Black Wolf - L'obbiettivo del lupo

di SterekIsTheWay120
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 - Il lupo ha preso il controllo ***
Capitolo 3: *** 2 - Circondato da un branco di teenanger ***
Capitolo 4: *** 3 - Povera coyote ***
Capitolo 5: *** 4 - Ritira gli artigli tesoro ***
Capitolo 6: *** 5 - Davvero lui prova questo per me? ***
Capitolo 7: *** 6 - Giuro di sentirmi morire ***
Capitolo 8: *** 7 - Quindi lui mi ama ***
Capitolo 9: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


«Non posso far altro che consigliarti Derek. Il mio consiglio è quello di assecondare il lupo, se lui ha scelto Stiles, non puoi far nulla per contraddirlo, il legame tra compagni è unico e sacro per i lupi. Se tu fossi ancora alla versione 'beta' della trasformazione dei lupi mannari, forse la parte umana più razionale, rispetto a quella istintiva dell'animale, potrebbe anche riuscire a contraddire il lupo, ma nel tuo caso di vero lupo...» Deaton lasciò la frase in sospeso, ma Derek capì ugualmente cosa intendesse.

Essendo una mutazione completa la sua, il dominio della parte animale prevaleva su quella umana.

Solo dopo la sua non-morte, con seguente evoluzione, iniziò a percepire maggiormente l'attrazione che lo portava verso l'esile e indifeso umano. Già da prima, sentiva una sorta di legame con lui, aveva avuto alcuni dubbi a riguardo, ma non aveva mai voluto ammettere nulla del genere a sé stesso. Ora però. il suo lupo ringhiava e graffiava, perennemente frustrato dalla lontananza dell'umano. Dall'umano che aveva scelto come suo legittimo compagno.

Il legame tra compagni nei lupi, era appunto sacro, non capitava a tutti questa fortuna. Ma Derek non la vedeva come una fortuna, anzi, era come mettere in catene l'umano, incatenandolo a sé perché il lupo lo rivendicava. E non voleva assolutamente, far sentire il figlio dello sceriffo in qualche modo costretto, a stare con lui, quando ormai era così vicino a colei che amava fin da bambino.

«Derek fidati, asseconda il lupo o potrebbe fare tutto da sé. Farà il necessario per raggiungere il suo compagno» ritentò Deaton.

Il lupo scosse la testa con disappunto «non importa. Resisterò. Riesco sempre a controllarmi, ce la farò anche d'ora in avanti, tenrò a bada il lupo, a costo di non riavvicinarmi mai più a Beacon Hills» esordì Derek non ammettendo repliche. Uscì dalla clinica, per poi avviarsi verso una meta sconosciuta, sarebbe andato in un altro stato, ovunque, ma lontano dall'umano che intendeva 'salvare' dal suo lupo impazzito.

Solo dopo aver percorso vari chilometri decise di fermarsi, in un vecchio magazzino abbandonato, per passarci la notte. 

Guardò la luna prima di addormentarsi, lasciandosi cullare dai piccoli suoni che provenivano dalla foresta. Quel che non sapeva, era che da quella notte avrebbe dovuto dire addio alla sua forma umana, poiché il lupo avrebbe preso il sopravvento, obbligandolo a tornare dal suo compagno, senza però reclamarlo all'istante.

Derek Hale sarebbe rimasto un lupo fino a quando il suo lupo non avrebbe raggiunto il suo obiettivo. Il lupo avrebbe fatto da sé, prendendo il controllo in caso fosse stato contraddetto, gliel'aveva accennato Deaton.

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Capitolo 2
*** 1 - Il lupo ha preso il controllo ***


Derek

Al mio risveglio capisco ancor prima di aprire gli occhi di non trovarmi nello stesso punto in cui mi sono addormentato, ci sono vari fattori a farmelo capire. Tanto per cominciare, sono piuttosto sicuro di non essere molto lontano da una strada asfaltata in cui passano diverse auto, mentre la sera prima, mi sono fermato in un magazzino abbandonato in mezzo al nulla. Sono sicuro di trovarmi fuori da un abitazione e per di più, sento il battito cardiaco di due persone ed una moka che fischia, mentre il liquido al suo interno ribolle facendo uscire un ottimo odorino di caffè, ed infine, dettaglio più assurdo e più decisivo, credo di essere disteso su un tappeto.

Sto chiaramente sognando, non c'è nessun'altra spiegazione perché io mi ritrovi su un tappeto, davanti ad un abitazione chissà dove. Ahimè, quando apro gli occhi ogni mia speranza di star sognando va in pezzi. Da quando sono sonnambulo? Ma soprattutto, quand'è che mi sono trasformato? Osservo sconcertato le mie zampe nere, non mi sono mai trasformato nel sonno, né sono mai stato sonnambulo.

Mi guardo attorno e sì, non avevo torto, mi ritrovo esattamente su un tappeto scomodo e davanti ad una abitazione, dinanzi alla casa c'è una strada a me piuttosto famigliare. Passo lo sguardo su tutto il vialetto fino a notare un particolare che mi fa raggelare. La jeep di Stiles e la vettura dello sceriffo della contea. Solo in quell'istante realizzo il comportamento del lupo, è maledettamente calmo, sembra fare le fusa, mentre fino a ieri contrastava ogni cosa facessi.

Il lupo. Ecco la risposta a tutto. Deaton aveva detto qualcosa riguardo al fatto che il lupo avrebbe cercato di prendere in mano la situazione, ma non pensavo dicesse sul serio.

Mi alzo dal tappeto e faccio per andarmene, ma il lato animale mi impedisce di sgattaiolare via dalla veranda e mi conduce dritto dritto al grattare sulla porta dell'abitazione.

Dei passi si avvicinano alla porta, ed essa aprendosi rivela uno sceriffo dal volto assonnato.

«E tu chi sei piccoletto?» domanda chinandosi e carezzandomi il capo. Al posto di un ringhio, finisco per fare delle moine allo sceriffo.

Detesto. Tutto. Questo.

Alle spalle dello sceriffo, sbuca un esemplare di Stiles con i capelli tutti arruffati ed una faccia confusa dalla posizione in cui si trova il padre. Vedendomi gli spunta un sorriso a trentadue denti e butta letteralmente da parte lo sceriffo, assalendomi di complimenti e carezze.

«Papà possiamo tenerlo?» domanda al settimo cielo dalla gioia per aver ricevuto versi di apprezzamento dal sottoscritto.

No, no e no. Non sono un animale! Effettivamente al momento lo sono, ma per il solo motivo che il lupo mi impedisce di tornare umano. Lo sceriffo sembra pensarci su un po', per poi rispondere con un: «vedremo. Prima dobbiamo controllare che non abbia dei padroni e in caso sia un trovatello be... non penso ti farà male un po' di compagnia quando ho i turni di notte.»

Ringhio mentalmente, poiché il lupo non mi concede di farlo concretamente. Si sta divertendo a fare lo smorfioso con i due Stilinski. Questa non ci voleva.

Stiles tutto contento fischietta nella mia direzione, per farmi entrare ed io lo seguo all'interno dell'abitazione. L'umano prescelto dal mio lupo, dopo aver trafficato un po' con i fornelli mi mette a terra un piatto di plastica con dentro della pancetta cotta e sento chiaramente lo sceriffo emanare gelosia da tutti i pori. Mi sento così umiliato, non avrei mai immaginato di dover mangiare a terra, in un piatto come un vero animale domestico, ci manca solamente una ciotola personalizzata con il nome sopra.

Appena i due hanno fatto la loro colazione a base di ottimo caffè, a giudicare dall'odore, si salutano e Stiles dice al padre che mi avrebbe portato dal veterinario, a verificare la presenza o meno di microchip. Lo sceriffo parte e Stiles mi apre lo sportello del passeggero della sua jeep, esortandomi a salire. Così faccio, seppur con uno sbuffo e dopo essersi messo al posto di guida, mette in moto partendo.

Arrivati alla clinica, l'umano mi apre le porte che ci conducono da Deaton. Troviamo l'uomo intento a spiegare qualcosa ad Isaac ed Erica, la bionda accorgendosi di Stiles si avvicina ad abbracciarlo. Istintivamente ringhio alla ragazza che io stesso ho trasformato. Lei accorgendosi di me, si abbassa e inizia a farmi complimenti, rivolgendosi a me come fossi un cucciolo.

La guardo come a dirgli 'ma sei scema?'. Stiles sta dicendo a Deaton cosa desidera da lui, mentre la bionda mi sta appiccicata come una sanguisuga. Quando sbuffo l'ennesimo ringhio, si stacca e sembra far caso al mio odore, visto che il suo sguardo passa rapidamente da intenerito a stupito.

«Isaac è Derek!» sussurra piano, in modo che solo noi mannari possiamo sentirla.

Il riccio le lancia uno sguardo dubbioso, ma poi dopo essersi avvicinato, avermi ispezionato per bene ed avermi messo la mano troppo vicina al muso per i miei gusti, ricevendo di conseguenza un morso, finalmente mi guarda capendo.

Erica si avvicina a Deaton e con una scusa lo allontana dal figlio dello sceriffo, informando il veterinario di chi in realtà sia io, mentre Isaac continua a fissarmi con l'aria da pesce lesso.

«Stiles penso che tu debba lasciare qui qualche ora il cane, per controllare il microchip ci metterò un po' e fin che ci sono gli faccio una bella visita, così se il nostro paziente si rivela in salute, non dovrà tornare tanto presto» si ferma accarezzandomi il capo e sorridendomi «sei contento bel cagnolino?» ringhio piano. Sono sicuro che lo stia facendo apposta.

L'umano annuisce d'accordo e mi abbandona nella clinica, non prima di aver raccomandato ai presenti di trattarmi bene e a me di stare buono. Dopo nemmeno mezz'ora mi chiedo se non fosse stato meglio rimanere con Stiles. Erica sta approfittando della mia forma attuale, per punzecchiarmi, sapendo bene che non posso ribellarmi più di tanto.

«Sei così tenero trasformato in lupo» ribecca lei stringendomi il muso, come si fa con i cuccioli.

All'ennesima volta in cui mi tocca il naso, gli mordo il dito, provocandole un taglio da cui fuoriescono alcune gocce di sangue. Lei geme dal dolore, lanciandomi uno sguardo truce, mentre la ferita guarisce quasi immediatamente. A quella reazione, la guardo soddisfatto e vado a mettermi buono dall'altra parte della stanza, in modo da essere avvantaggiato in caso voglia tornare all'attacco.

Quando ho morso Erica Reyes, se avessi saputo prima che fosse una tale seccatura, una volta presa la giusta confidenza, avrei fatto a meno di lei. Avrei potuto donare il morso a chiunque altro.

