That time I kicked a robber's balls, ran away and woke up in a fantasy world

di OtakuWriter99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arco 1 - Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Arco 1 - Epilogo + Extra 15 Curiosità ***
Capitolo 15: *** Arco 2 - Prologo ***
Capitolo 16: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 21 ***



Capitolo 1
*** Arco 1 - Prologo ***


*Giappone, città di XXXX, XX/XX/20XX, ore 22:30 circa.*
Nonostante l'ora abbastanza tarda, per le strade c'è un gran via vai di gente, sia a piedi che in macchina, ed anche molti negozi e locali sembrano essere ancora aperti.
Un ragazzo sui 18 anni, vestito in modo sportivo, alto sul metro e 80, con corporatura nella media e con capelli neri corti ed occhi marroni sta camminando per le strade principali della città. Il ragazzo se ne sta per i fatti suoi continuando ad avanzare senza interessarsi a ciò che lo circonda.
[Shinzo: Che palle... proprio ora dovevo finire i miei snack? Per fortuna c'è un conbini¹ qui vicino!]
Continuando a camminare, il ragazzo dopo qualche minuto, fece una deviazione a destra, entrando in un vicoletto buio. Il classico vicolo dove il classico gruppo di teppisti sarebbe saltato fuori per derubare, ed eventualmente malmenare il povero malcapitato. Per fortuna a quel ragazzo non successe nulla del genere: nonostante si fosse inoltrato in un posto del genere, riuscì in tutta tranquillità ad attraversare il vicolo e ad uscirne. Wow, che forse quello fosse il suo giorno fortunato? Forse il ragazzo era talmente fortunato da non trovarsi mai nelle vicinanze di teppisti o criminali... o forse semplicemente non li ha incontrati e basta.
Ad ogni modo, dopo essere uscito dal vicolo ed aver camminato per un altro po', arrivò finalmente in un negozietto ancora aperto. Al momento lì dentro oltre a lui vi erano solo un commesso ed altre tre o quattro persone. Il ragazzo si diresse in tutta tranquillità nel reparto alimentari, più precisamente davanti allo scaffale dove si trovavano sacchetti di patatine, bibite gassate ed ogni altro genere di snack.
[Shinzo: Wow, c'è tanta scelta... non so proprio cosa prendere...]

Il ragazzo passò lì un buon quarto d'ora esplorando ogni singolo snack e riflettendo a fondo su cosa attirasse di più la sua voglia. Dopo tutto quel tempo passato davanti allo scaffale, si era deciso, ed aveva preso un tubetto di patatine di una marca orientale ed una lattina di una qualche bibita gassata. Finalmente era arrivato il momento di andare a pagare! Ancora un po' e sarebbe potuto tornare a casa e godersi quel che stava per acquistare. Al momento nel negozio pareva esserci solo lui ed il cassiere: sicuramente le altre persone se ne erano già andate... in ogni caso non aveva molta importanza. Il ragazzo posò la sua roba sul bancone mentre prendeva il portafogli.
[Cassiere: Sono 240 yen²!]

Tutta la tranquillità di quel momento venne improvvisamente interrotta da un rumore assordante. Sembravano quasi... due spari? Voltandosi il ragazzo vide due uomini con il voto coperto da un passamontagna, ed uno dei due aveva la pistola puntata verso l'alto.
[Rapinatore 1: Questa è una rapina! Collaborate e nessuno si farà male!]
Il cassiere mise le mani in alto, mentre il giovane ragazzo venne assalito da una grande ansia, che gli fece battere il cuore molto velocemente, oltre a fargli tremare le gambe, farlo sudare e procurargli un gran mal di stomaco.
[Rapinatore 2: Anche tu ragazzo, tira fuori tutto quello che hai di valore!]
Il secondo rapinatore si avvicinò puntandogli un coltello, mentre quello armato di pistola pensava al cassiere. Senza nemmeno pensarci, il ragazzo agendo di istinto sferrò un calcio nelle zone basse del rapinatore, e dopo aver avuto successo in quest'azione, facendo piegare l'uomo dal dolore, iniziò a correre via verso l'uscita con il cuore in gola. Chissà se l'uomo con la pistola gli avesse sparato... chissà, magari non era abbastanza esperto da colpire un ragazzo in movimento... o forse correndo semplicemente in linea retta sarebbe stato lo stesso facile sparargli un colpo... chissà quanto avrebbe fatto male essere colpito da un proiettile. Mentre il ragazzo fuggiva con questi pensieri nella mente, ormai era fuori dal negozio ed aveva raggiunto la strada. Forse sarebbe tornato a casa sano e salvo... forse tutta quella storia sarebbe stata solo una sfortunata vicenda finita bene per lui... forse la cosa peggiore che potesse accadergli sarebbe stata rompersi le scatole in una centrale di polizia cercando di aiutare le forze dell'ordine ad identificare i rapinatori... o forse attraversare la strada di corsa senza guardare non era una buona idea! Una luce abbagliante di un paio di fari ed un continuo suono di un clacson furono le ultime cose percepite dal ragazzo.


¹ tipico negozio giapponese aperto 24 ore
² circa 2 euro

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Shinzo si risvegliò lentamente stiracchiandosi e mettendo una mano davanti a se per coprirsi gli occhi dalla luce del sole che lo stava accecando già da appena sveglio.
Si sentiva decisamente bene, come se avesse fatto un'ottima dormita come non faceva da tempo, risvegliandosi completamente rilassato e con una sensazione di leggerezza. Tuttavia non ci mise molto a capire che qualcosa non quadrava: si trovava sdraiato a terra sull'erba, e guardandosi attorno pareva che si trovasse in una prateria, completamente coperta di erba e con qualche albero qua e la a variare un po' il paesaggio.

[S: Come ci sono finito qui? Non ero al negozio?]
Il ragazzo cercò un attimo di fare mente locale... senza dubbio ricordava di essersi recato a compare qualcosa in tarda serata, ed era in fila per pagare...
[Oh cazzo, ora ricordo!]
Andando avanti con i ricordi di quanto successo, si ricordò della rapina e della sua fuga dal negozio, e infine... una luce accecante fu l'ultima cosa riusciva a ricordare. Questo era quanto, ma poi cos'è successo? Perché non era più notte e soprattutto perché si trovava lì? Che si trattasse di un sogno era la sua prima ipotesi, ma escludendo che poteva trattarsi di un sogno lucido, era comunque troppo realistico. Non vi erano dubbi che quella fosse la realtà, anche se ancora non si spiegava come fosse finito lì. Poteva aver corso casualmente fino a finire lì, o poteva esserci finito in qualche altro modo, ma in ogni caso qualunque cosa fosse successa era come se gli mancasse una parte dei suoi ricordi, ossia quelli antecedenti al suo arrivo in quel luogo.

[Standomene qui non risolverò niente... anche se non so dove andare prima o poi arriverò da qualche parte se cammino dritto!?]
Non c'era molto da fare oltre a mettersi in cammino, e stare lì fermo a riflettere su qualcosa di cui attualmente non poteva trovare risposta non sarebbe servito a niente. Il giovane avrebbe quindi cominciato a muoversi in linea retta: dopo essersi osservato attorno, vide che vi era una foresta a non molto da lì, ma preferendo evitarla si sarebbe diretto nella direzione opposta anche se all'orizzonte non si vedeva nient'altro che erba ed erba a non finire.
Inutile dire che quella situazione era molto stressante per lui, e nonostante cercasse di tenere duro e non lasciarsi andare al panico, dentro di se aveva molta paura ed il cuore gli batteva fortissimo.
Inizialmente non ci aveva pensato visto che era distratto dalla strana situazione in cui si era ritrovato, ma ora che si era messo in cammino, aveva notato che le sue tasche erano piene, ricordandosi quindi di avere con se portafoglio e telefono. Il primo al momento era inutile, ma casomai avesse dovuto pagarsi un biglietto per qualche mezzo di trasporto, poteva star tranquillo di avere abbastanza soldi con se... il telefono invece poteva essere utile per controllare la sua posizione così come per telefonare ai suoi genitori o ai soccorsi. L'attimo di speranza durò poco, dato che lì non vi era campo, quindi telefonare o usare internet era fuori questione...
[Aspetta un attimo!]
Tuttavia Shinzo non intendeva demordere, e ragionando a mente lucida si ricordò che i numeri di emergenza potevano essere chiamati anche in quel genere di situazione... o almeno così aveva sempre sentito dire, quindi tanto valeva fare un tentativo.

Niente di niente! Shinzo dopo un attimo di esitazione aveva provato a chiamare la polizia, rendendosi conto che non gli era possibile farlo. Nel frattempo aveva continuato a camminare in linea retta, ma all'orizzonte non scorgeva ancora niente.
Ormai non poteva fare altro che continuare a camminare, non che avesse camminato molto: ad occhio poteva dire di essere in cammino da circa 15 o 20 minuti, ma nonostante questo più avanzava e più le sue già poche speranze iniziavano a diminuire. Proporzionalmente alle speranze che diminuivano, l'ansia e la paura aumentavano, ma bene o male Shinzo riusciva ancora a trattenersi senza cadere a terra a piangere come un bambino. Anche se era solo e nessuno poteva vederlo, e anche se la situazione era seria, o almeno poteva sembrarlo in quel momento, Shinzo si rifiutava di piangere: lo riteneva poco virile.

Le gambe iniziavano a far male e Shinzo iniziava a sentirsi un po' stanco... ormai doveva essere almeno un'ora che camminava, ma almeno ora in lontananza si iniziava ad intravedere qualcosa. Non poteva esserne certo, ma dalla sagoma pareva una città, o comunque un gruppo di edifici. Sicuramente la speranza del giovane ora era leggermente salita, ma comunque ciò non toglieva che per raggiungere quel luogo a piedi ci sarebbe voluto ancora molto. Non potendo fare altro, Shinzo avrebbe continuato a camminare.
In realtà quella città in lontananza non fu l'unica cosa che vide: molto più vicino notò qualcosa in movimento a grande velocità verso di lui. Shinzo si fermò un attimo confuso ad osservare, e in non molto la figura divenne riconoscibile. Sembrava proprio un lupo che stava correndo nella sua direzione. Per un momento Shinzo restò immobile ad osservarlo, sapendo che mettersi a correre davanti a questi animali era non solo inutile, ma anche pericoloso. Però non ci volle molto prima che il giovane notasse due cose: la prima era che il lupo aveva uno sguardo aggressivo e sembrava puntare proprio a lui, e la seconda era che quel lupo sembrava decisamente grosso per essere un lupo, e Shinzo lo aveva notato appena fu ad una cinquantina di metri da lui. Da 50 i metri diventarono 40, poi 30, poi 20 ed infine 10... quel grosso lupo si stava avvicinando molto velocemente. Shinzo mandando all'aria la sua strategia iniziale, preso dal panico, si voltò ed iniziò a correre via, rimpiangendo nell'esatto momento quel che aveva appena fatto, ma le sue gambe si erano mosse da sole e ormai era fatta. Shinzo ormai poteva solo scappare, inseguito da un lupo dall'aria poco raccomandabile, alto 3 metri e lungo sui 5.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Scappare via a gambe levate davanti ad un lupo... anzi, davanti ad un mostro del genere, non era affatto una buona idea. Ma soprattutto come poteva esistere un animale del genere? Se non fosse stata una situazione di vita o di morte, probabilmente Shinzo si sarebbe fatto due domande su quella bizzarra creatura.
Ormai il cuore di Shinzo batteva all'impazzata più forte che mai, ed il povero e spaventato ragazzo si aspettava di essere azzannato da un momento all'altro, anche se sperava che quel momento non arrivasse mai...
E in effetti stranamente il lupo, per quanto fosse veloce, non lo aveva ancora afferrato. D'altra parte, Shinzo stava correndo molto velocemente, ma per quanto poteva essere veloce, la sua velocità non avrebbe mai potuto eguagliare quella della bestia, o almeno sarebbe dovuto essere così, ma le cose stavano andando diversamente: Shinzo sembrava bene o male essere veloce quanto lui, se non leggermente di più. Shinzo si sentiva decisamente carico ed energico, e non sentiva affatto la stanchezza. Forse era così che ci si sentiva durante una scarica di adrenalina? Ad ogni modo tra Shinzo ed il lupo vi era una distanza fissa di circa un metro, che non accennava ad aumentare o diminuire. Tuttavia il ragazzo fece un'altra mossa sbagliata, voltandosi per controllare la distanza tra se ed il lupo. Così facendo si ritrovò disorientato perse per un attimo l'equilibrio e cadde a terra. Se era stato fortunato a riuscire a tenere testa alla sua velocità e a non farsi prendere, ora aveva appena mandato tutto all'aria.
[Aiutooo! Aiutoo!]
Non importava quanto urlasse a squarciagola, il lupo era proprio sopra di lui e lo avrebbe azzannato da un momento all'altro. D'altronde però non c'era molto altro che Shinzo potesse fare: forse poteva provare a colpirlo sul naso, che a detta di molti era il punto debole di cani e lupi, ma non aveva la certezza che avrebbe funzionato.
Mentre se ne stava a terra paralizzato dalla paura aspettando di essere azzannato, una scia di fuoco passò sopra di lui andando a colpire il lupo in mezzo agli occhi, facendolo indietreggiare di alcuni passi e facendolo lamentare.
[?: Tutto bene ragazzo?]
Una donna dai capelli neri vestita con abiti inusuali si avvicinò a lui che era ancora a terra. Il suo abbigliamento ricordava degli abiti medievali, o se si voleva vederla in modo diverso era il classico outfit fantasy: ironicamente aveva anche quello che pareva essere un bastone magico di quello che si vedono negli anime e nei videogiochi.
La donna non era l'unica figura particolare: vi erano anche un tizio, presumibilmente uomo, completamente coperto da un'armatura in ferro, che brandiva una spada; ed un secondo uomo vestito con "semplici" abiti dall'aspetto medievale.
I due uomini si frapposero tra Shinzo e la donna affianco a lui ed il lupo, e sembravano intenzionati ad ingaggiare uno scontro con lui, mentre nel frattempo la donna controllava lo stato di Shinzo.
[?: Sei ferito da qualche parte? Riesci a muoverti?]
[S: S-sì, sto bene...]
Stranamente Shinzo ora si sentiva leggermente a suo agio, come se quei tre potessero risolvere il problema di quell'enorme lupo, e infatti fu così: l'uomo lanciò addosso al lupo tre sfere di fuoco una dopo l'altra, facendogli ulteriore danni, ed infine il secondo uomo, quello in armatura armato di spada, scattò verso di lui colpendolo alla gola con un fendente di spada, facendolo cadere a terra in fin di vita.

La situazione era stata risolta in un attimo, ed ora Shinzo era al sicuro. Doveva senz'altro ringraziare quei tizi, ma la situazione era così strana ai suoi occhi che non sapeva come comportarsi e cosa dire. A rompere il silenzio fu uno dei due uomini, quello delle sfere di fuoco.
[?: Tutto bene ragazzo? Per fortuna siamo arrivati in tempo]
[S: S-sì... g-grazie per avermi salvato!]
Dopodiché a prendere la parola fu la donna
[?: Comunque cosa ci facevi qui in mezzo tutto solo? Ma soprattutto non sei di qui, vero? Non ho mai visto degli abiti così strani]
Ora che lo notava, Shinzo era l'unico lì in mezzo vestito in modo normale, o, dal punto di vista dei suoi salvatori, in modo strano.
[S: È che... ehm...]
Nemmeno lui sapeva come fosse finito lì e cosa stesse succedendo, anche se forse iniziava ad avere qualche ipotesi. Ad ogni modo non era sicuro di nulla e non sapeva come rispondere a quelle domande
[E: Non temere, non devi rispondere per forza. Comunque piacere, io sono Emmaline e loro sono Elden e Ralston]
Disse la donna presentandosi ed indicando rispettivamente il mago e l'uomo in armatura che sembrava impegnato ad estrarre le zanne del lupo appena ucciso.
[S: Io sono Shinzo!]
[El: Non ho mai sentito un nome del genere, però suona bene ahaha!]
Come c'era da aspettarsi, i nomi di quei tre erano a dir poco strani per Shinzo, e viceversa ai loro occhi era il suo ad essere strano.
[Em: Comunque sei diretto anche tu a Laepus? Possiamo darti un passaggio se vuoi]
[S: Ehm... sì? Credo di si...]
Un altro nome strano, probabilmente andando a senso doveva trattarsi del nome della città in lontananza.
[S: Da quella parte per caso?]
[Em: Esatto. A piedi ci vorrebbero delle ore, ma con la carrozza ci vorrà poco più di un'ora]
Ora che lo notava meglio, a circa una ventina di metri da lì vi erano anche una carrozza ed un cavallo, appartenenti sicuramente a loro. Dopo un po che l'uomo in armatura ebbe finito di esportare le zanne, Shinzo ed i tre si sarebbero messi in viaggio verso la città con la carrozza.

Alla fine Shinzo aveva accettato un passaggio da degli sconosciuti, ma era pur vero che erano stati loro a salvarlo, e soprattutto aveva appena evitato qualcosa di più pericoloso di accettare un passaggio, quindi quello era la cosa da temere di meno. Shinzo era stato in silenzio per tutto il tempo, sia perché non era nel suo stile parlare molto con gente che non conosceva se non gli veniva data corda, ma soprattutto era intento a riflettere. Tra il lupo gigantesco, i tre tipi vestiti in modo particolare ed i loro nomi altrettanto particolari, per non parlare delle sfere di fuoco lanciate dal tipo; Shinzo iniziava a credere seriamente, per quanto potesse sembrare incredibilmente strano, di essere finito in un mondo parallelo proprio come capitava in molte storie che andavano di moda in Giappone. Alla fine dopo circa un'oretta, la carrozza arrivò in città. Una città in stile medievale, come Shinzo ormai si aspettava, e circondata da mura. Dopo un'ispezione alla carrozza da parte di quelle che sicuramente erano guardie, poterono entrare nella città, e una volta dentro arrivò l'ora di separarsi.
[S: Grazie di tutto!]
[El: E di cosa? È compito di noi avventurieri proteggere chi è in difficoltà!]
[Em: Esatto. Fai più attenzione la prossima volta! Se avrai ancora bisogno di noi, è probabile che ci trovi alla gilda. Arrivederci!]
La carrozza ripartì, ed ora Shinzo era lì da solo in quella città e doveva cavarsela in un modo o nell'altro. Ed il fatto che molti lo fissavano a causa del suo abbigliamento strano, di certo non aiutava...

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Ora Shinzo si trovava lì, in una città sconosciuta di un mondo a lui sconosciuto, e doveva cavarsela da solo potendo contare solo e solamente su se stesso. Ora che ci pensava, era una fortuna che riuscisse a capire la lingua di quel mondo e a farsi capire, e stare lì a domandarsi il perché non sarebbe servito a nulla. L’importante ora era… non lo sapeva nemmeno lui per certo, essendo abituato ad essere mantenuto dai suoi genitori. Ah già, ora sicuramente i suoi genitori staranno piangendo la sua morte, e pensare a questo faceva stare a sua volta male Shinzo. Però non poteva farci niente, quindi in un modo o nell’altro doveva andare avanti. Non ci voleva di certo un genio per capire di cosa avesse bisogno Shinzo in quella situazione: un luogo dove stabilirsi e dei viveri, e quindi prima di tutto un lavoro per poterseli permettere. In realtà era riduttivo dire che quelle erano le uniche cose di cui aveva bisogno, ma come idea iniziale poteva andare bene.
Ora però il dubbio era da dove si dovesse cominciare: gli servivano dei soldi, e quindi un lavoro con cui procurarseli, ma come avrebbe fatto a trovare un lavoro lì spaesato com’era? E soprattutto ora che ci pensava, quasi sicuramente la sua valuta non sarebbe valsa lì, e non conosceva nemmeno come funzionasse l’economia locale. In poche parole Shinzo era proprio nella merda!
In genere nelle storie isekai, spesso il protagonista iniziava a fare l’avventuriero, e quindi anche Shinzo ci aveva pensato, e dato che era certo della loro esistenza, anche Shinzo per un attimo ci aveva pensato, ma forse quel lavoro non faceva per lui visto la brutta esperienza avuta poco prima. Già il fatto che volendo avrebbe potuto chiedere aiuto ai tizi che lo avevano salvato, un po’ lo rassicurava, ma per il momento non intendeva farlo, e mise da parte quell’evenienza.

Intanto Shinzo si era fatto un giretto in città a vuoto, trovando bancarelle, taverne e quant’altro, ma effettivamente non aveva concluso nulla. Almeno ora però, dopo aver visto le varie insegne in giro per la città, sapeva di non essere in grado di leggere la lingua di quel mondo, ma già il fatto che almeno capisse la sua parte parlata, un po’ lo rassicurava.
Ad ogni modo si stava facendo tardi dato che il sole aveva già iniziato a tramontare. Shinzo non sapeva dire da quanto fosse lì con precisione: a parte il tempo di un’ora del viaggio in carrozza, per il resto non era sicuro quanto da quanto tempo si fosse “svegliato” in quel mondo, ma considerando che ad occhio aveva camminato per la prateria per un’oretta, e per la città per una mezz’oretta, bene o male poteva dire di essere dì lì da circa due ore e mezzo o tre. Ad ogni modo iniziava a farsi sera, e oltre a non avere un posto dove andare, il giovane iniziava anche ad essere affamato
[Pazienza, per stasera posso anche fare il barbone e dormire in un vicolo… anzi meglio fare after, tanto non ho problemi a stare sveglio per tutta la notte. Però non posso andare avanti così…]

Quella città non era particolarmente grande, ma nemmeno piccola, quindi Shinzo girando a caso, aveva finito per perdersi, o meglio, se avesse dovuto far ritorno nel punto dove era sceso dalla carrozza, non avrebbe saputo tornarci. Ormai si era fatto sera, e Shinzo non avendo dove andare si sarebbe fermato lì dove si trovava: aveva trovato due scalini che affacciavano su un vicoletto e decise di sedersi lì a riposare, visto che tutto quel camminare, la fame e la fatica lo avevano stancato. Il ragazzo se ne stava seduto sui gradini a riflettere tra se e se… era finito in un mondo parallelo, era stato attaccato da un mostro simile ad un lupo e salvato da degli avventurieri, aveva girato a vuoto per quella città non sapendo da dove iniziare con le ricerche di lavoro, vitto e alloggio, avendo su di se gli occhi di tutti, ed ora stava per passare la sua prima notte in quel mondo, per giunta all’aperto.
[Direi che non me la passo molto bene…]

Senza neanche volerlo, dopo essersi messo seduto abbastanza comodamente, per quel che poteva, aveva finito per addormentarsi, venendo svegliato poco dopo nemmeno cinque minuti da quello che pareva un urlo femminile, che gli fece sobbalzare il cuore all’improvviso. A quell’ora la vita notturna della città era quasi nulla, se non per qualche luce proveniente da qualche casa o locale, e ovviamente non vi erano lampioni, quindi l’unica illuminazione era quella fornita dalla luce della luna e delle stelle.
[?: Lasciami andare!]
[?: Dove credi di andare? Andiamo a divertirci un po’!]
[?: No, lasciami stare!]
[?: Aspettate, questa faccia non mi è nuova!]
[?: Ah già è vero. Sei senza dubbio quella famosa troietta!]
[?: Dai andiamo, è l’unica occasione che una troietta come te ha per rendersi utile!]
[?: No, vi ho detto di no… per favore…!]
Shinzo non era certo di cosa stesse succedendo, anche se sentendo quelle voci un’idea poteva farsela. Pareva proprio venire dal vicolo davanti a lui. Non vedeva bene cosa stesse succedendo, ma vedeva alcune sagome umane, per la precisione quattro, e a giudicare dalle voci che aveva sentito erano tre uomini che stavano importunando una ragazza. Uno dei tre aveva in mano una candela che fungeva da illuminazione, ma da quella distanza non era sufficiente per permettere a Shinzo di vederli bene.
[?: Avanti urla quanto vuoi, tanto nessuno verrà a salvarti!]
[?: Già, già, quindi ora non fare storie e lasciaci divertire un po’!]

