How I met you

di Policasta0015
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Mall ***
Capitolo 2: *** Rum, cigarette and lemon cake ***
Capitolo 3: *** Miracle ***
Capitolo 4: *** She's yours. ***
Capitolo 5: *** Sex Education ***
Capitolo 6: *** Yara's truth ***
Capitolo 7: *** The day after ***
Capitolo 8: *** Hide and Seek (Pt.1) ***
Capitolo 9: *** Hide and Seek (Pt.2) ***
Capitolo 10: *** Happy B-day Minho! ***
Capitolo 11: *** The past ***
Capitolo 12: *** So much love ***
Capitolo 13: *** A New Life ***



Capitolo 1
*** The Mall ***


Salve a tutti, e grazie di aver dato fiducia a questa storia.Non voglio tediarvi troppo, ma volevo chiarire un paio di cosine.
Le vicende narrate oscillano in un arco temporale piuttosto vasto.La trama principale si svolge in un presente in cui ,idealmente ,i nostri personaggi sono in un momento di relativa pace dopo il festival della cultura.Tuttavia, ci saranno nei prossimi capitoli numerosi flashback per spiegare gli eventi che coinvolgono i vari personaggi.
Piccolo dettaglio tecnico, le parti in grassetto sono i pensieri dei personaggi.
Detto questo , vi lascio alla lettura, spero vi piaccia.Ci vediamo a fine capitolo.

 

Aizawa non aveva idea di come si fosse fatto trascinare in un centro commerciale di sabato pomeriggio da quei due esaltati di Togata e Midoriya.

In realtà , nel profondo del suo ailurofilo animo perennemente in debito di sonno, sapeva di averlo fatto per la piccola Eri.

Izuku aveva scoperto che la piccola non era mai stata in un centro commerciale e Mirio aveva deciso che bisognava rimediare.I due esaltati avevano scelto proprio un afoso sabato pomeriggio di maggio, giusto per essere certi che ci sarebbe stata metà della popolazione locale a godersi l’aria condizionata e le fontane.Quando glielo avevano comunicato, Aizawa aveva sfiorato la crisi di nervi al solo pensiero.

Avrebbe potuto semplicemente acconsentire e lasciare che portassero la bimba a fare una nuova esperienza da soli.Era un centro commerciale importante, sarebbe stato pieno di eroi in pattuglia, non correvano alcun pericolo.E invece aveva iniziato a sentire una sensazione che mai avrebbe pensato di provare. Un misto tra apprensione immotivata e attaccamento morboso nei confronti di Eri.

-You know man, questo significa essere un papà- Sapeva che non avrebbe dovuto parlarne con Hizashi.Mic aveva ragione, aveva iniziato a voler bene alla bambina, e questo non gli dava problemi ,ma non avrebbe ammesso di essersi trasformato in una mammina apprensiva.

Il fatto che Hizashi si fosse unito all’ultimo avrebbe dovuto essere una consolazione, ma il biondo , invece di tenergli compagnia, aveva deciso di fare pubbliche relazioni con i due adolescenti.Teneva una mano sulla spalla del giovane e mortalmente imbarazzato Midoriya mentre discuteva di ragazze con Mirio.
Forse avrei dovuto chiedere di venire anche a Toshinori.
 

L’unica sua consolazione era proprio la piccola Eri, che teneva teneramente la manina nella tasca dei suoi pantaloni e si era lanciata in una serie di domande sull’ambiente circostante.

-Perchè c’è tanta gente?-

Aizawa se lo era sempre chiesto.Cosa ci trovava la gente nei centri commerciali?La maggior parte di loro non faceva nemmeno compere, se ne stava semplicemente a gironzolare.

-Perchè è sabato e non sanno come passare il tempo.-

-Anche noi non lo sappiamo?-la piccola aveva rivolto il suo sguardo confuso verso il moro.

-No Eri, noi volevamo mostrarti il centro commerciale, abbiamo un obiettivo .-

Eri aveva ripetuto la parola obiettivo un paio di volte, come per appropriarsi del suo significato e poi aveva sorriso soddisfatta della sua scoperta ed era corsa a dirlo ad Izuku e Mirio.

Hizashi si era finalmente ricordato della sua presenza .

-Bro, siete so sweet!- nello stesso istante in cui il biondo gli buttava un braccio sulle spalle un adolescente con i pantaloni alle ginocchia e l’andatura di un cercopiteco aveva pensato bene di finirgli praticamente addosso.

Aizawa sentì che stava raggiungendo il limite della sopportazione nel momento in cui afferrò il ragazzino per le spalle e lo allontanò bruscamente.

Troppa gente, troppo rumorosa e vicina, Mic compreso.

-Quanto deve durare ancora questa tortura?-

-Oh come on, è per la bimba!-

In effetti , ora che Shota ci faceva caso, Eri , a cavalcioni sulle spalle di Midoriya aveva il sorriso più bello che avesse mai visto.

 

Un paio di ore più tardi l’allegro gruppo si stava gustando un gelato per contrastare il caldo insolito di maggio.

Stavano allegramente ipotizzando come sarebbe stato il cucciolo di un elefante blu e un elefante rosa

Era stata ovviamente Eri a porre la domanda, ma dopo un’iniziale leggerezza, la discussione si era decisamente animata.

Secondo Aizawa il cucciolo sarebbe stato o blu o rosa, e Midoriya concordava, optando arbitrariamente per il blu.

Mirio e Hizashi invece difendevano a spada tratta l'idea di un elefantino viola.

Quando la discussione aveva iniziato ad animarsi, soprattutto tra i due adulti, Eri, che Aizawa aveva notato mal tollerasse i toni agitati, aveva risolto il problema proclamando solennemente che secondo lei erano vere tutte e due le cose.

Nessuno aveva osato contraddirla.

Avevano quasi finito di mangiare, quando ad un tratto Mic aveva sgranato gli occhi, aveva guardato sconvolto Ereaser e poi aveva urlato :-Oh My God!-

Il biondo si era scaraventato verso un tavolino poco lontano, dove sedevano quelle che ad Aizawa sembravano  due donne .

Pensò immediatamente ad un’ emergenza, notò un passeggino.

La prima cosa che gli venne in mente fu che l’amico avesse visto il bambino in difficoltà, forse soffocare , ma da quella distanza non riusciva a vedere. Maledisse i suoi dannati occhi secchi.

-Mirio, rimanete con Eri, torno subito-

-Tutto bene sensei?-aveva chiesto preoccupato Midoriya mentre ripuliva il mento di Eri da macchie di gelato al cioccolato.

-Credo di si, voglio solo controllare.-

Mentre Aizawa avanzava verso il tavolo , lentamente iniziava a mettere a fuoco.

Non gli sembrava ci fosse nessuna emergenza, eppure Mic era stranamente agitato.

Quando il biondo si accorse che Shota avanzava verso di lui, iniziò a passare lo sguardo nervosamente da lui a una delle due donne.

Improvvisamente qualcosa nel profondo lo mise in allerta.

Aveva una terribile sensazione.

Quando fu abbastanza vicino da poter finalmente riconoscere la donna bionda che parlava con Mic, iniziò a sudare freddo.

E non per quella donna in sè.

Ma perché , a quel punto , sapeva perfettamente chi era la ragazza castana con il bambino in braccio .

-Yara!-

Aizawa rimase pietrificato.

Sentendosi chiamare, la ragazza si era voltata.

In quel preciso istante, qualcosa in Shota Aizawa era morto .

E non tanto per i meravigliosi occhi che ora lo fissavano sconvolti, né per il volto che per mesi era stato l’unica cosa bella della sua vita.Neanche per il corpo che aveva a lungo desiderato e amato con tutto se stesso nelle ore di passione.

Ma per il piccolo umano dai capelli neri e il nasino all’insù che se ne stava tranquillo accoccolato tra le braccia della ragazza.

Anche lei era sconvolta, spaventata.

Dopo qualche secondo di silenzio, sul volto della ragazza era comparso un sorriso rassegnato.

-Ciao , Shota-

 

 

Il mondo intorno ad Aizawa si era fermato.Non riusciva distogliere lo sguardo dal bambino.

Yara ha un figlio. La mia Yara ha un figlio.

No, non era più sua da quasi due anni ormai .E poteva incolpare solo se stesso.

-Allora darling , quanto ha questo cucciolo?- Mic aveva attirato su di sè l’attenzione della ragazza, dando a Shota il tempo di uscire dalla sua trance.

-Un anno fra un mese.-Pur avendo risposto alla domanda, Yara non aveva spostato lo sguardo da Aizawa.

Ereaser aveva notato inconsciamente che la ragazza si era fatta più protettiva con il piccolo, che ora stringeva forte al petto mentre con una mano gli teneva la testolina.

Lo stava nascondendo.

Fu in quel momento che Shota comprese perché Mic lo stesse fissando a bocca aperta e Yumi , la ragazza bionda, si tenesse una mano sul volto.

Il bambino ha quasi un anno.

Quindi era stato concepito circa 20 mesi prima.

Loro si erano lasciati, o meglio, lui l’aveva lasciata da un anno e mezzo .

Per un lungo istante sentì la terra cadergli sotto i piedi.

Il suo cervello perse il controllo del suo corpo.

-Tu eri incinta!-

Si pentì nell’istante stesso in cui le parole gli uscirono dalla bocca.

Yara lo guardò affranta.L’aveva ferita.

-Ok guys, Yumi, sei sempre la solita stronza,ma sei splendida. Yara,dear, è stato meraviglioso rivederti e conoscere questo piccolino.Direi che avete parecchio da dirvi , quindi io riporto i ragazzi e Eri-chan alla UA.See you.-

Prima di andarsene , Mic gli aveva dato una pacca sulla spalla.

-Meglio che vada anche io, chiamami quando torni a casa.-Yumi lasciò un bacio sulla fronte del piccolino, prima di salutare l’amica.

Yara annuì mestamente.

La bionda fece qualche passo per poi girarsi .

-Tu-disse puntando un dito sul petto di Aizawa- sei il più grande pezzo di merda che esista sulla Terra.-

Credimi Yumi, lo so.

Yara nel frattempo aveva messo il piccolo nel passeggino e gli aveva dato un giochino per distrarlo.

-Siediti Shota, dobbiamo parlare.-

Aizawa si voltò per vedere se Mic era ancora lì, ma al loro tavolo era seduta una coppia di adolescenti.

Yara lo stava guardando, aspettando che si facesse come aveva detto.

-Si , credo di si- disse sedendosi.

Guardò il piccolino ,concentrato sul suo giocattolo.

-Lui è…insomma, è figlio mio?-

Yara sospirò, la situazione non le piaceva.

-Si Shota, Minho è tuo figlio.Ascolta, mi dispiace che tu lo abbia scoperto in questo modo…-

-Scoprirlo in questo modo?Yara cazzo, ha quasi un anno, quando credevi di dirmelo?- il moro non voleva attaccarla, ma gli stava montando dentro una rabbia incomprensibile.Resosi conto della cosa, cercò di addolcirsi.Yara odiava litigare, gli ricordava Eri.

-Mai. Fosse stato per me, tu non lo avresti mai saputo. -gelo.

Aizawa la guardò sconvolto.

-Perchè ti sorprendi? Tu mi hai lasciato di punto in bianco, dicendomi che non volevi nessun legame , che non volevi responsabilità oltre al tuo lavoro.Quando ho scoperto di essere incinta, qualche giorno dopo, ho pensato che un figlio fosse la più grande responsabilità possibile.Tu non ne volevi, me la sono gestita da sola.-

Mentre Yara parlava , Minho aveva iniziato a lamentarsi .

-Stai buono tesoro, tra poco andiamo a casa.Ascolta Shota, ho cresciuto il bambino quasi da sola fino ad ora, e posso continuare a farlo tranquillamente se tu non vuoi saperne più nulla.Puoi fare finta di non averci mai visti e tornare alla tua vita. D’altronde la scelta di metterlo al mondo e tenerlo è stata mia.Però- e tirò fuori un foglio di carta e una penna dalla borsa- questo è il mio numero, nel caso tu decida di volerlo rivedere.Pensaci su quanto vuoi, poi mi chiami e ne parliamo.Ora mi sembri troppo sconvolto, non credo tu sia lucido, e io prendo la vita di mio figlio molto seriamente.-

Detto questo Yara si alzò , sbloccò il passeggino e inizio a muoversi per andarsene.

Ad un tratto Aizawa riottenne il controllo del proprio corpo.

-Aspetta… te ne vai così?-

Yara si bloccò.

Shota la osservò per la prima volta in quell’istante.

Era bella.Più bella di come la ricordasse, molto diversa.

Portava i capelli corti, all’altezza delle spalle, non più lunghi fino ai fianchi come due anni prima .Come sempre era vestita semplicemente, jeans e maglioncino azzurro, ma c'era qualcosa di più voluttuoso nelle sue forme.Doveva essere stata la gravidanza.

-Scusami Shota, davvero, ma voglio parlare con te solo quando avrai deciso cosa fare.Non posso lasciare che tu prenda decisioni affrettate e poi te ne vada di nuovo.-

Aveva gli occhi pieni di lacrime.

Aizawa annuì.Non voleva farla soffrire più di quanto avesse già fatto.

-Spero di sentirti presto-non si voltò più.
Sono nella merda.


Bene , questa è la fine del primo capitolo, spero vi sia piaciuto.
Aggiungerò il secondo capitolo, che sto già scrivendo, molto presto.
Ci tenevo a fare una pecisazione sul rating della storia. Ho scelto l'arancione perchè voglio inserire più avanti delle scene erotiche, anche se non so ancora quanto.Se dovessero essere molto dettagliate, provvederò a modificare il rating.
Per il resto, non vedo l'ora di continuare. Per il momento il nostro Aizawa si trova in una situazione piuttosto complessa...vedremo come i suoi amici e un improbabile studente lo aiuteranno a tirarsene fuori.
Fatemi sapere che cosa ne pensate, sono più che ben accette anche le critiche .
Al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 2
*** Rum, cigarette and lemon cake ***


-Wow Shota, hai un figlio!-

Aizawa si teneva la testa tra le mani, fissando il rum nel suo bicchiere ,mentre Hizashi riassumeva a All Might gli eventi che li avevano portati a quella inconsueta riunione.

Una volta tornato nella sua stanza alla UA, dopo aver salutato Eri e aver giocato un pò con lei alle principesse, Aizawa aveva mandato un messaggio a Toshinori e Hizashi.

-Voglio tagliarmi le vene-

All Might gli diede una pacca sulla spalla.

-Che cosa pensi di fare bro?-Mic era diventato stranamente serio.

-Io…non lo so, non ho mai voluto figli.Però oggi, quando l’ho visto…non posso far finta che lui non esista.-

-Sono sicuro che te la caverai, con Eri sei fantastico dopo tutto.-

Apprezzava davvero lo sforzo di All Might di essere positivo.

Aveva cercato lo sguardo di Hizashi.Il biondo gli aveva sorriso.

-Non è cambiata per nulla-

Quel pensiero gli era ronzato in testa da quando l’aveva vista.

All Might si grattò la testa.-Insomma, si può sapere chi è questa ragazza misteriosa?-

Aizawa collassò definitivamente sul tavolino del locale in cui si trovavano.-Non ne ho la forza. Hizashi, racconta tu.-

-Well,listen All Might,facciamo una premessa. La ragazza era maggiorenne…-

Lo sguardo del Simbolo della Pace iniziò a muoversi velocemente tra i due professori.

Aizawa teneva ancora la testa sul tavolo. Present Mic sorrideva nervoso.

-Ok… non mi piace questa premessa.-

-…e tecnicamente- continuò Mic, probabilmente leggermente ubriaco dopo il terzo “sex on the beach”-anche se era una studentessa dell’ UA, non era una sua studentessa… ma la mia.-

All Might spalancò gli occhi fissando Aizawa, che probabilmente doveva essere morto.La sorpresa fu tale che assunse per qualche istante la sua forma muscolosa.-Sei andato a letto con una studentessa e l’hai messa incinta?- aveva urlato.

Tutto il locale si era voltato a guardarli.Aizawa era praticamente scivolato sotto il tavolo.

-All Might calm down! Yara non era una studentessa quando è rimasta incinta. Let me explain.-

Riassunta la forma malandata e dopo aver tossito un pò di sangue, All Might si era tranquillizzato.-Scusami Hizashi, continua.-

-Fine. Quattro anni fa , quando io e Shota eravamo appena diventati professori, il liceo organizzò una settimana al mare per i ragazzi dell’ultimo anno e noi ci offrimmo di accompagnarli.Aizawa non era responsabile di nessuna classe quell’anno, mentre a me era stata affidata la III B della sezione eroi. Ero giovane e quei ragazzini erano parecchio scalmanati. Una classe difficile oserei dire.Per questo chiesi ad Aizawa di darmi una mano a mantenere l’ordine durante quella settimana , per evitare di perdere completamente il controllo su di loro.C’era una ragazza di nome Yara in quella classe con cui avevo legato molto durante l’anno. Lei aveva una situazione familiare molto delicata, per questo viveva nel dormitorio della UA.Anche io e Shota dormivamo lì.Capitava spesso che la sera stessimo assieme, anche perché era l’unica ragazza della sua classe a vivere nel dormitorio,e così pian pianino fece amicizia, oltre che con me, anche con Shota.Era una ragazza molto matura per la sua età, ne aveva passate tante, in più aveva un Quirk decisamente ingombrante.Così quando partimmo per le quella sorta di ritiro, diciamo che lei e Shota avevano già una “base” di conoscenza.-

-Ti prego Aizawa, dimmi che non ti sei fatto una studentessa durante il ritiro!-All Might era decisamente scandalizzato, e il fatto che Mic stesse raccontando una storia al limite del legale come se stesse parlando della sua giornata lo sconvolgeva ancora di più.

Da quel corpo privo di vita che era diventato Ereaser giunse un cenno negativo.

-Oh no, non successe nulla durante quella vacanza.Solo che sai, a pensarci bene, c’erano già lì dei segnali.Come ho detto Yara era una ragazza difficile, molto chiusa, ma con momenti di trasgressione davvero fuorvianti.Era cresciuta troppo in fretta , soprattutto in ambito sessuale, diciamo.Era una cosa di cui chiacchieravamo durante l’anno.Cotte, sesso…Andava parecchio d'accordo con Shota, parlavano un sacco, o non parlavano per nulla, ma passavano ore assieme .E tra un discorso misantropo e una sigaretta in tarda notte, qualcosa iniziò a nascere tra i due.Tuttavia ,sebbene ogni tanto si scambiassero qualche battutina, di concreto non accadde nulla.Quando tornammo a scuola, io e Shota ci prendemmo una vacanza per girare un pò il Giappone e lei tornò dalla sua famiglia.-

Present Mic si fermò, bevve un sorso del suo cocktail poi aggiunse:-Shota, credo che ora debba continuare tu.-

Aiazawa sembrò tornare dal mondo dei morti.Riassunse la posizione con la testa abbandonata su una mano, con l’altra si stropicciò gli occhi.
-Durante quel ritiro… diciamo che mi ero preso una cotta per lei, senza saperlo.Niente di serio, ma mi piaceva passarci il tempo.E poi era dannatamente bella, sapeva essere molto eccitante se lo voleva. Comunque ,durante quel viaggio io e Hizashi ci siamo goduti parecchio la vita… insomma, quando siamo tornati scuola, a stento la ricordavo e lei era decisamente cambiata.Era ancora più chiusa , perennemente incazzata .Ci incontravamo solo qualche volta a fumare e non avevamo molto da dirci.Poi un giorno… dopo la festa per la fine degli studi della sua classe, è successa una cosa piuttosto grave, ma non mi va di parlarne, è molto privata per lei.Fatto sta che uno degli ultimi giorni di scuola abbiamo discusso, ferocemente, e siamo finiti a fare sesso in un bagno della scuola.Da li fondamentalmente non ci siamo più lasciati. Lei è diventata una professionista ed è stata assunta dalla neonata agenzia di Hawks e io ho continuato a lavorare come insegnante .Siamo andati a vivere insieme in un buco vicino alla scuola.
Per un pò siamo stati felici, molto felici.I giorni buoni erano davvero fantastici. Non credo di essere mai stato così felice in vita mia.Ma al tempo stesso i giorni cattivi erano davvero atroci.Circa un anno e mezzo fa l’ho lasciata, ero costantemente preoccupato che le accadesse qualcosa, sia per il lavoro che per la sue tendenze autolesioniste.Litigavamo di continuo, lei aveva dei brutti traumi che non riusciva ad affrontare.In più lei e Hawks avevano un rapporto molto strano. Ho pensato che semplicemente si stesse innamorando di lui.Tutto questo mi distraeva dal lavoro, così ho chiuso.L’ho fatto da un giorno all’altro, senza preavviso.Non avrei mai pensato che lei fosse… insomma, stavamo attenti, lei prendeva la pillola.-

Il moro crollò di nuovo la testa sul tavolino, disperato.

-Da allora non l’hai più vista?- All Might stava ancora cercando di mettere ordine nella confusa e rabbiosa storia che Aizawa gli aveva raccontato.

-No, seppi che era stata ferita e aveva iniziato a fare lavoro d’ufficio.Ora soltanto credo di capire la verità.-

Mic diede una pacca sulla spalla dell’amico. -Che pensi di fare Shota?-

In tutto quel casino, Hizashi aveva osato sperare che Aizawa ponesse rimedio a quello che lui aveva sempre considerato un errore.Aveva osato sperare di poter vedere l'amico e l'ex allieva felici con il loro bambino

-Se posso permettermi, Aizawa, qualunque cosa tu scelga di fare, pensaci molto bene.Non hai colpa per averla lasciata, le storie finiscono.Ne tanto meno hai colpa per non essere stato presente per tuo figlio fino ad ora, non sapendo della sua esistenza.Ma da questo momento, qualunque cosa tu scelga, è una tua responsabilità , nel bene o nel male.-

Le parole di all Might gli avevano portato via l’ultima dose di sanità mentale che gli era rimasta.

-Grazie Yagi, davvero.Io torno in accademia, ci dormo su e domani prendo una decisione.Grazie ad entrambi.Notte-

 

 

 

 

Dopo una lunga passeggiata solitaria, Aiazawa aveva raggiunto il dormitorio dell’accademia.

Stava per entrare quando aveva sentito delle voci.Erano sicuramente dei ragazzini sgattaiolati fuori per fumare di nascosto.Non aveva voglia di rimproverarli. Avrebbe fatto finta di nulla, tanto se avessero voluto avrebbero continuato comunque.

Poi riconobbe la voce di Tenya.

Si colpì la faccia con la mano.Doveva intervenire o avrebbero svegliato tutta l’accademia.Li raggiunse sul retro.

-Che sta succedendo qui?-Quella frase generò il panico.

Riuscì ad individuare nel buio Mineta, seduto sugli scalini, e Kaminari , in piedi e con una sigaretta accesa in mano.
Sull’uscio della porta, un Iida in pigiama sbraitava contro la violazione delle regole dei due compagni.
I tre si pietrificarono.Kaminari rimase con il fumo ancora in gola, incapace di espirare davanti al professore.

-Sensei noi…- Shota zittì con un gesto Mineta.
-Iida, puoi andare , ci penso io. Vai anche tu Mineta.-
-Ma professore…- Aizawa sapeva che il ragazzo voleva difendere l’amico, di fatto l’unico colto in flagrante .
-Ho detto a letto.-
I due ragazzi non osarono controbattere, ma guardarono il povero Kaminari come se lo stessero vedendo per l’ultima volta.

Quando la porta si fu chiusa alle spalle di Iida, Aizawa si voltò verso il povero ragazzino che ancora tratteneva il fiato.
-Puoi respirare Kaminari, non ho intenzione di punirti.Anzi, ne hai una per me ?-
Ci volle qualche secondo prima che il ragazzo reagisse .
-Certo sensei.-
Gli allungò il pacchetto di sigarette.Erano leggere, almeno questo.
-Non sono nei guai?-
Aizawa rise. -No Kaminari, non sei nei guai. Non dovresti fumare, ma non posso obbligarti io.-
Si sedette sulle scale, dopo qualche secondo il ragazzo lo raggiunse.
Ad Aizawa piaceva Kaminari, anche se non lo dava a vedere.Era un pò uno scansafatiche ,ed era troppo rumoroso, ma quando si controllava era un ragazzo piuttosto riflessivo e con cui era piacevole scambiare due parole.Era convinto che Mineta avesse una cattiva influenza sul suo carattere.
-Giornata pesante, sensei?-
Aizawa annuì.-Non ne toccavo una da anni. Anche io fumavo queste alla tua età.-
Notò che Kaminari era troppo taciturno.-Problemi di cuore?-
-No sensei, ho litigato con i miei genitori, nulla di grave , ma mi sono innervosito.-
Aizawa gli poggiò una mano sulla spalla. Non era da lui essere così aperto con i ragazzi. Ma gli allievi della sua classe erano speciali, ne avevano passate troppe e lentamente stava imparando a conoscerli .
-A lei cosa è successo, se posso chiedere?-
Kaminari si era aperto con lui, gli aveva dato fiducia . Ereaser Head pensò che il ragazzo meritasse lo stesso trattamento.
-Ho scoperto oggi una cosa piuttosto pesante.E ora devo prendere una decisione difficile.-
Kaminari lo ascoltava.-Sta bene sensei? Intendo di salute…-
-Si, si sto bene, è una questione…sentimentale, diciamo.Ho commesso un errore tempo fa e ora questo errore ha avuto delle conseguenze inaspettate. Devo decidere se sobbarcarmi queste conseguenze o fare finta che non esistano.-
Kaminari si accese un’altra sigaretta.
-Parlo per esperienza , fingere che un problema non esista è impossibile, o lo si affronta, o si vive costantemente con il suo peso addosso.-

Aizawa si alzò. Era tardi e voleva dormire.
Rimase qualche secondo a guardare il ragazzo fumare. Gli somigliava parecchio. Anche lui era stato un ragazzino nervoso e irritabile, anche lui trovava conforto in un amico rumoroso e nel fumo.
-Sai Kaminari, se usassi più spesso questa saggezza estemporanea , potrei quasi considerarti una persona seria.Non esagerare con quelle. E domani mattina chiama i tuoi genitori. Ti vogliono bene, mi riempiono di mail per sapere come stai.Notte.-
-Notte sensei.-

 

 

 

Nella sua stanza ,Aizawa si sentì finalmente un pò più rilassato.Voleva passare a vedere se Eri dormiva, ma la bimba aveva il sonno leggero e nel caso non voleva svegliarla.
Si tolse finalmente i vestiti, dopo la lunga giornata, iniziavano dargli fastidio.Rimasto in boxer, si legò i capelli e si mise direttamente a letto.
La chiacchierata a cuore aperto con Kaminari lo aveva fatto sentire meglio.
Era ora di dormire.Aveva una decisone difficile da prendere.

 

 

 

Non molto lontano dalla UA , Yara aveva appena fatto addormentare un piccolo Minho con la febbre.Dopo averlo osservato dormire con il visino arrossato nella sua culletta, uscì dalla stanza del bimbo.
-Dorme finalmente- aveva annunciato entrando nel salotto di casa sua.
Questa casa è un bordello, aveva concluso con una rapida occhiata.Se ne sarebbe occupata il giorno dopo.
-Povero nano malefico ammalato.-Sul divano, un assonnato Hawks stava guardando la tv mentre beveva una birra.
Gli si sedette accanto, appoggiando la testa sulle sue gambe e prendendogli la bottiglia di mano
-Non ha chiamato.-Bevve un lungo sorso.
Mi ci vorrebbe qualcosa di più pesante.
Il ragazzo aveva iniziato a massaggiarle la testa.-Lo farà.Dagli un pò di tempo, e smettila di guardare quel telefono, uscirai di testa più di quanto tu non lo sia già.-
-Hawks, e se non chiamasse mai?- disse tirandosi a sedere
Il giovane hero sospirò.Era un’eventualità da considerare. Non sapeva molto di Ereaser Head, ma dai racconti di Yara e dalle notizie che aveva raccolto, gli sembrava abbastanza stronzo da poter fare una cosa del genere.
Prese il volto dell’amica tra le mani. -Se non lo facesse, mia adorata Raven, rimarremmo io, te e il nano malefico.Non mi sembra poi tanto male.-
Lei rise, poi si alzò.-Non ho sonno, faccio una torta.-

Hawks sorrise.La guardò alzarsi e raccogliersi i capelli in uno chignon spettinato.Era davvero bella.Non bella come le modelle vuote e stupide che frequentava.Ma bella in un modo unico e speciale.
-Sei fantastica , quel coso mezzo morto è davvero un idiota.La torta la voglio al limone.-
Già , pensò Yara mentre rompeva le uova, Shota è un idiota.


 Siamo alla fine del secondo capitolo.Sono stata veloce, diciamo.
Spero vi sia piaciuto.
Aizawa deve prendere una decisone molto importante, ma per fortuna non è solo.
Ho amato scrivere il breve dialogo tra lui e Kaminari, non vedo l'ora di approfondire le varie relazioni.
Bene, vi ringrazio per essere arrivati fin qui.Lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate .
Sono graditissime anche delle "richieste" su interazione tra i personaggi, mi aiutano a rendere i capitoli più pieni.
A presto.
 

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Capitolo 3
*** Miracle ***


Aizawa fu svegliato da un raggio di sole che gli colpì il viso.

Ho dimenticato di chiudere la tenda.

La sveglia segnava le 8:32.

Fantastico, per un giorno che potevo dormire fino a tardi.

Le domeniche erano sempre molto lente nel dormitorio della UA.

I ragazzi di solito non facevano molto, guardavano un film, facevano qualche gioco, qualcuno di loro si allenava un pò.Per lo più stavano a fare niente sui divani della sala comune, ma insieme.

Era ancora troppo presto perché fossero svegli. Il primo a svegliarsi era solitamente Todoroki, ma non lo si vedeva nella cucina prima delle 9.

Aizawa aveva la strana sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo di mente.

Con quella sensazione decise di farsi una doccia, tanto per schiarirsi le idee.

Nel momento stesso in cui l’acqua fredda lo colpì, tutti i ricordi del giorno precedente iniziarono a scorrergli nella testa, come portati dal getto gelido.

Cazzo.Il bambino.

Finì di lavarsi velocemente e corse in camera a cercare il foglietto con il numero della ragazza.

Se lo avesse perso, probabilmente si sarebbe davvero ucciso.

Lo trovò, spiegazzato , nella tasca dei pantaloni. Cadde a sedere sul letto, restando a fissare quel pezzo di carta da cui dipendeva il suo futuro.

No, non solo il mio.Il futuro di mio figlio.

Fu la prima volta che incluse nel pensiero il piccolo.Fino a quel momento si era rifiutato di pensare a lui come dipendente dalle sue azioni.Capì le parole di Yara del giorno prima. Non era importante quello che voleva lui, era importante ciò che era meglio per Minho.

-Minho…- Yara aveva scelto un bel nome.La ragazza aveva sempre creduto che il nome fosse fondamentale per una persona.Era un nome delicato, veloce, perfetto da sussurrare o da pronunciare a voce alta.

