Recuperare l'amore perduto

di Iron_Captain
(/viewuser.php?uid=946513)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cuore Spezzato ***
Capitolo 2: *** Chat a distanza ***
Capitolo 3: *** Riappacificazione ***



Capitolo 1
*** Cuore Spezzato ***


Cuore Spezzato

Dopo essersi fermato con le ricerche del proprio migliore amico scomparso, Bentley aprì uno dei cassetti della scrivania per prendere le cartoline che gli aveva mandato Penelope ogni volta che riusciva a fuggire da una prigione: tutte quante avevano lo stesso disegno, ossia la sua “firma”, che stava a significare che non c’era prigione al mondo che potesse trattenerla. Era una tipa maledettamente intelligente e scaltra; ma per Bentley era molto di più.
Quando le rimise a posto, prese da quello stesso cassetto un libricino con la copertina in cuoio rinforzato. Nel momento in cui lo sfogliò, cominciò a vedere tutte le foto in cui erano insieme, e dove in ognuna era rappresentato un momento importante della loro vita. La tartaruga cominciò a sentire un vuoto dentro di sé. Un vuoto che iniziò a trascinarlo in un baratro senza fine di dolore e malinconia. Erano stati amici per tanto tempo, e avevano anche lavorato insieme, sia quando la Banda Cooper era unita, sia quando si era sciolta. Avevano un'intelligenza al di sopra della media, e amavano il lavoro che facevano: erano innamorati della scienza, e quella stessa scienza li univa nei sentimenti. Ma era proprio quello il punto: l'aveva amata e la amava ancora, ma non aveva mai prestato davvero attenzione al loro rapporto interiore. Non si era mai chiesto se la amava davvero, e se fosse stato disposto a sacrificare ogni cosa pur di seguirla, e non si era neanche chiesto se anche lei provava e condivideva quegli stessi sentimenti. Solo in quel momento si rese conto di non aver neanche pensato di darle una nuova vita, di convivere, avere una famiglia e invecchiare insieme.
Aveva pensato soltanto al lavoro, e lei lo aveva seguito, finendo per cadere in preda al suo lato oscuro. E questo era accaduto perché erano amici, e si erano illusi di amarsi davvero. Si sentiva egoista, presuntuoso, ingenuo e arrogante.
Guardando quelle foto in cui erano insieme e felici, capì di aver sbagliato: si sentiva responsabile delle sue scelte. Se avesse prestato più attenzione ai loro sentimenti, probabilmente sarebbero stati ancora insieme, e lei non sarebbe diventata malvagia, e non avrebbe lavorato per Leparadox. Se fossero andati in giro per il mondo; se fossero stati in cima alla Torre Eiffel…magari le avrebbe fatto la proposta. Se avesse pensato al loro rapporto e ai sentimenti, il loro amore sarebbe stato forte, reale e duraturo come le fondamenta di un grattacielo. Ma non l'aveva fatto…avevano permesso alla scienza e al lavoro di prendere il sopravvento sulle loro vite. Di far credere loro di essere innamorati. Non poteva commettere uno sbaglio peggiore di questo.
Quando pensò al momento in cui avevano combattuto nell’Inghilterra medievale, Bentley non aveva preso a pugni una traditrice: aveva preso a pugni prima il loro rapporto speciale. Aveva scelto di salvare i suoi migliori amici che erano nei guai, ma a un caro prezzo. Non si era reso conto di essere stato lui a cambiarla in peggio...che era stato lui a costringerla a percorrere quella strada. Ed ora…era troppo tardi. Non la odiava, e mai lo avrebbe fatto…ma era arrabbiato e deluso: all’inizio con lei, ma ora iniziò ad esserlo con se stesso; mentre per lei provò una gran pena.
Per un brevissimo istante ebbe l'impulso di volerla contattare e cercare, ma non appena aprì la chat che avevano usato per mettersi in contatto tanto tempo fa, si fermò di botto: non solo non sapeva come iniziare la conversazione, ma non sapeva neanche cosa dirle. Sicuramente lei non avrebbe voluto neanche vederlo…o forse si. Ma se per assurdo si fossero visti, cosa sarebbe accaduto? Si sarebbero forse chiariti, e con le più basse probabilità della storia, uno dei due sarebbe finito per seguire l'altro dopo averlo convinto in tutti i modi? Avrebbero avuto un'accesa discussione che sarebbe sicuramente finita in una zuffa a suon di pugni a bordo dei loro robottini o con dei macchinari radiocomandati?
Quando si pose quelle domande, i suoi sentimenti e i ragionamenti scientifici entrarono in un conflitto che lo misero in difficoltà: dal punto di vista emotivo sperava e sentiva che i problemi si sarebbero risolti, e che avrebbe avuto la possibilità di riconquistare la sua amata perduta, e magari avrebbe potuto provare insieme a lei a cambiare la loro vita e migliorare il loro rapporto; ma dal punto di vista scientifico sapeva per certo che si sarebbero presi ancora una volta a pugni, e che la situazione sarebbe soltanto peggiorata.
Dopo un lungo conflitto interiore davanti al computer, con la chat aperta, Bentley decise di chiudere tutti i programmi in funzione e di spegnere il computer, convinto che era meglio non fare nulla per il momento.
Quando tornò a guardare quelle foto, sentì crescere una rabbia dentro di sé, e cominciò a stringere forte le due estremità del libricino aperto. Dopo averlo chiuso violentemente, lo buttò via, poi iniziò a piangere. Era furioso…con sé stesso, e per la prima volta desiderò che in quel libro non ci fossero le foto dei loro successi scientifici. Aveva usato male il tempo con lei: lo aveva usato per inseguire il proprio ego, e ci aveva trascinato anche lei…e il risultato di ciò aveva portato alla definitiva rottura di uno speciale rapporto che non si era preoccupato di saldare come si deve. Certo non avrebbe mai troncato il saldo rapporto che aveva con i suoi due amici d’infanzia Sly e Murray, e di certo non era stato a causa loro se la storia d'amore con Penelope era finita. No, non era stato a causa loro: erano stati l'arroganza e l'egoismo a portargli via Penelope, e che lo avevano portato al punto di dover scegliere se salvare i suoi migliori amici o seguire lei. Aveva rovinato tutto…e nonostante nel proprio cuore desiderava riaverla al proprio fianco, era consapevole che non sarebbe mai più ritornata: ormai l'aveva perduta per sempre.
Completamente sconvolto da quei ragionamenti, Bentley andò a riposarsi, sperando che il giorno dopo sarebbe stato di nuovo lucido per cercare il procione scomparso. Prima di uscire dal laboratorio, la tartaruga fermò la propria sedia a rotelle e si voltò a guardarsi intorno, fino a rivolgere lo sguardo verso il computer.
“Perdonami Penelope…perdonami se non ti ho mai amata come un vero fidanzato, e se non siamo stati una vera coppia. Non ti ho mai meritata, e non merito di averti adesso. Dovevo essere il tuo fedele cavaliere, ma non lo sono mai stato. È solo e soltanto colpa mia se ora siamo lontani e se il nostro rapporto è irreparabile. Io non ti merito, e non sarò mai degno di te.”
Dopo aver pronunciato quelle parole, Bentley spense la luce del laboratorio e andò nella propria camera a sfogare con il pianto il fallimento nella vita sentimentale.