Non serviva una mente acuta per capire la situazione, e Shinzo l’aveva già capita. Per quanto gli dispiacesse per quella ragazza, non voleva di certo finire nei guai per salvare una sconosciuta. Shinzo non era di certo un ragazzo coraggioso e senza paura, e oltretutto quel che gli era capitato era già abbastanza.
[Meglio alzare i tacchi…]
Shinzo si sarebbe alzato lentamente girandosi per andarsene via. Non sapeva se quei tizi lo avessero notato o meno, ma comunque non parevano fregarsene. Anche le poche due o tre persone di passaggio ignoravano con nonchalance la situazione venendo a loro volta ignorate, quindi Shinzo non aveva nulla da temere, e poteva star sicuro di potersi allontanare dai guai senza problemi. Voltatosi quindi nella direzione opposta avrebbe iniziato ad avviarsi verso un altro luogo lontano da lì.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Shinzo aveva fatto dietrofront ed aveva iniziato ad andarsene nella parte opposta rispetto al misfatto che stava avvenendo lì a pochi passi da lui. Sebbene non fosse fiero di essere un codardo, Shinzo non si vergogna di questo suo aspetto, dato che aveva sempre pensato che fosse stupido affrontare situazioni impossibili già in partenza o aiutare sconosciuti senza ricevere niente in cambio, ed anzi rimettendoci pure. Però da un lato era pur vero che quel che aveva appena fatto lo fece sentire in colpa: prima di tutto pensando a cosa avrebbe passato quella povera ragazza, e poi pensando che se al suo posto ci fosse stata una persona a cui teneva, non le avrebbe mai augurato che le succedesse quello, e al contrario se il soggetto in pericolo fosse stato lui, avrebbe di sicuro voluto un aiuto esterno.
[Non posso farci niente...]
Shinzo qualche ora prima stava per morire divorato da un lupo, ed era stato salvato da tre avventurieri da una morte a dir poco orribile... sì, però era pur vero che loro hanno fatto il loro lavoro, e con o senza Shinzo in pericolo intendevano lo stesso abbattere quel mostro. Per questa ragione il fatto di essere stato salvato non lo obbligava a salvare qualcuno a sua volta. Però... la voce indifesa di quella ragazza continuava a farlo pentire di quella scelta, ma ormai era troppo tardi per ripensarci, visto che ormai Shinzo si era allontanato di un centinaio di metri da quel luogo.
[Porca puttana!]
Agendo di istinto Shinzo si sarebbe voltato per tornare di corsa indietro e provare a salvare la ragazza. Stava sicuramente agendo spinto dai sensi di colpa, dato che anche mentre raggiungeva con convinzione il luogo dove i tre stavano molestando la ragazza, Shinzo continuava a ripetersi che stava facendo una cavolata e che fosse stato meglio ripensarci finché fosse stato in tempo.
Ormai era troppo tardi: Shinzo aveva raggiunto ed imboccato il vicolo ed aveva raggiunto il gruppo. Due uomini di media statura stavano tenendo la ragazza ferma al muro mentre il terzo, che era grande e grosso, stava di fronte a lei con un coltello. Ora che si era avvicinato così tanto, Shinzo poteva osservare meglio la situazione e capire quanto sia stato stupido cercare di fare l'eroe. Se avesse saputo del coltello, forse non ci avrebbe ripensato e sarebbe scappato davvero... o forse avrebbe fatto lo stesso in ogni caso. Ad ogni modo ormai era decisamente troppo tardi: visto che gli uomini erano distratti, Shinzo era riuscito a sferrare un pugno sul volto dell'omaccione, ma ora aveva attirato. su di se le attenzioni. L'esito del pugno fu meno di quanto sperato: lui stesso si fece un po male alla mano, mentre l'uomo colpito aveva sì sentito il colpo, ma di certo non era finito KO.
[?: Che cazzo fai? Vuoi morire?]
Ora tutte le attenzioni erano su di lui: i due uomini spinsero a terra la ragazza ed attaccarono Shinzo, che incrociando le braccia davanti al volto e rannicchiandosi in una posa non tanto virile, riuscì bene o male a difendersi da un pugno al volto, ma prese in pieno il pugno allo stomaco del secondo, che gli fece a dir poco male. Quello era il primo pugno che prendeva sul serio da qualcuno intenzionato a fargli male. Quel dolore, che per lui era tanto, gli fece venire voglia di scappare davvero via fregandosene della ragazza, e sarebbe quello che avrebbe probabilmente fatto se non fosse stato afferrato da dietro uno dei due.
[?: Ecco, tienilo fermo! Vediamo, magari potrei cavarti gli occhi, così la prossima volta "vedrai" di non darci fastidio!]
[?: Ahahahah bella questa!]
L'uomo ora puntava minacciosamente il coltello verso Shinzo, mentre la ragazza provò inutilmente a tirare via l'uomo afferrandolo con le braccia attorno alla vita, subendo uno schiaffo dal terzo uomo e vedendo poi afferrata per il collo e sbattuta contro il muro.
[?: Aspetta un attimo troietta, ora pensiamo pure a te!]

Quegli uomini parevano fare sul serio, e Shinzo ormai sapeva che avrebbe presto subito una tortura da parte di quel criminale. Chissà quale dolore indescrivibile avrebbe provato... ora si che era spaventatissimo, così tanto che aveva davvero voglia di piangere, e qualche lacrima gli uscì pure, mentre nel frattempo i sintomi dell'ansia si facevano sentire.
[S: Noo! Scusate, non volevo! Nooo, vi prego! Aiuto!]
Shinzo iniziò ad urlare e supplicare per salvarsi, ma gli uomini parevano non voler accettare quelle scuse, e pareva anche che nessuno lo avrebbe salvato stavolta. Mentre l'omaccione armato di coltello di avvicinava minacciosamente, Shinzo sentì di nuovo quella sensazione di carica e di adrenalina, e sperando il tutto per tutto, tirò un calcio all'inguine dell'uomo non appena fu a tiro. Forse lo avrebbe fatto incazzare di più, quindi sperava che fosse stato abbastanza per metterlo fuori gioco, così in un modo o nell'altro avrebbe potuto cercare di liberarsi e scappare lasciando lì la ragazza, sperando al massimo che fosse scappata pure lei.
Tuttavia il calcio tirato fu inaspettatamente fortissimo, tanto che l'omo dopo averlo incassato volo via di circa 5 metri ad un'altezza di circa 2 metri, andando anche addosso all'uomo che, dietro di lui, stava tenendo la ragazza al muro. Sempre con altrettanta facilità, Shinzo si liberò dell'uomo sbattendo addosso al muro e schiacciandolo tra se e il muro... addirittura suo muro si formarono alcune crepe. Anche il secondo uomo era fuori gioco, e furiosamente Shinzo corse verso il terzo uomo, quello che si stava rialzando dopo che il suo collega gli era finito addosso, e prima che si rialzasse lo colpì con un calcio sotto al mento proprio come se stesse calciando un pallone. Probabilmente gli aveva spezzato il collo dato che la testa andò violentemente indietro e si sentì un leggero ma deciso "crack". Perfino lui era sorpreso di quel che aveva appena fatto. Ora che il pericolo era passato, Shinzo poteva notare meglio la ragazza che aveva appena salvato, voltandosi da un’altra parte ed asciugandosi rapidamente le sue poche lacrime prima che potessero essere viste dalla ragazza, e per fortuna il buio contribuì a non farle scoprire, anche se ad ogni modo l’unico che si preoccupava di quel dettaglio era Shinzo stesso. Ad ogni modo il pugno ricevuto allo stomaco faceva ancora male, ma bene o male Shinzo cercava di nasconderlo. Comunque quella era la prima volta che salvava qualcuno così eroicamente, e non sapendo cosa fare cercava di dire qualcosa di adatto, temendo allo stesso tempo di dire qualcosa di sbagliato e si preoccupava su come agire. Per sua fortuna fu la ragazza a farsi subito avanti per prima con dei ringraziamenti.
[?: G-grazie per avermi salvata… nonostante sapessi chi sono…]
Disse timidamente la ragazza ringraziandolo. Dalle sue parole si poteva capire che si trattava di una persona più o meno famosa che non molta gente si sarebbe fermata ad aiutare. “Non so manco chi sei…” pensò tra se e se Shinzo, tenendosi tra se e se quei pensieri e rispondendo come meglio poteva.
[S: F-figurati, non potevo ignorare una situazione del genere…]
Shinzo rimase per un attimo imbambolato ad osservare la bellezza di quella ragazza. Aveva dei lunghi capelli neri e degli occhi blu, era poco più bassa di Shinzo e ad occhio avrà avuto su per giù la sua stessa età. Era vestita con un abito bianco che però era stato strappato da quei tre criminali, rivelando quindi molta più pelle del dovuto… non lasciava molto spazio all’immaginazione, ma allo stesso tempo non si vedeva nemmeno troppo. Aveva un fisico magro e, visti i vestiti strappati, era possibile notare che il seno, per fortuna coperto dall'intimo, era di una taglia media, abbastanza formoso ma non troppo prosperoso.
[?: Comunque sei ferito? Mi spiace, lascia almeno che ti ripaghi in qualche modo]
Disse innocentemente la ragazza che sembrava dispiaciuta per Shinzo, anche perché dopo quel pugno era abbastanza evidente che Shinzo avesse un po’ il fiato corto per quanto cercasse di nasconderlo. Shinzo aveva più o meno un’idea di come farsi ripagare “in qualche modo”, ma sia per il suo carattere timido, sia per altri vari motivi, quella richiesta lì sarebbe stata solo una sua fantasia mai destinata ad essere esternata.
[S: Non preoccuparti. Piuttosto sicura di stare bene?]
La ragazza non pareva essere ferita, ma era pur vero che si trovasse mezza nuda a causa del vestito strappato. Non che quella notte fosse poi così fredda, ma ad ogni modo una ragazza non doveva andare in giro così. Dopo averci pensato un attimo, con enorme imbarazzo, Shinzo si sarebbe tolto la giacca della sua tuta, dandola alla ragazza per coprirsi, restando a maniche corte.
[S: T-tieni!]
[?: …]
La ragazza non sembrava voler accettare e Shinzo non sembrava voler lasciar stare, di conseguenza la ragazza accettò ed usò la giacca per coprirsi, ringraziando Shinzo con un sorriso sincero che gli fece decisamente piacere
[?: Grazie mille!]

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


La situazione era molto tesa per i due, dato che entrambi avendo lo stesso carattere sembravano tipi riservati e di poche parole, e si era quindi di nuovo formato un silenzio imbarazzante. Stavolta fu Shinzo a rompere il silenzio presentandosi.
[S: Comunque piacere, io sono Shinzo!]
[L: Lealia… Lealia Sheryl von Dustyn…]
La ragazza aveva un nome molto lungo, quindi era probabile che fosse una nobile o qualcosa del genere, e sebbene Shinzo fosse effettivamente curioso, decise di non immischiarsi e di non fare domande troppo invadenti. Ora però era di nuovo calato il silenzio, e Shinzo non sapeva che fare: avrebbe dovuto continuare a stare lì con lei aspettando che gli chiedesse qualcosa? O forse era meglio non diventare troppo invasivi ed andarsene? Però la ragazza aveva addosso il suo indumento, e riprenderselo dopo averlo offerto non sarebbe stato molto galante, così come non sarebbe stato gentile da parte della ragazza appropriarsene senza permesso. Quindi seguendo quel ragionamento, Shinzo giunse ad una conclusione.
[S: C-comunque d-dov’eri diretta? Se posso chiedere?]
[L: Stavo rincasando, prima di essere fermata da quei tizi…]
[S: Non è sicuro girare a quest’ora. S-se vuoi ti accompagno!]
[L: N-non disturbarti per me, o-ormai il pericolo è passato…]
[S: Tranquilla, tanto stavo tornando a casa pure io…]

Dopo un po’ di insistenza, Shinzo era riuscito a convincerla e alla fine i due si avviarono verso la casa della ragazza. Shinzo stava camminando da solo fianco a fianco con una ragazza carina… inutile dire che era la cosa migliore che gli era capitata fin ora in quel mondo, oltre ad essere la cosa più vicina ad un appuntamento che avesse mai avuto fin ora. Il viaggio non durò molto, anche se per quasi tutto il tempo vi fu un imbarazzante silenzio, e dopo un quarto d’ora circa, i due arrivano a destinazione. Avevano raggiunto un quartiere malfamato, peggio di quel vicolo, ma per loro fortuna non era successo niente.
[L: Bene, ti ringrazio per avermi accompagnata fin qui, spero non sia stato un problema per te!]
[S: Nono, figurati! Tanto abito qua vicino pure io!]
[L: Ah, quasi dimenticavo, questa è-]
[S: Puoi tenerla, non preoccuparti!]

In quel momento dalla casetta vicino a dove i due si trovavano, uscì un uomo. Era più alto di Shinzo, e decisamente più grosso e robusto, aveva capelli neri arruffati ed occhi marroni, e bene o male una quarantina di anni ad occhio, ed era vestito con quello che pareva essere un pigiama, tenendo in mano una candela come illuminazione.
[?: Oh Lea! Mi hai fatto stare in pensiero!]
Notando subito dopo che la ragazza aveva pezzi di vestito strappati e vedendo Shinzo di fianco a lei, in un attimo il tono calmo dell’uomo mutò in uno più furioso
[?: Che ti è successo? Cosa ti ha fatto questo bastardo?]
La ragazza si frappose tra Shinzo e l’uomo cercando di fermare quest’ultimo
[L: Papà calmati! Sono stata salvata da questo ragazzo, e per di più si è offerto di riaccompagnarmi a casa!]
Dopo che in un attimo la ragazza ebbe chiarito il malinteso, l’uomo si calmò immediatamente, mostrandosi molto riconoscente nei confronti di Shinzo, abbassando la testa di fronte a lui e mostrando tutta la sua gratitudine.
[H: Grazie mille per aver salvato mia figlia! Chiedimi qualunque cosa tu voglia, io, Hartmod Caulder von Dustyn farò qualsiasi cosa in mio potere per ripagarvi!]
[S: Si figuri, non è niente, ho agito di istinto…!]
Avere un uomo che si rivolgeva a lui in modo a dir poco rispettoso non era molto appagante, bensì imbarazzante; ma comunque vedere che la sua buona azione aveva salvato una ragazza e reso riconoscente suo padre, gli aveva fatto molto piacere. Però non solo aveva esitato, ma aveva anche pensato di scappare e pensare solo a se stesso, quindi sentiva di non meritare tutta quella gratitudine.
[S: Inoltre per un attimo ho esitato e ho pensato solo a me stesso: non merito i suoi ringraziamenti!]
[H: Quel che conta, giovane prode, sono le sue azioni… inoltre… sigh sigh…]
L’uomo scoppiò in lacrime commosso, e la ragazza cercò di consolarlo con piccole pacche sulla schiena e parole di conforto.
[L: Papà… papà, non fare così, ora sto bene, è tutto risolto!]
[H: Non avrei mai pensato che qualcuno avesse mai potuto aiutare uno di noi… e invece ecco che è appena spuntato fuori un giovane dal cuore d’oro… sigh… non riesco a trattenere le lacrime…]
Shinzo era tutto fuorché un “giovane dal cuore d’oro”… ad ogni modo quella scena davanti ai suoi occhi si stava facendo sempre più imbarazzante, e Shinzo non sapeva proprio come comportarsi stavolta. Per fortuna l’uomo si riprese molto presto.
[H: Scusami per questa scenata!]
[S: Ah… si figuri…]
[H: Come vedi non ho molto, ma nonostante questo chiedimi qualsiasi ricompensa tu desideri!]
Non che Shinzo avesse qualcosa che volesse chiedere al momento… aspetta, ora che ci pensava vi erano molte cose che avrebbe voluto chiedere: un lavoro, un tetto, soldi, cibo ecc. Tuttavia anche sotto offerta dell’uomo, gli sembrava comunque scortese chiedere soldi o ospitalità, e a giudicare dalle loro condizioni, sicuramente quell’uomo non avrebbe nemmeno potuto trovargli un lavoro decente. Il suo modo di fare lo portò quindi, non senza delusione, a non chiedere, o meglio, a non riuscire a chiedere niente come ricompensa.
[S: Non si preoccupi, come ho detto sto bene così. Ora comunque dovrei… tornare a casa… sì, a casa…]
Era ovviamente una bugia.
[H: Va bene, ma non dimenticare che devo ancora mostrare la mia gratitudine: qualsiasi cosa ti serva non esitare a venire qui!]
[L: G-già, se c’è qualcosa, qualsiasi cosa che possiamo fare, non esitare a chiedercelo!]
[S: C-certo, lo terrò presen-]
Il brontolio del suo stomaco rovinò quel momento e lo fece imbarazzare non poco, facendolo diventare rosso come un peperone.
[H: Non hai nessuna casa in cui tornare, vero?]
[S: ………….. v-vero…]
Dopo un attimo di silenzio, Shinzo vuotò il sacco. Alla fine fu proprio l’uomo a proporgli ospitalità, e dopo un tira e molla tra Shinzo che continuava a rifiutare giusto per dare l’impressione di non voler approfittare, sapendo già che avrebbe accettato, e l’uomo che continuava ad insistere, Shinzo accettò la loro offerta.
[H: Vorrei offrirti un’ospitalità migliore, ma purtroppo questa casettaccia è tutto ciò che ci rimane…]

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Shinzo si ritrovò quindi a passare la notte lì nella casa di Lealia e della sua famiglia, una casetta che nonostante in certi punti cadesse a pezzi, era tuttavia mantenuta pulita, risultando quasi accogliente... di certo più accogliente di qualche vicolo buio in piena notte. Stando lì, Shinzo si integrò abbastanza bene, venendo a sapere della storia e della corrente situazione di quella famiglia. In pratica si trattava di una famiglia nobile in passato molto ricca ed importante, ma nonostante la sua importanza, era sempre stata dalla parte del popolo e dei più deboli, cosa non vista molto bene dagli altri nobili... in breve si ritrovarono circa due anni addietro, coinvolti in uno scandalo causato da false accuse e prove, finendo per perdere tutto ed essere odiati sia dalla nobiltà che dal popolo stesso. In breve era questa la loro storia, e Shinzo decise comunque di non impicciarsi più del dovuto, e allo stesso tempo anche lui non parlò molto di se, dicendo solamente di provenire da un paese lontano e di essere in viaggio senza uno scopo preciso. Ad ogni modo in quella casa attualmente vivevano Lealia, suo padre e sua madre, al momento malata e costretta a letto, mentre suo fratello maggiore al momento si trovava altrove a lavorare come avventuriero per cercare di guadagnare soldi. Quella famiglia ora viveva nella povertà cercando di tirare avanti quanto più poteva con lavoretti di ogni genere, ma per quanto si impegnassero la cura per la loro signora era ben lontana dalla loro portata.

Senza dubbio era una storia triste, e Shinzo dopo aver cenato, continuava a rifletterci. Al momento si trovava nel letto dove di solito alloggiava il primogenito della famiglia, ed aveva anche ricevuto i suoi abiti da notte. Tra la triste storia di quella famiglia, che per quanto povera e disaguata gli aveva offerto una buona ospitalità ed i pensieri sulla sua di famiglia e su cosa stessero facendo, Shinzo impiegò molto prima di prendere sonno. Alla fine non dormì affatto male, anche se doversi abituare ad un letto che non era il suo era difficile. Di conseguenza stranamente Shinzo non dormì molto, ed era già in piedi di prima mattina, anche se comunque era quello che si era alzato più tardi di tutti: Lealia e suo padre erano sicuramente usciti per cercare in qualche modo di rimediare soldi, e quindi in casa vi erano solo lui e la madre di Lealia, che però non aveva avuto il piacere di incontrare essendo che se ne stava a letto in una stanza differente... non che quella casa avesse molte stanza: vi era l'ingresso che fungeva anche da cucina; un bagno molto piccolo; la camera dove si trovava attualmente lui, in cui dormiva quasi tutta la famiglia, ad eccezzione della madre che aveva una camera a parte. Dormire nella stessa stanza di una ragazza, sebbene su letti diversi, faceva abbastanza strano, ed ancora più strano visto che nella stessa stanza dormiva anche il padre di lei. Alla fine non era successo niente di niente per sua fortuna o sfortuna. Ad ogni modo andando in cucina, Shinzo trovò sul tavolinetto un pezzo di pane duro ed un bicchiere di latte, insieme ad una lettera scritta con simboli che non riusciva a leggere. Forse era qualcosa tipo "ti abbiamo lasciato la colazione", o almeno così credeva
[E se fosse un "non mangiare"? Mi sa che è meglio non toccare niente...]

Comunque era incredibile come i due si fossero fidati di Shinzo lasciandogli casa libera, quindi Shinzo doveva davvero dimostrare di meritare quella fiducia e non fare nulla di stupido. Ma soprattutto non sapeva se fosse stato meglio andarsene o aspettarli: se se ne fosse andato sarebbe sembrato come se non avesse gradito l'ospitalità? Se fosse rimasto sarebbe iniziato ad essere troppo invadente? Se avesse saputo leggere avrebbe preso la giusta decisione? Ad ogni modo decise di restare lì, almeno fino al loro ritorno. Tornò a sdraiarsi sul letto e ad usare il suo smartphone, potendo per fortuna passare il suo tempo giocando a qualche gioco offline e scrivendo un diario delle sue avventure sul blocco note... anche se la batteria non sarebbe durata per sempre. Comunque doveva iniziare presto a pensare a cosa volesse fare: aveva passato la prima notte, ma non poteva di certo accollarsi a quella famiglia per sempre.

