My brother's best friend

di princess_serenity_92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Salvataggio ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


1
Prologo




Morte. Che cosa significava quella parola? La morte era la fine di tutto: dell'amore, della vita e delle amicizie.
La morte era la fine della propria esistenza, per alcuni poteva significare un senso di pace e beatitudine, per altri sconforto più totale e paura.
Eppure in quel momento Selena non riusciva a provare niente di tutto ciò; l'amore l'aveva fatta maturare e crescere, si sentiva una donna, e come tale aveva trovato il coraggio di proteggere il suo amato disteso a terra priva di sensi.
Era consapevole del fatto che da un momento all'altro sarebbe morta cercando di difendere quell'amore sbocciato quasi per caso, ma non aveva paura, si sentiva con il cuore leggero, in fondo cos'era la morte? Non era forse un eterna pace?
Ma facciamo un passo indietro nel tempo...

Selena, era la secondogenita di casa Brief, non era molto alta, a malapena riusciva ad arrivare alle spalle di suo fratello Trunks, ma a lei questo non importava, "infondo" diceva sempre, "essere bassi ha i suoi lati positivi". I capelli lunghi e lisci color dell'ebano e dalle sfumature azzurine, le ricadevano lungo la schiena semplicemente legati da un fiocco rosso di cui non si separava mai. I suoi occhi erano grigi contornati da folte e lunghe ciglia, il nasino un po' all'insù le dava un aria graziosa e regale insieme alle labbra perfette rosse.
Perfino il corpo sembrava quello di un dea eterea, ogni curva era al punto giusto, perfino il seno ne troppo grande ne troppo piccolo, in lei non vi era niente di imperfetto.
Selena era geniale, e ciò era un dato di fatto!
Aveva realizzato la sua prima invenzione a solo cinque anni, ma apparte l'intellento ereditato da sua madre, assomigliava molto al padre Vegeta; proprio come lui era un lupo solitario e con lo sguardo sempre perso nel vuoto.
Amava essere una otaku e nerd allo stesso tempo, non c'era manga sulla terra che non avesse letto, o videogico a cui non avesse giocato, tante volte aveva sognato di essere la protagonista di uno dei suoi adorati manga, magari una superoina con superpoteri o semplicemente una studentessa liceale che però nascondeva una doppia vita; lei era fatta così fantasticava in ogni occasione magari disegnando qualche schizzetto qua e la, e forse un pò si odiava per questo perchè la portava a staccarsi da quella che era la realtà.
Suo padre era il principe dei Saiyan, quindi questo faceva si che lei fosse una principessa, doveva essere fiera del suo titolo, ma non si sentiva tale, lei era solo Selena, ovviamente data la sua rara bellezza era ammirata da molti, sopratutto ragazzi, cosa che a Vegeta non adava a genio ovviamente, ma aveva sempre rifiutato tutti con modi sempre gentili, lei amava stare da sola con i suoi pensieri, ma forse quella era solamente una corazza elevata per difendere il suo cuore da inutili sofferenze, dopotutto la maggior parte delle persone voleva avere relazioni amorose o di amicizia solo per la sua grande quantità di denaro.
Ammettiamolo essere amica dei Brief significava passare i pomeriggi nella lussuosa piscina all'aperto, o nella grande spa, e magari frequentare anche qualche locale altolocato e alla moda dove non puoi entrare se non sei nessuno.
Il pensare che le persone la volessero solo per usarla e non per intavolare una relazione duratura con lei, l'aveva portata ad isolarsi ed estraenarsi da tutti, fantasticando sempre su quei fumetti in bianco e nero.
Rebekah Son era l'unica eccezione alla regola, figlia dei vecchi amici di famiglia Goku e Chichi, ecco lei era la sua migliore amica, l'unica su cui potesse contare davvero, le era rimasta sempre vicino in ogni situazione, riusciva a capirla senza bisogno di dirle niente, batava che Rebekah la guardasse negli occhi per capire tutto ciò che le passava per la testa.

