Love is sacrifice

di Misaki99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Isabella


Salve,mi chiamo Isabella Cullen ho 17 anni ed abito a New York.I miei genitori si chiamano Esme e Carlisle Cullen,ho anche cinque fratelli adottivi,mia  madre scoprì di avere pochissime possibilità di poter concepire un bambino,dopo vari tentativi si arrese adottando i miei fratelli.Emmett e Jasper di 19 anni,Rose di 18 ed i gemelli Edward e Alice di 17 anni.Ma un giorno scoprì di aspettare me ed eccomi qua.Diciamo che vengo definita "La pecora nera della famiglia", vi chiederete il perchè.Fino a due anni fa,la mia famiglia poteva definirsi perfetta,io e i miei fratelli andavamo d'amore e daccordo,tranne che con Edward,io e lui eravamo fidanzati.In pochi mesi, prima del mio quindicesimo compleanno,la mia vita è diventato un inferno,adesso mio padre quasi non mi parla,i miei fratelli mi odiano ma più di tutti Edward mi ignora totalmente.L'unica che mi tratta come se fossi parte della famiglia e la mia dolce mammina,di tutto questa situazione io ne soffro tantissimo,ma purtroppo non posso cambiare le cose,farei solamente preoccupare i miei genitori.Amici? Ne ho solo uno Damon; quel ragazzo sa tutto di me,sa le cose orribili del mio passato,non mi giudica,mi adora come una sorella e più volte ha litigato sia con Edward che con i miei fratelli più grandi,perchè mi trattavano male.A scuola,ancora peggio le persone mi emarginano per la mia timidezza ed i miei fratelli,i ragazzi più popolari della scuola,mi escludono non mi parlano quasi e quelle poche volte che lo fanno,lo fanno solamente per ricordarmi quanto io sia inutile,cosa ne pensate della mia vita?

 

 

*Angolo Autrice*

Piccola introduzione di questa mia nuova storia, i capitoli seguenti saranno più lunghi.

Misaki99, buone feste a tutti.

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Capitolo 2:Cosa hai fatto?

Isabella

Vengo risvegliata dalle dolci carezze della mia mamma.

«Bells,sono quasi le sette e mezza,non vorrai fare tardi a scuola»

Mi alzo di scatto,mi faccio una doccia in fretta,dopo essermi asciugata,prendo i primi vestiti che mi capitano per mano cioè un pantaloncino di jeans e una camicia a ,siamo a maggio ma fa già molto caldo.

Prendo lo zaino e sendo giù,trovando tutta la mia famiglia intenta a fare colazione.Questo è il momento della giornata che odio di più,siamo tutti riuniti,ma nessuno osa parlare,i miei fratelli come al solito mi ignorano o mi lanciano occhiate piene di disprezzo,mio padre non mi calcola appena finito di far colazione,si alza lascia un bacio a tutti i miei fratelli,mi saluta con un  freddo "Ciao" ed esce di casa.

«La piccolina voleva il bacino del papà,non hai capito che lui ti odia,come tutti noi» dice Rose,lanciandomi uno sguardo pieno di odio.

«Rose lascia in pace tua sorella» la rimprovera la mamma.

«Sorella,lei per noi non è nessuno» affermano sia Alice che Edward,decido di alzarmi ed aspettare Damon fuori,infatti i miei fratelli ,si rifiutano di venire a scuola con me.Quando saluto la mamma sento un "Finalmente" essere mormorato dai miei fratelli.

Quando esco di casa,sento le lacrime solcarmi le guance,con grandi passi mi dirigo verso la porsche di Damon,salendo ed abbracciando il mio amico,che mi accoglie fra le sue braccia.

«Che cosa ti hanno detto,questa volta?» il suo tono vuole mantenersi calmo,ma trasuda rabbia da tutti i pori.

«Che mio padre mi odia,come tutti del resto,e che io per loro non sono nessuno.» è così brutto essere odiati dalla propria famiglia.

«Tuo padre non ti odia e i tuoi fratelli non sanno ciò che hai subito.Bella tu sei la ragazza più dolce e fantastica del mondo.»

Dopo essermi calamata,ci siamo diretti a scuola,le prime ore sono passate tranquille,mi dirigo in bagno nel corridoio incontro Edward,ma stranamente non mi ignora,anzi vedo i suoi occhi accecati dalla rabbia.All'improvviso mi ritrovo nello sgabuzzino con le spalle al muro,con lui addossato addosso,le sue mani intrappolano le mie portandole sulla mia testa,cerco di allontanarlo con le gambe,ma le immobilizza con le sue,bloccando ogni mio movimento.

«Cosa vuoi?»

«Delle spiegazioni, prima James il mio migliore amico,adesso Damon.Non riesci proprio a tenere le gambe chiuse,ti scopi tutti,ma da me non ti sei mai fatta sfiorare,non ero pronta,però intanto ti scopavi il mio migliore amico.Dimmelo non ero abbastanza per i tuoi standard?»

«Tu non puoi capire,quindi non permetterti di giudicarmi.»

«So solo che sei una puttana e come tale devi essere trattata»

Sento le sue labbra premere violentemente sulle mie,cerco di ritrami ma è troppo forte.Rivivo per la seconda volta quell'incubo le sue mani,che violano il mio corpo,io che grido aiuto,ma nessuno che corre in mio soccorso.Non sento più Edward che mi trattiene,apro gli occhi e incontro i suoi preoccupati e mi accorgo di star piangendo.Mi accascio a terra,raggomitolandomi su me stessal,vorrei dimenticare ciò che è successo due anni fa,ma non ci riesco.

«Isabella,cos'hai?» sento la sua voce sempre più lontana,rivivo quei momenti e chiedo aiuto.

«Ti prego basta,mi fai male.No,basta!»queste sono le uniche parole che pronuncio prima di cadere nel buio.

 

 

 *Angolo Autrice*

Salve a tutti come promesso ecco il secondo capitolo,pubblicherò ogni mio aggiornameto in questo gruppo: https://www.facebook.com/groups/335207169897129/

Misaki99 <3

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


 

Capitolo 3: È pur sempre un uomo


Mi risveglio sul lettino dell'infermiera della scuola, con Edward che mi guarda con il suo sguardo indifferente ma allo stesso tempo preoccupato.

«Come stai?»

«Bene»

«Molto bene allora me ne vado, non c'era bisogno che svenissi per farmi capire, che ti faceva ribrezzo anche solo un mio bacio» Sussurra amareggiato.

«Ho avuto solo paura, tutto qui.»

«Ma per favore, non avrei fatto nulla contro il tuo volere non inventarti stupide bugie! »Esclama andando via.

Lui sostiene che non mi avrebbe mai fatto nulla contro il mio volere, ma posso davvero fidarmi di lui?

"Bella lui è Edward, non potrebbe mai farti nulla" Sussurra la mia coscienza.

"Ma è pur sempre un uomo" Gli rispondo di rimando.

Il resto della giornata passa lentamente, non racconto nulla di ciò che è successo, tanto lo ugualmente non importerebbe a nessuno.Sfortunatamente domani è sabato, dovrò rivedere, di nuovo, Clarissa, la mia psicologa. Nessuno sa di questi miei piccoli incontri settimanali, dovrei dare troppe spiegazioni, che non sono pronta a dare.

Non amo molto queste sedute, sarà pure uno sterdotipo, ma penso solamente che persone con problemi vadano da uno psicologo. Io non ho problemi, odio solo gli uomini, non c'è nulla di strano o no?

Fatto sta che ho deciso di andarci, solo perché Damon mi ha "esortata" a provare, ci sarò andata al massimo due volte, ma la dottoressa Green mi ha ispirato molta fiducia.Anche se non sono contentissima di andarci, perché non amo far sapere cose mie private a seconde persone. Mentre faccio le mie riflessioni, sento qualcuno bussare alla porta e chiedere il

permesso di entrare, acconsento.

«Stai meglio? » Borbotta Edward fissando il mio poster dei Maroon 5 affisso al muro, me lo aveva regalato lui due anni prima.

Accenno un si con la testa e borbottando esce dalla stanza:che tipo strano!

Per tutta la serata ripenso allo strano comportamento di Edward,mi odia, ma si preoccupa per me, mi fa stare male e poi mi chiede che sto bene. Sarà mica bipolare il ragazzo?

Vorrei solamente che tutto ritornasse come prima, io e lui di nuovo felici e innamorati e la nostra famiglia felice. E con tutti questi pensieri in testa, Morfeo mi accoglie tra le sue braccia.

 

Esme

La nostra famiglia non è più serena come un tempo, i nostri figli odiano bella. Mio marito reputa, sua figlia il disonore della famiglia. Solo io la amo più della mia stessa vita. Mentre penso alla nostra famiglia che pian piano va a rotoli, Carlisle entra in camera con il suo solito viso stanco.

«Carl dobbiamo parlare! »Affermo autoritaria.

«Esme per favore, lasciami respirare non parliamo più delle stesse cose»  

«Invece dobbiamo parlarne perché non accetto più questa situazione!Sono stanca di questa situazione si odiano tra fratelli, tu odi tua figlia»

«Io non odio Isabella , mi ha deluso nel profondo»Sussurra amareggiato.

«Carl è tua figlia, non puoi ignorarlo! .Ha commesso un errore su questo non si discute, ma tutti commettono errori.Non puoi condannarlo a vita, sono passati due anni!»

«Lei era la mia bambina, la pupilla dei miei occhi, ora non è niente più» Adesso basta non ne posso più!

«Ho preso un'appuntamento con una psicologa, che si occupa anche di terapie familiari, ci aspetta tutto domani alle 17.00. Non accetto un no, discorso chiuso! »

 

 

 


*Angolo Autrice*

 Come promesso ho aggiornato, spero che il capitolo vi piaccia! 😊

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Misali99

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


 

Bella

Il giorno seguente, mentre stavamo facendo colazione, la mamma ci annunciò una cosa:

«Oggi abbiamo un'appuntamento con una psicoterapeuta per risolvere il nostro problema, in quanto famiglia» O Signore ti prego fa che stia scherzando!

