Raccolta l'anello e Bilbo.

di Fujiko91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pazzia (1°parte) ***
Capitolo 2: *** Pazzia (Parte finale) ***
Capitolo 3: *** Cambiamenti improvvisi. ***
Capitolo 4: *** Bilbo ha perduto il ricordo di lei. ***
Capitolo 5: *** Flossie ***



Capitolo 1
*** Pazzia (1°parte) ***


Note: Genere: slash/nessuna coppia Coppie:Thorin/Bilbo e l'entitata dell'anello/Thorin Altri personaggi: il piccolo Frodo, Fili, Kili e altri. Avvertenze: tematiche delicate e delle scene non con non descritte nel dettaglio. Betata: ringrazio Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*

 

Bilbo ricordava come fosse venuto a lui l'anello d'oro che si teneva nel taschino.

Ricordava anche di come prima della battaglia avesse salvato Thorin dalla sua pazzia, ma non ricordava perché si trovasse qui nella tenda medica.

Un elfo lo stava curando, quando venne a fargli visita Fili con Kili.

"Sai, lo zio è ancora arrabbiato con te per via dell'archegemma."

"Immagino che gli sia stata restituita?"

"No! Gandalf l'ha distrutta! Bilbo, dovresti andare a parlare con nostro zio."

Bilbo sapeva di doverlo fare, quindi quando finalmente l'elfo medico gli disse che stava meglio, andò da Thorin all'interno di Erebor.

La città nanica era cambiata ora di nuovo viva, piena di nani e altre razze.

Individuò Balin che appena capì che si trattasse di Bilbo gli andò incontro e lo strinse a sé per poi accompagnarlo da Thorin.

Il re nanico se ne stava in piedi a osservare una mappa, appena sentì il nome di Bilbo lo fece accomodare sulla sedia lì accanto.

"Allora mi volevi vedere?"

" Sì per chiederti scusa."

"Per averti derubato?"

"Per avermi salvato. Sai stavo pensando di chiederti di sposarmi vuoi?"

"Sì, lo voglio"

 

Bilbo si sentiva amato e Thorin altrettanto felice.

La felicità durò finché un giorno Bilbo cambiò. Accadde così, all'improvviso.

Thorin era stato occupato a Dale, tornò tardi e stanco. Andò direttamente nelle stanze matrimoniali e si avvicinò a Bilbo. "Oggi è stata una giornata piena. Invece la tua?"

Bilbo stava dormendo, ma la sua reazione fu esagerata si spostò e con una mano afferrò per la gola Thorin il quale urlò: "Bilbo, cosa fai!"

"Stavamo dormendo."

"Stavate?"

"Sì io e Bilbo. Lasciaci dormire."

La mano si staccò dal collo del nano, lasciandolo lì ansimante e preoccupato.

Il mattino dopo Bilbo era tornato alla normalità.

Thorin andò nel suo studio e venne raggiunto da Fili.

"Zio, cos'hai sul collo?"

"Nulla di grave."

Il giovane nano non indagò oltre sui piccoli lividi che ornavano il collo dello zio.

I giorni passarono in tranquillità, finché una sera Bilbo scattò di nuovo contro Thorin.

"Tu sei nostro, dillo nano."

"Bilbo, ti prego, calmati io ti amo sei il mio unico…"

E gli arrivò un pugno nelle costole e un altro sullo stomaco.

Infine Bilbo si alzò: "Noi andiamo a Dale a cercare compagnia."

Thorin attese di sentire la porta della camera chiudersi per poi lasciar andare le lacrime. Questo andò avanti per molti mesi.

Finché un giorno Fili si fece coraggio e parlò apertamente con suo zio.

"Zio, chi ti sta picchiando?"

"Nessuno."

"Non è vero. Sei pieno di lividi."

Nessuno gli avrebbe creduto, quindi non rispose.

Accettò ogni cosa dal suo Bilbo, non voleva abbandonarlo, come lui non l'aveva fatto durante la malattia del drago.

 

Una sera tutti i nani se ne stavano seduti al grande tavolo a mangiare.

"Thorin, ti dobbiamo parlare" disse Balin.

"Di cosa?"

"Io e altri nani andremo a Moria."

"Perché?"

A parlare fu Dwalin "abbiamo visto Bilbo, con tutto quello che ha fatto per te…"

Thorin non capiva le parole del suo amico.

Comunque quella sera fu l'ultima volta che la compagnia si riunì. Infatti Balin, Ori e i suoi fratelli andarono a Moria. Dwalin e altri partirono per terre lontane. Gli unici a restargli accanto furono i nipoti e Bilbo.

 

Il suo unico non esisteva più, era stato sostituito da una creatura maligna. Che andava e veniva da Dale.

Una sera tornò con un dono per Thorin. "Ti abbiamo comprato un collare."

"Un cosa?"

"Per mostrare che ci appartieni!"

Il re lo indossò per paura di perdere Bilbo.

 

Ma i suoi nipoti non sopportarono tale vista. "Zio, perché lo stai facendo?"

"Preparatevi stanno per arrivare gli ospiti!"Thorin aveva ignorato la preoccupazione dei nipoti.

Infatti quella sera a cena c'erano i nani delle montagne Blu e gli elfi di bosco Atro.

Dàin II si avvicinò al cugino e notò il collare, anche gli altri l’avevano notato, ma nessuno disse nulla.

Tranne il nano: "Cugino, perché indossi quel coso?"

Thorin smise di mangiare e si portò la mano sul collare in cuoio. "È un regalo."

"Di chi?"

"Mio!"

Tutti si voltarono verso la voce, era di Bilbo che si andò a sedere accanto a suo marito.

"Tuo?" chiese Fili.

"Sì, in fondo lui è mio. Quindi volevo che tutti lo sapessero."

"Ma perché?" chiese Kili stringendo la mano a mo' di pugno per la rabbia.

"Perché quando scoprii che durante il suo passato era stato a letto con tutti quegli uomini, io divenni geloso."

All'improvviso Thorin volle scomparire nel nulla. Aveva raccontato a Bilbo del suo passato perché lui è il suo unico. E invece lui lo stava raccontando a loro, nel loro sguardo poteva leggere il loro disgusto.

Fili e Kili invece si sentirono giù di morale per lo zio e in colpa.

Invece Bilbo passava la sua manina sulla schiena del suo amore.

Dàin II si alzò solo per dire: "Che vergogna. Tuo padre sarebbe schifato da te. Fili e Kili verranno con me."

"No! Noi staremo qui con lo zio."

"Voi andrete con lui perché c'è Dis che vi sta aspettando."

Fili e Kili si rassegnarono e partirono per i monti.

Invece gli elfi tornarono a casa.

Quando Erebor tornò al suo silenzio, Thorin si sentì debole.

"Pur avendoti trattato così tu lo ami ancora?"

"Sì! Bilbo è buono. Tu chi sei?"

"Io sono l'unico. Bilbo mi trovò nelle montagne nebbiose. Rimasi in silenzio finché il mio padrone non iniziò a cercarmi!"

Thorin ascoltò e con orrore capì che cosa avesse fatto il suo Hobbit. "Bilbo, ti prego torna da me!"

"Non ti sente, quando avremo finito con te, Bilbo ti lascerà."

 

Passarono quattro lunghi anni, quando Galdalf fece ritorno a Erebor con Fili e Kili. I due giovani nani erano andati a cercarlo fino nelle terre di Rohan.

Quindi lo portarono qui perché secondo loro Bilbo non stava bene.

 

Arrivati alla montagna trovarono il portone di pietra aperto. Una volta entrati, raggiunsero la sala del trono e lì seduto c'era Bilbo e accanto a lui sul pavimento Thorin.

Fili si portò la mano alla bocca per non urlare.

Gandalf si avvicinò. "Bilbo Baggins?"

"Lui non c'è. Gandalf il Grigio, è dalla caduta del nostro padrone Sauron che non ci vediamo."

"Pensavo che fossi a riposare tra le mani di Gollum".

"Lo ero prima che lui mi trovasse!"

Gandalf tenne a bada i due giovani nani. "Thorin, stai bene?"

Il re nanico o ciò che ne rimane alzò la testa ma il suo sguardo era vacuo. "Gandalf, Fili, Kili non fate del male al mio unico. Bilbo non sa cosa mi hanno fatto."

"Zio, cosa dici?"

"Se Bilbo lo sapesse, non mi vorrebbe più, sono sporco." Si lasciò ricadere sul pavimento, stanco.

"Ho mandato a Moria i suoi amici, altri in viaggio. E ora sento di dovermi staccare, non è lui il portatore che mi condurrà a casa". L'anello del potere scivolò via dal taschino dello Hobbit e si lasciò sigillare dentro a una busta da Gandalf.

Fili si precipitò da suo zio invece Kili su Bilbo il quale si svegliò come da un sogno.

"Kili dove sono?"

"Sei a Erebor, non ti ricordi?"

"Sì, ho sposato Thorin."

In quel momento il nano aiutato da Fili si alzò da terra, ma appena capì che Bilbo era tornato, senti una voce nella sua testa dirgli sei un oggetto usato. Lui non ti vorrà più.

"Vattene via Bilbo. Torna nella Contea!"

"Che cosa?"

"Non mi hai sentito? Voglio che tu vada via con Gandalf!"

Il piccolo Hobbit non ci capiva nulla, vedeva il suo amore e amico ferito, ansimante eppure non poteva aiutarlo.

"Va bene, se tu vuoi questo allora me ne vado."

Ecco vedi ha capito che sei usato…

Thorin si fece portare dai suoi nipoti in una delle stanze.

"Zio, stai piangendo!"

"Io lo amo, ma sono così sporco. Non mi può più amare."

Fili e Kili lo abbracciarono.

 

Bilbo e Gandalf fecero ritorno alla Contea. Il mago non ebbe il cuore di dire la verità al suo piccolo amico.