Isaac mi guarda, ridendo della mia disperazione. Gran bel branco, decisamente.

«Allora Derek» finalmente si avvicina Deaton, salvandomi dai due diavoli biondi, sicuramente gliele farò pagare quando tornerò umano «a quanto vedo beh, il lupo ha preso il controllo.» 

Sbuffo e gli adolescenti dietro al druido ghignano divertiti «penso che il lupo ti lascerà tornare umano, non appena avrà raggiunto il suo obiettivo.»

Lo guardo in modo sinistro, sbuffando nuovamente. Esattamente qual è l'obiettivo del lato animale? Sul serio, se lo scopo fosse il legarmi a Stiles, lo avrebbe fatto in modi diversi, dubito voglia compiere il rituale mentre io sono a quattro zampe.

«Penso voglia far si che anche il tuo lato umano ammetta i sentimenti nei confronti di Stiles» dice Deaton vedendomi fermo.

Annuisco piano col capo. Devo considerare la mia permanenza in lupo come un tempo di... meditazione, a quanto pare.

Un paio d'ore piu tardi, Stiles torna alla clinica e nello scoprire da Deaton che sono un 'giovanotto senza famiglia' cerca di mantenere il controllo, per non esultare, ma percepisco chiaramente quanto sia eccitato all'idea di tenermi con sé.

Pochi minuti dopo, mentre sulla porta d'uscita Stiles fischietta perché lo segua, sento chiaramente l'odore di divertimento e le risate che cercano di trattenere i due biondi. Quando sarò tornato umano riserverò un trattamento speciale a quei due.

Il figlio dello sceriffo guida fino alla sua abitazione per poi parcheggiare nel vialetto. Apre lo sportello per farmi scendere e ne apre un altro prendendo una borsa della spesa, da cui fuoriesce un tale odore di plastica che mi fa storcere il naso dal fastidio.

Chiusa la jeep, finalmente Stiles si muove a farci entrare in casa. A giudicare dal vuoto che mi sento nella pancia, presumo sia ormai l'ora di pranzo, infatti vedo l'umano trafficare con una padella e delle uova. Un buon pasto è decisamente quello che ci vuole! Dopo tutte le disavventure che ho affrontato dal mio risveglio, un po' di buon cibo non può far altro che aiutare il mio umore.

Quando Stiles rimuove la padella dal fuoco inizio a stargli dietro ad ogni suo passo, uggiolando per attirare la sua attenzione, per fargli capire di darne anche a me.

«Certo, cucciolone. Ora dò il pranzo pure a te» sorride avviandosi verso la credenza.

Infastidito dal nomignolo, ma troppo affamato per sbuffare e piantare il muso, mi siedo scodinzolando nella sua direzione. Poco dopo torna con un piatto pieno di cibo, grazie a lui non morirò di fame!

Ogni briciolo di soddisfazione scema, appena vedo cosa ha avuto il coraggio di servirmi. Il contenuto del piatto non è niente meno che il contenuto di una scatoletta di carne per cani.

Fisso il piatto come fosse un chissà quale manufatto alieno. Ha davvero il coraggio di servirmi questa roba? Schifato urto il piatto verso la sedia in cui siede Stiles e ringhio abbassando le orecchie, accentuando il mio essere contrario a ciò che mi ha servito.

«Oh, andiamo non fare lo schizzinoso» sbuffa e io sbuffo in rimando «va bene, va bene, non guardarmi così, ok? Ti cerco qualcosa» dice avviandosi verso il sacchetto della spesa che aveva tirato giù dalla jeep al nostro arrivo.

Quel sacchetto non promette nulla di buono, se è lo stesso che ha sfornato la carne in latta. Proprio nulla di buono. Se voglio avere un pranzo, in modo che possa definirsi esso, devo fare da me.

Mentre traffica con la tana di satana in plastica, farfugliando cose senza senso, sgattaiolo piano piano vicino al piatto contenente le uova che Stiles ha preparato per sè e le trangugio senza far rumore, per poi dileguarmi velocemente dove mi trovavo prima.

Per quanto poco abbia potuto gustarle, avendo dovuto fare velocemente, devo dire che erano squisite e che ora il mio stomaco può ritenersi un minimo soddisfatto.

Quando Stiles si gira e mi guarda con un gran sorriso, ringhio alla vista dei croccantini che ha messo in un altro piatto. Lui si avvicina guardandomi, mentre in risposta a quel dannato sorrisino, gli mostro appena i denti. 

Il suo sorrisino dura poco, perché nel giro di pochi secondi, si accorge di qualcosa di diverso sul tavolo.

«Le uova!» urla guardando il piatto perfettamente ripulito sia dal cibo, sia da alcuni pezzetti d'uovo che si erano staccati. 

«Tu! Piccolo...» prende un respiro profondo e poi sospira «e va bene, sei un cane dai gusti sopraffini evidentemente... l'unico problema è che quelle erano le ultime uova che mi erano rimaste in casa...»

Se pensa che così mi farà pena, si sbaglia di grosso. Ha cercato di servirmi della roba per cani inscatolata! Nel momento in cui sono piuttosto sicuro di voler fare un giro nell'abitazione e lasciarlo solo alla sua puzza di tristezza, il lupo riprende il controllo, facendomi andare da lui. Gli salto addosso e gli lecco il viso scodinzolando. Detesto. Tutto. Questo. L'ho già detto?

Nel pomeriggio Stiles mi porta nel bagno per lavarmi. "Sei un ammasso di pelo vecchio e polvere, oltre alla tua innegabile bellezza, ma dopo un bel bagno ed una bella spazzolata vedrai che sarai talmente sexy che ogni cagnolina di Beacon Hills ti vorrà!" aveva affermato prima di portarmi al piano di sopra. Il lupo a sentire l'ultima frase ha chiaramente ringhiato, ma non l'ha dato a vedere in modo eccessivo, infatti Stiles non ha percepito nulla.

Tra schizzi, ringhi, uggiolii infastiditi e vari sbuffi da parte di entrambi, nel giro di un ora e mezza, l'umano è riuscito a raggiungere il suo obiettivo: ora sono un ammasso di pelo morbido, lucente e che emana odore di cocco. 

Le uniche cose positive successe durante il bagno sono due: per prima cosa, avevo ricevuto svariati grattini dietro le orecchie, che mi avevano fatto impazzire, ma non l'avrei mai ammesso davvero; seconda, ora mi sento decisamente pulito e più leggero rispetto prima, forse Stiles non aveva tutti i torti, togliere un po' di pelo, spazzolando quello ancora fisso, era piacevole.

Dopo il bagno, Stiles non mi ha più prestato troppe attenzioni fino all'ora di cena, poiché molto concentrato a studiare. A cena Stiles ha concesso allo sceriffo la grazia di una costina di maiale, assieme ad una dose minima di purea di patate e insalata. D'altro canto, nemmeno io mi lamento, Stiles dopo aver visto l'occhiataccia che gli ho lanciato quando ha tentato di ridarmi la carne in latta, ha ceduto dandomi due costine di maiale.

«Saresti dovuto arrivare prima bello» dice lo sceriffo rivolgendosi a me, mangiando la sua costina con estrema lentezza, quasi a volerne ricordare per bene il gusto in futuro.

«A parte gli scherzi, sono felice che tu abbia qualcosa di normale nella tua vita, una compagnia che possa starti accanto quando io ho i turni di notte» dice lo sceriffo guardando il figlio «come lo hai chiamato?»

Stiles pare pensarci su e poi risponde: «Sourwolf, decisamente.»

«Non è il nome che riservavi esclusivamente a Derek Hale?» domanda lo sceriffo.

A sentire il mio nome, per almeno un attimo, Stiles si è rattristito, ma poi riprendendosi, risponde scrollando le spalle e dicendo che sono scostante quanto Derek.

Dio, Stiles! Sono proprio Derek...

I due chiacchierano ancora per un bel po', ma poi si decidono a darsi la buona notte per ritirarsi nelle proprie stanze. Io seguo silenziosamente Stiles fino alla sua stanza. L'umano sbadiglia rumorosamente, ma prima di mettersi a letto, prende dalla tana di satana in plastica una specie di cuccia enorme.

Per farlo contento mi ci accomodo dentro. Rimango attento al battito cardiaco di Stiles e appena lo sento rilassarsi, segno che si è addormentato, mi intrufolo nel suo letto mettendomi comodo.

Oggi è andata così... spero solo sia qualcosa che duri pochi giorni, altrimenti, se non capisco che vuole il lupo, rischio seriamente di rimanere 'il cane' di Stiles fino a quando non morirò, ed una vita intera fatta di giorni come questo, davvero non riuscirei a sopportarla.

Mi sistemo meglio al fianco di Stiles, chiudendo gli occhi e abbandonandomi al sonno.

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Capitolo 3
*** 2 - Circondato da un branco di teenanger ***


Derek

È incredibile, quanto il mio lupo sia irrequieto quando Stiles non è vicino.

Stiles questa mattina si è svegliato presto, per dedicarmi una buona mezz'ora di coccole, alla quale il lupo ha risposto prontamente con un'infinità di moine d'apprezzamento. Dopo la sessione di coccole ed una colazione a base di pancetta per me ed a caffè e biscotti per lui, è uscito ed è andato a scuola, non prima di avermi raccomandato di fare il bravo e di non combinare danni. Dal momento in cui la la porta d'ingresso si è chiusa alle spalle dell'umano, il lupo è irrequieto a livelli incredibili e questo rende ansioso e nervoso pure me. A momenti impazzirò se non si dà una calmata, me lo sento.

Sono ormai più di sei ore che Stiles mi ha lasciato solo e da dopo poco più di un'ora, ho cominciato ad andare avanti e indietro tra la cucina, il salotto e l'entrata.

Nell'istante in cui sento la serratura della porta aprirsi mi precipito all'entrata, sentendo il profumo di Stiles farsi vicino. Appena mi vede sorride radioso in mia direzione e non riesco a frenare il lupo dal saltargli addosso, uggiolando contento.

Quando tornerò umano e avrò ripreso il controllo sul lupo, se Stiles oserà dire una sola parola in merito al mio comportamento, mentre sono in questa forma, giuro che gli aprirò in due la gola, con i denti.

Giusto il tempo di coccolarmi e successivamente preparare il pranzo, ci ritroviamo entrambi in salotto con il televisore acceso, a guardare uno stupido programma poliziesco che non ho mai visto prima, mentre mangiamo tranquillamente. Lui ha optato per un bel panino farcito di roba alla quale non ho prestato minimamente attenzione, poichè ero troppo occupato a osservare la mia bistecca cuocere, la stessa che ora mi sto gustando lentamente, prelibandomi dell'ottimo gusto della carne. Stiles ha vari difetti che m'infastidiscono e non poco, ma devo riconoscere che è un'ottimo cuoco.

