Sesto Comandamento

di AryaDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Diversi ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***



Capitolo 1
*** Prologo: Diversi ***




 
La luna era ciò che illuminava l’oscurità della notte.
Balzebù si trovava ad osservare gli esseri umani, cercando di capire il motivo per cui Gabriel e gli altri Angeli di Dio li proteggevano.
Avevano tutto, ma in realtà nulla.
Il mondo era tante cose.
Il mondo era il luogo dove le persone usavano mille maschere di menzogne, per non svelare la verità nei loro cuori, non pensando che più questa viene coperta dalle menzogne più si aumentava il potere dei demoni che controllavano l'inferno.
Tutti pensavano che il mondo fosse qualcosa di bello, ma la realtà era ben diversa. Nascondeva la paura, l'odio e la disperazione.
Le persone stavano trasformando il mondo in una prigione dove a poco a poco avrebbe regnato il dolore e il caos, impedendo di far ragionare e vedere che, in realtà, erano solo esseri effimeri che venivano manovrati da qualcuno di superiore.
Da quando si era resa conto di essersi innamorata di Gabriel, stava vedendo le cose in modo diverso, anche se continuava a pensare che le persone non meritavano nulla, visto il modo in cui si gli esseri umani si comportavano.
Osservò per un ultima volta gli uomini, donne, vecchi e bambini che continuavano le loro vite, per poi sparire, tornando nel suo mondo, ovvero l'inferno.
 
 
Cos'era in realtà l'inferno? Spesso Balzebù si faceva innumerevoli domande, ma ora era ossessionata di sapere determinate risposte.
Camminò per un tratto, per poi fermarsi ad osservare delle anime che si muovevano silenziose e malinconiche, avvolte da nebbia e nubi. Osservava dei dannati che erano costretti a risalire una cima molto ripida, spostando enormi macigni, ma non appena arrivavano in cima, il masso ricadeva sopra di loro.
-Ultimamente siete pensierosa Lord Balzebù.-Al suo fianco comparve Astaroth, colui che governava gli spiriti impuri.
Lei non rispose rimase a fissare un'anima in particolare quella di Sisifo che si trovava all'inferno da un epoca molto lontana. Di nuovo Astaroth prese parola.
-E' divertente vederli arrivare fino in cima, per poi vederli cadere di nuovo.- Lo sguardo di Balzebù questa volta si posò sul demone. Da una parte voleva stritolarlo, ma dall'altra aveva ragione.
-Da quando osservo gli uomini, mi chiedo quale sia il motivo che spinge gli angeli di Dio a proteggerli.- Lo sguardo del demone in quel momento non si distoglieva da Balzebù. Non era sciocco pensarlo, anzi era sensato, visto che sulla terra gli uomini commettevano spesso atrocità di ogni genere, causando dolore e alla loro morte giungevano all'inferno, pronti a subire la loro punizione che alla fine sarebbe stata una condanna eterna.
-Una volta ho sentito dire questa frase da un umano, mentre mi trovavo sulla terra. “Si predica bene e si razzola male”.- Balzebù sgranò gli occhi, era strano sentir dire una cosa del genere a Astaroth, ma era curiosa si sapere il significato.
-Pensi che sia adatto ai nostri amichetti angelici?- Chiese senza distogliere lo sguardo da Astaroth.
-Si! Gli uomini sono protetti da Dio, ma alla fine non fanno altro che nominarlo per cose futili e imprecarlo, ma lui continua ad amarli, mentre i suoi seguaci, continuano a proteggerli da noi demoni, quando sono loro a doversi proteggere dagli umani.- Il suo ragionamento non era del tutto sbagliato, anzi vi era molta verità nelle sue parole, ma allora perché si sentiva cosi confusa? Perché quel luogo che ora chiamava casa le cominciava a stare stretto? Capì che la colpa era solamente di Gabriel.
-Ora vi lascio Lord Balzebù, ma non vi crucciate troppo, gli umani sono indispensabili per noi almeno possiamo divertirci.- Pronunciate quelle parole Astaroth scomparve, lasciandola sola.
Continuò a fissare quel Sisifo e pensò come il concetto di morte in quei millenni era cambiato.
L'inferno era nato dopo la caduta di Lucifero, quando la ribellione contro Dio, fu persa. Quel luogo demoniaco aveva una gerarchia ben precisa che andava rispettata e nessuno poteva in qualche modo cambiare ciò che era stato scelto.
In molti hanno scritto e cantato del luogo in cui regna Lucifero, il luogo dove le anime che lo raggiungevano avrebbero pagato le conseguenze della loro vita terrena.
Sapeva che in quel momento vi era solo una persona che voleva vedere, una sola persona con cui voleva parlare e quella era Gabriel quell'arcangelo che con i suoi modi riusciva a imbestialirla, ma non riusciva a fare a meno di lui.
 
Di solito si incontravano spesso sulla cima più alta della Tawer Bridge, il ponte di Londra, ma al demone vi era un altro luogo dove piaceva stare in tranquillità, ed era la torre antica della città, detta anche torre di Londra.
Era uno dei luoghi misteriosi e affascinanti della capitale inglese e stare li, significava fare un tuffo del passato, tra le atmosfere guerresche e tenebrose. Quel luogo le piaceva molto anche per alcuni motivi. Molte volte si trovava li, invisibile ad occhio umano, mentre assisteva alle visite guidate dove venivano raccontate le leggende.
Si trovava da sola nel giardini della Torre di Londra quando improvvisamente il demone sentì una voce dietro di lei che riconobbe come quella del “so tutto io” Arcangelo Gabriel.
-Sapevi che questo è il luogo dove Enrico VIII fece imprigionare Anna Bolena che poi fece decapitare.- Balzebù era di spalle, ma un sorriso le si incurvò sulle labbra.
-Da quando uno degli Arcangeli di Dio, si mette a raccontare queste storielle per bambini?.-
-Parli proprio tu che passi le ore ad ascoltare le guide turistiche che raccontano ogni giorno sempre le stesse storie.- In quel momento il demone si voltò verso Gabriel.
-Ora devo essere controllata?- Chiese con un tono di sfida.
-Un demone del tuo calibro in giro per Londra deve essere monitorato.- Rispose l'arcangelo.
-Invece di controllarmi, potreste perdere tempo a controllare coloro che difendete tanto: gli uomini.- Lo sguardo di Balzebù si fece cattivo e privo di qualsiasi sentimento e Gabriel lo sapeva che aveva ragione, lui stesso notava che gli uomini stavano prendendo troppo potere e presto si sarebbero distrutti da soli, non riusciva a capire quale fosse il piano di Dio, ma lui continuava a proteggerli perché quello era il suo compito.
I due rimasero a guardarsi, ma fu Balzebù a prendere di nuovo la parola.
-Non si può parlare della Torre di Londra senza fare un accenno ai veri sovrani di questo posto. I corvi. secondo un’antichissima leggenda, infatti, se i corvi volassero via, la monarchia cadrebbe all’istante.- In quel preciso momento l'Arcangelo, non riusciva a capire dove volesse arriva Balzebù.
-Gli uomini sono come i corvi, se smettono di credere in voi cadrebbe il paradiso.- Gabriel rimase in silenzio, ma sapeva che aveva ragione, il suo paragone, non era sbagliato.
Lui aveva cominciato a frequentare Balzebù per colpa di quei due idioti che avevano deciso di tradire l'inferno e il paradiso. Dovevano controllarli e cosi finì nello stare a contatto con quel demone che pian piano cominciò a provare un sentimento di amore nei suoi confronti che doveva rimanere segreto.
-Per odiare cosi tanto il Paradiso e gli angeli, mi chiedo cos'eri prima di cadere?- Lei non sapeva dargli una risposta, anche perché aveva rimosso ogni tipo di ricordo o legame di quando era uno stupido angelo.
Voleva rispondergli, ma in quel momento comparì vicino a Balzebù un altro demone Astaroth.
-Mi dispiace disturbavi Lord Balzebù, ma Lucifero richiede la vostra presenza.- Disse facendo finta che l'arcangelo non esistesse.
-Molto bene. Gabriel pensaci tu a controllare Crowley e Aziraphale.- Dette quelle parole scomparve insieme a Astaroth, lasciando l'arcangelo ad osservare il punto dove lei sparì chiedendosi quando l'avrebbe rivista.


Note Autrice:
Io avrei dovuto stare buona e non iniziare una nuova long, ma grazie a Nao Yoshikawa che mi ha portato nel lato oscuro, eccomi qui.
Ho cominciato ad amare Gabriel e Balzebù grazie alle sue storie e eccomi qui a coominciare una long. Non so ancora quanti capitoli saranno, ma io adoro le long abbastanza lunghe, ma vedremo.
Volevo partire con una serie di combattimenti, ma poi ho optato per altro.
Ho messo il rating arancione, ma probabilmente dovrò spostarlo in rosso e il motivo lo scoprirete nei prossimi capitoli.
Il titolo è un chiaro messaggio ad uno dei comandamenti e per questo ringrazio ancora la mia amica Nao per avermi dato l'idea e aver letto il capitolo in anteprima.
Io adoro scrivere di fazioni opposte, di amori impossibili e di guerre e insierire inserire anche i demoni per me è stato qualcosa di nuovo.
L'immagine è stata presa da Tumblr, ma purtroppo non ho trovato l'autore che possiede i crediti dell'immagine.
L'aggiornamento ci sarà tutti i Venerdì se non ci sono intoppi.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***




 
La chiamata di Lucifero era alquanto strana. Balzebù una volta tornata all'inferno prese a pensare al motivo per cui l'aveva fatta tornare.
Varcata la soglia, Balzebù fu travolta da un terribile mescolarsi di pianti, voci, lamenti, urla: Il braccio destro di Lucifero sbuffò.
-Ignavi.- Erano loro ad emettere quei lamenti, le anime di coloro che in vita avevano peccato di viltà, non schierandosi né dalla parte del bene né da quella del male. La loro punizione era quella di correre dietro ad un'insegna senza alcun significato ed essere punzecchiati senza sosta da vespe e mosconi. Il sangue che sgorgava dai loro volti, veniva raccolto da orribili vermi.
Ormai quello spettacolo non le faceva né caldo né freddo, anche se continuava a chiedersi come gli angeli continuassero a vegliare sugli umani. Erano ben pochi quelli che finivano in Paradiso, mentre gli altri venivano spediti tutti all'inferno. Il regno di Lucifero si poteva confermare come quello più affollato, mentre quelle creature angeliche, si giravano i pollici e l'unica cosa che erano capaci di fare era controllare che non succedesse nulla agli umani che tanto combinavo più guai dei demoni.
Continuò a camminare senza fermarsi e ricordò come si era creato l'inferno. Fu proprio Lucifero che dopo essere caduto, cadde sulla terra creando una voragine, ma nel corso dei secoli vennero introdotte delle entrare. Per gli antichi greci, un'entrata era all'interno di un vulcano, l'Etna, per Dante Gerusalemme. Aveva appreso tutte queste informazioni dai libri di Aziraphale. Doveva ammettere che la sua compagnia non era poi cosi male, e si poteva confrontare con una persona di un intelligenza superiore rispetto a Crowley che era capace solamente di strimpellare la chitarra elettrica cantando strane strofe che conosceva solo lui.
Le piaceva parlare con quell'angelo e poter confrontarsi su ciò che si era letto e mostrare le proprie idee.
Aziraphale aveva chiamato la loro “conversazione” Club del libro. Balzebù sorrise, le piaceva scoprire cose nuove e poter avere un'altra opinione, anche se diversa dalla sua. Improvvisamente il sorriso che comparve poco prima sulle sua labbra, scomparve, facendo spazio ad un espressione glaciale, ripensando a quell'arcangelo di Gabriel: idiota e insensibile, doveva avere sempre l'ultima parola. Doveva essere anche controllata da lui, ma in fondo essere osservata da lui, le faceva piacere. Lei lo sapeva di essersi innamorata, ma doveva tenere tutto nascosto, il suo dovere di demone e braccio destro di Lucifero, dovevano venire prima di tutto.
Senza accorgersene arrivò nell'abisso più profondo dell'inferno dove si rifugiava Lucifero. Nella zona in cui risiedeva il sovrano, erano prigionieri i peggiori peccatori: Giuda che tradì Cristo, Bruto e Cassio che tradirono l'impero Romano, uccidendo Cesare, ma la lista era molto lunga.
La dimora di Lucifero, si trovava al centro della terra. In realtà molti lo vedevano come un mostro che tradì Dio, nonostante fosse il più amato
Veniva descritto come una creatura mostruosa, ma in realtà aveva conservato quella bellezza che possedeva quando ancora era un angelo.
Lucifero era seduto sul suo trono fatto di ossa umane, aveva gli occhi chiusi quando Balzebù entrò.
-Mi hai fatto chiamare?- Chiese il demone. Non aveva paura di lui, nonostante fosse il sovrano, lei era il suo braccio dentro e si fidava ciecamente di lei.
Nel sentire le parole di Balzebù, aprì gli occhi che presero ad osservarla. Lucifero era in grado di leggere ogni cosa, ma ogni volta che aveva a che fare con il suo braccio destro, non riusciva a percepire nulla.
-Voglio condividere con te una mia idea per far crollare gli angeli di Dio.- La voce di Lucifero e calma, sapeva perfettamente come attirare l'attenzione su di se.
-Deve essere qualcosa di interessante se hai avuto cosi tanta fretta di inviare Astaroth a cercarmi, mentre dovevo controllare quell'idiota di Crowley.- Un sorriso malefico, comparve sul volto di Lucifero. Sapeva che Balzebù aveva capito, sapeva che l'avrebbe appoggiato, sapeva che anche lei odiava gli esseri umani.
-Gli esseri umani sono solo capaci di farsi del male a vicenda di uccidersi, di rubare, andando cosi contro quelli che vengono chiamati i dieci comandamenti, ma nonostante questo i nostri amichetti angelici continuano a difenderli.-
-Tanto quando passano a miglior vita, li troviamo tutti qui che festeggiano la loro punizione eterna.- Rispose, per poi riprendere parola, visto che aveva capito cosa aveva in mente Lucifero.
-Vuoi mettere gli essere umani contro Dio e il suo esercito di Angeli?-Non rispose, Lucifero, ma quel silenzio, valeva più di mille parole.
-Come vuoi agire?-
-Facendo cadere in tentazione quegli umani.-
-Conoscendoli, non ci vorrà molto.-
Proprio in quel momento Asmodeo che dominava gli spiriti della collera, entrò vestito con dei pantaloni di pelle attillati e una camicia che lasciava intravedeva i pettorali.
 
I can't get no satisfaction
I can't get no satisfaction
Cause I try and I try and I try and I try
I can't get no, I can't get no
 
Stava cantando e ballando facendo dei movimenti strani con il bacino e in quel momento Balzebù, si mise una mano sulla fronte.
-Scusate il ritardo, ma ero andato ad un raduno dei “The Rolling Stones”-
Asmodeo era un demone a cui piaceva divertirsi, ma aveva anche una grande passione per il rock, specialmente il gruppo musicale capitanato da Mick Jagger.
Quando doveva andare contro gli esseri era spietato e crudele, anche se evitava di toccare o indurre in tentazione coloro che avevano la sua stessa passione, ma la sua era solo una tattica per poter andare ai raduni e poter cantare quelle strane canzoni.
-Tu potresti andare d'accordo con Crowley e la sua passione per i Queen.- Disse Balzebù, mentre osservava Asmodeo che si fermò di colpo.
Il demone prese a fissare Balzebù e non poteva credere alle sue orecchie: Crowley che era un fan dei Queen chi l'avrebbe mai detto pensò.
Fece spallucce, poi chiedere quale fosse il piano a cui doveva attenersi. Gli venne spiegato cose avesse dovuto fare e subito si mise in azione chiamando i suoi demoni della collera.
-Aspetta Asmodeo.- La voce di Balzebù, fermò l'entusiasmo di demone, che non capiva il motivo per cui l'avesse fermato.
-Non dovrai agire nello stesso luogo, ma spostarti, in modo tale da confondere i nostri amici angeli che ci vogliono tanto bene.- Asmodeo nel sentire quelle parole prese a ridere e si rese conto che agire in zone diverse era un idea interessante e valida.
Lo sguardo della donna, andò di nuovo su Lucifero che non aveva mai smesso di osservarli. Era soddisfatto degli ordini di Balzebù, ma poi fu Asmodeo a prendere parola.
-Dov'è Astaroth?-
-Sulla terra a cercare qualche vittima per il nostro piano.- Pronunciò Lucifero con un tono di voce divertito.
Balzebù conosceva molto bene il modo operandi di agire. Sarebbe stato abbastanza facile per lui, prendere la vita di qualche umano, anzi di qualche giovane fanciulla.
-Balzebù...- La voce di Lucifero la fecero voltare.
-Voglio che tu agisca, ma senza destare troppi sospetti. Il tuo compito sarà sempre quello di controllare Crowley, ma potrai divertirti con gli umani.- Lei sapeva perfettamente a cosa si riferiva. Guidava gli spiriti della menzogna e per mettere gli umani contro Dio e i suoi seguaci, vi era solo un luogo dove inviare il suo esercito, sotto mentite spoglie:Le chiese o luoghi di culto.
 
 
L'arcangelo Gabriel, stava camminando per le strade affollate di Londra per raggiungere la casa dove si erano rifugiati Crowley e Aziraphale. Pensava al suo breve incontro con Balzebù e come al solito aveva rovinato tutto.
Lui un arcangelo, il più serio e ligio al dovere si era innamorato di un demone, ma non uno qualsiasi, il braccio destro di Lucifero.
All'inizio era strano osservarla e starle vicino, ma man mano la situazione cominciò a cambiare.
Non gli piaceva usare i suoi poteri, amava camminare in mezzo agli umani e mentre li osservava andare di fretta, le parole di Balzebù, le tornarono in mente.
“Gli uomini sono come i corvi, se smettono di credere in voi cadrebbe il paradiso” quelle parole avevano avuto uno strano effetto. Ogni volta che osservava gli umani, pensava alla perfezione, ma anche che qualcosa in loro non andava.
Dio li aveva creati, ma loro si sono ribellati contro il loro creatore, come fecero Lucifero e gli altri, ma allora perché continuavano a difenderli? Probabilmente negli umani vi era qualcosa di speciale che lui, ancora non riusciva a vedere.
Non si rese conto, immerso nei suoi pensieri che arrivò nella casa dei due “traditori” La prima cosa che udì fu un fracasso infernale e la soave voce di Crowley che suonava e cantava “We will rock you” dei Queen.
Vide il povero Aziraphale, uscire di casa.
-Ciao Gabriel.- Lui prese a guardare il principato che aveva le mani sulle orecchie. Evidentemente quel demone non aveva ancora imparato a suonare la chitarra elettrica in modo decente.-
-Come fai?- Chiese l'Arcangelo.
-In cosa?-
-A sopportare tutto questo fracasso, visto che se lo sta chiedendo tutto il quartiere.- In quel momento Aziraphale, capì che vi era qualcosa che non andava in Gabriel, ma quel pensiero si allontanò quando non vide Balzebù con lui.
-Lei?-
-In realtà doveva esserci, ma è stata chiamata con urgenza da Lucifero.-
-Da Lucifero? Pensi che stia tramando qualcosa?- A quelle parole Gabriel prese a pensare: Balzebù era il braccio destro del signore degli inferi e non era detto che il suo volerla vedere era per qualche losco piano, probabilmente vi era stata qualche ribellione tra le anime dannate.
-Non né ho idea, ma se li sotto stanno combinando qualcosa lo verremo a sapere...- Rispose per chiedere li la conversazione, mentre Crowley, aveva appena cambiato canzone e stavolta “Somebody to love”
-Peccato che Balzebù non sia venuta con te.- Aziraphale, sembrava dispiaciuto per l'assenza del demone.
-Da quando sei cosi amico con lei?-
-Abbiamo una passione per i libri e discutiamo e scambiamo idee su ciò che leggiamo e i punti vista di Balzebù sono sempre molto interessanti e la sua è un ottima compagnia, mentre tu ascolti Crowley suonare.- Ecco dove sparivano per ore intere, mentre al povero Arcangelo toccava subire ore di concerto del demone Crowley.
-Andiamo dentro ti preparo una bella tazza di tè- L'arcangelo accettò l'invito, basta che stava lontano dal demone musicista.
 
