Il mio demone personale

di Sleepesleep
(/viewuser.php?uid=703775)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo incontro ***
Capitolo 2: *** Pensiero fisso ***
Capitolo 3: *** Rapporti complicati ***
Capitolo 4: *** Fase famelica ***
Capitolo 5: *** Verso la Tana della Volpe ***
Capitolo 6: *** La Volpe Affamata ***
Capitolo 7: *** Lux ***
Capitolo 8: *** Mattina Agitata ***
Capitolo 9: *** Ipnosi ***
Capitolo 10: *** Sei uno dei Buoni? ***



Capitolo 1
*** Primo incontro ***


Mito non dimenticherà mai quella notte, la notte in cui tutto è precipitato. Ricordava ogni azione e parola. Strano. Infondo erano passati quasi 10 anni da allora. Quella notte Mito fu svegliato dalle urla di sua madre. Sentiva lei piangere disperata, gridando "Fermati, ti prego, fermati". Fu allora che Mito si alzò preoccupato e si incamminó silenzioso. Voleva sapere che stesse accadendo alla sua mamma. Ma fu quella semplice scelta a segnarlo da allora. Fu quella la notte in cui vide un mostro . Appena arrivato nella stanza, aprí la porta e vide sua madre in un angolo rannicchiata in lacrime. Suo padre più in là era abbandonato in una pozza di sangue. Lui rabbrividì e finalmente riuscì a cogliere la figura oscura, un ragazzo giovane con una maschera bianca che copriva in parte il viso. L'unica cosa visibile erano le sue labbra incurvate in un freddo sorriso. Stava immobile davanti al padre in attesa che si rialzasse.Resosi conto come ormai il suo avversario fosse morto si voltò verso la donna che tremava in un angolo e avanzò verso di lei. Mito nonostante sentisse le gambe deboli, corse per porsi tra quell'uomo e sua madre. "Mito" squittì la madre sorpresa. Il giovane inclinó la testa e disse allungando se possibile ancora di più il suo sorriso "Togliti". Mito scosse la testa e disse con un coraggio che non credeva di possedere "Io proteggerò la mamma". Sua madre gli urló disperata "Ti prego, non fagli del male è un bambino". Lui la ignoró e disse al bambino "Mi dispiace ma l'unico modo che hai di proteggerla è uccidermi e non credo tu possa farlo". Mito strinse i pugni e abbassò lo sguardo. "Bravo piccolo, apprezzo il tuo coraggio forse non ti ucciderò". Mito alzó lo sguardo ,vuoto, e corse fuori dalla porta. il ragazzo riprese ad avvicinarsi alla donna che chiuse gli occhi in attesa di quello che era ormai il suo certo destino. Il giovane era a pochi passi da lei quando fu sfiorato di striscio da un coltello. indispettito voltò la testa e Mito era lì. le sue piccole mani stringevano tremanti un secondo coletello.Era piccolo ma non era un vigliacco, con la voce spezzata disse "Allora ti ucciderò". Il giovane si mosse, era troppo veloce per lui, Mito provó a colpirlo ma era troppo piccolo e fu disarmato. Immobile e consapevole che ormai fosse la sua fine. Voleva piangere ma non lo fece non avrebbe permesso a quel mostro di vederlo in lacrime, lui non si sarebbe piegato. Una risata isterica raggiunse il suo orecchio, il giovane gli alzò il volto e disse "Sei proprio un bambino interessante, voglio vedere il tipo di uomo che diventerai". Detto questo lo rigettò a terra e disse facendo un breve inchino "Io sono il Demone Fantasma e tu mio piccolo bocciolo chi sei?". Mito sbatté le palpebre confuso e disse ancora scosso "Yohei Mito". Lui allor gli sorrise gelido e disse porgendogli la mano "Bene, Mito-Chan, d'ora in poi starò al tuo fianco". La madre osservava la scena sconvolta, cosa era appena successo? Mito osservò incerto la mano per poi posare la sua piccola manina su quella enorme del ragazzo e dire "Non farai del male alla mamma?". Lui gli rispose elegante "Desideri che io lo faccia?". Mito rispose veloce "No". Allora il giovane ribattè calmo "Allora non le farò nulla". Quel giorno Mito incontrò un mostro, il mostro che da allora infestó la sua intera vita....