Angolo Autore
Dopo aver visto tutti i film su youtube della serie Sly Cooper, mi ero sentito invaso dal dispiacere quando avevo visto il tradimento di Penelope e ciò che Bentley era stato costretto a fare; così mi sono voluto sfogare con questo racconto.
Ed ora scusatemi, ma io non ho più parole da aggiungere…e in questo momento mi spiace soltanto che questa fanfiction non possa adattarsi a un possibile sequel della serie, perché calzerebbe a pennello.
Spero soltanto che vi sia piaciuta, nonostante sia davvero triste.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chat a distanza ***


Chat a distanza

Dopo mesi di fuga dalle Forze dell'Ordine, Penelope riuscì a trovare un rifugio sicuro sulle montagne sperdute della Siberia. Aveva evitato di stabilirsi presso i centri abitati per far perdere le tracce. Nonostante ciò era riuscita a entrare in possesso dei componenti tecnologici necessari, anche se molto vecchi, per poter lavorare. Dopo aver lavorato per Leparadox, era diventata una vera e propria criminale ricercata dalla legge. Tuttavia in passato aveva già lavorato per una banda di ladri. Ma non si era mai trovata in una situazione simile. Forse perché quei ladri erano più uniti che mai e si proteggevano le spalle sempre. Leparadox non era venuta ad aiutarla quando era in difficoltà.
Era arrabbiata: il suo ex aveva avuto ragione; glielo aveva detto chiaro e tondo.
“Lui ti sta usando.”
Era accecata dalla gelosia e dalla sua ossessione di avere Bentley per sé, lontano da Sly. Voleva realizzare con lui quei sogni che nessun’altro criminale avrebbe mai realizzato: conquistare il mondo tramite la scienza…e in seguito sposarlo e vivere come se fossero i padroni del mondo. Ma lui le aveva voltato le spalle: aveva scelto di salvare il suo devoto amico.
Non poteva ricevere una pugnalata al cuore più fatale di quella. Era arrabbiata, e allo stesso tempo delusa; sia con coloro che glielo avevano portato via, sia con Bentley perché non aveva capito le sue intenzioni. Avrebbe voluto riavere indietro il proprio amato: desiderava che capisse quanto lo amava e che la seguisse per la realizzazione di quei piani che aveva in mente.
Grazie ai componenti elettronici e tecnologici che aveva trovato nella capanna, nonostante non fossero di ultima generazione, Penelope era riuscita a costruire diversi congegni utili: tra cui un disturbatore di frequenze che le permetteva di non essere rintracciata dalle forze dell’ordine, una stufa convenzionale per rimanere al caldo, un computer, dotato delle funzioni principali, per continuare a svolgere il proprio lavoro, e anche per cercare nuove offerte di lavoro di qualsiasi genere, anche se legate al crimine; e anche qualche sistema di sorveglianza e difesa del rifugio. In più aveva anche progettato un mezzo di fuga nel caso fosse stata scoperta dalla polizia e avesse fatto irruzione per tentare di arrestarla. Aveva anche ritoccato il proprio guardaroba: infatti aveva progettato una tuta termica di sopravvivenza, che le avrebbe permesso di adattarsi in qualsiasi ambiente si fosse recata. Era nera, con qualche striscia porpora.
Ad un tratto il computer emise un breve suono. Non appena sentì il segnale che le era arrivato un messaggio su Reboot, una chat usata spesso dai criminali e contrabbandieri per non essere rintracciati dalla polizia, Penelope interruppe il lavoro di saldatura che stava facendo sul nuovo modello di robot da combattimento che avrebbe pilotato in futuro, e andò a vedere chi fosse. Ovviamente sperava di aver finalmente ricevuto una proposta di lavoro, o che quel Rabbaghr, il signore della guerra nord coreano, le avesse fatto sapere se era intenzionato a chiedere i suoi servigi per la fabbricazione di nuove armi per dichiarare guerra alla Corea del Sud.
Aveva ricevuto un messaggio, ma non era di quel bufalo. Riconobbe quella chat che usò tempo fa per accettare l'offerta di unirsi a quella banda di ladri. Con il fatto che era in fuga non aveva avuto modo di cancellare quei messaggi e nemmeno di bloccare Bentley (anche se non sarebbe servito a tanto).
Che cosa vuoi, Bentley, si domandò Penelope, anche se probabilmente sapeva la risposta.
Incuriosita comunque di vedere cosa aveva scritto, e speranzosa che fosse cambiato e avesse aperto finalmente gli occhi, aprì quella chat. Di sicuro non si aspettava di vedere un messaggio lungo quanto un poema.