 
Il sole stava calando e il freddo cominciava a farsi sentire, nella città di Bristol. il cielo era coperto da nubi grigie minacciose che impedivano agli ultimi raggi del sole di illuminare il paesaggio. Le vie erano deserte e ogni cosa aveva perduto i suoi colori: strade, case e persino gli alberi ormai spogli da tempo sembravano riflettere come in uno specchio il colore plumbeo delle nubi.
Ad accompagnare questo pallore vi era anche un silenzio innaturale che dava a Bristol l’aria di una città abbandonata.
Astaroth camminava per le strade della città, in cerca di qualche vittima per cominciare il suo piano.
Era notte inoltrata quando il demone, trovò una giovane donne in un locale. Astaroth era di bell'aspetto ed era un seduttore per natura quindi faceva cadere ai suoi piedi qualsiasi donna o uomo a seconda delle circostanze.
Secondo la leggenda che veniva narrata su di lui, Astaroth era un demone della prima gerarchia e veniva sempre raffigurato come un uomo nudo con due paia di ali nere dietro la schiena, mentre i piedi e le mani sono di drago. In testa teneva una corna, mentre in mano un serpente e spesso lo raffiguravano cavalcare un lupo o un cane.
Astaroth rideva sempre quando sentiva queste storie su di lui, ma una cosa era vera. Il suo avversario era sempre stato San Bartolomeo che proteggeva gli uomini dalle tentazioni, ma man mano che i secoli passavano gli uomini erano sempre più attratti delle tentazioni.
Non ci volle molto per sedurre quella giovane donne, dai lineamenti delicati e un viso angelico, ma dal passato torbido.
Ballarono appiccicati, strusciandosi, scambiandosi baci molto passionali.
-Vuoi venire da me...- Erano quelle le parole che Astaroth, voleva sentirsi dire, e fu in quel momento che il demone, aveva pieno controllo su quella donna a cui non aveva chiesto nemmeno il nome perché non gli interessava.
Una volta arrivati nei pressi dell'abitazione della giovane, presero a baciarci molto prima di entrare in casa, ma una volta entrati, la fanciulla con piglio risoluto gli sbottonò i pantaloni e abbassò la chiusura lampo, ma fu Astaroth che la spinse all'indietro verso il letto, ma lei gli posò le mani sulle spalle, bloccandolo.
Quella giovane ci sapeva fare, pensò il demone e questo aumentò il desiderio e la voglia di farla sua.
-Concedimi qualche istante per ammirarti.- Era la prima volta che una donna, pronunciava quelle parole, ma non lo scalfì minimamente, ma acconsenti alla sua richiesta, però prese il viso tra le mani e la baciò.
Astaroth indietreggiò, finché non urtò contro il letto e vi accasciò. Lei, a quel punto, si trovò a cavalcioni su di lui, e si chinò per baciarlo di nuovo.
Sentì le mani del demone scivolare sulle sue cosce nude, infilarsi sotto la gonna e chiudersi intorno ai fianchi.
Per lei era la prima volta che andava con uno sconosciuto di cui non sapeva il nome, ma era talmente bello che si sarebbe fatta fare di tutto.
Un bottone dopo l'altro, lui le slacciò la camicetta nera e la aprì, mostrando il reggiseno dello stesso colore della camicetta.
Lui la guardò desideroso e passò la mano sui suo seni ancora coperti, fino a quando non lo abbassò, sfiorando il capezzolo.
Non perse tempo e prese a baciare e leccare il seno e i capezzoli, mentre la ragazza era in preda alla passione e l'eccitazione.
Lei era sempre a cavalcioni sopra di lui, ma con forza la spostò e fu lui a finire sopra. Lentamente le dita di Astaroth, finirono di nuovo sotto la gonna, per poi sollevarla scivolando dentro di lei. Lui iniziò a muoversi in modo ritmico e lei era completamente avvolta dai suoi movimenti. Quando raggiunse il piacere emise come un ruggito e i suoi occhi divennero color del sangue, ma ora che aveva dato piacere a quella fanciulla, doveva prendere la sua anima.
Lei vide che qualcosa improvvisamente era cambiato in lui, lei voleva urlare, nel vedere quell'uomo cambiare: Dietro la schiena apparvero due ali neri, ma prima che lei potesse urlare, lui mise una mano sulla sua bocca per coprire ogni grida.
Lei cominciò a dimenarsi, ma la forza di Astharoth era maggiore e la povera donna, dovette arrendersi.
Fu in quel momento che tolse la mano baciandola di nuovo, ma questa volta vide l'anima di lei uscire dal suo corpo, mentre la donna cominciò a spegnersi.
Ormai era diventata un anima inquieta e crudele, non apparteneva né all'inferno e né al paradiso, trovandosi a vagare sulla terra, terrorizzando poveri ignari che credono di vedere entità paranormali.
Astaroth scomparve, ricomparendo su un ponte, fino a quando vicino a lui comparve Baal.
-Cosa ci fai colei che governa gli spiriti ribelli?- Il demone dai lunghi capelli blu, prese ad osservare Astaroth, per poi sorridere.
-Ti sei divertito e vedo che già ti sei dato da fare, ma non è lei?-
-Cosa vuoi dire?-
-Ti scegli vittime che hanno qualcosa che possono farti ricordare Lord Balzebù, ma lei è innamorata di un altro e tu non potrai mai averla.-
-Innamorata e di chi?-
-Lo scoprirai da solo...-
-Non prendermi in giro Baal, lo sai che fine fanno coloro che osano prendersi gioco di me...-
-Non ti sto prendendo in giro e solo che ho la vista più lunga della tua...- dette quelle parole il demone sparì, lasciando Astaroth con mille domande a cui non riusciva a dare risposta.



Nota Autrice:
Eccomi di nuovo qui ad aggiornare. Io non so dove voglio andare a parare con questa storia, ma da quando ho scoperto l'amore per la coppia Gabriel/Balzebù, la mia fantasia ha preso a vagare senza fermarsi.
Ho voluto inserire demoni come Asmodeo che ho adorato proprio nella storia di Nao Yoshikawa, ma altri come Astaroth e Baal, ma compariranno anche altri due demoni.
Lucifero ha dato ordine di tentare gli umani per metterli contro gli uomini e uno di loro si è già messo all'opera.
Ringrazio la mia amica Nao Yoshikawa per avermi fatto amare questa coppia, per sclerare con me, ascoltare le mie follie, per leggere in anteprima e creare l'aesthetic.
Ringrazio tutti coloro che ariveranno fin qui.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***





 
Erano molto rare le apparizioni dell'arcangelo Micheal sulla terra. Osservava una rivista di di cronaca nera, fresca di stampa, arrivata in edicola quella mattina stessa. Il titolo sulla copertina era:” Una pacifica cittadina scioccata da un terribile omicidio”
Sotto quella frase c’era la foto di una giovane donna, di circa vent'anni bionda, ma qualcosa turbava l'arcangelo, l'espressione terrorizzata della giovane.
Qualcuno o qualcosa, l'aveva spaventata a morte e forse sapeva chi fosse il responsabile di tale atrocità.
Percepiva la forza di un demone nei paraggi e lentamente si allontanò dalla vista degli umani, per poi scomparire come se nulla fosse e comparire sul parte più alta del ponte sospeso che stranamente portava nella città dove era stato commesso l'omicidio. Fu li che Micheal incontrò uno dei demoni di primo ordine ovvero Astaroth.
Il demone aveva avvertito la presenza dell'arcangelo, ma rimase in silenzio ad osservare un punto ben definito.
Micheal prese a camminare per raggiungerlo, ma la foce fredda e glaciale di Astaroth, la bloccò all'istante.
-Guarda un po' chi si vede...Ogni tanto anche tu fuggi dal Paradiso troppo noioso?-L'arcangelo che diede il colpo di grazia a Lucifero non si scompose, anzi era piuttosto innervosita dall'atteggiamento del demone.
-Io sono convinta che tu centri con l'omicidio di quella ragazza.-In quel preciso momento Astaroth prese a ridere e la sua risata infastidiva talmente tanto Micheal.
-Voi arcangeli siete divertenti...Incolpate noi demoni di ogni cosa, quando non osservate attentamente ciò che fanno i vostri protetti.-
-Cosa vuoi dire?-
-Quella fanciulla potrebbe essere stata uccida da un essere umano, in fondo sappiamo entrambi che sono capaci di farlo e lo sai anche tu. Dio li ha creati a sua immagine e somiglianza e continua a proteggerli perché li ama tutti allo stesso modo.- L'arcangelo poteva osservare il modo di parlare di Astaroth che era infastidito e si notava che odiava gli esseri umani, ma rimase in silenzio ad ascoltare le parole del demone.
-Gli esseri umani che voi proteggete sono capaci di atti ignobili.- Concluse.
-Per questo esiste l'inferno.-Rispose a tono Micheal, ma lo sguardo di Astaroth si fece truce.
-La maggior parte della popolazione umana finirebbe all'inferno a subire le peggiori torture per l'eternità. Gli esseri umani hanno il continuo bisogno di scoprire e risolvere i grandi misteri della vita ed è vero solo esseri dotati di grandi capacità, ma anche di grande stupidità. Si sono ribellati una volta a Dio e lo potranno fare ancora e questa volta potrete solo osservate, perché la fine del genere umano, sarà anche la fine del regno dei cieli.- Astaroth cercava di confondere Micheal, per portare avanti il suo piano, ma era molto difficile, anche se leggeva nei suoi occhi il dubbio che subito dopo svanì.
-Le tue parole sono dettate solo dall'odio per gli esseri umani.- Ribatté lei, senza distogliere lo sguardo.
-Pensa quello che vuoi Micheal, la cosa non mi tocca minimamente, ma stai attenta che i tuoi preziosi umani compiono atti malvagi e se li proteggete non siete tanto migliori di loro.- Non appena pronunciò quelle parole il demone sparì, lasciando l'arcangelo da sola.
 
 
I cieli, creati da Dio, sono strumento della Provvidenza divina poichè sono disposti al fine di inviare sulla terra influssi ordinati e non casuali per guidare la vita dell'uomo verso Dio.
Se nell'inferno ogni dannato e ogni anima avevano una sede precisa in cui restavano puniti in eterno o in cui si fermavano per espiare un particolare peccato commesso. Nel Paradiso le anime beate non avevano nessun tipo di restrizione e potevano godere di ogni luogo, fino a quando le anime non vennero disposte in sette gruppi disposti secondo della virtù che gli era propria.
Spiriti difettivi, spiriti operanti per la gloria terrena, spiriti amanti, spiriti sapienti, spiriti combattenti per la fede, spiriti giusti e spiriti contemplanti.
Micheal dopo la breve conversazione con Astaroth era tornata nel regno dei cieli, fermandosi nel cielo della luna, dove le anime di quelli che, pur non avendo mai pecccato, decisero di non adempiere al proposito di prendere i voti offerti da Dio.
Avrebbe dovuto farsi rispettare di più da quel demone, ma le sue parole in qualche modo erano riuscite ad azzittirla, senza aver modo di poter controbattere.
Gli altri Arcangeli sapevano che avrebbe indagato sugli strani avvenimenti che si stavano manifestando sulla terra, ma non si aspettavano il suo ritorno cosi preso, cosi venne raggiunta da Gabriel e Uriel.
-Non ti aspettavano cosi preso?- Proferì Gabriel. I due arrivati, attendevano che Micheal rivelasse ciò che aveva scoperto.
-Lucifero e i demoni hanno qualcosa in mente.- Disse, mentre Gabriel, non poteva credere a ciò che aveva appena sentito.
I demoni infernali, avevano si causato qualche problema, ma lo facevano per provocarli, ma questa volta si erano spinti un po' oltre commettere un omicidio, andava contro le leggi di Dio, anche se loro prendevano ordini da Lucifero e il suo braccio destro ovvero Balzebù.
-Sei davvero convinta di questo?- Gabriel doveva essere sicuro, anche se sapeva che i demoni erano capaci di tutto, ma il suo problema derivava da ciò che provava per colei che governava gli spiriti della menzogna. Da parte sua, invece Micheal, non aveva menzionato la sua conversazione con Astaroth e le sue menzogne sugli esseri umani. Non erano perfetti, ma se Dio li proteggeva dovevano avere per forza qualcosa di buono.
-Sono sicura. La morte di quella fanciulla è fin troppo strana...- Micheal prese ad osservare Gabriel, per poi prendere parola.
-Tu sei a stretto contatto con Balzebù, perché non provi a indagare?- Non aveva altra scelta, ma sperava che Micheal si sbagliasse.
 
Il braccio destro di Lucifero si trovava nella secondo cerchio infernale, dove erano stati posti i lussuriosi.
Balzebù osservava quel luogo oscuro, dove soffiava una terribile bufera che trascinava le anime dannate e le sbatteva da un lato all'altro del Cerchio infernale.
Vi erano anche le anime dei lussuriosi morti violentemente, che volavano formando una lunga linea simile a quelle degli uccelli in volo.
Balzebù ricorda uno ad uno, tutti i personaggi che vi erano in quel vortice, ed erano tutti personaggi che avevano lasciato un'impronta nella storia dell'uomo.
Il demone ricordò Didone, Cleopatra, Elena, Achille e Paride e dopo aver ricordato tutti quei nomi prese a sbuffare, pensando che anche lei potrebbe finire come quelle anime, visto il suo amore impossibile per un angelo, anzi il più idiota tra gli arcangeli.
Doveva andare sulla terra per controllare Crowley e poter iniziare a far agire i suoi spiriti, ma mentre si stava allontanando, Asmodeo comparve davanti a lei.
-Cosa vuoi?-
-Potrei venire con voi, Lord Balzebù?- Chiese con uno sguardo da bambino che voleva il giocattolo. Sapeva anche se non l'avrebbe accontentato avrebbe sentito le sue lamentele per l'eternità.
-Va bene, ma ad una condizione, non dovrai dire a Crowley della tua passione per la musica, altrimenti la mia esistenza eterna sarà messa a dura prova.- Asmodeo accettò il patto con il suo superiore, ma lui era un demone e non avrebbe mai mantenuto le promesse.
Aveva l'opportunità di potersi confrontare con Crowley che era amante del rock quanto lui e poteva farsi andare bene che fosse un traditore che aveva una relazione con un angelo.
I due si teletrasportarono, comparendo nella casa dove vivevano Aziraphale e Crowley. Nell'aria vi era un odore di qualcosa di dolce, evidentemente l'angelo stava preparando dei muffin, improvvisamente vennero investiti da un profumo invitante di cioccolato e fragola.
Azirapahale uscì dalla porta indossava un grembiule bianco con disegni di vari tipi di frutta.
Asmodeo prese a ridere, ma Balzebù, lo fulminò con lo sguardo.
-ben arrivati.- Disse l'angelo, anche se non si aspettava di vedere anche Asmodeo insieme a Balzebù.
In quel preciso momento arrivò anche Crowley che teneva in mano la sua chitarra, ed in preda a una crisi di nervi.
-Le corde della mia chitarra si sono spezzate.- Asmodeo prese ad osservare la chitarra, mentre Balzebù, prese ad osservare l'angelo.
-Sia ringraziato Lucifero per questo regalo.- Furono le parole del braccio destro del signore degli inferi, mentre Crowley stava cominciando a dare di matto e purtroppo Asmodeo cominciò a mettere il carico per farlo infuriare ancora di più e i due cominciarono a discutere non solo sulla chitarra, ma anche di chi fosse più bravo a suonarla.
-Ti sfido.- Proferì Crowley.
-Dimmi dove e quando e ti mostrerò cosa significa essere un vero rocker.- La povera balzebù, si mise le mani sulle tempie, mentre Azirapahele le offrì un muffin al cioccolato, nel tentativo di calmarla.
Purtroppo oltre a quei due l'arrivo di Gabriel peggiorò la situazione.
-Balzebù devo parlarti...- L'espressione dell'arcangelo era seria, ma lei non si scomponeva, anzi lo guardava come se volesse sfidarlo.
-Sono qui...-
-Cosa state tramando all'inferno?- Dritto al punto come sempre, ma Balzebù sapeva perfettamente come rispondere.
-Io devo tenere a bada questi due che sono l'incrocio tra Pena e Panico.- Puntando il dito verso di Crowley e Asmodeo.
-Tu mi chiedi cosa stiamo tramando? Dai Gabriel voi in paradiso non avete proprio nulla da fare e vedete congiure da ogni parte. Dovete rilassarvi...- Lo stava prendendo in giro e Balzebù era molto brava con le parole.
-Cosa mi dici degli strani avvenimenti che si stanno verificando?- Lo sguardo del demone in quel momento si fece glaciale e per la prima volta Gabriel aveva paura, paura di quello sguardo e di ciò che lei in quel momento provava odio per gli umani e per coloro che li difendevano.
-Ogni cosa che succede sulla terra incolpate noi. Osservare gli umani che sono capaci solo di uccidersi tra di loro, creare guerre, pandemie, uccidere membri della propria famiglia...Se vuoi posso continuare all'infinito, visto che ogni giorno arrivano tantissime anime dannate che hanno commesso atrocità e tu e tuoi amichetti puri e casti, venite e ci incolpate senza una prova?- Gabriel era in silenzio, non sapeva cosa rispondere. Anche gli altri si erano azzittiti. Asmodeo sapeva bene che nonostante il piano che stavano mettendo in atto, gli umani avevano molte responsabilità.
-La prossima volta abbia la decenza di portarmi delle prove invece di incolparmi, ma devi sapere una cosa Gabriel: è nella natura dei demoni, tentare gli uomini e loro sono deboli e questa e la nostra forza, ma non è detto che tutte le cose orrende che capitano in questo mondo è colpa di coloro che sono stati confinati all'inferno.- Era tutto cosi strano, lui non voleva arrivare a una lite con Balzebù, ma alla fine era accaduto.
-Andiamo Asmodeo, torniamo nel nostro inferno, lontano da questi esseri troppo superiori che non riescono a vedere che il problema lo hanno sotto gli occhi.- Pronunciate quelle parole Balzebù sparì, mentre poco dopo venne seguita da Asmodeo che sbuffò e guardò malissimo l'arcangelo per aver disturbato la sua lite con Crowley.
 
Intanto Astaroth, stava girando tutto l'inferno alla ricerca di Baal e il motivo era soltanto uno voleva sapere il significato delle sue parole. Balzebù, non poteva essere innamorata e se lo era voleva sapere chi fosse quell'idiota che aveva corrotta facendole provare un sentimento di amore.
-Baal.- Gridava per tutto l'inferno, fino a quando non comparve davanti a lui.
-Mi stavi cercando?-
-Voglio la verità?- Astaroth era disposto a tutto e non l'avrebbe lasciata andare, finché non avrebbe parlato.


