The white wolf

di AleOliv
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'arrivo ***
Capitolo 3: *** Ci sarò sempre per te ***
Capitolo 4: *** Passato e Presente ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                              

 

Prologo

 

La vita è fatta di attimi. Tutto può cambiare in pochi secondi, senza neanche rendersene conto. Mi chiamo Alexandra Uley e non avrei mai potuto immaginare che la mia vita potesse essere stravolta in così poco tempo.

Urla. Sangue. I miei genitori morti per proteggermi. I miei amici scappavano mentre i loro genitori combattevano contro i vampiri.
Io correvo come una pazza lontano da casa mia e dal mio villaggio, dove avevo vissuto per ben 17 anni.
Tutto questo poco dopo la mia trasformazione e mentre correvo, con le lacrime che solcavano le mie guance, non riuscivo a smettere di pensare che fosse colpa mia. E infatti avevo ragione. 

Trovai rifugio in vari parenti sparsi per il mondo: in Spagna, Francia, Austria e Italia.
Ma i miei soggiorni furono molto brevi, sopratutto in Italia a causa della presenza dei Volturi.
Riuscii ad ottenere varie informazioni sulla mia particolare forma di lupo e sulla causa dell’attacco al mio villaggio.
Scoprii che io ero l’unica della mia famiglia ad avere il gene di uno dei primi licantropi mai esistiti, il che mi rendeva molto più forte, più veloce e con uno sviluppo maggiore di tutti i sensi, rispetto a tutti gli altri licantropi.
Inoltre il mio pelo è completamente bianco e molto luminoso ed è davvero molto raro trovare un lupo col mio stesso tipo di pelo.
O almeno io non ne ho mai visto uno simile a me, a parte Sam, da quello che ricordo ha il pelo tutto nero, ma non un nero sbiadito, il suo pelo è nero come la pece e molto luminoso.
Purtroppo, oltre a noi due, non ho mai trovato nessun altro licantropo come me, ma non mi arrendo, come dice un detto: la speranza è l’ultima a morire.
Tutto ciò mi rende pericolosa per i vampiri, credono che io, riunendo molti branchi, sia in grado di condurre una battaglia licantropi-vampiri fatale per loro, anche perché diventare Alpha è nella mia indole.
Perciò, dopo aver scoperto la mia particolarità, decisero di eliminarmi, ma per fortuna, non ci sono ancora riusciti.
Tutto questo conferma che la causa della morte dei miei genitori e della maggior parte del mio branco, sono io.
Inizialmente, credevo davvero di riuscire a radunare abbastanza branchi per vendicare i miei genitori, poi capii che non avrei fatto altro che mandare al massacro migliaia di lupi.
Diciamoci la verità, tutti i miti sono stati ingigantiti.
Non mi sono mai sentita un’eroina che porterà la sua specie alla gloria, sono solo un problema e un pericolo per le persone a cui tengo.

Alla fine del mio soggiorno in Italia, una cugina di mia madre mi disse di andare a Forks, dove avrei trovato mio cugino Sam e il suo branco.
Così, dopo aver rintracciato il suo numero di telefono, lo chiamai per chiedergli se potevo stare un po’ di tempo lì con lui. Appena mi disse di sì, prenotai un volo e il giorno dopo partii.



Spazio Autrice
Ciao a tutti! L'altro giorno, eliminando alcuni file sul mio vecchio pc, ho trovato questa fanfiction che avevo scritto un po' di anni fa e ho deciso di pubblicarla. Ovviamente prima di inserire i capitoli, li rileggerò correggendo qualche errore e aggiustandoli un po'. Non ho mai scritto/pubblicato altre storie, quindi accetto tutti i consigli e le critiche a braccia aperte. Fatemi sapere se vi piace il prologo e se vi incuriosisce, così posso iniziare a pubblicare i capitoli. Spero vi piaccia!
Ale

 

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Capitolo 2
*** L'arrivo ***


Capitolo 1 - L’arrivo


Finalmente ero arrivata a Froks, una piccola città nello stato di Washington.
Il viaggio è stato tremendo, ho dovuto fare un sacco di scali e ho perso il conto di quanti mezzi ho dovuto cambiare.
Inoltre il mio aspetto non era dei migliori, dovevo assolutamente farmi una doccia.
Come per preannunciare il mio fortunato destino, appena scesi dall’autobus che mi aveva portato a Forks, iniziò a piovere.
Cercai un riparo da qualche parte ma non lo trovai. Fantastico.