«Mamma, stai dicendo sul serio? » Le chiesi sconcertata.

«Certo, non sono più disposta a sostenere questa situazione! »

«Mamma ma quale situazione, noi la odiamo solamente» Affermò tranquillamente Alice.

«Come potete odiare vostra sorella? Come?!» Urlò in un moto d'ira.

«È solo una sgualdrina ecco cos'è!» Sussurrò Edward, prima di alzarsi prendere le chiavi della sua Volvo e andare via.

«Edward rientra dubito è un ordine! E tu Carlisle non fare nulla, lascia che la nostra famiglia vada a rotoli» Sbraita queste parole contro mio padre, prima di uscire dalla cucina con a seguito i miei fratelli. Abbasso la testa imbarazzata non sapendo cosa dire, tutto questo caos è successo per causa mia. E mentre continuo ad incolparmi, sento la sedia affianco a me strisciare rumorosamente sul pavimento, fisso ancora le mie mani strette in grembo, mio padre pronuncia le parole che una figlia non vorrebbe mai sentirsi dire:

«Quanto avrei voluto che tu non fossi mai nata, sei stata la mia più grande delusione. »

In quel momento tutta la tristezza, l'umiliazione che avevo provato non era niente in confronto al dolore che quelle parole mi avevano inflitto. Come può un padre dirti certe cose, come può rinnegare la tua nascita.In quel momento desiderai morire fisicamente, perché la mia anima era morta anni addietro. Dopo non so quanto mi alzo come un'automa dalla sedia, guardo l'orologio, è tardi di andare a scuola non se ne parla. Prendo le chiavi il portafogli ed esco, ma prima di varcare la soglia di casa per uscire, sento il pianto di mia madre, ed è l'ennesimo colpo per il mio povero cuore.Non so dove andare, da Damon? Dovrei dare troppe spiegazioni, decido di recarmi nella n...mia radura, seguii il sentiero con la macchina, fin quando mi fu possibile, percorsi il resto della foresta stando attenta che il mio precario equilibrio, mi uccidesse. Dopo un pó da lontano iniziai a vedere un prato ricoperto di fiori, era uno spettacolo davvero suggestivo, riusciva ad infondermi una tranquillità che non provavo da tempo. Decisi di concedermi un pò di relax e mi stesi sotto uno stupendo albero dai grandi rami, in poco tempo mi appisolai. Sentivo i tiepidi raggi di sole, che mi accarezzavano dolcemente il viso, e la dolce brezza che mi cullava dolcemente. Venni svegliata da un fastidioso ronzio, aprii leggermente gli occhi e per un secondo mi guardai intorno disorientata, mi ero addormenta nella radura!

Presi il cellulare che proprio il quel momento cessò di suonare, vidi l'ora erano le 15:30, avevo dormito tutta la mattina e non ero tornata a casa neanche per pranzo! Cavolo ero nei guai, in più la dottoressa mi aspettava per le 16:15. Raccolsi in fretta le mie cose e tornai velocemente dove avevo parcheggiato l'auto, nel tragitto caddi un paio di volte, graffiandomi spesso le mani. Guidai velocemente diretta verso un piccolo studio che si trovava a 6th Avenue.La sala d'attesa era piccola confortevole, le pareti dipinte di giallo riuscivano a tranquillizzarmi e a infondermi serenità. Chiesi alla segretaria se ci fosse qualcuno prima di me per essere visitata e mi rispose di no, infatti poco dopo la dottoressa aprì la porta e mi invitò ad entrare.

«Isabella sono felice di rivederti, pensavo che non saresti venuta più» Esclamò con la sua voce pacata.»

«E invece eccomi qui» Risposi sorridendo cortese.

«Ma vieni entra oggi non ho molto tempo da dedicarti, alle 17.00 ho un'altro appuntamento» Disse facendomi entrare nello studio composto da: una libreria, una piccola scrivania, due poltrone ed un divanetto (Non mi ci stenderó sopra!).

«Allora dimmi come vanno le cose con la tua famiglia»

«Mmmm bene» Risposi guardando da un'altra»

«Isabella per favore che senso ha, venire qui da me per poi raccontarmi bugie» Affermó guardandomi attentamente negli occhi.

«Senta so che vuole aiutarmi, ma per me non è facile parlare di queste cose, quindi andiamoci piano.» Riesco a sussurrare a malapena, prima di scoppiare a piengere.

«Certo abbiamo tutto il tempo che ti serve, va bene?» Mi strinse leggermente la mano ed io annuii tra le lacrime.

«In questi giorni è successo qualcosa di particolare? »

Al solo pensiero della lite di quella mattina i miei occhi si rabbuiarono e le lacrime non smettevano di scorrere imperterrite.

«Beh stamattina qualcosa è successo»

«Cosa? » Mi chiese continuando a scrivere sul suo taccuino.

«Mio padre ha detto che vorrebbe che io non fossi mai nata e l'ho deluso»

«Isabella perché non racconti loro cosa è successo realmente, forse migliorerà la situazione» No!

«Assolutamente no! Non intendo farlo»

«Perché? »

«Perfavore per oggi basta» Supplico ij cerca di tregua.

«Va bene, puoi andare ci vediamo la settimana prossima» Esclama accompagnandomi fuori ore accogliere i prossimi pazienti. Ma appena usciamo rimango di sasso, ritrovandomo la mia famiglia al completo davanti a me.Mia madre mi guarda basita chiedendomi all'istante:

«Isabella tu cosa ci fai qui?»

Non rispondo.

«Signora potrei sapere lei chi è? » Chiede educatamente la dottoressa.

«Sono la madre e vorrei sapere  immediatamente perché mia figlia, minorenne si trovi qui»

«Io sono la psicoterapeuta che ha in cura Isabella, anche se pensavo che lei lo sapesse» Rispose fulminandomi con lo sguardo.

Abbasso lo sguardo, evitando gli sguardi arrabbiati, interrogativi e pensierosi della mia famiglia.

«Ma parliamone nel mio studio, prego entrate»

«Io andrei» Sussurrai cercando di andare via.

«Isabella Swan adesso entra subito, vogliamo delle spiegazioni» Afferma autoritario mio padre entrando nello studio della dottoressa con tutti noi al suo seguito. 

 

*Angolo Autrice*

Eccomi di nuovo qui, ho cercato di diciamo impegnarmi di più aggiungendo più particolari e sperò che questo capitolo vi piaccia. Ringrazio tutti quelli che stanno seguendo la mi a storia.

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Misaki99

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***




Bella

Siamo qui da quasi dieci minuti e nessuno osa parlare, io dal mio canto  decido di cercare una scappatoia e cercando di non farmi vedere invio  un messaggio a Damon:


"Dam codice rosso!! Sono dalla dottoressa ,vienimi a prendere  ti aspetto.

Xoxo Bella "


« Signori Cullen, volevo incontrarvi da molto per poter parlare,con voi, di ciò che sta accadendo a Isabella. Anche se pensavo che voi sapeste almeno, dei miei appuntamenti settimanali con vostra figlia»  

« Beh neanche noi sapevamo di questi incontri» Afferma mio padre fulminandomi con lo sguardo.

« Potrei sapere perché mia figlia,ha chiesto consulenza a lei,una psicologa?»

« Dovrei sapere prima, se Isabella è disposta a parlarne »  Sì giustifica la Dottoressa Green.

« Non mi interessa nulla di ciò che vuole Isabella, voglio solo sapere  perché  non so che mia figlia vada da un medico, senza che io ne sappia nulla!»  Quasi urla nel pronunciare quelle parole,ma menomale si trattiene.

« Forse perché lei non si interessa alla vita di sua figlia» Gli risponde lei di rimando.

« Non le permetto di insinuare ciò, chi è lei per affermare che non mi interessa alla vita di mia figlia!»

« Sono colei che conosce,tutto quello che ha passato questa ragazza»  

« Ebbene cosa ha subito mia figlia?» Gli chiede la mamma.

In quel momento il mio cellulare lampeggia, segno che ho ricevuto una notifica.


"Sono qui fuori ti aspetto

Dam."


« Isabella due anni fa ha subito una violenza sessuale, da colui che considerava un amico »

Al suono di quelle parole,sento l'aria mancarmi ed il corpo scosso dalla paura,senza pensarci due volte,scappo via da quella verità che fa ancora male.

Fuori trovo ad aspettarmi lui, l'unica persona che in questi due anni è stata in grado di capirmi e di non giudicarmi mai. Colui che non ha mai creduto alle maldicenze  della gente.

« Damon» Singhiozzo il suo nome buttandomi tra le sue braccia.

« Shh piccola qualunque cosa sia successo la dentro ,andrà tutto bene.Vogliamo andare ti porterò a prendere una bella cioccolata, che ne dici?» Mi Sussurra, accarezzandomi dolcemente la guancia.

« Certo,andiamo » Affermo prima di salire sulla moto e mentre partiamo, vedo tutta la mia famiglia guardarmi dall'uscita.

 

 

Esme

La mia bambina,cosa hanno fatto alla mia piccola?

Chi ha potuto toccarla senza il suo permesso?

Sono tutti corsi fuori da Isabella, ma io non riesco a muovermi, mi sento come paralizzata.Mi sento così stupida,sono sua madre e in due anni non ho capito cosa stesse passando, che razza di genitore sono?

Per due anni, i suoi fratelli l'hanno odiata, ricordo ancora quel giorno come se fosse oggi.


Flashback

Isabella è partita da due giorni per Dublino con la sua classe,ma sono tranquilla con lei c'è anche James il migliore amico di Edward,quindi so di potermi fidare.Mancano due settimane al compleanno della mia bambina e una al suo ritorno, Edward è così impaziente di poter riabbracciare la sua fidanzata, stanno così bene insieme,si amano molto.

Sento il telefono squillare e rispondo.