So per certo che tu sei ancora arrabbiata con me per ciò che ti avevo fatto quando eravamo in Inghilterra, e che sicuramente non vuoi più vedermi…probabilmente non vuoi nemmeno sentir parlare più di me…

“Quanto sei ingenuo, Bentley.” disse irritata la topolina, consapevole di star parlando a vuoto.

Ma vorrei vederti…Io ho bisogno di rivederti; sento la tua mancanza ogni giorno, ma soprattutto sono consapevole di aver commesso uno sbaglio…uno sbaglio che ha rovinato il nostro fidanzamento…

Non appena lesse quelle parole, il roditore cominciò a pensare, e a sperare, che avesse finalmente deciso di ammettere di aver sbagliato a scegliere quello Sly Cooper, e che finalmente aveva deciso di cambiare e tornare da lei.

Ho lasciato che il mio ego e la mia intelligenza mi accecassero, trascurando i sentimenti che provavo e continuo a provare per te: io non ti amo soltanto per la tua intelligenza, ti amo per ciò che sei; e senza di te la mia vita non ha uno scopo. Sly e Murray saranno i miei migliori amici e la mia famiglia, ma non sono come te o più importanti di te. Ho sbagliato il modo di amarti, e ho capito che il mio errore ti ha cambiata e ci ha allontanati…

Nonostante non fosse d’accordo su alcune cose, Penelope cominciò a sentire una strana fitta al cuore e nello stomaco. Fu talmente colpita da ciò che aveva letto che non riuscì più a staccare lo sguardo dallo schermo e dal messaggio che continuò a leggere.

Se decidessi di tornare indietro nel tempo, sarei pronto a cambiare tutto e a rinunciare al mio “genio" pur di riaverti al mio fianco: e se dovessi farlo, non progetterei nessuna macchina del tempo, né mi dedicherei al mio lavoro e alle mie doti di scienziato, ma penserei a trascorrere ogni secondo insieme a te a fare il giro del mondo infinite volte, ad invitarti a cena nei migliori ristoranti di lusso, a visitare i musei della scienza sparsi in tutto il mondo, o a stare distesi sull’erba per guardare le costellazioni nel cielo…e magari metter su famiglia e crescere i nostri figli!...

Quando arrivò a quel punto del messaggio, Penelope rimase così sorpresa e senza parole da sentire accelerare all’impazzata i battiti del proprio cuore. Tra i progetti futuri che aveva in mente di realizzare c’era anche l’intenzione di mettere su una famiglia insieme a lui, ma non aveva ancora ritenuto il momento giusto per farlo. Che cosa le stava accadendo? E cosa era accaduto al Bentley che credeva di conoscere?

Per me tu sei la mia seconda metà, la mia anima gemella…la persona con cui scelgo di trascorrere il resto della mia vita, ed io non posso e non riesco a vivere senza di te: sarei come un pilota che non possiede il suo aereo per volare ed esplorare i cieli.
Probabilmente sei ancora arrabbiata con me, e neanche vuoi vedermi perché credi che preferisco stare con i miei migliori amici piuttosto che con te. Ti posso assicurare che non è così perché io sceglierò sia te che loro. Siete la mia famiglia…E se alla fine decidi di non perdonarmi e di essere convinta delle tue idee lo accetto: non meriti una persona presuntuosa e arrogante come me. Meriti di meglio. Tuttavia io voglio assolutamente vederti perché mi manchi, perché ti amo ancora e non smetterò mai di amarti. E se c’è una possibilità di recuperare il nostro rapporto e…di poter trascorrere in modo diverso anche solo una giornata, darei la mia vita per poterla trascorrere insieme a te…e viverla con tutto me stesso. Tu sei il mio ossigeno e il mio cuore, sei l'alfa e l'omega…sei la mia anima. Ho intenzione di rimediare ai miei errori, e ti chiedo in ginocchio di permettermi di porre rimedio. E qualsiasi decisione prenderai, io mi ricorderò dei nostri momenti migliori, e ti augurerò di trovare una persona migliore di me che possa darti quello che non ti ho dato io. Perdonami per ciò che ti ho fatto.

