The Age of ANAX - Specials

di Blue_Wander
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Spirit - Candy ***
Capitolo 2: *** Emy - Spirit - Anna ***
Capitolo 3: *** Emy – Anna – Spirit – Ethan ***



Capitolo 1
*** Spirit - Candy ***


[Italia, 20 settembre 2006, 9:05 AM]

 

Spirit suona il campanello e l'anziana cameriera con il grembiule gli apre il cancello sotto l'ordine della sua padrona.
Spirit cammina velocemente sul vialetto che termina davanti alla porta che si apre lentamente e Candy appare sulla scena.
I due si salutano sull'uscio e la minore lo invita ad entrare, indicandogli di accomodarsi sul divano.
La proprietaria della lussuosa casa dice che porterà due caffè e per qualche motivo non chiede alla domestica di farli.
-Vedo con piacere che mi hai seguito in Italia.- Spirit beve un sorso della bevanda amara. A lui non piace lo zucchero.
Candy annuisce e poggia la tazzina vuota sul vassoio, aspettando che Spirit faccia lo stesso, poi chiama un'altra donna sempre con lo stesso grembiule per farlo portare via.
La cameriera sparisce dalla scena e rimangono solo i due protagonisti.
-Per tutti questi anni ho imparato questa lingua come se fosse la mia.- Candy sorride e poggia una mano su quella del fratello, ferma sul bracciolo del divano.
La sorella è seduta sulla poltrona alla sua destra.
Spirit la guarda negli occhi. -Perché mi hai invitato qui? Pensavo che dovessimo tenerlo segreto, la nostra fama è troppo grande...
Candy gli porge un foglio di carta con delle scritte e gesticola un po'. -L'ho trovato tra le mille scartoffie del trasloco.
-Che devo farci?- cerca di ridarglielo indietro, ma lei rifiuta e lo obbliga a tenerlo.
Lui sa che cos'è, ma cerca di non volerlo dare a vedere.
-Parlane con Anna e vedi che ti dice lei...- pausa. -Tua moglie è troppo gentile, non merita questo.
Spirit sospira.
-E poi pensa alla tua bambina...- altra pausa. -Vuoi questo per lei? Che viva senza sapere nulla di suo padre?
Spirit guarda il suo orologio costoso poi riposa lo sguardo su Candy. -Arthur è d'accordo?- chiede, si riferisce al cognato che non apparirà sulla scena per tutta la durata dell'incontro. Loro lo sanno, è per questo che si sono incontrati.
La sorella annuisce e si alza in piedi. -Lui è convinto che Matteo debba sapere tutto.
-Lui però è molto più legato alla faccenda, Emilia non ha nulla a che fare né con Lyoko né con il resto.- Spirit abbassa lo sguardo. -Non sai quanto difficile è stato per me tenerla fuori dai guai. Così rendi tutti i miei sacrifici inutili.
-Oh, my dear brother, il mio bambino ha bisogno di una spalla.
Spirit si alza a sua volta, Candy può dire che è arrabbiato. -Questo è un tuo problema! Non metterò in pericolo la vita di mia figlia quando loro sono ancora in giro.
-Il Kadic è un posto sicuro.- cerca di rassicurarlo la minore, avvicinandosi e toccandogli un braccio muscoloso. -E poi non possiamo nascondergli che sono cugini per troppo tempo. Sono piccoli ma intelligenti e capirebbero che gli abbiamo mentito.- questa pausa è più lunga delle altre e Candy sa di essere vicina a convincere il fratello. -E poi si parla di mandarceli tra nove anni. La piccola Emilia sarà cresciuta e capirebbe pienamente la situazione.
Spirit sospira. -Che cosa pensi che succederà?- l'altra lo guarda con espressione interrogativa e l'uomo ricomincia a parlare. -Ho paura che gli Intagliatori possano trovare i nostri figli e prendersi loro al nostro posto.
-Non succederà.- lo tranquillizza. Si risiede sul divano, seguita dal fratello. -E poi c'è un altro problema di cui vorrei parlarti.
Il maggiore le fa segno di continuare.
-Matteo si ricorda di Lyoko.- Spirit rischia di strozzarsi con la sua saliva ma Candy va avanti con il suo monologo. -Ultimamente disegnare gli piace molto. La cosa ha cominciato a farsi preoccupante quando ha portato ad Arthur dei disegni di lunghi alberi stretti su una prateria ferma a mezz'aria. Inizialmente credevo che gliene avesse parlato lui, ma poi ha cominciato a ritrarre Aelita e questo mi ha sconvolta profondamente.
-Aspetta.- Spirit la interrompe. -Vuoi dire la figlia di Hopper?
Candy annuisce e continua, mentre l'uomo la guarda accigliato. -Credo che il mio bambino sia in pericolo...- smette di parlare ma non così tanto a lungo per far intervenire il fratello. -Per questo ho bisogno che tua figlia vada con lui: se avesse qualcuno da proteggere lui non perderebbe. Né contro ANAX né contro i nostri nemici di sempre.
-Ho ucciso Werner Alban all'età di quattordici anni.- Spirit si accende una sigaretta e permette a Candy di prenderne una dal suo pacchetto. -Proprio perché avevo te da proteggere.
Fumano entrambi per un po'.
Candy aspira. -Hai ucciso papà per lo stesso motivo.
-Tuo figlio non sarebbe capace di uccidere.- aspira anche lui. -Non per mia figlia.- questa volta è lui ad impedire alla sorella di parlare -Ma credo che sia proprio per questo che vuoi mandarli al Kadic insieme. Vuoi che diventino come noi, mi sbaglio?
Candy scuote la testa. -Non siamo dei bravi genitori.
-E neanche dei bravi zii.- Spirit si mette a ridere. -Ma nessuno può biasimarci. Nessuno tranne loro immagino.
-Come ha potuto papà vendere i suoi bambini?- la giovane donna spegne la sigaretta. -Io farei di tutto per proteggere il mio.
-Papà non aveva scelta.- il maggiore fa lo stesso. -E neanche io l'avevo quando l'ho ucciso.
Spirit riguarda l'ora.

