If you can't say no

di Mahlerlucia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** If you can't say no ***
Capitolo 2: *** Never too late ***
Capitolo 3: *** You make me smile ***
Capitolo 4: *** By your side ***
Capitolo 5: *** Here comes the sun ***
Capitolo 6: *** Count on me ***
Capitolo 7: *** Painful melody ***
Capitolo 8: *** Something human ***
Capitolo 9: *** Falling like the stars ***
Capitolo 10: *** Stubborn love ***
Capitolo 11: *** Hurt ***
Capitolo 12: *** Don't cry ***
Capitolo 13: *** When doves cry ***



Capitolo 1
*** If you can't say no ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Haruki Nakayama, Akihiko Kaji
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

If you can't say no


 

People get around
This is a part for you
If you come undone
Then this is what you do...

 

 

“Resta con me.”

Akihiko pronuncia quelle flebili parole poggiando d'impeto la fronte alla tua schiena. Quel gesto inconsulto ti sorprende, lasciandoti inerme al cospetto di quell'incomprensibile richiesta.
La tua mente inizia ad ipotizzare cosa sia potuto accadere quel pomeriggio, cosa lo abbia indotto a darvi buca al concerto per poi trovarlo ad aspettarti seduto sulle scale, nonostante avesse con sé le chiavi.
Muori dal desiderio di domandarglielo, ma allo stesso tempo sei paralizzato dalla paura di un'eventuale risposta dai toni troppo simili a quelli che utilizzò la notte in cui il mondo crollò addosso alla vostra storica amicizia.

Anche se te lo dicessi, non cambierebbe nulla.”

Come se il tuo supporto non fosse importante. Come se la tua premura contasse meno di zero.

Scrolli la testa per scacciare quel ricordo che fa ancora male. Respiri profondamente mentre accendi un'altra sigaretta, nel tentativo di dare pace ai tuoi poveri nervi sempre più in tensione.
Vi sedete entrambi sul divano, aspettando l'inizio di un discorso che tenete in sospeso da troppo tempo.
Ti volti appena verso quella sua espressione da cane bastonato. Il dolore e la desolazione si mescolano nel chiarore di quei suoi occhi spenti e costantemente rivolti al pavimento.

“Vuoi finalmente dirmi cosa ti sta succedendo? Sai... io, Ritsuka e Mafuyu ti aspettavamo oggi.”

“Lo so, mi dispiace.”

“Anche loro lo hanno capito.”

“Di che parli?”

“Ah, lascia perdere!”

Ti alzi per recuperare il posacenere. Dai una rapida occhiata all'orologio e sospiri. Dovresti già essere a lavoro. Nel frattempo Akihiko comincia a muoversi tra la confusione che ha disseminato nel tuo piccolo salotto, alla ricerca del suo violino.

“Non lo suonerò mai più!”

Non riesci a credere a ciò che hanno appena udito le tue orecchie. Il violino è sempre stato uno strumento vitale per lui, ancor più della stessa batteria.
Muovi le labbra nel vano tentativo di formulare un'unica domanda: Perché?

“Ho voglia di chiudere i conti col passato.”

La tua espressione muta radicalmente. Lo stupore ti porta ad inarcare le sopracciglia e a prepararti psicologicamente a quello che sta per confessarti. È finalmente giunto il momento della resa dei conti.

“Cosa intendi?”

Il tuo telefono inizia a squillare, ma decidi di non dargli retta. Quasi sicuramente sarà Yatake che vorrà dei chiarimenti sulla tua assenza al locale.

“Da oggi penserò solo alla musica che amo e... a divertirmi.”

Non andrà oltre con i dettagli, l'hai intuito. Non quella sera almeno.
Gli sorridi e ti alzi. Lui fa lo stesso, parandotisi davanti. Allunga una mano tra i tuoi capelli chiari, districando quelle ciocche molto più corte rispetto a qualche giorno prima.

“Haruki, perché hai tagliato i capelli?”

“Volevo chiudere anch'io i conti con il passato.”

Gli regali un istintivo occhiolino mentre recuperi il borsone. Lo saluti con un sorriso, fiero di avergli reso bonariamente pan per focaccia.
Ci sarà modo di potervi confrontare in futuro, specie ora che la tua casa è anche la sua.










 



Angolo dell'Autrice

 

Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ecco la mia prima incursione nel Fandom di Given, un manga che credo non abbia bisogno di un riassunto della trama, essendo piuttosto conosciuto. Vi consiglio caldamente anche l'anime che sta spopolando proprio in queste settimane.
La flash-fic riprende l'ultimo capitolo che è stato tradotto in inglese (capitolo 26 del volume 5) ed in particolare l'intricato rapporto che intercorre tra il bassista Haruki Nakayama e il batterista/violinista Akihiko Kaji. Trovo carinissimi anche Mafuyu e Ritsuka, ma i primi due mi hanno colpito maggiormente per l'età più matura e le loro caratterizzazioni. Nell'opera originale Haruki è da sempre innamorato di Akihiko; quest'ultimo lo sa e spesso e volentieri lo stuzzica a tal proposito. Il batterista è uno sciupa-femmine e lui stesso si definisce 'gigolò'. La verità è che starebbe solo cercando di dimenticare la fine della sua intricata storia con il suo compagno di stanza all'Università, il violinista Ugetsu Murata.
Non vi svelo altro per non rovinarvi la lettura. Tutto ciò è ben 'narrato' dal capitolo 19 in poi. ;)

In questo caso il Pov è quello di Haruki. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla nota canzone 'If you can't say no' di Lenny Kravitz (di cui riporto la prima strofa ad inizio storia), mentre la citazione dell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 2
*** Never too late ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Hiiragi Kashima, Yagi Shizusumi
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Never too late



 
Chiudi il libro di storia, ormai stufo di rileggere gli stessi paragrafi senza riuscire a mantenere la concentrazione sulle date e gli avvenimenti più significativi della Rivoluzione Francese. Fatichi a trattenere un sincero sbadiglio, frutto di una giornata intensa, ma finalmente giunta al termine. Stai comunque attento a non provocare alcun rumore: Hiiragi si è addormentato sul futon senza essersi premurato d’indossare il pigiama che gli avevi prestato. Puoi ancora sentire le note ovattate dei Three Days Grace risuonare dagli auricolari rimasti saldamente fissati alle sue orecchie. Ti sei sempre chiesto come riesca a dormire con un tale fracasso presente nella sua testa. Confusione musicale che, tra le altre cose, va ad aggiungersi ai pensieri che lo stanno tormentando da qualche settimana. Questioni che forse non gli davano tregua dalla morte di Yuki, ma tornate prepotentemente a galla da quell’incontro inaspettato.

Gli occhi di del giovane Kashima non sono capaci di mentire o di nascondere la loro naturale essenza, lo sai bene. Non celerebbero mai il senso di colpa che attanaglia la sua anima da quel terribile giorno, dal momento in cui ha cominciato a realizzare il suo ruolo in tutta quella faccenda, ovvero quello dell’amico che sapeva ogni cosa ma che ha sempre minimizzato, fino a restare completamente in disparte. Spettatore di una giovanissima vita che andava man mano distruggendosi.

Togli il telefono dalle sue mani, dando un occhio al numero d’interazioni quotidiane avute con Mafuyu. Ormai è diventato il suo chiodo fisso, il suo primo pensiero una volta dischiusi gli occhi al mattino. Alcuni messaggi non hanno ricevuto nessuna risposta, nonostante l’insistenza e lo sforzo di mostrarsi cordiale con l’aiuto delle emoticons.

Lo vedi agitarsi nel sonno mentre cerchi di sistemare una coperta che tenevi nell’armadio. I suoi capelli biondi, più lunghi del consueto, ricoprono in parte quel viso dai lineamenti delicati; le sue labbra si muovono appena, farfugliando qualche incomprensibile parola rivolta a chi – purtroppo – non è più tra voi.
 
“Avrei potuto fare qualcosa” – era la frase che pronunciava con maggior frequenza. Una condanna auto-inflitta dalla portata indescrivibile; e non solamente per lui. Un’incessante ricerca di perdono da parte di tutti coloro che conoscevano e amavano Yuki, soprattutto da parte di Mafuyu.

“Shizu… sei in ritardo!”