Se la immaginò pronunciarlo in tutti i modi possibili.Chiamarlo dolcemente la mattina appena sveglio, tornata a casa dal lavoro, mentre lo rimproverava o era preoccupata per lui.

Si chiese che mamma fosse. Al centro commerciale aveva visto troppo poco.

Conoscendola , non era una mamma apprensiva, temeva però non fosse nemmeno molto affettuosa, visto che nessuno lo era stato con lei da bambina.

Sicuramente si prendeva cura di lui in maniera impeccabile .

Che padre sarei io ?

Bastava una chiamata, e lo avrebbe scoperto.

Si passò una mano tra i capelli, ancora legati.

Gli serviva un altro pò di tempo, ma si decise a chiamare Yara in giornata.

Si vestì in fretta , la sera prima non aveva cenato, e iniziava ad avere un pò di fame, anche se era dal momento in cui aveva rivisto Raven che una leggera nausea si era appropriata di lui.

Era tanto che non pensava a lei con quel nome.Raven era sempre stata la facciata che tutti vedevano, la ragazza bella e problematica con quel Quirk più da villani che da eroe.Yara era solo per lui, per quando erano soli e lei era al sicuro, senza difese.

 

Appena fuori dalla porta sentì qualcosa sbattergli contro le gambe.

Eri, con due treccine spettinate e ancora con il pigiamino addosso lo stava abbracciando forte.

Aizawa sorrise.

-Buongiorno Eri-chan - disse tirandola su e stringendola forte tra le braccia.

Eri gli gettò le braccine magre al collo.

-Buongiorno Shota- aveva ancora la voce impastata dal sonno.

Midoriya se ne stava poco più in là, con un enorme e leggermente fastidioso sorrisetto sulle labbra.

Aizawa stava imparando ad apprezzare quel ragazzo ,soprattutto per la sua tenacia, che qualche mese prima avrebbe definito testardaggine.

-Buongiorno Sensei.-anche Izuku sembrava ancora assonnato, ed era in pigiama come Eri.

-Buongiorno Midoriya, immagino che questa piccola monella sia venuta a svegliarti.-

Eri ridacchiò ancora appoggiata alla sua spalla.

Izuku annuì sorridendo.- Non fa nulla, tanto avevo la sveglia alle 9, devo allenarmi con All Might.-

Aizawa fece un cenno di assenso al ragazzo.

Eri stava giocherellando con le sue bende e Aizawa le fece muovere per darle un colpetto sul nasino.

-Andiamo a fare colazione ?- la bambina annuì sbadigliando.

-La mano.- Ad Aizawa non piaceva essere così fissato con le buone maniere, ma quelle frasi gli uscivano di bocca prima che potesse pensarci, erano automatiche.Retaggio della educazione piuttosto formale che aveva ricevuto lui.

Per fortuna Eri non ci faceva caso, e semplicemente gli ubbidiva .

Le diede un bacio sulla guancia, dicendole che era brava bambina.

 

 

 

Nella sala in cui mangiavano c’erano già un pò di ragazzi… e Hizashi.

Non era mai sveglio di domenica a quell’ora, anzi, non era mai sveglio di domenica in generale.

-Eri-chan!- Aizawa aveva fatto appena in tempo a neutralizzare il quirk di Mic, altrimenti avrebbe svegliato tutto il dormitorio.

Fece scendere la bambina che corse ad abbracciare l’eroe.

-Buongiorno-disse arrampicandosi sulla sedia accanto al biondo.

-Hello bro.Come stai?-Aizawa si sedette davanti ad Eri.

-Giorno, abbastanza bene.Tu che ci fai sveglio di domenica mattina?-

-Troppo stress, non riuscivo a dormire, questa situazione è assurda!-

Aizawa lo fulminò .-Intendi la MIA situazione?Sei sveglio di domenica mattina per la prima volta in trent’anni per la mia situazione?-

-Quale situazione?- Eri era confusa, e non del tutto certa di cosa significasse la parola situazione.

-Niente Eri, stai tranquilla. Piuttosto, cosa vuoi mangiare?-

Eri ci pensò un attimo, poi il faccino le si illuminò e urlò alzandosi sulla sedia :- La torta!-

Aizawa non potè fare a meno di sorridere.

-Va bene, controllo se le cuoche della mensa hanno lasciato una torta per il week end.-

-Sensei, Eri vuole la torta di Sato, credo ne sia rimasta un pò da ieri sera.-gli spiegò Midoriya , che nel frattempo si era seduto accanto a lui.

Ma certo, visto che lui non era tornato all’accademia la sera prima ,Eri doveva aver passato la serata con i ragazzi.Non era la prima volta, e alla piccola piaceva molto.Oltre a Midoriya, anche molti altri ragazzi della IA trovavano piacevole la compagnia della piccola e cercavano sempre di tenerla impegnata.

-Sisi, ho aiutato anche io a farla!-

-Very good sweetie.-Mic abbracciò forte la bimba ancora in piedi sulla sedia.

Risero entrambi.

-Allora dobbiamo assaggiare questa torta.-

In cucina Ereaser trovò una torta al cioccolato .

Gli avanzi erano abbastanza da prenderne quattro fette e lasciarne comunque per i ragazzi non ancora sveglii. Quella torta doveva essere enorme.

Portò le fette agli altri al tavolo, anche al giovane Midoriya che arrossì.-Grazie sensei!-

Quel ragazzo doveva imparare a controllare le sue emozioni.

Non appena Aizawa assaggiò la torta, si sentì immediatamente più felice, era deliziosa. Era ovvio che il contributo di Eri fosse stato minimo, ma fu grato che Sato l’avesse coinvolta.

Le fece i complimenti e la bambina si gonfiò di orgoglio.

Guardò Mic.

Il suo migliore amico teneva una mano sulla schiena di Eri per evitare che muovendosi troppo sulla sedia potesse cadere, eccitata com’era per i complimenti.

Si guardarono negli occhi per qualche istante.

Mic sapeva esattamente cosa voleva dire Aizawa, e annuì lentamente.

Il moro si alzò, diede una carezza ad Eri e si allontanò.

-Torno subito , vado a fare una telefonata.-

 

 

Aizawa andò a sedersi sulle scale dove la sera prima aveva fumato con Kaminari.

Si era accorto di non aver visto né lui ne gli altri due.Kaminari doveva aver fatto molto tardi, Mineta e Iida probabilmente non uscivano dalla loro stanza perché troppo spaventati per affrontare l’idea che il sensei avesse espulso l’amico.

Prima o poi sarebbero venuti fuori e avrebbero trovato un Kaminari vivo e vegeto.

Aizawa sperava di non perdersi la loro faccia.

Fece un profondo sospiro. Era il momento.

Compose il numero che Yara gli aveva dato.

Ogni squillo lo uccideva.

Pronto?

All’eroe si fermò il cuore.

-Yara, sono Shota.Buongiorno…-

Silenzio.Sentiva dei rumori in sottofondo.

Buongiorno Shota.Dimmi.

Aizawa stava sudando freddo.

-Ascolta, ho pensato a tutta la situazione, a quanto mi hai detto ieri e io… se per te va bene, vorrei conoscere Minho, fare parte della sua vita.-

Aveva pronunciato quelle parole tutte d’un fiato.Temeva che se ci avesse pensato troppo non avrebbe più avuto il coraggio di farlo.

Ne sono felice.Davvero.Facciamo così, stamattina sono un pò incasinata, non mi aspettavo decidessi tanto in fretta, ma per oggi pomeriggio posso trovare qualche ora se vuoi vedere Minho.Che ne dici?

-Si, certo ,voglio vederlo.Dove ci vediamo?-

Shota sentì dei rumori ancora più forti dall’altra parte del telefono e una voce maschile.Gli si annebbiò la vista.Aveva un compagno?

Non sono affari tuoi.L’hai mollata tu, se ha un compagno puoi solo essere felice per lei.

Minho ha un pò di febbre, preferisco non farlo uscire di casa, ti va di venire qui da me?

-Va bene , non c’è problema.Sta…sta bene?-

Sisi, non preoccuparti, ha fatto un vaccino qualche giorno fa , voglio solo essere cauta.Allora vieni…vediamo… per le quattro?Ti mando l’indirizzo.

-Si grazie mille.Alle quattro allora.-

Alle quattro.Shota, io… sono felice che tu voglia far parte della sua vita.

-A più tardi.-

Yara attaccò per prima.

Perché stava tremando?Era perché avrebbe passato il pomeriggio con suo figlio, o per la voce che aveva sentito dall’altro capo del telefono?

Quei pensieri lo avrebbero divorato, ne era sicuro. Non ci sarebbe arrivato vivo all’appuntamento.

Devo parlare con Hizashi.

Rientrati nella sala comune, trovò Eri seduta sul divano con qualcuna delle ragazze , era già vestita e Momo le stava acconciando i lunghi capelli.

Ottimo, ho un pò di privacy.

Hizashi era ancora seduto al tavolo, avvicinandosi vide che stava messaggiando con qualcuno. Non aveva il tempo di pensare alla nuova fiamma del biondo, anche perché la durata delle relazioni di Hizashi variava da un paio di settimane a un paio di mesi, a seconda di quanto lei o lui fosse interessante.

-Fatto- annunciò sedendosi.

-Wow, it was quick. Com’è andata?- nonostante Hizashi fosse spesso di una leggerezza disarmante, era sempre presente quando Shota ne aveva bisogno.

-Bene, credo. Le ho detto che voglio far parte della sua vita, del bambino intendo.

Lei sembrava piuttosto tranquilla. Dobbiamo vederci oggi pomeriggio a casa sua.-

Mic sgranò gli occhi.

-Lo so, sembra troppo anche a me, ma il bambino ha la febbre, non è il caso di farlo uscire.-

-Fair enough.Cosa gli porterai?-

Aizawa fu colto di sorpresa.

Doveva portare qualcosa?

-Bro, non puoi presentarti a tuo figlio senza un regalino.Lascia fare, ci penso io.-

-Dove stai andando?-

-Ad evitare che il primo incontro con tuo figlio sia una completa disfatta.See you later!-

Non ebbe il tempo di chiedere ulteriori spiegazioni, Mic era già uscito dalla stanza.

Proprio in quel momento un assonnato Kaminari entrò nella stanza.

-Giorno a tutti-

Aizawa si accorse che Kyoka si era voltata un pò troppo velocemente all’ingresso del biondo elettrico.

Ci mancava solo questa. Ora dovrò fare quella lezione…

Erano mesi che Netsu gli chiedeva di tenere una lezione di educazione sessuale.

Lui aveva rimandato, dicendo a se stesso e al consiglio docenti che i ragazzi erano ancora piccoli e non sembravano essere a …quel punto.

Col cazzo che sono piccoli, finirò a dover fare le ronde notturne di questo passo.

-KAMINARIIII!- Mineta si era gettato sul giovane con una forza tale da scaraventarlo a terra.

-Allora non sei stato espulso…- Il ragazzino era quasi in lacrime e a giudicare dalle occhiaie , aveva passato un lunga notte insonne.Iida, dietro di lui era rimasto pietrificato, con la bocca aperta.

Non potè evitare di ridere, un pò per scherno, un pò per la dolcezza della scena.

-Ho deciso di essere magnanimo-disse alzandosi e uscendo dalla stanza-Kaminari, fai quella chiamata, ora!-

-Si sensei!-

 

 

Verso le tre e mezza Aizawa era quasi pronto per l’appuntamento.Yara abitava a cinque minuti dal liceo.
E’ sempre stata così vicina…

Si era rasato, vestito in maniera decente e ormai erano dieci minuti buoni che cercava di decidere come portare i capelli.

Le piaceva quando li legavo.

Era stupido ,dannatamente studio prepararsi per piacerle, Aizawa non lo aveva mai fatto, per nessuna.Ma Yara…

All’improvviso qualcuno bussò alla porta.

-Avanti.-

Mic si infilò nella stanza, guardò l’amico e fece un lungo fischio.

-Idiota.-

-Ti sei messo in tiro … non me lo aspettavo.Sai che devi conoscere tuo figlio, non rimorchiare Yara, vero?-

Si, era quello che aveva cercato di dirsi per tutto il pomeriggio.

-Shota, non sto scherzando .Sono più che certo che tu non ti sia preparato per fare buona impressione su un neonato.Quindi lo hai fatto per Yara.-

-E’ la madre di mio figlio…-

Che cazzo dico?

Mic gli lesse nel pensiero.

-Che cazzo dici? Senti, vacci piano…davvero, per ora concentrati sul piccolo, anche perché credo tu debba vedere una cosa…-

Il biondo si era improvvisamente rabbuiato.

-Che succede?-

-Sai che io ho quella app dove tutti caricano le loro foto no?Quella che tu ti rifiuti di usare.-

Aizawa annuì.

-Ecco, negli ultimi mesi avevo visto comparire sul profilo di Hawks- il solo nome fece venire i brividi ad Ereaser- delle foto di un bambino… ci ero passato su , ma a ripensarci…-

-E’ lui vero?-

Mic gli passò il telefono.

Sullo schermo c’era una foto di qualche settimana prima, con Minho in primo piano, lo sguardo perplesso e la bocca spalancata e Hawks accanto a lui che cercava di imitarne l’espressione.

La foto era decisamente tenera, se non fosse stato che ad abbracciare suo figlio era quello sbruffone pennuto.

E’ gelosia questa?

Si, lo era ,decisamente. Non era certo se fosse per il bambino o per Yara.

-Staranno insieme, cosa devo dirti…era palese già all’epoca che Hawks fosse interessato-

Mic gli rivolse uno sguardo pietoso, poi però sorrise.

-Anyway, ti ho portato questo.-

Gli passò una busta azzurra, era chiusa ,quindi Shota non potè osservarne il contenuto, ma a giudicare dal suono e dal peso sembrava un pupazzetto.

-Grazie amico.Devo andare.-

-Shota, buona fortuna-

Altro che fortuna, gli ci voleva un miracolo.


Bene ,ecco anche il terzo capitolo. Spero vi sia piaciuto.
Nel prossimo finalmente Aizawa conoscerà il piccolo Minho.
Per quanto riguarda la lezione da fare ai ragazzi... diciamo che sarà una bella sfida per Aizawa rimanere serio e concentrato.
Come sempre vi invito a lasciare una recensione, mi aiuta advvero molto.
A presto

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Capitolo 4
*** She's yours. ***


Eccolo lì, davanti alla porta di casa di Yara.

Appena la porta si aprì lei gli comparve davanti, i capelli castani sciolti sulle spalle, il viso struccato, ma luminoso, solcato dalle solite occhiaie scure.E poi quegli occhi.

Dio quanto mi erano mancati.

-Ciao Shota, entra pure.-

Aizawa avanzò.

La casa di Yara era completamente diversa da come se l’era immaginata, ma non avrebbe saputo dire in che modo.

Non era grande, ma molto luminosa, con il parquet e i mobili in legno chiaro.

Era evidente che ci vivesse un bimbo piccolo.C’era un box in mezzo alla zona giorno, un passeggino all’entrata, un seggiolone a capotavola, giochini sparsi un pò ovunque.Tuttavia, visti gli standard della ragazza, era decisamente ordinata .

-Questo è per Minho.- fece per porgerle il regalo, imbarazzato .

-Puoi darglielo tu, gli piace spacchettare qualunque cosa.-

Dovette guardarsi intorno per individuare il piccolo.

Era seduto a terra , sul tappeto tra i due divani, intento a impilare una serie di grossi cubi colorati.

-Minho, lui è Shota, ti va di conoscerlo?-

Anche Yara era impacciata, Aizawa poteva vedere il suo corpo teso sforzarsi di restare calmo.

Il piccolino alzò lo sguardo sull’estraneo entrato in casa sua.

Shota cercò di sorridere in modo normale e si abbassò al suo livello.

-Ciao Minho.Questo è per te.-passò il pacchetto tra le manine paffute del piccolo.

Ebbe bisogno dell’aiuto di Yara per aprirlo, aiuto che cercò balbettando la parola mamma.

Aizawa sentì il cuore sciogliersi.

Improvvisamente il suo pensiero corse ad Eri, se la immaginò lì con loro.

Yara gli aprì il pacchetto, ma lasciò che fosse il bimbo a tirare fuori il pupazzetto.

Ovviamente , un gatto.

-Che bello questo micetto Minho, è proprio come Soia!-

Il bimbo iniziò a ridere stringendo tra le mani il finto gatto nero.

-Grazie Shota, lo adora.-

Ogni volta che Yara sorrideva una parte di lui moriva dolorosamente.

-Complimenti per la casa.- fu la prima cosa che gli venne in mente.Di che cosa si parla con la tua ex, madre del figlio che hai appena conosciuto?

-Oh ti prego, lo so che è decisamente troppo ammobiliata per te.-

In effetti Shota aveva individuato tutti i mobili non necessari appena entrato.Immaginava che però l’idea di necessario potesse variare sensibilmente con un figlio.

Minho si era improvvisamente messo in piedi e barcollando si era avvicinato a lui.

Il panico si era impossessato del suo corpo.Cercò istintivamente lo sguardo di Yara.

Lei gli fece segno di stare fermo.Minho riuscì piano piano ad avvicinarsi, arrivato vicino all’uomo aveva fatto una mezza risata e poi si era seduto vicino a lui.

-Bene , vi lascio fare amicizia.Preparo un caffè.-

Aizawa annuì assorto.Si era seduto anche lui sul tappeto, tirando a se alcuni giochini sparsi a terra.Voleva provare a giocare con il piccolo.

Minho però era interessato solo al gattino nero , che continuava a stringere e ad accarezzare goffamente per mostrarlo ogni tanto al padre.Aizawa decise di provare a prendere in braccio il bambino.Se lo tirò a sedere in grembo e il piccolo rimase a giocare lì tra le sue braccia.

Era morbido e caldo, profumava di talco.

Shota sentiva dentro di sé una sensazione fortissima di appartenenza.Non conosceva quel bambino, era la prima volta che lo toccava, eppure era perfettamente a suo agio, anche se un pò spaventato.

Rimase lì immobile a contemplarlo finché Yara non tornò con una tazza di caffè.

-Beh vedo che procede bene.-

Shota la guardò e sorrise.-E’ un bimbo davvero tranquillo.Ascolta Yara, volevo chiederti scusa.Io…non avrei dovuto chiudere le cose tra di noi in quel modo.-

-Non preoccuparti Shota, ho sbagliato io a non dirti di lui, avrei dovuto darti la possibilità di cambiare idea, di fare il padre da subito, a prescindere dal nostro rapporto.-aveva gli occhi lucidi e si passò nervosamente una mano tra i capelli.

No ti prego non piangere.

-Ricominciamo daccapo-disse scuotendo le spalle, come per scacciare la tristezza- .Per fortuna non ti sei perso molto. L’importante è che ora tu sia qui.Non ricorderà nemmeno che tu non ci sia stato.Vedi, ha già deciso che ti vuole bene.-

Shota si affacciò oltre i capelli neri del piccolino e notò che Minho si stava addormentando con il ditino in bocca e la testolina appoggiata sul suo petto.

-Che faccio?-chiese leggermente preso dal panico.

-Tranquillo, ora lo metto sul divano, così dorme un pò.

Quando Yara gli prese il piccolo dalle braccia, subito Shota avvertì un senso di vuoto.

Mi manca già?

La ragazza stese il piccolo sul divano, gli stese addosso una copertina e si mise accanto a lui cullandolo.

-Shota, puoi sederti anche tu se vuoi.-

-Si certo.-era rimasto imbambolato a guardare i movimenti di Yara.

Si sedette accanto a lei .-Raccontami un pò di lui.-

Yara lo guardò per qualche secondo in silenzio, poi controllò che Minho si fosse addormentato e si alzò.

Uscì dalla stanza, così Aizawa approfittò della sua assenza per controllare il telefono.

Aveva due messaggi.

Il primo era di mic, il secondo di All Might, entrambi gli chiedevano come stesse andando.

Fece una foto a Minho e la mandò ai due.

Yara tornò con un paio di grossi album.

-Così-disse posandoli accanto a Shota- mentre io ti racconto guardi qualche foto.

Qualche foto…

-Ok, lo so, sono tante, ma a mia discolpa, lui è tremendamente carino e Yumi lo fotografa di continuo.Sarebbe un peccato non stamparle.E poi io non ho mai avuto album con le mie foto, non so quale quantità sia normale…-

Aizawa ridacchiò.

Prese il primo album e iniziò a sfogliarlo.Nelle prime foto il bimbo aveva pochi giorni, per lo più era addormentato.

-Allora, cosa vuoi sapere?-

-Non so, un pò tutto…- sotto gli occhi si trovò il certificato di nascita del bambino.

Minho Astova, nato il 25/5/2019, peso 2,4 kg, lunghezza 45 cm…

Ovviamente Minho aveva il cognome della madre, la cosa non lo stupì; ciò che lo colpì fu quanto il figlio fosse piccolo alla nascita.

-Era così piccolo…-

-Sì, diciamo che in quanto a pazienza ha preso da me, non gli piace aspettare .E’ nato circa un mese in anticipo, era uno scricciolo.Minuscolo con tanti capelli neri, le infermiere lo pettinavano in ospedale.-

-Eri da sola?-

Che cazzo chiedi stupido?

-No, non lo ero, c’erano Keigo e Yumi con me.Ovviamente mi sono fatta riconoscere!-

-Che diamine hai combinato in un ospedale?-

-Beh , diciamo che un’infermiera ha provato a togliermi Minho un paio d’ore dopo la nascita per qualche strano protocollo… non ho reagito bene.La povera donna si è trovata attaccata al muro , non sono riuscita a controllare il mio Quirk.-

Aizawa rise.Si,la gelosia estrema era proprio da Yara.

-Avrei voluto vedere te! Ero ancora stordita dal parto, avevo appena deciso che non avrei lasciato mio figlio in ospedale e questa tizia vuole togliermi il MIO bambino perché “ è finito l’orario di visita”-scimmiottò l’infermiera come una bambina -.Raven non ci ha visto più.-

Lasciare Minho in ospedale?

Ecco, anche questo era da lei , lanciare delle bombe nelle conversazioni come se nulla fosse, fingendo che fosse tutto normale.

-Aspetta, volevi dare via Minho?-

Yara si chiuse fisicamente su se stessa, tirando le gambe al petto.-Non mi giudicare.Ero da sola, Shota, avevo appena compiuto vent’anni e un figlio non lo volevo.Non sapevo nemmeno se gli avrei saputo voler bene, figuriamoci prendersi cura di lui.In più …diciamo che dopo che mi hai lasciata , non me la sono passata bene mentalmente, e gli ormoni certo non mi aiutavano.-la ragazza notò lo sguardo di sconforto di Aizawa- Non ti sto incolpando, sappiamo entrambi che ero parecchio incasinata già prima che mi lasciassi, non è stata colpa tua.Ma questa era la situazione, credevo che il più grande atto di amore che potessi fare verso di lui fosse lasciarlo ad una famiglia che potesse dargli ciò che meritava, e non essere cresciuto da una schizzata come era successo a me.Poi però non ce l’ho fatta.Quando ho realizzato che lui stava nascendo e che era troppo presto ho avuto talmente tanta paura di perderlo che non ho più avuto la forza di lasciarlo.Il mio istinto materno è venuto fuori tutto insieme.Stavo ancora male, ero ancora depressa e schizzata, ma lo amavo già troppo.-

Shota si sentì davvero una merda. Aveva dovuto affrontare tutto da sola.

-Comunque, questo cosino mi ha decisamente migliorato la vita. E’ impegnativo, arrivo a fine giornata talmente esausta da non riuscire nemmeno ad usare il mio Quirk, ma non potrei amarlo di più.E inoltre non ho iniziato a drogarmi e a lasciarlo solo per ore per cercare una dose, quindi sono già una madre migliore della mia.-

Shota sentì l’irrefrenabile desiderio di abbracciarla: sapeva fin troppo bene che l’ironia era l’unica difesa di Yara dal mondo.

-Yara, Minho è un bimbo tranquillo e felice.Sono certo che sei una madre fantastica.-

Lei gli sorrise.Non aveva mai saputo come accettare un complimento.

-Tu come te la passi?-

Shota sospirò.

-Beh, fino a ieri avevo la stessa vita di …- di prima che ti lasciassi - … sempre. Scuola, qualche collaborazione con la mia vecchia agenzia, Mic.Però da un pò mi sto prendendo cura di una bambina Eri.Non so se sai di chi parlo…-

La ragazza annuì, spostandosi una ciocca di capelli dal viso.

-Ti ricordo che lavoro per l’agenzia dell’hero numero due.So perfettamente chi è Eri.E sapevo anche che te ne stavi occupando tu.-

Il moro era sorpreso. La guardò qualche istante perplesso.

-Oh non farti strane idee, non mi tenevo informata su di te, Yumi era in ospedale per un certificato di Hawks e ti ha visto portare via la bambina.Devo dire che un pò mi ha sorpreso la cosa.-

-All’inizio era solo perché con il mio Quirk posso controllare il suo nel caso , sai… Poi però ho iniziato ad affezionarmi molto a lei.E’ una bambina che ha sofferto davvero molto, sta praticamente imparando a vivere.Lei… a volte mi ricorda te.-

-Povera cara, spero proprio di no.-

Rimasero a guardarsi per qualche momento.Aizawa non prevedeva discorsi simili, ma ormai erano lì.

-Quando ho capito quale fosse la sua condizione, non ho potuto fare a meno di pensare a te, al tuo passato, a come ti aveva plasmata. Non ero stato in grado di aiutarti, ma volevo fare qualcosa per Eri.Mi sto assicurando che si senta amata, che sappia che non è sola.E quando lei ha iniziato a migliorare , io … io non ho potuto fare a meno di pentirmi di averti lasciata. Avevo gettato la spugna. Mi ero detto che non potevi cambiare, che io non potevo cambiarti.Non avrei dovuto abbandonarti.-

-Beh, ormai è fatto.Sono felice per questa bambina, davvero.Il tuo amore sa essere davvero avvolgente,quando vuoi.-

Quel “quando vuoi” arrivò al cuore di Aizawa come una pugnalata.

Me lo merito.

 

 

 

Chiacchierarono un altro pò, per lo più di Minho.Shota imparò molte cose su suo figlio.

Alla fine aveva in mente una lista piuttosto chiara.

A Minho piacevano: i gatti, ma non tutti, solo quelli che gli si strusciavano sulle gambe, il cioccolato, ma solo fondente, fare il bagno, ma l’acqua doveva essere praticamente magma, dormire, tanto, più di ogni altra cosa.

A Minho non piacevano: le verdure, di nessun tipo, colore , consistenza , restare da solo in una stanza, il sole e , per qualche motivo, sembrava odiare il colore arancione.

Minho aveva dormito per circa un’ora, poi si era svegliato e aveva voluto giocare un pò con Shota.

Verso ora di cena , Aizawa decise che era ora di andare.

-Allora, mi chiami tu per dirmi quando vuoi vedere Minho?-

Yara lo aveva cortesemente invitato a restare per cena, ma Aizawa preferiva non scombussolare troppo la routine di Minho.Così aveva preso qualche foto del piccolo e stava per andarsene.

-Certo, io…lo farò molto presto.-

Yara gli sorrise.Dio quanto gli era mancata.

Prima che potesse realizzare cosa stesse succedendo, aveva afferrato la ragazza per la vita e l’aveva baciata.

Lei, dopo un istante di esitazione, aveva risposto al bacio , dando così coraggio al moro.

Tutto il tempo in cui erano stati distanti sembrò svanire nel nulla.

Aizawa si ritrovò di nuovo in casa di Yara, con la ragazza poggiata al muro mentre lui le teneva il viso tra le mani.

Il bacio si faceva sempre più audace e passionale.Shota riusciva a percepire il bollore familiare della pelle della ragazza da sotto la maglietta sottile.Non era cambiato nulla.Ricordava ogni dettagli del corpo di Yara.Aveva lo stesso profumo di vaniglia da quando l’aveva conosciuta.

Fu un urletto di Minho a riportarli alla realtà.

Yara lo spinse via, portandosi le mani sulle labbra. Gli occhi sgranati, continuava a fissarlo.

Ereaser non sapeva che dire. Fin dove si sarebbero spinti se Minho non li avesse interrotti?

-Io… è ora che vada.Ti chiamo.-

Yara aveva annuito, gli occhi dritti davanti a se, ad evitare lo sguardo dell’uomo.

Quando si chiuse la porta dell’appartamento alle spalle, Aizawa imprecò.

Che cazzo ho combinato?

 

 

 

 

 

Tornato alla UA, Aizawa voleva solo buttarsi a letto e dormire per giorni.

Non fosse stato per Eri e per piccolo Minho, avrebbe sperato in una morte nel sonno.

Non ebbe nemmeno la forza di replicare quando trovò Mic e All Might davanti alla porta della sua stanza.

Rimase un attimo immobile a guardarli, poi sospirò, superò i due biondi e aprì la porta.

-Su entrate.-

Subito gli amici si appropriarono del suo letto.

Aizawa si sedette sulla scrivania e senza dire una parola passò le foto di Minho a Mic.

-Oh bro,che tesoro, ti assomiglia tantissimo!- in effetti anche Shota aveva notato l’impressionante la somiglianza.

-E’ un bambino davvero bellissimo…un attimo, ma io lei la conosco!-

Nella foto che teneva tra le mani Toshinori, Minho era seduto sulle gambe di Yara, che guardava distrattamente verso l’obiettivo.

-Come la conosci?- chiese Hizashi , curioso come suo solito.

-E’ la segretaria di Hawks, ci ho parlato qualche volta per delle collaborazioni.Questa foto ce l’ha anche lui sulla sua scrivania.-

-Hawks ha una scrivania?-

Se Aizawa non fosse stato tanto sconvolto avrebbe insultato pesantemente Mic.

-L’ho baciata.- lo aveva detto all’improvviso, più a se stesso che agli altri due.

-Che cosa hai fatto? What the fuck Shota!-

All Might lo fissava semplicemente a bocca aperta. Mic non aveva assolutamente finito.

-Tre ore.Siete stati nella stessa stanza per tre ore e subito … e per fortuna che c’era il bambino, altrimenti sareste ancora a letto. Io lo sapevo che sarebbe finita così.Facevano così anche due anni fa , do you know All Might? Litigavano, si tiravanodi tutto, si insultavano ,lei faceva l’acida ironica, lui le urlava quante più cattiverie riuscisse a pensare e poi veniva da me.Dopo qualche ora diceva di voler tornare a “parlare” con lei .Non avevi più sue notizie per minimo un giorno.-

Mic aveva urlato così forte che era certo che Aizawa anche Yara avesse sentito da casa sua.

-Non era previsto, è che… mentre parlavamo di Minho il discorso è deviato, non so nemmeno come … e poi… quando stavo per andarmene lei mi ha sorriso e io non ho capito più nulla.-

All Might si alzò e gli mise una mano sulla spalla.Era distrutto.-Io non capisco, se tra di voi c’è questa attrazione così forte , perché l’hai lasciata? -

Shota stava per rispondere ,ma Mic non gliene diede il tempo.