« Pronto casa Cullen, chi è? »  

« Esme sono James,dovrei parlare urgentemente con Edward » Perché è così  preoccupato.

« È successo qualcosa a Isabella ?»  

« Esme per favore fammi parlare con Edward »  

« Va bene»

Diedi il telefono a mio figlio, durante la conversazione vidi la sua faccia assumere tante emozioni: deluso,arrabbiato, triste.

« È  successo  qualcosa a mia figlia? »  

« Tua figlia sta bene»  

« Allora cos'è successo ?» Chiedo infine esasperata.

« Ha sedotto il mio migliore amico! Ci ha fatto sesso!»  

« Non è possibile, Bella ti ama alla follia,non ti tradirebbe mai.James sta mentendo »  

« Mi ha raccontato com'è andata.Erano appena tornati da una serata in pizzeria, e Isabella si è intrufolata nella sua camera .Lui ha tentato di rifiutarla, ma alla fine lei lo ha fatto cedere»  

« Edward quando tornerà,tutto si sistemerà »  

« Adesso lei per me è  solo la mia sorellastra »  

Fine Flashback


Da quel maledetto giorno,la mia famiglia è  andata  in frantumi!

 

 *Angolo Autrice *

Heiiii rieccomi, chissà  cosa susuccederà  adesso???

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 Misaki99 

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


Bella

Ormai è sera, dovrei tornare a casa, saranno tutti preoccupati. Non so quante telefonate ho ricevuto dall'ultima volta che ho controllato il display,saranno più di cento tra messaggi e chiamate. Ma non ho il coraggio di tornare a casa,come potrei anche solo guardare il dolore o il disgusto, impresso sul loro volto? Semplice, non posso!

Sono ben tre ore, che mi trovo a casa di Damon,per fortuna i suoi genitori tornano tardi da lavoro, quindi per il momento nessuno sa che mi trovo qui.

«Bella penso che dovresti tornare a casa -lo fulmino con lo sguardo -,non guardarmi così ! Sai benissimo che non ci vorrà molto,prima che qualcuno della tua famiglia chiami, o si presenti alla mia porta.» Era vero,cazzo!

«Va bene,accompagnami a casa» Sospiro rassegnata, pensando a ciò che mi attende una volta a casa.Per tutto il tragitto, non faccio altro che pensare alle varie reazioni  dei miei familiari. Appena arrivo fuori casa mia,una cosa mia salta subito all'occhio,nel vialetto è parcheggiata una macchina della polizia,polizia? Cosa ci fa a casa mia? È  successo qualcosa?  

Senza pensarci mi ritrovo a spalancare la porta per poi correre in soggiorno e ritrovarmi davanti una scena orribile,Edward ricoperto di sangue sostenuto dai miei fratelli che lo aiutano a sedersi,mentre mamma e papà discutono con lo sceriffo.

«Isabella, tesoro sei tornata! Stai bene? Dove sei stata? » Non ho neanche il tempo di rispondere, che mi ritrovo tra le braccia della mia adorata mamma.

«Cara,su vieni avremo tempo di parlare con Isabella.Scheriffo Reagen, possiamo  ritenere l'episodio risolto?»  

«Se il Signor Denali non sporge denuncia, faremo si che questo piccolo screzio si risolva» Cosa c'entra James in tutto ciò?

«La ringrazio ancora per la sua dispinibilità, buona serata sceriffo »  

«Anche a lei Carlisle, e tu Edward cerca di non cacciarti nuovamente nei guai,intesi?»  

«Intesi»  

Dopo quest'ultimo scambio di parole, lo sceriffo va via

«Tesoro mio dobbiamo parlare, va bene? » Mi chiede dolcemente Carlisle,dolcemente? Mi ha chiamata tesoro?

«Parlare,perché dovrei parlare con voi? In due anni mi avete trattato peggio della spazzatura,mi avete umiliata,disprezzata, odiata devo continuare? Non ho intenzione alcuna, di darvi una spiegazione, ne di raccontarvi ciò che ho subito! Vi faccio pena? Ebbene non preoccupatevi ,non sono l'unica donna che è  stata vittima di uno stupro! Sono passati due anni e anche se ho una fottuta paura di fidarmi nuovamente di un uomo,vado avanti mi sono rialzata con le mie sole forze ed al mio fianco voi non c'eravate! » Li accuso,urlandogli contro tutto il rancore che provo nei loro confronti.

«Se tu solo ci avessi permesso di aiutarti, tutto ciò non sarebbe accaduto » Afferma Edward, che seduto sul divano si tampona la ferita con del disinfettante.

«Parli proprio tu Edward, che quando tornai da Dublino, mi aggredisti dandomi della lurida sgualdrina,non desti conto alle mie lacrime,alle mie suppliche di poterti spiegare ciò era accaduto! Dovresti sentirti in colpa sai perché quello che ho subito è solo per colpa tua» So di essere perfida, ma è la verità.

«Cosa vorresti dire?» Mi domanda Rose guardandomi perplessa.

«Che James mi ha violentata solamente perché ero la fidanzata di Edward,era invidioso di te e voleva che tu soffrissi,voleva veder andare in mille pezzi il nostro amore,devo dire che ci è riuscito» Già perché quell'amore che ci professavamo,oramai è morto almeno da parte sua . Perché io dal canto mio,continuo ad amarlo più della mia stessa vita,nonostante il male che mi abbia fatto.

«Adesso è tutto finito,sorellina » Alice cerca di abbraciarmi,ma mi scanso.Pensano davvero che qualche parolina dolce,qualche gesto affettuoso,possa far svanire quegli anni? Si sbagliano.

«Pensate davvero che io possa perdonarvi, allora siete degli idioti! Per due anni avete fatto finta che non facessi parte di questa famiglia,adesso sono io che non ne voglio più far parte.Non siete la mia famiglia,l'unica persona che considero importante sei tu mamma, nonostante tutto mi hai sempre trattata bene e per te io ci sarò sempre »

E mentre salgo sopra sento i singhiozzi delle mie sorelle e le dolci parole dei loro fidanzati che cercano di placarle, ma un suono mi attira di più fra tutti,quello di un vetro che si infrange e infine quello di un pianto disperato. Apro la porta della mia stanza buttandomi ,vestita, sul letto . Voglio solo dormire e non pensare a nulla, ci vuole un pò prima che Morfeo mi accolga tra le sue braccia,ma alla fine riesco a sprofondare nel mondo dei sogni. Spero che almeno in quello, esista una Bella la cui vita non faccia così schifo.

*Angolo Autrice *
Heii, sera a tutti sono felice di essere riuscita ad aggiornare,spero di farlo o anche con le altre storie. Beh veniamo a noi,che ne pensate di questa Bella,che adesso rinnega la sua famiglia?  Io sinceramente l'adoro!! Fatemi sapere voi che ne pensate. 
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Misaki99

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo ***


Capitolo 7

Sono passati pochi giorni da quando tutto è venuto a galla,la mia famiglia eccetto mia madre stanno cercando di recuperare il loro rapporto con me,senza però capire quanto la loro indifferenza mi abbia fatta stare male in questi due anni.Se pensano che delle semplici “scuse”,possano porre fine all’incubo che ho vissuto si sbagliano; il rancore ,la rabbia e il dolore non cessa da un momento all’altro ci vorrà del tempo, ma spero che un giorno possiamo tornare ad essere una famiglia felice. Non fa bene mettersi a pensare durante l’ora di trigonometria,non chiedetemi cosa sia, perché neanche io lo so, fino ad ora me la sono cavata perché Damon è un genio e mi ha aiutata.Purtroppo non siamo capitati nella stessa classe,io sono nella stessa classe del mio adorato “fratello” Edward, spero che si sia sentita la mia vena sarcastica.

«Signorina Cullen,non penso che lei sia diventata talmente brava nella mia materia,da potersi permettere distrazioni. A meno che lei non voglia farmi compagnia durante i recuperi estivi» Questo professore è la reincarnazione di Satana!

«Non si preoccupi professore ho ben altro da fare,che passare le mie giornate estive con lei.Al prossimo compito prenderò una sufficienza,così questa eventualità non si realizzerà»Affermo sorridendo.

«Anche se penso che sia impossibile che lei riesca a prendere una C nella mia materia,ma voglio essere clemente le assegnerò un tutor affinché io non debba vederla anche d’estate»

«Non ne ho bisogno,posso studiare benissimo da sola! » Ti prego,no.

«Allora chi potrei assegnarle come tutor,beh in questa classe ci sono due Cullen: uno che eccelle nella mia materia e un’altra che è un fiasco.Mi pare ovvio Edward ti affido Isabella,non voglio vederla ai corsi estivi,intesi»

«Intesi» Risponde il diretto interessato,sorridendo come un idiota!

«Nessuno ha chiesto il mio parere,io ho qualcuno che può aiutarmi Damon Craig, lo conosce? Anche lui è un suo alunno,sarebbe felice di aiutarmi» Accetta vecchio rimbecillito!

«Mi dispiace Signorina Cullen,ma come lei ben sa Damon sosterrà la maturità quest’anno e lei sarebbe solo una distrazione.Mentre per suo fratello sarebbe più che altro un dovere nei confronti di un familiare»

«Ma…» Cerco di controbattere invano.

«Nessun ma, cosi ho deciso adesso sta a lei decidere se farsi aiutare o meno» E mentre pronuncia il verdetto finale (lo so sono drammatica), suona la campanella.

«Hei,cos’è quella faccia da cadavere? » Mi domanda Damon stritolandomi nel suo abbraccio mattutino.

«Quel vecchiaccio del Prof di trigonometria, mi ha detto che se non prenderò perlomeno una C nel prossimo compito ,sarò costretta ad andare ai corsi estivi. E per concludere in bellezza, mi ha assegnato Edward come tutor,capisci?»Sembra la scena di un film, io che mi aggrappo a lui fingendomi in lacrime e scuotendolo per affermare il mio disaccordo.

«Bella non essere così melodrammatica» Come si suol dire, parlando del diavolo spunta Edward!