Quando finì di leggere il suo messaggio, le lacrime cominciarono a rigare il viso di Penelope, che non aveva mai visto in Bentley una tale bontà d’animo. Non appena pensò al momento in cui stavano insieme, si rese conto di averlo amato per la sua intelligenza e il lavoro, ma non per i suoi sentimenti. Non avevano mai legato e saldato il loro rapporto emotivo, e questo li aveva allontanati. Si sentì invadere dalla tristezza: aveva un vuoto, e sapeva che senza il proprio talento e l’intelligenza non aveva nulla; ma se in cambio avesse avuto Bentley…il vuoto sarebbe sparito per sempre e non sarebbe più tornato. Completamente confusa e frastornata, la mammifera cominciò a camminare nervosamente per tutta la stanza e iniziò a riflettere.
Dopo aver guardato il robot su cui stava lavorando, Penelope rivolse lo sguardo verso il computer.
Forse ha ragione, pensò tra sé.
Decisa a volerlo rivedere e chiarire una volta per tutte questa storia, Penelope rispose al suo messaggio per dirgli dove e quando incontrarsi…

Angolo Autore
Perché ho voluto pubblicare questo secondo capitolo, e perché ne pubblicherò un altro? Perché non riuscivo ad accettare la conclusione della one-shot (che ora è diventato il primo capitolo di questa fanfiction).
Di solito non sono un tipo sdolcinato, ma tengo particolarmente a questa coppia, e non mi piaceva l'idea che si fossero separati...
Non ho altro da aggiungere…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Riappacificazione ***


Riappacificazione

Bentley si trovava davanti l’aeroporto di Pechino. Erano le 16:25; e questo significava che il suo volo doveva essere appena arrivato. La scelta di vedersi in una città nell’estremo Oriente era sensata per diversi motivi: per prima cosa la Cina era una delle nazioni più sviluppate nel campo della scienza e della tecnologia, ma allo stesso tempo possedeva dei meravigliosi monumenti e paesaggi di grande importanza storica e culturale. Era il posto ideale in cui potersi incontrare. Nonostante avesse portato la propria sedia a rotelle tecnologica, aveva deciso di indossare un nuovo cappello e portava un paio di occhiali da vista più eleganti. Per il resto, aveva lo stesso guscio che aveva sin dall’infanzia. Si sentiva pronto a dimostrarle che era cambiato e che era disposto a tutto pur di riavere la propria anima gemella…ma era nervoso, e nonostante avesse provato a prepararsi un discorso, non riusciva ad essere calmo: aveva paura che nonostante l’impegno che avrebbe messo per parlare e chiarire con lei, sarebbe andato tutto storto. La propria logica continuava a dirgli di “scappare via" perché sarebbe stato tutto inutile. Ma non intendeva farlo: voleva parlarle. Intendeva riaverla al proprio fianco.
Ad un tratto, nonostante il via vai della gran folla che entrava e usciva dall’aeroporto, la tartaruga vide la sua amata topolina rosa. Nonostante l’espressione stanca che cercava di nascondere con il trucco e gli occhiali, continuava ad essere bella. Indossava una maglietta verde a maniche lunghe e un paio di jeans blu, e le sue scarpe da ginnastica erano interamente bianche; e trascinava con sé il suo trolley.
I due animali si squadrarono a distanza per tanto tempo, prima che Penelope prese l’iniziativa di raggiungerlo.
“Ciao…” si limitò a dire il roditore, nonostante avesse avuto in mente di dirgli altro…ma decise di non farlo.
“Penelope…” balbettò il rettile dopo qualche istante di silenzio imbarazzante.
“Non dire nulla.” lo interruppe la topolina, che aveva assolutamente bisogno avere una risposta. “Voglio prima sapere se quel messaggio che mi avevi mandato…lo hai scritto tu parola per parola e se sei convinto di tutto ciò che mi avevi detto.”
“Si Penelope, l'ho scritto io e sono convinto di tutto ciò che hai letto. Io ti rivoglio al mio fianco…”
“Ok, Bentley; ma non voglio parlarne qui.” lo interruppe ancora Penelope. “Avevo prenotato una stanza per noi due in un albergo qui a Pechino. Preferirei andare a sistemarci prima là, poi riprenderemo il discorso.”
“Certo, è giusto.” replicò convinto Bentley.
A quel punto i due animali andarono verso l'area in cui erano parcheggiati i taxi.

