Avvicinarsi

di STACY
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La conosci davvero ? ***
Capitolo 2: *** Forse non stai pensando a lui ***
Capitolo 3: *** L'illuminazione di Adrien ***
Capitolo 4: *** Incontro ***
Capitolo 5: *** Ti è successo qualcosa di bello ? ***
Capitolo 6: *** Il blog ***
Capitolo 7: *** Una buona amica ***
Capitolo 8: *** La resa ***
Capitolo 9: *** Sfogo e pianti ***
Capitolo 10: *** Un gattino sperduto ***
Capitolo 11: *** Voleva sapere di più ***
Capitolo 12: *** La visita ***
Capitolo 13: *** Bomba rosa ***
Capitolo 14: *** Macaroons ***
Capitolo 15: *** L'unico che desidero li assaggi ***
Capitolo 16: *** Chiarirsi le idee ***
Capitolo 17: *** Regalo ***
Capitolo 18: *** Cosa vuoi che succeda? ***
Capitolo 19: *** sei forte, iu di quanto tu creda ***
Capitolo 20: *** Concentrazione ***
Capitolo 21: *** Effetti collaterali ***
Capitolo 22: *** Dov’è Marinette? ***
Capitolo 23: *** marinette è ...? ***
Capitolo 24: *** Bhe, allora? ***
Capitolo 25: *** Il countdown ***
Capitolo 26: *** Il piano ***
Capitolo 27: *** Passeggiata romantica ***
Capitolo 28: *** Umore grigio ***
Capitolo 29: *** Perché non mi vedi? ***
Capitolo 30: *** Una brutta sensazione ***
Capitolo 31: *** So chi sei ***
Capitolo 32: *** Non volevo mentirti ***
Capitolo 33: *** Era tutto per te ***
Capitolo 34: *** Aiuto ***
Capitolo 35: *** Gioco di squadra ***
Capitolo 36: *** Geniale o estremamente stupido? ***
Capitolo 37: *** Gli uomini impermeabile ***
Capitolo 38: *** L’attacco dei cloni ***
Capitolo 39: *** Risveglio ***
Capitolo 40: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** La conosci davvero ? ***


Marinette stava scarabocchiando lo schizzo di una figura umana sul suo quaderno di appunti di scienze.

Chiaramente la figura non sarebbe rimasta nuda ma avrebbe presto indossato un vestito, magari, se fosse stata particolarmene ispirata, avrebbe anche realizzato per se stessa uno dei mille schizzi che riempivano il suo quaderno di scienze.

Poteva creare un vestito a palloncino  che ricordava vagamene un'ampolla e crearlo con delle sfumature grigie e azzurre.
O verdi, come gli occhi di Adrien. 
Oh Adrien... 
Come era carino con quei suoi occhi così dolci e comprensivi.
carino.
Senza accorgersene cominció a disegnare cuoricini in giro per il foglio rovinando irrimediabilmente il modello del suo vestito.

Sentì una leggera gomitata di Alya seduta accanto a lei. 

Alzó lo sguardo verso l'insegnate pronta a giustificarsi sul motivo per cui stava fantasticando invece di seguire ma la trovò intenta a leggere un paragrafo del libro.

Rivolse di nuovo  il suo sguardo interrogativo ad Alya cercando di capire per quale motivo l'avesse distratta dalla sua concentratissima attività.

Alya si schiaffeggió la fronte scuotendo leggermente la testa per il fatto che l'amica non recepisse assolutamente i segnali.

Cercando di non sembrare troppo esplicita indicó con la testa il banco davanti dove si trovava il tanto nominato Adrien.
La testolina bionda del ragazzo stava fissando un foglietto tutto stropicciato, che  assomigliava ad uno di quelli che lei aveva accartocciato e buttato via con i suoi appunti...
- Alya ! Sta guardando un mio disegno !cosadevofare, cosadevofare, COSADEVOFARE! ????- 
- ringrazia che non è uno di quelli con su scritto Adrien sei un figo e svariati cuori di contorno -
Mentre la ragazza si stava disperando Adrien fissava stupito il disegno.
Rappresentava uno schizzo di Ladybug la super eroina di Parigi che la ritraeva , almeno secondo il ragazzo in tutta la sua bellezza e determinazione.
Però lo schizzo era stato cancellato con un tratto netto di matita. 
- Marinette lo hai fatto tu ? -
Chiese girandosi a guardare la ragazza che si immobilizzò all'istante.
- sta parlando con me ...- sussurrò con un sorriso forzato rivolta all'amica.
Alya le tirò un pizzicotto.
- certo che sta parlando con te ,rispondi- 
- eh bhe ecco io... Può essere ....ahia .., cioè volevo dire gioia , no bugia si insomma l'ho fatto  io, ti piace ? - 
Adrien le sorrise e tornò a fissare il disegno.
-rappresenta Ladybug- fece raggiante come se solo il fatto che il disegno rappresentasse Ladybug lo rendesse magnifico.
Marinette distolse lo sguardo dai suoi occhi e lo fissò sul disegno.
-ah sì ... É Ladybug - fece riconoscendo i tratti sotto la cancellatura e ricordando il motivo per cui l'aveva strappato. 
- perché lo hai cancellato ? Era venuto bene !-
Marinette tornò a fissare il disegno. 
Rappresentava la forte e determinata Ladybug. Quella che lei non era. 
Per questo poi l'aveva gettato via. 
- non mi sembrava così somigliante- disse. 
Il biondo scosse la testa ridacchiando. Quella ragazza aveva qualche problema di autostima, non vedeva l'enorme potenzialità che nascondeva. 
Adocchiando l'insegnante che non aveva notato il loro chiacchiericcio continuò 
- invece secondo me era venuta bene , mi sembrava molto somigliante - 
-ah sì ? Come fai ad esserne così sicuro ? Tu la conosci bene ?- 
Alla ragazza il commento uscì fuori più acido e aspro di quanto in realtà avesse voluto. 
Adrien sgranó leggermente gli occhi per la risposta inaspettata e Marinette arrossì questa volta davvero dispiaciuta di aver trattato così il suo amato.
- scusami  scusami scusami sono imbecille, io non volevo assolutamente  rivolgermi così , oh adesso non mi parlerà mai più e io sarò messa in prigione per stalking e tentato omicidio del cane ! - 
- eh? - 
Una gomitata più forte di Alya la distolse dal suo film mentale. 
- ehm volevo dire , scusami sono stata un po' dura, non volevo dire che tu sei bellissimo , cioè quello lo volevo dire ma ...ehm ... volevo solamente sapere come fai ad essere così sicuro che quel disegno somiglia alla vera Ladybug - 
Adrien, che aveva capito metà del discorso, sorrise. 
-Perché lei è forte, determinata, elegante e tu sei riuscita ad esprimerla con il tuo disegno-il ragazzo pensava davvero quello che stava dicendo ma in realtà stavo anche cercando di fare un complimento alla mora che aveva davanti a se . O meglio si stava sforzando perché non era proprio sicuro che quello, nella scala normale delle amicizie potesse essere considerato un complimento. Marinette sembrava reagire male ad ogni sua parola, e per male intendeva che cominciava a parlare di cose senza un filo logico. Era così la normale amicizia? in fondo lui non aveva mai avuto una vita normale figurati una amicizia normale.
Eppure le sue parole sembrarono non avere l'effetto sperato perché Marinette si irrigidì improvvisamente, ancora più del solito, questa volta come se fosse stata infastidita da qualcosa. Forse da lui?
-ho detto qualcosa di male?-Chiese allarmato.
-Cosa? Tu? No, no no assolutamente niente di male o almeno non tu, in fondo è quello che pensano tutti, no?-
Stavolta la frase aveva un senso compiuto ma Marinette sembrava davvero seccata.
-Di cosa stai parlando ? - 
- di Lady bug, non stavi parlando di quello? Come fai ad essere così sicuro che lei sia sempre così forte, così determinata?-
Adrien apri la blocca per rispondere ma ormai Marinette sembrava intenzionata a interrompere la conversazione, così chiuse la bocca e decise di tornare composto sul suo banco a far finta di ascoltare la lezione.
Senti la discussione continuare al banco di dietro con Alya che difendeva a spada tratta la forza di Ladybug e Marinette che invece, adesso che non aveva più davanti lui, aveva ripreso a parlare come una persona normale e non smetteva il suo sfogo. 
- non hai mai pensato che magari lei sotto la maschera può essere, che ne so, una persona normale? Un adolescente con problemi di autostima,o anche una ragazza normale che nella vita di tutti giorni, può non essere così forte come appare agli altri? Tu la conosci davvero per poter dire con certezza che non è così? Ecco perché ho strappato quel disegno...- finì un po' amareggiata.
Adrien sapeva che origliare non era giusto ma le parole della mora sembravano interessanti.
Non poteva semplicemente  ignorare quello che la sua amica aveva appena detto, anche perché, sebbene Marinette non poteva saperlo, lui era davvero molto vicino a Ladybug. Poteva affermare di conoscerla no? Poteva , vero? Ma...Se quello di lady bug non fosse il suo vero carattere, lui poteva dire di conoscerla davvero?

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Capitolo 2
*** Forse non stai pensando a lui ***


-Tikki sono un'idiota - fece Marinette gettandosi sul letto mentre Tikki scuoteva la testa affranta. 
- su,  Marinette non dire così - 
- invece si, stavo addirittura parlando con Adrien e invece me ne esco con tutti i miei problemi sull'essere Ladybug ed ecco che rovino la conversazione, Adrien adora  Ladybug come tutti, perché ho detto quelle cose ? - 
- bhe ma non erano cose negative, gli hai semplicemente fatto notare che anche Ladybug è una persona che può avere più sfumature ... -
-mmm -
Ancora un po'depressa si trascinó fuori dal letto e iniziò a fare i suoi compiti.

Adrien intanto stava steso sul divano a guardare il soffitto. 
- Plagg capisci che non sapevo cosa rispondere ? E io che ero convinto di essere quello che poteva dire di conoscerla meglio - 
- vi vedete solo 5 minuti e in circostanze strane e pericolose , io non credo che questo sia sufficiente per conoscervi ben... -
- esatto Plagg hai centrato il punto ! Marinette ha ragione ! Io conosco solo la Ladybug che combatte ma non so nulla di lei sotto la maschera - 
- io ho fame - 
- quando sono Chat ho sempre pensato che lei fosse perfetta, bhe che dovesse esserlo per forza! Magari anche lei si sente insicura come me quando sono semplicemente Adrien - 
- dov'è il mio pranzo ?- 
- ho deciso che voglio conoscerla di più ! Non voglio dare più nulla per scontato ! - 
Un grido distrasse il ragazzo. Proveniva dalla strada e aveva tutta l'aria di essere un nuovo cattivo. 
- l'occasione perfetta, Plagg trasformami ! - 
- aspetta non ho ancora mangiatooooo-


*******************

- ben fatto!- fecero Ladybug e Chat Noir battendo il pugno mentre la ragazza che avevano appena salvato era per terra sbattendo le palpebre cercando di capire come fosse finita lì. 
- ottimo lavoro gattino - fece LadyBug, grattando leggermente sotto il mento del compagno che fece un sorriso di apprezzamento.
Lei sorrise di riflesso per poi sospirare leggermente. 
Chat Noir questa volta non mancó di notarlo. 
Così come aveva notato il fatto che quel sospiro non fosse il primo. 
Le afferrò il polso bloccando il movimento e lasciando leggermente sorpresa la ragazza. 
- cos..?-
-tutto ok my lady? - 
- io ? Dovrei chiederlo io a te , visto il volo che hai fatto di quasi tre piani - 
- non mi riferisco a quello Lady- disse serio - mi riferisco ... bhe a te , alla vera te , ti vedo un po' assente, qualcosa ti preoccupa ?- 
Ladybug sgranó gli occhi e si irrigidì. 
Come l'aveva capito ? L'egocentrico Chat Noir si era accorto di un problema che la riguardava ? 
Sospirò ancora senza più nasconderlo, poi sorrise, veramente di cuore. 
- si - disse - c'è qualcosa che mi preoccupa ma niente di importante, grazie per esserti preoccupato gattino - e gli accarezzó la testa. 
Lui sentì il cuore accelerare il battito. 
- sai che per qualsiasi cosa io ci sono ? Puoi parlarne con me , aspetta non ti agitate, non sto chiedendo di rivelare le nostre identità sto solo proponendo uno sfogo, io non so chi sei per cui non posso giudicare ma se ti va di parlare sono qui -
Sostenere lo sguardo penetrante del compagno di sempre fu difficile per Ladybug e in realtà lo fece giusto per una manciata di secondi ma a lei parvero molti di più, un'infinità di tempo in cui si perse nei suoi occhi.


Il suono dei suoi orecchini le fece ricordare il tempo che passava, con un sorriso salutó Chat Noir  e gli diede appuntamento alla prossima volta dirigendosi verso casa. 



Era stata una giornata strana. La mattina  la discussione sul suo non essere all'altezza di sè stessa con Alya, l'aveva buttata giù moralmente. 
Per Alya Ladybug era semplicemente il top e non voleva assolutamente saperne di pensare ad una versione umana della sua eroina. Aveva provato più volte ad affrontare con lei l'argomento ma alla fine si era arresa. La sua amica non poteva capirla. Questa volta si era sentita ancora più frustrata perché stava per scatenare la stessa discussione con Adrien, che , come tutti, adorava la forte e allegra Ladybug. Deve essergli sembrata pazza per tutta quella storia del disegno. 
In ogni caso era solo una delle sue giornate no in cui non si sentiva all'altezza del mondo, in cui voleva sprofondare, pichiare Alya, smettere di essere Ladybug e roba varia, un classico. Capitava una volta a settima, non una novità. Eppure quel pomeriggio era successa la cosa più strana di tutte. Chat noir. 
Lui le aveva chiesto se stesse bene. Lei non aveva niente di diverso, aveva combattuto come al solito, anzi forse era stata anche più veloce del solito. "La mitica Ladybug salva ancora la città insieme a Chat Noir " citava il ladyblog di Alya. Che cosa aveva spinto allora Chat Noir a farle questa domanda ? 
Aveva notato qualcosa ? 
Come ? Non c'era niente da notare. Uno come Chat Noir che ha sempre la testa tra le nuvole. 
Che cosa poteva aver visto ? Perché di sicuro c'era stato un segnale da parte sua che lo aveva messo in allarme. Che la conoscesse davvero così bene ? 

Una volta arrivata ed eliminata la trasformazione si butto sul letto distrutta. Tikki le svolazzó accanto mangiucchiando un biscotto al cioccolato.

Fece un sospiro profondo mentre fissava il soffitto. 
- tutto qui ? - fece Tikki curiosa.
- uhm? - Marinette alzó un sopracciglio non capendo. 
- di solito un sospiro del genere è seguito puntualmente dalla frase "oh Adrien " - fece, finendo di mangiare il suo biscotto.
- ah bhe non è vero , non sospiro sempre dicendo "Adrien" a volte sospiro e basta - 
- oppure vuol dire che questa volta forse non stavi pensando a lui - ridacchiò la kwami rossa sbadigliando e appisolandosi sul ciscino. 
Marinette  voleva ribattere che non era assolutamente vero, che il suo Adrien era sempre al primo posto nei suoi pensieri ma aveva imparato da fin troppo tempo che Tikki aveva quasi sempre ragione.
Stava pensando a Chat Noir? In fondo era stato molto gentile con lei. Era sempre gentile solo che stavolta sembrava fosse stato gentile con la Ladybug sotto la maschera. 
Proprio quello che stava cercando di dire ad Adrien quella mattina. 
-Oh Adrien-sospirò, sentendo Tikki ridacchiare. 
Già,  "sospiro e Adrien" , proprio come aveva detto lei. 
Bene si poteva dire che fosse tornato tutto alla normalità, no ? 
Decise che poteva addormentarsi anche lei. Sognando di ragazzi biondi e cercando di capire quale dannatissimo problema avesse nel sentirsi attratta da quel colore di capelli.





Ciao a tutti, oggi troppo spoiler e così ho anticipato la pubblicazione. 
Non so se riuscirò ad essere sempre così veloce. 
Se vi piace il capitolo o avete qualcosa da dire lasciate traccia del vostro passaggio :) 
Alla prossima !

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Capitolo 3
*** L'illuminazione di Adrien ***


Adrien quella mattina camminava avanti e dietro mentre il kwami gli svolazzava accanto annoiato. 
Come ogni mattina era indeciso, voleva provare a sgattaiolare fuori dalla finestra per andare a scuola e magari fare la strada a piedi chiacchierando con qualcuno, invece di andare a scuola in machina  e stava pensando se effettivamente valesse la pensa rischiare di fare quella scappatella per poi rimanere una settimana recluso. 
Come ogni mattina Plagg si lamentava che voleva del cibo. E lo voleva subito. 
Come ogni mattina Adrien si rassegnava, diligentemente dava da mangiare a Plagg e decideva che si sarebbe fatto accompagnare dal suo autista gorilla.
Insomma quella mattina era cominciata come tutte le altre mattine. Una di quelle in cui vai a scuola e ti ricordi che è venerdì solo perché hai fatto i compiti di scienze il giorno prima ma potrebbe essere benissimo novembre oppure aprile. 
Solo che Adrien era un po' diverso. Aveva cominciato a pensare a Ladybug. Questo rientrava sempre nella solita routine , solo che  aveva cominciato a pensare alla Ladybug sotto la maschera. 
Ed era stata proprio la frase di Marinette a mettere in moto quel ragionamento. 
- Plagg - disse convinto - io sono sicuro di amarla chiunque sia sotto quella maschera - 
Plagg alzó gli occhi al cielo.
- bravo ora che me lo hai detto posso andare a dormire tranquillo - 
- Plagg ! dai, fa almeno finta di ascoltarmi!- 
- non sono il tuo consulente matrimoniale- 
- avanti! - 
- ok, faccio finta di ascoltarti . Ami Ladybug , ti ho ascoltato e ho finito - 
- si qualsiasi persona ci sia sotto la maschera - 
- io non metterei tutta questa passione se fossi in te, potrebbe essere la tua insegnante di scienze - 
Adrien si bloccò di colpo , scioccato. 
Plagg capì di aver colpito nel punto giusto. Ridacchió. 
- oh ma tu hai detto che ameresti chiunque sotto la maschera quindi non penso che ci siano problemi..-
- non è l'insegnante di scienze. Di sicuro no. -
- ah sì e secondo quale principio ? Magari non te ne sei mai accorto ma sparisce sempre quando ci sono attacchi di akuma-  
- sul serio ? - Chiese Adrien dubbioso e terrorizzato al tempo stesso . La risata che ricevette da Plagg fu la risposta definitiva che lo stava prendendo in giro.
- Grazie. Sei davvero molto gentile non si può intrattenere una conversazione seria con te- 
- ciò non toglie che se fosse lei dovresti amarla come dici -
Adrien ci pensò po', poi come folgorato da un illuminazione sogghignó saputo.
- sono sicuro che non può essere lei, è ovvio - 
Plagg si fermò qualche secondo mentre finiva il suo pezzo di formaggio e lo adocchiò scettico.
- sentiamo genio perché sarebbe ovvio ? - 
- semplice: Ladybug deve avere la mia età, per questo siamo così compatibili. Tu hai scelto un adolescente, Ladybug non può essere molto più grande o più piccola, l'altro kwami avrà fatto sicuramente la stessa scelta.- 
- tanto per cominciare non ti ho scelto io e poi se sei convinto tu - 
- ma Plagg capisci cosa vuol dire ? Che potrebbe essere davvero davvero vicina! Addirittura nella stessa scuola - 
- Adrien sei già in ritardo di 5 minuti - 
- potrebbe essere nella mia stessa classe o in una classe vicina ! -
- i minuti aumentano -
- devo trovare il modo per capirlo  - 
 Plagg sbadiglio annoiato - ok quando lo trovi fammelo sapere - 
La mente di Adrien sembrava all'opera  quando gli venne una seconda illuminazione.
- tu ! - fece indicando l'esserino nero che per un momento ebbe paura. 
- io ? 
- ma certo. Tu . Tu sai qualcosa non è vero ? - 
- Perché dovrei ? Cosa intendi con sai qualcosa, ragazzino ? - 
- avanti, hai detto la storia della professoressa di scienze, non può essere una coincidenza. Tu devi averlo sentito. 
- signorino Adrien è in ritardo - chiamò a gran voce la segretaria ma gli occhi di Adrien erano ancora rivolti verso Plagg che indietreggiava preoccupato. 
-Tu devi aver sentito la presenza dell'altro kwami a scuola non è vero ? Quindi ho  perfettamente ragione io,Ladybug si trova scuola - 

- ehi fermati, mi hai preso per un radar ? Io non sento altri kwami, non sono un cane - fece offeso 
- magari non ti sei concentrato abbastanza - disse entusiasta e tentò di ficcarlo a forza nella tasca della giacca mente Plagg continuava a protestare. Adrien ( chiamato per l'ennesima volta ) prese il suo zaino e si diresse verso la macchina continuando a chiedere a Plagg di tenere i sensi all'erta alla ricerca di piccoli esserini magici. 
Per la prima volta era ancora più felice di andare a scuola . 


...............................................................

Nino l'aveva notato da stamattina che Adrien aveva qualcosa di "particolare" ma non riusciva ad interpretare cosa e le risposte che dava l'amico non l'aiutavano a capire. 
- Ehi fratello lo sai che sei strano oggi ? - disse cercando di attirare l'attenzione di Adrien mentre si sedeva al suo fianco accanto a lui. 
- perché stai guardando male la professoressa di scienze ? - chiese ancora cercando di penetrare la mente del biondo.
- non si sa mai - fece torvo il modello come se la professoressa gli avesse fatto un torto.
Nino continuava a non capire le sue risposte ma tentò un ultima volta 
- e posso sapere perché stai bisbigliando alla tua giacca ? - 
- perchè la mia giacca deve stare attenta e concentrarsi nella ricerca - fece lasciando esterrefatto l'amico che decise di desistere nel tentare di capire Adrien per quel giorno. Si mise le cuffie e si estranió dal mondo.
- la tua giacca ha deciso che si è stufato del tuo atteggiamento per oggi - fece esasperato Plagg quando Adrien per l'ennesima volta chiese se avesse fiutato qualcosa. E così dicendo senza farsi vedere voló fuori dalla giacca del biondo e sfrecciò nel corridoio alla ricerca di un po' di aria e tranquillità. 




Quella mattina era una giornata normale pure per Marinette, come ogni mattina era normalmente in ritardo . 
Fece le scale di corsa ingoiando al volo qualche dolcetto per colazione e sperando di non essere di nuovo rimproverata per il suo ritardo. 
Tikki da dentro la sua borsetta gli urlava avvertimenti utili a schivare eventuali passanti o oggetti che si trovavano sulla strada di Marinette che non aveva intenzione di rallentare. 
- non investire quella povera signora, Marinette così ti schianti sul muroooooo! -
La mora usó la ringhiera come perno per entrare al volo nell'aula, un secondo prima che la porta si chiudesse decretando l'inizio delle lezioni, non accorgendosi che la sua fantastica manovra aveva però sballottato fuori dalla borsa il piccolo kwami rosso che finì rotolando sul pavimento del corridoio con la porta dell'aula chiusa. Maledicendo la sbadataggine della sua padrona Tikki tentò di avvicinarsi alla porta per vedere se poteva infilarsi nell'aula senza essere vista. 
Fu lì che i suoi occhi azzurrissimi incrociarono quelli verdi di un esserino nero dall'aria svogliata. 
- Plagg? - 
- Tikki?-



Vi ringrazio per continuare a seguirmi e sostenermi. 
Un grazie a chi commenta o anche a chi solo da uno sguardo. 
Alla prossima :)

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Capitolo 4
*** Incontro ***


La piccola creatura rossa si fermó senza parole. Per una volta nemmeno Plagg sembrava avere voglia di parlare. 
Dopo qualche minuto di imbarazzate silenzio ed immobilità Plagg si avvicinò ( era un uomo lui doveva pur sbloccare la situazione ) e disse solamente - da quanto tempo- 
Tikki esplose di gioia e si gettò addosso all'amico perduto, gli occhioni azzurri lucidi e una strana energia tutto attorno. 
Plagg sembrava veramente a disagio. 
- non dovremmo stare così vicini - 
- non ti vedo da un sacco di tempo - 
-Ma ogni volta che ci incontriamo non succede mai nulla di buono, mai - 
- Non essere pessimista per una volta, Plagg siamo di nuovo insieme non ti senti fortunato ?- 
Plagg non era molto convinto ma non voleva guastare l'entusiasmo della compagna e fece finta di annuire. 
Solo in seguito realizzó una cosa. 
- Tu stavi tentando di entrare nell'aula vero ? Non mi dire che la tua protetta frequenta questa aula ? Proprio questa questa ? -
- esatto , anche tu stavi tentando di entrare ? -
- oh no , mi assillerà fino alla morte se lo scoprirà , che sfortuna , Che disastro ! -
- chi ti dará l'assillo ? -
- il mio protetto ! - Fece Plagg agitato - è da stamattina che è convinto che Ladybug sia in questa scuola e mi sta costringendo a cercare indizi e a fiutare come un cane, poi appari tu e così si convincerà di avere sempre avuto ragione e diventerà insopportabile e ah io sono già stanco di tutto questo, mi faccio un pisolino- 
Tikki scoppió a ridere vedendo il compagno in quella maniera. 
Il suo solito e caro Plagg.
- non sei cambiato per niente - fece sorridendo dolce. 
- Alzati da qui non dovresti essere nel bel mezzo del corridoio, qualcuno potrebbe vederti- 
- mi scambieranno per un peluche - fece Plagg annoiato.
- potresti finire nei guai e perderti e poi chi ti darebbe da mangiare ? -
- neanche tu sei cambiata per niente sai? -
Ridacchiarono allegri per un altro po' poi Tikki fece seria.
- Non dovremmo sapere chi sono i nostri protetti -
Plagg per una volta concordava. 
Non aveva voglia di mentire ad Adrien dopo che l'unica cosa che lui voleva sapere era proprio l'identità della sua amata.
Dal canto suo Tikki non era assolutamente capace di mentire, si sentiva molto affine con Marinette in questo. 
- ti trovi bene ? - fece Plagg aprendo pigramente un occhio . Se Adrien lo avesse visto si sarebbe stupito: Lui che provava ad iniziare una conversazione. Ma era impossibile non rimanere contagiati dall'entuaiamo della compagna quindi per un po' sì, poteva dire di sentirsi fortunato , e poteva lasciare il suo carattere schivo leggermente da parte. 
Tikki sorrise contenta.
- si, è una persona incredibile, generosa e determinata come poche, ma anche così insicura e ingenua ! E tu Plagg ? - 
Lui ridacchiò.
- Siamo usciti di nascosto dalla finestra e abbiamo aperto una cassaforte segreta dietro un quadro. E ha una scorta di camembert di prima qualità, direi che non possono chiedere di meglio ! -
- In che senso avete aperto una cassaforte ? Avete derubato qualcuno ?-
- certo che no! Oh lascia perdere Tikki sei troppo seria per comprendere e poi a quel ragazzo serviva un modo per mostrare il vero valore del suo cuore. Diventare Chat  Noir è stato una liberazione. Accetta ogni novità e sperimenta. Mi ci rispecchio parecchio - 
Tikki non pareva aver capito molto ma sotto la corazza vedeva come l'amico fosse trementdamente legato al suo protetto e questo le riempiva il cuore di gioia.
- se non fosse per le sue idee malsane - 
- tipo quella di cercare Ladybug a scuola ? -
- già quelle idee - 
- ma dovrebbe rispettare la decisione di Ladybug di volere mantenere il segreto-
- oh sì, la rispetta, ma non smette di sperare di trovarsela davanti per caso e di andarci a sbattere contro - fece Plagg come se ritenesse la cosa impossibile.
Contemporaneamente si sentì un forte rumore provenire dall'interno dell'aula e un mormorio di risate.
I due kwami si affacciarono per vedere cosa stesse succedendo. 
Marinette aveva appena fatto cadere una pila di  fotocopie di storia da distribuire perché non aveva visto, a detta sua, Adrien fermarsi nel bel mezzo dell'aula.
Il biondo si stava scusando continuando a dire frasi apparentemente senza senso del tipo " mi sono distratto per colpa della mia giacca" ma tanto a Marinette non importava perché era ormai su un altro pianeta.
Entrambi i kwami scossero la testa. 
- Dovremmo tornare da loro - disse Tikki senza però esserne troppo convinta . Marinette non sembrava avere un imminente bisogno di lei. 
Prima di lasciarsi nuovamente con Plagg volle aggiungere una cosa.
- sai, Ladybug non cederà mai alle avance di Chat Noir perché il suo cuore appartiene ad un altra persona- 
- disse, come se questa sua frase potesse convincere Plagg a far desistere il suo protetto dalle indagini.
L'effetto fu totalmente l'opposto.
- Sul serio ? E non puoi dirmi chi ? Questa informazione potrebbe valere una dose extra di camembert per almeno un mese !-
- Plagg smettila di pensare solo a te stesso  -
- Ehi sto pensando anche a Chat noir , potrebbe mettersi l'anima in pace e smetterla di assillarmi . Non lo chiami altruismo questo ? - 
Tikki scosse la testa e Plagg continuó curioso 
- non mi dirai chi è vero ? 
- no, ho la bocca cucita ! Posso solo dirti che è una persona magnifica! Adesso devo andare. Aspetta un po' prima di entrare in aula così  non vedrai dove mi dirigo. Spero di rivederti presto Plagg. - 
E così dicendo Tikki si infiló nell'aula e approfittando della confusione si infilò nella borsa di Marinette. 
Plagg speró di no, nonostante la compagna gli mancasse un sacco, ma avvicinare così tanto il potere di creare e di distruggere non portava mai a nulla di buono. Mai. 
 Come promesso aspettó un po' prima di rientrare e, sempre pigramente, rotoló nella cartella di Adrien pronto a schiacciare un pisolino per le prossime 13 ore di fila.
Il resto della giornata passò così, sonnecchiando nella tracolla del biondo, con un sorrisetto stampato sulle labbra. Ladybug e Chat Noir erano compagni di classe. Era incredibile come il destino intrecciasse le storie dei loro protetti sempre in maniera così complicata.
Per Adrien era meglio non saperlo o avrebbe cominciato stalkerare  tutte le ragazze della classe. 
In fondo non gli stava mentendo nemmeno se non sapeva chi era la protetta di Tikki, quindi poteva anche sentirsi a posto  con la coscienza. Se non sapeva non poteva dire nulla e se non diceva nulla non sapendo , allora non stava mentendo. Poteva anche andare tutto bene pur essendo all'apparenza tutto così complicato. 
Solo che si era dimenticato che lui era il kwami della sfortuna e a ricordarglielo fu quello che accadde dopo. La figura "angelica" di Cloe aveva deciso di usare  lo zaino di una delle compagne di Adrien come un pallone da pallavolo, terminando in una splendida schiacciata che avrebbe colpito il suo protetto se lui prontamente non avesse usato il suo stesso zaino per difendersi. Chiaramente non aveva considerato che Plagg stesse dormendo nello zaino causandogli un terribile mal di mare. 
Decisamente seccato il kwami nero si affacciò per guardare male, sempre senza essere visto, la ragazza autrice di questo caos quando si accorse che Adrien stava restituendo lo zaino volante alla sua legittima proprietaria, una imbarazzatissima Marinette . 
Ma non fu quello la cosa sconvolgente, fu vedere  due piccoli occhi azzurrissimi  affacciarsi fra i libri che spuntavano dallo zaino di Marinette, gli occhi di Tikki . 
Fu certo che anche lei lo avesse visto. 
E nessuno dei due poteva ormai fare finta di non vedere la persona con cui erano. 
Lo sguardo di Tikki si spostò sul viso di Adrien mente Plagg incroció l'espressione imbarazzata di Marinette. 
Quasi contemporaneamente pensarono entrambi che la situazione si era decisamente complicata.




Alla prossima e grazie a tutti quelli che passano di quì ❤️

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Capitolo 5
*** Ti è successo qualcosa di bello ? ***


Tikki fu silenziosa per tutto il viaggio di ritorno a casa. 
Marinette non si era neanche accorta di averla sballottata fuori dalla sua borsa perché la sua mente era tutto un "Adrien mi ha sfiorato quando mi ha ridato la borsa"
Già Adrien. Che era Chat Noir . 
Doveva dirglielo ? 
No, non erano affari suoi,  non doveva mettersi in mezzo nella pericolosa tela che il destino stava tessendo per loro due .  Peró come poteva consolare Marinette dicendo che un giorno sarebbe riuscita a conquistare il cuore del suo amato se in realtà lei ci era già riuscita come Ladybug ? Questa cosa non avrebbe giovato a nessuno, anzi avrebbe aumentato i dubbi e le insicurezze di Marinette  che non pensava di essere altezza dell'altra se stessa. E più di ogni altra cosa significava mentire, lei tutto avrebbe potuto fare tranne quello. Così decise di starsene semplicemente zitta ma sapeva che questa era solo una soluzione temporanea. 
Atrivate a casa Marinette era così felice che presa dall'ispirazione  si mise a buttare giù qualche schizzo di un nuovo abito. 
- Tikki capisci ? È stato così gentile, come si fa ad essere così perfetti ? Non solo è bello da impazzire ma è anche così gentile ! Non ha nemmeno un difetto . -
Tikki annuiva e ridacchiava senza commentare più di tanto ma si sentiva il cuore pesante.
Non ha nemmeno un difetto - o sei tu che non vuoi vederlo Marinette ? 
In fondo era solo una ragazzina, poteva permettersi di amare un'imagine ideale nella sua testa, che quell'immagine avesse il volto di Adrien Agreste poco importava. La cosa più importante era che, nonostante tutto, lei andasse d'accordo con Chat Noir, anche se non apprezzava il suo carattere. In fondo mica doveva amarlo , giusto ? E cosa sarebbe successo quando avesse capito che erano la stessa persona? Sarebbe crollato il suo amore per Adrien o sarebbe caduto a pezzi il suo rapporto con Chat Noir ? Uno implicava un cuore spezzato e  l'altro la fine dell'unica coppia che poteva salvare Parigi. 
Che situazione complicata. 
Prima che potesse perdersi in altri pensieri un esplosione da qualche parte fece capire che Parigi aveva di nuovo bisogno di Ladybug. 
-Tikki trasformami -


*************************************

Dopo la fine della battaglia Ladybug  diede raggiante il pugno al suo fidato compagno. 
I suoi orecchini non avevano ancora cominciato a suonare e si sentiva tranquilla, aveva ancora un sacco di tempo. 
Di nuovo come l'ultima volta Chat Noir le si parò davanti agli occhi. 
Ladybug lo guardò sospettoso. 
- Ehi my lady,  sei stata fantastica ! Oggi siamo di buon umore eh ? - 
Ancora una volta la coccinella rimase senza fiato. Di buon umore ? Come aveva capito ? 
Chat parve saper leggere la sua sorpresa e sorrise saputo, felice di essere riuscita a sorprenderla.
- scommetto che ti è capitato qualcosa di bello non è vero ? Oltre  ad aver incontrato me, intendo  - Marinette ridaccchió per la battutina stupida arrossendo leggermente, facendo trasparire sotto la maschera di Ladybug così tanto della vera Marinette che quasi si spaventò. 
- si mi è capitato qualcosa di bello, ma tu come fai a saperlo ? - chiese rimanendo  inchiodata con gli occhi fissi in quelli verdi dell'altro. 
Il gatto valutó se poteva avvicinarsi di più alla sua lady che sembrava molto colpita e leggermente imbarazzata , ... imbarazzata, ma ve la immaginate Ladybug imbarazzata ? Quanto poteva essere incantevole ? 
Adrien era al settimo cielo. 
Il suo viso si fece sempre più vicino fino a che lei non potè sentire il fiato caldo sulle sue guance. Adrien sempre senza lasciar in suoi cocchi le poggió l'indice sul naso premendo forte. 
- perché io sono attento quando si tratta di coccolare la mia amata patner, my lady spero che ti ricapiti spesso questa cosa bella che ti è successa oggi, perché quando combatti così sei davvero .... Splendida. Au revoir - e detto questo si allontanò lasciando Ladybug ancora immobile sul tetto. 
E ci rimase per un po' con il cuore che batteva davvero più veloce del normale. 
Quando i suoi orecchini suonarono si decise a muoversi e a dirigersi verso casa. 

***********************************

Adrien nella sua stanza annulló la trasformazione con un sorriso enorme. La sua mente stava vagando nel ricordo dell'espressione dolce e imbarazzata della sua lady e si sentiva il cuore leggero. 
Ladybug era imbarazzata, poteva essere anche quello. Ladybug combatteva molto meglio quando la persona dietro la maschera era felice e le capitava qualcosa di bello. Ladybug sospirava sempre e diventava più determinata e letale se invece la persona dietro la maschera aveva avuto una brutta giornata. 
Era così variegata e così interessante non solo forte e determinata.
Poteva anche essere scontrosa o dolcissima in base al suo umore. Così teneramente umana, così tanto da proteggere e abbracciare. 
- hai visto la sua espressione Plagg ? Io in quel momento volevo davvero abbracciarla e non lasciarla più andare - 
- uhm - 
- mi ha fissato in un modo così sorpreso,  quasi come se fosse lusingata che io l'avessi notata, come se non la guardo tutti i giorni! È stato magnifico !- 
- umh..-
- e poi ero così vicino ? È bastato davvero rendermi conto che non prestavo attenzione a lei ma solo alla sua immagine per arrivarle così vicino in pochissimo tempo! È incredibile ! E sai una cosa Plagg? 
- umh??-
- sai a chi devo tutto questo ? A Marinette ! - 
Plagg quasi non si strozzò con il suo pezzo di formaggio. 
Tossì violentemente tutto rosso e riprese fiato dicendo subito preoccupato. 
- co.. Cosa c'entra Marinette? Non stavi parlando di Ladybug? Perché lei non centra assolutamente nulla, capito ? - 
- cosa stai dicendo Plagg ? Non l'hai sentito ? - 
Plagg stava sudando freddo. 
- io non ho sentito, fiutato nè visto nulla. Non so niente di niente ! - 
- Plagg oggi sei strano, te ne stavo parlando giorni fa Plagg, è stata Marinette a farmi capire che esiste anche una Ladybug sotto la maschera ! Te ne ho parlato, non hai sentito ? - 
- ahhh, quello ... Si sì quello me lo ricordo , quello sì. - 
- ho capito, non vuoi darmi retta nemmeno oggi, certo che sei antipatico, vuol dire niente più  camembert per oggi...- 
- come come ? Ehi aspetta ti stavo ascoltando ! Questa è un ingiustizia ! Perché sono così sfortunato ? - 
Mentre si stava lamentando Plagg andò a sbattere contro la schiena di Adrien che si era fermato sull'uscio della porta. - Sai credo che io debba ringraziarla perché mi è stata veramente di grande aiuto. È una mia grande amica - e sorrise mentre Plagg guardava il suo protetto con occhi tristi cercando di pensare disperatamente ad una soluzione per questo grande casino. 




Marinette annulló la sua trasformazione sul letto e si sedette scossa. 
Non aveva ancora detto una parola.
Tikki la guardava preoccupata. 
Voleva chiedere qualcosa ma non sapeva se sarebbe stata la scelta migliore dato il grande segreto che non poteva rivelare. Pur sapendo che poteva essere una mossa azzardata si avvicinó alla corvina.
- tutto bene Marinette? - 
- non lo so-rispose sinceramente l'altra guardandola fissa.
-Il problema è Chat Noir vero?-
Marinette  scosse con forza la testa in segno di assenso e poi, come se i suoi pensieri fossero straripati fuori dalla diga che li arginava, cominciò a  parlare. 
- lui ultimamente è così strano, è come se non fosse più lui, prima era così irriverente, egocentrico, pensavo che non potesse mai essere del tutto affidabile, di dover restare sempre concentrata perché lui poteva non notare qualcosa di importante, e invece ... adesso se ne esce con tutte queste attenzioni come se veramente avesse capito che anche Ladybug puó essere umana e a volte ha bisogno di staccare la spina, lui ... mi ha spiazzato...- 
Tikki si morse il labbro pensando a cosa dire, a quanto rivelare. 
- fammi capire lo hai sempre ritenuto un irresponsabile ? Non ti sei mai fidata ciecamente di lui ? - 
- nono ! Io mi fido ciecamente di lui .. Forse mi sono espressa male ... L'ho sempre ritenuto .... Superficiale , ecco. 
Tikki deglutì cercando di non far tremare il suo tono di voce. 
- magari sbagliavi il tuo giudizio e lui vuole aiutarti a capirlo. Forse sta cercando di mostrarti piccoli pezzi del Chat Noir sotto la maschera per fare in modo che tu lo comprenda meglio. Non pensi ? Magari potrebbe piacerti conoscendolo più ... Ehm in fondo ...- 
- Tikki non può piacermi Chat noir anche se io ho estrema fiducia in lui. Il mio cuore appartiene ad Adrien -
- appunto - fece la piccola kwami rossa così sottovoce che Marinette non l'avrebbe sentita neanche se in quel momento non si fosse distratta. 
E la fonte di distrazione era il suono del suo cellulare che squillava.










E niente oggi va così. A volte i capitoli di passaggio servono. 
Diciamo che la mente umana vuole un po di tempo a carburare e non ho mai amato le storie in cui da un giorno all'altro i protagonisti smettono di amare la persona che amavano precedentemente e si innamorano di qualcun altro. Quindi questo capitolo servono per attuare il cambiamento. Spero che li troviate abbastanza piacevoli e mi raccomando lasciate una traccia del vostro passaggio, è sempre gradita.

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Capitolo 6
*** Il blog ***



-pronto ? - 
-Marinette!!!! Marientte Marinette tu non sai, ho delle notizie gustosissime da pubblicare sul ladyblog, vorrei fartele vedere subito ma devo finire il montaggio e ci metterò tutta la sera. Sono così eccitata che ... che urlerei! -
Prima che potesse farlo davvero Marinette allontanó il telefono dall'orecchio.  Con Alya in quelle condizioni avrebbe potuto perdere un timpano. 
L'amica gli aveva sparato una raffica di informazioni che cercó di elaborare. 
Notizie succulente per il blog ? Alya super eccitata? Un pensiero assurdo e terribile al tempo stesso le passó per la mente.
- Alya non dirmi che hai scoperto chi è in realtà Ladybug, non lo hai fatto vero ? Dimmi di no ti prego ! - 
- certo che no! Marinette credevo che questo punto fosse chiarito ! Sarebbe un guaio per Ladybug se si scoprisse la sua vera identità e io non voglio assolutamente crearle problemi - 
Marinette non poté nascondere il sospiro di sollievo ma Alya continuó.
- questa notizia è ancora più grande, l'ho già accennato a Nino e dice che mi invento le cose, ecco perché sto preparando le prove, le prove !!!! Così potete vedere quanto è palese!!! Marinette non vedo l'ora che sia domani, non azzardarti ad arrivare in ritardo mi raccomando. -
- aspetta voglio sapere cosa hai scoperto ! - 
- no mia cara, dovrai aspettare domani ! -  e ridacchiando chiuse la chiamata . 
Marinette rimase qualche secondo in silenzio con il telefono in mano per poi gettarlo e rivolgersi terrorizzata alla sua compagna. 
- Tikki ! Tikkiiiiii! Che cosa può aver scoperto ??? Cosa ? Magari dove abito o magari ha scoperto dove si nasconde Papillon!!! Io non ce la faccio ad aspettare domani !!! 
- mi sa che non abbiamo altra scelta se non aspettare, ha detto che domani ci mostrerà  le prove, ma se non ti ha detto altro non credo che sia qualcosa di troppo compromettente, quindi adesso non ti agitare e cerca di dormire - fece la kwami rossa consolandola, ma in realtà era anche lei terrorizzata. 


Quella notte Marinette non è che avesse dormito poi molto,  ma era abbastanza nervosa  e non vedeva l'ora di andare a scuola per vedere cosa stesse combinando Alya, così si alzó prestissimo.
Stranamente arrivo a scuola ad un orario osceno, ben 20 minuti prima di qualsiasi inizio lezioni. Se glielo avessero detto anche solo il giorno prima avrebbe riso in faccia a chiunque lo avesse anche solo proposto. 
Eppure eccola lì, con l'ansia addosso e la curiosità alle stelle. 
Stranamente quando entró in classe trovó Alya che stava montanti il suo computer. Prima Alya la guardò di sfuggita poi fisso l'orologio appeso al muro e sgranó gli occhi. 
- non ci posso credere, Marinette sei davvero tu ? - 
La mora mise su il broncio
- certo che sono io chi dovrei essere ? -
- ma sei in anticipo ! Pioverà, anzi verrà su un uragano ! Ma sul serio sei già qui ? Non sei una specie di fantasma? - 
Per dispetto Marinette tiró all'amica un pizzicotto fortissimo sulla chiappa in modo da dimostrare definitivamente di non essere un fantasma.
Dopo un paio di linguacce e tentati pizzichi scoppiarono entrambe in una risata. 
- allora cosa devi farmi vedere ? - 
- Devi aspettare , stanno per arrivare Nino e Adrien così vedranno anche loro- 
- hai invitato anche Adrien? - 
- In realtà ho inviato Nino e Adrien si trovava insieme a lui, ti prego non andare in iperventilazione -
Marinette non fece in tempo a rispondere che la porta dell'aula si aprì facendo entrare Nino e Adrien. 
- siamo arrivati gente !- fece Nino allegro. 
Ma Marinette era completamente concentrata sullo sguardo dolce del biondo che appena l'aveva vista aveva sorriso e l'aveva salutata con un dolcissimo "ciao Marinette che bello vederti".
E niente lei era già felice così, potevate lasciarla lì per sempre persa in quel sorriso... 
- terra chiama Marinette, terra chiama Marinette ... Ci sei ? Noi siamo pronti !- 
Arrossendo violentemente perché non si era resa conto di essersi distratta ( per quanto tempo aveva sognato ?) si avvicinò insieme agli altri vicino al computer di Alya che stava per riprodurre un video. 
Il senso di terrore sostituì immediatamente la leggerezza di trovarsi accanto al suo Adrien quando riconobbe il posto del video. 
Era il luogo in cui lei e Chat noir avevano combattuto il giorno prima contro un akuma.
Marinette si fece seria 
- cos'è Alya? - 
- ora lo vedrai - 
- se hai seguito uno tra Ladybug e Chat Noir per scoprire le loro identità allora non voglio vederlo , non ritengo giusto imvadere così la loro pr...-
- calma, calma, non ho fatto nulla del genere, a dire il vero non ho assistito nemmeno allo scontro. Mi sono trovata solo alla fine ma sono stata molto fortunata perche ho potuto assistere a questa scena.- e così dicendo schiaccio il tasto play.
Marinette a rallentatore poté vedere Chat Noir mettersi di fronte a lei e avvicinarsi piano. La telecamera era lontana e non c'era audio ma lei sapeva esattamente cosa si stavano dicendo. Vide se stessa arrossire e Chat Noir avvicinarsi a lei per poi darle un buffetto sul naso e salutarla felice.  E vide se stessa rimanere lì immobile per quella che sembrava un'eternità. Finita la scena Alya mise in pausa il video e si girò entusiasta aspettando le reazioni... Che non erano propriamente quello che si aspettava. Marinette era a bocca spalancata senza fiatare , Adrien invece sembrava innamorato del suo schermo per via del sorriso idiota che aveva stampato in faccia. Nino pareva non capire quello che aveva visto.
- bhe ? - fece Alya cercando di risvegliare dal torpore i tre addormentati.
Nino capì di dover dire qualcosa per non deludere le aspettative della sua fidanzata e disse la prima cosa che gli venne in mente.
- sembra che siano flirtando ? - chiese cercando di indovinare i pensieri della ragazza.
Ad Alya  brillarono gli occhi e guardò Nino come per dire "ti amo più del solito".
 - esatto ! È questa la mia rivelazione ! Sono convinta che quei due stanno insieme ! - 
-cosaaaa ? No!! - fecero contemporaneamente Marinette e Adrien. Entrambi si guardarono e arrossino per la troppa enfasi che avevano messo nel contraddire la ragazza ma Alya sembró non farci caso. 
Anzi li guardò con aria saputa. 
- sapevo che non mi avreste creduta per questo ieri ho perso l'intero pomeriggio e parte della serata a realizzare questo- è così dicendo fece partire un altro video.
- eccolo qui, un montaggio delle mie riprese migliori, la prova che Ladybug e Chat Noir sono perdutamente innamorati - 
Il video andava quasi a rallentatore sotto gli occhi di Marinette mentre i commenti di Alya facevano da sottofondo. 
Poteva vedere lei stessa nelle vesti di Ladybug che "flirtava"(per usare le parole di Nino ) con il suo compagno. Che si affidava completamente a lui lasciandosi abbracciare ( anche se era dovuto ad un esigenza dello scontro), che rotolava per terra protetta dal petto dell'altro ( ma quella era stata un idea del gatto !) . Vedeva quelle scene completamente da esterna come se non si fosse mai resa conto prima delle sue azioni, Ladybug che grattava il suo compagno sotto il mento, Ladybug che gli accarezzava le orecchie, Ladybug che gli tirava giocosamente il naso . Alya continuava a ripetere come fosse palese l'attrazione tra i due mentre lei non riusciva a spiegarsi le sue azioni. E poi arrivó il colpo al cuore finale. Ladybug che baciava Chat Noir sotto il controllo di dislocoeur. 
Già, l'aveva quasi rimosso, lei aveva baciato Chat Noir. Qui Alya quasi si mise ad urlare per la gioia. Si rivolse direttamente all'amica con aria eccitatissima - allora Marinette non ti sembra che questo sia un vero segno d'amore ? Ladybug poteva ignorare Chat Noir, poteva fermare l'akuma  e far tornare tutto alla normalità invece ha preferito salvare il suo compagno prima di tutto, salvarlo con un bacio. Non vorresti dare anche tu un bacio del genere a qualcuno ? - fece Alya strizzando l'occhio sperando che quel gesto potesse essere di incitamento per fare una prima mossa. 
Ma Marinette non lo aveva notato nemmeno. Qualche secondo prima aveva spento il cervello e si era sentita completamente svuotata. Lei aveva dato quel bacio. Il suo primo bacio. E lo aveva dato a Chat Noir .

