Io e il professore di geografia

di Heartofmyangel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Crystal

 

 

Eccomi qua, davanti la scuola che mi ha ospitata per ben 5 anni. Ormai sono all'ultimo anno dell' High school e non vedo l'ora di incominciare gli studi universitari!

 

Io mi chiamo Crystal Smith e ho 18 anni. Sono alta e formosa, ho gli occhi verde chiaro e i capelli castani chiari. Sono una ragazza abbastanza timida, ma quando prendo confidenza con qualcuno, fanculo la timidezza.

Sono molto testarda, quando mi metto qualcosa in testa è difficile levarmela.

 

 

Oggi mi sono alzata presto, mi sono vestita con un jeans, una felpa, le mie vans nere e il mio immancabile parka. Non mi sono truccata, come al solito, perché è una cosa che faccio raramente. Dopo aver fatto colazione, esco salutando i miei genitori e mia sorella. 

 

Mi avvio verso la mia scuola con le mie due migliori amiche: Rebecca e Lynda.

 

Rebecca è alta e magra, ha i capelli lunghi e biondi e gli occhi color ghiaccio. È una ragazza simpaticissima, ha sempre la battuta pronta e riesce sempre a farmi sorridere anche quando non ne ho proprio voglia.

Ha una cotta da più di un anno per Christian Anderson.  All'inizio lui non la calcolava proprio, ma ultimamente sembra essersi avvicinato molto di più. 

 

Lynda è un po' bassina e magra, anche lei ha i capelli biondi. Ha gli occhi grandi e verdi, tendenti all'azzurro.

Anche lei è molto timida, come me, ed è difficilissimo riuscire ad avere la sua fiducia. Sta molto attenta prima di fidarsi di qualcuno, perché ha paura di essere delusa, date le esperienze passate.

Da qualche mese Alexander Miller, un ragazzo abbastanza carino, le va dietro, ma lei ancora non si fida del tutto.

 

 

Arrivate a scuola, ci dirigiamo verso il nostro gruppetto, con Alexander, Cristian e Hayes... Hayes Clark, il mio primo amore, mi piace da impazzire dal primo anno ... purtroppo è un amore impossibile, dato che in questi anni ha avuto un sacco di ragazze diverse, senza mai darmi importanza.

La sua attuale fidanzata è Rebecca Dangerous, una troietta da quattro soldi rifatta dalla testa ai piedi.  Il proverbio dice si parla del diavolo e spuntano le corna. 

 

Quest'ultima arriva e da un lungo bacio al ragazzo che mi è sempre piaciuto...

 

A questa scena le mie amiche si bloccano e mi chiedono se va tutto bene.

Faccio cenno di si con la testa, ma loro non mi credono e mi consigliano di entrare a scuola.

 

"Ragazze non c'è bisogno, sù, andiamo a salutare i vostri amori!" dico loro sorridendo, mentre mi guardano male

 

 

Arriviamo davanti al gruppo e appena Alexander e Cristian si accorgono di noi, si avvicinano e ci salutano,  ma Christian si ferma e abbraccia calorosamente Rebecca.

 

"Come stai? Come sono andate le vacanze?" Le sussurra all'orecchio

 

Vedo la mia migliore amica diventare rossa dall'imbarazzo e non riuscire più a parlare. Lui si stacca dall'abbraccio e, guardandola negli occhi con un sorrisino furbo, le chiede: "quest'effetto ti faccio?" 

 

Lei diventa ancora più rossa e l'unica cosa che riesce a dire è un "no" sussurrato.

 

"Ehi Cry, ehi Reby ed ehi Ly" ci saluta Hayes scoppiando a ridere per il suo gioco di parole.

 

Sentendo la sua voce il mio cuore si ferma per un attimo e quando si avvicina per venirmi a salutare, sento le mie guance andare a fuoco.

 

"Ciao Hayes" riesco soltanto a dire

 

Stavo per chiedergli come sono andate le vacanze ma la solita campanella suona, segno che il primo giorno di scuola ha inizio. Che abbia inizio questo inferno.

 

Salutiamo i ragazzi e ci dirigiamo verso le nostre classi, al primo piano.

 

Entrando dentro l'edificio si notano già i vari gruppi di ragazzi. Chi come me quest'anno deve affrontare gli esami di maturità, chi corre veloce verso la propria classe per prendere i posti migliori e infine ci sono le matricole, chi è ansioso per questo nuovo inizio chi invece fa conoscenza con i compagni. Guardandoli mi viene in mente il primo giorno di scuola.

 

Sorpassati tutti questi ragazzi ci dirigiamo verso le scale che ci porteranno al piano di sopra.

 

3 ore dopo

 

Ormai sono passate tre ore da quando siamo in questa classe, per questa giornata è l'ultima ora.

 

Nella mia classe si sente un brusio insopportabile, tutti parlano di un nuovo professore di geografia. Io ancora non capisco tutta questa eccitazione, sarà solamente un vecchietto odioso come gli altri, che ci tartasserà di compiti tutti i giorni.

 

 All'improvviso in classe regna il silenzio, sentiamo soltanto il rumore della porta che sbatte.

Mi giro verso di essa et voilà... non penso sia lui il nostro nuovo professore!

 

È un uomo dalla carnagione olivastra, con labbra carnose. È alto, molto muscoloso, vestito con un jeans chiaro e una camicia, con una giacca sbottonata e occhiali da sole neri; appena alza questi ultimi, per poco non svengo. Ha degli occhi color ghiaccio magnifici! Io sono rimango imbambolata a fissarlo e lui se ne accorge.

 

"Signorina... vuole qualche informazione?" chiede lui con voce roca

 

Mi sento morire e sento le mie guance cominciare ad andare a fuoco. Perfetto ora divento pure rossa davanti a uno sconosciuto.

 

"Tu chi sei?" chiedo istintivamente, seguendo la mia curiosità

 

"Io sono il suo nuovo prof di geografia, lei chi è?" domanda inarcando il sopracciglio

 

"Ehm...io sono....io sono...." balbetto

 

"Si lei è....." fa per continuare la frase

 

Oddio sembro una rincoglionita!

 

"Va bene non lo sa dire. Mi presento, mi chiamo Bryan O'Connell e, come ho detto alla vostra compagna, sono il vostro nuovo professore di geografia. Signorina- dice guardando di nuovo me- appena saprò il suo nome la chiamerò per l'interrogazione!"

 

Non posso crederci... non ho ripassato niente di geografia quest'estate, entro in panico.

 

"Stronzo" sussurro, ma mi sa' che l'ha sentito.

 

"Come scusi?" Chiede lui con quel sorriso. 

 

"Niente niente"

 

Mi vado a sedere e vedo le mie due amiche scioccate e rincretinite allo stesso tempo. Beh si è un bell'uomo e pure giovane però non mi suscita tutto questo interesse. Forse.

 

Si siede sulla sedia dietro la cattedra appoggia la sua ventiquattro ore, da dove prende il suo iPad e comincia a chiamare l'appello.

 

Legge i nomi scritti finchè non arriva al mio

 

"Smith Crystal" dice alzando lo sguardo

 

Alzo la mano dicendo "presente" sussurato e lui, ancora con quel sorriso in faccia, incomincia a parlare.

 

"Signorina Smith, anzi Crystal, visto che mi dai del tu, io pure te lo posso dare, no?" Mi chiede con un sorriso sornione 

 

"Vieni alla cattedra e spiegami cosa hai studiato l'anno scorso" batte la mano sulla cattedra

 

Okok posso salvarmi, per fortuna qualcosa me la ricordo... vado verso la cattedra, intanto lui posa il suo iphone su di essa, dopo si gira verso di me e mi sorride, invitandomi a  cominciare a parlare...

 

D'un tratto qualcuno bussa, mentre io sto per concludere l'interrogazione, ed entra il prof d'italiano, il prof Gray, con il quale ho subito legato fin dal primo anno. Mi sorride come sempre e poi entra in classe dirigendosi anche lui verso la cattedra.

 

"Crystal perchè sei alla cattedra?" dice lui sorpreso non vedendomi mai alla cattedra quando sono interrogata

 

"Salve prof, sono interrogata" rispondo educatamente 

 

"Con lui sei educata" afferma il prof di geografia, facendomi innervosire.

 

Il prof Gray ci guarda interrogativi e io rispondo prima che possa fare qualche domanda.

 

"Ehm...Ho dato del tu al nuovo professore, per sbaglio" rispondo sottolineando il "per sbaglio"

 

 

"Va bene per questa volta sei salva Crystal,non ti mando in presidenza!" dice il prof Gray ridacchiando, facendo uscire il ruolo di vice-preside.

 

Dopo che il professore esce, il nuovo insegnante incomincia a farmi qualche domanda sulle caratteristiche dei vari continenti presenti sul nostro pianeta e con mia grande sorpresa ho riposto a tutte le sue domande. 

Stavo ritornando a posto quando.

 

"Ah ti ho messo otto comunque!" Esclama

 

"Perfetto" concludo e mi siedo.

 

Il bussare della porta mi porta a rivolgere lo sguardo verso di essa. Compare la figura del professore Gray.

 

"Professore O'Connell le devo parlare" dice lui verso il nuovo prof

 

"Qua o in presidenza?" domanda il diretto interessato

 

"Anche qua " risponde Gray

 

I due cominciano a parlare di chissà che cosa. Ma il suo sguardo era sempre su di me.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Crystal  Io non capisco il suo comportamento anche perchè lui non mi conosce e non può dettare leggi, il mondo non gira solo intorno a lui. I professori intanto continuano a parlare e ogni tanto guardano tutta la classe, però come ho detto prima il nuovo arrivato non distoglie il suo sguardo dalla mia figura. La mia migliore amica mi porta alla realtà con un pizzicotto sul braccio. "Che c'è Ly?" le domando massaggiandomi il punto dolente "Il prof figo non ti stacca gli occhi di dosso!" disse lei eccitata  Beh può fare quello che vuole, io sono interessata a un solo ragazzo, della mia età e non stronzo quanto quello che mi guarda "E allora?" le rispondo indifferente "Come e allora?Vorrei essere io guardata cosi!"  ha gli occhi a cuoricini  L'ho persa completamente. Come fa ad infatuarsi di un prof con molti difetti. E' stronzo, presuntuoso e testardo. Però dall'altro canto è giovane per essere un professore e fino ad ora si è dimostrata una persona aperta a tutti e amichevole, tranne con me. "Crystal" mi richiama il prof "Si professore" rispondo "Deve accompagnare il professore in segreteria per ritirare alcuni moduli, poi però ritorna che dobbiamo continuare la nostra presentazione" disse sorridendo Perfetto ha pure un bel sorriso.  "Va bene professore, vado e terno" accenno un sorriso "L'aspetto senno continuo senza di lei" Esco dalla classe  con il suo sguardo addosso e il professore  chiude la porta dietro di noi per poi andare in segreterie per i moduli. "Allora Crystal come ti sembra il nuovo professore?" domando il mio accompagnatore guardandomi "Prof ancora non so come descriverlo. Lo conosco da un'ora, si è dimostrato antipatico però. Mi ha interrogata il primo giorno" dico diventando rossa ma non capisco neanche io il perchè Il professore mi guarda attentamente e molto seriamente ma non so cosa succede che scoppia a ridere nel bel mezzo del corridoio. "Crystal ho una vaga sensazione" disse lui sospirando "Professore lei si fa pensieri strani. A mala pena sa come si chiama. Lui sa solo il mio nome e cognome." Entriamo dentro la segreteria e cerchiamo quei moduli. "Tutti cosi diciamo, ricorda che dal niente può nascere l'amore" disse lui rispondendo dopo una manciata di minuti. "Li ho trovati" continua lui "Prof non per correggerla, ma si dice dall'odio nasce l'amore, no dal niente" sorrrido "Signorina non si corregge mai un professore" dice lui ridendo  "Ma a me comunque  piace un' altra persona, l'unico prof che mi sta simpatico è lei, quindi non capisco perchè dovrei provare ad aver un rapporto in più tra professore e alunna. Questo sarà il mio ultimo anno e voglio viverlo cosi com'è senza che un nuovo professore si intrometti!"continuo io un pò infastidita Il professore mi porge i moduli, ma un rumore improvviso ci fa girare dietro la porta, che dopo averla solcata ritroviamo il mio professore di geografia molto serio Mi strappa i fogli della mano, come se gli dessi fastidio "Crystal torni in classe non posso più aspettarla!" dopo questa frase, prende il corridoio per la mia classe Io seguo la sua figura finchè non scompare dietro la colonna. Non capisco perchè si sia comportato cosi. Prima di uscire dalla classe un paio di minuti fa era sorridente. "Te l'ho detto io Crystal, ci vediamo domani" Io lo saluto con la mano e vado pure io nella direzione che aveva preso il mio nuovo professore. Sperando che non sia ancora infastidito. Bryan Non capisco perchè mi sono comportato cosi. Vedendolo con il mio collega di italiano mi è salito un moto di rabbia. Ha fatto capire che non mi sopporta e che non vuole nessun rapporto confidenziale come lo ha con lui. Ancora non è ritornata in classe e il solo pensiero che è con quella persona che le piace, perchè ha detto anche questo nel suo piccolo discorso, mi fa infastidire solo di più Ricomincio di nuovo le presentazioni del resto della classe, ma il bussare della porta ci interrompe. Ed entra lei. "Mi scusi il ritardo, il professore mi ha trattenuta" disse guardandomi rossa Ah perfetto diventa pure rossa parlando di lui. "Ma non si preoccupi potevate passare pure tutta l'ora con lui,non mi faceva differenza!" Sono stato cattivo, ma come ho detto prima, mi infastidisce il loro rapporto, perchè è più confidenziale, non il solito rapporto professore alunna. Lei sta muta e torna a sedersi, con lo sguardo basso. Non mi ha neanche risposto, forse sono stato davvero troppo antipatico per non dire altro. La guardo finchè non prende posto vicino la sua compagna, che le sussurra qualcosa ma lei non risponde. "Crystal sta bene?"le chiedo un pò preoccupato Lei alza lo sguardo verso di me,vedo i suoi occhi lucidi e rossi ma accesi dalla rabbia.  "Prof che gli ne frega a lei? Tanto non fa nessuna differenza!" Questa me la meritavo. Cosi per cambiare il discorso, anche perchè ci sono troppi occhi indiscreti, la mando in bagno accompagnata dalla sua compagna di banco. "Crystal vai in bagno e sciacquati la faccia!" le dico dolcemente "Si ma fosse non ritorno ,come ha detto lei, meglio se resto con il professore che ne dice?" Stavano per alzarsi ma faccio risedere a Lynda. "No mi dispiace,quindi l'accompagno io e parliamo un pò che ne dice?" domando Lei mi guarda sorpresa come il resto della classe, ma poi annuisce arrosendo. "Ragazzi visto che è l'ultima ora potete fare quello che volete" mi riferisco alla classe detto questo si è scatenato un putiferio,prendo la mano di Crystal e in fretta usciamo da quella classe. La guardo, il suo sguardo è sulle nostre mani cosi sciolgo quell'intreccio di dita. "Allora mi vuoi dire cosa hai?" le domando "Prof se pensa che parlerò con lei è proprio stupido,io nemmeno la conosco" "Si hai ragione ma conosciamoci no?Tanto non sei molto più piccola di me!" E lei si mette a ridere, la sua risata è una il suo più bello che io abbia sentito. "Non ci crederò ne ora ne mai che siamo coetanei!" risponde lei mettendo le mani sui suoi fianchi. "Vediamo un pò,tu hai 18 anni no?"annuisce"Io ne ho 30, ci leviamo solo 12 di differenza che sarà mai?" dico "Infatti mi puoi venire come padre quasi, professore non siamo coetanei!" "Ma che stai dicendo sembro cosi vecchio?" faccio il finto offeso "No anzi"arrossisce,mi avvicino e lei diventa rossa come un pomodoro, è troppo buffa "Anzi cosa!Termina la frase"  le sorrido "Non ti dirò mai quello che penso di te!"sorrido perchè mi ha dato del tu involontariamente "Oddio mi scusi prof se le ho dato del tu" ma la fermo "Crystal non ti preoccupare quando siamo da soli mi puoi dare del tu!" "Vabene Bryan...oddio è cosi strano!" si mette a ridere mi sa che mi sto innamorando "Bryannnnnnnn!"oddio no ti prego non lei "Amore mio ancora non esci da questa scuola?" Appena Crystal sente quelle due parole mi guarda, abbassando lo sguardo. Lei si avvicina e mi da un bacio sulle labbra.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Crysal Pensavo fosse fidanzato o addirittura sposato. Ma vedere che questo pensiero si materializzi davanti a me. Mi da molto molto fastidio. E' questo è un grosso problema, non mi dovrei neanche affezionare lui. Lo stavo facendo ma è meglio lasciare il rapporto che abbiamo instaurato in classe. Quello del professore e dell'alunna. Dove nessuno dei due si impacciava dei problemi dell altro. "Prof posso andare in bagno e poi ritorno in classe?" richiamo la sua attenzione, guardando male la ragazza che le sta attaccata come una piovra. "No Crystal dovevamo parlare, ora Jessica se ne va!" disse infastidito Gira il volto verso lei, che lo guarda con gli occhi illuminati, anche se non mi sembra che lo ami alla follia. "Ma amore dovevamo scegliere i confetti,le bomboniere e altre cose per il nostro matrimonio" Qualcosa dentro di me si rompe, lo stomaco si ribalta. Lui si sposerà con lei, questo dovrebbe essere un segno. Devo stare lontana da lui. "Prof parleremo un altra volta non si..." stavo concludendo ma arriva la mia prof di matematica "Ciao Crystal, come sono andate le vacanze?" domanda lei "Salve professoressa, sono andate benissimo" sorrido verso di lei Il suo sguardo però si posa sulla coppia davanti a me. Sorride ai due. "Ciao figlio mio come stai?" disse abbracciandolo. Cosa hanno sentito le mie orecchie!? Bryan O'Connell è il figlio della mia professoressa di matematica. Non sapevo avesse un figlio, no che lei parlasse della su avita privata ogni giorno, però ogni tanto ci accennava qualcosa. "Ciao mamma" rispose lui Il suo sguardo passa subito sulla sua futura nuora. "Ciao Jessica come mai sei passata di qua?" disse abbracciandola come fosse una figlia "Ciao Lylian sono passata perché io e Bryan dobbiamo scegliere le bomboniere per il matrimonio" disse battendo le mani eccitata "Oh ma certo" disse lei Poi come se si fosse ricordata di me mi rivolge la parola "Crystal conosci mio figlio, é il tuo nuovo professore di geografia" "Si professoressa ho conosco suo figlio questa mattina" Bryan mi sorride ma io non ricambio. Non voglio guardarlo quando è con un'altra. "Mamma non è che puoi andare tu con Jessica devo parlare con Crystal" disse rivolgendo tutto l'attenzione su di me "Come mai?" chiedono le due all'unisono "É la migliore nella classe da quanto ho visto nell'interrogazione e voglio proporle un progetto" La prof mette un braccio sopra la mia spalla, abbracciandomi. "Già Crystal é una delle migliori alunne di tutto il liceo" mi elogia la professoressa Io divento rossa come un peperone. "Grazie" sussurro imbarazzata "Allora Bryan noi andiamo poi vieni a casa" dice prendendo sotto braccio la ragazza "Si mamma non ti preoccupare a dopo" lesaluta "A dopo amore mio" dice la piovra ed escono dal portone della scuola. Vado con il prof verso l'aula magna per questo "progetto" che ha in mente il professore. Di cui io non ho alcuna idea di che sono si trattasse. "Allora Crystal non c'è nessun progetto era una scusa per parlati" disse sincero "Oh prof non si doveva scomodare !" risposi scontrosa "Crystal perché mi dai del lei lo sai che quando siamo da soli mi puoi dare del tu" "Mi dispiace ma non posso ,oltre a essere un mio professore è il figlio della mia professoressa " "Crystal finiscila" ora è davvero infastidito "Professore se lei ha finito di giocare con me posso andare in classe " Lui mi sbatte a muro, mi intrappola con le sue braccia. Guardandomi con i suoi grandi occhi color castano chiaro. "La devi finire di darmi del lei io per te sono Bryan! Mi devi chiamare cosi davanti a tutti, anche davanti a mia madre" dice lui alzando la voce Mi sta facendo male ai polsi, mi comincio a muovere infastidita da questo tuo gesto "Per favore Bryan finiscila mi fai male" ho gli occhi lucidi Lui molla la presa sui miei polsi e mi abbraccia,stringendomi forte a se, accarezzandomi i capelli dolcemente. "Scusa Crystal non volevo farti del male " è preoccupato "Bryan" dico mentre piango "Scusami per favore e che provo molto affetto verso di te" Non ci conosciamo e già prova affetto verso di me. Mi ero promessa di non avere alcun rapporto verso di lui, un rapporto esclusivamente scolastico. Niente di più niente di meno. Ricambio l'abbraccio e lo stringo forte a me. Sa di menta. "Scusa Bryan ma quando ti ho visto..."mi fermo non posso continuare "Continua" mi dice sorridendo sulla mia testa. "Niente" dico arrossendo, diventando rossa come un peperone. Mi stacco da lui e sono rossa come un peperone lui sorride con quel sorriso che mi ha incantato già da stamattina. Il piano del "nessun rapporto", è sfumato via. "Prof"lui mi guarda male" Bryan andiamo in classe se no penseranno male!" abbasso lo sguardo. Lui sorride e si avvicina a me, più del dovuto. "E che vuoi che dicono? Che il nuovo prof si é infatuato della sua alunna" dice guardandomi attentamente "Che cosa?" dico sbarrando gli occhi "Scherzo piccolina" mi mette un dito nel naso e gli faccio la linguaccia, come una bambina. Usciamo dall'aula magna, imbarazzati. Ci dirigiamo verso la classe, quando la voce di Hayes ci fa fermare. "Cry di pomeriggio vieni con me e gli altri al MC?" mi domanda In un primo momento, guardo Bryan che ha un sguardo duro puntato sul mio amico. "Hayes penso di si,basta che non ci sono le galline!" gli rispondo "Sei gelosa Crystal?" mi sorride "Di te mai caro mio, semmai nei tuoi sogni" gli rispondo a tono Lo sguardo del mio professore si ammorbidisce. Facendo nascere sul suo volto un bellissimo sorriso. "Va bene come vuoi ma io so un altra versione dei fatti" nel suo volto nasce un sorriso malizioso "Hayes finiscila vengo con voi ma finiscila con questa storia" Bryan guarda tutti e due e poi si rivolge al ragazzo davanti a noi "Hayes giusto?" Il mio amico annuisce "Bene a Crystal piace un ragazzo e so già chi è il fortunato,quindi non la torturare" finendo la frase mi guarda "Prof ha ragione"risponde Hayes "Lei é davvero fortunato" dice prima di andare A quella frase rimango un pò scioccata. Il mio professore forse non l'ha sentita, perchè non ha replicato. Entrando in classe sembra sia scoppiata una guerra. Chi parla, chi gioca a carte. Arriva accanto a me Lynda e il prof mi fa l'occhiolino per poi rivolgere tutta l'attenzione alla mia amica. "Lynda giusto?" le domanda il professore Ma che intezioni ha? "Si prof" le risponde lei tutta eccitata "Sei la mia alunna preferita" le fa un occhiolino "Invece lei è il mio professore preferito" dice lei guardandomi sorridente per poi andare a parlare con le nostre compagne. Mi avvicino a lui perchè con questa confusione non si sentirebbe niente. "Professore la sto cominciando ad odiare" dico sorridendogli malefica "Secondo me è il contrario signorina Smith"

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Crystal Non riesco a rispondere alla sua domanda. Non avendo come ribattere sto in silenzio. Mi ricorda tanto una delle scene che si leggono nei libri,che ho conservati in camera mia in diversi scaffali, dove la ragazza rimane in silenzioso dopo quando il ragazzo che le piace le dice qualcosa di malizioso, anche se qua la situazione è ben diversa. Il ragazzo in questione è il professore di cui ho una piccola infatuazione, anche se mi ero promessa di non averla. La campanella o anche detta, perora, la mia migliore amica suona facendomi distogliere lo sguardo dal suo, dove ha stampato in volto un sorriso che fa vedere tutti i suoi trentadue denti. "Ehm...prof mi sa che dobbiamo andare sta suonando la campana!"Dico facendo finta di niente. I miei compagni, come al solito, sono fuggiti dalla classe anche essendo il primo giorno. Rebecca e Lynda invece mi stanno aspettando fuori, anche se ogni tanto voltano uno sguardo per sentire cosa succede dentro l'aula dove siamo rimasti io e il mio professore. "Come si dice la campanella ti ha salvata ma cara mia alunna non ti libererai di me tanto facilmente" mi sussurra vicino al mio viso prima di voltarsi e andare verso la cattedra per prendere i suoi effetti personali. Stava per andarsene ma mi richiama. "Crystal?" "Si prof" mi volto verso di lui "Di alle tue amiche che prima di spiarci si devono nascondere meglio ci vediamo domani" dice facendomi l'occhiolino. Uscendo dalla classe saluta le mie amiche, o agenti dell'FBI, tutte rosse in viso, che ricambiano con imbarazzo. Stavo per uscire anch'io da quell'aula che oggi mi ha portato più disgrazie che fortuna, quando le mie migliori amiche si lanciano verso di me. "Cara amica mia hai fatto colpo sul tuo bel professore!" dicono insieme quelle due scimmie. Io intanto stavo morendo per asfissia. "Ragazze ho capito ma se fate così morirò prima del tempo" Dico prendendo aria, dopo che si sono staccate. "Eh comunque non ho fatto colpo!" ribadiscono sistemandomi la maglia "Ma sei scema o cosa?Ti guardava tutto il tempo e poi sei stata via un ora con lui"ribatte Lynda " Qua vi sbagliate sono stata una bella mezz'ora con lui, poi sono subentrate la prof di matematica,nonché sua madre,e una ragazza bellissima ovvero la sua fidanzata, che diventerà presto sua moglie" dico abbassando lo sguardo sull'ultima affermazione. Rialzo lo sguardo e le loro facce sono sbalordite. Le loro mascelle quasi toccano terra. Dovevo avere una macchina fotografica, cosi potevo immortalare questo momento. "Sai scherzando vero?" domanda Lynda riprendendosi dal suo stato di trance. "No care mie é proprio vero e vi dico io non ho fatto come avete fatto voi" rispondo mettendo le mani sui fianchi. "No peggio già da come lo dici" dice Rebecca ancora scioccata di quello che ho detto. Ha proprio ragione. Quando quella vipera, la ragazza del professore, ha detto di scegliere le bomboniere per il matrimonio, sono rimasta di sasso. Non pensavo che lui cosi com'è stronzo e presuntuoso avesse una ragazza cosi...beh come si dice, dio li fa e poi li accoppia. Prendo il mio zaino e insieme alla mie amiche ci dirigiamo verso i cancelli della mia scuola. Arrivati al parcheggio, arriviamo vicino alla macchina di Lynda che ci offre un passaggio, che io rifiuto e le saluto. Oggi voglio fare una passeggiata e ascoltare musica. Prendo le mie cuffiette, connettendole al mio iPhone e faccio partire la mia playlist. Arrivo a casa dopo una decina di minuti. Entrando a casa sento il profumo delle lasagne che fa la mamma. Lei ha origini italiane e ogni volta ci cucina un piatto diverso della sua madrepatria. "Che buon profumo" dico varcando la porta della cucina. "Ho sfornato ora le lasagne" ho azzeccato! "Com'è andato il primo/ultimo giorno di scuola?" continua lei "Bene. Abbiamo un nuovo professore di geografia, Bryan O'Connell. E' il figlio della professoressa di matematica" "E' vecchio?" domanda lei curiosa Io divento rossa. "Non è proprio vecchio, ha trent'anni" rispondo imbarazzata "Dov'è papà?" domando per cambiare discorso "Di sopra, nel suo studio" risponde " signorina io voglio sapere di più" Io non le rispondo uscendo dalla stanza. Vado verso lo studio di papà, bussando. Nessuno dall'altra parte della porta mi risponde cosi entro. E' una stanza con il legno scuro molto ottocentesca, mio padre l'avvocato Elliot Smith si trova seduto dietro la sua scrivania, che scrive delle cose sui fogli bianchi. Chiudo la porta delicatamente per non fare rumore. Lui ancora non ha alzato lo sguardo. Aspetto. Ma capendo che non alzerà il capo senza un mio cenno, siedo in una delle sue poltrone in pelle,rigorosamente nera , poggiando il mio zaino ai miei piedi e metto un sorriso più che nervoso. "Ciao papà" lo saluto Lui finalmente alza il capo. I suoi occhi scuri mi penetrano. Non ho ereditato niente da lui, io ho una carnagione chiara e gli occhi azzurri, lui tutto il contrario. Io e lui non abbiamo un bel rapporto sin da quando ero una bambina. Non veniva mai alle mie recite, ai miei compleanni e poi si scusava con mamma. Ma essendo mio padre non gli ho mai rinfacciato niente. "Crystal, è successo qualcosa?" domanda lui inarcando un sopracciglio, come se fosse nervoso. Mio caro padre non è successo niente. Quest'anno sono all'ultimo anno e poi affronterò il college, un piccolo "come stai?" me lo potresti domandare. Ma non ti preoccupare tutto bene. "No papà, ti volevo salutare e..." "Ne parliamo dopo ora devo finire di lavorare" dice interrompendomi. Io a quell'affermazione mi alzo, prendendo lo zaino molto velocemente e mi dirigo verso la porta, sbattendola non curandomene come una decina di minuti prima. E' più importante il lavoro che sua figlia. Vado verso la mia camera da letto, chiudendo poi la porta chiave. Non voglio essere disturbata da nessuno. Metto lo zaino ai piedi della mia scrivania e sprofondo nel mio letto. Ho gli occhi lucidi. Ogni volta è cosi con lui, mi tratta come un'estranea. Mi giro con la pancia in su verso il mio soffitto dove c'è un bellissimo lucernario. Ripenso alla giornata di oggi e mi soffermo sul mio nuovo professore di geografia. A quanto sia arrogante e presuntuoso. Vengo interrotta da mia madre che mi chiama per andare a pranzare,scendo le scale e mi avvio verso sala da pranzo dove mio padre è seduto a capotavola, con affianco sul lato destro mia mamma e io sul lato sinistro. Prendo una porzione abbondante di lasagne e la metto nel mio piatto. Stavo prendendo una forchettata di quelle lasagne invitanti che la voce di mio padre mi ferma. "Tua madre mi ha detto che hai un nuovo insegnate" dice guardadomi "Mh si, è il nuovo professore di geografia" rispondo "Com'è questo nuovo professore?" domanda "Molto giovane" rispondo E mia madre sorride. Merda.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Crystal Dopo aver pranzato mi ritiro nella mia stanza, sistemando lo zaino per il giorno dopo e ripassando un pò, per non farmi trovare impreparata dai prof. Sopratutto da uno. Verso le tre ho finito di ripassare e comincio a preparami per l'appuntamento che ho con Hayes e i nostri amici. Indosso dei jeans strappati e una maglietta bianca e le converse nere. Mi trucco un pò per far sparire le occhiaie e prendo il cellulare con i soldi. Scendo salutando mamma che sta facendo le pulizie ed esco di casa. Cammino per una buona mezz'ora con la musica che risuona dentro le mie orecchie fino ad arrivare al locale, dove si trovano i miei amici. Appena arrivo trovo tutti i miei amici che parlano con uomo e un ragazzo che non conosco. Le mie amiche vedendomi vengono verso di me per salutarmi. "Pensavamo che non venissi più" disse Lynda "Sono in ritardo di dieci minuti e poi perchè non mi avete chiamato?" dissi Loro si guardano. "Ti abbiamo chiamato sei tu che non rispondevi" dicono all'unisono. Andiamo verso i nostri amici che appena mi vedono si dirigono verso di me e bi abbracciano, stritolandomi letteralmente. Sono tre ragazzi grandi e grossi che sembrano tutt'altro che dolci. "Ragazzi mi state soffocando, ma perché quest'abbraccio? " domando sorridente "Ci hai fatto spaventare non vieni mai in ritardo" risponde Alex "Play boy sono qui sana e salva! " rispondo Li saluto con un bacio sulla guancia, anche ad Hayes e stupendomi non mi ha fatto alcun effetto. L'uomo che prima era girato di spalle si volta. I nostro occhi si incontrano, azzurro nell'azzurro. Gli elefanti stanno ballando la salsa dentro la mia pancia. Mi avvicino, ho voglia di divertirmi un po. "Salve prof" lo saluto innocente "Crystal come ho detto di farmi chiamare da te" dice lui "Professore,no?" domando ovvia Lui si avvicina a me, molto più del previsto. "Sicura? Dobbiamo ripetere l'inconveniente di stamattina? " domanda lui facendo nascere un sorriso malizioso "No Bryan" rispondo facendo nascere un bellissimo sorriso senza malizia "Cugino con chi stai parlando? Lo sai che se lo viene a sapere Jessica ti fa fritto prima del matrimonio!" A quell'affermazione mi blocco la dove sono. Mi giro per capire se sto sognando. Ma invece è proprio lui, Cameron Black, il mio ex ragazzo. Sono stata fidanzata con lui per circa tre anni. Il primo anno è passato molto velocemente ed eravamo innamorati più di prima. Poi lui parti per l'Italia e in quel periodo ci sentiamo poco e niente. Finché in terza superiore non ritornò e li cambiò tutto. Non mi trattava più come prima a mala pena mi rivolgeva la parola. Il giorno del nostro terzo anniversario stavo andando negli spogliatoi maschili per fargli una sorpresa, anche perché a quell'orario non c'era mia nessuno. Invece fu lui a fare la sorpresa a me. Stava facendo sesso con un'altra ragazza. Da quel giorno non l'ho voluto più vedere, evitandolo pure nei corridoi. Finché non è partito di nuovo per l'Italia. "Crystal ma che piacere rivederti! " dice lui sorridendo "Non é la stassa cosa per me Black!" "Wow siamo passati al cognome, che cos'é successo in questui 2 anni? " domanda "È successo che ho capito tu sei un stronzo!" rispondo a tono "Grazie lo so ma non lo pensavi quando stavo con te! " Stavo per ribattere quando Bryan si mette accanto a me e in quel momento è ricominciata la salsa degli elefanti. "Come fai a conoscere mio cugino Crystal?" domanda guardandomi "Sono il suo fidanzato" dice lo stronzo Lui continua a guardarmi, ma la sua espressione cambia. Il sorriso che aveva prima si spegne lasciando posto a un'espressione neutrale. "Sei fidanzata? " domanda lui facendo trasparire un espressione di delusione. Dovevo risolvere questo problema ora. Prima che uccidi quel babbuino. "No non sono fidanzata, lui era il mio ex ma adottava cagne quindi l'ho lasciato" dico guardando Bryan. "Tu non me la davi dopo 2 anni di relazione " dice lui. La finezza è di casa per questo ragazzo. "Certo perché dovevi venire a letto con me per amarmi" dico puntando il mio sguardo di odio verso il ragazzo. Finalmente non parla più. Li saluto lasciando Bryan con un bellissimo sorriso. "Ehm io vorrei entrare ragazzi" dico imbarazzata Tutti quanti hanno visto. "Certo" dice Hayes Bryan e Cameron entrano con noi. Ci dirigiamo verso il tavolo, finché non ci sediamo tutti. "Ragazzi ma cosa ci fate con noi? " domando per capire la loro presenza qua. Il mio professore guardandomi con il suo solito sorriso, mentre suo cugino è molto rilassato e prende lui la parola. "Cara mia sono ritornato dopo due anni a New York e mio cugino mi ha fatto fare un giro" Io annuisco. "Hai fatto bene a ritornare" dicono i ragazzi insieme. Loro sono rimasti amici, ai tempi non eravamo neanche amici. Arriva la cameriera e ordiniamo. Ovviamente i ragazzi fanno degli apprezzamenti. Tranne lui. "Allora Crystal come fai a conoscere mio cugino? " domandò Cameron portando l'attenzione su di me "È il mio professore di geografia!" rispondo "E come mai gli dai del tu?" domanda ancora. Sta facendo troppe domande. So che lo fa per mettermi in imbarazzo. Non so come rispondere anche perché non posso dire che il suo caro cuginetto mi ha "minacciato", se si può dire cosi, stamattina in aula magna. Io sto zitta facendo attendere tutti quanti. Finché non poso lo sguardo su Bryan che mi sorride rassicurandomi. Sta sorridendo troppe volte oggi. "Crystal é la mia alunna preferita!" dice lui sorprendendo tutti "Ma prof non ero la sua alunna preferita?" domandò la mia migliore amica "Di più la signorina Smith" tutti mi guardano e io divento rossa. Arrivano le nostre ordinazione, facendo si che la situazioni si calmi. Mentre stavamo parlando Cameron ci invita a casa sua, dove si terrà una festa per il suo ritorno. Noi accettiamo tutti, cosi dopo aver finito le nostre ordinazioni ci alziamo per andare a pagare e ritornare a casa per prepararci per la festa. Usciti dal locale Lynda e Rebecca hanno obbligato i ragazzi, compreso Cameron, a fare shopping lasciando me e Bryan da soli. Stavo per incamminarmi per andare a casa quando la mano del professore mi ferma. "Vuoi un passaggio?" domanda accennando un sorriso Sono un po titubante, si è il mio professore ma lo conosco solo da un giorno. "Tengo le mani a posto" "Non mi spavento di questo professore" dico sorridendo "Ora ti dovresti spaventare. Sali o ti devo portare di peso?" Mi dirigo verso la sua auto sportiva, che aveva recentemente aperto, andandomi a sedere sul sedile affianco al suo. Lui entra nel veicolo accedendolo. Per tutto il tragitto rimaniamo in silenzio, che veniva spezzato ogni tanto dalla mia voce che gli diceva le indicazioni per andare a casa. Dopo una decina di minuti arriviamo e Bryan spegne la macchina. "Grazie per il passaggio" dico scendendo dalla macchina "A stasera Crystal " "A stasera professore" dico chiudendo lo sportello per poi camminare verso la porta di casa.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Crystal Dopo esser entrata in casa sono andata in soggiorno da mia madre che stava guardando un film, mentre mangiava la torta che aveva cucinato. Mi siede accanto a lei e le domando se potevo andare alla festa di Cameron. Lei sentendo quel nome spalanca gli occhi, ma alla fine dopo aver fatto tutte le sue raccomandazione mi da una risposta affermativa. Corro in camera per cominciare a prepararmi. Vado nel mio bagno e riempo la vasca con acqua calda,per sciogliere i muscoli. Uscendo dalla doccia mi copro con il mio morbido asciugamano di spugna. Preparo i trucchi e accendo il ferro per stirarmi i capelli. Entro in camera e vado verso l'armadio, lo apro e sembra un campo di battaglia! In questi giorni non l'ho potuto sistemare quindi mi tocca farlo ora e devo scegliere dopo i vestiti da indossare. Dopo aver finito di sistemare ho trovato il mio outfit molto semplice. Indosso un jeans chiaro stretto con una maglietta nera con il pizzo bianco e le scarpe con il tacco nere. Vado in bagno e comincio a stirare i miei capelli. Mi trucco, e poi rientro in stanza prendendo una giacca nera pelle con una piccola pochette bianca dove metterò il cellulare, le chiavi e i soldi. Scendo e vado in cucina dove trovo mia madre che comincia a preparare la cena, la saluto e mi dirigo verso la porta. Fuori mi aspettano le mie migliore amiche, che sorridono. Vado verso di loro che mi guardano con gli occhi aperti a trecentosessanta gradi. Beh lo immagino non mi hanno mai vista vestita così appariscente "Wow ma come ti sei vestita? " "Non sto bene? Aspetta che mi vado a cambiare!" dico entrando in panico Stavo per aprire lo sportello della macchina cosi potevo andarmi a cambiare, ma Rebecca mi ferma. "Ma no che dici sei stupenda, a chi devi fare ingelosire a Cam o....? " "O?" la incito "Al prof o meglio a Bryan come si fa chiamare da te! " arrosisco "Ei é lui che vuole essere chiamato così, mi stava quasi minacciando!!" mi difendo "Sisi come no quindi? " mi incita Rebecca "Quindi niente non devo fare ingelosire nessuno" "Si si certo ora andiamo ragazze" dice Lynda che dopo sfrecciò per le strade di New York. Dieci minuti e un paio di canzoni dopo arriviamo davanti alla villa dei signori Black. Sono stata ospite in questa casa poche volte ma me la ricordavo perfettamente, una grande villa con un giardino immenso, con una fontana che padroneggia sul grande giardino e i vari alberi che fanno da recinzione alla villa. Dopo aver ammirato questa bellissima villa, Lynda cerca un posteggio che non tarda a trovare. Ci dirigiamo verso la villa, suonando, e una decina di minuti dopo ci venne ad aprire la madre di Cameron, Cristina Black. "Buonasera signora " salutammo in coro "Buonasera ragazze, entrate in casa" facemmo come dice "e datemi del tu non mi fate sembrare vecchia" "Ok Cristina " risposi gentilmente "Crystal da quanto tempo, sei diventata bellissima" Io le sorrido imbarazzata. Lei ci fa accomodare in soggiorno dove si trova la famiglia Black, i miei amici e il professore con sua madre e la sua ragazza. "Buonasera a tutti" salutammo "Ciao ragazze che bello che siate venute" dice Cameron salutandoci con un bacio soffermandosi da me più del dovuto "Ovvio Back non mi sarei persa la tua festa! " dico "Allora in fondo in fondo mi ami" risponde lui convinto "Convinto tu" Per un po non risponde però comincia a farmi una radiografia con i suoi occhi. "Stai benissimo Cry stasera dormi con me! " dice facendo la faccia maliziosa "Sisi nei tuoi sogni" gli rispondo andando verso gli altri. Saluto tutti i miei amici scherzandoci finché non arriva il momento di salutare il mio professore. Mentre le mie amiche rimangono loro. "Buonasera Crystal" sorride Bene tu sorridi e io ti faccio incazzare. "Buonasera professore" lui stringe le sue mani in due pugni innervosendosi. Dopo di ciò passo lo sguardo sulle due donne. "Buonasera anche a voi" sorrido "Oh salve Crystal come sei bella stasera! " "Grazie tante professoressa" "Nessuna formalità qua puoi chiamarmi anche Lylian" dice lei. Ecco da chi ha preso il figlio "Ok prof-Lylian" mi correggo Il professore si avvicina verso di me mettendo una mano sulla mia schiena, non facendola vedere a nessuna delle due donne. A quel contatto la mia schiena è scossa da brividi. "Crystal invece a me solo Bryan lo sia vero? " dice lui dandomi un pizzicotto, facendomi sussultare. Io annuisco non potendo rispondere,la mia voce mi avrebbe tradita facendo capire a Bryan che mi fa uno strano effetto. Lui ancora a una mano poggiata sulla schiena ma il suo sguardo è ancora scuro che guarda me. La professoressa viene richiamata da Cristina, sua sorella, e rimango con i due fidanzatini. "Visto che nessuno mi vuole presentare" rompe il silenzio che si era creato e guardando male Bryan "Io sono Jessica sua moglie e... " ma viene interrotto da Bryan ancora con lo sguardo duro "Jessica ancora non sei mia moglie ,sei la mia ragazza " la corregge "Si però fra un paio di mesi lo diventerò quindi" "Tu devi essere Crystal? Giusto? " continua lei Io annuisco un pò imbarazzata "Vieni perché sei alzata siediti e parliamo un pò" Bene ora farà la solita scenata di gelosia. Io mi siedo sul divano con lei e Bryan guardandomi un pò attorno cercando l'aiuto dei miei amici. Sorrido però alla scena che ho davanti Rebecca con Cristian e Lynda con Alexander che sorridono tra di loro facendo arrossire le miei migliori amiche. "Allora Crystal quanti anni hai?" mi domanda lei "18 tu? " "Io ne ho 28,ha un fidanzato?" "Jessica ma che domande fai a Crystal certo che non l'ha giusto? " dice lui guardandomi Bene qua finisce la mia vita. Ma prima di parlare non può pensare. "Amore ma fai rispondere a lei e poi a te non deve interessare!" Lo guarda male "Quindi Crystal hai un fidanzato?" continua lei Guardo lui per poi ritornare a guardare Jessica abbassando lo sguardo. "No" rispondo "Ti piace qualcuno? " domanda ancora. Mi sento in un interrogatorio. Alzo lo sguardo e punto i miei occhi nei suoi color mare. "Si ma lui é già fidanzato" rispondo invece a lei A questa risposta e vedendo il mio sguardo che si posa sul suo ragazzo che è seduto dietro di lei, il sorriso che aveva sulle labbra muore facendo nascere un'espressione di puro odio. Lei si volta verso lui e vedendolo che mi guarda attentamente capisce a chi mi riferisco. Sbattendomi la verità in faccia. "Crystal il ragazzo di cui parli è Bryan ? Ti piace il tuo professore di geografia?"

