Tartarughe ninja 2003- Quarta serie

di Meramadia94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il cugino Sid ***
Capitolo 2: *** Un esperimento top secret ***



Capitolo 1
*** Il cugino Sid ***


Ehilà. Eccomi qui con la quarta parte delle avventure del Clan Hamato con l'aggiunta della giovane Sarah Huntington... grazie di cuore a tutti quelli che non hanno mai mollato questa storia nonostante tutto, nonostante i ritardi e gli sconvolgimenti di alcuni episodi per dare spazione alla stoyline della protagonista femminile.


Subito dopo il processo a Shredder, il Clan Hamato e Jake tornarono sulla Terra. Alisa, desiderosa di passare del tempo assieme al padre e raccontargli con dovizia di particolari tutto quello che aveva fatto e vissuto sulla Terra. All'inizio tutti, specie Sarah e Mik, sembrarono delusi e tristi da questa decisione, ma la figlia del professor Honneycutt li rassicurò, dicendo che avrebbe usato molto spesso il transmat per andare e tornare, facendo la pendolare quasi, per passare sia del tempo con il padre che con i suoi amici.
Le tartarughe, Splinter, Sarah e Jake invece partirono la stessa sera per la fattoria della nonna di Casey. Il posto migliore in cui potersi riprendere dalle ferite che Shredder aveva inferto loro e allo stesso tempo rilassarsi un po'.
Appena arrivati, April aiutò Splinter ad entrare nella fattoria, mentre Casey aiutava sia Leo che Raph, i quali erano quelli che facevano più fatica a camminare a causa dei colpi presi sul torace e lo sterno.
Jake invece di occupava di Sarah, ancora stordita per i colpi ricevuti alla testa.
- Ragazzi non avete idea di quanto vorrei una forchetta.... mi prudono le gambe in maniera assurda.- fece Mik. 
- Forse sarai sorpreso Mik...- fece Jake - Ma credimi, un'idea ce l'abbiamo, eccome!- 
- Altrochè. Ce lo ha ripetuto come un disco rotto per tutto il viaggio.- fece Donatello - le peggiori  tre ore e mezzo della mia vita.- 
- E' un peccato che non si sia rotto anche la mandibola.- fece Raph mentre Leo e Casey lo aiutavano a stendersi sul divano - almeno avremmo avuto un po' di pace.-
- Ehy!- fece Mik - Sarah, l'hai sentito? Difendimi!- 
Sarah si mise a sedere su una poltrona con l'aiuto di Jake, massaggiandosi le tempie - Mik, scusa, ma al posto della testa sembra che abbia un'incudine... appena mi passa, forse mi viene in mente un'idea...- 
Mik prese posto su una poltrona prima di annusare l'aria e dire - Ma che è questa puzza? Sembra che qualcuno stia arrostendo un topo....- si bloccò vedendo che Splinter lo guardava come se avesse voluto dargli una bastonata sulla testa, mentre Sarah si mordeva le labbra per non scoppiare a ridere come una matta - giusto... scusa sensei.- 
April sistemò il piano superiore in modo da ricavarne una piccola infermieria, e per un paio d'ore, lei, Jake e Casey furono impegnati nel prendersi cura dei loro amici, impossibilitati a muoversi chi per un motivo chi per un altro. Sarebbe stata una lunga guarigione per tutti loro.
Ma per qualcuno più di altri.
Leo, per tutta la durata del viaggio e per buona parte del tempo, mentre i suoi fratelli si divertivano a far impazzire April con: '' Puoi portarmi una forchetta?''
'' Puoi portarmi il pc?''
'' Ti va di andarmi a comprare dei fumetti?''
'' Puoi dare un sganassone a Michelangelo da parte mia?'', lui non aveva proferito parola. Era rimasto in piedi, davanti ad una finestra, a fissare il vuoto, ribollendo di collera e di frustrazione.
Splinter aveva capito che il suo primogenito aveva qualcosa che lo tormentava, oltre alle ferite che aveva riportato, ma non fece in tempo a parlarne. 
Avvertì una presenza fuori dalla casa.
- C'è qualcuno qua fuori.- fece Splinter - ma non so dire se è amico o nemico.- 
- Forse è solo un vicino che ha finito lo zucchero e ha visto le luci accese.- fece Raffaello.
- No, impossibile.- fece Sarah - Non ti ricordi? Qui ci siamo solo noi... si, forse c'è quel tale, come si chiama, Accet, ma da quello che so ama gironzolare per i boschi e odia il contatto con le persone, quindi dubito che venga qui.-
- Vado ad avvertire April e Casey, e se è il caso faremo un controllo.- fece Jake scendendo le scale.