“Come al solito!” – ti verrebbe spontaneo rispondergli.

Sorridi spronato dalla piacevole sensazione di essere diventato oggetto dei suoi attuali progetti onirici. Potrebbe aspirare a qualcosa di meglio, ma ha già preso la sua decisione: Hiiragi ha bisogno di te esattamente quanto tu necessiti della sua presenza per sopravvivere, per poter dare un senso ad un’esistenza che hai avvertito spesso come vuota ed insipida.

Percepisci il calore delle sue dita mentre s’intrecciano alle tue. Esattamente come il giorno del vostro primo incontro alla scuola materna: bastò una veloce presentazione della maestra affinché ti prendesse per mano per coinvolgerti fin da subito nei giochi che stava organizzando con i suoi amici.  

“Grazie, Shizu-kun.”

Sono io che ringrazio te. Non è mai troppo tardi.


 
[…]
Everything that I own
To make you feel like
It's not too late
It's never too late…










 

Angolo dell’autrice
 

Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)
 
Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.
 
In questa seconda flash ho deciso di mettere a fuoco un pairing ‘nascosto’, poiché formato da due personaggi secondari: Hiiragi Kashima e Yagi Shizusumi, amici d’infanzia di Mafuyu. I due sono sempre stati molti uniti sin dai tempi della scuola materna, quando Hiiragi stesso aveva invitato Yagi a partecipare ai giochi che amava inventare con Mafuyu e gli altri (non faccio altri nomi per evitare eventuali spoiler). Nel manga si dice poco rispetto a loro, ma s’intuisce in diverse occasioni che non possono fare a meno l’uno dell’altro. Hiiragi rimprovera spesso Yagi di essere in ritardo (da qui il titolo della flash), mentre di Shizusumi sappiamo che ha lasciato le sue attività di club a scuola per entrare a far parte della band in cui suonava proprio il giovane Kashima. Inoltre – cosa bellissima a mio avviso! – Hiiragi riesce a lasciarsi andare alle proprie emozioni solo in presenza di Yagi, capace ogni volta di rassicurarlo con poche parole e qualche carezza (eh!). Insomma, nell’opera originale siamo ancora in altissimo mare, ma secondo me prossimamente avremo degli sviluppi molto interessanti per quanto riguarda questi due. ;)
 
In questo caso il POV è quello di Shizusumi (puntavo proprio ad una visione ‘globale’ del personaggio di Hiiragi, cosa che non avrei potuto avere se avessi usato il suo stesso POV). La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla nota canzone 'Never too late' dei Three Days Grace (di cui riporto una parte del ritornello alla fine della storia), mentre la citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.
 
Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **
 
A presto,

 
Mahlerlucia

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Capitolo 3
*** You make me smile ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Shōgo Itaya, Ryō Ueki
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

You make me smile



 
“Sono così eccitato all’idea di sentir suonare Uecchi e Satō-kun!”

Shōgo ti rivolge la parola camminando ad una mezza dozzina di passi da te. Sovente si volta indietro per recuperarti, per assicurarsi che la tua attenzione sia ben dipanata su di lui e sui suoi vivaci – quanto prolissi – discorsi.
Le mani dietro la nuca, quel sorriso bonario che sembra non spegnersi mai, così come la voglia di trascinarti dentro alle sue considerazioni su ogni intrigante argomentazione che gli sovvenga per la mente. La bontà d’animo che lo contraddistingue gli permette di esprimersi sempre in maniera sincera e positiva. E l’entusiasmo non è di certo un ingrediente mancante all’interno della sua colorita personalità.

“Dovresti chiedere loro se c’è la possibilità di farti entrare nella band. Almeno potrete consacrare insieme questo vostro grande amore per la musica.”

“Sì, fin che morte non ci separi! Scherzi a parte, sai che ci ho pensato per davvero?! Il punto è che io so suonare solo il flauto e... sono pure stonato. Vuoi sentire come canto?”

La tua apparente inespressività lascia spazio ad una piccola smorfia di disappunto. Hai già avuto occasione di sentirlo cantare sotto la doccia, durante lo scorso ritiro estivo con il team di basket. E no, non è stato affatto un giubilo per il tuo udito. Il pugno contro la porta per intimargli di tacere lo ricordi ancora con un dolore non indifferente.
Ci sono state occasioni in cui Itaya è stato capace di farti saltare i nervi con le sue assillanti richieste. Ma devi pur ammettere che spesso si sono rivelate degli ottimi pretesti per trascorrere del tempo insieme, fino al punto di arrivare a scoprire di avere molte più cose in comune di quanto pensavate in passato.

“No, grazie. Ci tengo al buon funzionamento delle mie orecchie.”

“Ah! Allora vedi che una volta tanto riesci anche a darmi ragione?”

Trabocchetto.
Chiunque al suo posto avrebbe quantomeno storto il naso. Shōgo no, lui ha riso... e pure di gusto. L’autoironia è un’altra componente invidiabile del suo essere così spontaneo.
Scuoti leggermente il capo, mostrando un tenue sorriso. Cosa più unica che rara.

“Ah! Incredibile!”

Appunto.
Sollevi il capo puntando i tuoi occhi color ambra nei suoi. Noti subito quanto si sia pericolosamente avvicinato a te. Mantiene l’indice teso a contatto con la punta del tuo naso, riuscendo a prenderti in contropiede.
Non è facile perdere il controllo per chi è sempre stato abituato a programmare ogni cosa nei minimi dettagli.

“Co-cosa?”

“Come ‘cosa’?! Dai Ueki! Hai sorriso! Se non è un miracolo questo...”

Doppio trabocchetto.
Afferri la sua mano e lo attiri al tuo viso. Le sue guance assumono una tonalità molto simile a quella dei suoi capelli, mentre gli occhi diventano enormi nel vano tentativo di capire fin dove hai intenzione di arrivare. Il suo imbarazzo è apprezzabile persino su quelle labbra che si muovono senza riuscire ad emettere alcun suono.
Tenti di placarle coprendole con le tue per qualche intenso istante.

“Sei tu che riesci a farmi sorridere, Itaya-kun.”
 
 
 
[…]
Could you be the one that's not afraid to look me in the eye?
I swear I would collapse if I would tell how I think you fell… 










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given.
Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Se nella precedente flash avevo deciso di dare spazio ad una coppia apparentemente ‘secondaria’, qui andiamo ancora più a fondo tra i personaggi utili solo a far da contorno. Difatti, qui i protagonisti sono i due compagni di classe di Uenoyama, ovvero Shōgo Itaya e Ryō Ueki. Itaya è il ragazzo con i capelli rosso/arancio (lo dico per chi sta seguendo l’anime) che chiede sempre a Uenoyama se vuole giocare a basket. È piuttosto socievole,  logorroico e ama la musica. Supporta sin dall’inizio la band del suo amico. Ueki è biondo e leggermente più alto di Itaya. Ha un’espressione perennemente seria, ma non è scorbutico o altezzoso. Gioca nella squadra di basket della scuola e ha cominciato ad amare la musica grazie ai suoi amici. In generale non ci sono momenti particolarmente intensi tra i due all’interno dell’opera originale, ma sono davvero andati insieme ad assistere al concerto di Ritsuka e della sua band, rimanendone estasiati (faccio riferimento ai capitoli 9 e 10  del manga e all’episodio n°9 dell’anime).
Lo so, molti di voi si aspettavano qualcosa su Yuuki. Ma non è facile, considerando la ‘delicatezza’ della sua storia. Senza dimenticare Ugetsu e le due coppie di cui ho già scritto e che adoro. Mi muoverò in base all’ispirazione del momento. ;)

In questo caso il POV è quello di Ueki. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone è ‘You make me smile’ dei Blue October. (di cui riporto un estratto del testo alla fine della storia), mentre la citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.
 
Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **
 
A presto,
 
Mahlerlucia

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Capitolo 4
*** By your side ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Hiiragi Kashima, Yagi Shizusumi
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

By your side



 
Nulla da fare!
I biglietti per il festival della musica di Ōsaka sono sold out su ogni sito autorizzato alla rivendita. Stai seriamente cominciando a pensare di rivolgerti a qualche vecchia conoscenza, anche se non hai alcuna intenzione di metterti in contatto con persone che si sono quasi completamente dimenticate della tua esistenza. Specie dopo quello che è capitato alla vostra band.