Note Autrice:
Avrei dovuto aggiornare venerdì, ma non sarei stata sicura di riuscirci e per questo ho rimandato la pubblicazione di un'altra long per inserire il nuovo capitolo.
Fa la sua comparsa MIcheal che ha una conversazione con Astaroth.
L'obiettivo dei demoni è mettere in confusione gli angeli e mettere gli umani contro quest'ultimi.
Mi piace inserire anche scene divertenti tipo con Asmodeo che lo immagino a cui piace scherzare e prendere in giro.
Gabriel e Balzebù hanno avuto una lite, mentre Astaroth vuole risposte da Baal.
Nel prossimo capitolo ci sarà una scena erotica. I personaggi protagonisti li scoprirete la prossima settimana.
Ringrazio come sempre Nao Yoshikawa per aver letto il capitolo in anteprima e per l'aesthetic.
Spero di continuare a fare un buon lavoro con questa storia a cui tengo.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***




 
Lo sguardo di Astaroth non si distoglieva da quello di Baal. Nessuno dei due cedeva, mentre accanto a loro si udivano le anime dannate che volteggiavano nell'aria, chiedendo ancora e sempre una pietà che nessuno avrebbe mai concesso.
Un sorriso comparve sul volto della padrona degli spiriti ribelli, ed il motivo lo aveva davanti. Astaroth uno dei demoni più temuti si era innamorato del braccio destro di Lucifero, di colei che mai avrebbe avuto.
-Va bene, Astaroth hai vinto, ma prima dovrai venire con me.- Il demone alzò lo sguardo verso le anime e accettò il compromesso di Baal. Aveva collaborato molte volte con lei, ed era uno dei demoni più spietati dell'inferno. Amava la solitudine e agire per conto proprio, portando sempre a termine le sue missioni.
I due demoni si teletrasportarono e si ritrovano nel quartiere di Brixton, zona a sud di Londra.
-Perché siamo qui?- Chiese Astaroth, mentre si voltava verso Baal che era intenta ad osservare una scuola, evidentemente era quello il luogo dove avrebbe colpito.
Non rispose, ma si mosse velocemente verso il suo obiettivo fermandosi sul terrazzo. Baal conosceva il suo obiettivo e ciò che doveva fare.
La sua attenzione andò sull'unica persona presente in quel luogo: una ragazza dai capelli corti e gli occhi di chi aveva pianto. Lei guidava gli spiriti ribelli, ma quella volta stava facendo qualcosa di diverso che avrebbe sicuramente messo in difficoltà gli angeli.
I due demoni non era visibili, ma Baal si avvicinò moltissimo alla giovane, sussurrandole qualcosa all'orecchio che Astaroth poteva udire.
-Povera piccola, sei stata messa da parte dalle tue compagne solo invidia, solo perché sei stata usata per raggiungere uno scopo e poi ei stata gettata via come della spazzatura.- La giovane si voltò, ma dietro di lei, non vi era nessuno, ma Baal continuava nella sua opera. Vuoi vendetta...Tu non sei una ribelle hai sempre obbedito, ma ora la situazione e diversa. Punisci colei che ti ha fatto escludere, puniscila e sarai libera di tornare alla tua vita.- Astaroth aveva capito, aveva compreso, Baal era riuscita a corrompere quella studentessa, erano bastate poche parole semplici ed efficaci per far uscire la parte più oscura di una persona, anche giovane come quella ragazza che avevano davanti.
Baal poteva benissimo prendere possesso del corpo di quella studentessa, ma poi avrebbe attirato l'attenzione di quei simpaticoni angelici e dei loro “gli umani sono protetti da Dio”, “Gli umani sono il futuro e noi dobbiamo proteggerli” per Baal ciò che meritavano gli uomini era l'estinzione per la loro mania di grandezza e di potere che li rendeva odiosi e viscidi.
Entrambi i demoni la videro lasciare il terrazzo e dirigersi verso la classe. I due la seguirono per osservare la scena che sarebbe stata molto divertente.
Gli studenti si stavano rilassando e quando lei entrò in classe tutti cominciarono a fissarla, mentre alcune sue compagne di classe presero a ridacchiare e prenderla in giro per delle false voci che erano state mandate in giro.
Si avvicinò ad un banco e prese un taglierino che un suo compagno teneva nell'astuccio e lentamente si avvicinò a quel gruppo di ragazze. Astaroth vide Baal cambiare espressione diventando gioiosa, perché sapeva cosa stava per compiere.
Si fermò faccia a faccia davanti a colei che aveva iniziato il suo calvario e poco dopo si scatenò il caos.
L'aveva colpita con il taglierino prima in viso e poi sul torace più volte. Tutti uscirono dalla classe, mentre lei, sopra alla sua compagna continuava a colpirla, fino a quando degli insegnanti non entrarono e la fermarono, ma ormai la vendetta era stata fatta. Si era vendicata della sua compagna di classe.
Baal vide l'anima staccarsi dal corpo della povera studentessa uccisa che prima venne avvolta da una luce dorata, ma poco dopo si trasformò diventando rossa, mentre grandi mani uscivano dal terreno, prendendo l'anima per portarla all'inferno.
-Vorrei tanto sapere chi va in Paradiso di questi tempi- Si domandò Baal sbuffando.
-Gli umani sono tutti uguali finché avranno dei sentimenti negativi finiranno sempre all'inferno.- concluse Astaroth che ora voleva sapere la verità su Belzebù.
Tornarono nel terrazzo mentre fuori dalla scuola cominciarono a fermarsi macchine della polizia e alcune ambulanze.
-Vuoi dirmi cosa sai di Belzebù?-
-Non hai nessuna speranza con lei.- Quelle parole non fecero altro che aumentare la sua curiosità e rabbia.
-Perché il nostro capo è innamorata di Gabriel.- Quelle parole “innamorata” e “ Gabriel” non potevano esistere. Belzebù non poteva amare un Arcangelo, specie quel signor so tutto io.
-Come hai fatto a scoprirlo?-
-Ho l'occhio più lungo del tuo e riesco a capire quando qualcuno nasconde un segreto, ma sai Belzebù sta facendo tutto il possibile per far sparire quel sentimento per l'Arcangelo Gabriel.-
-Lei deve essere mia, non di quel signorino con la tunica.- Baal in quel momento prese a ridere.
-Se devi far qualcosa, devi agire in fretta prima che sia troppo tardi.- Pronunciate quelle parole sparì, lasciando Astaroth avvolto nei pensieri.
 
 
-Lancialo più a destra.- Asmodeo prese a lanciare in aria la testa di una statua raffigurante Gabriel, mentre Belzebù lo inceneriva.
-Un 'altra...- Asmodeo si divertiva a vedere il suo capo infuriata con l'Arcangelo Gabriel, ma ormai aveva incenerito circa cinquecento statue.
-Possiamo fermarci per ora?- Chiese il demone con l'espressione da cane bastonato.
-Non hai impegni all'inferno, devi solo svolgere l'ordine di Lucifero.-
-In realtà dovrei andare a eseguire gli ordini.-
-Dove?-
-Un bel cinema.- Belzebù lo guardò con espressione truce. Asmodeo era molto simile a Crowley, ed era per questo che ci andava d'accordo, ma delle volte lo voleva uccidere.
-Ho fame.-
-Da quando i demoni hanno fame?- Chiese Belzebù, ma Asmodeo non rispose. Il braccio destro di Lucifero fece cenno ad Asmodeo di andare a compiere il suo dovere. Una volta rimasta sola prese tra le mani la statua e prese a fissarla.
-Vorrei odiarti, ma non riesco.- La posò in terra e prese ad osservare il secondo cerchio, quello dei golosi, le anime che si trovavano li erano colpevoli di eccessivo amore per il cibo e le bevande: Erano tormentati da fame e sete continua, stimolata dal profumo di dolci frutti che pendevano da due alberi posti all'ingresso e all'uscita e da d'acqua che sgorgava dalla roccia e saliva verso l'alto.
Non voleva stare rinchiusa all'inferno e decise di tele trasportarsi nel luogo che amava ovvero la torre di Londra.
Era quasi il tramonto e gli ultimi visitatori si stavano sbrigando ad uscire visto che le visite turistiche stavano finendo. Si trovava nella zona dove venivano eseguite le esecuzioni. I criminali, che non appartenevano alla classe nobiliare, venivano impiccati in esecuzioni pubbliche. Sette nobili, tra cui cinque donne, furono decapitati all’interno del complesso e sepolti nella cappella reale.
-Sapevo di trovarti qui- Aveva riconosciuto quella voce, ma non si voltò.
-Cosa ci fai qui? Ti hanno inviato i tuoi amichetti?- La voce di Belzebù era infastidita.
-Non mi ha inviato nessuno...Sono qui per parlare della nostra conversazione.- Belzebù prese a ridere ad alta voce, per poi girarsi verso l'Arcangelo.
-Parlare della nostra conversazione? Suvvia Gabriel di cosa dovremmo parlare? Tu e tuoi amichetti per proteggere questi idioti umani incolpate sempre noi demoni.-
-Sai che non è sempre cosi.- Il demone alzò il sopracciglio e cercando di rimanere calma e tranquilla, altrimenti Gabriel avrebbe fatto la fine delle statue che aveva incenerito.
-Non è sempre cosi? Che carini che siete lassù...Cosa avete al posto degli occhi? Guardate quello che fanno?- Gabriel stava per rispondere, ma comparve Astaroth che era giunto in quel luogo per parlare con Belzebù, ma quando vide anche l'Arcangelo, provò un senso di odio e gelosia.
Ignorò completamente Gabriel, si avvicinò a Belzebù e la baciò. In quel momento Gabriel osservava la scena di quel bacio senza poter fare nulla.
Lui non poteva mostrare i suoi sentimenti per un demone, ma provava un profondo fastidio. Un Arcangelo non poteva mostrare gelosia, non era ammissibile che la provasse, ma allora perché voleva colpire Astaroth? Doveva andare via prima che potesse fare qualcosa di cui si sarebbe pentito. Scompare lasciando i due demoni da soli.
Quando Astaroth staccò le sue labbra da quelle di Balzebù, la guardò per un breve istante, per poi avvicinarsi di nuovo.
-Ti farò dimenticare quell'Arcangelo.- Sparì senza aggiungere altro, lasciando Belzebù da sola, avvolta nel silenzio della torre.



Note Autrice:
Sono riuscita finalmente ad aggiornare.
In questo capitolo non succedono moltissime cose: vediamo all'opera Beel che poi rivela ad Astaroth di chi sia innamorata Balzebù e poi il bacio.
Mi piace scrivere di demoni infernali e di triangoli amorosi. Gabriel essendo un angelo cerca di contenere la sua gelosia quindi torna nel suo mondo. Adoro il rapporto tra Balzebù e Asmodeo che non è amoroso.
Quando descrivo l'inferno o il paradiso mi ispiro alla Divina Commedia di Dante.
Ringrazio Nao Yoshikawa per leggere i capitoli in anteprima e l'aesthetic.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***




 
L'arcangelo Gabriel era seduto su una nuvola che in quel momento stava passando sopra l'oceano immobile.
Non sapeva come sentirsi. Da quando aveva assistito al bacio tra Balzebù e Astaroth, aveva desiderato eliminare quel demone che aveva osato tanto.
Sapeva benissimo che quella era una situazione molto complicata. Balzebù non poteva amarlo e lui non poteva amarla.
In quel momento nella sua testa poteva sentire la voce di Michel che con la sua aria da “ so tutto io” diceva: “Tu sei un arcangelo e lei un demone, non potete amarvi e non ti amerà mai come ti ama Dio” In quel momento posò le mani sulle sue tempie per far scomparire la voce stridula di Michel. La sua mente, però continuava a torturarlo e vagava, non riusciva a smettere di pensare a Balzebù, chiedendosi cosa stesse facendo, se in quel momento era sola o in compagnia di Astaroth.
Voleva e doveva mantenere la mente lucida, altrimenti non ce l'avrebbe fatta a sopportare quello che portava dentro e sarebbe esploso, nessuno degli altri arcangeli non dovevano sapere quello che lui provava per Balzebù, altrimenti sarebbe accaduto qualcosa di davvero irreparabile. Improvvisamente una farfalla si piazzò accanto a lui, era cosi vicina che ne poteva percepire il battito delle sue ali, e questo attirò l'attenzione di Gabriel.
La farfalla sbatteva lentamente le ali, mentre si alzava in volo per posarsi dolcemente sulla spalla dell'arcangelo.
Poco dopo la farfalla riprese il volo, per poi prendere le sembianze di Micheal.
Gabriel rimase immobile, mentre il suo sguardo prese ad osservare la nuova arrivata.
-E' strano vederti cosi lontano dal Paradiso.- Disse Gabriel. Aveva capito il motivo per cui si trovava li, voleva sapere se aveva scoperto qualcosa riguardo gli ultimi avvenimenti sulla terra.
-Volevo sapere se hai novità?- Rispose con tono tranquillo Micheal.
-Purtroppo no. Ho tentato di parlare con la mia”amica” demone, ma mi ha semplicemente risposto che i demoni non stanno tramando nulla di losco, anzi si comportano come sempre.- In quel momento un sorriso apparve sullo sguardo di Gabriel, per poi riprendere a parola.
-Non sono cosi sciocchi da dirci se stanno tramando qualcosa...-
-Tu cosa pensi di tutta questa storia?-
-Non so cosa pensare, ma ho l'impressione che i nostri protetti non siamo poi cosi buoni e che molte volte fanno cose orribili, anche se molte volte sono aiutati dai demoni, ma questa volta stanno facendo tutto da soli.- Gabriel aveva ragione, Balzebù non era cosi stupida da rivelargli i segreti di coloro che vivevano all'inferno.
Micheal non sapeva cosa rispondere, ma lei pensava che gli esseri umani erano creature innocenti e tutto quello che facevano era opera dei demoni, ma se non fosse cosi, cosa sarebbe accaduto.
I due arcangeli osservarono il mare immobile, ma loro sapevano, loro avvertivano che presto sarebbe accaduto qualcosa.
 
Per Asmodeo la vita da demone era eccitante, ma anche quella da fan del rock era divertente.
Quella sera dopo essersi scatenato ad un concerto, si trovava in uno dei tanti pub di Londra. Come spesso capita succede di incrociare lo sguardo di qualche ragazza, capitava anche che lo sguardo della giovane non si staccava da Asmodeo.
Il demone sapeva di essere affascinante e si considerava il più figo tra i demoni dell'inferno.La prima cosa strana di quella sera fu il suo sguardo fisso mentre diceva qualcosa all’orecchio dell’amica, classica mossa che dovrebbe far capire all'uomo, in genere, che vi era un apprezzamento nell'aria.
Asmodeo però era molto furbo e quella situazione, poteva andare a suo vantaggio e mettere all'opera il suo piano contro gli esseri umani.
Lui era lo spirito della collera e non vi era cosa più bella di far litigare quella ragazza con la sua amica.
In quel momento Asmodeo, si alzò e andò verso il tavolo dove erano sedute le ragazze, ma invece di andare da colei che aveva iniziato con lui il gioco di sguardi, andò dall'amica chiedendole se voleva qualcosa di bere.
Fu in quel preciso momento che Asmodeo utilizzò i suoi poteri facendo in modo che la giovane accettasse, mentre i suoi spiriti, cominciavano l'opera con colei che era stata “tradita” dall'amica.
Asmodeo offrì dei cocktail alla ragazza, mentre con la coda dell'occhio, osservava l'altra in piena collera e presto si sarebbe scagliata contro di lei.
La gelosia tra donne era una brutta bestia e doveva ammettere che si divertiva a vedere le risse con il gentil sesso protagoniste.
Era giunto il momento. L'altra ragazza si avvicinò e prese per i capelli l'amica che si stava divertendo con Asmodeo.
La rissa aveva ebbe inizio e doveva concludersi con qualcosa di forte.
Il demone in quel momento si rese invisibile e si godeva la scena, le due se le stavano andando di santa ragione. Schiaffi, graffi e anche calci, ma alla fine arrivarono anche oggetti da taglio. Le due presero a ferirsi con i vetri delle bottiglie rotte o coltelli.
Alla fine riuscirono a dividerle, ma le ferite delle due erano abbastanza gravi e di questo Asmodeo era soddisfatto.
Avrebbe saputo dai suoi spiriti come si fosse conclusa la sua missione.
Prima di andare prese la play station quattro che il proprietario del pub teneva nel suo locale e Guitar Hero, per poi scomparire e comparire davanti casa di Crowley e Aziraphale.
Dalla piccola e confortevole dimora dove i due disertori si erano rifugiati, si poteva udire il suono di una chitarra elettrica.
Crowley stava facendo sentire un pezzo da lui composto, ma il povero angelo cominciò ad avere il mal di testa.
Con la sua solita aria da arrogante, si teletrasportò all'interno della casa.
-Boom Baby.- La sua entrata in scena attirò l'attenzione dei due. Crowley notò immediatamente ciò che Asmodeo aveva tra le mani.
-Non avevo nulla da fare e mi annoiavo all'inferno e ho preso in prestito questa play station per fare una partita con il grande chitarrista Crowley.- Gli occhi del demone traditore si illuminarono, ma prima di accettare doveva convincere Aziraphale.
-Ti prometto che non faremo danni.- Il povero angelo già doveva convivere con la passione di Crowley, ma in tutto quello vi era una cosa positiva. Poteva rinchiudersi nella sua libreria e non dover ascoltare Crowley mentre suonanva.
-Va bene, ma ad una condizione non voglio trovare la casa in fiamme e questo non vale sono per te Crowley, ma anche per Asmodeo.- Concluse l'angelo
-Promesso.- Dissero entrambi con l'espressione da bambini in cui gli era stato dato un compito e non dovevano disubbidire.
-Ci conviene fare come ha detto altrimenti ci ritroveremo a dover affrontare un angelo molto arrabbiato.-
-Mi stai dicendo che è peggio di Balzebù fuori controllo?-
-Peggio...-
Prima che i due demoni potessero cominciare la loro partita si presentò al loro cospetto Gabriel.
-Ecco che appare sempre nei momenti meno opportuni.- DisseCrowley, mentre si sedeva sul divano con l'espressione arrabbiata e le braccia conserte.
Aziraphale andò incontro a colui che dovrebbe essere il suo superiore.
-Tutto bene?- Chiese, ma lo sguardo di Gabriel, si posò su Asmodeo. Si avvicinò a lui con un aria da superiorità.
-Voglio sapere cosa state tramando?- Il tono di voce dell'arcangelo non era serio, ma Asmodeo, non di fece intimorire.
-Quello che facciamo ogni singolo giorno da migliaia di anni: Osservare le anime che arrivano negli inferi e quando abbiamo tempo tentiamo gli umani, ma in questo periodo i vostri protetti non hanno bisogno del nostro aiuto.- Un sorriso comparve sia sul volto di Asmodeo che su quello di Crowley.
-Cosa vuoi dire?-
-Avete gli occhi per vedere? Si stanno massacrando a vicenda e poi arrivano tutti a farci compagnia all'inferno.- l'espressione di Asmodeo era seria, ma fu Crowley a prendere parola per cercare di alleggerire in qualche modo i toni.
-Stammi a sentire arcangelo con il vestitino, possibile che ogni cosa che succede in questo mondo è sempre colpa dei demoni?- Era la prima volta dopo secoli che Crowley difendeva la sua fazione.
-Perché voi avete sempre corrotto gli umani.- Rispose l'arcangelo.
-Davvero? Sei proprio cosi sicuro di questo? Quando ancora ero un demone che faceva i suoi comodi per la terra, volevo portare un po' di panico, ma gli umani mi anticiparono per quanto riguarda l'inquisizione spagnola, ma posso elencarti vari fatti storici che hanno segnato la vita degli umani.-
Le parole di Crowley incuriosirono molto Gabriel che gli diede il permesso di continuare. Raccontò di come Lilith doveva creare il panico in Francia, ma gli umani la precedettero dando vita alla rivoluzione francese e per vendicarsi uccise Robespierre.
Vi erano stati molti altri avvenimenti e Crowley non voleva metterci ore per elencarle tutti.
Gli fece capire che prima di giudicare i demoni di controllare coloro che vivono su quella terra e di controllarli meglio.
Nel frattempo Asmodeo ricevette un messaggio dai suoi spiriti che confermavano che le due giovani erano ricoverate in gravi condizioni e che non sarebbero sopravvissute per via delle numerose ferite.
Gabriel rimase in silenzio, mentre i presenti lo osservavano, ma Aziraphale cercava di scrutarlo come se capisse il malessere che in quel momento provasse.
-Gabriel lasciamo i due demoni giocare con quell'aggeggio. Andiamo nell'altra stanza dove ti preparo una tazza di tè.- Quella era solo una scusa per parlare con l'arcangelo.



Note Autrice:
Mi scuso per il ritardo nel pubblicare il nuovo capitolo, ma il lavoro mi ha tenuto molto impegnata e sono riuscita ad aggiornare solo questa storia.
Volevo venisse un capitolo migliore, ma alla fine dopo varie letture ho deciso di lasciarlo cosi.
In questo capitolo Asmodeo compare molto spesso e quando scrivo di lui, lo immagino stile Kuzko delle follie dell'imperatore.
Gabriel invece e il solito che si fa mille domande anche per quanto riguarda Balzebù.
A proposito di Balzebù in questo capitolo viene solo citata, ma nel prossimo comparirà nuovamento insieme a Astharoth, mandando su tutte le furie il povero Gabriel
Ringrazio tutti coloro che hanno speso due minuti per leggere le note e il capitolo.