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Crystal Non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi difronte la ragazza del mio professore di geografia che mi chiedeva se mi fossi infatuata di lui. Rimango un po interdetta in un primo momento, ma l'imbarazzo arriva subito alle mie guance che si colorano di rosso. Cerco di mascherarlo prendendo un bicchiere d'acqua, che mi fa calmare i miei spiriti bollenti al pensiero di me e il professore come una coppia. Jessica dal canto suo mi vuole mettere in imbarazzo e farmi apparire come la solita studentessa che si innamora del nuovo professore giovane e bello. Anche se ha tanti difetti. "Chi tace acconsente" lei mi guarda in malo modo e lui invece come sempre sorride. In quei pochi secondi non sono riuscita a ribattere alla sua domanda. Cosi le rispondo a tono. "A me non piace per niente il professore, non è il primo uomo che entra nella mia scuola. E se vuoi proprio saperlo a me piace già un ragazzo" le dico con un sorrisetto vedendo Bryan che si innervosisce quando lo chiamo professore. "Oh ma che bello raccontami di lui" dice lei battendo le mani emozionata. Bryan sentendo l'ultima mia frase e l'esclamazione della sua ragazza stringe i pugni. "No ne vorrei parlare anche perché è un mio amico" dico imbarazzata pensando ad Hayes. Lei comincia a perlustrare la stanza trovando questo misterioso ragazzo, finché il suo sguardo non arriva ad Hayes che ci guarda. La ragazza davanti a me si gira verso il nuovo professore sussurrandogli qualcosa. "Non mi dire che é quel ragazzo?" mi domanda il professore, indicando con un cenno della testa il mio amico. "Hayes?" domando pensando di aver capito male "Si proprio lui, quindi?" domanda insistente facendo salire la curiosità anche alla sua ragazza. "Non sono tenuta a rispondere" dico incrociando le braccia sotto il seno. Lui forse capendo che avevo detto una bugia fa spuntare un bellissimo sorriso a trentadue denti. Si avvicina alla sua ragazza mettendo una mano sulla coscia scoperta dal vestito nero che indossa. "Oh ma veramente, ma stamattina dicevi tutto il contrario davanti a lui! Quindi cara Crystal perché non dici alla mia ragazza che ti piaccio" mi sorride malizioso Mi sa che il vino che ha bevuto un paio di minuti fa gli ha fatto un brutto effetto. Anche se questo sentimento fosse vero non lo direi mai alla sua ragazza che presto diventerà sua moglie. "Professore io non devo dire niente alla sua ragazza, stamattina avrà frainteso male le parole del mio amico. Io non ho nessuna cotta per lei e semmai l'avessi avuta non l'avrei di certo detto a lei e a Jessica, anche perché voi vi state sposando. Buona continuazione professore" dico alzandomi. Mentre stavo ritornando dagli altri mi sento afferrare da un braccio. E' Cam. "Crystal mi concedi l'onore di questo ballo? " mi domanda porgendomi la su mano "Certo Cam" dico prendendola Beh non so perché ho accettato forse per far infastidire ancora di più Bryan che dopo essermi alzata si è buttato letteralmente sulla sua ragazza cominciando a baciarla con gran vigore. Cameron mi porta al centro della pista e incominciamo a ballare un lento, io allaccio le mie braccia sul suo collo e lui mi cinge la vita con le sue braccia ormai muscolose per l'attività fisica che ha incominciato a praticare in questi anni che non é stato qui. "Allora Cry ti piace la festa? " mi sussurra nel mio orecchio "Si é stato bello rivedere i tuoi parenti" dico veramente felice di aver rivisto i signori Black Lui sorride alla mia risposta facendo aderire al suo petto il mio dove io appoggio la mia testa sulla sua spalla, godendomi la scena del mio nuovo professore e della sua ragazza che si dirgono verso le scale che portano al piano di sopra. Mi fanno schifo soprattutto lui, la cosa bella che voleva che dicessi alla sua fidanzata che mi piaceva, ma come dice mia nonna 'che si attacchi al tram'. Dopo un paio di minuti la canzone finisce e insieme al mio amico andiavo verso i nostri amici che parlottano tra di loro. Io mi siedo accanto alle mie migliori amiche, che ora sono sedute sul divano e non sopra i loro fidanzati, e mi guardo intorno notando le figure dei due fidanzati scendere la scala con i vestiti in disordine come i loro capelli e il trucco di lei. A quella vista serro le mie mani in due pugni in tutto questo Lynda stava di provando a fare conversazione con me ma notando il mio sguardo deluso, si gira anche lei verso di loro capendo il motivo del mio atteggiamento. "Tutto apposto Cry?" domanda lei preoccupata Non riesco a rispondere ripenso ancora a loro due che sono saliti sopra per fare chissà che cosa. "Tutto bene Ly devo solo riprendermi" rispondo "Vuoi uscire un po? Ti accompagno se vuoi"dice lei "Si ora esco ma tu resta qua" Mi alzo dal divano scusandomi con i ragazzi per poi andare verso la porta che conduce al giardino. Bryan Sono andato al piano di sopra insieme a Jessica, portandola in una stanza qualunque per farci sesso e levarmi tutto il nervosismo che mi aveva causato Crystal. Ritorno al piano di sotto tutto sorridente puntando il mio sguardo sulla sua figura che osserva ogni mio movimento con i suoi occhi inondati di delusione e tristezza. Ho dovuto fare quello che ho fatto prima per farmi odiare da questa ragazzina e quindi farla allontanare da me. Fra meno di un mese sposerò Jessica. Sono stato venduto da mia madre, doveva risanare alcuni debiti cosi abbiamo chiesto al padre di Jessica, preside della scuola, di aiutarci. Lui accettò pero a condizione che sposi sua figlia. Mi siedo sul divano dove prima c'era anche Crystal e la guardo per tutto il tempo. E' assente, la sua amica cerca di fare conversazione ma lei in un primo momento non risponde. Prima di capire se ha risposto ritorna Jessica felice perché una delle mie tante zie le ha promesso di aiutarci con il viaggio di nozze. Io annuisco non capendo più di tanto di quello che dice portando lo sguardo su Crystal, o meglio su dove prima era seduta perché ora il posto è vuoto. Mi alzo di scatto per andare a cercarla, girando tutta la casa finché non ritorno in soggiorno dove noto la porta finestra aperta, che porta in giardino. Esco dalla casa trovandomi nel grande giardino dei miei zii. Cerco Crystal guardandomi attorno finché non noto due ragazzi che si abbracciano. La ragazza la riconosco ma l altro non so chi sa. Stringo i pugni e mi domando chi sta stringendo Crystal come sua proprietà.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Crystal Sono fuori da una buona mezz'ora, si sta abbassando di tanto la temperatura così decido di rientrare ma una giacca si posa sulle mie spalle, due mani sulle mie braccia che per riscaldarmi sfregano contro il tessuto della camicia... Mi giro per vedere il mio "salvatore" ed é un ragazzo bellissimo, occhi chiari, moro e ha un bellissimo sorriso dipinto sul suo viso. Lo guardo per capire se lo conosco ma non è per niente conoscente. "Ehm... Grazie per la giacca" "Di niente" ha la voce bassa e roca. "Come ti chiami?"chiedo io curiosa di sapere "Mi chiamo Ray tu? " domanda anche lui "Crystal" "Bellissimo nome" ancora a quel sorriso micidiale "Grazie... "stavo continuando a rispondere ma una voce che conosco molto bene mi interronpe "Crystal andiamo" Mi giro verso di lui e con tutto l'odio che ho, gli rispondo male "No caro professore vada lei con la sua ragazza io stavo con Ray" Lui mi guarda accigliato, ma poi il suo viso diventa nero.... Ma per che cosa? "Senti signorina a te non te ne frega niente di quello che faccio con la mia ragazza... " Lo interronpo bruscamente "Allora a lei prof O'Connell non gli ne frega niente con chi sto e che faccio quindi arrivederci ci vediamo domani a scuola" Mi giro primo di avere una risposta, prendo la mano di Ray e mi incammino verso l'entrata della villa. La serata dopo passa tranquillamente solo che non mi piacciono le occhiate che mi rivolge Bryan ma oltre a questo niente di particolare. Ho fatto amicizia con Ray e sfortunatamente ho saputo che é gay, é un ragazzo simpatico, gentile... Il ragazzo ideale. Ho scoperto che andrà nella mia stessa scuola, l' anno comincia bene. Dopo due ore ritorno con i ragazzi a casa. Il giorno seguente La mia sveglia comincia a suonare, mi alzo, vado a lavarmi e mi vesto con un jeans strappato nero sul ginocchio e una maglietta bianca con le mie adorate converse nere. Vado in bagno passo la piastra e mi trucco un po'. Scendo e mi dirigo verso la cucina dove c'è tutta la mia famiglia riunita per fare colazione. "Buongiorno" "Buongiorno piccola, oggi ti accompagno io a scuola" mi comunica mio padre stranamente felice "Grazie papà" gli sorrido "Ei ma io sono gelosa" ribatte mia madre Cosi vado da lei e gli riempio la faccia di baci "Vabene vabene ho capito staccati però koala così mi soffochi" "Crystal vai a prendere lo zaino io sono fuori" dice guardandomi Papà saluta mamma con un bacio e va in garage. Salgo sopra prendo il mio zaino, stacco il mio cellulare dal caricabatterie ed esco fuori dove trovo mio padre dentro la nostra macchina, mi sistemo e partiamo. Arrivo a scuola dieci minuti prima, saluto con un bacio sulla guancia mio padre e scendo dall'auto. Cerco i miei amici con lo sguardo e li vedo che parlano con il gruppo di Hayes, vado verso di loro e vedo anche che c'é Ray. Saluto tutti e poi salto addosso al mio nuovo amico e lo abbraccio. Dopo esserci scambiati i numeri ieri sera abbiamo cominciato a messaggiare. "Ei ma io così sono geloso" Mi giro verso la voce che ha parlato e vedo Hayes, sorrido e lui mette il broncio. "Mi dispiace amico ma lei é mia" Io rido per la faccia che fa il ragazzo dagli occhi chiari e tutti ridono con me. "Ragazzi questo non é comportamento da tenere a scuola" Scendo da Ray che ancora mi teneva in braccio e mi giro verso di lui. "Non sono affari suoi prof" Lui mi guarda male, però senza ribattere se ne va. La campanella suona e noi entriamo. Diamo inizio a questa giornata. Le ore passano velocemente e alla terza ora dicono che ci porteranno in altre classi perché manca il professore. Io vengo portata in una prima, per l'esattezza la prima E, dove trovo il mio "adorato" professore. "Oh ma guarda chi mi viene a trovare" "Mi dispiace ma non sono venuta per lei professore" "Va bene signorina venga a sedersi accanto a me" Io divento rossa dall'imbarazzo, lui mi guarda e sorride invece le ragazzine mi uccidono con lo sguardo. Lui intanto scrive il mio cognome sul registro e poi continua a spiegare. Mi accorgo che tutte le ragazzine ci provano con lui ma la parte che odio di più e che lui gli da pure corda, incomincio a sbuffare per fargli capitare che la deve finire, si gira verso di me ha capito quello che sto facendo e continua a sorridere a quelle galline. Ad un tratto bussano alla porta ed entra la  professoressa di sostegno di una compagna che ha problemi. Guarda il professore e sorride. "Ciao Bryan" ah pure gli da del tu... Incominciamo bene. "Oh ciao Diana, ragazzi incominciate a fare i compiti che vi ho assegnato" La professoressa si siede accanto a lui e incominciano a parlare di questione scolastiche ma dopo un po' incominciano a parlare di cose più personale e lei incomincia a toccargli il braccio. Lui fa il cascamorto e sta al suo gioco, io sento un senso di gelosia che mi sale alle stelle. Interrompo il loro momento con un colpo di tosse e loro si girano verso di me "Professore se ha finito il cascamorto con la prof mi potrebbe fare andare in bagno" Lui sorride e io mi innervosisco ancora di più. "Signorina si comporti con più rispetto" ribatte questa gallina di una prof. Ci stavo per rispondere ma lui lo capisce e si gira verso di lei sempre con quel sorriso "Diana ci vediamo domani devo parlare con la mia alunna" "Va bene a domani Bryan" lei gli prende il viso con le mani e gli bacia la guancia. Stavo per parlare ma sento le ragazze di questa classe guardandola male cominciando a ringhiere e non sto scherzando. Lui ride e si gira verso le sue alunne dicendo che dovevano comportarsi bene, facendole diventare rosse. Un paio di minuti dopo la campanella comincia a suonare facendo si che anche quella giornata scolastica si era conclusa. Uscendo dalla scuola mi arriva una notifica dal gruppo dei miei amici comunicandomi che il professore mancava e uscivano prima e per scusarsi per non avermi aspettato ci vedremo al locale, sottolineando che avrebbero pagato loro. Dopo avergli risposto prendo le cuffiette e le connetto al cellulare facendo suonare le canzoni della mia playlist preferita. Comincio a camminare verso casa mia quando un'auto sportiva si ferma accanto a me. Il finestrino si abbassa rivelando il volto del mio professore. Fa il suo solito sorriso che di solito mi faceva diventare le gambe di gelatina, ma ora sono troppo nervosa per parlare con lui. "Crystal sali ti do un passaggio" ordina "Non c'è bisogno professore" "Si invece sali" Pur di non sentire più un suo ordine entro nell'abitacolo in silenzio, guardando la strada al di fuori del finestrino "Mi dici perché ti sei comportata così con Diana?" domanda puntando per pochi secondi il suo sguardo su di me "Non sono affari che ti riguardano e poi io io dovrei chiederti perché ti comporti così con Ray!" "Perché non mi piace quel ragazzo" "E a me non piace Diana o come si chiama" lui sentendo la mia ultima affermazione sorride. "Ma aspetta tu non sai dove abito dove stai andando? " dico guardando fuori e girandomi verso di lui "A casa mia" dice tranquillo "COSA? " domando sbarrando gli occhi "Che cosa ti prende?" come fa ha essere tranquillo "E mi dici pure cosa ho? Perché dovrei venire a casa tua? " mia mamma mi ucciderà "Dobbiamo parlare" ora è serio "Ma potevi dirmelo prima, i miei genitori non lo sanno! " Il suo sguardo si posa per pochi minuti sui di me per poi puntarlo sulla strada che sta percorrendo. "Chiama i tuoi amici o il tuo amico Rayn, Ray o come si chiama e fatti coprire" le sue mani si stringono forte sul volante, facendo diventare le nocche bianche "Si e a loro che dico genio?" domando divertita "Che sei con me?" ora sorride, è molto lunatico "No o tu sei pazzo o sei scemo, gli dico 'sentite il professore mi ha rapito voi dovete fingere con i miei genitori e niente di preoccupante' ti piace?" rispondo ironica "Sarebbe perfetto" ride "Ma vaffanculo" sussurro Per togliermi da questa situazione che ha creato mando un messaggio a Lynda. Crystal : Ly mi devi fare un favore!! Lynda :Dimmi tutto Crystal : Sto uscendo con un ragazzo e i miei non lo sanno potresti reggermi questa bugia? Lynda : Wow! Tu che esci con un ragazzo! Mi devi raccontare dopo, comunque si non ti preoccupare. Crystal : Grazie sei l'amica migliore che potessi avere Chiamo mia mamma informandola del mio spostamento, fortunatamente non ha fatto storie per questa volta. Riposo il cellulare nella tasca dei jeans riportando il mio sguardo davanti a me. "Cosa ti ha detto la tua amica? " domanda dopo un po "Che mi coprirà" dico emettendo uno sbuffo "Perfetto, siamo arrivati ecco la mia umile dimora" dice indicandomi un palazzo Se per lui l'idea di umiltà è questo allora non so a cosa è abituato. E' un palazzo molto alto ricoperto da vetri. Dopo aver parcheggiato la macchina nel garage del professore ci dirigiamo veros l'entrata dove ci aspetta un signore che avrà l'eta di sessantanni. Sembra simpatico con il panciotto che ha indosso. "Ben tornato Bryan come sta? " domanda "Bene George, lei? " L'uomo gli risponde con affermazione positiva per poi rivolgere il suo sguardo su di me "E lei?"domanda l'uomo di nome George "Si chiama Crystal é una mia amica quando verrà qua non c'é bisogno che mi chiami" Se pensa che ritornerò a casa sua ha fatto i conti male. "Va bene signore. Piacere Crystal io son George Green " "Piacere mio Signor Green" "Perfetto, ora noi saliamo sul mio attico" A quell'affermazione rimango stupita. Come fa un ragazzo cosi giovane a possedere un'attico tutto suo?! Lui mi prende per mano dirigendosi verso l'ascensore che non tarda ad arrivare. Entrati dentro inserisce una chiave che ci porterà al suo appartamento. Il suo sguardo ricade su di lui che mi guarda intensamente e in pochi secondi mi ritrovo inchiodata al muro dell'ascensore con le sue labbra sopra le mie "Finalmente sei mia"

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Bryan Appena aver finito di dire la frase mi allontano un pò dal suo viso,vedo che non reagisce e ha gli occhi spalancati con quelle labbra carnose che ha rosse la stessa cosa vale per le guancie. In un primo momento non reagisce ma nemmeno il tempo di dire "come stai"che mi ritrovo le sue cinque dita spiccicate nella mia faccia.Io lo guardo sbalordito,non pensavo che avrebbe reagito cosi,però ancora non ha detto neanche una parola. Mi guarda con uno sguardo pieno di rabbia e odio,si avvicina a me e incomincia a parlare e quello che dice mi fa salire un brivido lungo la schiena. "E' normale quello che fa?Lei non mi deve baciare,non è nessuno per me solo il mio professore di geografia.Io non voglio essere una di quelle ragazze che vi fate,lei ha tradito la sua futura moglie con una sua alunna che nemmeno conosce." Sono un pò scosso di quello che dice,tutti mi hanno fatto capire che io in un certo senso piacevo a Crystal ma è tutto il contrario lei mi odia anche se non ha motivo,mi conosce da cosi poco tempo. "Mi dispiace non volevo farti credere che sei una di quelle ragazze,tutti dicevano che provavi un interesse per me quindi ho azzardato" Mi scuso non so che altro fare...devo rimediare a questo danno che ho combinato,ma non so come. "Non me ne frega niente delle sue scuse,mi riporti a casa" dice fredda Ecco quello che dovevo evitare con lei di ricominciare da dare del lei,ma  se vuole questo mi comporterò come faccio con tutti i miei alunni,senza fare distinzione anche se quella piccola ragazzina mi ha infatuato per bene. "Perfetto Signorina Smith mi perdoni di nuovo, ora la riporterò a casa e mi comporterò come faccio con tutti i miei alunni" dico con un tono freddo. Faccio ripartire l'ascensore che avevo fermato prima del bacio con Crystal,lei si sistema i capelli disordinati e continua a parlare con la sua voce ferma e fredda. "Io non le ho chiesto dei favoritismi,lei ha voluto sempre che le dassi del tu e se non gli davo del lei si incazzava quindi ho approvato ma non approvo che lei mi porta a casa sua ,fermi l'ascensore solo per dare un bacio dove io nemmeno ho ricambiato.Questo momento è stato la prova che lei ,mi dispiace che lo dico, è un gran puttaniere" Dopo aver finito di fare la sua ramanzina le porte dell'ascensore si aprano e lei scatta fuori come un fulmine,saluta George e si dirigge verso il cancello d'entrata del mio palazzo. Io saluto il vecchio portiere,esco fuori dal mio palazzo prendo le chiavi della mia auto dalla tasca del mio cappotto e mi ritrovo lei che mi aspetta vicino ad essa. Apro l'auto con il telecomando e saliamo sul veicolo, senza parlarci.Partiamo e per tutto il tragitto da casa mia verso la sua c'è silenzio,lei parlava solo per darmi le indicazioni sempre con quel modo fermo e freddo. Dopo 5 minuti arriviamo davanti il cancello di casa sua,è una piccola viletta a schiera di colore giallo canarino.E' costruita su due piani,ha ampie vetrate e nel retro s'intravede un grande giardino. Lei scende dalla mia Chevrolet grigia chiara e senza nemmeno salutarmi, si diregge verso casa sua,io rimango a fissarla,ma prima di entrare si volta e mi guarda.Io scendo dalla mia auto e mi diriggo verso di lei, una volta arrivato incomincia parlare. "Addio,anzi no arrivederci solo perchè è il mio professore e dobbiamo vederci a scuola" Io la guardo e capisco di più che mi sto innamorando di questa ragazzina e non è più un infatuazione. "Non sarà mai un addio,non solo perchè tu sei una mia alunna,ma perchè sento che staremo per sempre legati" "E Jessica dove la lascia?" "Non ti preoccupare di lei,un giorno capirai" Dopo aver finito di parlare mi avvicino a lei e le do un bacio in guancia,lei ancora immersa nei suoi pensiere non reagisce, io per non prendere di nuovo le sue cinque dita nella mia guancia mi affretto ad arrivare in macchina e sgommare per ritornare a casa. Crystal Ancora immersa nei suoi occhi non ho percepito quel bacio,ma mi sono subito svegliata da questo momento di trans per il brivido causato da quel bacio che mi è salito sopra tutta la mia colonna vertebrale. Lui si allontana forse per paura che io gli possa di nuovo tirare uno schiaffo e risale in macchina sgommando per una meta da me sconosciuta. Rientro in casa dove trovo la mia famiglia riunita a tavola che sta mangiando, sentendo il profumo delle lasegne fatte da mia mamma. Ricordo che per colpa di "qualcuno" non ho pranzato. Mia mamma appena mi vede incomincia a riempirmi di domande sul perchè non sono a casa di Lynda e io le rispondo che avrei dovuto cambiarmi i vestiti perchè oggi ho avuto l'ora di motoria, anche se siamo rimasti in classe a giocare ad obbligo o verita sorvegliati dalla professoressa più troia della scuola. Mia mamma mi crede e mi lascia salire in camera,butto il mio zaino vicino alla scrivania e poi sprofondo nel mio adorato letto e dopo nemmeno cinque minuti sprofondo nelle braccia di Morfeo. Vengo svegliata dalle mie migliori amiche che sono sdraiate comodamente sopra di me e cercano in tutti i modi di svegliarmi.Fino a quando una delle due non mi butta dell'acqua congelata sopra il mio viso e io scatto sull'attenti. "Crystal alzati su dobbiamo andare  insieme ad Hayes e agli altri al nostro solito bar" Io ancora in dormiveglia annuisco.Dopo vari richiami delle mie amiche mi ritrovo vestita e truccata alla perfezione,prendo il mio cellulare e qualche moneta. Mentre scendo dalla scale mi arriva il messaggio dal gruppo della classe Il messagggio diceva che domani ci avrebbe parlato del viaggio d'istruzione che stanno preparando i prof .Però non è un numero che ho salvato,visto la mia curiosità apro la chat privata e mi ritrovo la foto di Bryan e Jessica. Vedendo quella foto il mio cuore perde un battito,mi sento strana,forse un pò gelosa ma io non sono nessuno per lui, sono solo una sua alunna che ha conosciuto pochi giorni fa. Per non stare più male poso il cellulare dentro la tasca dei miei jeans e scendo più in fretta che posso,prendo abbracciatto le mie due amiche che mi stavano aspettando fuori e con la macchina di Lynda ci diriggiamo verso il nostro bar. Arrivate a destinazione troviamo già tutti i ragazzi seduti al nostro solito tavolo,ma non siamo da soli ci sono pure Jessica e un uomo che non riconosco perchè è seduto di spalle. Appena arrivo al tavolo l'uomo si gira e mi ritrovo il mio professore di geografia,appena mi vede sempre con il suo sorriso mi chiede di sedersi accanto a lui,ma io rifiutando mi siedo accanto ad Hayes.Lui mi guarda in modo strano ma appena ritorna Jessica con il suo drink la prende la  fa sedere sopra le sue gambe ,prende il suo drink lo poggia sul tavolo , si gira verso di lei e la bacia davanti a noi ma sopratutto davanti a me. Hayes capisce che ho sono giù di morale prende il mio viso e appena quel coglione si stacca dalla vipera attacca le sue labbra con le mie. Sorprendendo tutti quanti.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Bryan Vedo Hayes che incomincia a baciare Crystal,sento una scintilla dentro di me che scoppia,non so cos'è .E' una sensazione strana,forse gelosia, che non dovrei provarla, lei è soltanto una mia alunna.Dopo aver fatto questa piccola scenetta davanti a tutti,si staccano e lui la guarda con quegli occhi cosi innamorati e la stessa cosa lei,anche se ha uno sguardo molto confuso. Io per lo sguardo che gli rivolge mi sento di nuovo quella scintilla dentro che mi porta ad alzarmi e uscire dal locale. Sono molto nervoso. Nessuna delle ragazze con cui sono stato, neanche Jessica, mi faceva provare queste sensazioni. Passarono dei minuti in beato silenzio quando una mano si appoggia sula mia spalla,è delicata,soffice ma sopratutto piccola.Mi giro verso la proprietaria di questa piccola mano e mi ritrovo davanti la mia "cara" alunna che ha un mezzo sorriso. Ci guardiamo per un infinità di tempo,che lei poi rompe con la sua dolce e vellutata voce "Cosa ha?"mi domanda lei Io m'innervosisco ancora di più,le avevo detto che mi poteva dare del tu ma è sempre la solita cocciuta,questa ragazza mi manderà fuori di testa... "Perchè non mi risponde?" continua "Non ho nulla,volevo prendere un pò di aria fresca" rispondo Ho dovuto mentire. Non posso esprimere i miei sentimenti, non sarebbe giusto nei suoi confronti. Lei è giovane può trovare l'amore in un ragazzo della sua età, no nel suo nuovo professore. Crystal mi risveglia dal mio stato di trans cominciando a ridere "E' rosso in faccia, è nervoso?"dice con un sorriso. "E' forse diventato rosso perchè il mio ragazzo mi ha dato un bacio?" continua lei stuzzicandomi. Spero di aver sentito male. Ha davvero detto "il suo ragazzo"? Fino a pochi giorni fa le sue labbra erano sulle mie e ora si è fidanzata. "Mi sta per caso ignorando?E' la seconda domanda che le rivolgo?" "Si ti stavo ignorando stavo pensando hai preparativi per le mie nozze con la mia adorata Jessica." dico aspettando la sua reazione. Lei si irrigidisce di colpo , come se quelle parole fossero una pugnalata "C'è per caso qualche problema?" domando Lei mi volta le spalle e se ne va in direzione del bar,senza degnarmi di una risposta. Io rientro nel locale come se nulla fosse e ritorno al mio tavolo,la scena che mi si pone davanti è ancora peggio di quello che ho visto poco fa,lui con un braccio che le circonda la vita e che gli da piccoli baci sulla guancia in modo amorevole,però la cosa che mi fa più rabbia è che lei non sfugge alla sua presa e apprezza e ricambia queste piccole attenzioni. Io per non guardare altre scene come queste rivolgo l'attenzione a quella donna che fra poco diventerà,grazie a un accordo tra famiglie,la mia futura moglie. "Amore" la richiamo Al suono di quella parola io,con la coda negli occhi,vedo Crystal si gira verso di me e mi guarda,io non la degno di uno sguardo e rivolgo tutta la mia attenzione a Jessica. "Dimmi amore"risponde lei,alzandosi dal suo posto Io le vado incontro e le metto un braccio intono alla vita le schiocco un bacio in guaccia e rispondo alla sua domanda "Amore ritorniamo a casa"rispondo con un sorriso malizioso "Perchè?" risponde lei con un altrettanto sorriso "Sono molto affamato"rispondo io A quell'affermazione Crystal mi rivolge uno sguardo quasi assassino ma non gli do tanto importanza ,saluto tutti e prendendo per mano la mia ragazza ritorno a casa. Arrivato a casa,la prendo per mano e la conduco nell'atrio del mio palazzo,saluto come al mio solito George, e mi dirigo verso quell'ascensore dove per la prima volta baciai la mia alunna. Chiuso le porte di esso Jessica si attacca alla mia bocca in modo famelico,mette le mani attorno il mio collo e io le metto sopra il suo sedere prosperoso palpandolo. Arrivati al mio attico non riusciamo ancora fermarci e prendendola per le cosce la porto nella mia stanza da letto,la butto,senza curarmene,sul mio letto e io dopo essermi levato la camicia e con ancora i pantaloni addosso mi metto sopra di lei e la incomincio a spogliare. "Ti voglio" sussura lei Io non me lo faccio ripetere due volte che la spoglio e le incomincio a palpare i seni e nel frattempo la bacio lungo il suo corpo,lei geme senza ritegno,io faccio altrettanto per l'eccitazione immaginando Crystal al posto di lei. Come faccio a pensare alla mia alunna mentre faccio l'amore con la mia ragazza. Sto impazzendo. Io continuo con il mio "lavoro" immaginandomi sotto di me Crystal,lei mi tocca il pene e la lui scatta sull'attenti.Prendo dal comodino vicino a letto una busta argentata con dentro il preservativo,lo faccio scivolare per tutta la mia lunghezza e dopo averle aperto le gambe faccio scivolare la mia intimità dentro di lei. A quel contatto lei incomincia a gemere più di prima,allanciando le sue gambe attorno i miei fianchi e io lo prendo come un segno di apprezzamento e cosi incominciò a penetrarla più velocemente. "Sto...arrivando"dice lei in preda all'orgasmo Io annuisco e mentre vengo insieme a lei grido... "CRYSTAL" Dopo essere uscito da dentro di lei,si alza e mi da uno schiaffo. La posso pure capire,io avrei fatto lo stesso,però senza darle uno schiaffo,se Crystal avrebbe pronunciato il nome di Hayes mentre veniva per me. Lei scende dal letto e si riveste sbraitandomi contro. Prima di uscire dalla mia camera da letto,si gira con ancora il viso rosso e mi dice delle parole molto crudeli "Mi fai schifo...lei non ti darà mai quello che vuoi,sei un suo insegnante avete dodici anni di differenza come potresti mai amarla?E poi se ti ricordi bene fra pochi mesi ti sposerai con me!"Ed esce dalla stanza senza dammi il tempo din ribattere. Io sono ancora immobbile sopra il mio letto per la situazione che si è creata,questa ragazzina non vuole uscire dalla mia testa.Dovrò conquistarla in qualche modo deve essere mia e non di quel ragazzino. Ma che sto dicendo??Non posso mica mettermi con una mia alunna,sarei preso per pedofilo anche se lei ha diciotto anni.Mi dovrò rassagnere,fra un paio di mesi mi sposerò con quella donna che anche se fa meraviglie a letto non entra nel mio cuore e nella mia mente come quella piccola ragazzina.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Crystal Vederlo con lei mi ha fatto male. Mi ha sempre detto che con lei non voleva aver a che fare,però portarsela a letto era una cosa a parte. Mi ha baciato, in questi giorni mi ha scombussolata e poi incontrandolo faceva il ragazzo innamorato. Lo odio. Prima potevo pensare di iniziare a provare qualcosa per lui. Ma ora per me è solo un professore, niente più. Potrò sembrare gelosa di Jessica, ma non è cosi. Mi da fastidio il fatto che le persone mi mentono sopratutto quando si parla di sentimenti. Non potrei sopportare il tradimento. Vengo portata alla realtà da cinque dita che mi colpiscono la mia guancia. Jessica è davanti a me rossa in viso, con la mano con cui mi ha colpito ancora per aria. In un primo momento non metabolizzo cos'è successo e penso solo al fatto che loro se ne siano andati mezz'ora. Sono stati molto veloci a quanto vedo. Porto una mano sulla guancia rossa e la guardo con il fuoco negli occhi. Vorrei reagire ma non riesco a capire il motivo del suo comportamento. Bé forse una si ma non penso che lui sia cosi stupido da dire certe cose alla sua fidanzata che presto diventerà sua moglie. "Sei una puttana" mi grida "Cosa ho fatto?" dico dopo essermi ripresa dallo schock, massaggiando la guancia dolorante. "Bryan mentre facevamo sesso ha detto il tuo nome, troia te lo sei portato a letto?" la sua faccia sembra un peperone da quanto è rossa. Non riesco a capire. Lui non può aver detto il mio nome mentre era con lei a letto. In questo momento penso di andare a fuoco, tra l'imbarazzo e l'ira. "Non ti permettere di dare della puttana a Crystal " mi difendono i miei amici Io gli sorrido in segno di gratitudine. Mi giro verso la ragazza che mi ha colpito e le rispondo con calma. Non voglio reagire impulsivamente. "Non so di cosa tu stia parlando io con il professore ho un rapporto prettamente scolastico niente di più niente di meno" Guardando dietro di lei intravedo la figura del mio professore che comincia a camminare, con il passo veloce, verso di noi. Sembra preoccupato. "Che ci fai qui?" gli chiedo con le lacrime, non mi voglio far vedere cosi da lui. Si avvicina a me posando la sua grande mano sopra il segno rosso. Io mi scanso, non voglio che mi tocchi, no dopo quello che ha fatto con lei. Lui non demorde e porta, di nuovo, la sua mano sulla mia guancia massaggiandola. Guardo i miei amici che capendo la situazione vanno via, dopo avermi sorriso. Restiamo solo io e i due ragazzi. "Mi dispiace,Crystal,non volevo che ti alzasse le mani" dice guardandomi intensamente. Si gira verso la direzione della sua ragazza e la guarda in modo infastidito. "Jessica potresti entrare dentro" le chiede "Ma Bryan..." cerca di dire "Per favore" lei annuisce ed entra dentro il locale senza fiatare Lui di slaccio mi abbraccia. A quel contatto scoppio a piangere, mi stringe di più facendo aderire i nostri corpi. Infilo il mio viso nell'incavo del suo collo respirando il suo profumo. Sa di menta ed è anche molto forte, ma addosso a lui è qualcosa di afrodisiaco. "E' vero?" gli domando, ancora con il viso nel suo collo. "Cosa?" dice tra i miei capelli "Che hai detto il mio nome mentre...." comincio a dire imbarazzata "Mentre venivo con Jessica?" dice lui sorridendo Io annuisco rossa in faccia. Pensare che lui mi pensa in quel contesto "Si è vero" dice staccandosi da me prendendo il mio viso a coppa tra le sue mani. "Io ti penso sempre, non solo in quel contesto" "Non dovevi dire il mio nome" "Perchè?" Lo guardo scettica. Non può pensarmi in quel contesto e nessun'altri. Ci sono vari problemi. L'eta, il rapporto con la scuola, Jessica e il matrimonio... "Perchè?Me lo chiedi pure" mi stacco da lui"sono una tua alunna , fra un pò ti sposerai..." cerco di dire Non mi fa finire di parlare che le sue labbra sono sulle mie. Io chiudo istintivamente gli occhi, circondo il suo collo con le mie braccia e lui approfondisce il bacio stringendomi ancora di più, in questo momento sembra che lui provi le mie stesse sensazioni quando stiamo insieme. Le nostre lingue si scontrano e lui lo intensifica, ci baciamo come se non ci fosse un domani. Dopo pochi minuti ci allontaniamo il minimo indispensabile per respirare. Cominciamo a sorridere, ma questo momento viene interrotto da Jessica che esce dal locale furiosa. "Tu bastardo mi stai tradendo con questa ragazzina, con la tua alunna!" dice con gli occhi lucidi "Jessica non è come pensi" dice lui rassicurandola Io lo guardo con gli occhi. Che sta succedendo? Pochi secondi fa mi stava baciando e ora vuole rassicurare la sua ragazza. "Allora!? Spiegami Bryan perchè la stavi baciando" dice lei camminando verso di lui Lui prima guarda me forse con rammarico, poi volta il suo sguardo verso lei. "Amore mio" si avvicina a Jessica e io lo guardo con le lacrime agli occhi"era solo una scommessa che ho fatto con quello scemo di tuo fratello" dice abbracciandola Non riesco a reagire. Le sue parole fanno troppo male. Mai mi sarei aspettata di diventare una scommessa di qualcuno, neanche di un mio professore. Ho fatto di tutto per stargli lontana e lui si avvicinava sempre. No per aver un bel rapporto con me ma per una stupida scommessa che ha fatto con un suo amico, che è anche fratello della sua ragazza. Le lacrime cominciano a solcare il mio viso quando lei lo afferra dalla camicia bianca che indossava baciandolo con trasporto. Lui afferra i suoi fianchi, come ha fatto con me pochi minuti fa, ricambiando il bacio. Mi ha solo illuso. E' un mostro che mi ha fatto perdere del tempo facendomi provare dei sentimenti verso di lui non ricambiati. Mi dirigo più lontano possibile cercando di chiamare un taxi che mi porterà a casa. Aspetto un paio di minuti riguardando i due ragazzi che ancora si baciano, finché non arriva il veicolo tanto aspettato. Il mio sguardo cade di nuovo sui due, ripensando che le sue labbra erano sulle mie e ora su quelle della sua ragazza. Entro dentro l'abitacolo dicendo all'autista l'indirizzo di casa, facendo si che possa uscire da quella situazione. Come lui è uscito dalla mia vita per sempre.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Crystal È già passata una settimana dal quel giorno. In questi giorni nella sua ora facevo di tutto per non guardarlo perché sapevo che sarei scoppiata a piangere davanti a lui. So che non dovrebbe interessarmi, è sempre un professore e sta per sposarsi... ma cazzo, pochi secondi prima stava baciando me! Oggi ha scuola mancano tanti insegnati cosi ci hanno assegnati a diverse classi. Mentre stavo ritornando dal bagno verso l'aula a cui ero stata assegnata, incontro lui. "Come mai la mia cara alunna non è venuta a trovarmi in questi giorni?" dice con un sorriso "Ma perché forse ho persone migliori da andare a trovare" rispondo con voce antipatica "Migliori di me?" risponde sempre con il solito sorriso "Non mi rompa il cazzo, grazie!" rispondo a tono "Modera il linguaggio signorina, potrei dirlo alla preside!" risponde incazzato Io lo ignoro e lo supero ma lui mi prende per il braccio e mi fa sbattere contro il suo petto. "Si può sapere cosa cazzo hai?" mi domanda "Moderi il linguaggio professore, potrei dirlo alla preside!" rispondo ripetendo le sue stesse parole "Rispondi alla mia domanda!" dice con tono autoritario Non faccio in tempo a rispondere che arriva la sua cara mamma, la mia professoressa di matematica. "Ma buongiorno Crystal! Buongiorno figlio!" dice dandogli un bacio sulla guancia. "Si può sapere cosa vuoi da Crystal, Bryan?" continua ancora "Nulla mamma, scusa ma adesso devo andare" risponde tirandomi un'occhiataccia. "Hai fatto innervosire mio figlio per caso, Crystal?" domanda guardandomi male "Mi sa che è lui a far innervosire me, non il contrario" dico sottovoce o non proprio... "Come scusa?" domanda "Oh no nulla professoressa... adesso dovrei andare, perché sono stata mandata in un'altra classe." rispondo "Manca il professore?? Vieni nella mia classe!!" dice con un sorriso furbo "Ehm certo professoressa, vado a comunicarlo al docente che c'é" Ritorno in classe spiegando al professore dell'incontro con l'altro docente, prendo lo zaino e mi dirigo nell'altra classe per l'ultima ora. Dopo quel giorno lui continuava a cercare il mio sguardo durante la lezione e quando dovevamo andare a casa voleva darmi un passaggio, che io ho sempre rifiutato. Adesso mi sto preparando per andare a scuola, purtroppo non solo devo sopportarlo a prima ora, ma anche a seconda e a terza dato che la terza B oggi non ci sarà per una visita al museo e la professoressa che li accompagnerà è proprio la mia. Indosso un jeans chiaro strappato alle ginocchia e il top bianco con le converse bianche. Scendo in cucina e trovo mia madre che fa colazione da sola. "Buongiorno Crystal! Ti ho preparato le crepes!" dice mia madre contenta "Mamma non ho tempo, sono in ritardo e a prima ora ho quel demente di un professore pronto a farmi il cazziatone!" rispondo velocemente "Ok vai... buona fortuna tesoro!" dice lei sorridendo, non facendo caso a come ho chiamato il mio professore "Ce ne vorrà molta..." dico tra me e me, ma siccome ho il tono di voce troppo alto, anche sta volta riesco mio malgrado a non farmi sentire. "Cosa?" chiede mia madre "No nulla... adesso scappo... a dopo!!" "A dopo!!" grida mia madre Arrivo a scuola con dieci minuti di ritardo e ho il fiatone per la corsa che mi sono fatta. Entro in classe affaticata e vedo il professore seduto dietro la cattedra con la sua solita ventiquattro ore nera. Indossa una polo bianca con dei pantaloni larghi scuri e converse bianche. Oggi è vestito molto giovanile, per far impazzire i miei ormoni. Lui si è accorto che lo sto guardando un po' troppo, come il resto della classe. "Se vuoi rimanere sulla soglia della porta per me non c'è problema, basta che non disturbi la lezione" dice scontroso. Entro ignorando la sua frase dirigendomi verso il mio posto dove accanto trovo la mia migliore amica che mi guarda in modo strano. Mi siedo e ascolto la lezione. "Ma che combini? Te lo stavi mangiando con gli occhi!" mi dice Lynda. "Secondo te se n'è accorto?" domando in imbarazzo "Non ci vuole la laurea in chissà che cosa per capirlo!" dice ovvia "Io mi sotterro...." dico coprendomi la testa con le braccia E Lynda scoppia a ridere fragorosamente nel bel mezzo della lezione facendo girare tutti compreso il professore che ci guarda con un sopracciglio alzato. "Potreste smettere di rompermi?"-alza la voce lui- "Dovrei continuare la lezione, se a voi non interessa li c'è la porta" dice indicandola La mia migliore amica sapendo la situazione si scusa per tutti e due. "Ci scuse professore" dice e lui annuisce continuando la lezione Poco dopo il suo sguardo si posa su di me con un sorriso non affatto rassicurante. "Smith di cosa mi parli oggi?" domandqa "Eh? Cosa?" domando istintivamente Non ho ripassato. Da quando ho conosciuto lui non mi sono impegnata per niente. "Vorrei sentirti esporre qualche argomento. Sai, fra qualche mese dovrai sostenere gli esami di maturità." mi dice "Oh... si, giusto... ecco prof io non ho potuto studiare..." rispondo fingendo una faccia dispiaciuta. "Spero solo che il motivo per cui non hai studiato sia valido" dice con quella voce da stronzo "Le assicuro che è un motivo valido" rispondo subito Lui forse credendo alla mia bugia non mi fa più domande, continuando la lezione sempre con il suo sguardo su di me. 2 ore dopo "Bene ragazzi, potete cominciare a uscire!" Dice lui Queste due ore sono state un' inferno. Mi ha stuzzicato per tutta la lezione mettendomi in imbarazzo davanti ai miei compagni. Uscendo dalla classe incontro Hayes che mi abbraccia. "Nanetta miaaa!! Come stai??" "Oh bene... sai quanto odio essere chiamata nanetta!" Rispondo infastidita "Ma se sei nanetta!" Rispendo con il suo sorriso. "Smettila" rispondo fredda staccandomi da lui "Daii lo sai che ti voglio bene!!" mi dice abbracciandomi A quel contatto scoppio a piangere. Forse per il nervosismo accumulato. "Cry? Cos'è che non va? Perché piangi?" Domanda lui preoccupato "No niente... È tutto ok..." rispondo sighiozzando "Cry lo sappiamo tutti e due che non va per niente bene!" Risponde lui "Dai vado a sciacquarmi la faccia" mi stacco Prima di andare verso il bagno gli do un bacio sulla guancia. Cammino con la testa bassa sovrastata dai pensieri. Essendo sopra pensiero vado a battere contro qualcuno, alzo la testa ed è proprio lui Bryan O'Connell. Lo guardo con gli occhi lucidi, per il pianto di prima, lui mi osserva preoccupato. Poco dopo mi tira per un braccio andando verso un corridoio appartato. "Perché piangi?" Mi domanda "E me lo chiedi pure?" Vorrei rispondere ma mi limito a dire "Non sono cose che le riguardano" continuo per poi incominciare a camminare verso l'uscita. Come sempre però lui mi tira il braccio e mi porta davanti a se. "La deve smettere di tirarmi per il braccio, cazzo!" rispondo infuriata "La devi smettere di evitarmi, cazzo!" Risponde lui con lo stesso tono "Mi lasci in pace, la prego!" lo supplico con le lacrime che solcano le mie guance. "Vieni con me, dobbiamo parlare in un posto più sicuro e non qui davanti a tutti" dice lui Lo seguo in silenzio, non ho voglia di litigare. Ci incamminiamo verso la prima aula vuota che troviamo. Io entro e lui chiude a chiave la porta. "Crystal, che succede?" Mi domanda guardandomi intesamente " Non le importa" rispondo fredda "La smetti di fare la stronza?" "La smette di torturarmi?" Rispondo con un'altra domanda "La smetti di rispondere alle mie domande con altre domande?" Risponde lui "Sta facendo la stessa identica cosa lei" rispondo "Okay basta... cosa succede?" "Me lo chiede anche??? Con quale coraggio??? Prima mi bacia e due secondi dopo avventa le labbra di quella troia di Jessica??" Domando incazzata nera, con le lacrime che scendono sul mio volto. "Ah era questo il motivo?" "È inutile parlare con lei" non può capire il mio stato d'animo Non voglio stare in una stanza da sola con lui, cercando di risolvere dei problemi che lui neanche vuole prendere in considerazione. Vado verso la porta aprendola. Ma lui mi blocca. "Ti giuro che un giorno capirai tutto... Non ora, ma un giorno la verità verrà a galla...fidati"