Devono essere almeno le tre del pomeriggio, quando il campanello suona e Stiles sbuffa un 'finalmente sono arrivati'.

Non bado molto a quel che dice e continuo a sonnecchiare sul divano, almeno per un po' posso salvarmi dalle sue attenzioni assillanti.

La mia calma però viene interrotta, quando fiuto farsi sempre più forte l'odore dei due beta biondi, insieme all'odore del resto del branco. No, no, no. Scott e il branco sono accettabili, ma non Reyes e Lahey.

Mi alzo dal mio letto occasionale e scatto verso le scale per salire al piano superiore, ma un 'ma ciao bel cucciolone! Dove scappi?' Detto dalla voce squillante di Erica mi fa congelare sul posto.

Mi volto verso di lei, rizzando il pelo, abbassando le orecchie e mostrandogli i denti, mentre lei si avvicina con passo felino e un sorriso malizioso stampato in viso.

Appena mi sfiora ho il forte desiderio di azzannarle il braccio, ma la comparsa di Stiles fa riemergere la parte lecca culo e smielosa del lupo, che prontamente si dimostra carino e coccoloso ai suoi occhi, costringendomi ad essere buono con la ragazza. Erica ride sotto i baffi del mio repentino cambio d'umore, scatenato dalla visione dell'umano e non posso trattenermi dallo sbuffare.

«Da quando hai un cane?» domanda ingenuamente Scott, senza neppure accorgersi di chi io sia.

«Oh, in realtà da un paio di giorni. Si è presentato alla porta, gli ho fatto fare una visita da Deaton e scoprendo che non aveva una famiglia l'ho adottato» spiega sorridendo «è un amore vero? Ha qualche sbalzo d'umore di tanto in tanto, ma è un amore di cucciolo!» termina avvicinandosi e facendo un gesto simile allo strizzamento di guance in stile nonnina, ma senza pizzicare.

«Come si chiama?» chiede Lydia, iniziando ad accarezzare il mio manto, prendendo esempio dalla sanguisuga bionda.

La banshee mi studia attentamente con lo sguardo e il che mi fa sentire in soggezione.

«L'ho chiamato Sourwolf!» risponde fiero, sfoderando un sorriso entusiasta, ma l'odore che emana non è solo gioia, c'è una punta di malinconia e Lydia, pur non avendo alcun fiuto sviluppato, capisce e mette una mano sulla spalla dell'amico, per confortarlo silenziosamente.

I due ragazzini che ho trasformato ghignano divertiti, essendo gli unici ad aver capito la mia identità.

«Penso che dovremmo cominciare a studiare» fa Liam, interrompendo le frecciatine di Erica al sottoscritto ed il silenzio degli altri.

«Giusto, siamo qui per studiare» concorda Malia, guardando la pila di libri che tiene in mano, osservando male principalmente quello sopra la pila «ho davvero bisogno di ripassare matematica ed economia.»

«Tranquilla, per quello ci sono gli appunti di Lydia!» esclama Stiles, battendo una mano sulla spalla della coyote e ammiccando in direzione della rossa.

«Calma ragazzi, Lydia l'ho già prenotata io, ricordate?» sbuffa Liam «deve aiutarmi in biologia, rammentate? Io non ho gli appunti magici del primo anno di Lydia, quindi ho diritto alle spiegazioni della stessa Martin.» La banshee alza gli occhi al cielo, ma annuisce.

Sono stupito di quanto siano sempre uniti, pure Liam è molto unito agli altri membri del branco, pur essendo l'ultimo arrivato e pure il più piccolo. Devo ammettere che un po' mi dispiace di essermene andato da questa città, la vita è così noiosa senza questi ragazzini tra i piedi.

Pian piano tutti iniziano a spostarsi al piano superiore e io li seguo a ruota.

Entrando nella stanza di Stiles ringhio frustrato. Scott e Kira sono seduti sul letto, Lydia e Liam hanno preso la scrivania e Stiles, Isaac, Erica e Malia sono seduti sul tappeto. L'unico punto comodo che rimane nella stanza è la cuccia per cani.

I due biondini sembrano accorgersi del mio disappunto e ridacchiano nel vedermi fermo sulla porta, Stiles ingenuamente mi invita ad entrare dicendo che non disturbo, quello di cui non si rende conto però, è che i due mocciosi che ho trasformato non aspettano altro. Muoiono dalla voglia di ridere di me. Bastardi.

Sbuffo guardando male i due e vado a sedermi sulla cuccia. Passo il pomeriggio ad ascoltare il branco mentre studia, beccandomi di tanto in tanto dei grattini dietro le orecchie da parte di Stiles.

Quando finalmente mettono tutti via i propri libri, raggelo appena Stiles pronuncia poche semplici parole: 'volete fermarvi a cena? Ci ordiniamo una pizza? Tanto papà rimane al lavoro fino a tardi stasera'.

Tutti annuiscono ed io inizio davvero a considerare l'idea di buttarmi dalla finestra, ma a che servirebbe? Sono un lupo mannaro, guarirei prima che qualcuno possa anche solo pronunciare una sillaba.

Bloccato nella mia mutazione, affianco a colui che il mio lupo brama e circondato da un branco di teenanger ignari della mia identità. Può andare peggio?

Il branco ordina la cena e Stiles per fortuna si ricorda di preparare qualcosa per me. Infatti appena mezz'ora dopo, loro s'ingozzano di pizza e bibite in lattina chiacchierando animatamente gli uni con gli altri ed io sto a mangiare la carne vicino alle ragazze. E si, ad avere l'iniziativa è stata Erica, seguita subito da Lydia e non si sa come si sono avvicinate pure Malia e Kira. Una cosa però mi stranisce a dir poco: Malia continua a cercare anche il più lieve contatto fisico con Erica, non riesco a capire.

Di tanto in tanto la bionda e la rossa mi carezzano il capo distrattamente e io mi abbandono alle loro attenzioni, poiché non vedo scappatoie.

«Nessuno ha più avuto notizie di Derek?» domanda Isaac con fare disinvolto, mentre lancia un'occhiata al sottoscritto.

Scott scuote la testa con aria dispiaciuta «no, ma sappiamo tutti com'è Derek, sparisce per un po', ma torna sempre.»

«Già, è proprio un lupo solitario» accorda il riccio, ammiccando verso di me.

Lo guardo male. Ma che cazzo fa? Vuole far capire a tutti che sono qui? Cioè, che sono Derek? Ma sul serio? È un idiota.

«No, non è così» interviene Stiles, attirando l'attenzione di tutti nella stanza «è vero che sparisce e torna sempre, ma non è un lupo solitario o per lo meno non lo è più...»

«È vero. Derek con noi è cresciuto, come persona, non è più il ventenne con la paura di legarsi alle persone» concorda la banshee sorridendo.

Per fortuna la conversazione si sposta velocemente sul lacrosse e io me ne torno a stare in pace. Ormai fuori è buio pesto, ma sembra che nessuno abbia intenzione di andarsene, quindi decido di salire al piano superiore da solo, senza Stiles. Ai piedi delle scale, quando sto per muovere il primo passo per salirle, noto un oggetto particolarmente invitante.

Mi guardo attorno per accertarmi che nessuno mi stia guardando e mi avvicino alla borsa leopardata posata vicino ad un mobiletto. Erica gode nel darmi il tormento, 'chissà come sarà contenta quando l'adorabile Sourwolf libererà la vescica sulla sua borsa come marcasse il territorio' penso mettendo in atto il mio piano di vendetta.

Sicuramente sentendone l'odore, i mannari del branco si avvicinano al luogo del crimine ed Erica strilla alla vista della sua borsa bagnata, i ragazzi ridono e Lydia li ammunisce, dicendo che per una donna una borsa è sacra.

«Derek sei un pezzo di merda!» urla correndo dalla borsa.

«Derek? Cosa c'entra?» chiede confuso Liam.

«Sourwolf, volevo dire Sourwolf» si corregge guardando il branco con un sorrisetto falso «sapete questo cane assomiglia molto a lui, mi confondo per quello.»

Stiles annuisce incerto «l'ho chiamato così per questo motivo. È scostante quanto Derek.»

Dopo un altro paio di minuti, la sanguisuga ha ripreso il controllo di sé ed insieme agli altri saluta il proprietario della casa, andando via. Finalmente.

L'umano ripulisce un po' il salotto, dove hanno appena cenato e poi mi chiama fischiettando per andare a letto.

Stiles si mette comodamente a letto, notando che non ho intenzione di mettermi nella cuccia, batte una mano sul letto invitandomi a salirci. Invito che colgo volentieri nell'immediato.

Chi è che si è guadagnato l'amore di Stiles? Io sono in queste condizioni per lui, perché il lupo desidera lui e beh, ovviamente l'umano ama un'altra persona. Vorrei sapere chi sia, per appenderlo da qualche parte e minacciarlo di non spezzare il cuore al mio compagno, altrimenti se la dovrebbe vedere con me.

«A cosa pensi?» domanda come se potessi rispondere «già, tu non parli» sospira guardando il soffitto.

Sento il rumore della porta d'entrata chiudersi e dei passi salire, poco dopo lo sceriffo appare allo stipite della porta.

«Tutto bene figliolo?»

«Certo papà, com'è andata al lavoro?»

«Tutto bene, ho ritardato un po' perché mi sono fermato con Parrish, a sistemare alcune vecchie scartoffie, ma nulla di grave.»

«Ok» annuisce Stiles «buona notte papà.»

«Buona notte figliolo» risponde lo sceriffo, per poi sparire dalla nostra vista.

L'umano mi fa qualche coccola, al quale non reagisco, beandomi di quelle carezze per addormentarmi, infine si gira su un fianco e si addormenta pure lui.

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Capitolo 4
*** 3 - Povera coyote ***


Stiles

Mi sveglio sentendo qualcosa solleticarmi il viso e qualcos'altro di umidiccio sfiorarmi il mento.

Apro gli occhi e mi rendo conto che a solleticarmi la pelle è il pelo di Sourwolf e il qualcosa di umidiccio è il suo naso. Sorrido intenerito.

Sourwolf vuole mostrarsi indifferente e scocciato, per tutte le attenzioni che gli riservo, però mi sono reso conto fin dal primo giorno, che in realtà è un cucciolone troppo cresciuto che ama le coccole. In tre notti che alloggia qui, sono tre notti in cui si mette nella cuccia, per poi mettersi in fondo al mio letto ed infine al mattino ci svegliamo così, lui che dorme addosso a me.