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***





 
Lucifero era il nemico numero uno, sia per gli uomini che per Dio.
Lucifero si opponeva alla volontà di Dio.
Il signore degli inferi era sul suo trono e una luce soffusa dovuta alle lingue di fuoco dell'inferno, si rifletteva sul suo volto.
Lucifero era il preferito di Dio, ma la sua sete di potere lo aveva spinto a troppo. La sua sete di potere e di vendetta su coloro che governavano il Paradiso non si era mai spenta, anzi questa volta tutto sembrava andare a suo favore.
Stava aspettando l'arrivo di Belzebù. Quando lei entrò nella sala, si inchinò al suo signore, era il suo braccio destra, colei di cui si poteva fidare ciecamente.
Tutti negli inferi temevamo Bellzebù, persino gli arcangeli osavano sfidarla, l'unico con cui aveva dei rapporti era Gabriel a cui era toccato il compito di sorvegliare Aziraphale e Crowley.
-Dunque- Pronunciò Lucifero fermandosi un attimo e trattenendo le parole che aveva sulla punta della lingua ancora per qualche secondo.
-Il piano che ci permetterà di distruggere il Paradiso come sta proseguendo?-
-Tutto procede bene. Gli Arcangeli hanno dei sospetti, ma nulla di cui dobbiamo preoccuparci. La maggior parte degli umani provano dei sentimenti negativi e sono molto pochi coloro che sono puri, si possono contare sulle dita delle mani.-
Lucifero nel sentire quelle parole era molto soddisfatto di udire quelle parole.
-Nel corso degli anni il mio nome è stato associato ad ogni cosa negativa che accade nel mondo. Questo mi rende orgoglioso, ma sai Belzebù, questi umani mi infastidiscono perché sono demoni, possono avere un volto angelico, ma demone nel cuore, ed è per questo motivo giungono negli inferi.- Belzebù capiva perfettamente le parole di Lucifero, anche lei aveva visto gli uomini nel corso dei secoli, creare del buono, ma poi distruggersi per conquistare dei territori, per conquistare una donna, per denaro o semplicemente per vedetta.
-Questa volta non falliremo...- La loro conversazione durò molto poco. Colei che guidava gli spiriti della menzogna si congedò.
Non aveva dato modo a Lucifero di chiederle cosa la turbava, ma molto probabilmente aveva capito che qualcosa la tormentava. Il bacio che Astaroth le aveva dato continuava a tormentarla e da quel momento non aveva visto più il demone, come non aveva visto Gabriel, anzi evitava di andare da Crowley e Aziraphale.
Avvolta nei suoi pensieri non si era resa conto che era arrivato nel secondo cerchio. Balzebù si ritrovò in un luogo buio, dove soffiava un'incessante bufera che trascinava le anime e li sbatteva da una parte e l'altra del secondo girone.
Il principe infernale osservava le anime che giungono davanti a delle rovine, emettendo grida, lamenti e imprecando Dio, cose che in quel luogo si sentono tutti i momenti e la cosa divertiva Belzebù. Il girone dei lussuriosi era il più divertente secondo Asmodeo e trovavi tantissime anime interessanti con storie diverse, ma che finivano sempre nello stesso modo: La morte violenta. Doveva ammettere che Asmodeo prendeva tutto alla leggera, ma almeno era l'unico con cui poteva parlare e divertirsi, prima di lui vi era stato Crowley che preferiva altri gironi a quello.
In quel momento, pensando proprio dove si trovava colui che dominava gli spiriti della collera.
Balzebù tornò ad osservare quello stormo di anime e cominciò a provare un senso di angoscia che era molto strano per un demone come lei.
Improvvisamente accanto a lei apparve colui che non vedeva dal giorno in cui le aveva rubato un bacio.
-Sei uscito dalla tua tana Astaroth.- La voce di Balzebù era glaciale come se in quel momento la sola presenza di lui, la faceva innervosire.
-Scusami, ma sono stato in viaggio per eseguire i tuoi ordini e quelli di Lucifero.-
-Dove saresti stato?-
-Spagna, Italia e Portogallo e devo dire che mi sono divertito moltissimo. Ti saresti divertita anche tu, se la smettessi di pensare a quell'arcangelo.- In quel momento le sue parole, le tornarono alla mente.
“Ti farò dimenticare quell'arcangelo”
-Tu pensi che mi sia innamorata di Gabriel? Noioso e pieno di se, il signor tutto io del Paradiso...Come hai potuto minimamente pensare che possa piacermi quel principino in tunica. Avrai preso qualche intruglio che prepara Asmodeo...- In quel momento Astaroth, prese a fissarla, non sapeva se stava dicendo la verità o mentendo, ma Balzebù era molto brava a nascondere ciò che provava.
-Baciami davanti a lui cosi mi tolgo questo dubbio.- Era serio, mentre diceva quelle parole, voleva una prova da lei, ma perché? I suoi sentimenti per Gabriel, dovevano essere tenuti nascosti e non aveva altra scelta che assecondare la proposta di Astaroth, almeno avrebbe chiuso quella storia e sopratutto quelle voci di lei e di Gabriel.
-Se proprio devo lo farò, ma poi non voglio più sentir parlare di amore tra me e Gabriel. Tra me e lui vi è solo un rapporto “lavorativo”.-
 
 
Aziraphale versò la tisana zenzero e limone in una tazza, per poi passarla a Gabriel. Il principato prese ad osservare attentamente il suo superiore.
Si notava perfettamente che qualcosa lo tormentava e cominciò a testare il terreno.
-Vuoi dirmi cosa sta succedendo?- Chiese con un tono di voce comprensivo.
-Problemi con i demoni.- Rispose secco
-Da quello che ho potuto capire, lassù in paradiso, pensate che i demoni stanno combinando qualcosa e visto che tu devi controllarmi ti hanno inviato a chiedere a Balzebù, ma ti è andata male.- Aziraphale sapeva comprenderlo e capirlo, molto meglio degli altri Arcangeli.
Intanto nell'altra stanza Asmodeo e Crowley, si stavano sfidando e cominciavano a fare un gran baccano, ma finché non distruggevano nulla, andava più che bene.
-Come fai a sopportare tutto questo?-
-Sono abituato Gabriel e poi quei due sono delle prime donne a cui piace sfidarsi.- A quel punto Gabriel prese a ridere, anche se i suoi pensieri su Balzebù non lo lasciavano.
-Secondo Micheal i demoni sono la causa degli avvenimenti che si stanno verificando sulla terra.- dopo aver udito quelle parole, Aziraphale, prese a fissare Gabriel, per poi prendere a bere un po' di tisana.
-Sai benissimo che lei molto spesso esagera.-
-Cosa vuoi dire?-
-Vedi Gabriel, nel corso dei secoli che ho passato sulla terra, io stesso ho incolpato Crowley di molti avvenimenti che poi ho scoperto essere causati dagli uomini senza l'aiuto dei demoni infernali. Ci sono uomini buoni e cattivi, bisogna saperli riconoscere.- Poco dopo sorrise e prese di nuovo parola.
-Sappiamo entrambi che Micheal si crede la più potente solo per aver dato l'ultimo colpo a Lucifero e averlo inviato all'inferno.- Aziraphale tutti i torti non li aveva, in fondo anche lui ogni tanto trovava Micheal esagerata, ma alla fine gli umani era dei loro protetti ed era il compito che Dio aveva dato a loro.
-Ti faccio un esempio...L'arcangelo Micheal comparve a Giovanna D'Arco dandole il compito di salvare la Francia dalla conquista inglese e alla fine ha fatto una brutta fine, bruciata al rogo per volere degli umani e non dei demoni, non fraintendermi, io non li sto difendendo, ma voglio dargli il beneficio del dubbio.- In effetti ricordava benissimo quell'avvenimento, e in quel periodo storico, vi era la caccia alle streghe che secondo gli umani erano complici di Lucifero e andavano contro Dio.
Aziraphale voleva parlare anche di Balzebù, si era accorto che Gabriel provava dei sentimenti per lei, ma vennero interrotti, proprio dall'arrivo del braccio destro di Lucifero e Astaroth.
Tutti corsero in giardino, anche Asmodeo che temeva un bel rimprovero da parte del suo capo, ma non avvenne.
Quando tutti i presenti si trovarono nel giardino, Balzebù, osservò Gabriel con aria di sfida, per poi prendere a guarda Astaroth e infine avvicinarsi a lui e baciarlo davanti a tutti.
Fu un bacio passionale da parte di entrambi. Crowley e Asmodeo osservavano a bocca aperta la scena.
-Ho perso la scommessa...- Disse il demone traditore, intanto Aziraphale, osservava Gabriel che stava cominciando a perdere il controllo.
-Ci conviene andare via da qui...- Disse Balzebù
-Conosco un bel posto dove possiamo stare in tutta tranquillità...- Rispose Astaroth. Il principe infernale, sarebbe tornata all'inferno e sapeva perfettamente cosa l'altro si aspettava, ma non aveva nessuna voglia di accontentarlo e lui l'aveva capito.
-Prima o poi riuscirò a conquistarti...- Le disse all'orecchio, ed entrambi sparirono dalla vista dei presenti.
Tutti rimasero a fissare il punto dove sparirono.
-Crowley io devo andare voglio sapere cosa sta succedendo...Finiremo la nostra partita un altro giorno.- Anche Asmodeo sparì.
Gabriel cominciò a innervosirsi e anche Crowley, lo aveva capito.
-Se sei innamorato di lei, facendo cosi, non otterrai nulla.- Disse il demone, mettendosi seduto sulla sdraia che aveva in giardino.
-Lei si è innamorata di Astaroth.- La risata di Crowley era una presa in giro nei confronti di Gabriel che già si sentiva umiliato per tutto quello che stava subendo e poi ci si metteva anche il demone traditore.
-Tu non la conosci, come la conosco io...stava fingendo per dare un semplice accontentino ad Astaroth e per dimostrare che lei può fare tutto quello che vuole...-Se le cose stavano come diceva Crowley, avrebbe dovuto parlare con Balzebù e chiarire quella spiacevole situazione che per lui stava diventando insopportabile, mentre per lui, Balzebù si stava solamente divertendo, ma non era cosi.
Gabriel non poteva sapere la sofferenza che doveva nascondere e essere forte e glaciale, lei non doveva mai essere debole, ed il motivo era solo uno: era il braccio destro di Lucifero e il capo di una schiera di demoni che avrebbero portato il caos nel mondo.
 



Note Autrice:
La storia sta andando da sola, sinceramente non so dove sta andando a parare visto che ogni volta prende una direzione diversa.
Per l'inferno mi sono ispirata a quello di Dante e la prossima volta inserirò anche due personaggi che si trovano in quel girone.
Mi piace far sclerare Gabriel e con lui non ho ancora finito.
Crowley e Aziraphale hanno capito che l'Arcangelo è innamorato di Balzebù.
Ho voluto inserire anche una citazione dei cavalieri dello zodiaco che mi piaceva tantissimo." angelo nel volto e demone nel cuore" 
Asmodeo sarà colui che ascolterà Balzebù e in più si scoprirà qualcosa di più su questo demone che io adoro.
Ringrazio Nao Yoshikawa che oltre essere stata la creatrice dell'aesthetic, ascolta i miei scleri.
Grazie a tutti per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***







 
Aveva sentito dire che l’amore era cieco, che il morso delle frecce di Cupido impediva agli esseri umani di vedere con chiarezza. Nei secoli che osservava gli umani, Balzebù aveva sempre pensato che quelle creature erano prive di vista e solo quando arrivava l'amore iniziavano a vedere.
Spesso ci si dimenticava la differenza tra “guardare” e “vedere”. Le persone comuni si limitavano a guardare, mentre altre come artisti e gli innamorati, riuscivano a vedere davvero.
Sotto certi aspetti, determinati esseri umani, l'avevano affascinata, ad esempio molti di loro erano in grado di creare opere d'arte che nel corso del tempo sono diventati dei capolavori, mentre altri erano a limite della crudeltà, persino i demoni, di cui lei faceva parte rimanevano allibiti nel vedere la crudeltà di quegli esseri che tanto venivano amati e lodati dagli angeli.
Doveva ammettere che il destino con lei si stava divertendo tantissimo. Perché stava succedendo tutto a lei? Stava cosi bene nel caos dell'inferno, ma alla fine quel tonto di Crowley ha dovuto far di testa di sua, cosi lei che si era abituata alla sua vita monotona, si è ritrovata a dover “allearsi” con Mr perfezione l'arcangelo Gabriel.
Man mano aveva cominciato a provare sentimenti per quell'idiota dell'arcangelo, ed ora tutto stava andando storto.
Senza volerlo si era trovata a desiderare un essere angelico, ed essere desiderata da Astaroth che potrebbe essere perfetto per lei, ma alla fine la sua mente tornava sempre a lui: Gabriel.
Doveva dimenticare i suoi problemi e concentrarsi sulla sua missione.
Continuò a studiare gli uomini e si divertiva a immaginare cosa passasse loro per la testa, fino a quando dei guizzi di luce azzurra, non cominciavano ad intravedersi vicino a Balzebù. Un profumo di aria pulita impestò l'ambiente, costringendo il braccio destro di Lucifero a scansarsi: lei era abituata al tanfo della morte dell'inferno, non al profumo di fiori degli angeli.
Crowley una volta le disse che l'arrivo degli angeli gli sembrava una di quella pubblicità di detersivi e che l'unico che aveva un buon profumo era Azirapahele.
Ed eccolo Gabriel che fece la sua solita comparsa ad effetto. Una candida nuvola gli avvolgeva i piedi.
-Attento quando scendi dalla tua nuvoletta che poi ti sporchi i sacri piedi.- Disse sarcastica, mentre incrociò le braccia al petto.
Gabriel non disse nulla, si limitava ad osservarla, ma Balzebù non era un demone che si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da lui.
-Dunque?-
-Ultimamente hai lasciato il tuo compito di osservare Crowley.-
-E' un demone cresciuto non ha bisogno di una balia ogni secondo.-
-Aver perso la testa per Astaroth, ti sta facendo gestire male i tuoi doveri.- In quel momento Balzebù, prese ad osservare Gabriel con uno sguardo glaciale, uno sguardo di un demone che vorrebbe strappare quelle ali bianche a quell'Arcangelo e farlo bruciare all'inferno.
-Sarei curiosa di vedere cosa accadrebbe ad un angelo che brucia nelle fiamme eterne dell'inferno.-
-Solo gli sciocchi fanno minacce a cui non possono dare seguito.- Rispose l'arcangelo a quella minaccia.
In quel preciso momento la risata di Balzebù fece tremare Gabriel. Quella risata perfida era peggio di bruciare all'inferno e moriva dalla voglia di farla smettere.
-La mia vita da demone non sono affari tuoi Gabriel, il nostro unico legame e quello dover controllare quei due traditori e dopo averlo fatto ognuno per la sua strada. Voi angeli vi credete cosi perfetti da non vedere ciò che vi succede intorno. La crudeltà degli esseri umani sta aumentando ed è difficile controllare le anime di coloro che giungono negli inferi. Torna a glorificare il tuo Signore che io ho ben altre cose a ci pesare.-
-Tipo Astaroth.-
-Probabile Gabriel, ma sono questioni che non devono importati...- Dopo aver pronunciato quelle parole, Balzebù, scomparve dalla sua vista. Gabriel voleva fermarla, ma non ci riuscì, quella donna poteva perfettamente prendere il posto di Lucifero se lo velava per quanto fosse determinata e pazza, ma lui non poteva fare a meno di lei e si chiedeva se quella minaccia di bruciarlo nelle fiamme eterne fosse vero oppure erano solo parole per farlo innervosire.
Non aveva altra scelta che tornare in paradiso e cercare una soluzione non solo per quanto riguardasse Balzebù, ma anche per ciò che stava accadendo sulla terra che stava mettendo in allarme l'interno Paradiso.
 
 
Quando raggiunse di nuovo l'inferno, Balzebù, si ritrovò all'entrata di quel girone che odiava.
-Sembra fatto apposta che devo arrivare nel girone dei lussuriosi ogni volta che vedo Gabriel.-
Balzebù alzò la testa e notò due anime che volavano accoppiate e in quel momento il demone ebbe l'impulso di andare a parlare con loro.
Non appena lei prese ad avvicinarsi, le due anime si staccarono e dalla schiera di anime e volarono verso Balzebù.
Sono un uomo e una donna, e fu quest'ultima a rivolgersi a Balzebù.
-E' strano che un demone del tuo calibro si fermi a parlare con due povere anime.- Il braccio destro di Lucifero rimase in silenzio, ad osservare quelle due anime.
-Il mio nome è Francesca. Sono legata in vita ad un amore indissolubile con l'uomo che ancora mi sta accanto nella morte.-
-Come siete morti?- Chiese il demone curioso, mai prima di allora si era interessata della vita e della morte delle anime che si trovavano all'inferno.
-Siamo stati assassinati.- Non era affatto sorpresa della risposta dell'anima, ma era curiosa, come non lo era stata mai prima di quel momento.
Francesca le raccontò la sua storia e del suo amore per Paolo e che vennero assassinati dopo che la loro relazione.
Nel sentire quella storia, Balzebù, sapeva a cosa andava incontro se continuava ad amare un agelo.
Avrebbe dovuto tenerlo lontano, cosi da evitare la stessa fine. Le anime sparirono, quando comparve Astaroth.
-Cosa ci ai qui?- chiese con un tono di voce che non prometteva nulla di buono e questo il demone lo sapeva benissimo.
-Ho concluso le mie missioni e sono venuto a fare rapporto.-
-Non hai bisogno. Conosco molto bene le tue capacità persuasive di indurre gli umani a fare ciò che vuoi.- Balzebù si voltò verso Astaroth.
-Ho bisogno di uscire da qui, conosci qualche luogo dove gli angeli non potrebbero mai localizzarci?-
-Cos'hai in mente?-
-Devo prepararmi per la mia missione ed ho bisogno di concentrazione. Tutti voi avete in qualche modo portato a termine la prima parte del nostro piano, mentre io ancora non sono entrata in azione.- Astaroth sapeva dove portarla, sapeva che in qualche modo quella notte sarebbe stata solo sua e le avrebbe fatto dimenticare quell'arcangelo. Aveva capito che in qualche modo lei era legata ad Gabriel e doveva spezzare quel legame.
I due sparirono e pochi secondi dopo ricomparvero all'interno di un bosco. Era notte e quel luogo avrebbe spaventato chiunque, ma Balzebù, amava l'oscurità e quegli alberi che con il vento emettevano strani versi come se fossero urla disperate.
-Seguimi.- Camminò poco distante da Astaroth e uscendo dal bosco, le mostrò una piccola chiesa sconsacrata. Era in stile gotico, stile che conosceva molto bene, visto che amava quello stile e nel corso dei secoli aveva visitato molti luoghi, che erano affascinante e misteriosi.
L’interno era spoglio come era prevedibile dall’esterno. Solo in fondo alla, quella che fu, navata, c’era una roccia malamente lavorata, ad un occhio inesperto era solo una roccia lavorata male, ma agli occhi di Balzebù era chiaramente un altare oscuro quello che veniva usato per le messe oscure in favore di Lucifero.
-Come conosci questo posto?- Chiese curiosa, rivolta verso Astaroth.
-Sono capitato qui per puro caso, ma gli angeli sigillarono questo posto mostrandolo agli umani come qualcosa di antico, ormai andato in rovina, ma come puoi vedere non è cosi.-
Di certo li dentro non si facevano festini per compleanni o per matrimoni, l’aria era satura, pur essendoci delle grosse crepe sul tetto, ma gli odori, si potevano distinguere molto bene: incensi, estratti di piante, olii essenziali e quanto altro si usava durante uno di questi riti. Erano tutte sostanze in uso per riti di magia nera, senza alcuna possibilità di essere in dubbio. Gli angeli non avevamo mai gradito che venisse usato la casa del loro Signore per determinate cose, ma alla fine davano sempre la colpa ai demoni quando in realtà, erano gli umani a fare queste cose e senza il loro aiuto.
-Per caso hanno dato la colpa a noi se i loro protetti facevano ogni tipi di riti in questo posto?-
-Indovinato.-
La vedeva avvicinarsi a quello che era l'altare e in quel momento non poteva resistere, le prese il braccio e la fece voltare. Astaroth stava rischiando tantissimo, in fin dei conto aveva Balzebù davanti a lui, ma non resistette e la baciò.
Balzebù socchiuse le labbra, permettendogli di inserire la lingua, un contatto cosi intimi gli scatenò un'ondata di desiderio.
Posò le mani sui fianchi, in modo di avvicinarla sempre di più, non sarebbe stato qualcosa di selvaggio, ma le avrebbe dato piacere, ed avrebbe controllato la sua furia.
Fu Balzebù a cambiare le regole del gioco, accarezzandogli il petto, fino a raggiungere il suo membro, pronto per lei. La sua Balzebù era una donna instabile e sempre in piena contraddizione. Cosi sicura nel dare piacere, cosi esitante nel riceverlo.
Gli prese il membro tra le mani, e lui quasi perse la testa.
-Non ho mai provato nulla del genere...- le sussurrò all'orecchio. Provava piacere quando possedeva le sue vittime, ma con Balzebù era tutto diverso.
-Allora sono felice di essere sulla tua lunghezza d'onda...Non ho mai provato nulla genere nemmeno io.-
La prese tra le braccia, cosi da lasciare il suo membro e la fece sedere quell'altare e prese ad accarezzare il suo corpo, fino a scendere sfiorò la sua parte intima. Le sfuggì un gemito di piacere e si aggrappò sempre di più a lui, le unghia erano conficcate sulla sua pelle.
Asteroth proseguì l'esplorazione del suo corpo con le labbra e la lingua, la sentiva fremere, e questo era un bene, perché anche il suo corpo era avvolto da brividi di piacere come se fossero piccole scariche elettriche.
La toccò fermandosi sulla zona intima, mentre lei si fermò un attimo. Prese ad osservarlo e per per un breve istante vide il volto di Gabriel al posto di quello di Astaroth. Chiuse gli occhi e quando li riaprì il volto dell'arcangelo scomparve e lei fu finalmente libera di dare sfogo alla sua passione.
Erano completamente nulla, era un attimo per loro liberarsi degli indumenti e poco dopo Balzebù si mosse su di lui, accogliendolo poco alla volta, mentre Astaroth prese a succhiare un capezzolo.
Dopo averlo accolto, lei gettò indietro il capo, mentre un gemito le sfuggiva dalle labbra.
-Continua Astaroth...- La sua mente però pensava a Gabriel. Poco dopo lei assecondò i suoi movimenti, e la penetrò sempre di più.
Nessuno poteva disturbarli in quel luogo sconsacrato, erano solo due demoni avvolti nella passione.
Lui la vide in volto immersa nel piacere quando raggiunsero insieme l'orgasmo.
Rimasero abbracciati e per Astaroth quella era una vittoria, ma per Balzebù i guai erano appena cominciati. Nonostante la passione appena consumata, non si sentiva soddisfatta, voleva che al posto di Astaroth ci fosse stato Gabriel, ma a quel punto non poteva più tornare indietro.
Aveva cosi convinto il demone che lei non era innamorata di un arcangelo e ora doveva compiere la missione che Lucifero aveva affidato e quella chiesa sconsacrata e rapporto appena consumato con Astaroth, le avevano dato l'idea per agire.




