protestare.

“ Madame Rosina! Menomale, siete riuscita a portarla qui. Vi ha viste qualcuno? “. Chiede una voce: la voce di Herik, il quale è rimasto di guardia all’inizio delle scale, in modo da poter avvisare se ci fosse stato alcun che fuori dall’ordinario.

“ Herik! “. Fa semplicemente Jeanne, mentre lui sorride lievemente.

“ Coraggio, principessa: andiamo! Molto presto, sarete libera da quest’incubo “. Assicura, mentre lei non sa se essere felice o meno: ovviamente, da un lato è felice di sentire quelle parole. Ma dall’altro non può fare a meno di chiedersi: se scapperà davvero, che conseguenze ci saranno per suo figlio ed i Velasco? E per Garry? Non ha tempo di dir nulla: la madre quasi la trascina con sé, mentre Herik fa loro strada e tiene in mano una torcia.

“ I sotterranei? “. Chiede semplicemente la bionda, mente a quella domanda l’uomo annuisce semplicemente.

“ Si: qui c’è l’uscita secondaria, un’uscita di cui in pochi sono a conoscenza “. Ammette, per poi posare la torcia sull’apposito supporto ed illuminando l’area circostante. “ Monsieur, Madame Jeanne è qui… “. Fa poi il biondo, mentre a quella frase il giovane dalla chioma argento si volge di scatto verso chi ha parlato, ma il suo sguardo è immediatamente calamitato in quello chiaro della sola donna che abbia mai amato e che continuerà per sempre ad amare.

Per un momento il silenzio è sovrano: Jeanne e Garry si guardano intensamente, senza sfiorarsi o parlarsi. Ad entrambi, specie a lei sembra irreale trovarsi di fonte al proprio grande amore dopo tutto questo tempo. “ Jeanne... “. Fa solamente il figlio di Juliette, mentre a sua volta anche lei si rende conto che si, effettivamente è di fronte a lui: non è un sogno, è realtà.

“ Garry… “. Mormora solamente, trattenendo le lacrime. “ Garry!! “. Quasi grida poi, mentre a sua volta anche lui manda al diavolo tutto quanto e lascia cadere la pistola antivampiro.

“ Jeanne! “. La chiama più ad alta voce, mentre quasi senza rendersene conto entrambi si fiondano l’uno tra le braccia dell’altra, stringendosi così forte da farsi quasi male. “ Jeanne! Amore mio, sei davvero qui… sei davvero tu! “. Fa quasi incredulo lui: finalmente pensa, la può stringere a sé. Finalmente pensa, la può baciare. Uno, due, tre, quattro baci. Non sa nemmeno lui quanti siano, ma sa che lei li ricambia tutti.

“ Non posso crederci! Se solo sapessi, quanto mi sei mancato! “. Piange di gioia lei, mentre il suo cappuccio cade dal suo capo e mentre Herik e Rosina assistono commossi alla loro riunione. “ Ma cosa sta succedendo? “. Chiede poi la donna, mentre lui la stringe ancor più forte, se mai fosse possibile.

“ Ti porto via da qui: Nox mi ha raccontato tutto quello che ti sta succedendo, così io ed i Veghner, assieme a tua madre ed alcune guardie, abbiamo ideato un piano per portarti via da qui “. Sentenzia, per poi notare alcuni lividi sul collo della donna e stringendo i pugni in ira. “ Quello… che altro ti ha fatto, che non so? “. Chiede, mentre a quelle parole lei gli prende il viso tra le mani, per poi posare la fronte sulla sua.

“ Non pensare a lui, ti prego: non pensare a lui, pensa a… a noi “. Mormora poi, decidendo. Deve dirglielo. Ora che è lì, ora che ha la concreta possibilità di fuggire pensa, deve essere sincera e dire a Garry la verità. Deve dirgli che è padre e che ha un figlio, che è solo per salvare il bambino che si è sposata.

“ Non pensare a lui? “. Chiede solamente Garry, mentre il suo sangue ribolle letteralmente di rabbia. “ Come posso non pensare a quel bastardo e a quello che ti ha fatto? Guarda! Guarda come ha ridotto la donna che amo! “. Fa, notando quanto la sua amata sia stanca e debilitata. A quelle parole lei gli accarezza dolcemente il viso, per poi prendere parola di lì a poco.

“ Portami fuori da qui “. Sussurra, mentre lui avverte con quanta disperazione Jeanne gli stia facendo questa richiesta, malgrado non sia un vampiro riesce a percepire le sue emozioni come proprie. O meglio: malgrado sia si un vampiro, ma le sue facoltà siano ora addormentate. “ Portami via, così che ti possa spiegare tutto quanto. Ti dirò perché mi sono sposata, ti dirò ogni cosa. Ma ti prego, non scontrarti con Dominique: nello stato attuale, lui è troppo forte. Non voglio perderti! “. Fa semplicemente la Principessa, mentre a quelle parole lui la attira a sé e la stringe nuovamente a sé.

“ So già tutto, Jeanne. So già tutto… “. Sussurra, mentre lei sussulta: come sarebbe che sa tutto? Come fa? Saprà anche di Luca? E se sì, sarà infuriato anche con lei? Entrambi non hanno tempo di dire molto: Herik si guarda intorno qualche istante, per poi far loro cenno di seguirlo.

“ Mi dispiace interrompervi, ma dobbiamo andare! Sono sicuro che il principe tornerà tra non molto, in oltre anche il re potrebbe rientrare. Sarà meglio affrettarci “. Fa, mentre a quell’affermazione entrambi annuiscono: ci sarà tempo dopo per parlare, ora la priorità è uscire incolumi da palazzo Hikari. Anche se pensa Garry, il suo sangue ribolle di pura collera: vorrebbe tanto dare una lezione a Dominique, ma sa anche che Jeanne ha ragione: allo stato attuale, quel bastardo è dieci passi avanti a lui. Ha una forza pari a quella di Vincent se non superiore, affrontarlo in questo momento sarebbe una follia. In  oltre pensa, la priorità è portar via da lì Jeanne: la sua vendetta può essere lasciata da parte. In quel momento, Rosina e Jeanne si guardano intensamente: in seguito, la figlia l’abbraccia forte, abbraccio che ben presto viene ricambiato dall’altra donna.

“ Grazie, madre: torneremo presto a prendervi, ve lo giuro “. Sussurra solamente la figlia di Kaname, mentre l’altra le accarezza il viso e le bacia le guance, lievemente commossa.

“ Coraggio, tesoro: andate! Andate e non pensate a me: Herik mi proteggerà “. Fa, mentre anche Garry la osserva per qualche istante.

“ Madame Rosina… “. Fa solamente, mentre lei scuote il capo per poi prendere le sue mani nelle proprie.

“ Non dire nulla: non merito di essere ringraziata, in fondo questa situazione è anche un po' colpa mia “. Fa, per poi guardare colui che lo sa, è il solo genero che desidera. “ Ti affido la mia bambina: abbi cura di lei “. Fa, mentre lui annuisce con determinazione.

“ Avrò cura di lei e di vostro nipote state certa “. Fa, mentre Rosina sgrana gli occhi: dunque pensa, Garry sa tutto? Sa di Luca e di essere suo padre? Non fa in tempo a dir nulla: il cacciatore si stacca lentamente dalla sua presa, per poi prendere la mano della sua amata nelle proprie. “ Andiamo “. Fa poi, mentre Jeanne annuisce.

“ Andiamo “. Sussurra a sua volta, non potendo ancora credere che finalmente, dopo mesi potrà finalmente uscire da quelle mura e da quel maledetto matrimonio trappola in cui lei stessa è stata costretta ad imprigionarsi.

Nello stesso istante, a Villa Veghner tutti sono in gran fermento.

Sharon e Joe sono accanto ad Ivy, mentre Pierre rimane invece accanto al futuro padre che, nervoso, non fa altro che camminare su e giù per il corridoio. “ Non ce la faccio più, Lord Pierre! “. Fa semplicemente Vanitas, mentre a quelle parole lui gli pone una mano sulla spalla.

“ So che è difficile, ma cercate di stare calmo: vedrete che andrà tutto per il meglio, Sharon e Joe sanno ciò che fanno. E… “. Sta per dire altro, Vanitas sta per rispondere alla sua frase. Ma un ennesimo grido della sua amata non fa altro che agitarlo ulteriormente, facendogli portare le amni tra i capelli.

“ Cristo… ma perché grida così? Perché è così doloroso? “. Chiede, mentre a quelle domande l’altro non toglie la mano dalla spalla del re. E riflette: anche lui pensa, era così nervoso quando Joe ha dato alla luce Michael.

“ Anche io, quando nacque mio figlio Michael ero nervoso tanto quanto voi, sapete? “. Chiede, mentre a quelle parole l’altro lo osserva un po' stranito. “ Non riuscivo a calmarmi un momento: camminavo su e giù per il corridoio e quando mio suocero cercava di calmarmi, finivo per scoppiare in lacrime istericamente o ridere altrettanto istericamente, per dissimulare quanto stavo in pena per Joe e per nostro figlio “. Ammette, mentre Vanitas fatica ad immaginare Pierre in versione “ isterica “, proprio lui che solitamente è il ritratto della calma personificata. “ Ricordo che ad ogni grido di mia moglie, scuotevo con veemenza mio suocero e gli dicevo di entrare a fare qualcosa. Poveretto, ha avuto una grande pazienza con me “. Sorride lievemente, mentre Vanitas annuisce lievemente.

“ Fatico molto, ad immaginarvi in quelle vesti: sono abituato a vedervi sempre calmo e composto “. Ammette, ed a quelle parole Pierre sorride un po' amaramente.

“ Ho perduto il sorriso, il giorno della morte di mio fratello Duke: il marito di Sharon “. Ammette, mentre Vanitas lo osserva incredulo: certo, ha sentito parlare di Duke Veghner ma non ha mai sentito Pierre parlare del fratello. “ Quando qualcuno lo uccise, qualcuno che sospetto appartenere alla famiglia di vostro cugino, anche io, Sharon e Joe eravamo presenti: entrambe erano incinte. Io e Duke non volevamo metterle in pericolo e compromettere le loro gravidanze, così ordinammo loro di rimanere al sicuro. Ma non fu sufficiente: Duke fu ucciso e Sharon scese in campo, per vendicarlo. Ma il solo risultato, fu perdere il suo bambino e quasi la vita “. Ammette amareggiato, mentre a quelle parole e percependo il suo stato d’animo è ora Vanitas quello che gli pone una mano sulla spalla.

“ E vostro figlio? “. Chiede istintivamente, mentre Pierre gli rivolge un sorriso amaro a quella domanda che è del tutto legittima.

“ In seguito ad un secondo violento attacco Dante, il vostro maggiordomo, venne in nostro soccorso su ordine di vostra madre, la regina Luna. Ma arrivò tardi: propri come Sharon, poco tempo dopo anche Joe perse nostro figlio in un combattimento. E fu a quel punto che mi ripromisi che cose come queste, come la morte di mio fratello, mio figlio e mio nipote, non avrebbero mai più dovuto accadere. Mai più “. Precisa, mentre il giovane Re inizia a comprendere.

“ Per questo desideravate così ardentemente il trattato di pace: per evitare che simili calvari si ripetessero “. Sussurra, non potendo fare a meno di pensare alla madre: anche lei pensa, voleva il trattato per la stessa ragione. Era convinta che umani e vampiri potessero convivere pacificamente, che un giorno nei regni dei Re non ci sarebbero più dovuti essere confini per dividere umani e vampiri, che tutti potevano convivere.

“ Per questo, si. Per questo e per mille altre ragioni, stesse ragioni per le quali abbiamo deciso di crescere Mina come nostra figlia: non conta nulla il legame biologico, sono altre le cose a cui dar valore “. Sussurra semplicemente il rosso, mentre un ennesimo grido fa sussultare entrambi.

“ Ah, dannazione! “. Fa semplicemente il re bambino, portando le mani alle orecchie. “ Perchè soffre così tanto?! Non è normale, tutto questo dolore “. Mormora, mentre Pierre lo osserva un momento.

“ Ah, non temete: Joe e Sharon sono con lei, andrà tutto per il meglio. E molto presto, potrete vedere le vostre bambine “. Assicura il capostipite del casato Veghner, mentre nello stesso istante sua moglie e sua cognata sono impegnate nel loro inatteso ruolo di ostetriche improvvisate.

Un ennesimo grido di dolore segnala l’ennesima contrazione, mentre la donna dalla chioma rossa stringe la mano di colei che ormai da diverso tempo è entrata in travaglio. “ Coraggio! “. La incita la rossa, mentre la corvina la guarda decisamente esausta.

“ Non ce la faccio! Non ce la faccio, Lady Joe! Fa troppo male! “. Grida tra i dolori Ivy Hikari, mentre d’altro canto Sharon prende parola di lì a poco.

“ Fatevi forza, maestà! Riesco già a vedere la prima, siate forte! “. Continua ad incitarla l’arancione, mentre l’altra grida nuovamente di dolore e stringe forte la mano di Joe.

“ Fa male… fa male… “. Continua, mettendocela comunque tutta ed infondendo ogni sua energia nel compimento della sua più grande impresa: dare alla luce le sue bambine, le sue amate eredi.

Il pianto di un neonato fa sussultare Pierre e Vanitas: senza nemmeno pensarci su, il re bambino si fionda nella stanza mentre, di lì a poco il rosso lo segue. “ Ivy! Ivy, amore! “. Grida solamente, mentre lei apre gli occhi: è esausta e stremata, ansima pesantemente ma riesce a puntare lo sguardo su di lui.

“ V.. Van… “. Sussurra solamente la regina, mentre nel sentire che comunque la moglie è sveglia lui le si avvicina, sedendosi accanto a lei.

“ Amore mio… “. Sussurra, rendendole la mano e baciandogliela lentamente.

“ Congratulazioni, maestà: sono due bambine bellissime e sane “. Sussurra commossa Joe, prendendo in braccio una delle piccole e mettendola in braccio alla madre.

“ Sono stupende e molto forti: si sente che sono chiaramente le vostre figlie. Senza ombra di dubbio “. Sentenzia commossa Sharon, prendendo in braccio l’altra piccola e mettendola in braccio al padre. “ Lei è la sorellina maggiore “. Fa con commozione l’arancione, mentre nel prendere in braccio la figlia anche Vanitas Hikari non riesce a trattenere le lacrime: scoppia a piangere di lì a poco, senza nemmeno sapere lui perché.

“ Ehi… perché piangi? “. Chiede solamente Ivy, sorridendo lievemente e mentre sente che lentamente il suo corpo sta guarendo tutto ciò che è rimasto come conseguenza del parto. A quella domanda lui scuote il capo, mentre la piccola lo osserva con i suoi intensi occhi così uguali a quelli del padre.

“ E’ che… è che… non lo so! Non so cosa mi prende! Le ho aspettate per tanto tempo, ed ora che sono qui… non so cosa provo! “. Continua il corvino, mentre la moglie sorride dolcemente.

“ Coraggio, perché non inizi salutando nostra figlia? “. Chiede, mentre lui nota che la piccola tra le sue braccia è alla ricerca di attenzioni.

“ Luna… “. Sussurra solamente lui, mentre a quel nome la bimba inizia ad emettere alcuni vagiti.

“ Come la mamma… “. Risponde poi la regina, mentre alcune lacrime di commozione scendono da suoi occhi. “ Guarda: sembra che sia d’accordo anche lei. Allora è deciso… “. Fa, mentre la bimba cerca di prendere tra le manine una ciocca dei capelli del padre. “ Ciao, Luna “. Sussurra solamente la donna, mentre lui osserva la sua bambina, in seguito l’altra piccola: sembrano l’una lo specchio dell’altra. Stessi occhi, stesso accenno di capelli biondi che di sicuro, hanno ereditato dalla nonna.

“ E lei? “. Chiede a sua volta il giovane Re, mentre con la mano libera accarezza dolcemente il viso dell’altra bimba. “ Come la vuoi chiamare? “. Chiede, ritenendo sia giusto che sia ora Ivy a scegliere il nome dell’altra figlia. A quella domanda lei riflette un momento: solo di lì a poco il nome perfetto balena nella sua mente.

“ Amalia “. Fa, mentre Vanitas la guarda un momento ed in attesa di sapere il motivo di quella scelta. “ Amalia, come la madre di mio padre: Haruka “. Fa, mentre Vanitas annuisce lievemente.

“ Sai, non potevi trovare un nome migliore: guarda! Sembra che le piaccia “. Fa, mentre la bimba agita lievemente le manine in segno di approvazione. “ Te lo prometto… “. Sussurra ad un certo punto il corvino, stringendo a sé la figlia e, di lì a poco facendo a cambio con la moglie: mentre da in braccio alla madre Luna, lui prende invece Amalia e la culla dolcemente, guardando prima lei poi la moglie. “ Prometto che vi darò il futuro di pace che anche la mamma desiderava. Ti prometto che riprenderò il mio trono e che sconfiggeremo Vincent. Anche se potrà far male, anche se è sangue del nostro sangue: lo rimetterò al suo posto “. Assicura, mentre la moglie posa dolcemente il capo sulla sua spalla e chiude gli occhi qualche istante.

“ Sono le nostre figlie, Vanitas: mie e tue “. Sussurra, ora realmente felice: nonostante i ricordi siano tornati e nonostante già sapesse che le piccole erano figlie di Vanitas, avere la conferma alla nascita ha fatto scomparire definitivamente ogni residuo di dubbio e paura. “ Sono le nostre creature, i nostri miracoli. E nessuno ce le porterà via, nemmeno Vincent “. Sentenzia, mentre il marito annuisce determinato.

“ Gli toglieremo il mio trono: le piccole stesse sono la prova che lui è un re illegittimo e credimi, lo cacceremo dal nostro palazzo “. Assicura, anche se in fondo sente una sorta di morsa: in fondo pensa, Vincent è suo fratello. Non lo affronterà certamente a cuor leggero, anche se ovviamente non lo perdonerà mai per ciò che ha fatto ad Ivy ed a lui stesso, oltre che a molte altre persone, in una parte remota di sé stesso questa situazione lo fa soffrire.

“ Ehi “. Lo chiama semplicemente Ivy, percependo le sue emozioni e prendendo la sua mano libera nella propria. “ So come i senti: anche io sono nella tua stessa situazione, malgrado tutto Vincent rimane mio fratello. Ma non scordo neanche ciò che mi ha fatto e ciò che ha consentito accadesse a Jeanne, non scordo ciò che ha fatto a te ed al nostro regno. Dobbiamo fermarlo, prima che commetta atti irreparabili “. Sentenzia la regina, mentre lui annuisce.

“ Ma ora, godiamoci le nostre piccole e lasciamo che tu ti riprenda. Quando Garry sarà tornato, decideremo il da farsi “. Fa, trovando il pieno consenso della moglie. Ora pensano entrambi, è il momento di godersi le loro bellissime creature. Nessuno dei due pare ricordare che anche Sharon, Joe e Pierre sono ancora presenti nella stanza: i tre sembrano essere decisamente commossi.

“ Lord Pierre, che fate? Vi commuovete? “. Chiede Ivy, sorridendo lievemente ed accorgendosi delle emozioni del rosso. “ Coraggio, avvicinatevi e fate la conoscenza delle eredi “. Invita i tre la regina, coloro che ormai considera la sua seconda famiglia assieme ai Delacour.

“ Luna ed Amalia Hikari “. Continua poi Vanitas, mentre i tre si avvicinano e mentre, come rassicurate dalla presenza dei cacciatori le piccole iniziano a muovere le manine ed emettere alcuni vagiti. “ Beh, sembra che alle mie figlie piaccia, la vostra compagnia “. Ride lievemente Vanitas, percependo che in effetti, alle bimbe sembra essere gradita la presenza degli Hunters. “ Eh si: anche loro sembrano credere nella pace tra umani e vampiri “. Conclude il re bambino, rilassandosi a sua volta e sentendosi come avesse sollevato mille macigni, a causa della forte tensione accumulata durante il parto della moglie. Tensione che ora sta lentamente andando dileguandosi, lasciando solo spazio alla gioia del momento.

“ Lady Veghner, Lord Pierre: avrei una richiesta “. Fa ad un certo punto la regina, guardando i coniugi Veghner. “ Riguarda le bimbe… e voi due “. Continua, mentre i due si guardano decisamente colpiti. Vanitas capisce di cosa Ivy stia parlando: in fondo pensa, ne hanno parlato tante volte e si sono trovati concordi su questa decisione.

“ Io e la mia regina vorremmo che voi diventaste il padrino e la madrina delle nostre gemelle: in caso succedesse qualcosa a noi due, vorremmo foste voi e Garry, assieme a Mina, ad occuparvi di loro “. Prosegue, mentre i due devono faticare parecchio a trattenere la commozione che in quel giorno, non è certamente mancata.

“ Accettiamo “. Sentenzia ad un certo punto il rosso, mentre la moglie annuisce a sua volta. “ Ci occuperemo noi delle piccole, se mai dovesse succedervi qualcosa. Ma non dovete nemmeno pensare a questa possibilità: voi vivrete ancora per molte lune, crescerete le vostre piccole insieme e tornerete al trono che vi spetta. Non ho dubbi in merito “. Assicura poi Pierre, mentre Vanitas ed Ivy sentono quel sollievo che da tempo non provano: ora lo sanno, se mai dovesse succedere loro qualcosa le loro piccole non saranno sole.

Nello stesso istante, a Villa Veghner Mina è in salone, con lei ci sono i Velasco. Per quel che riguarda Michael, il giovane Hunter ha deciso di uscire in perlustrazione: fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio e, dopo gli attacchi subiti da Beatrice e Federico tempo addietro e sapendo dell’odio di Dominique per loro, ma soprattutto sapendo cosa stia facendo Garry, non  si sente tranquillo a rimanere in casa senza fare nulla. Così ha deciso di controllare le aree circostanti la villa, mentre la sorella è rimasta con i due coniugi: Beatrice sembra distrutta, mentre Federico l’abbraccia e cerca di calmarla. “ Dunque, ora lo sa… “. Fa semplicemente la corvina, mentre Federico annuisce semplicemente.

“ Si: è stata la scelta più dura di tutta la nostra vita. Tuttavia, Luca doveva sapere la verità sui suoi genitori “. Fa, ricordando di come lui e la moglie abbiano dovuto confessare a Luca la verità, circa le sue origini. “ Ora sa che è il figlio di Jeanne e Garry: lui l’ha presa inaspettatamente bene, ma… “. Guarda la moglie, mettendole una mano sulle sue strette l’una nell’altra, mentre la rossa non riesce ad alzare lo sguardo.

“ Non so se sia la scelta migliore, per lui: finché Dominique è in giro, anche se la Principessa venisse salvata non sarebbe al sicuro, nessuno dei tre: né i genitori né il nostro bambino “. Sussurra, ed è vero pensa Federico: se anche Garry salvasse Jeanne e Luca tornasse a vivere con loro, chi assicura che Dominique non tornerà all’attacco e stavolta, non riesca a finire il lavoro? “ Io… ah! Non avremmo mai dovuto rivelare la verità a Luca! Mai, Federico! “. Sbrocca la signora Velasco, mentre a quelle parole Mina le si avvicina, per poi prenderla tra le braccia e cercando di confortarla.

“ Vi giuro sulla mia vita, quel mostro non farà nulla a Luca, o a Garry e Jeanne. Non lo farà “. Sentenzia, mentre i coniugi la osservano un po' sorpresi: come mai pensano, Mina è così sicura delle proprie parole? “ Ho una cura che potrà inibire i suoi poteri: in quel modo, diventerà un vampiro come tutti e ci sarà una possibilità di sconfiggerlo. Bisogna solamente avere pazienza ed aspettare che l’antidoto sia pronto “. Continua con determinazione, mentre Federico la guarda ancora sorpreso e mentre Beatrice cerca di ricomporsi. Il capofamiglia dei Velasco sta per dire qualcosa, ma una sinistra sensazione fa sussultare i tre.

“ Cosa succede? “. Chiede semplicemente Beatrice, mentre a quelle parole Mina si alza di scatto in piedi, fiutando l’aria: percepisce il forte odore di una persona ben precisa. La vera domanda è: come sarà arrivato qui? Come avrà potuto oltrepassare le barriere protettive e gli Hunters a protezione del palazzo? Poi la corvina scuote il capo: e se lo chiede pure, pensa? Uno del suo calibro se ne frega, di protezioni e cose simili. È per questo che lei ed il fratello sono a villa Velasco, proprio perché sono consci che le protezioni non sono sufficienti.

“ Lord Federico! Voi e Lady Beatrice andate nelle vostre stanze, muovetevi! E portate con voi Luca “. Sentenzia perentoria l’erede di Joe e Pierre, mentre a quelle parole il biondo abbraccia la moglie, preoccupato.

“ Ma cosa succede? “. Chiede allarmato, mentre Mina si volge verso di lui per un momento, afferrando le proprie armi antivampiro per difendersi. Il pugnale d’argento e la pistola antivampiro.

“ Lui è qui “. Sussurra, mentre una risata sinistra precede un potente raggio rosso, che infrange la finestra e quasi colpisce Beatrice. Solo l’intervento di Mina la salva, mentre guarda i due nobili seriamente. “ Andate! “. ordina, mentre i due si precipitano a cercare Luca per poi chiudersi nelle proprie stanze. D’altro canto, Mina ha già capito tutto quanto. “ Fatti vedere, maledetto “. Commenta, capendo perfettamente chi sia il nemico e pronta ad affrontarlo, seppur senza ancora un antidoto efficace contro il suo immenso potere.


Salve a tutti, come state? Eccomi con il nuovo capitolo, che ve ne pare? Assistiamo alla riunione Garreanne: finalmente, dopo così tanti capitoli anche loro hanno il loro momento insieme! Ma sarà sufficiente? Riusciranno a fuggire, o succederà qualcosa che glielo impedirà? Intanto Mina è assieme ai Velasco: i due coniugi hanno confessato la verità a Luca sulle sue origini, ma improvvisamente vengono aggrediti. Mina è pronta alla lotta: ha già capito di chi si tratta ed è pronta a reagire alla massima potenza. Intanto, a villa Veghner le gemelle di vanitas ed Ivy sono finalmente venute al mondo: Luna ed Amalia Hikari, le eredi del clan della Luna Blu. Presto anche Vincent saprà della loro nascita, cosa succederà allora? Leggete e lo scoprirete!

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Capitolo 64
*** Per la libertà ***


Mina Veghner cammina per il corridoio del piano superiore di Villa Velasco, impugnando la propria pistola antivampiro ed il pugnale d’argento. Tutto è successo in un momento: stava parlando con i Velasco, quando ha percepito l’odore di qualcuno che purtroppo ben conosce. In seguito un raggio rosso ha infranto la vetrata e lei ha appena fatto in tempo a proteggere Beatrice e Federico, facendoli poi rifugiare nelle proprie stanze assieme al piccolo Luca e ponendo un sigillo protettivo: non sarà facile nemmeno per quell’uomo pensa, varcare quella soglia. Lei invece ha deciso di restare in avan scoperta, sola: Michael sta sorvegliando i territori dei Velasco, tocca a lei proteggere il palazzo. “ Fatti vedere, codardo: so che sei tu “. Sibila solamente la corvina, entrando all’interno della propria stanza e guardandosi intorno. “ So che sei qui! Esci fuori e combatti, maledetto! “. Grida alterata, mentre una ventata calda precede un potente raggio rosso. Mina riesce ad evitarlo per un soffio, ma si ferisce al braccio nel tentativo. “ Accidenti… non pensavo fosse diventato così forte “. Sibila solamente, guardandosi intorno. Una nuova ventata calda, poi una gelida. Uno spostamento e, in fine un raggio blu che la colpisce alle spalle, gettandola a terra. Colta di sorpresa, la figlia di Pierre e Joe finisce per cadere, il braccio sanguina ma lei non ha idea di arrendersi: stringe forte le sue armi nelle mani, la luna fuori si è tinta di un rosso cremesi ma lei resiste ai suoi effetti: non è questo pensa, il momento di cedere agli impulsi. La sua fortuna è che da quella parte del confine, la luna rossa o qualunque altra luna si vede in modo meno accentuato e lei può tranquillamente gestirla. “ Fatti vedere! “. Grida nervosa la giovane Hunter, mentre una vetrata si infrange anche in quella sala e qualcuno la afferra da dietro, immobilizzandole i polsi dietro la schiena.

 

“ Mi sei mancata! E io, ti sono mancato? “. Ghigna maligno il nuovo arrivato, mentre a quelle parole lei tenta di liberarsi dalla sua presa: per fortuna le sue armi non le sono cadute a terra, non per ora almeno.

 

“ Lasciami! Non osare toccarmi, tu! “. Fa semplicemente la corvina, mentre il suo misterioso aggressore afferra con la mano libera la lama del pugnale.

 

“ Che dolore, che sofferenza! Non sapevo che mi amassi a tal punto… “. Sussurra solamente la nemesi giurata della cacciatrice, proseguendo di lì a poco. “ … sorella! “. Conclude in fine colui che non è altri che Dominique Lunettes, mentre con uno strattone strappa il pugnale dalla mano di Mina. Tuttavia non lo getta a terra: lo tiene ancora in mano, non curandosi nemmeno di impugnare l’elsa e facendo scorrere su di esso il suo stesso sangue.

 

“ Sei disgustoso! “. Commenta solamente lei, percependo il forte odore di sangue misto argento. Infatti il suo pugnale è particolare, rilascia particelle argento non appena affonda o taglia qualsiasi cosa e, in quantità elevate riesce ad uccidere o ad avvelenare qualunque vampiro. “ E levami queste mani sporche di sangue da dosso! “. Commenta poi la cacciatrice, riuscendo in uno scatto improvviso a liberarsi dalla presa del suo odiato gemello. Istintivamente gli punta la pistola antivampiro, mentre lui la fissa e mentre lancia il pugnale lontano da loro: certamente pensa Mina, recuperarlo per lei è per ora impossibile.

 

“ Sarò anche disgustoso, ma tu lo sei esattamente come me: ricorda che condividiamo lo stesso sangue “. Commenta semplicemente il corvino, notando il braccio sanguinante della gemella e ghignando sadicamente. “ Ah, ma che brava: sei già pronta ad offrirmi il tuo sangue, eh? Alla fine hai imparato come comportarti con tuo fratello maggiore “. Continua, mentre lei sente dolore al braccio: il potere della luna rossa le sta facendo male ed impedisce la rigenerazione, deve essere una nuova trovata di quel pazzo di un fratello che si ritrova.

 

“ Piuttosto mi uccido e dissanguo con le mie stesse mani, bastardo “. Sibila acida la corvina, memore di ciò che Dominique le ha fatto ed ha tentato di farle. A quelle parole lui la fissa gelidamente, come stesse per arrabbiarsi.

 

“ Ora tu farai la brava e mi darai il tuo sangue, che tu lo voglia o no: non ho fatto questo viaggio per niente “. Sibila alterato, mentre a quella frase lei scuote il capo con enfasi.


“ Non osare avvicinarti a me o sparo! Bada bene, non esiterei! “. Lo avverte la corvina. Ma lui non sembra minimamente turbato, neppure dalla minaccia di morte di lei: la sua tormentata mente è focalizzata su una sola cosa, avere quel sangue uguale al suo.

 

“ Allora fallo! Spara! “. La incita lui, completamente preso da quella follia che ormai non si cura neanche di nascondere. “ Dimostrami quanto mi ami e spara, sorella. Forza! Ma prima che tu possa muovere un muscolo, sappi che avrò già affondato le zanne nel tuo collo “. Continua, mentre a quelle parole lei agghiaccia sul posto.

 

“ Tu sei pazzo! “. Commenta solamente, facendo effettivamente per sparare. Ma lui è ancora una volta più veloce: con il solo sguardo rende incandescente la pistola, obbligando la donna a gettarla a terra se non vuole ustionarsi seriamente. “ Maledizione! “. Impreca semplicemente la corvina, mentre con una semplice ed agile mossa lui le si para davanti, afferrandola violentemente per i polsi ed allo stesso tempo, dando un calcio alla pistola e gettandola accanto al pugnale. “ No! “. Grida semplicemente la cacciatrice, mentre lui ne approfitta per spingerla spalle al muro, bloccandola per impedirle qualsiasi movimento con il suo potere che, Mina lo avverte, è cresciuto notevolmente. “ Lasciami!! “. Ripete poi la corvina, dimenandosi e cercando di mettere in atto qualche mossa di difesa insegnatele dai genitori e dal fratello.

 

“ Taci! “. Grida nervoso lui, dandole uno schiaffo con la mano libera: evidentemente, questa resistenza da parte della gemella gli da non poco fastidio. Ovviamente lei sanguina al labbro, mentre i suoi occhi si iniettano di luce rossa esattamente come quelli di lui.

 

“ Cosa c’è? Ti da fastidio che ti chiami con il tuo nome?! Sei un pazzo furioso, privo di morale! Sei anche peggio di Vincent! “. Sputa il suo rancore la corvina, mentre lui non pare aver idea di calmarsi o di controllarsi: la luna rossa si fa più luminosa che mai, la sua sete quasi incontrollabile. Ecco perché è a villa Velasco: non è ancora a conoscenza di ciò che Garry sta facendo, aveva già deciso di trovare la sorella perchè, forse per la prima volta, sente l’irrefrenabile desiderio di avere il suo sangue. Di divorarne quanto più può e, lo sa bene, non si fermerà: non ha oltrepassato le barriere e quegli stupidi Hunters che erano a difesa, per nulla. Nemmeno si chiede perchè la sorella sia lì e non a villa Perry o Veghner, no. Non gli importa di nulla se non di avere quel sangue, la sete lo sta quasi facendo impazzire.

 

“ Si! Si, sono pazzo! “. Grida ad un certo punto il corvino, stanco di indossare una maschera che oramai non gli appartiene più. Afferra violentemente la gemella per il collo, guardandola furioso. “ Sono pazzo, e ti amo! “. Continua, mentre lei percepisce dalle sue emozioni che non è più in sé e no, non è dovuto solo alla sete incontrollabile di sangue: è lui che non riesce più a gestire le sue stesse emozioni, che si sono fatte troppo grandi da gestire anche per sé stesso. “ Ti amo e ti desidero, ti desidero fino alla follia! È tutta colpa tua e di Jeanne, se ora sono ridotto in questo stato! “. Continua il corvino, stringendo la presa e mentre lei fa la sola cosa che le è possibile fare: cerca di liberare i polsi da quella presa, in vano. “ Ti amo, fino alla follia “. Continua semplicemente il corvino, stringendo maggiormente la presa sui polsi della sorella tanto che, per un momento lei teme voglia spezzarglieli. “ Vi amo fino ad impazzire, a entrambe. E che io sia dannato se permetterò ad un volgare Hunter di mettermi i bastoni tra le ruote, che io sia dannato se non vi reclamerò entrambe per me! “. Continua, percependo chiaramente la paura scorrere nella sorella. E questo, invece di fermarlo parrebbe invece incentivarlo maggiormente. “ Cosa c’è? Hai paura? “. Chiede solamente, mentre lei si sente scossa a quelle parole: ha detto di amarla, ma è anche vero che è sotto effetto della luna rossa e probabilmente della Zydrate della quale, ora lo percepisce chiaramente, sente l’odore mischiato al sangue del gemello. Eppure, si dice che chi è sotto effetto di quella droga dica sempre e solo il vero e questo, ammette la corvina, non le ha mai fatto tanta paura come in questo momento. Anzi, si corregge: sono i sentimenti che legge a terrorizzarla.

 

“ Non sarò mai tua, mai! Mai, neanche tra un milione di anni! “. Grida infuriata la corvina, mentre lui non pare nemmeno volerle dare retta: porta una mano alla bocca come nulla fosse, togliendo il guanto e lasciandolo cadere a terra. Poi la appoggia sulla ferita sul braccio della sorella, ghignando.

 

“ Temo che non dipenderà da te, stavolta: voglio questo sangue, non me ne andrò senza averlo avuto “. Commenta semplicemente il corvino, mentre il suo sguardo incontra quello preoccupato di lei. “ Siamo gemelli, dopo tutto: è normale che stringiamo questo tipo di legame, no? “. Continua lui, come fosse la cosa più ovvia del mondo e mentre invece, lei cerca di ribellarsi.

 

“ No! Non ti voglio dare il mio sangue! “. Grida, sapendo che la condivisione del sangue è anche più di un legame sessuale, per i vampiri. Ma il suo rifiuto non sembra far cambiare minimamente idea a suo fratello, che la immobilizza con il potere della luna rossa e mentre, lentamente, dai polsi di Mina la sua mano si sposta sul suo collo, scostandole i capelli da esso.

 

“ Te l’ho detto: la tua volontà è ininfluente “. Ghigna sprezzante lui. “ Vi amo così tanto che vi divorerò, entrambe. Così sarete mie per sempre: pensaci bene. Non è una gran bella prova d’amore, per un vampiro? “. Sussurra, ma quelle parole non sfuggono al fine udito di Mina. Lui la osserva qualche istante, poco prima di affondare finalmente le zanne nel collo della minore. Mina, che inizialmente quasi grida di dolore. In seguito si immobilizza: è come se qualcosa, come il veleno afrodisiaco delle zanne, la stesse immobilizzando sul posto. È come se ogni sua cellula si fosse arresa alla sua sorte: condividere il proprio sangue con Dominique, ancora una volta e contro il proprio volere.

 

“ Non… voglio… “. Mormora solamente la corvina, sudando freddo: si sente male, per la prima volta il morso le provoca un malessere fisico che non riesce a rigenerare in alcun modo. La luna rossa si fa ora più intensa, come richiamata dal potere e dalla Zydrate di Dominique ma anche di Mina, come se anch’essa si fosse schierata dalla parte del maggiore ed ora stesse contribuendo ad indebolire Mina. “ Dannato infame… “. Sibila solamente la minore, per poi sentire brividi in tutto il corpo: è sempre più debole, non riesce a muoversi o ad opporre resistenza. Stavolta è davvero alla mercè di quel folle, stavolta nessuno più la può salvare. Un ultimo pensiero invade la sua mente: ah pensa, se solo quella dannata cura fosse già pronta, allora… il suo ultimo pensiero è interrotto, mentre tutto ciò che riesce a vedere è il nero dell’oblio e mentre il suo corpo si fa sempre più pesante.

 

Nello stesso momento, in quella notte di luna rossa qualcuno sta avendo un incubo terribile.

 

Tutto intorno a lui sta bruciando, eppure il fuoco non lo ustiona. Anzi: è come se esso volesse accarezzarlo e proteggerlo, ma d’altronde è normale: in fondo, lui ed il fuoco sono una cosa sola. Non per niente, lui è chiamato il re rubino o l’incendiario. Non per nulla, lui è il solo a poter controllare quelle fiamme senza che gli facciano nulla. Nessuno, nemmeno i suoi fratelli o sorelle, sono riusciti a legare con l’elemento della loro luna così come ha fatto lui. Improvvisamente tuttavia, una sinistra sensazione lo fa sussultare. “ Cos’è…? “. Mormora solamente il primo Re del regno mentre la sua attenzione viene attratta da una figura: un uomo. Un uomo di spalle, seduto su una sorta di sedia a dondolo e di spalle. Indossa il mantello dello stesso colore della loro luna, ma il cappuccio gli impedisce di vedere le sue fattezze. “ E tu chi cavolo sei…? “. Chiede solamente il corvino: solo ora se ne accorge, ma il fuoco attorno a lui è nero e viola e non lo colpisce minimamente, non lo scalfisce né ustiona. L’uomo non gli risponde, non da subito almeno: si limita a dar sfogo ad una lieve e tetra risata. “ Rispondi! Chi cavolo sei?! “. Ordina il corvino, afferrando con determinazione la propria falce e puntandola all’uomo. Ma in vano. La sua arma diventa incandescente e stavolta, anche a lui il fuoco fa male ed è costretto a lasciarla cadere a terra. Ma nessun rumore metallico, nessun tonfo: l’arma non è finita a terra, semplicemente è scomparsa così com’è giunta.

 

“ Vieni, avvicinati… “. Fa in un sussurro l’uomo misterioso: non è una voce da anziano, lui può giurare di non averla mai sentita ma, allo stesso tempo di conoscerla da sempre. “ Vieni! Così vedrai chi sono: in fondo, non è questo che vuoi? “. Chiede semplicemente l’uomo, mentre il più giovane fa qualche passo verso di lui: il fuoco attorno a loro non cessa, nessuno dei due rimane ustionato dalle proprie stesse fiamme. “ Come sei cresciuto: l’ultima volta che ti ho visto, eri solo un bambino. Ed ora sei un uomo “. Continua, rimanendo comunque di spalle: sembra che tra le braccia tenga qualcosa.

 

“ Come mi conosci? Perché le fiamme non ti toccano e… sono viola? “. Chiede il corvino, mentre l’uomo non sembrerebbe dargli retta. Culla qualcosa tra le sue braccia, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ E’ un bambino molto capriccioso. Ed io non ho tanta pazienza con i bambini “. Precisa, mentre il più giovane arriva a pochi metri da lui. “ Vuoi tenerlo tu? In fondo, ora sei padre: dovrai pur fare pratica “. Ghigna, ma ovviamente il più giovane non può rendersene conto e si limita ad avvicinarsi. Chi è mai quell’uomo? Perché sente un’oppressione così forte, man mano che gli si approssima?

 

“ Smettila con i giochetti e dimmi chi diavolo sei, ora! “. Gli intima, mentre a quel cambio di tono l’uomo si volge: da prima rimane a sguardo basso, porgendo il bambino avvolto da un mantello rosso nelle sue braccia. Poi il suo ghigno si fa sadico.

 

“ Io sono te! “. Commenta, prima di farsi finalmente vedere. È totalmente sfigurato, una parte del viso totalmente insanguinata così come i suoi capelli blu notte. Metà o più del suo corpo è deturpato ed inservibile, una vistosa ferita al punto in cui dovrebbe stare il cuore fa invece intendere che esso manca. A quella visione, il corvino trattiene a fatica un moto di disgusto. “ Presto, io e te saremo una cosa sola. E questo, grazie anche alla nascita dei tuoi figli: mancano pochi anni. Pochi anni, poi sarà tutto finito “. Fa semplicemente quell’anima martoriata, mentre il corvino osserva con orrore che il bambino tra le sue braccia ha le stesse fattezze dell’uomo di fronte a lui.

 

“ Cosa…? “. Sussurra semplicemente il più giovane, mentre in una colata di sangue il bambino scompare letteralmente, macchiando comunque i suoi vestiti. L’anima misteriosa gli si avvicina, accarezzandogli il viso e sporcando anch’esso di sangue ed osservandolo con l’unico occhio ancora non ustionato dal suo stesso potere, che lo sta consumando lentamente.

 

“ Si, sei tu: il mio adorato Ace “. Sussurra, rivelando che l’altro non è altri che Ace Baskerville, re del clan della Luna Rossa e pilastro del fuoco. “ Il figlio di quel lurido parricida: la mia rivincita avverrà grazie a te. Solo grazie a te “. Commenta solamente l’anima, portando una mano sul corpo dell’altro, al punto dove sta il cuore. “ Senti? Lo senti come batte? “. Chiede, mentre a quel punto per la prima volta anche Ace Baskerville prova paura e per la prima volta ha paura del suo stesso potere: il fuoco è troppo caldo, quasi ha paura lo consumerà. “ Il mio cuore batte in te, mio caro. E la mia rivincita avverrà grazie a questo: sia su quei parricidi che sul clan della Luna Blu “. Commenta solamente, mentre l’altro si ritrova improvvisamente immobilizzato: il suo stesso potere, la luna rossa lo sta tenendo saldamente immobilizzato e lui non riesce ad opporre resistenza. “ Oh, non aver paura: non ti ucciderò. Ho ancora bisogno di te… “. Sussurra l’anima dai capelli blu, avvicinando il viso al collo di Ace e scostando i capelli da esso. “ … nipote! “. Conclude, poco prima di affondare le zanne nel suo collo in un morso doloroso come forse, non lo è stato mai nessuno prima d’ora.

 

Ace Baskerville si sveglia di scatto, per la prima volta spaventato: porta una mano al collo, sta sanguinando. “ Di nuovo… “. Sibila, poco prima che una voce lo faccia uscire dai suoi pensieri.

 

“ Amore…? “. Sussurra solamente Alexis: a causa dello scatto improvviso del marito infatti, per la regina di Sabrie è stato inevitabile svegliarsi a sua volta. “ Amore, cosa c’è? “. Chiede, notando poi il sangue sul cuscino e percependone l’odore: è quello del marito. “ Oh Dio, ma stai sanguinando! “. Fa semplicemente la rosa, mentre lui si alza dal letto e sospira pesantemente, cercando di riprendersi. “ E’ da quando quel dannato ritratto è qui che ti succede! Perché? “. Chiede, mentre a quelle parole lui porta lo sguardo al ritratto di un uomo: capelli blu notte e sguardo gelido, un oceano in tempesta che sembra voler travolgere ed uccidere chiunque. Indossa il suo mantello: quello dei Baskerville. La sua spada è ritratta assieme a lui, la stessa spada che tutt’ora giace con lui, saldamente piantata nel suo corpo.

 

“ Non è nulla, Alexis: non è nulla. Ora, tu devi solo pensare ai nostri bambini “. Sentenzia risoluto il maggiore, mentre colei che è anche sua sorella scuote il capo.

 

“ Sei mio marito e stai male, da un po' di tempo a questa parte: da quando sono rimasta incinta, da quando hai voluto portare qui questo ritratto le cose sono cambiate. Ed io mi preoccupo, perché ti amo! “. Fa semplicemente la regina, mentre lui osserva il ritratto di colui che non è altri che suo nonno: Rin Baskervilel, il fratello maggiore di Ivonne e precedente re del clan della Luna Rossa, prima che suo padre e suo zio lo uccidessero e ponessero fine al suo regno di tirannia ed odio, rendendo Sabrie un luogo migliore.


“ Era meglio che continuassi a dormire… “. Sibila solamente il corvino, portando una mano al collo, punto in cui tanto in sogno quanto in realtà, il morso si è manifestato assieme ad un intenso ed atroce dolore. Dolore che inspiegabilmente, ora sente anche al cuore stesso. Il perché di questo incubo? Nessuno, forse nemmeno lui stesso può saperlo. Senza dire altro si avvicina alla culla dei suoi bambini, prendendo poi in braccio la piccola Emilia e stringendola forte a sé. “ Che io sia dannato, se non vincerò tutte le mie battaglie: nostro zio ed il clan della luna blu pagheranno, per ogni cosa. Daremo ai nostri figli un regno potente e prosperoso su cui governare “. Assicura, mentre Alexis gli si avvicina, prendendo a sua volta in braccio il piccolo Tristàn.


“ Mi vuoi spiegare perchè odi così tanto il clan della Luna Blu? “. Chiede semplicemente la rosa, mentre a quella frase lui la osserva qualche momento. Ma non le da una risposta: si limita a dirigersi all’uscita della stanza, tenendo stretta a sé la figlia e stando attento a non svegliarla. Alexis rimane immobile, sospirando pesantemente: per quanto glielo chieda pensa, Ace non le confesserà mai quanto accadde tra lui e Vanitas molti anni prima.

 

Garry e Jeanne si sono nel frattempo riuniti, dopo quei terribili mesi di lontananza in cui la Principessa ha subito ogni tipo di tortura e nei quali lui non ha potuto fare nulla, per evitarle tale sofferenza. Ma ora sono finalmente insieme: Garry lo ammette, è sorpreso. Mai si sarebbe aspettato che proprio Rosina lo aiutasse, da che ne sa ha sempre avuto una predilezione per il nipote. Ricorda come la donna fu d’ostacolo per lui e Jeanne, quando quasi quattro anni prima volevano rendere ufficiale la loro relazione e poco prima che invece, lui scoprisse la vera natura della sua amata e la lasciasse. Certo pensa, questa è la spiegazione ufficiale: nessuno sa invece, che dietro a tutto ciò ed al suo abbandono si nascondeva Dominique. “ Dannato infame schifoso… “. Sibila solamente il giovane Hunter, guadandosi intorno e tenendo il cappuccio alzato così come la Principessa, che sentendo le sue parole gli prende la mano nelle proprie e lo guarda intensamente.


“ Ti amo “. Sussurra solamente, riflettendo: quante spiegazioni dovrà al suo Garry? Quante cose dovrà spiegargli, in primis perché abbia abbandonato loro figlio e non gliene abbia mai parlato. “ Ti amo: non pensare a niente altro che a noi due. Non lasciare che il pensiero di quel mostro possa contaminare questo momento. Siamo qui, siamo insieme ed è questo quello che conta “. Fa semplicemente la donna, riflettendo: c’è anche alto di cui vuole parlare a Garry. Vuole parlargli di quello che ha scoperto, vuole dirgli che ha saputo che sono realmente fratello e sorella in quanto eredi di Kaname Hikari. Fa per dire qualcosa, ma la voce di lui interrompe ogni suo possibile discorso.


“ Ti amo anche io: non sa i quanto ti amo “. Fa semplicemente il giovane dalla chioma argentea, continuando a camminare al fianco della giovane donna e inevitabilmente, puntando lo sguardo sul suo ventre. Ovviamente anche Jeanne si accorge di tale sguardo, così porta istintivamente la mano libera ad accarezzare amorevolmente il proprio ormai evidente pancione.

 

“ Ma non riuscirai ad amare questo bambino, eh? “. Chiede, mentre quelle parole colpiscono il giovane Hunter come una freccia scoccata in pieno petto. “ Non ti biasimo: in fondo è figlio dell’uomo che più detesti al mondo, colui che ti ha rovinato la vita. È così anche per me, ma non abbandonerò questa creatura: è mio figlio, nel bene e nel male. Non mi importa di come sia stato concepito o con chi, so che lo devo proteggere ed amare come è compito di una madre fare “. Sussurra, mentre a quelle parole lui arresta bruscamente il suo passo. Per un istante Jeanne lo sente tremare e teme sia di collera: non riesce a decifrare i suoi sentimenti, sono davvero troppi per riuscire a discernerli. La bionda si prepara alla probabile sfuriata che seguirà, ma ciò che accade la sorprende forse di più.

 

“ Ma come puoi pensare questo, Jeanne? “. Chiede secco il figlio di Haruka e Juliette, senza darle il tempo di parlare e volgendosi verso di lei ed afferrandola per le spalle. “ Come puoi credere che farei la stessa cosa che ha fatto quel bastardo, anni fa? Io non sono come lui! Non ti obbligherei mai, mai a fare una cosa simile! Quale bestia chiederebbe ad una madre di rinunciare a suo figlio? “. Chiede, per poi inginocchiarsi senza che lei possa comprendere esattamente cosa vuole fare. La risposta arriva ben presto: il capofamiglia dei Perry la abbraccia, cingendola per la vita e posando l’orecchio sul suo ventre. “ Anche se hai nel ventre il figlio di quel maledetto, anche se ti ha costretta ad avere questo bambino, tu l’hai protetto ed amato per tutti questi mesi, da sola. Lo hai protetto da un mostro che non avrebbe esitato ad ucciderlo, malgrado fosse sangue del suo sangue e pensando solamente a soddisfare i suoi più bassi istinti. Uno così, non merita nemmeno di essere definito padre “. Mormora, mentre come a volergli dar ragione il piccolo fa sentire la sua presenza con un lieve calcio. “ Tu hai amato tuo figlio sin al primo momento, ne sono certo. Io non sono nessuno per dirti di rinunciare a lui, ma sarò qualcuno per fare qualcosa di molto più importante. Una cosa che tuo cugino non è stato in grado di fare, quasi quattro anni fa “. Prosegue il discorso lui, mentre la giovane principessa non può fare a meno di arrossire lievemente, posando poi una mano tra i suoi capelli ed accarezzandoli dolcemente. “ Lui non ha voluto far da padre a mio figlio, ma qui ed oggi, ti giuro che invece io non esiterò “. Continua, mentre alcune lacrime finalmente di gioia scendono dagli occhi chiari di lei. “ Mi prenderò cura di te e del bambino, sempre. Farò qualsiasi cosa, darò la mia vita per tuo figlio. Lo cresceremo insieme, sarà amato e soprattutto, non dovrà mai fare i conti con il bastardo che lo ha generato. Non gli permetterò mai di mettere quelle mani sporche di sangue sul tuo… su nostro figlio “. Lo dice per la prima volta, mentre lei non riesce a credere alle proprie orecchie. “ Una creatura nata da te, non potrà mai essere malvagia. Io lo so: nel mio futuro ora, ci siete voi e… e Luca “. Fa, mentre Jeanne da prima sussulta e solo in seguito si lascia andare ad un pianto di gioia.

 

“ Allora tu lo sai…? “. Sussurra, mentre lui annuisce. La donna fa per dire altro, ma Garry sorride lievemente: è come se il bimbo di Jeanne stesse comunicando con lui in quel momento.


“ Aspetta: mi vuole dire qualcosa “. Fa semplicemente l’argento, mentre lei rimane incredula: solitamente, lo sa bene questo tipo di legame sono stretti tra i neonati vampiri ed i padri. Ma con Dominique non è mai successo nulla di simile: il bambino non ha mai comunicato con lui mentre invece ora, nonostante Garry non sia suo padre biologico sembra volerlo fare. “ Ah: dice che non vede l’ora di venire al mondo e di conoscere le sue cugine. E suo fratello “. Precisa, mentre a quelle parole lei si china a sua volta, prendendogli il viso tra le mani e dandogli un bacio: è strano pensa, come ora sembri che una sorta di macigno si sia levato dal suo stomaco. Temeva, aveva paura che la storia si ripetesse. Temeva di perdere Garry, che la costringesse a scegliere tra lei ed il bambino che ha in grembo, invece le prospettive sembrano essere differenti e, lo ammette, la cosa la riempie di gioia. “ E’ una femmina “. Sentenzia poi il cacciatore, come fosse la cosa più ovvia del mondo.


“ E tu come lo sai? “. Chiede sinceramente colpita la donna, mentre lui accarezza ancora una volta il suo ventre.

 

“ Beh, me lo ha detto lei! “. Fa, mentre la donna rimane sempre più stranita. l’ultima cosa che si aspettava è che la figlia di Dominique stringesse un legame con Garry, eppure la cosa sta avvenendo davanti ai suoi occhi.

 

“ Hai creato un legame con lei? “. Chiede, mentre lui la osserva come a dire ce non sa che altro dire.

 

“ Non io : lei lo ha creato. Io l’ho solo accolta “. Fa, mentre Jeanne continua a piangere di gioia e gli bacia un paio di volte il viso.

 

“ Ti ha scelto come padre “. Sentenzia, mentre a quelle parole l’argento rimane sorpreso: ironico, pensa. Solo quattro anni fa, Dominique avrebbe potuto fare la stessa cosa con suo figlio. Avrebbe potuto essere il padre di Luca, seppur non biologico. Ma ha preferito dar di matto e costringere Jeanne ad allontanarsi dal piccolo, mentre ora lui si trova ad aver creato un legame proprio con la figlia del rivale. Si trova ad averla accettata come sua figlia, una cosa che a quanto pare la piccola ha ben percepito ed alla quale, a quanto pare, ha voluto dare il proprio consenso.

 

“ Ed io la accetto come figlia, d’ora e per sempre. E… “. Il cacciatore fa per dire altro, ma dei rumori fanno sussultare sia lui che Jeanne, che si alzano da terra di lì a poco.


“ Che cos’era? “. Chiede allarmata la Principessa: ora sono alla foresta, sono distanti da palazzo. Non può essere che Dominique li abbia già trovati, è assurdo pensa.

 

“ Non lo so: rimani dietro di me “. Sentenzia solamente l’Hunter, afferrando la propria pistola antivampiro e dando a Jeanne il pugnale d’argento. “ Riesci a tenerlo? “. Chiede, mentre lei annuisce: se lo impugna dall’elsa, il pugnale argentato non le darà noie pensa. In quel momento un altro rumore, mentre una voce si fa finalmente sentire.

 

“ Il Principe sarà furioso, quando lo scoprirà “. Sentenzia un misterioso uomo incappucciato, prima che un attacco di bassa intensità si diriga verso i due. Garry è più abile: riesce a gettare a terra Jeanne, evitando così di essere entrambi colpiti dal colpo.

 

“ Fatti sotto, vigliacco che non sei altro! “. Fa con una malcelata ira l’argento, mentre Jeanne stringe forte il pugnale tra le mani. A quella sorta di provocazione, non uno ma un gruppo di uomini si palesa da dietro gli alberi. Sono tutti vestiti da soldati, ma è chiaro che non servono Vanitas.

 

“ Questi appartengono alla guardia reale! “. Mette in guardia il suo amato Jeanne, mentre lui si tiene pronto a sparare e si guarda intorno: non sono tantissimi, ma nemmeno pochi uomini. “ Sono gli uomini di Dominique “. Sussurra preoccupata la donna, eppure non vede suo marito con i suoi scagnozzi. “ Eppure, lui non c’è “. Fa semplicemente la donna, mentre un altro uomo prende parola di lì a poco.


“ Il principe non sa nulla, per ora. Ma sarà davvero felice, quando gli consegneremo la vita del suo odiato rivale e gli riporteremo la sua moglie fuggitiva “. Sentenzia il soldato, afferrando la propria spada seguito dagli altri. “ Avanti! Attacchiamoli! “. Sentenzia, mentre Garry non si fa intimorire dal numero o dalle minacce ricevute.

 

“ Se tu credi di avere la mia vita così facilmente, allora non mi conosci affatto “. Sentenzia, mentre anche Jeanne si prepara alla lotta.

 

“ Non ti abbandonerò “. Sussurra la bionda, mente lui la guarda come a dirle di farsi da parte. “ No, Garry! Non mi farò da parte: questi sono alcuni dei più fedeli a Dominique, per lui sono pronti a morire. Hai bisogno del potere della Luna Blu e di quello della Luna Rossa che scorre in e, grazie alla bambina. Hai bisogno di me “. Sentenzia risoluta la Principessa, mettendosi schiena a schiena con il giovane Hunter. “ Io ti guarderò le spalle, tu farai lo stesso con me “. Fa, mentre lui sospira pesantemente.

 

“ Non cambierai idea, eh? “. Chiede, mentre lei scuote il capo. “ E va bene, ma non metterti in situazioni pericolose. Se vedi di non farcela, ritirati. E non voglio repliche “. Sentenzia, mentre lei annuisce.

 

“ Accetterò il compromesso “. Scherza un po', malgrado la situazione non sia buona: sono stati letteralmente circondati dai ribelli, loro sono solo due e loro sono un gruppo numeroso ed agguerrito. Eppure pensano, devono vincere: devono sconfiggerli, a tutti i costi. Devono conquistare la loro libertà e di certo, non sarà un gruppo di ribelli a fermarli.



Salve miei fans, come va? Ecco qui anche il capitolo 64, che ve ne pare? Abbiamo la nostra mina, che viene nuovamente attaccata dal fratello: sarà riuscito veramente questa volta, ad avere la meglio su di lei? Che effetto avrà avuto la luna rossa su entrambi i gemelli? Nel frattempo, anche Ace inizia ad avere incubi molto simili a quelli di Vanitas, ma molto più inquietanti e con protagonista suo nonno, Rin Baskerville. Cosa vorrà dire? Perchè i destini dei due re e le due regine sembrano quasi collegati tra loro? Ci sarà un nesso tra questo e l'odio che i due clan nutrono l'uno verso l'altro? Nel frattempo, Garry e Jeanne riescono ad allontanarsi: la piccola nel grembo della Principessa accetta il cacciatore come padre e lo sceglie, ma il bel momento è interrotto dall'attacco di alcuni ribelli. Riusciranno Garry e Jeanne, ad ottenere la loro agognata libertà ed il loro Happy Ending? Saranno scoperti anche da Dominique o riusciranno a fuggire? E cosa farà lui, quando scoprirà la fuga della moglie? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 65
*** Fear ***


Garry e Jeanne si preparano all’imminente scontro: se vogliono scappare pensano, devono affrontare e sconfiggere gli uomini che ora si sono parati di fronte a loro: i fedelissimi di Dominique. Si potrebbero tranquillamente definire i suoi cavalieri, tanto sono forti e spietati. “ Jeanne… “. La voce del giovane Hunter la riscuote bruscamente dai suoi pensieri, mentre lei mantiene la guardia alta.

 

“ So già che cosa mi vuoi dire. Ma no: non ti lascerò solo e no, non mi convincerai del contrario “. Continua la bionda, mentre lui sogghigna lievemente a quelle parole, che in fondo si aspettava.


“ Ti voglio solo avvertire: non abbassare mai la guardia. Questi uomini li conosco: hanno la fama di essere i Cavalieri di tuo marito e tra i più spietati tra i ribelli “. Sentenzia, mentre lei annuisce e finalmente, dopo tanto tempo assume il ghigno tipico della sua famiglia e recupera la propria forza combattiva: è come se stando accanto a Garry più nulla la spaventasse.

 

“ Grazie, me ne ricorderò “. Fa, prima di difendersi dall’attacco di uno degli uomini e mentre, di lì ad un istante anche Garry deve fare la stessa cosa. Entrambi devono affrontare il proprio avversario, ma lo sanno bene: non sarà facile scamparla.

 

“ Coraggio, Garry “. Sibila solamente il cacciatore, dandosi quanto più coraggio possibile. “ Devi vincere: sei arrivato fino a questo punto, non vorrai farti mettere nel sacco da questi tirapiedi? “. Chiede a sé stesso, mentre spara all’avversario che, con agilità evita i suoi colpi ed anche il proiettile.

 

“ Io sono il cavaliere del principe Dominique, umano: non mi batterai con questi stupidi proiettili argento “. Commenta semplicemente il tipo ancora incappucciato, mentre a quella frase l’argento scatta nuovamente in avanti.

 

“ Lo vedremo! “. Commenta, mentre non può accorgersene, ma l’area attorno a lui è ormai totalmente ghiacciata: i suoi poteri stanno forse emergendo. Forse il morso, anzi i morsi di Dominique hanno in realtà creato un danno più grande di quello che inizialmente sembrava.

 

Lo scontro si protrae per diverso tempo: né Garry né Jeanne sanno dire quanto, ma sanno che iniziano a risentirne. Tuttavia, non sono i soli: alcuni ribelli giacciono senza vita, colpiti dal pugnale della Principessa e dai proiettili argento dell’Hunter. Il penultimo uomo cade a terra, sputando sangue e colpito a morte dal fendente della bionda. “ Garry! L’ultimo è tuo! “. Fa, mentre Garry prosegue lo scontro con il capo di quella sorta di combriccola: il Chevalier di Dominique, uno dei più forti e spietati tra i suoi paladini, o guardie del corpo che dir si voglia.

 

“ Non sei male, Hunter “. Ghigna malefico quello, tenendo in mano la propria spada. Garry comprende che quell’uomo possiede parte del potere del suo odiato rivale: deve aver condiviso con lui il proprio sangue e passato un po' dei suoi poteri, per questo è così forte. “ Perchè non smettiamo di contendere? Perché invece di ostinarti in questo modo, non passi dalla parte del principe Dominique? “. Chiede sprezzante quello, mentre l’Hunter lo guarda con sdegno e disgusto al tempo stesso.

 

“ Per essere a servizio di quel folle maniaco, non puoi che essere uguale a lui. Per questo, la tua richiesta non mi sorprende nemmeno troppo “. Fa semplicemente il giovane, riprendendo fiato e guardando il lieve graffio al braccio che l’arma dell’altro gli ha procurato. “ E per la cronaca: non mi unirei mai a quel pazzo, nemmeno sotto tortura “. Fa, mentre l’altro lo deride malignamente: tiene la mano sulla ferita più vistosa, che ancora zampilla sangue e che a causa dell’argento dei proiettili, tarda a rigenerarsi.

 

“ Strano: credevo che dopo ciò che successe quattro anni fa, tu ed il principe foste molto più che uniti. Eh, Hunter? “. Chiede, mentre l’argento stringe i pugni e Jeanne lo guarda stranita.

 

“ Garry! Di che diavolo sta parlando costui? “. Chiede, mentre Garry inizia decisamente ad alterarsi.

 

“ Di nulla, Jeanne! Di nulla! “. Fa, mentre l’altro lo deride malignamente.

 

“ Io non credo proprio “. Fa e, con una mossa degna del Cavaliere che è, si sposta al fianco di Garry e, il cacciatore non sa nemmeno quando esattamente succeda, strappa la sua camicia nel punto in cui fa mostra di sé il marchio dei Lunettes: una luna con alcune gocce di sangue sotto di essa. “ Suppongo abbiate già visto questo, principessa “. Si rivolge a Jeanne, fermando il colpo di Garry e stringendo così forte il suo polso da fargli cadere la pistola antivampiro. A quelle parole Jeanne scuote il capo sconcertata: ovvio che ha visto quel marchio altre volte, tuttavia Garry non le ha mai dato spiegazioni in merito.

 

“ Che cosa significa? “. Chiede solamente la bionda, mentre l’altro immobilizza i polsi dell’Hunter dietro la sua schiena, prendendolo totalmente di sorpresa.

 

“ E’ un marchio di appartenenza. Il mio principe glielo ha fatto quasi quattro anni fa. Quando lo tenne per oltre un anno in schiavitù a palazzo Lunettes “. Sentenzia, mentre a quelle parole Jeanne sbianca in volto, credendo di sentirsi male.

 

“ Lui cosa? “. Chiede, mentre Garry inizia seriamente ad infuriarsi.

 

“ Taci, ho detto!! “. Grida. No pensa, no! Non vuole che Jeanne sappia, non vuole che sia a conoscenza di quanto successo tra lui e quel folle anni prima, ma sa anche che ormai il danno è fatto.

 

“ Vostro marito si vendicò, per essere inizialmente stato lasciato all’altare. E per il fatto che voi portavate in grembo il figlio di quest’Hunter, mentre a lui non avete mai voluto dare un erede. Così lo catturò e tenne in schiavitù per oltre un anno, non prima di averlo obbligato a lasciarvi “. Spiega brevemente il ribelle, ghignando soddisfatto. Ma la sua soddisfazione potrebbe durare molto poco tempo: gli occhi di Garry si stanno facendo blu intenso, la terra sottostante si ghiaccia. “ Poverino! Chissà che genere di torture ha subito, durante la sua schiavitù. Non fosse stato per i cari Delacour… “. Lascia cadere la frase a metà l’uomo, mentre a quelle parole l’argento inizia seriamente ad alterarsi.

 

“ Taci ho detto!! “. Si infuria, mentre a quelle parole una potente onda d’energia blu investe il ribelle e lo allontana da sé: speroni di ghiaccio lo eliminano in modo definitivo, mentre il giovane Hunter ansima pesantemente. Jeanne si riscuote dalla sorpresa iniziale: si precipita a soccorrere il suo amato, che una volta eliminato l’ultimo nemico cade in ginocchio e mentre i suoi occhi tornano di colore normale.

 

“ Garry! Amore mio, come ti senti?! “. Chiede allarmata la Principessa, mentre lui la guarda intensamente per poi annuire.

 

“ Sto bene, sto bene… “. Fa solamente, alzandosi da terra e mentre lei lo osserva: sfiora lievemente il marchio, per poi osservarlo seriamente.

 

“ Dobbiamo parlare, ma prima ce ne andremo da qui “. Fa risoluta, mentre lui sospira pesantemente. “ E non voglio sentire alcun ma! Voglio sapere tutto! Voglio sapere cosa ti ha fatto Dominique e voglio sapere come ti ha costretto ad abbandonarmi! Ho sofferto troppo per questo, mi merito una spiegazione! Me lo devi! “. Continua poi la bionda, mentre lui annuisce: Jeanne ha ragione, pensa. Merita di sapere la verità e, anche se se ne vergogna profondamente gliela dirà: le racconterà gli abusi e le torture subite da quello psicopatico, culminate in quel marchio. Le racconterà dei morsi ricevuti, le racconterà perché fu costretto ad abbandonarla.

 

“ Solo se tu mi racconterai cosa successe, da quando ti abbandonai in poi. Della nascita di nostro figlio, di perché mi hai tenuto nascosto che eri rimasta incinta. Voglio saperlo, Jeanne! Voglio sapere tutto “. Fa, mentre lei annuisce: è pronta. È pronta ad aprirsi con lui, a parlare ed a confessare tutto quanto successe la notte del parto, la notte in cui il suo allora fidanzato la pugnalò e quasi uccise il suo bambino e lei stessa, divulgherà tutto quanto successe il giorno in cui scoprì di essere incinta, di quando chiese a Dominique di far da padre al bambino. Di quando lui, subdolamente finse di accettare e perdonare per poi colpirla alle spalle. Delle minacce che la portarono a mandare all’aria il primo matrimonio, tutto. Anche del ricatto: basta segreti, pensa. Ora è tempo di verità, da entrambe le parti. E confesserà anche ciò che quel pazzo di suo marito le ha detto: che Garry è figlio di Kaname e di conseguenza suo vero fratello. Deve sapere pensa, senza essere a conoscenza del fatto che lui è in realtà già al corrente dei fatti, circa le sue origini.

 

Villa Velasco, poco tempo dopo.

 

La luna rossa ha ormai smesso di brillare in cielo: forse ha lasciato spazio alla luna blu, forse è semplicemente sorto il nuovo giorno. La giovane donna dalla chioma corvina non lo sa: le tende della sua stanza sono chiuse, solo alcune candele illuminano la camera. Stordita come avesse bevuto litri d’alcool, Mina Veghner si porta una mano al capo dopo aver riaperto gli occhi. “ Che mal di testa… “. Mormora solamente, confusa. “ Ma che mi è successo? “. Si chiede poi: è come avesse una sorta di totale black out: non ricorda gli eventi di quella notte: come si è liberata di Dominique, si chiede? Tutto ciò che si ricorda è che l’ha attaccata, poi? Cos’è successo? La corvina fa per muoversi, ma un acuto ed intenso dolore la fa desistere. “ Ahi! “. Fa solamente, accorgendosi poi del sangue sul letto e sulle lenzuola. “ Oh Dio… oh mio Dio! “. Fa semplicemente la giovane Hunter, sconvolta: scosta violentemente le coperte da sé, scoprendo con orrore il sangue sulle sue gambe, i morsi presenti sul suo corpo e, lo può percepire, la cosa più grave: la perdita della sua purezza. “ No! No no o, no! “. Continua sconvolta, prendendosi la testa tra le mani e scuotendola con enfasi. “ Dannazione! Che cos’è successo?! Perché non mi ricordo nulla?! “. Chiede a sé stessa, facendo per alzarsi seppur in quello stato ed indossando solo la veste da notte. Ma dopo il primo passo, la figlia di Pierre e Joe finisce a terra, mentre anche il braccio in cui le è stato evidentemente iniettato qualcosa le fa malissimo. “ No! “. Grida poi la giovane donna, dando un forte pugno al pavimento. Una, due, tre, quattro volte. “ No! com’è potuto succedere?! Come ho fatto a farmi mettere nel sacco?! Che diavolo è successo?! “. Continua, cercando vanamente di ricordare. “ Che tu sia maledetto, infame! “. Continua, aggrappandosi con forza al tavolino adiacente e sentendo un dolore atroce, che si irradia dal ventre in poi ma anche nel resto del corpo. “ Che tu sia maledetto… “. Continua: più cerca di ricordare più la testa le fa male, non restituendole comunque i suoi ricordi. Anche se non ci vuole chissà che genio pensa, a capire cosa le sia successo: la luna rossa deve aver agito su di lei, esattamente come quella blu agì a suo tempo su Ivy e le fece dimenticare la sua prima notte con Vanitas, perché allora per lei sarebbe stato troppo traumatico ricordare e non era pronta ad accettare il suo amore per l’ormai ex nemico. Così è stato per lei, riflette: no. No, pensa: non c’entra la luna! È stata drogata dalla Zydrate associata al morso, che l’ha resa totalmente indifesa e l’ha paralizzata tanto nei movimenti quanto nelle parole, fino a farla svenire. I suoi pensieri sono interrotti: Beatrice entra di corsa nella stanza, agitata: solo ora ha ripreso conoscenza, poco prima uno strano torpore ha colto lei, Luca e Federico e li ha fatti svenire, ma non si spiega cosa sia stato. Il marito ha associato tutto ciò alla luna rossa, ma la donna non ne è convinta fino in fondo.

 

“ Madame Mina… oh santo cielo! Madame! “. Fa solamente la rossa, precipitandosi ad aiutare la corvina e notando il sangue sul letto. “ Madame Mina! Vi prego, ditemi che state bene! “. Fa semplicemente la madre adottiva di Luca, mentre a quelle parole la giovane Veghner si volge verso di lei. È in lacrime, il suo corpo presenta segni di morsi e di ben altro che è visibile, da sotto la camicia da notte.

 

“ Lady Beatrice! “. Fa semplicemente la fanciulla, gettandosi tra le braccia della rossa nel frattempo inginocchiatasi per arrivare alla sua altezza, stringendo con forza la stoffa del suo pregiato abito e scoppiando in lacrime. “ Io… io lo fermerò! Giuro su Dio, lo fermerò! Troverò la cura perfetta, annullerò i suoi poteri e che io sia dannata se non lo ucciderò! “. Grida furiosa, carica di rabbia verso Dominiqe e verso sé stessa, che pensa, è stata così debole da farsi mettere nel sacco.

 

“ Cosa vi è successo…? “. Mormora solamente la rossa, allarmata. “ Chi vi ha ridotta in questo stato?! “. Continua, mentre a quelle parole Mina continua a singhiozzare: si sente umiliata, sporca dentro e fuori e soprattutto, si sente una cretina: non è riuscita a difendersi, Beatrice e Federico avrebbero in oltre potuto essere in pericolo, Luca stesso avrebbe potuto esserlo, ma lei non sarebbe riuscita ad intervenire perché è riuscita solo a farsi drogare e stuprare! Perché pensa, ormai è evidente cosa sia accaduto in quella notte di Luna Rossa.

 

“ Lui! È stato lui! “. Grida furiosa la donna, stringendo così forte la stoffa dell’abito di Beatrice che per un momento, pare quasi volerglielo strappare. “ Giuro che me la pagherà cara! Lo giuro! “. I suoi occhi si iniettano di rosso: la vergogna lascia il posto alla rabbia, alla vendetta, ad un odio ma provato per nessun’altro se non il suo gemello, le vetrate si incrinano mentre la temperatura nella stanza aumenta. “ Che io sia maledetta, se la passerà liscia! “. Il suo potere incrina le vetrate ulteriormente, mentre Beatrice porta una mano tra i suoi capelli e cerca di calmarla.

 

“ Oh cielo… “. Mormora solamente la donna, disgustata da ciò che sa essere accaduto, proprio sotto il naso suo e di suo marito, proprio sotto il suo tetto! “ Lady Veghner, perdonatemi! Perdonateci! Io e Federico avremmo dovuto intervenire, ma eravamo storditi! Non… “. A quelle parole lei scuote il capo con veemenza, continuando a piangere e tremare d’ira.

 

“ E’ una cosa tra me e lui: sono io a dovergliela far pagare. Mi ha portato via la cosa più importante… “. Non finisce la frase: scoppia in un altro violento pianto, mentre Beatrice tenta di rassicurarla.

 

“ Non spetta a voi: spetta a noi. A noi tutti “. Precisa, mentre in quel momento anche un’altra persona entra nella stanza.

 

Il giovane dalla chioma bionda osserva la scena: lo stato del letto e di sua sorella, lasciano poco spazio ai dubbi. Memore di quanto accaduto a Villa Perry, Michael Veghner stringe con forza i pugni. “ Mina! “. Chiama la sorella, mentre sentendo la sua voce la donna sgrana gli occhi di colpo: da un lato vorrebbe solo fuggire e non farsi vedere dal fratello in quelle condizioni, sentendosi sporca, umiliata ed indegna, dall’altra la parte meno razionale e più istintiva la spinge a staccarsi da Beatrice. Barcolla fino a raggiungere il maggiore, per poi guardarlo con le lacrime agli occhi.

 

“ Perdonami! Perdonami! Non sono riuscita a fermarlo! La luna rossa ha agito su di me e lui mi ha drogata con la Zydrate! Non ricordo nemmeno cos’è esattamente successo! “. Fa, mentre lui la stringe forte a sé e mentre i suoi occhi bruciano d’odio.

 

“ Io lo ammazzo “. Sibila: ora basta. Dominique ha fatto troppo male alla sua famiglia. Prima ha ucciso suo zio Duke, poi ha reso la vita infernale a Garry e Jeanne ed alla stessa Mina, ha stuprato Nox ed ora questo. Trema in preda alla collera, mentre lei lo stringe così forte da fargli quasi male. Entrambi i fratelli hanno lo stesso pensiero, lo stesso desiderio di vendetta verso quel mostro che ha distrutto la loro famiglia e la loro vita.

 

“ Vi prego Monsieur Michael, non fate mosse avventate: se volete vendetta, dovrete prima avere un’arma efficace per fermare Dominique… “. Sussurra Beatrice, mentre Michael trema in preda alla collera: tenta di pulire il collo di Mina dal sangue, trattenendo le lacrime che un uomo pensa, non dovrebbe mostrare in pubblico.

 

“ Ha violentato mia sorella, approfittando della Luna Rossa! Non ci è riuscito la prima volta e ci ha riprovato, puntando sulla sua debolezza! L’ha drogata per tenerla ferma! È un vile bastardo, uno stupratore, un pervertito che va fermato quanto prima! Non posso aspettare, Lady Beatrice! Che mi uccida pure, ma non cambierò idea! “. Sentenzia, mentre Mina lo stringe maggiormente a sé.

 

“ Io ho la cura! “. Sentenzia, mentre il fratello la guarda sconcertato. “ Dobbiamo portare a Garry la cura! Così sarà lui stesso a compiere la nostra vendetta! “. Sentenzia la corvina: il dolore, la rabbia e la vergogna si mischiano in lei, ha quasi paura a farsi toccare ma sa che deve reagire subito, ora: non può permettere a quel trauma di mettere radice in lei, non può permettere che quel bastardo le rovini la vita anche sotto questo punto di vista. “ Lo voglio morto, tanto quanto lo vuoi tu! E solo la mia cura può aiutarci in questo! Andiamo a portarla a Garry: uno di noi lo deve fare, ora! Non c’è più tempo per attendere “. Sentenzia: spera davvero che la cura sia pronta, ma se così non fosse è disposta a tutto, anche a mettere nuovamente del suo sangue ed anche a rischiare la vita, pur di accelerare il processo e permettere a Michael di portare al marito la cura.

 

“ Gliela porterai tu, quando sarà pronta: io andrò da papà e gli chiederò di accompagnarmi. Andremo a dar man forte a Garry “. Sentenzia il biondo, mentre la collera continua a ribollire in lui: vuole dare una lezione a quel bastardo, pensa. Ora ha davvero toccato il fondo, ha davvero superato i limiti. “ Ma non accelerare il processo: voglio che tu ti rimetta in forze e che in seguito, mentre i nostri Hunters proteggeranno Lady Beatrice e la sua famiglia, tu vada a portare la cura a Garry. Non prima di allora “. Sentenzia il biondo. Messa spalle al muro, Mina non può fare altro che annuire.

 

“ Come desideri, fratello “. Sibila, nervosa: vuole vendetta e la vuole subito. Ha capito che Michael le ha dato quell’ordine solo per tenerla buona e che al momento giusto, manderà un’altra persona a consegnare la cura a Garry. Che non permetterà mai che lei e Dominique si incontrino nuovamente: nemmeno lei lo vorrebbe, ma sa anche che la sola a poter compiere la propria vendetta è lei stessa. Solo lei.

 

Veritas, molti anni prima dei recenti avvenimenti.

 

Un giovane uomo dalla chioma corvina posa il capo sul grembo di una bellissima donna, anch’essa con una lunga chioma corvina. Chiude gli occhi qualche istante, lasciandosi accarezzare dolcemente i capelli da lei e mentre la sola luce di alcune candele illumina la stanza, oltre alla bellissima luna blu fuori dalla finestra. “ Non ti fa effetto? “. Sussurra solamente la corvina, continuando ad accarezzarlo dolcemente e sorridendo lievemente. “ La Luna Blu: non ti fa effetto? “. Ripete, mentre a quella domanda lui scuote lievemente il capo e rimane ad occhi chiusi, come a volersi godere a fondo quel momento, quasi temendo che da un momento all’altro possa finire.

 

“ Se sono con te, non mi fa poi così effetto: è come se tu fossi il freno a qualunque mio istinto primordiale, a qualunque pulsione fuori dall’ordinario “ . Sentenzia il corvino, mentre lei annuisce semplicemente. “ Non sei furiosa? Insomma, ora che sappiamo tutto questo… ora che sappiamo come andranno le cose, non sei furiosa? “. Chiede poi lui, mentre lei scuote il capo.

 

“ No “. Fa, mentre la luce blu della luna filtra attraverso la grande vetrata. “ Sapevo che sarebbe finita così: io sono morta dal momento in cui ti ho conosciuto, Vanitas “. Sussurra la corvina, mentre la luna illumina i suoi lineamenti perfetti: i lunghi capelli che le ricadono sulle spalle, gli occhi glaciali tanto quanto il ghiaccio legato al secondo pilastro ed alla seconda luna demoniaca. “ Ma ho fiducia in te: so che non sarà una cosa definitiva “. Ammette, mentre il giovane uomo dalla chioma corvina apre i suoi meravigliosi occhi blu, dello stesso identico blu della luna di cui è Re.

 

“ Potremo sempre evitarlo “. Sentenzia, per poi proseguire di lì a poco e guardando intensamente la donna, portandole una mano sul viso seppur rimanendo ancora sdraiato. “ Io non voglio perderti, Ivonne “. Continua, mentre Ivonne Baskerville Lunettes sorride lievemente, tra le sue mani un filatterio.

 

“ Ma tu non mi perderai, ma non devi assolutamente farti uccidere. Non prima del tempo “. Sussurra, portando una mano su quella di lui e baciandola lievemente. “ Io ho fiducia in te: so che non sarà definitivo. No: nemmeno la morte avrà la meglio sul nostro amore “. Sentenzia risoluta Ivonne, mentre suo marito la osserva qualche istante e non proferisce parola. È lei che, di lì a poco, interrompe quel quasi irreale silenzio che è calato nella stanza. “ Soltanto tu potrai farmi risorgere, quando sarà tempo: io e te torneremo insieme, te lo giuro. Non ci separeranno mai “. Commenta risoluta la regina del clan della Luna Blu, mentre a quella frase lui la attira improvvisamente a sé, dandole quel bacio che avrebbe tanto voluto darle all’inizio di quella conversazione. La donna non pare sorpresa: ricambia quel bacio con la stessa dolcezza, mentre come a benedire quelle parole e quel gesto, la luna blu diviene più luminosa che mai. Poi, il buio assoluto.

 

Il pianto di due bimbe desta di soprassalto la regina di Veritas, che quasi grida: la fronte è madida di sudore, il cuore sembra volerle balzar fuori dal petto. A causa del brusco gesto della moglie e del pianto delle figlie, anche Vanitas si sveglia di colpo: prende in braccio le piccole che, quella notte, hanno dormito in mezzo a loro. Poi osserva la moglie. “ Ivy? “. La chiama solamente, mentre lei afferra un bicchier d’acqua e sorseggia lentamente il liquido trasparente, respirando affannosamente. Le piccole si quietano subito: evidentemente si sono destate a causa dei movimenti della madre durante il sonno, ma ora sono nuovamente tranquille e così il giovane Re può posarle sul letto, baciando loro la fronte per poi tornare ad osservare la sua sposa. “ Ivy? Tesoro, stai bene? “. Chiede, mentre a quelle parole lei si volge verso di lui: non si è nemmeno accorta di averlo svegliato, non si è accorta di aver destato anche le piccole. È come se la sua mente fosse stata altrove.

 

“ V.. Vanitas? “. Chiede solamente, mentre lui la osserva stranito. “ Ho sognato noi due… cioè… almeno credo, io… non lo so… “. Sussurra frasi sconnesse la corvina, portandosi una mano alla fronte ancora madida di sudore. “ C’era la luna blu, io e te in quella che dovrebbe essere stata la nostra stanza. Io avevo un filatterio e ti chiedevo di sopravvivere: che tu saresti stato il solo a potermi riportare in vita e che… “. Si blocca: il marito la osserva stranito, mentre la minore ricambia il suo sguardo quasi terrorizzata. “ … no “. Sentenzia, mentre lui la prende tra le braccia per cercare di calmarla.

 

“ Tesoro, era solo un brutto sogno “ Mormora solamente il re bambino, seppur nemmeno lui sia convinto di quanto detto: lo ha fatto principalmente per calmare Ivy, ma non è sicuro che ciò che ha detto corrisponda alla verità: l’incubo descritto da Ivy somiglia tanto a quelli di cui è vittima lui, da un po' di tempo a questa parte.

 

“ No! “. Continua lei, scuotendo il capo. “ No, non era un incubo e basta. E no: non eravamo noi “. Fa di lì a poco la regina, confondendo ulteriormente Vanitas. “ O meglio: avevano il nostro aspetto, ma quelle persone erano… erano… “. Non osa: non osa nemmeno pronunciare quei nomi che, per la prima volta in vita sua, le fanno davvero paura. Dei brividi non smettono di scorrere lungo tutto il suo corpo, mentre lui la stringe forte a sé e cerca di calmarla.

 

“ Chi? Chi era? “. Sussurra solamente il Re bambino, accarezzando dolcemente i capelli di Ivy nel tentativo di calmarla definitivamente. “ Dimmelo, Ivy… “. Continua: da prima a lei pare quasi strana quest’insistenza da parte del fratello, in seguito decide di non farci troppo caso. Forse pensa, si è solo lasciata suggestionare dall’incubo che ha appena avuto. Si fa coraggio: deglutisce un paio di volte, poi punta lo sguardo in quello di Vanitas senza mai distoglierlo.

 

“ Erano Vanitas ed Ivonne Lunettes: nostro nonno e nostra nonna “. Sentenzia perentoria, mentre lui nasconde una lieve smorfia di approvazione, come avesse già saputo la risposta ma volesse sentila pronunciare da lei. “ Hanno detto che nessuno avrebbe mai distrutto il loro amore, che nessuno li avrebbe mai divisi. Che solo lui avrebbe potuto farla risorgere, che prima di allora non sarebbe dovuto morire. Vanitas… “. Mormora solamente lei, sussurrando quai il nome del fratello e mentre lui continua ad accarezzarla dolcemente, baciandole il capo. “ … ho paura “. Ammette poi la corvina, mentre mille e più pensieri tormentano la sua mente: non è una sciocca. Questo non era un comune incubo, sembrava quasi una visione esattamente come quelle che suo nonno ha procurato a Vanitas. E sa che non è stato suo nonno a procurargliela: sa che chi le ha fatto vedere quel ricordo, altre non è che la donna che ne era protagonista. Ivonne Lunettes, sua nonna. Ma perché lo abbia fatto, questo ancora non lo sa ma una cosa è certa: i nobili hanno ragione. Lei e Vanitas sono realmente le copie viventi dei loro nonni. In molti sensi.

 

Nello stesso istante, a palazzo Hikari qualcuno sembra non darsi pace.

 

E quel qualcuno è Vinvent Hikari: non può fare a meno di pensare a tutto quanto ciò che gli è recentemente capitato. Ripensa al suo ultimo incontro con la sorella, in cui le ha nuovamente dichiarato il suo amore ed in cui lei, ancora una volta, si è rifiutata di seguire e gli ha spiattellato in faccia il suo amore per Vanitas. Gli ha detto che non lo seguirà mai, malgrado lui le abbia detto del pericolo imminente e malgrado le abbia detto che è il solo a poter proteggere lei e loro figlio. Loro figlio, già: lo ha creduto davvero. Ha creduto fino in ultimo di esserci riuscito, quella notte. Ha realmente creduto che il bambino che Ivy aveva in grembo fosse suo, ora invece? Ora le sue certezze sono crollate: Xerxes gli ha detto della nascita delle gemelle e che indubbiamente, sono le figlie di Vanitas. Questo fa di lui un re illegittimo, ma per ora è il solo a saperlo assieme ovviamente a Xerxes e Dominique. Solo loro tre conoscono questa verità e così deve continuare ad essere: cosa gli accadrebbe pensa, se mai il popolo scoprisse che lui è un usurpatore? Cosa accadrebbe se scoprissero che si è appropriato di un trono non suo? Già lo odiano per essere salito al trono in un modo così vile, ci mancherebbe solo che scoprissero che non ne ha neppure il diritto e per lui, la morte sarebbe assicurata. Il suo secondo in comando non sembra molto turbato: Dominique gli ha sempre detto che se anche quelle formiche si rivoltassero, lui le spazzerebbe via con il suo fuoco ed il suo ghiaccio in men che non si dica. Ha sempre detto al cugino di non preoccuparsi, ma chi in realtà preoccupa Vincent oltre ad Ivy, è Dominique stesso. Infatti, il falso Re è perfettamente a conoscenza di ciò che il cugino sta facendo, che ha estratto della Zydrate oro e che non se n’è sbarazzato, che ha rubato la pietra oro dalla Golden Land senza dirlo a nessuno, nemmeno a lui stesso. Se sa queste cose infatti, è solo perché ha iniziato a sospettare ed ha così spiato il cugino per capire che cosa gli stesse succedendo. Ed ha fatto bene, pensa: qualcosa non va in lui, qualcosa di ben più serio dei poteri di due lune che si scontrano. Suo cugino è fuori controllo da un po' e lui non se n’è mai reso conto prima di quel momento: ha sempre pensato di poterlo gestire, senza rendersi conto che in verità è sempre stato lui il burattino nelle mani del più grande. Che gli ha fatto fare buona parte delle cose che lui voleva, che gli ha concesso delle cose che forse, avrebbe solo dovuto proibirgli. Ad esempio, le sue nozze con Jeanne: non è più tanto sicuro che siano stata una buona idea. Da prima non si voleva impicciare, in fin dei conti la sorella e Dominique erano promessi sposi da vecchia data. Ora tuttavia, ance Vincent è turbato e deve dire, teme per l’incolumità della sorella e del nipote che la Principessa porta in grembo. Non ha mai dubitato una volta del suo secondo in comando, eppure ora inizia ad avere dubbi. Non su Dominique e sulla sua lealtà che sa essere indiscussa, più che altro ha dubbi sul fatto di lasciargli così tanto potere. “ Che sia il caso di mettergli un freno? Che stia andando troppo oltre? “. Chiede a sé stesso il biondo, per poi sbuffare sonoramente e portandosi entrambe le mani al viso. “ Cristo… “. Sussurra solamente, per la prima volta senza sapere che cosa fare e provando, ancora una volta, una paura crescente sul suo prossimo futuro. “ Ora basta! “. Si irrita di fatto con sé stesso il Re, dando un pugno alla parete e ghiacciandone buona parte. “ io sono il re! Presto la maledizione del nonno ucciderà quel folle di mio fratello ed Ivy tornerà ad implorare il mio perdono e di crescere insieme le gemelle! Andrà così, io ne sono sicuro! Quindi, ora basta con dubbi ed esitazioni, basta con queste paure! “. Si impone, mentre il suo sguardo si sposta sul ritratto di suo nonno: Vanitas Lunetes. “ Nonno… “. Sussurra semplicemente il falso re, avvicinandosi lentamente e posando una mano su di esso.

 

“ Hai paura, Vincent? “. Una voce: una voce ed una domanda che lui ha già sentito. “ Non dvi, mio adorato nipote: se tu aiuterai me, io aiuterò te. Quando sarà il momento, la donna che ami e le gemelle saranno risparmiate. E saranno tue “. Assicura la voce, sussurrando all’orecchio del biondo quelle gelide parole. Immediatamente, gli occhi di Vincent si tingono di un blu inteso, mentre l’area circostante ghiaccia e mentre, improvvisamente, il giovane si sente avvolgere da un gelido abbraccio. “ Ma ora, dammi ancora un po' del tuo sangue: ne ho davvero bisogno… “. Sussurra maligno lo spirito, poi il rosso scarlatto macchia il bianco quasi trasparente del ghiaccio presente a terra.



Salve! Ed ecco il capitolo 65, che ne dite? garry e Jeanne decidono finalmente di essere sinceri l'uno con l'altra, mentre sconfiggono insieme i paladini di Dominique. Mina invece, scopre cosa le è capitato la notte di luna rossa: la stessa cosa che accadde ad Ivy, solo che per lei nulla è stato consnsuale. E' stata drogata e stuprata, così giura vendetta: ultimerà la cura al costo di farsi male, avrà la sua rivincita contro il gemelo. Non vuole eprmettere al trauma subito di radicarsi in lei, ma sarà davvero in grado di superare tutto ciò senza nessuna conseguenza? Intanto, anche Ivy inizia ad avere strani incubi: sogna suo nonno e sua nonna, Vanitas ed Ivonne. Cosa significherà questo? In tutto ciò, i timori di Vincent aumentano mentre una figura misteriosa esige ancora una volta di bere il suo sangue. Di chi si tratta? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 66
*** Determinazione ***


Veritas, alcuni anni prima degli eventi narrati.

 

I due bimbi dalla chioma corvina si stanno osservando da un pezzo: i loro genitori le hanno portati a quella strana riunione, in cui i quattro adulti parleranno di chissà quale argomento. Ma la cosa strana pensa Mina Veghner, è che i suoi non hanno portato Michael. Perché pensa, non portare anche lui? Sicuramente si sarebbe annoiata di meno ed avrebbe avuto qualcuno con cui giocare. Il bimbo della stessa età della piccola incrocia le braccia contrariato, dopo aver sistemato i suoi eleganti abiti che lo contraddistinguono come nobile del regno. “ Io proprio non capisco l’atteggiamento dei miei genitori! Non lo capisco proprio “. Continua in tono sprezzante, quasi scandalizzato. “ Perché sono così gentili con te? “. Continua Dominique Lunettes Hikari, mentre a quelle frasi poco carine Mina Veghner risponde per le rime.

 

“ E perché invece, non danno una sculacciata in più a te? Inseguitore di conigli! “. Fa, memore del loro ultimo incontro e facendo spazientire il bambino di fronte a sé.

 

“ Ancora, con quel coniglio! Non lo volevo mangiare. Volevo solo giocarci, ma tu lo hai fatto fuggire! “. Fa, mentre a quelle parole lei scuote il capo.

 

“ Si si, come no! “. Fa semplicemente la figlia minore di Pierre e Joe, mentre lui perde ulteriormente la sua già scarsa pazienza.

 

“ Stupida umana che non sei altro “. Commenta acido il bimbo, mentre nervosa lei lo fulmina con lo sguardo.


“ Ha parlato il succhiasangue! “. Fa, mentre i loro sguardi si incontrano e scontrano in continuazione. E per un solo momento, entrambi scordano il loro battibecco. Per un solo momento, all’uno pare di specchiarsi nell’altra ma ovviamente, del sesso opposto: a Mina pare di vedere sé stessa in versione maschile, a Dominique pare di vedere sé stesso in versione femminile.

 

“ Ma che… “. Mormora solamente l’erede di Veronica ed Antoine, osservando attentamente l’altra che, come fosse di fonte ad uno specchio imita i suoi movimenti e lo fissa. “ Tu… “. Sussurra semplicemente il corvino, facendo un passo verso di lei. Strano pensa, come non si sia mai accorto di questa cosa. Di quanto siano letteralmente due gocce d’acqua, lui e quella misteriosa bimba di cui i suoi si stanno tanto preoccupando.

 

“ Che vuoi? “. Chiede semplicemente Mina, senza tuttavia allontanarsi. Come a voler appurare qualcosa che solo lui sa, una volta giunto di fronte a lei il bimbo le mette una mano sulla guancia.

 

“ Sei così calda… “. Fa, ed è vero: Mina ha la pelle calda malgrado la temperatura non propriamente estiva, mentre le sue mani sono gelide. “ E sei davvero uguale a me, sai? “. Chiede, mentre la piccola erede di Antoine e Veronica rimane sconcertata dal repentino cambio d’umore dell’altro piccolo. Ma l’ultima frase la prende di sorpresa e la colpisce, come un fulmine a ciel sereno.

 

“ Uguale… a te? “. Chiede semplicemente la corvina, mentre lui annuisce e mantiene la mano gelida sulla guancia bollente di lei, come volesse appurare qualcosa.

 

“ Si! “. Fa poi, sorridendo lievemente e come se non avessero mai battibeccato fino a pochi istanti prima. “ Sei uguale a me! Anche se non hai le zanne: guarda! Sembriamo l’uno la versione dell’altra nel sesso opposto “. Sentenzia, ed in effetti Mina non può fare altro che constatare che quel vampiro ha ragione: sono davvero due gocce d’acqua.

 

Poco più in là i genitori osservano la scena: Veronica è accanto a Pierre, poco più indietro Joe ed Antoine. Antoine, che accorgendosi del turbamento della rossa afferra la sua mano con la propria, guardandola intensamente e facendole un cenno affermativo. “ C… credete che lo sappiano? “. Chiede semplicemente Joe Veghner, arrossendo lievemente per quel gesto da parte del principe di Veritas. A quella domanda da una risposta Veronica, che non distoglie lo sguardo da quelli che sono i suoi due figli: Mina e Dominique.


“ Per questo ho voluto che si incontrassero di nuovo: per scoprirlo “. Sentenzia la Principessa, mentre a quelle parole è il marito a rispondere, di lì a poco.

 

“ Ma certo che lo sanno “. Fa, lasciando i Veghner decisamente atterriti. “ O meglio: non lo sanno a livello cosciente, ovviamente. Ma il legame di sangue non si può spezzare in nessun modo: si sentiranno sempre legati ed attratti l’uno dall’altra, rivedranno sempre sé stesso o sé stessa nell’altro. E si faranno delle domande, questo è inevitabile “. Risponde sincero l’argento, stringendo maggiormente la mano a Joe come per calmarla.

 

“ Ma non temete: non scopriranno mai la verità. Io ed Antoine ci siamo assicurati di sigillare i poteri di Mina, non riemergeranno mai se non con la rottura dei sigilli. E per fare una cosa simile, per superare i sigilli di due purosangue come noi… “. Lascia cadere la frase a metà, ma a completarla è proprio Pierre.

 

“ Per superarli, per ridare a Mina i suoi poteri e renderla nuovamente ciò che per nascita è, serve il morso di suo fratello. Della sua metà più grande: ho indovinato, Madame Veronica? “. Chiede, mentre a quelle parole lei annuisce.

 

“ E chiamami Veronica, non chiamarmi Madame “. Fa di lì a poco, facendo lievemente arrossire il rosso. “ Per quanto riguarda i bambini, i miei sospetti hanno trovato conferma: percepiscono il legame di sangue, prima o poi uno dei due scoprirà la verità “. Profetizza quasi spaventata: cosa succederebbe pensa, se Dominique o Mina scoprissero la verità? Che ripercussioni avrebbe ciò, su entrambe le famiglie?

 

“ Allora dovremo fare il modo che ciò non avvenga. Per il bene di tutti “. Risponde semplicemente Pierre, trovando i consensi di tutti. Anche se, ne sono consapevoli, potrebbe non essere così facile tener separati due gemelli vampiri troppo a lungo.

 

Il solo superstite all’imboscata a Garry e Jeanne viene malamente congedato da colui che è il suo signore. Per un momento l’uomo ha davvero pensato che sarebbe stato ucciso ma, per sua fortuna le cose sono andate diversamente: il capitano è troppo infuriato, anche solo per uccidere lui per aver lasciato scappare il nemico. In seguito, Dominique Lunettes Hikari si volge verso l’entrata di palazzo, il suo sguardo brucia d’ira tanto quanto il suo fuoco, tanto quanto le fiamme dell’odio che ora bruciano in lui. Ripensa alle parole del suo paladino: sua moglie è fuggita e con lei c’era un cacciatore, il capofamiglia dei Perry. Garry è riuscito ad entrare a palazzo senza farsi vedere e, questo lo sa anche lui è letteralmente impossibile se non si riceve un aiuto dall’interno: nessuno se non chi vive a palazzo conosce le postazioni delle guardie, nessuno se non chi vive a palazzo conosce i passaggi secondari per poter far entrare qualcuno di soppiatto. “ Lurida puttana ingrata… “. Sibila solamente il corvino, stringendo i pugni in preda alla collera. “ So che sei stata tu, ma ora me la pagherai “. Continua, entrando a palazzo e lasciando una scia di ghiaccio al suo passaggio. “ Dove sei, maledetta sgualdrina traditrice?! “. Si mette a gridare, infischiandosene se Vincent potrebbe alterarsi o di attirare l’attenzione di tutti e soprattutto, non specificando a chi siano rivolti tali epiteti. Ma una cosa la sa: in questo momento pensa, è così furioso che potrebbe ammazzare senza ripensamenti chiunque osasse mettersi sulla sua strada, ucciderebbe anche il suo stesso padre e non avrebbe ripensamenti. “ Dove sei?! “. Continua il corvino, mentre Herik non può fare a meno di accorgersi del ritorno del suo signore e del fatto che sia furioso.

 

“ Maledizione… “. Sibila solamente il biondo, cercando di non far trasparire la sua ansia. “ Lo sa… “. Conclude poi, mentre l’altro gli passa vicino e lo osserva con ira: quel tipo non gli è mai piaciuto, pensa l’erede di Veronica ed Antoine. Quel tipo ronza sempre attorno alla sua mina e spesso si intromette tra lui e Jeanne, nonostante il suo solo dovere sia farsi i fatti suoi e servirlo, come una brava guardia reale deve fare.

 

“ E tu che hai da guardare? Maledetto schifoso di un umano insignificante! “. Fa, dando uno schiaffo al sottoposto che, colto di sorpresa non può fare a meno di incassare il colpo senza poter reagire. Herik finisce infatti a terra, portando una mano al punto dolorante e sanguinando lievemente al labbro. “ Ritieniti fortunato: non ho il tempo di darti una lezione, non ora almeno. Ma non sarai sempre così fortunato “. Commenta semplicemente il secondo principe del regno, che come se nulla fosse accaduto e con una furia inaudita si dirige verso le scale. Herik non ha tempo di dir nulla, ma è preoccupato: se è vero che Dominique ha scoperto la fuga della moglie e se Garry e Jeanne sono ancora nel territorio degli Hikari, potrebbero esserci dei grossi problemi per loro e non solo: anche la sua signora è in pericolo!