«Oh certo, sono felicissima di passare del tempo con te»

«Potremmo recuperare il nostro rapporto e non solo quello di fratelli,potremmo chiarirci e tornare ad essere di nuovo felici.So di averti ferita e mi dispiace, ma io non sapevo tante cose.Adesso che le so,non voglio perderti» Beh non mi aspettavo una confessione? O cos’è quello che è appena successo? Mi ama ancora? Tante domande.

«Arriverò tardi in classe»

E poche risposte…

 

 

*Angolo Autrice*

*Si nasconde dietro un muretto*

Mi dispiace davvero molto di non avere più aggiornato, ma arrivano momenti in cui non so davvero cosa scrivere,e non avrebbe senso scrivere senza ispirazione.Se volete ancora seguire la mia storia io sono qui :)

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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***



Love is sacrifice
Ottavo capitolo 
Pov Bella
Sono passati pochi giorni, da quando il mio “amatissimo” prof mi ha assegnato Edward come tutor e per mia fortuna non mi ha ancora chiesto quando inizieremo con le ripetizioni. Abitiamo nella stessa casa,ma ci comportiamo come due estranei,almeno io mi comporto come se lo fosse,non datemi della sadica o della perfida , ci tengo a proteggermi da eventuali sofferenze. Dopo due anni passati nel dolore piu` totale,mi merito di essere diffidente nei confronti di chiunque,soprattutto con la mia famiglia,essendo loro la causa del mio dolore. Bene,adesso basta pensieri depressi,devo strudiare la mia amata trigonometria!
10 minuti dopo
Beh vi aspettate che io abbia capito qualcosa?Siete fuori strada!
«Cavolo non ci sto capendo niente! » Esclamo frustrata,con le mani tra i capelli.
«Serve una mano?» Benissimo ci mancava solo Edward oltre i compiti.
«No,da te non voglio manco un dito!» Acida,si acida e` la parola giusta per definire il mio comportamento nei confronti della mia famiglia.
«Su dai Bella…»
«Isabella per te, chiudi la porta quando esci» Penso che abbia capito che non e` il benvenuto qui…a quanto pare no,visto che invece che andarsene me lo ritrovo seduco affianco a me con il suo sorrisino strafottente che tanto amo.
Amo? Baby, I don’t understand!
Cara coscienza volevo dire amavo,capita a tutti di sbagliare un verbo.
Certo,certo soprattutto ad una che ha la media dell’otto in italiano.
Zitta!
«So di essere irresistibile, ma se continui a fissarmi con quella faccia da pesce lessa,potrei scomparire» Stronzo,solo con questa parola posso definire quella sottospecie di bradipo al mio fianco.
Pff io fissare lui? Come no,beh peo` con quella maglietta aderente un pensierino…alt stop nessun pensierino. Cervello riattivati e voi ormoni fatevi una camomilla!
«Io guardare te? Non sei Brad Pitt,fratello e adesso fuori!» Esclamo autoritaria indicandogli la porta.
«Se vuoi possiamo pure fare altro,se non ti va di studiare»
«Edward senti spero che tu stia scherzando,sono due anni che io vengo umiliata trattata di merda,per un fottuto malinteso,da quella che dovrebbe essere la mia famiglia,ma soprattutto da te che eri il mio fidanzato. E adesso tu ti permetti d di venire in camera mia e di dire ”se non ti va di studiare possiamo fare altro”,perche` non fai una bella cosa? VAI A FARTI FOTTERE EDWARD CULLEN FUORI! » E dopo aver ripreso fiato lo vedo andare via con una faccia tristissima,beh non mi fa neanche pena io sono stata male il triplo e non avevo nessuno,eccetto Damon al mio fianco. Il mio pomeriggio di studio e`andato a farsi benedire,meglio uscire.Dopo essermi vestita ed aver avvisato mamma,esco dirigendomi in un piccolo parco poco distante da casa,mi siedo all`ombra di un albero ed do sfogo a tutto il mio dolore,ma soprattutto alla rabbia che provo nei confronti della mia famiglia.Sento qualcuno picchiettarmi dolcemente su una spalla,ed a quel contatto sussulto iniziando a tremare.
« Scusa non volevo spaventarti,ti ho vista qui a piangere e mi sono preoccupato.Ti hanno fatto qualcosa? Te lo chiedo solo perche` sono un poliziotto,sia chiaro» Scimmiotta gesticolando il ragazzo davanti a me,facendomi spuntare un sorriso.
«Va tutto bene,solo una brutta giornata» Affermo alzandomi e asciugandomi le lacrime.
«Mi fa piacere,comunque io sono il Sergente Jonas Cliff»
«Isabella Cullen,piacere»
«Beh e` stato un piacere,io dovrei andare» Esclamo in imbarazzo,beh devo ammettere che sia un bel ragazzo moro con gli occhi verdi.
«Se vuoi posso darti un passaggio,si sta facendo buio e non sarei tranquillo sapendo che una bella ragazza torni da sola a casa»
«Beh non per offenderla,ma io non la conosco e non sono solita accettare passaggi dagli sconosciuti»
«Allora mi chiamo Jonas Cliff,sono nato a Seattle ho 24 anni e lavoro alla centrale di polizia di New York.Sono un bel ragazzo,non sono uno stupratore ne` uno stalker,quindi penso che tu possa accettare un passaggio dal sottoscritto oppure dovro` arrestarti e in tal caso ti riporterei ugualmente a caso» Conclude la sua arringa,facendomi scoppiare a ridere.
«Sergente ho come l’impressione che lei ci stia provando con me o mi sbaglio? » Esclamo divertita guardando la sua faccia offesa.
«Prima di tutto dammi del tu,secondo sta funzionando la mia tattica? »
«Beh se riesci a farmi ridere mentre mi accompagni a casa un pensiero potrei farlo» Oddio cosa cavolo sto dicendo? Oh ma cosa me ne frega!
«La prego mi segua signorina» Lo seguo fino al parcheggio e lo vedo salire su un Audi A1,semplicemente stupenda!
«Bella ti prego di non sbavarmi nella mia preziosa macchina» Esclama facendomi arrossire e ridere allo stesso tempo.
«Adesso devo solo farti ridere due volte e potro` avere il tuo numero» Esclama sorridendo come un ebete ed iniziando ads accendere la macchina.
«Ho detto che ci avrei pensato,non ho detto che ti avrei dato il mio numero» 
«La speranza e`l’ultima a morire»
Il viaggio in macchina prosegue bene, ridiamo e scherziamo molto insieme ed infine quando arriviamo fuori casa mia Jonas riesce a strapparmi oltre che un sorriso il mio numero di cellulare.
« Buona serata Isabella»
«Anche a te Jonas»
Anche una giornata orrenda puo` migliorare.
*Angolo Autrice* 
Tadaaaa
Eccomi di nuovo,buon anno a tutti e buonaaa letturaaa
Kiss
MISAKI99

Love is sacrifice

Ottavo capitolo 

Pov Bella

Sono passati pochi giorni, da quando il mio “amatissimo” prof mi ha assegnato Edward come tutor e per mia fortuna non mi ha ancora chiesto quando inizieremo con le ripetizioni. Abitiamo nella stessa casa,ma ci comportiamo come due estranei,almeno io mi comporto come se lo fosse,non datemi della sadica o della perfida , ci tengo a proteggermi da eventuali sofferenze. Dopo due anni passati nel dolore piu` totale,mi merito di essere diffidente nei confronti di chiunque,soprattutto con la mia famiglia,essendo loro la causa del mio dolore. Bene,adesso basta pensieri depressi,devo strudiare la mia amata trigonometria!

10 minuti dopo

Beh vi aspettate che io abbia capito qualcosa?Siete fuori strada!

«Cavolo non ci sto capendo niente! » Esclamo frustrata,con le mani tra i capelli.

«Serve una mano?» Benissimo ci mancava solo Edward oltre i compiti.

«No,da te non voglio manco un dito!» Acida,si acida e` la parola giusta per definire il mio comportamento nei confronti della mia famiglia.

«Su dai Bella…»«Isabella per te, chiudi la porta quando esci» Penso che abbia capito che non e` il benvenuto qui…a quanto pare no,visto che invece che andarsene me lo ritrovo seduco affianco a me con il suo sorrisino strafottente che tanto amo.

Amo? Baby, I don’t understand!

Cara coscienza volevo dire amavo,capita a tutti di sbagliare un verbo.

Certo,certo soprattutto ad una che ha la media dell’otto in italiano.

Zitta!

«So di essere irresistibile, ma se continui a fissarmi con quella faccia da pesce lessa,potrei scomparire» Stronzo,solo con questa parola posso definire quella sottospecie di bradipo al mio fianco.Pff io fissare lui? Come no,beh peo` con quella maglietta aderente un pensierino…alt stop nessun pensierino. Cervello riattivati e voi ormoni fatevi una camomilla!

«Io guardare te? Non sei Brad Pitt,fratello e adesso fuori!» Esclamo autoritaria indicandogli la porta.

«Se vuoi possiamo pure fare altro,se non ti va di studiare»

«Edward senti spero che tu stia scherzando,sono due anni che io vengo umiliata trattata di merda,per un fottuto malinteso,da quella che dovrebbe essere la mia famiglia,ma soprattutto da te che eri il mio fidanzato. E adesso tu ti permetti d di venire in camera mia e di dire ”se non ti va di studiare possiamo fare altro”,perche` non fai una bella cosa? VAI A FARTI FOTTERE EDWARD CULLEN FUORI! » E dopo aver ripreso fiato lo vedo andare via con una faccia tristissima,beh non mi fa neanche pena io sono stata male il triplo e non avevo nessuno,eccetto Damon al mio fianco. Il mio pomeriggio di studio e`andato a farsi benedire,meglio uscire.Dopo essermi vestita ed aver avvisato mamma,esco dirigendomi in un piccolo parco poco distante da casa,mi siedo all`ombra di un albero ed do sfogo a tutto il mio dolore,ma soprattutto alla rabbia che provo nei confronti della mia famiglia.Sento qualcuno picchiettarmi dolcemente su una spalla,ed a quel contatto sussulto iniziando a tremare.

