Neverending Love

di They are almost Canon
(/viewuser.php?uid=821635)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Desideri Impossibili ***
Capitolo 2: *** tu per me sei un libro aperto ***
Capitolo 3: *** potrai far di me ciò che vuoi ***
Capitolo 4: *** Calore Rosso ***
Capitolo 5: *** Antares ***
Capitolo 6: *** luna rossa ***
Capitolo 7: *** Un bambino, per amore, resta un sogno ***
Capitolo 8: *** Anche volendo, non riuscirei a farti del male ***
Capitolo 9: *** Orchidea ***
Capitolo 10: *** Panic Wood ***
Capitolo 11: *** ♪ Sur le pont D'Avignon ♫ ***
Capitolo 12: *** proteggere le origini del Mito ***
Capitolo 13: *** Sarò Io Le Tue Gambe ***
Capitolo 14: *** l'armatura misteriosa ***
Capitolo 15: *** Tu per me resterai sempre e comunque un Saint ***
Capitolo 16: *** la consapevolezza di non dover più nascondere l'Amore ***
Capitolo 17: *** una sorpresa per l'amato ***
Capitolo 18: *** la mia definizione di persona speciale ***
Capitolo 19: *** Separazione ***
Capitolo 20: *** il Giglio di Ghiaccio ***
Capitolo 21: *** una tomba coperta di lacrime ***
Capitolo 22: *** La Prima Neve di Rodorio ***
Capitolo 23: *** una sorpresa per Camus ***
Capitolo 24: *** Con la Tristezza nel Cuore ***
Capitolo 25: *** Un Incarico Difficile da Assolvere ***
Capitolo 26: *** Le incertezze dell'anima ***
Capitolo 27: *** L'eredità di un maestro ***
Capitolo 28: *** Dolci Accortezze ***
Capitolo 29: *** sempre insieme, fuoco e ghiaccio ***
Capitolo 30: *** Una giornata speciale ***
Capitolo 31: *** uno scatto carico di emozioni ***
Capitolo 32: *** inattese qualità ***
Capitolo 33: *** Nankurunaisa - ナンクルナイサ - ***
Capitolo 34: *** Sole, mare...e un'infinita pazienza ***
Capitolo 35: *** dono inatteso ***
Capitolo 36: *** Un amore a tutto tondo - au ***



Capitolo 1
*** Desideri Impossibili ***


Quel Natale la Dea aveva concesso ai Saint di allontanarsi dal tempio per qualche giorno, qualora lo volessero.

Tutti, o quasi erano ripartiti, destinazione luoghi di addestranmento o di orgine.

Tutti tranne Milo, nato ad Atene, che aveva detto << io in città ci vado senza problemi, rimango qui >> e Camus, da poco di ritorno da una missione che si era articolata tra la natia Francia e i luoghi del suo addestramento, che aveva deciso di far compagnia all'amato scorpione.

Le giornate passavano allegre, tra allenamenti, partite a burraco e lunghe conversazioni davanti al caminetto con Seiya e Saori, anche loro presenti al tempio.

Lo scorpione, dopo l'ennesima pinella* pescata dal Pegaso sbottò << stiamo perdendo 2450 a 890 e siamo alla terza mano, che ne dite di piantarla lì di pecar pinelle??? o magari la piantiamo proprio che io ho voglia di farmi un gelato >>.

La dea ridacchiando, e pescando l'ottava e ultima pinella replicò << ma se è Natale, e tutte le gelaterie di Atene sono in ferie!!! >> gettando nello sconforto lo scoripone che sbottò << amore fa qualcosa!!! sia per la partita che per il gelato!!! >>

L'acquario, tirando letteralmente fuori dal cilindro ben due burrachi puliti e predisponendo il terzo disse << tu vedi di trovare il 4 di fiori, così sono tre burrachi puliti, e io ti faccio tutti i gelati che vuoi >>.

Giocò Seiya, che andò a pozzo, poi fu la volta di Milo, che "casualmente" pescò il 4 di fiori e chiuse, rivolgendosi a Camus disse << e adesso??? me lo fai un bell'affogato alla Nutella??? >>

<< Eh??? pure le richieste??? >> chiese divertito il custode dell'undicesima casa. L'amato fece una faccetta talmente dolce che questo si voltò, andò in cucina e tornò poco dopo con una coppa di gelato artigianale taglia magnum, e due più piccine.

Si avvicinò al fidanzato e ai due amici, gli consegnò le coppe poi andò da Milo e gli diede un dolcissimo bacio dicendogli << lo sai che per te io ci sono, poi se fai certe facce >>.

Lo scorpioner arrossì e disse << Grazie amore mio >>


* i 2 a burraco fungono da jolly e vengono chiamati pinelle

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** tu per me sei un libro aperto ***


Quella mattina Camus dell'Acquario e Hyoga del Cigno ebbero una discussione durante l'allenamento quotidiano e questo aveva turbato l'animo del gold Saint anche se lui cercava di non farlo notare.

La giornata volgeva ormai al tramonto quando il gold Saint della bilancia propose al custode dell'undicesima casa e a Milo dello scorpione di recarsi a Rodorio a bere qualcosa.

I due accettarono l'invito dell'"anziano" maestro – che tutto sembra fuorchè ultra bicentenario – e si recarono alla locanda del paese dove cominciarono a bere limoncello e a parlare del più e del meno

Dohko vide Camus pensieroso << cosa c'è ?? >> chiese preoccupato << nulla Dohko, pensavo >> replicò l'acquario << spero che non siano pensieri tristi >> chiese il Maestro dei 5 Picchi al chè l'amico, sorseggiando l'ennesimo limoncello, disse << tranquillo, nulla di preoccupante >>.

La bilancia allora disse << senti, hai già bevuto quattro di quei cosi, e pensi tra te e te >> << T'assicuro che sto bene!! >> esclamò l'acquario.

A quel punto intervenì lo scorpione << Amore, stai ancora pensando alla discussione con Hyoga vero?? >> e l'acquario << e tu come hai fatto a capirlo??? >>

Milo gli si avvicinò e abbracciandolo disse << lo sai che per me quella maschera da uomo freddo come il suo cosmo non serve >> poi gli diede un dolce bacio e proseguì << Camus, tu per me ormai sei un libro aperto >>.

Camus alzò lo sguardo verso l'amato << lo so, e ti amo anche per questo >> poi si rivolse al custode della settima casa e disse << sta tranquillo, ci sto pensando, ha ragione Milo, ma so anche che domattina sarà già tutto a posto >>

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** potrai far di me ciò che vuoi ***


<< che regali a Camus per domani??? >> chiese Kiki a un taciturno Milo << marmocchio curiosone!!! Ci sto pensando da ieri >> rispose lo Scorpione, pensieroso.

In effetti questi dal giorno prima aveva un solo pensiero in testa: cosa regalare all'amato per il compleanno.

<< libri no, tra i suoi e quelli ereditati da Degel è pieno, viaggio fatto l'anno scorso, la felpa due anni fa, sono proprio in crisi >> pensò fra se e se mentre rientrava nell'ottava casa.

Tutti quel giorno lo vedevano pensieroso, e a tutti coloro che gli chiedevano come mai lui rispondeva sempre che << ti ci vorrei a te, ad essere innamorato di Camus e non saper che regalo fargli per il compleanno >>.

una giovane ancella a quella risposta disse << pensa a qualcosa che vi siete detti, non si sa mai ti venga un idea >>.

Lo scorpione ripensò molto a quella frase poi gli venne in mente il giorno in cui anni prima lui e l'Acquario litigarono perchè lui credeva che questi lo tradisse. Quel giorno Camus gli disse << Ho scelto te, ciò significa che tu sai cosa amo di più >>

il giovane, dopo qualche minuto si alzò deciso, si fece una doccia, indossò i jeans e la maglia che tanto piacciono all'amato e lo raggiunse all'undicesima casa.

<< ciao amore >> lo salutò Camus, che per tutta risposta fu baciato a fior di labbra << ciao Cam, buon compleanno >>.

i due passarono la serata assieme Milo preparò i piatti preferirti dell'acquario e dopo la cena a lume di candela disse << oggi sono tutto tuo, passeremo la notte assieme e potrai far di me ciò che vuoi >>.

la notte passò in fretta, e dopo poche ore una splendida alba li accolse nudi, sdraiati sul prato antistante il laghetto attiguo alla casa dell'acquario che si scambiavano dolci effusioni.

--------------------------------------------------------------------------
lasciatemi tutti i prompt che potete nei commenti!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Calore Rosso ***


<< c'è un problema nei luoghi del tuo addestramento >> disse una mattina Saori a Camus, che allarmato prese armatura, fidanzato e relativa cloth , due zaini coi loro bagagli e si imbarcò per il primo volo destinazione Siberia.

Arrivati a destinazione i due furono accolti da un'assolata giornata con -15°, temperatura a cui l'acquario era abituato, ma che per lo scorpione faceva presagire giornate con la pelle d'oca.

<< Amore, tutto bene? >> chiese Camus vedendo Milo tremante come una foglia che lo rassicurò << tranquillo, tempo di ambientarmi e mi passa >>.

I due si recarono all'appartamento dove risiedeva l'acquario durante le lunghe trasferte chieste dalla dea, e dopo una cioccolata calda, anzi a detta di Milo << piacevolmente ustionante >> , lo scorpione decise di andare a fare un pò di spesa.

Tornato era di nuovo infreddolito ma non volle far preoccupare l'amato, i giorni seguenti, i due uscirono per le verifiche chieste loro, e ogni volta Camus notava che lo scorpione tremava.

<< dimmi la verità, tu hai preso sottogamba il clima siberiano?? >> chiese preoccupato una mattina il custode dell'undicesima casa << ma no, è che pensavo che essendo abituato al tuo cosmo, e ad essere nudo quando lo usi, non avrei avuto così freddo >> disse lo scorpione, arrossendo in volto.

I due uscirono nuovamente, stavolta però Camus prese dalla cassaforte 50 euro – cosa che solitamente in missione non faceva – e li mise in tasca; dopo una mattinata passata a risolvere << i guai degli dei >> - come erano amabilmente soprannominati i problemi al tempio - Camus, vedendo l'amato sempre più rosso nelle mani e in volto entrò in un bar e ordinò una tazza di the caldo per Milo, poi avvertendo che sarebbe rientrato di li a poco, uscì e si allontanò da solo.

Pochi minuti ritornò con un giubbino rosso col cappuccio che appoggio sule spalle dell'amato e dandogli un piccolo bacio gli disse << questo è per te, non voglio vederti così infreddolito >>.

Lo scorpione sorrise e ricambiando il bacio si infilò il giubbino e disse << grazie amore mio, e scusa se ti ho fatto preoccupare. >>

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

coraggio lettori, altri prompt, intanto ringrazio falcediluna per questo

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Antares ***


La spiaggia nascosta vicino alla prigione di Cape Suinion è un ottimo posto per riflettere ed osservare le stelle.

Abbastanza lontana da tutto per non avere cosmi brucianti che intralciavano la visuale, abbastanza vicina da non adirare il Gran Sacerdote.

E, quella sera, per Camus era abbastanza lontana da Milo, con cui qualche sera prima aveva avuto un brusco diverbio, seppur per futili motivi.

Era finita con un brusco << vaffanculo >> da parte di entrambi, ma nessuno si era accorto che l'amato era in lacrime. Si erano allontanati, ognuno verso la casa che custodiva e non si erano può rivolti ne uno sguardo ne una parola.

Si trovava lì con Hyoga, il cavaliere di bronzo suo allievo, con cui era solito far lunghe passeggiate notturne, ad osservar le stelle e parlare del più e del meno. L'unico, oltre a Milo in grado di capirlo appieno.

<< c'è qualcosa che ti turba, Camus? >> disse a un certo punto il Cigno , senza ottenere risposta. L'acquario seduto sulla battigia osservava il triangolo estivo, senza mai volgere lo sguardo verso il giovane << e non guardi verso di me perchè a sud brilla "quella" costellazione >> .

Per tutta risposta il Gold Saint si alzò di scatto << diamond dust!! >> , il cigno, capendo di essere in pericolo urlò << Koliso >> ergendo i sui anelli a propria difesa << che ti prende?? >> chiese in lacrime una volta capito di aver fermato il colpo << lo sai benissimo, a sud si vede Antares!!! il cuore dello Scorpione!! l'origine del cosmo di Milo!! >> dicendo quel nome Camus si accasciò a terra in lacrime.

Il giovane bronze Saint, sorreggendolo, chiede << da quant'è che non lo vedi?? che ti impedisci di essere sereno?? >> << una settimana >> << mah... sei proprio idiota, soffrire in questo modo quando sai benissimo che vi basterebbe un attimo per capirvi >> sbottò il giovane.

<< è che non so ... >> cercò di replicare il francese << cosa non sai??? alza lo sguardo verso sud!! Antares è lì, più brillante che mai ed illumina proprio dove sei TU, e questo, lo sai benissimo, vuol dire solo una cosa, e non sono io a dovertela dire. >> disse il giovane e vedendo che esitava proseguì << ora va, segui quella stella e vatti a riprendere la tua felicità >>.

L'acquario corse a perdifiato la scalinata di pietra che lo conduceva all'ottava casa, dove Milo – illuminato da Antares – lo attendeva sorridente << Allora alla fine l'hai vista Antares!!! >> disse andandogli incontro << l'ho vista fin da quella sera, avevo solo paura che tu non mi volessi più >>

Lo scorpione scosse la testa << se lei brilla quando ci sei tu non devi nemmeno pensarla una cosa così >> poi baciandolo aggiunse << io ti amo, Antares che t'ha seguito tutto il tempo ne è la prova >> << ti amo anch'io >> replicò Camus lasciandosi trasportare da quel bacio tanto atteso.

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
sono scapocciata dietro a sta stella una settimana, cari lettori, ma alla fine ci sono riuscitaaaa... ORA ancora prompt please

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** luna rossa ***


"stanotte l'eclisse totale di luna sarà pienamente visibile da Atene" recitava la prima pagina del più importante quotidiano ateniese, Camus mentre leggeva prensò che sarebbe stato bello ammirarla con l'amato.

Ma egli era in missione da circa un mese, e nessuno al tempio sapeva ne dov'era ne quando sarebbe tornato.