 

“ Oh no! Madame Rosina… “. Fa solamente l’uomo, preoccupato per le sorti della madre di Jeanne.

 

La stessa Rosina che essendo chiusa in camera sua da diverso tempo, non ha potuto sentire il trambusto al di fuori di essa. È in ansia per la figlia e per Garry. Saranno riusciti a fuggire? Avranno incontrato dei problemi sul loro cammino? La donna va alla finestra ed osserva al di fuori di essa, sentendo il proprio respiro sempre più irregolare. “ va tutto bene, Rosina. Va tutto bene, sta calma e… “. Ma improvvisamente la bionda sussulta: la porta della stanza si apre malgrado fosse chiusa a chiave dall’interno, mentre chi l’ha colpita con violenza inaudita osserva la donna che, di colpo, si è voltata verso di lui. “ Ehi! Ti ha dato di volta il cervello?! “. Grida alterata la madre di Jeanne, mentre senza che nemmeno capisca come può essere successo si ritrova letteralmente inchiodata alla parete, l’aria manca improvvisamente mentre chi è entrato nella stanza la osserva furente: i suoi occhi sono iniettati di una luce blu carica d’odio, una luce blu che è seguita da una rossa, che tuttavia tinge un solo occhio del giovane dalla chioma corvina: entrambi i suoi poteri sono attivi e lui è a dir poco furioso.


“ Dimmi subito dov’è lei! “. Si altera, mentre l’altra cerca vanamente di farsi lasciare. “ Lurida sgualdrina, parla! Dov’è tua figlia?! “. Continua la sfuriata Dominique, mentre a quelle parole Rosina perde a sua volta ogni forma di rispetto: ora che Jeanne non è più a palazzo pensa, non ha più nessuno da proteggere e può rispondere come meglio crede.

 

“ Va all’inferno! “. Fa solamente la bionda, mentre lui la guarda con puro odio: quanto detesta quell’espressione strafottente che, ora lo nota è molto simile a quella di sua moglie ai primi tempi, quando ancora lo affrontava e prima che riuscisse a sottometterla. “ Non ti dirò mai dov’è mia figlia! Mai! “. Continua, tossendo in cerca d’aria e mentre in preda ad un’ira che fatica a controllare lui le rifila un ceffone così forte da farla cadere a terra, dopo aver mollato la presa sul suo collo sul quale, ben presto compaiono dei vistosi lividi.

 

“ Allora ti ci costringerò “. Sibila l’erede di Veronica ed Antoine, mentre Rosina sputa sangue a terra e porta una mano guantata al punto dolorante: lo schiaffo è stato così forte da farle sanguinare il labbro, ma a lei non importa. “ Ti ci costringerò a suon di botte “. Continua il corvino, con lo scopo di intimorirla. Ma la donna da ancora una volta prova di dove la figlia abbia preso la sua incrollabile forza d’animo: la sua mano rimane sul labbro, il guanto si macchia di sangue mentre lei si rialza orgogliosa.

 

“ Scusa, mi impegno di più affinché si capisca bene ciò che sto per dire… “. Commenta semplicemente la bionda, per poi proseguire sprezzante. “ Va all’inferno, bastardo! Non ti dirò mai dov’è mia figlia, mai! “. Ripete parola per parola, ottenendo solamente un altro forte schiaffo, che tuttavia non la getta a terra: la seconda sposa di Kaname riesce ad aggrapparsi ad un mobile, mentre d’altra parte suo nipote nonchè genero inizia davvero a perdere il controllo delle sue azioni: i suoi due poteri si stanno scontrando, ma più che tra sé stessi con uno nuovo che ha appena ereditato.

 

“ Allora ti ci costringerò “. Sibila nuovamente lui, prima di afferrarla violentemente per i capelli. “ Parla, maledetta sgualdrina! Parla! Dove sono quell’ingrata di mia moglie ed il suo amante cacciatore?! “. Grida infuriato, mentre Rosina deglutisce un paio di volte: dunque lo sa, pensa. Sa già che Jeanne è fuggita con Garry, ma questo pensa, ormai non ha più importanza. Lei deve solo fare una cosa: resistere e non cedere, non dire dove i due sono diretti o dove siano.

 

“ Puoi torturarmi o uccidermi, non me ne importa niente! Tutto, purché mia figlia e quella povera creatura che ha in grembo riescano a fuggire da una bestia come te! “. Ribatte sicura la bionda, dicendo ciò che a lungo avrebbe voluto ma non ha mai potuto. A quelle parole tuttavia, un nuovo ed intenso dolore la fa ammutolire: infatti, in preda alla collera il secondo Principe di Veritas la blocca tra sé e la parete, facendole sbattere con violenza il viso. Seppur sanguinando al naso ed al labbro tuttavia, la più grande non sembrerebbe voler cedere. “ Bravo! Prenditela con una donna che non può difendersi! Voglio proprio vedere cosa farai, quando Garry verrà a darti ciò che ti meriti una volta per tutte! Non vedo l’ora di vederti rinchiuso ad Heichen House per il resto dei tuoi giorni! “. Continua la donna, mentre in preda all’ira lui non accenna a mollare la presa sui suoi capelli, che tira con violenza facendole picchiare il viso un paio di volte contro il muro.

 

“ Taci, sgualdrina! Non devi nemmeno nominarmelo, quel cacciatore! Non osare! “. Si infuria, gettando poi a terra la donna e guardandola con ira. Per un istante anche lei trema: non crede di aver mai visto nessuno con uno sguardo simile, uno sguardo di puro odio e follia concentrati ed ormai inestirpabili. Suo nipote pensa, è ormai totalmente irrecuperabile e lei deve resistere: deve fare la sua parte affinché Garry e Jeanne abbiano tempo per fuggire, deve sopportare anche di essere picchiata e farsi male, tutto per il bene di sua figlia.

 

“ Cosa c’è? Ti da fastidio, perché sai che lui è non una ma cento volte meglio di te?! “. Grida nervosa la bionda, ottenendo solamente di essere presa a calci dato che di fatto, si trova ancora a terra e non è riuscita a reggersi in piedi dopo le precedenti botte: le gira la

testa, ma sa di dover resistere.

 

“ Te lo faccio vedere io, chi è il migliore tra me e lui! “. Continua la sfuriata il corvino, cercando di fermarsi prima di uccidere realmente la suocera: da morta pensa, non potrebbe più essere utile. Ma no: la collera è troppo forte, la rabbia sale di secondo in secondo e non riesce a fermarsi. Proprio come la volta scorsa con Jeanne: non gli è importato che fosse incinta di suo figlio, ha semplicemente continuato a picchiarla fino a quasi ucciderla. Lo sa: in un angolo remoto della sua testa sa che sta sbagliando, sa che sta rischiando di arrivare ad un punto di non ritorno. Ma come l’altra volta, non gli importa nulla o meglio. Non riesce, non può e nemmeno vuole fermarsi. Quella rabbia pensa, la deve sfogare se non vuole che lo consumi. E se Rosina nomina quel maledetto bastardo di un cacciatore pensa, merita una severa punizione! No, pensa: no, non è lui a sbagliare. È solo lei che si cerca quelle botte. “ Dimmelo! “. Grida alterato, lanciando un raggio rosso in direzione della donna, riuscendo a ferirla seppur per fortuna solo di striscio, ma lasciandole comunque un’ustione sul braccio. “ Dimmi dov’è mia moglie! Dimmi dove ha portato mio figlio o giuro che ti ammazzo! “. Continua furioso, senza smettere di sfogare la sua collera sulla suocera che, da parte sua non può fare altro che cercare di schivare le botte e difendersi come può.

 

“ L’unica cosa di cui mi pento è di non aver sostenuto da subito Garry e Jeanne! Di aver spinto mia figlia a tornare da te! Ecco di cosa mi pento, cosa non potrò mai perdonarmi! Mostro! Assassino! Sei Principe di nascita, ma non di merito: non sei degno di questo titolo! Uno come te, uno senza morale e che fa tutto questo ad una donna… è meno di feccia! “. Fa la donna, ben consapevole delle conseguenze delle sue parole. Ma non può tacere: deve dire tutto ciò che in quei mesi ha dovuto sopprimere, ormai è stanca di tenersi tutto dentro. Se suo genero arriverà ad ucciderla pensa, non le importa più: ha svolto il suo dovere, ha consentito alla figlia di fuggire e di mettere in salvo sé stessa e la creatura che ha in grembo e tanto le basta. È pronta ad affrontare la morte, ma non a rimanere in silenzio. Questo mai: niente e nessuno le impedirà di dire ciò che pensa a chiunque, anche a quel mostro che ha contribuito a mettere al fianco della figlia.

 

“ Io ti ammazzo, giuro che lo faccio! Di te non resteranno neanche le briciole! “. Si irrita il Capitano della Guardia Reale, mentre un odio sempre crescente si fa strada in lui: sta per colpire la suocera con il suo fuoco, così violento e distruttivo. Ma una spessa coltre di ghiaccio annulla quelle fiamme.

 

“ Nick! Si può sapere cosa stai facendo?! “. Chiede innervosito qualcuno che lui riconosce immediatamente.

 

“ Levati dai piedi, tu! La cosa non ti riguarda! “. Si innervosisce, ma il potere della Luna Blu del nuovo arrivato ha annullato il suo della Luna Rossa, impedendogli di scagliare quelle fiamme su Rosina.

 

“ Invece ora mi dici cosa sta succedendo, subito! Si può sapere perché te la stai prendendo con Rosina? Sei impazzito?! “. Chiede Vincent Hikari, affiancato da Herik: ebbene, sorprendentemente il giovane ha trovato solo in lui un valido alleato per aiutare Madame Rosina. Ovviamente non lo ha informato della fuga della sorella, tuttavia gli ha riferito che il principe e Madame stavano litigando furiosamente e che forse, solo lui avrebbe potuto sedare il litigio. Certo, non lo riconosce come Re e mai lo farà ma, in quel momento ed in quel palazzo lui è il solo al di sopra di Dominique che lo può fermare.

 

“ Quella sgualdrina non mi vuole dire dove sono mia moglie e quel cacciatore! Sono fuggiti insieme ed hanno ucciso i miei paladini! Quindi scusa tanto, cugino, se sto cercando di farla parlare con altri metodi! “. Si irrita ancora il corvino, mentre Vincent osserva Rosina ed in seguito Herik. In cuor suo sa che la sorella ha fatto la scelta giusta ad andarsene, che ormai il suo vice è fuori controllo e che rischiava di uccidere lei ed il bambino. Ma la parte razionale di sé nega tale cosa e pensa che ovviamente, la soluzione non è picchiare Rosina.

 

“ E tu credi che proprio Rosina ti verrebbe a dire dov’è sua figlia? “. Chiede semplicemente il falso Re, riprendendo parola di lì a poco. “ va a cercarli, muoviti! Porta con te tutte le guardie che vuoi e cercali, non possono essere troppo lontani! “. Grida, quasi innervosito e mentre l’altro fa respiri profondi per calmarsi: l’ira non sembra placarsi, solo la sta mascherando dietro una coltre di calma apparente, tentando di far rimanere attivo solo il potere della Luna Blu e di smorzare quello della Luna Rossa: un conto pensa è picchiare Rosina, un altro è ribellarsi al suo Re. “ Ecco, bravo: respira profondamente e cerca di calmarti: se vuoi trovare tua moglie, devi essere più lucido che mai “. Sentenzia semplicemente il falso re, mentre l’altro parrebbe essere riuscito a smorzare un po' il potere della Luna Rossa: i suoi occhi sono totalmente celesti, mentre riprende parola di lì a poco.

 

“ Vado a cercare mia moglie e mio figlio. E questa volta, non ci sarà nessuno a salvare quel bastardo di un cacciatore dalla mia furia. Né i Delacour, né Jeanne: stavolta lo ucciderò con le mie stesse mani “. Assicura, mentre Vincent avverte il profondo odio misto ad altri sentimenti di Dominique, l’odio che prova verso quell’uomo, l’amore malato e folle verso sua moglie e dei sentimenti indecifrabili per il bambino in arrivo. “ Quando tornerò, sarò con mia moglie. E stavolta mi assicurerò che non possa più scapparmi “. Sentenzia mentre, preso da uno strano presentimento e mentre Herik porta via con sé Rosina, per poterla curare al meglio, Vincent afferra il polso del cugino prima che possa uscire dalla stanza.

 

“ No… “. Mormora solamente, mentre l’altro non capisce a che cosa si riferisca. “ Non… non andare “. Commenta, mentre il corvino si volge verso di lui decisamente alterato.

 

“ Cosa?! Come puoi dirmi una cosa simile? “. Chiede, mentre il falso re non capisce come ami, ma improvvisamente un nodo si è formato nella sua gola e quasi gli impedisce di respirare, mentre la voglia di piangere si fa prepotentemente forte.

 

“ Non andare! “. Ripete, per poi proseguire di lì a poco. “ Manda i tuoi uomini a cercare mia sorella, ma tu rimani qui. Rimani al mio fianco “. Sentenzia, mentre l’altro scuote il capo: sicuramente pensa, suo cugino deve essere del tutto ammattito!

 

“ Devo essere io, a dare il colpo di grazia a quel bastardo! E lo farò sotto gli occhi di mia moglie! Io e soltanto io! Non c’è nessun altro che possa farlo! “. Continua abbastanza nervoso, mentre Vincent non sembra aver idea di mollare il suo polso: sa cosa prova Dominique e lo condivide, infatti anche lui vuole essere il solo ed unico a dare il colpo di grazia a suo fratello ed a riportare Ivy al suo fianco, non gli interessa se le gemelle non hanno il suo sangue: che sia dannato, se la sorella non diventerà la sua regina! Eppure, qualcosa lo opprime improvvisamente.

 

“ Ho paura! “. Ammette, mentre il cugino lo guarda sconvolto: ma cosa prende al suo capo pensa, tutto un tratto? “ Ho paura che se ti lascerò uscire da quella porta ora, non ci rivedremo mai più! Non so perché, ma non riesco a cacciare questa sensazione terribile e che mi opprime “. Ammette sincero. A quelle parole Dominique sospira pesantemente, per poi posargli la mano libera sul viso e facendogli alzare lo sguardo verso il suo.

 

“ Allora, votre altesse, state sottovalutando il vostro chevalier se credete che possa essere sconfitto da un miserabile cacciatore come Garry Per… Garry Hikari “. Commenta, mentre l’altro non può fare a meno di spalancare gli occhi. “ Non dirmi che non lo sai, perché non ci credo “. Prosegue il corvino, mentre la presa sul suo polso si fa ancor più salda: Vincent non pare affatto convinto da quelle parole. “ Tornerò “. Detto questo si porta un dito accanto alle labbra, riuscendo a togliere il guanto e portando quello stesso dito a ferire il suo collo, facendo inevitabilmente sgorgare sangue. “ Ora, smetti di piagnucolare come un ragazzino e bevi: rafforzerà il legame tra noi e creeremo anche una promessa infrangibile “. Sentenzia, mentre il biondo sente quell’aroma inconfondibile: immediatamente i suoi occhi si tingono di un blu intenso, mentre anche lui ferisce lo stesso punto del proprio collo.


“ Io giuro che questo sangue ti darà forza: ti renderò più forte di quanto già sei, così da poter affrontare Garry in una posizione di vantaggio. Anche se risvegliasse i suoi poteri “. Sentenzia risoluto il figlio minore di Kaname e Luna, mentre a quel suo gesto anche nello sguardo dell’altro si accende una luce blu intensa, mentre Vincent molla finalmente la presa sul suo polso: lo sa, ora non scapperà. Non per il momento per lo meno.


“ Ed io giuro che tornerò da te. Tornerò con mia moglie e mio figlio e dopo aver ucciso quel bastardo. Non ti deluderò, perché io sono il tuo Cavaliere “. Risponde solamente il covino, mentre mossi dall’istinto o chissà che altro, l’uno morde il collo dell’altro e mentre forse per la prima volta, il marchio d’appartenenza dell’uno compare sul collo dell’altro: il legame, la promessa infrangibile è stata fatta. Eppue, malgrado questo Vincent non riesce a trattenere alcune lacrime mentre, quasi con disperazione afferra e stringe la presa sulla giacca del cugino, come intimorito. Come se sentisse che malgrado la promessa, qualcosa andrà storta. Da parte sua invece, Dominique stringe la presa sui capelli del cugino, riflettendo e non accorgendosi dello stato d’animo dell’altro: riporterà a casa Jeanne ed ucciderà quel bastardo di Garry sotto i suoi occhi ed una volta per tutte. Non gli importa più di Luca, non li importa di altro se non di uccidere quell’infame del suo rivale una volta e per sempre. Improvvisamente, uno strano odore giunge al suo fine olfatto: perché pensa, da Vincent proviene quel tipo di emozione? Non lo sa: sa solo che per ora, deve bere il suo sangue ed assorbire il potere insito in esso. Poi, potrà compiere la sua vendetta in modo definitivo.

 

Vendetta: lo stesso pensiero che tormenta la fanciulla dalla chioma ebano, seduta sulla sedia della propria stanza.

 

Mina Veghner non riesce a capacitarsi di quanto successo: come ha potuto, pensa? Come ha potuto essere così cretina, da farsi mettere nel sacco? Sapeva che Dominique avrebbe riprovato ad aggredirla, ma è anche vero che ha usato tutte le difese a propria disposizione e che non ne aveva altre. Da un lato si sente colpevole: cosa sarebbe mai accaduto pensa, se non si fosse limitato ad aggredire lei ma avesse anche puntato a Luca ed ai Velasco? Dall’altro invece, sa di aver fatto tutto il possibile e che forse, il solo motivo per cui è stata sconfitta è che semplicemente, non è ancora ai livelli di suo fratello in fatto di forza. “ Che tu sia dannato… “. Sibila solamente la corvina, cercando di riprendersi dai dolori dati dall’aggressione ed aggrappandosi ad un mobile lì vicino. “ Che tu sia maledetto! “. Continua, per poi pensare ad una cosa: alla sola cosa al mondo che potrebbe ribaltare la situazione e le carte in tavola in modo definitivo, alla cura che lei e Giyu sono riusciti a preparare insieme. “ Giuro su quello che ho di più caro, me la pagherai cara “. Sussurra, mentre una ventata fredda precede una strana sensazione: non è negativa, questo no. Ma fa sentire la giovane cacciatrice strana. “ Chi c’è?! “. Chiede solamente, sempre sull’attenti ed afferrando un pugnale. Ma chi entra dalla porta della sua stanza non è un nemico, lo percepisce subito.

 

“ Perdonatemi, Lady Veghner… o Lady Lunettes, non so nemmeno più come posso chiamarvi ora…? “. Chiede semplicemente il giovane dalla chioma corvina, mentre nel vedere di chi si tratta la donna pare rilassarsi un momento. “ Lady Beatrice e Lord Federico mi hanno lasciato passare: mi hanno detto che non vi sentivate di uscire dalla vostra stanza, ma davvero non potevo attendere “. Continua il giovane dagli occhi color indaco, che lei riconosce immediatamente.

 

“ Vostra maestà Giyu! “. Fa un lieve inchino, riconoscendo nel misterioso visitatore il re del clan della luna indaco, Giyu. “ P… perdonatemi se mi presento in questo stato, ecco… “. Fa subito per sistemarsi. Per tanto che sia traumatizzata e shoccata, non può presentarsi come una stracciona di fronte ad un re, uno dei quattordici pilastri! Ma lui non sembra far caso alla formalità: si avvicina a lei, per poi metterle una mano sulla spalla e guardandola intensamente.

 

“ L’armata di vostro fratello ha attaccato il mio regno “. Sentenzia, mentre a quelle parole la donna rimane agghiacciata. “ Pare che abbiano ricevuto l’ordine di prendere il comando di Avalon e sottrarre la pietra indaco. Sono riuscito appena in tempo a fuggire, anche se non avrei mai voluto lasciare sola la mia gente e la mia famiglia. O meglio, ciò che ne rimane “. Stringe forte i pugni, mentre Mina mette una mano su quella di lui e lo guarda preoccupata.

 

“ E… la Principessa Melody? E la Regina Margherita? “. Chiede istintivamente, mentre a quelle parole lui trova il coraggio di parlare: dietro la sua apparente freddezza, Mina legge disperazione e tristezza.

 

“ Ad aiutare le armate di Dominique c’era l’armata di mio cognato: Re Muzan, il sovrano della Luna Gialla. Mia moglie non è riuscita a salvarsi, mentre ho dovuto rinunciare per sempre a mia figlia “. Sentenzia, tremando e mentre Mina rimane sconvolta: un’altra vittima della pazzia di suo fratello, pensa. “ Ho dovuto umanizzarla e mandarla a vivere con due domestici, sigillando le sue memorie: non potevo permettere che cadesse nelle mani di suo zio o peggio “. Fa, mentre istintivamente Mina lo abbraccia forte e non riesce a trattenere le lacrime.

 

“ Noi affronteremo tutto questo, insieme! Porremo fine a questa storia, oggi stesso! “. Fa, mentre Giyu annuisce. “ LA cura è ultimata: metterò la parte necessaria di sangue che manca e la porterò a mio marito. Così combatterà ad armi pari con… con quel mostro… “. Sibila, stringendo la presa sul proprio braccio e mentre inevitabilmente, Giyu avverte un odore ben specifico sulla donna.

 

“ Mina, voi… “. Sussurra, mentre la donna non riesce a guardarlo negli occhi. “ Che vi ha fatto? “. Chiede, iniziando ad alterarsi e mentre lo sgabello di metallo quasi ghiaccia a causa della fredda nebbia che circonda la stanza: una reazione non normale in natura, ma non per colui che controlla il metallo e la nebbia stessi. “ Che vi ha fatto vostro fratello?! “. Chiede innervosito, mentre nei suoi occhi passa una luce indaco. “ Anzi, no: non serve che me lo diciate. Ho capito solo dall’odore che è rimasto su di voi “. Commenta semplicemente, mentre lei sospira pesantemente.


“ Non ditelo a nessuno: vi prego, in questo momento ci sono altre priorità. Non voglio che Garry o qualcun altro combatta in preda all’ira, sapendo cos’è successo: la miglior vendetta sarà ultimare la cura e fermare per sempre quel maniaco “. Fa, mentre lui non riesce a stare tranquillo dopo aver intuito ciò che è successo e che è stato confermato da Mina.

 

“ Come posso non alterarmi? Lui… lui ha preso la vostra purezza, contro il vostro volere! Siete sua sorella! È un atto abominevole! “. Si irrita il corvino, mentre lei sospira pesantemente.

 

“ In lui è rimasto ben poco, se non nulla di nobile. Non crucciatevi “. Fa amareggiata, ed è ciò che realmente pensa: purtroppo, in Dominique è rimasto ben poco di umano. È diventato una mina vagante, una belva sanguinaria capace di stringere alleanza anche con il peggior nemico del regno pur di raggiungere i suoi scopi. Certo, rimane ancora da capire perché si sia accanito sul regno di Giyu: infatti non ha attaccato altri regni se non Avalon, alleandosi con Re Muzan.

 

“ Credevo che Muzan fosse alleato con Ace Baskerville, ma forse mi sbagliavo. Forse, il re della Luna Cremesi non è il nostro solo comune nemico “. Sentenzia il corvino, mentre lei gli prende le mani nelle proprie e ritrova la calma e la compostezza tipiche di lei.

 

“ Vendicheremo la vostra sposa ed ogni vittima della follia di mio fratello e vostro cognato. Non dovete temere: giuro sul mio onore, quel poco che mi è rimasto, che non mi avrete aiutata vanamente. Ogni residuo di forza che avrò, la dedicherò a questo obiettivo: in me avrete sempre un’alleata ed amica, come lo siete stato voi con me “. Sentenzia, mentre le sue parole hanno il potere di commuovere il re della Luna Calante che, mandando al diavolo le formalità abbraccia la cacciatrice e, per la prima volta dopo l’aggressione subita si sente davvero a casa ed al sicuro.

 

Garry e Jeanne hanno proseguito per un po' nel loro cammino, arrivando quasi ai confini del territorio degli Hikari: al di là di esso dovrebbero in teoria essere al sicuro, ma prima di tutto dovrebbero trovare un modo efficiente per far passare i confini a Jeanne senza nuocere a lei o al bambino: Garry avrebbe questo tipo di possibilità, ma per farlo dovrebbe prima riprendere le forze. Lo scontro con i ribelli è stato abbastanza duro e necessita di recuperare un po' di energia, prima di fare una cosa tanto impegnativa. Jeanne sembrerebbe essere d’accordo con lui, così entrambi decidono di sedersi contro la corteccia di un grande albero, esausti: la donna tiene una mano sul ventre, la piccola sembrerebbe quieta malgrado la stanchezza della madre. Da parte sua, Garry riflette mentre osserva la donna che ama: è debilitata e molto pallida o meglio, più di quanto un normale vampiro dovrebbe essere. Un po' lo spaventa il parto: come farà a dare alla luce il bambino, se non avrà sufficiente forza? Poi pensa a sé stesso ed a ciò che istintivamente ha fatto: ha giurato di far da padre alla bambina, esattamente come Dominique non è stato in grado di fare con Luca. Ha giurato di amare la piccola, con la quale ha tra l’altro stretto un legame, indipendentemente dal legame di sangue con il mostro che gli ha distrutto la vita. Eppure pensa, deve sapere: ci sono troppe cose che non sa, troppi anni è rimasto nell'ignoranza ma ora intende scoprirle, anche se potrebbero fargli male. “ Jeanne… “. Sussurra solamente, mentre la giovane si volge verso di lui e lo guarda intensamente. “ Perchè ti sei sposata? Perchè hai preferito intrappolarti in queste nozze senza amore, piuttosto che venire da me a chiedermi aiuto? Perché non mi hai mai parlato di nostro figlio? Mi odiavi a tal punto, per le mie nozze con Mina e per averti abbandonata, quasi cinque anni fa? “. Chiede amareggiato il giovane dalla chioma argento, ritenendo che se Jeanne ha preso queste drastiche decisioni, la colpa non può che essere sua e del suo atteggiamento da testardo prima e da vigliacco poi. A quelle domande, Jeanne decide di essere sincera e di confessare le sue ragioni.

 

“ Non ti odio, Garry. Non ti ho mai odiato e non potrò mai odiarti, mai “. Assicura, mentre lui la guarda intensamente e posa una mano su quella di lei. “ Ma quando rimasi incinta, tu mi avevi appena abbandonata. Mi dicesti che non mi volevi più vedere, che non saresti mai rimasto con la sorella di chi assassinò la tua famiglia. Con questi presupposti, come altro potevo agire? Non volevo rischiare di sentirti ripudiare anche nostro figlio, lo capisci? “. Chiede, mentre lui sospira pesantemente.

 

“ In quel periodo fui davvero odioso, eh? Se solo avessi saputo che anche in me scorre sangue Hikari, allora… “. Mormora, mentre lei lo guarda a sua volta ed intensamente.

 

“ So tutto: mia madre ed in seguito quel pazzo di mio marito mi hanno detto che tu sei il figlio di mio padre, Kaname Hikari. Che anche in te scorre una parte del mio stesso sangue “. Sentenzia, mentre lui rimane stupito dalla calma con la quale Jeanne sta affrontando l’argomento. “ Pensa! Se fossi cresciuto a palazzo, probabilmente ora saresti tu io marito e forse, sia tua madre che Haruka Perry sarebbero vivi. Ma evidentemente, il destino ha deciso diversamente. Ha deciso di essere crudele “. Ammette semplicemente la bionda, mentre lui la prende tra le braccia e le accarezza dolcemente il capo. “ Quando mi abbandonasti e seppi di essere incinta, feci la cosa più sensata che pensavo potesse essere fatta, la soluzione migliore: chiedere al mio ex promesso sposo di far da padre al bambino. Se mi amava, credevo lo avrebbe potuto fare “. Sentenzia, mentre Garry rabbrividisce alla sola possibilità.

 

“ Oh no, che il cielo non voglia ciò “. Mormora, immaginando il suo Luca crescere con il cugino e come una copia vivente del suo odiato rivale: non lo avrebbe mai potuto accettare.

 

“ Anche Dominique la pensava così, anche se fu subdolo: fino a poco prima delle nozze finse di aver perdonato il tradimento e di voler crescere Luca. Fu poco prima di andare all’altare che mi minacciò, dicendo che il bambino non sarebbe mai venuto al mondo. Così presi una decisione e mandai all’aria le nozze “. Racconta, mentre lui la stringe istintivamente a sé.

 

“ E così Dominique se ne andò da palazzo ed incontrò Vincent, ho indovinato? “. Chiede, mentre lei scuote il capo.

 

“ Non so da quanto fosse in contatto con Vincent, ma non è successo dopo le nostre mancate nozze. Era da molto prima, solo che io ero cieca e sorda per potermene accorgere: ho messo in pericolo me stessa e nostro figlio. Mi dispiace “. Fa, mentre lui la guarda intensamente per poi baciarle il capo.

 

“ Non è colpa tua, Jeanne. Non è colpa tua “. Continua a rassicurarla, mentre lei annuisce seppur ancora amareggiata: ha sbagliato e lo sa, ma in quel momento riteneva di fare invece la cosa giusta.

 

“ Ho accettato di sposarlo, dopo il suo ritorno, non per vendicarmi delle tue nozze con Mina. L’ho fatto perché mi sta ricattando: avrebbe ucciso te, Luca ed i Velasco se non avessi fatto ciò che voleva. Io acconsentii a diventare sua moglie, non al resto. Ma a quanto pare, a lui non interessa se una persona sia consenziente o meno. Dominique Lunettes Hikari… prende tutto quello che vuole, infischiandosene delle conseguenze o delle proteste delle sue vittime. Dalle cameriere a sua moglie, al suo stesso figlio… non riesce ad amare nessuno se non sé stesso. Si è trasformato in qualcuno di completamente diverso da chi ho accettato di sposare, prima di conoscere te “. Sentenzia amareggiata, mentre lui sospira pesantemente.

 

“ Jeanne, non è colpa tua o mia: è la sua natura. Nessuno lo poteva o lo può salvare: l’unica cosa possibile ora è fermarlo “. Fa, mentre lei lo guarda con scarsa speranza: ah pensa, anche lei vorrebbe tanto fermare suo marito ma sa anche che non può.

 

“ Se solo ci fosse un modo. Ma non c’è e lui è troppo forte, per te e per me. Se avessi avuto una speranza, se avessi capito che tu avevi il potere di sconfiggerlo non mi sarei mai sposata “. Ammette, mentre lui non smette di guardarla con quel suo sguardo serio, che lei ha sempre tanto amato e del quale allo stesso tempo, ha sempre avuto soggezione. Lo sguardo che, per ironia della sorte ha ereditato proprio da Kaname.

 

“ Ma un modo c’è “. Sentenzia risoluto l’argento, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Se fosse necessario, risveglierò le mie facoltà di vampiro: romperemo i sigilli e riavrò i miei poteri e le mie memorie “. Fa, mentre lei lo guarda sconvolta e sconcertata. “ A volte, per sconfiggere un mostro ce ne vuole uno peggiore “. Conclude il discorso Garry, mentre lei non riesce a credere alle sue orecchie. “ E dopo che saremo fuggiti da qui, ti giuro che ti sposerò: niente e nessuno potrà più separarci, non stavolta: non quel mostro che hai sposato, non gli Hunters. Nessuno “. Giura, mentre lei si getta letteralmente tra le sue braccia: si fida di lui e delle sue parole, in oltre ha letto le sue emozioni e sa che è del tutto sincero. Eppure pensa, qualcosa la inquieta: finché suo marito sarà vivo, non permetterà mai a lei e Garry di essere felici. Ed anche la bambina che ha in grembo potrebbe essere messa in grossi guai. Poi, un rumore: un rumore seguito da passi, che precede l’entrata in scena di due misteriose figure incappucciate.



Salve miei fans! Eccoci qui con il capitolo 66, che ne dite? Mentre Rosina subisce la furia di Dominique, venendo proetta solo dal povero Herik, Garry e Jeanne fanno una pausa e finalmente, hanno modo di chiarirsi. Due figure incappucciate fanno la loro comparsa: chi saranno mai? Altri guai per i nostri Garreanne? Intanto, Mina e Giyu stringono alleanza: il re del clan della luna Indaco giura di vendicare l'onore della donna e tutta la sua famiglia, distrutta assieme al suo regno dal clan della Luna Gialla e dalle truppe di Dominique. Mina intuisce cosa dev'essere successo la notte di Luna Rossa e giura vendetta: riuscirà ad ultimare la cura in tempo? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 67
*** Imboscata ***


Due figure incappucciate si palesano di fronte a Garry e Jeanne. Istintivamente, il cacciatore si alza mentre Jeanne si mette dietro di lui, preoccupata. “ Jeanne, stai indietro! “. Quasi ordina l’argento, mentre le due figure rimangono immobili.

 

“ Garry! Ma chi sono questi due? “. Chiede allarmata: saranno ribelli? Saranno altre persone? Se si, cosa vorranno mai? Saranno alleati o nemici?

 

“ Non lo so, ma se cercano rogne hanno trovato la persona sbagliata! “. Fa semplicemente il cacciatore, impugnando la pistola antivampiro e pronto alla difesa. Le due figure si osservano complici, mentre il primo posa una mano sul cappuccio.

 

“ Mamma mia, sei proprio imbranato mio caro Garry! Possibile che tu non mi riconosca? “. Chiede, mentre l’altro lo osserva stranito: quella voce non è nuova.


“ Forza… “.Fa semplicemente l’altro, portando a sua volta una mano al cappuccio. “ Riveliamoci, prima che Garry ci spari davvero! “. Fa, togliendo il cappuccio.

 

“ Avete ragione, padre: meglio se ci riveliamo “. Ammette l’altro, togliendo il cappuccio e guardando il cognato e la Principessa. “ Perdonateci, se non facciamo una riverenza ed un’appropriata presentazione. Ma il tempo stringe “. Ammette il biondo, mentre il rosso annuisce per poi avvicinarsi lentamente e, capendo che non c’è pericolo anche Garry si rilassa, posando la pistola.

 

“ Madame Jeanne, è sempre un piacere rivedervi “. Fa un lieve inchino il rosso, che nemmeno in quella situazione perde la propria cavalleria e fa un baciamano alla donna, che finalmente si rilassa a sua volta.

 

“ Lord Pierre! Lord Michael! “. Fa, rivelando che le due figure non sono altro che Pierre e suo figlio Michael.

 

“ Non potevamo rimanercene semplicemente a casa, non dopo quanto successo “. Sentenzia semplicemente Pierre, per poi proseguire di lì a poco. “ Dominique saprà già della fuga della Principessa, è questione di tempo prima che vi attacchi. Dovete passare il confine e dovete farlo subito: al di là di esso, avremo più forza e potremmo almeno sperare di batterlo, in caso di attacco “. Sentenzia il marito di Joe, mentre Garry lo guarda preoccupato.

 

“ Ma come? Non ne sa nulla, ne sono sicuro! Non era a palazzo… “. Ma la voce del cognato lo interrompe, mentre il biondo alza una mano per farlo stare in silenzio.


“ Anche se fosse, lo saprà presto. E sarà furioso: dovete allontanarvi dal luogo in cui lui ha maggior potere, dovete fare presto! Se vi trovasse, se ci trovasse ora, nello stato attuale non possiamo affrontarlo “. Ammette amareggiato l’Hunter: detesta ammetterlo, ma in quel momento Dominique è molto più potente di loro, li spazzerebbe via in un istante. Ma a quelle parole Garry scuote il capo.

 

“ Non se sarà un suo pari ad affrontarlo “. Fa, per poi guardare Jeanne, che scuote il capo un paio di volte: forse pensa, ha già capito cosa voglia dire il suo amato.

 

“ No! Sei forse impazzito? Non se ne parla! “. Fa perentoria la donna, mentre il giovane dalla chioma argento guarda prima lei, poi il suocero ed il cognato.

 

“ Lei sa: le ho detto tutto, ed in ogni caso glielo aveva già detto Dominique. Sa delle mie origini “. Spiega, mentre i due Hunters si guardano in faccia un istante e mentre l’altro riprende parola. “ Sentite, so bene come la pensavo sui vampiri fino a solo un anno fa, ma le cose cambiano: Ivy si è rivelata un’Hikari, in oltre anche io e Vanitas abbiamo stretto un’alleanza. Senza contare che, volente o nolente, nelle mie stesse vene scorre il sangue di Kaname Hikari: sarà stato un maledetto bastardo, ma mi rifiuto di credere che mi abbia trasmesso solo cose malvagie. Dopo tutto mi ha salvato, umanizzandomi: magari non era il mostro che tutti dipingono, no? Magari in fine, mi ha trasmesso qualcosa di buono: la sua parte migliore, chi lo sa? “. Chiede, mentre a quelle parole Jeanne scuote il capo.

 

“ Se Vanitas ti sentisse, ti rifilerebbe un ceffone! “. Fa, scuotendo con enfasi il capo. “ Tu non sai, non hai una vaga idea di come fosse nostro padre! Ha ucciso la Regina Luna ed è il responsabile della morte di tua madre e di Haruka Perry, anche se non li ha uccisi con le sue mani! Ma come puoi credere che in lui, ci fosse qualcosa di buono? Si è accorto di come stava Dominique, come suo tutore dopo la scomparsa dello zio avrebbe dovuto prendere in mano la situazione! Invece no, perché la pazzia di suo nipote gli faceva comodo e così, alla fine è diventato il mostro che è oggi! Se siamo in questa situazione, la colpa è anche di nostro padre! Ha tentato di sacrificare Vanitas in uno strano rituale che coinvolgeva l’anima di nostro nonno, voleva uccidere il suo stesso erede! Perché adesso, dici che in lui ci poteva essere del buono?! Se così fosse, se avesse mostrato un lato buono nostro fratello non avrebbe piantato una spada nel suo cuore e Luna e Juliette non avrebbero cercato di proteggere i loro figli dallo stesso padre! “. Sbrocca la Principessa, emotiva a causa della gravidanza e spaventata da morire alla sola idea: se mordesse Garry, non è detto che tutto vada bene. Non è detto che i sigilli si spezzino, il corpo potrebbe rigettare il morso o chissà che altre, misteriose conseguenze. Lei non ha mai nemmeno sentito parlare di tutto ciò fino a qualche anno prima, comunque non ha mai riportato un vampiro umanizzato alle origini: perché dunque, rischiare ora? Mille domande, mille paure che la fanno essere sempre più agitata: se sbagliasse qualsiasi cosa, potrebbe perdere per sempre Garry se mai il corpo iniziasse l’irreversibile processo di rigetto. A quel punto, cosa farebbe? Non ci sarebbe cura che tenga, perderebbe per sempre l’uomo che ama e proprio per sua stessa mano! “ Sai, sono felice che quel mostro sia morto quando ancora ero piccola: crescere con lui, sarebbe stato un vero incubo! E… “. Ma qualcosa la trattiene dal proseguire: Pierre le si avvicina lentamente, ponendole le man sulle spalle ed abbracciandola. Da prima la Principessa rimane in silenzio, per poi scoppiare in lacrime e stringendo forte la giacca dell’uomo che, dopo alcuni momenti di silenzio riprende parola.

 

“ Va meglio? “. Chiede, mentre lei continua a piangere e lascia andare tutto ciò che, in quei mesi infernali ha dovuto tenersi dentro. “ Ecco, così: sfogatevi pure, sfogatevi e liberatevi del dolore, delle paure, delle angosce. Liberatevi di tutto e conservate solo la forza, che in questo momento vi servirà “. Sussurra, riuscendo a trasmettere alla ragazza quel calore paterno che purtroppo, in vita sua non a mai ricevuto e riuscendo a farle buttar fuori tutto il dolore a lungo trattenuto.


“ Lord Pierre, non posso! Non posso morderlo, non posso rischiare di perderlo ora che l’ho ritrovato! Ora che io, lui e Luca potremmo finalmente essere una famiglia… “. Sussurra, mentre il padre di Mina le accarezza i capelli per cercare di tranquillizzarla.

 

“ Non lo perdereste: so quanto valete e quanto tenete a Garry, so che non sbagliereste. E se è la reazione degli altri Hunters a preoccuparvi, non dovete temere: prima di far del male a Garry, ci sono ben tre capifamiglia in sua difesa. Non accadrà nulla “. Continua, mentre lei lo guarda dritto negli occhi, con i propri ancora bagnati di lacrime: non avrebbe mai detto che un giorno sarebbe successa una cosa simile, ma in Pierre sta realmente trovando quel padre che le è a lungo mancato. Sta realmente trovando quel calore ed affetto che avrebbe dovuto darle suo padre biologico ma che di fatto, non le ha mai trasmesso e anzi: tutto ciò che Kaname Hikari le ha dato è stata totale indifferenza, fino al giorno della sua morte. Per questo pensa Jeanne, per questo pensa che non ci sia stato nulla di buono in lui e che sia anche stato incapace di amare, se è riuscito a far assassinare la madre dei suoi stessi figli e far ricadere la colpa sugli Hunters. La donna esce dai propri pensieri, ritrovando finalmente la parola di lì a poco e recuperando la fierezza così tipica di lei, così tipica di chi appartiene alla famiglia Hikari.

 

“ G… grazie. E scusatemi, per questo pietoso spettacolo… “. Sussurra singhiozzando, mentre lui non scioglie l’abbraccio e anzi: la calma come farebbe con uno dei suoi figli. Sa che tutta questa agitazione non fa bene, né a lei e men che meno al bambino che ha in grembo. Ora pensa il rosso, deve far fuggire Garry e Jeanne al di là del confine mentre lui ed il figlio, come concordato tra loro durante il viaggio, resteranno ad attendere per un po' di tempo: sanno benissimo che Dominique si accorgerà presto della fuga della moglie e che la prima cosa che farà sarà andare al di là del confine per cercarli e distruggerli e, considerando il recente stato del Principe di Veritas, sanno anche che è meglio che quel vampiro psicopatico non arrivi nel territorio degli umani: ha una forza smisurata, in quel momento nessuno dei cinque capifamiglia, nemmeno unendo le forze sarebbe in grado di affrontarlo. In oltre pensa Michael, ha una gran voglia di dare una bella lezione a Dominique: quel pervertito ha violentato sua sorella Mina, ha fatto del male a troppe persone! Preferisce morire affrontandolo, piuttosto che fargliela passare liscia. Ma questo ovviamente, nemmeno il padre lo sa: infatti, il cacciatore ha mantenuto fino alla fine il segreto di Mina e di quali siano ora le sue reali intenzioni, altrimenti sa che il genitore l’avrebbe senza dubbio fermato e rispedito al di là del confine, assieme al cognato ed a Jeanne. Ma lui non vuole: lui preferisce morire con onore che scappare come un codardo, lui deve vendicare Mina! Il flusso dei suoi pensieri è interrotto dalla voce del padre, che risponde all’affermazione di Jeanne di lì a poco.

 

“ Non dite sciocchezze: non vi dovete affatto scusare e men che meno siete pietosa. È legittima una simile reazione, con tutto quello che avete passato “. Fa, mentre Michael guarda prima il padre e Jeanne poi Garry.


“ Sappi che qualunque cosa deciderai, io ti appoggerò. Sempre “. Precisa il biondo, strabiliando l’altro. “ E anche Mina ti appoggerà sempre, qualunque sarà l’epilogo delle vostre nozze: mia sorella ti ammira e stima profondamente, ma sa che il tuo cuore appartiene ad un’altra donna. Sta ultimando la cura insieme a re Giyu, del clan della Luna Indaco. Ed una volta ultimata, te la porteranno qui “. Sentenzia, mentre l’altro annuisce.

 

“ Mi stai dicendo che la cura unita al morso, potrebbe essere la chiave della sconfitta di quel bastardo? “. Chiede. Michael sta per rispondere, ma improvvisamente l’aria si fa gelida. “ Ma che succede? “. Chiede solamente Garry, mentre Pierre tiene stretta Jeanne: ha già intuito cosa stia accadendo.

 

“ Giù! State giù! “. Grida, mentre uno spuntone di ghiaccio schiva Michael e Garry, che se non si fossero spostati sarebbero stati infilzati in pieno. Una risata riecheggia in tutta la foresta, mentre Jeanne inizia istintivamente a tremare.

 

“ E’ lui! È già qui! “. Fa solamente la donna, mentre l’Hunter non accenna a mollarla.

 

“ Se vuole mettere un dito su di voi, dovrà prima fare i conti con noi tutti: non dovete tremare, Principessa! Non mostrategli di temerlo, non dategli questo potere su di voi… “. Sussurra, mentre schiva appena in tempo una fiammata, prendendo in braccio Jeanne e portandola con sé.

 

“ Padre! Tutto bene?! “. Chiede Michael, mentre l’altro annuisce. “ Proteggete la principessa, noi cercheremo di capire da dove attacca…! “. Non finisce la frase: una nuova risata, una fiammata quasi lo colpisce. Garry sente la rabbia salire e crescere dentro di lui, una rabbia forse mai provata prima: ha capito chi sia il loro nuovo e terribile avversario.

 

“ Vieni fuori, maledetto.. “. Sibila solamente, mentre Pierre lo osserva preoccupato: Garry non è abbastanza forte! L’unica soluzione è una solamente: per sconfiggere quel mostro che ha distrutto la loro intera esistenza, dovranno farne nascere uno peggiore di lui. E di questo anche i due cacciatori sono perfettamente consapevoli, così come il giovane dalla chioma argentea. L’unica che invece non pare propensa a dare il proprio consenso è proprio Jeanne stessa, anche se una parte remota di sé stessa sa che Pierre, Garry e Michael sono nel giusto e che la sola soluzione per vivere una vita tranquilla e senza più minacce da parte di suo marito è sconfiggerlo. E chi lo può fare è solo un suo pari.

 

Vanitas è accanto alla finestra, osservando la luna che si è misteriosamente tinta di rosso: un ghigno compare sul suo viso, un ghigno che non parrebbe nemmeno essere il suo tipico. Certamente è sempre stato strafottente e sicuro di sé, ma quella notte non parrebbe solo questo: qualcos’altro sembra essersi risvegliato in lui, qualcosa sembra essere cambiato dall’ultima, dolorosa visita dello spirito di suo nonno nei suoi sogni. Quella visita della quale non ha parlato nemmeno alla moglie, apparentemente per non turbarla dopo il parto. Tuttavia, alla luce di questo strano comportamento si può evincere che forse, le motivazioni sono state ben altre anche se, attualmente, non si conoscono. “ La Luna Rossa nei cieli di Veritas: da quanto non la vedevo… “. Sibila solamente il Re Bambino, con un ghigno che non pare nemmeno più il suo. Anzi: somiglia sempre più al ghigno di qualcuno che apparentemente, oltre che in forma spiritica e deformata ha visto solamente nei ritratti e nelle fotografie. “ Così come gli umani: quanti ce ne sono, al di là del confine. Quante povere creature da salvare… “. Commenta poi, ghignando malignamente e congelando parte del vetro. “ Ah, non temete: ci penserò io a salvarvi, uno per uno. Non ne tralascerò uno: quando arriverà il momento, sarete tutti stati curati “. Commenta, per poi voltarsi verso la moglie, che lo sta guardando seriamente da un po' ma che ha deciso di non dire nulla, come volesse capire cosa avesse realmente intenzione di fare suo marito o che cosa dicesse in quel suo monologo. Da parte sua invece, lui non si è accorto che si era svegliata, in verità. “ Oh, ti sei svegliata! Stai un po' meglio? “. Chiede, mentre le gemelle riposano nella culla tranquille, tenendo l’una la manina dell’altra. La corvina osserva per qualche istante il fratello: non è stupida, ha sentito benissimo ciò che ha detto. Ed a dire il vero, nemmeno ne è troppo sorpresa: è da un po' di tempo infatti, che ha alcuni sospetti che in quella notte stanno trovando conferma. Sospetti che ha già esposto a Dante tempo addietro, ed il maggiordomo parve darle ragione anche se non direttamente. In quell’occasione, fu come se Dante rifiutasse la realtà per paura di ciò che avrebbe potuto comportare, ma Ivy capì comunque. Capì che qualcosa di grosso stava accadendo, ma preferì non approfondire. Non fino a quel momento, almeno.

 

“ Chi sei tu? “. Domanda solamente, mentre lui la guarda come avesse sentito la più assurda delle eresie. “ E’ da un po' di tempo che sei strano: imputavo i cambi d’umore alla Luna Blu, ma dopo ciò che ho sentito… “. Si alza a fatica dal letto: il corpo sta rigenerando ogni possibile strascico dato dal parto, ma la giovane regina è ancora piuttosto debole a causa della perdita di sangue. Ma non così tanto da non affrontare il marito o meglio, colui che sembrerebbe Vanitas solo nel corpo ma non nelle azioni.

 

“ Sono sempre io: sono Vanitas, tuo marito. Il padre delle tue figlie e tuo fratello maggiore “. Sentenzia a sua volta lui incrociando le braccia al petto, mentre lei scuote il capo ancora una volta.

 

“ Sei un bugiardo “. Lo accusa senza mezzi termini, mentre per un istante gli occhi di lui si tingono di un blu intenso. “ Non sei tu, Vanitas. O meglio: non sei il mio Vanitas “. Precisa risoluta la figlia di Luna e Kaname, ripensando alle ultime settimane ed ai suoi sospetti. “ Da quando sono nate le gemelle sei cambiato: anche prima eri strano, ma potevo percepire che eri ancora il mio Vanitas. Ora invece, di lui non percepisco nulla: hai semplicemente le sue fattezze e niente altro “. Sentenzia, mentre a quelle parole lui le si avvicina. Istintivamente la Regina fa un passo indietro, afferrando la pietra blu: la fonte del potere della Luna Blu, la sola cosa che in quel momento la posa proteggere persino dal suo stesso Re, come le ha detto Dante tempo addietro: in caso di pericolo, deve sempre tenere la pietra blu con sé e non separarsene, ed è ciò che ovviamente farà. “ Sta indietro, Vanitas! “. Fa solamente, mentre lui non distoglie lo sguardo da lei. “ O dovrei dire Re Pazzo? “. Conclude la donna, mentre Vanitas continua a guardarla come fosse in attesa, o stesse pensando alla sua prossima mossa ma senza la minima traccia di collera: non sembra confermare né smentire le parole di Ivy e non sembra nemmeno volerle fare del male, ma se la regina abbia ragione o meno, se suo marito sia davvero posseduto dallo spirito di suo nonno da quando le gemelle sono nate e come sia successo, si saprà solo tra poco.

 

In tutto questo e senza che nessuno possa ovviamente vederlo, il ritratto del Re Pazzo sembra quasi animarsi e su di esso compare un ghigno sadico, mentre alcune gocce porpora cadono sul pavimento della sua attuale ubicazione: la stanza del filatterio.

 

Nella Terra di Nessuno intanto, nello stesso istante di quell’anomala notte di Luna Rossa.

 

“ Strano… “. Sussurra solamente la donna incappucciata, osservando la sovrana della notte brillare alta nel cielo. “ Non dovrebbe essere rossa, la luna… dovrebbe essere… “. Una brezza gelida, seguita da un senso d’oppressione: il suo cappuccio cade in una sinistra e gelida ventata, mentre lei si volge di scatto per poter capire chi sia giunto sul posto: il fatto che siano ancora nella terra di Nessuno infatti, li rende vulnerabili agli attacchi di qualsiasi Clan.

 

“ La Luna dovrebbe essere nera. La nostra luna “. Sentenzia una voce, la voce di chi la donna ben conosce, piuttosto o per fortuna: i suoi occhi precedentemente tinti di nero tornano a farsi del colore originale che gli è proprio, mentre lei ripone la baionetta.

 

“ Vedo che avete ripreso le forze, maestà: ne sono lieta “. Sentenzia solamente la donna, mentre tra le mani fa comparire una bellissima rosa nera e la osserva: una rosa intrisa di pura oscurità.

 

“ So che sei stata da lei e che le hai lasciato un regalo “, Fa solamente Kaname Hikari, re del Clan della Luna nera e a quanto pare, sposo della misteriosa donna che è la sua regina. “ Hai fatto correre un rischio troppo elevato, a noi tutti! Non avresti dovuto esporti in quel modo “. La redarguisce, mentre lei non si lascia intimidire e mentre la rosa scompare così com’è comparsa, nel nulla.


“ Lei… tu non capisci, anche se dovresti! È tua figlia, non hai desiderio di vederla così come ce l’ho io? Non desideri incontrare le tue nipoti e che Ivy passi dalla nostra parte? Almeno lei… “. Sentenzia, non menzionando nemmeno Vanitas: sa che il suo Re odia profondamente il figlio per ciò che gli ha fatto, ma non significa che debbano rinunciare anche a fare un tentativo con Ivy! A quelle parole tuttavia, l’oscurità diventa più opprimente e quasi toglie il fiato alla donna.

 

“ La vorrei dalla nostra parte, ma non per questo mi comporto da stupido impulsivo “. Sentenzia gelido, mentre i suoi occhi si tingono di nero seppur nel cielo non brilli la sua luna. “ Hai rischiato di metterci tutti nei guai. Sai, con questo tuo gesto mi hai anche fatto dubitare della tua lealtà come regina. E tu sai che trattamento riservo a chi mi tradisce “. Sentenzia crudelmente il bruno, mentre a quelle parole anche gli occhi di lei si tingono di nero e si difende da quell’attacco che comunque, in parte si aspettava: sapeva che andare da Ivy e lasciarle il petalo della Rosa dell’oscurità avrebbe comportato far infuriare Kaname, ma sa anche di non aver paura di lui: non ha mai avuto paura del marito, l’ha sempre affrontato ed anche se ora è dalla sua parte, non significa che si lascerà uccidere senza lottare.

 

“ Vuoi uccidermi? Lo ritieni un atto così abominevole da uccidere la tua regina? “. Chiede, mentre l’oscurità si fa sempre più opprimente e mentre lui non perde il contatto visivo con lei. “ Fallo! Provaci, ma sappi che mi difenderò con le unghie e con i denti! Dovresti saperlo: non sono facile da piegare “. Sentenzia risoluta la donna, ma in quel momento in cui dovrebbe invece essere furioso, Kaname Hikari sfoggia invece un ghigno compiaciuto: l’oscurità smette di opprimere la regina, che riprende fiato ansimando pesantemente.

 

“ Mia cara, mi credi davvero così vile da uccidere la donna che tanto amo? La donna che mi ha consentito di tornare in vita, insieme a mio figlio Vincent? “. Ghigna maligno l’ex re di Veritas, mentre lei lo guarda qualche istante: eccome pensa, se lo pensava capace di ucciderla! È capace di ogni cosa pensa, ne ha avuto la prova sulla propria pelle anni addietro. Con disinvoltura lui le si avvicina, afferrandole il mento tra due dita e costringendola a portare ilo suo sguardo nel proprio. Ma a quel gesto lei si sottrae subito dalla sua presa, sistemandosi il mantello nero ed il cappuccio. “ Suvvia, non tenere il broncio ora: sai che odio che mi si disobbedisca. Dovevo punirti, anche se si tratta di te “. Precisa, ricordandole che in caso di tradimento non avrebbe pietà nemmeno per lei. Anche se certamente, la donna non lo ha mai scordato.

 

“ La donna che ami, eh? “. Chiede solamente la Regina, mentre lui la afferra per un polso e la attira a sé, guardandola intensamente con quello sguardo che, purtroppo o per fortuna, anche Vanitas ed Ivy stessa hanno ereditato dal padre, così come Jeanne, Vincent e Garry. Già: tutti i figli di Kaname Hikari hanno ereditato da lui quegli occhi e quello sguardo. Nessuno escluso.

 

Nello stesso istante e seppur sia notte fonda, qualcuno vaca le soglie del Cimitero. Il giovane dalla chioma argentea si dirige con passo sicuro verso un’area precisa: l’area in cui i cacciatori caduti vengono sepolti, l’area che gli umani hanno loro dedicato come tributo, come ringraziamento per ciò che fanno per loro e per assicurare ai caduti un luogo sicuro dove riposare. Il giovane Hunter giunge rapidamente alla meta, inginocchiandosi di fronte a due tombe: la prima è del cognato. Colui che ha tanto disprezzato ma che allo stesso tempo, considerava il suo migliore amico. Il rapporto con lui è sempre stato di odio/amore, se lo si può definire così. “ Haruka… “. Sussurra solamente uno dei cinque capifamiglia, posando una dalia sulla tomba del cognato. “ Scusami: solo ora ho trovato il coraggio di venire a farti visita, non me ne volere “. Sussurra, come se stesse parlando con qualcuno che effettivamente potrebbe rispondergli. “ Sai, Garry ed Ivy sono proprio cresciuti bene: sono diventati un uomo ed una donna fantastici. E pensa che già hanno dei figli. In quest’anno, le cose sono molto cambiate per tutti noi “. Ammette, mentre la sua attenzione si posa ora su un’altra lapide, quella vicina. Un momento di silenzio precede il suo gesto. Posa un mazzo di rose su quella tomba, leggendo la scritta su di essa. “ Sorella… “. Mormora solamente colui che è Kevin Knight, accarezzando lentamente le lettere che compongono il nome di sua sorella: Juliette Knight Perry. La sorella che non ha aiutato, nemmeno quando lo ha implorato di farlo. La sorella che ha lasciato morire, quella maledetta notte di sei anni prima, senza muovere un solo dito. E tutto per orgoglio, si chiede? Tutto per il suo orgoglio ferito? Per essere stato respinto? “ Perdonami… “. Sussurra solamente il giovane dalla chioma argentea, stringendo tra le mani una rosa ed infischiandosene di piantarsi le spine in essa. “ Perdonami: ero tuo fratello maggiore, avevo il compito di proteggerti. Invece ho permesso che morissi senza muovere neppure un dito! Ho permesso che fossi uccisa e non solo..: “. Mormora, ripensando a quanto successo in seguito: la cosa che ancora fa ribollire il sangue nelle sue vene, ma alla quale non ha mai potuto porre rimedio. “ Non sono neanche riuscito a darti una degna sepoltura “. Rivela, ricordando come il corpo della sorella fosse stato trafugato subito dopo la morte sua e di Haruka, senza che nessuno se ne accorgesse potesse fare alcun che. Ovviamente, tutti i capifamiglia si misero all’opera per ritrovare la salma, vanamente. La conclusione fu una sola: gli Hikari avevano portato via il corpo di Juliette, anche se la ragione rimane del tutto ignota. Kevin non ha mai parlato di quest’argomento a Vanitas o ad Ivy, ha sempre cercato di non menzionare mai la morte di Juliette ed Haruka per non turbare la nipote e rievocare brutti ricordi: le ferite di quella notte si sono faticosamente rimarginate in tutti loro, non è ilo caso di riaprirle. “ Perdonami, sorella… “. Continua il più grande, rimanendo in ginocchio su quella lapide ed abbracciandola, come se solo in quel modo potesse sentirsi più vicino alla donna che ha sempre amato. “ Se non fossi stato così testardo, se solo quella maledetta notte ti avessi aiutata, tutto sarebbe diverso! Ora saresti qui, insieme a me! Insieme ai tuoi figli! Invece… “. Da sfogo alle lacrime: quelle lacrime che nemmeno davanti ad Allen ha mai versato, quelle lacrime a lungo trattenute ma a cui ora, sulla tomba di Juliette, può finalmente dare sfogo. “ Invece ho permesso la morte della donna che amavo! Non sono neanche riuscito a darti una degna sepoltura, sono anche riuscito a farmi rubare la tua salma! Che razza di fratello maggiore sono?! “. Continua lo sfogo, mentre un’improvvisa brezza gelida lo investe. “ Cosa…? “. Sussurra solamente il capofamiglia dei Knight, prima che una sinistra sensazione lo colga. “ Chi sei?! “. Chiede, mentre un fruscio conferma i suoi sospetti: c’è davvero qualcuno in quel luogo, non è solo! Un nuovo fruscio, poi una nuova sensazione di oppressione.

 

“ Dovevi amarla molto, eh cacciatore? “. Chiede una voce, mentre lui volge lo sguardo verso la direzione da cui proviene: una donna incappucciata, non riesce a scorgerne l’identità eppure qualcosa in lui si smuove improvvisamente. “ Kevin… “. Mormora poi la misteriosa figura.

 

“ Aspetta! Chi sei tu?! “. Chiede solamente lui, facendo per afferrarla. Ma la donna scompare così com’è comparsa, come fosse… “ Un fantasma…? “. Chiede poi l’argento, guardando verso la tomba della sorella minore con fare shoccato. “ Juliette…? “. Chiede, scuotendo in seguito il capo. Forse pensa, la mente gli ha solo giocato un brutto tiro e null’altro. Il capofamiglia dei Knight cerca di ricomporsi, mentre dietro di lui fanno la loro comparsa alcuni uomini.

 

“ Mio signore “. Fa solamente uno, mentre l’Hunter si volge di scatto verso di lui che nel frattempo, si è inginocchiato con fare rispettoso. Alcuni altri uomini seguono il suo esempio, circa una decina. “ Siamo di ritorno dalla missione che ci avete affidato “. Spiega ancora l’uomo, mentre Kevin si ricompone un momento e lo guarda seriamente.

 

“ Ebbene? “. Chiede solamente, incrociando le braccia al petto ed ansioso di scoprire cos’abbia portato la missione che ha affidato ai suoi più fedeli uomini. Una missione di cui in verità, non ha parlato a nessuno: preferisce avere prima dei risultati, poi eventualmente coinvolgere Pierre e tutti gli altri.

 

“ Abbiamo novità sul traditore “. Sentenzia l’altro, mentre Kevin non sa se sentirsi ansioso o euforico. “ Come ci avete ordinato, lo abbiamo seguito. Così lo abbiamo visto dirigersi a Sabrie e varcarne i confini, probabilmente diretto al palazzo della Luna Cremesi. Ha da diverso tempo dei rapporti con i nemici del regno e non solo: lui è anche la spia che li ha informati di tutto quanto succedeva, avvantaggiandoli nei loro attacchi “. Spiega, mentre Kevin sembra ora andare in collera.

 

“ Come ha potuto…? Lurido bastardo “. Sibila solamente, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Tenetevi pronti, assieme agli Hunters di Lord Pierre: abbiamo una nuova missione “. Sentenzia, più deciso che mai: quell’uomo ha tradito gli Hunters e messo in pericolo loro tutti, ora la pagherà con gli interessi.

 

Poco distante, la misteriosa donna incappucciata osserva la scena: porta una mano accanto al cuore, per poi sorridere lievemente: ci teneva a rincontrare quell’uomo, ed ora che lo ha fatto può tornare dal suo Re.


Salve miei fans, come state? Ed ecco finalmente, il capitolo 67! Abbiamo onosciuto meglio il Clan della Luna Nera, mentre invece Kevin rivela che la notte degli inganni, il corpo di sua sorella scomparve misteriosamente. Perchè gli hikari lo avranno rubato? E chi è stato? Dove lo terranno mai? Intanto si scopre che tra gli Hunters c'è un traditore: chi sarà mai? Ivy nel frattempo affronta il marito, capendo che è posseduto dallo spirito del Re Pazzo. Ma riuscirà ad affrontarlo e vincere? Cosa aspetta la nostra regina? Intanto, Pierre e Michael si riuniscono a Garry e Jeanne: lui vorrebbe essere trasformato per poter affrontare Dominique ad armi pari, michael e Pierre sono d'accordo ma lei si rifiuta categoricamente. Ma ora che sono sott'attacco, la Principessa cambierà idea? Leggete il capitolo 68 e lo scoprirete!

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Capitolo 68
*** Tradimento ***


Mina e Giyu sono insieme: la giovane cacciatrice non ha riposato un momento ma tuttavia, non sembrerebbe risentire della stanchezza. No, pensa: non ha nemmeno il tempo di riposare, lo farà quando le cose saranno state sistemate. La sola cosa che ora desidera ardentemente è una sola: ultimare la cura ed aiutare suo marito, prima che possa imbattersi in Dominique ed iniziare quello che, ormai lo sa anche lei, sarà il loro scontro finale. Perché ne è certa: quell’infame si accorgerà della fuga della moglie e riuscirà a trovarli prima che fuggano, in oltre anche se la fuga riuscisse, questo non garantirebbe a nessuno di essere fuori pericolo: Dominique non si arrenderebbe mai passivamente e senza reagire, sicuramente darebbe la caccia alla moglie ed al cugino anche all’inferno. Garry e Jeanne non potrebbero mai vivere felici insieme al figlio, finché quel mostro sarà vivo. Ed anche lei stessa, non potrebbe mai vivere serena dopo quello che quel pazzo le ha fatto e sapendo che potrebbe ripeterlo quando vuole: anche se lei si potenziasse infatti, sa che non raggiungerebbe mai il suo livello. Sarebbe per sempre alla sua mercè e questa cosa deve aver fine, non può continuare a vivere nel terrore in questo modo. La voce del Re del Clan della Luna Indaco la riporta alla realtà di lì a poco. “ Credo manchi un solo ingrediente, affinché la cura sia completa “. Sentenzia solamente il giovane dalla chioma corvina, mentre a quelle parole lei lo guarda in trepidante attesa. Attesa di sapere cos’abbia in mente colui che più di tutti la sta aiutando, chi le sta dando la forza di superare ciò che le è accaduto e di rendersi utile per le persone che ama.

 

“ E quale sarebbe? Ci vorrà altra Zydrate? O il mio sangue?” . Chiede la corvina, afferrando il pugnale e facendo per ferirsi nuovamente. “ Darò tutto quanto è necessario, affinché l’antidoto sia ultimato quanto prima! Non mi interessa quanto sangue o Zydrate dovrò perdere “. Sentenzia risoluta, ma a quel gesto lui le afferra il polso e le impedisce di tagliarsi, scuotendo poi il capo. “ Lord Giyu…? “. Lo chiama semplicemente la fanciulla, mentre lui sfila lentamente il pugnale dalla mano di lei e la guarda intensamente.

 

“ Non è il vostro sangue e nemmeno la vostra Zydrate, non sono sufficienti ad accelerare il processo: in questo modo, finireste per morire inutilmente. Ed io non posso né voglio permetterlo “. Sentenzia solamente il giovane Re, mentre lei non riesce a capire: se non serve la sua Zydrate, se non serve il suo sangue, cos’altro? “ Ora, voglio che mi promettiate una cosa “. Fa ad un certo punto il Re Indaco, mentre lei lo guarda un po' incerta mentre la mano di lui stringe ancora la sua. “ Voglio che mi giuriate che, se vi aiuterò ora ad ultimare l’antidoto, se lo porterete a Garry, poi tornerete qui da me. Non permettete a vostro fratello di uccidervi, non permettetegli di prendere nuovamente il sopravvento su di voi. Siate risoluta, siate sicura di voi e ricordate che non siete sola. Dovete promettermelo “. Sentenzia lui, mentre a quelle parole lei arrossisce vistosamente per poi annuire, di lì a poco tempo.

 

“ Io farò del mio meglio, maestà… “. Sussurra solamente: non può giurare quelle cose, quando una parte di lei si sente ancora profondamente ferita, umiliata e shoccata per quanto accaduto con il fratello. Una parte di lei si sente ancora una debole incapace, che nemmeno è riuscita a difendersi. Non è detto che quella parte di lei non emerga, trovandosi nuovamente faccia a faccia con quel maniaco che ha la sfortuna di avere come gemello.

 

“ No, voi dovete farlo “. La guarda intensamente lui, con fare serio come forse non è mai stato prima d’ora. “ Non dovete permettere che quell’uomo abbia tutto quel potere su di voi e non dovete lasciare che senta di aver vinto, con quell’atto abominevole. Voi siete più forte e lo dovrete dimostrare, specialmente quando vi ritroverete faccia a faccia “. La incita. “ Per colpa sua ho perduto Margherita e Melody, ora non perderò anche voi. Non intendo permetterlo, quindi prima di darvi l’ingrediente chiave voglio che mi giuriate di tornare sana e salva da me, che non gli darete più potere su di voi e che sarete forte e risoluta. Giuratemelo ed io vi giuro: la cura sarà pronta nell’immediato “. Assicura il corvino, mentre a quelle parole lei arrossisce vistosamente. Mai nessuno se non Garry le ha parlato in quel modo, ma deve ammettere che la cosa non le dispiace: le parole del Re del Clan della Luna Calante le stanno dando rinnovato vigore, lo scoramento è scomparso e lei torna ad essere la Mina risoluta e decisa che tutti conoscono.

 

“ Va bene! Ve lo giuro! “. Assicura, rendendo Giyu decisamente orgoglioso di lei. Lei, che sta superando tutto quanto le è successo con una grande forza d’animo, lei che… le parole della donna interrompono i pensieri del Re Indaco. “ Se voi mi darete l’ingrediente, io vi giuro di tornare sana e salva, qui da voi e da chi mi ama. Lo giuro “. Ripete la corvina, mentre a quelle parole lui sorride finalmente: uno dei rari momenti in cui mostra le proprie emozioni e non le cela dietro quella coltre di freddezza che da sempre contraddistingue il pilastro della Nebbia e del Metallo.

 

“ Ricordate: avete promesso “. Fa semplicemente, prima di afferrare dalla tasca una cosa ben nota anche alla donna e, in un momento, piantandone l’ago nel proprio braccio.

 

“ Maestà! “. Fa semplicemente la donna, notando l’espressione di dolore sul viso di lui. “ Ma quella… “. Mormora preoccupata, mentre lui la guarda decisamente sofferente.

 

“ Dovrete estrarla voi, temo: io sento troppo dolore, non ce la faccio “. Mormora solamente il Re della Luna Calante, mentre a quelle parole i suoi occhi si illuminano di un’intensa luce indaco. “ Forza, Mina! “. La incita lui, notando la donna titubante e preoccupata. “ Se volete l’ingrediente finale, venite a prenderlo “. Fa, mentre la donna si riscuote ed annuisce.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, mentre lui sorride lievemente: l’ingrediente finale alla cura sarà, infatti, la sua stessa Zydrate indaco. Sarà doloroso estrarla ma almeno pensa, avrà aiutato la donna con cui da così tanto tempo lavora ed alla quale tiene davvero molto. La sola che, pensa, potrà aiutarlo a vendicare la sua gente e la sua famiglia.

 

Nello stesso istante, poco prima della Terra di Nessuno.

 

Jeanne ha appena fatto in tempo a gettare a terra Pierre. Un raggio rosso in sua direzione ha ora incenerito un albero e, se non fosse stato per il provvidenziale intervento della Principessa lo avrebbe senza dubbio ucciso. Il rosso si riprende un momento dallo shock: ha davvero pensato che stavolta sarebbe morto. La voce del figlio lo riporta alla realtà “ Padre! Padre, state bene? “. Chiede, mentre lui annuisce semplicemente.

 

“ S… si. Grazie, Principessa “. Sussurra solamente, mentre lei annuisce e mentre Garry contrasta un altro raggio, ma stavolta di colore blu.

 

“ Avanti maledetto, vieni fuori e combatti da uomo! “. Grida furioso: ha capito di chi si tratta. Colui che controlla il potere di due lune, il suo solo ed unico nemico giurato escludendo chiaramente dalla lista Vincent, che è pure un nemico comune. “ Vieni fuori! “. Grida furioso l’Hunter, mentre un nuovo attacco quasi lo colpisce.

 

“ Sono qui “. Sibila solamente qualcuno alle sue spalle, senza che lui possa nemmeno accorgersi che effettivamente, si trovava già schiena a schiena con il nemico.

 

“ Bastardo! “. Grida solamente l’argento, perdendo le staffe: come previsto da Jeanne e da tutti quanti i presenti tuttavia, il suo potere non serve nemmeno a sfiorare l’avversario che, dopo quella breve apparizione si è nascosto nuovamente tra gli alberi.

 

“ Garry, no! “. Fa solamente Michael, andando accanto al cognato e difendendolo da una fiammata piuttosto potente. “ Stai facendo il suo gioco: ti sta indebolendo facendoti infuriare, non cedere! “. Tenta, ma l’Hunter non sembra nemmeno sentire le parole del cognato.

 

“ Allo stato attuale non lo sconfiggerai! Garry! “. Lo chiama Pierre, per poi guardare Jeanne. “ Principessa, vi prego! Dobbiamo agire adesso! “. Fa, mentre lei scuote il capo con enfasi. “ Per amor del cielo, Jeanne! Volete che… “. Ma non fa i tempo a terminare: uno spuntone di ghiaccio sta per colpirlo, ed ancora una volta è lei a salvargli la vita.

 

“ Le bambine non giocano con un potere così grande, ma cherie “. Sibila qualcuno dietro di lei, sfiorandole il collo e lasciando un lieve graffio su di esso con una velocità disarmante, evitando il fendente del pugnale della donna.

 

“ Razza di infame… “. Sussurra solamente la bionda, prima che una risata cinica preceda la comparsa in scena di una luna rossa più luminosa che mai.

 

“ Mi sei mancato cuginetto, ed io? Ti sono mancato? “. Ghigna sadicamente colui che non è altri che Dominique Lunettes, afferrando Garry da dietro ed immobilizzandolo, mordendo il suo orecchio con il chiaro scopo di fargli rivivere brutti ricordi. A quel gesto e sentendosi immobilizzare, l’altro perde maggiormente le staffe.

 

“ Lasciami! “. Grida alterato l’Hunter, mentre a quella scena è stavolta Jeanne ad intervenire: afferra la pistola antivampiro di Garry che è in precedenza caduta a terra, cercando di proteggere l’uomo che ama ma riuscendo solo ad ustionarsi.

 

“ Maledizione! “. Impreca la donna, mentre a quelle parole Michael le si avvicina.

 

“ E’ solo che le armi dei cacciatori non si fanno toccare dai vampiri, lady Jeanne: è una loro difesa, una sorta di incanto messo dai loro creatori: i Delacour. Si può dire che siano i fabbri delle cinque grandi famiglie “. Fa, mentre lei si tiene la mano che lentamente, si rigenera dall’ustione.

 

“ Ma io voglio aiutarlo! Da solo non ce la farà mai! “. Fa semplicemente lei, anche se lo sa: il modo per aiutare Garry è uno solo, anche se lei non lo vorrebbe e non le piace. Pierre decide invece di non stare con le mani in mano: afferra la propria pistola antivampiro, nervoso.

 

“ Dominique! “. Lo chiama solamente, distraendolo e dando così modo al genero di liberarsi, prima che la situazione possa complicarsi. A quel richiamo e notando il rivale liberarsi dalla sua presa, il corvino non sembra affatto turbato: ghigna sadicamente per poi afferrare la propria spada, puntandola sprezzante al padre di Mina.

 

“ Vuoi un duello, papino? “. Chiede con quel ghigno maligno, mentre a quelle parole il rosso perde ulteriormente le staffe.

 

“ Prova a ripetere se hai il coraggio, bastardo! “. Grida alterato il marito di Joe. “ Ora pagherai per tutto ciò che hai fatto! “. Tuona il capofamiglia dei Veghner, sparando un primo proiettile che ovviamente, viene evitato dall’altro.

 

“ Debole “. Commenta solamente, mentre stavolta è lui a partire all’attacco. “ ora tocca a me attaccare, papino “. Commenta solamente, mentre Pierre evita per un soffio di essere ferito al braccio.


“ Lord Pierre, attento! “. Lo avverte Jeanne: vorrebbe intervenire, ma sa che se questo è un vero duello, nessuno si deve intromettere se non in casi estremi. Ma ciò non le vieta di mettere in guardia l’uomo a cui deve molto. “ Quella spada è avvelenata! Il suo veleno uccide istantaneamente tutti gli umani, o li fa morire tra atroci sofferenze se sono più forti del normale. Non dovete farvi colpire! “. Continua allarmata la bionda, mentre suo marito la osserva con un misto di rabbia e sfida.

 

“ E tu hai già avuto esperienza con questa spada, eh mogliettina? “. Sogghigna, mentre lei stringe i pugni in ira: al diavolo le regole dei duelli, quel folle la sta provocando! In oltre, Pierre non ha ricevuto una sfida ufficiale: sono loro tutti contro suo cugino. L’area circostante sta ghiacciando a perdita d’occhio, mentre lei sente il potere della Luna Blu attivarsi in sé: solo Dominique pensa, ha il potere di farla alterare in quel modo ed in poco tempo eppure, in pochi istanti, già ci è riuscito: la sorella di Ivy sente di poter perdere il controllo del proprio potere da un momento all’altro.

 

“ La stessa spada con cui ti ucciderò, maledetto “. Sibila alterata la donna, mentre a quella frase lui la osserva da prima seriamente per poi scoppiare a ridere, come se la moglie avesse raccontato una barzelletta.

 

“ Voglio proprio vedere se riuscirai solo a sfiorarmi, o a sottrarmi la mia stessa arma “. La deride, per poi proseguire di lì a poco, ben percependo la collera della moglie. Ma invece di temerla, sembra quasi compiacersene. “ O magari sarò io ad attaccare e vincere: sarai nuovamente alla mia mercè, qui e davanti al tuo amante. Che dici? Basterebbe fargli vedere quanto ti amo e mi ami, per fargli capire di starti lontano? “. Ghigna malignamente, mentre lei capisce perfettamente la minaccia insita in quelle parole. “ Ah, io non credo: mi sa che lo dovrò catturare e tenere in schiavitù per un po', proprio come qualche anno fa. Scommetto che gli piacerebbe in fondo, a quel piccolo masochista “. Continua cinico il corvino, mentre a quelle parole lei parte all’attacco decisamente fuori dai gangheri.

 

“ Jeanne, no! “. La chiama Michael, ma non riesce ad evitare che la donna si scagli contro suo marito con tutta la sua furia.

 

“ Io ti ammazzo! “. Fa semplicemente la sorellastra di Vanitas, riuscendo quasi a colpire Dominique che, improvvisamente, afferra il suo polso e la ferma prima che il fendente colpisca il suo viso.

 

“ Provaci “. La irride maligno, stringendo la presa sul polso di lei che nel giro di poco, inizia a sentire un dolore crescente. Ma non lo vuole dar a vedere: tutto quello che fa è spingere maggiormente la lama in avanti, sperando che il colpo vada a segno. Per un momento sembra quasi avere la meglio, ma qualcosa cambia radicalmente i suoi piani.

 

“ Cosa?! “. Chiede solamente e più a sé stessa, notando il bagliore oro che per un istante passa negli occhi di lui, per poi tornare del loro azzurro naturale. “ Oro?! “. Chiede semplicemente la donna, prima che un intenso dolore la faccia quasi gridare: il suo polso pensa, deve essere rotto! E nemmeno il potere della rigenerazione agisce così rapidamente da aggiustarlo in pochi istanti ed evitarle quel dolore atroce.

 

“ Come hai osato? Scappare con mio figlio in grembo… ti costerà molto, molto caro “. Sibila alterato il figlio di Veronica ed Antoine, proseguendo la frase di lì a poco. “ Prima mi occuperò di papino e del tuo volgare amante, poi trasformerò il fratellino Michael e lo farò diventare uno di noi ed i fine mi assicurerò che tu non scappi mai più! “. Si irrita maggiormente il corvino, memore della forza di Michael e decidendo in quel momento che deve essere suo, che lo trasformerà e renderà vampiro, costringendo quell’Hunter a servirlo fedelmente anche se non vuole e non avendo idea di lasciare la presa sul polso della moglie, mentre lei trattiene le lacrime di dolore per orgoglio. No, pensa. No, non deve mai più piangere per lui. Non deve mai più dargli questa soddisfazione. In un momento uno schiaffo la colpisce, così forte da farla finire a terra.

 

“ Lurido bastardo che non sei altro! Come osi colpire una donna incinta?! “. Si infuria Pierre, aggredendo alle spalle l’avversario e riuscendo a gettarlo a terra e mentre il figlio soccorre Jeanne.

 

“ Principessa!! “. La chiama solamente il biondo, ignorando le provocazioni dell’altro e mentre a quella vista Garry non ci vede più.

 

“ Come osi metterle le mani addosso di fronte a me, razza di animale che non sei altro?! “. fa, mentre spara alcuni proiettili al nemico, non riuscendo tuttavia a ferirlo e schivando ovviamente Pierre. Dominique evita ogni proiettile, tranne l’ultimo che gli sfiora il viso, ferendolo lievemente.

 

“ Perchè? Vorresti che le mani addosso, le mettessi a te? Eh, cuginetto? “. Chiede, dicendo quella parola forse per la prima volta e confermando una realtà che ormai tutti sanno: loro due sono cugini. I figli dei fratelli Hikari, l’uno di fronte all’altro. A quelle parole Garry non risponde, trovandosi in un momento contro un albero e bloccato tra il tronco ed il cugino, che stringe la presa così forte da quasi togliergli il fiato. “ Vorresti che ti toccassi meglio? Guarda che posso farlo, se me lo chiedi gentilmente “. Continua a deriderlo, rievocando volutamente quei ricordi che invece Garry vorrebbe solo sradicare dalla sua mente. Dominique non fa in tempo a ribattere: un pugnale gli colpisce la schiena, obbligandolo a lasciar andare Garry. Certo, per lui è una ferita superficiale ma lo scopo della donna non era ucciderlo: sapeva che non ci sarebbe riuscita. Il suo scopo era solo proteggere l’uomo che ama.

 

“ Razza di invertito che non sei altro, non toccarlo! “. Commenta acida Jeanne, mentre seppur il suo polso le faccia un male da morire non molla la presa sul pugnale. Lo estrae solamente di lì a poco. “ Non sai da quanto volevo farlo “. Commenta solamente, mentre Pierre la affianca.

 

“ State indietro: ci penso io a lui. Michael, tu occupati della principessa e di Garry “. Fa, mentre il figlio sente come se quelle parole nascondessero altro che al momento, lui non riesce a capire. “ Sono così fiero di te e dell’uomo che sei diventato: proteggi sempre tua madre e tua sorella, proteggi chi ne ha bisogno. Non importa se umano o vampiro “. Sentenzia, mentre il biondo avverte una terribile sensazione proprio accanto al cuore.

 

“ Perchè suona tanto come un addio, padre? “. Sussurra, mentre Pierre gli sorride lievemente ed in seguito guarda Jeanne.

 

“ Lord Pierre… “. Sussurra solamente la bionda, mentre lui annuisce lievemente: forse pensa la Principessa, ha capito quali siano le intenzioni e la richiesta dell’uomo. E forse pensa, arrivati a questo punto non esiste davvero altra soluzione se non quella alla quale, fino ad ora è sempre stata riluttante.

 

Nel regno di Taiviel invece, la situazione è inaspettatamente critica.

 

Una donna giace a terra ormai priva di vita: con le sue ultime forze ha però protetto qualcuno. La bambina che ancora tiene tra le braccia, malgrado lei abbia ormai perso la vita. Poco più in là un giovane dalla lunga treccia color del grano osserva la scena: la sua spada sporca del sangue dei nemici, gli occhi ancora tinti di color acquamarina: il color della sua luna, che ora brilla sovrana nel cielo. Una giovane donna dalla stessa tonalità bionda di capelli e dal vestito ormai macchiato di sangue si avvicina all’altra, afferrando la neonata piangente e versando a sua volta lacrime amare. “ Fratello, mi dispiace… “. Sussurra solamente la fanciulla, mentre colui che non è altri che Re Oz fissa un punto davanti a sé senza proferire parola: il punto in cui la moglie giace ormai senza vita.

 

“ Maestà! Dobbiamo mettere al sicuro voi, la Principessa Charlotte e la Principessa Sherazade! Per favore, andate! “. Fa il coraggioso capitano delle guardie reali, mentre a quelle parole il biondo scuote il capo.

 

“ Ma cosa dici?! Non vedi che la tua regina è ferita?! “. Chiede, ma a quelle parole la sorella minore lo scuote con veemenza, afferrandolo per la giacca.

 

“ Grace è morta! È morta, Oz! Si è sacrificata per proteggere te e vostra figlia, vuoi che tutto ciò sia stato vano?! “. Grida con le lacrime agli occhi, mentre a quella disperazione l’altro non sembra nemmeno essere mentalmente presente. È come se il suo corpo fosse lì ma la sua mente fosse da tutt’altra parte. Afferra entrambi i polsi della sorella, scuotendola con veemenza.

 

“ No! Grace è viva e la dobbiamo portare via, prima che le fiamme della Luna Rossa la uccidano! “. Grida, mentre la sorella continua a piangere: purtroppo sa che è ormai tardi. Il Clan della Luna Rossa ha attaccato anche il regno di Taiviel, mettendo in ginocchio anche Re Oz e la famiglia Desmond. A lui non è stato fatto nulla e, grazie all’eroico intervento di Charlotte e del Capitano della Guardia Reale la pietra acquamarina è stata messa in un luogo sicuro. Ma, per proteggere la figlia neonata ed il regno del suo amato marito, oltre ovviamente alla sua vita, la Regina Grace si è sacrificata usando quel poco potere che le era rimasto a disposizione e creando una barriera di rocce, impedendo così al fuoco di varcare le porte di palazzo Desmond. Ma con quel gesto estremo la sua vita si è senta rapidamente: come ultimo atto d’amore ha afferrato tra le braccia la figlia neonata e l’ha protetta dall’ultimo attacco dei soldati di Ace, poco prima che la barriera li respingesse ed inducesse così il Pilastro del Fuoco alla ritirata, per il momento almeno. È morta tenendo ancora tra le braccia Sherazade e lasciando il marito shoccato. Re Oz non pare ancora essersi reso conto della morte di Grace: prende tra le braccia la figlia, mentre la sorella lo guarda ancora piangente.


“ Fratello, ti prego! “. Lo supplica, ma lui non pare nemmeno sentire la sua voce: si inginocchia accanto al corpo della moglie, accarezzandole i capelli ormai macchiati di sangue.

 

“ Prima prendiamo Grace, poi possiamo andare “. Sussurra il biondo, per poi ridere lievemente. “ Tesoro, senti cosa dicono questi due insensati? Dicono che tu sei morta. Che hai abbandonato me e nostra figlia, ma è solo una stupidaggine assurda. Vero? “. Chiede, sedendosi ed accarezzando nuovamente la donna che ama, che ovviamente non può più rispondergli. “ Grace…? “. La chiama ancora una volta, mentre il pilastro acquamarina inizia a tremare.

 

“ Fratello! Per amor del cielo, non fare così! So che è dura, ma pensa a Sherazade! Ha bisogno di suo padre ora, ha bisogno di te! “. Cerca ancora di scuoterlo, lo supplica la Principessa. Ma tutto ciò che ottiene è una risata da parte dell’altro: è evidente che il dolore non lo fa più ragionare, nemmeno si cura se il suo potere si è destabilizzato e se ora il suo stesso pilastro stia tremando: non gli importa più nulla.

 

“ Se Grace è morta, allora non ha più senso proteggere questo mondo “. Sibila solamente il re acquamarina, mentre a quelle parole il capitano della Guardia Reale afferra la Principessa Sherazade tra le braccia: nello stato attuale pensa, il suo Re non riuscirebbe a tenerla in braccio ed a proteggerla, così dovrà pensarci lui.

 

“ Maestà vi supplico, non dite questo! Tornate in voi! Il vostro potere si sta sbilanciando, di questo passo il pilastro della roccia cadrà! “. Lo avverte l’uomo, ma a quelle parole l’altro sembrerebbe arrabbiarsi.

 

“ Taci! “. Grida, prima che il pilastro tremi violentemente e mentre i primi terremoti si fanno sentire nel regno. “ Se la mia Grace non è più viva, allora non me ne frega più nulla di niente! Cadano i pilastri, si distrugga il mondo! Non mi interessa!! “. Grida furioso, mentre delle catene di roccia si spezzano e mentre il pilastro acquamarina è scosso nuovamente, ed ovviamente questa scossa si riflette anche sul regno intero.

 

“ Oz, no!! “. Grida preoccupata Charlotte, ma a nulla serve: Taiviel sta per essere distrutta dal suo stesso Re, che a quanto pare non sembra più aver alcuno scopo per proteggere il mondo, ora che la sua amata Grace è stata uccisa nel violento attacco delle truppe di Ace. Ace, che malgrado la promessa fatta alla moglie ed alla madre ha comunque mosso guerra ad un altro regno. Ha tentato di sottrarre il potere di Oz, ma stavolta ha trovato una strenua resistenza ed ha dovuto ritirarsi: i suoi soldati ormai estenuati dalle precedenti battaglie infatti, non avrebbero mai potuto abbattere la barriera di roccia creata dalla Regina. Ma anche se il regno si è salvato dall’attacco della Luna Rossa, sarà forse la stessa Luna Acquamarina a distruggerlo se qualcuno non ferma il potere di Re Oz prima che sia tardi.

 

Catene di fuoco, catene di ghiaccio, catene di luce, catene di metallo e nebbia, catene di folgore, catene di oscurità e catene di neve. Tutte stanno sorreggendo i propri pilastri, che al violento terremoto creato da Re Oz stanno a loro volta oscillando seppur lievemente, assieme alle catene di roccia che di questo passo, ben presto saranno spezzate. Catene di Tenebra e vento, catene di terra, catene d’acqua, catene circondate da roghi e catene di legno giacciono ormai rotte, sotto i resti di quelli che erano i loro pilastri: quasi tutte le lune superiori sono state sconfitte ed ora, anche le lune minori stanno iniziando a sfoltirsi rapidamente. Ace Baskerville si sta rapidamente impadronendo dei poteri dei Re rimanenti, ma questa cosa potrebbe creare un danno irreversibile: c’è infatti un motivo per cui i poteri sono stati spartiti tra i re. C’è un motivo per cui i pilastri sono quattordici e per cui esistono altrettanti re. Già, quattordici: è da un po' di tempo che nessuno entra nella sorta di Sancta Santorum dove i Pilastri si trovano, quello che si può definire il cuore stesso del mondo. Di conseguenza, nessuno può accorgersi delle catene di prisma e sabbia che ora, più solide che mai stanno sorreggendo il pilastro oro della settima Luna Demoniaca Maggiore, mentre la Golden Land è ormai stata totalmente ripristinata da un nuovo potere: evidentemente, il Re Oro sta facendo la sua ricomparsa. Al centro, circondato dai quattordici Pilastri Demoniaci delle Lune, il Pilastro del Sole e della luna, in cui il potere di entrambi gli astri sono concentrati. Il solo Pilastro bianco. Quello degli umani, che ancora non ha trovato un suo nuovo Re dopo secoli e secoli. Ma la comparsa del nuovo Re Bianco potrebbe, ben presto, rendersi necessaria per la salvezza del mondo.

 

Villa Veghner, stesso istante.

 

Hans e Lukas, assieme ad Anna ed alcuni Hunters sono giunti alla villa di Pierre e Joe: infatti, in assenza del padrone di casa hanno deciso di dar man forte agli amici di sempre e di offrire maggiori risorse per la protezione, consci anche del fatto che Ivy abbia appena partorito e che di conseguenza, ora lei, Vanitas e le gemelle saranno più esposti che mai agli attacchi di Vincent. Ad accoglierli è Sharon: la sorella di Joe è assieme a Dante e si sta occupando delle gemelle, assieme al marito che dopo una lunga assenza è finalmente potuto rientrare a Veritas. “ Non sapevo che vi foste sposata, Lady Sharon! Congratulazioni! “. Fa semplicemente Anna, facendo arrossire lievemente la donna.

 

“ Con tutto ciò che c’è da affrontare, non ho voluto… “. Ma la sua frase è interrotta dalla piccola Luna, che tira dolcemente i capelli della donna per poi ridere lievemente, mentre Amalia sta tranquilla tra le braccia di Roland. “ Ehi, ma che piccola peste abbiamo qui! “. Fa semplicemente l’arancione, ridendo lievemente e mentre Luna muove le manine dolcemente. Improvvisamente un terremoto fa sussultare tutti quanti.

 

“ Ma che succede?! “. Fa solamente Anna, mentre Lukas sorregge Sharon prima che finisca a terra.

 

“ Un Pilastro sta cadendo! “. Risponde a quel punto Dante, allarmato. “ Non è possibile! Di questo passo, le conseguenze saranno irreversibili! “. Fa poi l’uomo, allarmato e conoscendo tutta quanta la storia: una storia che non ha mai rivelato per intero, una storia che conoscono solamente i quattordici pilastri e lui stesso. Anzi pensa, i tredici pilastri considerando che, teoricamente, la settima Luna Superiore è caduta già da moltissimo tempo ed il Re Oro è morto da altrettanto tempo e non aveva eredi.

 

“ Avete ragione: sta cadendo il pilastro della roccia “. Una voce: una voce che tutti conoscono e che allo stesso tempo non riconoscono più.

 

“ Vampiro strambo, che hai? “. Chiede Lukas: riconosce immediatamente che non è il tono tipico di Vanitas, ovverosia colui che ha ora fatto la sua comparsa con un ghigno sadico stampato in faccia. Questo tono, questo ghigno, ogni cosa in lui è crudele e cinica, ben diversa da quello che il giovane Re era ormai diventato da quando Ivy ha accettato il suo amore e lo ha cambiato, riuscendo eprsino a rallentare la maledizione del Re Pazzo. A quella domanda il corvino sogghigna, mentre un raggio blu colpisce l’Hunter.

 

“ Ma sei diventato scemo?! “. Grida alterato il ragazzo, mentre una sorta di barriera lo protegge dal ghiaccio. Tutti si chiedono cosa sia mai stato, dato che Lukas non ha poteri. Poi la risposta arriva spontanea: i presenti notano gli occhi delle gemelle tinti del blu della luna degli Hikari, mentre dalle loro manine si creano piccolissimi cristalli di ghiaccio. “ Non è possibile! “. Fa sconcertato il biondo, mentre Sharon e Roland si avvicinano a lui tenendo in braccio le piccole.

 

“ Portale via da qui: qualcosa non va, ma per scoprire cosa sia dobbiamo anzitutto mettere al sicuro le piccole ed avere il campo totalmente sgombro da possibili facili bersagli. Ed a quanto pare, le bambine vogliono rimanere con te “. Sussurra Sharon, notando che le bimbe hanno allungato le manine verso l’Hunter, che le osserva in imbarazzo.

 

“ Come? Ma io… “. In seguito il suo sguardo incontra quello di Luna, poi quello della sorellina. Ed a quel punto lo sente: è come se le bimbe avessero davvero stretto una sorta di legame con lui, come un imprinting che ovviamente è molto differente da quello dei lupi, ma che comunque lo ha indissolubilmente legato alle eredi al trono. Il ragazzo non ha altra scelta: qualcosa in lui si è come acceso in quello stesso momento, le figlie di Vanitas e di Ivy hanno bisogno di lui, lo hanno scelto e non può semplicemente ignorare questo fatto. Tutto il resto passa in secondo piano, ora la priorità sono le due principesse: nemmeno Ivy in quel momento è così importante per lui. Sa bene che la regina sta bene, lo sente dentro di sé: il suo compito non è più proteggere lei ma è proteggere le sue figlie. Così, senza pensarci nemmeno accetta: custodirà le piccole come fossero figlie sue. “ E va bene! Proteggerò io le gemelle, darò la mia vita per loro! Ma proteggerle da cosa? “. Chiede, mentre a quelle parole anche Ivy fa finalmente la sua ricomparsa, come in risposta ai precedenti pensieri del giovane Hunter: è ferita ad un braccio, ma ancora in grado di utilizzare il potere ella Luna Blu e di difendersi, non ha bisogno del suo aiuto. In oltre pensa, ci sono altre persone che potranno darle man forte, anche se non capisce ancora contro cosa o chi stiano combattendo, cosa diavolo sia preso a Vanitas, tutto un tratto?” Sentite, sapevo che quel vampiro era pazzo! Ma fino a questo punto? Credevo avesse messo da parte l’astio e… “. Ma la voce della corvina interrompe le sue parole.

 

“ Quello non è Vanitas! “. Grida, mentre i presenti rimangono shoccati: come sarebbe, che quello non è Vanitas? Eppure è proprio il Re Bambino che hanno ora davanti, senza dubbi! “ Quell’uomo non è più mio marito! Lo spirito di nostro nonno si è impossessato di lui! È lui la causa, è lui stesso la maledizione del Re Pazzo! Il suo immondo spirito faceva uscire di senno Vanitas, lui è l’artefice della sua pazzia! Dobbiamo trovare il modo di cacciarlo nel suo filatterio! “. Fa semplicemente la corvina, schivando un raggio blu che se l’avesse colpita, l’avrebbe immobilizzata sul posto ma non uccisa. Vanitas ghigna malignamente, facendo un passo verso di lei come se nulla fosse.

 

“ Mia cara Ivy, non voglio farti del male anche se potrebbe sembrare il contrario: forza, ora inginocchiati a me e giurami eterna fedeltà e vedrai, non te ne pentirai “. Assicura Vanitas, o meglio il Re pazzo. A quelle parole Lukas vorrebbe tanto rimanere a dar man forte ai genitori, ad Ivy ed ai Veghner. Ma sa anche di aver un compito ben più importante: portare al sicuro le gemelle. Mentre il giovane Hunter sta per fuggire e mentre gli altri metabolizzano a fatica quanto appena spiegato da Ivy, Vanitas si volge di scatto verso di lui. “ Dove credi di andare, con le mie figlie?! “. Chiede solamente il Re Bambino, attaccando con un raggio blu che tuttavia, non raggiunge il biondo. Il giovane erede dei Delacour ha appena il tempo di vedere di chi si tratta.


“ Madre! “. Fa solamente, mentre Anna tiene tra le mani la propria spada antivampiro.

 

“ Vai! Porta al sicuro Luna ed Amalia, il loro potere ti proteggerà grazie all’imprinting! Sbrigati! “. Gli ordina risoluta la donna, mentre schiva l’attacco avversario.

 

“ Ma madre, voi…! “. Fa per protestare il ragazzo, ma a quelle remore Anna lo osserva risoluta.


“ Lukas Delacour, vattene via da qui! È un ordine! “. Gli ordina la donna e, a quel punto a lui non rimane altra scelta se non obbedire. Anna affianca Ivy, che seppur provata dal parto non intende arrendersi.

 

“ Imprinting? “. Chiede sorpresa, mentre la donna annuisce e sorride lievemente.

 

“ Già: credo che alle tue figlie piaccia Lukas, che lo abbiano riconosciuto come una figura maschile di riferimento. Ed hanno creato una sorta di imprinting con lui “. Spiega brevemente la cacciatrice, mentre Ivy non ha il tempo di stupirsi: deve schivare un ennesimo attacco, mentre suo marito la osserva con un ghigno crudele.

 

“ Non rovinerete i miei piani: grazie a Kaname sono potuto ritornare su questa terra. Quel folle scellerato credeva che mi avrebbe ucciso, invece ha solo accelerato la mia rinascita. Ed ora anche lei tornerà da me “. Assicura, mentre a quelle parole Ivy teme di capire a cosa o meglio, a chi suo nonno si riferisca: parla della donna che ha sognato. Parla di Ivonne Baskerville Lunettes e, per come stanno le cose, pare proprio aver già scelto il corpo ospite per la sua sposa!

 

Villa Heinemann, stesso istante.

 

Qualcuno spalanca la porta del salone, infuriato. Dietro di lui una giovane recluta. “ Signore, non potete entrare ora! Il mio padrone… “. Ma a quelle parole è Xerxes a prendere parola: osserva il suo sottoposto, per poi fare un cenno del capo.

 

“ Puoi andare, Ozai. Qui ci penso io “. Assicura, mentre a quella frase chi è appena entrato afferra la propria spada antivampiro e la punta a colui che dovrebbe essere un alleato ma che, lo sa, non lo è più da molto tempo.

 

“ Ma signore…! “. Tenta la recluta, mentre il corvino inizia ad infastidirsi.


“ Ozai, sei forse sordo?! Vattene! “. Gli ordina, mentre il sottoposto non può far altro se non obbedire ed uscire dalla sala, lasciando Xerxes solo con il sempre giovane dalla chioma argento. “ Kevin! Ti ha dato di volta il cervello? “. Chiede, mentre a quella domanda l’altro fa un passo avanti, stando comunque in guardia come se, da un momento all’altro, si aspettasse un attacco a tradimento.

 

“ Non parlare “. Sibila solamente Kevin Knight, arrivando a puntare la spada alla gola dell’altro. “ Non osare proferire parola! Razza di traditore maledetto! “. Fa, mentre a quel gesto Xerxes capisce ogni cosa: ma certamente, pensa: Kevin deve aver scoperto la sua collaborazione con Ace, deve aver capito che è lui la spia che informava il Clan della Luna Rossa di ogni novità o spostamento, era lui a dare un vantaggio al Re Rubino, come alcuni sono soliti chiamarlo.

 

“ Mi dispiace, ma dovrai uccidermi per tapparmi la bocca “. Ghigna semplicemente il corvino, mettendo una mano dietro la schiena apparentemente senza ragione. Kevin se ne accorge troppo tardi: è questione di un momento. Il suo ormai ex amico afferra il proprio pugnale, allontanando la lama della spada dal suo collo e, con uno scatto, riuscendo a ferire la mano all’argento. Tuttavia il capofamiglia dei Knight non perde la propria arma, che riesce ancora a sorreggere. “ Se piombi così in casa mia, minacciandomi di uccidermi e chiamandomi traditore, suppongo tu sappia tutto quanto “. Commenta non troppo sorpreso il capofamiglia degli Heinemann, mentre alcune gocce scarlatte cadono dal lieve graffio sulla mano di Kevin, che porta la mano libera al polso e guarda l’altro in ira.

 

“ Non ti disturbi nemmeno a cercare di negare, infame?! “. Chiede, mentre Xerxes fa comparire sulla propria faccia un ghigno di sfida. “ Come hai potuto farlo?! Tu sei uno dei cinque capofamiglia, un esempio per gli Hunters! Come hai potuto tradire in questo modo?! Tradire non solo i tuoi compagni ed il trattato di pace, ma lo stesso regno di Veritas! Avresti permesso che il clan della Luna Rossa invadesse Veritas, senza battere ciglio ma anzi, essendone complice! “. Grida furioso lo zio di Ivy e Garry, partendo all’attacco. La lama della sua spada è fermata dal pugnale di Xerxes, mentre il metallo produce alcune scintille e mentre finalmente, anche Heinemann può sputare tutto il suo rancore.

