Mothers

di Allen Glassred
(/viewuser.php?uid=1134215)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Candela & James ***
Capitolo 2: *** Alexis & Konstantin ***
Capitolo 3: *** Prendere tra le braccia qualcuno ***



Capitolo 1
*** Candela & James ***


Candela & James
Abbracciarsi dopo tanto tempo

La Regina Candela è a terra, ferita mortalmente. Accanto a lei un giovane uomo, un umano che stringe a sè una creatura: un neonato di pochi giorni. La donna lo guarda per un momento e, nonostante il dolore lancinante che tutt'ora prova, sorride lievemente. " Shinici... grazie ". Mormora. Il motivo per cui lo stà ringraziando è semplice: ha accolto la sua supplica ed accettato, malgrado i rischi, di crescere il piccolo James come fosse figlio suo.

" Vostra Maestà, io... ". La voce del bruno trema, tuttavia non lascia la presa sul piccolo ora addormentato tra le sue braccia. La donna lo guarda, la vista è oramai offuscata ma non le importa: ha messo in salvo il suo bimbo, gli ha evitato la stessa sorte crudele toccata a Kannon e Faye, suoi primo e secondogenita.

" Vai, fuggi! ". Ordina la Regina, la terza Regina di Sabrie. " Stà arrivando, per ciò ti prego: non rendere vano il mio sacrificio, porta via con te il mio James e crescilo come io non potrò mai fare. Te ne supplico... ". Chiede. L'uomo, seppur riluttante nel lasciare la donna sola nonostante le sue gravi condizioni decide di obbedire e fuggire via, insieme a quel bambino che Candela gli ha affidato e che, da ora innanzi, chiamerà con il nome di " figlio ".

Poco dopo dei passi fanno riaprire gli occhi alla donna che, esausta, li aveva chiusi in attesa dell'inevitabile fine. Qualcuno giunge di fronte a lei, lo stemma al contrario sul suo mantello indica che è sicuramente un Baskerville. Lui la osserva con quello sguardo color oceano che, tuttavia, ora pare essere ancor più gelido del solito. La donna invece punta il proprio sguardo in quello di lui, riconoscendolo immediatamente. " Ah, ma allora sei stato davvero tu... ". Sussurra la corvina, tossendo sangue e riprendendo parola solo di lì a poco, seppur a fatica. "... quale onore: ti sei addirittura scomodato per appurare se i tuoi sicari avevano svolto bene l'incarico ". Lui la osserva qualche momento mentre, nella mano sinistra, stringe la propria lancia. " ... Kazuma... ". Lo chiama semplicemente e rivelando che, chi le stà di fronte, altri non è che suo marito e padre dei suoi figli. Quei figli dei quali, attualmente, in vita è rimasto solamente James: il loro ultimogenito.

" Candela ". La chiama a sua volta lui, con un tono che gelerebbe persino l'inferno. La donna fa per alzarsi ma, questa volta, il terzo Re è più rapido: si inginocchia per poter arrivare alla sua altezza e, mantenendo quello sguardo gelido, la prende tra le braccia per poi stringerla a sè dopo aver fatto cadere a terra la lancia: sa benissimo che, allo stato attuale, Candela non è in grado di attaccarlo o fargli del male.

" Strano: ora mi sembra quasi che il tuo potere mi stia trasmettendo calore. Ed è ironico davvero, dato che si tratta del ghiaccio ". Commenta semplicemente la giovane Regina. Kazuma non pare avere intenzione di rispondere e lei, con le ultime energie, gli fa un'ultima domanda. " Senti: perchè mi stai abbracciando, se mi odi a tal punto da aver ordinato ai tuoi uomini di uccidermi? ". Chiede. Lui non la guarda, ma ugualmente decide di darle una risposta.

