I Quattro Ninja

di Ree
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: La vendetta di Gerrod ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Tremor ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Clan ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Rettili ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: La vendetta di Gerrod ***


Ermac era nato dalle anime degli Edeniani morti.
Tra esse la più virtuosa era quella di Re Jerrod, ucciso da sua moglie e il cui regno era stato reso schiavo da Shao Khan.
Ermac si aggirava nel palazzo di Shao Khan guardando Sindel, Kitana e Mileena.
Jerrod tormentato dalla visione della moglie traditrice, della figlia Kitana divenuta un'assasina e di Mileena il clone di sua figlia.
Il suo sangue lo aveva tradito e poi Shao Khan lo aveva condizionato e violato.
E così l'ultimo sovrano di Edenia impazzì.
Mentre Ermac combatteva le guerre di Shao Khan Jerrod combatteva una guerra dentro Ermac lottando con le altre anime.
Uno contro diecimila. Eppure vinse. Le altre anime vennero sopresse e finalmente la vendetta ebbe inizio.
Shao Khan, Sindel, Kitana e Millena stavano cenando nelle loro stanze. Il clima era teso, il re e la regina mangiavano felici mentre Kitana mangiava raramente con sguardo ostile.
Mileena invece tentava di non mangiare se non era d'obbligo: non voleva mostrare la sua bocca.
Jerrod.. no Ermac entrò nella sala "Che ci fai qui?" chiese Sindel con disgusto malcelato.
"Non è questo il modo di rivolgerti a tuo marito." rispose Ermac e con un cenno della mano spedì Sindel a baciare il pavimento con la pressione telecinetica.
"Servitore coraggioso. Così sarà la tua morte" e detto questo Shao Khan sfoderò il suo martello.
"Ermac è di gran lunga più forte di te barbaro" e con un cenno Jerrod staccò le braccia del Khan. Poi con un soffio fece uscire un anima verde che spense per sempre la fiamma del Khan.
"Padre" disse Kitana ma prima che potesse finire Ermac era andato via.
Da allora si dice che Ermac viva nelle rovine di Edenia dove regna sui morti.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Tremor ***


Erano sei mesi che le Unità Speciali erano sulle sue traccie. Ma nessuno trovava Tremor. Luke Armstrong, il figlio bastardo di un vecchio Gran Maestro del Lin Quei era cresciuto come macchina da guerra. Usava il costume del padre ma ricolorato e per nascondersi ancora ricorpiva parte del suo corpo con la roccia. Tutti i giorni veniva inseguito dalla versione Junior dell'unità: la piccola Cage, Jacqui Briggs e Takeda. Tutti ragazzi della sua età. Avrebbe potuto essere come loro ma il caso aveva voluto che a riconoscere i suoi poteri fosse stato Kano e non Raiden. Luke uscì di casa all'alba. Il cappotto nero, i capelli marroni pettiati per bene mentre il viso affilato e sempre sorridente coperto da una sciarpa. Era andato a trovare la tomba della madre. Nessuno in strada. Un urlo ruppe il silenzio, un rapinatore aveva scippato una borsa e stava scappando nella sua direzione. Era un terrorista una volta ma ora tentava solo di tirare avanti. "Non intervenire. Non.." ma prima che potesse finire il pensiero si accorse di aver fermato il rapinatore con un blocco di marmo. "Tremor?" disse una voce dietro di lui. Cassie Cage lo aveva visto. Tremor prese a correre, veloce, cazzo veloce pensò ma mentre correva i suoi poteri persero di nuovo il controllo. La roccia sulle braccia divenne appuntita e mentre correva in un vicolo cadde con gli arti distrutti. Cassie lo raggiunse poco dopo "Non ti immaginavo così giovane" disse lei puntandogli la pistola "Già. I miei arti sono avvolti in roccia che non riesco a dominare. I miei poteri vanno a puttane. Quindi spara ragazza". Cassie aveva spesso sparato a demoni e simili ma uccidere un suo coetaneo indifeso e moribondo le sembrava sbagliato. Così prese e si sedette per terra accanto a lui. "Come ha fatto un fenomeno come te a finire a non controllare i propri poteri e a lavorare per il Drago Nero?" chiese Cassie fissando il volto del vicino e levandogli con due dita la sciarpa. "Da piccolo Kano bussò alla porta di mia madre per intascare un debito. Io ero nel giardino sul retro a guardare i miei poteri della terra crescere. Ebbi la sfortuna che Kano volesse prendere un poco d'aria" disse guardandola con fare nostalgico. "La mia vita divenne un riscattare un enorme debito. Niente amici, niente famiglia e niente ragazza. Riguardo i miei poteri... non mi hanno addestrato se non a lasciare che le mie emozioni mi dominassero e controllassero i miei poteri" concluse il ninja marrone "Non hai avuto una bella vita eh? Ma quanta gente hai ucciso in questi anni?" chiese Cage per provocarlo, non poteva accettare che quel ragazzo fragile fosse il mostro del Drago Nero. "Demoni? La metà di te. Umani? Due stupratori, due assasini e due ladri o come diresti tu sei politici" disse Luke guardandola negli occhi. Cassie lo guardò "Mia madre ti accoglierà nell'Unità e Raiden può farti da maestro" e detto questo la ragazza si alzò e porse la mano al ninja. Tre mesi dopo Nella base Takeda e Jacqui stavano aspettando: Cassie e Luke erano in ritardo per la missione... di nuovo. Poco dopo li videro arrivare:Luke indossava un abito da guardia del Lin Quei nero e marrone bordato d'oro e stava parlando con Cassie che continuava a ridere. Due ore dopo Luke era stato ferito e era a terra, Cassie aveva sconfitto il nemico e stava cercando il compagno. Lo trovò a terra con il costume ormai rosso dal sangue. "Hey Cassie.., sono diventato Ermac" rise con un rivolo di sangue che usciva dal labbro. Cassie lo baciò "Per favore. Sta zittto" Da quel momento Cassie e Luke fecero coppia fissa e anni dopo si sposarono. Questa è la storia di come Tremor è diventatouna persona migliore

