Autodistruzione

di Cirimballo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. L'inizio della fine ***
Capitolo 2: *** 02. Il cervo ***
Capitolo 3: *** 03. Esperienze non ordinarie ***
Capitolo 4: *** 04. La fine dell'inizio ***



Capitolo 1
*** 01. L'inizio della fine ***


Cammina, Konan, sola.
In questa missione Pain ha mandato solo lei, dato che gli altri membri dell'Akatsuki sono tutti impegnati in qualche missione, mentre lui deve occuparsi di un'altra faccenda. 
Il sentiero roccioso e desolato che stava percorrendo poco fa è finito, adesso è immersa nella vegetazione più fitta. 
I raggi del sole non riescono a penetrare tra le cime ombrose degli alberi, c'è silenzio.
Il luogo in cui la kunoichi si dirige è un villaggio piuttosto isolato, situato sulle cime di un monte nel nordest del Paese della Terra, quasi al confine con il mare. 
Nel villaggio dovrebbe abitare il Clan Shibuya, di cui si dice che alcuni membri abbiano un chakra "insolito". La loro abilità innata e la sua posizione geografica hanno permesso al villaggio di restare indipendente ed isolato dal resto del paese. 
Arrivata al villaggio Hōjō no ji [ 豊穣の地 ], questo è il suo nome, Konan rimane stupita da ciò che vede. 
Il sole è quasi alto, degli edifici di legno bianco tracciano un percorso nel prato rigoglioso, conducendo la vista di chi entra a Hōjō no ji a posarsi sul castello oro e bianco splendidamente decorato che si trova al suo centro. 
Al confine delle abitazioni ci sono dei campi coltivati ricchi di vari tipi di vegetali, probabilmente abbastanza per sfamare la ridotta popolazione del villaggio, alcuni animali pascolano tranquilli, tutta la zona è circondata da un fitto bosco.
Guardando dalla parte della montagna opposta a quella del suo unico accesso, si può godere di un panorama unico. I verdi monti e la loro ricca flora si biforcano lasciando spazio ad uno squarcio di ondoso mare blu. 
Dopo qualche secondo di contemplazione del paesaggio in cui è immersa, Konan nota che qualcosa non va. C'è silenzio. 
Troppo silenzio.
Non si vedono esseri umani in giro. È come se il villaggio fosse disabitato. Tutti i negozi sono chiusi, non si sentono passi, né voci.
Una brutta sensazione assale Konan, che decisa si incammina verso la casa più vicina. La porta è aperta, ma non sembra esserci nessuno. La donna si dirige a passi svelti verso la prima stanza e lentamente apre la porta.
Ciò che l'aspetta è la vista di tre bambini, tutti sdraiati nei loro letti. Sembra stiano dormendo, eppure il sole che entra dalla finestra batte sui loro visi.
Avvicinandosi lentamente, appoggia due dita sul collo di ognuno dei tre i bimbi, uno dopo l'altro. Nessuno dei loro cuori batte più.
Afflitta e sconsolata, Konan decide di dirigersi a controllare la camera dei genitori e, aprendo la porta, ciò che vede non la sorprende. Come si aspettava, anche loro giacciono nei loro letti, immobili. Anche il loro battito è fermo.
Sono tutti morti.
Scossa da ciò che ha appena scoperto, la kunoichi si dirige verso un'altra casa e poi un'altra ancora. Alla quarta casa che finisce di controllare, si arrende.
Nel villaggio sono tutti morti e sono morti di notte. Com'è potuta accadere una cosa del genere?
È impossibile che siano morti tutti nello stesso momento per cause naturali, eppure non ci sono segni di lotta o schizzi di sangue in nessuna delle abitazioni. Forse dei ninja potrebbero essere in grado di fare una cosa del genere, ma dovrebbero essere estremamente precisi e silenziosi.
Inoltre perché uccidere tutti gli abitanti di questo villaggio? L'unico motivo valido...
Interrotta nel suo flusso di pensieri dalla rivelazione del fatto che la sua missione potrebbe essere stata compromessa, Konan si dirige correndo verso il castello del villaggio, quello del Clan Shibuya.
*
*
*
Buongiorno a tutti! Mi chiamo Arianna, è un piacere conoscervi! 
Ho iniziato da qualche mese a guardare Naruto e la mia passione per esso mi ha spinto a scrivere questa storia. 
Ho già buttato giù qualche capitolo, ma non so quanto spesso pubblicherò. Sarà il fato a guidarmi in questa ardua decisione.
Questa è la prima fanfiction che scrivo e che pubblico in assoluto, quindi spero con tutta me stessa che possa essere per voi divertente ed intrattenente leggerla almeno quanto lo è stato per me scriverla. 
Non voglio rubarvi altro tempo, vi chiedo solo di lasciare una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate della storia, se vi piace o meno e per lasciarmi qualche critica se ne avete.
Ringrazio con tutto il cuore chiunque stia leggendo queste parole e vi auguro un buon tutto! 
Peace <3 

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Capitolo 2
*** 02. Il cervo ***


Arrivata sulla soglia della porta del castello, Konan si blocca.
 
