Mio ad ogni costo

di Miharu_phos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Uno ***
Capitolo 3: *** Due ***
Capitolo 4: *** Tre ***
Capitolo 5: *** Quattro ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

 

 

 

 

 

Arion sorrise intenerito davanti allo schermo del suo cellulare, mentre leggeva le parole tenere che Fey gli aveva dedicato anche quel giorno.

 

"Non vedo l'ora di vederti amore mio" aveva risposto Arion, ricevendo poco dopo un altro messaggio da parte del suo ragazzo.

 

"Incontriamoci nei bagni appena suona la campanella"

 

Arion aveva risposto, poi aveva spento il cellulare ed aveva aperto il suo armadietto, così da preparare i libri per la prossima lezione.

 

Notò subito un bigliettino bianco svolazzare per terra, e  lì per lì ipotizzò che si trattasse di un semplice pezzo di carta che molto probabilmente era rimasto all'interno di un libro, così lo raccolse, con l'intenzione di andare a buttarlo; quando lo prese però, per pura curiosità decise di aprirlo, e quello che lesse al suo interno lo fece trasalire dal terrore.

 

 

 

 

"So tutto di te e Fey Rune. Mi fate schifo, meritano l'estinzione le persone come voi. Smettetela subito o giuro che tutta la scuola saprà quello che siete."

 

 

 

 

Arion deglutì, non si era reso conto di aver cominciato a tremare mentre leggeva quelle parole pregne di odio e crudeltà.

 

Intimorito sollevò di poco la testa e cominciò a guardarsi attorno furtivo, mentre infilava il bigliettino nella tasca dell'uniforme scolastica e tentava di calmare il batticuore assordante nel suo petto.

 

Nessuno sembrava far caso a lui in modo particolare, tutto sembrava esattamente come al solito, eppure da quel preciso istante Arion aveva cominciato a sentirsi gli occhi addosso, convinto che qualcuno che conosceva il suo segreto lo stesse osservando.

 

Attese impensierito fino al momento in cui lui e Fey avrebbero dovuto incontrarsi, e quando il suo fidanzato lo individuò davanti ai bagni dei ragazzi gli si avvicinò per salutarlo con un bacio sulla guancia ma Arion si tirò indietro mentre si guardava attorno con fare sospetto.

 

-Non qui, vieni entriamo- aveva detto al suo ragazzo, addentrandosi nella toilette per poi andare a chiudersi dietro una delle numerose porte.

 

Fey subito cercò un bacio dal castano ma Arion dovette respingerlo, guardandolo poi con uno sguardo colmo d'angoscia.

 

-Fey, guarda cos'ho trovato nel mio armadietto- aveva mormorato porgendo al fidanzato il bigliettino, e quando questi lo aveva letto era sbiancato, sollevando poi il viso verso il castano per guardarlo con gli occhi lucidi e le sopracciglia aggrottate per la paura.

 

-Non sai chi può essere stato?- 

 

-Purtroppo no- aveva risposto Arion scuotendo la testa e Fey aveva annuito sconfitto.

 

-Fra noi non cambierà niente però, non è vero?-

 

Arion non era riuscito a rispondere, aveva puntato lo sguardo verso il basso ed aveva deglutito, mentre Fey cercava le sue mani per intrecciarle con le proprie.

 

-Arion ti prego, non puoi davvero lasciarmi per questo- lo aveva supplicato, lasciando che una prima lacrima gli rigasse il viso.

 

-No amore io non voglio lasciarti, però...-

 

-Cosa? Cosa vuoi fare Arion?!-

 

-Abbassa la voce Fey...-

 

-Arion guardami- aveva detto Fey cercando di prendere il viso del suo ragazzo, ma il castano si era negato.

 

-Arion!- aveva singhiozzato, attirando così l'attenzione del castano che si era sentito morire di dolore.

 

-Non voglio lasciarti Fey, io ti amo, ma dobbiamo smetterla di stare così appiccicati quando siamo in pubblico- aveva spiegato.

 

-E quando potremo stare insieme?!-

 

-Non lo so, troveremo un modo, magari possiamo incontrarci di pomeriggio in casa o vederci da qualche altra parte di nascosto, ma a scuola basta-

 

Fey aveva annuito sconfitto, lasciando le mani di Arion per asciugarsi le lacrime.

 

-E non potremo vederci neanche qui in bagno suppongo- aveva singhiozzato, così Arion gli si era avvicinato per accarezzargli il viso e si era appoggiato con la testa sulla sua spalla.

 

-Non voglio che gli altri lo scoprano, sarebbe un inferno per tutti e due, cerca di capirlo Fey-

 

-S-si, lo capisco-

 

-Questo non cambia quello che provo per te, ti amo esattamente come prima-

 

Dopo aver detto quelle parole Arion aveva accarezzato la bocca del fidanzato con la propria e si erano scambiati un bacio lento ma intenso, trasmettendosi l'un l'altro la profonda paura di perdersi.

 

-Dobbiamo andare, siamo qui da troppo tempo Fey, se ne accorgeranno-

 

-Okay- aveva detto il più alto asciugando le ultime lacrime, per poi toccare la maniglia pronto ad uscire, ma venire nuovamente bloccato dal castano che gli rubò un ultimo bacio.

 

-È solo per pochi mesi okay? Dopo la maturità potremo fare quello che vogliamo. Cerchiamo di resistere va bene piccolo?- gli aveva domandato dolcemente, e Fey aveva finalmente sorriso, perché adorava quando Arion lo chiamava con degli appellativi teneri.

 

Fey era uscito prima, e dopo pochi minuti era uscito anche Arion, come erano soliti fare per non destare troppi sospetti. 

 

Quando il castano aveva lasciato la toilette però aveva sentito lo stridere di una maniglia che si apriva, e solo in quel momento aveva realizzato che mentre loro due chiacchieravano qualcun altro oltre a loro si trovava nei bagni. 