 

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Capitolo 2
*** Emy - Spirit - Anna ***


[Italia, 5 Gennaio 2016, 18:29]


-Papà.- chiese Emy guardando suo padre sedersi a fianco a lei sul divano a due posti. -Che cosa faresti se ti dicessi che sono fidanzata?
Spirit girò subito lo sguardo verso la figlia, poi lo rispostò sul televisore. -Perché lo vuoi sapere?
La giovane si strinse nelle spalle e cominciò a toccarsi una ciocca di capelli con entrambe le mani, leggermente rossa in viso. Non sapeva esattamente che cosa dirgli, suo padre non era mai stato quello più dolce tra tutti. Di sicuro però non avrebbe potuto nascondergli a lungo che il nipote dell'uomo che aveva ucciso egli stesso le aveva promesso di passare con lei il resto della vita. Anche perché Emy aveva pregato Candy, sua zia, di non dire niente a suo padre, in quanto desiderava con tutte le sue forze essere lei a confessarglielo.
Una donna con un grembiule rossastro fece capolino dalla porta del salotto con in mano un vassoio contenete due bicchieri e una caraffa in vetro dal liquido incolore all'interno. -È meraviglioso tesoro.- cominciò lei, poggiando quel che aveva tra le mani sulla superficie chiara del tavolino in legno rotondo posto davanti al sofà. -Hai l'età giusta, sai? Quanti ricordi che mi tornano in mente.
Spirit inarcò la schiena per versarsi un po' di quella bevanda all'interno del bicchiere, senza però smettere di ascoltare il servizio del telegiornale. -Anna, che cosa c'è qui dentro?
La moglie ignorò la domanda e si fece spazio al fianco della figlia. -Lui com'è?- domandò, guardandola negli occhi, mentre notava le gote della ragazzina imporporarsi al pensiero del professore che le concedeva baci ed abbracci, gli stessi che le mancavano più di qualsiasi altra cosa. -Per caso è più grande?- le due sentirono l'uomo deglutire a fatica nell'udire quelle parole, senza però intervenire. -Sapevo che mandarti al Kadic ti avrebbe fatta crescere. Stai diventando una bellissima giovane donna, lo sai?
-Mamma...- la fermò Emy, cercando di non scomporsi.
-Come si chiama?- chiese nuovamente la donna, troppo curiosa per lasciare spazio alla figlia.
-Beh, ecco...- la mora esitò. Se avesse pronunciato il suo nome -qualsiasi dei due che il ragazzo possedeva- suo padre avrebbe capito e non era così che lei aveva immaginato quel momento. Sospirò e si fece coraggio: si alzò in piedi, prese il telecomando e spense la TV, mettendocisi davanti. -Mamma, papà, lui si chiama Ethan Werner ed era il mio insegnante di inglese al Kadic.
Anna si portò una mano davanti alla bocca e poggiò l'altra sul polso del marito che, d'istinto spalancò gli occhi. Posò il bicchiere nello stesso punto in cui l'aveva trovato e guardò verso la figlia con sguardo spento. -Werner, hai detto.
