Codex Mortis

di ireat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Taedium, ii = Noia ***
Capitolo 2: *** Shinigami, orum = Dio della morte ***
Capitolo 3: *** L = 50 ***
Capitolo 4: *** Familia, ae = famiglia ***
Capitolo 5: *** Oculi, orum = Occhi ***
Capitolo 6: *** Mulier, eris = Donna ***
Capitolo 7: *** Unus, i = Uno ***
Capitolo 8: *** Deus, i = Dio ***
Capitolo 9: *** Linea, ae Recta, ae = Verticale ***
Capitolo 10: *** Sordes, ium = Pattume ***
Capitolo 11: *** Calamitas, atis = Disgrazia ***
Capitolo 12: *** Stultus, i = Stupido ***
Capitolo 13: *** Amor, is = Amore ***
Capitolo 14: *** Arma, orum = Arma ***



Capitolo 1
*** Taedium, ii = Noia ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

 

I

N       Homo cuius nomen scribitur in hic codice, necabitur

N       Hic codex nec funget si scriptor hominis ora in mente non habebit, sic homines idem nomen dividentes nec necabuntur

N       Si mortis causa intra quadriginta secundos (per evitare assurdità come “la sessantesima parte della sessantesima parte di un ora”, ammetteremo che in latino secondo si dica secundus…) scribitur, accidet

N       Si mortis causa non scribitur, homo ob cordis incursum morietur

N       Mortis singulae partes debet scribere intra sex horae sexagesimae partes et quadriginta secundos

 

 

Capitolo I

 

Taedium, ii à Noia

 

Tanto ma tanto tempo fa…in un paese lontano lontano, in un mondo ma strano ma strano, pieno di pazzi omicida e tonache porpora…ma questo lo vedremo più avanti.

Mentre gli ipotetici e ancora a voi sconosciuti (o così credete) abitanti dello strano mondo  si facevano i cavoli loro, nell’Olimpo…

Un dio dall’aspetto insolito si sta congedando dai suoi amici dei.

-Ehi Ryuk, dove stai andando?

-Nel mondo lontano lontano, ma strano ma strano, di quegli omini di vario colore che chiamiamo umani.

-Ah, ti prendi una vacanza.

-No, vado a riprendere il mio Codex Mortis. Mi stavo sporgendo per vedere una corsa delle bighe e mi è caduto.

-Ah! Ah! Il solito pirla! Ma sai almeno dov’è caduto?

Il dio si avvia verso la porta dimensionale che non può mancare in un fumetto (e conseguente parodia) implicante mondi paralleli che si rispetti.

-In Italia.

-Ma allora dillo che ti prendi solo una vacanzaaaaaaaaaaaaaaa………

Ma il nostro Ryuk era già partito.

 

Intanto, nell’altro mondo lontano lontano, e il resto lo sapete, un diciassettenne romano guardava svogliato il cielo, mentre il maestro cercava di inculcargli in testa la quinta declinazione.

-Lucius! La quinta declinazione! –sbraitò l’annoso insegnate di latino, tirandogli un pugillares1 in testa.

-E…emh…cioè…res…rei…emh…

-Bocciato!

A quel punto il ragazzo ribatté piccato: -Ma prof? A che serve il latino? (domanda tipica del liceale medio)

-Ma come a che serve? Capisco se l’avesse chiesto un liceale del ventunesimo secolo…ma siamo nell’antica Roma, Lucius, il latino è la tua lingua madre!

Sorpresi eh? Ebbene sì, l’intera faccenda è ambientata nell’oscura epoca della Roma repubblicana. Non ve l’aspettavate vero? Siete rimasti colpiti, neh? Vi ho fregati tutti vero?

Ehi, autrice…emh, credo che ai lettori interessi la storia.

Ah, già, grazie assistente. Scusate lettori, torniamo al povero Lucius.

Lucius cercò di distrarre l’insegnante: -Guardi! Un lama con le ali!

Passami il caffè che…oh, salve. Che ci fate ancora qui? Non andate avanti con la storia? Ah, la mia assistente mi ha appena riferito che non c’erano lama nell’antica Roma, perché colpo di scena amici telespettatori, nell’antica Roma non era ancora stata scoperta l’america. Vergogna Lucius! Ignorante! (ßcerca di scaricare la colpa sul povero Light versione romana)

-Ma Lucius! Non esistono i lam…

Ma il nostro Lucius era già scappato. Camminava pacificamente per le strade di Roma, allontanandosi in modo del tutto casuale dalla scuola quando gli cadde in testa…i bisogni notturni di un equites2, lanciati fuori dalla finestra da un’ignara ancella.

-Te possino! Guarda dove butti le schifezze tue! –gridò, ma l’ancella lo ignorò.

Riprese a camminare serenamente. Ma un oggetto lo colpì esattamente dietro alla nuca, provocandogli un’invocazione agli dei.

-Brutta stronza! Ti insegno io a tirare dalla finestra un… -e qui si fermò perché effettivamente non sapeva cosa l’ancella aveva tirato (e perché questa se ne era andata da un pezzo, e solo i pazzi parlano da soli). Raccolse da terra l’oggetto incriminato.

-Uh…un quaderno. Codex, codicis, terza declinazione –analizzò abilmente. Già perché lui il latino lo sapeva. Era quella bastarda della quinta declinazione che non voleva saperne di entrare nella sua testa. Fissò interessato la copertina.

–Death Note…e questa che declinazione è?

Sarà indeclinabile…(ßsuggerimento idiota dell’autrice)

Aprì il quaderno e tentò di leggere le prime righe. Recava scritto: The human whose name is written in this note shall die.

-teee umaaaan uuuuus naaaameee issss vrittten in tiss nooooteee saaaal diiie. L’unica parola che conosco è die3. E’ un maledetto ablativo della quinta declinazione! Stupido quaderno! – sbraitò e gettò il quaderno a terra. L’oggetto cadde al rovescio e solo allora Lucius si accorse che c’era anche un retro. Lo raccolse da terra e lo fissò per qualche istante.

-Codex Mortis…il Quaderno della Morte – biascicò fra se. –Homo cuius nomen scribitur in hic codice, necabitur. L’uomo il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà…che figata da sballo!

Iniziò un balletto censurabile fra se e se. A quel punto l’ancella di prima gli tirò dietro una secchiata d’acqua.

-Svergognato! Ma guarda dove balli! – gridò la sfacciata.

-Ah dannata! Qual è il tuo nome, marrana?

Emh…capo?

Che altro c’è adesso?!

L’espressione marrano (e signora) non erano usati nell’antica Roma.

Ma dico, tu c’eri per dire che non venivano usati?

Veramente no ma…

E allora non rompere e lasciami al mio caffè!

Cialtrona -.-…

-Il mio nome è Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Caligola.

-E questo sarebbe il nome di un’ancella?

-Ai miei genitori piacevano i secondi nomi

Pensiero di Lucius: (ma perché, pensa anche?) –Questa vigliacca marrana mi ha offeso ripetutamente. Penso sia il caso di provare su di lei l’immenso potere del Codex Mortis.

E iniziò a scrivere: -Maariaaaaaa Paaaaolaaaa Luuuciaaaaaa…Ehi, lo sai che hai il mio stesso nome? P…merda! Com’è che andava avanti?

-Che sfacciato! Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Caligola! Insomma, se non riesci a ricordare neanche questo!

-Ah! Hai segnato la tua fine, sciocca marrana! Pooompeiaaaanaaaa Graaaziaaa Cagligolaaaaa.

-No! Caligola, non Cagligola!

-Scusa, il latino non è il mio forte.

-Di nulla.

-Caaaaligooolaaa! Fatto!

L’ancella lo squadrò sospettosa di avere davanti un malato mentale. Lucius la guardò contrariato:

-Ma come? Non muori?

-Ti dirò, oggi non me la sento proprio –rispose con una nota di sarcasmo. –Ma va’ all’inferno!

-Che diamine! ‘Sto stupido quaderno non funziona. E io c’ho fatto pure una figuraccia. Meglio dileguarsi.

-Scusa! Sto per perdere l’autobus devo…

Emh…capo?

Okay, questa te la concedo.

-Scusa! Sto per perdere la biga delle cinque. Ci si becca al Colosseo! –e scappò via.

Svoltato l’angolo si accasciò a terra: -Maledetto quaderno! E io che ci avevo pure creduto!

Poi alzò le spalle.

-Poco male, vorrà dire che lo userò come diario segreto. Allooooora, mi chiamo Lucius, sono nato da diciassette lunghi anni, e i miei compagni di classe sono…

 

Intanto, nella domus dal quale Lucius era scappato quaranta secondi prima…

-Ehi Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Caligola? C’è da pulire per terra…

-Aaaaaaaargh!!!!!

E l’ancella morì, in un’orrenda smorfia di dolore per un improvviso attacco di cuore.

 

Note

 

1-quadernetto degli appunti

2-cavalieri

3-è l’ablativo di dies, diei, quinta declinazione, e significa giorno.

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Ehi capo, il capitolo è finito, dobbiamo uscire allo scoperto.

Non hai paura dei pomodori?

A dir la verità sì, però visto che a quel tempo i pomodori non c’erano magari tirano le uova.

Beh, le uova fanno bene ai capelli.

Usciamo allora?

Va bene, addio AL, sei stata una buona amica.

Addio Ire.

*le due infami escono allo scoperto *

Salve e grazie a tutti coloro che non sono scappati fino alla fine del capitolo.

*cascata di uova e pomodori*

Siamo Irene e Anna Laura, le due menti creatrici di questa infame parodia.

L’idea nacque dalla mente bacata di Irene (cioè io) durante una lezione di latino particolarmente odiosa, ma la scintilla era stata di Anna Laura (soprannominata AL, o ancora meglio AeLLe) l’anno scorso quando, in un’ora buca, s’era messa a tradurre le regole del Death Note in latino sul libro di scuola.

Finalmente decise a cominciare a pubblicare questa ignobile parodia, eccoci a voi con i seguenti ruoli:

Irene (o ireat): scrittrice e cialtrona.

AL (o AeLLe): traduttrice ufficiale, correttrice e procuratrice di lampi di genio.

Quindi sta volta niente monologhi con la mia vocina fuori campo (perché solo i pazzi parlano da soli e con le vocine fuori campo) ma lunghe discussioni con la mia egregia compagna di classe AL.

Continuate a seguire le avventure di Lucius insieme a noi! (anche perché pensate alla povera AL che ha tradotto tutte le regole in latino!)

 

Ireat & AeLLe

 

Le regole del lettore

How to read!

 

N       Le persone che leggeranno questa fan fiction, che la apprezzeranno e che NON recensiranno, saranno perseguitate a vita del dio Recensore;

 

N       Le persone che leggeranno questa parodia e moriranno dalle risate non saranno rimborsate dalle autrici, ma dalla ditta ACME;

 

N       Se Tsugumi O. e Takeshi O. dovessero leggere questa infame parodia le suddette autrici morirebbero con 23 coltellate piantate sullo stomaco.

 

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Capitolo 2
*** Shinigami, orum = Dio della morte ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

 

II

N       Hic codix mundo humano esse debet, si humani mundi solum tangit

N       Codicis possessor eius veteri possessoris oram et vocem agnoscere potet

N       Homo qui hic codix adhibet, in caelestis nec in inferis vadere potet

 

 

Capitolo II

 

Shinigami, orum = Dio della morte

 

Il giorno dopo, quando Lucius arrivò a scuola, ad attenderlo trovò solamente una vecchia serva.

La donna gli si avvicinò e, con aria triste, posò una mano sulla spalla del ragazzo.

-Cosa è successo signora collaboratrice scolastica?

-Oh, piccolo Lucius, mi dispiace comunicarti che tutti i tuoi compagni di classe più il maestro di latino sono morti durante la notte di arresto cardiaco e quindi ora tu sei l’unico sopravvissuto. Itaque1 oggi non avrai lezione. Mi dispiace. So che contavi sui corsi di ripetizione per farti promuovere.

-Ma se sono lo studente più intelligente di tutto il Giappone?

Emh…capo?

Sì, ho capito, ho capito. Un altro anacronismo.

-Ma se sono lo studente più intelligente di tutto il beeep!

-Di dove?

-Chiedo venia2. Mi dispiace per questa spiacevole coincidenza. Io tornerei alla mia domus3.

-Va’ caro.

Lucius si allontanò dalla scuola e, svoltato il solito angolo, estrasse il Codex Mortis dalla borsa e lo guardò affascinato.

-Che fosse davvero un quaderno della morte?

La riaprì e, illuminato da un momentaneo e alquanto fulmineo lampo di genio esclamò:

-Forse dovrei leggere anche le altre regole!

Ma siccome aveva fame prima tornò alla sua domus.

Quando aprì la porta trovò sua madre ad aspettarlo.

-Lucius! Hai di nuovo bruciato scuola.

-No mamma! Io non ho incendiato nessuno!

-Volevo dire…Lucius! Hai di nuovo saltato scuola!

-No mamma! E’ che il maestro e i miei quattordici compagni di classe sono tutti morti ‘sta notte di arresto cardiaco, così la collaboratrice scolastica mi ha detto di tornare a casa.

-Beh, c’è da dire che hai più fantasia di tua sorella. Lei quando vuole saltare scuola dice di essere malata.

-Vado a studiare la quinta declinazione per l’esame del Trinius4 .

Il ragazzo se ne andò in camera sua.

-Ma guarda te se devo avere un figlio che salta scuola per studiare a casa… -borbottò la casalinga romana e riprese a spolverare spade e scudi.

Lucius però, una volta in camera sua, non aprì il libro di latino bensì…il Codex Mortis!

Che è più o meno la stessa cosa…

Capo!

Oh, si è sentito?

Fu così che iniziò a leggere e a tradursi tutte le regole del Dea…emh…del Codex Mortis.

-…I morti non tornano in vita. Fatto! Ci ho messo una giornata intera ma le ho lette tutte. Ora mi metto a fare latino –disse stupidamente il giovane romano, dimenticandosi che il povero professore non avrebbe mai corretto i compiti.

Ma appena si voltò per prendere il libro, una faccia nera con due occhioni sporgenti da pesce palla bianchi come l’albume d’uovo e un bizzarro ghigno da clown…

Emh, non c’erano i clown nell…

Come no! E chi faceva ridere quei musoni dei latini, scusa? E chi faceva ridere i bambini in ospedale? E chi indossava i nasi rossi e saltava sopra una palla?

Penso cambierò lavoro…

…esclamò:

-Buuuu!!!

-Waaaah! –fece un salto all’indietro, cadde, sbatté la testa sulla scrivania e svenne.

Che scarso…

-Ma come? Sono così brutto? Volevo solo fare un’entrata trionfale!

Il povero dio della morte tentò invano di svegliare il maldestro Lucius, che nel frattempo stava sognando la quinta declinazione. Il ragazzo si svegliò da solo dopo qualche ora.

-Buon giorno Lucius! –esclamò sorridendo.

-Emh, buon giorno signor dio della morte. Aspettavo il tuo arrivo.

-Ma se sei svenuto appena mi hai visto?

-Era solo per strappare un sorriso ai lettori della parodia…

Lucius! Non era scritto nel copione! Cerca di rimediare!

-Che parodia? –si informò curioso il dio.

-Dicevo, aspettavo il tuo arrivo. Ho passato il pomeriggio a leggere le regole del Codex Mortis, cosa credi?

-Bene, allora dovresti sapermi dimostrare il Teorema di Pitagora.

-Il Teorema di Pitagora? Non c’era scritto fra le regole! Non vale!

-Tranquillo, volevo solo valutare il tuo quoziente di stupidità.

-Ah, allora va bene.

-Devo complimentarmi con te! Nessuno aveva mai ucciso così tante persone con un quoziente intellettivo pari a quello di una sogliola.

-Voleva essere un’offesa?

-No, stavo solo osannando la tua malvagità.

Lucius gongolò dalla felicità e principiò un ridicolo balletto, bloccato provvidenzialmente dal dio della morte.

-Quindi, signore della malvagità, quali sono i tuoi piani?

-Piani?

-Sì, hai presente, conquistare il mondo, schiavizzare l’umanità, uccidere tutti i criminali e proclamarti dio del nuovo mondo, uccidere le persone davanti di te in fila al mercato…

-Eh! Quella delle persone davanti di te in fila è una buona idea!

-Ma no! L’idea giusta era uccidere tutti i criminali e proclamarti dio del nuovo mondo! Non vedi che è scritta pure in corsivo?

-Beh, in effetti…

-E allora? Cosa dici?

-Ripensandoci però, gli dei dell’Olimpo sono un po’ troppo battaglieri per i miei gusti. Cioè, tradimenti, congiure, maledizioni, farsi magiare il fegato da un piccione per l’eternità…

Ire, era un’aquila. Un’aquila mangiava il fegato a Prometeo, punizione per aver rubato il fuoco degli dei e averlo dato agli uomini… *continua la sua spiegazione ma nessuno la ascolta*

Va bene, aquila sia.

-…farsi mangiare il fegato da un’aquila per l’eternità. Ti dirò, preferisco davvero fare la bella vita qui sulla terra, senza dover fare la coda per entrare al Colosseo.

-Ma scusa, e la tua malvagità?

-Non mi trovi già abbastanza cattivo? Cioè, bisogna essere un mostro per uccidere una persona dopo che ha patito una coda infernale.

-Oh, ma insomma! Non viene fuori una storia interessante da uno che uccide per passare avanti in coda! Insomma, fallo per il bene della storia.

-Beh, se è per il bene della storia, però apporterò qualche piccola modifica: ucciderò tutti i criminali e le persone che mi intralceranno e mi proclamerò console, dittatore a vita e infine imperatore!

-C’è altro?

-No, finito. Perché quella faccia contrariata.

-Oh, questa? Non farci caso, è la nostra faccia abituale. Tornando ai tuoi piani, la storia è un filo diversa ma…è una parodia quindi…

-Bene, dio della morte! Spero che continuerai ad affiancarmi nella mia scalata al potere! Nel mio cursus honorum5! Grazie a questo quaderno della morte, con il quale ucciderò tutti quelli che mi intralceranno per nella mia scalata al potere, diventerò console! No, dittatore a vita! No IMPERATORE!

-Ma non era previsto! Dovevi uccidere i criminali, l’hai detto un momento fa!

-I criminali et le persone che intralciano la mia scalata al potere.

-Uh! Uh! Uh! Tu sì che sei un umano interessante. E sia! Ti aiuterò a diventare console, no dittatore a vita, anzi meglio imperatore, basta che uccidi i criminali.

-Affare fatto. Come ti chiami, dio della morte.

-Ah, a questo proposito, piantala di chiamarmi dio della morte. Sembra una bestemmia. Chiamami shinigami!

-Shinigami…è un plurale tantum della seconda declinazione giusto? Quindi dovresti soffrire di sdoppiamento di personalità e relative perdite di memoria e…

-Facciamo che mi chiami Ryuk e chiudiamola qui.

-Perfetto Ryuk.

Lo Shinigami scosse la testa sorridendo e, con uno sguardo da veggente ispirato (ossia occhi sbarrati e sgranati), sussurrò fra se:

-S. P. Q. R. Sono pazzi questi Romani!

 

Note

1)      perciò

2)      perdono

3)      casa signorile. Già, perché quel fortunello di Lucius vive in una splendida villetta in città!

4) ignobile storpiatura romana del Trinity, l'esami di inglese

5) quella palla che si dovevano subire i romani che volevano entrare in politica. Il primo gradino era diventare questore (questore, giusto? Oddeus, dubbio atroce!). Tenetelo bene a mente!

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Salve a tutti! Siamo sempre ireat e AeLLe.

Dopo l’inaspettato ma pur graditissimo successo del primo capitolo ci siamo affrettate a continuare e con l’ausilio della giornata di malattia di AeLLe (che ha tradotto per noi altre due pagine di regole) e con lo sprint iniziale di questa parodia, eccoci giunti al secondo capitolo!

 

Mi spiace precisare che ovviamente non riusciremo ad aggiornare sempre velocemente, soprattutto quando saremo entrambe sommerse di compiti.

 

Rispondiamo alle recensioni (13! Dico 13!!!)

neki niku_dango: ti sono solidale, sono appena uscita dal tunnel scuro e triste del raffreddore (pensavate dicessi droga, eh?) e anche AeLLe si è fatta una giornata di malattia. Sconfiggi il raffreddore, l’influenza o quello che è! E se ti viene in mente un 3, giralo e mettici due puntini sopra, così sembra una faccia tenera da manga! (per i quattro non so cosa consigliarti).

cicoria: l’idea è venuta perché fantasticavo invece di ascoltare la lezione. Perché anche noi ci dilettiamo con il latino (infatti lo odiamo entrambe…)

Enne01: a che serve il latino? * imbarazzante pausa di silenzio* Un giorno lo capiremo anche noi. Comunque quella di tradurre in latino le regole del death note mi sembra una buona risposta. Almeno l’avremo studiato a qualcosa.

pUmp: la ditta ACME è soggetta a ritardi, ma se ti scocci puoi sempre immergere qualche cartone animato nella salamoia (vedi Chi ha incastrato Rogger Rabit). Il fatto che tu ti sia commossa mi ha commossa…lo so sono fatta così (AeLLe neanche una lacrima! Mostro!)

MeMedesima: aaaarg! Mi hai sgamata subito! Chiedo venia (in anticipo, lo uso come intercalare) Quel saluto finale (si proprio te AL!) era alquanto inquietante…

Lav_92: non chiedere a me, ma ad AeLLe perché io ne ho tradotta una (la prima del secondo numero) e poi ho gettato la spugna. Sì, lo so, sono una cialtrona, ma tanto il potere di rispondere alle recensioni ce l’ho io!!!! *risatina alla Light*

Elly_Mello: l’idea dei compagni di classe ha quasi un anno; è nata ancora prima della parodia. Non potevo non metterla! E poi è funzionale al secondo capitolo.

Nina Scottex: premesso che hai un nick name fighissimo (non centra niente, ma…sono incoerente di natura!) Ecco il seguito!

Mello sexy doll: è una vita che sogno di avere una delle tue recensioni con i +: ora posso morire in pace. La mia vocina fuori campo è felice! Ma ora il suo spirito egocentrico non mi lascerà in pace. Me tapina!

Benny Chan: codesta = iste. Giuro che è la prima cosa che ho pensato quando ho letto la tua recensione. Ecco il seguito!

marika jeevas: grazie *.*

Lady Greedy: Ryuk in toga...dev'essere un figo!

Per tutte/i: tutte coloro che hanno recensito hanno aiutato a placare il dio Recensore che si ciba di recensioni come gli shinigami si cibano di mele. Potete dormire sonni tranquilli. Noi (io e AeLLe) no…

Grazie a tutte/i coloro che hanno recensito o hanno inserito questa parodia fra i preferiti!

Sono debilitata! Non ho mai risposto a tante recensioni tutte insieme! (scherzavo! Continuate a recensire!)

 

Frase di ireat

 

Scrivere storie sugli dei della morte non mi farebbe paura.

Ma scrivere una parodia…

Meglio che mi guardi dagli angoli bui…!

 

Ciao a tutti e al prossimo capitolo!

 

Ireat & AeLLe & Castiglioni & Mariotta!

 

Le regole del lettore

How to read!

 

N       Le persone che leggeranno questa fan fiction, che la apprezzeranno e che NON recensiranno, saranno perseguitate a vita del dio Recensore (vedo che questa regola ha funzionato quindi la lascio!);

 

N       Se la ditta ACME ritarda a rimborsare gli interessati possono intanto tradurre in tutte le lingue possibili e immaginabili le regole del Death Note. Questo provocherà un'implosione del cervello e una conseguente impossibilità a lamentarsi ulteriormente per il ritardo;

 

N       Se le autrici dovessero sfuggire alla furia assassina dei sensei Tsugumi e Takeshi, saranno ugualmente lapidate dai fan permalosi di Death Note e Star Wars (adoro il film Space Balls, la parodia di Star Wars…ma forse non lo dovevo dire).

 

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Capitolo 3
*** L = 50 ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

 

III

N       Si hora mortis scribitur intra quadriginta secundos, ea mutari potet.

N       Homo qui codicem mortis tangit eius antiqui possessoris (id est deus mortis) oram et vocem agnoscere potet, etiam si homo codicis mortis possessor non est.

 

Capitolo III

 

50 = L

 

Intanto alla Romae Car1

-Non si può continuare così! Stanno morendo uno dopo l’altro tutti i questori di Roma! Di questo passo creperemo pure noi!

-Altri morti?

-Sì, un Jacopus the Ripper. Macellaio. Arresto cardiaco. Ce lo siamo tolti dalle scatole.

-Ma non vi sembra un po’ strano che siano morti tutti questi questori, nella stessa notte e tutti di arresto cardiaco? Insomma…mi sembra strano che…

-Mi sembra chiaro, dev’esserci una maledizione sotto!

-O una malattia!

-O una zecca che morde solo i questori!

-…o un killer

Non per cominciare subito a rompere, ma la parola killer non poteva esistere nell’antica Roma.

Ah no? E perché?

Beh, perché è inglese, deriva dal verbo to kill più l’agg…

*ireat spegne il microfono ad AeLLe*

-…o un assassino intenzionato ad uccidere tutti i questori per diventare questore a sua volta!

Un’imbarazzante pausa di silenzio avvolse i presenti.

-Dicevo per dire.

-Matsuda! Tu non devi dire… -sbottò il questore Sumcirus2(nota importante!).

-Ma pensavo…

-Non devi neanche pensare! Tu sei il personaggio scemo che tutti prendono in giro. Non puoi dire cose intelligenti: quelle le devo dire io o qualche investigatore intelligentissimo, genialissimo, in fallibilissimo, che nessuno ha mai visto, che nessuno conosce, che adora mangiare dolci e…

-Qualcuno mi ha chiamato?

-L! Ma come sei conciato?

-Beh, visto che qualcuno ha ambientato la parodia nell’antica Roma, dove non esistevano ancora i cellulari, mi è toccato venire avvolto da capo a piedi in una tonaca.

-E quel vecchietto dietro di te chi è?

-E’ Uatari, il mio fidato assistente.

-Ma esattamente a che serve?

-Nella storia originale faceva da portavoce di L, ma nella parodia lui è qui di persona quindi…

-Potremmo sempre fargli sventolare un ramo di palma, o fargli servire i pasti…sapete, fa tanto stile impero romano –propose L, e tutti approvarono, perché L era un genio ed è troppo faticoso pensare per se.

Così al vecchio Uatari fu consegnato un ramo di palma da sventolare, quindi la conversazione che segue sarà cullata dal dolce fruscio delle fresche frasche…

Potresti risparmiarci simili virtuosismi?

Uff…mi toglie tutto il divertimento!

-Comunque, visto che mi avete tirato in causa vi dirò il mio parere: ci sono il 78,49% di possibilità che ci sia sotto lo zampino di un assassino professionista intenzionato ad assassinare tutti i questori per iniziare il suo cursus honorum.

-Ohhh! L sei fortissimo! Si vede che sei un genio, noi non ci saremmo mai arrivati.

-Ma io l’avevo dett…

-Matsuda…va a piantare funghi!

*Matsuda pianta funghi nell’angolo*

-E da questo cosa possiamo dedurre?

Pausa di silenzio durante la quale tutti fissano L speranzosi.

-E che ne so! Insomma, ho capito che sono il genio della faccenda, ma impegnatevi anche voi! Mamma vi avrà fatto il cervello per qualcosa? Su! Non vanificate i suoi nove mesi di gravidanza.

-Io ipotizzerei che, avendo iniziato ora a uccidere i questori, il nostro assassino abbia intenzione di cominciare subito il cursus honorum –intervenne Matsuda.

-Come ha già detto L.

-Sì, certo, ma questo implica il fatto che abbia già 36 anni perché secondo la riforma Sillana, apportata fra l’81 e l’80 a. C., ovvero l’anno scorso, non si può diventare questori se prima non si arriva a tale età.

La questura intera lo guardò sbalordita.

-Furbo eh? –ammiccò Matsuda perdendo tutta la stima che stava conquistando.

-Matsuda…go out3!

 

Dagli Appennini alle Ande (che non sono ancora state scoperte. Cioè? Vi rendete conto essere la correttrice di una simile cialtrona? Io dico * continua a blaterare inascoltata *) un urlo si espande…

-Ryuuuuuuuuuuuuuuk!

-Sì, Lucius?

-Ryuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuk!

-Cosa c’è Lucius?

-Ryuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuk!

-Cazzo, Lucius, sono qui affianco a te, che hai da urlare?

-Ryuaaaaarg! (rumori gutturali di uno che ha una mela conficcata in gola)

-Dicevi?

-Ah, eri qui. E’ successa una cosa orribile!

-Ossia?

-Silla ha fatto una legge che dice che i questori devono avere più di 36 anni.

-Grazie per questa rispolverata di cultura generale, Lucius.

-Non capisci Ryuk? Io non ce li ho 36 anni!

-Umh, questo potrebbe causarti qualche impedimento.

-Qualche impedimento? Ryuuuuuk! Questa è la fine del mio piano malvagio! Buuuuuuuu!!!!

-Ma proprio un cattivo così smidollato mi doveva capitare?

-Che hai detto? –chiese Lucius, mentre una luce rossastra si accese nei suoi occhi.

-Che sei uno smidollato. S-M-I-D-O-L-L-A-T-O! Got it memorized?

-Prova a ripetere!

-Smidollato! S-M-

-E non farmi lo spelling!

-I-D-O-L-L-A-T-O!

-E non dire…

-Got it memorized!

-AAAAAAAArrrrrg! E’ così! Ti faccio vedere io se non divento questore! –e detto ciò afferrò il Codex Mortis e una penna di piccione…

Ma i piccioni portano le malattie!

Zitta AeLLe! Non disturbare una mente geniale!

Io mi dimetto -.-

-Luuuuciooo Corneeeelioooo Siiiillaaaaa. Muore d’infarto nella sua villa di campagna dopo essersi ritirato dalla vita politica nell’anno 79 a.C., ossia quest’anno. Ah ah! Fregato maledetto Silla.

-Emh…Lucius?

-Sì? –chiese mentre gli occhi gli luccicavano di una bizzarra luce rossa, che variava verso il viola.

-Emh, certo hai sistemato Silla, ma le sue leggi sono rimaste.

Ci furono brevi secondi che serirvirono al ragazzo per focalizzare la sua condizione, prima di esclamare:

-Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!![tendente a infinito]!!!!!!!

Intanto, un paper-man

Che a quel tempo non esisteva…No, dico, solo per dire, tanto nessuno mi ascolta…

Intanto, un ragazzo giornale, passava in quel momento per strada e, attratto dall’insolito urlo, si fermò sotto la stanza di Lucius, e, per farsi notare, non potendo sovrastare le potenzialità canore del malvagio diciassettenne, tirò all’interno della camera il giornale del giorno (che nell’antica Roma era scolpito sulla pietra)

Molto in stile Flinstone, non trovate? Ehi, AeLLe, dove vai con quelle valige sotto braccio? AeLLe? Fermaaaa! Non andartene! Chi mi correggerà i capitoli, chi tradurrà le regole, chi […] *riesce a fermare l’assistente *

Ma alla prossima me ne vado!

-Ehi, maledetto! Intendevi forse uccidere il futuro console, no dittatore, no imperatore di Roma? –sbraitò affacciandosi alla finestra.

-No, veramente volevo solo consegnare il giornale. Sa com’è, devo finire l’isolato per le cinque, che dopo devo correre al Colosseo prima che cominci la corsa delle bighe.

-Capisco. Beh, grazie. Ma, da quand’è che i quotidiani li fate in pietra?

-La pietra è molto più ecologica. Insomma, non pensa anche lei a tutti quei poveri alberi…

Eh-Emh!

-Volevo dire, a tutte quelle povere pecore, uccise per fare pergamena perché la carta non è ancora stata inventata?

-Sì, sono d’accordo ma…perché l’hai detto in corsivo?

-Per sottolineare l’anacronismo che l’autrice mi stava per far dire e che la sua assistente mi ha prontamente corretto.

-Capisco, va’ figliuolo e guarda due volte gli uccelli da che parte arrivano prima di attraversare4 –disse Lucius, sentendosi già console.

Così il “buon” Lucius si sedette alla scrivania e principiò a leggere il giornale del giorno. L’articolo in prima pagina recitava:

-Buongiorno lettori, chi vi parla è l’unica persona capace di mobilitare tutti i questori di Roma. Il mio nome è Lindus L. Tailor (Tailor, Tailoris = imparisillabe della terza declinazione, declinazione Tailor, Tailoris, Tailori, Tailorem, Tailor, Tailor…non mi ricordo l’ablativo -.-) altrimenti conosciuto come L. Avete capto bene? L-I-N-D-U-S-L-P-U-N-T-A-T-O

-Già lo odio…

-T-A-I-L-O-R

-No, non dirlo…

-Got it memorized?

-Aaarg! Questo lo ammazzo, punto!

-Su, Lucius, finisci di leggere prima. Magari vende mele caramellate!

-Potete vedere dal ritratto mooooolto realistico quanto sono figo. Da tempo ci siamo resi conto che uno spietato kil…assassino sta uccidendo tutti i questori di Roma. Questo pazzo va fermato! Avrò bisogno della collaborazione di tutta l’arma dei Carabinieri di Roma, perché ho il forte sospetto che questi viva appunto nella capitale, perché…beh, diciamo perché di sì. Questa assassino va fermato perché stiamo finendo la riserva di questori. Quindi tu, sì proprio TU! Assassino di questori, che per comodità chiameremo CHIRA (perché la K in latino, e in italiano, NON esiste!) capito? C-H-I-R-A! Tu pensi di fare del bene, ripulendo Roma dai piedi piatti, ma sappi che…tu sei il male!

-Grazie! Che bel complimento!

-Il MALE! Ti prenderemo e ti condanneremo! E scommetto che non puoi uccidermi! Già già! Tanto non mi puoi uccidere! Ti sfido! Gneeeeee XP!!!!

-Razza di bastardo!

-Ma Lucius, ti ha pure fatto un complimento!

-Quel vile…chiamarmi Chira…

-Che c’è che non va? Sembra un bel nome.

-Chira! E’ della prima declinazione! Dico, mi sta dando dell’effemminato?

-No! Di sicuro voleva essere inteso come plurale tantum della seconda neutro.

-Ah, quindi mi sta dicendo che non sono né un uomo né una donna?

-Noooo! Sta dicendo che sei un’entità superiore che non si abbassa ad essere un maschile o un femminile. E poi essere un plurale tantum significa valere per due. Fidati da uno che plurale tantum lo è da sempre.

-Beh, hai ragione e poi detto da uno che si chiama 50…

-50?

-Sì, L nei numeri romani si traduce come 50! (non è che il dio della morte non l’avesse capito, era solo una scusa per spiegarlo ai lettori)

-Capito!