“Non si trova niente, maledizione!”

Shizu si avvicina al kotatsu su cui hai poggiato il suo portatile. Lancia un’occhiata distratta allo schermo, prima di voltarsi nella tua direzione per poterti osservare con la coda dell’occhio. Non dice una parola. Figuriamoci se sorride.

“Hai qualche idea, Shizu-chan?”

Cerchi d’invitarlo a venirti incontro in quel piccolo intoppo la cui risoluzione non cambierebbe comunque la vita di nessuno. Vuoi sentire la sua voce calda e rassicurante; un suono talmente raro da sembrare una sorta di benedizione. Ma no, non pare intenzionato a concederti alcuna grazia, almeno per stasera.

Sospiri stringendo i pugni: se ti avesse tirato uno schiaffo in pieno viso molto probabilmente ti avrebbe causato meno dolore. Afferri un lembo dei tuoi jeans sgualciti ed inizi a tirarlo, tentando d’ignorare una lacrima che ricade sulle nocche sbiancate dall’inutile sforzo emotivo. Sei la perfetta antitesi di colui che ti sta facendo saltare i nervi senza nemmeno volerlo.

“Cosa ti ho fatto? No-non penso di meritarmi questo silenzio da parte tua!”

Puoi giurare di aver visto comparire sul suo volto una parvenza di stupore, prima di perderlo ancora tra i suoi pensieri. Vorresti urlare, mandarlo al diavolo, tornare a casa il più in fretta possibile. Il desiderio di sputargli in faccia tutta la tua rabbia ti assale d’impeto, così come la stanchezza che hai accumulato negli anni restando in attesa di una sua mossa significativa. Una qualunque.

Nelle ultime settimane qualcosa è inesorabilmente cambiato tra voi. I vostri sguardi non sono più gli stessi, così come le vostre aspettative reciproche. Il filo che vi lega sin dall’infanzia non si è mai spezzato. Ha solamente assunto un colorito troppo intenso, capace di sconvolgere in toto le basi del vostro rapporto.

Ti trascini sino a lui, buttandogli le braccia al collo. Porti la tua fronte a contatto con la sua, sperando di poter fermare l’invadenza di quel pianto. Non vuoi bagnare quella maglietta scura con le tue infantili fragilità. Troppe volte hai avuto il piacere di sfilargliela, salvo poi svegliarti accaldato e stupefatto all’idea di essere stato ‘vittima’ dell’ennesimo sogno erotico.

Il tocco delle sue dita tra i capelli riesce a riportarti al presente.
Avrò esagerato con i sentimentalismi, come al solito.

“Hiiragi, tu non hai fatto niente di sbagliato. Sono io il problema.”

Sfiori le sue labbra con il pollice posando il tuo sguardo sui suoi occhi confusi. Non sapresti ancora definire ciò che vi sta accadendo, ma poco t’importa. Preferisci di gran lunga lasciare le etichette a chi non ha mai avuto la fortuna di conoscere una persona tanto speciale.

“Non ci saranno problemi finché mi resterai accanto, Shizu-chan.”


 
[…]
Oh, when you're cold
I'll be there, hold you tight to me
When you're on my outside, baby, and you can't get in
I will show you, you're so much better than you know... 










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

E no, non ce l’ho fatta! Volevo variare un minimo con i pairing dato che Given ce ne sta regalando a bizzeffe... ma sono inevitabilmente ritornata su quello che negli ultimi giorni è diventato il mio chiodo fisso: i ShizuRagi (sì, hanno già il loro nome di coppia <3 ). Ok. Ammetto anche di aver preso ispirazione dai raws giapponesi dei prossimi capitoli che usciranno tradotti in inglese e spagnolo (i capitoli 29 e 30, per intenderci). Per cui sì, qui c’è un semi-spoiler abbastanza evidente e di cui non mi pento minimamente (d’altronde l’avvertimento è stato messo nell’introduzione). Manca giusto il movente che ha indotto finalmente Hiiragi ad aprirsi con Shizu; ma mica vi posso rivelare proprio tutto, suvvia! ;)
 
In questo caso il POV è quello di Hiiragi (invertiamo i ruoli per avere un po’ il quadro del pensiero del Kashima sul suo ‘amico’ d’infanzia). La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla nota canzone ‘By your side’ di Sade (di cui riporto una parte del ritornello alla fine della storia), mentre la citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.
 
Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **
 
A presto,
 
Mahlerlucia

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Capitolo 5
*** Here comes the sun ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Mafuyu Satō, Ritsuka Uenoyama
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Here comes the sun



 
Cosa ho fatto!? Cosa diamine ho fatto!? L’ho davvero baciato?
Senti un brusio di voci in sottofondo, ma non riesci a prestare loro la dovuta attenzione. Itaya ha iniziato a punzecchiarti in maniera assillante sulla testa e sulle spalle, nonostante la perentoria protesta di chi pare esserne parecchio infastidito. Senza alcun dubbio, Ueki.

“Dicono che oggi Satō-kun sia assente.”

Cosa?
Sollevi d’impeto il capo, recuperando al volo il cellulare dalla tasca anteriore dello zaino. Bastano un paio di messaggi per avere la conferma da parte del diretto interessato: è influenzato.
Avverti l’esigenza di accampare una scusa per andare a trovarlo. Poco importa se dovrai affrontare le conseguenze di quello che è accaduto giusto qualche ora prima.
Beh... più o meno.
 
***
 
Sua madre non si trova in città a causa di un viaggio di lavoro. Decidi di fare le sue veci passando a fare la spesa in un konbini. Non ci vuole poi molto ad immaginare che non abbia provviste a sufficienza per potersi sfamare a dovere.
Esiti un’ultima volta prima di avvicinare il tuo indice al citofono, curiosamente decorato dall’immagine di una croma.

“Uenoyama-kun, sono contento che tu sia qui!”

Il suo viso ti lascia senza fiato, ancor più del consueto. I grandi occhi languidi, le guance arrossate, il sudore che imperla la sua fronte ed il suo collo, i capelli in disordine... Niente di tutto questo è riuscito a guastare la sua genuina attrattiva, soprattutto di fronte al giudizio dei tuoi occhi irrequieti.

“Come stai?”

“Un pochino meglio. Vieni dentro.”

Mafuyu apre la porta della sua camera e subito vedi comparire quel batuffolo di pelo bianco che non ne vuol proprio sapere di restare da solo. La tenera bestiola ti corre incontro scodinzolando e inducendoti ad un sentimento di colpa per non aver portato nulla da offrirgli.

“Tama, vieni qui!”
 
“Ma perché ha il nome di un gatto?”
 
“In realtà si chiamerebbe Kedama.”

Satō tenta di voltarsi per cercare di comprendere il motivo per cui non ti sei ancora mosso dal suo genkan.
Non riesce nemmeno a terminare la frase a causa della fiacchezza dovuta alla febbre. Si accascia sul pavimento, mentre ti chiede per un’ultima volta di restare.
 
***
 
Lo guardi socchiudere gli occhi, vinto ancora una volta dall’innalzamento della temperatura corporea. Poggi una mano sulla sua guancia, sperando di riuscire a donargli un po’ di sollievo, anche minimo.
Come tuo solito temi di essere troppo diretto, indelicato, scontato.

“Mafuyu, la canzone che hai cantato ieri... parla di un cuore spezzato?”

“Sì. Ma non ti devi preoccupare. La prossima volta scriverò una canzone diversa.”

Il sonno prende il sopravvento sul suo evidente desiderio di proseguire quella chiacchierata con te.
Sarà per la prossima volta.

Ieri sei stato straordinario e la tua canzone ha lasciato tutti senza fiato.
Mi chiedo solo come sia possibile che in un corpo esile come il tuo possa esserci così tanta sofferenza.

Con quale forza sei riuscito a tenerti tutto dentro fino ad ora?
Ad ogni modo, spero che la tua prossima volta... possa essere io.
  
 
 
[…]
Little darling, it's been a long cold lonely winter
Little darling, it feels like years since it's been here


Here comes the sun
Here comes the sun, and I say
It's all right... 