Cercando di non svegliarlo alzo un braccio, posandoglielo sulla schiena ed inizio a fargli dei grattini dietro l'orecchio.

La quiete viene interrotta, quando papà inizia a chiamarmi per fare colazione assieme e con le sue urla, Sourwolf inizia a storcere il naso infastidito.

Per quanto sia bello rimanere a letto, mi alzo ponendo fine al sonno del cane che fino ad un momento prima dormiva. Vado in bagno a sciacquarmi il viso e scendo salutando papà che ha già preparato del caffè.

«Oggi sono a casa tutto il giorno ed ho il turno di notte» mi avvisa papà.

«Ok, tranquillo nessun problema» rispondo, poi faccio cenno verso al cane ridacchiando «in ogni caso c'è Sourwolf a proteggere la casa!»

Preparo una frittata a Sourwolf, che a giudicare da come la mangia, ha aprezzato. Finisco il mio caffè e dopo aver salutato papà, aver recuperato la giacca, lo zaino e aver fatto alcune coccole al cane, esco di casa.

Metto in moto la mia amata jeep e guido fino a scuola, appena arrivato parcheggio ed inizio a cercare con lo sguardo il mio migliore amico. Appena lo trovo, lo raggiungo salutandolo ed entriamo nel liceo.

All'ora di pranzo, nel momento in cui sto per sedermi al solito tavolo con gli altri, faccio appena in tempo a posare il vassoio con il cibo, che una mano mi afferra il braccio e mi trascina via dalla mensa, fino agli spogliatoi. Vengo sbattuto al muro in modo ben poco gentile e due occhi marroni mi guardano intensamente.

«Malia che diavolo stai facendo?» sbotto sbuffando. Sbattere le persone al muro è un vizio degli Hale, decisamente.

«Devi aiutarmi» dice continuando a fissarmi «con una persona.»

La guardo dubbioso. «Malia mio padre è lo sceriffo della contea, non posso essere complice di un omicidio e anche se non fossi il figlio dello sceriffo, non ammazzerei qualcuno. Sai quanti anni si fanno coloro che commettono un omicidio doloso? Beh, molti» la coyote ora mi guarda, corrugando le sopracciglia.

«Cosa diavolo stai blaterando?» sbuffa infastidita.

«Non volevi coinvolgermi in un omicidio o sequestro di persona?» chiedo conferma e lei alza gli occhi al cielo, quasi incredula. 

«Certo che no, idiota!» per un momento sospiro sollevato «per quello sarei perfettamente in grado di arrangiarmi» spiega con nochalance.

Sono sorpreso? Non troppo. Sono comunque scioccato dalla sua tranquillità e schiettezza sull'argomento? Discretamente.

«Quindi... mi hai rapito dalla mensa per chiedermi aiuto... a che riguardo?» chiedo leggermente esitante, aspettandomi il peggio.

«Credo... be, credo mi piaccia una persona, anzi ne sono abbastanza sicura, ma non so se ho possibilità.»

«Ottimo!» rispondo con entusiasmo, sollevato non si tratti di nulla di illegale «non credo di essere il più indicato, in ambito sentimentale, ma posso comunque tentare, chi è il fortunato?»

«E' una lei» mi corregge.

«Perfetto, non giudico, anzi. Quindi di chi si tratta? Non dirmi che si tratta di Lydia!» tento di scherzare «temo che lei sia interessata esclusivamente a Parrish.»

«Si tratta di Erica» chiarisce schiettamente.

«E... Erica? Erica, Erica? La nostra amica Erica Reyes? La bionda un po' pazza psicopatica che è un po' Lydia, ma con le zanne?» 

La coyote sbuffa, chiaramente scocciata «si.»

La osservo, ancora incredulo. Chi lo avrebbe mai detto? Non mi sarei mai aspettato una situazione del genere. Malia ora mi guarda dubbiosa.

«Mi stai giudicando» sbotta, senza tatto come suo solito.

La guardo, incredulo ma anche imbarazzato «no, no, non fraintendere! Cioè sono solo sorpreso, un po' scioccato forse... avete entrambe questo modo di fare da... ragazze ribelli sì e non saprei... non avrei mai immaginato che una delle due potesse interessarsi romanticamente all'altra.»

«Io non faccio la ribelle, sono così e basta» dice guardandomi male «mi serve il tuo aiuto per sapere se ad Erica potrei interessare e qualche dritta per conquistarla in caso.»

«Beh, Erica è sicuramente bisessuale. Ad una festa di halloween al loft di Derek, ricordo che lei ha limonato buona parte della serata con una tipa, a cui era morta la ragazza da un po', a causa dei sacrifici umani fatti dal Darach e ad una certa ora sono sparite assieme» spiego.

La coyote annuisce «va bene, è già un inizio, sapere che probabilmente è interessata alle ragazze.»

«Ora, prima che la pausa pranzo termini, possiamo andare in mensa? Ho una certa fame»

«Ok» annuisce nuovamente e torniamo da dove siamo venuti.

I ragazzi, appena ci sediamo, ci guardano come a dire 'ma dove siete stati?' io scrollo le spalle, mentre Malia ignora totalmente il gruppo, iniziando una conversazione con la sua amata.

Derek

Quando Stiles ha varcato la soglia della porta, ha continuato a canticchiare distratto, preparando il pranzo. Sono passati venti minuti e lui ancora non parla, ma canticchia. Ha già cotto un paio di uova per me e ora si sta gustando della pasta condita con olio.

Appena termino di mangiare, inizio a fissarlo di sottecchi. Il suo odore è normale, pure il battito, quindi penso non si sia drogato, né che abbia bevuto.

Apparentemente è normale come sempre, eppure qualcosa deve esserci. Mi avvicino a lui e faccio qualcosa che non è nella mia natura, ma in quella del lupo: faccio il ruffiano con lui. Così facendo, dovrebbe ricordarsi della mia presenza, coccolarmi, sorridere come un cretino ed infine raccontarmi cos'ha. Facile.

Gli sfrego il muso sui pantaloni e lui mi concede la sua attenzione dicendo 'tranquillo, non mi sono dimenticato di te' e cominciando a carezzarmi il capo.

«Dai vieni, ci mettiamo comodi sul divano» dice avviandosi verso il salotto e io lo seguo a ruota.

Lui si siede, accendendo la televisione su un canale a caso e io mi accomodo al suo fianco, appoggiando la testa sulle sue gambe. Ora pensandoci, se fossi nella mia forma umana, questa sarebbe una posizione piuttosto equivoca, ma ringrazio di essere un lupo, almeno posso stare comodo senza dover dare spiegazioni.

«Sai Sourwolf, oggi mi è capitata una cosa assurda. Malia Tate, o Hale, dipende da come si preferisce... insomma Malia, mi ha trascinato via dalla mensa» lui lo dice spensieratamente, ma il mio lupo non riesce a trattenersi dallo sbuffare. Il livello di gelosia verso il proprio compagno, anche se non ancora legato, è a livelli piuttosto alti «e mi ha confessato una cosa, prova ad indovinare?» fa una pausa guardandomi, come se io potessi rispondergli, quindi gli lancio un'occhiata come a dirgli 'sei scemo o cosa? Pensi che possa parlare?' E quindi riprende «giusto giusto, tu non parli. Beh, Malia Tate-Hale è innamorata. E sai di chi? È una cosa pazzesca ma, lei ama la bionda con gli occhi marroni, colei a cui tu, hai battezzato la borsetta.»

Mi esce senza volere una specie di starnuto. Cosa!? Mia cugina e quella psicopatica di Erica? Povera coyote, ma che razza di problemi mentali ha?

Passiamo ancora un po' di tempo in quella posizione sul divano, mentre Stiles parla del resto della sua mattinata ed un programma idiota risuona in sottofondo al chiacchiericcio.

Ora però. me lo chiedo seriamente: ma il mio lupo cos'ha visto in Stiles? È un moccioso iperattivo, logorroico, insopportabile e torturatore. Quando sarò umano lo denuncerò di violenza su animali innocenti e indifesi.

«Sourwolf» scandisce il mio 'nome' con fare minaccioso «vieni qui subito! Non te la cavi così bello mio!» urla saltando verso di me, ma con uno scatto mi tolgo di mezzo e vado dall'altra parte della stanza.

È un quarto d'ora che mi rincorre, con in mano la mia nuova tortura: il guinzaglio e una pettorina. In tutto questo una cosa positiva c'è, per una volta il lupo mi dà ragione, nemmeno lui vuole essere 'imprigionato' così.

Un'altra mezz'ora e cedo. Il bastardo ha minacciato, che se non avessi troncato la mia fuga, lui avrebbe cominciato a darmi solo ed unicamente cibo in scatola per cani.

E ora, il piccolo subdolo sorride vittorioso, trascinandomi con sé per le strade di Beacon Hills. Che umiliazione.

Camminando, giungiamo fino alla casa dei Tate e Malia ci accoglie con il suo solito entusiasmo, preso sicuramente più da me che da Peter.

«Sei in ritardo» sbotta alzandosi dalla sedia fuori dalla porta, in cui era seduta.

«Scusami, ma qualcuno» mi fulmina con lo sguardo «aveva problemi di stomaco e ho preferito assisterlo e poi portarlo con me, per sicurezza»

Malia sorvola sulla ovvia bugia e dice di essere pronta ad andare. Non capisco, dove dobbiamo andare ora?

La nostra camminata riprende ed ora con noi c'è pure la coyote, che ogni tanto mi lancia delle occhiate. Se mi sta riconoscendo beh, alleluia. È stupida! Perfino Erica e Isaac ci sono arrivati prima di lei ed entrambi i biondini non brillano per l'intuito, in genere

I due parlano tra loro, discutono di matematica. 'Seriamente?' Vorrei domandargli, ma date le mie condizioni, non posso aprir bocca.

Finalmente siamo a destinazione e giuro mi sarei aspettato di tutto, una caverna, lo studio veterinario oppure il mio loft (perché sono a conoscenza del fatto che il branco ne approfitti), ma mai avrei pensato che saremmo andati a casa della rossa. 

Cosa ci facciamo a casa di Lydia Martin? Pensavo andassimo chissà dove a parlare del grande amore di Malia, non a casa della banshee.

I due ragazzi suonano il campanello e quando la rossa compare alla porta mi vengono i brividi. Nella sua solita perfezione, guarda Stiles e Malia con un sorrisetto malizioso che mi fa paura.

«Su ragazzi! Non c'è tempo da perdere su muovetevi!» esclama afferandoli per i polso e trascinandoli dentro, con me al loro seguito, praticamente strattonato dalla pettorina che aderisce perfettamente al mio corpo. 