 

“ Nello stesso modo in cui voi avete tradito me, io ho tradito voi! “. Commenta acido, difendendosi magistralmente dalla spada dell’avversario. “ Voi mi avete obbligato ad uccidere Miranda! Mi avete obbligato a colpire a morte la madre di mia figlia, mentre la mia piccola dormiva nella propria culla! E questo a causa del Clan della Luna Blu, che l’ha trasformata in vampiro! Voi ed il vostro dannato codice d’onore, insieme a quelle carogne me l’avete portata via! Avete portato via a Mag sua madre! “. Grida nervoso, mentre a quelle parole Kevin riesce ad assestargli un colpo e lo ferisce al braccio, seppur superficialmente.

 

“ Non è stato il clan della Luna Blu! Chi aggredì Miranda, era un vampiro dagli occhi rossi! Rossi, hai capito?! “. Grida alterato l’argento, mentre l’altro sgrana gli occhi come in stato di shock e ripartendo all’attacco, ma venendo a sua volta ferito al braccio esattamente come Xerxes. “ Tu servi coloro che hanno trasformato tua moglie! “. Fa l’argento, mentre a quella frase l’altro non ci vede più: un tempo lui e Kevin erano migliori amici, lui sapeva della nascita di sua figlia e giurò di proteggerla. Ma non fece nulla per Miranda, l’unico che provò a mettere una buona parola fu Haruka Perry. “ E tua figlia?! Che fine ha fatto Mag?! “. Chiede ad un certo punto il cacciatore dalla chioma argento, mentre entrambi sono costretti a fermarsi per riprendere fiato: la difesa ed anche l’attacco sono costati loro un notevole sforzo, devono recuperare un minimo di fiato se non vogliono indebolirsi e perire sotto i fendenti dell’avversario.


“ Magdalena è morta “. Sibila solamente il corvino, mentre Kevin avverte lo scorrere del suo sangue: sta mentendo. Xerxes sta mentendo: Magdalena Heinemann è ancora viva, solamente ben nascosta. “ E comunque non siamo qui per parlare di mia figlia, no? “. Ghigna maligno l’altro, mentre Kevin decide di non chiedere altro, non per ora almeno: penserà in seguito a trovare la figlia di Xerxes, ora quel bastardo deve pagare per i suoi crimini e, lo giura su ciò che ha di più caro, non la passerà liscia per nessuno di essi. Lo trascinerà di fronte a chi di dovere e subirà il processo più duro, quello riservato ai traditori. E se sarà necessario, lo rinchiuderà personalmente ad Heichen House.

 

“ Hai ragione “. Commenta solamente il fratello di Juliette, riafferrando con maggior forza la spada tra le mani e ormai ripresosi totalmente. “ Sono qui per fartela pagare, per ogni tuo crimine! Per ogni persona morta a causa tua e del tuo tradimento, per ogni Re che ha perduto il suo regno a causa di questo vile tradimento e per tutti coloro che stavi per far ammazzare, a causa dei tuoi deliri. Ecco perché sono qui “. Conclude, prima che entrambi partano all’attacco: Xerxes non perde il suo ghigno, Kevin non perde la sua serietà. Entrambi ne sono consci: ormai, da quel duello solo uno può uscire vincitore e forse, solo uno può uscirne vivo.



Salve a tutti, come state? Ed eccomi con il capitolo 68! Che ne dite? Il legame tra Mina e Giyu si rafforza, al punto da indurre il Re Indaco a darle una parte della propria Zydrate per ultimare, finalmente, l'antidoto. Abbiamo un colpo di scena inatteso: Vanitas posseduto da suo nonno. Scommetto che alcuni di voi lo avevano già intuito da un pò, chissà. Intanto Dominqiue fa la sua comparsa: ha trovato i fuggitivi e sembra più furioso che mai. Riusciranno Garry e Jeanne a fuggire senza che qualcuno debba morire per questo? A Taiviel, la Regina Grace muore per protegegre il suo popolo e la sua famiglia e Re oz non sembra più in condizioni di sorreggere il Pilastro della Roccia: cosa accadrà, ora che tutti questi Pilastri stanno cadendo? Chi è il nuovo Re Oro? E chi sarà il misterioso Re Bianco? Dovrà essere umano oppure no? Intanto Kevin affronta Xerxes: chi vincerà tra i due? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 69
*** The Ruby Queen and the Crimson King ***


Vincent Hikari sembra essere più pensieroso che mai, oltre a quel turbamento che proprio non vuole lasciarlo in pace: sua sorella Jeanne è scomparsa e Dominique è uscito come una furia a cercarla, non ci vuole certo un genio a capire cosa sia successo. Non ci vuole un genio a capire che è Garry l’artefice di tale fuga, che è entrato a palazzo senza che nessuno se ne rendesse conto e che ha potuto agire indisturbato. E questo conferma sospetti che già nutriva: quell’uomo è suo fratello maggiore, il figlio di Juliette Knight e di Kaname Hikari, suo padre. Lo sospettava da un po', in seguito Dominique glielo ha confermato ed ora questo. Non ha più dubbi: il sangue di Kaname scorre anche nelle vene di Garry, per questo non è nemmeno stato percepito come presenza ostile e non sono scattati i sigilli e le protezioni che lui stesso ha messo, terrorizzato alla sola idea che qualcuno possa introdursi nel suo palazzo e possa fargli del male, nello stato di vulnerabilità in cui si sente da un po' di tempo a questa parte: seppur nessuno ne sia alcorrente, sa che è sempre preferibile non correre inutili rischi. In oltre, ne è conscio: qualcuno a palazzo, più di una persona deve aver aiutato il cacciatore a liberare sua sorella. Certo, razionalmente è dalla parte del cugino e spera che lo scontro imminente volga in suo favore, che riporti Jeanne a palazzo e che dia una lezione a quell’infame di un Hunter, il traditore del suo stesso sangue che, pur sapendo come stiano le cose seguita a voler rimanere un cacciatore e soprattutto, un volgare umano. Ma una parte di sé, la parte meno razionale e più governata dai sentimenti, con sua sorpresa spera che suo cugino non trovi la moglie. Che Jeanne riesca a fuggire dall’inferno che stava vivendo, che riesca ad essere felice con Garry e loro figlio: suo nipote, Luca. Che possa dare alla luce il bambino e che possa allontanarsi per sempre da quel matrimonio senza amore, prima che la distrugga totalmente e più di quanto non è successo in questi mesi. Il biondo scuote il capo con veemenza, allontanando quel pensiero dalla sua mente. “ Ah! Vincent, ma che diavolo vai a pensare? “. Si rimprovera, sapendo che se fosse stato lì, Dominique gli avrebbe rifilato un ceffone per aver solo pensato una cosa simile. “ Lui tornerà sano e salvo, con lui ci saranno mia sorella e mio nipote. Tutto andrà bene! Ben presto, io potrò riprendere la mia regina e le gemelle, sarò re legittimo e quell’infame di un fratello che mi ritrovo perirà, sotto i miei fendenti o per la maledizione del Re Pazzo! Non devo aver paura di nulla “. Si auto incoraggia, mentre il ghiaccio ricopre buona parte del pavimento e mentre lui fa dei respiri profondi. “ Andrà bene. Andrà bene “. Ripete più a sé stesso, mentre un altro pensiero si fa inevitabilmente strada nella sua mente: una bella giovane dalla lunga chioma ebano che, da quando l’ha vista, gli a letteralmente occupato totalmente cuore e mente. “ Ivy… “. Sussurra solamente il falso Re, stringendo lievemente i pugni ripensando all’ultimo incontro con la sorella: aveva così paura di lui da non avvicinarsi nemmeno, quando nel loro primo incontro gli ha persino permesso di baciarla seppur fosse totalmente ignara della sua identità. Gli ha spiattellato in faccia il suo amore per quello psicopatico di un fratello che si ritrova, un fratello che non ha esitato a cacciarlo via dal suo palazzo, dalla sua stessa casa, solo perché è stato cresciuto dai ribelli. Quello stesso fratello che pur di salire al trono, non a esitato ad assassinare loro padre. O meglio, a ridurlo in quello stato catatonico da cui solo recentemente si è risvegliato. Quel fratello che ha assassinato i Perry senza pietà, eppure lei lo ama. Lei lo ama e non accetta lui, che seppur sia vero l’ha stuprata per avere da lei un erede, nella sua mente non ha fatto nemmeno la metà del male che invece ha fatto Vanitas. “ Eppure, tu continui a scegliere lui… “. Mormora solamente, mentre il ghiaccio si fa più spesso e ricopre buona parte delle pareti. “ Che io sia maledetto, se tu non sarai mia! Tornerai da me supplicandomi, di crescere insieme le gemelle e di essere la mia regina! Non ti lascerò mai nelle mani di quello psicopatico! “. Continua, mettendo una mano dove, solo poco tempo prima lo spirito di suo nonno lo ha morso per avere il suo sangue. E riflette: il suo amore per Ivy è sempre stato sincero. Potrà essere stato subdolo e meschino, potrà averle fatto una cosa orribile, ma non ha mai mentito sui suoi sentimenti: lui la ama. La ama e, ne è convinto, il suo amore è anche più forte ed autentico di quello di quel pazzo di Vanitas e, con le buone o con le cattive lei lo dovrà capire. Ad ogni costo. Dovrà perdonarlo e dovrà ammettere i suoi reali sentimenti, quelli che lui è sicuro che anche Ivy provi: l’amore per lui. Quell’attrazione che sin dal loro primo incontro c’è stata, che sarebbe andata ben oltre quella volta al gazebo, se lei non si fosse spaventata e ritratta. Lo sentiva sin da allora: lei è sempre stata attratta da lui, lei poteva arrivare ad amarlo ben più di quanto non si sia convinta ora di amare quel folle. Poi riflette su una cosa: una cosa, una sorta di “ regalo “ che ha lasciato alla sorella la notte dello stupro. Sogghigna lievemente, mettendo in mostra le proprie affilate zanne e guardando quella luna rossa che parrebbe non voler mai tramontare. “ Forse non ti ho perduta del tutto, mia cara sorella. Forse, sarà proprio quella cosa a riportarti da me. Anche se quel bastardo è ancora vivo “. Precisa, ricordando il marchio viola sul collo di Ivy quando, la notte dello stupro la morse e prese per la prima volta il suo sangue. Quando, non si sa se volontariamente o meno, lasciò anche il suo marchio di possessione sul collo della maggiore, ignorando il fatto che già ci fosse quello di Vaniats. La v era domanda è: cosa succede ad un vampiro con due marchi di possessione? Forse, non ci vorrà poi tanto per capirlo. Ma una cosa, Vincent la sa per certo: marchio o non marchio, non è intenzionato a rinunciare alla donna che ama e men che meno al trono che, secondo lui, finché quell’uomo non tornerà a reclamarlo spetta di diritto solamente a lui. Improvvisamente i suoi pensieri vengono interrotti: un aroma. Un intenso aroma che ben conosce ma che, forse per la prima volta da quando è re è felice di sentire. “ Non rimanete sulla porta: spiare è da villani, non credete? Madame Rosina? “. Chiama il nome di quella donna, la donna tanto detestata da suo cugino e lo deve ammettere, anche un po' da lui stesso per aver preso impunemente il posto di sua madre, pochi giorni dopo il suo assassinio. Ma in quel momento la presenza della donna non lo infastidisce. La stessa donna che, un po' sorpresa da quelle parole entra nella sala del trono senza esitazione.

 

“ Dov’è quel folle di tuo cugino? “. Chiede solamente: non è che le interessino i movimenti di Dominique, ma è più che sicura che abbia capito che Jeanne è fuggita e con chi. Vuole almeno cercare di sbarrargli la strada, con l’aiuto di Herik. Non le interessa di morire nel tentativo, farà di tutto, darà la vita se necessario, pur di proteggere la figlia ed il bambino che ha in grembo. A quella domanda secca Vincent non può fare a meno di ridere lievemente, osservando la luna alta nel cielo.

 

“ Anche se lo sapessi, credete davvero che v e lo direi? “. Chiede semplicemente il capo dei ribelli, mentre a quella frase la matrigna sospira pesantemente.

 

“ Vincent, se ti è rimasto un po' di cuore devi dirmelo! Jeanne è tua sorella e Garry… lui è … “. Ma viene fermata dal falso re, che ridendo lievemente ed ancora una volta le da finalmente una risposta sensata.

 

“ Mio fratello? Si: lo so, Madame Rosina. So del legame di sangue tra me, Vanitas, Ivy, Jeanne e Garry. So che è nostro fratello. Tuttavia… “. Si interrompe per qualche istante, mentre la donna rimane in attesa e senza proferire a sua volta verbo: già il fatto di essere lì a parlare con l’usurpatore le sembra decisamente strano, in verità. “ … Dominique non è solo mio cugino: è l’altra mia metà, il fratello maggiore che mi è sempre mancato. Il più fedele tra i miei uomini, il mio cavaliere. Ed io non lo tradirò: non vi dirò dov’è “. Sentenzia risoluto il biondo, mentre a quelle parole Rosina scuote lievemente il capo.

 

“ E Jeanne è tua sorella! Ha in grembo tuo nipote! Non ti importa ciò che quel folle potrebbe farle? “. Chiede. Silenzio: tutto ciò che Rosina riesce ad ottenere è un silenzio quasi tombale per qualche, interminabile istante. In seguito Vincent sospira pesantemente, posando una mano sulla finestra e ghiacciandone il vetro. “ Vincent! Una tua parola potrebbe far cessare tutto questo: ridare il trono a tuo fratello sarebbe un grande gesto da parte tua, ancor più grande gesto sarebbe salvare Jeanne ed il bambino che ha in grembo! Ed anche tuo fratello Garry! Santo cielo, non… “. Ma lui la interrompe ancor prima che possa terminare la frase, scuotendo il capo e volgendosi verso di lei, alterato.

 

“ Io sono il Re e lo rimarrò, fino a quando quell’uomo non reclamerà il trono per sé e riporterà ordine nel regno! Ivy sarà mia ugualmente, una volta che quel bastardo di Vanitas avrà avuto ciò che merita! E no: non tradirò mai Dominique, così come lui non ha mai tradito me! E questo è quanto! “. Fa, mentre lei lo afferra per la camicia e lo fa finire spalle al muro, alterata e mostrandogli le zanne affilate.

 

“ Sei solo un burattino nelle sue mani, non lo capisci?! “. Sbrocca alterata la nobildonna, per poi proseguire di lì a poco. “ Fino a questo momento, Dominique ti ha sempre fatto fare tutto ciò che voleva! Ti ha usato, ha approfittato del tuo odio per Vanitas per ottenere ciò che voleva! Ma non lo capisci?! Tu sei sempre stato una marionetta nelle mani del burattinaio e nemmeno te ne sei reso conto! “. Cerca di farlo rinsavire la matrigna, mentre lui la respinge con uno spintone e si libera dalla sua presa.

 

“ Siete voi a non capire! “. Continua, mentre lei si attacca ad un mobile per non cadere a terra. “ Non capite cosa ci sia tra me e lui, anzi: proprio non capite come sia Dominique. Vi limitate a definirlo pazzo, ma c’è molto altro dietro! Cose che voi non comprendete! “. Continua il biondo, mentre la matrigna lo osserva sconcertata.

 

“ C’entra forse la Zydrate oro che ho trovato? “. Chiede, mentre Vincent volge lo sguardo di lato e stringe forte i pugni. “ Per amor del Cielo, Vincent! Se sai qualcosa devi dirmelo! “. Continua, mentre l’altro inizia ad alterarsi seriamente.

 

“ N on lo manderò al patibolo! “. Grida, mentre il pavimento ghiaccia. “ Non tradirò il solo che mi sia stato vicino e che mi abbia dato ciò che il mio fratello biologico non è stato in rado di darmi! Non tradirò una delle persone più importanti della mia vita, né lo farò rinchiudere ad Heichen House! Sono certo che in fine, non farà del male a Jeanne! E questo è quanto, ora sparite da qui! “. Grida alterato il falso re, mentre la nobildonna lo osserva sconcertata.


“ Allora ho ragione! La tua rabbia ne è la prova: c’entra la Zydrate oro che ho trovato! C’entra l’improvvisa ricostruzione della Golden Land, seppur non ci sia ancora il nuovo re d’oro! Allora… oh mio Dio! “. Mette entrambe le mani davanti alla bocca la donna, scuotendo il capo e rifiutandosi di credere a ciò che invece, una parte di sé sa già essere vera: se Garry non farà qualcosa per potenziarsi, né lui né Jeanne hanno speranza di salvarsi! Non contro il potere di due, anzi… di tre lune! “ Il nuovo Re Oro è… “.Non finisce la frase Rosina, mentre Vincent la guarda un istante per poi tornare a guardare la parete accanto a sé e stringendo forte i pugni: non è certo che i sospetti di Rosina siano fondati, ma è altamente probabile che il nuovo Re Oro stia per fare la sua ricomparsa, sorprendendo tutti quanti e cogliendoli del tutto impreparati.

 

A villa Heinemann, una piccola di circa sette anni sta osservando la scena con gli occhi colmi di lacrime: suo padre le ha ordinato di non mostrarsi e così lei farà, ma ha paura: perché improvvisamente, lui e Monsieur Kevin si sono messi a gridare e combattere con le armi? Magdalena Heinemann continua a piangere e singhiozzare, mentre la tata la prende in braccio e la coccola amorevolmente. “ Coraggio tesoro, papà ha ordinato che ti ritiri nelle tue stanze. Lui arriverà appena potrà “. Fa con amore la donna, mentre a quelle parole Mag continua a singhiozzare e tirare su con il naso.

 

“ Ma lui e Monsieur Kevin stanno litigando! Hanno le armi! Ho paura! “. Piange e trema, mentre a quelle parole la donna la coccola con amore, mentre sale lentamente le scale ed esegue gli ordini del suo signore: proteggere la piccola ad ogni costo. Non importa quali saranno le sue sorti, la priorità è che Magdalena viva. Che il frutto dell’amore suo e della sua Miranda non venga messa in pericolo, per nessun motivo al mondo.

 

“ Non devi preoccuparti, tesoro: papà è uno dei cinque capofamiglia ed è un bravo spadaccino. Non si farà mettere nel sacco: tornerà sicuramente da te, sano e salvo “. La rassicura, mentre a quelle parole la piccola dalla chioma corvina sembrerebbe essere un po' più rassicurata: posa il capo sulla spalla della donna ed annuisce, lasciandosi portare nelle sue stanze e mentre, al piano di sotto il furioso scontro tra Kevin e Xerxes continua senza esclusione di colpi.

 

Xerxes Heinemann sanguina al braccio, così come Kevin: entrambi sono stati feriti dai colpi avversari, ma nessuno dei due sembra voler cedere: Heinemann non intende perdonare gli Hunters, che a causa del codice d’onore vigente all’epoca lo costrinsero ad uccidere la donna che amava e madre di sua figlia. D’altro canto Kevin, non può in alcun modo perdonare il fatto che proprio lui, uno dei cinque capifamiglia, si sia vilmente venduto proprio a coloro che hanno trasformato Miranda! Che pur sapendo la verità non si penta minimamente dei suoi gesti ed anzi, tenti di dare la colpa a tutti tranne che a sé stesso. “ Che tu sia maledetto, Xerxes… “. Sibila solamente il capofamiglia dei Knight, mentre a quelle parole l’altro lo deride in modo sarcastico.


“ Proprio tu, mi vieni a fare la morale? “. Chiede sprezzante, mentre lo zio di Ivy e Garry lo osserva furente. “ Proprio tu, che ti sei innamorato di tua sorella come fossi un vampiro! Proprio tu, che le hai vilmente voltato le spalle solamente perché ha rifiutato il tuo amore! Che razza di fratello sei? “. Chiede sprezzante, mentre una coltre di ghiaccio si fa pericolosamente strada sotto i piedi di Kevin. “ Almeno, io ho tentato di aiutare Haruka e Juliette! Anche se sapevo che stavano crescendo la Principessa del Clan della Luna Blu, non mi importava: loro l’avevano cresciuta con amore, per loro era una figlia! Chi ero io per biasimarli? Chi ero io, per abbandonarli al loro destino per una colpa che non era la loro? “. Chiede, riferendosi senza dubbio all’omicidio di Luna: sa bene come andarono le cose e sa benissimo che i Perry non erano in loro. Che non meritavano di essere puniti per una colpa che non era la loro. Quella notte inviò dei suoi Hunters per cercare di difendere Haruka e la moglie. Haruka, l’unico tra i capofamiglia che cercò disperatamente di salvare Miranda e di convincere i compagni a risparmiarla. Haruka, che dopo quella terribile tragedia si è battuto ed ha ottenuto la modifica del codice d’onore dei cacciatori: ora, solo i vampiri pericolosi verranno giustiziati. Gli altri potranno convivere pacificamente con gli umani.

 

“ Taci! Tu non sai nulla di me e mia sorella! Non sai nulla di me e di Haruka! “. Tuona infuriato l’argento. “ E non sai nulla della notte degli inganni! “. Grida poi, attaccando con furia l’ex amico. Xerxes si difende magistralmente, trovandosi viso a viso con l’altro.

 

“ Invece so molto più d quello che credi, Kevin Knight! O dovrei dire...”. Arriva ad un millimetro dal suo orecchio, stando ben attento a non farsi colpire dall’avversario e prendendo parola di lì a poco. “ … Kevin Lunettes? “. Chiede in fine, mentre a quelle parole l’altro non ci vede più: non si chiede nemmeno come faccia Xerxes a conoscere il suo segreto, ossia che lui è il figlio illegittimo di Vanitas Lunettes e non sa nemmeno se sia a conoscenza del fatto che anche Juliette lo era. E nemmeno gli interessa, non ora.


“ Ho detto taci! “. Grida alterato, mente lo scontro riprende più furioso che mai: entrambi i contendenti volano contro la parete, colpiti violentemente l’uno dalla furia dell’altro: Xerxes si ripulisce il sangue che esce dal suo labbro, seppur un po' stordito. Kevin è un po' più frastornato e porta una mano al capo, sanguinante.

 

“ Dicevi di amare tanto tua sorella, ma non ti sei accorto della verità che stava sotto i tuoi occhi “. Sentenzia Heinemann, sputando sangue. “ Non ti sei reso conto di chi realmente, quella notte, abbia plagiato i Delacour e tuo cognato e tua sorella. Non hai capito chi c’era dietro, che Kaname Hikari era un burattino e che il burattinaio era nell’ombra. Ma ha commesso un errore madornale: l'assassinio della regina non era nei suoi piani. Ma facendo impazzire Kaname, non ha più potuto controllarlo “. Continua enigmatico, mentre Kevin si avventa su di lui seppur sanguinando al capo, stringendo forte la presa sul suo collo.

 

“ Cosa vai dicendo, folle?! “. Grida, mentre sente un atroce dolore al capo per le ferite riportate. “ Parla! Chi c’era dietro?! “. Xerxes lo deride malignamente, sputando a sua volta sangue e sporcando il viso dell’altro.

 

“ Preparati a morire, Kevin: non mi farò rinchiudere in manicomio o giustiziare, mi dispiace ma non sono ancora pronto a lasciare questo mondo! “. Fa semplicemente Heinemann, recuperando le forze nel giro di poco ed invertendo le posizioni: ora è lui a stringere la presa sul collo dell’altro, mentre con la mano libera gli punta il pugnale. “ Dì addio alla vita. E consolati: ben presto ti ricongiungerai alla tua amata sorella! “. Lo deride maligno, ma un’improvvisa ventata gelida precede la rottura di tutte le finestre, mentre della catene nere immobilizzano sul posto Xerxes. Kevin tossisce per riprendere fiato, portando le mani al collo ed osservando la figura incappucciata che ora lo sta proteggendo.

 

“ Ma tu chi sei? “. Chiede solamente, mentre gli occhi totalmente neri della misteriosa figura sono puntati sull’altro Hunter, mentre il nuovo arrivato o la nuova arrivata non degna Knight di una sola parola. “ Luna nera! “. Fa poi agghiacciato l’Hunter dalla choma argentea, intuendo che chi lo ha difeso appartiene al clan della Luna Nera!

 

A palazzo Baskerville, nel medesimo istante.

 

Un giovane dalla chioma argentea e dagli occhi di ghiaccio scoppia in una fragorosa risata, mentre il giovane dalla chioma corvina lo osserva totalmente in ira. “ Che hai da ridere, si può sapere?! “. Grida alterato Ace Baskerville, mentre il suo interlocutore continua a deriderlo e non si cura della sua collera.

 

“ E te lo devo anche dire? Non ti facevo così ingenuo, fratello mio “. Sentenzia tagliente, rivelandosi essere uno dei fratelli di Ace e di conseguenza di appartenere al clan della Luna Rossa. “ Come hai potuto perdere, contro una luna minore? Avrei capito contro Vanitas o Kaname. Avrei capito contro il nuovo Re Oro, semmai si fosse palesato. Ma contro Oz?! Contro la dodicesima Luna Demoniaca minore? Perdonami, ma è davvero ridicolo! “. Continua a deriderlo l’argento, mentre l’ira di Ace non pare diminuire e mentre nella stanza la temperatura aumenta nel giro di pochi istanti.

 

“ Invece di stare lì a ridere come un cretino, presta attenzione a ciò che ti dico! “. Tuona alterato, mentre una fiammata passa di fianco al maggiore ma non o sfiora minimamente, facendogli tuttavia eprdere le staffe: osserva il fratello con ira a sua volta, mentre questo riprende parola di lì a poco. “ La Regina Grace ha eretto una barriera molto potente e non solo. Non ho avvertito solo il potere di Re Oz! Con lui aveva altri poteri: deve aver sicuramente stretto alleanza con le altre Lune Demoniache! I e rimanenti si stanno alleando contro di noi, ecco perché mi hanno colto di sorpresa! “. Spiega nervoso, mentre colui che tutti definiscono il principe dal cuore di ghiaccio annuisce semplicemente: in effetti pensa, una volta calmatosi, le parole di suo fratello non suonano così utopiche.

 

“ Uhm… “. Mormora solamente, mentre crea una fiamma viola dalle sue mani: l’unione del potere di tenebre sottratto a Re Castiel e del suo, ossia il fuoco. “ Peccato: tua sorella ci teneva tanto,a d avere il potere di Oz per sé. E tu sai quanto può diventare nervosa Diva, se non ottiene ciò che vuole. Specie ora che è incinta “. Commenta solamente l’argento, mentre a quelle parole il fratello minore incrocia le braccia al petto per poi riprendere parola di lì a poco.

 

“ Zwei, Diva è anche tua moglie oltre ad essere mia… nostra sorella. Quindi, chi deve calmarla sei tu “. Scuote le spalle come nulla fosse, mentre a quella frase Zwei Baskerville rimane in silenzio qualche istante, osservando la luna rossa al di fuori della finestra.

 

“ E che mi dici invece, di Alexis? “. Chiede solamente, mentre i suoi occhi si tingono di un rosso rubino ed in seguito, cremesi. “ Le avevi promesso che avresti concentrato le risorse di Sabrie nella battaglia contro nostro zio, invece hai attaccato Taiviel senza il suo permesso. Si infurierà molto “. Ride lievemente. A quelle parole Ace scuote il capo lievemente.


“ Se si arrabbia, le passa “. Sentenzia risoluto, come non fosse di suo interesse andare d’accordo con la moglie e sorella minore. “ Io sono il re, io faccio ciò che mi pare. Anche se la Regina non approva “. Sentenzia, mentre osserva a sua volta la sua luna ed anche i suoi occhi si tingono di cremesi. “ Raderò al suolo Veritas con le mie mani, lo giuro: reciderò tutti i legami del clan della Luna Rossa e di quello della Luna Blu, per sempre ed una volta per tutte “. Fa risoluto, mentre suo fratello non sembra del tutto convinto.

 

“ Sempre se Vanitas non si dimostrerà più forte e preparato di noi. In quel caso? Cosa faremo, per assicurarci la vittoria? Ora che Kazuma ha tradito ed è dalla parte di nostro zio, siam o rimasti solo noi due “. Sentenzia, mentre a quella frase il minore osserva un ritratto, lo stesso che anche suo fratello osserva di lì a poco.

 

“ Tu pensa a Diva ed al vostro bambino. Il clan della Luna Rossa ha bisogno di eredi, dobbiamo preservare la vita di quella creatura a tutti i costi. Al resto, ci penserò io “. Sentenzia risoluto, mentre di nascosto la Regina Alexis ascolta ogni parola di quella conversazione. Stringe i pugni in preda alla collera: suo marito non le ha dato retta, ha attaccato un altro Re senza neppure tener conto del suo parere e di quello della stessa madre. Non può fare a meno di chiederselo. Cosa lo spinge ad odiare il Clan della Luna Blu a tal punto? Cosa lo spinge a desiderare il potere di tutti i Re per sé? Qual’è il suo obiettivo finale? E soprattutto: quali conseguenze avrà la sua scalata al potere, sugli altri Pilastri? Sarà davvero possibile per un Re, sostenere tutti i poteri dei quattordici pilastri da solo? Sa che i poteri rubati sono stati divisi tra Ace ed i fratelli, ma questo basterà davvero a scongiurare una catastrofe più grande? Per la prima volta, Alexis Baskerville ha davvero paura: non bastava la minaccia di loro zio, ora anche suo marito si mette a fare di testa sua senza pensare alle conseguenze. Forse pensa, deve essere lei a fermarlo prima che le conseguenze siano irreversibili, per il bene non solo del mondo ma an che dei suoi gemelli e di suo marito stesso. Se Ace non capisce la gravità delle sue azioni pensa, dovrà essere lei ad intervenire. E forse, pensa dirigendosi alle celle dove le Regine del Clan della Luna Viola e del Clan della Luna Argento sono prigioniere, solo lei ha il potere di rovesciare la sorte di questa battaglia insensata. Nel giro di qualche istante, la minore dei fratelli Baskerville giunge alle celle dove Megara Landcaster sta ancora consolando Tea Rosa Rossa, ormai sicura della morte del marito per mano del Re Rubino.

 

“ Tea! Megara! “. Le chiama solamente Alexis, mentre le due donne alzano lo sguardo sorpreso verso di lei: cosa ci fa la moglie di Ace lì, si chiedono? Che cosa vorrà da loro? “ Ho bisogno che mi diciate una cosa fondamentale: purtroppo ora non posso liberarvi, ma se mi aiuterete potremo salvare ciò che rimane dei vostri regni ed evitare che il mondo vada in pezzi! Ma per farlo, devo parlare con la regina zaffiro! “. Sentenzia, mentre le altre due donne si avvicinano alle sbarre: non sanno se sarà una buona idea, che la regina zaffiro e la regina rubino si incontrino di nascosto. E soprattutto, se sarà una cosa possibile senza che Ace ed i fratelli se ne accorgano.

 

“ Non potete parlare con Ivy, Alexis! Sareste morta ancor prima di mettere piede a Veritas “. Sentenzia Megara, mentre la rosa la guarda preoccupata. “ La sola cosa che potete fare è cercare di far ragionare vostro marito e cercare di capire perchè sta facendo tutto questo! “. Continua la Regina Ametista.

 

“ E fermarlo! Cercare di persuaderlo che ciò che sta facendo è una pazzia, che se non si fermerà causerà una catastrofe! “. Continua la Regina Argento, mentre Alexis annuisce: le ha fatto bene incontrare le altre due regine. Pensa che hanno ragione: non può andare a Veritas, con tutte le protezioni che ci sono sarebbe morta ancor prima di varcare il confine. La sola cosa che le è consentito di fare è cercare di far ragionare Ace anche se, lo sa, è un’impresa quasi più ardua che entrare a Veritas.



Salve miei fans, come state? Ed ecco il capitolo 69! Allora, ce ne dite? Abbiamo visto la conversazione di Vincent e Rosina, che ne pensate del'atteggiamentod el falso re? Ora sappiamo che è realmente innamorato di ivy, cosa farà nello scontro finale, er averla per sè? Kevin intanto, viene a sorpresa difeso da qualcunod el Clan della Luna Nera: chi sarà mai? Xerxes parla di un misterioso burattinaio, che manovrò i fili la notte degli inganni: di chi si tratterà mai? Intanto Alexis scopre che il marito ha attaccato Oz e la cosa non le piace: incontriamo anche le regine Tea e Megara, prigioniere a Sabrie dopo la caduta dei loro regni e la morte dei loro mariti. Cosa farà la regina rubino? Basteranno le sue intenzioni, a fermare il Re cremesi? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 70
*** Bite me ***


Alla Terra di Nessuno intanto, lo scontro si sta facendo decisamente incandescente. E no, non è solamente un eufemismo.

 

Le fiamme disintegrano alcuni alberi, mentre Pierre e Michael tengono egregiamente testa all’avversario. Intanto, Jeanne e Garry sono faccia a faccia: la donna scuote con enfasi il capo, allontanando quel pensiero fatto da lei stessa e mentre lui si fa finalmente avanti. “ Jeanne… “. La chiama solamente, mentre lei sente di sapere già che cosa le vuole dire: scuote con enfasi il capo e chiude gli occhi, portando le mani alle orecchie.


“ No! No e poi no! No! “. Ripete ostinata la figlia di Kaname. “ So già che cosa mi vuoi chiedere, ma no! Non lo farò mai! “. Continua, mentre lui mette le proprie mani su quelle di lei. “ In primo luogo, non l’ho mai fatto! Se ti recidessi la carotide?! Ti potrei ammazzare! “. Grida spaventata e tremando al solo pensiero, per poi proseguire di lì a poco. “ In secondo luogo, no! Non ti trasformerò mai in ciò che tu hai sempre odiato! Non mi abbasserò allo stesso livello di Dominique, che ha morso Mina e l’ha resa ciò che più odiava! Io non posso fare questo a te, lo capisci?! “. Chiede, mentre lui la stringe forte a sé in un abbraccio protettivo, mentre Peirre e Michael continuano a proteggerli intuendo che in entrambi i casi hanno bisogno di tempo, specie se Jeanne accetterà la richiesta di Garry.


“ Jeanne, ascoltami… “. Sussurra solamente il cacciatore, prendendo poi le mani della donna nelle proprie e mentre lei lo guarda con le lacrime agli occhi. “ Io ho piena fiducia in te: non sbaglierai. Sei un vampiro, l’istinto ti suggerirà le giuste mosse e dove mordere: non mi accadrà nulla di irreparabile, non mi ucciderai “. La rassicura, mentre lei continua a guardarlo terrorizzata. “ Dobbiamo fermare tuo marito: ogni secondo è prezioso, Pierre e Michael non lo tratterranno per sempre. E sai bene che al momento, non ho forza sufficiente per contrastarlo: finirebbe per uccidermi e farebbe nuovamente del male a te ed alla bambina. Non voglio permetterlo: devo sconfiggerlo a qualsiasi prezzo! E se dovrò diventare un mostro come lui per aver la meglio, allora voglio che sia tu a farlo! Solo tu! Ti prego, Jeanne! Ti prego: fai che possa assicurare a te, Luca ed alla piccola che hai in grembo il futuro di pace che se lui non fosse neutralizzato, non avreste mai! “. Quelle parole scuotono violentemente la Principessa, come se una freccia le fosse stata scoccata in pieno petto.

 

“ Lurido figlio di puttana… “. Sibila solamente Dominique, che ovviamente ha sentito ogni singola parola: all’udito fine di un vampiro come lui, non sarebbe infatti mai potuta sfuggire una singola sillaba, anche se in quel momento è impegnato ad attaccare ed a proteggersi dagli avversari. “ Levatevi dai piedi!! “. Grida infuriato, mentre una fiamma azzurra sta per colpire Pierre. Michael se ne accorge e salva il padre appena in tempo, gettandolo a terra e contrattaccando con violenza.

 

“ Non avrai vita facile con noi, maledetto! È ora che tu paghi, per ogni singola cosa che hai fatto! “. Grida alterato l’Hunter, mentre il suo colpo taglia una ciocca dei lunghi capelli corvini dell’altro, che furioso si accorge di star sanguinando al viso.

 

“ Cane… “. Mormora solamente il figlio di Veronica ed Antoine, nei suoi occhi il rosso della sua luna brilla come non mai. “ Sapevo che eri forte, ma non avresti mai dovuto usare questa forza contro il tuo futuro padrone, mon chere “. Ghigna poi, leccando il sangue che esce da quel taglio e provocando il disgusto di Michael. “ Che c’è, fratellone? Sei geloso perché non ho riservato a te lo stesso trattamento di Mina e Garry? Guarda che posso sempre rimediare “. Ride malignamente, mentre Michael riesce a rifilargli un ceffone così forte da farlo finire contro un albero retrostante.

 

“ Chiudi quella bocca, bastardo! “. Grida nuovamente, mentre l’avversario si riprende subito, ghignando malignamente in direzione del figlio di Pierre e Joe.

 

“ Non vedo l’ora di metterti le mani addosso “. Calca sulle ultime parole di proposito, facendo perdere le staffe al suo avevrsario. “ E soprattutto, di assaggiare il tuo sangue: sarà bello renderti mio schiavo e farlo proprio qui, di fronte a paparino “. E ghigna in direzione di Pierre, che a quella frase ha la forte tentazione di dargli un pugno. In seguito il suo sguardo si sposta su Jeanne, che si scuote violentemente: osserva prima Pierre, che le sorride lievemente seppur la sua rabbia sia, in quel momento, sempre più difficile da contenere.

 

“ Sistemerò io le cose con gli altri Hunters: la priorità ora, è che Dominique venga neutralizzato. E se questo significa ridare a Garry ciò che è stato sigillato in lui da Luna, Kaname e Juliette, io non mi oppongo. Avrete il mio supporto “. Assicura, mentre l’altro lo deride malignamente: con una fiamamta riesce a stordire Michael, che colto di sorpresa vola contro un albero.

 

“ Sempre se uscirai vivo da questo scontro, paparino “. Ghigna malefico, continuando ad affibbiare a Pierre quell’epiteto e mandandolo ancora più in collera.

 

“ Taci, maledetto! Smettila di prendermi in giro e combatti da uomo, invece di attaccare alle spalle o di prendertela con le donne indifese! Prova ad attaccarmi direttamente, se ne hai il coraggio “. Il fuoco dell’ira brucia negli occhi del capofamiglia dei Veghner, mentre seppur ripresosi dalla violenta botta presa anche Michael decide di rimanere in disparte: deve recuperare un po' di fiato pensa, in quelle condizioni finirebbe solo per farsi eliminare.

 

“ Padre… siate prudente “. Sussurra solamente, ma Pierre non sembrerebbe dargli retta e forse nemmeno lo sente.

 

“ Ti farò pagare ogni cosa: da ciò che hai fatto a Jeanne, a Luca, a Garry, a Duke… ed a mia figlia Mina! “. Si irrita il rosso, mentre invece di infuriarsi e come avesse voluto cogliere la palla al balzo, il corvino lo deride sprezzante e sadicamente, mentre il capofamiglia dei veghner lo guarda sbarrando gli occhi qualche istante. “ E’ completamente pazzo o che cosa? “. Mormora solamente, mentre a quelle parole il secondo Principe di Veritas riprende finalmente parola, dando termine a quella risata fuori luogo.

 

“ Ah si, la piccola Mina: la mia sorellina “. Calca sulla parola mia, mentre osserva il suo avversario con un ghigno maligno. “ Avresti dovuto sentirla, sai? Non credo che le sia dispiaciuto ciò che le ho fatto, in fine “ Prosegue, mentre intuendo a ciò che si riferisce e ciò che sta per fare Michael cerca di rialzarsi.

 

“ Stai zitto, dannato infame! “. Grida, per poi finire rovinosamente a terra a causa della ferita riportata al fianco e mentre d’altro canto, il suo avversario lo guarda malignamente, posando un piede sul rivale per qualche istante ma senza fare null’altro: più che altro, sembra quasi volerlo sottomettere e dimostrare il suo dominio assoluto, come avesse già vinto lo scontro.

 

“ E perché, scusa? Dato che come ha detto prima Mina è sua figlia, anche papino deve sapere chi è il padre del suo futuro nipotino “. Continua, ridendo come stesse raccontando una barzelletta e mentre Pierre rimane talmente sconvolto da quasi lasciar cadere la sua arma antivampiro.

 

“ Il mio… il mio cosa?! “. Chiede agghiacciato, mentre l’altro non perde tempo e continua a provocarlo, tenendo fermo Micnhael per evitare che lo attacchi e gli impedisca di proseguire la frase.

 

“ Si, sono abbastanza sicuro che la dolce Mina stia ora aspettando un bambino. Il mio bambino “. Precisa, mentre Pierre non ci vede più dalla collera e lo attacca con furia.

 

“ Tu!! che cos’hai fatto a mia figlia, bastardo pervertito?! “. Grida, riuscendo ad afferrarlo per il collo e liberando così anche Michael.

 

“ Te l’ho detto! Avresti dovuto sentire come gridava, quella piccola masochista! Credo che in fine, il dolore le piaccia più di quanto voglia ammettere! Si vede proprio che è la mia gemella, buon sangue non mente! “. Continua senza paura il corvino, mentre Pierre afferra il pugnale e lo punta dritto al collo dell’altro. “ Oh, che bello! Diventerò padre due volte, non è fantastico papino? “. Continua, mentre il rosso si prepara a colpire.

 

“ Cos’hai fatto alla mia bambina?! Io ti ammazzo! “. Grida, ma improvvisamente la lama diventa incandescente e si liquefà in un istante, lasciando il cacciatore totalmente disarmato.

 

“ Oh, che cattivo bimbo! Non lo sai che non dovresti giocare con il fuoco? Potrebbe scottarti! “. Conclude la frase il figlio di Veronica ed Antoine, prima di colpire Pierre con una fiammata molto potente e liberandosi dalla sua presa, immobilizzandolo poi con il ghiaccio. “ Andiamo, mi secca dover uccidere il nonno di mio figlio. In fondo, potresti essere utile: se farai il bravo e se tu ed il fratellone vi arrenderete, forse potrei decidere persino di risparmiarvi la vita, eh? Che ne dici? “. Glielo sta chiedendo davvero, si chiede Pierre? Davvero sta chiedendo a lui se sarebbe felice che la sua vita fosse risparmiata? Davvero gli sta chiedendo di diventare suo servo? Una lacrima cade per la prima volta dai suoi occhi: si sente un genitore orribile. La sua bambina, la sua Mina è stata stuprata e lui non ne era neanche alcorrente! E non solo questo: non è proprio riuscito a fornirle una protezione decente, pur sapendo che quel pazzo omicida di suo fratello le aveva messo gli occhi addosso! È stato debole ed ora la sua adorata figlia ha pagato il prezzo di tale debolezza! Ma no, pensa: no. Non vuole più essere debole! Ha perduto Duke, ha perduto suo figlio e suo nipote, ora Mina ha subito questo… basta. Basta, pensa il rosso! Basta: Dominique Lunetets Hikari deve essere fermato e deve essere fermato subito, prima che la sua pazzia mieta qualche altra vittima! Guarda Jeanne qualche istante, per poi prendere parola.

 

“ Jeanne! Vi supplico! Dovete fare ciò che Garry vi chiede! Vi prego! Fatelo per me, fatelo per mia figlia! Non lasciate che anche lei passi l’inferno che avete passato voi durante la gravidanza, semmai fosse vera una cosa simile! Fate il modo che questo pazzo stupratore sia fermato, una volta per sempre! “. Commenta semplicemente il rosso, mentre la donna porta lo sguardo all’amato. “ Io ho fiducia in voi! Siete la sola che può ribaltare la situazione a nostro vantaggio! Fate che ciò che Mina ha subito non sia stato in vano! Fate che il sacrificio di molti, non sia stato vano! Fatelo anche per la vostra bambina! Garantitele un futuro migliore, lontana da questa bestia! “. Continua il rosso, mentre Jeanne rimane colpita, commossa e spaventata al tempo stesso.

 

“ Lord Pierre… “. Mormora solamente, mentre lui riesce ad annuire malgrado sia ancora immobilizzato all’albero.

 

“ Io credo in te, Jeanne. Ho una grande fiducia in te “. Commenta solamente, mentre queste parole sembrano dare rinnovata forza e fiducia alla fanciulla, che annuisce seppur le lacrime scendano ancora dai suoi occhi.

 

“ Farà molto male, Garry! Molto male! “. Fa, mentre lui slaccia i primi bottoni della camicia e la osserva intensamente, inclinando il collo e scostando di lato i capelli.

 

“ Fallo. Mi fido ciecamente di te “. Assicura: sa bene che la trasformazione farà molto male e che recuperare poteri e memorie lo farà ancora di più. Ma se lo ha sopportato Ivy a suo tempo, perché mai non dovrebbe farlo lui? In oltre si fida di Jeanne, le darebbe in mano la sua stessa vita senza alcuna esitazione. E più che odiare i vampiri, dati i recenti avvenimenti il solo che odia con tutto sé stesso è Dominique: farebbe di tutto per dargli ciò che merita, anche ciò che non avrebbe mai osato pensato di fare solo due anni prima. Ed a quelle parole e sentendo soprattutto le emozioni di Garry, anche Jeanne lascia da parte ogni suo dubbio: lo farà. Ridarà a Garry i suoi poteri e le sue memorie, sarà lei stessa a spezzare i sigilli rimanenti e non ancora infranti dai precedenti morsi di Dominique. Si avvicina lentamente al suo amato, aggrappandosi con forza alla sua camicia e guardandolo intensamente, con gli occhi iniettati di un’intensa luce blu.

 

“ Non farlo! “. Si altera Dominique, capendo cosa sta per succedere e facendo per attaccare la moglie per dividerla da Garry. Ma una pugnalata alla schiena cambia radicalmente i suoi piani.

 

“ Maledetto bastardo, sta buono! Non ti permetterò di interferire! “. Sentenzia Michael, affondando la lama e mentre, nello stesso istante il corvino sputa sangue: la ferita non è letale, ma indubbiamente l’argento fa molto male. “ Sento già che il tessuto cerca di rigenerarsi, ma non te lo permetterò! Non finché Jeanne non avrà compiuto la sua missione! “. Affonda maggiormente il biondo, mentre Dominique si volta a guardarlo con ira.

 

“ Ma con chi credi di avere a che fare, fratellone? “. Ghigna maligno, ma stavolta non riesce a provocare l’altro. Intanto Jeanne punta lo sguardo in quello di Garry, che annuisce ancora una volta come a farle capire che è finalmente pronto.

 

“ Ti amo “. Sussurra solamente, sfoderando le zanne affilate e mentre lui la attira a sé.

 

“ Ti amo anche io “. Fa, mandando su tutte le furie suo cugino che ovviamente, ha sentito ogni parola: deve fermarli, pensa. Deve fermarli ad ogni costo! Se non sarà lui a mordere Garry ed a tenerlo quindi sotto il suo controllo, allora non può permettere che sia la moglie a farlo! Non può permettere che la moglie dia vita alla sola arma i grado di distruggerlo!

 

“ Io ti ammazzo! “. Grida furioso il corvino, partendo all’attacco dopo essersi liberato della lama di Michael ma vedendosi la strada sbarrata da quest’ultimo e Pierre, ora libero dal ghiaccio grazie a Jeanne, che con il solo sguardo l’ha sciolto.

 

“ Dove credi di andare, pazzo furioso?! Da qui non passi! “. Sentenzia il biondo, mentre anche Dominique si trova in difficoltà: ovvio che può spazzare via quegli Hunters insignificanti, ma non abbastanza in tempo per impedire a Jeanne di fare ciò che Garry le ha chiesto! Jeanne, che lecca lentamente il collo di Garry e, dopo un momento di esitazione lo fa cadere a terra, cadendo sopra di lui ed affondando finalmente le zanne nel suo collo. Ed in un istante lo sente: mentre lui si aggrappa con forza alla stoffa del suo vestito, lei sente che i sigilli di Luna e Juliette sono già stati spezzati, ed ora il suo morso ha spezzato anche quello più potente del padre.

 

“ No!! “. Si altera ancor più Dominique, scagliando una fiamma in direzione dei due. Fiamma che viene prontamente deviata da Pierre, che lo guarda alterato.

 

“ Sono io il tuo avversario: sbaglio o mi hai sfidato, prima? O sei così codardo da ritirarti? “. Chiede, mentre nello stesso istante l’intenso aroma del sangue di Garry si spande in tutta l’area, facendo inevitabilmente perdere il controllo anche al cugino, che ne è irrimediabilmente attratto seppur in quella situazione e sia nel belmezzo di uno scontro. Nel frattempo, il veleno afrodisiaco delle zanne di Jeanne inizia ad entrare in circolo nel corpo del cacciatore, che sente quasi come se il suo intero essere stesse morendo per poi prepararsi ad una rinascita definitiva, mentre le zanne di Jeanne affondano fino in fondo. In seguito la donna si stacca lentamente da lui, con la bocca ancora sporca di sangue.

 

“ Garry…? “. Sussurra solamente, capendo in seguito che l’uomo è svenuto notando già nel suo sangue e dall’odore di esso i primi cambiamenti: Garry Perry sta per cedere il posto al Principe Garry Hikari, il solo in grado di pareggiare i conti con la sue nemesi, il Principe Dominique Lunettes Hikari.

 

Sabrie, Monte Esilio.

 

Un eterno giovane dalla chioma argento osserva al di fuori dalla finestra del suo palazzo: lo stesso palazzo in cui vive da anni, da quando il fratello minore lo esiliò dopo essere divenuto il re di un regno che lui ritiene, avrebbe dovuto invece essere suo. Dopo tutto pensa, lui è il fratello maggiore, l’erede. Poi scuote il capo: a quell’uomo, a colui che ha reso Allen Baskerville suo successore non interessava la scala gerarchica. Per suo padre, per Rin Baskerville contava solamente mettere zizzania tra i suoi figli. E ci è riuscito, eccome se ci è riuscito: dopo che in uno scontro a causa di una donna inavvertitamente Allen tolse un occhio al fratello, i rapporti tra i due furono irrimediabilmente compromessi. E quando la sorella scelse lui invece del fratello maggiore, come suo sposo e come Re di Sabrie, le cose precipitarono. E quindi pensa Kevin Baskerville, eccolo lì a pianificare la sua terribile vendetta contro la sua famiglia: contro Ace, contro il fratello e contro il suo stesso figlio. Tuttavia, mentre il Re degli Esiliati sta pensando a tutto questo qualcosa lo fa lievemente sussultare. “ Uhm… “. Mormora solamente, mentre dietro di lui un giovane dalla chioma bruna tiene tra le mani una bellissima rosa nera.

 

“ Cosa c’è, zio? State poco bene? “. Chiede solamente Kazuma Baskerville, primogenito di Allen e Risa ora passato dalla parte delle forze oscure e di suo zio, pronto a distruggere la sua stessa famiglia. A quella domanda Kevin si volge verso di lui, mentre la sua rosa nera brilla di un’intensa luce di color viola.

 

“ Qualcosa si sta muovendo “. Sentenzia solamente, mentre il più giovane non distoglie lo sguardo da lui ma non osa interromperlo, attendendo che sia l’argento a dargli una spiegazione di quanto appena affermato. “ Non sto parlando di tuo padre o dei tuoi fratelli. Non sto nemmeno parlando dell’abisso: c’è ben altro “. Sentenzia risoluto l’eterno giovane con un occhio solo, che punta all’altro poco prima di riprendere parola. “ Non hai sentito anche tu? “. Chiede, mentre il nipote scuote lievemente il capo.


“ Di cosa parlate, zio? “. Chiede solamente il primogenito di Allen e Risa, mentre a quella risposta l’altro sospira pesantemente.

 

“ Succede che si è aperto un portale “. Sentenzia, mentre nella stanza la temperatura inizia ad aumentare.

 

“ Siete arrabbiato? “. Chiede semplicemente Kazuma, intuendo che il cambio di temperatura deriva dallo stato d’animo di suo zio. “ Non è un bene? Era il nostro obiettivo, aprire le porte… “. Ma l’altro lo interrompe quasi bruscamente, alzandosi dal trono su cui si era precedentemente seduto.

 

“ No: non sono le porte dell’abisso né quelle del Sancta Santorum ad essere aperte “. Sentenzia, mentre l’altro lo osserva decisamente incredulo. “ Qualcuno è fuggito dalla zona Fantasma “. Fa poi, mentre il suo sguardo è ora puntato ad un vecchio ritratto: un bimbo dalla chioma argentea, uno dalla chioma ametista ed un neonato biondo in braccio ad una splendida donna dalla lunga chioma mogano e sguardo freddo. Ed accanto a lei… “ Padre… “. Mormora poi il primogenito di Rin e Juri Baskerville, intuendo forse qualcosa che solo lui ha fino ad ora capito. “ Non riuscite proprio ad accettare di essere morto per mano mia e di Allen, eh? “. Chiede, mentre suo nipote riprende parola di lì a poco, notando dove suo zio stia guardando o meglio, che cosa.


“ Cosa? Impossibile! “. Fa solamente, stringendo la propria rosa come fosse una protezione contro quelle sole parole e contro ciò che esse potrebbero significare per lui e per tutti gli abitanti di Sabrie. “ La zona fantasma è una zona inviolabile, dove le anime dei più potenti tra i vampiri vanno una volta sigillate, per impedire loro di rinascere seppur i loro corpi siano distrutti o sigillati! Allora…? “. Mormora, mentre suo zio si prepara a dargli una risposta.

 

Villa Veghner, stesso istante.

 

“ Si: la zona fantasma è una zona inviolabile ma non per chi è già all’interno! Ecco come ha fatto, lo spirito di Vanitas Lunettes ad uscirne e ad impossessarsi del nipote “. Hans Delacour affianca la moglie, mentre Joe, Sharon e Dante soccorrono Ivy: infatti, il capofamiglia dei Delacour ha sentito il trambusto ed è ovviamente accorso, assistendo con i suoi occhi al cambiamento di Vanitas.

 

“ Aspettate: state dicendo che quell’uomo non è Re Vanitas? “. Chiede Roland, difendendo sé stesso ed Anna da un raggio blu.

 

“ Si e no “. Risponde Hans, cercando di guadagnare tempo affinché Ivy rigeneri la ferita al braccio. “ Colui che abbiamo di fronte è Vanitas Lunettes, il Re pazzo. Si è liberato dalla zona fantasma in cui era stato imprigionato a suo tempo. Credo sia sulla terra da molto tempo, se ora ha potuto impossessarsi di suo nipote pienamente “. Spiega, mentre la Regina fa loro scudo prima che degli spuntoni di ghiaccio li feriscano gravemente.

 

“ Oh, siete molto perspicaci “. Ghigna sadicamente Vanitas, mentre a quelle parole la moglie lo guarda con uno sguardo iniettato di luce blu.

 

“ Te la faccio passare io, la voglia di ridere “. Sentenzia, mentre lui punta finalmente il proprio sguardo in quello di lei. “ Avanti, esci subito dal corpo di mio marito! “. Ordina, lanciandosi all’attacco e mentre Dante osserva allarmato la scena.

 

“ Mia regina! State attenta! “. Grida il maggiordomo, prima che Vanitas riesca a gettare a terra la moglie, immobilizzandola sotto di sé e tenendo una mano sul suo collo.


“ Sono stato chiuso nella zona Fantasma per troppo tempo, ed il merito è tutto di vostro padre: non solo ha ucciso le mie adorate figlie, mi ha anche sottratto il potere della Luna Blu. Anche se, beh, devo dire che sono quasi contento lo abbia fatto “. Ghigna, mentre lei sente quasi l’aria mancarle. “ Non troverete mai la sorgente e non potrete fare nulla: presto, molto presto non sarò più solo. Io e lei governeremo nuovamente Veritas “. Assicura, sussurrando quelle parole all’orecchio di Ivy con fare malefico. In soccorso della Regina Zaffiro intervengono Dante e Sharon: la donna afferra il re da dietro, cogliendolo di sorpresa e consentendo a Dante di immobilizzarlo a sua volta a terra.


“ Ivy! State bene?! “. Chiede allarmata l’arancione, inginocchiandosi per poter dare una mano all’altra, che tossisce per riprendere fiato ma in seguito annuisce.

 

“ Si, grazie Madame Sharon “. Mormora solamente, tenendosi le mani al collo. “ Dobbiamo liberarlo! Dobbiamo cacciare lo spirito di mio nonno dal corpo di mio marito e lo dobbiamo fare al più presto! “. Fa poi la corvina con determinazione, mentre a quelle parole Roland le si avvicina e la aiuta ad alzarsi.

 

“ Come diavolo ha fatto a scappare dalla zona Fantasma? È un luogo invalicabile “. Fa, mentre Dante decide di dargli una risposta: scuote il capo amareggiato, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Temo sia stata colpa di Kaname Hikari, il precedente Re. E di un rituale che ha compiuto “. Fa, ma nessuno ha il tempo di dire nulla: il maggiordomo viene sbalzato alla parete, mentre Vanitas si alza decisamente furioso, gli occhi iniettati di un’intensa luce blu.

 

“ Non vi permetterò mai di rinchiudermi nuovamente in quel luogo orribile! Molto presto non sarò più solo: io e la mia amata governeremo nuovamente sul nostro regno, in attesa di poter recuperare i nostri veri corpi “. Quelle follie sembrano utopia per la maggior parte dei presenti, ma non per Ivy e Dante: in un remoto angolo di sé stessi, il maggiordomo e la sua regina hanno già capito quale sia il piano di Vanitas Lunettes. E pensano che se non lo fermeranno ora, non avranno un’altra occasione per farlo.

 

In un altro luogo, seppur non troppo distante da dove l’epico scontro si sta disputando.

 

“ Tuo figlio è fuori controllo “. Sentenzia solamente l’eterno giovane dalla chioma mogano, mentre l’altro lo osserva qualche istante e solo in seguito decide di prendere parola, proseguendo quella che senza dubbio dev’essere una discussione già avviata da diverso tempo ormai.

 

“ E di chi è la colpa, eh? Di chi è ? “. Chiede alterato, mentre il Re del Clan della Luna Nera lo osserva gelidamente. “ Va bene, io avrei dovuto stargli più vicino dopo la morte di Veronica! Ma d’altra parte, lo avevo affidato a te! A te, che come mio fratello maggiore e suo zio avevi il compito di proteggerlo, non di farlo diventare un pazzo psicopatico! Ti avevo dato una seconda occasione, dopo che mi hai praticamente obbligato a rinunciare per sempre alla mia adorata figlia ed affidarla ai cacciatori! Volevo che mi sostituissi in un momento buio per me, non volevo gettare su mio figlio tutta quella merda che avevo sulle spalle e dentro di me! Volevo che crescesse sereno, volevo che avesse accanto dei fratelli dato che anche tu avevi dei figli piccoli! Ma no! Tu no, hai dovuto rovinare ogni cosa! Lo hai trasformato nella tua arma letale, senza pensare che avrebbe potuto rivoltarsi contro di te e sfuggire al tuo controllo! Ed ora hai messo in pericolo anche Garry e Jeanne, grazie al tuo comportamento! “. Grida alterato Antoine Hikari, sfogandosi e parlando di un passato per lui molto doloroso ma che, in quel momento era necessario emergesse. Ricordando di quando, distrutto per la morte della moglie e dopo aver scoperto che era stato il fratello stesso a cercare di ucciderla sottraendole il potere e che suo figlio, per esaudire il desiderio della madre, aveva dovuto divorare la sua stessa vita, lui decise di abbandonare palazzo Hikari per evitare uno scontro con Kaname. Per cercare di superare la rabbia che aveva dentro, per non gettare tutto quel rancore addosso a suo figlio aveva preso la drastica decisione di andarsene e di tornare solo quando, finalmente, sarebbe riuscito a superare tutto ciò che gli era piombato addosso in così poco tempo “ E non dimentichiamo la cosa più importante: che sei stato tu ad ammazzare sua madre, a costringere mio figlio a compiere un gesto al quale io non oso neanche pensare! Quindi, di chi è la colpa?! “. A quelle parole l’altro si spazientisce, alzandosi dalla roccia su cui si era precedentemente seduto.

 

“ Sei stato tu ad abbandonare Dominique, io l’ho cresciuto nello stesso modo in cui ho cresciuto i miei figli! È tutta colpa tua se tuo figlio è ciò che è diventato oggi, è colpa tua se ora mia figlia, mio figlio e mio nipote stanno rischiando di essere uccisi! Sei tu il responsabile delle condizioni di tuo figlio, non io! “. Tuona infuriato Kaname, stanco delle accuse dell’altro. “ Piuttosto, perché non sei intervenuto prima?! Perché non hai cercato di fermare tuo figlio, di farlo ragionare? La verità è che predichi tanto, ma non ti interessa nulla di nessuno. Né di Dominique e Mina, né di Jeanne e Garry e né di nessun’altro “ Sta per dire altro, ma l’oscurità si fa opprimente mentre la pietra nera s’illumina di una luce del medesimo colore: gli occhi di entrambi i fratelli si tingono del nero pece della loro luna, seppur questa non sia sorta in cielo.

 

“ Parla quello che della figlia se n’è sempre fregato. Parla quello che ha portato in questo mondo un essere crudele e cinico, che avrebbe voluto sacrificare lo stesso figlio per i propri loschi progetti. Quello che ha fatto ammazzare la propria stessa moglie ed ha fatto ricadere la colpa sui cacciatori! “. E guarda la donna che fino a quel momento è rimasta in disparte, ricevendo poi un pugno prima di poter proseguire la frase.

 

“ Non un’altra parola, fratello. Ti sto avvertendo. Il re sono io, mi devi rispettare. Non ti azzardare mai più a parlare di queste cose, che nemmeno conosci dato che quando sono avvenute, eri chissà dove invece di essere a palazzo! “ Antoine incassa il colpo, per poi pulirsi il labbro sporco di sangue e guardando l’altro con furia.

 

“ Va bene: non ne parlerò più! Hai vinto: ti obbedirò in silenzio, ma sappi che se mio figlio non perdonerà mai me, nemmeno i tuoi ti perdoneranno mai e poi mai! Se allora Vanitas non ti uccise, stavolta finirà il lavoro. Non ti premetterà neanche di sfiorare Ivy o le gemelle. Stai solo perdendo tempo! “. Parla di una cosa misteriosa, mentre a sedare la lite è la donna che fino a questo momento è rimasta in disparte: si frappone velocemente tra i due fratelli, osservandoli alterata.

 

“ Ma la volete smettere?! Sembrate due bambini! “. Grida furiosa, stanca di quel battibecco a suo dire infantile. “ Credo che per un po', dobbiate stare lontani l’uno dall’altro e sbollire la rabbia che covate da troppo tempo l’uno per l’altro! Se vogliamo vincere, dobbiamo essere uniti! Avete capito? Uniti! “. Ripete, mentre entrambi si sistemano i mantelli neri sulle spalle. “ Dovremmo pensare a cosa fare, con la situazione di Jeanne: come dice Kaname, Dominique sta diventando troppo pericoloso. Metterà in pericolo il suo stesso figlio, oltre che a Garry e Jeanne stessi ed a chiunque li stia aiutando “. Fa, mentre a quelle parole Kaname riprende parola come se nulla fosse avvenuto, mentre il fratello lo osserva con malcelata collera.

 

“ I sigilli sono spezzati, tutti “. Sentenzia, mentre la donna non può fare a meno di osservare il suo Re con espressione incredula. “ Garry sta per risvegliarsi, con i suoi interi poteri. Non credo servirà il nostro intervento “: Fa con un ghigno, mentre Antoine e colei che è la cognata si guardano in viso per qualche, interminabile istante seppur senza ancora riuscire a capire cosa il Re del Clan della luna Nera stia realmente pensando: la rottura dei sigilli sul potere e le memorie di Garry non parrebbe turbarlo, quasi sembra si aspettasse che avvenisse. Ma che sappia anche qualcosa che gli altri ignorano? Purtroppo, nemmeno dalle sue emozioni è possibile capirlo.



Salve miei fans, come state? Ed ecco qui il capitolo 70! E ci avviciniamo alla resa dei conti tra Garry e Dominique ( alcuni di voi non vedevano l'ora, suppongo. Ahah ). Jeanne ha finalmente accettato di dare il morso al suo amato, cosa succederà ora? Riuscirà realmente a risvegliare la vera natura di Garry? E ciò sarà sufficiente a fermare Dominique una volta per tutte? Chi è il misterioso nuovo Re Oro? Intanto, tra Kaname ed Antoine ci sono dei conflitti, mai risolti da anni. perchè allora, il minore avrà deciso di servire il Re del Clan della Luna Nera? Chi è la misteriosa regina? Ivy intento se la deve vedere con vanitas, posseduto dallo spirito del Re Pazzo nonchè loro nonno: sembrerebbe avere dei piani per lei, di cosa si tratterà? Come finirà lo scontro? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 71
*** Garry Hikari ***


Tutto intorno al giovane sembrerebbe di colore nero: è come fosse totalmente immerso nell’oscurità, come se quest’ultima lo stesse quasi cullando. “ Dove sono…? “. Mormora solamente il giovane, camminando su qualcosa che si accorge essere liquido. Si ferma qualche momento, per poi indietreggiare istintivamente e portandosi una mano alla bocca. “ Ma che cosa…? “. Mormora solamente, capendo di stare camminando su del sangue. Eppure pensa, strano: come mai i suoi abiti o le sue scarpe non sono sporchi? Se lui è stato ferito, se quel sangue è davvero suo perché lui non sente dolore? Dolore…? Cos’è il dolore, si chiede mettendosi in ginocchio, infischiandosene di macchiare i suoi abiti di sangue. “ Cos’è il dolo… ah! “. Un sussulto: un sussulto, poi il ragazzo porta istintivamente una mano al collo: sta sanguinando. Il suo collo sta sanguinando e lui ricorda tutto: dev’essere il punto in cui è stato morso, non ha dubbi in merito. Ma possibile che un semplice morso gli abbia fatto perdere tutto quel sangue? Se si, come fa lui a reggersi ancora in piedi? “ Dovrei essere… “. Una voce: una voce interrompe bruscamente i suoi pensieri.

 

“ Morto? Si: in un certo senso mio caro, tu sei morto “. Ammette qualcuno che fino a quel momento è rimasto in disparte ma che ha osservato il giovane da quando è giunto in quel luogo, in quella sorta di limbo.

 

“ Chi siete?! “. Chiede semplicemente il più giovane, volgendosi di scatto verso il suo interlocutore. Questi o questa gli sorride lievemente, ponendogli una mano sul viso: quando si sia avvicinato o avvicinata non è dato saperlo, ma il suo tocco è gelido ed il suo aspetto è celato da un cappuccio. La voce giunge ovattata all’ora fine udito del ragazzo, così dapprima non distingue se si tratti i un uomo o di una donna. Poi non ha più dubbi, ed è un dettaglio a chiarirgli le cose: le unghie dell’entità. Sono curatissime unghie color scarlatto, ed ora anche gli occhi della donna sono visibili. “ Oh cielo! I vostri occhi… “. Mormora, mentre i suoi occhi si rispecchiano in quell’oceano di ghiaccio che sono quelli della donna misteriosa.

 

“ Si! Tutti lo dicono: ho gli occhi di mio padre. Dicono che tutti i membri del clan della luna blu li posseggano “. Fa semplicemente lei, ridendo lievemente e posando una mano sul proprio cappuccio: ora anche il vestiario è divenuto improvvisamente visibile. Ed il ragazzo sussulta: ha già visto quell’abito, in un quadro a palazzo Hikari! “ In realtà, credo sia la sola cosa buona che il mio vecchio mi abbia lasciato. Non trovi anche tu, mio caro Garry? “. Commenta enigmatica la fanciulla, non abbassando ancora il pesante cappuccio che cela totalmente il suo viso e non togliendo la mano dal viso di Garry Perry. Lo stesso giovane che, colto di sorpresa fa un passo indietro e fa per allontanarsi, mentre si accorge che anche le sue mani sono macchiate di sangue.

 

“ S… si può sapere chi siete voi? E dove mi trovo? Cosa mi sta succedendo? “. Chiede il figlio di Kaname e Juliette, mentre a quelle legittime domande la donna gli si inginocchia di fronte, per poi ridere lievemente e scompigliandogli i capelli.


“ oh si! Hai ragione, caro: non mi sono nemmeno presentata, eppure io e te già ci conosciamo anche se indirettamente! “. Fa, per poi aiutarlo ad alzarsi e mentre lui la osserva sconcertato. Non gli pare che quella donna abbia una voce familiare, ma al tempo stesso assomiglia a quella di Ivy.

 

“ Io vi… conosco? “. Chiede lui, mentre la donna porta entrambe le mani ai fianchi e decisamente contrariata.

 

“ Non riconosci la voce? Anche se non hai mai sentito la mia, dovresti aver sentito quella di mia figlia! Non colleghi le cose? “ Chiede poi la donna dei cui capelli si può ora intravedere il colore da sotto il cappuccio, mettendo un lieve broncio e portando una mano su di esso. “ Ok! Vorrà dire che ti darò io un aiuto “. Commenta solamente, togliendo il cappuccio e facendo sgranare gli occhi all’altro, che sconvolto indietreggia ulteriormente e porta entrambe le mani alla bocca.

 

“ V… Voi?! “. Chiede solamente: crede sia la prima volta in assoluto che si trova di fronte a quella donna. Non ne ha paura, tuttavia non è nemmeno totalmente tranquillo. Lei mantiene le mani sui fianchi, facendo una giravolta come a voler mettere in mostra la sua perfetta forma, per poi ridere lievemente e portando una mano al capo di Garry, scompigliandogli ancora una volta i capelli.

 

“ Si! Sono io! E sono davvero felice di fare la tua conoscenza, Garry Hikari “. Fa solamente la donna dalla lunga chioma bionda e dal lungo abito azzurro, mentre a quelle parole lui rimane agghiacciato.

 

“ Luna il fulmine splendente! Voi… voi siete… “. Balbetta, mentre lei lo attira a sé e lo abbraccia come fosse un orsacchiotto, stringendolo così forte da quasi stritolarlo. Ecco pensa Garry, da chi ha preso Vanitas per la maggior parte del suo carattere! Gli pare infatti di aver davanti a sé una copia femminile del giovane Re, ma con i capelli biondi! La vera domanda è: che cosa ci fa lei in quel luogo? Oppure, cosa ci fa lui lì? Che sia morto? Che il suo corpo abbia rigettato il morso? La sua mente è confusa, mille e più domande si affollano in essa.

 

“ Si, indovinato! Io sono Luna, la madre di Vanitas, Ivy e Vincent! “. Conferma la donna, non mollando la presa sul giovane e continuando a stringerlo in quell’abbraccio. “ Ah, come sei cresciuto! Sei davvero diventato bellissimo! “. Continua, riempiendo le guance del nipote di baci. “ Bello bello! Proprio come il mio Kaname “. Fa semplicemente la bionda, mentre lui rimane un momento interdetto.

 

“ C.. come? Non mi detestate? “. Chiede, mentre lei lo guarda come a chiedergli quale eresia stia dicendo mai? “ Si, insomma! Io sono il frutto di un tradimento di vostro marito, no? Non dovreste essere arrabbiata? Non dovreste detestare me e mia madre? “. Chiede, mentre a quelle parole lei lo osserva da prima perplessa, per poi scoppiare a ridere come avesse sentito una semplice barzelletta.

 

“ Ma no! No, non odio te o tua madre “. Sentenzia solamente la madre di Vanitas, mentre a quelle parole anche Garry rimane assuefatto. “ Dopotutto, siete mio nipote e mia sorella! Come faccio ad odiarvi? “. Chiede, per poi sollevare lievemente il vestito e sedendosi a terra, c0ome fosse la cosa più ovvia del mondo e senza minimamente sporcarsi.

 

“ Vostra… sorella? “. Chiede Garry, mentre lei lo osserva nuovamente imbronciata: ecco pensa. I cambiamenti d’umore di Vanitas, non erano dovuti alla maledizione del Re Pazzo ma li aveva ereditati dalla madre, che ora sembra una bimba alla quale è stato sottratto un giocattolo.

 

“ Juliette e Kevin sono mio fratello e mia sorella, ma questo te lo racconterò un’altra volta. Ora, siediti qui e dammi retta! “. Quasi gli impone, ora con tono autoritario seppur mantenendo il broncio. Garry decide di obbedire senza protestare, ma a differenza che con Luna, i suoi abiti si imbrattano di sangue non appena si siede.


“ Che posto è questo? Come mai voi siete qui? “. Chiede, mentre solo ora nota che Luna sta coccolando una bambola molto simile a Yolandi, la bambola di Vanitas, pettinandole i capelli con le dita come fosse una bimba vera.

 

“ Questo è il limbo, il luogo dove le anime vanno prima di morire: precede la dimensione fantasma, dove invece vengono spediti i vampiri pericolosi per evitarne la rinascita. Anche se i loro corpi sono stati distrutti “. Precisa, mentre a quelle parole lui si sorprende lievemente. “ Ci vengono spediti anche i Pilastri e le loro regine, così che non possano più risorgere a nuova vita “. Continua, mentre lui ascolta attentamente quelle parole.

 

“ V… voi eravate nella Zona Fantasma? “. Chiede, mentre la bionda annuisce lievemente e posa il mento sul capo della bambola.

 

“ Io e le mie sorelle ci siamo rimaste per anni ed anni: anche se non eravamo criminali, eravamo pur sempre le figlie di Vanitas Lunetets. Eravamo considerate pericolose, specialmente Veronica che aveva in sé i poteri di due clan “. Ammette l’ex regina di Veritas, proseguendo di lì a poco. “ Ma ora che lui è fuggito, ora che ha aperto tutte le porte con l’aiuto indiretto di Kaname, anche io sono potuta evadere. Mi mancava proprio, poter vedere qualcuno di vivo! In oltre avevo voglia di conoscerti! “. Ammette poi la primogenita di Ivonne e Vanitas, facendo sgranare gli occhi a Garry sconcertato.

 

“ Aspettate! Cosa volete dire che Kaname ha indirettamente aiutato qualcuno ad aprire le porte? Cosa sta succedendo? E soprattutto, se la Zona Fantasma era chiusa… voi come…? “. Ma Luna posa una mano sul suo viso, puntando lo sguardo nel suo e mettendolo così in soggezione.

 

“ Quando anni fa, mio marito tentò di sacrificare nostro figlio per dare un corpo a mio padre, aprì un varco tra la Zona Fantasma e la Terra. Così, mio padre riuscì a fuggire. Il rituale fu interrotto da me e Dante, ma non abbastanza alla svelta da impedire che la maledizione del Re pazzo progredisse. E non abbastanza alla svelta per impedire allo spirito del vecchio Re di aggrapparsi alla sola cosa vivente in grado di ospitarlo, oltre che ad una sorgente in cui un pezzo del suo spirito era nascosta: mio figlio stesso, che come suo diretto discendente aveva tutte le carte in regola per poter accogliere la sua oscura anima. Il fatto è che io non me ne accorsi mai, purtroppo. Solo la notte degli inganni, iniziai a capire che quel maledetto rituale aveva portato con sé ben più di una conseguenza “. Spiega la bionda, mentre Garry le si siede accanto con maggior calma: vorrebbe posarle una mano sulla spalla, confortarla. Ma non osa: la vede come una figura eterea, come una donna inavvicinabile ed intoccabile, proprio come gli è sempre stata descritta. Una donna che seppur buona e generosa, ha sempre negli occhi un velo di tristezza che solo in pochi scorgono, quello sguardo che mette in soggezione anche il più valente dei soldati malgrado in esso non vi sia traccia di malvagità.


“ Avete parlato di una sorgente. Ma che cosa significa? “. Chiede Garry, quasi incerto e quasi temendo di farla arrabbiare. Lei sospira pesantemente, per poi riprendere parola di lì a poco.

 

“ C’è una sorgente, a palazzo Hikari: un oggetto, nel quale mio padre rinchiuse un pezzo della sua anima prima di morire. Sapeva che Kaname lo avrebbe ucciso, sapeva che avrebbe perso la vita presto e con essa il potere della Luna Blu. Ma era troppo attaccato alla vita, troppo attaccato al suo potere: non poteva permettere che qualcuno glieli sottraesse senza neppure vendicarsi. Sapeva cosa stava succedendo, ma ciò nonostante si lasciò uccidere. Forse non lo poteva semplicemente evitare, non lo so. E poco prima di morire.., “. Non finisce la frase, ma a farlo per lei è suo nipote.


“ Scagliò la maledizione del Re Pazzo, che avrebbe colpito ogni Re della famiglia Hikari “. Fa, mentre lei annuisce: è così. Suo padre Vanitas è stato furbo ed insieme crudele: ha preferito perdere la vita pur di compiere la sua vendetta. “ Ma perché voleva così tanto la vendetta? Al punto di lasciarsi uccidere’ a che serve vendicarsi, se non si è più vivi per assistere al frutto del proprio sacrificio? “. Chiede Garry, rabbrividendo. “ E la sorgente… quale sarebbe? Quale oggetto nasconde in sé l’anima del re Pazzo? “. Chiede solamente e più a sé stesso, mentre Luna gli risponde di lì a poco.

 

“ Non so quale sia la sorgente, ma so per certo che mio padre non si sarebbe fatto uccidere se non avesse avuto la certezza di poter tornare in vita. Il suo era un piano ben stabilito, un piano che ancora oggi sta portando avanti “. E si volge verso il nipote, ora con sguardo determinato. “ Ti prego! Ti prego, devi salvare mio figlio! Distruggi la sorgente! Trovala e distruggila! “. Lo incita, mentre lui la guarda confuso.


“ Lo vorrei tanto, ma come? Come faccio a scoprire che oggetto distruggere, se non so neanche se uscirò vivo da questa battaglia? “. Chiede, mentre una seconda figura si fa finalmente avanti ed affianca Luna.

 

“ Il tuo corpo sta morendo, Garry Hikari: il tuo corpo umano sta morendo e si prepara a rinascere a nuova vita. La tua vita da vampiro “. Risponde un uomo che a prima vista, può essere scambiato per…

 

“ Lord Pierre?! Voi qui?! Ma come avete fatto? “. Chiede, mentre Luna si alza da terra e ride lievemente, ponendo una mano sulla spalla del giovane dalla chioma rossa.

 

“ Lui non è tuo suocero, Garry! “. Fa semplicemente, mentre a quelle parole e facendo un rapido ragionamento Garry non può fare a meno di sgranare gli occhi sconcertato. “ Anche lui era finito nella zona fantasma: chi lo ha ucciso ha imprigionato la sua anima in quel posto orribile, così ci siamo incontrati e siamo diventati amici! Non sai quante volte mi abbia salvata, dalle altre anime chiuse in quel luogo! Devo dire che è rimasto un abile combattente, proprio come quando era in vita! “. Fa poi Luna, mentre Garry deve riprendersi un momento per riuscire a pronunciare quel nome, un nome che raramente si sente in casa Veghner, un nome forviero di molti, tristi ricordi.

 

“ Duke Veghner! Voi… voi siete il fratello di Lord Pierre! “. Fa semplicemente il ragazzo, mentre a quelle parole l’altro annuisce.

 

“ Si, sono io: alla mia morte, sono finito qui assieme a mio figlio. Poi ho incontrato sua maestà, ed in quel momento ho persino rivalutato tutto il mio odio per i vampiri. Non credevo che tra loro, potessero esistere persone tanto speciali “. Ammette, mentre solo ora Garry lo nota: ciò che Luna tiene in braccio non è più una fredda bambola, ma un neonato! “ Li consideravo tutti mostri sanguinari, ma mi sbagliavo di grosso: talvolta, i mostri si celano proprio tra gli umani “. Constata amaramente il minore dei fratelli Veghner, mentre Garry non può fare a meno di commuoversi.

 

“ Vostra moglie e vostro fratello… loro sono così in pena, da quando vi hanno perduto… “. Commenta semplicemente l’argento, mentre a quelle parole il rosso sorride amaramente.

 

“ Lo so. Devi dire loro che gli sono sempre accanto, anche se non mi vedono. Digli che non devono mai perdere il sorriso. Soprattutto a mio fratello “. Sentenzia, mentre Garry annuisce e mentre alcune lacrime pungono silenziose i suoi occhi. “ Bravo ragazzo… “. Mormora solamente Duke, osservando qualche istante il giovane erede sia dei Perry che degli Hikari. Già, i Perry… Luna si volge di scatto verso un punto non preciso, dove solo ora nota una figura rimasta in disparte per tutto il tempo.


“ E tu? Perché non vieni a salutare tuo figlio? “. Chiede, sorridendo lievemente e mentre Garry sente che, malgrado in quel momento sia tecnicamente morto, potrebbe ugualmente avere un mancamento.

 

“ Non c’è bisogno che lo turbi: lui sa che gli sono sempre accanto, anche se non mi può vedere… “. Commenta l’altro, mentre Duke alza gli occhi al cielo esasperato.

 

“ Haruka! Devo venirti a prendere con la forza, o ti avvicini? Perché lui, già ti ha visto “. Sentenzia, indicando con il capo Garry che colto di sorpresa trattiene a stento le lacrime: è lui! Quell’uomo è davvero lui, suo padre!

 

“ P… padre… “. Mormora solamente, per poi tentare vanamente di asciugarsi il viso dalle lacrime. “ Padre!! “. Grida poi, correndo ad abbracciarlo e senza dargli il tempo di dir nulla, finendo entrambi a terra. “ Siete voi! Siete… siete davvero voi! “. Continua a singhiozzare, mentre l’altro si riprende un momento dalla sorpresa e gli posa una mano tra i capelli, sorridendo lievemente.

 

“ mamma mia, come sei cresciuto. Ti ho lasciato che eri solo un bambino, ed ora sei un uomo… “. Fa, mentre l’altro inizia a piangere e singhiozzare.

 

“ Perdonatemi, padre! Perdonatemi se non sono riuscito a proteggervi, quella notte! Sono… sono un disastro, come figlio! “. Fa, mentre Haruka Perry sospira pesantemente, accarezzandogli i capelli con dolcezza proprio come quando era piccolo.

 

“ Mio amato figlio, ci sono tante cose che non sai. In quella notte, devi sapere che in quella notte la luna, era tinta di un nero pece… “. Sussurra, mentre un nuovo dolore passa per tutto il corpo del giovane ragazzo. Haruka lo aiuta ad alzarsi, mentre Duke e Luna gli si avvicinano. Lei è la prima a porgli una mano sul viso, accarezzandolo con dolcezza.

 

“ Dì ai miei figli che li amo e che li amerò per sempre. E che molto presto, avremo modo di rivederci. E se possibile, salva anche Vincent “. Mormroa semplicemente la regian: Garry vorrebbe dire che è impossibile, purtroppo Vincent ha preso una strada dalla quale non c’è ritorno. Ma qualcosa in fondo al suo cuore lo fa desistere: abbraccia la donna, che ricambia di lì a poco e sentendosi finalmente rassicurata.

 

“ Ve lo prometto, vostra maestà. Non mancherò “. Assicura, mentre anche Duke gli posa una mano sulla spalla.

 

“ Dì a mio fratello che sono fiero di lui. E dì a Sharon che l’amerò per sempre e che nostro figlio sta bene “. Sorride lievemente, mentre Garry annuisce ancora una volta: manterrà la promessa fatta e porterà quei messaggi, a tutti i costi. L’ultimo ad avvicinarsi è Haruka.

 

“ C’è stato poco tempo… “. Sussurra solamente il figlio, mentre lui gli posa una mano sulla spalla.

 

“ Sono fiero di te, figlio mio: non potevo desiderare un erede ed un capofamiglia per i Perry, migliore di te “. Fa. Garry sta per chiedergli dove sia sua madre e dove sia la principessa Veronica, ma il padre lo abbraccia per l’ultima volta, stringendolo così forte da quasi togliergli l’aria seppur in quella dimensione siano solo spiriti. Garry ricambia il suo abbraccio, mentre il bruno gli sussurra una cosa che solo a lui è dato sentire.

 

“ Guardati dalla Luna Nera. E soprattutto, dal suo Re e dalla sua Regina “. Lo mette in guardia, mentre l’oscurità si fa quasi opprimente. “ Appunto… a quanto pare, hanno potere anche qui “. Sussurra il bruno, mentre Garry scuote il capo.

 

“ Aspettate! Ma chi sono i sovrani della Luna Nera?! E dove sono la mamma e la Principessa Veronica? Perché non sono qui anche loro? “. Chiede, mentre un’ultima ed inquietante figura si fa vedere: non mostra il volto, che è mascherato dietro ad una maschera incolore. La misteriosa entità sogghigna lievemente: unica cosa visibile su quel volto totalmente occultato.

 

“ Continui a fare gli stessi errori: sei così debole da farmi quasi tenerezza “. Fa solamente, con quel ghigno che terrorizza ed infastidisce al tempo stesso l’altro.

 

“ E tu chi sei ora?! Che cosa vuoi?! “. Chiede preoccupato ed arrabbiato al tempo stesso l’argento, mentre l’altro si siede su una sedia. Una sedia, pensa Garry? Ma quando mai è comparsa, se si trovano nel totale nulla?

 

“ Ah! Sei proprio patetico! Cerchi sempre di salvare chiunque, ma finisci irrimediabilmente per perdere. Non riesci a proteggere le persone che ami, sei debole! Ricorda che questa situazione è anche colpa tua “. Sentenzia, mentre una ciocca dei suoi capelli argento si riesce finalmente ad intravedere da quel cappuccio che indossa, uguale a quello in precedenza indossato dalla Regina Luna.

 

“ Smettila subito! Chi sei?! Come osi parlarmi in questo modo?! “. Si infuria il cacciatore, facendo per afferrare l'avversario ma non riuscendovi: a differenza degli altri fantasmi presenti, lui non pare poter essere toccato. È come se fosse una proiezione di qualcos’altro, non l’anima di un deceduto.

 

“ Sono il solo che è in grado di poterti tirar fuori da questo casino “. Sentenzia lo spirito, alzandosi da quella sedia e portando una mano al cappuccio. Istintivamente Garry arretra, come spaventato e mentre l’altro avanza. “ Io sono Garry Hikari “. Conclude l’altro, togliendo il cappuccio: è un Garry più adulto, ma non più di tanto. I suoi capelli sono pettinati in maniera differente e veste come un nobile, i suoi occhi brillano di un’intensa luce blu. “ Ora, lasciali a me. Lascia tutto quanto a me “. Sentenzia solamente quella che sicuramente è l’emanazione di una parte di Garry, la parte che fin’ora è sempre stata imbrigliata dentro di sé. La sua mano si posa sul volto dell’altro, che può notare su di essa e posato sul guanto l’anello della famiglia Hikari. “ Lascia fare a me… “. Continua l’altro, mentre il cacciatore si chiede se ciò che sta per accadere sia davvero la cosa più giusta, se colui con cui sta parlando sia davvero il sé stesso futuro. Ma non riceverà mai una risposta: il buio è tutto ciò che riesce a ricordare, poi il nulla.

 

Alla Terra di Nessuno intento, un intenso bagliore blu e rosso inizia a circondare il corpo di Garry. Jeanne si volge di scatto verso di lui, mentre anche Dominique si accorge di cosa sta succedendo: lo avverte, può percepirlo nell’aria. Il potere di Garry sta lentamente emergendo assieme alle sue memorie. “ No! “. Grida alterato il figlio di Veronica ed Antoine, scagliandosi con tutta la sua furia contro i suoi avversari e riuscendo ad atterrarli.


“ Maledizione! “. Grida semplicemente Michael, ancora stordito e mentre anche il padre si riprende rapidamente.

 

“ Fermo, bastardo! “. Grida, cercando di afferrare la sua pistola antivampiro e mentre ovviamente, Dominique non gli da retta.

 

“ Non te lo permetterò mai! “. Grida infuriato il secondo Principe di Veritas, afferrando la propria spada e puntando dritto al cugino. “ Ora basta, mi sono stancato di te! Ti ammazzerò qui ed ora, prima che possa crearmi altri problemi! “. Fa per affondare il colpo, ma uno spuntone di ghiaccio lo schiva di un soffio. Riesce ad evitarlo, mentre anche i suoi occhi si tingono di un intenso blu ed una barriera di ghiaccio evita che quelle punte di ghiaccio lo infilzino.

 

“ Se vuoi far del male a lui, dovrai fare i conti prima con me! “. Assicura la giovane dalla chioma bionda, ora completamente sfuggita all’acconciatura. Jeanne Hikari impugna il proprio pugnale e la pistola antivampiro di Garry, non le importa di ustionare la mano: la salvezza del suo amato viene prima di tutto. A quella visione Michel e Pierre rimangono sconcertati, cercando di liberarsi del ghiaccio di Dominique che, non se n’erano accorti ma li ha imprigionati a terra con il precedente colpo.

 

“ Principessa, no! Siete troppo debole per affrontarlo! “. Tenta Pierre, infuriandosi e ferendo il braccio pur di liberarsi. “ Jeanne! Fatevi indietro! Pensate alla bambina! “. Continua, mentre la donna non sembra dell’idea di ascoltarlo.

 

“ Proprio per mia figlia, non intendo farmi da parte “. Sentenzia, mentre a quelle parole suo marito la deride in modo sarcastico, non avendo idea di posare la spada.

 

“ Sai vero, che quando tutto questo teatrino sarà finito, quando avrò fatto fuori il tuo prezioso Garry e reso miei servi quei cacciatori, toccherà a te pagare? Non dovevi scappare al tuo padrone: evidentemente, ti ho lasciato troppa libertà. Ma non credevo avresti elaborato un piano simile “. Commenta acido il corvino, mentre lei non abbassa la guardia neppure per un momento.


“ Non dovevi sottovalutarmi, peggio per te! “. Assicura la bionda, mentre entrambi partono all’attacco nello stesso istante: la donna riesce per un soffio a non farsi colpire, mentre il suo pugnale sfiora il viso di suo marito e taglia una seconda ciocca dei suoi capelli, come in precedenza era successo con Michael e Pierre.

 

“ Hai ragione: la prossima volta non ripeterò lo stesso errore, stanne certa ”. Assicura lui, spingendola verso l’albero e cercando di farle cadere il pugnale. Il tentativo fallisce e la sua spada si pianta nella corteccia, mentre lei schiva il fendente prima che la ferisca gravemente.

 

“ Vergognati! Aggredirmi mentre ho tua figlia in grembo, che razza di bestia fa una cosa simile?! “. Chiede semplicemente la Principessa, mentre suo marito schiva il suo attacco e le lancia una fiammata, ferendola al braccio ma non riuscendo a farle cadere la pistola antivampiro.

 

“ Mia figlia, sei solo tu che la sta mettendo in pericolo. Tu e la tua patetica crociata, per salvare chi è già morto! “. Il suo fendente riesce a ferire Jeanne al viso, come se volesse ricambiare ciò che in precedenza la moglie ha fatto a lui. Con una mossa degna del più abile tra i soldati la sorprende alle spalle, puntandole la lama della spada alla gola: non gli importa del dolore alla schiena dato dalla ferita di Michael, il suo solo scopo adesso è punire la moglie e per farlo, ucciderà quel bastardo di Garry sotto i suoi occhi. “ Dì addio al tuo amante, perché tra qualche secondo se ne andrà all’inferno a raggiungere vostro padre. Sempre ammesso che mio zio si trovi ancora lì “. Commenta semplicemente il corvino, mentre lei cerca di pensare a come liberarsi da quella lama ed allo stesso tempo a come salvare Garry. “ Eh, già: secondo Vincent, sarebbe già tornato in vita. Quel lurido assassino “. Commenta poi, mentre questa volta Jeanne è costretta a concordare: suo padre era l’assassino di Luna e Veronica, è legittimo che ora gli eredi lo detestino.


“ Ha ucciso tua madre, eppure hai fatto di tutto affinché Vincent lo riportasse in vita! Se è vero che non è più morto, il responsabile sei anche tu! Tu hai aiutato l’assassino di tua madre! “. Commenta senza paura: arrivata a questo punto pensa, non importa cosa le succederà. La sola cosa che le dispiacerebbe, sarebbe che a rimetterci fosse sua figlia.

 

“ Sta zitta! “. Si altera suo marito, premendo la lama sulla sua pelle candida e facendola sanguinare. “ Io lo avrei ammazzato, una volta diventato Re di Veritas! Lo avrei amamzzato, come invece non ha avuto il coraggio di fare tuo fratello quella maledetta notte! Quando avrebbe ripreso il suo posto, lo avrei ucciso ed avrei preso il suo trono! Saresti potuta essere regina, se non fossi una maledetta stupida che rincorre chi non potrà mai avere! “. Continua la sfuriata, alterandosi maggiormente e facendo sanguinare lei. “ Ma su questo, siamo più simili di quanto credi: anche io sto inseguendo chi non posso avere. Eh, mogliettina? “. Continua, mentre lei trattiene una lacrima di dolore: la spada di Dominique è intrisa di veleno, lo ricorda bene. Se dovesse penetrare nel suo corpo, sarebbe la fine per lei e per la sua bambina.


“ La bambina… la mia bambina… “. Sussurra, mentre lui non pare neanche sentirla.

 

“ Amiamo entrambi la persona che più ci fa soffrire, vero?! Lui ti ha tradita sposando Mina, tu mi hai tradito dando a lui un figlio e l’amore che era destinato a me! “. Continua il suo sfogo l’erede di Antoine, mentre lei cerca di muovere la mano ustionata: deve riuscire ad usare la pistola antivampiro pensa, l’unica via è questa. Eppure pensa, come mai quelle parole la colpiscono? Perché sta provando pena per il mostro che le ha rovinato la vita?

 

“ L’amore non arriva a comando. Io ti ho amato un tempo, ti ho voluto bene in seguito. Ma sei stato tu a rovinare tutto! Avrei davvero voluto te, come padre per mio figlio Luca! Ma tu hai preferito cercare di ucciderlo, quando ancora stava nel mio grembo! Hai distrutto la mia vita, quella di Nox, quella di Mina! Hai distrutto tutto quanto di buono c’era attorno a te! “. Quelle parole sembrano far perdere le staffe a Dominique, che getta malamente la moglie contro l’albero. Fortunatamente la donna riesce a portare le mani al ventre ed a proteggerlo, ma la lama della spada puntata alla gola le impedisce di muoversi.


“ Non hai il diritto di lamentarti, quando tu hai per prima distrutto la mia vita! Tu e tuo padre! Lui ha ucciso mia madre, mi ha costretto a divorare la sua vita per smettere di vederla soffrire in quel modo, a causa di quel bastardo che la stava avvelenando con la Zydrate! Avevo undici anni, Jeanne! Avevo undici, maledetti anni!! “. Trema di rabbia, mentre a lei sfugge una lieve lacrima sentendo quelle parole, ed una morsa stringe il suo cuore: volente o nolente, un tempo lei e Dominique si sono amati e certo non le fa piacere vederlo in quello stato, anche se le ha fatto subire l’indicibile. “ Poi sei arrivata tu! Tu, la sola persona che mi avrebbe potuto insegnare ad amare! Tu, che mi hai portato fuori dal baratro, per poi rigettarmici! Tu e quel tuo maledetto Hunter, con cui hai avuto l’ardire di tradirmi persino pochi giorni prima delle nostre nozze, eh?! Credevi non lo avrei capito?! “. Continua, mentre lei scuote il capo: se incontrò Garry prima delle nozze mancate fu il giorno in cui lui la lasciò, ma questo avvenne mesi e mesi prima! “ Poi, come se nulla fosse mi hai addirittura chiesto di far da padre al tuo bastardo! Al frutto del tuo tradimento con quell’abominio! Ma hai una vaga idea di come mi sono sentito io?! Abbandonato e ripreso solo per riparare ad un tuo errore!? Per far da padre ad un figlio che invece, avrebbe dovuto essere il mio! A lui avevi voluto dare un erede, a me no! Ed è stato in quel momento che ho giurato, che la mia vendetta avrebbe colpito anche te e che sarebbe stata spietata! Che non avrei colpito solo il tuo amante, ma anche te! Che avresti sofferto un decimo di quanto ho sofferto il a causa tua! “. La spada si pianta nella corteccia, mentre Jeanne trema impaurita: non è solo il gesto in sé, sono anche le emozioni di Dominique a sconvolgerla. Lo sente: stavolta è sincero, quelle emozioni sono autentiche. Il suo cuore è stretto in una morsa, ma che ci può fare lei? Che ci può fare pensa, se il suo amore è solo per il suo Garry?

 

“ Sei ancora in tempo a fermare tutto questo! Fermati! Fermati, prima che sia tardi “. Tenta solamente la bionda, mentre a quelle parole lui la attacca nuovamente.

 

“ Dovrai ammazzarmi per fermarmi, mogliettina! Dovrai ammazzarmi, perché finché sarò vivo non smetterò mai di darvi la caccia! Anche fino all’inferno! “. Ghigna sadicamente, mentre lei afferra la pistola antivampiro per difendersi: ha capito ormai, per Dominique non c’è più possibilità di salvezza. Ed un’ultima lacrima scende dai suoi occhi chiari.

 

“ Non deve andare per forza così “. Sussurra solamente, mentre sia lei che Dominique lo avvertono: il potere di Garry sta crescendo, mentre anche il suo corpo inizia a subire dei mutamenti.

 

“ Hai ragione: se ti arrendi e torni da me, forse la tua punizione sarà più lieve. Ma lui… lui morirà comunque “. Sentenzia il corvino, mentre lei scuote il capo: ovvio che non tornerà da lui, pensa.

 

“ Allora, prima di mettere le mani su di lui farai i conti con me! “. Assicura la sorella di Vanitas, pronta a tutto per proteggere l’uomo che ama. Al cui risveglio, ormai, non manca poi così molto.

 

Regno di Imperia, dominio incontrastato del Clan della Luna Gialla.

 

La bellissima Luna Crescente regna sovrana in cielo, seppur qualche nuvola la copra di tanto in tanto. Un uomo dagli occhi color fiordaliso la sta osservando da un pezzo, mentre improvvisamente quel colore viene mutato in un giallo cangiante. La vetrata si incrina, mentre Re Muzan si volge verso il suo servitore. “ Maestà… “. Sussurra solamente, mentre a quelle parole l’altro lo osserva con lo sguardo di chi è furioso.

 

“ Ne sei assolutamente sicuro? “. Chiede, mentre l’altro uomo si inchina ulteriormente e fino a sembrare sdraiato a terra.

 

“ Si! Non c’è dubbio in merito: durante l’attacco ad Avalon vostra sorella, la regina Margherita è morta. Il vostro attacco è stato letale per lei. Ma non per la principessa Melody “. Continua quello, mentre Muzan sembrerebbe calmarsi un momento.

 

“ La Principessa Melody? “. Chiede, mentre il sottoposto annuisce mestamente e quasi temendo di essere eliminato. Eppure pensa, in un modo o nell’altro il Re verrà messo alcorrente della verità.

 

“ Si: la figlia di Re Giyu e di vostra sorella: la sola erede vivente del Clan della luna Indaco, dopo che suo padre ha abbandonato il suo regno per scappare a Veritas “. Sentenzia perentorio il servitore, mentre a quelle parole Muzan sembrerebbe da prima alterarsi. Non sapeva nemmeno che Margherita avesse partorito una figlia. Da quando sua sorella è fuggita da Imperia per poter vivere il suo amore con il re Indaco infatti, non ha più avuto contatti con lei. Solo dopo alcuni anni ha deciso di attaccare il regno del cognato, trovando degli alleati inaspettati. È vero che ha colpito gravemente la Regina, ma non credeva di averle tolto la vita e così ha orinato di catturarla, ottenendo solamente la salma e null’altro, ovviamente.

 

“ Ed ora si sa dove sia, questa ragazzina? “. Chiede poi il re del Clan della Luna Gialla, il servitore d’altro canto annuisce.

 

“ Certamente! L’abbiamo catturata, poco dopo che il padre l’aveva affidata ad altre persone. Pensava di occultare il suo odore e di sopire le sue facoltà di vampira, peccato che i vostri uomini siano stati più rapidi e l’abbiano intercettata: Melody si trova a palazzo ora, tuttavia il sigillo sui suoi poteri l’ha resa umana “. Spiega brevemente, mentre finalmente Muzan cambia la sua espressione furiosa in un ghigno compiaciuto e sadico al tempo stesso.

 

“ Portatela qui “. Sentenzia perentorio, mentre l’altro suda freddo a quell’ordine.

 

“ Mio signore, la Principessa è solo una ragazzina. Non vorrete…? “. Mormora, ma a quelle parole il suo Re lo guarda con ira.

 

“ Quella ragazzina come la chiami tu, è anche l’erede del Clan della luna Gialla dopo che quell’insensata di mia moglie Martha ha nascosto da me i nostri figli. Non le farò nulla di male. Non dimenticare che è anche mia nipote, nelle sue vene scorre una parte del mio stesso sangue “. Spiega brevemente, anche se il servo non pare del tutto convinto.


“ Se Re Giyu scoprisse che avete fatto del male a sua figlia, vi darebbe la caccia anche all’inferno, maestà… “. Sussurra semplicemente, mentre l’altro sembrerebbe spazientirsi a tutte quelle reticenze.

 

“ Porta qui mia nipote! Ora! “. Sentenzia, mentre un raggio di pura luce corrosiva distrugge una parete in men che non si dica e mentre, terrorizzato l’altro si alza pronto ad eseguire, seppur a malincuore, l’ordine ricevuto. E sperando che veramente il suo Re non intenda far del male alla giovane Principessa

 

Sabrie, stesso istante.

 

Per la prima volta anche la Regina Rubino alza la voce contro il suo Re, come forse non ha mai fatto prima. D’altro canto, lui la osserva con occhi iniettati di un’intensa luce rossa. “ Ti avevo chiesto solo questo! Solo questo, Ace! “. Grida furiosa Alexis, mentre lui da un forte pugno al tavolino, mandandolo in fiamme e distruggendolo.

 

“ Torna in camera e non impicciarti nei miei affari! Ti sto avvertendo, Alexis! “. Ribatte lui, mentre a quelle parole anche gli occhi della donna si fanno rosso cremesi.