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Bryan Per me le sue lacrime sono una lama tagliente. Ho dovuto mentirle per il suo bene, quando ho deciso di firmare quell'accordo non pensavo che una mia alunna avrebbe interferito con questo piano facendo scaturire in me sentimenti mai provati. Mi avvicino a lei ,richiudendo la porta a chiave, appoggiandola delicatamente al muro e come sempre le emozioni prendono il sopravvento. Accarezzo la sua guancia, asciugandogli le lacrime, e comincia a dargli piccoli baci sulla guancia. "Eh no, lei non deve permettersi più a baciare nessuna parte del mio corpo, io e lei abbiamo chiuso" risponde a tono guardandomi negli occhi "Hai ragione... hai ragione a sentirti così, a pensare che io sia uno stronzo... anch'io la penserei così se fossi al tuo posto..." "Io veramente, non capisco! Lei è così strano!" Risponde lei "E poi nemmeno dovrei sforzarmi per capirlo... tra l'altro è un professore e fra qualche mese non ci vedremo più e per di più sta per sposarsi quindi... povera illusa" continua lei abbassando lo sguardo "Povera illusa??" Chiedo soffermandomi sull'ultima affermazione "Niente lasci perdere, è meglio che vada" dice spostandosi da me La vedo prendere il suo zaino che le era caduto e apre la porta. Io la richiamo facendola girare, guardandomi con gli occhi arrossati per le troppe lacrime. "Scusa di tutto, un giorno spero che capirai" Lei mi guarda non capendo per poi uscire dalla classe e lasciarmi solo, creando in me un vuoto. Vengo risvegliato dal rumore dei tacchi di qualche collega che poi scopro sia Diana, la collega di sostegno. "Cos'è questo faccino? È successo qualcosa??" Chiede lei avvicinandosi "Oh no nulla,tranquilla" rispondo "Ho visto uscire un'alunna della quinta B piangendo, cosa le hai fatto? Qualche sospensione?" Dice lei ridendo appoggiando la sua mano sul mio petto "Oh no. Aveva dei problemi in famiglia e ha preferito sfogarsi con me" rispondo tranquillo "Ah capisco. Comunque ti cercavo per sapere che fai stasera?" Chiede lei avvicinando il suo viso al mio "Questa sera rimarrò a casa , per riposare un po" mi stacco da lei prendendo la mia ventiquattro ore "Te lo domandavo perché i colleghi avevano organizzato una cena e ci tenevano che tu venissi" "Oggi non riesco proprio a venire, sarà per la prossima. Ringrazia i colleghi da parte mia" "Oh senza dubbio alla prossima allora!" Dice lei baciandomi sulla guancia, lasciando il rossetto rosso che sento appiccicoso su di essa. Vado verso il parcheggio prendendo la mia macchina per andare a casa e rilassarmi un po. Arrivato a casa entro trovando Jessica seduta sul divano, e qui i miei piani vanno in fumo. "Amore che ne dici se ci divertiamo un po??" Chiede lei avvicinandosi a me "Amore sono stanco" dico togliendo il cappotto "Bryan O'Connell che si rifiuta?? Di solito anche quando sei triste mi accontenti. Cosa succede?" Domanda lei baciandomi. "Tesoro non ho niente è stata una giornata stancante." rispondo "Oh amore vengo a riposare con te!" dice lei felice "Jessica basta! Voglio stare da solo!" Rispondo alzando la voce Stava per rispondere quando si accorge del rossetto di Diana, che per la fretta non ho potuto levare, diventando rossa in viso. "Perché hai il rossetto di un'altra sulla tua guancia? E' della tua alunna?" chiede "Perché devi mettere sempre lei dei nostri discorsi? E' il rossetto di una collega!!" "Stai attento Bryan, fai un altro passo falso e te la vedrai con mio padre" mi dice guardandomi fisso negli occhi "Non mi fate paura ne' tu ne' tuo padre!" Rispondo incazzato nero "Stai attento" lei prende il suo cappotto e se ne va sbattendo la porta. Crystal "Io veramente non lo capisco, cos'è che poi dovresti capire? Quest'uomo è veramente strano!" dice Rebecca dopo aver raccontato alle mie amiche quello che è successo. Dopo scuola Rebecca ha invitato me e Lynda per un pomeriggio tra amiche. Vedendomi con il morale a terra hanno chiesto spiegazioni, cosi da raccontare tutto quello che è successo in questi giorni. Alla fine del mio monologo aveva gli occhi che uscivano dalle orbite. "Ragazze io non so che fare forse è meglio lasciare stare tutto per com'è. Mi sono presa solo un'infatuazione" "Amica mia tu sei innamorata, non hai nessuna infatuazione" dice Lynda "Non esiste! Tu adesso indaghi su questa storia!" aggiunge Rebecca "Ragazze svegliatevi! È un professore! Devo stargli lontana!!" cerco di farle ragionare "Fai come vuoi. Ma io e Lynda non ce ne staremo con le mani in mano" è proprio testarda questa ragazza "Le mie stalker preferite!" Rispondo abbracciandole "La nostra cliente preferita!!" Rispondo loro ricambiando l'abbraccio Ad un certo punto arriva una notifica nel mio cellulare. E' Melissa una ragazza che ho conosciuto qualche anno fa insieme alle mie due migliori amiche in vacanza con cui abbiamo legato tantissimo. Quello stesso anno è diventata parte integrante del nostro gruppo e anche della classe ma per aiutare i suoi nonni era partita per Los Angeles e da quell'estate non ci siamo viste più, tenendoci però sempre in contatto. Melissa: Crystal del mio cuore!! Come stai? Sai domani ritorno alla mia adorata New York.Quanto mi è mancata la mia caotica città! E non immagini quanto mi mancate tu, Rebecca e Lynda!! A quel messaggio mi rispuntano di nuovo le lacrime agli occhi, questa volta però sono lacrime di gioia. "Chi è Cry??" Mi chiede Lynda preoccupata "Melissa! Domani ritorna a New York!!" Rispondo entusiasta "Oh mio Dio non ci credo! Finalmente!!!" Urlano entrambe contemporaneamente "Un attimo che le rispondo" dico cominciando a digitare Crystal: Melissa!!! Finalmentee!! Non puoi capire la felicità!! Le cose da raccontarti sono tante, non vedo l'ora!! Ritornerai nella nostra scuola, giusto?? Melissa: Oh si certo! Potrei mai lasciare per sempre la mia adorata scuola?? Anch'io devo raccontarvi un sacco di cose! Adesso però devo proprio andare, ci vediamo domani a scuola! Crhstal: ok, a domani!! Un giorno dopo Il giorno dopo io e le mie amiche siamo arrivate a scuola insieme sostenendoci per l'ansia che si era creata per il ritorno di Melissa. Arrivate a scuola ci dirigiamo verso i nostri amici comunicandogli la bellissima notizia. "Davvero??? Ritorna la mia gigante buona??" Domanda felicissimo Alexander Ormai abbiamo tutti un soprannome che usiamo per rendere in ridicolo i nostri amici. Io sono la nanetta perché rispetto a loro sono molto bassa e invece Melissa è la gigante buona perché è molto alta ed è sempre socievole con tutti. "Ebbene si... ritorna la nostra gigante buona!!" rispondo io entusiasta Dopo pochi minuti sentiamo la voce di Melissa che ci chiama. Noi corriamo verso la nostra amica saltandole addosso, facendola quasi soffocare. Ci stacchiamo per poi abbracciarla uno ad uno. "Ragazzi quanto mi siete mancati!!" Esclama lei con le lacrime agli occhi "La nostra gigante buona!!" Esclama Christian "Ehi smettila di chiamarmi gigante! Sono soltanto 1.70, quanto te!" Dice Melissa infastidita "Si ma confronto a Crystal, Rebecca e Lynda sei gigante!" Risponde Alexander "Come dite voi!" Risponde Melissa "Melissa vieni con noi, dobbiamo raccontarti un bel po di cose!" e la tiro per un braccio Ci dirigiamo verso la classe facendole una sintesi di quello che è successo, omettendo il nome del protagonista della mia storia per vedere la sua reazione. Lei invece ci racconta che aveva incontrato un ragazzo con cui usciva che però l'ha tradito il giorno di San Valentino. "Comunque io voglio proprio vederlo questo professore. Voglio vedere se è davvero un bel ragazzo come dite voi." dice Melissa ritornando al mio discorso. "Non è un bel ragazzo è un bronzo di Riace. Beata Crystal" dice con gli occhi a cuoricino "Vorresti dire beata la sua ragazza" sbuffo Entrando in classe troviamo lui seduto alla cattedra, vestito un maglione e di sotto una camicia bianca con jeans scuri. Appena lo vede Melissa si ferma sull'uscio della porta tirandomi per un braccio. "Crystal lui è mio cugino di secondo grado!!" Sussurra Melissa al mio orecchio facendomi sbiancare.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Crystal L'affermazione di Melissa mi fa sbiancare. Come fa a essere suo cugino?! Lei si gira il capo verso di me per vedere la mia reazione scoppiando a ridere. Mi sono innamorata del cugino della mia migliore amica che allo stesso tempo è cugino del mio ex ragazzo ed è figlio della mia professore di matematica. Ogni cosa mi ricollega a lui, ogni minima cosa. Il professore sentendo la risata della mia amica si gira, spalancando gli occhi per poi venire verso di noi buttando uno sguardo su di me per poi abbracciare la mia amica. "Cuginetta mia! Finalmente!" esclama felicissimo stringendola se "Bryan!! Mi sei mancato!!" dice lei I miei compagni rimangono di stucco dall'atteggiamento che ha avuto Bryan con sua cugina. "Ragazzi vi presento la vostra nuova compagna Melissa O'Connell, la mia piccola cuginetta" esclama lui. Dopo aver fatto tutte le presentazioni necessarie, ci siamo seduti ognuno ai propri posti. Melissa invece si è seduta nel banco con Rebecca. Iniziando cosi la lezioni come i soliti giorni, con il suo sguardo su di me. Alla fine della terza ora, le ragazze della classe si dirigono verso Melissa cominciando ad inondarla di domande su suo cugino, che era uscito dalla classe pochi minuti fa dopo aver salutato "Melissa quindi è tuo cugino? Oddio raccontaci tutto!!" dice una "Che fisico ha? Ce l'ha la tartaruga?" domanda spudoratamente un'altra "È sposato?" chiede un'altra ancora "Ragazze basta!!! Datemi il tempo e vi racconterò tutto, tranquille!" Dice Melissa confusa Io rimango scioccata dalle domande che le fanno.Come possono chiedere il fisico o se è sposato, è sempre un professore, si giovane ma sempre un uomo molto più grande di noi. Ripensando ai giorni trascorsi anche io ci ho fatto qualche pensiero, sopratutto quando mi ha baciata. Melissa nel frattempo racconta varie informazioni sul nostro professore, citando anche che ha una tartaruga che fa invidia ai modelli. Dopo che la mia amica ha esaudito tutti i loro desideri, rispondendo alle loro domande, il suo sguardo e quello delle mie due amiche ricadono su di me. "Quindi è vero che ha una tartaruga spettacolare? Wow Crystal sei proprio fortunata!" dice Lynda con gli occhi a cuoricino "Ma la smetti?" Domando infastidita "Povera Crystal..." dice Melissa comprensiva "Vabbè ok povera Crystal... l'ha o no sta tartaruga spettacolare?" Domanda impaziente Rebecca "Pensate che sia vero? Secondo voi come dovevo scollarmele quelle ragazze? Non le sopportavo piu! Comunque si, ha un bel fisico, un po' di tartaruga ma anche un poco di pancia, però non per questo è un fisico da buttare" dice Melissa "Sei una grandissima stronza- esclama Lynda- e io che credevo fosse un altro Nick Bateman!" risponde lei "Nick Bateman è unico ed inimitabile!" Esclamo io, essendo una sua grande ammiratrice. "Esatto!" Dice Melissa ************** Sono le sette di sera quando ho finito di studiare. Questa sera cenerò con i miei genitori e i miei parenti fuori. Dopo aver scelto il vestito che metterò, ovvero un vestitino nero con i tacchi anche essi neri, vado verso il bagno dove faccio una doccia calda per rilassare i muscoli tesi. In quel lasso di tempo penso al mio professore che ogni giorno mi fa provare sensazioni strane. Dopo essere uscita dalla doccia mi vesto e cerco di domare i miei capelli mossi. Mentre mi stavo truccando mi viene in mente lui che va a letto con lei e... sbaglio a mettere l'eyeliner sporcandomi tutta. Mannaggia a lui e a quando ha iniziato a parlarmi, il primo giorno di scuola. Mentre cercavo di sistemare il danno, mi squilla il cellulare però io non ci faccio troppo caso finendo cosi il mio lavoro. Dopo aver finito controllo il cellulare soffermandomi su quella chiamata che ha continuato a squillare qualche altro minuto, mentre mi ritoccavo il trucco. Essendo molto curiosa di sapere chi mi ha cercato a quest'ora invio un messaggio al numero sconosciuto. Crystal: ciao... posso sapere chi sei? Passano i minuti senza avere una risposta. Fin quando mi chiama mia madre e nello stesso momento arriva la tanto attesa notifica. Numero sconosciuto: Ciao scusami... ho sbagliato numero... Con questa frase ha alimentato la mia curiosità , cosi quando sono salita sulla vettura di mio padre salvo il numero. Entro sull'applicazione della messaggistica cercando il numero che ho salvato. Il mio cuore perde due battiti, è il numero del mio professore, Bryan O'Connell. Mi salgano parecchi dubbi, chi gli ha dato il mio numero? Perché mi ha cercata? Arrivati al ristorante salutiamo tutti i parenti scherzando e ridendo. A metà cena come ogni rimpatriata familiare gli zii cominciano a farmi ogni genere di domande partendo dalla scuola e al fatto che ancora non sono fidanzata. Avendo finito la cena verso le dieci di sera ci dirigiamo verso il lungomare per fare una passeggiata. Passeggiando guardo i ragazzi felici, chi gioca a palla, chi parla tra di loro e chi si tiene per mano. Mi soffermo su una coppia in particolare dove il ragazzo tiene la mano della sua ragazza ma che sembra assente mentre parla lei, questi due mi sembrano conoscenti. D'un tratto i ragazzi si girano verso la nostra direzione, riconoscendoli erano proprio loro Bryan e Jessica. Per non fare questo spiacevole incontro tiro il braccio di mia madre "Mamma cambiamo strada" le dico supplicandola "Perché?" Domanda lei non capendo Le mie preghiere però non vengono esaudite. Bryan si accorge di me venendo poi nella nostra direzione e salutando mio padre con ancora la mano intrecciata a quella della sua futura moglie. "Signor Smith, che piacere rivederla" dice lui guardandomi "Lei sarebbe?" Domanda mio padre "Il professore di geografia di sua figlia Crystal, si ricorda ci siamo presentati qualche giorno fa all'incontro docenti-genitori" dice lui con quel sorriso beffardo "Ah buonasera professore... mi scusi non l' avevo riconosciuta" dice mio padre scusandosi "Oh non si preoccupi- guarda nella mia direzione-ci incontriamo anche qui Crystal! Non è possibile!" Dice lui sfidandomi "Esatto. Devo sopportarlo anche qui" dico io annoiata "Prima lo baci e poi dici che "devi sopportarlo"?" Domanda Jessica mettendomi nei guai A quell'affermazione i miei genitori mi guardano come il resto della mia famiglia mentre io e Bryan ci guardiamo diventando entrami bianchi per il problema che è appena sorto grazie a Jessica "Cosa?!" Esclamano i mie genitori Questa volta mi sa che non mi finirà bene. Caro il mio professore la tua fidanzata ci ha infilato in molti guai.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Bryan Penso sia diventata pazza. Come fa a dire davanti ai suoi genitori che ci siamo baciati, ci ha infilato in molti problemi che ovviamente dovrò risolvere ora al più presto. Non voglio che Crystal finisca nei guai per colpa mia ma sopratutto per colpa di quella che fra poco diventerà mia moglie. "Amore ma di quale bacio stai parlando? Ti pare che mi metto a baciare le alunne?" "Oh ma non l'ho di certo sognato quel bacio davanti al ristorante" afferma lei con lo sguardo perfido "Signora io non capisco di cosa stia parlando" dice Crystal con sguardo innocente "Per dimostrarti vittima mi chiami anche signora??" Dice lei sempre con quello sguardo In pochi secondi mi ritrovo il mio naso sanguinante, il padre di Crystal mi ha tirato un pugno. La mia alunna scoppia a piangere mentre Jessica si mette le mani sulla bocca, scioccata. Questa è tutta colpa sua. "Perché l'hai fatto? Non ha fatto nulla credimi!" urla disperatamente con le lacrime agli occhi "Crystal è meglio che la finisci, sai com'è tuo padre quando si arrabbia, già l'hai fatta grossa anzi, l'avete fatta grossa!" le dice sua madre "Mamma non abbiamo fatto niente devi credermi! Il professore non si permetterebbe mai!!" grida ancora lei per difendermi "Basta Crystal non si discute da domani continuerai i tuoi studi a casa!" urla furioso suo padre Non posso non vederla più. Farei di tutto pur di guardarla soltanto senza parlargli. Mi tampono il naso con un fazzoletto che ho preso dalla tasca per tamponarmi il naso, per poi schierarmi davanti a lei come per proteggerla. "Non farei mai una cosa del genere con una mia alunna! Ma per chi mi avete scambiato? Crystal non può lasciare la scuola in cui ha studiato per cinque anni per colpa delle cazzate della mia ragazza" esclamo cercando di convincerlo "Quella povera ragazza non ha motivo di inventarsi "cazzate", come dice lei... adesso chiudiamola qui e da domani lei non vedrà mai più mia figlia!" esclama furioso lui Non riesco a ribattere che il padre della mia alunna la prende per il braccio insieme alla moglie e a i suoi parenti andandosene. Io mi giro verso Jessica che ha uno sguardo vittorioso. "Questa me la paghi! Non è finita qui Jessica!" Esclamo furioso. Prendo le chiavi della mia macchina, vado al parcheggio dove l'ho posteggiata e vado velocemente a casa. Arrivato al palazzo non saluto neanche George dirigendomi verso il appartamento, dove farò una doccia per scaricare la tensione. Crystal Da quando sono arrivata a casa ho cercato di convincere in tutti i modi possibili i miei genitori che tutto ciò che ha raccontato quella vipera di Jessica non è affatto vero. Purtroppo non c'è stato verso di farli ragionare, mi hanno anche sequestrato il cellulare per paura che chiamassi Bryan. Io non posso crederci, non può esserci così tanta cattiveria in una sola persona. La mia vita è finita, mio padre è troppo testardo e non sarà facile fargli cambiare idea ,non voglio proprio lasciare la mia scuola per uno stupido bacio dato dal mio professore. Maledico il giorno che gli ho dato confidenza. Da fuori la porta sento dei passi, la porta si apre rivelando la figura di mia madre. Chiude la porta dietro di se incamminandosi verso il mio letto, si siede emi abbraccia e io scoppio in lacrime. "Mamma credimi non è vero quello che ha detto" dico in lacrime Lei si stacca da me per asciugarmi le lacrime con il palmo delle sue mani. " Dato che spiegare a tuo padre sarebbe inutile, io sono qui per avere dei chiarimenti" dice lei comprensiva, dopo avermi guardato un paio di minuti "Mamma io ti racconterò la verità, però tu non devi dirlo a papà, perché non voglio lasciare la mia scuola. È vero, c'è stato un bacio, anzi più di uno, due per l'esattezza. So che adesso mi dirai che sono una figlia idiota che si lascia baciare dal suo professore, dillo anche che sono una grandissima cogliona, perché hai ragione. Mamma io ti giuro che non ci sarà più nulla, se non che un rapporto da professore e alunna. Te lo prometto, ma tu giurami che convincerai papà a non farmi lasciare la scuola" dico supplicandola Mia madre mi guarda impassibile, non riesco a decifrare i sentimenti che gli riempiono i suoi occhi. Si mette accanto a me abbraccinadomi "Io volevo sentirmi dire che non era vero nulla, che quella era solamente una pazza delirante, non mi aspettavo che potessi fare lo stesso sbaglio che ho fatto io... io capisco che hai solo diciott'anni, sei una ragazza fragile, devi ancora fare esperienze, ma non mi aspettavo che una persona matura come un professore si prendesse gioco di una ragazzina con dodici anni in meno" dice lei con la voce delusa e comprensiva Ma a cosa si riferisce con "lo stesso sbaglio che ho fatto io"? Mia madre ha per caso baciato un professore? Non penso che una persona così matura e razionale come lei non pensavo potesse farsi trascinare da un professore o da qualcuno più grande di lei. Forse è per questo che è meno adirata rispetto a mio padre? Per levare ogni mio dubbio, le chiedo subito "Cosa intendi con "lo stesso sbaglio che ho fatto io"?" Lei fissa il vuoto, probabilmente perché non vuole raccontarmi cosa le è successo, quando era giovane.Ad un certo punto si gira verso di me e mi guarda con gli occhi pieni di lacrime, cominciando a spiegare. "Avevo solo diciassette anni, frequentavo la tua stessa scuola, quando un giorno venne un professore di venticinque anni. Io come tutte le ragazzine a quella scuola, eravamo attratta da lui... cominciò tutto con un innocente bacio, ma poi le cose si fecero più serie... l'interesse cresceva anche da parte sua, e non si trattava più di una semplice attrazione... mi ero proprio innamorata, non sapevo più stare senza di lui... ci sono anche andata a letto a soli diciott'anni, ma non mi pento di quella sera, perché da quel momento la mia vita cambio, in meglio." Dice lei singhiozzando "E com'è finita questa storia?" Chiedo subito curiosa "Avevo scoperto che lui era già sposato ma non l'amava... a me non andava bene il fatto di dividerlo con un'altra, quindi ho deciso di interrompere quella storia... lui ha continuato per due mesi a cercarmi, ma io non mi sono mai lasciata trovare quindi ha rinunciato, ed eccomi qui, sposata con l'uomo meraviglioso che è tuo padre e mamma di una bellissima bambina" continua lei "Che storia... ti capita ogni tanto di pensarci?" Le chiedo interessata da questa storia "A dire la verità ogni tanto ci penso, ma mi capita solo quando litigo con tuo padre... ogni litigio con tuo padre mi ricorda i litigi con lui... anche se si è dimostrato un grandissimo stronzo, mi ha regalato una nuova vita... e per questo motivo non potrò mai dimenticarlo." dice lei continuando a piangere Io l'abbraccio e posso sentire sulla mia pelle tutto il dolore che sta provando. "In che senso "ti ha regalato una nuova vita"?" dico incuriosita ancora una volta Il suo sguardo diventa più dolce passando una sua mano sulla guancia "Non posso dirtelo ora... un giorno capirai da sola bambina mia"

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Crystal Tutti mi dicono che prima o poi capirò. Io voglio sapere ora cosa succede no quando sarò pronta. Non sono più una bambina, ho diciott'anni posso capire cosa sia successo a mia madre, anche perché sono nella sua stessa situazione Lei però in pochi secondi però cambia il discorso spostando la sua attenzione su di me. "Raccontami di questo professore invece..." si prolunga guardandomi con malizia "Mamma io non so cosa dire... veramente... dal primo giorno che è arrivato ho sentito qualcosa verso di lui, un'attrazione troppo forte... qualcosa che non si può spiegare a parole... riesce a farmi arrabbiare come nessuno sa fare, sa farmi cambiare umore in così poco tempo, mi fa sentire cose che non ho mai sentito... ma io non posso innamorarmi di un professore... è proibito... e poi sta anche per sposarsi con quella stronza quindi è ancora più impossibile..." dico fissando il vuoto "Quindi... tu ci tieni a lui, vero?" Mi chiede cercando di capire meglio "Mamma io non saprei... sono infuriata con lui perché avendo un'altra persona al suo fianco pensa a me, è una cosa così strana... e poi io sono molto più piccola di lui ma a quanto pare non gliene frega niente... lo sa che sono un'adolescente e ho gli ormoni sballati, ma lui se ne approfitta..." rispondo "Io non posso criticarti, sul serio... posso criticare solamente lui, dovrebbe essere una persona matura e invece... si prende gioco dei tuoi "sentimenti"... promettimi solo che non gli darai più confidenza, perché potrebbe portarti su una brutta strada" dice lei "Hai ragione mamma,hai pienamente ragione .Ti prometto che ci proverò e grazie per avermi fatta sfogare" dico abbracciandola "Ma di ché... sei mia figlia, anzi siamo come due sorelle... quindi credo che sia normale sfogarsi... adesso ti auguro una buonanotte figlia mia!" Dice baciandomi la fronte... "Anche a te mamma... e ti prego, vedi che puoi fare con papà" dico supplicandola "Sarà molto difficile ma ti prometto che ci proverò, buonanotte" dice lei chiudendosi la porta alle sue spalle Mi ha fatto proprio bene sfogarmi con mia madre. Ma ancora non riesco a capire il suo racconto, come ha fatto quell'uomo a cambiarle la vita e averle regalato un'altra ? Sono le due di notte e continuo a pensare ancora a lui... se mio padre mi impedirà di continuare a frequentare quella scuola non potrò più vederlo... in un certo senso sarebbe una cosa buona, così non potrei dargli più confidenza e non mi porterebbe "su una brutta strada", come dice mia madre, dall'altra parte non mi sento pronta a dovergli dire addio, ci tengo troppo a lui, sono molto arrabbiata ma sono troppo affezionata. Lo so che è un sentimento sbagliato, ma che ci posso fare io? Però la cosa migliore sarebbe ricominciare da capo, senza di lui... non può andare ancora avanti questa storia. Bryan È passata una settimana da quel giorno orribile,una settimana che Crystal per gli occhi di tutti è solamente la mia alunna. Suo padre ha deciso di farle continuare i suoi studi in questa scuola dandomi il privilegio di osservarla nelle mie lezioni. È da una settimana che mi sento solo, mi mancano le litigate e le battutine che ci mandavamo. Non posso parlarle, non voglio che vada via da me. Le uniche volte che le ho rivolto la parola sono quando chiamo il suo nome per l'appello e lei mi risponde. Jessica non la sento da quel giorno, so che sto rischiando tanto. Lei mi minaccia, tramite messaggio, di raccontare tutto ai suoi genitori e di rompere l'accordo, ma al momento non me ne frega niente se non di Crystal. Ho fatto lo sbaglio più grande della mia vita, innamorarmi della mia alunna. Non so proprio se si possa chiamare amore, ma è un sentimento troppo forte. Il primo giorno di scuola è stata la mia condanna a morte quando ho incontrato i suoi meravigliosi occhi. Le settimane passavano tutte uguali e monotone, fino ad arrivare a Dicembre il mese in cui tutti dovevano essere buoni. Ma in quel momento io volevo solo lei tra le mie braccia. Devo cercare di parlare con lei, non possiamo evitarci ogni volta nei corridoi per paura che qualcuno va a riferire qualcosa a suo padre. Sono appena arrivato a scuola e ci sono le solite alunne a darmi il buongiorno, rispondo a tutte in modo freddo cercando lo sguardo di Crystal in mezzo a tutti questi ragazzi C'è una confusione assurda, mi sembra difficile individuarla cosi entro a scuola cercandola nei corridoi, ma vengo fermato da mia madre che mi prende per un braccio. "Ma tutto bene con Jessica?" Mi domanda "Si tutto ok, tranquilla" rispondo "Bryan non mi mentire! Lo so che non vi parlate da un mese!" esclama lei gridando quasi "Mamma stai tranquilla, abbiamo litigato ma chiariremo. Non ti preoccupare" dico rassicurandola "Lo spero per te" dice andando verso l'aula dei professori Continuo a vagare per i corridoi finché non trovo Crystal che sta sistemando il suo armadietto. Le vado incontro anche perché il corridoio è deserto. "Crystal per favore dammi un attimo!" le dico "Non esiste proprio" dice chiudendo l'armadietto e cominciando a camminare La prendo per un braccio e si gira nei suoi occhi c'è il fuoco. "Non. Si. Permetta. A. Toccarmi. Spazio vitale!" Dice fulminandomi con lo sguardo "Scusami, ma devi farmi parlare, ti prego!" Dico supplicandola "Ha due minuti di tempo" dice guardandomi male "Volevo chiederti scusa per averti messa nei guai, sono solamente un coglione... non meriti una persona come me al tuo fianco ,scusami ancora" dico con un filo di voce Lei non risponde io continuo a guardarla finchè la voce di mia zia, la madre di Melissa, non ci interrompe. "Ciao Crystal! Ma quanto sei cambiata?? Ciao nipotino! Adesso insegni nella scuola che frequenta mia figlia, ehh?" Esclama mia zia "Ciao zia, si mi hanno trasferito all'inizio della scuola" rispondo "Ah ho capito.-guarda la ragazza vicino a me- Crystal tu sei sempre più bella!" Dice mia zia con un sorriso a trentadue denti, abbracciandola "Grazie mille signora Rose,sono felice di rivederla" dice Crystal con gli occhi luccicanti "Anche io tesoro. Sei contenta di aver rivisto quella rompi palle di mia figlia Melissa?" Le domanda scherzando "Si sono contentissima. È vero a volte rompe ma le voglio troppo bene!" Dice lei sorridendo "Si lo vedo... quanto a te Bryan, non mi hai ancora fatto conoscere la tua futura moglie!" Dice mia zia guardandomi Crystal fa per andarsene ma la tiro per un braccio e le sussurro all' orecchio "aspetta, ancora dobbiamo finire io e te" Lei resta accanto a me e io la tengo ancora per non farla scappare. Adesso sono andato in pallone, non so cosa rispondere a mia zia... io e Jessica non ci parliamo e di certo io non la cercherò adesso... cosa faccio adesso? "Se vuoi questa sera potete venire a cena a casa mia così me la fai conoscere!" Esclama mia zia sorridente Merda...non so come rispondere. Con Jessica non ci sentiamo più, da quando lei disse ai signori Smith del bacio che c'è stato tra me e loro figlia. Per non darle dispiacere invento una balla che però non è stata gradita dalla mia alunna, mi vorrebbe uccidere in questo minuto. "Zia vedi, Crystal è la mia ragazza. Se per lei va bene possiamo anche venire" Lo sguardo di mia zia è incredulo, invece quello di Crystal...ho fatto una cazzata.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Bryan Crystal mi guarda malissimo, penso che in questo momento voglia proprio uccidermi. Cerco il suo sguardo facendole capire di restare al mio gioco, ma testarda per com'è mi evita. Mia zia è invece felice come una Pasqua. "Oh mio Dio non ci credo!! Crystal, la mia piccola Crystal, diventerà mia nipote?? Non potevi fare scelta migliore nipotino!" esclama con gli occhi luccicanti mia zia "Lo so zia... la scelta migliore che potessi fare" dico continuando a guardare Crystal La donna va verso di Crystal e l'abbraccia, lei si lasci stringere non facendo andar in fumo la mia bugia. Comincia a guardarmi per poi dire qualcosa con il labiale. "Me la pagherai" Le faccio l'occhiolino per sdrammatizzare questa situazione e Crystal, come fa da due mesi a questa parte, mi guarda uccidendomi con lo sguardo. "Signora Rose però non so se io stasera posso venire a cenare a casa sua, avrei degli impegni con la mia famiglia..." dice Crystal fingendosi dispiaciuta, staccandosi dall'abbraccio "Amore ma io ricordo che domani sera hai impegni, non oggi!" esclamo io con il mio sorriso che la fa infuriare ancora di più "Ah già... va bene signora Rose, stasera ceneremo da te!" Esclama Crystal salutando mia zia per poi congedarsi e andare verso la sua classe "È proprio una ragazza speciale... sono contenta per voi" dice mia zia "È davvero speciale per me" dico mentre guardo la sua figura che si allontana da me Crystal Ancora sono infastidita da quello che ha detto Bryan. Sono più di due mesi che cerco di mantenere le distanze e lui, dopo aver incontrato sua zia ovvero la mamma di Melissa inventa che io diventerò sua moglie. Avrei voluto far sfumare il suo piano ma Rose sembrava al settimo cielo, cosi da infilarmi una brutta situazione. Sono le sette di sera e ho finito ora di prepararmi per questa cena. Indosso un vestitino bianco con un fiocco nero e i tacchi neri. Prima di uscire dalla camera squilla il mio cellulare, dove compare il numero di Bryan, che non sento da stamattina a scuola quando ha inventato quella bugia. Accetto la chiamata. "Ciao amore! Alle sette e mazza passo a prenderti!" Dice Bryan con quel tono divertito "Non chiamarmi in quel modo!Mi hai messo nei guai, perché non ti portavi Jessica a questa stupida pagliacciata, lei diventerà tua moglie no io" dico tutto d'un fiato "Stai calma! Non appena passerò a prenderti ti spiegherò, tranquilla! Piuttosto sbrigati!" Dice lui chiudendomi la chiamata in faccia. Rimango ancora scossa da questa chiamata, ripongo il cellulare nella borsa e scendo le scale. Saluto la mia famiglia che aveva acconsentito di andare a casa di Melissa per una cena, omettendo però che ci venisse anche il mio professore. Mi sento male al solo pensiero di aver mentito a mia madre un'altra volta dopo che le ho confidato tutta la storia. Sono fuori dal porticato di casa mia che aspetto Bryan, dieci minuti dopo un'auto sportiva si spegne proprio davanti alla mia abitazione, facendomi capire che il mio finto ragazzo sia arrivato. Mi dirigo verso la macchina per poi entrare dentro, annusando il profumo che usa il mio professore. Questa è droga pura. Dopo essermi allacciata la cintura parte senza neanche avermi salutato. Incominciamo bene, per tutto il tempo però mi guarda. "Ma cosa guardi?" dico infastidita portando il mio sguardo su di lui "Qui qualcuno è abbastanza nervoso" dice con quella voce fastidiosa "Ti odio!" Grido forte Poco dopo ci fermiamo ad un semaforo rosso, lui si gira verso di me. "Ma capisci che ho dovuto? Non parlo con Jessica da due mesi e stasera chi dovevo presentare a mia zia?" domanda "Ma sei scemo o cosa? Le dicevi semplicemente che avete rotto, non capisco dove stia il problema!" Continuo a gridare "Se solo potessi capire come stanno realmente le cose non diresti queste cose, credimi!" Comincia a gridare anche lui "Cosa cazzo dovrei capire? I segreti non mi piacciono!!" Continuo a gridare più forte di lui. "Non è il momento. Poi lo saprai. Non ora." Dice con uno sguardo freddo come un iceberg Preferisco rimanere zitta. Continua a ripetermi che io non posso capire, se ha problemi con Jessica perché non lo dice alla sua famiglia. Ancora non sono sposati può sempre decidere di lasciarla. No invece deve mettere me in mezzo. Una sua alunna,che non capisce quali misteri nasconde. Poteva chiamare un'altra ragazza o la professore di sostegno, sicuramente sarebbero state più felice di me. Vengo risvegliata dal rombo del motore che si ferma davanti la villa di Melissa. Scesi dall'auto quando Bryan, da brav'uomo, mi apre la portiera per poi prendermi la mano e intrecciare la mia con la sua. A quel contatto la mia schiena è percossa da brividi. Entriamo in casa dopo che una cameriera ha aperto le porte, per poi andare in salotto dove ci sono tutti gli invitati che ci guardano sorridenti. Bryan mi lascia la mano andando a salutare alcune persone, mentre io mi guardo attorno per poi essere tirata da un braccio da Melissa che mi guarda scioccata, dalla mia entrata con suo cugino. "Amica mia devo ammettere che insieme state benissimo, ma cosa mi sono persa?" Mi chiede "Mely ti spiego dopo, stai tranquilla che è tutta una farsa" le dico rassicurandola "Peccato! E io che già mi ero fatta i migliori film mentali!" Esclama lei dispiaciuta "Ma smettila!! Dopo ti racconto" le dico per poi congedarmi Ritorno in soggiorno per cercare il mio professore lo vedo parlare con sua madre. "Bryan cosa cazzo hai combinato?" gli grida contro la mia professoressa. Non l'ha presa proprio bene il fatto di me e Bryan insieme. "Mamma ti ho detto che dopo ti spiegherò tutto! Sii paziente!" le dice lui "Ma sai che brutta figura dire che mio figlio sposerà una ragazza di dodici anni in meno di lui?" gli dice lei "Mamma basta! Stai tranquilla che poi capirai tutto, adesso dobbiamo andare a cenare" le dice rassicurandola Nota che io ho ascoltato la conversazione. Viene verso di me riprendendo la mia mano facendo ritornare quei brividi. "Come mai Bryan ti sei messo con una ragazza molto più piccola di te?" Domanda suo zio, seduto accanto a noi a tavola "Zio io penso che l'amore non abbia età... mi sono innamorato e basta.... io penso che non si decida di chi innamorarsi, ma che l'amore arrivi da solo e senza chiedere il permesso." risponde lui guardandomi Finge molto bene, lo avrà fatto anche con me e io non me ne sono accorta minimamente. "Parole di un uomo davvero innamorato... bravo figliolo" dice suo zio Dopo aver cenato tra le cazzate dei suoi parenti, del tipo "fate tanti bambini mi raccomando", esco un attimo fuori perché non ce la faccio proprio più a rimanere dentro con loro sentendo i pani che si fanno già sul nostro futuro. La temperatura invernale si fa sentire sulla mia pelle, facendomi rabbrividire. Una giacca però si posa sulle mie spalle riscaldandomi. Non ho bisogno di girarmi per riconoscere il proprietario. Ha il suo profumo. "Tieni, l'ho capito che stai morendo di freddo" dice lui mettendosi dietro di me. "No grazie, non c'è molto freddo" dico cercando di restituirla, levandomela. "Beh se ne dovessi sentire freddo la mia giacca è sempre qui" dice lui guardandomi intensamente e io annuisco per poi portare il mio sguardo al cielo dove si intravedono piccole stelle. Restiamo qualche minuto in silenzio e il disagio cresce sempre di più. "Non mi hai ancora spiegato perché mi hai cacciata in questa situazione" affermo continuando ad evitare il suo sguardo. "Però a te non dispiace" risponde lui "Cosa?" Chiedo girandomi verso di lui incontrando quelle pozze di un blu limpido che mi fissano "Non ti dispiace fingere di essere la mia ragazza... quando ti prendo per mano ti vengono i brividi... inutile che lo neghi" afferma lui "Ma cosa dici? Mi hai cacciata in un guaio!! L'ennesimo guaio! Ti rendi conto?! Sai cosa ho passato per convincere a mio padre che ciò che ha detto Jessica era solamente una cazzata? Sai cosa ho passato per convincere a mio padre di farmi rimanere nella mia scuola? Sai quanto sono stata male? Ho cercato in tutti i modi di evitarti ma tu sei sempre qui, inspiegabilmente, a torturarmi!! Vuoi capire che dobbiamo chiudere questo rapporto o qualunque cosa sia?" grido con le lacrime agli occhi ma sforzandomi per non farle uscire. "Tu non capisci! E non lo capirai mai!! Sono stato costretto a inventare tutta questa storia!!" Mi grida contro "Ma se tu mi spieghi questo cazzo di motivo per cui non puoi dire che hai rotto con Jessica forse capisco, genio!!" Dico alzando la voce più di lui Sta in silenzio per poi assalire le mie labbra come risposta.