L'ultima cosa che ricordo prima di aver sibito l'ennesima tortura della giornata, ovvero le strilla e il chiacchiericcio continuo di Lydia, è che vedo la signora Martin guardarare noi povere vittime,  con uno sguardo compassionevole, mentre il diavolo vestito d'angelo ci porta nel suo rosa ed elegante inferno.

 

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Capitolo 5
*** 4 - Ritira gli artigli tesoro ***


Derek

«No, scordatelo.» 

«Malia» tuona minacciosa, la voce della banshee.

«Ho detto no» rifiuta nuovamente Malia, ancora più spazientita.

«Lydia, se Malia non vuole... dovresti lasciarla in pace» Stiles tenta di prendere le difese della coyote, ma la rossa con un'occhiataccia lo fa zittire.

«E' già stato difficile tirarti fuori tutta la verità sui tuoi sentimenti per Erica, almeno su questo sii meno difficile. Un disboscamento non sarà così orrendo!»

«No, assolutamente no. Per tutta la vita ho tenuto ogni pelo al suo posto. Nulla da fare, la mia pelliccia rimane con me, te ne farai una ragione» ringhia la coyote.

Sono passate due ore, da quando siamo arrivati a casa della rossa, in due ore Lydia ha smosso mari e monti solo per tirar fuori tutto quel che voleva sentire da Malia ed ora, sembra intenzionata a cominciare la terza guerra mondiale, perché vuole fare la ceretta a Malia.

È riuscita a rovinare anche il mio sonnellino, con il racconto di Malia mi ero talmente rilassato da riuscire a riposarmi, ora però desidero pietà per le mie orecchie, da qundo la banshee ha cominciato a discutere.

Cosa ci sarà mai di male? Deve solo togliere qualche pelo dai... è impossibile che sia questa gran tortura!

Dopo una buona mezz'ora a discutere, Lydia con la minaccia 'mi metto ad urlare' è riuscita a convincere la coyote, ed ora sta preparando tutto il necessario per la depilazione.

Io e Stiles assistiamo ad una scena degna di un film comico: la bestia cattiva, che ringhia e sfodera gli artigli e la dolce ragazzina che se ne frega e continua nel suo lavoro, mentre si spazientisce a zittire la bestia arrabbiata. In effetti, sembra di vedere un episodio di quel cartone per mocciosi con protagonisti un orso ed una bambina dispettosa.

Tra ringhi, minaccie, parolacce, artigli sfoderati, la rossa ha portato a termine il suo lavoretto. Ogni tal volta che la coyote sfoderava gli artigli, la banshee rispondeva con uno stizzito 'ritira gli artigli tesoro'.

Finalmente, dopo un'infinità di tempo, Lydia conclude il suo lavoro e Malia sembra davvero una ragazza dolce e carina rispetto il solito. Quel che la rossa ha applicato sulle ciglia, fa sembrare gli occhi della mannara più grandi ed il gloss fa risaltare le labbra. Con poco trucco, con mio grande sorpresa, Lydia ha valorizzato di più l'aspetto di mia cugina.

«Ora sei perfetta» dice la rossa congiungendo le mani e guardando soddisfatta la coyote.

«Io la vedo normale» commenta Stiles, beccandosi un'occhiataccia da Lydia.

Borbotta un 'ignorante' e dà alcune indicazioni a Malia sul come comportarsi. 'Comportati normalmente, stai rilassata, fai conversazione, non essere noiosa, falle qualche avance innocente e falla divertire' e tutte cose simili. Dannazione, per un appuntamento ci sono così tante regole da rispettare? Effettivamente, non esco con qualcuno da molto tempo.

Stiles

Gli allenamenti di lacrosse, al mattino presto, ancor prima delle lezioni, dovrebbero essere aboliti. Il motivo? Svegliarsi all'alba è un trauma, il riscaldamento che precede l'allenamento vero e proprio, è un trauma, le urla del coach di prima mattina, hanno il potere di farti venire un mal di testa tale, che sembra ti stiano tirando delle martellate alla testa, il che è un trauma, questi sono solo alcuni dei tanti motivi per cui gli allenamenti al mattino dovrebbero essere aboliti.

Corro, cercando di mantenere un ritmo costante, nel tentativo di conservare le poche energie che ho ed evitando gli sprechi inutili di esse, mentre Scott mi affianca senza il minimo sforzo, maledetta licantropia e i suoi vantaggi.

«Stasera porto Kira a mangiare fuori» dice tutto contento.

«Spero non a mangiare sushi, devo ricordarti com'è andata la prima e ultima volta in cui lo hai mangiato?» il lupo mi fulmina con lo sguardo, ma ridacchia subito dopo.

«Certo che mi ricordo, ho fatto una brutta figura» vorrei dirgli che lui è solito alle brutte figure, quasi quanto me, ma mi trattengo «comunque la porterò in quel ristorante che hanno aperto poco fuori Beacon Hills. Ormai è un po' che stiamo insieme, e penso si meriti un appuntamento migliore di una pizza d'asporto. L'unico appuntamento decente che abbiamo avuto è stato quello al loft di Derek, prima che Kate ci interrompesse...»

«Sicuramente quell'appuntamento non lo scorderete mai» sorrido divertito. 

Preferisco decisamente ricordarlo buttandola sul ridere, perchè altrimenti rischierei un attacco di panico, al solo ricordo di tutto il dolore che ho provato in quell'occasione.  La paura per Scott, che gli fosse capitato qualcosa, Liam che non sapeva ancora controllarsi, Derek che è stato ferito letalmente e la sua morte ed infine Scott trasformato in berserker da Kate.

Riassuntino della mia mattinata post allenamenti: durante le lezioni Scott non ha fatto altro che fantasticare sul suo appuntamento, descrivendomi ciò che ha intenzione di fare, forse in modo un po' troppo dettagliato per i miei gusti, a pranzo Malia ed Erica si lanciavano sguardi piuttosto ambigui, da cui io e Lydia abbiamo dedotto che l'appuntamento fosse andato meravigliosamente ed ora sto rientrando a casa a piedi, poiché la mia amata Jeep stamattina mi ha letteralmente dato buca.

Sono circa ad un isolato da casa quando in lontananza scorgo un uomo zoppica, osservo meglio la figura che si sta avvicinando e mi risulta piuttosto familiare. Non può essere.

Non posso credere ai miei occhi, quello è Derek. Lo chiamo, ma non alza lo sguardo da terra, così gli vado incontro, lentamente. Appena gli sono vicino, lo chiamo nuovamente per nome. Finalmente alza il capo e mi guarda.

Rimango scioccato dal suo sguardo, è così... privo di emozioni... decisamente spento e in chiaro contrasto con la sua classica espressione imbronciata.

«Derek... cosa ti è successo?» chiedo preoccupato, mi guarda ma non accenna ad aprire bocca, così lo prendo per la maglietta scuotendolo, ma succede qualcosa di strano.

Improvvisamente rivivo tutti i momenti passati insieme dal nostro primo incontro. Lui che mi ordina di amputargli il braccio, noi che discutiamo in jeep e in piscina, i nostri bisticci, noi nel furgone, mentre lui prova a calmare e a far ragionare Liam, lui che viene ferito mortalmente e infine lui che se ne va...

Tutto è buio. Dal nulla arriva un fascio di luce da cui compare Sourwolf, che corre fino a trovarsi di fronte a me. Gli occhi del cane mutano diventando di un azzurro freddo, che ho visto sfoggiare solo ai licantropi con delle morti innocenti sulla coscienza. Vicino a Sourwolf, appare la figura di Derek che mi osserva, con uno sguardo quasi... rassegnato e maledettamente triste.

 

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Capitolo 6
*** 5 - Davvero lui prova questo per me? ***


Derek

Durante la notte ho percepito Stiles agitarsi più volte nel sonno, ma non sono mai riuscito a svegliarmi, per tentare di fare qualcosa, era come se fossi in qualche modo paralizzato.  Stamattina poi, all'alba l'umano si è svegliato buttando all'aria le coperte e scaraventando via anche me, che sono caduto rovinosamente sul pavimento, nonostante tutta la rabbia e le parole poco educate che avrei voluto urlargli (se fossi stato nella mia forma umana, s'intende), il fastidio per il brutto risveglio è stato immediatamente sostituito dalla preoccupazione. 

L'umano era bianco come il latte, la fronte sudatissima e un'espressione spaventata in volto, quasi come se avesse appena visto un fantasma. Nonostante tutta la mia sincera preoccupazione nei suoi confronti, sono rimasto confuso da un solo particolare: il lupo. Lui non si è affatto preoccupato, anzi, se n'è quasi fregato dell'evidente stato di turbamento del nostro compagno. 

Al momento siamo entrambi sul divano, lui steso a fissare il soffitto ed io disteso vicino a lui che mi faccio coccolare, mentre con i miei sensi sviluppati, cerco di monitorare eventuali cambiamenti nel battito cardiaco del moccioso. Lo sceriffo è rientrato da poco dal turno di notte e Stiles gli ha rifilato la scusa di avere la febbre per starsene a casa. In un certo senso, sono contento di questa scelta, per lo meno posso controllarlo e non dovrò annoiarmi stando a poltrire da solo.

Passiamo alcune ore così, l'uno accanto l'altro senza far nulla, per un po' Stiles ha dormito, ma si è risvegliato poco dopo con uno sguardo ancor più torturato. 

All'ora di pranzo, il ragazzo decide di alzarsi ed andare in cucina, lo seguo a ruota, senza emettere alcun suono e studio ogni sua mossa, mentre inizia a spadellare. Lo sceriffo giunge in cucina, sbadigliando sonoramente e stiracchiandosi.

«Stiles non affaticarti, se non ti senti bene ci penso io, tranquillo» dice, mentre si avvicina al figlio, poggiando una mano sulla spalla di esso e dando una sbirciatina a cosa ci sia in padella.

«Nessun problema papà, ho quasi finito» lo rassicura, aggiungendo del sale al contenuto della padella.

Spegne il fuoco del fornello, si sposta prendendo dei piatti e posandoli sul tavolo. Prende la padella e aiutandosi con delle posate impiatta le bistecche, prende dal frigo un pacchetto d'insalata e una bottiglia di limone e li posa sul tavolo.  Si siede e finisce di sistemare il tutto.

«Tieni papà» dice passando un piatto allo sceriffo «e tieni Sourwolf» dice mettendo atterra un piatto con della carne per me «tranquillo, non mi sono scordato di te.»