 

“ Perchè hai attaccato Taiviel?! Avevamo deciso insieme che la priorità sarebbe stata sconfiggere lo zio, avremmo dovuto impiegare le nostre forze solo per questo! Avresti dovuto pensare prima a noi ed a Sabrie, anziché alla tua maledetta ed insensata vendetta! “. Continua la donna, mentre a quelle parole lui si irrita maggiormente.

 

“ Taci! Non un’altra parola! “. Tuona, ma nemmeno questo riesce a zittire l’ora erede legittima di Allen Baskerville.

 

“ Invece no! Non mi farai stare zitta! Basta! Sono stufa di questa storia! Per colpa tua, ora un’altra bimba dovrà crescere senza sua madre e con un padre totalmente uscito di senno! “. Grida alterata, mentre la temperatura nella stanza aumenta. “ Ah, non lo sai?! Re Oz è totalmente uscito di senno, dopo la morte della sua regina! La Principessa Sherazade, una neonata è rimasta completamente sola a causa tua e della tua stramaledetta vendetta senza senso! “. Grida nervosa la rosa, mentre lui le rifila per la prima volta un ceffone così forte da farla finire contro la parete, infischiandosene anche di farle male e mentre la luna rossa brilla coma mai prima d’ora, nei cieli di Sabrie.

 

“ Sono già abbastanza nervoso, non mi serve la tua paternale! Né mi serve il tuo permesso per attaccare gli altri Re! Non è colpa mia se Oz ha mandato la moglie a combattere, invece di affrontarmi di persona! Non è colpa mia se ora, sua figlia è orfana! È colpa sua e della sua debolezza! “. Continua alterato, mentre Alexis manca per un soffio un mobile. Porta una mano al labbro, sta sanguinando. I capelli le sono ricaduti sul viso mentre la guancia inizia ad arrossarsi.

 

“ Credi davvero di essere diverso dallo zio, in questo momento? “. Chiede semplicemente la donna, mentre lui la guarda alterato. “ Sei avvelenato dall’odio e dalla vendetta, della quale oltre tutto non conosco nemmeno io i motivi! Non ti interessa delle conseguenze, tu persegui imperterrito la tua preziosa vendetta anche se a rimetterci sono degli innocenti ed il tuo stesso regno! Non sei poi così diverso da Kevin Baskerville, mio caro fratello! Anzi: sei più tu la sua copia che il suo stesso figlio! “. Si sfoga, sputando lievemente sangue ed alzandosi da terra, tenendo la mano sulla guancia graffiata: probabilmente infatti, è stata colpita dall’anello di Ace quando le ha rifilato quello schiaffo. La dona vorrebbe dire mille altre cose, Ace pure. Invece c’è solo un intenso scambio di sguardi tra loro, degli sguardi che valgono più di mille parole: lui non intende scusarsi, d’altro canto lei non si aspetta che lo faccia. Senza dire altro è il giovane Re il primo a lasciare la sala, mentre la moglie osserva la luna rossa alta nel cielo per poi lasciare andare alcune lacrime e mentre il vento, che entra dalla finestra in frantumi, libera totalmente la sua lunga chioma rosa dall’acconciatura. “ Ace… “. Mormora solamente la fanciulla, pregando che suo marito recuperi il senno prima che sia davvero tardi. Perché lo sa: se attaccherà Veritas, non ci sarà speranza per lui di uscirne vincitore. Una figura dietro di lei le porge un fazzoletto, con un ghigno stampato in faccia.

 

“ Suvvia: Alexis, siete una regina o una piagnucolona? Smettete di piangere “. Sentenzia una voce maschile, che la fa sussultare all’istante. “ Vostro marito non è in pericolo: sono sicuro che in fine, le cose andranno bene. Per tutti noi “. Prosegue il misterioso uomo, mentre nel solo sfiorare la sua mano per prendere il fazzoletto, il sangue si gela nelle vene della donna.

 

“ V… voi! “. Fa solamente, volgendosi di scatto e notando chi le ha porto quel fazzoletto e, in seguito, puntando lo sguardo su un dipinto: il ritratto di suo nonno e sua nonna, Rin e Juri Baskerville. “ Non è possibile… “. Sibila solamente la donna, avendo quasi un mancamento. Il motivo di tale paura tuttavia, per ora non è ancora dato saperlo.



Salve miei fans, ecco qui il nuovo capitolo! Che ve ne pare? Giustamente, ad aver spazio più ampio è stato Garry: il giovane si trova in una sorta di limbo, dove oltre ad aver incontrato Luna, Duke e suo padre Haruka ha anche visto il sè stesso vampiro, la parte di sè che i sigilli tenevano imbrigliata. Il suo potere cresce, il risveglio è imminente, mentre Michael, Pierre e Jeanne lottano per protegegrlo: ciò bastarà a fermare la furia di Dominique? Sarà davevro sufficiente far risvegliare le doti di Garry, per ribaltare la stuazione? Re Muzan scopre di avere una nipote e la cattura, perchè? Cosa vorrà fare alla figlia di Giyu? Intento, anche Ace ed Alexis litigano: la donna riceve in fine una misteriosa visita. Di chi si tratta? Legegte e lo scoprirete!

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Capitolo 72
*** Un aiuto inatteso ***


La situazione a Villa Veghner parrebbe essere piuttosto preoccupante.

 

Hans affianca Anna ed Ivy, dietro di loro Roland, Dante e Sharon che tiene tra le bracia le gemelle. Luna ed Amalia sembrano quasi percepire la tensione e che qualcosa in loro padre non va, infatti si aggrappano ad una ciocca di capelli di Sharon per poi iniziare a piangere. “ Lady Sharon… “. Sussurra solamente Ivy, volgendosi verso la donna che invece, tenta di calmare le piccole cullandole dolcemente. “ Se dovesse succedermi qualcosa, qualunque cosa… “. Inizia il discorso, mentre lei la osserva preoccupata: cos’ha in mente di fare Ivy? Perché le sta dicendo quelle cose? “… vi prego di badare alle mie figlie, assieme a vostra nipote ed a vostra sorella. Vi prego, dovete promettermelo! “. Quasi ordina, mentre la donna dalla chioma arancione scuote lievemente il capo.

 

“ Ma… perché mi dite queste cose? Voi non lascerete sole le piccole: sicuramente libererete vostro marito dalla maledizione e… “. Ma Ivy la interrompe prima che possa proseguire, mentre Dante la guarda preoccupato.

 

“ Promettetemelo! “. Quasi ordina, mentre l’uomo dalla chioma arancione sente un orribile e nefasto presentimento.

 

“ Mia regina… “. Mormora solamente, mentre a quelle parole che risuonano quasi come un ordine, Sharon annuisce semplicemente e cerca di mantenere il suo tono fiero.

 

“ Ve lo giuro “. Sentenzia, mentre la donna con risolutezza, mentre a quelle parole Ivy si sente più sollevata.

 

“ Grazie “. Mormora solamente, prima di prepararsi ad affrontare la battaglia più dura della sua vita: quella contro il Re Pazzo.

 

Lo stesso Re Pazzo che non ha smesso un solo istante di fissare Ivy, mentre lei ricambia finalmente lo sguardo. “ Hai ancora una possibilità di salvarti “. Inizia il discorso lui, mentre la giovane lo osserva: non lo interrompe, come fosse curiosa di sapere cosa sia questa possibilità. “ Dovrai unirti a me, ed aiutarmi nel mio glorioso piano: non puoi permettere a Vincent di rimettere tuo padre sul trono: Kaname non è in grado di governare Veritas, è ora che la stirpe dei Lunettes ritorni sovrana. Senza contare che quel bastardo ha anche ucciso tua zia e tua madre, enza il minimo rimorso. Anzi, forse dovrei dire entrambe le tue madri “. Ghigna, per poi proseguire di lì a poco con una cattiveria che certamente, non appartiene al vero Vanitas. “ Anche se non ha levato un dito su Juliette è comunque responsabile della sua morte. E dopo tutto questo, tu vuoi lasciare che Vincent lo riporti sul trono di Veritas? “ Sentenzia, mentre a quelle parole lei lo guarda accigliata.

 

“ Io sono una Hikari, vi ricordate? “. Chiede, per poi proseguire di lì a poco. “ Non vi aiuterò mai nel vostro piano, qualunque esso sia: vi cacceremo a pedate da dove siete venuto, ve lo garantisco “. Continua la corvina, mentre una coltre di ghiaccio ricopre il pavimento. Tuttavia lui non pare intimidirsi a quella vista, men che meno a quelle parole. “ In oltre mio padre è morto e sepolto: come potrebbe un morto, salire al trono? “. Chiede, ma questa sua ultima uscita fa scoppiare lui in una fragorosa risata.

 

“ E tu ci credi davvero? Credi veramente che tuo padre sia morto? “. Continua, per poi proseguire di lì a poco. “ Tu sei una Hikari quanto una Lunettes: anche il mio sangue scorre nelle tue vene, esattamente come quello di Kaname. Non dimenticarlo mai “. La ammonisce, mentre lei decide di cogliere l’occasione: o ora o mai più, pensa. Attacca con forza colui che di suo marito ha solo le sembianze ed il corpo, mentre lui d’altro canto si accorge subito del raggio blu diretto verso di sé e lo evita, con un semplice salto e ghignando sprezzante. “ Tutto qui ciò che sai fare? Mi confesso davvero, deluso enormemente “. Continua a deriderla, per poi lanciare a sua volta un potente attacco: ha solo lo scopo di immobilizzare Ivy, non sembra la voglia uccidere.

 

“ Maestà, attenta!! “. Grida ad un certo punto Dante, intercettando l’attacco e gettando a terra la regina prima che accada l’irreparabile.

 

“ Dante! Va tutto bene?! “. Chiede poi in allarme Hans, avvicinandosi ai due ed aiutando l’uomo ed Ivy ad alzarsi. L’arancione fa un cenno d’assenso con il capo, rispondendo di lì a poco.

 

“ Si, io sto bene. Voi? “. Chiede rivolto ad Ivy, che annuisce: seppur ferita in più punti del corpo, tutto sommato sta bene.

 

“ Io penserò a risvegliarlo, voi dovrete coprirmi in caso mi attacchi “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre gli altri due uomini la guardano con preoccupazione.

 

“ Se credi davvero di farcela… “. Sibila solamente Vanitas, un po' contrariato: non aveva messo in conto che anche Ivy fosse diventata così forte. Pensava di sbrigarsela nel giro di poco, di prendere la nipote e compiere finalmente il proprio grande piano, ma sta incontrando più difficoltà del previsto. “ … sei un’illusa! “. Conclude la frase il corvino, attaccandola nuovamente e mentre, accorgendosi di questo è Hans ad intervenire, con l’aiuto di Dante: i due deviano gli attacchi del Re Pazzo, mentre Ivy si concentra.


“ Vanitas! “. Lo chiama, ma ovviamente il richiamo è diretto al vero Vanitas: a suo marito, al padre delle sue amate bambine. “ So che sei lì da qualche parte! Ricordi? Ti ho detto di lasciarlo a me! Che ti avrei liberato io, a qualsiasi prezzo! “. Continua, mentre lui sente un improvvisa fitta, che gli costa un pugno da parte di Hans: infatti il cacciatore è riuscito a colpirlo, notando il calo d’intensità dei colpi del Re.

 

“ Taci! Rimani li, fermo e zitto! Non opporti a me! “. Sembra apparentemente parlare da solo il Re Bambino, ma Dante è il primo a capire che non è così.

 

“ Mia Regina! “. La chiama, mentre lei non perde la concentrazione né abbassa la guardia, seppur una parte della sua attenzione sia ora concentrata su ciò che il maggiordomo ha da dire. “ Colpitelo! Dovete colpirlo con la spada di ghiaccio! Solo così potrete risvegliarlo! “. Continua, mentre la giovane donna scuote il capo un paio di volte.

 

“ La spada di ghiaccio lo ucciderebbe, Dante! “. Fa, mentre si avvicina lentamente a suo marito. “ Dobbiamo risvegliarlo in un altro modo “. Sentenzia, mentre Vanitas sente nuovamente delle potenti fitte al capo.

 

“ Avanti, mostro! Esci dal mio corpo, subito! “. Grida alterato, stringendosi i capelli tra le mani e cadendo in ginocchio. “ No! Tu senza di me, non sei niente! Ricordati bene chi ti ha portato a questo punto! “. Continua, mentre Ivy gli si avvicina lentamente seppur senza mai abbassare la guardia.

 

“ Vanitas… “. Sussurra solamente, mentre lui non accenna a volerla guardare. “ So che sei li dentro, lo so! Non devi dargliela vinta! Non lasciare che nostro nonno prenda possesso della tua mente e del tuo corpo! Tu sei più forte! Caccialo via! “. Quasi gli ordina, mentre lui la guarda con occhi iniettati di un’intensa luce blu, tanto bella quanto folle. “ Ricordi ciò che ti avevo promesso?! Ricordi la promessa che ci siamo fatti?! “. Continua la donna, stringendo forte la presa sulle spalle del marito e guardandolo intensamente. “ Ti supplico: non obbligarmi a mantenerla! Non obbligarmi a farlo! Combatti! Reagisci! “. Continua, mentre lui scuote il capo con enfasi.

 

“ No! “. Si altera, per poi afferrare la sorella per il collo e stringendo così forte la presa che, per un momento le mozza persino il fiato. “ Non te lo permetterò! “. Si irrita colui che ha ormai usurpato il corpo del Re Bambino, continuando a stringere la presa. “ Non manderai all’aria anni ed anni di duro lavoro! Anche se si tratta di te! “. Continua, mentre lei sente l’aria mancare ma, al contempo non attacca: potrebbe ferire seriamente Vanitas se solo si decidesse ad usare il potere della Luna Blu al cento per cento, ma non è ciò che lei vuole. Lo potrebbe persino uccidere come gli ha promesso di fare, se mai la maledizione del Re Pazzo fosse progredita fino al punto di non ritorno. Ma nemmeno questa per lei è un’opzione: sa bene che suo marito ha forza sufficiente per contrastare l’usurpatore e sa bene, lo farà. Lo farà e lei sarà lì ad aiutarlo, come lui ha aiutato lei a suo tempo.

 

“ Mio signore, no! “. Fa solamente Dante, ma le sue parole non sembrano raggiungere il più giovane.

 

“ Dobbiamo fare qualcosa! “. Tuona Hans, mentre Anna lo affianca.

 

“ E che cosa? Se attacchiamo, rischiamo di ferire Ivy o di uccidere il vero Vanitas! “. Fa semplicemente la cacciatrice, mentre le gemelle continuano a piangere disperatamente. Questo pare far alterare il secondo Pilastro.

 

“ Falle stare zitte! “. Grida alterato, mentre Dante nota che la ferita di Ivy sta continuando a sanguinare e non si rigenera. “ Tacete, dannate mocciose!! “. Si spazientisce poi lui, gettando a terra la moglie e preparandosi a lanciare un attacco in direzione di Sharon e delle gemelle. Istintivamente la donna dalla chioma arancione stringe a sé le piccole e le protegge con il proprio corpo, mentre Ivy cerca di riprendere a respirare quanto più in fretta possibile.

 

“ Luna! Amalia! “. Grida solamente, ma l’attacco di Vanitas è improvvisamente deviato verso la parete, ghiacciandola e disintegrandola all’istante.

 

“ Tu… “. Sibila solamente il corvino, mentre le gemelle non cessano un istante di piangere. “ Brutto bastardo, come ti permetti?! “. Si infuria maggiormente, mentre Dante lo stringe in una salda presa: infatti, notando Lady Sharon e le principesse in pericolo non ci ha pensato su due volte: si è precipitato addosso al suo re, trattenendolo a terra e stringendo la presa sulla sua vita. “ Lasciami!! “. Grida nuovamente il corvino, mentre Dante scuote con enfasi il capo.

 

“ Invece no! Ridatemi subito il mio Re, maledetto! Ridatemi il Vanitas che ho cresciuto, il figlio della mia amata Luna! Avanti! Uscite da questo corpo, non vi appartiene!! “. Continua il maggiordomo, mentre Ivy si riprende rapidamente e va ad aiutare l’uomo.

 

“ Mia regina, presto! La spada di ghiaccio! Dovete richiamarla e trovare la sorgente, distruggerla con essa! “. Fa, mentre Vanitas ride in maniera isterica.

 

“ Se vi illudete di trovare la sorgente… “. Sibila, facendo per colpire Dante e mentre Ivy scuote il capo.

 

“ Ma io non so dov’è! E mio marito è in queste condizioni, voi non siete un vampiro purosangue! Non potete farcela a tenerlo a bada! “. Continua la corvina, portandosi accanto a Vanitas ed usando il potere della Luna Blu per tenerlo immobilizzato. “ Avanti!! Ridammi mio marito, adesso! Ridammi il padre delle mie figlie, ridammi mio fratello maggiore! “. Continua, mentre a quel contatto questa volta Vanitas inizia a stare male.

 

“ No!! lasciami stare! Non riuscirete mai a cacciarmi! “. Continua ad agitarsi, mentre Dante lo tiene fermo come può.

 

“ So che è doloroso, maestà! Lo so! Ma voi siete più forte, dovete resistere! Dovete tornare dalle vostre figlie e vostra moglie, dovete tornare da chi amate e vi ama!! “. Continua ad incoraggiarlo, mentre Vanitas si morde così forte il labbro da sanguinare da esso.

 

“ Lui è il corpo che Kaname mi ha dato! Lui è mio! È mio!! “. Continua a gridare, mentre Ivy lo trattiene per i polsi prima che possa artigliare Dante o far del male anche a sé stesso.

 

“ No! Tu non sei un volgare ricettacolo!! tu sei Vanitas Hiakri! Il secondo Pilastro! La seconda Luna demoniaca maggiore, il custode del potere del Ghiaccio! Il sovrano di Veritas! “. Continua lei, mentre lui inizia ad ansimare pesantemente e mentre continua a sanguinare dal labbro morso in precedenza.

 

“ Io… io sono… “. Mormora solamente, mentre lei afferra una delle sue manie la stringe forte, con il risultato tuttavia di farsi piantare gli artigli affilati del marito nella propria. Tuttavia, il dolore non parrebbe in alcun modo fermarla.

 

“ Avanti!! dimmi chi sei! “. Fa, mentre lui stringe così forte la sua mano che, ne è certa, arriva persino a spezzargliela. Non importa: non le interessa, pensa la regina. La mano si rigenererà e se dovrà provare almeno un decimo del dolore che sente provenire ora da lui, se questo dolore è lo scotto per riavere suo marito, allora lei lo pagherà. “ Dimmelo!! chi sei tu!! “. Ripete con più enfasi, mentre Vanitas riesce a liberare l’altro polso ed artiglia quello di Dante, ma stavolta non per fargli del male. È come se cercasse conforto. “ Chi sei!? “. Ripete per l’ennesima volta la donna, mentre anche Dante sopporta il proprio dolore in silenzio.

 

“ Io sono Vanitas… “. Mormora solamente il giovane Re, stringendo così forte i denti che è convinto di aver spezzato le zanne: anch’esse per fortuna si rigenereranno se non è un danno grave, ma è incredibilmente doloroso per lui. “ Io sono Vanitas! “. Continua, mentre la moglie non lo lascia andare e lo tiene immobilizzato con il potere della Luna Blu.

 

“ Come! Vanitas come?! “. Chiede, mentre lui inizia nuovamente a dimenarsi per cercare di sfuggire all’indicibile dolore che sente.

 

“ Vanitas!! io sono Vanitas!! “. Fa, mentre mista al sangue inizia a sgorgare anche la sua Zydrate: è di un puro blu, come non è mai stata. “ Vanitas Hikari! “. Continua finalmente, mentre Dante ed Ivy si guardano sollevati, seppur non del tutto.

 

“ E cosa sei?! “. Chiede allora l’arancione, mentre Sharon stringe forte le piccole e le copre con il proprio sciale, mentre la temperatura scende vertiginosamente nella stanza. “ Cosa sei, Vanitas?! “. Continua il maggiordomo, mentre il suo re continua a cercare di dimenarsi.

 

“ Sono il secondo Pilastro!! sono la seconda Luna demoniaca maggiore!! “. Continua lui, dando nuova speranza a tutti nella stanza e mentre anche Ivy annuisce con determinazione.

 

“ Si? Poi!? “. Chiede, mentre la temperatura non accenna a salire ed anzi, scende continuamente fino a ghiacciare ogni parete della villa. “ Continua! Ricorda chi sei!! “. Lo incita ancora Ivy, mentre suo fratello sente di stare sanguinando dalle zanne, tanto le ha strette.

 

“ Sono il Re di Veritas! Il custode del potere del Ghiaccio! “. Continua, mentre lei annuisce con le lacrime che pungono i suoi occhi. “ Io sono Vanitas Hikari… “. Ripete lui, mentre la sofferenza si fa indicibile: è come se il sangue fosse divenuto lava incandescente, il corpo brucia ma finalmente, Vanitas parrebbe reagire. “ Io sono Vanitas Hikari! Ed appartengo al Clan della Luna Blu! “. Grida, mentre ogni vetrata inizia ad incrinarsi a causa del picco di potere.

 

“ Si! Si è così!! “. Continua Dante, incitandolo a non mollare. “ Voi siete Vanitas Hikari! Il re del Clan della Luna Blu! “. Continua, mentre finalmente le sue parole e quelle di Ivy sembrerebbero raggiungere il corvino: come aveva infatti intuito la Regina, quella che Vanitas sta affrontando è più una battaglia mentale che fisica. Ecco perché attaccarlo non serve a nulla: tutto ciò che si deve fare è cercare di risvegliare il vero Vanitas, che oltre al sangue ora sta anche perdendo la propria Zydrate mista ad esso. Quella nel suo corpo si è invece attivata di colpo, come fosse stata addormentata fino ad ora ma in questo momento, stesse cercando di guarirlo.

 

“ Avanti, brutto mostro! Esci subito dal mio corpo!! “. Si infuria ancora una volta il Re Bambino, infischiandosene del dolore che prova e continuando a lottare disperatamente per riottenere la propria identità. “ Esci, bastardo!! “. Grida, mentre alcuni spuntoni di ghiaccio sfiorano per poco Hans ed Anna, ma senza colpirli. “ No!!!! “. Un ultima parola, prima che uno spirito nero come la notte venga letteralmente espulso dal suo corpo, facendolo gridare di dolore e, di conseguenza svanire mentre le ferite iniziano istantaneamente a guarire.

 

“ Ce l’abbiamo fatta…! “. Fa solamente Dante, mentre lo spirito scompare così com’è giunto. Hans si getta al suo inseguimento, vanamente: è molto più veloce di lui e si ritira nella sorgente come un leone ferito ma non sconfitto, ma senza che nessuno possa capire cosa esattamente o dove sia questa sorgente, l’oggetto dove lo spirito di Vanitas Lunettes o una parte di esso è stato nascosto.

 

“ Si… ce l’abbiamo fatta… “. Sussurra solamente Ivy, prima di svenire a sua volta a causa dell’enorme sforzo e mentre il suo corpo inizia lentamente a guarire dalle ferite.

 

“ Lord Hans! Voi andate ad aiutare Lord Kevin, ora: del Re e della Regina, me ne occuperò io “. Fa Dante, memore delle recenti scoperte: Kevin ha saputo che Xerxes è un traditore e probabilmente, ora lo starà affrontando. “ Dovete recarvi a Villa Heinemann, presto! Il traditore che stavate cercando è lì “ . Fa, ricordando il colloquio avuto con il capofamiglia dei Knight e di come abbiano collaborato, per stanare la spia. Di come Kevin gli abbia lasciato istruzioni precise ed il compito di avvertire anche gli altri capifamiglia di cosa stava accadendo.

 

“ Heinemann? Ma come…? “. Mormora solamente Hans, mentre Anna lo guarda intensamente.


“ Vai! Non c’è tempo per le spiegazioni: se Dante dice questo è perché dev’essere fatto immediatamente, a dopo le spiegazioni! Ora è Kevin ad aver bisogno del tuo aiuto! “. Fa risoluta la bruna, per poi notare l’esitazione del marito e scuotendo il capo con enfasi. “ Per amor del cielo, Hans! Vai! Qui ci penso io! “. Fa poi la moglie, in un tono determinato e deciso e che non ammette la minima protesta da parte dell’uomo. “ Ora, Kevin ha bisogno di te “. Prosegue, mentre a quelle parole il bruno non esita più: annuisce con determinazione, afferrando il proprio mantello e guardando la moglie qualche istante, la quale gli sorride lievemente mentre annuisce, portandosi accanto ad Ivy e facendole posare il capo sul suo grembo.

 

“ Anna “. La chiama, mentre lei lo guarda un momento mentre accarezza dolcemente il viso di colei che per lei ed il marito è sempre stata una figlia. “ Ti amo “. Fa solamente lui, mentre la moglie annuisce e mantiene quel lieve sorriso, malgrado l’enorme preoccupazione insita nel suo cuore, date le condizioni ella giovane regna.

 

“ Ti amo anche io “. Fa, per poi incitarlo a compiere la sua missione. “ Ma ora, vai! “. Lo incita, mentre a quell’incoraggiamento e sapendo che Ivy e Vanitas sono al sicuro annuisce, poi si dirige all’uscita pronto a soccorrere l’amico contro il traditore non così inaspettato, dopo tutto.

 

Alla Terra di Nessuno, nel frattempo, chi ha preso inaspettatamente in mano la situazione è Jeanne.

 

La Principessa del Clan della Luna Blu tiene in mano sia il proprio pugnale che la pistola antivampiro di Garry: non le interessa il dolore che quest’ultima provoca alla sua mano, le importa solo di proteggere l’uomo che ama. “ Vergognati “. Sibila solamente Dominique, osservandola per qualche istante e sanguinando alla schiena, dove Michael l’ha precedentemente pugnalato. “ Combattere nel tuo stato: davvero, non credevo che mi odiassi a tal punto da odiare anche nostro figlio tanto da mettere a repentaglio la sua vita. Che madre indegna... “. Ghigna, mentre entrambi si riprendono dall’ultimo attacco scagliato e respinto.

 

“ Io amo la mia bambina, anche se ha il tuo sangue immondo “. Ribatte decisa la Principessa e senza lasciarsi più scalfire dalla crudeltà delle parole del cugino: arrivati a quel punto comunque, è l’ultima persona le cui parole possano avere un minimo valore per lei. La donna non perde quello sguardo determinato e deciso, mentre lui fa un passo avanti e di riflesso lei ne fa uno indietro come a voler mantenere sempre quella distanza protettiva tra loro. “ Tu invece, non hai esitato a mettere a repentaglio la sua vita infinite volte: non hai mai esitato, nemmeno di fronte a tua moglie incinta di tuo figlio: non hai esitato a picchiarmi così tanto da farmi perdere i sensi, obbligando persino Vincent ad intervenire. Non hai esitato a mordermi o stuprarmi, infischiandotene della debolezza mia o della bambina, in fischiandotene se poteva morire! Quindi tra noi, chi è un padre indegno sei tu. Ah, sempre ammesso che si possa definire padre un individuo come te “. Ribatte la donna, mentre lui la deride in modo sarcastico: deve faticare parecchio per non attaccarla nuovamente dopo la sua ultima affermazione, ma questo confronto lo diverte forse più delle punizioni che avrebbe in mente di infliggere a quell’impudente di sua moglie.

 

“ Io sapevo bene che sarebbe sopravvissuta: un essere con il mio sangue in circolo, non avrebbe mai potuto morire tanto facilmente “. Commenta, mentre Jeanne rimane di sasso: quel folle di suo marito ha appena definito loro figlia “ un essere “? “. In oltre pensa, non ha da sempre saputo che il bambino nel suo grembo era suo: per lunghi mesi ha creduto fosse di Garry, ed ora se ne esce con quella storia? La fanciulla non fa in tempo comunque, a pensare ad altro né a disgustarsi ulteriormente. “ Lo stesso non posso dire per questi qui “. Ghigna invece lui, in direzione di Michael e Pierre e pronto a sferrare un nuovo attacco.

 

“ No! “. Grida semplicemente la Principessa, mentre una barriera di ghiaccio protegge i due uomini prima che sia troppo tardi, senza costringere lei a spostarsi e lasciando così indifeso Garry. “ Sono io la tua avversaria! Farai i conti con me, prima di arrivare a loro! “. Fa con determinazione la bionda, mentre d’altro canto Dominique non sembra voler cedere.

 

“ Levati dalla mia strada! “. Grida, mentre per un momento i suoi occhi si iniettano di un’intensa luce oro: la resistenza della moglie gli ha impedito di uccidere quei due Hunters o di trasformarli, questo nemmeno Jeanne lo sa con certezza: è più che altro una sgradevole sensazione. Le sembra quasi che il vero scopo di Dominique non sia uccidere Pierre e Michael, più che altro pare più interessato ad averli sotto il suo controllo come vampiri, ovviamente. La donna scuote il capo con enfasi, notando poi una cosa negli occhi del marito ed il loro colore, rimanendo shoccata a dir poco.

 

“ Oro!? “. Fa semplicemente Jeanne, mentre anche Pierre e Michael notano la cosa.

 

“ Non è possibile… “. Mormora solamente il rosso, prima che una spada di prisma infranga la barriera, per poi dissolversi così com’è comparsa ma riuscendo a ferire i due cacciatori seppur in maniera molto blanda.

 

“ Maledetti bastardi… “. Sibila solamente Dominique, contrariato: i suoi occhi tornano a risplendere di luce rossa, ma né Jeanne né Pierre e Michael scorderanno ciò che hanno visto: gli occhi del secondo Principe di Veritas sono diventati dorati! In oltre hanno chiaramente visto quella spada di prisma, che certamente non è l’elemento né della luna blu men che meno della luna rossa.


“ Eppure… il Pilastro dorato è caduto! La settima Luna Maggiore è decaduta! Allora come…? “. Mormora incredulo Pierre, alzandosi a fatica per poter aiutare Jeanne.

 

“ Lord Pierre! “. Fa solamente la donna, mentre lui la osserva ancora piuttosto sconcertato.

 

“ State attenta, principessa: nei suoi occhi ho visto il bagliore della Luna Oro! Non so come abbia fatto, ma… “. Non termina la frase, mentre Jeanne sbianca di colpo.


“ Luna oro? Ma… ma è un pilastro decaduto! Come…? “. Mormora solamente, ma non ha il tempo di chiedere altro: è Dominique a riprendere parola con strafottenza.

 

“ La Zydrate può anche essere estratta dai cadaveri, no? E che io sappia, il cadavere del precedente Re oro è ancora alla Golden Land… “. Continua enigmatico e, approfittando dello stupore generale si sposta con velocità sorprendente dietro alla moglie, immobilizzandola con una forza fuori dal comune. “ Adesso stai buona: se farai la brava, prometto che non ucciderò papino ed il fratellone e li renderò solo miei servitori “. Sussurra maligno al suo orecchio, mentre lei scuote il capo con enfasi seppur sia immobilizzata.

 

“ Va all’inferno! “. Fa semplicemente la bionda, ma stranamente a quelle parole lui non sembra innervosirsi e se lo ha fatto, non lo sta dimostrando per nulla. Posa una mano sul ventre della moglie, che scuote il capo ma non riesce in alcun modo ad opporre resistenza.

 

“ Ok, questa me la sono meritata… “. Mormora solamente, mentre i suoi occhi si tingono di blu: ora è il potere della luna blu a prendere il sopravvento, mostrando sentimenti che il secondo Principe di Veritas ha sempre cercato di sopprimere. “ Ma è colpa tua! È colpa tua e di quel maledetto cacciatore! “. Continua, mentre un nuovo bagliore oro sostituisce quello blu. “ Io ti amo! E tu hai fatto di tutto per far emergere il peggio di me! “. Continua, mentre lei cerca vanamente di liberarsi. “ Sarebbe bastato che tu mi amassi! Invece no! No, hai dovuto amare quel bastardo! Hai dovuto dare a lui il tuo amore! Hai dovuto dare a lui per primo un figlio, invece che a me! E non contenta, hai tentato di propinarmi il tuo bastardo! E ti aspettavi davvero che non reagissi a tutti questi affronti?! “. Sbrocca il corvino, mentre lei sente sempre più freddo con quel solo tocco.

 

“ Se avevo scelto te per crescere mio figlio, la persona più importante della mia vita, era perché mi fidavo! Mi fidavo ciecamente di te, avevo una fiducia assoluta ed un affetto sincero! Sei stato tu a rovinare tutto, non osare incolpare me o Garry di questo! “. Sentenzia nuovamente la donna, mentre a quelle parole lui non pare avere la minima idea di lasciarla andare, ben sapendo che la loro conversazione non è terminata lì.

 

“ Tu mi hai scelto come rimpiazzo, è diverso “. Mormora solamente lui, per poi scuotere il capo un paio di volte come a voler allontanare un pensiero, un’emozione che per un breve istante anche Jeanne ha avvertito provenire da lui. Fa per dire qualcosa, ma un proiettile argento ferisce di striscio Dominique e libera finalmente lei dalla sua presa.

 

“ Non toccarla con quelle mani sporche di sangue “. Sibila solamente il salvatore di Jeanne, tenendola stretta a sé e sparando un secondo proiettile.

 

“ Michael, tieni al sicuro Garry e Jeanne al costo della vita! Io darò una lezione a costui! “. Fa invece Pierre Veghner, che vedendo la principessa in pericolo non ha esitato: ha detto al figlio di liberarla, mentre lui si occuperà di Dominique fino a quando Garry non si risveglierà. D’altro canto, il secondo Principe di Veritas tiene una mano sul braccio ferito: sarà pur un lieve graffio, ma gli fa davvero malissimo.

 

“ Tu… lurido bastardo, che cosa mi hai fatto?! “. Si altera il corvino, mentre Pierre afferra la propria pistola antivampiro pronto a sparare una seconda volta.

 

“ Se i proiettili argento non ti fanno più nulla, staremo a vedere come farai con quelli di platino! “. Fa, mentre Michael rimane stupefatto: raramente se non mai, suo padre ha utilizzato quei proiettili. Da ciò che gli è stato insegnato infatti, sa che sono fatti di puro platino e sono estremamente rari e potenti, i cacciatori li usavano solitamente solo sui pilastri ed anche in quel caso erano molto restii: infatti, il platino è ancor più tossico che l’argento per i vampiri e li fa morire, solitamente, tra atroci patimenti e non dopo aver rilasciato un potente veleno che si mischia subito al loro sangue, mentre invece non fa nulla agli esseri umani che lo possono tranquillamente maneggiare, per fare gioielli ed altre cose. Ma per i vampiri pensa Michael, il platino è ben più letale dell’argento e la prova è davanti ai suoi occhi.

 

“ Un solo graffio lo stanno facendo soffrire in quel modo… forse c’è speranza per rallentarlo, finchè Garry non si risveglia… “. Sibila solamente Michael, stringendo a sé Jeanne e mentre porta lo sguardo su Garry per un breve istante. D’altro canto invece, Dominique si ritiene fortunato ad aver schivato quel proiettile, o per lui non ci sarebbe stata possibilità di rigenerare la ferita e gli avrebbe provocato più di un problema: deve ammetterlo, quell’Hunter è davvero molto potente! Ed una persona simile, non può permettersi di ucciderla! Inizia a ridere in modo abbastanza isterico, tenendo la mano sul braccio e notando che il sangue a contatto con il platino ha assunto un colore nero: dev’essere il veleno rilasciato dal metallo: non è in quantità tale da ucciderlo, non subito per lo meno. Ha tutto il tempo di chiudere questa storia e di andare a curarsi, prima che il platino gli causi dei seri danni.

 

“ Io ti voglio! Ti voglio tra le mie schiere! Sei troppo forte per ucciderti! “. Inizia ad un certo punto il più giovane, senza dar tempo a Pierre di rendersi conto di nulla e scattando in avanti, ma non sembra intenzionato ad ucciderlo: sembrerebbe mirare a gambe e braccia, alle mani. Insomma, a punti che potrebbero invalidare temporaneamente il rosso e poterlo quindi avere alla sua mercè.

 

“ Tu sei pazzo, se credi che accetterei mai di entrare a far parte dei tuoi burattini! “. Ribatte acido l’Hunter, facendo solo innervosire ulteriormente Dominique che, a quelle parole lo attacca di nuovo e riesce a ferirlo alla gamba.

 

“ Padre, attento! “. Fa semplicemente Michael, mentre Pierre riesce a schivare in tempo l’affondo dell’altro, trovandosi comunque e nuovamente lievemente ferito alla stessa gamba precedentemente colpita.


“ Dannazione “. Mormora solamente, portando una mano al punto dolorante e mentre il corvino lo osserva con un ghigno di soddisfazione.


“ Sta fermo! “. Grida infuriato, riuscendo a colpire l’avversario e stavolta ferendolo in modo preoccupante: il suo affondo non raggiunge punti vitali, ma provoca molto dolore e soprattutto, lui non pare intenzionato a togliere la spada dal corpo dell’avversario. “ Ti fa male?! Dimmi che ti fa male, papino “. Continua sprezzante, non avendo idea di cambiare la propria posizione. A quelle parole e malgrado il forte dolore, dato dalla ferita e dal veleno di cui è intrisa la spada di Dominique, il rosso si mette a ridere come avesse sentito una barzelletta.

 

“ Non mi stai facendo nulla “. Fa, afferrando la pistola antivampiro e pronto a sparare.

 

“ Maledetto bastardo… “. Ribatte semplicemente il corvino, scansandosi appena in tempo per evitare un secondo proiettile di platino. Da parte sua invece, Pierre porta una mano alla ferita e tossisce un po' di sangue, seppur non sia intenzionato ad abbandonare lo scontro.

 

“ Ne ho tanti quanti ne voglio! Prima o poi, uno ti raggiungerà! “. Fa semplicemente, mentre nessuna risposta giunge alle sue orecchie, né nessun attacco: la cosa lo insospettisce.

 

“ Ma dov’è? “. Mormora solamente Michael, per poi fare per soccorrere il padre. “ Padre! “. Lo chiama, ma lui lo ferma con un cenno della mano.


“ No! Cosa ti ho sempre insegnato?! Mai abbandonare la propria postazione! “. Fa, per poi puntare lo sguardo al figlio maggiore. “ Tu devi proteggere Jeanne e Garry! Questo è il tuo solo compito, non farti distrarre da me! “. Gli ordina, mentre l’altro annuisce seppur, mandando al diavolo l’orgoglio, alcune lacrime righino il suo viso.

 

“ Si signore “. Mormora solamente, mentre Pierre sorride lievemente.

 

“ Sono fiero di te e dell’uomo che sei “. Fa, mentre si osserva intorno con circospezione di lì a poco. “ Dove sei, canaglia? “. Sibila solamente mentre, dietro un albero, Dominique tiene una mano sulla ferita al fianco data dal proiettile platino: è riuscito ad estrarlo appena in tempo, ma il suo sangue è entrato in contatto con quello che per lui è il più letale dei veleni. Gli serve per forza qualche minuto per recuperare le forze ed espellerlo, altrimenti per lui saranno guai seri.

 

“ Bravo papino… sei in gamba ma non abbastanza… “. Sibila, afferrando il proprio pugnale e puntandolo alla ferita: lo sa già, farà un male cane. E stavolta, anche lui sentirà il dolore come forse, non lo ha mai sentito in anni ed anni. Ma dopo pensa, avrà tutto il tempo per far patire a quell’uomo il medesimo dolore nel momento in cui, finalmente, affonderà le zanne nel suo collo e lo renderà suo fedele servitore.

 

Hans Delacour giunge finalmente a Villa Heinemann, accompagnato dai suoi Hunters. D’altro canto, gli Hunters di Xerxes sono pronti a sbarrargli la strada: farebbero di tutto per proteggere il loro signore, non gli importa nulla se sia nel giusto o in errore. Per loro, la sola cosa che conta è proteggere il padrone a cui hanno votato la loro stessa esistenza, colui che li ha allenati a diventare Hunters ed a protegegrsi da chi, in un modo o nell’altro, ha distrutto le loro famiglie. Ma così è anche per i fedelissimi di Hans: i suoi Hunters lo considerano come un padre e farebbero di tutto per proteggerlo, così come lui ha fatto nel passato quando li ha raccolti e portati con sé, facendoli crescere al sicuro ed allo stesso tempo, dando loro la possibilità di diventare Hunters e poter difendere sé stessi e le persone a loro rimaste e che amano. Ed è così anche questa volta: il più forte di essi si pone di fronte agli altri, per poi osservare il bruno ed annuire. “ Signore, voi andate! Penseremo noi a costoro! “. Assicura, mentre il marito di Anna annuisce con determinazione.

 

“ D’accordo! Grazie, Murata! “. Fa, sicuro che i suoi fedeli Hunters sapranno assolvere al meglio al loro compito e mentre Murata annuisce per poi prepararsi a guidare i suoi compagni contro quei traditori che stanno, a loro volta, proteggendo un vile traditore e lo fanno così, senza il minimo rimorso o dubbio. Perché pensa Murata, nulla giustifica il fatto di proteggere chi sta mettendo in pericolo il regno intero: non gli importa di quanto Xerxes abbia aiutato quegli uomini e che loro gli siano grati: se la situazione fosse contraria ed Hans si fosse rivelato un traditore, lui stesso lo avrebbe affrontato in battaglia e messo di fronte alle sue responsabilità. Perché lo sa: a volte, voler bene ad una persona non significa solamente obbedire e tacere. A volte, fare il bene di chi si ama significa anche metterselo contro ed andar contro a tutto ciò che ordina o dice, se si ha la ferma convinzione che quegli ordini porterebbero il caos nel regno e non solo, se li si ritiene sbagliati per sé stessi e vanno contro i propri principi. Invece pensa il giovane, questi Hunters si stanno comportando semplicemente da marionette fedeli, come non avessero nemmeno una volontà propria. E lui farà di tutto per sbarazzarsene e spianare la strada al suo signore, affinché il traditore venga messo finalmente di fronte alle proprie responsabilità e paghi per il suo vile tradimento.

 

Stesso traditore che, nello stesso istante sta puntando la spada a colui che fino a quel momento, quasi è riuscito a tenergli testa. Ma una cosa imprevista è accaduta: negli occhi di Xerxes brilla per un momento una luce rossa. “ Tu… sei… “. Mormora solamente Kevin, mentre uno dei fedelissimi di Heinemann tiene invece fermo Allen: infatti il giovane ha seguito il suo signore, quando lo ha visto uscire in tutta fretta e senza nemmeno dirgli dove andasse o dargli istruzioni. La cosa l’ha insospettito, così ha deciso di pedinarlo: una volta riuscito ad entrare a villa Heinemann, quando lo scontro era già iniziato da un po', avrebbe voluto aiutare la persona che non solo serve ma che ama più di sé stesso, non gli sarebbe importato di morire per lui. Ma le cose sono andate diversamente: è stato immobilizzato e la sua spada è troppo lontana da lui, ed ora i due uomini che lo trattengono l’hanno costretto in ginocchio.

 

“ Perdonami, Kevin… “. Mormora solamente, mentre a quelle parole l’argento volge lo sguardo verso di lui per un breve istante. A quella vista Xerxes sogghigna lievemente.

 

“ Ohoh, un giovane amore! Peccato che non avrà vita lunga… “. Sussurra fintamente amareggiato, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Ah, per dare una risposta alla tua domanda: no, non sono un vampiro. Anche se ho il potere del più potente tra i pilastri, l’ho ereditato solo bevendo il suo sangue e la sua Zydrate “. Continua, mentre a quelle parole Kevin si altera ancor più di prima.

 

“ Vile traditore che non sei altro! “. Grida nervoso: non può alzarsi o la spada di Xerxes gli trafiggerebbe il collo, Allen è tenuto immobilizzato e non può far nulla per lui.

 

“ Parli proprio tu, che hai lasciato morire tua sorella senza battere ciglio? Kevin, sei davvero l’ultimo che può giudicarmi “. Ribatte Heinemann, preparandosi ad affondare il colpo decisivo e porre così fine a quella storia. “ Ma ringraziami: presto, raggiungerai la donna che hai sempre amato! Così potrai chiederle perdono, per tutto ciò che non hai mai fatto per lei! “. Continua, mentre Hans entra nel salone proprio in quel momento e, vedendo la scena non può far altro se non iniziare a gridare per riscuotere il compagno di mille batatglie.

 

“ Kevin! Reagisci, maledizione! “. Grida, sapendo che in quel momento Xerxes è inattaccabile, almeno finché tiene sotto scacco il capofamiglia dei Knight.

 

“ Hans! “. Lo chiama a sua volta l’argento, rassegnato al suo destino ma allo stesso tempo sorpreso di trovarsi di fronte all’amico, seppur non troppo: evidentemente pensa, Dante lo ha avvertito come gli ha chiesto di fare lui, ed ora il capofamiglia dei Delacour è accorso in suo aiuto. Ma al tempo stesso, il fratello di Juliette non può far nulla per ribaltare le sorti della battaglia: senza le sue armi non può neanche difendersi, Allen è immobilizzato ed Hans non può attaccare abbastanza velocemente da salvare lui ed immobilizzare Xerxes al tempo stesso.

 

Le vetrate di Villa Heinemann vanno in frantumi, mentre un qualcosa simile ad una lama affilata ferisce il braccio di Xerxes. Preso alla sprovvista il corvino lascia cadere la spada, cadendo in ginocchio e tenendo una mano al punto sanguinante. Hans e Kevin non hanno tempo di realizzare cosa sia successo: l’oscurità si fa opprimente, mentre la luna si tinge di nero pece. Ciò nonostante alcuni suoi raggi filtrano dalle finestre ormai in frantumi, mentre delle figure incappucciate fanno finalmente la loro comparsa. D’altra parte, Kevin tiene la mano al collo: Xerxes è riuscito comunque a ferirlo, prima che un pugnale raggiungesse il suo braccio e lo ferisse, facendogli cadere la propria arma. Poi, improvvisamente il capofamiglia dei Knight sente una sorta di sensazione nostalgica: qualcuno gli sta accarezzando i capelli e gli ha fatto appoggiare la testa sul proprio grembo. “ Sto… sto morendo? “. Sussurra, tossendo sangue: l’affondo di Xerxes non è stato completo ma gli ha causato un danno non indifferente, almeno per lui che è in quel momento umano. Chi lo ha salvato gli porta un dito sulle labbra, invitandolo a tacere.

 

“ Kevin… non cambi mai, eh? Sei sempre il solito pasticcione “. Sussurra quasi con nostalgia la donna che gli sta accarezzando il viso, posando poi una mano sulla ferita.

 

“ Chi sei…? “. Mormora poi lui, mentre lei scuote il capo. I suoi occhi si tingono di nero, mentre una sorta di oscurità sotto forma di luce nera o nebbia, non riesce a ben capirlo, chiude tutte le ferite riportate dal capofamiglia dei Knight.

 

“ Pasticcione… non avrei mai creduto un giorno, di essere io a curare le tue ferite “. Risponde semplicemente quella donna, la cui voce inizia per lui ad essere quasi familiare. “ Io ti ho aiutato: non avrei mai potuto lasciarti morire, eppure quella volta, tu… “. Non termina la frase, mentre l’altro apre gli occhi di scatto. La donna indossa un cappuccio, scorgere la sua identità è impossibile. “ Avanti, alzati! Non vorrai stare a terra tutto il giorno?! “. Lo ammonisce severa, mentre qualcun altro sta invece tenendo immobile Xerxes: è successo tutto in un momento. È come se la stessa oscurità lo stesse avviluppando e gli impedisse di muoversi, quell’oscurità che proviene da…

 

“ La sesta luna superiore! “. Fa semplicemente Heinemann, cadendo in ginocchio e mentre il re del clan della Luna Nera sogghigna lievemente.

 

“ Allora, Delacour? Intendi fissarmi tutto il giorno o gli metti le manette? “. Chiede Kaname Hikari, riscuotendo violentemente l’Hunter dai propri pensieri. Dal canto suo, Xerxes tenta vanamente di liberarsi ed alzarsi ma Hans è più rapido: lo immobilizza a terra ed i polsi dietro la schiena, tenendolo fermo anche grazie al potere del Re del Clan della Luna Nera.

 

“ Xerxes Heinemann, ti dichiaro in arresto per alto tradimento! Sarai giudicato in un regolare processo e secondo il codice dei cacciatori e nel quale la tua condanna sarà decisa dai rimanenti capifamiglia! Anche se, se fosse per me... “. Fa, senza terminare la frase e sentendo molta rabbia verso colui che ha tradito non solo gli Hunters, ma anche il trattato di pace faticosamente ottenuto. Ha tradito, infischiandosene delle vite che sono state stroncate per ottenere tutto ciò e delle vittime superstiti. E questo, pensa ammanettando Xerxes e mentre i suoi Hunters, ora sopraggiunti dopo aver neutralizzato quelli di Heinemann, lo afferrano malamente, non potrà mai perdonarglielo. “ Portatelo via! “. Ordina, mentre Xerxes viene malamente trascinato via.

 

“ Maledetti! Un giorno mi vendicherò! Mi vendicherò! Mi hai sentito, Hans?! Ti giuro che anche tu e la tua famiglia pagherete per questo affronto! Pagherete, per avermi obbligato ad uccidere la mia Miranda senza battere ciglio! “. Assicura, mentre a quelle paroel Hans lo afferra malamente per la camicia, il suo sguardo brucia d’ira.

 

“ Razza di imbecille! “. Tuona alterato, per poi proseguire di lì a poco. “ Non è colpa degli Hunters, quello che ti è successo! Io, Haruka e Pierre stavamo per cambiare le cose, se solo tu non ti fossi rifiutato di incontrarci quella notte! Se solo fossi venuto da noi e ci avessi ascoltato, avresti saputo che Miranda era stata risparmiata! Che Haruka ed in seguito io e Pierre, avevamo apportato una modifica al codice dei cacciatori! Che avremmo fatto credere a tutti che Miranda sarebbe stata usata come risorsa contro i vampiri, grazie ai suoi poteri! Ma no! Tu hai preferito puntare il dito ed agire senza riflettere! Quindi non ti azzardare ad incolpare noi, per le tue azioni! Il responsabile qui, sei tu! “. Tuona, mentre Xerxes cerca di assimilare quelle aprole lentamente.

 

“ Tu e Pierre mi avevate detto che non c’era nulla da fare! Che entro la prossima Luna Rossa, Miranda avrebbe dovuto suicidarsi o l’avrei dovuta uccidere io! “. Ribatte Heinemann, senza nemmeno disturbarsi a liberarsi dalla presa del bruno, che di riflesso la stringe maggiormente.

 

“ Ti abbiamo convocato nemmeno un’ora dopo, Xerxes! Ti abbiamo convocato, per dirti che la condanna di Miranda era stata revocata! Sei tu che non ti sei presentato e nemmeno hai voluto ascoltare! “. Risponde deciso il padre di Lukas, mentre Xerxes rimane immobile per qualche istante, mentre una singola lacrima cade dal suo occhio destro, dopo tanti anni in cui non ha mai mostrato emozioni. “ Come hai potuto pensare, che avremmo permesso che tua moglie morisse così, senza far nulla? So benissimo che c’era un codice, ma invece di scappare e prendertela con noi, avresti dovuto rimanere a cercare una soluzione insieme a noi! Io non ti ho mai detto che non c’era nulla da fare, mai! Ed anche se gli altri o solo uno di noi lo avesse fatto, avresti dovuto appoggiarti a chi invece, ti stava sostenendo e stava cercando di cambiare le cose! “. Continua, lasciando poi libero l’altro e facendo un cenno ai suoi Hunters di portarlo via, dando poi loro le spalle.

 

“ Hans! “. Lo chiama solamente Xerxes, mentre l’altro gli da le spalle amareggiato. “ Devi farmi una promessa! Ti prego, almeno questo! Non è per me, è per un’altra persona… “. Sussurra, mentre per un istante il suo sguardo si incrocia con la bimba che, di nascosto, sta osservando la scena da dietro la porta. “ Mag… “. Mormora solamente il corvino, mentre a quel solo sguardo lei sembra intendere cosa il padre voglia che lei faccia, correndo poi via prima di essere vista.

 

“ Intanto, pensa ad espiare le tue colpe a Berlhive, in attesa del giudizio finale “. Sentenzia duro il bruno, mentre il suo sguardo torna ai misteriosi nuovi arrivati: tre figure incappucciate, una donna e due uomini ne è certo. La donna si mette al fianco del suo re, mentre l’altro rimane un passo indietro.

 

“ Bene, mia cara: come desideravi abbiamo tolto dagli impicci questo Hunters, anche se non capisco perché li hai voluti salvare: loro non lo avrebbero fatto. Specialmente lui… “. Il suo sguardo di ghiaccio è puntato a Kevin, mentre la donna scuote il capo e mentre i suoi occhi tornano del loro colore naturale.

 

“ Ero indebito con loro, ed anche tu lo sei: ricorda che Hans ed Anna hanno allevato Ivy come fosse loro figlia. Abbiamo un debito non indifferente, nei loro confronti “. Sentenzia, mentre a quelle parole il sangue nelle vene di Hans si gela in un istante.

 

“ Hai ragione: in fondo, quell’Hunter e sua moglie hanno accudito Ivy per tutti questi anni. Se la nostra bambina è ora una giovane donna, lo dobbiamo anche a loro. Che tuttavia, anni fa non hanno esitato a lasciarla orfana di madre, no? “. Chiede acido, mentre la donna scuote il capo lievemente.

 

“ Erano stati plagiati “. Taglia corto, mentre il terzo uomo sta per prendere parola ma, in un momento, Hans lo anticipa.

 

“ Allora è vero, che alla fine Vincent è riuscito a farvi risorgere… “. Mormora, mentre il re del Clan della Luna Nera ghigna da sotto il cappuccio. “ Siete voi… “. Continua, avvicinandosi di un passo seppur con la guardia ancora alta. “ Kaname Hikari! “. Lo chiama per nome, mentre l’altro ride lievemente.

 

“ E bravo, mi hai scoperto! “. Fa solamente, togliendo il cappuccio e rivelando così la propria identità. Hans fa per attaccarlo, ma Kevin lo ferma.

 

“ Aspetta! “. Fa solamente, mentre l’amico non capisce: perché Kevin lo sta fermando? Dopo tutto, anche lui ha sempre odiato Kaname Hikari! Sa di cosa sia capace, allora perché? “ Abbiamo un debito con loro! Ci hanno salvato la vita, anche se non so perché “. Fa, mentre l’uomo fin’ora rimasto in disparte si fa finalmente avanti.

 

“ C’è una minaccia ben più grande di Vincent: una minaccia che incombe non solo su Veritas, ma anche su Taiviel, su Deisian, su Imperia, su Avalon, su Utowen, su Noctis, su Gravia, su Fonterossa, su Costaluna, su Meridian, su Sabrie stessa e… “. Esita un momento, per poi trovare finalmente il coraggio di parlare. “… e sulla Golden Land “.Fa, mentre a quelle parole Hans Delacour scuote il capo con enfasi.

 

“ La Golden Land è distrutta! Il pilastro della Luna Oro è decaduto anni orsono, con la morte del Re! Era senza eredi, quindi… “. Fa, mentre l’uomo le cui ciocche argentee si notano da sotto il cappuccio lo interrompe bruscamente.

 

“ Il re oro sta per tornare! Una grave minaccia incombe sui regni dei Pilastri, tutti i quattordici Pilastri o meglio, quelli ancora rimasti in piedi stanno tremando! “. Assicura, mentre Kaname lo osserva qualche istante ma non prende parola. “ Dovete andare al Sancta Santorum! Dovete convocare i re rimanenti e gli eredi di quelli morti, trovare gli scomparsi! Ciò che Ace sta facendo… “. Si ferma un momento, mentre a quell’interruzione è il fratello a prendere parola di lì a poco.


“ … porterà alla distruzione del mondo stesso. Ma chissà, forse è la scelta più saggia: distruggere questo mondo marcio e corrotto dagli umani e farne risorgere uno di soli vampiri “. Ghigna provocatorio, mentre a quelle parole Kevin non ci vede più: già trovarsi di fronte al rivale di sempre lo ha infervorato, ma avendo un debito con lui non lo ha aggredito. Ma ora trattenersi è davvero dura, tanto che l’area circostante ghiaccia ed alcuni spuntoni si dirigono verso il re del clan della luna nera. Spuntoni che tuttavia, divengono di ghiaccio nero di lì a poco mentre la regina del clan della luna nera fa un passo avanti per proteggere il suo Re. “ Bene: credo che siamo rimasti abbastanza allo scoperto: con il vostro permesso, torniamo ai nostri luridi nascondigli prima che qualcuno decida di catturarci. O peggio “. Ghigna poi il bruno, mentre sia lui che gli altri due si voltano per andare via. Ma prima che possano farlo, Hans non riesce a zittirsi.

 

“ Aspettate! Siete voi… “. Sussurra rivolto alla regina, mentre lei si sente richiamare e si blocca poco prima di andarsene. “ … vostra maestà Luna?! Siete voi?! “. Chiede Delacour, mentre la donna ride lievemente a quell’affermazione.

 

“ Luna Lunettes Hiakri è morta anni orsono, Hans “. Fa, mentre Kevin interviene nella discussione.

 

“ Non è Luna! “. Fa, mentre con scatto fulmineo si alza in piedi. “ Sei tu… “. Fa, afferrando la donna per il polso e trattenendola prima che possa andarsene. “ … sorella? “. La chiama semplicemente ed in un sussurro, mentre lei si libera bruscamente da quella presa.

 

“ Anche Juliette è morta, Kevin: è morta anni fa e per colpa tua, non dimenticarlo mai! “. Fa, per poi volgersi e, con un abile gesto saltando fuori dalla finestra distrutta.

 

“ Juliette… “. Sussurra Kevin, mentre Hans scuote il capo.


“ Kevin, quella donna non è tua sorella: la stanchezza deve averti giocato “. Fa, mentre per un istante lo sguardo dell’altro incontra quello di Kaname Hikari, che di lì a poco segue l’esempio della moglie e se ne va, così com’è comparso e seguito da quello che è suo fratello minore, Antoine Hikari. Eppure pensa Kevin, è sicuro: non è pazzo né è stato giocato dalla stanchezza! Quella donna è Juliette e lui farà di tutto per provarlo, anche se lo sa già, probabilmente sarà solo in questa crociata.



Salve miei fans, come state? Ed eccoci con il capitolo 72, che en dite? Abbiamo lo scontro con Dominique, che prosegue più infuocato che mai! Pierre riesce ad avevlenarlo con il platino, ma basterà davevro a rallentare il principe dal cuore di ghiaccio? Quanto ancora ci emtterà Garry, prima di risvegliarsi? Lo scontro finale è ormai alle porte, ma sarà davvero disputato prima che Dominique riesca ad affondare le zanne nel collo di Michael o di Pierre? D'altro canto, kevin ed Hans riescono a metetre nel sacco Xerxes, rivelando anche che Miranda fu perdonata grazie all'intervento di Haruka Perry. Cosa succederà ora? Il clan della Luna Nera esce allo scoperto per salvare Kevin ed Hans, come mai? Sarà davvero per ripagare Delacour di tutti gli anni in cui ha curato ed allevato Ivy, che Kaname si è esposto per lui? O sarà per altro, che al momento è ancora ignoto? E la sua regina? Sarà davvero Luna o Juliette, oppure Kevin si è immaginato ttto? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 73
*** Rose a mezzanotte ***


Veritas, alcuni anni prima. Poco prima della rottura definitiva tra la Principessa Jeanne e Garry Perry, palazzo reale della famiglia Hikari.

 

La giovane ragazza dalla lunga chioma bionda corre giù per la grande scala principale, seguita da una delle domestiche. “ Principessa! Principessa, tornate qui! Non potete camminare a piedi nudi! “. La rincorre disperata, tenendo in mano le scarpe ma non essendo in alcun modo considerata da una giovanissima Jeanne Hikari, che appena giunta alla fine della scalinata si guarda intorno con ansia.


“ Jeanne, tesoro! Che cosa sta succedendo? “. Chiede una donna appena sopraggiunta, osservando la ragazza d fronte a lei e soprattutto i suoi piedi nudi, dato che con le mani sta ancora tenendo alzata l’ampia gonna dell’abito per evitare di inciampare. “ E perché stai correndo a piedi nudi? “. Chiede ancora la più adulta, mentre la ragazza continua a guardarsi attorno.

 

“ Madre! “. Fa, rivelando che la donna di fronte a lei non è altre che Rosina, sua madre. “ Ditemi! È vero? È già tornato? “. Chiede, mentre a quelle domande la madre annuisce, sorridendo lievemente e capendo a chi si stia riferendo la sua unica erede.

 

“ Vai! È in giardino, sicuramente ti starà aspettando “. Ride sotto i baffi la nobildonna, mentre la figlia le da un bacio sulla guancia e sorride lievemente: sa che non le spetterà un compito facile, ma malgrado l’affetto che prova per quella persona è giusto che gli riveli la verità e che lo faccia quella notte stessa, vada come vada. Ovviamente, di questo Rosina non è minimamente a conoscenza: non sa cosa stia pensando la figlia né sa che tra poco tempo, un grande uragano stravolgerà la sua vita completamente.

 

“ Grazie, madre! “. Fa, per poi correre alla propria destinazione e, ancora una volta ignorando la povera domestica che la sta rincorrendo con le scarpe.

 

“ Madame… “. Mormora solamente la giovanissima Nox, mentre a quelle parole Rosina scuote il capo e sorride lievemente, posandola una mano sulla spalla.

 

“ Lascia stare, Nox! Dopo tutto, anche io sarei al settimo cielo e non baderei alle scarpe, se dopo così tanto tempo il mio promesso sposo avesse fatto ritorno “. Fa, mentre la cameriera annuisce semplicemente. “ Ma sono sicura che anche il tuo Herik ha fatto ritorno! Perchè non vai a cercarlo e rimani un po' con lui? “. Chiede la nobildonna, mentre la corvina la guarda sorpresa.

 

“ Ma, Madame.. ho ancora molto da fare, e… “. Ma Rosina non pare ammettere repliche: prende le scarpe di Jeanne dalle mani di Nox, posandole la mano libera sulla spalla e sorridendo lievemente.

 

“ Oggi hai la giornata libera! Coraggio! Vai dal tuo neo marito! “. Quasi ordina, mentre Nox la guarda con gratitudine: è raro pensa, che Madame Rosina si mostri così gentile e comprensiva e certamente, lei non sprecherà quest’occasione d’oro.

 

Nello stesso istante, Jeanne giunge finalmente in giardino dove la fonte della sua gioia sta osservando la luna appena sorta: una bellissima Luna Blu. “ Ah, stasera la luna è bellissima… “. Mormora solamente il giovane dalla chioma corvina ed in alta uniforme. “ E pare sia tornato in tempo per il ballo… “. Continua, mentre qualcuno lo abbraccia da dietro, con tanto impeto da quasi buttarlo a terra.

 

“ Sei tornato! Finalmente! “. Fa solamente la voce di chi lui conosce benissimo: la voce della persona che più di tutte, desiderava rivedere dopo quel periodo di lontananza alla ricerca della cugina perduta: Ivy. Vanitas ha ordinato a lui ed ai suoi uomini di cercarla, ed ora che l’hanno trovata è potuto finalmente ritornare a casa. “ Mi sei mancato! “. Continua la Principessa Jeanne, mentre a quelle parole Dominique Lunettes Hikari ride lievemente.

 

“ Ma cherie, non siamo ancora sposati e già ti manco così tanto, dopo pochi giorni di lontananza? “. La prende un po' in giro, mentre lei si imbroncia lievemente e maschera una lieve ombra di inquietudine, quasi sapesse che presto questa felicità sarà destinata a svanire e quindi, voglia godersela appieno e fino alla fine.

 

“ Si! Ma non credo che la cosa ti dispiaccia “. Ribatte sicura di sé, senza sciogliere l’abbraccio e mentre finalmente, anche lui si decide a ricambiarlo.


“ Vero, non mi dispiace quest’accoglienza. Sai, mi fai venir voglia di ripartire di nuovo… “. Fa per proseguire, ma lei gli lancia uno sguardo tagliente che non promette nulla di buono.


“ Non osare! Stasera ci sarà il ballo della Luna Blu, non vorrai che ci vada sola? In oltre, pare che ci saranno anche degli Hunters “. Fa, ricordando le parole della madre: stranamente, suo fratello ha accettato la presenza di alcuni Hunters al ballo della luna blu. Ha detto di voler dimostrare buona volontà di mantenere il trattato d pace, ma a palazzo nessuno ci crede veramente. Infatti, tutti sanno la storia degli Hikarie dei Perry e dei Delacour, ora perché accettarli a palazzo?


“ Ah, così tuo fratello ammette anche la feccia ai suoi balli? “. Chiede solamente il corvino, sedendosi a terra come se nulla fosse e stringendo la sua promessa sposa, che si siede accanto a lui senza problemi e mentre nessuno dei due sembra interessarsi di macchiare o impolverare i propri abiti: sin da piccoli infatti, sono abituati a passare il tempo seduti a terra di fronte alle rose, ad ammirarle sotto i raggi della luna blu. “ In tal caso, avrò il doppio del lavoro da fare! Proteggere Vanitas e proteggere te da tutta quella marmaglia “. Borbotta solamente il corvino, stringendola maggiormente ed attirandola a sé.

 

“ Diamo loro una possibilità: se lo sta facendo Vanitas, perchè non dovremmo farlo noi? “. Mormora solamente la ragazza, mentre suo cugino scuote lievemente il capo.

 

“ Te l’ho detto, Jeanne: non mi fido di quelli. Tuo padre aveva ragione, quando diceva di sterminare la razza umana e far sorgere un regno di soli vampiri “. Continua colui che oltre ad essere capitano delle Guardie Reali e Principe di Veritas è anche il Cavaliere di Vanitas Hikari. A quelle parole lei sospira pesantemente, posando una mano sulla sua e chiudendo gli occhi qualche istante.

 

“ Ok, non voglio litigare: sai già come la penso in merito, non serve che lo ripeta “. Mormora solamente, mentre lui non da seguito a quella discussione ma mentre, improvvisamente, uno strano odore lo distrae. “ Nick? Cosa c’è? “. Chiede ad un certo punto Jeanne, sentendolo distratto e mentre lui continua a fiutare l’aria.


“ Sento l’odore di un sangue particolare… “. Mormora, mentre a quelle parole anche lei annusa l’aria: effettivamente pensa, c’è un particolare aroma nell’aria.

 

“ Forse, alcuni Hunters sono già qui? “. Chiede semplicemente la bionda, mentre i suoi sospetti trovano effettivamente conferma: l’odore nell’aria si fa sempre più intenso. L’odore di un sangue unico e raro, non del tutto identificabile. Sembra un misto tra Lunettes, Hikari ed Hunter, nessuno dei due cugini riesce a capire bene.

 

“ Credo di sì “. Mormora solamente Dominique, stringendo maggiormente a sé la sua futura sposa come a volerla proteggere. A quel gesto la giovane Principessa lo osserva qualche istante, prendendo parola di lì a poco.

 

“ Cerca di comportarti bene e di dimostrarti amichevole: il trattato di pace è già precario, vediamo di non fare guai “. Cerca di tranquillizzarlo lei, mentre la voce di sua madre interrompe ogni suo pensiero.

 

“ Si, in effetti avevo pensato che il roseto potesse piacervi, Madame Perry: non per vantarmi, ma le rose rosse che ho fatto piantare sono forse le più belle del regno “. Ride lievemente Rosina, mentre a quelle parole la giovane donna poco più indietro di lei ed accompagnata da altre due persone sorride lievemente a sua volta.

 

“ Avete pensato bene, Madame Rosina “. Sentenzia la voce calma di Juliette Perry, che si tiene al braccio del marito tranquillamente mentre risponde alle parole della vampira. “ Anche se ammetto, preferisco le rose nere “. Continua poi, mentre Haruka Perry non sembra del tutto tranquillo: ha accettato l’invito dell’erede di Kaname e Luna, ma non crede sia una cosa positiva. In fondo, i Perry ed i Delacour non sono in buoni rapporti con gli Hikari dopo i recenti avvenimenti, Vanitas non ha mai creduto alla pace tra umani e vampiri e disprezza gli Hunters. Quindi pensa il bruno, ora perché sono lì? Cosa c’è dietro? Non fa comunque in tempo a terminare il proprio pensiero. Il figlio maggiore Garry gli pone una mano sulla spalla, mentre con l’altra mano tiene stretta quella della sorellina Ivy.

 

“ Padre? Tutto bene? “. Chiede solamente il giovane ragazzo, mentre il padre annuisce solamente.

 

“ Si, sto bene “. Sussurra, mentre a prendere parola è ancora una volta Rosina.

 

“ Bene! Se non mi sbaglio, anche mia figlia e mio nipote sono qui in giardino: lasciate che ve li presenti “. Sentenzia, chiedendosi dove diamine possano essere Dominique e Jeanne: sente la loro presenza nei paraggi, ma non capisce dove siano.

 

“ Eccoci! “. Fa semplicemente una voce che lei riconosce essere della figlia, mentre sia lei che il suo promesso sposo si alzano da terra, togliendo la polvere dai propri abiti. Rosina li guarda entrambi severamente, il ragazzo dietro Haruka e Juliette osserva la Principessa quasi shoccato, ricomponendosi qualche secondo dopo.

 

“ Ma che stavate combinando voi due, lì a terra?! “. Chiede, per poi fare un inchino verso i suoi ospiti. “ Vi chiedo scusa! Solitamente non si comportano così… come vi avevo anticipato, lei è… “. Ma suo nipote la interrompe prima che possa terminare la frase.

 

“ Io sono Dominique Lunettes Hikari, terzo principe di Veritas e capitano delle guardie reali, cavaliere nonché cugino del nostro amato sovrano “. Fa solamente, mentre Garry Perry sente una strana ostilità venire da quel giovane: non troppo verso i suoi genitori, quanto verso di lui. Ma non ha il tempo di far caso a questo: il suo sguardo rimane freddamente puntato sulla giovane e bellissima vampira, che non appena ha notato chi ci fosse dietro ai coniugi Perry è a sua volta sbiancata e, se non fosse stata aggrappata al braccio del cugino sarebbe senza dubbio finita a terra per lo shock. D’altro canto, Dominique continua a fissare il ragazzo: è lui, pensa. È da lui che sente provenire l’odore anomalo percepito inizialmente. In oltre ha visto il modo in cui fissa Jeanne: ma che ha pensa, quell’individuo da fissare quella che è la sua donna come se la conoscesse?

 

“ Io invece sono Jeanne Hikari, la seconda Principessa di Veritas “. Fa un lieve inchino lei, riscuotendosi e sforzandosi di mantenere un tono quanto più neutrale possibile, mentre il primo a fare un passo è proprio Haruka Perry: fa un passo avanti ed un lieve inchino, per poi fare un baciamano rispettoso alla ragazza.

 

“ Haruka Perry. Onorato di conoscervi, Mademoiselle. Lui invece è mio figlio Garry e lei è mia moglie, Juliette Knight Perry. La più piccola è invece nostra figlia, Ivy “. Presenta la sua famiglia a sua volta, mentre a farsi avanti come si conviene è stavolta suo figlio: per un istante il suo sguardo incrocia quello della principessa ed immediatamente, l’aria si fa quasi statica.

 

“ Onorato di conoscervi, Mademoiselle “. Sussurra solamente l’argento, facendo un lieve inchino ed un baciamano degno di un Principe, fingendo che sia la prima volta che vede la ragazza. Stranamente, la cosa sembra far arrossire la fanciulla come invece non è stato con Haruka.

 

“ L’onore mio… “. Sussurra solamente, mentre nessuno dei due distoglie lo sguardo da quello dell’altra. Cos’è pensano entrambi, la sensazione che sentono? Cos’è quell’elettrostaticità che sembra essersi creata tra loro e soprattutto, tra i loro sguardi? Quell’elettrostaticità della quale si è accorto anche Dominique, che attira subito la ragazza a sé come a mettere in chiaro che appartiene a lui.

 

“ Bene, tutti sono onorati di conoscere tutti. Non c’è bisogno di fissare la mia fidanzata in quel modo. È da villani, non trovate? Qualcuno potrebbe mettere in dubbio la vostra educazione “. Fa semplicemente e rivolto a Garry, mettendo in imbarazzo Rosina.


“ Dominique! Ma ti sembra il modo? “. Poi si volge verso i suoi ospiti, facendo un lieve inchino. “ Vi chiedo scusa a nome di mio nipote, non so che gli prende questa sera “. Sussurra, ma Garry pone fine alla questione con un cenno della mano.

 

“ Non è successo nulla, Madame: è vero, sono stato maleducato. Non si ripeterà più “. Assicura, mentre inevitabilmente Jeanne porta nuovamente lo sguardo su di lui: cosa le succede, si chiede? Come mai il suo cuore pare impazzito? Come mai si sente andare a fuoco, tanto è arrossita? Cos’era mai quell’intenso scambio di sguardi tra lei e quel giovane tutt’altro che sconosciuto, anche se agli occhi degli altri rimane tale? La Principessa scuote violentemente il capo, per poi aggrapparsi a sua volta al braccio del suo fidanzato e sorridendo lievemente.

 

“ Bene! Credo che possiamo rientrare. Il ballo sta per iniziare. Vero? “. Chiede solamente e nuovamente allegra almeno in apparenza, mentre a quelle parole anche Dominique sembra apparentemente tranquillizzarsi.


“ Hai ragione: Vanitas odia i ritardi. Sarà meglio andare “. Fa solamente, mentre anche Haruka e Juliette si scambiano uno sguardo e mentre in tutto questo, la giovanissima Ivy non ha ancora proferito parola. È allora il Principe di Veritas a portare lo sguardo su di lei, sorridendo lievemente. “ E lei dev’essere vostra figlia minore, ho indovinato? “. Chiede con quel ghigno che a Garry non piace per nulla. Il giovane Hunter si porta al fianco della sorellina, facendo per prenderle la mano.


“ Si, lei è mia sorella minore Ivy, e… “. fa per dire altro, ma l’altro è più rapido: si stacca dalla presa di Jeanne, inchinandosi lievemente per poi arrivare all’altezza di Ivy e guardandola intensamente, mentre a quello sguardo la ragazzina pare turbata e si aggrappa così al braccio del fratello.

 

“ Sai Ivy, è curioso: io e te abbiamo gli stessi occhi “. Sentenzia il corvino, mentre Garry fa un passo indietro e fa per allontanare anche la più piccola, ma Domique è più rapido: con il fare degno di un cavaliere delle fiabe ma con uno guardo tagliente e tutt’altro che rassicurante afferra la mano della corvina, facendo un baciamano come non ha fatto nemmeno con la madre e non smettendo di guardarla. “ Tra qualche anno, con quegli occhi farai furore: spezzerai molti cuori con quello sguardo, ma chere “. Ridacchia lievemente, mentre Garry si sforza di mantenersi composto e mentre anche i genitori della bimba e Rosina stessa sembrerebbero tesi. “ Ho preso in simpatia questa ragazzina e sicuramente, si annoierà tutta sola al ballo. Se volete, potrei rimanere io con lei “. Propone come se nulla fosse il capitano della guardia reale, mentre Rosina lo guarda stranita.

 

“ Ma, Dominique: non credo che… “. Fa per proseguire, ma lui è più rapido ed osserva la zia acquisita come se stesse semplicemente per annunciare una portata della cena.

 

“ Avete detto che questa sera, gli Hunters sono qui perché mio cugino vuole sotterrare l’ascia di guerra con loro e dimostrare di voler mantenere il trattato di pace, no? Lasciate che anche io faccia la mia parte: sono sicuro che a Jeanne non dispiacerebbe “. Ed osserva la promessa sposa, che presa alla sprovvista non può far altro se non annuire lievemente.

 

“ Oh, certo! Sarà un piacere “. Sentenzia, ma in quel momento Garry afferra la mano della sorellina e fa per attirarla a sé.


“ Sono sicuro che Ivy non si annoierà: ci sarò io a badare a lei, non serve che vi scomodiate “. Fa semplicemente, ma quella risposta non parrebbe convincere l’altro, che senza eccessiva forza ma comunque con decisione attira la piccola futura Hunter vicina a sè.


“ Insisto: non crederete mica che potrei aggredirla? Devo dedurre che dubitate della mia volontà di rispettare il trattato di pace, monsieur? “. Sembra quasi volerlo provocare e Garry lo ha capito alla perfezione, ma è vero: la priorità adesso è il ballo e dar prova, da entrambi gli schieramenti, che il trattato di pace è saldo nonostante tutto.

 

“ No, certo che no “. Mormora solamente, dandola vinta a quel vampiro che proprio non gli piace per nulla. Ma per il momento almeno, non può mostrare il proprio disappunto ed è costretto a cedere.
 

Ancora nessuno può saperlo, ma le strade di Garry e Jeanne si sono già irrimediabilmente incrociate da diverso tempo e che quello sguardo, in verità, era foriero di un’enorme tempesta che ben presto, si sarebbe abbattuta su entrambi. Nessuno sa che quella notte una coppia è destinata a lasciarsi, ma che anche un’altra sta per subire, irrimediabilmente, la stessa sorte. Nessuno può ancora sapere che Garry Perry e Jeanne Hikari già si conoscevano: nessuno dei due sapeva la vera identità dell’altra fino a questa notte. E nessuno può sapere che in realtà, di questo Dominique è già alcorrente: sa benissimo di essere stato tradito dalla sua promessa sposa, ma sa ance che la sua vendetta sarà spietata e che si abbatterà, irrimediabilmente, sul suo volgare amante. Perché lo sa, tutti quanti lo sanno: chi tocca ciò che è suo, subirà irrimediabilmente la furia delle sue fiamme ed il gelo del suo ghiaccio sulla propria pelle.

 

Pierre e Jeanne rimangono fianco a fianco, a protezione di Garry. Poco più indietro, Michael guarda loro le spalle mentre nessuno dei tre lascia le proprie armi di difesa. “ Dov’è…? “. Sibila solamente il biondo, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ Dove si nasconde quel bastardo? “. Fa, mentre Jeanne scuote il capo in segno d diniego.

 

“ Non lo so… “. Sussurra a sua volta, per poi dare una spiegazione. “ Non riesco nemmeno a fiutare l’odore del suo sangue: ormai si sente solo quello del platino “. Sentenzia la Principessa, mentre Pierre interviene nel discorso di lì a poco.

 

“ Stiamo in guardia “. Sentenzia, non smettendo un momento di guardarsi intorno ed aspettandosi da un momento all’altro di essere aggredito. “ Dominique è ferito, ma non sconfitto. Anzi: in queste condizioni, sarà come un leone in gabbia, sarà… “. Non finisce la frase, ma a farlo è invece Jeanne.

 

“ Sarà furioso: lo so. Avete ragione “. Fa semplicemente la bionda, per poi guardare i due uomini. “ Sarà nascosto da qualche parte, probabilmente vorrà espellere il veleno del platino e contrattaccare. Teniamo la guardia alta “. Fa, mentre istintivamente tutti e tre si stringono attorno a Garry.


“ Ma quanto ci mette a risvegliarsi? “. Sibila ad un certo punto l’erede di Pierre, mentre Jeanne sospira pesantemente.

 

“ Non ne ho idea: i sigilli sono spezzati e non pare che il corpo rigetti il morso. Ora sta a lui… “. Non finisce la frase la donna. “ Fate attenzione! “. Grida, mentre una spada sta quasi per trafiggere in pieno Pierre. La Principessa riesce a gettarlo a terra ma le conseguenze non tardano ad arrivare.

 

“ Madame Jeanne! “. Grida semplicemente l’uomo, mentre la donna estrae dalla propria spalla la spada di Dominique, che ha colpito lei invece di colpire il cacciatore.

 

“ Sto bene, sto bene… “. Mormora solamente la Principessa, sentendo in realtà un atroce dolore al punto colpito. “ Devo solo rigenerare la ferita: a noi vampiri, questo veleno di cui la lama della spada è intrisa non fa nulla “. Sentenzia, sentendosi tuttavia molto debole a causa della gravidanza e dello stress a cui lei e la sua piccola sono sottoposte. “ Dobbiamo stanare quel bastardo e dobbiamo farlo subito! “. Fa risoluta la figlia di Rosina, mentre a quelle parole un raggio rosso la colpisce in pieno.

 

“ Attacca dall’alto! “. Fa ad un certo punto Michael, mentre Pierre non fa in tempo a ribattere che un nuovo attacco, stavolta un raggio blu lo immobilizza letteralmente all’albero retrostante. Il cacciatore si ritrova nuovamente immobilizzato, mentre Jeanne si rialza da terra seppur a fatica.

 

“ Lurido bastardo… “. Sibila solamente la figlia di Kaname e Rosina, per poi usare il potere della luna rossa che ora scorre in lei per ribattere ai nuovi attacchi ed allo stesso tempo, sciogliere il ghiaccio che immobilizza Pierre.

 

“ Attaccare una donna incinta, dovresti vergognarti! E tu saresti un principe?! “. Tuona furioso il capofamiglia dei Veghner, perdendo le staffe a quella vista e stanco di giocare al gatto col topo. “ Esci fuori!! Esci fuori, ora!! Sono stanco di te e di questa storia, ora chiuderemo tutti i conti in sospeso! “. Spara ovunque ed in più punti il rosso, mentre Michael non crede di aver visto mai il padre tanto furioso. “ Hai violentato la mia bambina, le hai rovinato la vita così come hai fatto a Jeanne! Ma ora basta! Adesso è finita! Prima o poi, uno dei miei proiettili platino ti raggiungerà! “. Continua nervoso Pierre, mentre a quella vista Michael scuote il capo: vorrebbe intervenire, ma in quel modo Garry rimarrebbe indifeso e ciò è esattamente ciò che Dominique vuole.

 

“ Padre, calmatevi vi prego! Lo sta facendo di proposito! Vi sta provocando! “. Fa, prima che qualcosa o qualcuno lo colpisca improvvisamente da dietro.

 

“ La sua spada… “. Sibila solamente Jeanne, sperando che la ferita si rimargini in fretta per poter così aiutare i due uomini quanto prima. “ … è scomparsa! Ma quando l’ha ripresa?! “. Si chiede. Non ha visto nessuno passarle davanti, eppure Dominique ha ripreso la sua spada ed ora ha colpito Michael con essa.

 

“ Una vita per una vita “. Sibila infuriato il corvino, facendo la sua ricomparsa più infuriato che mai: parte della sua divisa è ormai completamente rovinata dal sangue e dagli strappi su di essa, nei suoi occhi un’intensa luce oro ha nuovamente ripreso a brillare così come la luna alta in cielo, che improvvisamente prende il colore del pregiato metallo. “ Voi luridi cacciatori avete cercato di uccidermi! Me, il Principe di Veritas! Me, che sto non uno ma dieci passi avanti a voi! Ora la pagherete tutti! “. Continua la sua sfuriata, estraendo la lama della spada dal braccio del biondo: non ha affondato eccessivamente ma abbastanza da fargli provare un dolore così intenso da farlo gridare. A quella vista Jeanne decide di reagire immediatamente.

 

“ Lascialo stare, bastardo! “. Si infuria, mentre uno spuntone di ghiaccio allontana Dominique da Michael prima che possa tentare un secondo affondo. Preso di sorpresa il corvino deve allontanarsi da Garry e Michael, che seppur sanguinante al braccio si ritiene fortunato: nessun organo vitale è stato leso ed il veleno è entrato in circolo in minima quantità: potrà farlo fuoriuscire come si fa con quello delle vipere, ma deve farlo ora. Ed a quel punto capisce: Jeanne ha ripreso lo scontro con Dominique malgrado non sia in forze, solo per permettere a lui di salvarsi la vita.

 

“ Padre! Aiutate la principessa, presto! “. Grida semplicemente l’Hunter, per poi afferrare il proprio pugnale e preparandosi mentalmente a quella che sarà una dolorosa operazione, ma che tuttavia è imperativo eseguire ora. Il tutto mentre un incosciente Garry inizia, di lì a poco, a lamentarsi come stesse provando un dolore intenso. “ Garry…? “. Mormora solamente suo cognato, mentre nello stesso istante il corpo di Garry si prepara alla rinascita definitiva. A cominciare dallo schiarirsi della pelle ed alla ricomparsa di affilati artigli. Pierre non ha tempo di accorgersi di ciò: da prima incredulo per la ricomparsa della luna oro, in seguito si ridesta dai suoi pensieri e spara un colpo in direzione dell’avversario, che lo schiva con un’abilità sorprendente.

 

“ Papino! Ah, quasi quasi mi dimenticavo di te! Noi due abbiamo un conto da regolare, no? “. Chiede sprezzante l’erede di Veronica ed Antoine, mentre l’altro spara nuovamente e stando comunque ben attento a non colpire Jeanne.

 

“ Come hai fatto?! La luna oro è decaduta! Come hai fatto a farla comparire?! “. Chiede furioso il rosso, mentre l’altro ghigna sadicamente.

 

“ Oro? Quale luna oro? Io vedo solo quella rossa “. Ghigna malignamente, mentre Pierre porta istintivamente lo sguardo alla luna.

 

“ Ma cosa…? “. Sussurra, facendo appena in tempo a vedere la luna nuovamente rossa poco prima di trovarsi immobilizzato a terra, tenuto fermo da qualcuno che improvvisamente lo ha aggredito approfittando della sua distrazione. Una distrazione che potrebbe costargli caro: il capofamiglia dei Veghner rimane immobilizzato dal veleno afrodisiaco delle zanne che hanno affondato nel suo collo con prepotenza, non dandogli nemmeno tempo di realizzare quanto sia successo o di provare dolore.

 

“ Padre, no!!! “. Grida a quel punto Michael, mentre Jeanne scuote il capo shoccata.

 

“ L… Lord Pierre no! “. Mormora shoccata, mentre la luna torna effettivamente rossa così come gli occhi di Dominique, che finalmente pare aver ottenuto ciò che voleva: affondare le zanne nel collo di Pierre Veghner, così in profondità da inibirgli persino la parola e la voce stessa, facendolo rimanere immobilizzato sotto di sé che, al momento non parrebbe avere la minima intenzione di staccarsi da lui. Ah pensa il corvino, aveva ragione: il sangue di Pierre non è come tutti gli altri, è speciale. In esso c’è anche quello di sua madre e quello di suo padre, il rosso deve averlo bevuto tempo prima seppur fosse un umano. E facendo ciò pensa, deve aver reso il proprio un tipo di sangue unico e raro, uno di quelli che farebbe perdere la testa persino ad un Pilastro.

 

“ Padre!!! “. Grida furioso Michael, prima di partire all’attacco. Dominique tuttavia non parrebbe essere preso alla sprovvista: con una velocità disarmante si stacca dal collo di Pierre, ormai pensa, il processo di trasformazione è iniziato. Lascia a terra l’uomo ora svenuto, per poi contrattaccare ogni attacco da parte di Michael.


“ Che c’è, fratellone? Sei geloso? “. Ghigna malignamente il corvino, pulendosi la bocca dal sangue residuo e ridendo sprezzante. “ Se smetti di attaccarmi, guarda che lo posso fare anche a te! “. Continua a provocarlo, riuscendo ad avvicinarglisi. “ Anzi… “. Continua il Principe di Veritas, arrivando ad un millimetro dal biondo. “ Lo faccio lo stesso! “. Fa, facendo per immobilizzarlo tra sé e l’albero retrostante ed afferrando i suoi capelli. “ Tranquillo! Il tempo di un istante e sarai mio anche tu, non sei felice? Il dolore di un momento ed in cambio avrai la vita eterna, come papino e come Mina “. Continua sprezzante dell’odio che traspare dagli occhi verdi del più giovane.

 

“ Va all’inferno! “. Sibila solamente il biondo, cercando di liberarsi da quella presa. Ma un misterioso potere lo immobilizza alla corteccia dell’albero, ed in quel momento il ragazzo si sente perduto: non ha più forze pensa, per contrastare Dominique. Suo padre è in quelle condizioni e lui si sente un perdente su tutta la linea.

 

“ Oh si! Ma mi assicurerò di portare anche te con me, fratellone “. Sibila l’altro con un sarcasmo pungente, puntando le zanne affilate al collo dell’Hunter. Ma non riuscendo ad affondarle in esso: qualcosa o qualcuno di non visibile afferra Michael e lo allontana da Dominique, poco prima che anche lui come il padre possa venir morso e trasformato.

 

“ Ma dov’è?! “. Chiede ad un certo punto Jeanne, decisamente sconcertata nel notare una cosa. “ Garry?! “. Lo chiama, notando che il corpo del giovane Perry è letteralmente scomparso. Improvvisamente inizia a nevicare, mentre la luna si tinge di blu ed una coltre di ghiaccio ricopre l’area circostante. D’altro canto Dominique non sembrerebbe essere eccessivamente alterato, anzi: con ghigno sadico osserva chi, con un’agilità sorprendente ha afferrato e salvato Michael, per poi saltare su un albero proprio di fronte a lui, come non avesse alcuna paura.

 

“ Tu… “. Sussurra solamente il corvino, mentre nei suoi occhi il bagliore rosso si fa ancor più intenso e si alterna a quello blu, rendendo anche il clima piuttosto instabile.

 

“ Michael, ti senti bene? “. Chiede il suo misterioso salvatore, mentre il ragazzo annuisce sorpreso. “ Bene, immagino che ora possa cavartela da solo: io devo vedermela con questo traditore del suo stesso sangue “. Commenta il giovane, le cui zanne affilate fanno ora mostra di sé così come il bagliore blu dei suoi occhi. Michael annuisce semplicemente, portandosi con un’abile mossa accanto a suo padre che ovviamente, giace ancora svenuto.

 

I due cugini si osservano qualche istante: Garry da sopra l’albero, Dominique letteralmente di fronte a lui. I loro sguardi non si perdono nemmeno per un istante, mentre il corvino stringe i pugni in ira: no, pensa! No, così non va! Ormai è tardi: la sola arma che possa annientarlo, no, non è il platino! La sola arma che possa annientarlo è lì di fronte a lui e lo osserva con pura ira negli occhi, la stessa che comunque traspare dai suoi. “ Bene, cugino “. Fa ad un certo punto il giovane dalla chioma argento, per nulla intimorito dalle emozioni che sente provenire dal corvino. “ Credo sia ora di chiudere questa storia. E stavolta, per sempre e ad armi pari “. Termina il discorso, per poi guardare la sua amata Jeanne per un istante e mentre lei ricambia decisamente incredula. “ Riposa mia cara: ti sei già sforzata abbastanza nel proteggermi. Ora ci penso io a lui “. Assicura, mentre lei piange per la prima volta di gioia: il morso non è stato rigettato! I sigilli sono rotti definitivamente e quello che ha davanti è proprio lui…

 

“ Bentornato tra noi… “. Sussurra la Principessa, per poi concludere la frase con un moto d’orgoglio. “ … Garry Hikari! “. Fa, mentre il neo risvegliato Garry sorride lievemente, per poi puntare nuovamente lo sguardo carico d’odio al rivale: lo sente indebolito, ma sa anche che non sarà semplice sconfiggerlo. Ma una cosa è certa: lui lo farà, a qualunque prezzo. E finalmente chiuderà ogni conto in sospeso con lui, garantendo alla sua nuova famiglia il futuro pacifico che tanto merita.

 

Nello stesso istante, anche Vanitas ed Ivy sono impegnati in una difficile conversazione.

 

Il giovane Re osserva sua moglie per qualche istante, per poi abbassare subito lo sguardo e stringendo lievemente i pugni. “ Dunque sono stato io…? “. Mormora solamente, mentre a quelle prole e soprattutto percependo i sentimenti che provengono da lui, la giovane Regina pone una mano su quelle chiuse a pugno di lui.

 

“ No! No, non sei stato tu, ma nostro nonno: si è impossessato di te. Ma non temere: lo abbiamo cacciato via, con l’aiuto di Hans, Sharon e di tutti gli altri “. Spiega, mentre Vanitas scuote il capo ancora una volta.

 

“ E le gemelle?! Loro erano qui, Ivy! Erano proprio in questa stanza! Avrei anche potuto ucciderle, ti rendi conto?! Ho ferito te e tutti coloro che ci hanno aiutato, ho messo in pericolo le mie figlie! Mi sono lasciato possedere da nostro nonno come un imbecille! “. Continua a sfogarsi, mentre lei lo prende tra le braccia per cercare di calmarlo.

 

“ Basta, basta! “. Fa, accarezzandogli i capelli con dolcezza e scuotendo il capo. “ Non è stata colpa tua, capito? Non è stata colpa tua “. Gli ripete, mentre lui non pare essere del tutto convinto da quelle parole. “ In oltre, le gemelle non sono state in pericolo. Qualcuno le ha protette strenuamente. Qualcuno che ha creato con loro un profondo legame… un… “. Esita un momento: anche Vanitas deve sapere dell’imprinting di Lukas con le gemelle, solo si chiede come reagirà? È vero che ormai la tregua è stata stipulata, ma tra i due non c’è esattamente una così grande amicizia, dati i sentimenti del figlio di Hans ed Anna per la regina.


“ Un Imprinting? “. Chiede ad un certo punto lui, facendo sussultare la moglie che, riportata fuori dai suoi pensieri annuisce.

 

“ Si, un Imprinting. Qualcuno ha avuto un Imprinting con le nostre bambine, una cosa non voluta ma è capitata. Loro stesse hanno stretto quel legame, probabilmente è capitato quando ancora erano nel mio grembo. Ti prego non arrabbiarti… “. Mormora solamente la corvina, mentre lui la guarda decisamente perplesso.

 

“ E perché mai mi dovrei arrabbiare? Non mi dispiace che qualcuno possa avere questo legame con Luna ed Amalia e le protegga “. Commenta semplicemente l’erede di Kaname e Luna, non comprendendo davvero il senso della preoccupazione della moglie. “ Aspetta un momento… “. Fa ad un certo punto lui, mentre lei deglutisce temendo stia per arrivare la domanda che tanto teme. “ Chi è che ha avuto questo Imprinting con le gemelle? “. Chiede, mentre lei si decide ad alzare lo sguardo solo di lì a poco.

 

Lukas si trova invece assieme alle gemelle: tiene in braccio la piccola luna, che agita le manine per poter giocare con una ciocca dei suoi capelli e mentre Amalia, seppur neonata cerca già di alzarsi per afferrare la manica della camicia del cacciatore. “ Ehi, piano “. Ride semplicemente il biondo, posando sul letto anche Luna che, contrariata per non essere riuscita ad afferrargli i capelli, mette un broncio a suo dire adorabile. “ Ah! Assomigli tutta a tua madre con quella faccia buffa, lo sai? “. Chiede, mentre la piccola cerca di afferrargli il dito. “ Ah piccoline, siete davvero belle come la vostra mamma “. Fa semplicemente l’unico erede di Hans ed Anna, non facendo tuttavia in tempo a terminare la frase.

 

Una vampata d’aria gelida è tutto ciò che il giovane Hunter riesce a percepire, prima che qualcuno lo inchiodi letteralmente al muro afferrandolo per la camicia. “ Ma cosa… “. Mormora solamente il biondo, mentre un paio di occhi infiammati di un’intensa luce blu lo osservano con furia.

 

“ Tu! “. Fa solamente chi, entrando con furia nella stanza, ha aggredito il giovane e l’ha letteralmente bloccato tra sé ed esso. “ Hai avuto un Imprinting con le mie figlie!? “. Chiede senza mezzi termini Vanitas, mentre a quella domanda Lukas cerca vanamente di farsi lasciare andare.

 

“ Si! Non l’ho deciso io, sono state loro a crearlo! Ed io le ho accettate! “. Ribatte l’Hunter. “ Che avrei dovuto fare,e h?! Rifiutarle per le assurde reazioni che avrebbe potuto avere quel vampiro strambo del loro padre, in futuro?! “. Prosegue, mentre a quelle parole Vanitas sembra perdere maggiormente le staffe e fa per dargli un pugno, che Lukas evita per un soffio.

 

“ No, tu non lo hai fatto per le bambine! “. Ribatte alterato il corvino. “ Tu lo hai fatto per stare appiccicato a mia moglie, usando la scusa delle gemelle e di questo pseudo Imprinting! “. Ribatte il secondo Pilastro, riuscendo a dare un pugno al rivale. “ Credevi non ti avrei smascherato? Dietro quel viso d’angelo c’è una serpe! “. Continua il Pilastro del Ghiaccio, mentre Lukas reagisce a quei pugni di lì a poco.


“ Sei proprio un idiota, vampiro strambo che non sei altro! “. Fa, mentre entrambi finiscono a terra ma mentre la lite non sembra avere un termine. “ Se avessi veramente voluto Ivy per me, me la sarei già presa molto tempo fa! Ma… “. Non finisce la frase: un pugno colpisce lui, che contrattacca immediatamente.

 

“ Non osare! “. Controbatte l’erede degli Hikari, mentre improvvisamente un potente raggio blu si infrange sulla parete, interrompendo quella rissa in un soffio di Eolo.

 

“ Ma cosa…? “. Mormora solamente Lukas, mentre Ivy, seguita da Sharon e Joe, fa la sua comparsa sulla soglia della stanza ed osserva entrambi decisamente in ira,

 

“ Ma non vi vergognate nemmeno un po'?! “. Grida furiosa la regina, mentre entrambi i contendenti stanno ancora tenendo tra le amni la camicia dell’altro. “ Insomma!! “. Si infuria Ivy, ghiacciando la parete all’istante e per la prima volta, spaventando anche il marito ed il migliore amico. “ Le cose stanno così: Lukas ha avuto un Imprinting con le gemelle, creato direttamente da loro! Non è stato intenzionale, ma è capitato! Quindi ora, non voglio più sentire lamentele sull’argomento, né assistere a scene come questa! “. Fa, mentre Vanitas sbuffa sonoramente e mentre il cacciatore prova a difendersi.

 

“ Ma è stato lui a… “. Ma lei lo ammutolisce con lo sguardo, nervosa.

 

“ Anche tu, dovevi sottrarti e non reagire! Sai com’è fatto questa testa calda, che poi gli sarebbe passata! La volete smettere di agire come fossi un premio in palio e di coinvolgere le bimbe in questo?! Io ho fatto la mia scelta e basta, le piccole hanno fatto la loro creando questo legame. Non c’è altro da dire “. Ed incrocia le braccia, guardando il marito decisamente contrariata.

 

“ Ma lui è sempre stato innamorato di te! Ed ora userà le nostre figlie e questo imprinting per starti appiccicato! “. Protesta, indicando Lukas che a sua volta lo osserva scandalizzato.

 

“ Eh?! Ma per chi mi prendi?! Guarda che io rispetto Ivy ed il suo matrimonio! Come ha detto, lei ha fatto la sua scelta. Ma io non posso e non voglio rifiutare il legame che Luna ed Amalia hanno voluto creare con me! “. Sbuffa esasperato, mentre Vanitas si mette seduto a terra, mollando la presa sulla camicia di Lukas ed incrociando le braccia al petto. Lukas d’altra parte si alza da terra a sua volta, sbuffando sonoramente.

 

“ Ehi tu! “. Lo chiama ad un certo punto Vanitas, mentre sia Lukas che Ivy lo osservano seppur il secondo Pilastro sia ancora seduto a terra. “ Mi fido di Ivy e del suo giudizio, quindi ascoltami bene perché non lo ripeterò “. Inizia, alzandosi da terra e prendendo in braccio le gemelle, stando attento a non farle finire a terra e cercando di calmarle, dopo che a causa del trambusto iniziale hanno iniziato a piangere. “ Ti affiderò le mie bambine: in mia assenza, tu dovrai essere la loro spada ed il loro scudo. Dovrai proteggerle a costo della tua vita, così come farei io. E se ti azzardi a fallire questa missione, Imprinting o no, trattato di pace o no, io ti ammazzerò con le mie mani “. Sentenzia, porgendogli Amalia come a dirgli di prenderla in braccio e lasciando sbigottiti sia Lukas che Ivy. “ Hai capito bene? “. Chiede con decisione il re della seconda Luna Demoniaca, mentre a quella semplice domanda e dopo aver preso in braccio Amalia l’altro annuisce.

 

“ Si, Vostra Altezza “. Lo chiama per la prima volta in quel modo e non vampiro strambo, mentre dopo un intenso scambio di sguardi è il corvino a fare una mossa.
 

“ Sarà meglio per te che non ti avvicini troppo a mia moglie, o vedrai che cosa sarò capace di farti “. Fa, mentre sia Lukas che Ivy capiscono che quella frase è solamente dettata dall’orgoglio: Vanitas non lo vuole ammettere, ma finalmente si sta fidando di Lukas o non gli avrebbe mai affidato le sue figlie. E sa anche che avrà rispetto per il suo matrimonio con Ivy e che non farà nulla per comprometterlo, così come non ha mai fatto in tutto quel tempo. Di lì a poco e capendo che ormai il pericolo è scampato, che non si innescheranno più altre risse, Ivy sorride lievemente.

 

“ Bene, allora credo che voi due dobbiate parlare. Io andrò in salone con Lady Joe e Lady Sharon, voi non fate guai “. Li guarda entrambi, mentre Lukas annuisce. D’altro canto, anche quando rimangono soli Vanitas non smette di osservare al di fuori della finestra.

 

“ Tzk… un Hunter che ha un imprinting con le eredi al trono, questa poi… “. Borbotta solamente il corvino, cullando Luna con una dolcezza che forse solo alle figlie mostra. “ Riguardo al resto… “. Mormora dopo un po', mentre Lukas culla Amalia fino a farla addormentare. “ Grazie, per averle difese mentre io… beh insomma hai capito “. Commenta solamente il Re di Veritas, mentre a quelle parole Lukas annuisce semplicemente seppur, lo ammetta, sia un po' sorpreso di sentirle proprio dal Re Bambino.

 

“ L’importante è che ora tu stia bene “. Risponde, mentre l’altro si volge verso di lui per poi sospirare pesantemente.

 

“ La sorgente, Lukas. La sorgente non è stata distrutta “. Sentenzia, mentre l’altro lo osserva preoccupato. “ Tu sai cosa significa, vero? “. Chiede, mentre il biondo annuisce: sa eccome cosa significa. In seguito e come volesse cacciare questi pensieri dalla sua mente, scuote con enfasi il capo.

 

“ Quindi non sapete ancora che cosa sia, questa sorgente? “. Chiede, mentre a quella domanda Vanitas scuote il capo.