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Crystal In un primo momento non ricambio il bacio, cercandomi di staccarmi ma lui mi teneva stretta a se facendomi cosi ricambiare. Non riesco a capire il motivo di questo bacio, un'attimo prima mi stava urlando contro e ora si comporta come un ragazzo che non bacia la sua ragazza da molto tempo. Mi ricorda tanto il bacio che ci siamo dati quella volta al ristorante poco dopo però aveva frantumato il mio cuore. A quell'episodio scoppio a piangere, facendo aumentare la presa di Bryan e aumentando l'intensità del bacio. Penso che questo sia stato il bacio più lungo della mia vita. Lui si stacca un attimo per asciugarmi le lacrime e comincia a lasciarmi dolci baci su tutta la faccia bagnata dalle lacrime. "Perché piangi?" Mi chiede continuando a lasciarmi piccoli baci. "Non lo so... avevo bisogno di sfogarmi" rispondo contro il suo petto "Ho capito... scusami" mi dice ancora "Ma per cosa?" Chiedo non capendo "Per lasciarti tutti questi dubbi... ti sto incasinando la vita" mi dice fissandomi "Ah" riesco soltanto a dire "Comunque questa volta non siamo stati interrotti" mi dice ricordando il nostro ultimo bacio "E non ti sei preso uno schiaffo in faccia come la prima volta" continuo io Lui si mette a ridere ricordando i nostri baci, ci stavamo avvicinando di nuovo quando la voce della mia professore di matematica ci interrompe. "Adesso potete spiegarmi?" Chiede infuriata "Mamma io non parlo con Jessica da circa due mesi e per questo ho dovuto far finta che Crystal sia la mia futura moglie. Ecco qual è la situazione." Spiega lui velocemente "Potevi rimandare l'invito!!" Esclama lei più furiosa di prima "Io non so quando o se farò pace con Jessica, quindi se rimandavo sempre poi i nostri parenti sospettavano troppo" risponde lui "Ah quindi non farai pace con Jessica?? Sei pazzo? Capisci che questa sarà la nostra fine??" Esclama lei "Mamma rimedierò, stai tranquilla!" Dice lui rassicurandola Io non capisco, ma perché dovrebbe essere la loro fine? Ma cosa vogliono dire? Che curiosità! La professoressa se ne va e io e lui rimaniamo nuovamente soli. "Che ne dici se ti prendi la mia giacca? Hai la pelle d'oca" mi dice lui dolcemente "Beh, lo ammetto, ne ho proprio bisogno, qui si gela" ammetto sorridendo Lui mi mette la giacca e mi cinge la vita guidandomi dentro casa. Una volta entrati il cugino di Bryan, il fratello di Melissa, ci chiede se potevo ospitarlo per questa notte a casa nostra visto che l'indomani mattina doveva partire e sua madre ha, cito testuali parole, trasformato la casa in un hotel per tutta la famiglia "Ah ma se vuoi puoi dormire da noi, stiamo anche vicino l'aeroporto quindi non c'è problema" dice Bryan Ma ogni tanto prima di parlare non può riflettere. Nelle tante domande che ci aveva fatto i suoi parenti a tavola, aveva detto che convivevamo. Volendoci pensare sono coperta coni miei genitori, gli avevo detto che dormivo a casa della mia amica...e invece ora dormo con il cugino di lei. Che i miei odiano per la storia che ha raccontato Jessica quando ci siamo incontrati durante quella passeggiata. Nathan accetta la proposta, prende le sue valigie in camera sua e ci dirigiamo a casa di Bryan. Dopo aver salutato tutti i parenti e dopo l'occhiata perversa della mia amica ci dirigiamo verso la macchina del mio professore per poi arrivare nel suo attico in meno di dieci minuti. Entrati dentro il palazzo salutiamo il vecchio George che mi fa un sorriso e prendiamo all'ascensore che porta direttamente all'ultimo piano. Arrivati Bryan fa fare un piccolo giro a Nathan che poi viene accompagnato nella camera degli ospiti. Il mio professore mi prende la mano e ci porta al piano superiore dove si trovano varie porte. Lui mi trascina verso l'ultima porta e quando la apre si rivela la camera da letto. E' spaziosa con un letto moderno posto a contatto con il muro, due comodini anche essi moderni. La vista da li è spettacolare si intravede tutta New York. "Ma che ci facciamo nella tua camera?" Chiedo spalancando gli occhi "Cosa vorresti fare tu? Io direi di dormire, ma se hai altro in mente io non mi oppongo" risponde con un sorriso perverso. "Ma vaffanculo! Non hai un'altra stanza?" Domando "Beh è occupata da mio cugino... e poi cosa vuoi che pensi, che conviviamo e non dormiamo insieme?" Mi chiede sempre con quel sorriso "Fanculo, fanculo, fanculo!!" Dico incazzata Vado verso una delle due porte che conduce al bagno. Entro per poi richiudere la porta dietro di me. Mi rinfresco con un po d'acqua fresca per poi uscire dal bagno. "E adesso con cosa dormo?" Domando confusa "Per me anche nuda, nessun problema" risponde quel pervertito del mio professore Lo guardo male andando verso la cabina armadio, cercando qualcosa di coprente da mettere. "Ehi ehi, ti metti a frugare tra le mie cose? E poi cosa vorresti trovare nell'armadio di un uomo?" Chiede ridendo "Non importa, basta che sia qualcosa con qui poter dormire" rispondo "Aspetta, mi sembra che Jessica abbia dimenticato una camicia da notte qui" "Un pigiama no? Sto morendo di freddo" chiedo "Possiamo anche accendere i riscaldamenti!" Risponde lui schiacciandomi l'occhio "Già non ti sopporto più " dico sbuffando Prendo una camicia rossa, che penso sia di Jessica, e vado verso il bagno che c'è fuori dalla porta. Non mi sarei cambiata con Bryan nella stanza o nel suo bagno. Busso alla porta per sapere se c'è Nathan. "Occupato il bagno!" Esclama Nathan "Sbrigati che devo cambiarmi!" Grido "Tanto convivete, puoi cambiarti anche davanti a lui non penso ci sia problema, no?" Dice Nathan dall'altra parte della porta,gridando. Ritorno in camera sbuffando, chiudo la porta e ordino al mio professore di chiudere gli occhi. Lui stranamente fa quello che dico e io comincio a spogliarmi rossa in viso. Mi volto verso lui per prendere la camicia e lo trovo che mi fissa. "Stai tranquilla, non hai nulla che io non abbia già visto" esclama con quel sorriso beffardo La sua affermazione mi fa irrigidire facendomi impacciare con questa misera camicetta. Lui scoppia a ridere avvicinandosi a me. "Hai bisogno di aiuto??" Chiede lui "No grazie!!" Esclamo "Ti giuro che non ti tocco" dice ancora lui "Aiutami ma prova a toccarmi e poi devi dire addio al tuo amico" dico io Si avvicina verso di me cercando di aiutarmi ma neanche lui riesce a legarmi questo affare, al che perde la pazienza e me la lava direttamente lasciandomi in intimo. Mi guarda dalla testa ai piedi per poi fare combaciare le nostre labbra.

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Bryan La faccio distendere sul mio letto e comincio a baciarle il collo per poi risalire fino alla bocca,dove mi delizio del suo sapore. Comincio a levare l'intimo che gli copre poco e niente delle sulle forme... Levato il reggiseno,bacio i suoi seni prosperosi e lei geme dal piacere. Continuo il mio lavoro scendo più giù lasciano di qua e di la qualche bacio,continuando a sentire i suoi gemiti di apprezzamento. Tolsi con la bocca quelle mutandine striminzite che portava,bacio il suo monte di Venere e dalla sua bocca esce un urletto. "Prof" geme Io a sentirmi chiamare così mi eccito ancora di più... Prendo una bustina contenente il preservativo,lo apro e lo faccio scivolare sulla mi erezione. Apro le sue gambe,che aveva richiuso precedentemente,e mi risistemo. Faccio scontrare le nostre intimità,lei geme,la bacio sulla bocca,un bacio dolce,prendo l'erezione nella mano e indirizzo il mio pene nella sua fessura. "Piccola sei pronta?" Lei annuisce in preda all'extasy ed entro piano piano dentro di lei. Lei sussulta per la mia presenza in lei. "B-Bryan fa piano" dice lei gemendo dal dolore "Certo piccola" Entro in lei piano piano e ogni volta lei sussulta. Quando sono tutto dentro di lei mi sto fermo per farla abituare,io intanto mi beo del calore che mi sta dando. Mi sento in un'altro mondo,pieno di sentimenti positivi dove prevale l'amore. "Bryan"mi richiama lei "Si amore?" "Puoi...aspetta come mi hai chiamato?" "Amore piccola" Lei mi bacia e sorride. "Ti puoi muovere" continua a sorridere. Non me lo faccio ripetere due volte che comincio a muovermi ritmicamente ma comunque piano per non farle male. Cominciamo a gemere insieme,i nostri respiri si uniscono e lei si contorce sotto di me. Mette le sue gambe intorno alla vita,le sue mani sui miei glutei e sussura "Amore-ah-muoviti più veloce" "Certo-ah cazzo-piccola" Comincio a muovermi più veloce tanto che si sentono le molle del letto cigolare. "Ah Bryan-cazzo-sto per..." "Si piccola-ah-vieni per me,con me" Do altre sue spinte e veniamo insieme dicendo i nostri nostri nomi. Io mi sfilo da dentro di lei e piagnucola "Che hai piccola?" "Ti volevo ancora dentro" Io la guardo con sguardo malizioso e mi ributto sopra di lei facendo scontrare le nostre intimità e lei geme per il piacere "Bryan-mh-finiscila" "Tu mi hai detto che mi volevi" Sorride e mi bacia,io mi corico e tiro lei su di me. Ha la fronte nel mio petto,le nostre gambe intrecciate e la sua mano sui miei addominali che disegna cerchi immaginari. "Piccola com'é stata la tua prima volta?" "Fantastico" Sorridiamo "Non me l'immaginavo così..." L'interrompo "Con il tuo professore?" Lei si alza e si appoggia la testa sul palmo della mano. "Si penso di sì,ma non dicevo questo" Mi metto nella sua stessa posizione e la guardo con un sorriso che non se ne vuole andare "Ogni ragazza si sogna sempre al sua prima volta,io pure me l'immaginavo,non so con chi,ma con un ragazzo che mi amava e mi rispettava..." La guardo "So che non mi ami"io a questa affermazione vorrei ribattere ma sto zitto"ma mi rispetti e per me questa prima volta é stata fantastica" Le sorrido e l'avvicino,la bacio e la faccio distendere. Metto la sua testa sul mio petto e in meno di cinque minuti sento il suo respiro pesante. "Crystal io con te non ho fatto solo sesso,ho fatto l'amore" Deposito un bacio sulle labbra e mi addormento con lei tra le braccia. Non passavo una notte così piena di passione da quando ero preso da Jessica, da quando è entrata Crystal nella mia vita Jessica non l'ho guardata più e ogni volta era soltanto una scopata per passarmi il tempo, niente di più. Stanotte invece è stato diverso, non si è trattato di una passa tempo. Lei è importante per me. Abbiamo espresso i nostri sentimenti, poi ho anche avuto l'onore di essere stato il primo, mi ha fatto stare bene, mi mancavano queste notti così. È bellissimo vederla dormire al mio fianco, non so cosa darei per averla ogni mattina accanto a me. "Ma cosa ci fai tu nel mio letto?" Le dico scherzando mentre lei ancora cerca di metabolizzare cos'è successo. "Ma che ci faccio io qui? Ah... STRONZO!! ERI UBRIACO ALLORA!!" comincia a gridare lei "Non capisco a cosa ti riferisci" dico fingendomi all'insaputa di tutto "Ah no? Non lo capisci? Oddio mi sono fatta sverginare da uno ubriaco... sono una cogliona, dovevo capirlo!!" grida lei "Ti ho sverginata? Ma vero dici?" Le domando Comincia a tirarmi oggetti di qualsiasi tipo, che io schivo tutti... è infuriata, penso proprio che fra poco vado a finire in ospedale, mi colpirà con qualcosa prima o poi. "Sei uno stronzo! Coglione! Puttaniere!" Grida continuando a tirare oggetti Mi alzo e lei si allontana fino ad appoggiarsi al muro. "Non ti avvicinare e non toccarmi!" Continua a gridare Mi avvicino a lei e appoggio le mani al muro all' altezza della sua testa, per impedirle di scappare. "Io. Stavo. Scherzando. Capito piccolina?" Le dico sorridendo "Ma piccolina a chi?? Sei ancora di più stronzo! Mi hai fatto venire un collasso quasi!" grida lei "Non gridare che c'è mio cugino che starà ascoltando tutto" le dico chiudendole la bocca "Oddio vero.... adesso saprà di ciò che è successo stanotte... certo che non hai ritegno, hai ospiti a casa e tu lo fai lo stesso!" mi dice lei "Oh piccolina però tu non ti sei tirata indietro!" Le rinfaccio continuando a sorridere "Sei un grandissimo stronzo!" Continua a dirmi "Adesso mi sto offendendo però" le dico fingendomi offeso Lei scoppia ridere prendendo un mio bermuda e una maglietta per poi andare verso il bagno. "Ti stanno proprio bene, sembro io versione femminile" dico ridendo "Vaffanculo stronzo" continua a dirmi incazzata nera La raggiungo e abbracciandola da dietro "Piccolina sei arrabbiata con me?" faccio la faccia da cucciolo "Si! Levati e fammi andare a lavare!" Dice acida Le sposto i capelli e comincio a baciarle il collo, lentamente. Mentre facevamo l'amore ho notato che le piace molto. "Piccolina che ne dici di fare un secondo round?" Le dico provocandola "Innanzitutto non chiamarmi più piccolina! Comunque no, non ne ho proprio voglia!" Dice lei "È troppo carino "piccolina"!! Esclamo io "Aspetta un attimo, ma ieri sera l'ho usato il preservativo, giusto?" Le chiedo preoccupato "Ehm... Non ricordo..." dice lei "Oh mio Dio..... voglio morire... Non può essere...." mi lamento io "Ma cos'è che ti fa venire il dubbio?" Mi chiede più preoccupata di me "Non lo vedo sparso per la camera... di solito è la prima cosa che si nota entrando" dico "Cosa" Grida lei infuriata Non riesco a credere che mi sia dimenticato di mettermi le precauzioni. Non mi era mai capitato. Non potrei mai perdonarmi una cosa del genere.Non per i bambini, io li adoro,  ma non mi sento pronto a diventare papà... poi lei ha solo 18 anni e nemmeno stiamo insieme, quindi sarebbe proprio uno scandalo e di certo non vorrei trovarmi in una situazione del genere. Continuiamo a cercare entrambi mettendo a soqquadro la mia camera da letto ma, nostro malgrado, non troviamo nulla. Crystal è disperata e continua a lamentarsi camminando avanti e indietro per la stanza. Ad un certo punto sentiamo Nathan bussare alla porta della stanza. "Cugini tutto a posto? Sentivo delle urla e mi sono preoccupato" dice Nathan "Si tutto ok, tranquillo!" Diciamo entrambi "Ok... Ma stanotte è successo qualcosa o vi siete dati alla pazza gioia? Sentivo dei rumori" dice Io e Crystal ci guardiamo scioccati "Cugino ma i cazzi tuoi?" Gli dico sfacciatamente "Giusto cugino... scusami... è giusto che facciate queste cose ora perché poi con i bambini sarà difficile..." dice lui "Vaffanculo Nathan!" Grida Crystal Vedo che oggi è la giornata dei vaffanculo, Crystal è da stamattina che non smette di dirlo. Ad un certo punto però un cellulare comincia a squillare, è il suo. "Si mamma dimmi" dice lei "Si ok tra trenta minuti circa sarò a casa." Afferma Chiude la chiamata e mi guarda intensamente negli occhi. "Bryan" mi dice "Crystal" rispondo "Quello che è successo stanotte non dovrà ripetersi mai più. Fai finta che non è successo nulla. La nostra doveva essere una farsa ma purtroppo si sta trasformando in realtà e noi dobbiamo assolutamente impedire ciò. Ci siamo lasciati andare troppo dal piacere del momento e non abbiamo capito più nulla, purtroppo siamo umani e succede. Adesso chiarisci con Jessica e cerca una scusa da inventare ai tuoi zii. Da oggi riprendiamo le nostre vecchie vite."  Dice con lo sguardo serio Non so cosa dire... ha ragione, ci siamo lasciati trasportare troppo ieri sera,ma come può dirmi di dimenticare una cosa del genere? Non mi sentivo così bene da tanto tempo. Mi ha fatto provare dei sentimenti fortissimi. Non dimenticherò mai questa notte. Prima che io possa riuscire a risponderle squilla il mio telefono, è mia zia Rose "Si zia dimmi" "Vi aspettiamo alle sedici al centro commerciale vicino casa tua per salutarvi, noi purtroppo dobbiamo partire di nuovo e ci teniamo a salutarvi." Dice mia zia "Ah... mi dispiace che partite di già... Io non so se potremo essere presenti... chiedo a Crystal e dopo ti richiamo per farti sapere" le dico "Ok ciao nipotino" Chiudo la chiamata e Crystal mi guarda in attesa di una risposta. "Crystal hai ragione abbiamo sbagliato... tu però non puoi dirmi di dimenticare una notte in cui ho provato emozioni che non provavo da mesi...- lei mi guarda con le lacrime agli occhi- io grazie a te ho provato sentimenti che con Jessica non avevo mai provato... Io Jessica non l'ho mai amata Crystal..." "perché stai per sposarla allora?" domanda interrompendomi "È difficile da spiegare..." le dico soltanto "Ok, non vuoi spiegarmelo? Benissimo, vi auguro tante cose belle Bryan. Addio." Dice dirigendosi verso la porta della mia camera La prendo per un braccio e lei gira per poi sbattere il mio corpo sul mio, non sono pronto a lasciarla andare per sempre. "Crystal non te ne andare" la supplico con le lacrime agli occhi "Ti racconterò tutto. Promesso." Continuo "Sono tutta orecchie." Dice in attesa di una mia spiegazione. Le cingo la vite con un braccio e la invito a sedersi sul letto accanto a me. "Cominciò tutto undici mesi fa, nel mese di gennaio. Io e mia madre avevamo perso il lavoro in una scuola e, dato che mio padre non c'è più, la nostra situazione economica non era delle migliori. Mia madre incontrò dopo tanti anni un suo vecchio amico del liceo, il preside della nostra scuola. Lei gli chiese se lui potesse fare qualcosa per assumerci entrambi nella sua scuola. Lui accettò, ma in cambio voleva che io sposassi sua figlia, Jessica, perché non riusciva a trovare un marito e suo padre temeva che restasse da sola . Io mi opposi a questa offerta ma non ci fu nulla da fare, anche perché si intromisero i miei zii in questa situazione. All' inizio ero un po' preso da Jessica, ma da quando ti conobbi hai invaso la mia mente e non ne sei uscita più." Dico piangendo Delle lacrime solcano il mio viso. Non piangevo da ben sette anni, da quando mio padre mori di cancro. Alzo il viso, che ho tenuto abbassato, e il suo è pieno di stupore "Io..... potevo immaginarmi di tutto ma non una cosa del genere.... ecco perché quella volta che mi hai baciato in quel ristorante dopo poco hai baciato lei... scusami se non ti ho mai capito... ma io una cosa del genere non l'avrei mai immaginata... quindi tu mi stai dicendo che lavori nella nostra scuola grazie a questo accordo?" Dice lei scioccata "Esatto" Dico con un filo di voce... Lei mi asciuga le lacrime per poi abbracciarmi... il mio cuore comincia a battere velocemente. Mi sento bene tra le sua braccia. Ci resterei sempre, come questa notte. "Quindi.... mi stai dicendo che.... per colpa mia tu non sei più interessato a Jessica?" Mi domanda lei "Crystal... io ero solamente attratto fisicamente da Jessica... e poi non è colpa tua se non è più così... Non devi sentirti in colpa " dico mentre lei punta il suo sguardo su di me "Crystal, parliamone chiaro.... io per te provo sentimenti che non provo da tantissimo tempo! Tu mi hai fatto provare emozioni uniche! Io non so se quello che provo se te sia amore... Tu lo chiami amore il semplice fatto che la mattina, al mio risveglio, il mio primo pensiero sia tu? Tu lo chiami amore il fatto che la notte, prima di addormentarmi, io pensi a te? Tu la chiami amore quella sensazione piacevole che provo ogni volta che ti vedo o ti parlo? Se non è amore, io non so cosa sia, credimi..." dico con le lacrime che continuano a scendere. Ad un tratto, lei mette le sue calde mani attorno al mio collo e mi lascia un dolce bacio sulle labbra, sorridendomi.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Crystal Bryan mi ha appena confessato i suoi sentimenti. Non posso crederci... non avrei mai pensato una cosa del genere, che il mio professore si comportasse in un modo strano con me, diverso rispetto con le altre alunne, mi era già chiaro abbastanza direi. Ma non avrei mai immaginato che un professore potesse innamorarsi di me. "Sempre se è amore", come dice lui... qualunque cosa sia, io non avrei mai pensato che un professore potesse arrivare a provare dei sentimenti per me. Di solito questo genere di cose accade nei film, ma lì le cose sono più semplici... adesso mi trovo di fronte ad una situazione abbastanza complicata. Se la realtà fosse come i film, il mondo sarebbe un posto migliore. Non posso credere nemmeno a cosa mi ha raccontato riguardo Jessica, sembra così assurdo... è una cosa orribile costringere due persone ad amarsi... se avessi saputo cosa c'era sotto questa storia alcuni comportamenti con Bryan li avrei assolutamente evitati, non si meritava di essere trattato in quel modo... è vero, mi ha ferita alcune volte ma se io avessi saputo il motivo per cui lo faceva certe cose non gliele avrei dette/fatte. L'immagine che ho avuto fino ad oggi di Bryan è quella di un playboy, che ha la testa solo a delle avventure di una notte e non a costruirsi una famiglia. Infatti, molte volte mi chiedevo perché stava sposando Jessica, non lo vedevo proprio come una persona capace di amare... Oggi ho scoperto l'altro lato di Bryan, quello dolce, sensibile e fragile che non ha mai esternato. È come se avesse messo una corazza per fare in modo che nessuno potesse ferirlo. Inutile negare che mi ha fatto una tenerezza assurda... dopo la sua dichiarazione non ho resistito, ho sentito di baciarlo e l'ho fatto. Non ho saputo proferire parola, era come se ad un tratto mi fossi dimenticata di saper parlare. Però, almeno come penso io, un piccolo gesto vale più di mille parole, e in questo caso il "piccolo gesto" è un bacio... Non so di preciso cosa abbia voluto significare quel bacio, ho le idee abbastanza confuse... Non appena stacchiamo le nostre bocche ci guardiamo intensamente negli occhi, ed io mi sento quasi a disagio. "Grazie Crystal." sussurra asciugandosi le lacrime "Ma grazie di cosa?" chiedo non capendo "Grazie di tutto... grazie per avermi ascoltata oggi, grazie per avermi aiutata con la messa in scena fatta per i miei parenti quando non avresti dovuto, grazie per essere entrata nella mia vita e soprattutto grazie per aver riacceso in me quei sentimenti che da molto tempo non provavo" dice con un sorriso Ancora una volta non riesco a rispondere, rimango come pietrificata in seguito alle sue parole. Non nego che mi stanno tremando le gambe. "Crystal se tu non provi ciò che provo io non sei costretta a restarmi vicino, almeno io non costringo le persone ad amare. Può succede di provare dei sentimenti non ricambiati." mi dice continuando a fissarmi Faccio un lungo sospiro e comincio a parlare sotto il suo sguardo intenso. "Adesso è il mio turno. Partiamo dal presupposto che già dai primi giorni mi stavi antipatico...- si mette a ridere- quando le mie amiche mi dicevano _hai visto che è bono il nuovo professore?_ io rispondevo _bono forse si, ma antipatico come nessun'altro!_ ... non so quest'antipatia a cosa era dovuta, forse al fatto che ti davi/dai troppe arie- lui mi interrompe dicendo "mi do? Che vorresti dire?" Ma io lo ignoro e continuo con il mio discorso... - o forse al fatto che molte ragazzine ti andavano dietro... e non era gelosia, era solo un fastidio che provavo nel vedere tutte quelle gallinelle seguirti per tutta la scuola. Dopo qualche settimana cominciai anch'io a provare un'attrazione strana per te, ma non come quella delle altre... io, a differenza loro, non ti facevo gli occhi dolci o ti seguivo per fartelo capire. Insomma, mi tenevo tutto dentro. Quando per la prima volta mi hai dato passaggio io non volevo accettare, perché mi facevi paura. Non mi facevi paura proprio tu, mi faceva paura quell'attrazione che provavo nei tuoi confronti, non era la prima volta che mi capitava di provare qualcosa per qualcuno, il problema era che sta volta era diversa dalle altre. Insomma, non mi era mai capitato di invaghirmi di un professore, ed era proprio questa la cosa che mi faceva pensare che tutto ciò non mi avrebbe portata su una bella strada. Quando mi dicesti che saremmo andati a casa tua, avevo un vuoto allo stomaco, avevo paura che potesse succedere qualcosa... Quando arrivammo qualcosa successe...il nostro primo bacio. Lì ho avuto delle scariche elettriche assurde, è vero non è durato molto perché ti ho lanciato uno schiaffo in faccia, ma ho provato delle cose abbastanza forti. Me la sono presa con te perché pensavo che ti stessi prendendo gioco di me, che ti sembravo una di quelle ragazze. Poi arriva il secondo bacio, che però è stato interrotto dalla tua "amata" Jessica... quando, subito dopo aver baciato me, hai baciato lei, ho provato una rabbia assurda... l'unica cosa che volevo fare era ammazzarti e mi hai distrutto quando mi hai detto della scommessa. Per concludere, dopo altri baci, arriva la nostra prima volta, non so tu quante volte l'abbia fatto,- lui scoppia a ridere- ma con me è stata la prima volta. Non nego che stanotte sono stata benissimo, ho provato emozioni fortissime... il nostro, come dici tu, non è stato sesso. Noi abbiamo fatto l'amore. Abbiamo esternato i nostri sentimenti al tal punto che ci siamo anche dimenticati di usare le precauzioni, ti ammazzerei ma per adesso evitiamo questo dettaglio. In quel momento tutto l'odio che provavo nei tuoi confronti è svanito e con esso anche la mia razionalità. In quel momento ho spento il cervello e ho ragionato con il cuore. Molte volte ti ho evitato o trattato male a causa del discorso Jessica, e per questo mi scuso. Mi scuso perché io non avrei mai pensato che dietro tutto ciò ci fosse questa situazione così complicata. Ultimamente ho parlato con mia madre... è stato proprio quando Jessica disse a mio padre che tu mi baciasti... quella notte non riuscivo a smettere di piangere, la rabbia era molta. Ci siamo sfogate entrambe, le ho anche raccontato di te. Mia madre non se l'è presa tanto, perché lei si è trovata nella stessa situazione tanto tempo fa e quindi è stata molto comprensiva. Mi ha raccontato questa sua storia, che adesso non mi va di raccontarti, che è molto simile alla nostra, solo che andò a finire male perché mia madre scoprì che lui era già sposato con un'altra che non amava. Così lo lasciò, nonostante l'amasse, ma ha sofferto tanto, e lei non vuole che la stessa cosa capiti a me. Io quella notte le ho promesso che ti avrei allontanato, che ti avrei trattato solamente come un professore. Ci ho provato, stavo per riuscirci, ma eccomi qua. Non so se capisci, c'è qualcosa che mi lega a te. Per quanto io possa provare a starti lontana, ci sarà sempre qualcosa che mi riporterà da te. Io ad oggi posso dire di provare ancora quell'antipatia dei primi tempi nei tuoi confronti, ma ti assicuro che non è la stessa di prima. Adesso provo antipatia perché io non dovrei provare certe cose per te, eppure le provo. A dire la verità odio più me stessa che te. A volte mi sento davvero una cogliona. Neanche io so dire con precisione se si tratta di amore o qualcos'altro, ma qualcosa sarà. Anch'io provo tutto ciò che hai descritto tu, e provo anche tanta rabbia per tutto ciò. Io adesso che ho scoperto questo, mi arrendo a ciò che provo... diciamo che mi ha tranquillizzata sapere che tu provi i miei stessi sentimenti e che non mi stavi prendendo in giro. Quindi Bryan, che facciamo? Continuiamo a far finta o cominciamo a rendere le cose più reali?" Lui mi guarda con un sorriso e mi abbraccia "Devo ammettere anch'io che sapere che tu provi le stesse cose che provo io mi ha molto tranquillizzato. Quindi, primo problema superato... il problema è che in seguito alle nostre confessioni sai quanti problemi dovremo affrontare, vero?" "Certamente... so bene che questa è una situazione complica" dico con una faccia triste "Il primo problema è quello dei tuoi genitori, ma ce n'è uno più grave di questo... il vero problema è Jessica e suo padre. Non ho assolutamente idea di cosa fare" dice rassegnato "Nemmeno io... ma, se vuoi, questi problemi potremo affrontarli insieme. Se tu vorrai io non ti lascerò solo di fronte queste situazioni. E poi, come si dice, l'unione fa la forza, no?" Dico schiacciandogli l'occhio "Certo che voglio. Però ho paura che io possa metterti nei guai." "Ma quali guai? Lotteremo per una buona causa!" "Per buona causa intendi il nostro amore? Ti ricordo che non siamo ancora sicuri dei nostri sentimenti" dice lui "Se non lo facciamo per i nostri sentimenti, ancora non sicuri, fallo almeno per chiarire le cose con Jessica. In questo caso metti me e i nostri sentimenti in secondo piano, lotta per te stesso. Poi a noi due, a capire meglio cosa proviamo, ci pensiamo non appena Jessica si leverà dai piedi" rispondo io "Hai ragione. Sei solo un'adolescente ma sei così matura!" dice con un sorriso "Beh si, non posso darti torto" dico senza un briciolo di modestia "Modesta mi dicono!" dice divertito "Comunque... -dico cambiando discorso- riguardo al fatto di Jessica, ti darò tutto l'appoggio morale che ti serve. Non ti lascerò solo in questa situazione." dico prendendogli la mano "Grazie mille. Come farei senza di te?" Dice sorridendomi "Beh... in quel caso non saprei." Scoppia a ridere e mi lascia un dolce bacio sulle labbra. E' mia madre. "Crystal ma si può sapere dove cazzo sei?" Mi urla contro Bryan scoppia a ridere e sussurra un "sapesse signora..." Lo fulmino con lo sguardo e rivolgo la mia attenzione a mia madre. "Mamma scusami ho fatto tardi perché c'è stato un problemino con il recipiente, ma ti assicuro che fra 10 minuti sarò a casa!" dico rassicurandola "Me lo auguro per te signorina Smith!!" continua a gridare per poi chiudere la chiamata Bryan continua a ridere come un pazzo e io lo guardo malissimo. "Ma che cazzo ridi?" "Mi fa morire tua madre!" dice continuando a ridere "Ma vaffanculo!" dico cercando i miei vestiti Appena arrivata a casa, dopo aver subito mille prediche da mia madre, sono corsa in camera mia. Penso ancora a tutto ciò che è successo da ieri a oggi. È assurdo come in meno di ventiquattro ore si possano scoprire così tante cose. Adesso il mio dubbio è: lo racconto a mia madre o no? Dovrei perché non voglio nasconderle ancora un'altra cosa... ma forse è meglio dirle tutto quando io e Bryan cominceremo a frequentarci. Oggi è sabato e per fortuna non c'è scuola. Quest'anno è più pesante degli altri, mi sono addirittura addormentata durante l'ora di filosofia, cosa che non mi era mai successa. Gli esami si avvicinano, e l'ansia comincia a farsi sentire. Speriamo che Bryan mi aiuti... però se mi aiutasse in molti potrebbero insospettirsi. Oggi voglio rilassarmi... ho tanta voglia di fare shopping con le mie amiche... prendo il telefono per mandargli un messaggio nel nostro gruppo ma mi arriva subito un messaggio da parte di Bryan. Professore O'Connell: alle 15:50 passo a prenderti... spero tu non abbia dimenticato di andare a salutare i miei zii in aeroporto. Me lo ero proprio dimenticato con tutto quello che è successo. Crystal: certo che non l'ho dimenticato. Ci vediamo alle quattro meno dieci! Cancello subito la chat e anche il suo numero, se mio padre si accorgesse che ho il suo numero mi rinchiuderebbe in casa. BRYAN Siamo appena arrivati in aeroporto e ci sono tutti i miei parenti. Tengo per mano Crystal come se fossimo realmente fidanzati. Mia madre mi guarda malissimo in attesa che io chiarisca con Jessica. Crystal va in contro ai miei parenti e mia madre mi allontana tirandomi da un braccio. "Cosa c'è?" Chiedo esasperato "Quando hai intenzione di parlare con Jessica? Quando suo padre ci licenzierà e resteremo sul lastrico?" mi chiede lei infuriata "Mamma forse non hai capito che io non ho più intenzione di stare con Jessica. Io non mi sposerò mai con lei." affermo deciso "Cosa???" urla mia madre al tal punto da farsi sentire da tutto l'aeroporto.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


BRYAN Mia madre mi guarda con occhi spalancati, come se avesse visto un mostro. Lei ha sempre avuto il terrore di perdere il lavoro, perché sa che mio padre quando morì non ci ha lasciato alcun bene. Se adesso entrambi abbiamo due case che non hanno nulla di umile, è grazie a Jessica. "Bryan non puoi fare questo, sai a cosa andremo in contro!" dice lei "Mamma ti giuro che troverò una soluzione! Non succederà nulla!!" dico rassicurandola "Questo lo dici tu!! Sai di cosa è capace quell'uomo! Non ha pietà di nessuno!" grida lei Si avvicinano Crystal, mia cugina Melissa e i miei zii. "Cosa succede qui?" chiedono i miei zii "No niente tranquilli" dico io rassicurandoli "Cari cuginetti vi do una bella notizia... io non partirò, resterò qui a New York a casa di mia nonna!" esclama Melissa contentissima "Oh sono felicissima!" Dice Crystal correndo ad abbracciarla. "Beh per noi invece è l'ora di andare... ci vediamo fra qualche mese per le vacanze estive!" dice mio zio "Avrei voluto che restaste per le vacanze di Natale,vi auguro buon viaggio!" dico io salutandoli Sono le otto di sera e, dopo aver lasciato Crystal a casa, sono finalmente ritornato nel mio attico dopo una lunga giornata. Vado in camera mia che ancora profuma di lei e mi distendo a letto. Voglio chiamare mia madre per spiegarle meglio cosa intendo fare con Jessica ma mi arriva un messaggio nel gruppo dei colleghi. Diana: colleghi avete saputo che da gennaio verrà un altro preside? Un altro preside? Non posso crederci! È l'ideale per lasciare Jessica! Adesso però devo progettare come affrontare il discorso con lei... sarà meglio lasciarla a gennaio, quando suo padre lascerà la scuola, così non avrò problemi. È meglio che la chiami per fare pace, sennò comincia ad insospettirsi e suo padre ci licenzierà prima di gennaio. Diciamo che per un mese sarò un attore. Bryan : ciao amore! Scusami per l'ultima lite, sono davvero dispiaciuto! Mi manchi tanto, ritorna. Questo non è assolutamente il messaggio di una persona innamorata, ma non ci riesco proprio. Sono una persona che ha sempre odiato le cose dolci, specialmente quando sono forzate. Io penso che le frasi dolci, non troppo elaborate, siano più belle quando sono vere e spontanee. Sono sempre stato un playboy, tutte le donne che volevo le avevo nel giro di poche ore. Ad oggi però non ho più questi capricci, almeno da quando ho conosciuto Crystal. Perché voglio solo lei, e delle altre ragazze non me ne può fregar di meno. Ad un tratto mi arriva una chiamata da parte di mia madre. "BRYAN?" "Dimmi mamma" "Hai sentito che a gennaio arriverà un nuovo preside?" domanda lei quasi incredula "Si mamma... sono felicissimo, sembra che le cose stiano andando per il verso giusto." "Già figlio mio... però è meglio lasciarla a gennaio, così non correremo rischi" "Esatto anch'io avevo pensato così. Sarà un mese di recitazione, ma cercherò di resistere." Le dico "Bravo figlio mio. Ti voglio tanto bene!" Dice lei "Anch'io mamma" e chiudo la chiamata Sono le otto del mattino del mattino e mi sono svegliato per colpa del mio telefono che non smette di suonare. Mi alzo per guardare da chi viene la telefonata e sullo schermo appare il nome di Jessica. Che abbai inizio la recita. "Ma buongiorno amore mio" dice lei "Buongiorno tesoro" "Come stai?" Mi domanda "Adesso bene... tu?" "Anch'io adesso bene... mi sei mancato tanto" Dice lei "Anche tu" dico io freddamente "Posso venire adesso?" Mi chiede "Ovvio" dico con lo stesso tono Chiudo la chiamata. Adesso devo solo entrare nei panni di un attore. Jessica nei miei confronti è sempre stata molto possessiva, lei non mi ha mai amato, non mi ha mai lasciato andare semplicemente per il fatto che ha paura di rimanere sola. Col passare dei mesi è diventata sempre più pesante e io cominciavo a non sopportarla più. Devo sopportare tutto questo solo per un mese, poi potrò stare con Crystal. Dieci minuti dopo esatti dalla fine della telefonata Jessica è dietro la porta di casa mia. Neanche il tempo di farla entrare in casa che si butta sopra di me e comincia a baciarmi e mi sussurra in un orecchio che poi mordicchia "Amore ho tanta voglia di fare sesso" mi dice eccitata "Beh amore... non ti piacerebbe un altro giorno?" Dico senza emozioni "No! Adesso!"insiste lei Sembra una bambina quando fa così... adesso mi tocca soddisfare i suoi capricci. Spero che gennaio arrivi presto. Senza lasciarmelo chiedere un'altra volta, velocemente le tolgo la maglietta e poi i pantaloni, mentre lei fa lo stesso. Comincio a baciarla sul collo e mi torna in mente l'immagine di Crystal eccitata al massimo. Comincio a baciarla in tutto il corpo per poi prendere un preservativo. Lei ansima un "siii finalmente" e questo mi fa capire che è pronta. Velocemente entro dentro di lei dandole violente spinte. Lei continua a gemere mentre io nemmeno la bacio nelle labbra. Vorrei tanto che in questo momento, al suo posto, ci fosse Crystal. Non posso farci niente, con Jessica non riesco a provare nulla. Esco subito da dentro di lei e torno a vestirmi,non sono riuscito nemmeno ad eccitarmi. "Amore ancora dai!" mi chiede lei con gli occhi dolci e pieni di lussuria "Amore sono abbastanza stanco... mi sono svegliato da poco e sto morendo di sonno" "Ah capisco... allora mettiti comodo che vado a prepararti la colazione" dice lei "Grazie tesoro" dico io addormentadomi Crystal Da un paio di giorni girano voci che da gennaio cambierà preside, ma io non so se crederci. Nel caso fosse vero, sarei davvero felice soprattutto per Bryan, così potrà liberarsi di Jessica. Sono già passate tre settimane dall' ultimo giorno in cui sono uscita con Bryan. Da due settimane ho delle nausee assurde e vomito in continuazione. Questo mi ha impedito di andare a scuola. Oggi sembra che sto un po' meglio e ho deciso di andarci, così potrò vedere anche Bryan. Suona la campanella ed è l'ora di entrare in classe, a prima ora abbiamo geografia. Il mio professore si presenta in classe più affascinante del solito, camicia bianca con i primi tre bottoni sbottonati e pantaloni stretti blu scuri. Giusto per far impazzire qualche alunna, tra cui io. Se tutte queste ragazzine che ci vanno dietro sapessero che io ho fatto l'amore con lui, a quest'ora sarei morta. "Buongiorno ragazzi! Cosa sono queste facce addormentate? Su' che fra due giorni inizieranno le vacanze di Natale e potrete riposarvi!" Esclama lui Dopo aver chiamato l'appello comincia a lasciare un sacco di compiti per le vacanze. Io l'ammazzerei. Non farò mai questi compiti. Se lo può scordare. "Signorina Smith, può venire a spiegare ai compagni assenti l'altro giorno la lezione scorsa?" Mi chiede con un sorriso "Ma allora è scemo?" Mi chiede Lynda "È uno stronzo! Questa me la paga!" Dico io a bassa voce "Come scusi?" Mi chiede con quella voce da stronzo Forse non ho parlato così a bassa voce. "No niente prof... arrivo" Mi incammino verso la cattedra, ma, arrivata lì, sento girare forte la testa e mi sorreggo mettendo entrambe le mani sulla cattedra. "Signorina Smith, tutto bene?" Chiede lui preoccupato "Si tutto ok prof... allora durante l'ultima lezione abbiamo parlato di...." comincio a parlare ma ad un certo punto vedo tutto buio, come se tutto si fosse spento.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


