Malata di te

di Scrittrice_sera01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo Quest'anno, è proprio come me l ho immaginavo.. L'estate è arrivata e ha portato con sé un profumo di fiori, sapete? I gelsomini. Gli alberi sono colmi di frutta, le api gironzolano in cerca di miele e da lontano si puó sentire il profumo immenso del mare. Sono stati anni difficili, sono cambiata molto per me stessa. Ho iniziato ad accettare tutto, non solo di me ma anche di quello che mi è stato dato.. L'amore di una madre è la cosa più bella che si possa ricevere sopratutto quando dentro di te hai una tempesta che ti sconvolge, e non c'è nessuno che possa capire come ti senti solo perché non hanno provato le stesse cose. Sono cresciuta, ho imparato a guardare le cose con un altra prospettiva. Mi sono resa conto che le persone Non sono come sembrano al primo impatto. Loro, si mostrano dopo per ciò che sono. Solo, che si mostrano a te dopo che hai sofferto e questo ti apre gli occhi su tante cose. Anche se, questo ti spezza il cuore ancora di più. Sapere che ci hai creduto tanto, hai sperato tanto che quella persona fosse diversa.. Invece..un altro colpo al petto, un altra delusione. Lasciare questa cameretta, verniciata di rosa da quando ero nata, con ancora alcuni dei libri di favole, posti nello scafale che mi leggeva mio padre..Bhe, mi lascia un vuoto dentro, ancora dopo tanti anni non mi spiego il perché. Queste pareti hanno accumulato ricordi, emozioni, foto che se ci fosse una macchina del tempo continuerei a guardarli ancora e ancora Spazio autrice Ciao a tutti ragazzi e ragazze, premetto l inizio non è un granchè, spero possa piacervi.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


