LA RAGAZZA DEL FUTURO

di resi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** NON HO SCELTA ***
Capitolo 2: *** UN SALTO DI 30 ANNI ***
Capitolo 3: *** MA CHE STRANA RAGAZZA ***
Capitolo 4: *** UN RACCONTO DAL FUTURO ***
Capitolo 5: *** IL DATABASE NON MENTE MAI ***
Capitolo 6: *** CHI SEI RIN? ***
Capitolo 7: *** UN RACCONTO DA BRIVIDO ***
Capitolo 8: *** PERICOLO IMMINENTE ***
Capitolo 9: *** UNA TELEFONATA DAL FUTURO ***
Capitolo 10: *** UNO SGUARDO D'INTESA ***



Capitolo 1
*** NON HO SCELTA ***


Il laboratorio del professor Akinori era veramente ben nascosto, nemmeno Rin sarebbe mai stata in grado di trovare quel posto tra le viscere della terra, ma era stato il professore stesso a concederle l’onore di entrarvi, del resto le doveva molto e non poteva negarle il suo aiuto ora che era lei ad avere bisogno di lui.

Rin era una ragazza estremamente intelligente e abile, era in grado di maneggiare qualsiasi tipologia di arma ed era una stratega molto astuta. Del resto aveva avuto degli insegnati eccezionali, ma questo non poteva bastare a fermare la criminalità. Ormai Shinjuku era proprietà privata della Yakuza, persino la polizia si era piegata al suo potere, gli uomini vivevano nel terrore l’uno dell’altro perché non ci si poteva fidare di nessuno, nemmeno degli amici più cari, e Rin l’aveva capito a caro prezzo.

I suoi genitori erano morti per mano di una persona che aveva amato, e i suoi insegnati erano stati uccisi da coloro che credeva amici.

City Hunter non esisteva più ormai da anni, la sua vita era un inferno, Shinjuku stessa era diventata l’inferno.

Tutto questo non poteva continuare, doveva far qualcosa per restituire la libertà alla sua città, ma come? Cosa poteva fare lei da sola? Niente.

Purtroppo le restava solo un’ultima possibilità, un’ultima speranza, la quale si trovava all’interno del laboratorio segreto del professor Akinori.

Yataro Akinori era uno scienziato eccezionale, dotato di capacità straordinarie. Era in grado di immaginare e realizzare cose impensabili. Per questo era stato costretto a fuggire, a nascondersi, a vivere come un clandestino. La sua arte e la sua maestria erano perle preziose che in mano alla Yakuza potevano trasformarsi in armi terribili.

Akinori si era preso cura di Rin sin da piccola, dalla morte dei suoi genitori, i quali gli fecero promettere di crescere la loro bambina come fosse figlia sua, e così fece. L’accolse nella sua vita senza mai rivelarle però la locazione esatta del suo laboratorio, non per mancanza di fiducia ma perché era più sicuro così per entrambi. Nessuno, nemmeno Rin doveva conoscere un posto così segreto, finché non fu necessario rivelarlo.

Il professore custodiva un tesoro di inestimabile valore, uno strumento che avrebbe potuto cambiare il futuro di Shinjuku e fermare una volta per tutte la criminalità.

Dopo tanto penare Rin era riuscita a convincere Akinori a lasciarla entrare nel laboratorio e ad usare questo prezioso tesoro.

  • Ecco la mia più grande invenzione, la mia IANUS …

Rin guardava questa piccola stanza fatta di specchi rettangolari, e rimase stupita.

  • Me la immaginavo … diversa!

  • Cosa ti aspettavi? Un’auto volante con delle portiere ad ali di gabbiano? Una poltrona attaccata ad un orologio a cucù?

  • No … ecco … sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, ma dici che funzionerà?

  • Non ne sono sicuro … fino ad ora ho utilizzando dei droni come cavie.

  • E come si attiva? Cosa devo fare per utilizzarla?

  • Tu dovrai semplicemente entrare dentro la piccola stanza di specchi, esattamente al centro, del resto me ne occupo io …

Rin non se lo fece dire due volte, prese la borsa preparata dal professore, si armò di tutto il coraggio che aveva ed entrò nella stanzetta.

Akinori prese posto nella stanza accanto, dove aveva installato una console per attivare la macchina.

  • Rin, non so se la tua sia una buona idea e non so nemmeno se la mia IANUS funzionerà … ti rendi conto che rischi di non tornare più indietro, lo capisci?

  • Lo so Yataro, conosco i rischi, ma cosa ho da perdere?

  • … la vita …

  • Non importa, i miei genitori si sono sacrificati per salvarmi, per salvare tutti noi. Ora è arrivato il momento di fare altrettanto. Non posso tirarmi indietro … non abbiamo altra scelta.

  • Capisco mia cara, e anche se ho paura ad ammetterlo, credo che tu abbia ragione. Dobbiamo tentare. Metti la fascetta curativa in testa, l’ho studiata appositamente per le situazioni di emergenza, se dovessi ferirti i micro cip che ho inserito si attiveranno automaticamente al primo segnale di dolore, le sostanze analgesiche e curative verranno rilasciate nell’immediato … funziona con le ferite meno gravi come tagli o ustioni, ma non può far nulla contro le armi da fuoco … per quello dovrai indossare il giubbotto antiproiettile che ti messo nello zaino …

  • Grazie Yataro, metto subito la fascetta … il giubbotto per ora non serve.

  • Indossi il mio snakephone? L'hai messo sul polso?

  • Sì.

  • Hai capito come utilizzarlo?

  • Certo.

  • Con quello potrai metterti in contatto con me ovunque tu ti trova. Inoltre, contiene tutte le mappe della città nel caso dovessi perderti. Non dimenticare, il tasto rosso ti permetterà di tornare in dietro, ma dovrai essere sola, nessuno dovrà toccarti in quel momento, o le cellule del tuo corpo non si scomporranno nel modo corretto e rischieresti di tornare … a pezzi. Mi raccomando, ricordi tutte le mie istruzioni?

  • Ricordo tutto Yataro … ora aziona IANUS, non possiamo aspettare oltre … Augurami buona fortuna.

  • Buona fortuna Rin, ti aspetterò qui … forse in un tempo migliore di questo.

  • A presto Yataro …

Il professore fece un breve sospiro, asciugo una piccola lacrima e, una volta indossati gli occhiali impostò tutti parametri della macchina. Gli specchi iniziarono a scintillare e a girare prima lentamente, poi sempre più velocemente fino a creare un vortice magnetico che investì in pieno la ragazza. Il dolore che provò in quell’istante era forte ma Rin era disposta a sopportarlo … d’un tratto le sue gambe, le sue braccia, tutto il suo corpo cominciò letteralmente a sgretolarsi in tante piccole parti fino a ridursi in piccolissime particelle che, d’improvviso, scomparvero.

  • Coraggio Rin, lotta con tutta te stessa e salvaci, salva tutti noi.

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Capitolo 2
*** UN SALTO DI 30 ANNI ***


Rin si ritrovò all’interno del laboratorio del professor Akinori, nello stesso identico punto da cui era partita, lì per lì la ragazza pensò che IANUS non avesse funzionato ma, dopo essersi guardata intorno capì che il laboratorio era diverso, o meglio, non c’era nessun laboratorio. Al suo posto c’era solo un enorme scantinato umido, buio e maleodorante, di sicuro era un luogo abbandonato da tempo. Anzi, per essere precisi, il laboratorio non era stato ancora costruito.

Per avere la certezza di essere riuscita nel suo intento Rin doveva andare via da quel luogo, ma prima aveva bisogno di fare mente locale …

  • Dunque, adesso vado fuori e cerco di capire se sono riuscita veramente a tornare indietro di 30 anni … il modo più rapido è quello di chiedere a un passante che giorno è oggi ma rischio di farmi prendere per matta. Mi conviene cercare un’edicola e leggere il primo giornale che mi capita, così potrò controllare la data … poi devo elaborare un piano, altrimenti rischio di dare troppo nell’occhio … Ma ora voglio uscire di qui, questa puzza è insopportabile!

Così scoprì il braccio sul quale aveva messo il suo snakephone e cercò la funzione che attivava una piccola torcia, il professore aveva pensato proprio a tutto.

Una volta attivata intravide delle scale che la condussero al piano superiore dopo ben sette rampe di scale, salita in superficie Rin uscì dallo stabile che già allora era abbandonato. Subito la vista della città la rincuorò, la zona era praticamente disabitata, c’erano pochi edifici intorno allo stabile, mentre nel futuro dal quale proveniva vi erano diverse strutture e aziende che erano state costruite negli ultimi anni.

  • Beh direi che questo è un buon segno! Di certo sono nel passato … ma sarò tornata nel passato giusto?

Rin iniziò a camminare verso il centro abitato alla ricerca di un’edicola e mentre si addentrava nel cuore della città notò che le persone che incontrava la guardavano straniti … la ragazza si sentiva come sotto a dei riflettori, ma cosa avevano tutti da guardare? Era come se intuissero che Rin proveniva da un luogo a loro sconosciuto, poi capì tutto all’istante.

  • Ma certo! Che sciocca! Non mi sono messa degli abiti adeguati a questa epoca! - pensò - Per questo mi guardano tutti! Ero così concentrata sulla missione che non ho pensato minimamente ai vestiti … del resto non so nemmeno se sarei riuscita a trovare abiti in stile anni ’80 … e ora che ci faccio caso tutti qui indossano vestiti antiquati … altro buon segno! Ora però devo fermarmi in qualche negozio a fare scorta di abiti adatti, il professore dovrebbe aver messo dei soldi dentro la borsa … eccoli!

Rin non perse tempo nella scelta dei vestiti, tanto gli abiti dell’epoca non incontravano i suoi gusti, sarebbe stato inutile cercare qualcosa di suo gradimento e poi c’erano cose più importanti da fare. Prese qualche maglia, pantaloni e gonne un po’ a casaccio, ne indosso alcuni e pagò velocemente alla cassa.