BRYAN Crystal stava per cominciare a spiegare ma non ce l'ha fatta perché è svenuta sotto i miei occhi. Sono andato subito nel panico e l'ho presa dal pavimento per portarla in infermeria. Non dava segni di vita, a tratti non respirava. Arrivati in infermeria, l'infermiera della nostra scuola ha provato a rianimarla senza alcun successo. "Posso provare a farle la respirazione bocca a bocca?" chiedo all'infermiera "Già gliel'ho fatta io, non penso che la sua bocca la faccia svegliare" dice l'infermiera ridendo "Tentar non nuoce!" dico schiacciandole l'occhio Lei acconsente ed io mi avvicino alle labbra di Crystal. Ha un profumo così buono, lo stesso che aveva quella sera. Quello che ormai è rimasto impresso nella mia stanza e nella mia mente. Purtroppo il mio tentativo è fallito perché Crystal ancora non si sveglia. L'infermiera mi guarda come per dire "te l'avevo detto!" ma la ignoro, sono troppo preoccupato per Crystal. "Professore lei può tornare in classe, ha trenta alunni a cui stare attento!" mi dice l'infermiera. Forse ha ragione, tra un po' ritorno qui. "Si ha ragione, è meglio che vada" Non appena apro la porta sento Crystal urlare "Oddio ma cosa ci faccio io qui?" Mi giro di scatto verso di lei e lei mi guarda con gli occhi spalancati. "Crystal sei svenuta mentre eri in classe" afferma l'infermiera Io non riesco a dire nulla, sono troppo felice per il suo risveglio. La cosa che mi sconvolge è che con le mie labbra si è svegliata veramente! "Cosa? Non può essere! Ma se due minuti fa ero alla cattedra a spiegare..." cerca di dire Crystal ma non riesce a terminare la frase perché le viene da vomitare. Si alza di scatto dal lettino dell'infermeria e si dirige verso il primo cestino che vede. A me ha sempre fatto schifo vedere la gente vomitare, ma per questa volta chiudo un occhio. Io e l'infermiera la raggiungiamo e cerchiamo di tenerle i capelli. Quasi quasi mi metto a vomitare anch'io. Appena smette l'aiuto ad alzarsi e l'accompagno al lavandino per farle sciacquare la faccia. Ha gli occhi rossi e lucidi e il viso totalmente bianco, si vede che sta tanto male. L'infermiera la fa distendere di nuovo sul lettino e le da acqua e zucchero. "Crystal ma è la prima volta che ti capita?" le chiede "Di svenire si, non svenivo da qualche anno, ma riguardo il vomito no, non è la prima volta. È da due settimane che vomito continuamente." afferma Crystal "E perché oggi sei venuta a scuola in queste condizioni?"  Chiede l'infermiera "Perché avevo già fatto troppe assenze e poi stamattina non avevo ancora vomitato e quindi mi sembrava di star meglio" dice Crystal "Ah ho capito... comunque ti consiglio di fare le analisi del sangue, deve esserci qualcosa che non va. Poi fammi sapere. Ah, abbiamo chiamato i tuoi genitori, tra un po' saranno qui. Tu, se vuoi, puoi rimanere distesa sul lettino." "No, voglio tornare in classe" afferma lei decisa "Crystal, ascoltaci, è meglio se rimani qui" ribatto io "E va bene. Ma se i miei genitori ci mettono tanto io ritorno in classe, non voglio annoiarmi qui in mezzo agli aghi e sciroppi."  dice lei Io e l'infermiera ci mettiamo a ridere e io mi avvicino verso di lei per salutarla. CRYSTAL È pomeriggio e anziché studiare sono costretta a fare gli esami del sangue. Io ho sempre avuto una paura assurda per gli aghi, penso che stavolta morirò dato che sto anche male. Quando sono arrivata a casa ho cominciato a vomitare a più non posso e sono svenuta un'altra volta. Spero che nell'esito degli esami non ci sia qualcosa di grave e che io non abbia nulla di grave. Inoltre il ciclo sarebbe dovuto venirmi quattro giorni fa ma ancora sono in attesa. Mia madre mi ha detto che ho queste cadute perché sono nel periodo pre-ciclo, ma io non ci credo perché non ho mai vomitato o avuto collassi in questo periodo. Ho un'ansia terribile, prima per l'ago e secondo per l'esito. "Signorina Smith può entrare" Ecco arrivata la mia morte. Pregate per me e per l'anima mia. "Dai Crystal vai, io aspetto fuori" mi dice mia madre Annuisco e mi dirigo verso quella porta. Cinque minuti dopo "Signorina Smith può venire a ritirare l'esito lunedì mattina" "Ok arrivederci" Sono ancora viva. Ha fatto un male cane. Sarò esagerata, lo so, ma ho il terrore degli aghi. Quando avevo sette anni, la prima volta che avevo fatto gli esami del sangue, non riuscivano a trovarmi la vena e l'ago è stato per troppo tempo dentro il mio braccio. Da quel momento in poi ho sempre avuto il terrore degli aghi. "Crystal ma ti è più venuto il ciclo?" Mi chiede mia madre "No mamma... sono quattro giorni che lo aspetto ma ancora niente..."  le dico "Crystal???" Mi guarda interrogativa lei "Che c'è?" "Che cosa hai combinato?" Mi chiede A questa domanda sbianco di colpo, non so cosa risponderle. Non ero pronta a questa domanda da parte sua. È meglio dirle tutto o no? "Mamma già tu pensi al peggio, tranquilla che in questi giorni arriverà!" "Pensa al peggio se vuoi il meglio, come si suol dire!"  Mi dice lei "E poi non mi hai ancora risposto... hai fatto qualcosa Crystal? Se hai fatto qualcosa sappi che non andrò mai contro te, certo per un genitore è difficile sentire dire che la propria figlia ha fatto la sua prima esperienza, ma tu hai diciotto anni e sei maggiorenne, e tra l'altro sei una persona abbastanza matura e capace di prenderti le tue responsabilità. Quindi Crystal, devi raccontarmi qualcosa?" continua lei "Ok mamma. Ti dirò tutto appena arriveremo a casa." Le dico "Ok. Io sto scendendo al supermercato, se ti dovessi sentire male chiamami subito" mi dice lei "Ok mamma" Prendo il telefono e chiamo subito Melissa, mettendo in conferenza Lynda e Rebecca. Devo assolutamente sfogarmi con loro, ne ho tanto bisogno. "Ragazze" "Dicci Crystal! Innanzitutto come stai?" Domandano in coro "Ancora male... appena sono arrivata a casa ho cominciato a vomitare e sono svenuta un'altra volta. Sono andata in ospedale a fare le analisi del sangue e lunedì andrò a ritirare l'esito." "Ah quindi lunedì non vieni a scuola?" Domanda Rebecca "Certo che si, scema! Mia madre va a ritirare l'esito!" le dico "Ah perfetto! Comunque, volevi dirci qualcosa di importante?" Dice Melissa "Ragazze ho un ritardo di quattro giorni" dico tutto d'un fiato urlando "Cosa?" urlano in coro "Quello che avete sentito...." gli dico "Crystal, ricordi che hai fatto l'amore con Bryan senza preservativo, vero?" Mi ricorda Lynda "Lynda lo ricordo benissimo, è questa la cosa che mi preoccupa." "Bellissimo! Avrò un altro cuginetto!" esclama Melissa contenta "Melissa!" la richiamo "Forse non hai capito, non posso essere incinta! Tanto meno di lui! Di un mio professore!" "Ah però ad iniziare una relazione con lui eri pronta, vero?" Dice Melissa "Una relazione è una cosa, se poi dovevo avere un bambino con lui doveva accadere fra qualche anno, non così presto, che per giunta nemmeno stiamo insieme! Sai che vergogna quando tutti lo sapranno?" le dico "Hai ragione Crystal... poi è ancora più complicato con Jessica nel mezzo" mi dice Lynda "Già... ragazze mia madre vuole raccontato tutto... sono rovinata!" gli dico "No dai, tua madre sarà comprensiva." mi dice Rebecca "Si ma appena scopre che noi non stiamo insieme mette la comprensione da parte!" "Dai stai tranquilla... ah e facci sapere!" dice Rebecca "Ok... sta arrivando, ci sentiamo dopo" gli dico per poi chiudere la chiamata. Dopo che chiusi la telefonata , mia madre entra in macchina per poi verso casa in assoluto silenzio. Come se pensasse a qualcosa di importante. Arrivate a casa vado direttamente in camera mia distendendomi sul letto e toccandomi la pancia, non può essere che io sia incinta. Non mi deve capitare ora. La porta viene aperta da mia madre che entra e si siede accanto a me. "Eccoci a casa... dai su, comincia a parlare" mi dice mia madre "È difficile... ma ci proverò, promesso." "Ti ascolto dai" "Mamma... ricordi quando ti ho raccontato di Bryan?" le domando "Chi è Bryan?" "Il mio professore di geografia" "Ah ok... si ricordo" mi dice invogliandomi a continuare. "Perfetto... io ti avevo promesso di evitarlo, di stare lontana da lui, ecc... ecco, io ci ho provato. E ci stavo riuscendo, giuro. Stavo portando la mia missione a termine. Però ad un certo punto una serie di avvenimenti mi hanno riportata a lui. Non so se mi spiego, è come se avessimo una catena noi due, per quanto proviamo a stare lontani ci sarà sempre qualcosa che ci unirà. Io lo so che è un sentimento sbagliato, che è tutto sbagliato. Ma che posso farci? Se succedono queste cose è colpa mia? Non credo. Ecco mamma.... noi una sera di tre settimane fa abbiamo fatto l'amore. Non sesso, noi abbiamo fatto l'amore. All'indomani lui mi ha confessato i suoi sentimenti e mi ha confessato anche che sta con quella ragazza solo per un accordo tra famiglie... il preside della mia scuola è il padre della sua futura moglie, e dato che il padre di Bryan quando è morto non ha lasciato alcun bene a lui e a sua madre, li fa lavorare nella mia scuola solo se lui sposerà sua figlia. Io pensavo che Bryan mi stesse prendendo in giro, che io fossi per lui una delle tante ragazzine che gli vanno dietro, ma quel giorno ho capito che non è così." "Io non so cosa dire... non posso darti torto su nulla perché anche io ho fatto questi sbagli. Sei un'adolescente ed è normale. Il tuo primo amore, la tua prima volta... tutte queste cose, giuste o sbagliate che siano, ti hanno resa felice e sono delle cose che non dimenticherai mai. Sono delle esperienze uniche che resteranno per sempre nel tuo cuore." dice mia madre abbastanza comprensiva "Grazie per la comprensione mamma, non so come farei senza di te ti voglio tanto bene! Dico abbracciandola "Te ne voglio anch'io bambina mia" mi dice dandomi un bacio sulla guancia "Mamma però c'è un problema... ecco, quella notte non abbiamo usato precauzioni..." "Crystal, dimmi che stai scherzando" "Vorrei anch'io che fosse uno scherzo, credimi, ma non è così..." "Crystal ma sei incinta?" mi dice gridando.

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


CRYSTAL Mia madre mi guarda con occhi spalancati e io non so cosa dire... se sono incinta non saprei che fare, se tenerlo o abortire, io devo ancora continuare i miei studi e non sarei in grado di prendermi cura di un bambino. No Crystal, calma, tu non puoi essere incinta. È solo una supposizione. "Crystal se tuo padre venisse a sapere una cosa del genere non so cosa succederebbe" "Lo so mamma... ma non c'è nulla di sicuro! Lunedì avremo la conferma!" Le dico "Hai ragione... comunque, cambiando discorso, ma hai sentito tuo padre oggi?" Mi chiede "No, perché?" Le chiedo io "Oggi da quando è uscito di casa per andare al lavoro non l'ho sentito... e poi alle 14:00 avrebbe dovuto essere a casa, sono le 17:30 e ancora non si fa vivo! L'ho chiamato circa dieci volte ma risponde la segreteria telefonica!" Mi dice lei preoccupata "Mamma pensi che gli sia successo qualcosa?" le chiedo anch'io preoccupata "Non saprei..." Squilla un telefono dal piano di sopra e io e mia madre fa le scale velocemente per l'ansia. Salgo anch'io e la trovo seduta sul letto con il suo telefono in mano. "Era la zia Jodie... nulla di ché..." mi dice con un'espressione delusa "Mamma aspetta... ma questa... ODDIO PAPÀ CI HA LASCIATO UNA LETTERA!" dico scioccata "Come scusa?" Mi siedo vicino a lei e leggo la lettera ad alta voce. "Cara moglie e cara figlia, Mi dispiace lasciarvi così, all'improvviso. Cercherò di essere breve perché tra dieci minuti dovrò essere in aeroporto. Io ho una relazione segreta da tre anni con una ragazza che incontrai tempo fa ad una riunione di lavoro a Miami. Sono un indegno, lo so. Ma non ce la facevo più a stare lontano da lei, la amo troppo. Spero che un giorno riusciate a perdonarmi. Il vostro Peter." Che schifo. Non ho parole. Ha sempre tradito mia madre e adesso ci ha abbandonate per scappare con quella ragazzina. Non mi aspettavo una cosa del genere da mio padre, lui e mia madre molte volte non andavano d'accordo ma mai avrei potuto immaginare che mio padre avesse un'altra donna. Anzi, "ragazzina", come la chiama lui. Mi ha delusa. Vent'anni di matrimonio buttati nella spazzatura. Corro ad abbracciare mia madre che sta piangendo come non l'ho vista fare mai. "Mamma tranquilla, noi due insieme ce la faremo. Siamo abbastanza forti da affrontare questa situazione." Le dico cercando di tranquillizzarla ___________ Sono passati due giorni da quel giorno orribile, quante cose sono successe in meno di ventiquattro ore... oggi è il fatidico giorno, andremo a ritirare le analisi per poi portarle al mio dottore. L'ansia è tanta, se dovessi essere incinta non saprei come affrontarlo. Dopo essere uscita da scuola, passo in ospedale a ritirarle. Un'ora dopo "Signora Smith io le consiglio di fare un test di gravidanza" mi dice il dottore "COME SCUSI? STA SCHERZANDO?" gli chiedo istintivamente "Si rilassi signorina... non sto scherzando. Qui dalle analisi sembra proprio che...." "No per favore, non lo dica!" lo supplico "Ok. Allora faccia come le ho detto." "Ok... arrivederci dottore." Dico per poi uscire da quella stanza. Allora una possibilità c'è... in questo momento vorrei soltanto tornare a quella notte solo per fare mettere quel fottuto preservativo a Bryan. Devo chiamare subito le mie amiche. "Ragazze" "Sei incinta allora? Come lo chiamiamo?" Dice Lynda "LYNDA NON SCHERZARE! Ho portato le analisi al dottore e mi ha consigliato di fare un test di gravidanza perché a quanto pare dalle analisi sono incinta." Dico tutto d'un fiato "Oh. My. God!" esclama Melissa "Ragazze" "Si?" dicono entrambe in coro "Potreste farmi un favore?" _____________ Eccomi qui, nel bagno di casa mia, con le mie migliori amiche e mia madre accanto a me. Melissa tiene in mano il test mentre Lynda fa il conto alla rovescia. Questi sono i cinque minuti più lunghi della mia vita. Ho un'ansia terribile. Le lacrime cominciano a scendere e mia madre e Rebecca mi abbracciano. Ho paura di svenire appena saprò il risultato. Avrei voluto tenere questo oggetto tra le mani non prima dei venticinque anni. Eppure eccomi qui, a soli diciotto anni, ad aspettare il risultato. In un secondo mi passano per la mente tutte le cose che mi sono successe durante i primi tre mesi di scuola: l'arrivo di Bryan; le battute con Bryan; il primo bacio con Bryan; il secondo bacio con Bryan; fatto l'amore con Bryan; scoperta dell'accordo di famiglie di Bryan e Jessica; mio padre che abbandona me e mia madre; e adesso questo test di gravidanza. Diciamo che questi tre mesi sono stati caratterizzati maggiormente dalla presenza di Bryan. Lui è stato un nuovo capitolo della mia vita che pensavo di stare per chiudere tempo fa, ma che quella notte si è riaperto. Anzi, forse quella notte ne è stato creato un altro in cui i protagonisti siamo noi due. "Sono passati due minuti. Sei pronta Crystal?" Mi domanda Lynda Mi asciugo le lacrime con la voce tremante dico "prontissima." Melissa gira il test e spalanca gli occhi quando vede il risultato. "Crystal, ripeto, come lo chiamiamo?" Mi chiede Lynda venendomi ad abbracciare Scoppio nuovamente a piangere vedendo quelle due linee così marcate. Non ci credo ancora. Una nuova vita cresce dentro la mia pancia. Il frutto dell'amore mio e di Bryan. NOSTRO/A FIGLIO/A. Un piccolo esserino che fra nove mesi arriverà a colorare le nostre giornate, le nostre vite. Ma io non posso. Io non posso prendermi questa responsabilità così grande, io non ne sono all'altezza. Devo ancora finire i miei studi e andare a scuola col pancione non è il massimo. Vorrei soltanto svegliarmi da questo incubo. In realtà non so se chiamarlo incubo o gioia. Un bambino è sempre una gioia. Ma in questo caso non per me. Mi siedo a terra, incapace di reggermi in piedi e continuo a piangere come quella sera in cui raccontai tutto a mia madre. Le mie amiche e mia madre vengono ad abbracciarmi talmente forte che quasi soffoco. "Crystal, amore di mamma, ricordo ancora quando ti ho tenuta fra le braccia per la prima volta, quando eri una bambina così innocente e sensibile, quando poi sei diventata un'adolescente ribelle, ricordo ancora quando hai fatto gli esami di terza media, l'emozione e la soddisfazione che mi hai dato. Ricordo quando sei entrata al liceo, eri così piccola rispetto a tutti gli altri del quarto e quinto anno. Mi hai detto che ti sentivi a disagio e un po' ti vergognavi... sei sempre stata una ragazza "apparentemente" timida, perché tutti sappiamo che non lo sei. Infatti, dal quarto superiore in poi, hai cominciato a mostrarti per quella che sei veramente. Arrivati ad oggi, posso dire che ho una figlia che mi ha sempre e solo dato soddisfazioni. Una figlia che amo con tutto il mio cuore e che fra nove mesi darà alla luce il/la suo/a primo/a bambino/a. Sicuramente non mi aspettavo che questo succedesse così presto, ma è stato così e non possiamo fare più nulla. Io sono fiera di te, della ragazza forte che sei e sono sicura che riuscirai a prendere in mano la situazione. Ricorda sempre che non ti mancherà mai il mio aiuto e nemmeno quello delle tue amiche." "Mamma io devo abortire! A malincuore ma devo farlo!" Tutte mi guardano scioccate e Melissa esclama "Crystal ma stai scherzando?" "No, sono seria. Io non sono in grado di prendermi questa grande responsabilità, non ce la faccio proprio, non è il momento giusto, devo ancora finire i miei studi e, tralasciando questo, sono solo una ragazzina di diciotto anni!" Dico piangendo "Crystal ma tu ce la farai! Non puoi tirarti indietro! Questo/a bambino/a ti cambierà la vita! Se adesso ti trovi in questa situazione è solo perché sei abbastanza forte per poterla affrontare! Come ha detto tua madre, il nostro aiuto non ti mancherà mai!" mi dice Lynda "Io ho deciso. Andrò ad abortire il prima possibile. Forse agli occhi vostri sono così forte, ma non è così." Dico decisa BRYAN Oggi è il penultimo giorno di scuola. Sono preoccupato perché non vedo né sento Crystal da venerdì, non so come sta e non so se ha fatto più le analisi del sangue come le ha consigliato l'infermiera. Spero tanto di vederla così avrò tutte le risposte alle mie domande. Mentre sto per entrare in macchina, vengo preso per il collo da tre uomini. "Stai prendendo in giro Jessica, vero?" Mi chiede uno dandomi un calcio "Ma chi siete voi? Come fate a conoscermi?" Chiedo scioccato "Non possiamo dirtelo, adesso devi rispondere alla nostra domanda!" grida uno di loro "Io non sto prendendo in giro Jessica! Ma poi cosa volete voi? Cosa ci fate nel giardino di casa mia?" "Tu non stai prendendo in giro Jessica?? Allora perché la prendi e la molli quando vuoi tu? Ricorda che se non la sposi finirà male, molto male caro mio!" dice un altro di loro "Ma voi come fate a sapere queste cose?" Chiedo preoccupato Uno di loro mi punta un coltello in gola e mi sa' che questa sarà la mia fine.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


BRYAN Eccoci giunti all'ultimo giorno di scuola prima dell'inizio delle vacanze natalizie. Sono un po' giù di morale perché per due settimane non potrò vedere Crystal. Ieri non si è presentata a scuola, cosa che mi fa preoccupare molto.E sono anche arrivato tardi a scuola a causa di quei coglioni che hanno tentato di ammazzarmi. Saranno stati mandati da Jessica, è proprio senza pietà, è davvero ossessionata, non so più come liberarmene. Ho un'ora buca e la sto passando camminando per i corridoi nella speranza di incontrare Crystal. Vado verso i distributori per prendermi un caffè e vedo in lontananza una ragazza dai lunghi capelli castano chiaro seduta per terra mentre piange coprendosi la faccia. Deve essere una mia alunna, mi sembra troppo conoscente. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei. "Cos'è successo? So che probabilmente non mi dirai mai cos'hai veramente, voi adolescenti fate sempre così, ma se vuoi sfogarti io sono qui." le dico Lei alza la testa e si asciuga il viso mentre io rimango di pietra. È CRYSTAL! Ma cosa le sarà successo? Sento un dolore assurdo quando i suoi occhi bagnati dalle lacrime incrociano i miei. Mi guarda per qualche secondo senza proferire parola, per poi alzarsi e cominciare a camminare verso il bagno. Mi alzo anche io e tento di raggiungerla. "Crystal, aspetta, ti prego." La supplico "Cosa ti è successo? Non ti vedo da giorni e sono stato in pensiero per te. Ti sarai chiesta perché non ti ho cercata per sapere come stavi, ma ho ripristinato il telefono e ho perso il tuo numero. Anzi, appena hai tempo, dammelo per favore. Beh, scusami, non ti sto lasciando parlare. Tocca a te" "Beh.... io.. si, sto b-bene" dice con qualche lacrima che le continua a scendere "A me non sembra proprio... sicura sicura?" "Sicurissima." Dice con la voce spezzata "Crystal non ho avuto l'occasione di dirti che alla fine il preservativo l'ho trovato, ma c'è un problemino.... era bucato!" le dico "COSA?- sbianca di colpo- oh, adesso devo andare a sciacquarmi la faccia, se passa qualcuno e mi vede in queste condizioni penserà che io sia un mostro" dice dirigendosi verso il bagno, lasciandomi senza parole. A volte non capisco questa ragazza, si comporta in modo strano, come adesso. Perché mi ha evitato? Cosa le ho fatto? Sarà sicuramente offesa per il fatto che non mi sono fatto sentire. Sapesse quanto sono stato in pensiero! Oppure é semplicemente spaventata da ciò che le hai detto. Cara coscienza, ma qual buon vento! Comunque penso che tu abbia ragione sta volta. Solo sta volta?! Vabbè lasciamo stare che è meglio. Ad un certo punto sento suonare l'allarme più volte e capisco che c'è un incendio. "Professor O'Connell, ha il compito di assicurarsi che la scuola sia vuota" mi comunica un bidello. Certo, proprio a me questo compito. Così sarò il primo a morire! Vedo in lontananza Crystal correre verso di me col fiatone... "È un incendio o un terremoto?" Mi chiede spaventata "Crystal non penso sia questo il problema, penso che tu debba metterti in salvo, esci subito dalla scuola" le dico "E lei rimane qui?" "Adesso vengo anch'io, tu vai nel frattempo" le dico rassicurandola. In pochi secondi vedo la scuola svuotarsi mentre da lontano intravedo le fiamme avvicinarsi sempre di più. Cerco di scappare ma vedo mia madre in lontananza bella tranquilla, come se non fosse successo nulla. Non posso di certo lasciarla sola nel bel mezzo di un incendio, così le vado in contro. "Mamma ma hai capito che c'è un incendio? Cosa ci fai ancora qui?" Le chiedo arrabbiato "Cosa? Oddio no!" Grida correndo verso l'uscita di emergenza. Sono proprio nei guai, le fiamme sono a meno di un metro da me e io sto cercando di aprire l'estintore mentre cerco di farle abbassare. CRYSTAL "Che fine ha fatto il professor O'Connell??" Chiedo a chiunque mi passi davanti. Finora non ho avuto nessuna risposta, sono tutti troppo agitati per darmi retta. Le mie amiche cercano in tutti i modi di tranquillizzarmi, ma io non ci riesco proprio. Ho paura che possa succedergli qualcosa. Non capisco perché proprio a lui dovevano dare questo incarico! È già passato troppo tempo e l'ansia continua ad aumentare. Sto entrando nel panico più totale. Ho mille persone attorno e quasi quasi non ne vedo più nemmeno una. Comincio a vedere tutto sbiadito e mi gira forte la testa. Ad un tratto diventa tutto buio. TRE ORE DOPO Ci risiamo, di nuovo in questo ospedale. Questo lettino è così duro che credo mi si spaccherà la schiena. Per non parlare del pranzo che mi hanno passato, era una zuppa orrenda. Menomale che le mie amiche hanno provveduto portandomi un bel po' di cibo del Mc Donald's. Le adoro, come farei se non ci fossero loro? Un'ora fa mi hanno fatto dei controlli per accertarsi che il bambino stia bene, e fortunatamente è tutto ok. Ho cercato di parlare con i dottori per prenotare l'aborto ma mia madre mi ha bloccata e non sono riuscita ad esprimermi. Mi fa piacere sapere che il/la bambino/a stia bene, mi piace anche pensare che dentro il mio corpo stia crescendo un'altra vita, ma poi penso che non posso fare tutto da sola, soprattutto così presto. Non mi sento pronta. Non vorrei abortire, ma mi sento obbligata. È vero, nessuno mi obbliga a farlo, anzi mi obbligano a non farlo, ma io mi sento in dovere di farlo, per il mio bene. Oggi volevo dire tutto a Bryan, ma non ci sono riuscita a causa dell'incendio. A proposito di Bryan, adesso gli hanno messo l'ossigeno perché a quanto pare ha problemi respiratori. Che brutto sapere di avere la persona che ami nello stesso edificio e non poterlo vedere. Che brutto sapere che adesso la persona che ami è in pericolo. "Crystal! Come stai? Il bambino tutto bene??" ecco qui la mia cara amica Melissa, la sua fantastica entrata nella stanza dell'ospedale... penso che adesso tutta New York sappia della mia gravidanza dato il modo in cui l'ha detto, gridato anzi. "Io sto bene... il bambino anche..." dico pensierosa "Crystal, la pensi ancora in quel modo?" Mi chiede "Ma a cosa ti riferisci?" Chiedo dubbiosa "Riguardo l'aborto... ne sei sicura? Crystal stai tranquilla che Bryan, tua madre, io e le altre ti staremo vicini, non ti lasceremo mai da sola!" Abbasso lo sguardo non sapendo cosa rispondere a Melissa e comincio a pensare. Io non avrei mai pensato di abortire, ho sempre detto che qualunque sia la circostanza io ce l'avrei fatta da sola. Magari lo dicevo perché non sapevo cosa si provasse, ma adesso ho mille paure. Ho paura di non essere una buona madre, ho paura di non saper crescere un bambino, ho paura di non poter realizzare i miei sogni, ho paura di non poter finire i miei studi... Dall'altra parte, però, penso che non ci sia nulla di più bello al mondo dei bambini, ci sono persone che lottano per averli e poi arrivo io e voglio ammazzarlo. Come si può ammazzare un figlio? Come si può negare la vita ad un bambino? Senza accorgermene il mio viso si riempie di lacrime e Melissa corre ad abbracciarmi. "Tranquilla amica mia, questo fagiolino- dice toccandomi la pancia- avrà dei genitori, una nonna e delle zie fantastiche" io sorrido con il viso pieno di lacrime e la stringo più forte.                       JESSICA Non posso proprio vederlo in queste condizioni... mi fa male vederlo in quel lettino... sento il mio cuore rompersi in mille pezzi. Sto uscendo pazza per lui, mi sa' che sta diventando un'ossessione. So benissimo che lui non mi ama, ma io ci spero sempre. Non lo lascerò andare per nessun motivo al mondo. E non mi interessa niente se quella troietta è incinta di lui, io farò l'impossibile per farle perdere questo bambino, al costo di ammazzarla. Quando stamattina all'ingresso ho sentito parlare lei e le sue amiche di questa gravidanza, non ci ho visto più e ho reagito d'impulso. Adesso me ne sono pentita amaramente, non avevo tenuto conto che in quell'incendio poteva andarci di mezzo anche Bryan. Non nego che in questo periodo lo sto odiando un sacco per colpa di questa Crystal. Lo odio ancora di più dal momento in cui ho saputo che l'ha messa incinta. Ciò significa che hanno anche fatto sesso... io non posso accettare una cosa del genere. Per adesso mi sento in colpa e mi fa male vederlo così, ma non appena starà meglio vedrà di cosa sono capace di fare. Gli conviene di rifiutare questo bambino e continuare a stare con me, in caso contrario racconterò tutto a mio padre e le cose andranno solo a peggiorare.                           BRYAN Mi sono appena svegliato dopo non so quante ore di dormita... non ricordo con precisione cosa sia successo prima... Allora, sono andato a scuola, ho visto Crystal piangere per terra, ho provato a parlarle ma lei mi ha evitato, e poi... Ah ecco! È scoppiato un incendio e dopo non ho capito più niente, sarò sicuramente svenuto. Ho attorno un sacco di miei colleghi che mi tartassano di domande. "Stai meglio adesso?" "Com'è successo? Sei svenuto perché ti è mancata l'aria?" "Quanto tempo starai in ospedale?" "Hai avvisato la tua ragazza?" Mi domando se abbiano capito che mi sono appena svegliato. In genere ho sempre odiato che mi facciano molte domande, ma in questa situazione ancora di più. Entra un dottore a salvarmi dicendo a tutti di uscire perché ho bisogno di riposo. Questo dottore è il mio angelo! Fanno rimanere solo mia madre che non smette di piangere. "Bryan, sei in pericolo. Non possiamo rimanere un giorno di più in questa città."

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Crystal Eccoci ad un nuovo giorno,finalmente sono a casa mia. Oggi è uno dei giorni più difficili della mia vita. Naturalmente vi starete chiedendo il perchè...beh, stanotte non sono riuscita a dormire,ho riflettuto tanto e finalmente sono arrivata ad una conclusione...oggi andrò a trovare Bryan e gli dirò della gravidanza. Spero solo che io non mi blocchi e che per una volta e per tutte mi libero di questo peso. Mi alzo dal letto accarezzandomi la pancia, come per dare il buongiorno al mio/a bambino/a. Ogni giorno che passa mi ricredo riguardo la decisione di abortire , a dire la verità mi affezziono sempre di più a questo piccolo esserino che sta crescendo dentro di me. Mi diriggo in bagno e dopo essermi lavata, comicio a vestirmi. Indosso un jeans blu scuro con degli strappi al ginocchio e un maglioncino nero con sotto una camicia bianca . Metto le mie converse e scendo al piano di sotto dove trovo mia madre ad aspettarmi con il ben di Dio sul tavolo. "Mamma ma hai preparato la colazione per una squadra di calcio?" "No amore, l'ho preparata per voi due. Sai,adesso non devi mangiare per soddisfare solo la tua fame che era molta, ma anche quella di un'altra persona" dice ridendo e io le faccio il broncio e scoppia a ridere "Mhh...interessante...ma non pensare che io mangi tutte queste cose,perchè vado di fretta, quindi prendo solo un cornetto al cioccolatto e vado" "Dove vai?" chiede lei "A trovare Bryan in ospedale" "Ti accompagno" "No mamma non c'è bisogno"le dico "Sicura?" controbbatte lei "Sicurissima"abbasso la testa e continuo "Ah,ho deciso di dire a Bryan della gravidanza"dico a tono fin troppo basso ma lei capisce ugualmente. "Una ragione in più per venire! Mi cambio e ci dirigiamo subito verso ospedale" "Mamma giuro che non c'è bisogno!" le ribatto "In momenti cone questi hai bisogno del mio sostegno,fidati tesoro" lei risponde decisa "Eh ve bene..."dico rassegnata Corre a cambiarsi e io mi dirigo verso l'auto aspettandola li. Mi perdo tra i miei pensieri immagino me,Bryan e il/la nostro/a bambino/a, immagino noi tre sotto lo stesso tetto, svergliarci insieme,fare colazione insieme...immagino un piccolo Bryan che corre per la nostra casa gridando "mamma" e "papà". Immagino Bryan nelle vesti di papà...a distrarmi dai miei pensieri è mia madre che con un sorriso a trentadue denti mi dice "Pronta signorina?" "Prontissima mamma" esclamo sorridendo anch'io Dopo circa venti minuti arriviamo all'ospedale e ci informiamo con la receptioniost, una signora minuta con la faccia incazzata. "In quale stanza è il signor O'Connell?" le chiedo gentilmente "Il signor O'Connell è stato dimesso questa mattina alle sette" risponde lei con voce fredda "Ah okay grazie mille , arrivederci" rispondo di nuovo in modo gentile, ma lei, sempre con quell'aria da 'non parlarmi non guardarmi', non mi rivolge nemmeno uno sguardo. Io rimango delusa e ritorno in macchina con mia madre "Ok adesso indicami la strada per arrivare a casa di Bryan " dice mia madre convinta e io riacquisto il sorriso Saliamo in auto e sfrecciamo per le strade di New York mentre io le indico le strade da prendere. Arrivati davanti casa di Bryan, vedo sua amdre, la professoressa White, mettere delle valigie nell'auto di Bryan frettolosamente. Staranno andando in vacanza ? Decido di scendere dall'auto e mia madre mi segue . "Buongiorno professoressa White!" dico sorridendole "Ciao Crystal. Qualunque cosa tu voglia dirmi adesso non posso, non ho propio tempo, devo partire e sono in ritardo, quindi ci sentiamo al rientro delle vacanze" dice frettolosamente . "Ehm ok...ma il professore O'Connell?Almeno con lui posso parlare?" "No, nemmeno. Lui parte con me e dobbiamo assolutamente sbrigarci. Ciao Crystal, arrivederci signora Smith, buone vacanze" dice salutando me e mia madre rientrando in casa. Ma che maniera sono queste? Delle persone vengono a farti visita e tu le lasci fuori? Cosa da pazzi. Ma devo sentirne e vederne più? Perdo le speranze di parlare con Bryan e delusa faccio segno a mia madre di ritornare a casa. Bryan "Mamma ma con chi stavi parlando mentre preparavo le valigie?" chiedo a mia madre mentre guido verso l'aeroporto. "Io?Ehm...io...stavo parlando con la tua vicina di casa" dice titubbante "Una mia vicina di casa?" le chiedo dubbioso "Si,quella ragazza bassina dagli occhi verdi" "Mh...capito" Io e mia madre ci trasferiamo a Los Angeles. Non ho nemmeno avuto il tempo di vedere o sentire Crystal, dato che è stata una cosa urgente. Siamo davvero in serio pericolo con i parenti di Jessica. Hanno chiamato alcuni miei zii dicendo di metterci in salvo perchè il padre di Jessica e più spietato di prima...io ho collegato, e adesso l'incendio a scuola e a quei ragazzi che volevano accoltellarmi hanno un senso logico. A quanto pare il padre di Jessica vuole farmi fuori, Jessica avrà intuito la mia falsità nei suoi confronti. Stamattina, uscendo dall'ospedale, ho comprato una nuova scheda telefonica affinchè jessica o i suoi parenti non mi rintraccissero. Il problema però è, Crystal cosa penserà adesso? Non vedere più quel viso angelico, quegli occhioni verdi...ormai sono dipendente da lei. Sicuramente la cosa,o meglio, la persona che mi mancherà di più di New York sarà lei. Appena arrivo cerco di rintracciarla subito perchè ho propio bisogno di sentirla. 10 ORE DOPO Abbiamo appena finito di disfare la valigia e io mi distendo sul divano. Abbiamo preso in affitto un appartamento già arredato e devo dire che è abbastanza carino. Non è molto grande ma nemmeo troppo piccolo, perfetto per due persone. Prendo il mio telefono, intento a mandare un messaggio a Crystal per dirle tutto, ma non ho più il suo numero nella mia rubrica...ah vero, ho cambiato scheda e ho perso tutti i contatti. Mai una gioia propio!! E adesso che si fa? Passo un pò di tempo a pensare per rintracciarla...UNA LETTERA! Le scriverò una lettera, ma appena mia madre non sarà a casa. "Bryan volevo dirti che ho assunto dei detective per controllare ogni mossa della famiglia di Jessica" mi dice mia madre "Dei detctive?" domando io "Si, dei detective" afferma lei "Mh...capito" "Beh io direi di andare a fare una bella passeggiata, che ne dici?" "Mamma non è la prima volta che veniamo a Los Angeles, siamo venuti qui per lo meno sette volte. Tralasciando questo, non ne ho propio voglia, sono abbastanza comodo sul divano" "Ma dai!! Non puoi di certo stare chiuso in casa! Facciamo una bella passeggiata e poi andiamo a mangiare qualcosa in un ristorante" "Come sei assillante!! Ok, andiamo a fare questa passeggiata" le dico rassegnandomi. Crystal Io e mia madre abbiamo appena finito di mangiare e io vado a distendermi sul mio letto. Sono davvero stanca. Distrutta. Amareggiata. Bryan parte senza dirmi nulla e per di più chissà per quanto tempo. Chissà quando riuscirò a dirgli che diventerà papà. Qualche lacrima comincia a riempirmi il viso pensando di essere stata abbandonata. Sento la porta della mia stanza aprirsi e dopo un pò vedo Melissa correre ad abbracciarmi. Ad essere sincera, ne avevo un grande bisogno. "Crystal tua madre mi ha detto tutto. Stai tranquilla e non pensaresempre al peggio come al tuo solito" mi dice cercando di tranquilizzarmi. Io continuo a singhiozzare e dopo un pò mi sciolgo nel suo caldo abbraccio. Mi asciugo il viso dalle lacrime e lego i miei capelli in una coda abbastanza disordinata. "Melissa e se stesse partendo per sempre?" le chiedo "Ma stai scherzando? Non penso propio, non ne avrebbe motivo" "Invece si che ne avrebbe " "Sentiamo questo motivo,su !" "Jessica, la sua famiglia...qualcosa mi fa pensare che l'incendio è stato causato da loro per fare fuori Bryan e lui, per mettersi in salvo, è scappato a Los Angeles!" "Crystal vedi troppi film e leggi troppi libri, credimi" dice lei prendendomi in giro "Simpatica...e se non accetta il bambino?" Ecco un'altro dilemma Lei mi mette una mano sulla mia fronte seria e io la guardo strana "Crystal non sembra che hai la febbre, però aspetta un attimo che corro a prendere il termometro, stai delirando" "Melissa non mi fai ridere" dico seria "Ma pensi davvero che Bryan sia una persona cosi?" mi chiede lei "Non lo so... sta di fatto che non mi ha detto che stesse partendo " dico triste "Su questo hai ragione... mi sembra strano... però tu devi stare tranquilla perchè se no la preoccupazione la trasmetti al bambino, e quando nascerà non farà altro che piangere e di conseguenza tu non dormirai mai" "Ma tu come le sai tutte queste cose?" le chiedo riacquistando il sorriso "Vedi che io sono ben informata sui bambini" Esclama lei facendomi l'occhiolino Come si fa a non adorarla? E' una pazza in tutti i sensi. Anche quando non avrei voglia di vedere nessuno lei è sempre qui a farmi morire dal ridere... "Bene signorina Smith questa sera dormo da lei" dice lei ridendo interpretando la voce di Bryan "Ma chi l'ha deciso questo?" le chiedo scherzando "Smettila stronza. Piuttosto dammi un pigiama che vado a cambiarmi" Apro l'armadio e prendo il primo pigiama che vedo e glilo tiro sulla faccia. Bryan Mi sono appena svegliato e il mio pensiero va a Crystal. Sarà arrabbiatissima con me... mi alzo di scatto dal letto e, assicurandomi che mia madre dorma, mi dirigo nel salone per scrivere una lettera per Crystal. Prendo un foglio di carta e una penna e incomincio a scrivere. Mia adorata Crystal, so che probabilmente in questo momento vorresti uccidermi, e devo ammettere che secondo la tua teoria non hai tutti i torti...oggi sono qui a scriverti per dirti quanto mi manchi e quanto desidero rivere quegli occhioni verdi... se in questi giorni ti ho fatta soffrire ti chiedo sinceramente scusa...penserai che me ne sono andato all'improvviso... Abbiamo scoperto che l'incendio è stato ideato da Jessica o dalla sua famiglia e avranno in mente di fare cose più gravi. In poche parole vogliono farmi fuori, quindi siamo scappati a Los Angeles . Non so di preciso quanto starò qui...ho saputo che il padre di Jessica sarà tresferito in una scuola a Miami, e quando succederà io tornerò a New York...da te. Sappi che ti amo, e non ti cambierei con nessun' altra al mondo, seppure la nostra relazione sia abbastanza complicata. Mi raccomando, passa bene queste vacanze e divertiti. Io sto bene e voglio che anche per te sia lo stesso. Ti amo, il tuo Bryan. Metto questo foglio in una lettera, non appena finisco di compiere questa operazione, sento il telefono squillare e corro a prenderlo. Professoressa White Mi sono appena alzata dal letto perchè stavomorendo di fame. Mi dirigo in cucina e apro il frigorifero. Prendo una mela e l'addento. mi reco nel salone e mentre accendo il televisore, noto una lettera sul tavolo. Destinatario: Crystal Smith Ho letto bene?! Ma mio figlio c'è o ci fa? Oddio non posso crederci... "Mamma una cosa, non è che potresti andare a spedire questa lettera? Io ho appena scoperto di avere la febbre a trentanove e mezzo e non ci penso propio ad uscire di casa" mi dice Bryan "Oh...si, certo" "Grazie mille mamma" "Una cosa, ma cos'hai di così importante da dire ad una tua alunna per arrivare a mandarle una lettera?" chiedo curiosa "Nulla, ho perso il suo numero di cellulare e dopo che non l'ho più vista dopo il suo collasso, volevo sapere come stesse" Si, ci sto credendo...probabilmente si è dimenticato di quella volta in cui li ho visti baciarsi. Bryan sta volta non la passa liscia, non permetterò mai al mondo che possa accadere qualcosa con una sua alunna. 1 ORA DOPO Sono appena uscita di casa e ho parcheggiato la macchina per leggere il contenuto di questa lettera. Oh no, non posso crederci...si è innamorato di un'alunna...ditemi che è un incubo... Mi sento male...non può succedere una cosa del genere! Caro figlio, adesso ci penso io a te. Prendo la lettera e la strappo in mille pezzettini. Ne prendo un altro in cui questa volta scrivo io cercando far assomigliare la mia scrittura con quella di Bryan, dopo aver finito di scrivere la infilo dentro una busta e la spedisco.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