-Perchè Yara è una fottuta mina vagante, che in confronto Bakugo sembra un accendino difettoso .Non è prevedibile, non è gestibile , e questo Shota non lo ha mai tollerato.E quindi giù a litigare.Ma tu, fucking stupid, la ami, l’hai sempre amata.Da quando l’ha lasciata non ha avuto nessun’altra.Nemmeno una botta e via, nothing.-

-Lei però è andata avanti a quanto pare…-Aizawa lo disse guardando Mic negli occhi, e il biondo si accorse di quanto fosse profonda la disperazione dell’amico.

-Oh, no Aizawa , se ti riferisci a Hawks,credo tu ti stia sbagliando. Almeno da quello che ho visto io, non hanno quel tipo di rapporto…-

-Lui ha le foto di MIO figlio su quella stupida app… sulla sua scrivania e …era lì, quando Minho è nato lui era con lei…lui è sempre con loro.-Aizawa si prese la testa tra le mani.

All Might avrebbe voluto dire qualcosa, qualunque cosa per consolare l’amico, ma Mic gli fece cenno ti tacere.Dopo qualche lungo secondo di silenzio, Shota riprese a parlare.

-Non è solo per Minho, anzi, a pensarci sono felice che abbia qualcuno che gli vuole bene oltre a a sua madre.E’ per Yara. Io ero il suo ragazzo, sarei dovuto essere al suo fianco… e non dico per il bambino…in generale. Io l’ho abbandonata a se stessa , ai suoi demoni.Quando le cose si sono fatte difficili io me ne sono andato.Le avevo detto che sarei rimasto.E’ stato lui a rimanere invece. E anche con lui lei era difficile.Li sentivo sbraitarsi contro al telefono, quando andavo a trovarla in agenzia un sacco di volte li ho trovati praticamente a lottare, lei che minacciava di andarsene e lui di cacciarla. Ma Hawks è rimasto.Non so se stiano insieme o meno…ma se così fosse, lui se l’è meritata. Io no.-

Mic guardò di nuovo all Might. Se voleva dire qualcosa, era il momento giusto.L’eroe però non sapeva più cosa dire.

-Grazie ,per essere qui ,a tutti e due, e per… sopportare questo.-

-Shota,listen.Tu ami Yara, e vuoi crescere Minho. Quindi adesso a te non frega niente di Hawks, ne di nient’altro che non siano loro due. Ora trovi il modo di riprenderti l’unica donna che ami e che tu abbia mai amato. Perché la verità è che lei sarà anche stronza, acida , instabile e probabilmente traumatizzata in modo irreparabile, ma è tua. E tu sei suo.Sappiamo entrambi come sia facile per lei tagliare le persone fuori dalla sua vita. Se ti ha fatto rientrare, non è solo per Minho. Quindi smettila di piangerti addosso. Anche perché ti ricordo che hai Eri-chan di cui prenderti cura.-

Yagi rimase impressionato dalla fermezza di Mic, trovò che fosse stato troppo duro con il povero Shota.
Ereaser però , dopo aver fatto un profondo respiro, sorrise debolmente .
-Allora, raccontaci di questo piccolino.- aggiunse il Simbolo della Pace.
Quando Shota prese a raccontare ciò che gli aveva detto Yara, i due biondi si scambiarono uno sguardo complice.
Aizawa non era tipo da confidenze, ma aveva bisogno di aiuto.
E loro per lui ci sarebbero stati.Sempre.

 

 

E anche il quarto capitolo è giunto al termine.

Credo sia il più emotivo fino ad ora.Il trio Ereaser-Mic-All Might mi fa impazzire, adoro scrivere le loro parti.

Nel prossimo capitolo Shota dovrà affrontare la tanto temuta lezione di educazione sessuale alla 1A.Chissà come se la caverà…

Vi ringrazio per essere giunti fino a qui, come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi invito a lasciare una recensione.

Al prossimo capitolo.

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Capitolo 5
*** Sex Education ***


Aizawa era appena stato nell’ufficio del Preside Netsu a comunicare che avrebbe tenuto la lezione di educazione sessuale alla IA.

Il preside si era mostrato decisamente contento della notizia.-Stavo iniziando a perdere le speranze, un altro pò di tempo e avrei chiesto a Midnight.Hai già pensato a come strutturare la lezione Aizawa?-

No , decisamente non ci aveva pensato.

Netsu sembrò cogliere la sua indecisione.- Se proprio ti spaventa questa cosa, puoi chiedere aiuto ad un altro professore, posso suggerire Mid…-

-Eviterei di trasformare questa lezione già piuttosto problematica in un set pornografico. Il mio intento non è spingere i ragazzi a fare sesso, ma assicurarmi che non ci siano conseguenze quando decideranno di farlo.-

Netsu annuì. -A proposito di sesso e conseguenze, recentemente ho incontrato per caso una nostra ex alunna, che sono certo tu ricorderai…-

Se in quel momento qualcuno avesse pugnalato il povero Aizawa, il professore non avrebbe perso nemmeno una goccia di sangue.Netsu sapeva di lui e Yara?

-Ma dalla tua reazione posso desumere che tu hai fatto lo stesso incontro… ingiusta la genetica, devo dire, quella piccola “conseguenza” ha manifestato solo i tuoi geni, spero vivamente sia così anche per il quirk.-

Il preside riprese il suo atteggiamento solare di sempre.-Bene Shota, in bocca al lupo per la lezione .-disse sorridendo.

Uscito dall’ufficio Ereaser Head dovette appoggiarsi per un istante al muro.La UA aveva centinaia di nuovi studenti ogni anno, possibile che Netsu si ricordasse ancora di Yara e l’ avesse collegata a lui? La situazione gli sembrò molto strana.

La mente di Aizawa fu bruscamente riportata al presente dal suono di una notifica sul suo telefono.

Gli unici contatti che avessero l’onore di non essere stati silenziati erano proprio Netsu, Mic, Midoriya ( per quando lasciava Eri con lui) e Yara.

Quando lesse il nome dell’ultima sullo schermo Aizawa non potè nascondere un sorriso.

Gli aveva mandato una foto.

“Lui è Soia…dimmi se non è uguale al pupazzetto che hai regalato a Minho!”

Nella foto un enorme gattone nero se ne stava acciambellato vicino a Minho, assonnato , con i capelli sparati in ogni direzione e il ciuccio in bocca.

Aizawa fu grato che il bacio della sera prima non avesse causato grossi problemi e che Yara volesse ancora coinvolgerlo nella quotidianità del figlio.

“ Quel gatto è enorme, gli dai troppo cibo.Ti prego, pettina i capelli a Minho, mi ricorda un paio dei miei studenti e non i miei preferiti.”

Non ricevendo subito risposta, Shota mise via il telefono.

 

 

-Buongiorno ragazzi, seduti .-

Aizawa prese un profondo respiro mentre gli studenti prendevano posto.

-Bene. La lezione di oggi è particolarmente … ostica.Cerchiamo di renderla quanto più rapida e indolore possibile.-

A quel punto la classe era divisa tra la curiosità e il puro terrore.Poi c’era Bakugo, a cui non sarebbe potuto importare di meno.Aizawa non potè fare a meno di pensare alla foto del figlio.

Almeno Yara mi ha messo di buon umore.

Il professore si voltò e scrisse sulla lavagna “ EDUCAZIONE SESSUALE”

Attese qualche istante prima di voltarsi.

Esattamente quello che temevo.

Nella classe iniziò a serpeggiare un forte imbarazzo.Tutti cercavano di evitare il contatto visivo. Aizawa era certo che alcuni dei ragazzi si sarebbero strappati gli occhi pur di non incrociare il suo sguardo.

Sospirò.

-Allora, partiamo dalle basi.Sono certo che tutti voi sapete cosa sia il sesso o abbiate quanto meno una vaga idea di come funzioni. Se non ce l’avete, chiamate i vostri genitori e fatevelo spiegare. Ora, personalmente la vostra vita sessuale passata ,presente o futura non è affar mio.Ma, è nell’interesse di tutti che voi acquisiate delle nozioni fondamentali di sicurezza.

Sapete tutti cos’è un contraccettivo?-

Silenzio.Aizawa non si aspettava che i ragazzi fossero così pudici.Era piuttosto certo che Midoriya si fosse nascosto sotto il banco,Sero si stava sforzando di con collassare dal ridere e poteva chiaramente vedere il sudore di Iida aumentare.Delle ragazze neanche a parlarne. L’unica che non stesse facendo facce assurde era Mina, che sembrava invece piuttosto interessata.Tutte le altre erano un concentrato di smorfie , rossore e sguardi bassi.Gli sembrò quasi che la povera Uraraka stesse piangendo.

Sul serio?Hanno 15 anni, non 10.

Gli tornò in mente il racconto che Mic gli aveva fatto della lezione di educazione sessuale che il biondo aveva tenuto nella classe di Yara anni prima. Era uscito dalla classe sconvolto.-Bro, quei ragazzi sanno cose che io non avrei mai potuto immaginare.-

-Nessuno?Vi prego, non rendiamo le cose…-

-Sono delle cose che si usano per evitare gravidanze indesiderate,sensei.-Un calmissimo Mineta gli aveva risposto guardandosi la mano. Era decisamente insopportabile.

-Mineta, devo dire di essere piacevolmente sorpreso.E sai anche fare qualche esempio?-

Il ragazzino era quello più a suo agio con l’argomento.Era un piccolo pervertito, ma quanto meno non era un ignorante.

-Il preservativo, o la pillola per le ragazze.-

-Giusto.Ce ne sono altri, ma non sono esperto e non voglio confondervi.Per qualunque informazione prettamente medica potete chiedere a Recovery Girl. Prendete però quello che sto per dirvi come fosse legge immutabile. Il preservativo va usato sempre.Lo dico soprattutto alle ragazze. A volte i ragazzi possono usare delle… scuse.Non vi lasciate convincere.Il problema non sono solo le gravidanze , ma anche le malattie.O se lo fanno andare bene, o niente.-

Tra i membri femminili della classe vi fu un comunitario cenno di assenzo, anche se imbarazzato.A pensarci , prima di mandare le proprie figlie adolescenti a vivere in un dormitorio con dei ragazzi , i genitori dovevano aver detto qualcosa, o almeno Aizawa lo sperava.

Stava per riprendere a parlare, quando notò una mano rosa sollevata.

-Mina, dimmi.-non si aspettava domande.

-Sensei, non è vietato fare sesso a scuola?-

Aizawa rimase un attimo perplesso per l’audacia domanda.

-Si Mina, in teoria si. Perché?-

-Perchè fare una lezione sul sesso se non possiamo farlo?-

La classe aveva seguito con gli occhi spalancati l’intervento di Mina.Ora , Aizawa aveva tutti gli occhi puntati su di sé.Sentiva che lo stavano giudicando.

-Ascoltate ragazzi. Il liceo ha delle regole e la stessa cosa vale per i dormitori.In teoria non è permesso “fraternizzare”-ho davvero mimato le virgolette con le mani?- Ma …avere pulsioni sessuali alla vostra età è normale, e sarebbe da stupidi aspettarsi che per i prossimi anni voi li reprimiate. Noi sappiamo che farete sesso, e che probabilmente lo farete a scuola.Facciamo solo finta di non saperlo perché è più facile per tutti.Ora, se proprio dovete farlo, almeno vedete di farlo in maniera sicura.E, ve lo chiedo come favore personale, vedete di non farvi sgamare dal sottoscritto. Non sarebbe una bella esperienza per nessuno.Siamo d’accordo?-

Un coro di “ Si sensei” pose fine alla discussione.

-Un’ultima cosa.Per quanto possa essere imbarazzante, e credetemi, lo sarebbe più che per me che per voi, se dovesse succedere qualcosa che vi turba , non esitate a riferirmelo. Cercheremo in piena serenità una soluzione insieme, probabilmente però io non vi guarderò in faccia.Mineta, tu sei incluso solo per pari condizione proletaria.-

 

Alla fine dell’ora i ragazzi uscirono chiacchierando dalla classe.

Aizawa stava prendendo le sue cose per raggiungere Hizashi a mensa, quando a sorpresa Mina gli si avvicinò.

-Sensei, posso chiederle una cosa?-

In quel momento Aizawa avrebbe tanto , ma tanto desiderato il quirk di Togata per sprofondare nel pavimento.

-Certo.-

Mina si passò una mano tra i capelli, in visibile imbarazzo.

-Lei crede…anzi, sa se c’è, ehm …qualcuno con cui posso parlare…di alcuni problemi…-

Il volto della ragazzina era completamente infuocato.

-Mina, se è successo qualcosa cui vuoi parlare, qualunque cosa, io sono qui.-disse il moro poggiandole una mano sulla spalla.

Nella mente di Aizawa si stavano materializzando i peggiori scenari.Perchè in alcuni di quelli compariva Mineta?

-Nono, non è successo nulla.E’ solo che ho dei dubbi…femminili.-

-Capisco,beh, vorrei essere d’aiuto, ma non lo sarei …perciò che ne dici se chiedo a Midnight, credo che lei saprà quanto meno consigliarti o dirti a chi rivolgerti.-

La ragazza annuì per poi biascicare un “grazie sensei” e scappare fuori dalla classe.

Almeno era sopravvissuto.

 

Durante il pranzo, Aizawa aveva riferito a Midnight che Mina aveva bisogno di aiuto.Lei si era immediatamente resa disponibile per ascoltare la ragazza, ma aveva colto la palla al balzo per tormentarlo.

-Allora , com’è stata la lezione Shota?-aveva chiesto la conturbante professoressa.

-Una catastrofe. Praticamente ho semplicemente detto loro che se vogliono scopare devono usare il preservativo …-Mic e Midnight lo guardavano aspettando che continuasse, così dovette aggiungere - e basta.-

-Sai che avresti dovuto dire altro, vero? Tipo parlare di come funziona il sesso , di come sono fatti…-aveva provato a dirgli Hizashi.

-Oh andiamo, hanno tutti internet.E poi lo sai che non sono la persona adatta per questi discorsi…-

Midnight sembrò prenderla sul personale-Ecco perché la maggior parte di voi maschi a letto è completamente negata, perché nessuno vi spiega come funziona davvero il sesso e voi credete che i porno siano reali!-

Mic cercò di sdrammatizzare- Su Nemuri, non ti agitare, impareranno come abbiamo fatto tutti, con l’esperienza.-

Fu in quell’istante che Aizawa vide qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.

Midnight guardò il suo migliore amico con uno sguardo complice a cui luo, essere spregevole , rispose con un occhiolino.

All’improvviso Aizawa trovò la spiegazione a settimane di stranezze di Mic.

Ridi pure stronzetto biondo, arriverà il momento in cui saremo soli.Senza testimoni.

Mic sembrò capire e deglutì rumorosamente distogliendo lo sguardo.

Shota fu fortemente tentato di chiedere a Mina di usare il suo quirk sui suoi occhi.

 

 

 

 

 

Nel frattempo, All Might entrava negli uffici dell’agenzia di pro hero di Hawks.

L’idea di vedere Yara un pò lo agitava, si chiedeva se avesse dovuto dirlo a Shota.Hawks lo aveva chiamato quella mattina chiedendo un incontro per discutere riguardo al suo ritiro e ad una collaborazione “formale” con l’agenzia del ragazzo.

Appena l’ascensore si aprì ,notò subito Yara, impegnata in quella che sembrava una tediosa telefonata .Stava seduta sulla sua scrivania, le gambe accavallate ,mentre con le mani si torturava una ciocca di sfuggita allo chignon.Fu la prima volta che All Might si soffermò a osservarla. Era decisamente una bella ragazza. Estremamente minuta, ma ben proporzionata, con la pelle bianchissima e due grandi occhi di un colore indecifrabile. Non era giapponese, ma i suoi tratti non erano nemmeno totalmente occidentali.

Mentre parlava scese dalla scrivania e si chinò dando le spalle all’eroe per afferrare qualcosa.

All Migh distolse immediatamente lo sguardo. Quella vista aveva confermato l’idea di Mic secondo cui Aizawa preferisse il lato B in una donna.

Già, decisamente una bella ragazza.

Terminata la chiamata , Yara si accorse della presenza dell’eroe.

-All Might! Scusa l’attesa, Hawks si è messo in un mezzo casino con un’agenzia di Londra e ho dovuto sistemare.Hai appuntamento con lui?-

-Non preoccuparti. Si , Hawks mi aspettava un quarto d’ora fa in realtà , mi scuso per il ritardo.-

-Tranquillo All Might, ero comunque occupato con un altro colloquio. Un giovane aspirante hero, Evil Dwarf ,quirk ignoto, ma secondo me ha del potenziale.-

Hawks comparve nel corridoio ad ali spiegate, in braccio teneva un bimbo con un costume generico da super eroe a cui stava facendo il solletico.

All Might riconobbe subito il piccolo Minho.Dal vivo somiglia ancora di più ad Aizawa.

-Smettila di chiamare mio figli nano malefico, soprattuto davanti a sconosciuti!-

Hawks fece finta di proteggersi dal colpetti che Yara gli diede mentre si riprendeva il figlio.

Il dolore che provò quando una spillatrice spuntata dal nulla gli colpì il fianco fu invece decisamente reale e intenso.

Telecinesi!

Mic e Ereaser avevano nominato più volte il quirk della ragazza, ma sinceramente si era figurato qualcosa di più esplosivo e ingestibile per come i due vi si riferivano.

-All Might, se vuoi accomodarti nel mio ufficio.-L’eroe alato si teneva una mano sul fianco dolorante ed era leggermente piegato in avanti. Il colpo doveva essere stato abbastanza forte.

Mentre Yagi percorreva il corridoio, sentì chiaramente Hawks sussurrare -Troia -alla ragazza.

 

Dopo un colloquio piuttosto inutile in cui di base Hawks gli disse che avrebbe voluto qualche foto con lui a dimostrare il suo sostegno alla giovane agenzia, il ragazzo accompagnò All Might alla porta.A pensarci , era stato in realtà piuttosto inquisitivo sul suo nuovo lavoro come professore dello UA.

-Raven !Non mi avevi detto che All Might insegna nel tuo vecchio liceo!-Hawks aveva poggiato una mano sulla spalla del l’eroe ,dovendo sollevare praticamente il braccio verso l’alto vista la differenza di altezza tra i due.

Minho dormiva tranquillo nel passeggino accanto alla scrivania cullato dalla mamma.

Yara guardò perplessa Hawks.-Avrei dovuto?-

Hawks fece un sorriso molto strano che ad All Might non piacque…

-Ma certo! Sai che voglio iniziare ad assumere qualche ragazzo della UA per i tirocini!All Might, che ne diresti se venissi nei prossimi giorni a fare un giro al liceo per conoscere i ragazzi?Senza impegno ovviamente.-

La ragazza stava implorando perdono con lo sguardo all’eroe.

Si , Hawks ha decisamente qualcosa in mente.

All Might si stampò sul volto il più solare sorriso di cui fosse capace.

-Ne parlerò con il Preside Netsu, ma credo non ci sia alcun problema, i ragazzi non possono che imparare lezioni preziose da un eroe giovane come te che ha raggiunto dei simili risultati in così poco tempo!-

Hawks rise.-Ti ringrazio per le belle parola, non vedo l’ora di venirvi a trovare allora. Non sarà un problema se porterò con me anche Raven,vero? Ho bisogno di una persona oculata che “analizzi” i ragazzi.-

In quel momento All Might ebbe la certezza che qualunque cosa Hawks stesse architettando, Shota era coinvolto.

Yara spalancò gli occhi, probabilmente tentata di lanciargli qualche altro oggetto contundente.

All Might rivolse uno sguardo comprensivo alla giovane.- Anche Raven sarà la benvenuta, sono certa che saranno tutti felici di rivedere una ex studentessa.-

Hawks fissò i suoi occhi dorati in quelli di Yara.-Oh si, saranno tutti felici.-


Anche il quinto capitolo è terminato.
Devo dire che ho trovato difficile scrivere la lezione di educazione sessuale.Non credo che Aizawa sia tipo da perdersi in chiacchiere con degli adolescenti, anche se tiene molto ai suoi ragazzi e alla loro sicurezza.
Molto presto approfondirò il quirk di Yara e la sua storia.
Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi ringrazio per aver letto fin qui e vi chiedo di lasciare una recensione , mi rende così felice leggere le vostre opinioni , curiosità ecc...
A presto

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Capitolo 6
*** Yara's truth ***


Yara si svegliò madida di sudore, terrorizzata. Era qualche mese che i suoi incubi si erano fatti più vividi . La stanza intorno a lei era nel caos: tutti gli oggetti e i vestiti contenuti negli armadi e nei cassetti erano sparsi a terra , lo specchio si era frantumato , come lo schermo della tv e la finestra. Nonostante il disordine intorno a lei , il letto era rimasto intatto . Non era la prima volta che succedeva una cosa simile , per questo tutto i mobili della casa erano fissati saldamente al muro .

Si passò una mano tra i capelli sbuffando.Non aveva la forza di riordinare in quel momento . Controlló che Minho stesse bene attraverso il baby monitor, constatando con piacere che il piccolino dormiva tranquillo . Fu grata che il figlio avesse ereditato il sonno presenta del padre.

Non sarebbe riuscita a riaddormentarsi , così si alzó e andò il salotto .Si abbandonò sul divano , incapace di calmare il battito del suo cuore.

Le immagini del sogno iniziarono a tornarle in mente , sempre più vivide.

Mentre la sua mente si ottenebrava , Yara percepì il rumore di oggetti che si schiantavano contro le pareti o al suolo.

Non riusciva più a controllare il suo Quirk, così come non controllava più la sua mente. Inizio a piangere disperatamente, con la testa tra le mani , rannicchiata contro il divano.

Rimase così per un po’ , finché il pianto di Minho non la fece tornare alla realtà . Afferró il telefono e provó a chiamare Hawks, il suo contatto d’emergenza.

“Salve, state cercando di contattare il pro hero Hawks, purtroppo al momento sono impegnato a salvare vite , riprovate più tardi o lasciate un messaggio “

Che cazzo stai facendo alle tre di notte Hawks?

Il pianto del bambino si fece più forte , doveva essere davvero spaventato da quei rumori.

Yara avrebbe voluto correre da lui e stringerlo , ma sapeva che solo lei era al sicuro dal suo quirk, se fosse entrata nella stanza del bambino lo avrebbe messo in pericolo .

Doveva chiamare aiuto .

La cosa migliore sarebbe stata chiamare Shota , ma doveva farlo prima che Raven prendesse il sopravvento e rendesse vano anche il quirk di Aizawa.

Si fece forza e tra un annebbiamento e l’altro riuscì a chiamare Shota.

L’uomo rispose subito , probabilmente senza controllare chi lo avesse chiamato.

Pronto? disse con la voce assonnata .

-Shota ho bisogno di aiuto ... ti prego vieni qui.-

Quando Aizawa si rese conto che dall’altra parte c’era Yara e che era in lacrime si sveglió immediatamente.

Yara che succede?

Nessuno rispose, sentì soltanto un forte stridio , così forte da costringerlo ad allontanare il telefono dall’orecchio.Poi sentì vetri che si infrangevano e dei pesanti tonfi a terra.

Aizawa si alzò immediatamente, afferró le sue bende e corse a svegliare Mic . Non sapeva con certezza quale fosse la situazione a casa della ragazza, avrebbe potuto aver bisogno di aiuto .

Shota bussó con una forza tale che quasi buttó giù la porta , ma nessuno rispose.

Non aveva il tempo di cercare il biondo. Sarebbe andato da solo .

 

Arrivato all’appartamento di Yara, pregò che la ragazza fosse riuscita a sbloccare la porta .

Lo aveva fatto.

Mentre correva dalla ragazza, Shota aveva cercato di prepararsi a qualsiasi situazione.

Ma quello che vide lo sconvolse profondamente .

La casa era praticamente distrutta. Anche i mobili fissati al muro erano stati sradicati dai muri , tutti i vetri erano esplosi .

Sentì Minho piangere e fu tentato di correre nella stanza del bambino , ma prima voleva capire cosa fosse accaduto . Sul divano , rannicchiata con le gambe al petto , Yara era immobile , gli occhi completamente neri , la pelle ,di un bianco innaturale ,circondata da uno strano luccichio viola .

Shota comprese . Era già successo in passato , anche se non in modo così violento .

-Yara, stai bene?-

Nulla. Aizawa si fece strada tra i mobili e i vetri in frantumi.

-Yara rispondimi .- disse a voce più alta .

Nulla.

Di nuovo quello stridio . L’hero dovette coprirsi le orecchie . Temeva che gli sarebbero scoppiati i timpani .

Temeva che avrebbe dovuto chiamare aiuto .

Un grido del bambino però riuscì dove lui aveva fallito . Raven si ritiró, avendo ormai sfogato la sua rabbia .

Lentamente gli occhi e la pelle della ragazza tornarono normali e lei riprese conoscenza.

-Yara va tutto bene , è finita.-

Shota aveva raggiunto il divano e le si era seduto accanto , le aveva preso il volto e l’aveva guardata negli occhi , eliminando le ultime tracce del suo quirk per sicurezza.

-Minho!-

La ragazza era completamente estraniata, cosciente solo del pianto del figlio .Yara fece per alzarsi di scatto , ma Shota riuscì a mantenerla ancorata al divano .

-Ferma, non muoverti ! Sei scalza, rischi di farti male .Vado a prenderlo io , non preoccuparti -

Lei annuì e rimase ferma .

Shota attraversó la stanza devastata per raggiungere il corridoio e la stanzetta del bambino .

Minho era in piedi nella culla , spaventato ma incolume .

-Vieni qui piccolo , va tutto bene .È finito tutto , tranquillo.-

Il pianto del piccolo si placò, riducendosi ad un lamento , mentre teneva la testa premuta nell’incavo della spalla del padre .

Shota si prese qualche secondo per consolare il figlio , accarezzandogli la testa e stringendolo .

Era così morbido nel suo pigiamino azzurro .

Piano uscì dalla cameretta con il piccolo in braccio , che ancora si lamentava . Passó di nuovo attraverso la stanza devastata e arrivó al divano .

Non appena Yara vide il piccolo tese le braccia per prenderlo .

Minho non aveva idea che a fare tutto quel casino fosse stata la madre , per cui immediatamente inizió a balbettare per chiamarla e quando Shota lo lasciò tra le braccia della ragazza , il piccolo le si strinse al seno.

Yara sembró immediatamente consolata dalla presenza del bambino , inizió a baciarlo e a coccolarlo .

-Come ti senti ?-

Aizawa era sollevato che sia Yara che Minho stessero bene, nessuno era stato ferito dalla perdita di controllo della ragazza.

Lei annuì debolmente, mentre cullava il figlio al petto , cercando di farlo riaddormentare.

-Cosa è successo Yara?-

La ragazza fissò i suoi occhi in quelli di Shota, e l’hero colse la disperazione profonda nel suo animo.

-Ho avuto degli incubi , ho fatto un casino in camera mia, così mi sono alzata per venire qui…io ho perso il controllo.Ho provato a chiamare Hawks, ma lui non ha risposto, così ho dovuto chiamare te.Mi dispiace.-

Le lacrime avevano ricominciato a rigarle il volto.

-Yara è tutto ok.Hai fatto bene a chiamarmi.-

Shota poggiò la sua mano su quella della ragazza.Lui non era bravo a dare conforto, non lo era mai stato.Le si avvicinò e la strinse al petto, in silenzio.

Lei continuò a piangere per un pò, con Minho stretto tra le braccia, che nel frattempo si era addormentato.

 

 

 

Dopo circa un’ora la situazione era leggermente migliorata. Yara si era tranquillizzata e aveva lasciato che Aizawa riportasse Minho nella sua culletta. Per Shota era la prima volta che metteva a letto suo figlio.

Rimase a guardarlo dormire sereno per qualche istante, poi si chinò e gli lasciò un bacio sulla fronte.

Tornato da Yara, la trovò seduta sul divano con una tazza di tè caldo tra le mani .

-Te ne ho fatta una tazza- disse lei indicando una tazza lasciata sul tavolo della cucina.

Aizawa la prese e andò a sedersi accanto alla ragazza.

-Grazie per essere venuto subito, io…ero terrorizzata.-

-Non dirlo nemmeno, ho provato a portare anche Hizashi , per sicurezza, ma non era nella sua stanza .- la guardò prendere una lunga sorsata di tè.-Yara, credevo che riuscissi a controllarti…Cosa è successo?-

-Non ne sono sicura.In realtà è abbastanza frequente che gli incubi facciano uscire Raven, ma di solito non fa grandi danni, al massimo apre l’armadio e tira fuori qualche vestito.Stanotte però gli incubi erano davvero troppo intensi.-

Shota non era più abituato alla distinzione tra Yara e Raven.

Di fatto non erano due entità distinte, ma semplicemente Raven era una parte della personalità della ragazza.Lei però l’aveva sempre considerata come un’ospite indesiderata nella sua testa.

-Io… non sono stata onesta con te in passato. Il mio terapista dice che le persone importanti della mia vita devono sapere la verità sulla mia storia per…capirmi ,credo.Hawks ha sempre saputo, non mi importava la sua opinione.Ma la tua mi importava ,e tanto anche, per questo non ti ho raccontato la verità.-

Aizawa era molto confuso.Su cosa gli aveva mentito la ragazza? Gli tornarono in mente tutte le liti furiose e il rancore che provava verso di lei quando lo faceva arrabbiare.Non poteva credere che gli avesse nascosto qualcosa che lo avrebbe potuto aiutare a comprendere i suoi atteggiamenti. Le cose sarebbero potute essere molto diverse.

-Cosa intendi?-

Yara si passò nervosamente le mani sul volto.

-Tu sai che io sono russa, che ho perso i miei genitori in un incendio e sono finita in orfanotrofio.Non c’è nulla di vero in tutto questo.

Però sai anche che sono stata adottata da un uomo giapponese e che il mio padre adottivo è morto prima che iniziassi il liceo, e questo è vero.-

Shota era sconvolto.Si alzò in piedi di scatto.-Che significa che non è vero?-

Lei gli prese le mani.-Mi dispiace tanto, ti prego, lascia che ti racconti la verità e capirai perché  non te l’ho detto.-

A malincuore, Aizawa annuì.

-Vent’uno anni fa, in un poverissimo e degradato sobborgo di San Pietroburgo ,sono nata io.Ero la quinta figlia di una prostituta, l’unica femmina.Il protettore di mia madre volle chiamarmi  Tatiana,come la protagonista di una vecchia canzone cosacca.Ancora mi ricordo quella canzone,  tante volte mi sono trovata a cantarla a Minho, pur non avendo idea di chi la cantasse a me. Il cognome nessuno si era disturbato a darmelo.

Se penso alla mia infanzia, ricordo freddo, e fame.

Ricordo anche delle mani dove non sarebbero dovute essere, non su una bambina.