Rebekah, a differenza di Selena, aveva un carattere solare e socievole, sul suo viso vi era sempre un sorriso e in questo assomigliava molto a Goku, anche se qualcosa non andava cercava sempre di guardare la vita con un sorriso.
"Dopotutto, quando affrontiamo la vita con un sorriso sempre in volto, non permettiamo a niente e a nessuno di poterci spezzare" ripeteva sempre queste parole alla sua amica, e Selena adorava Rebekah, per lei era una sorella, certo non di sangue, ma dopotutto se due persone si vogliono bene e si apprezzano così come sono, a cosa servono i legami di Sangue?
La giovane Son era leggermente più alta della sua amica, portava i capelli neri molto corti, un po' per praticità che per altro, gli occhi erano azzurri, una cosa un pò insolita per lei visto che entrambi i genitori li avevano scuri.
Assomigliava moltissimo a Goku, persino i lineamenti del viso erano i suoi, certo molti più dolci e morbidi, ma era la versione di Goku, o meglio Kakaroth come lo avrebbe definito Vegeta, al femminile.

Trunks aveva già compituo ventuno anni, era giovane ma Bulma li aveva lasciato le redini della Capsule Corporation, di cui ora era il presidente.
Ovviamente, era il tipo di uomo che ogni donna sognava, capello un po' lungo, occhi chiari, fisico invidiabile, grazie sopratutto agli allenamenti forzati del padre, e sopratutto ricco da fare invidia.
Eppure, nonostante ogni fanciulla si innamorasse a prima vista di lui, era ancora single, si giustificava sempre dicendo che non aveva trovato la ragazza giusta, ma la verità era, che Rebekah gli aveva rubato il cuore da molto tempo, solo che non aveva trovato ancora il coraggio per diglierlo, o forse solamente perchè aveva paura di un suo rifiuto, però, si era ripromesso che una volta che lei avesse finito la scuola, e mancavano ancora pochi mesi all'evento, si sarebbe dichiarato a cuore aperto, nel peggiore delle ipotesi lo avrebbe deriso e rifiutato ma in caso positivo, e lui sperava in quest'ultimo, sarebbero stati la coppia più felice del mondo.

Vegeta con gli anni era molto cambiato, era sempre il solito e burbero Saiyan, ma per lui non c'era niente di più importante della sua famiglia.
Subito non era stato un buon padre per Trunks ma aveva sempre cercato di fare del suo meglio, certo adesso amava i suoi due figli, ma Selena la adorava.
Bulma era orgoglioso del suo uomo, non aveva un carattere facile, ma aveva sempre difeso lei e i ragazzi.
Selena per Vegeta, era un qualcosa di fragile e prezioso, sempre da proteggere e difendere, e questo lo aveva dimostrato negli anni, sopratutto quando dei bulletti a scuola avevano avuto il coraggio di spingere giù dalle scale dell'istituto privato la sua adorata figliola.
Quando avevano ricevuto la telefonata da parte della scuola che Selena si era fatta male, non aveva esitato un solo secondo a correre dalla figlia per vedere cosa fosse successo, e ovviamente una volta saputa la verità non si era fermato dal dare una bella lezione non solo a quei ragazzini, ma anche ai genitori.

Era consapevole del fatto che non sarebbe riuscito a tenerla per tutta la vita sotto una campana di vetro, perchè anche lei un giorno si sarebbe innamorata e avrebbe proseguito per la sua strada; ma nonostante tutto cercava sempre di esserci per lei, per questo non l'aveva mai allenata, a differenza dello scansafatiche di Trunks che lo trascinava con lui nella gravity room ogni giorno, il compito di proteggerla sempre era il suo e di nessun altro.
Selena dal canto suo, adorava alla follia il padre, amava la sua compagnia, certo non era un uomo di grandi parole ed era forse per questo che Selena lo apprezzava così tanto.
Le parole per loro erano inutili, riuscivano a comprendere l'anima l'uno con l'altro, cosa che Bulma non era mai riuscita a fare con loro, per questo il rapporto padre e figlia che avevano instaurato negli anni era speciale.