Dopo che Bentley si offrì volontario di pagare la corsa del taxi, i due animali scaricarono le loro valigie ed entrarono nell'hotel a tre stelle. Una volta arrivati nella camera che avevano prenotato, al terzo piano, e aver posato i bagagli, Penelope si distese sul letto, mentre Bentley andò ad osservare dalla finestra i pochi edifici adiacenti. La topolina volse lo sguardo verso di lui: riconobbe perfettamente la sua espressione turbata e riflessiva che aveva ogni volta che non riusciva a risolvere un problema. In quelle occasioni si era sempre avvicinata a lui per aiutarlo suggerendogli qualche nuova idea o teoria da applicare sulle sue invenzioni, o per riuscire a superare un ostacolo per mettere in pratica un qualsiasi colpo. Ma in quelle occasioni lavoravano assieme ed erano fidanzati; mentre ora…erano separati, e lo avevano fatto nel modo peggiore possibile. Dopo la loro rottura aveva deciso di non volerlo mai più vedere; non solo per il male fisico e interiore che si erano fatti, ma anche perché era convinta che preferiva stare con i suoi migliori amici. Quando però aveva letto il suo messaggio nella chat, aveva avuto modo di riflettere. Aveva deciso di rivederlo per essere sicura che fosse cambiato…ed ebbe la conferma che c'era “qualcosa” di diverso nel suo ex.
Vedendolo assorto nei suoi pensieri, la topolina si alzò dal letto e andò da lui.
“Hai cambiato montatura agli occhiali…e anche cappello.” disse Penelope aprendo il discorso e notando la montatura nera a forma quadrata dei suoi occhiali, e la sua “bombetta" nera.
“Si…volevo essere il più elegante possibile per poterti incontrare.” replicò Bentley, sperando che la loro chiacchierata non terminasse lì.
“Penelope…”
“No Bentley: lascia parlare me, e voglio che tu mi ascolti senza interrompermi.” intervenne la topolina con tono severo, decisa a mettere in chiaro le cose e a non lasciarsi fermare dalla paura di affrontare il discorso e chiarirsi una volta per tutte.
“È vero che io ero arrabbiata con te, e che in Inghilterra ti avevo detto che non facevi altro che andare dietro al tuo amico Sly per avere pochi spiccioli…allora credevo di essere gelosa del fatto che preferivi stare insieme a lui piuttosto che con me.”
“Non è così!” esclamò Bentley, che non voleva che lei prendesse un abbaglio.
“Ti ho detto di non interrompermi, Bentley!” ribatté il roditore, che dopo aver fatto un bel respiro riprese a parlare.
“Mi sentivo arrabbiata e delusa da te…finché non avevo letto il tuo messaggio nella chat che usammo tempo fa per assumermi nella vostra banda. Avevo capito che non ero gelosa del fatto che seguivi i tuoi amici: ero arrabbiata con te perché mi sentivo trascurata; non come tua assistente nel lavoro che svolgevamo, ma come amica…e come tua amata…”
La tartaruga ascoltò la topolina con attenzione…e che era sul punto di piangere.
“Volevo solo essere amata, e volevo che il nostro rapporto potesse davvero crescere e diventare più forte…soprattutto perché vedevo che tu eri attratto da me, e che ti impegnavi a salvarmi la vita tutte le volte che ero in pericolo…anche perché nessuno aveva mai voluto amarmi. Quando ero piccola, vedevo le mie coetanee che venivano sempre corteggiate dai ragazzi, mentre io stavo sempre in disparte, e nessuno mi voleva!...E questo è stato il motivo per cui mi preoccupavo di essere più intelligente e di appassionarmi alla scienza. Da allora ho sempre avuto paura di amare qualcuno…persino quando avevo incontrato te e desideravo amarti…”
Nel vedere la povera ragazza che stava piangendo mentre gli stava raccontando le cose, Bentley provò ad abbracciarla per farla smettere di parlare e aspettare che si calmasse.
Per tutta risposta lei si allontanò: era il momento di essere sincera con il suo ex e con se stessa.
“Credevo che seguirti e lavorare insieme a te mi avrebbe permesso di dirti ciò che provavo per te, e che magari avremo potuto amarci davvero e magari anche sposarci, un giorno. Ma tu eri così impegnato sul tuo lavoro…ed io non avevo avuto il coraggio di fartelo notare, e neanche di arrabbiarmi con te. Ho represso per tanto tempo la mia rabbia, e non ho avuto altra scelta che tradirti e sfogarmi sugli antenati di Sly.”
Dopo aver terminato il suo racconto, Penelope si sedette a terra e usò le proprie ginocchia per nascondere il suo volto bagnato dalle lacrime, dopodiché cominciò a piangere a dirotto e a singhiozzare.