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Capitolo 7
*** Una buona amica ***


  
Alya continuava a saltellare eccitata e ad esporre le sue teorie ma l'unico che la stava seguendo era Nino. Marinette continuava a fissare il video rivedendo a rallentatore tutte le sue azioni e continuando a non capire. Ma non era l'unica ad essere rimasta sconvolta. 

D'improvviso e senza preavviso Adrien si alzó dal banco quasi spaventando gli altri. Aveva una faccia indecifrabile che poteva sembrare ... arrabbiata, forse....
 Annunciò di dover andare in bagno perché si sentiva poco bene. 
Alya lo guardò uscire dalla porta dell'aula con aria interrogativa mentre Nino alzava le spalle come per dire che non aveva capito e Marinette era ancora intontita.
 - che gli è preso? - chiese Alya sottovoce all'amica per sapere se avesse notato qualcosa. 
Marinette rispose senza nemmeno pensarci con una sensazione di amaro che riempiva la sua bocca. 
- forse è deluso che la sua Ladybug abbia baciato qualcun altro- disse; solo dopo si rese conto di quello che aveva detto. 


Intanto Adrien entró in bagno e chiuse a chiave la porta facendo in modo che nessun altro potesse entrare. 
Poi sempre senza dire una parola si diresse verso il lavandino e si sciacquò  la faccia. 
Plagg che aveva assistito a tutta la scena volo accanto a lui preoccupato. 
Non osava chiedere nulla. 
Ad un certo punto gli occhi di Adrien furenti di rabbia si rivolsero verso il kwami che tento di farsi piccolo piccolo fino a sparire. 
-Plagg ...- fece gelido. 
-ehm.... Si? -
- Ladybug mi ha baciato ? - 
- a quanto sembra .... - 
- ma io non ricordo nulla- 
- pare di no ... - 
- tu invece ? Te lo ricordi questo piccolo e insignificante particolare ? Eri al corrente di questo bacio ? Oltre al fatto che è l'unica persona al mondo di cui sono perdutamente innamorato ? Lo sapevi ? - 
Plagg tremó leggermente 
- forse ...- 
- Plagg si o no? - 
Fece segno di assenso con la testa.
E la rabbia di Adrien scoppió. 
- e secondo te non era il caso di dirmelo ? Non hai notato che passo le mie giornate a sognare di avvicinarmi a lei e anche solo sfiorarla e tu sapevi che  mi aveva baciato e me l'hai tenuto nascosto ? Mi tieni nascosto qualcos'altro Plagg?- 
Ancora una volta il kwami nero non rispose guardando con una faccia colpevole il suo protetto. 
E questa per Adrien fu una conferma più che sufficiente. 
Senza dire neanche più una parola tornó in aula lasciando il kwami nel bagno a riflettere su cosa aveva fatto. 


La giornata in classe passó in modo normale per gli altri tranne che per Marinette che non aveva la testa per concentrarsi e Adrien che invece non aveva molta voglia di parlare. 
Quando tornarono a casa fu per entrambi una liberazione. 
Adrien accampó una scusa e fuggi via di casa per poter stare un po' da solo. 
A Plagg non aveva ancora rivolto la parola. 

Marinette invece non vedeva l'ora di parlare con il suo kwami ma le cose non stavano andando come lei aveva previsto. 
Tikki che era sempre pronta a consolarla e a chiarirle le idee si stava comportando in maniera strana. 
Sembrava restia a parlare e pareva non volerne sapere dei suoi problemi. 
- Tikki io non mi sono mai accorta che poteva essere scambiato per qualcosa che non è , io ci tengo molto a Chat Noir,  è il mio patner, ma non lo amo - 
- umh- 
- io amo Adrien! quando sono con Chat Noir non provo le stesse sensazioni .. Credo - 
- ecco ... Credi ...- 
- in che senso ? - 
- io non lo so - 
- ma tu credi che il mio amore per Adrien sia finto ? Io davvero sento il mio cuore impazzire accanto a lui, non può essere solo immaginazione ... Io non posso amare due persone , non sarebbe giusto...-
- non puoi amare due persone - ripeteva Tikki mordendosi le labbra con le lacrime agli occhi  - Tikki smettila di ripetere io ti sto chiedendo un aiuto - 
- oh Marinette io non posso - 
Marinette si voltò risentita. 
Aveva gli occhi lucidi le gote arrossate ed era leggermente provata. Il suo universo era andato in subbuglio. 
- tu non puoi cosa ? Aiutarmi ? bhe grazie tante , cerheró aiuto da un altra parte - 
E detto questo sbattè la porta lasciando la kwami rossa sola nella sua stanza sull'orlo di una crisi di pianto. 

Marinette corse con tutte le sue forze verso il centro della città. Voleva scoppiare a piangere ma anche non voleva mostrarsi debole con il mondo e con lei stessa. 
Non si era sentita così a pezzi da tanto tempo e non riusciva a trovare confronto. 
Avrebbe tanto voluto trasformarsi in Ladybug e rifugiarsi in uno dei luoghi più alti di Parigi, per stare da sola, ma dopo la discussione con Tikki non voleva assolutamente tornare ad essere Ladybug, non per il momento. 
Inspirò forte con il naso e tiró indietro le lacrime. 
Comincio a rallentare il passo cercando di capire dove si fosse diretta nella foga e riconoscendo un parco familiare e poco affollato. 
Magari poteva trovare una panchina vuota. Ne vide una in lontananza un po' appartata e si diresse lì senza guardarsi intorno; non voleva rischiare di incontrare  qualcuno. Proprio quando si  stava per sedere si accorse di essersi scontrata con un'altra persona che aveva avuto la sua stessa idea.
- scus.... Adrien? - fece stupefatta e senza nemmeno balbettare. Era una delle persone che non voleva vedere in quel momento. Stava per alzarsi ed andarsene quando si rese conto che anche la faccia del ragazzo era stravolta. 
Sicuramente qualsiasi cosa fosse capitato a lui non doveva essere tanto più bello di quello che era capitato a lei. 
- oh Marinette ciao, scusami non ti avevo visto, se vuoi restare da sola me ne vado - 
- non preoccuparti spediti pure - 
Rimasero entrambi in silenzio per qualche minuto persi nei loro pensieri. 
Marinette non poté fare a meno di sbirciare la faccia del biondo di nascosto, e pareva davvero amareggiata. Talmente tanto che quasi i suoi problemi sembrarono meno importanti. Spinta dalla voglia di aiutare tutto il mondo, specialmente se si trattava di Adrien si ritrovò a rivolgergli la parola. 
- brutta giornata ? - disse cercando di non sembrare troppo invadente.
Adrien non rispose ma annuì con la testa. Poi si voltò a guardare Marinette notando lo stato dei suoi occhi gonfi e arrossati. 
- non credo che a te sia andata meglio no? - fece indicandola.
Marinette scoppiò a ridere rendendosi conto che probabilmente era orribile ma al momento non le importava. Non importava nulla di lei, non se poteva alleviare un pochino la sofferenza del suo Adrien. 
- vuoi sfogarti ? Se vuoi chiaramente, sono brava ad ascoltare- fece non fissandolo dritta negli occhi per paura di morire dall'imbarazzo. 
Adrien la fissò intensamente . Si sentiva calmo e tranquillo quando era vicino a lei e poi aveva veramente bisogno di sfogarsi. 
- ho litigato con un amico credo .. - 
- Nino ? - 
- no, non lui ... Una persona a cui devo molto... Mi tiene nascosto qualcosa di importante, qualcosa a cui tengo molto.  - e tu gli hai chiesto perché lo fa ? - chiese Marinette dolce.
- non proprio , no . Peró lui sa che per me è importante ... Riguarda la ragazza che amo ... - 
Il cuore di Marinete smise di battere, ne era sicura di questo anche se non sapeva come faceva ad essere ancora viva. 
Cercando in tutti i modi di non far tremare la sua voce provó a chiedergli 
- e l..lei ti ama ?- 
Adrien parve pensarci veramente a fondo.
- non lo so. Forse sì o almeno spero di non aver frainteso ... Per questo odio quando mi vengono nascoste le cose ... E avrei tanto voluto l'aiuto di quel mio amico. -
Forse si ... Lei lo amava, e lui amava lei ... e Marinette .... Non c'era posto per nessuna Marinette. Non poteva esserci Marinette la ragazza di Adrien, poteva esserci solo Marinette la buona amica ... 
Chiuse gli occhi cercando di concentrarsi. Poteva essere solo una amica , almeno voleva essere una buona amica. Non era il momento dei suoi problemi. Potevamo aspettare. Ora lei si doveva fare forza e doveva essere una buona amica per Adrien , una super amica. Riaprì gli occhi determinata e posi una mano sulla spalla di Adrien. 
- sono sicura che avrà avuto i suoi buoni motivi, non rimanere arrabbiato con lui ma concedigli una possibilità di spiegare . Vedrai che ti sorprenderà - e fece un sorriso rassicurante o almeno speró con tutto il cuore che sembrasse rassicurante. 
Adrien la guardó veramente grato. Dopo aver parlato con lei si sentiva decisamente meglio. 
La abbracciò di slancio sentendo il calore sul suo corpo e cercando con quel l'abbraccio di trasmetterle la sua gratitudine. 
Marinette assimiló quell'altro colpo in silenzio. 
Quando sciolse l' abbraccio Adrien si ricordò che anche Marinette doveva aver qualche problema per la testa. 
-oh Mari dimmi di te invece , cosa ti è successo ? - fece apprensivo.
Marinette deglutì fissando i suoi amati occhi verdi. 
Sorrise di nuovo impegnandosi al massimo per risultare credibile.
- niente di così preoccupante ma solo tante piccole cose , ho semplicemente avuto una giornata no- fece poi scoppiando a ridere come se veramente fossero cose banali e passeggere. Come se veramente i suoi sentimenti non si stessero spezzando sempre di più. 
Adrien voleva insistere e approfondire la questione ma non ci fu tempo. Il rumore di un esplosione seguita da un albero che cadeva attirò la loro attenzione. 
Un attacco di akuma. 
E Plagg non era con lui. 
Doveva fare presto. 
Intimó a Marinette di nascondersi e lei annuì scappando verso l'uscita del parco. Più veloce che poté si diresse verso casa.






Niente . Saranno un po' melodrammatici questi capitoli perché quei due si rifiutano di capirsi e anche se li forzo i personaggi ormai vanno a fatti loro e si muovono da soli. Spero che continuerete a seguirmi e a lasciare una traccia del vostro passaggio che mi incoraggia e mi spinge a continuare :) 
Buona giornata!

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Capitolo 8
*** La resa ***


"Piccola premessa iniziale, capitolo caratterizzato da frasi brevi e spesso senza verbo. Ho voluto fare questo perché vanno di pari passo con i pensieri di Marinette, spero che troviate lo stesso il capitolo coinvolgente. Buona domenica :) " 









Marinette stava facendo il più veloce possibile nel correre verso casa, per fortuna Tikki le stava venendo incontro. Non aveva voglia di parlarle, non adesso, ma lei una volta trasformata avrebbe capito il suo stato d'animo. In ogni caso non c'era tempo per dire nemmeno una parola. Incroció il suo sguardo ed urló - Tikki Trasformami- 
A tutta velocità tornó di nuovo indietro verso il parco. 
Non c'era tempo per pensare, non c'era tempo per essere tristi.
L'akuma, l'attacco. 
La gente in pericolo. 
Veloce verso il parco. 
Determinata, concentrata. 
Quando arrivò Chat Noir non era ancora lì. 
Non seppe dire se era meglio o peggio, il suo cuore avrebbe retto quel tanto per affrontare Chat ?
Ma c'era una cosa più importate a cui pensare. Una ragazza stava correndo verso la persona trasformata. 
- non ti avvicinare è pericoloso ! - urló Ladybug prendendola al volo prima che un albero sradicato la colpisse in pieno. 
Lei cercò di divincolarsi e di dirigersi di nuovo verso il pericolo. 
- sei impazzita ? Non puoi avvicinarti a lui!-
- è colpa mia ! - urló la ragazza disperata - è colpa mia se è diventato così , gli ho detto delle cose orribili, non volevo lo giuro ! - 
- calmati ti prego - 
-abbiamo litigato ma non volevo assolutamente che andasse a finire così . Io lo amo - 
Ladybug sentì le braccia perdere le forze. 
La ragazza che finalmente era riuscita a divincolarsi si buttò di nuovo verso il suo fidanzato ma l'arrivo tempestivo di Chat  Noir le impedì di compiere qualche altra pazzia. 

Lei continuò ad urlare che quello era il suo fidanzato ma Chat Noir con il suo modo di fare riuscì a convincerla a lasciar fare a loro . 
Lei era rimasta ancora rallentata, ferma, pesante. 
Lei lo amava, si fa di tutto per la persona che si ama, anche arrendersi e lasciare fare ad altri. Stop, basta. 
Non poteva distrarsi, ne andava del combattimento . Ne andava della salvezza della gente, ne andava della felicità di quella ragazza che voleva riabbracciare la Persona che amava. Tutti dovevano riabbracciare la persona che amavano. 
Concentrazione. 
Non poteva lasciarsi prendere dai sentimenti, lei era forte, lei doveva essere forte. 
Gridó a Chat Noir qualche ordine che in seguito non avrebbe ricordato. 
Il suo cervello stava andando in automatico. Distrarre, schivare. 
Individuare l'oggetto in cui l'akuma si era annidato.
La lettera nella giacca. 
Gridó a Chat Noir di distruggerlo, contemporaneamente invocó il suo Luky Charm. 
Ci mise poco a capire come usarlo. Concentrata. Niente distrazioni. 
Catturó l'akuma  e liberó la farfalla bianca usando il suo yo-yo. 
Missione compiuta. 
Perfetta.
Ladybug era sempre perfetta, una macchina. Non aveva bisogno di sentimenti. 
Chat Noir si appoggiò accanto a lei. 
Insieme videro il ragazzo colpito guardarsi intorno spaesato, la sua fidanzata corrergli tra le braccia con le lacrime agli occhi e poi stringerlo in un abbraccio asfissiante. Come l'abbraccio che le aveva dato Adrien. Ma quell'abbraccio era di due persone innamorate uno dell'altro. 
La coppia sotto ai loro occhi si bació in un modo così profondo e appassionante che Chat Noir fece un miagolio di approvazione. 
E in quel momento il cuore di Marinette cedette completamente. 
D'improvviso. 
Come un fiume in piena che straripa. 

- vai così ragazzi ! - gridó Chat Noir per incoraggiarli e poi si voltò verso Ladybug con il pugno al lato della faccia pronto a scambiare con lei quel gesto di vittoria comune a tutte le loro battaglie. 
- oggi siamo stato proprio grandi my lad... - 
Le parole gli morirono in bocca. 
Al suo fianco, in piedi accanto a lui, Ladybug stava piangendo. 

Chat noir si immobilizzó, preso per un momento dal panico. 
Ladybug piangeva ? Cosa Doveva fare ? 
Senza pensare la prese al volo di peso e si allontanò con lei in braccio. Per il momento l'importante era portarla in un posto isolato dove nessuno potesse disturbarli. 
L'eroina non oppose neanche resistenza. Quasi si stava bene tra le braccia di Chat Noir. 
Il suo cuore era completamente svuotato, il suo corpo più stanco del solito. 
Reagiva agli stimoli in ritardo mentre i singhiozzi stavamo cominciando a prendere il sopravvento. 
Chat Noir la guardò leggermente in panico. 
Cosa si faceva con una ragazza in quello stato ? 
Era sconvolto perché lei stesse piangendo o perché lei era Ladybug e non l'aveva mai vista così vulnerabile ? 
Decise che non gli importava , lui doveva esserele vicino. 
Si ricordò di come qualche momento prima Marinette lo avesse consolato con parole così dolci e di come si fossero scambiati quell'abbraccio liberatorio. Decise di provarci, lui non sapeva bene che parole usare ma una cosa la poteva fare: le diede un abbraccio. 
Forte. Lungo,  e che rassicurava. 
Poteva sentire le lacrime scorrere sulla sua spalla. Stinse più forte. 
Sembravano così piccole le spalle di Ladybug tra le sue. 
Pian piano sentì la ragazza calmarsi e il suo respiro rilassarsi. 
Si arrischiò ad allontanarla leggermente da se per fissarla negli occhi. 
Pur coperti dalla maschera si poteva vedere benissimo che erano arrossati e gonfi. 
-Ehi principessa ... My Lady ci sono qui io ... Vuoi ... Te la senti di dirmi cosa è successo ? - 
Per un momento Chat Noir ebbe l'orribile sensazione che la ragazza ricominciasse a piangere sotto i suoi occhi ma lei inspiró profondamente e poggió il viso sul suo petto. 
- fammi stare un po' così, ti prego - chiese con un filo di voce.
Chat Noir non era sicuro che fosse una buona idea , sentiva il cuore nel suo petto esplodere per quanto veloce stava battendo ed era sicuro che lei se ne sarebbe accorta, non poteva passare inosservato. 
Con timore le poggió una mano fra i capelli ma non oso muoverla in una carezza, troppo preoccupato a cercare di calmare il suo cuore. 
- vuoi dirmi che è successo ? Senza rivelarmi niente, giuro che non voglio  entrare nella tua vita privata .. Voglio solo provare ad aiutarti- 
Ladybug guardò il suo patner con ardore. 
Si fidava di lui e gli era davvero grato per tutto quello che faceva per lei. 
Provava un sentimento fortissimo quasi di amore ... Si lo amava , ... ma non come amava Adrien. 
Adrien che la considerava solo un amica. Adrien che amava un'altra donna e che chiedeva a lei consigli sull'amore. Adrien che aveva bisogno di Marinette come un sostegno e supporto, non come la sua fidanzata. 
E lei che doveva accettarlo, anzi che l'aveva già fatto. Le lacrime rischiarono di risalirgli e lei tentó di bloccarle. 
Chat Noir le stava accanto. Chat Noir che la consolava e sembrava non volere nulla in cambio. 
E lei aveva preso questa decisione e voleva semplicemente dirla ad alta voce , voleva semplicemente qualcuno che la ascoltasse prima che cambiasse idea e continuasse a farsi del male da sola. 
Dopo la discussione con Tikki lei aveva avuto quell'unico supporto: il caro Chat Noir. 
Una spiegazione gliela doveva. 
Si asciugò gli occhi e gli sorrise seriamente grata ma ancora distrutta . 
- scusami Chat io ho visto quella coppia e non ho saputo più trattenermi , so che non avrei dovuto ma non riuscivo più a fermarle ,  continuavo a piangere senza volerlo, so che devo essere forte ma questa volta io .... Io non c'è l'ho fatta. Scusami scusami scusami ...- 
- non procurarti My Lady ... A me puoi rivelare tutto te l'ho già detto. È successo qualcosa con il tuo piccolo cuoricino ? - chiese non riuscendo a fare una battuta migliore ma sperando con tutto il suo di cuore che quella conversazione si concludesse in una maniera stupefacente, magari con un bacio , un bacio che lui avrebbe potuto ricordare. Quando fissó gli occhi di Ladybug poté vedere la tristezza, la rassegnazione e lo sconforto. 
E quelle sensazione se la ricordo per parecchio tempo, perché la associo al momento più brutto della sua vita.  
In quell'istante Ladybug disse una frase che gli spezzò il cuore.
- Chat credo di aver appena deciso di rinunciare all'amore della mia vita. Lui non ama me e io ... Io mi sono arresa. -

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Capitolo 9
*** Sfogo e pianti ***


Quando tornó a casa Adrien era silenzioso. 
Non aveva ancora scambiato una parola con Plagg. Aveva rimandato tutto a "dopo", carico dell'energia positiva che gli aveva trasmesso Marinette, pronto a chiarire. 
Adesso dopo lo scontro e lo sfogo di Ladybug non aveva neanche più  un residuo di quell'energia. 
E aveva bisogno di parlare. 
Plagg gli svolazzava intorno preoccupato del suo stato d'animo, talmente preoccupato che non aveva neanche chiesto del cibo. 
Questo pensiero lo fece sorridere. 
Decise di andare con ordine nel ricomporre un attimo la sua vita. 
Un problema per volta, era un uomo e doveva affrontarli tutti . 
- Plagg - disse facendo una pausa lunghissima.
L'esserino si posizionò di fronte al suo viso
- scusami , ho esagerato . Se non vuoi dirmi qualcosa sono sicuro che avrai i tuoi buoni motivi. Non metterò mai più in dubbio la tua amicizia o il tuo giudizio. Dimmi solo una cosa se puoi ... - fece guardandolo triste negli occhi - tu conosci la vera identità di Ladybug? - disse realizzando solo ora cosa Plagg gli stesse nascondendo. 
Con aria rassegnata, ma senza nessuna voglia di mentire,Plagg annuì. 
Adrien si sedette sul divano e gettó la testa indietro. 
Marinette aveva ragione, Plagg gli stava nascondendo qualcosa per il suo bene perché non potevano sapere uno dell'identità dell'altro, lo avevano concordato loro al primo incontro. Era meglio così. Non avrebbe dovuto prendersela con lui. 
- grazie per essere stato sincero - disse triste 
-l'ho scoperto da poco - aggiunse Plagg per giustificarsi - e ho parlato con Tikki , il kwami di Ladybug. Abbiamo concordato di non dirvi niente. Quando i due protetti dei miraculos della coccinella e del gatto nero si avvicinano troppo succedono sempre cose brutte. Insieme i vostri poteri sono assimilabili a quegli degli dei, potete creare e distruggere. E sarete sempre più forti, più usate i vostri miraculos più diventate padroni dei vostri poteri. Fra un po' potrete gestirli sempre. La magia stessa inizierà a scorrere in voi. Se malauguratamente voi litigaste ... Sarebbe il caos... - 
Adrien guardò Plagg sorpreso. Ancora una volta pensó che Marinette aveva ragione, doveva dare a Plagg la possibilità di spiegarsi. Avrebbe risolto tutto. 
Avvicinò il kwami a se e lo abbracció. 
 -Grazie per avermi detto questo, io te ne sono grato. Non ti chiederó di dirmi chi  è, quando verrà il momento, se arriverà, sarà lei stessa a dirmelo - poi fece un sospiro profondo che Plagg poté interpretare come triste e continuó
- e in quel momento io sarò ad accoglierla come un amico - 
Poi di scatto alzó la testa e si mise seduto composto continuando il flusso dei suoi pensieri, parlando da solo più che con Plagg. 
- sono stato uno stupido ad illudermi a quel modo ed in fondo tu avevi ragione. Io sto con lei 5 minuti al giorno e nemmeno tutti i giorni ma Ladybug sotto la maschera è una persona, ha una sua vita. Ride, scherza ed è innamorata. Non di me, ma di qualcuno che fa parte della sua vera vita. E io pure devo smetterla di amare un fantasma, una figura che forse non esiste nemmeno. 
Sai, averla vista piangere oggi mi ha aperto gli occhi. Lei è umana, e io non so se sono veramente innamorato della persona sotto la maschera o dell'immagine nella mia testa. Forse Marinette aveva ragione non la conoscevo affatto. Che strano è la terza volta che penso alle parole di Marinette oggi- 
Lo sguardo di Plagg rimase imperscrutabile. 
Adrien continuó
- Quindi per adesso me la toglierò dalla testa. Cercheró di andare avanti e di pensare un po' a me stesso. Voglio solo assicurarmi che non le sia successo niente di brutto. Visto che sai chi è potresti farmi quest'ultimo favore? - chiese. 
Plagg annuì. 
- anzi ti chiedo ancora un'altra cosa. Vorrei stare un po' da solo all'aria fresca. So che sei stanco ma puoi ...? 
- basta che tu dica trasformami- fece il kwami. 
Adrien sorrise.
- Plagg trasformami - 



Marinette tornó a casa appena qualche secondo prima che la trasformazione si annullasse. 
Non sapeva se era più stanca lei o Tikki. 
Doveva averle riversato addosso tutte le emozioni negative durante la trasformazione. Le dispiaceva un sacco ma si sentiva a malapena in grado di comandare il suo corpo figurarsi se era in grado di impedire a Tikki di sentire il suo dolore. Con uno sforzo di volontà immane le porse un biscotto al cioccolato ma Tikki non lo afferrò nemmeno e scoppió a piangere. 
Marinette l'abbraccio. 
Non sapeva quanto dei suoi sentimenti c'erano nelle lacrime di Tikki ma rimasero li come due cretine a piangere e a sfogarsi abbracciate. 
Dopo un tempo infinito Tikki le chiese scusa per non essere stata con lei e le chiese cosa fosse successo. 
Marinette dopo il doppio sfogo con Chat e Tikki si sentiva decisamente meglio. 
- in realtà sto molto meglio. Mi è passata, accanto ho delle persone splendide che mi sostengono. Avevo bisogno di assimilare la delusione per Adrien e mi sono trovata da sola. Anzi ho sfogato tutto su Chat Noir e su di te e mi dispiace tantissimo. Non vorrei averlo illuso, io adesso ho il cuore  a pezzi non posso amare nessun altro. Ora ho bisogno di un po' di tranquillità. Così posso imparare a restare vicino ad Adrien come un amica. Mi serve solo tempo, la forza c'è l'ho. Davvero,  mi serve solo tempo e un po' di aria fresca. - 
Tikki rischiava seriamente di riascoppiare a piangere. Poteva cambiare la giornata di Marinette con una frase. Chat noir è Adrien. 
Se gli dici che sei Ladybug scoprirai che lui ti ama da sempre ... 
Poteva ... Ma non lo avrebbe fatto. 
Non era giusto intromettersi in questa faccenda. 
Marinette vide Tikki sull'orlo di un'altra crisi e credette che fosse preoccupata per lei, così per evitare di crearle ulteriori problemi propose alla kwami rossa di accompagnarla a fare un giro. 
Lei accettò. Ne avevano bisogno entrambe. Uscirono e si incamminarono per le vie di Parigi senza una meta, semplicemente per respirare e riprendersi. 
Sceglievano strade isolate e poco trafficate per non costringere Tikki a restare nascosta tutto il tempo.
Fu in uno di quei vicoli isolati che Marinette incontró la figura di Chat Noir che guardava il cielo con aria assente.
- Ehi gattino che ci fai qui ? - Lo chiamó attirando la sua attenzione e ricordandosi solo dopo che non era Ladybug ma solo Marinette. 
Ma ormai il biondo mascherato l'aveva già notata e si stava avvicinando a lei.




Capitolo corto e di passaggio, chiamiamolo l'inizio di qualcosa. Qualche rivelazione qua e là utile per la storia più a vanti celata nel testo e l'incontro di una delle coppie più amate. Vi aspetto al prossimo capitolo. 
P.s non ho avuto il tempo di rileggere più volte segnalatemi qualche errore se c'è, grazie.

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Capitolo 10
*** Un gattino sperduto ***


Adrien stava per salutare l'amica come se nulla fosse ma si ricordò al volo di essere nei panni di Chat Noir, anzi non capiva nemmeno come mai Marinette l'avesse chiamato con tutta quella confidenza. In ogni caso si stampó in faccia un sorriso e la raggiunse. 
- buongiorno purr-incipessa come mai sola soletta da queste parti ? - 
Marinette lo guardava interrogativo e lui non capiva cosa stesse sbagliando perché davvero dal suo sguardo si sentiva estremamente in difetto. 
Per un attimo si sentì insicuro ed esposto , sensazione che di solito provava nei panni di Adrien. 
- Chat c'è qualcosa che non va ? -  
Chat ? 
Perché gli parlava in quel modo? 
Lo sguardo indagatore e azzurro di Marinette lo mise alla strette. Si sentiva sempre indifeso nei confronti di Marinette e fu sorpreso nel sentirla interessarsi dei suoi problemi, come aveva capito che era giù di morale ? 
Non che lui si stesse  sforzando più di tanto a nascondere la cosa ma rimasto colpito comunque dallo spirito di osservazione della ragazza. Incroció le gambe e si sedette per terra accanto a lei. Le fece anche cenno di raggiungerlo ma Marinette rimase in piedi. 
- si nota così tanto ? - chiese.
- Un po' - rispose lei dolce . 
Marinette nascose meglio Tikki nella giacca e si inginocchiò accanto a lui. 
Ormai aveva cominciato la conversazione tanto valeva approfondire. Si aggiustò i capelli in un gesto spontaneo e inconsapevole e lo guardó con attenzione. Forse poteva azzardarsi a chiedere qualcosa. 
- hai ... Litigato con Ladybug ? - 
Chiese con cautela. 
- no no macchè, in realtà è più complicato principessa - 
Marinette si sistemò composta come in attesa. Chat Noir la guardò di sbieco. 
- se ti serve chiacchierare io ti ascolto - fece nel caso non fosse stata chiara. 
- ascolterai davvero le paranoie di un gatto randagio ? - disse il ragazzo non credendo di ottenere risposta.
La faccia seria che invece gli rivolse Marinette gli infuse fiducia. D'altronde l'aveva aiutato come Adrien forse poteva farlo pure come Chat. 
- sai principessa io credevo di essere innamorato - 
- e non lo sei più ? - 
Chat la guardó scaltra.
- non mi chiedi nemmeno di chi?-
Lei arrossì leggermente ma mantenne il contegno.
- e va bene  gattino , di chi sei innamorato? -
Adrien sorrise. Adorava le reazioni di quella ragazza. Forse poteva davvero raccontare. Si fece serio.
-Io era innamorato di Ladybug. Ero quasi convito che avrei l'avrei conquistata, che anche lei provasse qualcosa per me ma poi qualcuno - tu Marinette , pensó, ma non lo disse - mi ha fatto notare che forse non l'amavo davvero , non amavo lei ma l'idea che mi ero fatto di lei. 
E ho provato a conoscerla meglio, ci ho provato davvero ad avvicinarmi a lei. 
E lei lo ha notato ed ero così felice di questo. Ma poi oggi è crollato tutto - 
Marinette ascoltava presa. Nel discorso di Chat poteva riconoscere i suoi tentativi nell'avvicinarsi a Ladybug, i suoi comportamenti premurosi. 
Chat Noir continuò.
- oggi mi sono accorto che la ragazza sotto la maschera di Ladybug ha una vita sua, con una persona che ama,  per cui soffre, ma che non sono io. Non faccio parte della vita della vera Ladybug e questo mi ha sconvolto. - le parole stavano uscendo più veloci e cospicue di quanto avrebbe voluto. Ma adesso che aveva cominciato non riusciva a fermarle
 - io l'ho capito. La cosa ha senso e l'ho pure accettata. Mi sta bene solo che ... - deglutì - solo che non riesco a smettere di essere così ... Così triste - disse levandosi un peso dal cuore. - mi sento comunque vuoto - . 
A vederlo in quel momento , il forte e spavaldo Chat Noir tutto sembrava tranne il custode del potere della distruzione , era più simile ad un gattino impaurito e bagnato che cercava di proteggersi dalla pioggia sotto un riparo troppo piccolo per lui. 
Marinette agì d'impulso e lo abbracció. 
Lo capiva, eccome se lo capiva. Era esattamente quello che provava lei. 
Aveva avuto una delusione, sapeva che doveva accettarla ma il suo cuore non smetteva di essere contrario alla cosa. Si opponeva e continuava a sperare e questo faceva male. 
E sapere che la causa del dolore di Chat era lei la distruggeva ancora di più. 
- scusami - fece sottovoce ma Chat Noir la sentì lo stesso.
- nh? - 
- eh volevo dire scusala, scusa Ladybug se puoi , non voleva farti male .. Sicuramente. Puoi  perdonarla ? - 
- non ce l'ho con lei - disse Adrien abbracciato alla ragazza - è il mio cuore cocciuto che non si rassegna, ... dovrei smettere di ascoltarlo -
Si stava bene abbracciati a Marinette.
 Questa era una certezza. 
Si stava bene sia come Adrien che come Chat Noir . 
- non puoi smettere di ascoltare il tuo cuore ! Devi seguirlo sempre ! Vedrai che ti porterà nella direzione giusta ! - 
Chat Noir sorrise. Seguire il suo cuore , già ... Poteva farlo ... Ma per un momento abbracciato alla corvina ebbe il dubbio che non lo avrebbe condotto verso Ladybug. 
Improvvisamente Marinette lo allontanò . 
Sembrava quasi scottata.
La vide darsi un pugno in testa e insultarsi da sola. 
-Sei completamente idiota Marinette ma che diavolo dici ? - fece la corvina rivolta a se stessa. 
Chat non capì bene cosa fosse appena successo ma trovó la scena assolutamente divertente e scoppio a ridere. 
Contagiata, anche Marinette lo fece. 
Sembrava però in preda al panico. 
- gattino scusami io ... Ecco mi sono appena ricordata di una cosa , devo andare,devo davvero andare ... - 
Doveva allontanarsi però .. Non voleva che Chat pensasse male . 
- Ehi Chat Noir, sai dove abito,  se hai bisogno di ... Ehm ecco continuare a parlare, di qualsiasi cosa io ... Sono disponibile credo. ... Ora devo scappare - e così dicendo iniziò a correre verso casa. 
Chat non capì il motivo della sua fuga ma trovó quell'invito molto interessante. 
Registró l'informazione nel suo cervello. Se voleva poteva andata a trovare Marinette e sfogarsi un po' con lei. E se non riusciva a farlo da Adrien poteva farlo come Chat Noir .


Intanto Marinette stava correndo il più veloce possibile verso casa ma appena arrivò in un vicolo isolato si fermò un attimo per parlare con Tikki. 
- Tikki ... Che cos ... Cosa ho fatto ? Lo stavo incoraggiando ma io non posso farlo , non devo farlo. Come Ladybug non posso ricambiarlo, il mio cuore appartiene ancora ad Adrien anche se vorrei che non fosse così. - 
Tikki rimase insistentemente nel suo mutismo. 
- credo di non capre più niente ... - la mia vita si sta sgretolando. Quando vorrei svegliarmi e capre che ho sognato tutto - fece addossando le spalle al muro e chiudendo gli occhi. 
Tikki andò a posarsi sulla sua spalla.
La piccola kwami aveva assistito orripilata a tutta la scena e davvero non sapeva come in così pochi giorni la situazione fosse degenerata fino a questo punto. Marinette rinunciava ad Adrien. Chat Noir rinunciava a Ladybug e come per una forza assurda si reincontravano tra loro come  Chat Noir e Marinette. 
Non si poteva più andare avanti a questo modo . 
Si strinse a Marinette per darle conforto. 
- Vedrai Mari tutto si sistemerà , ma ora devi riposarti e pensare a domani . Lo affonteremo insieme .-

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Capitolo 11
*** Voleva sapere di più ***


Quella mattina andare a scuola era un po' più pesante per Marinette. 
Avrebbe rivisto Adrien e non poteva farsi vedere da lui triste, nemmeno poteva sbavargli addosso come faceva sempre perché aveva preso la decisione di rinunciare al suo amore e stargli accanto come amica. 
Ma doveva ancora capire come poteva riuscirci. 
Le sarebbe venuto in mente  qualcosa , avrebbe improvvisato, improvvisava sempre. Avrebbe tanto voluto che ci fosse più del carattere di Ladybug dentro Marinette anche nella vita reale. Solo con Chat Noir, anche se non era trasformata si era comportata come  se fosse Ladybug. 
Chat Noir ... 
Aveva detto che aveva avuto l'impressione di essere ricambiato da Ladybug. Pure Alya era convinta di questo. Forse doveva farsi spiegare perché tutti credevano che fosse perdutamente innamorata del gatto nero. 

Per Adrien invece andare a scuola fu quasi piacevole. Avrebbe rivisto Marinette. Poteva ringraziarla per essergli stato accanto come Adrien, e anche come Chat ma magari era meglio ringraziarla per quello in un altro momento.
- sai Plagg è stata lei a convincermi ieri a fare pace con te, mi ha detto che dovevo darti la possibilità di spiegare - 
- le hai parlato di me ? - chiese Plagg senza neanche sembrare troppo arrabbiato 
- no, certo che no, le ho detto che avevo discusso con un amico - 
- uhm ... E come mai tutto questo interesse improvviso per Marinette ? Hai fiutato qualcosa ? - fece Plagg prendendolo in giro ma in realtà la sua domanda era molto seria e mirata anche se il biondo non poteva saperlo
- ah ah divertente, non sono io quello che ha i poteri magici. No in realtà ho semplicemente scoperto che è una persona dolce e bella , nonostante non me ne fossi accorto , e poi hai visto anche tu ieri come ha consolato Chat Noir ... Se avessi incontrato qualcun altro il massimo che mi avrebbe chiesto sarebbe stato " posso fare una foto" - 
Plagg svolazzando studió la situazione 
- quindi adesso mi dirai che ti dimentichi di Ladybug e ti innamori di lei ? - fece indagatore. 
Adrien ridacchiò - nah non dire sciocchezze, lei è una mia amica - fece, mentre Plagg scuoteva la testa sconsolato. 
Però mentre pronunciava quelle parole Adrien stesso le mise in dubbio. 
Non ci si poteva innamorare di un amica ? 

Quando arrivó in classe trovó già tutti seduti.
Alya stava abbracciando Marinette e non sembrava volerla lasciare andare. 
Guardó Nino con sguardo interrogativo per chiedere spiegazioni ma Nino rispose con un semplice "cose da donne " , il che voleva dire che nemmeno lui sapeva cosa avessero le ragazze. Si sedette e le salutó 
- ciao Alya, ciao Marinette. -
Le due si staccarono. 
Ebbe l'impressione che Alya fosse arrabbiata con lui ma era abbastanza sicuro di non aver interagito con lei in nessun modo nell gli ultimi due giorni quindi poteva essere abbastanza sicuro che non ci fossero motivi per essere arrabbiati. 
Marinette invece gli sorrise e lo salutò 
- buon giorno Adrien - 
Lui cercò di ricambiare il sorriso e trovo addirittura strano essere salutato normalmente , di solito Marinette faceva fatica a dire una frase di senso compiuto. 
Pure Alya parve notarlo perché disse qualcosa a riguardo, anche se Adrien non capì tutta la frase era qualcosa come 
- allora fai sul serio non hai nemmeno balbettato - 
In ogni caso l'arrivo di Chloè,  che si attaccó al suo braccio lo distrasse da capire il senso di quella frase e passó gli altri dieci minuti che lo separavano dall'inizio della lezione a cercare di scollarsela di dosso. 


La lezione cominció dandogli un po' di tregua ma subito  sprofondó nello sconforto mentre seguiva. 
Le lezioni di storia erano noiose. Dato il caldo che cominciava a farsi sentire erano ideali se volevi conciliare il sonno. Lui era seduto al primo banco e non potava addormentarsi. Si voltó verso Nino cercando un po' di aiuto, magari potevano iniziare una interessantissima parità a tris sul quaderno,  purtroppo però il ragazzo accanto a lui non si accorse del suo sguardo disperato. Nino da qualche mese aveva escogitato un geniale sistema per ascoltare la musica durante le lezioni. Gli auricolari che  partivano dal suo telefono passavano da sotto al maglione per poi rispuntare dal colletto della camicia ed erano estremamente  funzionali soprattutto per le lezioni come quella. 
Disperato cercò conforto nel banco di dietro, magari le ragazze stavano facendo qualcosa di interessante. 
Le trovó immerse in una fitta conversazione sottovoce. 
La curiosità prese il sopravvento . Se spostava leggermente la sedia e fingeva di cambiare posizione forse poteva ascoltare quello che si dicevano. 
- secondo me state esagerando tutti , tipo questo qui cosa significa questo commento ? -fece Marinette leggermente alterata.
- significa che la pensa esattamente come me , lui e gli altri 500 followers che hanno espresso parere positivo - 
Adrien non capì di cosa stavamo parlando ma il temine followers gli fece pensare subito al blog di Alya. 
- secondo me questo filmato non dimostra niente, hai estrapolato dei momenti tirandoli fuori dal loro contesto -
- come non dimostra niente ? lo hai visto ieri in anteprima ! E per di più nell'ultima parte del video si vede chiaramente il bacio, mari il bacio - 
Finalmente Adrien capì di cosa stavano parlando. Il video di Alya. Lo aveva postato sul suo blog e stava riscontrando un sacco di pareri positivi.
Si sorprese però nel sentire Marinette contrariata.
- lascia perdere un attimo quel video - disse cercando di tenere la voce bassa nonostante si stesse animando per la conversazione - ma secondo te è mai possibile che una persona come Ladybug possa amare qualcuno di cui non sa nulla ? E non parlo di Chat Noir in particolare , non puoi innamorarti di una persona che vedi solo 5 minuti al giorno ! - 
-  a volte è il destino a scegliere  e l'amore non è una cosa così razionale. 
Vedi te per esempio  anche se non vuoi il tuo cuore appartiene ancora a lui - 
Ad Adrien si drizzarono le orecchie. 
Lui chi ? Marinette era innamorata ? E di chi ? 
Non aveva mai sentito nulla a riguardo. 
Una sorta di curiosità anomala prese possesso di lui. Voleva sapere qualcosa in più su Marinette. 
Magari era per quello che aveva saputo consolarlo così ? Perché anche lei aveva  qualche problema di cuore ? E lui non se ne era accorto né come Adrien né come Chat Noir? 
Decise che voleva scoprire di più, e se non poteva farlo come Adrien , perché origliare le conversazioni era qualcosa che non si doveva fare , allora lo avrebbe fatto come Chat Noir. Quella sera sarebbe andato a trovarla. 

Con quella convinzione Adrien smise di ascoltare la conversazione tra le due ragazze e cominció a pianificare quello che le avrebbe detto questa sera . Ne lui né la mora  si accorsero che i loro kwami da dentro le borse si fissavano con aria triste ed impotente non osando avvicinarsi per parlare e cambiare la situazione, ma sapendo benissimo che prima o poi sarebbe arrivato un punto di rottura. 
In positivo o in negativo.

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Capitolo 12
*** La visita ***


Marinette il pomeriggio aveva fatto i compiti quasi in tranquillità, poi aveva deciso che avrebbe staccato i poster di Adrien dalla parete perché non solo la distraevano ma minavano seriamente la sua decisione di rinunciare. 
Non li buttó, li piegó e li mise in un cassetto. Non sapeva per quale motivo ma gli sembrava ancora troppo presto per decidere di buttare tutto quello che aveva provato fino a quel momento così drasticamente. 
Aveva modificato il desktop del suo PC. Coperto il calendario delle attività del biondo.  Mancava solo un poster da ripiegare, il suo preferito,  quando sentì un rumore alla finestra 
e vide l'ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere: Chat Noir.
- buonasera principessa , cosa stai facendo? - 
Marinette arrossì come se fosse stata beccata con le mani nel sacco ed ebbe l'impulso di nascondere il poster ma sarebbe sembrata troppo sospetta.
- niente - disse sperando di passare inosservata 
Cosa che chiaramente non avvenne
- ah stiamo attaccando un poster, chi è ? - fece il gatto nero entrando nella sua stanza senza chiedere e prendendo il poster dalle sue mani. 
- Ehi quello è mio , ridammelo- 
Chat Noir divertito lo aprì rimanendo un attimo interdetto nel trovarsi la sua faccia gigante sul poster , o meglio la faccia di Adrien . 
Nei due secondi di iterdizione Marinette recuperó il poster e finì di ripiegarlo infilandolo nel cassetto insieme agli altri .
- è un mio compagno di classe - si sentì di precisare - fa il modello e ho trovato il suo poster in una rivista - . 
Non è che doveva proprio dirgli tutto, perché doveva essere così precisa con Chat , sembrava quasi che si stesse scusando ? 
Chat Noir stava per free qualche commento stupido ma decise di trattenersi, poteva usare questo espediente per indagare. 
- E quindi ti piace questo modello e stavi appendendo il poster ... - fece fingendo noncuranza.
- veramente lo stavo mettendo via e no non mi piace Adrien è solo .. Che .. - cerco di inventarsi velocemente una scusa e disse la prima cosa che gli passò in mente - mi piacciono i biondi - 
Si accorse quasi subito della gaffe che aveva fatto senza bisogno della risatina di Chat Noir. 
Sbatte volontariamente la testa contro il muro in un gesto di disperazione per la sua stupidità. 
Chat Noir aveva un sorriso malizoso che riempiva tutta la faccia e stava per aprire bocca e rispondere con una battutina maliziosa quando Marinette lo sorprese mettendogli un dito davanti alle labbra.
- non ti azzardare a commentare - fece guardandolo perentorio.
- lui non smise di sorridere - anche io sono biondo - disse solamente.
- l'ho notato - fece cercando di non peggiorare la sua situazione. 
Sembró imbronciata e continuava a ripetere sottovoce di esser la "regina delle figure di merda".
Chat Noir la trovó tenera . 
Nella sua mente pensó che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nascondere il poster o le sue preferenze in fatto di uomini ma dopo un po' i suoi pensieri coerenti andarono alla deriva. Marinette aveva addosso solo una maglia a mezze maniche molto lunga e probabilmente nemmeno un pantaloncino sotto. 
Giustamente lei era nella sua camera a casa sua e poteva stare vestita come voleva ma Chat Noir non poteva fare a meno di guardare l'orlo della maglia e ... Immaginare. 
Decise di tenere quella considerazione per se e di appollaiarsi sul tavolo della ragazza mentre lei prendeva posto sul letto. 
- allora che sei venuto a fare apparte rubare i miei poster ? - fece Marinette dopo un po' 
Chat Noir scosse la testa per evitare di continuare a distrarsi e sembró ricordarsi di qualcosa.