« Scusa non volevo spaventarti,ti ho vista qui a piangere e mi sono preoccupato.Ti hanno fatto qualcosa? Te lo chiedo solo perche` sono un poliziotto,sia chiaro» Scimmiotta gesticolando il ragazzo davanti a me,facendomi spuntare un sorriso.

«Va tutto bene,solo una brutta giornata» Affermo alzandomi e asciugandomi le lacrime.

«Mi fa piacere,comunque io sono il Sergente Jonas Cliff»

«Isabella Cullen,piacere»

«Beh e` stato un piacere,io dovrei andare» Esclamo in imbarazzo,beh devo ammettere che sia un bel ragazzo moro con gli occhi verdi.

«Se vuoi posso darti un passaggio,si sta facendo buio e non sarei tranquillo sapendo che una bella ragazza torni da sola a casa»

«Beh non per offenderla,ma io non la conosco e non sono solita accettare passaggi dagli sconosciuti»

«Allora mi chiamo Jonas Cliff,sono nato a Seattle ho 24 anni e lavoro alla centrale di polizia di New York.Sono un bel ragazzo,non sono uno stupratore ne` uno stalker,quindi penso che tu possa accettare un passaggio dal sottoscritto oppure dovro` arrestarti e in tal caso ti riporterei ugualmente a caso» Conclude la sua arringa,facendomi scoppiare a ridere.

«Sergente ho come l’impressione che lei ci stia provando con me o mi sbaglio? » Esclamo divertita guardando la sua faccia offesa.

«Prima di tutto dammi del tu,secondo sta funzionando la mia tattica? »

«Beh se riesci a farmi ridere mentre mi accompagni a casa un pensiero potrei farlo» Oddio cosa cavolo sto dicendo? Oh ma cosa me ne frega!

«La prego mi segua signorina» Lo seguo fino al parcheggio e lo vedo salire su un Audi A1,semplicemente stupenda!

«Bella ti prego di non sbavarmi nella mia preziosa macchina» Esclama facendomi arrossire e ridere allo stesso tempo.
«Adesso devo solo farti ridere due volte e potro` avere il tuo numero» Esclama sorridendo come un ebete ed iniziando ads accendere la macchina.

«Ho detto che ci avrei pensato,non ho detto che ti avrei dato il mio numero»

 «La speranza e`l’ultima a morire»Il viaggio in macchina prosegue bene, ridiamo e scherziamo molto insieme ed infine quando arriviamo fuori casa mia Jonas riesce a strapparmi oltre che un sorriso il mio numero di cellulare.

« Buona serata Isabella

«Anche a te Jonas»Anche una giornata orrenda puo` migliorare.


*Angolo Autrice*

 Tadaaaa

Eccomi di nuovo,buon anno a tutti e buonaaa letturaaa

Kiss

MISAKI99

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Capitolo 9
*** Nono Capitolo ***


Pov Bella

Due settimane dopo…
Sono passate due settimane dall’incontro con Jonas, siamo usciti molte volte e devo dire che ,pur essendo un poliziotto, è un ragazzo molto solare e divertente con cui il tempo scorre piacevolmente. Lui spera che questa nostra  “amicizia” possa trasformarsi in un qualcosa di più, ma sinceramente il solo pensiero di intraprendere una relazione mi procura il voltastomaco. Ad ogni modo ho altro per la testa, in questo lasso di tempo la mia famiglia ha cercato in tutti i modi di farsi perdonare, non dico di aver già dimenticato due anni di odio e disprezzo nei miei confronti, ma sono pur sempre l’unica famiglia che ho. Con il tempo riuscirò ad andare avanti e perdonarli, per quanto riguarda Edward, vorrebbe recuperare il nostro rapporto, non come fratelli bensì come fidanzati , ma ha sbagliato totalmente strada. Lui è stato il mio primo amore  e questo non cambierà mai, ma è anche stato colui che mi ha ferita di più, quindi è il momento di guardare avanti.  Parlando del diavolo eccolo arrivare in tutto il suo splendore, per iniziare il suo tutoraggio in trigonometria, che Dio me la mandi buona!

« Bimba allora iniziamo lo studio?» Bimba?
«Senti fratello, punto uno non chiamarmi bimba, punto due studiamo e poi evapora, capito?» Acida?

Ma no, non si capiva

Coscienza carissima, potresti tornare da dove sei venuta?

Sei acida pure con la tua coscienza, povere le persone che hanno a che fare con te. Sei per caso nel pre-mestruo?

Si! Quindi evapora pure tu.

« Senti Bells so di aver sbagliato, tutti noi lo sappiamo, ma non puoi condannarci in eterno siamo la tua famiglia! Anzi io sono pure più di un fratello, lo sappiamo benissimo i sentimenti che proviamo reciprocamente. Quindi perché perdere altro tempo, quando potremmo essere felici insieme e con la nostra famiglia?»
« Voi mi avete allontanata per ben due anni e ora vi aspettate che nel giro di due settimane io vi perdoni? Pretendete un po’ troppo senza neanche meritarlo, ammesso che torniamo ad essere una famiglia tu per me sarai solamente il mio fratello adottivo niente di più. I sentimenti che io provavo per te sono morti due anni fa, quindi non metterti in testa strane idee»  Beh non è proprio vero, si provo rancore nei suoi confronti, ma lo amo esattamente come il primo giorno.
« Mi  stai dicendo che non mi ami più?» No!
« Si»

Proprio in quel momento  mi arriva un messaggio di Jonas

Da: Sergente occhi belli
Bella addormentata, stasera non sono di  turno ti andrebbe una pizza insieme?

Mi viene spontaneo sorridere a quel nomignolo affettuoso, ha iniziato da poco a chiamarmi Bella addormentata, perché dice che sono sempre con la testa tra le nuvole.

« Perché stai sorridendo?» Mi domanda quell’impiccione di mio fratello sfilandomi il cellulare dalle mani.
«Non credo siano affari che ti riguardino, adesso dammi il mio cellulare!»
«Si può sapere chi è questo “Sergente occhi belli” ? E perché ti chiama Bella addormentata? »Mi chiede alterandosi.
« Ti ribadisco il concetto fratello, non credo siano affari tuoi ed ora restituiscimi il telefono e vattene che devo prepararmi» Urlo riprendendomi il telefono e spintonandolo in direzione della porta affinché esca.
« Tutto ciò che ti riguarda sono affari miei piccoletta, mettitelo chiaro in testa. Non mi sta bene che tu esca con un ragazzo che non sia io, quindi vedi bene di lasciar perdere questo “ Sergente” perché non mi piace condividere quello che è mio »

Ed in un secondo mi ritrovo intrappolata fra la porta ed il suo corpo, con le sue mani che mi bloccano ogni via di fuga. Mi guarda con i suoi occhi verdi come un prato in piena fioritura, sento il cuore battere talmente forte che ho paura che possa squarciarmi il petto ed uscire fuori.

«Senti Edward Cullen, voglio che ti sia chiara una cosa io sono libera di uscire con chi mi pare, inoltre io non sono di tua proprietà ho smesso di esserlo quando tu hai creduto a quel depravato del tuo migliore amico ,invece che alla ragazza che dicevi di amare. Quindi sono liberissima di rifarmi una vita e di trovare qualcuno che mi ami e rispetti come io merito »

Accade tutto in un attimo, sento le sue labbra che si posano aggressivamente sulle mie, in un primo momento cerco di ritrarmi, ma alla fine vince il cuore e ricambio il bacio. Nel momento in cui nota la mia arrendevolezza nei suoi confronti, si stacca immediatamente da me.

« Ti ho dato la dimostrazione che io non ti sono indifferente, ho sentito come ricambiavi il bacio con lo stesso amore che provo io per te, ho sentito come tremavi fra le mie braccia. Amori come il nostro non finiscono mai, sono destinati a durare per sempre piccola» Mi sussurra dolcemente baciandomi la fronte ed uscendo dalla mia camera lasciandomi sola e piena di dubbi.

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Capitolo 10
*** Decimo capitolo ***


 
Pov Edward

Mi sento così in colpa, per anni la mia Isabella ha subito il disprezzo e l’odio di tutti noi, senza mai ribellarsi. Avrebbe potuto liberarsi di quel peso che le opprimeva l’anima, perché non l’ha mai fatto? Questo non riesco proprio a spiegarmelo, se ci avesse dato un minimo segnale di quello che le era successo, le cose si sarebbero risolte molto prima e forse anche fra di noi sarebbe stato tutto diverso. Non ho mai smesso di amarla, anche quando la umiliavo e disprezzavo, non potevo fare a meno di guardarla con gli occhi di un uomo innamorato.  Vorrei poter fare qualcosa per migliorare o riparare la situazione, non posso perderla!
Mi dirigo nuovamente in camera sua, per poterle parlare, sento una musica assordante invadermi le orecchie, busso alla porta ma non ottengo risposta. Decido di entrare ugualmente, ma la visione che mi si para davanti è un qualcosa di celestiale. La mia bimba che , in intimo, si scuote a ritmo di musica vestendosi è una visione. Sembra la dea della sensualità, un mix fin troppo potente per i miei poveri ormoni in astinenza da troppo tempo, tutti i discorsi sfumano lasciando posto all’istinto. Mi avvicino come un predatore alla mia preda, la blocco fra il mio corpo e l’armadio, spostandole i capelli di lato le inizio a baciare lentamente il collo, sapendo quanto adori questo gesto.
 