Dopo averla ascoltata, la tartaruga rimase davvero senza parole: era stato davvero il proprio ego egoistico a rovinare tutto…inclusa la stessa Penelope, che neanche lei aveva mai conosciuto l'amore. Era stata anche lei trascurata dai ragazzi, che prestavano attenzione soltanto all'aspetto fisico. Era arrabbiata con lui, ma non perché seguiva Sly, ma perché non aveva mai prestato attenzione ai suoi sentimenti.
“Mi dispiace…mi dispiace non averlo capito subito…mi dispiace aver rovinato tutto.” fu la risposta del rettile. “Anch’io non sono mai stato innamorato e non sono mai stato considerato dalle ragazze…mi ero creato dei rifugi per non soffrire ancora.”
A quel punto Penelope alzò lo sguardo umido, e con le lacrime che continuavano a fuoriuscire dagli occhi e lo squadrò.
“Stare insieme a Sly e il tuo lavoro?”
Il rettile annuì.
“Io, Sly e Murray eravamo cresciuti insieme nello stesso orfanotrofio, e avevamo iniziato la nostra attività di ladri dall’infanzia. Sly mi aveva sempre dato tanta sicurezza, e tra noi tre era il più audace; non si scoraggiava mai e riusciva a tenerci sempre uniti. E poi, quando avevo scoperto la mia passione per la tecnologia, e riuscivo ad aiutare Sly nei colpi che progettavamo di fare, mi sentivo a mio agio…finché non era arrivato il giorno in cui la nostra banda si era sciolta: ero rimasto sconvolto perché non sapevo cosa fare…e avevo paura di perderti a causa della mia insicurezza, che ho voluto nascondere nel mio lavoro, pensando di costruire quella stupida macchina del tempo. E quando avevo notato che mi seguivi e mi sostenevi nel realizzare quel progetto, avevo pensato…che quello fosse la strada giusta per continuare a stare insieme ed amarci. Ma la verità…è che non ho mai avuto la possibilità di amare una ragazza, né sapevo come dovevo amarla…finché non ti ho perduto, ed ho capito chi e cosa ho perduto.”
La tartaruga avrebbe voluto aggiungere altre parole da dire, ma non lo fece: non riuscì a trovare altro da dire.
Dopo essersi ascoltati a vicenda, i due animali ebbero modo di capire dove avevano sbagliato, e finalmente poterono vedere le proprie fragilità e i loro modi di nasconderle; ed avevano scoperto che nessuno dei due aveva avuto modo di fidanzarsi e di imparare ad amare qualcuno.
“Bentley!” esclamò Penelope, che senza smettere di piangere andò ad abbracciarlo forte ed intensamente.
Non appena Bentley ricambiò l’abbraccio, iniziò a piangere anche lui.
Nel momento in cui i due animali si erano chiariti e riavvicinati, vennero a conoscenza delle loro fragilità e di come avessero usato le loro paure per nasconderle, causando la loro rottura e causando sofferenza nel loro cuore. Avevano anche temuto di incontrarsi di nuovo, poiché credevano che sarebbero finiti per litigare e lottare ancora; e nel caso di Penelope, che Bentley non avrebbe ammesso i suoi reali sbagli.
Quando scoprirono di essersi ritrovati, capirono finalmente quanto tenevano al loro amore, e quanto fosse più prezioso di quel che credevano all’inizio; e di come conoscere le loro fragilità, non aveva fatto altro che unirli ancora di più…e anche se non lo dissero con le parole, erano pronti a perdonarsi a vicenda, oltre che con se stessi.
“Promettimi di non trascurarmi mai più.” lo supplicò Penelope continuando ad abbracciarlo.
“Te lo prometto…Tu invece promettimi di starmi accanto, soprattutto nei momenti difficili, quando mi sento solo.” la supplicò Bentley.
“Te lo prometto, amore mio.”
Non appena i due animali si guardarono negli occhi, Penelope prese un fazzoletto da una delle tasche dei jeans e si mise ad asciugare il viso della tartaruga.
“Quando hai qualche problema…voglio che me lo dici: così lo possiamo risolvere insieme.”
“Lo farò Penelope…e ti giuro sulla mia vita che sarai sempre al centro dei miei pensieri.” disse Bentley, che era deciso più che mai a non voler perdere più la sua anima gemella.
Non appena sentì quella risposta, la topolina lo baciò sulle labbra, lasciandosi bruciare e consumare dai propri sentimenti, che ardevano come un generatore di energia nucleare.
Il rettile e il roditore si baciarono intensamente per almeno un’ora, dopodiché si fermarono e rimasero a guardarsi a lungo, in silenzio, ammirando la bellezza a cui non avevano affatto prestato attenzione.
“Ehm…Vogliamo andare a pranzo fuori?”
“No.” fu la risposta della topolina. “Voglio solo stare con te…noi due da soli.”
“Allora…potrei ordinarlo?” chiese Bentley, che voleva tanto pranzare insieme a lei.
“Ok, piccolo tartarughino.” acconsentì Penelope con tono seducente.
Dopo aver telefonato e ordinato del sushi, i due animali trascorsero, fino a che non arrivò il pranzo, tutto il tempo a coccolarsi e a baciarsi.

