Let's set in motion our true emotion

di Ale908765
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio ***
Capitolo 2: *** Paura ***
Capitolo 3: *** Calore ***
Capitolo 4: *** Mattina ***
Capitolo 5: *** Incontro ***



Capitolo 1
*** Risveglio ***


RISVEGLIO

Nero.

Destatosi dal torpore iniziale, si rese conto, per quanto si sforzasse, di non riuscire ad aprire le palpebre rimanendo inghiottito da quell’infinito nero.
Il cuore iniziò a martellargli nel petto, le mani a tremare a causa di quell’angosciante impossibilità.
Avrebbe gridato, avrebbe iniziato a dimenarsi se non fosse stato per quel briciolo di raziocinio che in situazioni del genere era sempre in grado di reprimere le sue reazioni più primordiali.
Iniziò a far caso alla leggera pressione che sentiva a livello degli occhi e per buona parte della testa.
Una benda. Forse più bende che gli ricoprivano gli occhi e gli cingevano la testa.
Allora, lentamente, iniziò a calmarsi e a ricordare.
I quincy.
La guerra.
La battaglia contro Askin.
Yoruichi.
Il volto di quella donna bastò a fargli perdere una parte della calma recuperata.
Stava bene?
Era questa la semplice domanda che Kisuke Urahara si pose, svegliatosi dopo tre mesi dalla fine della guerra che aveva devastato quasi completamente la Soul Society.
Presa piena coscienza di quella apparente cecità e del fatto di trovarsi sdraiato molto probabilmente su di un letto, sentì un movimento alla sua destra.
In altre circostanze, probabilmente sarebbe balzato in piedi, pronto a capire chi o cosa ne era la causa ma una familiare sensazione gli impedì di farlo.
Il calore, il profumo inebriante, il respiro quasi impercettibile erano così dannatamente inconfondibili che non ci pensò più di due volte ad allungare la mano destra, nella speranza che questa si posasse su qualcosa di morbido e caldo.

La mano gli ricadde pigramente sul letto.

“Forse l’avrò solamente immaginato” pensò Kisuke prima di cadere in un sonno tutt’altro che tranquillo.

 
 

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Capitolo 2
*** Paura ***


PAURA

Per le prime settimane, si era limitata a chiedere di tanto in tanto informazioni circa le sue condizioni mantenendosi meticolosamente lontana da quella stanza; le risposte erano sempre le stesse:
<< Condizioni stabili, ma nessuno può dire quando si sveglierà >>
<< Ha subito molti danni, abbiamo fatto il possibile, c’è solamente da aspettare >>
Spazientita da questa situazione, iniziò a mantenersi alla larga dall’intero edificio, cercando di tenersi impegnata in tutti i modi possibili.

Passò il primo mese.

Passò il secondo mese.

Verso la fine del terzo uno strano sentimento iniziò a farsi strada nel suo cuore, un sentimento che alle volte le impediva di dormire e la lasciava senza respiro.

Paura.

La paura di una possibilità alla quale, fino al quel momento, non aveva mai pensato :
la possibilità che quell’uomo non si sarebbe mai più svegliato.
Questo le bastò a farle decidere di recarsi da lui, almeno una volta, prima che le sue speranze fossero perdute per sempre.