Lo lasciò a Bag End. Bilbo Baggins tentò di tenersi occupato, ma non ci riusciva inviava lettere a Dale per avere notizie di Thorin, ma l'unica notizia che ebbe fu che Fili era diventato re sotto la montagna.

Questo lo turbò.

 

Passò un altro anno e Bilbo in groppa a un pony con al suo seguito un piccolo Hobbit si stava dirigendo verso la casa di Beorn, appena arrivò  il mutaforma  lo fece accomodare.

"Dove stai andando con lui?" L’uomo indicò il piccolo hobbit in braccio a Bilbo.

"A Erebor"

"Capisco. Ho sentito delle voci dicono che Thorin è di nuovo impazzito."

"Forse, devo vederlo con i miei occhi."

Bilbo la mattina dopo ripartì, dovette attraversare bosco Atro, ma alla fine raggiunse Dale, la quale era risorta sulle ceneri della vecchia città. Appena vi arrivò non volle farsi vedere da Bard o da altri perciò si nascose in un fienile, per dare del latte a Frodo.

Aspettò la notte e si arrampicò fino alla stanza che divideva con Thorin.

E lì sul loro letto c'era il suo amato.

"Bilbo, sei tu?"

"Sì, sono io. Perché ti nascondi?"

"Sono usato... sono sporco…"

"Non capisco." Bilbo posò Frodo sul letto e si avvicinò a Thorin che iniziò a iperventilare.

"Ti chiedo scusa, ma non picchiarmi ti prego!" urlò disperato.

Ma Bilbo gli era sopra e lo stava abbracciando.

In quel momento Fili, seguito dalle guardie, fece arrestare Bilbo.

"No, cosa fate?"

Fili non rispose, lo fece portare via e richiuse la porta.

Thorin piangeva, quando una vocina disse: "zio Bilbo, dove sei?"

Il nano si alzò per vedere sul letto un piccolo Hobbit, con due occhioni azzurri e i capelli neri. Lo prese tra le sue braccia. "Ora andiamo da Bilbo stai calmo, piccolo."

Thorin fece attenzione, ma raggiunse la cella in cui era stato portato il suo unico.

"Thorin, cosa ci fai qui?"

"Lui voleva vederti!"

"Frodo, non puoi stare qui."

Thorin se lo riportò in grembo, lasciandosi lentamente cadere a terra.

"Thorin, perché mi odi?"

"Non ti odio, è solo che lui mi ha usato...non posso dirti chi, ne soffriresti. Piuttosto chi è lui?"

"Lui è Frodo l’ho adottato dopo che i miei cugini sono morti."

"Capisco... perché sei tornato?"

"Perché voglio che tu gli faccia da padre, ti amo Thorin."

Il nano si sentì felice, ma in quel momento sentì dei rumori.

"Thorin, prendi Frodo e andate da Beorn. Quindi fatevi dare un pony e vai a Bag End."

Il nano annuì, quindi strinse a sé Frodo e corse via.

Con indosso un mantello lasciò Erebor, poi attraversò il bosco Atro e quindi raggiunse la grande casa di Beorn.

Il mutaforma gli consegnò il pony e gli diede del latte per il piccolo.

In due giorni arrivò a Bag End. Dentro la casa era come nei suoi ricordi, ma non c'erano i nani.

Controllò la dispensa era piena di cibo, non sapeva bene dove mettere a letto il giovane Hobbit, quindi decise di metterlo a letto con lui. Il mattino dopo sentì bussare alla porta. Spaventato prese il piccolo Frodo tra le braccia.

Uno hobbit dall'altra parte della porta disse: "Abbiamo sentito dei rumori."

Ma non sentendo nessuno, il tizio se ne andò.

Per paura che sarebbe tornato, il nano fece su in un enorme zaino in pelle tutto il cibo che poteva e gli abiti per Frodo.

"Dove andremo?"

"Andremo nelle terre di Rohan." Thorin stava pensando a Gandalf,  non aspettò oltre uscì dalla finestra e se ne andò con il piccolo.

 

Nel frattempo Bilbo non poteva credere alle accuse che Fili gli stava muovendo contro.

Erano false lui mai e poi mai avrebbe fatto del male al suo amato.

 

Thorin invece aveva trovato un pony e con esso stava viaggiando in cerca di Gandalf.

Il piccolo Frodo era la cosa più dolce che gli fosse capitata.

Quindi cavalcò fino nelle terre di Rohan.

Un giorno mentre stava sul suo pony venne circondato da un gruppo di cavalieri uno di loro disse: "Nano, cosa fai qui?"

"Sto cercando Gandalf il Grigio." Vedendo che lo sguardo del cavaliere era su Frodo se lo strinse maggiormente al petto.

"Cos'hai un cucciolo di quale specie, nano?"

"Lui è uno hobbit, io non ho con me denaro." 

"Noi non vogliamo i tuoi denari, nano!" sputò un' altro.

Nella testa di Thorin si fece largo la paura e Frodo si mise a piangere.

Uno degli uomini si avvicinò al pony 

Thorin scese e con in braccio il piccolo Frodo e scappò all'interno di Fangorn.

"Avete visto, principe?"

"Sì è entrato nella foresta degli Ent. Torniamo dal Re."

Nel frattempo Thorin continuava a correre, lì dentro non c'era molto ossigeno, ma alla fine si ritrovò in una piccola radura con una piccola casa, vi ci entrò.

"Oh Frodo, qui saremo al sicuro. Qui non ci sono uomini, ci siamo solamente io e te." Per fortuna aveva salvato il cibo e gli abiti.

Quindi per ora erano in salvo.

Angolo dell'autrice:
mi era mancato un sacco questo sito e sopratutto questa sezione, ma non trovavo mai il tempo di poterci tornare ç.ç
Mi sono rivista Lo Hobbit la versione estesa e mi sono resa conto di quanto sarebbe stato affascinante scrivere una raccolta su una specie di triangolo Thorin, Bilbo e l'anello. Anzi sopratutto scrivere una raccolta in cui si veda il cambiamento dovuto alla malvagità dell'anello su Bilbo Baggins. 
E infatti eccomi qui, la prima storia lo divisa in due parti perché presa dall'entusiasmo lo fatta un sacco lunga xD
Fatemi sapere cosa ne pensate dell'idea e della storia, si ho maltrattato un bel po' Thorin ma era necessario per far capire al lettore quanto  effettivamente sia cambiato Bilbo oltre tutto lui quando è sotto l'effetto dell'anello parla al plurale come fa Gollum nel Signore degli anelli :3

Un altra cosa qui si vede anche quanto Thorin abbia sofferto degli abusi subiti quindi scappa con il piccolo Frodo, per rintanarsi dai pericoli della Terra di Mezzo. Ringrazio chiunque la recensirà alla prossima! :*
Fuji.

 

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Capitolo 2
*** Pazzia (Parte finale) ***


Noteparte finale Genere: slash/nessuna coppia Coppie:Thorin/Bilbo - Nuovi personaggi/Thorin Altri personaggi: il giovane Frodo, Barbaalbero,Nuovi personaggi, Boromir e Faramir(accennati), Gandalf e altri Avvertenze: tematiche delicate e delle scene non con non descritte nel dettaglio. Betato:ringrazio Ciuffettina per il suo aiuto nella correzione dei piccoli errori! :*


 

Quattro anni dopo  Bilbo venne liberato dalla sua prigionia da Gandalf, il quale fece una ramanzina a Fili e Kili.

"Vi rendete conto che Bilbo non ha colpe?!"

"Lo so, ma so anche che nessuno se la sente di dirlo a Bilbo."

"Quindi?"

"Thorin era spaventato... è fuggito, non ne sappiamo nulla."

Gandalf raggiunse il suo amico Hobbit nelle cucine di Erebor. "Bilbo, come ti senti?"

"Stanco."

"Thorin è scomparso"

"In realtà è a casa mia con Frodo…"

Gandalf sospirò quindi preparò del tè e dei biscotti per il suo piccolo amico.

In pomeriggio partirono in groppa al cavallo del mago.

Nella notte raggiunsero la Contea. Uno hobbit appena vide Bilbo disse: "Signor Baggins, finalmente è tornato!"

"Sì!"

"La sua casa è stata così vuota senza di lei."

Gandalf accelerò il galoppo del cavallo, arrivati a Bag End entrambi con orrore capirono che nella casa non c'era nessuno.

"Oh Gandalf, dove saranno?"

"Non lo so, ma andremo a cercarli, mio piccolo amico."

Quindi si rimisero in cammino.

 

Nel frattempo Thorin stava seduto su un pezzo di tronco a intagliare un giocattolo per Frodo, quando Barbalbero gli si avvicinò. "Ci sono voci che sussurrano di ombre a Est."

Il nano aveva smesso d'intagliare. "E che cosa dicono?"

"Parlano del ritorno di un male antico e di un giovane Hobbit che lo distruggerà."

Nella mente di Thorin tornarono le sofferenze patite quindi decise che doveva proteggere Frodo da quel male.

Andò in casa. "Dobbiamo spostarci nel cuore della foresta."

"Perché?"

"Perché qui è pericoloso."

Il piccolo andò a preparare il suo zainetto. "Non voglio che qualcuno ti faccia del male, sei la mia famiglia."

A Thorin si riscaldò il cuore, una volta pronti uscirono dalla casa e proseguirono fino al cuore della foresta.

Una volta a destinazione vennero fatti scendere dal dorso di Barbalbero.

"Eccoci arrivati, miei piccoli amici."

"Grazie" disse Frodo.

Lì Thorin si mise subito all'opera per costruire una piccola casa per lui e il piccolo.

Per la notte dormirono all'aperto, ma il giorno dopo il nuovo riparo era pronto.

Quel pomeriggio Frodo domandò: "Thorin ma per te, lo zio Bilbo chi era?"

"È il mio unico. Bilbo è vivo, noi invece dobbiamo rimanere qui."

Frodo sapeva che il nano lo faceva per il suo bene quindi rimase lì coricato sul suo letto.