- giusto ! Sono venuto a ringraziarti! -
Disse felice e le porse un fiore . 
Marinette sembró scettica.
- hai fatto pace con Ladybug ? -chiese ben sapendo che non si erano parlati. 
- No, cioè non avevamo litigato neanche prima, è il ringraziamento di un micio alla principessa che lo ha consolato. 
Non molta gente si ferma per strada ad accarezzare i gatti randagi - 
Marinette sorrise e accettó il fiore. 
Chat Noir si imbarazzó leggermente quando la vide sollevarsi in punta di piedi per recuperare un vaso dalla mensola per mettervi dentro il fiore. La maglietta si era alzata per via del movimento  e mostrava la curva  della natiche . 
Il fatto che si sentisse leggermente in imbarazzo non significava che le avrebbe fatto notare la cosa . In fondo per lui era una bella visuale.
Cercó di rimanere concentrato, quando era trasformato i suoi istinti erano ... Amplificati. 
- allora principessa visto che sei stata gentile con me io vorrei fare lo stesso con te - 
-Chat non c'è bisogno, davvero - 
Chat scosse la testa con fare saputo. 
- C'è bisogno eccome, la teoria dello scambio equivalente la conosci ? * E non pensare che mi sento costretto perché non è vero, volevo assolutamente farlo. I gatti sono curiosi sai ? - La faccia di Marinette gli fece capire che non stava capendo. 
- sono venuto a sapere che c'è una persona nel tuo cuore Marinette - 
La ragazza arrossì.
- da Chi lo hai saputo ? - 
Chat sorrise compiaciuto.
- i gatti sono molto curiosi - 
Marinette sempre rossissima con un filo di voce chiese - e sai anche chi è ? - 
- sono curioso, non invadente ! Se non vuoi dirmelo tu non te lo chiederò - 
In quel momento Marinette si sentì tanto simile a Ladybug, anche a lei Chat fece una promessa del genere. 
- e quindi che cosa vuoi fare adesso che lo sai ?- 
Chat saltó giù dal tavolo con leggerezza e si posizionò per terra con le gambe incrociate più vicino a lei. 
- adesso che lo so ho notato due cose , - fece alzando il dito indice
 - primo non vedo foto o altri oggetti di questo fantomatico ragazzo -
poi alzó anche il medio
 - secondo hai lasciato entrare me nella tua stanza senza preoccuparti di essere vista da lui o da qualcuno che avrebbe potuto fraintendere. A questo punto devo dedurre che lui non sa ancora quanto gli piaci - 
Marinette cambiava diverse gradazioni di rosso ad ogni parola del gatto. 
Lui dal canto suo non smetteva di tenere gli occhi fissi nei suoi. Trovava dolce e genuina ogni reazione della ragazza. 
-ho ragione non è vero?  - 
Marinette incantata fece solo si con la testa poi aggiunse  - non credo che lo saprà mai - 
- come come come principessa, quelle che sento sono parole di resa ? Parole negative ? Non bisogna rinunciarci senza nemmeno aver provato !- 
Marinette lo vedeva troppo gasato per dirgli che lei aveva provato ma lui sembrava interessato ad altro. 
- sai qui ci vuole un buon piano di attacco, qualcosa per conquistare il cuore di un ragazzo - 
- e tu vorresti darmi dei consigli ? - 
- ma certo io sono un conquistatore - il sopracciglio alzato di Marinette e la sua espressione scettica fecero capire chiaramente che non gli credeva. 
- Ehi io sono un uomo in ogni caso, puoi sempre fare pratica, cosa faresti per compiacermi principessa se fossi io ? -  Marinette era titubante ma decise di stare al gioco. 
Si avvicinò piano a Chat Noir e cominció a Fargli delle delicate carezze sulla testa , poi decise di giocare un po' sporco, sapeva quali erano i punti deboli con Chat, lo sapeva benissimo grazie alla sua complicità con lui come Ladybug . 
Passó ad accarezzargli le orecchie del costume e dopo a fargli grattini sotto al mento. 
Chat Noir prima impassibile, finì con una faccia sosdisfatta e beata. 
Marinette prese a ridacchiare compiaciuta e quello finalmente realizzó che stava facendo le fusa . 
Si scostò offeso mente Marinette ormai rideva di gusto.
- quello non vale-  disse - funziona solo con me - 
Marinette cercó di riprendere contegno e smettere di ridere. 
Dopo qualche tentativo ci riuscì. 
- e sentiamo don Giovanni secondo te cosa conquisterebbe un uomo, uno normale ? - 
Chat ci pensó, o meglio penso a qualcosa che lui avrebbe apprezzato tantissimo come Adrien. 
Mentre si concentrava le sue narici furono invase dal profumo di zucchero e cioccolato. 
- dolci - disse quasi rimanendo inebriato
- ma si certo , dolci fatti in casa, assolutamente fatti da te! nessuno resisterebbe a dei dolci fatti a mano e se non lo accetta allora vuol dire che è proprio il caso di lasciarlo perdere , non merita nessuno uno che rifiuta dei dolci! - fece convinto il gatto, la convinzione e la sincerità che sprizzavano dalle sue parole erano così profondi che Marinette ci credette anche lei. 
- e va bene e dolci siano, faró quest'ultimo tentativo di preparare dei dolcetti e di regalarglieli- 
- visto che so dare buoni consigli ? -
 - mai dubitato cherì - 
- voglio partecipare anche io ! -
- a cosa ? - 
- a fare i dolci ovvio , è stata una mia idea e poi voglio assolutamente imparare , ho sempre sognato di poter fare un dolce- 
Marinette sorrise.
- e va bene gattino allora domani a quest'ora prepareremo i nostri dolcetti ok ? -
Chat Noir finse un saluto militare.
- come comanda principessa- 
E si diresse verso il balcone. 
Marinette lo accompagnò riaprendo la finestra. Chat saltó rimanendo in equilibrio sul cornicione e Marinette si appoggiò alla ringhiera . 
Il gatto prima di andarsene  gettó nuovamente lo sguardo a quella maglietta che non copriva praticamente nulla e decise che era stato fun troppo zitto per i suoi gusti.
- sai - disse con tono noncurante - c'è un altro modo per conquistare un ragazzo, abbastanza sicuro - Marinette lo guardò incuriosita
- quale ? - 
- per esempio presentarsi così ad una sua visita, come ti sei presentata tu insomma - 
- lo sguardo interrogativo di Marinette sostituiì quello incuriosito.
- intendo in mutande , sei davvero molto sexi così principessa - 
La faccia di Marinette in quel momento fu impagabile. Cominció a gridargli contro sproloqui mentre tentava di coprirsi e lui letteralmente scappava soddisfatto,salutandola. 
Era stata davvero una bella serata.









* ieri era 3 ottobre , perdonatemi la citazione da fma ma , ehi ! 3 ottobre ! Don't forget!






Marichat. Vi giuro che non mi piaceva nemmeno. Ma leggere le vostre storie ha avuto l'effetto di un lavaggio del cervello. Se avete qualcosa da consigliarmi sono disponibile. Intanto se vi va lasciate un segno del vostro passaggio. 
Un bacio e ci vediamo giovedì 😘

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Capitolo 13
*** Bomba rosa ***


Adrien quella mattina a scuola si era deciso a fissare Marinette più a lungo del normale. Che quella ragazza nascondesse qualcosa era sicuro. Con Chat Noir la sera prima si era comportata in maniera completamente diversa dal solito modo in cui Marinette si comportava. 
Lui conosceva la Marinette dolce e altruista ma anche quella che parlava da sola per ore, che faceva sproloqui e facce buffe ogni volta che si trovava in panico. Quella che le aveva mandato un messaggio visionario sul cellulare una volta, non aveva capito bene neanche con quale comtenuto. Era abituato a vedere la Marinette che litigava con Chloè, che non sopportava le ingiustizie ma che inciampava mentre correva cercando di impedirle, la ragazza che lo fissava e che balbettava quando gli rivolgeva la parola. 
Ieri con Chat era stata un' altra persona, aveva riso, risposto alle sue battute, lo aveva zittito con uno sguardo severo e lo aveva assecondato quasi in modo canzonatorio. Un altro carattere e quasi un altra persona. Perché nascondesse quel lato sicuro di se non lo sapeva. 
Anche se forse, a vederla meglio non è che lo nascondeva propio con tutti. 
L'aveva vista parlare con Kim che era alto quasi il doppio di lei e tenergli testa tranquillamente convincendolo a fare non so cosa, paradossalmente era sembrato molto piccolo e impacciato accanto a lei. Poi l'aveva vista rivolgere un sorriso dolce a Nathan quando era rimasto da solo in fondo all'aula. Lo aveva invitato a venire con loro durante la pausa. Lui aveva rifiutato gentilmente quindi lei era rimasta  un pochino a fargli compagnia e a commentare i suoi disegni. Nathan, che i suoi disegni non li faceva vedere mai a nessuno li stava commentando con Marinette. Registró la sensazione fastidiosa nella sua testa ma non l'analizzó. 
Avevano chiacchierato  amabilmente per un po  e poi si erano salutati. L'aveva vista parlare amabilmente anche con Nino scambiando risate e saluti grintosi. Per qualche motivo stavano imitanto una danza tribale ripresi da Alya e sembravano molto buffi. Stavano imitando un video musicale che Nino le aveva fatto vedere. Adrien li guardava divertito. 
Marinette sembrava proprio piena di sfaccettature. Così ... Interessante. 
E era pure circondata da persone, da ... ragazzi.  
Chissà chi era quello nel suo cuore a cui avrebbe regalato i biscotti. 
Non Nino, almeno di quello ne era sicuro, perché Nino era il ragazzo di Alya. 
Provó ad avvicinarsi per vedere anche quale video stavano cercando di imitare ma Marinette appena lo vide perse l'equilibrio e inciampó rovinosamente,  diventó rossa e disse che lei non avrebbe più ballato. 
Stava per cominciare a farle cambiare idea ( e anche a pensare che forse avesse qualche problema con lui ) quando si sentì un'esplosione. Aveva i sensi all'erta pronto per trasformarsi e far fronte ad un possibile attacco akuma, ma si rese conto che non era nessun attacco di nessun akuma. 
Qualcuno , al momento non riusciva ad identificarlo, era avvolto in una nuvola rosa. 
Aveva fatto esplodere chissà cosa che adesso si stava espandendo in tutta l'aula. La persona al centro della nuvola stava cominciando a tossire in maniera acuta e preoccupante. Sia lui che Marinette si buttarono al centro della nuvola per soccorrere il malcapitato.  
Scoprirono che l'autore di quel disastro era Sabrina e la portarono fuori dall'aula in modo che riuscisse a respirare un po'. 
- sei un incompetente non era qui che la dovevi fare esplode ma addosso a lei ! A leiiii! Argh, non capisco perché devo fare tutto io - 
Chloè sembrava furente contro Sabrina e Marinette ( era la "lei" della frase di Chloè) aveva momentaneamente lasciato la ragazza che stava tossendo per guardare male la bionda. 
È così quella roba doveva esplodere contro di lei, già proprio tipico di Chloè. 
Un urlo poco aggraziato venne dal fondo della classe sovrastando i colpi di tosse e il mormorio generale. 
Juleka, ora che il fumo rosa si era abbassato, si era accorta di avere capelli, faccia e mani ricoperti di quel colore. 
- sono rosa! Completamente rosa , tutta appiccicosa ! È pure sui capelli - 
Chloè quando realizzo di essere nelle stesse condizioni gridó ancora più forte - schifo schifo schifo schifo , la mia piega è completamente rovinata e pure i miei vestiti ! Dovrò buttarli! - 
In generale si scatenò il panico quasi come se ci fosse stato un attacco reale. Le ragazze si affollarono in bagno cercando di salvare il salvabile tra vestiti scarpe e soprattutto i capelli. 
I ragazzi aspettarono diligentemente in aula il loro turno pur non essendo messi in condizioni migliori. Adrien era completamente ricoperto di una specie di muco appiccicaticcio color confetto, ma quelle messe peggio erano sicuramente Marinette e Sabrina. 
Il loro colore reale di capelli non si vedeva quasi più. Marinette stava aiutando Sabrina a pulirsi come meglio poteva poiché avevano perso la corsa al bagno e dovevano aspettare il turno successivo ( che sarebbe arrivato per lo meno fra una ventina di minuti ) ma da parte di Sabrina non riceveva nessun aiuto in cambio , solo un piagnucolio continuo cosa che portò al limite la pazienza della mora. 
Adrien stava per chiederle se volesse una mano ma Marinette aveva sospirato, respinto il suo aiuto e gli aveva chiesto scusa.
Poi era andata in quelle condizioni a parlare con la professoressa  e a spiegare che forse per quella giornata era meglio mandare tutti a casa, in fondo mancava una sola ora. 
Adrien era stato in grado di vedere pure la Marinette diplomatica. Eppure sembrava sull'orlo di esplodere di cominciare ad urlare di rabbia e frustrazione, invece si era comportata da vera persona matura, da leader... 
Cercò di parlarle per dirglielo e farle presente che era stata grande ma quello che ricevette in risposta dalla ragazza fu un - già - irritato e poi andó via. 



Marinette per tutto il tagittto verso casa si stava gonfiando come un palloncino. 
Trattenne la rabbia Fini a che non varcó la soglia del suo balcone e poi esplose in un grido liberatorio. 
Gli appellativi che rivolse a Chloè mentre prendeva a pugni il suo cuscino non erano ripetibili ma Tikki dopo moooolto tempo la convinse a buttarsi sotto la doccia e a cercare di eliminare ogni traccia di rosa.
- Adrien mi ha pure vista in quelle condizioni , e io così dovrei provare a dichiararmi un' ultima volta ? - 
- Marinette eravate tutti in quelle condizioni- 
- si peccato che io fossi la più ridicola e appiccicosa - 
- non mi pare che Adrien ci abbia fatto caso ti ha anche detto che sei stata brava - 
- stava ridendo l'ho visto si tratteneva a stento perché ero ridicola ! - 
- a me non è sembrato ma pensala come vuoi- 
Era ancora sotto la doccia quando le voci provenienti dal televisore acceso riportarono notizie di un attacco akuma nel centro di Parigi - 
Marinette guardó Tikki torva. 
"Adiamo "fece senza una parola e con ancora i capelli bagnati.


Quando Ladybug arrivò sul posto Chat Noir non fece in tempo a salutarla che la trovó già arrabbiata. 
- ti avverto - fece l'eroina contro il mostro - sei capitato in una pessima giornata, non ti lascerò fare danni un solo altro secondo .... - ma prima che potesse anche solo finire il suo avvertimento il mostro , che pareva avere una versione gigante del carretto dei gelati, le lanciò contro un cono gigante di gelato che le immobilizzó le gambe. Ma non fu quello a farla scattare. Il gelato era alla fragola. 
Rosa. 
Il cervello di Marinette si andò in tilt e prese il combattimento come una cosa personale. 
Senza neanche aspettare evocó il Luky charm e nel giro di qualche secondo sconfisse l'akuma. 
Chat Noir aveva fatto poco e niente , non aveva mai visto Ladybug tanto arrabbiata contro qualcuno al punto di non chiedergli neanche aiuto e di volerlo sconfiggere personalmente. 
Dopo che la compagna ebbe purificato l'akuma e riportato tutto alla normalità provó ad avvicinarsi in cautela. 
- ehm my lady ... Tutto bene ? - 
Lei lo guardò furente come se avesse fatto la domanda sbagliata. 
- ti vedo leggermente nervosa - 
Al che la ragazza la ragazza scattó
- nervosa ? Mi vedi nervosa ? Fra tutti i gelati che mi poteva lanciare addosso ne ha scelto uno rosa ? Rosa capisci ? Oggi Non ne posso più di togliermi il rosa di dosso ! Per oggi basta rosa! - fece prendendosela con il gatto che indietreggiò leggermente preoccupato. 
Ma a metà del suo sfogo Ladybug si fermò. 
Forse aveva fatto una gaffe, grande. 
Chat Noir poteva aver saputo dell'incidente del rosa nella sua classe. 
Poteva collegare. 
Andò in panico e cercó di defilarsi il prima possibile. 
- scusa gattino non ce l'ho con te è solo che oggi ... In realtà non è successo proprio un bel niente oggi ... Ehm il mio tempo sta scadendo, mi dispiace ma devo andare ... Ciao ciao gattino- 
E si diede alla fuga lasciando lì Chat Noir con la sensazione che quella frase e quell'avversione così forte verso il rosa potevano venire solamente da un suo compagno di classe.







Chiedo scusa per l'immenso ritardo! Non mi fustigate ! Mi farò perdonare.

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Capitolo 14
*** Macaroons ***


Ho riavuto il cellulare e quindi ho di nuovo i capitoli che avevi scritto. Posso aggiornare ❤️




Adrien arrivó a casa pensieroso. Quando annulló la trasformazione Plagg  tentò molto codardamente di defilarsi perché sapeva cosa stava pensando il suo protetto. Aveva condiviso con lui i pensieri durante la trasformazione quindi sapeva che doveva mettere più distanza possibile tra lui e il biondo. 
Adrien però lo bloccó tirandolo per la coda prima che potesse sparire. 
- Plagg ?-
- si ?- 
- stavi cercando di fuggire ? - 
- chi, io ? No ... Si .- 
Adrien assottiglió gli occhi tenendolo sempre per la coda .
- hai sentito cosa ha detto Ladybug -
- si- 
- che ne aveva abbastanza di rosa - 
- ti ho detto che ho sentito - 
- e non ti è sembrato "particolare"che proprio oggi che nella NOSTRA classe accade un incidente con il colore rosa Ladybug decida improvvisamente di uscirsene con una frase del genere? - 
- uhm .. No ...-
- Plagg- 
Plagg tentò in ultima volta di scappare ma il biondo lo teneva stretto per la coda e così si arrese penzolando floscio sotto lo sguardo attento di Adrien. 
Imbronciato per essere stato messo in trappola incroció le braccia e fissò torvo il suo padrone
 - non ho intenzione di rispondere a nessuna delle tue insinuazioni ne velate ne esplicite  - 
- ah ma io posso sempre parlare da solo e tu rimarrai qui ad ascoltarmi e sono sicuro che la tua faccia non farà trasparire niente, vero ? Non mi farai assolutamente capire nulla vero Plagg? Perché sei bravissimo a nascondere le cose, veeeero? - 
Plagg sempre più in panico cercó velocemente una soluzione per poter uscire da quella situazione quando all'improvviso gli venne in idea. 
- tu non avevi altro da fare , piuttosto che rompere le scatole a me ? - 
- non mi distrarrai tanto facilmente - 
- ma non sto cercando di distrarti dico sul serio, non dovevi andare da qualche parte oggi,  o te lo sei già dimenticato? - 
- in che senso ? - 
Plagg sospirò con fare teatrale felicissimo di essere riuscito a catturare l'attenzione di Adrien e di averlo convinto a dimenticare tutto quello che stava per fare. 
- avevi un appuntamento con Marinette , come Chat Noir per fare dolci ! 
- cavolo è vero ! Me ne ero dimenticato ! Spero non abbia già iniziato ! Plagg dobbiamo andare ... Se ti sei riposato abbastanza trasformami- 
Plagg mentre veniva risucchiato nell'anello pensó che non era abbastanza riposato, non lo sarebbe stato mai , ma almeno sorbirsi il biondo che flirtava come Chat era meglio che affrontare una discussione senza senso su Ladybug. 

Quando Chat Noir attraversó la finestra di Marinette, lei lo stava aspettando. 
I segnali c'erano : la finestra aperta , la luce accesa per fargli capire dove fosse e il fatto che nonostante avesse tutti gli ingredienti pronti non aveva ancora cominciato. Ah e cosa più importante questa volta indossava dei pantaloni. 
Cosa che lui non mancó di notare. 
- Buongiorno principessa ! Oggi siamo completamente vestite, che peccato ! - 
Lei lo guardò furente -  non devo dare conto a te di come mi vesto a casa mia e non eri nemmeno invitato - disse , ma fece comunque spazio per farlo sistemare accanto a lei. 
Chat Noir sorrise , trovava la sua ostinazione davvero dolcissima. 
- allora cominciamo , che cosa facciamo di bello ? - 

Tikki guardava la scena di nascosto. 
Quei due insieme sembravano stare davvero bene. 
Marinette stava insegnando a riconoscere gli ingredienti, a setacciare la farina, a rompere un uovo, sbattendolo delicatamente quel tanto che serviva ad incrinare il guscio per poi dividerlo in due con le mani. Chat sembrava affascinato ma non smetteva di metterci del suo per rallegrare l'atmosfera. Come quando si era esibito in un numero di giocolieri a con le tre uova rimaste tra le urla di Marinette che tentava di fermarlo senza voler interferire per paura che toccarlo gli avrebbe fatto perdere l'equilibrio e far finire le uova per terra. 
Non aveva mai visto Marinette così allegra come quando aveva mostrato a Chat il suo pesce-separa-tuorli e non l'aveva mai vista ridere così tanto come quando  il gatto aveva scopero il funzionamento e aveva cominciato a saltare per tutta la stanza gridando "un pesce ! Un pesce che mangia le uova ! Guardami sono un gatto che mangia un pesce che ha mangiato un uovo ! "
E Tikki rideva anche lei, perché c'era una bella atmosfera. 
Qualsiasi cosa facessero c'era una bella atmosfera:  quando Chat Noir tentava di mescolare il composto di farina uova e zucchero con un cucchiaio di legno ma essendo totalmente incapace ricopriva completamente di bianco, quando Marinette lo rimproverava dolcemente e lui faceva una faccia da cucciolo bastonato, quando lei gli grattava sotto il mento per consolarlo. 
C'era un bella atmosfera persino quando si sedettero in silenzio davanti al forno per guardare l'impasto cuocere. 
O quando Marinette nella fretta di togliere il vassoio dal forno aveva rischiato di scottarsi e lui, da bravo cavaliere, non solo aveva salvato il vassoio ma aveva anche leccato le sue dita ferite. 
C'era una bella atmosfera nel silenzio e nelle risate , nei loro gesti insieme e nei loro bisticci. 
E Tikki nel guardarli si sentiva veramente triste. 
- adesso che abbiamo diviso la crema possiamo metterci gli aromi e i coloranti così possiamo farcire i nostri macarons- 
- hai anche i coloranti ? Di tutti i colori ? - 
- tutti quelli che vuoi gattino, siamo in una pasticceria d'altronde - 
- ah sì? Ce l'hai pure nero come me ? - 
Marinette parve pensarci poi si illuminò. 
- ce l'ho, certo che ce l'ho, non è un colore usuale ma dovrebbe stare su quella mensola - fece cercando di allungarsi per raggiungere il ripiano troppo alto. 
Chat con aria strafottente si allungó riuscendo perfettamente e recuperare la scatola che la ragazza stava cercando di prendere. 
- visto che ti servo my prin...- 
Non fece in tempo a finire la frase che tutte le altre scatole caddero rovinosamente per terra e sulla sua testa.
Una centro in pieno una ciotolina di crema imbrattandogli la faccia. 
Ci fu un attimo di silenzio in cui Chat noir rimase ancora con il braccio alzato e la scatola in mano poi Marinette scoppiò a ridere sguaiatamente. 
Il ragazzo parve offeso. 
-Non mi avevi detto che quella era una scatola portante ! - 
Marinette tentava di asciugarsi le lacrime dagli occhi. 
-Ahahahaha sei pure tutto sporco di crema ahahahahaha sei adorabile - disse ridendo e gli avvicinò un fazzoletto al viso per ripulirlo. 
In quel momento lui notó che una gocciolina di crema si era depositata sul suo naso e pensó di prendersi la sua rivincita. 
Le bloccó le mani e le si avvicinò lentamente. 
Marinette non aveva più tanta voglia di ridere. 
D'improvvilo le leccó il naso ripulendo la crema e scoppio a ridere. 
- che schifoooo ho la tua saliva sul naso ! Chat ! - 
- chiamala vendetta ma cherie!- 
E questa vendetta continuò per un altro po' tra gomitate e lancio di fazzoletti i imbrattati. 
- possiamo riprendere a lavorare adesso ? - 
- agli ordini principessa ! - 
- dobbiamo mettere i coloranti nella crema , non è un lavoro difficile, vuoi fare tu ? - 
Chat annuì veemente e prese a scegliere i colori 
- così? - 
- si , così va benissimo solo qualche goccia se vuoi un colore più chiaro se ne metti di più diventa più carico- 
- puuurfetto, allora qui il verde , 
Questo invece celestino chiaro, questa sarà arancione , e tu sarai rosa... - 
- no, rosa no ti prego, per oggi basta rosa ! - 
Chat la guadó interrogativo. Lei sembrò improvvisamente terrorizzata da quello che aveva detto. 
- eh ecco vedi ... Magari tu non lo sai , non puoi saperlo ma oggi nella nostra classe è successo un caos con il colore rosa e chiunque fosse stato presente avrebbe detto una frase del genere capito ? Proprio tutti quelli della mia classe avrebbero detto la stessa frase telogiurocredimi ! - fece parlando a raffica senza riprendere fiato. 
Chat sorrise 
- ma certo che capisco principessa , niente rosa , andiamo avanti e usiamo il viola - 
E continuarono a tingere le creme .
Farcirono i macaron con le creme chiudendo le due estremità ma il tempo sembro passare molto più lentamente e meno piacevolmente del previsto. 
Sembravano entrambi tesi. 
Molto prima di quando Marinette avrebbe voluto Chat Noir salutó e le auguró buona fortuna per il giorno dopo. 
Marinette lo guardò allontanarsi dalla finestra. 
Non appena non fu più in vista si voltó verso il suo kwami. 
- ho fatto un casino, l'ha capito sicuramente, se non ha capito che sono io adesso sicuramente sospetterà che Ladybug si trova perlomeno nella mia classe - 
Tikki la guardò triste 
- Marinette se l'ha voluto il destino tutto questo non può essere tanto negativo- 
Ma Marinette non le credeva tanto . 


Nel frattempo Adrien sul letto di casa sua fissava il soffitto, non aveva sonno e faticava ad addormentarsi. 
Plagg non era stato ancora interpellato e temeva davvero i pensieri che stava facendo adesso il biondo. 
Mandando all'aria il suo pessimismo decise di rischiare e chiedere. 
- Adrien ... Ehm tutto ok ? - 
Adrien sembró quasi svegliato da una scossa elettrica e guardò Plagg risoluto. 
- sai Plagg ho capito una cosa. Dimmi solo se ho ragione - 
- e va bene - fece rassegnato. Era palese, non poteva nasconderglielo. 
- avanti sentiamo - 
- l'ho capito mettendo insieme le parole di lady bug e poi quelle di Marinette e tutta questa storia del colore rosa . 
Ladybug ... Lei ... 
-
Plagg stava trattenendo il respiro quando Adrien sospirò 
- Ladybug si trova nella mia classe, ho ragione vero? - 
il kwami nero fece fatica a non spalancare la bocca esterrefatto. 
- tutto qui ? - 
- in che senso ? -
- sai Adrien credo che non ti parlerò più per i prossimi giorni, non posso credere che tu sia così ... Così ... Ottuso! - fece arrabbiato e si allontanò lasciando il biondo leggermente spiazzato.

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Capitolo 15
*** L'unico che desidero li assaggi ***


Adrien quella mattina andò a scuola in assetto da combattimento. 
Aveva giurato a se stesso di lasciare perdere Ladybug, di non forzarla a rivelare la sua identità ma niente, il suo cervello lavorava per conto suo. 
Plagg, anche se l'aveva pesantemente insultato per motivi ancora ignoti, gli aveva confermato che Ladybug si trovava nella sua classe. La sua classe, come aveva fatto a non accorgersene prima? Era veramente incredibile che una delle sue compagne di classe potesse essere Ladybug. Aveva giurato di mettersi il cuore in pace ma essere così vicino alla verità e non saperla lo stava facendo diventare matto. 
Quando varcó la soglia della classe odiò per la prima volta il suo posto. Primo banco, non poteva in nessun modo guardare gli altri senza girarsi. 
Come poteva adesso trovarla ? 
Sentì un po' di confusione dietro di lui. La professoressa non era ancora arrivata... 
Decise che si sarebbe messo seduto sul banco dando le spalle alla cattedra e avrebbe passato al radar uno per uno tutto i suoi compagni. 
La prima che si sentiva di escludere era Chloè ( in quel momento stava parlottando con Sabrina e si stavano dirigendo verso Marinette, sicuramente volevano giocarle qualche brutto tiro )
Anche Sabrina non poteva essere.
Insomma, la voce di Chloè era inconfondibilmente irritante e lui non aveva mai pensato questo della voce  della sua patner.  Sabrina non si muoveva mai da sola mentre Ladybug era una leader nata, quindi le loro personalità erano troppo diverse. 
Adesso che ci pensava le personalità di tutte le sue compagne di classe erano troppo diverse da quella di Ladybug. 
Completamente. 
Così non l'avrebbe mai trovata... A meno che ... La sua patner non facesse di tutto per nascondere la sua vera indole, in questo caso avrebbe dovuto cercare qualcuno gentile ma non troppo in vista, che non amava mettersi in mostra ma che aveva buon cuore... 
Forse Rose corrispondeva a quella descrizione, ma non solo lei ... 
Cominciò a fissare la biondina con insistenza per cercare di incrociare il suo sguardo ... Magari gli avrebbe scatenato le stesse sensazioni che suscitavano in lui gli sguardi di Ladybug e così avrebbe capito ...

Marinette teneva la scatola stretta tra le mani e sedeva al suo posto quasi cercando di nascondersi. 
Alya le tirò una gomitata. 
- Insomma ti vuoi muovere ? - 
- sai Alya non sono sicura che sia una buona idea, per me non funzionerà - 
- allora signorina , intanto poi mi devi ricordare di offendermi con te perché non mi hai messo al corrente di questa idea dei dolci - 
- ma Alya te l'ho detto è un'idea che mi è venuta così ... Per caso - 
- ma è una buona idea , Adrien poi adora i dolci ! Lo capirà che ti piace se offri un'intera scatola di dolci proprio a lui , si farà della domande - 
- ma io ci aveva già rinunciato a lui, non sono sicura che questa speranza,anche se piccolissima, possa aiutarmi - 
- hai detto che è l'ultimo tentativo, no? Ci provi, se non funziona vuol dire che non è quello giusto , e oggi pomeriggio compriamo Nutella e patatine e andiamo a casa mia fino a domani a piangere, guardare  film e mangiare  fino a scoppiare , ok ?- 
Marinette sorrise di cuore all'amica. 
Un ultimo tentativo non poteva farle male. 
Prese coraggio e si rivolge verso il biondo. 
- Adrien ? - 
- uhm? - rispose il ragazzo senza guardarla, anzi probabilmente non la ascoltó nemmeno. 
Stava fissando qualcuno. 
Marinette si girò per guardare chi fosse l'oggetto delle sue attenzioni ma quasi contemporaneamente Chloè e Sabrina si avvicinarono a lei. 
- Ciao Marinette - fece Sabrina mielosa 
Come per riflesso lei strinse di più a se la sua scatola di dolci.
Alya si alzò in piedi furente
- cosa volete voi due ? - 
Senza chiedere altro le presero la scatola cominciando a tirare.
- cos'hai qui ? che nascondi con tanta cura ? - 
Marinette tentò di riprendersi la scatola urlando un "non sono affari tuoi" ma per paura che tutti i dolci si frantumassero non tenne la presa abbastanza forte e Chloè riuscì ad appropriarsi della scatola. 
Un lampo di vittoria passò nei suoi occhi e con soddisfazione aprì la scatola rimanendo un po' delusa. 
- Sono dolci ? - 
Kim , che passava li accanto, si bloccó di colpo. 
-Dolci ? Vengono dalla tua pasticceria Marinette ? Ho sempre voluto assaggiarne uno ! - 
E senza chiedere il permesso allungò la mano e ne prese uno prima ancora che Marinette potesse aprire bocca per protestare. 
Nel giro di qualche microsecondo la notizia che i dolci della pasticceria di Marinette erano in quella scatola si diffuse e praticamente tutta la classe decise che voleva assaggiarne uno. 
Alya tentava inutilmente di protestare ma Marinette pensó solo  a recuperare almeno un dolce dalla scatola e lasciarla in balia dei suoi compagni. 
Trovo persino divertente Alya che si arrabbiava al posto suo, e che esplose quando Nino tentó di mettere una mano nella scatola e afferrare un dolcetto. 
Povero Nino, in fondo lui non centrava niente . 
Però Marinette ora lo vedeva chiaro come il sole. 
Adrien non solo non l'aveva notata ma non aveva preso neanche un dolce. 
Questo era un segno del destino come aveva detto Alya prima, non era lui la persona giusta. 
Marinette si rivolse ad Alya ancora intenta a rimproverare Nino. 
- ci ho provato ed è andata male Alya, per ora mi schiarisco un po' le idee, salto la prima ora, ma oggi pomeriggio abbiamo un appuntamento a casa tua, ricordi? - e senza aspettare la risposta o senza voler incrociare lo sguardo triste di Alya si allontanò dall'aula. 
Quasi contemporaneamente Adrien infastidito dalla calca che si era creata in aula decise di uscire e di accamparsi in bagno con Plagg per fare il punto della situazione. 
Ma non riuscì a dire nulla perché,non appena uscì fuori dalla sua giacca, Plagg riprese ad insultarlo.
- sei davvero idiota, e io che non volevo immischiarmi ma tu ... Sei così ottuso ! - 
- Ehi smettila immediatamente mica è colpa mia se non riesco a capire chi sia Ladybug! - 
- ma quale Ladybug io sto parlando di Marinette! - 
Adrien sbattè le palpebre sorpreso, non capendo.
- mi hai fatto passare le ultime due sere trasformato insieme a te, mentre facevi tutto il carino e davi delle false speranze a quella ragazza, tutta quella storia dei dolci e quell'odore rivoltante di zucchero e oggi che hai fatto ? Lei aveva portato i suoi dolci e te ne sei infischiato, - Fece Plagg veramente arrabbiato agitandosi fin troppo per il suo normale standard. 
Quando nominó i dolci, Adrien ricollegó quello che era successo in classe , la calca attorno a quella che sembrava una scatola. La scatola per dolci. 
Sbiancó. 
Se ne era dimenticato ? Come aveva potuto ? Era stato così accecato dal desiderio di scoprire l'identità di Ladybug che non aveva prestato attenzione a Marinette. Era stato orribile. 
- Plagg tu l'hai visto ? Hai visto a chi ha offerto i suoi dolci ? - 
Plagg lo guardò diffidente.
- tutti hanno mangiato quei dolci - fece senza espressione ma continuando a studiarlo. 
- si ma lei a chi li ha offerti ? Non può averli offerti a tutti ? L'hai visto almeno tu Plagg? - 
L'espressione di Plagg fu indecifrabile e per un momento Adrien pensó che stesse nuovamente sul punto di insultarlo. 
- quando fai così diventi l'umano più stupido con cui si possa parlare . Non ho visto nulla ma ho visto che è fuori in giardino, se vuoi sapere qualcosa va a parlarle. E credo proprio che dovresti farlo.  - non aggiunse altro.
Adrien si affacció alla finestra e la vide, seduta alla panchina da sola. 
Probabilmente non era andata a buon fine la storia dei dolci , anzi senza probabilmente . 
A giudicare dal fatto che tutti avevano mangiato quei dolci o lei ci aveva rinunciato o la persona non aveva accettato. 
E doveva essere uno stupido per non aver accettato dei dolci fatti a mano. Voleva proprio dirgli cosa si era perso anche se in effetti era stato così concentrato nella sua assurda ricerca che nemmeno lui aveva assaggiato nessun dolce. 
Vederla lì, da sola, gli fece salire addosso una grande tristezza. Voleva andare a parlarle magari consolarla chiedere chi era l'idiota e insultarlo insieme ... Ma lui non doveva sapere nulla di questa storia. Adrien era solo un compagno di classe.. Quello che poteva avvicinarla era Chat Noir. 
Non ci pensó più di tanto e fra le proteste del kwami nero si trasformò nel suo alter ego. 
Con un balzo  le fu difronte e la salutó. 
- Oh buongiorno principessa non siamo a scuola oggi- 
- chat noir? Come mai sei in giro ? - 
- come ? Ti stavo spiando ,ovvio ! - 
Marinette lo fissó stranita.
Adrien la trovó adorabile e si maledisse di nuovo per essersi dimenticato di lei quella mattina. Non avrebbe rifatto più questo errore. 
Notó che stringeva qualcosa tra le mani avvolto in un fazzoletto. 
- davvero mi stavi spiando ? - chiese la ragazza- 
Lui ridacchiò - no,  ma ammetto che ero curioso di sapere chi fosse il fortunato, oggi era il gran giorno dei dolci no ? - 
Lei lo fissò per qualche minuto in silenzio poi sospirò tristemente. 
- non è andata, non ha preso il mio dolce. Questo vuol dire che la prima sensazione avuta era quella giusta,  non devo più sperare. Devo arrendermi . - la tristezza e la rassegnazione del suo tono di voce lo fecero sentire ancora più in colpa e quasi arrabbiato. 
Avrebbe davvero voluto fare due chiacchiere con la persona che stava pian piano spezzando il cuore della ragazza. 
Si sentiva stranamente impacciato non sapeva come reagire e cosa dire così rimase semplicemente lì, a fissarla in silenzio. 
Senza preavviso Marinette si alzò e si avvicinò a lui. 
- Sai Chat, fra poco devo rientrare  ma sono davvero felice di averti incontrato- 
 - felice ? Per me ? - 
- si gattino, perché volevo darti questo - 
È così dicendo gli porse il fazzoletto che aveva in mano che conteneva un macaroons, l'ultimo rimasto , quello con la crema di colore nero. 
-sono  riuscita a salvarne solo uno e lo voglio dare a te - 
Adrien si sentiva incredibilmente rallentato mentre guardava il dolce che la ragazza gli stava offrendo .
- A me ? Perché ? - 
- perché tra tutte le persone che oggi hanno mangiato i miei dolci c'è solo una persona che desidero davvero che li assaggi. E bhe quella persona  sei tu . - 
Lo disse con una semplicità disarmante ma Adrien non riuscì a capire come quelle parole avevano fatto letteralmente impazzire il suo cuore.

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Capitolo 16
*** Chiarirsi le idee ***


Marinette quando rientró a casa quella mattina portó come souvenir una scatola stropicciata e la sensazione di aver detto qualcosa di troppo. 
Era stato semplice parlare con Chat Noir, semplice donargli il suo dolce, vederlo arrossire, rimanerne intenerita. 
Era sempre facile stare con lui, non doveva  per forza essere perfetta come quando era Ladybug e sapeva come zittirlo o fermarlo. 
Chat rispondeva ai suoi gesti, rideva delle sue facce strane. Chat la incoraggiava come un amico splendido, hai la conrteggiava ma non esagerava e la stuzzicava e lei ... lei si sentiva incredibilmente attratta. 
Quasi quanto era attratta da Adrien. 
Molto più di quanto fosse attratta da Adrien. 
Ne avrebbe voluto parlare con tikki ma qualcosa la bloccava. Il loro rapporto sembrava più freddo. O era Chat Noir il motivo per cui non si parlavano? 


Anche Adrien nella sua camera mentre si preparava per la lezione di scherma era in crisi con se stesso. 
La sua fissazione per Ladybug gli aveva fatto perdere di vista la cosa più importante, la felicità di Marinette. 
Lui voleva che Marinette fosse felice, perché ormai se ne era accorto che c'era qualcosa che la tormentava e che la rendeva a volte incredibilmente triste e assente. 
Quel dolce che gli aveva dato insieme a quel sorriso... 
Non l'aveva mangiato ma lo aveva portato con se. Anche adesso, nel borsone da scherma,  lo aveva con se , chiuso in una scatola rigida per non rischiare di schiacciarlo. 
Lui .. forse ... si stava innamorando. E non di Ladybug. 
La lezione di scherma fu un completo disastro, non riusciva a concentrarsi, non percepiva nemmeno bene i rimproveri. 
Semplicemente la sua mente si rifiutava di prestare attenzione ad altro che non fossero gli occhi azzurri di Marinette. 
O quelli di Ladybug ? 
Come poteva sapere se si stava davvero innamorando ? Come poteva capire se la sua non era una sbandata passeggera? 
Poteva a cuor leggero abbandonare il suo amore per Ladybug?  
Doveva chiarirsi le idee. 



Marinette stava facendo i compiti con velocità perché aveva appuntamento con Alya per una scorpacciata di Nutella e qualche film strappalacrime quando sentì battere sulla sua finestra. 
La aprì tremante sapendo benissimo chi ci fosse dall'altra parte.  
- buongiorno principessa - 
- ciao gattino- 
Silenzio. 
- come mai sei qui , non è un po' troppo presto ? - 
- in effetti hai ragione - 
Silenzio. 
- già che sono venuto posso entrare o ti disturbo ? - 
- non disturbi, prego entra pure - 

Ancora silenzio. 

Non c'erano mai stati tanti silenzi fra loro due. 
Chat si sedette sul letto mentre lei lo fissava con attenzione. 
Lui non sapeva cosa dire, stranissimo per uno come lui. 
Vide che stava facendo i compiti. 
- se hai da fare continua pure, io sono solo un povero gattino che stava cercando un posto sicuro dove rifugiarsi, adesso che l'ho trovato me ne staró zitto e buono - 
- sicuro ? - 
- signorsì signora ! - 
Marinette ridacchió facendo scemare un po' di tensione. 
- ok gattaccio randagio stai lì buono mentre io finisco i compiti - 
-ora sono diventato un gattaccio?-
-già-
- vuoi una mano a finire i compiti ? - 
- no ho quasi fatto, tranquillo - 
E si sedette riprendendo a fare i suoi esercizi. 
La guardava mentre si concentrava e le sue sopracciglia si aggrottavano leggermente quanto tentava di fare qualche ragionamento complicato. Se era in difficoltà si tormentava le labbra mentre se riusciva a capire qualcosa al volo spuntava quel sorrisetto di soddisfazione. 
Marinette che si concentrava, Marinette che rideva, Marinette che lo ascoltava . 
Non poteva restare fermo ad aspettare, doveva  capire. 
E in mente gli era venuta solo una cosa. 
- principessa, posso disturbarti ? - 
Marinette sorrise. La sua sola presenza la deconcentrava ma non gliel'avrebbe detto.
- certo gattino dimmi tutto -
- ho un problema ...- 
Marinette si fece seria e si mise all'ascolto. 
- e ho bisogno di aiuto - 
- posso fare qualcosa per te ? Non ti senti bene ? Magari hai caldo posso aprire la finestra o recuperare un ventilatore oppure hai...- 
- frena frena , niente di tutto ciò. Mi stai ad ascoltare ? - 
La ragazza annuì veemente .
- è una cosa importante. Davvero. Niente battute stupide . Mi credi? -
Lei annui di nuovo. 
Chat si alzò in piedi avvicinandosi. 
- devo chiederti un favore. Mi serve per capire. Ne ho bisogno. Prometti che mi lascerai fare? - 
Marionette annuì per la terza volta ma sempre meno convinta. 
La faccia del gatto era troppo seria, troppo vicina. 
Chat sorrise e allungò una mano guantata sui suoi occhi fino a chiuderglieli forzatamente. 
Marinette non fece in tempo a protestare che sentì le sue labbra sfiorate da quelle dell' altro, calde, morbide. 
Fu come se tutta l'aria che aveva in corpo gli fosse stata risucchiata, una sensazione di vuoto allo stomaco. Come quando sei sull'orlo di una torre da 100 piani e ti stai buttando di sotto. 
Chat Noir la stava baciando. 
Perché ? 
Stava baciando lei? 
Non era Ladybug. 
Non amava Ladybug? 
Cosa voleva significare? 
Doveva ricambiare ? 
Lo stava già facendo? 
Cosa voleva dire mi serve per capire? 
Capire cosa? 
Provare? 
Stava giocando?
Stava giocando con lei?
Ad un certo punto come se la sua mente fosse andata in corto circuito sentì le sue labbra bruciare e lo allontanó di scatto. 
Era nervosa, arrabbiata. 
- e questo che significa? - 
Chat Noir era rimasto immobile a fissarla. 
Non rispose. 
Lei la prese male. 
- senti, non sono la persona adatta per i tuoi esperimenti. Non sono un giocattolo e oggi proprio è una pessima giornata. E non ho bisogno che anche tu calpesti il mio cuore in questo modo. Se credi che possa essere un rimpiazzo per Ladybug allora hai sbagliato persona. Se voi usare me per distrarti da non so quale problema o per giocare io non ci sto. 
Quella è la finestra. 
Non ti voglio vedere. - disse trattenendo le lacrime e uscì dalla sua stanza. 
Quando ci tornó, quasi 20 minuti dopo non trovó nessuno ad aspettarla. 


Alya quel pomeriggio la chiamò parecchie volte ma lei annulló tutti i progetti che aveva fatto. 
Spense addirittura il telefono. 
Alya provó a contattarla al Computer ma non rispose nemmeno li.
Trovava tutto insopportabile. 
Chiese a Tikki se poteva trasformarla anche se non c'erano attacchi imminenti e lei annuì senza protestare. 
Tikki non aveva commentato, a malapena l'aveva consolata, sembrava solo sull'orlo delle lacrime. 
Lei voleva stare da sola, poco importava se la kwami avrebbe condiviso le sue emozioni negative ma non aveva intenzione di condividere i suoi pensieri con lei, non a parole almeno. 
Marinette sapeva che si stava comportando in modo strano, che erano giorni che non Si parlavano seriamente  e che probabilmente c'era un motivo che avrebbe dovuto approfondire, ma semplicemente non aveva la forza per farlo. 
Quindi non lo fece. 
Si trasformò in Ladybug si andò a rifugiare sulla torre Eiffel per stare da sola. In silenzio. Per pensare. 
Stranamente il suo yo-yo prese a squillare. 
Chat Noir. 
Aveva voglia di rispondergli male e vomitargli addosso qualcosa di cattivo, ma no, Non poteva farlo. Ladybug non aveva niente contro Chat Noir ... 
Rispose, ma si rese conto di dover far durare quella conversazione il meno possibile per non rischiare di sembrare acida e scortese. 
- cosa c'è ? - 
- ah .. buona sera my lady, sento che sei di pessimo umore - 
Colpita. Il tono , doveva moderare il suo tono. 
- Chat non è giornata, se ci sono problemi dimmi in fretta perché ho da fare è sono costretta a chiudere subito. -
- my lady  ... Ladybug io devo parlarti potremmo vederci un attimo? - 
Vederlo? Incontrarsi con lui? No, non voleva. 
- preferirei evitare, come ti ho detto vado di fretta e non posso proprio rimanere trasformata più del necessario - 
Dall'altra parte ci fu un momento di silenzio. 
- ok d'accordo allora. Va bene anche non vederci. Hai qualche secondo per parlare con me? Devo dirti qualcosa di importante. - 
Marinette stava per rispondere che non voleva ascoltare.
L'immagine di Chat Noir che la baciava e diceva "devo provare,  devo capire" ... cosa aveva capito ? Che cosa gli avrebbe detto ? che la amava ? Tutti amano Ladybug , solo e soltanto lei. 
Fece la parte della persona matura.
- ti ascolto - 
Ma non voglio , aggiunse nella sua mente.
Il gatto  esitó. Lei attendeva già pensando a come avrebbe potuto rispondere. Forse avrebbe semplicemente interrotto la chiamata e basta lasciandolo così , un po' per vendetta. 
- Ladybug ascoltami è importante. Io voglio dirti che ho sempre , sempre creduto di amarti - 
- me lo hai detto mille volte - rispose lei acida. 
Troppo acida, lo sapeva, ma lui non sapeva quanto stava soffrendo , poteva permetterselo di essere acida. 
- si ma tu non lo hai mai capito. Il mio "ti amo" non equivaleva ad un "ti ammiro, sei il mio idolo". Il mio ti amo era reale, ero realmente innamorato di te - 
Non rispose. 
"realmente innamorato" , come poteva davvero crederlo? Non sapeva nemmeno chi fosse la vera  Ladybug come poteva essere ...  un momento, ...  "era" ? 
- hai usato il passato - disse sottovoce. 
Il suo tono non era più così tanto fermo. 
Sentì l'altro sospirare. 
- si ero. Ero innamorato di te o meglio credevo di esserlo , io però ... però... ora è cambiato tutto. Mi sono innamorato, credo, per davvero. 
E Ladybug io volevo dirti che sei stata la prima ad aver toccato il mio cuore, ma adesso lui batte all'impazzata  per un' altra persona. E io non posso ignorarlo. -
Marinette rischió seriamente di perdere l'equilibrio. 
Ebbe un mancamento, le girava la testa. 
Cosa diavolo stava dicendo Chat Noir ? 
- so che ti sembrerà stupida questa mia dichiarazione al passato ma dovevo farlo perché devo chiudere con te e così mi sembra il modo giusto per farlo. Oggi l'ho baciata e mi sono reso conto di tutto- 
Oggi l'ho baciata ? Stava parlando di ... lei?
- per questo voglio dirti che smetterò di infastidirti e ti sono grato per avermi sopportato . Continueremo ad essere la coppia di supereroi più fighi di Parigi ma il mio cuore adesso appartiene ad un'altra. Volevo ... volevo solo qualcuno con cui parlarne. Scusami ancora per la chiamata. - 
Non aveva parole. 
Non sapeva cosa pensare, cosa rispondere. La sua mente era vuota. 
- Chat io ... - 
Non sapeva assolutamente come continuare .
-Scusami hai ragione, ti sto facendo perdere tempo, grazie per avermi ascoltato. Ciao my lady spero di rivederti presto. -
E chiuse la chiamata lasciando Marinette in preda alla confusione più totale.