  • Salve, prendo questi vestiti che ho in mano e questi che indosso.

  • Certo, sono 3.000 yen signorina.

  • Ecco a lei … mi scusi, saprebbe dirmi dove posso trovare un’edicola aperta?

  • Certo, attraversi la strada e vada verso il Shinjuku Gyoen, pochi metri prima del parco, sulla destra trova un’edicola.

  • Grazie!

  • Di nulla signorina, arrivederci a presto!

Subito Rin corse fuori e si indirizzò verso il Shinjuku Gyoen e, come le aveva detto la cassiera, trovò l’edicola, prese un giornale cercando attentamente la data finche non la trovò:

“Shinjuku, 25 marzo 1989”

  • … ce l’ho fatta … sono tornata nel periodo giusto … e guarda che coincidenza, domani è il suo compleanno.

  • Come dice signorina? Lo compra quel giornale?

  • Eh? Ah no mi scusi, cercavo un altro giornale ma qui non lo vedo … arrivederci!

Rin iniziò a correre più forte che poteva, il suo cuore batteva alla velocità della luce ma non per lo sforzo, quella data le aveva fatto ricordare tutti i dubbi e le paure che aveva prima di partire. Entrò dentro il parco di Shinjuku Gyoen e si sedette sotto un albero, si prese le gambe con le braccia e abbassò la testa, cercando di calmarsi e di pensare al da farsi …

  • Accidenti, non avevo più pensato alle mie emozioni, cosa farò quando li troverò? Sarò in grado di tenere a bada il mio cuore? Cosa proverò? Felicità? Nostalgia? … devo calmarmi … ricorda la tua missione Rin, se riuscirai nel tuo intento Shinjuku tornerà ad essere libera e forse potrai riavere i tuoi genitori … DEVO FARCELA.

Pian piano il respiro si fece più regolare e la mente si fece più lucida, si rialzò e cercò di ragionare.

  • Ok, ora mi trovo a Shinjuku Gyoen, la zona mi risulta abbastanza familiare, quindi credo di sapermi orientare senza attivare il mio snakephone, non potrei usarlo con tutta questa gente attorno …

Uscì dal parco e mentre camminava cercava dentro di sé le parole giuste da dire una volta arrivata a destinazione. Di certo non poteva inventarsi storie o mentire sul perché era lì, ma d’altro canto come poteva spiegare di aver rischiato la vita viaggiando attraverso una macchina del tempo per tornare in un momento preciso della storia e cambiare il destino di Shinjuku senza essere scambiata per pazza?

Doveva convincerli, doveva dimostrare che diceva il vero senza però esporsi troppo … non poteva mentire ma non poteva nemmeno dire tutta la verità. Non sarebbe stato semplice ma doveva riuscirci.

Dopo aver camminato per mezz’ora si arrestò davanti alla sua destinazione.

  • Finalmente ci sono, ora inizia la mia missione … ecco il Cat’s Eye.

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Capitolo 3
*** MA CHE STRANA RAGAZZA ***


  • Buongiorno! Prego, dove si vuole accomodare?

 

Miki era sempre bella e gentile come la ricordava, provò una fortissima emozione nel rivederla ma doveva darsi un contegno …

 

  • … Buongiorno, vorrei accomodarmi in un posto appartato … da sola …

  • Ehm, va bene … Umi accompagna la cliente nel tavolino in fondo … intanto cosa le preparo?

  • Un caffè grazie, e la prego mi dia del tu … siamo … quasi coetanee (strano ma vero, in quest’epoca ho quasi la stessa età di Miki).

  • Va bene, Umi?

  • Accompagno la signorina …

  • Grazie.

 

Una volta accompagnata la ragazza al tavolo Miki prese in disparte Umibozu per parlargli.

 

  • Non ti sembra una ragazza strana?

  • Già, in effetti ho notato subito che ha qualcosa che non va … non mi convince … anche se non sembra pericolosa.

  • Eppure il suo volto mi ricorda qualcuno …

  • La conosci?

  • Non mi pare, non l’ho mai vista prima ma, il suo viso, mi sembra familiare … le preparo il caffè, poi provo ad indagare.

 

Preparò il vassoio con la tazza di caffè e qualche biscotto, poi si diresse verso la ragazza.

 

  • Ecco il caffè!

  • Grazie …

  • Hai bisogno di qualcos’altro, mi sembri una turista, è la prima volta che vieni qui a Shinjuku? – disse con un sorriso.

  • No, a dire il vero ho sempre vissuto qui …

  • Strano, non ti ho mai vista, cos’è sei sempre stata relegata in casa? Ah! Ah!

  • Ehm, più o meno …

 

Rin si era accorta che Umibozu e Miki sospettavano di lei, del resto li aveva conosciuti bene e sapeva quanto erano abili. Era inutile perdere tempo in chiacchiere, doveva arrivare al dunque ma senza sconvolgerli … doveva andare per gradi.

 

  • Miki, ho visto come mi guardate tu e Umibozu, sospettate di me, mi trovate strana e avete colto nel segno.

  • Ci conosci? – intervenne Umibozu – parli come se fossimo già in confidenza. Chi sei?

  • Vi dirò tutto a tempo debito, mancano ancora due persone …

  • Chi? – disse Miki seria.

  • … XYZ

  • Come?

  • XYZ. Sapete a chi mi riferisco, vi prego contattateli e fateli venire qui …

  • Tu come fai a saperlo? Come hai fatto a capire che noi e City Hunter siamo in contatto? Chi te lo ha riferito? - Umibozu utilizzo un tono minaccioso per intimorire la ragazza ma Rin non poteva aver paura di lui, non ne aveva mai avuta.

  • Nessuno, lo so e basta. Non ho il tempo di andare alla stazione per scrivere le tre lettere sulla lavagna degli annunci … vi prego lo so che non riuscite a fidarvi ma vi garantisco che non ho cattive intenzioni, anzi, sono qui per collaborare con voi e per impedire una catastrofe …

  • Dici bene ragazza, non voglio fidarmi, ma, chissà perché, il mio istinto mi dice che invece posso farlo …

  • Umi ma che dici? Non sappiamo chi sia e non so come ma sembra che sappia molto su di noi … come possiamo fidarci?

  • Ti supplico Miki – intervenne Rin – chiamate City Hunter.

 

Il tono e il viso di quella ragazza bastarono per convincerla, anche se aveva ancora dei dubbi.

 

  • Va bene, Umi pensaci tu.

 

Mentre Miki chiudeva il locale Umibozu prese in mano il telefono e compose il numero.

 

  • Ryo, sono io … devi venire subito … sì adesso, non mi interessa se stavi uscendo. È urgente …

 

Il cuore di Rin iniziò a battere all’impazzata … se solo una telefonata le faceva questo effetto chissà cosa le sarebbe capitato quando lo avrebbe visto … doveva controllarsi, doveva calmarsi.

 

  • … e dì anche a Kaori di venire, una ragazza ha chiesto di incontrare City Hunter … MA CHE TI IMPORTA SAPERE SE E’ BELLA!!? Muoviti … si è sembrato strano anche a me, sapeva dei nostri contatti … non ne ho idea … tu sbrigati a venire. A presto.

 

Passarono 20 minuti dalla telefonata, duranti i quali Rin aveva dato ulteriori informazioni ai proprietari del bar e poi andò a casa di Miki e Umibozu, voleva dar loro il tempo di ritrovarsi e di confrontarsi prima di parlare. Rimase raccolta in sé stessa, in silenzio, come se stesse pregando, fuori casa seduta sul marciapiede; in effetti era quello che stava facendo. Pregava che tutto andasse bene, che la ragione prevalesse sui sentimenti … stava raccogliendo le ultime idee sul come spiegare il tutto quando finalmente si sarebbero incontrati.

 

Nel contempo Ryo e Kaori avevano raggiunto il Cat’s Eye.

 

  • Allora dov’è la bella cliente!! Dove sei dolce fanciulla bisognosa di protezione! Vieni fuori tesoro!!

 

SCABOOOOOM!!

 

Ecco la solita scena, il solito martello da 1 tonnellata che sfonda il cranio del povero Ryo!

 

  • Ryo! Brutto pervertito la vuoi smettere di fare il cretino e di saltellare come una cavalletta??!

  • Kaori prima o poi butterò via tutti i tuoi stupidi martelli!

  • E io tiro fuori la mazza ferrata!

  • Mi disfo anche di quella!

 

Miki e Umibozu erano imbarazzati, ma anche un po’ sorpresi, la situazione era strana e quei due continuavano a litigare come bambini … da non credere …

 

  • Ehi voi due – Miki decise che era ora di piantarla – a casa nostra c’è la ragazza di cui vi abbiamo parlato, ha chiesto di andare tutti in un luogo sicuro per evitare che qualcuno ci vedesse dalle vetrine …

 

Subito l’atmosfera cambiò e fu proprio Ryo a prendere la parola.

 

  • A quanto ho capito sembra che questa ragazza sappia tante cose sul nostro conto, e sembra che ci conosca bene … ma noi la conosciamo?

  • Non l’abbiamo mai vista – intervenne Miki – anche se il suo viso è particolare, mi sembra familiare ma sono sicura al 100% di non averla mai incontrata prima, forse la conoscete voi …

  • Dovrei vederla per dirlo – rispose Ryo.

  • Ah, la ragazza mi ha consegnato una sua foto – disse Umobozu.

  • Perché mai?

  • E’ strano anche questo Kaori, dice che se vogliamo possiamo consegnarla a Saeko per fare indagini su di lei e dimostrarci che tutto quello che dirà non sono menzogne.

  • … ma come fa a sapere che Saeko ci aiuta con le indagini? Chi glielo ha detto? Nessuno sa che …

  • Ce lo siamo chiesto anche noi Kaori, io e Umi siamo rimasti sbigottiti come voi … c’è qualcosa sotto ma non riesco a capire cosa.