-Comunque, se era un complimento lo posso anche risparmiare…però ha fatto lo spelling! No deve morire! –e detto ciò afferrò il Codex Mortis.

-Liiiiinduuuus cinquantaaaaaa Taaaaiiiiilooooor.

Emh, capo, non per rompere ma nelle regole ci sarebbe scritto che vedere un semplice disegno non basta per poter uccidere una persona. Servirebbe una foto, ma come ben sai a quel tempo non c’erano.

Quella regola del disegno non l’ho mai sentita. Non è ancora stata aggiunta al capitolo.

(Cialtrona-.-) beh, ma io l’avrei già tradotta.

Davvero? Fa’ vedere… (prende il foglio con le regole) STRAAAAAP (strappa il foglio con le regole) Ora non più.

O_O!!!! *AeLLe uccide ireat *

-Fatto! Tiè! Così impari a fare lo spelling. GneeeeXP

-Ehi, guarda Lucius, c’è anche un retro –esclamò Ryuk, guardando dietro il pezzo di pietra.

-Davvero? Chissà se ci sono i risultati dell’incontro fra gladiatori di ieri! Ho scommesso di aiutare mia sorella con i compiti nel caso vinca Spartacus.

Girò il pezzo di pietra.

-Ah ah! Lo sapevo che saresti riuscito a uccidere quello là, ma tanto non ero io! GneeeeXP! Io sono molto più figo! Quello non era che un povero edile, e ora avrai anche lui sulla coscienza. E che credevi, che ti aiutavamo a far fuori i questori? Gneeee ancoraXP

-No! Povero edile! Maledetto.

-Mi ripresento, sono L, 50 per gli amici, il detective più figo del mondo, ma in particolare di Roma, e ti ucciderò perché se non lo faccio ci perdo la faccia (notate la fine alliterazione faccio faccia) e anche perché tu sei il male, perché i poveri questori possano dormire sonni tranquilli e…perché la locanda dove alloggio offre i dolci caramellati gratis e quindi devo assolutamente restare. Ormai ho scoperto che ti basta il nome di una persona e il ritratto di essa per ucciderla.

-50

-Chira

E Lucius concluse a voce alta: -Stai certo che ti scoverò e ti ucciderò. Io SONO LA GIUSTIZIAAAA!!!!

-Razza di maledetto marrano, giuro che ti scoverò e…oh no! Ha vinto Spartacus! Mi tocca dare ripetizioni a mia sorella!

 

*piccolo intervallo pubblicitario prima di continuare con la narrazione, giusto per dare il tempo al povero Lucius di riprendersi dopo i terribili maltrattamenti subiti*

 

-Toc Toc!

-Chi è quel cretino che dice Toc Toc invece di bussare?

-Sono Saiu (Saiu, us = neutro della quarta declinazione), la tua adorata sorellina che ha vinto la scommessa.

-Entra pure, ma prima aspetta che devo mettere via il Codex Mortis

-Il che?

-Emh…la rivista porno che ho sulla scrivania.

-Ah, allora va bene.

L’ignara ragazzina romana entrò in camera.

-Allora Saiu, cosa ti devo spiegare oggi?

-Allora, la prima declinazione di latino, i dinosauri in storia, la Grecia in geografia…

-C’è altro?

-…e il teorema di Pitagora!

-Ma ce l’avete con me! Ancora questo teorema di Pitagora? Basta! Non se ne può più! Mi licenzio!

-Allora mi aiuti?

-Certo, un secondo che mi riprendo. Allora…la somma dei quadrati…

Il pomeriggio passò all’insegna del latino, dei dinosauri, della Grecia e del buon Pitagora.

Quando finalmente arrivò l’ora di cenare…

-…Peloponneso. Capito?

-Ragazzi! Filii mei! La cena è pronta e papà è tornato.

Si precipitano giù.

-Bisteccaaaaaaaaaaa…ciao papà! –esclamò Lucius a…Sumcirus, il questore che aveva prima zittito Matsuda. Ebbene sì, il questore era proprio il padre di Lucius che infatti…ma tanto lo sapete già tutti, avete già letto Death Note, se no che vi mettevate a leggere la parodia, no?

A tavola…

-Sapete ragazzi, sto lavorando al caso di Chira

A Lucius andò di traverso la bistecca…

-Cough! Cough!

-Fili, perché dici “cough cough”?

-Perché i lettori capiscano che mi è andata di traverso la bistecca.

-Ah, capisco. Dicevo, che stavo lavorando al caso di Chira, e sono alquanto preoccupato perché, essendo anch’io un questore, rischio di finire ucciso. Non so se capite quanto importante e delicato sia questo momento della mia vita e quindi io pensavo che potremmo passare del tempo insieme come una vera famiglia e…

-Ciao papà! Io devo andare a…studiare latino. A domani! E cerca di non morire.

Si chiuse in camera.

-Ah, sì? Sta a vedere 50! Ti faccio vedere della crudeltà di cui sono capace!

E cominciò a divertirsi…

 

Intanto in un’altra domus.

-Allora Silla? Come hai intenzione di spassartela ora che hai conquistato tutto il potere possibile immaginabile? Ehi! Silla?

Silla si alzò, si gettò con gesto teatrale la tonaca sulle spalle e varcò l’uscio.

-Ehi, Silla! Dove vai?

-In campagna…

E se ne andò.

 

Notae

 

1 – versione romana dell’interpol che starebbe per Roma Carabinieri

2 – in spagnolo (mi pare) “soi” è la prima persona del verbo essere al presente. Ciro è il corrispondente attuale di Cirus, quindi tradotto in latino Sumcirus. Furba eh? Ora, io non so un’acca di spagnolo quindi se ho sbagliato…tenetevi Sumcirus che è tanto bello!

3 – tributo ai fumetti di SilentReaper (andateveli a vedere su deviantart, sono in inglese ma il tema è death note!)

4 – come ben sapete, il volo degli uccelli indicava la sorte. Se andavano verso destra era okay, se andavano verso sinistra eri morto. Da notare che, se ti voltavi, la tua sorte veniva stravolta…

5 – vocativo prima plurale, poi singolare di filius, ii = figlio

 

-----------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Saaaalve a tutti!

Eccoci giunti al terzo capitolo.

Lo so che è molto più lungo degli altri ma mi sono accorta che la stavo tirando troppo per le lunghe e così ho fatto un malloppone.

 

Prima di rispondere alle recensioni vorrei dire due cose.

 

La prima è che chiedo un minuto di silenzio per il sito death note revolution che ha chiuso i battenti. Preghiamo affinché riapra al più presto.

 

La seconda è che qualcuna ha scritto che grazie a questa parodia è migliorata in latino. Ebbene, sappiate che anch’io ho preso un voto che scommetto nessuno di voi ha mai preso.

Perché avrete preso dei 3, dei 4, dei 5, dei 6, dei 7, degli 8 e dei 9 ma scommetto che non avete mai preso…un 5 e 2/3!!!!!XD (pensavate 10, vero?) Giuro che ho preso 5 e 2/3. Quindi non fate affidamento su di me per regole grammaticali e quant’altro.

 

Rispondo alle recensioni:

 

Benny Chan: non ha ancora le idee chiare. Nel caso non dovesse riuscire nel suo intento o si taglierà le vene o tenterà di sfondare andando al grande fratello…ma personalmente gli consiglierei il primo.

Nina Scottex: W Ryuk!! *fall in love *

Mello sexy doll: eccola quella che era migliorata in latino...come vedi su di me ha effetti diversi…

Lav_92: ed ecco L, o meglio 50! L’idea del nome è di AeLLe, quindi se ho rovinato un mito prendetevela con lei *scarica la colpa *

Enne01: TT.TT Non sono io che chiamo “capo” Lucius, ma è la mia fida assistente AeLLe che chiama capo me…però rileggendolo potevo essere più precisa *me cialtrona *

MeMedesima: Ryuk in toga farebbe sfigurare il povero Lucius…per questo andrebbe proprio messo!

Neki neku_dango: pluralia tantum? *corre a nascondersi * Purtroppo, essendo io nel bel mezzo del biennio (così ho rivelato la mia età) me li devo studiare. E per i quattro puoi sempre vederli come il naso di una persona di profilo, magari la tua prof di latino.

pUmp: parlando seriamente (dubito di esserne capace) anch’io preferisco il primo capitolo. Però, se anche questo non dovesse essere bello come il primo…almeno è lungo il doppio XD!!!

beat: frasi finali are the best! L’Harakawa (grande sensei!) ha ragionissima quando dice che preferisce scrivere i bonus. Cioè, mi piace anche scrivere la storia…ma i bonus sono i miei preferiti!

 

A questo punto lascio un piccolo angolino per AeLLe che l’ha chiesto espressamente:

 

L’angolo di AeLLe

 

Tenendo conto che in questo capitolo si rivela l’anno dell’ambientazione della parodia (79 a C), riconfermato dalla presenza delle leggi sillane, devo però aggiungere che è stato commesso un grave anacronismo. Infatti viene nominato più volte il Colosseo che come tutti sanno è stato iniziato solo nel 72 d C e finito nell’80 d C.

Inoltre […] (continua a blaterare ma ireat ha già staccato il microfono)

 

FRASE DI AeLLe

Ora devo scrivere una di quelle massime che fanno tanto effetto. Vi avverto, però, è una citazione del nostro prof. (che non è l’ abbreviazione di professore, ma di profeta), che parlava della dilatazione dei solidi per il calore…

 

SE UN PUPAZZETTO VIENE SCALDATO NON CAMBIA PROPORZIONI, DIVENTA UN PUPAZZOTTO

Carrieri Rulez!

 

Scenetta bonus (da leggere!)

 

Ireat: ehi AeLLe, posso farti una domanda?

AeLLe: dipende

I: ma perché sei così diffidente?

AL: non so, le tue domande sono sempre pericolose

I: eddaiiii! Non ti fidi di me.

AL: veramente no, ma tanto ci sono abituata. Spara.

I: se L si scrive 50, AeLLe si può scrivere A100?

Sguuuuuurgle!!!! *ireat viene strangolata *

 

 

Al prossimo capitolo!!!!

 

Ireat & AeLLe & 5 e 2/3!!!

 

Le regole del lettore

How to read!

 

N       Le persone che leggeranno questa fan fiction, che la apprezzeranno e che NON recensiranno, saranno perseguitate a vita del dio Recensore (vedo che questa regola ha funzionato quindi la lascio!);

 

N       Se vi rimanesse un briciolo di cervello ancora in grado di recepire neuroni, potete sempre tentare di imparare a memoria tutte le irregolarità della terza declinazione. Se resistete ancora…diventate prof di latino! (ßtemibile offesa!);

 

N       Se le autrici dovessero riuscire a sfuggire alle liste di proscrizione nel quale sono segnate, verranno lapidate dal loro prof di latino per aver perso tempo in questa futile attività letteraria invece che leggere i promessi sposi o tradurre Cicerone.

 

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Capitolo 4
*** Familia, ae = famiglia ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

 

IV

N       Dei mortis (id est codicis mortis antiquus possessor) codicis mortis possessor est.

N       Si homo codicem mortis adhibet, plerumque deum mortis videt intra 39 dies.

N       Dei mortis (codex mortis antiqui possessores) nulla res faciet ut mortes auxiliet  aut impediat

N       Deus mortis quomodo codicem mortis adhibere plane explicare non debet, nec de legibus quae hominem affectant plane discere debet.

Capitolo IV

 

Familia, ae = famiglia

 

Intanto, alla Romae Car…

-Accidenti! Sono morti cinque boia, tre ladri, sette assassini e due professori di latino.

-Capisco i professori di latino, quelli li avrei uccisi anch’io…ma i poveri boia? Fanno solo il loro mestiere! E i ladri e gli assassini? La maggior parte sono su commissione.

-Che ci sia in giro un altro sterminatore sullo stampo di Chira, ma che invece di uccidere i questori fa fuori i criminali?

-Mi sembra evidente la falsità di istius affermazione. Infatti, miei cari sottoposti, mi sembra chiaro che il colpevole sia lo stesso CHIRA!

La rivelazione scandalo non sortì l’effetto desiderato.

-Quel “sottoposti” non mi garba molto. Non sarebbe meglio “colleghi”?

-Non mi mischio con la plebe io!

-Ma, signor 50!

-E non chiamatemi 50! Il mio nome è L! capito? E-L-L-E!

-Chiedo venia

-Tornando al discorso di prima, non vi stupite per la rivelazione scandalo?

-Guardi, signor cinq…L, oggi di rivelazioni scandalo ne abbiamo avute abbastanza. Non ha letto Novella 1000 a C?

Novella 1000 a C?

Eddai! Ho pure messo l’ “a C”. Di che ti lamenti?

-No, ero troppo impegnato a leggere Focus.

Questa non potevo non metterla! E’ pure in latino…

Va beh, tanto ormai le cialtronate abbondano -.-

-Beh, non lo sa che Silla si è ritirato dalla vita politica per andare a vivere nella sua villetta di campagna?!

-Ah! Quei pelandroni dei dittatori, tutti così! Stravolgono la repubblica e poi…e poi…ma va’ avanti Sumcirus, sono molto interessato.

-Ne ero certo, deve sapere che…

-Sumcirus?

-Si?

-Era sarcastico! Dico, c’è un pericoloso assassino che potrebbe essere chiunque…anche tuo figlio!

-Perché l’ha detto sottolineato?

-Boh, il mio subconscio tende a sottolineare le frasi che poi si rivelano vere.

-Capisco…ehi, un momento!

-Aggiornatemi sul caso, sottoposti – disse ignorando volutamente Sumcirus.

-Ebbene, i cinque boia sono morti gettandosi dagli spalti del Colosseo. I tre ladri sono morti di vergogna dopo aver ballato in modo censurabile nel bel mezzo del foro. Gli assassini sono morti asfissiati mentre nuotavano nella Cloaca Massima. I due professori sono morti d’arresto cardiaco mentre cercavano di scrivere qualcosa sul muro della loro camera da letto.

-Mi pare logico che sia stato Chira, il quale ci vuole dimostrare di essere tanto potente quando fantasioso. Inoltre da ciò possiamo dedurre che esso abbia una quantità pressoché illimitata di tempo libero perché sinceramente, solo uno senza uno scopo nella vita potrebbe inventarsi simili fesserie! (ßvelata critica all’autrice). Inoltre mi pare logico: è una sfida nei miei confronti! Per me è semplice capirlo, ma per voi poveri plebei, capisco possa essere difficile, ma non preoccupatevi, c’è sempre CEPU.

-Insomma, signor L, se escludiamo i due professori, come sono riconducibili le altre morti con Chira? Non è più probabile che fossero ubriachi?

-Matsuda, vuoi forse tu, un nome della prima declinazione, criticare i miei supremi ragionamenti? Vuoi forse insinuare che la mia improbabilissima e per questo originalissima ipotesi sia più corretta del tuo banalissimo tentativo di dare una spiegazione a un fatto gravissimo e stranissimo come queste inspiegabilissime morti?

-Mi sono perso al secondo superlativo.

-Insomma, staresti insinuando di essere più intelligente di me?

-Emh…

Matsuda?

-Veramente…sì.

-GO OUT!

 

-Ehi, Lucius! Dove stiamo andando di bello!

-Mi pare ovvio, Ryuk.

-Già, visto che me l’hai già detto. Ma potresti ripeterlo per quelli che non ci stavano seguendo. Insomma, non siamo mica al grande fratello, non possiamo mandare in onda tutto!

-Va bene, va bene. Stiamo andando in un posto segreto, in una foresta dove si nascondono gli…beh diciamo che lo scoprirai presto.

Detto ciò i due si inoltrarono nella foresta…

Emh, capo? Questa parte non c’è nel manga

Zitta, guastafeste! Non rovinare la suspence!

…fra alberi alti che offuscavano il sole e bestie di natura leggendaria.

-Cos’hai nella mano, Lucius?

-Semi di girasole.

-E perché li stai sparpagliando in terra?

-E’ una trappola, no?

-Sì, certo –disse. “E’ matto” pensò.

Attesero lunghi minuti nella foresta, Lucius acquattato dentro un cespuglio, Ryuk accanto a lui perplesso quando, all’improvviso, il giovane sadico balzò in avanti e chiuse le mani attorno a qualcosa.

-Preso!

-Cos’è, Lucius? Fa’ vedere!

-Fermo, Shinigami! Una simile bestia non va guardata negli occhi. Va sigillata immediatamente. Vieni, andiamo a casa, dove potrò svelarti il mistero.

I due tornarono a casa, saltellando allegramente per le vie dell’Urbe.

Arrivati alla domus, Lucius entrò in camera sua e diede dodici giri di chiave alle cinque serrature.

-Non si sa mai –si giustificò. A quel punto aprì le mani.

-Cos’è quel coso peloso? Una marmotta?

-No, Ryuk, è molto peggio. E’ un…ham ham friends!

No davvero, questo è troppo!

Ferma! Ti stai perdendo la parte migliore!

-Lucius! Con quale coraggio hai catturato una simile fiera.

-Oh, Ryuk, ho fatto molto peggio. Perché questo è il più cattivo di loro. Esso è…GHIOTTO!

-Aaaahhhhh!!!!

-Ma hai preso veramente paura?

-No! Mi ha morso un dito §_§! Ma perché diavolo l’hai portato qui?

-Beh, mi serve per il mio piano diabolico.

-Uhh!

-Vedi, mio buon Ryuk, ho pensato che, se qualcuno dovesse trovare il Codex Mortis, io sarei incriminato e ucciso. Quindi, ho pensato di nascondere la mia arma.

-E scommetto che hai ideato un piano malefico.

-Ci puoi giurare! Ho messo il Codex Mortis dentro un cassetto e l’ho chiuso a chiave. Dentro il cassetto c’è il temibile GHIOTTO –Ryuk rabbrividì –Se qualcuno dovesse tentare di aprire il cassetto il temibile…criceto addenterebbe il povero malcapitato, tranciandogli di netto la mano, così il sangue cospargerà il Codex Mortis che diventerà illeggibile e nessuno potrà accusarmi.

-Ma come farai a prenderlo tu?

-E’ molto semplice, mio buon Ryuk, vedi che sotto il cassetto c’è un foro? Beh, da lì sotto farò passare un grissino così, mentre Ghiotto –Ryuk rabbrividì –mangerà il grissino io riuscirò a prelevare il prezioso oggetto. Un piano geniale.

-Sono senza parole. Sapeva che gli umani hanno il terrore di essere scoperti ma non pensavo davvero che qualcuno sarebbe arrivato a tanto.

E lanciò un’occhiata terrorizzata a Ghiotto.

-Però non è un po’ rischioso. Insomma, tenere un simile mostro in casa.

-Buon Ryuk, cos’è più pericoloso: un piccolo e sadico criceto o la pena di morte?

-Un piccolo e sadico criceto.

-Ma, buon Ryuk…!

-E continuare a chiamarmi “mio buon Ryuk”

-“Vecchio Ryuk” va bene?

-No

-Va bene *lacrimuccia * *va a giocare con Ghiotto *

 

Quando Sumcirus alzò lo sguardo si vide davanti tre brutti musi che riconobbe al volo come tre suoi sottoposti.

-Che volete, lurida feccia?

-Queste sono per lei.

-Cosa sono? Auguri di buon Natale?

Emh…capo?

Siiiii?

Come può esistere il Natale se Cristo deve ancora nascere?

Tu-Tu-Tu-Tu…

Ha staccato la linea -.-

-No, visto che il Natale non è ancora stato inventato. Sono lettere di dimissioni.

-Lo sapete che le lettere di dimissioni non esistono nell’antica Roma?

Ehi, AeLLe! Esistevano le lettere di dimissioni?

Beh, non c’erano gli scioperi, i sindacati, la maternità e la malattia ma le lettere di dimissioni…guardo su wikipedia.

Me ne sono liberata O_o!

-Beh, ce le siamo inventate. E non siamo i soli. Insomma, se c’è un assassino che vuol far fuori tutti i questori, non ci tengo ad esserlo!

-Vorrà dire che non potrete venire al ballo dei questori

-Come? Ma…ma…è giusto domani!

-Pazienza, vorrà dire che la meringata fatta da mia moglie la mangeremo io e i pochi rimasti. Beh, meglio no?

-Signor questore?

-Siiiii?

-Non è che potremmo rimandare le lettere di dimissioni?

-Ma certo –disse, ghignando fra i denti il malvagio questore.

 

Ora di cena…

Il sole tramontò mentre Lucius pensava: -Accidenti! Ora che sto facendo fuori tutti i questori, quelli che rimangono si nascondono. Come potrò andare avanti ad ucciderli. Però, essendo figlio di un questore, potrei sfruttare il lavoro di mio papà per…

-Lucius! Tesoro! Vieni giù che papà è tornato.

-Arrivo!

-Che bravo bambino –commentò Ryuk, accucciato sul davanzale della domus.

Arrivò giù, diede un bacio a suo padre e si piazzò sul divanetto attendendo la cena.

-Familia, ho un annuncio da fare! –esclamò d’un tratto Sumcirus, facendo balzare Lucius dal divanetto e facendogli andare di traverso un acino d’uva.

-Cough! Cough!

-Fili, perché…

-Un tic, papà. Un tic.

-Bene, tornando a noi, volevo dirvi che domani andremo tutti insieme alla festa dei questori, dove saranno presenti tutti i questori rimasti in giro.

-Sììììììììììììì!!!!!!!!!!!!! –gridò Lucius cominciando a saltare sul letto triclinare.

-E non è ancora arrivata la parte bella. La mamma porterà la meringata!

-Meringataaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!! –sbraitò Saiu, cominciando a sua volta a saltare sul letto triclinare insieme al fratello e abbracciandosi dalla contentezza.

“In questo modo riuscirò ad uccidere tutti i questori rimasti!!” pensò Lucius.

“In questo modo riuscirà ad uccidere tutti i questori rimasti!!” pensò Ryuk.

“Meringataaaaaaaaaaaaaaaa” pensò Saiu.

 

Alla festa dei questori.

-Eccoci arrivati, figli miei. Abboffatevi!

-Yeeeahh! Meringataaaaaa!

“Devo trovare un modo per scoprire i loro nomi”

-Lucius!

-Sì, papà.

-Firma anche tu il registro dei partecipanti.

-*_*

Lucius prese con discrezione il registro delle firme.

“Umh…vediamo. Grazie al nomen che come tutti ben sanno spesso descriveva l’aspetto fisico della persona a cui corrispondeva, potrò identificarli tutti.”

Così, fra Bruti e Claudius (=zoppo) riuscì a scrivere la maggior parte dei nomi, aggiungendo, “muoiono di overdose da meringata dopo essere tornati a casa intorno a mezzanotte”. Per dovere di cronaca devo precisare che non scrisse ventidue volte “muoiono di overdose da meringata dopo essere tornati a casa intorno a mezzanotte” nonostante non potesse usare il sano copia e incolla, ma si limitò ad aggiungere le fide virgolette che ogni studente che prende appunti ben conosce.

A fine serata rimanevano ancora dodici nomi, oltre a quello di suo padre, ma risolse il problema quando chiamarono tutti i partecipanti sul palco per un perverso balletto con relativo spogliarello (lo dicevo che i latini erano perversi U.U).

Così il buon Lucius riuscì a terminare la lista.

A fine serata, Sumcirus prese da parte suo figlio e gli disse:

-Allora figliuolo, hai sfruttato a pieno questa serata?

-Certo pater.

-Uh! Sei riuscito a farti dare il numero…civico (scampato anacronismo) di qualche bella ragazza?

-No, pater, ho fatto di meglio.

E sghignazzò fra se ingurgitando un’altra fetta di meringata.

 

Il giorno dopo.

-Signor 50!

-Grrrr! Basta con questo signor 50! Mi chiamo L. ELLE! Non 50, o signor detective viziato o bimbo troppo cresciuto. EEEEELLLLLLEEEE!!!

-Okay, signor L. Chiedo venia.

-Prosegui pure.

-Ieri sera sono morti tutti i questori e i loro sottoposti.

-Ah, davvero? E come sono morti.

-Dopo aver mangiato la meringata di mia moglie. Si sono ingozzati come maiali.

-Chi ha mangiato la torta incriminata?

-Tutti i presenti alla festa, ossia tutti i morti più qualche moglie e figli, più io e la mia famiglia.

-Ma non sono morti i familiari dei questori?

-No

-E nella sua famiglia state tutti bene?

-Io sto bene, giusto un po’ di mal di pancia. Mia moglie sta bene, ma non l’ha mangiata perché era a dieta (e perché sapeva cosa c’era dentro). Mia figlia ha fatto indigestione ma dovrebbe sopravvivere. Mio figlio ride più del solito e in modo più sguaiato.

-Capisco. Ci sono dei sopravvissuti?

-Sì. Matsuda, a cui è stato impedito di entrare. Ukita, che stava studiando per la patente della biga-volante (non è la biga che vola, sarebbe la volante della polizia nell’antica Roma, chiaro?). Aizawa era a casa perché sua figlia aveva l’influenza. Mogi è in vacanza a Napoli, ma tornerà domani. E Ide non lo voleva nessuno, quello è uno stupido asociale.

-Quindi siete rimasti in cinque?

-Sissignore, signor detective.

-Più me e Uatari (che è essenzialmente inutile).

-Esatto.

-Bene, mi pare il caso di contattare l’FBI!

-Siamo giunti a questo punto?

-Ebbene sì. Vedi, Sumcirus, anche quella di ieri sera è opera di Chira.

-Ooohhh!!!!

-Ah, e un'ultima cosa prima di concludere il capitolo...perché diavolo non mi avete invitato alla festa dei questori!!!!!! ç_ç

"E pensare che Chira si nasconde fra questi bastardi che non mi hanno neppure invitato alla festa e non mi hanno neppure mandato una fetta di torta...ma perché mi sono ritrovato in mano il fascicolo del figlio di Sumcirus? O_o?"

 

Sono andata su wikipedia ma non ho trovat...aaaaargh!! Cos’hai fatto? Cosa cosa…lo spogliarello, la meringata, l’FBI?

Ops…mi ha sgamata…ALLA PROSSIMA PUNTATA! (ho sempre sognato dirlo!!!)

 

----------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Scusaaaa! Chiedo venia! Non lo farò più!

Maledetta! Maledetta! Hai fatto così tanti anacronismi che…che…ho perso la forza di correggere. Penso mi ritirerò in un angolino a coltivare funghi… *coltiva funghi *

 

Eccoci alla fine del 4 capitolo.

Lo so, mi sono distaccata un po’ dalla trama originale, ma essendo una parodia ambientata nel passato non sempre tutto può corrispondere.

Mi posso comunque definire soddisfatta del lavoro di oggi (autostima alle stelle).

 

Scusate se non rispondo alle recensioni…non ne ho la forza. Penso lascerò il compito ad AeLLe *_*

AeLLe! *si gira dal suo angolo *

*risponde alle recensioni magna cum diligentia* 

*** 

Prima di tutto, vobis agimus gratias propter recensiones.

Neki niku_dango: Letteratura latina? L’idea non mi attira, comunque ogni materia che alzi la media è ben accetta… Ah, e mi spiace per la toga ;)

Reidina: Grazie! (e chi l’avrebbe mai detto che death note ambientato nell’antica Roma avrebbe avuto tanto successo…)
p.s. Usted, el, ella es.
Eh sì, alle medie facevo spagnolo. Hasta luego (no, non so come si dice a dopo in latino…)
 

Alynna: 5 e due terzi…non ho capito bene neanche io perché il nostro prof di lettere divide i voti in terzi…e tira in ballo i puffi per tradurre le versioni (è una lunga storia…) E poi, è vero che vengo sempre ignoraaaaataaaaaa!!!!!!Qualcuno se ne è accorto…sob…e poi perché devo sempre fare la parte della rompiballe petulante, non è gius...*viene ignorata, per l’ennesima volta* 

Beat: Anche a me stava simpatico Silla, forse perché se ne è stato tranquillo nella sua villetta per un po’, invece di intraprendere battaglie di cui dobbiamo studiare la data… Cooomunque…il prof è stato magnanimo, almeno ha messo 5 e 2/3 invece di 5,666666666666666666 periodico.

MeMedesima, o meglio 2000desima: Mi fa piacere avere qualche sostenitrice, soprattutto ora che ireat ha cominciato il suo cursus honorum (ovvero è rappresentante di classe…tremate!!!) 

Benny Chan: Sono d’accordo, Matzuda è un incompreso (e a quanto pare a ireat piace far piantare funghi alla gente) e poi è più simpatico di Elle e Light, insomma… aura mediocritas… (d’accordo, ora esagero con le citazioni latine, ma  perdonatemi, d’altronde errare humanum est…inoltre  alea iacta est e………..ok, la smetto. )

 Lav_92: Come vedi non sei l’unica a chiederti che tipo di persona mette 5 e 2/3 ai propri discipuli… Finalmente appare Elle, già, e sappi che il suo fantastico nome latino è nato da una delle nostre “conversazioni da fermata dell’autobus”, ovvero quelle conversazioni che possono nascere  solo dopo cinque lunghe ore di scuola…

Nina Scottex: Uh anch’io adoro i fumetti di SilentReaper… vedremo di aggiornare la fanfiction a seconda dei momenti di creatività, meglio noti come allucinazioni post- latino.

   

Grazie, AL, per questo servizio. Prima di lasciare alla saggia AeLLe il suo angolo devo fare un annuncio (che la mia assistente ha già spoilerato!) SONO RAPPRESENTATE DI CLASSE!

Ho cominciato il mio cursus honorum. Da quest’anno nella nostra classe regnerà il femminismo!

L’unica cosa che mi inquieta è il fatto che l’altro rappresentato è una specie di Mello con i capelli tinti. Dovrò guardarmi le spalle. E scoprire il suo vero nome.

 

 

L’angolo di AeLLe

Ooh. Adesso ho anche un angolo tutto mio…ihihih…

 

Per far capire ai nostri lectores e lectrices in che modo il latino rovini la mente, ecco un estratto delle frasi che il nostro libro usa come esempi…

 

- Cur me verberas? (perché mi percuoti?) …no comment. Anzi, nullus commentus.

 

- Filiam quis habet: pecunia opus est. (Uno ha una figlia: c’è bisogno di denaro). Frase incredibilmente saggia e veritiera...da notare infatti che c’è scritto filia, non filius.

 

- Oh, melle dulci dulcior tu es. (sei più dolce del dolce miele). Una frase dedicata a Mello!!!( anche se il significato della frase non gli si addice molto…)

 

-E , per finire, per fare un esempio di pronome relativo il nostro libro ha scelto un sintagma molto familiare:  Homo cuius nomen…

 

Che dire, sono ancora stupita dal fatto che questo improbabile connubio fra Death Note e il latino abbia avuto tanto successo…insomma, è partito tutto da uno dei tanti discorsi surreali quanto insensati in cui spesso ci perdiamo io e ireat…

 

Nos vidimus in proximus capitulus!!!!!!

 

 AeLLe

 

Frase di ireat (ßfall in love with Catilina)

 

Ora che ho cominciato il mio cursus honorum penso avrò bisogno di un piccolo aiuto per andare avanti.

Il mio compleanno non è lontano…

Che ne dite di un bel quadernetto nero?

 

AVVERTENZE: l'idea sarebbe di aggiornare ogni due settimane (scuola e musica permettendo). Questa settimana ho aggiornato di giovedì (appena tornata dalla manifestazione) perché venerdì e sabato sono via, altrimenti dovremmo trovarci ogni due sabati con un nuovo capitolo. Indi per cui ci sentiamo (si spera!) il 15 novembre (che tra l'altro è il mio compleanno!!!!)

 Ciao a tutti!

Ireat & AeLLe & Cicerone & Catilina (<3)

 

Le regole del lettore

 

How to read

 

N       Le persone che leggeranno questa fan fiction, che la apprezzeranno e che NON recensiranno, saranno perseguitate a vita del dio Recensore (vedo che questa regola ha funzionato quindi la lascio!);

 

N       Se ancora non doveste essere stati rimborsati potete sempre andare a sporgere denuncia direttamente alla sede dell’ACME ossia nel paese dei cartoni animati ♥;

 

N       Se per qualche malaugurato caso ancora non dovessimo essere state uccise (quanti verbi tutti insieme ♥) saremo ugualmente sommerse di compiti.

 

 

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Capitolo 5
*** Oculi, orum = Occhi ***


Codex mortis V

Codex mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

V

N       Deus mortis vitam suam extendere potet codici mortis, sed homo non potet.

N       Homo vitam suam contrahere poter codici mortis

N       Homo qui codicis mortis possessor est, dimidia parte vitae suae, dei mortis cernes accipere potet, qui eum capax faciunt hominis nomen atque relinquum vitae tempum videre.

N       Deus mortis non necabitur si cultello eius cor perforatur aut si impetum facis contra eum proiettili (ok, diciamo che in latino proiettile si dice proiettilus, i…)

Capitolo V

Oculi, orum = Occhi 

 

-E così il signor 50 ha convocato l’FBI

-Accidenti, già a questo punto! Ma, mi tolga una curiosità…che cos’è l’FBI?

-Penso che il nostro detective e non qualche altra cialtrona dall’alto si sia confuso con la SIM.

-Ah! Si riferiva alla ben nota Sociale Investigationis Munus! L’ufficio federale d’investigazione. Grazie per il chiarimento.

 

Mentre Sumcirus spiegava al sagace Matsuda e a tutti voi ciò che poteva sembrare un anacronismo ma che non lo era affatto…

Lucius camminava per il foro romano seguito dal fedele Ryuk, che lo seguiva pazientemente.

-Ehi Lucius?

-Che hai Ryuk? Lo sai che non mi devi parlare per strada o sembrerò un matto.

-Ma, Lucius, tu sei un matto!

-No, io sono un pazzo sadico assatanato, è diverso! Comunque, perché mi hai interpellato?

-Beh, sai, in questo momento si sta facendo più accesa la tua guerra verso il detective 50, giusto?

-Accidenti a quel bastardo che osa farmi lo spelling! Vai avanti…

-Ecco, volevo solo dirti che io non tifo né per te né per lui.

-Cosa? Ma come, Ryuk, pensavo di esserti simpatico!

-Beh, devo riconoscere che con te è un vero spasso, però io non posso veramente tifare per…

-E se ti pago? Eh?

-No, davvero Lucius

-Ma gli arbitri al Colosseo si corrompono così facilmente!

-Sì, ma io non so un arbitro! Io sono un Dio!

-Se vuoi ti do un po’ della mia anima

-Non so che farmene della tua anima!

-E allora mi metto a piangere! –e l’intrepido diciassettenne cominciò a piangere disperato nel bel mezzo del foro.

-Lucius, ti guardano tutti!

