Piccola goccia

di Giusy_official
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


È una scintilla
che accende il fuoco.
A volte basta poco.

Seduta su una di quelle banali panchine verdi del parco, osservo l'albero che ho di fronte. 

Traccio sull'album da disegno le prime linee della quercia. Il mio sguardo corre sui suoi rami come uno scoiattolo e quasi mi sembra di percepire la sua ruvidezza sulla punta delle dita. Con dei piccoli tratti riproduco le foglie rimaste e concesse da quest'autunno. Il grigio della matita sfuma per il disegno in diverse tonalità, completandolo.

Strappo il foglio. 

È la centesima volta che ridisegno quest'albero. La prima volta che ho provato a riprodurlo era ancora estate ed era pieno di splendide foglie verdi che scintillavano sotto i raggi del Sole. Ho assistito alla loro variazione di colore e le ho viste scivolare una ad una dai rami e sdraiarsi al suolo accanto alle altre, in un mucchio confuso. E mentre cercavo di renderlo eterno nelle mie linee, mi accorgevo che cambiava sotto il mio sguardo, minuto dopo minuto.

Getto l'ennesimo fallimento nel cestino poco distante e torno a guardare la fonte dei miei sospiri.

Mi rendo conto che la mia vita scorre allo stesso modo. Mentre credo di aver capito chi sono, mi accorgo di essere già cambiata. Corro dietro i miei cambiamenti senza riuscire a definire i contorni.

Poso lo sguardo sul mio foglio bianco. 

L'opportunità di iniziare da capo, di riprovarci. Uno spazio per crederci ancora o per perdersi. 
Mentre indugio con la matita, un ragazzo dai capelli ricci castani si siede accanto a me. Prende dal suo album un disegno che mi porge in modo gentile. C'è una scritta giusto al centro.
“L'eternità è un attimo nei tuoi occhi”

Lo guardo, mi sorride. Con la mano mi fa cenno di girare il foglio.

Il lato opposto alla scritta è occupato da un meraviglioso disegno. Ci sono io, seduta sulla panchina dove sono ora, intenta a scarabocchiare qualcosa. Ai lati ci sono dei fiori gialli, rossi e arancioni al loro massimo splendore e alle mie spalle un salice piangente dal colore rossastro tipico autunnale a fare da sfondo. 
“Sei stato generoso. Scommetto che in questo momento non sono carina come mi hai disegnata tu”, gli dico indicandomi. Ridacchia portandosi una mano dietro la nuca.
“Io ti vedo esattamente così. E il mio ricordo di questo momento sarà in eterno così nei miei occhi.” Gli sorrido per poi tornare a guardare i dettagli del suo dipinto. 
“Ora devo andare. Ci vediamo!” Si alza veloce dalla panchina e imbocca il viale alberato che porta all'uscita del parco.
“Aspetta! E il disegno?” gli grido pochi secondi dopo. “Tienilo pure”, risponde voltandosi nella mia direzione. “Fa sempre comodo un attimo di eternità.” Riprende la sua strada mentre io torno al mio punto zero.

Stavolta, quando il mio sguardo incontra la quercia che ha di fronte, non cerca i suoi lineamenti o le foglie che sono rimaste, ma la storia che ha lasciato alle sue spalle, il mucchio di foglie formatosi a terra e il vento che le ha fatte cedere. Ce n'è un'altra che resiste di più, finché un soffio di vento non riesce a farla cadere. Il suo scivolare, dondolando sul nulla, sa di infinito.

Con la matita tratteggio una nuova quercia mettendoci tutto quello che ho appena visto.
Ogni dettaglio che ho catturato in un preciso secondo di osservazione.
Lo imprigiono nel mio dipinto e, in un attimo, è l'eternità.

Prendo il disegno del ragazzo e in basso, nell'angolo a destra, leggo il suo nome: Marco.

Riuscirò mai a ringraziarti, Marco?

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Magica è la notte
per chi sogna
come me:
ad occhi aperti.
 
La notte
non è il presente,
ma è il silenzio
tra passato e futuro.
 
In questo tempo
indefinito,
nel dubbio,
penso a te.
 
Cala il sipario di un giorno e la luna va in scena. Non avrà forse capito come funzioni lo spettacolo? Oppure sarà lì per chi, come me, ha voglia di sognare ancora un po'?

Domani ti vedrò ancora, Marco. 

E sarà magia o sarà illusione, ma ogni volta che mi guardi i tuoi occhi catturano qualcosa di me e lo conservano. C'è spazio per tutta la mia vita nelle tue iridi verdi. Il mio posto è lì. Mi vedo luccicare.

Le parole scivolano dal mio cuore quando ti parlo. E pendo dalle tue labbra dal primo giorno in cui ti ho visto.
Selezioni ogni cosa che dici dall'universo di perle che nascondi sotto i tuoi folti ricci, ed ascolto e mi chiedo: esisti davvero?

Guardo il disegno che mi hai regalato questa mattina.

Una notte con una piccola luna al centro e una stella. Mi è sembrato così vuoto, non da te!

“E questo, ovviamente, rappresenta...”

“La luna è il giorno in cui ti ho incontrata. L'inizio di tutto. La luce che si accende in mezzo al buio. La stella, invece, è il nostro primo anno insieme. Ne disegneremo una per ogni anno perché, in ognuno di questi, tu sarai per me un desiderio che si avvera, una stella che non cade via.”

E subito, questo disegno così vuoto, è diventato tutta la nostra storia.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Invitami a danzare
e poi stringimi un po'
per ricordarmi tutti,
tutti i sogni che ho.
 
In ognuno di essi
saprò ritrovarti:
ogni sogno è tale
solo se posso amarti.