Al piano di sotto trovò Casey che mostrava un punto del muro che era stato aggiustato alla buona dopo che il padrone di casa ci aveva dato un pugno. 
- Splinter dice che ha sentito un rumore che proviene da fuori.- fece Jake.
- Cosa?- fece Casey - no, impossibile...  non c'è nessuno per kilometri. Probabilmente è solo qualche topo di campagna che zampetta qua fuori... avrà riconosciuto il passo di qualche suo parente...-
In quel momento la maniglia iniziò ad oscillare, come se qualcuno stesse cercando di entrare.
- Allora Splinter non deve essere l'unico topo alto un metro e cinquanta che sa aprire le porte, da queste parti.- commentò Jake.
Casey andò verso la porta, minaccioso, per accogliere l'intruso mentre la fidanzata ed il ragazzo si preparavano per sistemarlo a colpi di karate.
La sua sorpresa fu immensa nel vedere che l'intruso era un uomo che gli somigliava molto e che portava un cappotto lungo, ma dall'aspetto di gran lunga più trasandato del suo. 
- Ma bene bene...- commentò Casey - e tu che diavolo vuoi?-
- Ehy!- fece l'uomo - fino a prova contraria, questa è anche casa di mia nonna. Ho il tuo stesso diritto di stare qui.- 
- Vostra nonna?- fece April - quindi lui sarebbe....?- 
- April, Jake, vi presento quel buono a nulla, ladro, imbroglione, giocatore d'azzardo nonchè mio cugino Sid.- fece Casey. 
- Ah pensa che fortunella... mi sono scelta quello normale allora.- fece April facendo sorridere Jake.
- Tagliamo corto. Che cosa vuoi?- fece Casey aggressivo - tu vuoi SEMPRE qualcosa.- 
- Voglio solo quello che mi spetta.- fece Sid - Ti sei preso questa casa, ti sei preso le mie ragazze...- 
- Questo qui?- fece Jake leggermente incredulo indicando Casey.
- Bene, ora voglio la mia parte. Voglio i soldi.- 
- I soldi?- fece Casey che non ci capiva più nulla - ma di che stai parlando?-
- Lo sai benissimo. Voglio la mia metà del bottino. Tutti sanno che il nonno ha rapinato un treno e che ha sepolto i soldi da qualche parte in questa proprietà.-
...
...
...
Nel frattempo, Donatello aveva assistito a tutta la scena, pronto ad intervenire nel caso per i loro amici umani le cose si fossero fatte eccessivamente pericolose. Al momento però, incredibilmente, pareva che Casey avesse tutto sotto controllo.
E intanto erano saltati fuori particolari interessanti sul loro amico.
- Ragazzi, notizie fresche.- fece Don - pare che Casey sia il discendente di un ladro di treni.- 
- Ma non mi dire.- fece Mik sarcastico. 
- Ragazzi, ce ne dovevamo accorgere subito che il nostro Casey veniva da una famiglia di teste bacate.- 
Sarah li squadrò - Su andiamo... ok, magari non vincerà mai il Nobel, ma almeno non ha il vizio di mettersi in tasca cose non sue...-
...
...
...
Nel frattempo, Casey sembrava alquanto seccato da quella visita del cugino che millantava di un misterioso bottino, che a detta del loro nonno era sepolto '' Sotto un punto che segna una croce''. Una storia a cui nessuno aveva mai dato credito. Forse loro due quando erano bambini e avevano giocato alla caccia al tesoro, ma ovviamente non era mai saltato fuori niente, ed invitò poco educatamente il cugino ad andarsene da quella casa. 
Ma qualcosa nel comportamento di Sid aveva fatto scattare un pensiero nelle teste di April e Jake.
Il modo in cui sembrava quasi sperare che il cugino gli dicesse che aveva  trovato lui quel denaro, e il credere che quei soldi esistessero senza pensare che potesse essere solo un racconto fatto dal nonno ai nipoti, spingeva a pensare che non si  trattasse di semplice avidità... ma che vi fosse un motivo molto preciso per cui desiderasse mettere le mani su quel denaro.
- In che guai sei, Sid?- fece April.
Sid in quel momento tirò fuori un fucile e lo puntò contro il cugino, la sua ragazza e Jake.
Casey si parò davanti a loro, per fare da scudo con il proprio corpo.
...
...
...