 

Alzò il passo per avviarsi il più velocemente possibile verso la propria aula, e quando un attimo prima di entrarvi si guardò alle spalle, solo per un istante incrociò un minaccioso sguardo giallo ambra, quello di un ragazzo che fino ad allora aveva soltanto incrociato nei corridoi di tanto in tanto senza farci caso.

 

Il ragazzo dai capelli blu gli passò di fianco con le mani in tasca, guardandolo con disprezzo ma senza dire nulla.

 

In quel momento Arion avvertì una strana sensazione alla bocca dello stomaco che non riuscì a spiegarsi, ma si sforzò di ignorarla e pervaso dall'angoscia rientrò in classe.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Uno ***


 

Tutto è iniziato quando per la prima volta ho sentito per caso una strana conversazione all'interno dei bagni.

 

Due ragazzi, due maschi, parlavano a bassa voce dietro ad una porta.

 

Si dicevano cose sdolcinate, raccontandosi quanto avessero sentito la mancanza l'uno dell'altro, quanto non vedessero l'ora di incontrarsi nel pomeriggio per poter stare "finalmente insieme".

 

Poi alcuni schiocchi simili a quelli dei baci avevano seguito le loro parole ed il mio cuore ha cominciato a battere più forte, forse in preda all'orrore, non lo so, non so bene cosa io abbia provato in quel momento.

 

Due maschi si stavano baciando a meno di un metro da me, separati dal mio corpo soltanto grazie ad una parete sottile, aperta sia sopra che sotto.

 

Mi sono sentito così strano, non sapevo se vergognarmi per quello che avevo scoperto oppure tollerarlo, far finta di niente perché in fondo so che non c'è niente di male nell'essere gay, e non erano affari miei quello che quei due ragazzi stavano facendo oltre quella porta, una porta che non celava per niente le loro azioni.

 

Eppure quando sono usciti, uno a distanza di dieci minuti dall'altro, ho desiderato con ogni cellula del mio corpo scoprire le loro identità, guardare i loro volti e capire di chi si trattasse.

 

Ho atteso che anche il secondo ragazzo uscisse, seguendolo fingendo indifferenza finché non sono riuscito a guardare il suo volto.

 

E quando ho guardato i suoi occhi azzurri così scuri ma profondi un pizzicotto al cuore ha scosso tutto il mio animo.

 

Mi sono sentito solo, geloso, invisibile.

 

Lui era bellissimo, con la sua pelle colorata da una tonalità chiara color caramello ed i suoi capelli nocciola, mossi e voluminosi.

 

Era piccolo, molto più di me in quanto a statura, e molto magro, con spalle strette e busto minuto.

 

Mi sono sento enorme, un gigante quasi rispetto a lui; ero sbagliato, brutto, inadeguato. Volevo essere come lui.

 

Lui non si è accorto di me ma ha continuato a camminare, poi è entrato nella sua classe, la quinta B.

 

Da quel giorno è cominciata la mia ossessione.

 

Avevo bisogno di conoscere di lui ogni minimo dettaglio, prima di tutto sapere il suo nome e cognome.

 

Ho continuato a bazzicare attorno alla sua classe, così come anche nei bagni, molto più spesso di quanto facessi prima.

 

Ogni volta in cui lo vedevo andare alla Toilette lo seguivo, perché sapevo che si sarebbe incontrato con l'altro ragazzo, e così sono riuscito a scoprire anche l'identità del suo fidanzato; quando l'ho guardato in faccia l'ho immediatamente odiato, perché aveva il viso tondo, tenero, perfetto e delicato esattamente come quello del ragazzo castano.

 

Era piccolo anche lui di statura ma leggermente più alto dell'altro; si chiamano Arion e Fey, l'ho scoperto ascoltando tutte le loro conversazioni di nascosto.

 

Con il passare del tempo sono riuscito ad avere sempre più informazioni.

 

Entravo nelle loro classi mentre erano vuote e sbirciavo sul registro per scoprire il cognome, il numero di telefono, l'indirizzo di casa...

 

Ero completamente ossessionato da Arion Sherwind e dal suo ragazzo segreto, Fey Rune.

 

All'inizio mi accontentavo di pedinarli, anche al di fuori della scuola; ma con il tempo vederli mentre ridevano insieme e si sfioravano, anche se in modo impercettibile, ha cominciato a farmi male.

 

Io non sono gay, i ragazzi non mi sono mai piaciuti, eppure ero talmente invidioso della loro relazione che avrei voluto volentieri prendere il posto di Fey, per stare vicino ad Arion.

 

Non so spiegarmi neanche io quello che provavo, ma avevo bisogno di lui, di possederlo, anche solo come amico; certe volte gli ho sorriso, l'ho guardato mentre era solo e ci incrociavamo, non per caso, nei corridoi.

 

Ma lui non mi ha mai notato.

 

Era come se io non esistessi, come se la mia figura fosse totalmente invisibile si suoi occhi.

 

Ho cominciato a provare rabbia, che poi è diventato rancore ed alla fine odio profondo.

 

Pensare a loro mi faceva star male, io li volevo, volevo essere come loro, anzi volevo essere come Fey per poter stare con Arion.

 

Quell'odio mi ha consumato finché non ho fatto un gesto cattivo, dettato dall'invidia più pura: li ho minacciati con un bigliettino anonimo che ho lasciato nell'armadietto di Arion, facendolo scivolare attraverso la piccola fessura dalla quale i fogli ci passano benissimo.

 

L'ho osservato mentre lo trovava, e poi mentre lo leggeva; mi sono sentito un mostro, sapevo di aver fatto qualcosa di estremamente crudele, sapevo di averlo terrorizzato, e mi sentivo uno schifo per questo; poi però l'ho seguito quando si è incontrato con Fey ed ho ascoltato tutto quello che hanno detto: non si sarebbero lasciati, ma anzi avrebbero trascorso ancora più tempo insieme al di fuori della scuola, nelle loro case, dove io non posso entrare per controllare quello che fanno.