 

Bilbo e Gandalf avevano già visitato tutti i luoghi che dovevano, finché non raggiunsero le terre di Rohan.

E lì vennero fermati da un convoglio di cavalieri. "Gandalf, perché sei qui?"

"Stiamo cercando un nano e uno Hobbit li avete visti?"

"Sì ci siamo avvicinati e il nano ha preso con sé il piccolo e l'ha portato dentro la foresta antica di Fangorn. Ma questo è successo quattro anni fa!"

Gandalf li ringraziò e con Bilbo andarono vicino alla foresta.

"Sembra davvero molto vecchia."

"Non è solo questo. Devi starmi vicino" disse enigmatico Gandalf.

Così entrarono nella foresta, Bilbo notò che gli alberi erano avvolti dal muschio e da enormi ragnatele. Il sottobosco era soffocante e gli ricordava bosco Atro.

Sperò solo di non incontrare dei ragni, invece lui e il mago furono visti da dei giovani Ent i quali avvertirono Barbalbero. che si mise in movimento fino al cuore della foresta.

Raggiunto il nano disse: "I miei piccoli hanno visto Gandalf il Grigio."

Thorin si sentì mancare, non voleva vederlo, sicuramente si sarebbe ripreso Frodo e lui sarebbe rimasto lì da solo. Si alzò, corse all'interno della casa e si prese in braccio Frodo con cui scappò via. Aveva in mente di scappare sulle montagne o di raggiungere una terra degli uomini.

"Zio, dove stiamo andando?" chiese Frodo.

"Non lo so. Tu dove vorresti andare?"

"A Minas Tirith la città bianca!" esclamò il piccolo.

A Thorin andava bene, magari ci sarebbero stati dei luoghi in cui nascondersi.

Quindi si fecero dare un passaggio da uno degli Ent fino alla fine della foresta.

Lì trovarono dei cavalli bianchi, Thorin ne catturò uno e partirono al galoppo.

 

Nel frattempo  Bilbo e Gandalf avevano raggiunto la prima casa di Thorin e Frodo.

Il peggior incubo di Bilbo si stava realizzando, il suo amato era di nuovo impazzito e si portava con sé il suo piccolo Frodo. "Gandalf, non li troveremo mai più!"

Il mago si era allontanato per chiedere al suo vecchio amico Barbalbero il quale gli aveva spiegato i fatti.

Tornato dal suo piccolo amico si accese la pipa. "Mi ha detto che sono andati verso la città bianca, ma temo che se li seguiamo Thorin lo porterà più lontano, ha paura di te, mio buon Bilbo."

"Ma perché?"

"Uhm… avrei desiderato che te lo dicesse lui" invece glielo disse Gandalf usando il metodo più dolce che potesse usare.

"Oddio, che cosa ho fatto!"

"Non sapevi che cosa fosse quell'anello, non è colpa tua ciò che è avvenuto."

"Sì ma ora?"

"Come ho detto è meglio non seguirli più."

La speranza del mago era che Thorin un giorno sarebbe tornato alla Contea dal suo unico amore.

"Allora torniamo a casa…" aggiunse mortificato Bilbo.

Il viaggio di ritorno a casa fu tristissimo, Gandalf voleva abbracciarlo invece preferì offrirgli la sua erba pipa per farlo rilassare.



 

Thorin e Frodo erano finalmente arrivati nelle terre di Minas Tirith, il nano non si era mai spinto così lontano da casa. Sentiva la paura avvolgerlo, il piccolo Hobbit gli teneva la mano. Erano scesi da cavallo e si erano fermati sulle rive del fiume per riposare un po'.

Aveva catturato due pesci e lì stava cucinando.

Il fumo attirò degli uomini a cavallo. 

Frodo si nascose dietro al nano.

Un giovane uomo disse: "Guardate un nano e una creatura mai vista prima. Che cosa ci fate qui?"

Thorin non rispose, un altro uomo aggiunse: "Rispondi quando il principe ti parla!"

"Siamo qui di passaggio."

"E dove andate?"

"Non sono affari che vi riguardano!" 

Uno degli uomini scese da cavallo, e afferrò Frodo.

"Lasciami! Zio aiutami!" 

Thorin si buttò sull’uomo, questi lasciò cadere il piccolo su terreno. Le mani avvolsero il nano che smise di lottare.

"Potete avermi! Ma lasciate stare il piccolo…"

L'uomo lasciò la presa comprendendo di essere stato frainteso. "Noi non violentiamo" disse lui mentre si alzava e si toglieva la polvere dagli indumenti.

A quel punto il giovane fratello aggiunse: "Se fossi in voi, tornerei nel mio regno. Qui non è sicuro" quindi il gruppo risalì a cavallo e partì.

Thorin stava tremando ed emetteva bassi singhiozzi.

"Zio, non voglio più andare in una città degli uomini…"

Il nano emise un lungo respiro quindi disse: "Proseguiamo finché non troveremo un posto adatto a noi!"

Tornare a casa non era fattibile, i suoi nipoti avrebbero avvisato Gandalf, o peggio gli avrebbero tolto Frodo. Non poteva permetterlo l'aveva promesso al suo unico.

 

Il nano credeva che Bilbo fosse ancora rinchiuso nei sotterranei di Erebor, invece lo Hobbit se ne sta seduto sulla sedia a dondolo davanti al camino. Aveva 50 anni Hobbit quando vide per la prima volta Thorin, ne aveva 54 quando lo sposò, poi c'era un vuoto, aveva invece 57 anni Hobbit quando adottò Frodo. Ora aveva appena compiuto 66 anni Hobbit ed erano passati un sacco di anni senza alcuna nuova notizia su Thorin e Frodo da parte di Gandalf.

Si sentiva così inutile, le sue giornate si erano fatte tristi. Era colpa sua se il suo amore gli stava facendo questo.

Il mago di tanto in tanto mandava una lettera con su scritto frasi del tipo: "Sono stati avvistati a Est, a Ovest" poi il nulla come fossero scomparsi.

Hamfast il giardiniere di casa Baggins, un giorno invitò Bilbo a casa sua.

Entrambi se ne stavano seduti al tavolo a bere un liquore ricavato dalle mele.

"Un mio amico, che fa il mercante, ha detto di aver visto un nano e uno Hobbit".

"Dove?" chiese tossendo Bilbo che per poco si era soffocato con il sidro.

"Nella città portuale di Pelargir nelle terre di Gondor."

Bilbo smise di bere, si alzò e se ne andò correndo.

Andò a Brea dove chiese un pony, con quello raggiunse Gandalf che sapeva fosse dagli elfi a Gran Burrone.

"Bilbo, cosa fai qui?"

"Thorin è a Pelargir!"

Gandalf divenne pensieroso. "Ultimamente girano voci sinistre a proposito di Gondor."

"Non m’importa, io li rivoglio al mio fianco anche se ci dovessi andare da solo!"

Alla fine il mago annuì e i due partirono.

 

Pelargir era una delle tante città portuali, ma questa era l'unico porto delle terre di Gondor. Un tempo maestosa città, usata per il commercio di sete e spezie. Ora città di briganti e un via vai strano di orchi e goblin.

Lì in una locanda fatiscente, avevano preso alloggio Thorin e Frodo.

Il piccolo Hobbit aveva compiuto 11 anni Hobbit e se ne stava seduto a fissare la finestra, sobbalzò leggermente quando la porta si aprì, ma si rilassò quando vide che si trattava del nano. In mano teneva due piatti di rame con pane, carne secca e verdure. In una sacca una bottiglia. Appoggiò il tutto sul piccolo tavolo. "Ecco la cena."

"La carne secca costa un sacco di ghinee..."

"Immagino di sì!"

Il giovane Hobbit scese dalla sedia e andò ad abbracciarlo. "Zio, non voglio che tu lo faccia, quegli uomini... Bilbo non lo vorrebbe."

"Lui non tornerà, ed io devo prendermi cura di te. Ora siediti e mangia."

Thorin aveva atteso di avere notizie da Bilbo. Ma tale giorno non venne mai, alla fine aveva accettato il suo nuovo destino lì a Pelargir. 

All'inizio fu dura, trovò una fucina si rimise a forgiare delle spade, ma i soldi non bastavano mai per poter sfamare Frodo. Quindi alla fine trovò lavoro in una taverna il suo compito era intrattenere uomini, orchi e altre razze.

Ma almeno aveva le ghinee giuste per mantenere un giusto stile di vita. 

La sua mente di tanto in tanto viaggiava nei ricordi della sua compagnia dei nani e Bilbo, ma quando questo capitava si sentiva pungere gli occhi dalle lacrime.

Il suo unico non l’avrebbe più voluto, non così rotto. In quei momenti si metteva nella vasca in legno e lì con una specie di spugna si fregava la pelle tanto da farsela sanguinare.

"Zio, ti prego smettila!" urlava Frodo disperato e Thorin piangeva decisamente non era più il nano di casa Baggins.

 

 Bilbo e Gandalf finalmente arrivarono a destinazione, i due rimasero colpiti dalla decadenza della città portuale, non sapevano dove andare ma optarono di controllare in tutte le locande con camera per trovarli.

Alla fine si trovarono davanti una locanda in legno, all'interno c'erano uomini ubriachi, il padrone, anziano e sporco, vedendoli chiese: "Come posso esservi utile?"

"Avete visto un nano e un giovane Hobbit?" chiese Gandalf.

"Sì, ho dato loro la stanza al secondo piano a sinistra."

Bilbo si arrampicò sulla scala seguito da Gandalf, una volta arrivati disse: "Bilbo, è meglio che entro io per primo…"

"Oh già è meglio" disse lo Hobbit un po' giù di morale.

Quindi il mago bussò due volte, ad aprirgli la porta venne un giovane Hobbit.

"Gandalf, sei davvero tu?"

"Frodo!" Quasi urlò Bilbo da dietro il mago, i due entrarono dentro.