-Non importa! Io volevo essere tuo amico! Avremmo potuto scambiarci la merenda, e la biga per uscire il sabato sera, e la ragazza quando…ma finché non dici che sei mio amico io continua a…

-Va bene! Ti adoro, sei il mio miglior amico, non ci divideremo mai!

-Uh che bello! Andiamo ad attaccare il lucchetto sul ponte e a gettare la chiave nel Tevere?

-No, questo no.

-Va bene, per il momento può bastare –disse sogghignando tremendamente e accendendo gli occhi di rosso pompeiano.

-E per dimostrarti la mia amicizia ti dico subito che c’è un tizio che ti segue da due giorni.

-Merda! Il tipo a cui ho rubato un sacchetto di sesterzi mi ha trovato!

-No, non credo sia un creditore.

-Allora è il fruttivendolo al quale ho scroccato una mela.

-No, non penso sia neppure un fruttivendolo.

-Oh, allora è il venditore di riviste porn…

-No, decisamente no.

-Rimane solo il padrone del bord…

-Lucius! Santo Zeus, ma che razza di vita fai?

-Sono un normale diciassettenne romano Ryuk –disse sgranando gli occhi in un vano tentativo di suscitare tenerezza.

-Io penso piuttosto sia un agente della SIM venuto per pedinarti, in quanto 50 sospetta già di te.

-Come fai ad esserne così certo?

-Nel tempo libero scrivo thriller…

 

Intanto il pedinatore dall’incerta natura…

Scribacchia su un SEMPLICE codex: “Lucius Iagami, diciassette anni, parla da solo, piange senza apparente motivo, lascia debiti in giro, legge riviste sconce, frequenta bord…non ho ben capito dove vada, si è interrotto a metà. Tirando le somme un ragazzo emotivo e puro di cuore che nasconde un lato perverso che però non lo spingerebbe mai a uccidere tutti i questori solo per arrivare al potere…credo! Continuerò però a pedinarlo perché forse c’è sotto una specie di candy cam…emh…di scherzo e c’è la possibilità di finire in un talk show…cioè, in uno spettacolo di varietà.”

 

A casa Iagami.

Lucius si diresse a passo spedito in camera. Cominciò ad aprire i ventiquattro lucchetti.

-Ah ah! Non è entrato in camera mia il creditore/fruttivendolo/venditore di riviste specializzate/padrone del bord…emh! Comunque devo stare attento. Se quel tipo è, come diceva Ryuk, un agente della SIM in incognito, allora significa che 50 ha capito che solo chi era presente alla festa dei questori può essere Chira. Accidenti, forse la scusa della meringata non era abbastanza plausibile. Forse questo 50 è un po’ più intelligente di quanto credessi. Però se…

-Lucius?

-Che c’è Ryuk?

-Lo sai qual è la differenza fra uno shinigami e un umano sadico che ha preso possesso del codex mortis?

-E cosa me ne può importare Ryuk?

-Ma lo sai?

-No, e non mi interessa. Anzi mi hai interrotto e…-Ma il buon vecchio Ryuk era partito in quarta.

-Beh, è che noi Shinigami lo facciamo perché altrimenti schiattiamo, voi umani sadici lo fate per puro divertimento.

-Capisco, però mi hai interrot…

-E c’è anche un’altra cosa che dovresti sapere.

-Basta che la smetti di interr…

-Devi sapere che noi shinigami quando guardiamo una persona vediamo il suo vero nome e il numero vincente del superenalotto.

-Wow! Il numero vincente del superenalotto! E qual è? Lo stai vedendo? Lo stai vedendo?

-Sì, ma non te lo posso dire.

-Sarebbe molto utile!

-Già, pensa anche al nome che potresti leggere…

-Ma chi se ne frega del nome! A me interessa solo il numero vincente! Basta scommettere un sacchetto di sesterzi e ci campo per tutta la vita e la carica politica me la compro! Altro che cursus honorum e boiate varie. Mi piace questo potere! Lo voglio!

-Eh eh! Mio caro Lucius, tutto ha prezzo.

-60 sesterzi con magistercarta (mastercard latina)?

-Mi spiace, ma ci sono cose che non si possono comprare.

-Ma allora perché me lo hai detto?

-Perché un modo per ottenerlo c’è. Dovresti rinunciare a metà del tempo che ti resta da vivere.

Lo shinigami aspettò pazientemente la reazione. Che si fece attendere.

Il giovane romano prese carta e penna e cominciò a fare calcoli su calcoli, parlando fra se e scribacchiando su un SEMPLICE codex. Dopo interminabili minuti soggiunse.

-Mi spiace Ryuk, niente da fare.

-Non ti interessa vincere il superenalotto?

-Sì, ma rinunciando a metà del tempo che mi resta da vivere come potrò godermi i soldi della vincita? Non farò in tempo a spenderli tutti. Quindi preferisco continuare a giocare tutte le settimane, un giorno la fortuna girerà dalla mia parte.

-Contento t…

-Ryuk! Mi è venuta un’idea magnifica per far fuori il mio pedinatore!

-Lucius! Mi hai interrot…

-Che ore sono? Che ore sono? Le cinque, bene! Sono ancora in tempo.

Prese una scatola da sotto il letto piena zeppa di foglietti.

-E questi cosa sono? –chiese Ryuk curioso.

-Sono biglietti da visita con relativo ritratto realistico di questori (già tutti morti) ed edili. Li tenevo di scorta nel caso mi fosse venuto un istinto omicida in piena notte, ma li dovrò utilizzare per i miei sadici esperimenti. Pazienza…

 

Intanto alla Romacar

-Ci sono state altre sei morti! –esclamò Sumcirus leggendo la lettera portata da un messaggero. (oh, i telefoni non c’erano!)

-E come sono avvenute capo? –chiese il buon Matsuda.

-Dopo aver compiuto qualche cazzata le vittime sono morte di arresto cardiaco.

-Qualche cazzata?

-Sì, un edile ha salito le scale saltellando su un piede solo, ovviamente è caduto, si è rotto le braccia, ha iniziato a perdere sangue e poi gli è venuto un attacco cardiaco. Altri due hanno giocato a pallavolo con una stella del mattino…

Avete presente quelle palle di ferro piene di punte acuminate?

Tipiche del medioevo?

Eddai! Vedrai che ce le avevano anche i romani. Erano gente dritta, quelli!

-e dopo essersi giustamente infilzati sono morti di arresto cardiaco.

-Gli altri tre?

-Uno ha scritto “50 anni fa lo stato, sai, era una repubblica che era libera e le persone allevavano civette”

-Ah, capisco. Tutto chiaro insomma.

-Ma perché, tu hai capito che voleva dire?

-Certo certo –annuì con aria da intellettuale.

-E sapresti dirmi anche che cosa volevano dire i soliti due prof di latino morti cercando di scrivere qualcosa?

-Quello rimane un mistero che neppure il signor 50

-L! Il signor L –intervenne L, imbacuccato nella sua solita tonaca. –E comunque cosa credi che non abbia capito anch’io il messaggio dell’edile? E’ che volevo lasciarti un momento di gloria.

-Quindi posso dirlo ad alta voce? Non mi direte che sono un emerito idiota? Non mi direte di andare via o di andare a coltivare funghi? Mia madre continua a preparare risotti immangiabili.

-Parla, che diamine!

-Mi pare ovvio, è stato Chira a mandarci questo messaggio.

-A questo ovviamente c’ero arrivato anch’io –rispose L.

-Possiamo dedurre quindi che Chira può manipolare le azioni prima della morte e, se fosse così, sarebbe un vero sgrammaticato perché la frase che avrebbe fatto scrivere all’edile contiene troppi pronomi relativi scollegati da…

-Matsuda, taglia.

-A meno che non volesse in realtà lasciare un messaggio, che magari continuerà ammazzando un altro edile, e il messaggio potrebbe iniziare con “50 lo sai che le civette…”

-Bravo Matsuda! Ovviamente c’ero arrivato anch’io, ma molto prima di te! –disse L. –Sta tranquillo Chira, ti troverò e ti sbatterò in galera…così impari a chiamarmi 50!!!

-Ma, signor L…lei sa cosa volevano scrivere i professori di latino…

* silenzio di tomba*

 

-Ehi Lucius…mi riveleresti cosa volevano scrivere i prof di latino prima di morire.

-Una cosa impossibile, ti basti questo.

-Sì, ma, siamo tutti curiosi, cosa…?

-Zitto e non rompere, devo mandare una lettera ad una ragazza o non farò in tempo.

“Cara Domitilla, volevo chiederti se ti andava di fare un giro con me al Colosseo per vedere il duello dei gladiatori. Se verrai ti regalerò un sacchetto di sesterzi. Troviamoci domani alla fermata della biga alle nove in punto. Lucius Iagami.”

-E ora come farai a spedirla?

-Non preoccuparti. Saiu!?

-Sì, fratellone?

-Porteresti questa lettera in via Gaio Gracchio XVI e mi porteresti la risposta?

-Ma manco se mi paghi!

-Un sacchetto di sesterzi.

-Vado e torno! –esclamò la ragazza afferrando la lettera, il sacchetto di sesterzi, e scappando via.

Venti minuti dopo…

Saiu entrò matida di sudore in camera di Lucius.

-Ecco la risposta.

“Caro Lucius, sei un cesso, non sai parlare…però per un sacchetto di sesterzi vengo. Ci vediamo. Ah, i pop corn li compri tu. Domitilla.”

Alt! Non c’erano i pop corn nell’antica Roma!

Nooooo? * sguardo innocente *

No, sono fatti col mais, e il mais non c’era.

Va bene…allora facciamo…pop cicer (ßceci scoppiati)

-Ha detto di si?

-Certo, ne dubitavi?

-No, per soldi chiunque farebbe qualunque cosa.

-Il mio piano diabolico può avere inizio.

 

Il giorno dopo, alle nove.

-Domitilla è in ritardo –commentò Lucius. –Il creditore/fruttivendolo/edicolante/gestore di locali notturni/agente SIM ci sta seguendo?

-Sì.

-E sta scrivendo qualcosa da qualche parte?

-Sì.

-Scommetto che sta scrivendo “Ha successo con le ragazze”!

Intanto l’agente SIM, nel suo codex stava facendo le parole crociate.

-Tre verdicale “Sputtanò Catilina” Cicerone. Cinque orizzontale “Fondò Roma” Romolo. Sette obliquo “Eterno nemico di Silla” Mario. Oh, guarda! Sembra che la ragazza gli abbia dato buca. Che tristezza, come lo capisco. Continua a guardare la meridiana. Eh, è brutto quando ti scaricano, è brutto! Io ci sono passato ed è…oh è arrivata! Che fortunato.

-Ciao Domitilla –salutò cordialmente Lucius.

-Fuori i soldi –rispose lei.

L’agente SIM annotò “Paga le donne per farsi vedere in giro con loro. Probabile complesso di inferiorità e desiderio di sentirsi accettato dal mondo adolescenziale.” Aggiornò il trattato sull’aspetto psicologico di Lucius.

La biga arrivò puntuale e i tre salirono, stritolandosi nel poco spazio e partirono.

Lucius guardava impazientemente la meridiana da polso.

“Ancora pochi secondi e poi…”

La biga si fermò alla fermata della biga (ßchiasmo…neh che finezze!) e salì uno che aveva tutta l’aria di essere un edile. Già, aveva proprio una faccia da edile. Poi, come sia una faccia da edile non si sa ancora…ma quello ce l’aveva proprio.

Era appena salito quando tirò fuori un coltello e sbraitò:

-Sono un edile

-Questo l’avevamo capito –disse la ragazza.

-Tu, fuori dai piedi! –disse scaraventando la ragazza fuori dalla biga. –Dicevo, sono un edile e non ho paura di speculare! Ora vi ammazzo perché di sì!

-Sta calmo! Sei tutto sudato! –disse Lucius al maledile (cioè, una specie di malvivente solo che fa l’edile: mal-edile, chiaro?) –Asciugati con questo! –disse passandogli un pezzo di carta a righe, tremendamente somigliante ad un foglio del Codex Mortis. Ed effettivamente era proprio un foglio del suddetto.

-Grazie caro –disse asciugandosi la fronte. A quel punto sgranò gli occhi. –Aaah! Chi sei tu! Come accidenti fai a stare sulla biga? Sei brutto da morire!

All’ultima frase, l’agente SIM, che pensava essere l’oggetto delle esclamazioni dell’edile, capì che questi doveva essere in preda ad allucinazioni post oppio perché si sentiva estremamente figo. In realtà l’edile aveva visto il buon Ryuk, ma scommetto che l’avevate capito tutti. Siete troppo dritti voi.

-Come puoi dire che sono brutto? Tutte le dee della morte mi fanno il filo, sono il playboy degli shinigami, tutte le umane vogliono vedermi in toga. Ehi, un attimo. Come riesci a vedermi? –chiese stupito Ryuk. –Ah! Ho capito, ti sei asciugato la fronte col Codex Mortis. Furbo Lucius. Davvero furbo.

-Ahhh! E’ troppo brutto quel coso aiuto! –e a quel punto l’uomo si buttò dalla biga e finì direttamente sotto il carro del bestiame, morendo orridamente.

L’agente SIM saltò giù dalla biga, seguito da Lucius e dal conducente. Si avvicinò al corpo, tastò il polso e, con aria solenne, inquit: -E’ morto.

Lucius assunse un aria innocente e linda: -O Giove! Siete stato troppo coraggioso signore! –disse all’agente SIM.

-Veramente non ho fatto nulla di…

-Non fate il modesto. Siete stato un esempio di coraggio e freddezza degni di nota.

-Grazie ragazzo ma…

-Me lo fate un autografo?

-Certo, figliuolo. Ecco qua. Rai Pemper.

-Oh! Un plurale tantum della seconda e un imparisillabe della terza. Voi siete il mio mito signore! Sono un ragazzo felice ora e i miei compagni di classe non mi prenderanno più in giro!

E detto ciò se ne andò saltellante.

L’agente SIM, che finalmente ha un nome, Rai, orum Pember, is, annotò sul suo quaderno: “Forse ho fatto male a rivelare il mio nome. Ma è solo un ragazzino con un complesso psicologico, deriso dai compagni e odiato dalle ragazze. Grazie a lui sono riuscito a raccogliere abbastanza materiale per la mia tesi in psicologia. Sono certo prenderò cento dieci e lode. In fondo è un ragazzo totalmente puro e innocente. Assolutamente INNOCUO!”

 

Intanto…

-Insomma Lucius siamo tutti curiosi…che diamine volevano scrivere i professori di latino?

-E’ semplice Ryuk. E’ elementare! Anzi, è da asilo infantile…

-E allora dillo!

-Leggi tu stesso dal Codex Mortis.

Sul piccolo quaderno nero stava scritto, con calligrafia da zampa di gallina: “Tullio Ottaviano Grasso, muore annegato nel Tevere dopo aver scritto sul muro col proprio sangue l’utilità del latino in un ipotetico…XXI secolo”

Ma dato che un’utilità non ci sarà…le condizioni risultano impossibili e la vittima muore per arresto cardiaco.

 

Notae

 Inquit = disse

 

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Salve a tutte coloro che sono arrivati fin qui.

Reduci dal V capitolo (già al quinto!) non possiamo fare a meno di ringraziare tutte coloro che ci hanno seguito fin dal primo capitolo e che hanno recensito.

Le vostre recensioni sono nettare per noi, che alimenta la nostra vena creativa (esagerata!)

 

Ma non perdiamo altro tempo…e rispondiamo alle recensioni (mi spiace, sta volta tocca a me)

 

Alynna: credimi, la maggior parte delle volte si merita di essere ignorata. Tipo, quando prende nove e si arrabbia perché voleva dieci =.=

pUmp: noleggiarci…umh…ci dobbiamo pensare. Momentaneamente siamo un po’ impegnate però d’estate se trovo un momento libero faccio un listino prezzi * se ne va sfregandosi le mani e pensando ad un modo per fare su soldi a palate*

Nina Scottex: Ghiotto è decisamente più pericoloso della corrente elettrica. La corrente la puoi evitare con le scarpe di gomma. Ghiotto no. Abbiamo scoperto cosa teme un dio della morte *_*

Memedesima: il mio prossimo passo sarà rappresentante d’istituto (così dovrai temermi anche te!), ministro dell’istruzione, presidente della repubblica, antagonista di romanzo fantasy, padrona della Terra, dio del nuovo mondo. Mi regali un bel quaderno nero per il compleanno?

Lav_92: non l’hanno invitato perché temevano avrebbe iniziato a fare il saputello. Matsuda invece è troppo intelligente e farebbe sfigurare gli altri.

Benny Chan: secondo me Matsuda è davvero da rivalutare. Sinceramente a me sta simpatico. E poi, dato che arriva fino alla fine della serie…tanto stupido non deve poi essere, no?

Prof: aiuto! Troppi complimenti tutti insieme il mio cervello sta per implodere! Scherzi a parte, per le regole tradotte i complimenti vanno tutti ad AeLLe, e lei la pazza che li traduce. Io mi limito a brancolare fra i libri di storia cercando di ricostruire un racconto con pochi anacronismi ma, si sa, a volte scappano u_u  

Betta90: che dire...sono soddisfazioni XD!

 

Vi lascio alla mia egregia collega AeLLe, sentiamo che ha da dire…

 L' angolo di AeLLe

(meglio conosciuta come “la pazza che traduce le regole”)

 

In America vogliono fare un film su Death Note. Indovinate chi c’è in lista per interpretare Light?

Zac Efron. Sì, lui. Quello di High School Musical.

Così, sotto gli effetti delle cinque (!) ore settimanali di latino penso…e se Death Note si trasformasse in un musical? Già mi immagino Light e Ryuk che ballano e cantano le canzoni degli Abba (Avete presente Mamma mia?). Anzi, Light e Ryuk che ballano in toga e cantano le canzoni degli Abba in latino (Mater mea!). Che scena surreale…fa quasi paura…

 

La frase di AeLLe

 

Fulviam, Marci Antoni saevam uxorem, Ciceronis linguam semel atque iterum fibula transfixisse.

Fulvia, la spietata moglie di Marco Antonio, trafisse più volte la lingua di Cicerone con una fibula.

(frase presa dall’ultimo compito di latino)

Grande Fulviaaaaa!!!!!!!!!!!!!Non ne potevamo più di Catilinarie da tradurre!!!!!!!!!!!

 

Ah, oggi sabato 15 è il mio COMPLEANNO e compio la bellezza di 206 anni, uno in meno della mia sorellona (MeMedesima) che incito ad aggiornare il profilo (dove c’è scritto che ne hai ancora 206!). Ovviamente scherzo, la mia età non la dirò mai, ma dato che ho rivelato che anno scolastico sto frequentando e visto che furbescamente vi dico che non sono mai stata bocciata e non ho fatto la primina, non ci metterete molto a capire quanti anni compio.

Approfitto per autofarmi gli auguri, sperando che a scuola qualcuno si ricordi di me ç_ç almeno AeLLe diamine ç_ç

Addio e al prossimo capitolo!

 

Ireat & AeLLe & Valerio Massimo

 

PS: l’altra volta ho postato prima perché sabato ero al Lucca Comics 2008! Come vedete avevo una buona motivazione!

 

Le regole del lettore

How to read!

 

Le persone che leggeranno questa fan fiction, che la apprezzeranno e che NON recensiranno, saranno perseguitate a vita del dio Recensore

 

Le persone che leggeranno questa parodia e moriranno dalle risate non saranno rimborsate dalle autrici, ma dalla ditta ACME.

 

Se Tsugumi O. o Takeschi O. dovessero leggere questa infame parodia le suddette autrici morirebbero con 23 coltellata piantate nello stomaco.

 

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Capitolo 6
*** Mulier, eris = Donna ***


Nuova pagina 1

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

  • Mortis conditiones ad effectum non percedentur nisi  piossibiles sunt, aut possibilis est homine eas excolere

  •  

  • Homo aut mulier qui has normas legit, traducticis estimationem habet, cum timeam meum diligentem laborem inutilis esse.

  •  

  • Deus mortis non sciit certo si mortis conditiones possibilis sint, ergo investigationes debe agere.

 

Capitolo VI

Mulier, is = Donna

 

Per strada…

-Emh, scusa caro Lucius…

-Sì mio eroe?

-Vorrei chiederti di non dire a nessuno che sono qui a Roma, altrimenti tutti vorranno il mio autografo.

-Non si preoccupi – ma dentro di se pensò: “Scommetto che presto te la farai sotto” con allegata risata satanica.

 

A casa di Rai Pember…

Appena lui aprì la porta, una voce femminile gli gridò dietro:

-Chiudi! Presto! Qualcuno ci potrebbe vedere!

Rai sbatté la porta alle spalle, si gettò a terra, rotolò dietro il divanetto tricliniare e si coprì la testa con le mai. Dopo qualche attimo di silenzio la donna disse:

-Va bene, puoi muoverti. Nessuno ti ha seguito.

-Donna! Smettila con le tue manie di persecuzione, sono stanco di entrare in casa così! Perché non possiamo comportarci come tutti i…

Stop! Anacronismo!

Ma dove? Ora cominci a inventare!

Di’ che non volevi dire “cristiani”

*_* No. Volevo dire “come tutti i politeisti”

Coooome no!

-come tutti i politeisti?

“Che idiota incosciente. Prima o poi lo uccideranno” pensò la donna.

-Piuttosto, donna, ho fame!

“Brutto schifo…”-Certo fidanzatino mio. Eccoti del caffè…

Beeep! Anacronismo!

-della cioccolata cald

Beeep! Anacronismo!

-del the alla…

Beep!

E che caspita!

-DELL’ACQUA CALDA! –sbraitò la donna. Poi si calmò. –Raccontami cos’è successo.

-Ho salvato un ragazzino durante un dirottamento e mi ha chiesto l’autografo.

-E tu hai firmato con il tuo nome vero?

-Ma certo che noooo! Come ti viene in mente? –disse anzando gli occhi al cielo.

“Ha dato il suo vero nome” pesò la donna.

-Non pensi che quel tipo potesse essere Chira?

-Ma che dici! Era un innocente 17enne.

“Fantastico, era Chira”

-E comunque sei tu che vedi pericolo dappertutto. Ho capito che prima eri un agente TIM (Totum Investigationis Munus) ma ora sei solo la mia fidanzata.

“Brutto maschilista! Il mio piano per ucciderti, smascherare Chira e conquistare il mondo è pronto.” –Muahahah!

-Cara, qualcosa che non va?

-No, tutto a posto –rispose sfregandosi le mani. “Eccellente”

 

Alla RomaeCar

-50 è arrivato un nuovo messaggio di un edile.

-L! Mi chiamo L! Su, avanti, fatemi vedere.

La frase dell’edile diceva “Sul divano dormi io, sul comò dormi tu, entrambi hanno molta scomodità, il mio fondo schiena ne uscirà ucciso.”

Matsuda lesse la frase una volta e poi esclamò:

-Sul comò hanno ucciso: 50 lo sai che le civette sul comò hanno ucciso…! Ecco il messaggio di Chira.

L, dopo aver tramortito Matsuda, mormorò malinconicamente:

-Chira, volevi forse dirmi che le civette sono animali violenti?

Ci pensò su una settimana.

Quindi, fortunatamente, arrivò a distrarlo un altro messaggio.

-L! L! Tutti gli agenti SIM sono stati uccisi.

-Accidenti, dev’essere senza dubbio opera di Chira. Ah Ah! Sta volta ti ho fregato Matsuda! –che nel frattempo era stato dimesso dall’ospedale, dopo che L l’aveva tramortito con una stella del mattino.

Cioè, dillo che ti piacciono le stelle del mattino. Le infili in ogni capitolo!

Mi piacciono le stelle del mattino.

Fa fagotto

A quel puntò entrò in scena un tizio imbacuccato da capo a piedi.

-L, sono il capo della SIM. Mi spiace ma abbiamo finito il credito. Ci siamo stufati di stare ai tuoi ordini. Abbandoniamo il caso.

-Tsz, fate pure, idioti, non ho certo bisogno di voi! Siete solo inutili. INUTILI! I-N-U-T…

-Allora non hai nulla in contrario se dico ai tuoi fidati colleghi che hai fatto pedinare LORO e tutte le LORO famiglie.

-Cosa? L, e noi che ci fidavamo di te! –inveì SumCirus.

-Oh no! Sarà meglio battere in ritirata. Maledetto Chira! –gridò L incolpando il temibile assassino. E per una volta non era TUTTA colpa sua.

Matsuda arrivò correndo:

-L! E’ arrivato un altro messaggio di un edile, ucciso sicuramente da Chira. La frase dice: “Il dottore  arrivò puntuale. Disse che voleva la grana. Si face pagare e poi di cupidigia si ammalò. Ambarabà ciccì coccò.”

-Il messaggio dunque è chiaro: “L lo sai che le civette sul comò hanno ucciso il dottore che si ammalò, ambarabà ciccì coccò” E un chiaro indovinello per dirci che lui può uccidere per malattia, oppure che è un dottore o che ha un allevamento di civette o…

-Veramente penso si riferisca alla conta dei bambini. E poi penso che ti volesse prendere per il culo.

L aggiunse alla lista un motivo per uccidere Chira.

 

Intanto la donna senza nome…

-Rai è morto. Anzi, è stato ucciso da Chira…LO DOVEVO UCCIDERE IO RAI! IO CHE L’HO SOPPORTATO TUTTI ‘STI ANNI. CHIRA, STAI PUR CERTO CHE TI TROVERO’!

A quel punto un vicino chiamò la neuro.

 

Il giorno prima Lucius…

Nel bel mezzo del foro…

-Accidenti quanta gente. Se lo ammazzi qui ti beccano subito.

-Stolto, ora metterò a frutto tutti gli esperimenti sugli edili svolti in precedenza. Infatti se scrivo prima le condizioni della morte e poi il nome della vittima, il Codex Mortis esegue alla lettera.

-Maddai? Questo non lo sapevo. Si imparano sempre cose nuove.

-Oh, ecco la vittima –disse Lucius strofinandosi le mani.

Appena vide Rai Pembers si situò dietro a questi e disse con voce da basso:

-Rai Pember, se si gira l’ammazzo.

-No fermo! Giuro che pagherò il conto che ho lasciato in pizzeria, scappando senza lasciare i soldi!

-Che conto?

Rai si schiarì la voce –Nulla, ti ho scambiato per qualcun altro. Piuttosto, la tua voce assomiglia molto a quella di un ragazzo che ho salvato in un dirottamento…

-Si sbaglia! Non sono assolutamente Lucius Iagami.

-Fiu, per fortuna, mi stava simpatico –rispose senza chiedersi come facesse Chira a sapere di Lucius e del dirottamento. Insomma, un vero pirla sto qua.

-Ora ti dimostrerò che sono Chira. Lo vedi quel tipo seduto vicino alla colonna? Ora lo ammazzo.

Dopo pochi secondi il tizio morì.

-Non piangerlo. Era un giocatore d’azzardo e non pagava il conto in pizzeria.

-Cattiva persona… -borbottò Pember allargandosi il colletto.

-Com L le avrà sicuramente detto mi basta conoscere il nome e il volto delle vittime per ucciderle. Quindi se farà qualcosa di inconsulto ucciderò lei e la sua ragazza e la sua fidanzatina delle elementari e il suo canarino.

-No! Tweetty no!

-Si, lo ucciderò se non farà ciò che le dico. Quindi ora si avvicini al Tevere e salga su una barca. E prenda questo –disse passandogli un barattolo di fagi…mele in scatola attaccato ad un filo.

-E questo a cosa serve?

-A rimanere in contatto con me. Dico, non ha mai visto un diario delle elementari? Lì spiegano sempre come creare questi stupidi e inutili aggeggi.

-Geniale, devo dire. Geniale.

-Salga su quella barca, io mi siederò dietro quel sacco di pat…mele! E ora mi dica quanti agenti SIM ci sono a Roma.

-Siamo in dodici, mio signore.

-Bene, ora mandi un messaggio ad un suo subordinato e gli dica di farsi mandare tutti i nomi dei suoi colleghi, i loro ritratti molto somiglianti e i loro codici PIN e PUK.

-Ma ci vorranno ore.

-No importa, vorrà dire che gireremo per Roma.

-Ma mi scade il biglietto.

-Giove che tirchio! Ne compri un altro! Lo vuoi capire che se non fai quello che ti dico ti ammazzò?

-Ma io ho paura del controllore…però ho più paura di te quindi faccio come mi dici. –a quel punto i gira verso un tipo che ha l’aria di fare qualsiasi cosa per soldi. –Ehi tu, porta questo messaggio alla sede della SIM e portami la risposta. Sbrigati! –disse sventolandogli sotto il naso un sacchetto di sesterzi.

Il tizio volò come un fulmine.

Diamine, è proprio vero che il denaro muove il mondo!

Tornò poche ore dopo, mentre Lucius aveva cominciato a mangiare le mele dal sacco.

-E’ tornato Chira, che devo fare ora?

-Oh, bene, ora prendi l’aereoplanino di carta che ti tiro…

Ferma! Lucius non può fare un aeroplano di carta.

Perché, i romani non possono fare origami?

Certo, ma non aeroplani!

-prendi la barchetta di carta che metto in acqua –Lucius ripiegò l’aereoplanino in modo da farne una barchetta perché a qualcuno non andava bene. La mise in acqua, ma essendo Lucius più indietro di Rai, la barchetta scivolò via lungo il tevere.

-Niente paura, ne ho una di scorta. –disse. Appallottolò il voglio di scorta e lo tirò. Rai lo prese e lo srotolò.

-A questo punto nella busta troverà una penna e una busta con dei buchi, dico bene?

-Sì.

-Ecco ora scriva…

-Un attimo, con cosa scrivo. Qui ho solo una penna di piccione!

-Usi il suo sangue. Prenda il coltello. –disse tirando un coltello.

-Piano con gli oggetti taglienti!

-Basta con le ciance, ora guardi bene i ritratti dei loro colleghi, scriva i loro nomi, e il loro codice PIN e PUK.

-Ma, morirò dissanguato.

-Lo vuoi capire che o lo fai o muori ORA di arresto cardiaco? Sono un pericoloso assassino, abbi un po’ di paura!

-Sì, hai ragione. –si fece un piccolo taglio e cominciò a scrivere (ecco svelata l’antica origine degli emo)

Dopo che ebbe scritto tutto ciò che Lucius gli aveva chiesto, l’assassino gli disse:

-Ora lascia il foglio e la penna sulla barca e scendi dal mezzo.

-Ma, la barca non si fermerà!

-E chi se ne frega, buttati in acqua, no?

-Sì, certo. –posò il foglio e si gettò nel Tevere. A quel punto Lucius uscì dal nascondiglio, prese il foglio e disse:

-Addio Rai Pember.

-Lucius Iagami! Allora eri proprio tu! E io che credevo fossi un bravo ragazzo! Ma allora mi hai mentito anche prima quando hai detto che non eri Lucius Iagami. E io che avevo scritto nella mia tesi di laurea in psicologia che eri un ragazzo per bene. Ora mi toccherà rifarla da capo e…

-Ma ti sbrighi a crepare? –e siccome non moriva, Lucius gli tirò in testa una mela facendolo svenire.

Rai Pember morì pochi istanti dopo per arresto cardiaco e il suo corpo fu rinvenuto sul fondo del Tevere da un pescatore di caligole (sì, pescatore di calzature! Problemi? Nei cartoni animati pescano solo stivali!)

 

Il giorno dopo, in camera di Lucius.

-Ehi, Lucius, mi spieghi perché ti sei fatto dare anche i codici PIN e PUK?

-Beh, è elementare Ryuk. Visto che non mi puoi rivelare i numeri vicenti della lotteria giocherò tutti i codici PIN e PUK e riuscirò a sbloccare la strada verso la ricchezza! Wahahah!!!

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E anche questo capitolo è andato! Devo dire che è stata più dura del solito (l'ho finito ieri sera verso le dieci) anche perché sulle nostre teste di liceali incombe un tema argomentativo d'Italiano (che AeLLe deve ancora cominciare)(ma io non vi ho detto niente) e incombeva un compito di Fisica, uno ti Italiano e uno di Latino in classe. Quello di latino è andato pessimamente.

Ci scusiamo se questa volta non perdiamo molto tempo con i bonus (che come dice la sensei Arakawa sono la parte più bella del racconto) ma siamo veramente in ritardo e il computer di AeLLe, dopo mesi di agonia e coma farmacologico, ha ufficialmente tirato le cuoia (RIP). Inoltre oggi invece che dedicarci al capitolo, io e AeLLe siamo andate in centro a fare incetta di libri e fumetti e a liberarci del peso dei regali di natale e compleanno incombenti (io ODIO il Natale!)

Bando alle ciance ed ecco le risposte alle recensioni (molto stringate anche queste)

Prof:come vedi l'utilità del latino nel XXI secolo è lampante e la puoi scrivere in una parola: nihil. Confesso che l'idea del professore che muore d'infarto mi balenava in testa dal terzo capitolo. Finalmente ho potuto condividerla con tutti voi!
 
Lav_92: già già, Matsuda è un personaggio sottostimato. Secondo me potrebbero fare un numero extra con le avventure di Matsuda, super detective senza occhiali (valida alternativa al detective conan)
 
Benny Chan: Zak Efron verrà fermato da un provvidenziale infarto. E' stata una mossa avventata mostrarsi tanto in tv...
 
Erre: quando la mia scalata al potere mi farà giungere al ruolo di ministro dell'istruzione metterò il latino facoltativo (almeno nei licei scientifici e psico socio pedagogici)(per il classico si vedrà). L'unico guaio è che quando ci arriverò avrò già fatto cinque anni di latino ç_ç
 
Alynna: è vero, non si pagano le ragazze per uscire (ma se tu ti fai pagare per far copiare le versioni nd_aLLe)(emh...nd_ire)(senti da che pulpito viene la predica-.-) Buon tonno, già che ci sei, se vuoi ti mando via posta lo spezzatino di tonno che fa mia mamma che io ODIO e non riesco a mangiare (me tapina)
 
Betta90: è molto semplice scoprire quanti anni ho: prendi i capitoli di codex mortis fin'ora, aggiungi i numeri del lotto di domani, dividi per gli anni di matusalemme moltiplica per gli anni di vita che mi rimagono, poi butta via il foglio, insultami a dovere e vai al capitolo 3 risposta alla recensione di neki_neku_dango. Ed escludi che io sia in prima, visto che una di prima non riuscirebbe a tradurre tutte queste regole...

Nina Scottex: la frase delle civette si è rivelata una presa in giro...povero 50; se il fan club di L mi scopre mi squamerà viva.
 