Qualche ora dopo, circa verso mezzogiorno probabilmente, Shinzo sentì qualcuno rincasare: si trattava del signor Hartmod.
[H: Buongiorno Shinzo, spero che tu abbia dormito bene! Oh, la colazione non era di tuo gradimento per caso?]
[S: Salve a lei! In realtà mi sono alzato da poco ahah...]
Disse inventando una bugia sul momento per non rivelare che in realtà non sapeva leggere.
[S: Ad ogni modo grazie dell'ospitalità, ma ora credo sia ora che vada. Mi saluti Lealia quando torna]
Era un peccato non poterla salutare di persona, Shinzo non voleva star lì più del necessario
[H: Oh, te ne vai di già?]
[S: Sì... ho delle cose da sbrigare... diciamo...]
[H: Lealia ci rimarrà male se non potrà salutarti di persona, sicuro di non voler rimanere ancora un po'?]
[S: Ho una cosa da sbrigare, ma se è così passerò più tardi!]
Shinzo trovò al volo una scusa per andarsene. Certo, aveva intenzione di ripassare davvero più tardi per salutare come si deve, ma nel frattempo non poteva permettersi di perdere tempo e doveva mettersi a cercare un lavoro... e inoltre restare lì da solo per ore con Hartmod sarebbe diventato imbarazzante per le lunghe.
[H: Benissimo allora... ah comunque fai attenzione! Oggi la città è abbastanza in agitazione: le guardie hanno trovato un cadavere in un vicolo stamattina]
[S: Cos'è successo?]
[H: Pare che tre uomini siamo stati aggrediti stanotte. Uno dei tre è morto, mentre gli altri due sono gravemente feriti. C'è un pazzo che gira in città, per fortuna ieri tu e Lealia non lo avete incontrato!]
[S: G-già, e pensare che i tre di ieri sera non erano gli unici... AH!]
[H: Che succede?]
[S: N-niente... piuttosto, com'è morto l'uomo?]
[H: Pare che l'assassino gli abbia spezzato l'osso del collo, o almeno così si dice]
Quella situazione era parecchio bizzarra: non ci voleva un genio per capire che l'assassino era Shinzo, o almeno lui lo aveva capito, anche se Hartmod non sembrava conoscere bene i dettagli. Ad ogni modo a parte la sensazione di stranezza per aver ucciso qualcuno, Shinzo non si sentiva particolarmente in colpa, in fondo dal suo punto di vista quel criminale se l'era cercata, e al momento non avrebbe potuto far male a nessuno.
[S: Certo, vedrò di fare attenzione! A dopo!]
Ad ogni modo Shinzo lasciò l'abitazione, ma non sapeva dove andare ne cosa cercare.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Shinzo era quindi uscito di casa e si era messo a girovagare per la città come aveva fatto il giorno precedente. Aveva ancora qualche ora, ma comunque era meglio non perdere tempo e iniziare a fare qualcosa di concreto. Intanto poteva notare che, proprio come gli era stato detto, sembravano esserci più guardie del solito in giro per la città. Shinzo sapeva che l’uomo che cercavano era lui, ma sapeva anche che non sarebbe stato facile risalire a lui data la situazione. Comunque in caso fosse andata male, sperava che in quel mondo la legge fosse più punitiva verso i criminali e più tolleranti verso chi si difendeva. Ad ogni modo sarebbe stata una bugia dire che Shinzo non era per nulla preoccupato, ma non lo era nemmeno molto. Seppur non conoscesse quasi per niente le strade di quella città, era riuscito, più con fortuna che con orientamento, a tornare in quella che pareva essere la piazza principale, piena di bancarelle di ogni tipo di alimentari e non solo. Fare il fruttivendolo o comunque aiutare nelle vendite non era di certo la sua aspirazione più grande, ma al momento pareva essere un buon compromesso. Peccato solo che non sapesse bene da dove iniziare: presentarsi all’improvviso e chiedere di essere assunti sarebbe andato bene? Anche volendo fare così c’era troppa gente e troppo caos per provarci.

Alla fine Shinzo non concluse nulla: anche quel giorno lo aveva passato a gironzolare come se sperasse di vedere magicamente un posto di lavoro apparirgli davanti. Alla fine il sole era appena calato quando Shinzo fece ritorno alla casa dei von Dustyn. Chiedendo indicazioni riuscì a trovare il quartiere malfamato, ed una volta lì, tornare a casa fu semplice. Ad attenderlo c’erano Lealia ed il padre. Era tornato giusto in tempo per la cena a quanto pareva. I tre si trovavano a tavola e il menù della sera consisteva in una zuppa di verdure, come quella della sera prima… evidentemente la carne era oltre la loro portata, considerando anche che dovevano risparmiare il più possibile per potersi permettere le cure per la signora von Dustyn.
[H: Allora, hai fatto quel che dovevi fare?]
[S: In realtà no… trovare un lavoro non è così semplice…]
Rispose Shinzo sospirando come se si stesse già dando per vinto
[H: Dai, non arrenderti, vedrai che ce la farai. Avanti, comincia col chiederti cosa vuoi fare e in cosa sen bravo!]
[S: Non so fare quasi nulla… mi va bene un lavoro qualsiasi quindi…]
[L: Ma come, non vuoi fare l’avventuriero o il cavaliere?]
Anche la ragazza intervenne nella discussione cercando di incoraggiare Shinzo
[S: Io? Ahahah, sinceramente non mi ci vedo proprio…]
[L: Secondo me sarebbe il lavoro perfetto per te. Non me ne intendo molto, ma da come ti ho visto combattere mi sembri adatto]
“Da come mi ha visto combattere?” pensò tra se e se, “Magari gli sarò sembrato un figo mentre ero sotto l’effetto dell’adrenalina, ma sono anche stato patetico… che imbarazzo”
[S: Ehm… ho solo avuto fortuna]
Ricordandosi di come aveva piagnucolato quando si era visto alle strette, Shinzo si sentì di nuovo in imbarazzo, anche se Lealia non pareva che lo vedesse nello stesso modo pietoso in cui lui stesso si stava vedendo.
[H: Se te la cavi a menare le mani direi che è una buona occasione per te: puoi iniziare con gli incarichi più semplici, poi se ne avrai voglia puoi specializzarti nella magia o nell’uso della spada!]
Già, Shinzo non lo aveva dimenticato: lì esisteva la magia! Il fatto era che non sapeva nemmeno trovarsi un lavoro, figuriamoci apprendere la magia. Ora che era stata tirata in ballo, Shinzo incuriosito voleva saperne di più
[S: Sembra interessante! Mi piacerebbe imparare ad usare la magia, ma non saprei proprio come fare]
[H: Non è difficile, tutti in teoria possono impararla, anche se senza una guida è più facile a dirsi che a farsi. Potresti frequentare un’accademia magica, che oltre ad impararti la magia può sempre tornarti utile come trampolino di lancio nel mondo degli avventurieri e farti partire da un grado più alto di quello iniziale]
[L: Già, ma il fatto è che l’accademia magica è molto costosa!]
[H: Già, quindi gli converrebbe iniziare come avventuriero di basso rango e magari frequentare qualche corso privato di magia quando ne avrà l’occasione]
[L: Esatto, sono sicuro che al suo livello è più che preparato per eseguire incarichi di livello F ed E]
Ormai Lealia e suo padre avevano iniziato a parlare di Shinzo fra di loro, con Shinzo lì presente che li ascoltava senza dire una parola mentre parlavano di lui.
All’improvviso la conversazione fu interrotta da una bussata piuttosto violenta alla loro porta.
[H: Non mi pare di attendere ospiti… chissà di chi si tratta?]
Il capofamiglia si alzò per andarsi a dirigere alla porta, mentre Shinzo e Lealia un po’ confusi si chiedevano chi fosse. Appena la porta venne aperta, tutti i presenti poterono constatare che si trattava delle guardie: fuori dalla porta vi erano quattro uomini completamente coperti da un’armatura e con ai loro fianchi una spada.
[H: Come posso aiutarvi?]
[G: Siamo qui per sua figlia… e quel ragazzo!]
[H: Cosa volete da noi? Mia figlia non può aver fatto niente… ehy, questa è casa mia!]
La guardia spinse improvvisamente via l’uomo ed entrò seguita a ruota dagli altri tre, circondando Shinzo e Lealia e puntando le loro spade contro di loro.
[G: Seguiteci senza opporre resistenza!]
[H: Si può sapere cosa sta succedendo?]
[G: Uno dei testimoni sopravvissuti si è risvegliato ed ha dichiarato di essere stato avvicinato da Lealia von Dustyn e subito dopo attaccato da un ragazzo. Non ci sono dubbi che si tratti di lui!]
[S: Aspettate, in realtà-]
Shinzo sentendo quelle parole si arrabbiò non poco, e si alzò di scatto venendo però spinto a terra dalla guardia più vicina.
Chissà se in quel mondo bastava una testimonianza, oltretutto falsa, per essere arrestati, o magari Shinzo si era messo contro una persona importante, o sicuramente almeno in parte era la cattiva fama dei von Dustyn ad aver fatto agire le guardie di fretta senza verificare la veridicità della testimonianza… ad ogni modo ora non importava, visto che comunque sia la situazione sembrava delle peggiori e Shinzo non riusciva a vedere nessuna via di fuga.

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


La situazione non era delle migliori, e i due stavano venendo arrestati per un'ingiustizia, o almeno Lealia era decisamente innocente, mentre Shinzo aveva le sue colpe ma aveva pur sempre agito in buona fede. Sarebbe stato decisamente poco leale non dire com'erano andate veramente le cose, soprattutto considerando che se fosse stato in silenzio avrebbe messo nei guai anche quelle persone che lo avevano accolto in casa loro dandogli la loro fiducia.
[S: Va bene, ma in realtà lei non-]
[G: Silenzio!]
Shinzo venne bloccato dalla guardia a terra con un ginocchio sulla schiena, Lealia stava vedendo trascinata via da un'altra guardia e Hartmod si stava mettendo in mezzo cercando di fare qualcosa e finendo per venir etichettato anch'egli come criminale.
Shinzo era bloccato a terra non riuscendo a muoversi, Hartmod stava venendo malmenato da due guardie e Lealia che aveva appena varcato la porta si dimenava in lacrime cercando di raggiungere il padre.
Quella situazione faceva senz'altro paura... nel vecchio mondo Shinzo non aveva mai avuto una simile esperienza... magari ogni tanto qualche senpai¹ si approfittava un po di lui, ma comunque la situazione non era mai stata così movimentata e violenta. Ora invece era tutta un'altra storia: stava venendo arrestato e per essere portato in prigione, che già di suo non era il massimo, senza contare che non sapeva che punizione avrebbe ricevuto per il suo crimine. Oltre a questo anche quella povera ragazza era solo una malcapitata che era stata prima molestata e poi accusata come criminale a causa dello stesso uomo. Per di più cercare di fornire spiegazioni a quelle guardie sembrava non essere un'opzione. Tutto ciò era ingiusto, e oltre alla paura, Shinzo provava anche un forte senso di rabbia ed irritazione, e di nuovo quella strana sensazione. Era una sensazione strana da descrivere: Shinzo in quei momenti si sentiva forte e pieno di energia, più o meno come ci si sente durante un'improvvisa scarica di adrenalina. In quelle situazioni Shinzo rimaneva lucido, ma comunque iniziava ad agire più di istinto spinto dalle emozioni. O forse era proprio perché agiva spinto dalle emozioni che si sentiva così? Rispondere a quella domanda era impossibile dato che non si conoscevano nemmeno le ragioni dietro quell'evento. Ad ogni modo Shinzo con grande forza riuscì senza troppa difficoltà ad alzarsi, mentre ora quella in difficoltà era la guardia che faceva di tutto per tenerlo a terra, ma inutilmente. Dopo essersi rialzato, Shinzo scattò verso le due guardie che si stavano accanendo su Hartmod, colpendo la prima con un pugno al petto abbastanza forte da affossargli l'armatura in quel punto e farlo volare fuori dalla porta aperta, e con un ginocchiata allo stomaco fece volare la seconda guardia che andò a sbattere violentemente contro il muro. Guardando fuori dalla porta vide che Lealia e la guardia erano più o meno a cinque metri da lui, e subito si precipitò fuori correndogli contro, arrivando di fianco alla guardia in così poco tempo e con così tanta velocità che perfino Shinzo stesso ne fu sorpreso. Il ragazzo afferrò il braccio della guardia con cui stava tenendo Lealia per cercare in un modo o nell'altro di fargliela mollare. La forza che vi mise fu così tanta da fargli mollare la presa molto facilmente storcendogli il braccio e facendolo urlare dal dolore. La guardia con l'altro braccio provò ad estrarre la spada ma Shinzo fu più veloce e lo stese con un calcio all'inguine.
 
[G: Arrendetevi e non opponete resistenza!]
Tuttavia dentro casa vi era ancora la guardia che stava tenendo inizialmente a terra Shinzo, e che ora era uscito fuori tenendo la sua spada puntata alla gola di Hartmod. Lì per lì Shinzo aveva provato a liberarsi e a liberare gli altri due, quindi quella guardia era rimasta abbastanza illesa ed ora stava tenendo Hartmod come ostaggio. Shinzo per quanto forse potesse essere, non sapeva che fare in quella situazione. Forse avrebbe potuto puntare sulla velocità e cercare di colpire la guardia, ma non poteva sapere se avesse fatto in tempo.
[G: Ora sdraiatevi a terra e mettete le mani dietro la testa! Non una mossa falsa!]
I due non potendo fare altrimenti si videro costretti a fare come gli era stato detto e si stesero quindi a terra. Tutto quel trambusto aveva attirato un po' di gente lì nella zona, accorsa a vedere cosa stesse succedendo, mentre altra era comunque affacciata alle finestre delle abitazioni vicine.
[G: Prendete delle corde e legateli: chiunque collaborerà con la giustizia verrà ricompensato!]
Essendo una zona malfamata, era normale che i presenti fossero persone economicamente disagiate, e la guardia sfruttando la loro disperazione fece in modo di servirsene per sostituirli ai suoi tre compagni attualmente incapacitati. Inutile dire che funzionò fin troppo bene, essendo che tutta quella gente entusiasta si stava dando da fare cercando di ottenere la ricompensa: la gente correva e si spintonava per tornare alle loro case a cercare delle corde, e chi le aveva si stava ammassando attorno ai due poveri giovani cercando di arrivare per primi.
[L: M-mi spiace per averti coinvolto...]
Non era colpa sua. Shinzo lo sapeva e voleva dirglielo, ma restò in silenzio. O perché si era arreso o perché non aveva voglia di parlare, in quel momento era completamente assente. All'improvviso come se avesse preso una decisione, scattò in piedi respingendo le persone che gli erano addosso, afferrò Lealia per un braccio e corse in avanti sfondando tra la folla senza troppa difficoltà. La folla aveva completamente coperto Shinzo e Lealia, quindi la guardia si accorse dell'accaduto solo dopo che Shinzo, trascinandosi dietro la ragazza, ebbe oltrepassato tutti e fu uscito allo scoperto. In quell'attimo la guardia aveva abbassato la guardia², così Hartmod riuscì bene o male a liberarsi, ed in quel momento Shinzo lasciò andare Lealia e scattò verso la guardia e con una clothesline³ tecnicamente non bene eseguita, ma che praticamente fu sufficiente a stenderlo. Anche se le guardie al momento erano fuori gioco, la folla di gente che voleva "contribuire alla giustizia" e ricevere la ricompensa non si era placata e si avventò verso i tre.
[H: Dentro casa, svelti!]
Hartmod fece entrare Shinzo e Lealia in casa e chiuse la porta. Non ci sarebbe voluto molto per sfondarla, ma che forse Hartmod aveva qualcosa in serbo?
[H: Seguitemi svelti!]
Mentre la porta stava vedendo violentemente colpita, Hartmod corse verso l'unica stanza in cui Shinzo non era stato, ossia quella dove si trovava la donna che era moglie di Hartmod e madre di Lealia. La ragazza corse dietro al padre e Shinzo li seguì a ruota.
 
¹ compagno di scuola più grande
² scusate il gioco di parole non intenzionale😂
³ mossa tipica del wrestling in cui si colpisce l'avversario alla gola con l'interno del braccio

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


Shinzo per la prima volta vide quella signora. Si trattava di Adeline von Dustyn, la madre di Lealia, e proprio come lei aveva dei lunghi capelli neri e degli occhi blu. Era una donna vicina ai quaranta, molto magra e pallida, proprio come ci si aspetterebbe da un malato, era vestita con una camicia da notte ed era straiata in un letto che sembrava quasi lussuoso rispetto agli altri dove dormivano gli altri membri della famiglia.
[A: Che succede, caro?]
La donna guardava confusa il marito mentre quest’ultimo stava barricando la porta di quella stanza con l’unico mobile presente in quella stanza.
[H: Non ho tempo per spiegare ora! Devi scappare!]
Senza fermarsi, dopo aver barricato la porta, Hartmod si abbassò a terra per prendere da sotto il letto una mazza di legno ed un sacchetto marrone di stoffa che consegnò a Lealia. La ragazza aprì il sacchetto per vedere cosa vi fosse all’interno, trovando numerosissime monete di rame e d’argento.
[H: Sono circa 20.000 Ezal¹, usateli saggiamente!]
[L: E tu cos’hai intenzione di fare?]
[H: Cercherò di trattenerli per farvi prendere tempo]
[L: Ma è tropp-]
[H: Obbedisci senza fare storie!]
Per un attimo Hartmod parlò a sua figlia con tono forte, zittendola, poi dopo essersi calmato mise una mano sulla spalla di Shinzo e gli parlò con tono umile.
[H: Mi spiace coinvolgerti ulteriormente, ma per favore prenditi cura di loro due!]
[S: V-va bene…]
[H: Mia moglie non riuscirebbe a camminare per molto. Visto che sei piuttosto forte dovrai portarla in spalla.]
Shinzo annuì e si avvicinò al letto dove si trovava la donna dandole le spalle, mentre la donna con l’aiuto del marito veniva caricata sulle spalle del giovane. Shinzo non era poi molto forte, soprattutto ora che aveva smesso di sentire quella misteriosa forza più o meno da quando era rientrato in casa, ma comunque non era un problema per lui trasportare quella donna non molto pesante. Con la mazza, Hartmod sfondò la finestra che si trovava vicino al letto.
[H: Forza, uscite da qui, svelti!]
Per loro fortuna la casa aveva solo il piano terra, quindi uscire dalla finestra era fattibilissimo. I tre uscirono giusto in tempo per lasciarsi alle spalle Hartmod che con la sua arma cercava di affrontare quanta più gente possibile per far guadagnare tempo a Shinzo, Lealia e Adeline, che sebbene contrari, sapevano di non poter fare altrimenti.

[L: Dobbiamo fuggire dalla città prima che le guardie inizino a perlustrarla. Ci serve una carrozza che ci porti almeno fino a Peburg…]
Fuori era notte ormai, e per loro fortuna le guardie non erano ancora state mobilitate e non vi era molta gente in giro. Il loro obbiettivo era trovare una carrozza, e per fortuna c’era Lealia a fare strada e che sapeva dove trovarne una.
Il gruppo camminò per circa un quarto d’ora prima di giungere presso quella che sembrava una stalla o qualcosa del genere. Vi erano parcheggiate alcune stalle senza cavalli fuori, e proprio affianco alla stalla vi era una casetta. Lealia andò a bussare, e ad aprirle fu un basso uomo di mezz’età che le rispose in modo burbero.
[?: Che diamine volete a quest’ora?]
[L: C-ci serve immediatamente un passaggio per Peburg. Pagheremo anche più del necessario, ma la prego di fare presto!]
[?: Bene, allora fanno 300 Ezal a testa. Anzi… anzi, per voi ne fanno 500]
L’uomo aumentò il prezzo improvvisamente, come se per offrire il suo servizio ad una della famiglia von Dustyn servisse un extra… quella famiglia era proprio odiata come si diceva.
[L: Va bene, accettiamo!]
Shinzo non poteva sapere se il prezzo fosse o meno buono, ma tutto sommato gli sarebbe costato “solo” 1500 dei 20mila che avevano, quindi non era un problema di cui preoccuparsi ora.
[?: Ok, un attimo che vado a cambiarmi…]
L’uomo chiuse la porta. Doveva andare a cambiarsi prima di mettersi in viaggio, e sicuramente doveva anche preparare la carrozza… tutto tempo prezioso che i tre stavano perdendo.

Alla fine in dieci minuti l’uomo si era vestito adeguatamente ed aveva preparato una carrozza per loro. Prima salì Lealia, poi sua madre aiutata da lei e da Shinzo, e infine mentre il ragazzo stava per salire, ecco che sul luogo giunsero diversi cittadini infuriati armati di fiaccole e forconi, proprio come volevano i cliché.
[?: Basta così, i von Dustyn si sono spinti troppo oltre! A morte i von Dustyn!]
Sembrava che la faccenda dell’omicidio e dell’assalto contro le guardie, oltre che all’odio già covato nei confronti di quella famiglia per diverso tempo, avevano portato a quella situazione. Come se non bastasse il cocchiere non voleva più partire, e Shinzo andando affianco al lui cercò di convincerlo in qualche modo alzando la voce, ma quest’ultimo non ne voleva sapere.
[S: Avanti, che aspetti!]
[Cocchiere: No, non voglio problemi, scendete dal mio carro ed andate a consegnarvi!]
[S: Avanti parti porca puttana! Ti pagheremo anche il doppio o il triplo, ma devi partire!]
[C: Niente da fare…]
La tensione si faceva sempre più forte man mano che la folla si avvicinava, e Shinzo in un impeto di rabbia colpì il cocchiere con un calcio² scaraventandolo dal posto di guida con un calcio. Stavolta stranamente non era stato strapotente o qualcosa del genere, ma un normale calcio tirato da un normale ragazzo di 18 anni, ma la statura dell’uomo e l’effetto sorpresa furono abbastanza da gettarlo a terra. Ora però Shinzo aveva in mano le redini non sapendo come far muovere il cavallo.
[S: Cazzo, come si guida sto coso?]
Muovendo le redini a caso fece agitare il cavallo che iniziò a correre via in qualche modo… almeno erano fuggiti, ma ora come se la sarebbero cavata? Come se non bastasse avevano anche appena rubato una carrozza aggravando la loro situazione, anche se non era di certo la cosa peggiore che avevano fatto, anzi che Shinzo aveva fatto essendo che le due donne lì dietro erano al 100% innocenti.
Per ora intanto anche se stavano andando in una direzione casuale con un cavallo abbastanza vivace, almeno avevano seminato la folla
[L: Fermiamoci un attimo, fallo portare a me]
[S: Va bene, ma come mi fermo?]