 

“ No. Ed è questo che mi spaventa, ma non voglio che Ivy lo sappia “. Ammette, mentre l’altro annuisce: manterrà il segreto, anche se non trova giusto che Ivy sia lasciata all’oscuro. Ma d’altro lato capisce cosa intenda Vanitas. “ Senti, odio chiederlo proprio a te. Ma ho bisogno che mi aiuti a scoprire cos’è la sorgente e che mi aiuti a distruggerla. Solo a te posso chiedertelo, a nesusn altro “. Ammette: gli costa, ma sa che non c’è altra scelta se non chiedere aiuto proprio a Lukas, se vuole sperare di risolvere la questione senza che Ivy sappia nulla. Seppur un po' sorpreso, il cacciatore decide in fine di accettare. Annuisce con determinazione, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Cosa vuoi che faccia? “. Chiede, mentre finalmente anche Vanitas lo guarda con determinazione: non c’è traccia di astio in quello sguardo, solo la determinazione di un Re che sta chiedendo aiuto a chi, ora lo sa, è la sola persona a poter assolvere a questo compito spinoso. La sola ed unica. Perché lo sa, lo ha sempre saputo anche se gli costava ammetterlo: Lukas e le gemelle hanno ora stabilito un profondo legame e per loro, l’Hunter sarebbe disposto a tutto. Farebbe qualsiasi cosa per sbaragliare le minacce sul loro cammino e, lo sa bene, se quel compito non verrà assolto anche per le gemelle ci saranno gravi conseguenze, così come per tutti quanti gli abitanti di Veritas e forse non.

 

 



Salve miei cari, ed eccoci qui con un nuovo capitolo! Allora, che ne dite? Abbiamo visto un pezzo del passato di Jeanne, Garry e Dominique, mentre nel presente il nostro Hunter si risveglia finalmente e si prepara allo scontro finale con il cugino. Pierre è stato morso: cosa accadrà? Diventerà un vampiro? O il suo corpo rigetterà il morso? O ancora, sarà immune? Per scoprirlo bisognerà attendere un pò. Vanitas chiede aiuto a Luaks, ma per cosa? Seguitemi e lo scoprirete! Baci, a presto!

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Capitolo 74
*** Sensations ***


Kevin ed Hans sono insieme a Berlhive: non hanno infatti voluto rinchiudere Xerxes ad Heichen House, manicomio e carcere di massima sicurezza in cui i più pericolosi vampiri e criminali dei regni delle Lune Demoniache sono reclusi. Tuttavia si sono resi conto che processarlo semplicemente non sarebbe servito: ha bisogno di essere curato e di rinsavire, ma non con i metodi violenti di Heichen House che per un umano, potrebbero anche equivalere alla morte. Hanno invece preferito portarlo a Berlhive: pur sempre di un manicomio si tratta, ma in quel luogo finiscono solo i casi meno gravi e facilmente recuperabili, seppur uno di loro non sia affatto convinto di questa decisione e reputi che invece, solo ad Heichen House potrebbero avere i mezzi per curare e far rinsavire quell’uomo: non lo abbandonerebbero certo alla sua sorte, sarebbero loro stessi i primi a controllare che non vengano praticati metodi violenti su di lui, ma il bruno reputa che a Berlhive si usino metodi troppo poco efficaci per i casi come Xerxes. “ Sei sicuro di aver fatto la scelta giusta? “. Sussurra solamente Hans: in un angolo remoto del suo cuore infatti, pensa che Berlhive non sia la soluzione più consona e che solo ad Heichen House Xerxes potrà rinsavire una volta e per sempre, se non guarire totalmente, almeno chiudere parzialmente la ferita psicologica ed emotiva che si porta dietro ormai da anni ed anni. “ Voglio dire: non avrà poteri immensi, ma ha comunque dei poteri che qualcuno gli ha dato. In oltre, per architettare un piano così diabolico la sua mente non può essere semplicemente shoccata dalla morte di Miranda: lo ha fatto lucidamente. Ci ha traditi in modo meschino, avrebbe consegnato il regno in mano al clan della Luna Rossa senza esitazione, con una freddezza degna del più spietato dei vampiri: la sua mente non è sana e qui a Berlhive, anche se in gamba, non sono in grado di offrirgli le cure di cui una mente diabolica e fuori controllo come la sua ha bisogno “. Continua il discorso Delacour, non potendo perdonare Xerxes per tutto ciò che ha fatto e memore del fatto che stava per ucciderli senza la minima esitazione, con una lucidità folle. L’altro lo ascolta in silenzio, senza al momento proferire verbo e perso in mille pensieri. “ Berlhive non è il posto per lui: non concluderemo nulla. Credo che ad Heichen House, con la nostra supervisione, sarebbe guarito molto prima ed allo stesso tempo, avrebbe scontato la pena per i suoi crimini “. Continua, mentre a quelle parole Kevin scuote il capo un paio di volte.

 

“ Ad Heichen House no: sai bene che laggiù non ci vanno leggeri, non gli importa che si tratti di umani o vampiri. Xerxes potrebbe morire, se sottoposto a quel tipo di trattamento. O perdere definitivamente la ragione: non lo posso permettere, lo capisci? “. Chiede, mentre Hans sospira pesantemente. “ Come ti ho detto: diamo una possibilità a Berlhive. Vediamo come va, poi se non ci saranno risultati, prometto che si farà a modo tuo “. Assicura, per poi tornare a guardare un punto imprecisato della stanza per poi, assieme all’amico dirigendosi verso l’uscita. Tuttavia Hans nota lo sguardo perso del suo amico, così prende parola di lì a poco.

 

“ Kevin? “. Lo chiama, senza ottenere la minima risposta da parte dell’altro. “ Kevin! “. Lo chiama nuovamente, riscuotendolo dai suoi pensieri e facendolo sussultare. “ Stai bene? “. Chiede solamente il padre di Lukas, mentre a quella domanda l’altro sbuffa sonoramente.


“ Si! Sto benissimo “. Fa solamente, ma ovviamente Delacour non sembrerebbe intenzionato a credere alle sue parole.

 

“ Allora perché quello sguardo spento? Cos’è a turbare il tuo animo? E non dirmi niente, perché non ti credo “. Fa semplicemente, mentre a quelle parole l’argento sbuffa ancora una volta.


“ Tanto, non mi crederesti e mi diresti di nuovo di lasciar perdere: anche se te ne parlassi, non cambierebbe assolutamente nulla “. Fa, mentre Hans intuisce subito di che cosa stia parlando il compagno: posa una mano sul fianco, sospirando amaramente.

 

“ Kevin, di nuovo? Ne abbiamo già parlato… “. Tenta di iniziare, mentre l’altro si spazientisce al fatto di essere contraddetto dall’altro capofamiglia.


“ Lo vedi che è inutile, parlarne con te? “. Chiede, mentre Hans lo osserva con un pizzico di preoccupazione. “ Dannazione, Hans! Non sono ammattito: so che cos’ho visto! Quella donna… lei… “. Stringe forte i pugni, non potendo fare a meno di pensare a lei: la donna che lo ha salvato dalla morte, durante lo scontro con Xerxes. “ La regina del clan della Luna Nera, ha sicuramente a che fare con Juliette! Anzi… “. Prende una pausa: da un lato, vorrebbe che le parole che sta per dire fossero vere. Ma dall’altro riflette: è così sicuro di volerla nuovamente viva, seppur come probabile avversaria? “… quella donna era lei! Era mia sorella! “. Continua, mentre Hans lo guarda decisamente esasperato.


“ Buon Dio, Kevin! Juliette è morta anni fa! Come fai a… “. Ma le sue parole sono bruscamente interrotte dall’altro, che alza anche la voce come a voler enfatizzare quelle parole.

 

“ E io ti dico che era lei! Non so come o perché, non so come mai sia nel clan della Luna Nera. Ma so che era Juliette! Credimi, Hans! Dobbiamo trovarla! “. Continua, mentre a quelle parole l’amico gli poggia una mano sulla spalla.

 

“ Dimentica ciò che hai visto, amico mio: sarà stata la tua mente a giocarti un bruto scherzo. Lo so che vorresti che tua sorella fosse viva, noi tutti lo vorremmo. Ma purtroppo non è così: è morta e non può più tornare “. Cerca di farlo ragionare, ottenendo invece di indispettirlo maggiormente: l’argento si stacca bruscamente dalla sua presa, per poi riprendere a camminare. “ Kevin! Aspetta! “. Lo chiama semplicemente Hans, mentre l’altro si ferma un istante e si volge a guardarlo, nervoso.


“ Se non vuoi aiutarmi tu, allora lo farò io! Dimostrerò che mia sorella è ancora viva, costi quel che costi! “. Assicura, per poi riprendere il cammino e mentre un preoccupato Hans lo segue, senza più dire nulla per evitare di alterarlo ulteriormente.

 

Una persona misteriosa di cui nemmeno i due Hunter si accorgono varca le porte di Berlhive. Una persona apparentemente anonima: indossa un cappuccio per celare la propria identità, nemmeno il suo potere è percettibile tanto che nemmeno Hans e Kevin danno troppo peso alla sua presenza. Eppure, non appena l’individuo varca quella soglia un giovane uomo dalla chioma corvina lascia cadere a terra tutti i documenti che ha tra le mani, sotto lo sguardo preoccupato di una collega. Il giovane dottore sente il cuore impazzire improvvisamente e l’aria mancare a quella sola presenza, mentre porta istintivamente una mano alla gola come a tranquillizzarsi ed a voler recuperare un po' d’ossigeno allentando il primo bottone della camicia. “ Finn? “. La donna lo chiama preoccupata, nessuna risposta. “ Finn? Che ti succede? “. Chiede nuovamente, mentre la misteriosa persona passa al fianco del medico e, lui lo nota bene, sogghigna in sua direzione. “ Santo Cielo, Finn! Mi fai spaventare! “. Continua poi la donna, mentre la misteriosa persona si avvicina senza timore e come se nemmeno avesse notato lo stato del medico.

 

“ Scusate mademoiselle, mi sapreste dire dove si trova Xerxes Heinemann? “. Chiede, mentre la donna rimane sorpresa: chi può mai essere a far visita ad un Hunter che si è macchiato di tradimento? La dottoressa scuote il capo lievemente, riscuotendosi dai propri pensieri.

 

“ Dovrete rivolgervi al medico che lo ha in cura: noi veniamo da Heichen House, siamo qui per altre ragioni “. Ammette lievemente in soggezione, mentre l’uomo continua a fissare insistentemente sia lei che l’altro, del quale pare finalmente essersi accorto.

 

“ D’accordo. Ma vi suggerisco di far sedere il vostro amico: non ha un bell’aspetto “. Commenta solamente, per poi dirigersi a parlare con un altro medico e mentre il ragazzo sbianca: ha visto per un solo istante, da sotto il cappuccio, gli occhi di quell’uomo brillare di un’intensa luce gialla.

 

“ S...s i. Grazie per l’interesse “. Fa solamente la fanciulla, mentre raccoglie rapidamente i documenti per poi accompagnare l’amico alle sedie vicine. “ Forza, Finn: vieni a sederti un momento, a me non pare tu stia bene: sei bianco come un lenzuolo “. Fa preoccupata la fanciulla, mentre anche lei prende posto accanto all’amico e nota che suda freddo. “ Finn? Cosa ti prende? “. Chiede, mentre a quelle parole lui scuote il capo.

 

“ Q… Quell’uomo era… un… “. Non riesce a terminare, sente che l’aria gli manca: sta sudando freddo, probabilmente è un attacco di panico. “ Era uno dei Pilastri. Era QUEL pilastro, Mujgan! “. La chiama, mentre a quelle parole anche lo sguardo di lei si fa preoccupato: chi abbiano riconosciuto sotto quel cappuccio e perchè lo temano tuttavia, non è dato saperlo. E soprattutto, nessuno ha idea di cosa un Pilastro possa mai volere da Xerxes Heinemann.

 

Nello stesso istante, Villa Veghner.

 

Mina si allontana dal tavolo di lavoro: è sfinita. Non ha riposato un momento, da quando Giyu le ha dato la sua Zydrate per completare la cura non ha fatto altro che lavorare per ultimarla, facendola unire alla propria che allo stesso tempo, dev’essere separata da quella di suo fratello. Solo in quel caso pensa, l’antidoto funzionerà a non avrà conseguenze anche su di lei. La donna barcolla leggermente: le gira la testa a causa della stanchezza. Il Re del Clan della Luna Indaco la afferra al volo prima che cada, per poi guardarla. “ Mina! “. La chiama solamente, mentre a quel richiamo lei annuisce e lo guarda qualche istante, arrossendo lievemente dato che di fatto, si trova ancora tra le sue braccia.

 

“ V… vi ringrazio, sto bene “. Mormora lievemente rossa in viso, per poi proseguire di lì a poco. “ Mi dispiace: a causa mia, nemmeno voi avete potuto riposare “. Sussurra, ma a quelle parole lui posa la propria sulla mano della cacciatrice, per poi scuotere lievemente il capo.

 

“ Ci siamo dentro, insieme: per varie ragioni, entrambi vogliamo fermare per sempre vostro fratello. Quindi, mi riposerò solo quando la cura sarà ultimata “. Assicura, mentre lei lo osserva con gratitudine e sentendo allo stesso tempo le guance andare letteralmente a fuoco: ah pensa, mai nessun uomo l’ha guardata così prima di quel momento! Poi una strana curiosità la attanaglia: cosa si cela dietro quegli occhi indaco apparentemente gelidi? Perché in essi, lei non riesce a leggere alcun sentimento, mentre da lui, da Giyu sente provenire l’odore della tristezza?

 

“ Non vi manca? “. Chiede ad un certo punto, così, istintivamente e quasi senza pensarci, mentre lui non smette un secondo di guardarla e la lascia proseguire. “ La Principessa Melody, vostra figlia. Non vi manca? Non desiderate che rimanga al vostro fianco? “. Chiede poi la corvina, concludendo la frase e non avendo idea di mutare le posizioni, non per il momento almeno. A quelle parole lui rimane lievemente spiazzato: già, Melody. La sua amata figlia, alla quale è stato costretto a rinunciare. Se gli manca? La risposta è scontata. Sospira pesantemente ma al tempo stesso non allenta la presa sulla donna, come se quel contatto lo rassicurasse un po'.

 

“ Ogni istante “. Ammette, mentre Mina sta per scusarsi per essere stata indiscreta. Ma lui l’anticipa, proseguendo di lì a poco la frase. “ Melody mi manca, ogni istante della mia vita. Separarmi da lei è stata la decisione più dura che abbia mai preso, oltre a quella di abbandonare la salma della mia amata moglie nelle mani del suo assassino “. Ammette, ricordando com e sia stato costretto a fuggire senza nemmeno poter seppellire Margherita, il cui corpo è stato trafugato dal suo assassino: suo fratello Muzan, re del clan della Luna Gialla. “ Ma se farla vivere da umana e lontana da me serve a salvarla da suo zio Muzan o da chiunque altro, allora ne sono felice. Il mio è ben poco sacrificio… “. Sussurra, mentre a quella risposta Mina lo abbraccia istintivamente a sua volta, stringendolo come fossero solo due amici, non una cacciatrice ed uno dei Pilastri.

 

“ Io… mi dispiace davvero tanto, per tutto ciò che siete stato costretto a subire: voi e la vostra famiglia avete sofferto tanto, eppure oggi siete qui ad aiutarmi: grazie. Grazie davvero, non lo dimenticherò mai “. Ammette, mentre a quelle parole lui rimane da prima spiazzato, per poi ricambiare nuovamente quell’abbraccio.

 

“ Ve l’ho detto, che abbiamo una causa comune. In oltre… “. Sospira pesantemente, chiudendo gli occhi qualche istante e come cercasse le giuste parole. “ Io tengo a voi: siete una persona eccezionale e ciò che vi è stato fatto… Dio… “. Vorrebbe dire tante cose: vorrebbe dire che per ciò che Dominique le ha fatto, solo per questo deve pagarla con la vita. Ma non lo fa: non dice nulla, solo la voce di lei lo riporta alla realtà.

 

“ Per qualunque cosa, anche se vi voleste solo sfogare, sappiate che io sono qui. Non mascherate tutto dietro quella maschera di freddezza: vi farete solo del male “. Sussurra solamente la corvina, mentre a quelle parole ed a quel gesto lui rimane da prima spiazzato. In seguito le emozioni lo sopraffanno: è successo tutto troppo i fretta. La morte di sua moglie Margherita, la separazione da Melody, la parziale distruzione del suo regno, Avalon. Ha cercato di mascherare tutto dietro una coltre di freddezza, ma in realtà un mix di sentimenti sta ribollendo dentro di lui.

 

“ Madame… “. Sussurra, per poi correggersi di lì a poco. “ Mina… “. La chiama finalmente per nome, per poi ricambiare il suo abbraccio e dando sfogo a quelle lacrime che a lungo ha trattenuto. “ Grazie… “. Mormora, per poi sfogarsi senza più proferire verbo e senza alcun freno e mentre, di riflesso, lei porta una mano tra i suoi capelli accarezzandoli e cercando di tranquillizzarlo.

 

“ Non c’è di che… “. Mormora solamente, prima di notare una cosa nella cura: forse, il momento fatidico è giunto. Ma per ora pensa, la priorità è stare vicina a chi, nei suoi momenti più bui, c’è sempre stato. Ed in seguito, sarà lei stessa a raggiungere il luogo dello scontro ed a salvare suo marito, prima che sia troppo tardi sia per lui che per Jeanne.


“ Ora… ora basta piangere “. Sussurra ad un certo punto il Re Indaco, riprendendosi ed asciugando gli occhi dalle lacrime, guardando comunque intensamente la donna che, a quello sguardo, non può fare a meno di arrossire nuovamente. “ La cura… “. Mormora solamente, mentre a quelle parole Mina osserva a sua volta la cura ancora posta sul tavolo.

 

“ La cura sembra ultimata “. Conclude la frase, mentre entrambi si guardano qualche istante e mentre, finalmente, anche lui prende parola i lì a poco.

 

Anche Vanitas ed Ivy nel frattempo, hanno deciso di staccare un po' la spina dopo i recenti avvenimenti.

 

Sharon e Joe si sono offerte di occuparsi delle gemelle, permettendo ai due di trascorrere un po' di tempo da soli: hanno ancora tante cose da dirsi, dopo che lui è stato posseduto. In oltre, finché Garry non tornerà assieme a Jeanne non partiranno nemmeno per palazzo, aspetteranno che Vincent sia più vulnerabile per attaccarlo ed in oltre di avere un rinforzo in più. Fino a quel momento, non ha senso che rimangano chiusi tra quattro mura e così hanno suggerito ai due di andare al lago e di svuotare la mente dai brutti pensieri.

 

E così è stato: Vanitas ed Ivy giungono al lago di Veritas, da soli. La donna osserva l’immensa distesa d’acqua di fronte a loro, mentre lui si siede per poi sospirare pesantemente. “ Ehi “. Fa solamente la giovane regina, per poi sedersi con eleganza accanto al marito. “ Stai bene? “. Chiede solamente, mentre il corvino annuisce distrattamente. Ma Ivy lo sente: il suo sangue scorre più velocemente, l’odore della menzogna permea l’aria.

 

“ Si, sto bene “. Sussurra solamente il giovane erede di Kaname, mentre lei alza gli occhi al cielo per poi sospirare a sua volta.

 

“ Si certo, allora io sono Babbo Natale “. Sentenzia, per poi proseguire di lì a poco. “ Senti, mi vuoi dire cosa ti prende? Siamo finalmente liberi, la maledizione è stata rallentata ed il nonno non potrà più nuocerci. Ed un giorno distruggeremo la maledizione del Re Pazzo, a tutti i costi “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre lui sbuffa sonoramente per poi posare il capo sul grembo della moglie, che gli accarezza i capelli con amore e mentre lui chiude gli occhi per qualche istante.

 

“ E se non ci riuscissimo? Se la… “. Ma lei gli pone un dito sul labbro, per farlo stare zitto.

 

“ Basta, non ci pensare più “. Continua la Regina, mentre lui non può fare a meno di pensare a tutto quanto è successo: lui posseduto, lui che attaccava le persone che ama. Lui che mette in pericolo la vita delle figlie e della moglie stessa: suo nonno lo ha lasciato cosciente in parte, mentre dall’altra manipolava il suo corpo e parte della sua mente a proprio piacimento per i suoi loschi scopi. E per quanto si sforzasse, lui non riusciva a ribellarsi ed a reagire per scacciarlo. E questo lo fa ancora ora infuriare.

 

“ E a ciò che ho fatto? “. Chiede ad un certo punto, per poi proseguire di lì a poco. “ Ciò che ho fatto… quello rimane, Ivy “. Sussurra solamente il corvino, per poi aprire gli occhi e guardando intensamente la moglie. “ Ho permesso al nonno di possedermi, ho fatto del male. A te, alle bambine, a tutti coloro che ci amano. Io… “. Non termina la frase, mentre lei sospira pesantemente: può capire come si senta Vanitas, forse anche lei si sentirebbe allo stesso modo se le fosse capitato ciò che è successo al fratello.

 

“ Ehi, basta… “. Sussurra solamente la Regina, chinandosi per poi dare un bacio sulla fronte al marito. “ Lo so che non eri in te. So che non ci avresti mai fatto del male volontariamente. Non ce l’ho con te, capito? Nessuno ce l’ha con te “. Fa solamente la corvina, mentre lui annuisce seppur sia poco convinto: è vero che la maledizione del Re Pazzo è stata rallentata e che ora come ora, lo spirito di Vanitas Lunettes è stato espulso dal suo corpo. Ma la Sorgente non è stata distrutta: con questi presupposti pensa, quanto ci metterà a tornare? Perché lui lo sa: prima o poi, suo nonno gli darà ancora delle noie. Tornerà a tormentarlo, è solo una questione di tempo. Finché la Sorgente non verrà definitivamente distrutta, questa è solo una vittoria temporanea.

 

“ Ivy, io… “. Fa per dire. Vorrebbe parlare di questo con la moglie, ma al momento preferisce evitare: vuole lasciarle godere quei giorni tranquilli, prima dell’altra grande battaglia: quella contro loro fratello, Vincent. La giovane donna lo guarda intensamente, mentre lui scuote il capo. “ Niente: hai ragione tu! Godiamoci questo bel momento insieme, perché poi dovremo fare i conti con nostro fratello… “. Ammette, mentre lei annuisce e mentre lui le bacia una mano con dolcezza, prendendola nella propria: avverte il turbamento di Ivy e, d’altro canto, non può biasimarla: Vincent le ha fatto ciò che le ha fatto ed in seguito le ha confessato di amarla, che i suoi sentimenti sono autentici e che nonostante tutto, lei è la sola ed unica donna per cui li abbia provati. In oltre, tutti loro tre condividono lo stesso sangue: sarebbe perfettamente comprensibile da parte della regina, se ora fosse turbata dall’imminente battaglia o insicura di riuscire a colpire il suo stesso fratello, sangue del suo sangue, malgrado tutto ciò che le ha fatto passare. “ Sei sicura che sarai pronta? Che non cederai quando sarà il momento? Sarebbe comprensibile… “. Fa il corvino, mentre la moglie scuote il capo un paio di volte per poi sorridere lievemente.

 

“ Io e te saremo insieme, per sempre: anche quando dovremo affrontare Vincent, saremo insieme “. Ammette: certo pensa, un po' è turbata. Preferirebbe che la battaglia si risolvesse in altro modo, ma è consapevole che Vincent non cederà spontaneamente e che non smetterà mai di odiare Vanitas, che non gli restituirà mai il trono e che sicuramente, anche lei dovrà combattere contro di lui. E quando sarà il momento pensa, lei sarà pronta: non avrà esitazioni, sarà in grado di proteggere sé stessa e la sua famiglia come non ha fatto con Haruka e sua madre, pensa mentre il marito la guarda con pura ammirazione: quale forza d’animo, pensa. Sua moglie potrebbe essere afflitta, ne avrebbe ogni ragione, ma sta dimostrando una forza d’animo degna di una Hikari: non si sta lasciando abbattere dagli eventi, non si sta lasciando sopraffare dai sentimenti e continua a mantenere la propria lucidità e la propria forza e certamente, questo non è da tutti. “ Sempre insieme “. Continua la frase lei, mentre lui annuisce un po' più rassicurato. Un’emicrania improvvisa lo fa tuttavia sussultare. “ Vanitas? Tutto bene? “. Chiede solamente la donna, mentre lui si riprende di lì a poco, annuendo.


“ S… si… sto bene… “. Sussurra solamente il corvino, mentre lei crede alle sue parole e sorride lievemente.

 

“ Bene “. Fa solamente la giovane regina, mentre lui chiude nuovamente gli occhi cercando di non pensare al brivido freddo, quel dannato e familiare brivido freddo che ha provano nel momento in cui l’emicrania l’ha nuovamente preso. E a quella voce: la voce del Re pazzo, che per un breve istante è tornata a turbare la sua serenità.

 

Alla Terra di nessuno l’aria si è ormai fata incandescente.

 

Tutti rimangono immobili, come stesero aspettando la mossa dei soli due contendenti che ora sono rimasti a lottare: Garry e Dominique. Jeanne rimane accanto a Michael, che sta invece cercando di fermare il sangue che fuoriesce dal morso sul collo del padre. “ Riposa, mia cara: hai combattuto tanto, mi hai protetto nonostante il tuo stato. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo, ora è tempo che anche io faccia la mia parte “. Sentenzia solamente l’erede di Kaname e Juliette, senza mai togliere lo sguardo di dosso al corvino seppur stia parlando alla sua amata.

 

“ Io ho sempre creduto in te. Sapevo che ce l’avresti fatta “. Ammette la bionda, mentre il suo amato sorride lievemente. Sta per rispondere ma non ne ha decisamente il tempo: un potente fendente sta per colpirlo, ma non è un fendente normale: non ha le traveggole, lo ha visto chiaramente. Per un solo istante la spada di Dominique sembrava essere fatta di plasma ed il suo fendente più forte, al pari di quelli scagliati dai Pilastri con le loro armi.

 

“ Ehi tu! Come osi ignorare il tuo avversario? Hai così tanta fretta di crepare? “. Ghigna malignamente il corvino, mentre Garry si acciglia qualche istante: no, non è ammattito. Sull’albero sul quale l'attacco di Dominique si è scagliato infatti, il giovane Hunter nota delle tracce di plasma.

 

“ C’è una sola Luna che possedeva tale elemento. Ma è decaduta anni fa “. Sussurra, mentre l’altro lo attacca nuovamente.

 

“ Maledetto bastardo, cos’hai da borbottare?! “. Si irrita il Principe di Veritas, mentre suo cugino si accorge in tempo del suo spostamento: è alle sue spalle, pensa. Con una mossa abile riesce a volgersi in tempo, poi il suo sangue cade a terra.

 

“ Garry!! “. Grida preoccupato Michael, epr poi accorgersi di cosa effettivamente sia successo. “ Oh mio Dio… “. Mormora solamente l’Hunter, notando come il cognato abbia fermato il fendente di Dominique con la mano. Quella stessa mano che ora sta sanguinando copiosamente e che stringe forte la lama della spada: ora il veleno non gli farà più nulla, dato che è ormai un vampiro a tutti gli effetti.

 

“ Maledetto Hunter schifoso… “. Sibila solamente l’erede di Veronica ed Antoine, mentre suo cugino sogghigna lievemente.

 

“ Che c’è? Credevi davvero che con un colpo di una così bassa portata, avresti potuto sconfiggermi? “. Chiede, mentre la lama inizia a diventare incandescente al contatto con il sangue del ragazzo. “ Sei proprio un illuso, cugino! “. Fa poi il figlio di Juliette, contrattaccando con violenza e riuscendo, stavolta, a togliere di mano a Dominique la propria arma e colpendolo di sorpresa con un raggio blu. L’argento non parrebbe eccessivamente stanco, ma una cosa per lui è strana: perché la spada di Dominique gli ha fatto un danno simile? La ferita avrebbe dovuto rigenerarsi immediatamente, solo le ferite procurate dalle armi dei Pilastri faticano in quel modo a richiudersi. Il ragazzo scuote il capo: afferra l’elsa dell’arma, non intenzionato a permettere che il cugino la riprenda tanto facilmente. Dal canto suo invece, Dominique pare essere stato preso di sorpresa: non se lo aspettava. Non si aspettava che Garry lo disarmasse e che non solo, riuscisse anche ad usare la sua stessa spada contro di lui.


“ Una spada di spirito… merda… “. Mormora solamente, tossendo sangue ma rimettendosi comunque in piedi nel giro di pochi istanti. “ E tu credi che un colpo simile mi possa anche solo scalfire? Non mi hai fatto nulla! “. Ghigna malignamente, ma la ferita sul suo fianco smentisce le sue parole: il fendente che Garry gli ha scagliato in contemporanea al suo attacco, quando gli ha sottratto la spada, ha lasciato una ferita notevole e che lo voglia o no, gli fa male.

 

“ Cosa c’è? Sei già stanco? “. Commenta con un ghigno compiaciuto Garry: finalmente pensa, può vendicare sé stesso e Jeanne per tutto ciò che hanno passato a causa di quel bastardo. Finalmente Dominique Lunettes Hikari riceverà la lezione che si merita e sarà lui stesso a dargliela, con le sue stesse mani.

 

“ Si, in effetti: sono stanco di vedere la tua faccia sempre sul mio cammino! Sono stufo di te e del fatto che mia moglie sia così ossessionata dal vostro pseudo amore, al punto da non riuscire ad amare me! Me, che sono il padre della bambina che ha in grembo! Quindi si, sono stanco! Ed intendo sbarazzarmi di te qui ed ora, di fronte ai suoi occhi “. Ghigna, mentre la ferita al fianco si rigenera molto più lentamente del normale.

 

“ Sei tu con le tue azioni, che non sei riuscito a farti amare da Jeanne. L’amore non arriva a comando, ma tu l’hai costretta lo stesso a sposarti! Sapevi a cosa andavi incontro, sapevi di stare per imbarcarti in un matrimonio senza amore, quindi… “. Interrompe la frase a metà: Dominique sembrerebbe divertito dalle sue parole. “ Che hai da ridere, maledetto?! “. Chiede alterato, tuttavia il rivale non pare aver idea di smettere.

 

“ Proprio tu mi vieni a parlare di nozze senza amore? Sei ridicolo! “. Lo insulta, sputando sangue ma non cercando di recuperare la propria spada. Non per ora, almeno. “ Proprio tu, che hai prima illuso Jeanne per poi lasciarla, incinta di tuo figlio “. Fa, mentre Garry scuote il capo alterato.

 

“ Io non sapevo fosse incinta! “. Fa, ma a quelle parole l’altro lo fulmina con lo sguardo.

 

“ Sarebbe cambiato qualcosa?! “. Si irrita, mentre un sottile strato di sabbia e plasma si fa strada a terra. “ Te lo dico io: no! No, non sarebbe cambiato nulla! Tu avresti rinnegato anche tuo figlio, solo perché era un Hikari! Proprio come hai fatto con Jeanne, avresti abbandonato anche lui. E non contento, sei tornato anni dopo! L’hai illusa di nuovo, per poi decidere di sposare un’altra donna e gettandola nuovamente via come fosse una scarpa vecchia! “. Si innervosisce maggiormente, la luna si tinge d’oro nuovamente mentre a terra il plasma bollente tramuta la sabbia in vetro. “ Tu me l’hai portata via! Tu me le hai portate via! Prima Jeanne poi mia sorella! Le hai sporcate tu! Le hai prese in giro ed umiliate, quindi non fare la morale a me, non lo accetto! “. Una nuova spada compare nelle sue mani: non è una spada normale e di questo anche Michaele Jeanne si accorgono.

 

“ Ma come…? “. Sibila solamente il biondo, mentre la donna scuote il capo un paio di volte. “ Madame Jeanne! “. La chiama solamente lui, mentre lei porta lo sguardo verso il cacciatore. “ La Luna Oro… voi siete sicura che sia decaduta, vero? “. Chiede, mentre lei annuisce.

 

“ Si! Vanitas me lo disse qualche tempo fa: la settima Luna Maggiore è decaduta con la morte del Re! Non avendo eredi, il suo potere andò perduto. La Golden Land venne distrutta a causa della caduta del pilastro della… “. Si blocca di scatto: guarda a terra, per poi tremare preoccupata.

 

“ Della sabbia e del plasma, vero? “. Chiede semplicemente l’erede di Pierre e Joe, preoccupato. “ Allora ditemi, perché mai la luna oro sta brillando in cielo e vostro marito impugna una spada di plasma e sabbia? “. Chiede solamente, mentre Jeanne agghiaccia alla sola possibilità che il suo pensiero sia una concreta realtà. La voce di Garry interrompe sul nascere ogni suo pensiero.

 

“ Che cosa stai nascondendo, Dominique? “. Chiede semplicemente il cugino, mentre l’altro lo osserva con un ghigno sadico.

 

“ Chissà… vieni a scoprirlo “. Lo sfida deliberatamente, ma Garry non agisce impulsivamente: il suo primo istinto sarebbe quello di partire all’attacco e dare una lezione a quel bastardo, ma non può fare a meno di analizzare la situazione con attenzione. Come Hunter infatti, ha imparato in anni di esperienza a non farsi provocare dal nemico ed evitare così di essere un facile bersaglio, a causa dell’ira che annebbia la capacità di giudizio ma anche quella d'attacco e difesa.

 

“ Hai fatto comparire la Luna Oro: solo tu avresti potuto farlo, tu che per un istante hai avuto in mano la spada di plasma. La spada che fu sottratta al precedente Re Oro, prima della sua caduta assieme al suo pilastro. Ma appunto, la luna oro è decaduta: come hai fatto a sottrarre parte del suo potere? “. Chiede semplicemente l’argento, che in realtà vuole guadagnare tempo: intanto per sé stesso, poi per Jeanne e Michael, dar loro modo di curare Pierre senza il terrore di essere colpiti a sorpresa da quel folle, in caso lui non fosse in grado di fermarlo in tempo. Per il momento Dominique non pare accorgersi della strategia del cugino, anzi: ghigna malignamente, per poi prendere parola di lì a poco. Anche lui pensa, ha bisogno di tempo per rigenerare le ferite subite da Garry ed ancor prima da Michael e da Pierre con i proiettili di platino ed il pugnale d’argento.

 

“ Te l’ho detto: scoprilo da solo “. Continua a sfidare l’altro, che tuttavia scuote il capo un paio di volte.

 

“ Credi di farmi paura? Il fatto che ora tu abbia anche il potere della Luna Oro senza esserne il Re, ti porterà solo ad una follia maggiore. Il potere di due lune è già difficile da gestire e tu già hai quello della luna blue di quella rossa, figuriamoci tre… “. Mormora solamente il giovane cacciatore, mentre Jeanne inizia a fiutare l’aria allarmata.

 

“ Madame Jeanne! Che succede? “. Mormora solamente Michael, mentre la conversazione tra Garry e Dominique sembra aver raggiunto rapidamente la fine.

 

“ Oh no… “. Mormora a sua volta Jeanne. “ La sua Zydrate è cambiata… “. Continua, per poi osservare la luna oro alta nel cielo. “ Garry attento...”. Non fa in tempo ad avvisarlo: Dominique stava solo aspettando il momento giusto per aggredirlo, per permettere la ricomparsa della spada di plasma con la quale attacca il rivale proprio nel solo istante in cui lui si volge verso la sua amata.

 

“ Jeanne, cosa…? “. Non fa in tempo a terminare la frase il più giovane: un fendente dorato lo fa volare contro un albero, mentre la luna torna rossa così come gli occhi del suo rivale, che a quel cambiamento sembrerebbe addirittura essere più aggressivo di prima.

 

“ Ha il potere di un Pilastro ora! Sta attento! “. Cerca di avvertirlo la donna, ma non pare che il suo amato riesca a sentirla. Ma lei lo vede bene: vede il fendente di plasma che sta per colpirlo, la sabbia a terra diviene vetro rapidamente ed imprigiona il figlio di Kaname e Juliette. Da parte sua invece, Garry può solo difendersi con la spada che ha sottratto a Dominique in precedenza, cercando di pararla in difesa prima che sia troppo tardi.

 

“ Muori, maledetto! “. Si irrita il corvino, riuscendo a colpire il cugino e ferendolo in modo abbastanza serio.

 

“ No! “. Fa solamente Jeanne, mandando al diavolo la stanchezza e cercando di alzarsi per aiutare l’amore della sua vita. Ma non ha modo di evitare che la spada di plasma lo trapassi: certo per lui non è un colpo letale, ma la cosa strana è il dolore che gli provoca e la fatica con la quale si sta rigenerando.


“ Ah, sento già la ferita tentare di rigenerarsi “. Commenta solamente Dominique, per poi lanciare un’occhiata compiaciuta alla moglie, che ricambia con una furente e carica d’ira. “ Sarò buono: risponderò alla tua domanda prima di mandarti all’inferno “. Continua, avvicinandosi al rivale ed immobilizzando i suoi polsi all’albero con il vetro puro, impedendogli di muoversi. Dal canto suo lui vorrebbe rompere quel vetro, anche al costo di farsi male, ma stranamente i suoi poteri non rispondono e la cosa è piuttosto strana, dato che nessun Pilastro è nelle vicinanze per bloccarglieli. Non ha comunque tempo di fare o dire altro: si ritrova viso a viso con il nemico, impotente e nuovamente alla sua mercè. Almeno per ora. “ Io… “. Mormora solamente il corvino, posando una mano sul fianco marchiato dell’altro. “ … ho ereditato tutto il potere… “. Continua malignamente, per poi avvicinare il viso all’orecchio del più giovane che, non sa nemmeno lui dove ha trovato la forza, finalmente è riuscito a far riemergere il suo potere: il vetro sta fondendo come neve al sole. “ … della Luna Oro! “. Conclude la frase Dominique, per poi graffiare lo stesso punto che anni prima aveva marchiato lui stesso, piantando gli artigli in profondità e facendo cadere a terra anche l’argento. Sogghigna malignamente mentre lo osserva, per poi guardare le gocce porpora cadere dalle sue dita e depositarsi a terra. Garry tuttavia, non si dimostra più terrorizzato da quella vicinanza e non solo: non fa trasparire minimamente il dolore dato dal graffio, per poi iniziare a ridere sommessamente.

 

“ E tu credi che ciò cambierà le cose? “. Chiede, per poi alzarsi e per la prima volta sorprendendo Dominique. “ Non so come tu abbia fatto, ma se è vero che la Luna Oro è risorta, beh mi dispiace ma è destinata a cadere nuovamente. Assieme al suo Re “. Precisa, l’ultima frase detta in modo quasi impercettibile, ma Dominique la capisce perfettamente.

 

“ Non mi servirà il potere della Luna Oro: mi basterano quelli che meglio padroneggio, quelli della Luna Blu e della Luna Rossa, per farti fuori… “. Non fa in tempo a terminare la frase: non è dato sapere quando lo abbia fatto, ma Garry si è spostato ed ha afferrato la pistola antivampiro di Pierre ed ha sparato un singolo colpo: un proiettile di platino che colpisce Dominique in pieno, seppur in punti non vitali. Il colpo non fa cadere a terra il corvino, che da prima si limita a rimanere immobile e mentre i capelli gli ricadono sul viso.

 

“ Non se prima ti faccio fuori io, bastardo “. Fa semplicemente l’Hunter: nonostante sia un vampiro, la pistola antivampiro non lo respinge e lui riesce ad impugnarla senza nessun tipo di conseguenza. Si aspetta una reazione violenta da parte di quel folle di suo cugino, tuttavia non pare essere così. Da prima il secondo Principe di Veritas inizia a ridere sommessamente, per poi continuare con una risata folle e sadica allo stesso tempo.

 

“ Che dolore, che sofferenza! Così ti voglio! Trasmettimi tutto il tuo odio con quei proiettili! “. Continua, estraendo la pallottola dalla ferita come se nulla fosse e disgustando non poco il ragazzo dalla chioma argento. “ Sai Garry, anche l’odio è un sentimento. Allora non è vero che ti sono indifferente, eh?! “. Continua a provocarlo, mentre lui si infuria e spara un secondo proiettile, ferendo l’avversario solo di striscio.

 

“ Maledetto sadico masochista che non sei altro… “. Mormora solamente l’Hunter: il platino dovrebbe avvelenare ogni tipo di vampiro, pilastro e non. Certo, non prima di fargli patire dolori indicibili in tutto il corpo e portarlo quasi alla follia. Ma il comportamento di Dominique, no, non è dovuto alla pazzia data dal platino: quella pazzia è da sempre ben radicata dentro di lui e ne ha dato prova numerose volte. Entrambi sono feriti, Dominique forse più seriamente. Ma entrambi non intendono cedere e lo sanno: solo uno di loro uscirà vincitore e vivo da questo scontro.

 

Il tutto mentre, a Villa Veghner, Joe non riesce a tranquillizzarsi: una sinistra sensazione l’ha presa da un po' e non riesce a liberarsene, ma una cosa la sa: riguarda senza dubbio suo marito, Pierre.



Salve miei fans, come state? Ed eccomi con il capitolo 74, che ve ne pare? Xerxes è stato rinchiuso a Berlhive e non ne uscirà tanto presto, ma qualcuno di misterioso gli fa visita. Chi è questo qualcuno che ha sconvolto a tal punto il dottor Finn e la sua collega? Mentre Vanitas ed Ivy si concedono finalmente un momento tranquillo, Mina e Giyu si avvicinano e finalmente ultimano la cura. Sul campo di battaglia invece, Garry se la sta ancora vedendo con Dominique, che lo sta mettendo in difficoltà con i suoi nuovi ed inaspettati poteri. Come abbia fatto ad ottenerli, questo ancora nessuno lo sa. Come finirà? Seguitemi e lo saprete!

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Capitolo 75
*** Platinum and Golden ***


A palazzo Hikari, Vincent non sembra per nulla tranquillo.

 

Da un po' di tempo non fa altro che camminare su e giù dalla sala del trono, turbato: ha un sinistro presentimento che proprio non riesce a cacciare, in alcun modo e per quanto ci provi. È iniziato tutto da quando Dominique è andato a cercare Jeanne: la testa gli dice che ha fatto la cosa giusta, ovviamente. Ma il suo cuore sa che non è così, che forse è meglio che sua sorella possa fuggire con garry e vivere il loro amore. “ Quest’ossessione lo porterà alla morte… “. Sussurra preoccupato il biondo, allentando il primo bottone della camicia e cercando di calmarsi. “ Maledizione, Nick: perché non sei ancora tornato? Dovresti già essere qui “. Sussurra solamente, mentre la sensazione di soffocamento lo prende improvvisamente. “ Calmo, Vincent: calmati ora… “. Si incita, ma a nulla vale: l’aria gli manca sempre più. Posa una mano sul muro, mentre l Nox entra nella sala prorpio in quel momento: era infatti stata convocata da Vincent, così è arrivata appena ricevuto il messaggio. Anche se non sa cosa possa mai volere l’usurpatore da lei.

 

“ Maestà, sono… maestà? “. Chiede solamente, notando la parete totalmente ghiacciata e notando lui stare piuttosto male. “ Santo cielo, che vi prende? “. Chiede solamente, avvicinandosi istintivamente: certo, non giustifica ciò che Vincent ha fatto e trova le sue azioni aberranti. Ma non riesce ad odiarlo fino in fondo: una parte di lei avverte la sua tristezza e la sua solitudine, per questo finché è a palazzo ha deciso di non abbandonarlo. Non lo appoggerà, questo è sicuro. Ma nemmeno lo abbandonerà al suo destino, almeno finché il piano suo e di Rosina non darà risultati. In oltre non può scordare che, per quanto malvagio possa essere, Vincent ha difeso sia lei che Jeanne da Dominique e, quanto meno, vuole ricambiare il favore se così si può dire.

 

“ Nox? “. Mormora solamente il biondo, continuando a ghiacciare l’area circostante e mentre la domestica gli si avvicina, sorreggendolo prima che cada a terra: improvvisamente le gambe hanno iniziato a tremare ed a non reggerlo più, se non fosse stato per la donna sarebbe caduto a terra. “ Sto bene, sto bene… “. Sussurra solamente il Re di Veritas, mentre a quelle parole lei scuote il capo.

 

“ Ah, a me non pare che stiate bene: non è da voi inginocchiarvi a terra! “. Fa, mentre lui continua a faticare a respirare e mentre lei lo aiuta a sedersi, prendendogli il viso tra le mani. “ Ora, concentratevi solo sulla mia voce! Cercate di respirare profondamente e di calmarvi: state avendo un attacco di panico “. Fa, ma nememno questo sembrerebbe calmare un po' Vincent.

 

“ Se… se gli succede qualcosa io… devo andare a cercarlo, ora! “. Fa semplicemente il biondo, tuttavia le sue gambe sembrano averlo abbandonato e non si muovono di un millimetro.


“ Dovete calmarvi “. Ripete Nox, mentre lui la osserva per qualche istante e mentre, complici i lunghi capelli corvini lasciati liberi, il volto della donna gli ricorda quello della sola che abbia invece mai amato. Colei che ora, dovrebbe essere al suo fianco con le sue figlie. “ Respirate profondamente, così… “. Continua la domestica, che avendo già gestito altre persone con attacchi di panico sa per fortuna come reagire ad essi e come calmare chi ne è colpito.

 

“ Vincent… Vincent, calmati: sono qui… “. Quella voce: lui lo sa, sa bene che è solo nella sua testa. Che chi gli ta parlando non è quella donna, che chi lo sta chiamando non è certamente lei ma è Nox. Eppure…

 

“ Ivy…? “. Mormora solamente, mentre Nox scuote il capo un paio di volte.

 

“ No, signore: non sono Ivy, sono Nox. Ora dovete cercare di tranquillizzarvi “. Fa solamente, mentre lui chiude gli occhi qualche istante ed annuisce, non sottraendosi dalla presa della domestica.

 

“ Tranquillizzarmi… “. Mormora solamente il biondo, mentre l’altra annuisce.

 

“ Si: dovete cercare di respirare profondamente e calmarvi “. Fa, mentre non si accorge della troppa vicinanza tra i loro visi, impegnata a fargli recuperare la calma. Ma lui si: lui sa benissimo di essere molto vicino al viso di lei, ed in quel momento la cosa non pare dispiacergli troppo. Senza pensarci troppo e forse con la mente ancora annebbiata, annulla le distanze tra loro e posa così le labbra su quelle di lei, che sgrana gli occhi sorpresa: è un sogno, pensa? No: no, è reale! Il re, cioè il falso re, la sta realmente baciando! E lei? Dovrebbe respingerlo, ma tutto ciò che il cuore le suggerisce è di rimanere immobile dov’è, attendendo che sia lui a staccarsi. La cosa avviene di lì a poco, ma i loro visi rimangono ancora vicini mentre lui sussurra solamente due parole.

 

“ Grazie… “. Mormora solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ … Ivy “. Continua, mentre lei arrossisce vistosamente e mentre lui pare epr fortuna essersi ripreso. Vincent è il primo ad alzarsi da terra, osservando Nox qualche istante e notando di averla messa in profondo imbarazzo. “ Tranquilla! So che non sei Ivy, ma il pensiero di stare baciando lei mi ha fatto passare l’attacco di panico: grazie “. Fa solamente, con un mezzo sorriso che ricorda moltissimo quello della madre ma anche quello del fratello.

 

“ E… ecco io.. insomma… non c’è di che “. Mormora solamente la donna, in notevole imbarazzo e rossa in viso e mentre lui le porge la mano per aiutarla ad alzarsi da terra. La donna posa la propria su quella di lui, che riprende parola di lì a poco.

 

“ Non odiare Dominique… “. Inizia il discorso, mentre lei lo guarda stranita. “ Si, insomma so che ti ha fatto una cosa orribile. Ma a suo modo, voleva dimostrarti il suo amore. Quindi ti prego, non odiarlo anche se la ragione dice che se lo merita “. Prosegue, mentre la donna sospira pesantemente: non può rispondere di sì, che non odierà Dominique per ciò che le ha fatto e per come l’ha trattata. Ma per ora almeno, si limita ad inchinarsi per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Mi avevate convocata per una qualche ragione? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole lui la guarda qualche istante, capendo che le sue parole sono state recepite ma probabilmente, Nox non può assicurare che vi manterrà fede.


“ Si: voglio che tu rimanga un po' qui, con me “. Mormora solamente il biondo, sorprendendo la domestica che, tuttavia, si limita ad annuire senza domande e si porta al suo fianco, osservando la luna rossa alta in cielo. Una luna che ben presto, è destinata a tingersi di una sfumatura cremesi.

 

Regno di Veritas, tempo prima.

 

Jeanne Hikari scoppia in un pianto compulsivo, stringendo forte le mani al ventre e quasi strappando la veste da notte, tanta è la forza con cui la stringe. D’altro canto il dottore la osserva, affiancato da Rosina e da Nox che, in quel momento difficile non ha voluto lasciar sola la sua signora. “ Da quanto? “. Sibila solamente la bionda, mentre l’uomo sospira pesantemente.

 

“ Da due mesi, Madame “. Fa, mentre a quella frase lei sgrana gli occhi: ogni speranza è distrutta, pensa. “ Siete incinta di due mesi “. Precisa il più anziano, mentre lei sente di poter sprofondare in un grande abisso nero e di non poterne più uscire: purtroppo pensa, i tempi coincidono con il giorno delle sue nozze. Con il giorno in cui il suo inferno ebbe inizio.

 

“ Ne siete sicuro? “. Chiede ad un certo punto Rosina, mentre l’uomo annuisce amareggiato.

 

“ Si, madame: sono sicuro. Purtroppo non ci sono dubbi: questo bambino non può essere di nessun altro se non del principe: avverto già in lui il potere della luna rossa, seppur sia poco più di un embrione “. Sentenzia, mentre a quella frase Nox posa una mano sulla spalla della sua signora, che continua a piangere convulsivamente ed a scuotere il capo con enfasi.

 

“ Capisco… “. Sussurra solamente la vedova di Kaname, per poi posare una mano sulla spalla del più anziano. “ Grazie, dottor Moreaur: potete andare, ora. Vi prego solo di essere discreto e soprattutto… “. Si ferma a metà frase, mentre l’altro annuisce per poi, di lì a poco riprendere parola.


“ State tranquilla, signora: non dirò nulla al principe “. Sentenzia, dimostrando di non essere un fan di Dominique. “ Povero bambino, che destino infausto ad aver in sorte un padre simile: avrei davvero voluto dirvi che quella creatura era di Garry Perry, ma purtroppo non c’è spazio per i dubbi… “. Continua, mentre a quelle parole Rosina gli pone una mano sulla spalla ed annuisce.


“ Grazie di tutto, dottor Moreaur “. Fa, guardando le pareti ghiacciate a causa del potere di Jeanne. “ Siete davvero un amico leale: non lo dimenticherò “. Prosegue, mentre l’uomo annuisce per poi uscire dalla stanza. Rimaste sole, le due donne non possono fare a meno di volgere lo sguardo verso la Principessa, ancora sdraiata sul letto con la mano sul ventre, il suo potere sta ghiacciando anche le vetrate della stanza.

 

“ Mia signora, calmatevi vi prego… “. Mormora solamente Nox, mentre Rosina si avvicina di lì a poco alle due: si inginocchia per arrivare all’altezza della figlia, posando una mano sulla sua e mentre la bionda continua a piangere disperatamente ed a singhiozzare.


“ No! “. Grida, mentre le vetrate vengono coperte da un’intensa coltre di ghiaccio. “ No! No, no e poi no! Il figlio di quel mostro no! “. Continua, mentre sia la domestica che la madre tentano di calmarla.


“ Amore mio, calmati! Se continui così, farai del male a te stessa ed al bambino, ti prego… “. Tenta solamente Rosina, ma a quelle parole Jeanne sgrana ancora una volta gli occhi, come avesse sentito la più orrenda delle bestemmie.

 

“ Non mi interessa! “. Grida sconvolta, scuotendo con enfasi il capo e raggomitolandosi come in segno di protezione. “ Richiamate il dottor Moreaur, ora! Voglio sbarazzarmi di questa cosa! Non metterò mai al mondo il figlio di quel mostro! “. Continua, mentre sia Nox che Rosina rimangono da prima agghiacciate. Ma entrambe lo sanno: Jeanne parla così perché è sconvolta, altrimenti non direbbe mai delle cose del genere. Anche lei in fondo lo sa: la creatura non ha alcuna colpa di essere stato concepito in un modo tanto brutale, non ha colpe se porta i geni malvagi di Dominique. Ma è anche vero che ha i geni di Jeanne, non è solo una creatura nata da suo marito ma anche da lei. Ed è impossibile che voglia realmente sbarazzarsene: a prendere per prima parola è Rosina, che scuote lievemente il capo per poi sedersi sul letto, accarezzando con amore i capelli della figlia.

 

“ Jeanne, ascoltami bene… “. Mormora solamente la bionda, mentre la figlia continua a piangere disperata dalla scoperta della propria gravidanza. “ Io so che non pensi realmente queste cose, eh? Lo sento: non vuoi realmente sbarazzarti di tuo figlio “. Sentenzia, mentre a quelle parole lei stringe maggiormente la mano al ventre.

 

“ Madame Rosina ha ragione “. Interviene a quel punto Nox, posando una mano su quella libera della sua signora per farle coraggio. “ Questo bambino è prima di tutto vostro: è vostro figlio. Una creatura nata da voi “. Continua, mentre a quelle parole Jeanne continua a piangere e singhiozzare per poi rispondere a quelal frase.

 

“ Ma ha anche i suoi geni! “. Fa, scuotendo il capo con enfasi. “ Porta anche i geni maledetti di mio cugino! E chi mi dice che crescendo, non sarà una sua fotocopia? Chi mi dice che non metetrò al mondo un altro essere uguale a lui, che farà del male ad altri, che ferirà, umilierà, torturerà, porterà le sue vittime alla follia e a desiderare solo di morire… io non voglio mettere al mondo un tale essere, Nox! “. Continua, ma la domestica prosegue la sua frase con una dolcezza infinita.

 

“ No, non potrebbe in alcun modo essere così. Perché al fanco di questo bambino, ci sarete voi “. Continua, mentre a quelle parole Jeanne smette di piangere come se le fosse stato ordinato. “ Ci sarete voi: crescerete questo bambino circondandolo d’amore ed affeto, gli insegnerete cosa significa amare ed essere caritatevole e compassionevole, a rispettare il prossimo. Sarà un uomo o una donna che vi renderà orgogliosa, una persona che sicuramente erediterà tutto ciò che di uono sua madre potrà trasmettergli “. Continua, mentre a quelle parole la Principessa allenta la presa sulla veste da notte. “ Jeanne: questo bambino è prima di tutto vostro! Non dimenticate questo: lui non ha colpe di quanto vi è successo, non ha chiesto lui di venire al mondo in quel modo e da un padre simile. Non merita il vostro risentimento, perché a questo mondo avrà solo voi “. Continua, mentre Jeanne respira lentamente e profondamente per cercare di calmarsi.


“ Ma se lui lo saprà… se lui saprà che aspetto un figlio suo, questo gli darà più potere su di me! Per me sarà la fine.. “. Sussurra, ma a quella frase è Rosina ad intervenire.

 

“ Allora, faremo il modo che creda che sia di Garry! Gli imporremo di non fargli nulla: il patto tra voi lo vincolerà, lo costringerà a lasciare in pace te ed il bambino durante la gravidanza. O per lo meno, gli vieterà di compromettere la salute della creatura e di conseguenza, la tua “. Spiega brevemente la madre, mentre Jeanne la osserva per poi, aiutata da Nox, mettersi seduta.

 

“ Lo fareste davvero..? mi aiutereste davvero fino a questo punto…? “. Chiede solamente, mentre la domestica annuisce.

 

“ Quella carogna di vostro marito merita questo ed altro! “. Assicura semplicemente la corvina, mentre Jeanne annuisce ora un po' più rassicurata: le dispiace di aver parlato in quel modo, lo sa bene che suo figlio non ha colpe per quello che le è successo e che certamente, non se ne potrebbe mai sbarazzare per nessun motivo al mondo. In oltre, sapere di non essere sola le da un rinnovato coraggio.

 

“ Avete ragione voi: insieme ce la faremo. Questo bambino è mio figlio. Mio. E farò qualunque cosa per proteggerlo “. Sentenzia, ritrovando il coraggio da prima perduto e mentre Nox le sistema una ciocca di capelli.

 

“ Così vi voglio! Questa è la mia principessa! “. Fa, mentre finalmente le due si abbracciano. Di lì a poco anche Rosina si unisce al trio, giurando che come Jeanne e come Nox, anche lei farà la sua parte per proteggere il nipotino nel grembo di sua figlia e se possibile, anche quello che ora vive a Villa Velasco come figlio di Beatrice e Federico.

 

Terra di Nessuno, stesso istante.

 

Garry Perry sembra aver ritrovato la forza perduta: impugna la pistola antivampiro di Pierre e la spada di Dominique con gran facilità: nessuna delle due armi sembrerebbe respingerlo e di questo si sorprende un po', ma sa che ora non è il momento di indagare. No, pensa: ora, tutto ciò che deve fare è mettere fuori gioco quel bastardo prima che possa riprendersi. Lo stesso pensiero ce l’ha anche Dominique: deve farla finita e deve farlo subito. Se continua di questo passo si indebolirà e Garry vincerà e, certamente, lui non può e non vuole permettere questo. “ Ti do un’ultima occasione “. Fa ad un certo punto Garry, puntando la pistola antivampiro al rivale che invece, tiene una mano sulla ferita provocata dal precedente proiettile: il sangue che esce da essa sta lentamente divenendo nero, il platino lo sta lentamente avvelenando e se non lo estrarrà, non potrà salvarsi. “ Arrenditi “. Sentenzia solamente l’argento, finalmente in una posizione di vantaggio dopo parecchio tempo passato invece a subire senza poter fare nulla. “ Arrenditi e forse, ti risparmierò la vita “. Continua risoluto l’erede di Haruka e Juliette, ma in tutta risposta l’altro lo deride in modo sprezzante e cinico.

 

“ E tu credi davvero che ti lascerei mia moglie e mia figlia così, senza combattere? Credi davvero che non mi vendicherò di te, che hai osato ferirmi con un proiettile di platino? “. Chiede, mentre estrae la sua ultima arma: un pugnale. Il pugnale che senza dubbio è appartenuto ad un re, ad un Pilastro: un pugnale dalla lama dorata, che lentamente si circonda di plasma e sabbia e diviene ben presto un acuminato vetro. “ Io ti ammazzo! “. Conclude il corvino, per poi partire all'attacco: quella lama è intrisa di un potere immenso, il potere della Luna Oro. Ma Garry si rende conto in tempo di cosa stia succedendo e non si fa cogliere impreparato.

 

“ Sapevo che mi avresti risposto così “. Sentenzia, puntando la spada al rivale e, poco prima che il fendente dorato lo colpisca, sussurrando una frase che gli viene quasi spontanea e mentre i suoi occhi assumono un colore platino come mai prima di quel momento. “ Cambio elemento: spada, diventa platino “. Sentenzia, riuscendo a colpirlo nell’esatto punto in cui il proiettile di platino ha ferito Dominique. Questo coglie di sorpresa persino il secondo Principe di Veritas: fa male, pensa. Questo fa davvero malissimo: il platino presente nel suo corpo sta continuando a lavorare e si sta attaccando al suo sangue, mentre la sua spada è intrisa ancora di veleno. In condizioni normali non gli avrebbe fatto nulla, ma… non finisce la frase: no. No, pensa. Quella non è la sua spada o meglio: lo è ma la lama è cambiata, ha cambiato il metallo poco prima dell’affondo.

 

“ Ma come cavolo hai fatto?! “. Mormora solamente il corvino, mentre Garry affonda maggiormente la spada e non ha idea di estrarla, facendo sputare sangue all’altro.


“ Fa male, eh? “. Chiede solamente, mentre Dominique lo guarda furioso: sono ora viso a viso, ma il corvino non può reagire in alcun modo dato il dolore che sente. “ Allora dimmi quando ti farà più male! “. Continua l’argento, affondando quasi fino all’elsa e ripetendo, parola epr parola, ciò che Dominique gli disse quando per più di un anno, lo tenne suo prigioniero e ridotto in schiavitù. “ Ops… credo tu non possa più parlare, eh principino? “. Chiede il giovane Hunter, nei suoi occhi brilla una luce platino che, da quando è comparsa lo ha reso spietato. Da parte sua, questa volta nemmeno Dominique può evitare di sentire dolore e di esprimerlo, infischiandosene se è di fronte al rivale.

 

“ Fa male, maledetto! Fa male, toglimi subito quella cosa! “. Grida furioso, mentre l’altro lo osserva per poi scuotere lievemente il capo, contrariato e quasi indignato.

 

“ Mio principe, come siete maleducato… non si grida così in faccia ad un altro nobile, no?! “. Ribatte deciso Garry, roteando lievemente la spada per poi estrarla con violenza, provocando stavolta un dolore indicibile all’altro. Persino Dominique è costretto a cadere in ginocchio, tenendo una mano sulla ferita provocata dalla spada di platino.

 

“ Non crederti chissà chi… maledetto… “. Mormora solamente il corvino, ma a quella frase un potente raggio bianco lo colpisce e stavolta gli provoca un danno, a differenza degli attacchi precedenti. “ Basta! Smettila con questo maledetto platino!! “. Grida alterato il secondo principe di Veritas, mentre Garry lo osserva senza provare la minima pietà per chi ha rovinato sia la sua vita, che quella di Jeanne e di molte altre persone.

 

“ Perchè dovrei? Mi sto divertendo un sacco a torturarti, mio caro principino “. Continua con un ghigno strafottente l’altro, continuando a ribattere con le stesse parole con cui Dominique lo prendeva in giro, quando era suo prigioniero: è strano, pensa Jeanne. È come se qualcosa in Garry si fosse risvegliato solamente ora e lo abbia reso spietato: certamente non lo fermerà, Dominique merita questo ed altro. Ma sa che non è un atteggiamento da Garry questo.

 

“ Come? Non ero io il sadico tra i due? “. Sussurra solamente l’erede di Antoine e Veronica, mentre a quelle parole Garry gli punta nuovamente la spada.

 

“ Ti arrendi ora? “. Chiede, mentre l’altro ghigna malignamente.

 

“ Neanche se mi ammazzi! “. Fa, facendo per afferrare il pugnale. Ma Garry è più svelto: prima che il cugino riesca a mettere anche solo una mano sul pugnale di vetro, lo blocca con la propria spada, trafiggendogli la mano e bloccandolo così a terra.


“ Fermo! “. Ordina risoluto, mentre l’altro sente un nuovo ed insopportabile dolore in tutto il corpo.

 

“ Ti ho detto di piantarla! È insopportabile! Fa male! Fa troppo male! “. Continua, sudando freddo a causa delle ferite e soprattutto del platino che sta circolando nel suo corpo. “ Uccidimi! Uccidimi, adesso! “. Continua a ripetere, ma a quelle parole l’altro scuote il capo.

 

“ Non ne vale la pena: devi soffrire. Devi soffrire come hai fatto soffrire le tue vittime, la morte sarebbe troppo lieve punizione “. Sussurra, prendendogli il mento tra due dita dopo essersi inginocchiato per arrivare alla sua altezza, per nulla intimorito. “ A meno che certo, non ti uccida il platino. Ma se così sarà, non avrai una morte indolore “. Ghigna solamente l’erede di Haruka e Juliette, mentre l’altro sente un moto d’ira crescere in lui, come mai prima d’ora. Mai è stato così umiliato, così tanto da supplicare il rivale di ucciderlo. Mai ha provato un dolore così indicibile, ma… ma cosa sta facendo, pensa? Cosa diavolo fa? Piange, supplica? No: no, questo non è da lui! Deve reagire e deve farlo subito, non può dare a Garry questo potere su di lui! Deve trovare la forza di difendersi e deve farlo ora.

 

“ Va all’inferno, bastardo… “. Sibila solamente. Ha permesso già troppo a lungo che Garry lo torturasse, è tempo di reagire e rimetterlo al suo posto. “ Va all’inferno!! “. Grida, mentre i suoi occhi si iniettano di un’intensa luce dorata e mentre la spada di Garry diventa incandescente, obbligandolo a mollare la presa e dando così modo al cugino di liberarsene: la sua mano sanguina, ma ancora riesce a tenere il pugnale che, probabilmente, ha raccolto non appena ne ha avuto la possibilità. Ansima pesantemente, mentre Garry è colto di sorpresa e si allontana con un abile mossa. “ Mi hai messo in ginocchio, questa me la pagherai cara! Ti distruggerò in così tanti piccoli atomi che ti sarà impossibile rigenerarti! Ti decapiterò, così che tu non abbia più possibilità di tornare in vita! E pianterò quella tua dannata spada di platino dritta nel tuo cuore! Ti farò patire dolori indicibili! “. Grida furioso, mentre il suo fuoco distrugge buona parte dell’area circostante e mentre Jeanne e Michael proteggono Pierre, il quale nel frattempo inizia a lamentarsi di un dolore atroce: il dolore dato dalla morte del suo corpo, che si sta preparando a rinascere come vampiro se non rigetterà il morso. Eppure, come mai il sangue che fuoriesce dalla ferita del morso è nero? Nessuno lo può notare, ma che qualcosa non vada è chiaro, soprattutto perché il capofamiglia dei Veghner seguita a rimanere incosciente.

 

“ Maledizione, Garry! Sta attento! “. Lo avverte Michael, prima che l’altro schivi una fiammata che semmai lo avesse raggiunto, avrebbe portato con sé delle gravi conseguenze.


“ Vieni qui, maledetto! Vieni qui! Lascia che ricambi le tue torture! “. Continua infuriato Dominique, lanciando un attacco dietro l'altro e mentre la luna si tinge di cremesi. “ Coraggio! Dopo tutto è da villani non ricambiare un favore, no?! “. Grida furioso, mentre gli occhi di Garry tornano blu. Ed in quel momento, uno degli attacchi lo raggiunge e sbalza contro la corteccia di un albero, mentre la sua spada torna di un normale metallo. Dominique ghigna malignamente: non gli interessa più il dolore che sente, anche se è insopportabile. No: ciò che per lui è più insopportabile è essere stato debole di fronte a quel bastardo del suo rivale, ed ora pensa, ora gliela farà pagare cara.

 

“ Oh no! Se gli lancia quell’attacco lo ucciderà..: “. Sibila solamente Jeanne, notando di che attacco si tratti e mentre il corvino, accorgendosi che lei sta osservando la scena la osserva un momento con un ghigno sadico.

 

“ Preparati, ma cherie: presto, del tuo prezioso Hunter rimarrà solamente un pezzo di carbone “. Sentenzia maligno, mentre lei stringe i pugni in ira. Garry afferra la spada, sua sola possibilità di difesa ora come ora. Poi, nel giro di un momento una chiazza di sangue macchia il terreno.

 

Il misterioso uomo incappucciato riapre gli occhi di scatto, occhi completamente tinti di nero come la luna di cui è il sovrano indiscusso. “ Lo avverto… “. Sussurra solamente, mentre la donna al suo fianco lo osserva curiosa.

 

“ Fratello, cosa c’è? Che cosa ti ha fatto trasalire? “. Chiede invece Antoine, mentre a quella domanda suo fratello si volge verso di lui per un istante, con un ghigno decisamente compiaciuto.

 

“ Il sigillo è stato spezzato in modo definitivo “. Sentenzia, mentre la donna sussulta a quelle parole. “ Jeanne ha morso Garry, rimuovendo i sigilli che Dominique aveva già indebolito in precedenza. Devo dirlo: non mi aspettavo che quella bimba fosse in grado di farlo. Devo ricredermi sul conto di mia figlia “. Ammette il bruno, mentre il fratello si siede su una roccia e sospira pesantemente.

 

“ Più d’una persona deve ricredersi sul proprio figlio, temo “. Fa, mentre la donna si porta al suo fianco e si siede al suo fianco, posandogli una mano sulla spalla con fare amichevole e comprensivo. “ Insomma: dopo quello che Dominique sta facendo… io non l’ho cresciuto in quel modo. O almeno, non l’ho fatto per il tempo che sono stato presente “. Si corregge, ed a quelle parole suo fratello si alza dalla propria postazione.

 

“ Antoine, la natura di una persona non può essere soppressa o nascosta: essa prima o poi, riemerge sempre. Prendi ad esempio Ivy e Garry, o Mina stessa: nessuno mai avrebbe sospettato della loro vera natura, ma essa è riemersa comunque. Gli eventi stessi li hanno condotti sulla strada che il destino aveva scelto per loro “. Fa semplicemente il Re del Clan della Luna Nera, mentre a quelle parole il fratello rimane totalmente in silenzio. Eppure, ne avrebbe di cose da dire ma preferisce almeno per ora, rimanere in silenzio. A prendere invece parola è la donna, che guarda il suo re qualche istante per poi decidersi a parlare.

 

“ Forse dovremmo intervenire nello scontro “. Sentenzia, ma a quella supposizione il suo sposo scuote il capo.

 

“ No “. Sentenzia risoluto, per poi proseguire di lì a poco. “ Garry se la saprà cavare benissimo. In oltre… “. Osserva la Luna Rossa alta nel cielo, ghignando lievemente a quelle parole. “ Dobbiamo prepararci per la mia ascesa al trono di Veritas, non vi pare? “. Fa, mentre suo fratello e la sua sposa lo osservano poco convinti. “ Cosa c’è? Non credete che possa riuscirci? “. Chiede accigliato il bruno, ma entrambi si affrettano a dissentire.

 

“ Oh no: conosciamo i tuoi immensi poteri. Hai ben più di una possibilità di riuscire, senza contare che Vincent è tuo alleato e sta solo aspettando un tuo ordine per cederti il trono. Tuttavia… “. Antoine si ferma per qualche istante, d’altro canto il fratello non gli chiede neppure che cosa volesse mai dire con le sue ultime parole.

 

“ Mia cara sposa, cosa c’è? “. Chiede poi il re Ossidiana, mentre lei lo guarda stupita: come ha fatto pensa, a capire che c’è qualcosa che la turba? “ Dimmi: cosa offusca i pensieri della mia bella regina? Cosa fa comparire sul suo viso perfetto un cruccio simile? “. Chiede, mentre a quelle parole lei scuote il capo.


“ Sto bene “. Cerca di tagliare corto, ma lui non pare affatto intenzionato a lasciar perdere: con velocità disarmante si sposta dietro di lei, scostandole i capelli dal collo ed annusandolo lentamente, facendola sussultare per la sorpresa.

 

“ Sento il fetore della menzogna e del turbamento in te. Dimmi: cosa ti turba? “. Chiede, cingendola per la vita in modo da non farla scappare. A quelle parole lei sospira pesantemente.

 

“ Sai, mi chiedo come sia stato per Garry, risvegliare i suoi poteri e le sue memorie dopo così tanto tempo. Dopo una vita intera trascorsa come essere umano, ritrovarsi di colpo ad essere un vampiro e sopportare quel processo tanto doloroso, mi chiedo come sia stato per lui? “. Mormora solamente la regina ossidiana, mentre a quelle parole lui le dà una risposta di lì a poco.

 

“ Credo sia stato doloroso, ma lui è un Hikari: è riuscito a sopportare bene il processo di trasformazione ed ora combatte alla pari con Dominique “. Fa, mentre lei annuisce un po' incerta. “ Eppure, c’è altro che turba il tuo animo: cos’altro mi devi dire, mia regina? “. Chiede, ed a quelle parole lei sospira pesantemente: è inutile pensa, nasconderglielo: prima o poi suo marito scoprirà cos’è a turbarla e sa bene che sarà peggio se non sarà lei a parlarne per prima.

 

“ Io voglio andare da Ivy, vederla finalmente faccia a faccia “. Sentenzia la donna. “ Credo sia giunto il momento, per favore… “. Prosegue, mentre il marito le afferra un polso con una certa decisione, seppur senza farle male.

 

“ Non ora “. Fa a sua volta lui, mentre i suoi occhi tornano di un blu intenso. Il blu che appartiene solamente agli Hikari. Il blu che appartiene solo a chi possiede il potere della Luna Blu ma allo stesso tempo, segnale che è più calmo rispetto a prima. La donna sbuffa sonoramente, per poi annuire contrariata.


“ Come desiderate, maestà “. Fa solamente,mentre né lui né Antoine smettono di guardarla. Cosa stia pensando o chi sia la donna tuttavia, questo non è ancora dato saperlo. Ma una cosa è certa: parrebbe essere molto interessata ad Ivy, in un certo senso.



Salve miei fans, eccomi qui con un capitolo un pò più corto ma ricco di colpi di scena: per un istante gli occhi di Garry si tingono di platino, ed in quel momento un nuovo potere lo rende spietato. Finalmente restituisce a Dominique un pò delle torture subite, ma la situazione si è nuovamente capovolta: furioso per l'umiliazione subita, l'erede di veronica ed Antoine attacca il cugino. Jeanne se ne accorge: di chi sarà la macchia di sangue a terra? La regina del Clan della Luna Nera vuole vedere Ivy: perchè? Che legame ha con la regina di Veritas? Seguitemi e lo scoprirete! Alla prossima.

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Capitolo 76
*** Mina ***


Alla Terra di Nessuno, la situazione evolve in modo inaspettato.

 

Garry riapre gli occhi di scatto: si sarebbe aspettato di essere colpito dal fendente di Dominique, ma nessun dolore lo colpisce. Eppure una cosa giunge chiara alle sue narici: l’intenso odore di sangue. Qualcuno è stato ferito: infatti è odore di sangue fresco e non assomiglia nemmeno lontanamente a quello di Pierre, che ancora sgorga dalla ferita al collo. Michael non si è mosso dalla sua postazione ed è ancora in difesa del padre, quindi non è nemmeno il suo. “ Ma cosa…? “. Mormora solamente il capofamiglia dei Perry, aprendo gli occhi e guardando chi lo ha protetto con il proprio corpo, non esitando a frapporsi tra lui ed il fendente del pugnale di vetro prima che fosse tardi. “ No!! “. Grida solamente il giovane dalla chioma argento, mentre la fanciulla dalla chioma bionda tiene una mano sulla ferita. Non è un punto in cui la sua gravidanza potrebbe essere compromessa, questo no. Non per ora almeno: se non venisse curata, potrebbe aggravarsi ulteriormente ed allora sì che sia lei che la bambina che ha in grembo sarebbero in pericolo. “ Jeanne!! “. Grida solamente l’argento, mentre per un momento anche la mente di Dominique va in black out: voleva uccidere Garry, non certo far del male a Jeanne o alla loro bambina. Anzi, no! No! Lui non ha fatto nulla! È lei la stupida! È lei che si è messa in mezzo, è lei che ha compromesso la salute di loro figlia e la propria con il suo atto di eroismo non necessario. Se solo succederà qualcosa a quella creatura sarà perché lei lo ha portato all’esasperazione, continua a ripetere nella sua mente. Quindi non è lui il colpevole: chi ha colpe è solo sua moglie, chi ha colpe è il suo odiato cugino che ancora una volta, ha avuto una fortuna sfacciata ed è riuscito a sottrarsi alla morte per un soffio.

 

“ Jeanne! “. La chiama a sua volta Dominique, non togliendo il pugnale dal corpo della moglie: è come se il suo stesso corpo si fosse paralizzato a sua volta, come se da un lato si sentisse colpevole e dall’altra vittima e non sapesse più come agire.

 

“ Te lo avevo detto… non ti avrei mai permesso di ucciderlo “. Sussurra solamente la bionda, tossendo sangue e notando la ferita accanto al cuore: non sembrerebbe che quest’ultimo sia stato leso, tuttavia le conseguenze potrebbero non tardare ad arrivare se non fa qualcosa alla svelta.

 

“ Taci! Tu!! come hai osato?! Mettere a repentaglio a vita di nostra figlia, per lui! “. Grida infuriato il corvino, mentre lei lo guarda quasi amareggiata: in un angolo remoto del suo cuore, che lei lo voglia o meno tutto ciò le provoca dolore e sofferenza. Dopo tutto pensa, quell’uomo è il padre della bimba che ha in grembo, un tempo lo ha amato anche lei ed in oltre hanno parte dello stesso sangue. Ed una domanda continua ad assillarla: è stata davvero lei, con il suo tradimento, a renderlo ciò che ora è? Tuttavia pensa poi, non può nemmeno scordarsi di come l’abbia trattata e di ciò che le ha fatto, non può dimenticare come l’abbia costretta a sposarlo sotto ricatto, minacciando di uccidere il suo amato e loro figlio. Non può dimenticare la violenza, gli stupri subiti praticamente un giorno sì e l’altro pure. Le torture, i morsi contro la sua volontà: no. No, pensa: non può scordare tutto ciò, lo deve tenere sempre bene a mente e non lasciarsi sopraffare dal passato, si sprona mentalmente. Una parte di lei, quella razionale sa che è ormai inutile parlare con chi non vuole più ascoltare. Ma la parte istintiva, la parte del cuore le grida di provarci, di parlare con lui. Che se non lo farà, potrebbe pentirsi per tutta la vita. Ed è quest’ultima che decide in fine di ascoltare.


“ Fermati! Fermati finché sei in tempo: il platino ti sta avvelenando e se continui così, presto non avrai scampo: se non ti ucciderà Garry, sarà il veleno a farlo. E se nemmeno questo lo farà, allora sarà la pena di morte che dovrai affrontare per alto tradimento, quando mio fratello Vanitas tornerà al suo legittimo trono! Hai un’ultima possibilità: vattene da qui, non ti fermeremo. Scappa e dimenticati di noi, che in un modo o nell’altro cercheremo di fare lo stesso! “. Continua la donna, ma a quelle parole lui si irrita maggiormente.

 

“ Fossi matto! “. Sibila, per poi proseguire tremando di collera. “ Se credi davvero che lascerò te e mia figlia nelle mani del tuo volgare amante, allora non mi conosci “. Fa, a sorpresa affondando maggiormente la lama e facendo stavolta provare alla donna un dolore indicibile: no. No, pensa: non è un normale pugnale. Questa ha tutta l’aria di essere l’arma di un Pilastro ma appunto, tali armi si lasciano solo impugnare dai Re stessi! Sono state forgiate dai primi Re demoniaci, coloro che fecero nascere le Lune Demoniache e tramandate per generazioni. Anche rubando il potere di un qualunque Pilastro, l’arma non riconoscerebbe mai un ladro come suo legittimo proprietario! Sono le parole di lui a farla bruscamente uscire dai suoi pensieri. “ Piuttosto ti ammazzo con le mie mani: non sto scherzando “. Sentenzia freddo il corvino, mentre i suoi occhi si fanno nuovamente dorati e stavolta, Jeanne li vede benissimo.

 

“ Smettila, dannato infame! Come puoi parlare così? Ti ricordo che ho tua figlia in grembo! “. Sputa sangue la giovane Principessa, ma nemmeno questo sembra placare la collera di suo marito.

 

“ Non me ne frega niente! “. Grida furioso, sentendo un potere dirompente crescere dentro di lui. “ Piuttosto che cedervi ad un cacciatore, piuttosto che cedervi a quell’uomo, giuro che vi ammazzo entrambe con le mie mani! “. Continua, mentre Garry trova la forza di reagire malgrado l’iniziale atterrimento: quell’uomo è folle, pensa. È completamente folle e no, la follia non è data dal veleno del platino e men che meno dal fatto che governa il potere di due lune. Il giovane dalla chioma argentea afferra la propria pistola antivampiro, puntandola all’odiato rivale in un moto di collera.

 

“ Dominique! “. Lo chiama, mentre lui afferra la moglie immobilizzandola per le braccia, per evitare che estragga il pugnale, la mano libera ancora sull’elsa. “ Lasciala subito o giuro che… “. Ma il giovane erede dei Perry non riesce a terminare la frase: invece di obbedire alle sue parole, Dominique lo deride in modo cinico.

 

“ Io non credo proprio tu sia in condizione di dettare legge “. Ghigna malignamente, mentre Jeanne tenta vanamente di liberarsi. Ma è come se il suo potere fosse bloccato ed assorbito da quella lama di vetro, ed anche questo lo sa bene, è un potere che solo un Pilastro può possedere: quello di bloccare i poteri di altre lune, seppur temporaneamente. “ Ora, se non vuoi dire addio alla nostra amata Jeanne ti conviene obbedire senza storie “. Continua il secondo principe di Veritas, mentre l’Hunter scuote il capo disgustato. “ Avanti! Ora, in ginocchio “. Sibila solamente il corvino, ma abbastanza chiaramente da farsi capire da entrambi. A quelle parole Jeanne scuote il capo.


“ Garry, non farlo! Non cedere! Non pensare a me! “. Fa solamente la bionda, ma la lama affonda maggiormente nella ferita e la fa gridare di dolore. “ Non cedere ai suoi ricatti! “. Continua ostinatamente la sorella di Vanitas ed Ivy, mentre a quelle parole e soprattutto a quella vista l’Hunter non ci vede più.

 

“ Se tu credi che cederò al tuo ricatto, sei più stupido di quello che credevo! “. Grida alterato l’argento, sentendosi dannatamente debole ed impotente: se spara potrebbe ferire gravemente la bambina o Jeanne stessa! “ Lasciala andare! “. Ordina, ma a quelle parole l’altro sembra quasi divertirsi.

 

“ Vuoi davvero misurare il tuo orgoglio con la mia misericordia?! “. Continua, affondando dolorosamente la lama di vetro e facendo stavolta piangere la donna: non troppo per il dolore, anche se quello non è cero indifferente. Quello che la terrorizza e la spaventa è che possa accadere qualcosa alla sua bambina o a Garry stesso. “ In ginocchio! O ti giuro sulla memoria di mia madre che ucciderò qui ed ora la madre di tuo figlio! “. Continua, mentre Garry stringe i pugni fino a farli sanguinare.

 

“ No… no… “. Mormora solamente Jeanne, per poi scambiare uno sguardo con il suo amato. Garry la osserva qualche istante, per poi in fine cedere: il suo orgoglio pensa, non vale certo la vita della sua amata e della bambina che ha in grembo. Per la seconda volta in vita sua si ritrova costretto ad assecondare i capricci di quel bambino viziato di Dominique, ma sa che non ha altra scelta in questa circostanza. Si inginocchia a terra proprio come gli è stato ordinato, mentre Jeanne chiude gli occhi e distoglie lo sguardo, piangendo: avverte le emozioni del suo amato e l’umiliazione che sta provando e se ne sente dannatamente colpevole.

 

“ Ohoh… visto, ma chere? “. Sogghigna sadico suo marito, tornato nuovamente in una posizione di vantaggio. “ Alla fine, anche lui ha capito quale sia il suo posto: ai miei piedi “. Continua, facendo comparire nella mano ora libera e con la quale precedentemente teneva immobilizzate le braccia di Jeanne una spada di plasma: lo sa, finché terrà l’altra mano sull’elsa del pugnale e lo terrà saldamente piantato nel corpo della moglie, non avrà alcuna possibilità di scappare o reagire. “ Volevo giocare un po' con te, mio caro cugino… “. Pronuncia l’ultima parola con una nota di disprezzo, per poi proseguire la frase di lì a poco. “ … ma come mi ha ricordato la mia mogliettina, mi hai sparato con dei proiettili di platino e mi devo curare. Ma prima… “. Punta la spada di plasma proprio al collo del rivale, salendo lentamente al viso e lasciandogli un notevole graffio. “ … ti toglierò di mezzo sotto gli occhi di Jeanne, proprio come avevo previsto. Ma non sarà indolore: in fin dei conti, hai osato torturarmi e mettermi in ginocchio e per questo la devi pagare “. Commenta, quella luce oro non accenna a spegnersi nemmeno per un istante. “ Avanti: perché non supplichi per la tua vita? “. Continua il corvino, ma nessuna risposta giunge dall’altro. Questo lo fa alterare maggiormente. “ Non ho sentito bene! “. Grida, ferendo alla spalla l’argento con la propria spada. “ Ho detto, supplicami “. Continua, mentre Garry osserva Jeanne: è chiaro che se non obbedirà, le conseguenze le dovrà subire la sua amata.

 

“ Garry, no! “. Piange disperata lei, mentre lui stringe ancor più forte i pugni ma in fine è costretto a chinare il capo in segno di resa.

 

“ Io… io ti… “. Mormora, mentre l’altro pregusta già il sapore della vittoria, la soddisfazione di aver umiliato ed in fine ucciso il suo peggior rivale. “ … ti… “. Continua furioso l’altro, il suo sangue cade dai suoi pugni, le unghie ormai conficcate nella mano tanto li stringe.

 

Qualcosa cambia radicalmente la situazione: proprio quando Michael, stanco di osservare impotente la scena sta per intervenire, qualcuno fa la sua comparsa sul campo di battaglia. “ No! “. Grida solamente la donna, mentre sia Garry che Dominique si volgono verso di lei. “ Non devi farlo! Non devi assolutamente! “. Continua con determinazione la donna appena comparsa, mentre Dominique se ne accorge solo ora: la sua distrazione gli è costata cara. Jeanne è scomparsa: qualcuno l’ha salvata e quel qualcuno non è stato certo Michael, dato che il cacciatore è ancora a sorveglianza di Pierre ed incredulo alla vista di chi sia stato a proteggere Garry.

 

“ Madame Jeanne, state bene? “. Chiede una voce a lei sconosciuta: la misteriosa persona ha estratto il pugnale di vetro e lo ha gettato lontano da Dominique, mentre Jeanne osserva il corvino con gratitudine ed arrossisce lievemente.

 

“ S… si, sto bene! Ma voi chi…? “. Fa solamente, mentre il ragazzo osserva la nuova arrivata che, di lì a poco gli fa un cenno affermativo con il capo.

 

“ Puoi ritirarti, Murata. Va a far rapporto al tuo Re e digli che la situazione è sotto controllo “. Fa, mentre il giovane posa Jeanne appoggiata ad un albero accanto a Michael, per poi inchinarsi brevemente.

 

“ Agli ordini, Madame Mina “. Fa, scomparendo nella nebbia e rivelando di essere un soldato di Giyu e non solo: che la donna appena comparsa in scena è niente poco di meno che Mina Veghner.

 

“ Mina?! “. Chiede stupito Garry, mentre la moglie avanza tenendo tra le mani alcuni pugnali come se nulla fosse.

 

“ Ci penso io a lui: tu va da Jeanne, curala e cura te stesso “. Sentenzia risoluta la cacciatrice, mentre a quella frase Dominique la deride in modo sarcastico. “ E tu! Non ti vergogni, a prendertela con una donna incinta? Mi fai veramente schifo “. Commenta acida la giovane erede dei Veghner, senza mai abbassare la guardia. “ E’ facile prendersela con i più deboli o chi non ha difese, è facile mettere sotto scacco la gente con dei vili ricatti. Ma ora è finita, perché io ti fermerò, qui ed ora “. Fa in tono risoluto, mentre l’altro non smette un istante di deriderla come se gli stesse raccontando una semplice barzelletta.

 

“ Tu? Contro di me? “. Chiede sprezzante, come se considerasse la sorella la più debole ed infima delle creature. “ Ma cherie, tu non sai con chi hai a che fare “. Continua lui, mentre stavolta è lei a ghignare sicura.

 

“ Oh lo so invece. Lo so sin troppo bene: ecco perché ho preso le mie precauzioni “. Commenta, mentre lui si accorge solo ora di un pugnale piantato nella sua schiena: non se n’è nemmeno accorto pensa, tanto è alta la sua soglia di sopportazione del dolore. “ Piaciuta la sorpresa, fratello? “. Ghigna ancora una volta la corvina, mentre Dominique fa per attaccarla. Ma qualcosa in lui non va: è come se un potente blocco annullasse il potere della Luna Rossa che possiede e parzialmente anche quello della Luna Blu. Colto di sorpresa, l’erede di Veronica ed Antoine cade a terra, ai piedi della gemella che, con un ghigno di vittoria stampato in faccia incrocia le braccia al petto. “ Quel pugnale, così come molti altri, era intriso di una potente cura: grazie all’aiuto di Re Giyu ho separato la nostra Zydrate, così quello che accade a te non accade a me. Ed allo stesso tempo, finalmente ho trovato il modo di fermarti “. Fa, mentre Dominique va su tutte le furie a quelle parole.

 

“ Puttana… miserabile ingrata… se sei quello che sei, lo devi a me! “. Grida alterato, afferrando la gonna dell’abito della cacciatrice e cercando di colpirla.

 

“ Oh, hai ragione: mi devo anche vendicare, per il male che mi hai fatto! “. Fa semplicemente la corvina, mentre un secondo pugnale colpisce stavolta il braccio del corvino, che con un dolore mai provato prima sente il suo potere affievolirsi fino a spegnersi temporaneamente.

 

“ Mina! “. Fa con sorpresa Michael, mentre lei osserva prima lui poi Garry.

 

“ E’ un vampiro come tutti, ora! Potete finalmente combattere ad armi pari e vincere! È la vostra occasione “. Sentenzia la corvina, che con velocità sorprendente si sposta dietro al fratello, che nel frattempo è riuscito a rialzarsi. “ Il siero lo bloccherà: inibirà il suo potere per un bel po' di tempo, approfittatene! Io vi aiuterò come posso! “. Assicura, mentre la luna si tinge di un’irreale color oro pallido. Ormai, per Dominique le cose sembrerebbero davvero essersi messe molto male.

 

A palazzo Hikari, Nox e Rosina sono insieme nella stanza di quest’ultima.

 

Le due donne stanno discutendo degli ultimi eventi. “ E questo Madame, è quanto successo “. Sussurra in imbarazzo Nox, mentre la più grande le accarezza lentamente i capelli.

 

“ Mi chiedo cosa lo abbia spinto a baciarti? Certo che il mio figliastro è proprio strano “. Commenta la vedova di Kaname, mentre a quella domanda l’altra scuote il capo come a dire che non ne ha idea.

 

“ Non lo so. Credo che in quel momento abbia rivisto in me la regina, forse è solo per questo che lo ha fatto. In ogni caso, non credo si ripeterà “. Constata la fanciulla, mentre in quel momento qualcuno bussa alla porta.

 

“ Avanti “. Fa semplicemente la nobildonna, mentre un soldato fa la sua comparsa per poi fare un inchino rispettoso.

 

“ Madame Rosina, è tutto pronto: quando volete, possiamo partire “. Sentenzia solamente, mentre la bionda annuisce.

 

“ Chiamami Rosina e basta formalità. E anche tu, Nox. In fin dei conti, vi devo molto “. Sentenzia la madre di Jeanne, mentre a quelle parole colui che non è altri che Herik rimane un po' sorpreso. “ Intesi? “. Fa poi la donna, mentre lui annuisce.

 

“ Oh… ma certamente, Madame “. Fa, mentre la bionda gli tira lievemente l’orecchio.

 

“ Ehi, tu! Non ci si burla della propria signora “. Fa, mentre tutti e tre si mettono a ridere e la tensione si smorza per qualche momento. In seguito il giovane torna in posizione retta, mentre di lì a poco riprende parola.

 

“ Tutto è stato preparato come da voi ordinato: questa notte, potremo finalmente andarcene da qui ed andare alla ricerca di vostra figlia “. Ammette, mentre Rosina sembra pensierosa.


“ Si, ma rimane il problema Vincent “. Fa, mentre a quel solo nome la domestica arrossisce lievemente. “ Dobbiamo aiutare Vanitas a recuperare il suo trono: credo che Vincent abbia in mente qualcosa di più che essere Re. Credo ci sia altro dietro e che coincida con la scomparsa del cadavere di Kaname “. Fa, mentre il soldato sbarra gli occhi sconcertato.

 

“ C… come? Il cadavere del precedente re è… “. Mormora, mentre a quelle parole lei annuisce semplicemente.

 

“ Si: tempo fa, il cadavere di mio marito fu trafugato. In oltre, non sono del tutto convinta che Kaname fosse realmente morto. E credo che Vincent lo sappia “. Sentenzia, mentre Herik osserva la donna con una nota di preoccupazione.

 

“ Aspettate! Ma se le cose stanno così… “. Mormora, mentre Rosina decide di spiegare, finalmente, quale sarà la meta sua, di Herik e di Nox.

 

“ Vi avverto: questa missione sarà molto, molto pericolosa. Ve la sentite di appoggiarmi? “. Chiede, mentre i coniugi si guardano in volto qualche momento. In seguito portano entrambi una mano chiusa a pugno accanto al cuore, decidendosi a parlare di lì a poco.

 

“ Noi vi seguiremo anche in capo al mondo, Madame Rosina “. Sentenzia Nox, mentre il marito annuisce di lì a poco.

 

“ Se questo rischio servirà a ridare il trono al legittimo sovrano, saremo ben felici di correrlo. Senza alcuna esitazione “. Precisa, mentre a quelle parole Rosina non può fare a meno di guardarli con gratitudine.

 

“ Vi ringrazio… “. Sussurra solamente, mandando al diavolo le formalità e coinvolgendo i due in un abbraccio, ben presto ricambiato. Tutti sanno che non sarà facile, ma sanno anche che devono riuscire nella missione, qualunque essa sia, per il bene di tutti quanti.

 

A Villa Veghner, nello stesso istante.

 

Vanitas ed Ivy hanno fatto ritorno. Il giovane Re osserva la moglie, addormentata accanto alle gemelle. Non può fare a meno di sorridere lievemente, accarezzando il capo delle figlie e scostando i capelli dal viso della donna. “ Vi amo così tanto… “. Sussurra semplicemente il Re Bambino, togliendo poi il guanto e notando che le ustioni da ghiaccio si sono fermate, ma non del tutto. “ Non vi lascerò mai sole, ve lo giuro “. Continua poi, mentre qualcuno che bussa alla porta lo fa sussultare lievemente. “ Avanti “. Fa solamente, rimettendo rapidamente il proprio guanto e tornando composto come si conviene ad un re.

 

“ Maestà, sono io “. Fa una voce maschile, una voce rassicurante e che Vanitas riconosce.

 

“ Dante “. Lo chiama solamente, facendogli cenno di avvinarsi. L’uomo annuisce, per poi chiudere lentamente la porta per non svegliare la sua regina e le piccole. “ Scusa se sussurro, ma Ivy e le piccole stanno dormendo “. Continua semplicemente l’erede di Kaname e Luna, mentre a quelle parole anche il maggiordomo annuisce, assumendo lo stesso tono.

 

“ Devono essere piuttosto stanche: hanno giocato con Lady Sharon per tutto il tempo. Devo ammettere che quella donna ha un talento naturale con i bambini “. Ammette l’arancione, ed a quelle parole Vanitas sorride lievemente.

 

“ Credo che prendersi cura delle piccole le sia servito da allenamento, per quando avrà figli tutti suoi “. Fa, mentre l’arancione lo guarda un po' meravigliato. “ Suvvia, Dante! Tu no l’hai sentito? “. Chiede, mentre l’uomo continua ad osservarlo spiazzato e nega con il capo. “ E vabebh, lo sentirai presto allora “. Scuote le spalle come se nulla fosse, mentre il braccio torna a fargli male. Istintivamente il giovane re lo stringe con la mano libera ed ovviamente, di questo si accorge anche Dante.

 

“ Mio signore? “. Chiede semplicemente, mentre lui da prima non gli da una risposta. “ Vanitas? Che succede? “. Insiste poi l’arancione, notando poi dove il suo re abbia portato la mano. “ Fatemi dare un’occhiata “. Sentenzia, mentre lui scuote il capo un paio di volte.

 

“ No, sto bene “. Sentenzia, ma stavolta l’altro non gli da ascolto: infischiandosene di disobbedire, afferra la mano di Vanitas e la sposta, per poi togliere delicatamente il guanto. “ Dante, ma che fai?! “. Chiede solamente il Re, ma a quelle parole lui sgrana gli occhi, notando le ustioni da ghiaccio appena comparse.

 

“ Oh Cielo… “. Fa, mentre Vanitas sbuffa sonoramente. “ La maledizione del re pazzo… io credevo l’avessimo spezzata… “. Mormora, ma a quelle parole l’altro scuote il capo.

 

“ Invece no “. Fa, mentre il maggiordomo porta le mani tra i capelli sconvolto. “ Finché non distruggeremo la sorgente, né Vanitas Lunettes né la sua maledizione saranno mai distrutti “. Ammette amareggiato, mentre il maggiordomo gli mette una mano sulla spalla. “ Ma ti prego: non dir nulla ad Ivy. Non voglio che lo sappia, non ora almeno “. Spiega, mentre Dante annuisce: anche lui per il momento, conviene sul fatto che la Regina non debba saperne nulla. Con tutto quello che ha passato e con la battaglia che c’è da affrontare, l’ultima cosa da fare è caricarla di altre preoccupazioni.

 

“ E’ vero: per affrontare la battaglia con Vincent, la regina dev’essere più calma possibile. Non dobbiamo aggiungere altri turbamenti al suo animo, dato che già affrontare il proprio fratello in battaglia non è cosa da poco “. Conviene il maggiordomo, il suo re lo osserva per qualche momento. “ Ma una cosa ve la posso giurare, su quanto ho di più caro “. Ammette, mentre Vanitas non lo interrompe e lascia che prosegua la frase. “ Vi giuro che insieme, troveremo e distruggeremo la sorgente. Arresteremo la maledizione e voi vivrete serenamente accanto a vostra moglie ed ai vostri figli. E questo, ve lo giuro sulla memoria della vostra amata madre. La Regina Luna “. Sussurra solamente, mentre in quel preciso istante Vanitas percepisce una ben precisa emozione provenire dal suo secondo padre.

 

“ L’amavi proprio, eh? “. Chiede: la sua domanda colpisce l’altro come una freccia in pieno petto. “ Intendo, mia madre: l’amavi tanto, vero? “. Chiede, mentre l’uomo arrossisce vistosamente e quasi diviene tutt’uno con i suoi arancioni capelli. “ Non te ne devi vergognare! “. Continua Vanitas, posandogli una mano sulla spalla con fare canzonatorio. “ Dante, io sono solo felice se mia madre aveva accanto un uomo che l’amava, seppur dall’ombra. Un uomo del tutto opposto a quel tiranno di mio padre “. Precisa, mentre il maggiordomo lo osserva incredulo: ah pensa, quante vorrebbe rivelarne al suo re! Su di lui, su sua madre, su suo padre. Ma no: no pensa, non lo farà. Non è il momento. “ E credo che lei lo sapesse “. Continua il discorso Vanitas, sorridendo lievemente. “ Si: credo che lei sapesse quanto l’amavi. Aveva capito ciò che provavi per lei, per questo ha affidato me ed i miei fratelli a te, prima di morire “. Ammette, ma a quelle parole il più grande scuote il capo.

 

“ Ecco vedete, non è esattamente così “. Sentenzia, lasciando decisamente sorpreso Vanitas. “ E’ vero: la regina vi affidò a me. Ma non ero il solo: avevate anche una madrina “. Spiega, mentre a quella rivelazione Vanitas lo osserva sconcertato. “ Ma non ve ne ho mai parlato, perché quella donna è morta anni fa “. Continua, mentre il suo Re annuisce ancora piuttosto frastornato.

 

“ Si, ma avrai idea del suo nome! Di cosa faceva, di chi fosse… proprio nulla? “. Chiede. A quelle domande Dante scuote il capo.

 

“ Mio re, lasciamo riposare quella donna in pace ora: non serve a nulla rivangare il passato, non trovate? Già il presente non è semplice da vivere ed affrontare “. Spiega, mentre Vanitas annuisce seppur poco convinto: sarà pur vero ciò che Dante dice, ma ciò non toglie che lui vorrebbe saperne di più su questa storia.


“ E su te e mia madre? Almeno di questo, puoi parlarmi? “. Chiede, lasciando di sasso il maggiordomo e come se un suo segreto fosse stato improvvisamente scoperto e rivelato. “ Si, insomma: non so molo di lei, purtroppo. Quando è morta ero molto piccolo, per cui… “. Prosegue, mentre il maggiordomo sospira pesantemente.

 

“ Forse un giorno, vi racconterò cosa successe. Ciò che posso dire è che la regina era una donna straordinaria, molto simile a vostra sorella nel carattere quanto nell’aspetto a Vincent. Ma in alcuni modi di fare, certo era identica a voi “. Precisa, ridendo lievemente seppur alcune lacrime pungano i suoi occhi nel ricordare Luna. Ed anche nel ricordare colei che la Regina nominò madrina dei suoi figli. A quel punto e capendo lo stato d’animo di Dante, Vanitas decide di non insistere ulteriormente ma di fare un gesto che lascia di sasso il maggiordomo.

 

“ Dahi, vieni qui “. Sussurra solamente il Re bambino, per poi prendere tra le braccia l’uomo che, seppur colto inizialmente di sorpresa in fine ricambia il gesto. “ So che non sono mia madre, ma sappi che anche io ci sarò sempre per te. E quando vorrai parlarmi di lei, ti ascolterò “. Precisa, mentre il maggiordomo annuisce semplicemente, chiudendo gli occhi qualche istante.

 

“ Grazie “. Mormora solamente, mentre per la prima volta dopo tanto tempo anche Vanitas sorride lievemente.


“ Non c’è di che “. Mormora solamente, senza aver idea di lasciare solo l’uomo che, per anni, gli ha fatto letteralmente da padre. Ora pensa, ora tocca a lui esserci per Dante e certamente, non si tirerà indietro.



Salve miei fans, come state? Ed ecco il capitolo 76! Lo scontro con Dominique sta volgendo al termine: Mina è riuscita a colpirlo con i pugnali intrisi della cura ed ad indebolirlo. ora è un vampiro come tutti, ma basterà davvero a fermarlo? Basterà a fermare colui che non ha esitato a colpire sua moglie incinta con un pugnale? Intanto Vanitas e Dante si confrontano, mentre Rosina, Herik e Nox sembrerebbero avere un piano, una missione molto importante da compiere. Ma ce la faranno? Seguitemi e lo scoprirete! Baci, alla prossima!