La tua casetta sull'albero, il nostro posto.

Ondeggio tra le tue braccia e una dolce melodia culla il nostro amore.
Mi avvicini al tuo cuore e ti fai spazio nei miei sogni.

Chiudo gli occhi e ogni respiro è un attimo per amare il tuo profumo che sa di oggi, di domani, di sempre.

Ti vedo in ognuno dei miei giorni e delle mie notti, tra le stelle e i raggi del Sole. Sei il sorriso, sei il sollievo.

Mi fai volteggiare e mi stringi di nuovo a te. 
È strano come il cielo si dipinga di azzurro ogni volta che io t'incontri in un sogno.
Basta che i miei occhi scorgano il tuo viso e tutte le nuvole grigie si dissolvono nel nulla. 

Mi prendi la mano e le tue dita s'intrecciano perfettamente alle mie. 

Chi sono io, se non le parole dolci che mi sussurri sulle labbra?
E chi sei tu, se non l'anima che trascino nei miei pensieri?

Mi carezzi la guancia con le dita. Poggi la tua fronte alla mia. 

Cosa sarebbe un sogno se non potessi amarti? Un vuoto, uno spazio infinito in cui sentirsi persi.
Avere le ali e non poter volare. Essere liberi e chiudersi in gabbia.

Perciò stringimi, stringimi ancora. E io ti amerò come il Sole in inverno, come la luce dopo il buio, come il silenzio dopo il caos. No, troppo banale.

Ti amerò come io amo te, Marco. 

La melodia che ci cullava si dissolve lasciando spazio al silenzio ma tu mi trattieni tra le tue braccia, facendo finta di nulla, e mi lasci un bacio leggero sulle labbra.

Ma sì, cosa importa poi della musica. 

Restiamo così, restiamo così per sempre.
Danziamo sulle note del nostro amore.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Tra le labbra poche parole
che trascrivo come posso.

Il mare calmo fa silenzio,
strilla solo il mare mosso?


Mani che si stringono, occhi che s'incantano, labbra che si sfiorano.

E i miei, di occhi, che si gelano e nevicano a qualche passo di distanza.

Per chi sta battendo il tuo cuore oggi, Marco? 

Seduta accanto a te, sulla panchina dove ci siamo conosciuti, c'è una ragazza dai capelli rossi, con delle lentiggini sul viso e, potrei giurarlo, non sembra proprio essere me.

Lei mi guarda infastidita e ti chiede: “Ma la conosci quella?”

Ti volti verso di me e, posso sentirlo, resti anche tu senza fiato.
E poi.

Ci siamo guardati negli occhi. Nessuno dei due ha detto nulla. 

Uno sguardo per cancellare due anni d'amore, per dirsi addio, forse. 

Probabilmente, se avessimo parlato, nessuno dei due avrebbe saputo di preciso cosa dire e sarebbe stato inutile. 

Questo mare mosso ha preferito il silenzio.

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Con la sabbia
ho costruito un castello.
Con dell'acqua
l'hanno buttato giù.

E tutto l'amore
per renderlo bello,
nessuno me lo
ridarà più.

Un sospiro di nulla spezza il silenzio della mia camera. La notte non avrà mai più di due stelle.

Distesa sul letto, il soffitto bianco diventa lo sfondo sulla quale far scorrere i nostri momenti, le immagini che ho di te, di me, di un noi che non esiste più.

Mi rigiro nei sogni e tra le tue braccia, come quando danzavamo stretti uno all'altra nella tua casetta sull'albero. Ed io che credevo nessuno le costruisse più. 

Riecheggia nella mia mente, tra una battuta buffa e un'altra, il suono della tua risata: tanto contagiosa da essere accompagnata sempre dalla mia, tanto che ora, nei miei ricordi, non riesco a distinguerle. 

Percepisco nell'aria particelle del tuo profumo: camomilla per il mio cuore. 

Rivedo la neve d'inverno che guardavamo dalla finestra, l'albero di Natale, il fuoco acceso e il tuo orribile maglione verde con la renna stampata male. Ma volo anche tra quelle stelle del cielo d'estate, guardate dalla spiaggia con il rumore delle onde in sottofondo. Ma tu hai davvero guardato le stelle? Mi sembrava, piuttosto, che guardassi me. E lo so perché, per lo più, io guardavo te.

E giocavamo ai videogiochi, che insieme era divertente, anche se lo so che mi lasciavi vincere sperando che non me ne accorgessi.

E riascoltavamo quella canzone un'altra volta e una ancora, finché non l'odiavamo. Però era troppo bella per non essere canticchiata insieme a te. E ora la odio, ma la lascio nuotare nel mare della mia memoria. La ripescherò quando la tua mancanza la farà abboccare all'amo della mia nostalgia.

Come una lacrima, mi vedo uscire dai tuoi occhi, carezzarti una guancia e poi essere asciugata con le dita. 

Piccola goccia di passato, chiusa nella tua mano. 

Lascerò un battito del mio cuore sul tuo cuscino, nel caso ti mancherò. 

Fa sempre comodo un attimo di eternità.

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Capitolo 6
*** Ringraziamenti ***


Caro lettore, 
 
ti ringrazio per aver dato una possibilità al mio racconto “Piccola goccia”.

Spero che arrivato a questo punto tu non stia pensando di aver sprecato il tuo tempo ma che, piuttosto, ne sia valsa la pena.

Sarò felice se tu deciderai di continuare a seguirmi qui su EFP e anche sulla mia pagina instagram @lacamerettadigiusy dove pubblicherò altre poesie, recensioni e racconti di questo tipo.
 
Ancora grazie di tutto! 
 
A presto, la tua amica,
Giusy 

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