Dopo aver seguito le istruzioni di Lealia, Shinzo era riuscito a far fermare il cavallo, ed ora la ragazza era passata avanti e stava portando lei la carrozza. Essendo stata una nobile, aveva preso lezioni in vari ambiti ed acquisito molte competenze, tra cui proprio guidare un cavallo. Shinzo era rimasto lì davanti affianco a lei, ma ora che ci rifletteva meglio, quella situazione era leggermente imbarazzante, e forse sarebbe stato meglio che fosse andato a mettersi dietro quando ne aveva avuto l’occasione. Anche in quella situazione riusciva a pensare a quel silenzio imbarazzante, che provò a rompere in qualche modo.
[S: Comunque sei davvero brava a portare il cavallo…]
[L: Grazie, da piccola ho preso molte lezioni!]
I due si scambiarono un sorriso, ma non durò a lungo: avevano appena raggiunto il cancello e notarono che le misure di sicurezza erano state aumentate, essendo che lì davanti vi erano una decina di guardie armate.
Forse se non fosse stato per il tempo perso e per il furto della carrozza avrebbero potuto lasciare la città, ma al momento sembrava impossibile.
[S: Cazzo… mi sa che è la fine…]
Shinzo non vedeva via d’uscita: non sapeva se fosse in grado di affrontare tutte quelle guardie, e anche se lo fosse stato, al momento non sentiva dentro di se quell’incredibile forza, ne sapeva come ottenerla al momento del bisogno.
Tuttavia non vi erano altre soluzione, quindi non restava che provare. Lealia fermò improvvisamente la carrozza e Shinzo saltò fuori cercando di atterrare in una posa figa, anche se il risultato finale fu un’imbarazzante caduta di pancia. Voleva fare il figo davanti a Lealia ed aveva finito per fallire, ma soprattutto il fatto che fosse caduto voleva forse dire che quella misteriosa forza non fosse tornata? Però anche mentre scappava da quel gigantesco lupo pareva che fosse improvvisamente diventato più forte, o meglio più veloce, ed era comunque inciampato in modo ridicolo. Forse non tutte le speranze erano perdute. Mentre le guardie si avvicinavano per circondarli, Shinzo scattò cercando di colpire la prima che gli fosse capitata a tiro con un pugno, finendo però per essere colpito allo stomaco da un colpo d’elsa e cadendo a terra. “Cazzo, ma perché non riesco a rifare quella cosa?” pensava impotente fra se e se.


¹Valuta inventata da me. 20.000 Ezal corrispondono più o meno a 1000 euro
²Avete presente la scena “This is Sparta”? Ecco, più o meno in quel modo XD

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


Shinzo venne afferrato per le braccia e sollevato da due guardie, mentre le altre stavano circondando il carro dove si trovavano Lealia e sua madre. Possibile che fosse davvero la fine? Perché non riusciva a tirare fuori quella forza mostruosa come aveva già fatto diverse volte ormai? Forse era così sicuro che la sua super forza lo avesse aiutato, che sotto sotto non aveva abbastanza paura per ricevere la scarica di adrenalina, o magari il suo corpo si era abituato all’adrenalina… no, ormai doveva essere chiaro che una scarica di adrenalina non poteva rendere così forte una persone. Comunque qualsiasi cosa fosse, al momento gli avrebbe davvero fatto comodo. Mentre Shinzo cercava inutilmente di liberarsi dimenandosi, anche Lealia e sua madre erano ormai state prese, senza contare che alle guardie non importava niente della salute cagionevole della donna, strattonandola come se niente fosse. Lealia e sua madre cercavano di proteggersi a vicenda chiedendo alle guardie di lasciar andare l’altra, ma le loro parole non stavano venendo ascoltate.
[L: Vi prego, lasciatela andare! Almeno lei!]
[G: Fai silenzio!]
[A: Se volete prendervela con me fate pure, ma almeno lasciate andare mia figlia!]
[G: Vi siete macchiati di diversi crimini tra cui omicidio, oltraggio verso delle guardie e furto: chiunque è coinvolto verrà ritenuto colpevole e punito!]

Shinzo si impuntò con i piedi per terra ed oppose resistenza, ma anche se aveva rallentato un po’ le guardie, non riusciva ad opporsi completamente e poco alla volta si stava facendo trascinare via.
[G: Brutto bastardo non opporre resistenza!]
Una terza guardia vedendo il ragazzo cercare di resistere, lo colpì violentemente alla tempia con l’elsa della sua spada, facendogli molto male e addirittura aprendogli una ferita sanguinante. Ricevere un colpo così forte faceva senza dubbio male… molto male per quel che Shinzo era abituato ad incassare e sopportare.
Tuttavia, quella era una fortuna nella sfortuna: quel dolore aveva riacceso una specie di campanello di allarme in Shinzo, che iniziò a provare la paura e la rabbia che stranamente non stava ancora provando in quella situazione. Di nuovo quella sensazione di potere traboccante!
Il giovane muovendo le braccia davanti a se lanciò in avanti le due guardie che lo tenevano saldamente, poi arrabbiato come non mai tirò un pugno allo stomaco della guardia che lo aveva colpito, facendolo volare via di diversi metri e distruggendogli parte dell’armatura.
[G: Fermatelo! Abbattetelo se necessario!]
Le guardie rimanenti avevano riconosciuto la sua pericolosità, tanto che ora erano decise anche ad ucciderlo sul luogo.
Un delle guardie correndo verso di lui tentò di colpirlo con un fendente di spada, ma il ragazzo grazie alla sua velocità di molto superiore schivò facilmente il colpo e lo colpì con una gomitata al fianco che lo fece piegare e svenire dal dolore. Shinzo scattò in avanti raggiungendo in un attimo Lealia e la madre, liberandola dalle guardie che le trattenevano. Restavano ancora quattro guardie, e una di loro approfittando del fatto che Shinzo gli stava dando le spalle, gli tirò un colpo di spada verticale proprio sopra la testa. Lealia vedendo il colpo arrivargli addosso chiuse gli occhi per lo spavento ed urlò a squarciagola. Shinzo sentì un colpetto leggermente fastidioso proprio sopra la testa, e voltandosi di scatto colpì la guardia con un calcio rotante al fianco. “Wow, sono anche più resistente!” pensò tra se e se a dir poco sorpreso vedendo che era riuscito ad uscire illeso da un colpo di spada.
[S: Va tutto bene, non mi ha fatto male!]
Lealia incredula si tranquillizzò vedendo che Shinzo era ancora vivo e vegeto davanti ai suoi occhi.
Le tre guardie rimanenti caricarono tutte insieme verso Shinzo brandendo le loro spade, e quest’ultimo scattò a sua volta verso di loro, scontrando il suo corpo con quello della guardi ala centro facendola volare via, per poi tirare un pugno a quella alla sua sinistra ed una spazzata a quella destra. Anche le guardie erano sistemate a quanto pareva, ma con tutto quel trambusto era probabile che ne sarebbero arrivate presto molte altre,
[S: Tornate sulla carrozza!
Lealia aiutò sua madre a salire dietro la carrozza, poi prese le redini ed iniziò a condurre il cavallo verso il portone ancora chiuso mentre Shinzo lo sfondò con un pugno per poi salire con un salto sopra il tetto della carrozza. Non si aspettava di riuscire a saltare così in alto, anche se c’era da aspettarselo, ed infatti il suo obiettivo era raggiungere il posto affianco a Lealia, ma aveva evidentemente fatto male i calcoli.

Ad ogni modo era notte fonda e la carrozza aveva appena lasciato la città, trovandosi ora nella prateria. Sicuramente Lealia conosceva la strada, quindi non c’era più molto di cui preoccuparsi… o forse sì?
[S: Aspetta un attimo!]
[L: Che c’è?]
[S: Non ci sono i mostri qui fuori?]
[L: Di notte i lupi delle praterie sono nella foresta… il problema potrebbero essere i goblin, quindi speriamo bene…]
Shinzo ricordava di aver incontrato quel terrificante lupo proprio lì fuori, e chissà se ve ne erano altri di mostri come lui o anche peggio. Se fosse andata male poteva sempre affrontarli con la sua forza, anche se non sapeva se fosse bastata o se si fosse presentata al momento giusto. Ad occhio vedendo le sue prestazioni in quello stato, forse Shinzo avrebbe potuto sconfiggere uno di quei lupi giganti, ma non ci avrebbe comunque messo la mano sul fuoco. Comunque per fortuna se quel che la ragazza aveva detto era vero, non correvano rischi di essere attaccati da un lupo, anche se vi erano i goblin(sotto sotto Shinzo era quasi curioso di incontrarli).
[S: Oltre ai goblin non ci sono altri mostri pericolosi?]
[L: No, al massimo possiamo imbatterci in qualche slime, ma sono quasi innocui!]
Azz, in quel mondo c’erano pure gli slime. Per un ragazzo otaku giapponese come Shinzo era d’obbligo incontrarne uno ed osservarlo fare “cose da slime¹”. Non era il momento per pensare a queste cose, senza contare che fare pensieri del genere verso una ragazza gentile ed innocente come Lealia lo avrebbe fatto quasi sentire in colpa.

Il viaggio proseguiva normalmente, e per loro fortuna avevano anche l’illuminazione sufficiente con loro, che consisteva in una lanterna usata dai cocchieri per i viaggi notturni. Shinzo si guardò indietro per osservare la città in lontananza, vedendo all’improvviso una luce viaggiare verso il carro a grande velocità ed avendo una brutta sensazione. Si lanciò giù dal carro andando incontro a quella luce infuocata, per sua fortuna disponendo ancora del suo potenziamento. Realizzò cosa fosse un istante prima di essere colpito: si trattava di una sfera di fuoco, cosa che aveva già visto in questo mondo. Shinzo aveva allungato il braccio davanti a se, e la sfera scontrandosi con il palmo della sua mano era esplosa in fiamme. Per fortuna Shinzo non si scottò troppo: era come se la sua mano fosse ricoperta da una protezione. Tuttavia aveva subito lo stesso una piccola bruciatura, e la potenza del colpo gli aveva intorpidito leggermente il braccio. Lealia sentendo il rumore e dopo essersi accorta che Shinzo era sceso, fece fermare la carrozza. Allo stesso tempo una carrozza con due cavalli sfrecciava velocissima verso di loro, sorpassandoli e fermandosi davanti a loro. Quello alla guida sembrava un normale cocchiere, ma i passeggeri che scesero erano persone non nuove a Shinzo: si trattava dei tre avventurieri che lo avevano salvato, non sembravano avere delle intenzioni molto amichevoli.
[EL: Mi spiace ragazzo, ma stiamo solo facendo il nostro lavoro... nessun rancore!]
[E: Di tutti chi lo avrebbe mai detto che quel casino lo avessi combinato proprio tu...]
Non ci voleva molto a capire la situazione facendo due più due: in quanto avventurieri tra i loro compiti c'era anche la caccia ai criminali, e Shinzo era uno di quelli.
[S: Sentite, c'è stato un malinteso...]
[E: Malinteso o no resta il fatto che hai attaccato delle guardie. Ci spiace ma non ci saranno eccezioni...]
[R: Non opponete resistenza, non potete vincere contro di noi!]
Se da un lato Shinzo non si ricordava nemmeno i loro nomi, dall'altro Lealia sembrò molto spaventata nel vederli, avendoli riconosciuti immediatamente
[L: F-forse dovremmo fare come dicono]
[S: Cosa? E perché? Vedrai che adesso li sist-]
[L: Sono gli avventurieri più forti della città. Abbiamo contro gli unici tre avventurieri di Grado C. Nemmeno tu puoi vincere, e poi non voglio che peggiori troppo la tua situazione o che ti faccia male... hai già fatto troppo per me...]
Shinzo non ne sapeva molto di gradi, ma pareva che avesse davanti a se degli avventurieri di alto grado, almeno per gli standard di quella città... comunque se da un lato vedere Lealia preoccupata per lui lo rendeva felice, dall'altro lato era davvero poco bello se una ragazza non ti riteneva abbastanza forte per proteggerti.
Di nuovo quella sensazione di forza: questa volta era perché Shinzo voleva far vedere quanto valesse veramente e fare bella figura di fronte a Lealia.
[E: La ragazza ha ragione, ti prego, arrend-]
[S: NO! Arrendetevi voi piuttosto!]
Shinzo scattò verso di loro puntando il tizio in armatura. Ai suoi occhi aveva davanti altri tre nemici, non diversi dalle tante guardie che aveva sconfitto con facilità. Era convinto di farcela con facilità anche stavolta, ma sarebbe veramente stato così?


¹Chi vuol capire capisca XD

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


Shinzo riuscì con incredibile velocità a coprire la distanza tra se e l’uomo, che tuttavia riuscì a difendersi frapponendo la parte piatta della sua spada al pugno del ragazzo. Era pur vero che dopo averlo fatto era comunque stato spinto via di quasi 3 metri, ma fino ad ora nessuno era riuscito a tenergli testa fino a questo punto. Ormai non era più il caso di pensarci: Shinzo aveva attaccato dimostrando di non voler collaborare, quindi doveva andare fino in fondo.
L’altro uomo, quello che probabilmente era un mago o qualcosa del genere, puntando il palmo verso di lui gli lanciò una sfera di fuoco che Shinzo schivò a malapena data la distanza abbastanza ravvicinata tra loro. Il giovane scattò verso il mago tirandogli un pugno verso il volto, e facendolo cadere a terra, ma ora c’era il problema dell’uomo armato di spada che stava correndo verso di lui per colpirlo con un fendente proprio come se volesse decapitarlo. Il giovane agì d’istinto e mise il palmo della mano a difesa del collo. Normalmente ora la sua mano sarebbe dovuta volare via, o almeno doveva essere gravemente ferita come minino… e invece riuscì a bloccare il colpo con la stessa facilità con cui avrebbe bloccato una spada giocattolo. Certo, sentì un leggero contraccolpo sul braccio vista tutta la forza che ci aveva messo l’uomo, ma era niente considerando quel che era appena successo. Comunque il fatto che quell’uomo avesse provato ad ucciderlo fece arrabbiare ancor di più Shinzo, che non ci pensò due volte a tirargli un pugno in faccia che lo fece di nuovo volare via, stavolta cadendo di schiena. Subito dopo aver tirato il pugno però, Shinzo venne improvvisamente travolto da una colonna di fuoco che sembrò uscire da sotto il terreno ai suoi piedi. Non ci voleva molto a capire di chi fosse la colpa. Per sua fortuna riuscì a togliersi da lì in tempo per evitare seri danni: i suoi vestiti erano stati bruciacchiati in diversi punti, ma non troppo, mentre lui stesso aveva sentito un forte calore quasi doloroso, ma ne era uscito senza segni di scottatura sul corpo. Inutile dire che si era preso un bello spavento.
Intanto Lealia osservava preoccupata ed impotente Shinzo che dava il massimo, e dall’altro lato la donna puntando il suo bastone verso l’uomo a terra lo stava irradiando con una luce proveniente dal suo oggetto: di sicuro lo stava guarendo con la sua magia o qualcosa del genere.

Shinzo stava mantenendo le distanze senza attaccare, visto che aveva sicuramente compreso che quelli non erano nemici da prendere alla leggera: solo perché in quel mondo era diventato molto forte, non voleva dire che fosse l’unico… eppure era sicuro che in uno scontro singolo avrebbe potuto battere ognuno di quei tre, o almeno i due uomini, visto che non conosceva ancora le abilità della donna.
[EL: Non mi sarei mai aspettato tutta questa forza dal ragazzo che stava per essere divorato da un semplice lupo delle praterie…]
Dopo quel commento, l’uomo tornò all’attacco, stavolta lanciandogli sfere di fuoco una dopo l’altra, per un totale di dieci. Sicuramente aveva smesso di sottovalutarlo dopo quel che aveva appena visto. Allo stesso tempo l’uomo in armatura tornò alla carica cercando di infilzare Shinzo nella zona del torace. Il ragazzo correndo parabolicamente di lato riuscì ad evitare molte delle sfere di fuoco, venendo colpito tuttavia da due di loro alla gamba e allo stomaco, sentendo subito dopo il dolore dell’impatto ed il calore del fuoco, ma per fortuna non sembravano pericolose: dal suo punto di vista il pugno allo stomaco ricevuto il giorno prima era più doloroso. Oltre ad evitare molte sfere di fuoco, riuscì anche ad aggirare l’uomo in armatura, ed ora il suo obiettivo era diventata la donna dietro di lui, che cercò di afferrare, magari per usarla come ostaggio visto che sembrava non volerla picchiare come stava facendo con i due.
Tuttavia non riuscì a raggiungerla: il suo bastone brillò e una barriera lucente semitrasparente si frappose fra loro bloccando l’offensiva di Shinzo. Immediatamente dopo altre sfere di fuoco stavano volando verso di lui e l’uomo in armatura stava di nuovo prendendo la carica contro di lui. Shinzo non riuscì ad evitare tutte le sfere di fuoco e dopo averne prese molte cadde a terra, riuscendo a rotolare di lato prima di essere infilzato dalla spada. Mentre si rialzava in fretta e furia, doveva parare a mani nude diversi fendenti di spada, e anche se ci riuscì, altre sfere lo colpirono di nuovo facendogli fare un piccolo volo di un metro e facendolo cadere per terra.
Ecco… ora si che iniziava a fare male, e quei tre insieme sembrano un ostacolo troppo grande.
Mentre cercava di rialzarsi con l’aiuto delle braccia, si vide arrivare addosso una sfera di fuoco decisamente più grossa delle altre: ad occhio aveva un diametro di ben mezzo metro. Non avendo tempo di rialzarsi completamente, si sarebbe stabilizzato rimanendo poggiato a terra in ginocchio ed avrebbe messo le mani davanti a se per difendersi. Un’esplosione di fuoco molto grossa lo travolse, facendogli provare un calore devastante su tutto il corpo. Ormai la parte sopra della sua tuta era tutta bruciata e anche i pantaloni non stavano messi meglio. Per fortuna quel suo potere lo aveva protetto da ustioni su quasi tutto il corpo, tranne che nei punti delle braccia dov’era stato colpito, che presentavano una leggera ustione.

Che Shinzo avesse perso? Anche ora che era riuscito a manifestare un potere del genere? Non era il caso di continuare, e lo aveva capito anche lui a quanto pareva.
[S: B-basta! Mi arrendo!]
Per quanto forte, restava pur sempre il solito Shinzo, e non avrebbe affrontato niente che aveva la certezza di non poter sconfiggere.
[E: Bene, ho capito. Bind!]
La donna puntò il bastone verso Shinzo, e magicamente comparirono delle corde che “strisciando” a mezz’aria, volarono verso di lui immobilizzandolo completamente, mentre l’uomo in armatura lo sollevava per portarlo sul loro carro. Anche se non stava più combattendo, Shinzo sentiva ancora quella strana forza, ed era probabile che se quelle corde fossero state resistenti come normali corde, avrebbe anche potuto spezzarle, ma comunque aveva deciso di arrendersi ormai. Fosse stato solo avrebbe anche provato a scappare puntando sulla sua velocità, ma perfino un codardo come lui non avrebbe mai abbandonato Lealia e sua madre in quel momento. Anche madre e figlia vennero legate e portate sul carro senza opporre resistenza. Il carro ripartì in direzione della città. Al suo interno vi erano i tre prigionieri ed i due avventurieri maschi, mentre la donna si era spostata sul carro rubato e lo stava riportando in città seguendo quello con cui i tre erano arrivati.
[L: Grazie per aver provato a difendermi!]
[S: Figurati… mi spiace per essermi arreso…]
[L: Non c’era altro che potessi fare, non hai nessuna colpa…]
Non c’era nient’altro che potevano fare in effetti, anche se Lealia sembrava volergli sussurrare qualcosa.
[L: Se hai la forza di rompere queste corde, per favore scappa!]
[S: Non posso…]
[L: Hai fatto abbastanza, ora lasciami al mio destino come ho sempre fatto in questi due anni!]
Quell’ultima frase era piuttosto aggressiva, probabilmente un’aggressività per allontanare da se Shinzo per il suo stesso bene. Il ragazzo non la prese così bene, e quasi senza volerlo rispose alzando la voce ed urlando.
[S: NO!]
La situazione era stressante, Shinzo era impaurito per quel che gli sarebbe successo e imbarazzato per il suo fallimento, oltre che arrabbiato: tutti quei fattori insieme gli fecero perdere per un attimo il controllo. Sentendolo urlare, i due uomini che erano lì vicino si girarono verso di loro per controllare.
[R: Che diamine sta succedendo?]
[S: N-niente…]
In un attimo la situazione pareva essersi calmata. Shinzo aveva comunque una domanda, e con tono rassegnato e quasi remissivo.
[S: Comunque cosa ci succederà?]
[R: E io che cazz-]
[EL: Il nostro compito era solo catturarvi, per il resto siamo tagliati fuori. In genere per i vostri crimini ci sono reclusione e lavori forzati, ma è tutto da vedere… ]
Il mago interruppe l’uomo in armatura, che era quello che sembrava avere meno tatto, e diede una risposta abbastanza esaustiva.
Shinzo non poteva che essere spaventato dall’idea di quelle condizioni, ma cercava di restare apparentemente calmo e di autoconvincersi che ce l’avrebbe fatta a resistere.