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Chiunque fosse passato di lì, avrebbe notato un bel gatto dal pelo nero e lucido illuminato dai flebili raggi lunari difronte ad una porta semichiusa e sicuramente non avrebbe dato particolare peso a quanto visto.
Pochi sapevano che dietro alle fattezze di quel gatto dagli occhi dorati scintillanti, si nascondevano quelle di una donna.
Yoruichi aspettava. Nemmeno lei sapeva bene cosa.
Magari si aspettava che quella porta tutto d’un colpo si aprisse e uscisse fuori un tipo dal goffo sorriso che avrebbe cercato di prenderla in braccio, evitando i suoi artigli.
Con questa scena in mente e senza ulteriori indugi, entrò in quella dannata stanza.
Non vi era alcuna fonte di luce che la illuminasse, ma grazie ai suoi occhi da felino era comunque in grado di osservare il tutto.
Lui era la, disteso su di un letto e con il braccio sinistro collegato tramite quello che sembrava essere un filo ad uno strano macchinario. Probabilmente serviva a monitorare i suoi parametri virali, in quanto, con cadenza regolare, si sentiva un flebile “beep” che faceva rizzare le orecchie di Yoruichi.
Quel “beep”, nonostante fosse fastidioso, era l’unica cosa che le confermava che Kisuke era ancora vivo.
Si avvicinò lentamente al letto e con un balzo ci salì sopra e potè finalmente osservare il suo viso dormiente;
Notò che la sua barba era cresciuta e questo la fece sorridere (per quanto sia possibile sorridere per un gatto) perché sapeva che se fosse stato sveglio, avrebbe sicuramente iniziato a lamentarsene come era solito fare.
Tuttavia, quella leggerezza venne spazzata via quando notò un’altra cosa presente sul suo viso: una cicatrice che partiva da quasi sotto il mento e proseguiva verso delle bende; aveva gli occhi bendati e questo fece mancare a Yoruichi il respiro per qualche secondo.

"Riuscirò a specchiarmi  nei suoi occhi grigi ancora una volta?

Questa semplice domanda prese forma nella sua mente ancor prima che lei se ne accorgesse e non riusciva a spiegarsene il motivo. Perché si era posta una domanda così stupida? Non era mai stata una donna sentimentale e allora cosa l’aveva spinta inconsciamente a farlo?
Non lo capiva proprio.

“O forse non vuoi semplicemente capirlo”

Scacciando via quest’ultimo pensiero, decise di acciambellarsi comodamente vicino all’uomo dormiente, con il musino rivolto verso il suo viso. Prima che se ne accorgesse, si addormentò, cullata dal suo respiro regolare. 

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Capitolo 3
*** Calore ***


CALORE

<< Yoruichi >>
Era poco più di un sussurro, ma l’aveva sentito, aveva sentito chiamare il suo nome.
Si risvegliò pian piano e constatò di non essere più un gatto. In alcuni casi le capitava di andare a dormire da gatto e risvegliarsi poi nelle sue fattezze umane, ma questo non era il problema principale.
Chi l’aveva chiamata? In quella stanza, a parte lei e l’uomo disteso al suo fianco non c’era nessun altro e quindi o era stato puro frutto della sua immaginazione, oppure ...

"Beep beep beep beep beep"

Il rumore proveniente dal macchinario aveva cambiato ritmo, era più veloce e insistente e questo fece preoccupare la donna.
<< Cosa diavolo sta succedendo? >>Si chiese, prima di iniziare a sentire il respiro del suo compagno farsi più affannoso per poi calmarsi lentamente, così insieme al rumore.
Allora Yoruichi capì e fu il battito del suo cuore questa volta ad accelerare , mentre guardava la testa dell’uomo al suo fianco girarsi verso di lei.
Lui aveva allungato la mano e stava quasi per toccarla ma ancor prima che questa gli ricadesse sul letto, con una velocità degna del suo soprannome* , lei riuscì a ritrasformarsi in gatto e a uscire da quella stanza.

Mentre correva lontano, sentiva ancora sul suo fianco un flebile calore.