Note Autrice:
Mentre scrivevo la scena tra Balzebù e Astaroth io soffrivo per Gabriel. 
Alla fine ho dovuto accontentare anche il demone e tutto avviene in una chiesta sconsacrata. Prima di descrivere un tipo di luogo mi sono documentata un pò su internet, anche perché non volevo scrivere nulla di sbagliato.
Come sempre mi ispiro alla Divina Commedia ed ho cercato di far avere una conversazione tra il braccio destro di Lucifero e Francesca. Io ho sempre amato la storia di Paolo e Francesca.
Gabriel non riesce ad avere una conversazione decente con Balzebù, alla fine devono sempre litigare e lei lo minaccia.
Ringrazio come sempre Nao Yoshikawa per leggere i capitoli e ascoltare le mie folli idee.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***




 
L’uomo, in ogni epoca e civiltà, temeva la morte. Era questo che pensava Balzebù nell'osservare i suicidi.
Le anime dei suicidi erano imprigionate all'interno di alberi, poiché essi si erano separati violentemente dal proprio corpo, le arpie, che popolavano quel girone, si nutrivano delle foglie di quegli alberi provocando sofferenze per i dannati.
Gli occhi dl braccio destro di Lucifero, andarono su alcuni rami che si spezzarono dove vide del sangue, insieme a dei soffi d'aria che faceva fuoriuscire parole e lamenti.
Al fianco di Balzebù poco dopo comparve Asmodeo che prese ad osservare in silenzio il suo capo. Da quando era tornata qualche giorno prima era diversa, nemmeno le sue battute facevano effetto.
Entrambi presero a fissare delle anime completamente nude che correvano per la selva, inseguiti da nere cagne che, quando li raggiungevano li facevano a brandelli.
-Mi vuoi dire cosa ti succede? Da quando sei tornata sei silenziosa e rimani ore a fissare i suicidi e gli scialacquatori.- Asmodeo sapeva che in qualche modo centrava Astaroth, ma di certo non voleva andare da lui e chiedergli cosa fosse successo, ma tra lui e Balzebù era nata una certa amicizia, erano strano pensare quella parola all'inferno, ma anche tra i demoni vi erano simpatie e antipatie.
-Sono solo pensierosa, ma non devi preoccuparti.-
-Sarai anche il braccio destro di Lucifero, ma si capisce quando hai qualcosa che ti turba ed è Astaroth il problema?- Colpita e affondata. Era riuscita a centrare il punto della situazione e ripensava a quello che era accaduto con lui, in quella chiesa sconsacrata.
Nonostante lei, fosse li con Astaroth, lei ci vedeva Gabriel e la cosa era molto fastidiosa, perché aveva fatto credere che era stata bello e eccitante, ma la realtà era un'altra.
-Sono stata con Astaroth.- Asmodeo all'inizio non disse nulla, ma restò immobile a guardarla, solo poco dopo quando passarono alcuni minuti che all'inferno erano un'eternità riuscì a rivolgersi a Balzebù.
-Per te quel rapporto non vale nulla...Posso sembrare un demone combina guai, ma ho passato talmente tanto tempo insieme a te che ormai sei come un libro aperto. E' successo e non puoi farci nulla.-
-Astaroth si è fatto un'idea completamente sbagliata nella sua mente.-
-Sono problemi suoi...- Quella conversazione fece sorridere Balzebù.
-Ti preferisco quando porti lo scompiglio all'inferno.-
-L'inferno sarebbe un posto monotono senza di me...-
 
 
Dopo la breve conversazione con Asmodeo, doveva cominciare la sua attività da demone. I suoi spiriti della menzogna, l'avevano avvertita che qualcosa era accaduto sul ponte del diavolo.
Non appena toccò con i piedi a terra, prese ad osservare quel ponte e il suo profilo singolare.
Vi era una leggenda intorno a quel ponte che fu costruito da San Giuliano che, non riuscendo a completarlo per l'eccessiva difficoltà, chiese aiuto a Lucifero in persona promettendogli in cambio l'anima del primo essere vivente che vi fosse passato sopra. Una volta terminato il ponte, San Giuliano vi tirò sopra un pezzo di focaccia, attirandovi un cane e beffando cosi Lucifero.
Balzebù, si ricordò come andò su tutte le furie per essere stato preso in giro. In realtà era stato anche divertente, ma alla fine diede ordine di eliminare più umani possibili.
Si trovava in quel luogo perché le era stato detto che una ragazza si era suicidata e che la sua anima era in un limbo a metà tra l'inferno e il paradiso.
Vedeva l'anima vagare per quel luogo dal nome sinitro.
-Hai desiderato morire, ma per cosa?- La voce di Balzebù attirò l'anima che osservava il suo corpo con il viso coperto dall'acqua.
-Tradimento...L'uomo che dovevo sposare ha scelto un'altra.-
-Ora ti trovi in un limbo, ma se finirai all'inferno, la punizione che ti aspetta sarà atroce e di solito, quelli angelici non accettano quelli che compiono un gesto come il tuo, visto che la vita per gli Angeli e il loro Dio è sacra.- Balzebù non distoglieva gli occhi da dosso da quell'anima che si sentiva spaventata ed era come se quello sguardo la scrutasse dentro, nonostante ora fosse una semplice anima.
-Sei stata tradita e ingannata e la tua morte beh è stata vana. Ora colei che ti mentito può prendersi ciò che era tuo.-
-Come posso punirla ora che sono morta.-
-Sei un'anima nessuno può vederti, puoi fare ciò che vuoi e rovinarle la vita nel suo giorno più bello.- Balzebù voleva colpire proprio nel cuore i suoi amici angeli.
-Puoi fare quello che vuoi, impossessarti di un umano e compiere la tua vendetta.-
-Tu chi sei? Perché mi stai aiutando?-
-Chi sono io non ha importanza...- Dopo aver pronunciato quelle parole non doveva altro che aspettare.
 
Il corpo di quella giovane fu trovato due giorni dopo, ma quell'anima aveva già deciso cosa fare, colpire il giorno del suo matrimonio. Balzebù sapeva che aveva tempo ed osservava l'evolversi della situazione.
Era arrivato il grande giorno e la sposa si stava veniva preparata per il suo grande giorno.
Colei che l'aveva ingannata e tradita, avrebbe punito con la morte.
Una volta in chiesa, l'anima si impossessò dello sposo, colui con cui si doveva sposare, ma che non aveva versato neanche una lacrima per la sua morte.
Vita e morte si rincorrono e si incontrano prima e dopo la promessa di nozze. Con gli occhi dell'uomo il demone, osservò la zona circostante e notò che si stava finendo di sistemare la chiesa per il matrimonio. Si aggirò per quel luogo sacro e notò un piccolo coltellino con cui alcuni addetti, che stavano sistemando dei palloncini colorati che sarebbero volati in cielo, dopo la loro uscita dalla chiesa. Lo raccolse e lo mise nel taschino.
Passò più di un ora e finalmente arrivò la sposa accompagnata da suo padre.
Non voleva compiere subito l'omicidio, ma attendere il giuramento.
L'anima all'interno del corpo del demone fremeva e quando toccò a lui dire quelle famose parole, prese il coltellino dalla tasca e prese a colpire la povera sposa. L'abito bianco, cominciò a tingersi di rosso e nonostante avessero tentato di fermarlo, lui continuò la sua follia omicida. La casa di Dio quel giorno era stata profanata dal sangue. La vedeva a terra priva di vita, per poi puntarsi l'arma affilata alla gola e con un colpo secco farla finita.
L'anima uscì dal corpo dell'uomo ormai morto e aveva avuto la sua vendetta, ma poco dopo dal terreno comparvero delle ombre che presero l'anima della suicida trascinandola all'inferno.
Balzebù era riuscita nella sua missione, ma ora si aspettava una reazione dagli amici angeli che di certo non si aspettavano un omicidio – suicidio nel luogo a loro sacro.
 
 
Micheal era stata avvertita di ciò che era accaduto, non si aspettava una cosa del genere.
Lei che aveva dato il colpo di grazia a Lucifero, cominciò a pensare che di demoni non potevano compiere quegli atti.
Loro provocavano gli umani, ma per compiere un atto cosi crudele all'interno di una chiesa, dovevano partecipare e loro odiavano entrare in quel luogo.
Cosa stava succedendo? Gli umani stavano perdendo il controllo? Erano tutte domande che in quel momento l'arcangelo si stava facendo.
Gabriel arrivò non appena presa la notizia e neanche lui pensava che la colpa fosse dei demoni, ma lui non poteva sospettare che era stata proprio Balzebù ad organizzare quell'attacco.
-Cosa pensi che stia accadendo sulla terra?- Chiese Gabriel, rivolto verso Micheal.
-Non saprei, ma qui la situazione è abbastanza grave. Gli umani stanno commettendo troppi atti di violenza e non dipende solo dai demoni.- In quel momento Michel ricordò il suo incontro con Astaroth.
Non credeva che gli umani potessero andare contro il loro creatore, ma potevano farlo visto ciò che era stato commesso all'interno di una chiesa.



Note Autrice:
Mi diverto tantissimo a scrivere questa storia che sta andando dove vuole lei.
Nella prima parte troviamo Balzebù che osserva un nuovo girone infernale e come sempre mi sono ispirata alla Divina Commedia.
Poi troviamo il braccio destro di Lucifero che porta l'anima di una suicida a commettere un atto crudele.
Anche gli Arcangeli cominciano ad avere il dubbio.
Il piano di Lucifero sta procedendo bene.
Ringrazio Nao Yoshikawa per leggere in anteprima il capitolo e l'aesthetic.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***





 
Tutte le anime del paradiso sono beate. L'essere beati era uno stato d'animo di completamento appagamento, ovvero il raggiungimento della perfezione a cui l'uomo, sulla terra, cerca di arrivarci inutilmente.
Micheal e Gabriel, osservavano le anime che a seconda del cielo in cui si trovavano, avevano luminosità diverse.
Il motivo era molto semplice: Il paradiso era concesso solamente a coloro di cui la volontà si era identificata volontariamente con quella di Dio, ed anche se a volte questi umani avevano commesso degli errori questo non cambiava la loro volontà.
Ebbene, la luce delle anime che giungono in paradiso variava a seconda della volontà che avevano dimostrato in vita verso Dio.
Gabriel pensava nel vederle a cosa avrebbe detto Balzebù e nella sua testa prese forma la donna che lo prendeva in giro.
 
“-Voi esseri angelici decidete in base alla fedeltà chi ha più luce? Mi pare una tale sciocchezza almeno all'inferno ci sono regole per tutte le anime. Hai ucciso finisci in quel girone, hai rubato finisci nell'altro e invece voi decidete in base ad una scala di fedeltà.-”
 
 
La voce di Balzebù scomparve dalla testa di Gabriel quando vide altri angeli arrivare e informarli che sulla terra, atti di violenza sulla terra erano aumentati e se avrebbero continuato in quel modo nessuno avrebbe più raggiunto il Paradiso e nessuno avrebbe più creduto in loro, ma sopratutto in Dio.
-Cosa pensi di fare?- Chiese Gabriel rivolto a Michel.
-Non lo so. Pensavo che i demoni fossero i responsabili, ma loro non possono causare tutti questi danni in poco tempo.- Per la prima volta l'arcangelo Micheal era in difficoltà e non sapeva cosa fare per fermare quella sequenza di atti orribili che gli umani stavano compiendo per distruggersi a vicenda.
 
 
 
Balzebù camminava nella notte perenne dell'inferno. Era distratta e nervosa visto che i suoi pensieri andavano sempre a Gabriel e la cosa non le piaceva. Questo suo nervosismo, la portava ad essere sadica e crudele durante la missione.
Aveva quasi raggiunto la parte più profonda dell'inferno quando avvertì una presenza.
-Ho avvertito la tua presenza Belfagor.- Davanti al braccio destro di Lucifero comparve un demone di bell'aspetto. Capelli lunghi e neri, lo sguardo penetrante di chi la sapeva lunga. I suoi occhi erano due zaffiri che potevano far sfigurare gli angeli o farli innamorare.
Belfagor era uno dei sette principi dell'inferno, la sua forza non era paragonabile a quella di Balzebù, ma era temuto.
Attirava le anime degli uomini e li seduceva promettendogli scoperte e geniali invenzioni che li avrebbe resi ricchi. Rappresentava il peccato mortale dell'accidia.
-E' da un po' che non ci vediamo Bal.- Quel demone era l'unico che si permetteva di non chiamarla per nome e lei faceva lo stesso.
-Già! Dove sei stato?-
-In giro per il mondo, ma Asmodeo mi ha trovato grazie ai suoi spiriti e mi ha rivelato il piano del del nostro capo.-
-Conoscendoti non hai perso tempo.- In quel momento Belfagor sorrise. Aveva manipolato la mente degli umani usando la loro sete di conoscenza e di rivalità, e cosi ha fatto in modo che si distruggessero a vicenda.
I due presero a camminare in silenzio, ma Belfagor, sapeva che qualcosa non andava, conosceva benissimo Balzebù, nel corso dei secoli avevano fatto molti danni e si erano divertiti.
-Ti ricordi i bei tempi?-
-Abbiamo più di seimila anni, mi chiedo di quale bei tempi stai parlando.-
-Ti ricordi la lotta tra i Guelfi bianchi e quelli neri.- In quel momento Balzebù prese a ridere.
-Abbiamo rischiato di distruggere una città bellissima come Firenze.-
-E' vero, ma ci siamo divertiti.-
-Gli umani erano e rimangono tutt'ora dei essere davvero strani, con una mente geniale, ma riescono a farsi manipolare molto facilmente, anche da essere superiori-
-Cosa vuoi dire?-
-Ti ricordi il processo di Galileo che venne condannato per eresia.-
-Perché ciò che scoprì andava contro le sacre scritture e quello che vi era scritto era legge. Di casi lassù sono abbastanza e mi tocca sopportare quell'arcangelo so tutto io-
-Gabriel? Secondo me Michel è la peggiore.- I due presero a ridere e si diressero verso il luogo dove risiedeva Lucifero.
Il signore dell'inferno in piedi e sbatteva le sue possenti ali nere, che producevano un vento freddo e gelido che facevano ghiacciare le acque del lago di Cocito, dove erano confinati i traditori che durante la loro condanna furono divisi tra le quattro differenti zone del Cocito: Caina, Antenora, Tolomea e Giudecca.
Ogni volta che Balzebù osservava Lucifero, poteva percepire l'odio di essere stato confinato in quel luogo, voleva farla pagare a Micheal per averlo sconfitto, ma essere confinato in quel luogo remoto negli inferi, voleva dire che lui dal Paradiso stesso era visto come un traditore, ed era per questo che era stato confinato dove si trovavano proprio le anime che avevano tradito.
Il signore degli inferi, si voltò verso il suo braccio destro e Belfagor.
-Tutto procede secondo i piani...Balzebù sei stata perfetta nel colpire dove gli angeli si credono più forti.- Colpire all'interno di una chiesa era stato pericoloso, ma aveva funzionato.
Anche Belfagor, sapeva che Lucifero era determinato a raggiungere il suo piano ed era e sarà sempre in contrapposizione con Dio.
Ma perché divenne il principe del male? L'impersonificazione del male supremo? Molte volte erano queste le domande che molti demoni si facevano. Erano stati cosi sciocchi da farsi ingannare dalle sue parole, ma lui era l'Arcangelo più vicino a Dio, aveva detto, ma la sua superbia, l'aveva portato a creare una schiera di angeli per andare contro l'onnipotente, ma alla il suo piano venne interrotto da Micheal.
L'incontro con Lucifero non durò molto, lui voleva continuare con il piano e lei lo avrebbe accontentato. Belfagor doveva incontrarsi con Asmodeo e lei rimasta di nuovo sola, decise di teletrasportarsi all'interno del Big Ben.
All'interno di quella torre vi erano i delle celle destinate in casi rarissimi a membri del Parlamento che violavano il privilegio parlamentare. A quell'ora non vi era nessuno e poteva stare da sola con i suoi pensieri.
Quei luoghi oscuri e isolati erano perfetti, nessun demone, ma specialmente nessun angelo potevano disturbarla, ma invece si sbagliava.
-Posso sapere perché devi comparire ogni volta che voglio sola e non ho voglia di ascoltare nessuno, specie le lamentele di un Arcangelo, per quello mi bastano i demoni.-
Gabriel comparve di fianco a lei, sapeva perfettamente che la sua accoglienza non sarebbe stata dei migliori, ma in fondo lei era Balzebù, il braccio destro di Lucifero.
-Ti piacciono posti spettrali.-
-Se non ti piace puoi anche andartene.- Era diretta come sempre, era difficile vincere contro di lei.
-Sono qui per parlare.-
-Di cosa? Crowley ha fatto qualche danno con quella dannata chitarra elettrica?- Gabriel prese a ridere e le fece capire che Crowley non aveva nulla a che fare.
-Volevo chiederti scusa?- Nel sentire Gabriel scusarsi, Balzebù prese a fissarlo, sgranando gli occhi, non poteva credere che proprio lui stava chiedendo scusa, non pensava che quella parola facesse parte del vocabolario angelico dell'Arcangelo.
-scuse accettate cosi la facciamo finita con tutta questa smancerie che mi fa venire la nausea.- In quel momento i due restarono in silenzio per un po', fino a quando l'Arcangelo non prese di nuovo parola.
-Sei innamorata di Astaroth?- Quella domanda arrivò come un macigno in pieno petto, lei non era innamorata del demone, ma di lui quell'idiota di un angelo.
Non aveva altra scelta, si avvicinò a lui e posò delicatamente le sue labbra su quelle di Gabriel.
Quando interruppe il bacio, per un attimo il principe dei demoni, non riusciva a respirare, ma poi guardò dritto negli occhi l'Arcangelo.
-Ti desidero da moltissimo tempo, ma sai che l'unione tra un angelo e un demone non è consentita da nessuna delle due fazioni.-
Gabriel non aveva parole, anche se in quel momento non servivano, le prese i polsi e la fece sbattere contro le sbarre della cella e prese a baciarla. Le labbra dell'arcangelo si muovevano piano, piene di emozione. Ogni movimento la faceva avvicinare a lui, come se si volessero fondere in un unico corpo.
Si teletrasportarono all'interno della cella, dove lui le mise le braccia intorno alla vita e la tirò a sé, chinandosi per affondare il viso sul collo per baciarlo, fino ad arrivare all'orecchio.
Non aveva bisogno di togliersi i vestiti, potevano usare i loro poteri, una volta priva dei sue abiti da demone, lui prese ad ammirarla, era bellissima e la desiderava, era la prima volta che lui un Arcangelo, desiderasse in modo lussurioso un demone.
Con le dita di una mano la penetro fino in fondo, mentre con l'altra prese a toccare i seni con avidità. Le baciò ogni centimetro della sua pelle ed era una sensazione strana per lei, oltre che nuova.
Balzebù teneva le mani sulle sbarre arrugginite di quelle vecchie celle, mentre lui si inginocchiava cominciò a baciarla e leccarla. I gemiti di piacere di Balzebù erano intensi e mai si sarebbe aspettata di poter fare qualcosa di proibito con un angelo che le stava dando piacere.
Tutto avvenne molto velocemente si sdraiarono su quel piccolo letto, mentre lui poco dopo era sopra di lei, passò le sue gambe intorno alle sue, con la mano toccò l'erezione dell'arcangelo, ma poco dopo lui entrò in lei.
Altri gemiti di piacere, e lo guardava negli occhi. Era quello che voleva e che aveva sempre desiderato, il peso del suo corpo sopra di lei, le sue mani tra i capelli, la sua voce che bisbigliava il suo nome, e lei aveva bisogno di lui, e fu quello che avvenne all'interno di quella cella. I loro respiri si fecero sempre più affannosi, finché non affondò del tutto dentro di lei, fino a quando non vennero entrambi. Appoggiò la fronte su quella del demone, mentre lui era ancora dentro di lei.
Entrambi sapevano che era una cosa sbagliata, ma entrambi avevano capito di essersi innamorati. Un amore che non poteva esistere che avrebbe causato molti problemi se fossero stati scoperti.
-Non andartene Balzebù.-
-La nostra esistenza è eterna, non posso andare da nessuna parte.- Avvicinò le sue labbra vicino al suo orecchio sussurrandogli.
-Per sempre.-




Note Autrice:
In questo capitolo potevo dare più spazio agli angeli e al paradiso, ma io adoro molto l'inferno e cerco di renderlo sempre al massimo.
Mi sono divertita a far arrivare anche un altro demone ovvero Belfagor.
Volevo scrivere qualcosa in più su Lucifero, ma lo farò nei prossimi capitoli se riesco, visto che mi piacerebbe analizzarlo meglio, anche se prenderò spunto dalla Divina Commedia.
Finalmente Gabriel e Balzebù ci danno dentro, anche se sono stata molto soft, ma ci saranno altre scene su di loro.
Ora la situazione si farà difficile visto che i demoni stanno avendo la meglio contro gli angeli.
Ringrazio Nao Yoshikawa che come sempre legge i capitoli in anteprima e per l'aesthetic.
Grazie anche a tutti coloro che arrivano fin qui.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***





 
I ricordi annebbiati di una battaglia passata presero a torturare la mente di Belzebù. Era tornata all'inferno, ma aver passato quelle ore di passione con Gabriel, le avevano portato alle mente strani ricordi che in verità erano più frammenti di una vita passata.
Si lasciò cadere sul suo trono cominciando a pensare a cosa era per lei essere un demone, anzi essere il principe dei demoni, il braccio destro destro di Lucifero. Doveva essere libertà, doveva essere un piacere tentare i cuori degli umani portandoli alla pazzia, vivere quell'eternità beandosi delle sofferenze del mondo che Dio aveva creato. Le piaceva divertirsi e creare il caos, ma da quando Crowley aveva deciso di fare di testa sua e di innamorarsi di un angelo, tutto era cambiato: la sua vita da demone era cambiata. In qualche modo era diventata la baby sitter di Crowley, ma pian piano cominciò ad affezionarsi a Aziraphale, rendendosi conto di avere i suoi stessi interessi per la lettura e la storia, ma stare vicino a coloro che erano stati etichettati come traditori, le aveva dato modo di stare vicino ad uno degli Arcangeli più arroganti, testardo, presuntuoso, il signorino so tutto io di Gabriel.
Quanto era odioso con quell'aria da “ Io sono perfetto, mentre voi demoni no” La voglia che aveva ogni volta di prenderlo e togliergli quell'aria di superiorità dal viso era tantissimo, però alla fine successe ciò che un demone non avrebbe dovuto fare ovvero innamorarsi di quell'angelo e alla fine come ciliegina sulla torta non ha resistito alla lussuria.
Doveva ammettere però che per essere un angelo ci sapeva fare. Dopo il loro rapporto quei frammenti di ricordi presero a tormentarla.
Voleva essere lasciata sola e cercare di scacciare dalla sua mente quei ricordi che le stavano facendo male perché si rese conto che erano ricordi di una vita passata che aveva dimenticato.
 