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Clan ***


Era una giornata normale nel mondo della Terra. Niente era fuori posto. Mileena aveva perso e lui doveva essere morto. Rain, il ninja acquatico morto bruciato? Doveva sembrare stupido a tutti se non a quel fenomeno di Kotal. Si era trasformato in vapore ed era svanito. Aveva passato tutta la guerra con Kronika ad allenarsi. Stava diventando molto più forte giorno dopo giorno. Avrebbe trovato Taven e Daegon e li avrebbe uccisi. Era una giornata triste e di pioggia. L'ideale per Rain e il suo addestramento. Mentre si metteva sotto la pioggia sentì un fulmine colpire vicino a lui: poi con un movimento del braccio sinistro invertì il corso della pioggia. Le gocce cadute dal terreno e quelle a mezz'aria levitarono verso le nuvole. Era per metà un dio e per metà un assassino: non sapeva quale parte ammasse di più. Sentì accanto a se un animale passare. Puntò un dito contro il cervo e una sfera d'acqua si posizionò su di esso. Dalla sfera creò una una lama d'acqua e col movimento d'un dito tagliò la testa alla bestia. Dopo aver mangiato si sedette sotto un albero. Poi udì un rumore. "Fatti vedere Sub Zero" disse Rain senza alzarsi. Il ninja azzurro uscì dal nascondiglio. "Rain. Cosa ci fai sulla terra?" chiese Sub guardando il viola ancora sdraiato. "Mi alleno. Per trovare un posto nei regni. Per uccidere i miei fratelli." rispose l'altro alzandosi. "Il Lin Quei accoglie quelli come te" disse Sub Zero porgendogli la mano. "Credi di potermi controllare?" lo prese in giro Rain e mentre parlava la tempesta imperverso e colonne d'acqua emersero dal suolo. Sub Zero rise e con un cenno della mano congelò tutto. L'acqua e tutto il corpo di Rain tranne la testa. "Tu hai imparato a usare il potere. Io posso perfezionarlo" disse il Gran Maestro. Rain era stupito: mesi di addestramento per cosa? Nulla. Prese la mano del Gran Maestro.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Rettili ***


Faceva freddo. Faceva sempre freddo. Si faceva schifo da solo. In nome della sua specie aveva ucciso e rubato. L'ultima della mia specie mi ha rifiutato. Meglio estinguersi. E ora mentre il mondo lotta contro il tempo io sono fermo. Fermo in una cavolo di cripta. Non ha più la voglia di lottare. Mentre medita sente una presenza. Si alza e inizia a muoversi. L'invisibilità è uno dei tanti fenomenali poteri della sua razza. La sua armatura di ossa resisteva bene. La presenza sembrava essere svanita. "Bingo" disse una voce alle spalle. Era alto vestito come un ninja e con la tunica di color verde acqua. Sembrava un normale umano se non per la pelle bianca e verdognola e la coda da rettile. "Un altro?" disse sbalordito Reptile "Esatto" rispose l'altro. Reptile lo abbracciò. Finalmente uno come lui. Uno identico. "Come ti chiami?" chiese il verde "Charmeleon" rispose l'altro "Sono venuto a cercarti Reptile. Tu sei molto forte. E io e te non siamo soli". "Cosa intendi?" chiese il più anziano "Esistono delle uova di Zaterran. Possiamo provare" disse Charmeleon. Erano passati due mesi e la presenza dei due Zaterran aveva fatto schiudere 3 uova su 10. Un piccolino azzurro, uno nero e uno rosso cremisi. Si erano stabiliti in un tempio e tentavano di crescere i piccoli. Finalmente la pace era arrivata.

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