Bulma era sempre la solita scienziata indaffarata un pò qua e un pò là, bellissima nonostante i suoi quarant'anni, infatti molti uomini le andavano ancora dietro, cosa che a Vegeta non faceva affatto piacere, visto che lei era sua e di nessun altro.
Proprio come il marito, amava i suoi figli e aveva cercato di essere per loro la madre perfetta che ogni bambino sogna, ed era riuscita nel suo intento, i ragazzi le volevano bene, ma nonostante ciò era molto amareggiata con se stessa perchè non era mai stata in grado di capire Selena come faceva Vegeta, aveva sempre sognato di avere un rapporto speciale insieme a lei, ma non ci era riuscita, Selena era più simile a suo padre di quanto pensasse.
Trascorrevano molti pomeriggi insieme, magari a fare shopping o semplicemente a gustarsi una tazza di thè, chiaccherando sempre di molte cose, ma ciò nonostante Selena non si era mai aperta veramente con lei, e questa cosa un po' le faceva male, ma ringraziava sempre il cielo che almeno Vegeta avesse instaurato un buon rapporto di fiducia con lei, nessuno avrebbe mai potuto aiutarla meglio di lui, e Bulma ne era consapevole, ed è anche per questo che tutte le volte che sentiva piangere Selena dentro la sua camera chiamava sempre lui, non si sarebbe mai pentita della scelta che aveva fatto tanti anni fa: sposare Vegeta!






Note dell'Autrice:

Ciao popolo di EFP come state?
Qualcuno di voi magari mi conoscerà e per altri sarà la prima volta, quindi per prima cosa vi ringrazio per aver letto, e poi se voleste lasciarmi le vostre opinioni e pensieri, ma anche critiche costruttive, sono sempre gradite a patto che non siano offensive verso me o le altre persone.
Detto questo, la storia è il remake di "Il migliore amico di mio fratello", perchè l'ho riscritta?
Semplicemente per il fatto che adoravo questa storia, ma avendola scritta otto anni fa il linguaggio era terribile e superficiale, ecco perchè ho voluto riprenderla in mano, certo lascerò anche l'altra pubblicata, ovviamente in otto anni anch'io sono maturata, e non solo per i miei figli, le circostanze della vita cambiano e noi con loro, maturiamo e capiamo cosa sia veramente importante.
Quella che avevo scritto in precedenza era una storia molto superficiale, ed è per questo che non riuscivo a sentirla più mia, avevo bisogno di riprendere in mano la situazione ed approfondire di più i sentimenti e i personaggi.
Chi è Selena? Qual'è il suo carattere? Nella storia precedente non riuscivo a rispondere alle domande, perchè l'ho scritta che ero molto giovane e con gli anni sono molto cambiata, date la colpa alle delusioni o ai dispiaceri, o semplicemente al fatto che oramai ho quasi trent'anni, ma ne ho sentito davvero il bisogno di riscrivere dando vita ai personaggi.
Spero di essere riuscita a spiegarmi, e che l'introduzione dei personaggi via abbia fatto ben inquadrare che tipo di persone siano Rebekah e Selena, dato che comunque sono nuovi personaggi.
Dopo ciò, vi lascio con un alla prossima, e fatevi pure avanti se avete qualche consiglio da darmi.
Grazie   Princess_serenity_92

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Capitolo 2
*** Salvataggio ***


2

Salvataggio






Il rumore fastidioso e incessante della sveglia aveva risvegliato Selena dal suo tranquillo e pacifico sonno.
"Bene ha inizio un altra giornata" aveva detto a sè stessa per darsi la carica e il coraggio di alzarsi dal letto.
Amava studiare, ma andare a scuola era un'altra cosa, odiava con tutta se stessa quell'istituto, perchè se da una parte, ovvero la maggior fetta degli studenti, cercava di farsela amica a tutti i costi quasi venerandola, dall'altro lato un gruppetto di sue compagne le rendevano la vita scolastica un inferno.
"Dai Selena forza e coraggio che la scuola sta per finire, ancora qualche mese e ti diplomerai" si era ripetuta, schiaffeggiandosi lievemente le guance con entrambe le mani per risvegliarsi dal sonno, serviva ancora un po' di pazienza e poi lo strazio sarebbe finito.

Ovviamente Vegeta non era a conoscenza di tutti gli atti di bullismo verbale e non nei confronti della figlia, anche se sospettava qualcosa, Selena era cambiata molto in quegli ultimi anni.
Lei avrebbe tanto desiderato parlargli di tutto ciò che le attanagliava il cuore, ma sepeva che se lo avesse fatto lui sarebbe intervenuto e non nel più consono dei modi, quindi preferiva tenersi dentro sè quel senso di inquietudine che l'angustava.