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Capitolo 77
*** The Golden King and The Princess ***


Dominique si ritrova improvvisamente circondato: davanti a sé ha Garry, dietro la sorella. La ferita di Jeanne si sta fortunosamente rigenerando e né per lei né per la bambina ci sembrano essere conseguenze gravi: la donna si alza da terra, aggrappandosi all’albero retrostante. Tuttavia, seppur sentendosi in trappola Dominique non pare aver intenzione di arrendersi: no, pensa. No, non si arrenderà, non la darà vinta a quell’uomo, a quell’odioso cacciatore. Non gli permetterà di vincere, non gli permetterà di avere sia la sua donna che sua figlia, piuttosto pensa, le ucciderebbe entrambe con le sue mani. Dopo alcuni istanti di silenzio, la sorella gli punta la propria arma antivampiro per poi prendere parola di lì a poco. “ Sta fermo! Non ti conviene fare mosse avventate: come ho detto, la cura che ti ho iniettato con i pugnali ha bloccato i tuoi poteri: ora sei un vampiro come tutti “. Fa semplicemente la giovane cacciatrice, non abbassando mai la guardia. Nel sentire quelle parole tuttavia, il corvino non sembrerebbe affatto turbato. Tutt’altro: si volta verso di lei, mentre Michael si prepara a sparare in caso ci siano problemi o che quel folle sfoderi qualche strano asso nella manica ed aggredisca Mina. Ma questa non pare l’intenzione del capitano della guardia reale, non per ora almeno.

 

“ Te ne do atto, sorella: sei stata furba. Ma non credere che questo basti a fermare uno come me! “. Fa, mentre lei nota i suoi occhi tingersi, per un momento soltanto di un oro pallido. “ Niente e nessuno potrà fermarmi, ed ora te lo dimostrerò! “. Fa, prendendo di sorpresa sia lei che gli stessi Garry e Michael, che non hanno il tempo di reagire: in un momento i gemelli si ritrovano a terra, Mina apparentemente bloccata dalla presa del fratello. La sua pistola antivampiro vola a qualche metro di distanza, proprio al fianco di Jeanne. Accidenti, pensa la donna: anche in quelle condizioni, quel bastardo ha una forza notevole. Il corvino sogghigna sadicamente, bloccando i polsi di lei in una presa ferrea. “ Oh, ciao sorellina! Mi sei mancata tanto, lo sai? “. Sussurra, praticamente viso a viso con lei ed in modo che solo la gemella possa sentire. “ Specialmente dopo la notte di luna rossa “. Continua maligno, ma a quelle parole Mina ritrova la forza, ripensando anche alle parole di Giyu: no, pensa. No, non deve tremare intimorita o lasciarsi andare alla collera. Questo è ciò che suo fratello vuole, significherebbe dargli nuovamente potere su di lei e questo non deve avvenire, nel modo più assoluto. Non può dargli modo di sfruttare le sue debolezze per poter nuovamente aver vantaggio e potere su di lei, questo è esattamente il suo piano ma stavolta, pensa la corvina, non andrà affatto così. Non lo permetterà, non più.


“ Beh, mi dispiace ma il sentimento non è reciproco! “. Fa semplicemente la corvina, riuscendo a liberarsi con una mossa insegnatale direttamente dal suo nuovo compagno d'avventura: una mossa che le consente subito di tornare libera ed allo stesso tempo di togliersi di dosso il gemello, che stavolta è colto di sorpresa e finisce contro un albero lì vicino. La cacciatrice nota dei graffi sui suoi polsi, che si rigenerano nel giro di poco tempo. “ Arrenditi, è meglio per te: in questo momento sei in una notevole posizione di svantaggio “. Sentenzia la donna, ma la risposta di Dominique è una risata sadica e crudele: nell’impatto, parte dei suoi lunghi capelli corvini è finita sul suo viso ed ha preso una notevole botta, ma ciò non lo ferma: si alza, togliendosi i capelli dal viso e continuando a ridere sadicamente.

 

“ Non mi fermerete mai! Mai, nemmeno con mille cure! La mia sete di vendetta, quella mi darà sempre la forza e mi metterà sempre non uno, ma dieci passi avanti a voi! “. Continua malignamente l’erede di Antoine, mentre Garry scuote il capo. Possibile pensa, che neanche arrivati a questo punto quello psicopatico sia in grado di accettare la sconfitta? Ormai, lo sa bene, non c’è nulla che possa fare per ribaltare le sorti dello scontro, non ora che praticamente è senza potere. “ E non pensiate che la colpa sia mia! Io non ho fatto nulla di male! Mi sono solo difeso da quel maledetto cacciatore! “. I suoi occhi ora tornati di un celeste naturale bruciano tuttavia di puro odio, mentre osserva il cugino con tutta la furia e l’odio che sente e che ha sempre sentito per lui. “ Maledetto bastardo, la colpa è solo tua! Tu sei la rovina della mia esistenza! “. Grida su tutte le furie, lanciandosi su di lui: non ha bisogno del suo potere pensa, per uccidere quel maledetto. No, pensa: no! Ne è in grado anche da solo! Perché lui lo sa: lui è più forte! Lui è Dominique Lunettes Hikari, principe di Veritas e Capitano delle Guardie Reali! Non esiste che si lasci sopraffare in quella maniera! E non esiste che un Hiakri a metà debba averla vinta e lui perdere, non accadrà mai! No, non lascerà mai che ciò accada! Senza esitare fa per afferrare Garry per il collo. “ Se non posso ammazzarti con i miei poteri, ci sono altri modi in cui potrò sbarazzarmi di te! “. Continua malignamente il corvino, ma stavolta l’altro riesce a schivarlo in tempo ed il suo tentativo di afferrarlo fallisce miseramente. “ Lurido… “. Mormora solamente, mentre l’argento lo spinge a terra prima ancora di dargli il tempo di reagire.

 

“ Sta fermo! “. Ordina solamente l’Hunter, puntando la pistola antivampiro al corvino che, per una crudele ironia della sorte o forse solo per karma, si ritrova in ginocchio per la seconda volta in quello scontro e sempre di fronte a lui: sempre di fronte a Garry Perry, anzi no: di fronte a Garry Hikari. “ E’ finita, Dominique. È finita: non può più far nulla per cambiare le tue sorti “. Commenta poi l’Hunter, mentre il corvino non fa altro che deriderlo malignamente, guardandolo con espressione folle seppur ora i suoi occhi siano del loro colore naturale.

 

“ Puoi dire e fare quello che ti pare, tanto presto o tardi morirai anche tu! La mia maledizione raggiungerà te e la tua maledetta dinastia e vi porterà alla morte o a una follia senza fine! “. Continua a ridere, mentre Garry si irrita a quelle parole. Tuttavia non cede: il primo istinto è quello di rifilare un ceffone al rivale, ma la ragione prevale e lo fa rimanere saldamente fermo al proprio posto, la pistola antivampiro sempre puntata e pronta a sparare.


“ Oh Dominique, quanta pena mi fai “. Mormora solamente, mentre lo sguardo dell’altro si fa furente. “ Hai passato anni ed anni dietro a me, ad odiarmi, a cercare un modo per uccidermi e per dividermi da Jeanne. Hai un po' vissuto alla mia ombra ed in funzione di ciò che facevo io, eppure avevi tutto: eri un principe rispettato, il capitano della guardia reale e cavaliere di Vanitas. Ma tutto ciò non ti è mai bastato: no, tu hai sempre cercato di avere ciò che non potevi. E questo ti ha portato alla follia “. Constata quasi amareggiato, ma a quelle parole Dominique stringe maggiormente i pugni in ira.

 

“ Ma come osi giudicarmi!? “. Si infuria, facendo per attaccarlo. Ma Garry è più rapido: il proiettile platino ferma sul nascere ogni possibile attacco, ferendo alla gamba Dominique e costringendolo a stare nuovamente in ginocchio e mentre Michael lo afferra da dietro, per impedirgli di rialzarsi.


“ Sta fermo, maledetta canaglia! “. Commenta solamente il biondo, mentre stavolta anche per il corvino il dolore è atroce: già con i suoi poteri pensa, sopportare il platino era impossibile. Ora che ne è privo il dolore è praticamente decuplicato. “ Garry, tranquillo: lo tengo io. La decisione ora è solo tua: le sue sorti sono nelle tue mani “. Sentenzia risoluto l’erede di Pierre e Joe: fosse per lui pensa, sa benissimo che fine farebbe fare a quel bastardo. Ma no: no, non lo farà. Non farà nulla e né influenzerà Garry, chi è stato più leso da tutto questo sono lui e Jeanne e per tanto pensa, sono loro a dover decidere cos’è più giusto fare.


“ Avanti… “. Fa solamente l’altro, mentre il dolore si fa insopportabile e lo fa quasi impazzire del tutto. “ Avanti!! Fallo! Spara! “. Quasi ordina, mentre Garry continua a mantenere la pistola antivampiro puntata e mentre lacrime di rabbia scendono dai suoi occhi.

 

“ Mi hai rovinato l’intera vita… hai rovinato quella di Jeanne, quella di nostro figlio e persino quella della tua stessa figlia non ancora nata, rischiando di ucciderla un’infinità di volte… tu… non meriti di vivere! “. Fa, mentre il suo rivale non sembra neanche ascoltare ciò che sta dicendo.

 

“ Muoviti! Muoviti, fallo! Fallo, maledizione! Uccidimi! “. Continua, ma improvvisamente al giovane Hunter pare di sentire una sorta di voce: qualcuno che gli dice di non farlo, di non rendersi un assassino al pari del cugino. Che non spetta a lui decidere della sua vita, che ci penserà la legge del regno quando sarà il momento a metterlo di fronte alle sue responsabilità. Ed è a quella voce che il giovane dalla chioma argentea decide di dar retta.

 

“ No “. Sentenzia solamente, abbassando la pistola: ormai è finita, pensa. In quelle condizioni, Dominqiue non può più nuocere a nessuno.

 

“ Cosa!? “. Ricomincia ad agitarsi il corvino, mentre il dolore indicibile gli impedisce anche di alzarsi e mentre, istintivamente Mina volge lo sguardo altrove e chiude gli occhi, portando una mano chiusa a pugno accanto al cuore: volente o nolente, lei e Dominique sono gemelli ed una parte di lei soffre nel vederlo in quello stato, esattamente come stesse capitando a lei. “ Fallo!! Uccidimi ho detto!! O ti giuro che tornerò a rendere la tua vita infernale! Non ti darò tregua! “. Continua, ma seppur lo stia ancora guardando lo sguardo di Garry cambia: sembra quasi provare pietà, quella pietà che il suo rivale non ha mai dimostrato.

 

“ No, non lo farò: non priverò tua figlia di suo padre, come tu hai privato il mio dei suoi genitori per tanto tempo. In oltre, uno come te non merita alcuna cortesia: non sono un assassino e mai lo sarò. Questo non è ciò che sono, non è ciò che voglio essere. Quindi, da questo momento in poi recido ogni tipo di legame con te e chiudo con il mio passato “. Sentenzia risoluto, per poi concludere e mentre l’altro non sembra accennare a calmarsi nemmeno un momento. “ Addio, Dominique “. Conclude in fine, facendo per dirigersi da Jeanne e lasciare quel luogo quanto prima: per lui non è importante ciò che ne sarà di Dominique, non ora che sa di essergli superiore. No: per lui conta solo prendere Jeanne e portarla via da lì quanto prima, salvarla da quel matrimonio senza amore e non lasciarla mai più. Ma una presa sui suoi pantaloni lo ferma ancor prima che possa muovere un singolo passo.

 

“ Ti prego! Ti prego, uccidimi! È insopportabile! Non ce la faccio più! “. Continua esasperato il corvino, mandando al diavolo persin l’orgoglio e lasciando scendere quelle lacrime a lungo trattenute, mentre qualcosa si fa strada nel giovane dalla chioma argentea: è pena. Prova pena nel vederlo in quelle condizioni, quella pena che comunque l’altro non ha mai dimostrato nei suoi confronti. “ Dov’è… dov’è mia sorella?! “. Fa ad un certo punto il braccio destro di Vincent, mentre a quelle parole Mina sussulta ed apre gli occhi di scatto, come le fosse stato ordinato. “ Non puoi.. non puoi negarmela un’ultima volta! Non puoi! “. Continua lui, dando un pugno al terreno. “ Mina! “. La chiama finalmente, mentre lei si volge di scatto verso di lui: il loro sguardo si incontra nuovamente, l’uno l’opposto dell’altro seppur allo stesso tempo così simili. Gli occhi della donna si bagnano di lacrime, mentre lui continua a sentire un indicibile dolore: da un lato è come se della lava incandescente stesse scorrendo nel suo corpo e dall’altro il platino lo sta avvelenando e, ora che è senza potere agisce anche più velocemente. Il primo istinto di Mina la porta a muovere un passo verso il gemello, ma Michael la ferma: prende la sorella tra le braccia, scuotendo il capo in gesto di diniego.

 

“ No, sorella: non lo fare “. Fa solamente, mentre lei rimane tra le sue braccia, stringendolo come fosse in cerca di nuova forza per superare quel momento e, istintivamente, portando una mano al ventre ripensando alla notte di luna rossa di cui non ricorda assolutamente nulla ma nella quale al tempo stesso sa benissimo cos’è successo. “ Non lo fare, non cedere: uno come lui non merita alcuna cortesia “. Prosegue l’Hunter, mentre Mina annuisce e non si sposta dalla sua postazione. Anche Jeanne si alza a fatica, mentre Garry va ad occuparsi di Pierre. La bionda non può fare a meno di avvicinarsi a suo marito, non sapendo cosa prova: se odio, se rabbia, se pena. Non lo sa. Sa solo che tiene tra le mani la pistola antivampiro di Mina, quella che le era precedentemente volata accanto. Dominique si accorge perfettamente di lei, ma tutto ciò che fa è ridere nervosamente.


“ Dimmi che ti fermerai “. Mormora solamente la moglie, per poi guardarlo e lasciando che alcune lacrime escano dai suoi occhi: non sa dar loro un sentimento, non sa se sia odio o pena, non sa se sia disperazione o se siano addirittura involontarie e dovute al forte stress. Forse nemmeno si accorge di esse, in verità. “ Avanti!! “. Grida poi, puntandogli l’arma che in quel momento potrebbe ucciderlo senza difficoltà. “ Dimmelo! Dimmi che ti fermerai! Dimmi che mi lascerai vivere in pace, dimmi che smetterai di tormentare me e la mia famiglia, le persone che amo ed a cui tengo! Avanti! Dimmelo! “. Grida, la sua mano trema ma la mira rimane precisa. “ Dimmelo, maledizione! “. Continua la Principessa, ma a quelle parole lui trova la forza di ridere, per poi cercare di alzarsi facendo leva sul braccio sano, anche se il dolore è ormai insopportabile.

 

“ No “. Fa, mentre lei sgrana gli occhi sconcertata. “ No! No, non mi fermerò! Non mi fermerò mai! “. Continua il corvino. “ Solo la morte mi potrà fermare! Solo con la mia dipartita, tu e quel bastardo sarete liberi! “. Continua, mentre a quelle parole la mente di lei sembra andare in totale black out: la sua vita intera le passa davanti, quei mesi orribili in cui ha subito l’indicibile, gli anni trascorsi lontana dal figlio e da Garry. L’intero suo corpo trema, ma non la sua volontà. Non la sua volontà, che la porta a premere quel grilletto per la prima ed ultima volta: quello sparo che, forse, la renderà per sempre a sua volta un’assassina.

 

“ Dominique… Dominique… “. Una voce di donna: lo sta chiamando davvero pensa il giovane Principe, oppure sta sognando?

 

Sangue: c’è sangue a terra, mentre per un momento la bionda rimane immobile nella sua posizione: è davvero successo, pensa? Lo ha davvero fatto? Il proiettile della libertà l’ha resa, di contro, un’assassina?

 

“ Figlio mio, vieni! Vieni da me “. Di nuovo: quella voce femminile, allora non se l’è immaginato: in quel luogo gelido ed inospitale c’è davvero qualcuno.

 

Jeanne cade in ginocchio, nello stesso identico istante in cui suo marito cade a terra: è finita, pensa. Si! Non è un sogno, è realtà: lei è divenuta un’assassina, lei è ora libera.

 

“ Vieni: non ti lascerò solo in questo viaggio. Io sarò sempre con te “. La voce è più chiara, così come la figura: lui la riconosce subito, come potrebbe non farlo.

 

“ Madre… “. Mormora solamente, quasi non rendendosene conto: in quel momento non è tra i vivi, ecco perché Veronica è davanti a lui. La stessa Veronica che gli si avvicina dolcemente, accarezzandogli il viso con dolcezza.

 

“ Ti ho aspettato a lungo, bambino mio “. Sussurra, mentre lui la osserva. Poi porta una mano ai punti in cui sa di essere stato colpito e dai quali, effettivamente, sanguina ancora seppur ora non sia vivo. Seppur ora sia ancora tra la vita e la morte.

 

“ Madre, io… “. Vorrebbe dirle tante cose, ma tutto ciò che la donna fa è abbracciarlo, stringendolo forte a sé.

 

“ Va bene così: quello che hai fatto, uccidermi quando te lo chiesi, fu la cosa più bella che avresti potuto fare per me “. Sentenzia, non lasciandolo e mentre lui ricambia l’abbraccio, stringendo così forte la presa sulla stoffa dell’abito bianco di lei da quasi strapparlo. “ Ma non è il tuo momento: non è il tuo momento, Re Oro! Non è giunto il tempo… “. Mormora poi l’argento, mentre lui la osserva dopo aver sciolto l’abbraccio. Cosa stia cercando di dirgli sua madre, questo non è ancora dato saperlo. Ma una cosa è certa: non sa per cosa non sia il momento, ma sa per cosa lo è: presto pensa, raggiungerà l’inferno.

 

Mina sente una forte fitta accanto al cuore: è una sensazione molto sgradevole e che non ha mai provato prima d’ora, tanto da costringerla a portarsi una mano accanto al cuore ed una al ventre. “ Mina? “. Chiede semplicemente Garry, preoccupato delle sorti della moglie e guardandola. “ Mina, stai bene? “. Chiede solamente, mentre a quelle parole l’erede dei Veghner suda freddo per qualche istante.

 

“ Il… il legame con Dominique… “. Sussurra, mentre anche il marchio sul suo collo così come quello sul collo di Jeanne iniziano a bruciare. “ Il legame con Dominique si è spezzato, almeno in parte “. Sentenzia. E sia Garry che Michael sanno bene cosa queste parole significhino realmente. Lo sanno perfettamente, anche se ancora faticano a crederci.

 

Jeanne rimane inginocchiata a terra, shoccata: è successo tutto così in fretta che quasi non ha avuto il tempo di reagire. Garry, Michael e Mina rimangono increduli a loro volta, per un istante incapaci di muovere i propri corpi: non avrebbero mai creduto che in fine, proprio Jeanne avrebbe fatto ciò che nemmeno Garry ha fatto. Non avrebbero mai creduto che in fine, sarebbe stata proprio Jeanne a porre fine al suo matrimonio ed ai suoi patimenti, sparando l’ultimo colpo a Dominique. La sua Zydrate è totalmente assente, la luna è pallida: è finita. È finita davvero, stavolta non ci sono dubbi: Dominique Lunetets Hikari è davvero morto e senza possibilità di tornare. La Principessa realizza lentamente ciò che ella stessa ha fatto, per poi iniziare a gridare e scoppiando in un violento pianto. “ Jeanne! “. Fa solamente Garry, correndo a soccorrerla e chinandosi accanto a lei, prendendola tra le braccia. “ Jeanne! Amore mio calmati! Calmati, è finita! È davvero finita! È morto e non tornerà! “. Continua, mentre lei si aggrappa con forza alla giacca del suo amato e continua a gridare e piangere: forse è uno sfogo a tutto lo stress subito, forse è una reazione al forte shock di aver comunque tolto la vita a qualcuno, indipendentemente da chi fosse. Vedendo la principessa in quelle condizioni, anche Mina le si avvicina lentamente per poi, istintivamente, chinarsi dal lato opposto e stringendola in un abbraccio.

 

“ Jeanne, calmatevi vi prego! È finita ora! Non piangete! Farete male alla piccola se continuate così “. Sussurra la corvina, mentre la bionda continua a piangere in modo convulsivo.

 

“ Scusate! Scusate, sono un’assassina esattamente come lui! Ma non avevo altra scelta! Non si sarebbe mai fermato da solo, io… io… dovevo fermarlo! “. Continua a sfogarsi, mentre sia Garry che Mina l’aiutano a rialzarsi.

 

“ Non hai niente di cui scusarti, amore mio. Non hai nulla di cui scusarti “. Sussurra solamente Garry, mentre Mina annuisce. È vero pensa, Jeanne non ha proprio nulla di cui scusarsi.


“ Ah… “. Mormora solamente Michael, ora vicino al padre. “ Finalmente, quella luna è potuta tornare pallida e così rimarrà almeno per un po' “. Sussurra, per poi guadare il padre in apprensione. “ Oh, padre… “. Fa, preoccupato per le sorti del genitore. “ Non temete: qualunque cosa succederà d’ora innanzi, io sarò sempre al vostro fianco “. Prosegue, prendendo nella sua la mano di Pierre e mentre, tra indicibili dolori questi si lamenta nuovamente.

 

Nello stesso istante anche Nox, Heric e Rosina avvertono un intenso odore di sangue: si stanno infatti dirigendo in un luogo preciso, ma anche lì l’odore intenso è ben percettibile. “ Ma questo… “. Mormora solamente Nox, mentre la nobildonna annuisce mentre fiuta ancora l’aria.

 

“ E’ il sangue di Dominique, non ho dubbi in merito “. Ammette, sconcertata: è sangue misto platino, lo avverte chiaramente. “ Che gli sarà successo? “. Mormora, mentre la corvina la guarda intensamente.

 

“ E’ morto “. Fa, con uno strano sguardo. È come se qualcun altro si fosse temporaneamente sostituito a lei, la cosa è stranissima. “ Dominique è morto, Rosina “. Sentenzia la donna, per poi percepire una lieve emicrania.

 

“ Ma cosa… “. Rosina scuote il capo con enfasi: dev'esserselo sicuramente immaginato pensa, senza ombra di dubbio. “ Nox, come fai a dirlo? “. Chiede poi, mentre la donna sospira pesantemente.


“ Nell’aria c’è il forte odore di un sangue avvelenato da platino. Ma in esso, l’odore di Zydrate è svanito: un vampiro senza potere equivale ad un vampiro morto, Madame “. Fa, come fosse la cosa più ovvia del mondo e mentre Rosina osserva i coniugi incredula, portando entrambe le mani alla bocca.

 

“ Oh mio Dio! Jeanne! Piccola mia, allora… “. Mormora, mentre Herik le pone una mano sulla spalla per poi annuire a sua volta, gli occhi bagnati da lacrime di gioia.

 

“ Si! Vostra figlia è libera: se nell’aria non c’è l’odore del suo sangue, significa che sia lei che Garry sono ancora vivi. Significa che… “. Mormora, mentre Rosina lo abbraccia mandando al diavolo le formalità.


“ Hanno vinto! Hanno vinto, Herik! “. Piange di gioia, mentre sorpreso l’uomo ricambia il suo abbraccio e mentre, di lì a poco ad esso si unisce anche Nox.


“ Si! Hanno vinto “. Fa poi. Passato il momento di commozione generale, le due donne e l’uomo si ricompongono.

 

“ Coraggio! Andiamo, abbiamo una missione da compiere “. Fa, mentre a quelle parole Herik osserva la direzione da loro intrapresa, rimanendone sbigottito.

 

“ Ma questa è… “. Fa, notando la ripida salita che conosce ma della quale ha solo sentito parlare, fino ad ora.

 

“ Si “. Risponde risoluta Rosina, osservando dritto davanti a lei. “ Il luogo dove ci stiamo dirigendo è il Sancta Santorum: il luogo dove i Pilastri si ergono da secoli tenuti in piedi da salde catene, alimentate dal potere dei Re. Ed è anche il luogo dove, moltissimo tempo fa, i primi Re demoniaci forgiarono le loro armi e diedero vita ai loro immensi poteri, legandosi alle Lune Demoniache ed ai Pilastri per l’eternità “. Spiega, mentre nel sentire tutto ciò Nox la guarda altrettanto sbigottita.

 

“ Ma… perché ci stiamo dirigendo là? “. Chiede, mentre la nobildonna la guarda seriamente.

 

“ Non te l’ho forse detto? “. Chiede, per poi volgersi nuovamente ad osservare di fronte a lei. “ per fermare Vincent e ridare a Vanitas il suo legittimo trono, per aiutarlo a sconfiggere il fratello “. Sentenzia risoluta, riprendendo il cammino di lì ad alcuni istanti e seguita da Nox ed Herik: qualunque siano i piani della loro signora pensano, loro non l’abbandoneranno per nessun motivo.

 

Nello stesso istante, in un regno totalmente sconosciuto.

 

La bellissima Luna Oro diviene improvvisamente pallida, mentre un potente terremoto scuote l’intero reame: gli abitanti si spaventano, consci che potrebbe riaccadere ciò che successe anni prima. Ma così non è: il Pilastro ha solamente tremato, ma non è ancora caduto: salde catene di vetro e plasma lo sorreggono, più luminoso e forte che mai seppur una vistosa crepa si stagli ora in mezzo ad esso.

 

Al Palazzo delle Golden Land, una guardia piuttosto malconcia si inchina di fronte ad una donna. “ Mia signora! “. Sentenzia, mentre a quelle parole lei lo osserva decisamente preoccupata: seppur donna, la corvina indossa un’uniforme da soldatessa a sua volta e possiede a sua volta una spada, che negli anni ha imparato a maneggiare con grande destrezza. “ Mia signora, sono tornato appena ho potuto “. Sentenzia la guardia, mentre a quelle parole lei gli si avvicina in apprensione.

 

“ Allora?! “. Chiede, per poi arrivare ad un passo dal suo sottoposto, facendolo alzare e sorreggendolo prima che cada a terra sfinito. “ Cos’è successo?! “. Continua, mentre a quelle parole l’uomo scuote il capo.


“ Lady Amber, mi dispiace… “. Mormora, mentre la donna intuisce subito cosa dev’essere successo: le parole del soldato, la sua espressione misti al terremoto di poc'anzi, lasciano ben poco adito ai dubbi.

 

“ No… no…! “. Fa solamente la fanciulla, mentre i suoi occhi si allagano di lacrime. “ No, ti prego! “. Continua, ma l’altro si trova costretto a scuotere il capo.

 

“ Il re è morto, Milady: non esiste più un Re Oro, la Golden Land è rimasta senza un reggente “. Sentenzia, mentre lei sente come se la terra le mancasse sotto i piedi. “ Eppure, come potete evdere il regno è ancora in piedi così come il pilastro dorato “. Continua, mentre a quella frase la donna cerca di riprendersi malgrado, di fatto, senta di poter svenire da un momento all’altro a causa del forte shock.

 

“ Allora è vero… “. Sussurra, mentre l’altro la guarda senza comprendere il senso di quella frase. “ Se il Pilastro non è caduto e se il regno è ancora in piedi, può significare solo una cosa “. Ammette, mentre il suo sottoposto la osserva senza tuttavia interromperla, come ne fosse intimorito. “ Il nostro amato Re aveva, ha un erede! Un erede che, ancora non nato o già venuto al mondo ha ereditato comunque il suo immenso potere “. Spiega la donna in uniforme, mentre la guardia la osserva incredulo.

 

“ In effetti, tutto combacia. Ma allora, volete forse dire che… “. Chiede, mentre la corvina afferra la giacca della propria uniforme e la indossa, per poi osservare con risolutezza l’uomo di fronte a lei.

 

“ Affrettiamoci! Andiamo sul luogo dello scontro! Dobbiamo fare qualcosa per il nostro amato Re! “. Sentenzia, mentre l’altro non esita: ripone la propria spada nel fodero, pronto a seguire la misteriosa soldatessa e qualunque comando ella vorrà impartirgli.

 

“ Si, mio capitano! “. Fa solamente, per poi avviarsi in gran fretta dietro di lei. Ma l’identità di costei, per il momento rimane avvolta nel mistero, così come quella del misterioso Re Oro.

 

A palazzo Hikari, stesso istante.

 

Vincent avverte una forte fitta al cuore, così forte che per un istante la sua mente va in totale black out: il falso Re cade a terra, tenendosi una mano stretta a pugno accanto ad esso e stringendo forte la presa sulla propria giacca, mentre il fortissimo odore di sangue misto a platino arriva fino alle sue narici. “ N… no! Non è possibile! Stupido! Razza di stupido che non sei altro!! “. Grida furioso, cadendo in ginocchio e prendendo a pugni il pavimento ormai totalmente ghiacciato. “ Perché?! Perché non mi hai dato retta?! Perché sei voluto andare da solo?! Idiota! “. Continua ad imprecare, capendo subito cosa sia successo: Dominique è stato sconfitto. “ Cretino! Come hai osato infrangere la tua promessa?! “. Inizia a piangere disperatamente il biondo, sentendosi improvvisamente più solo ed indifeso che mai. “ Eri il mio cavaliere! Come hai potuto farmi questo?! Come hai potuto?! Chi ti ha dato il permesso di morire e lasciarmi solo?! “. Grida furioso, mentre una vampata d’aria calda lo investe in quel momento.

 

“ Idiota! “. Lo insulta una voce, una voce che ben conosce. “ Cosa fai, lì a terra? Sei il Re! Alzati! Devi alzati e vincere contro i nostri nemici “. Lo incita, mentre l’altro sgrana gli occhi sconcertato ma ancora non osa alzare lo sguardo. “ Vendicami, Vincent: vendicami “. Conclude quella voce, mentre il re si alza da terra e volge di scatto lo sguardo nella direzione da cui proviene. Ma nessuno si trova lì con lui, è solo.

 

“ Nick… “. Mormora semplicemente il biondo, portando una mano a terra e, facendo leva su di essa cercando la forza di rialzarsi. “ Dannazione… “. Continua, piangendo come raramente gli è capitato di fare in vita sua. E con una consapevolezza: non perderà. Vendicherà Dominique a tutti i costi e vincerà lo scontro decisivo con il fratello, riottenendo anche quelle che ritiene la sua regina e le sue figlie, a qualsiasi prezzo. Eppure, la sensazione immensa di vuoto non accenna a lasciarlo nemmeno per un singolo istante e l’odore di sangue continua a rimanergli sotto e nelle narici. Un odore di sangue misto platino.



Salve a tutti miei bellissimi fans, come state? Eccomi qui con l'atteso capitolo 77: ho deciso di dedicarlo solo a lui, Dominique. Lui, lo spietato Principe di Veritas, il braccio destro di Vincent e marito di Jeanne. Lui, uno dei più spietati tra i nemici, se non il più crudele e pericoloso di tutti. Ammetto che un pò mi è dispiaciuto farlo morire, ma in fin dei conti ha avuto ciò che si meritava per tutto il male che ha fatto. Garry e Jeanne si sono vendicati, ora possono vivere in pace. In oltre conosciamo Amber: capitano della guardia reale della Golden Land. Ma chi sarà mai il misterioso Re Oro? E chi è il uo erede? Vincent giura vendetta, mentre Nox, Rosina ed Herik si avviano al Sancta Santorum per poter trovare la chiave della sconfitta di Vincent. Cosa faranno? Ci riusciranno? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 78
*** Verità ***


La pioggia inizia lentamente a bagnare tutto il territorio di Veritas, mentre la pallida luna si nasconde dietro ad alcune nubi. Ciò nonostante e malgrado non abbiano che i loro mantelli a ripararli, tre figure non si muovono da di fronte ad una lapide: due in piedi ed uno invece inginocchiato. Lo stesso uomo che, così come gli altri due avverte immediatamente l’intenso aroma di sangue mischiarsi con platino e pioggia, che ben presto lo lava via seppur in modo non definitivo. La prima ad avvicinarsi è la donna: si inginocchia per poter arrivare alla sua altezza, per poi posargli una mano sulla spalla in apprensione. “ Antoine… “. Lo chiama solamente, rivelando che l’uomo inginocchiato a terra altri non è che Antoine. “ Antoine, se hai bisogno di sfogarti… “. Non finisce la frase: l’altro annuisce solamente, mentre il suo sguardo cade sulla foto della bellissima donna dalla chioma argentea presente sulla lapide. La foto di sua moglie, la sua amata Veronica.

 

“ Siete proprio certi che fosse odore di sangue e platino? Che fosse del suo sangue che si trattava? Io potrei essere stato traviato dalle emozioni… “. Sussurra, mentre l’altro uomo fa un passo verso di lui ed annuisce: per la prima volta pensa, dopo tanti anni sta empatizzando con il fratello ed ovviamente, questo anche Antoine stesso lo avverte.

 

“ Non c’è nessun dubbio: quello era l’odore del sangue di Dominique. E la sua Zydrate è inattiva: può solo significare una cosa “. Sentenzia, mentre il fratello da un forte pugno al marmo della lapide e, in seguito, si lascia andare ad un violento pianto mentre le sue lacrime si confondono alla pioggia.

 

“ Perchè?! Perché non mi hai dato retta?! Stupido! Stupido! Stupido! “. Fa, continuando a dare pugni al marmo e mentre la donna lo prende tra le braccia, cercando di confortarlo. “ Glielo avevo detto! Gli avevod etto che la strada dell’odio lo avrebbe portato a questo! Avrebbe dovuto fermarsi, avrei dovuto costringerlo io a farlo anche al costo di uscire allo scoperto! Che diavolo di padre sono?! Avrei dovuto anche incatenarlo pur di porre termine alla sua pazzia, invece ho solo permesso che mio figlio morisse! Dopo mia figlia, sono riuscito anche a perdere mio figlio! “. Grida esasperato, mentre a quelle parole è il fratello a prendere in mano la situazione: lo afferra per il braccio e lo costringe ad alzarsi, dandogli un forte schiaffo e afferrandolo in seguito per le spalle.

 

“ Ora basta! “. Un tuono squarcia il cielo, Antoine porta una mano al punto colpito mentre le lacrime continuano a confondersi con la pioggia. “ Non voglio più sentirti dire certe cose! Punto primo, Mina è ancora viva e quindi non l’hai persa. In oltre… “. Osserva il minore dritto negli occhi, per poi prendere un profondo respiro e mentre la sua sposa decide di non intervenire, seppur il suo cuore sia attanagliato dalla tristezza. “ In oltre credimi è meglio così: Dominique sapeva a cosa andava incontro, ma ha scelto di vivere la sua vita in questo modo e fino in fondo, senza alcun rimorso. Invece, se lo avessi costretto a fermarsi che cos’avresti ottenuto? Si, forse come dici sarebbe ancora vivo, ma non sarebbe più stato il figlio che hai lasciato anni fa: avresti ottenuto la sua infelicità ed il suo odio eterni e se non fosse morto oggi, lo avrebbe fatto tra alcuni mesi suicidandosi. Credimi, lo conosco: uno come lui, non avrebbe mai rinunciato alla sua vendetta nemmeno in catene, nemmeno privato del suo potere avrebbe desistito. E dopo tutto, non è forse questo che siamo noi Hikari? Mai voltare le spalle al nemico, anche se combattere la nostra battaglia significa morire “. Antoine sgrana gli occhi: crede sia la prima volta in assoluto che suo fratello lo consola, da quando erano piccoli. Ma sta davvero capitando l'inaspettato: Kaname Hikari gli sta facendo coraggio, tentando di fargli accettare la morte di suo figlio senza colpevolizzarsi inutilmente.

 

“ Ecco, io… “. Mormora solamente l’argento, mentre il Re del clan della Luna Nera lo attira a sé, per poi stringerlo così forte da fargli male.


“ Va bene così, fratello. Va bene così “. Sussurra, mentre l’altro stringe forte la presa sul suo mantello per poi dar sfogo ad un pianto liberatorio ma, leggendo le emozioni insite in esso il fratello non lo ferma. “ Sfogati, poi andiamo avanti: ricorda la nostra missione, non dimenticarla mai e vivi per essa. Cerca tua figlia, riunisciti a lei e vivi per lei. Pensa a Mina, pensa alla missione che abbiamo ed aggrappati con tutte le tue forze a questo. E vivi! Vivi, Antoine! Vivi senza rimpianti, vivi senza rimorsi! “. Lo sprona, mentre a quell’abbraccio si unisce ben presto la donna dalla lunga chioma argentea, che chiude gli occhi qualche istante.

 

“ Non sei solo “. Sentenzia, mentre l’altro annuisce mentre da sfogo a quel dolore che non riesce in alcun modo a placare, non ora almeno: quello di un padre che si ritrova costretto a seppellire un figlio, quello stesso figlio che, pensa, probabilmente lo odiava anche per il fatto di averlo abbandonato quando aveva più bisogno di lui. Ma un giorno pensa, forse avrà modo di chiarirsi con lui. Ma fino ad allora, come gli ha detto il fratello lui continuerà a vivere: lo farà per la loro missione e, soprattutto, lo farà per la sua amata figlia, Mina.

 

Mina, che assieme a Garry e Jeanne si è alzata da terra dopo essere riuscita a placare un po' la Principessa: la bionda non piange più in quel modo violento, seppur mille e più pensieri corrano come corridori impazziti nella sua mente: da un lato sa di aver fatto la cosa giusta, forse ha anche fatto ciò che lo stesso Dominique voleva. Forse vuol credere, in un angolo remoto era rimasto il Dominique che anche lei ha amato, il vero Dominique che, rendendosi conto di ciò che era diventato e cosciente di non potersi fermare, ha preferito morire per mano della donna che amava. Perché si, lei lo sa: per i vampiri, anche uccidere può essere considerata una grande prova d’amore. E forse pensa, suo marito ha pensato proprio a questo quando, alla sua domanda, le ha risposto che non si sarebbe mai fermato e che le avrebbe dato la caccia fino all’inferno. Forse lo ha detto per provocare la reazione della moglie, per indurla a sparare. Ma d’altro canto si sente solo un’assassina, una volgare assassina che ha privato sua figlia di suo padre ed una persona, suo cugino per di più, della vita. Si è arrogata quel diritto che solo Dio possiede, ha emesso una sentenza che solo la legge di Veritas avrebbe dovuto. Tutti questi pensieri scorrono nella sua mente, mentre la pistola antivampiro cade a terra e mentre il suo sguardo incontra quello di Mina. Ed a quel contatto, le lacrime bagnano nuovamente i suoi occhi ma questa volta, si mischiano alla pioggia battente. “ Perdonami, Mina… “. Sussurra: in fin dei conti pensa, Mina e Dominique erano gemelli. La cacciatrice avrebbe tutte le ragioni di prendersela con lei per il suo atto, ma la corvina la sorprende: le si avvicina, per poi stringerla forte a sé.

 

“ Va tutto bene, Jeanne: va tutto bene. Non avevate altra scelta “. Sussurra dolcemente, accarezzandole i capelli e mentre la bionda non esita a ricambiare il suo abbraccio. “ Coraggio: andate a casa ora e portate mio padre con voi “. Sentenzia, guardando amareggiata il padre, ora tra le braccia di suo fratello Michael.

 

“ E tu? “. Chiede istintivamente la bionda, mentre lentamente le due donne sciolgono l’abbraccio.

 

“ Io arrivo tra poco: voglio semplicemente congedarmi da lui come si deve, almeno questo devo farlo “. Sentenzia, mentre Garry da prima sembra restio.

 

“ Sei sicura? “. Chiede, mentre a quella domanda la moglie annuisce: gli fa un sorriso rassicurante, per poi annuire.

 

“ Vai: occupatevi di mio padre e di Jeanne, hanno bisogno di voi ora. Io vi raggiungerò subito “. Sentenzia, mentre suo marito annuisce e, seguito da Jeanne e da Michael è il primo ad allontanarsi dal luogo di quel fatidico scontro.

 

Una volta rimasta sola, da prima la corvina osserva gelidamente colui che è suo fratello gemello: colui che le ha fatto tanto male ma che, volente o nolente, condivideva il suo stesso DNA. Nota il pugnale nella sua mano: non è più di vetro, ora sembra essere un semplice pugnale senza alcun valore. Da prima la corvina rimane totalmente impassibile, in seguito le lacrime iniziano a scendere anche dai suoi occhi: ora si, pensa, può sfogarsi liberamente. Davanti a tutti si è mostrata forte: certo pensa, non poteva perdere il controllo anche lei. Già tutto questo è difficile per tutti, ma a maggior ragione per Garry e Jeanne. Si è dovuta dimostrare risoluta, essere forte anche per loro. Ma arrivata a questo punto pensa, può semplicemente essere sé stessa: porta entrambe le mani al ventre, per poi cadere in ginocchio e continuando a piangere senza nemmeno lei sapere esattamente come mai. Odiava quell’uomo per tutto ciò che le ha fatto, per ciò che ha fatto alle persone a cui tiene. Ma il legame era innegabile e lei lo sa, dopo quanto successo nella notte di luna rossa rimarrà sempre qualcosa a legarla a quello psicopatico di suo fratello. Rimarrà sempre un legame inscindibile tra loro, un legame forse più forte di quello sanguigno. Senza che se ne renda conto, la mano della mora finisce sopra quella di lui. Ovviamente fa per ritrarla, ma qualcosa attira la sua attenzione.

 

Garry, Jeanne e Michael sono poco distanti da quel luogo: il giovane Hunter dalla chioma bionda tiene tra le braccia il padre ancora svenuto, Garry sorregge Jeanne. “ Mi… mi dispiace… “. Sussurra solamente la principessa, mentre Michael si chiede di cosa mai sia dispiaciuta. Poi nota dove sia puntato il suo sguardo. “ Per vostro padre: mi dispiace davvero tanto. Farò tutto quanto è in mio potere per curarlo e per far si che il corpo accetti il morso. Anche se so, non avrebbe mai dovuto riceverlo: mi dispiace. Se è in queste condizioni è anche per colpa mia, perché è accorso in mio aiuto “. Ammette dispiaciuta sinceramente: Pierre ha fatto davvero tanto per lei ed ora la sua stessa vita è a repentaglio a causa sua. “ Gli darò il mio sangue: avendo ancora in grembo la figlia di Dominique è come se ricevesse il sangue del suo stesso padrone, come vampiro. Questo lo aiuterà “. Sentenzia, mentre Michael la guarda un momento per poi scuotere il capo.

 

“ Non oggi: siete debole, vi dovete riprendere al meglio. Accetteremo il vostro aiuto solo quando saremo certi che stiate bene “. Fa, mentre la Principessa lo osserva ancora preoccupata. “ Non sentitevi in colpa: Dominique odiava profondamente la nostra famiglia. Se non fosse stato oggi ci avrebbe attaccato comunque, non siete voi la responsabile. Nella sua mente malata, noi eravamo i responsabili della separazione sua e di Mina. Quando in realtà… “. A quelle parole Jeanne annuisce, avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla.

 

“ Era mio padre, vero? “. Chiede, mentre l’altro annuisce e, di lì a poco si accorge dello stato della donna: non sta affatto bene, d’altronde come potrebbe biasimarla?

 

“ E voi? Voi come state? “. Chiede solamente, mentre a quella domanda lei da prima sussulta, senza proferire parola. Sta per dire qualcosa, ma l’arrivo di Mina interrompe ogni suo pensiero.

 

“ Eccomi “. Sentenzia la donna: è diversa. È diversa, pensano tutti i presenti. Ha un’aria totalmente differente da prima: ora il potere della Luna Rossa scorre in lei, gli occhi sono iniettati di una luce scarlatta ed anche le sue labbra sono sporche di sangue.

 

“ Mina! “. La chiama semplicemente Garry, mentre la donna si pulisce rapidamente le labbra con la manica del vestito. I suoi occhi iniettati di rosso scarlatto sono ora puntati sul giovane Hunter, il suo potere non accenna a placarsi: è evidente che qualcosa è capitato, qualcosa che solo lei sa e che dev’essere successo quando si è congedata da suo fratello.

 

“ Andiamo, ragazzi: sta piovendo a dirotto, ci prenderemo una polmonite “. Sentenzia la donna, eppure anche Jeanne lo avverte: in lei è cambiato radicalmente qualcosa. Il suo potere è più vasto che mai, i suoi occhi rimangono brillanti ed alla sua sola presenza la luna si è fatta cremesi. E questo pensa la bionda, era in grado di farlo solamente Dominique ed ovviamente chi è interamente appartenente al clan della Luna Rossa.

 

“ Mina… “. Mormora solamente la bionda, mentre la corvina non si volge verso di lei e continua a camminare.

 

“ Jeanne, dovete riposare ed asciugarvi: nel vostro stato, non potete ammalarvi o compromettereste anche la salute della piccola. Venite: vi ospiterò a casa mia, per potervi permettere di riprendervi al meglio “. Sentenzia, mentre a quelle parole la donna annuisce semplicemente. Ma i presenti non possono far a meno di pensare che la sola presenza di Mina è ora diversa: qualcosa è radicalmente mutato in lei, ma nessuno riesce ancora a capire cosa sia.

 

Dopo un viaggio che per alcuni sembra eterno, finalmente il gruppo giunge a villa Veghner: Joe è la prima a precipitarsi fuori, notando che il figlio tiene tra le braccia Pierre ancora svenuto. “ Michael! Figlio mio! “. Fa solamente la donna, mentre il ragazzo osserva prima lei poi il padre. “ Cos’è successo?! Come state?! Che… “. Non fa in tempo a terminare, che il figlio la guarda trattenendo a stento le lacrime.


“ Dominique ha morso mio padre, madre “. Sentenzia: inutile pensa, girarci intorno: più tardi dirà le cose come stanno, più sarà difficile. In oltre pensa, purtroppo è ben evidente cosa sia accaduto. A quelle parole la rossa porta una mano alla bocca sconvolta, guardando il marito.

 

“ Pierre! “. Fa solamente, sconvolta ed avendo un improvviso mancamento. Solo il provvidenziale intervento della sorella evita che finisca a terra, mentre la cacciatrice dalla chioma arancione osserva il nipote.

 

“ Com’è potuto succedere?! “. Chiede, mentre di lì a poco anche i restanti componenti del gruppo varcano la soglia di Villa Veghner. Ivy e Vanitas, assieme a Dante, si uniscono a Joe e Sharon fuori dalla villa.

 

“ Vi spiegherò tutto, zia. Ora vi prego: portate mio padre in casa, deve riposarsi il più possibile. Deve rimanere il più tranquillo possibile, soprattutto: nel suo stato, ora come ora ogni minimo sbalzo d’emozione potrebbe costargli caro “. Fa, mentre Joe si riprende lentamente dallo svenimento e mentre Mina le si avvicina lentamente, aiutandola ad alzarsi.

 

“ Madre, vi prego: non è il momento di lasciarsi andare allo sconforto! So che tutto ciò è difficile da accettare, ma ora come non mai mio padre ha bisogno di voi, di tutti noi! “. Fa semplicemente la corvina, mentre sua madre la osserva e nota subito il suo cambiamento. Annuisce semplicemente, ancora troppo sconvolta per il marito per chiedere spiegazioni: vorrebbe piangere, ma sa che Mina ha ragione. Ora pensa, ora dev’essere lei forte per Pierre esattamente come lui lo è stato per lei in tutti quegli anni. Ora pensa, tocca a lei essere il capofamiglia fino a quando lui non si riprenderà. Perché lei lo sa, ne è certa: suo marito è forte, si riprenderà sicuramente.

 

“ Jeanne! “. Fa solamente Ivy, interrompendo i pensieri della rossa e correndo ad abbracciare la sorella. “ Jeanne, sei qui! Sapessi come sono felice di vederti! “. Fa, correndo ad abbracciarla e mentre Vanitas va invece da Garry, capendo che dev’essere stato morso: gli posa una mano sulla spalla ed una sul viso, guardandolo intensamente.

 

“ E’ stata una cosa volontaria? “. Chiede, mentre lui annuisce semplicemente.

 

“ Si, lo è stata: ho chiesto io a Jeanne di mordermi. E di risvegliare la mia vera natura “. Spiega, mentre a quelle parole e forse per la prima volta il corvino lo attira a sé per poi stringerlo forte, quasi a togliergli l’aria.

 

“ Allora benvenuto tra noi, Garry Hikari “. Fa solamente, capendo dal suo sangue che anche Garry appartiene alla famiglia Hikari.

 

“ Non c’è di che, fratello “. Sussurra l’argento, mentre Vanitas lo guarda incredulo: lo ha forse chiamato fratello? “ Ti spiegherò tutto dopo: ora occupiamoci di tua sorella, credo abbia bisogno di tutto il nostro sostegno “. Fa, mentre Vanitas concorda con lui seppur ancora un po' shoccato da quella scoperta. Dal canto suo invece, Ivy rimane stretta a Jeanne e le accarezza amorevolmente i capelli.


“ Jeane! Tesoro, stai bene? “. Chiede solamente, mentre lei annuisce e porta istintivamente le mani al ventre. Sharon nota la cosa, così come Joe. La donna dalla chioma rossa è la prima a farsi avanti.

 

“ Sono felice che siate qui, Madame Jeanne “. Sussurra, stringendola in un abbraccio seguita da Sharon e tutti gli altri presenti. Una volta rientrati in casa, Dante è il primo che prende parola.

 

“ Scusate, ma come avete fatto a fuggire senza che Dominique se ne accorgesse? E come mai ci avete messo tanto? “. Chiede, mentre a quelle domande Michael risponde di lì a poco.

 

“ Ci ha inseguiti, infatti: sapeva tutto ancor prima che noi stessi ce ne accorgessimo. Ci eravamo illusi di averlo giocato: che ingenui siamo stati. Ce lo siamo trovati addosso in un soffio di Eolo, assieme ai suoi paladini ed il suo cavaliere. Per fortuna, siamo riusciti ad avere la meglio su tutti i suoi difensori con facilità “. Sentenzia, mentre Dante ascolta in silenzio così come il resto del gruppo.

 

“ Ed ora lui dov’è? “. Chiede l’arancione, mentre a quella domanda è Jeanne a farsi finalmente avanti.

 

“ L’ho ucciso io “. Sentenzia, lasciando letteralmente di sasso i presenti. “ Siamo liberi ora: non ci minaccerà più. Mai più “. Precisa, mentre Garry non lascia un momento la sua mano. Mina rimane per un po' di tempo in silenzio, per poi alzarsi elegantemente dalla propria poltrona e mentre il marito punta lo sguardo su di lei: anche il suo portamento è totalmente cambiato, pensa: è nobile come non lo è mai stata prima, ogni suo movimento trasuda nobiltà e fierezza come forse non ha mai fatto prima di quel momento.

 

“ Vi chiedo scusa, ma sono esausta: vorrei ritirarmi nelle mie stanze, se non vi dispiace “. Fa e, senza che gli altri presenti possano chiederle nulla si dirige verso le scale. Garry e Jeanne si guardano invece, complici: hanno avvertito le emozioni della corvina e sanno, comprendono che non sta bene. Senza dire nulla i due si alzano a loro volta, mentre lentamente si avviano verso le scale a loro volta.

 

Mina si ferma a metà corridoio, dietro di lei Garry e Jeanne. “ Ragazzi, dovreste andare a riposare anche voi: immagino siate esausti “. Sentenzia la corvina, mentre a quelle parole lui le si avvicina di un passo.


“ Mina… “. La chiama solamente, mentre la cacciatrice si volge verso di lui. “ Cosa ti turba? “. Chiede, mentre a quella domanda la donna rimane in silenzio qualche, interminabile istante. Solo di lì a poco decide di prendere parola e rispondere.

 

“ Non preoccupatevi per me “. Fa semplicemente la corvina, per poi avvicinarsi. “ Avete un matrimonio a cui pensare: il vostro matrimonio “. Continua, mentre sia Garry che Jeanne la osservano increduli. La cacciatrice invece afferra la mano dell’altra donna, dopo essersi tolta l’anello dall’anulare e guardandola intensamente. “ E’ giunto il vostro momento “. Fa, mentre a quelle parole anche Garry sussulta.

 

“ Mina, cosa stai cercando di dire? “. Chiede solamente il giovane, mentre la donna infila lentamente l’anello al dito di Jeanne, per poi unire la mano della bionda a quella di lui.

 

“ Sto dicendo che sei libero, Garry “. Fa, guardandolo intensamente negli occhi. “ Io ti libero da questo matrimonio senza amore: lo hai fatto per salvarmi e per proteggermi da Dominique, ma ora che il pericolo è scongiurato, ora che tu e la tua amata vi siete riuniti, desidero solo la vostra felicità e che finalmente, diventiate marito e moglie e viviate con vostro figlio. Non voglio, non posso continuare a tenerti legato a me: non è giusto “. Continua il discorso la corvina, mentre lacrime di commozione scendono dagli occhi degli altri due. “ Garry, io ti ho sempre amato e rispettato al tempo stesso e tu lo sai bene. Ma amare qualcuno significa anche volere che sia felice, augurargli il meglio della vita. Ed io voglio fare esattamente questo: tu mi hai dato ciò di cui avevo più bisogno, ora permettimi di fare lo stesso per te e di ripagarti del tuo sacrificio “. Prosegue, mentre Jeanne continua a guardarla commossa. “ Io ti, vi rispetto profondamente. E proprio in virtù di tale rispetto, in virtù dell’amore che ho provato per te voglio renderti libero di stare con la donna che davvero ami “. Continua, mentre entrambi non possono fare a meno di abbracciarla forte, mentre lei ricambia il gesto: è in pace con sé stessa, sa bene di aver fatto la scelta giusta anche se, lo ammette, una parte di lei sente un vuoto davvero incolmabile. “ Vi auguro di essere sempre felici: ve lo meritate “. Continua, mentre Jeanne posa una mano sul suo grembo e, improvvisamente, sussulta.

 

“ Grazie, Mina “. Sussurra grato Garry, mentre Mina annuisce. Jeanne invece rimane un po' turbata, così prende parola di lì a poco.

 

“ Scusate, vorrei fare due chiacchiere con Mina da sola. Se non vi dispiace “. Fa, mentre Garry annuisce.

 

“ Naturalmente. Vi lascio sole “. Fa, mentre le due donne annuiscono. Una volta da sole, Mina si avvia verso le sue stanze ed invita la Principessa a seguirla.

 

“ Ditemi: c’è forse qualcosa che non va? “. Chiede, ma a quella domanda Jeanne scuote il capo un paio di volte.

 

“ Ho solo una domanda da porvi, Madame Mina “. Sentenzia risoluta la figlia di Kaname e Rosina. Mina la guarda per poi annuire, invitandola a proseguire. “ La creatura che avete in grembo, è sua? E di… è di Dominique? “. Chiede solamente, mentre Mina sente come se una freccia fosse stata scoccata dritta nel suo petto.

 

“ Come… voi come lo sapete…? “. Chiede solamente, mentre a quella domanda legittima la bionda si siede accanto a lei, dandole le dovute spiegazioni di lì a poco.

 

“ Ho sentito chiaramente un secondo battito associato al vostro: voi siete incinta di un vampiro molto potente. E vostro figlio ha in sé il potere della luna rossa oltre a quello della luna blu. E solo un uomo possedeva tale potere “. Sentenzia, posando a sua volta un mano sul proprio ventre. “ E’ lo stesso potere che possiede mia figlia. E si sa che è il padre a trasmettere al figlio il proprio potere: se quello della mia creatura e quello della vostra sono uguali, può significare solo una cosa “. Spiega, mentre a quella frase Mina porta istintivamente entrambe le mani al ventre ed annuisce semplicemente.

 

“ Madame Jeanne, quello che quel bastardo mi ha fatto non conta: ha pagato con la vita ogni suo crimine e tanto basta. Mio figlio e la vostra non dovranno mai conoscere la canaglia che li ha generati. Vostra figlia avrà un padre amorevole come Garry, io… io me la caverò “. Sorride amaramente, mentre Jeanne scuote il capo con enfasi e le prende le mani tra le proprie, guardandola intensamente.

 

“ Non voi, noi: noi tutti ci faremo carico di questa situazione. Vi giuro, io vi aiuterò a crescere il vostro bambino. Lui e la sua sorellina cresceranno uniti, avrete sempre il mio appoggio e quello di Garry e di tutta la mia famiglia. Vi giuro che non crescerete da sola la vostra creatura: voi avete aiutato me, ora lasciate che sia io ad aiutare voi “. Fa semplicemente la principessa, mentre Mina annuisce sinceramente grata.


“ Io, non so davvero cosa dire se non che vi sono davvero grata per queste parole “. Ammette, mentre Jeanne la attira a sé e l’abbraccia.

 

“ Non saranno solo vuote parole, ma fatti: non vi lasceremo mai sola, questo è un giuramento “. Assicura, rassicurando del tutto la giovane cacciatrice. Non saranno solo unite nella disgrazia, ora più che mai saranno unite come amiche ed insieme alle persone che amano e sopratutto, aiutandosi l’un l’altra cresceranno i loro figli con amore ed affetto, senza mai che debbano fare i conti con anche la sola memoria del mostro che li ha generati. Si: loro segneranno un nuovo inizio per la generazione dei Lunettes, di questo ne sono entrambe sicure.

 

Passa un po' di tempo da quando Mina è rimasta sola nelle sue stanze: lei e Jeanne hanno parlato a lungo e solo da poco tempo la Principessa si è congedata, per poter riposare nelle proprie stanze. La corvina si è da poco sdraiata sul letto, quando qualcuno bussa alla sua porta. “ Avanti “. Fa solamente la fanciulla, mentre qualcuno entra nella stanza di lì a poco.

 

“ Madame Mina, sono io “. Sentenzia una voce che la donna riconosce subito: immediatamente scatta in piedi, facendo un inchino in segno di rispetto.


“ Maestà! Non sapevo foste ancora qui: Murata vi ha fatto rapporto…? “. Chiede la cacciatrice, riconoscendo in colui che è entrato Re Giyu. Da prima lui non le risponde: si avvicina lentamente a lei, per poi prenderla tra le braccia e stringerla in un forte abbraccio.

 

“ Sono contento che siate tornata sana e salva “. Fa, mentre da prima spiazzata la donna non può far altro che ricambiare il suo abbraccio.

 

“ Anche grazie a voi: se non mi aveste aiutata, forse la cura non sarebbe stata pronta così in fretta “. Ammette, mentre a quelle parole lui le accarezza dolcemente il viso.

 

“ Ho conosciuto la vostra famiglia, sapete? Sono persone eccezionali, non mi sorprende che abbiate voluto salvarli a tutti i costi “. Sentenzia solamente il Re Indaco, mentre a quelle parole lei arrossisce lievemente.

 

“ Ah, allora sapete tutto… “. Mormora, mentre lui nota che non indossa più la fede. Annuisce semplicemente, per poi prendere parola di lì a poco.

 

“ Certo. E quello che avete fatto, mi conferma solamente ciò che pensavo “. Fa, posando una mano sul viso di lei. “ Voi siete la donna più leale e coraggiosa che abbia mai conosciuto, Mina “. Sentenzia, mentre a quelle parole lei sorride lievemente. “ Dico davvero “. Conclude poi il Re Indaco, mentre a quelle parole la cacciatrice annuisce lievemente.

 

“ Volete prendere una tazza di the con me? Anche se temo, dovremo berlo qui: non mi va di scendere, non ora “. Precisa, d’altro canto il corvino annuisce in segno d’assenso.

 

“ Si, certo. Non c’è problema “. Sorride forse per la prima volta, seppur lievemente.

 

“ Oh! Sono riuscita a strapparvi un sorriso, che onore! “. Scherza un po' la donna, mentre lui non le leva gli occhi di dosso un momento e riflette: dopo Margherita pensa, solo Mina è riuscita a farlo sorridere sinceramente e spontaneamente. Solo lei.

 

Passano alcuni giorni da quegli eventi.

 

Pierre è stato curato, ha ricevuto il sangue di Jeanne e di Mina stessa, il suo potere si dev’essere per forza stabilizzato anche se non ha ottenuto il sangue del suo reale padrone, di colui che lo ha reso vampiro e forse, proprio questa è la ragione del suo risveglio tardivo: forse, senza il sangue di Dominique il processo si rivelerà molto più lento e forse, anche più doloroso. Forse assimilare il sangue di Mina e Jeanne aiuta in egual modo ma lo fa con effetto più tardivo, questa potrebbe essere in effetti una spiegazione plausibile. Tuttavia, l’uomo non parrebbe riprendere conoscenza: sua moglie ed i suoi figli non fanno altro che vegliare su di lui, che ogni tanto prende a lamentarsi ma in seguito cade nell’incoscienza. Solitamente una trasformazione non impiega così tanto, ma è pur vero che ogni corpo è differente: evidentemente quello di Pierre sta ancora compiendo una sorta di reset, sta morendo per poi rinascere, cellula per cellula, come vampiro. Il fatto che non sia morto fa ben sperare, seppur la sua famiglia sia decisamente in apprensione: è un bene che non sia morto, ma come mai non si sveglia? Sarà davvero per la mancanza del sangue del padrone o c’è qualcos’altro? Questo purtroppo, solo il tempo lo può dire con certezza.

 

Ed è quello che pensano anche Vanitas ed Ivy: i due sono assieme e stanno facendo una passeggiata in giardino, per allentare un po' la tensione degli ultimi giorni. Il primo a prendere parla è proprio lui, che di lì a poco osserva davanti a lui per poi deridersi a parlare. “ Garry Hikari, eh? “. Chiede solamente, mentre a quella domanda Ivy annuisce semplicemente.

 

“ Già “. Fa solamente, ancora incredula dalla verità rivelata dal fratello solo qualche giorno prima. “ Chi lo avrebbe mai detto? Sono cresciuta con lui, senza mai sapere la verità e senza sapere che realmente eravamo fratello e sorella. È pazzesco “. Ammette, mentre suo marito annuisce. “ E tu? “. Chiede ad un certo punto la corvina, mentre entrambi si fermano e lui la guarda di lì ad alcuni istanti. “ Tu cosa pensi? Insomma: non dev’essere semplice nemmeno per te, tutto questo “. Ammette, mentre a quella frase Vanitas scuote lievemente il capo.


“ Il mio vero fratello è un bastardo che mi ha usurpato il trono e violentato la mia regina, mentre il mio fratellastro è colui che ha salvato la situazione e ci ha tolto di mezzo uno dei più pericolosi nemici: l’ho reso mio cavaliere, credo che il legame di sangue si sia fatto sentire molto prima di scoprirlo. Direi che posso dire di averla presa bene, dopo tutto “. Fa, mentre Ivy gli mette una mano sulla spalla.

 

“ Sono così dispiaciuta, per l’inferno che Jeanne ha dovuto subire senza che noi nemmeno lo sapessimo. E senza neppure che sapessimo di avere un nipote: sembra ancora tutto così assurdo “. Ammette sincera, mentre a quelle parole suo marito non può fare a meno di concordare con lei.

 

“ Non ho mai accettato Jeanne fino in fondo, come membro del clan della luna Blu: l’ho sempre considerata una bastarda, senza rendermi conto che il bastardo era colui con il quale ero cresciuto. Colui al quale avevo afidato la mia vita, il mio capitano delle guardie reali. Mio cugino “. Sospira pesantemente, mentre Ivy prende una sua mano nella propria per poi rispondere a quell’affermazione tanto veritiera.

 

“ L’importante è che ora, ti sia chiarito con nostra sorella: lei sa che l’accetti e che la sosteniamo, questo basta. Non pensare agli errori del passato, eh? “. Fa, mentre lui la guarda qualche istante per poi accarezzarle il viso.

 

“ Hai ragione: ora dobbiamo concentrarci sul presente: sulla battaglia che ci aspetta e… “. Ma lei lo blocca prima che termini la frase, portando entrambe le mani sui fianchi.


“ No no! “. Fa, mentre lui la osserva stranito. “ Mentre noi ci prepareremo alla battaglia con Vincent, mi auguro proprio che avremo modo di assistere finalmente alle nozze di Garry e Jeanne! Ora che entrambi non hanno più vincoli, mi auguro che quella testa calda si decida a farle la proposta come si deve e non come qualcuno qui presente “. Fa, memore della prima proposta che le fece Vanitas, proprio poco dopo averla rapita e trascinata a palazzo con la forza.

 

“ Ehi! “. Protesta lui, per poi sogghignare furbo. “ Ammettilo, che quel bacio ti era piaciuto “. Continua, mentre a quelle parole lei gli da una lieve gomitata.


“ Ma sentitelo! Scemo! “. Fa semplicemente, per poi ridere lievemente e mentre lui le scompiglia lievemente i capelli.


“ Seriamente, hai ragione: speriamo che Garry si decida a fare la proposta a Jeanne “. Sentenzia solamente il corvino, mentre sua moglie annuisce semplicemente.

 

“ Già: dopo tanto dolore, si meritano un po' di felicità “. Mormora solamente la Regina, mentre non può fare a meno di pensare a ciò che suo zio le ha raccontato e su chi lo abbia salvato, durante l’arresto di Xerxes.

 

“ Ivy? “. La chiama ad un certo punto Vanitas, mentre lei si riscuote dai suoi pensieri. “ Cosa c’è? Cosa ti turba? “. Le chiede, mentre a quelle parole lei decide finalmente di confidarsi.

 

“ Ripensavo alle parole di mio zio, a cosa ci ha raccontato. A chi lo abbia salvato, durante l’arresto di Xerxes. E sui suoi sospetti “. Mormora, mentre il marito le posa una mano sulla spalla per farle coraggio. “ Insomma: tu credi sia possibile? “. Chiede la corvina, mentre Vanitas riflette qualche istante.

 

“ Non lo so, ma non credo: hai visto anche tu, quella notte sia Haruka che Juliette erano morti. E lo ha anche confermato nostro cugino a Garry: entrambi erano ormai morti “. Sentenzia, mentre entrambi si siedono su una panchina lì vicina e mentre la donna non parrebbe essere totalmente convinta.

 

“ Allora, dov’è la salma di mia madre? Chi l’ha trafugata e perché? E perchè il clan della Luna Nera è intervenuto a proteggere un Hunter? Perché uscire allo scoperto, rischiando tutto pur di proteggere un Hunter? E perché tempo fa, la regina mi avrebbe lasciato una rosa nera? Qual’era il suo reale piano? “. Non può fare a meno di chiedersi Ivy, d’altro canto anche Vanitas non può che concordare con lei.

 

“ Hai ragione: più di una cosa in questa storia, non è chiara “. Sentenzia, mentre a quell’affermazione la moglie annuisce. “ Ma indagheremo anche su questo, una volta ripreso il mio, il nostro trono. E capiremo anche chi e perché abbia trafugato il cadavere di nostro padre. Forse, tutto ciò è collegato: ricordo bene che la notte in cui i tuoi morirono, una luna nera oscurò la mia ed eclissò i miei poteri, poco dopo la strage. Allora non ci feci molto caso, ma forse avrei dovuto “. Mormora solamente, mentre lei chiude gli occhi qualche istante e posa il capo sulla sua spalla.

 

“ Scopriremo cosa c’è dietro. A qualunque costo “. Fa, mentre lui annuisce: certo che lo scopriranno, è anche nel suo interesse scoprire cosa stia succedendo e cos’abbia in mente il clan della Luna Nera, perché siano comparsi sulla scena dopo tanti anni di silenzio e cosa vogliano realmente. E lo farà: lo farà a qualunque costo, farà luce su questo mistero quanto prima. Con qualunque mezzo a sua disposizione.



Salve miei fans, come state? Ed ecco qui il capitolo 78, che ne dite? Abbiamo ancora una buona parte di esso dedicata a Dominique: alla reazione di Mina, al suo " congedo " dal fratello fino al suo atto più coraggioso: liberare Garry da quel matrimonio senza a more e renderlo libero di sposarsi con la sua amata. Ma Jeanne giura di non lasciarla sola: giura di aiutarla a crescere il suo bambino, che il piccolo crescerà con la sorella e che non dovrà mai fare i conti con anche solo il ricordo del mostro che lo ha generato. Ivy e Vanitas intanto, parlano degli ultimi eventi e soprattuto, del clan della Luna Nera: riusciranno realmente a scoprirne qualcosa? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 79
*** Will you marry me? ***


Passano alcuni giorni dagli ultimi eventi: una pace irreale sembra essersi creata a Veritas, ma tutti sanno bene che non è finita. Tutti sanno che, se anche Dominique è stato neutralizzato rimane comunque il suo capo con cui fare i conti: Vincent. Ed ora pensa la cacciatrice, ora sono più in svantaggio che mai: Pierre è fuori gioco e Xerxes chiuso in manicomio, la situazione non è certo delle più rosee. La matriarca della famiglia Veghner si porta entrambe le mani al volto, sconvolta. “ Oh, Pierre: come vorrei sentire la tua voce. Ora più che mai, ho bisogno di te. Ho bisogno del tuo aiuto “. Sussurra solamente Joe Veghner, riflettendo: suo marito ha ripreso coscienza solo una volta e tra indicibili patimenti in quei giorni e, per questo motivo è anche subito tornato in coma: il suo corpo non regge il dolore della trasformazione e così questa deve avvenire mentre lui è nell’incoscienza, per evitare di farlo impazzire a causa dei lancinanti patimenti ai quali, altrimenti, sarebbe sottoposto. Tutto sarebbe diverso se avesse il sangue di Dominique: il sangue del suo padrone come vampiro, accelererebbe il processo e lo concluderebbe di lì a poco. Ma purtroppo così non è, tutto ciò che si è potuto fare è stato somministrare il sangue di Mina e quello di Jeanne al cacciatore ed attendere: attendere che il suo corpo completi il reset se così si può dire, che “ resusciti “ spontaneamente dalla morte e che lo faccia come vampiro. Una cosa sola solleva Joe: Kevin ed Hans hanno parlato agli altri Hunters, convincendoli ad accettare senza problemi le nuove condizioni di Garry e di Pierre: nello stato attuale infatti, con Xerxes rinchiuso e con la conseguente perdita di un capofamiglia non è proprio il caso di perderne altri due. In oltre, ora come ora vige il trattato di pace e per questo motivo, non c’è nulla di cui allarmarsi. Questo ha un po' tranquillizzato Joe, ma una cosa la preoccupa ancor di più: lo stato di salute di sua figlia. Mina non è più voluta uscire dalla sua stanza da quando, giorni addietro, ha posto fine al suo matrimonio con Garry. Solo a Re Giyu ed a Jeanne ha consentito di entrare, spiegando loro che la fine delle sue nozze non è la ragione per la quale rimane reclusa, se così si può dire: in fatti sente di aver fatto la cosa giusta, lasciando a Garry la possibilità di vivere assieme al figlio ed alla donna che ama. È in pace con sé stessa, su quel fronte non ha più alcun rimpianto. Allora pensa Joe, cos’è a renderla inquieta? Perché non scende? Perché non si confida e si isola, si chiede? Forse pensa è giunto il momento che sia lei a parlare con la figlia.

 

Mina, che da qualche giorno è chiusa nella sua stanza e non ne è voluta uscire, accettando di rado di vedere o Giyu o Jeanne. Una mano posata sul ventre, l’altra stringe il pugnale di suo fratello. La fanciulla dalla lunga chioma corvina riflette su mille cose, senza accorgersi che qualcuno ha bussato alla porta. Lo stesso qualcuno che, non ricevendo risposta decide di provare comunque ad entrare. “ Mina, tesoro… “. Sussurra solamente una voce femminile che lei ben riconosce. Da prima sussulta, in seguito capisce di chi si tratta e si rilassa, posando il pugnale sul tavolino adiacente.


“ Madre, siete voi… “. Mormora solamente la corvina, mentre Joe annuisce per poi chiudere la porta dietro di sé.


“ Si: scusami se entro così, ma avevo bussato e non hai risposto. Così… “. Sta per proseguire, ma la figlia forza il più falso dei sorrisi per poi annuire.

 

“ State tranquilla: mi fa piacere vedervi, davvero “. Fa, mentre a quelle parole la madre si siede accanto a lei.

 

“ Come stai? Sono giorni che non scendi, sono davvero preoccupata per te “. Ammette la matriarca, mentre a quelle parole Mina sussulta leggermente. Solo in seguito prende nuovamente parola.

 

“ Sto bene, non temete: sono solo un po' scombussolata “. Ammette, ma ovviamente allo sguardo attento di una madre non può sfuggire il suo gesto spontaneo: ha posato una mano sul ventre come a volerlo proteggere, e Joe sa benissimo cosa significa per una donna quel tipo di gesto: è un gesto di protezione, lei stessa lo faceva praticamente sempre quando era incinta di Michael ed in seguito del figlio che purtroppo, mai vide la luce.


“ Perchè menti a tua madre? Tesoro mio, siamo una famiglia! Se qualcosa ti turba, parlane con me! Non tenerti tutto dentro, ti prego: stai facendo preoccupare tutti ed in oltre non fa bene nemmeno a te, tenerti tutte queste emozioni dentro senza poterti sfogare “. La donna prende entrambe le mani della figlia nelle proprie, mentre a quelle parole Mina sospira pesantemente: deve farlo, pensa. Deve parlarne con qualcuno o impazzirà, ed ora che suo padre è in coma l’unica con cui può sfogarsi è proprio sua madre.

 

“ Perchè madre, anche io sono un mostro. Esattamente come mio fratello: credevo di poter essere diversa, ma in fine sono esattamente come il mostro che più odiavo “. Parole dure come pietre, parole che fanno persino raggelare il sangue nelle vene della rossa, che scuote il capo con enfasi.

 

“ Ma che diamine dici?! “. Chiede quasi gridando, per poi proseguire di lì a poco. “ Tu… tu non sei come Dominique! Non importa nulla se eravate gemelli, tu non hai nulla a che spartire con lui! “. Continua decisa, ma a quelle parole la corvina scuote il capo.

 

“ Invece si, madre! “. Continua, mentre Joe la guarda sconcertata. “ Non sono mai riuscita ad oppormi a lui, mai! Non sono mai riuscita ad affrancarmi,a d uscire dalla sua ombra! Alla fine, in un modo o nell’altro è sempre andata come voleva: la notte in cui mi ha morsa, la notte di luna rossa ed in fine, quando è morto! “. Si sfoga la cacciatrice, mentre quelle parole shoccano sua madre che comunque, non molla mai la presa sulle sue mani.

 

“ Mina, no! Smettila! Non sei come lui: tu sei forte! Sei la persona più coraggiosa e forte che abbia mai conosciuto, una donna nobile della quale io e tuo padre saremo sempre fieri! “. Continua la rossa, ma la figlia scuote ancora una volta il capo.


“ Sono un’assassina! “. Continua, mentre Joe la guarda sconvolta: no! Non può essere pensa, sua figlia non è un’assassina! Non ha mai ucciso nessuno! “ Lo sono, madre! “. Continua la donna, per poi trovare il coraggio finalmente, per raccontare la verità. “ Quando Jeanne ha sparato a Dominique con il proiettile platino, ha compromesso le sue funzioni vitali: sarebbe morto comunque nel giro di poco e tra atroci dolori, ma quando lei, Garry e Michael se ne andarono e mi lasciarono il tempo di congedarmi da lui, mio fratello era ancora vivo “. Sentenzia, mentre sua madre sbianca come un lenzuolo.

 

“ V… vivo? “. Chiede, mentre Mina annuisce: sicuramente pensa, dopo che saprà la verità sua madre la odierà, ma lei vuole essere totalmente sincera con la donna che seppur non le abbia dato la vita, in un certo modo è come se l’avesse fatto e che l’ha sempre amata, cresciuta e protetta.

 

“ Una stilla di Zydrate oro lo stava tenendo in vita, madre. Si sarebbe spenta a breve, ma quanto avrebbe sofferto nel frattempo? “. Sussurra la corvina, per poi immergersi in quei ricordi che ancora, le fanno male.

 

Terra di nessuno, qualche giorno prima.

 

Mina nota una cosa sconcertante: la Zydrate di suo fratello è ancora attiva! E no: non è né quella rossa né quella blu: ciò che sta tenendo in vita Dominique ora è la Zydrate oro, anche se la donna è conscia che ben presto anche l’effetto di questa si esaurirà e lui morirà. “ M… Mina… “. Mormora solamente il corvino: lo sa. Sa che ormai, il platino ha compromesso le sue funzioni vitali e anche la sua rigenerazione. Per lui è solo questione di tempo prima di morire e questo avverrà tra atroci patimenti. “ Maledizione, Mina! Parla! Dì qualcosa! “. Continua sputando sangue ormai avvelenato dal platino, mentre la donna si accorge della salda presa sulla sua mano.

 

“ L… lasciami! Lasciami andare subito! “. Continua preoccupata, il suo cuore batte così forte che teme voglia fuoriuscire dal suo petto. Deve fuggire, deve avvertire gli altri pensa! Deve… proprio la voce di lui interrompe ogni suo pensiero.

 

“ A… avanti! La mia vita sta per finire, ormai manca poco. Ma il mio potere è ancora nel mio sangue, anche se tu lo hai temporaneamente sigillato “. Sentenzia a fatica il corvino, mentre lei lo guarda sconvolta. “ Eh… già, si dice che quando i vampiri concepiscono gemelli, il potere che il padre da ad entrambi si divida in parti uguali. Poi invece, capita che uno dei due rubi il potere dell’altro nel grembo materno e nasca più forte dell’altro… indebolendolo o uccidendolo… “. Mormora poi, mentre la donna continua a cercare di liberare il polso da quella presa.

 

“ Non mi importa! Lasciami! Lasciami subito! “. Continua agitata, ma la presa si fa più salda se possibile.

 

“ E’ quello che è successo a noi, sorellina: io ho preso il tuo potere, te l’ho sottratto quando ancora eri nel grembo della mamma. Ecco perché sei nata debole e lo zio ha costretto nostro padre a sbarazzarsi di te. Ecco perché sei cresciuta nella menzogna “. Continua lui, cercando di non dar retta all’atroce dolore in tutto il corpo. “ Ma ora te lo rendo: prendilo! Prendilo! Prendi il mio potere: divora la vita che mi è rimasta, come ho fatto io con nostra madre “. Fa, lasciando sconcertata la donna che invece, tenta ancora una volta di sottrarsi alla sua presa.


“ No! Non lo farò! Non sarò un’assassina come te! “. Continua, mentre lui non ha idea di lasciare il suo polso ed anzi, lascia dei lividi su di esso, tossendo sangue e soffrendo indicibilmente. E quella vista, che lei lo voglia o no la sconvolge. “ Ti prego! Ti prego, lasciami! “. Piange la corvina, mentre lui non smette di soffrire nemmeno un istante.

 

“ Fallo! Fallo! Prendi il potere che era tuo, finché puoi! Divora la mia vita e liberami da questo dolore! Ti prego, fallo! “. Continua il corvino, mentre istintivamente lei porta una mano, quella libera, al ventre. “ Non puoi rifiutarti, Mina! Non puoi! Noi due siamo due parti della stessa unità ed ora hai la possibilità di essere finalmente completa, di avere il tuo potere originale! “. Continua lui, piangendo probabilmente per l’indicibile dolore che sente e che ormai, gli ha fatto perdere il senno ed addirittura lo ha fatto arrivare a supplicare qualcuno di ucciderlo. A quelle parole ed a quella vista, sentendo la sofferenza di suo fratello anche lei sembra perdere il controllo: quasi senza pensarci affonda le zanne affilate nel suo collo, per l’ultima volta e sentendo, lentamente, che il potere che le era stato sottratto viene assorbito dalle sue cellule. Ma allo stesso tempo, in quel preciso istante anche lei diviene un’assassina esattamente come lo era il suo gemello pensa, senza possibilità di ritorno.

 

A quel racconto, istintivamente Joe abbraccia forte la figlia che, seppur ancora un po' distante ricambia il suo gesto. “ Ora capite, madre? Capite cosa sono? E perché non… “. Ma la rossa la ferma prima che possa proseguire, posandole una mano sul viso e scuotendo il capo.


“ No! No, non sei un’assassina “. Fa, mentre la figlia la guarda semplicemente. “ Tu hai… hai semplicemente evitato che tuo fratello morisse tra atroci dolori, ma non lo hai ucciso tu, ok? Né tu né Jeanne: solo lui è il responsabile della sua sorte! Quindi basta! Basta colpevolizzarti! “. Continua, mentre la figlia stringe forte l’abito della madre e in seguito scoppia in lacrime: un pianto liberatorio, che nemmeno dopo che quell’abbraccio è sciolto si placa. La corvina continua a tenere le mani al ventre e sente qualche fitta, probabilmente a causa della forte agitazione.


“ C’è altro che dovete sapere “. Sentenzia, mentre la rossa osserva il gesto della figlia ed immediatamente, un sospetto si fa strada in lei.


“ Aspetti un bambino? “. Chiede semplicemente, mentre Mina annuisce. “ D… da Garry? “. Cheide istintivamente: non si sorprenderebbe se sua figlia fosse incinta di colui che era suo marito, in fin dei conti, “ Tesoro, glielo devi dire! Insomma, anche se non state più insieme non credo che volterebbe mai le spalle a suo figlio “. Fa, mentre Mina scuote energicamente il capo.


“ No, madre! No, voi non capite! “. Fa, mentre la donna la guarda decisamente perplessa.

 

“ Vuoi che gli parli io? “. Chiede, mentre Mina continua a piangere e scuotere il capo.

 

“ Questo bambino non è di Garry! “. Sbrocca, mentre sua madre la guarda decisamente perplessa. “ Non è di Garry! È… è stato concepito in una notte di luna rossa, la notte in cui venni stuprata senza nemmeno potermi opporre e della quale a tutt’oggi non ricordo nulla se non qualche frammento qua e là. Ma una cosa la so: non ero consenziente, quando io ed il padre di questa creatura l’abbiamo concepito “. Fa, ed a quel punto la rossa sente di poter svenire da un momento all’altro.

 

“ Dominique… “. Sussurra solamente, mentre Mina annuisce semplicemente e cerca di calmarsi: agitarsi ora, potrebbe compromettere la salute del bambino che ha in grembo e lei non vuole questo.

 

“ Si: aspetto il figlio di Dominique, nato da quella dannata notte di Luna Rossa in cui quel mostro riuscì a fare ciò che Michael gli aveva precedentemente impedito: violentarmi e prendere la mia purezza “. Continua a singhiozzare, mentre Joe la prende tra le braccia e la stringe forte a sé.

 

“ Per questo ha voluto che riprendessi il tuo potere originale: lui lo sapeva. Sapeva che eri rimasta incinta, ha percepito il battito del bambino associato al tuo ed il suo potere, uguale al suo ed a quello della bimba di Jeanne… “. Ipotizza la cacciatrice, mentre la figlia annuisce.

 

“ Io amo mio figlio, madre: lo amo con tutta me stessa e non mi interessa chi sia suo padre, non mi interessa! Voglio solo crescerlo con amore e far il modo che non debba mai fare i conti nemmeno con la sola memoria del mostro che lo ha generato! Mi basta solo questo! “. Fa, ed a quelle parole la rossa annuisce.

 

“ Ed io ti aiuterò: non sarai sola. E sono certa che nemmeno Garry ti lascerà sola in questa situazione: ti vuole bene e vi lega una profonda stima ed amicizia “. Sentenzia, mentre quelle parole ed il pensiero della conversazione avuta con Jeanne riescono un po' a tranquillizzare Mina.

 

“ Si: la Principessa Jeanne mi ha assicurato che saremo unite in questo ed è anche il mio desiderio. Entrambe desideriamo che i nostri figli si conoscano e crescano insieme, come fratello e sorella. Desideriamo tenerli lontani dalla memoria di Dominique e che vivano una vita più normale possibile “. Sentenzia, trovando il consenso della madre a quelle parole: anche Joe pensa sia meglio così, che i due bambini vivano come fratello e sorella ma non conoscano mai la storia di chi li ha generati, di quel mostro che ha portato solo dolore ad entrambe le loro madri ed a tutto il resto della famiglia. Anche lei pensa che il ricordo di Dominique debba essere sepolto con lui, proprio quello stesso giorno.

 

Quel giorno, che per Vincent Hikari è uno dei più terribili di tutta la sua vita: il giorno dei funerali del suo secondo in comando, il giorno in cui ha dovuto dire addio alla seconda persona dopo Ivy, che abbia mai amato in vita sua. Si sente solo, più solo che mai: è su un trono che non gli appartiene, tutti quanti lo compatiscono o odiano ma nessuno lo ama davvero, la donna che ama e le sue figlie – continua a ripeterselo nella mente, quelle bambine sono sue – non sono a tutt’ora lì con lui e lo sa, un’imminente battaglia lo aspetta. Una battaglia che dovrà affrontare da solo. Il giovane dalla chioma bionda manda via tutti quanti, volendo rimanere per un istante ancora da solo con Dominique: sono solo pochi giorni che non c’è più e già gli manca, pensa. Non ha permesso a nessun altro di dargli un saluto, nemmeno ai suoi fedelissimi: solo lui ha effettivamente visto il corpo e come fosse ridotto, dopo la battaglia. E non voleva che altri lo vedessero così, non voleva che fosse ricordato come “ colui che è stato sconfitto da un Hunter “. No: non avrebbe mai potuto permettere che la memoria del suo cavaliere fosse macchiata in quel modo e per sempre. Il giovane falso re si inchina di fonte a quella bara, posando su di essa una rosa rossa. “ Ti piacevano tanto, le rose rosse… “. Sussurra semplicemente il ragazzo, per poi posare una mano su di essa e stringendo forte l’altra in un pugno. “ Anche se non te la meriti affatto! “. Fa, mentre alcune lacrime già bagnano i suoi occhi. “ Come hai potuto farmi questo?! Come hai potuto?! “. Continua, dando un leggero pugno a quella bara e lasciando andare quelle lacrime a lungo trattenute. “ Avevi detto che saresti tornato! Io te l’avevo detto di non andare da solo, ma no! No, il tuo stramaledetto orgoglio è stato più forte! È stato più forte della tua lealtà nei miei confronti, ed alla fine mi hai lasciato solo! “. Continua, mentre l’aria si fa fredda. “ Come faccio?! Come faccio adesso, ad andare avanti senza di te?! “. Continua, mentre un tocco improvviso sulla sua spalla lo fa sussultare. “ Chi…? “. Mormora solamente il Re, mentre una giovane donna in alta uniforme gli si avvicina, per poi chinarsi accanto a lui. “ Ehi tu! Cosa ci fai con la divisa di mio cugino? Come osi?! “. Chiede, mentre la donna scuote il capo.

 

“ Non è quella del principe, maestà: non è del regno di Veritas, guardate bene “. Sentenzia, mentre solo ora Vincent se ne accorge: è vero, pensa. Questa divisa è simile ma non uguale a quella delle guardie di Veritas, invece di richiamare dei dettagli blu ed oro ne ha solamente di quest’ultimo colore.

 

“ Ma cosa…? Voi chi siete? Cosa volete? “. Chiede, mentre a quelle parole lei scuote il capo e la sua lunga chioma corvina si muove lievemente.

 

“ Sono qui per offrirvi il mio sostegno e quello dell’esercito del Re Oro “. Commenta, per poi proseguire di lì a poco. “ Il mio nome è Amber, sono il capitano delle guardie reali della Golden Land e Cavaliere del re oro “. Sentenzia, mentre a quelle parole Vincent deve riprendersi un momento, data l’iniziale e comprensibile sorpresa.

 

“ Sapevo che Dominique aveva dei rapporti con la Golden Land, che aveva anche della Zydrate oro estratta dal corpo del vecchio re. Ma che ce ne fosse uno nuovo… “. Mormora, mentre a quelle parole la corvina scuote il capo.

 

“ C’era, ora non più “. Mormora, mentre l’altro non capisce dove voglia andare a parare. “ Io amavo il mio re: avrei fatto di tutto per lui. Se avessi saputo a cosa stava andando incontro, sarei intervenuta. Purtroppo non mi è stato possibile “. Fa, mentre Vincent non capisce: cosa sta dicendo quella donna? Di che va parlando? Cos’è mai accaduto al Re Oro e perché lei è qui? “ Ma mi sarà possibile rendergli giustizia: il Pilastro dorato è ancora in piedi anche se le catene di plasma e sabbia che lo tengono sono molto deboli. Voglio che il Pilastro non cada e sono certa, se avrò il potere di un potente vampiro ci riuscirò “. Ammette, mentre a quelle parole il falso re la guarda stranito. “ Vi aiuterò a mantenere il vostro trono, se in cambio mi aiuterete a prendere il potere di Garry Perry e, quando sarà il momento, mi aiuterete a prendere con me i legittimi erede al trono della Golden Land. Entrambi “. Precisa, mente a quelle parole Vincent sembrerebbe piuttosto scettico. “ Vi prego: almeno questo, glielo devo! Non fate che il mio re… e che Dominique, siano morti per nulla “. Si corregge, eppure il Re sente odore di menzogna, o meglio: Amber sta celando qualcosa, un segreto che non gli ha ancora rivelato. “ Lasciate che il mio esercito ed il vostro tengano lontani i nemici, lasciate che i legittimi eredi salgano al trono del regno della Luna Oro e vendichino il padre. Non chiedo altro “. Sussurra, ed a quel punto il falso Re si alza in piedi, seguito da lei.

 

“ Solo se voi mi direte la verità. E con verità, intendo tutta: perchè il mio vice aveva quella Zydrate? Perché aveva, ogni tanto, quel bagliore oro negli occhi? E perchè era riuscito a controllare ed usare le armi del Re Oro? “. Chiede, mentre sia lui che Amber spostano lo sguardo su quella bara. Con eleganza, la donna posa una rosa nera su di essa: rosa che ben presto si tinge di un intenso colore oro, sorprendendo il falso re.

 

“ E sia, dunque: vi dirò tutta la verità “. Sentenzia risoluta la corvina, mentre Vincent annuisce solamente: forse pensa, ha trovato un’alleata in quella donna. Forse pensa, potrà finalmente vendicare sé stesso e Dominique una volta per tutte.

 

Nello stesso istante, a Villa Veghner anche Garry non sembrerebbe affatto quieto.

 

Il giovane cacciatore si è abituato definitivamente alla sua condizione di vampiro, ed il fatto che anche tutti gli altri Hunters lo abbiano accettato di buon grado lo ha notevolmente calmato. Ma quella giornata pensa, per lui è particolare per più di un motivo. “ Oggi dunque, è il suo funerale… “. Sussurra solamente, mentre istintivamente posa una mano sul suo indelebile marchio sul fianco. “ Alla fine, ha avuto ciò che si meritava una volta e per sempre “. Sentenzia, mentre qualcuno che è entrato senza che nemmeno lui se ne accorgesse gli risponde, come se nulla fosse.

 

“ Si: è vero. Ha avuto ciò che si meritava, grazia a te, Mina, Jeanne, Michael e Lord Pierre “. Sentenzia il giovane dalla chioma corvina, mentre a quelle parole Garry si volta verso di lui.

 

“ Vanitas! “. Fa solamente, mentre colui che solo da pochi giorni ha scoperto essere suo fratello annuisce come se nulla fosse, entrando a sua volta nel salone e mettendosi al suo fianco, tenendo in braccio la piccola Luna.

 

“ Credo che tua nipote voglia un po' stare con te “. Mormora solamente il giovane Re e, come se nulla fosse mettendo la piccola tra le braccia dell’altro. Preso alla sprovvista, Garry crede seriamente che il suo cuore si sia fermato: credeva di non essere capace di prendere in braccio un bimbo e che avrebbe finito per far cadere la nipotina, ma per fortuna così non è. La culla dolcemente, mentre la piccola allunga le manine verso di lui nel tentativo di afferrare una ciocca dei suoi capelli argentei.

 

“ Ciao, tesoro… “. Mormora solamente il più giovane, prendendo confidenza con la bimba e cullandola con dolcezza. “ Sai, presto avrai una nuova cuginetta e devo un po' far pratica: non vorrei farla cadere appena nascerà “. Ride un po', mentre a quelle parole Vanitas lo fissa piuttosto seriamente.

 

“ Quindi, sei deciso? “. Chiede, mentre Garry non capisce dove voglia andare a parare. “ Si, insomma: sei sicuro? Vuoi crescere la figlia di Dominique come fosse tua, malgrado lui abbia fatto ciò che ha fatto con il tuo? “. Chiede solamente, mentre il giovane Hunter annuisce determinato.

 

“ Eccome, se lo voglio fare. E proprio in memoria di ciò che quel bastardo ha fatto con Luca “. Sentenzia risoluto, cullando Luna con dolcezza. “ Io sarò il suo totale opposto. Io amo Jeanne e di conseguenza amo la bambina, non m’interessa di chi è il sangue che scorre nelle sue vene. È una creatura nata dalla mia amata e tanto mi basta “. Sentenzia, mentre Vanitas annuisce: anche lui avrebbe fatto così pensa, se le gemelle fossero state di Vincent non avrebbe cambiato nulla. Sarebbero comunque state figlie di Ivy e le avrebbe amate, a prescindere.

 

“ Ho saputo che la piccola in arrivo, non è la sola erede di nostro cugino “. Fa ad un certo punto il corvino, mentre Garry annuisce un po' scoraggiato. “ Ehi! “. Lo richiama ad unc erto punto il maggiore, facendolo quasi sussultare. “ Il figlio di Mina non sarà da solo e nemmeno lei: non lascerò mia cugina nei guai, promesso! “. Assicura, mentre a quelle parole l’altro annuisce. “ In oltre, sono sicuro che anche tu e Jeanne l’aiuterete. Quindi basta musi lunghi, eh? “. Cerca di sdrammatizzare, per poi notare dove sia posata la mano dell’altro. “ Ti fa ancora male? “. Chiede semplicemente, mentre a quelle parole Garry sospira pesatemene per poi fare un gesto di diniego con il capo.

 

“ No. Quello che mi fa più male è che Jeanne abbia dovuto subire tutto quello che ha passato, per colpa mia. Perché sono stato cieco e sordo, perché ho preferito abbandonarla e cedere ai ricatti di tuo cugino invece che lottare per lei. Ciò che mi fa male è che lei aveva un bambino in grembo, mio figlio, ed io nemmeno me ne sono accorto. Mi fa male essere stato debole, non essere riuscito ad ucciderlo quando mi tenne in schiavitù come fossi il suo giocattolo. Questo mi fa più male di mille marchi “. Ammette in sincerità l’argento, cullando la nipotina e sorreggendola con la mano libera, evitando di farla cadere o di farle male.

 

“ Ehi, ehi… “. Fa ad un certo punto Vanitas, facendolo voltare verso di sé e posandogli entrambe le mani sulle spalle. “ Ora è finita, ok? Conta solo questo: è finita! Non può più farvi nulla, quindi smettila di pensarci! Come hai ben detto, hai seppellito il tuo odio: il tuo passato è morto con mio cugino, quindi ora pensa solo al futuro “. Lo sprona, mentre l’altro annuisce a quelle parole e finalmente sorride. “ Come ad esempio, al tuo matrimonio con Jeanne! “. Continua come se nulla fosse il giovane re, mentre l’altro arrossisce vistosamente.

 

“ Il matrimonio, è vero! “. Fa, mentre Vanitas lo fissa con sguardo semi omicida.

 

“ Ehi, non dirmi che non hai intenzione di fare la proposta a Jeanne: con tutto quello che avete passato! “. Fa, mentre l’altro avvampa vistosamente.

 

“ E’ che non so da che parte iniziare! Con Mina è stato tutto diverso, ora mi sento uno scolaretto alle prime armi “. Borbotta il più giovane, mentre a quelle parole il fratello incrocia le braccia al petto.

 

“ Non potrai essere più disastroso di me, quando chiesi ad Ivy di sposarmi “. Fa solamente, per poi proseguire di lì a poco. “ Ti basterà essere te stesso, zucca vuota! Non c’è una regola o un copione: sarà il cuore a dettarti le parole! “. Fa, mentre il giovane Hunter annuisce: forse pensa, Vanitas ha ragione. Dovrebbe solamente buttarsi e fare la proposta a Jeanne, senza se e senza ma.

 

Non sa che nello stesso istante, anche Jeanne ed Ivy sono insieme e stanno affrontando il medesimo discorso.

 

La Principessa si siede su una panchina in giardino, coccolando dolcemente la nipotina Amalia e sorridendo lievemente. “ E’ bellissima “. Sussurra solamente, mentre Ivy annuisce e sorride lievemente.

 

“ Concordo: è davvero bella, così come la sua sorellina “. Fa, per poi proseguire di lì a poco. “ Ma ehi! Anche la mamma ci ha messo del suo, eh! “. Si pavoneggia un po', tirando fuori quel lato Lunettes ereditato senza dubbio da sua madre e facendo ridere l’altra.

 

“ Oh certo, non c’è dubbio “. Fa a sua volta Jeanne, mentre la sorella le posa una mano sulla spalla.

 

“ Comunque, per quel discorso non devi preoccuparti! Sono sicura che al momento giusto, quando meno te lo aspetti si deciderà “. Assicura, mentre l’altra sembra ancora un po' scettica.

 

“ Mah, non lo so! Sembra quasi non voglia più sposarmi “. Mormora solamente, ma a quelle parole la maggiore scuote il capo e le prende le mani nelle proprie.

 

“ Jeanne, Garry ti ama più della sua stessa vita: sono sicura che non desidera altro che diventare tuo marito, ma è troppo imbranato per farti una proposta come si deve “. Ride un po', coinvolgendo così anche la sorella. “ Sta tranquilla! Al momento giusto, quando meno te l’aspetterai ti stupirà “. le fa un occhiolino, mentre le sue parole tranquillizzano decisamente la bionda. “ Piuttosto: come state tu e la piccola? “. Chiede poi la corvina, mentre Jeanne annuisce e posa la mano libera sul ventre.

 

“ Stiamo bene: tra poco verrà al mondo e potrà conoscere suo fratello. Ed il suo papà “. Precisa, riferendosi ovviamente a Garry. “ Crescerà circondata d’amore ed affetto, non le farò mai mancare nulla. Ma non dovrà mai sapere chi era il mostro che l’ha generata. Non ora che finalmente, Dominique è fuori dalle nostre vite per sempre “. Sentenzia, trovando il consenso della sorella.

 

“ Brava, così si parla: non lasciarti abbattere dal passato, guarda solo al futuro radioso che ti aspetta. Pensa solo al tuo amato ed ai tuoi figli, pensa solo a chi ti ama “. Fa, mentre la minore annuisce.

 

“ Spero presto di poter riabbracciare anche mia madre: mi manca davvero molto “. Ammette la Principessa, mentre a quelle parole la sorella la stringe a sé per poi abbracciarla dolcemente.

 

“ La rivedrai presto, stanne certa: molto presto, cacceremo Vincent e Vanitas riotterrà il suo trono. Torneremo a casa, sorella. Ci torneremo insieme “. Fa, mentre la donna annuisce un po' più rassicurata anche su quel fronte e contenta di essere, almeno, assieme a quasi tutta la sua famiglia.

 

Sia Vanitas che Ivy pensano però una cosa: se Garry non si decide a fare la proposta a Jeanne, dovranno essere loro a dargli una mano in questa “ impresa “.

 

Ed è ciò che effettivamente accade, la sera stessa.

 

Garry e Jeanne stanno camminando tranquillamente, accanto al lago di Veritas. A dire il vero, questa è stata un’idea di Vanitas ed Ivy pensano: il fratello e la sorella li hanno quasi cacciati fuori da villa Veghner, con l’aiuto di Joe che si è invece offerta di occuparsi di Luca finché loro saranno assenti. Tutti hanno concordato sul fatto che entrambi abbiano bisogno di un po' di tempo da soli ed in fine, li hanno convinti ad uscire. “ Mah! Ci hanno letteralmente buttati fuori da Villa Veghner, stasera erano tutti strani “. Fa semplicemente Garry, mentre a quella frase anche Jeanne annuisce.


“ Vero! Ma devo dire che non mi dispiace, in fondo… “. Commenta arrossendo lievemente. “ E’ da tanto tempo che non rimaniamo da soli, io e te “. Continua, ed a quelle parole anche lui annuisce.

 

“ Hai ragione, parecchio tempo “. Mormora, osservando la luna blu sovrana dei cieli di Veritas e mentre rigira nervosamente qualcosa nella tasca della giacca. “ Ma sarai stanca di camminare: sediamoci un po' “. Fa, fermandosi in riva al lao e mentre lei lo guarda un istante. “ Anzi no! No, tu rimani in piedi ed io mi siedo! Cioè… “. Jeanne sembra ulteriormente confusa: non crede di aver visto mai Garry così nervoso, che cos’avrà mai? Sta per chiederglielo, ma lui la blocca. “ Sta lì eh! Sta ferma immobile, altrimenti non troverò più il coraggio di farlo! “. Sentenzia, mentre la donna lo guarda decisamente perplessa.


“ Garry, ma si può sapere che ti prende? “. Chiede, mentre a quella domanda lui non sembra affatto volerle dare una risposta. Tutto ciò che fa è inginocchiarsi a terra, lasciando lei perplessa: certo pensa, non è rassicurante vedere il suo amato in ginocchio di fronte a lei e che non parla! “ Garry… “. Mormora solamente, mentre lui la guarda intensamente per poi prenderle una mano nella propria.

 

“ Tu sai quanto ti amo, vero? “. Chiede, mentre lei annuisce semplicemente ma non lo interrompe. “ E sai che amo Luca e la piccola in arrivo, giusto? Sai che siete tutto per me, che siete la mia… beh, la mia famiglia! “. Continua l’argento, mentre lei lo osserva stranita.

 

“ Ma cosa c’entrano ora Luca e la piccola? Garry, mi fai preoccupare! “. Fa solamente la bionda, ma la sua preoccupazione non dura che un istante.

 

“ Ecco, io… “. Borbotta solamente lui, afferrando alla tasca una scatolina ed aprendola di lì a poco. A quella vista Jeanne non può fare a meno di commuoversi, portando una mano alla bocca e capendo finalmente il motivo della stranezza di Garry. “ Jeanne Hikari, vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie? “. Chiede poi l’argento: finalmente pensa, ne ha trovato il coraggio! Finalmente ha preso il coraggio a due mani ed ha chiesto alla sua amata di diventare sua moglie. Alla mancanza di risposta, lui sbianca di colpo. “ J… Jeanne? “. Chiede solamente, credendo che per qualche recondito motivo la donna possa rifiutare. E la convinzione aumenta quando la bionda scoppia in lacrime. “ oddio! Jeanen, scusa, scu… “. Non finisce la frase: la donna annuisce commossa: non può credere che ciò che ha sempre sognato, finalmente si stia avverando! Ecco il motivo delle sue lacrime: sono lacrime di gioia.

