30 shades of Bakugo.

di Funlove96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Spazzatura. ***
Capitolo 2: *** 2. Onigiri. ***
Capitolo 3: *** 3. Primo appuntamento. ***
Capitolo 4: *** 4. Kiwi. ***
Capitolo 5: *** 5. Respiro affannato. ***
Capitolo 6: *** 6. Ovatta. ***
Capitolo 7: *** 7. Violino. ***
Capitolo 8: *** 8. Addio. ***
Capitolo 9: *** 9. Manzo. ***
Capitolo 10: *** 10. Giradischi. ***
Capitolo 11: *** 11. Bibliotecaria. ***
Capitolo 12: *** 12. Infermiera sexy. ***
Capitolo 13: *** 13. Vita sregolata. ***
Capitolo 14: *** 14. Fotosintesi. ***
Capitolo 15: *** 15. Fare un dispetto. ***
Capitolo 16: *** 16. Lezione di Yoga. ***
Capitolo 17: *** 17. Fratello e sorella. ***
Capitolo 18: *** 18. Canticchiare a bassa voce. ***
Capitolo 19: *** 19. “Hola!” ***
Capitolo 20: *** 20. Vedersi di nascosto. ***
Capitolo 21: *** 21. Ammettilo. ***
Capitolo 22: *** 22. Caparbietà. ***
Capitolo 23: *** 23. Can che abbaia... Bakugo morde. ***
Capitolo 24: *** 24. Terremoto. ***
Capitolo 25: *** 25. Tramonto. ***
Capitolo 26: *** 26. Istinti. ***
Capitolo 27: *** 27. Segni indelebili. ***
Capitolo 28: *** 28. Test. ***
Capitolo 29: *** 29. Brindisi. ***
Capitolo 30: *** 30. Cambiamenti. ***



Capitolo 1
*** 1. Spazzatura. ***


Ed eccomi con una nuova sfida! In questa raccolta proverò a descrivere i vari atteggiamenti che, secondo me, potrebbe avere il nostro biondino dall'esplosione facile in diverse situazioni. Ci riuscirò? (Beh, lo spero...)
Questa raccolta partecipa alla Mystery Box Challenge indetta dal forum Torre di Carta

Si comincia!



1. Spazzatura.




A Bakugo non andava giù di dover passare la mattina togliendo tutta quella spazzatura che invadeva il loro appartamento. Accidenti Kirishima!
Birre, pizza e comparse per, a suo dire, festeggiare la convivenza? Ma che gli saltava in mente?
Gliel'avrebbe fatta pagare cara, prima ai suoi compari, caduti in catalessi nelle posizioni più assurde, chi sul divano, chi a terra, chi sul tavolo in cucina, e addirittura nella vasca, e poi anche al rosso, in un modo tutto suo ovviamente...
Raccogliendo bottiglie vuote per casa, pianificava la sua vendetta -far esplodere tutto, di nuovo, era fuori discussione, dannati vicini!- per mostrare a quelle comparse quanto aveva gradito quella così bella sorpresa.



[110 parole]

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Capitolo 2
*** 2. Onigiri. ***


2. Onigiri.



Tutte quelle delizie avrebbero sfamato un branco di bufali affamati. Esattamente come quello che si stava avventando sul loro buffet di nozze. La castana gli si avvicinò -era bellissima fasciata in quell'abito bianco, anche con gli occhi lucidi ad incorniciarle il viso sorridente- facendo ghignare soddisfatto Bakugo, che finalmente poteva definirla sua moglie, nel pensare a quando gliel'avrebbe strappato di dosso per festeggiare più tardi, da soli, e il resto sparì. Anche quegli ingordi dei loro amici, che si ingozzavano come se non ci fosse un domani. Poco gli importava se non avrebbero lasciato un solo onigiri per la loro ingordigia.
Lui aveva tutt'altra fame da sfamare...