L'acquario guardava spesso verso il tredicesimo tempio , averebbe voluto percorrere quelle rampe di scale che dividevano lui dalla casa dei Pesci e dal gran Sacerdote, superare la distesa di rose ricolme del cosmo di Aphrodite, anche a costo di respirare il loro veleno a pieni polmoni, e urlare il suo dolore in faccia a Shion.

Cominciava la scalata, si fermava a metà e scoppiava a piangere invocando Milo – purtroppo senza ottenere risposta – e non proseguiva.

Quel pomeriggio la scena si ripetè uguale, Camus cominciò la scalata, arrivò a metà alzò il cosmo in cerca dell'amato, o almeno di qualcuno che sapesse dargli notizie; Aphrodite, udendo nuovamente quelle invocazioni, scese la scalinata in cerca dell'amico; lo trovò ranicchiato su un gradino che piangeva << Camus, ho sentito il tuo cosmo inquieto, e ti trovo qui, che hai??? >> chiese il custode della dodicesima casa << FANCULO APHRODITE!!!! NON HO NOTIZIE DI MILO DA UN MESE, NESSUNO VUOLE DARMENE, SHION E SAORI NON MI DICONO NE DOV'E' NE QUANDO RIENTRA.... E TU NON HAI ALTRO DA FARE CHE CHIEDERMI CHE HO??SONO STUFO DI ESSERE L'ULTIMO A ESSERE INFORMATO SULLE MISSIONI DEL MIO RAGAZZO. VOGLIO SAPERE DOV'E', QUANDO TORNA E PERCHE' CAZZO NON MI DITE NULLA. ORA TORNATENE DALLE TUE SCHIFOSISSIME ROSE E LASCIMI IN PACE!! >> urlò piangendo, per tutta risposta il collega, ferito nell'orgoglio, si allontanò facendo attenzione a non far notare il suo pianto.

Shion, sentendo il cosmo sofferente di entranbi li raggiunse, arrivando da Aphrodite, notò che stava anullando le difese fornite dalle rose << amico mio, non togliere le tue amate rose, sono stupende lo sai, e sopratutto mi fanno sentire al sicuro >> << ma... ca – camus.... >> << è solo arrabbiato, non voleva dirti quelle cose >> poi una volta calmato il giovane convocò l'acquario su in tredicesima.

Quando questi giunse, il gran sacerdote gli si avvicinò e chiedendo spiegazioni sul suo comportanmento indecoroso nei confronti del saint dei pesci disse << Scusami, sono io che non ho voluto dirti nulla per non preoccuparti, Milo era alla faglia di San Andreas, ci sono state delle scosse e alcune strane emanazioni, e l'ho mandato a controllare >> poi impedendo a Camus qualsiasi replica aggiunse << va in terrazza >>.

questi un pò titubante lo ascoltò, uscito dal tempio della Dea si trovò davanti una splendida luna rossa, e sotto di essa vide la sagoma dell'amato << MILOOO >> urlò correndogli incontro << ciao Amore Mio!! ora calmati, ho fatto rapporto, e potrò stare con te >> poi voltandosi verso la luna prese tra le mani il viso dell'amato e lo baciò illuminato dall'eclisse << ti amo >> si dissero entrambi, finalmente riuniti

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Un bambino, per amore, resta un sogno ***


Milo quella mattina osservava gli allenamenti degli allievi dei Saint dalla tribuna dell'arena.

C'erano i bronze, che continuavano il loro addestramento e intanto aiutavano i più piccolini, e tutti i maestri, tra i quali il suo amato Camus. Sulle tribune con lui vi erano alcune giovani ancelle con le figliolette e un paio di saint i cui figli erano tra i giovani in arena.

Improvvisamente vi fu un incidente, un bimbo fu colpito violentemente dal suo maestro e volò a terra battendo accanto a Camus che vedendolo sanguinare copiosamente lo prese in braccio per portarlo all'infermeria << Sommo Camus, la mia schiena.... >> disse fra le lacrime il piccolo << fatti forza, ti porto dal dottore >> << ma ho paura >> << stringiti a me, non temere >>.

Il Saint giunse all'ambulatorio, consegnò il bimbo al medico che vedendolo scosse la testa e lo portò dentro. Quando uscì, l'acquario vedendolo allontanarsi senza dir nulla lo bloccò << mi dia notizie >> << non posso, devo parlarne con un genitore, se li ha, o con il suo maestro, dato che questo è causa sua >> rispose il sanitario adirato.

A sentire ciò l'acquario sbottò << il piccolo è orfano, e il suo maestro è sotto shock, quindi, come gold saint le chiedo ufficialmente notizie >> << mi ascolti: il bimbo ha detto di essersi avvicinato troppo al suo maestro, è stato investito in pieno dal colpo e si è spezzato la spina dorsale. ora l'unica persona che potrebbe restituirgli l'uso delle gambe è Athena stessa, ma non credo darà ascolto a un semplice medico >>

L'acquario lo tranquillizzò facendogli capire che la dea lo avrebbe sicuramente ascoltato, poi i due si congedarono dirigendosi uno verso la tredicesima casa e l'altro verso l'ottava dove sapeva attenderlo l'amato << come sta il bimbo?? >> << è vivo, ma con la schiena rotta, adesso il medico sta andando da Saori, dice che lei può ripararla >>.

I 2 passarono la sera assieme a un certo punto Camus chiese << oggi all'arena ti ho visto pensieroso, mi devo preoccupare? >> << no, è che osservavo te coi bimbi, e pensavo.... >> Camus lo interruppe << a cosa?? >> << a come sarebbe avere un figlio tutto nostro >> rispose lo scorpione ed aggiunse << ti ho visto, e ho visto che splendida persona è diventato Hyoga , saresti un ottimo papà >>.

L'acquario disse << è anche merito tuo se Hyoga è così, mi hai aiutato tantissimo >> poi guardò Milo e aggiunse << purtroppo la legge non ci permette di adottare, ma pur di vederti felice vorrei che tu prendessi in considerazione l'idea di avere un bimbo tuo da un'ancella >> << questo MAI lo sai, però se lo vuoi tu... >> .

Milo dicendo quest'ultima frase aveva le lacrime agli occhi , Camus lo notò e asciugandogliele con le dita disse << per vedere infelice te?? preferisco che l'avere un figlio rimanga solo un sogno, in attesa che le leggi cambino >>

---------------------------------------------------------------------

eccoci qua...... col prompt..... non è che ne arrivano altri?

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Anche volendo, non riuscirei a farti del male ***


<< Sommo Milo , buongiorno >> disse la giovane locandiera quando il Saint dello scorpione, di ritorno da una missione notturna entrò nel suo locale << buongiorno a te, mi fai uno dei tuoi favolosi cappuccini? >> << ma certo >>. lo scorpione rimase lì a chiacchierare fino all'arrivo dell'acquario con cui aveva appuntamento a pranzo, momento in cui congedò l'amica e si diresse verso casa con l'amato.

Quel pomeriggio Milo fu inviato in città per conto del Gran Sacerdote e lì incontrò nuovamente la locandiera << ciao bellissimo >> la salutò lei << ciao piccola >> ricambiò lui; la scena si ripetè per alcuni giorni, finchè una mattina la giovane, vedendo il Saint senza l'adorato compagno non gli si buttò fra le braccia.

<< calmati, mia giovane amica >> disse lui vedendola arrivare in quel modo, la giovane per tutta risposta, bloccandolo contro un muro prese a baciarlo poi infilò una mano sotto la maglia del cavaliere e con l'altra allentò i jeans fino a toccargli i genitali.

Quest'azione improvvisa irritò lo scorpione che – riuscendo fortuitamente a sfilare una mano dallo spazio tra lui e la parete – le assestò un ceffone e urlò << io non sono il tuo giocattolo, vattene immediatamente >> poi, ricomposto il suo abbigliamento tornò in fretta e furia al tempio.

Lì lo aspettava, come al solito, Camus che vedendolo arrivare gli andrò incontro << che ti è preso oggi?? >> << cosa vuoi dire >> << lo sai benissimo, che ti è preso oggi pomeriggio?? >> lo scorpione, udendo quella precisazione scoppiò in lacrime << è inutile che prima ti fai una ragazza e poi vieni da me in lacrime >> urlò l'acquario, sferrando un diamond dust addosso al malcapitato scorpione, che dal canto suo non fece nulla per evitarlo e svenne fra le braccia dell'amato.

Quando si riprese Camus gli chiese << perchè non hai fatto nulla per evitare il colpo??potevi morire >> << fosse stato un altro, ma sappiamo entrambi..... >> cercò di dire lo scorpione ; << hai ragione, non era mia intenzione ucciderti, è solo che oggi t'ho visto con quella.... >> << Camus!! chiariamo due cose: io non ti tradirei mai, e sopratutto, non con una ragazza >> << ma oggi.... >> << oggi quella ragazza m'ha preso alla sprovvista, altrimenti non avrebbe mai ottenuto nulla >> spiegò lo scorpione all'amato che in lacrime disse << scusa, ora ti porto da me, curerò io le tue ferite, e tutto questo sarà solo un brutto ricordo >> poi sollevò Milo e si avviò verso l'undicesima casa. Quando lo adagiò sul suo letto lo scorpione si risvegliò << Ca – Camus, ti amo  >> << non far sforzi amore mio, ora riposa >>

---------------------------------------------------------------
<< DONNA >> mi era stato detto, Milo donna (vedi film) mi è già stata usata, e dato che a me la monotonia non piace.... eccoci qua......
femministe, lo so.. il ceffone, abbiate pazienza....e mettetevi nei panni di Milo.....

a tutti...... altri prompt
 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Orchidea ***


<< Milo!!! Camus!!! sapevo di trovarvi qui >> esclamò il piccolo Kiki una volta trovati i due amici del fratello << Mur e Shion vi stanno cercando da tre ore!! Andate subito da Saori >> << ce lo fai un piacere?? ci teletrasporteresti?? >> chiese lo scorpione tenendo per mano l'amato << ma certo, andiamo >>

i tre in pochi secondi furono al cospetto della Dea << va pure Kiki, e grazie di averli trovati >> poi si rivolse ai due << quanto a voi, partirete stanotte stessa, Milo verso il Grand Canyon e Camus sul K2 , ci sono indizi di nuove cave utili a Mur, che come sapete, grazie a Seiya è sempre indaffarato >>.

Si sa alla giovanissima Dea i Gold Saint non dicono di no e Milo e Camus, nonostante non siano felici dell'idea di separarsi, partirono all'istante.

L'Acquario, Sul K2 e lo scorpione nel Gran Canyon si ritrovarono davanti due pareti di roccia enormi, ma era stato detto loro che quei materiali erano ben visibili di notte << vabbè, per aiutare Mur, si può scalare anche di notte >> dissero i due quasi all'unisono.

<< che fatica.... >> pensava l'acquario, ormai a metà scalata, quando vide un orchidea selvatica, che inesorabilmente portò i suoi pensieri all'amato << Milo amore mio, dove sei?? >> pensava, mentre coglieva l'orchidea e la riponeva nel marsupio.

Lo scorpione dall'altra parte del mondo sentì il cosmo dell'amato che lo cercava << sono qui, quasi in cima >> rispose ed alzando la testa notò le stelle dell'acquario che brillavano sopra di lui << sai che qui si vede la tua costellazione?? >> chiese << amore mio.... si vede anche la tua.. e io qui ho trovato il nostro fiore >> rispose l'altro.

Qualche minuto dopo entrambi arrivarono a destinazione, prelevarono i campioni poi entrambi s'incamminarono verso il punto da cui erano partiti, dove Kiki li avrebbe raggiunti la mattina seguente.

Milo scendendo notò ai bordi della parete di roccia alcune splendide orchidee blu e ne colse qualcuna << ci sei sempre amore, se non di persona, col nostro fiore >> pensò.

La mattina dopo entrambi furono riportati al tempio, e la dea, vedendo i fiori che entrambi avevano con sè li guardò incuriosita << bè vedi Saori, l'orchidea è il nostro fiore, rappresenta le nostre costellazioni, e per la sua proprietà di crescere ovunque, è considerata simbolo d'amore >> spiegò l'acquario poi congedando la dea si diresse assieme allo scorpione verso l'11 casa

-----------------------------------------

inutile dirlo.... PROMPT

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Panic Wood ***


<< Milooo >> << dimmi amore!! >> << prendi la coth.... si va in missione >> questo fu il buongiorno di Camus a Milo. << dove si va?? >> << una foresta non so bene dove.... non c'ho voglia di andarci da solo >> disse l'acquario << e va bene, andiamo >>

i due partirono in pochi minuti, arrivati a destinazione si addentrarono nella fitta boscaglia << sto postaccio >> brontolava Camus, letteralmente stritolando la mano dell'amato, mentre i due procedevano lungo il sentiero.

A un certo punto arrivarono a una radura, davanti a loro un manto erboso che si estendeva ben oltre ciò che potevano vedere << e ora dove siamo?? >> chiese Camus << Ah bho, la cartina di sto bosco Shion l'ha data a te >> disse, con tono "vagamente" sarcastico lo scorpione << molto bene, io i boschi li detesto! E ci siamo pure persi! >> sbottò l'acquario, quasi alle lacrime dal panico.

<< calmati >> sussurrò lo scorpione abbracciando l'amato << non ce la faccio Milo >> << so quant'è dura per te, non doveva.... >> l'acquario lo interruppe << calmati tu ora >> << io sono calmissimo, è che non mi va di veder te così >>

il panico in Camus cresceva, più camminavano immersi nel verde di quella foresta più lui si stringeva all'amato scorpione. << Camussss >> urlò all'improvviso lo scorpione sentendo l'amato respirare affannosamente << Mi – mi sento soffocare, ho freddo.... >> cercò di dire l'acquario, ormai chiaramente in preda a un attacco di panico*

Lo scorpione, ormai cosciente del problema dell'amato si sedette sul prato e stringendo a se l'acquario gli disse <<  vaffambrodo la missione, qui Shion ci manda altri due, ora calmati, ci sono io qui con te >>

col tempo l'acquario riuscì a riprendersi, aveva accanto a se lo scorpione e sentiva che non doveva farsi sopraffare dalle sue paure << Milo, Shion aveva detto che se avessimo raggiunto una radura al centro del bosco eravamo a un ottimo punto... >> << ma la tua salute è più importante >> << grazie amore, ma con te sento di potercela fare, andiamo >>.

i due, dopo l'ennesimo bacio, si rialzarono e in poco tempo riuscirono sia a portar a termine la missione sia a tornare indietro.