-Papà, prima che tu dica qualsiasi cosa voglio parlarti di lui.- Emy precedette ogni altra parola da parte di entrambi i genitori. -Ethan è un ragazzo speciale e all'inizio le cose con lui non sono state sempre facili.- ripensò a tutte le volte che su Lyoko aveva provato a gettarla nel mare digitale e decise di non farne parola. -Ma ho imparato a conoscerlo e senza di lui non so che avrei fatto. Che cosa avremmo fatto...- li guardò entrambi negli occhi. -Ethan ci ha salvati da tantissime situazioni pericolose e vorrei che gli deste una possibilità.
Anna guardò il marito come se volesse dirgli di non dire niente e di lasciare parlare lei, ma Spirit non lo recepì. -Non ti sembra un po' troppo grande? Tu hai solo quindici anni, mentre lui sembra essere un uomo.
Emy non si fece intimidire da quella domanda, sapeva benissimo che il padre avrebbe toccato qualsiasi argomento pur di depistarla. -È un insegnante molto giovane, invece. Ethan ha sempre imparato in fretta e grazie a questo è riuscito ad ottenere presto la cattedra.- evitò di dire che si era fatto aiutare dai poteri psichici e che avevano una differenza d'età di quasi dieci anni. Avrebbe aggiunto altro, ma il padre glielo impedì.
-Non è solo eticamente scorretto, ma è anche un criminale. Che bella notizia.- ammise sarcastico con un cenno del capo, prendendo il bicchiere e bevendone gli ultimi sorsi, per poi ripoggiarlo sul piano di legno. -Ti concedo una serata: se supererà tutte le prove a cui lo sottoporremo, allora potrete continuare a frequentarvi.

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Capitolo 3
*** Emy – Anna – Spirit – Ethan ***


[Italia; 9 Gennaio 2016, 19:30]

 

Emy si voltò mantenendo lo sguardo verso lo specchio della sua stanza quando la porta si aprì per far entrare nel suo campo visivo sua madre, Anna. La donna le toccò la schiena coperta dall'abito rosso dallo stile leggermente retro, le sorrise attraverso lo specchio e nel notare lo sguardo preoccupato della figlia la costrinse a girarsi per guardarla negli occhi. -Tuo padre è molto severo.- ammise. -Ma in tutti questi anni ho visto un lato di lui su cui nessuno scommetterebbe.- le rivolse un'espressione gentile e sicura. -Accetterà quel ragazzo, vedrai. E in più sono abbastanza convinta del fatto che rivedrà un po' se stesso nel scoprire la sua storia.
-Ethan farebbe di tutto per farmi felice, me lo ha dimostrato moltissime volte.- ribatté la ragazzina. -E vorrei che anche papà sia in grado di vederlo.
Anna poggiò entrambe le mani sulle guance di Emy. -Succederà tesoro.- sostenne per poi emettere un verso dispiaciuto. -Mi dispiace così tanto per tutto quello che hai dovuto sopportare in questi mesi, capisco che sia stata dura per te.
Il campanello suonò e le due furono costrette a separarsi, incamminandosi verso l'ingresso dietro cui un giovane uomo si era presentato ben vestito e con dei fiori – probabilmente i preferiti della sua fidanzata.
Anna lanciò uno sguardo severo al marito e così Spirit fu costretto ad alzarsi dal divano e spegnere la sua sigaretta facendo assumere al suo viso un'espressione infastidita anche solo dal rumore dei passi della donna che era ormai in procinto di aprire la porta dell'appartamento.