  • Umibozu – riprese Ryo - consegna la foto a Saeko e falle fare sul serio delle indagini … questa storia mi puzza. Dov’è la foto? Come si chiama la ragazza?

  • Mi ha detto di chiamarsi Rin, altro non ha voluto dirmi, e questa è la foto.


Ryo vide l'immagine di una ragazza molto bella dai tratti delicati, pelle chiara con guance velate di rosa, i capelli erano castano chiaro con un taglio corto ma curato e sbarazzino, gli occhi erano grandi e profondi, di un color ambrato.
 

  • Accidenti che bella donna!! Sì voglio proprio conoscerla!! Ah! Ah!

  • Togliti subito quella faccia da maniaco idiota! – lo rimproverò Kaori - Effettivamente Miki ha ragione, ha un aria familiare …

  • Beh, non ci rimane che conoscerla e capire cosa vuole da noi …

  • Allora andiamo a casa nostra, è li che ci attende.

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Capitolo 4
*** UN RACCONTO DAL FUTURO ***


Quando i quattro arrivarono a casa di Miki e Umibozu, Rin era ancora seduta sul marciapiede con le braccia che cingevano le ginocchia e il viso nascosto per metà. D’improvviso sentì dei passi avvicinarsi e una voce che richiamò subito la sua attenzione, facendola scattare in piedi.

  • Ecco la ragazza del mistero! Sono proprio curioso di sapere perché ci hai riuniti tutti e quattro …

Ryo aveva già visto in foto la ragazza constatandone la notevole bellezza e, come faceva sempre con le belle clienti, stava per saltarle addosso ma una stranissima reazione di Rin lo paralizzò e fece rimanere di stucco tutto il gruppo: la ragazza fissò il volto di Ryo ed era evidente che in quel momento il suo cuore era travolto da emozioni fortissime, tant’è che, senza alcun controllo, il volto di Rin iniziò a rigarsi di lacrime calde.

Per la prima volta in vita sua, Ryo si sentì scoperto di fronte ad una reazione così strana e del tutto illogica. Vedendo la situazione Kaori si fece avanti e prese le mani di Rin.

 

  • Ehi ma perché stai piangendo? Cosa ti turba a tal punto? Non preoccuparti cara ci siamo noi qui …

 

Rin non aveva mai dimenticato la dolcezza di quella donna, e rivivere quelle emozioni, rivederli dopo più di 20 anni le annebbiò la mente, non le sembrava vero.
 

Ryo, una volta ripreso dallo stupore, si avvicino e con fare calmo parlò alla ragazza.

 

  • Ora calmati, piangere non serve a nulla. Piuttosto entriamo in casa e dicci perché ci hai riuniti.

 

Una volta entrati in casa si accomodarono tutti attorno a un tavolo.

 

  • … vi prego di perdonarmi … - disse Rin commossa – non sono riuscita a trattenere le lacrime anche se mi ero imposta non di piangere … il fatto è che credevo che non vi avrei mai più rivisti …

  • Rivisti? – disse Ryo – scusa ma non mi ricordo assolutamente di te, e la mia memoria non mi inganna mai … di solito le belle donne le ricordo sempre!! Ah! Ah!

 

SDOOONNGG!

 

  • La vuoi piantare con le tue frasi da mentecatto?! – intervenne Kaori – non vedi com’è provata questa ragazza … Rin giusto? Nemmeno io mi ricordo di te ma a quanto pare tu ci conosci, conosci tutti noi e sinceramente questa storia ci sembra alquanto strana.

  • Avete ragione, ora vi spiegherò tutto, ma prima di iniziare voglio anticiparvi una cosa: non mi crederete, sospetterete subito delle mie parole, vi sembreranno false e irreali. Per questo vi ho consegnato una mia foto. Saeko può fare tutte le indagini che vuole, potete chiederle qualsiasi cosa e i fatti mi daranno ragione.

  • E’ stata lei a dirti che City Hunter collabora con noi? – intervenne Umibozu.

  • No Saeko non mi conosce, nessuno di voi mi conosce … non ancora …

  • Che significa “non ancora”? – disse Miki.

 

Rin fece un respiro profondo, prese coraggio e disse:

 

  • Significa che non potete conoscermi, perché non sono ancora nata …

  • Frena, frena … che vuoi dire? Sei nata eccome, sei qui davanti a noi … non prenderci in giro ragazza – disse Umibozu.

  • Ve l’ho detto che non mi avreste creduto … vi prego lasciatemi parlare.

  • D’accordo Rin – rispose pacifico Ryo – il mio istinto è infallibile e in questo momento mi dice che non stai cercando di imbrogliarci. Spiegaci tutto.

  • Grazie. Dicevo che non sono ancora nata, di fatti io verrò al mondo fra qualche tempo, non posso dirvi esattamente quando e non posso nemmeno dirvi chi sono i miei genitori. Non ne sono sicura ma temo di compromettere il futuro e rischierei di non nascere affatto se vi rivelassi più del necessario. Come avete ben intuito io vengo dal futuro, dal 2020.

Ho intrapreso questo viaggio per cambiare la sorte di Shinjuku; io sono nata qui, ho sempre amato questo posto ma tra qualche anno tutto sarà diverso, la Yakuza prederà il controllo di tutte le vite che abitano questo luogo e il suo potere si espanderà sempre di più, presto arriveranno a controllare anche altri quartieri di Tokyo … potete immaginare che razza di vita si condurrà … abbiamo tutti paura, non possiamo fidarci di nessuno, non sai chi ti è amico o nemico, anche la polizia si è lasciata corrompere, del resto lasciare il potere alla Yakuza ha fatto si che non ci fossero stragi di innocenti che si ribellavano alla tirannia, ma questa non è una soluzione, non può esserlo!

Da quando City Hunter ha smesso di esistere la vita di tutti noi è diventata un inferno … Ho tentato in tutti i modi di creare negli anni una squadra di militari addestrati per cercare di arginare la criminalità, ma ho fallito.

  • Io continuerò sempre a combattere i criminali … perché dici che scompariremo? – intervenne Ryo.

 

Gli occhi di Rin si fecero lucidi ma questa volta si controllò e si spiegò con calma.

 

  • Mi dispiace Ryo, ma tra dieci anni tu e Kaori non ci sarete più … verrete uccisi. E anche voi, Umibozu e Miki, non vivrete tanto più a lungo di loro … ed è qui che inizierà la catastrofe, la vostra morte farà aumentare in maniera vertiginosa la criminalità. Tutti i delinquenti fino ad ora cercano di tenere un profilo basso perché ti temono Ryo, ma quando non ci sarai più tutte le forze oscure si solleveranno e brinderanno col sangue degli innocenti.

  • E’ terribile … - disse Kaori.

  • Per questo sono qui! Io so qual è stata la causa scatenante che ha portato alla vostra morte! E voglio avvertirvi! Dirvi cosa fare per evitare questo terribile futuro.

  • Ho capito tutto Rin, e anche se tutto questo mi sembra assurdo, voglio crederti. Chiederemo più tardi a Saeko di fare delle indagini su di te per dimostrare a tutti noi se dici il vero. Ma tu cosa c’entri? Come fai a conoscere questa causa scatenante?

  • Perché ci sono dentro fino al collo, lo sono sempre stata … mi dispiace ma non posso essere più precisa. Vi basta sapere questo: tra meno di un mese Saeko verrà da voi per affidarvi una missione molto delicata e rischiosa. Si tratta di una coppia di criminali, marito e moglie, i coniugi Maeda.

Sono abili nel derubare e rapinare soprattutto famiglie benestanti. Sono persone senza scrupoli; forse ne avete sentito parlare dai giornali, so che le loro azioni hanno suscitato l’indignazione e il disgusto generale della popolazione in quanto non si limitano soltanto a rapire persone benestanti per poi chiederne il riscatto, ma se non vengono subito soddisfatti nelle loro richieste iniziano ad amputare parti del corpo delle loro vittime … le quali poi vengono spedite alla polizia come ammoniti …

  • Si ho sentito parlare di questa coppia – disse Umibozu – la polizia non è mai riuscita a catturarli, sono abili non solo nelle rapine ma anche nella fuga.

  • Esatto, per questo Saeko chiederà il vostro aiuto.

  • Deduco che tu sai come andrà a finire questa storia giusto?

  • Sì Ryo, tu riuscirai a trovare i coniugi Maeda ma non riuscirai a consegnarli alla polizia.

  • Perché?

  • … perché moriranno entrambi. Non so come sia successo, tu e Kaori avete sempre sostenuto che si è trattato di un incidente, che non avete potuto fare niente per salvarli e consegnarli alla giustizia.

  • E allora? – si intromise Umibozu – toglieremo di mezzo altri delinquenti. Non vedo dove sia il problema …

  • Il problema è che ci sarà qualcuno che rimpiangerà la loro morte e che prometterà a sé stesso di vendicarsi, a qualsiasi costo … e ci riuscirà. Avrà tutto il tempo per pianificare la sua vendetta.

  • Chi? – dissero i quattro giustizieri all’unisono.

  • Il figlio dei coniugi Maeda … la polizia non ha mai saputo della sua esistenza.

  • Quindi intendi dire che noi verremo … uccisi … e che poi la polizia scoprirà la sua esistenza? – chiese Kaori.

  • No, il vostro assassino non verrà mai catturato. Nessuno lo scoprirà mai … cambierà la sua identità.

  • Beh ma allora dove sta il problema – concluse Umibozu – dobbiamo cercare di mantenere in vita quei due delinquenti e il gioco è fatto!

  • Non so se il discorso sia così semplice. Potrebbe decidere di vendicarsi comunque vadano le cose …

  • Quindi cosa suggerisci di fare? – rispose Miki.

