#02 Legami spezzati

Hak era un alto muro tra loro. O almeno, era così che si era sentito, seppure solo per un istante. Paradossalmente, dentro iniziava a sentire delle profonde crepe farsi strada nelle viscere. Sentiva la principessa piangere, alle sue spalle, le lacrime cadere come macigni sulle sue scapole.

Di fronte a sé occhi che fino a qualche momento prima avrebbe considerato fidati ora appartenevano ad un traditore – e ad un assassino.

Come aveva potuto? Suwon, il principe dal sorriso gentile. Suwon, l’unico futuro che la principessa aveva sempre sognato. Suwon, l’uomo, il fratello, a cui Hak avrebbe affidato volentieri la propria vita – e quella della ragazza che amava in silenzio fin dall’infanzia.

Il loro legame giaceva lì, tra di loro, ormai corpo morto.

Non l’avrebbe mai perdonato, né per le lacrime della principessa né per i tre cuori che aveva infranto quella notte.

Dopotutto si sa, anche gli amici possono spezzarti il cuore.

Angolo dell'autrice: salve a tutt*! Sono Frix e sono nuova in questo fandom, nonostante segua Akatsuki no Yona da un bel po'. Era da molto che volevo scrivere qualcosina, ma non avevo spunti. Poi, quando ho acquistato i primi volumi del manga in italiano ho avuto un'idea: dedicare una raccolta ad una delle mie coppie preferite, ovvero la HakYona. So di aver inserito nella descrizione "raccolta di flash-fic", ma in realtà credo che la lunghezza delle singole parti sarà abbastanza variabile. Detto questo, vi saluto e vi ringrazio se siete arrivat* fino a qui! 

Frix

#03 La forza nascosta

Non ripensava spesso all’adolescenza da poco conclusa, quando portava le piume tra i capelli e poteva oziare per la maggior parte del tempo.

Non ripensava spesso a tutte le volte in cui Mundeok gli ripeteva di darsi un contegno, perché si trovava nei territori reali.

Non ripensava spesso al giorno in cui aveva accettato di diventare un servo del re e di sua figlia.

Ma alle parole della principessa, pronunciate con imbarazzo – chiaramente fasulle – a volte ripensava. Di notte, nell’istante prima di addormentarsi, se le concedeva sillaba per sillaba, infliggendosi una dolce, lenta, inebriante tortura.

«Sono innamorata di lui!»

Una frase semplice ma menzognera.

Eppure per lui non era una bugia.

Era la prova che lui, per lei, avrebbe fatto qualunque cosa.

Anche piegarsi alle sue innocenti bugie.

Anche sopportare, in silenzio e di nascosto, il suo amore non corrisposto.

Word count: 142.

#04 Un cielo lontano

Hak viveva su un altro pianeta, per lei. Era sempre con la testa tra le nuvole, o appisolato da qualche parte. Giocava e chiacchierava sempre con Suwon, ma quando si trattava di lei, diventava scontroso e antipatico.

E Yona non lo sopportava. Per questo, quando si trattava di lui, erano le “maniere forti” quelle che la bambina preferiva usare. Si comportava come un maschio (o, almeno, ci provava) nella speranza di farselo amico.

Perché Yona riusciva a percepire distintamente, intorno a quel bambino dai capelli scuri, un’aura strana. Non come quella di Suwon, bella e luminosa come un sole primaverile. L’aura che circondava Hak era sfuggente e profumava di libertà e ginocchia sbucciate.

E Yona la desiderava, per poter correre senza la paura di incontrare, da qualche parte durante il percorso, le sbarre dorate che suo padre le aveva fabbricato su misura.

#05 Limitarsi a respirare

Per lui non c’era alcun problema. Per lui non c’era alcun problema. Per lui non c’era alcun problema.

Hak continuava a ripeterselo: per lui non c’era alcun problema. Era la guardia del corpo della principessa, dunque era suo sacrosanto dovere proteggerla a qualunque costo. I suoi sentimenti e i suoi pensieri erano sacrificabili. Poteva ficcarseli dove voleva.

Ma lui, semplicemente, non ci riusciva.

Dissimulava, certo, ma con un considerevole sforzo.

Era la prima volta che trascorrevano tutto quel tempo insieme. E, nonostante la principessa fosse mentalmente assente, lui invece era doppiamente vigile, i sensi sempre all’erta e la mano sempre pronta, che si trattasse di brandire il suo guan dao o di trascinarsi la ragazza dietro.

Ma, cavolo, quanto avrebbe voluto usare quelle mani per stringerla a sé e sussurrarle parole di conforto. E quanto avrebbe voluto – ma era solo pura utopia – ritrovare nei suoi occhi color ametista comprensione e affetto per la perdita subita.

Ma, si diceva puntualmente, digrignando i denti, erano solo sciocchezze.

Solo sogni ad occhi aperti, destinati ad infrangersi contro i macigni della loro nuova realtà.

Word count: 180.

Angolo dell'autrice: ciao a tutti*! Sono un po' in ritardo, chiedo perdono. Comunque, ecco qui il quinto capitolo (chiamiamolo così) di questa raccolta, che coincide con l'ultimo capitolo del primo volume del manga. Spero che vi piacerà e vi ringrazio per aver letto e, cosa ancora più importante, per essere arrivati fino a qui. Detto questo, non so quando uscirà il capitolo sei... Spero presto. Ad ogni modo...
Alla prossima!

Frix