- Oddio...- fece Sarah osservando la scena - Dobbiamo fare qualcosa, e subito.- 
- Sì, ma  dobbiamo agire con cautela.- fece Splinter - forse Sid non sarà molto abile nel combattimento, ma in questo momento è arrabbiato, preoccupato e frustrato... sottovalutarlo potrebbe essere un errore di cui pentirsi molto presto.-
- Ci penso io a lui.- fece Leo iniziando ad aprire la finestra per andare di sotto e sistemare l'intruso, ignorando i richiami del padre. Si bloccò subito, nel vedere che stavano arrivando altre auto.
Poco dopo, saltò fuori la verità. Sid, per pagare alcuni debiti di gioco, si era rivolto a uno strozzino. All'inizio si trattava di una somma non esattamente ragionevole, ma gestibile. Purtroppo gli interessi erano aumentati e adesso Sid aveva un debito di quasi un milione di dollari, che contava di pagare con la parte del bottino della rapina fatta dal loro nonno. Soldi che però, in tanti anni di ricerche, non era ancora saltato fuori.
E intanto il suo creditore, era entrato nella gang dei Dragoni Purpurei, che da semplice gang di teppisti di strada stava diventando una vera e propria organizzazione, e si era stufato di aspettare e si era diretto alla fattoria, per essere certo che quella storia si risolvesse quanto prima.
E fu allora, per la prima volta, che i presenti capirono che a volte l'unico nemico da cui dovevano difendersi era proprio la famiglia.
Nella fattoria si scatenò l'inferno. Spari, mobili rovesciati, minacce...
Intanto, al piano di sopra, il clan Hamato cercava di capire come fare per impedire che quella faccenda finisse male. E con male, intendevano con il cadavere di uno dei loro amici. 
- Ragazzi, un momento peggiore per romperci non lo potevamo scegliere.- fece Mik.
- Parla per te.- fece Raph - Io saprei sconfiggere sette Dragoni anche da sdraiato. E con una mano legata dietro alla schiena.-
- Apprezziamo lo spirito.- sorrise Sarah - ma con tutta quella gente, ci servirà un piano che non finisca di trasformarci in una purea di carne e ossa.-
- Non c'è tempo per pensarci.- fece Leo sempre più impaziente - andiamo giù, e pestiamo tutto quello che si muove.- 
I fratelli e la fidanzata lo guardarono basiti. 
- Leo tutto bene?-  fece Mik - Di solito è Raffaello quello che vuole menare le mani.- 
- Ehy, guardate che io mica mi offendo. Adoro quando Leo fa il duro... ad averlo saputo avrei suggerito a Karai di pugnalarlo più spesso.- 
Sia Sarah che Leo lo fissarono con una faccia che non prometteva niente di buono.
- Ehy, Romeo e Giulietta, state calmi... ci penso io a Mercuzio.- fece Mik.
Poco dopo, un per niente contento Raffaello veniva chiuso nel magazzino delle scope, mentre Mik gli raccomandava - Stai qui tranquillo, noi li pestiamo come uva nel tino e poi torniamo a prenderti.- 
- Spera per te che io non guarisca mai, Mik...- ringhiò Raph.
...
...
...
Attirare fuori il grosso della banda non fu complicato. Bastò suonare il clacson del suv di uno di loro.
Spuds, il loro capo nonchè padrone della vettura in questione, aveva una predilezione quasi patologica per quella macchina spedì tutti i suoi scagnozzi fuori ordinando loro di massacrare di botte chiunque si fosse azzardato a toccare la sua macchina.
Individualmente, i cinque ninja, malgrado fossero mezzi rotti ruscirono a sistemarli uno ad uno.
Dentro casa era rimasto solo Spuds con Sid, che teneva il suo fucile puntato contro i tre abitanti.
- Sid...- fece April - Mi rendo conto che non ti trovi in una situazione facile. Ma non è così che si risolvono i problemi.
Calmati e parliamone, ok? Troveremo una soluzione.- 
Sid si alterò. 
- Parlarne non mi farà trovare quei soldi. Parlarne non mi leverà Spuds di dosso!- 
- Pensi sempre e solo a te stesso, vero Sid?- fece Casey con una vena di disprezzo - L'importante è che tu stia bene, e al diavolo il resto del mondo!- 
- SILENZIO!- fece Spuds minacciandoli con un fucile - Un'altra parola e per voi è la fine.- 
Subito dopo, nella casa venne lanciato uno degli scagnozzi del capo, privo di sensi e con un fogliettino che recava il disegnino stilizzato di una tartaruga. Mentre l'uomo cercava di capire cosa fosse successo, Casey ne approfittò per disarmare il cugino ed April ne approfittò per usare su Spuds alcune mosse di karate che le aveva insegnato Splinter, ma proprio quando la situazione sembrava essersi capovolta, Spuds recuperò la sua arma e la puntò contro April costringendo Casey a stare fermo. 