  • Al momento della morte dei coniugi, il figlio aveva 7 anni circa … dobbiamo cercare il bambino, consegnarlo alle autorità competenti e tenerlo d’occhio negli anni avvenire. Ora che conoscete il pericolo potete anche capire come arginarlo …

  • D’accordo Rin, ti ringrazio per tutte queste informazioni. Ora dobbiamo solo capire se possiamo fidarci di te …

  • Andate pure da Saeko con la mia foto, io vi aspetterò qui.

  • Miki, mi accompagnerai tu da Saeko. Umibozu, tu e Kaori resterete qui con Rin.

  • D’accordo.

 

Umibozu si alzò e andò a prendersi una bottiglia di whisky che iniziò a scolarsi tutto d’un fiato, era il suo modo per rilassarsi un po’, Kaori si sedette sul divano in attesa che anche Rin lo facesse ma Ryo la fermò.

 

  • Rin vieni un momento qui, vorrei farti una domanda.

  • … certo … dimmi pure.

  • Ora come ora fatico a crederti anche se i tuoi occhi sono sinceri, ma se dici che Saeko può provare che non hai mentito ti crederò. Tuttavia c’è un particolare nella tua storia, qualcosa che non mi convince.

  • Di cosa si tratta?

  • Hai affermato che nessuno, nemmeno la polizia sapeva dell’esistenza di questo figlio che si vendicherà uccidendoci …

  • Sì è esatto …

  • Ma allora, tu come fai a sapere chi è il nostro futuro assassino?

  • … è complicato … Non so come dirlo … diciamo che per caso l’ho incontrato dopo tanti anni dalla vostra morte e per puro caso ho scoperto il suo delitto …

  • Non mi hai dato una risposta esaustiva …

  • Lo so … eeehm … ecco, io e lui ci siamo conosciuti e abbiamo … iniziato una storia …

  • Eravate amanti?

  • Sì ma non sapevo chi era! Ve lo giuro!

  • Spero che più avanti vorrai dirci tutta la verità. C’è qualcosa che ancora non vuoi dire, giusto?

  • … mi dispiace … vorrei dirti tutto … ma non posso …

 

A quel punto Ryo si voltò e chiamò Miki.

 

  • Forza andiamo, facciamo questo piccolo esame e poi decideremo il da farsi.

 

Mentre Ryo e Miki uscivano per andare alla centrale di polizia, Rin osservava Ryo, con il cuore gonfio di emozioni contrastanti …

 

  • Un giorno tutta la verità verrà a galla, lo prometto.

 

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Capitolo 5
*** IL DATABASE NON MENTE MAI ***


  • Ispettrice Nogami.

  • Sì, mi dica Ikura.

  • Qui fuori ci sono delle persone che vorrebbero parlare con lei.

  • Eeeeh … sono molto occupata adesso, devo prendere decisioni importanti. Di chi si tratta?

  • Il signor Saeba e la signorina Miki.

  • Cosa? Ma che ci fanno qui? Lasciali passare.

  • Subito ispettrice!

  • Saeko dolcezza del mio cuore!!! E’ da molto che non ci vediamo!

  • Saeba non cominciare! Ti informo che Kaori mi ha prestato uno dei suoi martelli prima di andare via!

  • Ciao Ryo, ciao Miki! Come state?

  • Tutto bene Saeko grazie! E tu? Involontariamente ho ascoltato quello che dicevi all’ispettore, sei molto impegnata? – chiese Miki.

  • Già, ho appena preso in mano un caso molto particolare, e guarda un po’ che coincidenza, stavo giusto riflettendo sull’ipotesi di coinvolgere anche voi, vista la delicatezza della situazione. Ma ditemi, come mai siete venuti da me?

  • Vorremmo delle semplici informazioni su una ragazza, chi è, da dove viene … cose del genere. Tu invece? Di che caso stai parlando?

  • Avete mai sentito parlare dei coniugi Maeda?

 

Miki e Ryo si guardarono con non poco stupore.

 

  • Maeda hai detto? – disse Miki.

  • Sì, sono dei rapitori professionisti che colpiscono essenzialmente famiglie benestanti.

  • Sappiamo tutto di loro – rispose Ryo

  • … ma state bene? Avete un’aria così strana …

  • Beh, devo ammettere che siamo dentro una storia veramente ambigua.

  • Che intendi dire Ryo?

  • Prima di rispondere vorrei farti vedere una foto, eccola. Conosci questa ragazza.

 

Saeko prese in mano la foto e dopo averla osservata attentamente disse:

 

  • No, non l’ho mai vista.

  • Sicura?

  • Sì sono sicurissima, ma che c’entra questa ragazza?

  • Lei ci ha cercati per dirci che tu ci avresti affidato il caso Maeda.

  • Ma … non è possibile! Ho appena aperto il caso e nessuno aveva modo di divulgare informazioni in merito. Per ora gli unici a conoscenza del caso siamo io e Ikura …

 

Saeko prese in mano la cornetta del telefono e compose un numero interno.

 

  • L’ispettore Ikura subito da me.

 

Toc Toc

 

  • Avanti!

  • Eccomi ispettrice Nogami, mi aveva cercato?

  • Sì, voglio mostrarle una cosa, guardi la ragazza della foto, la conosce?

  • Mmm, no non l’ho mai vista …

  • Hai dato informazioni circa il caso Maeda ad altre persone? – disse Saeko con tono duro.

  • Assolutamente no, perché me lo domanda? Sa bene che sono un professionista e non farei mai una cosa simile.

  • Lo so, ma volevo togliermi un dubbio. Grazie, vada pure.

 

Una volta uscito, Saeko guardò i due sweeper con uno sguardo pensieroso.

 

  • Non capisco, come ha fatto questa ragazza ad avere informazioni così riservate?

  • Una spiegazione c’è – disse Miki – ma prima di tutto vorremmo che iniziassi fin da subito a raccogliere informazioni su questa ragazza …

  • Attendente un momento ..

 

Saeko si alzo e passò la foto dentro uno scanner particolare che inserì l’immagine di Rin dentro il data base della polizia.

 

  • Vediamo se riusciamo a trovarla tra i censurati … come si chiama?

  • Rin. Il cognome non ci è stato specificato.

  • Dov’è nata?

  • Lei sostiene di essere nata qui a Tokyo, nel quartiere di Shinjuku.

 

L’ispettrice immise i dati, ma il computer non dava traccia di alcun risultato.

 

  • Niente, proviamo ad abbinare i dati dell’anagrafe … Attendete, tra poco il database ci dirà chi è la ragazza. Ma … non è possibile …

  • Cosa? – chiese Ryo.

  • Aspetta, provo ad estendere la ricerca a livello nazionale e internazionale …

 

Dopo alcuni minuti di ricerca rispose scioccata:

 

  • Non ci credo, ci deve essere un errore, ma dove? Non ho sbagliato nulla …

  • Cosa hai scoperto Saeko?

  • Ryo … è assurdo … sembra che questa Rin non esista. Non mi è mai accaduto …

  • Non potrebbe aver dato delle generalità false? – intervenne Miki.

  • Anche se fosse così il risultato non cambierebbe … ho fatto la ricerca tramite il riconoscimento facciale il quale ha sempre dato un esito ma stavolta non abbiamo nessun dato …

  • Stai dicendo che è come se Rin non esistesse? – chiese Miki sbalordita.

  • Esatto … che stranezza …

  • Allora non ci ha mentito …

  • Cosa intendi Ryo, che significa questa storia? Tu sai perché non riesco a trovarla non è vero?

  • Ti sembrerà strano, ma puoi credermi. Non riesci a trovarla perché questa ragazza non è ancora nata ..

  • … ma che assurdità stai dicendo?

 

Ryo e Miki passarono i successivi 20 minuti a raccontare la storia di questa strana ragazza del futuro, di quello che sapeva e di quello che aveva suggerito di fare …

 

  • Incredibile, stento ancora a crederci ma se ci credi tu Ryo, non posso che fidarmi. Inizierò subito a fare ulteriori ricerche su questo misterioso figlio dei Maeda. Ci terremo in contatto, nel contempo cerca di capire se questa Rin può darci altre informazioni …

  • Certo, ti ringrazio Saeko. Ci vediamo!

 

Tornando a casa Miki e Ryo parlarono ancora di questo avvenimento così surreale, cercando di fare supposizioni sulla storia non detta da Rin, sul suo coinvolgimento e sul tipo di relazione che ci sarebbe stata tra loro una volta nata …

 

  • Non credo che ci dirà molto di più, per ora l’importante è venire a capo di tutta questa situazione, forse in questo modo avremo delle risposte.

  • Hai ragione Ryo, mettiamoci subito al lavoro.

 

 

Intanto, Umibozu finì di scolarsi la seconda bottiglia di whisky e Kaori rimase seduta accanto a Rin, la quale non aveva più proferito parola.

Kaori era immersa nei suoi pensieri, stava riascoltando nella sua mente le parole della ragazza e si chiedeva se potevano fidarsi o meno di una persona così misteriosa, quando notò qualcosa che non aveva visto prima.

 

  • Scusami Rin …

  • Ehm, sì?

  • Cos’è quello strano aggeggio a forma di serpente sul tuo braccio?

  • Questo? Ah è il mio snakephone.

  • Il tuo cosa?

  • E’ un invenzione del mio secolo, è un dispositivo multiuso che posso utilizzare come cellulare e come navigatore. Inoltre ha altre funzioni diverse tra loro, può diventare una torcia e calcolare i battiti cardiaci.

  • Wow … pazzesco! E, se non sono troppo indiscreta, posso chiederti perché indossi quella strana fascetta sulla testa?

  • Non preoccuparti Kaori – disse Rin con un sorriso – questa è una fascetta curativa, serve a curare le ferite.

  • Davvero? In che modo?

  • Se mi ferisco i micro cip al suo interno rilevano subito il dolore e rilasciano analgesici e sostanze antinfiammatorie.

  • Incredibile, non ho mai visto nulla del genere.