Sbuffando si era alzata dal letto dirigendosi nel suo bagno privato, aveva bisogno di una doccia per distendere i suoi nervi, certo avrebbe preferito rilassarsi immergendosi completamente in una vasca da bagno, magari con i petali di rosa, ma purtroppo doveva accontentarsi di una misera doccia se voleva fare colazione e arrivare a scuola prima che la campenella delle lezioni suonasse.

In casa Son l'atmosfera era completamente diversa, Rebekah si era sveglia di buon'ora, come ogni mattina del resto, cominciando la sua giornata con una serie di allenamenti, certo non molto faticosi visto che il padre ci andava piano con lei.
L'allenamento con il padre era un buon metodo, almeno secondo il suo punto di vista, per scaricare la tensione e lo stress; molte volte aveva consigliato alla sua amica Selena di allenarsi con lei, ma la risposta era sempre la medesima: "Becky per l'amor del cielo non scherzare! Io sono brava a smontare e rimontare computer non a prendere a botte la gente" e poi si metteva a ridere, quella risata cristallina che sfoderava solo insieme a lei.
Selena era speciale per lei, nonostante fossero completamente diverse e con interessi tutt'altro che simili, si completavano, la loro amicizia era straordinaria, molte volte avevano discusso, dopo tutto anche nelle amicizie c'è il bello ed il cattivo tempo, ma questo non le aveva mai separata anzi, ad ogni litigio la loro amicizia diventava sempre più forte.
Rebekah, si sentiva la ragazza più fortuna del mondo, aveva una amica straordinaria ed una famiglia meravigliosa, ogni tanto aveva qualche dubbio su Goten e sul fatto che fosse veramente suo fratello data la sua svogliatezza e pigrizia, ma poi si ricredeva quando la mattina prima di uscire di casa per andare a scuola, lui compariva al suo fianco per darle un bacio sulla guancia e augurarle una buona giornata.
Goten era un ingenuo di prima categoria, si lasciava abbindolare facilmente dalle donne tanto da rimanerci male quando lo abbandonavano senza dire niente, ma era questo il lato che Rebekah adorava di suo fratello, la sua semplicità ed il gran cuore, in tutto e per tutto ricordava suo padre.
"Direi che per oggi basta Rebekah, altrimenti tua madre ci lascia a digiuno non so per quanto tempo" aveva espresso Goku mettendosi una mano dietro la testa e ridendo di gusto, Rebekah sorrise all'affermazione del padre e stancamente si lasciò cadere sull'erba per godersi quella brezza primaverile dei monti Paoz.
"Papà pensi che riuscirò mai a diventare un super Saiyan come Gohan e Goten?" Chiese chiudendo gli occhi e lasciandosi accarezzare la pelle dai pallidi raggi del sole.
"Beh figliola, non saprei rispondere a questa domanda, ma non importa io ti vorrò bene anche se non riuscirai a trasformarti, sei mia figlia e ti amo così come sei... difetti e pregi" rispose il padre sdraiandosi accanto a lei e capendo, forse per la prima volta, quanto sua figlia fosse cresciuta diventando una bellissima donna.
"Papà, Becky la colazione è pronta" urlò Goten atterrando successivamente vicino al laghetto dove padre e figlia si stavano riposando, nessuno ebbe il tempo di rispondere che lo stomaco di Goku cominciò a brontolare creando una risata in generale.
"Urca ho proprio fame" disse spiccando il volo successivamente.
Rebekah rimase seduta ad ammirare il risveglio della natura, certo la sua filosofia di vita era affrontarla con un sorriso, ma in quel momento aveva solo voglia di piangere ed urlare; Goten accorgendosi del malumore della sorella si avvicinò accomodandosi al suo fianco.
"Papà mi ha detto che mi vorrà bene anche se non riuscirò mai a trasformarmi" espresse angosciata poggiando la testa sulla spalla del fratello, per tutta risposta Goten l'abbracciò e le diede un bacio che si perse tra i suoi capelli corti.
"Scusa ma non sei contenta? Che senso ha riuscire a trasformarti in super Saiyan? E poi per quale motivo? Ti alleni abbastanza questo basta e avanza, devi essere in grado di difenderti e così sei molto forte non hai bisogno di essere un super Saiyan. E poi, ricorda che sei mai dovesse succedere qualcosa alla terra ci siamo io, Trunks, Gohan, papà e Vegeta, quindi non fossilizzarti su questa cosa tanto..."
"Goten sei un cretino" lo interrupe volando via velocemente piantandolo in asso come un babbeo.
"Ehi, ti fa male frequentare Selena così tanto" urlò alzandosi velocemente per raggiungere il prima possibile casa e la colazione, non capiva proprio cosa li passasse in testa a suo sorella in questi giorni, fatto sta che non capiva che cosa avesse detto di male da farla arrabbiare così tanto...
"Bah donne chi vi capisce è davvero bravo"...