<< Amore, grazie di tutto >> disse Camus a Milo mentre questi varcava la soglia dell'ottava casa, per poi girarsi di scatto e correre verso di lui

* soffocamento e brividi sono due tra i sintomi di un attacco di panico (google, santo chi ti ha creato)
Ah.... Falce... il Verde qua m'ha portato.... è sto un maxi consulto.... poi la migliore amica m'ha detto <<  a me viene in mente il bosco.... e se ci si perdessero??? >>

 --------------------------------------------------

altri prompt..... sperando di non sclerarci ulteriormente

e dimenticavo..... ci sono minorenni che leggono?

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** ♪ Sur le pont D'Avignon ♫ ***


<< buongiorno Sommo Camus, come mai esce dal tempio?? >> chiese una guardia al saint dell'acquario vedendolo all'ingresso << tranquillo, devo andare a ritirare una cosa un oretta massimo e sono qui, e prima che me lo chiedi, Shion lo sa >>

effettivamente, dopo un oretta, il saint rientrò: aveva sulle spalle la custodia di una chitarra e si diresse verso l'arena dove gli allievi dei vari saint erano soliti allenarsi.

Quel giorno le attività erano state sospese, Shion aveva regalato una giornata di svago a quei giovani, molti di loro ancora bimbi che si erano ritrovati a usare l'arena come campo di calcio improvvisato: le cloth di quattro maestri come pali, un pallone raccattato chissà dove da Seiya e DeathMask che a ogni occasione buona fischiava come fosse un portuale.

L'acquario amava osservare quei momenti di spensieratezza, si sedette sugli spalti, con la schiena poggiata ad una colonna e si mise a suonare e canticchiare:

 

<< Sur le pont d’Avignon,
L’on y danse, l’on y danse,
Sur le pont d’Avignon
L’on y danse tout en rond.
Les beaux messieurs font comme ça
Et puis encore comme ça.
Sur le pont d’Avignon
L’on y danse tout en rond. >>


i piccoli sentendo la voce del francese mollarono la partitella e corsero accanto a lui << ancora, ancora.... >> chiedevano a gran voce, mentre l'acquario suonava e cantava per loro.

A lato dell'arena nel frattempo era arrivato Milo dello scorpione, che – senza che nessuno lo notasse – era rimasto ad ascoltare l'amato per tutto il tempo.

 

A un certo punto, su insistenza di una bimba, il francese ricantò la canzone che aveva attirato i piccoli, e fu in quel frangente che si aggiunse una seconda voce, quella dello scorpione che si stava avvicinando all'amato.

 

L'acquario interruppe il suo canto << no amore, non far caso a me >> disse lo scorpione << continua, hai una voce bellissima >> << grazie amore >>. Lo scorpione, noncurante dei bimbi, si avvicinò all'amato e lo baciò con trasporto << voi due!!! sarete anche bellissimi, ma far ste cose davanti ai bimbi >> li redarguì Aphrodite dei pesci << ma sommo Aphrodite, li lasci >> disse una piccola << giustoooo, non li sgridiiii >> gridarono in coro gli altri << vedi , maestro.... >> disse la piccola rivolta ad Aphrodite, che a quel punto si convinse e lasciò i due alle loro effusioni.

 

<< ti amo, scorpioncino >> << pure io, acquarietto, anzi, usignolo >> si sussurrarono i due amanti mentre i bimbi li abbracciavano festosi


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

ebbene si..... il prompt musicale è già qui....

vi do il link della filastrocca intera...

 

https://www.youtube.com/embed/iLvVZny4HzQ

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** proteggere le origini del Mito ***


<< in missione in un museo.... che noia.. >> sbuffava Milo, mentre il gran sacerdote gli spiegava quel che c'era da fare << ovviamente, mille occhi per la sezione mitologia, sopratutto a certi 12 miti!!! e non credo di doverti dire QUALI... >> inveì dopo una spiegazione interminabile.

<< mi scusi, sommo Shion... ma io tutta sta roba, da solo?? >> chiese lo scorpione << l'idea sarebbe quella , ma vedo che non sei molto felice della cosa >> << bè veda lei, da solo, in un museo, di notte.... ok, ho il cosmo.... >> iniziò a dire << Sommo Shion, non si preoccupi, lo accompagno io >> intervenì qualcuno, entrando dal grande portone che dominava la sala del gran sacerdote << e sia!! Milo, per stavolta ti porti dietro Camus! >> poi rivoolgendosi a quest'ultimo << già che ci sei, inculcagli un pò di nozioni >>

 

quella sera stessa i due raggiunsero il museo passarono le ultime due ore prima della chiusura ad ammirare i quadri esposti. << ragazzi, noi stiamo chiudendo, siamo nelle vostre mani, a domattina >> disse loro un inserviente, prima di uscire dall'edificio chiudendo l'ultimo acesso rimasto aperto.

 

<< Milo facciamo un giro di controllo, tu l'ala est io quella ovest >> disse Camus all'amato poi aggiunse << ci vediamo all'ingresso del salone dove ieri è avvenuto il furto >> lo scorpione sorridendo disse << va bene, a più tardi amore >>

un paoi d'ore dopo i due si ritrovarono nel luogo stabilito, nessuno dei due aveva trovato anomalie << ora entriamo >> disse l'acquario aprendo il cancello di ferro che chiudeva il salone al cui interno vi erano undici statue, una per ogni mito zodiacale, come aveva spiegato Shion la mattina, mancava solo l'ariete, costellazione oggetto del furto che aveva allarmato tutti << Quello stamani era furioso, è comprensibile, teme per il toro, ma ha detto "se buttate un occhio anche al resto dello zodiaco ve ne sarei grato" >> disse lo scorpione all'amato, con cui stava passegiando.

A un certo punto Milo notò che l'acquario si era fermato davanti ad una statua che rappresentava un giovane ed un aquila << cosa c'è?? ti sei fermato all'improvviso >> << nulla >> << questa statua, se non erro è Ganimede >> << si amore, proprio il mito da cui si dice abbia avuto origine la mia costellazione >> << ti va di raccontarmelo?? >> << certo.. Zeus, affascinato dalla bellezza di Ganimede, se ne innamorò e, trasformatosi in un'aquila, lo rapì e portò nell'Olimpo per farne il coppiere degli dei, ufficio che era stato prima di Ebe. Suo padre Troo cadde nella disperazione, non sapendo dove si trovasse il figlio. Allora Zeus inviò Ermes a spiegare tutta la faccenda a Troo, assicurandogli che Ganimede ormai avrebbe vissuto tra gli dei e, per compensarlo della perdita del figlio, gli regalò due splendide cavalle immortali. >>
La notte passò tranquilla, fino a quando i due non bloccarono un tentativo di furto, proprio della statua davanti alla quale si erano fermati, e ne catturarono il colpevole. Quella stessa mattina rientrarono al tempio dove Shion li accolse soddisfatto del loro operato

****************************************

fonte della parte sottolineata http://www.ire-land.it/mitologia/personaggi/ganimede.html

ora a voi.... altre idee...
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Sarò Io Le Tue Gambe ***


<< Camus!!! >> urlò il custode della prima casa all'indirizzo dell'amico << Dimmi Mur!! >> << hai idea di dove sia Milo??? >> << macchè... come tutti gli anni oggi è introvabile >> << va a capire perchè sparisce proprio il giorno dell'anniversario della sua investitura >> << io un idea ce l'avrei, vado a cercarlo >>

 

l'acquario dopo aver congedato l'amico si diresse verso l'ottava casa, e senza dire nulla alle ancelle si diresse all'interno dell'area in cui si trovava l'appartamento dell'amato. << chi diamine... >> imprecò Milo alzando il suo cosmo << placa le stelle, sono io amore >> << Camus, scusa... >> << non potevi sapere che ero io >>

 

lo scorpione si alzò dal divano e Camus notò che faceva fatica a reggersi sulle stampelle << non far sforzi amore >> << uffa.... bel compleanno.... sulle stampelle, e non riesco nemmeno andare alla cerimonia >> << ci tieni tanto eh?? >> << moltissimo >>

 

il custode dell'undicesima casa guardava l'amato e pensava, avrebbe voluto essergli d'aiuto poi a un tratto disse << che fidanzato scemo che sono..... passerai la giornata sulla mia schiena >> << eh?? >> << voglio che tu viva questo giorno sereno, ti porterò ovunque vorrai, insomma, tu accomodati sulla mia schiena che oggi io sarò le tue gambe >> << ma io non voglio esserti di peso... >> disse lo scorpione con uno sguardo tristissimo sul volto << e togli quel broncio, te le sei rotte da eroe, non devi vergognartene >> disse l'acquario indicando le caviglie dell'amato

 

allo scorpione tornò il sorriso e una volta in braccio all'amato gli sussurrò un dolcissimo << ti amo >> << anch'io, e buon compleanno >> rispose mentre reggendo l'amato si incamminò verso la tredicesima casa



------------------------------------------

Buon compleanno Cuspdino :)

ragazzi, qui sono di nuovo senza prompt ....  

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** l'armatura misteriosa ***


<< Sommo Shion, lei sa che quel blocco cubico che hanno ritrovato somiglia a una cloth vero?? >> chiese il politico, in visita, al Gran Sacerdote << certamente , stavo pensando di mandare due gold a far un paio di verifiche >>. La Dea, che era lì con lui chiese << non starai di nuovo pensando ... >> << si, mia piccola Dea, proprio a quei due >> << ma perchè?? >> << perchè ottengono più risultati loro, tra un effusione e l'altra, che tutto il firmamento riunito >>

I due furono convocati, e con "molto" entusiasmo accettarono l'ennesima missione assurda << voi due, andate, vedete quel coso e capite che può essere >> disse Shion, il politico, vedendo i due in preda allo sconforto intervenì << ragazzi, vi faccio da guida io, così vi rimane un pò di tempo per voi >>

due giorni dopo i tre partirono, e poche ore dopo giunsero sul luogo del ritrovamento: lo staff vedendoli arrivare li accompagnarono a visionare il reperto.

<< aveva detto bene Shion, la sagoma è quella, dai rilievi ricorda una box, Milo anche tu pensi possa essere una cloth fossile?? >> chiese l'acquario << quelle pietrificate da Medusa ai tempi del mito?? >> << esatto >> .

I due Saint sapevano che l'unico modo per evocare il cosmo di una cloth in quelle condizioni era necessaria una seduta spiritica << ho bisogno di 3 persone che non siano scettiche riguardo alle sedute spiritiche, qui, a mezzanotte >> annunciò l'acquario, e tre giovani archeologi si fecero avanti.
All'ora pattuita i cinque si trovarono nel luogo stabilito, e Milo appoggiò una tavola wicca sul reperto, poi lui e l'amato alzarono il cosmo ed iniziarono il tentativo di evocare un eventuale cosmo presente nel reperto. Effettivamente quel cosmo si manifestò e raccontò ai 5 di un antichissima battaglia, svoltasi in epoca romana, in cui il suo Saint fu assassinato per mano di uno specter, poi scomparve nel nulla.

Saint ed archeologi si salutarono, i due guerrieri portarono con loro lo scrigno fossile, che fu riposto da Shion insieme a tutte le armature il cui Saint era perito in battaglia, in attesa che un giorno il cosmo di un giovane potesse finalmente riportarla al suo antico splendore.


-------------------------------------------------------------

questa fic parte da un prompt della mia adorata Shunnina e da una notizia.....Falce..... prossimamente arriva anche il tuo prompt...

a proposito....... sotto con i prompt

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Tu per me resterai sempre e comunque un Saint ***


AVVISO: questa drabble, a differenza delle altre è tutta in 1 persona singolare, mi è venuta così, dando libero sfogo ai pensieri di Milo in quei momenti....

 

 

++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

 

Hades - Sanctuary, episodio 11 << il Santuario del Terrore >>

 

Seiya e i suoi amici erano riusciti a respingere la doppia Athena Exclamation, noi tre, i tre che ora erano passati dalla parte di Hades e i 4 bronze eravamo stati sbalzati via, quando mi ripresi assieme ai miei compagni vidi la sesta casa completamente distrutta, non vedevo altro che macerie, a un certo punto avverto dei cosmi familiari, sono quelli di Saga, Camus e Shura. Vorremo attaccare ancora, sistemare quei tre traditori. Io col cuore in gola pensavo al fatto che a Camus, al MIO Camus c'avrei pensato io. Perchè nonostante ora stia indossando una Surplice, è più forte di me, io non riesco a odiarlo.

Stavamo per agire , avevo già la cuspide pronta, puntata verso Saga << prendi questo >> urlo, caricando il mio colpo segreto, quando un cosmo possente ci ferma, è Athena, ci vuole in tredicesima... tutti e sei... non capisco cosa voglia da tre traditori... dice che non dobbiamo preoccuparci di loro, e che non c'è tempo...che vuole parlare con Saga. lascio lui e Shura agli altri.... voglio Camus.... voglio l'uomo che amo.

Infatti è così, prendo in braccio Camus, sarò io a portarlo su, appoggiato alla mia spalla, non posso ancora credere che proprio lui sia un specter. Arriviamo su, lascio cadere a terra Camus.

Athena ha voluto il pugnale, e chiede a Saga di usarlo, poi è lei stessa a spingerselo in gola... PERCHE'???

Perchè tutto questo??? Perchè ci avete traditi??? Perchè proprio tu Camus??

Porto le mani alla sua gola, lo ritengo responsabile.... col cosmo decido di parargli << Camus, amore, perchè tu?? perchè hai tradito?? >> lui non risponde, tento di strangolarlo, intanto gli dico un ultimo << ti amo >> via cosmo... sento una sua risposta << capirai tutto Milo, ti amo tanto >>.

Non ce la faccio, lo lascio andare.. Lui, Saga e Shura ripartono, per chissà dove, portando con loro lo strascico insanguinato dell'abito della dea....