All'interno c'erano due lettini , un tavolino e una vasca in legno.

Bilbo si era avvicinato a Frodo. "Come stai?"

"Bene ma…"

"Frodo, dov'è Thorin?" chiese il mago.

Al che il giovane Hobbit divenne improvvisamente rigido e triste. Non sapeva cosa dirgli. "Zio Bilbo, non pensare male di zio Thorin, lui ha solo mantenuto la promessa di prendersi cura di me"

"Tranquillo Frodo, va tutto bene."

"Thorin offre sé stesso in cambio di ghinee per darmi da mangiare."

Bilbo si dovette sedere su una delle sedie.

Invece Gandalf prese Frodo per mano. "Noi andiamo dai cavalli, tu aspettalo qui." 

Bilbo annuì con la testa.

Thorin ignaro rientrò a casa come tutte le sere con la cena, ma seduto sulla sedia c'era Bilbo.

"Thorin!"

Il nano lasciò cadere il cibo  a terra, corse dal suo unico solo per lasciarsi cadere in ginocchio. "Ti prego non portarmelo via, farò qualunque cosa."

"Di cosa stai parlando?"

"Di Frodo, lo so che è tuo nipote, ma io gli voglio bene. Ti prego, me ne prenderò cura."

"Thorin, tu verrai con noi." Bilbo si lasciò cadere in ginocchio accanto al suo nano. "Io ti amo, non porterei mai via Frodo da te."

Thorin non credeva a quelle parole, ma non avendo scelta aggiunse "verrò con te."

Bilbo sospirò quando il nano si scostò dal suo tocco.

Raggiunsero Gandalf e Frodo e presero i cavalli, a malincuore Thorin dovette cavalcare con il mago e Frodo con Bilbo. Il suo sguardo non si distolse mai dal giovane Hobbit.

Dopo vari giorni raggiunsero la Contea, e Bag End.

Gandalf li salutò.

Una volta soli all'interno della casa Bilbo si mise a cucinare la cena, mentre Thorin prese Frodo e si andò a chiudere in una delle stanze.

"Non penso che lo zio ti farà del male…"

"Forse, ma qui dentro staremo bene."

Bilbo aveva appena finito di preparare delle piccole pagnotte ripiene di formaggio, quando si accorse che Thorin e Frodo non c'erano non di nuovo!L'aveva appena pensato quando sentì un canto, quindi lo seguì e giunse davanti alla porta di una delle camere.

"Thorin, ti prego parliamone!"

"Non voglio, se ti apro la porta, tu te lo riprenderai."

"Dimmi solo perché dovrei farlo?"

"Perché non sono più pulito, sono stato di tanti…"

"Oh Thorin, è colpa mia. Gandalf anni fa mi raccontò ogni cosa. Mi dispiace così tanto."

"Non eri tu, era l'anello. Ma questo non toglie ciò che sono diventato, ti farebbe schifo. Mi leveresti Frodo."

Bilbo non riuscì a farlo uscire, anzi fece venire Hamfast ad aprire una piccola porticina nella porta della camera così da potergli passare il cibo.

Un giorno Frodo scappò da Thorin e andò in giardino, raggiunse uno Hobbit grassottello che stava giocando.

"Ciao, come ti chiami?"

"Sono Sam e tu?"

"Frodo e loro chi sono?" Indicò altri due Hobbit, che gli si misero uno a destra e l'altro a sinistra. "Piacere io sono Merry lui invece è Pipino al tuo servizio!"

Thorin si svegliò spaventato perché la porta era aperta e Frodo non c'era quindi con indosso solo i pantaloni uscì di corsa fino nel giardino.

Pipino era sopra a Frodo, voleva giocare alla lotta, ma Thorin questo non lo sapeva.

Corse e afferrò il poveretto per le bretelle e lo fece rotolare via dal suo piccolo.

A quel punto si chinò sullo Hobbit. "Come stai?"

"Stavamo solamente giocando" ma Thorin non lo ascoltava stava tastando il giovane in cerca di ferite. 

Sam era corso dentro Bag End, ad avvisare il signor Bilbo del fatto e dello strano individuo.

Lo Hobbit accorse sul posto, in vestaglia e mezzo addormentato.

"Thorin, cosa stai facendo?"

"Lui gli stava facendo del male. Qui non è sicuro, non dovevo fidarmi di te!"

Pipino che si sentì in colpa disse: "Io volevo solo fare la lotta, mi dispiace."

"Hai sentito, Thorin?"

"Sta mentendo, pensi che non sappia distinguere una lotta da questo!"

"Questo cosa? Sono dei giovani Hobbit."

Thorin non volle continuare, era ovvio che Bilbo non gli credeva, quindi si alzò e prese per mano Frodo.

"Ora dove pensi di andare?" chiese Bilbo mentre con passo svelto lo seguì.

Molti Hobbit guardavano la scena, un Baggins in vestaglia che insegue un nano mezzo svestito e un giovane Hobbit non sono di certo scene abituali.

"Me ne vado."

"Dove?"

"Non lo so!"

"Frodo rimane qui."

Il nano si voltò verso Bilbo con uno sguardo minaccioso. "Non lascerò il mio piccolo in mano a quei luridi."

Bilbo capì a malincuore che stava parlando di Sam, Merry e Pipino.

"Va bene, quindi dove andremo?"

Thorin si bloccò. "Verrai con noi?"

"Ovvio!"

Il nano voleva aggrapparsi al fatto che Bilbo lo amasse davvero anche dopo che il suo corpo era stato di tanti, ma la sua mente gli stava urlando che doveva pensare a Frodo e tenerlo al sicuro. Per quanto ne sapeva Bilbo poteva essere ancora sotto il potere dell'anello. 

All'improvviso una parte di lui stava pensando che in realtà nel suo Hobbit albergassero due distinte personalità come in suo nonno e questa lo spaventava.

"Va bene, vai a preparare il cibo per il viaggio. Noi ti aspettiamo qui."

Bilbo si fidò.

Invece quando tornò chiese: "Dove sono andati?"

"Appena lei se n'è andato, il nano, tenendo per mano il giovane Hobbit, è scappato via."

Bilbo ne aveva le tasche piene, voleva semplicemente il suo nano e suo nipote non stava chiedendo troppo no?

Invece pareva di sì. 

Tornò verso casa, quando arrivò seduti sulla panchina c'erano Thorin e Frodo.

"Pensavo che foste già a Brea"

"io vorrei farlo funzionare davvero, ma ho paura di te" Thorin lo disse con un filo di voce.

Bilbo avrebbe desiderato avvicinarsi e abbracciarlo invece si astenne per paura di spaventarlo.

"Rientriamo in casa"

Thorin e Frodo lo seguirono, si accomodarono al tavolo, mentre Bilbo si mise a cercare delle torte di marmellata.

Il nano si guardò intorno come se dal nulla potessero comparire i suoi nani.

Bilbo ne seguì lo sguardo perso nel passato, si fece coraggio e parlò " Fili è diventato un buon Re di Erebor, Kili gli fa da consigliere."

Thorin non disse nulla, si era semplicemente spostato più vicino a Frodo.

Quindi lo Hobbit riprese " non posso cancellare il passato"

"non ti sto incolpando, solo che ho paura della mia mente, tipo prima ho pensato che in te ci siano due personalità...non è facile"

Bilbo sospirò sentendosi così impotente.

" Nemmeno per me è facile, ma so di volerti qui a Bag And"

La conversazione non proseguì oltre, finita la colazione Bilbo andò a chiamare Hamfast per chiedergli se poteva inserire una stanza da bagno all'interno dello studio e quindi trasformare lo stesso in una stanza con letto, cucina, e altri comfort.

Hamfast ne fu sorpreso, ma annuì.

In un mese era tutto pronto, Thorin e Frodo avevano il loro spazio privato all'interno di Bag End.

Il nano si sentì più sollevato, la mini casa aveva una sua porta esterna così che Frodo potesse giocare in giardino.

 

Un giorno stava guardando Frodo in giardino con i suoi amici Hobbit.

Bilbo gli si era avvicinato con attenzione

"Ho portato la merenda. Come ti senti?"

"Vorrei essere come Frodo"

"prima ti volevo baciare"

Il nano si voltò per osservare gli occhi verdi del suo uno.

"Vorrei poterti dire che non ho mai baciato nessun’altro, in realtà queste labbra hanno fatto di peggio. Potresti fingere che io sia ancora intatto per te"

Bilbo sentiva il dolore in ogni parola detta dal suo amato.

Lo baciò, fu un bacio leggero nulla di pretenzioso.

Fu il nano a rompere il contatto per mostrare allo Hobbit  il dolore dipinto sul suo volto.

Piccole dita iniziano ad accarezzargli il viso e una voce a dirgli " ti amo, ti accetto così come sei"

"rotto? Sporco? Usato da tanti?"

"Sì! Proprio così, permettimi di starti accanto Thorin ti prego"

"te lo concedo, stammi vicino per sempre mio unico amore"

Bilbo annuì per ora gli bastava questo.


Angolo dell'autrice:
questa è la seconda parte, come potete ben vedere Thorin protegge Frodo dal male, ma ovviamente la sua mente è ancora indebolita, quindi vede pericoli ovunque.
Ho inserito OOC perché Thorin in tutte le storie viene soggiogato dal potere dell'anello anche perché ho pensato che Thorin potrebbe essere una mente facilmente soggetta a questo tipo di malattie visto che ha sofferto della malattia del drago.
Fatemi sapere cosa ne pensate! E alla prossima storia! :*
Fuji.

 

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Capitolo 3
*** Cambiamenti improvvisi. ***


Note:Genere:slash Coppie:Thorin/Bilbo - L'entità dell'anello/Thorin Altri personaggi: Bard,Kili, Fili, Balin, Gandalf e altri.
Avvertenze: tematiche delicate - Non con accennato, ma nulla di descrittivo.
Betato:ringrazio Ciuffettina per il suo aiuto nella correzione dei piccoli errori! :*

 

Il viaggio era stato perfetto per Thorin non solo era riuscito nella sua impresa, ma aveva trovato in Bilbo l’unico. Infatti i nani s’innamorano una volta sola e mantengono quell'amore per sempre, senza mai farsi degli amanti.