Note: 
*Dea del fulmine

 

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Capitolo 4
*** Mattina ***


MATTINA 

Il mattino seguente si svegliò poiché un componente della quarta divisione era passato a controllare. Doveva essere Hanataro; lo riconobbe dalla voce anche perché quel bel tipo, talmente entusiasta era, che esordì con un:
<< Oh finalmente si è svegliato! Lo sa, ad un certo punto temevamo il peggio ma vedo che adesso sta molto meglio di come arrivò! Orihime ne sarà entusiasta! >>
<< Orihime? >> chiese Kisuke un po’ perplesso.
<< Oh si. Orihime-san ci ha aiutato tantissimo! A breve sarà qui da lei e... — >>
<< HANATARO! VIENI SUBITO QUI, NON PERDERTI NELLE SOLITE CHIACCHIERE CHE ABBIAMO UN SACCO DI LAVORO DA SBRIGARE! >>
Un’altra voce, più lontana si udì minacciosa, ma Kisuke questa volta non ne riconobbe il possessore.
<< Oh cielo... a presto Urahara-san, si rimetta >>
Kisuke non ebbe nemmeno il tempo di chiedere altro o rispondere che quello era già andato.
Dopo appena una ventina di minuti, come predetto, Orihime Inoue arrivò.
<< Urahara-san, che bello vedere che ti sei finalmente svegliato! >>
<< E io sono felice di sentirti Orihime-san >>
Si fece raccontare come lei, Ichigo e compagni erano riusciti a sconfiggere quel dannato Yuubach, riuscendo per un soffio a evitare una fra le più dolorose sconfitte. Poi, senza che lui glielo chiedesse, iniziò a spiegarli come era finito lì: Nell, dopo averli salvati dalla Gift Ball di un tipo con uno strano nome ( Kisuke intuì che il tipo in questione dovesse essere Askin) aveva portato lui, Yoruichi e Yushiro in quel che rimaneva della quarta divisione, non prima di aver iniettato loro l’antidoto.
Grimmjow non aveva subito chissà quali danni: era stato esposto per poco tempo al veleno e quel poco che lui aveva insegnato a Nell sulle tecniche di guarigione, bastò a rimetterlo in sesto.
Sia lui che lei in quel momento erano nell’Hueco-Mundo, a sistemare delle faccende importanti.
<< Oh molto bene Orihime-san, posso chiederti come mai tu sia ancora qui?Intendo nella Soul Society. Non che la cosa non mi faccia piacere, sia chiaro!  >>  
Le gote di Orihime si tinsero di un leggero rosa... Non sapeva proprio come comportarsi con quell’individuo così ambiguo e, la cosa peggiore, è che si ricordò della faccenda del vestito*

~ Sono sicuro che se metterai questo, Kurosaki- san ne sarà felicissio. Fidati di me! ~

Iniziò a sentirsi ancora più agitata, anche perché non le piaceva proprio essere presa in giro in quel modo.
Ma comunque cercò di darsi una calmata e rispondere alla domanda.
< La prima settimana è stata tremenda,

Kisuke fece ben attenzione a quel “ la prima settimana”
~ Oh ~ pensò ~ Sono rimasto fuori dai giochi per un bel po’ allora ~

C’erano molti feriti, un sacco di persone non si riuscivano a trovare ... Yachiru-chan, per esempio, non è stata ritrovata ma ho avuto la sensazione che il capitano Kenpaichi fosse ormai consapevole dell’impossibilità della riuscita, come se Yachiru-chan gli avesse detto qualcosa prima di sparire ... Non lo so
Insomma, non abbiamo fatto altro che correre da una parte all’altra per quello che forse è stato un mese e mezzo.
Il capitano comandate poi, ci ha detto che ... —- >>
<< Cosa? Un mese e mezzo? Scusami se ti interrompo Orihime, ma per quanto tempo sono rimasto addormentato? >>
<< Oh.. Nessuno gliel’ha detto? Oggi dovrebbero essere passati 3 mesi circa.. La sua situazione era critica Urahara-san, per un attimo ho temuto che non ce l’avrebbe fatta >>
Tre mesi
Lui era rimasto su quel letto incosciente per tre mesi. Non erano i tre mesi in se che lo facevano rimanere sbalordito: per un uomo che ha vissuto centinaia di anni, dei mesi non sono niente ma era la consapevolezza di aver avuto la sua vita appesa ad un filo per così tanto tempo che gli faceva raggelare il sangue nelle vene.
E se non si fosse svegliato?
Saresti morto ovviamente ~ , si rispose mentalmente 