«Alex…sei tu??» mi girai di scatto, trovandomi di fronte un enorme, supermuscoloso, bellissimo ragazzo.
«Sam?»
Sam mi fece un enorme sorriso e io gli saltai addosso abbracciandolo, lui ricambiò e poco dopo mi disse «Dai andiamo, sta diluviando!»
Annuii ed entrammo velocemente nella sua auto, una bellissima audi nera.
I miei lunghi e lisci capelli marroni si appiattirono ancora di più, essendo completamente fradici, come anche i miei vestiti.

«Mamma mia come sei diventata grande!»
«Eh si Sam, ormai ho 20 anni» dopo questa mia affermazione si girò di scatto verso di me.
«Pensavo di meno…» rimasi un po’ perplessa, non si ricordava la mia data di nascita? Mah ci può stare, non ci vedevamo da una vita.
Mi ritornarono in mente un sacco di ricordi.
Quando ero piccola andavo spesso in vacanza con i miei genitori a La Push, io e Sam eravamo molto uniti.
Mi ricordai anche di un altro bambino con cui giocavo spesso…ma il suo nome mi sfuggiva.

«Tutto bene?» Sam mi risvegliò dai miei ricordi.
«Si si»
«Come mai sei venuta a farmi visita?» pensavo che fosse a conoscenza di quello che era successo 3 anni fa.
«Non sai niente del mio branco?» Dissentì col capo, così mi misi a raccontargli tutto, omettendo la mia particolarità.
«Cavolo Alex mi dispiace…non sapevo niente! Ma come mai vi hanno attaccato??» Non volevo raccontargli la mia storia, forse se non avessi detto niente i guai non sarebbero saltati fuori.
«Non ne ho idea, ma non siamo stati gli unici»
Dopo varie chiacchierate, smise di piovere e arrivammo a La Push.
«Siamo arrivati»
Scesi dall’auto e vidi 8 persone intente a fissarmi, ero molto imbarazzata.
Io e Sam ci avvicinammo e notai subito un ragazzo, ero sicura di conoscerlo, avevo questa sensazione…ma si! Era lui il bambino con cui giocavo da piccola…come avevo fatto a dimenticarmi quegli occhi? Così neri e profondi. Il suo nome mi tornò in mente in un lampo.

«Jake…?» lui mi guardò dubbioso per un po’ e poi esclamò
«Alex!» Spontaneamente mi misi a correre e lo abbracciai, lui fece lo stesso.
«Da quanto tempo! Come stai?»
«Bene bene e tu?» Ormai a quella domanda rispondevo sempre la stessa cosa, lo facevo senza pensarci.
«Bene dai, mi sei mancata!» il mio cuore tremò per un istante, non ero più abituata alle dimostrazioni di affetto.
«Anche tu Jake»
Sam si avvicinò e mi staccò letteralmente da Jake.
«Vieni, ti presento gli altri…lei è la mia fidanzata Emily e loro sono Paul, Embry, Quil, Jared, Leah e Seth. Ragazzi lei è mia cugina Alexandra»
Diedi la mano a tutti, presentandomi e notai subito dall’odore che Emily era umana.
Dopo averla guardata, le dissi
«Non ti sei scelta un tipo facile, deve rompere un sacco le scatole»  tutti risero, tranne Sam che mi guardava malissimo.
«Già mi piace tua cugina» disse Leah, la ringraziai.
«Si è un ragazzo tosto, ma ha un cuore dolce» disse Emily.
«Si dai stavo scherzando» dissi ridendo.
«Eccola qui! La mia bimba!» mi girai di scatto, riconoscendo la voce di Billy Black e corsi ad abbracciarlo.
Billy era un secondo padre per me, teneva sempre me e Jacob a bada quando andavo in vacanza a La Push, ne combinavamo sempre qualcuna. Per questo non sono andata prima da lui, non potevo metterlo in pericolo. Ma ora non avevo scelta, avevo esaurito i parenti.

«Billy! Come stai?»
«Bene, tu? Non deve essere stato facile per te in questi anni, vero?»
Mi bloccai. Il cuore aveva iniziato a battere più velocemente. Il mio respiro era diventato più affannoso. Mille domande si fecero spazio nella mia mente. Possibile che lui sapesse tutto? Come aveva fatto a scoprirlo? Sapevano anche gli altri o aspettava che arrivassi io per dirglielo? Ma sopratutto, se sapeva che ero in difficoltà, perché non è venuto ad aiutarmi?
 