Sono l'unica razza presente nella Terra di Mezzo che si tiene un unico compagno per tutta la vita, tuttavia Thorin sapeva che la vita degli Hobbit è più breve di quella dei nani, ma non gli importava.

In realtà il viaggio in sé sarebbe stato noioso, ma Bilbo riusciva sempre a rendere ogni cosa interessante.

Molte volte il nano, dopo essersi aperto finalmente a casa di Beorn, confessandogli i suoi sentimenti, si sentì meglio soprattutto scoprendo che il suo Hobbit provava lo stesso, da lì ebbe inizio il suo corteggiamento.

Finché la sera a casa di Bard. "Thorin, ti voglio!"

"In che senso?"

Thorin non capiva, sì insomma sapeva che cos'era il sesso non era estraneo a questo, ma voleva farlo a Erebor.

"Aspettiamo di essere a casa."

Bilbo non aggiunse altro, ma durante la notte si alzò dal comodo giaciglio e trovò Bard seduto nella minuscola veranda.

"Non riesci a dormire, mastro Hobbit?"

Il mezz'uomo si chinò leggermente. "Noi non siamo fatti per avere un unico partner."

"Mi stai chiedendo di essere la tua avventura notturna?"

"Sì, vorresti?"

Bard lo tirò in un lungo bacio, da lì si trascinarono pigramente in una stanza, a Bilbo non importò voleva solo prendere ciò che desiderava i baci si fecero più affamati.

La mattina successiva Bilbo si fece trovare nel letto da Thorin.

Ma al nano non era sfuggito nulla, mentre si sistemava le sue trecce. "Mio unico, dove sei stato questa notte?"

Bilbo fu veloce, saltò sullo sgabello per mettersi all'altezza giusta e afferrò una ciocca di capelli del nano e iniziò a tirare.

"Mi fai male, smettila!"

"Tu non mi hai dato ciò che volevamo. Quindi ce lo siamo presi dal chiattaiolo!"

Il cuore di Thorin smise di battere, per un lungo momento temette di morire lì.

La piccola mano del suo amore abbandonò la presa, quindi lasciò la stanza.

Thorin si asciugò rapidamente le lacrime, infine raggiunse gli altri.

Tutti i nani della compagnia stavano mangiando, si fermarono solo per osservare Bard che indossava una camicia aperta che lasciava intravedere dei minuscoli morsi e graffi.

Il Re nano si trattenne dal non fare una sceneggiata di gelosia.

Invece Bilbo disse: "Ti donano quei segni" un piccolo gemito sfuggì dalle labbra del chiattaiolo e l'intera compagnia cadde in una serie di mormorii.

 

La seconda volta che accade una cosa strana fu a Erebor, Thorin stava fuggendo dal drago, quando venne raggiunto. Ma questi prima di fare qualsiasi mossa sentenziò: "Quello Hobbit ti porterà via molto."

Quando il drago è stato vinto, Thorin cadde preda della malattia del drago. Iniziò a temere per la sua vita, quindi si rinchiuse in una delle stanze con accanto il suo Hobbit.

"Bard sarà già morto!"

"Non m'importa, mi farò altri amanti!"

Il nano non volle ascoltare gli si gettò sopra, se il suo unico lo voleva l’avrebbe avuto. 

Ma non andò esattamente come doveva andare, infatti in Bilbo scattò qualcosa di malvagio, e Thorin ebbe la peggio.

Nessuno chiese, tutti temettero il peggio per il loro Hobbit.

Il mattino seguente Bilbo venne riverito con un'abbondante colazione, con altre cose.

Invece il nano venne lasciato solo nella sua stanza, nessuno andò a chiedergli perché stava piangendo.

Questo si ripeté finché l'anello non condusse Bilbo a liberarsi del arkengemma perché a suo dire "dà speranza al nano senza di essa sarà nostro."

Bilbo lo fece, la portò agli elfi e si fermò una notte intera per passarla con Bard.

All'alba tornò nelle stanze che divideva con Thorin.

Sì coricò accanto e iniziò ad accarezzargli la schiena lasciandoci leggeri graffi. "Vorrei non doverti far del male."

"Ti odio."

"Non è vero. Sono il tuo unico, tienilo ben presente per il futuro."

Sulla terrazza di Erebor i nani sconcertati comprendevano che la pietra del Re era in mano ai nemici, e che il traditore fosse Bilbo.

"L’ho fatto per te, anche dopo che tu…" abbassò lo sguardo.

Kili e Fili compresero senza che il loro amico dovesse aggiungere altro.

Invece Thorin disse: "Non parlare come avessi dei diritti su di me. Miserabile!"

Intervenne Galdalf a salvare Bilbo il quale mentalmente si complimentava con sé stesso per l'interpretazione.

 

La guerra finì, Thorin era bendato nella sua tenda la malattia del drago scomparsa, ma appena vide entrare Balin con Bilbo iniziò a iperventilare. "Che cosa vuoi?"

"Thorin, non maltrattare Bilbo, lui ti ama anche dopo che tu... vi lascio da soli."

Il nano anziano se ne andò , quindi lo Hobbit si avvicinò al nano ferito, e appoggiò volutamente la sua manina sulle costole incrinate spingendo leggermente.

Thorin emise un grugnito di dolore. "Ti prego, smettila."

"Sei solo, loro ti credono colpevole di vari reati contro di me."

"Bilbo, sei il mio unico"

"Lui non c'è, ci siamo solamente noi."

Il nano si sentì stanco. 

 

Per i nani Erebor era tornata al suo vecchio splendore, ma dove un tempo c'era la malattia del drago, ora c'erano delle ombre che si spostavano e invadevano i sogni dei nani.

Al suo matrimonio, Thorin tentò di apparire felice, suo cugino Dàin Il si era complimentato per aver scelto come suo unico uno Hobbit così coraggioso.

Il suo Bilbo lo era, ma questa creatura era solamente malvagia.

Non riusciva a vedere la fine del suo incubo.

Anche Gandalf pareva cieco, tutti pensavo che il cattivo fosse lui.

 

Dopo tanto lavoro di ricostruzione, Thorin non si sentiva più nulla, mangiava, dormiva, faceva ciò che doveva in quanto Re davanti agli altri indossava una maschera felice, quando tornava da Bilbo tentava in tutti i modi di distaccarsi dalla realtà per poter sopportare.

Un giorno Balin andò da lui. "L'oro di Erebor non ci basta."

"Come sarebbe a dire?"

"Io e altri andiamo a ricostruire Moria."

Per Thorin fu come se Balin l'avesse pugnalato alle spalle. 

Anche altri nani tra cui Dwalin tornarono sulle Montagne Blu.

"Thorin, qui ci sono troppi ricordi."

Rimase lui con Bilbo.

 

Passarono alcuni anni, quando un Bilbo mai invecchiato sentì il bisogno di tornare alla Contea.

Apparentemente Erebor sembrava abbandonata.

 

Kili e Fili mentre stavano vendendo dei manufatti realizzati dai nani delle montagne Blu sentirono uno Hobbit parlare.

"Mastro Baggins è tornato da Erebor, ma non è rimasto a lungo è partito per terre lontane."

"A proposito di Erebor, sono stato a Dale, pare che la montagna sia abbandonata."

Fili e Kili lasciarono cadere il sacco, si guardarono e annuirono in accordo.

Decisero di raggiungere Gandalf, lo trovarono a Brea gli raccontarono le voci che ascoltarono. Quindi i tre saltarono in groppa ai loro cavalli e cavalcarono fino a Erebor.

Superarono Dale che ritrovarono al suo antico splendore.

Alla fine erano davanti al portone, Gandalf scese da cavallo, lo stesso fecero i due nani, il mago con un incantesimo aprì il grande portone. All'interno solo una grande oscurità, il mago fece luce con il suo bastone.

"C'è qualcuno?" chiese Kili.

Suo fratello lo zittì, i tre iniziarono a perlustrare, pareva che gli abitanti di nano sterno non ci fossero più.

Ma avevano lasciato degli oggetti, i nani non abbandonano nulla. 

Sentirono un flebile rumore, quindi si avventurarono alla ricerca della fonte.

La città nanica era enorme, Gandalf sapeva dove conduceva quel tunnel durante la seconda Era veniva usata dai nani per muoversi tra i loro regni ma il Re l'aveva fatta chiudere quando Moria cadde in mano agli Orchi e ai goblin.

In quel tunnel vi trovarono un nano. "Che cos'è successo?" chiesero.

"Un oscuro potere si è stabilizzato qui a Erebor, ha fatto partire molti nani, quelli rimasti sono stati uccisi dagli orchi."

"Perché? E dov'è Thorin?"

"Cercavano l'anello, dicevano che era stato qui. Il Re non è più stato visto." Un forte colpo di tosse lo fece bloccare. "io ho visto l'anello in mano allo Hobbit. Prima che se ne andas-" prima che potesse finire spirò.

Fili si sentì terribilmente scosso, Gandalf li spronò dovevano trovare Thorin e uscire da Erebor.

Dopo varie ricerche Kili li richiamò in una stanza legato a una catena c'era Thorin terribilmente magro.

Gandalf usò un incantesimo, quindi lo prese in braccio e uscirono, Erebor era di nuovo perduta.

Lo portarono in groppa a un’aquila a Gran Burrone.

Una volta lì lo portarono dall'elfo medico.

Il mago non lasciò che i nipotini vedessero altro, li chiuse fuori dalla stanza.

Due elfi spogliarono Thorin, sulla schiena aveva varie contusioni, due o più costole rotte, una spalla lussata. Quindi gli elfi prepararono un bagno con dentro varie erbe mediche e vi immersero il nano.