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Rullo di tamburi... finalmente un pensiero va anche alla coppia di punta della Kizu! Non la mia preferita in assoluto (Mafuyu lo preferivo decisamente con Yuuki), ma molto gradevole nelle sue primissime fasi. Uenoyama è l’emblema del ‘panico da primo amore’, per non dire altro! E Mafuyu sa bene come prenderlo ora che è praticamente ai suoi piedi.
Un’utente non italiana del fandom mi ha fatto notare quanto il comportamento di Ritsuka risulti essere piuttosto maturo di fronte al dolore che Maruyu mostra quando si trova a cantare per la prima volta la canzone che ha scritto in memoria di Yuuki. Non un moto di gelosia o ‘fastidio’ che sia uno; si è limitato a riconoscere le forti emozioni che si portava dietro dal suo infausto passato. Questo piccolo accorgimento, unitamente alla visione del decimo episodio della serie, mi ha seriamente fatto venir voglia di scrivere qualcosa su di loro. Se lo meritano! ;)

In questo caso il POV è quello di Uenoyama. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo e la parte di testo riportata al termine della storia sono tratti dalla famosissima canzone ‘Here comes the sun’ dei Beatles (in onore del significato del nome ‘Ritsuka’), mentre la citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Piccole annotazioni:
  • Croma --> nota musicale dal valore di 1/8 rispetto all’intero (è quella con una ‘coda’ sola attaccata in alto alla stanghetta).
  • Konbini --> Convenience store
  • Genkan --> spazio adibito al deposito delle scarpe all’ingresso delle abitazioni giapponesi.
 
Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 6
*** Count on me ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Hiiragi Kashima, Yagi Shizusumi
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Count on me



 
La lattina di caffè ancora intatta tra le sue mani.
I grandi occhi color miele fissi su di un punto indefinito della strada.
La mente ancorata alla remota dimensione dei ricordi, quella a cui lo aveva riportato Mafuyu.
Certo, lui ora ha una band, dei nuovi amici, un obbiettivo da raggiungere.
Mentre a voi due... cosa resta del passato che vi ha già spezzato le gambe?
Precarietà, incertezza, solitudine.

“Siete rimasti senza un chitarrista perchè Hiiragi non ha amici.”

Se l’intento del giovane Satō era quello di sbeffeggiare bonariamente il tuo migliore amico, forse aveva alquanto esagerato con i termini.

“Hiiragi.”

Non ti risponde, si limita a sospirare.
La sua vista riacquista lucidità inducendolo ad abbassare lo sguardo.
Potresti giurare di aver visto una lacrima scendere rapida lungo la sua guancia. Avresti dato qualunque cosa pur di non vederlo arrivare ad esprimere tanto dispiacere.

“Hiiragi, che succede?”

Si volta dalla parte opposta per non dare a vedere quel pianto goffamente tenuto sotto controllo.
Solleva la linguetta della lattina e manda giù l’intero contenuto in un unico, lungo e fragoroso sorso.
Sospira di nuovo, con l’intento di farsi forza per rivelarti ciò che lo fa stare tanto in pena.

“Shizu, cosa pensi della mia voce? Fa davvero così schifo?”

Eh? Sei impazzito?

“Pensi che forse sarebbe davvero il caso di metterci a cercare dei nuovi componenti e-”

“Hiiragi!”

“Cosa?”

“A me la tua voce piace.”

Il tuo commento lo sorprende con lo stessa efficacia di un pugno in pieno stomaco.
Sbarra gli occhi nella tua direzione, schiacciando tra le dita quel che resta della lattina ormai vuota.
Sorride timidamente, temendo in cuor suo di essere stato vittima di un giudizio positivo dettato dal mero compatimento del momento. Spetta a te fargli comprendere di non aver mai avuto queste intenzioni.

“Oggi parli troppo, Shizu-chan.”

No, non ha alcun dubbio sulla spontaneità delle tue parole. E ti sta persino ringraziando, seppur a modo suo.
Ti avvicini al guardrail su cui si è adagiato e gli poggi una mano sulla testa, nel punto esatto in cui i suoi capelli mantengono il loro castano naturale.
Hiiragi solleva lo sguardo per rimandarti una smorfia che avrebbe voluto mostrare un lieve fastidio, ma non aveva prima fatto i conti con il rossore causato dal palese imbarazzo provato.

“Sai, c’è un’altra questione su cui non sono d’accordo con Mafuyu.”

I suoi occhi puntano i tuoi, mostrandosi molto più loquaci e curiosi di quanto non fossero stati poco prima. Con la mano libera afferra un lembo della tua camicia sul fianco e lo stringe con forza tra le dita.

“Non penso che tu non abbia amici.”

“Lo so. È per questo che le sue parole...”

Si solleva e ti abbraccia, alla disperata ricerca di quel conforto che solamente tu sai donargli.
Le sue lacrime entrano piacevolmente a contatto con le tua pelle.
Cerchi di tranquillizzarlo carezzandogli la schiena e la nuca.

“L’avevo capito. Ma la verità è che Mafuyu non sa che io per te ci sarò sempre, Hiiragi.”
 
 
 
[…]
If you tossin' and you're turnin' and you just can't fall asleep
I'll sing a song
Beside you
And if you ever forget how much you really mean to me
Everyday I will
Remind you…










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

E siamo a tre! Si percepisce almeno un pochino il mio amore per la ShizuRagi? No, eh?! XD
Questa flash riprende le ‘conseguenze’ emotive subite da Hiiragi dopo la visita fatta a Mafuyu (mostrato nell’ultimo episodio della prima stagione). Onestamente credo che sentirsi dire “come fate ad andare avanti con la band visto che non avete un chitarrista perché Hiiragi NON ha amici” non sia il massimo della vita da parte di un amico. Fortuna che Shizu-chan ha saputo intermediare ottimamente tra i due, ciarlando anche più del solito. E bravo il nostro batterista estremamente sottovalutato! :)

In questo caso il POV è quello di Shizusumi. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone ‘Count on me’ di Bruno Mars (di cui ho riportato la seconda strofa per intero al termine del testo).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 7
*** Painful melody ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Kaji Akihiko, Murata Ugetsu
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Painful melody



 
Parole non dette. Parole sbagliate. Parole da dimenticare.
Incomprensioni. Gelosie. Distanze. Cumuli di macerie sotto cui ripararsi per evitare la realtà dei fatti.
Non c’è stato altro all’interno della vostra complessa relazione nel corso degli ultimi mesi.

Ugetsu sta ancora poltrendo in quel letto improvvisato, avvolto in lenzuola perfettamente en pendant con il colore dei suoi grandi occhi: un glicine scuro ed intenso, capace di trasmettere tutte le emozioni derivate dal suo amore per la musica.
Non indossa nient’altro, reduce da una notte pregna di desideri realizzati. Nessuno di voi due è stato in grado di resistere alla bramosia della carne e agli impulsi primordiali più insistenti.


 
“Ieri sera ho provato a chiamarti.”
 
“Pretendevi forse che ti rispondessi durante le prove generali? Suvvia, Akihiko. Non essere ridicolo!”
 
“Potevi richiamarmi.”
 
“Avevo da fare.”


 
Sbuffi un’ultima folata di fumo, tenendo lo sguardo rivolto verso le nuvole di passaggio visibili dalla finestra del salotto. Stai facendo di tutto per non perderti dietro ai timori legati a quel suo atteggiamento sfuggente e refrattario. Di sicuro c’è qualcosa che non avresti mai dovuto sapere, un elemento che potrebbe mandare in tilt l’intero archivio nel quale si conservano ancora – a fatica – le tue fragili convinzioni. 
L’ultima goccia in grado di far erodere una roccia che di resistente ha sempre avuto ben poco.
 
***
 
“Kaji...”

La sua voce assonnata, impastata, goffa. La spalla scoperta da quel movimento con cui sta tentando di agguantare uno dei tanti oggetti sparsi disordinatamente sul pavimento.
Riesce ad incastrare il pollice nel manico della sua vecchia tazza da tè, per poi portarsela frettolosamente alle labbra. È vuota, esattamente come la sua mente smarrita a seguito degli eccessi dovuti all’alcol.

“Perché non mi hai svegliato? Sarei dovuto già essere a lezione.”

L’orologio digitale posto sulla mensola segna le nove e un quarto. Un orario che non gli consentirebbe neanche di seguire le lezioni di teoria. Tempo sprecato per compilare una tabella telematica con dei numeri il cui unico scopo sarà quello di creare una media matematica per arrivare alla fatidica ‘laurea’.

