I Tre Poteri

di Giadavnt
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


-Ahhh...finalmente un po di relax!- Stella si lasciò cadere sulla poltrona della stanza comune, di fronte al grande schermo TV.

Il resto del Winx Club la imitò dopo poco.

-Etciùù!- Bloom venne scossa dallo starnuto per poi tossire leggermente.

-Ehi Bloom, tutto ok?- la bionda alzò leggermente la testa dal cuscino per guardare l'amica.

-Si, probabilmente avrò preso solo un po' di freddo.- e di nuovo sentì il bisogno di tossire.

-Farò una doccia calda e a letto presto. Domani sarò come nuova.- e sorrise leggermente.

-Ma come! Stasera c'è la finale di Miss Fairy! Non puoi perderla!- Stella portò teatralmente le mani tra i capelli tenendosi la testa.

-Già, Bloom! Non vorrai perderti tutti i commenti di Stella sugli abiti delle finaliste?- disse Tecna sarcasticamente, poggiata sulla spalla di Musa, che non tardò a darle man forte.

-Si! E poi non vuoi sentire come si proclamerà continuamente più bella di tutte le partecipanti?-

La fata in questione incrociò le braccia, ostentando una faccia offesa, scatenando le risate di tutte.

-Mi sa che stasera passo.- disse la rossa ridendo ancora leggermente -Mi perdonerai mai, amica mia?- continuò poi portandosi le mani sul petto, fingendo un divertito dispiacere.

Stella, ancora imbronciata, aprì un solo occhio a guardarla per poi richiuderlo di nuovo. -Posso pensarci...- disse poi facendo tornare il sorriso anche sul suo volto.

-Ti porto una tisana in camera.- si offrì Flora – Gelsomino o rosa canina?-

-Rosa. Grazie Flora.- Bloom sorrise per poi avviarsi in camera.

Si rilassò un po' sotto il getto d'acqua per poi asciugarsi completamente e vestirsi con un incantesimo.

Trovò la tisana di Flora sul comodino e mentre beveva il liquido caldo si pose dietro il vetro del balcone. Dalle tende traslucide e semi aperte riusciva a guardare il giardino di Alfea. Passò poi a guardare la foresta che circondava la scuola.

Questi momenti la rilassavano, immersa nel pieno silenzio che le assicuravano le porte chiuse e insonorizzate della stanza che divideva con Flora. Poggiò la testa al muro affianco finendo di bere la tisana e sentendo già un leggero sollievo alla gola.

Quel giorno il tempo era stato insolitamente freddo ad Alfea...e anche particolarmente pesante tra lezioni e compiti a sorpresa.

Probabilmente, già un po' giù di corda, aveva risentito del cambiamento climatico ed ora eccola li, in pigiama a tremare leggermente per il freddo che il vetro, a contatto con l'esterno, lasciava filtrare.

Ripone la tazza sulla prima superficie a sua disposizione e si accoccolò nel suo letto coprendosi fin sulla testa.

Il sonno la colse quasi subito ma non fu una notte tranquilla.

Formule di poziologia si mischiavano a date di Storia della Magia in associazioni assurde che possono sembrare comprensibili sono nel sonno. Alfea veniva ricoperta di neve, cosa fin ora accaduta solo una volta, e grazie ai loro poteri, nel tentativo di portare il Natale a Magix. Sognò poi tre fiammelle...strano come una di esse le ricordasse il suo elemento, la Fiamma del Drago.

Non riuscì ad identificare comunque le altre 2. Tutti e 3 i fuochi sembravano fondersi e ne distingueva i colori solo a tratti: il rosso -il suo-, uno violetto e l'ultimo azzurro. Cercò di avvicinarsi, di sfiorarlo appena. Ma un'ulteriore fusione tra le tre fiamme non glielo permise. Inoltre sembravano crescere sempre di più. La stavano avvolgendo, la stavano soffocando senza cederle neanche un minuscola via d'uscita.

Bloom spalancò gli occhi trovandosi nel suo letto. Aveva il fiato corto ed era sudata. Attorno a lei la sua camera avvolta nel buio, illuminata solo dal leggero bagliore della luna che filtrava dalle tende aperte. Si mise a sedere su letto portandosi le mani sul viso in preda ad un giramento di testa.

Si sentiva ancora avvolgere da quelle strane fiamme...dal suo stesso potere fuso ad altri 2. Solo adesso, da sveglia, riusciva a collegare quella sensazione di soffocamento alla magia negativa.

Ma come era possibile? Cosa significava quel sogno? Un qualche pericolo? Un nuovo nemico?

Guardò verso il letto di Flora. Lei dormiva beatamente, come se non fosse accaduto nulla.

Quindi lei non aveva percepito l'energia negativa, oppure avrebbe avuto la sua stessa reazione e si sarebbe svegliata.

Che avesse sognato tutto in preda alla febbre? Si guardò ancora attorno, cercando di cogliere il più piccolo rumore o cercando di percepire qualcosa. Le risposero il silenzio e la percezione delle aure delle sue amiche, lievi e rilassate, tipiche del sonno.

Si lasciò ricadere sul cuscino a causa di un altro lieve giramento, cercando si convincersi che fosse solo un sogno, che non avesse alcun senso, dovuto alla stanchezza ed alla febbre o al raffreddore, qualsiasi cosa avesse preso quel giorno.

Sospirò leggermente richiudendo gli occhi e lasciandosi di nuovo avvolgere dal tepore delle coperte.

-

-Bloom? Ehi, come ti senti?-

Bloom aprì li occhi trovandosi il sorriso di Flora a darle il buongiorno con la dolcezza di cui solo la fata dei fiori era capace. Era seduta sul suo letto, già pronta per la giornata, in attesa di una sua risposta.

-Un po' meglio, grazie.- rispose ricambiando il sorriso. Si sentiva ancora leggermente frastornata ma nulla che non potesse sopportare. Poi il ricordo la prese come un fiume in piena.

-Flora?-

-Si?-

-Stanotte...non hai sentito nulla di strano?-

-Avrei dovuto?- chiese leggermente preoccupata la castana -Ahhh! Non me lo dire! Sei caduta dal letto? Tranquilla se non ti ho sentita io, sicura non ti ha sentita nessuno!- disse tornando a ridere.

Bloom la prese per le spalle facendola ritornare seria.

-No Flora, non sono caduta dal letto.- disse guardandola negli occhi.

-Ho fatto uno strano sogno...mi sentivo soffocare, c'erano 3 fiamme tra cui anche la mia che mi avvolgevano. Ho sentito energia negativa, Flora. Ed era...era forte. Non la conoscevo. Cioè c'era qualcosa di familiare...- Bloom ci ripensò su. -Probabilmente perchè sentivo il mio stesso potere però...-

-Però cosa?- la esortò Flora.

-Sentivo il mio potere ma c'era anche altro. È come se una tra le altre 2 fiamme avesse qualcosa di familiare...però neanche...erano tutte molto simili, ma una era negativa è più sconosciuta dell'altra.

Oh Flora! Non so proprio come spiegartelo!- disse Bloom allargando le braccia nel gesto di un abbraccio che le fu prontamente dato.

-Calmati Bloom, sarà stato solo un brutto sogno. Adesso percepisci qualcosa?-

-No, ora no.-

-Allora non c'è da preoccuparsi. Se vuoi, poi , possiamo andare a parlarne anche con Faragonda, in modo da toglierci ogni dubbio.- le disse gentilmente Flora.

Bloom annuì e cominciò a prepararsi per la giornata.

In sala comune, Stella aveva già cominciato a raccontarle del programma della sera prima ma Aisha, guardando Bloom, l'aveva prontamente zittita e la rossa aveva raccontato l'accaduto anche alle altre.

-Forse hai ragione, meglio parlarne con Faragonda. Può succedere che una fata faccia sogni premonitori, e poi, ti è capitato già alcune volte, con Daphne.- disse Tecna mentre recuperava i libri per la prima lezione.

-Decisamente. Anzi, parlane anche con Daphne stessa, magari lei ha percepito qualcosa di simile!- continuò Aisha.

-Si, a colazione le racconterò tutto.-

Ma a colazione Bloom non trovò la sorella. Griselda le disse che era partita con Faragonda verso l'alba e non sapeva nulla a riguardo.

-Perfetto! Quindi non c'è neanche la preside! Veramente perfetto!- disse Stella con le mani al cielo, col suo solito fare esagerato.

-Si calmi signorina!-la voce di Griselda fece tremare leggermente la bionda che si tappò le orecchie guadagnandosi un'occhiataccia -In ogni caso, torneranno presto, in mattinata dovrebbero essere

qui.- disse poi ritornando a rivolgersi a Bloom.

-Grazie Ispettrice Griselda.-

Così iniziò la giornata, tra lezioni e laboratori.

Fu durante la lezione di metamorfosimbiosi di Wizgiz che Knut entrò in classe scardinando quasi la porta e, dopo aver chiesto scusa per il fracasso, disse alle Winx di essere state chiamate da Faragonda e che le stava aspettando in presidenza. Senza aspettare altro, mormorarono veloci scuse e corsero per i corridori sotto gli occhi bonari e divertiti del piccolo professore.




Angolo autrice
Salve a tutti e soprattutto grazie per essere arrivati fino alla fine di questa pagina.
Con l'arrivo della nuova stagione e del ritorno di Valtor, il mio lato bambinesco si è rifatto vivo, facendo tornare con sè anche la mia fissa per lo stregone e per questa coppia insolita, quasi proibita. E quindi eccomi qui, con questo piccolo esperimento.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche con un piccolo messaggio. Per sapere se ne vale la pena continuare :) .
A presto.
Giada00
 

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Bloom fu la prima a raggiungere la porta e senza aspettare ancora, la spinse trovandosi nell'uffico della preside.

-Preside Faragonda, giusto in tempo, vorrei...- non finì la frase.

Alla sinistra della scrivania, vicino la grande vetrata, Daphne alzò la testa.
Gli sguardi delle 2 sorelle si incrociarono e, negli stessi pochi istanti, Bloom capì che c'erano novità. Non buone.
Il suo sguardo attraversò la stanza.

Vide Faragonda seduta alla scrivania intenta a fissare il vuoto, o lei, non avrebbe saputo dirlo, con le mani incrociate avanti alla bocca. Eppure ciò che la preoccupava era altro. 
Bloom percepiva un'altra presenza, conosciuta, quasi familiare.
I suoi occhi raggiunsero al lato sinistro della vetrata.

Un uomo di spalle.
Un uomo di spalle con una lunga giacca.
Un uomo di spalle con lunghi capelli castani, chiari, quasi biondi.
Egli ruoto' solo leggermente il volto, quanto bastava perché la fata potesse scorgere dei profondi occhi azzurri, tendenti quasi al grigio.
Bloom rimase ferma sulle gambe, immobilizzata da ciò che la sua mente le suggeriva.

Valtor.

Lo aveva di fronte. A pochi metri.

Nella stessa stanza, con Daphne, Faragonda e il resto delle Winx che avevano avuto la stessa sua reazione ed ora fissavano lo stregone incredule.

Come era possibile? Perché era li? Come aveva fatto a resuscitare?

-Bloom, lascia che ti spieghi...- fu Daphne a parlare, comprendendo lo shock della sorella e di tutte le ragazze.
Le si avvicinò stringendola in un abbraccio per poi spostarsi di lato permettendole nuovamente di vedere lo stregone. 
Quest'ultimo era rimasto fermo lì, e fissava gli occhi di Bloom, senza dire nulla, con il solito cipiglio, quasi a contemplare la situazione.

-Comincio col dirti che non devi avere paura di lui. Presto ti spiegherò tutto.- continuò Daphne cercando di sorridere incoraggiante alla sorella.
Bloom si voltò di scatto verso di lei, sconvolta.

-Daphne, come è arrivato qui? È pericoloso! Perché è qui!?- Bloom cominciava a dare di matto.
Riconosceva l'aura di Valtor: era quella che aveva sognato, quella che sentiva diversa ma allo stesso tempo familiare.
Cominciò a sentire di nuovo la sensazione di soffocamento e si portò una mano alla gola, tossendo.

-Calmati Bloom. Non è lui il nemico, te lo assicuro. Adesso devo spiegarti alcune cose e ti prometto che dopo sarà tutto più chiaro.-

-Vi consiglio di sedervi ragazze.- Faragonda con uno schiocco delle dita fece apparire altre sedie e le Winx presero posto. 

È difficile dire ciò che provavano in quel momento. 
Un misto di rabbia, paura, diffidenza e incredulità. Senza essere capaci di formulare frasi di senso compiuto, decisero quindi di tacere, in un silenzioso accordo.
La perplessità faceva si che tutte fissassero lo stregone,  come ad assicurarsi che fosse davvero lì, vivo e vegeto, dopo averlo visto morire, con i loro stessi occhi, sotto la potenza del potere di Bloom.
Valtor stava ora poggiato alla libreria, a testa bassa e occhi chiusi, attendendo di ascoltare ciò che, probabilmente, lui già sapeva.

-Ragazze, come sapete, l'intero universo, magico e non, fu creato dal Grande Drago e per farlo, Egli si servì proprio della sua Fiamma. Il tuo potere, Bloom, deriva proprio da questa energia e ne sei custode e padrona. Il tuo potere però non è unico. Come ricordi, anche Valtor ha il tuo stesso potere, nonostante varie differenze.-  Faragonda fece una pausa e sospirò.

-Ciò che voi tutte non sapete è che esiste ancora un altro potere della Fiamma del Drago.- disse.
Poi fu Daphne a prendere la parola.

-Il Grande Drago divise la sua Fiamma in tre poteri, destinati a regolare l'equilibrio tra in bene e il male in tutto l'universo.-

Bloom sobbalzo' leggermente. Tre poteri...uguali ma allo stesso tempo diversi.

-Essi si dividono in Positivo, Negativo e Neutrale. L'equilibrio si ha quando non prevale né il Positivo né il Negativo. In questa lotta il potere Neutrale ha un ruolo decisivo. Solo grazie al suo intervento si possono eliminare i dislivelli. Questo perché tutti e tre i poteri hanno la stessa forza. Ha quindi il compito di intervenire a favore del Positivo o del Negativo, a seconda dei casi, per riequilibrare la situazione ed eliminare la prevalenza di un potere sull'altro.- 

-Come mai non ci era mai stato detto?- intervenì Stella spazientita -E perché questo "Neutrale" non si è mai fatto vivo quando abbiamo combattuto contro Valtor?!- disse guardando accigliata il diretto interessato.
Lo stregone ridacchio' tra sé,  senza scomporsi, parlando per la prima volta da quando erano li tutti insieme.

-Evidentemente non era nelle condizioni di intervenire.- disse con il solito tono tagliente. 

-E perché mai?! Sentiamo!- stavolta fu Musa ad alzarsi stizzita, sbattendo una mano sul tavolo e ringhiando contro l'uomo.
Daphne trattenne il respiro, per poi raccogliere tutto il coraggio che aveva in corpo. Come dirlo? Come spiegarlo?

-Lui non è il Negativo.- bisbiglio'.

-Cosa?!- un coro sconcertato la invoglio' a chiarire la situazione.

-Il suo potere della Fiamma del Drago non è il Negativo. Valtor è il Neutrale.- disse poi alzando la voce.

Bloom aprì di più gli occhi, fissando la sorella a bocca aperta. Faticava a credere a ciò che stava dicendo Daphne.
Se mai Valtor fosse stato il Neutrale perché mai avrebbe dovuto complottare di governare l'intero universo magico?

-Bloom.- la richiamò Faragonda -So che questo può sembrare strano, ma è tutto vero. Inoltre ci sono altre cose che devi sapere. Prima della distruzione di Domino, Valtor era...- esitò a parlare, come se non ne avesse il coraggio, come se dovesse tirare fuori un macigno. Valtor ringhiò a tutta quella suspance.

-Ero il tuo protettore.- intervenne poi, facendo qualche passo in avanti e incatenando nuovamente il suo sguardo con Bloom.

-Cosa...Cosa significa?-

-Fui incaricato da Oritel e Marion di proteggerti, a qualsiasi costo, da ogni pericolo.-

-Non è possibile! Non ti credo! Come avresti potuto tu...- Bloom si alzò quasi urlando.

-È tutto vero Bloom.- Daphne le si accosto' avvolgendola con le braccia -Io lo ricordo bene.-

-Come pensi tu ti sia salvata dalla distruzione di Domino?- Valtor incrociò le braccia, diverto da come avesse già previsto, nella sua mente, la reazione della fata.

-Daphne era poco più di una bambina. Nonostante le sue grandi capacità, da sola non sarebbe mai stata capace di metterti in salvo. Inoltre non aveva abbastanza conoscenze magiche per teletrasportarti sulla Terra. Tu sei stata trovata da tuo padre terrestre in una casa in fiamme, avvolta da un scudo di energia. Chi pensi abbia provveduto al tutto?- 

Bloom non riuscì a ribattere. Aveva ragione e Daphne che annuiva ne era un'ulteriore conferma. Sentiva le lacrime pizzicarle gli occhi e passò frettolosamente la mano sul viso per asciugarle. 

-Hai salvato me. Perché Daphne no? Perché l'hai lasciata morire?-

-Bloom...-

-No, Daphne, ho bisogno di saperlo!-
Valtor chiuse gli occhi per qualche secondo per poi risponderle.

-Le Streghe Antenate volevano distruggere Domino e così anche l'ultima erede della Fiamma del Drago, credendo così di eliminare il Positivo per sempre. La sua custode era inizialmente Daphne, quindi le Antenate si erano accanite su di lei. Riuscii a farti trasmettere il potere senza che se ne accorgessero e, ancora convinte che la Fiamma del Drago fosse in tua sorella, la uccisero appena ne ebbero occasione. Io non potei fare nulla.-

-Perché parli delle Antenate come nemiche? Tu eri in combutta con loro! Tu hai partecipato alla distruzione di Domino!  È tutto così confuso!- una lacrima sfuggì al controllo di Bloom. 
Rimane meravigliata nel sentirsela asciugare da una mano guantata. Alzò il viso trovandosi a poca distanza dallo stregone. Trattene il respiro ricordando quando lo aveva visto per la prima volta, ad Andros. Anche allora l'aveva accarezzata. 

-Ascoltami bene Bloom. Le Antenate mi crearono con lo scopo di distruggere Domino. Mi addestrarono per molti anni rendendomi lo stregone che sono oggi. Un attacco al regno dall'esterno non avrebbe mai funzionato. Oritel e Marion facevano parte della Compagnia della Luce, avevano attorno a loro le fate e i maghi più potenti di Magix. L'unico modo era introdurmi nel castello e colpire dall'interno. Quando tuo padre decise di nominare un protettore per te, prevedendo la minaccia delle Streghe, io sconfissi tutti i pretendenti al ruolo. Tua madre cominciò a sentirsi male proprio dopo la mia vittoria e tu nascesti nel giro di poche ore. Tuo padre mi nominò tuo protettore tramite un Patto di Potere. Non avrei mai potuto sottrarmi al mio compito, agli obblighi che avevo verso di te.-
Fece una pausa, continuando a fissare la fata negli occhi.

-Io tradii tuo padre. Tradii la fiducia che lui aveva riposto in me, permettendo alle Antenate di entrare nel castello e di distruggere Domino. Eppure ero obbligato a proteggere te, qualunque cosa fosse accaduta.-

-Allora perché hai tentato di ucciderci tutti? Perché hai provato ad uccidermi nonostante questo Patto di Potere di cui parli?- stavolta fu più lesta e, pur con gesti tremanti, si asciugo' da sola le altre lacrime che non riusciva a trattenere.

-I Patti di Potere sono legati alla vita di coloro che li stringono.- spiegò Faragonda.
-Quando Valtor si è stato liberato dalla Dimensione Omega, tuo padre non era vivo. Era una statua di pietra. Ciò aveva annullato il Patto. Valtor rispondeva solo allo scopo per cui era stato creato inizialmente dalle Antenate.-

-E cosa è cambiato ora?- Aisha, finora rimasta in silenzio, intervenne.
Incoraggiata dall'amica, Tecna avanzò una risposta.

-Adesso le Antenate sono morte mentre il padre di Bloom è vivo. Quindi adesso... è l'inverso! Valtor non risponde più alle Antenate ma il Patto è tornato a valere!- 

-Quindi Valtor...- la voce flebile di Flora si sentì appena.

-Adesso è tornato ad essere il protettore di Bloom.- finì Musa per lei.

-È assurdo! Completamente assurdo! Ehi, bell'imbusto, non ti permettero' di toccare la mia amica neanche con un dito.- Stella si alzò spedita ponendosi tra Bloom e Valtor.
-Io non ho dimenticato ciò che ci hai fatto!- continuò.
Daphne prese per le spalle la bionda facendola arretrare.

-Stella, ti ripeto che Valtor adesso non é più una minaccia. So che può sembrare difficile ma il suo aiuto sarà indispensabile in questa battaglia. Dobbiamo collaborare. Tutti insieme.-

-Ma contro chi dobbiamo combattere? Siamo davvero sicuri che Valtor sia il Neutrale e non il Negativo? E poi come ha fatto a tornare in vita?- Aisha diede voce a tutti gli interrogativi ancora aperti.

-Si Aisha. Valtor è il Neutrale. Ad avvalorarlo c'è il fatto che lui ha 2 aspetti di sé: è per metà stregone e per metà demone. A seconda della parte con cui si schiera assumerà il relativo aspetto. Per quanto riguarda la sua rinascita, proprio essendo in parte demone, Valtor è immortale. Voi lo avete sconfitto, si, ma il suo corpo, col tempo, si sarebbe comunque riformato nutrendosi del suo potere della Fiamma del Drago, che non può essere distrutto. La sua rigenerazione è stata velocizzata dal risveglio del Negativo.-

-Cosa significa? -

-Il potere magico si manifesta, per la prima volta, solo in caso di bisogno estremo. Bloom stessa lo ha provato. La sua magia era rimasta nascosta per molto anni finché non ne ha avuto la necessità, quando ti ha incontrata, Stella. Quindi il fatto che non si sia manifestato fino ad ora, non stava a significare che il Negativo non esistesse. La scorsa notte, il terzo potere si è risvegliato e molto probabilmente costituisce una minaccia.-
Flora si alzò raggiungendo Bloom.

-Allora il sogno era davvero un avvertimento.-
Valtor si voltò verso di loro.

-Quale sogno?-

-Ho sognato tre fiamme, le tre Fiamme del Drago. Una era la mia, la rossa, poi c'erano una viola e una azzurra. Si fondevano tra di loro e mi sentivo soffocare.- 

-Anche io ho avuto una visione del genere.-

-Quindi adesso cosa dobbiamo fare?- chiese Bloom incerta, senza rivolgersi a qualcuno in particolare. Forse proprio a sé stessa. 

-Non ci sono state altre manifestazioni del Negativo da ieri notte e voi due non siete capaci di localizzarlo. Direi che per ora possiamo solo aspettare.- concluse Faragonda.



Angolo Autrice
Rieccomi qui, con un capitolo direi, molto denso di informazioni. Vi sareste mai aspettati una cosa del genere? Valtor protettore di Bloom? Mi meraviglio io stessa di averlo pensato! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo!
Spero di aggiornare presto.
Baci.
Giada00

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


Faragonda le aveva concedate, dicendole di tornare in classe.

Bloom uscì dalla presidenza a capo basso, immersa nei suoi pensieri e intontita dalle tante novità.

Comprendendo il suo animo, le Winx cercarono di distrarla, portando la conversazione lontano da ciò che era appena successo. Flora le si mise a braccetto per tutto il percorso fino all'aula parlando di una nuova tisana rigenerante che doveva assolutamente provare. Bloom annuì con un timido sorriso e si divise dalla compagna solo quando si dovette risedere al suo banco.

 

Come previsto, non riuscì a seguire il resto delle lezioni. Si ritrovava a guardare un punto fisso del foglio che aveva davanti.

Alcune volte si girava di scatto perso la finestra al pensiero che il Negativo potesse mostrarsi da un momento all'altro o Valtor si ribellasse a...a cosa?

 

Come poteva classificare ora Valtor? Un nemico o un alleato?

 

Non lo aveva ben capito.

Fin ora non aveva fatto nulla, si era presentato come suo protettore ma non aveva espresso la sua posizione.

 

Daphne aveva detto che il Neutrale interveniva per ristabilire l'ordine ma era comunque libero di scegliere da che parte stare.

Se si fosse schierato con Negativo?

Lei e Faragonda sembravano così fiduciose nello stregone...forse per il Patto di Potere con suo padre.

Ma chi assicurava loro che tutto sarebbe andato nel verso giusto? Come avrebbero vinto stavolta?

 

La sorella era stata chiara anche su questo: i tre poteri erano uguali, solo il vantaggio numerico avrebbe garantito la vittoria.

 

Bloom sentì un colpo al cuore a quel pensiero, sentendosi quasi impotente.

Fece un profondo respiro tentando di calmarsi.

Riaprì gli occhi e portò le mani a sostenersi il viso per un leggero capogiro.

Maledì mentalmente quella strana febbre -o qualsiasi cosa fosse-.

Guardò il foglio che aveva davanti e decise.

Doveva parlargli.

***

Dopo le lezioni tutto il gruppo tornò nella propria camera.

Aisha mise su il caffè con un semplice movimento del dito, preparandosi a studiare per il giorno seguente col resto delle ragazze.

Non avendo né indizi sul nemico né piste da seguire avevano deciso di portarsi avanti con lo studio dato che, come sempre, la battaglia col nuovo nemico avrebbe portato via la maggior parte del tempo.

Passò qualche ora, tra Tecna che mostrava slide proiettate dal suo cellulare e Stella che sfogliava annoiata un libro.

Era ormai buio e con la scusa di prendere una boccata d'aria, Bloom si avviò per il corridoio.

 

-Non prendere freddo! Devi essere in forma il prima possibile!- le urlò dietro Stella mentre chiudeva la porta. La rossa ridacchio leggermente.

Cominciò poi ad incamminarsi per il corridoio.

Chiuse gli occhi, concentrandosi per sentire le aure e trovare quella del suo obiettivo.

 

La distinse presto per la sua intensità, nettamente maggiore rispetto a tutte le studentesse e anche agli insegnanti, e per la familiarità che aveva il suo potere.

 

Se avesse dovuto descrivere la Fiamma di Valtor avrebbe detto che fosse calda, incandescente. Eppure era buia, non emetteva luce, se non un lieve bagliore violetto.

 

Era su una delle torri della scuola.

Lo stesso luogo usato da Bloom quando voleva stare sola con se stessa.

Come quando le sue amiche avevano raggiunto l'Enchantix completo, e lei le aveva guardate da quella posizione isolata e nascosta mentre ricevevano il loro diploma di Fate Guardiane.

Percorse i lunghi corridoi della scuola in agitazione.

Provò a inventarsi un discorso, un modo per assicurarsi di avere una risposta alle sue domande.

Ma, qual'erano le sue domande?

 

Voleva sapere di più sul passato, ciò che era successo durante la distruzione del suo regno.

 

Voleva sapere come era riuscito, e come gli fosse saltato in mente, di diventare il suo protettore.

 

Perché questo Patto di Potere era così importante ed infrangibile? Ne conosceva solo il nome ma dinamiche e vincoli le erano sconosciute.

 

Voleva sapere come fosse tornato, perché la spiegazione che le aveva detto Daphne non le bastava.

 

Se lui sapesse qualcosa in più su questo Negativo.

 

Ma soprattutto, voleva sapere quale lato avrebbe scelto, con chi si sarebbe schierato.

 

Senza accorgersene, Bloom era già arrivata davanti alla porta della terrazza.

Solo quel sottile strato di vetro la divideva dallo stregone.

Le parve strano.

Tempo fa avrebbe tremato all'idea di trovarsi faccia a faccia con Valtor.

Ora, nonostante non potesse reprimere una certa paura, sentiva il bisogno di parlargli.

Col cuore che le batteva forte, risuonando nelle orecchie, abbassò la maniglia trovandosi davanti al cielo notturno completamente costellato di stelle.

Si lasciò per un attimo rincuorare da quella visione per poi abbassare lo sguardo cercando Valtor.

Lui se ne stava stravaccato sul cornicione tra 2 parapetti, poggiato con la schiena su uno e i piedi incrociati sull'altro e il mantello bordeaux libero di svolazzare. Non guardava verso di lei ma verso il grande giardino della scuola.

 

 

-Mi stavo giusto chiedendo quando saresti arrivata.- disse lui continuando a non guardarla.

 

-Non mi hai sentito arrivare?-

 

-Mi ero stancato di ascoltare cose inutili come aritmagia. Ti ho risentito solo quando sei arrivata alla torre.- seguì un breve silenzio.

 

-Devo chiederti alcune cose.-

 

Bloom non ricevette risposta. Si avviò verso la panchina affianco a lui, riuscendo a vederlo finalmente in viso.

Le venne naturale seguire il suo sguardo e si voltò ammirando il panorama di Alfea, illuminato solo dal qualche luce accesa nelle camerate. Il resto della foresta che riusciva a vedere era un ammasso di punte nere leggermente illuminato dalle stelle, gli alberi così fitti da non lasciare alcuno spazio vuoto.

 

Una volata di vento freddo le scompigliò i capelli e la fata si strinse di più nella sola giacca nera che indossava sopra il vestito azzurro.

 

-Valtor.- lo richiamò, quasi incerta, senza neanche sapere il perché, forse per assicurarsi che la stesse ascoltando.

 

-Non trovi che la scuola al buio abbia un aspetto migliore? Tutto quel rosa accecante mi urta.-

 

Cosa? La prendeva in giro?

Bloom si avvolse ancora di più con le braccia e socchiuse gli occhi guardandolo male.

 

-Dico sul serio. Ho bisogno di parlarti.- stavolta parlò più decisa.

 

-Prego. Chiedi pure.- Bloom tentò di ignorare il suo tono scocciato.

 

-Come sei riuscito a tornare in vita?-

 

-Mi sembra che Daphne ti abbia già detto che il mio essere per metà demone mi rende immortale.-

 

-Non mi è abbastanza chiaro.-

 

Valtor si girò finalmente verso di lei guardandola con le braccia incrociate.

 

-Le Tre Streghe antenate mi hanno creato in questo modo. Riuscirono a rubare la Fiamma del Drago del precedente Neutrale. Possedere un potere della Fiamma mi avrebbe dato un ulteriore vantaggio e reso più forte.-

 

-Questo perché la Fiamma del Drago è in grado di curare?- Valtor annuì.

 

-Dove sei stato fino ad ora?-

 

-Ciò che era rimasto di me era stato riportato nella Dimensione Omega. Stanotte mi sono risvegliato e tua sorella e Faragonda sono spuntate dopo poco per portarmi qui.-

 

-Hai detto che le Antenate hanno rubato il potere del Neutrale precedente.-

 

-Lo hanno costretto a trasmettermelo. Allo stesso modo Daphne lo passò a te.- Valtor chiuse gli occhi poggiando la testa al muretto dietro di lui.

-Prima che tu me lo chieda, no, non la costrinsi. Si tratta di un incantesimo e tua sorella collaborò pienamente durante il passaggio.-

 

-Lei si fidò pienamente di te?-

 

-Daphne era piccola, non stupida. Sapeva del Patto e che non avrei mai, in alcun modo, potuto farti del male.-

 

Bloom ricordò il ritratto di sua sorella, con lei stessa neonata in braccio, sorridente e amorevole. Le labbra le si curvarono in un sorriso senza che se ne rendesse conto.

 

Un'altra forte volata di vento la prende in pieno ma si costrinse a fingere di nulla. Stella l'avrebbe presa a sberle in questo momento. Tossì leggermente.

 

-Hai idea di chi possa essere il Negativo?-

 

-Se l'avessi non sarei ancora qui.-

 

Bloom abbassò gli occhi. Doveva chiederglielo.

 

-Da che parte starai?- lo disse quasi in un sussurro, senza guardarlo.

 

Era quella la domanda principale, Valtor lo sapeva bene. Era quello in motivo ad aver spinto la fata a parlargli. A sopportare il freddo di quella sera, facendo finta di nulla. Per mostrarsi forte.

 

Forte lo era. E lui non avrebbe mai potuto dimenticarlo, né ora, né per l'eternità.

 

Si alzò dal muretto e tolse la giacca.

La fata lo guardava ora, senza capire, e ancora in attesa di una risposta.

 

-Ti prenderai un malanno.- le disse mentre gli poggiava la giacca sulle spalle.

 

-Sinceramente, non voglio essere solo contro il Negativo.- disse ancora.

 

Poi salì sul margine della torre e sorrise ironico alla fata. Poi saltò.

 

Bloom si affacciò veloce alla torre, a bocca aperta e presa dalla paura, guardando in basso.

Nessuna traccia dello stregone.

Si diede poi della stupida: ovviamente aveva volato o si era teletrasportato con qualche incantesimo.

Portò una mano alla fronte ad un nuovo giramento.

 

Si, si sarebbe decisamente presa un malanno rimanendo li fuori. Era già sulla buona strada.

Sospirò e si beò nuovamente dell'immagine di Alfea illuminata dalle sole stelle.

Pensò che forse lo stregone aveva ragione, c'era un non so che di magico nella luce argentea che circondava la scuola.

 

-Grazie.- sussurrò per poi ritornare dentro.



Angolo Autrice
Salve a tutti! Approfittando della festa del 1° Maggio ( alias non devo andare a scuola domani), rieccomi con un nuovo aggiornamento.
Per questo capitolo mi sono lasciata un po' trasportare dalle fan art su Bloom e Valtor :D.
E nulla. Spero vi piaccia. Chiedo scusa per eventuali errori sfuggiti al mio controllo.
A presto.
Giada00
 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


Bloom percosse i corridoi sentendosi molto più leggera di prima. 
Valtor sarebbe stato dalla loro parte. Glielo aveva fatto capire, implicitamente, con la scusa di non voler trovarsi da solo davanti al Negativo.
Le avrebbe aiutate. Avrebbero vinto. 
Le sue labbra si incurvarono al solo pensiero. 
La sua fiducia nello stregone era ancora poca ma era l'unico appiglio a cui affidarsi al momento.
Volente o nolente, il loro destino dipendeva dal loro "ex-nemico". 
Bloom ridacchiò nuovamente per il nomignolo, lasciandosi trasportare dalla gioia che sentiva in corpo. 

Non aveva neanche più freddo. Ed allora si accorse di avere ancora il mantello di Valtor sulle spalle e stretto tra le mani.
Se lo sfilò e immediatamente un brivido le percorse la schiena.
Guardò il tessuto bordeaux tra le mani accorgendosi ora di un lieve, quasi impercettibile bagliore rosso. Lo sfiorò con le dita percependo immediatamente calore.
Un incantesimo termico. 
Fissò nuovamente la giacca quasi in trans. Poi si riprese scuotendo il capo.
Concentrò un minimo di magia nella mano destra e un attimo dopo l'indumento su teletrasportato al proprietario.
Sarebbe stato sconveniente, in effetti, farsi vedere dalle ragazze con il mantello di Valtor addosso. 
-Meglio evitare troppo scalpore...- pensò.

***
Un'oretta più tardi era nel suo letto cercando di addormentarsi.
Aveva appena finito di parlare via messaggi con Sky e si erano dati la buonanotte con la promessa di vedersi. Il ragazzo sarebbe arrivato, con il resto degli Specialisti, l'indomani.
Gli aveva accennato delle ultime novità, omettendo il fatto del "protettore" e, come era ovvio, non aveva preso bene il ritorno dello stregone. Inoltre si era preoccupato della sua salute.
Ma avrebbero parlato meglio e chiarito tutto faccia a faccia. 
Con questi pensieri, Bloom tirò le coperte fin sulla testa, avvolgendosi completamente ad un nuovo brivido di freddo. Chiuse gli occhi aspettando di prendere sonno.

Camminava in mezzo al bianco più assoluto.
Il pavimento sembrava ricrearsi nuovamente sotto i suoi piedi, ad ogni passo che faceva.
La circondava solo bianco, eppure aveva la sensazione di essere in una bolla, in una sottile membrana che la divideva dal resto del luogo.
Sentiva di poterne uscire, di poterla attraversare.
Ma cosa avrebbe trovato? Ancora bianco?
Continuò a camminare in quella specie di bolla. Iniziò a sentirsi ghiacciare e si strinse nelle braccia cercando più calore nel pigiama blu che indossava.
Quando il freddo divenne insopportabile allungò il braccio toccando finalmente quella bolla protettiva che la avvolgeva.
Spinse più forte e la sua mano scomparì nel nulla. Si lasciò andare con tutto il corpo trovandosi, non più immersa nel bianco, ma nel buio più assoluto.
Girò su se stessa cercando qualche punto di riferimento ma nulla.

