Rotten in the heart

di Sambyeol
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Era una giornata meravigliosa come tante altre ad Auradon, il cielo era limpido ed il sole splendeva alto, gli uccellini cinguettavano felici e chiunque sembrava essere felice anche solo di essersi alzato dal letto. Ormai erano passati anni da quando il re e la regina decisero di reintegrare le famiglie dei cattivi in città, l’isola degli sperduti era rimasta deserta. I figli dei cattivi più famosi e degli eroi più valorosi erano diventati adulti, pronti a creare la loro nuova storia, mentre i genitori, i quali iniziavano a sentire il passare degli anni, si godevano un po’ di meritato riposo in un resort costruito apposta per loro, così che bontà e cattiveria potessero vivere in armonia.
-Abbiamo fatto proprio un buon lavoro.- la voce di Ben scosse appena Mal. Era uscita in terrazza per ammirare la perfezione del suo regno. Indossava uno dei suoi abiti preferiti, un lungo vestito viola, lo stesso con il quale Ben l’aveva ritratta nella vetrata che le aveva regalato. Lui invece indossava un vero e proprio vestito da re, con tanto di corona, e portava i colori della sua famiglia, blu e giallo.
-Hai ragione.- il re la abbracciò da dietro la schiena -Vivendo tutti insieme, senza alcuna discriminazione, anche i cattivi hanno capito cosa significa essere buoni.- Mal stava ripensando a sua madre, anche se era ancora una lucertola, aveva finalmente capito di aver sbagliato.
-Certo, anche se voi siete rimasti ancora dei birbanti.- Ben la solleticò appena per poter sentire la sua risata che tanto amava -Ma come hai detto te, dentro di noi c’è sia il bene che il male, ed è così che deve essere.- le diede un dolce bacio stringendola a sé.
-Sai, nonostante tutti gli anni che sono passati, mi fa ancora un certo effetto vedere l’isola e pensare che sia completamente vuota.- si poteva sentire una punta di nostalgia nella sua voce. Era stata pur sempre la sua casa per un lungo periodo della sua vita, molti suoi ricordi erano legati a quel posto.
-Non possiamo biasimare i suoi abitanti per aver deciso di iniziare una nuova vita qui ad Auradon. L’isola rimarrà comunque nei loro cuori.- Ben si mise di fronte alla sua regina e la prese per mano -Nei vostri cuori.- e con un sorriso capace di far sciogliere il cuore di ogni fanciulla nel reame, diede un bacio sulla fronte a Mal -Ora forza, che Evie è tutta la mattina che ti cerca.-
-Dovrà farmi provare un milione di vestiti per non so quale cerimonia.- Mal sbuffò ridacchiando, ed insieme al suo re ritornò alla sua regale vita.
C’era solo una cosa che il re e la regina, che chiunque ad Auradon non sapeva. L’isola non era mai stata realmente vuota. Nelle profondità della terra, sotto le radici di qualsiasi albero secco, una piccola scintilla di malvagità ancora bruciava. Nessuno sapeva di lei, qualsiasi persona l’avesse mai incontrata, si dimenticava di lei, come se fosse stata soltanto un brutto sogno. E finché poteva vivere nel suo piccolo mondo quale era l’isola, ad Evelyn andava più che bene, a tutto cambiò quando Mal decise di distruggere la barriera e tutti abbandonarono la propria casa. Tutti tranne lei. Evelyn sapeva da dove veniva, sapeva quali erano le sue radici, e sapeva benissimo cosa avessero dovuto sopportare lei e la sua famiglia. E di certo non avrebbe calpestato le sue origini per un prato verde e della frutta fresca. Di sicuro la distruzione della barriera le aveva portato del vantaggio, la magia.
Tutto ciò che doveva fare era attendere il momento più propizio.


Nota dell'autore!
Buon salve a tutti e benvenuti in una mia nuova storia! Per questo primo capitolo ho deciso di non farlo troppo lungo e di entrare nel vivo dal prossimo, in modo tale da prendermi un piccolo spazio per parlare un po'. Probabilmente avrete già avuto l'occasione di leggere le caratteristiche di questa storia, e avrete letto che tipi di coppie saranno presenti. Proprio di questo voglio parlarvi, per me sarà la prima volta in cui tratterò di questo particolare argomento, e voglio mettere le mani avanti perché ho il terrore di fare qualche errore. Magari mi sto facendo mille problemi per nulla, ma voglio dirvi che le mie intenzioni non saranno quelle di offendere nessuno, anzi, spero vivamente di parlarne nel modo più adatto e di dare giustizia a ciò che accadrà in questa storia. Quello che vi chiedo è di essere comprensivi e, nel caso possa fare degli scivoloni, di avvisarmi, in questo modo potrò rimediare quanto prima.