<< Abby, dai o farai tardi! >> è il mio primo giorno di college, e mi sento ultra nervosa. << Si mamma arrivo >> Mi sistemai i capelli per la decima volta e mi ricontrollai allo specchio per vedere se ero apposto. << Eccomi >> << figlia mia, speravo questo giorno fosse arrivato, speravo tardi però >> mia madre si asciugó una lacrima che stava per scendere. << Dai mamma ci sentiremo, poi verrai a trovarmi no? >> << certo! Basta piangere. Hai preso tutto? Valigia, vestiti, scarpe? Telefono? >> << Si mamma ho preso tutto dai andiamo! >> mia madre era più nervosa di me. Mi metteva parecchia ansia. Guardavo fuori dal finestrino casa mia, quella casa che mi aveva protetto vederla svanire davanti ai miei occhi. Passammo davanti al mio pub preferito dove facevano i migliori panini di tutta Los Angeles. Le strade rovinate, l aria inquinata dai bus che passavano, le vecchiette che bloccavano il traffico per attraversare..Non mi ero fatta molte amiche nelle scuole precedenti. L unica vera amica che avevo, adesso era al college ad aspettarmi. tutto questo penso, mi sarebbe mancato. Vedevo i bambini correre a scuola, quanto vorrei essere rimasta piccola e ingenua..<< Hai chiamato Carol? >> Mia madre interruppe i miei pensieri. << Eh? No, no mi ha detto lei che ci troviamo direttamente al college >> << spero siate nella stessa stanza >> << Si mamma, sicuramente >> eccolo li. Il college, il mio sogno, quello che forse mi avrebbe portata lontana se avessi deciso di proseguire. Mia madre scese e prese lo scatolone dove tenevo dei libri e delle foto. Me lo immaginavo meglio, era un edificio grande e bianco con la scritta "college los angels" attaccata al centro. Fuori, era pieno di studenti che si riunivano, erano in gruppi, fra amici. Ridevano, scherzavano. C erano alberi fuori, dapertutto. L interno però, era ben illuminato, e una signora bassottina, dall aria allegra, paffuta e con i capelli rossi ci diede il pass per entrare nella stanza, che penso dovesse essere la segretaria. La cosa che mi rigirava in testa era che m immaginavo un bar fuori dove servivano panini ed altre cose, come nei film. Invece, il bar era situato dentro il college nel quale si poteva andare a comprare da mangiare. La segreteria odorava di profumo diverso come di libri e quaderni nuovi invece il corridoio puzzava di sudore perché i ragazzi che giocavano a football passavano da qui per andare ai loro spogliatoi. Il corridoio era ricoperto di cartelloni con le attivitá per gli studenti, manifesti, e altre associazioni contro il "bullismo" avevano attaccato dei fogli per tutta la scuola con su scritto "stop bullismo" e una mano rossa che stoppava. Le stanze erano una difronte all altra, con dei numeri disegnati sopra, ogni stanza aveva i nomi di chi ci stava. Tre per ogni stanza, grandioso. Il mio bigliettino diceva "stanza 200" << Eccola. >> aspettate non vedo il nome di Carol nella porta. Entrammo, << Dai Abby, vedrai saranno ottimi compagni di stanza. >> << Salve. >> salutó una ragazza dallo stile punk e una capigliatura un pó pazzerella color viola. con una canna in mano..la camera era invasa da fumo di erba. << e inammisibile >> << Andiamo, cambiamo stanza >> era ridicolo che mia madre facesse tante storie, mi stava imbarazzando. Si catapultó alla segreteria dove l attendeva una signora sulla cinquantina con dei capelli Biondi, perfettamente curati, E un completo a fiori. << mi dica >> << vorrei far cambiare stanza a mia figlia >> << no, davvero, mamma io sto bene li >> mi stava letteralmente facendo fare delle figure apocalittiche. Dietro di noi c era una fila piena di studenti. << Mi dia un attimo >> tre pulsanti di computer dopo..la segretaria dell ufficio mi spostó in un altra camera vedendo la mia faccia imbarazzata, mi fece un grande favore. << Ecco questa stanza potrebbe andar bene >> Sperando non ci siano altri casi umani entrammo. << Abby! >> i miei occhi videro Carol! Era stata un ottima idea farmi spostare di stanza. << Grazie mamma. >> L abbracciai di gioia. << Ora vi lascio, devo correre a lavoro. Miraccomando niente feste, studia e sempre presente alle lezioni >> << si mamma >> salutai mia madre e mi catapultai diretta da Carol. << sono al settimo cielo, che bello vederti! Speravo mi avessero messa insieme a te. Ma chi è la terza coinquilina di stanza? >> << Eccomi >> apparve una ragazza bassottina, piccoletta, da un look tutto nero e un carattere che sembrava molto cupo all apparenza.. << Oh, ciao anche a te >> la stanza me la immaginavo proprio così, pareti colorate, letto a castello, un altro letto posto sotto, un computer, insomma una stanza piccola e accogliente. << Hai tu tutto il programma? >> le chiesi a Carol parlando delle ore che dovevamo fare a lezione. << Si, stasera dovremo andare tutti nella sala riunioni per conoscere gli insegnanti >> << ah, vabene mi sembra un ottimo inizio >> Iniziai a posizionare i miei vestiti nell armadio << a proposito di "armadi" pensavo avessi, fatto intrufolare il tuo ragazzo. Com è che si chiamava? ..Bhe lasciamo stare da quanto è scemo quel tipo non ricordo neanche il nome. >>  << Jason. E poi, lascia perdere. Quando sono venuta qua mi ha lasciata perché sarei arrivata qui al college. La distanza non sarebbe riuscito a sopportarla. >> << Mi spiace Carol, ci dovevi tenere molto. Comunque sia, era uno come tanti altri, non era diverso se ti ha lasciata per la distanza. >> dissi io per consolarla. << Scherzi? Non M interessava prima, e vuoi che m interessa adesso? Non me ne frega niente >> aggiunse lei sorridendo << sono felice che la pensi in questo modo >> dissi io, felice perché il carattere di Carol non era cambiato in questi anni. Era sempre stata una menefreghista e penso abbia fatto bene. << Abby, e tu? Qualche ragazzo da presentarmi? Ti sei fidanzata? Hai conosciuto qualcuno? >> chiese lei << ancora, non sono pronta per una storia. Aspetto quello giusto. >> dissi io con decisione << contenta tu, ogni tua decisione vabene. >> disse Carol << sono così felice di essere qua insieme a te >> dissi abbracciandola << Non sai quanto io >> la ragazza cupa di cui ancora non sapevamo il nome ci guardava con uno sguardo..Come se stesse per vomitare. << Siete vomitevole davvero. >> << Ehi, questa si che è vera amicizia! >> esclamai io << contente voi >> io e Carol ci guardammo e scoppiammo a ridere. ••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••• Spazio scrittrice, spero questo capitolo vi piaccia, siete liberi di darmi consigli sotto nei commenti. Ho moltissime altre idee per questa storia spero mi aiutiate nel mio intento. Scusate per gli errori