[107 parole]

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Capitolo 3
*** 3. Primo appuntamento. ***


3. Primo appuntamento.



Se al liceo gli avessero detto che un giorno sarebbe andato d'accordo con quel nerd di Deku, gli avrebbe prima riso in faccia, e poi fatto esplodere tutto nel raggio di almeno venti metri. Eppure eccolo lì Bakugo, a litigare con la cravatta che non ne voleva proprio sapere di farsi annodare per bene. Perché era colpa di quel pezzo di stoffa se era così nervoso, non certo per il suo primo appuntamento con Izuku, a cui, nel frattempo, si era addirittura dichiarato. Alla fine, dopo essersi quasi strozzato per la quinta volta, decise di sfilarsela, lanciandola in malo modo sul letto, e uscendo di corsa per non far tardi.



[110 parole]

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Capitolo 4
*** 4. Kiwi. ***


4. Kiwi.



Camminava alle due del mattino col passo traballante dal sonno, sforzandosi di non far chiudere gli occhi rossi da un momento all'altro. Quel moccioso ancora non era nato e già gli somigliava a tal punto in fatto di rotture di scatole. In realtà ne andava fiero... non in quel momento, in cui era impegnato a non addormentarsi sul marciapiede innevato, in cerca di un negozio aperto che vendesse il gelato al Kiwi -semmai esisteva- il quindici Dicembre, ma ne andava fiero. Fortuna che qualche Kami ebbe pietà di lui, facendogli intravedere un negozietto miracolosamente aperto. Sperava solo che vendessero quel dannato gelato, e avrebbe evitato una Ochako notturna in lacrime.



[110 parole]

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Capitolo 5
*** 5. Respiro affannato. ***


5. Respiro affannato.



Era stanco. Non avrebbe mai cambiato quei momenti con nulla al mondo, ma era stanco. Ogni volta che lui ed Eijiro si vedevano finivano sempre così: Con un letto sfatto e il respiro affannato.
Era stanco, e la colpa era soltanto sua. Eijiro avrebbe urlato a tutti che stavano insieme, e anche lui lo avrebbe fatto volentieri, se non avesse avuto una dannatissima paura. Forse aveva scoperto di poter amare troppo in fretta perché il suo lato duro e menefreghista potesse concedergli il passo successivo.
Per il momento poteva solo stare abbracciato al rosso, sentendo il suo respiro sul petto, mentre aspettavano l'arrivo dell'ennesima giornata di menzogne e falsa amicizia.



[110 parole]

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Capitolo 6
*** 6. Ovatta. ***


6. Ovatta.



Iniziò a tamponare la ferita allo zigomo col batuffolo di ovatta imbevuto di disinfettante.
Era uscito malconcio dalla rissa in quell'albergo di lusso. Una cosa di poco conto, ma il lavoro dell'eroe era anche questo, tranne che un eroe non dovrebbe unirsi alle risse che dovrebbe fermare. Nonostante quello era filato tutto liscio, e la cosa sarebbe rimasta circoscritta a poche persone, evitando le prime pagine dei giornali. Il tocco fresco sulla spalla, avrebbe riconosciuto tra mille metà e metà, arrivò prontamente ad alleviargli il dolore. Non si girò a guardarlo, non disse nulla. Bastava restare così, godere della presenza l'uno dell'altro.
Quella era la parte migliore dell'essere eroi.



[109 parole]

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Capitolo 7
*** 7. Violino. ***


7. Violino.



Si sarebbe addormentato a quell'assolo di violino, se la seduta non fosse stata così dannatamente scomoda. Ora lui ed Eijiro - che non pareva affatto dispiaciuto di assistere ad un opera, nemmeno ricordava di chi - dovevano sorbirsi quella specie di uscita a quattro, e solo per aiutare Deku con la sua cotta. Il bicolore li aveva invitati a quell'evento avendo ricevuto i biglietti in regalo, e se non fosse stato per il rosso, Bakugo non avrebbe mai accettato di venire, e sperava che il suo sacrificio sortisse effetto.
È da come si guardavano ogni tanto i due, seduti davanti a loro, lo sortiva eccome.