Probabilmente ho scritto mille mila cose tutte a caso e non ci avrete capito nulla, ma capirete più avanti. Sempre se deciderete di continuare a leggere la storia! E con ciò, al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Evelyn se ne stava buona buona sul materasso che aveva trovato a casa di Lady Tremaine, uno dei più comodi di tutta l’isola. Da quando tutti se ne erano andati per rincorrere una vita ad Auradon, il nascondiglio della ragazza aveva un aspetto decisamente migliore, nonostante rimanesse una caverna buia e fredda. Tutti potevano accedere alla sua tana, ma nessuno aveva mai voluto provarci, per il resto degli abitanti l’entrata era semplicemente un buco nel terreno, non sapevano cosa si trovasse sul fondo. Evelyn aveva acquisito l’agilità di un gatto per tutte le volte che fece su e giù arrampicandosi per quel buco, ma con la magia era tutto molto più semplice, le bastava il pensiero di trovarsi altrove che il suo corpo era già là. Era in questo modo che riusciva a procurarsi le sue amate scatolette di tonno, sarà anche riuscita a riarredare un po’ la sua caverna con specchi, lanterne e addirittura qualche quadro, ma non era così forte da portarsi un divano o un tavolo, figuriamoci un’intera cucina dove prepararsi un vero pasto. Aveva rubacchiato anche qualche vestito abbandonato al suo destino, ma la sua mise preferita rimanevano i suoi shorts a vita alta, gli stivali alti fino a sopra il ginocchio e il top rosso, tutto in pelle ovviamente, si abbinava perfettamente ai suoi occhi e capelli rossi, o almeno fino a che la tinta reggeva, non riusciva a capire perché facevano così fatica a prendere il colore, e dire che i suoi capelli al naturale era il bianco, uno dei colori più semplici da tingere.
Forse una persona normale poteva ritenere la vita di Evelyn triste e solitaria, ma lei era abituata a stare da sola, fi da quando sua madre impazzì ed uccise suo padre, l’unica cosa che poté fare fu fuggire da quella casa per trovarne un’altra, e fu proprio scappando che cadde in quella che sarebbe diventata la sua nuova casa. Per i primi anni si limitò a nascondersi da chiunque per il terrore di incombere nella stessa sorte del padre, usciva solo la notte per poter prendere qualcosa da mangiare. Crescendo notò come le persone non la vedessero sul serio, lei passava per la strada davanti a tutti ma nessuno si ricordava di lei.
Un’altra cosa che Evelyn non era riuscita a portarsi nel suo nascondiglio era un televisore, era difficile trovare una presa adatta dentro una caverna. Per questo motivo qualche volta si tratteneva a casa di alcuni dei cattivi più prestigiosi per poter guardare un po’ di tv, e fu proprio durante una sera qualunque che la vita di Evelyn cambiò. Sul quel piccolo schermo c’erano il re e la regina pronti a fare un annuncio importante, stavano per avere un bambino, ed Evelyn non avrebbe di certo perso questa fantastica occasione per poter attuare una sua possibile vendetta. Questo piccolo pargoletto era la sua opportunità per far capire a tutti quello che aveva provato fin da piccola sulla sua pelle, doveva essere un gesto simbolico ed estremamente teatrale, tutto il mondo doveva conoscere la sua storia.
 
 
Da quante volte aveva visto il palazzo in televisione, ormai conosceva ogni singolo angolo delle mura esterne e del giardino, perciò non fu difficile per Evelyn chiudere gli occhi, immaginarsi nascosta dietro uno dei cespugli di rose che affiancavano le mura laterali e ritrovarsi lì una volta riaperti gli occhi. Amava quel suo piccolo dono, e sarebbe stato la sua ancora di salvataggio nel caso in cui la situazione si fosse messa male. Evelyn non aveva un vero e proprio piano, non lo aveva mai avuto in tutta la sua vita, decise di improvvisare e lasciare che fosse il fato a scegliere il suo cammino. Raggiunse con cautela un albero i cui rami arrivassero appena vicini ad una finestra e ci si arrampicò con un’agilità impressionante. Come aveva immaginato, la finestra era chiusa, o almeno lo era per qualsiasi comune mortale, di certo non per lei, infatti, in un batter d’occhio, si ritrovò all’interno. Si sentiva ormai vittoriosa, nonostante non avesse premeditato la mossa successiva, era riuscita ad inoltrarsi nel territorio nemico senza alcun intoppo e senza nemmeno farsi scoprire, o almeno così credeva.