Ricordo puzza di birra, di vodka e di fumo. Ne ricordo anche il sapore. Mi piaceva la vodka, mi scaldava in fretta e non avevo più fame.Non mi faceva sentire il dolore delle violenze che subivo.

Poi un giorno mostrai la mia unicità, all’epoca avevo sette anni,ero già pesantemente disturbata per gli abusi subiti.Ero tutta pelle e ossa, molto più piccola di quanto sarei dovuta essere.

L’ho fatto quando il protettore di mia madre ha provato a trascinarmi nella sua stanza per l’ennesima volta.

Quando mia madre ha descritto la scena alla polizia, ha raccontato che la mia pelle era diventata bianca, di un bianco innaturale, gli occhi erano diventati neri , completamente , senza sclera ne iridi.Immagino che tu mi abbia trovata nelle stesse condizioni poco fa.

Si era sentito uno stridio acuto , poi quel vecchio viscido era stato scaraventato contro il muro, così forte da rompergli tutte le ossa, circondato da una sorta di nebbia viola.E’ morto sul colpo.

Sono stata prelevata e mandata in una struttura per malati mentali. In realtà i pazzi lì erano pochi. La struttura rinchiudeva tutti coloro che non riuscivano a controllare il loro quirk.

Ero l’unica bambina.Vista la resistenza che avevo posto , rischiando di uccidere tre infermieri, sono stata rinchiusa in una stanza completamente vuota , con un materasso gettato a terra , senza coperte per evitare che si impiccassi.Lì sono involuta ad uno stato quasi animale.Non parlavo , non mi muovevo se non costretta, mangiavo solo quando la fame non era più tollerabile.

Vivevo praticamente al buio , senza alcuno stimolo.

Il mio quirk continuava a manifestarsi in continuazione, senza che potessi fare nulla per impedirlo.Lo subivo inerme, aspettando che l’attacco finisse.

Poi un giorno, qualcuno ha avuto pietà di me.

Nella struttura era arrivato uno studioso giapponese.Facendo il giro delle celle , era rimasto sconvolto dalle condizioni in cui ero tenuta.

Ero ormai un vegetale. Quando l’uomo entrò nella cella ,scoppiò a piangere e mi strinse forte.

Era la prima volta che qualcuno mi abbracciava.

Il dottore era gentile.Mi portò nella sua stanza e mi fece preparare da mangiare.Io ero davvero terrorizzata, mi ricordava troppo il protettore.Quando mi prese in braccio per portarmi in bagno reagii molto male, iniziai a scalciare a ad urlare e Raven mise a ferro e fuoco la stanza.Lui però non si arrese, continuò a parlarmi con calma, sorridendo, a dirmi che andava tutto bene e non voleva farmi male.Alla fine mi convinse ad entrare nella vasca , ancora con gli slip addosso, così da sentirmi più tranquilla.

Per la prima volta ero al caldo ,pulita e con la pancia piena .In più quell’uomo con quegli strani occhi a mandorla era sempre buono con me.Mi parlava , raccontava storie , anche se io non rispondevo.

Anche la strana forza dentro di me era sorpresa, per paura che tutto quello potesse finire non si manifestò più dopo il bagno.

Il dottore si chiamava Arinori Astova, era uno studioso russo-giapponese che faceva ricerche sui quirk più complicati e problematici.

Alla fine del suo studio decise di portarmi con lui in Giappone.Mi adottò.

Io avevo un rifiuto totale verso il mio passato.Non rispondevo a nessuna domanda che il dottore mi facesse.In pochissimo tempo imparai il giapponese, almeno le parole essenziali, per non dover più parlare russo.

Le infermiere non conoscevano il mio nome, nessuno lo aveva comunicato.Sapevano solo che avevo nove anni.

Ricordo che una sera eravamo nel suo studio.Stavamo per partire , per lasciare la Russia per sempre.Lui mi stava mostrando su una mappa dove fosse il Giappone.

Era qualche giorno che parlava del mio nuovo nome.Ero seduta in braccio a lui, lui beveva rum.

-Che ne dici di Yara, viene da qui- e mi indicò una zona che ora so essere il medio oriente-significa “forza” in arabo. Tu ne hai dovuta avere tanta di forza piccolina.-A me Yara piacque ,così annuii.-

La ragazza era in lacrime , Shota le accarezzò il viso senza pensare

Lasciò che si tranquillizzasse, poi ,quando il respiro si fu regolarizzato ,ricominciò a parlare -E così iniziò la mia nuova vita in Giappone come Yara Astova.Il dottore non era sposato e non aveva parenti in vita, viveva in una bella casa con tanti gatti.Lo avresti adorato, lui amava i gatti.Di sera li faceva entrare tutti in casa e dormivano tutti con lui sul suo letto.

Nonostante lavorasse molto, tutto il suo tempo libero era per me.Mi portava a vedere i musei, le mostre d’arte.Andavamo in vacanza in posti bellissimi, vivevamo mille avventure insieme.

Lui mi viziava, non solo con regali grandi e piccoli, ma soprattutto di amore.Non mi ero mai sentita amata, e delle volte la forza di quel sentimento mi faceva paura, così piangevo e lui mi stringeva tra le sue braccia finché non mi calmavo.

Fummo felici per qualche anno.Lentamente, ma in modo costante, iniziai ad assumere una parvenza di normalità.

Mio padre mi fece seguire da molti psichiatri, il parere era però unanime: i traumi che avevo subito, l’abbandono totale a me stessa, gli stupri e gli anni di prigionia nella struttura avevano irrimediabilmente piegato la mia psiche.L’unica cosa che Arinori poteva fare era garantirmi una vita serena e accettare che non sarei mai stata davvero normale.

Ero pian piano diventata una bambina molto affettuosa e lui credeva anche che fossi estremamente intelligente. Ma ero sospettosa, sempre sul chi va là , soggetta ad attacchi di panico e periodi di forte depressione.Gli incubi mi tormentavano , in più ero terrorizzata all’idea di lasciar prendere il sopravvento al mio quirk e di ferire mio padre.

Tuttavia lui mi curava con tanto amore che per la maggior parte del tempo sembravo solo una bambina un pò timida.

Fu negli anni delle medie che conobbi Netsu.- Aizawa spalancò gli occhi, ma non la interruppe.

- Lui e quello che ormai consideravo mio padre erano molto amici.Fu in una delle loro cene che scoprii dell’esistenza della UA. Ero ancora piccola, avevo solo 11 anni, ma da quel momento per me entrare al prestigioso liceo divenne un pensiero fisso.

Lì avrei imparato a controllare il mio quirk per aiutare gli altri.Avrei trasformato tutta l’oscurità che avevo dentro in un’arma con cui difendere chi non aveva nessuno, chi era solo e disperato come lo ero stata io.

Arinori accolse con piacere la mia aspirazione, considerandolo un segno del fatto che stessi vincendo il suo tragico passato.Da quel momento sembrò che facessi passi da gigante.Ero diventata più solare, avevo perfino stretto amicizie, fu in seconda media che conobbi Yumi, e il resto è leggenda, ma è un’altra storia.Iniziai anche ad usare il mio potere in maniera consapevole, trasformandolo in una sorta di telecinesi.

Poi accadde.

Un giorno, mentre ero a scuola, la preside mi venne a chiamare in classe.

Nel suo ufficio mi aspettava Netsu.Lui mi mise una mano sulla spalla, mentre lei mi diceva che mio padre era morto.-

Yara era sopraffatta dal dolore, a stento riusciva parlare e ogni tanto rimaneva qualche secondo in silenzio per non scoppiare a piangere, anche se le lacrime non avevano mai smesso di scendere.

-Un …villain lo aveva derubato in un vicolo e lui aveva avuto un attacco di cuore.Non è riuscito a chiamare aiuto e quando lo hanno trovato era troppo tardi.

In quel momento mi è crollato il mondo addosso. Tutta la disperazione che grazie a lui ero riuscita rinchiudere in un meandro oscuro della mia mente si era improvvisamente ripresa il suo spazio.

Sono rimasta in silenzio fino al funerale. Netsu assunse una governante che si prendesse cura di me.Quella estate… -

Lo guardò. Per tutto il racconto aveva evitato il suo sguardo, ma ora lo aveva cercato.Lui le strinse la mano, cercando di darle conforto. Aizawa sapeva che quella confessione non era per lui, ma per lei.

-Quella estate io ho perso il controllo. Ho iniziato ad uscire di notte, di nascosto. Non è stato difficile entrare in un gruppo di piccoli criminali.Mi ubriacavo ,ricordavo che quando ero bambina  la vodka mi intorpidiva.Poi un giorno questo ragazzo più grande, il capo della banda, mi ha fatto provare una pillola. Non mi ero mai sentita così bene.Mio padre non voleva prendessi farmaci pervi miei problemi, temeva ne diventassi dipendente.Eppure quella pilotina spazzò via tutto il dolore, la solitudine , tutta la disperazione. Dopo quella sera gliene chiesi altre e lui… mi fece capire cosa voleva in cambio.

Intanto si avvicinava l’esame di ammissione alla UA.

Il giorno dell’esame ero completamente strafatta.In quei mesi passati con la banda di criminali avevo avuto modo di esplorare il mio quirk, anche se non come avrei dovuto.Molti ragazzi all’esame non lo controllavano appieno, o avevano paura di fare danni o ferire qualcuno. A me non importava.Passai l’esame, brillantemente.Netsu però venne a casa mia. Mi disse che lui sapeva quello che stavo facendo, e che se non mi fossi data una regolata , mi avrebbe fatta cacciare.

Per quanto sia stato duro e lo abbia odiato in quel momento, mi ha salvata.Mi disse che mio padre era così fiero di me quando gli avevo detto di voler entrare alla UA.Non potevo deluderlo in quel modo.

Così sono diventata una Yara diversa. Ero sempre incasinata, fumavo decisamente troppo ed ero troppo disinibita, per non dire zoccola , con i ragazzi.Ma non mi drogavo e rispettavo le regole.

Quella Yara così cinica e sarcastica, nonché un pò zoccola, diventò amica del suo coordinatore e poi anche tua.Il resto lo conosci.-

Niente da fare, il sarcasmo è ancora la sua unica barriera.

-Mi dispiace di non averti detto la verità.La meritavi, e forse anche Mic.Ma era troppo doloroso per me.-

Aizawa la strinse a sè, incapace di dire qualunque cosa.

Rimasero così, in silenzio e abbracciati per un pò.

Quello che Yara gli aveva detto cambiava tante cose e al tempo stesso non ne cambiava nessuna.

Non poteva giurare che se lo avesse saputo prima non l’avrebbe lasciata, ma questo pensiero iniziò ad insinuarsi nella sua testa.

Non ebbe comunque il tempo di sviscerare quella sensazione.

Yara lo stava guardando, un pò perplessa.

-Ti ho sconvolto, Aizawa.-

-Oh decisamente. Lo hai sempre fatto. Tu adori sconvolgermi la vita.Sei l’unica che può farlo-

E a me piace che tu lo faccia.

Non disse l’ultima frase, ma in compenso la baciò, con calma, lentamente .

Assaporò le labbra della ragazza, percepì il gusto salato delle lacrime che le avevano bagnate.

Yara non si oppose.Lasciò che fosse Aizawa a guidarla.Lo assecondò nel bacio.Lo assecondò mentre le accarezzava la schiena sotto il pigiama.Lo assecondò quando la fece stendere sul divano, sotto di lui.

Aizawa sapeva che era sbagliato.Sapeva che Yara era sconvolta e ferita.Ma non voleva pensarci.

Quella notte non voleva esistesse nulla che non fossero i loro corpi.

 

 

 

 

Bene ,ecco la fine di questo capitolo particolarmente "corposo".Sono consapevole di aver trattato tematiche un pò forti.Volevo rendere tutta la disperazione che ha segnato la nostra povera Yara.Adesso questa storia ha bisogno di un pò di leggerezza.Vedremo cosa ne uscirà.

Non voglio tediarvi oltre con le mie chiacchiere.Io vi ringrazio per aver letto questo capitolo e ringrazio chi sta seguendo la storia. Mi rende tanto felice sapere che qualcuno trae un pò di divertimento da ciò che scrivo. Vi invito a lasciare una recensione, anche solo per chiacchierare dei personaggi.

A presto.

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Capitolo 7
*** The day after ***


 

Quando Aizawa aprì gli occhi , era mattina inoltrata.

Gli ci volle un attimo per ricordare dove fosse.Il calore del corpo nudo di Yara accanto a lui lo riportò alla realtà.

La ragazza dormiva tranquilla accanto a lui, stretta al suo petto.

I ricordi della notte appena trascorsa lo avvolsero.La crisi di Yara, la sua confessione e poi…

E poi avevano fatto sesso.Era stato esattamente come ricordava essere il sesso con lei.Caldo, intenso, a tratti quasi rabbioso.Si era accorto solo durante il rapporto quanto Yara gli fosse davvero mancata, anche a livello fisico.

Anche ora, che la ragazza giaceva tra le sue braccia, il solo pensiero che quel contatto si interrompesse gli faceva mancare l’aria.

Rimase ancora un pò lì, a guardarla dormire, accarezzandole la schiena e i capelli.

Era così bella.

Aveva dimenticato in quel tempo passato lontani l’uno dall’altro quanto trovasse meraviglioso e appagante il corpo di Yara.

La strinse un pò di più.Mic aveva ragione, come sempre d'altronde riguardo tutto ciò che era sentimentale.Yara poteva anche essere un casino vivente, ma era il suo casino vivente.

Mentre continuava a coccolare la ragazza , Shota sentì un suono flebile provenire da qualche parte .Rimase qualche secondo ad ascoltare :era un miagolio.

Si alzò piano dal divano, cercando di non svegliare Yara, e cercò i suoi vestiti sul pavimento.A guardarlo con la luce del giorno, il salotto di Yara era davvero un campo di battaglia.

Una volta vestito si guardò intorno per individuare la fonte del miagolio.

 Un grosso gattone nero se ne stava seduto placidamente sul davanzale della finestra esplosa, miagolando di tanto in tanto per segnalare la sua presenza.

Aizawa lo chiamò piano per farlo entrare.Gli avrebbe dato da mangiare, ma non sapeva dove Yara tenesse il cibo per lui.

Anche se un pò di dieta non ti farebbe male.

Il gatto lo guardò incuriosito, per poi strusciarglisi contro la gamba.Shota provò a prenderlo in braccio.Soia lo lasciò fare, strofinando la testa contro la sua spalla.

Era davvero grasso e pesante, ma un tenerone.

Non lo stupiva che Yara lo tenesse in casa.

Lasciò il gatto sul divano, al sicuro dai detriti che ricoprivano il pavimento.Soia ,per tutta risposta, si acciambellò ai piedi di Yara e si mise a sonnecchiare .

Era l’unico sveglio, così decise che si sarebbe goduto un pò Minho, anche se il piccolo dormiva.

E invece no.

Minho era sveglio nella sua culla, stava giocando con il pupazzetto che gli aveva regalato.Quando il piccolo si accorse di Aizawa, gli sorrise attraverso il ciuccio.

Shota ricambiò il sorriso, invaso da una gioia nuova e profonda.

-Buongiorno piccolino.Ma che capelli hai?-

Il piccolo aveva i capelli completamente esplosi , troppo simili a quelli di Bakugo per quanto lo riguardava.

Appena Shota fu vicino alla culla, Minho si tirò su attaccandosi alle sbarre e allungò le braccine paffute per farsi prendere in braccio.

-Vieni qui.Dobbiamo fare piano perché la tua mamma dorme ancora.-

Con sua grande sorpresa Minho aveva annuito.Non aveva idea di cosa avrebbe dovuto saper fare un bimbo di un anno scarso.Tutto ciò che sapeva su Minho era che poteva camminare abbastanza bene, che sapeva dire qualche parolina e che se a qualcuno cadeva qualcosa di mano lui rispondeva con un tragicomico “Oh Oh”  e poi si portava le mani sui capelli.

Teatrale come tua madre.

C’erano troppe cose che Shota non sapeva di lui. Per questo fu grato di quell’attimo di normalità rubata con il piccolino.

Si sedette sulla poltrona nella stanza di Minho, il piccolo stretto al petto.Era un bimbo davvero buonissimo.In poco tempo prese di nuovo sonno, e si addormentò appoggiato al petto del padre.

Shota prese il telefono per fargli una foto.Quando lo schermo si illuminò, trovo una marea di notifiche, la maggior parte di Mic, ma lo avevano cercato anche All Might, Midnight e Midoriya.

Guardò l’orario.Erano le nove passate.

Dovevano averlo dato per disperso.

Decise di chiamare Mic, lui avrebbe tranquillizzato gli altri.Non si sarebbe mosso da quella casa per quel giorno.

Minho intanto dormiva tranquillo, e Shota sperò non si svegliasse mentre il telefono di Mic squillava.

Appena l’amico rispose, Aizawa si sbrigò a dire- Mic ho Minho addormentato in braccio, non urlare.-

Shota dove sei?Ti abbiamo cercato ovunque!

-Sono da Yara, ha avuto un problema stanotte e sono dovuto venire qui. Ti ho cercato per chiederti aiuto ma tu non eri in camera tua.-

Aizawa poteva sentire l’imbarazzo di Mic, anche se non poteva vederlo.

Perchè avevi il telefono spento, idiot! Ci siamo preoccupati.

-Ti spiego tutto appena ci vediamo. Ascolta Hizashi, oggi avevo un paio d’ore di lezione in I A.Mi puoi sostituire e avvisare Netsu per me ?-

Sure, ma che gli dico?

-Tranquillo, digli che ho avuto problemi familiari, credo proprio che non farà storie.-

Yara e Minho stanno bene?

-Si, Minho è sempre stato bene e Yara… ora va meglio. Poi ti racconto.-

Per un attimo ho pensato foste finiti al letto insieme…

Stupido idiota biondo perspicace.

-Ne parliamo stasera.-

What the fu…

Shota sorrise.Sarebbe stata una serata lunga.

 

Dopo un pò di tempo passato a coccolare il bimbo addormentato e a tentare di domargli i capelli, Aizawa ricevette un messaggio.

All Might.

Il messaggio era piuttosto lungo.

Buongiorno Shota! Scusami il disturbo, Mic mi ha detto che hai avuto un’ emergenza con Yara.Mi dispiace, spero stia bene, fammi sapere se posso fare qualcosa.Avevo intenzione di parlare con te di una faccenda stamattina , ma visto che non sei a scuola…L’altro giorno sono stato nell’agenzia di Hawks, e lui mi ha chiesto di poter venire a scuola per osservare i ragazzi per dei possibili tirocini.

Ha insistito affinché venisse anche Yara con lui.Io non lo conosco molto bene, ma ho avuto la sensazione avesse qualcosa in mente. A quanto pare ha scritto una mail a Netsu, verrano questo venerdì.Volevo solo dirtelo per non lasciarti all’oscuro.

Magari ne parliamo domani.Buona giornata.

La cosa non gli piaceva per nulla.Scrisse un rapido grazie.Doveva ammettere che All Might sapeva proprio essere un buon amico.

-Siete proprio carini voi due.-

Yara, con gli slip di pizzo e una striminzita maglietta, se ne stava appoggiata alla porta.

Se non avesse avuto Minho addormentato in braccio, le sarebbe saltato addosso.

-Buongiorno.-Shota sorrise.Se quelle erano le mattine di un padre di famiglia, lui le voleva.

Yara si avvicinò, lasciò un bacio sulla fronte di Minho, spostandogli i capelli impazziti.

Poi si spostò leggermente e fece lo stesso con l’uomo.

Si sedette a terra ,la testa crollata sulle ginocchia di Aizawa.Era bello.Loro tre ,insieme, come Yara aveva sognato tante volte

 

 

Passarono la mattinata a riordinare,nemmeno una parola sfuggì su quanto accaduto quella notte.Nessuno dei due era pronto ad affrontare quel discorso e le conseguenze che ne sarebbero derivate.Parlarono prevalentemente di Minho, Shota si offrì di rimanere qualche tempo da lei per accertarsi che stesse bene e darle una mano.-Sai,ho parecchie ferie arretrate.-

Yara scosse il capo.-Non preoccuparti, me la posso cavare.Piuttosto,credo tu debba andare ora.-

Aizawa rimase colpito da quella frase.

-Non fraintendermi, non ti sto cacciando, ma tu non hai una bambina di cui prenderti cura?Non credo sia bello per lei non trovarti così, all’improvviso.-

Eri! La bambina gli era completamente sfuggita dalla mente.

-La settimana prossima Minho compie un anno.Hawks ha insistito perché festeggiassimo a casa sua.Non ti chiedo nemmeno se vuoi venire, ma che ne dici di portare anche Eri?-

Shota sorrise.-Certo,credo che le farà piacere.Dovrò prepararla un pò prima, è una bimba molto timida, ma la porterò di sicuro.-

-Oh, dillo anche a Mic e All Might, più siamo ,meglio è!-

 

 

 

Molto più tardi, quella sera , Shota era seduto sul lettino della stanza di Eri, intento ad osservare i disegni che la bimba aveva fatto quel giorno.

-Vedi, questo è Mic che suona con Kyoka, non avevo il pastello viola quindi le ho fatto i capelli rosa, ma lei non si è arrabbiata.-

Doveva ammettere che Eri disegnava bene per una bimba della sua età, anche se aveva qualche problema con le dimensioni, visto che Mic e la studentessa erano alti come l’intera scuola.

-E’ molto bello Eri, domani lo facciamo vedere a Mic.Ascolta , ti devo dire una cosa.-

Shota prese la bambina e la fece sedere accanto a lui sul letto.

Eri era tutta concentrata e dondolava le gambine guardandolo negli occhi.

-La prossima settimana devo andare ad una festa di compleanno, sai cos’è , vero?-

La bimba annuì sorridendo -Ci sono le torte e i regali e i palloncini colorati!-

-Si esatto, e mi piacerebbe che tu venissi con me, per farmi compagnia.Che ne dici?

Sentita la domanda dell’adulto eri si mise a saltellare in giro per la stanza.

-Si si si Si ! Voglio venire!Grazie !-

La bimba le si era gettata tra le braccia.

Aizawa si stupiva ogni giorno di più di quanto bene volesse a quella bambina.

-Ma di chi è il compleanno?-

E ora che le dico?

Shota decise che la cosa migliore era essere sinceri.Non voleva che Eri si sentisse ingannata.

-E’ il primo compleanno di un bambino, si chiama Minho.Lui è mio figlio.-

Aspettò che Eri metabolizzasse l’informazione.Si aspettava qualche domanda.

Ma non ne arrivarono, Eri sorrise e riprese a fargli vedere i disegni.

Era andata bene tutto sommato.

 

 

Shota sapeva di dover assolutamente parlare con Mic.

Non si aspettava di trovare però anche All Might e Midnight.

Ora, All Might era perfettamente a conoscenza della sua situazione, anzi, dovevano anche affrontare il discorso Hawks…ma Midnight era troppo.

La ragazza stava seduta sul divano dell’appartamento di Mic, con le gambe accavallate in maniera seducente.Era innegabile che Midnight fosse sesso ed erotismo allo stato puro, ma su di lui non aveva mai fatto presa.

Su Mic invece…

Era stato troppo distratto in quel periodo per notare gli sguardi complici fra i due.

Non era la prima volta che finivano a letto da quando insegnavano entrambi alla UA, ma la cosa non era mai sfociata in una relazione. Puntualmente , però, quando i loro incontri occasionalismi diradavano, Shota finiva a consolare un rumoroso e isterico Mic in preda ad attacchi di fame.

L’ultima volta aveva trovato l’amico steso a terra, ad ascoltare canzoni d’amore strappalacrime e a mangiare gelato dalla vaschetta con un mestolo.Era successo poco dopo la sua rottura con Yara.

-Bene, vedo che è stata istituito un consiglio scolastico.Devo aspettarmi che Netsu esca dal bagno?-

I tre spalancarono gli occhi.

Oh andiamo, è vero che ho un senso dell’umorismo un pò contorto…ma avranno capito che era una battuta.

In quell’istante si sentì il rumore dello sciacquone, e un sorridente Netsu uscì dal bagno.

-Il tuo sapone ha un odore ottimo Yamada! Oh, finalmente sei qui Aizawa.-

Hizashi guardò l’amico, cercando di comunicargli con gli occhi che quella assurda situazione non era colpa sua.

-Shota si può sapere dove cazzo, mi scusi preside, eri finito?Credevamo fossi morto in qualche vicolo.- non si aspettava tutto quel furore da Midnight.

-Yara, che tu non sai essere la mia ex, ha avuto un’emergenza durante la notte e visto che era da sola con nostro figlio- Midnight per poco non cadde dal divano- Sì, ho un figlio. Dicevo , visto che lei era sola l’ho raggiunta.Ad emergenza rientrata era notte fonda e non ho pensato a scrivere un messaggio a Mic per avvisarlo. Mi sono addormentato a quando ho riacceso il telefono era praticamente esploso per le notifiche.-

-Yara sta bene?- alla luce di quanto le aveva raccontato la ragazza , capiva l’apprensione del preside.

Shota annuì.

-Bene bene, era quello che mi interessava.Buonaserata a tutti!-Netsu saltò giù dal divano e si avviò verso la porta.

Nessuno replicò, risposero solo al saluto e aspettarono che il preside fosse uscito.

Non appena rimasero soli, Aizawa si trovò sommerso da una serie di rimproveri sul fatto che fosse scomparso, che non avesse avvisato, che ,a quanto pare, All Might era stato informato da Hawks che Yara non si era presentata a lavoro sparendo anche lei nel nulla.

-L’ho incontrato mentre era in pattuglia, mi ha detto di essere preoccupato per lei.Stava per andare a controllare, poi gli ho detto che anche tu eri introvabile e lui ha fatto una faccia strana.-

Shota fu grato che Keigo non fosse andato da Yara.

-So… bro.C’è qualcosa che voi dirci?-

-Si, Yara vi invita al compleanno di Minho la prossima settimana.- sapeva che il biondo non si riferiva a quello, ma non gliel’avrebbe data vinta così facilmente.

All Might stava per parlare, ma Mic lo bloccò con un imperioso indice.

-Wonderful ,we’ll be there, ma non mi riferivo a questo.Sarò diretto.Avete scopato?-

-Si.-

Nemuri sorrise malevola.-Aww Shota, non riesci proprio a tenere giù le mani da quella ragazzina.Sai , inizio a dubitare che ci fosse una vera emergenza.-

-L’emergenza c’era , ha perso il controllo del suo potere.La situazione era davvero drammatica quando sono arrivato.C’era solo Raven. Poi lei mi ha raccontato la sua storia.La sua vera storia…-guardò l’amico negli occhi-Mic, quello che sapevamo noi era tutta una bugia.Le cose che ha passato…che le hanno fatto!-Aizawa aveva stretto i pugni così forte da sanguinare.Al solo pensiero di quello che Yara aveva subito da bambina, allo schifo a cui era stata costretta, il sangue gli si gelava nelle vene,

All Might gli poggiò una mano sulla spalla.-Come stanno lei e Minho?-

Il tocco dell’eroe fu stranamente calmante.Forse era l’immensa gentilezza che trasudava da lui a renderlo così rassicurante.

-Minho sta benissimo. Credo si sia solo spaventato per via dei rumori, ma è talmente piccolo.Yara era davvero provata.Io mi sono offerto di restare con lei per qualche giorno , ma non credo la cosa le andasse, ha buttato lì la scusa che dovevo badare a Eri.-

-Cielo Shota ! Come puoi diventare così stupido quando si parla di lei? Uno, dubito che Eri sia una scusa.E’ una madre ed è stata una bambina abbandonata, e in entrambi i ruoli non vorrebbe mai che Eri si sentisse sola o abbandonata, appunto.Due, tu l’hai lasciata di punto in bianco, non credi che lei abbia faticato troppo a cacciarti dalla sua vita per permetterti di rientrarci a gamba tesa restando a casa sua.Ha fatto sesso con te perché se quella ragazza aveva qualcosa di buono era saper separare il suo desiderio dall’amore.- Midnight era stata dura, ma Shota sapeva che aveva ragione.-E ora, fammi vedere questo piccolino.Sono curiosa.-

Shota le mostrò qualche foto fatta quella mattina.Nemuri perse la dignità, così come i due biondi.

-Oggi ho detto ad Eri di lui, Yara mi ha detto di portarla al suo compleanno la prossima settimana.-

-Dear, come l’ha presa.- dopo un pò di tentennamenti Mic si era seduto vicino a Midnight, anche se Shota poteva cogliere il suo profondo disagio.

-Mi è sembrato bene.Era più interessata a torta e palloncini che al fatto che avessi un figlio.-

-Posso suggerirti di farli incontrare prima del compleanno?-disse All Might, mentre giocherellava con Rock, il micio rosso e bianco di Mic-Sai, quel giorno Minho sarà al centro dell’attenzione,anche per te , Eri potrebbe sentirsi trascurata o ingelosirsi.-

Era decisamente un’ottima idea.

-Hai ragione Toshinori, mi organizzerò con Yara per farli incontrare.-

-Beh, considerato che tra due giorni lei e Hawks verranno in visita ai tuoi studenti… -

Aizawa si era completamente dimenticato della faccenda. Non ne aveva parlato neanche con Yara.

-Yagi ci ha raccontato prima che arrivassi.Cosa credi che voglia Hawks?-Mic sembrava estremamente rilassato, ma Shota riuscì a cogliere una punta di preoccupazione nella sua voce.

-Non ne sono sicuro, probabilmente vuole solo vedere come mi comporto con Yara, o stuzzicarmi facendomi vedere come lui si comporta con lei.In ogni caso, lui per lei è troppo importante, quindi farò un sorriso e andrò avanti.Per i ragazzi rimane un’ottima opportunità.-

-Oh no Aizawa, ti prego non sorridere. Ogni volta che tu sorridi un panda muore.-

Mic scoppiò a ridere alla battuta di Midnight, e lui per tutto risposta gli lanciò un cuscino.

Rimasero a parlare fino a notte fonda.Midnight e All MIght ad un. Certo punto decisero di andare via, lui rimase a dormire da Mic.

-Bro, sei a pezzi.Parla con me.-

Ecco.Aizawa lo sapeva.Poteva mentire a tutti, se stesso compreso, ma non a Mic.

-Io…stanotte ho provato troppe emozioni, più di quante ne provi normalmente in un anno forse.Il sesso con lei è stato…come era sempre.Perfetto.Ma quello che mi ha colpito è stato poterla tenere di nuovo stretta a me.Nei mesi in cui siamo stati lontani io ho pensato tante volte di tornare da lei, ma non l’ho fatto perché ero convinto che ci facessimo male vicenda .Lei è stata abusata da bambina, ha avuto una vita tremenda.Tu…se sapessi quello che so io…ti spiegheresti tutto.Ora che conosco la verità mi sento in colpa.Vorrei solo poter rimediare, tornare da lei.-

Si accasciò sul divano letto che glia. Veva preparato il biondo mentre lui parlava.