Sid guardava la scena angosciato. In quel momento, anche se nessuno gli avrebbe mai creduto, si sentiva veramente indegno di esistere. Non avrebbe mai voluto quella situazione. Non avrebbe mai voluto vedere il cugino o qualcun'altro coinvolto in quella situazione. Voleva solo i soldi necessari per non vedere più Spuds. Per ricominciare con la sua vita, senza doversi svegliare la mattina con una sensazione che qualcuno o qualcosa se lo stesse divorando vivo poco a poco.
Era andato in quella casa, per cercare nuovamente quei soldi in tutta tranquillità, dando per scontanto che non vi avrebbe trovato nessuno.... e invece vi aveva trovato sia il cugino che la sua fidanzata, e forse pure il fratello minore di lei. 
April però reagì e riuscì a mettere a stare il Dragone, mentre Casey si occupava di Sid. Riuscì a metterlo a stare definitivamente, mentre Spuds cercò di recuperare almeno un fucile. 
Ma Jake fu più veloce.
- Scusa Casey, ti prometto che dopo metto tutto a posto.-  fece Jake prendendo la mira. Sparò in modo che il colpo passasse dritto sulla testa di Spuds, sfiorandogli i capelli.
Il dragone cadde a terra in stato di shock.
- Bravo...- fece Casey senza parole - ma che bella mira....- 
- Grazie.- fece Jake - adesso sono inoffensivi. Siamo stati bravi.- fece Jake con una punta d'orgoglio nella voce - e ora? Chiamiamo la polizia?- 
- Ho un'idea migliore.- fece Casey afferrando Spuds per il colletto della maglietta - Ascoltami bene. Qualunque somma ti deva Sid, d'ora in poi, considerala pagata.- 
- Altrimenti?- fece Spuds in tono di sfida. 
- Si da il caso che conosca un abilissimo cecchino, che potrebbe ridurre il tuo SUV ad un colapasta. E senza nemmeno uscire di casa.- 
Nemmeno a dirlo, Jake si mise in posizione e prese la mira.
Solo allora Spuds si spaventò veramente.
- No, per carità! Non la mia auto! - piagnucolò come un ragazzino - Io... troverò il modo di coprire l'ammanco, Sid, non ci devi più niente, tutto quello che volete ma non la mia auto.- e finalmente, dopo una notte di paura ed incertezza, i primi raggi del sole rassicurarono gli abitanti della casa. 
- Casey, perchè l'hai fatto?- fece Sid che proprio non si spiegava il gesto del cugino - perchè mi hai tolto dagli impicci, dopo tutto quello che ti ho fatto passare?- 
Casey sospirò - Sid. Tu sei sicuramente la persona più insopportabile che io abbia mai conosciuto... ma sei pur sempre parte della famiglia. E quando si è una famiglia ci si aiuta a vicenda.-
- Tutti abbiamo diritto ad un'altra possibilità. Vedi solo di non sprecarla.- fece April. 
- Si. Lo prometto.- fece Sid.
Poco più tardi, Casey riflettè sulle parole che avrebbero dovuto indicare il luogo in cui avrebbe dovuto trovarsi il fantomatico tesoro. 
Ed allora ebbe un'idea: il loro nonno aveva un cane, il cui nome era proprio Punto, il quale si ammalò un'estate e morì. 
Subito, condusse il gruppetto dietro il granaio, vicino ad una grossa pieta che il signor Jones usava per indicare la tomba del suo cane.
Bastò rimuoverla per scoprire che dietro, vi era una valigia. Sid subito prese la valigetta, ma poi ricordò quello che il cugino aveva fatto per lui quella notte, di come non avesse esitato a puntare un fucile laser contro una ragazza e un ragazzo che nemmeno conosceva, e subito fu preso dai rimorsi di coscienza e grato per la nuova possibilità si offrì di dividere con il cugino il denaro. 
Peccato che all'interno non vi fosse denaro, ma ricevute e fatture. 
- Sono state tutte emesse da enti di beneficienza.- constatò April.
- Adesso capisco.- fece Casey - la nonna non ha mai approvato il passato da rapinatore del nonno. E quando ha trovato i soldi ha deciso di rimediare come poteva.- 
- Quindi ho passato tutto questo tempo a scavare e cercare e la nonna ha dato via tutti i soldi in beneficienza?- fece Sid deluso.
- Beh... almeno adesso sappiamo chi era la pecora bianca della famiglia.- fece April ridendo, mentre al piano di sopra, una volta che il clan Hamato fu di ritorno dalla missione, Mik doveva vedersela con Raph non troppo contento che il fratellino lo avesse rinchiuso nell'armadio delle scope. 