Non riesco a guardare altro che lui... il passo deciso e allo stesso tempo leggero di colui che danza sul giaccio, lo amo, e continuo a chiedermi cosa vuole che capisca...cosa cela nel suo cuore di Saint.... si di Saint, Amore Mio... anche se ora indossi una Surplice tu per me resterai sempre e comunque un Saint.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** la consapevolezza di non dover più nascondere l'Amore ***


<< Altro giro, altro regalo!! >> commentò sarcasticamente DeathMask alla vista dell'ennesima convocazione di Shion, Aiolos invece si era soffermato su un particolare << chissà perchè ci vuole tutti >> si chiedeva, mentre Camus commentò con un << ma un benedetto giorno di tranquillità mo eh? >>

i 12 Gold, più Kanon – che aveva ricevuto la convocazione insieme al gemello – si ritrovarono in tredicesima casa nelle condizioni più disparate data la parola "urgente" scritta a caratteri cubitali sulla stessa: chi indossava l'armatura, chi in jeans e maglietta un paio in pigiama e uno (inutile dire fosse il più esagitato di tutti) in costume da bagno , capiteli era agosto,era domenica, erano le due del pomeriggio, e faceva un caldo assurdo.

<< ragazzi, vedo che non avete perso tempo a rendervi presentabili, o almeno non tutti >> disse Shion, ormai arresosi al fatto che l'allegra combriccola di Eroi non ne faceva una giusta, poi scendendo dal gradino su cui si trovava disse << sono stati mesi intensi, voi non vi siete risparmiati un attimo, qui ci sono i biglietti e la prenotazione dell'albergo... 2 costellazioni per stanza, scegliete voi con che criterio, ci si rivede qui per il compleanno di Aiolia >>.

Congedando i ragazzi Shion trattenne un momento Dohko di Libra << Amore, ti devo chiedere una cortesia >> << ma certamente, dimmi >> << è per i ragazzi, alcuni di loro non hanno mai fatto una vacanza dai tempi del loro addestramento, assicurati che passino questi giorni serenamente >> << non ti preoccupare, ai piccoletti ci penso io, noi due ci rivediamo qui al nostro ritorno >>

 

tutti erano corsi nelle rispettive case a fare i bagagli, i ogni tempio la scena era la stessa, armature sui letti, valige spalancate in cui i giovani guerrieri cercavano di infilare ogni cosa gli capitasse a tiro: l'entusiasmo per l'idea del loro gran sacerdote era davvero tanta, e ognuno di loro non vedeva l'ora di godersi quel meritato riposo.

 

Due ore, e letteralmente TRENTANOVE bagagli dopo (una media di armatura e due valige a testa) l'allegra combriccola era seduta nella prima classe di un volo Atene - Sharm el Sheik, meta del viaggio, una spiaggia tra le più belle al mondo e tanto meritato riposo.

 

Una volta giunti in albergo si divisero le stanze, alcune coppie già consolidate presero automaticamente la stanza assieme, altri cercarono l'amico con cui passavano il tempo al tempio, infine fu la volta di Milo e Camus che lasciarono che il resto del gruppo andasse avanti per poi parlare col responsabile della struttura << Ragazzi, siete rimasti voi due, a leggere l'elenco che mi ha dato il Gran Sacerdote siete i Saint di Aquario e Scorpione giusto? >> << esattamente >> rispose il francese, parlando nella sua lingua madre, cosa che aiutava anche l'albergatore << e ditemi, che tipo di stanza vorreste?? >> chiese questo.

I sue Saint si guardarono l'un l'altro e senza dire una parola annuirono poi Camus, prendendo per mano Milo, disse << se è possibile vorrei una matrimoniale, e per ora non sveli il tipo di stanza agli altri >> << certo che è possibile, se non vi crea problemi, perchè non volete che gli altri sappiano? >> chiese l'addetto << vede, ancora non sanno di noi, e vorrei dirglielo io >> << ma certo >> poi si girò prese una chiave e la porse ai 2 << stanza 3206 , trentaduesimo piano la terza lato mare del corridoio che vedrete sulla destra uscendo dall'ascensore >>

 

le giornate di vacanza passavano allegre, tra immersioni, serata a far festa e quant'altro. Una mattina a Mur venne la malsana idea di proporre una gita a Giza, idea subito accolta con entusiasmo da tutti, eccezion fatta per alcuni dati climatici.

Arrivati sul luogo però la combriccola fu ben ripagata della sfacchinata: la sola vista dei monumenti lasciò tutti senza parole.

Durante la gita Milo e Camus passarono la giornata sempre assieme, a un certo punto tra i due – che credevano di non essere visti - vi fu un bacio passionale << amore, qui?? >> sussurrò l'acquario << si, e me ne frego se ci vedono >> rispose lo scorpione, stringendolo ancor di più a se.

Infatti, quella sera, una volta rientrati in hotel e preso posto intorno alla tavolata che gli addetti della struttura gli facevano trovare puntualmente imbandita con ogni leccornia del luogo Aphrodite prese la parola e disse << qui c'è qualcuno che oggi si è dato a pubbliche effusioni.... e non ci dice nulla >>

Milo e Camus, sentendosi chiamati in causa arrossirono all'istante, tant'è che il Saint dei pesci li guardò e disse << proprio voi due... che dite?? >> << ci hai visti?? >> chiese, imbarazzatissimo Camus << eccome se vi ho visti... dai, è un bella cosa... ditelo >> insistette il Saint dei Pesci << e va bene!! >> disse Milo alzandosi in piedi e stringendo a se l'amato disse << ragazzi, abbiamo una cosa da svelarvi >> e lo fece a modo suo, ovvero baciando l'amato davanti a tutti i loro amici.

Quando riuscì a dividere le labbra da quelle dell'amato disse << aspettavamo l'occasione per dirvelo, e bè, l'avete capito anche voi vero?? >> << da quanto?? >> << da qualche anno, e tra l'altro... oggi è il nostro anniversario >> a quella risposta i loro amici vollero festeggiare e ordinarono dolciumi e spumante in quantità.

 

La vacanza finì, e il gruppo tornò allegramente al tempio, e da quel giorno Milo e Camus ebbero la consapevolezza di non dover più nascondere il loro amore

*********************************************************************************

da qui la precisazione "flashfic" non c'è più.... lascio libere le parole...

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** una sorpresa per l'amato ***


 Febbraio, poco tempo dopo Souls of Gold

 

Camus dell'aquario aveva scoperto da qualche tempo che il suo amico Surt si era salvato dalla battaglia di poco tempo prima ad Asgsard e aveva iniziato a tenere i contatti con lui per via epistolare, quella mattina era arrivata un'altra lettera dell'amico e Camus nel leggerla si era ritrovato col morale a pezzi "amico mio, vorrei tanto rivederti, so che tu devi rimanere ad Atene, e che io ho i miei compiti qui in Asgard, ma prima o poi deve accadere.." questo aveva scritto l'amico.

L'acquario lasciò la busta su un tavolino, e si rifugiò sulla riva del lago su cui s'affacciava i suo tempio.

Milo, poco dopo, entrò nel tempio in cerca del fidanzato << Camus!! dove sei?? >> lo chiamava a gran voce, senza udire ne una risposta cordiale, ne tantomeno la solita frase che era solito usare il custode dell'undicesima casa per bloccare qualsiasi intrusione.

Dopo qualche tentativo decise di avanzare in cerca del fidanzato quando vide sul tavolino la busta con la lettera dell'asgardiano e incuriosito la prese i mano, notando il nome del mittente << Surt di Eikthryn , che vuole ora? >> si chiese mentre, noncurante della privacy dell'amato leggeva la lettera, fino a soffermarsi su quella frase e mentre leggeva scorse l'amato, rannicchiato sulla riva del lago.

<< Amore, sei qui >> disse Milo abbracciandolo, senza accorgersi di aver ancora in mano la lettera, poi gli sussurrò << perchè stai piangendo?? >> << hai letto no?? >> chiese indicando con gli occhi la lettera << si, Surt, il tuo amico di Asgard vorrebbe rivederti.. >> << e come ha detto lui, a quanto pare è impossibile >>. Lo scorpione vedendolo piangere non seppe cosa dire, gli asciugò le lacrime con due dolcissimi baci e lo portò all'interno del tempio, facendolo sdraiare sul suo letto << ora riposa un pò , ci vediamo domani >>

Senza dire nulla Milo salì dal gran sacerdote, e superando molto "gentilmente" una guardia, fece irruzione alla tredicesima casa << Milo Dello Scorpione!!! ti vuoi fermare?? >> inveì l'anziano ex saint << se mi ascolti volentieri >> << certo dimmi tutto >> disse, invitando il giovane ad avvicinarsi << bè cos'è sta storia?? >> chiese questo indicando la frase della lettera in cui Surt diceva dell'impossibilità a raggiungersi << Oh Milo, hai trovato una di quelle lettere... >> disse sconsolato Shion << non è quello il problema, ok, sono geloso, ma è giusto che Camus possa sentirsi con Surt , sono amici da tanto di quel tempo >> << e allora?? >> << Allora??? perchè ne lei ne Lythia permettete al mio ragazzo di incontrare il suo amico??? >> chiese, aggredendo il Gran Sacerdote, al punto di attirare le guardie. Una di esse dopo aver bloccato lo scorpione disse << Sommo Shion, cosa dobbiamo fare con lui?? e come sta lei?? >> << lasciatelo andare, ha ragione lui, io sto bene e a proposito, io e Milo andiamo un momento ad Atene >> rispose il gran sacerdote, stupendo i presenti.

Un ora dopo i due erano in città, quando nei pressi di un agenzia viaggi Shion disse << Allora Milo, quando vuoi che venga Surt?? >> lo scorpione stupito di quella domanda improvvisa disse << bè tra tre giorni Camus fa gli anni, sarebbe un bel regalo non le pare? >> . Senza rispondere il gran sacerdote entrò in agenzia ed acquistò i biglietti per un viaggio Oslo – Atene e ritorno ad Oslo un mese dopo, da far recapitare per via telematica a casa del giovane God Warrior e ne consegnò una copia a Milo << bè, ora allegaci un regalo tutto tuo, Surt il 7 arriverà ad Atene alle 9 del mattino >>

 

passarono i pochi giorni mancanti, la mattina del compleanno di Camus Milo lo raggiunse in undicesima casa e disse << amore oggi niente allenamenti, io e te andiamo ad Atene >> Camus, rimasto senza parole seguì l'amato, arrivati a pochi km dalla destinazione Milo bendò l'amato << ti aiuto io, va tranquillo >> gli disse, notando che cercava di levarsi la sciarpa che lo scorpione aveva usato come benda di fortuna. A un certo punto sentì la macchina arrestare la marcia, e Milo lo aiutò a scendere, facendolo arrivare fino a un divanetto.

Di li a poco Milo gli disse << tieni gli occhi chiusi >> e gli levò la sciarpa; fu in quel momento che Surt, con un mega zaino sulle spalle si avvicinò ai due Saint e disse << Ciao Milo!!.. e Camus, buon compleanno, che aspetti ad aprire gli occhi ?? >> << SURTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTT >> urlò una volta riaperti gli occhi, alla vista dell'amico , a quel punto intervenì Milo << l'altro giorno mi si è stretto il cuore a vederti piangere in quel modo, ho parlato con Shion, cioè a dire il vero l'ho quasi menato, fatto sta che questo è il mio regalo : Surt si fermerà al tempio per un mese >> << Amore mio... tu.... e come farai con la tua gelosia?? >> << io ti voglio felice... mi basta quello, non ti preoccupare >> gli disse baciandolo. Poi i tre si diressero al tempio, dove tutti gli altri amici avevano preparato un mega pranzo per festeggiare il compleanno dell'acquario e l'arrivo del God Warrior.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** la mia definizione di persona speciale ***


<< Ma è mai possibile che OGNI volta che ti mando in missione in Francia tu torni seguito da tutta quella roba?? >> chiese , abbastanza rassegnato, Shion a Camus vedendo l'ennesimo furgone della DHL parcheggiare alle porte del tempio, poche ore dopo il ritorno dell'Acquario dall'ennesima missione nella sua terra natia << bè.. Sommo Shion, lei mi manda nella mia città natale.... il minimo è che quando mi vedono mi sommergano di regali >> << due o tre... non tutto quello!! >> esclamò il Gran Sacerdote, indicando il bancale di merce che il fattorino stava scaricando. << signori, questo dove lo porto?? >> chiese il giovane, trascinando il muletto all'interno del tempio << lasci qui, lo teletrasporto su io >> disse Mur, accorso sentendo i brontolii del suo maestro << su in undicesima da te vero Camus?? >> chiese all'amico che annuì. << tu una buona volta mi devi mostrare che c'è in quei bancali >> disse Shion all'Acquario che gli fece cenno di seguirlo Arrivati a casa spacchettò il carico, svelando ciò che conteneva, ovvero prodotti alimentari di ogni tipo, e tanto, tantissimo vino << e tutto questo ben degli Dei?? >> chiese il gran sacerdote stupito << ora hai capito come faccio a vivere senza fare la spesa se non poche volte all'anno?? >> << decisamente , dai riordina sto tempio, che sembra un caos >> disse sfottendo l'anziano ariete, mentre si congedava dal giovane guerriero. Poco dopo Camus vide una cassa di legno e lesse "Chateau Petrus 2004" << o mamma, questa è quella pazza di mia cugina >> esclamò , conscio com'era del valore commerciale di una sola di quelle bottiglie, e una volta scoperchiata la cassa ne vide sei, accompagnate de un messaggio della giovane << tesoro, sei lontanissimo da casa. Spero che tu abbia qualcuno accanto, conosci queste bottiglie vero?? sono le ultime sei prodotte da nonno. Aprile con qualcuno di speciale in un momento importante >> lesse, commuovendosi, poi chiamò una giovane ancella e la fece andare da Aphrodite, per avere alcune rose da cui staccò i petali e li sparse nei pressi della vasca idromassaggio e all'interno della stessa, una volta riempita di acqua e bagnoschiuma. "una persona speciale" pensava tra se e se, rileggendo il messaggio, e con un alzata di cosmo cercò lo scorpione, colui a cui più calzava quella definizione << amore dimmi >> disse quest'ultimo sentendo l'evocazione e l'acquario, sempre via cosmo, disse << vieni su da me?? >>. Milo non chiese spiegazioni, e dopo aver "riposto" la sua armatura, cacciandola malamente sul letto senza manco ricompattarla, corse dall'amato. << Camus!!!! sono qui!!! >> urlò entrando nell'undicesima casa - dopo essersi subito le ramanzine di Aiolos e Shura – onde evitare improvisi lanci di Diamond Dust ; Camus gli andò incontro e stringendolo a se disse << hai voglia di stare un pò con me?? >> lo scorpione a quella domanda lo baciò è gli sussurrò << io ho sempre voglia di stare con te >> e mentre parlava le sue mani si muovevano sinuose tra i capelli e sotto la camicia del francesino, le mani di quest'ultimo si muovevamo speculari sul corpo del greco, fino ad arrivare levargli la maglietta ed ad insinuarsi all'interno dei jeans, mentre Camus sollevava Milo portandolo in braccio fin vicino all'idromassaggio. Lo scorpione, ritrovatosi completamente nudo, mise ben poco a ridurre l'amato nelle stesse condizioni, per poi farlo sedere sul bordo della vasca ed iniziare a giocare con i suoi genitali portandolo in breve tempo all'orgasmo. L'acquario stringendo ancor più a se lo scorpione gli sussurrò << aspettami nella vasca >> e questo, entrando prese la mano dell'amato e disse << dove credi di andare tu, completamente nudo e sul punto di venire un'altra volta?? >> << Milo insomma.... arrivo subito, devo solo prendere una cosa in cucina >> disse l'acquario, baciando il fidanzato sulla fronte. Poco dopo tornò con una bottiglia di vino rosso e due calici, che appoggiò sul bordo della vasca, in cui entrò sedendosi accanto all'amato che immediatamente lo strinse nuovamente a se, tornando a stimolargli i genitali ormai in tensione mente con molta dolcezza baciava il petto dell'amato, scendendo pian piano con la testa sott'acqua fino a toccare con le proprie labbra l'organo sessuale dell'acquario, che in quel momento ebbe un nuovo intenso orgasmo che gli fece urlare a pieni polmoni il nome dell'amato che in quel momento riemerse e lo baciò in bocca. Milo s'appoggiò alla vasca, abbracciato all'amato , la cui mano s'insinuò in poco tra i capelli fradici dello scorpione, trascinando il viso a se , per poi baciarlo intensamente. Rimasero lì a baciarsi e giocare coi rispettivi genitali per alcuni minuti, finchè entrambi vennero, pressoché contemporaneamente, e si distesero, nuovamente uno accanto all'altro. Mente Milo contemplava il fisico dell'amato, accarezzandogli i pettorali, quest'ultimo prese la bottiglia di vino e porse uno dei calici allo scorpione << amore mio... e questa?? >> << è una bottiglia speciale, me l'ha mandata mia cugina >> << appunto, so quanto vale... sei pazzo >> << di te!! mi ha detto di aprirle con una persona speciale.... ne ho altre cinque di la...e sappi che ho intenzione di aprirle tutte con te >> << ma..... amore.... non so se lo merito >> disse Milo, visibilmente arrossito poi aggiunse << non credo di meritare una cosa così >> Camus appoggiò bottiglia e calice , prese il volto dello scorpione fra le mani e disse << mettiamo in chiaro una cosa!! tu lo meriti eccome!!! poi mia cugina ha detto "una persona speciale".. e qui se c'è una persona speciale... quella sei tu!!! >> e lo baciò nuovamente. I due passarono l'ora successiva sorseggiando dell'ottimo vino e coccolandosi, finchè non decisero di trasferirsi nella camera dal letto dell'acquario, dove qualche ora dopo i due si addormentarono abbracciati.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Separazione ***