MeMedesima: come accidenti fai a beccarci ovunque io e AeLLe andiamo? Ci hai infilato davvero una microspia nelle mutande!
 
pUmp: ricordati che io e aLLe non abbiamo abbastanza fondi per rimborsarti. C'è la pratica agenzia ACME *nel frattmpo prende carta e penna e scappa in messico*

L'angolo di AeLLe

Causa il sospetto che nessuno legga le regole che con tanta diligenza traduco ç_ç questo capitolo sciopero. (ne ho diritto anch'io, cavolo!)

Inoltre, come avrete sentito, il mio computer è deceduto, quindi, attendendo una provvidenziale sostituzione o resurrezione, spero di riuscire comunque a farmi venire qualche idea per alzare il livello di cultura di tale parodia...

Distinti saluti e buona notte!

LA FRASE DI ireat

Io amo la neve. La amo davvero. E amo anche la pioggia.

Adoro guardare la gente bagnata fradicia che corre sotto i portici per non bagnarsi mentre io me ne sto seduta al calduccio nel mio pleid bevendo cioccolata calda.

E' quando arrivano mentre vado a scuola che le odio mortalmente... 

 

Al prossimo capitolo!

ireat & AeLLe & la neeeeveeeee!!!! (& anche la pioggia)

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Capitolo 7
*** Unus, i = Uno ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

VII

 

N       Pagina ex codice mortis capta, et etiam paginae pars, eosdem codicis mortis effectos habet

N       Instrumentum quo scribe quidlibet esse potest (e.g. pigmenti, sanguis et cetera), si in codicem mortis scribere potest et scriptae litterae perspicuas sunt.

N       Istae leges latinae inutiles sunt, cum nemo animadvertit, in capitolo priore, meam falsam legem. Igitur ego includem falsam legem in omne capitolo.

N       Truzzi domus musicam amant, sed metallicam musicam longe pulchrior est. Stay metal!

N       Veter codicis mortis possessor, deus mortis, non sciit multo de codice mortis.

 

Capitolo VII

Unus, i = Uno

 

Presso il deposito bighe…

-Era un uomo basso, brutto, peloso, puzzava da morire, aveva un volto arcigno, sembrava uno scarabeo stercorario (senza offesa ai poveri scarabei).

-No, mi spiace, non mi ricordo nessuno di simile.

-Ti mostro un suo ritratto e dimmi se non è lui –disse la donna ancora senza nome estraendo dalla borsa un busto di pietra portatile.

-Ah! Ora ricordo di costui. Ma non mi pare un brutto uomo anche se…

-Vile marrano! Non bisogna giudicare dalla prima apparenza! Egli era un uomo orribile: si ubriacava, non svolgeva bene il suo lavoro, mi trattava da stupida e puzzava come una capra (senza offesa alle povere caprette).

-Se lo dice lei. Però ora dovrei andare in pausa pranzo, è la septima hora diei (ßsettima ora del giorno = mezzogiorno, non le sette di mattina!)

-Egli ha sventato l’attacco dell’edile.

-Veramente è l’edile che è impazzito da solo e si è buttato dalla biga. Quest’uomo non ha fatto un emerito nulla.

-Capisco, oltre che vile marrano è pure bugiardo, l’infingardo maledetto. Ricorda gli altri passeggeri?

-Sì, una ragazza che è stata scaraventata dalla biga e un ragazzo dagli occhi innocenti.

“Di sicuro Chira è il ragazzo dagli occhi innocenti!” pensò la donna ancora senza nome.

-La ringrazio molto –disse, ma prima di finire la frase scoppiò in lacrime.

Il conducente le batté una mano sulla spalla imbarazzato. –Suvvia, mi dispiace molto per lei, ma si va avanti, mi creda. Sarà dura ma…

-Maledetto Chira! Lui l’ha ucciso.

-Oh, un’altra vittima del temibile assassino. Il suo fidanzato doveva essere un bravo edil…

-LO DOVEVO UCCIDERE IO! IO L’HO SOPPORTATO PER ANNI! SPETTAVA A ME IL PIACERE DI VEDERLO AGONIZZANTE PER TERRA!

-Signorina, si calm…

-CHIRA, TI SCOVERÒ! (notate prego la buona volontà di cercare il simbolo della O accentata maiuscola…)

 

A casa Iagami.

-Lucius, Saiu! Mi dareste una mano con le pulizie delle Calende di Gennaio?

-Ma che bisogno c’è mater, la casa è sempre in ordine!

-Ehi, lecchino di un filius, vedi di rimettere in ordine la tua camera o la befana non ti porterà che carbone.

-Ehi, Lucius, hai visto che si terrà una conferenza sul caso di Chira e 50?

-Sì, ma io andrò a vedere lo scontro fra due gladiatori.

-E ti perderai la sfida musicale nel Colosseo?

-Certo, io ODIO la musica e gli eventi mondani. Addio.

E se ne andò in camera.

-Che fratello associale… -commentò la povera ragazza della quarta declinazione.

 

Intanto alla RomaeCar…

-L, ormai non ci fidiamo più di te. L’abbiamo capito che sei solo un codardo e che non sei neppure così intelligente. Inoltre, non definendoti questore ti salvi dagli attacchi di Chira. Vogliamo vederti in faccia.

L non rispose e mantenne la testa bassa (almeno così credono i questori lì presenti perché, imbacuccato com’era, nessuno riusciva a vedere cosa facesse sotto. Magari stava facendo le linguacce…)

-Allora L, che rispondi.

Ancora silenzio.

-L?

Dopo qualche attimo si sentirono strani mugolii e lettere senza senso che cercavano di uscire da sotto il travestimento.

-S...ff…c…s…o…

-Eh?

-SOFFOCO! –sbraitò voltandosi e togliendosi un po’ di asciugamani. Dopo qualche lungo respiro si ri-imbacuccò (ßnon cercatelo sul dizionario: non lo troverete!) e si girò nuovamente vero i questori allibiti: -Scusate, ho ingoiato un pezzo di asciugamano scambiandolo per un pasticcino.

-Me è rivoltante! –commentò sconcertato Matsuda.

-Grazie, Matsuda. Ora torna a cercare il tuo cervello.

Matsuda si accucciò in un angolo e lì rimase a deprimersi, perché nessuno badava alla sua intelligenza, nettamente superiore a quella degli altri.

-Scusate l’interruzione, potreste ripetere il discorso?

-Certamente: L, noi on ci fidiamo più di te. Tu puoi vederci in faccia e sai i nostri nomi ma noi non sappiamo chi tu sia e sei un codardo, uno stupido, non sei un questore e fai il bulletto con Matsuda.

-Ma se lo fate anche voi del quartier generale?

-Va bene, allora diciamo che puzzi! Ecco, sì: vogliamo vederti in faccia per vedere quanti brufoli hai e se hai il naso all’insù o a patata.

-Se è per questi motivi allora accetto. Quando ci vediamo? Facciamo sabato alla cinque al Colosseo?

-L, non è mica un appuntamento galante. Noi vogliamo vederti subito.

-Perfetto, troviamoci alla locanda “Dal troll puzzone”, in via del Vattelapesca n° duodeviginti.

-Dobbiamo consultarci fra noi.

-Va bene, vi aspetto.

I questori si appartarono per non farsi sentire da L.

-Allora, che dite? C’è da fidarsi?

-Io me ne tiro fuori. E poi c’è la partita di Stella del Mattino…

Ancora? Cioè sono tre capitoli che continua a saltar fuori. La vuoi piantare con questa S…

* ireat toglie il microfono ad AeLLe e riprende a scrivere bevendo il suo succo alla carota *

-Che sarebbe?

-Undici giocatori devono calciare in porta la Stella del Mattino. Dicono che il portiere di oggi sia formidabile. Speriamo che non cerchino di fare goalem (ßaccusativo di goal, goalis!) o dovranno cercarne un altro!

Chiusa la parentesi su questo affascinante gioco romano che sconsigliamo ai giovani del XXI secolo (si crede che proprio questo passatempo sia stata la rovina dell’impero romano d’occidente) Ide se ne andò e i rimanenti si scambiarono sguardi privi di un qualsivoglia barlume d’intelligenza (tranne Matsuda, s’intende!) e si rivolsero a L.

-Possiamo andare.

 

Intanto a casa Iagami!

-Oh no! Ryuk! Ho lasciato qualcosa di fondamentale sul luogo del crimine!

-Non ci credo: tu, Lucius, il genio del male che commetti un’errore?

-Smettila di blaterare e seguimi!

I due si incamminarono verso i fori. Lo shinigami non aveva la più pallida idea di cosa cercare: se il ragazzo gliel’avesse detto avrebbe potuto partecipare anche lui a quell’entusiasmante caccia al tesoro.

Setacciarono i fori, sotto gli sguardi indignati dei passanti; fallendo il tentativo, decisero di salire sul battello che li aveva accompagnati durante l’avventura per incartare ben bene Rai Pember.

Finalmente Lucius si gettò su un oggetto gridando: “Trovato! Trovato!”

Lo Shinigami si avvicinò incuriosito:

-Allora Lucius, vuoi dirci che cos’era?

-“DirCI”?

-A me e a tutti gli incuriositi lettori.

-Ah, già dimenticavo loro…beh, avevo lasciato sul battello il mio TELEFONO SENZA FILI! Se 50 l’avesse trovato avrebbe capito subito che solo una mente geniale come la mia poteva essere l’artefice di suddetto marchingegno. E poi il metalli inquina: sarei stato perseguitato dal Dio Ecologista fino alla morte!

[La scena appena conclusa non aveva lo scopo di far ridere ma solo quello di dare il tempo ai questori e a L di avvicinarsi alla locanda “Dal troll puzzone” via del Vattelapesca n° duodeviginti (ßche per gli smemorati significa 18!)]

 

I questori entrarono nella locanda preceduti da L. Essa si rivelò essere il posto più squallido di una città già squallida come lo era Roma ai tempi dei latini.

-Che puzza! –commentò Matsuda.

-Sta zitto, stupido –sibilò SumCirus, ma in realtà aveva come al solito ragione Matsuda: la puzza era davvero insopportabile!

Seguirono il tizio imbacuccato su per le scale, entrarono in una stanza e a quel punto l’uomo senza volto cominciò a togliersi uno dopo l’altro le bende e gli asciugamani, fino a tenerne solo uno sull’inguine.

-Io sono L –disse infine.

-Questo l’avevamo capito, visto che ti seguiamo da qualche ora.

-Quello che non capiamo è…perché diavolo sei nudo sotto gli asciugamani?! –esclamò Matsuda, che a quanto pare era omofobo.

-Beh, là sotto si muore di caldo, vuoi pure che stia vestito? Vuoi forse che il cervello mi vada in pappa, come è successo al tuo? Vuoi forse che evaporino i neuroni?

-No ma…non potrebbe cortesemente vestirsi?

Fu così che Uatari per una volta si rese utile, portando al nostro L/50 una brillante tonaca candida che risaltava e riluceva in contrasto con i suoi fulgidi capelli neri e i suoi occhi scuri, profondi, solcati dalla fatica degli anni (e da un uso di matita eccessivo) nei quali ti perdevi, come fossero oceani insondabili e…

* interrompiamo per vostra gioia il virtuosismo dell’autrice *

-Ora posso presentarmi meglio: io sono L, il più grande detective del mondo. Piacere, voi chi siete?

-Io sono il questore SumCirus.

-Io sono Aitsaua.

-Io sono Mogius.

-Sì, effettivamente non hai l’aria molto allegra.

-No, signore, è un malinteso comune: Mogius è il mio cognome.

-Sì, certo l’avevo capito –disse L imbarazzato. –Proseguite.

-Io sono Uchita.

-Bene, allora il tappo è Uchita. Me ne ricorderò.

-E io sono…

-Matsuda, scommetto?

-Come fa ad esserne sicuro?

-Beh, perché sei petulante, seccante, irritante e perché sei sono un paio di settimane che ci vediamo tutti i giorni.

-Accidenti, tosto sto L –commentò Sumcirus.

-Così ora so i vostri nomi. –Tese l’indice della mano destra e alzò il pollice ad angolo retto ed esclamò: -BANG!

I questori lo fissarono perplessi.

Ma perché quei cinque sono perplessi?

E ci credo, poveretti! Mica sanno cos’è una pistola.

Sono poliziotti e non sanno cos’è una pistola? Che scarsi!

-Cioè, volevo dire ZACK! ZACK! –esclamò saltando per la stanza fingendo di avere una spada di Star Wars, o più probabilmente un gladio.

-Ecco, se fossi Chira, vi avrei uccisi tutti.

-Ma tu non sei Chira, sei L.

-Sì ma se io fossi Chira…

-Oh mio dio! L è Chira!

-No, ho solo detto che…

-Aiuto scappiamo! Si salvi chi può!

-UCHITA CHIUDI LA BOCCA E ASCOLTA! Dimenticate l’esempio e sedetevi come volete.

L si accomodò su un divanetto, mettendosi in una posa contorsionistica.

-L, in tal modo ti si vedono le mutande –disse Matsuda, sinceramente disgustato (l’avevo detto che era omofobo…)

L si sistemò in maniera più conveniente, attese che anche gli altri si sistemassero e disse:

-Vi pregherei di non far venire nessun messaggero.

-Perché, hai paura che lo intercettino?

-No, è che da quando ho preso a calci un postino per non aver consegnato in tempo Topolino, ho una paura matta di ogni qualsivoglia messaggero. Inoltre dovrete tenere a memoria tutto quello che dico perché non sopporto il rumore delle penne e ancor meno quello dello scalpello, quindi non potrete prendere appunti.

I presenti si guardarono sconcertati.

-Infine per precauzione dovrete chiamarmi Marco Porcio Catone e non L, 50 o detective viziato.

In quel momento un uomo bussò alla porta ed entrò:

-Buongiorno, sono un messaggero, cerco Sumcirus da parte di suo fi…AAAARG!!! –e venne trafitto dal gladio di L.

-Maledetto messaggero! Non mi avrai! –sbraitò, senza chiedersi come avesse fatto il fi…glio del questore a indirizzare proprio lì il proprio messaggero. L’importante era che il fetido Ermes mortale fosse propriamente morto.

-Torniamo a noi. Abbiamo appurato che a Chira serve il volto e il nome della persona per uccidere. Non possiamo ritirare i volti di questori ed edili perché altrimenti Chira si sfogherebbe sulla gente comune, venditori ambulanti, bigliettai e fruttivendoli. Ciò perché è un maledetto bambino infantile.

-Un po’ come te, Marco Porcio Catone.

-Sì più o meno. Più o meno direbbe: “Mi avete nascosto i giocattoli? E io vado a prendere i vostri!” E io griderei: “No fermo! I miei giocattoli non farlo” e lui infierirebbe su di me e mi ruberebbe l’orsacchiotto preferito per lanciarlo in pasto al cane dell’orfanotrofio e poi mi ruberebbe tutte le caramelle e poi…e poi… -e poi scoppiò in mille singhiozzi, mentre Uatari cercava di consolarlo con delle mele caramellate.

-Brutti ricordi dell’orfanotrofio, scusatemi –disse asciugandosi il naso e il muco da esso pendente. –Per ingannare Chira direi di inventare una balla…tipo che in realtà Babbo Natale…

Non può essere Babbo Natale: non c’è ancora il Natale!

Allora preferisci Babbo A.d. VIII Kalendas Ianuarius?

Piuttosto…

-…tipo dire che in realtà Babbo A.d. VIII Kalendas Ianuarius non esiste e trarlo in inganno. Così lui cadrà in depressione e si suiciderà. Ma in realtà sappiamo bene tutti che il caro vecchio Babbo A.d. (beh, non verrete mica che lo riscriva di nuovo, spero?) esiste ed è il vecchio Uatari.

-Certo Marco Porcio Catone –risposero i questori annuendo imbarazzati.

-Inoltre ho capito che Chira agisce da solo e che può determinare entro certi limiti le cause della morte. E ora seguitemi nei miei passaggi geniali.

 

WARNING!: a tutte/i coloro che ci tengono al proprio cervello.

La parte seguente sarà costellata di cifre e date in latino. Il mio cervello per tradurle è già imploso (non è un grave danno, credetemi) ma cercate di risparmiare almeno il vostro. Comunque se le leggerete mi farete davvero felice! (nd_ireat)

 

-A.d. XIX Kalendas Ianuarius arrivarono a Roma gli agenti SIM. A.d. XIV Kalendas Ianuarius Chira ha svolto dei test sugli edili. Ciò significa che aveva già comprato i regali per A.d. VIII Kalendas Ianuarius, festività che, per comodità nostra, chiameremo con un nome assurdo come…Natale!

-Suona bene…-commentò Matsuda.

-A.d. VI Kalendas Ianuarius aveva già ucciso tutti gli agenti: ciò significa che Natale non lo rende più buono.

Si schiarì la voce e mangiò una caramella.

-E’ per il mal di gola –si scusò per non offrirne agli altri.

-Sì, bella scusa –commentò Matsuda. Già, perché quella che la caramella è per il mal di gola è una scusa che era già vecchia al tempo dei romani, figurarsi ora. Quindi non fate i taccagni e se mangiate una caramella, abbiate la decenza di offrirla o di non fari vedere.

-Ora moltiplicando per dieci la somma dei numeri sopra indicati e dividendoli per la mia età, sottraendo al risultato il numero di criminali e mettendo tutto sotto radice cubica riusciamo a capire che Chira era fra i sospettati della SIM.

-Mi sono perso qualche passaggio –bisbigliò Uchita a Mogius, che ovviamente non rispose.

-Chiarissimo! Con questi dati cattureremo Chira entro l’Epifania!

Che non c’era neppure quella. No, dico solo per dire, tanto chi vuoi che mi ascolti!?

-Entro A.d. None di gennaio.

-Certo. Lo cattureremo e lo tortureremo. Perché noi siamo il bene. Noi siamo la giustizia. E LA GIUSTIZIA TRIONFA SEMPRE!

-Sììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! –risposero in coro i questori, mentre Uatari offriva del pandoro stranamente avanzato.

 

Poco prima a casa Iagami…

-Ah, il mio telefono a barattoli. Piccolo mio, creatura della mia anima, temevo di averti perso per sempre! –mormorò Lucius accarezzando la metallica creatura.

-Fa quasi tenerezza –mormorò Ryuk.

 

Intanto la donna senza nome…

-MALEDETTO CHIRA! TI UCCIDERÒ! IO DOVEVO UCCIDERE RAI! IOOOOOOO!!!

Come vedete la situazione non cambia: non è vero che a Natale si è tutti più buoni!

 

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

* starnutisce a ripetizione *

* si volta e si accorge di essere osservata, sobbalza, si asciuga il naso e si schiarisce la voce *

Emh, mi scuso per l’alta percentuale di latino fuso alla matematica (ossia numeri in latino) ma mi giustifico dicendo che questo è dovuto essenzialmente al programma che in questo momento stiamo seguendo a scuola.

Per risparmiare tempo, invece che esercitarmi dal latino, mi sono esercitata con la parodia.

L’umidità e la pioggia costante di questi giorni mi ha indotto in una fase passeggera (?) di depressione che… * AeLLe stacca il microfono vendicandosi *

 

Passiamo alle recensioni:

 

Benny Chan: già, non sopportavo l’idea che un’ex agente dell’FBI si riducesse a fare la mogliettina obbediente. Ho preso ispirazione da Agrippina (anche se non credo fosse un’agente dell’FBI)

 

Prof: dici bene: adattarla è stata una tortura per i miei nervi, con AeLLe che continuava a esclamare “anacronismo!” Lei si è divertita molto, infatto -.-

 

Alynna: l’attrazione per i sacchi di patate è forte. Ma visto che in francese patata si dice pomme de terre (credo) non è tanto sbagliato, no? No? *non riceve risposta *

 

Lav_92: è risaputo: se la pazzia non viene curata degenera…

 

Beat: già, la mitica donna senza nome. Mi sto affezionando a questo nome. Penso lo userò come prossimo nickname

 

Nina Scottex: forse Lucius no, ma se vuoi ne ho segnati qui un paio *_* *sta fiutando l’affare*

 

MeMedesima: gli urletti da fangirl sono sempre ben accetti. Basta che non siano emessi nelle vicinanze delle mie orecchie.

 

L’angolo di AeLLe

 

* beve un succo di frutta mentre si gratta la testa e ignora completamente gli occhi affacciati sullo schermo *

 

ANCORA IN SCIOPERO

RIPROVATE PIù TARDI!

 

LA FRASE DI AeLLe

 

“Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte”

Edgar Allan Poe

Mi è sempre piaciuta questa frase, non c’entra niente con codex mortis ma chi se ne frega.

 

E poi, una citazione che mi ha lasciata semi-sconvolta:

“Prima di cantare con i Nigthwish cantavo in una cover-band degli Abba”

Anette Olzon, attuale cantante dei Nightwish (che tra parentesi sono un gruppo metal…)

Rivogliamo Tarjaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!

 

 

Come al solito un mega grazie a tutte/i coloro che ci seguono. Le vostre recensioni, le vostre letture, i vostri preferiti, ci fanno rimanere a galla in questo pantano di emozioni contrastanti e di giornate di pioggia.

Che ci volete fare: nasco come scrittrice malinconica, io. Quella delle parodie è stata un’avventura del tutto nuova!

 

-Perciò direi di salut…

-Ehi, non ti pare di dimenticare qualcosa?

-Cosa?

-Non so, ho come l’impressione…

-Noooo! Cosa potrebbe essere?

-Tipo qualcosa che se diciamo adesso porterà sfiga a tutti i lettori.

-Ah, giusto!

 

BUON NATALE!

O meglio

A.D. VIII KALENDAS IANUARIUS

(che detto prima porta sfiga, giusto?)

 

 ireat & AeLLe & il Grinch

 

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Capitolo 8
*** Deus, i = Dio ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

Quomodo adhibere

-          Scribere mortis causam ac singulas partes potes ante hominis nomen. Undeviginti dierum habes (secundum calendarium romanum)

-          El cuaderno de la muerte no funcionarà si escribes mas de tres veces el nombre de la victima de forma equivocada.

-          Etiam si codicem mortis tu non possidis, effectus aequalis erit, si nomine ac eius nomen agnoscere potes

 

Capitolo VIII

Deus, i = Dio

 

Una strana donna di cui ancora non conosciamo il nome girava con fare guardingo per i Fori

“Rai ha detto che veniva qui, quel giorno. Sarà andato a incontrare la sua amante? Impossibile, uno brutto come lui è già tanto se ha una fidanzata…comunque il giorno prima c’era stato un furto di mele in scatola nella zona. Di sicuro è ricollegabile. Tutto è ricollegabile. Guarda! Un tizio ha starnutito! Senza dubbio è ricollegabile!” pensava.

Stava camminando, non esattamente in modo tranquillo, piuttosto guardandosi ogni dove, stando attenta a non farsi toccare dagli altri passanti, in riva al Tevere, quando vide uno strano foglietto in acqua. Lo raccolse perché poteva essere ricollegato al caso Chira e alla morte di Silla (anche quello voleva ucciderlo lei!). Lo lesse.

La scrittura era illeggibile ma lei riusciva a comprenderla perché le era fin troppo familiare: era quella di Rai Pember.

“…è un ragazzo brillante, intelligente, colto e molto affascinante ma molto insicuro di se stesso, infatti tende a pagare le ragazze per uscire con lui. Anche il fatto che mi abbia chiesta l’autografi indica una chiara ricerca di un personaggio di riferimento e, modestia a parte, io sono una persona più che stimabile, in quanto intelligente, bello e molto, molto buono…” Il foglio continuava con un disegnino stereotipato di un uomo in toga con degli addominali scolpiti e dei muscoli da paura e sotto scritto “Rai Pember” che però non assomigliava per nulla a Rai Pember.

“E’ chiaro che sta parlando di Chira. Devo subito andare a riferirlo alla Romae Car!”.

  

A casa Iagami, intanto:

-Saiu, vai a portare l’avanzo della torta di mele a papà.

-No, non voglio, mamma!

-Se vuoi vado io, Saiu –intervenne Lucius.

-Davvero lo faresti, fratellone?

-Certo, per un sacchetto di sesterzi! –rispose con un sorriso innocente sul viso. Saiu sborsò i soldi e tornò a leggere Quo vadis.

Nulla da dire ma a quel tempo non poteva esistere Quo vadis, che parla della vita di Nerone.

Anche sotto Natale rompi? Ma non puoi andare in vacanza?

Se tu non mi tenessi al minimo sind…[taglio]

Certo, AL, hai sempre ragione tu.

-Mi raccomando, fili, ricorda di mandare avanti un messaggero per avvertire tuo padre.

-Certo madre.

Chiamò un messaggero e lo incaricò di andare ad avvertire il padre del proprio arrivo. Nell’allegria baldanzosa della famiglia latina a nessuno venne in mente di far portar la torta di mele al messaggero. Ma si sa, tal volta un eccessivo consumo di mele può dare alla testa. Siate moderati nel mangiarle, anche se siete shinigami o il cane della Melinda.

Intanto Lucius si infilò una mantellina rossa col cappuccio e uscì di casa con la sua torta di mele e Ryuk al seguito.

-Ehi, Lucius, non è che mi lasceresti un pezzetto di torta di mele?

-No Ryuk, hai sentito? Devo portarla al papà –rispose con una luce di innocenza negli occhi. –E’ tanto malato!

-Lucius, non sei cappuccetto rosso.

E poi i fratelli Grimm non erano ancora nati, ma comunque…

-Non insistere Ryuk. Ho promesso alla mamma di portare la torta e io sono un bambino obbediente che non dice mai le bugie.

-Ma uccide tutti coloro che ostacolano il suo cursus honorum.

Lucius però cominciò a saltellare per i Fori come se fosse in mezzo ad un prato tinto dai fiori, fischiettando allegri motivetti e dando molto nell’occhio.

Quando finalmente arrivò alla Romae Car ormai la sua reputazione era scappata dai confini di Roma ed è tuttora rifugiata politica presso i nobili Parti. In questura si scontrò con il messaggero mandato poco prima.

-Attento a dove vai, brutto Marmaluot! –appena lo guardò in viso lo riconobbe. –Ciao Livio Massimo Atanasio! Hai riferito il messaggio a papà?

-No, mio signore e dio –rispose come Lucius l’aveva addestrato a fare –non sono riuscito a trovare il vostro divino genitore.

-Accidenti! E io che ci faccio con la torta di mele? –esclamò.

-Se vuoi può prenderla in custodia momentanea il mio stomaco –propose Ryuk, ma la proposta fu respinta.

-No Ryuk, ti ho detto che devo portarla a papà! Lo sai che sono una brava bambina io. Gli porterò la torta di mele, o non mi chiamo più Cappuccetto Rosso!

Come vedete, cari lettori, leggere ai bambini fiabe simili prima di mandarli a dormire nuoce gravemente alla loro salute. Sono molto meglio i racconti del terrore o del grottesco di E. A. Poe. Leggeteli ai vostri figli e diventeranno come me (ßproprio per questo motivo è sconsigliabile)

Allora Lucius prese un brandello di vestito del padre che teneva in tasca di scorta e glielo fece annusare:

-Va’, Livio Massimo Atanasio! E cerca mio padre. Cerca, bello, cerca! –esclamò dandogli una pacca –E quando torni ti darò tanti croccantini!

Quindi entrò in questura per chiedere delucidazioni.

-Buongiorno. Lei per caso è un questore? –chiese all’uomo dietro il bancone, tirando fuori dalle pieghe della toga un frammento codicis e una penna.

-No, sono un operatore ecologico. I questori non ci sono, al momento –rispose l’altro.

Nascose deluso il Codex Mortis e la penna: -Volevo consegnare questa fetta di torta a mio padre, ma a quanto pare non c’è.

-Ma tu sei il piccolo Lucius? Ma come sei diventato grande! –esclamò pinzandogli la mascella con le dita e strattonando teneramente il piccolo diciassettenne. Lucius fu tentato di riestrarre il Codex Mortis, ma poi fece un respiro contò fino a L.

-Salve signore insignificante di cui, sfortunatamente, non ricordo il nome –disse.

-Ah, Lucius. Ricordo che giocavi spesso al piccolo detective e non ti perdevi una puntata di Conan. Rompevi le scatole a tutta la Romae Car. Di’ la verità, stai indagando anche sul caso di Chira, non è vero?

-Certo. E di sicuro scoprirò il colpevole prima di 50. Ah ah ah! Sì io batterò 50! Lo schiaccerò come una mosca. Perché io sono Chi…aramente superiore a lui! –disse, tentando di placarsi.

A quel punto una donna, di cui nessuno si era accorto prima (tendeva a passare inosservata), si voltò per andarsene. Lucius la vide e, tanto per provarci (non si sa mai, magari una diceva di sì), disse:

-Vuole una fetta di torta di mele?

-No, grazie. Sono a dieta. Non mangerò nulla finché non avrò trovato e ucciso Chira. –il suo sguardo era quanto di più vicino ci potesse essere ad uno sguardo assatanato.

Lucius deglutì, allargandosi la toga che improvvisamente sembrava incredibilmente pesante. –Interessante –balbettò.

-Solo che questi stronzi mi dicono che non c’è nessuno alla Romae Car.

-Mi pare ovvio, Chira ha ucciso tutti i questori.

-Lucius! Non dovresti divulgare certe informazioni! –esclamò l’operatore ecologico.

-Ma sei stupido? E’ su tutti i giornali! Ormai anche lo stupido più stupido di Roma lo sa! –disse. –E lo leggo negli occhi di questa donna che è una persona buona, gentile, pura di cuore, single, intelligente e che è dell’acquario.

La donna momentaneamente senza nome (ma ancora per poco) scattò dietro il bancone e sbraitò: -Chi diavolo sei? Mi hai forse seguita? Sai dove abito? Mi stavi spiando? Hai fatto delle ricerche su di me? –sbraitò tutto d’un fiato.

-Veramente ho sparato a caso. Comunque chiunque capirebbe che lei è una persona buona.

-Lo so! Sono troppo buona! E voglio diventare cattiva, cattiva e CATTIVA! –proseguì con un monologo in greco che preferiamo non riportare a causa della forte dose di depressione che causerebbe in voi. Per informazione comunque era un saggio sulla sottile linea che divide la bontà dalla stupidità.

-Mi sembra molto provata, vuole uscire a fare una passeggiata? –chiese.

-No! Resterò qui finché non ritornerà qualcuno del quartiere generale.

-Ma potrebbe restare qui per ore.

-Non importa.

-Verrà buio.

-Resterò.

-Arriverà il lupo cattivo! E la mangerà in un boccone e si metterà i suoi vestiti!

La donna scosse la testa.

-Se viene con me la farò parlare con il capo questore, che è mio padre! Lo giuro! Ma non resti qui! Esca con me! Sono incredibilmente solo al mondo! –esclamò gettandosi ai suoi piedi.

A quel punto la donna accettò.

-Se potrò parlare con il capo questore allora vengo.

Ed ecco cari lettori una prova nell’antica Roma di come la posizione dei genitori influenzi notevolmente il numero di appuntamenti che ottengono i figli. Che comportamenti poco etici. Che tempi! Che costumi!

Intanto Lucius saltava di gioia! “Evvai! Sono riuscito ad ottenere un appuntamento! Con una donna più grande di me!” e cantava a squarciagola.

I due cominciarono la passeggiata.

Lei attaccò subito a guardarsi intorno guardinga. Si tirò su la tunica fino a metà viso e camuffò la voce: -Per curiosità, hai promesso che mi farai parlare con tuo padre ma, come? Sai dov’è ora?

-No, ma ho mandato un messaggero a cercarlo. –spiegò. –Scusi se lo chiedo ma cosa deve dire a mio padre di tanto importante?

-Tutte le informazioni che ho scoperto su Chira. Ossia: è un ragazzo, ha problemi a socializzare, paga le ragazze per uscire con lui, si crede figo, imita gli stupidi e può uccidere in altri modi che con l’arresto cardiaco. Ad esempio l’annegamento, il soffocamento, l’indigestione…

-Interessante, graziosa signorina. Mi direbbe cortesemente il suo nome? Il mio è Lucius Iagami. Lucius, i, seconda declinazione e Iagami, orum, seconda declinazione plurale tantum.

Finalmente la donna senza non svelò il suo nome: -Il mio nome è Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Caligola –Vi ricorda qualcosa, eh? –Maria, ae, prima declinazione; Paola, ae, prima declinazione significa “piccola”; Lucia, ae, prima declinazione, che come Lucius deriva da “Luce”; Pompeiana, ae, prima declinazione; Grazia, ae, prima declinazione, che deriva da “gratia” e Caligola, ae, prima declinazione che sono delle calzature militari.

-Molto interessante –borbottò Lucius, che si era perso dopo “Lucia”, mentre pensava a dove aveva già sentito quell’infausto nome. Intanto Ryuk sghignazzava alla grande, e questo non contribuiva a migliorare la situazione. –E mi dica Maria…posso chiamarla solo Maria, vero? Beh, come ha fatto a capire queste informazioni, che di sicuro sono sbagliatissime, perché un tipo figo come Chira non ha certo bisogno di pagarle le ragazze: gli muoiono dietro! –disse compiacendosi per la battuta.

-Beh, un mio…conoscente –disse digrignando i denti –ha incontrato Chira e ha preso degli appunti su di lui.

-Ma allora perché non viene lui a parlare alla Romae Car?

-Perché è morto, razza di idiota! Era il più stupido, il più brutto, il più infame degli agenti della SIM.

Oh no! Era Rai Pember! Pensò senza indugi Lucius.

-Ed era pure il mio fidanzato.

-Mi dispiace –disse Lucius. Non solo ho ucciso gli agenti, ma ho anche reso single una donna bellissima che ha accettato di uscire con me! La fortuna è dalla mia parte!

-Anche a me…RAI LO DOVEVO UCCIDERE IO!!!! IO!!!!!!!! L’AVEVO SOPPORTATO PER TANTI ANNI E AVEVO Già PROGETTATO UN PIANO PER UCCIDERLO…

-Potrebbe abbassare la voce?

-Oh, scusa. Avevo progettato un piano per ucciderlo e…Chira l’ha fatto fuori prima. Per questo dovevo uccidere Chira, perché ora che ho il mio piano perfetto dovrò pur usarlo su qualcuno. Tu, anche se hai la faccia da stupido, mi capisci, vero?

-Certo, signora Maria. Quindi lei crede di sapere chi sia Chira.

-Certo che sì. Deve sapere che Rai è stato presente al dirottamento di una biga da parte di un questore...

-Di un edile –precisò Lucius.

-Giusto. In quella biga c’erano solo Rai, il guidatore e l’indiziato che Rai stava seguendo.

-E una ragazza –la corresse Lucius.

-Giusto ancora. E Rai ha mostrato il distintivo al ragazzo che stava seguendo su cui ha preso molti appunti per una laurea in psicologia. Sai, ha seguito l’università durante gli anni passati in Grecia.