La morte non gli era mai stata così vicina... Ma subito un altro pensiero scosse la parte più recondita del suo animo, la possibilità di morte di qualcun altro.
<< Yoruichi come sta? >>
Questa era l’unica domanda di cui esigeva sapere la risposta.
Perché in fin dei conti, cosa gli importava di quanto avesse lui rischiato la vita se non avrebbe potuto più rivedere quella donna? O sapere che lei era viva e stava bene?
Il suo istinto aveva completamente preso il sopravvento, distruggendo totalmente la maschera che era solito indossare per nascondere le sue emozioni più fragili :
paura, preoccupazione, angoscia che si riversavano copiosamente e con insistenza in quell’unica domanda.
Per paura che Orihime vi potesse scorgere tutto questo, quell’unico briciolo di raziocinio ancora presente gli permise di aggiungere, in tono meno disperato, un timido :
<< E Yushiro-chan? >>
<< Oh Yoruichi-San si è svegliata subito dopo averle rimosso il veleno ... Non l’avevo mai vista così... Ci è voluto un po’ per farle abbandonare quella strana forma. Quando si è ripresa del tutto, era ancora molto debole . Soi-fon san si è quasi messa a piangere ma non dire che te l’ho detto. Ho la netta sensazione che non finirebbe bene... Per Yushiro-chan invece è stato diverso, aveva subito molti più danni di lei, ma è andato tutto bene anche per lui. Urahara-san, l’unico su cui avevamo dei dubbi era lei ... Aveva gran parte degli organi completamente andati e una quantità di veleno in corpo nettamente superiore alla loro. È stata una fortuna avere Nell lì con voi, altrimenti non so cosa — >>
Il resto a Kisuke non interessava. Era viva, pensò e questo bastò a farlo calmare completamente.
<< Eh comunque le posso assicurare che tra un paio di settimane, recupererà del tutto l’uso della vista, glielo posso garantire! Dovrò solo farle visita un altro paio di volte >>
<< Oh grazie Orihime-san, cosa farei senza di te >> Ed ecco che era tornato il solito Kisuke.
<< Ehm.. Bene, io adesso procedo con il processo di guarigione e poi vado ok? >>
<< Fa pure quel che devi >>
E così Ohrime Inoue, non poco imbarazzata iniziò.
Kisuke abbozzò un piccolo sorriso.

NOTE: * si fa riferimento al  capitolo 589.
 

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Capitolo 5
*** Incontro ***


INCONTRO

Erano passate ormai due settimane da quando si era risvegliato, se così si può dire, visto che il suo mondo continuava ad essere costantemente nero.
Era tornato nel mondo umano solo dopo pochi giorni dal suo risveglio.
Tessai-san l’aveva aiutato tantissimo a fare i conti con il suo piccolo problemino e adesso finalmente riusciva ad orientarsi decentemente in casa e nello svolgere azioni abitudinarie.
Non poteva fare granché, tant’è che passava la maggior parte del suo tempo seduto sul portico del negozio, a bearsi di quelle belle brezze autunnali che gli solleticavano il mento e gli scapigliavano i capelli. Quest’ultimi erano cresciuti e infatti era ormai solito portarli raccolti in un piccolo codino, quando non indossava il suo inconfondibile capello.
Anche la barba aveva iniziato a prendere il sopravvento e la cosa gli dava non poco fastidio.
Nonostante non fosse un maniaco dell’ordine, la barba lunga era una delle poche cose che non tollerava.
Forse a causa di un certo commento che fece una certa persona sugli uomini con la barba lunga; Ripensando a quanto fosse stupida l’origine della sua ostilità contro quei peli sul viso, si mise a ridere.
La donna in questione, si ritrovò a pensare, che non era andata a fargli visita nemmeno una volta da quando si era risvegliato. Questo lo fece un po’ rattristire, ma poi si ricordò della sera in cui si risvegliò e di come il suo naso fu pervaso da un delicato profumo...