 

Questa cosa mi ha fatto impazzire.

 

Ho desiderato vederli morti tutti e due, soprattutto Arion.

 

Voglio farlo soffrire, perché lui mi ha spezzato il cuore, Fey è ancora il suo ragazzo ed io non sono assolutamente niente.

 

Quel giorno Arion si è finalmente accorto di me.

 

Quando è uscito dal bagno io l'ho seguito, e prima di entrare nella sua classe lui si è girato a guardarmi, quasi come se avesse intuito qualcosa.

 

Lo guardato malissimo, esprimendo tutto il mio odio per lui e per quel bastardo di Fey, ma lui si è voltato ed è entrato in classe, facendo finta di niente.

 

Quando i nostri occhi si sono incontrati però ho sentito una connessione profonda, ho sentito di appartenergli e so che lui appartiene a me, anche se lui ancora non lo sa e non lo può ancora capire.

 

Ma devo sbrigarmi ad agire, perché se loro due restano soli, in una delle loro case, so quello che faranno e no, quello non deve succedere.

 

Non potrei sopportare di sapere che Arion va a letto con qualcuno, questo non deve accadere nella maniera più assoluta.

 

Lui deve essere mio, soltanto mio, non come mio ragazzo, perché io non sono mica gay, ma voglio almeno che sia mio amico e soprattutto che smetta di vedere quello schifoso di Rune. Devo distruggere la loro relazione prima che vadano fino in fondo, rovinando il corpo di Arion in modo irreparabile.

 

Lo devo proteggere, per questo devo far finire la loro relazione, io lo devo custodire, voglio farlo per il suo bene, perché sono l'amico perfetto per lui.

 

Sto scorrendo sul profilo di Arion per l'ennesima volta, facendo uno screenshot dopo l'altro ad ogni sua foto. Quando vado a scuola cambio lo sfondo, ma non appena ritorno a casa è il suo viso dolce e perfetto che decora il mio cellulare.

 

Sto per ore intere a fissare il suo profilo, leggendo tutti i commenti sotto le foto, facendo particolare attenzione a quelli di Fey che sono sempre troppo positivi.

 

Spio anche quello di Fey ovviamente, non mi faccio sfuggire nulla, devo sapere tutto di loro.

 

Scopro che molte foto sono state scattate nella casa l'uno dell'altro e questa cosa mi fa piangere. Sapere che loro due esistono e che sono così innamorati mi distrugge, li detesto a morte.

 

Devo pensare ad un modo per dividerli, devo riuscirci, altrimenti questa storia mi ucciderà di dolore.

 

 

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Capitolo 3
*** Due ***


 

 

 

Io e Fey ci sorridevamo timidamente l'un l'altro percorrendo la strada che portava verso casa sua.

 

Di tanto in tanto lasciavamo che le nostre mani si sfiorassero, rendendo un gesto apparentemente casuale un'occasione per godere del reciproco calore, anche se solamente per un istante.

 

Non riuscivo a trattenermi quasi dalla voglia di abbracciarlo, di far toccare la mia pelle con la sua, di baciarlo; i suoi occhi erano colmi d'amore e di dolcezza, e anche se parlavamo di argomenti casuali riuscivamo benissimo a trasmetterci l'amore di cui eravamo traboccanti.

 

Avrei tanto voluto potergliela stringere quella mano e poi accarezzarla, riempirla di baci; ma sarebbe stato pericoloso, eravamo per strada e chiunque avrebbe potuto vederci.

 

Dovemmo resistere fino a casa sua, ed una volta li dovemmo continuare a fingere davanti ai suoi genitori. A pranzo eravamo seduti vicini, così ci accarezzavamo le gambe sotto al tavolo e ci tenevamo la mano per due o tre secondi, stando attenti a non guardarci neanche negli occhi.

 

Non vedevo l'ora di sentirlo pronunciare la frase "andiamo a fare i compiti" perché solo in quel momento avremmo potuto finalmente abbracciarci e baciarci, senza più doverci preoccupare che qualcuno potesse scoprirci.

 

Sopportammo quell'estenuante mezz'ora mangiando di fretta e sforzandoci di chiacchierare con i signori Rune; poi finalmente quella frase arrivò, ed il mio cuore prese a battere molto più forte.

 

-Perché non rimanete un po' con noi a guardare la tv amore? Passate sempre i pomeriggi chiusi in quella stanza quando Arion viene a mangiare da noi-

 

La proposta della madre di Fey mi aveva riempito di sconforto, e temevo moltissimo di sentir rispondere il mio ragazzo in modo accondiscende; per fortuna non lo fece, ed io tirai un sospiro di sollievo.

 

-Lo so mamma ma abbiamo sempre così tanti compiti...-

 

-Lasciali andare tesoro, sono impegnati- era intervenuto il signor Rune, ed io lo avevo mentalmente ringraziato, lanciando un'occhiata fulminea a Fey che mi aveva sorriso quasi impercettibilmente.

 

Finalmente avevamo potuto chiuderci in camera, e la prima cosa che avevamo fatto era stato proprio baciarci.

 

Fu un bacio disperato, affamato, impaziente.

 

-Ti amo- gli avevo detto contro la bocca mentre lui mi divorava stringendomi forte le guance.

 

-Anch'io Arion- aveva sussurrato stringendo gli occhi per l'angoscia.

 

Mi bloccava contro la porta, facevamo sempre così perché a chiave non potevamo chiuderci, almeno non di giorno; sarebbe sembrato troppo sospetto se qualcuno avesse provato ad entrare.

 

-Mi manchi da morire- avevo biascicato con il cuore in gola staccandomi dal bacio e lui mi aveva abbracciato stringendomi forte a se, mentre già cominciava a tremare in preda al pianto.

 

Erano ben due giorni che non ci baciavamo, due giorni in cui non avevamo potuto neanche guardarci.