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Capitolo 2
*** Un esperimento top secret ***


Per riprendersi del tutto dalle ferite che erano state inferte loro durante l'ultima battaglia con Shredder, gli Hamato ci misero un mese preciso. Un mese che trascorsero nelle campagne del Northampton ad allenarsi, riposare e godendo di qualche gita e campeggio, sperimentando la vita all'aria aperta. 
Quando tornano a New York, Sarah tenne fede al suo proposito di iniziare ad indagare per incastrare Bishop per rapimento, omicidio, insabbiamento e un sacco di altri capi d'accusa che francamente aveva paura di scoprire. Ormai era diventato il suo chiodo fisso. 
Ogni momento era buono per raccogliere dati e cercare di metterli insieme per farli combaciare... ma per ora tutto quello che aveva erano i suoi ricordi di bambina rapita, traumatizzata e torturata, quelli di Jake, ma niente a sostenere la sua tesi. O comunque niente che potesse permetterle di denunciarlo senza mettere in mezzo tutti quelli che avevano avuto un contatto, anche casuale con lei. 
Alisa era tornata sulla Terra per aiutarla.
'' Bishop è a Washington, lo tampino.''- le aveva detto -'' Se sta combinando qualcosa, o trovo una pista ti avverto subito.''
Intanto, a New York, proprio come ai tempi della guerra tra bande la situazione era assai poco rassicurante anche se per fortuna non c'erano barricate o vittime finite per sbaglio nel fuoco incrociato.
Però nell'ultimo mese, ovvero il periodo che avevano trascorso in campagna, in città vi erano stati molti furti, soprattutto nelle banche e truffe online.
- Come va l'inchiesta?- fece la voce di Leo alle sue spalle.
La ragazza quasi trasalì al punto di far cadere lo yogurth da bere che stava sorseggiando. 
- Ah sei tu... allora parli.- fece Sarah vedendo il fidanzato. Leo era un altro ''cambiamento'' post battaglia contro Shredder. All'inizio, lei non vi aveva fatto molto caso ma mano a mano che passavano i giorni Leo si era fatto sempre più silenzioso, trovava sempre il modo di isolarsi dal resto del gruppo pure nei momenti lieti, ed aveva un'espressione di perenne malcontento sul viso, che non faceva niente per nascondere o mascherare. 
Era riuscita a convincerla ad aprirsi con lei, e lui le aveva confidato la pena che portava nel cuore, ovvero il suo senso d'inutilità e di impotenza nel non aver potuto far nulla contro Shredder, ricorrendo all'attacco suicida come ultima chance di vittoria, e di come ogni tentativo per auto assolversi lo facesse sentire ancora più in colpa. 
Nemmeno lei era riuscita convincerlo che non c'era nulla che avrebbe potuto fare e che non avesse fatto, ma non c'era riuscita. 
- Hai bisogno di qualcosa?- 
- Ci sono stati parecchi furti in città.- fece Leo lapidario. 
- Sì. E non credo che ci siano dubbi a riguardo.- fece Sarah - I Dragoni Purpurei. Ora che Shredder è tagliato fuori, e i Mobstars sono al fresco, la città è loro.- 
- Certo. Ma nulla esclude che qualche personaggio nuovo voglia cogliere l'occasione per mangiarsi una fetta della torta.- fece Leo - io e Casey andiamo ad investigare. Speravo che volessi unirti a noi.- 
- Certo...- fece Sarah - perchè no...- fece recuperando la giacca.
...
...
...

Le loro deduzioni si rivelarono esatte. Dietro l'ondata di furti c'era Hun, che scampato miracolosamente alla morte durante il loro ultimo incontro, aveva ripreso in mano le briglie della sua vecchia banda ed aveva deciso di farla tornare non solo agli antichi splendori... ma di farne una vera e propria organizzazione.
- Tutto materiale che la polizia troverà molto interessante...- fece Sarah iniziando a filmare ciò che vedeva con il suo cellulare. 
- Noi li sistemiamo per le feste.- fece Leo - tu filma più che puoi, e cerca di non farti scoprire.- 
- Guarda che non stai parlando con una che ha finito ieri il corso ninja per pulcini.- fece Sarah. 
'' Ah, odio stare in mezzo a due innamorati che litigano''- pensò Casey.
Mentre venivano messi fuori gioco senza che nessuno lo notasse, i Dragoni avevano iniziato ad aprire le casse contenenti il carico di armi appena rubato. Tra quelle casse ve n'era una dal contenuto molto, molto particolare che fece desiderare ai Dragoni di non averla mai aperta.