-Chi sei tu? Voltati immediatamente.- una voce profonda la fece trasalire e non aspettò un solo secondo prima di girarsi -Tu…- Evelyn stava per abbandonare la missione quando notò qualcosa di diverso nella guardia. Iniziò ad abbassare la spada appena sguainata mentre i suoi occhi si stavano perdendo in quelli della ragazza -Sei bellissima.-
-Stai parlando con me?- chiese lei guardandosi intorno e non capendo l’atteggiamento della guardia -Fammi capire, mi hai appena vista comparire dal nulla e da tutto autoritario e difensivo poi te ne esci con un “sei bellissima”?-
-Penso di non aver mai visto una creatura così meravigliosa in tutta la mia vita, nessuna fanciulla potrebbe mai eguagliare la tua bellezza.- il ragazzo fece cadere la spada e si avvicinò ad Evelyn, le prese le mani tra le sue e si inginocchiò davanti a lei -Lasciami l’onore di aiutarti, farò tutto ciò che vuoi.- quelle parole illuminarono una lampadina nella testa della ragazza.
-Se proprio ci tieni.- iniziò ad assumere un atteggiamento più ammiccante -Potresti portarmi dalla tua regina? Avrei giusto un paio di cosucce da dirle.- gli accarezzò la guancia mandandolo così in estasi.
-Ti porterò subito al suo cospetto.- la guardia si alzò in un lampo e torno a riprendersi la sua spada che aveva lasciato a terra  -Prego di qua.- il ragazzo le porse il braccio al quale lei agganciò il suo.
-Sai, non so come questo possa essere accaduto, ma il tuo esserti infatuato magicamente di me renderà tutto molto più semplice.- forse il potersi materializzare dovunque lei volesse stava per diventare il suo secondo dono preferito, e stava già pensando a come poterlo sfruttare ulteriormente quando, svoltato un angolo, incontrarono un gruppo di guardi reali.
-Chi è là? Chi siete?- disse uno di loro mettendo la mano sul fodero della sua arma.
-Indietro signori, non vi permetterò di ferire questa nobile creatura.- e subito l’accompagnatore di Evelyn sguainò la spada anteponendosi a lei.
-Brian? Che diavolo stai dicendo? Chi è questa ragazza?-
-La ragazza più bella mai vista.- continuò un’altra delle guardie, negli occhi aveva lo stesso sguardo di Brian, e con lui anche un altro paio di guardie, mentre le restanti non capivano cosa stesse succedendo.
-Sono sotto incantesimo.- disse la prima guardia digrignando i denti -Presto, prendiamola prima che colpisca anche noi!- e nel momento in cui le guardie corsero verso di lei, Evelyn si nascose dietro Brian e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era tornata nella sua tana.
-Era troppo bello per essere vero, doveva per forza esserci qualche intoppo.- la ragazza iniziò a gesticolare furiosa -Ero ad un passo da lei, come mai con le altre guardie non ha funzionato?-
-Forse perché sono già accecate dall’amore per le loro donne.- la voce di Brian la spaventò.
-E tu che ci fai qui?-
-Non lo so, un attimo prima ero a palazzo, pronto a proteggerti, un attimo dopo sento le tue dolci mani sulla mia schiena e mi ritrovo qui con te.- ciò accese una lampadina nella testa della ragazza. In effetti non aveva mai provato ad usare quel suo dono con un’altra persona. Forse non tutto era perduto.
-Brian, giusto?- Evelyn gli si avvicinò -Tu per caso conosci bene tutte le guardie che ci sono a palazzo?- gli sorrise portandogli una mano sul petto.
-Certo, conosco ogni singola guardia, vita privata e vita lavorativa.-
-Quindi conosci anche i loro turni. Sai, forse questo sarà l’iniziò di una meravigliosa collaborazione.- la prossima mossa era ormai decisa.

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