 
Belfagor si trovava sulla riva del fiume Acheronte proprio nel primo girone dove sono collocati coloro che vissero senza fede.
Aveva gli occhi chiusi e le braccia incrociate e ripensò al motivo per cui era tornato all'inferno. Lui insieme a Lucifero, ricordavano il loro passato da angeli, mentre gli altri, man mano che tentavano gli uomini dimenticarono il loro passato.
Quel giorno che gli spiriti guidati da Amodeo lo trovarono, si trovava nel nord Europa. Venne a sapere del piano di Lucifero, ma venne a conoscenza anche delle preoccupazioni che Asmodeo aveva per Belzebù e che qualcuno bramava il suo posto come braccio destro di Lucifero. Nessuno era più adatta di lei, nell'essere la seconda in comando, colei che avrebbe preso il posto del signore dell'inferno in caso fosse accaduto qualcosa.
Era tornato da poco tempo e aveva in qualche modo capito chi fosse la responsabile. Baal aveva sempre avuto manie di grandezza, ma non poteva essere di certo paragonata a Belzebù. I suoi pensieri vennero interrotti dall'apparizione di Amodeo.
-Pensavo ti fossi perso.- A quelle parole pronunciate da Belfagor, il nuovo arrivato sorrise. Nonostante la sua aria da colui a cui non gli va di fare nulla, Asmodeo era un demone molto pericoloso, capace di creare il caos anche negli inferi.
-Baal vuole spodestarla.- Disse infine Asmodeo, mentre un sorriso comparve sul volto dell'altro, come se si aspettasse una cosa del genere.
-Immagino che stia usando Astaroth...Andiamo a fare una visitina a quei due.- I due demoni scomparvero.
Intanto Baal era venuta a conoscenza di ciò che era avvenuto tra Gabriel e Belzebù, grazie proprio ai suoi spiriti che osservavano ogni movimento del principe infernale.
Baal trovò Astaroth nel IX cerchio, ovvero quello dei traditori della patria, degli amici e degli ospiti. La pena di questi peccatori era l'essere eternamente conficcati dal ghiaccio in viarie posizione a seconda del peccato che era stato commesso. Questo avveniva perché in vita il cuore di questi peccatori era freddo come il ghiaccio.
-Ti ho trovato.-
-Cosa vuoi Baal?-
-Dovresti trattarmi con più rispetto.-
-Potrei, ma sai non sono un demone gentile...Perché mi stavi cercando.-
-Per informarti che la nostra comandante ha avuto un rapporto con l'Arcangelo Gabriel.- Quelle parole continuarono a martellargli nella testa. Era stufo di quell'Arcangelo, aveva osato sfiorare la sua Belzebù, ma l'avrebbe pagata.
Stava per teletrasportarsi, quando venne bloccato da Belfagor.
-Mi dispiace, ma la tua vendetta non può compiersi.- Lo sguardo del demone andò su Baal.
-Nessuno di noi può prendere il posto di Belzebù come braccio destro di Lucifero. Tra noi è la più potente.- Asmodeo rimase in silenzio, ma era d'accordo con le parole di Belfagor, ma sapeva anche che nascondeva qualcosa.
-Baal nonostante il tuo amore per Lucifero, lui non ti guarderà mai e tu Astaroth rinuncia a lei. Lei riuscirebbe a tentarti e farti credere ciò che vuole perché lei è Belzebù.- Ora rimanevano solo due cose da fare andare da Lucifero e la stessa Belzebù e avrebbe cominciato proprio da quest'ultima. Prima di lasciare il IX cerchio chiese ad Asmodeo di controllare quei due e di attenersi al piano del signore dell'inferno.
 
 
Cosa doveva fare? Per la prima volta Belzebù, si sentiva cosi impotente davanti a quel sentimento chiamato amore e non solo.
Quei ricordi di vita passata la tormentavano e non riusciva a concentrarsi su altro.
-Dovresti rilassarti e calmarti.- Belfagor comparve davanti a lei che era ancora seduta sul suo trono. Sapeva che era tormentata.
-Cosi ti sei innamorata di Gabriel-
-Dovevo evitarlo.-
-Ci si innamora sempre di coloro che per noi possono essere pericolosi.- Gli occhi di Belzebù, non lasciavano la figura di Belfagor, lei conosceva il segreto che lo aveva portato lontano dall'inferno, ma sapeva che lui ricordasse la sua vita di quando era un angelo di Dio.
-Come hai fatto a fare finta di nulla.-
-Micheal è un Arcangelo colei che ha fatto cadere Lucifero, ed io un demone. Per lei stare con me è stata una debolezza che non vuole e non può ripetere.- Bastava osservarlo per capire che ciò che aveva fatto era stata per proteggere l'arcangelo.
-Bel, ormai è successo è inutile rimuginarsi addosso, l'unica cosa è andare avanti e fare finta di nulla o devi dirmi altro.- Da quando ha memoria Belfagor le era stato sempre vicino e anche lei in qualche modo si era affezionata.
-Da quando sono tornata ho dei ricordi frammentati di una vita passata. Vedo una battaglia e poi l'oscurità.- In quel momento capì che la mente di Belzebù stava rivivendo i momenti della battaglia che li avrebbe fatti cadere.
-Cerca di non pensare a nulla oppure vai a sfogarti corrompendo qualche anima...Ora devo andare che ho promesso ad Asmodeo di andare a corrompere alcuni umani. A dopo Bel.- Scomparì come al suo solito, ma sapeva che nascondeva qualcosa.
 
 
Belfagor comparve nel cuore dell'inferno, luogo dove risiedeva Lucifero. Mentre camminava pensò a Belzebù.
Loro erano nati insieme come angeli, erano fratelli e sorella. Lei riusciva a creare degli arcobaleni stupendi, con dei colori che sembravano vivi, mentre lui creava le nuvole. Creava sempre forme strane che facevano divertire sua sorella ed era l'unico amico di Lucifero. Nonostante lui fosse il preferito da Dio, preferiva stare solo.
La luce trionfò sulle tenebre. Fu cosi che Dio plasmò le tenere rendendole luce, ma un angelo che aveva creato il più bello aveva dentro di se, le tenebre più nere. Il suo nome significa “portatore di luce”ma di luce non aveva proprio nulla.
Era arrivato senza nemmeno accorgersene per quanto era immerso nei suoi pensieri.
Lucifero era seduto sul suo trono, aveva un espressione tranquilla.
-Ti sei fatto attendere.-
-Ero con Belzebù.-
-Tua sorella, non potrei mai gestire questo luogo senza di lei...Siamo gli unici due che ricordiamo la vita da angelo e eri l'unica persona che era degno di starmi vicino.-
-Alla fine il tuo braccio destro è diventata Belzebù.- Lucifero prese a ridere, era una risata macabra senza gioia, ma Belfagor, lo conosceva, lui voleva salire al potere l'oscurità che era in lui, gli impediva di essere un angelo fedele.
Lui voleva essere allo stesso livello di Dio.
-Nonostante il tuo peccato di amare l'arcangelo che odio di più in questo miserabile mondo, mi chiedo cosa tu voglia fare?-
-Sono un demone non dovrei provare sentimenti, ma sai non è mai vero ciò che si dice, noi esseri demoniaci proviamo dei sentimenti, ma il mio dovere è quello di demone e quello di obbedire ai tuoi ordini.- Lucifero aveva ritenuto che Dio ignorasse la superiorità degli angeli preferendo creare degli esseri inferiori come gli umani, persino gli angeli che lo avevano seguito avevano peccato di ingenuità nel seguirlo.
Ricordò Micheal in tutto il suo splendore che si elevò come una fiamma nel cielo e prese a combattere insieme a tutti gli arcangeli, fino a quando non diede il colpo di grazia a Lucifero facendolo precipitare insieme a tutti i suoi alleati all'inferno.
L'arcangelo Micheal venne elevata nella gerarchia più alta, diventando il “capo” degli arcangeli, mentre Lucifero a causa del suo orgoglio e della sua sete di potere era rinchiuso nel posto più odiato e temuto al mondo: L'inferno.
Belfagor e Lucifero si guardarono e il signore delle tenebre fece capire al demone di fronte a lui che conosceva il segreto di Beolzebù, conosceva il suo amore per quell'arcangelo, ma se tutto quello aveva avuto inizio era stato per colpa sua, perché era stato proprio Lucifero a ordinare al suo braccio destro di sorvegliare Crowley e il suo amichetto angelo e alla fine anche lei come suo fratello prima di lei si era innamorata di un arcangelo.
Avrebbe dovuto impedirlo, ma si fidava di lei e finché avrebbe svolto il suo ruolo non avrebbe interferito, ed era convinto che Belzebù non avrebbe mai abbandonato l'inferno, tanto ormai gli amore tra angeli e demoni erano all'ordine del giorno.
-Sarà interessante vedere Micheal impazzire quando scoprirà di Gabriel.-
-Cosa vuoi fare con Bel?-
-Nulla. Nessuno in questo posto può prendere il suo posto. Ho perdonato te per essere stato con colei che mi ha spedito in questo posto, ma voglio vedere gli umani contro gli angeli, voglio che quel popolo inferiore dichiari guerra contro colui che li ha creati.- Quelle parole erano state dette con odio puro e Belfagor avrebbe obbedito, come lo avrebbe fatto Belzebù e gli atri demoni.



Note Autrice:
Dovevo aggiornare ieri, ma per problemi di tempo non ho fatto in tempo, ma eccomi qui.
Questo capitolo non ruscivo a farmelo piacere perché  volevo descrivere meglio Lucifero e Belfagor gli unici due che ricordano la loro vita da angeli.
Si scopre anche il legame tra Belfagor e Belzebù.
Per il prossimo capitolo sempre se non cambio idea, dedicarlo totalmente agli angeli specialmente Gabriel e Micheal.
Grazie a Nao Yoshikawa per leggere in anteprima i capitoli e per l'aesthetic.
Grazie anche a coloro che arrivano fin qui.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***




 
L'arcangelo Micheal era su una scogliera ed osservava quell'enorme distesa d'acqua che in qualche modo riusciva a calmare quei pensieri che da giorni la tormentavano.
Qualche giorno prima vagava per la città di Londra. Era invisibile agli umani e questo le aveva dato modo di osservare gli abitanti, cercando di capire il motivo per cui quegli essere cosi speciali a Dio, si stavano ribellando.
Aveva visto quella città nascere e diventare una delle capitali più ammirate al mondo. Si rese conto che gli umani stavano perdendo la fede e che nei loro cuori dominava l'odio, un odio che poteva nascere da una semplice lite, ma che poi si sarebbe trasformato in qualcosa di molto pericoloso.
Cosa sarebbe accaduto se gli umani si sarebbero ribellati a Dio? Se lo chiedeva ormai da fin troppo tempo.
Continuò ad osservare l'oceano che in quel momento era calmo, ma poco dopo il vento si fece più forte, il mare dapprima calmo era in tempesta e le onde si infrangevano sulla parete rocciosa.
Non era un buon segno qualcosa stava accadendo, qualcosa che avrebbe condotto gli angeli in guerra, ma questa volta non contro i demoni, ma contro gli umani.
Improvvisamente il suo sguardo si posa su qualcuno: I suoi capelli neri e gli occhi dello stesso colore erano intensi, era li immobile poco distante da lei. Non poteva essere Belfagor, ma quando lui si voltò e i loro sguardi si incrociarono, lei l'arcangelo Micheal rimase pietrificata, mentre il demone nel vederla ricordò il suo passato da angelo.
Per uno come Belfagor non accorgersi della presenza di un arcangelo era molto grave. Quando la vide i suoi vorticosi pensieri lo riportarono indietro di circa seimila anni.
Ricordò quando anche lui aveva due candide ali bianche.
Ricordò di quando era un angelo.
Secoli fa. Secoli che nessun essere superiore può dimenticare. Lui che insieme a sua sorella Belzebù, volavano in un universo ancora giovane.
Erano ed era libero, viveva in un mondo pieno di luce, ma poi Lucifero insinuò il dubbio, quelle parole dette a bassa voce sperando che Dio non si accorgesse del suo piano di conquistare il paradiso.
Ricordò i primi incontri segreti, le discussioni, ma ricordò il discorso di Lucifero.
Tra gli angeli era il più bello, il più potente era il preferito di Dio. Le sue parole era un fiume travolgente di verità, sapeva coinvolgere chiunque lo ascoltava, ed era impossibile non lasciarsi convincere da lui.
Belfagor era sempre accanto a lui, era il suo migliore amico, il suo braccio destro.
Non poteva lasciarlo da solo nella ribellione contro Dio.
Per moltissimi anni infuriò una guerra, ogni momento le spada fiammeggianti dei traditori si incrociarono con quelle degli angeli avvolti dalla luce del loro Dio.
Il giorno era oscurato dal fumo e dalla cenere, mentre la notte era illuminata dalle fiamme e dai fulmini.
Alla fine vinse Dio, ma la vendetta di un Dio buono e saggio fu tremenda.
Lucifero venne fatto cadere dopo l'attacco dell'Arcangelo Micheal nelle viscere della terra e gli angeli che erano stati sui complici caddero insieme a lui, diventando Demoni.
La punizione fu ancora peggiore: Dio privò coloro che furono diventati demoni dei loro poteri, tutti persero la memoria, tranne lui e Lucifero.
Tutti pensavano che i demoni non possono provare amore, ma lui lo provava per l'arcangelo che fece terminare quella guerra.
Micheal era sempre stata saggia e burbera, come Gabriel tutto doveva essere perfetto, ma anche se Gabriel faceva passare qualche cosa, lei no, doveva essere tutto in norma, nessun problema doveva infastidire Dio e se ci fosse stato, sarebbero stati i tre arcangeli principali ad occuparsene.
Alla fine anche lei cedette e lo fece con Belfagor. Ora avendola a pochi passi da lui quei ricordi, si erano fatti più vivi.
Rimasero a guardarsi, fino a quando lui si voltò doveva andare via, tornare all'inferno, perché lei era l'unica che riusciva ancora a incatenarlo facendogli credere che i demoni potessero provare amore, ma non era l'unico anche Belzebù con Gabriel aveva scoperto che poteva provare amore.
-Aspetta...-
Si fermò, rimanendo immobile, per poi voltarsi.
-Non mi aspettavo di vederti Belfagor, sono passati quasi tre secoli dal nostro ultimo incontro.-
-Ogni tanto esco dall'inferno per respirare un po' d'aria fresca. Sai da noi è un po' buio, puzza di anima dannate e lamenti continui un vero stress.-
Lei non sapeva cosa dire, ma doveva ammettere vederlo di nuovo la rendeva felice.
-Potevi evitare di seguire Lucifero.-
-Prima di condannarci il tuo Dio ci ha chiamati demoni-
-Hai tradito.-
-Seguirei Lucifero altre mille volte.-
In quel momento Belfagor si avvicinò all'arcangelo Micheal e i due non distoglievano lo sguardo l'un l'altro.
Aveva aspettato tre secoli per rivederlo, tre secoli dove aveva svolto senza intoppi il suo dover di arcangelo, ma il suo ritorno aveva cambiato ogni cosa.
Fu Micheal che sorprese il demone avvicinandosi a lui e baciarlo. Fu un bacio che lei desiderava da secoli, sapeva che era un errore, sapeva che andava contro ogni legge divina, ma non poteva e non voleva che lui andasse via cosi, voleva fargli capire che lei provava ancora dei sentimenti per lui.
-Sai che non possiamo...-
-Lo so, ma speravo di poterti vedere. Ero innamorata di te quando eri un angelo e non ho mai smesso di amarti, neanche ora che sei un demone.-
-Lo stesso vale per me, Micheal, ma non puoi correre rischi.- Lucifero sapeva di quell'amore, ma sapeva che era capace di tutto se venisse a sapere di un loro incontro. Avrebbe sempre combattuto per lui, ma non voleva che quella “so tutto io” di Micheal corresse dei pericoli. Sapeva perfettamente che non erano pensieri di un demone, ma questo andava oltre il suo esserlo.
-Quest'incontro è stato casuale, ma non possono esserci degli altri...- La voce di Belfagor era seria e lei capì. Non voleva staccarsi da lei, ma non aveva altra scelta e sparì tornando all'inferno, mentre Micheal rimase ancora su quella scogliere ad osservare il mare che era tornato calmo. Poco dopo sparì anche lei.
 
 
Gabriel era seduto su una nuvola con le braccia conserte. Non faceva altro che pensare a Belzebù e alla loro passione.
Avrebbe voluto rivederla, ma per il momento doveva rimanere solamente con la voglia, non doveva dare troppi sospetti, altrimenti che la sentiva quella sapientona di Micheal.
“Come hai potuto Gabriel...Sei un arcangelo...Proprio con il braccio destro di Lucifero”
Come se all'inferno ci fosse la scelta.
-Ti ho trovato...-
La soave voce di Micheal lo fece sussultare, stava per cadere dalla nuvola, ma per fortuna aveva le ali.
-Arrivare cosi alle spalle non è angelico.- Micheal ignorò le sue parole e si sedette sulla nuvola vicino a lui.
-Potresti prendere un'altra nuvola.-
-La condivisione è una parole che hai dimenticato.-
Gabriel in quel momento sbuffò, ma poi guardando l'espressione capì che Micheal doveva dirgli qualcosa.
Aveva scoperto di lui e Belzebù.
-Belfagor è tornato.- Nel sentire quel nome, Gabriel prese ad osservare Micheal, lui sapeva della sua storia con quel demone, anche prima che lui cadesse.
-Cosa pensi di fare?-
-Devo stargli lontano...-
-Sicura?- Lei non rispose, ma Gabriel sapeva che per vederlo, avrebbe lasciato il paradiso per andare all'inferno.
-Non fare nulla di pericoloso, lo sai che Lucifero vuole vendicarsi di te...- Questo lei, lo sapeva molto bene, ma per il momento avrebbe lasciato le cose cosi.
-Invece tu?-
-Invece io cosa?-
-Belzebù-
-Lo sai?-
-Già...-
-Non hai detto nulla.-
-Siamo pari... Tu hai protetto me e io proteggo te.-
-Allora concordi con me sul fatto di stare buoni e non fare nulla.-
Alla fine erano nella stessa situazione, ma il loro ruolo impediva a entrambi di cacciarsi nei guai, anche perché il problema umani veniva prima di qualsiasi altra cosa.