 

-Non ce la faccio più Arion- aveva detto con la voce rotta, cominciando silenziosamente a singhiozzare contro la mia spalla.

 

Quella mattina un altro bigliettino era stato trovato, ma questa volta nel suo armadietto; era un'altra minaccia, ma stavolta molto più pesante e cattiva di quella che avevo ricevuto io.

 

 

 

"Lo so che andate a limonare nei 

bagni brutti froci di merda

lo saprà tutta la scuola"

 

 

 

Quando Fey me l'aveva detto tramite un messaggio, io per poco non ero scoppiato a piangere in classe davanti ai miei compagni.

 

Avevamo resistito, ripromettendoci di incontrarci non più all'uscita da scuola ma solo qualche centinaio di metri dopo, nei pressi del centro, e da lì avremmo potuto proseguire insieme.

 

Quella situazione era angosciante, stavamo soffrendo entrambi da morire ed avevamo paura, ma per niente al mondo avremmo mai rinunciato l'uno all'altro.

 

Era estenuante, non facevamo che guardarci le spalle ed anche se ci sforzavamo di non fare nulla quando eravamo in pubblico, sembrava ugualmente che tutti gli occhi fossero puntati su di noi.

 

-Ho paura Fey- avevo detto in un singhiozzo, e lui mi aveva stretto più forte, tirando su col naso.

 

-Ne ho tanta anch'io amore, non so cosa fare- aveva ammesso fra le lacrime.

 

-Stanotte stiamo insieme almeno?- gli avevo domandato quasi come una supplica, e lui aveva annuito baciandomi la testa teneramente.

 

-Possiamo stare insieme tutte le volte che vuoi amore mio lo sai-

 

Avevo sorriso cercando di attenuare il pianto e lo avevo baciato ancora una volta, ma più lentamente, assaporando ogni singolo attimo del nostro dolce e prezioso contatto.

 

Per il resto del pomeriggio avevamo parlato sul letto, prevalentemente a bassa voce e con i libri davanti.

 

Parlavamo di questo problema e di come poterlo risolvere, riflettevamo su come comportarci in pubblico e di altri stratagemmi utili per poter strappare almeno un secondo insieme alle nostre terribili giornate in cui eravamo obbligati a stare lontani.

 

Per fortuna c'erano le nostre case, ma non potevamo esagerare; potevamo dormire l'uno dall'altro massimo una volta a settimana, o nel week end ma non sempre, perché i nostri genitori facilmente avrebbero potuto insospettirsi.

 

Era come non avere via di scampo; ogni giorno era una lotta per attendere con pazienza il giorno dopo e quello dopo ancora, finché finalmente non avremmo potuto stare finalmente al buio da soli e poterci stringere forte,  dirci di persona quando ci amassimo.

 

Per fortuna però, dopo tanta pazienza quell'unica notte insieme arrivava; ed arrivò anche quella sera.

 

Dopo cena andammo a fare la doccia uno alla volta, e quando ci fummo accertati che i signori Rune stessero ormai dormendo potemmo cominciare ad amarci davvero appieno.

 

Fey chiuse la porta della sua stanza a chiave molto lentamente, facendo attenzione a non fare rumore nel farla scattare; poi spense la luce e mi raggiunse sul letto.

 

Io sorridevo mentre lui mi riempiva il viso di dolcissimi baci, e respiravo piano, portando le mani verso i suoi fianchi esili.

 

In quelle notti preziose facevamo l'amore a modo nostro; ci spogliavamo lentamente e nel silenzio della notte ci accarezzavamo a lungo le reciproche intimità, raggiungendo diverse volte l'orgasmo quasi fino all'alba.

 

Non dormivamo affatto.

 

La notte era troppo breve per non dedicare ogni singolo attimo al nostro amore incessabile e impaziente.

 

Ci ripetevamo dei ti amo infiniti, ci baciavamo ovunque, ci leccavamo, nutrendoci l'uno dell'altro il più possibile contando le ore, i minuti, e versando una lacrima dopo l'altra mentre il sole cominciava a sorgere e noi non eravamo ancora sazi.

 

Prima di metterci a dormire, anche se solo per mezz'ora, ripulivamo tutto quanto e a malincuore ci vestivamo.

 

I nostri ultimi ti amo li ripetevamo nel sonno, mantre le nostre mani si stringevano di nascosto sotto le coperte che facevamo incontrare grazie ai nostri due letti uniti.

 

Ed anche quella volta, come ogni volta, la signora Rune venne a svegliarci dal nostro sonno leggero, annunciando che era ormai l'ora di andare a scuola.

 

Io avevo il cuore in gola ed anche Fey; ci guardavamo con gli occhi lucidi, trattenevamo il pianto perché la nostra magia era finita e perché avremmo dovuto aspettare almeno altri tre giorni prima di poterci nuovamente anche solo sfiorare.

 

Quel mattino camminammo assieme solo fino ad un certo punto, poi dovemmo separarci; ci concedemmo un abbraccio, soltanto uno, dopo esserci assicurati che nei paraggi non ci fosse nessuno.

 

-Ti amo da impazzire Ari- mi aveva sussurrato con la voce incrinata.

 

-Anch'io Fey- avevo risposto io.

 

Poi ci eravamo staccati, sentendo i nostri cuori infrangersi per il dolore che già si preparavano ad affrontare.

 

Prendemmo due strade diverse, consapevoli di quanto sarebbe stato necessario doverci ignorare, semmai anche solo per caso ci fossimo incontrati a scuola.

 

Quanto avremmo resistito così? Perché doveva succedere proprio a noi?

 

 

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Capitolo 4
*** Tre ***


 

 

 

Quasi non respiro per il dolore che sto provando in questo momento.

 

Una morsa mi sta stringendo il cuore, stritolandomelo senza pietà.

 

Arion ha dormito da Fey questa notte. So cos'hanno fatto.