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pensiero fisso ***


Nove anni dopo.... 
Mito sapeva che lui era lì non aveva bisogno di aprire gli occhi per percepire quello sguardo vuoto su di sé, non riusciva ad abituarsi ad esso anche se ci aveva provato per anni. Con lentezza apri gli occhi, volto la testa di lato e lui era lì come immaginava, immobile a fissarlo, Mito sbuffo e disse 《Ti ho già detto che devi smetterla di fissarmi mentre dormo é inquietante dannazione》 Lui non disse nulla, stiro uno dei suoi soliti sorrisi mostrando i denti. Mito sbuffo e si alzò, sbadiglio pigramente mentre scendeva le scale. Si sedette a tavola in attesa, sua madre stava preparando la colazione indaffarata e lo saluto dolcemente 《Giorno bell'addormentato. Una risata silenziosa attraverso la sala, Mito non si prese la briga di cercarlo, né percepiva la presenza fino a dentro le ossa. La madre si voltò sussultando e disse 《Oh cielo, non ti avevo proprio sentito arrivare》. Il giovane sorrise gentile e disse 《Sono molto silenzioso》. Lei annuì canticchiando felice. Mito la guardo disinteressato, quella vita era come un sogno per lui. 'Mito, questo non è un sogno ma la realtà che ho creato per te' gli risuono nella mente la voce di quel demone a cui era ormai era legato per la vita. Lui sbuffo e penso 'Smettila di intrufolarti nella mia mente senza il mio permesso'. Il demone non ribatte si limitò a sorridere silenzioso. Mito si alzò dalla tavola saluto sua madre con un breve bacio sulla guancia e disse 《Vado a scuola, mamma》. La donna gli sorrise gentile e disse 《Ti raccomando fai attenzione》. Mito annuì e uscì dalla casa, lui lo seguì. 《Tu anche dovresti andare a lezione》 costato Mito semplicemente. 'Dovrei ma preferisco stare in tua compagnia' rispose calmo lui. Mito sbuffo stava per ribattere quando una voce familiare lo riproverò scherzando 《Hey, Mito ora parli anche da solo?》. Mito ridacchio e disse 《Hana stavo solo pensando ad alta voce》 mentre lo diceva si voltò per vedere la figura del suo amico testa rossa. Hanamichi gli diede una pacca sulla spalla facendolo sussultare. Mito roteo gli occhi ma non reagì, il tragitto per la scuola fu movimentato come sempre, stare con la banda e con Hana rendeva  tutto più splendente, rendeva le sue catene più leggere. La lezione era molto noiosa abbastanza da far addormentare Hana, Mito sbadiglio anche lui voleva farsi una bella dormita forse sul tetto. 'Sento la tua noia, Mito-can, a cosa è dovuta?' chiese quella voce ben nota rimbombando nella sua testa. 'Lezioni molto noiosa, tutto qui' penso Mito silenziosamente. 'Capisco, vuoi che faccia qualcosa per alleviare la tua noia?' chiese ancora quella voce. Mito scosse la testa divertito e penso 'No,  ti ho sempre detto che non devi interferire con la mia vita umana'. La voce riprese 'Come desideri, Mito-can'. Mito percepi la reticenza del demone, ormai lo conosceva abbastanza da saper capire i minimi cambiamenti nella sua voce e cosa comportavano,riusciva ad immaginarlo con la faccia contratta in una smorfia a casa del suo rifiuto. Col tempo aveva capito di avere una grande influenza sul quel demone, il motivo non gli era ben chiaro, la loro relazione si era evoluta da quando si erano incontrati quasi dieci anni addietro, Mito era cresciuto  con attorno quella figura asfissiante, aveva imparato a rinunciare alla privacy, anche se ad un occhio inesperto sarebbe potuto apparire che fosse lui a comandare tra i due, la realtà era che il demone aveva il pieno controllo di lui e della sua vita, era legato a lui da catene invisibili che si erano appesantite con gli anni. 《Mito, allora vieni con noi?》 chiese Okita, osservandolo accigliato. 《Dove? 》chiese confuso mito. 《Agli allenamenti di Hanamici》disse lui offeso e aggiunse sbuffando 《Presta un po' di attenzione》. Mito sorrise e segui la banda fino alla palestra, stava per entrare quando percepi la sua presenza reale così disse scusandosi 《Ragazzi ho dimenticato una cosa in aula vado a prenderla, torno subito》 non gli permise di ribattere allontandosi velocemente verso le aule ma poi lontano della visuale dei ragazzi cambio direzione andò verso il retro della scuola, c'era un piccolo giardino abbandonato. 