«Piccola stai minando il mio autocontrollo, non puoi farti vedere in questo modo da me» Le sussurro roco all’orecchio, accarezzandole un fianco che si ricopre ben presto di brividi. In un primo momento sembra quasi che si stia lasciando andare, ma riacquista ben presto la lucidità e con un solo movimento mi scansa da lei.
«Toglimi le tue manacce da dosso, primo come ti permetti di entrare in camera mia senza bussare, secondo come ti permetti anche solo di sfiorarmi? »
Mi urla imbestialita, spintonandomi affinché io esco dalla stanza. In un secondo le blocco i polsi nelle mani e strattonandola la faccio aderire al mio corpo, che in questo momento, a causa sua, sembra  fatto di marmo.
«Primo io ho bussato, ma non mi hai sentito secondo non posso non toccare una visione così celestiale. Non a tutti capita di poter osservare un angelo cosi da vicino, sei bellissima Isabella. La tua pelle candida, mi richiama come un’ oasi nel deserto ed io sono molto assetato»Cavolo, devo riprendermi! Potrei perdere il controllo e voler fare molto di più che sfiorarle la pelle.
«Non hai nessun diritto di dirmi queste cose, io e te siamo solamente fratelli adottivi. Quindi ti prego di lasciarmi e di uscire dalla mia camera, ho un impegno molto importante a cui non vorrei tardare»
«Quest’impegno riguarda quel “Sergente”? Perché se è cosi, ho un motivo in più per non lasciarti andare.» Sussurro stringendola maggiormente a me, ed a quel contatto la sento fremere fra le mie braccia, facendo così ingigantire il mio ego.
«Il mio impegno riguarda proprio Jonas, quindi ti pregherei di lasciarmi non voglio farlo attendere. E per l’amor di Dio, sono in intimo abbi almeno la decenza di voltarti dall’altro lato» Sbraita mentre le si tingono le gote di rosso.
«Beh a me non dispiace per niente, vederti in queste vesti anzi, posso osservare ancora meglio ciò che mi appartiene di diritto»
«Maledetto pervertito, io non appartengo a nessuno tantomeno a te, quindi mollami ora! » Si dibatte liberandosi , con non pochi sforzi dalla mia morsa. Per il momento meglio che me ne vada,non so quanto ancora possa resistere con lei in questo stato.
«Adesso me ne vado, ma ricordati due cose; non sono per niente contento di questa tua “amicizia” con questo  sergente e poi tu sei mia, tutto di te mi appartiene » E cosi dicendo me ne vado.
Pov Isabella
Ho il cuore che batte a mille, le gambe che tremano e i brividi che mi ricoprono il corpo. Se ve lo state chiedendo , non ho la febbre e solamente il maledetto effetto che Edward  Cullen tutt’oggi esercita su di me. Cavolo mi butto esausta sul letto, la voglia di uscire è completamente passata ma non ho intenzione di dar buca a Jonas. Quindi decido di vestirmi il più provocante possibile, indosso una minigonna con un body di pizzo trasparante sulla schiena ed ai piedi dei deccoletè neri lucidi, mi trucco leggermente ed indosso il mio giubbino di pelle.  Mi arriva un messaggio dal mio Sergente occhi belli, che mi dice che mi sta aspettando giù.  In salotto trovo tutta la mia famiglia al completo, che mi guarda con stupore e come dargli torto non mi ero mai messa così in tiro per un’uscita.
« Isabella dove intendi andare così conciata? » Carlisle ovvero mio padre, pensa davvero di recuperare così il nostro rapporto? Cioè secondo lui gli devo pure spiegazioni sulla mia vita, qui siamo davvero alla frutta!
« Non sono cose che ti riguardano è la mia vita» Replico gelida guardandomi allo specchio ed aggiustandomi il rossetto.
«Non mi riguarda? Mocciosa fino a prova contraria sono ancora tuo padre, fino a quando vivi sotto il mio tetto, la tua vita mi riguarda! »
«Sei mio padre, ma ciò non vuol dire che io ti consideri come tale. Quindi fammi il piacere di non immischiarti nella mia vita, io non devo spiegazione alcuna a nessuno!» Sono stata dura lo so, lo vedo dal suo sguardo ferito e amareggiato. Pallido come un lenzuolo si siede sul divano, mettendosi le mani davanti al volto come a volersi proteggere dalle parole che con tanta ostilità gli ho detto. Do un’ultima occhiata alla mia famiglia che mi guarda con tristezza, e senza proferire parola me ne vado.
Raggiungo Jonas in macchina, che appena vede lo stato in cui verso mi chiede immediatamente cosa io abbia. Ed è in quel momento che tra le sue braccia, scoppio in un pianto che sembra implacabile.
«Bella addormentata perché piangi? Ti hanno fatto qualcosa? » In quel momento sento di volerlo rendere partecipe di tutto ciò che mi è accaduto, sento di potermi fidare di lui.
«Jo vorrei raccontarti ciò che mi è successo, però non voglio che tu cambi opinione su di me» Ammetto timida abbassando gli occhi, sento la sua mano posarsi delicatamente sul mio viso e puntare i suoi stupendi occhi nei miei. I suoi occhi sono di un verde stupendo, ma mai quanto quelli del mio Edward.
Tuo Edward?
Come sei pignola coscienza mia, a tutti capita di sbagliare!
Certo certo, davanti a te hai un ragazzo fighissimo e tu pensi al tuo ex/fratellastro stronzo? Lasciatelo dire non sei del tutto normale.
Beh forse hai ragione
Io ho sempre ragione, cara!
«Non potrei mai cambiare opinione su di te, sei una ragazza splendida, bellissima e dolcissima. Puoi dirmi quello che vuoi, ma per me resti sempre la mia “Bella addormentata”» Cosi rincuorata dalle sue parole decido di raccontargli tutto; dalla violenza subita, all’allontanamento della mia famiglia e di Edward, alle sedute dalla psicologa fino ad adesso.
«Ecco questo è tutto, ora la mia famiglia sta cercando di ricucire un rapporto con me, ed il mio ex/fratello-adottivo invece vorrebbe che io torni ad essere la sua ragazza. Ma non voglio che tutto accada così velocemente, ho sofferto tanto ed ho affrontato il tutto da sola, non mi sento pronta a perdonarli appieno»
«Hai assolutamente ragione Bells, ma ricorda sono pur sempre la tua famiglia, hanno sbagliato questo è vero, ma tutti sbagliamo. Errare è umano, non dico di perdonarli subito ma almeno di instaurare una convivenza civile. La famiglia è l’unica certezza della vita, quindi tienitela stretta molti non hanno più questo privilegio» E mentre lo dice il suo sguardo si vela di tristezza, presa dall’impulso lo abbraccio, perché sembra ne abbia veramente bisogno. »
«Ehy e questo gesto a cosa lo devo? » Afferma ricambiando l’abbraccio e stringendomi a lui.
«Beh perché ho visto il tuo sguardo divenire triste, e anche se non ti senti pronto a raccontarmi del tuo passato, io ci sono. Sei un ragazzo speciale Jonas, e non voglio vederti triste perché hai un bellissimo sorriso…beh in verità sei tutto bello» oddio ma cosa sto dicendo, sicuramente sarò un peperone, non sono una persona molto maliziosa nel parlare, anche fare dei complimenti ad un ragazzo mi imbarazza. Vedo il suo sguardo malizioso e anche divertito, mentre mi fa un sorriso birichino.
«Allora ricapitolando pensi che io abbia un bel sorriso, anzi pensi che io sia bellissimo eh? » Mi sta prendendo in giro, mettendomi ancora di più in imbarazzo. Offesa mi giro dandogli le spalle e guardando fuori dal finestrino mi rendo conto che siamo ancora fermi fuori casa mia da più di mezz’ora.
«Dai Bells non fare l’offesa che con quel broncio diventi brutta» Ah bene allora vuole giocare? E giochiamo!
«Ah bene allora sarei brutta? Beh allora me ne vado, mi hai offesa» Ed ancora di spalle per non farmi vedere, sghignazzo prendendolo in giro.
«No no dai Bella addormentata stavo scherzando, non andartene » E mentre pronuncia quelle parole mi fa girare verso di lui e non resistendo gli scoppio a ridere in faccia. In pochi secondi si rende conto che lo stavo prendendo in giro e mi ritrovo intrappolata fra le sue braccia, con il suo viso a pochi centimetri dal mio.
«Ah si piccola furfante mi stavi prendendo in giro, vediamo se adesso ridi più» Ed inizia a farmi il solletico, sapendo quanto io lo soffra.
«Ti prego Jonas, basta!!! »
«Allora chiedimi scusa» Col cavolo!
«Beh allora continuo»
«Va bene va bene, scusa ti prego basta» Ho il fiatone i capelli tutti scombinati, e le guance rosse sarò orribile.
«Sei bellissima»
«Seh certo, proprio in questo momento con i capelli arruffati e le guance peggio di un peperoncino» Ridacchio cercando di aggiustare il disastro, sento la sua mano che mi prende il polso e mi fa avvicinare ancora di più a lui.
«Invece sei stupenda, ed io ho una voglia matta di baciarti» Che? Si avvicina sempre di più pochi centimetri e le sue labbra toccheranno le mie. Accade tutto in un attimo sento la porta alle mie spalle spalancarsi ed una voce, alquanto adirata dire:
« Cosa cazzo sta succedendo qui? »

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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo ***


Pov Isabella

Che? Si avvicina sempre di più pochi centimetri e le sue labbra toccheranno le mie. Accade tutto in un attimo sento la porta alle mie spalle spalancarsi ed una voce, alquanto adirata dire:
« Cosa cazzo sta succedendo qui? »

In un secondo sono fuori dalla macchina, con Edward che mi stringe il braccio e guarda in cagnesco Jonas.

«Come osi solo sfiorare la mia Bella, io ti spezzo tutte le ossa» Esclama infervorato il mio fratellastro.

«Senti ragazzino vedi di darci un taglio, Isabella non è di tua proprietà e può scegliere benissimo con chi stare e penso che tu non rientri da un bel po’ di tempo nella classifica eh? » Ribatte a sua volta Jonas scendendo dalla macchina e sfidandolo con lo sguardo,  in pochi attimi vedo Edward lanciarsi su di lui ed iniziare a picchiarlo con una ferocia mai vista.