" Il fatto che ti abbia uccisa, non significa che lo abbia voluto di mia volontà: non ti avrei mai fatta uccidere se non ti fossi avvicinata tanto a quella luce che abbiamo così faticato a sconfiggere. La luce, che ha provocato la morte di nostra figlia ". Nemmeno menziona il loro primogenito, pensa Candela: ancora una volta, il suo pensiero è solo per la loro secondogenita e per lei sola. " In oltre... ". Finalmente il suo sguardo incrocia quello della donna, mentre lui conclude la frase. " Era da un pò che non ci abbracciavamo ". Sussurra. Candela sorride lievemente, per poi chiudere gli occhi e lasciare questo mondo. Una spessa coltre di ghiaccio si posa sul pavimento, l'abbraccio non è ancora sciolto mentre una rosa bianca si posa tra le mani della donna.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Alexis & Konstantin ***


Alexis & Konstantin
Un abbraccio gelido

 
La giovane, l'eterna giovane dalla chioma rosa corre in giardino: ha da poco iniziato a nevicare, fuori fa molto freddo ma, nel suo stato attuale, questa è davvero l'ultima delle sue preoccupazioni. Lo sente: percepisce un forte odore di sangue, come raramente ne ha sentiti. Lo riconosce sin troppo bene, ha imparato a riconoscerlo date le numerose volte che l'ha soccorso quando, stanco di quella vita eterna, cercava di farla finita senza mai riuscirci. E' il sangue di suo marito, suo fratello maggiore, il primo Re di Sabrie. " Ace! ". Grida, giungendo finalmente nel luogo da cui proviene quel forte odore. Ha quasi un mancamento ma, facendosi forza, gli si avvicina. " Ace! ". Lo chiama come se, con quel richiamo, potesse far sì che si desti. Poi uno straziante urlo: un nome. Il nome di colui che, nonostante tutto, non ha mai smesso di amare nemmeno per un solo istante. " No... no! Ti prego, no! ". Si inginocchia a terra e lo prende tra le braccia, vanamente: oramai solo il gelo della morte e della sofferenza viene trasmesso da quell'abbraccio, il gelo che proviene da chi oramai non p più in questo mondo. " Mio amato, cosa ti hanno fatto?! ". Chiede la rosa, per poi sussultare improvvisamente: quel sangue le sta trasmettendo delle visioni. Stà rivivendo il momento della morte di suo marito, i suoi ricordi le vengono trasmessi tramite quelle visioni. La rosa respira affannosamente, e riflette: si, quelle visioni erano del tutto reali, non è stata la sua immaginazione a trasmettergliele. In oltre conosce bene suo marito, sa perfettamente che se qualcuno lo avesse aggredito avrebbe trovato una morte atroce. " Ma allora, tu... ". Sussurra semplicemente la donna, stringendo poi la mano di colui che ancora ama. " Ora so cxosa devo fare ". Dei passi fanno sussultare la donna. Dei passi che precedono l'entrata in scena di un giovane dalla chioma corvina: gli stessi, identici occhi di suo padre, gli stessi capelli corvini ma i lineamenti più simili a quelli della madre. I suoi vestiti così come la sua arma sono totalmente imbrattati di sangue. " Konstantin... ". Pronuncia quel nome la regina, in un sussurro. Il nuovo erede la osserva per poi decidersi a prendere parola.

" Sono stato io ". Confessa, per poi proseguire la frase dopo aver puntato lo sguardo su suo padre. " Io stesso ho dato la morte a mio padre, con queste mie mani ". Confessa. Alexis Baskerville rimane interdetta qualche istante: è come se ora, guardando il figlio, vedesse rivivere in lui il suo amato. Poi osserva l'espressione di Ace: sembra davvero essere sereno, in pace dopo anni di tormento e sofferenza, anni in cui il suo stesso potere lo ha letteralmente consumato e portato alla follia.

" No ". Sentenzia la donna, prima di alzarsi da terra stringendo a sè la rosa ormai appassita di Ace. " Tu non hai dato la morte a tuo padre: gli hai dato salvezza, liberandolo per sempre dal suo tormento ". I due si guardano come se entrambi sapessero che è l'ultima volta prima di un'inevitabile finale. Alexis raccoglie poi Artemis, l'arma di Ace, dando così le spalle al figlio. " Ma io non voglio vivere in un mondo in cui lui non c'è ". Si avvicina a Konstantin il quale, dopo aver colpito suo padre causandone la morte, pare quasi aver perso a sua volta la sanità mentale. Tanto da non accorgersi che, abbracciandolo, sua madre gli ha messo tra le mani Artemis. " Abbracciami ". Ordina semplicemente la Regina. Il figlio pare aver capito le sue intenzioni, ma come se le sue emozioni fossero totalmente state rimosse e cancellate dal suo animo, obbedisce e stringe la donna in un freddo e mortale abbraccio.