 

“ Si “. Fa solamente la Principessa di Veritas, mentre lui la guarda e per un momento, crede quasi di aver capito male. “ Si! Si, si e mille volte sì! Garry Perry Hikari, io voglio diventare tua moglie! Voglio passare l’eternità al tuo fianco ed al fianco dei nostri figli! Non c’è altra cosa al mondo che desidererei se non questa! Quindi… quindi spicciati a mettere quell’anello al suo posto! “. Piange di gioia, mentre come riscosso da un sogno lui si affretta: infila l’anello all’anulare di Jeanne, che dopo questo si inginocchia e si fionda letteralmente tra le braccia del suo amato, felice come non lo è stata da molto, troppo tempo. “ Ti amo! Ti amo, ti amo! “. Ripete due, tre, quattro volte la ragazza. Lui le prende il viso tra le mani, senza smettere di baciarla come se ne andasse della sua stessa vita.

 

“ Ti amo anche io! Ti amo, vi amo più di qualunque altra cosa al mondo! “. Continua, mentre finalmente sente la vera felicità farsi strada in lui, come se solo ora si fosse reso conto che è davvero finita. Come se solo ora si rendesse conto che Jeanne e loro figlio sono lì con lui. E fa un giuramento: non permetterà più a nessuno di portarglieli via, per nessun motivo al mondo.



Salve miei cari! Ed ecco il capitolo 79, che ne dite? Mentre Mina confessa la propria gravidanza alla madre e Pierre seguita a rimanere in coma, Garry si decide finalmente a fare la proposta a Jeanne! Era ora, che ne dite? Ma nell'ombra, Vincent e la misteriosa Amber tramano per vendicare Dominique ed il Re Oro: che legame c'è tra i due? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 80
*** Amber ***


Il giorno dopo, i primi a svegliarsi a villa Veghner sono proprio Vanitas ed Ivy. La giovane regina si strofina gli occhi ancora assonnata, mentre anche lui sbadiglia lievemente contrariato. “ Perchè dobbiamo alzarci a quest’ora del mattino? “. Mormora solamente il Re bambino, mentre lei lo guarda abbastanza seriamente e solo in seguito riprende parola.

 

“ perché le gemelle non ci lascerebbero dormire comunque: sono inquiete da ieri sera e nessuno riesce a calmarle. Non possiamo farle piangere in continuazione e permettere che sveglino tutti quanti, no? “. Chiede, per poi osservare le bambine nella loro culla: hanno smesso di piangere da qualche minuto, eppure non si sono addormentate. “ Mi chiedo cosa le turbi? “. Chiede più a sé stessa la corvina, mentre per un istante ammutolisce non appena i suoi occhi si posano su una delle bimbe. “ Ma cosa… “. Mormora solamente, mentre vedendola sbiancare anche lui le si avvicina.


“ Ivy che… “. Si blocca di scatto anche lui, mentre la figlia lo guarda innocentemente. “ .. c’è…? “. Mormora poi il giovane Re, mentre osserva sconcertato gli occhi della figlia tingersi di cremesi ed in seguito di un intenso blu: la temperatura nella stanza aumenta e questo provoca il pianto di Amalia, per poi calare bruscamente e facendo sì che a quel punto anche l’altra piccola attivi il potere della luna blu, per mantenere il freddo ed impedire che la sorellina manifesti ancora quel potere di fuoco.

 

“ Dimmi che lo hai visto anche tu… “. Sussurra solamente Ivy, mentre suo marito annuisce ancora shoccato.

 

“ Eccome se l’ho visto: hanno già manifestato il loro potere e non solo: Luna ha quello di entrambe le lune, proprio come nostro cugino “. Sussurra allarmato: mille domande scorrono nella sua mente. E se alla sua Luna toccasse lo stesso destino infausto di Dominique? Se controllare il potere di due lune la facesse impazzire ed uscire di senno, com’è capitato a lui? Ovviamente questi sono anche i dubbi e le preoccupazioni della moglie, che tuttavia si fa subito coraggio e si siede accanto al marito, posandogli una mano sulla spalla e guardandolo intensamente.

 

“ Ehi “. Fa solamente, mentre lui volge lo sguardo verso di lei seppur ancora un po' in ansia. “ Andrà bene: non è un male, se nostra figlia possiede entrambi i poteri: deve averli ereditati sia da noi che da nostro padre, nostra madre e nostra nonna. Non c’è niente di male in questo, eh? “. Fa solamente, mentre lui non può fare a meno di preoccuparsi ancora.


“ E se diventasse come Dominique? Se il potere di due lune fosse troppo per lei e la facesse uscire di senno? Non voglio che abbia lo stesso destino di nostro cugino, Ivy! “. Fa solamente, mentre come se lo avesse sentito la piccola si teletrasporta tra le sue braccia. Preso alla sprovvista lui l’afferra al volo ed evita che cada, per poi guardarla perplesso. “ Ma cosa…? “. Chiede: non avrebbe mai immaginato che le piccole sapessero già usare poteri superiori come il teletrasporto! A quella scena Ivy rimane un po' sorpresa, per poi ridere lievemente ed accarezzando il viso della primogenita.

 

“ Eh si: credo abbia ereditato da te molto più di quanto crediamo. A quanto pare, non le piace star da sola e preferisce stare in braccio “. Fa, mentre quasi indispettita a quelle parole e sentendosi messa in disparte, Amalia si imbroncia per poi teletrasportarsi in braccio alla madre, ghiacciando buona parte della culla. “ Eh si, Amalia: mi ricordo che ci sei anche tu, come potrei dimenticarlo? “. Sorride dolcemente la regina, coccolando la figlia e mentre le iniziali preoccupazioni sembrano finalmente dissolversi.

 

“ Ecco perché non dormono e sono nervose: il loro potere si sta già manifestando “. Ipotizza a quel punto Vanitas, mentre la sua tesi viene avvalorata dall’assenso della moglie.

 

“ Non potrei essere più d’accordo “. Sentenzia la regina, mentre delle voci distraggono entrambi. Incuriositi i due si mettono in silenzio, per capire a chi appartengono. E la loro curiosità è ben presto soddisfatta.

 

Garry e Jeanne rientrano, per la prima volta realmente felici e senza alcun pensiero negativo. Solo un pensiero attraversa la loro mente: ben presto si sposeranno. Finalmente, dopo tanti patimenti potranno stare insieme, vivere la loro storia alla luce del sole e crescere insieme loro figlio. Da prima non si accorgono del fratello e della sorella: è lui a far notare la sua presenza, schiarendosi lievemente la voce. “ Beh, vedo che la gita al lago ha sortito effetto “. Borbotta solamente, mentre gli altri due arrossiscono lievemente e si guardano un paio di volte, quasi in imbarazzo.

 

“ Allora? “. Chiede ad un certo punto Ivy, curiosa: in verità vuole sapere e in fine, quella testa calda di Garry si è finalmente deciso a fare la tanto attesa proposta a Jeanne dopo così tanti anni di lontananza e sofferenza. “ Insomma! Com’è andata? “. Chiede poi curiosa la corvina, mentre sia lei che Vanitas posano le gemelle nella loro culla una volta che il ghiaccio si è sciolto. Le piccole non sembrerebbero gradire e si imbronciano, tuttavia non piangono. Da prima Garry e Jeanne rimangono in silenzio, senza proferire verbo e rossi in viso. Solo di lì a poco è la bionda a prendere parola.


“ Ecco… “. Mormora solamente, mentre Vanitas ed Ivy cercano di capire dalle sue emozioni se aspetatrsi notizie buone o cattive. Ma tutto ciò che riescono a percepire sono i pensieri della bambina che ha in grembo, rendendo così il tutto più complicato. Da un’espressione seria, quella della Principessa di Veritas si tramuta in un enorme sorriso mentre, orgogliosa, mostra l’anello al suo dito e sorride, trattenendo a stento la gioia. “ Finalmente si è deciso! “. Fa, mentre il suo futuro marito la osserva lievemente accigliato: non era che non volesse farle la proposta ma, a suo dire, doveva preparare le parole giuste. Non ammetterà mai che in verità, aveva paura che per qualche arcano motivo qualcosa potesse andare storto o che addirittura, Jeanne gli dicesse di no. “ Io e Garry ci sposiamo! “. Fa semplicemente la bionda, mentre a quella frase la sorella si fionda ad abbracciare entrambi.


“ Oh mio Dio! Ragazzi, sono felice per voi! Finalmente! “. Fa, mentre di lì a poco volge lo sguardo al marito che, seppur felice non è ancora andato a congratularsi come si deve con i due futuri sposi.


“ Eh? “. Fa solamente il Re bambino sentendosi osservato, per poi decidersi a parlare di lì a poco. “ Congratulazioni! Era ora che dopo tanto penare, finalmente possiate godervi la vostra… “. Non fa in tempo a terminare: qualcuno lo abbraccia prima che possa terminare, spiazzandolo letteralmente. “ … felicità “. Mormora solamente il corvino, mentre il giovane dalla chioma argento non pare aver idea di staccarsi.


“ Grazie “. Sussurra solamente, ed a quella semplice parola ogni possibile imbarazzo scompare: anche il figlio della Luna Blu si lascia finalmente andare, ricambiando quell’abbraccio che non ha mai potuto avere da suo fratello Vincent, ma che ora può avere da suo fratello Garry.

 

“ Non c’è di che, fratello “. Mormora istintivamente, sentendo come se un vuoto si fosse colmato in quel momento stesso. “ Sono davvero felice, per te e Jeanne: meritate di essere felici e costruire la vostra famiglia “. Continua poi il corvino, mentre in quel momento l’altro annuisce e sente come se, solo ora, fosse finalmente completo. Come se un importante pezzo di sé fosse ora tornato al suo posto, ora che è lì insieme a quella che è la sua vera famiglia ed è consapevole di questo. Tuttavia, una strana sensazione coglie i presenti: istintivamente è Garry il primo a correre fuori, trovando tuttavia solo una rosa nera.

 

“ Una rosa…? “. Mormora, ma Vanitas lo tira indietro prima che possa toccarla.

 

“ Non toccarla “. Fa, memore che anche sua moglie trovò il medesimo fiore e sapendo a chi appartiene. “ Quel fiore pregno d’oscurità, appartiene al clan della Luna Nera “. Sentenzia, mentre Garry rimane perplesso: il clan della luna nera? Chi di loro avrà lasciato quel fiore e perché? E come hanno fatto a lasciarla ma senza mostrare tracce della loro presenza? Perché non sono scattati gli allarmi e le protezioni? Purtroppo, non lo potrà mai sapere. Non per ora, per lo meno.

 

Non può sapere che la regina della sesta luna maggiore lo sta osservando da un po', compiaciuta delle novità scoperte. Non sa che quello è, se così si vuol definire, il suo regalo di nozze per lui e per Jeanne.

 

Passa rapidamente un mese o poco più da quel giorno. Il momento tanto atteso è finalmente giunto.

 

Nella stanza della sposa, le donne della famiglia Veghner stanno aiutando Jeanne a prepararsi: la sola che manca è Mina, ma Jeanne pensa che forse non parteciperà alle nozze. Ne è rammaricata, tuttavia non la può biasimare: da poco ha lasciato quello che era suo marito, lo ha lasciato per spingerlo tra le braccia di un’altra donna. Ora, chiederle anche di partecipare alle nozze le sembra un po' eccessivo. In oltre lei lo ha notato benissimo, la gravidanza della cacciatrice non è facile: non tanto per ciò che gli altri potrebbero dire, anzi mai nessuno l’ha trattata con disprezzo e tutti l’hanno sempre aiutata. Tuttavia, sembra sempre più stanca e debilitata man mano che il tempo passa: è come se il bambino cercasse di sottrarre il suo potere per nutrirsi, malgrado di fatto possieda già quello del padre e della madre uniti. Questo sembra non bastargli più, ma per ora Mina non ha voluto chiedere aiuto a nessuno. Solo ad Ivy e Giyu ha concesso di darle un po' di Zydrate: il re di Avalon ha infatti voluto rimanerle accanto per poterla aiutare, anche se sa che non è da sola in questo momento molto duro. Tuttavia, il corvino sente che il suo posto è questo ed è qui che rimarrà, al fianco di Mina esattamente come c’è stata lei ad aiutarlo a superare la morte di Margherita ed il distacco da Melody. La bionda sospira pesantemente, posando una mano sul proprio pancione e sorridendo lievemente: la sua bambina sembra calma e tranquilla. Il potere che ha sembra bastarle e non tenta di sottrarne a lei, ma se da un lato questo la solleva ovviamente, dall’altro la turba: perché sua figlia no, mentre il figlio di Mina continua a bramare sempre più potere? Eppure pensa, sono entrambi figli di quel folle di Dominique: il loro potere dovrebbe essere equivalente, anche il piccolo di Mina non dovrebbe necessitare di nuova forza. Il filo dei suoi pensieri è interrotto dalla voce di Joe, che sorridendo lievemente le sistema i capelli. “ Siete bellissima, Principessa! “. Esordisce la rossa, facendo lievemente arrossire l’altra.

 

“ G.. grazie, Madame Joe… “. Sussurra, mentre quel rossore sul suo viso non fa altro che accentuare la sua bellezza innata.

 

“ Credo che ormai, a parte il ritocco finale del trucco non manchi più nulla no? “. Chiede Ivy, mentre Sharon sembra riflettere un momento.

 

“ No, non credo manchi altro “. Mormora, mentre qualcuno bussa alla porta in quel momento.


“ Avanti! “. Fa solamente Jeanne, sapendo che non può essere Garry dato che anche lui si sta preparando. Ed infatti, dalla porta non entra il cacciatore bensì una giovane dalla chioma ebano.

 

“ Scusate il ritardo, ma stamattina non ero particolarmente in forze. Tuttavia, grazie all’aiuto di Re Giyu ora sono come nuova “. Sentenzia Mina Veghner, mentre vedendola entrare Jeanne sente una sorta di peso levarsi dal suo petto e sorride lievemente.

 

“ La gravidanza da ancora problemi? “. Chiede solamente, mentre l’altra posa una mano sul proprio ventre che inizia già a non essere più così piatto.

 

“ Sto bene: stiamo bene, non preoccupatevi! Non potevo mancare a queste nozze “. Fa, mentre a quelle parole Jeanne rimane sorpresa.

 

“ Mina, non siete obbligata a… “. Ma la corvina l’ammutolisce, prendendo da una scatola una cosa che Joe e Sharon ben riconoscono.

 

“ Prendete: questo è il mio velo da sposa, vorrei che lo indossaste voi come buon augurio “. Inizia il discorso, riuscendo inevitabilmente a commuovere la sposa. “ Spero… “. Non finisce la frase: Jeanne si fionda letteralmente tra le sue braccia, sorprendendola un po'.

 

“ Grazie! Mina… “. Mormora solamente la Principessa, dandole del tu e sorridendo lievemente, mentre l’altra ricambia il suo abbraccio istintivamente. “ Sono felice che tu sia mia cugina e parte della mia famiglia “. Mormora solamente la bionda, mentre l’altra annuisce senza mai sciogliere l’abbraccio.

 

“ Non c’è di che “. Fa solamente la donna, mentre un’ennesima fitta la fa sussultare. “ Anche io sono felice di essere tua cugina e di far parte della tua famiglia “. Fa, ed una volta sciolto l’abbraccio portando una mano al ventre.

 

“ Tutto bene? “. Chiede la bionda, mentre l’altra annuisce semplicemente.


“ S… si, sto bene: il piccolo si è solo fatto sentire “. Ammette, ridendo un po' e cercando di dissimulare. Jeanne fa per dire qualcosa, ma la cacciatrice è più rapida: afferra il velo, per poi porlo in testa alla fanciulla lentamente e stando attenta a non farle male o rovinarle l’acconciatura. “ Siete bellissima “. Sussurra poi la corvina, accarezzandole il viso con dolcezza e sorridendo. Jeanne si guarda allo specchio, non potendo fare a meno di concordare: il velo di Mina le sta benissimo, tuttavia non può fare a meno di osservare la cugina ed inevitabilmente, preoccuparsi: sente il potere del bambino, è molto più di quello che possiede Mina. Si chiede come andrà il parto? Riuscirà davvero a dare alla luce il piccolo senza gravi conseguenze, si chiede? Per lei le cose sono diverse: è vero che anche lei sta portando in grembo la figlia di Dominique, ma è anche vero che lei è più forte e riesce a sopportare il suo potere. O forse ancora, la spiegazione è che sua figlia in quanto femmina, ha ereditato meno potere da suo padre e più da lei.

 

“ Scusate, vorrei parlare un momento con Mina, se non vi dispiace… “. Fa ad un certo punto la Principessa, mentre a quelle parole le altre donne sembrano capire al volo la situazione, soprattutto Ivy.

 

“ So già di che cosa vuoi parlarle, ma anche noi tutte siamo preoccupate: vorremmo restare “. Fa ad un certo punto la corvina, trovando il consenso dell’arancione e della rossa, che porta Mina a sedersi e le si mette accanto.

 

“ Bimba mia, stai sudando freddo… sei sicura di stare bene? “. Chiede, mentre Jeanne annuisce per dare una risposta alla sorella ed in seguito prende parola di lì a poco.

 

“ Si, è giusto: rimanete “. Fa, per poi posarsi una mano sul ventre e sentendo che la sua piccola è calma. Si siede al lato opposto a quello di Joe, accanto a Mina. Poi prende la mano della cacciatrice nella sua guantata, guardandola in apprensione. “ Questa gravidanza vi sta distruggendo, Mina. Vi serve più potere per sopravvivere “. Sussurra, mentre a quelle parole la corvina la guarda con un lieve sorriso.

 

“ State tranquille! Apprezzo la vostra preoccupazione, ma è vana: sto bene,d avvero “. Fa, ma una nuova fitta contraddice le sue parole. Jeanne sospira pesantemente, per poi riprendere parola di lì a poco.


“ Non avrei mai dovuto uccidere Dominique: il suo sangue è indispensabile, per la salute tua e del tuo bambino “. Sentenzia amareggiata, mentre a quella frase Mina stringe forte la mano della cugina e scuote il capo con enfasi.


“ Invece hai fatto la cosa giusta, per noi tutti oltre che per te e la tua famiglia: con lui in vita, mai nessuno sarebbe vissuto in pace. Lo ha detto lui stesso: non si sarebbe mai fermato “. La rassicura, per poi rimettersi in sesto nel giro di poco e non mostrando più la stanchezza. “ Io ed il bambino stiamo alla grande! Credo sia normale inizialmente, che il corpo debba abituarsi alla sua forza e per questo io mi senta un po' scombussolata “. Fa, mentre sua madre la guarda decisamente preoccupata e memore del racconto fattole dalla figlia. Ed un’altra ipotesi balena nella sua mente. “ Coraggio! Prometto che, e avrò bisogno d’aiuto, mi rivolgerò a voi “. Fa, rivolgendosi alla cugina e sorridendo lievemente. “ lo abbiamo promesso, no? Ci saremo sempre l’una per l’altra “. Fa, mentre Jeanne annuisce: certo pensa, che è così. Lei e Mina hanno fatto una promessa e non la infrangeranno.

 

“ Bene! Ora che è tutto a posto, credo che noi damigelle dobbiamo prendere posto, no? “. Chiede ad un certo punto Sharon, mentre Mina annuisce.

 

“ E’ vero! Lasciamo un momento alla sposa per poter finire di prepararsi, noi andiamo a prendere i nostri posti alla cerimonia! “. Fa, mentre Joe annuisce ma non toglie gli occhi di dosso alla figlia. “ madre? Avete sentito? “. Chiede la corvina, mentre ad intervenire nel discorso è Jeanne.

 

“ Oh vi prego, non lasciatemi qui da sola o rischio davvero di combinare dei disastri dell’ultimo minuto! Madame Joe, sareste così gentile da rimanere con me ed accompagnarmi all’entrata della sala, in seguito? “. Chiede, mentre la rossa annuisce con un lieve sorriso.

 

“ Ma certamente “. Fa e, una volta rimaste sole la bionda osserva seriamente la rossa.

 

“ Ora siamo sole, posso parlarvi liberamente “. Sentenzia la Principessa, mentre Joe annuisce semplicemente. “ Vostra figlia non sta bene: le è successo qualcosa, il giorno in cui Dominique è morto. Qualcosa che sta anche influendo sulla sua gravidanza e sul suo corpo “. Prosegue, mentre la cacciatrice annuisce.

 

“ Può darsi che sia a causa del legame: ora che è spezzato, ora che la sua metà più grande non c’è più, forse anche il corpo di mia figlia deve assestarsi e… “. Ma Jeanne scuote il capo un paio di volte, riprendendo parola di lì a poco.

 

“ No: non è il legame spezzato il problema e questo, credo che anche voi l’abbiate capito “. Fa, mentre Joe annuisce mestamente. “ E’ come se il suo corpo stesse rigettando qualcosa: come se avesse assimilato qualcosa che il corpo non sta accettando, non così facilmente almeno. È come se un grande potere fosse entrato in circolo in lei, ma il suo corpo facesse fatica ad assimilarlo. Non so come spiegarlo, ma credo voi abbiate capito “. Sentenzia, mentre Joe annuisce.

 

“ Madame, ecco… “. Inizia il discorso, ma la Principessa la interrompe prima che possa terminare la frase.

 

“ Sono stata una vera stupida: come ho fatto a non pensarci? Avrei dovuto prendere il sangue di quel folle di Dominique, anche se era già morto. La sua Zydrate non può essersi disattivata del tutto istantaneamente, magari se lo avessi fatto, ora avrei potuto aiutare Mina… “. Mormora, ma a quelle parole Joe scuote il capo.

 

“ Madame, ecco… io… io devo… “. Fa per parlare, ma lo scoccare delle ore sull’orologio a pendolo segnano l’inizio della cerimonia: ormai non c’è più tempo.

 

“ Oddio! Oddio mio è già ora! “. Inizia ad agitarsi Jeanne, entrando letteralmente nel pallone e mentre Joe le prende entrambe le mani nelle proprie.

 

“ Coraggio! Ora, respirate profondamente e ripetete con me: andrà tutto bene! “. Fa, mentre la bionda respira profondamente alcune volte.

 

“ Andrà tutto bene, andrà tutto bene… “. Ripete, mentre la matriarca annuisce e riflette: ora pensa, non è il caso di parlare a Jeanne di quella cosa. Lo farà in un altro momento: ora pensa, deve solo pensare a condurla nella sala dove finalmente, dopo tanto penare potrà diventare la moglie dell’unico uomo che abbia mai amato.

 

Stesso uomo che ormai è quasi pronto per la cerimonia: Garry Perry fa alcuni respiri profondi, accanto a lui sia Michael che Vanitas lo osservano qualche minuto in silenzio. Il biondo prende parola di lì a poco. “ Ah, mi ricorda tanto qualcuno quando si è sposato “. Fa, ridendo lievemente e mentre Vanitas lo osserva perplesso.

 

“ Ah si? E chi? “. Chiede, mentre Michael lo osserva perplesso.

 

“ Ma come? Non avete capito che parlo di voi e della vostra agitazione, prima delle nozze? “. Chiede, mentre Vanitas lo osserva sinceramente confuso: che c’entra ora lui? Notando la confusione che ha creato nel re bambino, il giovane Hunter ride lievemente per poi posargli una mano sulla spalla.

 

“ Vado anche io a prendere posto in sala! Vi lascio un momento da soli, immagino dobbiate parlare “. Fa, mentre sia il corvino che l’argento annuiscono, il secondo ancora talmente agitato da gelare ogni punto del pavimento che calpesta. Una volta rimasti da soli il maggiore lo osserva, incrociando le braccia al petto.

 

“ Calmati o gelerai tutta la villa nel giro di un momento! “. Fa, mentre a quelle parole lui scuote il capo con enfasi.

 

“ E se sbaglio qualcosa? E se lei non vuole più sposarmi? Cosa farò? “. Chiede, mentre a quelle parole il corvino alza gli occhi al cielo.

 

“ Buon Dio! Dopo tutto ciò che avete passato, come puoi credere che non vorrà più sposarti? “. Chiede esasperato, mentre Garry annuisce e cerca di calmarsi.

 

“ Ok ok… sono calmo, hai ragione. Filerà tutto liscio “. Sussurra, cercando più che altro di convincere sé stesso. Mentre il neo vampiro è impegnato nel suo monologo, il fratello gli si avvicina di qualche passo.

 

“ C’è una cosa che devo darti: è il mio regalo di nozze, ma vorrei darlo anche a te dato che Jeanne ha già ricevuto il suo “. Fa, memore di aver già consegnato quella cosa alla sorella e facendola quasi svenire dalla sorpresa: in fine i loro dissapori sono stati chiariti e con quel gesto, lui ha ufficialmente dimostrato di accettarla come Hikari al cento per cento e membro ufficiale del clan della Luna Blu, non importa se il sangue nelle sue vene non è quello di Luna ma di un’altra donna.

 

“ Ah si? Quindi in fine, vi siete chiariti! Ne sono felice “. Fa solamente il più giovane, mentre l’altro gli mette tra le mani una cosa.


“ Mettilo “. Sentenzia risoluto, mentre Garry osserva ciò che ha tra le mani e ne rimane incredulo.

 

“ Vanitas, ma… “. Mormora, mentre il corvino annuisce semplicemente per poi riprendere parola di lì a poco.

 

“ Con questo, oltre che accettarti come mio cavaliere ti accetto anche come membro della mia famiglia, come vero Hikari e parte del clan della Luna Blu. D’ora e per sempre “. Continua, mentre Garry osserva con incredulità l’anello nella sua mano, un anello con al centro una bellissima pietra blu con lo stemma degli Hikari inciso su di essa. “ Se lo perdi ti ammazzo “. Borbotta solamente il Re bambino, mentre il minore infila l’anello al suo dito per poi, senza pensarci su, afferrare il fratello ed abbracciandolo come si conviene.

 

“ Grazie! Non sai cosa significa per me, essere accettato da quella che è la mia famiglia d’origine: aver trovato il posto a cui appartengo, finalmente “. Mormora, mentre il più grande annuisce.

 

“ Dovrò anche parlare con Mina: c’è una cosa che le devo dare, ora che Dominique non c’è più “. Sentenzia, mentre Garry lo guarda sorpreso. “ In fondo è o non è mia cugina? Essere una Lunetets non porta solo dolore e voglio che lei lo sappia. Per sé stessa e per il suo bambino: ciò che quella carogna di Dominique le ha fatto è abominevole, ma voglio che lei sappia che non è sola, che può contare anche su di noi e non solo su te e Jeanne. Questo glielo devo, lo devo a eli ed a Pierre che, anche per colpa della mia incapacità è ridotto in quello stato… “. Mormora, mentre a quelle parole il fratello annuisce.


“ Non è colpa tua: la colpa di tutto è di Dominique e Vincent, così come dei loro tirapiedi “. Sentenzia, mentre Vanitas annuisce: ci ha pensato a lungo, ma in parte si sente comunque colpevole di quanto accaduto.

 

“ Eppure, se mi fossi accorto prima della vera natura di Dominique non sarebbe successo tutto questo. Mi dispiace davvero, per mina e per chi ha sofferto a causa di quel mostro. Ma ora vorrei che giustizia fosse fatta: so che le cose materiali non contano molto in confronto al dolore delle perdite e tutto quanto è seguito, so che gli anni perduti non torneranno. Ma almeno… “. E guarda istintivamente fuori dalla finestra, verso un punto preciso.

 

“ A… aspetta! Vuoi forse…? “. Garry crede di capire e rimane incredulo, mentre Vanitas annuisce.

 

“ Mina è la sola Lunettes vivente che potrebbe ereditarlo “. Sentenzia. “ Ora che Dominique non c’è più, voglio che palazzo Lunetets sia suo. Voglio riconoscerla ufficialmente come parte della famiglia, così come sarebbe stato se quella carogna di nostro padre non avesse costretto nostro zio e nostra zia ad abbandonarla. Capisci? Glielo devo, ed anche Ivy è d’accordo su questo: entrambi vogliamo che anche Mina abbia l’eredità che le spetta, sia a lei che al bambino che ha in grembo “. Fa, mentre Garry annuisce e si trova concorde su tutta la linea: per Mina è sempre stato un pesante fardello, essere gemella di Dominique e portare anche il suo cognome ed il suo sangue dentro di sé. Almeno in parte, in questo modo potrà invece ricevere giustizia ed ottenere ciò che è suo di diritto.

 

“ Si. Si, credo tu abbia ragione: solo Mina ha diritto di ereditare quel palazzo. Solo lei ed il suo bambino“. Annuisce l’argento, mentre uno strano odore giunge ai due vampiri di lì a poco. “ Lo senti anche tu? “. Chiede solamente, mentre anche Vanitas annuisce di lì a poco.

 

“ Si, ma non preoccuparti: secondo me, siamo ancora così suggestionati dalla battaglia che sentiamo ancora uell’odore. Ma non dovremmo essere così turbati “. Mormora, andando ad aggiustare la cravatta del fratello e guardandolo di lì a poco, dandogli un leggero schiaffo sul viso. “ Avanti! Basta con queste preoccupazioni inutili e corri a sposarti! La sposa starà già arrivando, non vorrai che giunga alla sala della cerimonia prima di te? “. Chiede, mentre Garry va subito nel pallone esattamente com’è accaduto prima a Jeanne.

 

“ Cosa? No no! Andiamo, corri! “. Fa, mentre Vanitas ride lievemente ed afferra la giacca del fratello.

 

“ Si, ma prima metti la giacca... “. Ridacchia lievemente, accompagnando suo fratello alla sala della cerimonia.

 

Anche Mina sente uno stranissimo quanto familiare odore: da prima le si gela subito il sangue nelle vene, poi riflette. No pensa, no: non può essere. Quell’uomo è morto e sepolto, non è suo il sangue del quale sente l’aroma. Eppure pensa, se non è quello di Dominique è qualcuno che da lui ha ricevuto una gran quantità di sangue. “ Ma che cosa succede…? “. Mormora la cacciatrice, mentre uno sgradevole senso di oppressione la costringe bloccata sul posto, sola e nel belmezzo del corridoio. “ No, piccolo: ti prego, non è il momento “. Mormora solamente la fanciulla, portandosi le mani al ventre e sentendosi nuovamente male. “ Calmati ora, calmati ti prego… “. Sussurra, cercando vanamente di tranquillizzare la creatura che ha in grembo. Ma con scarsi risultati: il bimbo sta evidentemente assorbendo il potere del padre, ma se ciò non fosse sufficiente ed ora stesse indebolendo anche la madre? Cosa comporterebbe questo, al momento del parto? Una lieve risata femminile fa sussultare la corvina, che fa per afferrare la pistola antivampiro. “ Chi osa?! “. Fa solamente, ma un colpo di stiletto le fa cadere la sua arma ma senza ferirla.

 

“ State buona, Principessina: non vi consiglio di agitarvi, non nel vostro stato. L’ultima cosa che deve accadere ora è compromettere la salute del bambino. E la vostra “. Precisa una giovane fino ad ora rimasta in ombra, le braccia incrociate al petto ed il suo stiletto nuovamente riposto esattamente dove deve stare, come non lo avesse mai usato.

 

“ E tu chi… “. Mormora solamente la corvina, sbiancando di colpo quando l’altra si palesa. “ Una guardia reale?! Sei una degli accoliti di Vincent?! “. Chiede solamente, ma ancora una volta l’altra la osserva quasi divertita ed in seguito la deride lievemente, avvicinandosi senza timore.

 

“ Io rispondo ad un solo re e non è quello zaffiro, mia Principessa “, Continua, avvicinandosi fino a far indietreggiare l’altra ed imprigionandola tra sé e la parete. Senza tanti preamboli, la ragazza in alta uniforme appoggia la mano sul grembo di Mina. “ E’ forte, molto forte. Di questo passo, vi ucciderà prima del parto: ha assimilato il potere di suo padre, vero? “. Chiede, mentre Mina rimane agghiacciata ed incollata alla parete: ma chi è quella donna? E come mai la voce non la soccorre, per poter gridare e chiedere aiuto? “ E’ normale che stiate male: mentre il bambino ha già assorbito il potere di vostro fratello, il vostro corpo sta invece faticando a farlo. Perché voi rigettate ancora il legame con vostro fratello, di conseguenza il corpo segue l’esempio della mente. Ecco perché siete in questa situazione “. Spiega la corvina, mentre Mina sgrana gli occhi sconcertata.

 

“ Si può sapere chi sei?! “. Chiede solamente, ma sa che ciò che è stato detto dalla donna corrisponde al vero: se il bambino ha accettato il potere di suo padre e l’ha assimilato ma lei no, significa che è perché la mente non ha mai accettato il legame di sangue con suo fratello, il potente legame che solo i gemelli vampiri possiedono. E se non lo accetta la mente, come lo potrebbe mai fare il corpo? Ecco perché pensa, non riesce ad assimilare completamente il potere che ha sottratto a Dominique ed il suo corpo tenta di rigettarlo. Ma che ci può fare lei? Che ci può fare pensa, se non riesce a perdonargli tutto il male che le ha fatto?

 

“ Sono qui per conto del Re Oro, vi basti questo: quello che voi avete ucciso “. Stringe i pugni in ira colei che non è altre che… “ Il mio nome è Amber, sono il capitano delle guardie reali della Golden Land. Ed ho un regalo da parte del mio re “. Sentenzia e, senza che Mina abbia tempo di stupirsi o protestare iniettandole qualcosa nel braccio: qualcosa di dorato.

 

“ Cos’è…? che mi hai fatto?! “. Sussurra la corvina, sentendo qualcosa di strano. È come se quel liquido stesse calmando ogni dolore, come se fosse ciò che al suo corpo mancava per essere pronta ad accettare quel potere immenso che ha ricevuto. “ Ma questa è… è… “. La cacciatrice cade a terra, i suoi occhi si iniettano di un’intensa luce dorata seguita da una rossa ed una blu.

 

“ E’ Zydrate: quella oro, quella del mio signore. Ne ha estratta un po', prima che voi lo uccideste. Sapete Principessa, non meritereste nemmeno il mio aiuto… “. Sussurra la corvina: l’iniezione fa un male cane, pensa Mina. Sicuramente quella donna lo sta facendo di proposito, ma perché?

 

“ Noi non abbiamo ucciso alcun pilastro, ma cosa dici?! Non siamo noi a condurre una guerra contro le altre Lune Demoniache, ma il clan della Luna Rossa! Ed in oltre, la Luna Oro è decaduta da anni “. Mormora, mentre a quelle parole la donna estrae violentemente l’ago dal braccio dell’altra, afferrandola prima che cada.

 

“ Ci rivedremo tra nove mesi, Principessa dorata “. Sussurra solamente al suo orecchio la donna, mentre Mina non crede di aver sentito bene ciò che le è stato detto: forse troppo basso il tono di Amber, forse troppo alti i battiti del suo cuore. Ma una cosa la sa: per un momento i suoi occhi si iniettano nuovamente d’oro, mentre ogni dolore e fastidio scompare così com’è giunto: il suo corpo sta assimilando il potere di Dominique esattamente come ha fatto il suo bambino prima di lei, ed ora il processo di rigetto è stato arrestato. Eppure, mille domande scorrono nella mente di Mina: chi è il Re Oro? Perché questa Amber dice che loro lo avrebbero ucciso? Che lei sappia, il pilastro dorato è caduto anni ed anni prima. E soprattutto: perché ora quella donna l’ha aiutata e le ha dato appuntamento tra… tra… “ Tra nove mesi… “. Sussurra solamente la donna, portandosi una mano al ventre. “ Oh no! Il mio bambino! “. Fa, capendo che l’appuntamento è alla nascita di suo figlio! Tutto inizia ad incastrarsi nella sua mente, come un puzzle: quella donna cerca i figli del Re Oro! E lei ricorda benissimo di aver visto negli occhi di Dominique, una luce dorata. Ricorda benissimo che ha trasformato l’erba in vetro utilizzando plasma e sabbia. “ Gli elementi della Luna Oro… “. Sussurra preoccupata, portandosi una mano alla bocca e ricordando il pugnale di vetro e la spada di plasma di suo fratello, di come facilmente le abbia evocate! E sa perfettamente che quelle armi, non si lasciano toccare da nessun altro se non dal proprio Re, dal Pilastro a cui appartengono! “ Il re oro… è… oh mio Dio! “. Sussurra, non volendo pensare neanche ad una simile catastrofe. Ma deve anche pensare a cosa fare, semmai invece la sua ipotesi fosse vera. E se è così, forse anche la figlia di Jeanne è in pericolo! Forse pensa, questo non è il miglior momento per parlarne: forse si sta solo facendo dei castelli in aria. Tuttavia pensa, al momento di entrambe le nascite dovranno stare con gli occhi più che aperti e pronti ad un possibile attacco da parte di quella misteriosa donna, così leale e fedele al suo Re anche dopo la sua presunta morte. Sempre ammesso che l’intuizione della cacciatrice sia corretta.

 

Il momento tanto atteso è finalmente giunto: Michael Veghner osserva la donna in abito da sposa di fianco a lui, tenendola a braccetto. “ Grazie “. Sussurra semplicemente la bionda. “ Grazie, per avermi voluta accompagnare all’altare. Per me significa molto “. Sussurra poi la Principessa, mentre lui annuisce per poi sorridere lievemente.

 

“ E’ un onore per me: credo che noi tutti abbiamo aspettato questo momento con trepidante attesa: tutto doveva essere perfetto, mica potevo lasciarvi percorrere la navata tutta sola, no? “. Chiede, mentre lei sorride notando una cosa.

 

“ Vi siete commosso! “. Constata semplicemente la giovane vampira, mentre l’altro scuote il capo fingendo il suo solito fare un po' burbero.

 

“ Io? Nah! Figuriamoci, non mi sono commosso. Ho solo qualcosa in un occhio “. Fa, mentre lei ride lievemente. “ Io, commosso... quando mai? “. Chiede, eppure sa anche lui che la donna ha detto la verità: persino lui quest’oggi è davvero commosso. È commosso nel vedere finalmente il realizzarsi del sogno di Garry e Jeanne, commosso nel vederli finalmente insieme dopo tanto dolore e sofferenza. Ancora non può crederci, ma è reale: Dominique è stato sconfitto e non tornerà, ora è davvero finita! Suo zio, suo fratello e suo cugino sono stati vendicati. Ed anche Mina, Jeanne, Garry e tutti coloro a cui quel folle ha fatto del male: ora pensa, non può più nuocere a nessuno e questo lo fa veramente commuovere, fino alle lacrime di gioia che ora sta versando.

 

“ Oh si, vero! Il grande Michael Veghner non si commuove mai “. Ride ancora Jeanne, facendo lievemente arrossire lui e percependo le sue emozioni ma evitando di mettere in imbarazzo il biondo mentre, finalmente, la marcia nuziale ha inizio.

 

La cerimonia si svolge senza alcun tipo di problema: seppur fino in ultimo ci sia stato chi ha temuto che qualcosa andasse storto, in fine per fortuna non è stato così. Garry e Jeanne si sposano, diventando finalmente marito e moglie dopo tanto e lungo penare e tra la gioia e commozione generale. “ Dimmi che non sto sognando… “. Sussurra solamente il giovane cacciatore, stringendo a sé la sua sposa durante il ballo di rito al ricevimento. Lei si appoggia dolcemente a lui, riprendendo parola di lì a poco.

 

“ Non è un sogno: è reale “. Gli assicura lei, guardandolo intensamente ed arrossendo lievemente. “ Siamo sposati, finalmente “. Continua, mentre anche lui annuisce.


“ Avete ragione, signora Perry: è tutto reale, anche se ancora non posso credere che una bellissima principessa come voi abbia scelto me “. Sussurra, mentre a quelle parole anche lei lo guarda intensamente.

 

“ Vi ricordo signor Perry, che anche voi siete un Principe “. Fa, mentre il ballo prosegue. “ Ti amo così tanto “. Fa ad un certo punto la bionda.

 

“ Ti amo anche io. Non hai idea di quanto ti amo “. Continua il discorso lui, stringendola maggiormente a sé e proseguendo quel ballo.

 

Ballo al quale ben presto, anche Mina e Giyu si uniscono, così come tutti gli altri invitati. Il Re della Luna Calante osserva qualche istante la sua dama, che accorgendosi di quello sguardo indaco puntato su di lei arrossisce vistosamente. “ C… cosa c’è? Ho qualcosa sul viso? “. Chiede solamente la corvina, mentre lui scuote il capo qualche istante ed in seguito riprende parola.


“ Oh no: vi guardo perché con la vostra bellezza, rischiate di eclissare addirittura la sposa “. Fa semplicemente lui: non ha mai più sorriso, pensa Mina. Non ha mai più sorriso se non una volta, da quando la sua amata Margherita è morta e si è dovuto separare da Melody.

 

“ Anche voi lo siete, ma… “. I due si guardano, mentre il ballo prosegue senza intoppi. “ … vorrei tanto vedervi sorridere di nuovo: so che dietro quella coltre di freddezza, si cela molto. Lasciate che sia io ad aiutarvi, così come voi avete aiutato me nel momento del bisogno “. Parla sinceramente, mentre a quelle parole lui la osserva qualche istante, stingendola maggiormente a sé.

 

“ Ecco, io… “. Fa per dire, ma improvvisamente la musica s’interrompe mentre, nella sala, un irreale freddo cala improvvisamente.

 

Tutti i presenti si volgono verso l’entrata: alcune figure incappucciate entrano da essa come se nulla fosse, a nulla sono valse le difese poste dai padroni di casa. In un momento sono state sbaragliate dal potere devastante di colui che cammina davanti al gruppo misterioso, ad affiancarlo è una donna in alta uniforme che Mina riconosce. Il gelo nella stanza si fa sempre più forte, mentre l’uomo prende parola di lì a poco. “ Non sono passati neanche due mesi dai funerali di Dominique e già state festeggiando? Dovreste vergognarvi “. Sentenzia colui del quale Ivy ha già riconosciuto la voce. “ Tuttavia, anche se trovo deplorevole questo vostro atteggiamento non potevo esimermi dal farvi una visita, oggi: in fin dei conti, dovevo congratularmi con la mia dolce sorellina e con il mio ritrovato fratello, per le loro nozze “. Ride maligno, una ventata gelida blocca i presenti: il potere della Luna Blu li ha immobilizzati senza che potessero reagire!

 

“ Tu! “. Grida infuriato Vanitas, avendo capito a sua volta di chi si tratta e cercando di liberarsi dal suo controllo: da quando pensa, quell’uomo è così potente? “ Come osi presentarti qui, davanti a me?! “. Grida furioso, mentre l’altro si avvicina con un ghigno maligno.

 

“ Te l’ho già detto “. Sentenzia risoluto. “ Volevo congratularmi con mio fratello e mia sorella. In oltre… “. Posa una mano sul cappuccio, avvicinandosi come se nulla fosse ad Ivy. “ C’è un’altra persona che devo ringraziare “. Fa in tono risoluto, per poi afferrare il mento della giovane tra due dita ed obbligandola ad alzare lo sguardo furioso verso di lui. “ Non è vero, sorellina? “. Sogghigna maligno il minore e, senza darle tempo di ribattere posando le labbra su quelle di lei, stringendola in una presa dalla quale anche a lei è ora impossibile sfuggire. Lei, che essendo immobilizzata come il resto dei presenti non può fare nulla per staccarsi.

 

“ Toglile le mani di dosso o ti ammazzo!! “. Si infuria Vanitas, non riuscendo però a contrastare i poteri dell’altro con i propri, non nell'immediato almeno. L’altro che, come a volerlo indispettire maggiormente afferra la corvina per la vita e la attira a sé, rendendo quel bacio decisamente ben poco casto e puro e mandando su tutte le furie l’altro. “ Lasciala subito!! “. Si irrita il Re bambino, mentre alcuni spuntoni di ghiaccio sfiorano il minore, obbligandolo a spostarsi ed interrompendo così il bacio.

 

“ Hai sempre un buon sapore, mia cara sorellina “. Ghigna strafottente e leccandosi le labbra compiaciuto, mentre solo ora Ivy si rende conto che in quel bacio, quel pazzo che ha per fratello deve averle morso il labbro ed assaggiato così, ancora una volta, il suo sangue. La regina sgrana gli occhi sconcertata ed allibita, mentre lui prosegue la frase di lì a poco. “ Grazie, per avermi dato due figlie così simili a me ed alla mamma “. Ghigna maligno Vincent Hikari, togliendo il cappuccio e guardando la sorella, che invece ricambia con uno sguardo carico d’ira.

 

“ Infame che non sei altro! Quelle non sono le tue figlie “. Sentenzia la regina, mentre come a volerla provocare lui si scosta da lei, quasi ignorando il fratello ma avvicinandosi ad Anna che a sua volta, tiene tra le braccia le gemelle.

 

“ Io dico di sì “. Continua il falso Re e, con uno strattone e facendole quindi piangere, afferrando prima Amalia e poi Luna, osservandole. “ E molto presto, le mie figlie e la mia regina torneranno al mio fianco esattamente dove devono stare “. Prosegue, facendo così infuriare maggiormente il maggiore.

 

“ Lasciale bastardo! Lasciale o ti ammazzo! “. Si irrita Vanitas, riuscendo a muoversi ma non abbastanza da allontanare il minore dalle piccole.

 

“ Oh fratello mio, mi sei mancato sai? Ma ancor più, mi sono mancate la mia regina e le mie figlie “. Calca sulla parola mie, mentre evita un attacco improvviso che proveniva da dietro e del quale nemmeno Amber si è accorta.

 

“ Lascia quelle bambine o la prossima volta, non sarò così clemente “. Assicura il giovane dalla chioma corvina: il solo ad essere riuscito a liberarsi dal controllo di Vincent rapidamente, essendo un Pilastro e non avendo legami con lui. Preso alla sprovvista, Vincent non si rende conto dell’intervento di Murata: l’uomo riesce ad afferrare le piccole che ovviamente, nel trambusto hanno iniziato a piangere.

 

“ Grazie, re Giyu “. Mormora solamente Vanitas, sentendo di essere riuscito a liberarsi dal controllo del fratello e vedendo che ora, grazie all’intervento di Giyu e di Murata le gemelle sono al sicuro. Senza pensarci su rifila al fratello un pugno così forte da farlo volare contro la parete, i suoi occhi sono iniettati di un’intensa luce blu. “ E questo è per aver toccato mia moglie e le mie figlie! “. Calca a sua volta sulla parola mie, mentre lentamente anche gli altri presenti iniziano a potersi muovere liberamente: essendosi distratto infatti, Vincent ha dovuto annullare il controllo su di loro e difendersi prima di avere delle conseguenze.

 

“ Molto presto, la mia regina sarà al fianco del suo legittimo re e tu andrai a far compagnia al nonno nel cimitero di famiglia, mio caro fratello “. Ribatte deciso il biondo. “ Sarai tu quello che morirà, non io “. Continua a sputare il suo rancore il minore, mentre Amber si prepara difenderlo da ogni possibile attacco.

 

“ Vieni qui e combatti da uomo! Bastardo! “. Grida infuriato il re zaffiro, evocando la sua spada di ghiaccio e facendo per colpire il minore. “ Non scappare come fai sempre! Codardo! “. Fa per colpirlo, ma Amber para il suo fendente con la propria spada.

 

“ Non toccherete il re con un solo dito, finché ci sarà io a difenderlo “. Sentenzia risoluta, mente a quelle parole il corvino inizia ad alterarsi e la lama della spada di Amber ghiaccia.


“ Spostati! “. Le ordina, ma la donna non ha la minima intenzione di scansarsi da lì e gli tiene testa egregiamente.

 

“ Non è questo il luogo dello scontro decisivo, mio caro fratello “. Ghigna malignamente il biondo, sicuro di sé come mai è stato prima d’ora. “ Se vuoi chiudere i conti con me, dovrai venire a palazzo. Al mio palazzo “. Inizia a ridere sprezzante, notando l’espressione furiosa dell’altro. “ Ma fino ad allora… “. Il minore si volta, pronto a scomparire esattamente com’è giunto, un turbine di ghiaccio.

 

“ Aspetta, maledetto!! “. Grida su tutte le furie il maggiore, riuscendo a buttare a terra Amber.

 

“ Mio signore! “. Grida semplicemente la corvina, mentre Vanitas afferra il mantello del minore.

 

“ Vanitas! “. Fa invece ad un certo punto Ivy, non intenzionata a lasciare da solo il marito ed afferrando a sua volta il suo braccio. Poi, un intenso gelo ed una ventata di ghiaccio costringe i presenti a coprirsi il volto per qualche momento.

 

Il primo a scoprire gli occhi è proprio Garry, seguito dalla moglie e da Mina. “ Che diavolo è successo?! “. Chiede preoccupata Jeanne, guardandosi intorno.

 

“ E dove sono Vanitas ed Ivy? “. Chiede ad un certo punto Joe, dopo essersi ripresa. A quella domanda Garry non ci pensa due volte: guarda sia la moglie che gli altri presenti, prendendo parola di lì a poco.


“ Presto! Dobbiamo andare a palazzo Hikari ad aiutarli! Vanitas ed Ivy hanno inseguito Vincent, quando lui ed i suoi accoliti se ne sono andati in quella ventata di ghiaccio “. Fa, mentre Mina porta una mano alla bocca preoccupata per le sorti dei due cugini.

 

“ Vuoi forse dire che… “. Mormora, mente l’argento annuisce e mente, più luminosa che mai e per la prima volta la subalterna della luna blu, la luna zaffiro, fa la sua comparsa, sostituendosi in quel momento alla Luna Blu seppur per qualche istante.

 

“ Si “. Sentenzia semplicemente il cacciatore, mentre i suoi occhi si tingono di un blu intenso ed a seguito, anche la luna fa la stessa cosa. “ La battaglia finale è iniziata “. Continua, mentre in tutto questo qualcuno sta osservando la scena con un ghigno malefico: le cose si stanno facendo interessanti, pensa prima di scomparire così com’è giunto: nel nulla.

Salve miei fans, come state? Ed ecco il capitolo 80! Ormai ci siamo: lo scontro finale è alle porte. Vincent lancia la sua sfida e Vanitas ed Ivy sono i primi a raccoglierla, seguendolo a palazzo. Garry si mette invece a capo di un altro gruppo, intenzionato a dar man forte al fratello ed alla sorella. In tutto questo, cosa staranno facendo Rosina, Nox ed Herik? E chi è la misteriosa Amber, mandata dal Re Oro prima di morire a Veritas? E soprattutto, chi era o è il nuovo sovrano dorato? Mille domande, alle quali probabilmente avremo risposte nella seconda parte della diciottesima Luna ( già in lavorazione! ). Continuate a seguirmi! Un abbraccio, alla prossima!

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Capitolo 81
*** In nome del re ***


Veritas, qualche giorno prima della morte di Dominique.

Il giovane dalla chioma bionda osserva il suo fedele braccio destro, che d’altro canto non riesce a stare calmo neppure un istante. “ Nick… “. Sussurra solamente Vincent Hikari, ma l’altro scuote il capo con enfasi, come se solo starlo a sentire potesse convincerlo della veridicità della rivelazione alla quale invece, non vuole credere. “ Ascoltami, so che è difficile. Ma ti sto dicendo la pura verità! “. Tenta nuovamente il minore dei fratelli Hikari, mentre l’altro da un forte pugno al muro, così forte da lasciare una traccia di plasma su di esso, che ben presto si mischia a sabbia e diviene vetro.

“ Lui le ha uccise! “. Continua alterato il corvino, scuotendo il capo. “ Kaname Hikari! Lui ha ucciso mia madre e la tua! Ed ora mi dici che dovrei semplicemente accettarlo come re e rinunciare alla mia vendetta?! “. Si innervosisce di più il maggiore, ma a quelle parole e percependo i suoi sentimenti il suo Re, il suo solo Re, si alza dal trono che ancora non gli appartiene e gli prende la mano lievemente ferita nella propria, guardandolo intensamente.

“ Anche se uccidessi mio padre, credi che tua madre tornerebbe in vita? “. Chiede solamente, mentre Dominique non pare volersi lasciar convincere da quelle parole.

“ Ma come fai ad essere così calmo!? “. Grida innervosito, il vetro copre ben presto il pavimento sotto lo sguardo sorpreso di Vincent: questo pensa, non è il potere della Luna Rossa e nemmeno della Luna Blu. Ciò che sta ora coprendo il pavimento non è ghiaccio ma vetro, risultato finale dell’unione del potere della sabbia e del plasma. Del potere della Luna Oro. “ Lui ha assassinato anche tua madre! Non dimenticare che fu lui il mandante! Lui mise sotto incantesimo i Perry e li costrinse a fare ciò che hanno fatto, uguale per i Delacour! Quei poveretti hanno pagato una colpa che non gli era propria, anche se non posso dire che mi dispiace “. Mormora solamente, accorgendosi di aver mostrato compassione per i genitori di Garry ed anche per i Delacour. E lui pensa, non può in alcun modo mostrare pietà o compassione per nessuno: questo lo indebolirebbe e basta, la pietà e la misericordia sono sentimenti da abbandonare totalmente, si ripete. A quelle parole tuttavia, il falso Re scuote il capo a sua volta e prende per le spalle  il cugino e guardandolo intensamente.

“ Mio padre non ha mai voluto uccidere mia madre! Lui l’amava profondamente! Chi è dietro la sua morte è il burattinaio che ha sempre mosso i fili di questa sceneggiata! “. Continua Vincent, mentre suo cugino lo osserva come stesse dicendo delle vere e proprie bestemmie. “ Chi c’è dietro le morti delle nostre madri, non lo aveva previsto! Credeva di usare mio padre come arma per conseguire il suo obiettivo finale, ma non avrebbe mai creduto che il risultato sarebbe stato farlo uscire di senno, così tanto da indurlo ad uccidere sua moglie e sua cognata, la moglie del suo stesso fratello! Credimi! C’era qualcun altro dietro, qualcuno che non è più in questo mondo! “. Continua a spiegare il biondo, mentre l’altro si allontana bruscamente da lui e porta entrambe le mani alle orecchie. “ Dominique… “. Sussurra solamente il falso Re, mentre il cugino scuote il capo con enfasi.

“ Basta! Basta, smettila! “. Grida, mentre una fiammata incenerisce seduta stante un mobile, i suoi occhi brillano di un’intensa luce scarlatta. “ Io non so perché ora proteggi tuo padre! Non lo so e non mi interessa! Ma sappi che io non cambio idea: quell’uomo ha ucciso mia madre, anche se indirettamente! Ed ora deve pagare, per questo e per aver allontanato mio padre da me! Fine della discussione! “. Si infuria maggiormente, per poi voltarsi e dirigendosi verso l’uscita della sala del trono, in cui invece Vincent decide di rimanere.

“ Maledizione… “. Mormora solamente il più giovane, sospirando pesantemente: sapeva che far accettare a suo cugino la realtà sarebbe stato difficile, ma non addirittura impossibile! Poi la sua attenzione è calamitata sul vetro depositato sul pavimento, che segue i passi fatti dal cugino fino alla porta d’uscita. Il suo sguardo si fa serio, mentre ripensa alla cosa che ha trovato solo poco tempo prima e della quale ha ordinato a Dominique di sbarazzarsi. Ma si chiede, lo avrà davvero fatto? Ha seri dubbi in merito. “ Bentornato tra noi, re dorato… “. Sussurra solamente, mentre osserva la luna oro ricomparire nei cieli di Veritas, dopo moltissimi anni d’assenza. Ed inevitabilmente riflette su una cosa: forse pensa, il pilastro dorato non è più decaduto. Ora pensa, ora manca solo un Re ma per questo, lo sa, potrebbe non giungere mai il tempo di comparire in scena. “ Luna bianca, portavoce degli umani. Mi chiedo se… “. Si interrompe, prima di osservare nuovamente la luna oro e sospirando pesantemente, mentre mille pensieri corrono nella sua mente.


A Villa Veghner, tutti i presenti si guardano intorno sconcertati: tutto è successo talmente in fretta da non riuscire neanche a metabolizzarlo, alcuni stanno ancora cercando di rendersene conto: Vincent è appena irrotto, letteralmente, nella villa di uno dei cinque capifamiglia. Ha minacciato i presenti e sfidato il fratello, che è scomparso assieme a lui ed Ivy, che non ha voluto lasciar solo il marito in un momento del genere. “ Ma dove sono andati?! “. Chiede preoccupata Joe, mentre Garry si guarda intorno ancora un istante per poi scuotere il capo.

“ Possono essere solo in un luogo… “. Sussurra, stringendo i pugni in ira. “ Maledizione! Perché quei due devono sempre agire di testa loro?! Perché hanno seguito Vincent a palazzo, da soli?! “. Si infuria, mentre il pavimento ghiaccia immediatamente. “ Hanno fatto esattamente ciò che voleva lui! Sono andati nella tana del lupo, soli e senza armi adeguate per affrontarlo! “. Impreca, mentre Jeanne gli mette una mano sulla spalla decisamente preoccupata.

“ Ed ora, che cosa facciamo? “. Chiede preoccupata la Principessa. “ Sappiamo dell’ossessione di Vincent per Ivy e del suo desiderio di distruggere Vanitas: in questo scontro, darà fondo a tutte le sue risorse! Noi… noi dobbiamo fare qualcosa! “. Sentenzia solamente la bionda, mentre a quelle parole suo marito annuisce.

“ Ed è ciò che farò! “. Fa, afferrando il proprio mantello ed indossandolo. “ Io andrò assieme ad alcuni Hunters, verso palazzo Hikari! Non intendo lasciar soli mio fratello e mia sorella, non stavolta: affronterò anche io Vincent “. Sentenzia, mentre Jeanne lo osserva qualche istante e, senza dire altro afferra anche il proprio mantello.

“ Non credere di lasciarmi indietro “. Fa, mentre lui fa per parlare. Ma la moglie lo interrompe prima ancora che possa proferire verbo, alzando una mano per farlo stare zitto. “ E no! Non mi convincerai a rimanermene qui mentre voi altri siete in pericolo, anche se sono incinta! Ivy ha combattuto per me, anche quando aspettava le gemelle! Ora non mi tornerò indietro, quando si tratta di salvarla da quel folle di nostro fratello! “. Sentenzia, mentre l’argento la osserva attentamente, forse un po' incredulo.

“ Jeanne… “. Sussurra, mentre lei sorride lievemente e gli accarezza il viso.

“ Troveremo il modo di aiutarli, ma lo faremo insieme: ora che ci siamo ritrovati, non voglio più lasciarti. Ed al tempo stesso, voglio aiutare mio fratello e mia sorella. Ti prego! Lasciamelo fare! “. Chiede, mentre a quelle parole anche Giyu si fa finalmente avanti.

“ Anche io posso aiutarvi: Murata ed i miei soldati vi accompagneranno, così daranno man forte ai vostri Hunters. Io invece, proteggerò questa villa ed i suoi abitanti come fosse la mia stessa casa “. Fa, mettendo una mano sulla spalla a Garry e mentre lui annuisce, sinceramente grato. “ Avete una grande forza, Garry: non dimenticatelo mai, ed usatela “. Sentenzia, per poi avvicinarsi e sussurrandogli qualcosa in modo che solo lui possa sentire, scostandogli lievemente i capelli ed avvicinando il viso al suo orecchio. “ Avete sconfitto un Pilastro: una Luna maggiore. Non dimenticatelo mai. Non dimenticate la forza con cui avete sconfitto la settima Luna crescente e fatene tesoro, contro Vincent e contro chiunque altro vi minaccerà. Io credo in voi “. Fa, mentre Garry rimane effettivamente sorpreso.

“ Un Pilastro? Cosa…? “. Mormora, mentre Giyu si stacca rapidamente da lui e finalmente, dopo anni ed anni in cui solo una volta lo ha fatto, sorride lievemente.

“ Mi prenderò io cura di Mina e di chi rimarrà alla villa. Incluso vostro figlio e le vostre nipoti: non temete. Anche se le guardie di Vincent sono potenti, non potranno nulla contro un Pilastro come me. Partite tranquilli! “. Continua, mentre a quelle parole Garry annuisce.

“ Grazie, maestà “. Sussurra solamente, mentre l’altro annuisce e fa un cenno affermativo con il capo, mentre Garry si precipita a riunire i suoi Hunters ed i soldati di Avalon, seguito a ruota dalla moglie.

“ Anche io andrò a palazzo! “. Sentenzia ad un certo punto Dante, intervenendo nella discussione. “ I miei signori sono in pericolo! Il re, la regina, il principe e la principessa hanno bisogno di me! “. Fa, ma a quelle parole Giyu scuote il capo in gesto di diniego.

“ No, tu non andrai “. Sentenzia, mentre Dante lo osserva decisamente sconcertato.

“ Ma… maestà! Anche se siete un Pilastro, non posso obbedire! “. Fa, scuotendo il capo con enfasi. “ Ho promesso alla Regina Luna di proteggere i suoi figlie le persone che amano! Se ora non vado… “. Ma Giyu lo osserva severamente, i suoi occhi indaco sembrano quasi voler trafiggere il maggiordomo tanto da, in un solo istante, metterlo in soggezione come solo con Re Vaniats Lunettes o Re Kaname gli capitava di essere.

“ Andrai al Sancta Santorum ed aiuterai chi si trova là! “. Sentenzia risoluto il Re Indaco, mentre a quelle parole Dante sembra essere decisamente confuso. “ Andrai là, aiuterai Madame Rosina e chi l’accompagna a creare la sola arma che può fermare Vincent! Ecco come darai il tuo contributo alla lotta: se ora andrai a palazzo ti farai ammazzare e senza protezioni, Rosina e chi l’accompagna non potranno far giungere l’arma a Vanitas, Ivy, Garry e Jeanne. Io non posso aiutarla: i miei uomini accompagneranno Garry e Jeanne e non posso farne giungere altri da Avalon, non in tempi così brevi “. Sentenzia, mentre Dante lo osserva decisamente sconcertato.

“ Ma voi come sapete questo? Io credevo che Madame Rosina fosse ancora a palazzo! “. Si confonde ulteriormente l’arancione, mentre a quelle parole Giyu scuote il capo per poi posargli entrambe le mani sulle spalle e guardandolo intensamente.

“ Volete davvero che perda tempo a spiegarvi questo? Andate! Non c’è tempo da perdere! “. Fa, mentre a quelle parole Dante smette di fare domande ed annuisce.

“ Oui, Votre Altesse “. Sentenzia, mentre l’altro annuisce per poi lasciarlo andare: con un solo gesto del braccio da parte del nono Pilastro, una nebbia fitta teletrasporta l’uomo dalla chioma arancione nel punto in cui il Sancta Santorum sorge, maestoso.

“ Credete che ce la faranno, da soli? “. Chiede solamente Sharon, stringendo la piccola Amalia a sé e mentre la sorella stringe invece Luna.

“ Certo che sì: sono più forti di quello che crediamo! Ce la faranno “. Assicura il corvino, proseguendo di lì a poco. “ Devono farcela “. Continua, portando lo sguardo ad una donna che sta osservando tutta la scena dalle scale, dalle cui è scesa solo da poco.

“ Noi andiamo ad aiutare Garry a radunare quanti più Hunters possibili “. Sentenziano invece Hans e Kevin, trovando il consenso dei presenti. “ Sharon, Joe: vi prego, occupatevi delle piccole principesse ed abbiatene cura “. Prosegue il capofamiglia dei Delacour, mentre la rossa osserva la figlia, appena apparsa alle scale.

“ Mina, tesoro! Finalmente sei uscita dalla tua stanza! “. Mormora solamente la rossa, mentre la figlia scende solamente alcuni gradini.

“ Devo aiutarli! Devo dare la mia Zydrate a Garry e Jeanne: con il potere della Luna Rossa, avranno più possibilità di… “. Mormora, scendendo le scale e mentre la zia ed il fratello la osservano e mentre il maggiore scuote il capo in gesto di diniego.

“ Ma sei diventata matta?! Vuoi ammazzarti o compromettere la gravidanza?! “. Si irrita il biondo, mentre lei scuote il capo.

“ Il bambino ed io staremo bene! Ora sono loro ad aver bisogno di me! “. Sentenzia, mentre senza dire una parola è Giyu a sbarrarle la strada in men che non si dica: con velocità sorprendente si teletrasporta di fronte a lei, sbarrandole la strada con un braccio e scuotendo il capo.

“ Michael, penserò io a vostra sorella. Se volete, voi potete già organizzare la difesa di questa villa “. Sentenzia risoluto, mentre l’Hunter rimane da prima impressionato dall’agilità di Giyu. In seguito riflette: non dovrebbe sorprendersi, in fondo sta parlando di uno dei Pilastri! Alle sue parole anche l’Hunter avverte una sorta di soggezione, costringendolo ad annuire.

“ Ai vostri ordini “. Sussurra, mentre anche Sharon e Joe si ritirano in una stanza degli ospiti, per permettere a Luna ed Amalia di riposare ed allo steso tempo avendole sempre sott’occhio. Rimasti soli, Mina cerca ancora di scendere le scale.

“ Vi prego, lasciatemi andare! “. Grida semplicemente la corvina, mentre l’altro non pare aver idea di scansare il braccio. “ Giyu, per favore! “. Continua, mentre lui la afferra con forza per le spalle e scuote il capo, i suoi occhi si iniettano per qualche istante della luce indaco della sua luna.

“ Volete che vi incateni o preferite desistere di vostra iniziativa?! Non sfidatemi, Mina! “. Grida per la prima volta, mentre lei ammutolisce sconcertata: perché pensa, ora si è arrabbiato così? È la prima volta pensa, che il re indaco mostra così chiaramente le sue emozioni altrimenti celate dietro una coltre di freddezza inespugnabile. “ Siete incinta e la vostra gravidanza è già di per sé rischiosa! Volete morire?! Volete perdere il bambino?! Perché è quello che succederà, se ora perdete altra Zydrate! Dovreste assorbirne, non disperderla! In questo momento, il vostro solo pensiero dev’essere rivolto alla creatura che avete in grembo e la sua salute: non essendo più in vita il suo padre biologico e non potendo avere altro potere da lui, spetterà a voi dargli il vostro e la vostra Zydrate, riuscite a comprenderlo?! “. La rimprovera, mentre lei sente gli occhi bagnarsi di lacrime e si sente una debole: con il potere di Dominique che scorre in lei dovrebbe essere più forte, pensa. Invece il suo corpo non lo ha ancora assimilato del tutto e tenta di rigettarlo, rendendola un’inutile per le persone che ama. “ Non siete un’inutile “. Continua lui, come leggesse i suoi pensieri e sentendo chiaramente l’odore delle sue emozioni: del suo stress, della sua frustrazione, della sua impotenza e della sua debolezza. “ Voi siete la donna più bella, più coraggiosa e più forte che abbia mai incontrato, dopo la mia Margherita! Vostro figlio sarà orgoglioso di chiamarvi madre e vorrà prendervi d’esempio: lo crescerete con amore ed affetto e credetemi, lo so! Lo so: non diventerà mai come suo padre, per ciò smettete di pensare questo e di aver paura! Accettate il potere di vostro fratello, prima di avere un vero e proprio rigetto e morire! Fatelo per vostro figlio, pensate solo ed esclusivamente al suo bene! “. Continua, mentre lei lo guarda con le lacrime agli occhi. “ Non serve che vi mettiate in pericolo per dimostrare chissà che cosa, per dimostrare che siete diversa da Dominique: tutti noi lo sappiamo. Sappiamo che siete diversa, ed accettare il suo potere ed il legame che avete anche dopo la sua morte, accettare il legame di sangue non significherà cambiare questo fatto “. Continua, mentre lei scoppia in lacrime: non ha mai parlato a nessuno di come si sente realmente, sapendo che già tutti hanno da affrontare delle cose più importanti come la battaglia con Vincent. Nemmeno con sua madre ha mai parlato: Joe è già provata dalla situazione di Pierre, non le serve altra preoccupazione. “ Venite qui: ci penso io a voi, non temete: non sarete mai sola. Con me potete parlare, anche delle cose delle quali non parlate ai vostri familiari per paura di preoccuparli “. Mormora solamente il corvino, attirandola a sé ed abbracciandola, cadendo entrambi in ginocchio sulle scale e mentre, finalmente, lei dà sfogo alle lacrime e ricambia l’abbraccio, aggrappandosi a lui come fosse la sua sola ancora di salvezza, in quel momento. E ripensando, inevitabilmente, a cos’è accaduto durante la battaglia finale con Dominique: che sia davvero diversa da suo fratello, pensa? Che l’averlo ucciso divorando la sua vita non l’abbia resa a sua volta un’assassina? Che esaudire il suo ultimo desiderio, che risparmiargli inutili patimenti e sofferenze sia stato da parte sua un atto di pietà e non un atto vile? Mille domande, alle quali per ora non sa dare una risposta.

Ivy e Vanitas riaprono gli occhi, quasi nello stesso istante: entrambi si guardano intorno per istinto, mentre la corvina prende parola di lì a poco. “ Vanitas… “. Mormora solamente, mentre una sensazione opprimente prende entrambi e mentre il giovane Re fa un passo avanti, con lo sguardo di chi è realmente sconvolto.

“ Il mio palazzo… “. Sussurra solamente, percependo di essere un estraneo nel suo stesso palazzo. Che quel luogo non gli appartiene più, che è stato barbaramente violato e cambiato da Vincent e dai suoi accoliti. I ritratti, che ora non rappresentano più lui ma il fratello, addirittura uno in cui è assieme ad Ivy a raffigurare la famiglia reale che non è mai esistita: una falsa famiglia reale che è esistita solo nella mente del minore. Un altro ritratto attira invece l’attenzione di Ivy: il ritratto di Dominique e Jeanne. La donna si avvicina, appoggiando una mano su di esso e mentre, in quello stesso istante una vampata di potente calore la pervade e le fa, istintivamente, scansare la mano. Il suo sguardo cade istintivamente nel punto in cui, nel ritratto è raffigurato suo cugino ed un brivido di calore corre lungo il suo corpo.

“ Non mi piacciono questi ritratti… “. Mormora solamente la donna, mentre una risata fuori luogo interrompe i pensieri dei due e mentre Vanitas afferra istintivamente la mano della moglie.

“ Avete ragione: i pezzi forti sono altri due “. Ghigna crudelmente Vincent Hikari, mentre la luce della Luna Blu appena sorta illumina da prima il ritratto della vecchia famiglia reale: Luna con in braccio un neonato Vincent, Vanitas accanto alla madre ed Ivy accanto al padre, in quello che è il ritratto della precedente ma anche della nuova generazione Hikari. “ Benvenuto alla fine, fratello “. Continua poi il biondo, mentre la luce della Luna Blu illumina ora un altro ritratto: quello del Re Pazzo, il primo Pilastro della Luna Blu che sia mai comparso. Il ritratto di Vanitas Lunettes.

“ Oh si: hai ragione, fratellino. Ci sarà una fine “. Inizia il discorso il re bambino, sogghignando e recuperando la sicumera così tipica di lui e mentre Ivy pensa un momento a che cos’è accaduto quando ha toccato il ritratto di Dominique e Jeanne. “ La tua fine e quella del tuo falso regno “. Conclude poi il Re zaffiro, afferrando la propria spada e puntandola all’odiato rivale. In tutta risposta, Vincent si lascia andare ad una fragorosa risata.

“ Non hai nemmeno evocato la spada di ghiaccio e pretendi di avere una possibilità? Contro di me? “. Chiede con sicumera, afferrando a sua volta la propria spada. “ Sei davvero un illuso, ex pilastro della luna blu “. Lo deride, mentre a quelle parole gli occhi del maggiore si iniettano di una luce blu che forse, non hanno mai avuto.

“ Io ti ammazzo! “. Grida furioso e partendo all’attacco, mentre lo sguardo di Ivy è calamitato sull’ultimo ritratto: quello di Ivonne e Vanitas Lunettes! In seguito sussulta: deve correre in aiuto del marito pensa e deve farlo ora!

Dante è appena giunto al Sancta Santorum: da prima tutto sembra sin troppo tranquillo. “ Ma dove saranno Madame Rosina e gli altri…? “. Mormora solamente l’arancione, mentre un grido di donna interrompe ogni suo pensiero e mentre come dei fulmini, alcuni ribelli lo sorpassano per dar man forte ai compari.

“ Coraggio! Prendiamo possesso del Sancta Santorum, per il nostro amato Re! Così potremo usare il potere dei Pilastri e riaverlo con noi! “. Sentenziano, mentre altri gli fanno eco di lì a poco.

“ Si! Per il nuovo Re Zaffiro e per il Re Oro! “. Sentenzia uno di loro, alterato. “ Hanno ucciso il nostro amato Re, la devono pagare! “. Continua, mentre Dante nota sulle divise di quei soldati lo stemma della Golden Land: soldati del Clan della Luna Oro, pensa? Ma che ci fanno a Veritas? E perché sono schierati con gli accoliti di Vincent? Non ha tempo di pensare altro: la donna che precedentemente ha gridato lo fa nuovamente, afferrando il proprio pugnale da sotto la gonna ed iniziando seriamente ad alterarsi.

“ Non crediate di averla vinta con me, maledetti! “. Si altera la bionda, riuscendo a pugnalarne alcuni e mentre i suoi accompagnatori fanno altrettanto.

“ Madame! “. Grida ad un certo punto Nox, guardando per un momento Rosina. “ Andate! Voi sola potete giungere a palazzo e dare l’arma al re e alla regina! Correte! “. La incita, ma in quel momento la cameriera viene atterrata da uno dei ribelli. “ Lasciami, bastardo! “. Grida, tentando di dargli un calcio ma venendo bloccata da lui in men che non si dica.

“ Il Re Oro ti manda i suoi saluti, sgualdrina! “. Grida, prima di afferrare un pugnale e mentre Nox non capisce: il Re Oro?! Ma che ha a che fare lei con lui? “Avrebbe voluto venire di persona, ma per colpa vostra è tre metri sotto terra! “. Continua il vice capitano della Guardia Reale della Golden Land, tentanto di pugnalare la donna che ancora non capisce: di che va parlando costui? È forse impazzito? Nox si sente spacciata, Herik è ora impegnato a preservare la sua incolumità e non può correre in suo soccorso e così è per Rosina. Ma qualcosa cambia per fortuna le carte in tavola.

“ Ehi voi! “. Grida alterato l’uomo dalla chioma arancione, afferrando la spada datagli da Luna e partendo all’attacco. “ Prendetevela con qualcuno che è al vostro stesso livello, invece che con delle donne! “. Continua, sbaragliando alcune guardie e mentre Rosina rimane decisamente sbalordita.

“ Dante! “. Lo chiama sorpresa, mentre lui le porge una mano per alzarsi da terra, mano che la donna accetta immediatamente ed arrossendo lievemente, ponendo la propria su quella del suo salvatore.

“ Perdonate il ritardo, Madame: non avrei mai dovuto lasciarvi sola, ma ho saputo solo oggi da Re Giyu che voi e Nox eravate qui, assieme ad Herik “, Ammette, mentre la donna annuisce ancora rossa in viso.

“ Co… come hai osato arrivare in ritardo? Meriteresti un castigo! “. Fa solamente, mentre a quelle parole lui sorride lievemente e la stringe lievemente a sé, evitando un nuovo attacco da parte di altri ribelli.

“ Herik! “. Grida solamente lui, mentre Herik lo guarda come a dirgli che ha la sua attenzione. “ porta via da qui Madame e Nox! Devono arrivare a palazzo e consegnare l’arma al Re, presto! In questo momento lui, la regina, il principe e la principessa sono soli contro Vincent! Non c’è tempo! “. Grida, mentre le guardie reali ribelli della Golden Land danno sfogo alla loro collera e la riversano sull’uomo.

“ Dante! “. Grida preoccupata Rosina, mentre lui usa il potere intriso nella spada per proteggersi dagli attacchi, seppur la cosa risulti molto complicata.

“ Madame! “. Fa solamente lui, senza mai volgersi verso di lei ma guardandola con la coda dell’occhio. “ Se uscirò vivo da questo scontro, potrete smettere di considerarvi vedova! “. Fa solamente, mentre a quella che è a tutti gli effetti una vera e propria confessione, Rosina sgrana gli occhi mentre avvampa violentemente.

“ Cosa…? “. Mormora, mentre lui annuisce solamente.

“ Andate! “. Quasi ordina, mentre lo scontro sempre volgere rapidamente in vantaggio delle guardie e di Xavier, loro vice capo.

“ Non fare promesse che non potrai mantenere, dannato! “. Grida, mentre l’altro si accorge che per lo sforzo, anche il potere della spada si sta esaurendo rapidamente.

“ Maledizione… “. Impreca solamente, mentre Xavier riesce ad avanzare di alcuni passi.

“ Non ho mai sopportato gli impiccioni come te! “. Continua, facendo per colpire l'avversario. “ Ora ti rimetterò al tuo posto! “. Continua, mentre Rosina fa per intervenire e salvare il maggiordomo.

“ No! “. Grida infuriata e preoccupata al tempo stesso, ma i suoi piani subiscono un repentino cambiamento, mentre un mantello nero è tutto ciò che da prima riesce a vedere.

Alcune figure fanno la loro comparsa: sono tutti incappucciati, davanti ad esse ci sono tre figure: anch’esse portano un cappuccio ed è impossibile distinguere il loro volto, ma il vestiario è parzialmente visibile: indossano degli abiti neri e la loro presenza stessa mette soggezione ai presenti, inclusi i ribelli. “ Ma cosa…? “. Mormora sbalordito Dante, mentre una delle tre figure gli porge la mano per aiutarlo ad alzarsi.

“ Ci pensiamo noi, qui: sbrigatevi! Andate con Rosina e gli altri, a consegnare l’arma ai vostri sovrani “. Sentenzia, una voce maschile che al maggiordomo pare di conoscere anche se, ammette, non sa dire esattamente quando l’abbia sentita.

“ Ma chi… cosa…? “. Sibila, mentre l’altro uomo, affiancato dalla sua regina le cui ciocche argentee si intravedono dal cappuccio, prende parola di lì a poco.

“ Fosse per me ti lascerei crepare, ma vedi: la mia regina ha insistito così tanto, che in fine mi ha convinto a darti una possibilità per vivere “. Continua determinato il Re del Clan della Luna Nera, sbalordendo Dante così come Rosina: entrambi riconoscono benissimo quella voce! “ Sbaraglieremo noi questi dannati ribelli, voi sparite da qui! “. Continua, mentre Xavier rimane sorpreso nel capire chi sia appena comparso sulla scena.

“ La sesta Luna crescente?! Com’è possibile?! “. Grida, mentre il re ossidiana sogghigna compiaciuto.

“ Preparatevi a morire tutti! “. Assicura, mentre con un solo cenno del suo braccio i suoi uomini contrastano i ribelli con una furia e forza inaudita, mentre la luna si fa per un istante nero pece. Rosina è ancora piuttosto shoccata, così come lo è Dante: la donna osserva il re della sesta luna superiore, per poi pronunciare un nome che ormai, da nove anni a questa parte non pronunciava.

“ Kaname… “. Sussurra incredula e tremando, facendo un passo avanti e mentre, come se il combattimento non fosse nemmeno in atto il Re nero si volge verso di lei. “ Kaname… “. Lo chiama a voce più alta la bionda, mentre lui sogghigna lievemente.

“ Ciao, Rosina “. La saluta solamente ma, senza darle tempo di fargli le mille domande che vorrebbe, senza darle il tempo di capire se quell’uomo sia davvero il suo defunto marito o meno, l’altro si volge nuovamente verso i suoi avversari per poi afferrare la mano della sua regina: la regina che, per un solo istante ha incrociato lo sguardo di Rosina per poi prendere parola a sua volta.

“ Sparite da qui, prima che vi facciate male: avete una missione importante, dovete rimanere vivi e compierla, assolutamente! “. Ordina, mentre Rosina e Dante sussultano: anche quella voce, perché è loro dannatamente familiare?

“ Aspettate! Ma voi chi… chi siete?! “. Chiede la donna, mentre una potente ed invalicabile barriera si pone tra il campo di battaglia e lei, Nox, Dante ed Herik,

“ Noi siamo il Clan della Luna Nera, terrore della morte! E siamo qui per annientare questi ribelli, una volta per tutte “. Sentenzia risoluto il Re, mentre nei suoi occhi brilla la luce nera tipica della sua luna e mentre, per la prima volta dopo tanto tempo anche Xavier si sente terrorizzato da quanto potrebbe accadergli. “ E non vi permetteremo di distruggere Veritas ulteriormente “. Assicura in fine lui. E la cosa fa seriamente dubitare all’altro che rimanere lì ad aiutare i suoi uomini sia la cosa più saggia.


Ciao miei cari fans, eccomi qui con il capitolo 81! Che ve ne pare? Assistiamoa d un flashback tra Dominique e Vincent, in cui il falso Re tenta di convincere il cugino che Kaname non sarebbe il solo responsabile della morte di Luna e Veronica, che dietro a tutto questo c'è un burattinaio che tuttavia, non è più in questo mondo. Intanto, Giyu aiuta i cacciatori ed al tempo stesso Mina, impedendole di correre ad aiutare Garry e Jeanne a palazzo per evitare di compromettere la sua gravidanza, già di per sè molto delicata e rischiosa. La sprona ad accettare il potere di Dominique ed il legame tra loro, se non vuole avere una vera e prorpia crisi di rigetto. Cosa farà lei? Riuscirà davvero a farlo, per il bene suo e del bambino che ha in grembo? Intanto il Clan della Luna Nera fa la sua ricomparsa, aiutando Dante, Rosina, Nox ed Herik contro i ribelli. La donna sembra quasi riconoscere il defunto marito sotto il cappuccio del Re ossidiana: sarà davvero lui il nuovo re nero? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 82
*** Rin Baskerville ***


Dante, Rosina e Nox riescono ad allontanarsi abbastanza dal Sancta Santorum, quando improvvisamente la donna dalla chioma bionda si deve fermare. “ Madame! “. Fa solamente Herik, mentre anche Nox si avvicina e sostiene la sua signora.

 

“ Madame Rosina! “. La chiama, per poi notare una cosa e sussultando. “ Oh cielo, ma voi sanguinate! “. Constata, notando il sangue sulla gonna dell’abito ed intuendo che Rosina dev’essere stata in precedenza ferita dai ribelli.

 

“ Sto bene! Sto bene, andiamo! Non c’è tempo da perdere! L’arma va ultimata e portata al Re ed alla Regina, presto! “. Fa solamene la madre di Jeanne, sentendo un notevole dolore alla gamba e mentre Dante prende il posto di Nox, sorreggendo la donna e guardandola per qualche istante.

 

“ Cosa serve per ultimare l’arma? Credevo fosse già pronta “. Sussurra solamente il maggiordomo, mentre alla sua domanda la donna scuote il capo un paio di volte.

 

“ Per attivare il potere della Luna Rossa intriso in questa boccetta, serve il sangue di un Baskerville “. Sentenzia la madre di Jeanne, mentre Dante sospira pesantemente e sconsolato e prendendo la boccetta contenente un liquido rosso scuro dalle mani della bionda.


“ Maledizione! “. Impreca, per poi riprendere parola di lì a poco. “ E dove lo troviamo ora, il potere di un Baskerville? È impossibile! “. Continua l’uomo, portandosi una mano tr i capelli sconsolato.


“ No! “. Ribatte solamente la madre di Jeanne, guardandolo intensamente. “ Non è impossibile: io ho già ciò che servirà “. Annuncia e, lasciando sbigottiti e sconvolti i presenti estrae dalla tasca dell’abito una boccetta contenente del sangue, mentre Dante sgrana gli occhi sconvolto: ha avvertito l’aroma chiaramente e ne è rimasto sconcertato.


“ Aspettate! Ma voi dove avete preso quel sangue?! E di chi è?! “. Chiede, mentre a quelle domande la madre di Jeanne scuote il capo.

 

“ Non sorprenderti, Dante: questo è il sangue di Ivonne Baskerville. La sposa di Vanitas Lunettes e prima regina del clan della Luna Blu “. Sentenzia, mentre il maggiordomo sbianca in volto ancora piuttosto incredulo. “ Non importa come l’ho avuto: dobbiamo unirlo al liquido presente nell’altra boccetta e a dell’altro sangue, quello di chi compirà il rituale. Così attiveremo il processo, anche se probabilmente potrà essere rischioso. Lo farò io, quindi voi spostatevi ed attendete che abbia terminato “. Quasi ordina, mille e più pensieri scorrono nella sua mente ed in particolare, quello che è successo solamente poco prima: la comparsa del clan della Luna Nera e soprattutto, l’identità del suo re. L’identità della quale è quasi totalmente certa, non ha quasi più dubbi in merito. Si: si tratta senza dubbio di lui! Del suo sposo, Kaname Hikari. Avrebbe riconosciuto la sua voce tra mille, ma ora sa anche che non è il momento di pensare a questa cosa. Ora pensa, la priorità è solamente attivare l’arma con il sangue di Ivonne ed il suo, così da portarla a Vanitas ed Ivy quanto prima. Sta per tagliarsi al polso, ma Dante la blocca con una presa ferrea seppur non eccessiva. “ Dante? Ma che fai? “. Chiede solamente la seconda sposa di Kaname, ma a quella domanda l’arancione scuote il capo.

 

“ Non permetterò che mettiate a repentaglio la vostra vita: né voi, né Nox o Herik “. Sentenzia, prendendo dalle mani di Rosina le boccette e mentre lei lo osserva, incredula e sconcertata al tempo stesso. “ Sarò io a compiere il rituale “. Rosina fa per protestare, ma lui le fa un gesto di diniego con il capo. “ Non discutete, madame. La decisione è già stata presa “. Fa, mentre lei lo osserva shoccata.


“ Eh!? E ti aspetti che faccia compiere il rituale a te?! Sei impazzito?! Non sei neanche un vampiro di classe nobile, morirai se dovesi perdere tutto quel...! “. Ma lui scuote ancora una volta il capo, per poi riprendere parola di lì a poco.

 

“ Ora ho una ragione per sopravvivere “. Confessa, mentre la bionda lo osserva senza interromperlo. “ Ve l’ho detto: devo uscire vivo da questo scontro! Così potrete smettere di considerarvi vedova “. Fa, mentre a quelle parole lei non controlla più le sue emozioni ed agisce d’istinto: mettendosi in punta dei piedi e chiudendo gli occhi qualche istante, appoggia entrambe le mani sul viso di lui per poi in fine dargli un bacio. Certo non si aspettava che avvenisse in simili circostanze, tuttavia sente che questo è proprio il momento ideale e che non ce ne sarà un altro di migliori. Che è ora che deve far capire al maggiordomo che ricambia i suoi sentimenti.

 

“ Guai a te se non ne esci vivo, chiaro? È un ordine: sopravvivi! Sopravvivi e diventa mio marito, o non ti perdonerò mai! “. Sussurra solamente, sotto lo sguardo commosso di Nox ed Herik.

 

“ D’accordo “. Mormora a sua volta l’arancione, da prima sorpreso da quel bacio ma in seguito sorridendo lievemente e riflettendo: forse pensa, avrebbe dovuto dichiararsi molto tempo prima. Ma ora che lo ha fatto pensa, non intende morire prima di aver coronato il suo sogno d’amore con la donna che sa di amare e che, ora ne è consapevole, ricambia i suoi sentimenti. Se ci pensa gli sembra quasi ironico: da prima non sopportava Rosina, dopo tutto quello che ha fatto a Luna e consapevole dei sentimenti che lui stesso provava per la precedente Regina di Veritas. Ma nel tempo le cose sono cambiate, quasi senza che lui se ne rendesse conto. Ed evidentemente pensa, le cose sono cambiate anche per lei, che ha anche cambiato atteggiamento ed è diventata, in un certo senso, molto simile alla Regina Luna. “ Ne usciremo vivi, tutti noi. Ve lo giuro “. Assicura l’uomo, prima di iniziare il rituale che darà vita alla sola arma in grado di fermare Vincent: la riproduzione del potere della Luna Rossa, la sola luna superiore alla blu ed in grado di inibirne i poteri, anche se temporaneamente. Ma sarà sufficiente: sarà sufficiente pensa, per fermare Vincent una volta per tutte.

 

Mina e Giyu sono ancora insieme: solo dopo un po' di tempo, il Pilastro della Nebbia è in fine riuscito a calmare la giovane cacciatrice seppur in modo parziale. Il corvino l’aiuta a sedersi, mentre lei scuote il capo un paio di volte e tiene una mano al ventre, che fa ancora piuttosto male a causa dell’agitazione. “ Dovrei essere là con loro… dovrei essere là ad aiutarli! “. Continua la corvina, mentre lui si inginocchia per arrivare alla sua altezza e prende la sua mano libera nella propria, scuotendo il capo. “ Perché mi avete fermata? “. Chiede poi la donna, mentre lui la guarda intensamente per poi darle una risposta di lì a poco.

 

“ Perchè se foste andata nel vostro stato, oltre ad essere un impiccio avreste potuto compromettere la gravidanza o la vostra salute. E non lo potevo permettere “. Sussurra, mentre lei sospira pesantemente e cerca di calmare il dolore che sente al ventre.

 

“ Sono solo un’inutile! Non sono neanche riuscita a proteggere le persone a cui tengo, ed ora… “. Ma lui stringe la presa sulla sua mano, per poi scuotere il capo.

 

“ Non siete inutile, solo che ora dovete pensare a voi stessa ed al vostro piccolo: ora siete una madre, anche se non è ancora nato “. Mormora, appoggiando l’orecchio al ventre di lei e sorridendo lievemente. “ Sta parlando, sapete? “. Mormora, mentre lei lo osserva incredula.

 

“ Ma come fate a sentirlo? Credevo che solo i padri avessero questo tipo di legame con i bimbi vampiri “. Rimane spiazzata la corvina, mentre lui chiude gli occhi qualche istante per poi prendere parola di lì a poco.


“ Va tutto bene, piccolo. Va tutto bene: non sei solo. C’è la tua mamma a proteggerti, ci sono io. Non sei solo, per ciò non agitarti “. Fa, accarezzando dolcemente il ventre di Mina e mentre, in men che non si dica i dolori svaniscono.

 

“ Ma come avete fatto…? “. Sussurra incredula la figlia di Pierre e Joe, mentre lui sorride lievemente e continua ad accarezzare il suo ventre.

 

“ Non lo so: ho fatto come facevo con la mia Melody, quando ancora era nel grembo di Margherita. La mia voce ed il mio tocco la calmavano ed i dolori cessavano completamente “. Spiega, mentre a quelle parole la donna pone una mano sulla sua, sorpresa ma allo stesso tempo felice e capendo in fine, che cosa sia successo.

 

“ E’ successo con le gemelle e Lukas, poi con la bimba di Jeanne e Garry. Ed ora con mio figlio e voi… “. Rimane sorpresa, mentre lui non la interrompe e la lascia continuare, cosa che fa di lì a poco. “ Mio figlio ha creato un imprinting con voi “. Continua, mentre lui la osserva spaesato.


“ Come? “. Chiede solamente, mentre lei sorride lievemente per poi in fine proseguire nel discorso, dandogli una spiegazione.

 

“ Non so perché abbia scelto voi per questo imprinting, ma lo ha fatto… “. Sussurra solamente, mentre lui si alza e mentre lei fa lo stesso, di lì a poco. “ Mi dispiace, se vi ho messo in una situazione di disagio: non siete obbligato ad accettare il legame con mio figlio, se non vorrete io capirò e… “. Ma lui le si avvicina improvvisamente, guardandola intensamente e come, lei ne è certa, non l’ha mai guardata prima d’ora.

 

“ Mina… “. Sussurra il suo nome in un tono a mala pena percettibile all’orecchio umano, ma forte e chiaro a quello di un vampiro. Senza indugiare oltre, il re della Luna Calante abbraccia la donna che ha di fronte ma, tuttavia, non lo fa nel solito modo: no, questa volta è diverso. Il cuore di lei batte all’impazzata, lui sembra invece calmo ma in realtà, mille e più emozioni gli scorrono dentro come fossero un fiume in piena. La stringe forte a sé, rimanendo ad occhi chiusi qualche istante e come cercasse di percepire le sue emozioni, come stesse cercando un consenso per una cosa che fino a quel momento non si è mai azzardato a fare. In quel momento, l’odore di un’emozione ben precisa giunge anche a Mina: rimane sorpresa, tuttavia la cosa non la spaventa. La sorprende, ma non la terrorizza pensa: la luna calante sorge per la prima volta nel cielo di Veritas, una luna brillante di indaco ma della quale i due non si accorgono nemmeno. Lo stesso indaco che ora brilla anche negli occhi di lui, ma che a lei non fa paura. Lui, che senza quasi aver padronanza delle sue azioni e parzialmente sotto l’effetto della luna indaco abbassa lentamente il colletto dell’abito di lei, leccandole il collo nel punto preciso in cui passa la vena nella quale, rapidissimo, scorre il sangue di lei. “ Se dovete fermarmi, questo è il momento buono… “. Mormora ad un certo punto il Re di Avalon, ma in tutta risposta lei mette una mano tra i suoi capelli, facendogli avvicinare le zanne al collo e chiudendo gli occhi qualche istante.

 

“ Accetto di condividere il mio sangue con voi “. Sussurra, ed a quel consenso lui si sente libero da ogni vincolo: senza più esitare affonda le zanne affilate nel collo della cacciatrice, che presa di sorpresa si porta una mano alla bocca dopo essersi lasciata sfuggire un intenso gemito di dolore, misto a sorpresa e forse ed al tempo stesso piacere. Stringe la presa sui capelli di lui, che senza esitare un momento beve il suo sangue come fosse il più pregiato dei vini. Preso dal momento, la fa indietreggiare fino a farla letteralmente cadere sul letto, finendo così sdraiato sopra di lei essendo comunque ancora attaccato al suo collo. Da parte sua, lei arrossisce vistosamente ma non lo ferma: il veleno afrodisiaco delle zanne sta lentamente entrando in circolo in lei, il dolore scompare mentre i suoi occhi si iniettano di un rosso intenso. Con la mano libera e che in precedenza era appoggiata alla propria bocca, stringe forte la presa sulla giacca di lui e, solo quando si stacca dal suo collo il loro sguardo si incontra. Indaco e rosso, zaffiro e rubino in un connubio perfetto, mentre la bocca di lui rimane ancora sporca del sangue di lei. Lei, che ansima pesantemente per riprendersi un momento, per poi sentire un nuovo impulso dentro di sé, un impulso che deve assolutamente soddisfare ora. Senza esitare inverte le posizioni, senza mai interrompere il contatto visivo con Giyu. Da parte sua lui non pare troppo sorpreso, forse troppo preso da quel momento.

 

“ Avanti, ora tocca a vo… a te… “. Mormora solamente, mentre senza esitare slaccia i primi bottoni della camicia ed inclina lievemente la testa di lato. “ Bevi il mio sangue “. Sussurra, volendo completare quello scambio tra di loro e mentre lei annuisce, senza più porsi problemi. Come in precedenza ha fatto lui, anche la giovane lecca il suo collo e, in seguito, affonda le zanne affilate ed inizia a bere quel sangue così pregiato, un sangue così puro e che esiste solo in quattordici individui di quell’intensità ed aroma: i quattordici Pilastri. Da parte sua e non troppo preso di sorpresa, Giyu porta una mano dietro la schiena di lei, afferrando il suo abito e stringendo la presa su di esso, lasciandole bere tutto il sangue che le occorre e mentre, con sua sorpresa, Mina si accorge di sentirsi immediatamente meglio. Oltre ai dolori definitivamente spariti, ora sembra anche che i suoi poteri siano stabilizzati e che il corpo abbia accettato il potere di Dominique una volta per tutte. Le lenzuola si sono ormai macchiate di sangue, ma in questo momento a nessuno dei due sembra importare, anzi: nessuno dei due sembra rendersene nemmeno conto. Dopo diverso tempo è lei a staccarsi, i loro sguardi si incontrano come in precedenza. “ Va meglio? “. Mormora solamente il Re Indaco, mentre lei annuisce a quella domanda. “ Molto bene, allora sei pronta anche al seguito… “. Sussurra ad un certo punto il corvino, mentre senza che lei se ne possa rendere conto inverte nuovamente le posizioni: l’odore del loro sangue si unisce e confonde su quelle lenzuola, ma ancora una volta a loro non pare interessare. No: ora per l’una esiste solo l’altro e viceversa, null’altro.

 

“ Il… seguito…? “. Chiede solamente la corvina, mentre senza esitare è nuovamente lui a prendere l’iniziativa: posa le labbra su quelle di lei, coinvolgendola in un bacio così carico di passione che per un momento, quasi la lascia senza fiato. Da parte sua invece, Mina rimane un po' stranita. Tuttavia, nel giro di qualche istante si riprende dall’iniziale sorpresa e ricambia il bacio con altrettanta passione, facendo cadere a terra la giacca di lui quasi senza rendersene conto e mentre, di riflesso, anche il corvino abbassa la zip dell’abito di lei, che inarca lievemente la schiena per rendergli il compito più facile. Ben presto anche la camicia di lui e l’abito di lei cadono a terra, mentre entrambi ormai sanno cosa stia per accadere.

 

“ Sei sicura? “. Mormora solamente lui, accarezzandole il viso e volendo essere certo che la ragazza sia pronta a questo passo, dopo la fine del suo matrimonio e tutto ciò che è successo. Mina annuisce lievemente, prendendo parola di lì a poco.

 

“ E tu sei pronto? “. Chiede di rimando, mentre il re di Avalon annuisce, per poi attirarla a sé e baciandola nuovamente, come se da quel bacio dipendesse la sua stessa vita, come se il solo contatto con lei gli ridesse ossigeno. Lei ricambia subito quel bacio, di lì a nemmeno un istante e mentre, fuori dalla finestra, la luna muta e diviene piena, di un blu intenso come forse non è mai stata. E mentre, finalmente, indaco e rubino divengono una cosa sola sotto la benedizione di ben due lune demoniache.

 

Monte Esilio, stessa notte.

 

La luna rossa brilla sovrana nel cielo di Sabrie, mentre un eterno giovane dalla chioma argento la osserva, al di fuori dalla finestra del suo palazzo: il palazzo degli esiliati, il palazzo dove prima suo fratello ed in seguito suo nipote hanno da sempre esiliato i vampiri più pericolosi di Sabrie, ora divenuti suoi fedeli servitori. Il suo unico occhio si tinge per un istante di cremesi, mentre una donna gli si avvicina di lì a poco. “ Hai sentito anche tu? “. Chiede solamente la fanciulla dalla lunga chioma turchese/argentata, mentre a quella domanda lui annuisce lievemente, riconoscendola seppur non volgendosi verso di lei.

 

“ Forte e chiaro, mia cara “. Assicura, mentre la donna dal lungo abito azzurro gli si avvicina, per poi mettersi al suo fianco e posargli una mano sul braccio. “ A Veritas, qualcuno ha attivato il potere della luna rossa grazie al sangue di nostra zia: l’ho avvertito chiaramente “. Spiega, mentre la donna annuisce semplicemente e, dopo un momento decide di riprendere parola.

 

“ Ma non è la sola cosa che è successa, dico bene? “. Chiede, mentre suo fratello nonché marito si decide finalmente a guardarla, mentre lei ricambia quello sguardo solo di lì a poco.

 

“ E’ vero: anche qui a Sabrie sta succedendo qualcosa di anomalo “. Ammette, mentre la luna risplende di un cremesi intenso ma, ormai, lui ha imparato a gestirne gli effetti senza essere succube di essi, per ciò non li soffre ormai più. “ Quell’uomo si sta risvegliando: da quando Alexis è caduta in quella specie di trance ed è andata alla vecchia Sabrie, qualcosa è cambiato nel regno. Lo percepisco “. Sentenzia il Re degli Esiliati, mentre lei si stringe maggiormente a lui istintivamente.

 

“ Kevin… “. Lo chiama solamente, rivelando che quell’uomo non è altri che Kevin Baskerville: il fratello maggiore di Allen Baskerville e zio di Ace, mai divenuto re in quanto prima di morire e solo con lo scopo di distruggere il rapporto tra i due fratelli, suo padre Rin ha lasciato il trono al suo quartogenito. “ Credi che lui…? “. A quella domanda lasciata a metà ed istintivamente, entrambi si volgono verso un ritratto. È del tutto simile a quello di Vanitas Lunettes, ma rappresenta un altro uomo: un uomo dallo sguardo crudele e che non trasmette la minima emozione positiva, uno sguardo che gela seppur si tratti solo di un dipinto, occhi di ghiaccio e capelli blu notte, indossa il mantello dei Baskerville.

 

“ Rin Baskerville… “. Sussurra solamente il primogenito di Rin e Juri, mentre i ricordi della notte fatidica in cui lui e suo fratello spodestarono il padre tornano a farsi chiari nella sua mente. Ricorda di come fu lui a trovarlo ancora moribondo, di come non gli diede il colpo di grazia e lo lasciò morire tra mille agonie, così come ricorda le sue ultime parole come fossero state scolpite a fuoco nella sua mente. Ricorda come lui ed Allen sigillarono il suo corpo e la sua anima a quella che ora è la vecchia Sabrie, in quello che ora è il vecchio palazzo dei Baskerville ma nel quale Kevin, Allen, Bianca, Risa e tutti i loro fratelli e sorelle crebbero. Il palazzo del quale, ora, non rimangono altro che macerie. Ricorda anche di come, non troppo tempo prima, sua nipote Alexis fu colta da una sorta di sonnambulismo innaturale e, senza una ragione apparente si recò alla vecchia Sabrie. Lei disse di non sapere cosa fosse successo, ma Kevin lo sa benissimo: è stata l’anima di Rin che, non riuscendo ad entrare in contatto con Ace ha in fine approfittato della debolezza dell’altra nipote e l’ha indotta a spezzare il sigillo sul suo corpo originale. Sa tutto, ma non vuole dirlo al resto della famiglia: preferisce dare ad Alexis il tempo per farlo, anche se forse, di tempo non ne hanno poi così tanto.