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Capitolo 17
*** Regalo ***


- e quindi mi sono fatta dire chi diavolo fosse e grazie a dio i miei followers sono molto attivi e mi hanno mandato tutte le informazioni che sono riusciti a trovare - 
- uhm uhm - 
- ma non erano molte, capisci? Un fantasma! È apparso da qualche giorno in rete! Ho anche fatto delle ricerche personali, il suo nickname non appare in nessun altro blog o forum - 
- già - 
- e poi vuole rimanere nell'anonimato, io ci metto la faccia, le mie sono video interviste questo tizio invece si vanta di sapere cose e non si mostra nemmeno ! Potrebbe essere pure una donna anche se usa il maschile, ma capisci che si nasconde ? È pericoloso - 
- si si - 
- non stai ascoltando una parola vero Marinette ? - 
Marinette strizzó gli occhi e mise a fuoco meglio la figura seduta accanto a lei che la fissava truce. 
- certo che ti sto ascoltando Alya. Un tizio su internet ha aperto un blog come il tuo e ti sta facendo concorrenza , visto che ho ascoltato ? - 
- si ma questo tizio è pericoloso. Rimane nell'ombra e fa insinuazioni. Devo assolutamente scoprire dove vuole andare a parare - continuó l'amica ricominciando a ripetere per l'ennesima volta perché secondo lei questo tizio fosse pericoloso e come doveva agire di conseguenza. 
Marinette smise di nuovo di ascoltare e continuò a fare mugugnii di approvazione ogni tanto. Alya parlava troppo ma era rilassante. 
Non si accorse dell'arrivo di Adrien e Nino fino a quando lui non interruppe l'amica reclamando un po' di attenzioni. 
Distolse lo sguardo mentre quei due si scambiavano un bacio e si ritrovó a fissare il viso sorridente di Adrien. 
Troppo sorridente. 
- ciao Marinette, come va oggi ? Ti vedo in forma !- fece fin troppo sorridente poggiandole una mano sul braccio a mo' di saluto. 
Lei si irrigidì e senza sembrare troppo scortese cercó di scansarsi. 
-Buongiorno Adrien- fece cercando di addossare il più possibile il busto alla sedia quasi a voler mettere tra loro due una distanza di sicurezza. 
Forse il biondo lo notò perché il suo sorriso parve incrinarsi giusto una frazione di secondo ma non poté dirlo con certezza perché Chloè lo travolse qualche istante dopo urlando epiteti zuccherosi e mielosi.
Marinette sorrise. 
Adrien che tentava di togliersela di dosso adesso le suscitava tenerezza non più rabbia e gelosia. 
Dal canto suo Adrien era un po' demoralizzato e non centrava il fatto che Chloè fosse più appiccicosa del solito. 
Marinette sembrava non volergli dare confidenza. La confidenza che dava invece a Chat Noir. Cosa sarebbe successo se lo avesse apprezzato solo come Chat Noir e non come Adrien? Sempre che, dopo la storia di quel bacio, ora non lo odiasse completamente. 
 Quel pensiero lo tormentó per tutta la lezione. 
Tanto gli invadeva la mente che fu la prima cosa che disse a Plagg non appena lo vide. 
Plagg fu talmente sorpreso che si dimenticó di mangiare .
- scusa ripeti - 
- Quello che ti ho detto. Io posso famrmi perdonare, posso andarla a trovare ... ma come Chat. E se come Adrien lei mi odiasse ?- 
- ma stai parlando di Marinette giusto ? - 
- si   - 
- e tu sei convinto che ti odia mentre potrebbe apprezzare e amare Chat Noir, sempre Marinette giusto ? - 
- si, chi altro ? - 
- me lo stai chiedendo sul serio? - 
- certo che sono serio Plagg! -  
 Plagg lasció andare definitivamente il suo pezzo di formaggio e si diresse contro il muro cerco di di sbattere più volte la testa. 
- Plagg che stai combinando ? - fece Adrien bloccandolo
- sto cercando di suicidarmi - rispose atono il kwami nero - sicuramente meglio di ascoltarti dire certe .... stupidaggini. Mi sono trattenuto. - 
- va bene ho capito vado a parlarle ... Chat mi serve il tuo aiuto. - 
- col cavolo vacci a piedi e da solo - 
- Plagg! Devo ancora chiederle scusa e dirle che ho chiarito con Ladybug, e ... e... comprarle un regalo, nel caso non mi creda- 
- ti crede ti crede , non mi mettere in mezzo a questa follia- 
- invece verrai con me Plagg trasformami ! - 
- ma porc....- 
E nel giro di qualche minuto Chat Noir stava già vagando sui tetti di Parigi. 

Quel pomeriggio Marinette si sentiva svogliata. 
Stava pensando che non sapeva come contattare Chat Noir, Marinette non aveva un modo per farlo, era sempre lui ad andarla a trovare. 
Il cellulare vibrò. 
Alya, ancora. 
Sapeva benissimo di cosa voleva parlarle: il tizio del blog. 
Era da quella mattina che continuava ad aggiornarla sulle mosse di quest'altro blogger. 
Lesse il messaggio. 
- aggiornamento: ha appena scritto che ha visto Chat Noir guardare  le vetrine , come se fosse possibile che Chat Noir se ne potesse andare in giro per negozi, è davvero un impostore!- 
Sospiró. 
- Tranquilla lo smaschererai - digitó velocemente in risposta all'amica e intanto ridacchiava pensando davvero a Chat Noir in giro per negozi, magari a provare qualche cappello bizzarro.  
In effetti poteva essere molto poco credibile il fatto di trovare un gatto randagio in giro per negozi.
Altro messaggio. 
- questo tizio è un pericolo mette in pericolo la privacy dei nostri eroi e la loro incolumità- 
Marinette sospiró di nuovo. Era la terza volta che le scriveva questa frase. 
- secondo me la stai prendendo troppo sul personale - disse al cellulare senza scrivere nulla, non voleva ferite l'amica. 
Quando il telefono vibrò per la terza volta nel giro di un paio di minuti stava per perdere la pazienza ed era pronta a mandare al diavolo la ragazza quando si accorse che il mittente non era lei. 
Numero sconosciuto. 
-mi apri ? - 
Stupidamente pensó che dovesse aprire il cellulare ma un leggero bussare alla finestra rese il messaggio subito chiaro. Era Chat Noir. 
Aprì la finestra cercando di non mostrarsi troppo felice e frenando l'impulso di mettersi a saltellare. 
Era tornato. 
Chat non parló ma indicò il cellulare che aveva in mano. 
Lui ne prese un altro e invió un messaggio. 
-Voglio dirti una cosa-
Marinette non capiva. 
- hai perso la lingua gattino ?- 
Lo vide inviare un altro messaggio.
- le mie parole potrebbero non sembrarti sincere quindi non parlerò fino a quando non sarò sicuro che mi crederai - 
Marinette stava per parlare e dire che si, gli credeva, quando Chat la interruppe e indicò di nuovo il cellulare. 
-Volevo dirti una cosa importante. Io ho chiuso con Ladybug, non ti ho baciata per scherzo. Lo volevo davvero -
A Marinette tremavano le mani. 
Arrivò un altro messaggio.
-se mi credi mi dai una possibilità ?-
mi dai una possibilità ? 
Lui chiedeva ?
Non si era accorto che era già completamente persa ? 
Marinette sorrise e abbandonó il cellulare. Si slanció verso di lui posandogli un bacio casto sulle labbra. 
Solo sfiorarsi niente di più, e poi lo strinse in un abbraccio. 
Lui si rilassò incredibilmente, ricambió l'abbraccio stringendola stretta e assorbendo il suo calore. 
Era davvero minuta tra le sue braccia. 
- grazie principessa- disse, parlando per la prima volta,  continuando a tenerla stretta. 
Poi di scatto, come ricordandosi di qualcosa, la allontanó sorridente. 
- Non sono così maleducato, ho portato qualcosa per farmi perdonare, l 'ho cercato tutto il pomeriggio e finalmente ho trovato la cosa giusta- 
- l'hai cercato per tutto il pomeriggio ? - 
Le parole di Alya sul tizio che diceva di aver visto Chat Noir le tornarono in mente e si appunto di chiederglielo ma i suoi pensieri cambiarono direttamente direzione non appena vide una scatolina rossa tra le mani di Chat Noir. 
Arrossì anche lei. 
-Cos'è? - chiede non del tutto sicura di volerlo sapere. 
-Un regalo per la mia principessa -
Con mani tremanti Marinette prese la scatoletta e la apri. 
Le mori il sorriso sulle labbra. 
Erano un paio di orecchini. 
- ti piacciono?- fece Chat Noir sorridendo felice.
Lei cerco di sforzarsi di non far trapelare nulla dalla sua espresione. 
- sono bellissimi-  disse ed era pure vero ma non poteva fare a meno di essere terrorizzata. 
- ho pensato che fossero perfetti per te, dai principessa noi gatti marchiamo il territorio, potresti indossarli e io saprò che stai pensando a me e sarò felice e saprò che sei la mia principessa, tutti guardandoli lo sapranno ...  - 
Marinette deglutì mentre lo guardava. 
Chat sembrava così diverso dal solito, insicuro e straparlava. E le stava donando degli orecchini. Perché proprio degli orecchini ? Come poteva accettare il suo regalo e promettergli di indossarli quando non poteva ? 
Avrebbe tanto voluto l'aiuto di Tikki ... che negli ultimi giorni sentiva distante. 
Se avesse indossato altri orecchini poteva metterla in pericolo ? 
Perché doveva pensare sempre agli altri ? Chat Noir era qui davanti a lei. 
Le stava donando il suo cuore insieme a quel regalo. 
Stava mettendo tutta la passione che aveva in quello che stava dicendo. 
- Chat - 
- principessa li indosserai ? Lo farai per me ? Solo allora capirò di essere stato perdonato - 
E lì Marinette cedette davanti a quegli immensi occhi verdi e dissi si con tutto quello che quel si comportava.

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Capitolo 18
*** Cosa vuoi che succeda? ***


Chat Noir stava aspettando sul suo balcone in attesa che lei indossasse il suo regalo. 
Degli orecchini. 
Bellissimi, per carità, dovevano anche valere parecchio ma il problema era proprio il fatto che fossero orecchini. 
Orecchini. Lei non poteva indossare altri orecchini. 
E questo era un grandissimo pasticcio. 
Enorme. 
Perché avrà già promesso a Chat che li avrebbe indossati. E non poteva. 
E adesso non sapeva che fare. 
Tikki invece lo sapeva benissimo, non doveva indossarli. 
Peccato che lei non aveva intenzione di ascoltarla, o meglio non poteva ormai aveva già promesso. 
- Marinette no- 
- se io non desidero che tu sparisca non sparirai, vero?  devo solo tenerli per qualche minuto?al massimo qualche ora- 
- qualche minuto è appena diventato qualche ora, Marinette no - 
- davvero non è una cosa fissa e solo per accontentarlo, io non voglio vederlo soffrire - 
- digli che non ti piacciono - 
- ma non è vero - 
- non deve essere vero- 
- non voglio mentirgli  - "più di quanto non stia già facendo " aggiunse nella sua mente ma Tikki parve capirlo benissimo senza bisogno che esprimesse quel pensiero a parole. 
- è pericoloso separarsi dal miracolus Marinette - 
- sarà per pochissimo tempo, te lo giuro, ti prego fidati di me per una volta- . Questo lo disse ad alta voce e il suo tono non poté nascondere il rancore accumulato in tutti quei giorni di silenzi. 
Tikki la guardò malissimo ma si trattenne dal continuare la discussione. 
In fondo si sentiva in colpa. 
Rimase dentro casa, nascosta, ad osservare la sua protetta. Sul balcone poteva vedere Marinette felice che mostrava a Chat i suoi nuovi orecchini e Chat Noir che la guardava ... innamorato ? 
Voleva fermarli e dire che era tutto sbagliato che Marinette non poteva innamorarsi di Chat Noir dato che si era appena disintossicata da Adrien e che lui doveva andarsene immediatamente. Ma intanto erano lì a ridere felici e a chiacchierare. 
Si senti impotente e frustrata quasi in collera con tutto il mondo. Plagg ... già, lui sapeva chi era Marinette, come aveva potuto permette al suo protetto di scegliere proprio degli orecchini come regalo ? 
Se non voleva fermarlo perché non l'aveva dirottato su una collana ? 
Capi che la sua rabbia era stupida e si sentì incredibilmente stanca e ... sola. Possibile che fossero tutti così irresponsabili? Perché non riuscivano a capire quanto stavano rischiando? Perché non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti senza infrangere le promesse che aveva fatto, e doveva passare sempre per la cattiva ? 
Triste, molto triste.
Guardò la ragazza salutare l'altro eroe e rientrare dentro casa con un sorriso ebete. 
Si affrettò ad andarle incontro. 
Lei sapeva quale era il suo dovere e lo avrebbe fatto. 
- bene adesso rimettiti i tuoi orecchini - disse con tono perentorio.
- mi h detto che domani verrà nella mia scuola - 
- Marinette gli orecchini, per favore - 
- vuole vedermi con gli orecchini addosso in mezzo agli altri - 
Tikki impallidì.
- non hai detto si, vero ? - 
La ragazza la guardò con sguardo colpevole. 

La discussione che ne seguì durò praticamente tutta la notte con una pausa di un paio d'ore per riposare  e proseguì come se non si fosse mai interrotta la mattina dopo. 
-Ma non potrai trasformarti -
-Ti avrò con me e metterò gli orecchini in borsa - 
- in borsa ? E se li perdi ? Cosa succederà se li perdi e li trova qualcun altro ? - 
- starò super attenta, in una scatola e poi nella borsa. Cerniera chiusa e borsa a tracolla, impossibile perderli. E poi Chat Noir ha detto che verrà a trovarmi , se succede qualcosa ci sarà lui - 
- Chat noir non può purificare Gli akuma, hai presente ? - 
- Sarà tutto sotto controllo , te lo giuro, e poi non voglio deluderlo , lui ha rinunciato a Ladybug per me - 
Stavano ripetendo le stesse frasi da un sacco di tempo. 
Tikki sapeva che non avrebbe vinto questa discussione ma aveva un presentimento pessimo. 
- e se per caso ti trovassi in difficoltà ? - 
Sussurro ancora mentre camminavano verso la scuola
- orecchini nella borsa- ripeté per l'ennesima volta Marinette, decisa a non cedere.
- si ma se non potessi prendere la tua borsa? - 
- non mi separerò mai da lei, nemmeno sotto tortura- 
Tikki non sembrava per niente convinta. 
Sembró rifletterci molto, Poi con uno sforzo immane la chiamó. 
- Marinette ascoltami, so che non succederà mai , non deve succedere, ma se succede sappi che solo Ladybug può purificare una akuma, e tu sei Ladybug con o senza miracolus, questo significa che .. - 
- tikki nasconditi - sussurrò velocemente Marinette nascondendola. 
L'arrivo inatteso di Alya interruppe ogni possibile conversazione. 
Anche una importante come quella. 
 

Le due ragazze si salutarono e presero a chiacchierare. O meglio Alya stava parlando in maniera accesa e arrabbiata del suo rivale blogger, cosa che faceva ormai ininterrottamente dal giorno precedente. 
Arrivarono in classe che la situazione non era cambiata ed era ancora immersa nella dio invettiva contro quel tipo sconosciuto. Marinette provava per lui un po' di compassione. 
- io ho mandato un altro appello a tutti i miei follower , bisogna scovare questo impostore e fargli subito un discorsetto. - 
- quale discorsetto ? Gli vuoi fare una ramanzina perché vuole rimanere anonimo? - 
- Marinette non capisci ! Dopo la dichiarazione di ieri ci vuole come minimo un discorsetto ! Era una vera e propria minaccia. Ha detto che ha in serbo uno scoop uno di quelli davvero grossi . Forse li ha seguiti e ha scoperto le loro identità segrete, devo assolutamente scoprire chi è e fermarlo prima che succeda un disastro . E per questo ho chiesto ai .. - 
- ai tuoi follower di aiutarti a trovare delle tracce digitali, si lo avevo già sentito . Stai ripetendo di nuovo le cose Alya - 
- si ma tu non mi sei molto di aiuto , non mi stai ascoltando per bene - 
- in che senso ? -
- come in che senso ? Ti guardi intorno chi stai cercando ? - fece Alya sospettosa. 
Marinette arrossì leggermente e per il nervosismo si aggiusti le codine senza accorgersene. 
Fu in quel momento che Alya li notò. 
- Marinette ? -
- si ? - 
-Hai cambiato orecchini ? - 
- eh? In che senso ? - 
- nel senso che questi sono wow ...brillano tantissimo - 
- ah questi ... si, sono nuovi - 
- sono eccezionali, dove li hai comprati ? Devono esserti costati una fortuna! - 
- tu credi ? A dire il vero non lo so - 
- che significa non lo so ? - 
- significa che non lo ho comprati io, sono beh ecco , un regalo - 
- un regalo? -
- si.. - 
- e di chi ? - 
Marinette sorrise e si portò una mano alla bocca facendo finta di chiudere una cerniera invisibile per serrarsi le labbra. 
- se.gre.to - 
Alya e Marinette cominciarono a litigare ridacchiando. 
Adrien seduto al banco davanti aveva sentito stralci di conversazione e non poteva fare a meno di sorridere come un idiota. 
Marinette che sorrideva era bellissima. 
Marinette che indossava i suoi orecchini era bellissima. 
Marinette che arrossiva poi, era qualcosa di incredibile. 
E riusciva sempre a tirargli su il morale, anche quando non faceva niente come in questo momento. 
Quella mattina aveva litigato di nuovo con Plagg, di nuovo senza capirne il motivo. Questa volta il problema erano gli orecchini, sosteneva che regalare degli orecchini a Marinette fosse la cosa più stupida che potesse fare. 
Ma lui la pensava diversamente. Le stavano davvero bene. 
Di nascosto prese un foglietto che aveva preparato e lo infiló nel quaderno della sua compagna di classe. 
Le aveva scritto un messaggio come Chat Noir . Qualcosa di semplice" begli orecchini! Chat "
Ma era sicuro che sarebbe stato apprezzato. 
Il sospiro mozzato e il "Marinette fammi vedere quel biglietto " sussurrato non troppo piano da Alya fu il segnale che il biglietto era stato trovato e apprezzato. 
Stava andando tutto meravigliosamente.
L'arrivo della professoressa seguita dal vicepreside però fece finire la discussione tra le ragazze.
- ragazzi un momento di attenzione, adesso ci recheremo tutti nell'atrio per assistere all'incontro sulle norme di sicurezza e simulare un' evacuazione, lasciate i vostri zaini o borse sul tavolo e seguite il vice preside- 
Signorina Dupang, signorino Agreste aprite la fila. 
Marinette per poco non sbiancó. 
La prova di evacuazione adesso, in questo preciso momento senza borse? 
- Ehm posso portarmi la borsa professoressa ? Ho ehm delle cose molto personali- 
- che saranno perfettamente al sicuro nella sua borsa . Faccia quello che le ho detto signorina. - rispose il vicepreside facendo intendere benissimo che la frase continuava con " altrimenti saranno guai". 
Non voleva essere espulsa o finire nei guai, come lo avrebbe spiegato ai suoi ? " scusate non volevo separarmi dalla borsa perché ... perché ... perché me l'ha detto l'oroscopo? " 
Non avrebbe funzionato. 
E lei era già nei guai. 
Con orrore Marinette si allontanò dall'aula lasciando i suoi orecchini nella sua borsa. 
" solo per qualche minuto" pensó " non poteva succedere nulla in questi minuti vero ?"
Poteva immaginare le parolacce che le stava lanciando Tikki da dentro la giacca perché lei era nella giacca mente i suoi orecchini erano nella borsa. 
Sul tavolo. 
Sempre più distanti. 
"Rappresento la fortuna non può andare così male, devo essere così sfigata da beccare un attacco proprio in questo momento ? Davanti a tutta la scuola, senza i miei orecchini ? "  
Lo pensava mentre camminava e stava con le orecchie tese e in nervi a fior di pelle. Qualcuno di un' altra classe rotolo giù per le scarpe causando un boato e un forte risata. 
Lei non rise troppo nervosa, era alla ricerca della causa della sua caduta. 
Niente akuma, niente mostri, niente persone che tentavano di congelare, bruciare o distuggere il mondo. 
Solo un idiota che aveva spinto un compagno. 
Continuò a camminare al fianco di Adrien mentre guidava la sua classe nell'atrio. 
Niente rumori, boati, vetri infranti o segni nefasti. 
Si fermò insieme ai suoi compagni, altri li stavano raggiungendo. Quasi tutte le classi si erano riversate nell'atrio. 
Niente urla, pianti o grida di terrore. 
So una normale esercitazione antincendio. 
Stava per tirare un sospiro di sollievo quando sentì un forte rumore provenire dalla presidenza. 
Si voltarono tutti in quella direzione. 
Dopo il rumore non era successo nient'altro. 
- sarà quell'idiota del signor Duclaire , gli ho già detto che i suoi insegnamenti non sono più richiesti - fece il vicepreside con aria annoiata.
Poi però il rumore si ripetè di nuovo. 
E quello che probabilmente era il signor Duclaire uscì dalla presidenza ma non aveva più il suo solito aspetto. Era stato akumatizzato.

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Capitolo 19
*** sei forte, iu di quanto tu creda ***


- Marinette da questa parte, alya Nino seguiteci - disse Adrien facendo strada. In mezzo al panico generale aveva mantenuto una lucidità degna di un supereroe e stava cercando di condurre i suoi amici in un luogo sicuro.
Marinette si stava facendo trascinare in preda alla disperazione dal ragazzo biondo.
Senza che potesse in nessun modo opporsi Adrien l'aveva presa per un polso e aveva cominciato a trascinarla praticamente di peso verso solo lui sapeva dove.
In maniera assolutamente autoritaria aveva persino ordinato a Nino e Alya di seguirli mentre tutti stavano scappando in direzioni diverse in cerca di un riparo. 
- Adrien non tirarmi- 
- non puoi rimanere indietro è pericoloso dobbiamo trovare un riparo- 
- ehm.non potremmo tornare in classe ? - 
- stai scherzando ? È proprio la direzione da cui stiamo scappando, per di qua, Alya, Nino, tenete il passo, dobbiamo allontanarci il più possibile -
Era davvero risoluto e non aveva intenzione di lasciarla andare. 
Marinette guardava con aria disperata la sua classe allontanarsi sempre di più mentre l'ex insegnante ( che adesso assomigliava ad un giullare uscito da un opera di Hugó ) stava cantando in rima i numerosi modi in cui avrebbe potuto distruggere la scuola. 
La sua borsa ormai irraggiungibile. 
- Adrien io credo di dover proprio tornare in aula- 
- non se ne parla nemmeno per sogno, non ti lascerò in pericolo, pensiamo a ripararci, ci penseranno Ladybug e Chat Noir a quel tizio- fece deciso a non lasciarla andare. 
Marinette sperò con tutte le sue forze che Chat Noir arrivasse presto perché sicuramente Ladybug non sarebbe arrivata, almeno non finché Adrien Agreste avrebbe continuato a stritolare il polso di Marinette. 
Quando arrivarono in in aula vuota che per qualche motivo soddisfaceva Adrien, lui chiuse la porta alle sue spalle e Marinette realizzò con orrore che non esistevano altri modi per uscire da quella maledetta aula se la porta era bloccata. 
Una piccola gioia nella giornata, no? Proprio tutto male doveva andare ? Era sul punto di ridere istericamente per non cedere alla disperazione. Probabilmente l'avrebbero presa per pazza e l'avrebbero lasciata andare nell'aula. 
" o ti prego Adrien lasciamo andare " 
Magari se lo pensava più intensamente avrebbe funzionato. Doveva funzionare. Doveva uscire.
Ora che erano al riparo dentro quell'aula Adrien sembró rilassarsi. Fosse stata una situazione diversa Marinette si sarebbe interrogata sul motivo per cui il biondo aveva insistito per portarla in salvo e avrebbe quantomeno trovato strano il fatto che fra tutti proprio lei era stata l'unica ad essere stata portata in salvo " mano nella mano".
Ma al momento la testa di Marinette era tutta concentrata a trovare un modo per poter raggiungere la sua borsa e il suo miracolus. 
Adrien la guardò.
- io vado ad aiutare gli altri qui fuori, voi non vi azzardate ad uscire da qui. Nino, Alya mi raccomando, mi affido a voi, non deve uscire nessuno - 
Marinette vide la sua opportunità di fuga. 
- vado anch'io a dare una mano- 
- no tu rimani qui Marinette , hai sentito Adrien , qui saremo al sicuro , sembra sapere il fatto suo - fece Nino bloccandola.
Marinette lo guardò come se l'avesse appena pugnalata 33 volte.
Alya decise di intervenire ma non migliorò la situazione.
- si, in fondo Nino ha ragione, ci sarà Ladybug pronta a sistemare tutto ! Meglio aspettare e lasciare fare a loro - 
È proprio quello il punto , che Ladybug non c'è , penso Marinette disperata. 
Tutto il mondo si era coalizzata contro di lei. 
Doveva trovare una soluzione. 
Poteva picchiarli e metterli ko e poi scappare sfondando la porta e ... e no, non poteva.
Si sentiva nervosa e leggermente sudata per la preoccupazione di essere bloccata e non poter intervenire. Stava quasi per sentirsi male . 
Un momento... sentirsi male poteva essere un'idea. Fa niente se era un malore improvviso, spero con tutto il cuore di essere credibile.
Cominció ad inginocchiarsi e tenersi lo stomaco. Dopo un po' si mise pure una mano sulla bocca cominciando a fingere dei conati. 
- ragazzi mi viene da vomitare , oddio credo che la tensione mi abbia giocato un brutto scherzo, credo proprio che vomiterò qui in questo preciso momento proprio davanti a voi due - 
Nino ed Alya indietreggiarono immediatamente terrorizzati cercando di mettere più distanza possibile tra loro e l'amica e lasciando finalmente la porta libera. 
Ah, il vomito, l'ideale per mettere più distanza possibile tra te e le persone ...
Marinette continuò la sceneggiata il tempo di raggiungere la maniglia della porta e di abbassarla. 
- Mi dispiace davvero davvero tantissimo ecco lo sento di nuovo sto per vomitare devo scappare in bagno , scusate corro- 
Si chiuse la porta alle spalle e cerco di correre il più velocemente possibile verso la sua classe. 
Altri che per favore , la parola magica per uscire giro da qualsiasi situazione era " sto per vomitare " *

Mentre correva verso la sua classe Tikki uscì fuori dal suo nascondiglio con uno sguardo pieno di rimprovero, Marinette lo percepiva anche se non la stava guardando.
- ti prego Tikki non dire niente, sto andando a riprendere gli orecchini- 
Ma non appena arrivò davanti alla classe fu costretta a nascondersi di corsa dietro un angolo. Il giullare e Chat Noir( grazie al cielo almeno lui era arrivato ) stavano combattendo proprio davanti la porta della sua classe. Questo significava che non poteva avvicinarsi.
Quanto poteva essere sfortunata? 
- non ci posso credere - mormorò rivolta più a se stessa che a Tikki ma il kawami rispose lo stesso 
- cosa vuoi che succeda, vero ? Solo per qualche minuto, avró gli orecchini sempre con me ... ti sei resa conto che ti sei comportata in maniera assolutamente irresponsabile ? - 
Marinette accusó il colpo ma con troppa violenza. Non era disposta ad accettarlo. 
- me ne sono accorta non c'e bisogno che tu infierisca ancora di più, Marinette deve esistere solo per essere Ladybug perché lei nella realtà fa schifo, non è vero ? Per un piccolissima volta che ho voluto fare qualcosa per me , che ho pensato a me stessa prima di pensare a tutto il resto del mondo devo anche sentirmi i tuoi rimproveri ? Grazie tante Tikki ma mi dispiace avvisarti che mi sento già uno schifo da sola, il tuo contributo non peggiora le cose - 
La kwami rossa si zittì di colpo. 
Il gap tra Marinette e Ladybug non le era mai sembrato così grande come in questo momento. Non era reale ma più Marinette era convinta della sua esistenza più si sarebbe allargato a dismisura causando la distruzione di una delle due personalità. E Tikki non voleva. 
Capiva la sua sofferenza e voleva almeno aiutarla in questa situazione, per compensare quello che non aveva potuto fare quando la ragazza parlava di Adrien. 
Trasse un profondo respiro. 
- scusami Marinette non volevo infierire - 
- non fa niente , hai ragione senza quegli orecchini non valgo nulla, dobbiamo trovare il modo di recuperarli - 
- in realtà non è assolutamente vero, gli orecchini sono solo un mezzo ma sei tu e il tuo cuore la vera forza che anima Ladybug - 
- Tikki mi piacerebbe crederti in questo momento,ma per quanto io faccia finta di volerti credere senza quegli orecchini non posso né aiutare Chat Noir ne purificare l'akuma e nemmeno evocare il Luky Charm per rimettere a posto la scuola mezza distrutta - fece amareggiata la ragazza mentre adocchiava il combattimento da dietro la parete. 
- nemmeno questo che hai detto è vero- 
Marinette per la prima volta distolse lo sguardo dal combattimento per guardare la kwami. 
- in che senso ? - 
- nel senso che esiste una piccolissima possibilità ma è pericolosa. Pericolosissima. - 
- possibilità di fare cosa esattamente ? - 
- quello che ti ho detto prima non è una bugia, e nemmeno un modo di dire, sono la purezza del tuo cuore e la tua forza d'animo che alimentano i poteri di Ladybug. I miracolus sono solo un mezzo per esternare e concretizzare questi poteri, e noi kwami ci leghiamo ai miracolus per farvi consumare la nostra energia e non farvi consumare energia vitale. 
Però la forze magica scorre dentro ogni portatore. Se tu volessi Marinette potresti provare a purificare l'akuma senza trasformarti. -
- dici sul serio ? - 
- certo che sono seria! E sono serissima quando dico che è pericolosissimo. Non ci sarò io a fornirti energia sarai tu da sola. Tu e basta Marinette. Questo vuole dire che non consumerai la mia energia magica ma la tua energia vitale. Se esageri potresti addirittura morire! E non tentare di sminuire o sottovalutare la cosa, non è una soluzione definitiva nè la migliore , e solo in caso di emergenza, di estrema emergenza. 
Rimane sempre una condizione temporanea perché senza gli orecchini non avrai mai la forza per poter rimettere tutto a posto come dopo ogni purificazione, ne potrai evocare nessun oggetto magico. Per fare quello ti serve per forza la trasformazione. Però puoi comunque usare il potere della creazione e purificare gli akuma. Qualche portatrice prima di te è riuscita addirittura a curare qualche ferita e rimettere a posto almeno i danni più gravi ma ha rischiato la vita è io non ti permetterò di farlo quindi non ci pensare nemmeno. Ma se si tratta solo di purificare dovresti riuscirci senza rischiare troppo. Sei forte Marinette, più di quanto tu creda, anche senza essere Ladybug , e te lo direi anche se questa non fosse un'emergenza - 
- ma Tikki questa è in emergenza - 
- non lo sarebbe stata se tu mi avessi ascoltato ma in ogni caso dovrai lasciar fare tutto a Chat Noir e chiedergli di catturare l'akuma e di portartela - 
-si mi fido di lui , saprà sicuramente battere quel mostro poi gli dirò di .... aspetta ... non posso . Tikki non posso - 
- Marinette credimi puoi purificare anche senza trasformarti - 
-no Tikki non sto parlando di quello ! Io non posso parlare con Chat Noir mi riconoscerebbe ! Mi conosce anche da Marinette, capirà subito chi sono - 
- Marinette ti ho appena detto che potresti rischiare la vita e tu ti preoccupi di questo ? - 
Marinette scosse la testa in segno di assenso e mentre cercava di pensare ad una soluzione intravide qualcosa che le fece arrivare l'illuminazione.
- Tikki ho un'idea! -

 

* Percy Jackson docet

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Capitolo 20
*** Concentrazione ***


- Marinette ti sembra davvero una buona idea ? - fede Tikki molto scettica. 
Marinette scosse la testa vigorosamente in segno di assenso.  
Anche se nessuno vedendola conciata in quel modo avrebbe potuto dire che la sua fosse una buona idea. Per caso si era ricordata che nell'aula di chimica insegnanti e studenti lasciavano sparsi gli strumenti da lavoro che utilizzavano per il laboratorio. 
Quindi era molto facile procurarsi un camice, dei guanti di lattice e una mascherina protettiva. Cappello e sciarpa ,lasciate lì da qualcuno che  come lei  era stato costretto a lasciare l'aula di improvviso per l'esercitazione antincendio, sarebbero stati il tocco finale.
Le venne la genialità di mettersi tutta quella roba addosso per camuffarsi e poi avvicinarsi al suo collega supereroe. 
Tikki la guardava scioccata. Non capiva se era  molto coraggiosa o molto stupida. Non aveva fatto quasi nessun commento quando lei le aveva rivelato che poteva utilizzare i suoi poteri consumando energia vitale. No, la cosa che occupava completamente la sua mente era non farsi riconoscere da Chat Noir. Nessuna portatrice prima di lei aveva mai reagito così. 
Un sorriso le si formò sul piccolo viso. Marinette era davvero particolare e unica. La sua spensieratezza sarebbe stata il suo punto di forza.  
- ma si, può essere che funzionerà , andiamo - il suo buonumore sembró ridare energia alla ragazza che decisa si avvicinò al luogo del combattimento. Chat non sembrava in grosse difficoltà ma cominciava ad essere un po' stanco. Stava evitando gli attacchi, cercando di non coinvolgere nessuno dei ragazzi in incidenti fatali e , per quanto possibile, tentando di preservare la struttura della scuola intatta. Ma per il resto non osava liberare l'akuma perché non c'era nessuno per purificarla. Ogni tanto si guardava in giro segno inequivocabile che si stava chiedendo dove diavolo fosse finita Ladybug. 
"Resisti ancora un po' micetto"pensò Marinette mentre tentava di avvicinarsi il più velocemente possibile, senza dare nell'occhio ( cosa difficile dato il modo in cui era vestita.) Si posizionò nel punto più vicino possibile ai due avversari e speró con tutto il cuore che arrivasse presto la sua occasione per mettersi in contatto con Chat Noir. 
Per quella volta la fortuna fu della sua parte. 
Mentre stava schivando un attacco particolarmente insidioso, Chat fece una capriola all'indietro e scivolò molto vicino al punto in cui lei era nascosta. 
Senza indugiare Marinette allungó una mano coperta da un guanto e lo afferrò per il collo trascinandolo dietro l'angolo. Il gatto ci mise qualche frazione di secondo per capire cosa fosse successo, quel tanto che bastó alla ragazza per coprirli gli occhi con entrambe le mani. Chat Noir, seguendo il suo istinto, a quel gesto stava per reagire ma lei lo tenne stretto e lo supplicò 
- ti prego sta fermo, ascoltami è importante!-
Chat noir si bloccò non appena sentì la sua voce con ancora le sue mani poggiate su quelle dell'altra che gli coprivano gli occhi.
Marinette ebbe un secondo di panico. 
Aveva tentato di alterare la sua voce e indossava una mascherina che camuffava ulteriormente il suono. Nonostante questo Chat l'aveva riconosciuta? Speró con tutto il cuore di no ma non aveva tempo per accertarsene.
- Chat Noir ascoltami ti prego, sono Ladybug- 
- Ladybug? - disse sorpreso ma con un forte tono scettico nella voce. 
- devi credermi gattino, sono in borghese ma sono propio io - 
- come faccio a saperlo ? - fece quello quasi arrabbiato. 
Il suo cuore prese a battere forte. 
- la telefonata di ieri - fece atona, quasi sottovoce. Non voleva assolutamente tirare in ballo quello, ma non le era venuto in mente altro. Ci fu un silenzio assordante che duró un paio di secondi, stranissimo visto che a pochi metri da loro si stava ancora svolgendo il delirio. 
Dopo un momento per riflette Chat Noir rispose. 
- sei in ritardo- non era né un rimprovero ne una frase irritata ma una semplice constatazione. 
- non posso trasformarmi - fece senza giri di parole, cercava di mettere nel suo tono di voce tutta l'urgenza e la disperazione di quella situazione. Sperava con tutto il cuore che Chat capisse senza perdere tempo nel fare domande inutili a cui lei non poteva rispondere. 
- e per quale motiv... - 
- ti prego non girarti, e lasciamo spiegare. Non ho con me il mio miracolus, non posso diventare Ladybug, nè darti una mano in combattimento. Sono stata irresponsabile- 
- anche un po' idiota, mi mette di buon umore , sai ? Anche Ladybug può sbagliare - 
- guarda che è colpa tua - disse senza pensare rendendosi poi  conto di quello che aveva detto. 
- la telefonata !  Si infatti la telefonata di ieri mi ha ... lasciato ... mi ha distratto , ecco mi sono distratta e ho sbagliato - Chat Noir non poteva vederla ma era arrossita e stava balbettando. 
Sorrise, un po' compiaciuto per aver suscitato quelle reazioni nella compagna , un po' dispiaciuto per averla messa a disagio a quel modo. 
- e va bene vorrà dire che io tengo occupato gringoire mentre tu torni a casa a recuperare gli orecchini, ma vedi di fare molto velocemente altrimenti distruggerà tutta la scuola - 
- aspetta ho un idea migliore, sconfiggi il ... come l'hai chiamato ? - 
- gringoire, o clopin come preferisci ma essendo un poeta ho optato per il primo , non hai mai letto Notre Dame, vero ? - 
- stammi a sentire  per favore, sconfiggi gri.. lui e distruggi l'oggetto che contiene l'akuma - 
- ehm frena my lady, frena io non posso purificare gli akuma, se lo libero poi c'è il rischio di ritrovarci un esercito di ...- 
- no, non devi liberarla devi portarla qui - 
-qui ? Ma non hai appena detto che non puoi trasformarti ? - 
- si ma posso comunque purificare l'akuma, lo spero almeno , adesso non ho tempo per spiegarti ma tu devi fidarti di me. Posso farlo. Porta l'akuma qui e io la purificherò. Poi penseremo come ricostruire tutto- 
Chat Noir non capiva come potesse funzionare quel piano ma decise di fidarsi di lei. 
Disse semplicemente " ok " e cominció a darsi da fare.
Raggiunse la povera vittima e attiró la sua attenzione. 
Non ci volle molto prima che individuasse l'oggetto in cui l'akuma si era insidiato. 
Marinette si scoprì a fissarlo intensamente mentre combatteva e schivava, quasi faceva il tifo. 
Fu Tikki ad interromperla e a costringerla a distogliere lo sguardo. 
- Marinette stammi a sentire, se vuoi purificare l'akuma devi iniziare a concentrarti , devi iniziare adesso a concentrarti- 
- certo, capito. No aspetta , bugia non ho assolutamente capito, in che cosa devo concentrarmi? - 
Tikki scosse la testa. 
- comincia a sentire la tua energia scorrere, la tua forza vitale, pensa alle tue emozioni, tutto quello che stai provando in questo momento. - 
- in questo momento sono solo preoccupata per Chat - 
- e sei frustrata per non poterlo aiutare - 
- esatto - 
- cos'altro, Marinette? - 
- mi sento una stupida per non averti ascoltato- confessó con la testa china. 
- però non voglio fallire o deluderti di nuovo. Voglio impegnarmi, voglio combattere, voglio salvare i miei amici, posso farcela, so che posso. Guidami Tikki- 
- concentrati su quello che vuoi, sei forte Marinette te l'ho già detto. Le tue emozioni sono tutte energie positive, e la positività è in grado di creare -.
Marinette cercó di comprendere a fondo quelle parole. La prima volta che Tikki le aveva detto che poteva creare anche senza essere trasformata non l'aveva presa sul serio, aveva accettato solo perché voleva fare qualcosa. Ma ora che ci rifletteva, ora che ci stava realmente provando sentiva che poteva farlo davvero. Le aveva la forza per farlo, lo avrebbe fatto non solo per gli altri ma anche per lei stessa, non le risultava così estraneo creare, le sue mani disegnavano e cucivano, la sua mente fantasticava. In lei scorreva la creazione. Poteva farlo. 
- brava Marinette, così , adesso concentra tutta questa positività nelle tue mani. Userai quelle per purificare l'akuma. - 
Non sentiva nemmeno più il caos del combattimento, ogni suo muscolo ogni suo nervo era concentrato per gestire i suoi pensieri, la sua energia. 
Sentiva formicolare la punta delle dita. 
Si sentiva viva e carica, era solo in attesa. 
Chiuse gli occhi per mantenere la concentrazione più alta. Era accaldata e sentiva il suo kwami girarle intorno anche lei concentratissima. 
Fu come un segnale l'urlo di Chat Noir che con il suo cataclisma aveva appena distrutto qualcosa e liberato l'akuma. 
Spalancò gli occhi. 
Era pronta. 
- Tikki ti dimostrerò che la tua fiducia in me è ben riposta-

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Capitolo 21
*** Effetti collaterali ***


Chat sorrise soddisfatto mentre il povero professore ritornava alle sue sembianze attuali. C'è l'aveva fatta e tutto da solo. Ora doveva solo catturare l'akuma e portarlo da Ladybug. Qualcosa interruppe la sua concentrazione. Non molto lontano dalla sua classe un pezzo di soffitto era crollato causando un boato e varie urla da parte degli studenti che stavano assistendo allo scontro. 
Il suo cuore prese ad accelerare. Si sentiva inquieto. Aveva lasciato Marinette da sola. 
Da sola in una stanza. 
E non sapeva se il soffitto di quella stanza era ancora integro. 
Certo, c'erano Nino e Alya con lei ma sicuramente non avrebbero potuto fare molto se il soffitto fosse crollato loro in testa. 
Aveva cercato di non pensarci durante il combattimento, di tenere alta la concentrazione e attendere l'arrivo di Ladybug.
Lei poteva rimettere tutto a posto. Non si era mai reso conto di quanti danni all'ambiente e alle persone si creavano durante uno scontro. Lui aveva il potere di distruggere e la distruzione è caos. Non era compito suo tenere l'ordine, non si era mai realmente fermato a riflettere prima di allora su questo. 
Poi però aveva scoperto che Ladybug non sarebbe arrivata, o meglio era lì ma non poteva aiutarlo. 
E tutto era diventato strano, per la prima volta si era ritrovato a pensare come doveva combattere per evitare di aggravare i danni all'edificio,  perché non sapeva quando Ladybug avrebbe potuto ripararli. Si era ritrovato a guardarsi intorno mentre combatteva, per tenere d'occhio la gente nascosta ed assicurarsi che non fosse in pericolo imminente e rimanesse al sicuro. 
Non aveva mai riflettuto su questo perché non era mai stato il suo compito. Probabilmente Ladybug era sempre così seria perché doveva tenere sotto controllo tutte queste cose. 
In più stava combattendo con il cuore pesante perché era preoccupato per Marinette. Nemmeno questo gli era mai capitato, essere così preoccupato per qualcuno. 
Tornó a concentrarsi sulla farfalla nera che stava svolazzando lì vicino. 
Non aveva capito cosa poteva o doveva fare Ladybug ma aveva fiducia in lei. Se aveva detto che poteva purificare l'akuma anche non trasformata allora le credeva. 
Con un balzo rapidissimo afferro al volo la farfalla stringendola tra le mani mentre con apprensione sempre maggiore si rendeva conto che l'edificio scolastico era pieno di crepe e di pezzi pericolanti ovunque. 
Marinette. 
Voleva sapere come stava. 
Aveva l'akuma stretto tra le mani e la stava portando da Ladybug. 
Si avvicinò all'angolo in cui l'aveva lasciata prima, non lo superò ma chiamo la ragazza. 
- Ladybug? - 
- ci sono - 
- ecco ti ho portatori l'akuma come mi hai chiesto - fece allungando la mano con dentro stretta la farfalla. 
Vide Le mani della ragazza uscire fuori dall'angolo in cui era nascosta. Non indossava più i guanti di lattice. Erano delle semplici mani femminili, minute. A chi potevano appartenere ? Non poteva riconoscere qualcuno semplicemente guardando le mani. Per un momento gli ritornó addosso la curiosità. Bastava sporgersi leggermente e avrebbe saputo, avrebbe capito ... 
Sentì un altro rumore, segno che qualcos'altro era crollato. 
Marinette. 
Non avrebbe fatto di nuovo lo stesso errore. 
- Ladybug io vado a controllare la situazione e a verificare che nessuno sia in pericolo, tu ce la fai ? - 
- certamente, fidati di me Chat e vai a fare il tuo dovere - disse con voce sicura la ragazza dall'altra parte. 
Riguardo quelle mani che con certezza si strinsero attorno alla farfalla. Le sarebbe successo qualcosa se avesse afferrato l'akuma senza la protezione della tuta ? Quel pensiero lo indusse ad esitare per un momento ma la stretta salda della ragazza gli infuse coraggio. 
Lei era Ladybug dopotutto, se la sarebbe cavata. Lui doveva pensare a chi non poteva cavarsela da solo. Doveva andare da Marinette. 
- Buona fortuna mylady, fai in fretta abbiamo tutti bisogno di te - disse lasciando definitivamente la farfalla nelle mani della ragazza e allontanandosi verso l'aula dove aveva lasciato i suoi amici. 
Marinette intanto stringeva la farfalla tra le sue mani. Era calda e tentava di scappare, ma lei la stringeva forte. Sentiva un leggero formicolio propagarsi nel punto in cui le ali toccavano la sua pelle. 
Era strano. Poteva sentire i sentimenti negativi provenire da quella minuscola creatura, poteva quasi condividerli. 
Rabbia, frustrazione, sensazione di ingiustizia, nessuno mi capisce, tutti mi odiano. Li odierò anche io, posso anche odiare, lo devono capire, se ne accorgeranno , se ne pentiranno, non devono assolutamente sottovalutare ... 
- Marinette ti prego concentrati, non farti sopraffare! - fece Tikki con voce allarmata. 
Marinette scosse la testa vigorosamente. 
Quei pensieri avevano assalito la sua mente come un fiume, l'avevano travolta. 
Ma lei si era concentrata, lei sapeva per cosa stava lottando ed era più forte. 
La voglia di proteggere gli altri, la fiducia, l'amicizia, tutto questo era più importante di un torto subito. Non si poteva cedere alla rabbia, non si doveva usare gli altri come sfogo per le proprie frustrazioni. Non solo non era giusto ma era dannoso per se stessi. Dopo la rabbia non rimaneva nulla se non il senso di vuoto e disperazione. Bisognava reagire bisognava costruire, e usare le brutte esperienze come punto di partenza. 
Marinette infuse tutte le sue emozioni e i suoi pensieri indirizzandoli nella sue mani. Si concentrò come se stesse convincendo l'akuma o se stessa che era quello il modo giusto di reagire. E ci credeva davvero. 
La farfalla reagì alle sue emozioni e cominciò a purificarsi. 
Lentamente, molto più lentamente di quanto fosse abituata, vide le piccole ali della creatura diventare di un bianco lucente. Quel cambiamento le indusse un'altra scarica di adrenalina e le diede ancora più forza. 
Sentiva l'energia provenire da lei e ben presto l'akuma era completamente bianco e lucente. 
- adesso non farai più danni piccola farfallina , puoi andare , ciao ciao - disse soddisfatta mente un sorriso si formava sul suo volto. 
Tikki la guardava ricolma d'orgoglio. 
- sei stata grande Marinette, sono veramente fiera di te - fece quasi con le lacrime agli occhi. 
Marinette la guardò sorridente mentre pian piano si stava spogliando del suo travestimento di fortuna. 
Per la prima volta dopo quasi una settimana si sentiva così vicina e in sintonia  con Tikki  e voleva abbracciarla. Tolto sciarpa e camice fece per alzarsi in piedi pronta ad entrare in azione. 
- avanti Marinette adesso recupera gli orecchini e andiamo a sistemare la situazione prima che qui crollo tutto - 
La ragazza era pronta a rispondere ma quando provó a farlo capì subito che c'era qualcosa che non andava. 
Aveva provato a stracciarsi dal muro e ad iniziare a correre ma le gambe non avevano obbedito ai suoi comandi, anzi per qualche motivo ignoto si stavano rifiutando di sostenere il peso del suo corpo. 
Cadde rovinosamente di ginocchia per terra e dovette aiutarsi con le mani per non sbattere anche la faccia sul pavimento. 
Fu lì che notò la seconda cosa che non andava. 
Un dolore lancinante e insopportabile si stava pian piano propagando dai palmi delle sue mani e stava risalendo tutte le braccia fino a ficcarsi dritto nel cervello. 
Staccó le mani dal pavimento quasi scottata e poggió la schiena al muro per trovare un supporto che il suo corpo non le dava. 
Fissò i suoi palmi inorridita. Sembravano ustionati e coperti di bolle. Si chiedeva come mai non stessero sanguinando. 
Cercó di inviare  un altro comando di movimento al suo corpo ma quello non reagiva. Si sentiva completamente senza energia. 
Una volta aveva provato una sensazione del genere dopo aver bevuto una bevanda energetica super concentrata. 
Aveva provato una sensazione di euforia e si era sentita invincibile per un paio d'ore, ma subito dopo si era trasformata in uno zombie con energia prosciugata . Ecco la sensazione era simile solo amplificata di cento volte. 
Il problema principale era che la sua mente era lucidissima ma il suo corpo non rispondeva agli stimoli. 
Il dolore alle mani era tutta un'altra storia. 
Guardó Tikki in panico e lei ricambió con uno sguardo preoccupato . 
- Marinette stai bene? - 
La sua non risposta fu per il kwami una risposta più che eloquente. 
Si avvicinò per studiare la situazione partendo dalla fonte principale di dolore, le mani. 
Si allontanò un secondo senza dire niente e ritorno praticamente quasi subito con un fazzoletto bagnato che le poso sulle mani. 
Marinette mugugnó provando una sensazione di sollievo unita ad una persistente di fastidio. 
- Tikki,  il mio corpo non risponde, le mani posso capirlo ma non riesco a. ... Muovermi - 
Tikki la fissò triste
 - è, normale Marinette, te l'avevo detto che era pericoloso. Hai consumato energia vitale, sono gli effetti collaterali - 
Marinette la fissò confusa. 
Effetti collaterali, non aveva pensato che potevano essere così devastanti. Non aveva provato quasi niente mentre purificava l'akuma e adesso si ritrovava esausta con le mani inutilizzabili e praticamente incapace di muoversi. 
- rimani qui a riposare, devi recuperare le energie, Chat Noir metterà in salvo gli studenti ma tu adesso non riesci a muoverti quindi non ...- 
Le parole del kwami rosso furono interrotte da un altro crollo improvviso. 
E lì  Marinette capì che non aveva il tempo per riposare o recuperare le energie. Aveva sbagliato e doveva fare di tutto per rimediare. 
Doveva recuperare i suoi orecchini e trasformarsi. 
- niente recupero, dobbiamo fare in fretta aiutami Tikki - 
- Marinette non riesci a muoverti! - 
- devo solo arrivare alla classe giusto ? Poi una volta trasformata staró meglio, avrò la tua energia a disposizione, dico bene ?- 
Tikki annuì. 
- benissimo, allora devi solo aiutarmi a trascinarmi fino all'aula, avanti non perdiamo tempo! - 
E con uno sforzo immane , sostenuta da Tikki, ignorando il dolore alle mani e costringendo le gambe almeno a strisciare per terrra arrivò nella sua aula e recuperó la scatoletta con dentro i suoi orecchini, il suo miracolus. 
Quando finalmente gridó " Tikki trasformami " le sembrava che fosse passato un secolo.