Spazio autrice
Ciao a tutti! Non ce l'ho fatta ad aspettare qualche recensione prima di pubblicare il primo capitolo, quindi eccolo qui.
Il prologo e questo primo capitolo sono una sorta di introduzione alla vera e propria storia, vi preannuncio che nei prossimi capitoli ci saranno nuovi incontri e anche qualche scontro. So che non c'è molto materiale su cui recensire, però mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate. Spero che questo capitolo vi piaccia!
Ringrazio chi ha messo la mia storia tra le seguite e le preferite.
Un abbraccio, 
Ale

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Capitolo 3
*** Ci sarò sempre per te ***


Capitolo 2 - Ci sarò sempre
per te

Dopo dieci secondi di silenzio parlai.
«Bene, sto bene»
«Perchè? Cos’è successo??» chiese uno degli amici di Sam, Seth mi sembra.
Nessuno rispose.
«Dai metti a posto la tua roba e poi entra in casa, così facciamo una chiacchierata» mi disse Billy con il suo solito tono gentile.
Annuii con la testa, sorridendogli.
«Starai in casa mia ok? Ci abitiamo solo io e Emily» mi girai verso Sam.
«Se non reco troppo disturbo va bene, altrimenti posso cercare anche un Hotel»
«Hotel? Sei impazzita? Il viaggio deve averti proprio stordita…»
«Ma che stordita!» dissi tirandogli un leggero schiaffo sul braccio ridendo.
Mi era mancato.
«Aspetta ti aiuto a prendere le valigie» disse un altro ragazzo, credo Paul…non sono brava con i nomi.
«Oh non c’è bisogno grazie, posso farcela da sola» dissi sorridendogli.

Sistemai le mie due valigie nella camera degli ospiti, non era molto spaziosa ma davvero bella e in stile rustico. Era al piano di sopra, la prima cosa di cui mi sono accorta erano le grandi finestre che occupavano quasi un’intera parete, la vista dava sul giardino che stava poco prima della foresta. Dal lato opposto c’era un letto matrimoniale con delle lenzuola bianche che profumavano di lavanda, di fianco c’era un armadio in castagno non troppo grande ma neanche piccolo. Il soffitto era tutto in legno e le pareti dipinte di beige.
«Ti piace?» ero talmente assorta a guardare la bellezza di quella stanza che non mi ero accorta di Sam appoggiato alla porta che mi fissava, chissà da quanto tempo era lì.
«Moltissimo, è davvero bella»
«Sono contento che ti piaccia…senti, vorrei parlarti di una cosa»
«Dimmi tutto» gli dissi sedendomi sul letto, lui si sedette accanto a me.
«Io non ho detto niente ai ragazzi di quello che ti è successo, quindi se non vuoi che glielo dica a me va bene, poi se vorrai glielo dirai tu» Sam non ama molto i giri di parole e neanche io.
«Va bene Sam, grazie. Però non capisco come mai Billy sappia tutto» riflettei perplessa.
«Infatti, più che altro avrebbe potuto dirmelo, almeno ti avrei dato una mano prima» disse un po’ dispiaciuto e infastidito.
«Mah forse è meglio così, vi sto mettendo in pericolo stando qui»
Sam mi abbracciò di scatto, rimasi davvero sorpresa.
«Non ti lascio sola, ci sarò sempre per te» ricambiai l’abbraccio, stringendolo con tutta la mia forza.
In tutti questi anni non avevo mai ricevuto questo tipo di affetto, probabilmente perché Sam per me era un fratello e con lui avevo un legame speciale. Mi era mancato da morire sentirmi stringere tra le sue braccia. Mi abbracciava sempre quando mi facevo male da piccola, lui era sempre lì pronto a disinfettarmi le ferite e a dirmi che non era niente di grave e che sarebbe passato tutto dopo uno dei suoi abbracci.
E anche oggi, come allora, è qui al mio fianco, pronto ad aiutarmi e a curarmi le ferite. Ferite che però non sono sulla pelle, ma nel cuore.


Spazio Autrice
Ciao a tutti! Ho visto che parecchie persone hanno letto l'inizio della mia storia e sono molto contenta, vi ringrazio! So che questo capitolo è davvero molto corto, quindi probabilmente tra qualche giorno ne pubblicherò un altro. Non vi preoccupate, tra pochissimi capitoli la storia inizierà a diventare interessante. Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate! 
Un abbraccio, 
Ale

 

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Capitolo 4
*** Passato e Presente ***


Capitolo 3 - Passato e Presente

 