Poi gli portarono del cibo, quindi lo portarono fuori, lo fasciarono e infine lo lasciarono nelle mani del mago.

Grazie alle cure elfiche Thorin si stava risvegliando. Gandalf gli stava per dire qualcosa quando il nano si rannicchiò in posizione fetale.

"Mio unico, ti prego sarò buono."

"Dimmi è stato davvero Bilbo a farti questo?"

Alla voce Thorin si rese conto di non sapere dove si trovasse, ma solo che era al sicuro.

"Era Bilbo, ma non lo era. Lui ha l'anello, devi salvare il mio unico dal male." Il nano fece per alzarsi ma dovette desistere. "Gli orchi hanno fatto il resto... Bilbo lui è buono, lo riporterai vero?"

"Sì Thorin, devo solo trovarlo. Ti ricordi altro?"

"Lui diceva di dover tornare tra le mani del negromante. Oh il mio unico, il mio Bilbo." Thorin si mise a piangere.

Le urla attirarono Kili e Fili i quali abbracciarono delicatamente lo zio.

 

Gandalf saltò sul suo cavallo e partì l'ultima volta che vide Sauron era fuggito verso Barad-dûr la sua fortezza.

Sperando che Bilbo non avesse fatto una tale sciocchezza, vi si precipitò.

Dopo due giorni di viaggio raggiunse le paludi morte. Dovette lasciare indietro il cavallo e fare attenzione a non caderci dentro, quindi cercare il suo piccolo amico. La fortuna fu dalla sua parte.

"Bilbo Baggins, sei tu?"

"Oh Gandalf, volevo buttarlo ma il suo potere è travolgente. Mi ha fatto fare del male a Thorin e agli altri nani." Lo Hobbit si sentiva così mortificato.

"Ora dov'è lui?"

"È qui" gli ci volle una grande forza di volontà per gettare l'anello ai piedi del mago.

Gandalf prese dalla tasca una busta, quindi attese finché dal nulla non giunse un'aquila che raccolse con il becco la busta e se la portò via.

"Dove lo porterà?"

"In un luogo sicuro." 

Bilbo emise un lungo sospiro, il mago lo avvolse con le braccia. E raggiunsero il cavallo e lasciarono quel luogo.

Lo Hobbit si mise a parlare:  "Lui diceva cose ed io le facevo, ho abbandonato Thorin agli orchi, posso ancora sentirlo dire che il suo Bilbo lo amava, io sentivo che mi chiamava ma lui non mi lasciava uscire."

Gandalf alla fine riuscì a calmarlo e lo Hobbit si addormentò.

Dopo altri due giorni di viaggio raggiunsero Gran Burrone.

Bilbo scese giù da cavallo.

"Lui è sulla terrazza" gli disse Elrond.

Lo Hobbit pensò un attimo a chi si riferisse prima che la realizzazione lo colpisse, quindi corse.

E lo raggiunse seduto su una panchina c'era Thorin accanto a lui i suoi nipoti.

Lo Hobbit si avvicinò tenendo lo sguardo basso. "Se potessi tornare indietro e non prendere quell'anello nelle Montagne Nebbiose lo farei. Ma ora non l’ho più, l’ho dato a Gandalf, non so dove l'abbia fatto portare... sto cercando di dirti mi dispiace perché ti amo da quando sei arrivato a casa Baggins."

Thorin pose delicatamente due dita sotto il mento di Bilbo, e alzò la testa. Voleva vedere i suoi occhi, di nuovo di un verde acceso.

"Oh Bilbo, sei tornato da me. È questo ciò che conta."

Fili tirò via Kili e raggiunsero Gandalf.

Invece Bilbo si sentiva in colpa. "Come puoi perdonare la mia debolezza? Soprattutto dopo che lui...ti ho lasciato da solo con gli orchi, ti sentivo ma lui mi teneva bloccato." Bilbo scoppiò in lacrime.

"Tu non sei stato debole, è colpa mia. Dovevo capirlo e aiutarti, invece sono stato debole e sono stato suo e degli orchi. Mi vuoi ancora mio unico?"

"Ma certo! Ti amo lo supereremo insieme."

Thorin per reazione si spostò leggermente dal tocco improvviso di Bilbo e quest'ultimo ritirò la mano.

"Secondo te quanto tempo gli ci vorrà?" chiese serio Fili.

"Un po', ma solo il tempo sa quanto." rispose Gandalf.

 

Bilbo e Thorin si trasferirono a Bag And la tranquillità della Contea era ciò che ci voleva. Con loro andarono ad abitare anche Fili e Kili.

La casa era abbastanza grande per tutti.

Nel 2980 della Terza Era si aggiunse alla allargata famiglia un piccolo Hobbit di nome Frodo.

Un giorno mentre Kili e Fili stavano in giardino con Frodo, Thorin si avvicinò a Bilbo e gli diede un timido bacio sulle labbra.

"Questo è un bel regalo."

"Te ne farò molti altri mio unico, mi sento pronto."

Nessuno dei due dimenticò le ferite dell'anima causate dall'anello solo iniziarono finalmente la loro tanto agognata vita felice e insieme.

Mai dimenticando ciò che era andato perduto per sempre.

Nessun altro nano della compagnia fece mai ritorno. 

Bilbo morì all'età di 111 anni, Thorin lo seguì poco dopo.

Fili e Kili accompagnarono Frodo a distruggere l'anello per poi stare al suo fianco per sempre.


Angolo dell'autrice:
Thorin si rende conto che Bilbo è il suo unico amore, e quindi le cose sembrano andare bene, finché Bilbo non viene posseduto dal anello del potere. 
In questa raccolta Bilbo appare più forte perché l'anello se ne serve per sottomettere al suo potere e volere i nani e altre razze presenti nelle varie storie! Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie tesoro che recensioni sempre! *-*
Alla prossima storia! :*
Fuji.

 

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Capitolo 4
*** Bilbo ha perduto il ricordo di lei. ***


Note:Genere:slash/het Coppie:Thorin/Bilbo - Nuovo personaggio/Bilbo Altri personaggi: i nani di Ererbor -  gli hobbit(solo accennti) - Gandalf e altri. Avvertenze: nessuno
Betato:ringrazio Ciuffettina per la sua correzione! :*


 

Bilbo Baggins è sempre stato un Hobbit con una memoria formidabile, ma era da un po' di giorni che gli pareva di aver dimenticato qualcosa di davvero molto importante.

Si era trasferito a Erebor da un anno, era sposato con Thorin, con il quale stava più che bene, eppure sentiva un vuoto.

I suoi amici nani se n'erano accorti così come il suo amato e una sera, mentre tutti se ne stavano in una stanza intorno al camino in pietra, una guardia disse: "Sire, c'è una donna alta che desidera vedere vostro marito."

"Falla venire."

Tutti gli occhi si puntarono su Bilbo il quale continuava a mangiare i suoi biscotti.

La donna venne condotta nella sala, Thorin le stava per chiedere chi fosse e cosa volesse, ma la donna non lo lasciò parlare.

"Ed io che pensavo che tu fossi morto, Bilbo Baggins!"

"Mi scusi, conosce mio marito?"

La donna si dovette sedere anche se la poltrona era fin troppo piccola.

"Bilbo, ti prego guardami, sono la tua amata Biddy. Lo so non avrei dovuto tornare in Irlanda, ma tu, sposarti con un nano! Mi odi così tanto?" La poveretta stava piangendo disperatamente.

Kili le si avvicinò, Thorin cercò in lei la menzogna perché il suo amore non gli avrebbe mai mentito su una faccenda così delicata.

In quel momento però Bilbo ruppe il silenzio: "Sarò onesto, non penso di conoscerla."

Eccola lì la verità Thorin si sentì sollevato, finché la donna non parlò di nuovo con voce calma: "Sentimi bene, tu ed io ci siamo sposati e ho le prove. Entra pure, Gandalf."

Il mago entrò, era stato via, aveva viaggiato fu sorpreso quando Biddy andò da lui stravolta per chiedergli del suo amato.

"Biddy era davvero preoccupata per te. Quando mi disse che non eri più tornato a casa, non sapevo cosa dirle, quindi l’ho portata qui."

Fu Balin ad avvicinarsi allo Hobbit, ma Bilbo si alzò e raggiunse il suo nano.

"Thorin, sono stanco e poi saprei se fossi stato sposato, in più non mi sarei legato a te."

Birghit, "Biddy" per gli amici, sentì nel suo cuore insinuarsi un odio profondo, la magia nera le invase l'intero corpo.

"Sentimi bene, Bilbo Baggins, è meglio che tu ti ricordi di me."

"E se non lo facesse?" chiese improvvisamente Bofur.

"In tal caso ricordati che ti stai mettendo contro la figlia del re dei Leprechauni e soprattutto una banshee."

"E quindi?"

"Io e Bilbo ci siamo sposati perché lui si è innamorato di me... era così buffo uno Hobbit alto solo tre pollici in più di mio padre volermi in sposa pur sapendo che…" La donna dai capelli rossi si dovette fermare: quei ricordi sembravano così lontani. "Tu sapevi che sono una banshee, ma non t’importava mi amavi, me lo dimostravi con fiori, cibo e un sacco di cose Hobbit. E ci siamo sposati, solo che io partii per andare a dirlo a mio padre…" Le lacrime rigavano il suo bel viso, si portò una mano sul ventre. "Mio padre ha detto di sì, sono tornata e tu non c'eri. Bilbo, io sono incinta e ti amo." Detto questo si alzò e si fece seria. "Gandalf, io rimarrò qui perché non lascerò mio marito nelle mani di un nano che lo sta trattenendo con un incantesimo." Quindi uscì dalle stanze per cercare un alloggio.

Gandalf invece sospirò. "Mio caro Bilbo, è meglio che tu ti faccia ritornare la memoria! Per il bene di tutti."