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Capitolo 22
*** Dov’è Marinette? ***


Chat Noir si era diretto subito nell'aula dove aveva lasciato Marinette, Nino e Alya.
Nonostante la situazione non fosse più tragica l'entità dei danni la rendeva ancora estremamente pericolosa.
La prima cosa di cui si accorse con orrore era che la porta dell'aula dove erano rifugiati i suoi amici era aperta. La seconda cosa che notò fu l'aula vuota.
Con uno scatto si mise a cercare disperatamente i suoi amici e quando li notò grazie alla chioma di Alya si sentì così sollevato che quasi di dimenticó di essere Chat Noir e stava per chiamarli a gran voce.
Alya e Nino stavano cercando di risollevare un armadietto scolastico caduto per terra che ostruiva il passaggio occupando tutto il corridoio. Decise di avvicinarsi e andare a dargli una mano.
Fu quando si avvicinò a loro che capì la terza cosa che non andava.
Marinette non c'era.
- oh Chat Noir sei qui , ma la battaglia è finita ? -
- dov'è Marinette? -
Forse doveva essere stato troppo brusco perché Nino lo guardò davvero stranito senza rispondere, cosa che gli stava facendo perdere la pazienza. Aveva dato loro un compito , proteggere Marinette, e non lo avevano fatto.
Ci pensó Alya a rispondere non notando il tono non certo calmo del supereroe parigino.
- Marinette non si è sentita bene, stava per vomitare ed è corsa in bagno -
- e perche non l'avete seguita? - fece sempre più arrabbiato.
- in bagno? Nino non credo possa entrare nel bagno delle ragazze e poi abbiamo avuto problemi più urgenti - fece indicando l'armadietto.
L'armadietto non gli sembrava cosi urgente ma si rese conto che dietro c'erano un paio di ragazzini del primo anno spaventatissimi che si rifiutavano di muoversi.
Cercò di calmare i nervi e diede una mano ai due ragazzi a spostare l'armadietto. Prima quello poi sarebbe andato in bagno a vedere che fine aveva fatto Marinette. Doveva essere ottimista. il bagno delle ragazze era ben distante da quell'area pericolante, probabilmente Marinette era al sicuro.
I due ragazzini del primo anno scapparono via terrorizzati non appena il corridoio fu libero, mentre Alya e Nino ringraziarono Chat.
- prego, vado a recuperare Marinette e a controllare che stia bene -
-aspetta, perchè è tutto ancora così? la battaglia è finita? -
- si ma la situazione rimarrà così ancora per un po' -
-come per un po'? - fece Alya allarmata fermando il supereroe per un braccio.
Adrien fu seriamente tentato di scacciarla in malomodo ma non poteva rischiare di farle del male, quando era trasformato la sua forza era superiore alla media.
Ma perchè lo stava trattenendo ?Lui voleva andare da Marinette!
-quanto dura questo "po' " ? di solito Ladybug riesce sempre a ... -
- Ladybug non c'è. quindi la situazione rimarrà così ancora per un po' di tempo - fece liberando il braccio dalla stretta dell'amica.
Alya rimase sbalordita.
- come Ladybug non c'è? è impossibile ? avete litigato? perchè lei non c'è? - continuava ad urlare mentre seguiva il gatto che ormai si stava allontana diretto verso i bagni.
Fu il grido " Alya attenzione " di Nino che lo costrinse a girarsi e a reagire ancora prima di capire effettivamente la situazione.
Un muro stava crollando addosso all'amica, l'avrebbe schiacciata sicuramente se lui non si fosse frapposto tra il corpo della ragazza e il suddetto muro.
E mentre tentava di opporre resistenza caricandosi il peso del muro sulle spalle si diceva che doveva essere proprio sfortunato, il degno rappresentante della sfortuna se persino le pareti gli impedivano di andare dalla ragazza che amava.


********************************************************************************


Marinette si era trasformata e adesso stava correndo verso la direzione in cui era sicura si trovasse Chat Noir.
Aveva la forza per camminare, quasi correre ma non sapeva quanto sarebbe durata quella sensazione. Le sembrava solo un fuoco passeggero, l'ultima scintilla prima del definitivo black out.
Quando arrivò vide Chat noir che intimava ad Alya di allontanarsi mentre lui tentava di reggere il peso di un muro che stava crollando.
Senza esitare invocò il suo Lucky Charm e aspettò che l'oggetto in grado di risolvere la situazione gli cadesse letteralmente tra le mani. Quando le apparve una grossa palla per yoga, una di quelle che si usa in palestra per fare esercizi, capì subito come utilizzarlo.
- Chat al mio segnale lascialo cadere - urlò facendosi notare dal compagno e lanciando il pallone.
Il gatto che la vide fece un sorriso stiracchiato , chiaramente forzato dal fatto che stava perdendo la sua lotta contro il muro e la gravità. Capì il piano della coccinella non appena vide il pallone di gomma e senza neanche aspettare il segnale lasciò andare il peso del muro non appena la palla si trovo sotto di lui.
Grazie alla forza elastica della gomma il muro rimbalzò indietro quel tanto che servi a Chat per mettere in salvo se stesso e Alya.
Nonostante lo scampato pericolo il suo unico pensiero fu che ora che c'era Lady bug poteva finalmente lasciarla e andare da Marinette.
Peccato che vide Ladybug crollare il ginocchio davanti ai suoi occhi.

che giornata infinita!

Non poteva lasciarla così anche perchè NON sapeva cosa diavolo avesse fatto per purificare l'akuma mentre non trasformata.

Quella fu forse la prima volta che odiò il fatto di essere un supereroe, non voleva avere doveri, voleva semplicemente andare da Marinette. Ladybug era forte, poteva rialzarsi, ma poteva anche non farlo. Il senso del dovere adesso gli imponeva di aiutare la ragazza.
La ragazza... già ... anche lei infondo era solo una ragazza, e in questo momento aveva bisogno di aiuto. In fondo , per quando ne sapeva, Marinette stava bene, poteva anche aspettare.
Cercò di convincersene mentre riprendeva il pallone di gomma e si avvicinava alla sua compagna.
- tutto ok ? - chiese preoccupato. adesso che le era più vicino poteva vedere chiaramente i segni della stanchezza sul suo viso. Ladybug fece una smorfia e preferì non rispondere.
Prese il pallone con un sforzo immane per non mostrare il bruciore alla mani e senza nemmeno alzarsi da terra ( non ne aveva la forza) lo lanciò in aria gridando "Miracolus Ladybug".
Finalmente pian piano tutti i danni a cose e persone parvero ripararsi.
Chat sapeva benissimo che anche se Marinette fosse stata ferita, a questo punto doveva essersi ripresa del tutto grazie al potere di Ladybug e indugiò nell'osservare come il potere della creazione rimetteva le cose a nuovo.
Si voltò raggiante verso la compagna per ringraziarla prima di dirigersi ( finalmente ) da Marinette quando la vide ancora a terra. Ebbe un moto di tenerezza nel pensare a quanto fosse stremata, aveva combattuto non essendo trasformata e aveva corso per recuperare gli orecchini e poi tornare indietro.
Con un sorriso dolce le porse la mano per aiutarla ad alzarsi, mano che la ragazza accettò volentieri.

Quando la strinse però il viso di lei si trasmutò in una smorfia di dolore e la ritrasse alla velocità della luce portandosela vicino al viso e stringendo gli occhi.

Chat per un momento si spaventò.
- Ladybag cosa ... -
- lasciami, non mi toccare ... mi alzo da sola - fece con voce chiaramente sofferente.
Tentò di rimettersi in piedi senza fare leva sulla mani ma ricadde nuovamente in ginocchio.
Fu allora, quando vide il suo viso sofferente e gli occhi lucidi che chat Noir la sollevò di peso e la portò via.
Quando arrivarono in un corridoio vuoto la poso dolcemente sul pavimento.
Lei si teneva stretta le mani cercando di non lamentarsi ma era chiaro che stava soffrendo.
- Ladybug , cosa è successo? -
- niente, sto bene-
- non mi mentire - fece il ragazzo rendendo più salda la stretta sulle sue spalle.
Lei inspirò profondamente come per riprendere aria.
- ho dovuto purificare l'akuma senza la trasformazione e ora sono senza energie. per questo non riesco a stare in piedi, è solo questo , giuro -
Chat chiaramente non le credeva visto che c'era un evidente problema alle mani, ma decise di affrontare una cosa per volta.
- ho capito , e cosa ti serve ? cosa fai per recuperare energia ? -
- non lo so - fece lei confusa, era sempre più stordita dal dolore alle mani. non riusciva a pensare.
- il tuo kwami. cosa mangia per riprendersi? formaggio ? - chiese speranzoso, lui aveva una scorta di formaggio a disposizione, se era solo quello poteva procurargliene quanto voleva.
- eh? formaggio ? no, dolci! mangia dolci tipo biscotti , cioccolata ... -
Per un momento si sentì profondamente invidioso, Plagg mangiava formaggio puzzolente e invece il suo kwami dolci e cioccolata? che profonda ingiustizia.
In ogni caso annuì e ordinò alla ragazza di rimanere li, mentre lui andava a cercare qualcosa di dolce da mangiare.
Recuperò un cornetto dalla mensa interna della scuola ma quando tornò non trovò nessuno ad aspettarlo, solo un biglietto che riportava queste parole.

"mi dispiace per come mi sono comportata gattino, per averti fatto preoccupare. Io me la caverò da sola, appena mangio e riprendo energia sarò come nuova.
Non ti devi affaticare per me, oggi hai già fatto troppo e sono fiera di te. Stammi bene.
Con affetto Ladybug "

Chat noir lo accartocciò e annullò la trasformazione offeso. Anzi , per dispetto addentò il cornetto, finendolo in due soli bocconi.




chiedo venia , la storia continua mi sono dimenticata di aggiornarla qui. lapidatemi.

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Capitolo 23
*** marinette è ...? ***


Adrien nel bagno maschile della scuola annullò la sua trasformazione. Continuava a masticare imbronciato il suo cornetto. 
Plagg intanto gli svolazzava intorno reclamando formaggio. Questa volta era veramente esausto anche lui. Ne erano successe di tutti i colori e si sentiva inquieto esattamente come lo era Adrien ma per motivi differenti. Stava pensando a Tikki e alla portatrice del miracolus della coccinella, a cosa le aveva rivelato , a cosa aveva combinato Adrien regalando quel paio di orecchini. Era arrabbiato, voleva rimproverarlo e al tempo stesso consolarlo, una serie di emozioni contrastanti che lo stremavano. Era di cattivo umore.
Adrien finito di masticare scosse la testa come per riordinare le idee.
- Ladybug è stata davvero molto maleducata, e irresponsabile e io non sono riuscito ad andare da Marinette, ed è tutto incasinato. Ah, e sono offeso con te perchè tu mangi formaggio e l'altro esserino mangia biscotti, ti pare una cosa equa? Voglio proprio capire perchè quella se n'è andata, io che stavo facendo di tutto per aiutarla. E lei ? Mi pianta in asso, come se non servissi a niente.
Plagg lo guardò di malo modo.

- genio, la tua trasformazione stava finendo, non te ne sei accorto? E  se non avesse voluto costringerti a trasformarti davanti a lei ? non caricare di responsabilità quella ragazza solo perchè non sai dove si trovi la tua bella in questo momento. -

Adrien si imbronciò ancora di più perchè Plagg aveva ragione.

- bhe in ogni caso avrebbe potuto dirlo. Parlare aiuta. E comunque lei non centra niente in questo momento .-

- Ceeeeerto , non sei frustrato per non averla ancora vista , vero? - disse Plagg svolazzandogli intorno.

Adrien lo scacciò in malo modo , anche più forte del previsto facendolo rotolare fuori dalla porta del bagno.
Scuotendo la testa stordito e sbattendo per terra la coda Plagg sbuffò arrabbiato.

- vediamo di stare più attento, ragazzino!-

-Scusa Plagg non l'ho fatto apposta!-

- Ah no? -

- Ok si, l'ho fatto apposta, ma non volevo spazzati via! è vero sono preoccupato per lei e vorrei andare a vedere come sta , adesso mi ritrasformo e.. -

- non hai capito nulla! tu non mi reinfilerai in quell'anello solo perchè non hai il coraggio di affrontarla senza diventare Chat Noir! -

- Plagg! Vuoi abbassare la voce ?! - fece Adrien preoccupato mentre con discrezione chiudeva la porta del bagno.

- Io non ti aiuterò. Rifletti su quello che fai, Ladybug ha rischiato la vita per purificare un akuma anche non essendo trasformata e tu ti rifiuti di parlare ad una ragazza se non lo sei? Fai l'uomo Adrien! -

-E va bene, ho capito l'antifona, smettila di insultarmi, ho capito! aspetta, che vuol dire ha rischiato la vita? -

- Pensi che sia normale e indolore purificare gli akuma senza trasformazione? non sarà solo stremata, come minimo avrà qualche effetto collaterale se riesce ancora a stare in piedi.-

-Sul serio? -

La faccia seria del kwami fu una risposa sufficiente.

- Certo non puoi dire che non sia stato in parte colpa sua, ha lasciato il suo miracolus a casa, come si fa a separarsi dal miracolus? è davvero irresponsabil..-

Adrien non finì mai la frase perchè una saponetta gli arrivò dritta in testa.
Plagg lo guardava quasi furioso.

- posso sapere per cos'era questo? -

- per la tua stupidità! -

- perchè scusa? non sono io quello che si è separato dal proprio miracolus !-

- sei così stupido che non riesci a capire che è stata colpa tua! -

Adrien lo guardò super confuso.

- eh ? -
-eh- 
- che cosa vuoi dire ? - 
- che lo devi capire da solo - disse e si infilò nella tasca del ragazzo serrando gli occhi e fingendo (palesemente) di dormire. 
Adrien confuso, nervoso e indispettito si diresse in classe a cercare finalmente Marinette. 
Quando arrivò vide Alya e Nino venirgli incontro e spiegargli ( di nuovo, ma loro non potevano saperlo ) che Marinette si era sentita male ed era corsa in bagno. 
Qualche secondo dopo il racconto della ragazza si interruppe e la sua faccio si riempì di gioia .
-Marinette!!! - disse correndo incontro all'amica che era appena apparsa sulla porta . 
Marinette subì l'abbraccio impetuoso approfittando per poggiarsi al muro. Poteva fingere che Alya fosse stata troppo irruenta invece di confessare che non si reggeva in piedi. 
- Ci hai fatto preoccupare come va ? Sei pallida ! - 
- Credo di aver vomitato anche la mia anima ... scusatemi ma mi sento davvero debilitata - fece usando il suo malore  come scusa per le sue precarie condizioni. 
Adrien scattó subito, aiutando Alya a far sedere Marinette. Sembrava veramente veramente provata e sul punto di crollare da un momento all'altro. 
Adrien era troppo concentrato a capire come poteva aiutare la ragazza di cui era innamorato che non si accorse di un dettaglio fino a quando non glielo fece notare Alya. 
- Marinette che hai fatto alle mani ?- 
Lei le nascose subito dietro la schiena maledicendosi quasi immediatamente perchè così avrebbe insospettito ancora di più l'amica.
Adrien, sebbene la ragazza avesse nascosto subito le mani, aveva notato che erano ricoperte di quelle che sembravano bende ma che in realtà erano più probablmente strati di carta igienica arrotolati.
Con sguardo colpevole la mora disse un vago 
- sono caduta durante lo scontro -
- non è possibile che tu ti sia fatta male durante lo scontro, lo sai? quando Ladybug interviene cura tutti i danni quindi anche le tue mani dovrebbero essere tornate come prima ...-
-ah , ho detto durante? nono, no. Mi sono sbagliata, sono caduta DOPO lo scontro, esatto. DOPO. Mi sentivo debole e ... sono caduta dalle scale , ho usato le mani per frenare e adesso sono tutte graffiate, sono sempre sbadata. ehehh ... -
Alya comincia a snocciolare insulti affettuosi su come l'amica sia la regina della sbadataggine mentre le prendeva la mano per togliere la fasciatura di fortuna e valutare i danni effettivi.
Gli insulti aumentarono quando si rese conto dell'effettiva entità delle bruciature.
Adrien rimase in disparte, allontanandosi. Quelle due sembravano non aver bisogno di lui.
Aveva una brutta bruttissima sensazione. 
La sua faccia doveva rifletterlo.
Nino gli diede una pacca sulla spalla, interpretando male la sua ritirata. Lo consolò dicendo di lasciare che fosse Alya a curare l'amica e di non prendersela se veniva messo in disparte.
Cercava di consolarlo. Dolce da parte sua, ma non era l'essere messo in disparte il problema di Adrien, non era quello il motivo per cui stava sbiancando e il suo cuore aveva preso ad accelerare improvvisamente.
- Marinette sei una frana, sparisci, poi vomiti, poi ti sfracelli al suolo e ti procuri delle ustioni, e bada che non ho ancora capito come diavoli tu ci sia riuscita e sei stata pure in grado di perdere gli orecchini nuovi ! -
- come ? -
- gli orecchini , quelli che avevi stamattina , ho visto che non li hai più e hai rimesso quelli che usi di solito. Pronto , ci sei? -
- ah sisi, gli orecchini , sisi li ho persi , davvero. li ho persi - fece con voce più acuta del solito.
La ragazza scosse la testa. 
Posò un braccio attorno alle spalle dell'amica e la aiutò a sorreggerla, poi si rivolse a Nino e Adrien che erano li vicino a loro .
- noi andiamo in infermeria a vedere se si può fare qualcosa per questo disastro, ci risentiamo appena usciamo da li  ... Adrien stai bene? sembra che tu abbia visto un fantasma -
- si  io .... non ho visto ... sto bene -
- sicuro di non voler venire anche tu in infermeria? magari mi aiuti a portare Marinette ... -
-no - fece deciso e terrorizzato. 
Si accorse dopo di essere stato anche brusco e forse un tantino maleducato, quando Marinette lo guardò dritta negli occhi quasi ferita.
Alya pure trovò il suo "no" un po' troppo convinto e decisamente senza tatto ma al momento la sua priorità era Marinette, ci avrebbe pensato dopo a fare due chiacchiere con il damerino biondo.
- Vi aiuto io ragazze - fece Nino offrendosi volontario per evitare che gli animi dei suoi due amici si accendessero in quel momento poco opportuno.
I tre si diressero così in infermeria lasciandosi il biondo alle spalle.Fermo.
Vuoto.
Aveva la pelle d'oca , i brividi e una sensazione di vuoto addosso.
Va bene, era stupido, ma non così tanto. 
Arrivati a questo punto era impossibile non collegare i pezzi. 
Sentiva il cuore martellargli in petto, il respiro accelerare, il mondo intorno a lui diventare troppo luminoso e caotico. Aveva un attacco di panico? Chloe che si artigliò al suo braccio fingendo di piangere e di essere stata terrorizzata lo calmò un po'.
Ma non riusciva ancora a formulare quel pensiero.
Eppure era chiaro, anzi era fin troppo chiaro, fin troppo evidente. 
I pezzi erano sempre stati lì sotto i suoi occhi, la bruciatura alle mani, gli orecchini, la debolezza ...
Non poteva .... non era .
Non disse una parola.
Non salutò nessuno.
Apri meccanicamente prima la portiera della sua auto poi la porta di casa e la porta della sua stanza.
Si sedette sul letto ancora in trans.
Solo quando Plagg gli svolazzò davanti alla faccia leggermente preoccupato per il suo mutismo alzò gli occhi e trovò la forza di dare voce a quello che non aveva nemmeno osato formulare come pensiero.

- Plagg ... Marinette è Ladybug? - 
 


chiedo venia , la storia continua mi sono dimenticata di aggiornarla qui. lapidatemi.
 

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Capitolo 24
*** Bhe, allora? ***


dal capitolo precedente ...

 

"Solo quando Plagg gli svolazzò davanti alla faccia leggermente preoccupato per il suo mutismo alzò gli occhi e trovò la forza di dare voce a quello che non aveva nemmeno osato formulare come pensiero. 

 

- Plagg ... Marinette è Ladybug? - 

 

 

Plagg ci pensò tantissimo prima di dare quella risposta , come mai aveva fatto, d'altronde si sapeva che lui non era un tipo che amava pensare, era più un tipo d'azione.

 

Alla fine disse semplicemente un  - avevo detto che non avrei risposto a nessuna tua domanda diretta. - ma la sua faccia diceva chiaramente " finalmente ci sei arrivato".

 

Adrien dal canto suo non si aspettava veramente una risposta ma si stava chiedendo come aveva potuto essere così cieco.

 

La sua mente ad una velocità assurda ( cosi in contrasto con la lentezza con cui aveva ragionato fino a quel momento) gli stava mostrando una serie infinita di immagini, di frammenti, di indizi...

 

Come non aveva potuto vedere ? Come ?

 

Lui doveva avere la certezza, doveva sapere, vederlo con i suoi occhi, prima di darsi completamente dello stupido.

 

 

Da Plagg non avrebbe ottenuto risposte.

 

 

Doveva cercarsele da solo.

 

Plagg vide lo sguardo leggermente folle e stranito del ragazzo e tentò di dileguarsi in una fuga dignitosissima, ma la voce del suo protetto che chiedeva di trasformarlo lo costrinse a essere risucchiato nell'anello. Non fece in tempo nemmeno a dire ad Adrien che andare da Marinette per lui era una pessima idea che già, nei panni di  Chat Noir si era ritrovato nei pressi della pasticceria dell'amica.

 

Attese appollaiato su un tetto.

La ragazza non era sola nella sua stanza, c'erano i suoi genitori ed anche Alya con lei.

 

 

Aveva le mani fasciate, seriamente questa volta, e sembrava molto pallida.

 

 

La guardava e non riusciva a non capire come non avesse notato la somiglianza con Ladybug fino a quel momento. Ma non era ancora sicuro, non voleva pensarci fino a quando non avrebbe visto. Impose al suo cervello di non paragonarle , non doveva metterle a confronto perchè così non avrebbe potuto negare l'evidenza. 

 

 

Lui doveva prima sapere, chiederle...

 

Dopo un tempo imprecisato Alya salutò l'amica e la lasciò da sola in camera. I genitori se ne erano andati qualche tempo prima.

 

 

Aspettò che la bruna uscisse fuori dalla porta della pasticceria e si allontanasse di qualche metro prima di affacciarsi .

 

Silenziosamente si posò sul balcone e si avvicinò alla finestra.

 

 

Non sapeva quando il suo corpo avrebbe deciso che era il momento di bussare, cosa le avrebbe detto una volta che se la sarebbe trovata difronte?

 

Nonostante non avesse ancora bussato la finestra si aprì comunque e la faccia spaesata e sorpresa di Marinette fece capolino trovandolo lì, immobile.

 

- Chat, che ci fai qui? - 

 

- sono venuto a trovarti principessa - rispose con tono meccanico e automatico. Cinico.

 

Aveva un piano e voleva portarlo a termine. Doveva scoprire se lei  era davvero Ladybug.

 

La ragazza si fece da parte per farlo passare e lui entrò sondando il terreno. Se lei era davvero Ladybug allora doveva esserci , in giro da qualche parte un esserino come Plagg capace di svolazzare e dare consigli. Doveva trovarlo, vederlo con i suoi occhi.

 

Doveva solo far allontanare Marinette. Stava per dire qualcosa per fare allontanare la  ragazza quando i suoi occhi si posarono di nuovo sulle sue mani fasciate .

 

Si sentì in colpa. Era stata davvero colpa sua ? Gli orecchini che le aveva regalato... aveva davvero scelto di metterli al posto del suo Miraculous....

 

 

Che gesto sconsiderato, possibile che la saggia e scrupolosa Ladybug potesse davvero aver fatto una cosa del genere? Per lui? Per fargli piacere e soddisfare quello stupido istinto maschile di possesso, di lasciare un segno visibile che quella ragazza fosse sua?

E con quali conseguenze? Le bruciature sulle mani, quello sguardo distrutto e ed esausto che le aveva visto mentre era ancora trasformata?

 

La ragazza vide il suo sguardo insistente sulle mani.

 

 

- mi sono ferita a scuola durante l'ultimo attacco, oh ma ti giuro non è stata colpa tua , io sono scivolata da sola e.. -

 

Non le credeva , non voleva ascoltare. In fondo lo sapeva, ERA stata colpa sua.

 

- ti fanno male? - chiese quasi ipnotizzato mentre le sue mani si muovevano pian piano  a prendere quelle dell'altra tra le sue.

 

 

Le aveva strette quando le aveva passato l'akuma da purificare e le erano sembrate così piccole...

 

- non ti devi preoccupare davvero è solo una leggera bruciatura - fece imbarazzata la ragazza mentre tentava, per quanto le fasciature potessero permettere, di aggiustarsi la maglia e i capelli in un chiaro gesto di nervosismo.

 

I suoi occhi si posarono sugli orecchini che la ragazza aveva ai lobi, rossi e tondi.

 

 

Come non li aveva notati, come aveva potuto non farlo ? Che altra prova gli serviva? 

 

Marinette notando il suo guardo capì che doveva aver visto gli orecchini e andò in panico.

 

 

- Chat ti devo dire una cosa , io ... durante lo scontro ho perso i tuoi orecchini , ti giuro li ho cercati ovunque e mi sono disperata perchè ci tenevo davvero davvero un sacco, era un tuo regalo li ho portati tutta la giornata per te ma poi l'attacco ... -

 

Marinette non terminò mai la frase. Chat Noir l'aveva abbracciata. Forte, fortissimo, quasi come a volerla stritolare. Sembrava un abbraccio disperato come se volesse stringerla per sempre e impedirle di scappare via da qualche parte.

 

 

Lei si era preoccupata per lui... mentre combatteva anche senza trasformazione, pensava a lui, mentre si toglieva il suo miraculous ben consapevole dei possibili rischi, aveva scelto di farlo per compiacerlo, solo per lui non per qualcun altro, non per fare bella figura o attirare la sua attenzione, ma solo per lui. Perchè era importate.

 

 

Si sentiva le lacrime agli occhi , voleva dirle qualcosa, ringraziarla , dirle che l'amava, farle sapere quanto era importante , qualsiasi cosa! ... ma non sapeva come fare...

 

Scostò leggermente la ragazza dall'abbraccio e aprì la bocca sperando che il fiume di emozioni che stava provando potesse concretizzarsi in una qualche parola ma non riusciva a capire cosa fosse più importante dire come prima cosa, come dirlo...

 

 E Marinette lo sorprese ancora una volta.

 

Si avvicino dolcemente alle sue labbra e vi posò sopra le sue.

 

 

Un gesto semplice che aveva risolto tutte le sue tensioni e i suoi dubbe. E che gli fece perdere la testa.

 

 

Era stanco , spaventato, frustrato e quella ragazza gli stava offrendo il suo calore. E lui ci si stava immergendo.

 

 

Senza volerlo la travolse approfondendo il bacio.

 

 

Era il suo primo bacio così. Passionale , inebriante.

 

 

Era quello che voleva, lo sapeva che non avrebbe resistito. 

 

 

Intrecciò la lingua con la sua, portò le mani fra i suoi capelli a stringerli , chiuse gli occhi.

 

 

Lo guidava il suo profumo, il suo calore. Lei rispondeva ai suoi gesti.

 

 

Stavano camminando, sbatterono contro il letto.

 

 

Lui l'abbracciò , fece scivolare le sue mani lungo le spalle, i fianchi , .. sentiva la ragazza contorcersi mentre ancora non si staccava da quel bacio..., lungo i glutei ...

 

Quando avverti Merinette poggiare le mani sul suo petto e premere per pingerlo via si staccò malvolentieri riaprendo gli occhi. 

 

 

La ragazza aveva il viso arrossato, il respiro accelerato e gli occhi lucidi. Lo guardava confusa , felice , spaventata. teneva ancora le mani sul suo petto per distanziarlo leggermente senza però crederci con convinzione. 

 

 

Chat Noir sbatte gli occhi per mettere a fuoco la situazione.

 

 

Aveva Marinette tra e sue braccia appoggiata alla spalliera del letto con gli occhi languidi, le labbra gonfie e la maglietta leggermente sollevata ( l'aveva fatto lui? non si era reso conto).

 

 

Appoggiata alla spoalliera di un letto ...

 

 

Si rese conto che se Marinette non l'avesse allontanato probabilmente sarebbe impazzito e avrebbe perso il controllo e probabilmente avrebbe spaventato a morte la ragazza. Aveva ancora quei pochi secondi di lucidità e probabilmente doveva raccogliere tutto il suo autocontrollo per fermarsi ora, ma o lo faceva adesso o non lo avrebbe fatto mai più.

 

Indietreggiò terrorizzato da quello che avrebbe potuto fare, (no! non così, non in un impeto di disperazione!)  e cominciò a farfugliare delle scuse.

 

 

- io non ... non so cosa mi sia preso ... perdonami Marinette... io non ... non avrei potuto fermarmi ... solo io non  ... -

 

La ragazza sorrise dolcemente e gli posò una carezza leggera sulla guancia.

 

 

Come era dolce quella carezza, e come era rincuorane quel sorriso. Se poteva vedere quel sorriso poteva andare tutto bene. 

 

Le prese la mano e gliela baciò. Tecnicamente stava baciando il bendaggio ma trovò la cosa lo stesso tenera e leggermente divertente.

 

 

- perdona la mia irruenza principessa, ma la felicità di vederti sana e salva mi ha fatto perdere la testa. Faccio il gentiluomo e vado via prima di poter fare qualcosa di cui potrei pentirmi. 

 

 

riprenditi mia principessa e riposa. io veglierò su di te e sarò qui se vrai bisogno di me , in fondo il mio numero ora ce l'hai! - fece sorridendo.

 

 

Lei arrossì leggermente e provò a dire qualcosa ma Chat noir le posò un dito sulle labbra per zittirla.

 

 

- riposati e basta adesso - ci sentiamo più tardi.. - e così dicendo le posò un bacio sulla guancia e uscì fuori dalla finestra sparendo sui tetti.

 

La ragazza resto fuori a guardare la direzione verso cui era scomparso.

 

 

In realtà chat fece solo un paio di passi e poi si fermò su un tetto abbastanza vicino per rimanere a fissare la finestra che dava sulla stanza della ragazza.

 

 

Si accasciò con le spalle lungo un muro chiedendo gentilmente a Plagg di detrasformarlo.

 

 

Plagg gli svolazzò intorno. rimaserò così in silenzio a guardare la finestra. Nonostante il suo cuore in tumulto non ce la faceva a non sapere, a non vedere. La curiosità, si sa, è tipica dei gatti.

 

 

Qualche minuto dopo ebbe quello che voleva, anche se ormai non ce n'era più bisogno : un esserino rosso molto simile al suo Kwami richiamò la sua protetta e insieme si chiusero la porta alle spalle.

 

Adrien continuò a fissare la finestra in silenzio. 

Plagg aspettava una sua reazione e ad un certo punto non sopportando più quel silenzio teso gli si parò davanti agli occhi deciso ad affrontarlo. 

- beh ? Allora ? - 

Adrien lo guardò con uno sguardo strano, quasi triste. 

- cosa dovrei dirti ? Che adesso che ho scoperto che il primo amore della mia vita e la donna di cui sono innamorato perdutamente sono la stessa persona non so se saltare di gioia o buttarmi dal palazzo per quanto sono stato stupido a non accorgermene ?  - 

- preferirei che tu rimanessi in vita, sai. - 

- tu lo sapevi ? - 

- ti ho già detto che non l'ho scoperto da molto e in ogni caso non è questo ne il luogo ne il momento di parlarne. Si sta facendo tardi e fa freddo e sei su un tetto. Muovi il culo e trasformati e vedi di tornare a casa prima che la tua segretaria allerti la guardia nazionale? - 

Adrien sorrise e a fatica si alzò in piedi pronto a ritrasformarsi. 

Plagg però non era ancora convinto. 

- perché non ti vedo felice,  Adrien ? - 

Adrien sorrise triste. 

Ora non mi va di parlarne, magari dopo aver fatto una bella doccia. - 

E così dicendo si trasformò e si diresse verso casa. 

 

 

......

 

 

 

Altrove Alya sbatté violentemente la tastiera del suo pc. 

Rendendosi conto subito della violenza con cui l'aveva fatto si apprestò a riaprirlo e a fornirgli un abbraccio consolatore. 

- scusa scusa scusa scusa ... scusa non ce l'avevo con te. Perdono. -

Il salva schermo lasciò il posto al suo desktop dove erano ancora aperti una pagina web con un enorme countdown.

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Capitolo 25
*** Il countdown ***


dai capitoli precedenti

 

<<

 

- Plagg ... Marinette è Ladybug? - 

[...]

Si sentiva le lacrime agli occhi , voleva dirle qualcosa, ringraziarla , dirle che l'amava, farle sapere quanto era importante , qualsiasi cosa! ... ma non sapeva come fare...

[...]

Aveva Marinette tra e sue braccia appoggiata alla spalliera del letto con gli occhi languidi, le labbra gonfie e la maglietta leggermente sollevata ( l'aveva fatto lui? non si era reso conto).

[...]

- perché non ti vedo felice, Adrien ? - 

Adrien sorrise triste. 

Plagg ora non mi va di parlarne, magari dopo aver fatto una bella doccia. - 

E così dicendo si trasformò e si diresse verso casa. 

[...]

Altrove Alya sbatté violentemente la tastiera del suo pc. 

Il salva schermo lasciò il posto al suo desktop dove erano ancora aperti una pagina web con un enorme countdown.

 

>>

 

- quanto sono idiota ? -

- lo stai chiedendo a me ? Io l'ho sempre sostenuto - 

- sono identiche, come ho fatto a non capirlo? E poi mi sono sfogato con lei , capisci ? Lei mi ha rifiutato come Ladybug ma mi ha sempre aiutato come Marinette. In un modo o nell'altro mi è sempre stata vicina, sempre ! - 

La voce pian piano diminuiva di intensità trasformandosi in un mormorio. Plagg pareva completamente disinteressato mentre mangiava il suo formaggio. D'altronde una reazione del genere non solo era prevedibile ma sapeva già perfettamente tutti i pensieri del ragazzo avendo condiviso con lui fin troppe ore della sua giornata. 

E quindi niente. Se l'aspettava quella reazione ora lui non aveva più problemi a dover nascondere cose ( non era bravo a nascondere le cose, i gatti sono curiosi per natura ) e poteva mangiare felice il suo ...

Guardò di sbieco il suo protetto.

Felice ... 

Perché non lo vedeva felice ? 

Aveva già passato (più o meno) questa fase con i suoi precedenti padroni e tutti erano più o meno al 13 cielo a questo punto. 

 

 

Eppure la scena se l'era figurata.

 

Adrien che saltava, lui che lo seguiva pigro. Felicità e cuoricini nell'aria ( bleah ) e un sacco di formaggio come premio.

 

Anzi, già era pronto a dire la solita paternale , quella che diceva sempre, non lasciate che i vsotri sentimenti siano di ostacolo alla vostra missione, rimanete concentrati , la protezione della città è più importante di blabla bla ... bhe insomma le solite cose.

Adrien lo avrebbe ignorato e avrebbe continuato a saltare di gioia ripetendosi quanto fosse fortunato ( per una volta, almeno).

 

E invece per una volta il ragazzo l'aveva stupito.

 

in un primo momento aveva dato la colpa agli ormoni impazziti (la combinazione ragazza che ti piace completamente indifesa, tuta di pelle e turbe adolescenziali non era certo una buona accoppiata, e essendo stato trasformato con Adrien tutto il tempo ,anche volendo non è che poteva ignorare quello che il ragazzo desiderava). Però c'era perenne questo senso di inadeguatezza, di tristezza profonda con una punto di diperazione... sentimenti che Plagg non capiva( o meglio capiva benissimo ma non li associava a questo particolare momento della vita del ragazzo).

Con un ultimo sguardo voglioso al suo camembert, decidendo di metterlo per una volta in secondo piano ( e che non si dica poi che non è responsabile, lui !) decise di andare a parlare con il suo protetto.

 

- non ti vedo fare la doccia - esordì.

Adrien lo guardò talmente sorpreso che quasi gli venne ta ridere.

-eh? -

-avevi detto che avremmo parlato dopo una doccia , non ti vedo fare la doccia , deduco che vuoi parlare adesso ? o forse non vuoi parlare affatto? -

Il miagolio afflitto che uscì dalla bocca del biondo non diede a Plagg modo di capire cosa il ragazzo volesse fare, apparte starsene sdraiado su quel letto fino alla fine dei suoi giorni.

- vediamo se indovino- fece per cercare di smuovere la situazione - sei rimasto così senza parole che non riesci ad esprimere la tua gioia? -

La totale assensa di reazione da parte dell'altro lo mando nello sconforto.

- ohi si può sapere che hai? -

Parlare con un muro sarebbe sato più proficuo.

Imperterrito e deciso ad arrivare in fondo alla situazione svolazzó poggiandosi poco delicatamente sul naso, accertandosi anche di aver provocato se non dolore per lo meno fastidio.

- ahi Plagg -

-stammi a sentire signorino, adesso mi spieghi i tuoi sbalzi d'umore. Adrien, posso sapere perchè non sei felice? Non dico che devi esserlo per sempre, è una cosa talmente lunga che sono il primo a non crederci e il fatto di avere un pazzo in giro che tenta di sottrarvi i miraculous e arrecare danni alla città fa pensare che ci saranno momenti ben peggiorni di questo. Appunto non capisco , perchè adesso che va tutto bene non sei felice? -

 

Adrien lo fissó intensamente per qualche secondo , poi lo prese e lo allontanò dal suo naso, e si mise a sedere, come se quello di alzare la schiena dal letto fosse lo sforzo più grande della sua vita.

- sono sicuro che non mi accetterà -

-eh? -

- cosa credi che penserà adesso che lo so ? -

-scusami non ho capito -

- eppure è così ovvio, secondo te perchè mi ha rifiutato da Ladybug? ho sentito Marinette parlare mille volte su questo argomento.

Lei odia le persone che idolatrano Ladybug senza conoscerla. Lo capisci vero qual'è il problema  ? 

- sinceramente ? No- 

-come no , Plagg!  Cosa pensi che dirà Marinette quando saprà che io so che lei è Ladybug ? Mi odierà. Penserà che non potevo raggiungere Ladybug e allora ci ho provato con lei come Marinette. Ma solo perché sapevo ! -

- ma tu non ci hai provato solo perché sapevi ! Non sapevi nemmeno quando hai deciso di rinunciare a Ladybug - 

- ma non ci crederà mai ! Come potrebbe ? Ho passato giorni e giorni a cercare di capire chi fosse in realtà non mi crederei nemmeno io ! - 

Finalmente Plagg cominciava a capire il nocciolo della questione. E più lo capiva più comprendeva che non c'era soluzione, almeno non una immediata che avrebbe lasciato tutti illesi . 

- e tu non dirglielo ! - fece in un estremo tentativo codardo di lasciare le cose invariate perché , diamine, in questo momento stava andando tutto così bene , perché si dovevano complicare ???? 

Lo sguardo a metà tra il furioso e il disperato che gli rivolse Adrien fu molto eloquente. 

Con un tonfo si ributtò sul letto. 

- aveva ragione lei , sarebbe stato molto meglio non conoscere le notre vere identità. - fece prima di chiudere gli occhi e cercare un po' di ristoro nel riposo. 

A Plagg era passata la fame. 

Guardando la finestra sconsolato capí che doveva parlare con Tikki il prima possibile o la situazione sarebbe peggiorata e lo avrebbe fatto in modo improvviso e catastrofico. 

 

.............................................................................

 

Intanto Marinette stava per impazzire. 

Per qualche strano motivo tutti i suoi conoscenti avevano deciso che non doveva essere lasciata da sola nemmeno per un secondo, come se fosse un'invalida , mentre in realtà stava ormai più che bene, le mani quasi del tutto guarite. 

In realtà pensava che sul suo volto doveva riflettersi il suo malessere interno per la sitazione precaria che stava vivendo ,e dargli un qualche tipo di aspetto che tutti ricollegavano con il " malato " perché altrimenti non si spiegava l'improvviso interessamento di chiunque.

 

Alya si era stabilita in pianta stabile nella sua camera e stava chiacchierando di cose senza senso ormai da ore. 

Ogni tanto chiedeva degli orecchini , del suo strano coportamente e lei le stava mentendo ormai da ore.

E non ci stava neanche riuscendo bene perché lo sguardo di Alya era piuttosto scettico e palesemente non convinto. 

Aveva capito che l'amica voloeva sapere che le stava succedendo e che stava elegantemente girando intorno alla questione ma prima o poi avrebbe affondato il suo coltello.

E lei sinceramente era stanca di mentire, quindi all'ennesima volta in cui Alya fece riferimento a regali inattesi e bigliettini e orecchini e ragazzi e appuntamenti .... non ce la fece più e cedette. 

 

- e va bene! te lo dico ok? basta che la smetti di tormentarmi - 

 

Gli occhi di Alya brillarono di eccitazione , la tattica del " parla fino allo sfinimento" aveva fruttato, come sempre. 

Marinette però non voleva darla tanto vinta all'amica , così fece finta di non capire cosa volesse.

 

- allora che cosa vuoi sapre? -

- apparte tutto? ma cominciamo dall'inizio, sbaglio o hai cambiato orecchini?

- avevo cambiato orecchini , ora li ho persi -

-quello perche sei lapersona più sbadata di questo mondo cara , ma questo non cambia la domanda -

- non hai ancora fatto nessuna domanda! -

- oh certo che te l'ho fatta, ma se vuoi te la ripeto, di chi erano quegli orecchini ?-

- un regalo - rimase sul vago

-ceeerto un reaglo , ma mi intreressa sapere da chi proviene questo regalo -

- e se ti dicessi che meli ha regalati mia madre?-

- hai il naso più lungo di Pinocchio in questo momento, sai? -

- e va bene Alya , diciamo che forse sto uscendo con qualcuno, anche se uscendo non è proprio la parola giusta , diciamo che ci siamo visti , e anche ba... - 

- CHI ! COSA ; COME QUANDOOO?? -

- calma, calma non è il caso di gridare in questo modo ! - 

 

Alya cominciò a fingere di piangere e ad asciugarsi il naso e gli occhi  con fare melodrammatico usando L e lenzuola. 

Marinette andò in panico. 

- ehi calma, calma .... Alya?- 

-sniff sniff la mia bambina ...- 

-Alya? - 

-sniff... la mia bambina sta crescendo - 

Marinette alzó un sopracciglio.

- deduco che non ti interessa il resto ? - 

- STAI SCHERZANDO ? SPUTA. FUORI. TUTTO. ORA -

E Marinette si sentì bene.

Parlare con Alya era ...bello. 

Ti faceva ridere, ti incoraggiava, ti sapeva rilassare. 

Poteva dirle tutto. 

Avrebbe reagito nel modo che lei aveva bisogno di sentire. 

- e se ti dicessi che sto uscendo con Chat Noir ? - 

Marinette avrebbe proprio voluto registrare la sua reazione. 

Alya spalancò la bocca per lo stupore, poi il suo viso divenne rosso, quasi arrabbiato per il tipo di pensiero che le stava passando in mente e poi improvvisamente la sua espressione esplose di gioia. 

- come è successo ? Chat Noir ? Marinette come hai potuto non dirmelo prima ? E dove lo hai conosciuto ? Come ? Ma ti rendi conto di che notizia bomba sarebbe se pubblicata sul mio blog? Aspetta, non Posso pubblicarla sul mio blog, sarebbe violazione della privacy! ma quale privacy ESCI CON UN SUPEREROE! Marinette ma non hai pensato ai rischi ? Dobbiamo assolutamente tenerlo nascosto a tutti ! E poi da quando dura questa storia ? E soprattutto PERCHE' NON ME LO HAI DETTO PRIMA ! ?!????? - 

Marinette rise forte. 

- scusa Alya non ho capito bene la domanda... o almeno a quale delle mille domande che hai fatto devo risponderti - 

-A TUTTE ! Voglio sapere TUTTO! - 

- e allora devi ripetere un attimo le domande, e poi potrei non ricordarmi qualcosa ... - fece Marinette ridendo tra i baffi, sentendo le lamentele giocose di Alya e un po' a singhiozzi, un po' sadicamente facendo finta di non ricordare, cominció a parlarle di come si erano trovati a condividere una delusione amorosa e poi molto altro, del suo regalo e del bacio. 

L'urlo che lanciò l'amica la costrinse a tapparsi le orecchie , vide persino Tikki ridacchiare dal suo nascondiglio. 

Alya era veramente felice e chiedeva particolari a cui lei si rifiutava di rispondere ( anche perché andando nei dettagli poteva essere scoperta la sua identità, quindi questo gioco del "non te lo dico e non me lo ricordo" le andava più che bene). 

Poi peró successe una cosa che la lasció interdetta. 

L'espressione di Alya cambió improvvisamente e si rabbuiò. 

La fece quasi spaventare. 

- Alya ? Cosa succede ? - 

- accidenti , proprio ora hai deciso di frequentare  un supereroe ... che sfortuna ...  potrebbe mettersi male .... - 

-Alya non ti sto capendo ... e mi stai spaventando- 

-Marinette devo dirti una cosa, almeno ho capito perché in questi giorni non mi ascoltavi però ora devi farlo !  c'è un grosso problema ... - 

****************************************

- ... e quindi Alya ha detto che avrebbe passato il pomeriggio da Marinette , e volevo andarci pure io ma lo sai come sono, no ? Cose tra donne ! Almeno un paio d'ore di cose tra solo donne e poi si aprono alle interruzioni esterne. E quindi ho dovuto aspettare. Meglio tre ore che due ... mi stai ascoltando bro ? - 

Nino fissó con attenzione la faccia assente di Adrien che subito scosse la testa e sorride annuendo. 

- e quindi ora mi raccomando a non essere troppo eh... troppo restio ? - 

- che vuol dire restio ? - Fece Adrien forse ascoltando davvero per la prima volta. 

- non lo so mi sembrava la parola giusta ... - rispose Nino gustandolo di sottecchi- 

- dimmi è successo qualcosa con Marinette ? - 

Adrien lo guardò sorpreso. 

- perché dovrebbe essere successo qualcosa con Marinette ? - 

-on no, niente, per nessun motivo.. pensavo ... sembravi un po' a disagio prima con lei , pensavo che forse si fosse decisa ... ma se dici che non è successo niente ... - 

- si fosse decisa a fare cosa ? - 

- oh guarda siamo arrivati - conclude Nino felicissimo di poter cambiare argomento.

Mentre salivano la scala per accedere alla stanza di Marinette Adrien si sentiva sempre più agitato. 

- ta daaan buongiorno! Siamo venuti a trovare la nostra piccola ammalata ! Siete o non siete felici della nostra presenza ? Ehi perché avete quei musi lunghi ? - 

Nonostante l'ingresso di Nino sprizzasse allegria, l'atmosfera nella stanza era lugubre. 

Per un momento si sentì fuori luogo. 

- è successo qualcosa? - 

Alya guardò Marinette con aria preoccupata, indecisa su cosa dire. 

Adrien si agitò intercettando quello sguardo. 

Perché Alya era preoccupata? Era successo qualcosa a Marinette? Qualcosa che lui non sapeva ? 

Dimenticandosi di tutto il resto corse dalla ragazza prendendola per le spalle. 

-va tutto bene ? Tu stai bene ? - chiese bloccandosi un secondo prima di chiamarla principessa, ricordandosi di non essere nei panni di Chat Noir, ma di essere solo Adrien. 

La reazione della ragazza lo geló. Oltre ad arrossire completamente si irrigidì e si strinse nelle spalle come a volersi allontanare dalla sua presa. 

Adrien la lasció borbottando delle scuse sommesse, contemporaneamente Alya si mise davanti alla ragazza quasi a protezione. 

-ehi voi due fate poco caos e sedetevi che dobbiamo dirvi una cosa importante - fece la rossa indicando due sedie mentre loro frugavano con qualcosa sul letto. 

Adrien sospiró afflitto. 

Era convinto che Marinette l'odiasse.