-Perfetto!- pensò. In compenso non aveva più freddo, anzi, l'aria era calda. Una leggera nebbia prese a crescere in tutto lo spazio che riusciva a vedere.

Che stava succedendo?
Ora l'aria era fin troppo calda. Si sentiva soffocare e ansimò in cerca di più ossigeno.

-Bloooooom...- una voce cantilenante prese a chiamarla. 
Presa dal panico, la fata girò su se stessa alla ricerca della fonte di quella voce che continuava imperterrita a chiamarla alternando divertite e malefiche risate al suo nome.

-Chi sei?! Dove sei?!- urlò sconvolta continuando a non vedere nulla.
La sensazione di soffocamento aumentava, quasi qualcuno premesse sulla gola.

-Sto venendo a prenderti Bloom.- e all'improvviso una sagoma umana le comparì di fronte. L'unica cosa che riusciva a distinguere dall'ombra era la forma dei due occhi, completamente grigi, emananti un lieve bagliore.
Bloom sobbalzò dalla paura e provò ad allontanarsi camminando all'indietro, ma la sagoma non si distaccava minimamente da lei.
Prese a correre ma si ritrovò nuovamente l'ombra davanti, costringendola a fermarsi.

Gli occhi grigi si assottigliarono e sentì ghignare. 

L'ombra la prese per il collo sollevandola completamente da terra. 

Si sentiva bruciare al punto della presa.

Le mancava il fiato. Provò a colpirlo, a richiamare la magia a sé ma sentiva scivolare via da lei velocemente tutte le energie.

-Ricorda queste parole Bloom: soffrirai, soffrirai in un modo inimmaginabile.
E mi occuperò di te molto presto.-

***
Bloom aprì gli occhi di scatto urlando.
Scalciò alla sensazione di oppressione ancora presente e si strappò le coperte di dosso.
Sentì la testa vorticare violentemente e cadde a terra sulle ginocchia mantendosi il capo con le mani.

-Bloom! Bloom!- Flora, svegliata dal frastuono, si precipitò al suo fianco avvolgendola con le braccia. 
Dal canto suo, la rossa tremava. Aveva iniziato a piangere, senza riuscire a fermarsi e incapace di formulare frasi connesse a causa dei continui singhiozzi.

Si sentirono rumori e porte sbattere e presto anche il resto delle Winx arrivò nella stanza. 

-Cosa succede?!- Stella corse ad inginocchiarsi affianco alle 2 unendo all'abbraccio e asciugando le lacrime alla rossa. 
Anche le altre si avvicinarono, senza fiatare, spaventate e col batticuore. Bloom era sconvolta, aveva gli occhi spalancati, respirava pesantemente alla ricerca di aria ed era completamente scossa dal pianto.

Si sentirono altre porte sbattere, una dopo l'altra e Valtor entrò in tutta furia nella camera.
Gli bastò una semplice occhiata generale per individuare il suo obiettivo.
Sotto lo sguardo sorpreso e spaventato di tutte, si avvicinò velocemente a Bloom, inginocchiandosi di fronte a lei.
La prese per le spalle scuolatendola.

-Cosa hai visto? Bloom devi dirmelo!-

-Lasciala stare brutto idiota! È in preda al panico!- Stella tentò inutilmente di allontanarlo.
Lo stregone si ribellò alle sue spinte con un semplice movimento del braccio.

-Fa silenzio una buona volta!- e Stella non ebbe da ridire a quel tono così austero e rabbioso.

-Bloom ascoltami! Devi calmarti! Cosa hai visto!?- 

La fata scosse violentemente la testa nascondendo la testa nelle braccia. Sembrava così piccola in quel momento.
Tremava, piangeva. 
Valtor non avrebbe mai immaginato di vederla così fragile. 
Nel frattempo erano arrivate anche Faragonda e Daphne e rimasero li ferme, col fiato fermo in gola, coscienti di non poter fare nulla in quel momento.
Valtor prese la rossa tra le braccia e la ragazza avvolse d'istinto le braccia al suo collo nascondendosi nell'incavo. 

-È bollente.- disse. Si alzò da terra e con la fata a mo' di sposa, si spostò nella sala comune posandola sul divano.
Tutto il resto del gruppo lo seguì. 
Incurante di tutti gli occhi puntati su di lui prese le mani di Bloom nelle sue e cercò di ricordare un qualsiasi incantesimo utile per quella situazione.
Alla fine iniziò a sussurrare un incantesimo curativo, senza essere sicuro di ottenere un effettivo miglioramento.
Fortunatamente Bloom si riprese dal suo stato di panico.
Non tremava più, aveva ripreso in controllo delle sue emozioni e del suo corpo. Ora era solo li ferma, con gli occhi bassi e le ginocchia strette al petto.

-Bloom, ti senti meglio?- Daphne le si affiancò. La sorella di risposta, annuì leggermente.

-Cosa è successo?- chiede Tecna.
Bloom esitò ancora prima di rispondere.
Respirò profondamente, non sicura di poter emettere suoni comprensibili.
Alla fine si costrinse ad aprire bocca.

-Era tutto buio, non riuscivo a respirare e c'era un uomo, credo.- respirò nuovamente.
-Ha detto che sta venendo a prendermi. Che soffrirò.- disse poi stringendosi ancora di più su se stessa.

-Era il Negativo?- chiede Aisha.

-Non lo so. Non lo so.- scosse la testa.

-Come sapevi ciò che stava succedendo?- stavolta Musa si rivolse allo stregone.

-L'ho sentito anch'io. Non ho avuto una visione come Bloom ma anche io ho percepito qualcosa.-

-E perché sei corso subito da Bloom? Come facevi a essere così sicuro che anche lei avesse sentito qualcosa?- Stella lo guardò male, ancora inviperita per come le aveva urlato di stare zitta. L'uomo la fulminò con un'occhiata.

-In quanto suo protettore, riesco a sentire quando è in pericolo. Ho avvertito la sua paura.- rispose Valtor voltandosi poi, a guardare la rossa. 
Anche lei aveva alzato gli occhi è ora si fissavano l'uno con l'altro in silenzio.
Alla fine fu Faragonda ad interrompere il silenzio.

-Bloom sei capace di localizzarlo?-

-No, l'energia negativa era ovunque. Ora non sento più nulla.-

-Lo hai visto in volto? Sapresti dargli un'identità?-

-Neanche. Era un'ombra.-
Bloom riabbasso' gli occhi.
-Ha solo detto che verrà. Molto presto.-

Faragonda si accigliò.

-Bisogna tenersi pronti allora.-

-Signora Preside ci permetta di usare la stanza delle simulazioni! Ci alleneremo ulteriormente!- Stella strinse i pugni, esaltandosi all'idea.

-Quando vorrete, la stanza sarà a vostra disposizione. Purtroppo non sappiano nulla del nemico e bisogna essere preparati ad ogni situazione.-
Tutte le ragazze annuirono convinte.

***
Dopo un po' tutti tornarono a letto. 
Bloom si mosse più lentamente delle altre e con la scusa di prepararsi una camomilla rimase qualche minuto sola con lo stregone.
Solo adesso lo vedeva chiaramente.

Era strano senza i soliti abiti, rigidi e seri. Sembrava quasi un ragazzo con i semplici pantaloni da tuta neri e t-shirt.
Prese coraggio e, assicurandosi nuovamente di non essere sentita da nessuno, lo ringraziò in un sussurro.
Valtor non rispose, le spostò una ciocca sfuggita allo chignon dal viso, per poi andarsene.
Bloom rimase ferma li per qualche minuto.

Solo dopo essersi ripresa aveva realizzato che lo stregone l'aveva presa in braccio e lei, incurante di ogni logica e buonsenso, si era stretta a lui alla ricerca di conforto.

Si era lasciata muovere come voleva, incapace di reagire o soltanto rendersi conto di ciò che accadeva.

E lui l'aveva calmata, quasi paziente.

E poi? Davvero sentiva le sue emozioni? Percepiva solo la paura o tutto? 

Sentì un colpo al cuore al solo pensiero di essere un libro aperto per lo stregone.

No. No.
Impossibile.
Scosse la testa, autoconvincendosi dell'assurdità dei propri pensieri.

Alla fine raggiunse Flora in camera, con la speranza che, almeno per quella notte, i sogni fossero finiti.




Angolo Autrice
Salve a tutti. Tra un Ungaretti e un Montale sono riuscita a scrivere un po'.
La situazione non è andata molto avanti ma per adesso godetevi la suspance!
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.
Mi scuso per eventuali errori ma scrivo dal cellulare e, come potete immaginare, non è molto semplice XD.
Aspetto le vostre impressioni nelle recensioni!
A presto.
Giada00

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


-Per vincere contro il Negativo dovrete essere uniti. Dovrete combinare gli attacchi, muovervi come uno.- Faragonda aveva tutto il gruppo davanti.
 

Era mattina presto e si erano riuniti nella stanza delle simulazioni per iniziare gli allenamenti.
Bloom, in testa al gruppo annuì convinta.
 

-Ora il problema tra voi non c'è.- sorrise Daphne alle ragazze.
-Ormai conoscete alla perfezione una le capacità dell'altra e sapete sfruttare al meglio i vostri punti di forza.-
 

-Ovviamente altro allenamento non vi farà male. L'importante ora è concentrarsi su Bloom e Valtor.- la preside guardò entrambi.
-Avete combattuto fin ora come nemici. Ora dovrete imparare a cooperare come alleati. La vostra collaborazione è fondamentale. Come dicevo prima, dovrete muovervi come una sola persona. Ciò significa avere una grande connessione l'uno con l'altro. Conoscere ed adattarsi ai modi di agire di colui che vi affianca.-
 

Bloom diede un'occhiata veloce allo stregone vicino a lei.

Rimaneva impassibile, con le braccia conserte e lo sguardo fisso davanti a lui.
 

-Quindi oggi faremo un allenamento su questo.- Daphne sorrire incoraggiante ed unì le mani.
-Bloom e Valtor contro il resto delle Winx. Pieni poteri, mi raccomando. Il Negativo non ci darà un momento di tregua quindi bisogna prepararsi fin da subito al peggio.-
 

Bloom ispirò profondamente, chiuse gli occhi concentrandosi e poi diede il via alla trasformazione.
 

-Winx, Bloomix!-
 

Le ragazze vennero avvolte da fasci di luce che esplosero poi in mille scintille rivelandole nei loro vestiti da fata.
 

Bloom aprì gli occhi e si rese conto di come lo stregone la stesse fissando.
Si costrinse a reggere lo sguardo, alzando più il mento.
Stava misurando la sua energia.
Stava verificando quanto fosse cambiata dall'Enchantix.

Quanto fosse divenuta più forte e le sue capacità.
 

-Bene, iniziamo.-

***
Si trovavano in un paesaggio roccioso.

Una immensa distesa di rocce e montagne.

Ideale per nascondersi per poi attaccare all'improvviso.
Ed era sicura che questo stessero facendo le sue amiche: aspettare il momento in cui avrebbero abbassato la guardia per uscire allo scoperto.
 

Lei e Valtor erano sospesi, in volo, e si guardavano attorno cercando una qualche macchia di colore tra le rocce.
 

-Quanto tempo hanno intenzione di aspettare le tue amiche? Dovremmo allenarci. Non rimanere fermi in mezzo al nulla.-
Bloom lo guardò male.
 

-Stanno aspettando il momento opportuno per attaccare. Mi sembra ovvio.-
 

-Per oggi possiamo anche lasciar perdere le strategie. Dobbiamo conoscere i nostri poteri. Non giocare al gatto e al topo.-
 

-E che avresti intenzione di fare allora? Dato che dobbiamo collaborare alla pari, inizia ad illuminarmi con i tuoi pensieri!-
 

Anche lei era stanca di aspettare. Cosa credeva?

Ma sapeva che le amiche, per metterci tanto, stavano organizzando tutto nei minimi dettagli.

Si rese conto che era questo che mancava con Valtor.
Lui non aveva la stessa conoscenza e fiducia che le ragazze avevano sviluppato negli anni, l'una con l'altra.
Lui agiva da solo, non in squadra.
 

Ed era questo che voleva Faragonda: una squadra forte e unita.

Bloom abbassò gli occhi a quel pensiero.
Sarebbero mai riusciti a superare quella invisibile barriera e diventare un gruppo unito?

In quel momento Aisha comparve alla sua destra.
 

-Gabbia Morphix!-
Una grande gabbia violetta li circondò, impedendogli liberi movimenti.
 

-Eco infinita!-
 

-Raggio bioritmico!-
 

-Eclissi totale!-
 

-Vortice lilla!-
 

Presto la convergenza di poteri accerchio' tutta la gabbia in cui erano rinchiusi.
I fasci luminosi ruotavano sempre più veloci accumulando sempre più energia.
 

-Dobbiamo fare qualcosa! E in fretta! La convergenza ci abbatterà immediatamente!-
 

-Cosa pensi di fare, Bloom? Illuminami con i tuoi pensieri!- Valtor la guardava sghembo mentre gli rinfacciava la sua stessa frase.
 

-Uno scudo. Uno scudo molto potente.-
 

-Non funzionerà.-
 

-E perché mai?!-
 

-Non reggerebbe a tanti attacchi combinati. Si romperebbe in mille pezzi e verremo travolti.-
 

-E allora...Cosa di fa?-

 

-Uno scudo.-
 

-Ma...cosa!? Mi prendi in giro?-
 

-Uno scudo attaccante.- perciò lui.
 

-Come...come si crea uno scudo attaccante?-
 

-Siamo in 2, no? Io crederò lo scudo. Tu concentrati sull'attacco e richiamalo al di fuori dello scudo. Ma non attaccare subito.-
 

Bloom non ebbe tempo di chiedere spiegazioni che le Winx lanciarono la convergenza contro di loro.
Valtor creò immediatamente uno scudo sferico. A lei non restò che seguire il piano.
 

Allargò le braccia e trasferì il suo potere al di fuori dello scudo.
 

-Tempesta di Fiamme!-
Lingue di fuoco presero a vorticare attorno alla sfera protettrice.
Sentì Valtor ghignare.
 

-Aspetteremo che la gabbia soccomba al loro stesso attacco. In quel momento farai esplodere il tuo colpo. Farò in modo che la barriera regga e non lasci passare alcuna magia.
Bloom annuì convinta.
 

Presto il Morphix cedette. La convergenza adesso inseriva sullo scudo.
Valtor si abbassò su un ginocchio e Bloom lo vide stringere i denti.
La fata portò le mani in avanti lasciando liberare l'attacco al massimo della forza.
 

La convergenza venne del tutto neutralizzata e la stessa energia emanata dallo scontro fece arretrare le Winx di qualche metro.
Valtor disciolse lo scudo.
 

Bastò un attimo e una corda di Morphix legò entrambi.
Il resto delle ragazze non persero tempo tornado nuovamente alla carica.
 

Bloom non ebbe il tempo di pensare o confrontarsi con lo stregone e agì d'istinto creando uno scudo che proteggesse entrambi.
 

Nello stesso istante, Valtor attaccò e due grandi fasci di luce viola partirono dalle sue mani andando a scontrarsi con lo scudo.
 

Tutti gli attacchi rimbalzarono contro lo scudo di Bloom venendo rispediti al mittente.

Il tutto in pochi secondi.
 

Come risultato, le Winx vennero colpite dal loro stesso potere e anche gli attacchi di Valtor colpirono sia lui che Bloom.
 

Tutti si trovarono al suolo, mentre il paesaggio roccioso tornava ad essere la stanza delle simulazioni.

Bloom si tirò su mettendosi a sedere mentre si massaggiava la testa.
Il resto del gruppo la imitò.
 

Non ebbero il tempo di confrontarsi che Daphne e Faragonda entrarono nella stanza.
Una volta assicuratesi che tutti stessero bene, Faragonda prese la parola.
 

-Abbiamo notato la vostra collaborazione. Le ragazze hanno agito con razionalità, partendo bene fin da subito.-
Le ragazze sorrisero e si scambiarono qualche cinque.
 

-Bloom, Valtor . La vostra cooperazione, come avete visto da' i suoi frutti. Riuscite a respingere attacchi potentissimi combinati, uscendone senza il minimo graffio.-
 

-Purtroppo, avete bisogno di tempo per organizzarvi.- intervenne Daphne.
-Su questo dobbiamo lavorare. Dovrete arrivare al punto da agire autonomamente, insieme e in modo coordinato.-
 

La bionda si avvicinò alla sorella mettendole una mano sulla spalla.
 

-Dobbiamo creare una connessione tra voi 2. Simile a quella delle ragazze.- ci pensò su.
 

-Forse ho un'idea!- disse poi, schioccandole dita.

***
Bloom e Valtor si trovarono seduti uno di fronte all'altro sul pavimento, su ordine di Daphne.
Stella, tornata normale, guardava con un sopracciglio alzato la situazione.
 

-Cos'è? Qualche gioco per costringere due persone a fissarsi?-
 

-No, Stella. E qualcosa di molto più magico!- le sorrise Daphne.
Si rivolse poi ai due seduti che la guardavano incuriositi. Si inginocchiò vicino guardandoli a sua volta incoraggiante.
 

-Adesso concentratevi. Dovete cercare di sentire l'uno il potere dell'altro. Non sentirne l'aura semplicemente. Cercate di conoscerlo. Di scoprire ciò che ha di uguale e diverso dal vostro. Dovete vederlo chiaramente davanti a voi. A quel punto cercate di farlo vostro, come se scorresse dentro di voi.-
 

La rossa e lo stregone si guardarono l'un l'altro.
Poi Bloom chiuse gli occhi, mise dritta la schiena e ispirò profondamente, concentrandosi.
Valtor la imitò.
La fata iniziò col percepire l'aura.

Isolò tutte le altre che la circondavano, dedicando la sua mente solo a quella dell'uomo davanti a lei.
Caldo e buio.
Trovò quella combinazione rilassante, piacevole da percepire.
Ne sentiva l'intensità, la forza forgiata a fuoco e fiamme.
Il suo grande potere non era innato ma merito di infiniti allenamenti e ostacoli superati.
Glielo aveva detto il giorno prima, di essersi formato sotto la guida delle Antenate.

Bloom non volle immaginare le condizioni estreme a cui l'avessero sottoposto.
Un potere cresciuto man mano negli anni.
Quanti anni aveva Valtor? Non avrebbe saputo dirlo.
 

Visionò la sua fiamma.
Scura con un lieve bagliore viola.
Tutto intorno era nero.

 

Bloom tese le braccia prendendola tra le mani.
 

Ne sentiva il calore, la violenza pronta a scoppiare, ma allo stesso tempo sentiva crescere in lei anche una sensazione di pace.
 

È difficile da spiegare come si sentisse al centro di quella fiamma viola e tutto il suo bagliore a proteggerla.

L'avvicinò al petto lentamente, come se fosse tesoro, qualcosa di estremamente prezioso ed importante, cullata dal calore e quella strana sensazione di sicurezza che le provocava.
 

Era era questo che intendeva Daphne?
 

Sentire il potere dell'altro come se fosse suo?
 

Era così, quindi che si sentiva Valtor?
Sicuro, sempre protetto da se stesso.
 

Bloom sentì un colpo al cuore a quel pensiero.
 

Lui era sempre stato solo.
 

Non aveva mai avuto qualcuno su cui contare.
Qualcuno che l'avesse mai protetto.
Qualcuno che gli avesse dato anche il minimo affetto.

 

Una lacrima le attraversò il viso e strinse più forte la fiamma al petto.

 

All'improvviso sentì un calore all'altezza del cuore.

Abbassò gli occhi e, sorpresa, notò di non avere più nulla tra le mani.

La fiammella aveva attraversato il suo corpo ed ora era dentro di lei.

 

Percepì una nuova energia attraversarle tutto il corpo.

Come se fosse sangue, la sentì scorrere velocemente e ovunque dentro di lei.

Sempre più forte.

Sempre più pressante.

Troppa da contenere.

 

Bloom aprì di scatto gli occhi, trovandosi affannata e sudata.

Lo sforzo mentale si era manifestato anche sul fisico.

Si sentiva esausta, eppure non poteva negare di sentirsi quasi incompleta, ora che non percepiva più il potere di Valtor in lei.

Il diretto interessato aprì gli occhi dopo qualche secondo.

A differenza sua, non sembrava stanco o provato dall'esperienza.

La fissò per qualche istante negli occhi.

 

-Hai qualcosa che non va.- le disse serio.

 

-Che intendi dire?-

Anche il resto del gruppo si avvicinò ad ascoltare meglio.

 

-Sei sotto l'influenza di qualcuno. C'era qualcosa di estraneo a macchiare la tua Fiamma.-

 

-Cosa?!- uno coro stupito.

 

-E' il Negativo. Si sta comportando da parassita. Sembra che stia pressando sulle tue insicurezze.- Valtor incatenò il suo sguardo con la fata. -Ti senti debole e lui ne sta approfittando senza che tu te ne accorga. Sta tirando fuori le tue paure col fine di indebolirti.-

Stella si affiancò all'amica.

 

-Forse è colpa sua se in questi giorni non sei stata bene!-

 

-Molto probabile.- confermò ancora lo stregone.

 

-Ma come ha fatto?- Bloom non riusciva a spiegarselo.
Si sentiva debole, è vero. I nemici sorgevano continuamente e ogni volta si sentiva insicura, non forte abbastanza da vincere e difendere chi amava.
Come faceva il Negativo a saperlo?


-Il Negativo potrebbe avere poteri opposti ai tuoi. Tu sei capace di curare. Quindi lui potrebbe avere la capacità di controllare e indebolire le persone.- disse Tecna.

 

-In effetti, ha senso.- costatò Flora.

 

-Ma adesso come se ne libera?- chiese Musa.

 

-Bloom, prova ad usare il potere curativo su te stessa!- la incoraggiò Aisha.

 

-Hai ragione!- e la rossa si preparò all'incantesimo.

Unì le mani al petto, concentrando il potere curativo lì dove risiedeva la sua Fiamma.

La ragazza non sentì grandi variazioni ma guardò fiduciosa il resto del gruppo.

 

-Valtor, prova ora.- disse Faragonda.

Lo stregone non degnò di uno sguardo la preside, già con gli occhi chiusi, concentrato sul potere di Bloom.

 

-Nulla, non è cambiato niente.- disse poi.

 

Daphne portò la mano al mento, pensando.

-I poteri sono uguali, forse per questo non ha alcun effetto.- poi, di scatto, aprì di più gli occhi.

-Provate insieme! Valtor, l'incantesimo curativo che hai usato la notte scorsa!-

 

Bloom fissò la sorella. Per quanto tempo ancora avrebbe sfornato idee tanto assurde?

 

Non ebbe il tempo di ribattere che lo stregone le porse la mano, attendendo che lei la stringesse.

Non potè farne a meno.

 

Concentrò nuovamente il potere curativo e allo stesso tempo anche lo stregone recitò la formula.

I capelli fluttuarono lievemente

Si sentì più leggera, liberata da un peso che non sapeva di avere, rendendosi conto solo ora della differenza.

 

Lo stregone si concentrò nuovamente sul suo potere e sorrise leggermente, quasi soddisfatto.

L'influenza del Negativo era sparita.

 

Stella le sì lanciò addosso abbracciandola.

-Adesso si che si fa sul serio! Lo faremo pentire di ciò che ha fatto!- urlò, scatenando le risate del gruppo.

 

-Bene! Direi di continuare con questo esercizio, d'ora in poi. Aumenterete la conoscenza di voi stessi ed inoltre controlleremo anche che il Negativo non provi più ad indebolire nessuno di voi.- disse poi Faragonda.

 

Bloom guardò Valtor.

 

Avrebbe risentito quel calore.

 

Quella forza così forte da sentirsi scoppiare.

 

Conoscere il suo potere della Fiamma significava conoscere prima di tutto lui.

La sua storia e il suo essere.

 

Credeva di conoscerlo, che in lui non ci fosse altro che il suo lato demoniaco.

Invece la sua mente le suggeriva che ci fosse molto di più sotto quello sguardo duro.

 

E la fata si ripromise di impegnarsi al massimo per scoprire, ogni giorno di più, quell'uomo così misterioso.





Angolo Autrice
Buonsalve a tutti. 
Iniziano gli allenamenti! Si scopre la motivazione del malessere di Bloom. Non so se sono riuscita a spiegare bene in concetto del potere del Negativo, quindi in attesa dei prossimi capitoli, ve lo spiego qui:
Il Negativo ha il potere di portare le paure di ognuno contro la persona stessa.
Nella mia testa, Bloom (nonostante sia la leader del gruppo, la fata più potente eccetera eccetera...) rimane una ragazza, con tutte le insicurezze che ognuno ha.
Nel suo caso la paura di non essere forte abbastanza. E quindi, questo le si rivoltava contro.
Spero di essere stata esaustiva :)
Ulteriore precisazione: ho usato la trasformazione Bloomix perchè è la mia preferita XD. Altro motivo, per ora, non c'è.
Aspetto i vostri pareri e consigli.
Mi scuso nuovamente per eventuali errori. Un giorno mi metterò fissa sulla storia e correggerò tutto. Ma non è questo il giorno XD.
A presto
Giada00

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


Le ragazze uscirono rigenerate dalla sala pranzo.

 

-Ahhh sono piena. Ora ci vuole un bel riposino.- disse Aisha stiracchiandosi.

 

-Più tardi torneremo di nuovo nella sala simulazioni?- chiese Flora.

 

-In realtà oggi arrivano gli specialisti.- ricordò Bloom.

 

-Hai ragione! Cavolo, devo preparami!- Stella portò le mani sul viso, presa dalla disperazione.

 

-Ahahaha! Ma dai Stella! Brandon ti amerà sempre, anche se qualche volta non ti mostri perfetta!- disse Tecna.

 

Con questa discussione tornarono in camera.

Bloom rimase un po' in disparte, presa dai pensieri.

Avrebbe parlato con Sky. Sentiva di dovergli raccontare tutto.

Del nuovo nemico, dell'influenza che il Negativo aveva attuato su di lei, di Valtor...

Abbassò gli occhi sentendo una botta nel petto.

Come l'avrebbe presa con la faccenda del protettore?

Faceva bene a dirglielo?

Scosse leggermente la testa.

Ovvio che doveva dirglielo. Perché mai si preoccupava? Sky la amava e avrebbe capito.

Dopotutto era per la salvezza del mondo intero!

 

***

 

Era distesa sul divano con Flora, bevendo una tisana, quando vide dalla finestra, un puntino rosso spuntare nel cielo.

 

-Ragazze, sono arrivati!- avvisò.

Presto tutte le fate lasciarono stare ciò in cui erano impegnate e si avviarono verso la porta.

 

-Uff! I capelli non vogliono saperne proprio di stare apposto oggi!- si lamentò Stella, guardandosi allo specchio.

Musa e Aisha la presero sotto braccio ridendo, trascinandola via, mentre la bionda si dibatteva.

 

Arrivarono in giardino proprio mentre la navicella atterrava.

Presto i ragazzi uscirono dalla parte posteriore, venendo subito rincorsi dalle ragazze.

Fu tutto un insieme di abbracci e baci, come sempre quando si incontravano.

 

-Mi sei mancata.- disse Sky a Bloom.

-Anche tu.- rispose lei mentre lo stringeva, poggiando viso sul suo petto.

 

Presto si divisero dalle altre coppie e presero a girare per la scuola.

Parlarono del più e del meno e Bloom si scoprì segretamente felice che l'argomento del Negativo non fosse ancora spuntato fuori.

 

Le piaceva parlare con Sky.

Essendo il suo ragazzo non avrebbe potuto essere altrimenti ma si sentiva felice con lui accanto.

Un giorno si sarebbero sposati.

Avrebbero avuto tanti bambini.

Un giorno...quando le minacce sarebbero finite e avrebbero potuto vivere serenamente.

Bloom era sicura che quel tunnel, prima o poi, sarebbe finito.

Ma ora lo stava vivendo e si convinse che ne sarebbe uscita nel migliore dei modi, grazie a tutti coloro che le stavano accanto. Le sue amiche, sua sorella, Sky...

 

I suoi pensieri vennero interrotti dalla percezione dell'aura di Valtor.

Era già la quarta volta a sentirlo in quel pomeriggio ma provava a convincersi che fosse tutto per puro caso.

Magari era passata davanti alla sua camera senza accorgersene...oppure era in un corridoio adiacente o esattamente al piano superiore o inferiore. Insomma, potevano esserci infinite spiegazioni.

 

La rossa cercò in ogni modo di non curarsi della sua presenza. Eppure, anche la minima percezione le suonava come un campanello dall'allarme.

Fece finta di nulla con Sky anche stavolta, mentre continuava ad ascoltarlo.

 

La sera scese e si riunirono tutti nella sala pranzo.

La cena fu accompagnata da risate alle battute di Brandon e ai battibecchi tra Musa e Riven anche per la più piccola cosa.

Alla fine la coppia si rifugiò sulla torre, per parlare tranquillamente, senza possibili disturbi.

Si sedettero sul pavimento a guardare il cielo.

 

-Allora ti sei ripresa dal raffreddore? Mi sembri in ottima forma.- le disse sorridendo Sky.

 

-Si, perfettamente.- gli rispose ricambiando il sorriso, però poi giro la testa di fronte a sé.

-In realtà non ero malata. Era il Negativo che mi influenzava facendomi sentire debole...-continuò.

 

-Cosa? E...che vuol dire?-

 

-Il Negativo puntava ad indebolirmi facendo forza sulle mie insicurezze. È stato Valtor ad accorgersene.- vide Sky accigliarsi al nome dello stregone ma si costrinse a continuare.

-Era un esercizio per conoscerci meglio l'un l'altro. Per prendere confidenza con i nostri poteri...-

 

-E perché dovreste “conoscervi meglio”?- mimò con le dita.

-A che scopo?- era chiaramente irritato. Bloom si strinse di più le ginocchia al petto.

 

-Per combattere il Negativo dobbiamo collaborare. Dobbiamo agire insieme oppure non riusciremo mai a vincere.- rispose lei guardandosi la punta degli stivaletti.

-Daphne è convinta che così facendo riusciremo a combattere in perfetto sincrono. Stamattina abbiamo iniziato ad allenarci e non è andata malissimo, anzi...-

 

Sky non le rispose esortandola a continuare con lo sguardo.

 

-Non sembra più il nemico di qualche anno fa, Sky. Se non fosse stato per un mio sbaglio saremo anche riusciti a fare di meglio.- disse poi.

 

-Quindi, ho capito bene? Per salvare l'universo, tu e Valtor dovete diventare migliori amici?! Non pensi che potrebbe farti del male in qualsiasi momento?! - Sky si alzò in piedi. Bloom lo imitò immediatamente.

 

-Non è questo, Sky! Ti ho già detto che è cambiato e poi lui non può farmi del male!- alzò il tono anche lei.

 

-E cosa glielo impedisce, sentiamo!-

 

-Lui è...- Bloom esitò, quasi senza coraggio -Lui è il mio protettore. Lo nominò mio padre alla mia nascita. Non può farmi del male! Anzi, il contrario! È obbligato a proteggermi!-

 

Sky la guardò sconvolto.

-E' una lunga storia...- sussurrò quasi Bloom abbassando gli occhi.

 

Sky rimaneva ancora fermo davanti a lei con gli occhi più dilatati del normale.

Non la credeva? Probabile.

La credeva pazza? Probabile.

Bloom strinse le mani al petto mentre una leggera pioggerellina iniziava a bagnarli.

 

-Io...- Sky portò le mani ai lati della testa girando in tondo.

-Io non so proprio cosa dire! Come potete anche solo pensare che Valtor collaborerà con voi!? Come fai a fidarti?!-

 

Già. Come faceva a fidarsi?

 

-E' la nostra unica speranza. Da sole non possiamo riuscirci. Non stavolta.-

 

Sky continuò a guardarla fisso, cercando di metabolizzare le novità.

Non ebbe tempo di ribattere che un Hovercraft con lo stemma di Eraklion spuntò da un portale a tutta velocità, fermandosi proprio su di loro.

Bloom sentì la sensazione di un fastidioso deja-vù.

La portiera laterale si aprì rivelando una Diaspro in uniforme.

-Principe Sky! Il pianeta è sotto attacco! Deve immediatamente tornare a palazzo!-

 

-Cosa!?- la voce di Bloom e Sky si unì in un coro.

 

-Non c'è tempo da perdere!- ricalcò la dose la bionda, senza calcolare minimamente la rossa.

 

-Sky! Vengo con te! Chiamo anche le altre!-

 

-No Bloom, è pericoloso. Devi rimanere qui.- ora sul viso del ragazzo non c'era alcuna traccia di collera ma solo preoccupazione.

 

-Ma possiamo aiutarvi!- Sky sembrò pensarci su ma fu presto stroncato da un'altra voce.

 

-Tu non vai da nessuna parte.- Bloom si girò di scatto trovando lo stregone seduto comodamente sulla balaustra del balcone.

 

-Non dire idiozie!- ribatte lei.

 

-Tu non ti muovi di qui!- riecheggiò Valtor.

-Se pensi di poter andare a rischiare la vita a destra a manca e che io te lo lasci fare, ti sbagli di grosso!- con un salto scese da dove era seduto e a passi veloci raggiunse la fata.

 

Bloom ringhiò.

-Non puoi costringermi.- alzò di più il mento tenendogli testa.

 

La pioggia ora batteva più prepotente ma sembrava che nessuno ci facesse caso.

 

-Sua Maestà non abbiamo tempo da perdere!- Diaspro si fece risentire.

 

Sky le rivolse solo un'occhiata di sfuggita tornando a concentrarsi poi sui due che si fronteggiavano. Valtor la superava di parecchi centimetri in altezza eppure lei sembrava più agguerrita che mai.

Gli costò tanto ammetterlo ma lo stregone aveva ragione. Non avrebbe lasciato che Bloom e le altre rischiassero la vita.

 

-Bloom.- richiamò la fata.

Questa si girò immediatamente e i due sguardi si incrociarono.

-Ci vediamo presto...- disse per poi voltarsi e saltare sull'Hovercraft.

 

Bloom trattenne il respiro mentre seguiva i movimenti del ragazzo. Salito sulla navicella Sky si girò verso di lei guardandola un'ultima volta e la fata ricambiò lo sguardo, beandosi dell'azzurro dei suoi occhi, così come faceva sempre quando il suo ragazzo partiva.

Mentre il portellone si chiudeva intravide anche il viso soddisfatto di Diaspro. Poi l'Hovercraft partì a tutta velocità scomparendo in pochi secondi.

 

Bloom si girò di scatto verso Valtor. Lo spinse con quanta più forza riuscisse sul petto. Lo stregone, impreparato, arretrò di qualche passo. Guardò la fata.

Era completamente bagnata dalla pioggia. Stringeva i denti e lo guardava con odio. Anche se pioveva, riuscì a distinguere sul viso della ragazza le lacrime sgorganti dagli occhi infuocati.

 

-Cosa vuoi fare, eh!? Vuoi chiudermi in casa?! Vuoi impedirmi di uscire e aiutare coloro che amo per sempre!? Solo perché mio padre ti ha nominato mio protettore non hai alcun diritto su di me! Non puoi costringermi a fare ciò che vuoi! Io amo Sky!- Bloom iniziò ad urlargli contro con tutta la rabbia che aveva in corpo.

-Farei di tutto per lui, anche rischiare la vita. Ed ora, a causa tua, sta andando tutto a rotoli tra di noi.- la sua voce andò poi ad affievolirsi, sopraffatta dal pianto.

 

-Entra dentro.- disse lo stregone e le si avvicinò con l'intenzione di indirizzarla verso la porta della terrazza.

La sua mano venne rimandata indietro con uno schiaffo.

La fata aveva smesso di piangere e rimanevano solo leggeri singhiozzi a scuoterla.

 

-Bloom non costringermi ad usare le maniere forti!- e riprovò nuovamente ad avvicinarsi.

La fata gli sfuggì dalla presa e corse verso la balaustra. Ci salì sopra e poi si girò verso Valtor.