«Basta Edward! Gli stai facendo male, per favore fermati! Aiuto!! » Urlo sperando che i miei fratelli mi sentano ed escano per aiutarmi a separarli, la situazione si capovolge in fretta vedo Jonas salire a cavalcioni su di lui e tempestargli il viso di pugni.

«Jonas per favore basta anche tu, di questo passo vi uccidete vi prego basta!! » Urlo con le lacrime che mi rigano le guancie, da lontano vedo mio padre, Jasper e Emmett correre nella nostra direzione ed in pochi secondi scaraventano Jonas a terra trattenendo Edward, che sembra un animale in gabbia e si dibatte fra le braccia dei nostri fratelli.

«Cosa sta succedendo qui? Edward non è questo l’educazione che ti abbiamo impartito io e tua madre e per quanto riguarda lei Signor Cliff, la prego di allontanarsi dalla mia proprietà e soprattutto da mia figlia» Vedo Jonas che guarda la scena con sguardo sbigottito, il volto tumefatto dalle botte, lui si stava solo difendendo non è giusto che venga trattato in questo modo.

«E’ stato Edward a dare inizio alla rissa, Jonas si stava solo difendendo e non accetto che tu lo tratti così in questo modo Carlisle. Vieni dentro Jonas ti disinfetto le ferite.» Allungo la mano al mio amico, che però non l’accetta e rialzandosi da solo si dirige verso la sua macchina.

«E’ meglio che vada Bells, mi dispiace Signor Cullen non ho intenzione di stare lontano da sua figlia e mi ringrazi visto che è solo per lei che non sporgerò denuncia nei confronti di suo figlio. Buonanotte piccola ci sentiamo domani» Mi saluta andando via.

Senza degnare nessuno, soprattutto Edward, di uno sguardo rientro in casa e mi chiudo in camera mia sbattendo forte la porta, come chiaro segnale di non voler essere disturbata. Questa volta il mio fratellastro ha davvero esagerato, non aveva nessun diritto nel fare tutto ciò, inoltre mi fa imbestialire il fatto che mio padre non abbia fatto niente per rimediare alla situazione anzi ha persino dato la colpa Jonas, incredibile! Sento che se resto ancora in questa casa rischio di impazzire, decido di chiamare l’unica persona che in questo momento io abbia voglia di vedere.

«Damon… sono io»

«Sua maestà da quanto tempo» Ribatte lui ironico.

«Hai ragione Damon in queste ultime settimane non ci siamo visti molto e mi dispiace, se ora non vuoi parlarmi ti capisco non ti disturb-»

«Ma cosa vai dicendo tesoro stavo scherzando, posso sapere perché ti sento sul punto di piangere»

«Non è che potrei venire da te per stanotte, non voglio restare un minuto di più in questa casa» Chiedo sussurrando.

«Certo piccola per te questo ed altro, vuoi che ti venga prendere in questo stato non  voglio che tu guidi »

«Mi faresti davvero un enorme piacere, sei il miglior amico che si possa desiderare ti voglio bene Damon»

«Anche io piccoletta, tra dieci minuti sono da te»

Preparo in fretta e fuori il mio borsone, mettendoci il tutto per la notte. Dopo esattamente dieci minuti, vedo il mio cellulare lampeggiare per l’arrivo di un messaggio:

“Piccola sono giù, scendi.
Dam”

Scendo lentamente le scale sperando di non incontrare nessun mio familiare, beh a quanto pare come al solito la fortuna non è dalla mia parte, infatti sono tutti riuniti in soggiorno.

«Isabella dove credi di andare? » Ancora Carlisle che cerca di comandarmi, ma non ha capito che oramai non ha alcun potere su di me, non più.

« Vado a dormire da Damon» Affermo mentre prendo il cappotto e le mie chiavi dalla mensola.

«Tu non vai da nessuna parte signorina, non dopo il caos che hai creato ci siamo capiti? » Cosa?!

«Carlisle forse non hai ben inteso una cosa, io faccio quello che mi pare e non sarai di certo tu a dettarmi legge, inoltre il putiferio non l’ho scatenato io ma quel decerebrato di tuo figlio. Anzi pretendo che tu ti scusi con Jonas per come l’hai trattato, visto che lui non ha fatto altro che difendersi visto che qualcuno lo stava picchiando senza motivo»

«Senza motivo? Spero tu stia scherzando Isabella, ti stava per baciare! » Eccolo il cavernicolo, nonché mio ex fidazanto.

«Allora? Io non l’avrei fermato perché volevo che mi baciasse, Edward devi mettertelo ben in chiaro nella testa non sei più il mio fidanzato. Devi andare avanti con la tua vita, perché io ho intenzione di fare lo stesso con la mia » Affermo uscendo di casa e dirigendomi da Damon, che mi aspetta in macchina.

Una volta giunti a casa sua, mi butto a peso morto sul letto sprofondando con la faccia nel cuscino.

«Va bene Bells so già come farti stare meglio, vado a prendere pop corn e gelato, tu intanto inizia a mettere il nostro dvd va bene? » E’ il nostro rituale da anni, quando sono giù di morale mi prepara sempre pop corn e gelato e ci guardiamo tutti i film di Harry potter, ormai è una tradizione la nostra.

«Lo sai che se il migliore amico di tutto il mondo, ti adoro Damon » Affermo facendogli il labbruccio da cane bastonato.

«Va bene ti metto anche la nutella sul gelato, sei una piccola ruffiana»

Rientra pochi minuti dopo in salone, con in mano tutte le schifezze che più e amo, e mentre guardiamo il nostro film preferito gli racconto tutto quello che è accaduto nelle ore precedenti.

«Cioè Jonas ti stava per baciare e Edward non solo vi ha interrotti sul più bello, ma lo ha anche pestato per bene? » Si sta scompisciando delle risate sulle mie disgrazie.

«Se devi ridere di me vado via, ero venuta qui per avere qualche consiglio dal mio ex oramai migliore amico! » Fingendomi offesa gli do le spalle senza degnarlo di uno sguardo.

«Dai Bells scusami lo sai che non stavo ridendo di te ma della situazione, devi ammetterlo è comica. »

Mi giro e guardando la sua faccia bastonata, gli scoppio a ridere in faccia.

«Piccola birbante che non sei altro, mi stai prendendo in giro eh» Esclama iniziando a farmi il solletico, fino a farmi rimanere senza fiato.

«Su chiedimi scusa e ti risparmierò»

«Va bene, va bene scusa ora lasciami non c’è la faccio più»

Riprendo il fiato dopo qualche minuto e decidiamo di riprendere il discorso di prima.

«Allora ricapitolando Edward è geloso marcio ma soprattutto è ancora innamorato pazzo di te, giusto? »

«Si a quanto pare si, ma ciò non gli da il diritto di intromettersi nella mia vita e soprattutto di picchiare Jonas»

«Certo che non ne ha il diritto, però posso anche capire il suo punto di vista. Mi spiego ha capito di aver sbagliato sta cercando rimediare, ad un certo punto arriva un bell’imbusto qualsiasi che carca di portargli via la ragazza di cui è innamorato, non avrà avuto una reazione molto matura, penso che in molti al suo posto avrebbero fatto lo stesso. Con questo non lo sto giustificando, però da un certo punto di vista lo comprendo. La vera domanda è cosa provi per lui tu ? »

«Dam ti mentirei se ti dicessi che non lo amo, ma dopo tutto il male che mi hanno fatto lui e la mia famiglia in questi anni, non so se riuscirò mai a perdonarli del tutto, ma soprattutto non so se riuscirò mai più a fidarmi di Edward tanto da iniziare di nuovo una relazione con lui. L’amore senza la fiducia non va mai avanti, allora sto cercando di andare avanti con la mia vita e capire se posso essere felice con qualcun altro, ma con il suo comportamento mi rende molto difficile farlo. Sono una persona così cattiva da non meritare nemmeno un po’ di felicità? » Gli chiedo iniziando a singhiozzare sul suo petto.

«Bells guarda so che sia Edward che la tua famiglia hanno sbagliato molto in questi anni, ma loro non sapevano cosa ti fosse realmente accaduto e lo so che non è una giustificazione ma sono pur sempre la tua famiglia. Per quanto riguarda Edward era una ragazzo che si è sentito tradito dalla donna che ama, da un certo punto di vista anche lui è una vittima, quindi non so forse potresti iniziare a pensare se dargli una seconda chanche ? Se lo ami davvero come dici e lui a sua volta ti ricambia, sarebbe un peccato buttare un amore così via. Con questo non dico di perdonarlo subito, glielo devi far sudare il tuo perdono e se non si arrende potresti anche pensarci. Ora dormi continueremo il nostro discorso domani. »

E mentre sto per cadere nelle braccia di Morfeo ho solo un pensiero…

Potrei davvero dargli una seconda chanche?

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo ***


Dodicesimo capitolo
 
Potrei davvero dargli una seconda chanche?

Questa è la domanda che mi perseguita da tre giorni a questa parte, in casa l’aria è tesissima da quando c’è stato la rissa tra Edward e Jonas. Mio padre è arrabbiato con me, i miei fratelli cercano ancora di farsi perdonare e Edward…beh lui mi preoccupa non sembra neanche più lui, vaga per la casa come un’anima in pena non sorride più, non esce più e tutto ciò non fa che preoccupare nostra madre, infatti la trovo che piange in soggiorno e stringe al petto una fotografia.

