Andrà tutto bene, amore mio

di AgathaOscura
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un futuro insieme ***
Capitolo 2: *** Quindi lo sapevi da sempre? ***



Capitolo 1
*** Un futuro insieme ***


Eccomi con una nuova storia su Simon e Baz.
La mia impresa è di pubblicare una serie di One-Shot per "riempire" il buco tra la l'ultimo capitolo e l'epilogo (non perdonerò mai alla Rowell di aver fatto un salto di 6 mesi!), per ora ho scritto solo questa, che racconta dei pensieri di Baz dopo la fine di tutto, e non ho idea di quando arriverranno le prossime. Inoltre, non mi piace programmare, perché so che tanto non rispetterei il calendario.
Detto questo, buona lettura :)



Baz

Benché sia esausto, non riesco ad addormentarmi, così alla fine apro gli occhi e mi metto a sedere.

Ho ancora sete di sangue, ma questo bisogno dovrà aspettare domattina, perché non ci penso ad uscire a cacciare in queste condizioni. Inoltre fuori dalla porta sento le voci della madre della Bunce, dei miei genitori e di altri membri della Congrega, un motivo in più che mi spinge a rimanere nella nostra stanza.

Abbiamo unito i letti per fare in modo di starci tutti e tre. La Bunce si è addormentata subito, Snow invece continuava ad agitarsi, ma l’ho tenuto stretto tra le mie braccia finché infine non è crollato anche lui.

Lo osservo per un po’, ancora incredulo di ciò che è successo poche ore fa. Non mi sarei mai aspettato che finisse tutto così, con Snow e me dalla stessa parte e la morte dell’Arcimago. È vero che Simon ha dovuto sacrificare la sua magia, e questo mi spezza il cuore (cos’è la vita senza magia? Una vita vissuta a metà. E la cosa buffa è che pure io, da vampiro, vivo una vita metà).

Però Snow è vivo, e questo supera di gran lunga ogni mia aspettativa. Perché, per la prima volta, posso permettermi di immaginare un futuro non contro di lui, ma con lui.

Certo, non sarà tutto rose e fiori. Innanzitutto, dubito che lui vorrà tornare a Watford, e questo lo capisco, ma spero solo che non vorrà abbandonare completamente il mondo della Magia e staccarsi anche da me. (Lo so, è un pensiero egocentrico, ma non rinuncerò a lui proprio adesso che so che ricambia i miei sentimenti).

Inoltre, so già che i miei non la prenderanno molto bene quando dirò loro che mi sono messo con Snow, ma sinceramente non mi importa. Ho diciott’anni e posso fare ciò che voglio. E ciò che voglio ora è stare accanto a Snow per tutto il tempo che ne avrà bisogno.

Posso solo sperare che sapremo affrontare le difficoltà insieme.

Perché l’unica cosa che conta è che Simon Snow è vivo e che, nonostante non abbia più il suo potere, io sono ancora perdutamente innamorato di lui, ora più che mai.

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Capitolo 2
*** Quindi lo sapevi da sempre? ***


Allora, rieccomi qui! Per fortuna mi ero ripromessa di essere costante nella scrittura e di non lasciare passare troppo tempo tra la pubblicazione di un capitolo e l'altro.
E intanto sono passati due anni... ma lasciamo perdere.
Ringrazio moltissimo chi ha letto il primo capitolo e chi ha lasciato una rcensione, spero che questo vi piaccia altrettanto.
E soprattutto, un grazie enorme a Rainbow Rowell per aver portato un po' di spirito queer nel fantasy YA. (Purtroppo il seguito di Carry On mi ha un po' deluso, speriamo bene nel terzo).
Buona lettura :)