Dopo aver finito di pranzare, i due fidanzati uscirono finalmente dall’albergo e, tenendosi per mano, percorsero le strade di Pechino. Approfittarono di quel momento per conoscersi meglio parlando dei loro generi di musica e film preferiti, di come Penelope era riuscita ad evadere dalla prigione più sicura d'Europa, e di come trascorrevano le loro giornate.
“Quindi ancora non sei riuscito a trovare Sly?” chiese Penelope dispiaciuta.
“No…Ma non ho intenzione di arrendermi. E prima o poi lo troverò.” replicò Bentley determinato.
“Sei la persona più intelligente che conosca in tutto il pianeta: sono sicura che riuscirai a trovarlo.” lo incoraggiò la fidanzata.
“Grazie…” rispose la tartaruga, che era tentato di chiedere l'aiuto alla propria ragazza per ritrovare il loro amico scomparso; ma decise di non dire nulla: aveva ritrovato il suo amore, e non intendeva perderlo di nuovo.
“Se hai bisogno del mio aiuto per ritrovarlo, te lo darò, amore mio. Dopotutto…è anche mio amico.” disse Penelope, dopo qualche istante di silenzio, sorridendo.
“Grazie.” rispose il rettile commosso e sorpreso.
I due animali camminarono a lungo, fino a raggiungere un grande parco con dei laghi artificiali enormi e diversi alberi di pesco e un sentiero sterrato che permetteva a chiunque di esplorare il parco. Era tardo pomeriggio, e a quell'ora c’erano pochissime persone. I due innamorati fecero una lunga passeggiata, sostando di tanto in tanto sulle panchine, lasciandosi qualche volta trasportare dalle loro effusioni romantiche. Nel momento in cui calarono le tenebre e il parco si illuminò grazie alle numerose luci sui bordi dei laghi e dei lampioni, i due fidanzati rimasero meravigliati di fronte a quello spettacolo. Era davvero la loro notte d'amore, il loro momento magico; e il fatto che ora c’erano soltanto loro due, nel parco, permise a Bentley di rendere più romantico quel momento: decise di far partire una canzone d’amore grazie alla sua sedia a rotelle tecnologica, dotata di altoparlanti; dopodiché si allontanò di pochi passi da Penelope e la invitò a ballare.
“I…Io non sono brava a ballare.” disse con imbarazzo Penelope.
“Neanch’io sono bravo, tesoro…ma possiamo imparare a farlo insieme.” la incoraggiò Bentley.
Sorridendo imbarazzata, il roditore accettò il suo invito. I due animali danzarono, anche se con un po’ di difficoltà, per tanto tempo, ascoltando canzoni romantiche e seguendo il loro ritmo pieno di passione.
Quando decisero di tornare nell’albergo, i due fidanzati cominciarono a parlare di ciò che avrebbero desiderato fare in futuro, ora che erano tornati a stare insieme…ed uno dei loro desideri era quello di sposarsi e mettere su famiglia…e avere almeno quattro figli.
“Penso che Cleopatra sia un nome fantastico da dare a una delle nostre future figlie.” disse Penelope pensando a un nome da dare a uno dei loro figli se fosse stato femmina.
“Io pensavo di chiamare uno dei nostri figli Ricky, come il cantante Ricky Martin.” disse invece Bentley. “Comunque sono d’accordo con la tua scelta di chiamare Cleopatra la nostra futura figlia.”
“Mmm…Non so, tesoro: non mi convince il nome Ricky.” replicò perplessa la topolina.
“Vabbè…Tanto è ancora presto per pensare ad alcune cose della nostra vita futura.”
“Si, hai ragione Bentley: abbiamo ancora tanto tempo per pensarci.” replicò la ragazza annuendo.
“Piuttosto…Accetterai la proposta di quel signore della guerra coreano?” chiese il rettile perplesso.
Penelope sospirò.
“Si Bentley: devo farlo. Altrimenti non posso tirare avanti.”
La tartaruga, delusa da quella risposta, decise di provare a convincerla a tornare in Francia, a convivere insieme.
“Sai che non posso farlo, tesoro.”
“Posso sempre chiedere a Carmelita di cancellare la tua fedina penale…o almeno a ridurla…”
“Se potessi davvero tornare in Francia, preferirei tornare a convivere con te per sempre per realizzare i nostri sogni, e non per tornare in prigione.”
“Questa volta non sei da sola, e come ho detto pochi minuti fa, posso provare a…”
“E tu pensi che questa tua amica poliziotta, che per giunta era insieme a te e ai tuoi amici quando avevo combinato quel casino in Inghilterra, accetterà davvero la tua richiesta? Penso invece che non vedrà l’ora di sbattermi in una cella di isolamento.”
“Io non ho intenzione di arrendermi: riuscirò a farti tornare a vivere insieme a me!” fu la risposta emotiva di Bentley, che era disposto a tutto pur di riavere al suo fianco la propria amata.
“Sei davvero cambiato Bentley.” constatò Penelope sorridendogli.
Una volta arrivati in albergo, i due fidanzati si prepararono per andare a dormire. A causa del fatto che nella camera c’erano i letti separati, non poterono stare abbracciati e tanto vicini; ma ciò non impedì loro di darsi una “buonanotte” degna per due innamorati come loro.