[103 parole]

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Capitolo 8
*** 8. Addio. ***


8. "Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace,” Giudizi universali, Samuele Bersani;



Sulle note di quella canzone, beccata per caso sulla playlist, il biondo aveva intrapreso il breve tragitto che lo conduceva a casa della ragazza, ripassandosi mentalmente il suo discorso.

Si bagna la fiamma... rimane la cera... e non ci sei più..



Faceva tremendamente male dirle addio, ma doveva se voleva che fosse felice. Con lui, ne era consapevole, avrebbe solo sofferto, e per quanto potesse restare indifferente ai sentimenti altrui, non sopportava l'idea di essere la causa del suo dolore.

Togli la ragione e lasciami sognare.... lasciami sognare in pace...



Fu così che la coppia più inaspettata della U.A. si divise, senza un perché. O forse si...



[107 parole]

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Capitolo 9
*** 9. Manzo. ***


9. Manzo.



"Avevi ragione, dal vivo è ancora più manzo..." Eccola un'altra frase adulatoria sussurrata da una biondina che, in mezzo alla calca, tra giornalisti e curiosi presenti sul luogo dell'intervento, guardava meravigliata il biondo.
Era sempre così, una folla in visibilio per le imprese di Ground Zero, e ragazzine che cercavano di farsi notare da lui.
Sapeva bene che intanto, a casa, qualcuno aveva guardato il notiziario e, non contento per quelle attenzioni, era pronto a fargli una bella scenata. E sapeva altrettanto bene come sarebbe finita: Con loro due a passare le ore seguenti su qualunque superfice disponibile.
Non importava quante bellezze gli facessero la corte, Bakugo era solo suo.



[110 parole]

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Capitolo 10
*** 10. Giradischi. ***


10. Giradischi.



Magari Shoto non avrebbe neanche ricordato quella ricorrenza, ma era un raro evento che Bakugo Katsuki si scervellasse per uno stupido compleanno. Se glielo avessero prospettato, sarebbe morto dalle risate.
Fino ad un paio d'anni prima almeno...
Ogni tanto pensava a quanto fosse cambiato, e la cosa lo rendeva... felice, ma ovviamente, non lo avrebbe mai dato a vedere.
Menre ci ripensava, lo sguardo si fermò su un giradischi esposto in vetrina -doveva essere vecc- cioè, antico- ricordandogli un aneddoto raccontatogli proprio dal bicolore riguardo un oggetto del genere, e spingendolo finalmente ad entrare. Chissà che non avrebbe rivisto quel raro sorriso che il ragazzo dedicava solo a lui.



[109 parole]

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Capitolo 11
*** 11. Bibliotecaria. ***


11. Bibliotecaria.



Aveva fatto centro sussurrava la coscienza soddisfatta. Non gli serviva dire che il numero datogli dalla bibliotecaria lo aveva gettato nel primo cassonetto disponibile, ovviamente senza farsi vedere, mentre attento ascoltava ghignando il leggero sbuffo fuoriuscito da quelle labbra, le avrebbe divorate subito se non avesse avuto altri piani.
Non che gli importasse deludere l'avvenente moretta, ma conosceva le conseguenze dell'attacco di gelosia opportunamente innescato. Doveva solo aspettare e -finalmente- qualche giorno dopo, aprendo la porta di casa e notando l'innaturale silenzio, accese un sorriso malizioso sul volto, e anche altro -il basso ventre gioiva grato per l'idea del biondo- mentre pregustava il resto di quella bella serata.