 

La tavola imbandita era l'unica cosa che faceva davvero scaturire quei pochi rumori udibili – come posate che tintinnano, acqua o vino versati in calici o bicchieri.
-Allora.- decise di spezzarlo Anna. -Com'è andato il viaggio? Dev'essere stato stancante.
Ethan scosse subito la testa. -Oh no, assolutamente. In realtà sono abituato a voli più lunghi quindi non è stato un problema.
Spirit sospirò ma non disse niente. Ripensò alla situazione paradossale che si era venuta a creare: il nipote dell'uomo che lui aveva ucciso era diventato il fidanzato di sua figlia. Si sentì fortunato a quel punto di non essere un tipo festaiolo, immaginando già le due famiglie provare ad eliminarsi a vicenda ad ogni ricorrenza. Trattenne un sorriso e si meravigliò di quanto lo facesse ridere come ragionamento. Guardò prima Emy e poi Ethan, infine rivolse uno sguardo gentile alla moglie che gli strinse la mano, osservandolo mentre tirava fuori dal taschino un pacchetto di sigarette, ricavandone anche un accendino colorato con movimenti lenti e quasi teatrali, come se stesse cercando di farsi notare dai presenti.
Con fare apparentemente disinvolto porse al ragazzo l'intero pacchetto, guardandolo sorridere e scuotere la testa. -Mi dispiace signore, mi trovo costretto a rifiutare.- ammise quindi sotto gli occhi insospettiti del suo interlocutore. -Io non fumo.
Spirit emise un verso divertito. -Eppure mia sorella mi giurò il contrario.
Ethan non si scompose. -Ho smesso.- concluse solamente stringendosi nelle spalle.
L'uomo sospirò di nuovo e fece cadere nella stanza un altro imbarazzante silenzio. Non stava colpendo nella giusta posizione! Aveva conosciuto Alban e Lukas, ma era stata Candy a conoscere Ethan, la terza generazione della famiglia Werner che tanto li aveva messi in difficoltà. Accese la propria sigaretta e ricevette un'occhiataccia dalla moglie che subito corse ad aprire la finestra, facendo così entrare l'aria invernale del nuovo anno da poco festeggiato.
-Spirit, in questa casa non si fuma mentre si mangia.- scandì la donna una volta tornata a posto, cercando di mettersi il più vicino possibile all'orecchio del marito. -Soprattutto quando ci sono ospiti del suo calibro.
L'uomo guardò la donna al suo fianco che ancora sembrava essere furente. Forse aveva un'idea sul dove colpire. -Lo sai.- cominciò, liberando così una nuvola di fumo biancastro e toccando la bottiglia del vino posta in mezzo al tavolo dalla tovaglia bianca. -Questo è il mio preferito. È senza alcun dubbio il più pregiato e costoso in circolazione, comprato solo nelle migliori cantine di fiducia.- si voltò verso la moglie. -Anna, tesoro, perché non versi altro vino nel calice del nostro ospite?- si interruppe. -L'abbiamo aperto in questa occasione così speciale e nei hai bevuto solo un bicchiere. Sarebbe uno spreco, non trovi?
Emy si girò verso il padre con sguardo furibondo ma il ragazzo anticipò qualsiasi sua parola, sempre utilizzando quell'espressione quasi apatica che ormai aveva imparato bene a controllare in qualsiasi momento. -Sono onorato della cosa e non vorrei offenderla.- fece finta di schiarirsi la gola. -Ma ho noleggiato un auto per la durata del mio alloggio qui, per questo preferirei non bere più di così.- regalò un piccolo sorriso. -In più non ho molta sete, ma la ringrazio per il pensiero.
