Il traditore

di kamy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il traditore ***
Capitolo 2: *** Il ricordo di un sogno ***



Capitolo 1
*** Il traditore ***


Il traditore

 

“Maledetto Daemon. Parlava sempre e solo di famiglia. Sembrava così ligio ai suoi doveri, l’unico in quella banda di idiota ad essere un degno parente del Capitano. Onorava e rispettava i Vongola, come se ne valesse la sua intera esistenza. Si vantava così tanto di quel ruolo, sottolineando come io fossi un intruso. Non era solo amico del suo Boss, era stato un mentore per Giotto quando era piccolo.

Per cosa, poi?! Tradirlo!

Tradirci… tradirmi…” ringhiò Alaude.  Stringeva tra le mani una fotografia in bianco e nero che li ritraeva.

< Trovo ancora strano questo ritratto istantaneo > pensò. Una ciocca dei corti capelli biondi gli finì davanti al viso.

 

[110].

 

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Capitolo 2
*** Il ricordo di un sogno ***


Il ricordo di un sogno

 

“Non vorrei morire in nessun altro posto se non sotto il cielo grigio di Parigi con te” disse Daemon con voce lussuriosa. Fece roteare la sua arma, ridacchiando.

< Dannato illusionista, so che se lo colpissi non prenderei mai l’originale > pensò Alaude.

“Muori da solo” ringhiò.

Daemon gli atterrò davanti, stringendo la falce con una mano, mentre con l’altra gli accarezzava la guancia.

“Eppure i nostri ricordi sono rimasti in Italia. Ti ricordi i grandi balli al palazzo?” domandò.

Alaude digrignò i denti. “Non voglio ricordi con te” sibilò.

 

Innumerevoli candele si scioglievano, lasciando cadere delle pesanti gocce di cera sul pavimento di ceramiche, che rappresentavano dei ghepardi a caccia.

Ogni candelabro, le porte, le rifiniture dei mobili in legno erano decorati in oro zecchino.

Il soffitto era decorato con innumerevoli calotte, da alcune di esse scendevano i grandi fili dei lampadari. Questi ultimo erano veneziani, una cascata di fiori rosa in vetro con la forma di rose, al cui centro troneggiavano altre candele.

Immensi specchi si stagliavano immensi alle pareti, riflettendo le figure degli ospiti intenti a danzare.

Alcuni putti in ceramica erano appesi agli angoli.

Le tende erano decorate da bellissimi fiori dipinti, anche camelie rosa e rovi arancioni.

 

< Eppure quei ricordi sono ancora così vividi per me. Ricordo ogni momento.

Mi chiedo se dimenticherò mai. Se chiudo gli occhi sono ancora lì, tra i nobili che danzano, sento le risa delle nobildonne. I profumi sono ancora vividi, immortali > pensò Alaude.

“Ogni ricordo con te, ‘Alaudi’ è per me un tesoro. Sono le poche cose che so essere vere da quando non c’è più la mia adorata Elena” sussurrò Daemon, sentendo l’altro ringhiare.

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