Conteneva infatti un orribile mostro con sei occhi, frutto di un esperimento genetico finito male che appena fuori iniziò ad aggredire chiunque gli capitasse a tiro. Hun riuscì a metterlo fuori gioco dopo avergli scaricato addosso un intero caricatore per poi avvicinarsi per dargli il colpo di grazia, ma Leo lo fermò.
- Credevo di essermi liberato di voi!-
- Si, beh, mettiti in fila, scimmione.- fece Leo a spade sguainate.
- Leo lascialo a me...- fece Casey ansioso di vendicare finalmente la morte del suo amato padre.
- Si certo... ma prima lascia che te lo ammorbidisca un po'.- 
...
...
...
Sarah urlò nel vedere quella creatura mentre girava per il magazzino intenta a girare quella specie di reportage, salvo poi calmarsi ed inorridire nel vedere come Hun l'aveva ridotta, e si avvicinò con cautela. Non sapeva nemmeno lei perchè. Non pensava di poterlo curare visto che era letteralmente tagliato a metà e per terra 
 Era come se una forza misteriosa la stesse chiamando. Si avvicinò a quella creatura e nei suoi cinque occhi vide dolore, malinconia, nostalgia per una vita passata ormai lontana e la triste consapevolezza che non avrebbe avuto più nulla della sua vita passata. Vide nei suoi occhi le immagini di una vita che non c'era più. Del suo amore perduto. 
Una volta quell'orribile mostro, era un essere umano. Un ufficiale di Marina.
- Bishop. E' stato Bishop a ridurti così vero?- fece Sarah con un tono dolce, quasi materno.
Il mostro annuì. 
'' Quante vite ha rovinato...''- pensò stringendo il pugno. E quante ancora ne avrebbe rovinate. 
- Non aver paura... ti aiuterò io...- e nel dir così, dovette scostarsi. Le ferite, apparentemente mortali della creatura si rimarginarono all'istante e come rigenerato a vita nuova, si portò sulla scena della battaglia ed attaccò Leonardo alle spalle.
- NO!-
Casey si stava ancora riprendendo da un colpo molto violento, mentre Hun guardava la creatura orripilato ed incredulo.
- No, impossibile, come fa ad essere ancora viva quella maledetta bestiaccia? Le ho scaricato addosso l'intero caricatore!- il tutto mentre la creatura agitava Leo senza sosta.
Sarah corse verso il mostro - E' un amico, è un amico, fermati!!! Lascialo andare subito!- fece la ragazza con autorità.
Il mostro si fermò. 
- Mettilo giù piano, su da bravo!- fece la ragazza con il tono di una madre che rimproverava il figlio per una marachella - Oggi niente tartarughe sul menù.- continuò mentre il mostro posava piano il ninja a terra. 
Leonardo traballò appena quando i piedi toccarono terra, e fu compito di Sarah e Casey trattenerlo per evitargli di cadere. 
- Piano... vuoi sederti per un attimo?- fece Sarah. 
Il ninja fece cenno di no - Nonono... sto bene... sto bene... che diavolo di roba è quel...- 
- E' una vittima innocente.- fece Sarah - era un ufficiale di marina prima che... Bishop lo trasformasse in un mostro da incubo.- 
- Sei sicura che si tratti di lui?- fece Casey.
- Conoscete qualcun'altro in questo mondo che quando non ha nulla da fare distrugge la vita di persone innocenti trasformandole in roba che di solito sta nei film dell'orrore? - fece Sarah. Ok, quel mostro non poteva parlare ma non le servivano le parole di conferma per sapere che aveva ragione. Per sapere che Bishop aveva distrutto la sua vita tanto quanto aveva incasinato la sua e quella di Jake. 
- Touchè.- fece Leo - quindi? Qual'è il piano adesso?- 
Sarah non disse nulla. Si limitò a prendere un cristallo dalla tasca interna della giacca. 
Un cristallo della popolazione di Atlandide, di quelli che avevano ridato sembianze umani permanenti a Sidney e ai loro amici del sottosuolo, senza costringerli a sottostare ad odiosi ricatti per potersi specchiare e vedere il volto di una persona umana. Aveva funzionato con loro. Avrebbe funzionato anche con lui. Doveva solo farlo liquefare con gli ultrasuoni ed iniettarglielo. Si sarebbe fatta raccontare il calvario a cui Bishop l'aveva costretto, e lei gli avrebbe raccontato il suo, quello di Jake... e a breve sarebbe riuscita a trovare le altre vittime della megalomania di quel mostro che si atteggiava a paladino della Terra. Avrebbe ricominciato la sua vita da dove l'aveva lasciata, reso giustizia ai suoi genitori che fino al loro ultimo respiro avevano agito con l'unico interesse di proteggerla e avuto la consapevolezza che quell'essere immondo non avrebbe più fatto del male ad anima viva. 