[108 parole]

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Capitolo 12
*** 12. Infermiera sexy. ***


12. Infermiera sexy.



Quelle curve tonde e perfette erano in grado di incendiargli il sangue come nient'altro al mondo. E Ochako lo aveva capito bene, in tre anni che convivevano aveva imparato a conoscerlo, oltre che ad essere più sciolta e maliziosa. Quel lato di lei l'aveva sia stupito che intrigato, e il suo ego -anche altro in verità- godeva dell'essere l'artefice di quel leggero cambiamento.
Leggero si, perché nonostante il travestimento da infermiera sexy -uno dei tanti con cui se ne usciva alle volte- sapeva come farla cedere. Bastava usare le parole giuste, tenendola saldamente per i fianchi, per non ritrovarsela sul soffitto, rossa, a coprirsi dalla sua vista affamata.



[108 parole]

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Capitolo 13
*** 13. Vita sregolata. ***


13. Andare a dormire molto tardi.



Un eroe -benché spesso intervenga anche di notte- dovrebbe avere una vita regolata il più possibile.
Eppure Ground Zero non era un eroe come gli altri. Era capacissimo di sbronzarsi la sera prima, finendo per andare a dormire davvero tardi -non sempre nel proprio letto- e comunque riuscire a svegliarsi prestissimo, pronto a dare una lezione a qualunque Villain si ritrovasse ad affrontare e, seppure con sforzo, sconfiggerlo sempre.
Non c'era da andarne fieri, la frustrazione di aver allontanato quello che forse era l'unico amore della sua vita, riusciva a fargli battere qualunque nemico.
Chissà però, per quanto ancora sarebbe riuscito a seppellire quel dolore che si era autoinflitto...



[109 parole]

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Capitolo 14
*** 14. Fotosintesi. ***


14. Fotosintesi.



Dondolandosi sulla sedia, ad occhi chiusi in fondo alla classe, assisteva suo malgrado all'ennesima, noiosa, lezione. A cosa servisse studiare fotosintesi e altre scemenze botaniche per fare l'eroe gli sfuggiva, un po' come le parole di Aizawa, che aveva smesso di spiegare per riprenderlo, riuscendo si e no a fargli aprire un occhio in sua direzione una volta capito di esserne il destinatario.
Sapeva che il Sensei gliel'avrebbe fatta pagare, bastava aspettare l'ora di ginnastica perché succedesse. Non che gli importasse, anzi, avrebbe scaricato tutta l'energia che aveva in corpo, quello si che serviva, secondo lui, per fare l'eroe.



[99 parole]

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Capitolo 15
*** 15. Fare un dispetto. ***


15. Fare un dispetto!



Se voleva fargli un dispetto uscendo con quell'abbigliamento ci stava riuscendo alla grande. Gli sguardi da ebete di chi, evidentemente, non aveva più voglia di vivere, erano abbastanza eloquenti, facendogli salire l'omicidio a livelli talmente alti che nemmeno quel nerd!
Ma doveva stare calmo, in fondo era lui che aveva fatto l'idiota con la cassiera del minimarket, e quella altro non era che una vendetta della sua donna.
E poi, sapeva perfettamente come ribaltare la situazione, aspettava solo di ritornare a casa, e quel vestitino rosso sarebbe diventato uno straccio buono si e no a pulire i pavimenti.
Quella immagine almeno lo aiutava a non distruggere un altro locale.



[109 parole]

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Capitolo 16
*** 16. Lezione di Yoga. ***


16. Lezione di Yoga.



Il cane, l'albero, il fiore di Loto... Perché diavolo aveva accettato di partecipare a quella stupida lezione di Yoga? Lui!
Ma Kirishima gliel'avrebbe pagata cara per avercelo trascinato, eccome!
Avrebbe dovuto offrirgli pizze al salame piccante per almeno tre mesi, oltre alla promessa -no, al giuramento- di non portarlo mai più in posto del genere, a meno che non avesse voluto che i giornali riportassero la notizia di un pluriomicidio in quel dannato edificio. Dovette fare affidamento a tutti i Kami esistenti per avere la forza di non strangolare il maestro che diceva loro che posizione fare, chi si credeva di essere?
Forse tre mesi di pizze non sarebbero bastati.



