Semi

di Juriaka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Polline ***
Capitolo 2: *** Sale sulle guance ***
Capitolo 3: *** Trappola ***



Capitolo 1
*** Polline ***


Ship: Miya Atsumu/Hinata Shouyou
Raiting: verde
Avvertimenti: nessuno
Prompt: fiori
Note: questo capitolo partecipa alla challenge 'Hugs&Kisses' indetta da Carlotta.97 sul forum di EFP


Polline


La brezza soffia leggera, portando con sè il profumo dei ciliegi appena sbocciati. I capelli di Shouyou s'arricciano, sospinti dal vento tinto di rosa, mentre sussurra qualcosa che Atsumu non afferra. Il tempo si ghiaccia e quel fotogramma, che in realtà dura solo un istante, ad Atsumu ricorda tanto il per sempre delle favole che sua madre gli raccontava da bambino.
«Atsumu-san?»
Shouyou ha gli occhi grandi, buoni, screziati di miele. Brillano di meraviglia e riflettono solo la bellezza di ciò che lo circonda, filtrandone la cattiveria e l'egoismo. Sono così intensi che quasi scottano, gli bruciano il collo e gli fanno formicolare la punta delle dita.
«Atsumu-san?» riprova, inclinando la testa.
Atsumu lo bacia. Lo spinge verso di sè e per la prima volta gli assaggia le labbra, che sanno di arancia e cioccolata. Quando si allontana, vede l'iniziale stupore di Shouyou tramutarsi in un sorriso raggiante, grato.
Tra i fili d'erba su cui sono seduti s'affaccia timida una margherita, e Atsumu ha come l'impressione che quello che prova sia destinato a non sfiorire mai.


Note d'autrice

'Vento tinto di rosa' è una metafora per indicare i fiori di ciliegio (rosa, per l'appunto) che il vento si porta via, dato che appassiscono praticamente subito, staccandosi dall'albero (e quindi vagano per il Giappone insieme alle folate). Per il resto, diciamo che questa raccolta è nata un po' a casaccio. Ieri ho trovato un quadernino (quelli di tiger stupendi che incornicerei al muro) e ci ho buttato giù un sacco di prompt dentro, e quindi ho deciso di sfruttarli per scrivere delle drabble allungate/flash molto brevi (evidentemente non ho niente di meglio da fare ahahahh). Quanto sono debole con questa ship, non avete idea, li amo come amo la KageHina! ** Vi ringrazio per la lettura, a presto! ^^ 

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Capitolo 2
*** Sale sulle guance ***


Personaggi: Oikawa Tooru; Hinata Shouyou
Coppie: Oikawa/Hinata (accenni, ma proprio minuscoli, alla IwaOi e alla KageHina)
Raiting: arancione
Avvertimenti: contesto generale SPOILER 
Note: questa storia partecipa alla 'challenge delle quattro stagioni' indetta da rhys89 col prompt 11: bagno a mezzanotte


Sale sulle guance



Oikawa scopre i denti in un sorriso fatale, mentre le onde s'infrangono schiumanti sulle loro caviglie. Hinata gli afferra il polso bollente e lo trascina in acqua, immergendosi fino all'altezza della vita. La luce lattiginosa della luna li accarezza gentilmente, e lo sciabordio del mare che s'increspa leggero risuona nell'aria.
Oblio, estasi, pelle d'oca. D'improvviso, si spalanca un pertugio che s'affaccia sull'eternità, una bolla senza tempo nella quale non c'è spazio per le preoccupazioni, per i fallimenti, per l'incombenza del futuro e per gli spettri di Iwaizumi e Kageyama.
Hinata freme come un puledro mentre s'avvicina. Ha le guance dorate, spruzzate di lentiggini, e non appena i loro sguardi si incastrano famelici, con il pollice gli accarezza lascivo le labbra screpolate dal caldo e dalla sabbia. Gli preme più forte il polpastrello contro i denti e allora Hinata schiude la bocca, avvolgendogli il dito con la lingua. Oikawa trattiene il respiro e lascia che il desiderio lo inondi, pulsando nelle viscere, gonfiandosi come la marea. Si stringono bisbigliandosi nelle orecchie parole proibite e segrete, mordicchiandosi la pelle sottile del collo e delle spalle, sfregandosi le cosce e i bacini. Portano avanti con solerzia quella specie di gioco che assomiglia tanto a quello del gatto con il topo, solo che non è chiaro chi stia interpretando quale ruolo. Shouyou profuma di sudore amalgamato alla salsedine, di arancia con una punta aspra di limone, di casa e di avventura, e Oikawa ne è inebriato.
Quando diviene così eccitato da sentire dolore, s'appropria delle sue labbra e prova il sapore dell'oceano sul palato, ne ingoia la saliva e assaggia la libertà di chi ha sacrificato tutto per un sogno. Sono due folli che hanno scommesso su una possibilità fra un milione, un azzardo che li ha condotti dall'altra parte del mondo, ed è per questo che baciarlo con i flutti salati che s'infilano fra le ginocchia è tanto divertente quanto allettante, forse persino sbagliato, ma dannatamente perfetto.
Oikawa adora sentire le sue mani morbide che scivolano ora lungo le scapole, ora lungo la spina dorsale, giungendo infine a stringergli le natiche in una morsa ferrea. Sciami di brividi gli attraversano la carne, la mente è annebbiata dal piacere. Con la medesima audacia, gli accarezza il ventre teso e s'infila sotto l'elastico del suo costume, tastando la pelle rovente, dura come l'acciaio. Hinata si concede un sospiro estasiato, impudico, che gli rimbalza nella gola, dritto contro l'anima, mentre l'abbraccia chiedendo di più.
Di più.
Molto di più.
C'è una specie di solennità che aleggia nell'aria, una nostalgia dolceamara che ricorda la fragilità del tempo, poiché qualunque cosa accadrà durante quella notte, non tornerà con loro in Giappone. Rimarrà lì, eternamente incastrata fra le conchiglie ai loro piedi, fra le scaglie iridescenti dei pesci, in balia della corrente.
Tuttavia in quel momento non importa a nessuno. Con le ciglia che sfarfallano e le scintille nella pancia, al dopo non ci pensano neppure lontanamente. Il mare possiede l'accortezza di trascinare al largo ogni paura, inabissando ogni timore, lasciandoli liberi di bruciare nel modo più dolce.