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


Ero contenta di rivedere Carol. La guardavo ed era come sentirmi a casa. Avete mai provato un amore fraterno per la vostra amica o un vostro amico?? Ecco vi sentite protetti stando insieme a lei/Lui e nessuno può capirvi come loro. << Abby, sono già le 15:00 dovevamo già essere nella sala riunioni! >> La ragazza cupa rispose << oh, fantastico un altro meraviglioso giorno in ritardo! >> << Sei qua da tanto? >> Chiesi io << Scherzi? Lei è la più vecchia, la conoscono tutti al college >> disse Carol con fare "So tutto io" << ora basta parlare, dobbiamo correre. E speriamo non se ne accorgano. >> dissi Sfrecciammo veloci tutti e tre nel corridoio, poi giù per le scale con io che quasi quasi, non mi rompo una gamba come al mio solito! << Ma da che parte è?, ci siamo perse! >> Ci guardammo intorno. Eravamo capitate in un corridoio, dove c erano gli spogliatoi. << Carol tu sapevi dove andavamo eh >> Ad un tratto c' imbattemmo in un ragazzo, avrà avuto sui 30 anni. Alto, capelli neri che profumavano di balsamo, si poteva sentire a dieci kilometri quel profumo. Era vestito con una camicia bianca ed un jeans nero con degli strappi sulle ginocchia. Aveva scarpe da tennis normali di quelle senza marca. I suoi occhi erano di un marrone nocciola molto intenso, ti ci potevi perdere dentro. E il suo sorriso, ti contaggiava. << Ehi, ciao amico, anche tu qua? da che parte è la sala riunioni? >> le solite figuaraccie poteva farmele fare solo lei. Carol. Io con la mia caviglia in mano e la ragazza cupa con le ciabatte al posto delle scarpe. Il ragazzo ci guardó e rise << Da quella parte >> << non è affatto divertente ripetei tenendomi la mia caviglia mezza rotta. >> andammo nella direzione in cui ci disse, indicando la fine del corridoio per poi svoltare a destra. Entrammo nella sala riunioni che riconobbi per le miliardi di sedie nere che riempivano la grande sala, e i tanti volantini sia di adesso che degli anni passati, tutti rovinati appesi sulle pareti. Sul palco, c erano diversi professori e professoresse, tutti eleganti, e al centro una donna alta, con dei vestiti di marca, saranno stati della Louis Vuitton dallo stemma, con dei capelli ramati che li cascavano sulle spalle. Portava degli occhiali e aveva la pelle un pó rovinata, immersa nel trucco, avrebbe avuto tra i 50 anni, doveva essere sicuramente la preside. << Shh, fate piano o se ne accorgeranno >> c'intrufolammo tra le sedie, ci sedemmo nei posti vuoti in terza fila. << Ragazzi e ragazze, quest anno dovrete affrontare un nuovo anno, un anno lontano dalla vostra casa, dai vostri genitori. Le lezioni inizieranno... >> Non stavo assolutamente ascoltanto con Carol che mi disturbava ogni ora per farmi vedere i ragazzi carini che giocavano a football. << Vorrei presentarvi jacob, il vostro professore d inglese. >> Mi girai per vedere i professori e notai il ragazzo che ci aveva dato indicazioni sulla sala...eh, oh no che figuraccie. << Carol, hai visto bene? Hai visto che figure abbiamo fatto? >> << è un professore, ed è giovane, ci passerà su vedrai e poi non abbiamo fatto niente di male. Però guarda quant è carino >> disse Carol. << Oh si, un professore? Davvero carino. Dici? Tu sei pazza Carol. >> E mentre continuavano le presentazioni dei professori Carol non era più accanto a me. << Carol >> Sussurai cercandola << Carol, dove ti sei cacciata >> << oh ma stai più attenta! >> gli altri alunni si stavano infastidendo parecchio ma ciò non importava, Carol non era qua con me. Quando ad un tratto girai il mio sguardo dai ragazzi che giocano a football, tutti perfetti a guardarli, tutti di bel viso, dietro avranno avuto famiglie straricche, e indovinate?? Carol era lì, in mezzo a loro parlando. Io, la raggiunsi subito strisciando per terra come un cane, non immaginate le figuraccie. << Carol, che cosa fai! >> dissi sussurando << Parlo con loro, mi volevano offrire di entrare a far parte del gruppo delle cheerleader >> disse lei con un sorriso a trentadue denti << ok, d accordo ma ora andiamo, dobbiamo ritornare al dormitorio >> presi la mano di Carol per portarla via da quei ragazzi che la guardavano come se la volessero mangiare. << che ce! >> disse Carol << hai visto come ti guardavano? Sono solo dei Galli con dei cervelli piccoli ed hanno in testa solo una cosa quindi stai con me. >> << vabene "mamma" vabene >> incrociai il professore jacob che non doveva essere li ai dormitori. << Lei non dovrebbe andare al dormitorio dei professori? >> << Io ho la mia stanza qua, e la sua qual è? >> ●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●●● Abby finalmente ha incrociato lo sguardo di jacob. Cosa succederà? E perché un professore vuole sapere il numero della sua stanza?💗📚

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