Sly e Sheev: momenti

di Tide
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fazzoletto ***
Capitolo 2: *** Cuore ***
Capitolo 3: *** Profumo ***
Capitolo 4: *** Ascensore ***
Capitolo 5: *** Respiro ***
Capitolo 6: *** Non ho fame ***
Capitolo 7: *** Cielo ***
Capitolo 8: *** Risata ***
Capitolo 9: *** Maschera ***
Capitolo 10: *** Universo ***



Capitolo 1
*** Fazzoletto ***



Note:
-Mi baso sui film, il resto lo uso se mi pare ;)
-Metterò le drabbles in ordine cronologico.
-Può esservi utile aver letto la mia storia "L'imperatrice segreta", ma non è necessario.



FAZZOLETTO
 
Sly Moore godeva di un’ottima salute, tanto che il senatore di Naboo fu piuttosto sorpreso di vederla dare un piccolo starnuto nascondendo il volto nell’ampio collo del mantello. Palpatine estrasse subito un fazzoletto pulito dalla manica e lo porse alla donna. Lei gli rivolse un mezzo sorriso che avrebbe potuto voler dire qualunque cosa e le sue pallide mani emersero dal manto reggendo un quadrato di stoffa color nebbia.
“Non si fida nemmeno ad accettare un fazzoletto, signorina Moore?” le chiese Sheev con un sorriso, mentre lei soffiava piano nel tessuto.
“Non mi ha offerto nulla che mi servisse, senatore” rispose lei.

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Capitolo 2
*** Cuore ***


CUORE
 
La maggior parte delle persone che aveva avuto a che fare con degli umbaran riteneva che fossero gente senza cuore e non tutti gli umabaran avrebbero dato loro torto. Ma i sentimenti esistevano anche su Umbara. Magari non erano incoraggiati e coltivati, ma esistevano. A modo loro, anche gli umbaran avevano un cuore. E ora che lo sentiva battere nel petto ogni volta che Sheev Palpatine le rivolgeva quello sguardo attento e penetrante o ogni volta che poteva leggere nei suoi occhi chiari l’astuto ragionare della sua mente, Sly Moore non poteva più dubitare di avere un cuore anche lei.

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Capitolo 3
*** Profumo ***


PROFUMO
 
Dicevano che ogni donna aveva un suo profumo. Sheev si chiedeva quale fosse il profumo di Sly Moore, mentre premeva il volto tra il collo e la spalla di lei e respirava contro la sua pelle. Se Sly aveva un profumo, pensava, doveva essere l’odore della nebbia, del buio, un profumo sfuggente come la sua bellezza, impalpabile come la sua presenza, un profumo difficile da individuare, come i suoi pensieri e le sue intenzioni, un profumo quasi inavvertibile, ma intossicante.
Sly lo distrasse da quel profumo offrendo il sapore della sua bocca.






Angolo autrice:
Vi presento il motivo per cui la raccolta è a rating giallo. Se pensate che dovrei aumentare ad arancione fatemelo sapere.

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Capitolo 4
*** Ascensore ***


ASCENSORE
 
Sheev aveva posto una condizione riguardo le manifestazioni d’affetto appena la relazione con Sly era iniziata: niente distrazioni sul posto di lavoro, nemmeno quando erano soli. Sly era stata pienamente d’accordo, ma si riservò di poter istituire delle zone franche, se le fosse parso il caso.
Fu così che una mattina, mentre erano soli in ascensore, Sly notò:
“Gli ascensori non sono video sorvegliati.”
“Dunque?” chiese Sheev
“Dunque …” rispose Sly, allungando la mano per accarezzare il volto dell’uomo  “l’ascensore è zona franca.” E detto questo si sporse a dargli un rapido bacio, prima che le porte dell’ascensore si aprissero.
 

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Capitolo 5
*** Respiro ***


RESPIRO
 
Sheev Palpatine non avrebbe dormito quella notte, ne era certo. Restava immobile ad ascoltare il respiro di Sly Moore, lì al suo fianco. Lo ascoltava con un misto di piacere e di ansia, un po’ lasciandosi cullare dal suono, un po’cercando di capire se lei dormisse davvero, se davvero fosse innocua in quel momento.
Da che aveva memoria, Sheev aveva sempre dormito da solo, non aveva mai condiviso la sua camera, né tantomeno il suo letto, per una notte intera e l’idea di addormentarsi in compagni di qualcuno lo turbava: sarebbe stato mettersi nelle mani dell’altro e sapeva di cosa era capace Sly, se solo avesse voluto.
Ma il respiro della donna era  calmo e regolare, quasi rassicurante: lei dormiva.
 