“Mi senti?”

Di nuovo silenzio.
Murata si porta un braccio sulla fronte e chiude nuovamente gli occhi. Inizia a mugugnare un motivo musicale mai sentito prima. Una melodia malinconica, capace di ricordargli quanto fosse difficile vivere nel rancore causato dall’incertezza generale nei confronti del proprio futuro.   

“Buongiorno!”

Il violinista si solleva sui gomiti, per poi mettersi a sedere legando le braccia alle ginocchia. La schiena pallida e scoperta sino alle natiche, disturbante quanto l’attrazione primaria all’interno di quel parco giochi in cui non riesci più a dilettarti come vorresti.

“Mi tieni il broncio?”

Digrigni i denti. Vorresti urlargli dritto in faccia il tuo dolore, mandarlo al diavolo, rispondere a tono a quella sua futile provocazione.

“È pronta la colazione. È tutto quello che ho da dirti.”

Ti limiti a dargli le spalle, togliendo velocemente il disturbo.
Il suo sguardo segue i tuoi passi, mentre la sua voce ripropone la stessa melodia bruscamente interrotta.
Una musica dolorosa quanto la consapevolezza della perdita di ogni speranza.
 
 
 
[…]
Lets pretend that I moved on,
Then ill tell myself, that life goes on without you,
Open My eyes,
Look deep inside,
I run away, I run away, I run away…










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Prima o poi doveva toccare anche a loro: Akihiko e Ugetsu! **
So bene che si tratta di un pairing non particolarmente ben visto sul fandom internazionale. Difatti, si tende ad accoppiare i due biondi compagni di band e a giudicare come ‘nocivo’ l’enigmatico violinista. Io invece ci vedo tantissimo potenziale tra questi due e sono sicura che anche nel manga avremo presto notizie di Ugetsu. Un personaggio tanto profondo (lo è, è incontestabile!) non può essere liquidato così facilmente! ;)
In questa piccola flashina (che inizialmente voleva essere il primo capitolo di una mini-long che avevo in mente per il #Writober) ho voluto raccontare brevemente l’inizio della fine della loro relazione. Entrambi si rendono conto che le cose non sono più come un tempo, entrambi cercano dei diversivi per non guardare in faccia la realtà. Entrambi non riescono ad andare oltre l’attrazione fisica e le ‘tremende’ conseguenze che questa comporta nelle mattinate seguenti.
Credo davvero che questa sia la flash più triste di questa raccolta (per ora)! Sorry! :(

In questo caso il POV è quello di Akihiko. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone ‘I run away’ di Britney Spears (di cui ho riportato il ritornello per intero al termine del testo).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia

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Capitolo 8
*** Something human ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Hiiragi Kashima, Yagi Shizusumi
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Something human



 
Cammini qualche passo dietro ad un adirato Hiiragi. Vorresti tanto dire qualcosa per farlo sorridere, per lasciargli intendere che, nonostante il tuo mancato intervenuto durante la discussione con Uenoyama, sei sempre stato dalla sua parte. Questo non significa che stai dando ragion di verità ad ogni capriccio messo in campo; tutt’altro. Da amico fidato quale sei, ti spetterebbe il compito di aprirgli gli occhi per fargli comprendere dove stia sbagliando, anche ingenuamente.

Avere a che fare ogni giorno con un temperamento infuocato come quello del giovane Kashima non è di certo cosa semplice per un ragazzo pacato ed introverso come te. Sopperire ad ogni sua mancanza emotiva, subire i colpi affilati provenienti dalle parole che è stato capace di pronunciare durante i numerosi frangenti di mero nervosismo, così come capire cosa passi per la sua mente contorta, sono tutte imprese che non sempre sei convinto di poter portare a buon fine.

“Ancora mi chiedo perché quel presuntuoso abbia accettato di suonare con noi!”

“Forse perché tanto presuntuoso non è.”

“Ah, fantastico! Sei dalla sua parte!? Grazie Shizu, questa me la ricorderò.”

“Io non sto dando ragione a nessuno.”

“Già. Nemmeno a me, tanto per cambiare!”

Il bassista stringe il pugno della mano lungo il fianco. Dal punto in cui si è fermato dandoti le spalle non potresti averne la certezza, ma in cuor tuo temi che si stia sforzando nel trattenere le lacrime. Del resto, avevi intuito sin dal funesto arrivo di Mafuyu che la tua incapacità di esprimere opinioni lo avesse infastidito.

“Potresti mostrare un po’ più d’interesse per me”, aveva sentenziato in maniera iraconda. Come se non avessi fatto altro dal giorno in cui ti aveva preso per mano dopo le presentazioni di rito della maestra della scuola materna.

“Sono sicuro che riuscirete a chiarire.”

Si volta d’impeto palesando la maschera di lacrime che ha inevitabilmente ricoperto il suo volto. Punta un dito verso il tuo viso per ritirarlo giusto un attimo dopo. Stringe di nuovo i pugni mentre i ripetuti singhiozzi stanno rendendo estremamente difficoltoso il suo tentativo di muovere le labbra allo scopo di liberarsi di quel peso che si porta dentro.
Ti avvicini alla sua esile figura poggiandogli una mano tra i capelli.

“Shizu-chan... lo capisci che se nemmeno tu hai più fiducia in me... io... io...”

Afferra con irruenza un lembo della tua camicia per accoccolarsi al tuo petto. Il rifugio più sicuro che conosca.

“Hiiragi, togliti questi pensieri negativi dalla testa. Sono solo preoccupazioni inutili che ti portano a stare male.”

“Non sono preoccupazioni inutili.”

Le tue dita iniziano ad accarezzargli i crini ossigenati, portandolo a calmarsi e a lasciarsi andare ad un abbraccio che desiderava donarti da diverso tempo.

“Nulla di ciò che ti riguarda potrà mai essere inutile per me, Shizu-kun. Non essere idiota.”

Hiiragi Kashima riesce ad essere decisamente ‘colorito’ anche quando vorrebbe solo mostrare il suo affetto.
Quel sentimento che sta crescendo con voi giorno dopo giorno, pronto a trovare le sue radici a partire dal vostro coraggio reciproco.
 
 
 
[…]
Let's face all our fears
Come out of the shade
Let's burn all the money, absolve all the lies
And wake up unscathed
The big picture's gone
Replaced with visions of you
Now life can begin, I've cleansed all my sins
I'm about to break through...










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Ma guarda un po’, un’altra ShizuRagi! **
La flash è ambientata al termine del capitolo 30 (appena pubblicato) per culminare in un missing moment che vede protagonisti i due ‘amici’ di vecchia data alle prese che non le analisi postume dei rispettivi comportamenti durante i surriscaldamenti avvenuti in presenza di Uenoyama. Princess Hiiragi è fermamente convinta delle sue ragioni e vorrebbe tutto il sostegno del suo Shizu-chan. Non che questo glielo abbia mai negato, sia chiaro. Ma Yagi vorrebbe anche fargli comprendere che spesso esagera sino al punto di ‘scoppiare’ emotivamente e finendo per crogiolarsi dietro a numerose preoccupazioni che il più delle volte non sono poi così rilevanti. Fortuna che il buon batterista sa sempre metterci una tenera pezza. E la Princess non può far altro che apprezzare! :)

In questo caso il POV è quello di Shizusumi. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente (salvo riferimenti al passato).
Il titolo è tratto dalla canzone ‘Something human’ dei Muse (di cui ho riportato la seconda strofa al termine del testo).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia

 

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Capitolo 9
*** Falling like the stars ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Shōgo Itaya, Ryō Ueki
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Falling like the stars
 

 

“Maledizione, Ryō, si può sapere che fine hai fatto?”

Sono ore che tenti di metterti in contatto con lui, ma il telefono risulta sempre staccato.
Scendi al piano di sotto e, nonostante l’ora tarda, decidi d’inforcare la tua mountain bike per recarti a casa sua con l’obiettivo di capire cosa gli stia passando per la testa per estraniarti in quella maniera.
La sfortuna vuole che non si trovi lì. Attraverso le finestre intravedi solamente oscurità, a dimostrazione del fatto che i suoi genitori stiano già dormendo. Ma lui no, puoi metterci la mano sul fuoco.
Dove sei?