Il vento le muoveva i capelli e il vestito ma lei era salda, lì in piedi sulla ringhiera e lo guardava con aria di sfida.

 

-Non vuoi che rischi la vita? Bene, non ti renderò il compito semplice.-e detto questo saltò giù imitando ciò che aveva fatto lui la sera prima.

L'uomo digrignò i denti per poi scomparire.

 

2 secondi.

Per solo 2 secondi Bloom si sentì cadere nel vuoto, senza alcun appiglio, con solo l'aria e la pioggia a circondarla.

Valtor la accolse tra le braccia immediatamente, a mo' di sposa. Poi scese lentamente verso il suolo.

 

Bloom aveva ripreso a piangere. Il turbinio di emozioni l'aveva stravolta.

 

Non disse una parola mentre si sentiva stringere più forte dallo stregone finché non toccarono terra.

Rimasero fermi così qualche momento, in silenzio, con solo il suono della pioggia a circondarli.

 

Cosa avrebbero dovuto dire, dopotutto?

Valtor avrebbe dovuto fargli la ramanzina stile padre?

Lei come avrebbe dovuto giustificare il suo gesto?

No, nessuno dei due ne sarebbe stato capace. Chi per mancanza di esperienza, chi per mancanza di ragioni vere e proprie.

 

Bloom rimise i piedi per terra rimanendo di fronte a lui con gli occhi bassi, aspettando di calmarsi.

 

-Valtor.- lo richiamò poi quando fu sicura di riuscire a parlare.

-Possiamo andare a Roccaluce?-

 

-E perchè?- chiese lui.

Rabbia? No. Sconcerto? No. Non c'era nulla nel suo tono. Una sola e pura domanda.

 

-Non voglio tornare in stanza. Voglio solo stare un po' da sola.-

 

-Andiamo.- Valtor si alzò in volo di qualche metro.

Bloom si trasformò senza dire alcuna parola. Subito non sentì più addosso né l'acqua della pioggia, né il freddo.

Si alzò in volo affiancandosi allo stregone. Si guardarono per un istante per poi partire.




Angolo autrice.
Salve a tutti! 
Sinceramente non so neanche io come mi sia venuto questo capitolo. Cioè, ho sempre immaginato la storia come un episodio del cartone quindi senza "cose strane".
Eppure avevo questa scena in mentre da qualche giorno ma non avrei mai pensato di riuscire a scriverla.
Comunque, come al solito: spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi scuso per eventuali errori e aspetto i vostri pareri.
Ah! Ne approfitto anche per ringraziare tutti coloro hanno aggiunto la storia nelle preferite/seguite/ricordate. Non potete immaginare quanto faccia piacere sapere che il proprio "lavoro" è apprezzato :).
A presto.
Giada00

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


Bloom vide apparire davanti a lei il Lago di Roccaluce e scese in basso fino a toccare la riva. Valtor la seguì a ruota e atterrò poco più indietro di lei, incrociando le braccia e guardandosi attorno.

La fata si avvicinò di più all'acqua lasciando che le leggere onde del lago bagnassero i tacchi alti azzurri che indossava. Si chinò sulle ginocchia sfiorando l'acqua limpida con le dita.

 

Il Lago era stata la casa di Daphne per tanti anni.

Per troppo tempo quello era stato l'unico luogo in cui Bloom avesse potuto avere un contatto con parte della sua famiglia. Forse per questo le trasmetteva tranquillità.

 

Chiuse gli occhi e inspirò l'aria fresca che la pioggia aveva lasciato.

Si alzò leggermente in volo, dirigendosi verso il centro del lago.

 

-Non seguirmi.- disse, girandosi leggermente verso Valtor.

Lo stregone la guardò con un sopracciglio inarcato.

 

-Non scappo mica.- lo rassicurò per poi girarsi di nuovo verso la distesa d'acqua e continuare il suo volo a fior d'acqua.

 

Arrivò al centro del lago, sfiorando con la punta degli stivale la superficie del lago, quasi giocandoci.

Cosa avrebbero riservato per lei i prossimi giorni?

Dei nuovi scontri?

Sinceramente, un po' lo sperava.

Quei 2 giorni le erano sembrati eterni, quasi immobili.

Cosa avevano fatto fino ad ora per difendersi contro il Negativo? Nulla.

Non sapevano niente di lui.

Non era possibile rintracciarlo quindi non sapevano neanche dove fosse.

Possibile che potessero solo aspettare?

Ripensò a ciò che era appena accaduto.

 

Sky era dovuto partire e Diaspro era con lui.

Bloom conosceva abbastanza bene la ragazza bionda da immaginare che, nonostante la situazione del pianeta, lei avrebbe fatto di tutto per avvicinarsi a Sky, approfittando dell'assenza della sua assenza.

 

Sospirò e alzò lo sguardo al cielo. Circondata dal buio notturno, le stelle le sembravano ancor più luminose del solito. Sorrise leggermente, beandosi della visione.

 

Si girò poi verso la riva e vide lo stregone rivolto verso di lei.

Il suo sguardo non l'aveva lasciata un attimo. Credeva davvero che sarebbe scappata? O forse che riprovasse di nuovo a fare qualcosa di stupido?

 

Bloom rise di se stessa. In effetti, non sapeva neanche lei dove avesse trovato l'idea di buttarsi dalla torre. Lo aveva fatto e basta. Senza pensare.

 

Riguardò il cielo. Un bel bagno caldo le avrebbe giovato molto in quel momento ma non aveva ancora voglia di tornare ad Alfea.

Guardò l'acqua e le venne un'idea.

Allargò le braccia e concentrò il fuoco nelle mani.

-Tempesta di Fiamme.- quasi sussurrò.

Indirizzò i fasci infuocati nell'acqua creando un piccolo cerchio di fuoco al di sotto della superficie. L'acqua cominciò ad evaporare e una nube bianca e calda circondò la fata.

Bloom si lasciò cadere nell'acqua, ormai diventata calda. Ancora completamente immersa, vide qualche pesciolino scappare spaventato dal fuoco. Rise leggermente ed annullò l'incantesimo.

Risalì in superficie lasciandosi galleggiare, godendo ancora del vapore e del calore rimasto.

Aprì gli occhi cercando il cielo.

Su di lei, però, sospeso a qualche metro d'altezza, Valtor la guardava accigliato e a braccia conserte.

 

-Cosa?- chiese.

 

-Credevo fosse qualche tuo giochetto.- rispose lui.

 

-Come vedi sono ancora qui.-

 

-Se volevi semplicemente farti un bagno caldo avremmo anche potuto evitare di venire qui.-

Bloom lo guardò contrariata.

 

-Invece di brontolare perché non provi anche tu? L'acqua è ancora calda.-

Di risposta lo stregone la guardò ancora più male.

 

-Bene, lo hai voluto tu!- rise lei.

Concentrò una sfera d'energia nella mano destra, ancora immersa in acqua.

Nulla di estremamente forte. Anzi, l'esatto contrario: una sfera piccola e leggera.

La lanciò contro allo stregone e questa si portò dietro anche una grande quantità l'acqua. Come risultato, Valtor si ritrovò completamente bagnato.

 

-Che cosa!?- dopo l'iniziale sorpresa, ringhiò leggermente alle risate della ragazza.

-Ah si? Prendi questo!- e così dicendo creò anche lui una piccola sfera che lanciò contro la fata.

L'energia violetta le ruotò velocemente attorno creando un piccolo mulinello trascinandola per qualche secondo sott'acqua.

Bloom risalì in superficie spruzzando l'acqua fuori dalla bocca e tornando a ridere forte.

 

-Globo del Drago Rosso!-

Una sfera di fuoco circondò lo stregone. Valtor si sentì cadere velocemente verso il basso fino a quando lo scudo non scomparve e si trovò completamente immerso in acqua. Risalì in superficie velocemente riprendendo fiato. I capelli gli andavano sugli occhi e non riuscì a vedere immediatamente.

Fu la risata cristallina di Bloom a poca distanza da lui a fargli ritrovare l'orientamento. Spostò vie le ciocche di capelli dal viso per guardarla.

Sembrava quasi una bambina e si ritrovò a pensare che, probabilmente, se non avesse tradito Oritel venti anni addietro, avrebbe vissuto più volte questi momenti con la fata.

Sbuffò alla strana sensazione che gli aveva provocato quel pensiero e scosse la testa.

 

-Contenta ora?-

 

-Molto!- le sorrise lei. -Non è così male dopotutto, no?-

Cosa le prendeva? Un'attimo prima sembrava che nulla potesse consolarla ed ora che faceva?

Rideva da sola e sembrava non ci fosse più un briciolo di tristezza in lei.

 

Bloom continuava a guardarlo in attesa di una risposta o di qualsiasi gesto.

Valtor si costrinse a fare un lieve cenno con la testa ma si voltò immediatamente dall'altra parte sentendo l'imbarazzo salirgli al volto.

La fata, dal canto suo, non ci fece caso e si ributtò all'indietro, galleggiando sull'acqua.

 

-Valtor.- lo richiamò, stavolta più seria.

 

-Mmh?-fu l'unica risposta che ricevette.

 

-Domani voglio riprovare con gli attacchi combinati.- qualche secondo di pausa.

-Non mi importa quanto tempo ci vorrà. Farò il possibile per abituarmi a combattere come te. Non ti sarò più di intralcio. Ho sbagliato stamattina. Ti prometto che farò di tutto per evitare che accada di nuovo.-

Valtor guardò il suo profilo. Il naso appuntito, le labbra piene e gli occhi azzurri che brillavano nel buio. I capelli rossi immersi in acqua si erano aperti a ventaglio attorno lei.

 

-Non sei l'unica ad avere difficoltà. Anche io devo abituarmi a te.- disse e senza neanche sapere perché, si lasciò anche lui galleggiare sull'acqua, imitando la fata.

Avevano tutto il cielo notturno davanti ai loro occhi, più luminoso che mai. Valtor stesso rimase rapito da quella visione e forse, pensò, era quello il motivo per cui la rossa aveva deciso di venire lì.

 

-Ho paura.- disse lei dopo un po'.

-Non so cosa aspettarmi dal Negativo, né perché ce l'abbia con me. So solo che vuole che io soffra.-

Valtor non rispose.

Cosa avrebbe potuto o dovuto dire dopotutto?

 

-Alcune volte penso che, se io non fossi qui, Magix non avrebbe tanti nemici.-

Lo sguardo in attesa dello stregone la incitò a continuare.

-Sembra che la maggior parte dei nemici abbia sempre un qualche collegamento con me. Darkar, Selina, le Streghe Antenate...- lasciò in sospeso la frase perché stava per nominare anche lui.

 

Valtor sembrò pensarci un momento, forse per trovare le parole giuste.

 

-Sei la fata più potente. Domino è il Regno in cui risiede l'energia che ha creato tutto l'universo. Chiunque penserebbe che, ottenendo il tuo potere, diventerebbe capace di dominare tutta Magix. Non sei tu il problema ma tutte le responsabilità e le capacità che tu e la tua famiglia avete.-

Bloom si voltò lievemente a guardare gli occhi color ghiaccio dello stregone.

 

-Qualcuno doveva pur avere il compito di proteggere l'universo.- continuò lui

-E ora è toccato a noi.- concluse lei.

-Noi?-

-Si, noi. Da sola non sarei stata capace di arrivare fin qui. E stavolta, oltre alle mie amiche, ci sei anche tu.-


Il silenzio che si era andato a creare venne improvvisamente interrotto da un boato. Bloom e Valtor si alzarono immediatamente in volo girandosi verso Alfea. Giusto in tempo per vedere un immenso portale nero aprirsi sopra la scuola.






Angolo Autrice
Salve a tutti! Aggiorno un po' in ritardo a causa della scuola e vari altri impegni. Stasera la mia mente ha partorito un capitolo abbastanza calmo, concorde al periodo di "finta calma" che sto passando io stessa prima che si scateni la tempesta XD.
Le ultime righe prevedono infatti un nuovo avvenimento, un po' burrascoso.
Mi scuso per eventuali errori e spero di aggiornare nuovamente il più presto possibile.
Aspetto le vostre impressioni e commenti!
A presto
Giada00

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Capitolo 8
*** Cap. 8 ***


Bloom e Valtor volarono velocemente verso Alfea.

Da lontano riuscirono a distinguere solo 3 figure nere fuoriuscire dal portale e scendere verso il giardino della scuola.


-Che uno di loro sia il Negativo?- chiese Bloom continuando a volare.

-Non percepisco alcuna energia della Fiamma.- rispose Valtor.

-Già. Neanch'io.-

Una volta arrivati, rimasero a mezz'aria a studiare la situazione.

Le tre figure, 3 uomini, erano al centro dello spazio.

Tutte le studentesse scappavano all'interno dell'edificio. Le uniche ad andare nel verso opposto era il gruppo delle Winx.

Bloom atterrò avviandosi verso di loro, seguita a ruota dallo stregone.

 

-Ragazze!-

-Bloom! Sei qui!- Flora la guardò sollevata.

-Forza ragazze! Winx! Bloomix!- urlò Stella.

Una cupola di luce nascoste le ragazze per poi rivelarle nuovamente trasformate.

Si alzarono tutte in volo accerchiando i 3 nuovi arrivati.


-Chi siete? E cosa siete venuti a fare ad Alfea?- Aisha gli puntò il dito contro.


-Calmati, Principessa di Andros. Se non opporrete resistenza, nessuno si farà male.- rispose calmo, quasi seccato, uno del trio. I suoi capelli neri e bianchi, lunghi fino alle spalle, ondeggiavano leggeri ad ogni minimo soffio di vento.


-Anzi, cerchiamo di risolvere questa faccenda il prima possibile.- continuò un altro, coi capelli neri corti e dal viso spigoloso.


-Non preoccuparti. Non ci sarà bisogno di andare molto lontano.- lo rassicurò il terzo.

Questo alzò di scatto la testa, rivelando brillanti occhi dorati, e guardò soddisfatto, quasi estasiato, Bloom.

La fata si sentì trapassare da quello sguardo. Valtor le si avvicinò.


-Non mostrarti impaurita.- le disse serio.

-Chi ti assicura che io abbia paura?- rispose, senza guardarlo.

-Dimentichi che io percepisco le tue emozioni.-

 

-Tu sei Bloom, giusto?!- da terra, l'uomo dagli occhi dorati si rivolse a lei.


-Cosa vuoi da lei?!- si intromise Stella, piazzandosi davanti alla rossa.

L'unica risposta che ebbero fu una forte risata. Si riprese poi di colpo fissando una ad una le fate.


-Dovreste immaginarlo, no? E tu, Bloom, più delle altre, dovresti sapere perché siamo qui.-

La fata si fece avanti, sorpassando Stella, ed avvicinandosi verso di loro.


-Sei tu il Negativo?-

Non percepiva alcuna energia proveniente dalla Fiamma del Drago ma, allo stesso modo, non percepiva alcun potere in loro. Avevano aure, si, ma non riusciva a dargli alcuna forma, alcun carattere.


-No, Bloom. Ma lo conoscerai molto presto, se verrai con noi.- sorrise sghembo – In un modo o nell'altro...-


-Adesso basta con questi giochetti, Buster!- l'uomo dai capelli neri spintonò l'altro dagli occhi dorati.

Si alzò velocemente in volo, con l'intenzione di afferrare il braccio della fata.

Bloom indietreggiò istintivamente e vide un fascio di luce violetta sfiorare la mano dell'uomo. Quest'ultimo alzò lo sguardo verso la fonte dell'attacco.

Valtor stava a pochi metri dietro di lei, ancora col braccio alzato davanti a sé e la mano aperta.

Il nemico lo guardava impassibile, per niente preoccupato.

Colui che aveva chiamato Buster e l'altro dai capelli sale e pepe gli si affiancarono in volo.


-Ma guarda un po' chi abbiamo qui.-disse quest'ultimo, verso Valtor.


-Non avrei mai sperato in così tanto: trovare il Positivo e il Neutrale in un solo colpo!- continuò Buster -Drogo, Neil! Lasciateli a me!-disse eccitato.


-Come vuoi. Con me a già chiuso questo qui.- risposte quello di mezzo, Drogo.

-Vuol dire che noi ci divertiremo col resto delle fatine.- concordò Neil, chiudendo gli occhi.


Li spalancò poi di colpo, rivelandoli completamente neri. Alzò le braccia e dalle mani fuoriuscirono fasci bui.

Alfea scomparì dalla loro vista. Erano circondati dal nero totale.

Drogo alzò il braccio. Migliaia di schegge trasparenti comparvero alle sue spalle per poi partire veloci verso le Winx.

Provarono prima schivarle, poi divenne chiaro che l'uomo non si sarebbe fermato. Tutte richiamarono così gli scudi e iniziarono ad avanzare verso il duo che le avrebbe attaccate.


-Bene! Adesso siamo solo noi tre!- Buster si rivolse a Bloom e Valtor -Nessuno ci disturberà!-

Aprì le braccia, scoppiando in una grassa risata quando scariche elettriche fuoriuscirono dai suoi palmi.

I fulmini disegnarono una circonferenza attorno a loro per poi puntare alla fata e allo stregone. Entrambi evocarono uno scudo protettivo, resistendo al colpo. Eppure si trovarono presto schiena e schiena, spinti dalla potenza delle scariche.


-Andiamo! Non può essere così semplice mettervi fuori gioco!- urlò divertito Buster. I suoi capelli viola a fiamma si muovevamo violentemente, sotto la pressione generata dal suo attacco. Lo stesso, le due ciocche castane che gli ricadevano sul viso, ma di cui sembrava non importarsi.

Bloom vide una crepa formarsi sul suo scudo.


-Non credo riuscirò a resistere ancora molto.- disse stringendo i denti, cercando di rafforzare lo scudo.

-Dobbiamo spostarci da qua!- le rispose Valtor – Riesci a lanciare un attacco?-

-Si, dovrei riuscirci.-

-Al mio tre.- la guardò di sfuggita.

-Uno..-

Buster prese a ridere più forte, potenziando ancora di più le scariche.

La crepa sullo scudo si propagava velocemente.

-Due...-

Entrambi alzarono la mano libera verso l'uomo. Solo un attimo di distrazione...

-Tre!-

-Attacco vulcanico!-


I 2 fasci energetici corsero paralleli fino a raggiungere Buster, colpendolo dritto al petto.

Le scariche si interruppero e Bloom e Valtor furono liberi di volare nuovamente.

Rimasero comunque vicini, perchè l'attacco aveva creato una fitta nube di vapore e non riuscivano più a vedere l'uomo dai capelli viola. Sarebbe potuto spuntare all'improvviso da ogni parte.


Un urlo la distrasse. Qualcuna delle Winx aveva urlato.

-Ragazze! Ragazze cosa succede?!- Bloom si agitò, cercando nella nube almeno l'ombra delle sue amiche. Non avendo risposta, si immerse nel vapore presa dal panico.


-Bloom! Bloom che stai facendo?!- Valtor la richiamò ma lei non lo sentì neanche.

Continuò a volare guardandosi attorno.


-Credevate davvero che un attacco del genere mi avrebbe fermato?!- Buster le spuntò all'improvviso davanti, l'energia già concentrata nelle mani.

Non ebbe il tempo di allontanarsi o di spostarsi che l'uomo la prese per le spalle.

L'elettricità le attraversò tutto il corpo.

Urlò dal dolore, dimenandosi, cercando in qualche modo di sfuggire alla sua presa.


-No! NO!-

Sentì le energia venir meno e la mente annebbiarsi dal troppo dolore.

L'ultima cosa che sentì fu la forte risata di Buster. Poi solo nero.


Valtor si ritrovò di fronte l'uomo dai capelli viola, senza neanche un graffio causato dal loro attacco. Solo i vestiti e il mantello sembravano essersi strappati in qualche punto.

Tra le braccia aveva una Bloom non più trasformata ed incosciente.


-Lasciala subito!- urlò per poi lanciargli contro un fascio di energia viola.

L'attacco non lo raggiunse neanche, fermato da uno scudo invisibile.

Vedere il suo ghigno soddisfatto lo fece imbestialire ancora di più.

Unì le mani, lanciando a ripetizione altri attacchi. Sembrava che quello scudo fosse impenetrabile.


-Valtor!-

Lo stregone si voltò indietro vedendo affiorare Daphne dall'oscurità, trasformata nel suo Sirenix. Non appena vide Bloom sobbalzò portandosi una mano alla bocca.


-Non riesco ad attaccarlo.- ringhiò lui.

-Proviamoci in due. Non otterremo lo stesso risultato della combinazione dei tuoi poteri con Bloom ma anche io posso manipolare il fuoco.- e così dicendo alzò le braccia, concentrando energia rossa e dorata tra le mani.

Valtor la imitò.


-Ora! Spirale di Fiamme!- ed entrambi lanciarono i loro attacchi.

L'energia di propagò sulla superficie sferica dello scudo, senza sortire alcun effetto.

Entrambi continuarono a sprigionare il loro potere, stringendo i denti.

Dall'altro lato, Buster continuava a ridere sghembo.


-Non posso permettere che la porti via!- urlò Valtor.

Daphne vide i suoi occhi diventare completamente rossi.

Il suo fascio d'energia si ingrandì di scatto, inghiottendo quasi il suo.

Era avvolto da un bagliore viola, il mantello e i capelli svolazzavano violentemente.

Lo scudo cominciò a creparsi fino a rompersi del tutto e l'energia abbagliò l'uomo dall'altro lato.

Buster lasciò andare Bloom, difendendosi dall'attacco, e la fata cadde inerte.

Daphne si precipitò a raggiungerla.


-Presa!- esultò, passandosi in braccio della sorella dietro al collo e risalendo, al fianco dello stregone.


-Devi tenere davvero tanto a quella fatina.- disse quasi disgustato l'uomo dagli occhi dorati, verso Valtor.

La Ninfa notò che aveva ancora gli occhi completamente incendiati, respirava pesantemente e le sue mani erano strette in pugni, fino a far diventare le nocche bianche.


-Sei irritante.- continuò ancora. Fissò ancora lo stregone poi Bloom e Daphne che la sosteneva.

Chiuse gli occhi, incrociando le braccia.

-Neil, basta così.-


Di colpo, tutta l'oscurità scomparve rivelando nuovamente la scuola di Alfea.

Stella e Flora, impegnate in un attacco combinato contro Drogo, si fermarono guardandosi attorno. Stessa reazione ebbero Musa, Tecna e Aisha, impegnate in una convergenza contro Neil. Si guardarono sorprese, come se ora si scoprissero vicine.

I 2 uomini di voltarono verso Buster, senza dire una parola, in attesa di spiegazioni.


-Per stanotte ve la siete cavata. Ma sappiate che torneremo e porteremo con noi sia la vostra cara amichetta Bloom che te.- si rivolse alla fine verso Valtor.


Il trio scomparì poi nel nulla, lasciando solo per qualche istante un bagliore grigio.

 

Daphne scese a terra, seguita dalle Winx.

Si inginocchiò sorreggendo il busto della sorella, controllandone le condizioni.


-È stata colpita da un attacco molto potente...- le accarezzò i capelli -Bisogna portarla in infermeria, Ofelia saprà cosa fare.-


Valtor atterrò tra le fate, davanti Daphne.
La Ninfa lo osservò attentamente mentre si chinava a prenderle tra le braccia Bloom.

I suoi occhi erano tornati normali ma la tensione sul suo viso traspariva chiaramente.

Si avviò verso l'entrata della scuola, seguito dalle ragazze, sotto gli occhi sorpresi ed incuriositi del resto delle studentesse di Alfea.




Angolo Autrice
Salve a tutti e scusatemi tanto per il suo ritardo con cui aggiorno ma tra la scuola ed altri impegni, la sera è difficile non crollare addormentata immediatamente.
Allora, questo capitolo è stato molto difficile da scrivere, anche perchè mi è difficile descrivere scontri che immagino veloci ma di cui mi piace mostrare le piccolezze e i particolari. Sono entrati in scena 3 nuovi personaggi: Butler, Drogo e Neil che, come potete bene capire, sono gli " scagnozzi " del Negativo che li ha inviati per rapire Bloom. Nonostante le difficoltà, se la sono cavata, grazie al grande potere sprigionato dal nostro Valtor incazzato ;) 

Ah giusto! Per questi tre personaggi mi sono ispirata a delle fan art trovate su DeviantArt, dell'artista ZetDraw (che vi invito a seguire di tutto cuore perchè talentuosissima).
Vi lascio il link dei personaggi: https://www.deviantart.com/zetdraw/art/CBL-510844466

Detto questo, mi scuso , come al solito per eventuali errori, e spero che il capitolo vi piaccia. Se volete, scrivetemi i vostri pareri nelle recensioni <3
A presto
Giada00
 

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Capitolo 9
*** Cap. 9 ***


Flora aveva la sensazione che quella sarebbe stata una notte ancora molto lunga.

Dopo lo scontro con quei tre uomini, si erano tutte ritrovate a seguire lo stregone.

Valtor era entrato in infermeria con la fata tra le braccia, spalancando la porta con un calcio.

La fata dei fiori aveva visto tutta la scena chiaramente.


-Ma cos...?!-

La dottoressa aveva alzato lo sguardo da alcuni fogli, spaventata dal rumore del colpo, e a rispondere alla sua domanda aveva trovato solo gli occhi glaciali dello stregone ad incutere timore. Ora più del solito.


Ofelia si era poi accorta di Bloom. Il suo volto era passato da sorpreso e spaventato a sicuro e determinato.

Aveva indicato a Valtor un lettino e nel frattempo aveva dato un'occhiata veloce al resto del gruppo di ragazze.

Ofelia aveva velocemente curato i loro lievi graffi per poi dedicarsi completamente a Bloom, ancora svenuta e stesa sul lettino.


Lo stregone ora se ne stava a braccia conserte, appoggiato al muro vicino alla branda. Abbastanza lontano da non essere d'intralcio ai movimenti della donna ma anche abbastanza vicino da controllare tutto.


Seduta su una branda vicina, a gambe penzoloni, Flora aveva osservato Valtor.

Gli occhi attenti e lo sguardo concentrato, cercando di riconoscere, ipotizzò la fata della natura, i vari incantesimi che Ofelia mormorava.

 

Al suo fianco, Daphne le stava fasciando la mano.

Finito il suo lavoro, la Ninfa richiamò Flora ma non ricevendo risposta seguì lo sguardo incantato della fata.

Sorrise lievemente alla scena e richiamò nuovamente l'amica, poggiandole la mano sulla spalla.

Flora sobbalzò leggermente, risvegliata dai suoi pensieri.


-Oh, grazie Daphne.- le sorrise riconoscente, stringendosi la mano fasciata nell'altra.

-Di nulla.- rispose la bionda.

Si guardò poi intorno. Anche le altre ragazze avevano finito le ultime medicazioni e ora erano tutte in silenzio a guardare la dottoressa che ancora mormorava incanti curativi, china su Bloom.

Dopo qualche minuto, Ofelia si alzò e si passò una mano tra i capelli, ricomponendo al meglio la crocchia castana. Sospirò lievemente per poi girarsi verso il gruppo in attesa.

-Bloom ora ha solo bisogno di riposo. Ha subito un forte shock e il suo corpo non ha retto. Che tipo di colpo ha subito?- guardò una ad una le ragazze in attesa di risposta.

-Scosse elettriche.- la dottoressa si girò di scatto, come se solo ora si fosse ricordata dello stregone dietro di lei.


-Capisco.- rispose, poi si rigirò verso le ragazze. -Ho usato vari incantesimi curativi, rilassanti, rigeneranti e soporiferi. Tutto ciò che serve, ora, è che Bloom riposi, in modo che il suo corpo possa riprendersi al meglio. Ha una costituzione esile e la scossa le ha contratto tutti i muscoli violentemente. Conoscendo la sua forza, per domani sarà di nuovo già sveglia.-

Le ragazze sorrisero rasserenate.

-MA!- riprese poi Ofelia, alzando il tono. -Assolutamente non deve sforzarsi. Quindi nessun allenamento o altro. INTESE?-
Le Winx annuirono intimorite mentre Daphne ridacchiò leggermente.
Immaginava già il risveglio della sorella ed era sicura che il suo primo pensiero sarebbe stato proprio quello di allenarsi.

-Adesso su, filate a riposare anche voi.- disse Ofelia.
Le ragazze si guardarono l'una con l'altra, complici dello stesso pensiero. Stella prese la parola,i pugni vicini al petto e i denti stretti.


-Io non lascio qui Bloom da sola!-
Daphne intuì subito a cosa, o meglio a chi, Stella alludeva.

Valtor, ancora appoggiato al muro, non accennava a muoversi da li.

-Stella, non preoccuparti. Resto anche io.- disse la Ninfa.

-Faremo a turni.- la appoggiò Flora. -Va bene?-
Stella esitò qualche istante, poi annuì.

-Inizio io, voi andate a riposare.- Daphne prese una sedia e si mise affianco a Bloom.
Con la cosa nell'occhio fissò lo stregone.

Era ancora lì, con lo sguardo fisso davanti a sé. Daphne era sicura che avesse colto pienamente l'allusione. Eppure era rimasto impassibile, facendo finta di nulla.
Salutò con la mano le ragazze.

-Vengo a darti il cambio tra un'oretta.- disse Flora prima di chiudersi la porta alle spalle.

Daphne si voltò a guardare la sorella. Adesso aveva il volto più rilassato, sembrava che stesse semplicemente dormendo. Le scostò una ciocca di capelli dal viso poi si rimise dritta, poggiando la schiena alla sedia.
Si ritrovò a guardare il cielo notturno dal balconcino dell'infermeria. La scuola era avvolta nell'oscurità.
Non c'era più nessuno in giardino. La grande folla di studentesse che aveva seguito lo scontro e il loro tragitto fino all'infermeria era sparito.

Daphne non osava neanche solo pensare a tutti i mormorii nati dalla vista dello stregone più pericoloso di Magix con Bloom svenuta tra le braccia.
Ridacchiò lievemente immaginando con quanta fatica, Faragonda e Griselda, fossero riuscite a mandarle tutte a letto.

Ad interrompere i suoi pensieri fu Ofelia. Andava anche lei a riposarsi ma sarebbe tornata tra qualche ora a dare una controllata a Bloom.

Daphne le diede la buonanotte e aspettò che la donna si allontanasse abbastanza dalla stanza. Si alzò dalla sedia e passò davanti allo stregone per raggiungere il balcone. Aprì le ante e prese un profondo respiro dell'aria fresca notturna, poi si mise le mani sui fianchi, dandosi coraggio lei stessa.

-Valtor.- lo richiamò.

-Mmh?- per la prima volta da quando erano entrati in infermeria, Valtor spostò gli occhi dalla rossa, guardando la ninfa che gli sorrideva riconoscente.

-Grazie per aver salvato Bloom.-

Lo stregone abbassò gli occhi. -È il mio compito.-

-Lo so.- rispose lei. - Ma io ti ringrazio anche per essere ancora qui e soprattutto perchè ti preoccupi per lei.-
Valtor ridacchiò sghembo.

-Io preoccuparmi per Bloom?- lo stregone guardò la Ninfa con un'espressione tra in divertito e il sorpreso.

-Si, non so come spiegati. Ma sapere che tu le sei vicino in questa battaglia mi rasserena.-

-Stai delirando Daphne.- Valtor era tornato serio.
Daphne sorrise alla resistenza dell'uomo. Si voltò verso di lui e portò le mani ai fianchi.

-Allora perchè sei ancora qui? Se davvero è stato tutto in nome del tuo ruolo da protettore...beh non trovo il motivo del perchè tu debba rimanerle accanto anche ora...- stavolta era lei a guardarlo divertita.

Lo stregone sembrò perdere la pazienza. Lasciò cadere pesantemente le braccia lungo i fianchi, strinse i pugni e si avviò con passo svelto e pesante verso la porta.
Daphne, dal canto suo si aspettava una reazione del genere e riprese a parlare serena.

-Valtor, non ti sto chiedendo di rivelarmi i tuoi sentimenti...- la fata non riuscì a finire la frase

-Sentimenti!? Sei impazzita?!- lo stregone le si avvicinò nuovamente.

-Io e Bloom siamo nemici! Questa situazione è solo una tregua temporanea data dal risveglio del Negativo!- scandì minaccioso.
Daphne non batte ciglio.

-Vuoi farmi credere che alla fine di tutto questo, tu tornerai a volerti impossessare della Dimensione Magica? Tornerai a volerti sbarazzare di Bloom?-
Lo stregone si ritrasse, chiudendo gli occhi.

-Sai bene che non posso farlo. Non potrei neanche solo tentare di ucciderla.-
Ci fu qualche attimo di silenzio. L'unico suono era il lieve fruscio del vento. Daphne sorrise nuovamente.

-Io ho paura. Ho paura perchè questo nemico è diverso da tutti gli altri. L'unica in grado di sconfiggere il Negativo è mia sorella ma per farlo ha bisogno di te.- Daphne prese una mano di Valtor tra lei sue e si ritrovò a guardalo negli occhi.

-Io conosco mia sorella. So come lei ora si senta responsabile di tutto questo male. Si sente debole e insicura perchè ha paura di non farcela. Tutti confidano in lei e sente il peso di queste aspettative.-
-Io non conosco ciò che tu provi per Bloom e sono lontana dal chiederti di confidarti con me ma se il mio istinto non sbaglia...in nome del tuo ruolo e dei tuoi sentimenti per lei, ti chiedo di non lasciarla sola.- rafforzò di più la sua stretta.

-Non lasciarla sola, perchè sei l'unico su cui lei,ora, può davvero contare. Senza di te...cederebbe sicuramente e per Magix e l'universo intero sarebbe la fine.-


Valtor ricambiò lo sguardo e si sorprese nel riconoscere in quegli occhi nocciola, gli stessi di 20 anni prima, quando, tra le fiamme del palazzo, la piccola Daphne si nascondeva nel suo petto, stringendo a sua volta una Bloom neonata.

Lo stregone scosse la testa per cacciar via quel ricordo. Sfuggì dalla presa della ragazza e prima che potesse aggiungere altro, era già fuori dall'infermeria.

 

“Non lasciarla sola”

 

Le parole di Daphne gli rimbombavano nella mente.
Tutto questo non aveva senso.

Non aveva senso che da lui dipendesse il destino di Magix.

Non aveva senso che lui, nato per uccidere, dovesse combattere per salvare il mondo.

Non aveva senso che lui dovesse affiancare proprio la fata più forte della Dimensione Magica.

Non aveva senso che questa fosse proprio Bloom.


Prese a correre per i corridoi della scuola. L'aria lì dentro si era fatta improvvisamente soffocante.

Spalancò la prima uscita che trovò e si immerse nell'aria fresca notturna.

Alzò lo sguardo mentre i pensieri continuavano a vorticargli in testa.

 

Lui e Bloom erano nati nemici.

 

Lui e Bloom condividevano lo stesso potere, solo per caso.

Lui e Bloom erano in questa situazione, solo per caso

Lui e Bloom si erano trovati alleati, solo per caso.

Lui era il suo protettore, solo per caso.

 

Potevano tante componenti ritrovarsi insieme, solo per caso?

Cercò di convincersi che si, era tutto dovuto al caso.

Il destino non esisteva.

Se lui si era ritrovato a guardare le stelle quella notte, dopo anni, proprio con Bloom, era solo per caso.

 

***

 

Daphne era rimasta ferma in mezzo alla stanza qualche minuto.
Aveva visto lo stregone letteralmente correre via.
Pensò che forse aveva esagerato, esponendosi così apertamente.
Eppure lei aveva visto con i suoi occhi una scintilla.
Un qualcosa di diverso, ben lontano dal rapporto custode-protetta.

 

Rivedeva ancora davanti a sè gli occhi rossi di Valtor e il suo corpo scosso dalla rabbia, durante lo scontro.

Una rabbia mista a paura, comune solo a chi sta perdendo qualcosa di prezioso, di immenso.

 

I suoi pensieri vennero interrotti da un leggero mugugno di Bloom. Si avvicinò velocemente al lettino e si assicurò che tutto fosse apposto.
Quando fu convinta che il gemito fosse solo dovuto al sonno, si risedette.
Con una schiocco di dita spense le luci e si allungò con il busto sul letto. Incrociò le braccia e ci appoggiò la testa.
Guardò il volto rilassato della sorella e intrecciò una mano con la sua.