-Shota, a suo tempo ti dissi che stavi facendo una cazzata a lasciarla.Ma non potevi immaginare la realtà e …so che non puoi parlarmene perché è troppo intimo per Yara, ma adesso che la conosci, puoi finalmente capirla e soprattutto accettarla.Io te l’ho sempre detto che Yara non poteva cambiare, pur senza sapere il perché.Devi accettare che lei è spigolosa, e lo sei anche tu.Vi scontrerete e vi farete male, ma troverete sempre riparo l’uno nell’altro.E poi…Nemuri non conosce Yara.E’ vero, lei teneva sesso e amore ben divisi. Ma una volta mi disse che sapeva di amarti perché lei odiava dormire con gli altri, mentre con te non solo ci riusciva ,ma se avesse potuto scegliere avrebbe dormito sempre abbracciata a te.Non dirle che te l’ho detto…me lo ha confessato da ubriaca.-

Shota sorrise.Mentre Mic se ne andava nella sua camera da letto, lo richiamò.

-Mic! E to che le hai confessato?-

Il biondo si portò un dito sulle labbra e gli fece l’occhiolino, prima di sparire dietro la porta.

 

 

Mea maxima culpa. Chiedo perdono per il ritardo, ma tra mancanza di ispirazione e università ero davvero disperata. Questa cosa della tresca tra Midnight e Present Mic mi intriga molto.

E poi Eri! Che cucciola che é?

Devo decidermi a tirare su di morale il povero Aizawa… lo sto bombardando di emozioni.

Bene, non vi annoio oltre. Come sempre mi ringrazio per essere giunti fin qui, spero il capitolo vi sia piaciuto e non vedo l’ha di sentire cosa ne pensiate.Mi fa sempre tanto piacere leggere le vostre opinioni.

Nel prossimo capitolo vedremo una I A alla presa con qualche imprevisto… non dico altro.

A presto.

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Capitolo 8
*** Hide and Seek (Pt.1) ***


-Spiegami di nuovo perché ci stiamo portando il nano malefico dietro?-

Hawks camminava accanto a Yara tenendo in braccio il bambino.

-Perchè così lui e Eri si incontreranno prima del compleanno. E’ per non far ingelosire la bambina. Sarà nel suo ambiente, con le persone a cui vuole bene.Non mi sembra così difficile Hawks.-

Il biondo sbuffò.

-Immagino che dovrò essere gentile con l’idiota se c’è Minho in giro.Sai nano malefico, la tua mamma mi ha proprio fregato,sisi!-Aveva dato due finti pizzichi sulle guanciotte del bimbo che in risposta aveva ridacchiato ritirando la testolina nel collo.

Keigo guardò Yara per qualche istante.Era decisamente bella vestita bene e truccata.

Un paio di pantaloni blu aderenti la fasciavano in maniera perfetta, e una semplice camicetta azzurra ,il cui colore richiamava quello dei suoi occhi, metteva in risalto le forme morbide del seno.

Aveva indossato orecchini piccoli e argentati, molto discreti, ma che decisamente smorzavano il look formale vista la quantità di buchi alle orecchie che aveva Yara.La cosa che più gli piaceva però erano i capelli, raccolti in un basso chignon castano, con due ciocche ribelli ad incorniciarle il viso.

Hawks sapeva che non si era messa in tiro per l’idiota.Sospettava l’avesse fatto per Netsu e gli altri professori, dopotutto al liceo era una di quelle studentesse in cui praticamente nessuno credeva per via del suo carattere ribelle.Era la sua rivincita.

L’adorava, si somigliavano fin troppo.

Solo che mentre lui aveva imparato ad assecondare il suo carattere eccentrico,Yara lo aveva represso, assumendo un atteggiamento spigoloso, a tratti caustico.Per questo lasciava che fosse lei ad occuparsi della burocrazia dell’agenzia. Era decisa, non si faceva intimidire da avvocati o pro Hero più anziani.Non avrebbe saputo dire da quanti casini lei lo avesse tirato fuori.

-Sei proprio uno schianto Raven, però mi chiedo perché tu non ti sia messa la tenuta da Hero.-

Lei gli sorrise.Dio, era completamente incapace di accettare un complimento, tanto più quando sapeva essere vero.

-Io devo solo osservare e valutare, e ti ricordo che non sono più una pro Hero.-

Ed era decisamente un gran peccato secondo Hawks.

Durante il suo debutto Yara aveva salvato 20 persone da un attacco terroristico in pieno centro.Un terrorista aveva piazzato una bomba in un palazzo e l’aveva fatta detonare a distanza.

La maggior parte delle persone ne era uscita praticamente illesa, tranne una ragazzina che aveva avuto un arresto cardiaco in seguito all’esplosione.Yara l’aveva tenuta in vita per venti minuti, aspettando i soccorsi.

La sua agenzia era la più vicina al luogo dell’esplosione, quando erano arrivati sembrava impossibile ci fossero sopravvissuti.E poi hanno visto Yara, una piccola furia instancabile.Era riuscita a tirare fuori le persone dalle macerie , a valutare la gravità delle ferite di ognuno e a prestare immediata assistenza medica.Completamente da sola.

Le aveva fatto la proposta di unirsi a lui appena le ambulanze ebbero caricato gli ultimi civili coinvolti.Lei aveva accettato subito.

Era ferita, stremata e tremante, ma Keigo aveva percepito una forza selvaggia e feroce dentro di lei, e la voleva nei suoi.

Tre mesi più tardi, Yara era praticamente scappata dall’ufficio. Aveva seguito le tracce di quel terrorista dal giorno dell’attacco.Lo aveva scovato grazie a delle talpe.La ragazzina era morta in ospedale qualche settimana dopo per complicazioni dovute alle ferite riportate.Yara voleva vendetta.

-Keigo, comportati bene con Shota.Te lo chiedo per Minho, è il suo papà.-la voce di Yara lo aveva riportato alla realtà.

Erano arrivati davanti ai cancelli della UA.Yara aveva presentato i documenti e ritirato i badge da visitatori .

Hawks guardò il bimbo per qualche istante.Lui di figli non ne voleva, non per il momento, ma per quel pulcino nero avrebbe dato la vita.

-No, è suo padre, c’è una bella differenza tesoro.-disse mentre i cancelli si aprivano, ammettendoli nella scuola.

 

 

 

-Buongiorno a tutti, seduti per favore ,ho una notizia da darvi. Oggi Hawks, l’hero numero due, verrà al liceo .

Ha intenzione di valutarvi per decidere se assumere qualcuno di voi come tirocinante.

Verranno effettuati dei test fisici,  di cui però io non sono ancora a conoscenza, chi di voi supererà questa selezione ,sarà sottoposto ad un colloquio conoscitivo.

Adesso andremo in palestra, verrete chiamati dentro uno alla volta e una volta usciti andrete dritti al dormitorio senza rivolgere la parola a nessuno , vi ricordo che è nel vostro interesse non avvantaggiare i vostri compagni.-Aizawa fece una breve pausa, quello che doveva dire in seguito gli dispiaceva , anche se non poteva farci nulla.-Todoroki e Bakugo , purtroppo non avendo voi ottenuto la licenza , non potrete partecipare alla selezione. Mi dispiace.Andate nella sala comune del dormitorio, i vostri compagni vi raggiungeranno lì.-

Todoroki non ebbe una vera reazione, fece un cenno di assenso con il capo.Bakugo invece sbuffò rumorosamente, crollando la testa sul braccio e mettendosi a scarabocchiare con vigore sul suo quaderno.

-Molto bene, andiamo.-

 

Yara e Hawks aspettavano davanti alla palestra.

Minho stava attaccato alle gambe della mamma e si guardava intorno curioso.

-Guarda Minho, questa è la palestra dove si allenava la mamma.-

-Ti ci allenavi soltanto?-Hawks aveva lo stesso sguardo del bambino.

-Non solo…-

-Ma che ragazzaccia!Chissà come saranno felici di rivederti…-

Yara si era rabbuiata per un istante.-Ne dubito, piacevo solo a Present Mic.-

-E all’idiota?-Un sassolino gli aveva colpito la schiena.Tasto dolente.

-Ovvio, ma non come alunna.Troppo ribelle.Sai che non ho rispetto dell’autorità.Lui invece è fissato-

Hawks rise. L’idea di passare una giornata a stretto contatto con Aizawa lo innervosiva e incuriosiva al tempo stesso.-Oh eccoli-

I ragazzi della IA e della IB stavano raggiungendo la palestra .

I Quirk di alcuni ragazzi erano decisamente evidenti.

-Il ragazzo con l’ombra, lo hai visto?-Hawks lo aveva già notato ai giochi sportivi.

Yara però non stava guardando i ragazzi.Lei e Shota si erano accordati per incontrarsi nella sala comune del dormitorio dopo le prove fisiche.

Nel frattempo Minho sarebbe stato con Mic e la piccola Eri, in modo che iniziassero a conoscersi.

-Good morning dear!-

Mic era spuntato alle spalle dei due.

-Buongiorno!Da dove sei spuntato?-Yara abbracciò l’ex professore.Da quanto Shota l’aveva lasciata , si erano interrotti anche i legami con Mic. Non gliene faceva una colpa, Aizawa era il suo migliore amico, era ovvio che si fosse schierato.Solo, le era mancato.

-Oh sai benissimo dov’ero-fece finta di fumare una sigaretta immaginaria-Ma ciao Minho.You’re such a big boy!Bene, allora io lo porto via, e vi aspetto al dormitorio.Starà bene?-

Yara stava per rispondere, ma Hawks fu più veloce.

-Ma certo, il nano malefico è estremamente socievole , deve aver preso da me, altrimenti non si spiega.Tra la sua mamma e suo padre…sarebbe un piccolo disadattato.-a Mic non piacque come Hawks aveva pronunciato la parola “padre”, né lo sguardo che aveva rivolto a Shota , ancora troppo lontano, mentre diceva “disadattato”-Noi non ci siamo mai presentati, è un piacere Present Mic!-

-Il piacere è tutto mio.Yara, dear, meglio che vada prima che arrivino gli studenti.-

Yara annuì, diede un bacino sulla fronte a Minho e lo lasciò al sicuro tra le braccia di Hizashi.

-Allora, se Shota ti ha già dato la borsa che gli avevo preparato, è tutto lì.Se ha fame o sete, te lo dirà.Divertitevi.-

Mic sorrise-Lo faremo di sicuro, a dopo.-

Quando Mic scomparve dietro l’angolo della palestra, Yara fulminò Hawks.

Lui, per tutta risposta, si mise le mani in tasca.-Molto bene, quindi ora che il nano non c’è posso esprimermi come meglio ritengo.-

-Come se tu non lo avessi già fatto…-

Hawks rise, circondandole le spalle con un’ala.-Sorridi, stanno arrivando.-

 

 

Aizawa sentì la gelosia bruciargli il petto mentre Hawks stringeva Yara con le ali.

Non lo sopportava.

Appena furono abbastanza vicini, cercò subito lo sguardo di Yara.Lei gli sorrise dolce.

Cielo, era meravigliosa.Vestita in quel modo sembrava un’altra persona.

Minho non era più lì, per fortuna Mic aveva avuto l’intelligenza di toglierlo da sguardi indiscreti.

-Buongiorno a tutti ragazzi.Non credo ci sia bisogno di presentazioni per me, in ogni caso, sono Hawks.Io e la mia adorata assistente Raven…- Yara sorrise salutando i ragazzi con la mano.-siamo qui oggi per offrire a qualcuno di voi la possibilità, qualora lo vogliate, di intraprendere un tirocinio nella nostra agenzia, con ottime possibilità di assunzione una volta conseguito il diploma.

Io vi assumerei anche subito ma…-

-Ma è reato penale, e ne commettiamo già troppi, Hawks.-aggiunse Yara, guardando Hawks.

Negli ultimi giorni, Shota aveva visto Yara stanca ogni volta che passava a stare un pò con Minho.

Gli aveva accennato a problemi burocratici.

-Ecco, chi di voi diventerà un nostro tirocinante , scoprirà che questo piccolo ammasso di odio e sarcasmo è in realtà colei che fa in modo che la mia agenzia sia ancora operante.-

-Nel frattempo, oggi aiuterò Hawks a giudicare le vostre performance.Siamo sicuri che siate tutti estremamente capaci. Dallo UA escono solo eccellenze, anche io ho studiato qui e conosco gli standard con cui venite educati.Quello che cerchiamo è un Quirk che possa interessare l’agenzia nello specifico.-

Aizawa aveva ascoltato piuttosto rapito le parole di Yara.Era cambiata molto negli ultimi anni.Era così composta , trasudava autorevolezza.

-Ragazzi, avete domande?- chiese Tredici, che aveva accompagnato i ragazzi della IB.

IIda sollevò la mano.

-Si, chiedi pure, e già che ci sei dicci anche come ti chiami.-lo invitò Hawks.

-Sono Tenya Iida, è un onore fare la vostra conoscenza.Non abbiamo che da apprendere da simili eroi!-

Hawks si portò una mano a coprirsi la guancia, fingendo imbarazzo-Adulatore-

Tutti i ragazzi scoppiarono a ridere.

-Sei molto gentile Iida, cosa vuoi sapere.-Yara aveva tirato un colpetto nel fianco a Keigo, ma aveva riso anche lei.Aizawa si sentiva impotente davanti alla loro complicità.

-Quanti posti sono disponibili per il tirocinio?-

Hawks non rispose, così ci pensò Yara.

-In realtà non abbiamo stabilito un numero.Non credo più di un paio, ma se non trovassimo la persona giusta potrebbe anche non essere preso nessuno.Non siete in competizione con gli altri, per intenderci, ma con voi stessi.-

Iida annuì.

-Molto bene, quando volete iniziare, noi siamo pronti .-Aizawa ruppe il silenzio.

-Prima i padroni di casa.- Quando Aizawa passò vicino ad Hawks , ebbe la forte, fortissima tentazione di tirargli un pugno.

 

 

Bakugo e Todoroki se ne stavano seduti sui divani della sala comune a guardare la tv.

Erano entrambi decisamente nervosi per l’opportunità che si stavano perdendo.

-Chissà cosa staranno facendo quegli stronzi.-Bakugo era scocciato.

Non poteva incolpare nessuno se non se stesso per la situazione , ma questo non gli dava la calma che invece Todoroki sembrava possedere.

-Appena arriverà qualcuno di loro lo sapremo.Secondo te chi prenderanno?-

-Che vuoi che me ne freghi.Uno vale l’altro, bastardo a metà.-

Todoroki abbandonò l’idea di una conversazione. Ormai era passata una mezz’ora da quando avevano lasciato la classe.

Il rumore della porta attirò l’attenzione dei due ragazzi.

-Arriva qualcuno- Todoroki era curioso di sapere chi era stato eliminatoria ancora di più di sapere come si fosse svolta la prova.

-Ma va…-

Entrambi gli studenti rimasero profondamente delusi nel vedere entrare Present Mic.Non si spiegavano però perché il professore tenesse tra le braccia un bimbetto di forse un anno.

-Eccoci qui Minho, questa è la sala comune, ti piace?Oh…ciao ragazzi, non credevo ci fosse qualcuno.Non dovreste essere in palestra?-

Mic teneva il bambino in una posa innaturale.Non ci sapeva fare.

-Ci prende in giro?!-urlò Bakugo, preso dalla frustrazione.

-Noi non abbiamo ottenuto la licenza provvisoria.-Todoroki gli diede un calcio per zittirlo.

-Sorry guys, mi ero completamente dimenticato.Visto che siete qui, potete tenere un attimo Minho mentre vado a prendere Eri?-

Così dicendo, mollò il piccolo in bracciò ad un terrorizzato Todoroki,il quale provò a biascicare qualche parola , ma l’insegnante non gli diede retta.

Preso dal panico poggiò il bambino sul divano, tra lui e Bakugo.

Il piccolo li guardava con un broncio inquisitore, ma Shoto doveva ammettere che era davvero carino.

-Ciao bambino piccolo.-gli sussurrò mettendosi inginocchiato davanti a lui.

-Ti aspetti che ti risponda?-Katsuki odiava i mocciosi.

Proprio mentre pronunciava quelle parole, Minho balbetto un ciao, facendo anche il gesto con la manina paffuta.

-Di chi credi sia questo bambino?-Todoroki aveva messo una mano sul pancino del bimbo, per paura cadesse in qualche modo.A lui i bambini piccoli piacevano, anche se non sapeva bene come comportarsi.

Katsuki fece spallucce.

-Non ti ricorda un pò Aizawa?-più Shoto lo guardava, più c’era qualcosa che gli ricordava il sensei.

-Per fare un figlio devi scopare.Per scopare devi relazionarti ad una persona.Aizawa mi sembra uno che preferisce dormire.-

Shoto rise. In effetti non se lo immaginava il suo sensei come amorevole padre di famiglia.

Non era male con Eri, ma lei era già grande e non ci passava poi tantissimo tempo.

Minho intanto continuava a fissare Bakugo.

-Smettila bambino, mi sento osservato.-

In tutta risposta Minho gli fece una linguaccia, per poi ridacchiare della sua impresa con Todoroki.

Non può essere figlio di Aizawa,pensò Kacchan guardando il piccolino ridere di gusto , è troppo solare.

-Ti piace prendermi in giro, eh?.-Bakugo si alzò dal divano, allontanandosi un pò da Todoroki e dal piccolo.

-Katsuki che vuoi fare?-

-Far vedere a questo merdosetto chi comanda.-detto ciò creò una piccola e controllata esplosione nella sua mano.

Minho sobbalzò per il rumore improvviso, e rimase qualche istante perplesso.

-Ma che diamine fai?Lo spaventi così!-

-Rilassati, l’ho solo rimesso in riga.-

Katsuki ci rimase decisamente male , quando, avvicinandosi al bambino, questo invece di temerlo prese a imitarlo, urlando “bum bum” e muovendo le manine.

-Hai fallito miseramente young Bakugo.Questo piccolino è decisamente coraggioso.-Mic rientrò nella stanza tenendo per mano Eri e portando con l’altra una cesta di giochi.

Posati i giochi a terra, il professore si inginocchiò accanto alla bambina.

-Eri ,dear, lui è Minho, il bambino di cui abbiamo parlato ieri, ti va di giocare un pò con lui?-

La bimba annuì e iniziò a tirare fuori dei giochi dalla cesta.

-Alcuni giochi non li può fare perché e piccolo.-

Shoto prese in braccio Minho e lo mise a terra sul tappeto accanto ad Eri.

Minho fissava la bambina rapito, seguendo con lo sguardo i suoi movimenti.

-Minho look! Quanti bei giochi che ha Eri!-Mic si era seduto accanto al bambino e gli portava i giochi per farglieli toccare.

Il bimbo però sembrava timoroso.Quando il biondo gliene avvicinava uno lui ritirava le manine e scuoteva la testa.

-Forse non gli piacciono perché sono da femmina.-Eri era leggermente rattristata.

-No, vuole solo il tuo permesso per usarli.-Kacchan non mosse lo sguardo sui bambini, rimase a fissare la tv.

Eri prese una pallina colorata e la porse al bimbo.

-Questa è la mia pallina preferita, è molto morbida.-

Dopo aver guardato rapito la pallina per qualche istante, Minho la prese tra le manine paffute.

-Come lo hai capito?-chiese Todoroki, stupito dal compagno.

-E’ un bambino educato.I giochi non sono del professore, ma di Eri.Devono avergli insegnato che non si toccano le cose degli altri senza permesso-

Mic rapido tirò fuori il telefono e scatto una foto alla scenetta.

-Quarda Zashi!Gli piace!-Eri iniziò a saltellare in giro provocando le risate incontrollate di Minho.

-Ho visto Eri-chan.Su , giocate un pò insieme.-

 

La prima ad arrivare fu Mina.Non sembrava triste.

-E’ stato divertente !Hawks era molto colpito dal mio quirk, ma purtroppo al momento non ha una posizione adatta a me.A quanto pare sono poco versatile…-

Mina si lanciò sul divano accanto a Mic.

-Te lo ha detto lui?- chiese il professore, pronto a rincuorare la ragazzina.

-No, lo ha fatto Raven, dice che essendo il mio un quirk distruttivo sarei molto utile ad una squadra di assalto, ma loro non ne hanno una.-La ragazza sembrava tranquilla.-Certo, mi sarebbe piaciuto lavorare con Hawks, ma probabilmente ha ragione.-

-Very good Ashido, è molto maturo da parte tua affrontare le critiche costruttive in questo modo.-

-Grazie sensei!Posso fare una domanda?Di chi è il bambino che gioca con Eri?-Mina aveva visto il bimbo dai capelli neri entrando, ma non riusciva a capire perché fosse lì.-Sono sicura di averlo già visto prima…-

Mic cercò di mantenersi calmo e darsi un contegno.-Oh, Minho è il figlio di Raven, lei è una mia ex alunna…così abbiamo pensato di far giocare un pò lui ed Eri assieme.-

Nel giro di un’oretta arrivarono anche Hagaruke, Mineta, Kaminari, Koda,Momo, Sero ,Sato e Asui.

Tutti i ragazzi riferirono più o meno le stesse cose.Avevano mostrato cosa il loro quirk potesse fare e avevano ricevuto un giudizio e consigli su possibili miglioramenti o su settori in cui il loro quirk sarebbe stato apprezzato  appieno.

Tutti avevano chiesto chi fosse Minho, che nel frattempo stava sgranocchiando dei cracker seduto vicino a Bakugo.Il piccolo era decisamente emozionato per tutte le attenzioni che stava ricevendo.

Kaminari si era lanciato nell’impresa di insegnare al bambino a battere il cinque.Aveva iniziato a ripeterlo all’infinito con Mineta, ma il Minho, oltre a ridere a crepapelle quando le mani schioccavano colpendosi, non sembrava interessato.

Mic mandò un’altra foto ad Aizawa .

“Sei passato da non avere figli ad averne 22”

Proprio mentre scriveva il messaggio gli arrivò una chiamata di Midnight.

Diede uno sguardo a Minho e ad Eri.Se la sarebbero cavati per qualche minuto da soli.

-Guys, devo fare una chiamata importante, look after the kids please.-

-Non si preoccupi sensei, faccia con calma.-Momo aveva preso in braccio Minho per ripulirlo dalle briciole.

-Giochiamo a nascondino?-aveva proposto Eri mentre Hagaruke le fermava la treccia con un elastico.

-Mi sembra una bella idea!Minho lo prendo io!-Kaminari aveva praticamente strappato il bambino dalle braccia di Momo, abbracciandolo stretto.

-Non sapevo ti piacessero i bambini Denki.-Kyoka era appena entrata nella stanza.

-Kyoka!Arrivi giusto in tempo , Eri ha proposto di giocare a nascondino, chi ci sta?-

Tutti i ragazzi, tranne Bakugo, avevano accettato per accontentare Eri, che aveva voluto nascondersi a tutti i costi con qualcuno anche lei.

-Eri puoi nasconderti con me-aveva detto Mina, generando un enorme sorriso un pò storto sul faccino della piccola.

-Bene, conta l’ultima arrivata!-Momo aveva fatto l’occhiolino a Kyoka, che aveva alzato le mani accettando la proposta della migliore amica.

-Vi stanerò tutti.-

Kaminari si era avvicinato alla ragazza e le aveva sussurrato dolcemente all’orecchio- Mi raccomando, io ho Minho, facci vincere.-

Kyoka era arrossita violentemente e si era voltata di scatto verso il muro.

-Conto fino a 30.Pronti…Via!-

 

Il gioco era andato avanti per un pò.Chiunque ontasse faceva vincere a turno Eri o Minho, anche se il piccolo non sembrava capire davvero il concetto di Vittoria, era solo felice quando tutti urlavano il suo nome.

Al quarto turno, toccava a Sero contare. Mentre il ragazzo cercava i compagni ad un certo punto aveva visto Denki fermo in mezzo al corridoio.

-Hey amico, ho capito che hai la vittoria facile con il bambino, ma almeno nasconditi.-

Quando Kaminari si voltò verso di lui, Sero vide il terrore nei suoi occhi.

-Ragazzi, uscite tutti- urlò il ragazzo con la voce spezzata-Ho perso Minho!-

 

 

Bene, anche questo capitolo è finito.Era da un pò che volevo scrivere di Minho e dei ragazzi.

Li trovo davvero tenerissimi.Bakugo poi che viene umiliato da un bimbetto di un anno…

Mi spiace per il povero Kaminari… e non sanno ancora che il bambino in questione è di Aizawa, altrimenti credo che Denki cercherebbe una morte rapida e indolore.

Come sempre vi ringrazio per essere arrivati fin qui, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi chiedo di lasciare una recensione per farmi sapere cosa ne pensate e fare due chiacchiere.

A presto.

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Capitolo 9
*** Hide and Seek (Pt.2) ***


-Denki come diamine hai fatto a perdere un bambino così piccolo?-anche Koda,che di solito era la pace personificata, stava rimproverando Kaminari.

-Non ne ho idea.Ci eravamo nascosti dietro la porta della mia camera, lui era seduto vicino a me, gli tenevo la mano.Poi ho controllato un attimo il telefono e quando mi sono voltato lui non c’era più.-Denki era distrutto.Si sentiva un idiota totale.

-Ragazzi, calmiamoci, cammina a stento , non può essere andato lontano!- Momo aveva cercato di risollevare gli animi.

-Chi avete perso?-Kirishima era appena arrivato.Sembrava un pò deluso di essere stato scartato.

-Un bambino che ha portato qui Mic, il figlio di Raven.-Bakugo, che in tutto quel trambusto non aveva proferito parola  si era avvicinato al migliore amico.

Kirishima divenne immediatamente bianco come un lenzuolo.

-Oh no.-

-Su Kirishima non esagerare.Sarà sicuramente nel dormitorio.-Mina era decisamente insofferente a tutto quel dramma.Avrebbero dovuto cercarlo invece di parlarne.La ragazza teneva Eri in braccio.La bambina era leggermente spaventata , nonostante le ragazze continuassero a ripeterle che Minho era un campione a nascondino e aveva lasciato indietro Kaminari perché era troppo scarso.

-Voi non capite.Avete perso il figlio di Aizawa!-

Tra i ragazzi calò il silenzio.

-Che cosa hai detto?-Todoroki era sconvolto.Allora ci aveva visto giusto.

-Se lo è lasciato scappare Hawks durante la mia prova.L’ho sentito di sfuggita.-

-Ma dai Kirishima, ti sarai sbagliato.Raven è di un livello troppo alto per Aizawa.-Mineta era rimasto completamente disinteressato al bambino fino a quel momento.

-Nono, ha ragione.Shota è il papà di Minho.Io però pensavo fosse un segreto.-Eri,ancora in braccio a Mina,guardava il rosso piuttosto confusa.

-Ok, lo dobbiamo trovare assolutamente ,e prima che le selezioni finiscano.Quanto mancava più o meno?-Iida, che era arrivato poco dopo il tragico annuncio di Denki, prese la situazione in pugno.

-Poco, mancavano poche persone.-

-Bene, anzi, male.Ognuno controlli una stanza sul piano.Dubito che sia andato molto lontano.-

I ragazzi obbedirono, tranne Bakugo che rimase seduto sul divano con Eri.

Mentre i ragazzi rivoltavano le loro camere alla ricerca del bambino,Mic tornò nella sala comune.

Si accorse subito dell’assenza di Minho , ma a metterlo in allarme fu il volto preoccupato di Eri.

-Sweetie che succede?-disse dandole una carezza.

-Minho si è nascosto troppo bene a nascondino e ora non lo troviamo.-

Mic sentì in maniera estremamente distinta il suo cuore fermarsi.

No.No no no no.Non può essere.Shota mi ucciderà.Yara mi tirerà fuori le viscere e Hawks banchetterà sul mio cadavere come un avvoltoio.

-I..In che senso?-

Lanciò uno sguardo speranzoso a Bakugo.

Proprio lui hanno lasciato qui?

-Giocavano a nascondino, lui era con Kaminari,il coglione si è distratto e il moccioso si sarà nascosto da qualche parte.-

-Ok,bisogna trovarlo.Stanno tornando qui, bisogna impedirglielo.Io vado a guadagnare tempo, voi trovate quel bambino.-

Prima che Bakugo potesse controbattere che no, non gliene fregava un cazzo,Mic corse fuori.

-A volte è così buffo-disse Eri ridacchiando.

-Hai ragione bambina.-Katsuki si mise a braccia conserte e occhi chiusi.Tanto valeva far penare un pò quegli idioti.

-Posso metterti lo smalto?-chiese Eri, già con la boccetta in mano.

-Divertiti pure.-

 

 

 

Yara era decisamente impressionata dai ragazzi del liceo.Erano solo quindicenni, ma i loro quirk erano decisamente potenti.

Aveva cercato di essere il più gentile possibile con i ragazzi scartati e di muovergli critiche costruttive.Fortunatamente nessuno di loro sembrava esserci rimasto male.

Era convinta che molte delle ragazze stessero solo sfruttando l’occasione per stare vicino ad Hawks.

Quasi tutti i ragazzi avevano chiesto una foto o un autografo, facendo aumentare ancora di più lo già smisurato ego di Hawks.

Quando Iida si era lanciato in una serie di complimenti ,Yara aveva dovuto fermarlo.

-Iida, ti prego, non continuare ,altrimenti dovremo uscire dalla palestra per fare spazio all’ego di Hawks.-Aizawa aveva riso.

Erano rimasti seriamente colpiti da qualche ragazzo.

Uraraka aveva un quirk davvero particolare .

Quando Hawks le aveva chiesto di metterlo fuori combattimento , la ragazza lo aveva semplicemente toccato e l’hero si era trovato inesorabilmente schiacciato sul soffitto della palestra.

Yara non aveva potuto non notare che Shota aveva un sorrisetto sghembo nascosto sotto le bende.

-Molto brava Uraraka.Ora fammi scendere.-

Yara l’aveva fermata con un gesto.-Ma come ,non ti piace stare lì su?-

Hawks stava tendando con tutte le forze di sbattere le ali per muoversi verso il basso, ma senza risultati.

-Raven.Fammi scendere.-

Sbuffando Yara permise alla ragazza di annullare il suo quirk.

Haks atterrò accanto ad Uraraka.-Quirk molte interessante , lo terremo sicuramente in considerazione.Grazie cara.-

Quando Uraraka fu uscita, Yara e Tredici si misero a chiacchierare un pò.

Hawks colse l’occasione per avvicinarsi ad Aizawa- Allora…come va tra voi due?-

Il moro rimase colpito dalla domanda.

-Tutto bene ,credo.Ci stiamo impegnando ad essere buoni genitori.-

-Shota Aizawa, aggiratore seriale di domande scomode.So che state facendo la brava mammina e il bravo papino per il nano malefico, ,ma come va tra mammina e papino?-

Aizawa non aveva voglia di confidarsi con Hawks.Ma magari sapeva qualcosa su cosa ne pensasse Yara.

-La situazione non è esattamente serena.Io…sto cercando di porre rimedio al mio errore.-

Hawks gli mise una mano sulla spalla.