  • Ci credo! Non sono ancora stati inventati.

  • Già, immaginavo …

  • Non mi credi, vero Kaori?

  • Non è questo, ma devi ammettere che un racconto come il tuo non si sente tutti i giorni.

  • Hai ragione … ma vedrai che presto mi crederai.

 

Intanto Umibozu tirò fuori pistole, fucili e altre armi per poterle pulire, Rin cercava disperatamente un passatempo per fuggire dallo sguardo indagatore di Kaori, così si avvicinò al tavolo dove sedeva Umibozu.

 

  • Posso aiutarti?

  • Se sei in grado di pulire le pistole, fai pure.

 

Rin non se lo fece ripetere due volte e subito si mise all’opera, dimostrando di conoscere molto bene le armi.

 

  • A quanto vedo non sei una pivellina, sei anche abile nell’usarle?

  • Certo! – rispose Rin con un sorriso.

 

Proprio in quel momento Miki e Ryo rientrarono e tutti, meno che Rin, si precipitarono verso di loro.

 

  • Allora? Com’è andata Ryo?

  • A quanto pare la nostra informatrice non ha mentito Kaori.

  • Come fai a dirlo? – chiese Umibozu – quali informazioni avete ricavato?

  • Vorrai dire quali informazioni “non” avete ricavato – disse Rin con un sorrisetto vittorioso.

  • Ha ragione lei – intervenne Miki – non c’è nulla sul suo conto, e intendo dire nulla di nulla, non esiste nemmeno all’anagrafe. Anche Saeko è rimasta perplessa.

  • … non è ancora nata … - disse in un sussurro Kaori.

  • Mi credete ora?

  • Mi sembra ancora tutto surreale, ma sì, ti crediamo. Però adesso è arrivato il momento di rivelarci ogni cosa. Guarda caso, prima ancora di sapere perché siamo andati alla centrale di polizia, Saeko ha voluto coinvolgerci nel caso Maeda.

  • Ti ho detto già tutto a riguardo Ryo, cos’altro vuoi sapere?

  • … chi sei tu, Rin?

 

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Capitolo 6
*** CHI SEI RIN? ***


Per comodità e spazi a disposizione, Ryo invitò Rin ad alloggiare a casa loro per qualche giorno, il tempo necessario per avere ulteriori informazioni utili.

 

  • Vi ho già detto tutto quello che potevo dirvi – disse Rin seduta sul divano di casa Saeba.

  • Non è così, e lo sai bene.

  • Ryo capisco che il racconto è alquanto enigmatico e che ci sono dei punti bui ma davvero, non voglio rischiare di compromettere in modo eccessivo il futuro.

  • Lo hai già compromesso abbastanza venendoci a cercare e rivelandoci avvenimenti non ancora accaduti, quindi il tuo discorso non ha senso.

  • Rin fece un sospiro profondo, non sapeva cosa fare …

  • Per favore Rin, vienici incontro – intervenne dolcemente Kaori - hai detto tu stessa che siamo in pericolo di vita, anche se non è imminente. Vogliamo solo essere in grado di elaborare un piano preciso e studiato nei minimi dettagli. Ti prego …

  • … eeeehm … D’accordo.

  • Senti, facciamo così – intervenne Kaori - intanto puoi riporre le tue cose nella stanza degli ospiti e farti una doccia. Nel frattempo io preparo qualcosa da mangiare, così ci puoi raccontare tutto a cena!

  • Va bene Kaori, ti ringrazio per la gentilezza. In effetti ho bisogno di rilassarmi per qualche minutino. An! Ryo?

  • Sì?

  • Non vorrei sentire martelli che si schiantano sul muro! Perciò, fai il bravo mentre sono in doccia ok? – Rin lo disse con un sorriso molto divertito.

  • Ah! Ah! Allora mi conosci proprio bene eh? Ah! Ah!

  • Mmmmm, tranquilla Rin, lo terrò a bada io!

  • Ah ah ah! Grazie ragazzi, a tra poco!

 

Rin ebbe il tempo di sistemare le sue cose nella stanza e di rilassarsi sotto un bel getto d’acqua calda. Ryo non tentò nemmeno di avvicinarsi al bagno. Non perché temesse i martelli della collega, ma perché non riusciva ad avere quel “tipo di attrazione” per Rin, anche se era una ragazza estremamente affascinante. Una volta riuniti attorno al banchetto preparato da Kaori, Rin riprese il discorso.

 

  • Allora, cos’altro volete sapere?

  • Non hai risposto alla mia precedente domanda – rispose Ryo - chi sei? In che rapporti saremo?

  • D’accordo … voi sarete … sarete … - Rin era titubante, ma poi decise di dare una risposta che in quel momento sentiva di dare, una risposta veritiera - … sarete i miei maestri in tutto e per tutto. Prima voi, poi Umi e Miki.

  • Sarai nostra allieva?

  • Sì, voi sarete i miei mentori, sia nella professione di sweeper sia nella vita.

  • Non so di preciso quanti anni hai attualmente e tra quanto tempo nascerai, ma, facendo qualche calcolo, quando moriremo tu sarai ancora piccola – constatò Ryo.

  • Di fatti il mio addestramento è iniziato in tenera età.

  • … non stai mentendo? – riprese Kaori – io non me la sentirei mai di addestrare una bambina all’utilizzo delle armi …

  • Lo so bene, ma non avete avuto scelta. L’ambiente in cui sono nata era pericoloso e questa è stata una scelta obbligata.

  • E i tuoi genitori? Erano d’accordo?

  • Sono stati proprio loro a fare questa scelta Ryo. Sono stata affidata alle vostre cure fin da subito, dopo la mia nascita; tu, Kaori, Umi e Miki siete stati la mia famiglia.

  • Ecco perché hai reagito in quel modo, quando mi hai visto per la prima volta.

  • Sì, mi sono particolarmente affezionata a te, perché era con te che passavo la maggior parte del mio tempo. Ed è per questo che, dopo la vostra scomparsa, ho passato ogni mio istante da sveglia ad allenarmi e a dar la caccia al vostro assassino. Non potevo perdonare ne dimenticare un atto così vile. Saeko mi ha aiutata molto negli anni successivi, conoscendo la mia situazione delicata mi ha garantito una formazione adeguata per rendermi sempre più abile nella lotta e nell'uso delle armi. Aveva persino promesso di aiutarmi ad intrufolarmi in tutti posti, archivi e luoghi malfamati dove la polizia non poteva mettere piede. È così che ho scoperto dopo svariati anni dell’esistenza di questo misterioso figlio dei Maeda. Lui era l’unica persona che poteva darmi delle risposte.

  • E poi sei riuscita a trovarlo … - concluse Ryo.

  • In realtà lo avevo già conosciuto da tempo, era un killer professionista, proprio come Umi. All’inizio lo frequentavo perché ritenevo opportuno avere tutte le risorse necessarie per trovare il vostro assassino, anche se non ho mai parlato con lui della mia missione.

  • E come hai fatto a scoprire la sua vera identità? – riprese Kaori.

  • Dopo la vostra scomparsa, ho cambiato il mio nome, di fatti erano tanti i killer che volevano dare la caccia all’allieva di City Hunter, ho dovuto proteggermi trovandomi da sola. Per questo lui non mi riconobbe …

  • Ha un nome questo “lui”? -chiese Ryo.

  • Haru. Col tempo abbiamo iniziato a frequentarci sempre più spesso, poi tra noi nacque qualcosa … un sentimento si faceva strada nel mio cuore sempre più forte.

  • Vi siete innamorati? – rispose scioccata Kaori.

  • … sì … ed è stato terribile scoprire la verità, proprio la sera del nostro primo anniversario di fidanzamento. Stavamo festeggiando e lui aveva alzato un po’ troppo il gomito quella sera, così, preso dall’euforia mi rivelò che lui era stato in grado di far fuori lo sweeper numero uno, il migliore, per vendicare la morte dei suoi genitori … si vantava come un pavone, fiero della sua azione. Non potete immaginare come mi sono sentita in quel momento … dopo tutti gli anni passati a dargli la caccia … ritrovarlo lì accanto a me. Gli avevo persino permesso di … toccarmi …

 

Rin dovette fermarsi per darsi il tempo di ritrovare il contegno.

 

  • Avrei voluto ucciderlo seduta stante, ma … non ce l’ho fatta.

  • Tu lo amavi e lo odiavi al tempo stesso. Posso immaginare il tormento che hai provato – la consolò Kaori.

  • Avrei potuto vendicarvi in quel preciso momento, ucciderlo quando era inerme … ma dopo come mi sarei sentita … Un eroina? O un’assassina al suo pari?

  • Per questo hai fatto questo viaggio nel passato – dedusse Ryo – in questo modo avresti potuto cambiare le cose senza usare la vendetta come arma.

  • Proprio così. E ora sapete tutto.

  • Grazie per la tua sincerità Rin. Sarai stanchissima, se lo desideri puoi andare nella tua stanza a riposare. Domani chiameremo Umibozu e Miki per studiare un piano d’azione e vorrei chiederti di aiutarci date le tue conoscenze.

  • Certamente Ryo, sono qui per questo.

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Capitolo 7
*** UN RACCONTO DA BRIVIDO ***


  • Salve professor Akinori, finalmente ho il piacere di incontrarla faccia a faccia.

  • Ha … Haru … Maeda.

 

Il povero Yataro Akinori faceva fatica a parlare, il dolore fisico che provava era lancinante, ma in confronto il dolore dello spirito era insopportabile.

Gli uomini di Maeda, dopo mesi di ricerche, avevano scovato quel luogo inviolabile, il suo laboratorio. Lo avevano minacciato e picchiato violentemente per fargli confessare ciò che lui taceva, a costo di farsi rompere il naso a furia di pugni.

 

  • Deve perdonare i modi “poco eleganti” dei miei uomini, sa, non hanno ricevuto la mia stessa educazione.