Forse lo disse a voce alta perché sentì Nino rispondergli

- nah non ti odia, forse sarà ancora arrabbiata per ieri, lo sai come sono le donne ... chiedile scusa e le passerà- 

- in che senso arrabbiata per ieri ?- 

- non è che ti sei comportato in modo gentile ieri a scuola, non hai neanche voluto accompagnarla quando era ferita - 

Adrien fece per rispondere ma si limitò ad aprire e chiudere la bocca, ripensando al suo comportamento. 

- Allora possiamo avere la vostra attenzione o volete continuare a chiacchierare?- fece Alya richiamandolo alla realta. 

Adrien potè notare che aveva in mano il suo computer e che sullo schermo c'era un grosso conto alla rovescia. 

La cosa gli sembrò alquanto inquietante. 

- E quello cos'è ?- chiese 

-è il nostro problema, un grande problema- 

Fece Alya seria. Anche Marinette sembrava preoccupata. 

- tradotto per noi mortali ? - fece Nino che evidentemente era all'oscuro di tutto come lui .

Alya lo guardò negli occhi. 

- quando questo countdown terminerà verrà rivelata l'identità di Chat Noir e Ladybug-

 

 

 

 

 

 

 

Nda 

 

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Capitolo 26
*** Il piano ***


Dai capitoli precedenti 

 

- E quello cos'è ?- chiese 

-è il nostro problema, un grande problema- 

Fece Alya seria. Anche Marinette sembrava preoccupata. 

- tradotto per noi mortali ? - fece Nino che evidentemente era all'oscuro di tutto come lui .

Alya lo guardò negli occhi. 

- quando questo countdown terminerà verrà rivelata l'identità di Chat Noir e Ladybug-

 

 

 

 

- che cosa vuol dire ? come è possibile ? - la faccia di Adrien era più bianca del solito.

- wow Che notizia bomba! -  disse Nino entusiasta ma non troppo,  spaventato dall'aria lugubre che aleggiava intorno alle due ragazze. - Quale notizia bomba,  non esiste! Ti rendi conto di quello che ha detto? Com'è possibile? Qualcuno ha scoperto l'identità di Ladybug e Chat Noir? Come ? - Fece Adrien ancora  sconvolto ma sempre  più diffidente. 

- ehi frenate un momento ! calma ! basta con l'agitazione ! Alya sei sempre la solita-interruppe Marinette quasi a voler stemperare l'atmosfera cupa. 

Per un attimo Adrien si tranquillizzó, se non era preoccupata lei ( che era Ladybug ) perché doveva esserlo lui ? Si ritrovò a pensare all'assurdità della situazione con loro due non traformati e insieme nella stessa stanza a discutere di come salvare la loro versione da supereroe. 

- Alya sta esagerando come sempre - fece con tono esplicativo Marinette facendosi avanti. 

La rossa  incroció le braccia al petto con aria offesa mentre Marinette pian piano riprendeva la parola.

- cominciamo dall'inizio, ricordate il blogger di cui ha parlato Alya in tutti questi giorni? - chiese.

Adrien annuì mentre Nino aggiunse un "chi se lo scorda" che probabilmente la rossa non sentì, con suo grande sollievo.

- bene,  questo fantomatico blogger di cui nessuno sa nulla è apparso da poco tempo su Internet, ha cominciato a mettere degli episodi piuttosto personali relativi alla vita dei nostri due supereroi come se li spiasse o li seguisse - fece gesticolando per enfatizzare la situazione. 

-ha indicato i negozi in cui dice di aver visto Chat Noir fare spesa! - fece Alya irruenta, interrompendo l'amica. 

Adrien si sentì leggermente a disagio.

- io ve l'avevo detto già! anche io sostenevo che fosse impossibile ma ho indagato ! sono andata personalmente nei negozi da lui indicati!  ed era vero! Era tutto vero ! - 

Nino ascoltava interessato mentre Adrien guardava con insistenza il pavimento Quanto erano interessanti le venature del legno ? 

- non ci credevo ma i negozianti me l'hanno confermato ! Chat Noir che gira per negozi .... Che poi ho capito perc... ouch !-

Una gomitata forte da parte di Marinette costrinse Alya ad interrompersi e Adrien ad alzare lo sguardo. 

Quindi Alya sapeva ? 

Giró la testa verso Nino che lo guardava confuso e gli sorrise confortante alzando anche lui le spalle. Provó quasi tenerezza per il suo amico, infondo era l'unico che non stava capendo. 

- Quindi li sta seguendo ! è pericoloso! - continuó Alya ricominciando ad agitarsi.

Adrien aveva un peso sullo stomaco. 

negozi? Spese? Chi lo aveva visto? Chi lo stava seguendo? Ma soprattutto cosa centrava questo con il conto alla rovescia ? 

- aspetta,  quindi mi stai dicendo che questo tizio qui,  ha seguito uno dei due supereroi fino a casa e ha scoperto la sua vera identità? - chiese sperando con tutto se stesso che la risposta fosse "ovvio che no".

- Scusami Alya ma lo credo impossibile- aggiunse più come rassicurazione per se stesso che non per gli altri. 

Nessuno lo aveva seguito né tantomeno c'era qualcuno appostato sotto la finestra di Marinette . Lo avrebbe saputo ,era sempre lì in fondo. 

- non lo so, anch'io credevo che fosse impossibile , eppure questa tizio ha detto che ho una prova .... una foto. - 

Adrien si sentì mancare.

- ha una foto della trasformazione ? Intendi proprio mentre si trasformano? Oppure mentre ritornano normali?  sul serio ha una foto ? - chiese con urgenza. 

Alya assottigliò lo sguardo, studiandolo.

- mi fate ridere voi due - disse dopo un po'- avete avuto la stessa reazione - fece rivolto a lui e poi posando lo stesso sguardo sospettoso su Marinette. 

La ragazza arrossì e fece un sorriso tiratissimo scuotendo la testa come se non capisse. 

Lui pensó che avrebbe reagito nello stesso identico modo. 

Scosse la testa e cercó di cambiare argomento. 

- non mi hai ancora risposta Alya ! - disse per constringerla a riconcentrarsi su cose più importanti. - 

- perché non lo so !  ha fatto partire questo conto alla rovescia da ieri dicendo di avere una foto unica collegata a "un grande scoop relativo all'identità di Ladybug e Chat Noir" e che avrebbe pubblicato questa foto al termine di questo conto alla rovescia. Potrebbe essere uno scherzo oppure potrebbe essere un enorme disastro,  non lo so, ma non credo sia una cosa da ignorare.- 

- secondo me dobbiamo andare con le pinze-fece Marinette come se stesse continuando un discorso già iniziato e probabilmente era davvero così.

-Potrebbe essere tutto un grande bluff, solo per far uscire allo scoperto uno degli eroi mascherati, magari alla fine del conto alla rovescia non succederà nulla- 

- spero che tu abbia ragione ma non possiamo rischiare soprattutto ora che...-Alya guardó intensamente la ragazza ma non completó la frase. 

Marinette arrossì nuovamente  ma rimase con aria abbastanza convinta e stranamente sembrava  d'accordo con l'amica. 

-Sì la penso come te anche,  secondo me non è una cosa che va presa sottogamba e sono d'accordo con la tua soluzione - 

- perché,  avete una soluzione?  - chiese 

Nino senza lasciar trasparire particolare emozione, come se stesse assistendo ad un film particolarmente interessante. 

- ovvio che abbiamo una soluzione - fece Alya con aria saputa con la faccia di chi aveva già capito tutto. 

- Dobbiamo organizzare un piano che lo costringa ad uscire allo scoperto prima del termine di questo famoso Conto alla rovescia! - continuó a singhiozzi quasi come se non  volesse spiegare tutto in una volta il suo geniale piano. Marinette guardó il suo sorriso saputo e  alzó gli occhi al cielo, lei aveva già ascoltato il piano e lo aveva approvato, anche se aveva apportato qualche "correzione". Speró che l'amica spiegasse il piano in maniera normale senza romanzarci troppo su. 

Nino scosse la testa  conoscendo la sua ragazza: quando faceva così voleva essere pregata. 

- avanti signorina geniale, raccontaci il tuo piano - fece lusingandola e pregandola contemporaneamente. 

Il sorriso compiaciuto che gli regaló Alya era il chiaro indizio che aveva colpito nel segno. 

- in realtà è più semplice del previsto. Ci serve un esca. Lui pensa di aver gettato la sua con questo countdown e noi gli faremo credere di aver abboccato. Gli daremo una notizia succulenta, uno di quegli scoop che dice di avere ma che non ha sicuro perché ... bhe perché sarà falso ovviamente. Se davvero sta seguendo i nostri supereroi non si lascerà perdere questa occasione. Io non me la lascerei mai scappare. E così lo attireremo e lo smaschereremo e noi ci sarà più nessuno

 conti alla rovescia, nessuna foto e nessuna rivelazione. Ma dobbiamo agire subito. - 

- non ho ancora capito come hai intenzione di attirarlo, cosa vuoi usare come esca? - 

- oh sta tranquillo ho già pensato a tutto , per questo ci serve Marinette e la sua diciamo "conoscenza" con Ladybug e Chat Noir. Per lei si tratterà solo di fare una passeggiata al parco con un bel ragazzo. Io scriverò tutto sul blog e tu invece perlustrerai la zona e riprenderai i tipi  sospetti con questo - disse entusiasta porgendogli  il suo cellulare. 

Adrien non ci stava ancora capendo molto però qualcosa lo fece bloccare e gli diede una strana sensazione di ... disagio. 

Marinette avrebbe fatto da esca ( sorvoló sulla questione 'passeggiata al parco con un bel ragazzo' , avrebbe permesso al suo cervello di affrontare l'argomento in seguito ) , Alya si sarebbe occupata di diffondere la notizia in rete e Nino avrebbe fatto il controllore. 

E lui ? Lui non era incluso ? 

- e io ? - chiese quasi non rendendosene conto non appena formuló il pensiero - posso esservi utile in qualcosa? - 

Alya lo guardò indecisa e in forte imbarazzo, poi gettó lo sguardo a Marinette e la vide molto meno convinta di quello che avrebbero dovuto fare. La presenza di Adrien rischiava di mandare all'aria tutto. Decisa,  prese la situazione in mano. 

- ehm veramente si tratta di un parco pubblico, se ti vedessero in giro ho pensato che avresti potuto attirare troppo l'attenzione e poi il nostro piano potrebbe fallire,  e poi so che sei sempre super impegnato, non voglio assolutamente che la tua perfetta vita da modello risenta di questa perdita di tempo, no no , non sia mai che per colpa mia poi ti si formino le rughe di preoccupazione e ...- 

Quasi a voler confermare la teoria della ragazza il telefono di Adrien prese a squillare. Era Natalie che lo cercava. 

Alya tirò un sospiro di sollievo, stava per esaurire le scuse. 

Marinette con un filo di voce le sussurrò un lieve grazie e lei sorrise di rimando. 

Sapeva benissimo con si sentiva. Il piano, anche se non lo aveva detto prevedeva il coinvolgimento di uno dei due supereroi e per la precisione di Chat Noir, e sapeva che l'ultima cosa che Marinette avrebbe voluto era. He Chat Noir il suo nuovo amore si incontrasse con la sua prima cotta. Sarebbe stato imbarazzante. 

Adrien rispose al telefono a monosillabi. 

Doveva andare, lo sapeva, probabilmente Alya aveva ragione, non avrebbe potuto aiutare molto. Però .... 

però si sentiva escluso. 

E faceva male. 

Non c'era posto per lui accanto a loro, accanto a Marinette come Adrien. 

Scusandosi con un sorriso imbarazzato si congedò e raggiunse la sua macchina. 

Nino salutó l'amico e non appena la porta di chiuso si voltò furente verso le due ragazze. 

- non vi sembra di aver esagerato voi due? Non si trattano così gli amici!- 

- Nino ascolta non sai tutta la storia...- fece Alya tentando di spiegare ma venne interrotta. 

- non mi interessa sapere tutta la storia, vi siete comportate male ! Adrien non ha fatto nulla per meritarsi di essere trattato così, siete state antipatiche quasi quanto Cloè! - 

- ehi piano con le parole ! Eh poi non mi sembra che anche lui sia stato così amichevole con Marinette soprattutto - 

- ma se è pure venuto a trovarla ! - 

- probabilmente solo perché glielo hai chiesto tu ! - 

Marinette cominció a sentirsi male. 

Aveva trattato male Adrien e adesso i suoi due amici stavano litigandoci per colpa sua. 

Prese un po' di coraggio, quell che non le mancava quando indossava la maschera e li interruppe. 

- è colpa mia. - disse con tono deciso ponendo fine alla discussione. 

- ero io il problema, non Adrien , e Alya ha risposto così solo per aiutarmi. Vedi Nino io ho la possibilità di contattare Chat Noir in privato. Alya e io abbiamo pensato che potremmo fingere un appuntamento tra me e Chat Noir al parco, e lei avrebbe pubblicato la notizia sul suo blog fingendo di aver fatto uno scoop. In questo modo speriamo di attirare questo famoso blogger e spingerlo ad uscire allo scoperto. È abbastanza semplice come piano e secondo me potrebbe funzionare, io sono disposta a rischiare e sono sicura che anche Chat Noir accetterà ma ecco ... io ... non volevo che Adrien mi vedesse andare ad un appuntamento con un altro ragazzo, ... ecco perché Alya ha cercato di convincerlo a non venire. Tutto qui, ti giuro! capisco che possiamo essere risultate scortesi e andrò personalmebte io a scusarmi con Adrien il prima possibile. Scusaci. -

Nino sembró pensarci. Aveva capito la situazione ma era ancora convito che si erano comportate male. Non trovando altro da dare come risposta semplicemente disse

- allora é questo il tuo geniale piano ? Non male !- 

Alya sorrise e di nuovo allegra si gettó in una descrizione accurata dei dettagli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'ho corretto tremila volte, trovavo sempre errori. 

Uffa. 

Perdonatemene un paio. 

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Capitolo 27
*** Passeggiata romantica ***


Adrien stava raggiungendo i suoi amici al parco, nei panni di Chat Noir ovviamente. 

Appena arrivato a casa aveva inventato una scusa con Natalie ( mal di pancia , nausea troppo male mi dispiace oggi starò a letto ) e si era rinchiuso nella sua stanza senza voglia di fare nulla. 

Non voleva neanche chiacchierare con Plagg ma se la prese lo stesso perché il suo kwami l'aveva raggiunto ben dieci minuti dopo e probabilmente sei era fatto un giro tranquillo mentre lui era depresso. E non andava bene, se lui era depresso dovevano essere di malumore tutti. 

E siccome il suo pensiero non aveva senso era ancora più di malumore. 

Poi era successo qualcosa che gli aveva cambiato la giornata. 

Marinette l'aveva chiamato. 

O meglio non aveva chiamato Adrien aveva chiamato Chat Noir. 

Si era sentito emozionato come un ragazzino. 

-pronto? - 

- ehm Chat Noir ? Sei tu ?- 

- al suo servizio mia principessa - 

- potresti , ecco, sei libero adesso ? Io vorrei o meglio non io, noi, ci sono qui due miei amici, Alya e Nino e vorremmo farti una proposta. Ci puoi aiutare con il nostro piano ? - 

 

E così senza capire molto si erano dati appuntamento al parco in un vicolo isolato lí vicino.

Da quello che aveva capito centrava lui nel famoso piano per far uscire allo scoperto il blogger di cui aveva parlato Alya . 

Adrien era  contententissimo, più di quanto avrebbe dovuto esserlo. 

Poteva partecipare, se non come Adrien almeno come Chat Noir.  

Al suo arrivo c'erano già i suoi tre amici. 

Ebbe un momento di esitazione... come avrebbe dovuto comportarsi con Marinette ? Lei al telefono non si era espressa, non poteva, c'erano anche gli altri. 

Si guardarono per un lungo momento negli occhi. Lui avrebbe voluto abbracciarla... Ma gli altri sapevano? Alya sicuramente, da quello che aveva capito, sapeva , ma Nino ... no. 

Dovevano nasconderlo ? Far finta che tra loro due non ci fosse niente ? Che poi , cosa c'era bene tra loro due ? 

Forse tutti i suoi dubbi si palesarono nei suoi occhi perché Marinette sembrò coglierli al volo e gli rivolse un sorriso dolce e rassicurante. Poté quasi sentirlo sulla pelle come un tocco per quanto era confortante. 

Andava bene così, sorrise e tornó se stesso. 

- allora gente, Chat Noir è qui per il suo pubblico ! Ehh ehh applausi, grazie, grazie. Di cosa hanno bisogno queste due donzelle e il loro giovane accompagnatore ? Alya e Marinette ridacchiarono, Nino alzó gli occhi al cielo divertito . 

E poi Alya prese la parola e si mise a spiegare il piano nei dettagli. 

La spiegazione fu delirate e imbarazzante allo stesso tempo. 

Lui e Marinette dovevano fingere di essersi incontrati al parco per un appuntamento, fingere di passeggiare mano nella mano come una coppietta, fingere di godersi un po' di relax su una panchina del parco... ogni volta che Alya pronunciava la parola fingere li fissava con sguardo divertito e malizioso e lui si sentiva terribilmente in imbarazzo. Marinette non era messa meglio. Probabilmente la rossa si stava divertendo un mondo. 

Lei poi avrebbe finto di passare per caso dal parco e di trovarli lì e li avrebbe ripreso di nascosto ( si fa per dire ) trasmettendo il loro appuntamento in diretta sul blog. 

Se il suo avversario fosse stato davvero un fan si sarebbe precipitato subito al parco e avrebbe cercato di riprendere anche lui  la scena. Nino di nascosto avrebbe ripreso i curiosi e soprattutto quelli con un cellulare in mano. 

Se fossero stati fortunati entro la sera avrebbero saputo l'identità del blogger. 

Tra le risate di Alya e l'imbarazzo di Nino decisero di mettere in atto il piano romantico. 

 

*****************************************

Dire che la passeggiata romantica era stata un disastro era dire poco. 

Sia Chat Noir che Marinette erano ingessati e sembravano dei robot, non certo una coppia. Alya più volte era corsa da loro a cercare di sciorglieli e farli rilassare. 

 

Dopo l'ennesimo tentativo Marinette sospiro stanca e fissó veramente dispiaciuta Chat Noir.

- scusa-  

Chat sorrise, leggermente provato pure lui 

-E di cosa ? -

-Per Alya , per questo , per... la giornata in generale. Scusami -

- Non preoccuparti principessa, io sono felicissimo di esserti d'aiuto -

- Scusa anche perché ho dovuto dirlo ad Alya. Sul serio. Mi ha veramente tormentato e crerimi, è difficile tenerle segreto qualcosa ! e poi ... beh, poi lei è la mia migliore amica ed è importante. Non si dovrebbe mentire agli amici - disse sovrapensiero pensando a quanto invece stesse ancora mentendo per il fatto di non poter dire a nessuno di essere Ladybug. Ne soffriva tantissimo. 

- non si deve mentire agli amici - disse più risoluta - a meno che non si è costretti per proteggerli - fece rivolta decisamente a se stessa e non più al ragazzo. 

- ma comunque ti chiedo scusa , avrei dovuto chiedertelo e parlartene. Magari non eri d'accordo. Ma l'ho detto solo a lei,  giuro. -

Chat non parló.

Sentiva di nuovo quella sensazione sgradevole allo stomaco. Perché doveva essere sempre così giusta ? Così onesta ? Ogni parola che diceva lo faceva sentire male ... inferiore ....

Ogni volta che lei gli sorrideva timidamente o apertamente con quel suo bellissimo sorriso caldo lui si sentiva sempre un po' meno all'altezza. 

Cerco di non far prendere il sopravventò a questo pensiero. 

- non preoccuparti sono sicuro che hai fatto la scelta giusta - disse tanto per dare una risposta non perché veramente volesse dire qualcosa. 

- credo che sia giunto il momento di offrirti un gelato, a che gusto lo preferisci ? - 

Lei sorrise e mise da parte i suoi pensieri. 

-Menta e vaniglia - disse lei.

-Io credo che lo prenderò fragola e mirtillo , * vado e torno !  - Disse salutando e dirigendosi verso il chioschetto dei gelati. 

******************

Ormai era quasi sera. Dopo il gelato la situazione si era un po' sciolta ma era anche peggiorata drasticamente. 

Loro potevano sembrare ad un vero finto appuntamento ma la gente attorno a loro aveva notato che c'era Chat Noir che girovagava per il parco e un bel po' di curiosi avevano  cominciato ad affollarsi. 

Quando Alya aveva pubblicato la notizia sul blog  il numero dei curiosi era aumentato esponenzialmente. Il loro piano sembrava procedere per  meglio se non fosse per due piccoli grandi problemi: il primo problema erano i fan, gente che chiedeva foto, che faceva proposte a Chat noir o che cercava di insultare Marinette non capendo cosa ci facesse una semplice ragazza lì con lui. Sapevano di correre questo rischio ma avevano decisamente sbagliato a valutarne l'entità. 

Il secondo problema era la troppa gente. Gente che riprendeva, gente che guardava, gente che fotografa, gente che aveva un aria corrucciata e sospetta , il blogger sembrava non esssere nessuno o forse potevano essere tutti . 

Nino si avvicinò ad Alya scuotendo la testa in segno negativo quando non riuscì più a controllare il flusso di gente e le riprese . Alya capí il  problema e intuì di dover mettere al sicuro al più presto la sua amica. Sospirando, spense il telefonino interrompendo la diretta e fece segno alla sua amica : "basta così piano saltato. Interrompere e scappare."

Anche Chat Noir intercettò il messaggio e prendendo Marinette per un braccio si defiló dal parco.

 

Senza neanche mettersi d'accordo si ritrovarono a casa di Marinette a fare  punto della situazione.

Una situazione decisamente non concludente. 

Alya aveva fatto il resoconto informandoli che aveva visionato le riprese fatte da Nino sommariamente ma non aveva individuato nessuno di sospetto. Anche sul blog il countdown continuava a scorrere imperioso. Avrebbe passato la notte a riguardare le immagini delle riprese della folla e a cercare indizi. Si scusò con tutti per la confusione che aveva creato. Quando Nino disse che il problema maggiore lo avrebbe avuto l'indomani Marinette per il suo "appuntamento con-Chat noir " la rossa guardò l'amica veramente dispiaciuta ma lei si limitò a scuotere la testa e a rassicurarla. 

" fa niente Alya me la caverò ho vissuto situazioni peggiori credimi "

Era davvero l'ora di ritornare ognuno nella propria casa e un po' riluttanti tutti si congedarono e salutarono Marinette 

Alya chiuse la porta dell sua stanza con un sorriso.

-Siamo stati un bel gruppo, grazie ragazzi - disse prima di congedarsi.

Adrien, nei panni di Chat Noir ,non aveva parlato.

Siamo stati un bel gruppo ...

Quante volte aveva sognato di fare parte di un gruppo ? Perché come Adrien proprio non ci riusciva, non era parte di un gruppo, non era parte di una famiglia, non era parte di niente ? 

 

Rimase solo con Marinette, indeciso su cosa fare, indeciso su cosa stava provando in quel momento. Si sentiva invaso da un mare si sensazioni negative. Non si sarebbe sorpreso se un Akuma avesse deciso di materializzarsi in quel momento e prendere possesso della sua testa. 

Vide la ragazza guardarlo con aria incerta. 

Avrebbe voluto parlarle  ma non era proprio il momento di parlare,  si sentiva troppo insicuro di tutto. Come avrebbe fatto a formulare delle intere frasi coerenti se non lo erano nemmeno i suoi pensieri? 

Il viso di Marinette passó da insicuro a dispiaciuto. 

Fu lei a parlare. 

-scusami se ho mentito di fronte ad Alya, bhe a tutti. Scusami se ne ho parlato con Alya . Scusami Se devi aver pensato che ho tradito la tua fiducia.  Io non voglio offenderti in nessun modo ne voglio che tu sia costretto a mentire per me - 

 

Adrien si sentiva davvero avvolto in un turbine di emozioni oscure e peggiorava ad ogni parola della ragazza. 

Lui era quello che le stava mentendo, lui doveva scusarsi perché lo stava facendo lei ? Voleva che stesse zitta. 

Cosa sarebbe successo se avesse scoperto la verità ? Lo avrebbe lasciato .... lo avrebbe insultato ? 

L'avrebbe persa per sempre ? 

Lei non voleva mentirgli e lui lo stava facendo. 

Zitta. Doveva stare zitta e smetterla di farlo sentire peggio. 

Lo avrebbe abbandonato anche lei ? 

Non sapeva come dirglielo, come chiederglielo , come esprimersi . Non sapeva pensare.... voleva fare qualcosa. 

La bació. Irruento e violento. 

Troppo pura. Marinette era troppo pura. 

Troppo Bella, troppo onesta, troppo buona . Troppo per lui come poteva stare con lui ? 

Vagamente sentiva la ragazza protestare per i suoi modo ma lui non le diede retta. 

Doveva farle capire che lui aveva bisogno di lei. Non riusciva ad esprimersi ma lui doveva farglielo capire per forza. 

Le bloccò i polsi e la sentí irrigidirsi . 

In questo momento  sapeva esprimersi solo così, in questo modo fisico,  autodistruttivo. Lui in fondo era il portatore del potere della distruzione e non faceva altro che proiettarlo su se stesso. 

Nella sua irruenza aveva costretto la ragazza contro il muro . Istintivamente le morse un labbro e poi passo a succhiarle il collo, inspirando forte il suo odore. Aveva la testa ovattata, le orecchie otturate dal suono del battito disperato del suo cuore. 

Aveva bisogno di quell'odore, non poteva farne più a meno .

Lasció i polsi e infiló le mani tra i suoi capelli strattonandoli e prese a leccare il collo le guance la salate ... 

 

 

salate ? 

 

...

 

Spalancò gli occhi e si rese conto che due lacrime solcavano le guance di Marinette.

Si staccò da lei terrorizzato.

Cosa ...? 

- ti ho chiamato , ti ho detto di fermati ma tu non lo facevi ... non ti fermavi ... - fece con voce tremante Marinette. 

 

Chat noir si senti pietrificare. Fu come se il sangue avesse ripreso a scorrere e l'aria ad entrare nei polmoni,  come se la nebbia onnipresente e fastidiosa che aveva circondato il suo cervello fino a quel momento si fosse per un attimo diradata 

Tornó lucido. Si sentì orribile. 

Peggio di prima. Cosa avrebbe dovuto fare ? Come aveva potuto ... 

non poteva stare lì. 

Non ragionava lucidamente. 

Disperato si giró e uscì dalla finestra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giuro che l'ondata di capitoli negativo finirà prima o poi. Ma è difficile risollevarsi prima di arrivare proprio in fondo. 

Ho finito tutti i capitoli di questa storia . Ora posso aggiornare ogni due giorni ! Vi voglio bene . 

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Capitolo 28
*** Umore grigio ***


La mattinata inizió con un cielo paurosamente grigio, un po' come gli umori di tutti. 

 

Marinette stava procedendo a passo lento e stanco verso la scuola. 

Tikki senza neanche paura di farsi vedere spuntava dallo zaino della ragazza e non smetteva di fissarla. 

- stai un po' meglio ? - chiese

La ragazza annuì ma non rispose. 

Tikki si sentiva inutile. 

Ricordava le lacrime di Marinette dettate dalla paura di trovarsi davanti un Chat Noir che faceva quello che voleva con o senza il suo consenso ed era oggettivamente più forte di lei. 

Ma ricordava benissimo anche la sua faccia sconvolta dopo che si era accorto di quello che stava facendo. 

Chat noir ... Adrien ... probabilmente il ragazzo doveva essere molto provato. 

Tikki poteva capirlo, lo sentiva. Marinette non ci mise molto a riprendersi, asciugandosi le lacrime e cercando di capire il comportamento assurdo del  suo compagno. 

Ma più che il suo comportamento irruento e quasi spaventoso , l'aveva colpita la sua faccia disperata. Sicuramente c'era qualche problema e doveva essere anche un problema grave perché era tutto il pomeriggio che si comportava in maniera strana. 

Poteva sentire , percepirlo più che altro , il suo malessere e si diffondeva in lei per riflesso. Non importava come, doveva chiarire, 

doveva sentirlo. 

Non poteva lasciare le cose in sospeso perché il tempo non è sempre un buon consigliere. In queste cose il tempo è nemico è tiranno e dilata le paure e le emozioni negative.

E così Marinette aveva deciso di fare l'unica cosa che le era venuta in mente, ovvero trasformarsi in Ladybug e cercare di raggiungerlo.

Il problema era nato quando l'aveva raggiunto davvero. Lui nel vederla era sembrato terrorizzato e ancora più disperato. E in cima alla torre Eiffel, il luogo dove di solito andavano per restare soli e riflettere sui loro pensieri , per la prima volta Ladybug aveva visto Chat Noir non  felice di vederla.

Si era messo le mani  sul volto e disperato le aveva chiesto di andarsene e lei non aveva saputo cosa dire, aveva semplicemente girato i tacchi e se ne era andata. 

Adesso non sapeva cosa fare. 

Tikki pensó che doveva urgentemente parlare con Plagg e tentare di risolvere questa situazione. Se serviva avrebbe convinto Marinette a rivelarsi ma così non poteva continuare. 

 

 

 

 

Anche Plagg e Adrien erano in una situazione di stallo. 

Plagg aveva rimproverato tantissimo il ragazzo. 

Lo aveva definito un animale in calore. Vedendo Poi quanto effettivamente stesse male aveva cercato di mitigare i toni di rimprovero aggiungendo che "di certo la combinazione turbe adolescenziali, ormoni impazziti,  tuta di lattice nera e ragazza che ti piace non erano un buon connubio."

In ogni caso persino uno come Plagg riusciva a capire che la situazione stava leggermente deviando dal livello pericoloso al livello catastrofe. 

Doveva convincere Adrien ad esporsi anche se Tikki non era d'accordo. 

Era l'unica soluzione possibile. 

 

Il malumore non era solo caratteristica dei due supereroi, quella mattina tutti sembravano di malumore. Persino Alya camminava con la

testa bassa 

 

Aveva anche pensato di non andare a scuola e magari rimanere a casa a fare altre ricerche . Si sentiva in colpa, sicuramente a scuola la notizia della appuntamento tra Chat e Marinette si sarebbe diffusa e la ragazza sarebbe stata presa di mira. Tutto il suo geniale piano non aveva portato a nulla se non a mettere la sua amica in una situazione imbarazzante e aveva anche coinvolto Chat Noir. Aveva pure trattato male Adrien per questo.

Aveva coinvolto un sacco di persone fingendo di essere una specie di super eroina che invece non era. Non aveva risolto niente aveva solo, forse, complicato la situazione. Era arrabbiata con se stessa, quindi per estensione anche con tutto il resto del mondo perché non era riuscita a dare nessun aiuto concreto. Era così arrabbiata che quando andò a sbattere contro un suo compagno sulle scale prima di entrare in classe non si scusó nemmeno, anzi lo mandó al diavolo dicendo di fare più attenzione e ignorando qualsiasi cosa quello lì stesse dicendo, tanto sicuramente era un'imprecazione contro il suo comportamento pessimo, ma lei non aveva intenzione di ascoltarlo in quel momento.

 

Chiuse la porta fin troppo velocemente per accorgersi di una piccola farfalla nera che svolazzava proprio dietro di lei dirigendosi verso qualcuno ancora più arrabbiato.

 

Fece appena in tempo a dare una rapida occhiata alla classe quando si accorse subito che c'era qualcosa che non andava e non erano solo le facce tetre dei suoi amici ma sembrava ci fosse una discussione in corso .

 

- Che diavolo succede ?- disse poggiando la borsa sul banco tra quella di Marinette e Adrien. 

 

Plagg approfittó di questo per uscire dallo zaino  del suo padrone e infilarsi nella borsa della ragazza per poter prelevare Tikki con la forza. 

- dobbiamo parlare adesso - disse abbastanza allarmato. Si era immaginato di dover costringere la Kwami a seguirlo ma evidentemente anche lei doveva aver intuito la gravità della situazione visto che non protestó e lo seguì di nascosto fuori dall'aula. 

Quando arrivarono in un posto tranquillo Plug guardó la compagna incerto , indeciso se volesse cominciare la conversazione così come si era immaginato. Tutta la sua determinazione di solito crollava quando l'aveva di fronte ma a giudicare dalla celerità con cui lei l'aveva seguito sicuramente le cose non andavano bene né da una parte né dall'altra.

Fortunatamente per lui fu la piccola Kwami rossa a cominciare la conversazione. 

- Chat Noir si è comportato davvero male ieri - 

Era chiaro che il discorso dovesse partire da lì. 

- si me ne sono accorto, l'ho già rimproverato per questo, ma non hai idea di quanto sia in crisi adesso il mio ragazzo - 

- se è davvero in crisi è ancora peggio, non dovrebbe andare in giro a baciare ragazze e ad illuderle se non è sicuro dei suoi sentimenti- 

- oh credo che sia abbastanza sicuro dei suoi sentimenti dato che Ladybug e Marinette sono la stessa persona - 

- si ma lui non lo sa - 

Plagg rimanse in silenzio. 

Tikki lo guardò male. 

- lui non lo sa, vero ? - 

- a proposito di questo .... ehm ... non pensi che sia una bella giornata oggi ? - 

- Plagg COME HAI POTUTO DIRGLIELO ? -

- ehi non sono stato io, l'ha scoperto da solo! Tutta quella storia delle mani e delle ferite, chiunque avrebbe sospettato! Tu piuttosto ! Le hai permesso di usare i suoi poteri senza la trasformazione!- 

- perché voi avete deciso di regalarle degli orecchini ! Non potevi consigliare qualcos'altro? - 

- come se non l'avessi fatto, non mi ha mica consultato ! - 

Tikki strizzó gli occhi in segno di disapprovazione. 

- in ogni caso voglio che le dica la verità, che si riveli così la situazione migliorerà un po'- fece Plagg risoluto.

- no! Plagg, se Marinette viene a sapere che Chat conosce la sua vera identità la prenderà malissimo. - 

- e mica deve dirlo per forza, può sempre fingere di non sapere - 

 -e continuare a mentire ? -

- perché non stiamo mentendo anche noi ? - 

 

Il rumore della porta che sbatteva fece sobbalzare i due Kwami che si voltarono per trovare una Marinette furente che si dirigeva a passo spedito verso il bagno. 

Tikki fece un cenno verso Plagg e si affrettò a raggiungere la ragazza prima che si chiudesse in bagno.

 

- cosa è successo ? - 

- quella brutta stron.... AHHR , cosa vorrei dirle!- 

-Clhoè? -

- hai sentito quello che mi ha detto ? - 

Tikki non rispose sperando che la ragazzza arrabbiata ripetesse quello che era successo in classe, salvandola da un imbarazzante situazione. Fortunatamente Marinette continuó. 

- era ovvio che mi dovesse prendere in giro a vita per la storia dell'appuntamento con Chat, l'avevo già messo in conto! Figurati poi se gli altri non le davano corda ! Ma ha esagerato  ha detto una frase cattivissima ! - 

Le lacrime stavano cominciando a formarsi negli occhi di Marinette e Tikki cominció a preoccuparsi, non aveva mai reagito così male. 

- su avanti Marinette non lasciarti scalfire dalle sue parole ...- 

- ha detto che mi sono buttata su Chat solo perché non riuscivo a raggiungere Adrien! Lo capisci vero ? E lui l'avrà sentito! , non è solo bugia ma è anche la cosa più sbagliata che potesse sentire! Mi ha tolto la possibilità di parlare con Adrien e di rivelargli in tranquillità i miei sentimenti, quelli che provavo prima e quelli che provo adesso! Adesso lui penserà anche che  é per questo che ieri Alya non lo voleva nel gruppo, adesso lui si farà un'idea sbagliata di tutto e lo perderò! Io non voglio perderlo almeno come amico! - ormai Marinette piangeva.

- E se l'avesse sentito anche Chat? Cosa penserà di me? Pensi che non abbia capito che è un mio compagno di scuola? Sa troppe cose per non esserlo. E adesso penserà che io sia un bugiarda, che sono attratta da lui solo perché è un eroe - Marinette singhiozzava forte. 

Tikki non riusciva ad arginare il fiume in piena di emozioni che provava la ragazza. 

Non riuscì neanche a consolarla per bene perché la porta del bagno si aprì quasi subito facendo entrare Alya. Come una furia che corse ad abbracciare l'amica. 

- oh Marinette mi dispiace tantissimo, lo sapevo che sarebbe stato un casino per te ma non avrei mai immaginato , scusa scusa scusa, scusami Marinette - 

Le ragazze erano abbracciate forte e tentavano di calmarsi. 

Tikki nascosta dietro un lavandino ringrazió Alya. 

Pian piano poteva sentire la collera e il dolore di Marinette diminuire nell'abbraccio dell'amica. 

Non voleva neanche pensarci a cosa sarebbe successo se i suoi sentimenti negativi avessero attirato l'attenzione di papillon. 

Quando finalmente le due smisero di piangere ( parecchi minuti dopo ) il silenzio rotto solo da una vibrazione incessante si fece largo tra loro, carico di parole di incoraggiamento e voglia di reagire. 

Solo dopo svariati minuti Alya scosse la testa e si guardò intorno. 

Marinette sorpresa fece cenno di non capire. 

- non senti questo rumore ? - 

- è il tuo telefono lì per terra, sta vibrando da un po' - 

- forse sarà Nino che vuole sapere come stai, scommetto che ne avrà dette a Chloè di tutti i colori- 

Alya raccolse il telefono felice di aver fatto almeno sorridere l'amica... ma non era Nino. 

E neppure Adrien. Non era nessuno o meglio erano tutti. 

Alya cominció a scrivere velocemente qualcosa sul suo telefono e sembrava preoccupata e terrorizzata insieme. 

Dopo un po' di movimenti frenetici di dita si bloccò rimanendo a fissare lo schermo come inebetita. 

- che succede ? - 

Alya la guardò triste, non ancora in grado di rispondere. 

Poi richiuse la bocca e andò a sedersi per terra accanto a Marinette. 

- mi dispiace - disse. 

- non solo ti ho messo in questa situazione ma non ho potuto neanche fermarlo. E adesso è troppo tardi- 

Tristemente mostró il cellulare all'amica. 

- è stata inviata a tutti i contatti della scuola e della biblioteca, oltre ad essere disponibile su internet. Non ho potuto fermarlo, mi dispiace  -

Marinette guardó il cellulare. Mostrava una foto dei bagni . I bagni della sua scuola per la precisione. 

Inizialmente non capì. 

Poi guardando meglio notó una cosa nera e delle zampine di un essserino che sbucavano da dietro la porta. 

Un piccolo essserino nero. 

La realizzazione cominció a renderle la mente di nuovo lucida. 

 

Un piccolo esagerino nero. 

 

Quello era un Kwami. 

 

Nei bagni della sua scuola. 

 

Un Kwami nei bagni della sua scuola. 

 

Il Kwami di Chat Noir. 

 

Ed era stato fotografato. 

 

Finalmente capì da chi era partita quella foto. Il blogger, il conto alla rovescia. Era tutto vero. 

 

Come ultimo pesante macigno di realizzazione lesse la didascalia che  accompagnava la foto. Riportava questa frase.

 "Usano questi esserini per trasformarsi,  trovateli e troverete Ladybug E Chat noir"*

 

 

 

 

 

 

 

 

*Piccola premessa la fiction è nata prima di sapere che i Kwami non possono essere fotografati e quindi prima della seconda serie. Ormai è troppo tardi per cambiare la storia visto che questo era uno dei punti cardini. 

Spero che me la lasciate passare. 

Grazie. 

Vi voglio bene .

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Capitolo 29
*** Perché non mi vedi? ***


Un ragazzo moro, non troppo alto, camminava per le strade con la sua faccia incollata sullo schermo del cellulare.

A volte ne era cosi assorbito che dimenticava di essere per strada, in classe o in casa. Si sedeva e cominciava a leggere le vite fantastiche della gente che popolava i forum e le comunità che frequentava.

Gente socievole.

Come li invidiava.

Lui non era bravo con le parole. Non era bravo con gli altri esseri umani.

Era uno spettatore, uno che non si notava. Ammirava chi era bravo a parlare e a raccontare qualcosa di bello, chi era circondato di amici e chi sapeva attirare l'attenzione su di se. 

Lui era uno spettatore silenzioso.

Adorava Alya.

Lei aveva creato il Ladyblog, un'idea fantastica. 

Raccoglieva pareri, notizie. 

Aggiornava in tempo reale sulle azioni di Ladybug e Chat Noir. 

Lui non era realmente interessato a nessuno dei supereroi ma adorava Alya.

Era capace di scrivere e trasmettere le sue emozioni, era capace di attirare a se tante persone. Era solare e in grado di sostenere le sue idee fino alla fine. Lui per paura di essere preso in giro aveva persino usato nickname diversi su ogni forum o sito che frequentava. Diverse email, diverse password. Tutto annotato precisamente. 

Lui era uno che osservava e stava in silenzio. Lei una estrosa che difendeva le sue idee.

Adorava Alya.

Se solo avesse potuto accorgersi di lui.

La osservava sempre mentre andava nella sua classe, arrivava quasi sempre puntuale.

Aveva anche provato a mandarle un messaggio.

Aveva scritto  " mi piace quello che fai ".

L'aveva spiata mentre riceveva la notifica direttamente dal suo blog e con un sorriso rispondeva. 

Un cuore e un grazie. aveva fatto lo screen di quel cuore e lo guardava spesso. 

Un cuore. un grazie.

Da quel momento aveva pensato ad un modo per attirare la sua attenzione. 

Però lo vedeva, vedeva come le si illuminavano gli occhi ogni volta che appariva Ladybug, o Chat Noir.

E lui non era ne Ladybug ne Chat noir.

Non poteva competere con quella luce.

Così gli era venuta quell'idea. Magari non poteva competere con lo ma poteva farlo con lei.

Aveva creato un blog rivale, aveva fatto in modo che non fosse collegato a nessun suo contatto esistente.

Si era pubblicizzato ovunque e aveva raccolto seguaci. Ma a lui non importava, non era ancora riuscito nel suo scopo, non aveva attirato la sua attenzione.

Poi la fortuna l'aveva aiutato. Aveva intravisto per strada, in un pomeriggio assonnato e dove non camminava nessuno, Chat Noir. 

Solo che non sembrava proprio Chat noir sembrava solo un ragazzo normale in giro per vetrine, ed era davvero strano vederlo così normale.

Così gli era venuta l'idea, scriverlo sul suo blog, una cosa che Alya non sapeva, uno scoop. Poteva aver l'occasione per parlare. 

Lo aveva fatto, aveva scritto e finalmente aveva cominciato a sentire Alya che cominciava a parlare di lui. Stava parlando di lui! era così felice !

Era questa la strada giusta , doveva continuare così. Se avesse trovato una notizia ancora più sensazionale Alya sarebbe stata tutta per lui.

E così si era appostato nel punto in cui aveva visto e aveva aspettato. 

Aveva aspettato molto ma nulla. 

Non poteva gia essere finito tutto , doveva continuare a tenere l'attenzione di alya su di se.

Così aveva deciso, se non avrebbe trovato nulla avrebbe inventato.

E così fece, inventò. e vedeva i suo interesse crescere, lo vedeva!

Chiaramente era tutto molto ben costruito, nessuna delle sue bugie poteva essere verificata ma Alya si stava facendo ostile sospettosa.

Aveva cominciato a fare domande, a cercare. diceva che questo blogger non le piaceva. 

Lui non le piaceva. 

Doveva trovare qualcosa di nuovo, di importante, di vero.

Quando c'era stato l'attacco a scuola aveva davvero pensato che fosse la sua occasione. Ma Ladybug non era apparsa, Chat noir era in difficoltà e lui non era così coraggioso.

Si sentiva inutile. era un codardo. si era nascosto in bagno. 

Poi doveva essere finito tutto. Sentiva ancora il trambusto ma non erano più urla, era sollievo.

Lui aveva perso la sua occasione.

Era uscito dal bagno ma non era tornato dagli altri. non lo aspettava nessuno, nessuno lo vedeva, probabilmente non si sarebbero neanche accorti se non fosse tornato. Si era accasciato dietro un muro con la testa bassa.

Aveva perso la sua occasione.

cosa avrebbe dovuto fare?

Rimase così per un po'.

Dovevano essersi raccolti sulle scale o in aula magna, nessuno lo avrebbe cercato li, poteva sprofondare nella tristezza della sua mente.

 

- genio, la tua trasformazione stava finendo, non te ne sei accorto? E  se non avesse voluto costringerti a trasformarti davanti a lei ? non caricare di responsabilità quella ragazza solo perchè non sai dove si trovi la tua bella in questo momento. -

 

Una voce stridula lo distrasse dal suo momento di depressione.

 

chi era ? quale trasformazione ? da dove veniva quella voce?

 

Non lo realizzò subito. solo quell'unica frase era stata gridata e non riusciva a capire da dove.

Però l'aveva sentito, aveva sentito bene la parola trasformazione.

 

Da dove veniva?

 

Ancora accasciato contro il muro cercò di guardarsi intorno quando sentì un rumore provenire dal bagno e vide indistintamente un esserino nero rotolare fuori sul pavimento.

Sgranò gli occhi.

Quella cosa si muoveva e parlava.

 

- vediamo di stare più attento, ragazzino!-

 

-Scusa Plagg non l'ho fatto apposta!-

 

- Ah no? -

 

- Ok si, l'ho fatto apposta, ma non volevo spazzati via! è vero sono preoccupato per lei e vorrei andare a vedere come sta , adesso mi ritrasformo e.. -

 

- non hai capito nulla! tu non mi reinfilerai in quell'anello solo perchè non hai il coraggio di affrontarla senza diventare Chat Noir! -

 

- Plagg! Vuoi abbassare la voce ?! -

 

Proveniva dal bagno, qualcuno nel bagno rispondeva a quell'esserino nero, e quel qualcuno era uno studente di quella scuola, ne era certo.

E l'esserino nero aveva detto che non voleva trasformarlo in Chat noir. nel bagno c'era Chat Noir probabilment non trasformato.

Era la sua seconda possibilità' aveva sprecato la prima e qualcuno lassù gli stava mandando un'altra occasione?

Con non so quali riflessi prese il suo cellulare e scattò una foto di sfuggita. 

Voleva entrare nel bagno e fare lo scoop piu grande della sua vita ma non fece in tempo a fare nulla che dopo pochi secondi  ne usci fuori Chat Noir trasformato e pronto ad andare non so dove.

Però lui aveva quella foto. non era tanto ma non era nemmeno poco. era una notizia sensazionale. poteva riprendere la sua opera e questa volta Alya sarebbe stata completamente sua.

Aveva già in mente come.

Nei giorni successivi aveva preparato tutto, il countdown sul suo sito, la notizia fatta circolare nella scuola. tutto stava funzionando veramente bene. Alya non faceva altro che parlare di lui, poteva sentirla.

Lo cercava, e lui non vedeva l'ora di farsi trovare.

Poi aveva sentito Alya parlare di un piano con la sua amica scura, un piano che riguardava lui.

Non aveva capito molto ma si era aspettato un contrattacco da parte della ragazza, in fondo lei era la migliore.

Quando aveva visto sul Ladyblog l'appuntamento tra Chat Noir e l'amica di Alya aveva capito che si trattava di una messinscena. era molto tipico della ragazza.

Ma lui non avrebbe abboccato, avrebbe aspettato , aspettare era una cosa che gli riusciva bene.

Il giorno dopo prima dello scadere del countdown sarebbe andato dalla ragazza e le avrebbe rivelato la sua identità , le avrebbe fatto vedere la foto. probabilmente lei l'avrebbe abbracciato per la gioia. O anche baciato se fosse stato fortunato. 

Ma la mattina i suoi sogni si frantumarono. Ci aveva messo tutta la notte a raccogliere il coraggio per andare da lei e lei ... lei non lo aveva neanche visto.

Gli era andata a sbattere contro e gli aveva urlato una parolaccia la volo mentre saliva le scale.

Non aveva neanche alzato gli occhi.

non lo aveva neanche visto.

Perchè non lo aveva visto? Perchè non lo vedeva mai nessuno?

Lo assali una rabbia cieca, aveva voglia di sbattere e distruggere tutto.

Fu li che sentì la voce calda e così allettante di Papillon che gli suggeriva di cedere a lui e acquistare il potere per essere visto da tutti, di rovinare la vita a tutti cosi come avevano rovinato la sua.

E lui lo accettò. In cambio Papillon voleva solo i miracolus.

E lui poteva darglieli, sapeva che uno dei supereroi era nella scuola, poteva trovarli e sapeva come fare.

 

Scrisse una didascalia alla foto e la pubblicò immediatamente inviandola a tutta la scuola.

 

Il suo piano era cominciato ora bisognava solo aspettare , e lui era bravo ad aspettare.

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Capitolo 30
*** Una brutta sensazione ***


dai capitoli precedenti 

"

due lacrime solcavano le guance di Marinette.

- ti ho chiamato , ti ho detto di fermati ma tu non lo facevi ... non ti fermavi ... - fece con voce tremante Marinette. 

 

Chat noir si senti pietrificare. 