- So che odi le punture...- fece Sarah - ma è l'ultima.- 
La loro conversazione fu disturbata dal suono della campana. E il mostro iniziò a ricordare un altro dettaglio del suo passato... tornò indietro al giorno del suo matrimonio, quando era certo di star per iniziare a vivere la parte più bella della sua vita, accanto alla donna per la quale il suo cuore aveva sempre battuto... e supportato dal suo sedicente migliore amico... per il quale sarebbe entrato in un campo minato senza alcuna difesa che il suo stesso corpo... e che per buona misura, lo avrebbe trasformato in un mostro da incubo pochi mesi dopo negandogli sia il diritto di vivere una vita normale accanto a sua moglie e il diritto di vedere crescere il loro figlio.
Fu preso dal desiderio irrefrenabile di vederli. Di dir loro che era vivo, e che tutte le torture e le sevizie subite non avevano cancellato dalla sua mente ne il loro ricordo ne la speranza di poterli rivedere un giorno. 
- Seguiamolo.- fece Leo - Non sono sicuro che sia una minaccia, ma non possiamo rischiare che faccia del male a qualcuno.- 
I Dragoni Purpurei potevano aspettare. Un mostro forse in procinto di distruggere la città no.
...
...
...
Leonardo, Sarah e Casey non erano gli unici a seguire il mostro. Anche Bishop moriva dalla voglia di rimetterci sopra le mani. Ultimamente per il sadico agente dei servizi segreti le cose non si erano messe molto bene. Si era recato a Washington per chiedere al presidente un ulteriore finanziamento per le sue ''ricerche''. Il presidente però non era molto propenso a concederglielo in quanto ultimamente le iniziative dell'uomo gli erano state motivo di grande imbarazzo, riferendosi soprattutto all'attacco che aveva organizzato alla residenza di Shredder poco prima che il malvagio Utrom venisse assicurato alla giustizia. Gli aveva dato un ultimatum. Se non avesse visto dei veri risultati al più presto, gli avrebbe ritirato tutti i finanziamenti stanziati finora. 
E non era nemmeno questo il suo problema principale. Il carico di armi rubato dalla gang era IL SUO carico di armi. E nel mezzo, aveva nascosto proprio l'esperimento T9581, per poterlo recuperare senza che nessuno si insospettisse. La notizia della scomparsa del carico per cui, lo mandò su tutte le furie e diede ordini tassativi ai suoi uomini.
- Recuperatelo al più presto se non volete essere indicati come i volontari per i prossimi esperimenti genetici.- 
I suoi collaboratori spaventati da quella prospettiva, si diedero da fare, ed in breve tempo riuscirono a trovare il mostro, impegnato a marciare verso il centro abitato di Brooklyn.
- Se lo ricorda ancora... molto, molto interessante.- commentò Bishop per poi sbiancare nel vedere che vicino al mostro vi era un esile figura di donna accanto ad un rettile antrompomorfo bipede. 
- Non è possibile...- fece riconoscendoli - sono la figlia degli Huntington ed il suo ragazzo... credevo che fossero stati eliminati...-
- Che devo fare signore?- 
- Riprendete il controllo di T9581. E se potete... toglieteli di mezzo entrambi.- 
..
..
..
Leonardo e Sarah dopo aver accompagnato Casey a casa fecero ritorno al rifugio con aria mesta in volto. Sarah era poi riuscita a calmare la creatura rinnovandogli la promessa di aiutarlo... in fondo aveva conservato alcuni cristalli della città sotterranea e non le sarebbe stato difficile farlo tornare alle sue fattezze umane e farlo tornare dalla sua famiglia. Ma la vita aveva deciso diversamente per quella povera creatura. L'elicottero di Bishop lanciò tre cavi per catturare la creatura. Il mostro ne spezzò due e strattonò violentemente il terzo, facendo sbandare l'elicottero. Uno dei cavi colpì in pieno il serbatoio del propano rilasciando così gas esplosivo... e nel disperato tentativo di liberarsi, il mostro distrusse una piccola struttura, rimanendovi imprigionato... mentre della benzina raggiungeva il gas, dando vita ad un terribile incendio.