 

So che dovrei farmi forza e uscire da questo bagno, ma vedere il viso del ragazzo che tanto ammiro, sapendo quello che ha fatto la scorsa notte beh, credo che non sarebbe esattamente piacevole.

 

Fey mi disgusta. Lo odio a morte, lo odio perché vorrei essere come lui, vorrei essere lui.

 

Lui può abbracciare Arion, può guardare i suoi occhi sorridenti ed avere i suoi baci teneri, può tenergli la mano. Può spogliarlo e farlo suo.

 

Io non posso fare niente di tutto questo semplicemente perché per Arion io non esisto affatto.

 

Sono solo una sagoma, una fra le tante con le quali si incrocia lungo i corridoi di scuola ogni mattina; non sono niente di più.

 

Perché non poterlo avere fa così male? Perché devo soffrire così tanto soltanto perché lui non mi appartiene?

 

Sono completamente ossessionato da lui, e questo mi fa soffrire, perché neanche mi ha mai parlato, anzi neppure mi guarda. 

 

Mi trattengo a fatica, bloccando il fiato in gola per non fare rumore mentre piango. Non vorrei mai che qualcuno mi scoprisse, tutti a scuola mi rispettano e credo che nessuno si aspetterebbe mai di vedere Victor Blade che piange, sarebbe patetico.

 

Eppure ho bisogno di sfogare tutto questo dolore, perché non poter avere Arion è massacrante, mi è entrato completamente nella testa e non riesco più a buttarlo fuori.

 

Sono innamorato di lui? Forse.

 

Questo mi rende gay? Non me ne importa.

 

Non mi importa di quello che sono, non me ne curo, perché questa sofferenza è mille volte più forte della delusione che provo verso me stesso per aver provato attrazione verso un ragazzo.

 

Io vorrei soltanto essere suo amico, mi basterebbe anche solo questo; poterlo salutare al mattino, poterlo abbracciare, chiedergli come sta, farlo ridere.

 

Vorrei essere importante per lui, e invece non sono proprio niente, perché Fey è il suo mondo, così come Arion è quello di Fey e allo stesso tempo il mio.

 

Un bussare leggero interrompe i miei singhiozzi silenziosi oltre la porta; una voce dolce e gentile mi chiede se vada tutto bene, ed io rispondo con un filo di voce, soffiando un flebile "si".

 

-Ti prego fammi entrare. Non ci conosciamo ma vorrei aiutarti, per favore- mi supplica, e subito riconosco la voce angelica e soave di Fey.

 

Non è possibile, no non può essere. Non può davvero essere lui quello lì fuori che vuole venire a consolarmi, non ci credo.

 

-Lasciami solo- dico con la voce rotta, così lui fa pressione sulla maniglia e prova ad entrare, ma la serratura chiusa glielo impedisce.

 

-Ti prego non posso lasciarti da solo, lascia almeno che ti offra un po' d'acqua- insiste, facendomi vibrare il cuore nel petto per il senso di colpa.

 

Come posso odiare un ragazzo tanto gentile?

 

Le dita mi tremano mentre giro la chiave, facendo scattare la maniglia. Subito lui entra, e con lo sguardo allarmato mi controlla velocemente sul corpo, forse per assicurarsi che io non mi sia fatto del male in qualche modo.

 

-Ciao- mi dice con un sorriso preoccupato -io sono Fey, tu come ti chiami?-

 

Mi accarezza una spalla ed io lo guardo negli occhi, stupito dalla sua premura verso un completo sconosciuto.

 

-Mi chiamo Victor- dico deglutendo mentre mi affretto ad asciugarmi le lacrime.

 

-Ti va di dirmi perché stavi piangendo, Victor?-

 

Io lo guardo con le labbra che mi tremano e gli occhi colmi di colpevolezza e terrore.

 

-Io n-non voglio parlarne- dico soltanto, e lui sforza un sorriso rassegnato, per poi piegarsi davanti alle mie gambe e guardarmi dal basso.

 

-Di qualunque cosa si tratti vedrai che passerà, te lo prometto. Hai qualcuno con cui sfogarti?-

 

Scuoto la testa, non so perché ma non riesco a mentire davanti a lui, è come se potesse guardarmi dentro e per quanto io ci tenga alla mia reputazione da duro, sento che con Fey sarebbe inutile fingere, quindi posso solo sforzarmi di stare zitto e dissimulare il più possibile i miei pensieri.

 

-Se te la senti puoi sfogarti con me senza problemi, ti ascolterei volentieri. So che cosa significa non poterne parlare con nessuno quando c'è qualcosa che ti fa stare male-

 

Non riesco a guardarlo negli occhi, sono io la causa del suo dolore e lui è la causa del mio, ma lui questo non può immaginarlo neanche.

 

-Davvero non ti preoccupare, adesso mi passa giuro...-

 

-Potrei offrirti un the caldo?- mi domanda dolcemente piegando la testa di lato, ed io non posso trattenere un sorriso intenerito.

 

-Va bene- mormoro abbassando lo sguardo, così lui si lascia sfuggire un sospiro di sollievo e mi offre una mano per mettermi in piedi.

 

È un ragazzo veramente fantastico, non merita l'odio proprio di nessuno, ed io l'ho fatto soffrire, così come sto facendo con Arion. Sono veramente una persona cattiva.

 

Mi faccio accompagnare fino ai distributori, dove mi chiede quale gusto di the mi piaccia e poi fa partire la preparazione, prendendo per se invece una cioccolata calda.

 

Beviamo in silenzio, lui di tanto in tanto mi da un'occhiata e mi concede uno dei suoi tenerissimi sorrisi, io invece per il disagio tengo lo sguardo basso, e per quanto questo momento sia imbarazzante onestamente vorrei che potesse non finire mai.