Mentre mangiamo, il silenzio regna incontrastato, e non avrei mai pensato di poterlo dire, ma il chiacchiericcio senza limiti di Stiles per una volta, mi manca. Lo sceriffo ha tentato più volte di iniziare una conversazione con lui, ma il figlio ha sempre risposto a monosillabi stroncando sul nascere le conversazioni.

Quel che accade ora però, a pranzo terminato, è ancora peggio: lo sceriffo vorrebbe fare due passi visto il bel tempo, il problema? 'Visto che tu non stai bene ed immagino che Sourwolf ancora non è uscito a fare i suoi bisognini di oggi, lo porterò a fare un giro con me.' Testuali parole dette dallo sceriffo. Letteralmente trascinato contro il mio volere, lo sceriffo mi scorta fuori dall'abitazione ed inizia a fischiettare per cercare di invogliarmi a seguirlo.

Pian piano, a passo di sceriffo, arriviamo in un parco, in cui ci sono altre persone intente a godersi la bella giornata, chi stando seduto a leggere un libro, chi chiacchierando con dei  conoscenti, chi godendosi il paesaggio, bambini che giocano e schiamazzano, infine molti cani che fanno cose da cani

Una signora di mezz'età si avvicina, accompagnata dalla sua palla di pelo color cioccolato e saluta lo sceriffo in modo piuttosto civettuolo.  Lo sceriffo ricambia il saluto e i due iniziano a parlare, lo sceriffo sprigiona un forte odore di imbarazzo, contrariamente alla donna che sembra totalmente a suo agio anche mentre allunga una mano, poggiandola sulla spalla di Noah. 

A distogliere la mia attenzione dai due umani, ci pensa la palla di pelo ambulante, nel momento in cui mi accorgo che mi sta annusando il didietro. Scatto a nascondermi dietro le gambe di quell'incosciente del padre del mio compagno e ringhio disperato a quell'essere che ha osato avvicinarsi a me. Guardo Noah disperato come a dirgli: 'come osi lasciarmi vicino a certi esseri?' e lui mi guarda come fossi un fenomeno da baraccone sorridendo.

«Sourwolf sta buono, vuole solo fare amicizia con te» dice tranquillo, per poi riprendere la conversazione con la donna. I due continuano così per una ventina di minuti, mentre il piccolo invadente continua a provare ad avvicinarmisi, all'ennesimo tentativo di contatto, finisco col morderlo. 

Il mostriciattolo guaisce dal dolore e corre tra le braccia della signora, che prontamente lo prende in braccio allarmata. Lo sceriffo si scusa immediatamente per il mio comportamento, spiegando che sono facilmente incline al perdere la pazienza. La donna a questo punto saluta Noah e noi ci facciamo dietro front tornando verso casa.

Appena rientriamo, fiuto gli inconfondibili odori della rossa e della bionda malefica, mischiati a quello di Stiles. Salgo su per le scale e cammino lentamente verso la stanza del mio umano. Trovo la porta socchiusa e sento chiaramente le voci dei tre, mentre parlano. 

«Sono rimasto estremamente scosso da questo... incubo? Sogno? Non so cosa fosse, ma ha riaperto la dolorosa ferita che mi ha lasciato Derek quando è partito...»

«Hai detto che era presente anche Sourwolf nel... qualunque cosa fosse quello che hai fatto» fa notare la voce della bionda. 

Mi appoggio ulteriormente alla porta per poter sbirciare all'interno della stanza. 

«Si... e non capisco cosa c'entrasse» dice Stiles, mentre si passa un fazzoletto sulle guance. Solo ora noto questo profondo odore di tristezza e dispiacere che esce da questa camera, è decisamente nauseante.

«Forse è un segno, dovremmo cercarlo» ipotizza la rossa.

«Non lo so, so solo che non ho la più pallida idea di dove sia e questo mi destabilizza molto. Ero riuscito a superarlo un po', ma questo sogno ha riportato a galla tutto. Forse è il momento che io ammetta chiaramente a me stesso di amarlo più di ogni altra cosa al mondo e di cercarlo per dirglielo» sospira «e probabilmente mi respingerà... Ci starò particolarmente male, ma almeno non dovrò vivere i prossimi anni rimpiangendo un amore non dichiarato, senza sapere se almeno c'era una piccolissima possibilità che fosse corrisposto» finita la frase si soffia il naso e gli occhi prendono a lacrimargli nuovamente.

Davvero lui prova questo per me? Se le cose stanno così, ho fatto tutto questo per nulla. Ho abbandonato il branco e lui per nulla, l'ho fatto soffrire, tutto perchè credevo di non interessargli. Tutto perché temevo che se avesse saputo che siamo compagni...

Mi sento così in colpa e scosso...  Per tutto questo tempo, ho temuto che rivelargli del legame, avrebbe significato costringerlo ad amarmi, quando in realtà di per sé, lui già mi amava, ricambiando i miei sentimenti che a lungo ho contrastato.

Non mi trattengo più ed entro nella stanza, andando direttamente dal mio compagno, leccandogli via le lacrime e facendogli spuntare un sorriso triste. Mi accarezza il capo e mi saluta. Nel frattempo le due ragazze guardano la scena, una guardandoci dolcemente e l'altra sorridendo furba, consapevole del fatto che ho origliato gran parte della conversazione finale.

Alla fine, Stiles si è asciugato le lacrime ed è sceso per preparare la cena per il padre e le due ospiti, oltre che per me ovviamente. A cena, il mio compagno si è sforzato di essere più socievole e ad una certa ora le ragazze se ne sono andate, lo sceriffo è uscito per il turno di notte e noi siamo andati a letto.

-

Dormo tranquillamente, beandomi della morbidezza della coperta, quando un urlo di Stiles mi fa letteralmente saltare a terra dallo spavento. L'umano mi guarda, con occhi sbarrati e io non capisco il motivo. Mi guardo attorno nella stanza, e qualcosa di diverso lo noto: le altezze mi sembrano un po' cambiate rispetto a ieri sera, forse ho mangiato troppa carne e ora ho degli strani effetti allucinogeni? 

«Derek?» soffia flebilmente, sconvolto. Come fa a riconoscermi?

Abbasso lo sguardo su me stesso e realizzo perché mi stia fissando: sono sul suo pavimento, interamente nudo e coperto appena dalla coperta, che per grazia divina mi copre il bacino, cosa che alleggerisce notevolmente l'imbarazzo oserei dire.


 

 

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Capitolo 7
*** 6 - Giuro di sentirmi morire ***


Stiles

Mi sento esausto, nonostante la piacevole dormita di stanotte che ha portato un po' di quiete nella mia mente. Sbadiglio rumorosamente e faccio per stiracchiarmi ma qualcosa, o meglio qualcuno, me lo impedisce. Sourwolf deve essersi accomodato proprio per bene addosso a me, per impedirmi di muovermi.

Apro gli occhi sbadigliando nuovamente, tiro su a fatica un braccio e mi stropiccio gli occhi con la mano e mi metto a fissare al soffitto. Do un'occhiata a Sourwolf, lui non c'è. Al suo posto, appoggiata sul mio braccio vi è una testa corvina. Urlo dallo spavento e non appena lo sconosciuto vola per terra, urlo di nuovo sconvolto: «Derek?!»

Guardo il suo volto, visibilmente confuso e non riesco a trattenermi dal pensare a quanto sia bello e a quanto mi sia mancato... questo prima di accorgermi del fatto che è interamente nudo e coperto semplicemente dalla coperta, che non so se definirlo un bene o un male, è caduta proprio sul suo bacino. 

«Cosa ci fai qui!?» domando ancora sconvolto, probabilmente se fossi stato una persona con problemi di cuore, sarei morto d'infarto, o a causa degli ormoni impazziti, vista la bellezza di Derek, ma che cazzo dico? Andiamo Stiles, non è il momento! 

Riprendendomi dai miei pensieri, noto che Derek mi sta guardando accigliato, come tipico da lui e sembra attendere una risposta, quindi gli domando di ripetere. Lui sbuffa, ma ripete: «Prima mi dai dei vestiti, prima io ti dirò tutto quel che vuoi sapere.»

Effettivamente ha ragione, non posso lasciarlo nudo... o si? Ma cosa dico! Mio padre rientrerà a momenti, già sarà strano spiegargli la presenza di Derek, non può trovarlo pure nudo, diamine! Sarebbe la volta buona in cui gli sparerebbe con la pistola d'ordinanza e in cui io rimarrei orfano.

«Ok... se mi dai qualche minuto troverò qualcosa che dovrebbe starti» mi alzo dal letto e mi avvio verso il mio armadio, dove inizio a rovistare alla ricerca di una maglia che non gli stia stretta, nonostante la cosa non mi dispiacerebbe.

 Trovati degli abiti decenti, glieli consegno ed esco dalla stanza per dargli la dovuta privacy, mentre si veste. 

«Sei serio?» ringhia, uscendo in mutande ed indicandomi i disegnini di spiderman che ci sono sopra.

«Le altre sono ancora peggio» dico facendo spallucce «non ho alcun problema a dartene un altro paio, magari con i disegnini di star wars.» Ringhia frustrato e richiude la porta.

Ora che ci penso, Sourwolf è sparito ed è comparso Derek... questo spiegherebbe perché Sourwolf era così schizzinoso con il cibo per cani e anche il suo fastidio nel ricevere attenzioni appiccicose da Erica... o mio Dio, questo vuole anche dire che ho trattato Derek come un cane, per giorni, senza rendermene conto?! Ora vorrà uccidermi sicuramente! 

Credo sia il caso di fare il lecca culo e fargli la colazione, in questo caso si addolcirà e si limiterà a guardarmi male, spero. Scendo le scale e mi dirigo in cucina, dove mi metto a preparare una moka di caffè e cuocio della pancetta con un uovo.

Dispongo la colazione per Derek di fronte alla mia, mentre lui potrà godersi una colazione salata, io mi limiterò a del latte con cereali, così lui vedrà che sono troppo giovane per morire.

Lui arriva in cucina e si siede di fronte a me. Senza dir nulla inizia a mangiare. Lo osservo, mentre lentamente mangio i miei cereali.

«Allora...» comincio a parlare, mentre mescolo i cereali nel latte «tu eri Sourwolf quindi...»

Mi lancia un'occhiata ed annuisce. Giuererei di aver visto il colore della sua pelle aumentare di almeno una tonalità!  

«Erica, Isaac e Deaton lo sapevano» dice ed io rischio di strozzarmi con l'ultima cucchiaiata di cibo.

«Cosa?!» tossicchio, una volta ripreso il controllo continuo «perché non me lo hanno detto? E perché Scott, Liam e Malia non si sono accorti di nulla, se sono degli esseri mannari a loro volta?»