Il viaggio continuava silenziosamente, con Shinzo rattristato e che cercava di trattenere le lacrime e non scoppiare a piangere. Quella tranquillità venne interrotta dalla madre di Lealia, che iniziò a tossire molto violentemente e senza sosta
[R: Fatela smettere!]
[L: Non è colpa sua! Si sta sentendo male, vi prego, almeno slegatela!]
[R: Pensate che caschi in un trucchetto del genere!]
[L: Vi prego, è gravemente malata!]
Il mago sembrava voler contribuire, ma il suo collega non pareva essere della stessa idea, e alla fine nessuno dei due si mosse. La donna continuava a tossire e Lealia in lacrime si trascinò verso di loro chinandosi e supplicandoli.
L’uomo in armatura che ovviamente si era capito non fosse molto calmo e comprensivo, afferrò Lealia per il colletto e la sollevò.
[R: Siete dei criminali del cazzo, non mi importa se lei muore qui o in prigione!]
Detto questo la gettò via mandandola a sbattere contro una delle pareti.
Shinzo che fin ora era stato a guardare in silenzio si decide a non voler più restare impassibile, e rinnegando la sua scelta di resa spezzò in un attimo le corde e in un lampo arrivò vicinissimo all’uomo, afferrandolo al volto, o meglio all’elmo con una mano, stringendo così forte da deformarglielo, e lo sbatté con violenza verso una parete distruggendola e facendo volare via l’uomo dalla carrozza in movimento. Il mago tentò di creare una sfera di fuoco, ma venne colpito da un pugno allo stomaco che gli spezzò il fiato facendolo cadere a terra.
Forse Shinzo li aveva sopravvalutati? O forse il suo attacco a sorpresa e l’ambiente ristretto avevano giocato a suo favore? Forse era anche quello il motivo, ma c’era dell’altro: era come se fosse ancora più forte, come se la sua già grande superforza fosse raddoppiata! Era successo tutto in un attimo, e la spiegazione non era chiara: che fosse perché la sua rabbia era ancora più intensa? O forse perché inconsciamente voleva fare di più? Ad ogni modo ora sentiva di poter fare qualcosa. Prese il mago e lo buttò di fuori, e poi liberò Lealia e la madre dalle corde. Intanto il cocchiere spaventato aveva fatto fermare la carrozza. Shinzo scese e si diresse minaccioso verso il cocchiere che tremava di paura.
[S: Portaci via!]
Shinzo si fece sentire con tono autoritario, ed aveva(metaforicamente) un’aura minacciosa e spaventosa che lo circondava. Il pover’uomo non sapeva che scelta fare tra assecondare i suoi piani e diventare un complice o fare il suo dovere. L’avventuriera nel frattempo aveva fermato il suo carro e stava guarendo i suoi colleghi con la magia, e presto sarebbero stati pronti ad intraprendere un altro combattimento. Lealia era scesa dal carro seguendo Shinzo invece, per vedere cosa stesse facendo.
[S: Mi ascolti quando parlo?]
Shinzo afferrò e strinte il dito mignolo dell’uomo, emettendo un suono scricchiolante come se glielo avesse rotto. L’uomo urlando e con occhi lucidi si decise a fare quanto gli era stato detto.
[S: Vai dove ti dicono loro, se scopro che non l’hai fatto ti ammazzo!]
[L: Shinzo calmat-]
[S: Scappate, io li tengo a bada!]
[L: Cosa stai dicen-]
[S: Scusami!]
Shinzo afferrò Lealia per il braccio senza stringere troppo, e con quanta più delicatezza possibile la scaraventò dentro la carrozza attraverso il buco che si era formato prima
[S: VAI!]
[Cocchiere: S-sìssignore!]
Il cocchiere fece ripartire la carrozza girando e cambiando direzione, andando dal lato opposto verso la città. Lealia affacciandosi guardava Shinzo preoccupato, e Shinzo volse lo sguardo altrove per non ricambiare il suo sguardo. Era un coglione: questo era quel che pensava in quel momento. Era la prima volta in vita sua che metteva qualcun altro davanti a se, e a dirla tutta non è che non fosse pentito, ma in fondo aiutare quella ragazza gli faceva uno strano effetto che lo rendeva felice. L’ideale sarebbe stato scappare tutti insieme, ma sapeva che così facendo sarebbero stati inseguiti e sarebbe tornato tutto punto e a capo, quindi doveva restare lì ad affrontarli sperando di riuscire a sconfiggerli: non era sicurissimo di farcela, dato che sebbene fosse più forte di prima, era comunque in svantaggio numerico, senza contare che la donna avrebbe continuato a curare gli altri due. Senza dubbio era la donna quella che doveva mettere fuori gioco per prima, ma non sarebbe stato facile avvicinarsi a lei a causa delle sue barriere e dei due uomini che la proteggevano facendo gioco di squadra…

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


Nel mentre che Shinzo permise la fuga della carrozza, i due avventurieri si erano ristabiliti, ed ora stava per iniziare un nuovo combattimento. Il ragazzo scattò di corsa verso di loro, ad una velocità tale che perfino lui riusciva appena a controllare, ed una volta arrivato alla giusta distanza, avrebbe tirato un pugno al volto della donna, che riuscì per il rotto della cuffia ad evocare una barriera e a difendersi. Stavolta però il pugno fu talmente forte da creare crepe lungo tutta la barriera e fece leggermente tremare l’aria circostante. Aveva retto a malapena, ma Shinzo era sicuro che un secondo pugno l’avrebbe distrutta seriamente, ma prima che potesse tirarlo, si ritrovò bersagliato da una decina di sfere di fuoco che il mago aveva iniziato a tirargli contro subito dopo il primo pugno.
Stavolta non fu per niente un problema evitarle, ma per farlo era stato comunque costretto a prendere le distanze da loro. L’uomo in armatura prese la carica verso di lui, ma con la sua velocità attuale sembrava essere tutto inutile dato che senza problemi Shinzo gli corse contro anticipandolo con una ginocchiata allo stomaco e deformandogli di nuovo l’armatura. Nel frattempo questo aveva però dato tempo al mago di creare innumerevoli sfere di fuoco che volteggiavano tutte attorno a lui… erano una ventina o forse anche più, e vennero tutte lanciate addosso a Shinzo, che per evitarle stavolta si vide costretto a saltare in aria. Senza rifletterci troppo, spiccò un balzo decisamente esagerato, quasi di 5 metri, ma almeno le aveva schivate tutte.
[EL: Non puoi schivare a mezz’aria! Flame Pillar!]
Shinzo non ci aveva pensato nel momento in cui aveva saltato, ma era chiaro che neppure lui potesse fare qualcosa di impossibile come schivare a mezz’aria. Intanto dal terreno sotto di lui spuntò di nuovo una colonna di fiamme, stavolta molto più grossa, dal diametro di ben tre metri, e lo investì in pieno mentre atterrava. Oltre alla sensazione molto calda e ai suoi vestiti che si bruciavano, quella colonna di fuoco non si fermava, e pareva che spingendolo verso l’alto gli stesse impedendo di toccare terra. Il mago sembrava decisamente affaticato, ma quella fatica iniziò a sparire lentamente mentre veniva irradiato da una luce gialla proveniente dal bastone che la donna gli stava puntando contro di lui. Quella colonna di fiamme continuava a non lasciare via di scampo a Shinzo, e per sua fortuna grazie alla strana protezione che quel suo potere gli dava, per lui era più o meno l’equivalente di trovarsi dentro una sauna bollente, mentre se lì ci fosse stata una persona normale, non osava pensare cosa gli sarebbe successo. Il mago eseguì degli strani gesti con le mani e gridò qualcosa di incomprensibile per Shinzo, e in quel momento tutto il fuoco della colonna iniziò a comprimersi trasformandosi in una gigantesca sfera in cui il giovane era intrappolato, ed un attimo dopo esplose con una violenza inaudita, tanto che l’onda d’urto smosse violentemente l’erba circostante, i capelli ed i vestiti dei tre avventurieri, ed il boato fece spaventare a morte il cavallo.

Shinzo era a terra con gli abiti quasi del tutto bruciati, e sentiva ogni punto del suo corpo scottargli, anche se di scottature non pareva averne. Quell’attacco era stato devastante, ma probabilmente non come gli altri si aspettavano visto che sembravano sorpresi. Shinzo si rialzò dolorante, ma non voleva darsi ancora per sconfitto: si sentiva molto affaticato, ma a parte quello fisicamente era ancora in grado di combattere. Con grande rabbia ed istinto omicida scattò verso il mago. La donna si frappose e creò una barriera per proteggere entrambi, ma resistette appena al pugno di Shinzo, che furiosamente la mandò letteralmente in frantumi con una testata. La donna creò immediatamente una seconda barriera per rimpiazzare quella distrutta, e così via finché dopo averne distrutte tre, Shinzo afferrò il bastone della donna ed oscillandolo scaraventò via quest’ultima. Ora era il turno del mago, che si prese un calcio allo stomaco talmente forte che volò via di diversi metri. Mentre Shinzo avanzava lentamente verso di lui, venne intrappolato da una barriera cilindrica che si formò immediatamente attorno a lui, sicuramente per opera della donna. Non fu difficile distruggerla, e continuare ad avanzare. La donna gli lanciò contro una piccola sfera di luce, che Shinzo cercò di deviare via con una manata. Appena la colpì però, emise una luce accecante che lo lasciò per un attimo spaesato. La donna lanciò una seconda sfera verso l’alto, che esplose allo stesso modo schiarendo per un attimo una porzione di cielo circostante e restando visibile come una lanterna: senza dubbio era una magia che aveva la stessa funzione che nel mondo di Shinzo avevano i razzi di segnalazione.

Mentre Shinzo era un attimo spaesato, la donna ne approfittò per guarire quel minimo che poteva i due compagni. Shinzo si era ripreso proprio allora, capendo che di nuovo la donna aveva soccorso i due. “Così non concluderò niente” pensò tra se e se mentre iniziava ad essere stufo di quella situazione. Shinzo corse di nuovo verso il gruppo, e stavolta intendeva davvero farla finita una volta per tutte, a cominciare dalla donna, che iniziava anch’ella a sembrare stanca ed affaticata, così come lo era Shinzo ed anche gli altri due avversari. L’uomo corse direttamente verso Shinzo brandendo la sua spada, mentre il mago girava a largo cercando di trovare una posizione ideale per affrontarlo a distanza. Shinzo e l’uomo armato di spada si raggiunsero a vicenda, e ovviamente ad avere la meglio fu il ragazzo che colpendolo con una manata al petto lo scaraventò via. Tuttavia poco già prima di colpirlo aveva sentito un giramento di testa ed aveva iniziato a vederci leggermente sfocato, e non appena dopo averlo colpito si fermò un attimo come se volesse riprendere fiato. Si sentiva ancora quella strana forza dentro, e come aveva potuto vedere, l’aveva ancora, ma allo stesso tempo si sentiva anche debole, stanco e, anche se non era il momento di pensare a quello, affamato. Sembrava come se sarebbe potuto svenire da un momento all’altro. Mentre se ne stava lì immobile cercando di reggersi in piedi, una sfera di fuoco lo colpì alla schiena facendolo cadere a faccia in avanti. Non era molto forte considerando che de aveva subite e contrastate molte di quelle fino ad ora, ma in quelle condizioni fu più che sufficiente.
Non riusciva più a ragionare lucidamente, ma da un momento all’altro sarebbe svenuto: ormai poteva dire di aver perso. Non riusciva a distinguere quel che gli stava succedendo attorno, ma andando per intuizione era ovvio che stesse venendo caricato sulla carrozza, anche se non riusciva a capire cosa stessero dicendo i tre, riuscendo solo ad udire parole confuse.

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Capitolo 14
*** Arco 1 - Epilogo + Extra 15 Curiosità ***


La battaglia era finita, e Shinzo era stato sconfitto e catturato, ed al momento si trovava nella stanza di una prigione. Era passato un giorno ormai, e Shinzo si era appena risvegliato da un lungo sonno, vestito di stracci. Realizzò subito dopo cos’era successo: aveva perso ed ora era finito in prigione. Non pareva essere l’unica cella quella lì, ma stranamente era l’unica con tutte quelle guardie lì davanti, come se gli fosse stata assegnata una misura di sicurezza maggiore: dopo quella forza che aveva mostrato, era di sicuro il minimo. Era stato sconfitto dai tre avventurieri più forti di quella città, ma per farlo i tre hanno dovuto approfittare del vantaggio numerico e dare il massimo di se stessi, e anche così facendo se l’erano vista davvero brutta, e si poteva dire che avessero vinto per un colpo di fortuna. Anzi più di uno, dato che per quanto forte, il criminale non aveva esperienza nella lotta, ed aveva commesso diversi errori che lo avevano esposto a diversi attacchi; ed oltre a questo, se probabilmente le sue azioni fossero state calcolate ed eseguite diversamente, forse avrebbe potuto vincere: ad esempio se si fosse concentrato di più sulla guaritrice anche a costo di incassare più colpi, avrebbe potuto toglierla di mezzo per prima, o anche colpirla violentemente anziché scaraventarla via sarebbe stata una mossa più adeguata. Ad ogni modo quel che era successo era successo, e Shinzo aveva perso, anche se i tre che lo avevano catturato erano rimasti colpiti dalla sua forza e sapevano che in un certo senso la loro vittoria non era solo frutto della loro abilità.

Shinzo pensò di evadere, ma quella strana forza misteriosa lo aveva ancora abbandonato, ed attualmente non aveva il controllo su di essa per farsela venire a comando. Doveva rassegnarsi e scontare la sia pena senza fare storie… allo stesso tempo si chiedeva dove fosse Lealia e se fosse riuscita a salvarsi.

Sempre quel giorno ricevette una visita inaspettata: dall’altra parte delle sbarre, un uomo fasciato e dolorante scortato da diverse guardie si avvicinò alla sua cella con un sorriso compiaciuto ed ostile.
[?: Mi riconosci eh? La pagherai cara!]
[S: No. chi sei?]
Shinzo non lo aveva riconosciuto e senza giri di parole con tono freddo e distaccato lo disse.
[?: Come chi sono? Sono l’uomo che hai aggredito quella notte! La pagherai! Quella puttanella è scappata ma presto la prenderanno!]
L’uomo iniziò ad agitarsi e a dare di matto, e delle guardie dovettero portarlo via mentre quest’ultimo continuava ad urlare e dimenarsi nonostante le ferite
[?: Mi batterò affinché veniate tutti giustiziati! Tu e tutti i von Dustyn a cominciare dal capofamiglia! Dovete morire!]
L’uomo venne forzatamente portato via , e Shinzo tornò a sedersi ad un angolo come se niente fosse. Ovviamente non aveva riconosciuto quell’uomo visto che quanto lo aveva attaccato era notte fonda. Ad ogni modo quelle parole minatorie involontariamente lo consolarono un po’: Lealia era riuscita a scappare e Hartmod era vivo. Certo, c’erano probabilità di essere giustiziati, anche se non si sapeva quante, e anche se Lealia era fuggita, non era detto che non sarebbe stata presa prima o poi, ma ad ogni modo al momento stavano tutti più o meno bene. Shinzo voleva in un modo o nell’altro risolvere definitivamente quella situazione, ma non sapeva come farlo, e per il momento starsene seduto nell’angolo a disperarsi con i suoi pensieri era l’unica cosa che potesse fare.


Vista la fine del primo arco, vorrei lasciarvi anche alcune curiosità e spiegazioni più o meno interessanti. Eccole qui:

1° Il nome del protagonista e quasi tutti i nomi di persone e luoghi(comparsi e non ancora comparsi) sono stati scelti grazie ai vari Name Generator.

2° Inizialmente avevo pensato che il protagonista potesse avere poteri legati al sangue(creazione di spade di sangue, potenziamento assorbendo sangue di altri, rigenerazione delle ferite tramite il sangue ecc), e bene o male la storia si sarebbe anche sviluppata diversamente rispetto ad ora. Alla fine quella storia venne cancellata dopo il primo capitolo per mancanza di idee, e dopo un po' di tempo riciclai il prologo ed iniziai a scrivere questa storia.

3° In merito alla curiosità sopra citata, il titolo di quella storia sarebbe dovuto essere "That time I kicked a robber's balls, ran away and woke up in a fantasy world with bloody powers", ma non ci stava completamente su Wattpad, quindi alla fine usai quello che sto usando adesso(essendo che mi piaceva ho riciclato anche il titolo).

4° Inizialmente avevo pensato di far morire il protagonista in modo differente, ossia colpito in fronte da un colpo di pistola accidentale partito a causa del cassiere che tentando di disarmare il rapinatore gli fa sparare involontariamente un colpo, ma poi ho optato per la soluzione che avete visto.

5° Inizialmente avevo pensato di mettere in difficoltà il protagonista non facendogli capire la lingua parlata in questo nuovo mondo, risolvendo poi la cosa più avanti con un oggetto magico o un incantesimo(non ci avevo pensato bene). Alla fine ho deciso di non optare per questa soluzione.

6° Molti media giapponesi(novel, anime e manga), soprattutto fantasy, hanno dei nomi stupidamente lunghi e a volte anche riassuntivi, ed essendo che l'idea mi attirava, ho deciso di dare anch'io alla mia storia un titolo stupidamente lungo(ecco ora sapete perché si chiama così XD).

7° Oltre al titolo lungo, ho deciso per comodità di fornire alla storia un titolo più breve, ossia semplicemente "That time I woke up in a fantasy world". L'ho già ufficializzato di recente nella descrizione, ma non avendolo annunciato probabilmente non molti se ne saranno accorti.

8° Mi sono molto scervellato nel cercare di decidere se Lealia doveva essere bionda o mora, ma poi ho deciso di lasciarla mora come avevo previsto all'inizio. Tuttavia ancora oggi non sono sicuro al 100% di aver fatto la scelta giusta XD

9° Il primo arco doveva avere 10 capitoli, ma il decimo mi stava venendo troppo lungo rispetto agli altri(oltre il doppio), così ho dovuto fermarlo nel momento di maggiore suspance(com'è successo spesso negli altri capitoli) e proseguire con l'undicesimo ed il dodicesimo capitolo.

10° Quando leggo altre storie non faccio molto caso ai nomi dei capitoli, e quando le scrivo non mi va di dargli nomi scontati, stupidi, banali o addirittura cringe, perciò ogni capitolo di questa storia è numerato ma non ha un nome.

11° Anche il nome della valuta l'ho creato grazie a Name Generator, mentre il sistema monetario l'ho creato io ispirandomi però a diversi fantasy cercando di distaccami per quanto possibile.
1 Ezal corrisponde a 5 centesimi e sono divisi in 3 tipi di monete(rame, argento, oro) divisi a loro volta in 3 tagli di diversa grandezza, più un quarto tipo(oro sacro, ossia monete d'oro contornate di platino, e nel caso della moneta "maggiore" vi è un piccolo diamante incastonato al centro). Il sistema monetario è il seguente:
Monete di rame da 1, da 5 e da 10; monete d'argento da 50, da 100 e da 500, monete d'oro da 1000, da 5000 e da 10.000 e monete d'oro sacro da 50.000, da 100.000, da 500.000 e da 1.000.000.
13° In questo mondo ci sono due fazioni che si occupano della sicurezza e della giustizia: l'esercito e gli avventurieri. I primi sono una vera e propria forza dell'ordine, e ne fanno parte le guardie, i cavalieri e molti altri ruoli che vedremo in futuro. Gli avventurieri invece non sono direttamente al servizio della nazione, e salvo rari casi non ricevono ordini dall'alto, ma lavorano su commissione o per conto proprio.

12° I compiti degli avventurieri sono molti: caccia di mostri, caccia di criminali, protezione o scorta ecc...
Gli avventurieri sono divisi in gradi dalla F(il più basso) alla A(il più alto), più il grado S considerato speciale ed attribuito a pochissimi.

13° Probabilmente molti ipotizzeranno che il potere di Shinzo sono collegati all'adrenalina o alla rabbia, ma non è così. Il suo potere verra spiegato successivamente più nel dettaglio.

14° Per quanto riguarda la pronuncia dei nomi, si pronunciano più o meno come li leggereste all'italiana(Hartmod, Leàlia, Àdeline, Shinzo ecc), mentre il cognome von Dustyn si pronuncia "fon Dàstin".

15° Mi pare brutto farne 14 e non arrotondare, perciò ecco la quindicesima curiosità messa qui a caso: nel tempo libero mi ero messo a seguire tutoria di disegno per cercare di imparare a disegnare, giusto per portare qualche illustrazione decente ogni tanto. E niente, mi sono già arreso, ma presto arrivera la copertina ufficiale della storia(ovviamente non disegnata da me XD). 

Oltre alle curiosita ho aggiunto anche qualche spiegazione delle cose più importanti che sono apparse e che non ho avuto occasione di spiegare. Tuttavia ben presto ogni cosa verrà spiegata più nel dettaglio quando si presenterà l'occasione. Se avete qualsiasi altra domanda fatela pure nei commenti!
 

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Capitolo 15
*** Arco 2 - Prologo ***


Erano ormai passate due settimane, e in quel lasso di tempo non era successo nulla di rilevante: Shinzo era rimasto in prigione, quella strana forza non si era fatta più sentire e quindi il giovane non ci aveva nemmeno provato ad evadere, il cibo faceva schivo, quindi se ne restava a digiuno finché non aveva veramente fame, per poi arrangiarsi di quel che passava la tavola… il giorno se ne stava assorto nei suoi pensieri o guardava fuori dalle sbarre che affacciavano sul corridoio con le altre celle, o quelle fuori dalla finestra, mentre la notte cercava di addormentarsi per terra, restando sveglio a disperarsi pensando a quella situazione e anche ai suoi genitori che gli mancavano non poco. Oltre a quello, la cella non aveva un vero e proprio letto, quindi Shinzo non era per niente comodo, ed unito al fatto che la sera facesse abbastanza freddo, Shinzo finiva per dormire solo una volta ogni due giorni. Di lavori forzati o dell’esecuzione neanche l’ombra, così come non si erano più avute notizie di Lealia e dei suoi altri familiari, compreso il padre che sicuramente doveva ancora trovarsi lì in prigione come lui.

Tutto era tranquillo e monotono… decisamente troppo, anche per uno come lui che con la fantasia riusciva a passare ore sognando ad occhi aperti. In certi momenti si immaginava come fosse stato se fosse stato in grado di rompere le sbarre con la forza, cosa possibile per lui, se solo avesse quella forza a sua disposizione.

Come al solito, era ora di “pranzo”, il momento in cui veniva servito ai detenuti l’unico pasto giornaliero: come ogni altro giorno, anche quella volta il menù consisteva in un bicchiere d’acqua, in una ciotola di acqua calda che sarebbe dovuta essere zuppa ed un tozzo di pane duro ed ammuffito. Di nuovo quel pasto disgustoso. Shinzo non aveva così tanta fame da volerlo mangiare al momento, quindi lo mise da parte. Una cosa gli saltò subito all’occhio però: nella sua “zuppa” stava galleggiando qualcosa… un pezzo di carta accartocciato. Shinzo lo prese e lo aprì, e sebbene bagnato era ancora facilmente leggibile… sarebbe stato l’ideale se solo avesse saputo leggerlo.
[S: Fanculo!]
Non potendo decifrare quel linguaggio anche volendo, Shinzo gettò via il bigliettino e tornò assorto tra i suoi pensieri.

Anche quel giorno passò, ed un altro, ed un altro ancora. Tre giorni dopo successe qualcosa che interruppe quella maledetta monotonia: all'improvviso si sentì una forte esplosione. Shinzo non sapeva dire da dove provenisse, ma a giudicare dal rumore sembrava molto vicina. Quel boato improvviso gli fece prendere un colpo facendogli schizzare a mille il battito cardiaco. Infatti lungo il corridoio si sentivano i passi pensanti delle guardie in armatura che correvano verso chissà dove, e questo era un segno che di sicuro era successo qualcosa lì in zona. Perfino le guardie messe appositamente di guardia alla cella di Shinzo si allontanarono: non che servissero davvero lì visto che il giovane era stato decisamente sopravvalutato, e almeno al momento non era in grado di fare poi molto per evadere.
Una figura completamente incappucciata di nero comparve all'improvviso davanti alle sbarre della sua cella, mise mano sulla serratura ed in un attimo aprì le sbarre e corse via. Tutto ciò era successo in un attimo...