Scendi dalla bicicletta e percorri l’intero perimetro del giardino; ma di lui non c’è traccia.
Con un vezzo d’inevitabile rassegnazione decidi di rientrare alla base, pedalando con meno di un quarto dell’energia che ti aveva mosso fino a quel luogo. Mentre canticchi distrattamente una delle tante canzoni che Uenoyama ti aveva consigliato di scaricare, avverti un’insolita presenza alle tue spalle.
Mah... Finalmente!

“Ryō! Potevi evitare di farmi prendere un colpo!”

“Per caso Itaya Shōgo se la sta facendo sotto?”

“Stronzo! Ti sembra normale comparire alle spalle degli altri?”

“Sentivo una voce alquanto stonata librare in questa serata calda e silenziosa...”

“Ehi, sommo poeta! Guarda che io non sono stonato!”

“Credici! Comunque... sono andato a comprare del gelato. T’interessa?”

“Certo!”

 
***
 
Vi ritrovate lungo le sponde del canale che attraversa la città. Un meritato refrigerio a seguito di quella giornata afosa che ha caratterizzato l’inizio delle vostre vacanze estive.
Ueki è sdraiato sul soffice manto verde; trattiene un filo d’erba tra i denti e tiene una caviglia poggiata sul ginocchio opposto. Non sembra intenzionato a proseguire l’allegra conversazione di poc’anzi, così come pare essersi dimenticato di quella vaschetta di gelato alla frutta che hai iniziato a svuotare senza nessun ritegno.

“Ti conviene riprendertela, prima che lo finisca.”

Nemmeno a te importa di quel dolce estivo. Stai solo cercando un pretesto per poter riattivare un dialogo con lui.

“Oh, si può sapere cosa c’è che non va?”

“Come fai ad essere certo che ci sia qualcosa che non va?”

“Mi sembra evidente. Hai la loquacità di un coccodrillo!”

Ueki si solleva per lanciare il filo d’erba nell’acqua. Resta ad osservarlo per qualche istante mentre si lascia trascinare via dalla corrente senza opporre resistenza.

“Si tratta del team di basket. Mi hanno escluso dal ritiro estivo per il solito infortunio alla spalla. Eppure lo sanno che sto molto meglio.”

Allunghi una mano per porgergli ciò che gli spettava. Non avrai mai il coraggio di confessargli che quella risposta ti ha donato sollievo e soddisfazione in egual modo.

“Beh, questo vuol dire che trascorreremo le prossime sei settimane assieme!”

“Che gioia!”

Il sarcasmo con cui pronuncia quell’ultima esclamazione ti lascia l’amaro in bocca, tanto da decidere di non replicare. Meglio soffermarsi ad osservare quel meraviglioso cielo stellato che sovrasta le vostre teste.
Ed è proprio in quel momento che avverti il tocco delicato delle sue dita tra i tuoi capelli arruffati.
Una carezza soave che vale più di mille scuse non richieste.
 
 
 
[…]
And I need you to love that way
Falling so fast, we’re falling like the stars, falling in love
And I’m not scared to say those words
With you I’m safe, we’re falling like the stars
We’re falling in love...










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given.
Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Stasera avevo proprio voglia di scrivere una piccola flash su questo pairing ‘di sfondo’, e proprio per questo motivo non particolarmente impegnativo per ciò che concerne la caratterizzazione e la contestualizzazione.
Da quel poco che la Kizu ci ha fatto sapere sul loro conto, sappiamo che Ueki gioca nel team di basket della scuola, mentre Itaya si diletta allo stesso modo, però con il calcio (per chi non se lo ricordasse, sono i due compagni di classe di Uenoyama). E, cosa ancor più importante, sono praticamente inseparabili. Prima o poi saranno canon anche loro, me lo sento! **
Siamo in una calda notte di metà luglio e iniziano le vacanze estive (in Giappone le vacanze estive durano sei settimane, ovvero da metà luglio alla fine di agosto). Ueki si aspettava di partire con la sua squadra per il ritiro pre-campionato, ma ciò non gli è stato concesso a causa di un precedente infortunio alla spalla dal quale non si è ancora completamente ristabilito. Itaya, dal canto suo, comprende che l’amico sia giù di corda e decide di andare a trovarlo per sincerarsi del suo stato d’animo. Gelato, stelle e coccole fanno da cornice ad un momento che si conclude con del tenero fluff che non guasta mai. :)

In questo caso il POV è quello di Itaya. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone è ‘Falling like the Stars’ di James Arthur (di cui riporto il ritornello al termine della storia), mentre la citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

Felice Anno Nuovo a tutti voi!

Mahlerlucia


 

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Capitolo 10
*** Stubborn love ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Hiiragi Kashima, Yagi Shizusumi (Ritsuka Uenoyama)
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Stubborn love



 
“Ehi, fa caldo!”

Le parole di Shizusumi non possono in alcun modo collidere con le tue capacità recettive.
La tua mente si trova in tutt’altro luogo in preda alle sue abitudinali crisi d’ansia e alla loro conseguente necessità di essere esternate quanto prima.
La spalla del batterista è un rifugio fin troppo comodo ed accogliente per essere bistrattato per una flebile lamentela dovuta al calore presente. In fondo, non è di certo colpa tua se le temperature si sono innalzate e se a quell’ora del pomeriggio siete ancora costretti a girare per le strade della città con indosso la vostra pesante ed austera divisa scolastica.

Le sue dita si muovono in maniera frenetica sullo schermo del telefono, come se avesse fretta di rispondere a qualcuno che lo sta importunando.
Ma chi potrà mai essere? O meglio, sei sicuro di volerlo sapere? E se stesse frequentando qualcuno a tua insaputa?
No, no, no! Shizu-chan non può frequentare nessuno... voglio dire... me lo avrebbe detto. No?! No! Non esiste!

“Hiiragi, Uenoyama ha scritto di trovarsi alla stazione.”

La testardaggine e l’introversione del tuo migliore amico non ti erano mai venute incontro nei diversi tentativi che avevi messo in atto per avvicinarti emotivamente a lui, ai suoi pensieri, alla sua visione del mondo e della vita. E soprattutto, all’idea che ha sempre avuto di te e del vostro storico rapporto.
In fondo, quante volte ti aveva dato l’impressione di non averti troppo cuore, di non avere il desiderio e la pazienza per ascoltarti con attenzione, di essere infastidito da alcune tue parole e da altrettanti atteggiamenti rabbiosi ed impulsivi? Decisamente troppe! Ancora oggi ti domandi cosa tu possa aver fatto di sbagliato per meritarti con sempre maggior frequenza questo suo silenzio di piombo. Una quiete che per la tua fragile psiche risulta essere persino più assordante di un’orda di fans al concerto della tua band internazionale preferita.

Il diretto interessato si volta e ti guarda con la sua solita espressione stranita e priva di ulteriori guizzi pulsionali.
Il suo viso... quanto è dannatamente bello!

“Mi stai ascoltando?”

Il suo fisico... no, non ce la faccio!
Eppure quando eravamo piccoli ero io il più alto fra noi due!

“Si può sapere perché mi guardi in quel modo?”

E la sua voce... ha un tono glorioso che adoro!

“Hiiragi...”

Cosa dovrei fare?
Io lo amo e non posso tornare indietro!

“Eh?! Cosa c’è?”

Lo sguardo di Yagi si rilassa mentre i suoi occhi puntano alla vostra destra. Un attimo dopo indicherà lo stesso punto con l’indice. Sai bene che preferisce non aggiungere altro per non ‘aggravare’ la tua posizione.
Sollevi il viso dalla sua spalla, ma vorresti tornare a nasconderti dietro quella schiena forte e salda nel giro di pochi secondi.

Ritsuka Uenoyama si è appena presentato al vostro incontro con estrema puntualità; vi osserva come vi osserverebbe un bambino capace di cogliere in flagrante i propri genitori in atteggiamenti un po’ troppo suggestivi.
Panico e quiete. Troppa.
Per gli dèi, che figura di merda! 



 
[…]
It's better to feel pain, than nothing at all
The opposite of love's indifference
So pay attention now
I'm standing on your porch screaming out
And I won't leave until you come downstairs

So keep your head up, keep your love... 