Note Autrice:
Ed ecco l'atteso incontro tra Micheal e Belfagor. Mi piace tantissimo descrivere, ma sopratutto parlare di amori impossibili. Non potevo lasciare che i due si incontrassero cosi senza un bacio.
Poi abbiamo questa "amicizia" con Gabriel. I due arcangeli sono nella stessa situazione. 
Nel prossimo capitolo svelerò qualcosa che sarà davvero importante ai fini della storia.
Ringrazio Nao Yoshikawa sia per l'aesthetic, sia per leggere il capitolo in anteprima.
Grazie per essere arrivati fin qui.

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***




 
Belzebù stava risalendo un ponte roccioso. Giunta alla fine del ponte, Belzebù guardò in basso, vedendo la figura di Belfagor.
Con un balzò lo raggiunse. Restarono in silenzio ad osservare delle fiamme che dal ponte roccioso, sembravano tante piccole lucciole.
-Dentro ogni fuoco ci sono dei peccatori.- Pronunciò il demone, mentre non distoglieva lo sguardo da quei fuochi.
-i consiglieri fraudolenti- Replicò Belzebù.
Una fiamma giunse abbastanza vicino ai due demoni. La punta più alta della fiamma iniziò a scuotersi, come se venisse colpita da moltissime raffiche di vento, quindi emise una voce come una lingua che parlasse.
Quell'anima si presentò come Ulisse re di Itaca. In quel periodo Belzebù stava facendo la conoscenza di molte anime famose che erano rinchiuse all'inferno.
Ulisse raccontò ai due demoni che dopo essersi separato da Circe, che l'aveva trattenuto per più di un anno nella sua dimore a Gaeta, né la nostalgia per suo figlio o l vecchio padre, né l'amore che provava per sua moglie Penelope, potevano vincere contro il suo desiderio di conoscenza, voleva scoprire, la sua sete di conoscenza era molto alta.
I due demoni ascoltavano molto attentamente la storia di Ulisse. Belzebù aveva letto molte cose nella bibblioteca di Aziraphale, ma sentire la sua voce e sentire la sua versione dei fatti era molto interessante e forse un giorno avrebbe raccontato a quell'angelo del suo incontro con il grande Ulisse.
Continuò ad ascoltare il suo racconto: Il re di Itaca, invece di fare ritorno nella sua terra, prese a navigare per il mare, insieme ai suoi uomini che non l'avrebbero mai lasciato solo.
Avevano raggiunto Gibilterra, dove Ercole aveva posto le famose colonne, ma dopo averle superate li colse una tempesta che inghiottì la nave dove stavano viaggiando.
Dopo aver raccontato la sua storia la fiamma a cui interno vi era intrappolato Ulisse scomparve. I due demoni rimasero ad osservare il punto dove era rimasto il vuoto e il silenzio.
Belzebù si voltò ad osservare Belfagor.
-Vuoi dirmi cosa ti prende o devo scoprirlo da sola?-La guardò, lei sapeva, ma mai gli aveva fatto pesare le cosa. Sapeva che lui era stato con Micheal. Belzebù aveva sempre fatto finta di nulla, anche ora lo stava facendo, anche se conosceva perfettamente il motivo per cui lui era cosi silenzioso.
-Se ti dico arcangeli, cosa ti viene in mente?- In quel momento Belzebù, alzò leggermente il sopracciglio e abbassò lo sguardo, per poi prese a ridere.
-Hai rivisto la signorina perfetta di Micheal?-
Belfagor annuì, ma tra loro non era accaduto nulla.
-Tu con Gabriel? -
-Mi stai dicendo che abbiamo un problema?-
-Questo è un nostro problema e dobbiamo gestirlo da solo, ma penso che Lucifero abbia altro in mente.-
-Mi avrebbe messo al corrente se ci fosse altro nel suo piano.-
-Bel, dovresti conoscerlo e sai che ha sempre altri piani.- Belzebù rimase a fissare Belagor e prese subito a pensare al piano di corrompere gli umani e metterli contro gli angeli. Un piano geniale, ma qualcosa cominciò a non tornare.
-Ci sei arrivata?-
-Vuole una guerra tra angeli e umani cosi da sbarazzarsi di entrambi.-
-Oppure vuole eliminare solo colei che gli ha dato il colpo di grazia.-
Il problema stava dimenticando molto grave perché una guerra tra umani e angeli, in qualche modo avrebbe coinvolto anche l'inferno.
 
 
Lucifero era seduto sul suo trono, i ghigno sul suo viso, non faceva presagire nulla di buono, ma la sua mente andò a quel giorno quando la sua sete di potere venne interrotta.
Odiava Micheal, la odiava per averlo fatto precipitare in quel luogo. Era un sovrano che faceva parte di un regno di morte.
Presto lei sarebbe giunta e si sarebbe inchinata a lui.
Lui sapeva ogni cosa, era a conoscenza dell'incontro tra Belfagor e Micheal. Il demone non lo avrebbe mai tradito come Belzebù, erano le uniche persone di cui si fidava, ma entrambi provavano dei sentimenti per due arcangeli, ma sia Belzebù che Belfagor avrebbero scelto la loro vita all'inferno.
Qualcosa improvvisamente attirò la sua attenzione: Un angelo aveva lasciato il paradiso e aveva varcato la soglia dell'inferno.
L'aveva riconosciuta era Micheal.
Nonostante avesse promesso a Gabriel che non si sarebbe cacciata nei guai, il ritorno di Belfagor, l'aveva in qualche modo turbata.
Aveva raggiunto l'inferno a suo rischio e pericolo.
Era un luogo desolato dove regnava il silenzio, non era quel silenzio che melodioso e angelico, ma bensì un silenzio che veniva interrotto dai lamenti strazianti delle anime.
La luce che emanava l'arcangelo permetteva ai demoni di non avvicinarsi a lei. Per la prima volta aveva smesso di pensare e aveva agito frettolosamente, cosa che non avrebbe mai fatto.
Aver rivisto Belfagor le aveva portato alla mente molti ricordi, anche quelli di quando si sono rivisti dopo secoli che lui era diventato un demone.
-Immaginavo che saresti giunta Micheal...Il tuo amore per Belfagor ti ha fatto prendere la decisione di giungere all'inferno...-
-Lucifero...-
-Pronunci il mio nome con disprezzo come sempre. Ricordo quel giorni quando la tua spada mi diede il colpo di grazia e tu pronunciasti il mio nome con odio e cattiveria...-
-Sei più stolto di quanto pensassi e, pensare che io e te lottavano l'uno accanto all'altro, ma alla fine ti sei ribellato al tuo creatore.- Micheal aveva sempre quell'aria di superiorità, nonostante si trovasse in luogo nemico. Guardava Lucifero come se fosse un cane bastonato e questo fece aumentare la rabbia del re infernale.
Lucifero non era mai uscito dal suo luogo, ma per Micheal aveva fatto l'eccezione. Fece comparire la sua spada e lo stesso fece l'arcangelo.
Le loro spade si incontrarono più volte facendo tremare la terra intorno a loro. La terra tremò anche sotto i piedi dei demoni.
Belzebù riconobbe il potere di Lucifero che stava combattendo, ma contro chi?
-Micheal.- Pronunciò Belfagor.
-Perché è qui?-
-Voleva incontrare me...-
In quel momento i due non potevano fare assolutamente nulla, non potevano interrompere un combattimento di lucifero.
Il potere di Micheal si era indebolito e questo Lucifero lo sapeva bene.
Poco dopo l'arcangelo si inginocchiò a terra, poggiando il peso del corpo sulla sua spada che era conficcata a terra.
-Colei che mi ha dato il colpo finale ora è cosi debole e indifesa.- La prese per il collo facendole lasciare la spada, ma ucciderla non sarebbe stato soddisfacente, ma l'avrebbe rinchiusa nelle prigioni infernali, dove non sarebbe mai fuggità.
Quella era la punizione adatta. Avrebbe condiviso la sua vittoria con Belzebù che inviò a chiamare.


Nota Autrice:
Questo è il capitolo più corto. Avrei voluto metterci tante altre cose, ma poi sarebbe diventato troppo pensante.
Scrivere su Demoni e Angeli, non è cosi semplice.
L'idea che i demoni ascoltino le anime non so perché mi piace e poi mi sono ispirata a Ulisse di Dante che troviamo nella Divina Commedia, molto diverso da quello di Omero.
Micheal è stata presa da Lucifero.
Cosa faranno i demoni? 
L'aesthetic è stato creato da Nao Yoshikawa.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***




 
Belzebù aveva percorso molte volte il passaggio che portava alla dimora di Lucifero.
Mentre percorreva la strada si rese conto di forti correnti. Lucifero aveva avuto la sua vendetta.
Colui che dell'Inferno era il sovrano, che governava il male più profondo, che nessun uomo osava pronunciare il suo nome e chi lo faceva voleva da lui dei favori.
Belzebù entrò nella stanza. Lui era li, seduto sul suo trono, maestoso, regale e con un sorriso che incuteva timore. Lui che controllava ogni cosa, ogni singola anima, sentiva l'odore della paura. Trovava un certo godimento nel vedere soffrire le sue vittime, specialmente coloro che gli chiedevano pietà.
Stava riflettendo, mentre Belzebù prese ad osservarlo:nonostante l'immensità del suo regno qualcosa in quel momento era più importante e portava il nome di Micheal.
-Lo sai che odio essere osservato.-
-Altrimenti? Potrei essere colpita dalla tua furia?- Lucifero in quel momento prese a ridere, era l'unica che osava rivolgersi a lui in quel modo.
-Come sei cambiata Belzebù da quando era un piccolo angelo capace di creare qualcosa di magico.-Sapeva perfettamente che lui ricordava la sua vita di quando era un angelo, ma non le era mai passato per la testa di chiedergli di come fosse quel periodo.
Non voleva ricordare per non soffrire.
-Sai perfettamente che non mi interessa la mia vita passata, ma vorrei sapere il motivo per cui mi hai convocata con cosi tanta urgenza.-
-Conosci perfettamente il motivo, Belzebù...- Lo sguardo del demone non si distoglieva da quello di Lucifero, in qualche modo sperava che non fosse come credeva che il potere che aveva avvertito indebolirsi non era quello dell'arcangelo Micheal.
-Cosa vuoi fare con lei?-
-Sarai tu a sorvegliarla...- Lei sbuffò, ma non aveva altra scelta che obbedire. Aveva capito il suo piano. Tutto quello che lui aveva ordinato era solo un diversivo per attirare Micheal e il ritorno di Belfagor era stato tutto calcolato.
Senza dire altro lasciò Lucifero ai suoi pensieri.
La demone tornò in quello che era la sua dimora, il soffitto di quella lugubre dimora, era raffigurata la caduta degli angeli dal paradiso.
Belzebù non ci faceva neanche caso, mentre seduta sul suo trono pensierosa sul da farsi.
-Ho bisogno di Asmodeo...SUBITO...- I suoi spiriti sapevano che quando Belzebù era di umore pessimo, non bisognava contraddirla.
Aveva deciso cosa fare, anche se questo avrebbe significare andare contro Lucifero e essere ripudiata dall'inferno, ma non le importava.
In quel momento l'unica cosa che le interessava era fermare la distruzione che Lucifero aveva in mente.
Se solo ci sarebbe riuscito, non solo il mondo umano, ma anche l'inferno sarebbe stato coinvolto in quella catastrofe.
-Cosa hai in mente?- Dietro di lei apparvero sia Belfagor che Astaroth.
-Liberare quell'arcangelo.- Entrambi sapevano il motivo per cui stava agendo in quel mondo. Entrambi i demoni avevano capito i piani di Lucifero, capendo cosa sarebbero andati incontro.
In quel momento comparve anche Asmodeo che nel vederli tutti riuniti nella dimore di Belzebù, pensava che ci sarebbe stata una festa.
-Sapevo che non avresti rinunciato al sottoscritto, ovvero l'anima della festa.-
-Ho bisogno che tu vada da Crowley, sicuramente troverai Gabriel.-
-E' il mio bersaglio?-
-Devi comunicargli che Micheal è prigioniera all'inferno e che tra qualche la casa del nostro amico Crowley sarà la nostra base operativa.-
-Non sarà contento.-
-Ci deve numerosi famosi, anche se mi dispiace molto più per Aziraphale.-
-Come vuoi.- Non fece altre domande e sparì. Belzebù osservò i due demoni che erano rimasti con lei e nonostante quello che era accaduto tra loro, considerava Astaroth un demone su cui poteva fidarsi.
-Andate anche voi cosi da aspettare il mio arrivo con quella rottura di Micheal.- Lo sguardo della demone, andò su Belfagor che sorrise a sua volta. I due obbedirono e sparirono dalla sua vista.
 
 
Il regno degli inferi da millenni aveva sempre intimorito gli esseri umani ed avevano ragione.
Belzebù stava camminando in un luogo desolante, fatto di ammassi rocciosi. Alcune di queste rocce erano state posizionate da Lucifero in persona. Su queste rocce vi erano ritratte il volto dei demoni a lui fedeli.
Aveva sempre pensato che Lucifero avesse manie di grandezza e detestava quegli ammassi di roccia che incutevano timore alle anime che tentavano di fuggire.
Le grida delle anime fecero capire alla demone che era arrivata alle prigioni.
Le voci, non più umane, portavano alla pazzia chiunque veniva rinchiuso li dentro, assediando le loro menti con i peccati commessi in vita.
Belzebù si avvicinò alla prigione dove era rinchiusa Micheal, era stata torturata dal demone punitore.
-Il paradiso non è un luogo pieno di arcobaleni e unicorni colorati che cantano la gloria di Dio?-
-Hai una visione un po' strana del paradiso.- Rispose l'arcangelo con un filo di voce.-
-Direi di no, visto il vostro grande amore che voi esseri angelici avete per l'inferno.- Le due si guardarono, ma Micheal, sapeva che la demone non era un pericolo.
-Cosa vuoi?-
-Ti salvo la vita e ti porto via da qui.-
-Sei impazzita...-
-Direi di si che sono impazzita, ma non posso dirti nulla e non voglio nulla in cambio prendilo come un favore che sto facendo a Belfagor.-
Belzebù entrò nella cella senza aprirla, cercò di tirare su Micheal che era ferita dallo scontro subito contro Lucifero.
-Devo dire che ti ha ridotto male...-
-Dovresti saperlo che Lucifero ha un pessimo carattere.-
 
Intanto l'arrivo di Asmodeo e il suo messaggio fece preoccupare Gabriel e infuriare Crowley.
-Io vi dovrei ospitare?-
-Già!-
Avevano raggiunto Asmodeo anche gli altri due demoni che erano divertiti nel vedere Crowley in quello stato di agitazione.
-Stai calmo altrimenti ti sale la pressione.- Disse Astaroth.
-Io sono immortale, ma non capisco perché Belzebù deve mandare avanti voi per chiedermi determinate cose.-
-Perché sono ancora il tuo capo e non hai la possibilità di rifiutare un mio ordine.- Tutti presero ad osservare Belzebù che era comparsa vicino ad Aziraphale.
Teneva stretta l'arcangelo che non poteva muoversi per via delle ferite. Lasciò l'arcangelo alle cure del principato.
-Non appena Lucifero saprà della scomparsa di Micheal, andrà su tutte le furie.-
-E mi distruggerà casa.- Pronunciò arrabbiato Crowley, mentre la demone lo ignorò completamente.
Gabriel che fino a quel momento era rimasto in silenzio, si avvicinò al gruppo di demoni.
-Cosa proponi?- Chiese, mentre tutti gli sguardi andarono su di lui.
-Dividerci e cercare di confondere Lucifero...-
Era un piano abbastanza valido, anche perché il primo posto dove il sovrano dell'inferno avrebbe cercato era proprio la casa dove i due traditori si erano rifugiati.
-Cosi salveremo anche casa di questo demone umanizzato.- Concluse Belzebù
Dovevano dividersi in coppie e Crowley avrebbe dovuto separarsi dal suo amato angelo per il momento.
Belzebù ricordò loro che erano demoni e purtroppo anche angeli che potevano sopravvivere in qualsiasi luogo: sott'acqua, nei ghiacciai e altri luoghi proibitivi per gli umani.
-Crowley sarai in coppia con Asmodeo.-
-Perché?-
-Cosi ho deciso, ma hai sempre da lamentarti. Se farai come ti dico ti comprerò una nuovo aggeggio con cui potrai suonare.-
In quel momento gli occhi di Crowley brillarono, l'aveva tentato e ci era riuscita.
-Un demone che viene tentato da un altro della sua specie non si era mai visto...-Prese a dire Gabriel, mentre osservava Crowley tutto contento.
In quel momento tornò anche Aziraphale che accettò senza fare storie di fare coppia con Astaroth, mentre Belfagor avrebbe controllato Micheal.
-Purtroppo alla sottoscritta non rimane che questo tizio.- Belzebù puntò il dito contro l'arcangelo Gabriel che ormai si era rassegnato al pessimo carattere della demone.
-Un ultima cosa evitate di mettervi in mostra utilizzando i vostri poteri.- Lo sguardo di Belzebù, andò su Asmodeo e Crowley, mentre gli altri compreso Aziraphale, presero a ridere. L'angelo che era abituato alla pace e alla tranquillità, in fondo era felice di poter partecipare a quella missione, anche per spezzare la routine quotidiana.
-Ti affido Micheal- Pronunciò Gabriel, ma sapeva che poteva fidarsi di Belfagor. Tutti sparirono lasciando il demone solo.
Andò a controllare le condizioni di Micheal.
-Perché hai raggiunto l'inferno?- Il tono di voce di Belfagor era normale, ma la sua espressione non prometteva nulla di buono.
Micheal in quel momento era stata azzittita. Per moltissimi millenni aveva fatto finta di nulla, aveva visto il suo amore cadere, lo aveva avuto quando era un demone, ed ora che lo aveva ritrovato non voleva perderlo di nuovo, anche se sarebbe andata contro le leggi di Dio.
A quel punto non le importava delle conseguenze, si alza dal letto e si gettò tra le sue braccia. Belfagor, la strinse forte.
-Temevo di non poterti più stringere tra le mie braccia.- La voce di Belfagor era bassa, ma si capiva che provava dolore, anche per via dei suoi ricordi passati che non aveva voluto dimenticare.
Si stringe sempre di più a lui, fino a quando le loro labbra si uniscono.
Non potevano smettere e caddero sul letto. Belzebù aveva ordinato di non usare i loro poteri, ma sarebbe stato facile per lui usarli e spogliarla, ma doveva obbedirle, era la sua superiore, cosi le strappo la candita tunica dell'arcangelo.
Le prese a succhiare i capezzoli, torturandola, facendola sospirare sempre più forte, lei lo vuole e con i gesti del corpo gli chiede di darle di più.
Si stacca dai suoi semi, per portare le labbra sul collo, per poi scendere lentamente. Micheal che era l'arcangelo che non perdeva mai il controllo in quel momento lo stava perdendo.
Lei inizia a toccargli i pettorali, per poi scendere giù, anche lui ormai era privo dei suoi indumenti da demone.
-Potresti diventare un demone perfetto...-
-Se questo è il peccato, non voglio rinunciarsi...-
Si siede a cavalcioni su di lui, prendendo a baciarlo, mentre le sue mani presero a toccare tutto il corpo dell'arcangelo.
Lui le lanciò uno sguardo infuocato e in quel momento nessuno poteva fermarli.
Era sbagliato, lo sapeva quel giorno in cui l'aveva avuta la prima volta, ma non resisteva, fino a quando non prese a penetrarla.
Si muove in modo lento e ritmico, mentre continuava a bacarla,sentiva la sua candida pelle sotto le sue dita e le sue labbra che non si staccavano dalle sua.
Quando tutto terminò, lui la strinse tra le sue braccia, ma ora sarebbe stato più difficile lasciarla. Dopo essersi sistemati lui cercò di spiegarle il piano, cosi lei non ebbe scelta di accettare quel piano assurdo. Poco dopo scomparvero, lasciandola camera matrimoniale di Crowley sotto sopra.
 