« Mamma perché stai piangendo? E’ successo qualcosa? »

«Oh tesoro mio non è niente adesso passa, stavo solo vedendo le foto di qualche anno fa e…mi manca davvero tanto vedere la mia famiglia unita. Mi sento tanto una pessima madre, mi sento così in colpa per non essermi resa conto prima di quello che stava accadendo a questa famiglia, ma soprattutto a te piccola mia. Quanto male hai dovuto subire? E noi che come famiglia ti abbiamo abbandonata, non ti abbiamo capita e ti abbiamo lasciata affogare in quello che ti stava accadendo. E adesso vedo che anche Edward si sta lasciando andare e mi preoccupa, lui ti ama così tanto e vorrebbe che tu lo perdonassi, ma capisco anche te non è facile perdonare tutto ciò che ti è stato fatto. Ma il mio bambino non è come te Bells, lui anche se non sembra è molto più fragile di te, e mi sento così impotente nel vedere la mia famiglia che sta crollando e non poter fare niente. » Singhiozza fra le mie braccia e non so cosa dire o fare, perché l’unica persona che non mi ha abbandonata è stata proprio lei, vederla adesso soffrire a causa di questa situazione mi spacca il cuore. E’ vero non dimenticherò mai tutto quello che mi è stato fatto, ma voglio andare avanti e smetterla di vivere nel passato.

« Mamma non piangere, anche io voglio di nuovo la famiglia unita, ma ho bisogno di tempo per perdonare e per andare avanti, ma voi siete la mia unica famiglia e nonostante tutto io vi amo da morire. Se può farti stare meglio posso parlare con Edward, raggiungere una tregua tra di noi, ma non posso tornare con lui, ora come ora non ci riesco, lo amo è vero ma delle volte l’amore non basta»

«Oh tesoro faresti davvero questo per me? Però non voglio forzarti, voglio solo che tu stia bene e che possa finalmente lasciarti alle spalle quello che ti ha fatto quel mostro e quello che ti abbiamo fatto noi come famiglia » Sussurra tenendo il capo rivolto verso il basso.

« Mamma non lo faccio per te, lo faccio per me sono stanca di vivere nell’odio nel rancore, voglio andare avanti è vero non dimenticherò mai quello che quella bestia mi ha fatto, ma voglio vivere ho messo in pausa la mia vita per troppo tempo. La vita è così breve, abbiamo così poco tempo per poter fare quello che amiamo, non ho intenzione di sprecare altro tempo»

Detto ciò mi alzo e mi dirigo nella camera di Edward, devo parlargli non voglio ne che la mamma stia male, ma neanche che lui stia male. Entro in camera senza prendermi la briga di bussare, la stanza è al buio, le tende sono chiuse e luce è spenta, cioè sembra di essere nel film  di Dracula, peccato che fuori ci sia un bel sole ed ho tutta l’intenzione di far entrare un po’ di luce in questa camera.  Con passo spedito, senza badare il mio fratellastro raggomitolato sul letto, con la faccia premuta nel cuscino che stringe al petto una cornice, mi dirigo verso la finestra spalancando sia le tende che le finestre, facendo così entrare la luce.

«Mamma non si usa più bussare? E chiudi quelle tende che la luce mi da fastidio» Afferma con voce roca, sembra che stia piangendo? Infatti in tutto ciò non ha mai alzato la testa dal cuscino.

«Non sono la mamma, ma preferisco averti visto io così che lei, sembri un vampiro ti vuoi alzare da quel letto? Neanche oggi sei andato a scuola, nostra madre è preoccupata e sta male nel vederti così» Affermo appoggiandomi al muro con le braccia e le gambe incrociate, al suono della mia voce alza di scatto la testa guardandomi con gli occhi gonfi e rossi di pianto.

«Cosa ci fai tu qua? Se ti manda nostra madre, te ne puoi anche andare non ho bisogno della tua compassione, tornatene dal tuo Jonas! » Cristo! Sia con le lacrime agli occhi che incazzato nero, resta sempre sexy da morire, con quei capelli spettinati e a torso nudo. Mi devo riprendere, fra  poco se lo fisso ancora inizierò a sbavare.

«Senti abbassa i toni, non mi manda nostra madre, ma non mi piace vederla stare male e visto che il responsabile delle sue lacrime sei tu, sono venuta a parlarti. E poi non ti deve interessare di Jonas, non dopo lo spettacolo di qualche giorno fa! » I miei buoi propositi stanno lentamente andando a farsi benedire. In pochi secondi mi ritrovo intrappolata al muro, con Edward a due centimetri dalla mia faccia, mayday mayday i miei poveri ormoni stanno cercando aiuto da questa visione altamente erotica che ho davanti.

«Cristo Isabella tu non capisci, io non posso vederti con quel damerino da strapazzo, io ti amo da morire e mi pento ogni singolo giorno della mia vita per non aver compreso i tuoi silenzi, per non averti chiesto cosa fosse successo realmente in quel viaggio, tutte le volte che ti trattavo male avrei voluto solo abbracciarti e annegare nei tuoi stupendi occhi, ma l’orgoglio mi uccideva ogni volta. Non riuscivo a capire perché mi avessi tradito, mi chiedevo cosa ci fosse di sbagliato in me, forse non mi amavi abbastanza o non ti attraevo in quel senso, non avrei mai potuto lontanamente immaginare qual’era la realtà. E’ quando ho saputo la verità, mi sono sentito morire dentro, qualcuno aveva osato toccarti contro la tua volontà, ti aveva fatto del male, anche adesso solo a pronunciare queste parole, mi si apre una voragine al centro del petto, Vorrei solo che tu mi perdonassi, ma so che non puoi e tutto ciò mi far rabbia, perché dovrei essere io a baciarti, accarezzarti e amarti non uno qualsiasi, e dio mi pento così tanto del male che ti ho fatto. Mia piccola Bells se puoi perdonami tu, perché io non riuscirò mai più a guardarmi nello specchio» Mi guarda negli occhi e piange, stringendomi il viso fra le mani, vorrei perdonarlo e tornare ad essere sua, ma è così maledettamente difficile, voglio liberarmi di tutto il peso che opprime il mio cuore e poi forse…potremmo sperare in un noi.

«Edward ora voglio raccontarti come mi sono sentita…»

Continua….
 
 

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Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo ***


«Edward ora voglio raccontarti come mi sono sentita…»

Continua…
« Eravamo appena tornati da una piccola escursione per le strade di Dublino, James mi aveva chiesto se volevo andare in camera sua per videochiamarti. Io non ho esitato un attimo, anche perché mi mancavi da impazzire e volevo sentirti, dopo poco che ero entrata in camera sua ho percepito qualcosa di strano. Tutti i suoi compagni di stanza non c’erano, sembrava tutto premeditato, allora mi sono seduta alla scrivania aspettando che ti chiamasse, però aspettavo e lui non si decideva a chiamarti. Poi ha iniziato a fare discorsi strani, sul fatto che io con te ero sprecata, che ero una ragazza che meritava di meglio. Allora mi sono arrabbiata, cioè era il tuo migliore amico e osava parlare di te cosi? Non lo accettavo, e poi alla fine si è mostrato per il viscido che è, mi si è avvicinato dicendomi che lui mi avrebbe soddisfatta molto meglio di te. A quelle parole non ci ho visto più, l’ho colpito con uno schiaffo e mi sono girata per andarmene, in quel momento è iniziato il mio calvario -» I ricordi mi investono come una valanga, le parole si bloccano in gola e le lacrime iniziano a solcare le mie guance.
«Bella se non te la senti non continuare, non voglio che tu riviva ancora quegli attimi» Mi sussurra Edward dolcemente accarezzandomi una mano, non osa abbracciarmi, ma si sa noi donne siamo una contraddizione vivente, infatti sono io stessa a cercare il calore delle sue braccia.

«No voglio continuare, questa è la prima volta che racconto a qualcuno come io mi sia sentita veramente. Ho bisogno di buttare fuori tutto, per poter cercare di tornare alla normalità. Quando gli ho fatto ben intendere che da me non avrebbe ottenuto nulla se non disprezzo, allora è passato alle azioni. Mi ha baciato con la forza, tenendomi i polsi stretti nelle sue mani, ho cercato di ribellarmi solo Dio sa quanto c’abbia provato, ma nulla è servito. Mi ha spinto sul letto e allora ho cercato di scrollarmelo di dosso con calci ,schiaffi e tutto ciò che potevo, nel momento in cui ha capito che mi sarei opposta con ogni mia energia ha iniziato picchiarmi. Ad un certo punto gli schiaffi erano diventati cosi forti da farmi quasi svenire, ha iniziato a spogliarmi e da li in poi ha fatto di me ciò che voleva. Quando si è reso conto che ero ancora vergine, sai cos’ha fatto ? Ha riso, dicendomi che non eri stato in grado nemmeno di portarmi a letto, alla fine mi ha lasciata li su quel letto e mi ha detto che era meglio se non ne facevo parola con anima viva, tanto nessuno mi avrebbe creduto e oltre che puttana sarei passata pure per pazza. Quando sono tornata a pensare lucidamente, ho realizzato cosa mi avesse fatto e volevo disperatamente confidarmi con qualcuno sentirmi dire che non era colpa mia, perché ero arrivata alla conclusione che alla fine me lo fossi meritata non so neanche io perché» Finisco il mio monologo fissando il vuoto, e quando sposto lo sguardo su di Edward capisco per la prima volta di aver buttato tutto fuori, i suoi occhi pieni di dolore e rabbia. E per la prima volta mi sento capita, mi sento come se il peso sulle spalle si fosse alleggerito.

« Non ci sono parole che possano alleviare il tuo dolore Bella, ma una cosa posso dirtela tu non hai nessuna colpa; perché una donna è libera di vestirsi come gli pare e di comportarsi come più gli aggrada, ma un uomo che sia degno di chiamarsi tale, nel momento in cui viene rifiutato deve farsi da parte e andarsene. Coloro che non si fermano davanti ad un “no”, non sono neanche degni di baciare la terra sui cui le donne camminano, sono solo bestie e come tali dovrebbero essere chiamate. Quindi non pensare mai più che sia stata colpa tua, tu sei solo una vittima di un sistema dove ci sono ancora animali, che pensano ancora di poter fare i loro porci comodi senza pagarne le conseguenze. E se tu me lo permetterai, passerò la mia vita per farmi perdonare e riaccettare da te, perché a te io non ci rinuncio »



 
 
 
 
 
 
 
 

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