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Di nuovo una ShizuRagi. E va beh, pazienza! Son troppo belli! **
La flash riprende la prima parte del capitolo 32 (appena pubblicato), esattamente dal momento in cui Hiiragi ammette, almeno a sé stesso, di essere ‘assurdamente’ innamorato di Shizu-chan! Evviva! Squillino le trombe ed entrino gli sposi! **
Ho voluto fare un viaggetto tra i pensieri del bassista proprio in quel frangente, per quanto il capitolo originale sia già piuttosto introspettivo. Shizu-chan sembra non accorgersi del suo ‘flusso’ emotivo, troppo preso dall’imminente arrivo di Uenoyama. Ma secondo me ha ben compreso che ci sia qualcosa di strano nell’atteggiamento dell’altro. Natsuki solo tu puoi toglierci cotanti dubbi esistenziali! XD

In questo caso il POV è quello di Hiiragi. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente (salvo riferimenti al passato).
Il titolo è tratto dalla canzone Stubborn Love dei The Lumineers (di cui ho riportato parte della seconda strofa al termine del testo).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,


Mahlerlucia
 

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Capitolo 11
*** Hurt ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Kaji Akihiko, Murata Ugetsu
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Hurt



 
“Ho deciso di smettere di suonare il violino.”

“Perché?”

“Perché di recente ho scoperto che la musica può essere anche entusiasmante. Prima pensavo che non ci potesse essere altro strumento che il violino e nessun’altra persona oltre te ma... è sempre stato doloroso. Ora voglio andarmene da questo posto, voglio suonare un altro genere di musica.”
 
 
Le sue parole rimbombano nella tua testa come un’ossessione pronta a non concederti più un attimo di tregua.
Ora la sua vita è diventata un complesso di nuove scoperte dilettevoli; prima era solamente un cumulo di dolore misto a tristezza.
Ma non sei stato tu il primo a volerti distaccare da lui?

I tuoi pensieri vengono interrotti dalla presentazione del suo gruppo. Mafuyu e l’altro ragazzetto imbronciato salgono sul palco per primi, seguiti da Kaji e da quel bassista che ha completamente rivoluzionato la sua esistenza.
La sua nuova musica.

La performance è spettacolare, l’intesa tra i quattro elementi della band è qualcosa a cui raramente hai potuto assistere così da vicino. Sì, perché la musica vissuta come un mero piacere unisce le persone; al contrario, la continua competizione isola ed annichilisce. Si finisce per diventare prodigi su di un piedistallo che non interessa a nessuno.

Mentre gli organizzatori della serata ringraziano, tu comprendi di non avere più la forza per restare.
 
***
 
Il sentore di essere seguito ti perseguita sin dai primi passi mossi fuori dal locale. Non puoi fare a meno d’iniziare a correre.

“Ugetsu! Ehi, fermati!”

Kaji!
I gradini del sottopassaggio sembrano moltiplicarsi sotto le tue suole.
Non hai il coraggio di voltarti. Senti il suo respiro avvicinarsi sempre più.

“Non voglio! Anche se mi fermassi... tu non torneresti con me!”

Per un attimo vi trattenete entrambi. Akihiko non è pronto a controbattere le tue parole.

“Con la batteria sei bravo. Fragile e delicato come sempre.”

“Hei, ascolta!”

La sua mano afferra la tua e l’intero mondo sembra fermarsi per far spazio al mix letale di emozioni diluito nel tuo cuore. Fa male anche solo toccarlo, ma l’idea di perderlo definitivamente è ancor peggio.

“Amo il violino, così come la batteria! Tutti gli sforzi che ho fatto nella pratica non sono stati una bugia! Mi dispiace... mi dispiace per tutto il dolore che ti ho causato. Spero che tu possa perdonarmi. Grazie, grazie di tutto!”

“Io ti supporterò sempre. Ma ora che hai capito, puoi anche lasciarmi andare.”

Le sue dita si stringono alle tue in maniera spasmodica, palesemente spaventante dal distacco imminente. Poco dopo scioglie la presa.

Di nuovo silenzio.
Il rumore dei suoi passi si fa sempre più ovattato.
Ed è solo in quel momento che hai la forza di voltarti e mostrare il tuo volto rassegnato, sconfitto, rigato dalle lacrime.
Allunghi una mano per richiamare la sua attenzione, ma le tue corde vocali non ne vogliono sapere di collaborare.

È già lontano, è già un ricordo.

Va tutto bene...

… Addio Akihiko
 
 
 
…  I'm sorry for blaming you
For everything I just couldn't do
And I've hurt myself by hurting you...










 

 Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Dal mio modesto punto di vista non ha molto senso tenerle spaiate. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Akihiko x Ugetsu, atto secondo! **
Ci stava tutta perché, dopo la ShizuRagi, questi due costituiscono il mio pairing preferito di questo manga/anime. E come ho già scritto nel commento della precedente flash a loro dedicata, Ugetsu merita molta più considerazione (positiva) di quella che ha!
Il momento riportato è tratto dal finale del capitolo 27 del manga, mentre il breve flashback iniziale è preso dal capitolo 26, ovvero dall’episodio in cui Akihiko decide di comunicare ad Ugetsu la sua decisione di ‘abbandonare’ il violino per dedicarsi alla batteria. Ovviamente, l’ex compagno di scuola non la prende benissimo! :(
Ora si attende l’anime previsto per metà maggio ed il ritorno del violinista nel manga. Dai, la situazione tra Akihiko e Haruki non può non evolversi più di così. Vogliamo più angst! XD

In questo caso il POV è quello di Ugetsu. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone ‘Hurt’ di Christina Aguilera (di cui ho riportato parte del ritornello al termine della storia).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,


Mahlerlucia
 

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Capitolo 12
*** Don't cry ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Hiiragi Kashima, Yagi Shizusumi (Ritsuka Uenoyama, Yuki Yoshida)
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

Don't cry



 
L’avvento di Uenoyama aveva causato quell’insolito silenzio che sta accompagnando il vostro rientro a casa dopo un’estenuante giornata di lezioni. La tua scarsissima propensione al dialogo non rientra di certo tra le reazioni di cui potersi stupire; la mancata prolissità del tuo migliore amico, invece, è da considerare in tutt’altra maniera.
Lo sguardo rivolto verso il basso, un sospiro che di tanto in tanto si permette di ravvivare l’atmosfera, le mani che si ancorano allo zaino ingombrante nel quale è racchiuso il suo adorato basso... sono tutti dettagli che non lasciano presagire nulla di buono.
Cosa poteva aver mai ascoltato di tanto ‘tremendo’?

“Hiiragi, non mi hai ancora detto nulla del brano di Uenoyama.”

Kashima si blocca d’impeto, sorpreso dalle tue inaspettate parole e da quel nome che gli aveva rivoluzionato la mattinata.
Ti resta solo da capire se in maniera propositiva o meno.

Lo vedi mordersi le labbra fino a farle sanguinare, strizzare gli occhi per fermare le lacrime che si stanno facendo largo tra i suoi occhi ferini; e tu, come tuo solito, vorresti poter far qualcosa per tirargli su il morale, ma il sostegno emotivo non è mai stato il tuo punto di forza.

“Ah, ehm... cosa vuoi che ti dica, scusa?”

Non è difficile intuire quanto sia grande il suo desiderio di tergiversare sulla questione, per quanto possa soffrire tenendosi tutto dentro. E tu non puoi far altro che rispettare ogni sua singola decisione.

“La verità.”

I suoi occhi entrano immediatamente in contatto con i tuoi. Osservi le sue palpebre mentre si dischiudono più del consueto, mostrando tutta la sua incredulità di fronte alla fermezza con cui gli avevi posto quella domanda indiretta, ma dalla precisione millimetrica. 

La verità... dici? La verità è che non sembrava nemmeno che l’avesse arrangiata lui. Era di Yuki... in tutto e per tutto!”

“Considera che il testo era suo. Ma ti è piaciuta?”

Hiiragi scuote più volte la testa, abbassando il capo e poggiando entrambe le mani sulle ginocchia. Di primo acchito ti lascia intendere di non aver apprezzato, ma la realtà dei fatti è un’altra.
Stringi un pugno lungo il fianco, cercando di non darlo a vedere. Il continuo richiamo alla memoria di Yoshida ti ha da sempre infastidito, specie nei momenti in cui è Hiiragi a farlo. Costantemente al centro della scena in vita, Yuki riusciva ad esserlo ancora oggi nei ricordi dei suoi amici più cari.