Chissà, magari era proprio lei ... o probabilmente solo un mero frutto della mia immaginazione ... Chi può dirlo con certezza? 

E il dubbio, lo rasserenò un po’.

Quella sera era particolarmente fresca e lui, come al solito, era li a meditare sul portico prima di andare a dormire.
“ Miao”
Il silenzio che l’avvolgeva venne interrotto dal tenero miagolio di un piccolo micino.
<< Ciao anche a te >> risposte.
Il micino allora gli si avvicinò piano piano e iniziò a strusciarsi contro la sua gamba. Lui allora lo prese con entrambe le mani e se lo portò all’altezza del viso.
<< Vediamo un po’ chi abbiamo qui >>
Gli avvicinò il naso, nella speranza di cogliere qualche informazione dal suo profumo; il gattino profumava di erba fresca, un odore che gli piacque ma che gli fece abbandonare ogni speranza.
<<  Non ti trasformerai da un momento all’altro in una splendida donna, ne neko-san >>
Il gattino per tutta risposta iniziò a leccargli delicatamente il naso con la ruvida lingua e questo lo fece sorride.
<<  Mettiti qui comodo al caldo, oggi fa particolarmente freddo >> disse, posandolo in mezzo alle sue gambe incrociate e continuando ad accarezzarlo.
<< Dovresti sapere che non tutti i gatti sono in gradi di trasformarsi >>
A pronunciare queste parole fu una maschile voce profonda che lui conosceva fin troppo bene.
<< Beh sai, adesso mi è un po’ difficile riconoscere i “ gatti speciali” se così possiamo definirli >>
Pronunciò queste parole girando la testa verso quella che credeva e sperava fosse la provenienza della voce appena udita.
<< Oh.. >>
Yoruichi sperava di potersi specchiare in due occhi grigi e profondi ma quello che vide fu solo il bianco accecante delle bende che li ricoprivano.
<< Quando le toglierai? >>
La voce era mutata: era sinuosa e seducente, e questo fece capire a Kisuke, con sua felicità, che non aveva immaginato tutto e che davanti adesso non aveva più un gatto nero dagli occhi dorati ma una donna avvenente.
<< Tra un paio di giorni. I danni sono stati molto gravi e a detta loro è stato un miracolo che io non abbia perso per sempre la vista ... O la vita.
Anche Orihime-san ha avuto un po’ di problemi, ma mi ha rassicurato dicendo che avrei recuperato del tutto ... Tu come stai Yoruichi-san? E Yushiro-chan? >>
<< Mah, sia io che lui abbiamo recuperato . Sono riusciti a rimuovere completamente il veleno: Yushiro si sente ancora un po’ debole , aveva subito molti più danni di me, ma tutto sommato sta bene; Io ho solo qualche problema a mantenere per più tempo la mia trasformazione in gatto, ma questo è dovuto anche al simpatico modo che hai usato per costringermi ad assumere quell’abominevole forma >>
 