«La finisci di essere logorroico?» sbuffa e io faccio una smorfia «il giorno in cui mi hai portato da Deaton, Erica si è accorta che ero io grazie al mio odore ed ha informato Deaton e l'altro idiota che ho trasformato.»

«Perchè gli altri non hanno fatto caso al tuo odore? Ma certo, non hai trasformato gli altri... non capisco, perchè eri bloccato nella tua trasformazione? Da quanto eri così? Erica ed Isaac dovevano dircelo, ti avremmo aiutato in qualche modo!»

«Non era così semplice. Ora, se mi lasci parlare, ti spiego in breve tutto» mi guarda intensamente, come solo lui riesce e io non posso far altro che annuire.

«E' cominciato tutto la sera prima che tu mi trovassi davanti casa tua. Quella sera ero da Deaton, per discutere con lui sulla possibilità di ignorare il volere del proprio lupo.»

«Il proprio lupo?» domando non capendo, Scott non ha mai avuto problemi simili, non che ricordi almeno.

«Si, vedì Stiles esistono due tipi di mutazione per noi licantropi, quella parziale, di cui si parla generalmente nelle leggende e quella completa. Quando il Berserker mi ha colpito e sono 'morto'» appena mi riporta alla mente quella volta mi si stringe il cuore «in realtà mi stavo evolvendo,  da allora il mio lato animale ha più potere su di me, è difficile da capire e anche da spiegare... ma è come... come se dentro di me avessi una seconda coscienza, più istintiva, più selvaggia...»

«Tranquillo, continua a spiegarmi come sei rimasto bloccato sotto forma di lupo.»

«Vedi, ero da Deaton per sapere come controllare il lupo, perché da mesi mi stava dando il tormento perché io mi legassi al mio compagno. La storia dei compagni è un'altra cosa da lupi... vedi, ai licantropi può capitare la fortuna di trovare la propria anima gemella nella vita, ma è una cosa abbastanza rara.»

«Ma a te è capitato di trovarla» dico sentendomi mancare il respiro, sento le lacrime che lottano per uscire, mi trattengo per non destare sospetti e aggiungo una frase, tentando di sdrammatizzare: «hai avuto una sorta di imprinting come in Twilight, ti prego non dirmi che la tua metà è un neonato

Derek sbuffa, ma poi annuisce rispondendomi ed ignorando la mia battuta.

«Cosa?!» urlo alzandomi di scatto, facendo rovesciare la sedia dietro di me.

Per la prima volta da quando lo conosco, vedo Derek ridere. Una risata un po' trattenuta, ma pur sempre una risata.

«Sei tu Stiles, sei tu il mio compagno.»

«Mi stai prendendo in giro» dico guardandolo male, anche se una parte di me sta godendo non poco.

Il lupo sorride divertito. «Hai fatto una battuta e continui a farti beffe di me» lo accuso.

Derek si alza dalla sedia e mi viene vicino. «Stiles, sono serio, sei tu il mio compagno. Inoltre, dopo quello che mi hai fatto passare in questi giorni, una battuta innocente, non mi sembra un granché.»

Non mi trattengo dall'emozione e mi tuffo sulle sue labbra, baciandolo di slancio. Ricambia il bacio e giuro di sentirmi morire dalla felicità. Non solo sto baciando Derek superfigoneserio Hale, ma lui mi ha pure detto che sono il suo compagno! Siamo fottutissime anime gemelle!

Appena ci stacchiamo, sento le guance andarmi a fuoco, perchè sono sicurissimo che Derek percepisca la mia eccitazione, provocata dalle ultime rivelazioni. Però una cosa che ha detto prima mi fa accigliare.

«In che senso volevi ignorare la volontà del tuo lupo? Significa che tu non sei interessato a stare con me? Che è il tuo lupo ad importelo!?»

«Aspetta Stiles, non iniziare a formulare strane idee, non è come pensi» prova a dire, ma lo interrompo nuovamente. 

«Oh no, credo proprio di aver capito cosa intendevi. Il tuo stupido lupo mi vuole come compagno, ma tu no» dico ferito, Dio solo sa come riesco a trattenermi dallo scoppiare a piangere ora, qui davanti a lui. 

«Ti prego di andartene.»

«Stiles hai frainteso. Lasciami spiegare, io...»

«Derek vattene» dico, avviandomi verso la porta, la apro e noto mio padre arrivare «sta arrivando lo sceriffo, inoltre. Non credo tu voglia affrontarlo...»

Il lupo rassegnato esce, salutando mio padre che nel frattempo entra in casa.

«Cosa ci faceva qua Hale? Non se n'era andato?»

«È venuto in visita, non penso tornerà» borbotto, ma sono sicuro che Derek mi abbia sentito dal vialetto. Mio padre va a letto e io, seppur ancora scosso, mi preparo per andare a scuola.

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Capitolo 8
*** 7 - Quindi lui mi ama ***


Stiles

Parcheggio la jeep davanti a scuola e appena chiusa, mi dirigo verso l'entrata dell'edificio, dove vengo assalito da Erica e Malia.

«Hey, perché puzzi così tanto di tristezza?» mi domanda Malia, con la sua solita delicatezza.

«Zuccherino, che ti succede?» domanda invece Erica, percependo che qualcosa effettivamente non va «hai avuto di nuovo quell'incubo?»

«Non esattamente, niente incubo. Tuttavia, questa mattina ho visto Derek a casa mia. Ed ho scoperto che qualcuno sapeva fin dall'inizio, che Sourwolf in realtà era il caro Derek acidello Hale» dico, guardando male la bionda la cui espressione muta subito, da preoccupata a colpevole.

«Cosa?! Quel cane... era Derek?!» chiede scioccata Malia.

«Senti Sti... è stato Deaton a dire a me e Isaac di non rivelarti nulla, ok? Tu e Derek siete compagni e perché lui è uno zuccone ha dovuto intervenire il lupo, non potevamo ostacolarlo dal raggiungere il suo obiettivo» dice la bionda poggiandomi una mano sulla spalla e guardandomi negli occhi. La guardo e non riesco a capire, perciò le domando spiegazioni a riguardo di questo 'obiettivo'.

La lupa scuote la testa dicendo: «non ne ho idea, ma se Derek è di nuovo umano, vuol dire che l'obiettivo è stato raggiunto. Comunque credo che tu debba mettere da parte l'astio e andare da lui.»

La guardo sbuffando, perché si preoccuperà sempre e comunque del bene di Derek, nonostante non sia più il suo Alpha, hanno un legame particolare dato che è stato lui a morderla.

«Non credo proprio» rispondo e noto che Malia si è allontanata a fare una telefonata «mi ha mentito per moltissimo tempo e ha passato gli ultimi mesi a combattere contro il lupo, perché non mi voleva, vada al diavolo. Ci sto malissimo perché mi piace da parecchio tempo ormai, ma mi passera, tutti i sentimenti passano prima o poi.»

Erica sta per controbattere, ma la precedo cambiando discorso e alludendo al fatto che ho notato che sembra andare d'accordo con Malia.

La ragazza davanti a me sorride maliziosa, lanciando uno sguardo alla coyote impegnata al telefono poco distante da noi. «L'altra sera siamo uscite e diciamo che ho realizzato che è davvero sexy» dice mordendosi il labbro perfettamente dipinto di rosso «abbiamo deciso di provare a frequentarci si... magari è la volta buona in cui trovo un rapporto duraturo e non di una botta e via.»

Sorrido, perché sarebbe anche ora che si sistemasse, è una bellissima ragazza, con un carattere forte e molto più intelligente di quanto potrebbe sembrare, merita di essere amata e sono dell'idea che Malia potrebbe amarla meglio di chiunque altro.

«E' meglio se entriamo ora» dico avviandomi con a seguito la bionda e Malia, che ha appena finito la chiamata.

La mattinata procede abbastanza bene, se non fosse che ho dovuto raccontare tutto a Lydia, per evitare che mi uccida e che quindi tutto il gruppo ha saputo della situazione Derek-Sourwolf. Tutti si sono dispiaciuti e Scott ha persino detto che se Derek gli capitava a tiro lo riduceva in poltiglia, palese dire che siamo scoppiati tutti a ridere, Scotty ora sarà pure un true Alpha, ma non sarà mai tosto quanto quel brontolone di Derek.

Chiudo il mio armadietto, da cui ho appena recuperato i libri e mi avvio verso l'uscita. Fortunatamente possiamo uscire prima, grazie all'assenza del professore delle ultime ore, almeno potrò andarmene a casa ad ingozzarmi di cibo e a convertire tutta questa tristezza in scleri, mentre mi faccio una maratona di star wars.

Sto già meditando da quale schifezza iniziare ad abbuffarmi una volta a casa, ma una persona appoggiata alla mia jeep attira la mia attenzione. Si tratta di un individuo dai modi affascinanti, idiota quanto terribilmente astuto e calcolatore, con più resurrezioni di Gesù e particolarmente molesto, nessun'altro, se non Peter Hale con un sorrisetto strafottente dipinto in volto.

«Senti Peter non è giornata, non mi va di sopportare l'ennesima delle tue stronzate» dico tagliando corto.

«Ma ciao anche a te Stiles, è davvero un piacere rivederti, tutto bene? Io sto alla grande, spero sia altrettanto per te» dice ironicamente, bloccandomi il passaggio per salire sulla jeep.

«Cosa vuoi da me?» sbotto guardandolo male, è impossibile potersi fidare di questo individuo, porta sempre guai e attualmente non sono in vena di tollerarlo.

«Un uccellino mi ha detto che tu sei il compagno di Derek, ma a quanto pare lo stai respingendo» dice con fare disinvolto.

«Ed è proprio così, non voglio averci a che fare» rispondo in maniera un po' troppo scontrosa per i miei standard.

A questo punto lo sguardo di Peter si fa serio e mi guarda fulminandomi.

«Senti ragazzino, mi rendo conto che mio nipote ha un carattere di merda, ma non puoi rifiutarlo» esordisce con un tono che non ammette repliche.

«Ah no? E chi me lo impedisce?» dico scocciato.

«La tua coscienza» risponde semplicemente.

«Cosa!?» domando allarmato, non capendo a cosa si riferisca.

«Trovare il proprio compagno è un'arma a doppio taglio, carissimo Stiles, per noi licantropi. Un lupo che perde il suo compagno, perché lui è morto, o lui lo rifiuta, nel caso si tratti di un umano, che percepisce a stento il legame prima che sia stretto, il lupo in qualche modo perderà una parte di sé. Anche se non siete legati, il lupo ti Derek ti ha scelto, ed essendo i lupi monogami, Derek non troverà mai più nessun'altro che riuscirà ad amare.»