[110 parole]

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Capitolo 17
*** 17. Fratello e sorella. ***


17. Fratello e sorella.



Che Bakugo rispettasse molto Uraraka si sapeva, non avrebbe dato tutto se stesso al festival se non avesse saputo che gli avrebbe tenuto testa, ma il modo in cui avevano legato aveva comunque dell'incredibile. Camminava coi pugni stretti verso il nerd, che parlava con Kirishima davanti alla loro aula, sicuro che avrebbe ascoltato le sue minac- ehm, parole. Non poteva farla soffrire per la sua incapacità cronica di dichiararsi a lei, che intanto aspettava di notare un minimo interesse da lui, magari ricambiando il suo. Erano diventati come fratello e sorella e, come un bravo fratello, avrebbe preso i suoi provvedimenti.
Con le buone o -preferibilmente- con le cattive.



[109 parole]

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Capitolo 18
*** 18. Canticchiare a bassa voce. ***


18. Canticchiare a bassa voce.



Demo sonnan ja dame... mou sonnan ja hora.... kokoro wa shinka suru yo motto motto...


Accidenti a quella dannata canzoncina! Era stupidissima, eppure non smetteva di canticchiarla, anche se a bassa voce, minando pesantemente il già poco autocontrollo che -miracolosamente- possedeva. Doveva fermarsi prima che qualcuno...
"Hai detto qualcosa Kacchan?"
On no! Non che gli dispiacesse uccidere il nerd, ma aveva immaginato di farlo in modo diverso, e non perché lo aveva scoperto in quel momento di debolezza, dove il suo essere così duro veniva -per pochi attimi- meno.
Beh, gli incidenti capitano no? Chissà che non ne succedesse uno all'ora successiva, quando sarebbero andati ad allenarsi in palestra...



[109 parole]

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Capitolo 19
*** 19. “Hola!” ***


19. “Hola!”



Ancora un'altra parola detta in quella dannatissima lingua e sarebbe esploso! Oppure avrebbe fatto esplodere tutto, non aveva ancora deciso.
Perché avevano scelto la Spagna per il viaggio di nozze? Lui non capiva un piffero di spagnolo! Era stato tutto il tempo col vocabolario in mano -che aveva fatto anche una brutta fine- e nemmeno il traduttore del telefono aveva aiutato molto.
"Hola!"
Adesso pure quel marpione dello steward che, secondo lui, insidiava sua moglie -come tutti quelli che avevano anche solo guardato in direzione della coppia- ci si metteva? Se voleva morire, aveva un istinto omicida pronto all'uso.
Fortuna che tornavano a casa...



[104 parole]

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Capitolo 20
*** 20. Vedersi di nascosto. ***


20. Vedersi di nascosto.



Sapeva che quella soluzione non poteva durare a lungo, ma non ne vedeva, in quel momento, un'altra. Vedersi così, di nascosto, era uno strazio per entrambi, benché Toga non sembrasse così infastidita, sapeva che anche a lei stava stretta quella situazione.
Non potevano fare altro, lui era un Hero, lei un Villain, troppe erano le conseguenze di una relazione alla luce del sole. In quel momento però, non erano che due anime intente a godersi l'intensità del loro amore, che ancora scorreva nelle vene, mentre aspettavano che il respiro tornasse regolare. Quella che li rendeva tutt'uno, fisicamente e spiritualmente.
Non c'era il bene o il male, solo loro due.



[109 parole]

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Capitolo 21
*** 21. Ammettilo. ***


21. Non ammettere i propri sentimenti.



Se il non ammettere i propri sentimenti fosse stata una specialità olimpica, il biondo sarebbe stato medaglia d'oro.
Non riusciva ad ammettere di non essere davvero il più forte -ancora gli rodeva il festival- e non riusciva ad ammettere i sentimenti, che andavano ben oltre l'amicizia, per Eijiro.
Non riusciva ad ammettere nemmeno che, in quel momento, desiderava che il nerd riaprisse gli occhi. Anche stavolta lottava tra la vita e la morte, in quel letto, attaccato ai respiratori.
Forse non riusciva ad ammettere che, in fondo, anche lui voleva tornare ad essere suo amico...
Questo doveva ammetterlo, non era bravo ad ammettere le cose, specialmente i sentimenti.