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Capitolo 16
*** Capitolo 13 ***


Le sbarre della cella erano state aperte, e senza dubbio ora Shinzo poteva uscirne fuori. Già, peccato che non sapeva che fare dopo averlo fatto: sicuramente la struttura era abbastanza sicura da non farlo scappare per così poco, e soprattutto se fosse stato beccato ad evadere era probabile che la sua pena fosse stata prolungata o che ci fossero state conseguenze più gravi. D’altro canto richiudere la cella come se niente fosse sarebbe stato da stupidi. Esitante e non proprio convinto della sua scelta, Shinzo sarebbe quindi uscito fuori, e con insicurezza avrebbe iniziato a camminare a lungo il corridoio a destra, proseguendo sempre dritto mentre si guardava attorno e sperava che le guardie non tornassero proprio ora. Non ne sapeva il motivo, ma era chiaro che qualcuno stesse aiutando lui e solo lui nella fuga: infatti le altre celle erano rimaste tutte chiuse, e giustamente gli altri detenuti non vedevano il ragazzo di buon occhi, C’era chi cercava di convincerlo a dargli una mano per evadere insieme, chi allungava le mani fuori dalle sbarre per provare ad afferrarlo, chi gli urlava contro e così via… di certo non era una bella situazione, soprattutto per uno che non ama stare al centro dell’attenzione, e se poi l’attenzione veniva da criminali non proprio amichevoli, la cosa non poteva che essere stressante oltre ogni limite.
Per fortuna tra lui ed i criminali vi erano le sbarre a “proteggerlo” e a dargli quel minimo di sicurezza per andare avanti ignorando quanto più possibile le persone attorno a lui. Risolto quel problema restava comunque il fatto che non sapesse dove andare, e andando dritto per dritto di certo il corridoio sarebbe finito.

E infatti dopo nemmeno un minuto arrivò in fondo al corridoio, trovando solamente una parete con una piccola finestra. Quindi non gli restava che tornare indietro e magari sperare che dall’altro lato del corridoio ci fosse stata l’uscita. Stesso identico percorso e stesse identiche reazioni dei criminali, e ora alcuni di loro lo stavano anche deridendo per aver “sbagliato strada”, per ora niente guardie, ma improvvisamente sentì un rumore di passi di corsa venire nella sua direzione. “Oh cazzo!” pensò tra se e se non sapendo che fare. La sua cella doveva essere vicina, quindi si mise a correre in avanti sperando di raggiungerla in tempo per rientrarvi e chiudersi dentro fingendo che non fosse successo nulla. In un attimo sia Shinzo che colui che stava correndo si raggiunsero a vicenda e per poco non si scontrarono.
[S: Mi hai fatto prendere uno spavento! Dove stai andando?]
Per sua fortuna non si trattava di una guardia, ma di qualcuno che conosceva: era proprio Hartmod, che per qualche motivo stava correndo dalla parte opposta alla sua. Mentre riprendeva fiato, spiegò la situazione.
[H: Non hai letto il mio messaggio? Ti avevo detto di procedere dritto verso sinistra appena fossi uscito!]
Non era proprio furioso, ma comunque si sentiva un po’ di frustrazione nel suo tono. Ecco cosa c’era scritto sul bigliettino, se solo Shinzo avesse saputo leggere la lingua di quel mondo…
[S: Si era bagnato tutto, era diventato illeggibile…]
[H: Capisco. Ad ogni modo sbrighiamoci!]
Hartmod a passo veloce iniziò a dirigersi verso la direzione opposta dalla quale era appena venuto. Aveva abbastanza fretta, d’altronde era tornato indietro per Shinzo, ed ora avevano entrambi perso tempo, e di sicuro chissà fra quanto sarebbero tornate le guardie.
[S: Comunque che succede? Sicuro che riusciremo a scappare?]
[H: Capirai tutto più tardi, ora pensiamo ad andarcene!]

Continuando sempre dritti i due arrivarono di fronte ad una porta alla fine del corridoio. Senza che Shinzo ebbe il tempo di pensare, Hartmod bussò tre volte alla porta, ed un attimo dopo si sentì un gran boato dietro di essa, come se ci fosse stata un’esplosione all’interno della stanza. Nemmeno un attimo dopo la porta si aprì, o meglio, venne aperta da una figura incappucciata vestita completamente di nero, proprio come quella che aveva aperto la cella di Shinzo. Dietro la porta vi era una stanza ormai devastata, con sedie e mobili distrutti e sparsi ovunque, e vi erano due uomini pieni di tagli ovunque che giacevano in una pozza di sangue, probabilmente morti.
Tutto era successo in un attimo senza che Shinzo potesse rendersi conto di cosa stessero davvero facendo, ma d’altra parte anche Hartmod che stava agendo come se avesse già pianificato tutto, sembrava scosso di fronte a quella scena.
L’uomo incappucciato senza preoccuparsene puntò il palmo della mano verso una delle pareti e improvvisamente questa venne distrutta. Sembrava come se avesse creato un’ondata di vento molto potente e l’avesse sparata contro il muro, e considerando che in quel mondo la magia esisteva e che Shinzo aveva già visto un uomo sparare e controllare il fuoco, quell’ipotesi era molto probabile.
[?: Avanti, per di qua!]
L’uomo subito dopo aver distrutto parte del muro, uscì fuori dal buco appena creato. Il problema era che a giudicare da quel che vedevano e da quel che finora Shinzo aveva visto dalla finestra della sua cella, non si trovavano affatto al primo piano, quindi sarebbe stato folle saltare giù come se niente fosse. Eppure Hartmod sembrava più o meno fidarsi.
[H: Dai, vedrai che andrà tutto bene, vado prima io]
Hartmod prendendo coraggio si buttò a sua volta di sotto mentre Shinzo osservava preoccupato. Ora che si era affacciato, ad occhio poteva dire che si trovasse a circa quattro o cinque metri d’altezza. Tuttavia l’uomo misterioso pareva essere atterrato sano e salvo, mentre Hartmod stava precipitando lentamente, come se appunto stesse cadendo a rallentatore o qualcosa del genere: in realtà era l’uomo che usando la sua magia del vento puntandogli contro entrambe le mani, stava rallentando la sua caduta. Chiudendo gli occhi, Shinzo fece lo stesso ed avanzò. Giusto un attimo di caduta libera seguita da una sensazione di leggerezza e anch’egli era atterrato sano e salvo, ovviamente non senza il cuore che gli batteva a mille per lo spavento. Erano ufficialmente fuori dalla prigione, o meglio, erano ancora tecnicamente dentro la proprietà, ma ad ogni modo si poteva dire che fossero evasi o quasi. Tuttavia lo spettacolo che si ritrovò davanti Shinzo fu a dir poco spaventoso: moltissime guardie erano a terra e vi erano litri e litri di sangue ovunque. Ad ucciderle erano probabilmente state le altre figure incappucciate di nero presenti lì fuori: contando quella che li aveva fatti uscire fuori, in tutto erano ben sette. In realtà il conteggio era appena salito a dieci, visto che arrivarono altre tre figure incappucciate, ognuna di loro conducendo una carrozza lì sul luogo. Anche le carrozze erano sporche di sangue, e probabilmente erano rubate.
[?: Salite!]
Ognuna delle figure incappucciate stava salendo su una delle tre carrozze appena arrivate, e così fecero anche Shinzo e Hartmod, salendo in una carrozza insieme a due delle tante losche figure in quel posto. Di per se Shinzo non sarebbe salito con tanta leggerezza, ma per il momento stava seguendo Hartmod cercando di fidarsi di lui. Le carrozze quindi ripartirono via a gran velocità, e nella carrozza di Shinzo vi era un gran silenzio: sia lui che Hartmod erano sconvolti dall’aver visto così tanti morti, mentre le misteriose figure incappucciate non sembravano proferire parole non necessarie. Senza dubbio era ovvio che quest’evasione era stata programmata per loro, ma a Shinzo non era dato sapere altro. Chissà se Hartmod avrebbe sputato il rospo… sempre se sapesse qualcosa. Shinzo si voltò verso di lui per chiedergli spiegazioni. Dopo un breve sguardo passò subito all’occhio la sua espressione straziata ed emotivamente sofferente mentre si teneva la testa fra le mani e parlava a bassa voce tra se e se.
[H: Lealia… cos’hai fatto?]
Cosa voleva dire? Che stava succedendo? Perché li avevano fatti evadere e perché così tanta gente era stata uccisa? Shinzo non sapeva più che pensare e non voleva credere che quel massacro fosse opera di quella ragazza gentile ed indifesa…

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Capitolo 17
*** Capitolo 14 ***


Shinzo vedendo che l’uomo non aveva preso per niente bene quella situazione, decise di non fargli domande per il momento. Tutta quella situazione era troppo strana, ma finché andava a suo vantaggio non aveva eccessivo bisogno di sapere altro. O meglio, a prima vista poteva sembrare una situazione vantaggiosa, ma era davvero così? Soprattutto a che pro far evadere uno come Shinzo? Tutte queste domande gli balenavano in mente, ma non aveva il coraggio di farle al momento: preferiva non disturbare Hartmod, lasciandolo con i suoi pensieri, e non si sarebbe sentito a suo agio a fare domande ai due uomini incappucciati. Tutto quel che poteva fare era tenere gli occhi aperti per evitare più guai posibili.

Passò diverso tempo, probabilmente qualche ora, ma finalmente la carrozza si fermò. Shinzo era stato lì seduto in silenzio per tutto il tempo, e come minimo non vedeva l’ora di scendere per sgranchirsi le gambe. I due uomini incappucciati scesero dalla carrozza, e Shinzo scese a sua volta sperando di non star facendo niente di non dovuto e che non succedesse niente. Dopo di lui fu Hartmod a scendere.
Guardandosi attorno, Shinzo poté constatare che al momento si trovassero in quello che pareva essere una villa… anzi una vera e propria tenuta con una grandissima abitazione circondata da un giardino che non pareva avere fine. Tuttavia non parevano trovarsi in città essendo che non vi erano altre abitazioni in vista.
Nemmeno il tempo di ammirare quello splendido paesaggio, che uno degli uomini fece cenno ai due di seguirlo all’interno dell’abitazione. Come ci si poteva aspettare, l’interno era lussuoso ed elegante, con grandi scale, lunghi corridoi, e qualsiasi cosa ci si potesse aspettare già vedendo quell’edificio dall’esterno. Shinzo ed Hartmod furono condotti al piano di sopra ed iniziarono a camminare lungo un corridoio pieno di porte. Come al solito Shinzo si stava fidando di Harmod, che sapeva bene o male cosa stava succedendo, almeno in minima parte. Arrivato di fronte ad una delle tante porte, l’uomo tirò fuori una chiave e l’aprì, indicandogli di entrare.
[?: Entrate, il capo verrà qui a momenti.]
Il primo ad entrare fu Hartmod, seguito da Shinzo. Appena varcata la soglia della porta, Shinzo poté osservare quella camera in tutto il suo splendore: per essere solo una camera era a dir poco enorme, e vi era un grosso letto a baldacchino, mobili, tappeti, quadri e vasi di lusso e ogni genere di cosa che si poteva trovare nelle case di un ricco. Ma soprattutto quel che più saltò all’occhio di Shinzo non era cosa vi era lì dentro, bensì chi vi era: sul letto vi era una donna pallida sulla trentina, con capelli lunghi e neri vestita con un’elegante vestaglia bianca, mentre verso Hartmod era corsa ad abbracciarlo una ragazza più giovane, sempre dai lunghi capelli neri e vestita con una vestaglia bianca smile a quella della donna: si trattava proprio di Lealia e di sua madre Adeline. Dopo tante avversità finalmente la famiglia era riunita, e vi era anche un terzo… anzi un quarto incomodo lì dento. O almeno era quel che Shinzo pensava: infatti dopo aver finito con il padre, Lealia corse anche ad abbracciare lui, prendendolo alla sprovvista. Quella reazione fece di certo molto piacere a Shinzo, ma allo stesso tempo lo faceva sentire anche a disagio: essere abbracciati da una ragazza carina era senz’altro una bella sensazione, soprattutto per lui che non era molto abituato, ma allo stesso tempo era anche leggermente eccitante… il pensiero di essere a contatto con una ragazza e la sensazione del suo seno contro il suo petto gli stavano facendo venire pensieri non molto carini… e di certo le due settimane di astinenza a causa della prigione, di certo non aiutavano. “Stai giù, non farmi fare la figura del pervertito!” pensava tra se e se cercando di trattenersi. Per fortuna la ragazza lo lasciò andare prima che la situazione si facesse più dura… letteralmente, e guardandolo negli occhi gli urlò contro quasi in lacrime.
[L: Mi hai fatto preoccupare! Perché l’hai fatto?]
Per fortuna che Lealia non era il tipo di ragazza che ti dice di essersi preoccupata e subito dopo ti tira un pugno nello stomaco, o adesso Shinzo le avrebbe prese e non ci avrebbe fatto una bella figura a causa della sua bassissima soglia del dolore.
[S: Vabbè… ormai è andata…]
Disse Shinzo distogliendo timidamente lo sguardo. Non sapeva cos’altro dire in realtà, e non capiva nemmeno tutta la preoccupazione che Lealia aveva per lui. Dal suo punto di vista era solamente un ragazzo con cui aveva trascorso sì e no qualche ora di tempo e che aveva appena rivisto dopo due settimane. Eppure non solo lei, anche i suoi genitori avevano preso a cuore Shinzo, essendo colui che aveva salvato la vita della loro figlia, e più di una volta per di più.
[H: Ti ringrazio ancora per il tuo gesto eroico, ora sono ancora più in debito di prima!]
[A: Già, anch’io devo farti i miei più sentiti ringraziamenti per tutto quello che hai fatto… ehm… Shanzo?]
[S: Shinzo… comunque tutto quel che ho fatto è stato agire di istinto, senza contare che non ero nemmeno convinto di aver fatto la scelta giusta… non credo di meritarmi tutti questi ringraziamenti…]
[H: Quel che conta sono le azioni, e tu per ben due volte hai compiuto azioni altruistiche!]

Tutti erano riuniti e tutti erano grati a Shinzo che non sentiva di meritare a pieno la gratitudine, erano in una stanza lussuosa all’interno di una gigantesca tenuta, ma Shinzo ancora si chiedeva come fosse arrivato a tutto ciò e qual era la situazione corrente. Erano stati accolti molto bene, ma allo stesso tempo erano dei prigionieri essendo chiusi a chiave in quella stanza. Shinzo aveva molte domande, ma prima che potesse aprire bocca, il primo a fare la sua domanda fu Hartmod.
[H: Comunque Lealia, cosa sta succedendo esattamente? In cosa ti sei immischiata?]
L’atmosfera da allegra che era, al momento si era fatta molto più seria. Tutti tornarono seri, e Lealia abbassando la testa con sguardo pentito iniziò a rispondere alla domanda raccontando gli avvenimenti che erano accaduti dopo la loro fuga.

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Capitolo 18
*** Capitolo 15 ***


[H: Comunque Lealia, cosa sta succedendo esattamente? In cosa ti sei immischiata?]
L’atmosfera da allegra che era, al momento si era fatta molto più seria. Tutti tornarono seri, e Lealia abbassando la testa con sguardo pentito iniziò a rispondere alla domanda raccontando gli avvenimenti che erano accaduti dopo la loro fuga.
 
*2 settimane prima*
Lealia e sua madre erano fuggite da una settimana ormai. Dopo che Shinzo aveva permesso loro di scappare, arrivarono all’alba, dopo qualche ora nei pressi di Peburg, la città più vicina, dove, cercando di non dare nell’occhio avrebbero cercato un riparo, trovando una vecchia abitazione abbandonata, purtroppo non molto idonea alle condizioni di salute di Adeline. Cercando di non dare nell’occhio e grazie ai soldi ricevuti dal padre, Lealia riusciva a rimediare da mangiare per se e per sua madre. Purtroppo non durò molto, e dopo una settimana, un cittadino riconoscendola decise di denunciarla. Essendo che le voci erano girate in fretta ed erano uscite da Laepus¹, ed essendo che il nome dei von Dustyn era molto conosciuto anche lì, non ci volle molto prima che anche stare lì rappresentasse un pericolo. Un gruppo di guardie fece quindi irruzione nella loro abitazione temporanea con l’intento di arrestarli, ma dei misteriosi individui incappucciati di nero uccisero le guardie prima che potessero fare qualcosa, e portarono le due al sicuro. Ovviamente con diffidenza, le due accettarono l’invito di quei loschi tipi, essendo che non potevano fare molto senza aiuto, e vennero condotte in carrozza nella tenuta in cui si trovavano riuniti ora. Ad accoglierli fu un uomo sui 25 anni, vestito elegantemente di nero, magro con una pelle molto bianca, come se non vedesse il sole da tempo, delle occhiaie nere e dei capelli grigi tutti arruffati. Quell’aspetto, insieme al suo sorriso poco raccomandabile, lo facevano apparire come un poco di buono, ed in effetti era così: in molti conoscevano il suo volto ed il suo nome, ed ovviamente le due fuggitive non erano da meno.
[A: Cosa vuole da noi uno come te?]
[?: Avanti, non voglio farvi niente. Piuttosto venite a prendervi una tazza di tè e parliamo di affari!]
Si trattava di una minaccia velata con un tono di finta gentilezza. Le due lo sapevano bene, ma avevano troppa paura per rifiutarsi, quindi accettarono l’offerta.
 
In poche parole, quel tizio losco era conosciuto con il nome di “Mietitore Nero”, per la sua fama di assassino. Ovviamente essendo molto ricco, oltre che a capo di una grande associazione criminale, non compiva quasi mai i suoi crimini di persona. Si poteva dire che fosse una specie di boss della mafia di quel mondo, o ancora meglio, che fosse il capo di una sorta di organizzazione terroristica. Non uccideva di certo per divertimento o per capriccio, e spesso cercava di portare dalla sua parte le persone che riteneva meritevoli, sfruttando la sua ricchezza per far loro gola o anche ricattandoli quando necessario.
Ad ogni modo le due tennero un colloqui con lui parlando di affari. La voce del fatto che i membri della famiglia von Dustyn avesse commesso un crimine e fosse ricercata aveva fatto il giro, anche grazie alla rete di informazioni che il Mietitore aveva, ma soprattutto quel che lo interessò fu la presenza di un ragazzo che, a quanto dicevano le voci, aveva aiutato quella famiglia ad evadere. Si trattava di un ragazzo etichettato come criminale, che si era mostrato una minaccia molto grande essendo che da solo era riuscito a mettere in difficoltà diverse guardie ed anche tre avventurieri di grado C. Un tipo così era senza dubbio un’ottima risorsa per quell’organizzazione, ed il Mietitore aveva posato gli occhi su di lui non appena venne a sapere di lui. Quel che voleva era far evadere sia lui che Hartmod e mettere sotto la propria protezione l’intera famiglia von Dustyn, in cambio di Shinzo, che avrebbe dovuto lavorare per lui. In breve era questo il patto, e a malincuore le due furono quasi costrette ad accettare. Si stavano alleando con un’organizzazione criminale per ottenere la loro protezione, macchiando ancora di più il nome della loro famiglia, e soprattutto gli stavano vendendo il ragazzo a cui dovevano la vita. Ovviamente non potevano fare altrimenti, ma Lealia si sentiva comunque in dovere di cercare un’alternativa per ripagare quel “debito” con il Mietitore e di fare in modo che quella situazione potesse essere il meno opprimente possibile per Shinzo, anche a costo di supplicare e venire a patti con il capo dell’organizzazione. Tuttavia dopo quella chiacchierata non ebbero più occasione di parlare con lui. Nei giorni successivi Lealia e sua madre vennero tenute forzatamente in quella tenuta, come se fossero prigioniere, ma allo stesso tempo l’ospitalità che gli venne data era comunque molta. I subordinati del mietitore iniziarono a pianificare l’evasione e a prepararsi.
Da lì in poi, uno di loro si intrufolò nel carcere vestito da guardia ed avvisò Hartmod che sarebbe evaso pochi giorni dopo, dandogli delle semplici istruzioni. Non potendo fare lo stesso con Shinzo, a causa della stretta sorveglianza su di lui, fu costretto ad avvisarlo con un bigliettino nascosto nel cibo. Tutto proseguì poi con la fuga di Shinzo ed Hartmod. Ovviamente ne loro due, ne Lealia e sua madre sapevano che ci sarebbe stato un bagno di sangue quel giorno.
 
*Presente*
[L: E questo è tutto. Mi spiace!]
Lealia pentita scoppiò in lacrime
[L: Shinzo credimi, non volevo venderti a lui! Se ti farà sentire meglio sono disposta a ricevere qualsiasi punizione…]
Lealia sembrava decisamente pentita e disposta a farsi carico di tutto e perfino di espiare le sue colpe in un modo o nell’altro. Shinzo non avrebbe mai alzato le mani su di lei, e sebbene fosse spaventato dal fatto che d’ora in avanti era costretto a lavorare per quel losco tizio, non poteva di certo prendersela con Lealia… si poteva dire che fosse stata costretta e non poteva fare altrimenti
[S: N-no… non è colpa tua…]
Shinzo voleva scappare via, non voleva rimanere lì ad aspettare il suo destino, era spaventato e non sapeva cosa lo aspettasse, ma cercava di non darlo troppo a vedere, anche se non era per niente bravo a nasconderlo.
[H: Giuro che ti tirerò fuori da questa situazione, anche a costo della vita!]
Erano brave persone senza dubbio: Shinzo aveva salvato la vita ad una di loro ed adesso erano pronti a ricambiare e a fare di tutto per lui. Nel suo mondo persone del genere erano rare, e a dirla tutta anche lui sarebbe stato uno dei tanti che avrebbe cercato di scaricare tutto sugli altri. Anche in quella situazione gli avrebbe fatto comodo se Hartmod si fosse fatto carico di tutto, ma no, anche a costo di andare contro i suoi principi da codardo, stavolta non si sarebbe messo al primo posto.
[S: N-non preoccuparti, l-lavorerò per lui se necessario.]
Shinzo cercò inutilmente di mostrarsi sicuro in quella sua decisione. Intanto il rumore della serratura che veniva aperta interruppe tutti. La porta si aprì, e presto Shinzo avrebbe incontrato il Mietitore, il suo nuovo datore di lavoro.
 