-Veramente ha firmato un autografo.

-Giusto, scusa. Ehi, un momento. Come facevi a sapere tutti questi particolari.

Lucius si morse la lingua: -Oh io? Beh, deve sapere che anch’io come lei riesco a carpire molte informazioni da pochi indizi. L’ho letto nei suoi splendidi occhi che si stava sbagliando, perché quando cade in errore il sottile alone di castano che abbraccia l’iride si scurisce fino a lasciar posto ad un nero più limpido di una notte d’estate.

-Non mi hai molto convinta, a dir la verità. Ma sei troppo stupido per essere Chira. Dunque dicevo, il ragazzo a cui Rai ha lasciato il suo autografo dev’essere di sicuro Chira.

-Ah, le sue deduzioni sono interessanti, per quanto balorde. Quindi vorrebbe dirmi che un povero adolescente in cerca di una figura di riferimento sarebbe il supremo, il sommo, l’insuperabile Chira?

-Già.

Accidenti. Se questa donna avesse trovato qualcuno in questura e avesse esposto le sue deduzioni, a quest’ora sarei bello e impiccato. Anche se Ryuk è imparziale e non sta né dalla mia parte né da quella di Elle…devo avere uno dei tanti dei Romani che mi protegge…ho fatto bene ad accendere a dire quella preghierina a A.d. VIII Kalendas Ianuarius!

 

Non capisco come ci sia arrivata, ma non mi resta altro che ucciderla! Muahaha!

-Comunque tanto vale fare un tentativo, anche se la sua teoria non sta né in cielo né in terra. Allora mi potrebbe dire il giorno e l’ora del dirottamento ed altre eventuali informazioni? –disse tirando fuori il pezzetto di Codex Mortis ancora inutilizzato.

-Sì, certo. Allora è stato il…

-Di strada, potrebbe ripetermi il suo nome?

-Certo, mi chiamo Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Caligola.

-Mmh, interessante allora, ripeta il giorno e l’ora. –me invece di scrivere quello che lei dettava, ricopiava il suo nome. Ma l’impresa era ardua. Non solo il nome era lungo, ma…avete mai provato a scrivere con uno sopra che dice qualcos’altro? E’ un impresa pressoché impossibile, soprattutto per uno con l’intelligenza pari ad un tostapane come Lucius Iagami. –E VUOL STARE ZITTA! NON RIESCO A SCRIVERE! –sbraitò appena i suoi nervi cedettero.

-Ma come, ti stavo dettando?

-Zitta e ripeti il tuo nome adagio.

-Brutto maschilista, col cavolo che te lo ripeto.

Accidenti! Esclamò mentalmente Lucius. Ma improvvisamente si ricordò dove aveva già sentito quel nome: era il nome della prima persona che aveva ucciso. Ve la ricordate, l’ancella irriverente del primo capitolo? Proprio lei. Un curioso caso di omonimia, non trovate?

Così Lucius cercò a lungo fra le pieghe della toga fino a trovare il frammento dove aveva scritto il nome dell’ancella: lo portava sempre con se come portafortuna.

-Allora, secondo la mia eccezionale memoria, tu ti chiami Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Cagligola.

-Caligola, ignorante!

-Sì, giusto. Caligola.

E aggiunse sotto: “Muore suicida dopo aver ammesso che il suo fidanzato era un figo”. A quel punto guardò la meridiana da polso e aspettò quaranta secondi. Maria (e il resto lo conoscete) lo guardava sconcertata. Dopo i proverbiali quaranta secondi Lucius la guardò e disse:

-Io sono Chi…

-Cosa, prego?

-…aramente innamorato di lei! La sua astuzia mi ha davvero colpito. Diventerebbe mia moglie?

-Ho già avuto un pessimo fidanzato, grazie.

Accidenti perché non crepa?

-Te lo dico io –intervenne Ryuk –perché voglio fare anch’io un intervento intelligente: ti ha dato un nome falso, stupido.

-Accidenti, fin ora delle ragazze mi avevano dato il numero…di casa falso, ma mai il nome falso! –borbottò silenziosamente fra se. –Beh, è chiaro, il suo fidanzato è morto perché mi ha detto il suo vero nome…lei è un tantino più accorta. Ma se mi ha dato un nome falso sarà ancora più difficile ottenere un appuntamento! Devo scoprire il suo vero nome.

-Scusa, sei tanto carino e tenero, però io mi sono stufata di girare con te. Mi rovino la reputazione. Ti dispiace se torniamo in questura?

-Certo ma…non per di là! Le insegno una strada più breve! –disse conducendola per una deviazione. Ovviamente però questa non era più breve, bensì più lunga. Ripensandoci le fiabe possono fornire ispirazioni geniali. Però credetemi, è meglio Poe!

Accidenti! Se adesso arrivasse il messaggero sarei spacciato. Che faccio, che faccio? No, non devo perdere la calma. Che sciocco, basterà ucciderlo. E così scrisse sul crudele Codex “Livio Massimo Atanasio muore sotto una biga all’uscita dal luogo in cui si trova”. Sorrise soddisfatto.

Bene, ora devo scoprire il nome entro un’ora, ossia il tempo che ci vuole facendo questa strada. Il mio avversario però è una donna, e la cavalleria insegna che le donne non si picchiano, quindi non posso alzare le mani su di lei. A Rai un cazzotto l’avrei tirato volentieri.

-Lucius, ricorda che puoi fare lo scambio in qualsiasi momento. Le ricevitorie sono ancora aperte, potresti ancora vincere un milione di sesterzi.

Sta zitto Ryuk, devo ancora finire di giocare i codici PIN e PUK.

-Non trovi sia un po’ lunga la strada?

Devo assolutamente scoprire il suo nome!

 

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BUONE FESTE A TUTTI!

 

Buone feste a tutti i lettori! Scusate l’immane ritardo ma come potete immaginare anch’io ho non ho avuto molto tempo in questo periodo, fra compiti pre natalizi, feste e cenoni in famiglia.

 

Rispondo fulmineamente alle recensioni:

 

Alynna: mi spiace di aver aggiornato più darti. Cercherò di essere in orario, con il prossimo. Comunque i ragionamenti di 50 non bisognerebbe neppure leggerli!

Benny Chan: come dice AL il mondo si divide in tre categorie: quelli che preferiscono Tarja e odiano Annette, quelli che preferiscono Tarja ma sopportano Annette e quelli che manco sanno chi siano i Nightwish.

Chase: inutile dire che al tuo commento AL è saltata dalla gioia! Finalmente qualcuno che noti la falsa regola!

Lav_92: io sostengo Matsuda, poveretto, tutti pensano quello che dice lui solo che è l’unico che ha il fegato (o la stupidità) di dirla ad alta voce.

Prof: facendo attenzione si può notare che ogni capitolo si basa su una qualche regola grammaticale latina. Varia a seconda dell’argomento che stiamo studiando io e AL. Quando in storia finiremo i Romani non so davvero come potremo andare avanti!

Memedesima: ebbene sì, i neuroni evaporano. Ecco perché non bisogna stare troppo al sole, capito sorellona?

Nina Scottex: il telefono a barattoli è un must di ogni assassino/spia/patito di fantascienza. Non poteva mancare al buon Lucius.

Beat: dicendo che le regole sono divertenti hai fatto ad AeLLe il più bel regalo di Natale che potesse sperare.

Kasu the flame king: rileggendo tutto dieci volte e poi ingoiando un altro poket coffee per convincermi che qualcosa riesco ancora a fare dopo il tuo lodevole ragionamento…mi fa piacere che ti piaccia!

 

L’angolo di AeLLe

 

Chiuso per feste

 

(quella strega non mi passa neppure la tredicesima!)

 

La frase di ireat

 

Nel conservatorio della nostra città, già inquietante di suo, in uno dei corridoi più angusti, sta scritto "qui riposa e vive ancora lo spirito di Cesare Pollini"

Chissà se anche lui ha un Codex Mortis (magari pentagrammato<3)

 

SCENETTA BONUS

 

A scuola, durante l’intervallo:

 

ire: Ehi, AL, vuoi dei pop corn?

AL: no! Non esistono i pop corn! Non c’è ancora il mais! Anacronismo! Anacronismo!

 

Come vedete correggere i miei scritti nuoce gravemente alla salute.

 

Ancora buona feste a tutte/i

 

Ireat & AeLLe & Pater A.d. VIII Kalendas Ianuarius & Mater A.d. VIII Idus Ianuarius

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Capitolo 9
*** Linea, ae Recta, ae = Verticale ***


Nuova pagina 1

Codex Mortis

 

-Quomodo eum adhibere-

IX

N       “Mors voluntaria” valida mortis causa est, plane quisquis mortem voluntariam perficiere potest. Id non exstimatur “quod mente concipi non potest”.

 

 

N       Si hanc codicis mortis normam leges, magna fortuna in latino habebis et novem vel decem capies intra septem dies!!! (Sed si quattuor capies, mea culpa non est.)

 

N       Si victimae mortis causa mors voluntaria est, vel si ea casus est; si ista mors ad aliorum mortem ducit, victima impetum cordis morietur (ne aliae vitae moveantur)

 

Capitolo IX

Linea, ae Recta, ae = Verticale

 

-Ora che ho interrogato ognuno di voi so per certo che nessuno mi potrebbe mai battere ai gioco dell’oca, quindi direi di giocarci aspettando che Uatari torni con la merenda.

In tal modo il grande investigatore 50 estrasse il tabellone del gioco dell’oca e distribuì bonariamente le pedine. Quindi tutti insieme cominciarono a giocare.

L, dopo aver truccato i dadi, riuscì a partire per primo. Essendo questi truccati, come già detto, ovviamente fece XII e si posizionò in testa. Gli altri, come era da aspettarselo, totalizzarono II ad ogni lancio. Tutti tranne Matsuda.

Il sapiente e promettete questore tirò il dado totalizzando XII ogni volta. Procedeva di paripasso con L, il quale cominciava a preoccuparsi. Mancava solamente un tiro. L era ad una casella dalla vittoria. A Matsuda ne mancavano XIII…e l’eccezionale ragazzo riuscì a totalizzare tale numero. Ora molti (come me)(come te, AL) si chiederanno, come accidenti ha fatto a totalizzare XIII con due dadi da VI facce ciascuno? Beh, gente, mai sentito parlare di dadi a trenta facce?

L buttò all’aria l’intero gioco, scoppiando in un irrefrenabile pianto isterico.

Proprio mentre Sumcirus tentava di consolarlo inutilmente rientrò Uatari, che afferrò il piccolo 50 per le orecchie:

-Marco Porcio Catone! Lo sai che non devi mettere a soqquadro (accidenti, ho dovuto studiare “soqquadro” alle elementari e dico sempre “casino”!) la casa, ragazzo mio.

-Scusa, babbo A.d. Kalendas Ianuarius –disse L con una lacrima che già inumidiva il suo volto da bambino strappato all’infanzia troppo presto come un fiore colto quando era ancora un bocciolo, costretto a sbocciare lontano dagli affetti del roseto materno (adoro i virtuosismi) –Ti prego, portami lo stesso i regali, alle prossime A.d. VIII kalendas ianuarius. Per favore babbo!

Uatari si intenerì, ovviamente e lo perdonò.

-Bene, ora vi consegnerò quello per cui sono andato via.

-Evviva! Si mangia! –esclamarono tutti i questori.

-No, in realtà sono andato a comprare un importante, ma che dico, un fondamentale oggetto che rientrerà nel vostro equipaggiamento.

-Noooooo!!! Noi vogliamo mangiare.

-Dopo, dopo. Ora prendete queste –disse tirando fuori delle targhette colorate da supermercato.

Ire, il supermercato non esisteva ancora.

Come no? La parola “mercato” esisteva?

Beh ma…

E la parola “super”?

Sì, ma ciò non toglie che…

Sciocchezze. Il Castiglioni-Mariotta non mente mai!

-Indossando queste targhette la gente vi scambierà per commessi.

Matsuda prese la sua. Vi era scritto “Maria”.

Su quella di Sumcirus c’era scritto “Paola”.

Su quello di Aitsaua…beh scommetto che l’avete capito tutti no? Beh, per le capre, su di esso c’era scritto “Lucia”

Su quello di Uchita “Pompeiana”

E su quello di Mogius “Grazia”

Avanzava solo quello di Ide, su cui c’era scritto, ovviamente, “Caligola”.

-Sono nomi falsi o i miei genitori mi hanno mentito sulla mia identità e sul mio sesso? –chiese Matsuda.

-No, Maria, sono nomi falsi. Lo capirebbe anche un…

-Accidenti! Mi chiamo “Pompeiana” e non l’ho mai saputo? E ora come faccio? Dovrò cambiare il mio nome su tutte le etichette dei quaderni delle elementari dove ho sapientemente imparato a scrivere “soqquadro” “cuore” “acqua” “nacque” “acquistare” “acquazzone” e…

-Uchita! Marco Porcio Catone (ßin tal caso è usato come bestemmia), lo vuoi capire che è un nome falso?

Uchita si fece ancora più piccolo. –Scusate. Chiedo venia.

-Bene, ed ora un altro regalino per voi –disse Uatari estraendo dalla valigia delle cinture. –Come potete osservare sono tutte rigorosamente di marca e costano tre occhi della testa più un paio di dita e un (non lo vogliamo sapere, vero?). Bene, indossandole nessuno vi scambierà per esseri dotati di intelletto e quindi nessuno potrebbe capire che siete questori, persone che al contrario sono dotate di acris ingegni (nelle versioni c’è sempre!) e di una visione brillante del mondo, perché nessuno con un minimo di intelletto spenderebbe così tanto per una stupida cintura, pure brutta.

Tutti indossarono la cintura gioiosi di non dover spendere soldi, ma potendosi in tal modo vantare con Ide, che si era perso tutta quella cuccagna.

-Di’ la verità, Uatari, questa roba l’hai avanzata dall’ultimo A.d. VIII Kalendas Ianuarius, vero?

-Sì, Marcio Porcio Catone (no, in tal caso vuole proprio dire L) lo ammetto. Ma non significa che non siano un regalo degno di nota.

Poco convinto L annuì.

-A proposito, non c’è nessuno al quartier generale?

-No, abbiamo lasciato due pincopallino pigliati per strada e gli abbiamo promesso una fetta di pandoro come paga.

-Male! Il pandoro non basterà per noi! Aitsaua, corri in questura e cacciali via, di modo che non serva pagarli!

Aitsaua corse via e a quel punto scommetto che vi interesserebbe sapere di un’altra personcina…vero?

 

Accidenti, anche se le ho fatto imboccare la strada più lunga prima o poi ci arriveremo in questura. Devo scoprire il suo nome prima di allora. Altrimenti…vorrà dire che il mio fascino virile non ha più effetto sulle donne!

-Emh, scusi!

La donna proseguì senza voltarsi.

-Scusi, lei!

La donna accelerò.

-Signorina Maria Paola Lucia Pompeiana Grazia Cagligola!

-Caligola! Accidenti a te! Non riesci neppure a ricordare questo? –sospirò. –Scusa, ma devi proprio accompagnarmi? No, perché mi vergogno a girare con un ragazzino. Mi prenderanno per una pedofila.

-Ma il babbo mi ha detto di non girare da solo per strada perché potrebbero offrirmi le caramelle con l’oppio dentro.

-Va bene, ho capito, ma sta zitto, ti prego.

A quel punto a Lucius si accese una…candela! Che idea geniale gli era venuta! Quindi si fece più serio possibile e disse:

-Signora Maria eccetera eccetera, temo non troverà nessuno in questura perché…i questori sono tutti morti!

-Ma se tuo padre è ancora vivo?

-Sì, è vivo ma…è muto!

-Beh, devo parlare io mica lui.

-Ma è anche sordo.

-Gli scriverò su un foglio quello che voglio dire.

-Ma è anche cieco.

La donna lo guardò col vago sospetto che la prendesse in giro.

-Però L sta lavorando con loro.

-Sì, ma vede anche il signor 50 ha gli stessi disturbi.. Mai letto il libro “Cecità”?

Certo che no! Non era ancora stato scritto!

AL, c’è il chitarrista dei Nightwish che ti chiama dall’altra parte del mondo.

Dove?

-Mi stai prendendo in giro? –chiese la donna, esponendo i suoi dubbi.

-Va bene, lo ammetto. Mi ha scoperto di nuovo accidenti. In realtà non può parlare con loro perché soffrono di un epidemia contagiosa di peste.

La donna si schiarì la voce.

-Ma anche questa è una bugia. La verità è che il quartiere generale ora ha sede a Costantinopoli.

La donna cominciò a incrinare il sopracciglio.

-Va bene. Ormai non posso più mentirle. Non può parlare con loro perché solo chi fa parte del quartiere generale. Io invece nonostante sia giovane, ne sono membro.

-Ah davvero? E qual è il tuo ruolo?

-Raccolgo fondi vendendo panini al Colosseo. Ma dato che lei mi ha accompagnato fino a qui, posso anche rivelarle che in realtà stavo valutando le sue capacità. Ho capito che lei potrebbe far parte del nostro quartier generale. Quindi la prego mi dica il suo vero nome e venga con me: la accompagnerò da 50.

-E va bene, il mio vero nome è Agrippina Iulia.

Lucius scrisse tutto ciò che c’era da scrivere ossia “Agrippina Iulia muore suicida dopo aver corso nuda per il Foro gridando ‘il mio ex fidanzato era un figo!’” Attese quaranta secondi.

A quel punto Agrippina lo guardò sconcertata.

-Tutto bene?

-Dica la verità, non è il suo vero nome. Lo leggo nei suoi occhi perché l’anello castano attorno all’iride…

-Va bene, lo ammetto, mi chiamo Messalina Claudia.

Lucius riscrisse tutto.

-No, ti ho imbrogliato di nuovo, in realtà il mio nome è Livia Iulia Claudia.

Lucius riscrisse tutto per l’ennesima volta, ma quando anche questo nome si rivelò falso pensò: Qui mi tocca prendere una drastica decisione.

-Ryuk –bisbigliò. –Mi diresti il suo vero nome?

-No, non posso. Sono imparziale, io.

-E se ti dessi la torta di mele?

-Affare fatto! –esclamò arraffando la torta e mandandola giù tutta d’un colpo. Lo shinigami però ne risentì perché non riuscì a deglutire e rischiò di soffocarsi. Ma in tal modo non poteva certamente rivelare il nome, e mancava poco alla questura. Si vedeva già in lontananza.

-L…u…aaaargg….coff…lu…

A questo punto o la va o la spacca!

Fu così che afferrò la donna di cui alla fin fine non abbiamo capito il nome e la trasse a se. La fissò qualche istante e si specchiò nei suoi magnifici occhi…accorgendosi solo ora che erano neri e non avevano nessun anello castano. Forse era per quello che la donna si era insospettita.

I visi dei due si avvicinarono e a quel punto lui le mormorò:

-Io sono Chira –e prima che potesse divincolarsi, la baciò con passione.

Lei cercò di separarsi, e non per fare la preziosa o la bella verginella. No, le faceva proprio schifo. E poi così passava per una pedofila, insomma! Ma Lucius continuava nel suo bacio appassionato cominciando a…

Ti prego! E’ un racconto comico, mica una storia d’amore!

Ma…uffa! Io voglio riprendere a scrivere racconti drammatici! Concedimi almeno qualche scena romantica e qualche scena macabra, qualche virtuosismo qui e lì e sono contenta.

…beh, tagliando corto, lasciò la donna e la guardò nuovamente negli occhi (e sì, erano proprio neri).

Lei aprì bocca, balbettò imbarazzata e finalmente disse:

-CHE SCHIIIFOOOOOOO! CHIRA MI HA BACIATA! CHIRA, UN RAGAZZINO ORRIBILE, MI HA BACIATA!!!! –e corse per tutto il Foro (vestita, però) sbraitando e buttando a terra chiunque le passasse accanto. Quindi si chiuse in casa, prese una corda, ne fece un cappio e si impiccò.

Il suo corpo dondolava placido come una ninnananna nel silenzio cadaverico di una casa ormai morta.

Il suo nome morì con lei in quel freddo pomeriggio d’inverno.

 

Intanto un Uchita annoiato sedeva solo su una sedia del quartiere generale. Stava rispondendo freneticamente a tutte le lettere ricevute di gente che pensava di essere Chira.

“Pensi attentamente a queste domande: a. d. VIII Kalendas Ianuarius si è sentito più buono? Se la risposta è si allora lei non è Chira. Se la risposta è no allora ci sono il 2,31% di possibilità che lei sia effettivamente Chira. Ma visto che ha commesso numerosi errori nella sua lettera dubito sia lei in quanto mi pare eccessivamente stupido. Cordiali e distinti saluti, Pompeiana.” Guardò la lettera di risposta appena completata. Fischiò due volte ed arrivò correndo un messaggero spaventato.

-Sta tranquillo, 50 non c’è. –il ragazzo si rilasso. –Bene, ho bisogno che porti questa lettera a codesto indirizzo. Quando torni ti darò un cioc…una mela caramellata.

Si gettò all’indietro sulla poltroncina con le ruote (che non vedo perché non dovessero esistere).

Sospiro profondamente:

-Voglio andare a giocare al gioco dell’oca con gli altri.

 

-Marco Porcio Catone, abbiamo finito di interrogare tutte le persone che potevano aver visto Rai Pember il giorno in cui è morto.

-Non abbiamo concluso molto, però –disse L gustando un gelato al pistacchio.

In quel momento entrò Matsuda dal retro con due blocchi di pietra in mano:

-Ehi, gente! Guardate qui cos’ho trovato! Sono due opere di uno scultore di strada che ha disegnato Rai Pember prima che salisse sul traghetto e il medesimo prima che si buttasse in acqua. –tutti si avvicinarono interessati. –Come potete vedere, procedette Matsuda, il buon uomo nel secondo dipinto ha un taglietto sul dito che nel primo non ha.

-Ma fammi un piacere, Matsuda! Sarà scivolato l’artista con lo scalpello.

-Ma il segno è rosso.

-Matsuda, la scultura è tutta grigia! Come fa ad essere rosso.

-Beh ma, non vedete poi che ha in mano un barattolo di…mele collegato ad un filo che finisce dietro a questi sacchi di…mele? Si vede benissimo che nascosto lì c’è qualcuno! E’ lampante!

-Matsuda, va’ a piantare girasoli al Colosseo –sbottò L gettando via i due blocchi di pietra. –Quel ragazzo è sempre più stravagante.

-Lo so, Marco Porcio Catone, e me ne dolgo – disse Sumcirus, scotendo convinto la testa.

 

Il giovane Lucius, nel frattempo, si dilettava scrivendo sul Codex Mortis un po’ di nomi di edili.

-Ma perché scrivi i nomi con così tanto anticipo? –chiese Ryuk, spiocciando nel quaderno.

-Beh, mi sembra logico. Se venissi rapito dagli alieni, o se mi dovessi fratturare la mano o se i Parti finalmente conquistassero Roma e mi rapissero si accorgerebbero che le morti sono cessate quando Lucius Iagami, il famosissimo ragazzo prodigio che tutta Roma conosce, era impossibilitato a muovere un dito. Accidenti, è elementare, Ryuk! –disse prendendo ago e filo e cominciando a cucire un pezzo di quaderno sulla tonaca.

-Ti dai al taglio e cucito per distrarti, Lucius?

-Stupido Ryuk, lo faccio per avere sempre con me un pezzo di quaderno.

-Ma che bravo. Com’è che le donne non ti muoiono dietro?

-Pessima battuta Ryuk. Comunque non mi risulta che tu sia messo bene a donne…

E mentre Ryuk piangeva in un angolo Lucius fece uno dei suoi sorriseti malefici e prese in mano un taccuino (anche questa parola valeva la pena usarla!).

“Su questo magnifico taccuino ci sono tutti gli appunti di mio padre. Peccato non ci siano le conversazioni con 50, ma poco male, ci sono abbastanza edili, con rispettivi ritratti, segnati per aver speculato. Ma quando li finirò? Con chi mi accanirò? Passerò ai censori? Che indecisione!”

Ripose il taccuino.

-Ehi Lucius, usciamo un po’?

-Ryuk, lo sai che sono in punizione per non aver portato la torta a papà! –esclamò gettandosi sul letto e piangendo di tristezza per aver perso un sabato pomeriggio a casa con uno Shinigami invece che con una bella ragazza.

 

Un messaggero entrò timoroso al quartiere generale segreto. Matsuda si gettò in sua difesa, prima che L potesse ucciderlo.

-Sta’ tranquillo, Matsuda, non lo ucciderò. Vieni, piccolo, vuoi una caramella alla menta? –chiese e il ragazzo si avvicinò timoroso. –Prima però riferiscimi il messaggio.

-La donna di Rai Pember è morta suicida in casa sua qualche giorno fa.

-La donna di Rai Pember? –pensò L –Accidenti, mi pare di ricordarmi di aver lavorato con lei, anni fa.

Prese il suo quadernone e cercò a lungo. –Eccola qui, lavorai con lei qualche anno fa al caso di un gatto che era rimasto impigliato sopra un albero. Fu brillante quando si arrampicò senza alcun timore sull’immenso albero e tirò giù l’avventato felino.

-E come si chiamava –chiese Matsuda interessato, come noi tutti, tra l’altro.

-Non lo so, non si fidò neppure di me, nessuno sa il suo nome, neppure lo sventurato Rai lo conosceva. Tutti la chiamavano la donna senza nome, o l’innominata (che incuteva una certa paura).

-Ah –disse deluso Matsuda, come tutti noi, tra l’altro.

Il messaggero si fece avanti: -E la mia caramella? –chiese timido.

L lo guardò: -La tua caramella? Eccola! –gridò tirandola fuori dalla finestra. Lo sciocco si getto per prenderla, dimenticando di essere al quinto piano.

-Un messaggero in meno su questo fetido mondo –disse ridendo.

-Ehi Marco Porcio Catone, nel messaggio c’era scritto anche che prima di morire ha gridato: “Chira mi ha baciata”.

-Accidenti! Allora è chiaro che la colpa è tutta del malefico edilicida.

Si zittì qualche istante.

-A questo punto mi pare chiaro: la decisione è inevitabile. Rai Pember stava indagando sulle famiglie di due poliziotti. I suoi rapporti erano puliti e profumati, ma in ogni caso dovremo spedire sul posto alcuni uomini ad installare delle microcam…

Anacronismo. Non c’erano microcamere.

Ma…e io come la aggiusto? Accidenti!

Affari tuoi. Era tua l’idea della parodia, te la sbrighi da te.

E’ una sfida? E allora beccati questa AL.

-Faremo installare dei periscopi in tutta la casa e lasceremo degli agenti a spiare sul tetto.

-Ma anche nei bagni? –chiese Matuda.

-Soprattutto nei bagni! –rispose Sumcirus. Ora abbiamo capito da chi ha preso Lucius.

-Nei bagni, in cucina, nelle camere, nei salotti. Dappertutto! Nulla passerà inosservato! –disse L.

-Bene! Fantastico! Ma chi sono le famiglie indagate? –chiese Sumcirus.

-La sua e quella del direttore generale –rispose L con un gran sorriso.

Sumcirus balbettò una scusa ma ormai la decisione era stata presa.

 

Quando Lucius tornò a casa, non trovò nessuno.

“Strano” pensò. Entrò in casa.

-C’è nessuno? –gridò, ma nessuno rispose.

Salì in camera sua e sussultò toccando la maniglia. Ma in pochi secondi si rilassò. Aprì la porta. Il letto era completamente sgombero. Dopo averlo fissato basito per qualche attimo vi si getto sopra e chiuse gli occhi.

“Come faccio? Come faccio?”

-Ehi Lucius, che si fa oggi?

Lucius non rispose.

-Ehi, ma mi ascolti?

Silenzio.

-Lucius! Sei arrabbiato con me perché per colpa mia sei dovuto restare a casa sabato pomeriggio? Scusa, ma ora parlami!

 

Intanto sul tetto L e Sumcirus fissavano quello che combinava Lucius in camera sua.

-Perché ha messo del miele sulla porta? –si chiese il padre.

-Mi pare ovvio, l’ha fatto per scoprire se qualcuno era entrato in camera sua. Se trovava meno miele sulla maniglia era entrato qualcuno. Ma noi l’abbiamo rimesso, così non si insospettirà. (E’ sconsigliabile rifarlo a casa, o le vostre madri verranno ad uccidermi per il prodigioso consiglio).

-Ma perché fare una cosa del genere?

-Beh è molto comodo. Se hai voglia di miele basta che ti lecchi la mano: hai la merenda pronta per tutto il pomeriggio.

 

Lucius intanto era uscito e Ryuk l’aveva seguito.

-Parlami ti prego! Sono tanto solo!

-Sta calmo, stupido shinigami! Accidenti, qualcuno è entrato in camera mia. Devono aver installato dei periscopi.

-E come hai fatto a capirlo?

-Beh, sulla maniglia della porta ho messo del miele avanzato di quattro anni fa ormai immangiabile…

 

-Ehi Marco Porcio Catone, perché vomiti dopo esserti leccato la mano sporca di miele?

 

-…ma come potevi vedere c’era ancora tutto. Beh, quello era solo uno specchietto per le lucciole…

Allodole! Uno specchietto per le allodole!

Scusa, avevo appena finito di vedere “Una tomba per le lucciole” beh, capita a tutti di sbagliare, no?

-…uno specchietto per le allodole. Sul letto avevo messo una barretta di cereali avariata…

 

-Ehi, Marco Porcio Catone, perché sei diventato viola dopo aver mangiato quella barretta?

 

-…a cui nessuno avrebbe saputo resistere. Ingegnoso vero?

-Geniale. Ti avevo sottovalutato. Ma di’ un po’, come farai ora che ti spiano?

-Non ne ho idea. Ma tu non potrai più magiare mele e io non ti potrò più parlare.

-E’ terribile!

-A meno che…

-Dimmelo, farò qualsiasi cosa per le mele!

-A meno che tu non trovi tutti i periscopi.

-Contaci! Per le mele questo e altro! –esclamò lo shinigami con una luce rosso mela negli occhi.

I due ormai amiconi passeggiarono per i fori bel belli.

 

-Aiuto! Chiamate una biga-ambulanza! Marco Porcio Catone sta male! Aiuto!

 

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* finisce il suo yogurt all’arancia e cioccolata e tiene il cucchiaino fra il labbro e il naso, facendo la stupida *

 

Finito! Scusate l’immane ritardo di ben una settimana, ma ahimè è gennaio e a gennaio cado in depressione post festività e non riesco a scrivere nulla di divertente. Fortunatamente, dopo un’overdose di Zelig e con l’aiuto della mia assistente sono riuscita a partorire questo faticoso (e pure più lungo del solito) capitolo.

Per non perdere tempo (e tornare presto a studiare latino, che presto sarò nuovamente interrogata!) rispondo alle recensioni:

Erre: intuizione quasi giusta. Le regole le ha tradotte AL, la mia fedele assistente. Comunque le date in latino le ho tradotte io con sudore e rischio ictus.

Benny Chan: ebbene sì, è proprio spagnolo. E per noi è una gioia trovare sempre nuove e positive recensioni!

Nina Scottex: preghiamo insieme per il povero messaggero. Che raggiunga senza problemi il Nirvana.

Prof: O tempora! O mores! Volevo proprio scriverlo, ma non trovavo più l’appunto sul libro di latino! Auguri per il caro Cicero e viva Fulvia che gli ha infilzato la lingua semel ac uter (se ricordo bene o.O)

Lav_92: ecco come farà a scoprirlo: semplicemente non lo scopre! * risata satanica *

Chase: effettivamente ai miei figli non leggerò mai simili fiabe. Le favole di Esopo sono molto meglio! E per lo spagnolo…beh questo rimane un segreto fra me, AL e chiunque la conosca di persona (forse un giorno sarà svelato)

beat: accidenti a te! Per colpa tua AL si è gasata e ora non fa che chiedere aumenti! E io come faccio?

Alynna: mi pare Chi…aro che ormai lo spagnolo è stato notato…dovremo inventarci qualcos’altro.

Marsilly: Onorevolissime? * vanno in brodo di giuggiole * mi avevano dato della stronza, della bastarda, della pazza, della ******* ma mai mi avevano attribuito tale titolo. Ne sono onorata. Comunque le “k” latine sono in realtà di derivazione greca (mi pare) e, non frequentando il liceo classico, per me ed AL il greco antico non esiste. E per quanto riguarda il sindacato (sì, ho letto, cosa credi?) beh non può denunciarmi al sindacato perché, come già detto nel capitolo 4, IL SUO SINDACATO SONO IO!!!! Muahahahah!

MeMedesima: il giapponese per ora non è previsto. Temo dovrò rispolverare il mio pessimo francese da bordello di periferia (che brutta immagine) ç_ç

 

L’angolo di AeLLe

Aperto (per ora)

* si avvicina con aria arcigna *

IRE! Sbaglio o nel capitolo precedente mi hai chiamata strega? (no, non sbaglio…controllate se non ci credete!)

Potevi almeno chiamarmi striga, ae o muliebris furia!

 Comunque

Commota sum, lectores, qualcuno si accorge delle false regole! Continuate così!!!!

 

La frase di AeLLe

 

Perché il peristilium è passato di moda?

 

Ego ipsa durante storia dell’arte

 

…se ci pensate era stupendo…un giardino con tanto di statue e fontane all’interno della casa…ma ora sto parlando come una vecchia matrona, ae nostalgica, perciò vi saluto. Salutatio!

 

Scenetta Bonus:

Alla macchinetta delle bevande calde…

Ireat: ehi, AL, vuoi del caffè?

AL: no! Anacronismo, non esiste!

Ire: sei un po’ nervosetta, forse è meglio della cioccolata

AL: no! Non esiste!

Ire: ho capito, un panino al pomodoro?

AL: basta!

Ire: delle patatine fritte?

AL: nooooo!!!

Ire: fagioli! Ecco cosa ti ci vuole!

* Al scappa via urlando *

 

Come vedete anche solo stare con me provoca danni cerebrali ingenti…

(quella dei fagioli me la sono cercata!)

 

 

Infine, per tutti coloro che credessero AeLLe una brava ragazza, beh li informo che martedì in palestra ha cercato per ben due volte di uccidermi con un servizio deviato verso la mia testa bacata. Mi sto facendo troppi nemici…non va bene!

 

Ciao a tutti e al prossimo appassionante capitolo di Codex Mortis!

 

Ireat & AeLLe &i fratelli Grimm & Esopo

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Capitolo 10
*** Sordes, ium = Pattume ***


Capitolo X

Codex Mortis

Quomodo adhibere

X

(Causa malattia della nostra adorata traduttrice, le regole saranno postate in seguito.
Nel frattempo godetevi il capitolo!)