Artemis ha colpito la Regina di Sabrie che, proprio come il marito, ha voluto morire per mano del nuovo erede: suo figlio. Entrambi cadono in ginocchio, lui la sorregge. " State meglio ora? ". Domanda semplicemente Konstantin. Alexis annuisce, debole: il sangue defluisce in modo veloce dal suo corpo. Konstantin la stringe un'ultima volta in quel freddo abbraccio, un freddo nel quale, tuttavia, la donna riesce a leggere mille e più parole. " Siete libera, proprio come lui... ". Sussurra solamente il ragazzo, lasciando in sospeso la frase. Lei annuisce per poi allungare una mano verso Ace. Capendo la velata richiesta della madre Konstantin la prende in braccio, posandola in seguito proprio accanto ad Ace. Una volta vicina al suo amato la donna prende la mano di lui nella propria e, come se ora fosse realmente felice ed il dolore scomparso, riesce a guardare il figlio un'ultima volta.

" Grazie... ". Sussurra lievemente, prima di sorridere per poi lasciare il mondo dei vivi. In quel momento una sferzata d'aria gelida fa muovere l'abito di lei ed il mantello del figlio che, con sguardo assente, rimane immobile con Artemis in mano. In seguito un forte odore di sangue gionge alle sue narici.

" Zio... anche voi dunque, siete morto per mano di vostro figlio? ". Chiede più a sè stesso, rivelando che il sangue di cui sente l'aroma appartiene a Kazuma Baskerville, il terzo Re di Sabrie. Il giovane erede intuisce quindi che anche suo cugino James ha fatto ritorno a palazzo ma, nel suo stato attuale, nulla pare più importargli: dare libertà ai suoi genitori è costato la sua eterna prigionia in una vita fatta di dolore e patimento.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Prendere tra le braccia qualcuno ***


Diva & Glen
Prendere tra le braccia qualcuno

E' finita: ormai per lui è la fine e di questo, ora, è consapevole anche l'eterno giovane dalla chioma argento: la sua rosa è completamente appassita, ancora un petalo ed anche la sua vita volgerà al termine. E tutto a causa dell'ultima persona che si sarebbe mai aspettato avesse il coraggio di ucciderlo: Glen, il suo quartogenito. Il figlio che è riuscito dove anche Gilbert ed Echo avevano fallito miseramente: ucciderlo. Al solo pensiero il secondo Re di Sabrie pare agitarsi ancora di più. " Maledetto bastardo, aspetta che mi riprenda e... e... ". Stringe forte un mazzo di rose, così forte che le spine gli feriscono la mano ed i petali cadono rovinosamente a terra. " Ti farò rimpiangere di essere nato... ". Tossisce sangue mentre tenta, ancora una volta, di mettersi in piedi. Tutto ciò che ottiene è di finire nuovamente a terra, l'umiliazione più grande che potesse ricevere: rimanere a terra ed impotente di fronte a suo figlio ed a colei che ora è giunta, come a voler assistere a ciò che anche lei ha contribuito a rendere possibile: la sua dipartita.

" Zwei ". Lo chiama semplicemente la mora, guardandolo da prima freddamente. " Non puoi fare più nulla: Glen ti ha ferito con la sua falce, è una ferita mortale. Più ti agiti più prolungherai la tua agonia ". Sentenzia la mora. Ovviamente lui riconosce imemdiatamente quella voce e volta lo sguardo verso la donna dal lungo abito color blu notte, la donna che da anni è sua moglie e madre dei suoi figli, nonchè sorella minore: Diva Baskerville, seconda regina di Sabrie.

" Cagna ". Sibila solamente lui per poi sputare altro sangue. " Sei venuta ad assistere alla grande opera che tu e tuo figlio avete compiuto? ". Chiede con disprezzo, mentre tossisce nuovamente sangue. La donna gli si avvicina di un passo per poi continuare il discorso.