Il gran sacerdote aveva convocato l'acquario per assegnargli una missione ... E da quel momento il francese vagava per il tempio con aria triste.
Vedendolo, l'amato scorpione gli andò incontro e abbracciandolo gli chiese << ... Che ha fatto Shion per ridurti in quello stato??? >> << niente di particolare... Solo il Gran Sacerdote... domattina devo partire per una missione >> spiegò l'acquario.
Lo scorpione sapeva che l'amato nascondeva qualcosa, ma per non rischiare di adirarlo o anche solo di rattristarlo ulteriormente decise di non chiedere altro.
<< parti domattina... Io sono appena rientrato.... Prima e dopo le missioni Shion ci lascia giornata libera.. Passiamo la assieme >> propose Milo sorridendo all'amato acquario ... << non potevi avere idea migliore.. Milo... Oggi faremo tutto ciò che desideri >> replicò baciandolo.
I due passarono una giornata serena, parevano una giovane coppia qualsiasi, tanto le preoccupazioni sembravano distanti anni luce.
La sera i due decisero di passare anche la notte assieme e quella mattina, intorno alle tre Camus si svegliò e vedendo che il suo amato dormiva tranquillo e sereno accanto a lui decise di non svegliarlo.
Si alzò e dopo essersi preparato e aver fatto i bagagli andò in cucina... Dove preparò un dolce, il preferito di Milo, e scrisse un messaggio all'amato prima di sparire da quella casa alle prime luci dell'alba.
Intorno alle nove Milo si svegliò e non trovando accanto a se l'acquario prese a cercarlo per casa << perché sei partito senza salutare?? >> avrebbe voluto chiedergli.
Entrato in cucina vide il dolce e una busta sigillata col simbolo dell'amato , la aprì e si mise a leggere
 
<< mio amato Milo,
quel che non ti ho detto ieri per paura di vederti soffrire è che la missione che mi è stata affidata mi terrà lontano da te e da questi luoghi per alcuni mesi.
Questo tempo lontani per me sarà un dolore immenso, ed immagino che tu stia leggendo queste poche righe in lacrime... Sono partito così, nel silenzio, lasciandoti questa lettera e il dolce che hai davanti a te proprio per non vedere quelle lacrime.
Ti amo, tornerò da te e da tutti voi.. Aspettami..
                                 Camus >>
 
Milo lesse quelle poche righe col volto segnato dalle lacrime ..proprio come Camus aveva detto.. << amore... Compi la tua missione tranquillo.. Io ti aspetterò.. Verrò qui tutti i giorni.. Farò in modo di essere la prima persona che vedrai una volta a casa >> fu il pensiero che rivolse all'acquario mentre piangendo mangiava una fetta di quel dolce preparato dalla persona a cui lui tiene.. Anche più che a se stesso.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** il Giglio di Ghiaccio ***



 

Giorno dopo la corsa alle 12 case.

 

I guerrieri superstiti, di tutti i ranghi, sono al cospetto della Dea.

I Gold ed i Bronze sedevano gli uni accanto agli altri, uniti da quelle ore e dal ritorno della loro guida.

 

<< Vi ho convocati qui tutti per annunciarvi che ai vostri compagni Gold caduti in battaglia sarà concesso il mio perdono… e saranno tumulati in una sala apposita, qui in tredicesima! >>

<< Milady, a nome di tutti, la ringrazio >> intervenne Shaka, facendo un leggero inchino.

 

La Dea, dopo aver parlato con ognuno di loro, passa accanto a ciascuna delle armature rimaste prive dei loro cavalieri e poco dopo congeda i guerrieri e le sacerdotesse presenti; << A voi superstiti affido la loro memoria e che sia benedetta dal ricordo dei momenti lieti trascorsi con i vostri compagni >> disse la giovane, uscendo.

 

<< Valorosi Cavalieri di Bronzo, Kiki... vogliate seguirci >> dissero Shaina e Marin, uscendo poco dopo Athena.

 

Rimasero solo i Gold che pian piano si diressero alle loro rispettive Case, tranne uno.

 

Milo decise di entrare nella sala dove erano stati ricomposti i corpi dei 5 caduti.

 

Poco prima di entrare notò un giglio selvatico, bianco come la neve, decidendo di raccoglierlo.

 

Sono tutti lì, in tumuli ancora aperti per l'estremo saluto.

 

I loro visi rilassati dal tocco della Dea, venuta a rendergli onore poco prima, sembrano non aver sofferto le fatiche della lotta, alcuni di loro emettono ancora Cosmo, in particolar modo Camus, morto per impartire l'ultimo importante insegnamento al suo allievo.

 

Milo gli si avvicinò indossando la sua armatura il cui oro rifletteva i cristalli del gelido cosmo dell'acquario.

 

<< Mio amato, sembri un fiore delicato, proprio come questo giglio... >> sussurrò osservando il corpo del giovane che fino a poche ore prima custodiva fiero l'undicesima casa.

 

<< Sai, amore, questo tempio senza te e gli altri sembrerà terribilmente desolato… Mi mancheranno gli allenamenti assieme, le nostre Chiacchierate, le levatacce per le convocazioni mattutine e si persino le missioni in capo al mondo, assieme a te... Mancherai tu e quello sguardo imperscrutabile che col tempo avevo imparato a capire! Sapevo quando eri giù, quando volevi startene solo, quando avevi bisogno di parlare, ridere… o semplicemente di questo... >> disse Milo, chinandosi a dare un ultimo, dolce, e, allo stesso tempo, doloroso bacio all'Acquario.

 

Poi mise il giglio fra le mani dell'amato << Tienilo con te… so quanto ami questo fiore, l'ho impregnato del mio cosmo, ora rimarrà sempre bello, come te, assieme a te, al posto mio.... >> conclude la frase in lacrime.

 

Sà quanto sarà stata dura senza Camus e si addormenta lì, inginocchiato accanto al giovane con cui aveva diviso i momenti più belli...

 

… e li fu ritrovato il giorno dopo, all'arrivo dei compagni per le esequie.



*********************************************************************************************************************


sono tornata ad aggiornare dopo tanto, merito della splendida fanart qui postata...
la long è in corso... assieme ad altro.... spero di pubblicare anche lì a breve

So_Shiryu

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** una tomba coperta di lacrime ***


la storia che segue, a differenza delle altre della raccolta, si pone in un momento preciso, durante la serie classica, poco dopo la corsa alle 12 case, e prima della battaglia di asgard e nettuno ed è basata sull'mmagine che segue


Camus...
Perché proprio tu??
Perché questa assurda guerra ti ha portato via da me??
Perché l'addestrare il tuo allievo ti è costato tanto??
Come affronterò i nemici che verranno senza te??
Come capirò sé c'è un domani quando per me non c'è un oggi??
Come capirò Hyoga se il suo cosmo mi ricorda te??
Come..??
Come sei potuto morire.. ??
Come faccio io..
A vivere senza te??
Io posso solo stare qui...
Davanti a questa lapide
A dirti che mi manchi
E che con te ...
....sono morto un po anche io

Milo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** La Prima Neve di Rodorio ***


“Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.”
 
*****
 

Milo e Camus erano di ritorno da una delle tante missioni affidate loro dal Gran Sacerdote, sempre assieme, e come di consueto tornavano con l'armatura dello Scorpione da portare a Mur e il suo proprietario che si ritrovava a petto nudo, qualsiasi fosse il mese.

<< D'estate va bene amore, ma ora, anche se sei una tale piacevole visione, rischi di beccarti un malanno così conciato >> disse l'Acquario, porgendogli la felpa che teneva legata in vita.

<< Ti preoccupi troppo mio amato >> boffonchiò il greco mentre lottava con l'indumento del francese << la metto solo perchè lo vuoi tu >>.

Mentre – a piedi – percorrevano il viale centrale di Rodorio cominciarono a cadere i primi fiocchi di neve << è tanto che non accadeva, qui a Rodorio >> disse stupito Milo << vero, ed è la prima neve di quest'anno, sono felice di vederla con te >> replicò il ventenne acquario abbracciando l'amato.

Il vento che fino ad un istante prima li aveva accarezzati diventò improvvisamente una tormenta, e la neve incominciò ad attaccare, rendendo Rodorio simile ad un paesino di montagna.

I due si rifugiarono nella locanda del paese dove vennero accolti dalla moglie dell'oste che facendoli accomodare portò loro due fumanti tazze di cioccolata calda con fragole e panna.

I due la fissarono stupiti e la signora, sorridendo a entrambi << ragazzi miei, mancate dal Tempio da dieci giorni, e grazie a voi questo posto è sicuro, è il minimo che possa fare, attendete qui che la tormenta si plachi >> spiegò prima di lasciarli soli.

<< Ha ragione la signora e poi tu, amore mio, tremi dal freddo >> disse l'acquario, avvicinandosi allo scorpione e dandogli un dolcissimo bacio.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** una sorpresa per Camus ***


Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

******



<< Shion, per cortesia, tra meno di un mese ricorre il Natale Cristiano! Voi sapete che quelle sono le origini di Camus, seppur convertito ad Athena come tutti >> spiegai questa mattina, mentre cercavo di far capire al nostro GranSacerdote che non poteva allontanarlo da casa – e da me – proprio in questo periodo.

<< So benissimo le sue origini, e so quanto tieni a lui ma se inizio a conceder cose a te, qui tutti pretenderanno >> mi rispose. Ma si sa quando si tratta di Camus io m'intestardisco, perciò eccomi qua, in attesa che le guardie mi facciano passare. Sono tornato alla carica, ho in mente una bella sorpresa per Camus, e non sarà certo Shion a fermarmi... deve solo lasciarmi il bancomat del tempio, e qualche ora di libertà.

Passo due ore a parlare con la guardia e alla fine Shion mi fa accomodare << Di nuovo qui a chiedere le stesse cose, mio giovane Scorpione? >> << si Sommo, e qualche ora di permesso, vorrei approffittare dell'assenza di Camus per fare tutto >> replicaio io, per quanto fossi pronto ad un suo "No" .

Con mio stupore il Sonno comprese, mi sorrise e disse << questo è il bancomat, il pin lo sai, mi auguro, ora vai, e fa quel che devi >> .

Io senza attendere presi la tessera e in pochi minuti arrivai in paese, dove comprai tutto il necesario, per poi far ritorno al tempio e senza nemmeno salutare gli altri dirigermi verso l'undicesima casa, quella del mio amato, dove mi attendeva la sua ancella, mia complice, per sistemare tutto prima del suo ritorno.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Con la Tristezza nel Cuore ***


Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp.

****************


Avignone, pochi giorni prima di Natale

Camus era in missione nella sua città natale, alloggiava presso l'amata nonna, come ogni volta.

Le sue giornate erano scandite dai ritmi delle missioni affidategli giornalmente dal Gran Sacerdote, doveva correre su e giù per la città a risolvere i problemi.

<< è la punizione per l'ennesima Athena Exclamation che hai lanciato, sei fortunato che Milady non ti abbia privato dei titoli e della cloth, ma con me non la scampi >> aveva sbottato l'anziano Ariete per poi mandare il Francese in missione, senza armatura, senza dei termini precisi.

<< Amore della nonna...ti vedo sempre triste >> disse l'anziana avvicinandosi al nipote con il suo dolce preferito che – Stranamente - lui rifiutò.

<< Nonna, scusami.. io.. vorrei essere altrove >> sussurrò l'acquario.