Dentro potrebbero esserci dei ninja incredibilmente abili, deve stare attenta e non essere impulsiva. La sua priorità è la missione. 
 
Appena dopo aver finito di formulare questo pensiero, la sensazione di benessere che sente da quando è arrivata al villaggio si amplifica. 
Konan sente il suo corpo scaldarsi. Un'aura benigna si propaga dalla sua testa ai suoi piedi, facendola sentire rigenerata, come se fosse appena uscita da un bagno alle terme, o come se si fosse appena svegliata da un lungo e dolce sonno. 
Un cattivo presentiamo si insinua nella testa della donna. Perché in un posto in cui si sta così bene, erano morti tutti? 
Finalmente la donna si decide, apre la porta ed entra.
L'interno del palazzo è anch'esso bianco ed oro, immacolato. Non si sente nessun rumore.
Dopo aver camminato per un corridoio lungo ed illuminato, la kunoichi si ritrova davanti alla statua di un cervo dalle corna enormi. 
Come attratta da essa, allunga la mano per toccarla e appena le sue dita entrano in contatto con l'animale di pietra, si accorge che è caldo. 
Di nuovo quella strana sensazione si propaga per il suo corpo ancora più intensamente, lasciandola immobile per qualche secondo. 
La statua è ancor più pregna di chakra delle pareti del castello, del prato su cui poggia il villaggio, dei campi coi loro frutti, dell legno delle case, dei corpi delle persone che giacciono morte nei loro letti. 
Ormai anche Konan stessa lo è.
Questo chakra probabilmente è il motivo per cui il villaggio è così fertile e ricco pur essendo situato in un paese roccioso e arido come quello della Terra. 
Se il chakra scorre ancora nel villaggio, ciò significa che il suo obbiettivo è ancora all'interno del castello. 
Nella sua mente Konan ha quasi scartato l'opzione dei ninja assassini. Non percepisce nessun segno vitale oltre al misterioso chakra. 
Un'idea terribile sfiora il pensieri della ragazza, che decide di sbrigarsi e andare a controllare tutto il palazzo. 
Mentre entra nelle varie camere sfarzose che lo compongono nei suoi tre piani, Konan ripensa alle informazioni che le ha dato Pain su questa missione. 
Il suo obbiettivo è una ragazzina del Clan Shibuya, l'unica figlia del ramo principale della famiglia, la quale si dice abbia un chakra anche più potente del capostipite del suo stesso Clan. 
Pur non essendo un Clan di shinobi, alcuni dei suoi membri possiedono un chakra particolare, che, se controllato, sarebbe in grado di nutrire ciò che è vivente e dare vita a ciò che non lo è. La rigogliosità del villaggio ne è una prova. 
Nonostante la loro abilità fosse enorme ed i benefici che ne avrebbe potuto trarre un Paese sarebbero stati grandi dal punto di vista agricolo, economico e bellico, i membri del Clan hanno sempre rifiutato di mettere il loro potere e le loro abilità ninja al servizio di qualche nazione. Proprio per questo motivo si sono ritirati in un villaggio così isolato circa venti anni fa, tre prima che nascesse colei che è l'obbiettivo di questa missione.
Ora Pain vuole usare questo potere per aumentare la potenza dell'Akatsuki, perciò il compito di Konan è quello di prelevare la ragazzina e convincerla o costringerla ad entrare a far parte dell'organizzazione.
Mentre i pensieri si susseguono veloci nella sua testa, la kunoichi ha già controllato tutto il palazzo.
Alcune stanze sono vuote, in altre delle persone si trovano nei loro letti. Anche qui sono tutti morti. 
Non c'è traccia della presenza degli shinobi.
Inoltre nemmeno la ragazzina si trova.
Ormai è praticamente sicuro chi sia il colpevole dell'omicidio degli abitanti del villaggio, eppure Konan non riesce a capire dove possa essere.
Un'idea illumina la mente della donna, che in fretta si precipita al piano terra del palazzo.
Quella ragazzina è la risorsa più grande del Clan, per cui la sua stanza deve essere in un posto più sicuro rispetto alle altre. Inoltre il Clan Shibuya è famoso per la paranoia che avevano alcuni suoi membri di essere catturati ed sfruttati come armi da qualche Villaggio. Probabilmente avranno voluto assicurarsi che il loro elemento più forte fosse al sicuro da ogni attacco. Anche a costo di privarlo della libertà.
Arrivata dinanzi alla statua del cervo, Konan se ne accorge. C'è un sigillo posto sulla sua fronte. 
La ragazza doveva trovarsi lì sotto.