Torno lucido. Si sentì orribile. 

non poteva stare lì.

Non ragionava lucidamente. 

Disperato si giró e uscì dalla finestra.

 

[...] 

 

- è stata inviata a tutti i contatti della scuola e della biblioteca, oltre ad essere disponibile su internet. Non ho potuto fermarlo, mi dispiace  -fece Alya. 

Marinette guardó il cellulare. Mostrava una foto dei bagni . I bagni della sua scuola per la precisione.

 

[...]

 

Il Kwami di Chat Noir era stato fotografato. 

 Il blogger, il conto alla rovescia. Era tutto vero. 

 

la didascalia che  accompagnava la foto riportava questa frase.

 "Usano questi esserini per trasformarsi,  trovateli e troverete Ladybug E Chat noir"

 

"

 

 

 

 

Quando lei e Alya tornarono in classe, un po' più calme, non sapeva a quale problema dare priorità. 

Si sentiva sommersa. 

Non capiva come mai Papillon non aveva sfruttato tutte le sue emozioni negative per renderla una vittima, perchè erano davvero troppe. 

La lezione era cominciata. Alya chiese scusa per entrambe e la guidó al suo posto. 

C'era un mormorio in classe che non poteva essere fermato. 

Vide Tikki infilarsi di nascosto di nuovo nella sua borsa. 

Le sorrise leggermente.

Adrien davanti a lei non aveva dato cenno di essersi accorto del suo ritorno. 

Chloè l'aveva guardata ancora con sorriso maligno, ma si era stancata subito e adesso stava fissando il cellulare leggendo qualcosa di ineteressante. 

In effetti, ora che Marinette ci pensava, un po' tutti stavano fissando il cellulare.

La foto.

Quella foto doveva aver superato i gossip sul suo conto. 

Chissà quando era stata scattata.

Quello era il bagno degli uomini e quello era un Kwami. 

Doveva chiederlo a Tikki.

Ma non poteva uscire di nuovo.

Sentí Alya inviare un messaggio e si sporse per sbirciare.

L'amica accorgendosene  inclinó il cellulare per permetterle di  leggere. 

Aveva mandato un messaggio a Nino con su scritto semplicemente "aggiornami"

E Nino stava rispondendo.

 

"Adrien ha difeso Marinette con Clhoè, avresti dovuto vedere la sua faccia, bhe la faccia di entrambi in effetti, non ho mai visto Adrien così arrabbiato ne tantomeno Clhoè così shockata"

 

"Si scrive shockata ? O shokkata?" 

 

"Ho cercato su internet si scrive ck ! Sono una bomba, indovinato al primo tentativo ! Yea" 

 

Marinette ridacchiò mentre Alya scriveva arrabbiata dicendo al suo ragazzo di rimanere concentrato.

Adrien l'aveva difesa. 

Doveva chiarire con lui. 

Prima ancora però doveva parlare con Tikki, e con Chat Noir. 

Chissà se aveva visto la foto.... certo che sì.

Che fosse quello il motivo per cui era così agitato, per cui si era comportato così con lei ? 

Magari lo aveva fatto arrabbiare, aveva detto qualcosa di sbagliato... Non avrebbe dovuto piangere! Ma era spaventata ! 

Scosse la testa.

Perché doveva fare così ? 

Quando si invaghiva di qualcuno cominciava a pensare troppo e a non capire più niente. 

Eppure doveva averlo capito che non poteva permetterselo. 

Se fosse stata lucida non sarebbe successo il casino con gli orecchini, non avrebbe reagito così a Chat Noir ma lo avrebbe allontanato prima, non avrebbe trattato male Adrien, non avrebbe partecipato a quel piano stupido in cui aveva messo a rischio se stessa e Chat Noir. La sua parte egoista diceva che voleva farlo solo per mettersi in mostra, per dimostrare che Chat Noir aveva scelto la semplice e goffa Marinette , lei e nessun altro, lei e non Ladybug. 

E adesso Chat Noir non parlava più a Ladybug e non sapeva se avrebbe mai ricontattato Marinette e lei aveva davvero urgenza di parlargli. 

Prese in mano il suo cellulare. 

Nessun messaggio da parte sua. 

Sospiró.

Gli sembrava di essere caduta in una spirale che la portava sempre più in basso. Ma lei era positiva . Avrebbe preso in mano la situazione. Adesso. 

Decise he per prima cosa doveva parlare con Tikki. Stava per alzare la mano e chiedere di andare nuovamente in bagno quando fu preceduta da Adrien.

Storse il naso. 

Che pessimo tempismo.

Va bene avrebbe aspettato un altro po'. 

 

 

 

Adrien si chiuse la porta del bagno alle spalle. 

Come un pazzo spalancó le altre porte dei bagni adiacenti per assicurarsi che fosse solo.

Se qualcuno lo avesse visto in quel momento sarebbe scappato a gambe levate. 

Quando fu certo che non ci fosse nessun altro fece uscire Plagg dalla sua giacca e lo guardò serio. 

- questa è una catastrofe - fece cupo 

Plagg cercó di sdrammatizzare.

-La gente è cieca, vedrai che nessuno collegherà Chat Noir a te -

-ma ora cercheranno te . Non capisci? Quel tipo lì ha aizzati, adesso tutti sanno che qualcuno di questa scuola si nasconde sotto la maschera di Ladybug e Chat Noir e cercheranno voi. I ragazzi faranno il lavoro sporco per Papillon, e cosa succederà quando vi troveranno ? -

-niente perché non ci troveranno -

-ti hanno già visto Plagg, in questo bagno ... ho una brutta sensazione, sento che stiamo rischiando grosso stavolta -

-sei un po' troppo pessimista-

- sta facendo tutto schifo, ho l'impressione che l'unico modo per uscirne fuori sia ... -

Adrien si sentiva sopraffatto. 

Plagg capi cosa voleva dire senza che continuasse.

- vuoi parlare con Marinette -

Scosse la testa in segno di assenso.

- come Adrien o come Chat Noir -

- non mi lascia avvicinare come Adrien e non credo mi vorrà più vedere come Chat Noir -

- Aspetta ragiona ti prego, Che cosa significa non ti vuole più vedere ? Ti è venuta a cercare come Ladybug e l'hai cacciata, quella ragazza stravede per te ! E anche se non ti volesse più vedere, cosa di cui dubito,  tu devi parlarle primo per chiederle scusa secondo per risolvere la situazione Tizio-pazzo-che-vi-spia-nella-scuola —

Quasi come a voler confermare la frase di Plagg arrivò un messaggio sul secondo cellulare di Adrien , quello che usava quando era Chat Noir.

Era un messaggio di Marinette.

Diceva semplicemente "come stai"

Lei chiedeva a lui , dopo quello che le aveva fatto. 

Si maledisse.

- sai credo che le rivelerò la verità. Anche se rimarrà deluso da me -

-Eh mm io ecco, non sarei  proprio così precipitoso nel farlo in questo precisissimo momento, concordo sul dirle la verità ma magari non tutta tutta ...-

Adrien sollevò un sopracciglio.

-In che senso ? -

-Nel senso, ... diciamo che potrei aver parlato con Tikki -

- Chi è Tikki? -

- Il Kwami di Ladybug -

- Oggi avete parlato ? -

- Poco prima del disastro tra lei e Chloè...- 

- già quello. Si sarà sentita ancora peggio per le fesserie che gli ha detto su di me, Chloè quando vuole ferire qualcuno sa proprio dove centrare - fece il ragazzo biondo scuotendo il capo.

Plagg storse al bocca alle parola "fesserie"

Clhoè aveva detto a tutti, Adrien incluso, che Marientte era innamorata di lui e adesso per ripiego si era buttata su Chat Noir.

E Adrien riteneva tutto una fesseria incluso la questione del "Marinette ti ama."

Pensó che davvero fosse ottuso. 

Rimaneva dell'idea che rivelarsi fosse la cosa migliore, ma era meglio omettere per il momento che Adrien già sapeva da un po'. Forse con le parole giuste lo avrebbe convinto.

- penso che devi chiarire con entrambe, sia come Adrien che come Chat Noir e poi ...- ma Adrien non lo ascoltava già più.

Aveva preso  il cellulare e stava scrivendo un messaggio. 

 

"Oggi pomeriggio, se mi vuoi ancora,  verrò a chiedere perdono in ginocchio, ti prego dimmi di sì"

 

Plagg sbuffó.

Si perde così la ragione quando si è innamorati ? 

Per una volta si sentiva ottimista.

La verità avrebbe sempre portato dei benefici, anche se parziale.

Stava per dirglielo quando si sentirono delle urla. 

Il biondo scattò sull'attenti e in men che non si dica era di trasformato in Chat Noir pronto ad intervenire. 

In una classe di ragazzi più grandi qualcuno aveva chiuso la porta e stava facendo qualcosa ( torturando ? No, vero ? ) ai ragazzi rimasti dentro . 

Ladybug arrivò quasi contemporaneamente a lui. 

Si guardarono carichi di domande e spiegazioni non dette ma con un cenno del capo rimandarono tutto a dopo. 

Quando entrarono sfondano la porta trovarono un akumizzato tutto blu che teneva sollevata in aria una povera ragazza che stava gridando. 

-Lasciala immagiatamente e veditela con noi- gridò Ladybug al suo fianco. 

Dopo successe una cosa stranissima che non era mai successa. 

L'akumizzato li guardó quasi vittorioso. Sorrise , un sorriso maligno che non capirono, poi lasció la ragazza come gli avevano ordinato e sparì nel nulla risucchiato dalla presa della corrente.

Chat Noir e Ladybug si guardarono senza capire, con un lieve sensazione di terrore che cominció ad assalirli e che peggioró quando si accorsero che un altro messaggio era arrivato contemporaneamente a tutta la scuola.

 

 

 

 

 

 

 

NdA

Per chi non lo sapesse non sono morta.

Sono successe tante cose. 

Avevo un idea e il fatto che i Kwami non possono essere fotografati ha minato la mia idea principale su cui si basava questa fiction. 

Poi ho perso le bozze dei capitoli in quanto erano tutte vuote e mi è decisamente passata la voglia. Nel frattempo sono stata affascinata dal personaggio di Luka e mi è venuta in mente una storia con lui come protagonista e quindi niente, ho abbandonato questa per un po'. 

( per chi la volesse leggere si chiama "in sospeso", si trova sul mio profilo ed è COMPLETA 😏)

Adesso ho deciso di utilizzare lo stesso metodo anche con questa storia ho già scritto tutti i capitoli e sono solo da correggere. 

In questo modo ( a meno che non mi spariscano di nuovo ) non dovrei avere intoppi dovuti a cambi di idea o altro. Detto questo ci vediamo tra due giorni ❤️

Grazie a tutti per non avermi abbandonata.

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Capitolo 31
*** So chi sei ***


Chat noir stava seduto sulla ringhiera di un balcone sul tetto della loro scuola. Non era ancora iniziata la lezione e mancava meno di un ora. 

Lady bug gli aveva dato appuntamento presto quella mattina, proprio lì, ma non era ancora arrivata. Lui era seduto e pensava. 

Erano passati due giorni da quella fatidica foto di Plagg mandata a tutta la scuola. 

Erano stati due giorni di attacchi dello strano tizio blu nella loro scuola , attacchi rapidi, veloci e incolcudenti. 

Ormai avevano capito a che gioco stava giocando.

Chiudeva tutti in in aula e faceva danni  fino a quando non arrivavano loro due a fermarlo e quando arrivavano, bhe ... lui se ne andava. 

Avevano capito pure chi era l'akumizzato.

Sicuramente quel blogger di cui Alya aveva tanto parlato e che continuava ad essere un fantasma. 

E nonostante stava cercando di  far finta di niente avevano capito pure lo scopo di quegli attacchi strani.

Servivano per farli uscire allo scoperto.

Se apparivano loro sicuramente non erano nell'aula presa in ostaggio. 

Dopo ogni attacco quel pazzo mandava un messaggio escludendo l'aula in questione e facendo una lista delle classi che ancora non aveva attaccato. 

Per di più si era scatenata una specie di "febbre del supereroe".

Durante gli attacchi gli studenti sbirciavano nei bagni , nei corridoi , negli armadietti , ovunque, con il cellulare in mano pur di beccarli mentre si trasformavano. 

Era diventato quasi impossibile trovare un posto in cui poterlo fare senza farsi vedere. 

Qualcuno più zelante (e fuori di testa) aveva cominciato a sequestrare zaini a caso per scovare l'esserino nero che era stato fotografato. 

La situazione stava rasentando la follia. 

E loro non potevano fare nulla ... se non intervenivano qualcuno rischiava di farsi male seriamente, anche perché l'akuma non era stato sconfitto e quindi Ladybug non poteva purificare e mettere a posto un bel nulla. Se intervenivano però rischiavamo di essere scoperti ... e questo rischio aumentava sempre di più.

Cosa sarebbe successo se la brutta copia di elettro avesse preso in ostaggio la loro classe visto che erano entrambi in quella classe ? Non poteva neanche parlarne con Ladybug perché ... bhe, perché era un codardo e non aveva ancora chiarito nulla con lei.

Non aveva chiarito neanche con Marinette.

In realtà si erano visti molto spesso ma solo con me "Ladybug e Chat Noir".

Il pomeriggio di quel giorno, quando aveva chiesto a Marinette di vedersi,  lei gli aveva risposto di "avere da fare".

Ci sarebbe potuto pure rimanere male se non fosse che qualche minuto dopo aveva ricevuto una chiamata di Ladybug che chiedeva un incontro quello stesso pomeriggio. 

Almeno sapeva che Marinette non gli aveva dato buca inutilmente, anche se era una magrissima consolazione.

Avevano parlato pochissimo, aveva chiesto scusa a Ladybug cercando di far arrivare qualcosa anche a Marinette, ma lei era stata un robot come sempre. Aveva sorriso ( un sorriso forzato , poteva dirlo con certezza ), aveva detto di non preoccuparsi e aveva cominciato a parlare della loro situazione.

Un chiarimento liquidato in due parole. 

Adesso era sempre più convinto che doveva urgentemente rivelarsi alla ragazza e che le circostanze per farlo diventavano peggiori di minuto in minuto. 

Quando arrivò, Ladybug si sedette e lo salutó appena. La sua faccia era tesissima.

- dobbiamo trovare una soluzione - 

- buongiorno eh - 

- non lo è per niente - disse sottovoce ma lui la sentí lo stesso . 

E concordava.

- ho parlato con Tikki, il mio Kwami e anche lei pensa che la situazione sia gravissima e che forse è il caso di parlarne tutti ... tutti e quattro - fece la ragazza esitando un momento ma poi guardandolo risoluta. 

Chat sgranò gli occhi. 

Cosa le stava proponendo ? Di rivelarsi ? Adesso adesso ???? 

- no ! - disse con urgenza. Non poteva andare così! Non era pronto per ammettere di averle mentito tutto questo tempo.

Non voleva perdere Marinette.  Che avrebbe pensato di lui ? 

- hai passato una vita a chiedermi la mia identità e adesso che te lo propongo io non vuoi più ? - fece con una voce strana. 

Chat Noir si sentiva messo alle strette.

-certo che lo voglio, era la cosa che desideravo di più al mondo ma ora ...- 

- che cosa vuol dire era ? - Gli occhi di Ladybug si assottigliarono.

Si stava cacciando in una situazione pessima e lo sapeva.

- non volevo dire "era", è solo che ora non mi sembra ... - 

Ladybug sbuffó .

- in questo momento dovremmo mettere da parte i nostri dubbi e concentrarci sul bene dei nostri Kwami e sul proteggere i nostri miraculous - fece fredda. 

Ad Adrien sembró quasi sospettosa... si sentí sotto accusa, che cosa stava accadendo esattamente? 

 

 

In realtà Marinette era stata volutamente glaciale nelle sue risposte e c'era anche un motivo. 

Ci aveva pensato bene. 

Erano giorni che non riusciva a parlare con Chat come Marinette e che aveva bisogno di un abbraccio , ma sapeva che essere Ladybug aveva la priorità. Non avrebbe commesso di nuovo l'errore di tralasciare i suoi doveri per se stessa. Però c'era anche qualcos'altro. Aveva avuto la sensazione che Chat le nascondesse qualcosa. 

Era un brutto periodo e aveva sorvolato, ma più aveva lasciato perdere più quella sensazione era ritornata potente. E non era solo Chat Noir a nascondere qualcosa. 

Forse poteva essere lo stress, o le era nata una mania di persecuzione improvvisa, ma le sembrava che pure Adrien le nascondesse qualcosa, sembrava più cauto quando parlava con lei. Diceva delle frasi strane che poteva essere interpretate in modo ambiguo. 

Subito dopo il primo attacco del blogger lo aveva fermato e si era scusata per il suo comportamento.

Ma non aveva nemmeno fatto in tempo ad aggiungere a quale comportamento si riferisse che lui aveva detto che era stato peggiore il suo di comportamento, e poi si era bloccato. 

E così era stata lei a non avere assolutamente idea di quale comportamento si stesse scusando Adrien. Evidentemente la sua perplessità doveva essere stata evidente dalla sua faccia perché leggermente in panico il biondo aveva aggiunto " per la litigata con Clhoè, per non averti difeso ". 

E lí lei si era zittita. Aveva stiracchiato un sorriso e aveva detto che potevano considerarsi perdonati  a vicenda e poi si era dileguata. 

Ma nella sua testa sapeva che Adrien stava mentendo. Nino gli aveva raccontato quello che era successo dopo che lei era scappata dalla classe, e anche ammesso che non fosse andata come Nino raccontava ... perché Adrien si scusava per non averla difesa? 

E i suoi dubbi aumentavano ... a quale comportamento si riferiva realmente Adrien

Aveva messo da parte pure quel pensiero, ( che altro poteva fare ? Impazzire ? ) e aveva cercato di analizzare la situazione parlando con Tikki della strana agitazione di Chat Noir ed Adrien. 

Già , ne aveva parlato con Tikki e pure lei ... muta. 

E lì allora si era seriamente allarmata, perché a comportarsi in modo strano adesso erano in tre. 

Poteva essere lei che stava esagerando ? Possibile . 

Poteva essere che Chat Noir e il suo Kwami le nascondessero qualcosa ? 

Probabile. 

Ma non lo avrebbe saputo da loro. 

Aveva capito che non avrebbe ottenuto niente essendo diretta. 

Così le era venuto in mente quel piano. Rivelarsi e parlare della situazione con i kwami, con la possibilità di prestare i loro miracolus in caso di estrema necessità. Persino a Tikki era sembrata un piano abbastanza fattibile seppur pericoloso. Il fatto che poi fava a lei modo di scoprire la verità che le stavano nascondendo non era importante farlo notare.

Era la cosa giusta da fare e basta.

Annuì mentalmente alla decisione che aveva preso. 

Avrebbe rivelato tutto a Chat Noir. 

- Senti - fece, senza giri di parole - dobbiamo trovare una soluzione se per caso ci troveremo impossibilitati a combattere, in fondo andiamo entrambi nella stessa scuola, secondo me e Tikki dovremmo trovare un sostituto che possa prendere il nostro posto e sviare i sospetti su di noi, i veri noi. E per farlo dobbiamo prima sapere chi siamo... mi stai ascoltando ? - 

Chat Noir sembrava terrorizzato. 

Eppure lei se l'era figurato il momento della rivelazione . 

Avrebbe voluto tanto vedere la faccia di Chat Noir quando avrebbe scoperto che era lei Ladybug.

Sarebbe stato sorpreso ? Felice? Arrabbiato ? O ... in panico ? 

Ebbe un giramento di testa. 

Era in panico ? 

Era la sensazione sgradevole che aveva provato in questi due giorni, la sensazione di essere presa in giro. 

- non vuoi sapere chi sono ?- chiese di nuovo .

Ma il suo tono era ... furioso. 

Non era stupida , ingenua si, ma stupida ...  

Aveva capito tutto di botto e la rivelazione l'aveva investita come una doccia ghiacciata. C'era  un solo modo per ricollegare il mutismo del suo Kwami e il panico di Chat Noir, c'era un solo motivo per cui Chat Noir le toccava con Cautela le mani e non si era lamentato con Ladybug di essere scappata il giorno in cui non aveva con se gli orecchini. 

Ci poteva essere un solo motivo per cui Chat Noir non aveva chiesto spiegazioni a Marinette quando  aveva annullato l'appuntamento di pomeriggio di due giorni fa e non aveva trovato tempo per nessun altro incontro. 

Un solo motivo.

 

 Lui sapeva.

 

 

Lady bug si alzó in piedi. Era bassa ma sembrava davvero minacciosa. 

- rispondimi - fece perentoria. 

Adrien stava andando in panico sempre di più, si sentiva braccato, voleva continuare a mentire ma si era reso conto che non poteva più farlo. 

Doveva quindi dire la verità?  ma era il modo e il momento peggiore. 

Si sentiva un codardo. 

Lo sguardo che aveva Ladybug non lasciava dubbi. Lei aveva capito. 

Provó con tutto il suo essere a giustificarsi e a pensare ad una soluzione, una scusa ... ma non riusciva a formulare nessuna frase. 

-io non volevo ... giuro -

- non volevi Cosa? - 

- io in realtà non ... - 

Ladybug gli afferró con violenza la tuta all'altezza del collo e se lo avvicinó. 

Doveva sapere ora.

- non ti azzardare a mentirmi. Tu ... sai chi sono io ? - chiese trattenendo la rabbia ad ogni parola. 

Il biondo rassegnato e disperato annuì quasi impercettibilmente. 

Vide un lampo di rabbia accendere gli occhi azzurri di Ladybug e poi una profonda delusione invaderli. 

- tu lo sapevi e non mi hai mai detto niente - 

- no aspetta non fraintendere, io l'ho scoperto ...- 

- hai preferito prendermi in giro come Ladybug e giocare con me come Marinette - 

-NO! NO TI GIURO ! NON HO GIOCATO CON TE -

- io per te ho persino rischiato la mia vita, ho lasciato i miei orecchini per esaudire un tuo piccolo egoistico desiderio e tu ti stavi prendendo solo gioco di me ? - 

- noNONO NO , ti prego Marinette ascoltami non è assolutamente andata così fammi spiegare! l'ho scoperto DOPO! è proprio perché non sapevo come parlartene che quella sera io ho rischiato di perdere il controllo - 

- rischiato di perdere il controllo ? RISCHIATO ? Ti ho chiesto di fermarti perché per me era.... era  troppo e tu ti sei comportato come un animale ! E nonostante tutto ho cercato di parlarti, capire cosa ti stesse succedendo e mi hai cacciato anche come Ladybug, e adesso che so che sapevi cosa dovrei pensare ? - 

Aveva le lacrime agli occhi.

Stava urlando.  

Tremava. 

Chat noir era disperato.

No no no nonono, stava andando tutto male , no no no, lei non doveva pensare che lui la stesse prendendo in giro , non l'avrebbe mai fatto, non poteva, era la persona più importante della sua vita. 

- ti prego Marinette ti prego,   lasciami parlare per favore- 

La sua voce era una supplica.

Le aveva bloccato le mani coperte dalla tuta in un disperato tentativo di trattenerla e non lasciarla andare. 

Marinette stava invece cercando con tutte le sue forze , quelle che le erano rimaste , di scappare. 

- ti prego, ti giuro, lasciami spiegare , ti dirò chi sono - 

Marientte smise di lottare.

Doveva essere Ladybug prima di Marinette. Lo avrebbe ascoltato, non si fidava più, ma proteggere i miracolus veniva prima.

-non voglio sentire nessuna spiegazione , per adesso proteggere i Kwami è più importante - fece con voce tremante e vuota . 

Adrien annuì ancora disperato e sempre stringendola, per il terrore che scappasse via da lui, annulló la trasformazione. 

Si era aspettato di tutto come reazione , delusione, freddezza, disprezzo, persino sollievo,  ma Marinette - Ladybug- lo sorprese ancora. Non appena le fu chiaro che sotto la maschera di Chat Noir c'era Adrien Agreste i suoi occhi si riempirono di lacrime , si portó le mani alla bocca e scappó via lasciandolo solo confuso e assolutamente senza forze.

 

 

 

NdA 

Me lo lasciate un commentino ?

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Capitolo 32
*** Non volevo mentirti ***


Marinette corse in aula cercando di scansare chiunque trovasse sulla strada. 

Aveva sciolto la trasformazione mentre stava correndo. 

Chat noir era Adrien 

Chat noir era Adrien .

E sapeva che lei era Ladybug.

E nonostante tutto aveva continuato a prenderla in giro, a confonderla, ad usarla in quel modo. 

Lo sapeva che gli stavano tutti nascondendo qualcosa. 

Si sentiva una stupida. 

Spalancó la porta dell'aula trovandola vuota. 

Si fermò riprendendo fiato e si voltó a cercare Tikki che l'aveva seguita .

- tu lo sapevi - 

Il Kwami rosso tentó di farsi piccolo piccolo sentendosi tremendamente in colpa. 

Non volendo più mentire annuì semplicemente.

- Da quando ? -

- da almeno due settimane ormai - fece tremendamente mortificata.

- E non mi avete detto niente , tutti i miei sfoghi, le mie frustrazioni per non essere ricambiata, le mie paure per non abbandonarmi così completamente a Chat Noir per paura di tradire quello che è stato il mio primo amore , il mio disperato bisogno di consigli .... voi sapevate tutto e non mi avete detto niente ? -

- aspetta Marinette solo io Plagg sapevamo, non è stato ....- 

- vattene - 

Tikki si bloccò di colpo a mezz'aria. 

- Marientte io ...- 

- oggi non voglio più vederti. Vattene prima che decida di togliermi gli orecchini e farti sparire. Non lo faccio solo perché so che siamo in una situazione critica. Ma non ti voglio vedere - 

Fece glaciale. 

Tikki cercando di trattenere le lacrime uscì mogia dall'aula nascondendosi prima che qualcuno la vedesse. 

 

 

 

 

Quella  sarebbe stata ricordata da Adrien come una delle giornate più brutte della sua vita, quasi quanto quella in cui aveva capito che sua madre non sarebbe tornata. 

Cercó di ricomporsi ed entrò in aula qualche minuto in anticipo ma trovó già Marinette seduta con la testa sul banco. 

Provó ad avvicinarsi alla ragazza ma lei alzó gli occhi rossi, gonfi e furiosi e gridó un "non mi toccare" che fece girare tutti verso la sua direzione. 

C'erano solo pochi ragazzi , Kim, Alix e Nat, ma i loro sguardi indagatori furono abbastanza per convincerlo a desistere dal provare di nuovo ad avvicinarsi. 

Non sapeva che fare. 

Plagg non aveva voluto dirgli assolutamente nulla, aveva solo ripetuto che avrebbe dovuto esporsi prima. 

Anche lui sapeva che "avrebbe dovuto" ma ormai non poteva e non sapeva come rimediare. Soprattutto era una situazione così complicata che non sapeva nemmeno a chi chiedere consiglio. 

Pian piano arrivarono gli altri, inclusi Alya e Nino che vedendo le loro facce stravolte capirono subito che doveva essere successo qualcosa, ma pure loro sembravano incerti su come intervenire per aiutarli. 

E poi, poco prima che entrasse la professoressa,  successe la catastrofe che avevano previsto. 

Un fascio di luce blu si materializzò dalla presa di corrente dando forma al blogger akumizzato bloccando la porta della loro classe.

Adrien imprecó tra i denti. Non sapeva assolutamente cosa fare , si erano visti per creare un piano contro questo evento e avevano solo finito per litigare. 

Istintivamente giró la testa verso Marinette e notó che aveva sollevato la faccia dal tavolo e adesso, con il viso stravolto, guardava terrorizzata la figura blu che si materializzava davanti a loro. 

Non incrociò il suo sguardo nemmeno per sbaglio. 

Che dolore al cuore. 

La vide invece guardarsi intorno freneticamente alla ricerca di qualcosa. 

-Tikki non c'è - sussurró Plagg dalla sua tasca nella giacca.

-Cosa ? -

-Tikki, il Kwami di Ladybug, non è qui non avverto la sua presenza , la ragazza non può trasformarsi neanche se decide di farlo- . 

Adrien capì al volo la preoccupazione di Marinette e si mise anche lui a cercare....

Cosa? non lo sapeva, ma andava bene qualsiasi cosa, una via d'uscita alternativa,  il Kwami di Ladybug , un segno divino, la soluzione a tutti i loro problemi, qualsiasi cosa.

 

 

Il blogger sembró indugiare nella direzione di Marinette sussurrando qualcosa a se stesso prima di cominciare il suo show.

- salve a tutti- disse sempre guardando fisso verso il banco della ragazza - come sapete , voi sarete le mie vittime giornaliere , questo fino a quando non arriveranno Ladybug e Chat Noir a salvarvi ... sempre se arriveranno ... e nel caso non arrivassero,  bhe  sarà tutto ancora più divertente - 

Il panico si stava  cominciando a diffondere nell'aula contornato dalle urla di proteste di Clhoè, quelle di terrore di Mylène e quelle generali del resto della classe. Il tizio blu  guardava fisso verso Marinette sorridendo malefico tanto che Adrien perso che avesse scoperto la sua identità e cercó ancora una volta di incrociare il suo sguardo ma era ben nascosta dietro Alya ancora alla ricerca del suo Kwami. Sembrava che il tizio blu volesse prendere proprio loro in ostaggio quando ad un certo punto sentirono delle urla provenire da fuori. 

Persino l'akumizzato si fermò non capendo il motivo della confusione.

Poi improvvisamente le urla cominciarono a farsi più nitide 

- è come quello della foto ! - 

- si è qui, sta volando !- 

- prendi il cellulare, fai un video muoviti !- 

- allora è vero che Ladybug e Chat Noir si trovano in questa scuola - 

- è quell'esserino che usano per trasformarsi , catturiamolo ! - 

Adrien sbiancó.

Diede una rapida occhiata a Plagg che era ancora nella sua tasca e anche lui sembrava non stare tanto bene.

Nel caos sentì indistintamente il - no - mormorato disperatamente da Marinette. 

L'akumizzato lasció andare la cattedra che aveva sollevato per aria e spalancó la porta  trovandosi fluttuante a metà altezza proprio un Kwami rosso. 

 

Tikki guardò terrorizzata dentro l'aula poi il suo sguardo si fece più determinato e cominciò a scappare nella direzione opposta cercando di allontanare quel pazzo da lì. 

Al tizio blu si illuminarono gli occhi in segno di vittoria e si mise all'inseguimento. Tikki tentava di scappare ma lui era più veloce, poteva usare le prese di corrente per spostarsi e in men che non si dica raggiunse il piccolo esserino rosso intrappolandolo in una gabbia di energia. 

La sua risata vittoriosa si sparse in tutta la scuola. 

- bene e uno è catturato. Chiaramente sarà mio prigioniero. Ladybug, Chat Noir portatemi i vostri miraculous entro domani o potete dire addio al vostro amichetto - 

Tikki tentó di scappare ma se toccava il blu della sua gabbia elettrica veniva scottata e buttata indietro.

Rinunció dopo un solo tentativo, in fondo sapeva benissimo quali rischi correva. 

Quando aveva visto la porta dell'aula di Marinette chiudersi aveva capito. 

E voleva aiutare la sua portatitrice il più possibile. 

Le era venuta in mente solo questa maniera : fare da esca e creare un diversivo. 

E ci era riuscita , ma sapeva che non sarebbe riuscita a scappare. E adesso quei due ragazzi si ritrovavano soli senza nessuna Ladybug ad aiutarli e con una lite in corso . Soprattutto Marinette era completamente sola . 

Non voleva essere portata via con il rischio di non rivederla più mentre era ancora così arrabbiata. Lei voleva scusarsi. 

- Non volevo mentirti,  mi dispiace-  gridó mentre spariva inglobata dall'energia elettrica del tizio che la portava chissà dove , sperando che Marinette l'avesse sentita. 

E Marinette aveva sentito.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 33
*** Era tutto per te ***


Marinette era scioccata. 

Dopo l'attacco non aveva parlato. 

Alya aveva provato a scuoterla ma sembrava entrata in uno stato di apatia totale. 

L'unico che sembrava essere riuscito a svegliarla era stato  Adrien. 

Al suo tocco la ragazza aveva aperto gli occhi e provato a dire qualcosa poi era tornata come prima, in trans. 

Avevano tutti attribuito il suo comportamento allo shock dell'attacco e l'avevano rimandata a casa a riposare. Marinette si era seduta sul letto priva di emozioni ed era rimasta così per almeno due ore. 

Si sentiva vuota, persa e soprattutto sola. 

Tikki ... lei era stata catturata. 

Che cosa era lei se ... se Tikki non ... senza Tikki lei... 

non ci voleva ancora credere. 

I suoi genitori credevano stesse dormendo tanto era immobile e muta, ma  i suoi occhi erano spalancati. 

Non sentì il bussare alla finestra, non si preoccupó neanche quando la sentì forzata e Chat Noir entró di prepotenza.

Lui aveva pensato che un attacco diretto fosse il modo migliore per smuoverla, ma la ragazza stava avendo delle reazioni così inaspettate che Adrien non era affatto convinto che questo modo avrebbe funzionato. Non era più convinto di niente. Ma doveva provarci.

- Marinette ti prego guardami, mari... ti prego - 

Irruento il ragazzo le mise le mani sulla faccia cercando di attirare la sua attenzione. 

Gli occhi vacui azzurri lo fissarono senza realmente guardarlo.  

Non aveva pensato a nulla , potevano esserci i suoi genitori, la ragazza poteva gridare , poteva cacciarlo, lanciargli qualcosa addosso ... eppure a lui non importava. Qualsiasi cosa sarebbe stato meglio di quello. 

Cercó di trasmettere quelle sue speranze alla ragazza. 

- ti prego dimmi qualcosa - 

- non c'è- fece quasi impercettibilmente Marinette con ancora lo sguardo perso. 

Adrien tiró un sospiro di sollievo. 

Gli aveva parlato. Era un passo avanti , qualcosa ... 

-lo so, ma ora ne parliamo insieme e troviamo una soluzione, ok? Tu continua a stare con me, non andare via di nuovo Marientte ... - 

- le ho detto di andarsene e ora è stata catturata.... è tutta colpa mia - 

Finalmente il biondo capí il problema.

- no Mari, non è colpa tua, guardami ! Ci sei ? Ascoltami ti prego, non è affatto colpa tua, ci serviva una soluzione e lei ha fatto da esca per salvare entrambi, tu non...- 

- non c'è più ... è colpa mia - 

- Marientte ..- 

Soffriva troppo nel vederla così. 

Fece quello che avrebbe dovuto fare molto tempo prima, chiese a Plagg di trasformarlo e davanti ai suoi occhi ritornó ad essere Adrien. 

Sotto il bagliore verde della sua trasformazione Marinette ritornó un momento in se,  proprio come era successo in classe. 

La vide arrossarsi e i suoi occhi si fecero di nuovo lucidi, la sua espressione cambiò nuovamente e cominció ad arrabbiarsi e a tentare di colpirlo,  ma lui fu più veloce:  le bloccò i polsi impedendole  movimenti bruschi e di far male ad entrambi. 

Meglio arrabbiata che assente, avrebbe sopportato il suo odio ma almeno l'aveva risvegliata da quello stato catatonico. 

- perché ! PERCHÉ? - 

- ferma ti prego - 

- perché devi essere tu ! Perché? -  

Urlava. Sapeva che avrebbe attirato l'attenzione dei suoi genitori ma non riusciva a fermarla. 

Poi così come aveva iniziato smise di gridare e il suo viso si fece di nuovo triste fino a scoppiare a piangere finendogli addosso senza forze. Lui la accolse  nelle sue braccia cercando di calmarla.

Rimasero così per un tempo indefinito. 

Quando vide che non si muoveva più e che i singhiozzi avevano smesso di scuoterla si azzardo a scostarla leggermente dal suo petto per guardarla. 

Aveva ancora la testa bassa ma almeno sembrava reattiva, viva. 

Di sbieco lanció uno sguardo a Plagg che si era seduto sulla scrivania della ragazza, anche lui con una faccia da funerale, ma che non era intervenuto con una sola parola, aveva preferito lasciargli questo momento per chiarire. 

E avevano un sacco di cose da chiarire , un mondo di decisioni da prendere alla svelta e di cose su cui discutere, ma lì,  con Marientte tra le sue braccia,distrutta, tutte le priorità di Adrien e i suoi doveri andavano in secondo piano. Voleva sapere se aveva qualche possibilità di non farsi odiare completamente dalla ragazza, non aspirava al suo amore assoluto, quello sapeva di averlo perso insieme alla sua fiducia, ma almeno voleva sapere perché per Marinette il fatto che lui fosse Chat Noir era così tragico.

-Perché non ti va bene che sia io?- 

Chiese come prima cosa con il cuore che batteva a 1000,  per nulla sicuro di voler veramente sentire la risposta. 

La ragazza alzó la testa con uno sguardo ancora furioso e gli occhi lucidi che rischiavano di riempirsi nuovamente di lacrime.

- stai continuando a prendermi in giro?-Chiese con voce tremante scrutandolo per capire la sincerità delle sue parole. La faccia perplessa che fece Adrien unito al suo "non lo farei mai" non fecero altro che aumentare la sua rabbia.

- perche io ti amavo. Ti amo! Tutto quello che ho fatto era per te, è sempre stato per te! Tutte quelle scene a consolarmi dando dello stupido al ragazzo che mi rifiutava, dicendo che non mi meritava quando eri sempre tu! Come pensi che mi possa sentire sapendo che mi incoraggiavi per poi distruggere il mio cuore? Possibile che tu non l'abbia capito, persino la storia dei dolci! non ne hai preso nemmeno uno ed erano solo per te, non ti sei neanche accorto della mia presenza, del fatto che tentavo in tutti modi di farmi notare da te, e poi la sera te ne venivi qui a consolarmi per tenermi buona e farmi re innamorare di te un'altra volta ! Cosa pensi che io sia di ghiaccio ? Ho già sopportato la delusione per Adrien che non mi ama e adesso scopro che Chat Noir sei sempre tu, perché lo hai fatto ? Perché ti sei avvicinato a me se non mi hai mai voluto, mai considerato più di una semplice amica , mai ...mai - La sua voce si faceva sempre più sottile e pian piano le parole e morirono sulla bocca mentre le lacrime avevano ripreso a scorrere lente dai suoi occhi.

Adrien aveva ascoltato quella confessione senza capire. 

Frastornato. 

Marinette lo amava ?

Quando era successo ? 

Perché non l'aveva capito? 

Per questo balbettava ? Per questo lo allontanava ? 

I dolci erano per lui ? 

Perché non l'aveva capito? 

Quella volta era impegnato a capire quale delle sue compagne  fosse Ladybug. 

La strinse forte .

Quanto era stato stupido.

- non ho capito niente - sussurrò. 

- pensavo che mi odiassi - 

Sentì vagamente Plagg sbuffare. 

Già, quante volte gli aveva dato dello stupido. 

Uno stupido davvero. 

Era sempre stata lì, davanti ai suoi occhi, bisognosa di attenzione. Eppure lui era sempre stato così cieco. 

Accecato dai lustrini e dalla perfezione che vantava Ladybug non aveva visto la verità che si nascondeva sotto, una volta che i riflettori si spegnevano. 

Non aveva sempre odiato questo anche in tutte le sue fan? il fatto che non guardavano mai sotto la maschera del perfetto Adrian Agreste? 

Eppure lui stupidamente aveva commesso lo stesso errore ! quanto era stato stupido! 

La strinse forte. Non l'avrebbe lasciata andare mai più. 

Non importava quanto avrebbe dovuto combattere per riaverla ma non l'avrebbe lasciata andare. 

- Perdonami- sussurrò.

- perdonami, perdonami, perdonarmi... ti amo, ti amo , lo giuro , amo te e basta, non mi importa chi tu sia, sono stato uno stupido e un codardo ti prego perdonami...- 

Un si ghiozzo più forte da parte di Marinette lo spinse a stringerla ancora di più. 

- non mi importa che tu sia Ladybug, mi sono innamorato di Marinette, tu devi perdonarmi perché sono stato così codardo da non presentarmi a te come Adrien e ancora più codardo quando ho scoperto che eri Ladybug perché sapevo che non mi avresti creduto. Ma non ti mentirò piu. Ti spiegherò tutto nei minimi dettagli ma tu devi perdonarmi. Giuro che ti dimostrerò che sono sincero ma perdonami perché ti amo. Perdonami ti prego ...puoi farlo? - 

Marinette smise di piangere. Non rispose ma la sua presa attorno al ragazzo si fece più salda e sprofondò ancora di più la sua faccia nel suo petto. 

Per Adrien bastò. Era un inizio. Piccoli passi. Lei si fidava ancora , era disposto a perdonarlo , lui poteva farcela. La strinse ancora più forte. 

Rimasero così a cercare di trasmettere i loro sentimenti in quell'abbraccio. 

Dopo pochissimo ( almeno secondo la sua percezione del tempo ) sentirono Plagg tossire leggermente. 

- Mi dispiace interrompervi, davvero. Ma dobbiamo capire cosa fare - 

Lo guardarono come se appartenesse ad un altro mondo e in men che non si dica furono di nuovo sommersi dai loro problemi. 

Marientte tirò su col naso e risoluta si alzò. 

- dobbiamo salvare Tikki - disse e guardò il ragazzo sperando che un'idea piovesse su dal cielo all'improvviso. 

Lui sorrise per la sua determinazione ritrovata ma il suo cuore era pesante perché non trovava assolutamente un modo per uscire da quella situazione. 

Stava per aprire bocca e dire di arrendersi e consegnare i miracolus, perché la vita di Tikki era più importante di ogni altra cosa, quando la madre di Marinette la chiamó dicendo che un'amica era venuta a trovarla. 

Marientte fece cenno al ragazzo di tacere. 

- mamma non sto bene , di ad Alya di tornare a casa per favore - 

- no tesoro, non è Alya! - 

- come non è Alya ? - 

- la faccio salire - 

Marinette e Adrien si guardarono sospettosi mentre Plagg correva a nascondersi. 

 

 

 

 

 

NdA 

Ho aggiornato! Yeeee! 

E adesso apro le scommesse 

Secondo voi chi sarà ?

Vi voglio bene e vi ringrazio del supporto, se volete dedicare un secondo della vostra vita a lasciare un segno del vostro passaggio ve ne sarei grata.

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Capitolo 34
*** Aiuto ***


Chloè Bourgeois era una ragazza ricca viziata e sola. 

Era abituata ad avere tutto dalla vita senza dover faticar e nemmeno chiedere, ma riuscire ad ottenere il rispetto degli altri era una cosa che non le era mai riuscita.

E alla fine aveva deciso che non le importava un fico secco del rispetto o di altri valori dolci e positivi. L'importante era che tutti parlassero di lei in bene o in male.

In male era più semplice in effetti, ma qualche volta provava anche ad essere ricordata per qualcosa di buono. 

Aveva due o tre punti cardini nella sua vita. Suo padre era il sindaco e comandava. E se lui comandava anche lei poteva comandare. 

Sua madre aveva successo e lo aveva avuto anche grazie al suo carattere forte e perché non era mai soddisfatta di niente.

E lei doveva fare lo stesso.

Un altro punto cardine era che tutti dovevamo adeguarsi al suo carattere e chi non lo faceva doveva essere fatto fuori, caput , disintegrato e via dalla sua vista. 

A questo punto si legava direttamente il suo odio per Marinette dupain-cheng. 

Lei era il suo esatto opposto. Tutti la adoravano  e lei non faceva niente per meritarselo. 

Non si truccava nemmeno! 

Che persona sciatta. 

Da lì aveva cominciato una campagna personale per cercale di screditarla. 

Non che questa campagna al momento avesse fruttato qualcosa. 

Chiaramente non era colpa sua , le sue imprese avevano fallito perché era circondata da incapaci. 

Lei ordinava e basta non poteva mettersi pure ad eseguire e tutti i suoi piani e chi lo faceva..., lo faceva male , ecco. 

Sabrina non era capace, ma non le si poteva dare alcuna colpa , ognuno aveva i suoi limiti. 

Tormentare Marinette era diventata quasi una routine quotidiana. Si sarebbe sentita strana se non le avesse fatto nemmeno un dispetto. 

Un'altra certezza aggiunta recentemente era quella di essere la fan numero uno di Ladybug. 

Sapeva tutto di lei , altro che quella specie di blog che teneva Alya. Lei era la sua fan numero uno, la sua migliore amica. 

Sapeva tutti i suoi movimenti, li imitava e poteva prendere il suo posto in qualsiasi momento, anzi spesso lo faceva con Sabrina mentre lei prendeva il ruolo di quell'idiota di Chat Noir. 

Quando aveva visto la foto di quel pazzoide aveva avuto un colpo. 

" usano questo esserini per trasformarsi" 

Tutti erano andati in agitazione per questa storia degli esserini, ma lei no. Odiava queste esagerazioni le persone di stile sono eleganti e composte. 

In realtà a casa aveva urlato come una pazza perchè , ehi, là non la vedeva nessuno. 

Aveva ordinato a suo padre di comprargliene uno ma nemmeno lui sapeva cosa fossero. 

Allora, innervosita per l'incapacità di tutti quelli che aveva intorno si era messa con la pazienza e aveva tentato di spiegarglielo.

"Come sarebbe a dire non sai cosa sono ? Non vedi che sono tipo dei pupazzi come i peluche che si regalano ai bambini! Oh insomma tipo il pupazzetto che ho regalato al principe Alí" disse. 

E poi si zittí. 

Aveva osservato la foto in quei due giorni. 

Era davvero tipo il pupazzetto che aveva regalato al principe alí.

Era  davvero troppo simile a quel pupazzetto.

E ci aveva pensato e pure parecchio ma secondo lei uno di quegli esserini era ESATTAMENTE quel pupazzetto.

Non aveva fiatato. Poteva essere uno scoop tutti sarebbero venuti da lei a supplicarla di dirle quello che aveva scoperto , era un'occasione ghiottissima. 

Ma non aveva fiatato. 

La proprietaria del pupazzo probabilmente era anche Ladybug e lei aveva poche certezze nella vita, e una fra quelle era che adorava Ladybug. 

Non aveva mai voluto saperne l'identità perché lei adorava Ladybug non qualsiasi stupida ragazzina si nascondesse sotto quella maschera soprattutto se quella ragazzina era ... Dupain Cheng. 

Perché poteva pure far finta che no, non era così, si era confusa , aveva capito male , ma sapeva benissimo che quel pupazzetto apparteneva a Marinette. 

E che per fisico e aspetto Marinette era molto simile a Ladybug. 

Non aveva fiatato. 

Non sapeva cosa era peggio. Poteva continuare a far finta di niente tanto Marinette non si sarebbe mai rivelata e sarebbe continuata ad essere la perdente che era sempre stata. Nessuna delle due avrebbe detto niente e stop, fine della storia, tutti normali. 

Poi però quello psicopatico blu aveva catturato quel pupazzetto e lei l'aveva vista la faccia di Marinette, eccome se l'aveva vista. 

Altro che shook per lo scontro. Quella stupida incapace si era fatta rubare quello che le serviva per trasformarsi , tra tutte le cose come diavolo aveva fatto ? 

E quindi adesso era lì a mangiarsi le unghie in solitudine perché, diavolo odiava Marinette, ma non poteva permettersi di non aiutate Ladybug. 

E non poteva neanche parlarne con nessuno . 

Dopo infiniti minuti a spremersi le meningi e a cercare un modo per uscire da questa situazione mentre si rotolava sul letto la sua mente era scattata, il suo cervello si era fermato e aveva trovato un compromesso, anche abbastanza accettabile per i suoi standard. 

Lei avrebbe aiutato Ladybug e per farlo doveva per forza dare il suo aiuto a quella ragazzina incapace altrimenti niente più Ladybug.

Ladybug l'avrebbe adorata e Marientte doveva solo baciarle i piedi per essere stata l'unica ad aver avuto questa informazione. 

Aveva anche un piano in mente, più o meno.

Così si vestì coprendosi molto bene , non sia mai che qualcuno l'avesse vista andare da quella perdente. 

E senza avvisare nessuno uscì di casa diretta alla pasticceria dei Dupain

Quando suonó al campanello e si presentò alla madre di Marinette, forzó un sorriso dicendo di essere un'amica (bleah) della figlia.

La signora dovette crederci, in fondo era un'attrice nata e andò a chiamare la figlia. 

Aspetto all'incirca dieci secondi,  poi scocciata per tutte le paranoie che l'altra stava facendo sposto di peso la signora dicendo un 

" vado io spostati " e si diresse verso quella che era la camera della ragazza .

Marinette sulla soglia con una faccia sconvolta la accolse a bocca aperta.

- Clhoè? Che diavolo ci fai qui ? 

- sono venuta a salvarti il culo - 

 

 

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Capitolo 35
*** Gioco di squadra ***


Ripensandoci a mente fredda Marinette non seppe dire che faccia fece esattamente, avrebbe tanto voluto vedersi nello specchio per poter ridere di se stessa al ricordo. 