CRYSTAL Oggi è uno dei giorni che amo di più: Natale! Ho sempre adorato l'atmosfera natalizia, ricordo che da piccolina chiedevo sempre ai miei genitori quanti giorni mancassero per Natale. Ricordo le lunghe giornate natalizie in famiglia, passate a giocare e a scartare i regali. Era il giorno in cui mi sentivo più felice rispetto agli altri. Certo, sicuramente adesso non c'è più la stessa atmosfera di prima. Oggi, per un motivo o per un altro, il Natale somiglia sempre di più ai giorni normali... proprio quest'anno, per me non è lo stesso... mio padre che se ne scappa con un'altra, io che aspetto un bambino, Bryan che se ne va senza darmi una spiegazione o almeno un "addio Crystal"... quindi direi che oggi non sono la felicità in persona. Mi alzo dal letto e vado ad augurare buon Natale a mia mamma lasciandole un bacio sulla guancia. "Auguri anche a te piccolino/a della nonna!" Esclama mia madre accarezzando la mia pancia Io sorrido e lei mi abbraccia, per poi raccontarmi il sogno che ha fatto questa notte. "Ho sognato un bambino, un bel bambino con gli occhi di Bryan, color ghiaccio, e i capelli castano chiaro come i tuoi. Aveva il tuo naso e la bocca di Bryan. Era un perfetto di mix di voi due, dovevi vederlo, era una meraviglia... chissà, magari è davvero il bambino che porti in grembo... ah, e inoltre, si chiamava Richard" "Wow... beh, se sarà un maschio significa che lo chiameremo Richard!" Esclamo sorridendole Noto la felicità di mia mamma nei suoi occhi, gli occhi di una nonna tenerissima e impaziente all'arrivo di suo/a nipote. Forse mio/a figlio/a non è arrivato/a al momento giusto, ma più passano i giorni e più mi accorgo che sta diventando non solo la mia felicità, ma anche quella delle persone che ho attorno. E a dire la verità, anche se ho una terribile paura del parto, non vedo l'ora di avere tra le braccia questa piccola creatura. Dopo aver fatto colazione, mia madre mi invita a scartare i regali che ci sono sotto l'albero. Mi dirigo vero l'albero e noto subito una grande scatola, anzi gigantesca, e altre due più piccole accanto. Decido di scartare per prima quella gigantesca, e non appena vedo il trio per il/la mio/a bambino/a, le lacrime cominciano a scendere dall'emozione. Corro ad abbracciare mia madre e vedo che anche lei si è fatta sommergere dalle lacrime. "Mamma quante volte te l'ho detto che ti voglio bene?" "Tantissime" "Beh adesso te lo ripeto, TI VOGLIO BENE MAMMA!" dico stringendola più forte "Beh adesso scarta gli altri!" Scarto uno degli ultimi due regali e spalanco gli occhi non appena vedo il cd del mio cantante preferito italiano, Claudio Baglioni. Mio nonno, il padre di mio padre, è nato e cresciuto in Italia, fin quando all'età di quindici anni si trasferì qui a New York con la sua famiglia. Quando ero piccola e andavo a casa dei miei nonni, mio nonno ascoltava sempre le canzoni di questo cantante e piano piano cominciavano a piacere anche a me. Oggi posso dire che Claudio Baglioni è decisamente il mio cantante preferito. Abbraccio ancora una volta mia madre ringraziandola e comincio a scartare l'ultimo regalo. È un apparecchio con il quale posso riuscire a sentire i battiti del/la mio/a bambino/a. Ringrazio ancora una volta mia madre e corro a provarlo. Comincio a piangere come una bambina nel sentire il cuore di mio/a figlio/a battere... non avevo sentito mai suono più bello in tutta la mia vita. BRYAN Oggi è Natale e per me è come se fosse un giorno come tutti gli altri... sto impazzendo all'idea che Crystal sia lontana da me e non sappia dove io mi trovi. Più passano i giorni e più mi manca, e la cosa che mi fa più male è non riuscire a rintracciarla perché, avendo cambiato numero di cellulare, ho perso tutti i contatti, compreso il suo. Quindi l'unico modo per tenermi in contatto con lei è scriverle una lettera, ma lei ancora non risponde a quella che le ho mandato ultimamente. Penso che sia talmente arrabbiata che quando ha visto il mittente avrà strappato la busta in mille pezzi. Non vedo l'ora che passi tutto questo, che questo incubo finisca. Non vedo l'ora di sentire dire che finalmente il padre di Jessica abbia lasciato la scuola in cui lavoravo e che magari abbiano cambiato anche paese. Vorrei sapere come sta Crystal, se mi sta pensando, ma al momento l'unica cosa che posso fare è deprimermi, se torno a New York per darle spiegazioni correrei un rischio grandissimo. "Bryan che ne dici se stasera andiamo a vedere lo spettacolo di Natale?" mi chiede mia madre "Per me va benissimo... mi annoio tantissimo a casa" "Anch'io... ma ci abitueremo prima o poi a questa nuova città" "Vorresti dirmi che dovremmo stare qui per più del previsto? Io a gennaio ritorno a New York, che sia chiaro" "Bryan tu non capisci... noi non possiamo tornare a New York se prima non saremo sicuri che Jessica e suo padre abbiano lasciato la città" Annuisco senza rispondere, non mi va proprio di prendere questi discorsi. CRYSTAL È già sera e io e mia madre siamo a casa dei miei nonni paterni. So che è strano, dato che i miei genitori non stanno più insieme, ma i miei nonni e i miei zii hanno sempre voluto bene a mia madre e nonostante quello che è successo il sentimento non cambia. Ovviamente mia madre, prima di partecipare a questa cena di famiglia, si è accertata che non ci fosse mio padre con la sua nuova compagna. "Crystal ma è vero che dentro il tuo pancino c'è una bambina?" mi chiede mia cugina Charlotte, di cinque anni "Si si è vero... però non si sa ancora se sia un bambino o una bambina" le dico sorridendole "Secondo me invece è una bambina!" Esclama lei "Beh vedremo..." "Scusami e dov'è tuo marito?" mi chiede lei "Io non ho un marito" dico ridendo "Il tuo fidanzato allora" "Ehm... non so se posso considerarlo il mio fidanzato..." "E allora chi è il padre della bambina?" Mi chiede lei continuando a fare la curiosa "Ehm..." "Charlie che ne dici di andare a giocare con Thomas, Nathan e Julia?" le propone mia zia,sua madre. Charlotte va dagli altri bambini, liberandomi dal suo interrogatorio. Capisco che i bambini siano tutti così curiosi più o meno, ma mi sono sentita davvero a disagio... Ad un certo punto sentiamo suonare al campanello e mia madre si dirige verso la porta. "E tu cosa ci fai qui?" esclama mia madre Tutti ci dirigiamo verso la porta curiosi di sapere chi sia sulla soglia e spalanchiamo tutti gli occhi nel vedere mio padre. "Sono qui per dire una cosa a te e a Crystal" dice lui "Io non voglio sentire nulla di quello che hai da dirci!" Gli grido con le lacrime agli occhi "Concordo con mia figlia" dice mia madre cercando di mantenere la calma "Vi prego, datemi solo la possibilità di parlare e poi deciderete voi cosa fare" "L'abbiamo già deciso qualche mese fa" dico io "Crystal, amore mio, ti prego" dice mia nonna "Nonna non ti ci mettere anche tu! Prima va via di casa per andare a vivere con un'altra donna e adesso si presenta qui come se niente fosse?" "Hai ragione a dire così, ma se mi ascoltassi cambieresti idea" dice mio padre "A me non interessa quello che mi vuoi dire! Per me la festa finisce qui!" Dico prendendo la mia borsa e il mio cappotto per poi uscire dalla porta. Mia madre mi segue ed entriamo in auto per tornare a casa nostra. "Chissà cosa voleva però... quando tu sei uscita lui si stava mettendo a piangere, aveva le lacrime agli occhi" dice mia madre "Mamma ma sei seria o scherzi? Ti rendi conto di quello che ti ha fatto? Ti rendi conto che adesso lo difendi?" "Non lo sto difendendo, dico solo che in tutti questi anni che siamo stati insieme non l'ho mai visto piangere, nemmeno per la morte di suo fratello, eppure ora si stava mettendo a piangere" "A me non interessa! Non mi fa impietosire con quattro lacrime!" "Ok adesso calmati e chiudiamo il discorso... non fa bene al bambino questa tua agitazione" dice mia madre notando la mia rabbia Arrivate a casa, scendo dall'auto ma comincia a girarmi la testa e a poco a poco non ci vedo più, buio totale. TRE ORE DOPO "Deve ingerire questa compressa due volte al giorno, al mattino e alla sera" "È sicura che non farà male al bambino?" "Assolutamente no signora Smith, può prenderla tranquillamente" Mia madre e la dottoressa continuano a parlare mentre io cerco ancora di capire come sia finita in questa stanza di ospedale. Sarò svenuta? Si, penso di si... oppure mi è venuta una crisi? Ok Crystal smettila di fare la paranoica, sei sana e salva. "Crystal hai sentito cosa ha detto la dottoressa? Devi prendere queste compresse 2 volte..." "Si mamma, ok, ho capito... mi puoi spiegare cosa ci faccio qui?" "Ti eri agitata per una discussione avuta con tuo padre e sei svenuta" Una discussione con mio padre.... ma di quale discussione parla? "Adesso non farmi più domande e non agitarti, riposa il più possibile" mi dice lei "Ok... ma il bambino come sta?" chiedo preoccupata "Per fortuna tutto bene, tranquilla" Mi abbraccia per poi uscire dalla stanza. Solo adesso ricordo la discussione avuta con mio padre e a dire la verità mi sento un po' in colpa, anche se lui non merita la mia attenzione, sarei curiosa di sapere cosa volesse dirmi. "Buonasera signorina! Come stai?" "Ragazze! Adesso bene, che ci fate qui? È Natale, dovreste essere con le vostre famiglie" Lynda e Melissa sono venute a trovarmi, ho delle amiche davvero speciali. "Potevamo mai lasciarti sola qui? Chi se ne frega se è Natale!" Dice Melissa abbracciandomi "Vi adoro ragazze" dico abbracciando anche Lynda "Anche noi" dicono stringendomi più forte Sciolto l'abbraccio, Lynda esce dalla stanza per rispondere ad una telefonata e rimando sola con Melissa. "E con Bryan?" mi chiede ad un tratto "Bryan? Ehm... non lo sento e non lo vedo dal giorno dell'incendio, non so che fine abbia fatto" dico pensierosa "Senti Crystal... mia zia ha chiamato i miei genitori..." "Continua" dico ansiosa "Bryan e sua madre sono scappati a Los Angeles a causa del padre di Jessica" "Come? È successo qualcosa?" "Mia zia non si è dilungata, ha detto solo queste parole" "Capisco... sta di fatto che lui, senza motivo, mi ha cancellata dalla sua vita" "Dai Crystal non dire così..." "È così Melissa! Perché non mi ha chiamata? Dimmi perché!" dico alzando la voce,innervosendomi. "Ok Crystal adesso calmati" "Signorina Smith, tutto bene?" chiede un infermiere entrando "Si, tutto ok" rispondo Lynda rientra nella stanza e mi porge i saluti e gli auguri di buona guarigione da parte di sua madre. Noto un'ecografia sulla sedia accanto il mio letto e la prendo subito in mano. Non riesco a capire nulla, ma sul retro c'è scritto "solo camera gestazionale". "Che significa solo camera gestazionale?" Chiedo quasi gridando alle mie amiche "Fammi vedere..." Lynda mi toglie l'ecografia dalle mani e comincia ad osservarla "Significa che si vedeva soltanto la camera gestazionale e non il bambino" mi dice "Significa che il bambino non c'è più?" chiedo con le lacrime agli occhi "Stai tranquilla, qui dice che sei di sole quattro settimane ed è normale non vedere ancora nulla... comincerai a vedere qualcosa dall'ottava settimana in poi, circa" mi rassicura Lynda "Oh per fortuna... e tu come le sai tutte queste cose?" "Avrà partecipato a qualche corso pre-parto" dice Melissa scoppiando a ridere "Smettila tu! Ah e so queste cose perché, se l'aveste dimenticato, mio padre è un ginecologo!" Esclama Lynda "Oh giusto..." diciamo io e Melissa all'unisono "Ah Crystal... prima di venire qui io e Melissa siamo andate a casa tua per prenderti dei pigiami e io ho trovato questa..." mi dice Lynda porgendomi una busta "Sei una stronza! Perché non me l'hai detto prima di arrivare qui?" chiede Melissa Lynda rotea gli occhi al cielo e io scoppio a ridere, si comportano così dai tempi delle medie. Melissa quella pazza e Lynda la Santa che riesce a sopportarla. Poi ci sono io che sono metà Melissa e metà Lynda. Guardo la busta che ho nelle mani e noto con mia sorpresa che il mittente è Bryan O'Connell... adesso si è deciso a scrivermi? Meglio tardi che mai,mia cara Crystal. Hai ragione mia cara coscienza... Apro la busta e comincio a leggere la lettera. Cara Crystal, Spero che tu stia bene come così è per me. Ti scrivo questa lettera per dirti che io non ti ho mai amata, era solo una semplice attrazione fisica per una ragazzina, e non sarebbe potuto essere altro, dato che io sono un tuo professore. Spero che tu non ti sia mai fatta strane idee e che non abbia mai preso sul serio questa situazione. Ti consiglio di non cercarmi più, dato che sono impegnato con una ragazza e la cosa sta diventando seria. Stammi bene. ~Prof. O'Connell

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


CRYSTAL Eccoci qui, il primo giorno di scuola dopo le vacanze di natale. Mia madre mi sta accompagnando a scuola perché deve parlare al preside della mia dolce attesa. Mi sento un po' triste, depressa e sola dopo aver letto la lettera di Bryan qualcosa è cambiato nella mia vita, ho passato la metà delle vacanze a piangere a dirotto, non riuscendo ad accettare che Bryan mi abbia rimpiazzata così, e che per di più mi abbia presa in giro. Adesso, invece, ho capito che devo essere forte per il mio bambino, devo voltare pagina ed andare avanti. Probabilmente io e Bryan non siamo destinati a stare insieme. Vengo risvegliata dai miei pensieri saltando in aria per colpa di mia madre che sta dicendo cose poco carine agli autisti delle altre automobili che si muovono a passo d'uomo, per colpa di un incidente stradale. Dopo dieci minuti tra i clacson che suonavano e mia madre che urlava, arriviamo a scuola sane e salve. Forse. "Quanto odio il traffico" esclama mia madre uscendo dal veicolo E io intanto rido per le facce strane che fa, borbottando cose incomprensibili. "E tu che ridi signorina?" Mi fulmina con lo sguardo "Niente mamma dai andiamo" sorrido furba Ci incamminiamo verso l'entrata della scuola e in poco tempo raggiungiamo la segreteria. Mamma parla con la segretaria, io intanto sono in corridoio, con le spalle al muro pensando a quando ho conosciuto Bryan. Mamma ritorna dopo dieci minuti e si siede su una delle sedie che ci sono in corridoio. "Cry ti dovresti sedere" mi rimprovera lei "Mamma mica sono invalida, sono incinta" dico sussurrando l'ultima parte, anche i muri hanno le orecchie e perora io non voglio far sapere niente. Io e mia madre passiamo una decina di minuti parlando del più e del meno finché la voce della segretaria, la signoria Olivieri, ci comunica che il preside è arrivato e che possiamo accomodarci nel suo ufficio. LAUREN Non appena apro la porta della presidenza una scossa elettrica attraversa il mio corpo. Non riesco a credere a quello che sto vedendo, non può essere... sto sicuramente sognando. Lui penso abbia avuto le mie stesse sensazioni, dato che non riesce a togliermi gli occhi di dosso. "B-buongiorno, signora e signorina Smith." "Buongiorno signor preside." diciamo io e Crystal all'unisono "Bene, mi ha riferito la segretaria che siete qui per un permesso, vorrei capire meglio che tipo di permesso richiedete" dice lui con tono molto professionale È cambiato molto dall'ultima volta che l'ho visto. Prima era soltanto un giovane ragazzo, mentre adesso è diventato un uomo. Quel castano chiaro dei suoi capelli ha lasciato il posto a qualche sfumatura grigia, mentre un accenno di barba riempie il suo viso che allora era perfetto, senza nemmeno l'ombra di un brufolo. È sempre stato vanitoso, seguiva la moda e amava curare il suo corpo. E io me ne ero innamorata perdutamente, eccome se me ne ero innamorata... avevo occhi soltanto per lui, ma tutto non è andato nel modo in cui speravamo. "Bene signora Smith, deve mettere una firma qui e la ragazza avrà la possibilità di prendere solamente due lezioni a settimana" mi dice porgendomi un foglio, pieno di scritte che, in questo momento, dato il mio stato di trans, non riesco a capire, e una penna. "Crystal se vuoi tu puoi andare in classe a salutare i tuoi compagni" dice rivolgendosi a mia figlia "Si, idea perfetta. Arrivederci signor preside"  dice Crystal per poi sparire dalla stanza. Restiamo qualche minuto a fissarci senza dire una parola, il silenzio della stanza comincia a mettere disagio entrambi. "Mi ha fatto piacere rivederti" afferma lui non staccando i suoi occhi dai miei "A-anche a m-me" dico io balbettando, più a disagio che mai "È diventata una bellissima ragazza..." dice lui "Già... Charlotte invece?" chiedo io "Identica a Crystal" dice lui con ovvietà "Intendo, come sta?" "Abbastanza bene" "Meglio così..." dico con un tono un po' triste. flashback "Mi stai dicendo che non potrò crescere le mie figlie?" mi sbraita contro lui "Solo perché il mio fidanzato non dovrà mai sapere che il padre di queste bambine sei tu!" ribatto io con ovvietà "Ma ciò non significa che io non debba avere rapporti con le mie figlie" "Ma anche tu hai detto che tua moglie non dovrà mai sapere nulla di questa gravidanza, quindi questo è la miglior cosa, fidati" "Dio mio... abbiamo fatto solamente una cazzata... se solo potessi tornare indietro" dice lui passandosi una mano tra i capelli. Le lacrime cominciano a scendere velocemente sul mio viso, incredula di quello che ho appena sentito. Fa male sentire pronunciare queste parole dalla sua bocca, anche se so che ha ragione. Vorrei tornare indietro e non incontrarlo quel maledetto giorno, tornare indietro e non essere obbligata dai miei genitori a sposare un ragazzo conosciuto due mesi fa. "Ho trovato un compromesso" mi dice tenendo l'ecografia delle bambine tra le mani. "Tu partorirai queste bambine, ma ne terrai soltanto una." "COSA?! Spero che tu stia scherzando" "Mai stato più serio. Tranquilla, l'altra la porteremo in un orfanotrofio e, dato che mia moglie non può avere figli, le proporrò di adottare questa bambina. Ovviamente dobbiamo riconoscerla in un modo, quindi le daremo un nome, da decidere, e il tuo cognome, mentre l'altra la terrai tu, e le darai il cognome del tuo futuro marito." "E io come farò a stare senza mia figlia?" domando alzando la voce e con le lacrime che non cessano di scendere "Stai tranquilla, troverò un modo per fartela vedere. Capisci che è solo questa la soluzione? Capisci che se qualcuno viene a scoprire che il padre sono io succede l'apocalisse?" "Ok... accetto l'accordo" dico tirando su col naso e asciugandomi le lacrime. Fine flashback Scaccio i vecchi pensieri dalla testa e rivolgo la mia attenzione all'uomo davanti a me. "Lauren? Ci sei?" "Si scusami... dicevamo?" "Ti ho chiesto come va con tuo marito, ecco cosa dicevamo" "Ah... mio marito... beh... ecco..." balbetto parole a caso non sapendo cosa dire, ma ad un certo punto la porta si apre e compare Crystal davanti a noi. "Bene adesso è meglio se togliamo il disturbo, arrivederci signor Rollins" mi alzo porgendogli la mano. BRYAN Finalmente è sera e posso andare a divertirmi un po' con i miei amici. Abito a Los Angeles da quasi un mese e già ho fatto amicizia con diverse persone, ma ho legato di più con un ragazzo di nome Colin. Colin è molto simile a me caratterialmente ma non fisicamente, dati i suoi tratti chiari. È un avvocato penalista da tre anni ed è anche un rubacuori. Ogni sera scopa una ragazza diversa e lui questa la considera normalità. Diciamo che comincio a seguire le sue orme, dato che devo sfogarmi in qualche modo per la mancanza di Crystal. Sono molto deluso da lei, non ha mai risposto alla mia lettera e mi ha ignorato alla grande. Di certo non posso continuare a star male per lei, così preferisco bere ogni sera e divertirmi un po'. Le cose non vanno molto bene da quando ho cominciato a bere, l'altro giorno sono stato coinvolto in una brutta rissa e sono andato a finire in ospedale, ritrovandomi col collare. Credo che bere sia un modo per rilassarmi, per buttare via i pensieri negativi, così lo faccio in continuazione. Adesso mi sto preparando per andare in discoteca con Colin, e quest'ultimo non smette di telefonarmi per chiedermi se sono pronto. Oggi la discoteca è più piena del solito e molte ragazze più eccitate del solito. Cerco di andare a prendere qualcosa da bere, anche se la cosa mi risulta difficile dato che molte ragazze si strusciano su di me come se non ci fosse un domani. Una volta arrivato al bancone, ordino un bicchiere di tequila. Mi siedo su uno sgabello e noto una ragazza piangere a dirotto seduta di fronte a me. Mi avvicino con lo sgabello verso di lei e le alzo il viso con le mani. "Ehi... che succede?" chiedo con tono dolce "M-mi ha t-tradita" balbetta singhiozzando "Oh... mi dispiace..." affermo capendo già a chi si riferisca. "L'ho trovato in bagno mentre scopava con una ragazza..." dice continuando a singhiozzare Io non proferisco parola e l'abbraccio istintivamente. "Vuoi andare a prendere una boccata d'aria?" le sussurro all'orecchio Lei annuisce e ci incamminiamo verso il retro della discoteca. Si toglie i tacchi e si siede per terra, e i miei occhi vanno su quella gonna che si alza pericolosamente sulle sue gambe. "Io avevo fiducia in lui" dice continuando a piangere come se non ci fosse un domani Prendo posto accanto a lei e le accarezzo la testa. Non capisco cosa mi prende, so solo che questa ragazza mi fa una tenerezza unica e sola. "Troverai di meglio" le sussurro Lei scoppia ancora una volta a piangere e io l'abbraccio per confortala. Si alza in piedi e io faccio lo stesso, e non resistendo alle sue labbra carnose la bacio.

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


BRYAN "Un altro bicchiere di tequila, grazie" dico al cameriere prima di rivolgere la mia attenzione alla ragazza seduta accanto a me. Dopo il bacio siamo rimasti entrambi senza parole, lei non se l'aspettava e, a dire la verità, nemmeno io. Di recente le ragazze le scopo soltanto, niente baci o coccole varie, solamente piacere. Non baciavo una ragazza dai tempi di Crystal, e non capisco perché l'abbia fatto proprio adesso. Per scaricare la tensione le ho proposto di bere qualcosa, ed ora eccoci qui, arrivati al quinto bicchiere di tequila. "Sai cos'è? Non me ne fotte niente se lui si è fatto quella troia. Anche io posso farmi tutti i ragazzi che voglio" afferma lei ridendo come una forsennata. L'alcool comincia a farle effetto e questo penso si sia già notato. Mi guarda con occhi desiderosi, non aspetta altro che la porti a casa mia. "Che ne diiiiiici seee andiaaaaamo a caaaaasa miiiiia?" mi domanda lei inginocchiandosi davanti a me. Ok, la situazione sta degenerando. Per fortuna io sono ancora lucido, non del tutto, ma rispetto a lei si. La sollevo da terra e la prendo tra le mie braccia portandola verso la mia auto. Arrivati in auto la metto a sedere e noto come la sua gonna, ancora una volta, tende a salire sempre di più. Bryan mantieni la calma! Giusto hai ragione... devo mantenere la calma... La cosa che mi fotte è che è anche una figa assurda... ha i capelli biondo chiaro e degli occhi giganti verde smeraldo... per non parlare del fisico, è formosa nei punti giusti ed è anche molto alta. Devo mantenere il controllo però. Mi metto al posto guida e noto come lei abbia appoggiato la sua testa sul sedile e mi guardi con quegli occhi pieni di desiderio. "Sai, il mio ragazzo non scopava bene. Anzi, il mio ex" afferma passandosi la lingua tra le labbra "Ho una voglia matta di scopare bene, forte... però non c'è nessuno che mi considera" dice stuzzicandomi, facendo sempre quel movimento con la lingua. Siamo appena arrivati a casa mia e io la aiuto a scendere dall'auto. Lei si alza ancora di più la gonna, come per provocarmi, e comincia a camminare sculettando abbracciata a me. Arrivati in ascensore, non resisto e, mettendole le mani tra i capelli, la bacio come se non avessi mai baciato nessuno, come se volessi mangiarla. Penso che stia facendo questo forse perché sono sotto effetto dell'alcool oppure perché ho voglia di dimenticare Crystal... comunque sia ho voglia di affondare in questa ragazza. Arriviamo di fronte alla porta del mio appartamento e io comincio ad abbassarle la gonna, quella maledetta gonna che lei faceva risalire per tutto il tragitto dal locale fino a casa mia. Non so come, riesco ad aprire la porta e porto la ragazza direttamente in camera da letto. Lei incomincia spogliarmi passando le sue mani in tutto il mio corpo e avvicina la sua bocca al mio collo, dove lascia umidi baci che cominciano a fare prendere una traiettoria verso il mio punto debole. Arrivata davanti alla mia evidente erezione, leva i boxer. Lei in un primo momento rimane sbigottita, poi si riprende subito e incomincia a toccarlo senza ritegno. Mi sento in paradiso, riprendo un po' di lucidità e incomincio a spogliare anche lei finché non rimane nuda, prendo un preservativo dal portafoglio e lo infilo. La faccio distendere sul letto e porto la mia intimità al contatto con la sua ed entro senza avvisarla. "Sei molto bagnata, questo semplifica le cose" le dico affondando in lei sempre più forte. Lei geme e ansima ad ogni spinta che diventa sempre più veloce, finché non arriviamo tutti e due all'apice del piacere. Crollo esausto accanto a lei e mi lascio avvolgere dalle braccia di Morfeo. CRYSTAL Vengo svegliata dal rumore della pioggia che sbatte sulla mia finestra. Questa notte ho dormito pochissimo a causa della terribile nausea, e svegliarmi alle sei del mattino non mi aiuta tanto. Mi alzo dal letto e vado di corsa in bagno per rimettere la cena di ieri sera. Dopo aver finito, mi avvio verso la mia camera e ritorno nel mio caldo letto con la testa che mi gira. Chiudo gli occhi per un istante, ma la mia mente, ancora una volta, mi riporta da Bryan. Mi chiedo cosa starà facendo in questo momento, se starà dormendo o se starà pensando a me. Vengo risvegliata dai miei pensieri dal bussare della porta insistente e corro subito ad aprirla. Davanti a me noto la figura di mia madre con in mano un vassoio pieno di pancake e una tazza di latte. "Crystal, perché ci hai messo così tanto ad aprire?" mi chiede mia madre "Non avevo sentito, ero troppo presa dai miei pensieri... comunque, come mai oggi colazione a letto?" chiedo prendendo un pancake "Non sei scesa per fare colazione e mi sono preoccupata, tutto qui" mi dice lei facendo spallucce "Mh capito..." "E tu a cosa stavi pensando invece?" "Io... ecco... nulla di particolare" rispondo non sapendo cosa dire "Lo so che stavi pensando a Bryan" afferma lei e io subito dopo spalanco gli occhi "Che motivo avrei di pensarlo? Lui mi ha abbandonata e io dovrei dedicargli le mie attenzioni?" "Ovvio che lo pensi, è stato un capitolo importante della tua vita, e poi ti ha regalato una cosa molto importante, vostro figlio" dice lei, mi ha capito come sempre Io non ribatto, prendo il vassoio tra le mani di mia mamma e vado a sedermi , con le gambe incrociate, sul mio letto. Lei gira un po' per la mia stanza e si sofferma a guardare una mia fotografia insieme al professore. Non l'ho mai levata dalla libreria. Ritrae me e lui mentre eravamo a scuola, che sorridevamo. Riguardare questa foto mi fa male però mi viene in mente la lettera che mi ha spedito. La prendo dal cassetto, dove l'avevo conservata e chiamo mia mamma "Mamma" Lei si gira verso di me "Si Cry?" "Ti puoi venire a sedere, ti devo parlare" Lei si viene a sedere accanto a me e io le porgo la lettera dove ci sono scritte le parole che mi hanno ferita di più e che non mi sarei mai aspettata di sentirle dire ,o di leggere, da parte sua. Mi giro verso di lei e guarda la lettera. Le giro per fargli capire il mittente, appena legge il nome mi guarda e la apre subito. Vedo i suoi occhi che leggono attentamente ogni singola parola scritta. Appena finisce rialza lo sguardo vero il mio e mi fa un piccolo sorriso. Mi abbraccia come fa sempre ma questo é un abbraccio con un sentimento che non provano da molto, la delusione. La delusione di essere stata abbandonata quando in grembo sto portando suo figlio. La delusione di essere stata abbandonata dall'uomo che amo, senza nessuna spiegazione. Alcune lacrime mi solcano il viso e mia mamma come ha fatto sempre me le asciuga. Perché le mamme fanno questo, asciugano le lacrime ai propri figli e li fanno rialzare quando sono caduti. Mia mamma lo ha sempre fatto, e so che sempre lo farà. Spero di diventare una madre come la mia, pronta a sostenere i miei figli e ad essergli accanto in ogni situazione. BRYAN La mattina seguente mi ritrovo nel mio letto, con una presenza accanto. Mi giro verso di essa e trovo la ragazza di ieri sera, non mi ricordo un granché della serata, ma vedendo che siamo nudi sul mio letto penso che io l'abbia consolata...e anche tanto. Vengo risvegliato dal mio cellulare che squilla in una maniera assordante, infatti la ragazza accanto a me, di cui non ricordo il nome, si sveglia. Io rispondo al cellulare senza darle attenzioni e vedo che il mittente é mia mamma e rispondo. "Buongiorno Bryan" mi saluta lei "Buongiorno mamma" "Volevo comunicarti una bella notizia" dice lei raggiante "Ovvero?" domando "Ritorniamo a New York!"

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


BRYAN Eccoci qui in aeroporto, in attesa di fare il check-in, per poi tornare nella nostra città di origine. Quando ieri mattina ho ricevuto quella chiamata non sapevo se gioire o morire, non so se sarò pronto a rivedere Crystal e far finta che non ci sia stato nulla tra di noi, però dall'altra parte mi manca tanto New York, ho lasciato vari pezzi del mio cuore in quella città. La ragazza che ho conosciuto l'altra sera, mi ha detto che anche lei tornerà a New York, la sua città originaria, però tra qualche giorno. A dire la verità ne sono felice, perché sarà un modo per distrarmi da Crystal e dimenticarla una volta per tutte. Un giorno dopo "Signor O'Connell, buongiorno!" mi dice la segretaria del preside rivolgendomi un dolce sorriso. Sono appena arrivato in una scuola non molto distante da quella in cui insegnavo precedentemente, per firmare un contratto di sei mesi per una supplenza. Appena finito il colloquio, uscendo dalla presidenza, vedo passare davanti a me la figura di una ragazza da me molto conosciuta. La ragazza che mi ha cambiato la vita. La ragazza che mi ha fatto capire cos'è l'amore. La ragazza che mi ha reso felice anche se per pochissimo tempo. La ragazza che mi manca da morire, ma che allo stesso tempo mi ha deluso più di chiunque altro. "Crystal!" grido istintivamente, con la voce un po' spezzata La ragazza si gira di scatto e io mi avvicino ancora di più a lei. "Parli con me?" chiede lei alzando un sopracciglio "Si, con chi sennò?" "Allora mi sa' che mi hai scambiata per un'altra ragazza" afferma lei sicura delle sue parole "Crystal dovrei essere io a far finta di non riconoscerti dopo ciò che mi hai fatto, non tu, quindi smettila e parliamo" le dico agitandomi "Ma di che cosa stai parlando? Io non ho idea di chi possa essere questa Crystal, adesso mi hai proprio stufata!" grida lei andando via Non riesco a capire perché si comporti così... prima ignora totalmente la mia lettera e poi fa finta di non conoscermi... adesso sono sicuramente più deluso di prima... Crystal Mi sono svegliata da un quarto d'ora ma non ho voglia di alzarmi, guardo il soffitto e ripenso a tutto quello che mi è successo e tocco la mia pancia. Pensare che qua dentro c'è il frutto dell'amore mio e di Bryan è una cosa emozionante, ma quella felicità viene subito spazzata da un senso di vomito. Scatto subito in piedi e corro verso il bagno, il quale da un paio di giorni è diventato il mio mio posto preferito. Che sei spiritosa stamani! "Buongiorno anche a te, mia migliore amica" dico mentre sono davanti lo specchio del bagno per sciacquarmi la faccia. Alcune volte penso che io sia pazza quando parlo da sola. Scendo giù dove sento, già dalle scale, il profumo della torta al cioccolato che mia mamma mi prepara ogni settimana. Arrivo in cucina con questo buon odore che mi accompagna e come avevo presupposto trovo come colazione una bella fetta di torta tutta al cioccolato con un succo di frutta. Mia mamma dice che fa bene al bambino. "Buongiorno mamma, grazie per la colazione" le dico sorridendole "Di niente amore" "Oggi che fai?" chiedo prima di mettere un pezzo di torta nella bocca. "Vado a fare la spesa e poi non so vedrò in mattinata, tu studi?" "Si mamma mi porto avanti con il programma" rispondo appena ho finito di mangiare "Brava amore, io vado così ritorno presto" Lei mi saluta con un bacio in guancia, prende il suo cappotto, le chiavi della macchina ed esce. Io dopo aver finito la colazione vado a fare una doccia che mi rigenera e mi fa rilassare. Mi vesto comoda: un paio di leggins e una felpa grande dell'Adidas. Prendo i libri della mia libreria e comincio a studiare. Dopo circa due ore, finisco di portarmi avanti con il programma di studi e decido di andare in biblioteca per registrami e prendere diversi romanzi rosa e storie d'amore. Metto il giubbotto e mi avvio alla fermata dell'autobus che, fortunatamente, passa dopo cinque minuti. Dopo essere arrivata in centro mi avvio per le immense strade di New York. Arrivo in biblioteca dopo dieci minuti ed entro. Il profumo dei libri mi investe, c'è tanto silenzio che si sente perfino lo sfogliare dei libri. Vado verso la signora che presumo lavori qui e firmo tutte le carte per avere la carta. Dopo mi faccio indicare il reparto dei miei generi preferiti e mi avvio per questi grandi librerie pieni di libri di ogni genere. Dopo essermi persa un po' di volte e aver chiesto indicazioni ad alcune persone, mi ritrovo nella sezione dei romanzi. Non c'è nessuno tranne un ragazzo, cosa alquanto strana. Faccio scorrere i miei occhi su tutti i titoli che sono riportati nelle copertine e ne scelgo due. Mentre stavo cercando di prendere il secondo, il ragazzo che era alla fine del corridoio mi viene a sbattere contro e cado, ma non tocco terra perché due braccia muscolose mi reggono. Apro gli occhi, che avevo chiuso, e vedo un ragazzo con due occhi dal colore del mare. Lui mi sorride e mi rimette in piedi. Prende il libro che cercavo di leggere e me lo da, dopo aver preso il libro che mi era caduto e il suo. Me lo restituisce e io lo squadro bene. È un ragazzo alto, molto in confronto a me. Muscoloso al punto giusto. Ha i capelli castani chiari e quel sorriso che farebbe sciogliere anche i ghiacciai dell'Antartide. "Scusami ero distratto a leggere ancora una volta la trama di questo libro" dice lui con voce roca. O mamma mia ma questo di qua ha qualcosa di non perfetto ?! Mi sa di no cara mia. Rispondi scema, sei rimasta bloccata. "Non fa niente non ti preoccupare" sorrido "Io mi chiamo James" sorride "Piacere Crystal" ricambio il sorriso "Per scusarmi posso invitarti a prendere un caffè da Starbucks?"mi domanda lui "Certo" sorrido. Ci dirigiamo verso l'uscita della biblioteca e ci incamminiamo vero Starbucks. Appena entrati si sente subito l'odore del caffè. Ci sediamo in un tavolino vicino la vetrata che da sul strada dove sfrecciano tutti i mezzi di trasporto. "Allora cosa vuoi prendere?" "Un caffèlatte" "Perfetto, vado e arrivo, non scappare" dice lui ridacchiando "Non ti preoccupare, non vado da nessuna parte" ribatto scherzosamente. Lui va verso la cassa per ordinare e appena arriva per confermare i nostri ordini la cameriera gli fa gli occhi dolci e io alzo gli occhi al cielo perché capisco che é una ragazza facile. Giro il mio sguardo verso la vetrata e ancora mi stupisco della strepitosa altezza dei grattacieli newyorkesi. Vengo ripresa dal buon odore di caffè che proviene dal contenitore che contiene il mio caffè-latte, che prendo. James si siede prendendo il suo caffè macchiato e ne beve un sorso. Vedo che la commessa, che faceva gli occhi dolci a James, continua a tenere lo sguardo fisso su di lui. "Secondo me dovresti dargli il tuo numero" dico sorridendo. "A chi?" Chiede lui "Alla commessa" rido "Ah no, ho un'altra ragazza da conquistare" dice lui guardandomi. Le mie guance si tingono di rosso e abbasso lo sguardo con un sorriso stampato in faccia. Mentre stavo bevendo il caffè mi venne una fitta alla pancia che mi piegai un po'. "Crystal che hai?" Domanda lui preoccupato Non rispondo perché il dolore è così insopportabile che chiudo gli occhi e vedo il buio totale. Lauren Sono in giro a fare la spesa e per comprare qualche vestito nuovo. Esco fuori dal supermercato e vado verso la mia macchina, arrivo al porta bagagli e comincio a sistemare le buste della spesa, però faccio fatica ad alzarne una e vengo aiutata da una mano sconosciuta. Mi giro verso il proprietario della mano ed è... BRYAN. Rimango di sasso appena incontro il suo volto. Che ci fa lui qui? "Sono ritornato perché mi hanno proposto un contratto in una scuola" dice lui rispondendo prima che io gli porgessi la domanda. "O mamma mi sa che l'ho pensato ad alta voce" dico "Mi sa di sì Signora Smith" dico "Non mi dia del lei prof O'Connel" "Ok, allora pure tu... Come sta Crystal?" Stavo per rispondere quando mi arriva una chiamata con un numero sconosciuto. Rispondo. "Pronto?" "Salve signora sono un amico di Crystal, può venire subito in ospedale, sua figlia si è sentita male" "COSA? COS'È SUCCESSO?" chiedo allarmata Non riesco più a parlare e Bryan mi prende il cellulare e comincia a parlare al posto mio. "Stiamo arrivando" Sento solo questa frase. "Lauren, dai vieni che andiamo in ospedale" dice allarmato Andiamo verso la mia macchina e lasciamo la sua nel parcheggio del supermercato e dopo sarebbe venuto a prenderla. Bryan Il ragazzo mi ha spiegato in quale ospedale avessero portato Crystal e mi dirigo subito lì. Arriviamo dopo una mezz'ora e corriamo alla receptionist e ci facciamo indicare la stanza in cui hanno portato Crystal. Seduto in una delle sedie, nella sala d'attesa, c'era seduto un ragazzo. Alza la testa e viene incontro a noi, e la mamma di Crystal va verso di lui. "Come sta mia figlia?" Chiede lei preoccupata "Signora non lo so il medico è entrato una decina di minuti fa, ma ancora non è uscito" Io sono molto preoccupato per lei, voglio starle vicino ma non posso, lei non mi vuole, però il fatto che lei stia con un altro non mi piace per niente. Mi rode dentro sapere che lui possa baciarla, toccarla e soprattutto far nascere il suo meraviglioso sorriso che prima donava a me. Vengo riportato alla realtà dal medico che esce dalla stanza di Crystal. Mi avvicino per sapere come sta. "Come sta mia figlia?" Chiede Lauren "Sua figlia sta bene signora, ma dovrebbe stare al riposo perché non fa bene al bambino" "Quale bambino?" Domando non capendo "Il bambino che la signorina Smith sta aspettando" E dopo quell'affermazione il mio cuore si spezza. Ancora un'altra volta.