 
¹Per chi non se lo ricorda, è la città in cui sono ambientati i primi capitoli

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Capitolo 19
*** Capitolo 16 ***


La porta della stanza si aprì, e ad entrare fu un uomo, o meglio un ragazzo sui 25 anni, scortato da tre uomini completamente coperti di nero. Non era molto alto, poco più di Shinzo, era pallido ed aveva capelli dei capelli arruffati color bianco, anzi, color biondo cenere per essere più precisi. A causa del suo aspetto trascurato dimostrava più anni di quel che aveva, ma ad uno sguardo più attento era chiaro che non fosse poi molto vecchio. Era senza dubbio lui il famoso Mietitore. Già il fatto che disponesse di tanto potere e di tanti uomini, unito alla sua cattiva fama, lo rendevano un individuo da temere; ma tolti quegli aspetti, anche la sua sola presenza ed il suo sguardo mettevano molta soggezione. Shinzo dopo un breve scambio di sguardi era inspiegabilmente diventato teso e spaventato, come se si sentisse minacciato da chi aveva davanti. In misura minore anche gli altri si sentivano comunque in soggezione.
Il Mietitore scrutò un attimo Shinzo con i suoi occhi vuoti e coperti da occhiaie, e poi fece un sorriso che, se non fosse stato per il tizio in questione, magari sarebbe anche potuto sembrare un sorriso caldo ed ospitale.
[M: Lieto di conoscerti, quindi saresti tu il tanto famoso criminale. Immagino che la ragazza ti abbia già informato...]
[S: S-sì, sono io! Anzi non sono... in teoria... in realtà...]
Shinzo voleva mettere in chiaro che in realtà non fosse un criminale, ma era decisamente troppo nervoso per esprimersi correttamente. Sempre con il solito sorriso minaccioso, e stavolta anche leggermente divertito, il Mietitore interruppe il ragazzo.
[M: Che reazione divertente, ti avevo immaginato diversamente. Ad ogni modo quel che conta davvero non è l'apparenza, dico bene?]
[S: G-già...]
[M: Spero che tu sia davvero forte come dicono, altrimenti avrò speso tempo e risorse inutilmente. In quel caso tanto varrebbe ammazzarvi tutti senza rancore!]
Il losco criminale pronunciò quelle parole con leggerezza mostrando un'espressione "amichevole" ed un sorriso cordiale, anche se ovviamente quel che trasparì era esattamente l'opposto.
[M: Ovviamente anche ai miei informatori toccherebbe lo stesso...]
Shinzo voleva dirgli la verità, o meglio non sapeva se e come farlo. Una parola sbagliata e sicuramente se ne sarebbe pentito, eppure se avesse atteso in silenzio, presto o tardi si sarebbe scoperto che non era in grado di controllare la sua forza, anzi, non sapeva nemmeno a cosa fosse dovuta.

Shinzo aveva lasciato la stanza, mentre Lealia ed i genitori erano rimasti lì dentro, ovviamente chiusi a chiave. Shinzo invece stava camminando lungo il corridoio seguendo il Mietitore insieme ai tre uomini incappucciati.
[M: Mi spiace farti iniziare a lavorare così presto senza un attimo di riposo, ma devo capire subito se vale la pena tenere in vita quei tre. Nulla di personale...]
Il modo in cui lo diceva era molto calmo, come se stesse parlando di qualche cosa di poco conto, ma quel che diceva era senz'altro serio: le vide di quei tre e anche quella di Shinzo stesso erano in pericolo, e per salvarle Shinzo doveva lavorare per quel criminale. Sperava solo di non dover uccidere gente innocente o compiere azioni esagerate. Tuttavia non aveva ne il coraggio di fare richieste, ne tanto meno quello di rifiutarsi.
[S: V-va bene]
[M: Lavorare per me ti piacerà: non appena avrai ripagato il debito potrai anche iniziare ad arricchirti se ti comporterai a dovere!]

A Shinzo erano stati forniti altri vestiti puliti, ed anche un abito nero con tanto di cappuccio, proprio come quello che indossavano tutti gli altri sottoposti di quell'organizzazione, ed al momento si trovava in una grande sala insieme ad una decina di uomini, tutti incappucciati di nero e tutti allineati. Al centro della stanza vi era un omaccione di carnagione leggermente abbronzata, alto sui 2 metri e 30, e a dir poco muscoloso; aveva la testa quasi completamente rasata, ad eccezione di una bizzarra cresta marrone in stile moicano. A renderlo più bizzarro vi era il fatto che fosse a torso nudo, come se volesse mostrare i suoi muscoli, ed impugnava un'ascia grande quanto lui. Quest'uomo prese la parola iniziando un discorso con tono glorioso.
[?: Come molti di voi avranno sentito dire, quel bastardo di Edgar ha osato voltare le spalle a noi e al nostro padrone, perciò ora lo faremo pentire del suo gesto! Io, Vohvath Sezdekt "il Distruttore", colui che è più vicino di tutti al nostro adorato capo, vi do la mia parola che rimpiangerà anche di essere nato!]
Il suo nome suonava strano, anche rispetto a tutti gli altri nomi che Shinzo aveva potuto ascoltare fino a quel momento, e da come parlava sembrava che fosse una persona importante all'interno di quell'organizzazione, forse addirittura una specie di vice. Dopo quel breve ma intenso discorso, tutti iniziarono a dirigersi all'esterno, e Shinzo non sapendo che fare li seguì. Improvvisamente sentì una grossa mano sulla spalla, e girandosi notò che si trattava proprio di quell'omaccione.
[V: Sei tu quello nuovo? Ho sentito parlare di te, dicono che molto sei forte.]
[S: Sì...]
[V: Comunque voglio vederlo di persona. Voglio vedere la tua furia, la tua sete di sangue. Voglio vedere se vali almeno la metà dell'uomo che hai davanti!]
Quell'uomo, a differenza del Mietitore era decisamente diverso: mostrava fierezza di se e parlava in modo glorioso.
[S: S-sì...]
Shinzo non riuscì a dire alto. Era sul punto di impazzire: dopo essere morto gli erano successe una dopo l'altra solo cose spiacevoli, e proprio ora sta a per andare a compiere chissà quale crimine. Sarebbe voluto scappare ma non poteva nemmeno fare quello.
[V: Comunque ritieniti fortunato, oggi vedrai cosa succede ai traditori, giusto in caso non fossi ancora molto convinto!]
[S: V-va bene...]
[V: Sei uno di poche parole vedo. Hai ragione! Sono le urla dei nostri nemici ed il suono delle loro ossa rotte a dover parlare per noi! Non vedo l'ora di vederti sporco di sangue!]
Con una pacca sulla spalla che fece quasi cadere Shinzo, l'uomo passò avanti. Era un tipo molto strano e particolare, e anche se in modo diverso dal Mietitore, metteva anche lui i brividi.

Shinzo arrivò in una stanza dov'erano custodite armi bianche di ogni genere: spade, spadoni, asce ecc, e tutti gli uomini incappucciati stavano facendo rifornimento, probabilmente a seconda del loro stile di combattimento. Shinzo si limitò a prendere un pugnale: sarebbe potuto servirgli per difendersi, o se la situazione si fosse fatta insopportabile, anche per suicidarsi...

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Capitolo 20
*** Capitolo 17 ***


Dopo una ventina di minuti di viaggio in carrozza, ecco che arrivarono a destinazione: a prima vista sembrava un piccolo borgo di campagna composto da circa una decina di case
[V: Eccoci arrivati, come concordato prima uccideremo sua moglie ed i suoi figli e poi gli daremo una morte lenta e dolorosa!]
Ormai Shinzo non poteva più tirarsi indietro e doveva prendere in fretta una decisione. Finché si trattava di uccidere un traditore poteva quasi quasi anche prendere in considerazione l’idea, trattandosi sicuramente di un criminale, ma di mezzo vi erano anche altre vittime innocenti, e lì Shinzo non avrebbe avuto la forza di fare niente. Però allo stesso tempo anche il non fare niente avrebbe messo a repentaglio delle vite innocenti.
[V: Avanti, da te mi aspetto molto!]
L’omaccione di nuovo colpendolo con una pacca sulla schiena lo fece quasi cadere. Intanto guidati dal Distruttore, tutti gli altri si diressero verso una casa specifica, e Shinzo non potendo fare altrimenti seguì anche lui. Sarebbe scappato, ma la paura era così forte da impedirglielo, ed in effetti realisticamente parlando non avrebbe fatto molta strada se ci avesse provato.
Arrivati alla porta, l’uomo la sfondò con un potente calcio ed entrò per primo, seguito da tutti gli altri. Ecco, era il momento della verità: Shinzo sarebbe morto o avrebbe intrapreso la strada del crimine? Tutta quella tensione era insopportabile.

Alla fine forse Shinzo era stato più fortunato di quanto non pensasse: dopo un’accurata perlustrazione, il risultato fu che quella casa era da ritenersi vuota al momento, e in effetti non vi si trovarono nemmeno cose di valore o altri beni primari.
[V: Quel bastardo dev’essere fuggito. Avrà sicuramente pianificato tutto, ma non ci sfuggirà di certo!]
[?: Capo, cosa facciamo ora?]
[V: Per il momento torniamo alla base: fin quando sarà in questo continente non sfuggirà alla nostra rete di informazioni. Vedrete che avremo presto sue notizie.]
Shinzo poteva tirare un sospiro di sollievo, e in cuor suo ringraziava la cautela del traditore che immaginando cosa comportasse il suo tradimento, era fuggito insieme alla famiglia.
[V: Mi spiace che non hai potuto sfogare la tua sete di sangue quest’oggi! Ma non temere, avrai altre occasioni per fare una carneficina, devi solo pazientare!]
Shinzo si limitò ad annuire senza dire altro. Era ancora troppo scosso per dire qualcosa, ma allo stesso tempo ora era un minimo più sollevato: certo, era solo una situazione temporanea, e alla fine presto o tardi sarebbe stato inevitabile dover fare quel che andava fatto.
[V: Andiamo, se vuoi sfogarti poi andiamo ad ammazzare qualche mostro!]
[S: P-passo, g-grazie lo stesso…]
[V: Certo, capisco, in effetti sei appena evaso di prigione, meglio prenderti un bel riposo oggi per ammazzare meglio domani ahahah!]
Quel tizio sembrava essere amichevoli con i suoi sottoposti a modo suo, e, forse a causa delle voci non proprio fondate che giravano su Shinzo, aveva preso molto a simpatia quest’ultimo… se non fosse stato un pazzo assassino sarebbe anche risultato simpatico in fondo.

Al suo ritorno, Shinzo trovò Lealia, Hartmod ed Adeline che lo attendevano preoccupati, e che, vedendolo tornare sano e salvo, poterono rassicurarsi. Tutti e tre iniziarono a fargli una domanda dopo l’altra per appurare che stesse veramente bene e che non gli fosse successo niente di fisicamente o emotivamente doloroso. Adeline non essendo in forma come gli altri due era quella meno energica, mentre Lealia ed Hartmod lo sommersero letteralmente di domande senza dargli nemmeno il tempo di rispondere o di pensare ad una risposta.
[S: Sto bene, grazie della preoccupazione haha!]
In quel momento per un attimo Shinzo si lasciò alle spalle tutta la preoccupazione e si fece una risata vedendo quella scena quasi comica, per poi tornare cupo subito dopo.
[S: Oggi mi è andata bene, ma è stata solo un po' di fortuna...]
Shinzo con aria affranta andò a sedersi all'angolo del letto, mentre Hartmod e Lealia cercavano di consolarlo come più potevano.
[L: Su su, vedrai che andrà tutto bene!]
[H: Esatto, in un modo o nell'altro vedrai che si risolverà tutto!]
[S: Non lo so...]
Shinzo non sembrava voler credere così facilmente a quelle parole troppo ottimiste dal suo punto di vista. La ragazza intanto si incamminò verso un mobile dall'altro lato della stanza ed aprì un cassetto.
[L: Comunque credo che questo sia tuo]
Voltandosi verso Shinzo gli mostrò cos'aveva tra le mani: era un piccolo flacone trasparente in plastica contenente un liquido trasparente e dalla consistenza gelatinosa, ed aveva un'etichetta scritta in caratteri giapponesi. Si trattava senza dubbio di disinfettante per mani!
[L: Non so cosa sia, ma l'ho trovato nella carrozza, quindi ho pensato che fosse tuo!]
[H: Una pozione magica? E cosa sono quegli strani simboli?]
Era senza dubbio sua: chi altri avrebbe potuto possedere una cosa del genere in quel mondo? I caratteri giapponesi sull'etichetta ne erano la conferma. Probabilmente gli era caduta dalla tasca mentre era sul carro... con tutta quell'agitazione non c'era da stupirsi. Intanto Hartmod avvicinando il flacone al volto continuava ad osservarlo proprio come un bambino curioso. Sarebbe senz'altro stata divertente se non fosse stato per la situazione.
[H: Wow, sembra vetro ma non lo è affatto! Non ho mai visto nulla del genere!]
[S: Sì, è mio... non è nulla di che...]
Rispose Shinzo con tono freddo e distaccato prendendola ed osservandola.
I suoi vestiti erano stati bruciati, così come il suo portafogli contenente i soldi ed i documenti giapponesi; le scarpe avevano fatto la stessa fine ed il suo telefono era finito letteralmente a pezzi e non lo aveva nemmeno più con se: quel flaconcino di disinfettante era ormai l'ultima cosa che lo legava al vecchio mondo. Non che fosse affezionato a quell'oggetto insignificante o altro, ma era pur sempre un ricordo. Inoltre era grazie a Lealia se aveva potuto riaverla. La ragazza non aveva mostrato nessuna reazione negativa, e probabilmente sapeva quanto Shinzo fosse stressato, ma nonostante ciò, quest'ultimo si pentì di come le aveva risposto, e facendo uno sforzo per tenersi problemi e pensieri negativi per se, cambiò atteggiamento, mostrandole un sorriso di riconoscenza.
[S: Ti ringrazio molto! Davvero!]
Aprendo il tappo del flacone lo avrebbe annusato per sentirne il buon odore, e poi lo avrebbe mostrato agli altri per farlo sentire anche a loro, mantenendo un'apparenza di finta positività.
[S: È un disinf-... serve per tenere pulite le mani. Sentite, ha anche un buon odore!]

Nel frattempo non successe molto: il gruppo passò del tempo parlando del più e del meno con un'atmosfera che variava da seria a forzatamente "allegra" a seconda dell'argomento. Verso sera gli venne servita la cena, e per la prima volta dopo tanto tempo, Shinzo poté mangiare roba buona a sazietà. Infine dopo cena, i soliti uomini incappucciati vennero nella stanza, stavolta per prelevare Hartmod e Shinzo, che vennero portati e "sistemati"(rinchiusi) nella camera affianco, che era lussuosa proprio come la precedente. Shinzo andò subito a letto restando delle ore solo con i suoi pensieri finché la stanchezza non prese il sopravvento.

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Capitolo 21
*** Capitolo 18 ***


La mattina seguente Shinzo fu svegliato da uno degli uomini incappucciati che venne a convocarlo. Alla fine dopo essersi vestito completamente di nero come lui, si diresse nella sala grande, dove trovò ancora una volta il Distruttore, oltre che altri membri dell’organizzazione. Alla fine in breve era stato comunicato il prossimo incarico: intercettare e rapire un certo uomo che sarebbe passato di lì a poco in una zona lì vicino. Come al solito il Distruttore con il suo fare amichevole, prese da parte Shinzo.
[V: Non preoccuparti, ci saranno di sicuro un sacco di guardie del corpo da ammazzare, su col morale!]
Solita pacca sulla spalla e via verso la prossima missione.

Come il precedente giorno, tutti si prepararono di nuovo impugnando le loro armi e prendendo posto in una delle varie carrozze. Stavolta il viaggio in carrozza fu davvero movimentato, e Shinzo dovette reggersi forte per non essere sballottolato di qua e di là.
Come se non bastasse era anche finito nella stessa carrozza del Distruttore, che ovviamente non stava zitto un attimo
[V: Il capo vuole solo testare le tue capacità e la tua lealtà. Se sei davvero forte come dicono arriverai molto più in alto di così!]
[S: Va bene…]
[V: Oggi finalmente ti vedrò in azione!]
[S: Già…]
Shinzo non lo stava quasi nemmeno ascoltando, eppure lui continuava a parlargli emozionato col suo solito fare.

Passò solo un quarto d’ora ed ecco che uno dei tanti uomini incappucciati diede il segnale
[V: Bene ci siamo, è la tua occasione!]
La carrozza su cui si trovavano loro, raggiunse la carrozza del loro bersaglio, andandosi a mettere di fianco, e allo stesso tempo le altre carrozze andarono a posizionarsi davanti, dietro e nel lato opposto, in modo da chiudergli le vie di fuga. Una volta fatto, alcuni dei criminali saltò fuori dalla carrozza per atterrare su quella del bersaglio, ma vennero bloccati da una barriera.
[V: Sembra che hanno un mago tra le loro fila, ma non dovrebbe essere un problema! Avanti, seguimi!]
A saltare dalla carrozza fu il Distruttore, che impugnando la sua gigantesca arma colpì la barriera, frantumandola in un colpo. La sua potenza era impressionante, e sicuramente era su un altro livello rispetto a Shinzo quando sprigionava la sua potenza. La barriera venne infranta in un attimo ed ora il resto degli uomini poté attaccare la carrozza, facendola fermare. Anche tutte le atre carrozze dei criminali si fermarono, e quest’ultimi scesero dalle loro carrozze per andare a circondare quella del loro bersaglio.
Quando sembrava che tutto fosse andato per il meglio, una tromba d’aria si generò attorno a quella carrozza, facendo volare via i criminali che vi erano più vicino. Non vi era dubbio che si trattasse di qualche magia per difenderla. Dalla tromba d’aria fuoriuscirono delle frecce che con assoluta precisione colpirono 5 criminali in fronte facendoli cadere a terra, probabilmente morti. Durante tutto ciò Shinzo era rimasto nella carrozza impaurito ad osservare la scena.
Alcuni dei rimanenti uomini vestiti di nero sembrò voler provare a distruggere quel tornado con l’utilizzo della magia, ma non parevano esserne in grado, e vennero fatti fuori anche loro da delle frecce.
Il Distruttore senza paura si lanciò addosso al tornado, riuscendo ad oltrepassarlo senza troppe difficoltà. Un attimo di suspance e poi il tornado si dissolse e sparì.
Quel che Shinzo vide fu il Distruttore che brandiva la sua arma, ora ricoperta di sangue, e sotto di lui vi erano due uomini in una pozza di sangue, e di fianco a loro un bastone magico ed un arco con delle frecce. Senza dubbio si trattava di un mago e di un cecchino, e quell’uomo senza problemi aveva attraversato un tornado facendosi qualche graffio e li aveva uccisi… tutto in un attimo. Nemmeno Shinzo sarebbe stato in grado di farlo così velocemente, e questo voleva dire che nemmeno prendendo in considerazione la possibilità che la sua misteriosa forza lo aiutasse, avrebbe potuto ribellarsi a lui e fuggire. Anche quel piccolo barlume di speranza era andato a farsi benedire.

Tuttavia non pareva esserci traccia dell’uomo per il quale erano venuti lì, quindi tutti i criminali disorientati iniziarono a cercarlo, perlustrando la carrozza e guardandosi attorno. Nemmeno Shinzo riusciva a spiegarsi dove fossero finiti, ma continuando ad osservare la scena per un attimo gli parve di avere delle allucinazioni o qualcosa del genere: per un secondo vide due grosse figure simili a macchie celesti dalla forma umana allontanarsi lentamente dalla carrozza, e sembrava che nessuno dei presenti a parte lui potesse vederle.
[V: Che cazzo fai lì impalato? Vedi di fare qualcosa!]
Quella visione di qualsiasi cosa fosse sparì nel momento in cui Shinzo perse la concentrazione a causa del richiamo del suo capo che gli stava urlando addosso con tono furioso.
[S: V-va bene!]
Shinzo scese dalla sua carrozza in un lampo ed iniziò le ricerche, guardandosi attorno ed incamminandosi nella stessa direzione in cui erano andate le figure della sua visione. Giusto il tempo di percorrere qualche metro ed ecco che vide di nuovo quelle figure, stavolta più lontane. Voltandosi per osservare le reazioni di tutti, vide che ognuno stava continuando le ricerche senza riuscire a trovare niente, segno che solo lui riusciva a vedere quelle strane cose.
Erano troppo realistiche e chiare per essere delle visioni, e tra l’altro Shinzo fisicamente si sentiva bene e non aveva assunto nessuna droga. La prima cosa che gli venne in mente fu che per un motivo o per un altro era in grado di vederli solo lui, e sicuramente erano collegati con il bersaglio che stavano cercando. Continuò a camminare nella direzione di quelle figure umanoidi, chiedendosi cosa fare: voleva lasciarli scappare in modo che altra gente quel giorno non fosse stata ferita da quei criminali, ma allo stesso tempo sapeva che prima o poi avrebbe dovuto compiere qualcosa di ingiusto.
Mentre continuava a camminare riflettendo su quella cosa, venne afferrato da dietro il collo e sollevato dall’omone.
[V: Che cazzo stai facendo? Non mi sembra che tu stia cercando un bel niente, e sai già cos’accadrebbe se provassi a svignartela!]
[S: Sì, lo so… non stavo scappando…]
[V: Allora spiegami cosa stavi facendo prima che ti spezzi le ossa!]
[S: …]
Il ragazzo non aveva molte opzioni: poteva provare ad affrontarlo, ma di sicuro sarebbe finita male, e non gli veniva in mente una scusa decente al momento. Forse dire la verità era l’unica cosa che lo avrebbe salvato, e tra la sua vita e quella di uno sconosciuto, che tra l’altro non era detto che fosse un santo, Shinzo non ci avrebbe pensato su un secondo.
[S: Lo vedo!]
[V: Che cosa vedi?]
[S: Qualcuno sta scappando da quella parte, ma li vedo solo io…]
Shinzo indicò le due figure che solo lui pareva vedere, e l’uomo non parve fidarsi molto, ma sembrò volergli credere
[V: Sai cosa ti succede se stai mentendo!]
Senza nemmeno posarlo a terra, l’uomo si caricò Shinzo in spalla ed iniziò a correre verso quella direzione ad una velocità impressionante, recuperando terreno in breve
[V: Da che parte?]
[S: Sempre dritto!]
Anche quelle due figure iniziarono a correre, stavolta dividendosi a destra e a sinistra. Shinzo che riusciva a vederle faceva strada all’omaccione continuando a reggersi per non cadere.
[S: Si sono divisi: il più vicino è a sinistra!]
[V: Dimmi quando lo raggiungiamo!]
Il Distruttore iniziò a rincorrere quello a sinistra, raggiungendolo in un attimo
[S: Ora!]
Al segnale di Shinzo, l’omaccione menò davanti a se con la sua gigantesca arma, sfruttando la parte non tagliente di essa e colpendo la figura, che immediatamente divenne visibile. Si trattava di un uomo di mezza età, che sembrava aver accusato molto il colpo, fato che sembrava rialzarsi a fatica.
[V: Non è lui… deve trattarsi di un altro mago. Dì un po’, hai usato l’incantesimo dell’invisibilità? Rendi visibile il tuo padrone e forse potremmo risparmiarti]
[?: Non ve lo dirò di certo. Illusion!]
L’uomo non pareva volersi piegare a loro, e dopo essersi rialzato a fatica evocò un incantesimo: in un attimo Shinzo ed il distruttore vennero circondati da molte copie identiche di quell’uomo… come minimo erano un a ventina.
[V: Basterà ucciderli tutti!]
Il Distruttore colpì davanti a se con la sua ascia, tagliando circa tre copie, che tuttavia vennero attraversate come se fossero dei fantasmi, non prendendo alcun danno.
[V: Che palle questi trucchetti…]

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Capitolo 22
*** Capitolo 19 ***


Shinzo, che nel frattempo era sceso a terra, e il Distruttore erano circondati da delle false copie di quel mago. Era di sicuro un diversivo per prendere tempo, visto che non sembrava star arrivando nessun altro attacco verso di loro. Per uno come il Distruttore, che amava menare le mani e spaccare i crani, quella situazione era senza dubbio frustrante: più continuava a colpire e più si rendeva conto di quanto fosse inutile farlo. Come se non bastasse le copie iniziarono anche a muoversi in tutte le direzioni: alcune scappavano via, altre correvano in tondo attorno a loro, ed altre tiravano attacchi che ovviamente non erano veri attacchi essendo intangibili.
[V: Che palle, non crepano questi vecchi di merda!]
Tutte quelle copie identiche avrebbero tratto in confusione chiunque. Ma non erano proprio uguali, almeno per Shinzo che nel frattempo stava cominciando ad avere altre visioni… no, dopo quel che era successo era chiaro che non si trattasse di visioni, ma di qualche altro tipo di abilità.
Ad ogni modo osservando tutte le copie, vedeva appunto delle semplici copie identiche in tutto e per tutto, ma tra tutte ve ne era una particolare, irradiata da una flebile luce celeste. Solo Shinzo vedeva quella luce ovviamente. Non sapeva cosa fosse, ma era probabile che fosse riuscito a rintracciare il vero mago in mezzo a quelle imitazioni. Non immune al senso di colpa, avrebbe comunicato al suo capo la posizione di quello che reputava essere l’originale.
[S: Il terzo alla tua sinistra!]
Finì appena di pronunciare quella frase, che tutte le copie si dissolsero. Era successo tutto in un attimo: il mago era stato decapitato da un colpo così veloce che Shinzo non lo vide nemmeno partire. Voltandosi dall’altro lato per non vedere quella testa mozzata, Shinzo vide un uomo che scappava via. Appariva molto piccolo, quindi di sicuro nel frattempo si era allontanato il più possibile. Il ragazzo non era l’unico a vederlo, ed era quindi chiaro che l’incantesimo dell’invisibilità si fosse spezzato non appena il mago era morto… o qualcosa del genere.
 