Chloè la spostó con poca grazia  e si fece largo nella sua stanza lanciando un veloce sguardo critico su tutto quello che aveva intorno e soppesando nella sua testa  su quale superfice potesse posare il suo regale sedere. Dopo aver valutato che la grande sedia da scrivania faceva al caso suo, si tolse il pesante cappotto e lo lanció in mano alla ragazza che cercó di non farlo cadere.  

Non si aspettava questo lancio improvviso,  bhe in realtà non si aspettava niente di quello che stava succedendo. 

Guardando la bionda ancora senza parole in una muta domanda (non tanto muta in effetti ) cercó di capire cosa diavolo fosse venuta a fare Chloè da lei. 

- allora , parliamo senza troppi giri di parole , so benissimo che tu sei Ladybug e che... - Lanciando il cappotto all'aria Marinette si affrettò a chiuderle la bocca con entrambe le sue mani. 

Qualche secondo dopo la testa di sua madre si affacciò nella sua stanza chiedendo se fosse tutto ok .

Marinette fece cenno di si con la testa e chiese ai genitori di non disturbarle perché avevano un progetto importante ( per la scuola ovviamente ) da portare a termine praticamente subito.

La madre chiese se volessero qualcosa da mangiare, ma sempre rispondendo per tutte e due (e tenendo le mani ben incollate alla bocca di Chloè ) disse che non avevano bisogno di nulla.

Quando fu sicura che sua madre fosse tornata in pasticceria si decise a togliere le mani dalla

bocca della ragazza.

Mentre lo faceva sentí il leggero velo appiccicoso lasciato dal lucidalabbra della bionda e pronunciò un "bleah" quasi contemporaneamente all'altra. 

Se la situazione non fosse stata tragica sarebbe scoppiata a ridere.

- perché mi hai messo quelle mani addosso ? -

- perché stavi dicendo cose senza senso e stava arrivando mia madre , che cosa sei venuta a fare Chloè ?- 

- te l'ho già detto , sono qui perché sono magnanima e so che sei nella merda più totale, ma grazie a me ci tireremo fuori da questa situazione è io potrò riavere la mia Ladybug senza che i tuoi problemi da ragazzina interferiscano con lei - 

- e perché sei convinta che sia io, scusa ? -

- Dupain-Cheng io ti odio! Sei davvero convinta che se non fossi sicura avrei mai ammesso che Ladybug sia tu ? -

Marientte sbuffó totalmente convinta dalle contorte argomentazioni dell'altra. Ormai non si stupiva più di niente e la tragicità della situazione aveva superato da molto tempo la sua ansia di tenere segreta l'identità. 

Inoltre la bionda aveva dannatamente ragione su tutto: gli doveva essere costato parecchio ammetttere che era lei la super eroina che adorava, e soprattutto lei era davvero in una situazione pessima. 

Però,oltre alla  rassegnazione, la curiosità restava : Ma come diavolo lo aveva capito ? Come mai lo avevano capito praticamente tutti ?

- possibile che lo sapevate tutti e io non mi ero accorta di niente ? - fece arrabbiata rivolta al letto.

Chloè si sporse per guardare con chi diavolo stesse parlando e notó che c'era qualcun altro .

Da dietro il letto spuntó ..

- Adrien cosa diavolo ci fai tu qui ? - 

Adrien scosse le spelle uscendo dal suo nascondiglio.

Era una situazione veramente al limite dell'assurdo.

Gli occhi di Chloè si sgranarono e la sua bocca si spalancó.

- ohhh non ditemi che voi due stavate facendo...-

-shhh ti prego Chloè, mia madre non sa che lui è qui ! - la supplicò Marinette, poi come resasi conto di quello che voleva insinuare,  aggiunse

- non stavamo facendo niente di quello che pensi Chloè -

La ragazza  fece la faccia più inorridita che riuscì ad immaginare e fingendo di piangere si gettò tra le braccia del biondo che faticó a prenderla al volo non aspettandosi che si gettasse a peso morto. 

- certo che no Adrienuccio mio, non potresti mai con questa popolana , ma allora perché eri nascosto dietro al suo letto ? Aspetta un secondo ...- 

Smise di piangere per finta e lo allontanó di  scatto, scrutandolo. Dopo soli pochi secondi il suo sguardo sospettoso si spalancó insieme alla sua bocca.

- non dirmi che tu sei Chat Noir ? - 

Il rossore sulle guance di Adrien, lo stupore colpevole sul suo viso e la sua non risposta furono per Clhoè una conferma più che sufficiente. 

- ahhh, Adrienuccio me lo potevi dire prima che eri Chat Noi... -

-shhhhhh- 

Entrambi i ragazzi si precipitarono a chiuderle la bocca. 

La situazione si trasformò presto in qualcosa di comico e confusionario.

Clhoè cadde dalla sedia travolta dai due non capendo bene come era successo. Seguirono momenti di panico , lamentele,  altri finti pianti, battibecchi tra le due ragazze , linguacce, momenti imbarazzanti e cose varie che sembravano assolutamente fuori luogo associate a loro tre e alla situazione critica. 

Se Tikki fosse stata presente avrebbe detto che sembravano tre vecchi amici che si stavano divertendo tra loro. 

 Ben lunghissimi dieci minuti dopo le cose non si calmarono con una tregua e un paio dì giuramenti : Chloè aveva promesso di rispondere in maniera decente, Marinette aveva promesso di non ucciderla e Adrien ... bhe lui stava semplicemente in mezzo alle due.

I tre ragazzi si ritrovarono seduti a terra a cercare di fare il punto di quello.... quello.

 

- come hai capito che ero io Ladybug? - 

- per quel pupazzetto rosso , chi altri avrebbe una cosa orribile appresso con se apparte te ? - 

Marinette si morse la lingua per non mandarla al diavolo. Perché doveva essere così odiosa ? 

Adrien prese in mano quella conversazione prima che andasse di nuovo degenerando. 

- lo hai detto a qualcuno Clhoè ? - 

- certo che no ! - fece la bionda offesa. 

Adrien le rivolse un sorriso. - grazie- 

Chloè arrossì e cercó di non indugiare troppo sul suo sguardo. 

- e come pensi di salvarci il culo allora ? - fece Marinette cercando di nascondere la sua irritazione. Mica se lo era perso lo sguardo dolce del dongiovanni lí di fronte. Sarebbe stato un ottimo argomento su cui discutere. Dopo. 

Chloè si schiarì la voce e gonfió il petto, pronta ad esporre il suo piano geniale. 

- bhe molto semplice- ti sostituisco io come Ladybug, sono molto meglio di te , nessuno noterà la differenza , anzi si chiederanno tutti come mai di punto in bianco la loro super eroina sarà diventata più bella e aggraziata , con una pelle...- 

- non dire scemenze Clhoè! - 

La ragazza si voltò con uno sguardo ferito. 

- non sto affatto scherzando ! - fece ferita. 

- tu non ti rendi conto di nulla ! Non capisci che è pericoloso ? Pensi che sia tutto un gioco ? - 

- sei tu che non capisci niente ! - fece con una voce stridula e Marinette dovette fermarsi perché il suo sguardo sembrava davvero determinato e I suoi occhi sembravano davvero lucidi. 

- non penso sia una gioco - ripeté la bionda inspirando forte - io voglio aiutare, e sono l'unica che posso farlo- 

Marinette capí che tutta quella scena nascondeva in realtà un sentimento gentile ( mai si sarebbe sognata di associarla quella parola a Chloè). 

Inspirò. Improvvisamente non le sembrava una cattiva idea almeno ascoltare quello che Chloè aveva da dire. 

Incroció lo sguardo di Adrien che le sorrideva incoraggiante. 

E va bene , va bene. 

Fece un sospiro profondo. 

- sentiamo il tuo geniale piano per salvarci il culo -

 

 

 

 

 

NdA

La pigrizia. 

Nessuna scusa solo quello. 

E gli evidenti problemi che ho quando arriva la fine di una storia. 

Ci sono libri di cui non ho mai letto gli ultimi capitoli. 

Qualcuno sa se esiste una cura? 

Alla prossima con veramente pochi capitoli alla fine.

Vi voglio bene.

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Capitolo 36
*** Geniale o estremamente stupido? ***


- il tuo piano ..è ... piuttosto ..- 

Adrien si sentiva in imbarazzo. 

E non era solo il fatto di essere entrato senza permesso nella stanza di una ragazza dalla finestra, oppure il fatto di essere tra due ragazze  sul punto di saltarsi addosso ogni minuto, o il fatto che Chloè lo stava guardando con gli occhi lucidi e speranzosi che lo mettevano in soggezione ( mannaggia, perché ? ) . 

Era in imbarazzo anche perché, davvero, pensava che il piano fosse ... ecco quasi ...

- stupido- concluse la frase per lui Marinette. 

Adrien chiuse la bocca decisamente imbarazzato. Non aveva avuto nemmeno il coraggio di formularlo quel pensiero, e lei glielo aveva detto in faccia. 

Chloè si voltò come una furia verso di lei. 

- tu non lo hai nemmeno preso in considerazione, non ci hai nemmeno provato ! Lo odi e basta ! Mi odi e basta m, tu ..- 

- adesso chiudi quella bocca Chloè. Cucita. Non emettere un fiato e stammi a sentire. 

Il tuo piano è decisamente stupido e senza un filo logico e ... , ti ho detto di non fiatare, dicevo che sembra un piano ideato da una bambina delle elementari. Però... forse è proprio per questo che può funzionare. - 

Chloè che stava di nuovo per protestare si ammutolì improvvisamente. Persino Adrien guardo la sua patner convinto che avesse bevuto. O forse aveva la febbre. 

O magari era solo provata dagli eventi. 

Marinette ricambió lo sguardo sempre più convinta. 

- Si,  può decisamente funzionare .- 

- cosa ? Il fatto che lei diventi Ladybug ? - fece Adrien non riuscendo a trattenere l'incredulità-

Marinette alzò gli occhi al cielo cercando di frenare le possibili rimostranze della bionda. 

- il fatto che chiunque diventi Ladybug . E Chat Noir. Non ho detto che il piano di Chloè è perfetto , ha bisogno di qualche piccola modifica, a cominciare dal numero. Ma Chloè è sicuramente indispensabile. - 

Le rivolse un sorriso incoraggiante, in fondo non era stupida ne egoista , apprezzava l'aiuto e ne aveva bisogno. Tenere buona la bionda e ottenere il suo aiuto erano due passi fondamentali. 

- E dopo - aggiunse Marinette- ci serve Alya . E Nino. E se Alya può fare quello che penso avremo bisogno di tutto l'aiuto possibile . -

Chloè  si alteró sentendosi  tradita.

- Vuoi rivelare il tuo segreto anche a loro ? 

Avevi detto che non dovevo dirlo a nessuno, che era importante e adesso preferisci spifferarlo alla tua amichetta con un mio piano ...-

Marinette inspiró profondamente . 

Con Chat era più facile, non doveva mai scendere nei dettagli dei suoi piani , lui si fidava e basta e le lasciava fare quello che voleva. Ma con gli altri ... non era così facile. Aveva bisogno di conquistarsi la loro fiducia e se Chloè era disposta a fidarsi di Ladybug , era altrettanto sicura che Marinette era una delle ultime persone a cui avrebbe dato fiducia. 

Per un momento fissó il suo sguardo in quello di Adrien, cercando di fargli capire l'estrema gratitudine che provava per essergli accanto in quel momento. 

Inspirò. 

- Chloè calmati, non rivelerò niente a nessuno, nemmeno ad Alya. Solo tu sai questo segreto e solo tu lo saprai. - 

Erano le parole giuste, lo capí quando guardò la faccia della bionda. La vide inorgoglirsi, si sentiva importante. Non si fidava ancora ma era disposta ad ascoltare. Bene, un passo alla volta. 

- allora ho un'idea e si, mi è venuta sentendo il tuo piano . Partiremo da lì, e se tutto va bene nessuno crederà più ne che Ladybug sia nella scuola ne che i Kwami servano per la nostra trasformazione ...-

-Cosa sono i kwami ? - fece curiosa l'altra ragazza. 

- ehm gli esseri che sono dietro al potere dei miracolus... quegli esseri che ci donano i nostri poteri quando ci trasformiamo ...- la faccia conclusa di Chloè non accennava a sparire. 

- quella specie di pupazzetti Rossi e Neri ...- 

- ehi! - 

Un Plagg decisamente offeso fece capolino dal suo nascondiglio fissandola torvo. 

Lei alzò leggermente le spalle in segno di scuse come per dire "ehi sono stata costretta, non mi capiva".

- scusami - 

- bada a come parli signorina ! Sono pur sempre un Dio- fece offeso. 

Chloè squittì allontanandosi mentre Adrien alzó gli occhi al cielo divertito. 

- va bene Dio, ascoltiamo il piano e se collabori ti daró doppia razione di formaggio - 

- la voglio subito ovviamente - 

- ovviamente - fece il biondo recuperando un pezzo di formaggio enorme dal suo taschino. 

Marinette li guardó leggermente in trans poi scosse la testa scacciando i pensieri. 

Non poteva essere travolta dalle emozioni.

- allora,  stavo dicendo, il piano. Si. Recuperiamo Alya e sfruttiamo i seguaci del suo blog. Solo quelli fidati. Se ho ragione e accetteranno ci sarà un esercito di Ladybug ad attendere Elettro domani mattina. E anche un esercito di Chat Noir. Magari non troppi ma abbastanza da mandarlo in confusione. - 

- perché non posso essere io la sola Ladybug? Io so perfettamente tutte le sue mosse , so imitarla in tutto ! Ho persino il suo costume! - 

Marinette per un momento razionalizzó il fatto che Chloè trattava lei e il suo alter ego come persone diverse. Ci rimase male ma non si soffermò. Doveva convincere la ragazza. 

- ma Chloè tu sarai la vera Ladybug. Il capo. Come hai detto tu conosci tutte le sue mosse. Devi guidare tutte le altre. Dare ordini. Decidere quando attaccare. Fare attenzione a purificare l'akuma. - 

- ma sei stupida ? io non posso purificare le akuma- 

- oh certo che potrai ... ti donerò il mio yo-yo per un giorno. Ma l'importante è che tu sappia creare confusione. Devi coordinarle tutte e tutti dovranno seguire quello che fai tu così nessuno capirà chi avrà davvero purificato l'akuma. - 

Vide gli occhi della ragazza brillare. 

Perfetto l'aveva conquistata. Intravide anche lo sguardo di Adrien. La stava scrutando interrogativo. Cercó di non fissarlo. Non poteva spiegare tutto adesso. 

Continuó. 

- chiaramente anche Chat Noir farà lo stesso. Senza trasformarsi o si riconoscerà subito chi di voi è il vero Chat noir. Tu o Nino coordinerete gli altri e lancerete il cataclisma tutti insieme. Non mi sono soffermata molto ma se non mi sono sbagliata l'akuma dovrebbe essere nel cellulare nella sua tasca. Lanciandovi tutti contro di lui ci sono buone probabilità di sottrarglielo e poi basterà distruggerlo. - 

Adrien annuì senza aggiungere altro. Continuava a fissarla con intensità. Marinette deglutì sperando che la lasciasse finire prima di chiedere quello che ovviamente voleva sapere. 

Ritornó a fissare la ragazza. 

- il punto principale del piano è che Tikki deve rimanere catturata. Non dobbiamo puntare a liberarla ma solo a creare confusione. -  

- Cosa ? Non vuoi liberare Tikki ? Pensavo che fosse la prima cosa da fare - fece Plagg indignato svolazzando a mezz'aria. 

Marinette sostenne il suo sguardo.

- siamo al limite tra un piano geniale ed estremamente stupido,  ma dipende tutto da come ci comporteremo. Quando avremo sconfitto l'akuma senza che Tikki sia stata liberata nessuno sarà più convinto che i Kwami servano a Ladybug e Chat Noir per trasformarsi. È importantissimo questo punto. - vide Plagg annuire e si decise a continuare.

- allora Chloè te la senti di impersonare Ladybug? - chiese tremante. 

Se la ragazza avesse rifiutato sarebbe tutto andato in fumo. 

- certo che me la sento ti ho già detto che sono perfetta e ho pure il costume pronto... - 

- a proposito di costumi ... sei l'unica che può fornire a tutti un nuovo costume. Lo farai vero ? Non ce la faremmo mai senza il tuo aiuto- chiese fin troppo supplicante. 

- certo che non ce la fareste mai senza di me. Dammi dieci minuti e sarà tutto pronto ! - 

E così dicendo prese il telefono e cominció a chiamare qualcuno . 

Marinette tirò un piccolo sospiro di sollievo. Sarebbe andato tutto bene. Doveva solo tenere i nervi saldi un altro po'. 

Si voltò per guardare Adrien trovando il biondo che la fissava scettica con un espressione molto Chat Noir e molto poco Adrien. 

- e così le darai il tuo yo-yo vero ? - fece pianissimo dopo essersi assicurato che la bionda fosse tutta concentrata nella sua conversazione e non li ascoltasse. 

- sono molto interessato nel capire come farai visto che non puoi trasformarti. E sono interessato anche a capire come io farò ad usare il cataclisma senza trasformarmi. C'è qualcosa che devi dirmi Marinette ? - 

La ragazza si mosse a disagio. Vedere chiaramente lo sguardo beffardo del biondo non nascosto dalla solita maschera nera ma ben visibile sul viso dolce di Adrien le faceva effetto. 

- ho una copia del mio yo yo che ho realizzato in caso di emergenza - fece cercando di sviare la domanda. 

- non risolve il problema di come purificherai l'akuma senza trasformazione. - 

Marientte sospiró sconfitta. 

- c'è un altro modo- disse pianissimo. 

- ma è troppo pericoloso lo hai già sperimentato - aggiunse Plagg che si era intromesso e aveva capito benissimo dove la ragazza voleva andare a parare. 

- che cosa vuoi fare ? - chiese Adrien adesso seriamente preoccupato. 

- ti spiegherò tutto il piano solo se mi prometti che non mi impedirai di metterlo in atto. Abbi fiducia in me e reggimi il gioco con Chloè e gli altri. 

Il ritorno della bionda che annunciava di aver sistemato tutto pose fine alla loro conversazione.

 

 

 

 

 

 

 

NdA

 

 

 

Se avete qualche secondo lasciate traccia del vostro passaggio 

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Capitolo 37
*** Gli uomini impermeabile ***


Marinette era in classe seduta al suo posto con un impermeabile addosso. 

Molti dei suoi compagni indossavano quello stesso indumento. 

Alya girava lo sguardo  su tutti in maniera nervosa e attenta , cercando di captare qualsiasi cosa. 

I ragazzi-impermeabile ( nome coniato dalla ragazza stessa) ogni tanto intercettavano  lo sguardo della castana e facevano piccoli cenni con il capo come per confermare che anche loro erano pronti all'azione.

Ad uno sguardo attento, uno spettatore esterno avrebbe potuto notare che c'erano altri ragazzi che indossavano cappotti o impermeabili anche fuori dalla loro classe. Erano tutti guardinghi come in attesa di un segnale. 

Il motivo per cui erano vestiti in quel modo era da ricercare nella sera precedente quando Nino e Alya erano stati convocati con urgenza a casa di Marinette e ci avevano trovato Adrien e Clohè. 

******

- lei cosa ci fa qui ? - 

- senti bella, fino a prova contraria io tra tutti sono l'unica ad avere il diritto di essere qui- 

- Marinette potresti spiegarmi che cosa succede ? E che ci fa Chloè in camera tua ?-  e lì era partita la spiegazione. 

Mai si era sentita così in difficoltà nel dover spiegare qualcosa. 

********

Il suo discorso  era stato lungo e frammentato da vari tentativi di omicidio tutti placati da Adrien, ma alla fine il piano era stato afferrato e compreso al volo. Alya aveva fatto domande, tante e lei c'è l'aveva va messa tutto per non rivelare nulla come aveva promesso a Chloè. Davvero non credeva come potessero crederle, " mi ha consigliato il piano Chat noir ho chiesto aiuto a lui, anche Ladybug è d'accordo, non possono essere qui perché sono impegnati in altro". 

Come potevano non sorgere dubbi? 

In ogni caso anche se non le avevano creduto sia Alya che Nino avevano finto di farlo quindi per il momento andava bene così. Il piano veniva prima.

Due erano i fattori determinanti: la confusione e il numero, se li avessero avuti entrambi avrebbero giocato a loro favore.

Alya doveva occuparsi di questo , mentre Clohè doveva procurare a tutti dei vestiti. 

Vestiti da Ladybug e Chat noir. 

Confusione e numero. 

Chloè avrebbe comandato l'attacco dei cloni ( titolo affibbiato al piano da Adrien in onore di un qualche film che lei non conosceva *).

Solo dopo era arrivata l'idea degli impermeabili per coprire i costumi, idea accolta da tutti di buon grado. Quindi si erano ritrovati conciati in quel modo, e si erano diretti in classe tesissimi.

Accanto ai ragazzi-impermeabile c'erano gli altri ragazzi, quelli all'oscuro di tutto il "piano", anche loro però sembravano in attesa di qualcosa. 

Tutti sapevano che oggi il " tizio blu " avrebbe attaccato la loro classe. Non erano tesi , sembravano più curiosi. 

I curiosi erano quelli "non degni di fiducia, quelli senza impermeabile, le possibili spie", così li aveva soprannominati Alya. 

Confusione e numero. Sulla confusione non c'erano problemi, con Clohè come capobanda ce ne sarebbe stata molta. 

Ma sul numero...

Alya era convinta che il tizio blu seguisse il suo blog e che fosse un ragazzo della scuola. Troppi dettagli che conosceva, la foto nei bagni, le classi del loro anno....

E un più era convinta che fosse un suo profondo conoscitore per non essere caduto nella trappola del finto appuntamento romantico di Marinette. 

Lei concordava. 

E quindi a chi chiedere per fare confusione ?

Avevano passato la sera a fare una lista delle persone fidate, quelle da far entrare nel loro club impermeabile e Alya le aveva contattate personalmente mettendo a conoscenza tutti del loro piano, ovviamente non la versione completa di cui erano a conoscenza solo Clohè, Marinette e Adrien. 

A tutti era stato detto che Clohè era stata contattata dalla vera Ladybug per creare confusione e salvare quella creatura a innocente che era stata messa in mezzo per sbaglio ( ovviamente Alya non avrebbe mai creduto a questa versione se Marinette e Adrien non avessero giurato di aver assistito alla conversazione ). 

A molti era bastato sapere di poter essere utili alla loro eroina per accettare. 

Alya aveva fatto domande a tutti, domande molto specifiche per capire chi volesse solo scoprire l'identità di Ladybug, avere un appuntamento con Adrien Agreste o altre cavolate che non servivano in quel momento. Solo persone fidate. 

Aveva raccolto seguaci per il loro piano e poi era tornata a fare domande. 

Mamma mia quante domande. Solo  le risposte acide di Clohè , i "ti prego" di Marinette e gli sguardi dolci di Adrien l'avevano fatta desistere; ('Rimandare a dopo' sospettava Marinette ma meglio non pensarci. )

E così quella mattina erano tutti lì con i loro impermeabili ad attendere. 

Clohè fissava la porta sicura di se.

Lei era il capo non vedeva l'ora di entrare in azione. 

Marinette si sentiva molto meno sicura. 

Adrien pareva furibondo. 

Continuava a lanciarle sguardi di disappunto a cui lei fingeva di non dare peso o di non notare nemmeno. 

Adrien forse era l'unico a sapere davvero tutto il piano. E sapeva quanto poteva andare male. 

Ricordava la conversazione avuta con lui quando tutti erano finalmente andati via. 

Aveva cercato di spiegargli che poteva purificare l'akuma se gliela portavano. Ci era già riuscita una volta, poteva farlo ancora. Tutti avrebbero creduto che Chloé avesse purificato l' akuma e con Tikki ancora catturata nessuno si sarebbe ricordato degli esserini magici. 

Poteva farlo. 

Ma.... 

Era tutto diverso dall'ultima volta.

Era stanca, non c'era  Tikki a sostenerla, aveva molte meno energie della prima volta ..... quindi le poteva costare caro, anzi sicuramente le sarebbe costato caro. 

Era un piano perfetto e pericoloso, ma era l'unico che avevano e dovevano seguirlo. 

Adrien non l'aveva proprio presa benissimo. 

Per una volta Marinette si era sentita piccola e svantaggiata. Di solito Chat Noir la lasciava fare, la assecondava, combatteva con lei ma non le impediva di esporsi. 

Quando Adrien l'aveva afferrata per il braccio bloccandola di fatto con solo la sua forza fisica e aveva sibilato con sguardo determinato " non te lo lascerò fare" si era sentita davvero impotente. Se lui avesse davvero voluto fermarla non si sarebbe potuta opporre. Lottando con il suo cervello che le mandava segnali solo su quanto fosse figo e forte e bello l'uomo di fronte a lei ( maledetto cervello , concentrati! ) era riuscita a convincere il biondo a lasciarla. 

Qualche moina, uno sguardo perentorio, il tono supplicante e parole di rassicurazione : aveva funzionato. Non aveva mai giocato sporco con lui ma le era sembrato il solo modo per spuntarla. 

Sentendo di nuovo la pesantezza dello sguardo del biondo su di lei decise finalmente di incrociare il suo sguardo. 

Fece appena in tempo a girarsi quando sentì il rumore ormai familiare di uno scoppio. 

Era iniziato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* ovviamente sto parlando di Star Wars

 

Nota.   Ho finito la storia 3 giorni ( il tempo di revisione)  e avrete la fine 

Mancano altri due capitoli più un epilogo. 

Vi amo

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Capitolo 38
*** L’attacco dei cloni ***


Elettro si materializzò in classe. Quasi immediatamente apparve anche la gabbia elettrificata in cui era tenuta prigioniera Tikki. 

La ragazza incroció lo sguardo del Kwami. Tentó di comunicare con lei con uno sguardo,  cercando di imprimere tutte le sue emozioni e trasmettergliele. 

Elettro parlò. 

"l'ultimatum sta per scadere , Ladybug senza questo non puoi trasformarti , quindi esci allo scoperto e dammi il tuo miracolus  o ti costringerò con la forza" 

disse sollevando la cattedra come aveva fatto il giorno prima. 

Era quello che stavano aspettando. 

Marinette vide Chloè nascondersi sotto al banco insieme ad Alya, Alix , Juleka e gli altri. 

Sapeva che a secondi avrebbe dato il segnale. Infatti dopo pochissimo la vide uscire da sotto il banco senza più il cappotto urlando di essere Ladybug, di non aver bisogno di mostriciattoli per trasformarsi e intimó ad elettro di arrendersi. Quasi contemporaneamente le altre fecero la stessa cosa. 

Clohè si voltò infuriata verso le altre chiamandole bugiarde e iniziando un piccolo litigio. 

Tutto come previsto.

Contemporaneamente anche dall 'esterno dell'aula cominciarono ad entrare Ladybug e Chat noir. Alya aveva mandato il messaggio di avviso a tutti i ragazzi-impermeabile per far partire la confusione. 

Il piano talmente stupido da essere perfetto era iniziato. 

All'inizio  funzionó, Elettro parve veramente confuso e disorientato. 

Aveva lasciato la gabbia in cui teneva rinchiusa Tikki e persino la sua presa sulla cattedra pareva un po' meno salda, non sapeva dove guardare , troppe Ladybug e Chat Noir. Numero e confusione. Poi qualcosa cambió facendole dubitare della riuscira della cosa. Improvvisamente alla calma sadica che Elettro aveva sempre dimostrato si sovrappose la rabbia. 

Successe quando fu il turno di Alya di alzarsi e di palesarsi come Ladybug. 

Elettro la fissò furiosa e urló "tu non sei Lady Bug " scagliando la cattedra verso di lei ( verso di loro visto che lei si trovava dietro l'amica ).

"Al riparo " urló mentre spingeva Alya e gli altri verso il lato destro della classe. 

La cattedra fortunatamente non colpì nessuno ma elettro continuava ad essere furioso. 

Perché ? 

C'era qualcosa che non quadrava. 

Cercó di analizzare velocemente la situazione per creare un piano. 

Adrien le raggiunse preoccupato pochi istanti dopo.

''State bene ?"

"Quel tizio é pazzo !" fece la castana risentita. 

A Marinette venne un' illuminazione.

"Sei tu ... " disse rivolta all'amica .

"Io cosa ?"

Non aveva tempo per spiegarle tutto. 

" nuovo piano, Alya l'obbiettivo sei tu ! il tizio ce l'ha con te ! Deve essere quel blogger e sicuramente è un tuo rivale, deve essere successo qualcosa  con te ! Per questo ha reagito male quando hai detto di essere Ladybug! Ma possiamo usarlo a nostro vantaggio!" Non diede il tempo a nessuno di controbattere ve continuó a dare ordini. 

"Chat nuovo piano, Alya cercherà di innervosirlo e tu avvisa Chloè che dovrà dirigere l'attacco da dietro cercando di rubargli il cellulare E distruggerlo ! Poi dovrà lanciare lo yo-yo gridando la formula !Miraculous Ladybug o lucky charm , quella che vuole, andrà bene comunque. E poi  come abbiamo stabilito! Io ti aspetto qui. Andate adesso prima che si riprenda!"

Alya non aveva mai visto l'amica così risoluta e predisposta al comando voleva provare a controbattere ma non c'era materialmente e tempo per chiedere nulla. Adriana invece prendeva dalle sue labbra.

I due annuirono e si diressero verso il tizio blu. 

Marinette intanto non poteva far altro che avere fiducia in loro e concentrarsi. 

Doveva impiegare molta energia per purificare un akuma senza trasformazione. 

Cercó di seguire il piano nascosta da sotto il banco mentre raccoglieva le energie. 

Sentí Alya gridare che lei poteva benissimo essere Ladybug e lui non ha conosceva affatto, la sentì mentre lo scherniva e sottolineava il fatto che per lui era un estranea. Senti il tizio elettrico arrabbiarsi e dirigersi verso di lei. 

Aveva ragione, non gli importava più dei miraculous, ora l'obiettivo era solo Alya.

Rimase concentrata ripensando alla sensazione della trasformazione.

Sentì il rumore di uno scontro : i cloni di Chat Noir con i loro bastoni comandati da Nino avevano fermato  l'avanzata di elettro contro Alya. 

"Adesso ti distruggeremo con il nostro cataclisma ! Forza attacchiamo !".

Speró che quegli spupidi non volessero davvero attaccare un tizio elettrico frontalmente senza delle vere tute magiche a proteggerli ma si sforzó per non muoversi dalla sua posizione e andare a controllare. 

Ci avrebbe pensato Adrien... doveva fidarsi di lui ... lei doveva solo concentrarsi. 

" pensate davvero di avermi messo fuori gioco con un attacco del genere? Avete solo rallentato di qualche secondo la fine dei vostri eroi ! Adesso levatevi e fate uscire il vero Chat noir! " 

Sentì delle grida, qualcuno poteva essersi fatto male? 

Doveva concentrarsi , non poteva essere di nessun aiuto se usciva allo scoperto in quel momento. 

 

Senti la voce di Clohè urlare un "non hai scampo". Forse lo avevano accerchiato.,

Vide Plagg dirigersi verso Tikki, doveva avvisarla di rimanere ben visibile anche dopo lo scontro. 

C'erano quasi. 

Sentì il sengnale. 

Grida indistinte di " lucky charm" "cataclisma" " potere dei miracolus" " vai ladybug" e altra roba che non aveva decifrato, il rumore dei bastoni e degli yo-yo che sferzavano l'aria e Chloè che gridava " l'ho preso!". 

Poi la voce di Adrien "distruggilo e fai lanciare di uovo lo yo-yo a tutte le lady bug" 

Il rumore della detrasformazione, le urla di Clohè verso l'akuma, Il massimo della confusione... 

Ci siamo. 

Vide la faccia di Adrien sofferente che le porgeva l'akuma nera. 

La prese risoluta tra le mani. 

Bruciava più dell'ultima volta, arrivò l'ondata di emozioni negative che la travolse ma non la trovó impreparata, stavolta se lo aspettava. Doveva solo trovare un pensiero positivo potente a cui aggrapparsi per convertirle. 

Il biondo non tolse le mani da quelle della ragazza. 

Lo avrebbero fatto insieme, Poteva contare anche sulle sue energie, e quello per Marinette era un pensiero davvero potente. 

Concentró tutta la rabbia la frustrazione di quei giorni, il senso di impotenza e di inadeguatezza nel calore che gli trasmettevano le mani di Adrien, un calore che diceva che,nonostante tutto, lei poteva farcela. 

E ce l'avrebbe fatta sicuro.

Avvertì il familiare flusso di energia che scorreva da suo corpo verso la farfalla, stava funzionando ! 

L'akuma era purificata, ce l'aveva fatta! 

Ora doveva solo lasciare l'akuma in modo che fosse visibile, salvare Tikki, calmare la situazione, parlare con l'akumizzato, rimettere tutto a posto e ringraziare tutti poi... 

Si alzó in piedi ma sentì la testa pesante. L'ultimo ricordo prima che tutto si facesse confuso fu Adrien che L'afferrava al volo.

Dopo tutto divenne buio.

 

 

 

 

 

Manca un solo capitolo. 

Vi aspetto nel

Finale

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Capitolo 39
*** Risveglio ***


Nota bene questa è l'ultimo capitolo. Le note finali saranno il mio saluto :) 

 

 

 

Marinette si sveglió solo il giorno dopo ( questo ovviamente le venne riferito in seguito).

Non appena aprì gli occhi trovó quelli di sua madre, lucidi che le sorridevano. 

-Finalmente, pigrona-disse dolcemente, facendole una carezza.

Capí di essere nel suo letto sotto le coperte morbide. 

Ci mise qualche minuto a realizzare che non era più in mezzo alla battaglia e che non sapeva come era finita. 

- mamma ! - disse agitata non sapendo bene cosa chiedere .., si era fatto male qualcuno ? Aveva purificato l'akuma? E dov'era Tikki?  

L'urgenza di quelle

Domande le si leggeva in faccia. 

- hai perso i sensi durante l'attacco nella tua classe , il giovane Agreste ti ha portato qui e ha detto che eri stanca - fece la madre cercando di rispondere alle sue domande inespresse.

Marinette sbatté gli occhi, cosa era successo ? 

- è rimasto qui tutto il tempo fino a quando il padre non l'ha prelevato con la forza, tipo singolare quell'uomo. Però da quando è andrò via ha chiamato ogni ora -  fece la madre interpretando la sua reazione come una curiosità legata al ragazzo. 

Marinette sembrava inquieta, in questo momento non le interessava nulla di chi l'aveva portata a casa.

-cosa ... mamma cosa è successo a scuola ? -

-Oh Marinette vorrei saperlo io da te ! Credo che i tuoi amici saranno lieti di aggiornarti sulle parti che non ricordi.- Fece sorridente lasciando entrare Alya e Nino che le si buttarono addosso. 

-Marinetteeee che paura che mi hai fatto prendere ! -

-Alya mi stritoli-

- Alya la stritoli- 

-Ma credevo fosse morta ! È ovvio che voglia assicurarmi che stia bene-

- così la ammazzi tu però, lasciala respirare-

-Nino non capisci -  -grazie Nino- dissero contemporaneamente le due, scoppiando a ridere.

- marinette che paura che mi hai fatto prendere - 

- scusa Alya non volevo ma è stato un periodo stancante ... io non pensavo di svenire - fece vergognandosi un po' della sua debolezza. 

- non preoccuparti, siamo rimasti tutti un po' scossi. Nemmeno Clhoè ti ha presa in giro, e tu ti sei ripresa quindi direi che è andato tutto bene -

La mora sorrise. 

Dopo le rassicurazioni del caso Alya si gettò in un resoconto dettagliato della battaglia da finale.

Alya le raccontó di come Chloè con lo yo-yo di Ladybug avesse purificato l'akuma ( allora ci era riuscita! ) e di come il tizio si fosse detrasformato. 

Le disse anche che aveva avuto un' intuizione corretta , infatti il tizio detrasformato era corso immediatamente da lei e le aveva chiesto se era stato grande a scoprire tutte quelle cose da solo. 

Qui Nino era intervenuto con parole colorite e fantasiosi appellatavi poco carini e aveva mandato il suddetto al diavolo facendo notare senza troppi giri di parole che Alya era sentimentalmente occupata.

Mentre lo raccontava Alya gettava sguardi innamorati e ammirati al suo ragazzo. 

Marinette sorrise leggermente ma la esortó a continuare perché c'era altro che voleva sapere. 

Alya allora le raccontó di come Chloè-Ladybug aveva fatto un monologo da super eroina vanitosa e aveva cercato di screditare tutte le altre che avevano finto di essere ladybug. 

-E il pupazzo catturato ?- Chiese cercando di tenere il tono di voce calmo per non farle capire che era il punto che ke premeva sapere di più. 

-Ah si dopo che ha finito il suo monologo ha preso quell'esserino e ha gridato a tutti che non aveva bisogno di nessun mostriciattolo per essere così splendida ma le veniva naturale , testuali parole giuro!  Poi ha preso e lo ha buttato fuori dalla finestra -

Marinette fece un sorriso tirato che nascondeva un sospiro di sollievo. Chloè aveva seguito il piano, meno male. 

Quindi Tikki era salva, un po' bistrattata ma sicuramente salva. 

Ma dov'era? Forse con Adrien... se solo avesse potuto chiedere ... 

Le venne un pensiero atroce in mente. Lei non si era trasformata , chi aveva messo tutto a posto ? 

- e ladybug? Lei ... è apparsa ? - chiese cercando di rimanere sul vago. 

Sapeva benissimo che NON poteva essere apparsa ... ma allora la scuola ...

- oh certo che sì, o meglio deve essere apparsa per forza perché ad un certo punto il suo potere ha rimesso tutto a posto come al solito, ma non so dirti dove ...c'erano troppe sosie in giro- 

Marinette sgranó gli occhi. 

In che senso era apparsa ? 

Istintivamente si toccò i lobi delle orecchie non trovando nessun orecchino appeso. 

Stava per andare in panico quando si accorse che i suoi preziosi orecchini erano lì adagiati sul comodino accanto al suo letto. 

Solo una persona poteva sapere tutte queste cose e aver siatemato la situazione. 

Solo Adrien. 

Che si fosse trasformato lui usando i suoi orecchini ? 

Doveva chiederglielo di persona. 

-Ma Adrien... lui sa che mi sono svegliata ? - chiese all'amica cercando di prendere la domanda alla larghissima. 

Alya ammiccó sorridente. 

-Ah, allora non ti interessa già più della battaglia vuoi sapere come Adrien si sia comportato da principe azzurro -

-No non è per quello - fece arrossendo. Cioè si, era pure per quello ma prevalentemente voleva sapere di Tikki. 

-L'ho chiamato appena ti sei svegliata , tranquilla . Ha detto che passava a prendere Chloè e veniva qui -

Tirò un piccolo sospiro di sollievo non del tutto rilassata. 

Rimasero a chiacchierare per altri 30 minuti prima che effettivamente Adrien suonasse alla porta della pasticceria. Marinette entró leggermente in ansia , che aspetto orribile aveva ? Era in pigiama ? Avrebbe potuto parlare con Adrien tranquillamente con tutta quella gente ? E Tikki era realmente con lui? 

Che doveva fare ?

Poco dopo entrarono sia Adrien sia Chloè. Il primo le rivolse un sorriso smagliante, la seconda commentó su quanto fosse orribile la condizione di Marinette in quel momento. Ridacchió. era esattamente il tipo di commento che si aspettava.

Fissò il suo sguardo sul ragazzo cercando di fargli capire cosa voleva sapere e lui con una assoluta faccia da poker non fece cenno di aver afferrato alcun messaggio. 

Marinette cominció ad agitarsi. Possibile che non capiva ? 

Si fece insofferente e si forzó per alzarsi dal letto , Adrien non aveva capito che voleva notizie di Tikki quindi doveva chiederglielo in maniera diretta, doveva fargli capire....Prima ancora che potesse alzarsi del tutto il biondo le andó incontro e la ripose delicatamente sul letto ammonendola sottovoce - non sforzarti inutilmente-

Poi con un gesto molto dolce sotto lo sguardo compiaciuto di Alya e disgustato di Chloè prese le mani fra le sue. 

-Sono contento che tu stia bene Marinette - disse a voce ben chiara. 

E fu lì che successe. 

Marinette sentì una presenza tra le mani di Adrien, avverti più che vederlo l'abbraccio minuscolo e caldo del suo kwami che si infilava nella manica del pigiama e correva a nascondersi sotto le coperte sempre vicino a lei. 

E lì sentì un carico di emozioni e di nervoso sciogliersi addosso, come se avesse trattenuto il fiato fino allora. 

Era Tikki , il suo kwami, era lì vicino a lei. Di nuovo vicino a lei. Finalmente. 

I suoi occhi si fecero lucidi e la sua capacità di controllare le sue emozioni venne meno. Non riuscì a trattenere le lacrime e scoppió a piangere tra le braccia di Adrien. 

Probabilmente gli altri l'avrebbero scambiata per  pazza ma in quel momento era quello di cui aveva bisogno. 

Il biondo l'abbracció in silenzio e rimase a coccolarla un po'. 

Alya prontamente afferró il braccio di Nino e Chloè e fede per condurli fuori dalla stanza. 

-Evidentemente noi siamo di troppo ci andiamo a fare un giro-

-ehi lasciami immediatamente, poi io sono appena arrivata... lasciami devo andareee a dividere quei dueeee-

Ma Alya non si fece intimidire dallo sbraitare della bionda e se la portó via. 

Non appena i ragazzi uscirono dalla stanza Tikki svolazzó ad abbracciare la sua padroncina e Marinette fece altrettanto. 

-Mi sei mancata-

-anche tu -

-scusami per quello che ti ho detto -

-sono io che devo scusarmi per quello che non ti ho detto-

-Meno male sei sana e salva-

-solo grazie a te, sei stata grandiosa-

E via dicendo. 

Sentirono un suono disgustato. 

Plagg, il kwami di chat, ci tenne a palesare il suo  disappunto per la situazione smielata mentre ingurgitava un pezzo di formaggio puzzolente. 

Inutile dire che scoppiarono tutti a ridere. 

Finalmente con il cuore leggero, Marinette poté guardare negli occhi la persona di cui era innamorata, senza che fosse solo Adrien o solo Chat noir, ma semplicemente un ragazzo dal carattere sfaccettato e puro. Lo amava. 

Con un sorriso caldo e il cuore pieno di gioia si sporse in avanti per baciarlo ma lui le afferró le braccia bloccando i suoi movimenti. 

Marinette rimase un po' indispettita. 

Il biondo davanti a lei sorrideva sghembo. 

- non farlo mai più- disse guardandola deciso. 

- eh?  Cosa?- 

- questo - rispose risoluto, deciso a non muoversi da quella posizione, anzi lasciandola protesa con le labbra in avanti come una stupida. 

Improvvisamente non aveva più tanta voglia di baciarlo. Ma cosa voleva adesso ? 

- promettimelo Marinette- 

- cosa?- 

- che non lo farai mai più- 

La ragazza alzò un sopracciglio scettico. Certo, come se avrebbe potuto prometterglielo. 

"Giuro che non rischierò più la mia vita , d'altronde non sono mica ladybug, che la rischiasse qualcun altro, anzi già che ci sto non mi trasformo proprio più e mi chiudi in casa magari nel letto, non sia mai che rischi di inciampare camminando". 

Ma cosa voleva da lei ? 

Aprí la bocca per esternare i suoi pensieri, magari in modo meno acido, ma prima che potesse anche solo formularli Adrien la bació con passione, un bacio umido e lento che le mando in tilt il cervello. Era intervallato dalla

sua voce bassa che sussurrava "giuramelo" mente le mani erano risalite sulla sua schiena a stringerla in un abbraccio protettivo. E in quel momento Marinette pensó che non le importava più di Adrien che aveva usato i suoi orecchini, del litigio passato con Tikki, delle loro identità segrete, della lotta con papillon, del fatto che sarebbe cambiato tutto. Non le importava più niente erano semplicemente due ragazzi che ne avevano passata tante e che si erano avvicinati finalmente. 

Mentre Adrien la baciava come se da quel bacio dipendesse la sua stessa vita penso che avrebbe potuto giurargli tutto quello che voleva. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazzi la storia ufficialmente finisce qui. 

Non ha una fine vera e propria , magari con un time skip ma nasce come è iniziata, racconta un pezzo di storia della vita di questi due, il racconto di come secondo questo

Universo  si sono avvicinati.

Potrebbero litigare ancora , potrebbero separarsi quando la vera identità di papillon verrà svelata, Clhoè potrebbe diventare la loro migliore amica, Alya potrebbe scoprire le loro vere identità oppure potrebbe rimanere tutto come prima. 

Non si sa, ed è questo il bello . L'imprevedibilità. 

Io ho voluto descrivere questa storia in questo momento. 

Ci sono idee aperte e strade che possono essere esplorate, ma non ora e non qui. 

In realtà mentre la scrivevo stavo pensando che avrei voluto scrivere qualcosa con loro adulti e ho già abozzato un paio di capitoli. 

In ogni caso per chi non l'avesse notato c'è stato una piccola svista ( non accidentale) da parte di Marinette che potrebbe aprire la strada ad un altro storia. 

Ve la regalo nel piccolo epilogo dopo questo capitolo. 

Grazie per aver letto la storia e avermi aspettato. 

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Capitolo 40
*** Epilogo ***


Erano passati giorni da quell'incidente a scuola e la routine quotidiana di Marinette era ripresa più o meno normale. 

Si svegliava ancora tardi, faceva ancora tutto di corsa, seguiva le lezioni sonnecchiando e tornava ancora a casa insieme ad Alya. 

Solo che nel mentre c'erano i sorrisi di Adrien, da parte sua e solo per lei... 

- quindi possiamo dire che tu ed Adrien state ufficialmente insieme- fece Alya cominciando la conversazione quasi per caso mentre tornavano a casa. 

Lei arrossì fino alla punta dei capelli. 

- beh si - fece sententi ancora la cosa come non vera ma parte dei suoi sogni. 

- e quindi l'ha presa bene- 

- chi ?  Suo padre ? Credo che ancora non lo sappia , cioè mi sembra un po' precoce fare le presentazioni ufficiali ...-

- non mi riferisco a gabriel agreste ... - 

- ah no ? E chi scusa ? - 

Alya sorrise serafica. 

- Chat Noir no? - 

Ah. 

- ah ...- 

Attenzione - pericolo - Alya in modalità investigatrice. 

Fece un mini respiro profondo. 

Se l'era aspettata la domanda.

Era preparata. Sapeva consa risposndere. 

- in realtà si . È stato lui a dirmi che non dovevamo frequentarci più.- 

- ah si ? - 

- si . È venuto a trovarmi mentre ero ancora convalescente, si è scusato di avermi coinvolta in un attacco e di non avermi protetta, molto romantico da parte sua - stava mentendo spudoratamente e con una facilità estrema , che avesse imparato una nuova abilità? Continuó. 

- mi ha detto che è per questo motivo che civili e supereroi non devono frequentarsi, mi ha lasciato così , dicendo che veglierà sempre su di me ma che non ci vedremo mai più . - 

- interessante ... molto responsabile da parte sua , non pensavo - 

- scherzi ? Chat è davvero molto responsabile -

- e tutto questo Adrien lo sa ? 

- si certo. Gliel'ho detto e lui ha capito, era un mio momento di debolezza e lui mi stava ignorando e io ho ceduto al fascino di un supereroe. Comprensibile in fin dei conti - 

Alya annuiva accondiscendente. 

Marinette parve soddisfatta della sua mega bugia. 

Quando mai era riuscita a fregare Alya così facilmente ? 

No, un momento.

Quando ci era riuscita? 

Mai vero ? 

Un strana sensazione nel sorriso accondiscendente di Alya le fece venire la pelle d'oca.

La ragazza castana però  continuò a camminare senza dare cenno di avere dei dubbi sulla versione di marinette. 

Arrivarono sotto casa di Alya e Marinette fece per salutarla e tirare finalmente un sospiro di sollievo quando Alya la bloccó sempre con un sorriso accondiscendente. 

- ah Marinette , devo chiederti un'ultima cosa ... - 

- si????? - 

- sai che durante l'attacco di elettro in classe hai chiamato Adrien,  Chat ? Non te ne sei accorta vero ? - 

Marinette sbiancò.

- va bene così, ora devo andare ad aiutare le mie sorelle a fare i compiti , hai circa un ora di tempo per inventare un'ottima bugia, poi ci vediamo al bar sotto casa per raccontarmela . Non vedo l'ora di ascoltarla. Ciao ciao Marinette- disse e sempre con quel sorriso diabolico la salutò.

E marinette rimase lì immobile per almeno dieci minuti. 

Il suo cervello glielo doveva suggerire con più forza , non era mai riuscita a fregare Alya. 

 

 

 

 

 

 

Fine 😏

 

 

Se non vi siete accorti della svista di Marinette rileggete il capitolo l'attacco dei

Cloni . 

 

Grazie a tutti e spero che mi lasciate un giudizio adesso che questa storia è finita

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