[108 parole]

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Capitolo 22
*** 22. Caparbietà. ***


22. Caparbietà.



Era ben diversa, adesso, da quella che aveva battuto, ormai dieci anni prima, al festival sportivo.
La tuta da Hero non le rendeva la giustizia che meritava, si perché nel frattempo era diventata una gnocca stratosferica Uravity, non che non lo fosse anche prima, ricordava bene in quanti si girassero a guardarla, lui compreso, negli ultimi anni alla U.A. Non era solo quello però, aveva i riflessi pronti, sapeva parlare alla gente, calmandola durante un intervento, evitando così il panico generale. E quella caparbietà che aveva sfoggiato al festival, beh, era ancora lì, più forte di prima. Insomma, era la compagna perfetta per l'eroe numero uno.
Fortunato nerd!



[108 parole]

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Capitolo 23
*** 23. Can che abbaia... Bakugo morde. ***


23. Cani che abbaiano.



Dieci cani che abbaiano tutta la notte sarebbero stati meno rompiscatole di quei due! Kirishima e Tetsutetsu litigavano, ancora, per chi fosse il più forte in battaglia. Perché aveva accettato di dividere l'appartamento con loro?
Gli affitti erano cari, e dividerne uno in cinque era la soluzione più semplice e immediata. Intanto la calma del bicolore non aiutava i suoi nervi, e il nerd... beh, lui era insopportabile anche solo se respirava.
Anche quella sera, avrebbe dovuto raccogliere quel po' di autocontrollo che, sorprendentemente, aveva da qualche parte, prepararsi una camomilla per evitare un duplice omicidio -o magari quadruplo- e mettere su le cuffie.
Quanto è difficile la convivenza.



[109 parole]

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Capitolo 24
*** 24. Terremoto. ***


24. Terremoto.



Stava cercando di studiare, una volta tanto, ma quel terremoto in gonnella era di nuovo entrato nella loro camera.
Perché non l'aveva ancora uccisa? Ah già, Kirishima...
Non poteva negare che, in fondo, gli piaceva che lui e l'aliena stessero insieme -almeno non rompeva più le scatole a lui per ogni cosa- ma poteva imparare a bussare?
Ancora ricordava quando, mentre lei entrava, lui usciva... dalla doccia.... come quella vecchia strega di sua madre l'aveva fatto, finendo in una situazione tragicomica, tra il viso rosso d'imbarazzo e rabbia, per come voleva uccidere lei e il rosso, che intanto se la sghignazzavano.
Un giorno avrebbe chiamato l'Area 51... sul serio!



[109 parole]

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Capitolo 25
*** 25. Tramonto. ***


25. Le onde del mare.



Il tramonto ad arrossare il cielo, le onde del mare a riprodurre l'unica melodia udibile in quel luogo. Era rilassante e straziante allo stesso tempo, e il biondo avrebbe volentieri urlato tutto quello che era il suo dolore. Aveva perso l'amico e l'amante che non avrebbe mai creduto possibile trovare.
Lui, che mai lasciava entrare nessuno dalla soglia di quel muscolo che mostrava di non possedere, adesso lo sentiva rompersi in mille pezzi quello stesso muscolo. Guardare il tramonto poi, per lui era sempre stato da fidanzatini stupidi. Solo quel cielo rosso sapeva quanto volesse poterlo fare, adesso, il fidanzatino stupido.
Con quell'amore che, ormai, non sarebbe più tornato...