Allunghi quella stessa mano tra i suoi capelli dal doppio colore, esattamente come la sua personalità. Carezzi quelle ciocche morbide e cerchi di rasserenarlo, arrivando persino a scusarti per essere stato troppo diretto.
Il bassista solleva il viso mostrandoti le guance paonazze, gli occhi lucidi, la bocca tremante. Cerca di dirti qualcosa, ma la sua malinconia pare volerglielo impedire di proposito.

“Lascia perdere. Ne parleremo a tempo debito.”

Poggia la fronte sul tua spalla, lasciandosi andare ad un pianto che avrebbe ricordato sicuramente con imbarazzo. 
Poco importa se può essere utile a donare un po’ di pace nel cuore.


 
… I know the things you wanted, they're not what you have
With all the people talking, it's driving you mad
If I was standing by you, how would you feel
Knowing your love's decided, and all love is real?










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given. Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

ShizuRagi is the way (again)! **
Questa flashina riprende l’ultimo capitolo a noi conosciuto, ovvero il n°34. Sappiamo che Hiiragi e Shizu, di comune accordo, hanno chiesto a Uenoyama di “occuparsi” di una vecchia canzone scritta da Yuki e di adattarla alla sua maniera pensando – ovviamente – a Mafuyu. Ritsuka all’inizio è titubante, ma Hiiragi con la giusta provocazione riesce a convincerlo. Uenoyama è talmente coinvolto dalla cosa da arrivare a presentarsi il giorno seguente presso la scuola di Hiiragi per fargli sentire quello che è riuscito a produrre in una sola notte con la song che gli avevano lasciato “in eredità”. Il bassista ne rimane estasiato, soprattutto perché ogni nota gli riporta subito alla mente Yuki e quello che era stato per lui e, soprattutto, per Mafuyu.
Shizu se ne accorge immediatamente, ma non abbiamo ancora idea di come prenderà la cosa (siamo in attesa del ch.35 per questo). Qui ho immaginato come potessero andare le cose nel momento in cui si ritroveranno a parlarne. Una reazione particolarmente emotiva da parte del biondo non mi stupirebbe affatto, conoscendolo! ;)

In questo caso il POV è quello di Shizusumi. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla celebre canzone ‘Don’t cry’ dei Guns N’ Roses (di cui ho riportato la seconda strofa al termine del testo).
La citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,

Mahlerlucia
  

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Capitolo 13
*** When doves cry ***



Manga: Given
Autore: Natsuki Kizu
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life
Personaggi: Shōgo Itaya, Ryō Ueki
Tipo di coppia: Shonen-ai

 

 

When doves cry
 

 

Il silenzio che proviene dagli spogliatoi non ti sorprende affatto. Con l’abbassamento delle temperature le sedute di allenamento serali si sono ridotte di almeno mezzora.
Difatti, sul grande campo illuminato artificialmente non si vede più nessuno.

Hey tu, bel biondino! Cerchi qualcuno?”

Ti volti verso il punto da cui proveniva quella voce stridula e forzata, una burla che conosci bene. Seduto a terra, nonostante il freddo, Shōgo tiene un braccio alzato per attirare la tua attenzione. La giacca aperta, il fiato corto che si palesava in piccole sbuffi pronti a disperdersi nell’oscurità. Ti stai già preparando mentalmente all’idea di dovergli passare il tuo quaderno degli appunti d’inglese, nella più che probabile ipotesi che l’indomani lo porterà a svegliarsi con una ‘bella’ influenza.

“Sì, esattamente qualcuno che non si sieda chiappe a terra con questo gelo.”

“Che palle! Neanche mia madre direbbe una cosa tanto noiosa.”

“Ringrazia gli dèi che ti sopporta tutti i giorni.”

“Anche tu mi sopporti tutti i giorni, o sbaglio?”

Già. E non posso farne a meno.
Aggrotti le sopracciglia all’unico scopo di dargli un segno di risposta, seppur lontana da quella che desiderava.
Scegli ancora una volta di lasciare chiusi i compartimenti stagni del tuo cuore, favorendo quel piglio ironico e malizioso dietro cui ami nasconderti per evitare di cadere in territori decisamente troppo ardui.

“Ad ogni modo... che ci fai ancora qui?”

“Il mio sesto senso mi diceva che saresti venuto a recuperarmi.”

Sì, ‘a recuperarti’! Hai usato le parole giuste, visto come sei messo.
Le ginocchia strette al petto, il cappuccio calcato sulla testa, le labbra contratte, la voce rotta da continui sospiri... sono tutti piccoli dettagli che non ti lasciano più alcun dubbio su quale sia il suo reale stato d’animo. Ti resta solamente da scoprire il motivo che si è permesso di togliergli quel sorriso spontaneo e solare che da sempre ti attrae al pari di un magnete con la sua banalissima lastra di ferro.

“Si può sapere che ti prende?”

“Pensavo a Satō-kun e alla sua canzone.”

La canzone...
Un colpo diretto in pieno petto. La disperazione di chi ha perso per sempre la persona che amava. Uenoyama non si è ancora espresso in merito, ma continua a voler bene a quel ragazzino che non ha fatto altro che scombussolargli l’esistenza.
Itaya cerca di alzarsi da terra con una lentezza che non gli appartiene, mantenendo lo sguardo rivolto verso il basso.

“Io non riuscirei mai ad essere così forte...”

“Ma che dici?”

Solleva il capo puntando i suoi grandi occhi chiari dentro i tuoi. Le sue lacrime ti sorprendono quanto un pugno diretto sul setto nasale. Non essere al corrente di quel suo male interiore ti sta facendo vacillare come poche – pochissime! – altre cose al mondo.

“... Lascia stare, Ryō.”

Gli concedi giusto il tempo di voltarsi, prima di accoglierlo in un abbraccio capace di attutire dolore e brividi, oltre a impulsi ed emozioni che chiedono solamente di essere liberati tra i vostri sentimenti inespressi.
No, non ti lascio stare, Shōgo.



 
… Dream, if you can, a courtyard
An ocean of violets in bloom
Animals strike curious poses
They feel the heat
The heat between me and you… 










 

Angolo dell’autrice


Ringrazio in anticipo tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire questa mia piccola flashfic! :)

Ho deciso di mettere insieme tutte le flash che da qui in avanti dedicherò al mondo di Given.
Mi premurerò d’indicare il pairing a cui è dedicata ogni singola flash nell’introduzione.

Sì, ho ripreso ancora i due cuori di panna che purtroppo se ne stanno sempre sullo sfondo a supportare gli amici: Itaya e Ueki (i compagni di classe di Uenoyama, per intenderci).
Ho preso deliberatamente spunto da un frame del manga reso pubblico da poco. In queste poche vignette si vedono da una parte Itaya e Ueki, appunto; dall’altra i miei adorati Hiiragi e Shizusumi. In particolare, Itaya e Hiiragi si guardano mentre piangono come due disperati al termine dell’ascolto della canzone di Mafuyu al cac. Da qui ho pensato ad eventuali riflessioni che il nostro calciatore (Itaya) può aver fatto pensando al testo del brano e alla situazione vissuta da Mafuyu con Yuuki, che ovviamente prima non conosceva. Un piccolo momento di sconforto che lo porta implicitamente a chiedere all’amico di sempre (Ueki) di essere in qualche modo ‘recuperato’ dal cantuccio in cui aveva deciso di isolarsi. E il più taciturno non perde di certo tempo a farsi spiegare tutto per filo e per segno. A loro basta davvero poco per intendersi... **
Spero che una volta sistemata la “questione Shizuragi” (cuore), la Kizu si dedichi un pochino anche a loro, se lo meritano! ;)

In questo caso il POV è quello di Ueki. La storia è scritta in seconda persona e al tempo presente.
Il titolo è tratto dalla canzone è ‘When doves cry’ di Prince & The Revolution (di cui riporto parte della prima strofa al termine della storia), mentre la citazione presente nell'introduzione è di Ferzan Ozpetek.

Grazie ancora a tutti coloro che passeranno di qua! **

A presto,  

Mahlerlucia
 

 
 

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