  • Se picchiare a sangue un uomo che non potrebbe mai fare del male a nessuno lo definisci “poco elegante”, mi chiedo cosa sarebbero in grado di fare con maniere ancor meno gentili …

  • E’ qui che si sbaglia, caro professore. Vede lei può fare molto male, e forse ha già firmato la sua condanna a morte con le sue azioni.

  • Io sono uno scienziato che opera per il bene comune!

  • Il bene comune … Ah! Ah! Ah! Quello che conta per me è il bene del clan ma lei non è in grado di capirlo, d’altronde un uomo con il suo talento che si rifiuta di lavorare con la Yakuza per partito preso lo trovo piuttosto sprecato, ma soprattutto pericoloso per la supremazia del clan.

  • … non capisco cosa volete da me … perché tanta violenza? – urlò il professore.

  • Non insulti la mia intelligenza Akinori! Sa bene cosa voglio!

  • Ormai il mio laboratorio è stato scovato, non ho più niente da proteggere.

 

Haru fece un cenno col capo rivolto a uno dei suoi sottoposti, il quale intese perfettamente l’ordine e colpì con un calcio lo stomaco del professore, il quale si gettò a terra con un urlo straziante.

 

  • Ripeto, non insulti la mia intelligenza. Dov’è la ragazza?

  • … - Akinori non proferì parola.

  • Quanta cocciutaggine.

 

Un altro cenno, un altro colpo, stavolta dritto in faccia.

 

  • Non ti importa molto della tua vita vero? Ti faresti ammazzare piuttosto di dirmi dov’è, non è così?

  • … - Ancora una volta il professore preferì tacere.

  • Bene, allora ho capito come trattarti. Uomini! Da ora in avanti vi proibisco di colpirlo.

  • Cosa?! - disse Akinori.

  • Ssssh! Tuttavia, se il nostro caro amico, da ora in poi, si rifiutasse di rispondere alle mie domande o peggio ancora, se mi mentisse, vagherete per tutta Shinjuku, entrerete a caso nelle abitazioni, prenderete la persona più giovane presente, anche neonata, e la ucciderete. Tante quante saranno le risposte mancate o le menzogne, tante saranno le vittime … vittime che peseranno sulla tua coscienza, professore.

  • SEI UN MOSTRO! VILE ASSASSINO!

  • Grazie, ne vado fiero. Allora, per evitare ogni equivoco ti faccio un piccolo riassunto di un’intrigante storia.

 

Haru si alzò dalla sedia sulla quale era seduto e cominciò a passeggiare per la stanza, per dare maggiore enfasi al racconto.

 

  • Circa un anno e mezzo fa ho conosciuto una donna, una bellissima donna, la quale era alla ricerca di un uomo forte e di valore. Non era interessata al romanticismo e, ancora più incredibile, non era minimamente interessata alle mie ricchezze, nonostante fossero evidenti: una villa lussuosa, soldi a volontà, la possibilità di soddisfare ogni pur minimo desiderio. L’unica cosa che desiderava era un uomo forte ed astuto, il perché non l’ho mai capito.

    Ci siamo trovati subito in sintonia, infatti io ero l’uomo che cercava. Potente, agile, paziente, metodico, abile nella lotta e nell’utilizzo delle armi. Col tempo la nostra alleanza si trasformò in qualcosa di più profondo, lei si innamorò di me ed io di lei; ho amato veramente quell’incantevole donna, diversa da tutte le sgualdrine intente solo a mettere mani sul mio patrimonio. Ma c’era qualcosa che non mi aveva mai detto, qualcosa che pensò bene di tenere nascosto a chiunque, ma andiamo avanti con il racconto.

    Pochi mesi fa abbiamo festeggiato il nostro primo anniversario e, purtroppo devo ammetterlo, ho commesso una leggerezza che mi è costata cara; mi sono lasciato andare e l’alcool quella sera scorreva a fiumi. In una sola serata lei, con la sua estrema intelligenza capì che probabilmente la mia ricchezza non era data da un’eredità e dalla mia personale abilità negli affari, come le avevo sempre fatto credere, ma da attività, come dire, meno ortodosse. L’amore rende proprio ciechi ma quella sera cupido aveva deciso di aprirle gli occhi, e a me la bocca; scoprì la mia più grande impresa, il mio capolavoro … scoprì che io ero colui che aveva fatto sparire per sempre City Hunter. Il più grande sweeper di tutta Tokyo ucciso da un singolo colpo di pistola, dritto al cuore. Beh, quasi uno. Il primo colpo al cuore l’ho dato uccidendo sotto i suoi occhi la sua cara compagna di una vita. Lo shock lo immobilizzò giusto il tempo necessario per dargli il colpo di grazia. Quale impresa! Quale gloria!

    Di certo non mi aspettavo che la mia donna saltasse dalla gioia, ma la sua reazione fu troppo strana. Restò paralizzata, incapace di esprimere una sola parola per svariati minuti, poi, lentamente, il suo sguardo cambiò. Capii che non c’era più amore nel suo cuore, ma una rabbia e un ferocia tale da infuocarle gli occhi; poi intravidi la tristezza e la disperazione. Fuggì via senza darmi il tempo di capire perché avesse reagito così.

    Il giorno dopo era sparita, volatilizzata. Dovevo trovarla, così ho dato ai miei uomini il compito di scovarla, di cercare ogni traccia, ogni informazione possibile. Mi aspettavo di tutto, ma non quello che avrei successivamente scoperto.

    Dopo la morte di Ryo Saeba e di Kaori Makimura scoprii che i due avevano nascosto un’eredità, o meglio, un erede, che poteva vanificare tutti i miei sforzi. Purtroppo non fui mai in grado di trovarlo, il bastardo era stato nascosto bene, ma di certo sarei riuscito a trovarlo prima o poi.

    Mi immaginavo un uomo fatto a immagine e somiglianza di Ryo Saeba, ma i miei uomini scoprirono tutt’altro. Io avevo sempre pensato a un uomo, ma mai a una donna … e indovina un po’? La mia amata, la mia bellissima Rin era l’erede di City Hunter.

    Questo spiegava la sua reazione e il perché cercasse un uomo forte, voleva trovarmi, voleva trovare l’uomo che le aveva distrutto l’esistenza. Strana la vita vero? Ci siamo rincorsi per tanto di quel tempo che, uno volta trovati, non ci siamo riconosciuti, anzi, ci siamo innamorati.

    Concludendo, tra le varie ricerche ho scoperto anche che tu sei, come posso definirti, il “padre adottivo” di Rin.

    Ora, voglio farti una semplicissima domanda: dov’è Rin?

 

Akinori era distrutto, quel mostro aveva scoperto tutto, aveva minacciato degli innocenti e non poteva permettere che mettesse in atto il suo diabolico piano. Tuttavia poteva giocare con l’astuzia, d’accordo. Voleva la verità? Non avrebbe mentito.

 

  • … sei davvero … abile Maeda. Va bene, ti dirò tutto e non mentirò. Ma in cambio vorrei solo una risposta.

  • Sono tutto orecchi.

  • Farai del male anche a Rin?

  • Non te lo so proprio dire, dipende da lei. Potrai anche non credermi, ma io la amo davvero. Se vorrà rinnegare il suo passato sarò ben lieto di amarla ancora, in caso contrario … sarò costretto a eliminarla. Adesso finiamola con questa pagliacciata. Dimmi dov’è!

  • Si trova a Shinjuku.

  • Ho fatto setacciare l’intera città, stai mentendo, ti avevo avvisato …

  • Non sto mentendo. Si trova a Shinjuku, ma tu e i tuoi uomini non potete trovarla, non così.

  • Ma che interessante giochino, di grazia potresti essere più preciso?

  • Devi tornare indietro …

  • Indietro dove?

  • Indietro di 30 anni …

 

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Capitolo 8
*** PERICOLO IMMINENTE ***


Era tutto pronto, Haru si era già posizionato all'interno di Ianus per intraprendere questo incredibile viaggio. Il professore aveva già fornito i dispositivi che consentivano ai viaggiatori di tornare indietro una volta finita la missione.

  • Davvero sbalorditivo professore, sapevo che lei era un uomo brillante ma non avrei mai pensato a questo. Una macchina del tempo.

 

Akinori stava impostando tutti i parametri di Ianus sotto la stretta sorveglianza di alcuni uomini della Yakuza, e con una pistola puntata alla testa, nel contempo rispondeva al suo aguzzino tramite un altoparlante.

 

  • Di certo non ho lavorato così duramente per permettere a un criminale come lei di servirsi della mia più grande invenzione.

  • Ah! Ah! Come vede professore riesco sempre ad ottenere quello che voglio, che piaccia oppure no. Però ho come la netta sensazione che voglia farci perdere tempo; fare passare me e i miei uomini una alla volta mi sembra un metodo per rallentarci … si ricordi che la minaccia di prima è ancora valida …

  • Non sto tentando di fare nulla del genere – Akinori era teso e colmo di rabbia, quell'uomo era un pazzo assassino – le ho già spiegato come funziona Ianus. Scompone tutte le particelle del corpo per poi assembrarle nuovamente in una dimensione diversa e lontana. Se le sue particelle si mischiassero a quelle di un'altra persona non solo la macchina vi spedirebbe in un luogo diverso da quello impostato ma non potreste nemmeno più ricomporvi nella maniera corretta … non so se ho reso l'idea.

  • E bravo professore, in fondo lei è un uomo “onesto”, poteva farci fuori in un colpo solo e invece l'idea non le sfiora il cervello – Haru aveva un sorrisetto strafottente e maligno.

  • Signor Maeda, non ho mai conosciuto una persona così meschina. Ha voluto tentarmi non è vero? Come se non avesse già dato ordine ai suoi uomini di mettere in atto le sue minacce nel caso io tenti di farle qualche brutto scherzo …

  • Ah! Professore, lei mi sorprende! Davvero perspicace. Ora, mi spieghi per bene dove ci sta mandando.