" Ti meriteresti proprio di morire da solo, la fine che meritano i bastardi come te è solo questa. Non credere: non mi sono pentita di aver aiutato Glen a toglierti di mezzo ". Sentenzia risoluta la Regina, avvicinandosi di un altro passo. " Però... ". Arriva a pochi centimetri di distanza da lui e, per la prima volta, si sente quasi superiore: in fine lei e suo figlio sono riusciti a piegare e non solo, a sconfiggere quello psicopatico che ha per marito, liberando sè stessa e gli altri suoi figli da un destino fatto di crudeltà e patimenti. Ha avuto ciò che si merita, la soluzione migliore sarebbe che lei si alzasse ed andasse via da lì, aspettando semplicemente che per lui giunga la fine e brindando a questo lieto evento. Ma non lo fa. Si inginocchia per arrivare alla sua altezza mentre lui, istintivamente, fa per spostarsi infuriato. " Sta buono ". Sussurra solamente lei, chinandosi lievemente per poi prenderlo tra le braccia. " Sono tua moglie, è mio dovere starti accanto finchè morte non ci separi. L'ho giurato all'altare, ed è una promessa che non intendo infrangere ". Sentenzia risoluta la gemella di Ace. Zwei però non pare troppo felice di quell'abbraccio.

" Lasciami! Almeno, lasciami morire in pace! ". Sbrocca irritato, il suo potere ormai è totalmente assente in quanto è quasi totalmente passato a Glen.

" Shhh... sta buono, ti ho detto: tra poco sarà tutto finito ". Continua la seconda Regina e, in fine, anche il secondo Re di Sabrie pare calmarsi o, più semplicemente, rassegnarsi.

" Sei... crudele... ". Sibila solamente lui, prima che l'ultimo petalo della rosa inizi ad appassire.

" Oh, ho avuto un buon maestro, credimi ". Risponde lei, mentre i loro sguardi si incrociano un'ultima volta prima che anche l'ultimo petalo cada a terra e Zwei Baskerville perda la vita, e con lui se ne vadano anche tutta la sua malvagità ed il suo cinismo.

In tutto ciò, Glen ha osservato silenziosamente la scena: è sopraggiunto prima della madre, ma non ha voluto farsi notare e nemmeno l'ha fermata quando l'ha vista avvicinarsi a colui he, purtroppo, era comunque suo padre. E' la donna che, dopo un pò di tempo, si rialza da terra con l'abito ormai sporco di sangue. " Glen ". Lo chiama, nella sua voce non c'è la minima traccia di dolore o sofferenza, nulla: è semplicemente un tono freddo, com'è sempre stato d'altra parte. Il ragazzo guarda un pulto imprecisato alla sua destra, stringendo la propria falce tra le mani.

" Perdonatemi madre, per ciò che ho fatto. Ma non potevo permettere che continuasse a... ". La donna gli si avvicina: da prima il suo sguardo rimane gelido, in seguito l'ombra di un sorriso sul suo viso, dopo molti anni in cui nessuno l'ha più vista sorridere. La mora stringe in un forte abbraccio il figlio che, sgomento per quella reazione da parte della madre, lascia cadere a terra la sua arma e ricambia, stringendola a sè come forse non è mai accaduto.

" Grazie ". Sussurra solamente Diva, ed è vero: non ha che parole di gratitudine per Glen, il figlio che è riuscito a fare ciò che avrebbe dovuto fare lei per il bene delle sue creature. Improvvisamente l'odore di un sangue gemello al suo giunge alle narici della seconda Regina che, come rassegnata, sospira pesantemente. " Oh, Ace... anche tu, dunque... ". Sussurra solamente, intuendo che, in quel giorno, oltre a Kazuma e Zwei se n'è andato anche suo fratello. " Finalmente sei libero, fratello ". Commenta semplicemente lei, quasi sollevata da quella scoperta. E riflette: forse c'è una possibilità di realizzare il desiderio di Faye e cambiare questo maledetto, orribile 2035 alternativo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3929490