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Capitolo 3
*** 03. Esperienze non ordinarie ***


Il sigillo posto sulla fronte del cervo di pietra sembra avere la funzione di convogliare il chakra nella statua. 
In quella stanza silenziosa, tutto è immobile. 
Dei piccoli fogli di carta iniziano a staccarsi dal corpo di Konan, le decorazioni d'oro luminoso che riempiono la sala riflettono la loro danza. In un istante, veloci ed affilati come delle lame, vanno ad infrangersi contro l'imponente statua. 
Il cervo non sembra nemmeno essere stato scalfito da quell'attacco, il chakra che scorre al suo interno lo rende più duro e resistente della roccia.
Il secondo attacco di Konan è indirizzato direttamente al sigillo. Nonostante anche questa volta non sembra siano stati causati danni alla pietra, si percepisce una variazione nel chakra che impregna l'ambiente.
Un altro attacco viene sferrato dalla kunoichi verso la statua ed il suo sigillo, questa volta la quantità di fogli è superiore alle altre ed in più tutta la carta è impregnata del chakra della donna, il che la rende ancor più dura e tagliente del metallo.
Finalmente una crepa si crea sul viso dell'animale. Konan è immobile, in guardia.
Pochi secondi dopo il suo ultimo, decisivo attacco, la crepa che divide il muso dell'animale inizia ad espandersi, facendo fuoriuscire il chakra che ne risiede all'interno.
Una cascata di chakra luminoso inizia a colare dalla statua, è così condensato da sembrare liquido. Però c'è qualcosa di strano in quel chakra: il suo colore. È giallo. Sembra quasi che emetta luce propria.
Dopo qualche minuto di incessante flusso, il chakra che impegnava la statua termina di uscire ed in quello stesso istante il sigillo si rompe.
Il chakra colato si espande sul pavimento, coprendolo interamente.
Ora Konan è circondata da un mare di chakra giallo, i suoi piedi ne sono immersi. 
Una sensazione soffocante la assale. Quella stessa che prima aveva percepito come benefica e rigenerante ora sembra star prendendo possesso del suo corpo. Non è un ninjutsu, né tantomeno un genjutsu. È puro chakra. 
In un battito di ciglia delle maestose ali di carta appaiono dalla schiena della kunoichi, permettendole di alzarsi in aria ed evitare di toccare la sostanza sul pavimento.
Alla rottura del contatto diretto tra lei ed il chakra, quella sensazione opprimente diminuisce.
Dopo qualche minuto tutto ritorna normale. Sembra che il chakra sia stato assorbito dal pavimento e dalle mura del castello. 
Titubante, Konan, che non ha mai visto niente del genere, torna ad appoggiare i piedi sul pavimento caldo, la sensazione di prima si è abbondantemente affievolita, ora è di nuovo piacevole.
Finalmente la donna si concentra sulle macerie della statua del cervo, notando un'apertura posta sotto di esse. Velocemente la libera dalle rocce e si incammina decisa nei sotterranei del castello.
Dopo aver sceso qualche centinaio di gradini nel buio più assoluto, accompagnata solo dal rumore dei suoi stessi passi, Konan si trova davanti ad una porta situata circa a centro metri di profondità all'interno della montagna su cui è posto il villaggio. 
La fonte del chakra che aleggia per tutto l'insediamento, quel chakra che fa crescere le piante, che dona una sensazione di benessere, che stava per impossessarsi del corpo di Konan, quello che ha ucciso tutti gli abitanti del villaggio, si trova lì dentro. 
A quanto pare la porta non è protetta da nessun sigillo.
Aprendola, ciò che vede Konan la lascia interdetta e sorpresa.
Al centro della grande stanza bianca, priva di mobili e decorazioni, giace in un macchinario una ragazza nuda. Sul suo ventre è impresso un sigillo. 
Sembra che stia dormendo, respira.
Le sue bianche membra sono  attraversate da strisce di chakra dorato e luminoso, che partono dai suoi occhi, percorrendole il viso ed il collo, le spalle e le braccia, il petto ed i fianchi, la pancia e la schiena, le gambe ed i piedi. 
I lunghissimi capelli corvini sono stesi ordinati sopra la sua testa ed il suo magrissimo corpo è attraversato da quelli che sembrano essere spasmi periodici. 
Ora Konan è sicura di trovarsi di fronte al suo obbiettivo. 
*
*
*
Buongiorno a tutti!
Finalmente la storia sta iniziando ad entrare nel vivo, sono emozionata!
Ringrazio di cuore tutti quelli che la stanno leggendo, se vi va lasciate una recensione o un commento, mi farà piacere! 
Auguro a tutti una buona giornata,
Peace <3