 

Mi sento estremamente vicino ad Arion nel stare insieme al suo fidanzato, è un po' come se adesso fossi anche suo amico, anche se effettivamente non so se posso considerarmi amico di Fey; devo fare di tutto per diventarlo, voglio avvicinarmi ad Arion ad ogni costo.

 

-Va meglio?- mi domanda accarezzandomi la schiena, ed io annuisco mettendo su un sorriso tirato.

 

-Dammi il tuo cellulare, ti scrivo il mio numero- mi dice porgendomi la mano, ed io strabuzzo gli occhi; il numero di Fey l'ho già memorizzato in rubrica, così come quello di Arion che ho imparato addirittura a memoria.

 

Se lui dovesse inserire il suo numero nella mia tastiera gli risulterebbe subito il nome col quale l'ho salvato: "crepa".

 

-Ma no, ti lascio io il mio, preferisco così. Sono troppo timido, non ti scriverei mai, scrivimi tu- dico, attendendo che lui mi dia il suo cellulare.

 

Dopo aver digitato sulla sua tastiera gli ridò il telefono e lui si affetta a salvarlo.

 

-Victor, giusto?-

 

-Si- dico soltanto, e osservo le sue dita lunghe e sottili mente scrivono il mio nome sul suo schermo.

 

Tutta questa situazione è a dir poco allucinante, eppure tutta la mia tristezza adesso è sparita; mi sento euforico, è come se qualcuno mi avesse iniettato una strana sostanza nelle vene, mi sento così strano, contento, vittorioso.

 

Non avrei mai immaginato che le cose potessero mettersi così.

 

-Non ti preoccupare se sei timido, scrivimi pure ogni volta in cui hai bisogno di qualcuno okay? Io lo farò con te- mi rassicura, stringendo gli occhi in un sorriso a dir poco adorabile.

 

-Okay...grazie...- dico soltanto, poi sento il mio telefono vibrare, immaginando che si tratti di un suo messaggio.

 

-Ti riaccompagno nella tua classe, ti va?-

 

-Certo- rispondo con riconoscenza, e insieme ci avviamo nuovamente lungo il corridoio.

 

Proprio mentre passiamo di fronte alla classe di Arion, il castano compare a pochi metri dalla sua porta, con una pila di fotocopie fra le braccia e l'aria indaffarata.

 

Io lo guardo sentendomi quasi onnipotente. Lui e Fey si guardano di sfuggita, così Arion dopo avermi guardato con aria sorpresa posa velocemente lo sguardo sul suo ragazzo ancora una volta e poi sui fogli che tiene in grembo.

 

Mi trattengo dal ghignare divertito. Tutta la mia angoscia è sparita, adesso mi sento soltanto come se potessi manovrare ogni cosa, sfruttando Fey a mio vantaggio; è un ragazzo tanto buono è vero, ma io voglio Arion, io lo desidero, ed il solo pensiero di non poterlo avere mi fa impazzire.

 

Devo servirmi di Fey per avvicinarmi a lui, anche se mi dispiace. Mi sono subito pentito di averlo odiato è vero, ma non ho scelta; se non riesco a diventare amico di Arion rischio di morire addirittura dal dolore, sono costretto a farlo.

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Capitolo 5
*** Quattro ***


 

 

 

Oggi Fey è particolarmente allegro, e la cosa mi insospettisce. Abbiamo incrociato Arion nei corridoi e loro due si sono sorrisi l'un l'altro in modo complice; la cosa mi ha fatto molto male ma ho dovuto trattenermi, non potevo digrignare i denti proprio lì davanti a loro, anche se mi viene sempre spontaneo farlo di fronte alle loro smancerie.

 

Io e Fey siamo diventati amici. Non so precisamente come io ci sia riuscito, ma dal giorno in cui mi ha aiutato nei bagni abbiamo cominciato a salutarci quando ci incontravamo, e spesso ci intrattenevamo in brevi chiacchierate.

 

Speravo che la vicinanza con lui mi avrebbe aiutato a raggiungere anche Arion, ma purtroppo non me l'ha ancora presentato, visto che a scuola ormai fanno finta di non conoscersi.

 

Nonostante questo però, essere amico di Fey mi fa sentire incredibilmente bene; sapere di essere a conoscenza di tutto, di poterlo manipolare a mio piacere, mi rende sempre euforico. Lui è così buono, sembra trovarsi bene con me; ed io guardo tutto dall'alto, sapendo sempre alla perfezione come comportarmi, quali parole usare per restare insospettabile.

 

Si lo ammetto mi sento un po' in colpa, ma è inevitabile. Chiunque si sentirebbe un peso sul petto a fare quello che faccio io, ma non ho scelta. Non ho altro modo per avvicinarmi ad Arion purtroppo, sono costretto a farlo, rischio di restare per sempre uno sconosciuto per lui.

 

Ad ogni modo è ancora troppo presto per chiedere a Fey di Arion; voglio sfruttare il fatto che per ora siamo soltanto io e lui per indagare il più possibile sulla loro relazione, per scoprire più cose possibili.

 

Il pericolo che Arion abbia perso la verginità con questo depravato mi tormenta, io devo proteggerlo, non voglio che qualcuno lo tocchi togliendogli la sua purezza, lui deve restare immacolato.

 

Mentre siamo soli davanti ai distributori, come ormai facciamo spesso durante la ricreazione, mi faccio coraggio e devio la nostra conversazione esattamente dove volevo.

 

-Sai Fey avevo bisogno di un consiglio- gli dico, e lui mi sorride dolcemente, mentre mastica un pezzo del tramezzino che ha scelto come spuntino.

 

-Dimmi pure- mi risponde gentilmente, ed io ghigno vittorioso.

 

-Devo vedermi con una persona e credo che ci spingeremo molto in là, potrei anche perdere la verginità e sono un po' preoccupato. Tu l'hai mai fatto? Puoi darmi qualche consiglio?- gli domando.

 

Non sono più vergine da molto tempo in realtà, ma non mi faccio problemi a fargli credere il contrario, pur di raggiungere il mio obbiettivo.