"Buongiorno" disse Selena entrando nella sala da pranzo dove il tavolo era allestito per la colazione, i capelli erano raccolti in una treccia laterale legata da un semplice fiocco rosso, aveva indosso la divisa scolastica composta da una camicetta bianca con annessa cravatta rossa ed una gonna plisettata marrone che le arrivava fino al ginocchio, il tutto era completato da un paio di collant color daino e un mocassino nero con un tacco quadrato di sei centimetri.
"Buongiorno tesoro, stamattina sei bellissima, hai dormito bene?" Le chiese premurosa la madre mentre lei si accomodava a tavola con lo sguardo perso nel vuoto.
"Oh grazie mamma, si ho dormito molto bene grazie per avermelo chiesto" rispose in modo gentile e con un sorriso sforzato, suo padre con la coda dell'occhio si accorse che qualcosa non andava, si ok tecnicamente Selena era sempre stata una persona taciturna e di poche parole, ma quella mattina era diversa aveva percepito che qualcosa non andasse.
"Certo perchè fare il fantasma per casa tutta la notte significa dormire bene vero Selena?" La rimproverò il padre guardandola accigliato, di tutta risposta lei abbasso lo sguardo continuando a mangiare il suo onigiri in silenzio.
"Allora posso esigere una risposta da te Selena? Cosa ci facevi in piedi stanotte?" Bulma capendo le preoccupazioni del marito li poggiò la mano sulla coscia sinistra, con quel gesto voleva fargli intendere che quello non era il momento adatto per farla parlare, Vegeta fece un sospiro per calmare i nervi e lasciare defluire la rabbia che in quel momento voleva esplodere; era preoccupato da morire per sua figlia, si era allontana molto da lui, e questa cosa non gli andava molto a genio visto che Selena era turbata per qualcosa ma non ne parlava con lui o con sua madre.
"Va bene Selena, ma l'argomento non finisce qui ne riparleremo quando tornerai da scuola" disse facendo sentire ancora più in colpa sua figlia che per non cedere alle lacrime si alzò di fretta e furia dal tavolo salutando i genitori e scappando via da quella casa e dallo sguardo severo e preoccupato di Vegeta.

Trunks come ogni mattina l'aspettava nel garage delle moto per darle un passaggio a scuola, quando la vide arrivare con le lacrime agli occhi gli corse incontro ad abbracciarla, voleva bene a sua sorella e vederla ridotta in quello stato le faceva male, ma neanche lui capiva cosa avesse, lei non aveva voluto parlargliene.
"Dai va tutto bene, ti voglio un bene dell'anima lo sai" e le diede un bacio in fronte continuando a cullarla tra le sue braccia.
"Dai Elsa andiamo se no faremo tardi entrambi, monta in sella" esordì Trunks sciogliendo controvoglia l'abbraccio, perchè questo significava una lunga giornata di lavoro per lui.
"Elsa?" Chiese senza capire il fratello, poi come un flash le venne in mente che quella mattina si era legata i capelli in una treccia laterale, si mise a ridere, suo fratello era davvero un idiota patentato.
"Metti in moto prima che ti congeli il cuore fratello" esclamò sorridendo, Trunks ebbe un tuffo al cuore, sua sorella era stupenda quando sorrideva cosa che non accadeva molto spesso ultimamente.