《Cosa ci fai qui》 disse Mito rassegnato. 《Volevo vederti》 disse usando la voce roca demoniaca, Mito adorava quella voce bassa e infernale che non aveva nulla di umano, solitamente per precauzione il demone non l'utilizzava preferendo la sua voce umana, era necessario se voleva vivere tra gli esseri umani essere in tutto e per tutto umano,anche se a Mito che ormai si era abituato anche alla sua forma demoniaca essa non gli dispiaceva. 《Non puoi fare così, dannazione, sono a scuola, immagina se qualcuno ti avesse percepito》lo  rimprovero Mito. Lui sorrise mostrando i denti e disse《Tranquillizzati, Mito-can, ho rilasciato solo l'aura demoniaca necessaria per farmi notare da te, da te e da nessun altro》. Mito scosse la testa e disse 《Non é una giustificazione, potevi aspettare fino a casa per vedermi, sai cosa accadremme se sapessero di te》. Lui disse calmo 《Ti preoccupi per me, Mito-can, sei così dolce》. Mito sbuffo, quel demone sembrava non riuscire a capire i rischi che correva, cosa sarebbe accaduto se il Concilio li avesse scoperti, non voleva neppure immaginarlo, quegli uomini non erano certo l'emblema della carità e della pietà. 'Non ti accadrà mai nulla finché sarò al tuo fianco' risuono nella sua testa,Mito lo fulmino con gli occhi e disse 《Ti ho detto mille volta di smetterla di entrare nei miei pensieri senza avvertirmi prima》 Mito non ebbe risposta, la presenza del demone era sparita, lui se n'era andato come sempre senza avvertirlo, senza un reale motivo. Mito si riancammino per la via da cui era venuto, vivere fianco a fianco con un demone è davvero difficile, non riusciva a capirlo, era come un codice impossibile da decifrare. 《Hana ha fatto di nuovo fallo》disse Okita indicandogli il loro amico che sbraita a contro il gorilla. Mito sorrise grato per quella ventata di felicità, era per questo che voleva bene ad Hana lui riusciva a farlo sorridere sempre nel bene e nel male. Gli allenamenti passarono così senza interruzioni, tra le risate causate da Hana e le sgridare del gorilla, una sensazione di buono umore lo accompagno fino a sera, anche dopo aver salutato Hana, si era accordato per uscire il giorno successivo, Hana aveva detto di aver bisogno del suo aiuto in qualcosa. Mito entro a casa urlando 《Sono tornato》. Ma non ricevette alcuna riposta così si incammino verso la sala da prazo ma non trovo nessuno, dove diamine erano finiti tutti? Non ebbe tempo di concepire questa frase che una voce dietro di lui disse 《Bentornato》. Mito si allontanò vontandosi per non ritrovarsi faccia a faccia con quel demone asfissiante. 《Smettila dannazione, una di queste volte ci rimango secco》lo rimproverò senza convinzione Mito. 《Voi umani siete davvero esseri interessanti, mi incuriositi molto》disse senza alcuna logica apparente o collegamento con il discorso di prima. Mito non provò a cercare in senso, con il tempo si era abituato, era quasi sicuro che quel demone lo usasse come cavia vivente per osservare gli umani ma minimizzare così la loro relazione non era possibile. Mito ricordava la notte della morte di suo padre chiaramente, ricordava di a egli punto contro quel freddo coltello con mano tremante, non c'era una sola parte di lui che davanti a quegli occhi gelidi oscuri non volesse scappare ma poi era accaduto qualcosa a lui non ben chiaro come non lo furono le parole che successero a quella reazione 《Se sei così ansioso di uccidermi ti darò la possibilità di farlo, facciamo una scomessa piccolo umano, se entro dieci anni non sarò riuscito a mostrare umanità se ancora vorrai vendicarti mi ucciderai sennò esaudiro un tuo desiderio qualsiasi in caso contrario tu mi apparterrai per la vita 》. Mito degludi ricordando quelle parole, mancavano solo pochi mesi alla fatidica data.....