Thorin non aveva ancora parlato perché si sentiva così confuso. Pochi istanti prima si sentiva il nano più felice della terra di mezzo ora si sentiva infelice anche se il suo unico gli aveva detto più volte che non la conosce.

"Senti Gandalf, sei sicuro che dica la verità? E poi non mi sembra una minaccia."

"Sono stato io a sposarli. Lei magari no, ma suo padre sì! Appena verrà a sapere che Bilbo ha disonorato sua figlia sposando un nano, vorrà una guerra contro Erebor!"

Balin sospirò non ci voleva proprio, ora che finalmente le cose stavano andando bene.

"Ma anche se dici questo, Bilbo dice il contrario e non penso che mio marito possa fare una cosa simile." Thorin ne era più che sicuro. 

"Mi stai dando del bugiardo? Ti posso portare qui tutta la Contea, anche Saruman il bianco se lo desideri, nano!" Gandalf si era sentito oltraggiato, in più non avrebbe abbandonato Birghit.

"Non ti stavo dando del bugiardo, Ma non ti permetto di dirlo di mio marito."

"Non importa, io raggiungo Biddy per vedere se qui c'è una stanza decente per noi." E se andò sbattendo la porta, Thorin lo maledì.

L'anziano Balin gli si avvicinò. "Figliolo, non penso che Gandalf stia mentendo... cosa pensi di fare?"

"Io credo in Bilbo e mi meraviglio che non lo facciate anche voi." In realtà il nano non poteva pensare che il suo Hobbit gli stesse mentendo significava che il loro amore non fosse reale.

 

Nel frattempo Bilbo si era sistemato nella stanza che divideva con Thorin.

Il pensiero di quella donna alta non voleva abbandonarlo.

Chiuse gli occhi per dormire invece sognò:

 "Dove corri?"

"Mamma devo andare da lei"

Un giovane Hobbit di 30 anni stava correndo per i prati raccogliendo frutta e fiori per la sua amata. A un certo punto la raggiunse, ella se ne stava su un'altalena sulle rive di un lago.

"Sei tornato?"

"Sì te l’ho detto, ti sto corteggiando."

La ragazza gli sorrise.

 

Lo Hobbit era cresciuto e anche la donna. Sì trovavano a Bag And.

"Non partire."

"Ma devo parlare con mio padre. Tornerò."

"Pensa alla creatura che stai portando in grembo."

"Lo sto facendo è per questo che parto. Ma tornerò presto."

Lo Hobbit non rispose si ritirò nel suo studio.

 

Bilbo venne svegliato da Thorin.

"Stavi avendo un incubo?"

"Sì, era pieno di persone senza volto. Mi credi?"

"Lo faccio, so che tu non avresti mai abbandonato quella donna. E so anche che ti amo."

"Anch'io."

In realtà non era vero, sì lo amava, ma iniziava a pensare che Biddy era davvero sua moglie e questo lo faceva sentire strano.

Si riaddormentò avvolto dall'abbraccio affettuoso di Thorin.

 

I sussurri sulla banshee a Erebor si erano trasformate in vere e proprie voci.

Tali pettegolezzi erano giunti alla Contea dove gli Hobbit iniziarono a far circolare per la Terra di Mezzo un nuovo tipo di voce.

Dàin Il ne venne messo al corrente e dovette lasciare i Monti Azzurri per dirigersi a Erebor.

Appena arrivò scese da cavallo, attraversò il grande portone e si diresse nella sala del trono.

"Thorin! Hai sentito le voci che circolano sul nostro conto?"

"Dàin... quali voci?" chiese serio il re.

"Dicono che i nani usano la magia per rapire i maschi di cui s’innamorano! Non ridere Kili, molti popoli ci credono perché le voci arrivano dal popolo più rispettato dagli Hobbit!"

Kili smise di ridere era ovvio che gli Hobbit erano legati a quella donna tanto da arrivare a questo.

Proprio in quel momento entrò nella sala Biddy seguita da Gandalf.

"Dove andate?" chiese Dwalin.

"A Dale pare che il piccolo stia per nascere. Ho fatto chiamare un elfo" rispose il mago con quel suo modo odioso.

Thorin smise di ascoltare suo cugino mentre questi si lamentava che i suoi affari stavano andando male.

Il nano invece pensava solamente che, nato il piccolo, la verità sarebbe venuta fuori e temeva di perdere Bilbo.

 

Thorin si precipitò nel giardino sulla parete sud della montagna che aveva fatto costruire per il suo Hobbit. Appena lo raggiunse, si guardò intorno e lo vide seduto sulla panchina. "Bilbo, ti volevo vedere."

"È successo qualcosa?"

"No nulla, volevo soltanto vedere se stavi bene." Non aveva mai mentito, ma non voleva rivelare a Bilbo della nascita per paura che lui scappasse.

 

Passarono alcuni giorni quando Gandalf fece ritorno da Dale con Biddy e un cosino avvolto in una copertina.

Thorin li raggiunse seguito da un Balin preoccupato.

"Devo vederlo!"

Biddy gliela mostrò una piccolissima creatura con gli occhi verdi, i capelli rossi, i lineamenti del viso di Bilbo e i piedini normali.

Era bellissima, gli occhi di Balin si ammorbidirono davanti a tanta dolcezza.

Invece Thorin capì che Bilbo gli aveva mentito, sentì il suo cuore sbriciolarsi, eppure lo amava non voleva perderlo e in più lui aveva lasciato questa donna per poi sposarsi con il nano.

"Dovete andare via dal mio regno!"

"Me ne vado con il mio Bilbo, quando vedrà Erinn capirà che è effettivamente suo padre."

Thorin si sentì impadronire dalla gelosia. "Il mio unico non verrà da nessuna parte!"

Gandalf era pronto per intervenire, ma Biddy disse: "Allora non mi muovo nemmeno io. Entrambi amiamo Bilbo, quindi è giusto che entrambi gli rimaniamo accanto!"

La banshee era arrivata a questa conclusione dopo aver parlato con Gandalf.

Sì ritirò nelle sue stanze.

 

Invece Thorin raggiunse Bilbo nelle cucine. "È nata tua figlia."

"Mi ricorderei di quella donna. Non sono pazzo come…" s’interruppe.

"Lo puoi dire, non lo sei come me."

"Stavo per dire come lo zio Took. Ultimamente mi dimentico un sacco di cose."

Thorin non indagò oltre, ma ne parlò con Oin il quale visitò Bilbo.

L'anziano nano ne volle parlare con Gandalf.

"Non so a cosa sia dovuto, ma dimentica molte cose... come uno Hobbit anziano."

Il mago volle vederlo con i suoi occhi. Raggiunse Bilbo nel giardino. "Mi posso sedere?"

"Sì, sai ho fatto un sogno, penso che Biddy abbia ragione sono sposato anche con lei, ma non me lo ricordo."

"Oin è preoccupato."

"Ogni volta che tento di ricordarmi di lei, lui me lo impedisce."

"Lui chi? Thorin?"

"No, l'anello." Bilbo tirò fuori l'oggetto. 

Gandalf rimane senza fiato: era sicuramente un anello magico, se fosse quello di Mordor non è dato sapere. "Uhm… lo posso tenere?"

"Va bene... anche se mi dispiace separarmene."

Ma Gandalf se n'era già andato.

Bilbo rimase un attimo lì seduto, poi raggiunse gli altri per la cena.

Ora ricordava, ma non sapeva cosa fare.

Sì andò a sedere tra entrambi.

Iniziò a parlare: "Durante il viaggio ho trovato un anello, pare che quell'oggetto mi togliesse la memoria."

Thorin e Biddy smisero di mangiare.

"Uhm… immagino di dovervi chiedere scusa, a causa sua mi sono dimenticato di te, Biddy mia moglie, e così ho sposato lui."

Thorin dovette bere un bel sorso di vino.

"Io, Biddy, ti amo, ma ora amo anche Thorin, pensavo potremmo essere una famiglia. In fondo per noi Hobbit non esiste la parola “unico”, allora?"

Biddy rispose per prima: "Per me va bene e per te, nano?"

Tutta la compagnia stava aspettando la risposta del Re.

"Anche per me va bene così."

Bilbo Baggins si sentì lo Hobbit più felice della terra di mezzo, anche se gli mancava l'anello.

 

Anni dopo adottò Frodo, che considerò il figlio di Thorin. Frodo e Eirinn divennero inseparabili.


Angolo dell'autrice:
qui l'anello ha fatto dimenticare a Bilbo l'esistenza della sua precedente moglie, così che lui si sposasse con Thorin, ma per fortuna c'è stato il liteto fine e Gandalf è stato più utile di tutta la saga dello Hobbit xD

Ti ringrazio tesoro per aver sempre recensito non vedo l'ora di leggere la tua recensione anche per questa storia! Ringrazio anche chi legge soltanto! :*
Alla prossima!
Fuji.

 

 

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Capitolo 5
*** Flossie ***


Betato:ringrazio Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*
Note:Genere: slash/Het Coppie: Nuovo personaggio/Bilbo - Thorin/Bilbo - Fili/Kili - Dwalin/Ori (accennate) Altri personaggi: Bofur, Balin, Gandalf e l'anello del potere. Avvertimenti:accenno all'incest - tematiche delicate quali morte di un personaggio.

 

Thorin, i suoi nipoti e tutti i nani si erano ritrovati di nuovo senza una casa.

Il nano non poteva crederci eppure era successo.

Bilbo Baggins li aveva ingannati con i suoi modi gentili e altruistici e invece, una volta arrivati a Erebor, aveva mostrato loro il suo vero volto.

"Si è preso ogni cosa: la montagna, il drago e l'oro! Ti rendi conto, Gandalf?"

Il mago cavalcava in testa al gruppo, fumando la sua pipa e pensava. "Mi rendo conto di non capire cosa sia successo!"

"Dove andremo?" chiese Kili.

Perché tornare indietro era impensabile, non potevano dire agli altri nani che un semplice Hobbit li aveva fregati così bene.