Con un groppo in gola entrò nell'edificio scolastico, si sentiva osservata e ammirata allo stesso tempo, odiava quegli sguardi addosso, la facevano sentire un oggetto e non una persona.
"Guarda e arrivata la Brief, ogni giorno diventa sempre più gnocca, vorrei tanto farmela" sentì commentare un ragazzino sicuramente di prima
"Io me la sbatterei anche qui davanti a tutti" aggiunse un altro, Selena si sentì mortificata da quei commenti, lei non era un oggetto da usare solo per il loro piacere sessuale, le dava il voltastomaco il pensiero che avevano quei ragazzi di lei.
"Ehi primini piantatela Selena non è per voi, e non è neanche carino fare certe affermazioni" pronunciò a mò di rimprovero Seiya Takahashi, il capitano della squadra di baseball della scuola, Selena sorrise e li mimò un grazie dirigendosi verso il suo armadietto.
"Ehi Selena, guarda mi dispiace per quello che ti hanno detto" aggiunse avvicinandosi a lei e mangiandola letteralmente con gli occhi, era innamorato perso di Selena, era una dea in terra e l'avrebbe voluta tutta per se, quindi cercava in tutti i modi di farsi spazio nel suo cuore.
"Oh Seiya non preoccuparti, oramai ci sono abituata e poi non è colpa tua" rispose per rassicurarlo, Seiya era molto bello, capelli corvini occhi verde acqua, fisico abbastanza scolpito grazie allo sport che praticava, ma di certo non era il suo tipo, tutte le ragazze della scuola li morivano dietro ma non lei, certo non poteva negare che l'aspetto fisico di quel ragazzo le piaceva e anche parecchio, ma non si poteva dire altrettanto del suo intelletto, la questione era che Seiya non fosse il suo tipo.
"No guarda Selena, sono davvero mortificato, oggi agli allenamenti gli farò perdere la voglia di fare certi apprezzamenti... Comunque mi chiedevo se al ballo di fine anno volessi venire con me, sai ho ricevuto molte proposte ma le ho rifiutate tutte perchè vogli andarci con te e magari finire la serata anche in modo romantico".
Ora Selena non era nata ieri, e non era neanche stupida ed ingenua come molti credevano, sapeva cosa voleva Seiya da lei anche se all'apparenza non sembrava così, lei non glielo avrebbe dato mai: si sarebbe concessa solo all'uomo che un giorno l'avrebbe sposata per amore.
"Senti Seiya non voglio essere scortese o maleducata ma ho già un cavaliere" detto questo girò i tacchi e si diresse verso la classe di chimica, ma non si accorse che nascosta dietro l'angolo vi era una persona che aveva ascoltato tutta la conversazione e presa da una folle gelosia e rabbia progettò un piano per fargliela pagare alla Brief.

Selena, dopo l'estenuante giornata di scuola, si stava dirigendo verso gli uffici della Capsule, non aveva ancora voglia di tornare a casa ed affrontare suo padre e quindi andare da suo fratello era l'alternativa migliore.
Osservava rapita le vetrine di quei negozi, le piaceva molto passeggiare per le vie del centro la distraevano dai suoi pensieri, poi con un sorriso cambiò direzione dirigendosi nel parco vicino agli uffici, avrebbe aspettato li Trunks all'aria aperta e nel fratttempo si sarebbe goduta gli alberi di ciliegio in fiore; sfortunatamente non si accorse che qualcuno la stava seguendo e non con le migliori intenzioni, quindi senza accorgersi del pericolo si sedette sotto un albero a godersi la brezza primaverile del pomeriggio.
"Ehi Brief" Selena alzò lo sguardo per ritrovarsi circondata da Fumiko Hamada e dalle sue amiche, un senso di terrore la colse all'improvviso, era terrorizzata da quelle bullette che le rendevano la vita un inferno più di quanto fosse.
"Sbaglio o oggi ti ho sentito parlare con Seiya? Come te lo devo dire che lui è il mio ragazzo e tu li devi stare alla larga?" si avvicino pericolosamente a Selena prendendola per il bavero della camicia a sbattendola contro l'albero.
Fumiko era almeno venti centimetri più alta di Selena e le sue amiche non erano da meno, era la cheerleader della squadra di baseball ma nonostante ciò non era popolare quanto la giovane Brief.
Aveva dei capelli color grano legati in uno chignon, il seno era prosperoso e le gambe molto lunghe, era bella ragazza ma non ai livelli di Selena.
"Io non ho parlato con Seiya e lui che si è avvicinato a me , te lo puoi prendere a me non interessa" le rispose cercando di scalciare per sciorgliersi da quella presa di ferro, ma tutto era invano, Fumiko era molto più forte di lei nonostante fosse una semplice terrestre.
"Oh ragazze avete sentito la puttanella cosa ha detto? Sei un troia brutta stronza! Ragazze sapete cosa fare" e detto ciò la gettò malamente a terra pestandoli successivamente il polso della mano sinistra, un dolore lancilante portò Selena ad urlare, mentre le altre quattro ragazze la stavano prendendo a calci e a pugni.
In quel momento si pentì amaramente di non aver raccontanto niente a suo padre dei continui messaggi minatori di Fumiko, voleva piangere e morire allo stesso tempo, lei non aveva fatto niente di male eppure si sentiva in colpa nei confronti di suo padre.