<< Oh ma sei così carina in quella for... >>
<< Urusai! >>
Kisuke si mise a ridere e fu grato per il fatto che Yoruichi non avesse perso la sua solita tempra.
Avevano combattuto tante battaglie, ma questa è stata forse l’unica in cui ha temuto di non riuscire più a parlare con lei in questo modo, di rivederla...
Rivederla
Ecco, per quanto si sforzasse, non riusciva a sentire alcun suono provenire da lei, un qualcosa che gli permettesse di essere cosciente della sua presenza e la mancanza della vista, per la prima volta, lo stava logorando.
Desiderava ardentemente vederla.
<< Beh io- >>
<< Voglio vederti >>
Yoruichi rimase non poco spiazzata da quelle parole pronunciate di getto, senza alcun preavviso
<<  Ma come puoi- >>
<< Ti prego, avvicinati a me >>
Fosse stata un’altra situazione, l’avrebbe guardato male e probabilmente pestato per averle dato degli ordini con quel tono ma non le sembrò il caso e decise di assecondare quella che a lei sembrava solo un’assurda richiesta.
<< Dove sei? >>
<< Proprio qui, difronte a te >>
Kisuke allungò le mani e i suoi polpastrelli si posarono su qualcosa di morbido e caldo.
Le sue guance.
Yoruichi a quel contatto ebbe un leggero sussulto.
<< Rilassati, cosa potrebbe farti questo bel proprietario di un negozio totalmente cieco? >>
<< Non potresti farmi proprio un bel niente anche se ci vedessi perché perderesti tutte le ossa della mano >>
<< Violenta come al solito >>
Detto questo con un leggero sorriso, iniziò l’esplorazione del suo viso.
La fronte, gli occhi, il naso...
<< Guarda un po’ come questa gattina si lascia accarezzare >>
<< Senti brutto idiota, se hai intenzione di prendermi in giro per aver acconsentito a questa stupida richiesta, possiamo finirla anche qui! >>
Allora Yoruichi gli prese i polsi, pronta ad allontanare le mani di quell’uomo suo viso.
<< No, aspetta >> la voce di Kisuke perse in un attimo il suo tono canzonatorio.
<< Hai ragione, scusami. Non era mia intenzione prenderti in giro e sono più che contento che tu mi stia lasciando fare; avendo perso l’uso della vista, l’unico modo che ho per avere un’immagine delle cose che mi trovo attorno, è questo ... E l’ultima volta che ti ho vista davvero, eri a terra agonizzante dal dolore e si può dire anche che non eri in te, quindi ... Beh io — >>
<< Ok bene, continua ma evita commenti stupidi >> gli rispose Yoruichi, rilasciando i suoi polsi, non prima di aver guidato quelle mani nuovamente verso il suo viso.
Kisuke quindi riprese, finché suoi polpastrelli non si posarono sulla sua bocca.
Su quest’ultima indugiò un po’ di più, accarezzandone i contorni con il pollice, passando dal labbro superiore al labbro inferiore.
La sua delicatezza aveva un che di disarmante e un brivido percorse tutta la schiena di Yoruichi ma le mancò il battito quando le mani che l’accarezzavano in quel modo si spostarono verso il suo collo e da lì sulle sue nude spalle.
Se avesse proseguito ...
No, non poteva, gli avrebbe ufficialmente cambiato i connotati, cieco o non.
<< Sei nuda? >>
La domanda fu improvvisa e in Yoruichi iniziava a pentirsi di avergli dato il permesso di proseguire: iniziava a prendere strada in lei l’idea di assesstargli un bel pugno sul naso.
<< Ohi Kisuke se stai pensando di avere una “chiara immagine” anche di tutto il resto, ti farò talmente male che ti dimenticherai di - >>
<< Oh no, sto solo pensando al fatto che chi passa per strada potrebbe vederti nella tua gloriosa nudità; Non credi sia un po’ strano vedere una donna completamente nuda che chiacchiera come se nulla fosse? >>
<< E da quando ti preoccupi che altre persone possano vedermi completamente nuda? >>
<< Da quando non posso vederti io. Se io non posso ammirare le tue sinuose forme, allora non ha senso che tu le mostra >>
<< Baka! >>
Ma suonò tutt’altro che arrabbiata.
<< Ti stai prendendo gioco di me? >>
<< E chi può dirlo, Kisuke-san, sono solo un’innocente donna nuda >>
<< Certo, certo ... Comunque le tue spalle sono praticamente congelate, permettimi di darti il mio haori >>
Detto questo prese il suo haori e glielo posò delicatamente sulle spalle.
 