Penny
 
Mi fa strano avere Simon in casa mia. Non poteva certo tornarsene in orfanotrofio, dopo ciò che è successo. E quindi eccoci qui, in una specie di arresto domiciliare. La situazione è assurda, tanto che neanche la Congrega ha saputo bene come agire. Per il momento siamo confinati in casa, Simon qui con me e Baz nella propria, chissà per quanto. Per tutto il tempo delle indagini, immagino. Baz inizialmente si è offerto di ospitare Simon a casa propria, ma non so quanto i suoi genitori sarebbero stati d’accordo. Quindi l’ho portato qui. In realtà non è che abbiamo poi tutto questo spazio, ma ho chiesto ai miei fratelli più piccoli di condividere la camera per un po’. E poi tanto loro durante il giorno non ci sono quasi mai per fortuna, visto che sono a scuola. Anch’io dovrei essere a scuola, o meglio, dovrei poterci tornare a breve. In realtà non è che l’idea mi faccia saltare di gioia. Ormai per me studiare a Watford non ha più questo gran fascino, non dopo tutte le cose brutte che ci sono capitate. Simon invece di Watford non vuole proprio più sentir parlare, e lo capisco. Non deve essere facile trovarsi all’improvviso senza poteri, ancora di più se sei stato il mago più potente mai esistito. Per il momento non fa altro che starsene nella camera che gli abbiamo dato, sempre. Non esce neanche per mangiare, così ho preso l’abitudine di portargli il cibo in camera. Non ho cercato neanche di farlo parlare, perché per il momento penso sia meglio lasciarlo in pace. Parlerà quando ne avrà voglia. In realtà mi manca molto parlare e scherzare con lui, e oggi sono in vena di fare un altro tentativo. Mi avvicino alla sua porta e busso piano, sperando di non svegliarlo se sta dormendo. Ultimamente dorme un sacco. Sono già pronta ad andarmene, quando sento la sua voce che mi invita a entrare. Simon è steso sul letto, in posizione rannicchiata. Che sorpresa.
 
«Ti disturbo?» chiedo gentilmente.
«No, vieni pure» e si mette seduto per farmi spazio.
Mi siedo accanto a lui.
«Allora» comincio titubante «come va?»
Alza le spalle.
«Ti va di uscire a fare un giro?»
«E dove? Siamo confinati in casa, nel caso te lo fossi scordata.»
Nella sua voce non c’è rabbia, e nemmeno ironia. Solo tanta stanchezza. Come lo capisco. Nei primi giorni anch’io ero distrutta, ma poi pian piano mi sono ripresa, e anche se non sono ancora al massimo, provo ad andare avanti, perché che cosa dovrei fare altrimenti? Ma a lui penso servirà molto più tempo. Sinceramente non so cosa dirgli per farlo stare meglio. Speravo che la mia presenza sarebbe bastata, ma evidentemente non è così. Forse ci vorrebbe qualcun altro. Mi viene un’idea.
«Come va con Baz?»
Non alza la testa, ma almeno accenna a un sorriso. Sembra che la nuova tattica stia funzionando.
«Beh, non è che l’abbia sentito molto negli ultimi giorni. Lui mi scrive, ma non so mai cosa rispondergli.»
«Che lo ami, suppongo?»
Arrossisce un po’. Qualche secondo di silenzio, poi si volta verso di me.
«Non sei stupita?»
«Di cosa?»
«Che io… che lui… che noi…»
«Che vi siete messi insieme? Francamente sono solo stupita che tu ci abbia messo tanto a capirlo.»
«Quindi lo sapevi da sempre? Che mi sarei innamorato di lui?»
«Proprio da sempre no. Da un bel po’, diciamo.»
«E come l’hai capito?»
«Simon, non facevi altro che parlare di Baz, e pedinare Baz ovunque andasse… mi hai pure costretta a guardare tutte le sue partite di calcio».
Arrossisce ancora di più. «Ma perché ero convinto che stesse tramando qualcosa».
«Sì, certo. E non ti sei mai reso conto che sotto potesse esserci un’altra ragione, per la tua ossessione verso di lui?»
«No!» esclama con faccia sorpresa, tanto che non posso trattenermi da una risata. Tipico di Simon.
«Beh… comunque siete davvero carini insieme».
Si mette le mani sulla faccia.
«Che c’è? Preferivi quando eravate nemici?»
«Cosa? Io… no. Così è… meglio, suppongo, per tutti e due. Solo che non sono abituato a pensare a lui e me… in questo modo. È strano.»
«Se è per questo, anch’io dovrò abituarmi a te che parlerai di lui in maniera romantica.»
«Non è vero, non lo farò.»
«No? Ah, ecco, perché mi pare di averti sentito dire che è il più bel vampiro del mondo.»
«Smettila.»
«E scommetto anche che non ti sbaciucchierai mai con lui.»
«Smettila, ho detto.»
Prende un cuscino e comincia a sbattermelo addosso, senza troppa convinzione. Così ne afferro uno al volo anch’io e cominciamo una battaglia. E la cosa più bella è che Simon finalmente ride. Non ho intenzione di dargliela vinta, e infatti dopo qualche minuto riesco a mettermi sopra di lui e si arrende. Ci sdraiamo uno accanto all’altro. Mi era mancata la sua risata.
«Penny?»
«Sì?»
«Ti voglio bene.»
«Anch’io Simon.»
Non sai quanto.

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