Shiro, il lupo selvaggio

di Giuliacardiff
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incipit ***
Capitolo 2: *** Prologo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Incipit ***






C'era una volta …


non è così che iniziano tutte le storie?


Beh, anche questa forse è uguale alle altre, ma per saperlo con certezza si può solo continuare a leggere.


Immergersi nella lettura e via col vento delle parole …




 

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Capitolo 2
*** Prologo ***





Avete presente la neve?


Ma certo! Chi non l'ha mai vista?


Comunque, se provaste ad osservarla, in quei giorni in cui il tempo non è completamente grigio, quando nevica ma c'è il sole! In quel momento non riuscirete a vedere la neve perché sarà così bianca, così splendente da farti distogliere lo sguardo.




Il suo bianco fa sembrare la luna grigia e il bianco più puro solo panna;


è il colore bianco della neve splendente che ti sorprende.




È quello il vero bianco da avere come modello: ricerca nella tua vita quel bianco e troverai il colore nel tuo cuore.








 

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Capitolo 3
*** Capitolo 1 ***





Ho sempre pensato che la vita fosse semplicemente un percorso con un inizio e una fine già stabilita…


e che nessuno potesse cambiare le direttive.


Infelicità, tristezza, amore, gioia … fossero sentimenti superflui che non dovessero avere niente a che fare con questo percorso …


 
mi sbagliavo.
 










Una persona mi disse “coloro che vengono cresciuti da animali non possono diventare umani” ma nessuno ha mai parlato dei mostri antropomorfi che ti brutalizzano …




 
A quel punto non è meglio vivere in mezzo alle bestie?



Avete presente quando in televisione si sente qualche volta che qualche bambino è stato ritrovato nella foresta, nel deserto, nelle isole e cresciuto dai tipi più strani di animali?




 
Questa è la mia storia, la mia vita come figlio di Lupi selvatici.





 

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 ***





Il mio nome è Shiro, solo Shiro.


I miei “tutori” mi hanno sempre detto che sono nato in un giorno di pioggia,


non so chi siano i miei veri genitori: so solo che a quanto pare mia madre era una donna di facili costumi e mio padre uno dei suoi clienti, il suo spacciatore o il suo capo o quello a cui chiedeva le Sigarette, non lo so con certezza.


So solo che un bel giorno mia madre è rimasta incinta.



Pare che decise di non abortire e così dopo 9 mesi nacqui io: un neonato di appena 2 kg, altamente sottopeso, con una grave crisi d'astinenza da eroina e con polmoni sottosviluppati.


 
Mia madre aveva deciso di portare a termine la gravidanza, non di cambiare la sua vita.



I medici dissero che era un vero miracolo che non fossi morto a pochi mesi di gravidanza, ma per finire di parlare di mia madre … subito dopo avermi dato alla luce, scappò dall'ospedale e non si fece più vedere.


Nessuno conosceva il suo nome, nessuno poteva rintracciarla: forse adesso non fa più la prostituta o forse è morta, non che mi interessi, sono abituato ad essere abbandonato.


Andando avanti con la mia storia: dopo essere nato fui costretto a tre interventi chirurgici. Il primo per aggiustare i polmoni poi il cuore e infine tutto il resto.

 
Nonostante ciò, sopravvissi…

Ma per il resto sono un ragazzo incasinato come chiunque altro.



Dopo la mia nascita, venni abbandonato sulla soglia della foresta, in un gelido inverno, durante una delle più violente tempesta della storia.


Statisticamente era impossibile che sopravvivessi, ma il fato deciso altrimenti così resistetti poche ore prima che è un bellissimo lupo azzurro mi trovasse.




le leggende più antiche delle tribù artiche descrivevano nelle lunghe notti d'inverno un lupo dalle fattezze perfette, con un manto bianco come la neve che risplendeva alla pioggia e si colorava di un tenue azzurro a segnalare la sua solennità: si diceva che questa divinità a forma di lupo venisse in soccorso dei più deboli, e così fece con me.



Mi salvò da un crudele destino, mi diede dei “tutori”, mi diede una vita e così vissi felicemente.





 
Non c’è bisogno di essere normali, di essere umani … ma solo di essere amati, anche se dai lupi.





 

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