Dopo aver sistemato i miei vestiti, mi feci una doccia, che era davvero davvero necessaria, visto il mio stato.
Mi misi dei pantaloncini di jeans, un top nero molto semplice e scarpe da ginnastica nere, poi uscii di casa andando verso casa di Billy.
Era una bella giornata, non c’era il sole ma almeno non pioveva più. Sapevo che mi sarebbe mancato il sole intenso e caldo che era presente quasi tutti i giorni in Italia.
Oh la mia amata Italia…con il suo mare spettacolare, l’atmosfera così accogliente e il cibo.
Il cibo era la cosa che mi mancava più di tutte.
Chissà quando sarei riuscita a mangiare di nuovo una pizza del genere, per non parlare della pasta…avrei tanto voluto mangiare una bella carbonara.
Camminavo immersa nei miei pensieri quando, all’improvviso, mi ritrovai con il culo per terra.
«Oddio scusami, mi dispiace tanto»
Due mani grandi e forti mi tirarono su, mi ripulii velocemente i pantaloni e mi girai pronta a dirne quattro a quell’imbecille che non guardava neanche dove metteva i piedi, ma appena lo vidi mi bloccai.
Sentii una specie di scossa elettrica attraversarmi tutta la spina dorsale.
Fui risucchiata da due occhi neri e profondi e mi persi in quei grandi buchi neri che mi attiravano sempre di più.
Ero talmente imbambolata dal suo sorriso che mi resi conto solo dopo qualche minuto che mi stava ancora tenendo la mano.
«Ah…non ti preoccupare, non fa niente» sentivo che la mia faccia stava andando a fuoco, probabilmente mi sarei incendiata a questione di minuti.
Quel ragazzo era praticamente perfetto, folti capelli corvini tirati su, naso dritto, labbra carnose, mandibola definita e quel sorriso…
Mi chiesi come avessi fatto a non notarlo prima.
«No davvero mi dispiace, stavamo giocando a pallone e non ti ho vista»
«Non fa niente, alla fine non mi sono neanche sporcata. Sei Paul giusto?»
«Sì sono io e in realtà sei sporca qui» non ebbi nemmeno il tempo di girarmi a vedere il punto di cui parlava che sentii la sua mano sulla mia coscia, mi vennero i brividi.
«Ecco fatto…ma hai la pelle d’oca» disse corrucciando la fronte.
«Ehm si, fa un po’ freddo» questa è stata la scusa più stupida e inverosimile del mondo, dato che sono un lupo e la mia temperatura corporea è di 42 gradi, perciò non ho mai freddo e questo lo sapeva benissimo anche lui.
«Ah sì?» sorrise beffardo.
«Sì, ora devo andare» dissi avviandomi verso casa di Billy.
Dopo questa fantastica figuraccia sentivo che a momenti sarei esplosa. Anche se quel Paul era l’imbecille più bello che avessi mai visto.

Bussai alla porta e mi aprì Billy.
«Vieni entra pure»
Appena entrai il profumo dell’infanzia invase le mie narici e con lui riaffiorarono un sacco di ricordi.
Impressionante, quella casa non era cambiata di un millimetro. L’unica cosa nuova erano le foto di Jake e delle sue sorelle da grandi su un mobile, di fianco ad esse c’erano altre foto sempre con gli stessi soggetti ma di almeno dieci o dodici anni prima.
Ne presi una in mano e i miei occhi diventarono lucidi.
Quella foto ritraeva me e Jake da piccoli, seduti in spiaggia a giocare con le formine, tutti sporchi di sabbia da capo a piedi.
«Bei tempi vero?» la voce di Billy è sempre stata calda e rassicurante.
«Già» dissi con un velo di malinconia, rimettendo la foto a posto.
«Posso offrirti qualcosa? The? Caffè?»
«Una tazzina di caffè va benissmo»
Mi sedetti in cucina, sperando che Billy dicesse qualcosa, perché io non sapevo proprio come iniziare quella conversazione.
«Ecco, tieni anche dei biscotti, li ha fatti Emily questa mattina»
«Grazie Billy…sono davvero buoni» dissi sorridendogli, forse sarei riuscita a smorzare la tensione che si era creata.
«Sì, Emily è molto brava a cucinare. Comunque non siamo qui per parlare di questo» disse tornando serio.
«Lo so, cosa vuoi sapere?» tra minuti di silenzio e frasi dette a metà la situazione stava diventando sempre più tesa.
«In realtà sono io che devo dirti una cosa…io so tutto di quello che è successo a te e al tuo branco e so anche il motivo, l’ho sempre saputo»


Spazio Autrice
Ciao a tutti! Dato che il secondo capitolo è abbastanza corto, ho deciso di pubblicare prima il terzo. Spero che vi piaccia! Ringrazio ancora tutte le persone che hanno messo questa storia tra le preferite e le seguite.
In questo capitolo si capisce che Alex e Jacob erano molto amici da piccoli, ritornerà l'amicizia di prima o ci sarà anche qualcosa di più? Paul avrà un ruolo importante nella vita di Alex? Alex riuscirà a scoprire perchè Billy si è comportato in questo modo? Fatemi sapere quali sono le vostre ipotesi e cosa ne pensate. 
A presto,
Ale

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