<< lo so, vorresti essere dal tuo Milo, so che è dalla sua famiglia >> disse, comprensiva l'anziana << esatto, e ha la chiave del luogo dove si trova la mia armatura, e un ordine tassativo... >> rispose Camus << lo so, mon petit, il tuo ragazzo non può contattarti, e tanto meno farti avere quella chiave >>

L'acquario fissava la neve che stava imbiancando il famosissimo ponte cittadino, situato proprio di fronte a casa, ripensava alle missioni precedenti e alle serate passate lì con l'amato.

Il 24 dicembre squillò nuovamente il telefono, la nonna rispose era nuovamente Shion << Sommo, buongiorno >> lo salutò la signora << avete chiamato per permettere a mio nipote di tornare al Tempio? Sa domani è Natale e lui è infelice >>

Dall'altro capo del telefono Shion esitò un attimo, poi replicò << no signora, mi spiace, ho una nuova missione per vostro nipote >> disse, per poi farselo passare e spiegargli il tutto.

Dopo un quarto d'ora Camus chiuse nervosamente la chiamata e tornò alla finestra, ormai appannata dal contrasto tra il tepore della stufa a legna e il freddo esterno, e scrisse con le dita il nome dell'amato.

L'anziana, capendo che i due avrebbero passato il Natale lontani, si avvicinò e strinse a se il nipote, sperando che almeno quell'abbraccio potesse rasserenarlo.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Un Incarico Difficile da Assolvere ***


Questa storia partecipa al Calendario dell’Avvento (Ripopoliamo i Fandom!) indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp
 
****
 
questa storia riprende parzialmente i fatti del capitolo precedente ma può essere letto comunque come autoconclusivo
 
***
 

Grecia, Isola di Milo

Shion poco prima di partire ti aveva convocato, era strano, nervoso.

Sei andato da lui con la speranza che non stesse per scatenarsi una nuova guerra.

Entrando nella grande sala l'hai sentito urlare contro il tuo grande amore, non volevi credere alle sue parole, lo stava allontanando sotto Natale.

Hai visto la box di acquarius li accanto a loro, Camus che esce senza dire una parola, probabilmente ha capito perchè sei lì e tu ancora non lo sai.

<< Vieni avanti Milo di Scorpio >> dice Shion, chiamandoti col tuo titolo – cosa inusuale dopo tanto tempo – parla di punizioni, di colpo dell'infamia usato con leggerezza, di Saori che ha voluto salvare Camus.

Ti chiedi come sia possibile, quando Shion ti consegna l'armatura del tuo ragazzo << Nascondila, fino a nuovo ordine, e non t'azzardare a renderla a Camus >> disse con fare intimidatorio.

Tu annuisci, esci dalla sala con l'armatura di chi ami, senza far vedere che piangi per lui.

Il giorno dopo parti per la terra natia, di cui porti il nome, e raggiungi la tua famiglia.

Tuo padre vede due armature sulle spalle, ti guarda stupito.

Gli spieghi tutti nei dettagli << quell'uomo è stato duro, vieni, la mettiamo nel posto più sicuro che conosca >> ti dice.

Scendete nello scantinato, dietro la porta del rifugio antiareo voluto dai tuoi avi.

In lacrime siglilli Acquarius, tuo padre ti stringe a se per calmarti.

 

Passano le giornate, non senti Shion, oggi è Natale.

Papà è stufo di vederti triste, sono le 12, chiama Shion e gliene dice di tutti i colori.
Poi fa un'altra telefonata riconosci il prefisso, Avignone, lui ti consegna un pacchetto << dallo a chi arriverà domani >> ti dice

Santo Stefano, bussano, tu corri ad aprire.

Davanti a te l'amore della tua vita, ricordi le parole di tuo padre, gli consegni il pacchetto.

Lui ti guarda stupito, capisci che non sa nulla, lo baci sotto il vischio << bentornato Camus Dell'acquario, puori riprenderti ciò che ti spetta >> gli dici, e insieme a lui vai al rifugio, e gli rendi ciò per cui ha lottato tanto.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Le incertezze dell'anima ***


piccola nota prima di iniziare: per questa storia devo ringraziare il prompt di Francine e la tombolata del giardino di EFP...

*******************************************************************************

Undicesima Casa, 7 febbraio

 

Ore 4:00

 

Milo era di malumore quella mattina, si era alzato prima del solito.

O meglio, non aveva proprio dormito.

Si sentiva fuori posto nel letto di Camus. La sua mente per qualche motivo era tornata ad Asgard, allo strano comportamento dell'Acquario.

Invece di dirigersi in cucina, come era solitro fare, senza nemmeno ripararsi dal freddo uscì da quel tempio in cerca di un lòuogo per schiarire le idee.

 

Ore 6:00

 

Camus si svegliò di colpo, rigirandosi nel letto – ancora ad occhi chiusi – si accorse di essere solo.

Aprì gli occhi, accanto a lui c'era solo il pigiama di Milo e sulla scatola della cloth la felpa dello Scorpione, abbandonata come era uso del suo compagno fare.

Si alzò in cerca del suo uomo e pian piano si rese conto di essere solo.

 

Provò a cercarlo col Cosmo, ma lo Scorpione non rispondeva.

Guardò fuori, sulla riva del lago antistante l'undicesima casa e si accorse che nevicava incessantemente.

Uscì con solo i jeans, da tanto era in ansia, e si mise a cercare per il santuario immerso nella tormenta.

<< Sommo Camus! >> lo chiamò improvvisamente una guardia, con un tono che non lasciava presagire nulla di buono,

<< Che succede? >> chiese il giovane guerriero << E'... è crollato un albero... e ha colpito il sommo Milo alle gambe! >>

Camus a quelle parole corse sul luogo dell'incidente ed ancora prima di arrivare, con un colpo di Cosmo, distrusse l'albero liberando lo Scorpione.

 

Il Cavaliere, ormai in ipotermia, era privo di sensi e l'acquario decise di riportarlo a casa sua fino all'arrivo dei soccorsi.

 

Lo distese sul letto scaldandolo il più possibile , accendendo anche il caminetto – ed anullando il suo Cosmo – pur di farlo star meglio.

 

Il tepore che si creò nella stanza fece si che Milo si riprendesse in poco tempo. << Do... dove sono??? >> chiese, socchiudendo gli occhi.

<< Sei a casa mia amore... Che ci facevi là fuori? >> chiese Camus.

<< Pensavo >> disse, con tono seccato il custode dell'ottava << Volevo stare per conto mio, a riflettere >> precisò.

<< Perchè non sei tornato all'ottava? >> << Lì mi avresti trovato subito, non sarebbe servito... >> rispose con lieve sarcasmo Milo, mentre entravano i paramedici.

 

Il Cavaliere fu spostato su una barella e protetto con una coperta termica.

Fissava l'Acquario nella speranza che capisse che voleva rimanere solo, che non lo seguisse sull'ambulanza - come era solito fare in questi casi - ma che se proprio voleva poteva raggiungerlo in un secondo momento.

Camus ricambiava quegli sguardi ed i suoi occhi - gonfi di lacrime - sembravano dire << permettimi di venire >>

<< Dobbiamo andare. Decidete cosa volete fare >> intervenne un paramedico.

<< Camus... >> sussurrò lo scorpione mentre perdeva nuovamente i sensi.

<< Vengo con voi, non voglio lasciarlo solo >> disse il francese, seguendoli.

 

Arrivarono in ospedale in codice rosso e a sirene spiegate, con Camus in lacrime, in ansia per Milo.

Continuava a pensare a quel che il greco aveva detto << A cosa pensava, al punto di ridursi in questo stato >> si chiedeva, mentre aspettava in sala d'attesa.

 

Lo scorpione fu portato in una sala di rianimazione, dove l'Acquario rimase per tutto il tempo.

<< Camus... sei qui.. >> disse flebilmente Milo dopo qualche ora .

<< Milo... non potevo lasciarti solo... >> singhiozzò il francese.

<< Perdonami... per questo casino hai passato un compleanno terribile >> fece per scusarsi il greco << Dimmi che risposte cercavi, se posso te le darò io >> lo rassicurò l'amato.

 

<< io... pensavo ad Asgard... al fatto che ti ho trovato schierato con Loki.... >> << oh... Milo... io non ero con Loki, lo sai non potevo dirtelo apertamente >> cercò di spiegarsi Camus. << Ma c**** sei passato per traditore anche con Saga e Shura>> inveì Milo << lo so, e credimi mi spiace, ma tu sai quanto era importante per me riportare Surt al bene >>

<< Eccerto... però quando io fui assorbito non hai fatto nulla, per Shura invece... >> ribattè lo Scorpione in lacrime.

<< mi spiace tanto.... ho dovuto, per la Dea... tu mi puoi capire >> gli disse, poi continuò << Sai meglio di chiunque altro che l'amicizia per me ha lo stesso valore e importanza dell'amore che provo per te >>.

Milo lo guardò con aria interrogativa, Camus riprese << Non dubitare mai, e dico mai, della mia presenza accanto a te>> gli disse asciugandogli le lacrime.

Poi stette zitto un momento e ribbattè, alludendo a Kanon <> << lui era sinceramente pentito, anche Athena lo capì. E poi, anche per me l'amicizia è sacra... >> lo tranquillizzò.

 

Camus diede a Milo un dolcissimo bacio sulle labbra << vorrei che fosse sufficiente a scaldarti a dovere >> sussurrò << non ti preoccupare >> il greco gli accarrezzò una guancia e si rese conto di non percepire il suo cosmo.

<< Camus, non ti fa bene! Ti prego, va da qualche parte e sprigiona il tuo gelo >>

<< Mi allontano solo se mi prometti di startene buono e tranquillo >> disse Camus << Sicuro... fidati, cosa vuoi che faccia conciato così! >> rispose Milo abbozzando un debole ma sincero sorriso.

<< Vado a parlare con i medici e ti prendo qualcosa di caldo, torno presto >>così dicendo gli sfioro dolcemente la guancia e Milo istintivamente chiuse gli occhi e inclino' la testa assaporando il lieve tocco del suo uomo.

 

Una volta uscito dalla stanza Milo si affrettò a suonare il campanello che subito mise in allarme le infermiere del reparto, che si precipitarono nella sua stanza, ansiose di essere d'aiuto all'aitante ragazzo.

<< Ho bisogno del vostro aiuto... Abbiamo poco tempo, mi serveno una torta di compleanno dei festoni e un po' di luci soffuse per creare l'atmosfera, è possibile? >> disse tutto d'un fiato.

Le infermiere lo guardarono con aria un po' confusa e alla fine risposero << Cercheremo di accontentarla Sommo Milo >> << Bene... Ah ragazze, già che ci siete, datemi una mano a rendermi presentabile per il mio uomo... Che così conciato sono da buttare >> alle infermiere gli si illuminarono gli occhi, e Milo rise alla vista di quelle espressioni.

 

Camus entrò nella stanza Milo. Lo Scorpione - bello come il sole - spalancò le braccia e gli dice << Buon compleanno amore mio >> Camus leggermente imbarazzato disse << Nn cambi mai sei sempre il solito, dalle sorprese improbabili... >> e gli scompigliò i capelli con una carezza.

<< Nn era la sorpresa che avevo in serbo per te, ma ho cercato di fare il possibile con ciò che avevo... >> disse Milo.

L'Acquario allora, con fare provocatorio, rispose << Mio caro... Diciamo che sai come farti perdonare, ma... Un compleanno non può definirsi tale senza un regalo?" al che gli occhi dello Scorpione si rabbuiarono di colpo.

<< Credimi... Avevo pensato anche a quello, ma temo che il mio regalo sia andato perso ormai nella neve, dopo il crollo di quel maledetto albero >>

 

Così Camus, vedendo lo sguardo triste del suo uomo, decise di alleviargli la pena facendo penzolare davanti ai suoi occhi, palancati per la sorpresa, un ciondolo con due simboli - un cristallo di ghiaccio e una fiamma ardente - i loro simboli , fuoco e ghiaccio.

<< Ma come hai fatto... Cioè... Dove lo hai trovato? Io nn ci speravo più >> << Una delle guardie me lo ha consegnato quando mi ha aiutato a riportarti in casa. Suppongo fosse questo il mio regalo... Giusto? O c'è qualche altro destinatario, tipo Kanon? >>

<< Ma smettila... Scemo >> disse Milo con aria sorniona << Sai bene che quelli sono i nostri simboli... Ciò che siamo e che sempre saremo, due opposti che non possono essere separati né tanto meno stare lontani >> il greco era sincero e serio nel dire quelle parole che gli uscirono dal cuore come un fiume in piena.

 

Camus capì ciò che lui voleva dirgli, e comprese i dubbi e le incertezze che per tanto tempo Milo aveva portato dentro di se, il suo sguardo sempre così gelido si addolcì come solo in presenza dello scorpione si concedeva di fare.

<< Fammi un favore amore... >> disse il francese << La prossima volta che hai dei dubbi o delle incertezze parlane con me, invece di camminare mezzo nudo sotto la neve... non devi più correre rischi inutili! >>.

I due si guardarono e non ci fu bisogno di altre parole, non sarebbero servite, ciò che serviva ad ognuno di loro lo avavano era davanti.

I loro sguardi si persero l'uno nell'altro e Milo, con una voce dolcissima sussurrò... << Tanti auguri... Amore mio >> << Grazie...grazie di tutto, testone! Ti amo! >> le bocche si unirono in un unico intenso respiro...

 

Pochi giorni dopo, seduto su una carrozzina a causa della frattura delle gambe, lo Scorpione fu dimesso.