  • A Shinjuku, nel 1989. Il luogo esatto non glielo posso specificare in quanto le coordinate potrebbero scostarsi di qualche metro o chilometro. Non ho potuto ancora approfondire questo aspetto di Ianus, ma di certo la dimensione sarà quella corretta.

  • Molto bene professore, ora mi mandi pure nel passato e poi cinque dei miei uomini mi seguiranno una alla volta.

  • Le consiglio di aspettare i suoi uomini una volta arrivato a destinazione senza spostarsi dal luogo in cui si trova. Le oscillazioni della materia in movimento nello spazio in cui possono ricomporsi le particelle dei viaggiatori potrebbero provocare alterazioni nei suoi uomini …

  • Che intende dire con questo? Parli in maniera comprensibile.

  • Voglio dire che se lei inizia a spostarsi nello spazio corre il rischio di entrare all'interno di un campo in cui si potrebbero ricomporre i suoi uomini … in quel caso non si ricomporrebbero nella maniera giusta, non vorrei farle fare un lavoro sporco come nascondere pezzi di cadaveri sparsi per tutto il perimetro … quindi man mano che arrivate, lei e i suoi uomini dovete rimanere immobili nel luogo in cui vi troverete.

 

Gli uomini di Haru si guardarono di sottecchi scambiandosi sguardi colmi di preoccupazione e terrore. Ovviamente quest'ultima parte era del tutto inventata, non c'era alcun pericolo nello spostarsi nel perimetro adibito alla ricomposizione delle particelle. Akinori stava solo cercando di guadagnare più tempo possibile per contattare Rin e avvisarla del pericolo.

Dopo 15 minuti la macchina era pronta per spedire Haru nel passato; ci volle circa un'ora e mezza per mandare anche i cinque uomini di Maeda. Una volta terminata l'opera due uomini rimasti nel laboratorio presero il professore e lo rinchiusero in uno stanzino.

 

  • Bene bene professore, ora lei se ne starà qui ad aspettare il ritorno del capo. Badi che se si troveranno in difficoltà per una sua mancanza non esiteremo ad eseguire gli ordini dati.

  • Non ne dubito.

 

Una volta chiusa a chiave la porta Akinori attese qualche minuto, giusto il tempo per far allontanare gli scagnozzi di Maeda, senza perdere ulteriore tempo tirò fuori dalla manica della camicia il suo snakephone, doveva avvisare Rin subito, prima che fosse troppo tardi.

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Capitolo 9
*** UNA TELEFONATA DAL FUTURO ***


La notte passata a casa Saeba era stata tranquilla, ma nonostante questo nessuno dei presenti era riuscito a chiudere occhio.

Ryo era rimasto ore a fissare il soffitto, pensando e ripensando a tutto quello che la ragazza aveva detto; tutta quella faccenda era surreale e fino in fondo non riusciva a crederci anche se il suo istinto gli diceva che Rin non stava cercando di ingannarli. E poi quella reazione, quelle lacrime versate non appena aveva posato il suo sguardo su di lui, quelle lacrime erano sincere, frutto di un emozione così profonda che sarebbe stata difficile da riprodurre in maniera convincente se non fosse stata reale.

Ryo aveva capito che la versione raccontata da Rin era una mezza verità, c'era qualcosa che ancora non era stata rivelata e forse non l'avrebbe mai scoperta.

L'unica cosa che poteva fare in quel momento era cercare di riposare e porre molta attenzione a come si sarebbe sviluppata faccenda.

Kaori era presa dagli stessi pensieri, non faceva altro che rigirarsi nel letto pensando che se Rin era stata sincera allora prima o poi qualcuno sarebbe riuscito a uccidere Ryo e anche lei. Fino ad ora aveva sempre pensato che Ryo fosse invincibile ma non era così. La sua mente cercava una soluzione per evitare quel terribile destino fino a che non si addormentò per l'eccessiva stanchezza alle primi luci dell'alba.

Rin pensava invece alle sue parole, a quello che aveva raccontato sperando che potessero bastare a salvare City Hunter; immaginava un mondo in cui lei, Ryo e Kaori combattevano fianco a fianco per il bene della loro città, vedeva con l'occhio della fantasia una realtà fatta di serenità, liberi dall'oppressione della Yakuza.

 

La notte passò e una volta ritrovati tutti nella sala da pranzo, la mattina successiva, i tre si sentivano in imbarazzo in quella situazione così strana.

 

  • Buongiorno Ryo, buongiorno Kaori.

  • Buongiorno Rin – rispose Kaori – hai il viso un po' sciupato, non hai dormito bene?

  • In effetti avevo tanti pensieri per la testa, ma anche voi a quanto vedo avete passato una notte simile alla mia.

  • Di certo tutta questa faccenda è strana per tutti – commentò Ryo.

  • Allora preparo una bella tazza di caffè, ne abbiamo proprio bisogno!

 

Rin sorrise a Kaori e rimase con lei in cucina guardandola mentre preparava il caffè. La ragazza provava un amore infinito per quella donna così forte ma allo stesso tempo anche così dolce, subito le vennero in mente i momenti passati con lei quando era una bambina, finché Kaori, nel sentirsi osservata chiese con un po' di imbarazzo:

 

  • Ehi Rin! Tutto bene? Perché mi stai fissando?

  • Scusami Kaori, non volevo metterti a disagio ma, vedi, ho sempre amato guardarti in cucina; da piccola mi sedevo su una sedia dietro di te e ti guardavo mentre cucinavi e canticchiavi, mi è mancato molto il profumo delle tue colazioni e dei tuoi manicaretti.

  • Davvero? Allora restavi anche con me, pensavo che la maggior parte del tempo lo passassi con Ryo.

  • Certo, lui e Umi mi dedicavano tanto tempo per allenarmi e per insegnarmi tutti i trucchi del mestiere, ma anche tu avevi, come dire, la tua parte...

  • In che senso?

  • Beh, ecco … il tuo compito era quello di allentare la pressione, a volte riprendevi Ryo e Umi perché volevi che avessi l'occasione anche di giocare come tutte le bambine della mia età, e volevi anche passare del tempo con me, eravamo legate da … un profondo affetto.

  • Immagino che per te eravamo una specie di genitori e che io ero come una sorta di “mamma adottiva”, ma i tuoi veri genitori non ti reclamavano mai?

  • … No ... io ero sempre con voi – disse Rin in maniera titubante.

 

Kaori aveva notato che stava mettendo in difficoltà Rin, perciò decise di lasciare cadere il discorso, poi anche Ryo raggiunse le due donne e, chissà perché, quando le vide insieme non poté fare a meno che esprimere ad alta voce una sua sensazione.

 

  • Certo che voi due andate molto d'accordo, e adesso che vi vedo insieme … che stranezza …

  • Cosa? - chiese allarmata Rin

  • … mah, probabilmente mi sbaglio … ma c'è una certa somiglianza tra voi due …

  • Beh insomma … non è poi così strano, io sono cresciuta insieme a voi, ho preso parte del vostro modo di essere.

  • Non mi riferivo a questo Rin … - disse Ryo continuando a passare il suo sguardo da lei a Kaori.

 

Rin stava entrando in crisi, sapeva che Ryo era astuto ma temeva che comprendesse anche quello che lei aveva taciuto per il proprio bene. Per fortuna un suono acuto interruppe quella conversazione.

 

  • Ma che succede? Cos'è questo suono? - chiese Kaori

  • E' il mio snakephone!

 

Con qualche esitazione Rin attivò il sensore per rispondere alla chiamata. Aveva un brutto presentimento.

 

  • Akinori?

  • Rin! Mia cara, come stai? Dove ti trovi?

  • Oh Akinori, sono così felice di sentirti! - il suono della voce era disturbato ma le parole erano comprensibili, Kaori e Ryo guardavano la scena sbalorditi, non avevano mai visto nulla di simile – Io sto bene, sono riuscita a tornare nel passato, nel 1989.

  • Rin ti prego ascoltami con attenzione, non ho molto tempo. Maeda è riuscito a scovarmi, sa tutto Rin, sa chi sei e sa dove sei …

  • … Mio Dio … Tu stai bene? Ti ha fatto del male? Giuro che se ha osato picchiarti o minacciarti io …

  • Non preoccuparti di questo tesoro, non c'è tempo … lui sta arrivando...

  • Cosa? Si trova anche lui nel passato?

  • … Mi dispiace Rin, ma mi ha costretto, lo giuro non ho potuto fare niente per fermarli …

 

Lo sguardo di Rin si fece glaciale, in un solo momento era riuscita a frenare la rabbia e la paura, come le era stato insegnato; ora il suo cervello stava cercando informazioni per agire nel migliore dei modi.

 

  • Se si trova anche lui qui allora non abbiamo tempo da perdere, lui sa dove abita e Ryo e anche dove si trova il Cat's Eye, quanto tempo abbiamo per trovare un nascondiglio?

  • Sono arrivati tutti pochi minuti fa, lui e cinque dei suoi uomini, non ci impiegherà molto a trovarvi.

  • Allora dobbiamo sbrigarci, ti chiamerò io se avrò bisogno del tuo aiuto. Tu cerca di tenere gli uomini di Haru il più lontani possibile da te. Sono capaci di tutto, e non appena avrò sistemato la faccenda tornerò e ti salverò, fosse l'ultima cosa che faccio.

  • Oh, cara ragazza, mi sembra di sentire tuo padre , sei uguale a lui in questo… non temere per me, salva Shinjuku. Io me la caverò.

  • A presto Akinori, ti voglio bene …

  • Anche io figliola.

 

La conversazione si interruppe, ma subito Ryo cercò dei chiarimenti.

 

  • Che succede Rin? Chi è questo Akinori?