-Non preoccuparti. Noi siamo tutti con te.- poi chiuse gli occhi.

 

***

 

Una sensazione di sospensione.

Questo sentiva Bloom.

Si sentiva completamente avvolta dal vuoto. Non sembrava neanche stesse volando. Non era capace di scegliere dove dirigersi e quella condizione non dipendeva assolutamente dal suo volere.

Era come se galleggiasse nell'aria e questa la trasportasse, come le foglie, ora a sinistra ora verso destra e poi di nuovo.

Provò, senza successo, ad aprire gli occhi ma qualcosa le diceva che la sua visuale non sarebbe cambiata.

Ma in effetti cosa vedeva?

Un insieme di vortici?

Un cielo stellato?

Fasci argentei?

Non era capace neanche di dargli una vera e propria forma.


Semplicemente uno stand-by, come avrebbe detto Tecna.
Quanto sarebbe durato?
Come ci era arrivata lì?


Ogni risposta al suo tempo.


Cosa?

Cos'era quella...voce?

Le sembrava che si fosse creata da sola nella sua mente, senza la sua volontà.

Più che una voce...era un pensiero. I nostri pensieri hanno una voce?


Non aver paura Bloom. Un Positivo non dovrebbe essere così sfiduciato.


Ma cosa? Chi era? Come sapeva che...?


Il pensiero che senti, Bloom, viene da dentro di te. A parlarti è la tua stessa Fiamma del Drago.

Sei in contatto con la parte del Grande Drago che anima il tuo stesso corpo e potere.


Grande Drago?

Grande Drago!

-Per favore, dimmi cosa devo fare! Dimmi come posso sconfiggere il Negativo!-


In cuor tuo, Bloom, sai già cosa fare. Anzi, hai già espresso la tua volontà.

Collaborare col Neutrale è l'unica via possibile per vincere.


-Ma io e Valtor siamo così diversi... non sono sicura riusciremo mai a combattere realmente insieme. “Ad agire come uno”. Inoltre non abbiamo molto tempo...il Negativo ha già provato ad attaccar...-
Ecco come era arrivata lì! L'ultima cosa che ricordava era l'uomo dagli occhi dorati colpirla con una potente scarica elettrica.

-Non siamo riusciti a tener testa ai suoi sottoposti... come possiamo sperare di competere con lui?-


Agire come uno...


-Si ma come!? Tutti non fanno altro che ripetermelo! Io non so come stabilire un contatto con Valtor. Cerco di comprenderlo, cerco di prevedere le sue azioni e capirne il motivo ma... è sempre così confuso. Quando penso di averlo conosciuto, spunta una nuova parte di lui che mi rimanda di nuovo al punto di partenza...-


Le persone non si conoscono in giorni, Bloom.

Non ci si basa solo sul passato o solo sul presente. E questo lo sai bene.

Trova il tuo modo di conoscerlo, di instaurare un legame.

Il Neutrale può rapportarsi sia col Positivo che col Negativo.

Trova la tua strada.

Ti renderai conto che i tuoi e i suoi pensieri presto combaceranno, proverete le stesse emozioni e i vostri gesti saranno unanime.

In quel momento e solo in quel momento, sarete capaci di vincere.



-Instaurare un legame con Valtor...- i pensieri si rincorrevano nella mente i Bloom. Migliaia di possibilità e altrettante idee scartate.



Il Neutrale è già all'inizio del suo percorso. Ora sta a te raggiungerlo.



-Come ha già iniziato!? Che vuol dire!?-

A risponderla solo il silenzio.

 

-Grande Drago! Grande Drago!-

 

Bloom si risvegliò nel lettino dell'infermeria.
Era giorno. La luce del sole illuminava la stanza. Dopo l'iniziale scombussolamento, la fata chiuse gli occhi sorridendo e bendosi del calore che emanavano i raggi.

La porta si aprì e Ofelia entrò nella stanza.


-Già sveglia? Bene! Questo vuol dire che gli incanti curativi hanno funzionato al meglio!- disse soddisfatta. -Come ti senti, Bloom?-

-Io...Bene. In realtà...come sono arrivata qui? Dove sono le altre?-

-A lezione, mia cara. Sono le 9 del mattino. Sappi, comunque, che le tue amiche hanno vegliato su di te tutta la notte.- la dottoressa prese una cartella dalla scrivania per poi sedersi al fianco di Bloom.
Alzò la mano verso di lei, cominciando a controllarle la temperatura, la pressione e tutto il resto, guardando di tanto in tanto i fogli.

-Sei stata colpita duramente durante lo scontro e sei svenuta.-

-Questo lo ricordo. Poi cosa è successo?-

-Valtor è riuscito a mettere in fuga quei tre stregoni. Poi ti ha portata qui.-

Valtor?

-E...ora dov'è?- chiese, quasi sottovoce.

Ricordava perfettamente ciò che aveva sentito durante il sonno.
Aveva già iniziato il suo percorso. Doveva parlargli, doveva chiedergli come avesse fatto e così iniziare ad instaurare anche lei quel legame.

-Questo non te lo so dire, mia cara. In realtà, pensavo fosse ancora qui da ieri notte. Era qui con Daphne, quando io mi sono ritirata. Ma stamattina non c'era più.-

-Capisco...- Bloom abbassò gli occhi.

L' aveva portata in infermeria, era rimasto a vegliare su di lei.
L'aveva vista debole, come accadeva troppo spesso ultimamente...
Sentì le guance avvampare ma cercò di far finta di nulla davanti a Ofelia.

-Bene, i parametri sono tutti nella norma.- le sorrise la dottoressa.

-Allora posso andare ad allenarmi. Non c'è tempo da perdere!-
Bloom fece per scendere dal letto ma venne bloccata dall'urlo perentorio di Ofelia.

-Assolutamene no! Hai subito uno shock immane! Ti riprenderai prima completamente e poi potrai tornare alla tua avventurosa vita!-

-Ma avete appena detto che tutti i valori sono nella norma!- tentò di giustificarsi Bloom.

-NIENTE MA! Adesso devi solo riposare!- controbbattè autoritaria la dottoressa.
La costrinse a distendersi e le rimboccò le coperte.
Poi mormorò qualcosa riguardo altre studentesse influenzate ed uscì dalla stanza.

Bloom sbuffò e assicuratasi della lontananza di Ofelia, tornò a mettersi seduta sul letto.
Guardò di nuovo fuori e si disse che una boccata d'aria non poteva farle che bene.

Scese dal letto e uscì sul balcone. Si poggiò al muretto che faceva da ringhiera e inspirò.

-Finalmente ti sei svegliata.-

Bloom sobbalzò e girandosi trovò Valtor, a braccia conserte e seduto sul bordo del balcone.



Angolo Autrice
Salve a tutti! Finalmente ho ritrovato il tempo di scrivere di nuovo. In realtà, non vi nascondo, ho avuto qualche problemino a riprendere. Ho avuto il capitolo sottomano per quanche giorno perchè non ero mai contenta di come si evolveva la vicenda o i personaggi erano troppo OOC.
Il tunnel chiamato "esame di maturità" mi ha "leggermente" stravolto XD.
Ma finalmente sono soddisfatta ed eccomi qui.
In questo capitolo non succede molto...lo definirei di transizione. Però avviso che la questione comincerà a farmi più seria.
Ho in mente una bomba che stravolgerà completamente la nostra Bloom.
Tuttavia, il tutto è ancora da sviluppare quindi per ora è necessario solo allenarsi e cercare di instaurare questo benedetto legame che nessuno sa come creare. Dovremmo inventarci qualcosa...XD

Per ora è tutto.
Mi scuso come al solito per errori grammaticali.
Aspetto i vostri pareri nelle recensioni.
A presto <3 
Giada00

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Capitolo 10
*** Cap. 10 ***


-Non credevo di essere così spaventoso nella mia forma umana.- disse Valtor, guardando la fata che aveva di fronte.

Bloom portò una mano al petto.

-Mi hai solo colto di sorpresa. Non pensavo di certo di trovarti qui.- si giustificò.

-Non dovresti rimanere a letto, come ti ha appena detto quell'oca starnazzante?-
Bloom ridacchiò poi tornò seria e abbassò lo sguardo.

-Non possiamo perdere altro tempo. Li hai visti, no? Così come siamo ora, non riusciremo mai a battere il Negativo.- poi tornò a guardare lo stregone.

-Non so come tu abbia fatto a costringerli a ritirarsi ma...io non posso soccombere di nuovo. Non devo essere un peso, anzi. Avrei dovuto essere al tuo fianco per batterli invece mi sono fatta colpire come una stupida...-
Valtor sembrò rifletterci.

In effetti era stata precipitosa ed aveva abbassato la guardia ma immaginava che, dandole la conferma, avrebbe solo peggiorato il suo morale.
Decise quindi di passarci sopra, cambiando argomento.

-Non puoi comunque allenarti in questo stato.-

-Cosa? Perchè?-

-Sei debole. Percepisco la tua aura e posso dirti che a stento potresti riuscire a scagliare un attacco, ora. Figuramoci sostenere un allenamento.-

-Ma non posso star qui senza far nulla!-
Valtor alzò semplicemente le spalle distogliendo lo sguardo, concentrandosi sul giardino della scuola.

Bloom sospirò poi le tornò in mente in sogno appena fatto.

-Valtor, devo chiederti una cosa!- l'uomo tornò a concentrarsi su di lei.

-Ho fatto un sogno, cioè mentre ero incosciente ho parlato con il Grande Drago.- dirlo in questo modo, rendeva il tutto ancora più assurdo. -O almeno con quella parte che è dentro di me.- aggiunse.

-Ha detto che per sconfiggere il Negativo dobbiamo collaborare e devo trovare la mia strada per creare questo legame con te, per “agire come uno”.-
Valtor la guardò scocciato.

-Mi sembra che non ti abbia detto nulla di nuovo...-

-Ha detto che tu hai già iniziato il tuo percorso.-
Stavolta lo stregone la guardò con un sopracciglio alzato, quasi si chiedesse se fosse impazzita.

-Non so cosa intenda con questo, non mi ha detto altro, ma tu devi assolutamente dirmi come ci sei riuscito. Hai fatto qualche altro esercizio, come quello in sala simulazioni?-

-Non so di cosa tu stia parlando. Io non ho fatto nulla.-

-Ma come?! Valtor, questo non è il momento di fare gli orgogliosi ed avere dei segreti. Cosa devo fare? Io non ne ho la minima idea!-
Valtor scese dal balconcino e le si avvicinò, fino a quando non furono uno davanti all'altro e si abbassò alla sua altezza.

-Ti ripeto che non so di cosa tu stia blaterando.-
Bloom si accigliò.

-Ti rendi conto che non c'è altro modo per vincere?! Non so come creare un legame con te! Dovrei conoscerti ma ogni volta che ci provo...tu cambi, fai qualcosa di inaspettato e quindi sono a punto e a capo!-

-Prima vuoi uccidermi e governare Magix, poi diventi il mio protettore, ti preoccupi per me e mi porti anche in infermeria, eppure continui a comportarti in modo ostile! Ma si può sapere chi sei?!-
Bloom strinse i pugni e guardò il pavimento.
Ci fu un attimo di silenzio.

-Vorrei capire anch'io chi sei tu veramente...- mormorò Valtor.

-Sai molte cose di me, anche più di ciò che so io sul mio passato...-

-Non intendevo questo.-
La conversazione venne interrotta dal rumore della portae Daphne spuntò sul balcone.

-Bloom! Che gioia! Ti sei già ripresa!- e corse ad abbracciare la sorella.
Il sorriso ritornò sul viso della rossa e ricambiò l'abbraccio.

-Ofelia mi ha detto che devi riposare, quindi pensa solo a riprenderti ora, ok?-

-Si ma... non voglio sprecare tempo, Daphne! Quegli uomini potrebbero tornare in qualsiasi momento!-

-Se torneranno saremo tutti qui a combattere, come sempre. Comunque, non devi preoccuparti. Faragonda e tutti gli altri insegnanti hanno deciso di istaurare una barriera che blocchi anche i passaggi magici e i teletrasporti. Per un po' saremo tranquilli.-

-Lo spero davvero...- la fata abbassò lo sguardo, rattristandosi nuovamente.
Daphne guardò la sorella poi lo strgeone che intanto si era voltato.

Sembravano... pensierosi.

Appena entrata li aveva visti faccia a faccia, intenti a fronteggiarsi con lo sguardo.
Ritornò a concentrarsi sulla sorella e le alzò il mento sorridendo.

-Se proprio non vuoi sprecare questo tempo, perchè non continui con l'esercizio di connessione?- le disse.
Bloom aprì di più gli occhi.

-Giusto! Certo! L'esercizio della sala simulazioni!-
Un brivido le attraversò tutta la schiena.

Ricordava la sensazione di sicurezza, di calore e completezza provata nel momento in cui la Fiamma di Valtor le aveva attraversato il petto. Si voltò verso il diretto interessato.

-Valtor, vuoi?-
Senza dire nulla, lo stregone rientrò in stanza e si fermò vicino al letto per poi girarsi, come ad attenderla.
Le 2 sorelle lo raggiunsero.

-Ricordate? Concentratevi e cercate di sentire come vostro il potere dell'altro.- disse Daphne.
Bloom annuì e si sedette sul letto. Valtor la seguì.

La fata chiuse gli occhi e isolò tutte le altre auree che sentiva intorno a lei.
Si ritrovò immediatamente immersa nel buio, con una sensazione di tepore a circondarla.
Prese tra le mani la Fiamma violetta di Valtor, così come la prima volta.

Le sembrò più semplice, non si sentiva affaticata. Forse perchè non aveva più l'influenza del Negativo dentro di lei ad indebolirla.
La scorsa volta aveva percepito la forza dello stregone. Risultato di stremanti allenamenti e torture delle Antenate.

Anche ora provava lo stesso e una sensazione di sicurezza la pervase.
Doveva fare suo quel potere, quella sensazione.
Doveva imparare a sentirsi al sicuro, così come ora, anche senza avere il potere di Valtor tra le mani.

La Fiamma di muoveva tra le sue mani, in modo lento, quasi accarezzandole le dita.
Doveva unirsi nuovamente con essa.
La portò al petto e il lieve bagliore violetto la avvolse fondendosi con lei.

Bloom allargò le braccia, beandosi di quello stato di completezza che la Fiamma di Valtor le donava.
Si sentiva piena di energie. Anzi, sentiva di non poterne contenere altra.

Il potere si irradiava dentro di lei, quasi con prepotenza e Bloom temeva quasi di non poterlo controllare e che, alla minima distrazione, potesse fuggire da lei.
Aprì le braccia, cercando di rilassarsi ed abituarsi a quella sensazione.

Si concentrò sul calore che sentiva al petto.
Lì la sua Fiamma e quella di Valtor cercavano di unirsi.
Le sentiva avvolgersi e poi riallontanarsi, quasi danzassero.

***

Daphne guardò i 2 seduti sul letto, uno di fronte all'altra.

Sia sua sorella che lo stregone avevano gli occhi chiusi. A tratti, Bloom si accigliava per poi tornare a rilassarsi.
Il volto di Valtor invece non lasciava trapelare alcuna emozione.

La Ninfa provò ad immaginare come si sentissero ora.

Era da tanto che non si accingeva anche lei in quell'esercizio.
L'ultima volta era stata con le altre Nove Ninfe di Magix, col fine di conoscere al meglio i poteri l'una dell'altra e quindi combattere al massimo delle loro possibilità.

In realtà non sapeva se questa pratica potesse portare Valtor e Bloom a conoscersi così a fondo da poter “agire come uno”.
Ma era già un punto d'inizio, no?

Come si può unire due “ex-nemici”, due persone completamente diverse, fino a muoversi insieme e prevedere l'uno le azioni dell'altro?
Come può essere anche solo possibile che due persone possano pensare allo stesso modo?

Daphne, non sapeva darsi una risposta.
Eppure...questo, era l'unico modo per vincere contro il Negativo.

***

 

Valtor era circondato da luce.

La Fiamma di Bloom era rossa e sembrava muoversi freneticamente nella sua mano.

Pur essendo così piccola, il calore che emetteva sembrava avvolgerlo completamente e il suo potere...lo sentiva bene: era immenso.
Così come le capacità di quella ragazza, del resto.

Sembrava così fragile a vederla eppure l'aveva ucciso qualche anno addietro.

Allora era a questo che puntava: ottenere quanti più incantesimi possibili al fine di avere un potere sconfinato.
E ora che lo aveva così vicino, la fonte energetica da cui tutto l'universo aveva preso vita, sentiva di non voler più impossessarsene.

Si era fuso con la Fiamma di Bloom, la volta scorsa.

Aveva quasi pensato di scoppiare, tanto quel potere era grande. E in quel momento si era reso conto che qualcosa non andava.

Le due Fiamme, al suo interno, sembravano inconciliabili.

Non perchè le vedesse. Percepiva solo che qualcosa era troppo instabile.
Si era diviso così dal potere di Bloom e osservando la Fiamma aveva visto come piccole macchie blu al suo interno.


Ora non c'erano macchie al suo interno. La Fiamma era di un puro rosso acceso.

Portò il potere vicino al petto e la fiammella si fuse autonomamente con lui.

Un senso di pace lo pervase.
In quel momento, sentiva come se il mondo fuori da quella dimensione non esistesse.

Non esisteva il Negativo, non esistevano scontri, non esisteva più la sete di potere e il suo passato.
Esisteva solo quel grande potere che lo portava irrimediabilmente a Bloom.

Sembrava fosse ovunque.

La percepiva ovunque.

Non lei come corpo, non la sua persona. Ma la sua essenza.

Ancora non si spiegava come potesse avere un effetto così rasserenante ma in quel momento non gli interessava.
Si lasciò trasportare e allargò le braccia rilassandosi.

Sentiva ogni parte del suo corpo attraversato da energia e calore.
Proveniva tutto dalle due Fiamme che sentiva agitarsi nel petto.

Poi ad un tratto sentì la testa leggera e libera, senza alcun pensiero o preoccupazione.

Poi un sussuro.

 

-Valtor?-

-Bloom?-

 

***

Daphne vide Bloom e Valtor sobbalzare all'improvviso.

Entrambi spalancarono gli occhi e si fissarono confusi.

Poi Bloom si gettò su lui, avvolgendogli le braccia al collo e sorridendo.

-Ci siamo riusciti! Ti ho sentito chiamarmi!-
Valtor rimase immobile, sorpreso da quel gesto.
Sentiva Bloom completamente stretta a lui. Ma non era questo a confonderlo: l'aveva già presa in braccio varie volte in quei giorni.

Ma stavolta lei lo stava abbracciando.
Si trovò col viso immerso nei suoi capelli rossi e un dolce profumo di iris lo inebbiò.

Esitò, indeciso su come comportarsi.
Quando Bloom aumentò ancora di più la stretta, continuando a ridere ed esultare, abbassò lentamente le braccia e le avvolse leggermente la vita.
Daphne ridacchiò e poi congiunse le mani.


-Davvero?! Siete riusciti a mettervi in contatto?- le brillavano gli occhi.

Anche lei, con le altri Ninfee, era stata capace di avere quel contatto. Ma si trattava di lievi connessioni, di pochi attimi e instabili.
Quel collegamento non aveva nulla a che vedere con la telepatia.
Era del tutto diverso dal suo potere, con cui contattava Bloom mentalmente.

Quel collegamento era dato dalla piena unione di due poteri.

Era strabiliante ci fossero riusciti già al secondo tentativo.


Bloom lasciò Valtor, ancora intontito, e si voltò verso la sorella.


-Si! L'ho sentito! Forse è questo che intendeva il Drago! Possiamo sfruttare questo collegamento per comunicare durante gli scontri con il Negativo, anche se non siamo vicini.-


-Quale Drago?-


-Ah giusto, a te non l'ho detto. Durante il sonno ho parlato con il Grande Drago. Ha detto che devo trovare la mia strada per collegarmi a Valtor. Forse è questa la connessione di cui parlava.-

Daphne prese le mani di Bloom nelle sue.


-Bloom, questo è meraviglioso ma...non voglio illuderti. Io credo che...il legame che deve esserci tra voi due deve essere un qualcosa di unico e irripetibile. Questo, invece, è si, una piena unione dei vostri poteri ma si tratta di una connessione instabile e anche noi Ninfe siamo capaci di averla. Il vostro è un caso particolare e non sono sicura questo sia abbastanza...-

Bloom abbassò gli occhi.

-Capisco...- guardò poi la sorella, Valtor e poi di nuovo Daphne. -Ma è già qualcosa, giusto?-
La maggiore sorrise di nuovo.


-Certo, questo è già un grande traguardo. Vi consiglio di continuare ad esercitarvi in questo modo. Potrebbe sempre rivelarsi utile.-


-Si, lo faremo di certo! Giusto Valtor?- la rossa strinse i pugni e sorrise convinta, si girò poi verso lo stregone, in attesa di una risposta.


L'uomo ricambiò lo sguardo. L'azzurro degli occhi di Bloom sembrava più limpido e brillante del solito. Chiuse per un secondo gli occhi, cercando si ordinare la mente.

Sorrise all'espressione decisa della fata ed annuì.

E questo, per Bloom, era già abbastanza.




Angolo Autrice
Salve a tutti e scusate per l'enorme ritardo dell'aggiornamento.
Spero comunque che il capitolo sia di vostro gradimento. Prometto comunque che presto si tornerà all'azione!
Per ora vediamo un certo avvicinamento tra Valtor e Bloom. Una vicinanza che ritengo molto importante per continuare con i prossimi avvenimenti.
Cercherò di fare il possibile per aggiornare prima, questa volta.
A presto.
Baci.
Giada00

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


Il resto della mattinata passò velocemente.
Le Winx arrivarono in infermeria dopo il pranzo, portando a Bloom un vassoio stracolmo di delizie.

-Abbiamo chiesto a Mastro Sfoglia di prepararti la pizza, contenta?- Stella sorrise soddisfatta, conoscendo i gusti dell'amica.
Bloom annuì ridendo.

-Molto.- e addentò una delle fette più grandi.
-Come è andata oggi? Novità?- chiese poi.

-Nulla di nuovo. La solita solfa.- rispose Musa.

-Tu piuttosto! Cosa hai fatto fino ad ora?- Tecna le si sedette affianco sul letto.

-Ho riposato, così come mi ha raccomandato Ofelia. Stamattina ho comunque riprovato l'esercizio di connessione con Valtor e per qualche secondo siamo riusciti a parlarci mentalmente.- disse sorridendo, ripensando al piccolo traguardo che avevano conquistato quella mattina.

-Valtor era qui!?- Stella battè le mani sul letto, sgranando gli occhi.

- Si...ma tranquilla! Non ha fatto nulla di male...- la rossa cercò di tranquillizzare l'amica, ridendo divertita allo stesso tempo.

-E per fortuna! Se solo ti avesse tolto un capello, se la sarebbe vista con me!- rispose Stella, alzando il braccio e toccandosi il bicipite teatralmente.
Tutte le ragazze scoppiarono a ridere.

Flora prese posto sulla poltroncina vicino al balcone, continuando a seguire la conversazione.
Eppure nella sua mente suonò un campanellino d'allarme.
Loro erano in sei eppure percepiva una sesta aura lì vicino. Era molto lieve, quasi impercettibile, come se fosse trattenuta.
Si voltò verso il balcone e riuscì a riconoscere l'essenza di Valtor.
Tornò a guardare le amiche che non avevano percepito nulla, prese dalla conversazione che aveva preso una piega comica.

Con la scusa di prendere un po' d'aria, uscì sul terrazzino. Fece un respiro profondo e poi, assicurandosi di non essere sentita dalle compagne, parlò.

-È bello che tu le sia vicino. Anche se magari non lo mostra, sono sicura che Bloom lo apprezza molto.- disse poi si voltò verso l 'alto.
Dalla sua posizione riusciva a vedere solo la suola degli stivali viola. Lo stregone era disteso sul tetto fatto di tegole azzurre, con la braccia incrociate dietro la testa e gli occhi chiusi.

Comprendendo che la voce si riferisse a lui, si alzò per affacciarsi sul terrazzino sotto di lui.

-Te lo concedo, ragazzina. Sei molto vigile. Le altre non si sono minimamente accorte di me. Hai qualche potere speciale di cui io non sono a conoscenza, fata dei fiori?-

-Nessun potere speciale ma sono la Fata della Natura: sono costantemente in contatto con tutta le vegetazione che mi circonda.- Flora si voltò poi verso la ringhiera del terrazzino, avvicinandosi ai piccoli vasi che lo decoravano.
-Non pensare che questi boccioli, solo perchè sono così piccoli, non possano essere fonti di informazioni preziose.- continuò poi, accarezzandone uno con le dita.

-Io, questo lo chiamo spiare.-
Flora ridacchiò.

-Non credo tu sia nella condizione di giudicare. Vuoi farmi credere che tu non stavi ascoltando la nostra conversazione, fin da quando siamo arrivate?-
Valtor incrociò le braccia.

-Sto soltanto svolgendo il mio compito. Se quei 3 tornassero, devo essere pronto a proteggere Bloom, specialmente ora.-

-Quindi pensavi che noi fossimo dei nemici? Non sei arrivato qui non appena abbiamo aperto la porta?-

Colpito e affondato.

Valtor si accigliò e decise di ignorare la fata, tornando a distendersi.

-Come dicevo prima, questi fiorellini sono fonti di informazioni continue.- rise ancora la ragazza.

-Non immagino il fastidioso vociare che avrai in testa...-

-Affatto.- sorrise lei. -Non parlano la nostra lingua. Ma ormai riesco a comprendere il loro modo di comunicare. Anzi credo che senza la loro continua presenza mi sentire molto sola.-

-Sembra che tu non ne possa fare a meno.- rispose Valtor, quasi scocciato dall'argomento, ma Flora sembrò non notarlo e sorrise, continuando ad osservare i boccioli.

-Infatti è così. Il mio pianeta, Lynphea, è completamente immerso nella natura incontaminata e tutto funziona grazie alle piante e alla connessione che si instaura tra il pianeta e i suoi abitanti. Io stessa, fin dalla nascita, sono entrata in contatto con la vegetazione. Si può dire che faccia parte di me.-

-Parli continuamente di connessioni. Che cosa ha di particolare questo legame con la Natura?- Valtor cominciò ad interessarsi a quell'argomento.
Flora, dal canto suo, si meravigliò dell'interessamento ma fu felice di rispondere.

-Il contatto si basa sulle sensazioni che la natura e la vegetazione decidono di condividere con me. È come se per un momento io riesca ad immedesimarmi in lei e fossi la pianta stessa. Funziona anche il viceversa. In questo modo si va a creare un legame in cui ci si avvicina così tanto da dare l'impressione di coincidere ed essere un unico essere. In questo modo riesco a conoscere e capire tutto ciò che vuole dirmi come se lo avessi vissuto in prima persona. -

Valtor aprì di più gli occhi.
“Coincidere ed essere un unico essere”?

-Molto spesso riesco anche a recepire immagini e visioni. I miei genitori dicevano che questo livello è molto difficile da raggiungere ma io riesco a farlo senza fatica. Forse è perchè amo i fiori così tanto.- e così dicendo immerse di più il viso abbronzato tra i fiori, inspirandone il profumo.

Valtor rimase per un attimo immobile cercando di realizzare ciò che la fata aveva appena detto.
Poi si tirò su e volò via, senza dire una parola.

-Tu invece? Bloom ha detto che avete fatt progressi con...- girandosi si accorse che lo stregone era scomparso. Flora rimase qualche secondo a fissare il vuoto, poi alzò le spalle e rientrò dentro.


---
Eraklyon


-Presto! Di qua!- Sky si fermò sull'uscio di una caverna, lasciando passare prima i genitori, alcune guardie e la Principessa Diaspro.
Eraklyon era sotto attacco.

Ai ribelli si erano aggiunti mostri di ghiaccio, spuntati da chissà dove. Erano riusciti ad entrare nel castello, quindi erano stati costretti a scappare. I mostri non si erano arresi e li avevano rincorsi.
Da lì riusciva già a vederli.

-Sky presto, entra dentro!- Diaspro lo tirò per il braccio.

-Va dentro. Devo provare una cosa.- si liberò dalla stretta della fata e prese arco e freccia dal fodero dietro dal schiena.
Frecce incendiarie ed esplosive, l'ultima invenzione di Timmy.
Ne tirò due insieme, colpendo due mostri di ghiacco. Dall'esplosione di creò una nube di polvere. Ma i due mostri ne uscirono illesi.

-C'è qualcuno che li controlla e gli da' potere, altrimenti sarebbero stati eliminati da quella esplosione!-
Diaspro si rimise al suo fianco e si preparò a trasformarsi.

-Diaspro Princess!- i vestiti regali vennero sostituiti dal completo magico e la fata portò immediatamente le mani in avanti scagliando i suoi colpi più forti.
Gli attacchi andarono tutti a segno ma non ebbero alcun effetto sull'armatura ghiacciata degli esseri.

-Cosa?! Com'è possibile?!-
Le creature li avevano ormai raggiunti e i due non poterono fare a meno di entrare nella caverna.

-Barriera!- una parete rossa traslucida chiuse l'ingresso. -Questo li fermerà per un po'.-
Sky prese a correre verso l'interno e Diaspro lo seguì volando.

I mostri di ghiaccio presero a colpire la barriera. La fata sentiva chiaramente i loro colpi e aumentò il potere della barriera, cercando di resistere.
Le sue energie diminuivano velocemente e, al limite, cadde sulle ginocchia.

-Diaspro, che hai?- Sky si fermò a qualche passo da lei.

-Sono solo stanca. Sto mantenendo la barriera e la trasformazione consuma circa il doppio delle energie. Non credo di poter resistere ancora a lungo.- disse lei, cercando si rialzarsi.

-Cosa!? Ma Bloom non ha mai risentito della trasformazione!- ed era vero.
Sky non aveva idea che anche il solo essere trasformate potesse consumare energie.
Diaspro si accigliò.

-Anche in un momento come questo pensi a Bloom?! Pur essendo la Principessa di Domino non ha alcun atteggiamento regale e compostezza! Evidentemente non risente della trasformazione perchè è solo una selvaggia!- urlò indispettita, stringendo gli occhi.
Esatto! Era solo una selvaggia! Una rozza contadina mancata!
Avrebbe detto che l'essersi trovata principessa, fosse stato solo grazie ad una fortuna sfacciata.

Quando alzò nuovamente lo sguardo notò il viso arrabbiato di Sky. Aveva stretto il pugno libero e aumentato la presa sull'arco. Tremava leggermente.
Le si avvicinò rigido, abbassandosi alla sua altezza.

-Almeno lei ha riportato alla vita il suo mondo ed è capace di difendelo con le sue forze, al contrario di te.- dalla voce si sentiva chiaramente la rabbia repressa e sembrava volerla incenerire con il solo sguardo.
Poi tornò in posizione eretta e riprese a camminare velocemente.
-Ed ora muoviti, se non vuoi rimanere lì.-

Diaspro sgranò gli occhi. Come osava?!

Strinse i denti mentre sentiva le lacrime salirle agli occhi.

Perchè? Perchè!?

Per quale motivo Bloom era considerata migliore di lei?!
Non aveva forse fatto del suo meglio, fin dall'infazia, per diventare una perfetta principessa e futura regina?
A cosa era servito tutto ciò che aveva fatto se, ormai, era constantemente relegata alla seconda posizione?

Si sentiva tremare e una lacrima sfuggì al suo controllo.
Si sentiva patetica, ridicolizzata e debole: l'esatto opposto della nobile figura che si era sempre imposta di incarnare.

E tutto questo a causa di chi?

Sempre lei.

Sempre per colpa di Bloom!

Battè i pugni sul terreno sporcandosi le mani di polvere e urlò di frustrazione e rabbia. Un'altra lacrima le cadde sul pugno stretto mentre continuava a singhiozzare, incapace di fermarsi.
Era stanca.
Sentiva la barriera creparsi sotto i continui colpi dei mostri di ghiaccio e non aveva più forze per rimarginarla.
Sky ormai si era allontanato, senza degnarla neanche di uno sguardo.

-Non piangere, Principessa Diaspro. Non ne hai motivo.-
Diaspro alzò la testa, alla ricerca della fonte di quella voce sconosciuta, ma non trovò nulla attorno a lei. Anche le rocce, la caverna era scomparsa.

Ora era completamente immersa nel buio.
Si rialzò in piedi e guardò nuovamente attorno a lei.

-Chi sei? Cosa vuoi?-
Una figura cominciò a delinearsi davanti a lei e man mano le si avvicinava.

Era un uomo.
I capelli lisci, lunghi fino alle spalle, sembravano volteggiare ad ogni passo. Nella chioma castana spiccavano riflessi rossi.
Quando fu abbastanza vicino da guardarlo negli occhi, li scoprì di un grigio chiaro e contornati da ombre scure.Una cicatrice tagliava il sopracciglio sinistro.

-Non avere paura, sono qui per aiutarti.- continuò a dire.
Le prese la mano e la fata sentì immediatamente le sue energie crescere.
Per un attimo si sentì in dovere di ringraziare ma si trattenne. Alzò il mento, assumendo il solito atteggiamento di superiorità.
L'uomo sorrise ghignando.

-Ho ascoltato la tua conversazione col Principe, prima.-

-Non mi sembra un comportamento rispettoso ascoltare le discussioni altrui.- le sue parole venneno completamente ignorate.

-Sembra tu abbia un ostacolo. Una rivale di nome Bloom.-
Solo sentendo il suo nome, Diaspro sentì la rabbia montarle addosso e strinse i denti. L'uomo le dette le spalle, continuando a ghignare.

-Credo che questo sia il tuo giorno fortunato. Bloom è anche una mia nemica.-
Si girò poi inchinandosi.
-Mi presento, puoi chiamarmi Egnins e, se accetterai di collaborare, farò in modo che il Principe di questo pianeta non abbia occhi che per te.- l'uomo le tese nuovamente la mano.

Diaspro esitò. Si era già fidata in passato di un nemico di Bloom.
Quel Valtor che, per quanto le sembrava di aver capito, era tornato, in veste di alleato della rossa.
Grazie a lui era arrivata così vicino ad avere Sky solo per lei. Che questa volta il piano sarebbe riuscito?

-Va bene, Egnins. Collaborerò al mio meglio.- la fata gli strinse la mano, sorridendo con malizia.

-Bene, sono molto contento di sentirlo.-

***


-E poi lo avrei colpito in questo mo....!- Stella venne interrotta dalla suoneria del suo cellulare. Lo sfilò dalla tasca e controllò lo schermo.
-E' Brandon.- disse felice rivolta verso le amiche, poi rispose alla chiamata.

-Brandon, amore! Come stai?-

-Stella, purtroppo non ci sono buone notizie.- il tono del fidanzato era serio e Stella mise il vivavoce, per permettere anche alle altre di ascoltare.

-Parla Brandon, siamo tutte qui.- lo incoraggiò Aisha.

-La ribellione su Eraklyon è peggiorata. Sembra che siano spuntati mostri di ghiaccio e uragani, sicuramente di natura magica. Io e gli specialisti partiremo tra poco per andare una mano a Sky.-

-Ma lui sta bene?- Bloom strinse le lenzuola tra le mani. Le rivolte su Eraklyon non erano rare e lei non riusciva a non stare in pensiero, ogni volta che Sky veniva richiamato al castello.

-Sinceramente non lo so Bloom...stamattina abbiamo perso i contatti con il Palazzo Reale e, come puoi ben immaginare, anche provare il cellulare è inutile.-
Bloom strinse le ginocchia al petto, abbassando la testa. Flora e Tecna la strinsero in un abbraccio.

-Verremo anche noi ad aiutare!- disse decisa Musa.

-Per ora è meglio di no, ragazze. Non è la prima volta che succedono cose del genere e ce la siamo sempre cavata. È inutile esporvi ad ulteriori pericoli, specialmente con il nuovo nemico a piede libero. Controlleremo la situazione e solo in caso di bisogno vi chiameremo.-

-Brandon ha ragione. E poi Bloom non si è ancora ripresa del tutto.- concordò Tecna.

-Tienici aggiornate e non esitare a chiamarci!- disse Stella.

-Non preoccupatevi, se ci chiamano Specialisti ci sarà un perchè! I ragazzi qui vi salutano. A presto!-
Le ragazze ebbero appena inìl tempo di rispondere poi la chiamate terminò.