<< Voglio festeggiarti a dovere, ti porto a cena fuori, ci godiamo questa splendida neve, da soli >> disse , mentre con l'acquario usciva dall'ospedale.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** L'eredità di un maestro ***


Ti hanno portato qui che eri un bimbo, siamo cresciuti assieme, mio caro allievo.
Io ti ho trasmesso tutto ciò che so... Sei come un fratellino, la mia famiglia.
Ti ho visto divenire bronze saint, lottare, quasi morire per mano mia, ricevere il dono più grande da chi a te tiene davvero, sei arrivato da me, dopo aver affrontato con coraggio chi amo. Hai resistito al suo immenso potere, gli hai permesso di capire.
L'undicesimo Tempio, il mio: una nuova sfida, con la consapevolezza del settimo senso.
Li hai appreso il colpo più forte, in una battaglia che valeva tutto.. E mi hai sconfitto..
Hai lottato ancora, contro guerrieri e Dei, hai sofferto nel vedermi deriso...e sei giunto dove nessuno avrebbe immaginato un ragazzo potesse arrivare, per Athena.
Oggi sei qui, davanti a chi è sopravvissuto, davanti alla statua della Dea.
Ti è stato concesso l'onore di succedermi, sarai Cavaliere D'oro. Sarai Hyoga dell'Acquario.
Io non posso mancare, la nostra armatura si sta posando su di te.
Afferro l'elmo, mentre ancora fluttua, appaio a tutti.
Il mio Cosmo mi da voce << io, Camus, oggi consegno a te Hyoga, mio allievo prediletto, l'armatura di Acquario. >> dico, calandoti l'elmo sul capo.
<< Hyoga del cigno oggi divieni ufficialmente mio successore >> dico solennemente.
Poi mi rivolgo a te, ti sorrido << mio allievo sono fiero di te >> ti dico commosso, prima di svanire nuovamente.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Dolci Accortezze ***


<< Camus, affido a te questo compito. Va coi tuoi allievi... ed aiutate quella povera gente >> se n'era uscito Shion, dopo aver parlato con l'Acquario del grande incendio che era scoppiato pochi giorni prima >>.

E Camus aveva chiamato Hyoga e gli altri Cavalieri suoi allievi e si erano diretti verso il luogo del disastro.

I socorritori vedendoli arrivare capirono che la lotta con le fiamme era finalmente conclusa, di lì a poco si sarebbe capita l'efettiva portata di quell'immane disastro.

La sera, tutti stremati, si riunirono nella vicina centrale, dove ai saint fu riservata una calorosa accoglienza e dove vennero ringraziati da tutte le persone riunitesi.

Arrivata notte fonda essi salutaroo i loro ospiti e fecero rientro al Tempio, dove arrivarono nella tarda mattinata sucessiva.

<< Andate pure a trovare le vostre famiglie, e tu Hyoga raggiungi tranquillamente Shun >> disse ai suoi ragazzi il Saint dell'Acquario << voi cosa farete? >> chiese uno di essi << vado a redigere il rapporto, poi sarò qui, tranquillo. >> li rispose cordialmente.

Un paio d'ore dopo il francese era nel suo studio intento a scrivere il documento quando sentì una voce familiare chiamare ripetutamente il suo nome << Milo... sono in biblioteca >> rispose, mentre continuava il suo lavoro.

<< Ciao Camus. >> lo salutò lo scorpine entrando << che hai? Ti sento strano... >> gli chiese il francese.

Milo tacque, e si fermò a fissare il compagno che lavorava. Poi di punto in bianco rovesciò la boccetta dell'ichiostro sui fogli bianchi che sarebbero serviti all'acquario che alzando lo sguardo cercò di comprendere il motivo di quel gesto.

<< Ultimamente pensi solo al lavoro. È come se io fossi trasparente alla tua vista >> disse il greco, per poi allontanarsi.

Camus posò il pennino e nonostante fosse un pò infastidito dal gesto del compagno lo raggiunse << non pensarlo nemmeno! >> gli disse << ma sei arrivato da ore, ti vengo a cercare e tu pensi solo al rapporto >> sbottò Milo.

<< Dai lo finisco più tardi, vieni a Rodorio con me, devo andare in cartoleria a comprare inchiostro e fogli. Poi ti pago la cena e andiamo a vederci un film, e stanotte ti fermi da me >> provò a dirgli.

Lo scorpione lo guardò per un attimo, sapeva quanto fosse impegnato in quel periodo e decise così di evitare gli scatti improvvisi del suo caratteraccio regalandogli un ampio sorriso << se è quello che vuoi davvero per me va bene >> gli disse, ricevendo come eloquente risposta un bacio appassionato.

I due passarono la serata allegramente e rientrarono all'undicesima casa mano nella mano, l'atmosfera si era rasserenata, e Milo era stato più che comprensivo con il suo compagno evitando le sue classiche uscite spesso sopra le righe << tesoro, io vado a sistemare le cose che abbiamo comprato, tu se vuoi riprendi pure a lavorare sul rapporto. E scusami per prima >> disse il greco al francese << grazie amore, vieni a chiamarmi appena hai fatto >> gli rispose quest'ultimo.

Dopo mezz'oretta Milo si recò nella biblioteca, la luce della scrivania era ancora accesa e si rese conto che l'Acquario si era addormentato profondamente sui documenti da consegnare l'indomani.

Gli diede un bacio fra i capelli e delicatamente lo prese in braccio, cercando di non svegliarlo, per poi portarlo in camera e distenderlo accanto a se.

La mattina dopo Camus si svegliò e notò di essere sul letto accanto all'amato, comprendendo ciò che era accaduto.

Decise di lasciar dormire ancora un pò lo Scorpione ed andare a consegnare il documento per poi tornare a casa e preparare la colazione per entrambi, svegliando l'amato con il profumo della torta allo yogurt greco che stava cuocendo in forno.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** sempre insieme, fuoco e ghiaccio ***


Questa storia partecipa a “Una Challenge sotto l’Albero” indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp

 

24) A non sa pattinare e B prova a insegnarglielo



Avignone, seconda metà di dicembre

 

Milo e Camus erano arrivati quella mattina all'eroporto di Nizza dove era andata a prenderli in auto la nonna settantenne del francese, ed ora i due erano intenti a scaricare le armature ed i bagagli in casa, dove ormai da tempo la signora aveva la camera matrimoniale per coloro che lei ormai chiamava "i miei cavalieri preferiti".

I due avevano deciso di passare le vacanze natalizie a casa della donna e spesso andavano anche a fare delle commissioni al suo posto.

 

Una di quelle mattine, carichi di borse della spesa, passarono dal famoso ponte crollato << stanno montando la pista di pattinaggio >> disse entusiasta Milo.

Camus lo guardò stupito << tu... scivoli dove io o Hyoga lanciamo il diamond Dust >> lo prese bonariamente in giro e questi ribattè << dai amore, mi insegni tu! >> quasi supplicando.

<< Va bene! Veniamo domani pomeriggio che c'è meno gente >> acconsentì l'avignonese, pur di vederlo felice.

 

Il giorno dopo arrivarono alla pista di buon ora e Camus scoprì che era gestita da un caro amico a cui chiese di mettere nello stereo alcune canzoni a cui lui e il greco eranomolto legati.

I due indossaroni i pattini e si avviarono verso il ghiaccio.

Mentre l'avignonese si muoveva con estrema naturalezza, il greco faceva una gran fatica a stare in equilibrio << forza Milo! Tieniti a me >> lo incitava Camus .

<< ma come diamine fai? Tu devi aver venduto l'anima ad Hades... e quella a casa dev'essere una surplice, perchè è impossibile stare in equiliubrio >> si lamentava lo scorpione, mentre l'acquario ridacchiava proprio mentre il suo compagno cadeva rovinosamente.

Lo aiutò a rialzarsi e ripresero a provare finchè Milo non riuscì a reggersi in piedi e a pattinare da solo. Passarono il pomeriggio lì, finchè non cominciò a nevicare.

 

Una volta a casa la nonna li costrinse a sedersi davanti al caminetto acceso, dopo essersi tolti gli indumenti bagnati.

I ragazzi erano rimasti a petto nudo, davanti al fuoco scoppiettante e presero a parlare della giornata, ridendo allegramente per la gioia della nonna di Camus, che finalmente vedeva il nipote che era sempre stato serio e apparentemente triste ridere e scherzare felice assieme all'uomo che amava.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Una giornata speciale ***


Siberia Orientale, qualche posto disperso tra i ghiacci, 6 febbraio 1983

 

<< Sommo Maestro!! >> chiamò a gran voce il bimbo vedendo il giovane intento a leggere un libro seduto su un blocco di ghiaccio << Dimmi Isaac. Cosa ti allarma tanto? >> chiese il giovane, chiudendo il libro.

<< Stamani è arrivata una guardia del Tempio. È a casa. Ma lo vedo preoccupato. Ha una busta sigillata da consegnare solo a voi >> spiegò.

Il ragazzo, preoccupato si alzò e si diresse verso casa, dove la sua ancella aveva preparato del the fumante << Buon pomeriggio Sommo Camus, meglio che mandiate il ragazzino altrove, vi devo riferire gli ordini di Arles >> disse perentorio.

<< Maestro, io vado al villaggio ad aiutare la vostra ancella con la spesa, così può parlare col signore tranquillo >> disse il giovanissimo allievo, mentre si apprtestava ad uscire con la ragazzina.

 

<< Ora siamo soli, ditemi che accade >> disse il tredicenne << tenete, questa è la forma ufficiale di quanto vi dirò: vi sarà affidato un bimbo, è per metà giappone se e per metà russo. Il sommo Arles ha deciso che sarà vostro allievo >> spiegò.

<< riferisca che prenderò con me il ragazzino >> disse senza esitare << molto bene, arriverà a Mosca domani, si faccia trovare in Aeroporto. Il giovane ha 6 anni e mezzo, si chiama Hyoga e sarà accompagnato da un'hostess >> riferì il suo interlocutore, prima di copngedarsi.

 

Quando Isaac rientrò con l'ancella Camus gli spiegò tutto << Ora dovrai affiancarlo, è poco più giovane di te, sono certo lavorerete bene assieme. >> concluse, per poi preparare personalmente la stanzetta che lo avrebbe accolto.

7 febbraio 1983

La mattina dopo l'Acquario, dopo aver lasciato Isaac alle cure di una donna del piccolo villaggio dove risiedeva, partì per la capitale russa.

All'aereoporto riconobbe il suo amico Milo, Cavaliere dello Scorpione << come mai qui? >> gli chiese << ieri è venuta una guardia del tempio a parlarti, vero? >> replicò lui.

<< Si, mi ha incaricato dell'addestramento di un giovane, sono qui proprio per venire a prendere lui ... oh... ecco il suo volo >> disse, mentre veniva annunciato l'atterraggio di un volo da Tokyo.

<< Arles mi ha mandato una missiva, sono qui per ordine suo, mi spiace >> sussurrò il greco << qual'era l'ordine? >> chiese l'Acquario, cercando di rassicurarlo << venire qui, per sorvegliarti come se tu fossi uno stronzo qualsiasi, la guardia che è venuta da te ha riferito di "esser stato trattato con supponenza" e aggiunto che "sicuramente non muoverà un passo" >> spiegò il giovane, al limite del pianto.

Camus gli asciugò le lacrime con le dita << oggi stai con me, e potrai comunicare che il ragazzino è qui e comincerà l'addestramento il prima possibile >> lo rassicurò.

 

Mentre parlavano un hostess e un bimbo biondissimo si avvicinarono a loro << chi dei due è Camus dell'Acquario? >> chiese la donna << Sono io, immagino che voi siate la persona incaricata di affidarmi il piccolo >> rispose questi.

<< Esatto >> rispose, poi chinandosi si rivolse a Hyoga << piccolino, lui è il ragazzo che ti è venuto a prendere >> gli disse, salutandolo con un materno bacio sui capelli, prima di congedarsi.

 

Il futuro cigno scoppiò in lacrime alla vista della donna che se ne andava << noooo >> strillava, tentando di scappare via, ma Camus lo prese in braccio stringendolo a se << non piangere, da oggi vivrai con me, non sei solo. >> gli disse.

 

<< non portarlo subito a casa, portiamolo al Carousel* >> gli propose lo Scorpione.

<< ottima idea. Piccolo, oggi ti porto alle giostre >> disse al suo allievo, mentre camminavano per l'aeroporto.

 

La giornata dei tre passò felice, verso le sei Hyoga indicò una giostrina coi cavalli << voglio andare su quella! >> esclamò << va bene, ma è l'ultima giostra. Milo di Scorpio deve tornare in Grecia >> gli spiegò il francese.


Il bimbo felice annuì e corse dal bigliettaio << signore!! mi fa un biglietto per me e due per loro? >> chiese saltellando per farsi notare e indicando i due ragazzi << ma certo. Tieni bimbo >> disse l'uomo, prendendo il denaro dalla sua manina.

I tre si disposero su due cavalli vicini e Camus prese con se Hyoga.

Milo a quel punto tirò fuori la sua fotocamera e seduto al contrario scattò una bellissima foto dei due.


<< Ora devo andare. Spero di rivederti presto >> Milo salutò l'Acquario guardandolo tristemente << Aspetta! >> lo fermò Camus correndogli vicino << dimmi... >> .....

il Francese non rispose, ma prese il viso del greco fra le mani << Camus.... >> sussurrò quest'ultimo, prima di ritrovarsi le labbra dell'amico dolcemente apoggiate sulle sue.

<< Camus... era il... mio... primo....>> << Milo.... pure per me. E sono felice di averlo condiviso con te... >> << ti amo... >> rispose il greco prima di lasciarsi andare del tutto.

<< Anch'io.. ora va, non voglio metterti nei guai >> disse il Francese << tornerò presto, Arles o non Arles >> eslamò il greco, prima che le strade del terzetto si dividerssero.


*Luna Park permanente situato a Mosca

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** uno scatto carico di emozioni ***


Milos, casa del padre di Milo

 

Lo Scorpione aveva chiesto al Gran Sacerdote di poter raggiungere il genitore convalescente dopo un'intervento chirurgico, autorizzazione che gli era stata immediatamente accordata.

L'uomo era felice di vedere il suo ragazzo, evento ormai sporadico a causa delle continue missioni a cui doveva assolvere, nonostante fosse tempo di pace.

Il giorno del suo arrivo Milo si diresse alla clinica, essendo stato informato del fatto che i medici volevano un colloquio con un parente diretto: fortunatamente le notizie furono positive e due poterono andare a casa.

<< Shion dovrebbe lasciarvi più libertà, ragazzo mio >> se ne esordì una volta sdraiato sul letto << hai ragione, ma st'umanità non sa stare senza farci correre su e giù per il mondo >> rispose, strappandogli un graditissimo sorriso.

<< A proposito di gente che corre su e giù per il mondo e vede poco la tua famiglia ... >> proseguì l'uomo << dimmi papà >> << Anche il tuo compagno ultimamente è sempre in viaggio, in più ho visto il maltempo che si è abbattuto in questi giorni ad Avignone, sua nonna è molto anziana... mi chiedo se è possibile farli venire qui >> concluse.

<< Presumo che si possa, devo solo chiedere a Shion se Camus è libero >> disse Milo << allora contattalo >> ribattè perentorio l'uomo.