 

-Oh, che domanda particolare- ridacchia -hai scelto la persona sbagliata, io sono vergine proprio come te-

 

Tiro internamente un sospiro di sollievo e tutto d'un tratto il dolore che opprimeva la mia mente si dissolve; Arion è ancora puro, posso ancora salvarlo. Mi sento come se potessi volare per la gioia.

 

-Cioè, certe cose le ho fatte...ma proprio quello ancora no. Penso che manchi poco ormai però- aggiunge dopo, ed io mi sento sprofondare per l'angoscia.

 

-Che intendi? Hai in programma di farlo presto?-

 

-Beh ho anch'io ho una specie di appuntamento come il tuo, proprio stasera. Chissà, forse sarà la volta buona- ammette imbarazzato.

 

No no no no! Stanno per farlo, sta per rovinare Arion, e ha detto di aver fatto già altre cose! Mi sento morire, mi fa male il petto per la rabbia e per la desolazione profonda che provo, non posso credere che lui abbia toccato Arion, che Arion si sia abbandonato ai suoi gesti malati.

 

Maledetto Fey, adesso sì che vorrei vederti morto.

 

-Che cos'hai? Sei sbiancato- osserva ridacchiando, così cerco di ricompormi e butto giù la cioccolata calda che avevo preso, ustionandomi di proposito la gola.

 

Faccio del male a me stesso per non farlo a lui, perché purtroppo almeno fisicamente non posso fargliene, anche se vorrei con tutto il cuore.

 

-No è che adesso hai fatto venire l'ansia anche a me. Perché vuoi farlo? Ti senti davvero pronto?-

 

-Beh abbiamo aspettato abbastanza e poi abbiamo così poche occasioni di stare insieme...vogliamo solo approfittarne ecco-

 

Stringo i pugni lungo i fianchi e chiudo gli occhi straziato dal dolore, mentre mi volto per andare a gettare il bicchierino nella spazzatura.

 

Ti prego Arion non lo fare. Non farlo con lui, ti supplico, Arion mi stai uccidendo!

 

-Credo che per voi sia troppo presto- dico, quasi senza rendermene conto.

 

Fey mi guarda confuso e sbatte le ciglia ripetutamente, cercando di capire.

 

-Scusami Victor non ti seguo...-

 

-Nel senso che f-forse per la tua ragazza, ecco...per lei potrebbe essere presto- mi affretto a dire, fingendo di non sapere nulla della sua omosessualità.

 

-Già...la mia ragazza- dice rattristato.

 

Butta il resto del tramezzino, sembra quasi che abbia perso l'appetito; poi prende una bottiglietta d'acqua e mi fa cenno di andare.

 

-Torniamo su?-

 

Ecco, complimenti Victor hai rovinato tutto. Potevi giocartela bene e invece sei stato capace di farlo sentire discriminato, di allontanarlo da te.

 

Cerco di rimediare e lo affianco mentre lui ha già cominciato ad avviarsi, poi gli do una piccola gomitata per attirare la sua attenzione.

 

-Ohi Fey senti...quali sono le altre cose che hai fatto? Vorrei farle anch'io prima di ehm, prima di compiere quel passo- spiego, e lui arrossisce visibilmente.

 

-Beh sai le cose che si fanno con le mani e...con altro...-

 

Magari si sono soltanto toccati, si è così. È gravissimo, non avrebbe mai dovuto neanche sfiorarlo questo bastardo schifoso, ma meglio questo che il resto.

 

-Con altro?- gli chiedo, così lui si morde il labbro inferiore e deglutisce.

 

-Beh quando ami molto una persona vuoi donarle piacere, quindi sei anche disposto ad usare la bocca. Se non l'hai mai fatto lo capisco, non tutti sono disposti a farlo, ma io con...lei lo faccio e lei lo fa con me, è il nostro modo di donarci amore- biascica in preda al nervosismo.

 

Detesto il modo spudorato in cui lui mi mente, continuando a fingere di avere una ragazza. Lui crede di essere furbo, più furbo di me.

 

Un dolore sconvolgente mi prende allo stomaco. Vorrei vomitare, vorrei fuggire via e stare solo, rannicchiarmi su me stesso e piangere. Arion perché l'hai fatto? Perché hai voluto contaminarti in questa maniera?

 

Il mio Arion.

 

Ma posso ancora salvarlo, non è del tutto compromesso, io posso ancora preservare la sua purezza e devo farlo, si io devo farlo ad ogni costo.

 

Accompagno Fey fino alla sua classe, cercando di dissimulare il profondo odio che provo nei suoi confronti, continuando a chiacchierare con apparente disinteresse della faccenda che mi ha raccontato.

 

Devo pensare, e ho pochissimo tempo per farlo perché quando l'ultima campanella suonerà per me sarà finita.

 

Loro due questa sera lo faranno, questo schifoso maledetto deflorerà il mio Arion, il mio preziosissimo e perfetto Arion, strappandomelo via per sempre e facendolo suo in modo definitivo.

 

Ritorno nella mia classe e penso intensamente, ripentendo a mente le lezioni successive che entrambi avranno fino alla fine della mattinata.

 

Potrei fare del male a Fey, spingerlo giù dalle scale e fargli spezzare qualche osso; potrei si, ma sarebbe rischioso. Potrebbe uscirne illeso e portare comunque a compimento il suo proposito, oppure qualcuno potrebbe vedermi e allora li perderei definitivamente tutti e due, vaneggiando tutti i miei sforzi e precludendomi per sempre la possibilità di diventare suo amico.

 

No, devo pensare a qualcosa di meglio, qualcosa di insospettabile che gli impedisca di stare insieme stanotte.

 

Appena la campanella suona mi affaccio fuori dalla mia classe; noto la classe di Fey lasciare la propria e dirigersi verso le scale.