Goten stava passeggiando allegramente per il parco del centro, aveva un appuntamento alla gelateria con Valese e non vedeva l'ora di incontrarla, gli piaceva sul serio quella ragazza e sperava di sposarla un giorno.
Fu distolto dai suoi pensieri da un grido che riconobbe, alzò lo sguardo per trovare Selena poco più avanti che veniva maltrattata e malmenata da cinque ragazze sicuramente compagne di scuola vista la divisa.
Non ci pensò su un attimo e mosso da un moto di rabbia si avvicinò a gran velocità per salvare la povera malcapitata della Brief.
"O lasciate Selena e ve ne andate senza fare storie o non mi fermerò solo perchè siete ragazze" disse in modo minaccioso parandosi davanti Selena, cercando quasi di far da scudo con il suo corpo.
"Venite ragazze questa puttana non merita la nostra attenzione" e come niente fosse se ne andarono.
Goten ribbolliva di rabbia quelle tipe dovevano pagarla, ma prima le sue attenzioni doveva rivolgerle alla povera Brief che vedendolo arrivare in suo aiuto le aveva sorriso svenendo successivamente mentre un rivolo di sangue le usciva dalle labbra.
Goten la prese tra le braccia e stringendola forte prese il volo verso casa Brief, Selena aveva bisogno di cure e anche molto infretta.
Atterrò nel giardino dove Vegeta stava faccendo delle flessioni e Bulma sorseggiava un thè accompagnato da pasticcini, non riusciva a spiergarselo ma in quel periodo aveva una voglia matta di dolci.
Vegeta sentì qualcuno atterrare nel giardino ma non prestò molto attenzione, o almeno fin quando sua moglie non aveva gridato il nome di sua figlia terrorizzata, ed ecco che alzò lo sguardo per trovare una Selena piena di lividi e sanguinante tra le braccia del figlio di Kakaroth.
"Scusate se sono piombato all'improvviso, ma ho trovato Selena in queste condizioni e sono corso senza pensarci" aveva espresso allarmato Goten, correndo dietro Bulma che gli faceva segno di seguirlo.
La adagiarono sul letto ancora priva di sensi e Bulma si affrettò per chiamare il dottore.
"Mi spieghi che diavolo è successo?" sbottò Vegeta irritato e arrabiato allo stesso tempo.
"Non lo so Vegeta, stavo passeggiando nel parco centrale quando ho visto che delle sue compagne la stavano picchiando e sono intervenuto, ma non so altro" il sangue nelle vene di Vegeta si raggelò, se Goten non fosse arrivato in tempo chissà cosa sarebbe successo, poi cominciò a meditare sugli ultimi compartamenti di sua figlia, arrivando alla conclusione che sua figlia da un pò era vittima di bullismo, ed in quel momento si senti un padre perfettamente inutile perchè non aveva ben compreso i segni che la sua Selena gli aveva lanciato, di una cosa era sicuro che quei teppisti l'avrebbero pagata molto cara per aver messo le mani sulla propria figlia.






Note dell'autrice:


Ciao, eccomi finalmente sono tornata con un nuovo capitolo un po' forte stavolta, ma la storia ha il rating arancione quindi sono tranquilla.
Spero di essere riuscita ad esprimere bene le vicessitudini ed i sentimenti dei personaggi, da questo capitolo la storia comincia a prendere forma ed entriamo in uno spaccato di vita di Rebekah ma anche nella quotidianità di Selena.
Spero vi sia piaciuto, e se vorrete lasciarmi pareri, consigli o critiche costruttive sono ben accetti.
Detto ciò buona serata!

Princess_serenity_92


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