Note d'autrice
Io davvero non dovrei essere qui, davvero NON dovrei, visto che domani ho un esame e non so niente, ma insomma la vita è bella proprio per la sua imprevedibilità e sì navigo in un mare di meeeeeeerda e vado a prendermi a sberle da sola. Non sono troppo convinta di questa cosa perchè è scritta di fretta, ma la challenge a cui sto partecipando mi 'sfida' a pubblicare ogni dieci giorni e quindi eccomi qui.
Detto ciò, corro a pianger-ehm, a studiare, grazie mille per la lettura e per aver assecondato questo piccolo delirio! ♥

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Capitolo 3
*** Trappola ***


Personaggi: Atsumu Miya, Hinata Shouyou
Coppie: Miya(Atsumu)/Hinata
Raiting: verde
Avvertimenti: nessuno, genere introspettivo
Note: questo capitolo partecipa alla 'challenge delle quattro stagioni' indetta da rhys89 sul forum di EFP, con il prompt numero 10, 'bacio sotto la pioggia'.


Trappola


Atsumu ha sempre creduto che le volpi fossero intelligenti.
Ricorda ancora la favola che sua madre gli narrava da bambino, di come la Volpe riuscisse a rubare il pezzo di formaggio che il Corvo stringeva nel becco, inducendolo a cantare con l'inganno[1].
Era la sua preferita.
Osamu la detestava.

Persuasione. Una parola che lo identifica persino quando sbatte le ciglia, una parola che sente come sua. Atsumu trova intrigante la capacità di ammaliare, di muovere le persone con astuzia, come se fossero pezzi d'una scacchiera. Nient'altro che meri pedoni sacrificabili per uno scopo più grande, nient'altro che stupide marionette attorcigliate intorno alle falangi d'un sadico.
Controllare qualcuno è divertente. È un potere che gli riesce naturale esercitare, una dote a cui Atsumu s'è sempre sentito affine. È un manipolatore prodigio, e gli piace da impazzire.
Ma allora perché adesso è proprio lui, quello paralizzato?

L'ingresso della palestra è silenzioso, vuoto. Sono rimasti solamente in due.
Le gocce di pioggia picchiettano sulle guance, scivolano lungo il collo, s'intrufolano sotto la maglia di cotone come vermi. Il respiro è accelerato, corto.
Atsumu sta tremando.
Shouyou, al suo fianco, l'osserva e inclina la nuca incuriosito, prima di stendere le labbra in un sorriso soffice come lo zucchero a velo. Infine s'alza leggermente in punta di piedi, e avvicina il volto.
Atsumu è terrorizzato.
«Atsumu-san?»
Il suo è un bisbiglio che gli rimbalza sulla bocca, dolce come il miele, come succo di mandarino.
Un bicchiere di veleno.
Shouyou cerca le sue dita. Le trova, le stringe forte. Sono tiepide e morbide.
«Non c'è bisogno di avere paura.»
«Non ce l'ho» ribatte Atsumu, con una voce che non riconosce affatto. Il sorriso di Shouyou dunque s'allarga, gli occhi lampeggiano affamati nel buio.
«Non c'è neanche bisogno di mentire.»

Shouyou è caldo, bollente come lava sul palato. Sono un cacciatore e una preda masochista sotto grappoli di acqua.
Atsumu allora serra le palpebre, sospira e si lascia andare, divenendo nient'altro che un burattino in balia delle sue labbra.


Note d'autrice
Non mi chiedete cos'è 'sta roba perché non ne ho idea. La fine di haikyuu mi ha traumatizzato ahhaha, spero di tornare sul fandom con cose più decenti! Ma la challenge mi costringe a pubblicare ogni dieci giorni, quindi qualcosa dovevo pur sfornare. Al volo la spiegazione del titolo (comunque i titoli dovrebbero cancellarli, io li odio): siccome non avevo fantasia, ho pensato alle trappole con cui - purtroppo - vengono catturate le volpi. In questo caso è Shouyou a prendere Atsumu, più o meno.
Grazie per la lettura di questa cosa, a presto. ^^

[1]: La Volpe e il Corvo è una favola di Esopo. Mi piacerebbe scrivere una fanfiction sfruttando questa favola come base, visto che è perfetta per questa ship. 

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