-Avrà mai una fine questa situazione?- Bloom si strinse ancora di più su se stessa, poggiandosi sulla spalla di Flora. La fata dei fiori le accarezzò i capelli.

-Purtroppo non in tutti i pianeti, i reggenti sono rispettati e sostenuti dall'intera popolazione. Ma sono sicura che in futuro Sky sarà un re perfetto ed Eraklyon non avrà più problemi di questo genere.-

-Lo spero tanto.- la rossa sorrise lievemente.

-Dai non essere triste. Non va bene per la tua guarigione! Qui ci vuole un super abbraccio dalle tue amiche!- cercò di tirarla su Stella. Tutte le ragazze si scambiarono sguardi complici per poi avventarsi tutte sul letto.

-Ragazze così mi soffocate!- e tutte presero a ridere abbracciando Bloom.




Angolo Autrice
Aggiornamento a tempo di record per il capitolo 11.
Temevo in un ulteriore blocco ma la lampadina mi si è accesa in testa ieri notte e cosi, TA-DAAA'.
Personalmente sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo: è venuto su così come lo avevo immaginato.
Le acque cominciano a smuoversi, più del solito. Le Winx e gli Specialisti non sanno a cosa sia dovuta la rivoluzione, nonostante gli insoliti "accessori magici" (alias tornadi e mostri di ghiaccio).
Diaspro, incazzata al massimo, stringe un accordi con questo Egnins ( piccolo appunto: leggetelo in inglese, considerando la g e la n separate e la "E" iniziale come "i", altrimenti è abbastanza ridicolo XD).

Detto questo, aspetto le vostre impressioni e pareri nelle recensioni.
P.S. presto il mio nome non sarà più Giada00 ma diventerà Giadavnt, per coerenza con l'app di Wattpad, il tempo che il sito accetti la mia richiesta

A presto e tanti baci.
Giada00 ( per adesso)

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Capitolo 12
*** Cap. 12 ***


-In alto!-

Bloom sentì risuonare la voce di Valtor nella testa.
Continuò a sostenere lo scudo con una mano mentre con l'altra lanciò sfere di energia lì dove le aveva indicato lo stregone.
Nessun colpo la raggiunse. Evidentemente aveva contrastato il colpo.
Non pensava di riuscirci.

Insomma non è da tutti i giorni affroontare uno scontro bendata.
Perchè bendata? Beh, secondo Griselda, questo era il miglior modo per rafforzare quel sottile collegamento che permetteva Bloom e Valtor di contattarsi telepaticamente.

-Con le maniere forti si ottiene tutto!-
Le parole dell'ispettrice le risuonavano in mente.
Ed era così che avevano accettato di cimentarsi in questo allenamento estremo: lei, bendata nella stanza delle simulazioni, con le altre Winx, e Valtor dalla sala di controllo che le dava indicazioni su come difendersi e attaccare.

Era i suoi occhi.

I primi colpi l'avevano colpita in pieno. Non riusciva a sentirlo, a stabilire quel contatto.
Forse a causa della poca concentrazione o del buio che la circondava.
O forse, ancora, dall'agitazione di essere completamente nelle sue mani.

Aveva detto alle amiche di non trattenersi altrimenti quell'allenamento non avrebbe avuto alcun effetto.
Aveva sentito chiaramente gli attacchi e per un attimo si era chiesta se non avesse dovuto ascoltare la dottoressa Ofelia e prendersi ancora qualche giorno di riposo.
Poi aveva scosso la testa e stretto i denti, sforzandosi di pensare ad un soluzione.
Aveva così creato una bolla protettiva attorno a lei.
Sosteneva lo scudo e nel mentre, si concentrò, tentando di rilassarsi e stabilire il contatto con lo stregone.

-Bloom! Che diavolo ti prende?!- la voce di Valtor le arrivò finalmente forte e chiara.
Non tenne conto del tono irato e agitato e sorrise soddisfatta.
L'uomo, che la osservava dalla sala di controllo, sbattè le mani sulla grande tastiera, facendo sobbalzare Palladium.
Il professore di pozionologia vide un sorriso soddisfatto aprirsi sul volto dell'uomo.

-Finalmente!-
Valtor si concentrò sullo schermo che riprendeva Bloom e ristabilì il contatto.
Doveva essere veloce con le indicazioni e sperò che la fata non andasse di nuovo in panico.

-Di fronte!-
La fata del fuoco annullò la bolla protettiva e portò le mani in avanti.

-Tempesta di Fiamme!- l'attacco si propagò a semicerchio davanti alla fata.
Valtor vide alcune delle Winx venire colpite.
Musa riuscì a stento a schivare, portandosi più in alto. Aisha comparì alle spalle di Bloom ed entrambe iniziarono a caricare.
Doveva essere veloce ad avvisarla. Strinse gli occhi per un attimo ricollegandosi con la rossa.

-Dietro e in alto a destra! Veloc..!- non riuscì a finire che il contatto si interruppe di nuovo. La fata era riuscita comunque a sentirlo e la vide posizionale le mani nei versi indicati e lanciare piccole sfere di energia a ripetizione.
La tecnica funzionò e le due Winx furono costrette ad interrompere i loro attacchi per schivare le decine di sfere rosse.

Le altre, nel frattempo, si erano riprese dall'attacco e erano tornate alla carica. Sfruttarono lo stesso metodo di Bloom e ognuna di loro iniziò a lanciare sferette di energia da direzioni diverse.
Valtor strinse i denti e ristabilì quel contatto che continuava a interrompersi.

-Destra.- Stop. Bloom parò il colpo di Stella.

-Sinistra.- Stop. L'attacco di Tecna venne neutralizzato.

-In alto!- uno scudo traslucido si aprì sulla testa della fata.

-Wow!- Palladium balzò dalla sedia, ammirando con quale velocità Bloom riuscisse a rispondere ai vari attacchi e si avvicinò allo schermo dove lo stregone osservava la fata.
Valtor cercò di ignorare il fastidio dato dalla vicinanza del folletto, ristabilendo nuovamente il contatto.

-Entrambi i lati!- Bloom allargò le braccia creando due scudi, su cui continuarono ad insistere gli attacchi di Stella e Flora.

-Impressionante!- Valtor ringhiò all'ulteriore interruzione del contatto e al suono della voce di quell'elfo.
Le altre tre fate si prapararono a creare una convergenza, sfruttando il tempo in cui la rossa rimaneva bloccata tra i due attacchi.

-Questo sarà difficile!- Palladium parlò ancora, avvicinandosi i più allo schermo.

Lo stregone strinse i denti ringhiando. Gli copriva la vista dello schermo ed inoltre un forte mal di testa sembrava annebbiargli il cervello e stabilire il contatto era sempre più faticoso.
Lo afferrò per una spalla e lo spinse indietro.

-Spostati!- e sbattè nuovamente le mani sulla tastiera che aveva davanti, sfogando la frustazione. Guardando nuovamente lo schermo si rese conto che anche Bloom stava risentendo della situazione. Aveva il viso arrossato e dal movimento più veloce delle spalle immaginò avesse il respiro affannato.

Strinse gli occhi, cercando ancora una volta di mettersi in contatto con lei. Ancora una volta, forza! Altrimenti la convergenza l'avrebbe travolta.

-Vola via! Via!- la voce di Valtor le arrivò appena, come se ci fossero chilometri a dividerli.
Prese un'altra boccata d'aria, annullò gli scudi e volò verso l'alto.
Si fermò poi a mezz'aria, cercando di calmare l'affanno. Sentiva sudore freddo scorrerle lungo la schiena e una dolorosa morsa le circondava la testa.

Cosa doveva fare ora? Perchè Valtor non le parlava più?

Stava iniziando a preoccuparsi poi la voce del professore risuonò in tutta la stanza.

-Basta così ragazze. Ottimo lavoro!-
Bloom si sfilò la benda e sbattè per un po' le palpebre mettendo a fuoco la visuale. La stanza era tornata normale anche se, in realtà, non sapeva minimamente quale aspetto avesse avuto durante l'allenamento.

Tornò con i piedi per terra, insieme a tutte le altre mentre la porta della sala si apriva permettendo a Palladium e Valtor di entrare.
Guardò per un attimo lo stregone, rendendosi conto che anche lui era sfinito da quell'allenamento mentale, e gli sorrise sinceramente quando lui ricambiò lo sguardo.

Valtor la vide chiudere gli occhi e rilassarsi, annullando la trasformazione.
I capelli, sciogliendosi dagli intrecci, le ricaddero sulle spalle e un veloce bagliore fece ricomparire i suoi vestiti informali. Il vestito celeste e la giacca nera ondeggiarono lievemente per poi ricaderle indosso ordinati.

-Nulla da dire se non che c'è ovviamente bisogno di continuare quest'allenamento. Ma per essere la prima volta, ragazzi, siete stati grandi!-

-Grazie professore.-poi lo sguardo di Bloom si spostò nuovamente sullo stregone.

-Va tutto bene?-
Lo stregone annuì leggermente.

-Oggi pomeriggio proveremo l'inverso. Bloom, tu rimarrai in cabina e Valtor affronterà le ragazze. Ora andate a riposare.- l'elfo sorrise e tutte le ragazze salutarono educatamente, uscendo dalla sala.

-Ragazze andate. Vi raggiungo tra poco.- Stella si voltò e fissò per un istante l'amica rimasta ferma vicino alla porta. Non ci volle tanto a comprendere le sue intenzioni. Sospirò, poi sorrise e alzò la mano salutando.

-Va bene. Non tardare! Dopo vorrei andare a fare shopping!- Bloom ricamiò il saluto per poi voltarsi dal lato opposto, notando che lo stregone era già scomparso dietro l'angolo del corridoio.
Avanzò il passo cercando di raggiungerlo.

***
 

Valtor lasciò cadere la giacca ai suoi piedi per poi sedersi sul letto, prendendosi la testa con le mani.
Aveva lasciato la luce spenta e la stanza era in penombra. La poca luce che filtrava era abbastanza per permettergli di vedere dove mettere i piedi.
Sentiva ancora la testa pulsare. L'adrenalina del momento era passata, lasciandogli solo il mal di testa e la stanchezza.

Quando era entrato in contatto mentalmente con Bloom la prima volta, non credeva che sarebbe stato così faticoso ripeterlo più volte. Ora capiva perchè Daphne li aveva avvertiti di non contare troppo su questo legame.
Era una possibilità, certo, ma fortemente instabile e con un grande dispendio di energie, senza contare che necessitava di una forte concentrazione, difficile da ottenere, da parte di entrambi, in piena battaglia.

Alla fine non era riuscito più a contattarla.

Dopo averle detto di volare via non era riuscito a darle altre indicazioni e aveva preso per il colletto Palladium, ordinandogli di interrompere la simulazione, prima che le altre tornassero ad attaccare.
Solo quando la sala era tornata normale si era accorto di aver trattenuto il respiro, sentendo dentro di sé la paura di aver lasciato Bloom senza difese, anche se solo per pochi secondi.
Si ritrovò a pensare che quel pomeriggio sarebbe stato più facile, sapendola al sicuro nella sala controllo.
Subito dopo scosse la testa, lasciandosi cadere all'indietro sul letto.

Possibile che tutto questo fosse solo frutto del suo ruolo di protettore?

Sbuffò. Passò qualche secondo, poi il rumore di passi leggeri.

Sentì la porta bussare.
Fu tentato di non rispondere, di far finta che non ci fosse nessuno. Ancor di più quando riconobbe la sua aura. Parli del diavolo...

-Valtor, sono io. Posso entrare?- la voce di Bloom gli arrivò lieve, quasi timida.
Si rimise seduto, passò una mano sul viso e le disse di entrare.
La luce proveniente dai corridoi illuminò per pochi secondi la stanza, giusto il tempo di vedere la sagoma scura entrare e richiudere la porta.

-Ti senti bene? Ti sei allontanato in tutta fretta. Non hai neanche mangiato qualcosa.- gli disse la fata mentre gli si avvicinava.

-I demoni non hanno bisogno di nutrirsi.-
Bloom si diede mentalmente della stupida.
Non solo per non ever ricordato una cosa del genere, ma soprattutto perchè si rese conto di non avere un vero e proprio motivo per essere li.
Lo aveva seguito e gli aveva chiesto di entrare ma ora non sapeva cosa dire. Portò le mani dietro la schiena, in un gesto inconsapevole.

Non lo conosceva. Non conosceva Valtor.

Il loro rapporto, fin ad ora, si era limitato agli allenamenti, piccoli scambi di battute e agli esercizi di connessione.
Quella conoscenza che aveva con le sue amiche era lontana anni luce da quella che aveva con lo stregone. E pensare che il Grande Drago le aveva detto chiaramente di trovare una connessione con lui.

-Giusto, non ricordavo. Beh io...volevo solo ringraziarti, per prima. Se sono riuscita a combattere è solo stato grazie a te.- disse la prima cosa che le venne in mente. Si rese comunque conto di essergli davvero grata per l'impegno con cui le aveva dato indicazioni, stabilendo continuamente i contatti, nonostante il chiaro dispendio di energie.

-Era questo lo scopo dell'allenamento. Ho solo fatto ciò che dovevo.- Valtor prese a massaggiarsi le tempie.

-Piuttosto, cerca di impegnarti anche tu, dopo. Non vorrei perdere contro le tue amiche solo perchè sono bendato.- un sorriso divertito si aprì sul volto di Bloom.

-Farò del mio meglio.- Valtor sentì il letto muoversi leggermente e voltandosi si accorse della fata seduta al suo fianco. Aveva la testa china e intrecciava nervosamente le mani. Poi sospirò lievemente e si voltò verso di lui.

-Io...stavo ripensando a ciò che mi ha detto il Grande Drago in sogno, che devo trovare il mio modo per conoscerti. E ci ho ripensato più e più volte in questi giorni...-rise nervosamente, guardandosi nuovamente le mani.

-Ma non riesco a trovare una soluzione. Non so come fare a conoscerti. Se me lo chiedessero, non saprei neanche come descriverti. Mi sembra di vederti ogni giorno in un modo diverso e non so neanche come fare a spiegartelo.- rise ancora.

-In realtà non so neanche su cosa concentrarmi, se sul tuo potere e la tua Fiamma o su...te stesso.-
Valtor la guardò, non capendo cosa intendesse.

-Ecco, anche adesso.-

-Cosa?-

-Non riesco a capire cosa tu mi voglia dire. Con Stella, o con Flora, o con tutte le altre, mi basta uno sguardo per capirle. Invece ora, tu mi guardi e io non riesco a capire cosa tu stia pensando.-

-Cosa intendi con “concentrarti su me stesso”?-

-Intendo conoscere te, la tua storia, i tuoi interessi oppure...più semplicemente, ciò che ti piace oppure no. Per esempio, qual'è il tuo colore preferito?-
Valtor rimase spiazzato da quella domanda, a suo appello completamente insignificante. Eppure Bloom era seria, voleva davvero saperlo.
Ci pensò. Non si era mai concentrato su cose del genere. L'idea di avere un colore preferito non gli era mai neanche passata per la mente.

-Non lo so. Non ci ho mai pensato. Non ho un colore preferito.-

-Mmh?- Bloom si ritrovò incredula.

-Mettiamola così: il colore che ti da' meno fastidio guardare?-
Valtor rise leggermente.

-Probabilmente il rosso...o il bordeaux.-
Bloom sorrise.

-Bene. So già qualcosa in più di te. Vediamo...musica?-

-Davvero credi che io ascolti musica?-

-Beh, non ci sarebbe stato nulla di male.-

-Il mio allenamento con le Streghe non prevedeva cultura musicale.-
Anche nella penombra, Valtor vide chiaramente la fata riabbassare il volto e i suoi occhi azzurri luccicare leggermente.

-Capisco...-quasi un sussurro.
Bloom sentì una fitta al petto. Era ovvio, dopottutto. Metà della sua vita era trascorsa tra le grinfie delle Antenate e l'altra metà nella Dimensione Omega.
Come poteva pretendere che Valtor desse importanza ad argomenti così superficiali?
Ci fu quache secondo di silenzio poi fu proprio lo stregone a prendere la parola.

-Il tuo invece?-

-Il mio cosa?- Bloom si rivoltò a guardarlo.

-Il colore che ti da' meno fastidio guardare.-

-Ah.- un sorriso si aprì sul suo volto sena che riuscisse a controllarlo. -L'azzurro. Il colore del cielo.-
Già, il cielo. Sky le venne in mente di colpo. Non aveva sue notizie da circa 4 giorni. Neanche i ragazzi si erano fatti sentire. Chissà come stava.

-Direi che ti si addice.- la voce di Valtor la riportò alla realtà.

-Davvero?-

-Beh, dopottutto...- lo stregone guardò dall'altro lato. –Si abbina ai tuoi occhi.-
Bloom si ritrovò di nuovo a sorridere e sentì un leggero rossore colorarle le guance. Ringraziò di essere al buio. Cercò qualcosa da dire per interrompere quel silenzio.

-Allora...sulla questione musica risolveremo poi. Ah! Ci sono! Quale incantesimo ti piace di più usare?-

-Mmh...creare varchi per il teletraporto.-

-In effetti mi sarebbero molto utili. Dovrai insegnarmi a farlo prima o poi.-

-Vedremo. E tu, in cambio, quale incantesimo puoi insegnarmi?-
Bloom ci pensò un po' su.

-In realtà credo che tu conosca già tutti gli incantesimi che ho imparato qui a scuola. Però, forse, rimanendo in tema di incantesimi preferiti, posso insegnarti quello dell'impasto della pizza!-
Valtor la guardò sbalordito e Bloom non potè far altro che scoppiare a ridere.

-Dico sul serio!- ricalcò la dose.

-Vuoi farmi credere che la fata più forte di tutto l'universo magico, che ha salvato il suo pianeta dalla distruzione e soprattutto, che è riuscita ad uccidermi...- Valtor non riuscì a completare la frase, tanta era l'assurdità di quella situazione.
Bloom, nel mentre, non riusciva a smettere di ridere.
Poi nella stanza risuonò una canzone. La rossa tirò fuori dalla tasca il cellulare, aprendo il messaggio.

-È Stella. Sono in sala simulazione ad aspettarci.-
La suoneria riprese brevemente, segnalando l'arrivo di un altro messaggio.

“Inoltre ti confermo che dopo l'allenamento andremo in centro tutte insieme! Così potremmo staccare un po' la spina da questa situazione immane!”
Bloom rilesse di nuovo il messaggio.

-Ma certo! Valtor, stasera verrai con noi in centro!-
Lo stregone la guardò senza capire.

-Cosa?-

***


L'allenamento del pomeriggio non era andato male.

Valtor, bendato, si era posto al centro della sala che man mano si trasfigurava in una immensa radura, senza possibili nascondigli o ostacoli.
Lo stregone non aveva risentito del buio dato dalla benda, che invece aveva creato problemi a Bloom quella mattina, e la fata riuscì fin da subito a mettersi in contatto con lui, iniziando a dare indicazioni.

Aveva resistito per circa 30 minuti, guardando lo schermo e concentrata sull'aura di Valtor, poi aveva chiesto al professore di interrompere l'allenamento.
Vedendo la stanza tornare alla normalità, si era lasciata scivolare su una delle poltroncine della sala comando, tenendosi la testa. Sentiva le tempie martellarle e sudore freddo lungo la schiena.
Il resto del gruppo l'aveva raggiunta e all'espressione titubante di tutti aveva risposto di stare bene.

-Spero solo che, continuando con l'allenamento, possa migliorare.-
Stella le aveva messo una mano sulla spalla, stringendo leggermente e sorridendole.

-State facendo tutto ciò che è nelle vostre capacità e poi, avete fatto passi da gigante in soli pochi giorni!- poi si abbassò alla sua altezza, possaggiando un ginocchio sul pavimento.

-Adesso, amica mia, non pensarci più e rilassati. Una doccia veloce e poi si va a fare un po' di shopping!-

E così che ora si trovava in centro, già sommersa di buste -molte delle quali non sue- a girare tra i negozi, a guardare vetrine colorate e luccicanti ascoltando i vari commenti entusiasti della sua migliore amica e le risate delle altre.

Era riuscita a convincere anche Valtor, pattuendo che lui sarebbe potuto andare via in qualunque momento, se avesse trovato quella passeggiata troppo “eccessiva” per i suoi gusti.
Eppure era ancora lì, a pochi passi dietro di lei, guardando attorno.

Sotto braccio aveva un pacchetto rosa a righe, ovviamente non suo.
Stella gli aveva chiesto di tenerlo per lei mentre adocchiava già un'altro vestito, sprizzante di gioia.

Bloom rise lievemente rivedendo per un attimo, nella sua mente, l'immagine della sua faccia sbigottita mentre afferrava al volo il pacchetto che la bionda aveva letteralmente lanciato in aria.
Si staccò dalle altre, rallentando il passo e affiancandolo.

-Vuoi darlo a me?- chiese, tendendo il braccio libero.

-Non scherzare.- le rispose semplicemente, prendendole dalle mani le numerose buste di carta colorate.

-Grazie.- lo guardò per qualche secondo, mentre lui tornava ad osservare intorno.

-Valtor, perchè non dai un'occhiata anche tu? Magari c'è qualcosa che può piacerti...-

-Ottima idea, Bloom!- la voce di Stella la raggiunse squillante nonostante gli svariati metri che le dividevano.

-Qui intorno deve esserci il negozio dove fa spese Brandon. Sono sicura che troveremo qualcosa anche per te.- disse poi puntando l'indice verso Valtor.

-È ora di liberarsi dello stile vittoriano ottocentesco, che per quanto sia bello ed elegante, lo ammetto, temo sia passato un po' di moda.-
Stella schioccò le dita e tutte le buste si rimpicciolirono all'istante, volando verso la sua mini pochette.

Bloom portò una mano al viso, chiedendosi come faceva a dimenticarsi sempre di quell'incantesimo ma non ebbe tempo di dire/fare altro che la principessa di Solaria spuntò tra loro due, prendendoli a braccetto e iniziando a trascirnarli verso il negozio di abiti maschile.
Vide Valtor guardarla accigliata, sovrastando in altezza Stella, e Bloom mimò uno “scusa” con le labbra, sorridendo imbarazzata.

-Bene! Allora!- appena entrati nel negozio Stella portò le mani ai fianchi, guardando attorno con attenzione, neanche avesse laser al posto degli occhi.
-Si comincia!-
Bloom e Valtor la videro muoversi velocemente per tutto il negozio, afferrando stampelle senza neanche fermarsi, sicura delle sue scelte.

-Ed ora, zona camerino!- Stella spinse Bloom dietro la schiena e a sua volta si ritrovò schiacciata contro quella dello stregone.
Non ebbero altra scelta che obbedire.

Il salottino che faceva da anticamera allo spogliatoio era arredato con gusto e il divano e i vari pouf furono velocemente occupati.
Valtor si era seduto a braccia conserte ad una estremità del sofà, leggermente seccato.

-Sono sicura che non sarà così male.- provò ad incoraggiarlo Flora.

-Assolutamente no! Sarà fantastico!- rispose Stella e tirò vicino a lei lo stand con tutti i capi scelti.
Ne afferrò uno mostrandolo a tutti: un completo giacca e pantalone blu scuro con sottili righe grige a formare la fantasia a quadri.
Bloom trattenne una risata, riconoscendo come quell'abito fosse nello stile di Brandon.

-Ridicolo.- Valtor fu chiaro e coinciso.
Una veloce smorfia attraversò il viso di Stella.

-Okay. Questo?- ne tirò fuori un'altro, un gessato grigio.

-No.-

-E questo?-

-No.-
E così si ripetè per un altro paio di vestiti.
Stella, sull'orlo di una crisi di nervi, continuava a mostrare e sue scelte e Valtor, impassibile, ne scartava uno dopo l'altro.

-Credo che la situazione stia degenerando.- osservò Musa, poggiata coi gomiti sullo schienale del divano, in piedi, dietro Bloom. Aisha, al suo fianco, annuì leggermente.
Tecna, sul pouf al fianco della rossa, si sporse leggermente per sussurrarle qualcosa all'orecchio.

-Forse dovresti intervenire.-
Bloom diede un'altra veloce occhiata alla situazione ed annuì convinta.
Si alzò in piedi e si pose tra i due cercando di trovare un compromesso.

-Stella, i vestiti che hai scelto sono davvero molto belli ma...forse non sono proprio dello stile di Valtor, no?- le disse, cercando di addolcire l'amica.

-Voi non capite nulla di moda!- incrociò le braccia e guardò da un'altro lato.

-Che ne dici se ora, io e Valtor diamo un'occhiata mentre tu scegli qualcosa per Brandon?- le propose e vide gli occhi di Stella illuminarsi.
Si voltò poi verso il divano, dove era seduto Valtor, senza trovarlo.

-Ma dove...?-

-Credo ti stia aspettando fuori.- le disse Flora sorridendo, indicando con il pollice la porta del salottino.

-Si, ha tirato un sospiro di sollievo non appena hai detto che gli farai tu da consulente.- rise Tecna.
Infatti, Bloom lo trovò immediatamente, appoggiato al muro, di fianco alla porta.

-Stavo seriamente temendo di impazzire con quella tua amica petulante.-
La sua faccia seria la fece ridere.

-Stella non è petulante. È solo che si lascia trasportare. Dai, vediamo se troviamo qualcosa.-
Senza pensarci, Bloom si diresse verso il reparto di magliette e jeans.

Solo dopo qualche minuto si rese conto di aver automaticamente pensato a Sky e al suo modo di vestire.
E non c'erano dubbi sul fatto che lui e Valtor fossero completamente diversi.
Scosse la testa per riprendersi e notò che lo stregone l'aveva raggiunta, guardandosi intorno con un'espressione di disgusto in volto.

-Scusami, di solito vengo qui solo con Sky. Da questo lato non credo troveremo qualcosa che possa piacerti. Vieni.- cambiò così reparto.
Iniziò a muoversi tra gli stand, guardando i modelli.

-Immagino niente di esageratamente lucido o con fantasie, giusto?-

-Giusto...-

-Che ne dici di questo?- afferrò una stampella mostrando gli un completo nero, nulla di troppo lavorato.

-Passabile.-
Già era qualcosa.
Ne adocchiò un'altro.

-Questo forse ti piacerà di più.- gli disse mettendogli tra le mani un modello grigio, completo di gilet, con piccolli bottoni metallici.
Valtor sorrise alzando un sopracciglio, come se fosse sorpreso.

-Ora iniziamo a ragionare.-
Bloom sorrise anche lei soddisfatta e tornò alla ricerca.
Passò davanti ad un manichino senza notarlo subito. Tornò poi indietro sui suoi passi.
Un completo bordeaux con fazzoletto nel taschino abbinato ad una camicia nera.

-Valtor.- lo vide spuntare da dietro uno scaffale. Gli indicò il modello.
-Ti piace?-
Lo stregone si prese un momento per guardare.

-Si. Molto.-
Sul viso di Bloom si aprì un sorriso.

-Aspetta. Adesso chiedo alla commessa di prenderlo.-
Valtor la vide guardarsi intorno velocemente, affaciarsi dietro agli scaffali, quasi saltellando da una parte all'altra.

-Cercavi qualcuno?- Flora sembrò spuntare dal nulla, con una commessa mora sotto braccio.

-Ah! Grazie Flora!- poi Bloom si voltò verso la commessa, sorridendo.
-Ciao. Potresti prendermi uno di quei modelli?- le disse, indicando il vestito sul manichino.

-È per il tuo ragazzo? Si, dovrei avere la sua taglia.- rispose lei, dando una veloce occhiata a Valtor per poi spostarsi tra gli stand.
Bloom sbattè più volte gli occhi, scambiandosi uno sguardo con Flora.

-Cosa?- come risposta, la Fata della Natura alzò le spalle.

-Ah, allora state insieme?- le due fate si voltarono alla ricerca della fonte della voce.
Due ragazze, vestite come la commessa a cui avevano appena chiesto aiuto, si erano avvicinate da un reparto vicino.
Bloom sentì le guance andarle in fiamme.

-Eh? Ah, no! No, no... lui non è il mio...- iniziò a balbettare, senza riuscire a formare una frase.

-Ah, allora è libero!- disse l'altra, avanzando qualche passo.
Avanzata che fu interrotta da Stella, spuntata da chissà dove.

-Assolutamente no! Non è libero per nulla. Mio fratello è occupatissimo. Occupatissimo!- si mise poi al fianco di Bloom, prendendola sotto braccio.

-Non datele retta! La mia cara cognatina deve ancora abituarsi all'idea. Sapete, storia romantica un po' complicata.- fece l'occhiolino alle due commesse e le incitò con un gesto della mano ad allontanarsi.
Una volta rimaste sole, Bloom non si trattenne dal dare un buffetto a Stella.

-Ma si può sapere cosa ti viene in mente?!-

-E dai cognatina, l'ho fatto solo per evitare scocciature! Quelle due ci provano sempre anche con Brandon! Quindi se solo la fidanzata non funziona, ho pensato che l'alleanza fidanzata-sorella potesse scoraggiarle una volta per tutte!-

-Che succede qui?- la voce di Valtor fece rizzare Bloom sugli attenti.
Si voltò trovandolo a poca distanza da loro, con tutti gli abiti che avevano scelto poggiati sul braccio.

-Nulla, nulla!- si rese conto di avere la voce troppo alta per apparire veritiera.
Fortunatamente la prima commessa la salvò dall'imbarazzo, porgendole il completo bordeaux.

-Valtor, ti piace altro?- chiese Flora, vedendo l'amica ancora un po' impacciata.
Lo stregone si guardò attorno. Poi fece segno con il mento verso un'altro mezzo busto di plastica vestito. Bloom seguì il cenno.
Una giacca blu cobalto abbinata ad una camicia bianca.

Rimase per un attimo sorpresa dalla scelta.

-Ehi! Io ti ho fatto vedere una giacca dello stesso colore e molto simile! Eppure hai detto di no!-

-La tua era orrenda.-
Flora rimase a guardare il divertente scambio di battute tra Stella e Valtor, finendo col pensare che sembravano davvero fratello e sorella. Si voltò poi verso Bloom, vedendo un sorriso spuntarle sulle labbra.

-Ragazze! Ha chiamato Timmy!- la voce di Tecna li raggiunse ancor prima di vederla.
-La rivolta su Eraklyon è finita. Domani torneranno tutti qui!- continuò raggiante.
Stella smise di guardare in cagnesco lo stregone e unì le mani al petto sognante.

-Brandoooon amoremioo!-
La felicità coinvolse tutte, generando piccoli gridolini di gioia.

Valtor vide Bloom voltarsi verso di loro solo in quel momento, come se ora si fosse risvegliata e avesse realizzato ciò che Tecna aveva detto.
Passò un'altro secondo di stasi poi venne coinvolta dalle amiche.




Angolo Autrice
Salve a tutti! Dopo più di un mese sono riuscita ad aggiornare. Mi scusa per la mia assenza ma non è stato un periodo molto bello e anche i test per l'università vanno ad occupare quel po' di tempo libero che ho. Detto questo, non so davvero da dove abbia partorito questo capitolo. L'idea dello shopping come un momento per far legare Bloom e Valtor c'è sempre stata ma non pensavo mi sarei dilungata tanto. Rileggendo velocemente inoltre, mi sono accorta di come il rewatch di Hunger Games e anche la serie Lucifer possa influire pesantemente su di me.
Spero quindi che il capitolo vi abbia divertito almeno un po' e magari abbia autato a scacciare qualche brutto pensiero dalla mente.
Vi consiglio comunque di concentrarvi sulle ultime battute del capitolo. La rivolta è finita. I ragazzi torneranno.
SKY tornerà. Come andrà a intaccare questo sulla nascente amicizia tra Bloom e Valtor?
Boh, chi lo sa. 
Con la speranza di riuscire ad aggiornare presto, come sempre, vi saluto e mi scuso per eventuali errori.
Baci
Giadavnt
 

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Capitolo 13
*** Cap. 13 ***


Valtor se ne stava steso sul suo letto a guardare il soffitto.
La stanza era, come al solito, al buio. 
Non aveva tolto neanche gli stivali o si era cambiato, anche se gli sarebbero bastati 2 secondi e uno schicco di dita per indossare il pigiama. 
Rimaneva soltanto li fermo, con le mani dietro la testa.
Non sapeva da quanto tempo fosse li, ne tanto meno gli importava. Aveva solo supposto che fosse piena notte, dato che era rientrato a sera inoltrata e dai piccoli spiragli delle persiane non filtrava la minima ombra di una luce.

Dopo la chiamata degli specialisti, le ragazze lo avevano trascinato in un pub della città e li avevano trascorso il resto della serata.
Passato l'iniziale fastidio per la vivacità delle sue accompagnatrici, aveva apprezzato la luce soffusa e l'ambiente rustico del posto, insieme alla poca confusione nel locale, tipica dei giorni settimanali.

Bloom, seduta al suo fianco, aveva fatto l'impossibile per coinvolgerlo nelle varie discussioni, con scarsi risultati ovviamente. 
Eppure i sorrisi che gli rivolgeva, in qualche modo, lo incollavano alla sedia, lasciando sfumare l'istinto di alzarsi e volare via.
Forse quei sorrisi o forse per quella strana aura di agitazione che le sentiva intorno.

Patto di Potere o no, la fata non era serena e, lui, questo poteva sentirlo chiaramente, come se fosse sulla sua pelle.

Che questa sua inerzia fosse dovuta proprio all'influenza dello stato d'animo della ragazza?
Scosse la testa scacciando il pensiero e si impose di alzarsi.
Piantò quasi violentemente i piedi per terra e dopo un attimo di stasi, andò diretto verso la porta, l'aprì e si inoltrò nei corridoi.

La biblioteca di Alfea era forse una delle cose che più aveva desiderato di avere. 
Innumerabili libri di magia e stregoneria contenenti un infinito sapere, capaci da rendere chiunque invulnerabile.
Posò lo sguardo su uno scaffale, riconoscendo titoli e volumi. Passò le dita sugli antichi tomi, pesanti ed usurati dal tempo. 
Ciò che tutti avevano sempre tentato di negargli, adesso era sotto le sue mani, a sua completa disposizione.

Barbatea, la bibliotecaria, era crollata addormentata sulla sua scrivania poco dopo il suo ingresso.
Lo aveva solo guardato incuriosita, come si guarda una persona alle 3 della notte che, invece di dormire, va alla ricerca di libri.

Ovviamente.

Riguardò i volumi. 
Magari la prossima volta.

Cambiò quindi reparto. 
Entrò nella sala dedicata ai libri su Magix, sui vari corpi celesti componenti la Dimensione Magica, le usanze e la conoscenza degli stessi.
La sala si sviluppava in altezza ed ogni scaffale era dedicato ad un pianeta. Il tutto facilmente identificabile.
Si staccò dal suolo, iniziando ad ispezionarli.

I libri di Solaria sembravano illuminati di luce propria. Spire dorate decoravano lo scaffale di legno e si univano in cima nell'intento di ricreare un'unica semisfera rappresentante il Sole. Il tutto circordato da raggi curvilinei e spirali.

Andros era inondato di azzurro con sfumature viola e verdi. Quella che sembrava una pianta marina, sporgeva direttamente dal muro e ondeggiava lentamente, come fosse immersa e mossa dalle correnti marine. Assiemd a piccoli coralli rossi, separava i libri dedicati alla storia del pianeta e alle famiglie reali e quelli dedicati all'immensità degli oceani con tutti i suoi abitanti e flora. Andavano inoltre a creare piccoli spazi di cui non si vedeva il fondo, da dove spuntavano bolle d'acqua riflettenti i colori dell'arcobaleno.

Il volumi di Melody sembravamo ricreare strumenti musicali. Le copertine della prima fila costituivano chiaramente una tastiera, grazie all'alternanza del bianco e del nero. La seconda ritraeva il manico e la paletta di una chitarra elettrica. I vari titoli erano messi alle altezze più insolite nelle intestature dei libri ma, guardando attentamente, si poteva vedere come essi fungessero da note e rendessero le 5 corde dello strumento, un pentagramma completo di melodia.

Zenith spiccava tra i vari scompartimenti per la grande quantità di colore argenteo e metallico, che lo facevano contrastare pesantemente con la solennità del resto della biblioteca. Circuiti verdi attraversavano completamente il perimetro dello scaffale, emettendo una tipica luce a neon.