 

“ I vecchi Pilastri si stanno muovendo, mia cara regina: nostro padre, Vanitas Lunettes… sono entrambi fuggiti dalla zona fantasma e tu sai cosa può significare, no? “. Mormora solamente il fratello maggiore di Allen, mentre Bianca Baskerville porta una mano alla bocca e sbianca, mentre gli orribili ricordi degli anni passati al fianco di quella belva di suo padre tornano a farsi vivi in lei.

 

“ Dimmi che non è vero “. Sussurra, guardando il marito decisamente allarmata. “ Dimmi che tu, Allen ed Ace fermerete Rin e che ricaccerete all’inferno la sua anima. Dimmelo, Kevin! “. Quasi grida, mentre lui osserva preoccupato il ritratto.

 

“ Vorrei tanto dirtelo, ma non posso mentirti, mia regina “. Mormora solamente, stringendola forte a sé: non potrà ricacciare suo padre all’inferno, forse non potrà impedire il suo risveglio. Ma una cosa la sa: non gli permetterà mai di rimettere le mani addosso a sua moglie e se sarà necessario, stringerà alleanza con il suo antico nemico: suo fratello minore.

 

“ Cosa?! “. Chiede la donna, tremando lievemente mentre la stanza si fa improvvisamente gelida. “ Cosa vuoi dire con queste parole? “. Sussurra la regina degli esiliati, mentre suo fratello la stringe maggiormente non appena quel gelo si fa sempre più intenso.

 

“ Voglio dire che finché non distruggeremo la sorgente, la sua anima non morirà mai. Ed ora che grazie a nostra nipote il suo corpo è nuovamente utilizzabile, ora che anche Vanitas Lunettes si sta muovendo a Veritas… io temo che stringerà o abbia già stretto un’alleanza anche con il suo peggior nemico, pur di avere la sua vendetta e riottenere il suo regno ed il suo potere “. Sussurra l’eterno giovane dalla chioma argento. “ Hanno intenzione di fare qualcosa ai pilastri e certamente, il fatto che Ace stia uccidendo o imprigionando i Re e sottragga i loro poteri, non può essere un bene. Senza volerlo, potrebbe star accelerando il piano di Rin e di Vanitas “. Spiega, mentre a quelle parole la sorella sbianca ancor più di prima.

 

“ Kevin, tu sei il solo che può ancora far ragionare nostro nipote: ti prego! “. Lo prega la sorella, mentre lui la osserva qualche istante. “ Metti da parte il tuo orgoglio ed il tuo ego, metti da parte le divergenze con Allen ed avvertilo! Convincete Ace a fermarsi, prima che sia tardi! Digli che ti serve aiuto per distruggere la sorgente, digli tutto! Ti prego! Non permettere a quella bestia di rimettere piede sulla Terra! “. Lo afferra per la giacca, una presa forte e disperata al tempo stesso. “ Ti prego “. Ripete, guardando intensamente il marito e mentre lui ricambia con il suo unico occhio quello sguardo: porta una mano dove un tempo stava il suo occhio destro, riflettendo se esaudire o meno la richiesta della moglie. Improvvisamente un tocco: un tocco gelido fa sussultare entrambi, seguito da una risata che entrambi odono alla perfezione.

 

“ Molto presto… “. E’ quasi un sussurro quella voce, mentre un fuoco fatuo scompare nel ritratto di Rin e mentre, in preda all’ira Kevin lo colpisce con il potere della tenebre e del fuoco, seppur non riesca a sortire alcun effetto: il suo fuoco viola si spegne su quella tela perfettamente integra, mentre l’argento stringe i pugni in preda all’ira.

 

“ Bastardo… “, Mormora solamente, guardando quella che è a tutti gli effetti la sorgente: in quel ritratto è nascosta l’anima di Rin, ma ancora oggi nessuno è mai riuscito anche solo a scalfirlo.

 

Ace Baskerville riapre gli occhi di scatto dopo che, con fatica era riuscito a prendere sonno. Il suo sussulto ha fatto svegliare anche sua moglie, che lo osserva preoccupata. “ Ace…? “. Sussurra solamente, mentre lui punta lo sguardo alla luna rossa alta nel cielo di Sabrie. “ Ace! Cosa c’è? “. Ripete la regina, alzandosi sua volta dopo che, senza degnarla di una risposta anche suo marito si è alzato dal letto. “ Per amor di Dracula, mi vuoi rispondere?! Mi stai spaventando! “. Continua la rosa, mentre senza degnarla di uno sguardo lui inizia a prepararsi per uscire, seppur sia piena notte. Ed a quel punto la donna lo nota: è come se suo marito fosse in trance, come se fosse sonnambulo o sotto ipnosi. Per questo pensa, non le sta dando una risposta. A lei è successa una cosa simile, solo poco tempo fa. Ora pensa, sta capitando anche ad Ace, perché? Mentre la donna si pone mille domande, un fuoco fatuo che fino ad ora solo il Re di Sabrie può vedere gli gira attorno, mentre di lì a poco riprende finalmente la sua forma originale: la forma di quando il possessore di quell’anima era ancora in vita.

 

“ Bravo, in fine non sei così inutile come lo sono stati i miei figli e gli altri miei nipoti… “. Mormora solamente l’anima dell’uomo dalla chioma blu notte, portando entrambe le mani sul viso di quello che è suo nipote e ghignando. “ Devi seguire solo la mia voce. Devi fare solo ciò che ti dico io, poi tutto ti sarà chiaro “. Continua, mentre guidato da quella voce Ace annuisce, sotto lo sguardo allarmato della moglie.

 

“ Ace, ma dove diavolo vai…? “. Sussurra la regina, alzandosi. Fa per raggiungere il fratello, ma una barriera di fuoco la allontana ancor prima che possa solo sfiorarlo. “ Ma cosa ti succede…? “. Chiede allarmata, facendo per alzarsi ma allo stesso tempo, trattenuta a terra come fosse preda di un potere più grande.

 

“ Sta tranquilla: anche tu servirai allo scopo. Non lo avrei mai creduto, ma in fine la bastarda di mio figlio potrà riportare in vita… lei… “. Sussurra l’anima, facendosi ora udire e vedere anche dalla nipote, che lo riconosce subito ed immediatamente rimane agghiacciata.

 

“ Voi! “. Fa semplicemente, mentre lui punta lo sguardo al ritratto presente nella stanza: quello di Rin e Juri Baskerville il giorno delle loro nozze.

 

“ E’ tutto pronto, ormai: quando anche quell’uomo avrà compiuto il suo piano ed io il mio, quando anche loro due saranno in fine risorte, il piano finale potrà essere messo in atto “. Ghigna crudele quell’anima, ben più crudele di Vanitas Lunettes e con quegli occhi così simili, uguali a quelli di Ivonne. “ Ma ora io caro nipote, ora tocca a te fare la tua parte “. Fa solamente, riprendendo per un istante la forma di fuoco fatuo e lasciando un’Alexis sconcertata, mentre suo marito esce dalla stanza senza che lei possa muoversi per fermarlo.

 

“ Ace! “. Lo chiama solamente, ma vanamente: quel sonnambulismo apparentemente immotivato gli impedisce anche di udire la sua voce.

 

A palazzo Hikari, stesso istante.

 

Vanitas viene preso di sorpresa, finendo contro una parete e mentre la sua spada cade a qualche metro di distanza. “ Vanitas! “. Grida solamente Ivy, afferrando la spada del marito per evitare che altri la possano afferrare e correndo a soccorrerlo. “ Amore! Ti ha fatto male?! “. Chiede poi la corvina, mentre lui si rialza immediatamente e mentre lei gli porge la sua spada.

 

“ Sto bene, non temere. Sto bene… “. Sussurra, mentre alcune figure si palesano in difesa di Vincent. “ Bastardi… “. Sussurra poi il Re bambino, mentre il minore ghigna maligno.

 

“ Avanti, miei paladini! Dategli una lezione, ma non toccate la regina: lei è mia “. Sentenzia il biondo, mentre Ivy affianca immediatamente suo marito ed afferra la propria pistola antivampiro, che pur essendo ora una di loro riesce comunque a maneggiare con destrezza: è come se l’arma stessa sentisse che chi la sta impugnando ha nobili scopi e per questo, abbia abbassato le proprie difese.

 

“ Venite qua, schifosi traditori! “. Fa solamente Vanitas, mentre i suoi ex difensori ed ora protettori dei Vincent lo attaccano.

 

“ Vanitas!! “. Lo chiama allarmata Ivy, facendo per soccorrerlo ma sentendosi, improvvisamente, più debole che mai. È come se le sue forze fossero state prosciugate, mentre il suo corpo si muove da solo.

 

“ Aveva ragione nostro padre, quando diceva che dovevo perfezionare il potere della Luna Blu che possiedo. E quale modo migliore, se non integrarlo con quello della luna rossa? “. Sentenzia risoluto Vincent, ghignando malignamente e mentre, ad un suo solo cenno e grazie al potere esercitato sul suo corpo, Ivy è costretta a volgersi verso di lui.

 

“ No! “. Protesta solamente la Regina, opponendo resistenza il più possibile. Ma questo sembrerebbe far innervosire il minore che, senza esitare usa su di lei il potere della luna rossa: il potere ereditato bevendo il sangue di Dominique e che comunque, essendo figlio di Luna e nipote di Veronica ed Ivonne era comunque insito nel suo sangue.

 

“ Avanti, non fare storie! “. Ordina alterato l’erede di Kaname e Luna, mentre con un suo solo movimento il corpo di Ivy si muove da solo, facendola avvicinare al fratello in men che non si dica. Compiaciuto, il biondo le afferra il mento tra due dita e la costringe così a guardarlo. “ Se c’è una cosa che ho sempre amato di te è il tuo sguardo “. Sussurra, mentre lei cerca vanamente di liberarsi da quella presa. Ma le sue forze sono state ridotte al minimo grazie alla mossa inaspettata di suo fratello, che ha usato contro di lei il potere della luna rossa per indebolirla ed averla alla sua mercè. “ Anzi… “. la voce di lui la riporta alla realtà, mentre il minore la attira a sé e la stringe in una presa dolorosa, quasi ad impedirle di respirare. “ … io amo tutto di te. La mia amata regina “. Sogghigna, sussurrandole quelle parole all’orecchio e mentre lei capisce: ha chiamato i suoi paladini per distrarre Vanitas, in modo da avere quel confronto con lei e senza che nessuno li disturbi!

 

“ Lasciami! “. Protesta la corvina, ma quanto più cerca di liberarsi e tanto più si sente debole e, purtroppo per lei anche Vincent se ne accorge.

 

“ Io non credo proprio che tu voglia questo “. Continua a ghignare, facendola indietreggiare con un cenno della mano ed inchiodandola letteralmente spalle al muro, impedendole ogni via di fuga e mentre lei lo osserva con ira.

 

“ Sei solo un bastardo! “. Protesta la donna, mentre lui la attira nuovamente a sé e la fa sussultare ancora una volta: quel tocco ora la terrorizza, anche se ai loro primi incontri quasi lo desiderava. In seguito ha scoperto chi fosse quell’uomo, di cosa fosse capace. In seguito l’ha stuprata, le ha fatto passare una gravidanza infernale ed ha anche usurpato il trono. E queste sono cose imperdonabili, e… il filo dei suoi pensieri è bruscamente interrotto da lui.

 

“ Ma sono il bastardo che ti fa provare queste emozioni che con quello psicopatico di tuo marito potresti solo sognare “. Ribatte sicuro di sé il biondo, sussurrandole quelle parole all’orecchio e facendola così tremare nuovamente, avvertendo la troppa vicinanza tra loro e non potendo opporre resistenza. “ Sono la fiamma che accende il tuo fuoco, io, non lui. Sono io quello che desideravi, ancor prima di sapere chi fossi e senza nemmeno vedere il mio volto “. Continua sicuro di sé il terzogenito di Luna e Kaname, stringendo i fianchi della sorella ed attirandola a sé maggiormente, mentre lei trema spaventata.

 

“ Anche se fosse, era così prima che scoprissi chi eri! Era così prima che mi violentassi e prima che usurpasi il trono! Era così prima che capissi finalmente, a chi appartiene il mio cuore! “. Ed ovviamente il suo sguardo è immediatamente calamitato su Vanitas, che se la sta ancora vedendo con i paladini di Vincent: è riuscito a metterne in difficoltà uno, ma con gli altri l’impresa non è così semplice. “ Vanitas, devi vincere! Presto verrò ad aiutarti, non devi temere per me! Concentrati solo sullo scontro! “. Lo incita la corvina, mentre quelle parole sembrano allo stesso tempo dar maggiore forza al re bambino e far infuriare il falso re che, in preda all’ira da uno schiaffo alla sorella, così forte da farla finire a terra.

 

“ Come osi! Sono io il tuo re! Sei la mia regina! Hai dato alla luce le mie figlie, non dimenticare la legge del nonno! “. Si ostina a definire le gemelle come sue, mentre a quel gesto lei finisce ovviamente a terra, sanguinando al labbro.


“ Te lo puoi scordare! Io non sarò mai tua, mai! Né io né le figlie mie e di Vanitas! “. Ribatte alterata la maggiore, mentre lui la blocca sotto di sé in preda all’ira e stanco dei continui rifiuti di lei.

 

“ Allora te lo farò capire con le cattive: sai che ne sono in grado e sai che non mi interessa che ci sia una battaglia in corso, no? In fondo, anche la nostra prima volta è stata durante un colpo di stato “. Ride maligno, afferrando i polsi di lei ed immobilizzandoli e mentre, di riflesso lei fa per dimenarsi ora che il potere della luna rossa sembra svanito.

 

“ No! No, lasciami! “. Protesta, ma le sue proteste non fanno che incentivare maggiormente il minore che, con uan crudele soddisfazione porta una mano sotto la gonna di lei e le accarezza una gamba, provocandole nuovamente brividi di terrore.

 

“ Un giorno mi sarai grata, per averti aperto gli occhi “. Continua il biondo, afferrando entrambi i polsi di lei in una mano e la gamba con l’altra, facendola gemere di dolore, tenendola ferma ed evitando che fugga. Il minore si perde un istante ad osservare lo sguardo terrorizzato di lei, quello sguardo che invece a lui fa perdere il controllo tanto gli piace: adora averla in suo potere, ed ora che è riuscito nuovamente a catturarla pensa, non la libererà facilmente. Perchè pensa, quella donna è solo sua: lui l’ama e lei, prima o poi, dovrà capire questa verità ed accettarla. Con la mano libera che precedentemente vagava sulla gamba di lei le scopre malamente il suo collo, strappando una parte del vestito della sorella. Proprio come la volta precedente, pensa Ivy: non riesce a liberarsi da quella presa, non riesce a difendersi. Non aveva previsto che Vincent avesse anche il potere della Luna Rossa e questo l’ha posta nuovamente in una posizione di svantaggio, nel momento in cui lo ha affrontato da sola. “ E stavolta, mi assicurerò che il nuovo figlio che porterai in grembo sia il mio, mia cara sorellina “. Continua a spaventarla lui, mentre lei inizia a scalciare e ribellarsi con tutte le sue forze.

 

“ No! Non osare! Non farlo! “. Cerca di usare il suo potere, ma ancora una volta lui usa il proprio e lo blocca in men che non si dica.

 

“ Ti piacerà, vedrai “. Ribatte semplicemente il falso re, leccandole il collo. “ Corpo, sangue ed anima. Sarai mia in tutti i sensi e scorderai quell’infame di un fratello che mi ritrovo: il fratello che non ha esitato a cacciarmi dal mio stesso palazzo e dalla mia famiglia. Credimi, molto presto pagherà tutto quanto e tu non avrai altra scelta se non accettarlo! “. Assicura Vincent, intenzionato ad affondare nuovamente le zanne nel collo di Ivy e mentre lei cerca di ribellarsi in tutti i modi, vanamente: lui l’afferra per il collo qualche momento, il tempo di toglierle abbastanza aria da indebolirla e poter così fare ciò che ha in mente. “ oh, sta tranquilla: so che ti piacerà, non è il caso di spaventarsi “. Sussurra malignamente lui, esponendo il collo di lei e fissando intensamente quella pelle candida e pronta per essere marchiata da lui e dal suo morso, notando il suo marchio ancora ben visibile accanto a quello di Vanitas.

 

“ No, no… “. Mormora solamente la regina, chiudendo gli occhi terrorizzata e mentre, di lì a poco il sangue macchia il pavimento. Ma lei non sente alcun dolore e, aprendo gli occhi nota qualcuno allungarle la mano, che lei afferra e mentre alcune lacrime di gioia scendono dai suoi occhi.

 

“ Aggredire così una donna, non ti vergogni?! È questo il solo modo che hai, per ottenere il suo amore? Stuprarla?! Bere il suo sangue contro il suo volere, immobilizzarla per piegarla al tuo volere, usando il tuo potere? Ora capisco da chi ha imparato certi trucchetti quel folle di Dominique “. Sentenzia una voce che la regina ed anche Vanitas ben conoscono. Ma anche Vincent lo riconosce all’istante.

 

“ Dominique, già: non devo scordare che devo vendicare anche lui “. Sentenzia il biondo, su tutte le furie: l’attacco del nuovo arrivato lo ha bruscamente allontanato da Ivy e ferito leggermente al braccio, mentre un’altra voce quasi interrompe il suo discorso.

 

“ Dominique ha avuto ciò che si meritava “. Sentenzia la donna, mettendosi di lì a poco accanto al marito ed annuendo, facendogli cenno di aiutare Vanitas con i paladini. “ Ed a darglielo sono stata io, fratello: io ho premuto il grilletto. Io ho posto fine al mio matrimonio, non Garry “. Sentenzia risoluta Jeanne Hikari, mentre Vincent fa per trattenere Garry. Ma la donna si pone di fronte a lui e gli spara con la pistola antivampiro di Garry e, per schivare il colpo Vincent è costretto a rinunciare all’attacco.

 

“ Garry, Jeanne… “. Sussurra semplicemente l’usurpatore e con un ghigno compiaciuto per la comparsa dei due, come se in un certo senso fosse ciò che voleva. “ E così siete venuti anche voi, eh? Bene: vi assicuro che vi darò un benvenuto con i fiocchi. Personalmente “. Precisa, mentre la bionda guarda Ivy che, ora libera dal controllo di Vincent può nuovamente afferrare la sua arma dopo aver recuperato il fiato perduto in seguito alla stretta di Vincent sul suo collo.

 

“ Questo lo vedremo, falso re “. Assicura la bionda: non ha paura di combattere. Come ha affrontato suo marito pensa, non avrà scrupoli nemmeno con suo fratello, specie dopo ciò che stava per rifare ad Ivy. Innervosito da quell’epiteto, il falso re parte all'attacco mentre, di riflesso, entrambe le sorelle si preparano ad una spietata difesa.



Salve miei fans, come va? Ed ecco il capitolo 82! Ancora tre capitoli e questa prima parte finirà, ma non temete: la seconda parte già è in sviluppo, non rimarrete senza la vostra storia preferita ahaha. Beh, che dire? A Sabrie sta succedendo qualcosa legato a Rin Baskerville, mentre a Veritas lo scontro con Vincent si fa spietato e mentre, finalmente, Garry e Jeanne raggiungono Ivy e Vanitas a palazzo per dar loro una mano. Mina e Giyu sembrano essersi dichiarati: che ne dite? Ve lo aspettavate? Anche Dante si dichiara finalmente a Rosina, attuando l'incantesimo e creando l'arma necessaria a fermare l'usurpatore. Riusciranno lui, Rosina, Herik e Nox a portarla in tempo a palazzo? Seguitemi e los coprirete!

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Capitolo 83
*** L'ora della verità ***


Tutto sembrerebbe iniziare come un sogno.

 

Un uomo dalla lunga chioma argentea sta camminando per la strada principale di quello che non è esattamente il suo regno: sa solo che suo padre proveniva da questo posto, ma che ne fuggì per poi rifugiarsi nel regno vicino, quello in cui incontrò e si innamorò di sua madre e nel quale diede vita a lui e suo fratello maggiore. Tutto intorno sembrerebbe essere stata fatta terra bruciata: edifici distrutti, persone già morte o sul punto di spirare. Persino attorno al castello reale aleggia una sorta di aura oscura, un’aura che quasi spaventa colui che è un giovanissimo Antoine Hikari. “ Quale catastrofe è mai avvenuta…? “. Sussurra, camminando tra tutta quella devastazione. “ Perchè il pilastro dorato è caduto? Cosa diamine è successo…? “. Sussurra semplicemente il giovane dalla chioma argentea. “ E dove sarà sua maestà? “. Si chiede: è stato mandato alla Golden Land dopo i recenti avvenimenti, ma sa che il solo a potergli dare una spiegazione è lo stesso Re Oro. A dire il vero pensa, mai nessuno ha avuto l’onore di conoscerlo: il re dorato è sempre stato una figura avvolta dal mistero, non ha mai presenziato ad alcuna riunione dei Pilastri né ai balli, men che meno alle battaglie disputate. È sempre rimasto in disparte, come volesse celare l’esistenza sua e del suo regno. “ Ma cos’è mai avvenuto, per farlo vacillare fino a far cadere il pilastro che gli appartiene? “. Mormora ancora una volta Antoine, poi un lamento: un lamento che lo fa sussultare per poi sentire una ferrea presa sui propri pantaloni, presa che lo obbliga a fermarsi in modo repentino. “ Ma chi…? “. Sussurra, poi un lamento: qualcuno tossisce, poco prima di prendere parola.

 

“ Ah… alla fine sei arrivato “. Sentenzia debolmente una voce, mentre l’allora giovanissimo soldato non riesce neppure a volgere lo sguardo su chi gli sta parlando. “ Ti stavo aspettando con ansia, Antoine “. Lo chiama per nome il misterioso individuo, mentre l’argento punta di scatto lo sguardo su di lui.

 

“ Oh santo cielo! Ma voi… voi siete… “. Si inginocchia immediatamente: vorrebbe fare mille domande a quell’uomo, tipo come faccia a conoscere il suo nome e perché lo stesse aspettando. Ma tutto quello che fa è sorreggere l’altra persona, per poi prendere parola di lì a poco. “ Il re dorato… “. Sussurra solamente, mentre gocce oro si mescolano al sangue che continua a fuoriuscire dal corpo del morente Re della Golden Land.

 

“ Precisamente tra quattromilaseicentottanta lune piene, il mio successore farà la sua comparsa “. Sentenzia l’altro, mentre la sua zydrate si mischia al suo sangue: ne sta perdendo in gran quantità. “ E nascerà dal grembo di tua moglie, Antoine Hikari: tra poco tempo, il mio successore verrà al mondo e con lui la principessa dorata. Due metà della stessa medaglia, due parti dello stesso potere. Potranno completarsi o distruggersi a vicenda… o… “. Tossisce altro sangue, mentre l’argento sgrana gli occhi sconvolto.

 

“ Cosa state dicendo? Cosa c’entriamo io e mia moglie, ed il bambino che ha in grembo? “. Chiede: effettivamente, sua moglie Veronica è incinta ed a breve il loro bambino verrà al mondo. Ma cos’hanno a che fare loro, eredi del potere della luna rossa e di quella blu, con il re dorato?

 

“ Te l’ho detto: ti stavo aspettando. Tra quattromilaseicentottanta lune, il re oro farà la sua ricomparsa. Ridarà vita al suo regno distrutto, il pilastro dorato risorgerà più solido che mai e la settima luna superiore tornerà a brillare non solo nei cieli della Golden Land, ma anche nei cieli di Veritas dove lui crescerà “. Profetizza, mentre l’altro lo guarda con sconcerto. “ Ti avverto: è un futuro terribile quello che lo attende. In sé non avrà solo il potere della Luna Oro, prima di questo svilupperà il potere ereditato da te e quello ereditato da sua madre. Governerà tre lune e sarà quasi invincibile. Quasi… “. Ripete, tossendo più sangue e sporcando gli abiti di Antoine, che da un lato vorrebbe alzarsi ma dall’altro non ha cuore di abbandonare in quel modo un uomo morente. “ La regina dorata… lei… un giorno, lei lo ucciderà con il platino. A meno che… “. Si ferma, mentre Antoine inizia ad andare in panico: il re oro sta forse profetizzando la morte di suo figlio, tra trent’anni?

 

“ Cosa dite?! State… state forse profetizzando la morte di mio figlio, tra trent’anni? “. Chiede allarmato il principe di Veritas, mentre l’altro osserva per l’ultima volta la sua luna: la luna oro, che lentamente si sta eclissando.

 

“ No: no, lui non morrà. L’eclissi di luna lo salverà “. Mormora, per poi spirare tra le braccia di un preoccupato Antoine: la mano del re stringe ancora la sua, malgrado non sia più vivo. E solo ora se ne accorge: la spada di vetro, l’elsa dell’arma del settimo pilastro è nelle sue mani come fosse una sorta di riconoscimento: come se il vecchio re avesse voluto effettuare una sorta di passaggio di potere tra sé e colui che, d’ora in poi si occuperà del futuro re oro e suo successore. Anche se per scoprire la verità, certo, ci vorranno davvero molte lune.

 

Antoine si sveglia di colpo, la fronte e parte dei capelli madidi di sudore e respiro irregolare: di nuovo, pensa. Di nuovo quel sogno: non ha memoria di aver vissuto una cosa del genere, quindi deve essere senza dubbio un sogno. Un sogno che lo tormenta ed assilla, anche se deve ammettere, non sa perché: lui non ha mai avuto nulla a che vedere con il re oro e non ha mai visto la Golden Land, quindi perché adesso continua a fare questo incubo ricorrente, si chiede? “ Quattromilaseicentottanta lune… “. Sussurra solamente il fratello di Kaname, portandosi una mano alla fronte e riflettendo. “ Trent’anni… “. Sussurra solamente, per poi scuotere il capo. “ Figlio mio… com’è potuto succedere? “. Mormora solamente, per poi iniziare silenziosamente a piangere. “ Perchè hai preferito seguire la via della follia? Perché? Perché hai deciso di morire in quel modo? “. Continua l’argento, dando un forte pugno al pavimento. “ Se solo ti fossi fermat prima! Se solo ti avessi fermato prima! Se solo ti fossi stato accanto, invece di abbandonarti! Perdonami! È tutta colpa mia! “. Continua quello sfogo solitario, quello sfogo che non si è potuto permettere di mostrare a nessuno. “ Prima tua madre, roa te! Come faccio?! Come faccio ad andare avanti?! Come faccio a sopravvivere a questo?! Tu portato via prima di me! Un padre che deve seppellire suo figlio! “. Continua, l’oscurità si fa opprimente mentre qualcuno gli pone una mano sulla spalla: Antoine non si è accorto del suo arrivo, probabilmente troppo immerso nel suo sfogo.

 

“ Mi chiedevo quando ti saresti finalmente deciso a sfogarti… “. Sussurra solamente il re ossidiana, mentre l’altro si volge di scatto verso di lui.

 

“ K… Kaname… “. Sussurra solamente il nome del fratello maggiore, che senza rispondere o dire altro lo attira a sé, abbracciandolo come forse non faceva da anni ed anni.

 

“ Va tutto bene, Antoine. Va tutto bene: né tu né io siamo i responsabili della morte di tuo figlio. E nemmeno Garry e Jeanne lo sono “. Sentenzia, mentre il minore annuisce.

 

“ Ne sono consapevole: voi non c’entrate. Sono stato io ad abbandonarlo, dopo la morte di Veronica! Sono stato io ad andarmene via, abbandonando i miei figli! “. Continua ad incolparsi, mentre l’altro lo stringe maggiormente, quasi a fargli male.

 

“ Non è colpa di nessuno: era semplicemente la sua natura. Controllare il potere di due lune non è stato facile per lui, ci è voluta una gran forza di volontà. Ma non è stata sufficiente, specie dopo i traumi che ha subito in età così giovane. Ma non è stato il tuo abbandono a farlo uscire di senno: come ti ho detto, era semplicemente il suo destino, le fratture erano già presenti e la follia ben radicata e di questo, anche lui era consapevole. Ha scelto questa via, ha scelto la morte per mano di Jeanne, per mano della donna che amava, piuttosto che essere rinchiuso ad Heichen House: se fosse finito lì dentro credimi, si sarebbe comunque suicidato. Perché uno come tuo figlio, non poteva essere privato della libertà. Non poteva rimanere imprigionato nella cella di un manicomio, senza parte dei suoi poteri. No, uno come mio nipote non avrebbe sopportato comunque tutto questo “. Fa semplicemente l’ex re di Veritas, mentre il fratello si quieta lentamente e mentre, proprio come quando erano piccoli lui gli asciuga le lacrime con un dito. “ Va un po' meglio? “. Chiede solamente, mentre il minore annuisce semplicemente.

 

“ Ti ringrazio, per queste parole. Sai, mi mancavano questi momenti tra noi… “. Mormora, mentre l’altro lo osserva con un’espressione del tutto identica a quella di Ivy quando mette il broncio, ma che in un certo senso ricorda anche quella di Vanitas.

 

“ In piedi! Abbiamo ancora tanto lavoro da fare e se non vuoi dormire, puoi aiutarmi a fare altro. Tipo la ricerca di Obscuria “. Mormora, mentre il fratello lo osserva qualche istante.

 

“ Il tuo regno perduto, il regno della Luna Nera “. Sentenzia solamente, mentre Kaname annuisce. “ Non ne hai ancora notizie? “. Chiede, mentre il fratello scuote semplicemente il capo.

 

“ Nessuna. Ma vedrai, io e la mia regina troveremo presto il nostro regno. E se ci aiuterai, vedrai che faremo anche prima del previsto “. Sentenzia, mentre Antoine annuisce semplicemente.

 

“ Va bene, vi aiuterò “. Mormora solamente e riflettendo: per la prima volta dopo tanti anni, lui e Kaname si sono sentiti realmente legati come fratelli e quasi sembra che i vecchi rancori si siano dissipati.

 

A Veritas, nello stesso istante.

 

Hans e Kevin sono arrivati in paese, nel quale le persone sembrano inquiete: non solo è così al di là del confine, ma soprattutto nel territorio dei vampiri. I due capifamiglia sono accompagnati da alcuni loro sottoposti, mentre riflettono: hanno lasciato a Michael e Giyu la difesa di villa Veghner, mentre loro ed i loro Hunters hanno deciso di andare in paese per cercare di convincere le persone che Vncent è un re illegittimo e che devono andare a dare il loro supporto a Vanitas, il vero re che ora sta combattendo contro l’usurpatore. Questa è stata un’idea di Joe: infatti la matriarca della famiglia Veghner è più che convinta che anche la gente comune potrà aiutare e dar man forte a Vanitas, Ivy, Garry e Jeanne: Vincent ha molte guardie e soprattutto ha i suoi paladini, anche se forte il gruppo non riuscirà a vincere contro tutti loro. Hans continua a riflettere: da prima, Garry e Jeanne avrebbero voluto mettersi a guida degli Hunters per poter andare a palazzo insieme a loro. Ma ancora una volta, Joe ha suggerito che usassero i loro poteri per poter raggiungere palazzo Hikari più rapidamente e senza aver nessuno da aspettare, che ci avrebbero pensato loro a portare i rinforzi in seguito ma che ora, Vanitas ed Ivy avevano più bisogno di loro che chiunque altro. Il filo dei pensieri del bruno viene interrotto: un vampiro nobile si avvicina a loro, per poi prendere parola di lì a poco. “ Due capifamiglia nel territorio dei vampiri? Anche se c’è un trattato di pace, la cosa mi sorprende “. Ammette, mentre sua moglie e suo figlio rimangono dietro di lui ed in seguito e forse incuriositi, alcuni altri si avvicinano al gruppo. A quella vista e sentendo quelle parole, Hans prende parola di lì a poco.


“ Siamo qui per fermare l’usurpatore! “. Fa, mentre tra lo stupore generale si leva un brusio dai presenti. “ Vincent non è il vero re! Anche se ha stuprato l’allora futura regina, il bambino che Ivy portava in grembo non era suo! Le eredi al trono sono le figlie legittime di Vanitas, il vostro vero e solo re! “. Fa l’Hunter, mentre altra gente si accalca attorno a loro e mentre, dopo pochi istanti Kevin gli da manforte.

 

“ Popolo di Veritas! “. Li chiama, mentre un numero sempre crescente di persone si accalca attorno a loro. “ Vincent e Dominique hanno usurpato il trono, hanno distrutto tutto quanto e fatto del male a chiunque trovassero sul loro cammino! Hanno saccheggiato le vostre case ed ucciso parte dei vostri cari! “. Continua, mentre la gente inizia a borbottare. “ Ora, Dominique ha avuto ciò che si meritava! Facciamo si che anche Vincent ce l’abbia! Aiutiamo il vero re a cacciare l’usurpatore dal trono! “. Sentenzia, mentre un grido si leva dalla folla.

 

“ Avete ragione! “. Sentenzia solamente il nobile che in precedenza gli ha rivolto la parola, per poi proseguire di lì a poco. “ Vincent non ci ha mai convinti, sentivamo che nella sua ascesa al trono c’era qualcosa che non andava. Ed ora che ce lo avete confermato… “. Sentenzia, per poi impugnare la propria spada dopo averla sguainata dal fodero, alzandola in aria per farsi notare ed ascoltare dagli altri. “ Popolo di Veritas! Quello che pensavamo, si è in fine rivelato corretto: Vincent Hikari non è il re legittimo di questo regno, l’ha usurpato! Ci ha presi in giro senza ritegno, continuando impunemente ad ingannarci e farci del male! Ed ora ha dichiarato guerra a Veritas stessa! In questo momento, sta combattendo contro il vero re ed il principe Garry! Vogliamo permettergli di vincere?! “. Chiede alterato ma carico di una nuova forza, mentre tutta la gente grida un sonoro “ no “ e mentre ogni uomo brandisce la propria spada: uomini di tutte le età e provenienti anche dalla parte umana del confine, tutti uniti per cacciare l’usurpatore e riavere, finalmente, il loro unico e legittimo re.

 

“ Coraggio! Guidateci verso palazzo! Faremo vedere a quei dannati ribelli chi comanda e che Veritas, non è il loro regno e mai lo sarà! “. Tuona lo stesso anziano che, qualche mese prima, offrì ospitalità a Vanitas ed Ivy quando la regina, allora incinta delle gemelle, si sentì male in paese.

 

“ Si! Andiamo! “. Gli fa eco l’altro, mentre Hans e Kevin annuiscono con determinazione: si guardano per qualche istante, mettendosi a capo dei loro Hunters e mentre il nobile di poco prima viene affiancato da altri nobiluomini, a capo del popolo che come loro, ha un solo desiderio: scacciare i ribelli e riavere finalmente il loro legittimo re sul trono.

 

A palazzo invece, la situazione sembra essere preoccupante.

 

Garry porge una mano a Vanitas, per poterlo aiutare ad alzarsi dopo il violento attacco di Vincent. Da prima il re bambino rimane interdetto: non si aspettava certamente l’arrivo improvviso del giovane capofamiglia dei Perry e della sorella, invece deve dire che sono intervenuti con un tempismo perfetto. “ Garry, ma cosa…? “. Mormora solamente, mentre a quelle parole l’altro gli pone una mano sulla spalla.

 

“ Ehi! Sono o non sono il tuo cavaliere? Se il mio re è in pericolo, io corro! “. Assicura, mentre Jeanne aiuta Ivy a riprendersi un momento.

 

“ Credevate davvero che nella battaglia finale, vi avremmo lasciati soli? Zucconi che non siete altro! “. Fa poi la donna, lievemente contrariata. “ Non avreste dovuto agire d’impulso e seguire Vincent da soli! Poteva uccidervi! “. Li ammonisce, mentre Ivy arrossisce lievemente in imbarazzo.

 

“ Ma ora non siete più soli “. prosegue il discorso Garry, notando come alcune guardie al servizio dell’usurpatore li abbiano circondati. “ Oh bene bene… avevo giusto voglia di dar sfogo ai miei poteri e fare un po' di piazza pulita da tutta questa marmaglia “. Sentenzia, mentre la moglie afferra a sua volta il proprio pugnale.

 

“ Ma guarda guarda chi è arrivato! “. Sentenzia ad un certo punto Vincent, ghignando: da prima era furioso per essere stato interrotto, ora invece pare che la situazione gli sia quasi gradita. “ Fratello, non credo abbiamo mai avuto il piacere di presentarci “. Fa un teatrale inchino, mentre a quelle parole Garry non abbassa la guardia.

 

“ Io ti conosco: sei l’usurpatore, che ha prima stuprato mia sorella ed in seguito rubato un trono non suo. Anche se hai il mio stesso sangue, non posso considerarti mio fratello “. Sentenzia, mentre l’altro pare alterarsi a quelle parole: non grida, ma a terra si spande una lieve coltre di ghiaccio.

 

“ Ah, hai ragione “. Sentenzia, facendo oscillare la propria spada di fronte a sé. “ Dopo quello che hai fatto a Dominique, non credo proprio di poter costruire un rapporto fraterno con te “. Fa, mentre nel sentire quelle parole l’argento risponde per le rime.


“ Dominique ha avuto ciò che si meritava. E se tu fossi stato un buon re, se ci avessi davvero tenuto a lui come dici, avresti fatto di tutto per fermarlo! Invece hai permesso che andasse incontro alla morte e non solo: prima hai anche permesso che facesse del male alla tua stessa sorella ed al nipote che stava nel tuo grembo. Gli hai lasciato fare quello che voleva e tu sei diventato il suo burattino, quindi non dare la colpa a me ora! “. Tuona l’erede dei Perry, mentre uno dei soldati scatta in sua direzione.

 

“ Tu! Come osi parlare così al re?! “. Grida, mentre un raggio blu lo trafigge ed elimina prima che possa anche solo sfiorare Garry, che osserva chi lo abbia protetto.

 

“ Non mettere quelle manacce sporche di sangue su mio fratello, tu! “. Fa un furioso Vanitas, i cui occhi brillano ora di un’intensa luce blu. “ Garry, abbiamo bisogno di rinforzi! Credi che gli hunters ci metteranno tanto ad arrivare? “. Chiede, mentre a quelle parole l’altro scuote il capo.

 

“ Ah no, io credo proprio che arriveranno a breve. E non da soli “. precisa, mentre all’entrata di palazzo si odono delle voci sempre più alte: il popolo capeggiato da Hans e Kevin, assieme ai loro Hunters, è ormai giunto alle porte di palazzo: uno dei nobili sbaraglia in un sol colpo due guardie, mentre l’altro gli da man forte. Anche Lord Federico partecipa attivamente a quello che è lo scontro finale, affiancato dalla moglie: Beatrice lancia alcuni pugnali in direzione dei nemici, eliminandone altri due a sua volta.

 

“ Brutti bastardi… “. Sentenzia solamente la donna, mentre il marito ed altri nobili l’affiancano.


“ In un modo o nell’altro entreremo, non temete! “. Sentenzia l’altro nobile, mentre Kevin ed Hans danno loro man forte.

 

“ Potete giurarci! Presto saremo al fianco del re e della regina, e del principe e della principessa “. Fa risoluto un altro nobile, mentre le loro forze sembrano avere la meglio su quelle nemiche.

 

Vincent sembra alterarsi: avverte che il potere delle sue difese è notevolmente indebolito, in oltre il popolo si sta rivoltando contro di lui senza che possa evitarlo. “ Miei paladini, occupatevi voi dei nostri nemici! Io ho un discorso da portare a termine “. Ghigna ad un certo punto l’usurpatore, mentre nessuno ha il tempo di muoversi o chiedersi cosa diavolo intenda il biondo. I suoi paladini o meglio, gli ultimi di essi ancora rimasti in vita parte all’attacco, mentre Vanitas, Jeanne e Garry li contrastano con il loro potere. Anche Ivy sta per fare lo stesso, quando una presa sui suoi fianchi cambia radicalmente i suoi piani.

 

“ Chi…? “. Mormora solamente la regina, mentre chi le sta dietro riprende parola di lì a poco.

 

“ Guardali, sorellina: sono esausti. Presto cadranno, sotto i colpi dei miei paladini o direttamente sotto il mio fendente. In ogni caso, hanno le ore contate “. Sussurra maligno al suo orecchio Vincent, approfittando della distrazione degli altri per poter finalmente avere un serio confronto con la sorella che, accorgendosi di chi la stia toccando fa istintivamente per allontanarsi.

 

“ Levami quelle mani di dosso! “. Grida alterata, ma in tutta risposta lui la attira maggiormente a sé e le cinge la vita con il braccio, ghignando malefico ed immobilizzandole i polsi dietro la schiena con il ghiaccio.

 

“ Presto, sia quello stupido di tuo marito che i nostri stessi fratelli saranno sconfitti. Nel peggiore dei casi, moriranno tra atroci dolori o nel migliore, rimarranno miei prigionieri a vita. E tu sei la sola che può evitare loro questa sorte “. Assicura l’usurpatore, spostando i capelli dietro all’orecchio della corvina ed annusando il suo collo, come se da un momento all’altro volesse morderla nuovamente. “ Accetta di diventare mia. Sii la mia luna consorte e rendimi ufficialmente pilastro del ghiaccio, rendimi un re legittimo e dammi un erede. Resta con me, Ivy. Resta con me, ed in cambio non dovrai veder morire le persone che ami “. Sogghigna, sicuro di aver messo la sorella nel sacco e che non abbia altra scelta. A quelle parole la regina sgrana gli occhi,s concertata anche nel sol udire una simile eventualità.

 

“ Cosa?! Tu sei pazzo, se credi che possa accettare! “. Grida alterata, mentre negli occhi di lui si accende la fiamma dell’odio. “ L’unico che sarà preso a calci in culo qui, sei tu! Ed anche se così non fosse, non mi concederei mai ad uno come te! Mai! “. Assicura determinata la donna, mentre Vanitas si volge di scatto verso di lei nel sentirle pronunciare quelle parole. Ed in quel momento accade: è come se i loro poteri entrassero perfettamente in sintonia l’uno con l’altro, come se l’uno potesse percepire le emozioni dell’altra come fossero le proprie e come se il potere dell’uno appartenesse anche all’altra.” Te lo dico ancora una volta: io amo mio marito e lui solo! Il padre delle mie amate figlie ed il vero re di Veritas è Vanitas, la persona che amo e che amerò sempre è Vanitas, non tu! Ritirati, finché sei in tempo! Ritirati, prima che la situazione ti sfugga di mano! “. Continua la corvina, mentre Vincent a quelle parole sembra perdere definitivamente le staffe: senza esitare la afferra per il collo, spingendola a terra e bloccandola sotto di sé con una furia inaudita, bloccandole le caviglie e nuovamente i polsi con il ghiaccio per evitare che possa scappargli.

 

“ Non ne sarei così sicuro, mia regina “. Sussurra al suo orecchio, leccandole il collo e facendo gelare il sangue nelle vene di lei, che con il potere della luna rossa che ha comunque ereditato dalla zia e dalla nonna inizia a far sciogliere il ghiaccio sui suoi polsi e sulle sue caviglie.

 

“ Non te lo permetterò! “. Assicura, intuendo le intenzioni del minore che invece, pare pronto ad affondare le zanne nel suo collo.

 

“ Ivy! “. Grida ad un certo punto suo marito, che pur vedendo la scena non si può allontanare dal suo spietato avversario. “ Evoca la spada di ghiaccio! “. Grida ancora una volta, mentre lei lo guarda stranita: che lei sappia, solo i pilastri possono evocare le loro armi. “ Non guardarmi così! Come luna consorte, anche tu puoi evocare la spada di ghiaccio! Ricorda che in te è incarnata la stessa luna blu, non scordarlo mai! “. La incoraggia nuovamente il corvino, colpendo con la propria spada l’avversario che, colto di sorpresa indietreggia e sanguina copiosamente al punto colpito. “ Avanti! “. Continua il corvino, non abbassando la guardia e mentre la corvina sente una strana forza in sé: è vero, pensa. Lei come tutte le altre regine è la luna consorte, la regina nella quale la sua stessa luna è incarnata. Anche lei è una Hikari, anche lei può farlo: non ha nemmeno bisogno di concentrarsi eccessivamente. Seppur terrorizzata e tremando leggermente, chiude gli occhi qualche istante e, in seguito il pavimento si copre di una coltre sottile di ghiaccio.

 

“ Luna blu come un oceano in tempesta… “. Sussurra solamente la donna, mentre chiude gli occhi qualche istante e mentre una forza a lui sconosciuta quasi immobilizza sul posto anche lo stesso Vincent ed i suoi accoliti. “ Spada di ghiaccio! “. Richiama la sua arma o meglio, l’arma di Vanitas, Ivy. I suoi occhi si riaprono: occhi tinti di un intenso blu, il blu della luna degli Hikari. Una meravigliosa spada di ghiaccio compare nelle sue mani e, senza pensarci su la regina la usa per difendersi, ferendo Vincent ed allontanandolo da sé, per poi rialzarsi e mentre, nello stesso istante anche Vanitas, Garry e Jeanne riescono ad eliminare i loro avversari.

 

“ Scacco matto, fratello “. Sogghigna compiaciuto Vanitas, mentre il biondo si riprende dall’attacco improvviso di Ivy: sanguina al braccio, ma per lui non è nulla di grave. La regina sorride lievemente, per poi lanciare la spada di ghiaccio al marito ed annuendo.


“ Credo che questa vi appartenga, maestà “. Fa, mentre alcuni altri soldati fanno per aggredire il quartetto. Garry è il primo a volgersi per difendersi, ma una spada elimina rapidamente uno dei ribelli ed un pugnale un altro ancora, seguiti da molte altre armi.

 

“ Zio! Lord Hans! “. Fa solamente il giovane dalla chioma argento, notando chi sia appena entrato in scena. “ E ci siete anche voi! Lord Federico, Lady Beatrice! E… “. E’ incredulo: la schiera di nobili affianca suo zio ed Hans, dietro di loro i loro Hunters ed il popolo stesso. Donne e uomini che senza esitazione hanno impugnato le armi per difendere il loro vero re, uomini e donne d’ogni età: dai ragazzini agli adolescenti, agli anziani persino. Chiunque sta combattendo attivamente per difendere i propri ideali ed hanno deciso di farlo fino alla fine, anche contro i paladini ed i soldati dell’usurpatore e se necessario, contro lui stesso.



Salve miei cari, come state? Eccomi con il terzultimo capitolo della diciottesima luna! Ma non temete, che la seconda parte è già in cantiere e, dopo l'ultimo capitolo della prima parte potrete già leggere il primo della seconda! Ma ora, veniamo a noi: Antoine ha un sogno che lo turba molto, il cui protagonista è l'ex re oro. Ma come mai questa visione lo perseguita? Incredibilmente, Kaname lo consola e non solo: scopriamo che il Re ossidiana sta cercando il suo regno, Obscuria. Lo scontro con Vincent si fa intenso: il popolo si schiera con il vero sovrano e con Ivy, Garry e Jeanne. Ma basterà a fermare Vincent ed il suo desiderio di vendetta per il suo amato cugino? Seguitemi e lo scoprirete!

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Capitolo 84
*** All the way is home ***


Per un momento, nella sala del trono del palazzo della Luna Blu regna il più totale ed assoluto silenzio: un silenzio quasi irreale ma che tutti i presenti lo sanno, precede una grandissima tempesta.

 

Vanitas ed Ivy sono l’uno affianco all’altra, Garry e Jeanne anche. Dietro di loro Hans, Kevin ed i loro Hunters affiancati dal popolo stesso di Veritas: uomini e donne di qualunque età stanno impugnando le armi, per far si che il vero re recuperi il suo legittimo trono e che possa scacciare una volta per tutte l’usurpatore. “ Sei finito… “. Sibila solamente il re bambino, stanco: ha dato mille possibilità di redenzione al fratello e lui le ha respinte, ora pensa, ora è tempo di fare sul serio. “ Pagherai per ogni tuo misfatto. Pagherai per aver violentato mia moglie ed averle reso la gravidanza infernale, pagherai per aver usurpato il mio trono e per tutto ciò che hai fatto passare al mio popolo. Ora basta: non è più tempo di aver pietà, anche se sei mio fratello “. Sentenzia freddo il maggiore, mentre a quelle parole anche Vincent, finalmente, prende parola con tutta la collera che sente.

 

“ La stessa pietà che hai avuto anni fa, bandendomi da palazzo solo perché ero con i ribelli? “. Chiede tagliente, mentre quelle parole colpiscono l’altro come una freccia scoccata in pieno petto. Solo dopo un po' si riscuote da quei ricordi, scuotendo il capo e prendendo parola di lì a poco.

 

“ Che altro avrei dovuto fare, eh?! “. Chiede alterato, stringendo i pugni mentre una spessissima coltre di ghiaccio inizia a ricoprire quello lasciato da Vincent sul pavimento, solo pochi minuti prima. “ Eri alleato ai ribelli, eri il loro capo! Avrei forse dovuto accoglierti a braccia aperte?! “. Grida in collera il vero re, mentre il minore si altera maggiormente.

 

“ E’ inutile parlare con un folle come te “. Sentenzia nervoso, afferrando la propria spada. “ Avanti! Combatti! Arriviamo alla fine di questo scontro, in cui solo uno di noi rimarrà vivo! “. Sbrocca il biondo, mentre Vanitas si difende per un soffio da un nuovo e potente fendente. “ Ma quel qualcuno, di certo non sarai tu! “. Continua acido l’usurpatore. Il corvino si volge di scatto verso il fendente che gli sta per scagliare il fratello che, in un soffio di Eolo si è spostato dietro di lui ed è pronto a colpirlo a tradimento. “ Addio! “. Grida innervosito il più piccolo dei fratelli Hikari, ma qualcosa cambia radicalmente i suoi piani.

 

Hans Delacour riesce ad intercettare e bloccare il fendente di Vincent, mentre dietro di lui anche Kevin sta tenendo a bada uno dei paladini di Vincent che, vedendo il suo signore partire all’attacco ha fatto lo stesso a sua volta. “ Vanitas! “. Grida ad un certo punto il capofamiglia dei Delacour, per poi riprendere parola di lì a poco. “ Vi copriamo noi le spalle! Voi dovete trovare la pietra blu… “. Non finisce la frase: con una fiammata improvvisa infatti, Vincent riesce ad atterrare l’avversario. Incoraggiati da quest’atto, anche gli altri paladini e gli altri ribelli intraprendono una battaglia furiosa con la gente del popolo, che non intende lasciarli passare e sbarra loro la strada.

 

“ Cosa?! “. Mormora semplicemente Garry, sbiancando a quella vista: da quando Vincent usa il potere della luna rossa, si chiede? Gli occhi del biondo sono mutati: da un lato brilla il rosso della luna dei Baskerville e dei Lunettes, dall’altro la luce blu della luna degli Hikari.

 

“ Sorpreso, fratellino? “. Ghigna il minore, mentre un ribelle attacca Garry che tuttavia, accorgendosene in tempo riesce a difendersi magistralmente.


“ Come diavolo fai a controllare il potere della luna rossa?! Solo Dominique aveva questo tipo di potere! “. Fa a sua volta Vanitas, andando ad aiutare Hans a rialzarsi. Alla sua affermazione tuttavia, l’usurpatore scoppia in una fragorosa risata.

 

“ Appunto! “. Conferma, mentre la sua spada si circonda improvvisamente di fuoco. “ Io ho bevuto il sangue di nostro cugino in gran quantità: ho assimilato il suo potere e questo è il risultato finale “. Spiega, mentre il flashback dell’ultimo incontro con il suo cavaliere si fa strada in lui.

 

Veritas, qualche tempo prima.

 

“ E non guardarmi con quella faccia ebete! “. La voce di suo cugino lo riporta alla realtà, mentre il terzogenito di Kaname e Luna lo osserva con la bocca sporca di sangue. “ Tu hai dato qualcosa a me, mi hai dato il tuo potere! Io ho fatto lo stesso per te, come sempre. Ma stavolta è in quantità maggiore: ecco perché ti ho lasciato bere tutto quel sangue senza protestare, per farti assimilare la mia zydrate per intero ed il mio potere “. Sentenzia solamente il corvino mentre il cugino si riprende un momento dal suo iniziale stato confusionale.

 

“ Tu hai dato a me il… il tuo… potere? “. Mormora solamente il minore, mentre uno dei suoi occhi si inietta per un istante di luce oro ed in seguito di una rossa cangiante, quella luce rossa che appartiene solamente alla luna dei Baskerville o dei Lunettes. “ Aspetta, ma che significa?! “. Continua poi Vincent, sentendo in lui non solo il potere della luna rossa e della luna blu, ma anche quello di un’altra luna.

 

“ Quando mio padre si recò alla Golden Land, poco prima della mia nascita e di quella di mia sorella, successe qualcosa di inaspettato “. Inizia semplicemente il discorso il braccio destro di Vincent, per poi proseguire di lì a poco. “ Il vecchio re predisse che il suo successore sarebbe nato dal grembo di mia madre. Ma che a quattromilaseicentottanta lune da quel momento, la principessa dorata o la stessa regina dorata avrebbero potuto ucciderlo “. Continua, mentre Vincent non riesce a capire dove il cugino voglia esattamente andare a parare. “ Non so se quella profezia fosse vera o se fossero solo i deliri di un re morente, ma da quello che ho visto da bambino, nei ricordi di mio padre, quell’uomo era tutt’altro che folle “. Continua con una lucidità che fa quasi paura, considerato il suo precario stato mentale. “ Antoine non sa che ho visto quel ricordo, che da piccolo ho bevuto il suo sangue di nascosto “. Continua, mentre Vincent lo osserva sconcertato. “ Credo che il re oro abbia a che fare con me. Per questo sono andato alla Golden land ed ho preso questa “. Fa, per poi mostrare a Vincent una pietra dorata e più brillante che mai. Il falso re sgrana gli occhi sconcertato a quella vista.

 

“ La pietra oro?! Sei pazzo?! Solo il re oro può possederla! E come… “. Ma non finisce la frase: una splendida luna oro eclissa totalmente quella pallida presente in cielo, mentre gli occhi di suo cugino si tingono del medesimo colore: un oro intenso, un oro che può possedere una sola persona al mondo.

 

“ Se è vero che questa è la mia quattromilaseicentottantesima luna piena, se quello che quell’uomo ha detto è vero, allora voglio che sia tu a conservare questa “. E senza dare il tempo al biondo di ribattere, gli pone tra le amni la pietra oro, quasi obbligandolo a stringere la presa su di essa. “ Hai capito?! Ora sei tu il suo custode! Non perderla e non permettere che nessuno scopra tutto questo! “. Quasi gli ordina, mentre oro e zaffiro si incontrano e fondono: le luci delle loro lune sembrano specchiarsi in quegli sguardi. “ Giuramelo, Vincent! Devi giurare che questa pietra non cadrà in mani sbagliate! Che la conserverai fino al mio ritorno. Perché io tornerò, stanne certo: tornerò e con me ci saranno mia moglie e mio figlio! Darò una lezione a quel maledetto Hunter, una volta per tutte: quell’uomo non sa ancora cosa lo aspetta “. Assicura, mentre Vincent annuisce ancora sconcertato: mille e più pensieri corrono nella sua mente, come fossero un fiume in piena o corridori impazziti che, per quanto ci provino non raggiungono mai la propria meta. “ Bene “. Sussurra solamente suo cugino, prima di allontanarsi da lui e mollare così la presa sulle mani dell’altro che, scosso dalle emozioni non nota nemmeno che la luna nel cielo è tornata blu.

 

“ Aspetta! “. Si riscuote ad un certo punto il minore, come se vedendo l’altro allontanarsi si fosse svegliato da un lungo sonno. “ Devo farti una domanda e ti prego… ti prego, sii sincero “. Mormora, mentre Dominique sembra quasi intuire di che domanda si tratti. Sorride lievemente, tuttavia non si volta verso il cugino né lo interrompe. “ Tu… “. Mormora solamente il biondo, quasi intimorito di udire la risposta a quella domanda. “ Tu sei il nuovo pilastro dorato? Tu sei il nuovo re oro? “. Chiede semplicemente e direttamente. Per un momento nella sala regna il più totale ed assoluto silenzio, poi una lieve risata da parte del corvino.

 

“ Scoprilo da solo “. Fa solamente il capitano delle guardie reali, prima di incamminarsi nuovamente verso l’uscita e mentre, sul pavimento una scia di vetro lo ricopre interamente. Ed a quel punto, a quella vista anche Vincent non ha più il minimo dubbio sulla risposta al suo quesito.

 

Vincent fissa i suoi avversari con un ghigno sprezzante: Garry e Vanitas si sono messi a difesa delle loro donne, che comunque impugnano a loro volta le proprie armi. “ Avete ucciso una delle persone più importanti della mia vita e credetemi, pagherete per questo: se non vi uccido è solo perché siete i miei fratelli, ma vivrete vita natural durante nelle mie prigioni “. Sogghigna il biondo, mentre nel suo occhio brilla la luce della luna rossa, nell’altro quella della luna blu.


“ Ragazzi, il suo potere è aumentato: come facciamo a sconfiggerlo? “. Sibila solamente Vanitas, per la prima volta spaventato da ciò che potrebbe accadere. Ma a questo punto è Garry ad intervenire, con la determinazione che l’ha sempre contraddistinto in tutti questi anni.

 

“ In un modo o nell’altro, lo faremo! “. Assicura, alzandosi da terra ed impugnando la pistola antivampiro di Haruka. “ Non è invincibile! Avrà pur un punto debole! Abbiamo sconfitto Dominique e siamo arrivati a questo punto, non possiamo permetterci di arrenderci ora! “. Fa semplicemente il giovane Hunter, mentre per un solo istante il metallo che compone la pistola muta e diviene platino. Vanitas se ne accorge, così porta lo sguardo sul fratello: solo lui lo vede ma, per un singolo istante è una luce bianca a brillare nei suoi occhi, per poi tornare blu cangiante. E per un solo istante, una leggenda che sua madre era solita raccontargli si fa strada nella sua mente: la leggenda del re perduto, il quindicesimo Pilastro. La leggenda del Re Bianco, pilastro degli umani.

 

“ Hai ragione… “. Mormora solamente il re bambino, mentre suo fratello lo aiuta a rimettersi in sesto. “ Noi… noi vinceremo! A qualsiasi prezzo! “. Si convince, mentre le mogli affiancano i mariti con un lieve sorriso e, come per darsi forza l’un l’altro, tutti e quattro si prendono per mano per qualche istante. “ Forza, attacchiamolo! “. Conclude in fine il corvino, mentre Vincent si prepara invece alla difesa con la propria spada.

 

“ Se vi illudete di anche solo scalfirmi… “. Ghigna, mentre il primo attacco, quello di Jeanne, lo raggiunge improvvisamente.

 

“ Mai abbassare la guardia, fratello “. Ghigna la Principessa, mentre solo per un soffio Vincent non viene colpito dalla potenza del colpo della sorella, colpo che ben presto è seguito da quello di Ivy.

 

“ E mai dare le spalle al tuo avversario! “. Continua la regina, mentre il suo attacco va a segno e riesce a paralizzare il braccio di Vincent con il ghiaccio.

 

“ Razza di insolenti che non siete altro! Come osate?! “. Si infuria maggiormente l’usurpatore, mentre Garry lo afferra di sorpresa per poi cercare di immobilizzarlo maggiormente con dell’altro ghiaccio.

 

“ Rassegnati, Vincent! È finita, accetta la sconfitta! “. Gli intima, ma a quelle parole gli occhi del biondo si iniettano, per un solo istante, totalmente di rosso.

 

“ No! “. Grida furioso, mentre in un solo istante il fuoco della luna rossa scioglie il ghiaccio che lo imprigionava e allo stesso tempo, allontana i suoi fratelli da lui. “ Non mi avrete mai! Non rinuncerò mai al mio trono, mai! Siete voi quelli finiti, non io! Vendicherò Dominique e riporterò la mia regina e le nostre figlie da me! Ecco cosa succederà! “. Profetizza, mentre i fratelli Hikari si guardano preoccupati: ognuno di loro stringe a sé la propria moglie, come a volerla proteggere e come se entrambi sapessero che quella nuova forza acquisita da Vincent, per loro può rappresentare un problema.

 

“ Vinceremo noi… “. Sibila solamente Vanitas, mentre Ivy sente in lui qualcosa di diverso: a parte i suoi occhi di un blu differente, c’è altro che la turba. Sente i sentimenti del marito scorrere come un fiume in piena ma, allo stesso tempo non riesce minimamente a decifrarli.

 

“ Vanitas… “. Sibila solamente, mentre lui non pare nemmeno sentirla. “ Si: vinceremo noi “. Continua la corvina, mentre a quelle parole segue un’altra ed inattesa voce: una voce che nessuno dei presenti si sarebbe aspettato di sentire, specie in quel momento.

 

“ Sua maestà ha ragione: voi perderete, Vincent! Qui ed ora, il trono tornerà al legittimo sovrano! “. Assicura l’uomo dalla chioma arancione: dietro di lui un soldato, che protegge due donne che i presenti ben riconoscono. “ Avete finito di comportarvi come se foste un re legittimo, di spadroneggiare per Veritas, di umiliare e maltrattare il popolo, di ingannarlo! “. Fa, mentre alcuni popolani insorgono in un grido di approvazione alle parole di colui che non è altri che Dante, per poi tornare a fronteggiare l’esercito di Vincent e dando man forte a Kevin, Hans ed i loro Hunters.

 

“ Dante, siete voi! “. Fa semplicemente Jeanne, mentre il maggiordomo annuisce.

 

“ Sono qui per consegnarvi la chiave della vittoria, Milady. Una chiave che, senza l’aiuto di vostra madre, Nox ed Herik non avrei mai potuto ottenere “. Sentenzia, mentre Rosina si avvicina istintivamente a lui e gli prende la mano, cosa che ovviamente viene notata anche dai fratelli Hikari e fa, inevitabilmente, sorridere lievemente Jeanne. A quelle parole tuttavia, Vincent ride in modo sguaiato.

 

“ Oh! Ma guarda chi c’è: il tirapiedi del mio pazzo fratello ed alcuni servi, oltre alla mia matrigna! E voi altri credete di avere la chiave della mia sconfitta? Siete pazzi “. Assicura, mentre Dante non smette di fissarlo seriamente: anche il maggiordomo è ferito in più punti del corpo, i capelli sono scompigliati così come il vestiario è parzialmente stracciato e sporco di terra ed erba, nonché di sangue in alcuni punti. Gli occhiali deve averli perduti in uno degli scontri precedenti con i ribelli, che hanno tentato di impedire a lui ed al suo gruppo di giungere a palazzo. “ Voi non vincerete mai: ora, anche io ho il potere della luna rossa in me, ora anche io sono pari a Dominique! Voi lo avete sconfitto solo per pura fortuna, ma con me non sarà altrettanto facile “. Fa, mentre il ghigno del maggiordomo si fa ancor più evidente.

 

“ Ma ne siete davvero sicuro, Vincent? Io non canterei vittoria troppo presto “. Sentenzia, mentre dalla tasca estrae due boccette e mentre, senza farsi nemmeno scorgere sia Nox che Herik si avvicinano a Garry e Jeanne.

 

“ Tenete queste! Dovete berle: in questi flaconi c’è il potere della luna rossa, ricreato da vostra madre e da Dante al Sancta Santorum “. Sentenzia, mentre alcuni dei soldati di Vincent si precipitano all’attacco.


“ Cosa diavolo credete di fare?! “. Grida uno, venendo prontamente eliminato dalla spada dell’anziano che, quel lontano giorno, ospitò Vanitas ed Ivy quando la regina, incinta delle gemelle, si sentì male nelle vie di Veritas.

 

“ Anche se sono anziano, non crediate che sarà facile oltrepassarmi! Sono io il vostro avversario! “. Sentenzia. “ Non oserete avvicinarvi al Principe ed alla Principessa! “. Assicura, mentre uno dei soldati lo attacca in ira.

 

“ Levati, brutto vecchio! “. Grida, ma la spada di un uomo dalla chioma bionda pone fine alla sua vita.

 

“ Aggredire così un anziano! Non ti vergogni?! “. Fa su tutte le furie il nobiluomo, mentre la consorte elimina uno dopo l’altro i suoi avversari con i pugnali.


“ Lord Federico! Grazie! “. Fa semplicemente e con gratitudine l’anziano, mentre il nobile annuisce e si pone al suo fianco.

 

“ Dante, Rosina! Date la pozione al re e alla regina, presto! “. Grida ad un certo punto il biondo, mentre Garry e Jeanne si affrettano a bere quella contenuta nelle boccette date loro da Nox ed Herik.

 

“ Questo potere entrerà in contatto con il vostro, quello che avete ereditato da vostra nonna e vostra zia Veronica e lo risveglierà: anche voi potrete combattere con il potere della luna rossa e quello della luna blu, al pari di Vincent “. Fa semplicemente Dante, riuscendo ad avvicinarsi ai suoi sovrani mentre, poco prima di sbarrargli la strada Vincent si trova ostacolato da Rosina.

 

“ Ci si rivede, figlio “. Sentenzia solamente la bionda, mentre l’altro sogghigna notando come, con il suo pugnale la donna abbia ferito il suo volto che, in un momento ritorna immacolato grazie alla rigenerazione.

 

“ Matrigna, non posso dire di essere felice di vedervi “. Ghigna a sua volta il biondo. “ Ora, levatevi dai piedi! “. Le ordina, mentre lei non perde il proprio ghigno compiaciuto.

 

“ Fossi matta “. Fa, mentre osserva la cicatrice lasciata sul viso di Vincent. “ Oh, figliolo: mi sono dimenticata di dirti che il mio pugnale è intriso della cura di Mina. La stessa che ha inibito i poteri a Dominique, per la cronaca “. Assicura, mentre Vincent si sente indebolito.

 

“ Cosa mi avete fatto, dannata?! “. Grida, mentre la donna continua ad osservarlo compiaciuta.

 

“ Ti sto solo ripagando per tutto il dolore che hai causato. Per aver permesso al tuo braccio destro di fare quello che ha fatto a Garry, Mina, Jeanne e molte altre persone innocenti. Per aver usurpato il trono e stuprato la regina. Per aver ingannato il popolo! Ecco, che cosa sto facendo! “. Ribatte risoluta, riuscendo ad affondare un fendente nel braccio dell’altro e facendolo, così, entrare in contatto con la cura e dando tempo a Dante per poter fare il suo dovere.

 

Il maggiordomo arriva al fianco del suo re e della sua regina, consegnando loro due boccette contenenti un liquido scarlatto. “ Maestà! “. Fa solamente l’uomo, mentre istintivamente Vanitas lo abbraccia. Lo stringe così forte che per un istante gli toglie quasi il fiato, mentre l’altro ricambia seppur un po' sorpreso.

 

“ Finalmente sei qui! Avevo così paura, che ti fosse capitato qualcosa! “. Commenta solamente il re bambino, che quasi non sembra voler sciogliere quell’abbraccio, che ben presto l’arancione ricambia.

 

“ Sei il figlio della mia amata Luna. Siete i figli della mia amata Luna, non vi avrei mai abbandonati! Mai, per nessun motivo al mondo! Preferirei morire, piuttosto che lasciare il trono ad un usurpatore senza far nulla! “. Assicura, per poi consegnare due boccette al suo re ed alla sua regina. “ Presto! Bevetele subito! “. Fa solamente, mentre Vincent si volge di scatto verso di loro.


“ No! “. Si infuria solamente il falso re, lanciando una potente fiammata in direzione dei due. Fiamma che tuttavia, viene ghiacciata dal potere di Rosina.

 

“ Ti ho detto che sarò io la tua avversaria! Non ti permetterò di fare quello che ti pare, non riuscirai a fermarli! “. Sentenzia, mentre Vanitas ed Ivy afferrano la boccetta e mentre, per un momento soltanto Vanitas guarda con gratitudine la matrigna.

 

“ Grazie, madre “. Fa solamente, portando la bionda alla commozione nell’udire quella parola.

 

“ Non c’è di che, figlio… “. Sussurra, mentre una fiammata molto potente le da man forte nel fermare Vincent, prima che lui approfitti del suo momento di distrazione.

 

“ Come osi attaccare mia madre alle spalle? Sei proprio un codardo, fratello! “. Sentenzia risoluta Jeanne, i cui occhi brillano di un’intensa luce rossa e mentre dietro di lei, Garry elimina l’ultimo ribelle a difesa di Vincent con le fiamme rosse della luna dei Baskerville e dei Lunettes.

 

“ Finalmente! Mi ci voleva proprio, una ricarica simile! “. Ghigna il giovane dalla chioma argento, mentre anche Vanitas ed Ivy bevono quella pozione e mentre, quasi istantaneamente i loro occhi si tingono di un rosso cremesi.

 

“ E’ questo dunque… “. Mormora semplicemente la regina, sentendo come se della lava incandescente scorresse nel suo corpo, lava che tuttavia non le nuoce e non la scotta. A quella sua frase il marito annuisce, per poi riprendere il discorso di lì a poco.

 

“ Si: è il potere della luna rossa, mischiato a quello della luna blu. Il potere che ci permetterà di vincere e di riavere il nostro trono “. Assicura, mentre il suo sguardo incandescente è ora puntato a quello del fratello, che in un impeto d’ira getta a terra Rosina.

 

“ Non te lo permetterò mai!! “. Grida furioso, ma stavolta il fratello lo contrasta ad armi pari: lancia una semplice fiamma in sua direzione. Una semplice fiamma in apparenza, ma che appena lo colpisce gli lascia una vistosa ustione e lo fa gridare di dolore. “ Maledetto! Maledetto, che cosa mi hai fatto?! “. Grida furioso il minore, mentre il maggiore lo osserva per qualche istante.

 

“ Non hai sentito cos’ha detto Rosina? “. Chiede, mentre la sua matrigna non abbassa la guardia neanche un minuto: anche se Vincent è ferito pensa, può riprendersi da un momento all’altro. “ Il tuo potere è inibito: la stessa cura che ha bloccato il potere di Dominique e ci ha permesso di sconfiggerlo, ora sta portando anche te a quell’inevitabile fine “. Spiega, mentre il dolore per Vincent si fa lancinante.

 

“ Male… maledetto!! “. Grida, attaccando il fratello. Vanitas si prepara a difendersi, ma in sua difesa interviene Garry.

 

“ Come osi?! Non hai il diritto neppure di toccarlo, mio fratello! “. Calca sulla parola mio, mentre il suo attacco colpisce il minore ancora una volta.

 

“ Fa male! Fa male! Maledetti! “. Grida furioso, mentre a Jeanne e Garry, inevitabilmente, questa scena ricorda la sconfitta di Dominique. È proprio vero, pensano: è proprio vero che un vampiro senza potere è un vampiro finito.

 

“ Se vuoi che tutto questo finisca, arrenditi! “. Tenta Jeanne, mentre invece Ivy si avvicina al fratello in silenzio: i loro sguardi si incontrano inevitabilmente, mentre lui ride sadicamente.

 

“ Ah… eccola qui, la mia regina! “. Fa per alzarsi, ma Garry lo trattiene a terra.

 

“ Sta buono! “. Commenta solamente l’argento, mentre Ivy scuote il capo e mentre d’altro canto, il biondo si sente totalmente paralizzato dal dolore e mentre la cura di Mina agisce su di lui, lentamente ma inesorabilmente.

 

“ Non potete… non potete negarmi di parlarle un’ultima volta! “. Impreca nuovamente il biondo, sentendo un dolore crescente e puntando lo sguardo sulla sorella. “ Ivy! Ivy, vieni qui! “. La chiama solamente, mentre Vanitas scuote il capo e si mette davanti alla moglie, fermandola con un braccio nonostante, di fatto, la regina non abbia mosso un solo passo.

 

“ Le hai già fatto abbastanza male! Non pensi sia sufficiente?! Non avete altro da dirvi! “. Sentenzia solamente il vero re, mentre il fratello fa per alzarsi da terra, ma il dolore è talmente forte da impedirglielo e farlo cadere di nuovo in ginocchio.

 

“ Male?! Male?! Male, io a lei?! “. Continua furioso, forse delirando e non rendendosi nemmeno conto che si: lui ha davvero fatto del male ad Ivy, troppo male, forse troppo anche per essere perdonato. “ No, mio caro fratello! Io l’amo! Io l’amo più di chiunque altro al mondo! “. Grida infuriato il falso re, mentre nella sua rabbia trova la forza di rialzarsi da terra malgrado i dolori. “ Lei è la parte di me che mi mancava per essere felice! Lei è il pezzo di cuore che mi manca per essere completo! Il pezzo di cuore che tu stesso mi hai tolto, quella maledetta notte in cui mi hai cacciato dal mio stesso palazzo! “. Sbrocca il minore, non trattenendosi più e guardando in ira il maggiore, mentre per la prima volta anche Vanitas si sente in colpa: forse è vero, forse non avrebbe dovuto cacciar via il fratello, quella dannata notte. Ma è anche vero che lui era ed è il re, in quel momento non ha pensato solo a sé stesso ma anche al suo popolo: Vincent era ed è tuttora a capo dei ribelli, non avrebbe potuto fidarsi di lui con questi presupposti e, men che meno, riammetterlo a palazzo. Ha avuto le sue ragioni per tenerlo a distanza, ha agito come in quel momento ha ritenuto giusto.

 

“ Mi dispiace, Vincent… “. Sibila solamente il corvino, guardando Hans con sguardo complice e mentre l’altro comprende al volo: afferra dalla tasca della giacca delle manette forgiate dai Veghenr, manette di platino dalle quali, per qualunque vampiro è impossibile liberarsi. Approfittando della distrazione dell’usurpatore, il capofamiglia dei Delacour si sposta dietro di lui e lo afferra per i polsi.

 

“ E’ finita, Vincent “. Sentenzia, mentre l’altro non riesce in alcun modo a liberarsi: ha troppo dolore a causa della cura, non ha forza per contrastare Hans o per cercare di spezzare le manette. “ Per i vostri crimini, per aver stuprato la regina e per aver usurpato il trono e soprattutto, per aver cercato di uccidere vostro fratello, il re, la pena sarebbe la morte “. Sentenzia il bruno, afferrando l’altro per i polsi e tenendolo immobilizzato in quella salda presa: non riuscirebbe a spezzare le manette di platino e ne è consapevole, ma la prudenza si sa, non è mai troppa.

 

“ Ma non ti ucciderò “. Si fa finalmente avanti Vanitas, finalmente il suo sguardo e quello del minore si incontrano e si affrontano. “ Sei mio fratello minore, sangue del mio sangue. Mi rendo conto che tutto ciò che hai passato, la morte della mamma, crescere con i ribelli e si, anche quello che ti ho fatto io cacciandoti da palazzo, non capendo quelli che erano i tuoi bisogni, può averti fatto perdere la sanità mentale. Ho capito che ucciderti non sarebbe la soluzione migliore “. Ammette il corvino, chinandosi per poter arrivare all’altezza dell’altro e senza mai perdere il contatto visivo. “ So che hai bisogno d’aiuto e, sono sicuro, ad Heichen House potranno dartelo “. Sussurra, mandando al diavolo l’orgoglio e mentre alcune lacrime scendono incontrollate dai suoi occhi.

 

“ No! No, Heichen House no! Ti prego! “. Grida semplicemente Vincent, ben consapevole di come sia quel manicomio e sentendo dolore in ogni parte del suo corpo. “ Vanitas, non farlo! “. Continua, ma il maggiore lo guarda senza più riuscire a trattenere le lacrime.

 

“ Lo sto facendo per te, fratello: spero che potrai un giorno rinsavire e prendere il posto che ti spetta, come principe di Veritas. Io ti perdono, per quello che mi hai fatto. Ti perdono “. Sussurra solamente il corvino, sentendo come se il ghiaccio nel suo cuore si fosse sciolto come neve al sole, mentre lentamente i suoi occhi ritornano da rossi incandescenti a blu, colore naturale della sua luna. Notando il gesto del marito e sentendo le sue parole, Ivy si inginocchia accanto a lui e gli mette una mano sulla spalla, per poi annuire e lasciando andare a sua volta le lacrime che non può né vuole più trattenere.

 

“ Anche io ti perdono, fratello. Ti perdono, per quello che hai fatto a Vanitas e a me. Ti perdono e spero davvero che tra qualche anno, potrai tornare a casa e che potremo essere la famiglia che la mamma ha sempre desiderato. Io, noi ti accetteremo “. Sussurra semplicemente la corvina: non è facile per lei, dire quelle cose: il trauma dello stupro e tutto ciò che ha passato, la gravidanza infernale, l’incertezza della paternità delle gemelle e la costante ansia che Vincent potesse portargliele via, tutto questo non lo potrà mai dimenticare e lo sanno bene sia lei che suo marito. Ma d’altro canto, se lui è stato disposto a mettere una pietra sul passato pensa, perché non dovrebbe provarci lei? “ La strada sarà lunga, ma sono sicura che alla fine ce la farai “. Conclude in fine la corvina, alzandosi da terra ed asciugandosi gli occhi, per poi avvicinarsi a suo zio e guardandolo per qualche istante. “ Grazie, anche a voi tutti! Senza il vostro aiuto, non avremmo mai potuto vincere “. Ammette, mentre Kevin l’afferra per poi stringerla in un forte abbraccio.

 

“ Ti voglio bene, nipote mia! Non sai quanto! “. Fa solamente, mentre lei continua a singhiozzare, riprendendo a piangere e sfogando la tensione accumulata in quel terribile scontro. Vincent osserva la scena, incapace di reagire: si sente come uno spettatore inerte, come se la mente gli gridasse di muoversi e reagire ma il corpo non volesse obbedire, forse non trovando nemmeno più le forze per farlo. Vorrebbe gridare, vorrebbe dire qualcosa ma non ne trova nemmeno le forze: è stanco, il dolore lo sta distruggendo. Un dolore sia esterno che interno, un dolore sia fisico che mentale. Ma il dolore più grande glielo sta dando proprio l’amore: l’amore non corrisposto per sua sorella, che malgrado gli abbia concesso il perdono non potrà mai amarlo come lui vorrebbe.

 

“ E’ finita… “. Sussurra solamente Hans, per poi assicurarsi che il nemico sia totalmente inoffensivo ed afferrando il suo braccio, guardandolo per qualche istante. “ Andiamo “. Sussurra solamente, mentre da prima il biondo vorrebbe opporre resistenza ma, ancora una volta, non ne trova la forza.

 

“ Potrete dire di tutto su di me, ma non potrete mai dire che non ho mai amato Ivy “. Sentenzia solamente, mentre quelle parole colpiscono la donna come una freccia in pieno petto. “ Io la amo! L’amo e l’ho sempre amata, non smetterò mai di farlo. Io volevo solo che lei fosse la mia regina, volevo solo il regno che mi è stato sottratto, la casa che mi è sempre stata negata. Anche io, volevo una famiglia “. Conclude, prima di seguire Hans: inutile protestare pensa, non ne avrebbe le forze e men che meno riuscirebbe a fare alcun che. Ivy rimane turbata da quella confessione, il suo cuore batte all’impazzata mentre, istintivamente, l’anziano che tempo addietro ospitò Vanitas ed Ivy ed in seguito Beatrice e Federico si fanno avanti, inchinandosi con rispetto di fronte a Vanitas, che nel frattempo si è avvicinato alla moglie e l’ha presa tra le braccia.


“ Ma cosa…? “. Mormora solamente il Re bambino, mentre a quel comprensibile stupore è Federico a prendere parola.

 

“ Mi inchino di fronte a voi, re e regina zaffiro “. Sentenzia risoluto il biondo, prendendo la mano di Ivy nella propria e facendole il baciamano, mentre in quel momento la luna blu fa la sua comparsa nei cieli di Veritas, più luminosa che mai.

 

“ Bentornati tra noi: è un piacere ed un onore, poter accogliere nuovamente il vero pilastro del ghiaccio e la sua luna consorte. È un privilegio poter assistere al loro ritorno a quel trono che gli è sempre appartenuto “. Prosegue l’anziano, mentre anche Beatrice annuisce. In seguito persino Kevin ed i suoi Hunters, seguiti da tutto il popolo presente si inchinano con rispetto.

 

“ Viva re Vanitas! Viva la regina Ivy! “. Gridano quasi all’unisono, mentre la luna diviene più luminosa che mai e mentre, come a voler benedire il ritorno dei legittimi sovrani, la sua luce diviene più potente ed illumina letteralmente per intero la sala del trono. È finalmente finita: l'usurpatore è stato sconfitto e, ora, il legittimo Re e la sua luna consorte sono tornati al posto a cui appartengono. Garry e Jeanne affiancano il fratello e la sorella, mentre il corvino prende la mano della moglie e del fratello, Jeanne d’altro canto afferra a sua volta la mano della corvina.

 

“ Viva re Vanitas e la regina Ivy! Viva il principe Garry e la principessa Jeanne! “. Inneggia il popolo, portando tutti e quattro alla commozione e mentre anche Rosina e Dante, anch’essi inginocchiati si commuovono fino alle lacrime.


“ Ce l’hanno fatta… “. Mormora commossa la bionda, mentre Vaniats guarda la moglie, il fratello e la sorella per qualche momento.

 

“ Bentornato a casa, vostra maestà “. Fa solamente l’argento, mentre il corvino sorride lievemente.

 

“ Bentornati a casa, famiglia Hikari “. Fa a sua volta, sentendo come un enorme peso togliersi dal suo cuore e mentre, finalmente, può dirlo con assoluta certezza: il trono è tornato al legittimo proprietario. Gli Hikari sono tornati finalmente a casa. La battaglia è stata vinta, sotto la benedizione della Luna Blu.


Salve miei cari fans, come state? Ed eccomi qui con il penultimo capitolo della diciottesima luna, che ne dite? Vincent viene finalmente sconfitto e chiuso ad Heichen House, Vanitas ed Ivy tornano a casa e riprendono il loro posto come legittimi sovrani di Veritas, che ne pensate? Il nostro usurpatore ha ricevuto la giusta punizione? Mi raccomando, continuate a seguirmi perchè vi aspetta il capitolo finale e, subito dopo, la seconda parte della diciottesima luna! Un abbraccio, alla prossima!

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Capitolo 85
*** Uno sguardo al passato per un futuro migliore... o forse no? ***


Sono passati alcuni mesi dalla tremenda battaglia contro Vincent e, già in questo breve periodo alcune cose sono cambiate.

 

Vanitas ed Ivy sono finalmente tornati a casa, riprendendo il loro legittimo posto di re e regina del clan della luna blu. Hanno finalmente portato le gemelle in quello che è il loro legittimo palazzo, ma non si sono dimenticati di chi li ha aiutati. Infatti, non hanno certamente smesso di sostenere in particolare la famiglia Veghner, coloro che in tutto questo hanno perso più di chiunque altro: Mina è diventata un vampiro e la stessa sorte è toccata a Pierre, che tutt’ora versa nell’incoscienza. Solo in alcune e rare occasioni si è ridestato, ma tra indicibili patimenti che l’hanno inevitabilmente portato a ricadere in coma. La situazione sta preoccupando e non poco tutti quanti, ma Vanitas è abbastanza fiducioso: non c’è stato alcun rigetto, il corpo di Pierre sta evidentemente assimilando il potere di Dominique più lentamente in quanto non ha ricevuto il sangue del suo padrone. Forse è questa la ragione per la quale non si è ancora risvegliato, ma il re è sicuro che lo farà a breve e che sarà senza dubbio un vampiro molto potente, un prezioso alleato sia per gli Hunters che per i vampiri stessi. Quel giorno la regina sta cullando dolcemente la piccola Luna, davanti a lei un ritratto. Di lì a poco suo marito la raggiunge, posandole una mano sulla spalla. “ Ah, ecco dov’eri “. Sentenzia solamente il corvino, mentre la donna annuisce semplicemente e continua a cullare la piccola.

 

“ Si, in effetti non vengo qui molto spesso: ho sentito un'inspiegabile nostalgia, così… “. Ammette, mentre entrambi alzano lo sguardo su quel ritratto.


“ Ehi “. Mormora solamente lui, guardandola intensamente e posandole una mano sulla spalla. “ Stai tranquilla! La maledizione sta regredendo, grazie a te! Vedrai che presto si arresterà da sola, sarà solo questione di tempo “. Assicura, intuendo perché la moglie sia così in ansia. La regina annuisce semplicemente, ma lui avverte dallo scorrere del suo sangue che è ancora preoccupata. “ Ivy “. La chiama, mentre lei si volta verso di lui ancora un po' preoccupata, una preoccupazione che non riesce a mascherare. “ Tu sei il mio antidoto! Sei già riuscita a farla regredire, sono sicuro che grazie a te riuscirò a spezzarla. Quindi, non temere “. La rassicura, mentre lei osserva quello che è il ritratto di suo nonno: Vanitas Lunettes.

 

“ Sei sicuro che va tutto bene, al cento per cento? “. Chiede lei, mentre lui annuisce con determinazione. “ Niente più voci strane? Niente più sensazioni di gelo improvviso e che non sia dovuto al potere degli Hikari? Niente più manifestazioni da parte di nostro nonno? Tutto a posto? “. Chiede, mentre lui annuisce determinato.

 

“ Assolutamente e totalmente sicuro “. La rassicura, mentre lei annuisce un po' più tranquilla.


“ Ok, allora sono più tranquilla! “. Sentenzia, mentre lui la osserva con quello sguardo malizioso così tipico di lui. “ Che c’è? “. Chiede solamente la regina, mentre lui sogghigna con quel ghigno questa volta così uguale a quello della madre, più che a quello del padre. “ Ehi, che c’è? “. Ride un po' lei, che ormai conosce quello sguardo e mentre lui continua a sogghignare, prendendo in braccio Luna per qualche istante ed in seguito appoggiandola nella propria culla, accanto alla sorellina.

 

“ Dante e Rosina volevano occuparsi delle gemelle: che dici, gliele portiamo e li accontentiamo? “. Inizia il discorso, mentre lei lo guarda qualche momento.

 

“ Ma intanto, noi che facciamo? Ci annoieremo “. Ride lievemente la corvina, mentre lui scuote il capo.


“ Ah, io non credo proprio che ci annoieremo “. Sentenzia, per poi attirare la moglie a sé. “ Ehi maestà, se vogliamo dare un fratellino o sorellina alle gemelle ci conviene farlo ora che sono ancora piccole. Che ne dite? “. Chiede, mentre lei ride lievemente a sua volta, accarezzandogli lievemente il viso.

 

“ Dico che sei tremendo “. Fa, mentre lui la prende in braccio e nello stesso tempo, lei si aggrappa a lui per non cadere a terra.

 

“ Ah, tra poco moglie mia, potrai renderti conto di quanto sono tremendo “. La tiene in braccio lui, facendo una lieve linguaccia e mentre senza dire altro, si avvia verso le scale.

 

“ Vanitas, le gemelle! Dobbiamo portarle a Dante e Rosina “. Fa semplicemente la corvina, mentre lui ridacchia lievemente.

 

“ Tranquilla, ho già detto loro che possono occuparsene: le raggiungeranno ancor prima che saliamo queste scale “. Continua a ridere lui, mentre lei lo guarda un po' perplessa.

 

“ Tremendo “. Ripete, rimanendo aggrappata a lui per non cadere a terra.

 

Nessuno dei due se ne accorge, ma uno spirito nero si manifesta in quel momento: osserva attentamente le due eredi al trono, posando le sua mani gelide sul viso sia dell’una che dell’altra e mentre loro, nella loro ingenua innocenza e riuscendo a toccarlo senza problemi afferrano la manica della sua giacca come se nulla fosse. “ Oh, che belle siete: mi ricordate tanto la mia Luna e la mia Veronica “. Sentenzia lo spirito dalla lunga chioma corvina, sogghignando lievemente. “ Ah, poveri ingenui: non ve ne rendete conto, ma la maledizione del re pazzo è solo all’inizio. E molto presto, tornerà a far parlare di sé. E la mia vendetta avverrà per mezzo… “. Si blocca, lo spirito dagli occhi blu. Sogghigna lievemente, lasciando dietro di sé una scia di ghiaccio. “ Molto, molto presto… “. Mormora, scomparendo poi nel ritratto e poco prima dell'arrivo di Dante e Rosina che, al momento non si accorgono che lo spirito del Re Pazzo aleggia ancora per il palazzo, ma questa volta non per torturare il nipote.

 

Nello stesso istante a Villa Veghenr, una giovane donna dalla lunga chioma corvina sta riposando, esausta dopo lo sforzo a cui è stata sottoposta. Accanto a lei la madre, la zia ed il fidanzato che, da quando sono iniziate le contrazioni in poi non l’hanno mai più lasciata sola. Lui ha continuato a somministrarle zydrate, indebolendosi notevolmente a sua volta. “ Sei stata bravissima, tesoro “. Sussurra solamente Giyu, mentre la donna culla tra le braccia il frutto del suo sforzo: un bimbo con un accenno di chioma corvina, nei cui occhi brilla un’intensa luce rossa.

 

“ Giyu, dovreste riposare: anche voi vi siete notevolmente sforzato, avete dato la vostra zydrate a Mina per lunghe ore e dovete rigenerarla “. Fa semplicemente Joe, mentre lui scuote il capo e mentre Mina stringe la mano di colui che in futuro sarà suo marito.

 

“ No: rimarrò al fianco di Mina e del bambino, lady Joe. Ora, hanno bisogno di me “. Sussurra semplicemente il corvino, mentre per un istante negli occhi del piccolo passa una luce indaco. “ Cosa…? “. Mormora solamente, mentre Mina sorride lievemente.

 

“ Mi hai somministrato la tua zydrate, sia durante la gravidanza che durante il parto. Il piccolo deve averla assimilata “. Spiega con un lieve affanno, mentre Giyu sente le lacrime di commozione pungergli gli occhi.

 

“ Oh, Mina… “. Sussurra solamente lui, mentre il bimbo lo osserva con i suoi occhi nuovamente rossi scarlatti. Nello stesso istante, la corvina porge il piccolo al fidanzato per poi sorridere lievemente.

 

“ Tieni: non vuoi prendere in braccio tuo figlio? “. Chiede, mentre riflette: sin da quando si sono messi insieme, per lei e Giyu qeul bambino è stato loro figlio e non hanno più dato importanza al sangue che scorre nelle sue vene. Non hanno mai dato importanza al fatto che in lui scorra il sangue di Dominique e nemmeno che abbia ereditato il potere del padre, non ha alcuna importanza: per la futura regina indaco e per il suo re, quel piccolo è loro figlio e non c’è altro da dire. A quelle parole il corvino la osserva qualche istante, incerto.

 

“ Non so, ho paura che potrei fargli del male o prenderlo nel modo non corretto… “. Mormora, mentre lei sorride lievemente.


“ Suvvia! Hai già avuto una figlia, non sarà diverso con lui “. Fa, mentre finalmente il re indaco si convince e prende in braccio il piccolo che, immediatamente, lo osserva con i suoi occhi ora di un azzurro naturale.

 

“ Ha gli occhi di lui… “. Mormora solamente il nono pilastro, mentre la fidanzata gli prende la mano libera e lo guarda intensamente.

 

“ No: ha i miei occhi. I miei, non i suoi. Non dobbiamo mai più nominare quell’infame, dobbiamo semplicemente lasciarlo dove sta: all’inferno, lontano da noi “. Sentenzia, mentre a quelle parole lui annuisce con determinazione. “ E ti giuro che appena starò meglio e torneremo ad Avalon, andremo a cercare anche tua figlia Melody. Siete stati separati per troppo tempo, per voi è giunto il momento di riunirvi “. Assicura la cacciatrice, mentre lui la osserva sorpreso.

 

“ E come la mettiamo con Muzan? Le sta ancora dando la caccia ed ha trafugato il corpo di Margherita, per lei non è sicuro vivere con me a palazzo… “. Fa, mentre la futura moglie stringe la sua mano in una più salda presa.

 

“ Giyu, ho sconfitto quel pazzo furioso di mio fratello che possedeva il potere di due lune superiori. Vuoi che mi faccia intimidire da tuo cognato, che ha il potere di una luna minore? “. Chiede decisa, guardandolo con quegli occhi che volente o nolente, sono lo specchio di quelli di suo fratello. “ Anche se è uno dei Pilastri, Muzan non mi fa paura. Non permetterò che tu e tua figlia rimaniate divisi ulteriormente, non è giusto! “. Continua, mentre lui la guarda a sua volta con quello sguardo color indaco: la prima cosa di lui che ha fatto innamorare perdutamente Mina.

 

“ Adesso, ciò che realmente conta siete tu ed il nostro bambino. Non importa altro “. Fa, baciandole la fronte e mentre Joe li osserva commossa e felice, stesso stato d’animo della sorella Sharon.

 

“ Tesoro, come vuoi chiamarlo? “. Chiede la rossa, mentre a quella domanda Mina osserva intensamente il figlio e, solo di lì a poco da una risposta.

 

“ Jean Jacques “. Sussurra, mentre il piccolo agita le manine come in segno di approvazione. “ Jean Jacques Duke Lunettes “. Continua poi la donna, mentre Joe annuisce e prende parola di lì a poco.

 

“ Tesoro… “. Mormora, ma la sorella è più rapida: nel sentire il secondo nome dato al piccolo, si precipita ad abbracciare la nipote.

 

“ Ah, zia fate piano! “. Ride un po' Mina, ricambiando il gesto e mentre l’altra inizia a piangere commossa.

 

“ Grazie! Grazie, Mina “. Sussurra solamente, mentre la nipote annuisce: ora lo sa, aver dato come secondo nome quello di suo zio a suo figlio è stata la scelta più giusta che potesse fare.

 

“ Non c’è di che “. Sentenzia la cacciatrice che, finalmente, dopo tanto tempo si sente realizzata e finalmente felice.

 

Stesso istante, Golden Land.

 

La donna dalla chioma corvina riflette: il suo piano è andato totalmente a rotoli. Non solo ha fallito con la figlia di Jeanne, ma ora le sarebbe impossibile anche andare a prendere il bimbo di Mina: accanto a lei c’è uno dei pilastri e, se osasse far qualcosa a Mina o ancor peggio prendesse il piccolo, la spazzerebbe via in un soffio di Eolo. “ Accidenti! Accidenti! “. Fa solamente, camminando su e giù per la sala del trono. “ Sta andando tutto nella maniera opposta a come l’avevo pianificato! “. Continua. Sta per continuare ad imprecare, ma una voce a lei familiare la interrompe ancor prima che possa proseguire.

 

“ Mio capitano, il re… “. Mormora solamente una delle guardie, entrando nella sala del trono ed inchinandosi rispettosamente. Nel sentire solo quelle parole tuttavia, la corvina non gli da nemmeno modo di proseguire: tenendo una mano sull’elsa della propria spada osserva il suo sottoposto, per poi riprendere parola.

 

“ Cosa! Cos’è successo al re? Laghertha aveva il compito di occuparsene… “. Ma l’altro la interrompe, osando tanto solo perché si tratta di una questione estremamente seria e non ha tempo neppure per attendere che la donna termini la frase.

 

“ Lady Amber, il re è sveglio! “. Quattro parole. Quattro parole che da prima lasciano la donna in totale stato di shock.

 

“ Il re… lui… lui è…? “. Sussurra, mentre il sottoposto annuisce.

 

“ Si! Il nostro amato re è tornato tra noi! “. Continua, mentre lei si precipita fuori dalla stanza senza neppure lasciarlo finire.

 

“ Mio signore… “. Mormora solamente, salendo le scale come fosse inseguita dal diavolo in persona e precipitandosi in quelle stanze a cui normalmente nessuno avrebbe accesso, ma che lei non ha quasi mai abbandonato per mesi e mesi. I mesi in cui ha davvero temuto di perdere lui: il suo amato signore. Lui, il Pilastro della sabbia, del plasma e del sole. Lui, il re oro. “ Mio signore! “. Fa semplicemente la corvina, entrando in quella stanza senza nemmeno bussare: una scia di vetro ricopre tutto il pavimento, mentre una donna cerca di far ragionare un giovane che si è risvegliato da non più che qualche minuto.

 

“ Maestà! Per favore, siete molto debole! Non potete alzarvi, calmatevi! “. Fa, mentre l’altro la spinge malamente a terra.

 

“ Levati dai piedi! Devo… “. Ma un capogiro lo fa quasi cadere a sua volta: solo l’intervento di Amber, capitano delle sue guardie reali, gli evita una rovinosa caduta.

 

“ Mio signore, per favore: date ascolto a Laghertha! Abbiamo rischiato di perdervi una volta, non voglio che una cosa simile accada ancora! “. Fa e, a quelle parole l’altro la osserva, i suoi occhi iniettati di una luce oro.

 

“ Li vedo ancora davanti a me, li sento! Avverto l’odore del loro sangue, avverto le loro emozioni! Sono ancora qui, nella mia testa! “. Si altera maggiormente il settimo pilastro, portandosi le mani tra i capelli esasperato e stringendo la presa quasi fino a strapparli. “ Avverto ancora quell’odore nauseabondo, dentro e fuori da me! “. Continua, mentre la sua sottoposta lo aiuta a sedersi sul letto.

 

“ Questo è normale: avrete incubi per un po', dopo tutto quello che avete passato, dopo aver guardato la morte in faccia “. Sussurra semplicemente la corvina, per poi farlo sdraiare e guardandolo intensamente. “ Ma vi giuro, non oseranno più torcervi un solo capello. Ora… “. Lo guarda, senza osare toccare il suo viso o solo una sua mano anche se, lo ammette, è quello che vorrebbe fare con tutta sé stessa. “ … ora siete a casa, mio re. Siete finalmente a casa “. Continua la soldatessa, mentre davanti agli occhi del re oro passano le immagini dei momenti in cui, per poco, non ha perduto la vita per mano delle persone che più odia al mondo.


“ Voglio vendetta… “. Mormora, afferrando la mano di Amber e stringendola quasi fino a farle male, quasi fino a spezzargliela. “ Voglio vendicarmi di quei bastardi che mi hanno fatto questo! “. Grida, mentre un atroce dolore passa in tutto il suo corpo: il fatto che abbia ripreso conoscenza e che le sue cicatrici stiano iniziando a rigenerarsi e guarire, purtroppo per lui non significa che sia definitivamente guarito. “ Voglio farla pagare ad ognuno di loro! Uno ad uno, dovranno perire sotto la furia del re dorato! “. Continua a star male, tossendo sangue e mentre nella stanza la temperatura aumenta, la sabbia ricopre il vetro a terra e ben presto si tramuta in una seconda e spessa lastra. A quella visione lei scopre il collo, aprendo i primi bottoni ed abbassando il colletto della divisa e della camicia che indossa e scostando i capelli da esso.

 

“ Vi prego! Prima pensate a riprendervi, poi penseremo al resto. Fino ad allora, il mio sangue è vostro. Solo vostro “. Precisa, mentre lui continua a tossire sangue: le conseguenze di quello che ha subito sono ancora presenti e la sua vita, forse, ancora è in pericolo. Osserva qualche istante la sua sottoposta: anche se era incosciente, ha avvertito la sua presenza accanto a lui in tutti quei mesi. Sa che, se non fosse stato per lei sarebbe probabilmente morto. Ed ora pensa, gli sta anche offrendo il suo sangue: una gran bella prova d’amore per un vampiro, pensa il giovane dagli occhi ancora dorati.

 

“ Quando sarò abbastanza forte per vendicarmi, tu dovrai essere al mio fianco. Dovrai essere tu a condurre l’esercito della Golden Land alla vittoria. Dovrai essere tu a condurre me alla vittoria “. Precisa, mentre lei annuisce seppur sorpresa, rossa in viso: forse pensa, forse è la primissima volta che il suo sguardo e quello del suo signore si incontrano. E deve ammettere, già si sente in totale soggezione.

 

“ Lo giuro e se volete, posso anche siglare questo patto con il sangue: la mia vita appartiene a voi, lo sapete “. Sentenzia la corvina, mentre a quelle parole lui la attira a sé, ignorando il dolore lancinante che avverte in tutto il corpo.

 

“ Lo so “. Fa solamente, poco prima di leccare il collo di lei e, senza darle il tempo di reagire affondando le zanne in esso. Da prima la giovane sussulta e, solo in seguito il veleno afrodisiaco delle zanne la calma e tranquillizza, portandola a posare entrambe le mani sul letto come a volersi sorreggere, evitando che il peso del suo corpo gravi sul suo re dato che, di fatto è ormai finita sopra di lui. Lui, nella cui mente un solo pensiero permane mentre il sangue della sua fedelissima lenisce, almeno in parte per ora, i suoi dolori: il pensiero della vendetta che prenderà contro chi lo ha quasi ucciso.

 

Anche ad Obscuria, il regno perduto della Luna Nera, un uomo entra in quella che è la sala del trono del palazzo ossidiana.

 

Il capitano della guardia reale sospira pesantemente, mettendo una mano sul pregiato trono in ossidiana che appartiene ad una sola ed unica persona: il suo adorato sovrano, il re del clan della Luna Nera che tuttavia, risulta tutt’ora assente dal suo regno. “ Mio amato signore, vi giuro su quanto ho di più caro: vi ritroveremo e vi riporteremo al vostro trono, il vostro legittimo posto è qui con noi “. Sussurra, non sapendo che nel regno di Veritas, anche il suo re e buona parte del Clan della Luna Nera è alla ricerca del regno di Obscuria, senza però aver avuto grande successo. Kaname non ha ancora trovato il suo regno, anche se rimane del tutto ignoto il perché non riesca a ricordarne l’ubicazione esatta. Per scoprirlo, forse bisognerà attendere ancora un po'.



Salve miei fans! Ed eccomi qui, dopo anni, con il capitolo finale della diciottesima luna! In fondo vi lascio il link della seconda parte, che vi invito a seguire. Allora, che ne dite? In questo capitolo apriamo, se così si può dire, le porte per quella che sarà la storia a seguire: Vanitas Lunettes aleggia ancora nel castello degli Hikari, il re oro si è risvegliato e cerca vendetta: chi sarà in realtà? Contro chi cercherà vendetta? Chi è che odia così tanto? Mina da alla luce suo figlio Jean Jacques e decide di aiutare Giyu a ritrovare la figlia, ma ci riuscirà? Cosa farà il clan della Luna Nera? Kaname ritroverà Obscuria? Ed Ace? Cosa farà il re del clan della Luna Rossa, ancora in cerca di vendetta? Seguite la seconda parte e lo saprete!

La diciottesima luna 2: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4061907&i=1

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