-Aizawa, da mezzo uomo e mezzo pennuto a uomo, conosciamo entrambi Yara.Sta facendo la sostenuta.Credimi, mi costa molto dire questa cosa, ma lei è ancora perdutamente innamorata di te.-improvvisamente gli occhi del ragazzo si ridussero ad una fessura color oro.Aizawa sentì il pugno di Hawks stringergli il tessuto della maglietta-Ma falla soffrire di nuovo e puoi considerarti un uomo morto.Non mi farei scrupoli a finire in prigione.-

Shota non era intimorito.Sostenne lo sguardo ,annuendo lentamente.

Il volto di Keigo si rasserenò immediatamente.

-La settimana prossima è il compleanno del nano malefico.Posso suggerirti di portare Tredici alla festa?-vedendo lo sguardo perplesso di Aizawa, Hawks si spiegò meglio.-Minho adora Tredici.Non siamo ancora riusciti a capire il motivo, ma appena la vede in tv impazzisce.Sarebbe davvero fantastico se potesse conoscerla di persona…-

Hawks gli fece l’occhiolino,voltandosi per raggiungere Yara.

-Segretaria, avanti con il prossimo.Inizio ad avere fame.-

-Chiamami di nuovo segretaria e di te non ritroveranno nulla, nemmeno una piuma.Se vuoi ho gli stick al formaggio di Minho in borsa.-Hawks riuscì a scansare per un pelo il taccuino di Yara, che non avendo colpito il bersaglio, tornò nella mano della proprietaria.

-Tu si che sai come tentarmi donna.-

Quando Tokoyami entrò nella palestra , Trovò Hawks a sgranocchiare degli stick al formaggio, imitando un coniglio.

-Se non sapessi che non hai pudore, ti direi di vergognarti Hawks.-

Yara stava trattenendo le risate,Tredici non ci provava nemmeno.

-Buongiorno.-disse il giovane studente, disorientato dalla scena.

-Uh ,ti stavo aspettando da stamattina.Sei Tokoyami ,giusto?-

Aizawa fu stupito dalla reazione esagerata di Hawks all’ingresso dello studente.

-Bene, ciao Tokoyami.Ti spiacerebbe mostrarci…-Yara fu interrotta da Hawks.

-Sei assunto.Se a te sta bene, ovviamente.-

Erano rimasti tutti a bocca aperta, compreso il povero Fumikage.

-A me sta bene-riuscì a mormorare.

-Bene, è l’ultimo, giusto?-

Tredici aveva annuito, ancora stupita dall’accaduto.

Aizawa cercò lo sguardo di Yara, anche lei sembrava completamente sconvolta.

-Allora tutti a mangiare.-

 

 

Yara e Hawks salutarono Tredici che aveva degli impegni con la sua agenzia e poi con Aizawa si incamminarono verso il dormitorio.

-Mi fa così strano essere qui…Non è cambiato molto.-

Aizawa guardò la ragazza , la sua presenza riportava a galla moltissimi ricordi.

Mentre Yara raccontava a un divertito Keigo alcune storie della sua vita da liceale sbandata, Aizawa vide Mic avvicinarsi trafelato.

Gli sembrò che l’amico fosse preoccupato.

-Hy guys!Dove andate.-

-Andiamo da Minho e Eri.Non vedo l’ora di vederli insieme!-

Yara sembrava davvero emozionata all’idea di conoscere la bambina.

-Oh certo, solo che ora stanno giocando a nascondino con i ragazzi di Shota,perchè non andiamo prima a mangiare? Si stanno divertendo così tanto ,sarebbe un peccato interrompere.-

Hizashi era decisamente strano, ma non gli avrebbe nascosto nulla di importante, ne era sicuro.

-D’accordo allora , andiamo prima a mangiare qualcosa.-Quando Yara pronunciò quelle parole,Mic riprese a respirare.

-Poveri i tuoi ragazzi Shota, l’ultima volta che ho giocato a nascondino con Minho la sessione è durata tre ore.Non lo trovavamo da nessuna parte.-

Mic rise nervosamente.-Hahaha, really?Che birbante.-

Un pensiero balenò nella mente di Ereaser, ma lo scacciò subito.

Zashi non può essersi perso il bambino.

 

 

I ragazzi avevano ispezionato affondo tutte le camere , controllato sala comune cucina, corridoi e bagni.

Momo per scrupolo aveva controllato anche la lavanderia, anche se per entrare ci voleva la tessera magnetica delle loro camere.

-Niente, ho cercato anche di individuarlo con il mio quirk.Non riesco a sentire niente, ho paura si sia addormentato.-Sbuffò Kyoka, trovando Kaminari e Todoroki in corridoio.

-E se fosse morto?-Denki stava per scoppiare in lacrime.

-Non esagerare, ha ragione Kyoka, si sarà addormentato da qualche parte.-

I ragazzi cercarono di fare il punto della situazione in sala comune.

-Se voi foste dei bambini, dove vi nascondereste?-Aveva chiesto Midoriya, unitosi anche lui ai compagni.

-In posti facilmente raggiungibili, sotto un letto, dietro ad una porta.Ma abbiamo controllato ovunque Deku.-Iida continuava ad aggiustarsi nervosamente gli occhiali.

-Siete dei buoni a nulla, volete vedere come lo trovo subito?-

Bakugo si era alzato sbuffando.

-Bro, le tue unghie …-in qualsiasi altro momento ,Kirishima e Kaminari avrebbero riso fino alle lacrime per le unghie rosse e gialle di Kacchan.Ma non erano dell’umore al momento.

-La bambina si annoiava.Fatevi da parte.-

Bakugo iniziò a percorrere il corridoio facendo detonare piccole esplosioni ritmicamente .

Ad un certo punto si fermò.

I compagni tenevano gli occhi puntati su di lui.

Aprì la porta della stanza di Momo ed entrò, qualche secondo dopo , ne uscì con in braccio un Minho spettinato che non smetteva di sbadigliare.

-O mio Dio sono salvo.-Denki si lasciò andare sul divano.

Il bambino però non sembrava felice di essere stato svegliato e iniziò a piangere.

-Dai coso smettila, torna a dormire.-

Ma Minho non ne voleva sapere, iniziò ad urlare sempre più forte.

Ad un certo punto le luci al neon del corridoio si fulminarono tutte insieme e Bakugo fu colpito da una serie di libri.Istintivamente protesse il bambino con il suo corpo, prima di realizzare che era proprio lui la causa del trambusto.

-Dallo a me, provo a farlo riaddormentare.-

Bakugo fu felice di lasciare il bambino tra le braccia di Kyoka.

La ragazza si sedette sul letto di Momo e iniziò a cullarlo cantandogli una ninna nanna finché il piccolo non riprese sonno.

Intanto Todoroki rovistò nella borsa da cui Mic aveva preso prima i cracker e tirò fuori un ciucciotto blu che portò al piccolo,mettendoglielo delicatamente tra le labbra.

Dopo pochi secondi, il piccolo dormiva profondamente.

Kyoka si premurò di mettere il bambino bello comodo nell’enorme letto di Momo, mettendogli anche dei cuscini sul lato perché non rischiasse di cadere e rimboccandogli le coperte.

-Ora dorme-annunciò la ragazza raggiungendo i compagni nella sala comune.

-Come hai fatto a trovarlo Bakugo?-Kaminari avrebbe voluto abbracciare il compagno, ma non osò.

-Gli piacciono le esplosioni.Quando l’ho fatto prima ha iniziato a ridere e a urlare “bum bum”.-

Tutti rimasero qualche istante in silenzio.

-Stiamo tutti ignorando il fatto che abbia manifestato il suo quirq a tipo un anno?-urlò Sero all’improvviso.

E un istante dopo capì perché tutti i suoi compagni sembravano essere stati congelati.

Dietro di lui, Aizawa e Mic lo fissavano sconvolti.Riuscì a scorgere anche Raven e Hawks dietro di loro.

-Dov’è mio figlio?-

Momo scattò in piedi, Raven non era una che voleva contrariare.

-Sta bene, sta dormendo in camera mia.-

Yara si calmò.Individuò Eri, seduta accanto a due ragazze di cui non ricordava più il nome.

Si stampò in faccia il più dolce sorriso di cui fosse capace, le si avvicinò e si chinò accanto a lei.

-Ciao,tu devi essere Eri.Io sono Yara.Sei davvero una principessa meravigliosa.-

Aizawa le aveva detto che Eri amava le principesse.

La bambina aveva sorriso ,leggermente imbarazzata, per poi sussurrare un tenerissimo ciao .

Hawks intanto si era avvicinato e aveva passato a Yara un grosso pacco regalo rosa.

-Questo è per te Eri.-La ragazza le spostò una ciocca dei capelli chiarissimi dal visetto pallido.

La bimba guardò Aizawa che la incoraggiò sorridendo.

Quando davanti ai suoi occhi comparve un castello delle bambole, con tanto di arredo, principesse e vestiti da cambiare, Eri non riuscì a trattenere la felicità e gettò le braccia al collo di Yara.

-Immagino ti sia piaciuto il regalo.-

-Siii, è bellissimo!Sembra un sogno.-

Eri la abbracciò di nuovo ,ma stavolta Yara la strinse.

Aizawa non era tipo da commuoversi facilmente , ma vedere Eri tra le braccia di Yara era davvero troppo.

 

 

 

Dopo aver giocato un pò con Eri ,Yara recuperò Minho e andarono via.Shota promise di indagare la faccenda del quirk con i ragazzi e di passare da lei quella sera stessa per parlarne.

Prima di andare ,Shota aveva giocato con Eri e Mic alla casa delle bambole.

-Allora cupcake, ti piace Yara?-Mic aveva ottenuto il ruolo dell’unicorno ,che stava eseguendo diligentemente, mentre Aizawa pettinava i capelli ad Eri prima di metterla a letto.

-Tantissimo.Io però voglio giocare ancora con Minho.-Shota non poteva essere più contento .Aveva avuto paura che per qualche motivo la bambina potesse ingelosirsi, ma Yara aveva saputo decisamente conquistarsela.

-Ti prometto che giocherete presto insieme.Ora devo andare, notte notte Eri.-le diede un bacio sulla fronte-Mic, la metti tu a letto?-

L’uomo fece un cenno di assenso.

-Notte notte Shota,ti voglio bene.-

Anche lui gliene voleva, e tanto.

 

 

Quando Yara sentì il campanello, era già in pigiama da un pò.

Aveva atteso quel momento tutto il pomeriggio.Minho non sembrava molto provato, anzi, appena arrivati a casa aveva iniziato a rincorrere Hawks urlando “bum bum” e alzando goffamente le manine.

Eppure la questione del quirk la inquietava.

-Buonasera-disse aprendo la porta ad Aizawa.

-Ciao.Minho ?-lui le lasciò un bacio sulla guancia senza pensarci troppo.Aveva deciso che non avrebbe più represso i suoi sentimenti . La amava, non aveva mai smesso di farlo, e voleva che lei lo sapesse.

-Tutto bene, sta dormendo già da un pò.Allora , hai coperto cos’è successo?-

Aizawa era riuscito a ricostruire un racconto dettagliato del pomeriggio.

Le raccontò dell’arrivo di Minho, di come Bakugo lo avesse conquistato ,ponendo l’accento su quanto odiasse la cosa.A quanto pareva Mic aveva ricevuto una chiamata importante.-E con telefonata importante intendo che Nemuri deve avergli proposto una sveltina da qualche parte ,visto che è stato via mezz’ora.-

Yara sputò il vino che stava bevendo dalla sorpresa.Poi scoppiò a ridere, così tanto da stendersi completamente sul tavolo su cui era seduta.

Da quando la conosceva non l’aveva mai vista seduta normalmente su una sedia.

Rise anche lui.

Lei era bellissima, stesa sul tavolo con le mani sull’addome, lasciato scoperto da un top stracciato e striminzito, i capelli sparsi attorno alla testa e il volto arrossato dalle risate.

Come ho fatto tutto questo tempo senza di lei?

-Non ci credo che ancora vanno a letto assieme!-

Aizawa le aveva spiegato che il loro era un continuo tira e molla.Non le aveva raccontato di Mic e del gelato.Yara sapeva già troppe cose imbarazzanti sul suo migliore amico.

Riprese a raccontarle del nascondino, di come Minho fosse scappato da Kaminari e si fosse nascosto.

-Lo fa sempre.E’ per questo che Hawks lo chiama nano malefico. Si nasconde in posti impensabili e ti fa venire un infarto perché ci si addormenta e non lo trovi più.-

Shota si immaginò la scena.Da quella mattina pensare ad Hawks con suo figlio non gli faceva più male.Certo, non lo sopportava, ma voleva bene a Minho e a Yara , e questo gli bastava come ragione per tollerarlo.

-A quanto ha detto Bakugo, era nascosto nella libreria di Momo, la ragazza alta con i capelli neri.Una parte della libreria finisce proprio nascosta dalle coperte del letto, perciò non lo avevano notato.Quando lui lo ha trovato ,lo ha svegliato con un esplosione e dopo un’iniziale entusiasmo ha iniziato a fare i capricci.Sono esplose le lampadine del corridoio e tutti i libri sulla scrivania di Momo sono volati addosso al povero Katsuki.-

Yara si tirò a sedere.-Quindi ha il mio quirk…-

Dopo il secondo bicchiere di vino trattenersi era più difficile.

La tirò a sedere sulle sue gambe.

Lei gli poggiò la testa sulla spalla.

Le era mancato il suo odore.Aizawa sapeva di buono.Di uno di quei bagnoschiuma generici.Usava lo stesso da sempre, ma il modo in cui l’odore di pulito si mischiava a quello naturale della sua pelle la faceva impazzire.Era bollente la pelle di Shota.

-Andrà tutto bene Yara.E’ ancora piccolo,-le prese il volto tra le mani-e qualunque cosa sia , lo affronteremo insieme.-

Yara annuì, poi prese coraggio e lo baciò.

Fu un bacio dolce, delicato, a fior di labbra.

-Non te ne andare stasera.Rimani qui, per favore.-

Non poteva dirle di no.E la prospettiva di passare la notte abbracciato a lei, non gli dispiaceva affatto.

Ore più tardi, in piena notte, Aizawa se ne stava in uno stato di dormiveglia abbracciato al corpo nudo di Yara.

Dopo che aveva accettato di restare, le cose si erano riscaldate rapidamente.

Nonostante qualche piccolo intoppo, quella giornata era stata perfetta.

Aveva Eri, aveva Minho ,aveva Yara.Si sentiva decisamente felice.

 

 

Fine seconda parte.Spero vi sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla.Devo ammettere che è stato un pò un flusso di coscienza, con passaggi continui da un personaggio all’altro.Spero di non

Aver fatto un casino.

Mi sono divertita troppo a scrivere di Bakugo e dei bambini.Secondo me infondo gli piacciono.

E ci gode un sacco ad essere imitato da Minho.Avevo davvero troppa voglia di rivelare qualcosina sul quirk di Minho.

Credo che il povero Mic abbia perso un paio di anni di vita.

Bene, come al solito vi ringrazio per aver letto questo capitolo, e tutta la storia in generale.

Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate!

A presto.

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Capitolo 10
*** Happy B-day Minho! ***


-Zashi muoviti, siamo già in ritardo!-

Shota aveva decisamente sottovalutato la vanità dell’amico.Era da almeno un’ora che Mic era sparito in bagno, se non avesse continuato a canticchiare per tutto il tempo,Aizawaa avrebbe anche potuto pensare che fosse stato inghiottito dallo scarico della doccia.

-I’m coming!Sei pesante Shota , terribilmente pesante.-Mic si bloccò nel vedere Eri.-Oh dear ,sei letteralmente una principessa.-

In effetti Eri aveva insistito per mettere un costume da principessa e Aizawa non aveva ritenuto importante dissuaderla.Era comunque un vestito.

-Shota, perché ha un costume da carnevale?Non ha dei vestiti?-Mic gli si era avvicinato e stava sussurrando per non farsi sentire da Eri.

-E’ un vestito di stoffa come un altro, non vedo la differenza.Muoviamoci siamo in ritardo.-

Aizawa si caricò Eri in braccio.-Mic, il regalo!-disse chiudendosi la porta alle spalle.Se non si fosse sbrigato lo avrebbe lasciato lì.

-Tutto questo stress non ti fa bene.Ti farai venire un ictus ,idiot.-

Durante tutto il tragitto in macchina Mic aveva cantato a squarcia gola con Eri le canzoni delle principesse Disney.

Dopo la tredicesima replica di In fondo al mar, seguita a un’altra decina di ripetizione di Cam-Caminì, Aizawa fu tentato di mangiarsi il cd.

-Potete almeno cambiare canzone?-chiese, cercando di urlare più forte di Mic.

L’amico rise, spegnendo la radio.

-Ok Eri-chan, diamo una tregua a Shota.-

Eri annuì.-Shota, pensi che a Minho piacerà il mio regalo?-

Il giorno prima Shota ,Mic,Eri e Mirio erano andati in un negozio di giocattoli.Era stato felice che il ragazzo li avesse accompagnati,ed era stato ancora più felice di averlo trovato di buon umore.

La bambina una volta lì aveva insistito per fare anche lei un regalino a Minho.Si era lasciata

consigliare dal ragazzo e alla fine aveva scelto per il “piccino”, come lo chiamava lei, un secchiello pieno di animali di gomma.

Aizawa la guardò dallo specchietto retrovisore, stringeva al petto il pacco.

Ci aveva messo dieci minuti a scegliere la carta da regalo, facendo cacciare alla povera commessa tutte quelle che aveva.Alla fine aveva optato per una blu con i pianeti e i razzi.

Per essere una bambina che non sapeva nulla dei rapporti umani, Eri era davvero affettuosa.

-Oh my ! Vive in un super mega attico!-Zashi stava di nuovo spulciando il profilo del pro Hero.

Lo aveva tormentato talmente tanto in quei giorni con le foto che Hawks postava su quello stupido social che ormai Aizawa le conosceva a memoria.

Non lo sorprendeva di certo che Hawks fosse ricco ,era l’hero numero due, fondatore di un’agenzia di successo.

-Eccoci.-

Hawks viveva in un enorme e modernissimo palazzo, all’ultimo piano.

L’ascensore si aprì direttamente nell’appartamento del ragazzo.Sembrava un luna park.

C’erano palloncini ovunque, festoni e un buffet di dimensioni decisamente esagerate.

-Uhhhh Shota, quella signorina fa quei gelati arrotolati che si vedono su internet!!!!!-Mic era più emozionato di Eri, che aveva preso a saltellare mentre lo teneva per mano.

-Troviamo Minho e facciamogli gli auguri così poi potete divertirvi tutti e due.-

Facile a dirsi.L’enorme open space era pieno di gente, probabilmente amici di Yara e Minho.

Vide qualche bimbetto scorrazzare in giro.Ma di Yara o suo figlio nessuna traccia.

-Hey Yumi,here!-Mic era riuscito ad attirare l’attenzione della migliore amica di Yara.

Yumi sembrava pronta per una serata in discoteca.Fasciata da uno striminzito abitino nero, con tacchi vertiginosi e truccata di tutto punto.

-Ma ben arrivati.C’era traffico?Oh ciao , tu devi essere Eri.-La ragazza si abbassò sulle gambe mettendosi all’altezza di Eri per salutarla.

Mic e Shota si accorsero che due Hero dietro di lei le stavano fissando prepotentemente il fondoschiena.Probabilmente il vestito troppo corto le si era alzato ulteriormente.

-Yumi, credo ti si vedano le mutande.-disse Mic leggermente imbarazzato per l’ex alunna.

Lei non si scompose. Si alzò piano, si voltò a guardare chi c’era dietro, poi sorrise ammiccante al povero Hizashi.

-Ci sono un sacco di pro Hero single…-

Shota non aveva mai avuto un’alta considerazione di Yumi, però doveva ammettere che la ragazza era divertente.

-Yumi, sai dov’è Yara ?-la ragazza lo guardò con un briciolo di rabbia repressa infondo allo sguardo.-In terrazza, stava chiacchierando con All Might, ero venuta a prenderle da bere.Non ti emozionare troppo quando la vedrai, ci sono dei bambini.-Gli fece l’occhiolino e gli passò oltre.

Mic la seguì con lo sguardo.

-Mic.No.-Aizawa lo ammonì puntandogli il dito sul petto.

Il biondo alzò subito le mani.-Lets go , troviamo Yara, ora sono curioso.-

Oh, anche Shota lo era.Per qualche strano motivo erano tutti abbastanza eleganti, pur essendo la festa di un bambino.Per fortuna Midnight lo aveva convinto a mettersi una camicia stirata e un pantalone decente.

Appena usciti in terrazzo, improvvisamente a Shota e Zashi sembrò di essere stati catapultati in un film.L’enorme terrazza era decorata con fili di luci che creavano una specie di volta stellata, conferendo, insieme alla luce del pomeriggio inoltrato, un atmosfera da sogno.Divani e sgabelli erano sparsi lungo tutto il perimetro.

-Wow.-sussurrò Eri.Alla bimba sembrava di trovarsi in un mondo fatato.-Sembra un bosco incantato!-

-E io ho trovato la bellissima principessa.-Mic guardava in un punto poco lontano sorridendo.

Quando Shota seguì la direzione del suo sguardo la vide.

Anche lui sussurrò wow.

Yara era seduta su un alto sgabello, intenta a chiacchierare con All Might e Fat Gum , che per l’occasione si trovava nella sua skinny form, un pò troppo sporto verso la ragazza, per i suoi gusti.

Era incantevole.

Indossava un vestito di raso azzurro cielo, non molto corto, ma con uno spacco vertiginoso che le percorreva la coscia.Di tanto in tanto si aggiustava i capelli ondulati sulle spalle, scoprendo il collo candido su cui si attorcigliava un sottile filo argentato.

Shota era certo di non averla mai vista così meravigliosa .Sembrava la diva di qualche film d’autore.

-Te lo avevo detto io.-Yumi gli si era materializzata accanto con due bicchieri in mano, probabilmente di champagne.

Prese Mic a braccetto e iniziò a camminare verso Yara.

-Guarda chi ho trovato all’entrata!-

Passò un calice all’amica, lasciandole anche un bacio sulla guancia.

-Che bello, siete arrivati!Ciao Eri!-

Shota non ci aveva fatto caso, ma nel frattempo aveva preso la bambina in braccio.

Yara si sporse a darle un bacio , ed Eri le buttò le bramine paffute al collo.

-Questo è per Minho!-fece passandole il pacco regalo.

-Ma grazie tesoro, lo hai scelto tu?-Eri annuì orgogliosa-Allora adesso andiamo a farglielo vedere.-

Messa giù Eri, Yara fissò i suoi occhi in quelli scuri e profondi di Shota.

-Niente male…- era decisamente bello.Troppo bello.

-Io?Ma ti sei vista…-Nonostante la ragazza indossasse dei tacchi altissimi, Shota dovette comunque chinarsi per darle un bacio sulla guancia.

-Ma voi due…?-Fat Gum aveva tentato una domanda un pò deluso, bloccato immediatamente da All Might.

-Non chiedere ragazzo.Non lo fare.-Mic diede manforte al povero Toshinori, scuotendo con forza la testa.

-Io non ho ancora visto Minho però-aggiunse Shota, non riuscendo a staccare gli occhi da Yara.

-Oh, è sicuramente nella piscina con le palline con Keigo.Andiamo a cercarlo, così Eri può dargi il vostro regalo.-

-No è solo il mio di regalo!Quello di Shota arriva tra un pò!-

Shota sorrise a Yara, leggermente confusa, e fece per prendere la mano di Eri, ma lei si ritrasse e diede invece la mano alla ragazza.

Il poveretto la guardò con uno sguardo un pò deluso.-Scusa Shota, ma lei è una principessa.Tu puoi dare la mano a Zashi!-

Fat Gum prese a ridere così tanto che per poco non cadde dallo sgabello.Per fortuna Yagi lo mantenne.

Quell’idiota di Zashi gli allungò la mano.-Si Shota, puoi darla a me la manina.- Se non ci fossero stati tanti testimoni , l’avrebbe scaraventato giù dalla terrazza.

-Andiamo da Minho, sono circondato da traditori.-

 

 

Poco lontano, in una enorme piscina con le palline, Hawks stava giocando con Minho e un altro paio di bambini, facendosi colpire dalle palline di gomma e fingendo teatralmente la sua morte.

Gli si stringeva sempre un pò il cuore quando Minho, dopo averlo visto cadere, incespicava fino a lui e lo chiamava con la sua vocina flebile appena preoccupata.

-Ke’go- diceva poggiandogli le manine paffute sulla faccia, e poi rideva non appena lui apriva gli occhi.

Quella volta però, un pò stanco del gioco e con palline che gli si erano infilate quasi nei boxer, afferrò il bambino e prese a mordicchiarlo per finta, facendogli lanciare gridi belluini.

-Che stai facendo a mio figlio?-

-Minho, la mamma ha interrotto il nostro divertimento.Scusami cara, eravamo alle prese con una lotta gerarchica.-

Solo quando si voltò notò Shota e Mic, e anche la bambina dai capelli bianchi.

-My Lady!Quale onore essere in vostra presenza.-uscì volando dalla vasca con Minho in braccio, che depositò tra le braccia di Aizawa-Cavaliere Keigo, senza macchia e senza paura, pronto a uccidere draghi, conquistare castelli e cercare tesori per te, mia principessa.-Si era inginocchiato davanti ad Eri e le aveva fatto un baciamano da manuale.

La bimba aveva ridacchiato, rispondendo con un inchino e allargando il vestito di tulle.

Shota doveva ammetterlo , Hawks era bravo con i bambini.

Intanto lui si stava coccolando un pò Minho, che sembrava essere particolarmente intrigato dalla cicatrice sotto il suo occhio.

Dopo averla toccata un pò si era voltato verso la mamma e aveva detto preoccupato-Bua!-

Shota lo aveva stretto di più e gli aveva dato un bacio sui capelli morbidi e profumati, anche se un pò sudati.Quel bambino era di una dolcezza davvero inaudita.

Il piccolo era vestito con una specie di tuta spaziale super accessoriata.

-Hawks dov’è il suo casco?-chiese Yara mentre aggiustava i capelli al ragazzo, poco più alto di lei ora che aveva i tacchi.

-Sul bordo della piscina, con la mia giacca e la mia dignità da hero.Ora, vogliate perdonarmi ma c’è una top model francese che mi guarda da un pò, non vorrei essere un padrone di casa scortese.-lasciò un bacio sulla guancia di Yara, sussurrandole all’orecchio quanto fosse bella.

-Allora Eri, apriamo il tuo regalo!-

 

La serata proseguiva tranquilla.

Non molto dopo avevano fatto spegnere le candeline a Minho.Il bimbo non aveva ben chiaro come si dovesse soffiare sulle candeline.

-Eri, vai tu ad aiutarlo.-Aveva detto Yara alla bimba, che era diventata subito orgogliosa dell’incarico.

-Uffa, volevo farlo io…-aveva cantilenato Keigo-lo sai che mi piace spegnere le candeline!-

Yumi gli aveva dato un pizzicotto nel fianco.

-Ahi, uffa Yara , la tua amica stronza mi bullizza.-

Dopo aver fatto tante foto a Minho con i vari invitati , e praticamente un book fotografico al bimbo e ad Eri, Yara era riuscita a scattare una foto a tradimento a Shota e a Minho.

-Guarda che carini che siete…-

Shota si emozionò leggermente nel vedere la foto.Era la prima foto che aveva con suo figlio.

Tutte quelle che gli aveva dato Yara le aveva incorniciate e le teneva nella sua stanza allo UA oppure in ufficio.

Ormai, se i colleghi gli chiedevano chi fosse il bimbo ,lui rispondeva senza problemi.Certo, alcuni di loro avevano una reazione decisamente esagerata, come Cementos, che era rimasto paralizzato per alcuni minuti, ma la maggior parte sorrideva nervosamente e gli faceva i complimenti.

Proprio mentre Shota chiacchierava con Yara e Toshinori, gli arrivò una chiamata .

-Sì, ultimo piano.-

Yara lo guardò curiosa, mentre Yagi sorrise teneramente.

-Che hai architettato Aizawa?-chiese lei lisciandogli la camicia sul petto.Era leggermente brilla.Per tutta la sera Yumi e Keigo avevano continuato a portarle da bere.Era la mamma del festeggiato e doveva divertirsi.

Shota sorrise, prendendo Minho, che stava giocando a terra con gli animaletti di Eri ,in braccio.

-Ora lo vedrai.Vieni Minho, papà ha una sorpresa per te.-

Mentre Aizawa si dirigeva verso l’ingresso con Minho in braccio, Yagi mise una mano sulla spalla della ragazza.-Sbaglio o ha detto papà?-

Yara non rispose, e quando All Might potè guardarle il viso, vide che aveva gli occhi lucidi.

-Oh cara, hai un trucco bellissimo, si rovinerà.Sono cose vostre, ma se vuoi il consiglio di un vecchio eroe, credo che quell’idiota si sia fatto perdonare.-

Yara rise e una lacrima superò la barriera delle ciglia.-Credo anche io.-

-Listen darling.Se vuoi pestarlo a sangue prima di dirgli che è perdonato, io te lo tengo fermo.Everything for you.-Mic le asciugò la lacrima sulla guancia.-Mi sei mancata Yara, ora, andiamo a vedere cosa succede.-

 

 

Intanto Shota stava fermo davanti all’ascensore, Minho tra le sue braccia .

Aveva detto a Yumi di stare pronta con la macchina fotografica per riprendere la faccia del bambino.Yara si mise al loro fianco.

Quando le porte dell’ascensore si aprirono e Minho vide Tredici, il piccolo impazzì.

Iniziò a ridere e a lanciare piccole grida emozionate.

Tutti scoppiarono a ridere.

-Tu devi essere il festeggiato!-Tredici si avvicinò piano-Ma che bella tuta che hai.-

Minho continuava a sorridere, e quando Tredici lo invitò a salirle in braccio, lui si sporse subito , fiducioso.

Ogni tanto si voltava a guardare la mamma e si portava le manine sulle guance per l’emozione.

-Grazie Shota.-Yara, davanti a tutti, gli diede un bacio a fior di labbra.Lui la strinse, forte.

 

 

A notte inoltrata , quando gli ospiti erano andati via, nell’enorme attico, già ripulito e tornato alla normalità , erano rimasti solo Keigo, Yara , Shota, Mic ,Yumi ,Tredici e All Might.

Minho si era addormentato sfinito, e anche Eri, che aveva insistito per fare compagnia a Yara mentre lo metteva a letto in camera di Hawks,alla fine si era stesa accanto al bambino.

Yara le aveva lasciato la tv accesa con i cartoni, così che stesse tranquilla.

-Adesso hai ben due figli.Sai, mi piace la bambina.-

Hawks se ne stava appoggiato all’armadio.

-Scusa, ti hanno invaso il letto.-Yara non riusciva a smettere di sorridere accarezzando i capelli di Eri.

-Figurati, meglio loro della modella francese.Se l’è cavata alla grande l’idiota.Forse devo cambiargli soprannome.-

Yara ridacchiò, lasciando un bacio sulla testolina di Eri.