-Perché hai salvato Micheal?- La voce di Gabriel non scompose Belzebù che stava osservando l'oceano.
-Lucifero vuole eliminarla, ma qualcosa mi dice che esiste altro...Il piano di Lucifero è distruggere gli uomini cosi anche voi sarete eliminati, ma mi sono resa conto che cosi porterò anche l'inferno a distruggersi.-
Lui rimase in silenzio, fino a quando non si avvicinò e l'abbracciò da dietro, appoggiando la testa sulla spalla di lei.
Belzebù avvicinò le mani a quelle di Gabriel, rimanendo in silenzio. Si voltò e lui le prese le labbra con le proprie.
Di nuovo, lei non si tirò indietro, lui bloccò il bacio, per farla voltare verso di lui.
Si guardarono negli occhi, ma poi lui chinò la testa e le mordicchiò il labbro inferiore, quel gesto cosi rude, la fece eccitare.
Il passo successivo fu breve, nel denudarsi e gettando gli abiti sulla spiaggia deserta. Gabriel era passionale e prese a baciarle in collo.
In quel momento ai due non importava nulla. Fece scorrere le mani lungo le sue gambe, fino alle cosce nude.
-Dio sei perfetta...-
-In queste occasioni potresti anche non nominarlo.-
A quella risposta, lui sorrise, mentre le sua mani continuarono ad accarezzare le cosce e poco dopo scivolare verso l'interno.
La sua bocca pensava ad altro passando da un capezzolo all'altro, non resisteva doveva averla, fino a quando non la penetrò.
Era già stata con Gabriel, ma ogni volta sensazioni nuove si impadronivano di lei. Ogni affondo, tradiva il volto di Belzebù che mostrava il piacere che in quel momento stava provando.
Chiuse gli occhi e respirò andando a tempo con le spinte, mentre poco dopo sollevò il bacino e intrecciò le gambe alle sue, per assecondare i movimenti di Gabriel.
Quella passione travolgente non poteva essere fermata. Gabriel accelerò i movimenti, fino a quando il piacere non li avvolse entrambi, Belzebù in qualche modo era stata di nuovo sconfitta da quella passione travolgente e quel sentimento di amore che provava per Gabriel.
Lui la tenne stretta tra le sue braccia, ma sapevano che non avrebbero potuto rimanere in quel luogo ancora per molto.
 
 
La voce di Lucifero risuonò per tutto l'inferno. Il nome del suo braccio destro faceva tremare ogni creatura infernale, ma di lei nessuna traccia.
Il signore dell'inferno non era cosi sciocco, sapeva che era accaduto qualcosa, Belzebù aveva sempre risposto alle sua chiamata, ma allora perché non era da lui, ad ascoltarlo? Anche altri demoni erano spariti e subito la sua mente decise di farlo alzare dal suo trono e correre verso le prigioni, ma quando le raggiunse della sua prigioniera nessuna traccia.
Micheal era sparita. Un urlo feroce come quello di un animale ferito, fece tremare l'interno inferno. Belzebù e gli altri demoni lo percepirono, capendo che lui aveva scoperto la fuga dell'arcangelo Micheal.




Note Autrice:
Ho aggiornato leggermente in anticipo visto che la prossima settimana sarò impegnata. 
Non manca moltissimo alla fine di questa long, se non ho fatto male i conti tre o quattro capitoli.
Mi diverto a scrivere questa storia nonostante l'argomento angeli e demoni sia molto delicato.
Alla fine ho dovuto inserire due scene erotiche la seconda tra Gabriel e Belzebù e tra Belfagor e Micheal.
Lucifero è arrabbiato, ma si scoprirà il motivo per cui odia cosi tanto l'arcangelo.
Ringrazio Nao Yoshikawa per aver riletto il capitolo anche perché anche rileggendolo lascio sempre qualche errore.
La ringrazio anche per l'aesthetic.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***




 
Belzebù doveva tornare negli Inferi e conferire con Lucifero, doveva farlo parlare, perché ora sapeva che nascondeva qualcosa che era accaduta millenni prima quando ancora erano angeli, ma lei non ricordava più nulla di quando era una creatura angelica, al contrario di Lucifero.
La demone chiese a Gabriel di raggiungere Belfagor e Micheal.
L'arcangelo non era affatto d'accordo nel mandarla da sola, ma Belzebù era un demone di livello superiore alla pari di Gabriel o degli altri arcangeli, e parlare con Lucifero le avrebbe fatto prendere una decisione sul da farsi.
In un batter d'occhio, il demone balzò via, raggiungendo l'inferno.
Un vento di un calore intenso prese a smuoverle i capelli, ma lei era un demone e quel caldo soffocante non la faceva stare male.
Urla agonizzanti si sollevavano ovunque, subito seguite da risate sinistre.
Trovò Lucifero che osservava la prigione vuota, lì dove aveva rinchiuso Micheal ora non vi era più nulla.
Improvvisamente si voltò verso Belzebù, aveva gli occhi iniettati di sangue, ma la demone non provava nessuna paura, anzi continuava ad osservarlo senza dire una parola.
Il signore dell'Inferno solo agitando una mano la scaraventò a terra, ma lei si rialzò e se lo ritrovò nuovamente di fronte.
Con un possente balzò, Belzebù aprì le sua ali nere, staccandosi dal terreno roccioso.
Si fronteggiarono, si studiarono per qualche secondo, si sfidarono con gli sguardi.
Poi, Belzebù attaccò. Fu un attacco diretto, ma Lucifero non si spostò, prese ad affrontarla.
Lo scontro fu titanico e l'intero Inferno prese a tremare come la terra e gli umani percepivano tutto come un terremoto continuo.
Belfagor, come gli altri demoni, sapevano cosa stava accadendo, uno scontro tra i due demone più forti dell'Inferno, sarebbe potuto durare anche secoli.
Le grida di combattimento di Belzebù si fusero con le urla acute di Lucifero. Erano alla pari e persino il signore infernale, doveva ammettere che il suo braccio destro era formidabile e si ricordò i loro combattimenti per divertirsi e spaventare gli umani.
Con i loro combattimenti avevano creato terremoti che a loro volta avevano creato tsunami che inondavano qualsiasi cosa e ciò li divertiva, ma quel combattimento era diverso.
La polvere delle rocce frantumate si alzava nell'aria, piume nere e un'energia potente avvolgeva le due figure.
Tornarono ad osservarsi: Lucifero capì cosa volesse Belzebù, richiuse le sue ali e tornò a terra. La demone sbuffò, aveva appena cominciato a divertirsi e lui interrompeva il combattimento.
Anche lei fece la stessa cosa, ora il demone si muoveva con lenti passi in direzione di Lucifero.
-Cosa mi hai nascosto per tutto questo tempo? Lei era in piedi davanti a lui. L'orgoglio era una loro caratteristica e odiavano essere messi con le spalle al muro, specialmente lui Lucifero l'angelo ribelle che si ribellò a Dio per avere il potere.
-Quanto tempo hai?-
-Suvvia, abbiamo vissuto per più di seimila anni, posso passare del tempo ad ascoltarti, anzi sono l'unica che in questi millenni ha dovuto sopportare i tuoi sbalzi d'umore.- Ogni tanto i due si divertivano con battute.
Astaroth diceva sempre che quei due prima distruggevano mezzo Inferno e poi, quando si stanca vano, prendevano a parlare come se nulla fosse e ormai dopo millenni, nessuno ci faceva più caso alle loro stranezze, erano demoni e potevano comportarsi senza avere delle leggi specifiche.
-Ti ascolto.-
-Come ben sai io non ho rimosso i miei ricordi da demone, come non li ha rimossi Belfagor, ma se vuoi capire bene, dobbiamo cominciare quando presi in considerazione il mio piano di ribellarmi a Dio.-
-Conosco la storia, tu che vuoi il potere e Micheal che ti da il colpo finale scaraventandoti all'Inferno.-
-Questo è quello che hanno fatto credere fin'ora.-Belzebù incrociò le braccia, appoggiandosi alle celle della prigione, sapeva che le nascondeva qualcosa e ora poteva finalmente sapere la verità.
-Quando ero ancora un angelo.-
-Non cominciare a vantarti dicendo che era il preferito di Dio, lo sanno anche muri, vai al sodo.-
-Avevo progettato la rivolta contro colui che ci ha creati e volevo dalla mia parte un arcangelo di cui mi ero innamorato.- Lei si staccò dalle sbarre e si avvicinò a Lucifero.
-Micheal?-
-Esatto! Inviai Belfagor a persuaderla, ma alla fine i due si innamorarono.- In quel momento Belzebù capì la situazione, Lucifero aveva sempre cercato di tenere separati l'arcangelo Micheal da Belfagor, anche quell'algida regina dei ghiacci sapeva provare dei sentimenti.
-Hai creato tutto questo per vendicarti? Se continui con il tuo piano non solo la terra e il Paradiso, ma anche l'Inferno verrà coinvolto.-
-Sai benissimo che non mi importa nulla di questo luogo.-
-Ci sarà il caos, l'Inferno ha delle sue leggi da rispettare riguardo le anime che lo raggiungono, ma il tuo piano è diverso, non è così?-L'espressione di Belzebù cambiò radicalmente, per la prima volta un demone come lei provava paura, un sentimento che fino a quel momento non aveva mai provato.
-Il tuo piano era portare più anime possibile all'Inferno, per poi lasciarle uscire e vagare sulla terra così che creassero il caos non solo sulla terra, ma anche in Paradiso.-
Doveva ammettere però che quel piano era folle, ma allo stesso tempo geniale, nemmeno lei aveva capito cosa volesse fare all'inizio, ma se liberava tutte le anime che da secoli erano state legate all'Inferno, sarebbe stata la fine.
Lui aveva quel potere, era stato ferito nel profondo, anche lui, il potente Lucifer, provava un amore che non era ricambiato.
Tra i due non vi era più bisogno di parole e Lucifero era pronto a mettere in atto il suo piano per distruggere gli umani e il Paradiso.
-Fermati!.-Lucifero non ascoltò la voce di Belzebù che scomparve, mentre lei non aveva tempo da perdere, doveva tornare dagli altri.
I due angeli e Belfagor attendevano il suo ritorno e quando tornò, prese ad osservare il cielo.
-Cosa sta accadendo?-Chiese Gabriel visibilmente preoccupato.
-Lucifero vuole liberare le anime infernali e creare il caos.- In quel momento vennero raggiunti anche dagli altri.
Lo sguardo della demone si posò su ognuno di loro. Spiegò la situazione, evitando di dire il motivo che aveva portato il signore dell'Inferno a compiere quel gesto.
In quel preciso momento tutti avevano lo sguardo puntato verso il cielo, anche gli abitanti della terra, si riversarono nelle strade, dove cominciava ad apparire una massa vorticante di corpi che riempiva il cielo.
-Ha cominciato a mettere in atto il suo piano.-
-Sai che dobbiamo fermarlo.-
-Lo so, Astaroth, ma noi possiamo occuparci delle anime dannate mentre proteggere gli umani, è un compito che aspetta agli angeli.-
Il vento si fece incredibilmente freddo e trascinava le grida di dolore di quelle anime che erano state punite a passare l'eternità all'Inferno, ma ora erano libera di muoversi per la terra, di prendere di nuovo sembianze umane.
-Le anime che prendono possesso degli umani possiamo liberarle con la spada che colpì Lucifero.- La voce di Gabriel attirò l'attenzione di tutti.
-Belfagor...Asmodeo e anche tu Crowley, andrete con i due Arcangeli, e riporterete le anime all'Inferno. Fate in modo che non escano da li.-Aziraphale avrebbe aiutato Belzebù a trovare un modo per chiudere il varco che Lucifero stava tentando di aprire per far uscire tutte le anime infernali.
-Astaroth, cerca Baal, abbiamo bisogno di lei, sento il suo potere qui sulla terra.-
Lo sguardo di tutti si paralizzò quando una crepa sulla terra prese ad aprirsi e un denso fumo rosso fuoriuscì, da esso cominciarono ad uscire altre anime.
Il cielo si fece nero come le tenebre che stavano per colpire la terra.
Per un momento, non ci fu nient'altro che silenzio. Il vento smise di soffiare, la terra era immobile come se non girasse più intorno al sole, fino a quando un boato terrificante non colpì la zona circostante.
Tutt'intorno vi era solo morte e desolazione, Lucifero aveva portato l'Inferno in terra.



Note Autrice:
Eccomi giunta al penultimo capitolo di questa long.
Volevo un faccia a faccia tra Lucifero e Belzebù, non so se ci sono riuscita, ma mi sono impegnata tantissimo nello scrivere e cercare di rimanere sull'IC dei personaggi e non stonare con la realtà dei fatti.
Ho leggermente cambiato la storia della ribellione di Lucifero cercando di rimanere sempre su ciò che conoscevo.
Ringrazio Nao Yoshikawa per aver letto il capitolo in anteprima.
Grazie per essere arrivati fin qui.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***




 
Un forte terremoto iniziò a scuotere la terra, provocando morte e distruzione. Si potevano udire urla disperate di essere umani rimasti sotto le macerie.
Il terreno era stato squarciato, mentre il vento prese a soffiare con tutta la sua potenza e il cielo venne oscurato da nuvole nere come le tenebre.
Lucifero fece esplodere tutto il suo potere. Era pieno di rabbia e odio, ma anche di dolore che Belzebù capiva perfettamente.
Voleva creare un nuovo inferno sulla terra e il suo piano era astuto e geniale, come lo era lui, ma stava completamente perdendo il controllo dei suoi poteri che lo avrebbe portato alla distruzione.
Ora dovevano far tornare quelle anime terribilmente incattivite dalla loro permanenza all'inferno che avrebbero distrutto ogni cosa per trovare un corpo perfetto dove poter tornare a vivere.
Aziraphale prese ad osservare Belzebù, sapeva che quella situazione la preoccupava, ma il suo sguardo era impassibile e privo di ogni emozioni.
Millenni rinchiusa in quel luogo ostile come l'inferno l'avevano fatta diventare più forte.
Continuò ad osservarla, fino a quando non la vide agire.
Mentre andava incontro ad alcune anime mosse le mani in maniera strana e dal palmo uscì un fascio di luce nero che colpì i loro obiettivi imprigionandoli e immobilizzandoli.
Era presa a controllare quelle anime che non si era resa conto di altre che cominciarono ad arrivare in tutte le direzione verso di lei.
-Attenta, Belzebù.- Quando si voltò le vide, ma doveva prima liberarsi di quelle che aveva catturato e rispedirle all'inferno.
Si stavano avvicinando quando Baal e Astaroth non andarono in suo aiuto immobilizzando e scaraventando all'inferno le anime.
-Sai che non servirà a nulla...- Baal aveva ragione, le anime sarebbero uscite di nuovo e per impedire la loro uscita dovevano sigillare gli squarci che Lucifero aveva creato.
-Aziraphale mi serve il tuo aiuto!- In quel momento l'angelo si avvicinò ai tre demoni.
-Cosa dovrei fare?-
-Devi usare i tuoi poteri angelici e sigillare i varchi.-
-Non ho i poteri degli arcangeli.-
-Sta zitto e fa come ti dico.- In quel momento Aziraphale rimase immobile e non aveva altra scelta che obbedire.
-Tu e quell'idiota di Crowley avete impedito l'apocalisse chiudere un portale non sarà poi cosi difficile.-
In quel momento Aziraphale capì Belzebù e gli altri demoni contavano su di lui.
Doveva essere pronto, non appena avrebbero gettato le anime all'interno degli squarci, l'angelo avrebbe dovuto richiuderli.
Osservò attentamente i movimenti dei tre demoni e quando le anime urlanti erano tutte all'interno della fossa profonda che aveva causato Lucifero, l'angelo creò una scia di luce che fece richiudere lo squarcio.
-Meno uno, ora pensiamo agli altri.-
Mentre Belzebù e gli altri stavano richiudendo i varchi, Belfagor e gli altri indicavano a Gabriel e Micheal gli umani che erano stati posseduti dalle anime e venivano liberati dalla spada che aveva dato il colpo di grazia a Lucifero.
La luce divina della salvava gli esseri umani e rinchiudeva le anime all'inferno senza che potessero uscire di nuovo.
Lucifero avrebbe portato il caos.
Colui che avrebbe portato furia e vendetta sul mondo che Dio aveva creato, ma era anche un modo per punire l'amore che aveva per gli umani, amore che a lui era stata negato e non corrisposto.
Taceva e osservava la sua opera di distruzione senza muovere un muscolo.
Osservava i demoni che collaboravano con gli angeli per salvare quel mondo che lentamente stava andando in rovina. La terra sarebbe diventata un nuovo inferno, dove poter controllare ogni cosa e chi non avrebbe accettato le sue leggi sarebbe stato punito.
La morte era l'unica soluzione, ma non si stava rendendo conto che il suo piano folle aveva delle conseguenze, stava andando di nuovo contro Dio e questa volta non lo avrebbe rinchiuso all'inferno, ma la punizione che aspettava Lucifero, sarebbe stata molto più dura.
Intanto Belzebù e gli altri continuavano la loro opera di purificare la terra, ma man mano che chiudevano gli squarci altri si aprivano.
Belzebù non aveva altre idee. Se Lucifero avesse trionfato l'inferno che conoscevano sarebbe stato distrutto, cosi lui avrebbe avuto ai suoi piedi l'intera terra, ma sapeva che non si sarebbe fermato, una volta aver conquistato tutti gli uomini che avrebbero fatto qualsiasi cosa per aver salva la vita, avrebbero firmato la loro condanna e così sarebbero diventate le pedine di Lucifero che sarebbe andato alla conquista del Paradiso.
Erano tutti immobile ad assistere alla fine.
-La speranza è l'ultima a morire.-
-Il tuo amico angelo non vuole arrendersi...- Disse Baal.
-Ci vorrebbe un piccolo aiuto divino- Concluse Astaroth.
Le parole del demone in qualche modo vennero ascoltate. Dal cielo dei raggi di luce, andarono a colpire tutta la terra. L'intervento divino era finalmente giunto, tutto stava tornando lentamente alla normalità, le anime stavano creando più problemi, ogni squarcio era stato chiuso, ma il nemico più temibile era lui Lucifero.
Era in aria che osservava con sguardo truce ciò che stava accadendo. Teneva le braccia conserte.
-Di nuovo ti stai mettendo contro di me...La prima volta sei riuscito a vincere paparino, ma questa volta otterrò la mia vendetta.-
La luce prese a investire Lucifero che poco dopo prese a urlare, la luce divina era troppo per lui.
Tutti i demoni restarono fermi come immobilizzati.
Lucifero stava perdendo i suoi poteri e poco dopo si trovò di fronte Micheal che come avvenni millenni prima lo colpì, ma stavolta senza poteri venne rinchiuso nelle prigioni, senza possibilità di uscire.
Era tutto finito, ma ora i demoni dovevano sistemare l'inferno.
-Ora Belzebù sarà il nostro nuovo capo.- Lei non poteva tirarsi indietro, prese a fissare Gabriel che aveva raggiunto il gruppo insieme agli altri.
-Dobbiamo collaborare in modo tale che un avvenimento simile non ricapiti.- Disse Micheal e la demone era d'accordo.
-Un patto tra gentiluomini.-
-Esatto.-
Amodeo intanto volteggiava pensieroso, per poi rivolgersi a Belzebù
-Ora che sei il capo chi sarà il tuo secondo in comando?- La demone sorrise e sapeva perfettamente che Belfagor non voleva quel ruolo.
-Astaroth, ti andrebbe?-
-Onorato di questo compito.-
Tutto era finito bene e i demoni sotto la guida di Belzebù avevano portato l'inferno ad suo terribile splendore e Lucifero venne sorvegliato da Baal che si divertiva a prenderlo in giro.
 
 
Da quella spiacevole avventura passó qualche anno.
Aziraphale e Crowley vivevano nella loro bellissima casa e ogni tanto ospitavano Asmodeo che passava le giornate a sfidare il padrone di casa.
Astaorth, nel suo nuovo ruolo si divertiva, poteva infliggere punizioni a coloro che disobbedivano o volevano tentare di fuggire.
Aveva rinunciato a Belzebù, ma lo si vedeva spesso in giro con Lilith.
Belfagor e Micheal continuarono la loro relazione senza nascondersi, pur continuando a lavorare per le proprie fazioni.
La notizia che sconvolse più la parte angelica che quella demoniaca fu la nascita di Aeryn, figlia dell'arcangelo Micheal.
I genitori decisero di far crescere la piccola sulla terra e infatti gli zii Crowley e Aziraphale.
Per l'angelo era difficile insegnarle le buone maniere, visto che la cattiva influenza di Crowley e anche di Asmodeo, la stavano facendo diventare una bambina rock e maschiaccio.
La relazione tra Gabriel e belzebù continuava tra alti e bassi, lui doveva avere a che fare con una donna forte che non si faceva di certo mettere i piedi in testa da uno come Gabriel che alla fine dovette rinunciare a cambiarla.
L'amava così com'era e questo non sarebbe cambiato nei secoli.


Note Autrice:
Eccomi giunti alla fine di questa storia.
Mi sono divertita a scriverla e anche se il finale non era proprio come lo avevo immaginato.
Io non sono brava con le note, ma volevo ringraziare Nao Yoshikawa che mi ha incorraggiata e fatto amare la coppia Belzebù/Gabriel.
Grazie a tutti coloro che hanno recensito e seguito questa mia piccola long.
Spero di tornare presto su questo fandom.

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