 

Mancano un'ora al termine della mattinata, un'ora e tutto sarà per sempre finito.

 

Non vedo Fey, non l'ho visto uscire dalla sua classe e la cosa mi sembra estremamente sospetta. Che stia pensando di incontrarsi con Arion? Allora non ha capito il bastardo.

 

Dopo pochi minuti la figura minuta e quasi invisibile di Arion mi passa davanti, senza neanche notarmi.

 

Si sta dirigendo verso la classe di Fey, fregandosene completamente dei miei avvertimenti. Se potessi afferrarlo fra le mie mani adesso gli riempirei quel faccino di pugni, lo farei sanguinare fin quando non mi chiede perdono in ginocchio.

 

Vacillo dall'adorazione all'odio profondo con Arion e quando so che Fey sta per toccarlo ancora, decisamente il mio odio diventa incontenibile.

 

-Sherwind? Che cosa ci fai qui?- domanda un insegnante appena venuto fuori dall'aula che credevo vuota.

 

Arion boccheggia preso alla sprovvista e Fey subito dopo viene fuori dalla classe con una pila di fotocopie fra le braccia.

 

Loro due si guardano, ma non si parlano, a malapena respirano per l'agitazione.

 

-Torna nella tua classe. E tu Rune, fai quello che ti ho detto grazie- lo incarica l'insegnante, così entrambi ubbidiscono e senza più guardarsi prendono strade diverse.

 

Fey si dirige al piano di sotto con le fotocopie, credo che voglia farne altre copie ancora, così corro sull'altra rampa di scale e mi affretto a raggiungere quella stanza prima di lui.

 

Pensa in fretta Victor, sbrigati, hai pochissimo tempo.

 

Domani è domenica; se lo chiudo qui dentro ci resterà fino a lunedì perché nessuno si accorgerà della sua assenza, o meglio, nessuno verrà a cercarlo a scuola. Cosi Arion sarà salvo.

 

Ma no, qui è troppo rischioso, lo troverebbero subito.

 

Devo trovare un posto in cui nessuno andrebbe mai a cercare, un posto che conosco solo io.

 

Poi mi viene in mente la soffitta della scuola: ci vado spesso per fumare, e a quel piano non sale praticamente nessuno, neanche gli inservienti. È perfetto, è lì dentro che devo rinchiuderlo.

 

Preparo un bigliettino che appoggio sulla fotocopiatrice, dove spiego che è guasta e che si deve utilizzare quella presente in soffitta.

 

Quando la porta si apre, Fey fa ingresso nella stanza e mi saluta subito, contento di trovarmi lì. 

 

Dannazione, non doveva vedermi, dovevo restare fuori da tutto questo il più possibile. Ma può ancora funzionare, può ancora andare tutto per il meglio, devo solo essere cauto.

 

-Sei qui per delle fotocopie? A quanto pare la fotocopiatrice non funziona- spiego e lui legge velocemente il bigliettino.

 

-Non ci voleva! E adesso come faccio? Non so neanche dove sia la soffitta- brontola, così gli prendo la pila di fogli dalle mani e lo guardo con occhi sorridenti.

 

Vai pure a cercarla, io nel frattempo vedo di riuscire a far funzionare questo catorcio- dico gentilmente.

 

-Oddio Vic grazie, sei un amico- mi dice con riconoscenza -vado e torno, nel frattempo spero che tu ci riesca-

 

Annuisco e comincio ad inserire le copie, poi lo vedo scomparire dietro la porta, così strappo via il bigliettino che ho scritto e mi affretto a seguirlo di nascosto.

 

Quanto è stupido, è veramente ingenuo quel ragazzo, crederebbe a tutto. È così facile ingannarlo che mi sento quasi in colpa.

 

Raggiunge l'ultima rampa di scale ed io resto al suo seguito, facendo attenzione a rimanere nell'ombra per continuare a passare inosservato.

 

Quando finalmente si avvia verso quella stanza io sento il cuore martellarmi fin nelle orecchie; è un attimo: lui entra ed io chiudo la porta di scatto, facendo poi girare la chiave ripetutamente.

 

Sento il mio intero corpo andare a fuoco per il turbamento, ho il batticuore fortissimo e l'adrenalina mi scorre fulminea nelle vene.

 

-C'è qualcuno?- domanda Fey dall'interno, poi prova ad aprire la porta ma realizza di essere rimasto chiuso dentro.

 

-C'è qualcuno?! Aprite per favore! Qualcuno mi sente?!-

 

Indietreggio terrorizzato dal mio stesso gesto e comincio a sentire gli occhi pizzicarmi.

 

Ho il cuore in gola, mi sento malissimo, vorrei soltanto vomitare dall'orrore in questo momento.

 

Scappo via come un fulmine e non mi volto più indietro finché le urla di Fey non si disperdono nella lunga distanza che ci separa.

 

Dio, sto malissimo. Mi sento veramente un mostro, vorrei andare a liberarlo subito, vorrei abbracciarlo, dirgli che è al sicuro. 

 

Sono immediatamente pentito dal mio gesto, non dovevo cazzo non dovevo, cosa diamine mi è saltato in mente?!

 

-Blade! Sappi che ti sei beccato un'ora di assenza per colpa delle tue passeggiate. Ma ti sembra il modo? Torna subito in classe!-

 

I rimproveri del mio insegnante mi colpiscono alle spalle. Non rispondo, non so come reagire perché sono troppo tormentato da quello che ho fatto. 

 

Mi dirigo verso la mia classe, lottando contro l'istinto di andare a liberarlo. Se ci andassi ora Fey capirebbe tutto, scoprirebbe che sono stato io a rinchiuderlo.

 

Sarebbe rischioso.

 

Devo aspettare la fine dell'orario scolastico; tornerò qui nel pomeriggio, lui si sarà preso solo un bello spavento e magari vorrà rinunciare alla notte con Arion.

 

Si, farò così. Andrà tutto per il meglio.

 

 

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