  • Il Professor Akinori è il mio padre adottivo, nonché lo scienziato che ha costruito la macchina del tempo che mi ha permesso di tornare indietro di 30 anni; sono stata affidata a lui dopo la vostra morte e quella di Miki e Umi, lo conoscerete fra qualche tempo. Haru Maeda ha scoperto tutto, sa perché ho fatto questo viaggio nel passato ed è deciso a fermarmi. Purtroppo sa dove abitiamo e sa dove si trovano Miki e Umi, anche loro sono in pericolo. Dobbiamo rifugiarci in un luogo appartato e sconosciuto a tutti, poi elaboreremo un piano per fermarlo.

  • Ma dove possiamo andare? - chiese Kaori

  • Ho già in mente un luogo che ho costruito e pensato per casi di emergenza come questi, una casa in montagna. Kaori, chiama subito Miki, riferisci tutto quello che è successo e dille di raggiungerci li, Umibozu sa dove si trova il rifugio, dobbiamo partire subito.

 

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Capitolo 10
*** UNO SGUARDO D'INTESA ***


Nel primo pomeriggio i migliori sweeper della città erano riuniti nello stesso rifugio di montagna, un luogo solitario e ben nascosto, privo di qualsiasi tecnologia o comfort, non ci si poteva arrivare in macchina ed era necessario fare un tratto di strada a piedi. Erano tutti lì, rinchiusi in una gabbia e Umibozu sembrava un leone in cattività.

 

  • Insomma! Perché dobbiamo restare rintanati qui per difenderci da un criminale da quattro soldi! Potrei farlo fuori in mezzo secondo! Che provi ad avvicinarsi a noi!

  • Umi, so quello che provi – disse Rin – ma ti garantisco che con lui partiamo svantaggiati, sa tutto di noi e sa quali sono i nostri punti deboli. Ricordati che un giorno sarà proprio lui e i suoi uomini a uccidervi. Non permetterò che questo accada di nuovo. Perciò fidati di me, mi hai insegnato tu che un piano ben studiato può garantire la vittoria. Dobbiamo avere sangue freddo.

  • Effettivamente ha ragione lei Umi – intervenne Miki – non farti prendere dal nervoso, anche tu la pensi così in fondo.

  • Ummmm … lo so, è che non mi piace nascondermi come un gatto spaventato. Ma la ragazza ha ragione. Va bene, dato che tu conosci il pericolo condividi con noi tutto quello che sai.

  • Aspetta un minuto Umibozu – disse Rin – Miki, hai chiamato anche Saeko come ti avevo chiesto?

  • Certo, prima di partire l'abbiamo contattata, le abbiamo spiegato brevemente la situazione e le abbiamo dato le indicazioni per raggiungerci in fretta.

  • Perché hai voluto coinvolgere anche la polizia Rin? – chiese Ryo.

  • Non la polizia Ryo, ma solo Saeko, nessun poliziotto potrebbe credermi ma ora che Saeko sa di me e sa che di voi può fidarsi, sarà più semplice per lei fermare i Maeda nel più breve tempo possibile senza chiedere il vostro intervento.

 

Proprio in quel momento arrivò Saeko, la quale entrò e subito cercò con lo sguardo questa fantomatica ragazza del futuro.

 

  • Eccomi ragazzi, sono venuta di corsa e, come promesso, ho cercato di non dare nell'occhio. Così tu sei la famosa Rin …

  • Ciao Saeko, benvenuta. Ora che sei qui possiamo iniziare.

 

Rin con calma e freddezza prese il suo zaino e tirò fuori alcuni articoli di giornale dall'aspetto vecchio e usurati dal tempo ma, nonostante questo, quando Ryo vide la data di pubblicazione di uno degli articoli quasi rabbrividì.

 

  • … dicembre 1991 … questo articolo verrà pubblicato tra due anni... incredibile.

  • Esatto - disse Rin - nel corso del tempo ho conservato tutto quello che poteva servirmi per scovare il vostro assassino, da quando avevo 8 anni. Durante il viaggio verso il rifugio ho riflettuto parecchio ed ho già elaborato un piano per fermare Haru, sia oggi sia tra 10 anni; ma ho bisogno del vostro supporto.

  • Va bene Rin, dicci cosa hai pensato – disse Miki.

 

Si sederono tutti attorno ad un grande tavolo, Rin fece un bel sospiro, poi iniziò a parlare lentamente, in modo che tutti potessero capire e fare tutte le domande del caso.

 

  • Innanzi tutto è bene che leggiate questi articoli, Saeko tu lo farai per prima.

  • Perché io per prima?

  • Perché la prima ad agire sarai proprio tu, tra poco ti spiegherò come.

    Leggendo queste informazioni potrete capire con maggiore precisione come agiscono i coniugi Maeda, ma sopratutto avrete un enorme vantaggio: saprete con esattezza dove, come e quando agiranno nel prossimo futuro. All'inizio ero incerta se farvi vedere questi articoli ma, come ha detto Ryo, ho già compromesso a sufficienza il futuro con la mia sola presenza, inoltre siamo in uno stato di emergenza.

  • Ora capisco – intervenne Ryo – Saeko può mobilitare fin da subito la polizia per scovare i coniugi in breve tempo.

  • Esatto. Saeko, scegli tu quale scusa utilizzare, una soffiata da informatori, intercettazioni telefoniche, quello che ti pare. L'importante è che tu agisca subito; il tuo compito è quello di batterli sul tempo senza coinvolgere City Hunter, trova i coniugi Maeda e una volta arrestati estorci loro tutte le informazioni possibili per trovare loro figlio. In questo modo il piccolo Haru non proverà sete di vendetta nei confronti di Ryo e Kaori, inoltre dobbiamo impedire fin da ora che il bambino intraprenda la stessa strada dei genitori. Prendi questi articoli, e leggili subito.

  • Va bene Rin, lo faccio immediatamente.

 

Saeko prese i fogli di giornale, si sedette su una sedia in un angolo appartato della stanza e si immerse nella lettura.

 

  • Bene, e una cosa è risolta - disse Umobozu - Ma adesso come fermiamo il figlio dei Maeda, quello del futuro? Lui sa tutto di noi ma noi non sappiamo nulla di lui.

  • È vero, voi non lo conoscete, ma io sì – disse Rin - È venuto appositamente per fermarmi, con le buone o con le cattive, sa che se voglio una cosa la ottengo. Il suo scopo è quello di mantenere il suo potere criminale nel futuro.

    Perciò ecco la seconda parte del piano: purtroppo in questa epoca non possiamo far arrestare Haru ma non possiamo nemmeno permettergli di tornare nel 2020, quindi non ci rimane molta scelta …

  • Vuoi ucciderlo? - chiesero i quattro sweeper.

  • … prima che lui possa fare del male a tutti noi – precisò Rin – lo so, è un passo estremo ma non abbiamo altra scelta. Ho già commesso questo errore, non mi sono liberata del suo ingombrante peso quando avevo avuto l'occasione. Non sbaglierò ancora. Speravo di risolvere tutto facendo crescere il piccolo Haru lontano dalla criminalità, in modo da renderlo inoffensivo da adulto ma purtroppo ora quel criminale è venuto qui per ucciderci, si è scavato la fossa con le sue mani.

  • È giusto – intervenne Umibozu – e poi chissà, magari con la sua morte il tuo futuro potrebbe cambiare.

  • No non sarà così – disse Ryo – Haru Maeda fa già parte del futuro. La sua morte da adulto non cambierebbe la situazione, la cambierebbe se Haru non avesse mai iniziato la sua attività criminale.

  • Proprio così Ryo – confermò Rin - per questo è fondamentale che la polizia trovi il piccolo Maeda, lui deve crescere libero dall'odio, deve crescere con valori sani, fatti di onestà e umiltà, deve capire che i suoi genitori sono stati arrestati a causa del loro comportamento, perché erano malvagi. Non posso garantire al 100% che questo cambierà le sorti del futuro ma dobbiamo tentare, non vedo altre soluzioni.

 

Intanto Saeko aveva terminato di leggere tutti i giornali, si era appuntata sul suo taccuino le date, i luoghi e gli orari cruciali per poter stanare i due criminali, ora sapeva come agire.

 

  • Ci sono ragazzi, ora ho tutto ciò che mi serve per agire. Scendo subito in città e durante il viaggio di ritorno inizierò a mobilitare tramite l'autoradio alcune squadre per cominciare le prime ricerche. Da quanto ho letto il prossimo colpo avverrà tra 3 giorni presso la villa del signor Dokuohtei, famoso notaio della città, e in questo momento dovrebbero essere nascosti in un appartamento vicino alla villa, che hanno occupato per l’occasione.

  • Forza ragazzi non perdiamo altro tempo – concluse Ryo – Saeko inizia subito la tua missione, intanto noi torneremo indietro per affrontare Haru.

  • Ma c'è un problema Ryo – intervenne Rin – Maeda conosce i luoghi dove abitiamo, dove andremo? Quando verrà a cercarci lo farà venendo armato fino ai denti, inoltre avrà di sicuro piazzato delle trappole sia a casa vostra sia al Cat’s Eye e non dobbiamo dargli questo vantaggio. Come faremo ad affrontarlo in questa situazione? Dobbiamo restare nascosti, ed elaborare un piano per eliminarlo senza esporci in maniera eccessiva.

 

Ryo le fece un sorrisetto, le appoggiò una mano sulla spalla e disse:

 

  • Ti ammiro Rin, devo ammettere che sei abile e molto intelligente, anche io personalmente avrei agito come ci hai consigliato di fare tu. In questo devo ammettere che io e il Umibozu abbiamo fatto, anzi faremo, un gran bel lavoro con te, ma evidentemente non ti abbiamo insegnato tutto.

  • Cioè? Cosa volete fare? - chiese Rin.

  • È logico ragazza mia – intervenne Umi – vuoi nascondere qualcosa? Allora mettila in bella vista.

 

Le quattro donne guardavano con aria interrogativa i due sweeper, i quali a loro volta si scambiarono uno sguardo d'intesa.

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