«Ma Derek non mi ama, lui stesso ha provato a contrastare il suo lupo per non stare con me» controbatto, guardando l'uomo davanti a me, accigliandomi.

«Stiles, Stiles, Stiles... ma quanto sei idiota, pensavo l'avresti capito, dopo tutta questa lezioncina sull'accoppiamento esclusivo dei lupi» sospira, inscenando una finta disperazione.

Guardo Peter di sottecchi, mentre ragiono, ma l'anziano Hale impaziente mi prende per le spalle, spronandomi a ragionare più velocemente.

«Ma certo...» dico sottraendomi dalla sua presa e facendo un passo indietro «io sono umano!»

E mentre Peter scimmiotta «"io sono umano", la scoperta del secolo!», realizzo il quadro completo della situazione, tutto prende senso ora. 

«Lui mi ama, ma pensava di non essere ricambiato» rifletto «quindi ha lottato contro il lupo per me, per non farmi sentire in qualche modo vincolato a lui.»

«Ecco Stiles! La tua testolina ragiona ancora in modo brillante. Dovresti apprezzare questo tratto caratteriale di Derek, quando si tratta di sentimenti, lui è la persona meno egoista del mondo, a suo discapito direi pure» esclama l'immortale Hale «e se a tempo debito, tu avessi accettato il morso, probabilmente non avreste mai sprecato tutto questo tempo!» sospira, scuotendo la testa.

Ignoro la frecciatina velata e chiedo «Peter sai dove si trova Derek ora?»

«Carissimo, ora puoi pure chiamarmi zio Peter!» esclama e all'occhiataccia che gli lancio, alza gli occhi al cielo «va bene, va bene niente zio. Comunque, credo si trovi ancora al suo loft, quando mi ha chiamato Malia sono corso da lui ed era lì.»

«Devo andare a parlargli» dico scostando Peter e salendo sulla mia jeep. Metto in moto e parto velocemente, sento Peter urlarmi un 'non c'è di che', ma non gli dò corda, perché ormai sfreccio tra le strade di Beacon Hills, tanto poi riuscirò a corrompere mio padre, affinché mi tolga le multe, che sicuramente prenderò.

Finalmente raggiungo il loft. Parcheggio a caso la jeep, entro correndo nell'edificio e sfreccio su per le scale. Arrivo all'ultimo piano, dove alloggiava Derek, con il fiatone e senza più forze, ma mi costringo a tener duro e spalanco la porta metallica, trovando all'interno l'uomo che nelle ultime ore mi ha fatto impazzire più di una ragazza con le mestruazioni.

Derek si alza dal divano su cui era seduto e fa qualche passo incerto verso la mia direzione, dicendo il mio nome con fare interrogatorio

Mi fermo un'attimo per riprendere fiato, poi mi avvicino a lui, non appena sono a pochi centimetri da lui gli tiro uno schiaffo in viso e successivamente lo abbraccio di slancio. Palesemente sorpreso, ci mette un attimo a riprendersi ed esita un po', prima di ricambiare il mio abbraccio.

«Sei uno stupido, avresti dovuto spiegarmi che volevi evitare di farmi sentire costretto» sussurro contro la sua spalla.

Il suo respiro caldo mi accarezza il collo mentre mi risponde: «in realtà io ci ho provato a spiegarti la situazione... ma tu sei impazzito.»

Effettivamente sono stato un tantino, eccessivamente drammatico stamattina, avrei dovuto ascoltarlo, ma mi sentivo troppo ferito in quel momento, per poter ragionare lucidamente.

Rimaniamo abbracciati così ancora un po', finché non mi viene in mente l'unica questione a cui non ho avuto una risposta: «Derek... quale era l'obbiettivo del tuo lupo?»

Il mannaro esita, ma poi risponde: «credo volesse solo farmi capire che tu mi amavi e che quindi non ti avrei obbligato a stare con me, con la questione del legame, perché in fondo mi avevi in qualche modo già scelto.»

«Quindi tu mi ami. E da quanto? Dalla tua evoluzione in super lupo?» domando staccandomi, lui solleva gli occhi al cielo, ma poi mi guarda, come mai prima d'ora.

«In realtà, ho iniziato a provare qualcosa per te dal momento in cui non mi hai abbandonato, quando Kate mi ha sparato e abbiamo trascorso tutto il pomeriggio insieme, nell'attesa di Scott... da allora ho iniziato a percepire che tra noi c'era più di una complicata amicizia. Tu invece? Quando lo hai capito?»

«Ricordi quella sera in cui Jackson ci ha intrappolati in piscina?» domando e lui annuisce, mentre continua a passare un dito sulla linea della mia mascella «ecco, io avrei potuto benissimo lasciarti annegare, mettermi in contatto con qualcuno, che accorresse in piscina e salvarmi le chiappe, invece mi sono tuffato salvandoti dall'annegamento e sorreggendo tutti quei chili di muscoli che tieni.»

«Ci amiamo da tutto questo tempo senza essercelo detti allora... avrei dovuto ascoltare le battutine di Erica quindi» guardo Derek confuso, perciò si spiega «vedi, Erica mi diceva sempre che mi amavi, ma non le ho mai creduto, quella ragazza è una totale idiota.»

«A tal proposito... credo dovreste smetterla di punzecchiarvi e darvi contro l'un l'altro, primo perché finirete per sbranarvi un giorno o l'altro, secondo perché ora esce con Malia e visto che siete in pochi voi Hale, è meglio mantenervi tutti vivi e terzo, perché è una delle mie migliori amiche e non accetto che la tratti sempre così.»

Il lupo sbuffa rispondendo al mio discorsetto con: 

E non me lo faccio dire due volte, lo bacio. Prima lentamente e poi con più trasporto.

Con la nostra ignorante cecità nel decifrare i sentimenti l'uno dell'altro, abbiamo perso fin troppo tempo, amandoci in silenzio.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Epilogue ***


5 anni dopo

Derek

«...vuoi tu prendere come tua legittima sposa la qui presente Kira Yukimura?» domanda il sacerdote.

Guardo Stiles e non riesco a trattenermi dal lanciargli un'occhiataccia, è in ansia da tutta la cerimonia, perché teme di fare una delle sue solite figure di merda. Scott risponde affermativamente alla domanda che gli è stata posta e finalmente il prete dice le fatidiche parole: "vi dichiaro marito e moglie, ora può baciare la sposa" e tutti i presenti, io compreso, applaudiamo ai due coniugi che non perdono tempo per baciarsi.

Stiles sorride contento e non posso trattenermi dal fare lo stesso, nel momento in cui i nostri sguardi s'incontrano.

-

«Tutta la cerimonia è stata bellissima» dice Erica, che si sta asciugando le lacrime dalla commozione.

«Ti capisco» concorda Lydia prendendola a braccetto, mentre ci dirigiamo verso un angolino un po' meno affollato del giardino dei Yukimura, che hanno messo a disposizione il loro magnifico giardino per i festeggiamenti.

«L'unica cosa che è stata difficile da tollerare, era la puzza d'ansia che emanava Stiles» dico, rivolgendo uno sguardo al diretto interessato, che in risposta sbuffa.

«Derek ha ragione» concorda Isaac bevendo il suo drink «davvero amico, di che avevi paura? Eri solamente il testimone, mica stavi correndo il rischio di dimenticarti le parole delle promesse nuziali vero» conclude ridacchiando il riccio.

«Rimani tu davanti ad una folla di persone così numerosa!» sbotta l'umano «quando ho accettato questo ruolo, non avevo idea che Kira avesse tanti parenti, diamine, con l'ansia che avevo, temevo davvero di combinare qualche guaio e fare una pessima figura al matrimonio del mio migliore amico.»

Una testolina castana raggiunge Stiles e gli si attacca alla gamba guardandolo con curiosità.

«»Zio Sti, tutto bene?» domanda la bambina, percependo addosso a Stiles ancora una traccia di agitazione.

«Certo Eliza» risponde il mio compagno, scompigliando i capelli della bimba, al che Erica si riprende dal momento commozione e ringhia contro l'umano.

«Stilinski guai a te se ci riprovi, ci ho messo secoli a fare così bella mia figlia» ringhia la bionda, puntando il dito contro Stiles, che alza le mani in segno di resa sorridendo.

Proprio in quel momento, ci raggiunge Malia con un'espressione esausta in volto, mentre si porta dietro la piccola Jane che ci saluta tutti con la mano.

«Elizabeth quante volte devo ripeterti di non allontanarti senza dirmelo?» domanda la coyote alla bimba.

«Quindi sei scappata di nuovo, eh?» chiede la lupa bionda.

La bambina mostra i migliori occhi da cucciolo che abbia mai visto e nel giro di un attimo, Malia si ritrova a prenderla in braccio dicendole che va tutto bene, ma che non deve rifarlo perché loro si preoccupano.

Erica guarda la scena un po' scocciata.

«Vi rendete conto di come queste due bimbe si sono infinocchiate la madre, che diceva sarebbe stata quella severa?» sussurra e nessuno dei presenti, Malia a parte, riesce a trattenersi dal ridere.

«Stiles sta attento mi raccomando, quando avrete dei figli non permettere loro di infinocchiare Derek ok? Altrimenti nessuno dei due sarà il genitore rompi scatole» dice ancora Erica.

«Chi ti dice che non sia proprio Stiles quello che farà da genitore severo?» domando, ma Erica gesticolando dice che è impossibile.

-

«Ebbene Kira, ti chiedo di trattarmelo bene, perché questo ragazzo un po' ottuso a volte, merita il meglio dopo tutto quel che ha passato» conclude il suo discorso Stiles.

Dopo esser sceso dal mini palco, Stiles va ad abbracciare Scott e Kira.

Mi guardo un po' attorno, Malia ed Erica stanno parlando con Lydia, Ethan e Jackson, Isaac sta ridendo assieme a Liam e Theo, è presente persino Peter che attualmente sta giocando con le nipotine. Da quando le ha conosciute si è stabilito a Beacon Hills, perché alla fine quelle due hanno dimostrato a noi tutti, che mio zio un cuore lo ha e loro glielo hanno letteralmente rubato.

Riguardo Stiles, che ora sta venendo verso di me con un gran sorriso, posso dire dire con assoluta certezza, che mi maledico per non aver ceduto alla necessità di stare con lui già dal primo momento in cui ho percepito che era il mio compagno, perché gli ultimi 5 anni passati con lui sono stati meravigliosi e nonostante continuiamo ad avere battibecchi per cavolate, lo amo con tutto me stesso e so che tra alti e bassi, staremo bene insieme.

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