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Capitolo 6
*** Non ho fame ***


“NON HO FAME”
 
Palpatine non fece troppo caso all’entrata di Sly nel suo ufficio e continuò a consultare i documenti sulla scrivania. Lei attese qualche istante, poi lo chiamò:
“Sheev.”
“Sì?”
“Devi mangiare qualcosa.”
“Non ho fame.”
Sly rimase ancora un momento in silenzio, impassibile.
“Vorrà dire che pranzerò con Amedda.” Concluse e fece per  andarsene. Sheev sollevò lo sguardo
“Pensi davvero che Amedda possa ingelosirmi?”
“Di chi dei due ti fidi tanto, Sheev?”
 “Se io avessi qualcosa da temere, in qualsiasi ambito, non mi avvertiresti”
Sly si volse con un sorriso ambiguo
“Allora è di me che ti fidi.” Disse
Sheev diede un sospiro:
“Dove vuoi mangiare?”

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Capitolo 7
*** Cielo ***


CIELO
 
Il cielo di Coruscant, appena sopra l’atmosfera, era ingombro di astronavi da guerra, detriti di relitti ed esplosioni. Sly Moore teneva gli occhi fissi su quel cielo cercando di seguire gli avvenimenti, le labbra serrate e la fronte corrugata in un’espressione tesa. Con tutta la sua astuzia e abilità, nemmeno Sheev Palpatine poteva controllare i casi di una battaglia. Avrebbero potuto colpire la nave su cui era in ostaggio. Grievous avrebbe potuto disobbedire agli ordini di Dooku e decidere di eliminare il cancelliere. E il salvataggio avrebbe potuto essere anche più pericoloso e imprevedibile. Sly Moore non poteva fare altro che fissare il cielo.

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Capitolo 8
*** Risata ***


RISATA
 
Sly non rideva spesso e in quei giorni ne aveva ancora meno voglia del solito. Era andato tutto bene, certo, ma era decisa a non perdonare del tutto a Sheev il fatto d’essersi sottoposto ai rischi di un rapimento e soprattutto a quelli di un salvataggio. Eppure la donna non potè fare a meno di ridere quando il cancelliere le raccontò come il maestro Kenobi gli avesse rivolto un gran sorriso e gli avesse detto con orgoglio:
“I sith sono la nostra specialità, cancelliere.”
Lei rise e Palpatine le sorrise compiaciuto: amava la risata di Sly.
 

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Capitolo 9
*** Maschera ***


MASCHERA
 
Su Umbara si imparava presto a pensare che il volto e l’aspetto di una persona non fossero altro che una maschera, una maschera che andava tenuta con cura e ben a posto. Era anche per questo che aveva ammirato da subito Sheev Palpatine: la sua maschera, qualunque cosa vi fosse sotto, era indossata perfettamente. E in breve, mentre tutti continuavano a parlare con la sua maschera, Sly poteva davvero parlare con lui. Fu per questo che non la sconvolse vederlo sfigurato dopo il duello con Mace Windu: era cambiata la maschera, non quel che c’era sotto. 
 

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Capitolo 10
*** Universo ***


UNIVERSO
 
Sly Moore aveva osservato con attenzione Sheev Palpatine sin dal primo giorno che l’aveva visto in senato. Allora aveva pensato che non fosse uomo da accontentarsi di essere senatore, nonostante le apparenze. E quando lui era diventato cancelliere e lei suo capo assistente amministrativo, Sly aveva pensato che essere a capo della Repubblica dovesse sembrargli ancora troppo poco. Ora era imperatore dell’intera Galassia, il senato imperiale non poteva in alcun modo scalfire il suo potere. Ma Sly lo conosceva bene, meglio di chiunque, e sapeva che anche la Galassia non era davvero abbastanza. A Sheev Palpatine sarebbe sembrato troppo poco avere tutto l’universo. 







Angolo autrice:
Ultima drebble in programma. Se qualche altro prompt della challenge dovesse ispirarmi, lo aggiungerò senza più tenere conto dell'ordine cronologico.

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