-E’ stata una festa bellissima, grazie Keigo.-Lui la strinse tra le braccia.-Qualunque cosa per vedervi felici.Mi sono divertito molto anche io.Sai, credo che mi terrò la piscina con le palline.Comunque, volevo aspettare che fossi tranquilla per darti il vero regalo per Minho, e ora che non puoi urlare mi sembra un ottimo momento.-

Tirò fuori dalla tasca interna della giacca una busta.Yara la scartò, credendo di trovare un biglietto per Disneyland o una cosa simile.

-Gli hai aperto un conto fiduciario?E ci sono…Hawks ma sei impazzito!-

-Shh, sta buona.Senti, io me lo posso permette, ok?Minho è un figlio per me.So che tu puoi prenderti egregiamente cura di lui e che adesso ha anche un padre , ma questo non cambia quello che io provo per lui.E per te.C’è stato un lungo periodo in cui ho sinceramente creduto di essere innamorato di te.Ma non è così.Io ti amo, ma non in quel senso, più come se fossi parte di me.Senti… non lo so spiegare, il punto è che ho troppi soldi per spenderli in una sola vita e voglio che Minho abbia il meglio del meglio.Quindi non fare storie.-

Yara lo strinse forte.-Minho ha te, ha già il meglio del meglio.-Ormai la ragazza piangeva.

-Oh smettila, piangerò anche io.-Una lacrima gli rigò la guancia.-Ecco, visto, mi hai fatto piangere brutta stronza.-

-Va tutto bene qui?-Shota era un pò confuso, e lo fu ancora di più quando vide che i due piangevano.

-Va tutto benissimo non più idiota, andiamo di là.Lasciamo tranquilli questi cuccioli.-

Sull’enorme divano gli altri stavano chiacchierando allegramente.

-…Insomma ,sono andata a casa sua e gli ho dato fuoco alla bici.-Yumi stava raccontando qualcosa , mentre Mic si sbellicava dalle risate e All Might la fissava un pò interdetto.

-Povero Dayu…-Yara si sedette accanto a Shota, che se la tirò vicina.

-Lei era così anche al liceo, ogni volta che rompeva con un ragazzo ,il povero disgraziato finiva da Recovery Girl.Ti ricordi Shota?-aggiunse Mic riprendendo fiato.-Tredici, Yagi, dovete sapere che ci sono due tipi di persone al mondo quando scoprono un tradimento : c’è chi volta pagina e chi cambia libro…-

Zashi guardò Yara.La ragazza sorrise.-E poi c’è Yumi ,che brucia direttamente la biblioteca.-

Tutti scoppiarono a ridere, tranne Yumi che si tolse i tacchi stendendo le gambe su Hawks.-Si sono inventati questa battuta… quanto, quattro anni fa?Non fa più ridere.-

-E tu che tipo sei Yara?- chiese All Might.

-Mai stata tradita, o almeno mai scoperto, ma io sono più la tipa che finge che il libro non sia mai esistito.-

-Mic invece rilegge il capitolo più volte, giusto per essere sicuro di prenderlo quanto più in quel posto sia possibile…-Shota si sorprese per l’audacia di Tredici.Anche lei aveva bevuto un pò.

Yumi scoppiò a ridere.-Benvenuto sulla barca degli imbecilli Zashi.-I due schiacciarono il cinque.

Rimasero a chiacchierare ancora per un pò.Yara raccontò di come la prima parola di Minho fosse stata motivo di lite tra lei e Keigo.

-Questo perché tu non vuoi ammettere che ha detto “nanna” e non “mamma”.-Yara scacciò l’insinuazione del ragazzo con la mano.

-Io lo avrei ucciso.Come può un figlio non dire mamma?-Tredici era decisamente ubriaca.-Comunque è un bambino bellissimo, dovreste farne altri dieci!Sai Aizawa, io non credevo che tu avessi davvero dei sentimenti, credevo più che altro che vivessi alternando sonno e odio, sonno e odio…ma fai dei bei bambini, anche se forse Yara è talmente carina che farebbe bei bambini con chiunque, però continuate a farli insieme!-

Dopo qualche istante di silenzio, Toshinori si alzò.-Ok!Riporto Tredici a casa.Su ,andiamo.-

Yara si alzò per accompagnarli.-Grazie di essere venuta, poi ti faccio avere qualche foto.-

-Siii, ti prego.Le metterò sulla mia scrivania come Shota.Ciao Shota!-Tredici lo salutò muovendo la mano, mentre le porte dell’ascensore si chiudevano.

-Regge bene l’alcol.-Keigo ,chiaramente ironico ,guardò Mic.

-Non credo di averla mai vista ubriaca in realtà…-Mic sbadigliò .Era davvero tardi.

Decisero che era ora di andare a casa.

-Ragazzi, è stata una festa meravigliosa, ma tutti a dormire.-sentenziò Yumi.

-Ti accompagno a prendere Eri.-disse Yara seguendo Aizawa.

Nella stanza di Keigo, i due bambini dormivano profondamente.Shota prese in braccio la bambina, facendo attenzione a non svegliarla.-Non credo si sia mai divertita tanto.-

Yara le scostò i capelli dal visino.

-Che ne dici se andiamo a casa mia?Domani è sabato, ci svegliamo tardi e facciamo i pancake con i bimbi?-

Shota annuì.Mentre Yara prendeva Minho, si ritrovò a fissarla.

Lei se ne accorse.-Sei ufficialmente perdonato Shota Aizawa.Tutto questo… è assurdo, ma mi piace.-

Già, piace tanto anche a me.


Ok, questo capitolo è andato liscio come l'olio.Era tanto che volevo scrivere del compleanno di Minho.Fat Gum che ci "prova" con Yara e poi capisce che lei e Shota stanno praticamente assieme mi piaceva troppo come immagine.E Tredici ubriaca... tenerissima.
Bene, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.Ringrazio tutte le presone che sono arrivate fin qui,se non lo avete già fatto, recuperate i capitoli precedenti.Se invece seguite questa storia dell'inizio, vi adoro, mi rendete una personcina felice.
Una menzione ad honorem per tutti coloro che commentano Ogni Singolo Capitolo.Siete nel mio cuore.Davvero.Vi leggo con tanto piacere e mi date la motivazione per portare avanti questo sclero.
A presto.

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Capitolo 11
*** The past ***


Quattro anni prima

-Wow bro! Lo avresti mai detto che avremmo insegnato nel nostro liceo?-Mic era nervosissimo, non aveva chiuso occhio quella notte.Il suo primo giorno da professore allo UA.

-No, non lo avrei mai detto.-Ereaser, accanto a lui, stava finendo di fumare.Anche se cercava di non darlo a vedere, Mic sapeva che l’amico era molto teso.

-Tu hai lezione oggi?-Gli chiese cercando il suo nome nell’orario che Midnight, già professoressa da un paio di semestri, gli aveva inviato la sera prima.

-No, domani, credo che preparerò qualche verifica.-Spense il mozzicone con la scarpa.

-God, Shota, sei appena arrivato e insegni una materia terribile.Vedi di non terrorizzarli subito.-

Il corvino lo guardò male.-Diritto non è terribile, gli servirà.E poi questa è una scuola d’ elitè ,pretendo studenti al livello.-

Mic non condivideva affatto.Lui aveva intenzione di attuare con la classe di cui era coordinatore un approccio più amichevole.Voleva essere una guida per i ragazzi.Non un incubo.

-Well, lets start!-

 

 

La IIIB , la classe dello UA con la reputazione peggiore negli ultimi vent’anni,era la classe che Netsu aveva deciso di assegnare a Mic . Sperava che nominando un coordinatore giovane, alla mano, sarebbe riuscito a gestire la piene emergenza.

Le aveva provate tutte con quei ragazzi, aveva provato ad usare il bastone e la carota, ma quei teppisti avevano spezzato il bastone e divorato la carota.Eppure i loro voti erano eccellenti, praticamente tutti erano stati richiesti da più agenzie per il tirocinio.

La casualità aveva voluto che in quella classe si accumulassero quirk straordinari, ma posseduti da personalità ribelli e indomite.

Tolti un paio di poveri agnellini, la classe era gestita da un branco di lupi, in cui spiccavano gli Alfa Yumi Inara con il suo quirk di proiezione e Daki Isamu, proprietario di un quirk di controllo atmosferico.

E poi era la classe di Yara.La figlia adottiva del suo migliore amico morto era una trave nel fianco, altro che spina.Aveva avuto esperienze traumatiche, e lo capiva, ma sembrava peggiorare invece di migliorare con il tempo.

Era scostante, irritabile e tremendamente polemica.

Però allo stesso tempo era capace.Con la sua telecinesi aveva il controllo su qualsiasi cosa avesse una massa.

Aveva informato Hizashi Yamada della problematicità della classe, e aveva anche ritenuto opportuno parlargli di Yara in particolare.

-Vedi Present Mic, Yara Astova è una studentessa dalle rare capacità, ma davvero difficile da gestire.Ha avuto problemi…familiari non indifferenti, è rimasta orfana da bambina e anche suo padre adottivo è deceduto pochi anni fa.-

Mic, seduto accanto ad Aizawa, aveva ascoltato con attenzione.

Fu però Ereaser Head a parlare.-Mi scusi preside, ma Astova come la fondazione?-

Netsu annuì.-Esattamente , Arinori Astova, fondatore del centro di ricerca sui quirk più importante del mondo orientale, era suo padre adottivo.La ragazza ora vive stabilmente nel dormitorio.

Ha un quirk di telecinesi davvero molto potente e che controlla alla perfezione, ma il problema è che affetta da un disturbo della personalità, almeno così dicono gli psichiatri.-

Aizawa corrugò la fronte.Guardò un attimo Mic.Davvero Netsu voleva affidargli qualcosa di così tremendamente difficile come primo incarico?

Il preside continuò-La personalità di Yara si è sdoppiata con il manifestarsi del suo quirk.L’altra personalità, che lei chiama Raven, è estremamente pericolosa.Non è una personalità completa, non parla e sembra essere cieca , ma interagisce con l’ambiente circostante in maniera distruttiva.

Devo dire che Astova è molto brava a controllarla, ma talvolta le capita di perdere il controllo.

Comunque non ci sono mai stati gravi incidenti a scuola.Abbiamo sperimentato che per metterla in riga le maniere forti non servono.Ha una forza di volontà davvero disarmante, purtroppo mal incanalata.Spero che i tuoi modi gentili siano più efficaci Hizashi.E’ l’ultima spiaggia .-

 

Quando Mic aprì la porta della classe , si trovò davanti una scena surreale.

Nell’aula regnava il caos.Due studenti, entrambi con quirk di indurimento se le stavano dando di santa ragione al centro della stanza , i banchi accatastati di lato.

Una bionda prosperosa se ne stava in un angolo intenda a sbaciucchiare un ragazzo dai capelli blu.Gli altri si facevano gli affari loro.

Zashi sapeva che se non avesse usato il suo quirk, i ragazzi non si sarebbero nemmeno accorti della sua presenza.

-Goodmorning guys, seduti prego!-

Gli studenti fecero per proteggersi le orecchie, ma il caos non si placò.

Lo avevano completamente ignorato.

La ragazza bionda, con la camicetta troppo sbottonata, aveva appena spostato il ragazzo per vedere cosa stesse succedendo, poi si era chinata verso un’altra ragazza , minuta, seduta a gambe incrociate sul banco, intenta a farsi intrecciare i lunghissimi capelli castani da una compagna.

Mic si sentì scoraggiato.

Il suo sguardò incrociò per caso lo sguardo della ragazza castana.Lei sbuffò.

Poi, il delirio.

Borselli e quaderni iniziarono a volare in tutte le direzioni.I banchi tornarono al loro posto, colpendo volontariamente gli studenti più rumorosi.

I due innamorati vennero separati di forza.Nel giro di pochi secondi , l’aula era in ordine.

-Ha detto seduti.-sentenziò poi la ragazza, scendendo lentamente dal suo banco, facendo un inchino verso Mic, e mettendosi a sedere.

Solo un ragazzo dai capelli viola osò protestare, ma si ritrovò immediatamente un fermacarte a pochi millimetri dal viso.Si sedette in silenzio, ricevendo un sonoro schiaffo sulla nuca dalla ragazza bionda.

-Ti ringrazio,dear. Bene guys, il mio nome e Hizashi Yamada, o anche Present Mic, ma voi potete chiamarmi tranquillamente sensei Mic.Sono il vostro nuovo coordinatore di classe.Sono stato uno studente di questa scuola anche io , e mi hanno parlato davvero bene delle vostre potenzialità.-

Mic vide il braccio del ragazzo dai capelli blu alzato in maniera svogliata.

-Si dimmi, già che ci sei iniziamo con le presentazioni.-

Il ragazzo si alzò in piedi.-Daki Isamu, rappresentate della IIIB.Benvenuto sensei Mic.Ci tenevo a dirle che o hanno mentito a lei, o lei sta mentendo a noi.Conosciamo la nostra nominata.-nella classe si diffuse una risatina di sottofondo.

Per Mic non fu difficile capire perché quel ragazzo fosse il rappresentante.Aveva una personalità molto forte, ed era anche decisamente attraente.

-Grazie Isamu.In effetti i miei colleghi mi hanno avvertito riguardo il vostro temperamento “audace”…-

-Audace è un eufemismo…-la bionda lo aveva interrotto.

-Si ,in effetti siete davvero dei piccoli stronzi.-I ragazzi sgranarono gli occhi.Anche chi non lo stava ascoltando, si concentrò su Mic.

Ora ho la loro attenzione.

-Ascoltate, se nella vita volete fare i teppistelli del cazzo, accomodatevi. Gli hero che non sarete riusciti a diventare vi daranno la caccia e vi metteranno al vostro posto.

Ma se siete qui, io credo sia perché avete un sogno.Il potenziale c’è, ma non basta.-

Si sentiva gli occhi di tutti quei ragazzi puntati addosso-Listen, io non vi sto chiedendo di essere diversi da quello che siete.Vi dico solo di moderarvi.Così evitate problemi e li evitate anche a me.

Per il resto, visto che non siete molto più piccoli di me, mi piacerebbe facessimo amicizia, ok?-

La ragazza castana gli mimò “bravo2 con il solo movimento delle labbra.

Mic si sentì molto orgoglioso.

 

 

 

Quella sera Yara stava facendo i boccoli alla folta chioma bionda di Yumi.Avevano intenzione di uscire il giorno dopo, e la ragazza aveva deciso di assecondare la vanità dell’amica.

-Mi sta simpatico Mic.-Yumi si stava beando della sua immagine nello specchio.Era decisamente bella, con quel viso angelico e il fisico perfetto.Probabilmente era la ragazza più bella dello UA.

-Si anche a me.Di sicuro meglio di Isuri.Aveva quanto, 90 anni?-Lei e Yumi erano migliori amiche dalle medie.Anche se avevano due caratteri molto diversi ,erano sempre andate d’accordo.

-Netsu nel discorso di commiato ha detto 92 .Ma io credo menta sull’età.Secondo me era più vecchio.Dove andiamo domani?-

-Un ragazzo della sezione di supporto mi ha lasciato due biglietti per l’Oblio.L’ultima volta che ci siamo state ci siamo divertite.-

Yumi le aveva fatto l’occhiolino.-Ok Yumi, io mi sono divertita.E molto.-Non ricordava moltissimo del ragazzo con cui era stata quella sera, ma aveva bei capelli e un buon profumo.

-Lo hai più sentito poi?Ricordo che ti aveva lasciato il suo numero.-Le due ragazze si guardarono un attimo, poi scoppiarono a ridere.

-Uh, non ti ho detto una cosa.Mi ha detto mia sorella che da loro in primo è arrivato un professore di diritto.Non ha ancora fatto lezione, si è solo presentato.Bello è tenebroso.E’ un pro hero, ovviamente, Ereaser Head.-

Yara lo aveva sentito nominare.Aveva debuttato qualche anno prima.

-Ok ,sei pronta e bella come il sole.-

Yumi guardò soddisfatta il lavoro dell’amica.-Non so cosa farei senza di te.Sigaretta?-

 

 

-Shota, you have absolutely no idea! Sono ingestibili.Sono entrato in quell’aula e non si sono neanche girati a controllare chi fossi.Credo che i due rappresentanti stessero per fare sesso in classe!-

Shota ridacchiò accendendosi una sigaretta.

-Oh sensei! Non avremmo mai dato tanto spettacolo, per quanto sarebbe stato meraviglioso.-

I due si voltarono contemporaneamente, trovando le ragazze in pigiama davanti alla porta del cortile del dormitorio.

-I….non intendevo…- Mic aveva sentito il sangue ghiacciarglisi nelle vene.Non avrebbe dovuto parlare in quel modo di una studentessa.

-Non si preoccupi sensei, è quello di cui abbiamo paura tutti in classe.-Yara era la sua salvezza.Mic era sempre più tentato di fare una statua a peso d’oro della ragazza castana, che non sarebbe stata tanto grande, pensò , considerate le dimensioni della studentessa.

-Shota Aizawa, ti presento Yumi Inara, rappresentante delle IIIB e Yara Astova, mia salvatrice.-

Yumi salutò con la mano, Yara fece solo un cenno.

-Lei è il professore di mia sorella in IA.-Yumi squadrò l’uomo dalla testa ai piedi.Bello,ma troppo trasandato per i suoi gusti.

-Spero non abbia il tuo carattere.-Shota sentiva a pelle che quella ragazza non gli piaceva .Troppo rumorosa e sfrontata.

-Non si preoccupi, di Yumi ne esiste una e una soltanto.-

Mic vide una cosa a cui stentò a credere.Alla battuta della ragazza, Shota, il suo Shota dall’animo color caffè amaro, che aveva interazioni con il sesso femminile il minimo indispensabile per sopravvivere ,quello Shota, aveva sorriso.

Che quel sorriso avrebbe portato solo guai, Mic lo avrebbe realizzato tempo dopo.

 

Precisamente lo aveva realizzato tre mesi dopo.

La tensione tra Shota e Sara era decisamente palpabile.

Aveva fatto di tutto quella settimana per non lasciarli troppo da soli.

Mic adorava Yara.In quei pochi mesi aveva imparato a conoscere la ragazza e ci si era decisamente affezionato.Lei era intelligente, brillante e un’ottima confidente.

E sapeva che per Shota era stato lo stesso.Inizialmente il loro rapporto si basava su battute al vetriolo e frecciatine reciproche.Poi però avevano iniziato a cercarsi l’un l’altro per chiacchierare.Shota aveva iniziato ad aiutarla negli allenamenti, pronto a disattivare il suo quirk nel caso alla ragazza fosse sfuggito il controllo.Passavano davvero molto tempo insieme.

E poi ridevano.

Non era una cosa straordinaria per Yara,anzi, la ragazza aveva la risata facile.Una sera Shota , cercando nella dispensa della cucina aveva gridato -E’ finito il pancarrè !- e Mic gli aveva risposto, tanto per farlo urtare-Vedi se c’è il pancaprincipe.-

Yara era praticamente morta.Era rotolata giù dal divano, e aveva iniziato a ridere così forte da diventare quasi blu per la mancanza di ossigeno.Aveva riso per circa mezz’ora, con i due professori fermi lì a guardarla.

Il vero problema era che Shota rideva alle battute di Yara.

Che i due si piacessero era evidente, ma assolutamente sbagliato.Yara non aveva ancora 18 anni ed era una studentessa.

Finché flirtavano quando erano con lui o Yumi, finché Yara poggiava la testa sulla spalla di Shota in spiaggia  o lui si faceva spalmare la crema o le permetteva di giocherellare con i suoi capelli non era un problema.

Ma Mic iniziava a temere che quei due potessero superare il limite.

Si prese quasi un infarto quando , una mattina , entrando nella stanza di Shota, trovò Yara in costume stesa sul letto dell’amico.

-No!Nonononono.Che cazzo!-sentì chiaramente il suo povero e troppo giovane cuore fermarsi quando Shota uscì dal bagno con solo un asciugamano intorno alla vita.

-Ma che cazzo vi siete fumati!Shota, ha 17 anni !-

L’amico lo fissava perplesso, con i capelli bagnati ancora sgocciolanti .

Fa pure finta di niente!

Il biondo sentì improvvisamente una mano toccargli delicatamente la spalla.

-Zashi, respira.Non abbiamo fatto sesso.Sono arrivata due minuti fa.-

-Non avete fatto sesso?-chiese di nuovo il povero Mic, speranzoso.Gli occhi di Yara erano decisamente rassicuranti.

-No, niente sesso, si è portato le mie sigarette ieri sera e adesso ne volevo una.-Il sorriso innocente di Yara lo placò.

Quando Mic fu fuori dalla stanza, Shota guardò malizioso la ragazza.

-Oh andiamo, non potevo dirgli che abbiamo fatto il bagno di notte e sono rimasta qui a dormire, non mi avrebbe mai creduta.-

-Perchè non sei tornata in camera tua ieri sera?-il corvino le si stava avvicinando lentamente.

-Perchè Yumi la voleva libera…e non vedo cosa c'entri ora.-Nonostante cercasse di fare la sostenuta, lo sguardo di Shota e il suo corpo sempre più vicino la scuotevano fortemente.

-Ah si? Solo per questo?.-La afferrò veloce per la vita, prima che lei potesse ritrarsi.

Ormai i loro volti erano a pochi centimetri.Yara poteva sentire la pelle umida e profumata di Shota sulla sua.

-E altrimenti perché?Io e te siamo solo buoni amici ,no?-era stato Shota a dirglielo qualche sera prima.Quella notte, mentre se ne stavano stesi sul bagnasciuga a guardare le stelle,improvvisamente Shota l’aveva baciata.Era stato un bacio passionale, veloce, i cui poi avevano fatto finta di niente.Era vero che Yumi voleva la stanza libera, così era rimasta da shocca e si era addormentata accanto a lui.Era piuttosto sicura che lui l’avesse abbracciata nel sonno.

-Hai dimenticato una parte.-e la baciò.

Shota dovette staccarsi da Yara prima di quanto desiderasse.Sentiva che stava perdendo il controllo del suo corpo, e di una parte nello specifico.

Si passò una mano tra i capelli e sorrise.

-Siamo buoni amici a cui piace baciarsi.-

 

 

Eppure tutto quel sentimento era svanito alla fine della vacanza.

Shota e Zashi si erano concessi una vacanza all’insegna del puro divertimento ,basti pensare che era stata organizzata da Midnight.

Aizawa si era reso conto nei giorni immediatamente successivi alla gita con i ragazzi, che quello che provava per Yara era senza dubbio bello, ma troppo pericoloso.Andava troncato sul nascere.

Quando era tornato dalla vacanza, Yara lo aveva cercato.A lungo aveva provato a farla confidare sul suo passato, per aiutarla a superare i traumi che la rendevano così insolente e crudele con gli altri, con scarsi risultati.Probabilmente a causa dell’intimità che avevano raggiunto durante la vacanza ,Yara aveva deciso di aprirsi con lui.Gli fece male dover essere freddo con lei.

In breve si allontanarono.

Non durò molto però.

Una notte lui e Zashi avevano fatto molto tardi a correggere compiti e compilare scartoffie.

All’improvviso avevano sentito il rumore della porta del dormitorio che sbatteva.

I ragazzi erano usciti a ballare alcune ore prima , tra di loro una incantevole Yara con un vestito così succinto da lasciare Shota di cattivo umore per tutta la serata.

I due professori sentirono ridere.

Quando videro i ragazzi, non sapevano se ridere anche loro o piangere.

Yumi era scalza e ubriaca in maniera decisamente indecorosa, a stento sostenuta dalle braccia di Isamu, con gli occhi totalmente rossi.

Yara ,più tranquilla, sembrava reggersi ancora sui tacchi, ma qualche oggetto nella stanza iniziò a muoversi e a schiantarsi contro il muro.

Quando la penna che Shota teneva in mano volò fuori dalla finestra aperta, l’uomo si decise a guardare la ragazza che stava cercando di ignorare.

-Ops!-disse Yara guardandolo male.

-Yara ti senti bene?-chiese Zashi guardando l’allieva.

In effetti il pallore del suo viso era davvero allarmante.

Shota si alzò di scatto, la raggiunse e le afferrò il viso, neutralizzandole il quirk.

-La accompagno io in camera sua.-

Non aspettò una risposta, la prese in braccio e la portò nella sua stanza.

-Non avevo bisogno del tuo aiuto.-

Quanto cazzo hai bevuto?

-Si invece. Dai siediti, ti aiuto a spogliarti, dove tieni il pigiama?-la ragazza gli indicò il cuscino del letto.

Shota si girò a chiudere la porta .

-Non mi puoi spogliare tu.-Yara vedeva a malapena Shota toglierle le scarpe .Sentiva le sue dita sulla pelle, tutte le sensazioni amplificate dall’alcol.

Ti prego rimani zitta, non dirgli che ti manca.

Lui la guardò.-Non ho intenzione di toccarti sta tranquilla.-

-Non intendevo…io non ho il reggiseno, girati.-Shota obbedì.

Non fu però in grado di resistere a sbirciare l’immagine della ragazza riflessa nello specchio.

Yara si era tirata giù la zip del vestito, coprendosi il seno con un braccio.

Aveva un corpo davvero magnifico.Era piccola, ma con le forme morbide e e perfettamente modellate.Si infilò più rapidamente che le fosse possibile il pigiama .

-Ti puoi girare.-

Shota le si avvicinò.-Stai bene?Non ti sei mai ubriacata così tanto.-

Yara rise.-Carino da parte tua pensarlo.Ma comunque c’è una vocina qui dentro che non vuole stare zitta.-si picchiettò una tempia con le nocche.

-Rimango con te stanotte, potresti stare male.-

O potresti fartene.

Shota riuscì appena a schivare un libro.La guardò perplesso.

-Non ho bisogno del tuo aiuto.E comunque non credevo fossi interessato a darmelo.-

Come fa ad essere così stronza anche da ubriaca?

-Yara, l’ho fatto anche per te…Se qualcuno scoprisse qualcosa, sarebbe un problema grosso per entrambi.-Lei cadde a sedere sul letto.-Io…ci tengo a te.E non voglio rischiare che per colpa mia tu metta a rischio il tuo futuro.-

-Ho fatto domanda per i Servizi di Primo Intervento.Mi hanno presa.-

Shota le si era seduto accanto e lei si era stesa sulle sue gambe.

-E’ fantastico.Perchè non ne sapevo nulla?-prese ad accarezzarle la fronte.Era così difficile non toccarla.

-Non lo so ,credevo non volessi più saperne nulla di me.-

Shota si chinò a baciarla, non sapendo come altro risponderle.Yara però stavolta non rimase ferma a subire il bacio.

Gli salì in braccio e rispose in maniera passionale.

Shota le fece scorrere le mani sotto il top leggero.Faceva fatica a trattenersi .

Quando arrivò a sfiorarle il seno, lei gemette debolmente.

Quel suono lo mandò fuori di testa.Fece stendere la ragazza sotto di sé e prese a baciarle il collo.

La pelle di Yara era così delicata che ,dove passavano le labbra di Shota, rimanevano dei segni rossi.

Fu solo la risata sguaiata di Yumi a riportarlo in sé.Si staccò immediatamente da Yara.

-Io…-la guardò,aveva le gote arrossate e il respiro leggermente accelerato, come lui del resto.

-Meglio che tu vada.-Yara si gettò i capelli sulla schiena.

Zashi aveva ragione.Se le stava intorno, prima o poi avrebbe perso il controllo.

La guardò un’ultima volta prima di chiudersi la porta alle spalle.

Non vedeva l’ora che Yara si diplomasse.

Non aveva idea di quello che sarebbe successo da li a un mese…

Ed eccoci anche alla fine di questo capitolo.So che forse può risultare un pò confuso, ma volevo raccontare a grandi linee la storia di Yara  e Shota , questo capitolo mi serve un pò da introduzione.Il prossimo sarà molto intenso...almeno lo è per me da scrivere.
Spero tanto vi sia piaciuto , come sempre non vedo l'ora di leggere le vostre opinioni, non esitate anche a criticare ciò che non vi è piaciuto o a chiedere spiegazioni o approfondimenti.Sono molto grata a chi legge questa storia.
A presto.

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Capitolo 12
*** So much love ***


Un mese dopo…

Le cose erano state decisamente difficili per Yara in quel mese.

Stare lontana da Shota era sicuramente la parte che l’aveva messa di più alla prova.Sapeva che lui aveva ragione, che se qualcuno avesse scoperto quello che succedeva tra di loro, sarebbero finiti in guai seri entrambi.

Il tempo tuttavia era passato in fretta tra baci rubati nei pochi secondi di intimità e gli ultimi esami.

E la preparazione della festa pre diploma, naturalmente

La festa per la vigilia del diploma era un momento tradizionale alla UA.

I ragazzi delle classi terze organizzavano una grande festa con i professori e con i ragazzi delle seconde, a cui passavano simbolicamente il testimone.L’alcol scorreva a fiumi, e testimonianze antiche narravano di un Ectoplasm ubriaco marcio che si dilettava in spettacoli di karaoke, su canzonare militari talmente oscene da far arrossire Midnight.I ragazzi della sua classe erano decisi a replicare.

Alla festa i ragazzi indossavano la loro riforme da hero, ormai praticamente definitiva per quanto riguardava il loro debutto.

Yara si guardò soddisfatta nello specchio della sua stanza.

La sua uniforme era piuttosto semplice costituita da una tuta nera maniche lunghe, degli anfibi con il tacco alti fino al polpaccio e una mantellina blu notte con il cappuccio, puramente decorativa.

Midnight l’aveva convinta ad aggiungerla perché faceva un bell’effetto quando volava, secondo lei.

Alle cosce era legata una giarrettiera in pelle con dei pugnali, mentre ai polsi portava bracciali con aghi elettrici per i combattimenti più violenti.

Normalmente avrebbe raccolto i capelli, in modo da non fornire un appiglio all’avversario, ma quella sera li aveva solo intrecciati disordinatamente.

-Wow, sei davvero bellissima!-

Si voltò di scatto ,sorpresa dalla voce di Isamu.

-Daki!Mi hai spaventata.Credevo fossi da Yumi…-Isamu era magnifico nella sua tenuta blu elettrico con i bracciali e il colletto dorato.Riusciva decisamente a capire perché Yumi si fosse innamorata di lui.Era uno dei futuri pro hero più richiesti dalle agenzie, aveva già firmato un contratto di precedenza con Endeavor.Era stato il suo primo amico dopo Yumi, per tutto il primo anno aveva avuto una dolorosissima cotta per lui, mai ricambiata.Per Isamu esisteva solo Yumi,dal primo istante.Lo aveva accettato lentamente, facendosi passare la cotta con parecchie distrazioni.