Capitolo X

Sordes, ium = Pattume

-Bene, Ryuk, è giunto il momento di scovare tutti i periscopi. Se sarai pravo ti regalerò il mio pacchetto di mele caramellate!

-Evvai! Comincio subito a cercare! –esclamò lo shinigami e cominciò a lavorare assiduamente. Nel frattempo Lucius chiuse la porta, si gettò sul letto e da sotto la tonaca estrasse un libro.

 

-Non ci posso credere! Mio figlio legge riviste porno? Com’è possibile, da chi avrà mai preso? –esclamò scandalizzato Sumcirus sopra il tetto.

-Io una mezza idea ce l’avrei –borbottò L, appena tornato dall’ospedale, ma ancora leggermente verdognolo.

-Non dire sciocchezze, Marco Porcio Catone! Non puoi certo farmi la predica tu, che all’interno del tuo nome contieni la parola “Porcio”. Insomma, vuoi dirmi che è messa lì a caso?

-Sumcirus, fa prendere aria al cervello e poi torna a parlare con me. Un genio come il sottoscritto non ha nulla da spartire con i vili desideri carnali! –esclamò in un eccellente sermone degno del grande Cicerone.

Sumcirus, intimidito, tentò di cambiare discorso: -Beh, almeno abbiamo scoperto perché tutte quelle precauzioni sulla porta d’ingresso.

-No, sottoposto, io penso che sia solamente uno specchietto per le lucciole…

Per le allodole! Per le allodole! Ma come fai a definirti una scrittrice? Sciagurata!

-per le allodole, in realtà deve nascondere qualcos’altro.

-Marco, vuoi forse dire che sospetti del mio pargoletto?

-No, ovviamente ho scomodato metà polizia solo per vedere se tuo figlio legge riviste porno o porta direttamente a casa le ragazze…MA COME HAI FATTO A PASSARE L’ESAME PER DIVENTARE QUESTORE? SEI PIù STUPIDO DI MATSUDA!

Sentendosi tirato in causa, Matsuda lasciò il proprio campo di girasoli, piantato sotto consiglio di 50, e salì sul tetto: -Posso dire una cosa intelligente?! –esclamò saltellando.

-No, l’ho già detta io. Torna a coltivare i girasoli, che l’olio di mais non l’hanno ancora inventato! –disse L cacciando via il questore.

-Signor Marco Porcio Catone, venga a vedere cosa fa il signorino Lucius! –gridò Aitsaua.

50 si precipitò sul periscopio, imitato da Sumcirus. Che spettacolo si presentò ai loro occhi! Lucius nascose la rivista incriminata ed estrasse da sotto il materasso un ben peggiore spunto di lettura…

“Tre metri sopra il cielo?” vi chiederete voi. No, anche perché Moccia non era ancora nato (come mi suggerisce l’assistente) con somma gioia del mondo (aggiungo io).

-BAMBI!? Mio figlio diciassettenne legge BAMBI!? –gridò Sumcirus. –Oh, me tapino? Che figlio mi hai riservato eterno Giove? –continuò disperato.

 

-Ehi Lucius, ho trovato un periscopio. Tuo padre ci sta spiando. Ora si è messo a gridare disperato. Sta piangendo. Oh no, sta tentando di buttarsi dal tetto.

 

-No, Sumcirus, già siamo in pochi, se poi si ammazza anche lei!

 

-Ne ho trovate altre! Ma come sono bravo –esclamò Ryuk pregustando le mele.

“A quanto pare ci sono davvero i periscopi. I questori devono essere proprio al limite per spiare un adolescente che legge riviste porno e Bambi.”

-Che delusione. Come al solito mi sono fatto ingannare dalla copertina. Tippete non muore. Quell’infausto coniglietto continuerà a dannare l’anima al povero Bambi ancora a lungo…

Una voce dall’Ade richiamò Lucius alla realtà: -Ehi, fili, è pronta la cena!

 

-Accidenti, ma perché devo rimanere qui e vedere quei due figli ingrati che mangiano i manicaretti di mia moglie?

-Preferisce calarsi dal camino come Pater A.d. VIII Kalendas Ianuarius? Uatari mi ha assicurato che è molto doloroso.

-Ehi, Marco Porcio Catone, il ragazzo giornalaio sta per annunciare le false notizie della giornata –avvisò Aitsaua.

 

-Attenzione gente! Attenzione! Il giornale della sera! Il giornale della sera! –gridò un ragazzino consegnando a Saiu un pezzo di pietra.

-Ehi sentite che notizia! –esclamò la ragazzina: -Pater A.d. VIII Kalendas Ianuarius non esiste!

Lucius guardò sorpreso la sorella: -Che stupidaggine! Se fosse vero non lo direbbero, così i bambini continuerebbero a comportarsi bene aspettandolo. Ma è chiaro che la notizia è falsa: insomma, se no chi sarebbe che ci porta i regali la notte del A.d. VIII Kalenda Ianuarius? Papà e la mamma? Ma dai! Sarà un notizia messa in giro da 50…

 

-L! Porca vacca! L! – sbraitò appunto 5…emh…L

 

-Non ti sembra di aver sentito una vocina gridare? –chiese Lucius. Saiu scosse la testa. –Dicevo…l’avrà detto 50 per far cadere Chira in depressione. Figurati se Chira cade in un simile tranello. Quello è troppo intelligente, è troppo un dritto. –Detto ciò prese delle mele all’aglioe se ne andò.

-A casa tua sei l’unico che mangia mele all’aglio, vero? Per questo eri così sicuro di te che…

Ma lo sguardo di Lucius diceva qualcosa del tipo: “Ryuk, le mele all’aglio fanno schifo a chiunque compreso me. Sei il solo in grado di mangiarle!”

Quindi entrò in camera.

-Allora, ho trovato tutti i periscopi ora ti spiegherò dove sono nascosti… -e cominciò a elencare. -…e per finire fra le due bambole vudu. Finito. E ora che farai?

A quel punto Lucius cominciò a togliersi la tonaca e la gettò casualmente sopra uno dei periscopi. Quindi si sfilò i calzini e con quelli coprì altri due periscopi. Proseguì così fino ad aver coperto tutti i periscopi. Certo, ora era in mutande, ma tanto non lo vedeva nessuno…

-Ehi fratellone, hai visto il mio…AAAAAAHHH!!!!! Ho visto mio fratello seminudo! Andrò all’inferno!!! AAAAHHH!!! –gridò Saiu e scappò via. Beh, quasi nessuno. Insomma, qualche inconveniente c’è sempre.

-Uh uh! Ora puoi aspettare il giornalaio della notte e scrivere altri nomi. Geniale ma…spiegami, le mele all’aglio a che servivano?

E Lucius sillabò con le labbra: “Erano in super offerta. Il mio piccolo regalo di ringraziamento” e gli tirò il pacchetto di mele.

-Ti amo ogni giorno di più, dolce Lucius –esclamò divorando le mele all’aglio.

 L’autrice si ferma per vomitare al pensiero delle mele con l’aglio.

-Però devi essere davvero disperato per gettare via delle mele così buone.

“Credimi Ryuk, tu sei messo peggio” pensò l’adolescente.

 

-Tranquillo, non c’è nessuno che ti segue, né spie, né debitori, né ragazze infuriate.

-Non è che lo dici solo per mangiare le mele, Ryuk?

-No! Te lo giuro su tutti i meli del mondo.

-Va bene. Ora ti procuro delle mele. –Detto ciò si avvicinò al primo fruttivendolo e, esibendo il suo regale fondoschiena, gridò: -Ehi, stupidotto, prova a prendermi con la mira di merda che ti ritrovi! –L’uomo indiavolato afferrò due mele e gliele tirò addosso. Lucius le prese e, scappando via gridò: -Tiri peggio di un greco! Ah ah ah!

Svoltato l’angolo diede le mele a Ryuk, che le divorò allegramente.

Quindi pian piano si diressero verso casa.

 

-Il signorino Lucius è rientrato in casa!

-Bene, spiamolo! –esclamò L, che da quando era piccolo amava giocare a fare il detective classico.

 

“Ieri ho ucciso solo due edili di poco conto. Male. 50 se e sarà accorto di sicuro. Devo ambire a qualcosa di più alto. Vediamo…potrei cominciare con i censori…” pensò. “Intanto devo memorizzare i ritratti di tutti i magistrati che appaiono di modo che possa scriverli in qualsiasi momento. Ho addirittura cucito un pezzo del Codex Mortis dentro alla tonaca! Ah ah! Che piccolo genio che sono” si autocomplimentò. Eh sì, la sua autostima era pari solo alla sua sfortuna con le donne.

 

50 si schiarì la voce.

-Emh, dopo aver spiato le vostre famiglie sono arrivato a due conclusioni. Punto primo sua figlia, signor Sumcirus, sua figlia è ancora vergine.

Sumcirus lasciò un lungo sospiro di sollievo: -Oh, per fortuna. Ho avuto davvero paura della risposta.

-E punto secondo…

-Ma chi se ne frega! Mia figlia è ancora vergine! Potrà sposarsi in bianco!

-Ah, dimenticavo, Sumcirus. Sua figlia però ha già un fidanzato.

-Noooooooo!!!!! –la gioia di Sumcirus si liquidò in pochi attimi e lo sfortunato questore si ritirò a ritagliare omini di carta.

-Ora posso continuare: dicevo, all’interno delle famiglie non ci sono indiziati. Quindi faremo togliere i periscopi anche perché, dormire sul tetto, mi sta facendo venire i reumatismi. Tuttavia sappiate che sospetto ancora di tutti loro. Soprattutto della tua prole, Sumcirus Iagami, anche se non so ancora bene di chi dei due.

“I delitti di Chira non sono cessati nonostante io spiassi ventiquattrore su ventiquattro imembri delle due famiglie. Tutti si comportavano in modo assolutamente normale, nonostante talvolta Sacico Iagami si mettesse a mimare Guitar Hero.

La playstation nell’antica Roma?

E dai, poveri romani! Con cosa si divertivano altrimenti?

Il che è molto inquietante. Tuttavia, da ciò che ho rilevato sembrerebbe proprio che Chira non esista o che sia un Dio. Ma no! Non potrebbe mai essere un Dio. Chira è solo un bambino che tenta di soffiarmi il posto di genio del mondo. Maledetto!”

Quindi ingurgitò un po’ di acqua calda zuccherata: “L’ideale sarebbe indurre Chira a confessare. In tal caso potrei anche infierire su di lui prima di mandarlo alla forca.”

 

-Ehi Lucius, hanno tolto tutti i periscopi! Ora possiamo ricominciare a parlare!

Ma Lucius si toccò la testa con un dito.

-Mi stai dicendo che sono pazzo? –chiese offeso.

Lucius ribatté il dito sull’orecchio.

-Ah! Non ci senti?

Lucius insistette.

-Hai le orecchie piene di cerume?

-Marco Porcio Catone! Ryuk! Potrebbero ancora ascoltarci! –disse, e immediatamente si tappò la bocca e scappò via gridando: -Ah marrano! Vile! Ci sono uomini che ci inseguono! Avranno sentito la nostra dichiarazione dei redditi! No! Maledizione! Devo smetterla con il loto! –e in questo modo cercò di sviare i sospetti fingendo un overdose.

 

-Vai fratellone! Sono certa che riuscirai ad entrare!

-Vai figliolo, e pensa alla mamma, quando sarai dentro!

“Ah! Dopo essere rimasto qualche giorno sorvegliato ventiquattrore su ventiquattro, sarà uno scherzo superare i provini per il MAGNUS FRATER!” pensò Lucius incamminandosi verso gli studi.

-Ehi tu, guarda che la prova scritta sta per cominciare! –gridò un sorvegliante e Lucius corse per arrivare in tempo. Giunto che fu al sommo, entrò nello studio e prese posto, giusto in tempo.

Un uomo passò a consegnare dei fogli.

-Chi otterrà il punteggio minore potrà passare l’esame ed entrare così al MAGNUS FRATER! (che per chi non l’avesse ancora capito è il grande fratello dell’antica Roma)

“Devo sforzarmi di sbagliarle tutte! Sono certo che ce la farò!”

-Ehi tu, concorrente MCLXXVII, siediti composto e smettila di scaccolarti! –gridò l’uomo che aveva consegnato i fogli.

Lucius si voltò a guardare chi fosse il concorrente MCLXXVII, sinceramente sorpreso che i concorrenti fossero tanti. In fondo alla stanza scorse un ragazzo in toga bianca, dal viso talmente pallido da eclissarsi con la luce del mattino (era grosso modo la fine quarta vigilia) sul quale apparivano ancora più spietate le occhiaie nere (o la matita da emo, non l’abbiamo ancora capito, e neppure Lucius, e forse neppure il ragazzo stesso) che circondavano due occhi neri come due corvi che ti osservano dalla lapide in un cimitero. Il ragazzo ivi descritto era di una bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta. Un velo nero, sospeso…

Ehi capo, sei a conoscenza del fatto che Manzoni ti potrebbe citare per plagio?

Oh, scusate, avevo appena finito di studiare i Promessi Sposi. Chiedo venia.

Esso sedeva in una posizione contorsionistica, e si stava elegantemente scaccolando il naso. Lucius rabbrividì.

-Ehi tu, numero CLVI, smettila di spicciare dal compito di quello dietro! –gridò il solito uomo, che evidentemente non aveva null’altro da fare, razza di guastafeste!

“Meglio concentrarsi” pensò Lucius, ritornando al proprio foglio. “Allora, domanda I: chi fu il fondatore di Roma? F. Totti, orum.”

“Domanda II: quanti furono i re di Roma? Umh…non vorrei imbroccarla. Sparerei un numero esagerato tipo…L!”

“Domanda III: chi fu Archimede? L’amico inventore di Paolino Paperino”

“Domanda IV:…”

 

Tre mesi dopo, ossia il tempo che ci volle per correggere tutte le verifiche di tutti i concorrenti…

-Sei finalmente entrato al MAGNUS FRATER! Felicitazioni, giovane Lucius.

-Tsz, non te dubitavo certo. Sono riuscito a sbagliarle tutte!

-Senza impegnarti molto –bofonchiò Ryuk.

-Hai detto qualcosa? –chiese Lucius, ma lo shinigami scosse la testa.

-Nulla, piuttosto, fa silenzio che cominciano le premiazioni!

L’uomo che aveva tanto rotto il giorno dell’esame, prese un megafono e cominciò a sbraitare:

-I primi due candidati ai provini per il MAGNUS FRATER sono…

-Due candidati? –chiese una voce non meglio identificata. –Questo significa che entrambi hanno ottenuto il minimo punteggio! Wow, è stimabile tutto ciò!

L’uomo antipatico si schiarì la voce richiamando l’attenzione: -Dicevo, sono: Lucius Iagami –inquit, senza che Lucius si sorprendesse più di tanto –e Archimede!

-Archimede Pitagorico? –borbottò qualcuno, sorpreso. –Ma sarà quell’Arichimede? Mi sembra un po’ troppo intelligente (e un po’ troppo morto no?) per riuscire ad entrare al MAGNUS FRATER?

-Ma, sarà un omonimo. Ecco, manco gli assomiglia –disse un altro additando un ragazzo che, ma chi l’avrebbe mai detto!, era in realtà L. Beh, ma ovviamente lo sapevate già. Siete troppo intelligenti per i miei gusti.

Anche Lucius riconobbe Archimede come il ragazzo seduto in maniera strana all’esame, non che studente numero MCLXXVII, non che abile scaccolatore di nasi.

Stettero in piedi, uno affianco all’altro, come bravi soldatini di fronte a due megafino preparati apposta per loro.

Lucius si schiarì la voce: -Sono contento di essere riuscito ad arrivare primo in questa difficilissima sfida. Ringrazio tutti coloro che NON mi nomineranno, altrimenti provvederò personalmente a…emh…diciamo che glielo sconsiglio vivamente.

Archimede, che si faceva chiamare Marco Porcio Catone, che in realtà era L, ma che tutti chiamavano 50, e nonostante ciò nessuno di questi è il suo vero nome (avete il permesso di non capirci più nulla) annuì: -Sono contento di aver avuto questa immensa possibilità. Sarà un’esperienza edificante e costruttiva. Quindi dico, combattendo l’ipocrisia, ammettiamo che l’entropia nell’universo è i aumento in modo direttamente proporzionale rispetto ai miei anni di età, sommati al numero di dita dei piedi di tutti i presenti, diviso per l’anno in cui ci troviamo il tutto sotto radice cubica. Grazie a tutti e mi raccomando non nominatemi! –disse. –Perché anche se lo farete non sarà il mio vero nome, muahaha! –borbottò fra se in tono così basso che solo Lucius lo sentì.

Scesero le scale del palco e, dopo poco, si ritrovarono uno dietro l’altro. A quel punto il tizio strambo, ossia L, o 50, o Marco Porcio Catone, o Archimede disse: -Sai, Lucius, io credo che vincerò il MAGNUS FRATER perché…io sono L.

Lucius strabuzzò gli occhi “Oh mio Giove!” pensò. “Che faccio! Che faccio! Che faccio?” –Seee? Come no! Raccontane un’altra.

-No, ti giuro, sono L.

-Ma fammi un favore.

-Guarda che è vero.

-Ah! Ma fammi un piacere!

-E che cazzo! Ti dico che è così, Marco Porcio Catone!

Lucius impallidì a causa della foga del ragazzo, che cominciò a sudare per il tanto gridare. –Beh, in atl caso devo dirti che, secondo me, 50 ti starebbe molto meglio come sopran…

-Già –disse il ragazzo stritolando il bracciolo della sedia su cui si era seduto, mentre delle vene gli spuntavano sul collo –peccato che io mi chiami L! ELLE e solo ELLLEEEEEE!!!

-Ssh!!! –gridarono i tizi delle file dietro. Che gente antipatica c’era nell’antica Roma, non trovate?

-Va bene, chiedo venia –disse Lucius e si zittì sperando che lo facesse anche l’altro. Ma così non fu, infatti 50 continuava a parlare parlare parlare: della sua vita, del suo amico Uatari, dei dolci che mangiava, dei viaggi in Gallia, dei tornei vinti di…

“Ma questo non la smette mai di parlare?” pensò Lucius. “Accidenti a lui. E taci! Non posso neppure ucciderlo. Probabilmente Archimede Pitagorico non è il suo vero nome. Ma se lo scrivessi, il vero Archimede, di cui ho visto il volto in una scultura, tornerebbe in vita, indi per cui no. E’ da escludere. Maledetto. E ora che faccio?”

Finita la noiosissima presentazione, Lucius scappò subito, sperando di seminare L, o 50, o chicchessia.

Ma questo lo seguì fedele come una bimbaminkia che ti si è affezionata (dura schiodarle quelle) e saltellandogli dietro gridò:

-Lucius! Oh Lucius! Aspettami! –lo raggiunse riprendendo fiato. –Non vedo l’ora di vederti al MAGNUS FRATER. Ciao! –e partì sopra una biga lussuosissima guidata da un vecchio che assomigliava paurosamente a A.d. VIII Kalendas Ianuarius.

 

Una volta a casa…

Lucius entrò in camera propria e si sedette alla scrivania.

-Acciderbolina! Poffarbacco! Cavoletti di Bruxelle! Altresì detto, cazzo! Mi ha fragato!

-Eh? –chiese Ryuk, che poverino, aveva smesso di comprendere il romano da molto tempo.

-Ma sì! E’ logico: mi ha umiliato. Buuuu! D’ora in poi girerò con un sacco in testa.

-Perché non fai lo scambio degli occhi e lo uccidi.

-Ma che cosa dici! Stupido Ryuk! Se non fosse lui sarebbe come girare nudo per i fori gridando “io sono Chira!”.

-Sì, okay, ma…

-Povero me! Proprio ora che sono riuscito a passare i provini per il MAGNUS FRATER! –e sì afflosciò sulla scrivania come un cencio appena uscito dal bucato (chi riconosce la citazione è un grande!). Ma dopo un po’ si rialzò sghignazzando.

-Che c’è? Hai un modo per ucciderlo?

-No! Ma non importa! Perché quando lo elimineranno al MAGNUS FRATER sarà come se avessi vinto e a quel punto si suiciderà senza bisogno che io lo uccida!!!

-Quindi devi assolutamente vincere il realitis, is (terza declinazione).

-Ci puoi giurare Ryuk! Quest’anno il vincitore sarò io! Muahahahahaha!!!!

 

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Chiedo umilmente perdono per l’ingiustificato ritardo, ma ho avuto numeroi problemi con i quali non vi tedierò, poiché immagino poco ve ne freghi.

Anche oggi siamo giunti al termine di questo entusiasmante (?) capitolo.

Non perdiamoci i ciance, vero Al?, e dedichiamoci al rispondimento delle recensioni in italiano correggiuto!

 

Prof: a dire la verità le idee mi vengono sul momento…sospetto seriamente di fare uso di sostanze stupefacenti senza saperlo…

 

benny chan: credimi non è una gran bella testa la mia: sono piena di doppie punte -.-

 

Hoshimi: eh già, il destino di uno shinigami è così triste…viene voglia di adottarlo!

 

nina scottex: ecco, hai sentito AL? la gente ama la mia parodia e non solo le tue dannatissime regole!

 

Beat: non bisogna sottovalutare le regole del codex mortis (anche se false): se dice che prenderai un nove in latino, prenderai un nove in latino! (o metti in dubbio le doti di traduttrice di AL?)

 

Chase: beh, se puoi prendere un brutto voto in italiano non vedo perché lucius non lo potesse prendere in Latino. Come vedi AL non tradurrebbe mai una cosa anacronistica.

 

MeMedesima: grazie, come se il mio repertorio di parolacce fosse carente…ho il linguaggio di una locandiera di periferia!

L'angolo di AeLLe

Chiuso per malattia

Lo sapevo che ireat mi avrebbe fatta ammalare! Accidenti a lei!

LA FRASE DI ireat

Una mela al giorno toglie il medico di torno...ma probabilmente fa arrivare Ryuk!

E' giunto ordunque il momento di salutarci e di darci appuntamento alla prossima, sperando che AL non so ammali di nuovo e che io sia un po' più celera nel finire il capitolo.

Al prossimo capitolo!

Ireat & AeLLe & Archimede Pitagorico

 

 

 

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Capitolo 11
*** Calamitas, atis = Disgrazia ***


Codex Mortis

Codex Mortis

  Quomodo Adhibere

XI

N       Pagina ex codice mortis capta, et etiam paginae pars, eosdem codicis mortis effectos habet

N       Homo qui codicem mortis tangit eius antiqui possessoris (id est deus mortis) oram et vocem agnoscere potet, etiam si homo codicis mortis possessor non est.

 

Capitolo XI:

Calamitas, atis = Disgrazia

 

Nel mondo degli Shinigami…

-Com’è che ultimamente parecchi di noi guardano il mondo degli umani? –chiese uno shinigami di cui non riveleremo il nome (anche perché non ce ne può fregare di meno).

-Oh, visto che è finito Beauti…emh…Mirabilissimus, la nota telenovela, abbiamo ci siamo buttati sui realitis.

-Ed è divertente?

-Altroché!

-Spostati un po’ e passa i pop corn!

 

Nell’antica Roma…

-Ehi Lucius, amico mio, che ne dici di andare a giocare? A stare qui da solo mi annoio!

Lucius, all’interno della casa del MAGNUS FRATER insieme a L, o Archimede, o chicchessia, si voltò svogliatamente: -Ma è faticoso!

-Dai! Per favooooore!

-Va bene…a cosa vuoi giocare!

-Facciamo una partita a ping pong?

-A che?

-Emh…scusa, in Britannia viene chiamato così quello che qui a Roma viene nominato come pingus pongus.

-Ah! Ora capisco! – “Evvai! Non può sapere che sono campione di pingus pongus! Ho vinto tutti i premi vincibili qui a Roma!” –Non sono una cima, ma so giocare.

-Allora prendi la racchetta e la pallina e giochiamo! –Si posizionarono ai lati opposti del tavolo. L servì per primo servendo con tanta foga che la pallina si ruppe a metà come un uovo, sotto gli occhi allibiti di Lucius.

“Accidenti, anche lui se la cava”.

-M’ero dimenticato di dirti che io sono stato campione di pingus pongus in Britannia, Dacia, Tracia, Gallia, Armenia e Persia.

-Ah, e quindi hai passato l’infanzia in tutti questi posti. Interessante.

-E’ inutile che cerchi di capire dove sono nato seguendo questi futili indizi –rispose L sorridendo malvagiamente.

Lucius prese un’altra pallina e servì. Questa volta fu L a rimanere sorpreso e la pallina gli si schiantò sulla fronte.

-E’ una sfida? Ora ti faccio vedere di cosa sono capace! – e detto ciò cominciarono a giocare con ancora più foga.

 

-Signore, il tutto sta diventando molto violento. Li fermiamo?

-Ma sei matto? Fa audience!

 

Pensieri di Lucius: …

Pensieri di L: …

Che pretendete? Che pensino anche?

Dopo svariate ore di gioco ininterrotto finalmente Lucius segnò il punto della vittoria.

-Lucius vince 574 a 572.

L guardò indiavolato Lucius: -Complimenti, Iagami, non pensavo saresti riuscito a corrompere così brillantemente i giudici.

-Emh…Archimede, volevo chiederti una cosa.

-Fa pure, ma prima sappi che io penso che tu sia Chira –disse, sempre sorridendo malvagiamente.

-Ah, ecco, volevo giusto chiederti se ce l’avevi con me…

 

In cucina, all’interno della casa del MAGNUS FRATER…

-Scusa se mi siedo così, Lucius, ma se mi siedo da normale pagano le mie capacità intellettive si riducono del quaranta per cento.

-Cioè non riesci neppure a tenere un cucchiaino in mano?

-S…no! Non distrarmi con le tue malefiche battute!

-Scusa, vai avanti –disse tenendo il cucchiaino con le labbra.

-Vorrei mettere alla prova le tue capacità.

-Un cu cumpu?

-Eh?

Si tolse il cucchiaino dalle labbra: -In che campo?

-In tutto: ho già sperimentato le capacità di corruzione di arbitri. Ora tocca alle tue capacità in cucina: cosa mi cucini di buono?

-Cervella di gallina con sugo d’asino –ringhiò Lucius, mettendosi ai fornelli.

-Non ti dispiace se intanto ti faccio qualche domanda, vero?

-Figurati.

“Bene, mentre sarà distratto dai fornelli non riuscirà a mentirmi e io lo fregherò. Ahaha! Quanto sono figo!”

-Allora cosa ne pensi del fatto che mi sono presentato a te?

-Ne deduco che avevo una faccia simpatica.

-E cosa ne deduci dal fatto che mi faccio chiamare Archimede?

-Che leggi Musculus (non è una rivista di body-fitness o roba del genere: è solo Topolino in latino!)

-Accidenti! Sei davvero furbo –rispose L, che effettivamente leggeva Musculus, anzi collezionava i numeri e li leggeva di notte invece che andare avanti con le indagini. –Tu pensi che io sia il vero L?

-Certo, altrimenti non te la prenderesti tanto per il soprannome “50” –rispose Lucius, che nel frattempo stava preparando anche una omelette di uova di piccione perché gli stava venendo un certo languorino.

-Giusto! Ora proseguiamo: secondo te che taglia porto di reggiseno.

-Nessuna: Archimede, tu non porti il reggiseno.

-Accidenti, mi hai coperto! Un’altra domanda: sei tu Chira?

-S…tromboli! Mi si sta sgonfiando il soufflé! –esclamò Lucius, che nel frattempo si era dato alla cucina. –No, non sono io.

-Era solo per chiedere. –disse L, sinceramente deluso. –Ora ti vorrei far vedere alcune immagini con i messaggi lasciati da alcuni edili: “Chira sei un fesso”, “Chira ritirati”, “L for president”, “L sei il più figo”, “Buttate fuori Chira dal MAGNUS FRATER”. Cosa ne pensi.

-Penso che li abbia scritti tu. Sarebbe troppo nel tuo stile. E poi Chira non è mica al MAGNUS FRATER, no?

L divorò i fogli con grande rabbia. Poi prese un ultimo foglio: -Questi sono i nomi dei bambini che non hanno ricevuto un regalo da Pater a.d. VIII Kalendas Ianuarius. Pensi che fra loro ci sia Chira?

-Certo che no: se Pater a.d. VIII Kalendas Ianuarius non avesse portato il regalo a Chira, questi l’avrebbe già ucciso e Mater a.d. VIII Idus Ianuarius avrebbe comunicato l’amara perdita.

-Accidenti, le tue capacità di ragionamento sotto pressione sono impressionanti. E anche le tue capacità in cucina: è meglio del pranzo di a.d VIII Kalendas Ianuarius! –esclamò guardando tutto il ben di Zeus che Lucius aveva preparato. –Le possibilità che tu sia Chira salgono ancora: siamo più o meno al 75%…

-Porca Cartagine! Ho bruciato l’omelette!

-Va beh, facciamo il 70%.

 

I giorni passavano velocemente al MAGNUS FRATER. Lucius si era già innamorato di cinque delle concorrenti e la stessa cosa valeva per L quindi, dopo i primi tentativi di portare avanti l’indagine anche all’interno del colto e dotto programma periscopivo, il grande detective decise di dedicarsi ad altro e di concedersi una vacanza dal suo stressante lavoro.

Ma un giorno arrivò il terribile giorno: la nominatio, onis! Infatti, attraverso la greca tecnica dell’ostracismo, veniva espulso dalla casa un concorrente.

-Prima di dare il temuto responso, però, vorrei dare una notizia al nostro Lucius. Siediti e, ti prego non svenire.

 

-Ma che dice? Svieni, Lucius, che fa audience! –disse il direttore della Sacura PS (ßperiscopis, ossia Sakura TV, per i fessi)

 

-Dicevo, dobbiamo darti un’orribile notizia.

-Sono stato nominato? –chiese spaventato.

-No, peggio.

-Bambi è morto?

-Molto peggio!

-Non lo so…il mondo sta per finire? Ho finito le idee, accidenti!

-Lucius, tuo padre ha avuto un infarto!

L e Lucius si guardarono, come due che pensano la stessa cosa ed esclamarono all’unisono:

-Troppi dolci!

 

-Allora, Lucius, vuoi rimanere nella casa o preferisci uscire ed andare dal tuo padre morente e accaparrarti l’eredità prima che se la prenda tutta la tua tirchissima sorella?

-Ma non so, è una scelta difficile…

-Su, Lucius, ce la puoi fare.

-E va bene, scelgo di uscire! Ma solo perché sono un figlio diligente!

L si illuminò: -Quindi ho vinto io! Ti ho battuto, Lucius! Ho vinto! L vince, L vince!

-L?

-Emh, Archimede vince, Archimede vince!

-Veramente sei stato nominato e sei stato anche buttato fuori. Giusto un minuto prima che Lucius rinunciasse a continuare il MAGNUS FRATER.

L cominciò a sbattere la testa contro il muro, lasciandovi parecchi neuroni.

-In realtà avevo anch’io intenzione di uscire, per sostenere moralmente il mio amico Lucius –disse con aria seria e battendo una mano sulla spalla del ragazzo. –Perché Lucius è il mio primo vero amico che ho…

Ferma!

Oh, AL, sentivo la tua mancanza. Dove sarebbe l’anacronismo?

L dice questa battuta molto più in là, nel manga. E poi è scorretto dire “il mio primo vero amico che ho” e inoltre…

* ireat la ignora e prosegue *

 

Negli studi della Sacura PS si stava svolgendo un’importante riunione fra i principali vertici:

Itosci Demegavva; età indefinita, aspetto ripugnante e una gran puzza sotto le ascelle. Purtroppo direttore.

Attorno a lui sedevano: il periscophomo (ßcameraman, per gli stulti); l’uomo delle pulizie, un poeta fallito, un barbone (che si era imbucato) e l’uomo dei panini.

-Mi servono idee nuove! Avete capito?

-E se proponessi un nuovo panino che…-propose l’uomo dei panini.

-No, bocciata l’idea! Voglio idee migliori, qualcosa che spacchi! Da quando Lucius ed Archimede se ne sono andati dalla casa del MAGNUS FRATER l’audience è calata tanto quanto la mia pancia è cresciuta.

-Accidenti! Mi sorprende che ci sia ancora qualcuno in ascolto! –rise il barbone.

-Tu, imbucato mangia panini a sbafo: fuori!

L’uomo uscì deluso di essere stato scoperto, ma contento perché nel frattempo aveva mangiato i migliori panini mai visti nell’Urbe.

-Va beh, visto che nessuno collabora, le notizie me le invento io: allora diremo che i folletti di Pater a.d. VIII Kalendas Ianuarius si sono ribellati e hanno occupato la fabbrica di giocattoli e che forse l’anno prossimo non arriverà nulla ai nostri bambini.

-Ma in questo modo qualcuno potrebbe avere un infarto!

 

Al reparto di cardiopatia…

-Papà, te l’avevo detto che nella trota della mamma c’era troppo zucchero e che dovevi mangiarne meno.

-Lo so, figliuolo, ma in realtà penso che il motivo sia un altro.

-Hai fatto di nuovo le scale di corsa? Lo sai che non hai più l’età!

-No, veramente…

-Ah, ho capito: hai guardato una rivista sporcacciona e…

-No, dannazione! Potrebbe essere stato Chira!

-No, è impossibile, non può essere stato Chira –rise Lucius. –Perché Chira so…miglia di più al tipo di persona che non uccide i questori.

-Ma se li ha uccisi quasi tutti?

-Sì, ma se ti ha lasciato in vita perché ucciderti ora e poi con il Co…lpo che hai fatto non metterti a pensare a certe cose –disse Lucius salvandosi in tempo.

-Potrebbe essere lo stress causato dallo starmi vicino –suggerì L, e questa idea fu molto gettonata da padre e figlio. –Ora, Lucius, mi piacerebbe che tu facessi un profilo di Chira da esporre a me e a tuo padre.

-Certo. Allora, Chira secondo il mio parere, dev’essere un ragazzo giovane, molto intelligente, di bell’aspetto, che ha un successone con le donne, pieno di soldi e che appena avrà ottenuto una carica politica, arrafferà il più possibile, quindi si ritirerà a vita privata.

-Sembra proprio il mio profilo! –esclamò L.

-Non dirlo neanche per scherzo, Marco Porcio Catone! –esclamò Lucius scattando in piedi!

-Sta calmo, figliuolo. E’ chiaro che Marco non può essere Chira. –quindi avvicinandosi al figlio aggiunse –Si vede che non ha mai avuto una ragazza in vita sua.

-Allora Chira potrebbe avere il potere di un dio, o essere addirittura un dio! Fra i tanti che abbiamo vuoi che uno non abbia un po’ di tempo da perdere. In fondo, da quando sono iniziati i suoi omicidi il tasso di corruzione dei politici si è abbassato paurosamente. Quindi potrebbe non essere del tutto malvagio.