- NOOOOOOOO!!!!- urlò Sarah correndo verso la creatura tentando di salvarla, trattenuta dalle braccia di Leo - LASCIAMI ANDARE, LASCIAMI ANDARE, E' ANCORA LI' SOTTO, E' ANCORA VIVO...-
- STA BRUCIANDO TROPPO, SAREBBE UN SUICIDIO!-
- NON MI IMPORTA!-
- A ME SI!- fece Leo strattonando via la ragazza che scalciava ed urlava. Poi tutto finì in una terribile esplosione. 
Bishop approfittò della confusione per scappare. Non sapeva se Sarah fosse o meno rimasta uccisa nell'esplosione, ma in quel momento ciò che gli premeva era andarsene via, al sicuro, prima che arrivasse la polizia.
Durante il tragittto Sarah non disse una parola, ancora sconvolta da quel che era successo. 
- Quell'uomo si fidava di me.- fece Sarah - gli avevo promesso che l'avrei aiutato e non l'ho fatto....
Se solo mi avessi permesso di...- 
- Cosa?- fece Leo - Gettarti tra le fiamme dell'inferno per salvare qualcuno che non poteva essere salvato?- 
- Non puoi saperlo.- fece la ragazza - Bishop ha rovinato la vita di quell'uomo, della sua famiglia, ha distrutto quella dei miei genitori, e Dio solo sa quante altre.... stanotte avrei potuto mettere fine a tutto.- 
- Sarebbe finita soltanto la tua vita.- fece Leo - non puoi salvare tutti. Prima te ne fai una ragione e meglio è. Per la tua salute mentale.- 
Sarah lo fulminò con lo sguardo. 
- Lo dice uno che quando non riesce a vincere sempre e comunque passa mesi e mesi a provare rabbia e rancore verso sè stesso e a tenere alla larga le persone che gli vogliono bene come se avessero la peste bubbonica!- fece la ragazza con malcelata rabbia.
- Prego?- 
- Non fingere di non capire.- fece Sarah - Tu dici agli altri come comportarsi, che non è compito loro salvare il mondo, ma quando in quella stessa situazione ci sei tu, ehy che il mondo si fermi, io devo salvare tutti!- 
- E' diverso, io vi devo proteggere, voi non avete simili preoccupazioni...-
SCIAFF!
Il secondo dopo Leo si ritrovò a massaggiarsi la guancia verde pistacchio su cui campeggiava un segno rosso. 
- Ma ti ha dato di volta il cervello?- 
- A ME NO, MA SENTIRE CERTE IDIOZIE MI MANDA IN BESTIA!- fece Sarah - Come diavolo puoi pensare che solo tu tenga a qualcuno tanto da decidere di dare la vita per salvare la sua??? Pensi che nella nostra famiglia solo tu ti preoccupi di qualcosa e che noialtri pensiamo solo a noi stessi perchè tanto ci sei tu che tiri i remi in barca? Non hai idea di cosa abbiamo passato quando stavi morendo o ogni volta che ti sei ritrovato in pericolo per noi!- e nel dir così si allontanò.
- Ed ora dove stai andando?- 
- NON C'E' ABBASTANZA SPAZIO IN CASA PER ME, I RAGAZZI, SPLINTER ED IL TUO EGO!!!!- fece Sarah allontandosi arrabbiata.
Tanto mancavano poco più di tre ore al suono della campanella della prima ora, e per un giorno poteva anche chiedere in prestito il materiale scolastico alla biblioteca. Non aveva voglia di tornare a casa con Leonardo e spiegare a qualcuno il perchè avessero litigato.
Già.
Avevano litigato.
Per la prima volta in quasi quattordici anni che si conoscevano. 
Non lo avrebbe mai ritenuto possibile.
E presto avrebbe scoperto che c'era un'altra cosa che non avrebbe ritenuto possibile ma che stava per sconvolgerle di nuovo la vita.
...
...
...
'' Si.''- fece la segretaria della scuola -'' Abbiamo una studentessa che risponde al nome di Sarah Huntington.''
- Capisco...- fece l'uomo dall'altra parte del telefono, un uomo dallo sguardo magnetico e dagli abiti scuri, con un sorriso di gioiosa incredulità - Sa... sa dirmi qualcosa di lei?-
'' Temo di non poterlo fare... scusi, ma lei chi è?''
- Nessuno di particolare... ho un piccolo bar a Soho ed una ragazzina con quel nome l'altro giorno ha dimenticato il cellulare, volevo restituirglielo, ma non sapevo dove cercarla se non a scuola...''
'' Ah capisco. Può passare nei prossimi giorni dalla portineria, se ne incaricherà il bidello.''
- La ringrazio.- fece l'uomo mettendo già pensando -'' Finalmente ti ho ritrovata.'' 

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