Ma lui cercava altro.

Passò affianco allo scaffale dedicato a Domino. Un elaborata cornice fondeva spirali dorate con altre viola, fino ad arrivare al borgogna. Al centro di tutta la collezione spiccava il libro con la storia della Compagnia della Luce, portato ad Alfea da Bloom stessa. 
Valtor si soffermò per un attimo a guardarlo. Aveva sentito di come quel libro potesse narrare del destino di tutti i discententi della famiglia reale di Domino e delle loro gesta.

La loro battaglia contro il Negativo poteva essere già predetta in qualche modo?

Per l'ennesima volta quella sera, scosse la testa, liberando la mente.
Il Destino non era ancora scritto: la minima variazione avrebbe cambiato tutto.
Ogni minima scelta di Bloom, avrebbe cambiato tutto.
Si concesse ancora un attimo, chiedendosi se anche il suo nome fosse scritto nelle pagine di quel libro o magari ancora trasparente, solo parte di possibili futuri che avrebbero potuto avverarsi o no.

Continuò poi a volare ancora più in su.
Eccolo finalmente!
Lynphea era tutta un insieme di sottili rami rampicati e foglie verdi su cui, si sorprese, risplendevano goccie di rugiada, nonostante l'ambiente chiuso. Piccoli fiori bianchi e rosa ricoprivano tutto un lato dello scaffale.
Iniziò a cercare tra i tomi, alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo.
“Fiori e piante di Lynphea”, “Fauna di Lynphea”, “Il Salice Nero Piangente”, “Lynphea: Storia del pianeta”.
Valtor cominciò a spazientirsi.
“Città dei Boschi”, “La leggenda dei Basilischi Volanti”, “La Scalata d'Acqua”, “Incanti intrisechi del pianeta”.
Lo stregone si fermò rileggendo l'ultimo titolo. Lo sfilò dallo scaffale iniziando a sfogliarlo. Poi altri titoli gli saltarono all'occhio: "La Magia Nascosta della Natura" e "Nel cuore di Lynphea".

Prese anche quelli per poi tornare con i piedi per terra.
Si sedette alla scrivania più vicina, immergendosi nella lettura di quei grandi tomi.

***
Bloom si rigirò nel letto, risvegliandosi nuovamente dal sonno leggero che la accompagnava quella notte. Si alzò lievemente sui gomiti, scorgendo la sagoma di Flora raggomitolata nelle coperte.
Almeno lei sembrava dormire sonni tranquilli.

Si liberò delle coperte, alzandosi. Si occostò al balconcino, guardando il cielo nero senza luna.

Non ricordava di aver lasciato le tende aperte.

Magari uscire per un attimo le avrebbe fatto tornare la voglia di coricarsi sotto alle coperte. 
Aprì l'anta quel che bastava per passare, cercando di fare il minimo rumore possibile.
Solo dopo qualche attimo si rese conto di non risentire minimamente del cambio di temperatura.
Non aveva freddo, come si sarebbe invece aspettata.
Tornò con gli occhi al cielo.

La prima stella a conquistare il suo sguardo fu la Polare.
Un sorriso spuntò sulle labbra ricordando che, nonostante le diverse dimensioni, l'astronomia Magica era esattamente la stessa dell'astronomia Terrestre. 
Il cielo che guardavano era lo stesso anche se, tra di loro, Terra e Magix erano invisibili. I portali dimensionali faceva da “cerniera”, unendo i due spazi, qual'ora venissero aperti.

Sbattè più volte le palpebre, perchè le sembrava di vedere sfocato tutto intorno a lei. Ma la situazione non mutò.
Chiuse e riaprì nuovamente gli occhi. Nulla ancora.

Bloom...

Tu sei..?

Non ebbe il tempo di finire il suo pensiero che un gigantesco drago rosso iniziò a comparire davanti a lei: prima quasi trasparente, poi, man mano, i suoi colori e la sua forma divennero più nitide.

Grande Drago!

Bloom...sono felice di rivederti.

La fata notò come il Drago non aprisse la bocca, le parole le comparivano direttamente nella mente.
Sembrava fatto di pura luce rossa e dorata. Gli occhi, in cui non distingueva l'iride, sembravano fari nella notte e i lunghi baffi ondeggiavano nell'aria.

Anche io...

Vedo che oggi hai finalmente iniziato il tuo percorso.

Ho iniziato il mio percorso?
Ma non ho fatto nulla di particolare oggi...
Cosa...se potessi spiegarmi...

Non posso essere io a indirizzarti verso la via. 
Il tuo percorso è fondamentale per il risultato finale. 
Quando sarà il momento, tutto ti sarà chiaro.
Per ora posso solo dirti di seguire il tuo istinto, il tuo sesto senso.

Bloom tese le braccia verso il Drago. Lui poggiò appena il muso tra le sue mani, lasciandosi accarezzare e chiudendo gli occhi.

Te lo prometto.
Grande Drago...tu mi sarai vicino, vero?

L'essere di luce riaprì le palpebre. Anche se non poteva vederlo, Bloom era sicura che la stesse guardando negli occhi.

Te lo prometto.

Detto ciò, iniziò a svanire così come era arrivato, sbiadendo finchè Bloom non sentìì più il contatto del Drago con le sue mani.

***

La fata riaprì gli occhi nel suo letto.

Era stato tutto un sogno?

Guardò verso il balconcino ma tutto sembrava normale, Flora dormiva beatamente ed intorno a lei regnava il silenzio. 
Si guardò le mani, sentendo ancora la sensazione del contatto con la pelle dura del Drago. Inoltre la sua immensa luce le aveva impresso temporaneamente la sua figura sulla retina degli occhi, come quando si guarda il Sole per troppo tempo.

Non era stato solo un sogno.
Il Grande Drago era tornato in contatto con lei.
Aveva iniziato il suo percorso.

Per quanto questo la rendesse di gioia, non si spiegava il perchè, il come: cosa avesse fatto di tanto particolare.

Si era allenata la mattina e poi aveva fatto shopping con le ragazze e con Valtor. 
Per quanto questo potesse essere insolito, dubitava potesse aver dato inizio al suo percorso verso “agire come uno”.

Segui il tuo istinto.

Cosa le diceva ora il suo sesto senso da fata?
Il nulla più assoluto.
Forse non era ancora il momento.

Si ricoprì con le coperte e chiuse gli occhi.

***

Stella riaprì gli occhi di scatto.

La suoneria del suo cellulare aveva interrotto improvvisamente il suo sonno, portandola automaticamente in bad mode mattutina. 
Stava giusto per afferrare l'aggeggio dal comodino per lanciarlo dall'altro lato dell'ampia stanza ma poi, vedendo il nome sullo schermo, il broncio si trasformò in un grande sorriso.

-Brandon amore mio!-

-Tesoro, buongiorno! Siamo appena partiti da Fonterossa, a breve saremo lì.-

-Oh no! No no no no! Brandon non sono pronta!-

-Ma tu sei sempre fantastica amore mio!-
Stella cercò di non far trasparire la gioia che le tramettevano questi complimenti o avrebbe iniziato un'interminabile monologo su quanto amasse il suo ragazzo e non sarebbe riuscita a prepararsi neanche per la mattina dopo.

-Graaazie sei sempre così dolce. Però tu cerca di tardare un pochino, puoi? Non so: i motori non funzionano al 100%, la navetta è pesante...-

-Agli ordini principessa!-
Poi fece un piccola pausa.
-In realtà ti ho chiamato anche per un'altra ragione...-
Il tono di Brandon era cambiato e la sua serietà mise sugli attenti la fata.

-Cosa...cosa succede? Dovete tornare su Eraklyon?- chiese sentendo come un colpo allo stomaco.

-No. O almeno si spera. Riguarda Sky...e Bloom.-

-So che hanno avuto una piccola discussione prima della partenza ma non credevo fosse qualcosa di grave...-

-No, non è questo. Sky... Sky non è qui con noi in navetta. Verrà da solo con una navetta del suo regno e sarà accompagnato da Diaspro.-
Stella si accigliò: la presenza di quella ragazza non premetteva mai nulla di buono.

-È un capriccio di quella viziata o un ordine di Re Erendor?-

-Un ordine. Anche dettato dai doveri di Sky verso il suo Regno in quanto Futuro Re. Non sto qui a spiegarti il perché. Noi ragazzi avevamo pensato che magari avvisare Bloom di ciò potesse essere la cosa migliore da fare.-
Una piccola pausa e Stella lo sentì sospirare.
-Stella, Sky è diverso in questi giorni. Quasi non ci parla più. In realtà parla poco con tutti. È sempre sovrappensiero e lo vedo più stanco ogni giorno. Diaspro si è offerta di fargli da assistente e Re Erendor ha accettato.-

-Evidentemente non ha imparato nulla dalle passate esperienze!- disse Stella con rabbia, mordendosi le unghie dal nervoso.

-Speravo che Sky non le permettesse di imporsi nuovamente nella sua vita in questo modo, ma temo stia già succedendo.-

-Avviserò Bloom. Almeno sarà pronta a reagire. Anche lei è stanca tra gli allenamenti, la minaccia del Negativo e Valtor come guardia del corpo. Altri pensieri non ci volevano proprio!-
Brandon annuì dall'altro lato del cellulare.

-A tra poco tesoro.-

-A tra poco amore mio.-
E i due interruppero la chiamata.
Passò un secondo di stasi poi Stella sospirò e scese dal letto con slancio, andando velocemente dalla sua amica.

***

-Cosa significa che Diaspro accompagnerà Sky?!- Aisha sollevò un sopracciglio rendendo ancor più evidente il suo disappunto.

-Quella ragazza non sa proprio stare al suo posto.- Musa si lasciò scivolare sul bracciolo del divano.
Bloom, di fianco a lei, si tormentava le mani mantenendo lo sguardo basso.

-Oh ma non preoccuparti, cara! Se proverà anche solo a dare fastidio mi occuperò io di lei!- Stella agitò con vigore il punto in aria.

-In realtà da' fastidio con la sua sola presenza.- Tecna, distesa in orizzontale sulla poltrona, sbuffò sonoramente per poi controllare il cellulare.
-Ragazze, Timmy e gli altri sono qui.-

Così, in poco tempo, si ritrovarono tutte in giardino ad abbracciare i proprio fidanzati. Bloom rimase un po' in disparte, guardando il cielo, aspettando una nuova navetta spuntare.
Sentì improvvisamente una mano sulla spalla e sobbalzò leggermente per poi sospirare sollevata vedendo Valtor al suo fianco.

-Cosa ha di strano il cielo oggi da meritare di essere fissato in questo modo?- disse con tono canzonatorio, seguendo lo sguardo della fata.
Bloom sospirò ancora.

-Nulla. Aspetto solo che arrivi Sky...-

-Non che sia una bella notizia...-costatò lui.
Bloom si riscosse un po', fissandolo con una chiara espressione interrogativa in volto.

-Intendo solo dire che non mi sembri felice o particolarmente emozionata. E pensare che eri pronta a rischiare la tua vita per andare su Eraklyon con lui.-
Era un'accusa mascherata da sarcasmo ciò che sentiva?

Aprì la bocca per rispondere a tono ma non trovò le parole.

Era felice? Certo che lo era! Insomma...
Sky era tornato sano e salvo dall'ennesima ribellione nel suo Regno.

Come poteva la sola presenza di Diaspro rovinare tutto?

Strinse i pugni in un riflesso involontario e abbassò lo sguardo.

-E quelli?- chiese poi, notando solo ora i 3 grossi volumi che Valtor portava sottobraccio senza alcuno sforzo.

-Studi.- rimase sul vago Valtor.

-Studi?-

-Mmh mmh.- annuì.
Colta dalla curiosità, la fata si abbassò all'altezza dei titoli.

-Se volevi informazioni sul pianeta di Flora potevi anche chiedere a lei.-

-Già fatto. Volevo saperne di più su una certa cosa. Magari potrebbe tornarci utile.- rispose lui con tono ovvio, guardandola dall'alto.
Non che normalmente non fosse così dato che la superava di buoni 20 centimetri. Così facendo, rimpicciolì di poco i libri per poi farli scomparire, trasportandoli chissà dove.
Bloom si illuminò.

-Davvero?!- esclamò entusiasta.
-Perchè non mi hai avvisato prima? Potevo aiutarti! Anzi, devo aiutarti!- gli prese la mano e lo guardò fisso negli occhi.
-Ti ricordi? Siamo in due in questa faccenda, ora.- disse ancora.
Valtor ricambiò lo sguardo e per un attimo, solo per un attimo, pensò che sarebbe volentieri rimasto a guardare quell'azzurro ancora per un po'.

-Non l'ho dimenticato...-
Bloom gli sorrise e aumentò la stretta delle sue mani intorno a quella dello stregone.

Flora, a pochi metri da loro, scambiò uno sguardo di intesa con Helia, sorridendo leggermente.
Non riusciva a capire cosa passasse realmente nella testa del loro “ex” nemico eppure vedeva nei suoi occhi un qualcosa di diverso, quando era in compagnia di Bloom.

Aveva notato che il suo solito cipiglio scompariva, donandogli un'aria più rilassata.
Ed ora, non aveva potuto fare a meno di notare come la guardasse attentamente negli occhi, dettaglio che non era sfuggito neanche ad Helia.
Le tornò in mente l'accaduto di pochi giorni prima, quando Valtor aveva portato in braccio Bloom in infermeria, senza curarsi di null'altro per poi rimanere al suo fianco.

-Forse non è così male come pensavamo...- le disse lui.

-No, non lo è.- rispose lei dando un altro sguardo ai due e sorridendo ancora.

-Bloom! Eccoli.- la richiamò Stella, guardando il puntino rosso spuntato in cielo, già con il tono irritato di chi non aspetta altro che intraprendere un'accesa conversazione.

L'incanto degli sguardi ammirato da Flora svanì, eppure...
Bloom gli teneva ancora la mano.

La navicella atterrò lentamente e, nel mentre, il portellone si aprì scoprendo le figure di Sky e, poco dietro di lui, di Diaspro.

-Sky!- Bloom gli corse incontro per poi fermarsi a poca distanza da lui, non ricevendo alcuna reazione da parte sua nel vederla.
Unì le mani sul ventre, sentendosi in imbarazzo come non mai.

Perchè non diceva nulla?
Perchè il suo volto era una maschera di pietra?

Con la coda nell'occhio vide Diaspro avvicinarsi con un ghigno sulle labbra mentre la fissava.

-Allora sono vere le voci che si sentono in giro. Hai patteggiato con il nemico.- disse guardando oltre le sue spalle, verso lo stregone rimasto fermo dove era prima.

-Valtor non è più un nemico.- scandì bene la rossa, sorprendendosi lei stessa del tono fermo che aveva usato, nonostante si sentisse completamente tremare.

-Ciò non cambia quello che è stato deciso.- rispose lei con tono risoluto.
Bloom potè giurare di sentire Stella mugugnare qualcosa, probabilemente trattenuta da Brandon.

-Cosa? Cosa è stato deciso?...-

-Oh, non ne sai niente?- Diaspro si portò teatralmente una mano davanti alla bocca in una finta espressione di sorpresa.
-Vorrà dire che ti darò io la bella notizia.- sorrise soddisfatta.

-Bloom di Domino, per ordine del Re Erendor, sei bandita dal Regno di Eraklyon e, date le circostanze, anche il tuo fidanzamento con il Principe Sky è annullato.-
Bloom sbarrò gli occhi mentre per un attimo sentì il mondo attorno a lei vorticare.

-Che cosa?!- Stella, liberatasi probabilmente di Brandon, era corsa al fianco della rossa, stringendole le spalle come a darle sostegno.

-Bloom è un pericolo troppo grande per Erakyon! Volete forse farmi credere di non sapere che la ribellione era in realtà tutto orchestrato da colui che chiamate “il Negativo”?-

-Cos..No! Non ne sapevo nulla!- Bloom sentì le lacrime sfuggire al suo controllo e scivolarle sulle guance.

-E chi ci assicura che questo sia vero?- le ringhiò contro Musa, avvicinandosi anche lei a Bloom, così come tutte le altre Winx.

-Semplice. E' stato il Negativo stesso a rivendicare l'attacco. Se non credete a ciò che vi dico, chiedete pure al Principe Sky...- disse Diaspro, continuando a sorridere.
Inutile dire che tutti si voltarono in direzione del diretto interessato che fino ad allora non aveva mosso un muscolo.

Sky chiuse gli occhi per poi annuire.

-Ehi, amico!- Riven si tese in avanti, dando voce ai pensieri di tutti gli specialisti.
-Perchè noi non ne sapevamo nulla?-

-Il tutto è stato deciso poco dopo il vostro ritorno a Fonterossa.- le parole pronunciate da Sky sembravano ghiaccio e Bloom si sentì perforata da ognuna di esse.
Sentì di nuovo le lacrime sfuggire al suo controllo.

Perchè Sky non le diceva nulla?
Perchè non provava a guardarla? Neanche solo per sbaglio i suoi si erano posati su di lei.
Era come se fosse trasparente.

Sentì come se un pugno l'avesse colpita al petto.

-Sky...- provò a chiamarlo ma dalle sue labbra fuoriuscì solo un sussurro.
Aveva la domanda sulla punta della lingua ma aveva paura di una possibile risposta.
-A te... a te sta bene tutto questo?- chiese poi, a bassa voce, che lei stessa si sentì appena.

Il Principe finalmente di voltò verso di lei, accigliandosi, e Bloom si sentì prendere fuoco, come se migliaia di frecce infuocate le fossero state lanciate contro.
Negli occhi azzurri del suo ragazzo(?), solitamente così luminosi, non c'era altro che odio.

-Sei un pericolo per il mio Regno. Devi stargli alla larga.-

Disprezzo.

Rabbia.

Rabbia trattenuta pronta ad esplodere da un momento all'altro.
Brandon gli si avvicinò velocemente afferandogli il braccio e scuotendolo.

-Ehi! Ma ti senti?! Ti sembra questo il modo di parl...- non finì la frase che Sky si liberò dalla sua presa con un gesto brusco del braccio.
Alcune studentesse di passaggio si fermarono per un attimo ad osservare. Subito dopo, ripresero a camminare velocemente, allontanandosi.

-Se sei dalla sua parte, non ti disturbare a tornare o rivolgermi più la parola.- fulminò anche lui per poi voltarsi dirigendosi verso la navicella, senza dire altro, così come era arrivato.
Diaspro fece per seguirlo poi, come se in quel momento si fosse ricordata, si rivoltò verso il gruppo.

-Quasi dimenticavo.- alzò la mano, facendo comparire a qualche centimetro di altezza una pergamena arrotolata. L'afferrò per poi lanciarla con non curanza ai piedi di Bloom.

-Questa è la tua copia del mandato, se non credi ancora a ciò che ti abbiamo detto.- poi si voltò salutando appena con la mano.

-Addioo.- cantilenò, raggiungendo Sky vicino alla pedana della navicella.

Bloom sentì qualcosa dentro di lei rompersi.

Aveva sempre considerato “Spezzare un cuore”  come un modo di dire figurato.
Eppure, in quel momento, sentì chiaramente spezzarsi qualcosa dentro di lei, in migliaia di minuscoli pezzi. 

Un dolore caldo si espanse in tutto il petto, come se del veleno le stesse circolando all'interno, uccidendola lentamente.
La ragazza strinse gli occhi, abbassando la testa e coprendosi il viso con le mani.

Nello stesso momento, Valtor sentì come un'ondata attraversarlo.

Pesante, nera.
Puro dolore si immerse nelle sue membra,portando ricordi a galla e riaccendendo istinti tenuti a riposo da troppo tempo.

Sky e Diaspro cominciarono a salire insieme sulla navicella quando, improvvisamente, entrambi caddero sulle ginocchia tenendosi il collo.
La ragazza cadde distesa scivolando lungo la pedana, le mani ancora alla gola e il viso arrossato come non mai, annaspando, alla ricerca di aria.

-Ma cosa...-
Il gruppo guardò spaventato la scena. Cosa stava succedendo?!

Stella sentì Bloom scostarsi dalla sua presa.
Ebbe appena tempo di articolare un pensiero che la rossa, invece di correre verso Sky, -come avevato pensato- si voltò correndo dietro al gruppo.

-Bloom!- si voltò di scatto spaventata, così come le altre.

-Valtor!- gridò invece lei, raggiungendo lo stregone.
-Valtor smettila!- gli strinse il braccio, cercando di scuoterlo con tutta la forza che aveva in corpo.
-Basta! Lasciali stare!-

Le altre non riuscirono a proferire parola.

Lo stregone aveva gli occhi rossi; sembravano iniettati di sangue.
Le gambe divaricate solidamente puntate al terreno e il busto propenso in avanti, in una posizione d'attacco, quasi ignaro della fata al suo fianco che cercava di richiamarlo.
Ringhiava, scoprendo i denti stretti e teneva una mano alzata davanti a sè, semichiusa, come se stesse stringendo un qualcosa di invisibile al suo interno.

E tutto divenne chiaro.
Flora portò una mano davanti alla bocca nel tentativo di soffocare un urlo che però non uscì ugualmente.

-Valtor basta! Ti prego! Ti prego...- Bloom si strinse di più a lui, poggiando la fronte sulla spalla dell'uomo, presa dal pianto e dei tremori.
Solo allora Valtor sembrò riprendersi.
I suoi occhi tornarono normali e la mano si riaprì di scatto.
I sussulti di Sky e Diaspro finalmente liberi di respirare si sentirono chiaramente nel silenzio creatosi.

Nessuno proferì parola.

Appena riuscì ad a mettersi in piedi, la bionda corse su per la pedana della navetta trascinando anche Sky, ancora in ginocchio a tossire.
Mentre il portellone si chiudeva, si udìì chiaramente la voce di Diaspro urlare.

-Mi correggo Bloom! Non sei un pericolo per Eraklyon! Lo sei per tutti!-
Un'accusa che si rivelò immediatamente una minaccia quando aggiunse:

-E farò in modo che tutti lo vengano a sapere!-


 

Angolo Autrice

Ragazzi e regazze, chiedo umilmente scusa per l'immenso ritardo. 
Chi ha avuto o ha a che fare minimamente con l'università può immaginare in che condizioni possa essere in questo momento.
Sorpassando sulle mie giustificazioni, finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Credetemi, avevo metà capitolo scritto da non so quando, incapace di continuarlo.
Solo rileggendo nuovamente prima della pubblicazione, mi sono resa conto di quanto " cruenta " (si?) fosse la scena che avevo scritto. Probabilmete il mio umore influenza pesantemente i miei scritti e prometto di cercare di migliorare questo mio lato. 
Ma ormai ero riuscita a scrivere e mi sembrava giusto pubblicare.

Detto ciò, come al solito, mi scuso per eventuali errori e vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, sperando che possa avvenire quanto prima.

Baci ♡
Giadavnt

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Capitolo 14
*** Cap. 14 ***


Diaspro chiuse la porta della sua stanza dietro le spalle, poggiandosi su di essa.
L'espressione neutra e impassibile che aveva sempre in volto, dettata dalla rigida educazione avuta fin dall'infanzia, mutò in un ghigno maligno. Poi scoppiò a ridere.

Ci era riuscita! 
Bloom era fuori dal Regno di Eraklyon e soprattutto lontano da Sky.

Oh Sky! Quanto aveva adorato il modo in cui si era posto contro Bloom.
Vedere la rossa cadere in mille pezzi sarebbe stata una delle immagini che avrebbe sempre portato in mente.

Poi... quel Valtor.

Al pensiero dello stregone, la sua risata si interruppe all'istante.

Portò una mano al collo, avvicinandosi allo specchio. Fortunatamente non aveva alcun segno.

Eppure aveva sentito chiaramente una mano stringerle il collo, mozzandole in respiro.

In quegli attimi era riuscita a distinguere delle urla, poi l'ossigeno era tornato ad entrarle in corpo e l'istinto di sopravvivenza l'aveva spinta solamente a scappare da lì il prima possibile.

Solo una volta sulla navicella, era riuscita a vedere, mentre il portellone si chiudeva, l'inconfondibile chioma rossa vicino allo stregone.

-So ciò che pensi, Principessa...-
Diaspro si voltò di scatto al suono della voce.
Egnins le stava a qualche metro di distanza, diritto e composto, con le mani dietro alla schiena.

-Come sei entrato qui?- gli chiese acida.

-Sei anche tu in grado di utilizzare la magia. Dovresti sapere che basta un incanto appena più complesso per generale un portale capace di superare una misera barriera come quella di questo castello.- disse ovvio.

Che faceva ora? Si prendeva gioco di lei?

-Non ti permetto di parlar...!-

-Shhhhh...-
Egnins la zittì portandosi l'indice davanti alla bocca.
Poi la fissò negli occhi.

-La tua supposizione è giusta.- le disse poi.

-Cosa?-

-Loro tengono l'uno all'altra. O almeno abbiamo la prova che la fatina riesce a portare lo stregone alla ragione anche se questo è imbestialito.- portò una mano al mento.
-Inoltre, pensando che quell'eccessiva rabbia fosse dovuta proprio alla sofferenza di Bloom...credo non ci siano dubbi nel pensare che lei sia il punto debole di Valtor.-

Diaspro sgranò gli occhi.

-Pensi possa essere...?-

-Mmh, forse. È comunque un'informazione da usare a nostro vantaggio.- l'uomo assottigliò gli occhi, ghignando soddisfatto.
-Sky è sotto il mio maleficio ma creare un po' di sano e vero odio in lui non potrà far altro che bene.-
Un sorriso malizioso si aprì anche sulle labbra di Diaspro.

-Qual'è il prossimo passo?-

-Continua con il tuo piano di mostrare che Bloom è un pericolo per tutti. Il resto verrà da sé.-

***
  
Flora si trovò ancora una volta a... ragionare sugli ultimi eventi...?

No, non era l'espressione esatta.
Pensare agli ultimi eventi?

Neanche.

Fatto sta che tentava di trovare un collegamento, una motivazione a ciò che stava accadendo alla sua compagna di stanza.
La stretta convivenza aveva reso Bloom un libro aperto per lei, così come tutto il suo mondo, eppure, ora come mai, non riusciva a decifrare tutto ciò che la circondava.

O meglio, la risposta era sulla punta della lingua ma, qualsivoglia volta provava ad esprimerla a sè stessa, la sua mente si rifiutava di farlo, respingendola nell'angolino buio dei suoi pensieri.

Valtor aveva, a modo suo -certo- preso le difese di Bloom.

Provava le sue stesse emozioni.

In un modo poco chiaro, le sensazioni più intense della sua amica venivano sentite anche dallo stregone.

Per ora, sembrava essere una connessione unidirezionale e non sapeva se augurarsi che anche Bloom sviluppasse la stessa capacità o meno.

Gestire anche le emozioni altrui non era facile, specialmente quando anche le proprie sembrano incomprensibili.

Era questo ciò che le aveva detto Bloom, raggomitolata con le ginocchia al petto, sul suo letto.

-Non so cosa pensare. Non so neanche cosa provo veramente.-

Erano state queste le sue parole poi si era chiusa nel silenzio e Flora aveva deciso di non interferire, restando al suo fianco, abbracciata a lei, per mostrarle la sua vicinanza.
Dopo poco la rossa si era appisolata e la fata dei fiori aveva fatto finta di non notare Valtor affacciarsi appena dal balconcino della loro stanza, per poi volare via.

Dopo qualche minuto si alzò dal letto di Bloom.
Tra i tanti interrogativi, ripescò quell'unica risposta dall'angolino buio della sua mente, dandone una versione più leggera, ma che al momento le parve più che fondata:

Valtor voleva bene a Bloom. E ciò non era dovuto al suo ruolo di protettore.

***

Avete mai avuto quella sensazione di chiudere e aprire gli occhi per poi accorgervi che, tra un'atto e l'altro, fossero passate ore?
Fu esattamente ciò che provò Bloom quando si svegliò.

Si mise a sedere ancora intontita, guardandosi attorno. 
Si era fatta sera, aveva saltato il pranzo e forse anche la cena.

Non che le importasse tanto al momento.
Il ricordo della mattina tornò a colpirla in pieno petto e abbassò gli occhi.
La stanza era al buio se non per una luce soffusa proveniente dalla sua sinistra.

Flora era stesa sul suo letto con un libro tra le mani e la sua luce da scrivania ad illuminarle le pagine.

-Dormito bene?- le chiese gentilmente.

-Non come avrei voluto...che ore sono?-

-Le otto di sera.- 
Bloom annuì lievemente.

-Cosa leggi?-

-Un nuovo libro di pozioni. Tutti gli ingredienti sono piante e fiori molto comuni a Lynphea. Dosando le giuste quantità si possono amplificare notevolmente gli effetti. Se non riesci a dormire bene possiamo provare questo infuso di lavanda, camomilla, melissa e verbena.-

-Si, magari dopo.- le sorrise Bloom.
-Sai Flora, stamattina Valtor aveva con sé dei libri su Lynphea.- Flora la guardò interrogativa.
-Dice che forse ha trovato qualcosa che potrebbe tornarci utile.-

-Davvero?-

-Si, non so cosa sia. Gli ho detto di avvisarmi nel caso volesse tornare in biblioteca a studiare.- abbassò lo sguardo -Dopottutto, questo riguarda entrambi.-
Poi rialzò di nuovo il viso.
-Approposito, sai dove potrebbe essere?-

-No, non ne ho idea. Provo a sentire la sua aura.- Flora chiuse gli occhi.
-E' nell'area est, credo in biblioteca.-

-Bene! Allora devo andare anche io! Non capisco perchè non mi abbia chiamato!- 
Flora vide Bloom come risvegliarsi, tornare combattiva in un attimo, alzandosi con slancio dal letto.

-Probabilmente non voleva disturbarti...- provò a dire, ridacchiando, vedendola litigare con la felpa bianca che stava indossando.

-Non mi importa. Questa faccenda ha il primato su tutto. Non esiste il disturbo quando si tratta di salvare Magix!- finalmente il suo capo spunto dal colletto della maglia.
-E' non esiste contrattempo, tanto meno a causa delle faccende personali.- aggiunse poi, più lievemente e con gli occhi bassi.

Flora scivolò dal letto, raggiungendola a grandi falcate per poi stringerla per le spalle.

-Così mi piaci! Vengo anche io con te, magari posso esservi utile!- 
Magari tutta quella forza era solo apparenza ma era già un buon inizio voler buttarsi alle spalle gli eventi della mattina.

***

La biblioteca, nell'atmosfera serale, aveva sempre “quel non so che” in più.
Le luci sparse tra gli scaffali e i lumi non riuscivano ad illuminare interamente l'ambiente, lasciando angoli bui, appena visibili grazie alla generale luce soffusa.

Barbatea si spostava velocemente da una sala all'altra, rimettendo in ordine i libri lasciati in giro sulle scrivanie da studentesse distratte o poco ordinate.

Quando vide entrare dalla grande porta Flora e Bloom sperò per un attimo che fossero lì per una punizione, come era accaduto qualche volta in passato, e dovessero scontarla rimettendo in ordine la biblioteca.

Poi però ricordò che erano studentesse più che diplomate e il regolamento della scuola non le toccava minimamente. 
Sospirando, le salutò con lieve cenno della mano, subito ricambiato dalle due fate, poi tornò a lavoro.

-Credo sia di là.- la rossa sentiva chiaramente l'aura di Valtor. 
Come un ondata, come quando soffia il vento, la sua presenza diventava sempre più forte man mano che attraversavano le varie sale dai muri ricoperti di libri.

Lo trovò chino su un libro, il braccio piegato a sostenergli la testa mentre sfogliava il tomo che aveva davanti. Poi passò ad un altro fascicolo aperto di fianco, girando una pagina e soffermandosi per poco, come per avere la conferma di qualcosa che non ricordava perfettamente, poi riprese dal punto in cui aveva terminato la lettura.
Non sembrava essersi accorto della loro presenza, cosa ovviamente impossibile.

Bloom si avvicinò, ponendosi di fronte a lui e posando i palmi delle mani sul tavolo.

-Ti avevo detto di chiamarmi ne caso in cui avessi fatto altre ricerche.- gli disse, come se fosse una semplice costatazione. 
Si meravigliò lei stessa dell'assenza della anche minima accusa nella sua voce.

-Non posso fare ricerche se non capisco prima cosa cercare.- le rispose allo stesso modo.

-Per questo sono qui. In due faremo prima, anzi in tre.- lo stregone finalmente alzò il volto per guardarla in volto.
-Se stai facendo ricerche su Lynphea, Flora sicuramente potrà darci qualche dritta in più.-

Valtor si voltò verso la diretta interessata, rimasta a qualche metro dal tavolo, di lato.
Si alzò, prese il libro che stava leggendo e, mantenendo il segno della pagina con il pollice, le mostrò il titolo.

-Conosci questo libro?- 
Flora ne lesse la testata.

-”Il Cuore di Lynphea”?- 
La copertina era rovinata, varie cuciture chiaramente più recenti tenevano insieme le parti del libro.

Ad osservazione più attenta si accorse che il titolo, scritto in modo elegante e leggermente obliquo, non era stampato ma scritto a mano.
Lo girò leggermente sul lato per poterne vedere l'autore.

Floriana Marguerite.

L'immagine di un'anziana signora le comparve in mente.

Non un immagine vera, reale ma la figura di una donna dettata dalla fantasia infantile.

Quando si cerca di dare forma ideale a semplici fatti e storie raccontate, che col passare del tempo rimane nella mente fino a non distinguerla più tra il vero e l'immaginario.

-Si lo conosco. O meglio credo di conoscere l'autrice.- disse incerta.
-Almeno che non sia un omonimo.-
Bloom le si avvicinò e il suo sguardo interrogativo, unito a quello di Valtor, la spronò a continuare.

-E' una mia lontana parente. Se ricordo bene era la sorella della mia bisnonna. Mia madre me ne parlava spesso. Era una sacerdotessa di Lynphea, Guardiana del Cuore del Pianeta da cui scaturisce tutto il potere magico. Come il Vortice di Fiamme a Domino.- cercò di spiegarsi meglio.
-Ma non sapevo avesse scritto libri.- aggiunse poi.

-Più che un libro, sembra un diario.- la informò Valtor.
-Non ha una struttura ordinata. Semplicemente è scritto in prima persona. Ci sono descrizioni, riflessioni e anche veri e propri ragionamenti su ciò che evidentemente non le era chiaro.-

-Probabilmente risale al tempo dei suoi studi per diventare sacerdotessa.- provò la fata dei fiori.
-Ma non capisco a cosa potrebbe servire...-

-Mi hai parlato della connessione che hai con la vegetazione, no?- chiede Valtor con tono spazientito.
Flora annuì, ricordando la discussione sul balcone dell'infermeria.

-Riesci ad immedesimarti nei fiori e loro in te. Così riesci a vedere come dal loro punto di vista.-
Flora annuì ancora.

-Come se fossimo un unico essere.- nel momento stesso in cui lo disse, si rese conto di ciò a cui puntava Valtor.
-Ma certo!- esclamò poi entusiasta. 
-Potrebbe esservi d'aiuto!-

Bloom, dal canto suo, conosceva il potere di Flora e, anche se non aveva compreso perfettamente tutto il discorso, ne aveva capito il fine.

-Come possiamo fare, quindi?- chiese ad entrambi.

-Qui dentro non c'è scritto nulla su come creare questo incantesimo. E' come se fosse qualcosa di scontato, di ovvio.- disse Valtor, posando il libro sulla scrivania, affianco agli altri tomi.
Quindi Bloom guardò Flora in cerca di risposta.

-Mi dispiace.- abbassò lo sguardo lei di risposta.
-Non saprei come insegnarvelo. E' qualcosa con cui sono nata. Non l'ho mai imparato.-

-Allora, è tutto inutile?- disse con un filo di voce.
Qualche secondo di silenzio poi Flora schioccò le dita, illuminandosi.

-Io non posso ma forse Floriana si! A Lynphea esiste un luogo, la Fontana Cristallina, dove sono convervati tutti gli spiriti delle sacerdotesse, in modo tale che la loro saggezza sia conservata e accessibile a chiunque abbia bisogno.-
Anche Bloom si rianimò e corse ad abbracciarla.