-No, non penso che Chira sia un dio. Perché uccidere una persona, per cattiva che sia, è sbagliato. Ognuno ha diritto alla vita e…

Ti stai per contraddire.

Non è vero!

Scommettiamo?

-…e solo un dio può decidere di togliere la vita.

-Ma in questo modo ci sta convincendo che Chira sia un dio.

Te lo dicevi che i stavi per contraddire.

-E che caspita! Ho appena avuto un infarto, che pretendete? Lasciatemi dormire, voi e i vostri discorsi del piffero! –A quel punto Sumcirus si voltò dall’altro lato e cominciò a russare spudoratamente, mentre Lucius alzava le spalle e L guardava il soffitto sconsolato.

Uscirono entrambi dalla stanza.

-Archimede, se c’è qualcosa per convincerti che io non sono Chira…

-Ma tu sei Chira.

-Oh, insomma, credi che sia piacevole sentirselo dire?

-No, soprattutto se sei Chira.

-Mannaggia a te! Ecco perché non hai amici –esclamò Lucius tirando dritto per la sua strada.

L rimase a guardarsi gli alluci e dopo un po’, nella quieta solitudine della notte capì una terribile verità:

-Non ho amici. Sono solo…Uatariiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!

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Salute a tutte/i.

Ormai non mi scuso più per i miei ritardi perché sono diventati cronici e non vi tedio con motivazioni più che ovvie e scontate come scuola-musica-studio-sani-e-leciti-affari-miei

I capitoli, come facilmente avrete intuito, si fanno sempre più difficili da scrivere e AeLLe è sempre più sommersa da regole incomprensibili. Insomma, se qualcuno ha un po' di cervello da prestarci, ne compreremmo volentieri mezzo etto. Inoltre siamo finalmente giunti alla fine del libro di storia sull'impero romano (terribilmente indietro rispetto al programma) e dunque da qui in poi gli errori anacronistici saranno ancora più frequenti!...Vi andrebbe beno lo stesso ambientato nel Medioevo? (secchiata di uova) Va bene, era solo un idea!

Ma bando alle ciance, vili barbari! Rispondiamo alle recensioni!

Naomi92: l'altra citazione è sempre dai promessi posi, quando parla di don Abbondio dopo che ha incontrato i bravi. Ovviamente non l'avrei ricordata se il prof di Italiano non l'avesse fatta notare (ma perché non sto zittaaaaa!!!)

Benny Chan: ripensandoci...il fatto che tu voglia la nostra testa non mi fa molto piacere...lo sapevo che con una simile parodia ci saremmo fatte delle nemiche!

Nina Scottex: a pensare che tutte queste trovate mi vengono mentre scrivo mi fa dubitare della mia sanità mentale...

Chase: mi sembra logico che il MAGNUS FRATER si scriva tutto maiuscolo...perché è il MAGNUS FRATER! * vocina che grida "ireat, ritiratiiiii" *

Lav_92: guai a chi offende Bambi! Mi ha iniziata al mondo dei fumetti * corre a nascondersi dalla vergogna *

beat: sicura che nessuno abbia spruzzato qualcosa di irritante sulla tastiera? Magari è quello che fa ridere (no aspetta, quello fa starnutire...)

_ISA_: vedo che in molte cominciano ad apprezzare il latino dopo aver letto la nostra parodia...com'è che io continuo ad odiarlo con tutto il cuore (e mi mancano ancora 3 anni e mezzo!)

Reiki: Accidenti! Alla vista della tua recensione sono caduta dalla sedia! Che dire, sono contenta di non aver sforato nella volgarità (ho un linguaggio da scaricatore di porto, ma lo limito agli estremi quando scrivo) e di non essermi ridotta al linguaggio esseemmeesse (che odio dal profondo del cuore). AeLLe svolge il fondamentale ruolo della rompipalle ma senza di lei credo mi sarei ritirata da qualche capitolo. Le "sostituzioni" sono la parte più difficile, ma quella che alla fine preferisco. Infine, mi fa piacere che l'idea L=50 sia piaciuta così tanto. Ah, dimenticavo...non avevo mai preso un 9 e mezzo! * corre via piangendo dalla felicità *

Prof: precisamente...periscopi. Vedo che ormai riuscite ad anticiparci!

 

L'angolo di AeLLe

Tanto per pesare di più sulla mia illustre sfruttatrice e farla passare maggiormente per un'incompetente (quale è) e fare ancora di più la figura della pignola, ci terrei a far notare un fatale errore commesso nel capitolo III e nel capitolo IV (?).

L'avete individuato? Se non l'avete individuato ve lo espongo io: Lucius dice che Silla blablabla nell'anno 81 a.C.

Capito? Ancora no?

Beh, è impossibile che una persona dica vivo nell'81 a.C. perché non può sapere che Cristo nascerà fra 81 anni. Infatti i Romani contavano gli anni ab Urbe Condita e quindi ogni data scritta nella parodia andrebbe cambiata opportunamente. Spicciatevi a constatare l'errore perché è probabile che ireat lo cancelli appena si accorgerà del mio angolo! Prendetela in giro, mi raccomando!

La malvagia AeLLe

Bene, AL, hai finito il tuo angolo che non posso leggere?
Tranquilla...muahahaha

La frase di AeLLe

Ecco una mia frase che ho detto dopo aver studiato troppo latino...
" Simona Ventura ha un cognome in latino! Si chiama Simona Che è in Procinto di Venire!!"
Se siete in tempo non studiate latino, o potreste ridurvi così anche voi...

SCENETTA BONUS

* AeLLe che beve il suo succo di melograno e intanto finisce di tradurre le regole *

ireat: -Ehi AL

AL: AHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!

* scappa via urlando *

Ripensandoci, sono odiosa a priori...

 

Un saluto e un augurio di rivederci presto al prossimo entusiasmante capitolo di CODEX MORTIS!!!!

ireat & AeLLe & George Orwell & il MAGNUS FRATER!

PS: abbiamo superato le 1000 letture del 1 capitolo, siamo a 39 preferiti e manca poco alle cento recensioni! Ragazzi! Sono commossa! Mai avuto tanto pubblico * scoppia in lacrime *

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Capitolo 12
*** Stultus, i = Stupido ***


Capitolo XII

Codex Mortis

Quomodo adhibere

XII

[AeLLe in questo momento si trova nella nostra illustre Capitale ad indagare circa Codex Mortis (si è solo presa una vacanza Nd_I) pertanto tradurrà le regole appena tornerà alla nostra città natale]

Capitolo XII:

Stultus, i = Stupido

 

Agli studi della Sacura PS…

Demegavva stava spudoratamente dormendo.

-Ave, direttore! C’è posta per lei! –esclamò un messaggero. Demegavva saltò dalla sedia e sbatté il ginocchio contro la scrivania dalla sorpresa.

-Te possino!

-Come, prego?

-Passami quella posta, messaggero. –Brutto il mestiere del messaggero nell’antica Roma, non trovate?

Demegavva prese la posta e la unse di carne perché aveva appena finito di mangiare il pollo alla romana (che a casa mia sarebbe la coscia presa con le mani per l’osso…a casa vostra non so, ma visto che scrivo io il potere è miooooo!!!!).

-Ma che schifo! –esclamò il messaggero.

-Sta zitto, non puoi capire quanto sia faticoso fare il direttore di un canale così seguito! Devo pur mangiare! –disse, accarezzandosi la pancia da donna incinta di due gemelli al nono mese. Se fosse stato una donna sarebbe stata una madre amorevole.

Scartò la busta e dentro vi trovò una lettera e dei fogli riccamente disegnati.

Lesse la lettera, molto lentamente perché non era mai stato un asso in latino. Il suo sorriso si fece sempre più largo sulla sua faccia da sole dei teletubbies (ßterza declinazione, pluralia tantum, ossia paghi uno te li prendi tutti e quattro).

-Sono così contento che potrebbe venirmi un infarto.

-Tocchi ferro! –gridò il messaggero. -Con Chira nei paraggi non si è mai troppo sicuri…

 

-Qui non si va avanti! –esclamò L.

-Eh, già, le indagini vanno male –commentò Uchita.

-Se continua così, Musculus sarà costretto a lasciare che sia il detective Conan a prendere in mano il caso.

-Ma sta parlando del caso Chira?

-Chi se ne frega del caso Chira! Si rende conto che mi tocca aspettare un’altra settimana prima di sapere come andrà a finire Musculus?

-Mi sembra che si stia perdendo credibilità –commentò Uchita.

-No! La verità è che 50 non mette impegno nelle indagini perché non siamo un gruppo unito –esclamò Matsuda.

-Matsuda, non ti avevamo mandato a prendere filetto di mostro di Loch Ness per stimolare il cervello di L?

-Sì, però poi mi sono ricordato che il mostro di Loch Ness non lo possiamo neppure conoscere (ßvelato riferimento al potenziale anacronismo). Così sono tornato. Per strada ho riflettuto sulla svogliatezza di 50 e sono arrivato alla conclusione che è dovuto alla nostra disunione. Noi dovremmo essere una squadra! Scambiarci la borraccia, prendere la picea1 il sabato sera, cantare insieme “le osterie”.

-Non hai qualcos’altro di meno rivoltante e più divertente? –chiese L, chiudendo Musculus.

-Beh, potremmo andare al Colosseo tutti insieme a vedere qualche spettacolo –propose il fido Matsuda.

-Sì! Al Colosseo! Così Uatari mi compra le noci con il miele! –saltellò L contento. –Perché non invitiamo anche Lucius? Ora che suo padre è in ospedale sarà depresso. E poi se viene potremo controll…emh…stare insieme al nostro giovane amico!

 

In ospedale.

-Toh, 50 mi ha invitato al Colosseo. Mi ha anche spedito un biglietto per assicurarsi che io venga, però io ne avevo già comprato uno. Che ci faccio con quello in più?

-Ma che domande, Lucius! Mi deludi, figlio mio! Invita una ragazza ad uscire, falla ubriacare e poi…

-E poi…?

-E poi la riporti a casa. Altrimenti mi toccherà arrestarti appena mi dimettono dall’ospedale.

-Ma non voglio lasciarti qui da solo, paparino.

-Tranquillo figliuolo. Per rimanere in contatto ho ideato un telefono con dei barattoli di mele in scatola. Non trovi sia un’idea geniale?

“Allora è vero che anche la stupidità è ereditaria” pensò Ryuk al fianco di Lucius.

-Che bello papà! Tu sì che hai delle belle idee. A me non sarebbe mai venuto in mente.

-Questione di esperienza, ora va, filii, o non riuscirai più a trovare i tuoi amici nella calca. E poi non dimenticarti di chiamare una ragazza!

-Grazie dei tuoi consigli papà. Sono certo che arriverò lontano.

 

Sotto casa di una ragazza.

-Ciao, sono Lucius.

-Sparisci.

-Ti offro il biglietto per entrare al Colosseo.

La ragazza si fece interessata.

-Ti offro anche le arringhe affumicate!

-Allora vengo! –esclamò saltando giù dalla finestra.

Ennesimo esempio di come i soldi (e le arringhe) comprino le persone.

 

Al Colosseo.

-Oh, ecco Lucius. E non è solo.

-Salve gente. Vi presento una mia amica che si chiama…

-Domitilla –disse lei, tendendo la mano verso di loro.

Uchita la strinse amichevolmente, ma L lo redarguì:

-Chira potrebbe essere anche lei, non sia così gentile o finirà per restarci secco.

-Ma seguendo questo ragionamento Chira potrei essere anch’io!

-La prendo come una confessione? –chiese L.

-No. Dovresti imparare a riconoscere il SARCASMO, L –rispose Uchita. Poi scorse Aizaua. –Ora ci siamo tutti, possiamo entrare.

-Ma…manca Matsuda! –precisò Lucius.

-Che, vuoi davvero avere quel rompipalle fra i piedi.

-Ma è stata sua l’idea di trovarci qui.

-Sua l’idea, sua l’idiozia. Così funziona in questura, Lucius –concluse L.

Ancora sconvolto dalla crudeltà della frase di 50, Lucius si unì al gruppo ed entrò al Colosseo, stringendo in mano il barattolo di mele, unico filo che lo legava a suo padre.

Presero posto e aspettarono di vedere entrare i gladiatori ed i leoni. Apparvero invece alcuni uomini in toga. Uno di loro reggeva un foglio: indizio sospetto! Vuoi vedere che ci tocca ascoltare anche la presentazione ed i ringraziamenti? (Come vedete certi supplizi tormentavano anche i Romani)

-Prima dello spettacolo sanguinolento che avete pagato per vedere, vorremmo aggiungere due tre parole. Tanto per cominciare questo intervento è stato organizzato dalla Sacura PS.

Grida e fischi arrivarono dal pubblico: -Buuuu! Vogliamo lo spettacolo! Sangue! Morti! Budella per di fuori!

-Calma, è questione di pochi minuti! Dicevo, alla Sacura PS, qualche giorno fa è arrivata questa lettera da leggere a questa esatta ora in questo esatto luogo con, affianco a me proprio queste persone. La lettera conteneva anche minacce di morte, quindi non prendetevela con noi.

La gente però se la prese lo stesso a male e protestò animatamente.

-Allora, in questo momento è l’hora duodecima2 del a.d. IX Kalendas Maii2 e io sto per leggere il messaggio ricevuto, parola per parola. “Io sono Chira. Se questo messaggio verrà letto il giorno stabilito significa che alla Sacura PS non sono così cialtroni. Poiché viviamo in un mondo di scettici ho deciso di dimostrare che io sono effettivamente Chira, uccidendo le persone a cui ho inviato un biglietto omaggio in prima fila e sono una certa Proserpina Nasoallinsù.

Una ragazza molto, ma molto bella si strappò tutti i capelli dalla testa e stramazzò. Il ragazzo che era con lei confermò che si trattava di Proserpina Nasoallinsù.

Ma potreste non essere convinti, magari poteva essere solo una coincidenza fortuita. Così vi dico che morirà anche Penelopa Nasoallafrancese.

Un’altra ragazza, anch’essa molto bella, si accartocciò su se stessa come una foglia sul barbecue di primavera.

“E se non dovesse bastare morirà anche Agrippina Nasodoro

Un’altra ragazza, indovinate un po’? Anche questa bellissima si sparse il frullato di pera sulla tonaca pulita e rotolò giù dagli spalti.

A questo punto, se ancora non dovesse bastare…

Ma un eroe si alzò dalla folla e gridò: -Non ti permetterò di uccidere tutte le belle ragazze di Roma! –quell’eroe, fedeli lettori, era, ebbene sì, Uchita.

Si alzò e corse giù dagli spalti per fermare il lettore di quelle atrocità, ma una voce lo fermò:

-Uchita, non andare! Finirai ucciso!

Uchita si voltò. A parlare era stata la bella Domitilla.

-Domitilla: tieni così tanto a me?

-Oh sì, amor mio, dal primo istante che ti ho stretto la mano.

-Se l’avessi saputo. Ma non importa! Scappiamo insieme, fino in Britannia e mandiamo a farsi friggere le indagini, il caso Chira e la salvezza dell’umanità. Io ormai amo solo te.

-Oh sì, scappiamo mio Lancillotte (ßvocativo)(così non è anacronismo, giusto?).

Allora Uchita risalì gli spalti con ancora più slancio, afferrò la puella e la prese fra le braccia. Quindi scappò via senza aggiungere altro.

La folla proruppe in un: -Ooooooohhh!

E Lucius: -Brutta stronza! Ti aveva anche offerto il biglietto per entrare al Colosseo.

-Sì, ma non mi hai offerto le arringhe! –disse lei prima di sparire oltre le arcate del monumento.

-Oh no, ora che il nostro ero con il sangue al cervello è scappato, chi salverà la situazione? –esclamò L.

Ma ecco apparire dal nulla…Ade in persone! No, scusate, è solo uno stupido vestito da Ade. Si vergogna a tal punto che neppure si fa vedere in volto. Un momento…vuoi vedere che non è uno stupido ma un eroe? Sì: ora sta strappando di mano i fogli contenenti il pericoloso messaggio.

-Ma chi potrà mai essere? –si domandò Lucius.

Poi scorse che lo sconosciuto reggeva in mano un oggetto familiare: il telefono fatto con i barattoli di mele.

-Pater! –esclamò.

L strappò di mano al ragazzo il telefono e si mise in contatto con Sumcirus.

-Signor Sumcirus, ha fatto un ottimo lavoro.

-Lo so. Ma ora come faccio ad uscire?

-Non si preoccupi, penso a tutto io.

A quel punto L fece un cenno a Uatari e quello capì. Tagliò un filo e davanti agli spalti cadde un gigantesco telone da doccia che ostruì la visuale a tutti gli spettatori.

-Accidenti! Non si vede nulla! –esclamò Lucius.

-Lo so, sono tende da doccia anti-guardone.

-Ora può uscire dal Colosseo e togliersi la maschera.

-Per fortuna. Era davvero scomoda.

 

Fuori dal Colosseo…

-Complimenti, papà, sei stato fantastico. Ma come hai fatto a sapere che c’era bisogno di aiuto.

-Semplice, hai lasciato il tuo barattolo aperto e io ho sentito tutto quello che succedeva. Così sono corso fuori dall’ospedale per fare la mia scena eroica. Solo che venendo qua ho fatto la sgambetto a centinaia di persone, per via del filo che ci collegava, e ho dovuto rubare ad un mimo questa mascherà.

-Non si preoccupi, signor questore, era per il bene delle belle ragazze.

-Per le belle ragazze, questo ed altro.

Disse questa eroica frase e poi svenne. Insomma, che pretendete, era appena uscito dall’ospedale, pover’uomo!

Lucius sostenne il padre e se lo caricò in spalla.

In quel momento arrivò Matsuda:

-Beh gente, che mi sono perso?

 

Una volta a casa…

-E’ stata una giornata animata. Peccato che abbiano sospeso lo spettacolo.

-Ma che dici, Ryuk? Chi se ne frega dello spettacolo. C’è qualcuno a questo mondo che la pensa come me e che vuole darmi una mano. Insieme potremmo uccidere tutti i questori e gli edili e i censori e…

-Ma scusa, se siete in due, come farete a diventare imperatori?

Lucius guardò Ryuk sorpreso.

-Che domande? E’ logico che non si può governare in due. Una volta arrivato al potere la sposerò.

-La sposerai?

-Mi pare ovvio Ryuk: il secondo Chira è una donna!

 

-Se qualcuno ha qualcosa di intelligente da dire questo è il momento –disse L.

Matsuda alzò la mano.

-No, tu parli per ultimo: non eri neppure presente al fatto.

-Ma è colpa vostra se…

-Un vero uomo non fa la vittima, Matsuda. Prenditi le tue responsabilità! Oppure vai a infilare perline dentro agli spiedini delle arringhe.

Matsuda seguì il consiglio e si dedicò a tale attività.

-Allora, qualcuno ha qualcosa da dire?

-Io penso che lo spettacolo offerto da Chira e dalla Sacura PS sia stato migliore del solito mattatoio fra gladiatori e leoni –intervenne Aizaua.

-Io penso che Uchita abbia fatto bene a svignarsela con la bella Domitilla.

-Io penso…- disse Mogius, ma poi si sentì in imbarazzo e rimase mogio mogio, anzi, mogius mogius, nell’angolino, vicino a Matsuda.

-Io penso… -disse L –che dobbiamo lasciare spazio a Matsuda!

Matsuda si voltò: -Grazie per la fiducia! Io ho una teoria.

-Esponi anche a noi la tua assurda teoria.

Il ragazzo, vagamente offeso dalla poca fiducia disse: -Per prima cosa questo Chira è una donna.

-Come puoi dirlo?

-E’ semplice, nessun uomo ucciderebbe mai tante belle ragazze!

-Vai avanti.

-Poi deve avere un brutto naso, ad esempio enorme, adunco o a patata.

-Patata?

-Emh…pomme de terre…quindi…a mela. Un enorme naso a mela. Per questo si accanisce con le ragazze dal bel naso.

-Capisco.

-Poi dev’essere molto intelligente. Altrimenti non sarebbe stata in grado di calcolare con tale precisione tutte le variabili.

-Matsuda: la tua teoria è assurda. E’ chiaro che Chira è un uomo: ricordi che Lucius disse che doveva essere un bel ragazzo?

-Infatti ora ci troviamo davanti ad un secondo Chira che non colpisce i questori o gli edili, bensì le belle ragazze.

Momento di silenzio.

Ulteriore momento di silenzio.

L si scaccolò con circospezione.

-Mi sembra logico. L’ho sempre sospettato. Volevo vedere se anche Matsuda ci arrivava –disse L.

-Ma…ma…

-Matsuda, sei sicuro che la tua ragazza non ti stia facendo le corna con tuo fratello.

-Ma io sono figlio unico…e non ho la ragazza!

-Non hai la ragazza? E allora va e cercatela e non rompere a noi. Ti do un giorno di permesso, fuori dalle palle!

Cacciato via lo scomodo genietto, L si rivolse ai ceteris3.

-Ora che sappiamo che ci sono due Chira dobbiamo fare in modo che non s’incontrino. Il primo mi pare molto più stupido del secondo, quindi proporrei a quest’ultimo di lasciar perdere l’altro. Prima però vorrei sentire cosa ne pensa Lucius e vedere se anche lui ha capito che i Chira sono due.

-E se lo capirà?

-Allora potrà cominciare ad indagare con noi –concluse L.

Un momento di silenzio.

Altro momento di silenzio.

-Beh, ordiniamo una picea1?

 

In aula studio…

-Mira, basta studiare, così diventerai matta!

-No, Rem, devo riuscire a prendere il massimo dei voti anche questa volta.

-Ma sei già la prima della classe!

-Non importa, Rem. Lasciami finire questo problema di fisica quantistica.

-Ma non l’hanno ancora inventata!

-Appunto, la sto inventando io!

-Ma non volevi incontrare Chira.

-Certo, però prima voglio vincere il Nobel.

-Ma non l’hanno ancora istituito.

Mira si voltò verso Rem sorpresa.

-Come no? E fra quanto lo inventano?

-Fra duemila anni, più o meno.

Mira ci pensò qualche istante: -Questo è un problema…vorrà dire che incontrerò Chira.

-E come farai?

-Rem cara, io sono un genio. In qualche modo farò!

-E se non gli piacessi?

-E come potrei. Sono Mirabilissima!

Il dio della morte guardò la ragazza. Per quanto le si fosse affezionato non poteva fare a meno di pensare che era proprio brutta.

 

Notae:

1)picea: era l’antenata della pizza. Una pizza senza pomodoro, più o meno, visto che il pomodoro ancora non ce l’avevano.

2) 18 Aprile alle ore sei. Lo so, nel fumetto originale era alle 17.59, ma vi mettete voi a scriverlo? Oh, bella!

 

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* posa lo zaino stremata, masticando un bastone di liquirizia *

Dopo un lungo viaggio di cammino spirituale eccomi tornata in azione.

Ovviamente quella soprascritta è una banalissima scusa. La verità è che mi stavo dedicando ad un racconto originale e ho tralasciato Codex Mortis. Mi inchino chiedendo venia.

L’altro motivo della mia scomparsa è che non volevo uccidere Uchita. Come vedete, appena trovata la soluzione, sono tornata.

 

Ma il mio ritorno lo devo soprattutto a Juu_Nana, cui dedico questo capitolo! Infatti, dopo aver passato due pomeriggi con due nuove amiche ho scoperto che una di loro era proprio Juu_Nana: insomma, una scena da filmare!

 

Non mi perderò in sentimentalismi e risponderò istantaneamente alle recensioni:

 

Juu_Nana: che dire, grazie per avermi fatto tornare la voglia! Una scena del genere non la dimenticherò mai XD. Promessa da girlscout: mi impegnerò per aggiornare regolarmente!

Chase: la regola dell’”aggiungi l’-us dopo la parola” mi ha salvato in centinaia di traduzioni istantanee dall’italiano al latino. Onoriamo tale regola!

Reiki: adoro i ragazzi che sanno cucinare, visto che io in cucina faccio solo danni (♥). Recensioni come le tue mi fanno brillare gli occhi…mi commuovo ogni volta!

reidina: il tuo sguardo sempre presente pesa sulle nostre spalle come un avvoltoio su un cucciolo di ornitorinco. Dai, anche la 99° recensione ha un suo fascino, no?

Erre: COMPLIMENTI! Festa! Attestato! Premiazione! Medaglia al merito per la centesima recensione. Questa sera io e AeLLe ci sbronzeremo per bene e finiremo in carcere…se non aggiorniamo più si vede che in cella non abbiamo internet point.

Benny_chan: va bene, lo ammettiamo, il ritardo è stato più lungo del previsto ma, come tu ben dici…dettagli!

Beat: e voitla il prossimo!

Naomi92: il potere del televoto è più potente di quello di Chira! Puoi eliminare una persona PER TELEFONO!

_ISA_: seguiamo una brillante climax (o gradazio). Scusate, ho appena studiato poesia.

Mich_kei: una nuova lettrice! Che bello! AL stappa anche il fragolino! Oggi si BEVE!

Nina Scottex: non importa quando arrivano le recensioni…l’importante è che arrivino!

 

Sono davvero commossa: siamo arrivate a 106 recensioni! E 41 preferiti! E 7 seguite! Se il polpettone che mi appresto a mangiare dovesse andarmi di traverso e dovessi morire…(fai corna) morirei felice! Wow! 106 recensioni! * ancora sconvolta *

 

Frase di ireat

 

Mia mamma mi ha regalato un pigiama nuovo.

All’inizio ero scettica, poi ho visto che aveva le tasche sulla maglietta: amore a prima vista.

Così ora, quando la sera scendo per farmi una camomilla e ho il naso che cola non sbatto più il ginocchio contro il termosifone alla ricerca di un fazzoletto.

Amo i pigiami con le tasche (♥)

 

Al prossimo, si spera prossimo, capitolo…

Ireat & AeLLe & 106 recensioni & 41 preferiti

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Capitolo 13
*** Amor, is = Amore ***


Capitolo XIII

Codex Mortis

XIII

Quomodo adhibere

Unus codex habendus est deo mortis. Hic codex non potest cessum esse humano, nec consentitur humanus scribat super hunc.

Dei mortis possunt codices inter se permutare et scribere super aliquorum deorum mortis codices sine re. 

Capitolo XIII

Amor, is = Amore

 

In camera di Lucius…

-Toh, 50 mi ha invitato a prendere un the al quartiere generale. Dici che sia una trappola per farmi ammettere di essere Chira? –borbottò Lucius.

-Con L in giro, c’è sempre qualcosa sotto.

-Giusto, mio buon Ryuk. Bene, allora penso andrò.

-Ma…ma…non sarà rischioso?

-Nient’affatto. Perché io sono molto più furbo di lui!

-Come fai a dirlo.

-Guarda: faccio i sudoku a penna! (ovviamente Lucius si riferiva alla penna di piccione, non alla penna bic, vero capo?)(Oh, AL, sentivo la tua mancanza)

-Beh, se è così…

 

Al quartiere generale…

-Oh, Lucius, vieni, il the è pronto.

-Ciao, L, che fai di bello.

-I sudoku.

-Uh, posso aiutarti, se vuoi, passami la penna.

-Mi dispiace, non uso la penna io.

Lucius si voltò verso Ryuk ammiccando.

-Li scolpisco direttamente sulla pietra –concluse L con un largo sorriso cariato (ecco cosa succede a mangiare tanti dolci).

Lucius spinse verso l’alto gli angoli della bocca in un magro tentativo di sorriso.

-Già che sei qui…potresti dare un’occhiata a questi miei disegni di quando ero bambino? –e gli tese dei fogli.

Lucius li prese e li guardò curioso. Ma subito disse: -L, ci deve essere un errore. Questi non sono disegni.

L sorrise e pensò: “Molto perspicace.” -Ops, mi sono sbagliato. Che errore madornale. Volevo darti i miei disegni, invece ti ho dato la lettera spedita da Chira. Come ho potuto sbagliarmi, perché è logico che io mi sia solo sbagliato, non volevo analizzare la tua reazione –disse, e prese appunti sul lato destro del sudoku.

-Ma certo, L.

-Già che ci sei, però, perché non leggi la lettera e non mi dici cosa ne pensi.

-Nessun problema –disse Lucius, stringendo i denti. Dai, un piccolo sforzo e poi lo ammazzi, si ripeté fra se per non sclerare. –quindi diede un’occhiata ai fogli che aveva in mano. Li lesse attentamente e dopo una lunga pausa, che gli servì solo per studiare un modo per fare la figura da figo rispose: -Tzk, mi pare chiaro! Questo Chira è un fake!

-Un…che?

-Emh…un falso. Una copia. Questo è un plagio!

-Perché dici?

-E’ chiaro che Chira non ucciderebbe MAI delle belle ragazze. MAI! Piuttosto si suiciderebbe, piuttosto berrebbe olio di fegato di merluzzo, ma uccidere una bella ragazza va contro ogni principio.

Sumcirus sentì il proprio cuore ballare il kankan dalla felicità. Ora L smetterà di sospettare di lui.

-Interessante affermazione. Solo Chira potrebbe esserne tanto certo.

-Infatti la mia è solo un’ipotesi.

-E comunque anche Matsuda l’aveva detto. Quindi anche Matsuda potrebbe essere Chira –disse Aizaua.

-Un momento, mi stai accusando di essere Chira? –esclamò sconvolto e tradito il giovane questore.

-No, sta’ tranquillo, Matsuda, tu non sei Chira –disse L.

-Oh, grazie al cielo almeno tu mi dai fiducia, L.

-Sei troppo stupido per esserlo –concluse. –Ma torniamo a te, mio buon Lucius. Vai avanti con la tua tesi.

-Sì. Come dicevo, non può essere lo stesso Chira che ha (in)giustamente ucciso i questori. Quello che potremo chiamare…umh…Chira alfa si accanisce sui magistrati, invece Chira beta se la prende con le belle donne. Indi ne deduco che, mentre il primo è un ragazzo attraente, il secondo è una ragazza, non molto bella, con un brutto naso che si vendica sulle altre donne uccidendole con il co…il co…emh…coccodè!

-Coccodè?

-Reminescenze della mia precedente reincarnazione. Chiedo venia –disse Lucius, salvandosi ancora una volta (in un modo o nell’altro).

-Altre conclusioni?

-Ah, sì. Il Chira beta è nettamente…su…su…superiore all’Alfa per i…i…intelligenza e po…potere –disse con estremo sforzo. Ryuk lo guardò allibito.

-Lucius, cosa ti spinge a stracciare in tal modo il tuo orgoglio? –chiede il dio, ma ovviamente il ragazzo non rispose. In compenso pensò: Capirai che me ne farò dell’orgoglio quando sarò console, no dittatore, anzi…imperatore! E sorrise eccitato al pensiero di quanto sarebbe stato figo con la corona in testa e una toga di lusso.

L lo guardò sorpreso. E’ impossibile che l’abbia detto. No! Chira non avrebbe mai ammesso di essere inferiore a qualcuno. Umh…forse mi sto sbagliando? Ma che, io non mi sbaglio mai! Sta fingendo, il fellone! Maledetto, è un attore migliore del previsto. E riesce, in casi estremi a mettere da parte l’orgoglio, cosa che IO non riesco a fare.

-Umh…le tue deduzioni sono interessanti. Beh, è molto probabile allora che Chia alfa tenti di avvicinarsi a Chira beta. In tal caso dovremo far in modo che Chira beta, che a quanto pare è una donna, non voglia avere a che fare con il Chira alfa, che è un uomo. Pensavo di mandare a Chira beta un finto messaggio di Chira alfa. Che ne dite?

-Sì, geniale! –esclamarono tutti, perché avevano paura di contraddire L.

-Vorrei che Chira alfa lo interpretassi tu, Lucius.

-Perché io?

-Perché è chiaro che in realtà sei tu, Chira alfa.

-Ma non è vero! E’ una tua fissazione. Papà, digli anche tu che non sono io! –esclamò Lucius, piangendo attaccandosi alle sottane…

Capo, non credo che Sumcirus portasse le sottane.

E’ una metafora, AL! Una METAFORA.

Ma Sumcirus non porta le sottane!

Va bene! Va bene! Hai vinto tu!

…attaccandosi alla toga del padre.

-Ecco, sei contento L? L’hai fatto piangere.

Tutti guardarono L con sguardo accusatorio, facendolo passare per un mostro senza cuore.

-Io non volevo farlo piangere…-balbettò. E per salvare la situazione scoppiò a piangere anche lui. –Uatariiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!

Il vecchio venne a consolare il giovane detective e per qualche minuto il quartiere generale si trasformò in un simil-asilo. Fu in quel preciso momento che cominciò a nascere in Aizaua la convinzione di mollare il quartiere generale, come aveva fatto Uchita.

Consolati i due bambini, ripresero il discorso:

-Va bene, farò io la parte di Chira. Almeno sfrutterò il corso di tragedia greca che ho seguito l’anno scorso –disse. Prese un foglio e cominciò a scrivere.

 

Cinque ore dopo…

-Finito!

-Ma quanto ci hai messo? –esclamò L contrariato.

-Non disturbare la mente di un’artista. Ecco la mia opera:

 

Carissimo Chira,

sono Chira.

(Ah, Ah!)

No, non sono la tua coscienza, sono l’altro Chira. Il Chira vero, insomma. Cioè quello che ha cominciato ad ammazzare gente per primo. Quello che ammazza i questori. Tutto chiaro? Hai capito, insomma, anche perché hai l’aria di essere molto intelligente.

Ho capito, nella mia suprema intelligenza, che tu sei una donna e che emh…poiché sei molto bella vuoi uccidere tutte le altre belle donne.

Vorrei entrare in contatto con te, perché io amo le belle donne.

In realtà sono un maniaco, sono già stato arrestato più volte e sono grande, grosso, muscoloso e pieno di barba.

Dai, troviamoci per un notte di passione!

Che dici?

Fammi sapere.

Per farmi sapere che ti va bene costringi L ad uscire allo scoperto e uccidilo.

Per farmi sapere che non ti va bene…costringi L ad uscire e poi uccidilo lo stesso e mandami un messaggio con l’okay.

Baci,

Chira.

 

L lesse tutto attentamente.

-E’ molto bello. Ma in ognuno dei due casi io morirò.

-Ah, ah! Ma era uno scherzo! –Accidenti, se n’è accorto!

-Ti dispiacerebbe leggerla ad alta voce, di modo che possa apprezzare anche le tue qualità oratorie?

Lucius prese il foglio e si schiarì la voce: -Carissmo Chira, sono Chira…

-L’ha detto! Avete sentito tutti! L’ha detto! Ha detto “SONO CHIRA!” L’ha detto.