[109 parole]

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Capitolo 26
*** 26. Istinti. ***


26. Una persona molto fisica.



Non funzionava come prima, e gli istinti si facevano sentire sempre più forti, non accontentandosi più delle riviste. Aveva bisogno di una persona fisica.... molto fisica. Non era più un ragazzino, e sapeva bene di cosa avesse bisogno.
Quel giorno, chiuso nello sgabuzzino delle scope -non aveva fatto in tempo ad arrivare in bagno- tentava di riprendere un controllo che era andato a farsi benedire da tempo. L'unico modo si rivelò, ancora una volta, la fantasia, che lo portò presto a quell'immagine, meglio di qualunque rivista. Non era una modella, eppure era assai più bella di qualsiasi stangona bionda vestita da coniglietta.
Peccato non poter realizzare quella fantasia...



[108 parole]

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Capitolo 27
*** 27. Segni indelebili. ***


27. Succhiotto.



La castana cercava di nasconderlo, e la cosa a Bakugo non piaceva.
Benché la loro relazione fosse ancora segreta -con le frecciatine di Pikachu e del nano viola, "segreta" forse non era il termine giusto- non gli andava che coprisse il succhiotto che le aveva fatto neanche poche ore prima. Oh, non vedeva l'ora di ritrovarsi negli spogliatoi per vedere le facce di quelle comparse, quei graffi meritavano, anche se gli bruciava ancora un po' la schiena.
Per questo le tolse la sciarpa beige che aveva appena avvolto al collo, passando lentamente la lingua su di esso.
Chissà che quel giorno non avesse potuto urlarlo a tutti che stavano insieme.



[110 parole]

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Capitolo 28
*** 28. Test. ***


28. Test.



Negativo.
Spostava lo sguardo dal foglio illustrativo al bastoncino, come se farlo avesse potuto cambiare quel risultato.
Negativo.
Ochako era uscita dal bagno, andando probabilmente a stendersi sul letto.
Entrambi, nonostante l'iniziale paura, avevano sperato di portare una piccola vita nel mondo, ma quel test aveva spento la loro felicità -così inaspettata per lui, che si era scoperto a volere quel bambino più di quanto credesse- in una manciata di minuti.
Negativo.
Avrebbe voluto urlare e si, Bakugo Katsuki avrebbe voluto piangere...
In realtà, quella piccola vita era già con loro e, mesi dopo, si sarebbe appuntato di non fidarsi completamente di quegli aggeggi.



[104 parole]

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Capitolo 29
*** 29. Brindisi. ***


29. Fare un brindisi.



Il farfallino, finalmente annodato, era al suo posto, così come tutto il resto. Lo smoking non era l'abbigliamento adatto a lui, ma per un giorno si poteva sacrificare. Adesso doveva sbrigarsi, era la sposa a dover tardare non lui. Un'ultima sistemata e corse all'altare, arrivando giusto all'inizio della marcia nuziale.
Ochako era bellissima nel suo abito bianco, con quelle curve poi, era di una sensualità incredibile, eppure di un'eleganza unica, senza però essere volgare. Questo gli diede l'idea del discorso per quando fosse arrivato il momento di fare il brindisi.
Era il testimone, ma restava Bakugo Katsuki, il nerd non avrebbe certo avuto clemenza solo perché si sposava.



[108 parole]

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Capitolo 30
*** 30. Cambiamenti. ***


30. Altalena.



Guardava la biondina estasiato, pensando a quanto fosse cambiata la sua vita negli ultimi anni.
Si era diplomato, iniziando a lavorare per una delle agenzie più famose del Giappone, si era addirittura sposato, ed ecco quello che avevano creato loro due. Una bimbetta tutta pepe dai capelli dorati come quelli del papà, e gli occhi castani della mamma.
Non era il numero uno, e aveva scoperto che non gli importava nemmeno. Quello di cui aveva bisogno era lì, un'immagine idilliaca, che mai avrebbe pensato di poter adorare. Sua moglie che, premurosa, spingeva l'altalena, sulla quale il loro piccolo angioletto rideva felice.
Quella era meglio di qualsiasi altra cosa al mondo.



[110 parole]

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