-Ma è fantastico! Quando possiamo andarci?-

-Anche domani. Non c'è lezione quindi abbiamo tutto il tempo necessario.-

-Allora è deciso.- concluse Valtor.
-Domani mattina andremo a trovare questa Floriana Marguerite.- continuò poi riguardando il libro.
La fata dei fiori si stiracchiò leggermente mentre copriva uno sbadiglio con la mano.

-Allora io vado a riposare. Bloom, vieni?-

-No, credo...credo rimarrò a leggere qualcosa. Ho dormito tutto il pomeriggio. Costringermi nel letto mi farebbe solo passare ancora di più il sonno.-
Flora sorrise leggermente, osservando come gli occhi di Bloom passassero dal diario della sacerdotessa a colui che lo teneva nuovamente tra le mani.

-Come vuoi. Non fare tardi però.- le diede un bacio sulla fronte per poi avviarsi fuori dalla biblioteca.

***

La fata dai capelli lilla si rigirò nel letto, destandosi dal sonno.

Il suo cellulare suonava, segno di una chiamata in arrivo.
Si mosse velocemente per prenderlo, sperando di non aver già svegliato la sua compagna di stanza.

Accettò la chiamata per poi leggere distrattamente il mittente sullo schermo, senza neanche realizzare pienamente chi fosse.

-Pronto?- chiese a voce bassa e ancora intontita.

-Principessa Krystal. Mi dispiace disturbarla a quest'ora ma ci sono importati questioni da risolvere ed è richiesta la sua presenza a Palazzo.-
Riconobbe la voce del consigliere di sua madre e tentò di dare maggior contegno principesco alla sua voce mentre rispondeva.

-Domani mattina sarò lì.-

-No, Principessa. È necessario che lei venga immediatemente. Una navicella è già in arrivo ad Alfea.- il tono allarmato del consigliere la destò completamente..
Annuì alzandosi dal letto.

In pochi minuti si ritrovò a volare fuori dalla finestra della sua camera, avvolta nel suo completo magico verde e giallo pallido, per raggiungere l'overcraft atterrato fuori al cancello della scuola.

***

-Osserva bene il posto che vuoi raggiungere. Devi essere capace di immaginarlo e averlo nitido in mente.- Valtor le indicava un angolo della grande sala in cui si trovavano.

Era rimasta lì in biblioteca con lo stregone.

Non sapeva neanche cosa l'avesse spinta a farlo. Dopotutto avrebbe avuto una giornata impegnativa l'indomani. Perchè rimanere fino a tardi in biblioteca a leggere enormi volumi?

In qualsiasi altra situazione avrebbe rinunciato e sarebbe tornata a letto.

L'aveva fatto molte volte in passato, come quando arrivava al punto di fregarsene altamente di qualsivoglia verifica avrebbe avuto la mattina dopo, desiderando solo avvolgersi nelle lenzuola e riposare.

Ma stasera era diverso.

Aveva preso il diario della Sacerdotessa di Lynphea dalle mani di Valtor e si era immersa nella lettura, alla ricerca di indizi, di una qualsiasi infomazione utile per loro magari sfuggita all'uomo. 

Peccato che tutta la buona intenzione fosse sfumata una decina di pagine dopo.
Giocherellare con la matita e disegnare piccoli scarabbocchi sul taccuino che aveva affianco sembrava decisamente più interessante.

Aveva provato a riconcentrarsi un paio di volte, alzando la testa e respirando profondamente.

All'ultimo tentativo di riconcentrazione, aveva incontrato lo sguardo di Valtor che la guardava seccato.

-Cosa?-

-Non combinerai nulla su quel libro in questo modo.-

-Io ci sto provando.-

-Lo vedo...- ma si sentiva chiaramente il tono sarcastico nel tono mentre tornava alla sua lettura.

-E tu? Come fai a rimanere concentrato così a lungo?- Valtor la guardò di nuovo, gli occhi leggermente aperti di sorpresa.

-Forse perchè mi interessa arricchire le mie conoscenze in incantesimi.-disse, quasi fosse ciò di più ovvio al mondo.

-Insinui forse che a me non piaccia imparare nuove magie?-rispose lei a tono.

-Assolutamente.-

Assolutamente cosa? Assolutamete si o no?
E quella vena di sarcasmo ancora presente?

Era una sfida? Bene!

Sorrise soddisfatta alzandosi dalla sedia.

-Bene! Allora insegnami a creare i portali per teletrasportarmi.-
Lo stregone aveva ricambiato lo sguardo di sfida, alzandosi anche lui.
Solo il tavolo tra di loro.

-Io ti insegno quello della pizza. Vince chi impara più velocemente l'incantesimo dell'altro. Ci stai?-

-Ci sto.- e si erano stretti la mano, sorridendosi furbi l'un l'altro.

E così ora era lì, concentrandosi sul luogo della stanza in cui avrebbe dovuto teletrasportarsi.

Nulla di così difficile, a detta di Valtor. 
Aveva in luogo perfettamente davanti ai suoi occhi. Non avrebbe neanche dovuto sforzarsi di ricordarlo.

La base minima del teletrasporto, un gioco da ragazzi.
Si certo.

Bloom rimpianse di non aver mai chiesto informazioni a Stella su questo potere che lei era capace di usare in forma Enchantix.

Inspirò, chiudendo gli occhi e immaginando la sala in cui si trovava.

Forza, doveva solo riuscire a spostarsi di qualche metro!

Alzò il braccio davanti a sé, lì dove doveva apparire il portale. Le mancava solo dire la formula. Col tempo avrebbe imparato a farlo non verbalmente.

-Animo portatio.-

Sentìì una magia nuova concentrarsi dal palmo della sua mano. Aprì gli occhi ritrovandosi un vortice davanti a sé. 
Era di un blu scuro che andava a incupirsi sempre di più verso il centro. 
Sembrava quasi magia nera ma Bloom sorrise comunque soddisfatta verso Valtor. Lui le restituì un'occhiata beffata, inconcrociando le braccia.
-Visto? Ci sono riuscita, e al primo tentativo.-

-Ah si? E dimmi, se entrassi in quel portale, dove spunteresti esattamente?- disse guardandosi attorno.
-Non vedo alcuna apertura.-

Bloom guardò oltre il vortice davanti a lei.
Nulla. Assolutamente nulla.
L'unico portale era quello che aveva creato.

-Se entrassi in quel portale, nel migliore dei casi, ti rispedirebbe indietro. Nel peggiore...-

-Nel peggiore?-

-Rimarresti bloccata lì dentro.-
A queste parole Bloom si allontanò violentemente dal vortice per paura di essere risucchiata.
Valtor prese a ridere e la fata rimase per un attimo a fissarlo.

Quella non era una delle risate malvagie che ricordava. 
Per niente.
Sembrava puro e semplice divertimento.
A suo discapito certo, ma pur sempre divertimento. 
Aveva il volto rilassato, una delle poche volte in cui lo vedeva senza cipiglio.

Si ritrovò a pensare che fosse quasi carino.

Sbarrò gli occhi, resasi conto di quel pensiero solo pochi secondi dopo.
Si sentii avvampare e passò i palmi, improvvisamente sudati, lungo la felpa bianca che indossava.

-Tranquilla. È quasi impossibile riuscirci al primo tentativo.- la riprese Valtor nel frattempo, vedendo come avesse cominciato a confondersi con i suoi capelli.

-L'errore che hai fatto è aver immaginato uno spazio generale. Devi visualizzare esattamente il luogo in che vuoi raggiungere. Essere cosciente di dove si trovi ma allo stesso tempo concentrarti esclusivamente su quello.- e dicendo questo, con un movimento del braccio, riassorbì il vortice blu.

Voltandosi, si ritrovò di fronte a Bloom, ancora col capo basso, presa dalla vergogna.

-Ehi...- Valtor si ritrovò a spostarle un cuffo dal viso mentre lei alzava lo sguardo.
Entrambi provarono una strana sensazione di deja-vù.

Per Bloom fu come rivedere per la prima volta l'uomo di fronte a lei.
Su Solaria lo aveva visto solo di sfuggita.

Il primo momento in cui l'aveva davvero guardato in quegli occhi color ghiaccio era stato su Andros.

Risentì la paura di quel momento, la spostatezza della precedente perdita di conoscenza e lui che lei diceva di stare tranquillo e di non avere paura.

Ricordò che per un attimo aveva davvero pensato di essere al sicuro.

Poi gli ingranaggi del suo cervello avevano ripreso a girare e si era resa conto di chi fosse davvero.

Un nemico.
Un ormai ex- nemico.
Un suo alleato.
Il suo protettore.

Che quella iniziale sensazione di sicurezza fosse dovuta a un qualche strano collegamento tra loro due già risvegliato allora?

Anche Valtor ricordò quel momento.
Su Solaria era solo nato il sospetto che lei fosse quella bambina, ormai cresciuta.
La certezza era arrivata solo su Andros e in quel momento aveva sentito il dovere di salvarla dall'annegamento.

Era stato solo un lieve eco di quel patto stretto anni prima, momentaneamente sospeso dalla quasi-morte di Oritel.

Le aveva accarezzato i capelli anche allora, come a verificare che fossero reali.

Poi la spaventata e debole fata era diventata un'abile guerriera e aveva visto chiaramente la forza della Fiamma del Drago.

Nessun altro dubbio.

Da quanto stavano lì fermi a fissarsi?
Secondi? Minuti?
Cosa stavano cercando di capire l'uno dell'altro?
Chissà...

A risvegliarli fu il ticchettio dei tacchi di Barbatea.
Apparì improvvisamente nella sala, coperta dall'alta torre di libri che portava tra le braccia.
Così quando si affacciò di lato, i due ospiti della biblioteca avevano già ripreso una distanza ragionevole, onde evitare incomprensioni.

Barbatea li osservò mentre sembravano molto impegnati nella lettura di qualche libro.
Bloom ne teneva uno in mano e seguiva con l'indice il rigo che stava leggendo.

Si appuntò mentalmente di rivederlo. 
Okay che la biblioteca custodiva tomi molto antichi ma addirittura la rilegatura al contrario!
Evidentemente qualcuno lo aveva distrattamente riparato in modo sbagliato.

Solo quando la donna ebbe attraversato la porta, Bloom abbassò il libro, preso completamente a caso nella fretta.
Gli diede un'occhiata rendendosi conto solo allora di tenerlo rovesciato.
Lo poggiò sul tavolo sospirando.

-Vuoi riprovare?- Valtor la guardava a braccia incrociate.

-Volentieri.- e sorrise.

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Capitolo 15
*** Cap. 15 ***


-Mmh, e perchè mai?- Stella ruotò su se stessa e riprese a camminare.

-Non capisco perchè stavolta sia così importante.- Aisha fece lo stesso, passando di fianco alla bionda, in senso opposto.

E così da circa un ora.

Tecna, seduta sul letto con PC, le vide quasi scontrarsi. Per l'ennesima volta.

Sbuffò sciocciata all'ennesima notifica di messaggio comparsa sullo schermo.

Erano state contattate tutte e tre dai rispettivi genitori per questioni “di immane importanza”, tanto da richiedere l'immediata presenza delle principesse a corte.
Cosa ci fosse di tanto importante non era stato rivelato ancora, a nessuna delle tre.

Rispose all'ennesimo messaggio dei genitori solo con puntini sospensivi, ormai stanca di ripetere sempre le stesse domande senza ottenere risposte precise e chiare.
Eppure non era dai suoi genitori rimanere sul vago.

Chiarezza. Logica. Immediatezza.

I tre capi fondamentali con cui era stata cresciuta ora venivano meno ai regnanti di Zenith stessi.

-No! Non ho tempo da perdere per quelli che voi definite “impegni reali”! Qui abbiamo cose importanti da fare! Non sapete che siamo costantemente al lavoro per salvare il mondo di Magix!? Eppure dovreste assere abituati ormai!- le urla di Stella risuonarono in tutto l'appartamento, staccò la chiamata e lanciò con rabbia il cellulare sul letto.

-Ehi! Stavi per colpirmi!-

-Scusa! È che sono nervosa!- la velocità con cui si muovevano le sue mani erano la prova più evidente.
Mentre la guardava accigliata, Tecna si accorse che il PC, sotto le sue mani, vibrava in modo diverso.

Una chiamata-proiezione.
Neanche la possibilità di scelta di risposta.

Addirittura suo padre gli aveva hackerato il computer! Ma stavamo dando i numeri?!

Posò con stizza il dispositivo sul letto, alzandosi ed aspettando che il laser facesse il suo lavoro ricreando le figure verdine dei suoi genitori.

Con grande sorpresa, le proiezioni dei regnanti di Zenith non furono le uniche a comparire.
La stanza solitamente così spaziosa di Stella, appariva ora stranamente soffocante.

I re e le regine di Zenith, Solaria e Andros apparivano austeri come non mai.

Aisha, l'unica rimasta al cellulare, posò l'apparecchio nella tasca senza distogliere lo sguardo dai visi severi di Re Terendor e della regina Niobe.

-Non mi sarei aspettato di dover ricorrere a tanto.- dalla mano destra di Re Electronio si intravedeva ancora il luccichio dell'incanto utilizzato.

-Cosa volete?! Sono sono stata abbastanza chiara a telefono!?- Stella guardò il padre dritto negli occhi, sperando vedesse tutta la sua rabbia e frustazione per quella situazione.

La proiezione verdina della madre le si avvicinò.

-Stella, conosciamo le tue ragioni. Ma ciò che vi stiamo chiedendo ha a che fare con la stessa cosa.- La fata della luce si ritrasse leggermente, sorpresa.
Qualcosa in sua madre non tornava.

Perchè le pareva così fredda? Da quando la Regina Luna si preoccupava di non lasciar trapelare le sue emozioni?
E inoltre...

Con la cosa dell'occhio, scambiò uno sguardo con Aisha.

-Perchè non potete parlarcene ora?-
La Regina Magnethia avanzò di un passo.

-Le comunicazioni possono essere intercettate, non è quindi sicuro parlarne per telefono.-

-Beh se ha davvero a che fare con la nostra stessa battaglia forse dovremmo andare.-
Tecna mise una mano sulla spalla di Stella per richiamarla.

-Giusto, ragazze?-
Si guardarono per un attimo e la bionda annuì. Aisha fece lo stesso.

Quando le proiezioni scomparvero e la chiamata fu terminata, le tre fate si guardarono l'una con l'altra.

-Io non ho detto nulla ai miei della faccenda del Negativo.-

-Io neanche.-

-Idem. Pensi che...-

Qualcosa non andava. Se ne erano rese conto tutte.
E sarebbe stato meglio risolvere la faccenda il prima possibile.

***

Essere svegliata da un raggio di sole dovrebbe essere una sensazione bellissima.
Quel calore confortevole che bilancia il leggero fastidio agli occhi.
Nei film d'amore, tutte le belle giornate iniziano così.

Si, davvero un momento bellissimo.

Tranne se nel momento in cui provi ad alzare appena la testa, scopri di avere il collo dolorante, una mano formicolante e la schiena a pezzi, oltre ad un mal di testa che ti fa pensare di essere ubriaca.

Si.

Davvero meraviglioso.

Bloom agitò con stizza un braccio urtando una pila di libri al fianco che iniziò a barcollare pericolosamente.
Un mugugno simile ad un “NO!” fuoriuscì dalla sua bocca mentre con uno scatto abbracciava la pila di libri per evitarne la caduta disastrosa.
Quando fu sicura della stabilità della torre, si staccò sbuffando sonoramente al senso di intopidimento.

Inoltre sentiva improvvisamente freddo.

Si lasciò cadere nuovamente sulla poltroncina portandosi una mano alla testa e chiudendo gli occhi.
Percepì qualcosa di morbido sotto le scarpe ma preferì non curarsene.

Non le piaceva lamentarsi per malesseri così futili, eppure quella mattina le sembrava stranamente insopportabile.
Aprì un occhio solo quando si rese conto della presenza di qualcuno nella sala della biblioteca.

Flora la guardava con le mani ai fianchi e con un'espressione che voleva sembrare di rimprovero ma lasciava intravedere un sorrisetto divertito.

-Mi sembrava di averti detto di non fare tardi...- le disse mentre si avvicinava.

-In effetti, se ci pensi bene, non sono tornata tardi in camera.-

-Si, perchè non ci sei tornata minimamente.- ora la castana sorrideva apertamente.

-Che ore sono?-

-L'ora che vai a darti una sistemata.-

-Mmh, spiritosa.-

-Come mai così di mal umore di prima mattina?- le chiese Flora, senza però perdere il sorriso.

-E' per caso l'influenza di Valtor? Devo preoccuparmi?-
Finalmente le labbra di Bloom si distesero in un sorriso.

-No...è che mi sento come se una navetta mi avesse investito. A proposito, dov'è?- chiese guardandosi attorno.

-Non so, credo fuori in giardino.-
-Ad aspettarci.- aggiunse poi.

-Ho capito, vado a preparmi.- la rossa si alzò, distendendosi sulle punte dei piedi, per poi avviarsi verso la porta.

-Non dimentichi nulla?-

-Cosa dovrei dimenticare?- Bloom si voltò vedendo Flora raccogliere dal pavimento un mantello bordeaux. La fata dei fiori la guardò di nuovo sorridendo.

-Sei davvero sicura di non dovermi dire niente?-
Bloom ritornò indietro, prendendole il mantello tra le mani.

-Sicurissima!- le rispose ricambiando lo sguardo, sorridendo con falso buonismo alle sottili insinuazioni della castana.
Non bastava forse l'episodio della sera precedente a metterle interrogativi in testa?

Cosa era accaduto?
Perchè le tornavano quegli attimi in mente senza lei riuscisse a fermarli?

Non era successo niente, no?
L'arrivo di Barbatea aveva interrotto qualsiasi cosa cosa fosse.

Ma se non fosse arrivata?



“Ok. Non è successo quasi nulla.” si ripetè mentalmente.
E allora perchè vedeva di nuovo gli occhi di Valtor come se fosse davanti a lei?

-Guarda che non ci sarebbe nulla di male.-
Bloom si riscosse dalla trance in cui era caduta e fissò interrogativa l'amica.

-Voglio dire che non devi sentirti “colpevole” se provi qualcosa per qualcuno diverso da Sky.-
Poi Flora perse per un attimo il sorriso.

-O almeno, non più.-
Bloom rimase in silenzio per qualche secondo.

Sky...

Quante volte avevano litigato?

Poche.

Ed ad occhio e croce, sempre a causa di qualcuno esterno a loro due.
Inoltre era sempre tornato tutto al suo posto.

Come ora, no?
Perchè non sarebbe dovuto accadere anche ora?
Ciò che era successo non era colpa loro, giusto?

-Io non ho fatto nulla di sbagliato?- chiese con un fil di voce.
Sentiva le lacrime minacciare di fuoriuscire dagli occhi.

-Ma no, tesoro! Vieni qui.- Flora allargò le braccia avvolgendola.
-Non hai fatto assolutamente nulla di sbagliato.-

Bloom si lasciò avvolgere e le sorrise a mo' di ringraziamento.
Si lasciò cullare, beandosi del profumo di vaniglia della camicetta rosa che indossava la sua amica.

Flora diceva che non aveva fatto nulla di male.

Ma lei non sapeva che lei e Sky avevano litigato a causa della presenza di Valtor.
Non sapeva cosa voleva dire entrare in contatto con lo spirito dell'altro.

Non sapeva come si sentiva alcune volte, insieme allo stregone.

Non sapeva che, per un attimo, solo per un attimo, la sera prima aveva pensato di azzerare la poca distanza tra di loro.



-Ora vai, forza. Non vedo l'ora di rivedere Lynphea.-
Bloom annuì, sbrigandosi a tornare nella loro camera.

 

***

 

Le 3 fate atterrarono davanti al castello di Solaria. Le tre coppie di regnanti si erano riunite lì ed aspettavano le rispettive figlie.
Stella, Aisha e Tecna annullarono la trasformazione tornando nei loro abiti informali.
In un ultimo e leggero atto di ribellione avevano infatti deciso di non indossare i loro vestiti da corte.

-Rimaniamo unite. Sento una strana aura. Le nostre impressioni non erano sbagliate.- Stella squadrava ogni parte del castello con gli occhi, alla ricerca del minimo elemento fuoriposto.
Percorsero il lungo giardino del castello in silenzio, attente ad ogni rumore.
Arrivate al grande portone, questo venne aperto da due guardie, mostrando la sala del trono. I regnanti del pianeta erano seduti ai loro posti, le due coppie ospiti ai loro lati.
Le fate varcarono la soglia e l'attimo dopo, sentirono una lieve pressione sulle loro schiene.

La porta era stata sigillata. Magicamente.

Si guardarono di sfuggita l'una con l'altra senza dire una parola, avvicinandosi ai genitori.
Re Radius si alzò dalla seduta. Bastò un cenno del capo e tutte le guardie presenti in sala si ritirarono.

-Sono felice di vedervi finalmente qui.- disse e Stella non potè che notare l'insolito tono piatto usato dal padre.

-Avete insistito così tanto...- rispose senza nascondere il fastidio nella sua voce.
Anche Re Terendor si alzò, prendendo la parola.

-Dato che siete così impazienti, vi mostriamo subito il motivo della vostra convocazione.-
Da una porta laterale entrarono Diaspro e Sky, ponendosi al fianco dei due Re, la prima con il suo solito ghigno, il secondo col viso indurito.

Avesse potuto, Stella li avrebbe inceneriti seduta stante.

-La Principessa Diaspro ci ha riferito l'accaduto ad Alfea e, in comune accordo, abbiamo deciso di prendere provvedimenti.Voi tre non siete più autorizzate a tornare ad Alfea, finchè Bloom e quella feccia saranno presenti.-

-Che cosa!? Non oserete!? Bloom e Valtor non sono nostri nemici! Non conoscete minimamente la situazione!- Aisha venne interrotta dal padre.

-La decisione non è trattabile Aisha! La presenza di uno stregone, per giunta vostro nemico, ad Alfea è un insulto a tutto ciò che è accaduto in passato. E tu per prima dovresti sapere di cosa è capace quel mostro!-
Aisha sgranò gli occhi. Non aveva dimenticato la sua momentanea perdita della vista e suo padre, più di altri, sapeva quanto ne fosse rimasta scossa.

Stava per replicare duramente, infischiandosene dell'etichetta e della presenza degli altri regnanti quando un uomo sconosciuto spuntò dalla stessa porta da cui erano entrati i due reali di Eraklyon.

-Non è necessario essere così duri Re Terendor.-
Re Electronio prese finalmente la parola.

-Vi presento il Generale Egnins. Ci aiuterà nella battaglia contro il Negativo.-
Tecna sgranò gli occhi.

Allora i loro sospetti erano giusti.

Conoscevano il Negativo.
Anche se nessuna di loro si era confidata con i propri genitori.

Eraklyon aveva subito un attacco che sapevano, dalle parole di Diaspro, causato dal Negativo.
Ma come potevano essere a conoscenza di tutti i retroscena?

Evidentemente qualcun'altro sapeva della situazione.
E quell'aura proveniente dal generale non le piaceva affatto. Sempre se si potesse chiamare “aura”quella pressione strana attorno a lui.

Lo studiò con attenzione mentre si inchinava con rispetto ai regnanti.
Indossava la tipica tenuta da generale.
I capelli lisci e fino alle spalle castani e rossicci, un taglio sul sopracciglio.
Quando si voltò, scorse gli occhi grigi.

Non lo aveva mai visto. Era un completo sconosciuto.

-Le Principesse sono paladine molto forti, conosciute per aver salvato Magix numerose volte.-
In un momento diverso a Stella sarebbe risultato simpatico quell' Egnins. Ora invece non poteva far a meno di cercare il suo ruolo in tutta quella falsa.

Perchè ormai ne era sicura.

I suoi genitori, come anche quelli di Tecna e Aisha, erano sotto maleficio.

Ci aveva messo anche troppo, per i suoi gusti, a percepire la leggera barriera che avvolgeva ogni regnate, tipica dell'ipnosi, ed essere nella tana del lupo non la aiutava di certo a mantenere la tranquillità.

-Io credo, invece, che potrebbe tornare molto utile la loro presenza ad Alfea, vicino alla Principessa Bloom e al suo...nuovo amico.- il generale continuava a parlare.

-Cosa consiglia, Generale Egnins?-

-Ciò gli cui avevamo parlato all'inizio, Re Erendor.- i suoi occhi si assottigliarono di scatto.

Stella, Aisha e Tecna si sentirono improvvisamente immobilizzate, appena capaci di respirare.

-Mie care...- Egnins si avvicinò alle tre, ghignando.

-Non preoccupatevi, non sentirete nulla.-
Stella annaspò e guardò i suoi genitori.

Apparivano perfettamente tranquilli e consapevoli di che stava accadendo.

Provò a trasformarsi ma sentiva i suoi poteri bloccati, non raggiungibili. Provò di nuovo ma lo sforzo le provocò solo un'altro gemito di dolore e mancanza di aria.
Sentì dietro di lei una risata sguaiata e numerosi passi che si avvicinavano.
Quando si posero di fronte loro, le fate riconobbero i tre stregoni che avevano attaccato Alfea.

Drogo appariva impassibile e annoiato, Buster ghignava ancora esaltato.
L'ultimo, Otis, aveva una mano stretta in un pungo da cui partivano tre fasci neri che, percorrendo il pavimento, termivano ai loro piedi.

Magia nera, magia illusoria che le teneva bloccate e incapati di richiamare le loro trasformazioni.

Egnins allargò leggermente le mani creando tre sferette blu.
Ghignò ancora mentre ognuna di essere attraversava il petto delle ragazze.

Stella, Aisha e Tecna si sentirono opprimere da un fortissimo calore, arido e soffocante.

La vista andava ad oscurarsi a poco a poco.

Anche la risata di Buster si affievoliva.

Tutto diveniva più ovattato fino a quando caddero per terra svenute.

 

***

 

Lynphea la sorprendeva sempre.
Tutto in quel pianeta era luce, fiori e foglie, ricco di colore. Se qualcuno le avesse mai chiesto di descrivere la magia, probabilmente avrebbe descritto Lynphea.
Era da un po' che camminavano e avevo passato tutto quel tempo a guardarsi intorno, chiedendo di tanto in tanto a Flora di dirle i nomi di qualche pianta particolare.

La fata dei fiori le camminava affianco mentre lo stregone le seguiva, pochi passi dietro di loro.
Non aveva ancora detto una parola e i suoi passi non emettevano il minimo rumore così di tanto in tanto si voltava indietro, come ad accertarsi che ci fosse ancora.

-Siamo quasi arrivati.- le disse Flora, e indicò quella che sembrava una cascata di liane ricoperte di minuscoli fiori rosati.
Le spostò delicatamente, stando attenta a non danneggiare i piccoli boccioli.
Bloom attraversò la barriera di liane stando ugualmente attenta e non appena alzò gli occhi le sembrò di essere in un sogno.

Un giardino che sembrava immenso, ancor più bello di tutti quelli che aveva visto fin ora.
Al verde si univano migliaia di sfumature variopinte date da tutti i tipi di fiori e piante che crescevano in quel posto.

Davanti a lei c'era un piccolo fiume sovrastato da un ponte naturale, dato dall'intreccio di tronchi e steli verdi.
Ma non fu questo a stupirla di più.

Guardandosi attorno più attentamente era possibile intravedere bianche colonne diroccate, in parte coperte da rampicanti e fiori e alcuni gazebi, anch'essi in rovina.
Eppure il tutto non stonava affatto.

Sembrava dare un tocco di delicatezza e antichità a quel posto, insieme alla luce lieve e chiara che filtrava tra le foglie dei grandi arbusti.
Sembrava di essere in una di quelle illustrazioni dei libri di fate che leggeva da bambina.

Le parve di sentirsi più leggera, rilassata e si beò di quella vista finchè non udì di nuovo la voce di Flora.

-Non ti consiglio di toccare quel fiore, Valtor.-
Bloom si voltò, trovando l'uomo intento ad osservare un particolare fiore viola.
Gli si avvicinò incoscientemente, curiosa di sapere cosa l'aveva attratto.

-Ha effetti allucinogeni. Il solo respirare per troppo tempo il suo profumo può provocare visioni. È il fiore più forte con queste caratteristiche.-
La fata dei fiori si avvicinò a loro, osservando prima il fiore e poi Valtor.

-È capace di portare alla pazzia. Le visioni che provoca rispecchiano i nostri desideri più profondi ed è possibile perdersi al loro interno. Per questo cresce solo qui, dove solo chi è pienamente capace e saggio da maneggiarlo può coglierlo.-
Valtor lo fissò per qualche altro secondo, poi annuì e si allontanò.

-L'entrata per la Fontana Cristallina è di qua.- continuò poi, avviandosi sul ponte.
Bloom e Valtor la seguirono a pochi passi.

-Va...tutto bene?- chiese Bloom.
Le sembrò quasi che lo stregone fosse sobbarzato, girandosi di scatto verso di lei, togliendo finalmente gli occhi dal suolo.

-Si... sto bene...- era strano sentire quell'incertezza nella sua voce ma Bloom preferì non fare altre domande. Gli sorrise soltanto sperando che, se ne avesse avuto bisogno, lui stesso si sarebbe confidato con lei.
Arrivarono davanti ad una struttura di pietra, lo spazio di forma circolare occupato da un cancello elegantemente decorato.

-Qui riposano gli spiriti di tutte le sacerdotesse di Linphea. È come un luogo sacro.- disse Flora, mentre apriva il cancello, accompagnata dal fruscio delle foglie spostate sul suolo.

La Fontana Cristallina sembrava non avere un inizio e una fine, l'acqua arrivava dall'altro, oltre i rami, le foglie e i rampiranti che facevano quasi da soffitto, cadendo lentamente, contro ogni legge della gravità, fino ad arrivare al terreno dove si ramificava, come le radici di un albero.

Sembrava una cascata. Eppure non uno schizzo, non un suono di troppo, solo un lieve fruscio che accompagnava la quiete di quel luogo.

-Floriana Marguerite, avrei bisogno di parlare con lei.- Bloom vide Flora parlare alla cascata, congiungendo le mani.
Seguì il suo sguardo, fisso in alto, su un determinato punto di quella lenta discesa d'acqua, dove sembrava che un volto, e poi un corpo, stesse riemergendo.

-Mia cara Flora, eccomi.- la figura semi trasparente di un'anziana donna, scese seguendo il flusso dell'acqua, fino a toccare il suolo.
La lunga veste e il cappuccio color sabbia lasciava scoperto solo il volto, gentile e materno, della donna.

-Floriana, è un onore poterti conoscere.- Flora avanzò verso di lei, unendo le sue mani con quelle già tese della sacerdotessa.

-Per me è lo stesso, Fata Guardiana. Come posso aiutarti?-
Flora si voltò verso Bloom e Valtor, rimasti a qualche metro di distanza.

-I miei amici hanno bisogno del tuo aiuto. C'è una nuova minaccia su Magix e loro sono gli unici in grado di risolvere tutto ma... per farlo hanno bisogno di stabilire un contatto, devono...”agire come uno”. Se potessimo conoscere come funziona il nostro legame con la natura, forse potrebbero ripeterlo e connettersi.-

-Miei cari, il legame che caratterizza gli abitanti di Lynphea è quasi impossibile da replicare. È un legame d'amore con cui si nasce perchè noi stessi siamo creati dalla Natura. Lei ci ama come noi amiamo lei e per questo amiamo anche noi stessi. Non è possibile scegliere a proprio piacere se avere questa connessione o no perchè è sempre stata presente in noi.-

Bloom guardò in basso, sospirando.
-Ma qualche modo dovrà pur esserci...-

Possibile che nessuno potesse aiutarli?

Possibile che nessuno conoscesse questo contatto?

Cosa si intende con “agire come uno”?


-Principessa Bloom di Domino, percepisco in te una grande forza. Piccola mia, tu sei la Fiamma del Drago nella sua più alta purezza.-
La sacerdotessa le si avvicinò, alzandole il mento delicatamente, in un tocco che Bloom percepì appena sulla pelle.

-Non permettere a niente e nessuno di angosciarti in questo modo.-
La fata si ritrovò a ricambiare il sorriso dolce di Floriana.

-Il contatto di cui parlate non è comprensibile a chi non lo ha vissuto. È proprio solo di coloro che lo hanno construito. E' questo il motivo per cui ti sembra di non trovare risposte.-

Floriana alzò lo sguardo verso Valtor.

-Un Neutrale...- disse quasi tra sé.

-Conosce la storia?- Valtor fece un passo avanti.

-La conosco, si. Nonostante la mia età, non sono comunque a conoscenza di passate battaglie tra i tre poteri del Fuoco del Drago, mi dispiace. Sono eventi estremamente rari, antichi e, per questo motivo, non ben conosciuti.-

-Come è possibile che scontri di questa importanza non siano stati trascritti o tramandati?!- Bloom vide lo stregone stringere i pugni.
-È in ballo il destino di Magix!-

-Sono solo capace di dirvi che, non sempre, si vuole rivivere il passato. Non sempre, chi è stato presente prima di noi ha voluto tramandare la sua storia. Per evitare che i propri errori si ripetano. Per spronare coloro che vengono dopo a cercare un'altra strada, una propria strada, piuttosto che seguirne una già scritta e magari dolorosa.-

-Io continuo a non capire, Floriana...- Bloom sussurrò quasi.

-Non credo bisogni capire Bloom, più che altro bisogna sentire. Ascolta il tuo cuore, mia cara, e sono sicura che non sbaglierai.-
Bloom fu solo capace di annuire.
La sacerdotessa le accarezzò la guancia mentre iniziava a dissolversi.

-Ricordati, Principessa, che ogni legame è dato solo da un forte sentimento.- e nel mentre, era già scomparsa.

Non ebbero il tempo di dire altro che una voce li raggiunse.

-Fata Guardiana Flora, Principessa Bloom, Valtor... non posso permettervi di rimanere qui.-
I tre si voltarono.

La Principessa Crystal nella sua trasformazione magix, accompagnata da numerose guardie, stava a pochi metri da loro.

-Principessa, ma cosa...?- Flora non riuscì a terminare la frase.

-Non posso permettere che voi rimaniate su Lynphea un minuto di più, ordini dall'alto. Vi chiedo di andare via.-

 

***

 

-Ragazze, sicure di stare bene?- Musa stava seduta a braccia conserte sul divanetto della loro stanza, la gamba accavallata ciondolava nervosamente.
Sapeva solo che Stella, Aisha e Tecna erano uscite in tutta fretta quella mattina per una convocazione dei genitori.

Nulla di strano, no?

Poteva capitare che, di tanto in tanto, dovessero occuparsi dei loro doveri da future eredi dei rispettivi pianeti.

Ciò che la preoccupava era altro.

Erano rientrate in perfetto silenzio, senza salutare, guardando fisse davanti al loro naso.
Aveva chiesto loro se qualcosa non andasse, quale assurda notizia avessero avuto per ridursi in quello stato.
Non aveva ricevuto risposta, Tecna aveva solo scosso la testa.

Quindi eccole lì: Aisha guardava fuori dalla finestra, Stella sistemava i capelli già perfettamente ordinati, specchiandosi nel piccolo portacipria, Tecna smanettava al PC e lei sul divano, sull'orlo di una crisi di nervi per quella situazione.

 

***

 

Valtor atterrò davanti al cancello di Alfea.
Si voltò a guardare l'edificio, dove ormai poteva dire di abitare, mentre le due fate tornavano normali.
Niente da fare. Quell'orrendo colore rosa gli dava sui nervi, non si sarebbe mai abituato a tutta quella brillantezza.

-Direi che siamo punto a capo, purtroppo...- Bloom lo raggiunse.

-Non che ci sperassi tanto, comunque... sembra che dovremo vedercela da soli.-
Bloom annuì di risposta.
Lo stregone sentii una ventata avvilente attraversarlo.

La fissò dall'alto, ritrovando nel volto della fata lo stesso sentimento appena provato.
Alcune volte dimenticava di poter sentire le sue emozioni, o almeno quelle più forti.

Eppure su Lynphea non era stata l'influenza di Bloom. Ne era certo.

Quel fiore...
Quel dannato fiore.

Il suo profumo l'aveva attratto subito, come se lo avesse chiamato.
Non appena era stato abbastanza vicino, si era sentito strano.

Voglia di uccidere.

Voglia di conquistare.

Voglia di dominare.

Le visioni che provoca rispecchiano i nostri desideri più profondi ed è possibile perdersi al loro interno.