-Io…si ero lì, ma la conosci quella pazza di Yumi, un secondo prima stavamo limonando e un secondo dopo mi ritrovo in corridoio senza sapere come.Doveva prepararsi.Visto che io sono già pronto, ho pensato di venire da te.E poi volevo parlarti di una cosa.-

Il ragazzo si sedette sul suo letto.No, per quanto lui fosse dolorosamente bello, non provava più assolutamente nulla.Non le piaceva ammetterlo, ma Aizawa le aveva fatto perdere interesse per il resto del genere maschile.

-Dimmi.- gli si sedette accanto.

-Voglio solo che tu sappia che anche se probabilmente finiremo divisi, noi tre, e di sicuro le cose tra me e Yumi non funzioneranno più prima o poi, io ti voglio bene come ad una sorella.E io ne ho tre, ne so qualcosa.Tu sei forte, tu sei intelligente, tu sei importante, non permettere a nessuno di metterlo in dubbio.Soprattutto non ad Aizawa .-

Poi Daki la strinse forte.Rimasero stretti in silenzio per qualche secondo, prima che la porta si spalancasse e Yumi, con la sua aderente provocante tuta bianca gridasse:-Hey! Un abbraccio di gruppo senza di me?-

Yara rise e Daki allargò un braccio per permettere alla fidanzata di unirsi.

Risero tutti e tre insieme, ma alla fine, quando si separarono, avevano gli occhi lucidi.

 

 

La festa era stata decisamente divertente.Avevano ballato, cantato e bevuto.E Yumi era riuscita, con l’aiuto di Mic, a far bere Ectoplasm quanto bastava per fargli cantare la canzone più oscena che avessero mai sentito.Yara non credeva che qualcuno potesse concepire tali oscenità.

Aizawa aveva distolto lo sguardo più volte, provando un pò di pena per il collega.

Isamu invece era riuscito perfino a strappare un bacio a Midnight,suo sogno proibito fin dal primo giorno di liceo ,scatenando l’ira di Yumi, ma diventando l’idolo indiscusso di tutti i maschi presenti alla festa, e ,Yara ne era certa, anche delle generazioni a venire.

Lei e Aizawa si erano evitati per tutta la serata incontrandosi casualmente fuori dalla palestra quando entrambi erano usciti a fumare.Yara si era accorta di sfuggita che Aizawa aveva fulminato con lo sguardo un suo compagno di classe un pò troppo affettuoso, che le aveva chiesto di aiutarlo a far vedere ad un ragazzo di seconda come ci si scambia il fumo con la bocca.Yara era certa che ad Aizawa stessero dannatamente prudendo le mani.

Sentì chiaramente Mic che diceva -No Shota, absolutely!Non puoi uccidere uno studente.He’s drunk.Let it be!-

Mentre rideva tra se e se per la gelosia di Aizawa, sentì il telefono vibrarle in tasca.

-Astova , ti cerca il fidanzato?- aveva scherzato una compagna di classe.

-Ma che dici!-Yumi, che nel tentativo di far ubriacare Ectoplasm, si era ridotta come il professore-Il suo “fidanzato”-e mimò le virgolette con le dita- è…-Yara fu grata alla prontezza di Isamu, che chiuse la bocca alla ragazza con un bacio, evitando Las catastrofe appena in tempo.

Riconobbe il numero della referente dei Servizi di Primo Intervento che si era occupata del suo colloquio.Era strano la chiamasse a quell’ora.

Mentre si allontanava dalla palestra per rispondere, sentì Mic urlare- Daki, Yumi! Siete un pò too much, su , distance!It’s basically a porn!-

 

 

Shota aveva visto la ragazza allontanarsi di fretta con il telefono in mano.Strano che qualcuno la chiamasse a quell’ora.

Quando dopo più di mezz’ora Yara non accennava a tornare ,l’uomo decise di andare a controllare.

Fuori dalla palestra non c’era traccia della ragazza, ma un suo alunno di seconda riuscì a dirgli, nonostante fosse decisamente sbronzo, che l’aveva vista andare verso il dormitorio.

-Sembrava parecchio …scossa.-

Nella sala comune del dormitorio non c’era traccia di Yara , e la porta di camera sua era spalancata ,la stanza disordinata come al solito, ma vuota.

Non riusciva ad immaginare dove potesse essere, ne cosa avesse potuto portarla a scappare dalla festa.Shota stava cercando di ripercorrere le sue azioni durante la serata.Era certo di non essere lui la causa della sua sparizione, o almeno lo sperava.

Per tutta la sera aveva parlato solo con Cementos e Ectoplasm,e doveva ammettere che si era divertito parecchio a sentirlo cantare una canzone su quirk decisamente osceni, anche se l’idea che Yara fosse così vicina lo imbarazzava, aveva scherzato un pò con Mic, e aveva ignorato completamente gli studenti.

Improvvisamente gli venne un’idea.

Mic una volta aveva scherzato sul fatto che Yara era da sola la responsabile di metà dell’ammontare della  bolletta dell’acqua della scuola, vista la quantità di docce che si faceva.Lei aveva spiegato che una lunga doccia calda la aiutava a placare Raven e a riprendere il controllo.

Nel dormitorio non c’era nessuno, e Yara era comunque l’unica ragazza su quel piano, così Shota entrò nel bagno delle ragazze senza bussare.

Ci aveva visto giusto, riusciva a sentire il getto della doccia e l’acqua che sbatteva sulle mattonelle, in più la stanza era avvolta dal vapore.

In un angolo, la tenuta da hero di Yara.

-Yara,sei qui?-

Il getto si spense.Forse non aveva riconosciuto la voce.

-Yara, che succede, sei sparita…-

Nessuna risposta.Sentì però il fruscio di un asciugamano.

Dopo qualche secondo la ragazza comparve, un asciugamano avvolto attorno al corpo, i capelli lunghissimi e bagnati che cadevano come un mantello sulle spalle.

L’acqua doveva essere bollente, perché la pelle della ragazza era arrossata.

Yara guardò Shota per qualche istante, poi si chinò a prendere una sigaretta dal cumulo di vestiti .Si appoggiò sul davanzale della finestra che aprì leggermente.

Dietro di sé, Shota sentì scattare la serratura della porta.

E’ lucida.

Yara aveva preso a fumare , guardando fuori, verso la palestra.

Senza guardare l’uomo, gli allungò il pacchetto , lasciando che lui ne prendesse una.

Shota si sedette accanto a lei e Yara gli distese una gamba addosso, chinandosi verso di lui per accendergli la sigaretta.

Rimasero in silenzio per un pò, poi fu Shota a parlare.

-Che succede Yara?-

Lei lo guardò e gli sorrise.Aveva sempre amato il fascino da bello e tenebroso di Aizawa, e trovava dannatamente sexy il suo fregarsene dell’apparenza.

Shota aveva la fronte leggermente imperlata di sudore e le guance rosse per il calore della stanza.Con quei vestiti addosso doveva morire di caldo.Non voleva dirgli la verità.Non avrebbe voluto dirla a nessuno, ma lui la meritava.

-Mi hanno chiamato dai Servizi di primo Intervento. Sono fuori.-

Shota sentì un vuoto allo stomaco.

-Non capisco…-

Lei rise, con la risata più triste che Shota avesse mai sentito.

-Ah nemmeno io. La tipa con cui ho parlato ha detto che c’è stata una riunione in cui hanno sviscerato il passato di tutti i candidati, a quanto pare , dopo una seconda ulteriore analisi, hanno ritenuto che io non fossi più idonea.Si scusano per l’accaduto e mi augurano il meglio per il mio futuro da hero, che sono certi sarà brillante anche senza di loro.-

Shota scattò in piedi.-Yara, non possono farlo, se tu li avevi informati di tutto, non possono escluderti in seconda battuta. Non esiste!-

Shota sentiva la rabbia salire. Certo, Yara aveva un passato non proprio eccellente, ma non avrebbero dovuto illuderla se lo ritenevano influente.

Yara si alzò e si mise proprio davanti a lui.

Shota era sempre stato dell’idea che le persone belle fossero ancora più belle da tristi.

Yara in quel momento era incantevole.Gli ricordava un angelo caduto, di quelli che vedeva da bambino sui libri di suo padre, con la pelle bianchissima e le ali nere consumate dal fuoco.

Era così Yara, bianchissima, con gli occhi consumati da troppo dolore per una vita così giovane.

Lei gli poggiò una mano sul petto.

-Va bene così.Non ti preoccupare.Ci sono abituata. Legge di Murphy, no?-

Shota avrebbe voluto urlare , urlare che no, non andava bene.Che la sua vita non doveva essere la rappresentazione di una legge fisica del cazzo,tra l’altro la più terribile.Che non era giusto che lei fosse triste.Lui non lo voleva.

Quando Yara si strinse a lui, però, tutta la rabbia sembrò scemare.Era affranta, e aveva bisogno solo di potersi crogiolare nel dolore per un pò.

-Mi dispiace tanto Yara.Io…sono loro che ci rimettono, non tu.-

Un istante dopo aver pronunciato quelle parola, Shota si ritrovò le labbra della ragazza premute sulle sue.

Il bacio durò un tempo indefinito, che a Shota sembrò un istante e un’eternità.

-Non mi importa di loro.Non ora.-Eppure gli occhi della ragazza erano pieni di lacrime.

Shota non era bravo a consolare le persone, anche quando teneva sinceramente a loro.

Così la baciò di nuovo, con tutta la passione di cui fosse capace.

Fu in quel momento che realizzò quanto tenesse a Yara, quanto la ragazza gli fosse entrata profondamente nell’animo,sotto la pelle, quanto poco gli importasse del mondo fuori da quel bagno, d’un tratto insopportabilmente caldo per restare vestiti.

Si staccò un attimo da lei e gettò le bende e la maglia a terra, per poi sollevare la ragazza per la vita e poggiarla sul bancone dei lavandini.

Yara si ritrovò davanti il torace asciutto e scolpito di Aizawa, solcato da sottili cicatrici bianche.

Le accarezzò con le dita, leggermente imbarazzata dal bollore che avvertiva sul viso.

Non era mai timida con i ragazzi, anzi, per i suoi gusti i preamboli erano stati anche troppi, ma Shota le faceva un effetto diverso. Con lui era nuda e indifesa, completamente in balia delle sue emozioni.

Sentiva di aver desiderato a lungo quel contatto, e non solo per una mera ragione di piacere carnale, ma perché sapeva il valore che vi attribuiva il moro , e desiderava che quel valore lo desse a lei.

Sentì un bacio di lui poggiarsi lievissimo sulla sua fronte.Il respiro di Aizawa, impazzito dopo il bacio di Yara, stava iniziando a placarsi.Aveva capito che Yara non era sicura di quello che voleva ,così si era costretto a darsi una calmata.

-Mi distrugge vederti così.-le sussurrò , stringendo al petto il viso di lei.

Shota aveva un odore buonissimo.Non usava mai profumi, era proprio l’odore naturale della sua pelle ad essere così dannatamente piacevole per Yara.

Decise che non si sarebbe fatta rovinare quel momento dalla delusione.In un nuovo slancio, più forte del primo, Yara attirò a se il corpo di Shota, cercando nuovo le sue labbra, mentre con le mani gli percorreva la schiena.

Quel tanto bastò per accendere immediatamente Aizawa.Yara era stata desiderata e proibita troppo a lungo.Non era abituato a desiderare qualcosa per tanto tempo.Di solito si stancava presto di qualsiasi cosa.Mai aveva provato un’attrazione simile per nessuno.Ora che lei era lì, tra le sue braccia, Shota non riuscì a contenere l’eccitazione.

Dalle labbra scese verso il collo candido e sottile di lei, riempiendolo di umidi baci, causandole debolissimi gemiti di piacere.

Fu Yara però ad accelerare sensibilmente le cose, andando a slacciargli la cintura dei pantaloni e permettendo a Shota di sfilarle l’asciugamano , unica barriera tra le mani di lui il corpo nudo e bollente della ragazza.

Non le piaceva farsi vedere nuda, ma lo sguardo di Shota non la mise a disagio.Lui si saziò della vista del corpo meraviglioso di Yara.Era più piccola di quanto non sembrasse da vestita.

Quando si chinò per baciarle il seno, Yara perse completamente la concezione di sè, la lentezza dei movimenti dell’uomo, il modo in cui si prendeva tutto il tempo nelle carezze, che si facevano sempre più intime, era qualcosa a cui non era abituata.

Per lei il sesso era sempre stato qualcosa di veloce e un pò squallido , un passatempo che lasciava il tempo che trovava.

Era la prima volta che sentiva tanto piacere e tanto coinvolgimento nel contatto con un altro corpo.

Quando le carezze e i baci non le bastarono più ,cinse con le gambe la vita di Aizawa, avvicinando il suo bacino al suo, speranzosa che recepisse il segnale.

-Sei sicura?-Shota non voleva altro, e sentiva i pantaloni farsi decisamente troppo stretti, ma non avrebbe fatto nulla che lei non volesse davvero.

Yara annuì, cercando la bocca di lui per un nuovo bacio.

E poi accadde ciò che per mesi avevano cercato di evitare.Entrambi persero immediatamente la concezione del tempo , completamente travolti dalle sensazioni che si donavano reciprocamente.

Quando, parecchio tempo dopo, si accasciarono a terra, nudi e ansimanti,Yara scoppiò a ridere.

-Sai, me ne sono capitate parecchie, ma che una ridesse dopo il sesso mai.-Shota si finse offeso.

Lei gli diede un bacio sulla guancia.

-Ma no scemo, non rido di te.Pensavo che ora dovrai dirlo a Zashi, ed è successo solo poche ore prima del diploma.Avessi aspettato mezza giornata , non te le avrebbe dette di tutti i colori-

Shota la fissò un attimo, poi  rise anche lui.-Mi ucciderà, già lo sento urlare “Oh damn, Shota!”-

L’imitazione di Aizawa fu decisamente troppo per Yara, la ragazza rise così tanto da non riuscire più a respirare.

Quando riprese fiato, Shota se la tirò in braccio, e lei abbandonò la testa sulla sua spalla.

Potè sentire chiaramente la ragazza rabbuiarsi -Tutto bene?Ti ho traumatizzata in qualche modo?-

-No, è stato perfetto, davvero bellissimo.E’ solo che ora sto pensando a … sai a cosa sto pensando.-

Shota la strinse, certo che lo sapeva.

-Yara, io…-

Lei lo baciò.-Tranquillo , non devi dire nulla.Mi passerà, cercherò un’agenzia come tutti gli altri.-

-No, una cosa devo dirla.Io ti amo.E lo so che dirtelo subito dopo aver fatto sesso fa tanto liceale alla prima esperienza, ma è vero.Ho cercato di fingere che non fosse così, di reprimerlo.E non l’ho capito ora, ma da un bel pò.Non lo so, credevo fosse il momento giusto per dirtelo.-

Shota si sentiva tremendamente vulnerabile in quel momento.Non aveva mai detto quella frase a nessuno.

E se lei non ricambiasse?

-Ti amo anche io Shota.-La mano di Yara gli accarezzò il viso, scostandogli le ciocche corvine  che lo nascondevano.

-Come andava la festa?-chiese Yara un pò di tempo dopo, rivestendosi.

-Avete fatto un casino assurdo quest’anno, la scuola sarà molto più tranquilla senza la vostra classaccia.-

Yara ridacchiò.-Bugia.Sarà una noia assurda.-

Vero.Ma non lo ammetterò mai.

 

 

 

Shota si era fermato a dormire nel dormitorio con Yara.Sarebbe sgattaiolato fuori all’alba, per il momento non aveva voglia di andarsene, anche perché Mic aveva le chiavi del suo appartamento che Shota gli aveva invaso momentaneamente mentre cercava anche lui casa.

-Scrivigli un messaggio.-aveva suggerito Yara, mentre gli teneva la testa poggiata sul petto.

Mic, dove sei?

Nella camera accanto a quella di Yara, where are YOU bro?

Nella camera di Yara.

….

Mic?

….

Ictus?

Did u ?

Yes man!

Yara stava soffocando le risate mentre Shota, decisamente di buon umore, prendeva in giro il migliore amico imitando le sue espressioni in inglese.

-WHAT THE FUCK!!!!-il grido di Mic oltrepassò le pareti, portando i due amanti sull’orlo di una crisi di pianto per il divertimento.

Qualche secondo dopo, qualcuno iniziò a bussare in modo compulsivo alla porta.

Quando Shota andò ad aprire , si trovò davanti Mic, i lunghi capelli biondi attorcigliati a caso sulla testa, gli occhiali da vista, con ancora la camicia addosso ma in mutande.

-I hate you, both of you. Mi farete impazzire!Non potevate aspettare domani, just a few hours!-

Yara aveva smesso completamente di respirare, mentre Shota si era dovuto accasciare a terra per le risate.

Scansando il corpo dell’amico, Mic si era andato a sedere con Yara.

-Now I stay here.Mi avete fatto passare il sonno.-incrociò le braccia imbronciato, ma subito si sciolse quando sia Yara che Shota lo abbracciarono.

-We love u Mic!-sapeva che lo stavano prendendo in giro, ma non era male.

-Obviously you do.I’m amazing!Vi voglio bene anche io, bitches.-

Mic guardò qualche istante il volto di Shota.

Lo conosceva da 15 anni.Non lo aveva mai visto tanto felice.


Sarei ripetitiva se vi chiedessi scusa per l'attesa.Userò la giustificazione che sono in piena sessione di esami.E devo dire che ho ponderato a lungo quanto entrare nel dettaglio "eroticamente parlando" in questo capitolo.Ho optato per qualcosa di più soft, non essendo stata molto spinta la storia fino ad ora ho preferito rimanere su quella linea.
Con questo capitolo si conclude il nostro salto nel passato,volevo raccontare un pò di come Shota e Yara avessero iniziato la loro relazione.
Nel presente i neo ritrovati innamorati ci aspettano per iniziare una nuova vita, non priva di complicazioni e nuovi arrivi....
Come sempre vi invito a lasciare il vostro pensiero, le vostre recensioni sono uno dei motivi per cui condivido questa storia, che altrimenti sarebbe stata archiviata nel mio computer per sempre.
Vi saluto e spero davvero di aggiornare presto.

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Capitolo 13
*** A New Life ***


La sua nuova vita con Yara, Minho ed Eri piaceva molto a Shota Aizawa.

Dopo quasi tre mesi da quando aveva incontrato suo figlio, viveva ancora alla U.A. con la bambina e i suoi studenti, ma passava moltissimo tempo con la sua famiglia.

Era persino riuscito ad accettare che questa parola comprendesse Hawks.

Il ragazzo era ormai parte della sua quotidianità, e , anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto la più atroce delle torture, a volte, ma solo a volte, lo trovava simpatico.

Vista la nuova situazione ,Yara aveva deciso di trasferirsi nella tenuta che era stata del padre adottivo .Una magnifica villa antica, con enormi giardini e tanto spazio in cui i bambini potessero giocare.Tanto più che Minho ormai aveva imparato a correre e ad arrampicarsi ovunque.

Avevano organizzato il trasloco durante le vacanze estive ,e molti dei loro amici erano accorsi per aiutarli, con la promessa di una bella grigliata e un rinfrescante bagno in piscina come premio per il duro lavoro.

Per grande sfortuna di Aizawa, i suoi studenti avevano sentito dell’invito gli ultimi giorni di scuola e quelli di loro che non erano partiti per le vacanze avevano insistito per partecipare.

Fu una sorpresa enorme per Shota quando quella mattina di buon ora aprì la porta della grande casa ad uno stranamente tranquillo Bakugo e , un passo indietro ,ad un sorridente Midoriya .

-Mi sorprende che tu sia qui Bakougo.-disse Aizawa invitando i primi arrivati ad entrare.

-Eri ha detto a Deku che il bambino mi imita.-

In effetti Minho non aveva mai smesso di emulare Katsuki e sembrava sapere che il padre passava le giornate con il ragazzo.Ogni volta che Aizawa lo andava a trovare, Minho ripeteva “Bum Bum” in tono interrogativo.

-Sensei, verranno anche IIda, Mineta, Uraraka , Kaminari e Ashido.-aggiunse Izuku togliendosi le scarpe.

Fantastico…

-Non dovevate disturbarvi ragazzi.-

Midoriya sorrise imbarazzato.

-Bene, se proprio volete renderci utili , potete iniziare ritinteggiando le pareti.-

Aizawa assegnò ai due ragazzi una stanza e gli lascio vernice e pennelli .

Non sapeva quanto lasciare quei due insieme fosse saggio. Così decise che andare a prendere Eri e Minho fosse la scelta migliore, nel caso si fossero scatenate tensioni .

Non appena Minho vide Katsuki impazzì di gioia. Nonostante il ragazzo si sforzasse di nascondere il divertimento, gli sfuggì un mezzo sorriso.

-Vedete di non fare casino voi quattro. Ripasso a controllare.-

 

In cucina Yara stava montando delle mensole insieme a Yumi e Mic.

In realtà era solo Yara a fare il lavoro , gli altri due , seduti sul grosso divano nuovo di zecca, si limitavano a darle indicazioni .

-Davvero ci vogliono due persone per dirmi se una mensola è dritta?-

Yara sembrava piuttosto esasperata.

-Sono semplicemente inutili.La mensola è dritta tesoro.-

La ragazza gli rivolse un sorriso grate, per poi scendere dal bancone su cui era inginocchiata.

-Allora, per quanti dei tuoi venti e passa figli dovrò cucinare oggi?-

Mic rise alla battuta di Yara , accasciandosi su Yumi che intanto , imperturbabile, mangiava patatine .

Oltre ai due , c’erano anche All Might, Midnight e Fat Gum. La presenza di quest’ultimo non era esattamente gradita a Shota, ma la villa era davvero grande e serviva più aiuto possibile. Tra tutti , spiccava l’assenza di Hawks.

-Dov’è il pennuto?- Aveva chiesto Aizawa ricevendo in tutta risposta un’alzata di spalle.

Nel corso della mattinata erano arrivati anche gli altri ragazzi .

Iida si era improvvisato capo cantiere della sua classe e aveva iniziato ad urlare ordini ai compagni, ordini che Bakougo si era rifiutato di seguire.

Per ora di pranzo tutte le stanze erano state ritinteggiate. Era filato tutto liscio , fino a che Kaminari non aveva deciso di tendere un agguato a Katsuki che , spaventandosi , aveva scatenato una piccola esplosione sorpresa , rovesciando il barattolo di vernice che teneva tra le mani su Minho , che non aveva mai lasciato la gamba del ragazzo .

Ovviamente questo gli era stato raccontato da Uraraka.

Quello che Shota aveva visto era il figlioletto coperto di vernice bianca che rideva in braccio ad Ashido.

Avrebbe ucciso Kaminari, ma a giudicare dalle urla che provenivano dal piano di sopra ci stava già pensando Katsuki.

Salito a controllare con Mic , i due professori si erano trovati davanti una scena al limite del grottesco.

Kaminari era immobilizzato al muro con i capelli adesivi di Mineta, strappategli con la forza da Bakougo.Il povero ragazzino piagnucolava in un angolo , con Deku che provava a fermare l’amico/nemico gridando in continuazione “Kacchan” , interrotto dai singhiozzi.

Iida stava intimando a Katsuki di fermarsi , ovviamente rimanendo del tutto inascoltato.

-Oh for God sake! Shota , dobbiamo fermarli!-

Aizawa si era preso un attimo per fare una foto. Era sicuro che avrebbe potuto convincere Netsu a dargli un aumento visti i teppisti che aveva in classe. Di sicuro il suo lavoro poteva essere considerato logorante.

Sbuffando e realizzando che alla pensione mancavano davvero troppi anni, neutralizzó il quirk di Katsuki prima che potesse far esplodere la faccia di Kaminari. Siete un scappellotto a entrambi i ragazzi e con enorme disprezzo urlò a Deku e Mineta di darsi un contegno.

-Il pranzo è pronto. Riuscite a comportarvi come delle persone normali per un quarto d’ora o devo chiedere a Midnight di addormentarvi tutti?-

Mineta stava per rispondere, allettato dalla possibilità , ma Mic gli mise una mano sulla bocca. Poteva essere la volta buona in cui Shota lo avrebbe ucciso.

 

Il pranzo era andato bene , i ragazzi avevano divorato qualsiasi cosa riempiendo Yara di complimenti.

Nel bel mezzo del pasto , Gawks aveva fatto la sua trionfale entrata , salutando tutti con un cenno della mano e lasciando un bacio sulla guancia di Yara.

Il ragazzo era chiaramente in post sbornia. Si era accasciato su una sedia accanto a Yumi e aveva crollato la testa tra le braccia .

All’improvviso un pianto di sperato aveva squarciato il piacevole chiacchiericcio della tavolata.

Minho, seduto in braccio a Mic , aveva guardato Hawks andarci a sedere senza considerarlo.

Il pro hero si era subito rialzato dal suo posto ed era volato fino a Minho .

Aveva preso il bambino dalle braccia di Mic e lo aveva stretto forte.

-Scusami nano malefico , Hawks ha avuto un Notre complicata.-

Il piccolo si era subito calmato e aveva ridacchiato mentre Hawks gli faceva il solletico .

 

Per tutto il pomeriggio avevano continuato a lavorare alla casa che lentamente stava prendendo forma .

All Might e Mic erano andati a prendere i mobili e tutti avevano dato una mano a posizionarli.

Tutti tranne Hawks. Il giovane si era piazzato a bordo piscina con il benestare di Yara , che di tanto in tanto gli andava a portare qualcosa di fresco da bere e ci scambiava due chiacchiere.

Gli addominali di Hawks avevano causato un po’ di imbarazzo in Uraraka e Ashido , peggiorato dai commenti decisamente spinti di Midnight.

Quando poi Hawks aveva deciso di fare l’occhiolino a Mina che trasportava un tavolino, la ragazza aveva rischiato lo svenimento, scatenando risate generali .

All’improvviso Hawks smise di ridere e prese il telefono in mano.

Strabuzzò gli occhi e poi corse da Yara.

-Luce dei miei occhi, mia unica bellissima segretaria, mi presti il nano un paio d’ore?-

Yara, che stava chiacchierando amabilmente con Yumi e le ragazze guardò Hawks con un a punta di disgusto.

-Che devi fare con mio figlio?-

Lo sguardo da cerbiatto braccato che gli rivolse l’amico la spinse a non indagare oltre.

-Ok, capito, devi rimorchiare.Hai due ore.Dopo di che scateno l’inferno e ti vengo a cercare.-

Hawks fece fremere le ali per la contentezza e stampò un bacio con schiocco sulla guancia dell’amica.

-La mia patetica vita sentimentale ti è debitrice.Due ore, promesso.-

Mentre prendeva Minho in braccio, il ragazzo puntò Eri.

Aizawa aveva seguito la scenetta tra il divertito e il preoccupato.

-Non ci provare Hawks. Eri è una responsabilità della U.A.-lo minacciò attivando il suo quirk.

-Eddaiiiii. Andrà tutto bene , li porto a prendere un dolce, o una pizza.Ci divertiremo.-

Senza la benché minima dignità, Hawks si inginocchiò davanti a Shota.

L’uomo impallidì .-Mi sembra esagerato anche per uno senza orgoglio come te.-

-Hai presente Parigi val bene una messa?Ecco, la mia vita sentimentale, per quanto patetica, val bene l’orgoglio.Sono nelle tue pallide e trasandate mani.-

Shota cercò lo sguardo di Yara, che stava cercando in tutti i modi di non ridere.

Lei annuì velocemente.

-Se fra due ore non sei qui…-

-Sisi, mettete a ferro e fuoco la città.-

-No.Ti trovo e ti faccio diventare un eunuco.-

Hawks probabilmente nemmeno ascoltò la minaccia, preso com’era dall’afferrare la manina di Eri che , un pò perplessa, si voltò a salutare scuotendo la mano libera.

-Abbiamo perso due figli in una volta -

Yara aveva abbracciato Shota alle spalle .

Il fatto che la ragazza considerasse Eri sua figlia lo rendeva immensamente felice .

 

 

In tarda serata , dopo varie teglie di pizza sfornata da Yara e Fat gum , i vari aiutanti avevano iniziato ad andare a casa.

Shota aveva ringraziato di cuore i ragazzi, nonostante piccoli intoppi erano stati di grande aiuto.

Yumi , per fare la simpatica , aveva promesso a Mina una foto di Hawks senza maglietta con tanto di autografo.

-Smettila di fare la pervertita con la mia alunna.-aveva commentato acido Shota, per poi notare come la ragazzina avesse sorriso sognante all’idea di Hawks mezzo nudo.

Ormoni...

Quando tutti se ne furono andati , Yara e Shota si trovato da soli per la prima volta nella grande villa.

Si gettarono esausti sul grande divano del salotto .

Entrambi realizzarono in quel momento che quella casa rappresentava un nuovo capitolo delle loro vite .

-Ce la faremo a gestire tutto?-

Yara aveva poggiato la testa sul grembo di Shota.

-Certo che si , sarà sicuramente difficile, ma ne varrà la pena.-

I due si lanciarono in un lungo bacio appassionato, interrotto in malo modo dal campanello.

Yara si era alzata sbuffando.

  • Ti sembra l’ora di tornare ! Sono piccoli, hanno bisogno di dormire,idiota!-

Sulla soglia, Hawks teneva in braccio sia Minho che Eri, entrambi addormentati.

-Scusa, non mi sono accorto dell’ora. Hanno mangiato pizza e gelato Eri e solo pizza Minho, non gli piace il gelato a quanto pare.Ti voglio bene , non mi uccidere , ciao!-

Il ragazzo aveva lasciato i bambini tra le braccia di Yara, lanciando un bacio volante a Shota che rabbrividì.

Il professore si affacciò dalla finestra giusto una tempo per scorgere la dolce compagnia di Hawks.

Tenne per sè l’identità della ragazza fino a quando , dopo aver messo a letto i bambini, lui è Yara non si erano stesi a loro volta.

-Ti amo Shota.-

Yara gli aveva lasciato un leggerissimo bacio sulle labbra , per poi spegnere la luce e stringersi al compagno.

-Anche io.-

Dopo qualche istante di buio e silenzio , in cui Shota sentì di essere davvero , pienamente felice, aveva lanciato la bomba.

-Hawks esce con Fuyumi Todoroki.-

E così , mentre Yara dava in escandescenza, urlando di tutto alla segreteria del pennuto maledetto , parole sue,Shota rideva guardando l’unico amore della sua vita, accarezzando il grasso gatto che si era appropriato del loro letto.


Io non so come chiedere perdono. A mia discolpa posso dire di aver terminato la sessione a fine luglio e di essere stata ben 15 giorni in una landa senza Dio, ma soprattutto senza Wi-Fi. Eccoci giunti alla fine della nostra storia. Ho voluto dare ai miei amiti Shota e Yara un finale felice e spensierato.E' stata una bellissima avventura e considerato che questa è la mia prima storia, mi ritengo altamente soddisfatta.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto questa storia, chi mi ha dato la carica con messaggi e recensioni.Un grazie particolare va a winrry. Grazie al tuo costante sostegno ho trovato molto più divertente e motivante aggiornare la storia e continuare a scrivere di loro. Scusami tanto per l'attesa.
Detto questo, vi lascio.
A presto con una nuova storia

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