"Andremo a Bag End, magari lì troveremo qualcosa, ma comunque è un buon riparo."

Thorin sbuffo, in quel momento avrebbe dovuto essere un Re sotto la montagna e invece era lì.

In breve tempo intravidero i primi buchi Hobbit.

Incontrarono uno Hobbit. "Buonasera Gandalf, dove stai andando?"

"A Bag End."

"Bilbo non è ancora tornato e in più Flossie è di cattivo umore."

"Flossie?" chiese Bofur.

"È una maga, Bilbo era in fase di corteggiamento" 

Il cuore di Thorin perse un battito, si sentì affondare l'interno dello stomaco, una mano gentile gli diede una pacca sulla spalla era Balin il quale aveva capito che al suo re piacesse lo Hobbit.

"Non lo sapevamo, e quindi lei vive lì?"

"In realtà Bilbo è più Tuc che Baggins soprattutto quando si tratta di corteggiamenti. Flossie lo sta aspettando." E lo Hobbit se ne andò fischiettando.

"Secondo te cosa voleva dire, zio?" chiese Kili.

A rispondergli fu Gandalf: "I Tuc sono più promiscui invece i Baggins sono per un unico amore, immagino che Bilbo fosse un Tuc."

Detto quello finalmente erano davanti alla casa, bussarono e la porta si aprì da sola.

Una voce femminile li raggiunse dalla cucina: "Entra pure, Gandalf il Grigio."

Il mago e i nani si andarono ad accomodare intorno al tavolo della sala da pranzo.

"Ma guarda un po' dei nani, non parlare" disse a Thorin, "ho visto ogni cosa usando il mio palantìr e so ogni cosa anzi più di voi."

Con ogni sua parola i nani si sentirono stanchi, Gandalf si sentì un po' inutile, alla fine l'unico che chiese fu Balin, perché Thorin era troppo debole, il suo uno non era ciò che pensava, in pochi giorni gli aveva raccontato solo bugie.

"Lui vi ha usato, ma non Bilbo. Sto parlando dell'anello. Voleva la montagna per raggiungere Sauron."

Gandalf scattò in piedi. "L'anello?"

"Sì, Sauron è ancora vivo e tu lo sai, l'hai visto a Dol Guldur! Ma prima di tutto la verità, ognuno di voi ha dei segreti." La maga smise di parlare, e si accomodò sulla sedia. "Parlo io per ognuno di voi, non potete uscire da qui."

I nani si sentirono in trappola e si agitarono, ma se questo serviva per riavere la montagna allora andava fatto.

Thorin sospirò era destinato a stare da solo per l'eternità, il suo uno non lo voleva.

Gandalf si sentì in colpa, perché era stato lui a voler lo Hobbit nella compagnia.

"Perfetto, iniziamo da te, Gandalf." Flossie si schiarì la voce "Il tuo segreto è banale, sei innamorato di Lady Galadriel, pur sapendo che per lei sei solo un amico."

Il mago sentì l'eco di tali parole nella sua mente.

"Balin invece tu vuoi diventare il re di Moria, l'avidità dei nani non conosce limiti eppure hai paura di dirlo a Thorin"

L'anziano nano abbassò la testa, non se la sentì di guardare negli occhi il suo Re.

"Fili e Kili voi due vi amate, anzi vi siete scambiati i voti. Ma non l'avete detto a vostro zio, l'unica a saperlo è vostra madre."

Fili e Kili si strinsero le mani a vicenda per darsi conforto.

La maga aggiunse: "Fili non vuoi diventare Re di Erebor perché sai che dovresti sposare una nana, sappi che anche Kili spera che tu non diventi Re."

Fili strinse maggiormente la mano del fratello, ma non volle alzare lo sguardo sullo zio.

"Dwalin, tu lascerai Erebor perché vuoi stare accanto a Ori il tuo unico."

Il nano anziano si sentì male per Ori che era arrossito.

"Bofur tu ami Bilbo, ma sai che anche il tuo Re lo ama, quindi hai deciso di partire con Balin alla volta di Moria."

Thorin lo guardò per chinare il capo in segno di rispetto e Bofur ricambiò.

"Thorin figlio di Train, sappi una cosa, tuo padre è morto, Sauron l'ha richiamato a sé per via dell'anello."

Il nano si sentì morire: suo padre era quindi morto, alla fine era l'ultimo della sua famiglia.

"Ma tu non volevi la montagna, temi la malattia di tuo nonno per l'oro e pensi di non meritarti Erebor e Bilbo, perché durante il tuo vagabondare sei stato costretto a sottometterti agli uomini."

Thorin si alzò. "Dimmi di Bilbo, voglio sapere del mio unico!"

"Bilbo lui era un Tuc, gli piaceva corteggiare, ma poi è diventato un Baggins." Flossie si alzò e si mise a preparare un tè. "Lui voleva che tu, Thorin, mi vedessi. Non avete mai lasciato Erebor, siete rinchiusi nella prigione."

"Che cosa vuoi dire?"

"Voi siete in uno dei ricordi di Bilbo. Thorin, io non sono più una minaccia." Flossie si dovette fermare perché stava piangendo. "Sono morta molti anni fa. Bilbo mi corteggiava, ci eravamo innamorati, ma scegliere lui significava abbandonare i miei poteri." Un singhiozzo le impedì di continuare. "Lo feci e pian piano appassii, quindi sono rimasta qui nei suoi ricordi a vegliare sul mio amore."

In quel momento il pavimento scricchiolò e i nani si voltarono e lì sulla porta c'era un giovane Bilbo Baggins, Thorin gli si avvicinò, non sapeva cosa dirgli o fare.

Invece lo Hobbit sapeva il fatto suo. "Flossie, mia amata dove sei?"

I nani lo guardarono perplessi.

"State rivivendo il giorno in cui mi ha trovato morta, lui non vi vede. L'anello ha approfittato di quel piccolo frammento di colpa per insinuarsi nella sua mente" riprese fiato, "è per questo che ho messo a nudo i vostri segreti, così una volta ripresi, lo salverete."

In quel momento i nani sentirono un urlo, Thorin voleva correre da Bilbo, invece si svegliarono ed erano in una delle celli.

"Gandalf, cos'è stato?"

"Immagino che Flossie sia l'amore perduto di Bilbo e che ci abbia mostrato la via."

"Bene, ora cosa facciamo?" chiesero tutti.

"Ora usciremo da qui e salveremo il mio unico e nostro Hobbit!" rispose Thorin.

Gandalf nel frattempo usava il suo potere per aprire la porta della cella, una volta liberi salirono le scale, fino alla sala dell'oro, Thorin non si soffermò a guardarlo perché la sua mente era puntata su Bilbo.

Entrarono nella sala del trono e lì seduto c'era un Bilbo stanco e con lo sguardo vuoto.

Appena li vide disse: "Che cosa fate qui? Come avete fatto a uscire dalla cella?"

"Tu lurido essere, lascia il mio unico."

"Se lo lascio lui morirà!"

Thorin sapeva che Bilbo era forte l'aveva dimostrato più volte e poi gli vennero alla mente le parole di Flossie. "Bilbo ascoltami, tu non hai colpe, Flossie ha fatto una scelta, lei sapeva a cosa sarebbe andata incontro!" 

Un potere oscuro lo scaraventò a terra Balin e Dwalin lo stavano per aiutare ma Thorin li fermò: "No restate lì! Bilbo, io ti amo, tu sei il mio unico. Pensavo di non meritarti perché per sfamare la mia gente ho fatto qualunque tipo di lavoro."

Un’altra ondata di oscurità lo costrinse in ginocchio "Ma Flossie mi ha fatto capire che l'amore va oltre alla nostra razza, l'amore vero supera ogni difficoltà. Quindi anch'io e anche te abbiamo il diritto di riprendere in mano le nostre vite e di viverle pensando solamente al nostro futuro insieme!"

Il nano stava per svenire, ma Flossie era al suo fianco. "Bilbo, ti prego torna da me. Non m'importa dell'oro o di Erebor, io e te andremo a Bag End, perché io voglio te, Bilbo Baggins!"

In quel momento un'ombra oscura uscì dallo Hobbit e ritornò nell'anello. E in quel momento Gandalf lo sigillò. "È finita!"

Il nano si rialzò e corse da Bilbo il quale era debole.

"Thorin, mi dispiace così tanto."

"Non parlare, sei debole, andrà tutto bene."

Bilbo vide la sua Flossie accanto a lui e sentì la sua mano sulla sua fronte e poi la sua voce nella sua mente: "Tu devi rimanergli accanto, lui ha bisogno di te e del tuo amore. Ti donerò un po' di potere per riprenderti, addio."

Lo Hobbit chiuse gli occhi e un'unica lacrima gli scese lungo la guancia.


Thorin e Bilbo si erano trasferiti nella Contea. Quel giorno lo Hobbit aveva fatto camminare parecchio il suo nano, che si sentiva un po' stanco.

"Eccoci qui!"

"Dove mi hai portato?"

"Ho pensato di portarti con me. Per dirle addio".

Thorin guardò in basso dove c'era una tomba con su scritto Flossie fidanzata devota e amata dal suo Bilbo

I nani non piangono eppure Bilbo sentì un sussultò provenire dal marito.

"Thorin, stai bene?"

"Sì, è solo che mi fa piacere che tu mi abbia portato qui."

"Tu sei il mio nuovo inizio." Gli disse Bilbo, prima che i due si sedettero sul prato accanto alla tomba e lo Hobbit e il nano iniziassero il loro racconto:

Tutto è iniziato in una giornata tranquilla nella Contea …


Angolo dell'autrice:
e questa raccolta è finita, perché purtroppo mia madre è peggiorata e così per un po' non scriverò nulla, ma pubblicherò per Halloween una mini raccolta originale che avevo già scritto un'anno fa!
Ti ringrazio tesoro per aver recensito tutte le storie precedenti spero che anche questa ti piaccia :*
Fuji.

 

 

 

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