Alla fine quell’uomo era rimasto senza guardie del corpo, e la parte più facile, ossia rapirlo, venne portata a termine in un baleno. Alla fine se non fosse stato per Shinzo, quell’uomo sarebbe probabilmente riuscito a farla franca. Il ragazzo si sentiva ovviamente in colpa, ma era comunque sollevato per non averci rimesso lui stesso. Durante tutto il viaggio di ritorno, il Distruttore non aveva fatto altro che congratularsi con lui e continuare a parlare, parlare e parlare di cose che Shinzo nemmeno ricorda tant’è che era molto sovrappensiero. Era curioso di sapere cosa sarebbe successo a quell’uomo, ma non osava chiedere sia per paura di un’eventuale brutta verità, sia perché preferiva interagire il meno possibile con quegli uomini.
 
Alla fine dopo essere di nuovo tornato alla mansione, la prima cosa che fece fu tornarsene nella sua stanza e buttarsi sotto le coperte, nonostante fuori fosse ancora giorno. Hartmod non era in quella stanza, quindi sicuramente doveva trovarsi in quella affianco insieme alla moglie e alla figlia. Comunque Shinzo non aveva voglia di andare e rimase lì finendo per addormentarsi subito dato che quella mattina era stato svegliato abbastanza presto.
Venne svegliato non molto tempo dopo dal rumore della porta della stanza che si aprì e da una voce femminile.
[?: Quindi eri qui?]
 
Girandosi ed alzando la testa dal cuscino notò una figura femminile davanti all’entrata. Essendo che si era appena svegliato e che nella stanza c’era penombra, non la riconobbe subito, anche se si trattava di qualcuno di familiare
[S: Chi è?]
[L: Sono io!]
[S: Ah già, sei tu… che ci fai qui?]
[L: Non sei venuto a pranzo, però mi era stato detto che fossi tornato, quindi sono venuta a controllare se stessi bene]
[S: Sì, sto bene…]
Lealia sembrava essere veramente preoccupata  per Shinzo, che però non sembrava aver voglia di esternare i suoi problemi nonostante fosse chiaro che ci fosse qualcosa che non andasse. Forse semplicemente non voleva mostrarsi debole davanti a lei, o forse non voleva coinvolgerla, o magari era perché fosse abituato a tenersi tutto per se. Però era chiaro che qualcosa non andasse, ed il comportamento di Shinzo ne era la conferma. La ragazza decise quindi  di non arrendersi continuando a parlargli con tono dolce e gentile per cercare di tirarlo su.
[L: Avanti, se c’è qualche problema ti ascolto. Tenersi tutto dentro non può che peggiorare le cose!]
[S: Non è niente di che, ero solo stanco…]
Shinzo continuava a rispondergli con tono freddo, anche se dentro di se aveva voglia di piangere ed urlare per sfogarsi, anche se non poteva di certo farlo di fronte ad una ragazza.
[L: Sei arrabbiato con me? Ti capisco, in fondo è colpa mia se sei finito in questo casino]
[S: N-no! Non c’entri niente, è solo che…]
[L: Avanti, ti ascolto]
[S: …]
Anche se non voleva parlarne, la gentilezza di Lealia che si preoccupava per lui lo rallegrava sotto sotto. Però non bastava di certo una cosa così di poco conto per risolvere quell’enorme faccenda apparentemente senza via di uscita.
[L: Per caso è successo qualcosa mentre eri fuori?]
Shinzo distolse lo sguardo in silenzio, facendo capire che la ragazza ci aveva azzeccato.
[L: Immaginavo… Qualunque cosa ti abbiano fatto fare, nessuno di noi ti giudicherà. Sappiamo che non è colpa tua]
[S: Grazie…]
Anche se di pochissimo, il morale di Shinzo era stato rallegrato
[L: Se c’è qualcosa che possiamo fare non esitare a chiedere! ]
Dopo quel breve discorso, Lealia si decise a lasciare la stanza, lasciando Shinzo da solo a riposare e a schiarirsi le idee.
 
Il giovane rimase a letto tutto il resto della giornata a riflettere. Gli stavano venendo molte idee su come fuggire, peccato che, anche senza molta esperienza, anche uno come lui sapeva quanto fosse improbabile riuscire a portare a termine un piano di fuga come il suo.
Più continuava a rifletterci e più la stanchezza prendeva il sopravvento, e ad un certo punto gli venne una brillante idea, una di quelle che ti viene poco prima di addormentarti e che magari lì per lì può sembrarti geniale.
[S: Forse se scappassi da solo avrei più possibilità, ma non voglio immaginare cosa succederà a Lealia e alla sua famiglia… forse potrei ucciderli dandogli una morta veloce e indolore per evitargli un destino peggiore!]
Per fortuna, non appena si svegliò il mattino dopo, capì subito che si trattava di un’idea a dir poco pessima.

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Capitolo 23
*** Capitolo 20 ***


Shinzo si era svegliato da solo, senza che lo facesse qualcun altro. La stanza era ancora buia, e in effetti dopo essersi alzato ed essere andato alla finestra, guardando fuori poté constatare che era ancora l’alba. Visto che aveva passato gran parte del giorno precedente a letto, aveva finito per alzarsi molto presto. Nel letto di fianco al suo vi era qualcuno che stava russando: senza dubbio il suo compagno di stanza Hartmod. Ovviamente la porta era chiusa a chiave dall’esterno. Shinzo non aveva molta voglia di rimettersi a letto, ma non aveva nient’altro da fare, così si rimise a letto senza tuttavia riprendere sonno. Era rimasto per delle ore a fissare il soffitto pensando a varie cose: dalla situazione attuale, ai ricordi del suo vecchio mondo. Alla fine anche Hartmod si svegliò, notando che Shinzo era già sveglio. [H: Buongiorno, vedo che sei già sveglio!] [S: Sì, non avevo più sonno…] [H: Comunque ieri non ti sei fatto più vedere, tutto apposto?] [S: C-certo, tutto apposto!] Hartmod tirò un sospiro sentendo Shinzo dire che era tutto apposto quando era chiaro che non lo fosse. [H: Non hai la faccia di uno che sembrerebbe poter dire che “è tutto apposto”, ma ti capisco. Questo non è un posto per te, non puoi continuare ad andare avanti in questo modo.] Aveva esattamente riassunto la situazione di Shinzo in una frase. Era proprio quello il problema, non che fosse difficile arrivarci. [H: Vorresti fuggire ma hai paura che la situazione possa solo peggiorare?] [S: Sì… cioè no, cioè non da solo,cioè…] [H: Ho capito cosa intendi. Per favore, resisti un altro po’ e vedrai che fuggiremo. So che è una richiesta scortese da parte mia, ma abbiamo bisogno di tempo per organizzare una fuga. Tieni duro e lascia che mi occupi io di tutto, e non appena saremo via di qui ripagherò il mio debito!] [S: Non lo so… non so più cosa pensare in questa situazione…] In quel momento la porta si aprì e i due smisero di parlarne. Si trattava per loro fortuna solo di due cameriere della tenuta che erano andate a portargli la colazione e ad annunciargli che se avessero voluto avevano il permesso di ricongiungersi con Lealia e la madre. Prigionia a parte il trattamento che stavano ricevendo lì non era nemmeno tanto male. Giusto il tempo di riunirsi tutti e quattro in una sala più grande, che l’omaccione stramboide con un nome impronunciabile(Vovaht) conosciuto come “il Distruttore” entrò, apparentemente di buon umore, e convocò Shinzo per parlargli. [V: Come sta il mio piccolo campione assassino oggi?] [S: Non mi lamento…] Da quando Shinzo gli era stato di aiuto il giorno prima, sembrava essere diventato ancora più appiccicoso ed amichevole nei suoi confronti. [V: Avanti, andiamo a divertirci!] Quel che Shinzo temeva era arrivato: ecco che doveva di nuovo andare a svolgere uno sporco lavoro. [S: V-va bene, vado a cambiarmi…] [V: Non servirà! Oggi niente lavoro, volevo solo andare a divertirmi facendo fuori qualche mostro qui attorno!] [S: Allora… visto che non è un lavoro… non è che per caso… ma dico per caso eh, non è che posso rifiutarmi?] La risposta non parve piacergli tanto, visto che la sua espressione diventò improvvisamente seria [V: Come vuoi, ma ti consiglio di venire.] Sembrava una minaccia, ma magari era solo Shinzo che si stava facendo delle paranoie. [S: Se non vengo che succede?] [V: Mi sentirò triste e solo. Ma se non vuoi venire fai pure.] Quel tizio non era per niente normale. Doveva essere un criminale temutissimo e sanguinario, e in effetti lo era, ma adesso si era messo a fare l’offeso incrociando le braccia e tenendo il broncio… sembrava più uno tsundere. [S: D-davvero? Allora passo!] Mentre Shinzo stava per andarsene, l’uomo aggiunse qualcosa. [V: Dai, ti faccio un’offerta che non puoi rifiutare! Domani arriveranno le nuove schiave sessuali, se vieni a farmi compagnia ti concederò di “provarne” qualcuna prima della vendita. Che ne dici?] Era veramente un’offerta a dir poco disgustosa. Non era strano che un criminale tanto famoso potesse essere coinvolto in affari del genere. Shinzo era pur sempre un ragazzo però, e inoltre non sapeva cosa gli sarebbe successo d’ora in poi, magari sarebbe anche potuto morire a breve visto il suo lavoro, quindi tanto valeva fare nuove esperienze quando poteva, e poi secondo il suo ragionamento, “tanto accettare o non accettare non avrebbe di certo cambiato il loro destino”. [S: Accetto!] Abbassando la testa e vergognandosi, Shinzo accettò. Si faceva schifo da solo, e sapeva che stava facendo una cosa molto brutta, ma decise comunque di accettare. L’uomo divertito gli diede una fortissima pacca sulla spalla. [V: Ahahah, vedrai che ci divertiremo!] Shinzo e Vovath erano usciti dalla tenuta e si erano addentrati nella foresta, trovando dopo un po’ qualche mostro. Avevano incontrato goblin, ragni grandi quanto un uomo, piante dalle sembianze animalesche e diversi altri mostri, tutti falciati dalla gigantesca arma del Distruttore. Shinzo per tutto il tempo si era limitato a lasciar fare tutto il lavoro al suo compagno di caccia, che senza difficoltà e con estremo divertimento, li ammazzava tutti con un sol colpo. [V: Avanti, ammazzane qualcuno pure tu! Guarda che è divertente!] Continuando a camminare, dopo un po’ si imbatterono in un mostro decisamente grosso: era umanoide con due zanne sporgenti, alto circa 3 metri, molto muscoloso e con una pelle verdastra. Era vestito solo dalla vita in giù con una pelliccia animale. [V: Grandioso, un orco! Avanti, questo lo lascio a te!] [S: No, non posso sconfiggerlo…] [V: Non fare il modesto!] Il Distruttore diede una spinta a Shinzo, mandandolo verso l’orco che lo colpì con una manata sbattendolo al suolo. Shinzo chiuse gli occhi credendo di stare per morire, e in effetti la botta fu molto forte e si fece sentire, eppure un colpo del genere avrebbe dovuto fare molto più male. Non vi era dubbio, Shinzo aveva di nuovo inconsciamente attivato quel potere che lo rendeva più forte. Dolore e fatica erano ridotti, mentre forza, velocità e riflessi erano aumentati. Shinzo non aveva altre opzioni, quindi dopo essersi rialzato si preparò ad affrontare il mostro.

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Capitolo 24
*** Capitolo 21 ***


L’orco tentò di tirargli una manata che, data la sua grandezza, gli avrebbe colpito per intero il busto. Tuttavia per Shinzo schivarlo sarebbe stato un gioco da ragazzi: dando forza sulle gambe, avrebbe spiccato un salto arrivando all’altezza della testa dell’orco, colpendolo in volto con uno spettacolare calcio rotante a 360°, proprio come quelli dei film di arti marziali. Dopo averci preso un po’ la mano e con quel netto aumento di agilità, non era difficile per Shinzo fare una cosa del genere. Però l’orco era senza dubbio resistente visto che il calcio non gli fece quasi niente. Shinzo immaginava di metterlo KO, o almeno di fargli molto male con quel colpo, ma forse aveva sottovalutato troppo quella creatura. L’orco tornò alla carica con un pugno, facilmente schivato da Shinzo, che contrattaccò con un pugno al fianco, che di nuovo non gli fece quasi niente. Dopo aver schivato l’ennesima manata dell’orco, scattò indietro tornando vicino al Distruttore [S: Dammi una mano, non riesco a batterlo…] [V: Prova con questa!] Il mietitore gli passò la sua gigantesca ascia, che Shinzo sollevò senza problemi grazie alla sua forza aumentata. Impugnandola con due mani tornò all’attacco, anticipando l’orco che correva verso di lui, tirandogli un’accettata sul fianco, sperando di tagliarlo in due. Quel che riuscì ad ottenere fu un taglio molto profondo, dal quale iniziò ad uscire del sangue viola, ma oltre a quello, l’orco era ancora vivo, e dopo essere stato ferito era diventato ancora più rabbioso. L’ascia era incastrata nel suo fianco e Shinzo non riusciva a tirarla fuori. Dovette quindi mollare la presa per schivare il pugno dell’orco. Con grande velocità, il Distruttore scattò in avanti passando di fianco a Shinzo e arrivando di fronte all’orco, colpendolo con un pugno e mettendolo fuori gioco, per poi estrarre la sua ascia dal fianco del mostro, ed infine decapitarlo. [V: Ok, forse un orco è troppo perfino per te, ma mi aspettavo di meglio…] [S: …] [V: Eppure dicono che sei riuscito a tenere testa a tre avventurieri di Grado C contemporaneamente… avanti, sputa il rospo!] [S: Non è facile da spiegare…] [V: Per oggi basta così. Torniamo indietro.] I due tornarono alla tenuta, e l’uomo non gli rivolte più la parola per tutto il tragitto di ritorno. Dopo essere tornato, Shinzo andò a riunirsi con Hartmod e la sua famiglia, che vedendolo tornare in quelle condizioni si preoccuparono. In effetti era tutto impolverato ed aveva degli strappi sui vestiti. [L: Oddio, che ti è successo? Stai bene?] [S: Sì, tutto apposto, diciamo…] Giusto il tempo di riunirsi e raccontare cosa fosse successo, che improvvisamente un colpo sfondò la porta. Si trattava proprio del distruttore, che era entrato nella stanza tutto infuriato ed iniziò a parlare letteralmente urlando. [V: Allora, adesso esigo delle risposte!] L’uomo guardò verso Lealia. [V: Ragazzina, tu che hai visto questo qui combattere, sai dirmi se la storia che ha tenuto testa a quei tre avventurieri è vera o meno?] Disse puntando il dito verso Shinzo. [L: N-non lo so, ero già andata via…] [V: Però l’hai visto far fuori diverse guardie o sbaglio? O anche quella era una menzogna?] [L: N-no… è tutto vero] [H: Adesso basta, stai mettendo in soggezione mia figlia. Se hai domande falle a me!] [V: Qui c’è bisogno di far chiarezza immediatamente, e nel peggiore dei casi mi vedrò costretto ad ammazzarvi tutti, compresi gli informatori. Magari la ragazza potrei lasciarla vivere e venderla come schiava però…] [H: Non dirlo nemmeno per scherzo, pezzo di merda!] La situazione si stava scaldando di brutto, e Hartmod si prese un pugno allo stomaco che lo fece cadere a terra dolorante. [V: Sono venuto qui per delle risposte e le otterrò a qualunque costo. Se siete qui è solo perché quel ragazzino lavora per noi, e se glielo abbiamo permesso era perché credevamo che valesse qualcosa, ma evidentemente non è così.] Quel tizio era davvero, ma davvero pazzo. Non ci voleva molto a capire che oltre ad essere uno psicopatico era fissato con la gente forte, o qualcosa del genere… [S: Ok, spiegherò tutto!] Finora Shinzo aveva evitato di dire che la sua forza era un qualcosa che andava e veniva, proprio per evitare situazioni del genere, ma in quel momento non dirlo sarebbe di certo stato peggio che dirlo. [S: Tutto quel che hai sentito è vero. Però non sono così forte… per dirlo in poche parole è qualcosa che non scelgo io: nelle situazioni più critiche sento questa strana sensazione ed ottengo questa strana forza, ma non so a cosa sia dovuto…] [V: Non ho mai sentito parlare di nulla del genere, ma potrebbe avere senso: hai già mostrato strane abilità in fondo] L’uomo sembrò riprendere un po’ la calma dopo quella spiegazione. [V: Però non aspettarti che ti creda sulla parola, dovrai dimostrarmelo!] Dopo aver detto quelle parole, l’omaccione tirò un calcio in faccia ad Hartmod, che era ancora in ginocchio dopo il pugno. Dopo quel colpo andò KO con il naso sanguinante. [V: Se non sarai all’altezza li ammazzerò tutti e tre davanti ai tuoi occhi. Avanti!] L’uomo si mise pronto per fare a pugni, spronando Shinzo ad attaccarlo. Il ragazzo non aveva altra scelta che accettare. Fortunatamente quella situazione aveva fatto salire la sua ansia e la sua rabbia abbastanza da fargli “sboccare” quel potere. Corse quindi a gran velocità verso l’uomo cercando di tirargli un pugno al volto, ma fu lui a subirne uno per primo. Non importava quante volte ci provasse, l’uomo era più veloce e senza fatica anticipava i suoi attacchi e lo colpiva. [V: Se è tutto qui quel che sai fare, allora inizierò ad ammazzare l’uomo!] Il Distruttore si avviò minacciosamente verso Hartmod, che era steso a terra, ma Lealia e la madre si frapposero a lui, venendo scaraventate via con violenza. Dopodiché iniziò a prendere a calci l’ormai incosciente Hartmod. Di nuovo la sensazione di Shinzo si amplificò, proprio come successe contro quei tre avventurieri. Scattando a velocità impressionante verso l’uomo, lo colpì con un pugno al volto, scaraventandolo via addosso al muro che finì per frantumarsi. Furioso e senza controllo, Shinzo andò ad infierire, prendendolo a calci mentre si trovava a terra. L’uomo dopo un paio di calci subiti, gli afferrò la gamba e lo lanciò via addosso ad un altro pezzo di muro ancora integro, per poi rialzarsi e sgranchirsi il collo. Non sembrava particolarmente ferito nonostante le botte appena prese. Era semplicemente stato preso alla sprovvista, ma non era servito a molto. [V: Ora sì che si ragiona!] Improvvisamente sul suo volto era tornato il sorriso, e sembrava non avere più intenzione di combattere. Nonostante questo, Shinzo scattò di nuovo verso di lui tirandogli un pugno allo stomaco, che però non gli fece quasi niente. [V: Ho capito, ti credo, ora puoi anche smetterla ahaha!] Magari lui poteva aver ritrovato il buon umore, ma Shinzo era ancora nero dalla rabbia, ed ormai era intenzionato a farlo fuori con le sue mani. Tuttavia il giovane venne messo fuori gioco da un colpo dietro alla nuca. [V: Ok, direi che può bastare! Mando qualcuno a ripulire questo casino… e magari anche un curatore.] L’uomo uscì dalla stanza fischiettando come se niente fosse. Qualche ora dopo, Shinzo si risvegliò in un letto, e con lui c’erano anche Lealia e Adeline, oltre che Hartmod che si trovava in un altro letto. Le sue ferite, così come quelle di Shinzo, parevano essere state guarite. [L: Come ti senti? È tutto apposto ora!] [S: No, non lo è…] Shinzo realizzò subito cos’era successo: nonostante fosse diventato ancora più forte, era stato sconfitto come se niente fosse... ormai poteva solo confermare che nonostante quel suo potere, non avrebbe potuto risolvere quella situazione solo grazie a quello.

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