La notte era trascorsa tranquilla, e Bentley si alzò dal letto nel momento in cui la sveglia suonò all'ora impostata, poiché doveva preparare la valigia e tornare in Francia. La prima cosa che notò fu l’assenza della propria amata. Dopo aver alzato la persiana, si accorse che la sua valigia non c’era. Capì subito che se ne era andata via…ma non sapeva il perché. Era dispiaciuto…e preoccupato. Non appena raggiunse il comodino a fianco del suo letto, la tartaruga trovò un foglio di carta piegato a metà…dove c’era scritto a lettere cubitali e in corsivo il proprio nome. Quando lo aprì lesse il suo messaggio.

Mio amato Bentley…Mi dispiace andare via senza salutarti, ma ho dovuto farlo perché non volevo che continuassi a insistere sul fatto di tornare a vivere con te in Francia, nella nostra casa. Non sono ancora pronta per tornare…
Ieri ho avuto modo di trascorrere la più bella giornata della mia vita: mi hai ricordato cosa significa amare davvero una persona a cui si tiene tanto, e ho capito che non bisogna essere intelligenti per essere fidanzati, né che dobbiamo aver paura di mostrare le nostre fragilità e far finta di essere perfetti e che tutto va bene anche quando non è così. Ieri ho scoperto quanto tengo davvero a te e quanto ti amo davvero: io non voglio più perderti, e non ho più intenzione di nasconderti nulla a te. Voglio che il nostro rapporto sia saldo come il diamante, e voglio anche sposarti! Ieri ho avuto modo di vedere la parte migliore di te…e ora che ti ho conosciuto sul serio, ho intenzione di non abbandonarti e tradirti mai più. Tu sei la mia forza…e la mia anima gemella con cui ho intenzione di trascorrere il resto della mia vita. Rimani sempre così…
Appena sarò pronta a tornare, ritorneremo a stare di nuovo insieme…ma per adesso non è ancora giunto il momento di tornare a convivere con te. Ti auguro di riuscire a ritrovare il nostro amico disperso nel tempo, e se lo dovessi trovare, vorrei che gli dicessi che mi dispiace per aver fatto del male ai suoi antenati e se avevo tentato di distruggere l’attuale presente. Ti prometto che tornerò da te e…non dispiacerti per la mia scelta. Ora sei nel mio cuore, ci rimarrai per sempre. Ti amo.

La tua dolce amata P.

Dopo aver letto il suo messaggio, la tartaruga provò comunque un gran dispiacere, ma soprattutto sentiva già la sua mancanza. Era riuscito a conquistare il suo cuore e a riavere indietro la sua fidanzata, ed era riuscito ad amarla sul serio. Era felice di aver ottenuto quel risultato…ma allo stesso tempo era triste perché era dovuta andare via, e perché non poteva ancora stare insieme a lui. Ma l'avrebbe aspettata…e quando sarebbe tornata, avrebbe trascorso ogni secondo della giornata insieme a lei, senza trascurarla e senza dare priorità al proprio lavoro o ad altre cose che lo avrebbero allontanato da lei. Ora era Penelope lo scopo della sua vita; mentre il resto sarebbe stato secondario.
Ora che non c'era altro da fare, Bentley preparò la propria valigia e si apprestò a lasciare l'hotel per andare all’aeroporto e tornare così a casa.

Dopo essersi imbarcato sull'aereo, la tartaruga prese dal proprio guscio il biglietto di Penelope e lo rilesse; dopodiché lo piegò e lo rimise dentro il guscio. Lo sguardo era rivolto verso l'oblò, ed era talmente assorto nei propri pensieri da non essersi accorto che a fianco a lui si era seduta una persona.
“Va tutto bene, signore.”
In un primo momento credette di aver avuto un’allucinazione, ma non appena rivolse lo sguardo verso il passeggero seduto accanto a lui, sgranò gli occhi e spalanco stupito la bocca.
“Ma…avevi detto…che non potevi venire con me.”
Penelope gli sorrise.
“All’inizio volevo rispettare i miei piani iniziali…ma poi ho pensato alla giornata di ieri che avevamo trascorso insieme…non potevo lasciarti di nuovo solo, e poi…abbiamo tante cose da realizzare, noi due insieme.” fu la risposta della topolina, che in seguito aggiunse che era dovuta andare prima all’aeroporto per cambiare il biglietto del ritorno…e che aveva deciso di rinunciare a quell'offerta di lavoro e di affrontare insieme a lui ogni tipo di problema, inclusa la pena da scontare in carcere.
Bentley non sapeva cosa dire, ma soprattutto era contento di aver avuto quella piacevole e inaspettata sorpresa. Tuttavia le prese la mano.
“Io…sono felice che tu sia qui…che stiamo di nuovo insieme.”
“Anch’io, Bentley.” replicò Penelope.
Mentre i due animali si persero nello sguardo dell'altro, l'aereo decollò dalla pista, e una volta in volo si apprestò a portare i due fidanzati riuniti nell'amore, in Francia, dove avrebbero finalmente costruito la loro nuova vita…e dove avrebbero in futuro messo su famiglia.

Angolo Autore
Ed ecco l'ultimo capitolo…non so se questa raccolta di one-shots vi sia piaciuta, così come non so che parere avete della coppia Bentley-Penelope…ma questo è il mio pensiero che ho voluto condividere, oltre ad essere stato anche uno sfogo al mio dispiacere.
Se ci dovesse essere un motivo di questa loro rottura, ho pensato fosse più logico quello che ho ipotizzato io in questa raccolta…
Volevo aggiungere altro in queste note, ma non mi vengono le parole…e se in quest'ultimo capitolo sono stato affrettato nel raccontare la giornata che avevano trascorso, è stato perché volevo concentrarmi sul loro rapporto e basta. Spero vi sia piaciuta lo stesso…

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3931662