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Crystal Apro gli occhi lentamente, sembra che abbia dormito per mesi interi. Mi trovo in una stanza dalle pareti bianche, senza alcuna decorazione. C'è solo una grande finestra gialla dalla quale entra molta luce. Sotto di essa si trova un tavolo di alluminio bianco. Alla mia destra invece si trova una porta aperta e sulla soglia ci sono diverse persone. "CRYSTAAAALLL!!" Sento urlare mia madre, prima di buttarsi sopra il lettino per abbracciarmi. "Finalmente!" esclama lei con le lacrime agli occhi Mi allontano dalla sua presa e le chiedo cosa ci facciamo qui. "Sei svenuta ancora una volta, Cry" risponde lei Stavo per rispondere quando vedo due occhi azzurri che mi scrutano attentamente. Quegli occhi li conosco troppo bene, ho navigato in quelle pozze azzurre tutte le volte che incontravo quello sguardo. Mia mamma si gira e, capendo la situazione, esce fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. "Crystal" sussurra lui quasi scioccato Io rimango in silenzio non riuscendo a proferire parola. "Quindi.... tu...." dice lui rompendo il silenzio che si era creato tra noi. "Quindi io?" domando "Aspetti un bambino...?"  chiede lui tra l'incazzato e lo scioccato, guardando la mia pancia ancora non tanto tonda. "Tesoro come stai?!" Interrompe la conversazione il ragazzo che ho incontrato questa mattina in biblioteca. Ah ecco, ci mancava solo lui. "Bene... ora che la famigliola si è riunita, io posso andarmene" dice Bryan sempre con lo stesso tono. "Che stai dicendo?" Dice il ragazzo che ora ricordo si chiami James. "Tu e Crystal aspettate un bambino, no? Quindi perché dovrei rimanere qua mentre la persona a cui avevo donato il mio cuore mi ha tradito?" dice lui con un tono abbastanza alterato. Piccole lacrime mi solcano il viso, lui non sa la verità. Non sa che questo piccolo fagiolino che cresce dentro di me é nostro/a figlio/a. Ma non posso dirglielo. "Ma non è mio figlio" risponde James Lui mi guarda con una faccia sbalordita, io resto impassibile. James esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. "E...allora di chi è Crystal?" Domanda lui avvicinandosi al mio letto. Io resto muta, non posso dirgli che é suo, lui ha un'altra e io non posso rovinare la sua vita. "Bryan è meglio che vai via, non riesco a parlare" dico io davvero stanca "Crystal io sono ritornato per restare e per averti di nuovo con me, nonostante tu mi abbia ferito"esclama lui Io l'ho ferito? E quando? Assurdo come riesca a capovolgere la situazione... adesso non ho la forza di parlare, quindi è meglio se ne parliamo più in là. "Bryan per favore esci" dico io ormai totalmente stanca di questa situazione. Lui si avvicina al mio letto e il mio cuore perde cento battiti. La sua vicinanza mi fa ancora molto effetto. Sento le mie guance riscaldarsi per la vicinanza del mio corpo al suo. Si avvicina al mio orecchio e sussurra: "Vedo ancora l'effetto che ti faccio, scoprirò di chi é questo bambino e ti riconquisteró" Si allontana dal mio viso ed esce dalla stanza. Tre mesi dopo Gli ho dato una possibilità, forse sono stata troppo frettolosa, ma ogni volta che si avvicina mi dà un senso di libertà e sicurezza. Però alcune volte ripenso a quella lettera che ha scritto e pensare che é stato con un'altra donna mi da il voltastomaco... Sono uscita dall'ospedale esattamente tre mesi fa. Nei giorni dove ero ancora ricoverata, Bryan ogni pomeriggio mi veniva a trovare con qualche regalo per me e il bambino. Ancora non ho avuto il coraggio di dirgli che il bambino che cresce dentro di me è nostro figlio. Ho paura di non essere accettata da lui e quindi che non accetti il nostro bambino. Lui cercava sempre di avvicinarsi a me però io non volevo, anzi non potevo. Mi ha parlato spesso dei suoi alunni e vedendolo parlare del suo lavoro gli si illuminano gli occhi. Quando parla di questo argomento mi sale la nostalgia perché anch'io vorrei essere una normale studentessa che si era presa una stupida cotta per il suo professore... Però non cambierei niente di quello che ho fatto perché sennò non avrei una persona che mi tenga legata a lui per sempre, il nostro bambino. In questo momento sono a letto perché il dottore ha detto che non devo fare molti sforzi perché farebbero male al bambino e quindi creare il pericolo di un aborto. Io sentendo quella parola sono diventata un fantasma, non voglio fare del male al mio bambino. Accarezzo la mia pancia, che ormai é cresciuta ed é più tondeggiante di prima, pensando a quando avrò tra le mani questo bambino. Oggi per la prima volta andrò a vedere mio figlio, perché la prima volta ero svenuta, e forse saprò anche il sesso. Vengo riportato alla realtà da un profumo che io conosco molto bene e che resta nella mia stanza per tutta la notte. Bryan entra nella mia stanza con il suo solito sorriso e si avvicina al mio letto. Si china verso di me e mi da un piccolo bacio all'angolo della bocca,come fa di solito. "Ciao bimba" dice lui sussurrando ancora vicino a me. Dopo essersi allontanato da me si siede sul letto e comincia a massaggiarmi la pancia. "Ciao piccolino" dice lui rivolto alla pancia e come al solito il bimbo scalcia e riconosce il suo papà. Io lo guardo e mi ricordo la prima volta che lo fece. Flashback Eravamo in camera mia, come sempre, e lui comincia ad avvicinare la sua mano alla mia pancia, però prima di appoggiarla la ritrae. "Perché hai tolto la mano?" Domando "Perché pensavo ti desse fastidio" dopo quell'affermazione prendo la sua mano e la poso sopra la mia pancia. Bryan comincia a massaggiare la mia pancia e ad un tratto sento un piccolo colpo che proviene dalla mia pancia io e lui alziamo la testa e ci guardiamo. "Che cos'è stato?" Chiede lui "Un calcio del bimbo" dico io sorridendo "Mi avrà riconosciuto ormai, diventeremmo grandi amici noi" dice lui guardandomi. Io avrei voluto rispondergli che il nostro bambino aveva riconosciuto il suo papà. Fine flashback Ormai è passata una decina di minuti da quando Bryan accarezza la mia pancia. Sussulto per la sua mano calda che si è intrufola sotto la mia maglietta e continua a fare i grattini che mi piacevano tanto. Io comincio a mugolare dal piacere che mi dava la sua mano al contatto con la mia pelle. "Ti piace?" Chiede lui divertito "Mh mh" dico io con gli occhi chiusi Lui ride e continua a fare quello che stava facendo, ma questo momento romantico venne interrotto da un dolore lancinante alla pancia che mi fa piegare su me stessa. Bryan si avvicina di più a me. "Crystal che hai?" Chiede lui preoccupato "B-Bryan m-mi fa m-male la p-pancia" balbetto  io tra i gemiti di dolore "Ti porto in ospedale" mi prende dalle gambe e vedo che che cola del sangue. Comincio a piangere. "Bryan il bambino, sto perdendo sangue!" Esclamo io singhiozzando. "Bimba non perderai il bambino, ti porterò in ospedale e si sistemerà tutto" dice lui baciandomi la fronte. Scendiamo velocemente le scale con me aggrappata al suo collo e ci dirigiamo verso la macchina. Mia mamma adesso pomeriggio non è a casa, è uscita per fare la spesa. Bryan mi mette sul sedile anteriore e chiude lo sportello, per poi dirigersi verso la parte del guidatore. Fa retromarcia e comincia a guidare verso l'ospedale. Intanto le fitte diventano più dolorose e io piango più che mai. Lui mi prende una mano e me la bacia. Arriviamo in ospedale dopo venti minuti e lui come prima mi prende in braccio e corre, per quello che può, verso l'entrata dell'ospedale e si dirige subito alla reception. "Signore che succede?" Chiede l'infermiera che era dietro il bancone venendo verso di noi. "La mia ragazza é incinta e ha avuto delle fitte alla pancia, poi però abbiamo visto che le usciva sangue..." dice lui sull'orlo delle lacrime. Io sussulto quando dice "la mia ragazza" e guardo il suo volto da dove incominciamo a scendere delle lacrime io alzo la mano, sussultando per le fitte, e asciugo una lacrima. Lui mi guarda e mi sorride e io ricambio. "Signore non si preoccupi metta la sua ragazza qui" indica una sedia a rotelle dove mi appoggio delicatamente "ora mi segua che andiamo subito dal primario di ginecologia" lui annuisce e io mi massaggio la pancia. Arrivati al reparto andiamo subito nell'ufficio del primario ed entriamo. Vedo una figura di spalle osservare alcune foto appese al muro. Si gira e vedo un uomo di mezza età. "Dottore mi scusi ma questa ragazza ha un problema" Io comincio a lamentarmi di più. Prima le fitte erano meno forti, ora sono insistenti. "Dottore mi aiuti la prego" gli dico Lui si avvicina subito a me e mi chiede cosa ho. Io gli spiego delle fitte e del sangue che mi colava. "Signorina ora andiamo a fare un'ecografia così vediamo se il bambino sta bene" Il dottore comincia a camminare con me sulla sedia a rotelle, però dopo si ferma e si gira verso Bryan che era rimasto zitto tutto il tempo. "Lei é il padre?" Lui rimane zitto per una decina di secondi e dopo risponde "Si, sono il padre" mi guarda sorridendo. Io sorrido a mia volta, ma penso che mi sia uscita più una smorfia che un sorriso. "Bene allora venga con noi" Andiamo velocemente nella stanza dove si fanno le ecografie e il dottore mi mette sopra il lettino. Bryan si mette accanto a me e mi prende una mano, e con l'altra mi accarezza la fronte dove ogni tanto lascia dei dolci baci. Il dottore Derek, così mi ha detto di chiamarlo mentre facevamo quella piccola corsa, mi mette una cosa gelatinosa sulla pancia e la spalma con una strumento attaccato a un macchinario dove per ora non si vede niente. Dopo cinque minuti compare una figura: il mio bambino. Comincio a piangere come non mai. Mi giro verso Bryan e vedo che anche lui ha le lacrime agli occhi. Il dottore fa delle manovre sulla mia pancia per capire se il bambino sta bene. "Dottore il bimbo sta bene?" Chiedo ansiosa Lui si gira vero di me e sorride. "Signorina il bambino sta bene, quel sangue che ha perso è stato causato dallo stress" io dopo aver ascoltato quelle parole mi rilassai. "Signori volete sentire vostro figlio?" Chiede a me e a Bryan. Noi annuiamo e poco dopo nella stanza si sente un piccolo suono. Il cuore del mio bimbo... scoppio definitivamente a piangere insieme a Bryan che mi abbraccia. Mi giro verso di lui e poso le sue labbra sulle mie,una questione di secondi e poi si stacca. Veniamo riportati alla realtà dal dottore che ci richiama. "Signorina abbiamo visto che il bambino sta bene però dobbiamo farle delle trasfusioni di sangue" Io annuisco. Andiamo verso la sala delle trasfusioni e cerchiamo il mio gruppo sanguigno, ma riusciamo a trovare solo una sacca con poco sangue. "Signorina ha qualche parente che può donare?" Io annuisco "Penso mia mamma" "Perfetto la chiami e le dica di venire qua" dice lui e va a mettermi la prima sacca che però non sarebbe bastata. Bryan intanto va a chiamare mia mamma e io resto sola per cinque minuti. Guardo fuori dalla finestra e oggi il cielo è limpido con un sole splendente. La porta si apre ed entra Bryan che si mette accanto a me. "Bryan" lo chiamo "Crystal per quello che é successo in quella stanza, volevo dirti che io desideravo quel bacio da tanto tempo" Io sorrido "Anch'io" Lauren Sono ritornata a casa dopo aver fatto un po' di spesa ma mi ritrovo da sola. Io allarmata incomincio a chiamare Crystal, ma ha lasciato il cellulare qua. Dopo pochi minuti Bryan mi ha chiamato, dicendo che Crystal si è sentita male e doveva avere un donatore con lo stesso gruppo sanguigno. Io purtroppo non glielo posso dare, ma potrei provare a contattare Peter. Esco di casa e mi dirigo verso la scuola sperando che a quest'ora lui si trovi qui. Posteggio la macchina e mi dirigo verso l'entrata che, fortunatamente, è aperta, quindi qualcuno ci sarà dentro. Entro e vado verso il suo studio e apro la porta trovandolo seduto alla sua scrivania in mezzo a molti fogli. Lui alza lo sguardo con un sopracciglio alzato. "Scusami se sono piombata qua, ma Crystal ha bisogno di una trasfusione e io non posso donarle il mio sangue" scoppio a piangere Lui si alza dalla sua poltrona, viene verso di me e mi abbraccia come faceva un tempo. Io mi sono rifugiata in quell'abbraccio sempre quando ne avevo bisogno e lui mi aveva accolto. Si stacca da me e mi asciuga le lacrime. "Lo sai che poi dovremo raccontare tutto alle nostre figlie" dice lui con un sorriso "Si lo so, però ora andiamo in ospedale" Lascia tutto così spegnendo la luce, mi prende una mano e cominciamo ad andare verso il parcheggio dove si trovano la mia e la sua macchina. "Andiamo con la mia, poi la riporterò io la tua" "Ok grazie" gli do le chiavi della mia auto ed entriamo in macchina. Ci dirigiamo verso l'ospedale in cui é ricoverata Crystal. Arriviamo dopo una decina di minuti e ci dirigiamo verso il reparto di ginecologia. Troviamo Bryan fuori che sta prendendo un caffè e gli vado in contro. Bryan si gira e mi guarda. "Sei messo male caro" gli dissi "Grazie, anche Crystal me lo ha detto, mi ha obbligato a prendere un caffè" dire lui ridendo Poi guarda dietro le mie spalle e vede Peter. "Lui chi é?" Domanda "La persona che donerà il sangue a Crystal" Lui mi guarda sbalordito. "Dov'é la camera di Crystal?" Chiedo Lui mi indica la porta che si trova più avanti di noi. Andiamo verso quella direzione e aprono la porta, e vediamo Crystal su un lettino con una flebo di sangue attaccata al braccio. Si gira verso di noi e ci guarda straniti "Salve preside Rollins" saluta "Ciao Crystal" ricambia Io vado subito da lei e l'abbraccio "Amore come stai?" Domando "Bene ora mamma" rispondo Poi si rivolge di nuovo a lui "Cosa ci fa lei qui?" Crystal "Cosa ci fa lei qui?" Domando al preside Mia mamma mi stringe la mano e mi risponde "Lui ti donerà il sangue" "Ha il mio stesso gruppo sanguigno?" Chiedo scioccata "Si perché..." stava continuando quando si intromette lui "Perché sono tuo padre"

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Crystal "Perché sono tuo padre" sono le parole che negli ultimi minuti rimbalzano nella mia mente, senza darmi tregua. Sono rimasta paralizzata a quelle parole, all'inizio pensavo stesse scherzando, ma vedendo entrambi i visi, quello di mia madre e quello del preside, seri più che mai, non posso far altro che credere a ciò. "Io ho già un padre, non so se sia degno di avere attribuito questo nome però si, è mio padre, quindi non capisco lei cosa sta insinuando" dico con un tono di voce apparentemente calmo, ma in realtà sono abbastanza tesa. "Credo sia il momento di dirle la verità, Peter" afferma mia madre, rivolgendosi all'uomo che, con quelle parole, mi ha lasciata completamente spiazzata. Nella mia mente cominciano a scorrere tanti, tantissimi flashback della mia vita, in cui era presente mio padre, se ancora così posso chiamarlo, e guardando il preside Rollins, vado nella confusione assoluta. "Crystal, ecco, ci sono delle cose che tua madre non ti ha mai detto, ma che adesso..." -fa per dire il signor Rollins, ma mia madre lo interrompe- "Credo sia meglio che parli io con mia figlia, fidati". Poi, si gira verso di me rivolgendomi la sua attenzione. I suoi grandi occhi azzurri mi scrutano dalla testa ai piedi, mentre le sue mani toccano nervosamente qualche ciocca dei suoi capelli. Conosco bene questo atteggiamento, in genere lo assume quando è abbastanza agitata e non sa come confessare qualcosa. "Quando ti decidi a parlare? Sai, tra poco sorge di nuovo il sole!" esclamo io con un pizzico di ironia nelle mie parole. "Hai ragione. Ecco... il signor Rollins non ha torto, ha detto la pura verità... il tuo vero padre è lui, Crystal" dice lei, per poi sospirare e continuare il suo discorso. "Quando ho scoperto di aspettarti, Crystal, io mi ero da poco lasciata con il signor Rollins dopo qualche mese di fidanzamento, e in quel periodo ero fidanzata con un ragazzo, obbligata dai miei genitori. Quel ragazzo è quell'uomo che tu hai sempre creduto fosse tuo padre, un ragazzo benestante e figlio di amici di famiglia. Eravamo ad un mese dal matrimonio, quindi ho preferito far credere che tu fossi sua figlia piuttosto che figlia di Rollins, sennò sai che guaio con i miei genitori e la famiglia del mio fidanzato! Ma il motivo non era solo questo, Rollins era sposato quindi non poteva ammettere di aver tradito sua moglie con una sua studentessa, tanto meno di averla messa incinta." queste parole mi hanno spezzato il cuore in mille pezzi e per un attimo ho pensato di non riuscire ad ascoltare nemmeno un'altra parola di quel racconto abbastanza strano. Però, al tempo stesso, l'altra parte di me, abbastanza curiosa, mi dice di continuare ad ascoltare tutto, per poi commentare alla fine. "Posso continuare, Crystal?" domanda mia madre rivolgendosi a me, con le lacrime agli occhi, e io le annuisco. Beh, si, il mio lato curioso prevale su tutto. "Quando ho fatto la prima ecografia, beh... io non ho scoperto di aspettare un bambino... io ho scoperto di aspettarne due" Spalanco gli occhi all'ultima frase, non riuscendo a credere che io abbia un/a fratello/sorella gemello/a. Ad ogni informazione che il mio cervello riceve, quest'ultimo va in tilt ed è come tutto ciò che sapevo finora sulla mia famiglia fossero soltanto menzogne. Anzi, sono menzogne. "E dov'è?" chiedo impulsivamente, alzando involontariamente il tono della voce. "È cresciuta con me e mia moglie" afferma il signor Rollins, continuando a masticare la sua chewngam, che aveva messo in bocca forse per il troppo nervosismo "Non ci sto capendo più nulla!" esclamo stufa "Lasciami spiegare, te ne prego." mi chiede mia madre. Io annuisco e lei continua a raccontare. "Charlotte, la tua gemella, così come d'accordo, alla nascita la portammo in orfanotrofio per poi essere adottata da Peter, dato che sua moglie non poteva avere figli. Così io ho cresciuto te, Crystal, e vedevo Charlotte solamente attraverso qualche foto che mi faceva vedere Peter quando ci incontravamo. Un giorno, però, sua moglie scoprì che ci vedevamo di nascosto e quindi noi abbiamo tagliato i rapporti. E da quel momento non ho avuto più notizie di tua sorella" conclude mia madre. Io sono sconvolta da tutta questa situazione però il sentimento che prevale è la delusione. Delusione perché mi hanno mentito per diciotto anni, non sapevo di avere una sorella né tantomeno che il "padre" che avevo non era quello biologico. Sposto lo sguardo su mio padre, o meglio sul preside Rollins, e vedo che un po' gli somiglio. I miei occhi sono uguali ai suoi, grandi e azzurri come due pozze d'acqua. Lui, vedendo che lo guardo, si avvicina a me, lentamente. Arrivato vicino il mio letto, alza una mano e la posa su una guancia e l'accarezza. Io non mi sottraggo a questo gesto e chiudo gli occhi. Mi sento protetta, un sentimento che non provo da molto tempo. Riapro gli occhi dopo aver sentito la sua mano lasciare una piccola carezza sulla mia guancia e ci guardiamo. Viene interrotto questo momento di sguardi a causa di James che fa il suo ingresso nella camera. Entra e rimane fermo sulla soglia della porta guardando il preside Rollins alias mio padre. "Papà che ci fai qua?" PAPÀ? Ho sentito bene? Ha pronunciato veramente quella parola? "James devo raccontare una cosa a te e a tua sorella Charlotte" dice guardando me e lui. James annuisce e si avvicina a me salutandomi. "Crystal come stai?" mi domanda "Meglio" rispondo con un sorriso "Allora...io molti anni fa tradii tua madre per varie ragioni e lo feci con una mia studentessa, avevo perso la testa per lei" comincia a raccontare il preside guardando mia madre. Lei abbassa la testa, arrossendo. "Dopo vari mesi lei fece il test di gravidanza e spuntò positivo. Non sapevo cosa fare anche perché lei non poteva venire con me perché io ero sposato e perché lei era promessa sposa ad un altro ragazzo" disse con tono serio "dopo vari mesi abbiamo fatto un'ecografia e abbiamo saputo di aspettare due bambini, Crystal e Charlotte. Decidemmo così di avere una bambina l'uno con rammarico anche perché non ci volevamo separare, dopo mesi dalla nascita Crystal andò con Lauren e Charlotte la mandammo in orfanotrofio dove lo stesso giorno la andai ad adottare e portarla a casa da mia moglie perché lei non poteva avere figli. Lo stesso giorno ti adottai, io e lei rimanemmo sempre in contatto ma tua madre lo scoprì e non potei più vedere Crystal e Lauren, fino ad oggi" finisce di raccontare. James non ha aperto bocca per tutto il racconto, guardava suo padre senza far trasparire nessuna emozione. Si gira verso di me e mi abbraccia. "Allora tu sei mia sorella" dice lui con gli occhi lucidi "Già..." affermo con un sorriso Si gira verso il padre e abbraccia anche lui. "Solo una cosa però mi dispiace" dice James guardandomi "non potrò più provarci con te" Scoppiamo tutti a ridere. Bryan Sono ritornato a casa sotto costrizione di Crystal per farmi una doccia. Arrivo a casa e mi dirigo subito in bagno dove faccio una bella doccia rigenerante. Dopo la doccia vado verso la cabina armadio situata dentro la mia camera e prendo un jeans e una camicia, i quali piacciono tanto a Crystal. Scendo in cucina e chiamo una pizzeria per cenare, anche perché sono già alle sette di sera. Finita la telefonata, decido di chiamare le amiche di Crystal. So che in questo periodo non si sentono molto perché Cry ha allontanato tutti dopo aver saputo di aspettare un bambino. Vado nella rubrica e chiamo mia cugina Melissa, che dopo un paio di squilli risponde. "Ciao cugino" "Cugina" "A cosa devo questa telefonata?" Dice lei sospetta "Volevo chiederti se potessi organizzarti con Lynda e Rebecca per andare in ospedale da Crystal" "Perché Crystal é in ospedale??" chiede lei preoccupata "Niente, non ti preoccupare, però per favore valla a trovare con le tue amiche" "Va bene Bryan chiamerò ora le ragazze e domani veniamo in ospedale" "Ok grazie mille" Riattacco la telefonata e suonano al campanello. Vado aprire e mi trovo davanti il fattorino della pizza. Prendo la pizza e do la mancia al ragazzo, chiudo la porta e vado in cucina. Mi siedo e comincio a mangiare. Mezz'ora dopo, finita la mia cena, prendo la giacca e mi dirigo subito in ospedale. Arrivato a destinazione entro e mi dirigo subito nel reparto in cui è ricoverata Crystal, e vado nella sua camera. Sta parlando con James, sua madre e l'uomo che avevo visto insieme a sua madre prima. "Crystal" la richiamo "Bryan vieni qui" mi dice Mi dirigo verso di lei e l'abbraccio, lei ricambia. "Come stai?" Le chiedo sempre abbracciato al suo corpo "Meglio" risponde sorridendomi "E lui cosa ci fa qua?" Domando con un pizzico di gelosia "Lui è mio fratello" Rimango sbalordito dalla sua dichiarazione e la guardo con un sopracciglio alzato. "Poi ti racconto" afferma "Crystal noi andiamo, ti farà la notte Bryan" afferma sua madre "Certo mamma, non ti preoccupare" risponde sorridendo La salutano tutti con un bacio sulla guancia e quando la saluta James, alias suo fratello, la gelosia arriva alle stelle. Dopo che tutti se ne vanno, mi metto accanto a Crystal cominciando a fare i grattini sulla sua pancia e il bambino comincia a scalciare, facendomi spuntare un sorriso. "Vorrò esserci per questo bambino anche se non sono il padre" affermo Crystal Vorrei tanto dirgli che è nostro figlio ma ancora non è il momento. Viene interrotto questo momento dal bussare della porta, si apre e viene avanti Derek, il medico, con una ragazza accanto a sé. Noto subito che la ragazza guarda troppo Bryan e lui appena la nota si irrigidisce di colpo. "Salve Dottore" "Ciao Crystal, come stai?" "Molto meglio dottore" ripondo con un sorriso che si spegne subito dopo aver posato lo sguardo su quella ragazza. "Scusate per essere entrato con mia figlia Nicole" dice il dottore "Non si preoccupi dottore, piacere di conoscerti Nicole io sono Crystal e lui è il mio ragazzo, Bryan" dico calcando la parola "mio" per marcare il territorio. "Piacere di conoscervi" dice non calcolandomi proprio e guardando Bryan Questo silenzio viene interrotto dalla suoneria di un cellulare, quella del medico. Scusandosi esce un attimo e rimaniamo solo noi tre in camera. Lei continua a guardare Bryan e io subito dopo avvicino quest'ultimo a me e lo bacio sorprendendo me e lui.

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Bryan Sono rimasto un pò sbigottito da questo bacio, non avrei mai pensato che Crystal mi avrebbe baciato davanti a dei perfetti sconosciuti. Però poi pensandoci su non mi avrà baciato perché ne aveva il desiderio, ma per gli sguardi che mi lanciava Nicole, la ragazza con cui qualche sera fa sono stato in un bar nel centro di Los Angeles. Non so cosa succederà con lei ma non voglio che rovini il rapporto che si è di nuovo instaurato tra me e la ragazza di cui mi sono innamorato, con tanta fatica. Lei dopo pochi minuti si stacca da me e mi guarda con i suoi bellissimi, occhi chiari in cui mi ci perdo ogni volta che ci incrociamo lo sguardo. Non so cosa mi succede quando la guardo, ma ho sempre la sensazione di trovarmi a casa. In quegli occhi vedo ogni cosa che prova, ogni sentimento, e vederli ora che luccicano per il bacio che ci siamo dati mi rende davvero felice. Abbasso lo sguardo sulle sue labbra carnose e rosee che mi chiedono di baciarle ancora e... Abbiamo capito che sei innamorato pazzamente di questa ragazza. Dice la mia coscienza rovinando il momento. Una voce mi riporta nella stanza di ospedale dove è ricoverata Cry, la voce è quella di Nicole. "Papà io lo conosco Bryan" "Davvero Nicole?" dice sorpreso il padre "come lo hai conosciuto?" continua, rivolgendosi sempre a sua figlia "Qualche sera fa a Los Angeles ero andata in un locale per dimenticare, ci siamo incontrati e mi ha consolata tutta la notte tenendomi compagnia" risponde lei guardando Crystal ancora incollata sul mio petto, che, sentendo quelle parole, si stacca come se avesse preso la scossa. La guardo ma lei abbassa lo sguardo... Mi sento sprofondare... Sempre che ti metti nei guai con lei. Coscienza non ti ci mettere pure tu, già è un disastro... "Vero Bryan?" continua lei "Si è vero" Crystal mi guarda "l'ho trovata sola in quel bar e abbiamo cominciato a parlare" guardo Crystal Lei mi guarda ma quella luce che prima avevo visto dentro i suoi occhi ora era svanita lasciando al suo posto al luccichio delle lacrime. "Dottore potrebbe lasciarmi sola con il mio amico?" domanda lei facendomi perdere cento battiti con quelle parole "Certo Crystal, volevo solo informarti che fra meno di una settimana ti dimetteremo e potrai tornare a casa" le sorride lui "Mi ha dato una fantastica notizia dottore" gli sorride di rimando I due escono dalla stanza, lasciando me e Crystal da soli. "Quindi eri con lei?" domanda guardandomi con lo sguardo assente Crystal "Quindi eri con lei?" gli domando con un nodo alla gola Io in quelle settimane sono stata a pensare a lui, al nostro bambino, invece lui, il ragazzo che amo, era nei bar a "consolare", come dicono loro, le ragazze disparate per chissà quale motivo. Sta con me solo per suo figlio, che porto in grembo. Ora mi dovrà dare tante spiegazioni, voglio sapere tutto del suo viaggio. A riportarmi di nuovo nella stanza in cui c'è Bryan è proprio la sua voce "Si Crystal ero con lei, ma non fraintendere per favore, io l'ho fatto perché..." non lo faccio finire "Ci sei andato a letto veramente?" dico di getto con le lacrime agli occhi. Lui abbassa la testa senza rispondere. Non è cambiato affatto, è andato a letto con una ragazza che conosceva forse da dieci minuti senza pensare al dopo. In uno dei nostri incontri a scuola, dopo aver litigato perché Hayes mi aveva guardato, secondo lui, troppo il culo ci siamo rinchiusi in aula professori dove non c'era nessuno per un' assemblea. Iniziò flashback "Ti guardava troppo il culo" dice Bryan infastidito "Bryan non mi guardava il culo, sei troppo geloso" dico sorridendo, mi piace quando è geloso Lui si avvicina a me, mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui "Tu sei solo mia" dice sorridendo "E tu sei solo mio, di nessun'altra" gli do un bacio a stampo "Sempre" dice lui "Promettimelo" "Promesso" mi bacia Fine flashback Non ha mai mantenuto la promessa che mi ha fatto e non le manterrà mai. Non posso fidarmi di lui ora come ora perché starei peggio di come sono stata settimane prima. "Bryan tu non mantieni le promesse...ti ricordi quando mi avevi promesso che non andavi con nessun'altra?" "Certo..." dice con lo sguardo rivolto sempre verso il pavimento "Ecco non hai mantenuto quella promessa e io ora devo pensare al mio bamb.." non mi fa finire, alza lo sguardo e punta i suoi meravigliosi occhi su di me "E' il nostro bambino Crystal" dice "Si il nostro bambino" sorrido toccando la mia pancia "Io devo pensare a lui" "Io anche, quella ragazza era solo una scappatella" si avvicina a me "Chi mi dice che non ne avrai altre?" gli domando "Non avrò nessuno oltre te." mi promette Sento la sua mano sul mio braccio, che io però allontano subito. Io non posso perdonarlo cosi facilmente. Per il momento lo allontanerò da me. Quando nascerà il bambino non gli vieterò di vederlo, ma con me sarà a debita distanza. "E' meglio che te ne vai, voglio rimanere da sola" dico guardando fuori dalla finestra per non incrociare i suoi occhi "Crystal per favore, sai che ti amo..." dice con la voce tremante "Se mi ami come dici tu, non mi tradivi; ora ti prego vai via" Lui si avvicina di nuovo e mi deposita un bacio in fronte "Riposati, ti amo" Io resto zitta. Odio questi sbalzi d'umore della gravidanza, prima sono incazzata nera e ora invece sono tranquilla come un coniglietto. Guardo il cielo azzurro, che si sta dipingendo di un colore più scuro, quel colore mi ricorda il suo colore, quello che vorrei avesse anche mio figlio. Istintivamente metto una mano sulla pancia, l'accarezzo e comincio a parlare al mio bimbo. "Amore mio, papà ti vuole bene, ne sono sicura" Mi scende una lacrima, chiudo istintivamente gli occhi e cado tra le braccia di Morfeo. Non so quanto tempo sia passato da quando mi sono addormentata, penso delle ore perchè ormai il cielo è scuro e s'intravedono le stelle. Mi giro per accendere la piccola luce sopra di me ma vedo mio padre riposare sulla poltrona che si trova un pò distante dal mio letto. Non avrei mai pensato che quello che ritenevo mio padre era solo mio padre adottivo, non mi ha fatto mai mancare niente e mi ha sempre sostenuta in tutto. Cerco di alzarmi per accendere la piccola luce ma un dolore mi fa tirare un piccolo urlo che sveglia mio padre, lui scatta subito verso di me. "Crystal tutto bene ?" domanda lui preoccupato "Si papà...ehm volevo dire preside Rollins" dico io impacciata Lui mi fa un piccolo sorriso e si siede sul bordo del letto, dove io sto qui da diversi giorni. "Crystal lo so che per te è ancora tutto estraneo ma volevo cominciare a conoscerci meglio, che dici?" "Certo, come dovrei chiamarti?" "Peter, appena ti sentirai pronta mi chiamerai come vuoi" dice sorridendo "Certo Peter. Scusami se non riesco a chiamarti papà, ma mi è ancora difficile" dico sconsolata. "Non fa niente Cry, sono venuto qui anche per domandarti se volevi conoscere tua sorella gemella" In un primo momento rimango spaesate ma, appena realizzo cosa mi ha detto, mi spunta un grandissimo sorriso "Certo, sarò felicissima di incontrarla" spruzzo felicità da tutti i pori "Domani andrebbe bene?" domanda "Certamente, da qui non mi muovo" Dopo altri dieci minuti di conversazione, il suo cellulare squilla. Era la scuola che gli comunicava un mal funzionamento delle cucine della mensa. Lui mi saluta con un bacio sulla guancia e va via. Appena esce dalla porta faccio salti di gioia, se cosi si può dire, per la fantastica notizia che mi ha dato Peter. Finalmente dopo diciotto anni posso vedere mia sorella. Ora però mi sorgono delle domande: Le piacerò? Mi giudicherà male per essere rimasta incinta cosi giovane?

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


Bryan Sono rimasto un pò sbigottito da questo bacio, non avrei mai pensato che Crystal mi avrebbe baciato davanti a dei perfetti sconosciuti. Però poi pensandoci su non mi avrà baciato perché ne aveva il desiderio, ma per gli sguardi che mi lanciava Nicole, la ragazza con cui qualche sera fa sono stato in un bar nel centro di Los Angeles. Non so cosa succederà con lei ma non voglio che rovini il rapporto che si è di nuovo instaurato tra me e la ragazza di cui mi sono innamorato, con tanta fatica. Lei dopo pochi minuti si stacca da me e mi guarda con i suoi bellissimi, occhi chiari in cui mi ci perdo ogni volta che ci incrociamo lo sguardo. Non so cosa mi succede quando la guardo, ma ho sempre la sensazione di trovarmi a casa. In quegli occhi vedo ogni cosa che prova, ogni sentimento, e vederli ora che luccicano per il bacio che ci siamo dati mi rende davvero felice. Abbasso lo sguardo sulle sue labbra carnose e rosee che mi chiedono di baciarle ancora e... Abbiamo capito che sei innamorato pazzamente di questa ragazza. Dice la mia coscienza rovinando il momento. Una voce mi riporta nella stanza di ospedale dove è ricoverata Cry, la voce è quella di Nicole. "Papà io lo conosco Bryan" "Davvero Nicole?" dice sorpreso il padre "come lo hai conosciuto?" continua, rivolgendosi sempre a sua figlia "Qualche sera fa a Los Angeles ero andata in un locale per dimenticare, ci siamo incontrati e mi ha consolata tutta la notte tenendomi compagnia" risponde lei guardando Crystal ancora incollata sul mio petto, che, sentendo quelle parole, si stacca come se avesse preso la scossa. La guardo ma lei abbassa lo sguardo... Mi sento sprofondare... Sempre che ti metti nei guai con lei. Coscienza non ti ci mettere pure tu, già è un disastro... "Vero Bryan?" continua lei "Si è vero" Crystal mi guarda "l'ho trovata sola in quel bar e abbiamo cominciato a parlare" guardo Crystal Lei mi guarda ma quella luce che prima avevo visto dentro i suoi occhi ora era svanita lasciando al suo posto al luccichio delle lacrime. "Dottore potrebbe lasciarmi sola con il mio amico?" domanda lei facendomi perdere cento battiti con quelle parole "Certo Crystal, volevo solo informarti che fra meno di una settimana ti dimetteremo e potrai tornare a casa" le sorride lui "Mi ha dato una fantastica notizia dottore" gli sorride di rimando I due escono dalla stanza, lasciando me e Crystal da soli. "Quindi eri con lei?" domanda guardandomi con lo sguardo assente Crystal "Quindi eri con lei?" gli domando con un nodo alla gola Io in quelle settimane sono stata a pensare a lui, al nostro bambino, invece lui, il ragazzo che amo, era nei bar a "consolare", come dicono loro, le ragazze disparate per chissà quale motivo. Sta con me solo per suo figlio, che porto in grembo. Ora mi dovrà dare tante spiegazioni, voglio sapere tutto del suo viaggio. A riportarmi di nuovo nella stanza in cui c'è Bryan è proprio la sua voce "Si Crystal ero con lei, ma non fraintendere per favore, io l'ho fatto perché..." non lo faccio finire "Ci sei andato a letto veramente?" dico di getto con le lacrime agli occhi. Lui abbassa la testa senza rispondere. Non è cambiato affatto, è andato a letto con una ragazza che conosceva forse da dieci minuti senza pensare al dopo. In uno dei nostri incontri a scuola, dopo aver litigato perché Hayes mi aveva guardato, secondo lui, troppo il culo ci siamo rinchiusi in aula professori dove non c'era nessuno per un' assemblea. Iniziò flashback "Ti guardava troppo il culo" dice Bryan infastidito "Bryan non mi guardava il culo, sei troppo geloso" dico sorridendo, mi piace quando è geloso Lui si avvicina a me, mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui "Tu sei solo mia" dice sorridendo "E tu sei solo mio, di nessun'altra" gli do un bacio a stampo "Sempre" dice lui "Promettimelo" "Promesso" mi bacia Fine flashback Non ha mai mantenuto la promessa che mi ha fatto e non le manterrà mai. Non posso fidarmi di lui ora come ora perché starei peggio di come sono stata settimane prima. "Bryan tu non mantieni le promesse...ti ricordi quando mi avevi promesso che non andavi con nessun'altra?" "Certo..." dice con lo sguardo rivolto sempre verso il pavimento "Ecco non hai mantenuto quella promessa e io ora devo pensare al mio bamb.." non mi fa finire, alza lo sguardo e punta i suoi meravigliosi occhi su di me "E' il nostro bambino Crystal" dice "Si il nostro bambino" sorrido toccando la mia pancia "Io devo pensare a lui" "Io anche, quella ragazza era solo una scappatella" si avvicina a me "Chi mi dice che non ne avrai altre?" gli domando "Non avrò nessuno oltre te." mi promette Sento la sua mano sul mio braccio, che io però allontano subito. Io non posso perdonarlo cosi facilmente. Per il momento lo allontanerò da me. Quando nascerà il bambino non gli vieterò di vederlo, ma con me sarà a debita distanza. "E' meglio che te ne vai, voglio rimanere da sola" dico guardando fuori dalla finestra per non incrociare i suoi occhi "Crystal per favore, sai che ti amo..." dice con la voce tremante "Se mi ami come dici tu, non mi tradivi; ora ti prego vai via" Lui si avvicina di nuovo e mi deposita un bacio in fronte "Riposati, ti amo" Io resto zitta. Odio questi sbalzi d'umore della gravidanza, prima sono incazzata nera e ora invece sono tranquilla come un coniglietto. Guardo il cielo azzurro, che si sta dipingendo di un colore più scuro, quel colore mi ricorda il suo colore, quello che vorrei avesse anche mio figlio. Istintivamente metto una mano sulla pancia, l'accarezzo e comincio a parlare al mio bimbo. "Amore mio, papà ti vuole bene, ne sono sicura" Mi scende una lacrima, chiudo istintivamente gli occhi e cado tra le braccia di Morfeo. Non so quanto tempo sia passato da quando mi sono addormentata, penso delle ore perchè ormai il cielo è scuro e s'intravedono le stelle. Mi giro per accendere la piccola luce sopra di me ma vedo mio padre riposare sulla poltrona che si trova un pò distante dal mio letto. Non avrei mai pensato che quello che ritenevo mio padre era solo mio padre adottivo, non mi ha fatto mai mancare niente e mi ha sempre sostenuta in tutto. Cerco di alzarmi per accendere la piccola luce ma un dolore mi fa tirare un piccolo urlo che sveglia mio padre, lui scatta subito verso di me. "Crystal tutto bene ?" domanda lui preoccupato "Si papà...ehm volevo dire preside Rollins" dico io impacciata Lui mi fa un piccolo sorriso e si siede sul bordo del letto, dove io sto qui da diversi giorni. "Crystal lo so che per te è ancora tutto estraneo ma volevo cominciare a conoscerci meglio, che dici?" "Certo, come dovrei chiamarti?" "Peter, appena ti sentirai pronta mi chiamerai come vuoi" dice sorridendo "Certo Peter. Scusami se non riesco a chiamarti papà, ma mi è ancora difficile" dico sconsolata. "Non fa niente Cry, sono venuto qui anche per domandarti se volevi conoscere tua sorella gemella" In un primo momento rimango spaesate ma, appena realizzo cosa mi ha detto, mi spunta un grandissimo sorriso "Certo, sarò felicissima di incontrarla" spruzzo felicità da tutti i pori "Domani andrebbe bene?" domanda "Certamente, da qui non mi muovo" Dopo altri dieci minuti di conversazione, il suo cellulare squilla. Era la scuola che gli comunicava un mal funzionamento delle cucine della mensa. Lui mi saluta con un bacio sulla guancia e va via. Appena esce dalla porta faccio salti di gioia, se cosi si può dire, per la fantastica notizia che mi ha dato Peter. Finalmente dopo diciotto anni posso vedere mia sorella. Ora però mi sorgono delle domande: Le piacerò? Mi giudicherà male per essere rimasta incinta cosi giovane?