-Già, L, però l’hai detto anche tu, un secondo fa. Hai detto “IO SONO CHIRA” –disse Matsuda.

-Matsuda, anche tu l’hai detto. Accidenti, non dobbiamo dire “IO SONO CHIRA!” Oh no, l’ho detto anch’io! –imprecò Sumcirus.

-Fermi, nessuno dica “IO SONO CHIRA”. Oh, no, ci sono caduto anch’io! –esclamò Aizaua.

Mogius restò attonito a fissare i compagni disperarsi inutilmente per un assurdo gioco di parole.

 

Il messaggio venne pubblicato sul giornale di Roma il giorno seguente.

In un’aula studio…

-Lo sapevo che avrebbero risposto al mio messaggio.

-Avrebbero?

-Certo, Rem, non penserai mica che Chira pubblicherebbe una cosa simile su un quotidiano! Probabilmente lo pubblicherebbe su Musculus o su Bambi, stimando il suo livello intellettivo. No, penso che sotto ci sia la questura. Eppure è proprio lo stile di Chira…non è che…ma certo! Il messaggio è stato scritto da Chira in persona, che è riuscito ad infiltrarsi nella polizia. Che genio che sono!

-Però se sei troppo intelligente non c’è più gusto. Insomma, se indovini subito tutto che gusto c’è? Chi leggerebbe mai la parodia se tu adesso dicessi “ho il nome di L” lo scrivessi sul Codex Mortis e lo uccidessi?

-Ma io lo so il nome di L! E so anche il volto, l’ho visto quella volta che ha mandato un disegno di sé a Musculus. –prese il Codex Mortis, vi scrisse il nome e attese quaranta secondi.

-No, Mira!

-Ho vinto. Mulier Potestas!

 

Fine in questa infame parodia.

 

* Si affaccia sullo schermo buio *

-Mira! Guarda che hai combinato. Hai concluso la parodia.

-Cosa?

-Non leggi, quattro righe sopra “Fine”. E’ finita!

-Beh, tanto meglio. Siamo tutti più felici.

-No! Ora che è finita la parodia, noi dove reciteremo? Dove prenderemo i soldi per andare avanti? Mi toccherà farmi la plastica e recitare su Bleach.

-Non ci avevo pensato.

-Beh, trova una soluzione o ti uccido.

-Va bene, va bene. Calmo, Rem.

-Sono una donna! Una donna!

-Oh, scusa, non sembra.

-Res, rei, quinta declinazione. Cerca sul dizionario. E’ femminile.

-Hai ragione. Va bene, calma Rem. Umh…che ne dici se torniamo indietro nel tempo e non lo ammazzo e fingo di non aver capito che Chira si chiama Lucius Iagami, che alla fine moriremo tutti e che il terzo segreto di Fatima è che gli altri due segreti sono una fluffa?

-Umh…penso possa andare.

-Bene…replay!

 

-Chira ha risposto al mio messaggio. Però non credo sia grosso e pieno di barba. Penso piuttosto sia un’acciuga imberbe. Però sono d’accordo, dev’essere un bandito. Meglio se mi porto via lo spray al peperoncino.

-Ma, Mira, lo spray al peperoncino non è ancora stato inventato. Non c’è neppure il peperoncino!

-E’ un problema –ammise la genia. –Penso che un paletto di frassino e dell’aglio possano supplire alla mancanza del precedente ingrediente. E sia! Cercherò di incontrare Chira.

Prese carta e penna e cominciò a scrivere.

 

Un giornale slittò sotto la porta della questura. Quindi fu chiaro alle orecchie dei questori il rumore di un messaggero che fugge a gambe levate per paura di venire ucciso da L. Fanno un rumore tutto loro, credete a me.

Presero il mensile Focus (ßè già in latino!) e lo sfogliarono.

-Ecco il messaggio di Chira beta!

“10010 10000 1101 10100 1001 1 1011 1101 11 1001 – 1 1010 – 11 1101 1010 10001 10001 101 1101 – 100 1101 1011 1 1100 1001”.

I questori si guardarono fra loro.

-Secondo voi sta dando di matto o sta cercando di comunicare in codice con Chira alfa?

-Forse è un linguaggio che capisce solo chi possiede il potere di Chira.

-No, è impossibile! –esclamò Lucius. Tutti lo guardarono.

-Perché? –chiese L, allungando il collo verso di lui.

-Perché…Matsuda l’ha capito! E tu stesso hai detto che lui non può essere Chira.

-Ma io… -protestò Matsuda. Lucius lo colpì da dietro con un colpo micidiale e lo tramortì. Il povero questore cadde fra le sue braccia. –Oh, è in tran spiritica! Sta per dare la soluzione!

-Tipo il detective Goro su Conan! –esclamò eccitato L.

-Eccolo sta per parlare… -disse Lucius. Quindi modulò la voce col tono di Matsuda e disse:

-La soluzione è…

 

Lo saprete nel prossimo capitolo!

...

Scherzo. Non sono così crudele da interrompermi in un punto simile.

 

-è…ma se la volete sapere dovete portarmi un cosciotto di mostro di Loch Ness! –disse Lucius con la voce di Matsuda.

-Ma…è impossibile!

-E allora non vi dirò la soluzione.

-No! Va bene! Mogius, corri e non essere mogio, vai fino in Britannia.

-Ho un’idea migliore! Facciamocela mandare da Uchita, visto che è là! –propose Aitzaua.

-Giusto. Bene, Mogius, corri fino in Britannia e porta questa lettera ad Uchita, di modo che lui ci mandi il cosciotto di mostro di Loch Ness. (ßnota bene, il problema non è affatto risolto!)

Mogius non disse niente e partì.

-Bene, ed ora aspettiamo.

 

Passò una settimana.

-Ma perché non è venuto? E perché non si fa sentire?

-E te lo chiedi? Mira, il tuo codice era indecifrabile!

-Macche indecifrabile, era molto semplice in realtà.

-Ma insomma, che era scritto in quel messaggio?

-Non l’hai capito? Allora ti sfido. Ti do un capitolo per indovinarlo! (la sfida è estesa a tutti i lettori). Nel frattempo scriverò un messaggio più chiaro.

 

Focus arrivò puntuale.

L e Lucius si precipitarono su di esso. Lo sfogliarono con foga e trovarono il messaggio di Chira ne “La posta del cuore”.

“Troviamoci domani al Colosseo. Prova a non presentarti e giuro che ti faccio passare la voglia di vivere. Firmato Chira secondo”

-Chira beta ha risposto! Ci è cascata in pieno! Che stolta! Bene, Lucius. Risveglia Matsuda. Tu, lui ed alcuni tuoi amici andrete domani al Colosseo.

Lucius tossì. Non aveva coraggio i ammettere che non aveva amici.

-Certo. Li chiamerò tutti e dodici. Contateci!

In quel momento rientrò Mogius sudato e porse un pacco ad L. Dentro il pacco c’era una busta. Nella busta c’era scritto: “Mi spiace, L, ma non mi è stato possibile darti un cosciotto di mostro di Loch Ness perché il WWF mi ha impedito di ucciderlo. Però ti ho spedito cervella di unicorno, sperando di farti cosa gradita. Saluta tutti alla centrale. Qui piove spesso e Domitilla è incinta. Vostro Uchita”.

Fremendo dalla rabbia L sibilò: -Se le poteva tenere le sue cervella di unicorno. Maledetto. Ora non ci servono più! Mogius, falle mangiare lo stesso a Matsuda, chissà che non diventi più scaltro.

Come se non lo fosse già abbastanza.

Matsuda mangiò le cervella e si risvegliò, pronto a tornare in azione.

-Perfetto. Domani entrerete in azione e, mi raccomando, occhi aperti!

 

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Ecco terminato il tredicesimo capitolo. Inizialmente me lo aspettavo più lungo, ma vorrà dire che il quattordicesimo arriverà prima di quanto sarebbe arrivato altrimenti. Capito qualcosa? Non importa, non tutto quello che dico (e scrivo) va ascoltato (e letto).

Mi scuso per la parentesi blasfema sui segreti di Fatima. Non vorrei aver offeso nessuno con le mio essere eretica.

Sinceramente ero tentata i finirla qui, con la vittoria di Mira e andarmene in vacanza senza la preoccupazione di Codex Mortis, ma poi ho pensato che in tal modo non sarebbe entrato in gioco Mello e questo è un male. Quindi (per vostro sfortuna) ho deciso di proseguire.

E' ufficialmente aperta la per decifrare il codice di Mira. Non basta dare la soluzione: bisogna anche capire qual'è la legge che regge la traduzione. Dai che ce la fate!

Recensioni:

Juu_Nana: certo che ho rispettato la promessa! Appena sono tornata a casa mi sono messa a scrivere! Tranquilla, sono troppo femminista per fare Mira succube di Lucius. La mia mano va in cancrena a scrivere una simile cosa. E se anche così non fosse, ora che so che abiti nella mia stessa città le tue minacce cominciano a farmi paura...

Nina Scottex: per la legge della parodia, ciò che è intelligente nell'originale è stupido nella parodia. Come potevo oppormi al principio dello scambio equivalente?

beat: ve beh, magari è bella dentro o_O

mich key: già, uccidere Uchita era un peccato. Era tanto caruccio!

Naomi92: è vero, in Codex Mortis Lucius fa quasi tenerezza! (ma dico che anche Kennino di Bleach e Gluttony di FMA sono teneri, quindi vedi un po' te)

Benny Chan: i criceti nel cervello? Non ti starai mica riferendo a Ghiotto spero? * urlo di terrore * O_O

_ISA_: Codex Mortis si fa anche shojo con una magnifica love story. Wow, ecco cosa significa essere flessibili!

Norwegian Wood: thank you! Fa sempre piacere vedere nuovi affiliati al mondo del latino versione parodia!

Reiki: esiste Topolino in latino? (<--rima involontaria). Com'è che non lo sapevo? Eh, AL, non mi hai informata! Sapevo di Asterix, ma di topolino proprio no! Non si finisce mai di imparare!

Mi accingo a concludere così posso pubblicare (per gioia vostra).

Ma prima...

L'angolo di AeLLe

Abbiamo da poco studiato l'ablativo assoluto.

Il professore ha spiegato che si dice "assoluto" perché significa "sciolto" "slegato", infatti non dipende grammaticalmente dal resto della frase.

Solo che io, dopo due ore di latino, me lo sono immaginata sciolto per la frase, ossia una lettera qui una lettera lì.

Conclusione: non studiate latino (se siete ancora in tempo)

La frase di AeLLe

per la serie "citiamo il nostro prof(eta) John Carrier:

C’è chi va in paradiso o all’inferno, e chi va in purgatorio a purgarsi

(parlava degli esami di riparazione a settembre: paradiso = promosso; inferno = bocciato; purgatorio = debito)

Tanto per stare in tema...

 

 

Saluti a tutte/i!

E BUONE VACANZE A TUTTE! EVVAI, LA SCUOLA è (QUASI) FINITA!

ireat & AeLLe & Ablativo assoluto & Consecutio Temporum

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Capitolo 14
*** Arma, orum = Arma ***


Codex Mortis

Codex Mortis

 

Quomodo adhibere

1. Dei mortis scribere in aliorum deorum codicibus possunt.

2. Ea quae AeLLe appellatur, de latinis normis iam non cogitat, nam in vacatione est.

3. Magne difficilis est ut deus mortis qui hominem possidet moriatur, sed si moritur codex quem tulit in humanum orbem terrarum facultates suas non amittet.

4. Oculorum acies eorum qui dei mortis oculos habent maior erit quam 30/10. Et ista norma magne absurda est.

 

Capitolo XIV

Arma, orum = Arma

 

-Insomma, Mira, mi vuoi dire com’era il codice?

-Ah, molto semplice, Rem. In realtà ho sfruttato il sistema binario e ogni numero corrispondeva ad un numero nel sistema decimale che corrispondeva a sua volta ad una lettera dell’alfabeto.

-Ma, Mira, il sistema binario e decimale non sono ancora stati inventati! E neppure lo zero!

-Ah davvero? Accidenti, sono troppo intelligente.

-Ma intanto come potevi pretendere che capissero il messaggio, povero diavoli?

-Io l’avrei capito –disse alzando la testa con fare da star…emh…stella.

Quindi si preparò, si fece bella (per modo di dire, diciamo che attutì la sua bruttezza) ed esclamò: -Sono pronta, Rem, andiamo?

-Aspetta, Mira, prima ti devo parlare di una cosa molto importante.

-E cioè?

-Devo dirti come si uccide un dio della morte.

-Ma perché ora?

-Perché tutti escono con le loro trovate geniali e io non ne ho ancora della una. Quindi ora tocca a me fare la figura della so-tutto-io.

-Ma io so già come uccidere un dio della morte –disse Mira alzando le spalle.

-Beh, vorrà dire che te lo rispiegherò. Un dio della morte muore quando uccide uno che gli sta davvero antipatico.

-L’ho letto su Focus qualche mese fa.

-Sì, ho scritto io quell’articolo.

-Davvero? –esclamò per la prima volta ammirata. –Non ti facevo così intelligente, Rem.

-Eh, eh! Sono piena di risorse!

-Ma come hai fatto a scoprirlo?

-Vedi, è successo molto tempo fa, quando…

 

*flashback*

 

Una ragazza cammina per strada da sola mangiando una mela coi libri di scuola (citazione random) e all’improvviso un tizio le si para davanti con un coltello.

-Ti odio! –esclama –Sei troppo intelligente e mi rubi sempre il posto di primo della classe. Ora ti uccido.

-Rimarresti comunque un fallito. È inutile che lo fai.

-Non darmi del fallito! –esclama l’altro ancora più arrabbiato.

-Facciamo così: se riesci a calcolarmi la percentuale di incertezza della velocità con cui una mela col verme rotola per gli spalti del Colosseo e affonda nelle sabbie mobili per poi raggiungere l’Ade e me la rappresenti con un grafico, consegno in bianco il prossimo compito.

Il ragazzo ci pensò a lungo.

Intanto, nel mondo degli dei della morta.

-Guarda quello che brutta toga che ha, com’è foris1.

-Dai, Gelas2, non essere così freddo.

-No, dico, è davvero orribile, ha uno stile pessimo. Ho deciso, mi sta antipatico, lo uccido.

-Ma, aspetta, Gelas!

-Non aspetto niente, ecco! –scrive il nome e…

Nel mondo degli umani…

-Penso sia di 3,456sguuuuuuurgle –cade a terra e muore.

-Pivello, anche se avessi consegnato in bianco avrei avuto la media più alta della tua –dice la ragazza e se ne và.

Intanto, sempre nel mondo degli dei della morte…

-Gelas, non morire!

-Mi spiace, Rem, ma ricorda, Mellis-et-Lacerna3 per sempre!

E muore.

 

* fine flashback *

 

-Ah, ecco come sono andate le cose. Pensavo che l’ansia di non potermi battere l’avesse ammazzato.

-No, devi ringraziare il caro e freddo Gelas.

-Poco male, tanto avevo lo spray al peperoncino dietro.

-Ma non esisteva ancora!

-Va beh, il paletto di frassino e l’aglio. Armi inseparabili per ogni ragazza.

 

Lucius setacciò tutti i suoi compagni di scuola (visto che i suoi compagni di classe erano tutti morti)(ricordate, capitolo I e II?) e alla fine, dopo aver sperperato tutti i suoi soldi, riuscì a racimolare un buon numero di amici e raggiunse Matsuda.

-Eccomi, Matsuda, con tutti i miei amici! Hai visto quanti sono? –esclamò allegro.

-Accidenti, sono davvero tanti! Come sei fortunato.

-Eh, eh! –ridacchiò. –Dai, affrettiamoci (altrimenti mi chiedono più soldi).

Raggiunsero il Colosseo.

La prima cosa che Lucius notò fu uno strano tipo travestito. Aveva un grosso naso e dei baffoni e un paio di occhiali scuri. Indossava inoltre una toga estremamente pesante.

Che sia lui Chira beta?, pensò. Travestito in tal modo…

Poi però la sua attenzione fu catturata da una bancarella che vendeva telefoni con il filo e dimenticò la sua (unica) acuta osservazione.

 

-Bene, mia fida Rem, ho trovato il nostro uomo. Il suo nome è Lucius Iagami. È proprio vero: ha l’aria di essere un vero idiota.

-Ed ora che fai?

-Devo scrivere un articolo per Focus, poi devo risolvere alcune complesse equazioni, quindi devo formulare le tre leggi del moto ed infine…

-Ma come? Ora che hai finalmente trovato Chira non fai nulla per incontrarlo?

-Le leggi del moto sono più importanti!

-Eehhh! C’è tempo! Ora che nasce Novuston4.

-In tal caso, penso seguirò il tuo consiglio.

 

-Guardate il nuovo numero di Focus! –esclamò Matsuda.

-Cosa c’è, petulante essere effervescente?

-Un messaggio di Chira.

-Cosa dice?

-Ho incontrato il primo Chira, ha la faccia da idiota.

-Matsuda, hai davvero incontrato il primo Chira?

-No, è stato il secondo Chira a dirlo.

-E l’ha detto così? Senza nessun indovinello?

-No, veramente ha scritto HO INCONTRATO IL PRIMO CHIRA, HA LA FACCIA DA IDIOTA. Ho pensato di tradurlo dallo Windingsese.

-Non ce n’era bisogno. Avremmo capito lo stesso –disse L con aria di superiorità. –Quello che vengo or ora ad apprendere mi turba assai! Se uniranno le forze potrebbero cominciare davvero a creare problemi. Che ne pensi Lucius?

Ma Lucius era perso nei suoi pensieri.

Quando caspita ho incontrato Chira beta? E come osa dire che ho una faccia da idiota! Nessuna ragazza ha mai detto che ho una faccia da idiota! Dannazione, ma siamo sicuri che abbia capito che sono io? Magari mi ha scambiato con Matsuda. Sì, dev’essere così, in tal modo tutto si spiegherebbe. Ora però, se dovesse contattare Matsuda sarebbe un problema, potrebbe venire a conoscenza di importanti segreti e…oh no! Come faccio a incontrarla prima?

-Lucius?

-Eh?

-Ciuppa!

Dopo essersi sorpreso che 50 si dilettasse ancora con simili trastulli infantili che lui aveva abbandonato BEN un anno prima, pensò di utilizzare il valido sistema per rispondere alle domande a cui non hai prestato attenzione – ossia ripetere l’ultima frase e disquisirvi in proposito.

-Cosa ne penso, eh? Interessante domanda. Ma ha poi così importanza il parere di una singola persona? Non è forse di maggior peso il parere di ogni singolo cittadino? Che diritto abbiamo noi di esprimere il nostro parere se non possono farlo tutti? L’uguaglianza dovrebbe essere alla base della repubblica romana, non pensate?

L voltò la testa: -Aitsawa?

-Io penso che sia una balla inventata da Chira beta per spaventarci.

-Mogius?

-…

-Grazie per il tuo illuminante parere.

-Uchita?

-E’ in viaggio di nozze.

-Giusto. Sumcirus.

-Emh, io credo che…

-Molto interessante, ne terrò conto. Ed ora tocca a me. Io sostengo che Chira beta abbia affettivamente visto Chira alfa ma che non gli abbia rivolto la parola perché temeva fosse un pericoloso criminale e, essendo Chira beta una minuta ed esile fanciulla, temeva per la propria incolumità.

 

Mira posò il peso da 100 chili e stiracchiò le braccia.

-Mi sento meglio. D’altronde mens sana in corpore sano, giusto Rem?

La dea della morte, ancora basita per i muscoli della ragazza balbettò timorosa un “certo, senza dubbio”.

-Ed ora andiamo a trovare il nostro amato Chira!

-Ma come…sai dove abita?

-Certo, Rem. Io. So. TUTTO.

 

-Ci sono delle svolte nelle indagini! –esclamò Matsuda entrando nella stanza.

-Matsuda, mi spieghi perché sei sempre tu il primo che parla in ogni scena in cui appari?

-Emh…

-Non ti dà da pensare? Non pensi possa significare che sei sempre fra le palle? Che sei un’infame logorroico?

-Emh…

-Ma vieni al dunque, cosa volevi?

-Ci sono delle svolte nelle indagini. Ho pensato di andare a cercare il messaggero che ha portato le lettere. L’ho trovato, ed ora potrà testimoniare!

-Fantastico –esclamò L. –Fatelo entrare.

 

Lucius si grattò il mento pensoso.

In questo modo potrebbero rintracciare Chira beta. Da un lato sarebbe un bene, perché potrei conoscerla anch’io, ma dall’altro potrebbero venire a conoscenza di pericolosi segreti! Oh, no! Che faccio? Ma perché diavolo non hai ucciso quel messaggero, stupido Chira beta! Ti pensavo più intelligente!

-Oh, no! –esclamò Matsuda rientrando. –Mi hanno appena comunicato che il messaggero è morto!

-Ah, ecco, mi pareva strano che Chira beta non l’avesse ancora ucciso –disse Lucius.

-No, veramente penso di averlo ucciso io –disse L, grattandosi la testa imbarazzato. -Aveva una brutta faccia. Se l'è cercata!

Lucius faticò a reprimere la gioia per la notizia, così disse che sarebbe tornato a casa a fare i compiti, uscì e cominciò a fare la strada verso casa saltando e ballando, gettando scandalo sul buon nome degli Iagami.

 

La sera…

Dliiiiiiiiiiiiiiiiiiin Dlooooooooooooooon

-Saiu, figlia mia, va’ ad aprire. Dovrebbe essere il lattaio –disse Sacico, che stava aspettando l’amante. D’altronde, cosa volete, quando vostro marito perde le giornate ad assecondare i capricci di un bambino prodigio…be’, in qualche modo dovete pur arrangiarvi, no?

Saiu andò ad aprire diligente. Si trovò davanti un omaccione con i baffi.

-Mamma, è qua il lattaio.

-No, veramente sono una…

-Entra, ti sta aspettando.

-Ma io…

-Guarda che mica faccio la spia a mio padre, eh? Tanto ce l’ho anch’io un fidanzato.

-Se mi lasci parlare, fastidiosa bambina microcefala, riuscirei a spiegarti che io cerco Lucius Iagami.

-Oddio, sei l’amante di mio fratello?

-No, io non…

-Mio fratello è omosessuale?

-No, volevo dire, cioè, forse anche sì, non ne ho idea solo che –fece un respiro e si tolse i baffi e il cappello. –Sono una donna, Porcio Catone!

-Aaaaaaaaaaah! L’amante della mamma è una donna! La mamma è omosessuale! Mio fratello è gay e…

Mira tirò un pugno a Saiu e la mandò KO. -Dannata bigotta -borbottò. Quindi entrò in casa e disse a Sacico:

-Dov’è suo figlio?

-In camera sua.

-Entro.

-Seconda porta a destra –disse Sacico, felice che suo figlio si fosse trovato, se pur brutta, una fidanzata. –Dai che questa è la volta buona che divento nonna! –esclamò allegra e aiutò la figlia a rinvenire.

Il commento della ragazzina fu: -Certo che è proprio brutta.

 

Mira entrò in camera di Lucius senza bussare, beccandolo che leggeva Bambi; il giovane nascose subito il fumetto sotto il cuscino –Chi diamine sei!? –esclamò, cercando di fare la voce grossa.

-Sono il secondo Chira –disse lei ributtandolo sul letto e guardandolo dall’alto in basso. –Ora stai zitto e mi ascolti senza fare doman…

-Come hai fatto a trovarmi?

-Ma hai capito quello che ti ho detto, sottospecie di MICROCEFALO SOTTOEVOLUTO?

Lucius si zittì.

-Bene, io sono il secondo Chira, ho gli occhi del dio della morte, sono dieci volte più intelligente di te e penso che possiamo collaborare. Ora puoi parlare.

Lucius concentrò l’attenzione sul naso della ragazza. E poi la spostò sui muscoli. Deglutì.

-Come fai ad avere quei muscoli?

-Sollevamento pesi e pancrazio. Tutti i giorni.

-Ah, ora ho capito dove ti sei rotta il naso.

-Non mi sono rotta il naso –disse acida e Lucius desiderò sparire.

-Ma, dimmi, come hai fatto a trovarmi?

-Come ti ho già detto, ho gli occhi del dio della morte, perciò mi è bastato vedere che non avevi il numero vincente della lotteria sulla testa e poi, dopo aver letto il tuo nome, ti ho rintracciato senza difficoltà.

-Cioè, vuoi dire che tu puoi vedere i numeri del superenalotto?

-Be’, non sopra la tua testa, perché possiedi il codex mortis, ma sopra la testa di tua madre, tua sorella, del passante ignaro…certo!

-E allora che aspetti! Giocali e diventiamo insieme miliardari! E allora io diventerò console, no dittatore, anzi IMPERATORE e tu…tu…boh, vedi te!

-Beh, ma a me non servono mica gli occhi del dio della morte per sapere quale sarà il numero vincente della lotteria. Mi è bastato calcolarlo con un semplicissimo sistema matematico a undicimilasettecentoventidue cifre, ossia un calcolo delle probabilità applicato alla fisica subatomica.

-Mi fido.

-Però dobbiamo stringere un patto.

-Ossia? –chiese Lucius diffidente.

-Se tu diventi imperatore, mi fai ministro della pubblica istruzione.

-Ma come? Perché mai una colta e intelligente come te vorrebbe fare il ministro dell’istruzione?

-Perché voglio riformare la scuola di modo che tutti diventino intelligenti QUASI quanto me: in tal modo almeno ci sarà un po’ di competizioni alle olimpiadi della matematica, altrimenti vinco sempre io: non c’è gusto!

-Bene, allora andiamo subito a giocare i numeri vincenti: il montepremi ora è a 127 milioni di sesterzi! –e dentro se pensava: Potrò recuperare tutti i numeri arretrati di Bambi e cominciare a comprare anche quelli di Snoopy.

-Un momento! –esclamò Mira. –In questo modo comprerò il posto che mi spetta di diritto con i soldi. No, mai!

-Ma…ma come? Eri già così sicura!

-No, non mi piegherò mai allo sporco tintinnio dei sesterzi! Ma con la mia intelligenza riusciremo senza fatica a raggiungere il potere.

Lucius soppesò l’idea. Sembra davvero decisa questa. Be’, non è che abbia molte alternative. E poi, è pur sempre una ragazza: insomma, è la prima volta che un essere di sesso femminile no imparentato con me mi parla senza insultarmi e SENZA ESSERE PAGATA! Ne devo approfittare. –Va bene, mia bella, insieme conquisteremo il mondo –e detto questo tentò abbracciarla, ma lei con un’abile mossa lo immobilizzò e lo schiantò contro il letto, mettendogli un ginocchio contro la schiena.

 

Intanto di sotto…

Sacico saltella allegra: -Dai, Saiu, questa è la volta buona, me lo sento!

-Come sono rumorosi, mamma! –protestò Saiu, che in quel momento stava cercando di dormire.

 

-Non ci provare mai più o giuro che ti castro.

Lucius deglutì. –Va bene, scusa.

Mira lo lasciò libero e lui si rimise a sedere. –Emh, ora che abbiamo fatto amicizia, che dici se ci facciamo vedere rispettivamente gli dei della morte.

-Non c’è nessuna allusione sessuale, spero.

-No, questa volta no –disse Lucius, ancora spaventato dalla forza bruta della ragazza.

-Va bene, penso si possa fare.

La ragazza estrasse il proprio Codex Mortis e Lucius fece lo stesso. Subito videro i due dei della morte.

-Oh, piacere, bella donzella –disse Ryuk, che trovava DAVVERO Mira una bella donzella (i canoni degli dei della morte, in particolare quelli di Ryuk, sono distorti)

-Piacere, Ryuk, ­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­

Ryuk rimase ancora più affascinato dall’intelligenza della ragazza.

-Io sono Rem –si presentò la dea, tendendo la mano a Lucius.

Il ragazzo urlò e fece un balzo indietro.

 

-Accidenti, ci danno dentro! –esclamò Sacico contenta.

 

-Rem!!! Quinta declinazione! ODIATA QUINTA DECLINAZIONE!!!! Sparisci, orrenda creatura. Tu, dannato essere della declinazione più inutile che…

-Nessuno può offendere il mio dio della morte –disse Mira minacciosa. –Solo io posso!

Lucius si fece piccolo piccolo e strinse con astio la mano a Rem.

-Mi stai antipatico anche tu –disse Rem, pensando E così non posso neppure ammazzarlo, dannazione!

-Bene, ora che ci siamo presentati e che ci siamo messi d’accordo ti saluto, prima che tua madre e tua sorella pensino male.

-No, aspetta! –esclamò Lucius, che tanto già sapeva che sua madre e sua sorella pensavano GIA’ male. –Prima di diresti come funzionano gli occhi del dio della morte?

-E’ molto semplice –disse cominciando a scrivere una complicata equazione di fisica quantistica applicata alla geometria euclidea. Ovviamente Lucius non capì nulla, così lei semplificò. –Devi vedere almeno un occhio della persona. Vanno bene anche i ritratti molto somiglianti, ma ad esempio non vanno bene le caricature e le sculture greche, che miglioravano l’aspetto delle persone. Non che ti venga utile a qualcosa, visto che non hai gli occhi, ma almeno ora lo sai.

-Bene, ora sarò io a spiegarti alcune cose. Ad esempio, io e te non dobbiamo farci vedere insieme.

-Non ci tenevo proprio.

-Sarò costretto ad uscire con altre ragazze.

-Se le trovi, meglio per te…

-E poi dovremo sentirci il meno possibile.

-Sono d’accordo, anche perché in questo periodo sto studiando un sistema per risolvere la fame nel mondo attraverso un algoritmo.

-Ma insomma! Cosa devo dire per farti ingelosire?

-Io non conosco la gelosia.

Mannaggia! Com’è che non si innamora a prima vista di un bel ragazzo come me! –Va bene. Diciamo che comunicheremo attraverso un messaggero che cambieremo ogni volta.

-E’ la prima idea sensata che sento uscire dalla tua bocca.

-Allora siamo d’accordo?

-Certo. Insieme conquisteremo Roma!

 

Mira uscì di casa.

-Lucius, accompagna a casa la tua amichetta, potrebbe incappare in qualche malintenzionato –disse Sacico, sperando così di lasciare altro spazio ai due fidanzatini per amoreggiare.

-No, grazie signora, mi so difendere da sola –disse Mira ed uscì.

Una volta lontana disse:

-Bene, Rem, ora il posto di ministro dell’istruzione è sempre più vicino, e questo grazie alla mia intelligenza, ah ah ah! –rise sguaiatamente nella notte romana.

 

Notae:

 

1)foris = out, fuori moda

2)Gelas = il dizionario dice che è un fiume, ma un aggettivo molto simile significa “gelato”; da qui la battuta di Rem “come sei freddo!”

3)Mellis&Lacerna = ignobile e pertanto meritata traduzione di Dolce&Gabbana. Ebbene sì, gente, Gelas è un truzzo!

4)Novuston = pessimo tentativo di strappare una risata storpiando il nome di Newton. Se il mio prof di fisica lo viene a sapere come minimo mi appende per i pollici (come è solito minacciare).

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Non accamperò assurde scuse del tipo "avevo da studiare" o "ero in vacanza all'estero" o "mi si è rotto il computer": non ho aggiornato perché proprio non avevo voglia di scrivere! Ora che l'ho detto mi sento più sollevata.

AeLLe, dopo avermi passato le regole, non si è più fatta sentire, quindi in questo capitolo non è mai venuta a rompere le scatole (che bello!).

Come potete notare ho tagliato ampiamente parecchie scene di ragionamenti assurdi di L, che non avrebbero fatto ridere e che avrebbero reso più noioso questo già fin troppo lungo capitolo (sei pagine di word, il mio record per codex mortis!)

Ma rispondiamo subito alle recensioni!

Juu_Nana: come diavolo fai ad essere sempre prima? Non hai idea di come mi sbrillucicchino gli occhi (almeno quanto la pelle di edward cullen) quando vedo questo rettangolo regolare che sono le tue recensioni. Comunque, sì, era Smell...ed ora sai anche chi è (ho paura)

Luchia L: chissà, magari mangiando cervella di unicorno con quello-che-era diventavo davvero più intelligente (e riuscivo a prendere voti migliori di AeLLe)

Benny Chan: anch'io aspetto impaziente il loro arrivo! Non vedo l'ora di maltrattarli!

Nina Scottex: beh, ora che ci penso, Rem e Kennino (<--di Bleach) farebbero una bella coppia!! (<3)

beat: complimenti per il codice e chiedo venia per l'errore...a forza di zero e uno mi si era fuso il cervello * cerca di accampare scuse*

Lav_92: per le idee solitamente faccio indigestione di nutella o sniffo le carte delle caramelle alla liquirizia. Sembra strano ma aiuta.

MonoS: Ma ceeeeeeeeerto che ascolto AeLLe, almeno quanto ascolto i Dari e i Fiorella Mannoia (scherzo, di solito la ascolto davvero, ma i nostri litigi sono spesso più divertenti della parodia stessa...)

Myrose: Salve, futura laureata lettrice notturna (mi sono permessa di notare l'ora del commentoXD), la tua recensione non può che farmi piacere.  Per quanto concerne il tuo prof di latino, beh, mi piacerebbe farti conoscere il nostro. Ha metodi moooolto particolari di insegnare la suddetta materia (però si è guadagnato la simpatia di tutta la classe, e questo è degno di nota!)

_ISA_: Già, per latino siamo solo all'ablativo assoluto però siamo avanti in matematica e fisica rispetto alle altre classi...insomma, diciamo che la nostra classe è FORTEMENTE sbilanciata verso le materie scientifiche. Accidenti, non avevo notato il SudoKu. Correggerò quanto prima! Grazie per la segnalazione (che autrice cialtrona che sono!)

MeMedesima: AIUTO! Non volevo insultare il mitico Carrieri. Non volevo nulla di simile! AeLLe ringrazia per gli auguri.

L'angolo di AeLLe

Su Vicipaedia (Wikipedia in latino) sotto la voce Death Note (che non è stata sapientemente tradotta in latino, come invece abbiamo fatto noi) ci sono alcune regole del Codex Mortis.

A volte mi domando se non le abbiano rubate da quelle da me faticosamente tradotte!

La frase di Ireat

Ormai AeLLe ha compiuto sedici anni, l'età in cui puoi comprare alcolici;
ma a me manca ancora qualche mese...
umh...
penso che uscirò più spesso con lei!

 

Auguro un buon-fine-vacanze a tutte/i le/i lettori di questa infame ed improbabile parodia!

Grazie, a voi che ci seguite (col caldo e col freddo!) e buon Ferragosto a TUTTIIIII!!!!!!!!!!!!!

ireat & AeLLe & Ferragosto & il compleanno di AeLLe (21 luglio!)(un po' in ritardo)

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