Aveva sentito il suo vecchio se stesso tornare.

Sentiva di voler tornare ad essere ciò che era stato prima.

Eppure...

Qualcosa poi gli aveva permesso di risalire da quella trans in cui era caduto.
Un altro profumo...

Iris.

Quell'odore gli aveva permesso di risvegliarsi abbastanza da poter udire la fata dei fiori che lo richiamava.

Si sarebbe perso.

Non voleva perdersi.

Si era quindi concentrato sull'altro profumo.

 

Un'abbraccio...

 

Quando mai aveva abbracciato una persona?
Eppure quella fragranza gli aveva ricordato solo quello: un turbine rosso che gli si lanciava al collo per abbracciarlo.

L'unica persona ad aver avuto il coraggio di farlo.
La sua protetta.

-Mi dispiace avervi fatto perdere tempo, speravo davvero potesse essere d'aiuto.-

-Non dirlo neanche, Flora. Dobbiamo tener conto di tutte le possibilità, quindi non devi assolutamente scusarti. Anzi, grazie mille per l'aiuto.-

-Mi dispiace non solo per quello Bloom, non so cosa possa essere successo. Perchè Crystal ci abbia mandato via in quel modo.-

Già, chissà perchè...

Le due fate si erano avviate verso il cancello.
Non gli restò altro che seguirle.

Le osservò da dietro, mentre scambiavano qualche altra chiacchiera che non si preoccupò di ascoltare.

-Sono ancora qui?-

-Perchè? Cosa succede?-

-Non sai di cosa è successo alla Principessa Diaspro e al Principe Sky?-

-Ho sentito che tutti i regnanti stanno prendendo provvedimenti.-

-Confermo. Mia madre vuole che torni a casa.-

-Anche io non mi sento più al sicuro qui.-

-Di che parlate?-

-Non la sai l'ultima?-

-Come possono permettere che siano ancora qui? Sono un pericolo!-

Valtor affrettò il passo, raggiungendo le due fate che avevano smesso di parlare e sembravano anche loro in ascolto.
Vari gruppetti di studentesse si stavano formando formando un fitto chiacchiericcio. Altre, di passaggio, si aggregavano per sapere di cosa si parlasse.
Prese Bloom per il braccio e accennò con la testa all'entrata della struttura.

-Andiamo.-
Le due fate di scambiarono uno sguardo per poi aumentare il passo.

 

***

 

-Oh, siete tornati! Spero, almeno voi, con buone notizie!- Musa li accolse fuori alla porta dell'appartemento delle Winx.

-Ci stavi aspettando qui fuori?-

-Vi avrei aspettato dentro, comodamente seduta sul divano, se l'aria lì dentro non si fosse fatta improvvisamente irrespirabile.-

-Eh?-

-Stella, Tecna e Aisha! Non so cosa sia accaduto. Sono tornate da una convocazione e non sembrano più le stesse. Provate a parlarci voi!-
Bloom e Flora si scambiarono per la seconda volta nel giro di pochi minuti, un'occhiata confusa.

Musa aprì la porta, trovando le amiche nella stessa posizione in cui le aveva lasciate.

-Ehi, ciao.- accennò Flora.
Nessuna reazione.

-Siamo appena tornate da Lynphea...-Bloom non riuscì a dire altro.
Stella aveva chiuso di scatto il portacipria.

-Già, sei tornata...-

-Non so con che coraggio tu e lui- Aisha accennò con il mento allo stregone – siate ancora qui.-

-Ragazze ma cosa..?-

-Non far finta di nulla, Bloom.- Tecna aveva chiuso il portatile e si era allontanata dalla poltrona, avvicinandosi.

-Se vuoi farci fare una brutta fine, abbi il coraggio di ammetterlo.-

-Io... non capisco...-

Una ventata.
Valtor sentì puro gelo attraversarlo.

Sconforto e Confusione.

-Stando qui attirerai solo il Negativo contro Alfea. Vuoi che uccida tutte noi?-

-E oltre a questo, dobbiamo anche convivere con un nostro nemico. Con l'ansia che possa strozzarci in qualsiasi momento.- Stella guardò Valtor con astio, quasi potesse incenerirlo con gli occhi.

Altra ventata.
Bruciante e dolorosa.

Colpa e Vergogna.

Bloom aprì la bocca ma non riuscì ad emettere alcun suono.

-Ma vi sentire?! Si può sapere che vi è preso?!-
Musa si pose davanti a Bloom, seguita da Flora.

-Abbiamo solo realizzato la realtà e cioè che quei due sono solo un pericolo per tutti noi!-

-Hanno già attirato qui quei tre brutti ceffi. Non ti è bastato? Vuoi che ad Alfea arrivi il Negativo stesso?!-

Musa non pensò più.
Semplicemente la mano si mosse da sola.
Un attimo dopo realizzò di aver dato uno schiaffo a Stella che ora stava col viso di lato.

-Questo è troppo! Raggio di Pura Luce!-
La sfera luminosa si concentrò nelle sue mani per poi schizzare contro di loro.
Bloom e Musa vennero lanciate contro il muro del corridoio, fuori la stanza.

-Stella ma che ti viene in mente!?- Flora non riuscì a trattenersi.

-Tu stanne fuori! Freccia d'Acqua!-
-Raggio Bioritmico!-

I colpi si infransero su uno scudo, senza raggiungerle.
Riconobbero la magia di Valtor.

-Volete fare sul serio?! Bene! Bloomix!-
Aisha, Tecna e Stella si trasformarono preparandosi ad un attacco di convergenza.

Flora le seguì a ruota, ponendosi in posizione d'attacco, al fianco di Valtor, per difendere Musa e Bloom, ancora doloranti, in ginocchio sul pavimento del corridoio.
Stava per attivare uno scudo, vedendo come l'attacco delle tre fate si stesse potenziando a grande velocità.

Eppure, tanto veloce come era stato creato, l'attacco nelle loro mani scomparve.

Vide Stella, Aisha e Tecna guardarsi l'una con l'altra, confuse.
La bionda portò le mani al viso.

-Ma cosa stavamo facendo!?-




Angolo Autrice
Salve a tutti. Finalmente sono stata capace di aggiornare.
Lo so, non ho scusanti per questo immenso ritardo ma spero nella vostra comprensione dato il momento "turbolento" in cui ci siamo ritrovati tutti.
Spero stiate tutti bene :)
Spero anche che il capitolo vi piaccia ovviamente.
Come al solito, mi scuso per eventuali errori .

Tanti Baci.
GiadaVnt

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Capitolo 16
*** Cap. 16 ***


Pensa a qualcosa.
Qualcosa di certo, di sicuro.
 
Una verità assoluta a cui aggrapparti, ora che tutto ciò che conosci sembra rivoltarti contro.
Qualcosa di solido, resistente, che sai non scomparirà.
 
È questo ciò che pensava Bloom, mentre le sue amiche, rinvisalite da quella sorta di maleficio, raccontavano al resto del gruppo l'incontro con i propri genitori e il “nuovo generale” Egnis.
 
La stretta di Flora sembrava un buon appiglio in quel momento.
Ma cosa sarebbe successo se il Negativo, un giorno, avesse manipolato anche lei, come Stella, Aisha e Tecna?
 
Avrebbe perso un'altra spalla, un'altra sicurezza.
Ma c'erano sicurezze in quel momento?
 
Guardò la sorella, seduta al suo fianco, intenta a ragionare sull'accaduto, cercando di trovare una qualche spiegazione ai vari interrogativi.
 
Come aveva fatto il Negativo a entrare così facilmente nel castelli dei vari Regni?
Nessun allarme, nessuna avvisaglia.
 
Come poteva aver potuto soggiogare così facilmente i regnanti?
Come era possibile evitare la sua manipolazione?
Come avevano fatto le ragazze a riprendersi?
 
L'unica spiegazione plausibile era pensare che la trasformazione Bloomix, derivante direttamente dalla Fiamma del Drago Positiva, avesse in qualche modo respinto, curato il maleficio nel Negativo.
 
Due poteri così opposti...eppure così uguali da avere un'origine comune.
 
Bloom scosse la testa, allontanando quel pensiero, mentre abbracciava nuovamente Stella che non smetteva di scusarsi, insieme alle altre.
Cercò di sorridere, di dimostrarle che non aveva nulla di cui scusarsi.
Non era lei in quel momento, non era cosciente di se stessa, solo un burattino comandato dal nemico per raggiungere i propri scopi.
 
Eppure, la consapevolezza di non poter contare pienamente neanche sulle sue amiche le pesava come un macigno sul petto.
 
Guardò Valtor, braccia incrociate, con la schiena al muro che ancora guardava in cagnesco le tre ragazze.
 
Trova una sicurezza, si ridisse Bloom.
Trova una certezza.
 
***
-Faragonda vuole parlarvi.- Griselda camminava per i corridoi, in testa all'intero gruppo.
 
Daphne si affiancò a Bloom, afferrando per un braccio anche Valtor che camminava di lato, più in disparte.
 
-Mamma e papà mi hanno convocata a Palazzo.- disse quasi in un sussurro, la preoccupazione chiaramente percepibile nella sua voce.
Chiaro cosa la rendesse nervosa.
-Spero che il Negativo non sia arrivato anche a Domino.-
 
Bloom annuì soltanto alla sorella, sentendo un nodo alla gola che non le permise di parlare subito.
 
-Fa attenzione.- lo stregone rispose prima di lei e Daphne gli sorrise, accennando con la testa.
-Quando devi partire? Quanto resterai?- la rossa si costrinse a trovare la voce.
 
-Subito dopo l'incontro con Faragonda. Non so quanto ci vorrà. Mi metterò in contatto con te il prima possibile.-
Per dirmi se mamma e papà stanno bene o sono stati manipolati.
Non era necessario che Daphne lo dicesse ad alta voce.
 
Quando arrivarono nello studio della Direttrice, Faragonda era in piedi davanti alla grande vetrata della stanza, pensierosa come poche volte lo era stata.
 
-Temo di dovervi dare brutte notizie.-
-Ormai non sembrano essercene più buone da tanto.-
Faragonda sospirò, chiudendo gli occhi, cercando di trovare le parole giuste.
 
-Stando agli ultimi avvenimenti, Alfea non è più considerata un posto sicuro. La Principessa Diaspro ha sparso la voce velocemente.- la preside guardò lo stregone.
Era possibile scorgere un briciolo di accusa nel suo sguardo ma, dopotutto, non poteva negare di comprendere, in qualche modo, il suo gesto.
 
-I vari Regni credono, o meglio, sono stati intimati a credere, che Alfea sostenga il Negativo, che sia un pericolo. I genitori voglio ritirare le proprie figlie dalla scuola nonostante io abbia negato ogni loro accusa.- un altro sospiro, come se quel discorso le pesasse sul petto.
-Dopotutto, non è facile dimenticare il passato.-
 
Valtor ringhiò, incrociò le braccia.
Quindi ora era colpa sua?
Era lui la causa di tutto questo casino?
Era a causa sua se ora Alfea perdeva fiducia e studentesse?
 
Daphne fece qualche passo.
-Cosa crede sia meglio fare Direttrice?-
 
-Non lo so. Vi ho chiamato per questo motivo. Voglio sapere le vostre opinioni. Se non interveniamo velocemente i Regni manderanno le proprie truppe qui e, dopo ciò che è accaduto a Stella, Aisha e Tecna, credo non verranno da soli.-
 
Tra le righe: anche il Negativo sarebbe arrivato ad Alfea.
Non erano pronte per affrontarlo. Nessuna pista, nessun indizio su come sconfiggerlo.
Solo una dannata frase: Agire come Uno.
Cosa significasse, Bloom ancora non l’aveva capito. Nessuno di loro aveva la minima idea di cosa implicasse.
 
Ora Alfea rischiava di essere attaccata.
Il posto in cui aveva sempre trovato rifugio ora veniva a mancare.
Un’altra sicurezza che si volatilizzava.
 
-Non possiamo permettere che il Negativo arrivi qui.-
 
Trova una certezza.
 
-Non possiamo coinvolgere tutte le fate, non sarebbero capaci di reagire.-
 
Trova una certezza.
Un posto sicuro.
 
-Dobbiamo andarcene.-
Le ragazze si voltarono a guardare Bloom, fino ad ora rimasta in silenzio.
-Voi tornare a Domino?! Bloom non…- Musa non continuò la frase.
 
Qualcosa che ti rende forte.
Dove ti sei sentita forte, Bloom?
 
-Non a Domino. Su Pyros.-
 
Faragonda sorrise materna alla fata.
-Lì sei diventata più forte, hai guadagnato il tuo Enchantix. Ma ora sei già molto più forte Bloom. Non credo che allenarti su Pyros possa aiutarti molto in questo momento.-
 
Bloom abbassò gli occhi.
Era vero. Ma quali alternative aveva?
Non sarebbe rimasta ferma ad Alfea aspettando l’arrivo del Negativo e mettendo in pericolo tutti.
 
-Non posso neanche rimanere qui, Preside Faragonda. Inoltre, credo che un po’ di allenamento nella natura e tra i draghi non possa far tanto male.- tentò di sdrammatizzare alla fine, forzando un sorriso.
-Inoltre sarà bello rivedere Maya e Buddy dopo tanto tempo.-
 
Valtor guardò la fata. Ricordava quella donna, Maya, e anche il piccolo drago verde.
Entrambi l’avevano aiutata a diventare più forte, per sconfiggere lui.
 
L’aveva spiata durante la sua permanenza su Pyros.
Quando le Trix non erano nel suo rifugio, aveva passato la notte a guardarla.
 
Il piccolo draghetto l’aveva convinta a infilare il braccio in un cespuglio di spine e lui aveva osservato il sorriso di Bloom quando, con la mano ricoperta di graffi sanguinati, aveva stretto il frutto appena raccolto tra le dita.
 
Maia le aveva insegnato a meditare, per equilibrare il suo potere, nel corpo e nello spirito. Le aveva donato la collana con l’Essenza di Pyros.
La stessa boccetta blu che era poi diventata la sua polvere di fata, e che le pendeva sul seno nella trasformazione.
 
Aveva goduto della sua frustrazione nel non riuscire a raggiungere il suo obiettivo e poi l’aveva osservata trasformarsi per la prima volta in Enchantix.
Aveva ammirato la forza e la sicurezza con cui aveva affrontato le Trix.
 
E da allora non aveva fatto altro che pensare a quando se la sarebbe trovata davanti, in quel completo celeste, pronta ad ucciderlo.
Mai in quel momento aveva pensato che quella ragazzina ci sarebbe riuscita. Eppure quella minima possibilità aveva un sapore agrodolce che lo attirava, eccitava e spaventava in un certo senso.
 
Ed ora eccola lì, in piedi davanti a lui.
Un po’ più alta di allora, la stessa figura snella ma più armoniosa e morbida.
Non più una ragazzina ma una donna.
 
Non era la prima volta che si ritrovava a pensarlo e scosse la testa, mandando via quel pensiero.
Se Oritel avesse potuto leggere la sua mente, non avrebbe aspettato due volte prima di tagliargli la gola e al diavolo il Patto di Potere.
 
E in quel momento qualcosa scattò nella sua mente. Tornò a guardare Bloom, il suo viso che lasciava trasparire preoccupazione e tensione.
 
Eppure lui non sentiva nulla.
Nulla che non fosse suo.
Nulla che provenisse da lei.
 
Nessuna ondata di freddo, nessuna sensazione bruciante.
Nulla che la collegasse a lui.
 
La fata si voltò verso di lui in quel momento, incontrando il suo sguardo e forse leggendoci qualcosa all’interno perché la vide aprire di più gli occhi, come presa alla sprovvista.
 
La voce di Flora che lo richiamava lo fece risalire da quella trance in cui era caduto e si rese conto che molti dei presenti lo guardavano come in attesa di qualcosa.
 
Si voltò verso la fata dei fiori, alla sua destra.
-Cosa? - la sua voce fuoriuscì roca e rabbiosa, forse più del solito.
 
La castana si trattenne dall’istinto di indietreggiare e ripeté la domanda che a quanto pare lo stregone non aveva sentito.
-Andrai con Bloom su Pyros?-
 
Esitò qualche istante, perché quella domanda gli scatenò qualcosa dentro e l’eco di una conversazione con Daphne di qualche giorno prima tornò a occupargli il cervello.
 
---
-Vuoi farmi credere che alla fine di tutto questo, tu tornerai a volerti impossessare della Dimensione Magica? Tornerai a volerti sbarazzare di Bloom?-
 
-Sai bene che non posso farlo. Non potrei neanche solo tentare di ucciderla.-
---
 
-Si. - rispose poi e si voltò a guardare il pavimento, incerto di ciò che stava provando in quell’istante.
 
-Quando vuoi partire?- era la voce di Faragonda ora e non se ne preoccupò, sicuro che la domanda non fosse rivolta a lui.
Dopo qualche secondo sentì Bloom risponderle.
 
-Anche subito se per Valtor va bene.-
Chiamato in causa da lei, si sforzò di alzare la testa, ritrovando gli stessi sguardi fissi su di lui.
Annuì soltanto.
 
Dopo pochi minuti si trovarono fianco a fianco. Il portale viola che aveva appena creato ruotava su se stesso, come un vortice, pronto a risucchiarli.
 
 
Si ritrovarono in pochi su Pyros, in mezzo alla natura selvaggia, vicino ad una ampia distesa di acqua in cui cadeva cascata.
 
-Prima o poi dovrai farmi esercitare di nuovo a creare portali.- Bloom era di nuovo al suo fianco e si guardava attorno, forse riconoscendo il luogo in cui erano arrivati.
-Tu quando sei stato qui?- gli chiese poi.
 
-Cosa?-
 
-Mi hai detto che per creare portali bisogna visualizzare bene nella mente dove si vuole arrivare. Quindi conosci questo posto. Ti sto solo chiedendo quando ci sei stato.-
 
-Non ci sono stato.-
Aveva risposto senza pensare. Solo dopo si rese conto del controsenso in cui era finito.
 
-Allora come hai fatto a…?-
 
-I libri hanno le figure.- disse semplicemente, iniziando a camminare verso la riva del lago.
Vero, i libri hanno le figure ma è raro che quelle immagini a due dimensioni diano la conoscenza necessaria per creare portali.
Ma Bloom sembrò soddisfatta della risposta, annuendo e ammettendo di non averci pensato.
 
Mai le avrebbe rivelato il vero motivo. Mai le avrebbe detto perché quel posto in particolare era scolpito nella sua mente.
 
-Credo che questo sia un buon posto per montare le tende. Siamo vicino all’acqua, abbiamo una buona visuale nel caso in cui un drago si avvicini. Che ne dici?-
 
-Si.- lo stregone si guardò attorno, fermandosi sulla cascata.
Sembrava perso in chissà quale pensiero. Come durante l’incontro con Faragonda.
Non che si aspettasse chissà quali grandi chiacchierate con lui ma quelle risposte monosillabiche non facevano altro che inquietarla ancora di più.
Eppure ultimamente sembrava essersi aperto un po’, almeno con lei.
 
-Valtor, va tutto bene?-
 
-Si.-
 
-Sei sicuro?-
Non ottenne risposta. L’uomo si voltò solo a guardarla, un’espressione irritata sul suo volto.
Bloom sospirò.
-E’ solo che mi sembri distratto o preoccupato, non so…-
 
-Niente del genere.-
Lei annuì, ancora incerta.
 
-Se ci fosse qualcosa che non va, me lo diresti, vero?-
Stavolta fu lui ad annuire soltanto, dopo qualche secondo.
E Bloom se lo fece bastare.
 
 
-Cercate di ascoltarvi l’un l’altro. Pensare come l’altro e prevedere le sue mosse.- Maya guardava verso l’alto, dove Valtor e Bloom erano sospesi nell’aria, faccia a faccia, pochi metri di distanza tra loro, gli occhi chiusi, sullo specchio d’acqua.
 
Avevano incontrato la strega di Pyros il giorno stesso del loro arrivo e con lei anche Buddy che era immediatamente volato tra le braccia della fata.
All’inizio la donna era stata un po’ restia nei confronti di Valtor.
 
Non è facile dimenticare il passato, lo aveva detto anche Faragonda, ma la stessa Preside aveva spiegato la situazione alla vecchia amica e ora Maya cercava di aiutarli il più possibile, proponendo ad entrambi esercizi di meditazione che potessero mettere in contatto i loro spiriti.
 
Era così ogni giorni da circa una settimana.
Non sapevano molto di ciò che stesse accadendo fuori da quel pianeta.
 
Nelle brevi chiamate che Bloom aveva con le ragazze, avevano saputo che tutte le Winx erano tornate sui loro pianeti d’origine, fingendo di essersi ormai rivolte contro la fata del Fuoco del Drago.
Avrebbero fatto da spie, aggiornandosi l’una l’altra sugli sviluppi di ogni pianeta.
Era ormai assodato che tutti i regnanti fossero sotto maleficio, e tutti controllati dal Negativo, ovvero il nuovo generale dell’esercito di Magix, Egnis.
 
Anche Daphne, dal Palazzo di Domino non aveva dato buone notizie e Valtor aveva visto Bloom trattenere le lacrime fino al termine della chiamata con la sorella. Poi si era allontanata, andando a sfogarsi chissà dove.
 
Non l’aveva seguita, lasciandola sola, nonostante fosse notte, rimanendo invece a rimuginare su ciò che sentiva.
O meglio, non sentiva, già da svariati giorni.
 
Non le aveva detto nulla. Nè che non sentiva più le sue emozioni né degli strani pensieri che gli erano tornati nella mente di recente. Probabilmente non lo avrebbe mai fatto.
 
Potere, forza, violenza, conquista.
Sembrava di nuovo tutto così familiare, così vicino da poterlo toccare.
Eppure, stavolta era lui stesso a cercare di resistere.
 
Quel giorno avevano deciso di lasciar perdere gli scontri con i draghi del pianeta, la loro coordinazione era notevolmente migliorata, gli attacchi combinati più semplici da organizzare.
Avevano deciso, invece, di provare ad affrontarsi l’un l’altro.
 
Passarono altri secondi di silenzio.
 
Il draghetto verde, di fianco alla strega, guardava la scena incuriosito, senza davvero capire la necessità di ciò che stavano facendo. Eppure non osava parlare, cosa decisamente non da lui.
 
Poi successe tutto in pochi istanti.
Lo stregone creò un vortice d’acqua che si alzò attorno a Bloom. Buddy la perse di vista pochi istanti per poi rivederla riaffiorare da una nuvola di vapore, un drago di fuoco che le ruotava attorno fino a che si dissolse nell’aria.
Lo stregone giocava sempre in attacco, Bloom ormai lo aveva capito.
 
La fata volò velocemente verso Valtor, fiamme rosse già attorno alle sue mani. Ora toccava a lei attaccare.
 
-Tempesta di fiamme!-
 
Prima che l’attacco lo colpisse, un muro d’acqua gli si parò davanti e nuove nuvole di vapore impedirono a Bloom di vedere lo stregone emergere da quella stessa barriera.
Valtor le afferrò le spalle, concentrando puro fuoco delle sue mani, bruciando la sua pelle attraverso i vestiti.
 
Uccidila.
 
La fata si agitò nella sua presa. La vide strizzare gli occhi e urlare dal dolore ma non si fermò.
-No! NO! Globo del Drago!-
Una bolla traslucida le si creò attorno, spingendolo violentemente via da lei.
Riuscì a fermarsi a mezz’aria, solo una volta a circa 4 metri da lei, ancora avvolta nella bolla.
 
Il tessuto celeste dei suoi abiti era completamente bruciato lì dove l’aveva afferrata e la pelle scoperta completamente rossa, quasi sanguinante. Bloom respirava affannosamente e la sentì ancora gemere dal dolore.
 
Uccidila.
 
Una voce fece eco nella sua testa.
Sentì nuovamente un campanello dall’allarme.
 
Non si era fermato.
Non c’era stato nulla a fermarlo dal ferirla.
Nessuna forza invisibile che lo tenesse lontano da lei, che trattenesse le sue mani.
 
Anzi, qualcosa, o qualcuno lo stava incoraggiando a continuare.
 
La vide usare il potere curativo su sè stessa e trarre un respiro di sollievo quando le ferite scomparvero completamente.
Quando alzò la testa vide che aveva ancora gli occhi lucidi di lacrime.
 
E sentì qualcosa colpirlo al petto. Un dolore bollente espandersi nel petto.
 
Che fosse tornato il collegamento tra loro?
 
No.
Era diverso.
Ciò che aveva appena sentito non proveniva da lei.
 
Era suo. Completamente suo.
 
Quella realizzazione lo immobilizzò e quando rinvisalì, lei aveva già annullato la bolla.
Le lacrime erano ancora lì a farle luccicare gli occhi eppure il suo viso era ora contratto in un'espressione di rabbia.
Puro odio fiammeggiante.
 
Era spaventosa, eppure anche bellissima.
 
La videe alzare le braccia al cielo, e luce rossa comparve nelle sue mani.
 
-Attacco vulcanico! - Valtor vide l'acqua agitarsi ed insieme ad essa anche la terra che circondava il lago.
Poi qualcosa iniziò a comparire dal fondale, proprio sotto di lui.
 
Uno scoppio, poi schizzi di acqua e un vapore bollente lo avvolse di colpo facendolo urlare dal dolore.
 
Una dannata eruzione sottomarina.
 
Provò a richiamare uno scudo, senza successo. La sua mente troppo annebbiata dal dolore per concentrare l’energia necessaria.
Strinse gli occhi mentre sentiva la pelle bruciarsi anche attraverso i vestiti, come se metallo incandescente gli fosse premuto contro.
Si ritrovò a stringere i pugni mentre il suo corpo si trasformava e la pelle corazzata della sua forma demoniaca sostituiva quella umana. Riuscì finalmente a riaprire gli occhi, ora che il bruciore era scomparso e iniziò a guarda attorno a sé, alla ricerca della fata.
 
Uccidila.
 
Poi la voce Maya ordinò loro di fermarsi.
 
La nuvola bollente non si dissolse subito.
 
Valtor sentì nuovamente la voce della strega, una lingua che lui non conosceva, probabilmente un incantesimo.
Solo allora il vapore iniziò a scomparire, rivelando lo stregone, ancora sospeso a mezz'aria, le ali spiegate e il respiro affannato.
 
E Bloom non sembrava essere da meno, anche lei senza aria, gli occhi sgranati e le mani tremanti distese verso di lui.
 
Tornarono con i piedi per terra, di fronte alla strega, scrutandosi e studiandosi a vicenda.
Bloom non si avvicinò a lui. Rimase ferma a qualche metro da lui, le mani strette al petto, le pupille insolitamente piccole sull’azzurro delle iridi.
 
Avevano penso il controllo.
Entrambi.
 
Come non era mai successo prima ad Alfea.
 
-Su Pyros la vostra vera natura si rivela in tutta la sua potenza. Siete nel vostro elemento. Tutto il pianeta risponde pienamente a voi. Dovete imparare a controllare tutta questa energia.-
 
-L'altra volta non è mai successo.-
Bloom parlava con la strega ma i suoi occhi rimasero sull'uomo.
 
-Ora sei più forte, ragazza mia. Il fuoco ti risponde pienamente, esegue ciò che tu ordini. Segue il tuo stesso essere. Sei più forte...ma sei anche più tormentata.-
 
---
 
Era ormai scesa la notte.
Bloom era ancora nel suo Bloomix, seduta sulla riva del lago, abbastanza vicina a dove avevano montato le tende e acceso un piccolo fuoco per illuminare lo spazio circostante.
Guardava, senza veramente vedere, le lievi onde infrangersi sui suoi tacchi.
 
Aveva perso il controllo di sè stessa.
 
Non aveva fermato l’eruzione.
Avrebbe ucciso Valtor se Maya non fosse intervenuta.
Troppo potere a sua completa disposizione.
Lo aveva usato, sentendo il fuoco e la lava risalire dalle viscere del pianeta, così come dentro di lei erano risaliti rabbia, paura e dolore, repressi da troppo tempo.
 
Sentì la presenza dello stregone dietro di lei.
Non gli aveva parlato da quel pomeriggio, svolgendo in silenzio gli esercizi di meditazione che le aveva consigliato Maya, mentre lui si curava dalle scottature che erano riapparse una volta tornato nella sua forma umana.
 
Erano pari ora.
Entrambi erano stati feriti dal potere dell'altro, entrambi si erano curati con il proprio.
Si guardò le spalle, lì dove la pelle era ancora lasciata scoperta dal tessuto mancante.
Non si era curata di riavviare la sua trasformazione e i sottili brandelli di stoffa e velo bruciati erano ancora lì.
 
Ispirò profondamente, cercando qualcosa da dire. Non la trovò.
 
-È così che ci si sente?-
 
-Di che parli?-
 
-Quando si ha così tanto potere a disposizione. Ci si sente fuori controllo, senza alcun freno. Eppure non ti importa. Non pensi che potresti uccidere qualcuno. Vuoi solo usarlo, anzi ne vuoi ancora di più. É così?-
Valtor rimase in silenzio.
Voleva dirle che si, che il potere, che il sentirsi forti, invincibili, dava alla testa. Che sembrava non bastare mai. Che avresti fatto di tutto per averne ancora.
 
Uccidila.
Quell’eco lo stava assillando da ore ormai, ininterrottamente.
E insieme ad esso, la tentazione di farlo davvero.
La voglia, di sbarazzarsi di lei.
 
-Io non voglio farlo di nuovo. Non voglio farti di nuovo del male.-
La vide raggomitolarsi di più su sé stessa, stringendo le ginocchia al petto, e le sue parole gli provocarono di nuovo quella fitta bollette al petto.
Sua. Completamente sua.
 
Non rispose di nuovo, stringendo i pugni per trattenersi dal fare qualcosa che neanche lui sapeva.
 
Uccidila. Prendila.
Strozzala. Baciala.
 
Bloom si alzò in piedi, girando appena il viso verso di lui senza guardarlo. E forse era giusto così.
Non avrebbe visto il suo braccio e metà del suo petto, scoperto e ancora corazzato, in forma demoniaca, che non riusciva a trasformare.
 
-Vado a darmi una rinfrescata.- disse solo la fata, alzandosi in volo e dirigendosi verso la cascata, verso quella piccola rientranza nascosta, che lui non avrebbe dovuto neanche conoscere.
 
Quando scomparve dalla vista, un dolore acuto gli attraversò la testa.
Le orecchie iniziarono a fischiare e Valtor portò d’istinto le mani ai lati della testa, nel tentativo di fermare quel suono, strizzando gli occhi.
 
-Ora sei libero di scegliere, Valtor.
Nessun vincolo, nessun Patto.
Puoi finalmente decidere davvero per te stesso.-
 
Di nuovo quella voce. Riaprì gli occhi, trovando solo buio attorno a lui. Solo la figura grigia e traslucida di un uomo di cui riusciva a distinguere appena i tratti.
 
-Unisciti a me-.
 
-Chi diavolo sei?!-
 
-Mi sembra ovvio, Neutrale.-
 
Il Negativo.
Nessun vincolo, nessun Patto.
 
-Cosa hai fatto a Oritel?!-
 
-Tranquillo. Il padre della tua principessa è ancora vivo. Ucciderlo sarebbe stato uno spreco, non trovi? Preferisco averlo come alleato che come cadavere. Ho solo fatto in modo da annullare il legame tra voi. Dovresti essermi grato.-
 
Non sentiva più Bloom. Poteva ucciderla se avesse voluto.
 
Il legame era spezzato, come era stato anni prima.
Ininfluente. Sospeso temporaneamente.
Libero.
 
-Uccidila.-
 
Gli schizzi d’acqua non lo infastidivano. Il rumore stesso dell’acqua che cadeva forte sembrava non esistere.
Si muoveva quasi per inerzia, spinto da qualcosa che non sapeva definire, e incurante di ciò che aveva attorno.
 
La rientranza nella roccia era quasi completamente buia. Solo i raggi della Luna che riuscivano a filtrare attraverso l’acqua illuminavano quel piccolo scorcio, creando giochi di luce delle pareti marmoree.
 
Si spostò sul lato, lì dove l’acqua apriva una piccola fessura. Quella che Bloom aveva sempre attraversato per nascondersi dietro alla cascata.
Il fondale era basso in quel punto, creando un piccola piscina naturale,
 
Non la vide subito. Per un attimo pensò di aver sbagliato, che la sua mente stesse completamente perdendo il senno, ripiegando su aspetti perversi che fino ad allora era riuscito ad ignorare ma che ora salivano in superficie senza che potesse fermarli.
 
Poi la vide riemergere dall’acqua, dandogli le spalle, e passarsi una mano sugli occhi.
I capelli rossi, resi lisci dall’acqua, le coprivano la schiena per poi galleggiare liberamente sull’acqua, nascondendo anche il resto della sua figura.
 
Non si era accorta di lui. La vide solo alzare lievemente la testa e poi sobbalzare, forse realizzando finalmente che l’ombra sulla parete non era la sua.
 
Si voltò verso di lui, coprendosi d’istinto il petto con le braccia, gli occhi sgranati.
 
-Valtor…cosa?-
 
Ha paura. Uccidila. Ora.
 
Poi Bloom spostò lo sguardo sul suo corpo ancora corazzato. La vide trattenere il respiro.
 
La voce del Negativo continuava rimbombargli nella testa.
Doveva solo sbarazzarsi di lei.
Poi avrebbe avuto tutto. Tutto ciò che voleva.
 
Cosa voleva?
Essere temuto, essere il più potente.
Anni prima i suoi desideri erano questi.
 
Era ancora così? Quella domanda ebbe un sapore amaro.
La risposta gli apparve con chiarezza nella mente.
 
Non voglio farti di nuovo del male.
 
-Cosa succede? Il tuo braccio…- la voce della fata era così flebile da non fare neanche eco nella caverna.
 
-Non preoccupartene ora.- e così dicendo coprì la poca distanza tra loro.
 
Si sentì completo nel momento in cui unì le loro labbra.
La mente vuota, finalmente in pace.
La strinse d’istinto più a sé, facendo aderire i loro corpi, cercando di cogliere a pieno quella sensazione.
 
Bloom sentì la testa girare, una sensazione di vuoto nello stomaco, come in caduta libera, nonostante le braccia di Valtor ad avvolgerla come non mai.
Ricordava vagamente di essersi sentita così altre volte.
 
Gli alti e bassi con Sky avevano lentamente logorato il loro rapporto, senza che se ne rendesse davvero conto.
 
Diaspro, i suoi genitori, Valtor, il Regno, i suoi doveri e la politica, il Negativo, di nuovo Diaspro.
E nuovamente Valtor.
 
Aveva superato tutto fino ad allora, credendo di aver lasciato indietro tutte le ferite.
 
Ma forse non l’aveva fatto davvero. E non era sicura che sarebbe riuscita a passare nuovamente sopra all’ennesima rottura.
Specialmente non ora, non in quel momento, in cui si sentiva davvero bene dopo settimane.
 
Non mentre ricambiava il bacio di Valtor e bruciava con lui, senza sentirsi consumare.
 
 
Maya guardava in alto, in un punto indefinito del cielo.
Un sorriso spuntò sulle sue labbra quando un’ondata di energia la attraversò, facendo svolazzare lievemente i capelli bianchi.
 
Nella sua mano destra spuntò una piuma d’oca e una piccola pergamena. Scrisse velocemente facendo poi volatilizzare la carta nell’aria, segno del trasferimento del messaggio.
 
Faragonda lo avrebbe letto tra diverse ore, quando il sole sarebbe sorto su tutta Magix.
Fino ad allora, sperò, i suoi due allievi sarebbero stati ancora un po’ tranquilli.






Angolo autrice
Se esiste un modo per chiedere perdono per il mio profondo ritardo, lo invoco con tutto il cuore.
E spero che questo capitolo abbia almeno soddisfatto le aspettative che io, per prima, custodisco in questa storia.
L'idea di questa scena c'è sempre stata, fin dall'inizio. Spero di non averla trattata troppo velocemente ma capitemi se vi confesso che sentivo la necessità di scriverla, specialmente dopo mesi e mesi, anche abbastanza difficili, di silenzio.
Sperando di non avervi deluso, chiedo come sempre scusa per eventuali errori, e aspetto i vostri commenti, sempre che abbiate ancora voglia di seguirmi in questa "corsa".

Baci.
Sempre vostra GiadaVnt

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