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Capitolo 34
*** Capitolo 33 ***


BRYAN Sono le dieci meno un quarto, sto per avviarmi verso la mia auto per andare nella scuola in cui ho da poco incominciato ad insegnare. Arrivato a scuola, mi dirigo verso una delle classi che mi sono state assegnate. Non appena entrato vedo molte facce nuove che mi scrutano attentamente. Alcune ragazze sono diventate rosse, altre si mordono le labbra mentre i ragazzi le guardano male. Vado verso la cattedra e comincio a presentarmi, scrivendo il mio nome alla lavagna. "Professore quanti anni ha? E' sposato?" sento dire dopo aver posato il gessetto. Mi volto verso la persona che ha parlato e rimango sbalordito. A primo impatto credo di aver visto Crystal poi però ricordo che si trova in un letto di ospedale. "Ho trentadue anni e no non sono sposato, ma ho una ragazza." le rispondo a tono "Signorina...?" le domando "Rollins. Charlotte Rollins" "Bene signorina Rollins, vuole essere la prima interrogata?" Lei in un primo momento sbianca poi però ritorna con la sua faccia da dura, poi sorride prende una sedia, si siede acavalla le gambe e sempre con quel sorrisino risponde "Prego prof faccia pure" Due ore dopo Dopo queste due interminabili ore, esco da scuola pensando a quella ragazza che con sfacciataggine si è rivolta verso di me. Sorprendentemente l'ho trovata molto preparata anche se per farla innervosire di più non le ho messo nessun voto. Vado verso la mia macchina deciso di ad andare in ospedale per vedere Crystal. Entro in macchina accendo la radio e metto in moto. Una quindicina di minuti e arrivo in ospedale con un mazzo di rose rosse, comprate in un fioraio lungo la strada. Arrivo davanti camera di Crystal, busso, ed entro. La vedo sopra il letto con il viso rivolto verso la finestra e i suoi lunghi capelli ramati le accarezzano il viso dolcemente. Sentendo la porta aprirsi si gira verso di me e appena riconosce la mia figura, sulle sue labbra compare un piccolo sorriso. Mi avvicino al suo letto e le lascio un bacio sulla fronte, porgendole subito dopo le rose. Le avvicina il suo viso ad esse e le annusa. Poi alza il suo sguardo verso di me e vedo i suoi occhi che luccicano. "Grazie mille. Potresti riempire il vaso che c'è sopra il comodino e metti queste prima che appassiscano?" Le sorrido e faccio quello che mi ha detto. Dopo aver finito mi siedo sulla poltrano vicino il suo letto. "Come state?" le chiedo "Bene" lei si tocca la pancia istintivamente e sorride "Quando è previsto il parto?" dico emozionato "Bryan ancora ci vuole molto" risponde lei Io rimango deluso, ho tantissima voglia di tenere in braccio mio figlio. Penso a noi tre, in una grande villa come una famiglia felice. Vengo riportato alla realtà dal bussare della porta. Entrano Peter e una ragazza che subito riconosco dalla ciocca più chiara che avevo intravisto stamattina in aula. Appena incrocia il mio sguardo indurisce subito il suo e Peter, che stava ritornando verso di noi, dopo aver baciato Crystal in fronte, nota anche lui il cambiamento di espressione di Charlotte. "Vi conoscete?" chiede il padre "E' il mio nuovo professore di italiano"  risponde lei Peter mi guarda e io confermo con un cenno della testa. Veniamo richiamati da un colpo di tosse proveniente da Crystal che mi guarda male, non capendo il perchè. Charlotte si avvicina alla sorella e la guarda senza proferire parola, Crystal la guarda e le porge la mano "Ciao io sono Crystal" Charlotte in un primo momento rimane immobile ma dopo un pò stringe anche lei la mano "Charlotte" dice solamente Il padre le guarda con le lacrime agli occhi. A quanto ho capito sono state separate alla nascita e solo ora si sono conosciute. Crystal la invita a sedere vicino a lei, sul letto, e lei si siede proprio vicino a lei e cominciano a parlare. CRYSTAL Sono rimasta sbalordita dalla somiglianza con Charlotte, chiunque ci potrebbe scambiare. A primo impatto mi è sembrata molto antipatica anche perchè guardava troppo il padre di mio figlio, ma subito dopo che si è avvicinata a me non so cos'è successo, ma qualcosa è scoppiata dentro di me. Avevo finalmente trovato mia sorella. Dopo che si è seduta vicino a me abbiamo cominciato a parlare di questi diciotto anni che ci siamo perse l'una dell'altra. Lei mi parla della sua infanzia e della sua adolescenza, anche io le parlo della mia vita fino ad arrivare all'ultimo anno di liceo, fino a Bryan e al bambino. "Quindi diventerò zia?" dice lei emozionata, mi abbraccia e io ricambio dopo un momento di smarrimento. Lei si stacca da me e io la guardo stranita. "Scusa forse ho sbagliato, ti ho fatto male a te e al...." "No non mi hai fatto male anzi mi è piaciuto" le dico interrompendola L'abbraccio di nuovo "Si diventerai zia" le dico emozionata Poi la guardo con un sorrisetto furbo "E con i ragazzi?" continuo Lei si rabbuia e si appoggia meglio "Lasciamo perdere, troppe delusioni" Veniamo interrotte da James che entra e appena ci vede si butta su di noi, anzi più su Charlotte, per non schiacciarmi. "Le mie sorelline e il mio nipotino" dice ridendo "James levati sei pesante" lo rimprovera scherzosamente Charlotte "Sorellina non essere sgorbutica, fatti abbracciare, e comunque sono più leggero di Crystal" mi guarda ridendo "Ei che vuoi dire!? Il mio bimbo ha fame" "Certo certo" ride sonoratamente lui LAUREN Dopo aver finito di lavorare nella nuova libreria che hanno aperto vicino casa mia, mi avvio in ospedale per vedere la mia bambina. Arrivata vado nel reparto di Ginecologia e trovo fuori la sua porta Bryan e Peter.  Appena incontro i suoi occhi il mio cuore comincia ad andare sempre più veloce. Vado verso i due uomini e li saluto "Chi c'è insieme a Crystal?" domando "I suoi fratelli" risponde lui sorridendo All'udire di quelle parole i suoi occhi si riempono di lacrime, finalmente le sue figlie erano di nuovo insieme dopo tanti anni. Insieme a loro c'era anche James che considera ormai suo figlio da quando lo ha incontrato la prima volta in ospedale. Da quel giorno hanno legato molto. "Io ora vado a casa, ripasso stasera, vado a salutare Crystal" dice lui a disagio Lo vediamo entrare ed esce un paio di minuti dopo. Giro lo sguardo verso Peter che mi sorride "Finalmente le nostre figlie sono di nuovo insieme, le piccole Rollins" "Già, finalmente, dopo diciotto anni..." mi rattristo Peter si avvicina a me e mi fa alzare il viso facendo scontrare i suoi occhi color smeraldo con i miei "Che cosa succede?" "Abbiamo privato le nostre figlie di crescere in una famiglia stabile, eravamo divisi, io non conosco Charlotte, non so nemmeno se lei mi chiamerà mai mamma, forse abbiamo sbagliato a stare insieme, abbiamo solo rovinato..." Vengo ammutolita da un piccolo bacio che mi da. E' tenero e innocente. "Non dire stupidaggini, è stata la cosa più bella incontrarti, mi hai dato due figlie splendide che purtroppo non abbiamo vissuto in pieno, ma possiamo rifarci ora. Ora possiamo stare insieme come famiglia e anche come coppia. Tanti anni fa non ho potuto lasciare mia moglie perchè non volevo che ti accadesse qualcosa" lo guardo strano " mio padre aveva saputo della nostra relazione e mi aveva detto che se non sarei stato accanto Celine avrebbe colpito, in un primo momento me ne sono fregato, volevo te, però da quando mi hai detto che eri incinta ti ho dovuto lasciare...il resto lo sai" Le lacrime scendono sul mio viso, lui mi ha lasciato per salvare la mia vita e quelle delle nostre figlie, lui mi voleva e io l'ho odiato. "Lauren io ti voglio tutt'ora, quando Charlotte era piccola guardavo i suoi occhi e vedevo te. Avete gli stessi occhi. Quante volte mi sono odiato. Ti ho lasciato piccola e incinta e ti ho levato una delle nostre figlie. Io non so come..." Lo bacio, si sta colpevolizzando di una cosa che abbiamo scelto insieme. Io lo amo e voglio avere quella famiglia di cui parlavamo quando eravamo professore e alunna. Approfondisce il bacio stringendomi con le sue forti braccia che mi hanno sempre protetta. Mi stacco, gli sorrido e gli do piccoli baci ,proprio come facevo quando eravamo rinchiusi dentro un'aula per non farci vedere da nessuno. Sorridiamo entrambi ma subito dopo prendiamo le distanze perchè udiamo il suono di tacchi che si avvicinano sempre di più. Davanti a noi si presenta la moglie di Peter, la donna che mi ha rovinato, che ha cresciuto mia figlia... "Amore mio" lei si butta su di lui e lo bacia Vorrei urlare e piangere ma quando vedo che Peter non ricambia e mi guarda, mi rilasso. "Che ci fai qui?" l'allontana "Sapevo che tu eri qui perchè una tua alunna si era sentita male, almeno cosi mi ha detto tuo figlio" Ringrazio James per non aver detto e poi cosa...tuo figlio? "E' anche figlio tuo" le dice lui alzando la voce "L'abbiamo adottato, di me non ha niente, di te ha il cognome quindi è tuo figlio" Con quella frase non riesco a trattenermi "Un figlio non è di chi si partorisce ma di chi lo cresce" Lei si gira verso di me "E tu chi sei?" domanda squadrandomi "Sono la madre della ragazza che è svenuta" rispondo a tono "Lauren..." Peter mi stava dicendo una cosa ma la vipera lo ferma "Lauren? Ma tu sei la ragazza di cui era innamorato Peter" Noi sbianchiamo. Come fa a conoscermi? "Come fai a saperlo?" domando "So tante cose di voi due. Sapevo che tanti anni fa mio marito mi tradiva come io tradivo lui..." "Mi tradivi?" domanda lui perplesso "Peter io non ti ho mai amato, tanti anni fa avevo dei sospetti allora ho cominciato ad investigare. So che tu eri una sua alunna e che sei rimasta incinta, cosi ho riferito tutto a tuo padre Peter e lui ti ha rimesso di nuovo al tuo posto" Peter stava avanzando verso di lei lentamente. So perchè fa cosi, è arrabbiato, mi ricordo che lo fece anche quando un mio compagno ci aveva provato con me, cosi mi metto davanti a lui gli prendo il viso tra le mani "Guardami Peter" gli sussurro, lui mi guarda "pensa ai nostri figli" Lui mi prende la mano che era posata fino a poco fa sulla sua guancia, la bacia e la intreccia con la sua. Sentiamo che Celine applaude "Siete una bellissima coppia veramente, ma ancora devo finire di raccontare la storia" "Peter ti ricordi che ti dissi che non potevo avere figli? Beh sono rimasta incinta del mio amante di una bambina" Peter la guarda senza nessuna emozione Io resto sempre più sconvolta, come può una donna aver allontanato un'altra madre dalla sua bambina solo perchè voleva suo marito tutto per se "Chi è?" domanda Peter Prima che lei potesse rispondere arriva il medico che appena vede Celine sbianca "Cosa ci fai qua ?" le chiede "Bene Peter volevi sapere chi è il mio amante? Ti presento il Dott. Dereck Perez"

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Capitolo 35
*** Capitolo 34 ***


Lauren Io rimango scioccata da quello che ha detto, il medico di mia figlia è l'amante della moglie di Peter. Mi giro verso di lui, ha lo sguardo impassibile e io lo guardo stupita, sono passata anch'io in questa situazione e mi ricordo che in quel periodo non stavo affatto bene. Si gira verso di me e mi sorride, per poi voltarsi verso loro "Bene allora da quanto andava avanti?" domanda lui "Abbiamo iniziato due mesi dopo che ci siamo sposati, proprio quando mi hai detto che volevi un figlio, allora ti ho inventato la storia della sterilità anche perché tu non mi potevi offrire niente invece lui essendo medico poteva darmi tutto quello che volevo. Poi rimasi incinta..." "Quando sei sparita per un anno?" "Si, ero rimasta incinta cosi siamo andati in California e siamo rimasti la finchè non è nata la bambina, Jessica." Lui prende la mia mano incrocia le nostre dita e sorride ancora di più. "Celine preparati, ci vediamo in tribunale" Con questa frase ci dirigiamo verso la camera di nostra figlia. Crystal Ormai è da mezz'ora che i miei fratelli sono qua, mi sento amata e a casa. Pensavo che Charlotte avesse avuto dei pregiudizi, invece ama tanto suo nipote. James ormai è da una decina di minuti che parla con il bambino, che scalcia dentro la mia pancia. Invece Charlotte scatta diverse foto con il proprio cellulare. "Chi è l'ometto dello zio? Sei tu il mio ometto" e batte le mani Io e mia sorella lo guardiamo con gli occhi pieni di lacrime e dopo che lui che ci guarda scoppiamo a ridere come delle pazze e il piccolo scalcia come non mai, forse pure lui si sta prendendo beffa di suo zio. "Vedete che io sono offeso" incrocia le braccia al petto e sporge il labbro inferiore in fuori. Mentre noi stavamo scherzando la porta viene aperta dai nostri genitori che ci comunicano che stanno arrivando le infermiere per dimettermi cosi potrò ritornare a casa. 3 ore dopo Sono arrivata a casa da circa mezz'ora piena di buste con dentro pigiamini e vestitini per il mio bambino. Arrivata in camera mi butto letteralmente sul letto, facendo attenzione alla pancia, e chiudo gli occhi per un paio di minuti. Ancora una volta ripenso a tutta questa storia e non ci credo neanche io di avere il figlio di Bryan in pancia. Vengo risvegliata dal bussare della porta, entrano le mie migliori amiche Rebecca e Lynda. E' da molto che non ci sentiamo, non so cosa abbiano fatto in questi mesi. Da quando Bryan mi ha lasciata e da quando ho scoperto del bambino ho chiuso i rapporti con loro, ma non perchè avevano fatto qualcosa contro di me,  ma perchè avevo paura che mi giudicassero. Le guardo alternando lo sguardo e piccole lacrime calde mi scendono dagli occhi, loro vengono verso di me e mi abbracciano una da un lato e uno dall' altro. Mi stringono forte per farmi capire che loro ci sono nonostante io le abbia abbandonate così improvvisamente. Lynda mi prende il viso tra le mani e asciuga le lacrime. "Mi dispiace ragazze" dico a bassa voce "Cry non ti preoccupare, l'importante e che state bene" dice Rebecca toccandomi la pancia Io sorrido per questo gesto e anche Lynda mette una mano, sopra quella di Rebecca. "Allora quindi è una nipotina o un nipotino?" dicono felici insieme e io rido. "Beh ancora non si sa" "Oh wow! Un piccolo Bryan O'Connel o una piccola Crystal Smith" dice Rebecca sbattendosi una mano nella fronte "Già spero non sia donnaiolo come il padre!" continua "E approposito di Bryan... lui dov'è?" domanda Lynda "E' a casa. Lui è stato tutto il tempo in ospedale, abbiamo litigato alcune volte, ma come sapete a me bastano poche parole e ritorniamo quelli di prima" Loro mi guardano maliziose "Non guardatemi cosi, ci ho fatto un figlio" scoppiamo a ridere "Va bene ora tu distenditi e noi sistemiamo tutte le cose che hai comprato" "Si ma poi raccontate tutto di Alexander e Christian" Rebecca abbassa la testa "Cry...Christian ha tradito Rebecca." Io rimango a bocca aperta, non mi sarei mai aspettata un comportamento del genere da parte di Christian. Mi alzo con fatica e vado abbracciare Rebecca "Non ti preoccupare, se ne pentirà" "ALLORA DOV'E' IL MIO NIPOTINO!?" Entra nella stanza Melissa, con l'eleganza di un'elefante e gridando, con tantissime buste tra le mani. Poi a che era tutta felice rimane a bocca aperta. "Voi fate una riunione e non mi chiamate?" dice facendo la finta arrabbiata "Non te la prendere con me, sono loro che sono venute" dico difendendomi "Sei una bravissima amica" dicono le mie amiche guardandomi male Alla fine scoppiamo a ridere tutte e quattro. 5 MESI DOPO Ormai sono arrivata all'ottavo mese di gravidanza, oggi io e la mia famiglia ci trasferiamo in una nuova casa che i miei genitori hanno comprato qualche mese fa. Riguardo la mia camera, è tutta spoglia, senza la mia roba imballata negli scatoloni, mi fa venire un buco allo stomaco pensare di lasciare il mio rifugio quando mamma e papà alcune volte litigavano oppure quando volevo leggere e cantare. Mamma entra nella mia camera con un sorriso che le arriva da un orecchio a un altro da quando papà le ha chiesto di sposarlo subito dopo la nascita di Alexander. Nell'ultima ecografia io e Bryan abbiamo scoperto di aspettare un bambino ed è questo il nome che abbiamo deciso di dargli. Dopo un pò il rumore del clacson di papà, si fa sentire e mamma scappa giù come un uragano. Io rido e non la richiamo nemmeno perché mi piace vederla così felice. Scendo le scale lentamente e mi dirigo verso la mia famiglia. Mamma e papà sono abbracciati e i miei fratelli li guardano disgustati. "Ragazzi venite ad aiutare questa balena spiaggiata" dico ridendo Loro arrivano accanto a me e mi aiutano a salire. "Mamma, papà, ho capito che avete gli ormoni di mezz'età, ma vorrei andare a casa!" loro diventano rossi in faccia ed entrano in casa per prendere gli ultimi scatoloni. Arrivati davanti alla nuova casa, scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso l'entrata. Io perlustro tutta l'abitazione fino ad arrivare davanti camera mia. Apro la porta e trovo Bryan steso sul letto, alla sua vista sorrido e lui fa lo stesso venendo verso di me. "Ciao balena" dice lui antipatico Dicendo cosi io mi scanso e mi vado a distendere a letto, dove prima era disteso lui. "Dai amore, sai che scherzavo!" Esclama lui venendo verso di me e mettendosi tra le mie gambe "No non scherzavi, hai offeso me e tuo figlio" dico imbronciata "Mi farò perdonare, stasera esci con me" dice lui con un sorriso malizioso "No, sono orribile con questa pancia" dico mettendo le mani sugli occhi "Non sei orribile, capito? Sei la creatura più bella di questo mondo" dice levando le mie mani e baciandomi Si alza dal letto e ne poggia sopra una custodia nera per i vestiti. Io mi metto in posizione eretta, apro la zip e dentro trovo un bellissimo tutone per le pre-mum rosso. Io lo guardo con gli occhi lucidi e poi guardo Bryan. "E' bellissimo" dico abbracciandolo "Per te questo ed altro" mi bacia e si dirige verso la porta "Amore non farti troppo bella, sai che sono geloso. A stasera" Io ricasco a letto e rido come una pazza, sono felicissima. Bryan è un perfetto papà. Ha venduto il suo appartamento e ha comprato, come dice lui, una piccola villa a due piani e anche una macchina più grande per Alexander e i nostri futuri figli. Testuali parole: "preparati perchè voglio una squadra di calcio con tutte le riserve". Un paio d'ore dopo Dopo circa due ore sono pronta. Ho indossato il vestito e le scarpe, ho piastrato i capelli e mi sono truccata. Prendo la borsetta e scendo lentamente le scale. Trovo tutti in soggiorno e appena mi sentono si girano verso di me. Mia madre e mia sorella hanno le lacrime agli occhi e mio fratello e mio padre hanno un bellissimo sorriso. Gli ultimi si precipitano verso di me e cominciano a fare le solite scenate di gelosia, invece mia sorella e mia madre, che sono venute al volo verso di me, mi abbracciano. Sentiamo il campanello suonare e papà va ad aprire. Bryan appena mi vede sorride a trentadue denti e si avvicina, mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia. Saluto tutti e il mio ragazzo fa lo stesso. "Signore sua figlia rimarrà a dormire da me stasera" "Va bene Bryan, ma tu dormi sul divano" dice mio padre scherzoso "Certo signore" risponde lui prendendo la mia mano e uscendo di casa. Arriviamo in macchina, mi fa salire e mi allaccia la cintura, chiude lo sportello, fa il giro della macchina, sale e chiude anche il suo sportello. "Ora ti posso salutare per bene" Si avvicina, prende il mio viso e mi bacia. Dopo un po' si stacca e sorride "Ora andiamo, che sto morendo di fame" infila la chiave e ci dirigiamo verso il ristorante. Dopo mezz'ora arriviamo in questo locale. Sono nella hall che aspetto Bryan che stava parcheggiando la macchina. "Sei davvero un'incanto" Mi giro verso la voce a me sconosciuta e mi trovo un ragazzo molto più alto di me in giacca e cravatta. "Lei è?" domando "Io sono Richard Fallen, piacere" risponde lui con un sorriso "Il piacere non è nostro" risponde Bryan da dietro le mie spalle Circonda con un braccio i miei fianchi e mi bacia davanti a lui. "Va bene, ho capito" e il ragazzo se ne va ridendo  per il disagio "Stronzo" dice Bryan a bassa voce Io lo guardo sorridendo, è geloso anche di un'albero questo uomo. "Ti lascio cinque minuti da sola e fai conquiste, e tu giovanotto non difendi la mamma" dice guardando la pancia "Tu perchè mi lasci da sola!?" Veniamo interrotti da un cameriere che dopo aver chiesto il nome a Bryan, ci fa accomodare al tavolo. Ci portano i menu e scegliamo le nostre portate. Ci stiamo divertendo molto io e Bryan, abbiamo parlato del più e del meno e anche del suo nuovo lavoro come preside nella stessa scuola dove ci siamo conosciuti. Stiamo ordinando il dolce, ma Bryan mi precede e mi dice di aspettare. Viene verso di me e si inginocchia. Senti il cuore uscirmi fuori dal petto. "Lo so che abbiamo avuto degli alti e dei bassi, ma io non saprei mai immaginare la mia vita senza di te, senza la mia alunna preferita. Me ne frego dell'età e di tutti i pregiudizi che avrà la gente, per me l'importante è che ci sarete tu e i nostri figli. Quindi, signorina Smith vuole sposarmi?" I miei occhi non smettono più di versare lacrime, lacrime di felicità. Il mio professore, il mio Bryan, mi sta chiedendo di sposarmi. "Sisisisi,  mille volte si amore mio" dico  e tutto il locale applaude Bryan mi mette l'anello al dito, si alza e mi bacia davanti a tutte le persone del ristorante che applaudivano.

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Capitolo 36
*** Capitolo 35 ***


CRYSTAL Bryan mi ha chiesto di sposarlo e ancora io non ci posso credere. Dopo quel bacio che ci siamo scambiati, il mio ragazzo/futuro marito è andato a pagare il conto e dopo essere ritornato da me, con la sua auto ci siamo diretti verso casa nostra, dove abbiamo fatto l'amore tutta la notte. Ora sono più o meno le sei del mattino, siamo distesi sul letto della nostra camera con Bryan sdraiato sul mio petto, mentre ha un braccio intorno alla mia pancia e io con la mano nei suoi capelli facendogli i grattini. Ancora non ci posso credere che il mio professore mi abbia chiesto di sposarlo. Ho solo diciotto anni e la mia vita è cambiata drasticamente in maniera positiva, fra poco sposerò l'uomo della mia vita e aspetto un figlio da lui. Se ripenso a come ci siamo incontrati mi viene da ridere. INIZIO FLASHBACK Nella mia classe si sente un brusio insopportabile, tutti parlano di un nuovo professore di geografia... Io ancora non capisco tutta questa eccitazione, sarà solamente un vecchietto odioso come gli altri. All'improvviso in classe regna il silenzio, sentiamo soltanto il rumore della porta che sbatte. Mi giro verso di essa et voilà... non penso sia lui il nostro nuovo professore! È un uomo dalla carnagione olivastra, con labbra carnose. È alto, molto muscoloso, vestito con un jeans chiaro e una camicia, con una giacca sbottonata e occhiali da sole neri; appena alza questi ultimi, per poco non svengo. Ha degli occhi color ghiaccio magnifici! Io sono rimango imbambolata a fissarlo e lui se ne accorge. "Signorina... vuole qualche informazione?" chiede lui con voce roca.. Mi sento morire e sento le mie guance cominciare ad andare a fuoco. "Tu chi sei?" chiedo istintivamente, seguendo il mio impulso "Io sono il suo nuovo prof di geografia, lei chi è?" FINE FLASHBACK Vengo risvegliata da due occhioni castani che mi guardano contornati da un bellissimo sorriso. Io ricambio il sorriso e lui mi stringe ancora di più però  stando attento al pancione. "Buongiorno Mrs. O'Connell" dice baciandomi le labbra "Buongiorno a lei professore" e li il suo sorriso si amplia ancora di più "Come stai? Questo piccolo campione ti fa disperare" dice baciando la pancia "Beh alcune volte, avrà sicuramente preso dal padre" dico ridacchiando "Non è che la mamma sia tanto brava, le ricordo signorina Smith che lei è una grande impertinente e anche molto testarda, mi ha dato molti problemi" mi guarda "Professore le ricordo che ha un problema molto più grave" "Mi illumini signorina" dice provocatorio Ah mio caro Bryan, avrai un problema molto più grosso di un'alunna impertinente... "Le ricordo che la mia famiglia non sa niente ancora" "Signorina la sua famiglia mi adora" mi ricorda lui affondando il viso nel mio collo "Pure mio padre e mio fratello secondo lei?" Lui sbianca e io comincio a ridere. Dopo esserci coccolati un altro pò ci alziamo dal letto, io indosso la camicia che indossava ieri sera e mi dirigo al piano di sotto, in cucina, mentre Bryan risponde a una chiamata. Entrata in cucina comincio a prendere tutti gli ingredienti e gli strumenti per preparare i pancake con il cioccolato come piacciono al mio ragazzo e una spremuta per me, anche perché da quando mi sono alzata dal letto mi gira un po la testa e lo stomaco non aiuta affatto. Apparecchio la tavola e mentre stavo prendendo i bicchieri dalla mensola dei piccoli crampi mi fanno piegare dal dolore facendomi cadere per terra. Cerco di chiamare Bryan, ma più che un urlo mi esce un sussurro per le fitte che mi tolgono il respiro. Resto a terra finchè questi dolori non si calmano e poi chiamo Bryan a gran voce. Lui dopo una decina di minuti arriva con il suo solito sorriso, che per un pò fa sorridere anche me, ma dopo che mi vede a terra si precipita preoccupato verso di me. "Amore mio cos'è successo?" chiede lui allarmato "Bryan stai tranquillo sono stati dei crampi, ma per favore..." Non riesco a finire la frase che comincia a girarmi la testa e poi il buio mi avvolge. BRYAN E' svenuta tra le mie braccia, sto entrando in panico. La prendo in braccio, senza far caso che indossa solo la mia camicia, e mi precipito in macchina velocemente facendola sdraiare nei sedili posteriori. "Resisti amore mio" le sussurro, accarezzandole la guancia mentre una lacrima bagnava la mia. Entro in macchina e sfreccio in ospedale. Dopo una decina di minuti arrivo davanti all'entrata del pronto soccorso, scendo e riprendo Crystal tra le mie braccia entrando dentro la struttura. Un'infermiera appena ci vede porta subito una lettiga dove la distendo e la trasportano verso il reparto di ginecologia, dopo avermi fatto una serie di domande. In tutto il tragitto le ho tenuto la mano, ma arrivati davanti una grande porta bianca l'ho dovuta lasciare, però prima di entrare l'infermiera che ci ha soccorsi mi ha rassicurato facendole fare alcuni esami. Se le dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai, sono arrivato in ritardo per soccorrerla. La prima cosa che feci fu quella di chiamare i genitori di Crystal per informarli di quello che è caduto. Dopo aver risposto e aver spiegato cosa fosse successo, li rassicurai e loro più tranquilli hanno detto che arriveranno il più presto possibile. Chiudo gli occhi e mi ritornano in mente molti momenti con lei. Da quando l'incontrai a scuola fino ad ora. Sono stato subito colpito da lei per la sua impertinenza e per la sua testardaggine,  e fin da subito sono stato geloso del rapporto che aveva con gli altri e soprattutto con il suo professore d'italiano. Vengo riportato alla realtà dal rumore che faceva la porta in cui è entrata Crystal, da cui uscì l'infermiera con il medico che ha seguito Crystal, anche se io non ci avevo mai parlato personalmente. "Lei è un parente?" domandò il medico "Suo marito, Bryan O'Connell" risposi anche se non lo ero ancora "Bene signor O'Connell, sua moglie è svenuta per una carenza di zuccheri. Abbiamo fatto tutte le analisi e suo figlio sta molto bene, meno di una settimana e diventerà padre" a quelle parole sul mio viso spuntò un sorriso che andava da un orecchio all'altro. "E' fantastico. Posso andare da mia moglie?" domando "Certo. Ultima stanza a destra, la 326, e ancora auguri" rispose lui Io non lo ringraziai nemmeno, volevo solo andare dalla mia ragazza. Entrato in reparto mi diressi, ricordando le indicazioni che mi aveva dato il medico, nella sua stanza. La porta è chiusa. Abbasso la maniglia e la vedo seduta su quel letto che guarda fuori dalla finestra. "Ancora non siamo sposati e mi stai facendo venire un'infarto. Mi vuoi vivo all'altare?!" Lei sentendo la mia voce si gira con un bellissimo sorriso. Allarga le su braccia e io mi dirigo velocemente verso di lei immergendomi nel suo abbraccio. "Amore scusami, non ti volevo far spaventare" sussurra lei "Piccola non ti devi scusare, ma la prossima volta se vuoi mettere la mia camicia mettiti pure qualcosa sotto" dico ricordandomi come l'ho dovuta portare in ospedale "Sei un gelosone" dice ridendo "Certo sei mia e poi porti mio figlio che quando sarà più grande difenderà te e la nostra piccola" dissi sorridente "Vuoi un altro figlio?"Domandò "Una squadra di football" risposi felicissimo CRYSTAL Io stavo rispondendo ma qualcosa di bagnato sotto di me catturò totalmente la mia attenzione "Bryan chiama il medico!" esclamo allarmata "Che succede amore?" domanda lui preocuppato "Si sono rotte le acque" risposi piegandomi in due per il dolore "Merda...Dottore!" grida lui uscendo dalla camera I dolori diventavano ancora più insistenti, dopo pochi minuti arriva Dereck che mi trasporta in sala parto insieme a Bryan con la faccia pallida. Entrati nella stanza i medici mi prepararono per il travaglio. Era arrivato il momento. Io guardo Bryan che come un autonomo si prepara. "Amore se non te la senti puoi restare fuori" gli dissi quando le fitte diminuivano Lui alla mia affermazione si avvicina accanto a me, prende la mia mano e la stringe. "Signorina Smith e futura Signora O'Connell non la lascerò mai sola. Soprattutto quando sta dando alla luce nostro figlio" rispose lui con il suo bellissimo sorriso "Signora O'Connell" disse e io guardai Bryan che sorrise "siamo pronti, al mio tre deve cominciare a spingere, è dilatata al punto giusto" Bryan ovviamente guardava il medico quando fini la frase e io ero terrorizzata. Strinsi la mano di Bryan. "Sei con me?" gli chiesi "Sempre" sorrise dandomi tutta la sua attenzione Al tre del medico incominciai a spingere, stringevo la mano di Bryan il più forte possibile, delle lacrime mi scivolavano sulle guance. Faceva male. Tanto male. Ma quando spinsi un'ultima volta, il pianto di un bambino, il mio bambino, rimbombò per tutta la stanza. Io aprii gli occhi quando Bryan pieno di lacrime mi baciò la fronte e mi sussurrava quanto mi amava. L'ostetrica si avvinò a noi con in braccio nostro figlio e me lo porse. Io lo presi in braccio e lo coccolai, con le lacrime agli occhi. "Ciao amore mio" gli sussurai Bryan ci abbracciò, anche lui con le lacrime agli occhi, e avvicinò un suo dito alla manina del nostro bambino. Lui gliela afferrò. "Benvenuto mio piccolo campione" disse lui con la voce rotta dal pianto "Scusate signori vorrei sapere il nome di vostro figlio" dice lei guardandoci Io e Bryan ci guardiamo e annuiamo dicendole il nome di nostro figlio. Dopo questo nostro piccolo momento vengo riportata in camera con mio figlio, lavato e vestito, e il mio ragazzo. Insieme a noi è venuta un'infermiera che mi spiegò come allattare il bambino dato che è il primo. Lo presi in braccio, scoprii un seno e seguii tutte le procedure che mi ha spiegato la donna. Mio figlio ha cominciato a bere il mio latte, mettendo una manina sopra il mio seno e aprendo gli occhi. Aveva gli occhi di Bryan. "Amore avvicinati" dissi Lui si avvicinò silenziosamente a noi e ci guardò. "Ha i tuoi stessi occhi" dissi felice Bryan si mise sul letto circondandomi con un braccio e dando un dito al bambino che lo prese e lo strinse staccandosi da me. Si guardavano studiandosi a vicenda. "Lo posso prendere in braccio?" chiese lui "Amore non devi chiedermi il permesso è tuo figlio" gli sorrisi Lo feci alzare e gli mostrai come prendere il piccolo. Appena capì come fare lo comincio a coccolare. "E' cosi piccolo" disse Sentimmo la porta che si apriva e ci ritrovammo tutta la mia famiglia e i nostri amici con un sorriso sulle labbra. Entrarono tutti e ci circodarono "Auguri mammina" urlò mia sorella facendo svegliare il bambino Bryan lo cominciò a coccolare di nuovo e lui si tranquillizzò. "Charlotte fai silenzio" la rimproverò mia mamma "Mamma non fa niente" le sorrisi Il bambino fece un giro di tutti i presenti nella stanza. Tutti lo guardavano con il sorriso, le mie migliore amiche ci giocavano, i ragazzi quando lo prendevano in braccio ero stralunati, dovevo immortalare questo momento. Lo presero in braccio anche i miei fratelli, cominciarono a parlargli dicendogli cose buffe e infine lo presero in braccio i miei genitori, che sorrisero con le lacrime agli occhi. Appena si addormentì tra le braccia di mia mamma, me lo porse. "E' un bellissimo bambino, appena diventerà grande farà strage di cuori" afferma mia sorella "Ha preso dal padre" disse Bryan orgoglioso "Ma ancora non ci avete detto come lo avete chiamato" dice mio fratello Io e Bryan ci guardiamo, come abbiamo fatto in quella sala. "Vi presentiamo Alexander Richard Thomas O'Connell"

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Capitolo 37
*** Capitolo 36 ***


Crystal 8 mesi dopo Mi guardo allo specchio, osservando la mia immagine riflessa in esso. Molte cose sono cambiate in questi mesi. Dopo la nascita di Alex, ci siamo trasferiti con Bryan nella casa che aveva comprato, nella quale dormimmo quando mi chiese di sposarlo. Alla fine ho dato gli esami di maturità e con l'appoggio del mio ragazzo mi iscrissi all'università, nella facoltà di medicina. Bryan divenne il preside del mio college e ogni volta che ritorna a casa mi ripete sempre che ci sono alunni molto simili a me,riferendosi che sono molto testardi. Abbasso lo sguardo sul mio vestito e lo accarezzo, togliendo alcune pieghe. Un vestito bianco, con ricami in pizzo bianco e un velo anche esso con qualche ricamo. Un vestito semplice, ma che quando passeranno gli anni mi ricorderà questo giorno. Il mio matrimonio, otto mesi dopo la nascita di nostro figlio abbiamo deciso di sposarci. Rialzo lo sguardo e oltre al mio riflesso ce ne sono altri cinque. I miei fratelli e i miei genitori con mio figlio in braccio. Mi giro verso di loro e vado verso mia mamma che mi da Alex in braccio. "Si è comportato bene il mio ometto?" dico facendogli il solletico. Lui ride e fa vedere i due piccoli dentini. "Si tesoro. Alle otto gli ho dato il latte e poi ha dormito per tutta la notte. E' un ghiro, ha preso da sua madre" tutti scoppiano a ridere "Mamma ma non è vero" dico imbarazzata Un rumore che arriva dalla porta mi fa girare verso di essa. E' la mamma di Bryan, la mia vecchia professoressa. Le sorrido e lei entra. In questi mesi abbiamo legato molto di più e con il bambino si è addolcita. "Sei pronta Crystal per diventare la signora O'Connell?" domanda lei sistemandomi il velo "Certamente" le sorrido "Sei sicura di sposarti? Possiamo andarcene anche ora, dove vuoi tu" dice mio padre con un sorriso sernione. "No papà, voglio sposare Bryan" rispondo sicura di me "Allora è meglio che andiamo. Sono entrato un paio di minuti fa in chiesa e Bryan faceva avanti e indietro, sembrava impazzito" disse mio fratello guardando l'orologio Io sorrisi all'idea di un Bryan ansioso e preso dal panico. Lui che è sempre autoritario e concentrato. Mia madre prende Alex in braccio, prima però gli do un bacio. Mio padre mi prende sotto braccio e ci dirigiamo verso le porte aperte della chiesa, dove si intravedono tutti gli invitati che parlottano tra di loro a bassa voce. Appena però inizia la marcia nuziale si girano tutti verso le porte dove ci trovavamo io, mio padre e mia sorella che mi tiene il velo. "È ora" disse mio padre con gli occhi lucidi Io punto il mio sguardo verso Bryan, che appena inizia la melodia, punta il suo sguardo verso di me e lo fa fino a quando io e mio padre non arriviamo ai piedi dell'altare. Il mio accompagnatore mi da un bacio sulla fronte e pone la mia mano, dove c'è l'anello di fidanzamento, verso Bryan che la ricopre con la sua saldamente. Ci guardiamo per un paio di minuti e poi ci voltiamo verso il prete che da inizio alla messa. Siamo arrivati al momento delle promesse. Tutti i presenti si alzano in piedi. "Miei cari figli, scambiatevi le vostre promesse" disse il prete Bryan prende le mie mani e comincia parlare "Signorina Smith" disse facendo nascere qualche sorriso e facendo scendere delle lacrime sulle mie guance " prima di te non sapevo cosa fosse il matrimonio, nessuna donna che incontrato mi ha fatto desiderato di essere legato a lei per il resto della mia vita. Poi sei arrivata tu. Un'alunna testarda e presuntuosa che fin dall'inizio mi ha colpito e mi ha fatto uscire di testa. Mi hai fatto capire cosa vuol dire amare, cosa vuol dire stare lontano da te e questo non è un bene ma è un male. Voglio restare con te, nostro figlio e i nostri futuri figli per tutta la mia vita e me ne frego dell'età e della gente. La amo, Signorina Smith" disse lui con gli occhi lucidi. Io invece piangevo con un sorriso che contornava la mia faccia. "Caro mio professore, Beh, cosa posso dire su di lei...se io sono testarda, lei mi batte in curva" risero tutti compreso il prete "sei molto presuntuoso, maniaco del controllo e molto testardo. Al primo impatto, ti devo dire la verità? Mi stavi proprio sulle..." "Signorina" disse il prete, sconvolto "Mi scusi prete... sulle scatole, poi non so com'è successo ma mi sono innamorata di te. Sei entrato nella mia vita come un uragano, sconvolgendo tutto.  Insieme abbiamo affrontato molti problemi, ma li abbiamo superati uno per uno. Siamo stati divisi per molto tempo, ma l'amore e un piccolo monello ci hanno fatti riunire. Nostro figlio. Caro mio professore io l'amo da impazzire, e questo non lo deve scordare mai" dissi infine guardando Bryan con qualche lacrima che gli scendeva. Le mie mani si appoggiano automaticamente sul suo viso, asciugandogli le lacrime. "Non devi piangere amore mio, mai" dissi Lui mi strinse a se. "Lo dovrei dire io" "Ragazzi volete diventare marito o moglie o no?" Il prete richiama la nostra attenzione Noi annuiamo ridendo "Bene. Vuoi tu, Bryan O'Connell, prendere la qui presente Crystal Smith, come tua sposa, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in richezzà e povertà finchè morte non vi separi?" disse guardando Bryan "Si, lo voglio" disse passando il pollice sui miei palmi e guardandomi. "Vuoi tu Crystal Smith prendere Bryan O'Connell come tuo sposo, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia, in richezzà e povertà finchè morte non vi separi?" disse ripetendo le stesse parole, però rivolte a me. "Si, lo voglio" risposi con gli occhi lucidi "Perfetto, ora lo scambio delle fedi" disse prendendo quei due cerchietti d'orati, posti su un cuscino bianco che portava il testimone di Bryan, Hayes. In questo periodo hanno legato molto, sopratutto quando abbiamo scoperto che Melissa è rimasta incinta di Hayes. Veramente non hanno legato subito, si sono tirati qualche cazzotto, ma poi con un ottima birra gli animi si sono calmati. "Questo anello è simbolo del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del padre, del figlio e dello spirito santo" disse facendo scivolare nel mio anulare la fede d'oro bianco Presi anch'io la fede e cominciai a recitare le sue stesse parole, facendo scivolare la fede nel suo anulare. "Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa" disse il prete "Oh finalmente" E in mezzo secondo mi ritrovai le labbra di Bryan sulle mie che cominciarono una danza passionale. Tutti gli invitati cominciarono ad applaudire. Ci staccammo e ci sorridemmo. Bryan scese dall'altare andando a prendere nostro figlio dal passeggino che era accanto ai miei genitori. "Mi è mancato questo piccolo campione" disse coccolandolo "Ragazzi" dissero i nostri amici buttandosi su di noi, facendoci i migliori auguri. Dopo di questo facemmo delle foto con i nostri parenti e amici e poi ci recammo fuori dove fummo stati ricoperti da riso. Ci recammo verso una villa che Bryan aveva prenotato per il ricevimento. Anche là facemmo delle foto sopratutto con nostro figlio, ci era mancato tantissimo. Ormai siamo abituati alla sua presenza, ci riempe le giornate. Andammo verso il giardino addobbato per il ricevimento e ci sedemmo nei vari tavoli. Cominciarono a portare le varie portate, a base di pesce. Quando finii il mio piatto alzai gli occhi e guardai tutti quanti. Erano molto felici. Le mie migliori amiche erano con i rispettivi fidanzati che le guardavano con amore. Hayes e Melissa parlavano con la pancia di quest'ultima e mio fratello e mia sorella giocavano con Alex. E' tutto perfetto. Ci stavamo alzando per fare il giro tra i tavoli e parlare con gli invitati, ma Bryan mi portò a centro pista proprio quando cominciò a suonare la base di From the Ground Up di Shay. Mio marito portò tutte due braccia a circondare la vita e cominciammo a ballare lentamente. Ci guardavamo negli occhi, il suo castano che si fondeva nel mio azzurro. "Perchè mi fissi signora O'Connell?" disse lui sorridendo "Volevo darti il mio regalo prima professore" risposi "E cosa sarebbe?" domandò lui "Beh prima dammi il tuo " dissi facendolo ridere "Sei sicura che ti abbia fatto un regalo?!" "Certamente" "Beh sfilati la fede e guarda all'interno" disse Feci come ha detto e per poco non scoppia a piangere. Nella parte interno della fede c'era un incisione "Io e il mio professore di geografia". "Amore ma è bellissimo" dissi "Non piangere piccola mia" asciugandomi le lacrime "Ora dammi il tuo regalo" continuò lui "Beh arriverà fra sei mesi" Bryan spalancò gli occhi "Sei incinta?!" Io annuii, lui cominciò a ridere prendendomi in braccio e facendomi girare contagiando anche me con la sua risata. Se ripenso al passato non avrei mai pensato che oggi sarei stata qua, con i miei genitori, con i miei amici, con mio figlio e con un altro in grembo, ma sopratutto con il mio professore. Ho faticato ad arrivare qua, ma se dovessi rivivere tutti i momenti felici e infelici, li rivivrei perchè al mio fianco c'è lui. Bryan O'Connell. Il mio professore di geografia.

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