 

Il Gran Sacerdote rispose dopo due interminabili ore, in cui lo Sciorpione fa su e giù per la casa, << Eccomi Milo... >> esordì Shion, per poi farsi spiegare tutto << Va bene, Camus rientra stasera, domani sarà da te con sua nonna >> gli rispose alla fine.

Inutile dire che il cavaliere fu entusiasta del benestare di Shion e attese con impazienza il giorno seguente che avrebbe portato con sé l'arrivo del suo amato Camus.

 

La mattina dopo lo scorpione si svegliò praticamente all'alba, nonostante sapesse che il primo volo che dalla Francia portasse i Grecia arrivasse ad Atene poco prima di pranzo e perciò i due non sarebbero giunti a Milos prima del tardo pomeriggio.

 

<< Sta calmo Milo! >> lo redarguì il padre, che quel giorno era riuscito ad alzarsi e a muovere qualche passo in casa << ma papà.... >> brontolò lui << è ora di andare al porto, muoviti o finirai per farli attendere >> gli disse, verso le quattro.

 

Il ragazzo non se lo fece dire due volte ed in men che non si dica fu al molo.

L'Acquario e la nonna arrivarono all'orario previsto, la donna era felice nel vedere il nipote e il suo compagno abbracciati davanti a tutti in un luogo dove nessuno li criticava, anche perchè tutti conoscevano lo Scorpione fin da piccolo.

 

Quella sera decisero di andare a fare un giro al mare, portando con loro i parenti ed arrivati in spiaggia si sedettero sul bordo di una barca li atraccata ad ammirare il cielo << sarebbe bello avere una foto con tutti voi, a casa >> disse d'un tratto la nonna del francese << signora cara, il suo desiderio sarà presto esaudito >> le rispose il padre del greco, tirando fuori la sua macchina fotografica istantanea.

<< pensi sempre a tutto papà >> commento Milo, mentre l'uomo poggiava la fotocamera su una barca poco distante e controllava il posizionamento di tutti, facendoli spostare su e giù. Poi impostò l'autoscatto e la stampa di quattro immagini e corse accanto agli altri.

Ognuno ebbe un ricordo di quella giornata, sarebbero state poche le occasioni di poter trascorrere del tempo insieme ma di sicuro di quel momento in particolare sarebbe rimasta una traccia indelebile.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** inattese qualità ***


La calda estate di quell'anno sembrava non voler cedere il passo all'autunno, a fine settembre le giornate erano ancora calde ed umide, con temperature che sfioravano i trenta gradi.

Ma le lamentele di tutti furono presto interrotte, una notte piovve per ore, e al risveglio dei suoi abitanti il tempio era sferzato da folate di vento freddo, provenienti un pò da tutte le direzioni.

<< Oggi sembra voler finalmente arrivare l'autunno. Camus, stai attento a non prender freddo >> si raccomandò la nonna, giunta per qualche giorno di vacanza << tranquilla, siate caute anche tu e la mia ancella, a Rodorio. >> le rispose il ragazzo.

<< Tu immagino vada da Milo, buona giornata ad entrambi, ci vediamo stasera a cena >> lo salutò uscendo.

<< Tua nonna è un angelo >> disse lo Scorpoine entrando << sempre a pensare ad ogni minima cosa , ed ha ragione, fa freddo. Meglio che recuperi la tua sciarpa, che su in tredicesima è anche peggio di qui >> proseguì.

Camus sorridendo annuì << va bene, aspetta un momento. Vado a prenderla nell'armadio >> rispose, mentre tornava in camera, seguito dal compagno che di attendere li non ne aveva voglia.

Arrivato al mobile cominciò a frugare nelle scatole portabiti trovando il capo poco dopo.

Purtroppo, prendendola, gli si impigliò in uno spigolo del suo contenitore, lacerandosi in un angolo << Oh no! Era di mamma.... >> disse tristemente l'Acquario.

<< Non essere triste, dalla a me >> lo rassicurò lo scorpione, mentre frugava nel cesto da cucito della nonna del compagno << questo colore andrà benissimo >> disse, prendendo una matassina di filo dorato.

Camus, nonostante lo stupore, gli porse la sciarpa e Milo prese a riparare la stessa, decorandola con il simbolo della costellazione del compagno.

<< Non sapevo che tu sapessi cucire e decorare, mio Scorpione dalle mille risorse >> disse sorpreso.

<< Ho dovuto imparare a cavarmela solo fin da piccolo >> spiegò << e per te queste cose le faccio volentieri >> replicò, mettendo la sciarpa al collo dell'amato, per poi dargli un dolcissimo bacio, prima di salire con lui dal Gran Sacerdote.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Nankurunaisa - ナンクルナイサ - ***


Questa storia partecipa alla Parole Intraducibili Challenge indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp
 
 
 
Erano settimane che non si rivolgevano la parola, quell'ultima lite, culminata in una scazzottata all'ombra della statua della Dea sembrava aver compiuito l'impossibile.
Eppure era così, Milo e Camus ormai sembravano due perfetti estranei.
Il francese aveva chiesto di far ritorno alla natia Avignone, dovev si era rifugiato a casa della nonna mentre il greco accettava qualsiasi missione pur di non rimanere al tempio e pensare.

Sembravano decisi a dimenticarsi, e a far tramontare un amore durato anni, mandando in frantumi i loro stessi sentimenti.
Una mattina lo Scorpione venne chiamato dal Gran Sacerdote che come tutti non si rassegnava a ciò che stava accadendo.
Lo inviò in missione a Hita, in Giappone assieme a Tatzumi << trovate quei documenti.. e liberati la testa dai cattivi pensieri.... vedrai che con il tempo tutto si sistema >> gli disse.

I due portarono a termine in modo relativamente trasquillo la missione e passarono alcuni giorni nella località, su idea del maggiordomo della Dea, per provare a sgombrare la mente dai pensieri.
Una sera si fermarono a mangiare in centro e quando la cameriera arrivò Tatzumi ordinò una bottiglia di Sakè.
<< Hai l'età per bere, brindiamo alla missione compiuta >> gli disse versando il liquore a entrambi << Alla missione! E grazie di essere venuto con me >> fu la risposta del gold << non ringraziarmi, piuttosto, parlami. Cosa ti turba? >> ribattè l'uomo, mentre il suo compagno d'avventura era già al quarto bicchiere e palesemente alticcio. (1)
Senza rendersene conto cominciò a parlare a ruota libera, senza porsi vincoli ed una frase saltò subito all'orecchio del giapponese << voglio che torni Camus >>  .
Tatzumi capiì il da farsi: prese il cavaliere dello scorpobe e lo portò in albergo, da cui – dopo una doccia gelata e una dormita – i due ripatirono la mttina dopo.

Milo si rese conto solo una volta in volo che l'aereo preso sarebbe atterrato nei pressi della città in cui si trovava l'acquario << ma Tatzumi.... >> obbiettò << ieri non facevi altro che nominarlo... sai come si dice in Giappone, in questi casi? Nankurunaisa, col tempo si sistema tutto.... Kronos sistema tutto. >> rispose << ti porto da lui... prendetevi il vostro tempo... e chiaritevi >> lo esortò.

Arrivarono dopo poco all'abitazione della nonna dell'acquario e Tatzumi, vedendo che Milo esitava andò a suonare il citofono, rimanendo fermo davanti al portone ad attendere mentre lo scorpine si nascose dietro un albero.
Il francese udendo il nome del giapponese come risposta quando chiesero chi fosse ebbe uno strano presentimento << nonna, vado io >> disse, quasi in lacrine, e scese le scale di fretta e furia.
Quando vide il maggiordomo della Dea  non gli diede il tempo di proferir parola << Avanti.. perchè sei solo? Che è successo a Milo? Me l'hanno ucciso? Avanti parla!! >>  
L'uomo stava per rispondere ma il greco lo anticipò << calmati Camus >> disse uscendo dal suo nascondiglio << io ho solo un pò di mal di testa da sbronza... sto bene... solo... mi manchi terribilmente.... lui mi ha portato qui perchè dice che col tempo chiariremo... >> gli disse, quasi come un fiume in piena.
<< no amore... io non ho bisogno di altro tempo... >> gli disse abbracciandolo << nemmeno io >> gli rispose il greco, baciandolo appassionatamente.
La nonna li raggiunse poco dopo, e sorridendo nel vedere il nipote di nuovo felice fece salire tutti e di sua iniziativa chiamò Shion, per avvisarlo che i tre sarebbero rimasti ancora qualche giorno con lei. E fu in quelle giornate che i due ragazzi riparlarono di quel giorno e comprendendo i loro errori si perdonarono a vicenda decidendo di tornare al tempio come – nuovamente – una coppia felice.

(1) andateci piano.... con l'alchool in genere

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Sole, mare...e un'infinita pazienza ***


 




Volete sul serio sapere come mi sono ritrovato come nel ritratto?

 

Vi accontento subito miei cari.
 

Io e Camus avevamo deciso di passare qualche giorno sull'isola dove sono nato e cresciuto, ospiti di mio padre. Il tutto in pieno agosto, in riva al mare.

Stamattina è successo tutto: Camus è stato convocato d'urgenza da Arles, non so cosa voglia, ma quando chiama con quel tono.. meglio partire.

Mi guardò con aria sconfortata, di uno che non voleva perdersi la giornata che avevamo programmato la sera prima e mi disse << tranquillo Milo Sono bravi bambini, portali al mare io arrivo dopo >>.

e come sapete dir di no a Camus è difficile, sopratutto per me.

Avvertii mio padre e Kassandra, una giovane ritrattista che altri non è che la compagna di papà, e preparammo tutto.
Loro due presero il blocco e le matite di Kassandra ed il faldone di compiti da correggere di mio padre che si sarebbe portato il suo lavoro pure sotto l'ombrellone.
Io preparai i bimbi, prendendo i loro giochi due lettini, un paio di sdraio l'ombrellone e ci incamminiamo, pochi metri percorsi per lo più col cosmo, per ovvi e palesi motivi.

Sistemammo tutto, e in poco i bimbi presero a correre ovunque, finendo per coinvolgermi, arrampicandosi ovunque.

Poi... mi sono ritrovato, poco prima dell'arrivo di Camus con un piccolo in braccio che si sporgeva pericolosamente e l'altro che aveva scambiato i miei capelli per un muro da arrampicata.

 

Mi salvò il mio compagno... e passammo un pomeriggio splendido, quella sera Kassandra mi consegnò un foglio, era questo ritratto, che dopo anni io conservo ancora gelosamente qui all'ottava casa, a perenne ricordo di una giornata felice.

 

 

Salve, fandom di Saint Seiya, non vi ho abbandonati... attendevo solo l'ispirazione ed eccola!!!


La frase detta da Camus, ed il disegno sono opera di https://www.facebook.com/Schesta95/ che ha anche scelto il nome della ritrattista presente nel racconto

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** dono inatteso ***


“Questa storia partecipa alla Challenge del Superfluo indetta dal gruppo facebook Il Giardino di Efp”;

Camus aveva ricevuto un pacco, come di consueto, dalla sua adorata nonna.
la donna era solita inviargli un sacco di manicaretti da dividere con gli alri saint ed in particolar modo "con il tuo scorpioncino" come chiamava affettuosamente  Milo.

l'acquario stava dividendo le cose con cura, facendo delle piccole scatole da portare a tutti, con cibo e tanti regali.
ad un certo punto in mezzo a quel caos di oggetti e baratoli vari trovò qualcosa fasciatgo con più cura del resto ed indirizzato all'ancella dell'acquario.

il ragazzo sorrise e finito di sistemare tutto portò il pacchetto alla ragazza che , commossa dal gesto della donna, lo apri delicatamente stupendosi del contenuto

pur avendolo visto pochi minuti il giorno che accompagnò Camus dalla nonna la giovane riconobbe subito quel vecchio libricino logoro: era il ricettario della donna, in cui fin dal medioevo le donne di casa appuntavano le loro ricette, per passarselo di generazione in generazione.
al suo interno un fiore essiccato, della lavanda, che faceva da segnalibro ed una lettera che la giovane lesse con le lacrime agli occhi

« che succede? » le chiese  il Cavaliere « tua nonna è un tesoro... mi ha raccontato la storia del libro... e mi ha detto che essendo io la donna più vicina al suo adorato nipote e al signor Milo... vuole che diventi mio » spiegò lei.

« la nonna la pensa come me, tu sei una di famiglia tesoro » le disse lui stringendola forte a se « abbi cura di quel ricettario, ora è tuo » le sussurrò.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Un amore a tutto tondo - au ***


"Let me see the dark side as well ad The bright
I’m gonna love you inside out”
Inside out, The Chainsmokers

 
LIceo classico di Atene, periodo post vacanze di Natale

nella classe in fondo al corridoio del terzo piano era appena entrata la preside ad annunciare un nuovo ragazzo, proveniente dall'isola di Milo.
Sarebbe arrivato due giorni dopo e da tutti era definito "problematico" per alcuni comportamenti violenti seguiti da momenti di amnesia.

Camus, un ragazzo studioso proveniente dalla Francia si offrì di farlo sedere accanto a lui « mon père est psychiatre, potrei essere in grado di gestire il suo problema » aveva detto, alternando francese e greco, e l'insegnante presente accettò.

Il ragazzo arrivò il giorno stabilito, attirando su di se l'attenzione di tutta la scuola: era, alto, palestrato, con un bel viso e folti capelli blu che gli scendevano fin quasi al sedere; Camus, imperturbabile come suo solito lo fece accomodare accanto a se.

Col passare dei giorni le peculiarità della personalità del nuovo arrivato, che portava lo stesso nome dell'isola da cui proveniva, emersero pian piano.
Tutti iniziarono a sconsigliare al francese di essergli amico, ma lui, davanti al greco spiazzò tutti « io non voglio essergli amico, io mi sono innamorato di lui »
Milo lo fisso « non ti conviene, o la parte stronza di me non farà altro che farti soffrire, e farci lasciare » disse singhiozzando.
« non piangere e non preoccuparti, io voglio conoscere anche lui, farò in modo che capisca che io amo tutto di te, lui compreso » lo rassicurò.

Arrivò la fine dell'anno, e contro ogni più nefasta previsione Milo era ancora in quella classe, perfettamente inserito. ogni sua personalità aveva il suo gruppo di amici, con un'unica - incredibile costante - entrambi erano innamorati di Camus, ed entrambi avevano manifestato l'intenzione di sposarlo dopo la fine della scuola.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3214846