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Capitolo 4
*** 04. La fine dell'inizio ***


Dal macchinario dove è stesa la ragazza partono cinque condotti in cui scorre puro chakra, la cui fonte è la giovane sdraiata, che viene incanalato nelle pareti e nel soffitto della camera e poi diluito nell'ambiente. 
È ormai passato qualche minuto da quando Konan è entrata nella stanza sotterranea, eppure ancora non si è mossa.
Nella sua testa, tutti i pezzi del puzzle stanno prendendo il loro posto, componendo la spiegazione al mistero delle morti di Hōjō no ji.
Non si è trattato di cause naturali e nemmeno di shinobi altamente addestrati. È stata la ragazza. Probabilmente inconsapevolmente.
Devono averla tenuta segregata qui per molto tempo, questo spiegherebbe la sua magrezza, il suo pallore e la sua nudità. 
Il sigillo sul suo corpo ed il macchinario servono per contenere il suo chakra e immetterlo nell'ambiente senza superare un certo limite. 
Nella stanza dove si trova ora, la sensazione percepita fin dall'ingresso dell'insediamento è più forte che mai. È come se il chakra di quella ragazza stesse nutrendo quello di Konan, ma nutrendosi di esso allo stesso tempo.
Guardando in basso, la kunoichi nota che si è formata una pozza di chakra giallo nel punto in cui è stata in piedi per del tempo e ora sta venendo assorbito dal suo corpo, andando a sostituire il suo chakra originale. 
È una sensazione indescrivibile in senso negativo. Sembra di fare una trasfusione di sangue del gruppo sanguigno sbagliato. 
Il corpo non riconosce il chakra come suo, quindi prova ad isolarlo o espellerlo, mentre quello si fonde con il chakra originale. 
Il problema è che un corpo senza chakra è un corpo morto. 
Ciò che è successo al villaggio deve essere che il sigillo, indebolito nel tempo, non è più riuscito a contenere tutto il chakra della ragazza, che riversandosi per Hōjō no ji, deve aver raggiunto le abitazioni e poi le persone del villaggio, andando a sostituire il chakra che originariamente scorreva nel loro apparato circolatorio, uccidendoli.
Eppure com'è possibile che un chakra che permette di rendere fertile la cima di una montagna arida, che riesce a curare le ferite del corpo e dell'animo, possa fare una cosa del genere? 
Konan non ha tempo di rispondere a questa domanda ora, deve prendere la ragazza ed uscire al più presto da quella stanza, prima che il suo chakra venga sostituito da quello giallo. 
Con uno scatto la donna raggiunge il macchinario in cui giace la ragazza e l'accarezza piano sul viso, che al contatto viene attraversato da una smorfia di dolore. La sua pelle scotta. 
Non si sarebbe svegliata semplicemente accarezzandola. 
La stanza si riempie in un istante di foglietti di carta che, vorticando, vanno a confluire in delle imponenti ali sulla schiena della kunoichi. 
Pochi secondi dopo dei fogli taglienti come le lame vengono scagliati da quelle stesse ali in tutta la stanza e sul macchinario, evitando il corpo della ragazza distesa. 
Ora la stanza è distrutta ed il macchinario ha smesso di funzionare. 
In quello stesso istante, la ragazza apre gli occhi, sono dello stesso colore del suo chakra. 
Dopo qualche interminabile attimo di silenzio immobile, il flusso del chakra che scorre nella stanza ed in tutto il villaggio cambia direzione, riversandosi nel corpo della ragazza. Le sue urla di dolore sono strazianti, tutti i pori della sua calda pelle sono ricoperti della sostanza gialla che viene assorbita e torna a scorrere all'interno del corpo della giovane. 
Ci vogliono minuti perché tutto il chakra giallo che era disperso per il villaggio torni nel suo luogo d'origine. 
Il volto della giovane distesa è deformato in una smorfia di dolore, le sue urla acute penetrano i timpani di Konan, che osserva immobile quel drammatico spettacolo con occhi impietositi e rammaricati.
Alla fine tutto il chakra giallo è sparito dalla stanza. 
Sulla pelle della ragazza si sono formate quelle che sembrano delle gemme preziose, ma che in realtà sono cristalli di chakra, dalla loro attaccatura con la pelle esce molto sangue. Gli occhi della poveretta sono spalancati e fissi, non muove un solo muscolo. 
Quando Konan si avvicina al letto ormai tinto di rosso, gli sguardi delle due si incrociano per la prima volta. La più giovane ha gli occhi lucidi, probabilmente per il dolore, disorientati spaventati e stanchi, mentre la più anziana ha uno sguardo sollevato, ma anch'esso esausto. 
Lacrime luccicanti iniziano a scendere dagli occhi dorati della ragazza, subito dopo il suo corpo cede al dolore e alla stanchezza e sviene. 
 
 

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