Yoruichi iniziò a protestare, ma lo lasciò fare ; non l’avrebbe mai ammesso, ma il contatto con quel tessuto che la riparava dalla brezza presente quella sera, le diede un po’ di sollievo.
In più aveva quel suo profumo caratteristico.
Scacciò immediatamente questo pensiero dalla sua mente, scuotendo la testa.
Il movimento fu percepito da Kisuke che, ancora una volta, portò una delle sue mani verso il suo viso.
<< Devi sempre pensare male, ne Neko-hime >>
<< Smettila di chiamarmi in quel modo, idiota. Devi solo ringraziare il mio essere magnanima >>
<<  sì sì , sarà fatto >> e continuò ad accarezzarle la guancia.
C’era un qualcosa che doveva e voleva dirle ma avrebbe voluto, mentre parlava, specchiarsi in quei suoi occhi color miele e osservare ogni sua reazione.
Le parole però erano lì, sulla punta della sua lingua, pronte prepotentemente ad uscire.
<< Yoruichi io — >>
“ Miao!”
Il gattino che precedentemente si era accoccolato tra le sue gambe adesso gli si stava strusciando contro la ventre, domandando le attenzioni che fino a quel momento gli erano state negate.
Kisuke si era completamente dimenticato della sua esistenza.

Neko-san mi hai salvato ~
<< Oh ma tu guarda, qualcuno qui è geloso >>
Disse, ritraendo la mano dal viso della donna e iniziando ad accarezzare il gattino.
Yoruichi sospirò, e in quel sospiro forse vi era una piccola nota di disappunto.
<< Così sembra >> rispose, ignorando completamente il modo così serio con cui aveva pronunciato il suo nome, evitando di iniziare un discorso che forse le avrebbe fatto tremare il cuore.
<< Comunque vedo che ti stai lasciando crescere la barba >> e nel dire questo allungò la sua mano verso il viso dell’uomo per accarezzargli la barba che ormai cresceva inesorabilmente sul suo mento.
<<  L’idea che qualcuno possa puntate contro di me una lama senza che io possa vederla, non mi alletta particolarmente e la prospettiva di Tessai-san che cerca di tagliarmela ... beh non è un granch . . .>>

Nel mentre Tessai sentì le sue orecchie fischiare, evidentemente qualcuno parlava di lui... e non bene

<< Se si trattasse di qualcun altro, magari con lunghi capelli
neri e un corpo da far invidia ad una dea, forse potrei cambiare idea, chi può dirlo ... >>
<<  Vedo che la tua vita non ti sta molto a cuore, ne Kisuke? >>
E Kisuke sorrise. Era uno dei suoi passatemi preferiti provocarla e in più in quel momento si sentiva piacevolmente solleticato dal suo tocco delicato sul suo mento.
Yoruichi non si era accorta che per tutto quel tempo la sua mano non si era spostata dal mento di lui;
si rese conto che la situazione stava prendendo una piega alquanto insolita e decise che era tempo per lei di andare.
Ritrasse la sua mano, con chiaro disappunto di lui e disse:
<< Kisuke, ho bisogno di discutere con te di alcune cose ma non posso farlo con te in queste condizioni— >>
<< Oh come puoi discriminare così un povero cie— >>
<< E tappati la bocca per una buona volta. Devo ritornare nella Soul Society, ho alcune faccende da sbrigare, ma tornerò quando avrai recuperato la vista. Spero che al mio ritorno tu sia meno spiritoso del solito >>
<< Ahi Neko-Hime. Te lo prometto >>
<< Ecco appunto, ti dovrei spaccare ad una ad una le ossa del corpo! Io ora vado... Ci rivediamo presto >>
E Kisuke tutto d’un tratto si fece più serio che mai.
<< Ti aspetterò qui Yoruichi, come ho sempre fatto e come sempre farò. Anche io ho da dirti alcune cose. >>
E così come era venuta, sparì in un battito di ciglia, lasciando Kisuke con quel micino che gli leccava la mano.
L’haori verde cadde pigramente a terra.

~ Avrei voluto fosse rimasta più allungo ~

NOTE: Urusai = stai zitto
             baka = stupido
             neko-hime= principessa gatto 

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