Spirit ricambiò l'espressione amichevole del ragazzo, ma non appena i loro occhi si staccarono da quelli dell'altro dovette combattere contro se stesso per non cacciarlo fuori di casa. Il silenzio non sembrava più essere un problema, sia Anna che Emy erano ormai intente a parlare con Ethan, facendogli delle domande su come andasse la sua carriera da insegnante e altre cose riguardanti la sua vita privata. L'uomo, sull'orlo di una crisi di nervi, cercò un modo semplice ma efficace e non troppo evidente di evitare alla sua bambina di rimanere al fianco del figlio di un criminale assassino. Eppure qualsiasi cosa sembrava stupida, molto più di quello che aveva appena fatto: era ovvio che fosse venuto in macchina! Come aveva fatto a non pensarci prima? Era come se uno strano fumo grigio gli annebbiasse la mente. Si allungò verso il posacenere posto poco più dietro di lui, sulla superficie in legno di uno degli antichi mobili pregiati della casa, spense la sigaretta e tornò a guardare i presenti che ancora lo ignoravano.
Emy lo notò e i due si guardarono per un po'. Forse la ragazzina aveva esagerato con tutta quella storia, probabilmente avrebbe dovuto dirgli le cose come stavano già da prima. Era ovvio che il padre pensasse che lei si fosse fidata del primo belloccio incontrato, lui non sapeva che cosa stava succedendo al Kadic, non conosceva tutte le volte in cui Ethan – sotto falso nome – l'aveva protetta ed amata, mentre l'altro lato di se stesso cercava di eliminarla al solo vederla. Ripensò a questo un'ultima volta e si chiese se non fosse proprio da lì che doveva cominciare.
-Sai papà.- iniziò facendo in modo da attirare l'attenzione e lo sguardo di tutti. -Io e Ethan ci siamo incontrati su Lyoko mentre lui cercava di uccidermi.- il giovane avvampò e Spirit rischiò di mandare di traverso il boccone che aveva finito di masticare. -Nel mentre sulla terra, come professore, mi faceva pulire le aule, cucinare la cena e riordinare gli archivi della biblioteca.
(Ethan si avvicinò al suo orecchio. -Se stai cercando di convincere tuo padre non mi sembra una buona tattica.- bisbigliò. Emy comunque lo ignorò e rimase concentrata sulla figura dell'uomo a capotavola.)
-Una volta ho persino dormito nel suo appartamento mentre lui cercava di accoltellarmi, volendo far cadere la colpa su Teo.- a quel punto il ragazzo giurò di non sentirsi più il polso. -Ma non l'ha fatto.- la sentì continuare. -Si è fermato prima ancora che io potessi anche solo accorgermene.- la vide sorridere. -Il giorno in cui scoprii la sua vera identità pensai di aver perso tutto, credevo di essere stata una sciocca a pensare che lui potesse veramente amarmi. Ma mi sbagliavo.- gli prese la mano e lui ricambiò. -Nonostante tutto io ho sempre visto in lui quello che davvero c'era da vedere, distruggendo quella maschera che aveva da sempre scelto di portare e ridando vita all'uomo buono che vedete oggi.- fece una piccola pausa in cui nessuno disse una parola. -Ho imparato dai miei errori papà, l'esperienza al Kadic e a Lyoko mi ha fatta crescere e ora riesco a capire che cosa è meglio per me, per noi.- aggiunse, rivolgendo al ragazzo uno sguardo innamorato. -Ethan è un ragazzo meraviglioso e...
Non riuscì a terminare, Spirit la interruppe guardando Anna al suo fianco. -Ho capito.- rispose. -Riesco a comprenderlo.
La donna sorrise e il gelo proveniente dalla finestra ancora aperta fece venire a tutti la pelle d'oca.

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