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Rapporti complicati ***


Mito osservò il soffitto attentamente,la sua memoria rincorreva il tempo passato, la sua intera vita ruotava intorno a quel demone capriccioso che aveva deciso di renderlo una cavia nel suo folle esperimento, la ferita lasciata dalla morte di suo padre bruciava e la consapevolezza che quel demone era il suo assassino non migliorava certo la situazione o permetteva la guarigione, e se non fosse riuscito a renderlo più umano, cosa lo spaventava di più uccidere quel demone o che se ne andasse lasciandolo indietro. "Stai dormendo?" chiese incerto Mito. Una risata roca segui la sua domanda e il demone rispose divertito "Non nè ho bisogno". Mito roteò gli occhi tutti avevano bisogno di dormire anche quel folle ma sapeva benissimo che discutere con lui sarebbe stato fiato perso eppure era difficile immaginarsi una vita senza quella figura soffocante. "Lo prenderò come un complimento" ribatte la voce a pochi centimetri da lui. Mito si voltò di colpo spaventato e il volto del demone era a poca distanza da lui, in realtà ciò che Mito vide distintamente era quella fredda maschera bianca che il demone si ostinava a indossare e che copriva metà del suo volto. "Che ci fai qui?" chiese Mito ingoiando a vuoto. "Il tuo odore è intriso di paura e incertezza, immagino che io debba consolarti" rispose il demone con voce piatta. "Non mi pare che tu stia facendo nella per consolarmi" ribatte acido Mito. Il demone sorrise e disse "Potresti almeno apprezzare la mia premura, Mito-chan" dopo Mito percepì le braccia dell'uomo avvolgerlo, la pelle era gelida quasi dolorosa al tatto, il demone lo strinse a sè senza fatica, Mito riusciva a percepire i respiro regolare del demone. "So di averti detto che quando una persona è triste, bisogna consolarla con un abbraccio ma ricordo di aver anche precisato che non puoi abbracciarmi ogni volta che credi che io sia triste" disse Mito senza però opporsi a quello strano abbraccio. "Capisco" rispose lui senza però sembrare intenzionato a lasciarlo. Quella notte Mito si addormento senza fatica, nessun incubo o preoccupazione lo disturbo, il suo demone vegliava su di lui. 

Il giorno successivo al suo risveglio il demone non era più lì, Mito si sorprese era difficile che l'idiota non fosse al suo fianco a fissarlo atono, si preparò e scese all'erta, la madre fischiettava dalla cucina contenta. Mito le chiese ansioso "Mamma hai visto lo stalker?". La donna gli lancio uno sguardo confuso e ribatte "Mito di chi stai parlando?". Il ragazzo sorrise alla madre frustato e ribatte "Nulla mamma, nulla".La donna gli si avvicino preoccupata e disse "Se non ti senti bene, puoi non andare a scuola?". Mito rispose sincero "Sto benone mamma, solo che se non mi muovo, sarò in ritardo". La donna gli scompiglio i capelli e disse "Bravo l'ometto di casa" e aggiunse "Salutami Hana". Mito rispose correndo fuori "Lo farò". La mattinata trascorse senza intoppi, l'ansia lo rendeva teso, quell'idiota di un demone non poteva fare i suoi porci comodi scomparendo quando voleva lui, doveva avvertirlo prima. "Mito, oii Mito" lo richiamo offeso il  rosso . "Scusami mi ero distratto un'attimo" si difese Mito. Hanamichi chiese preoccupato "Stai bene?". Mito annuì in automatico e ribatte "Stavamo parlando del gorilla e di Haruko". Hanamichi sorrise come un idiota e ribatte "La dolce Harukina ieri mi ha detto che nella prossima partita tiferà per me ". Takamiya portandosi una mano di patatine in bocca ribatte "Credevo avesse detto che avrebbe tifato per tutta la squadra". Hana lo fulmino con sguardo infuocato e disse "Era ovvio mica poteva tifare solo per me, la dolce Harukina ha un animo gentile e così tiferà anche per quella sotto specie di volpe". Mito sorrise a denti stretti, era così semplice la loro vita attuale, si avevano sofferto e anche vinto ma nessuno di loro immaginava cosa nascondesse la realtà, nessuno di loro sapeva dell'esistenza di veri mostri che si aggiravano con le loro sembianze, nessuno di loro credeva al sottile potere che si celava dentro di sè. Magia o dono chiamatelo come volete, quella piccola potenzialità latente che ogni essere che abitava la terra possedeva ma che non utilizzava mai, Mito era stato uno dei fortunati, lui era un sangue reale. Mito spostò lo sguardo verso il cielo, c'era la quiete ovunque il suo sguardo si posasse. Il gruppetto si diresse in palestra, prendere in giro Hanamichi era uno degli sport preferiti della banda, Hana diede una testata a Noma e Okuso, Mito si teneva a debita distanza quindi non comprese il motivo di quello scatto d'ira ma il peso sul cuore si allentò. 

Okuso chiese sincero "Mito sei sicuro di stare bene, sembri completamente perso nei tuoi pensieri oggi". Mito ribatte annoiato "Nulla di grave, solo pensieri noiosi". Il ragazzo fece una smorfia poco convinto e disse "Se lo dici tu". Mito osservò la squadra giocare, erano bravi per i suoi standard di non intenditore, ridacchio quando Hanamichi spintono volutamente Rukawa, il quale lo fece inciampare poco dopo. Akagi minaccioso si avvicinò a loro dando un pugno in testa ad entrambi urlando "Voi due idioti, quando imparerete a smetterla di comportarvi come lattanti". Mitsui poco più in là scoppio a ridere e disse "Ecco i due idioti di nuovo". Hanamichi si mise a gridare furioso "Come mi hai chiamato sdentato?". Mitsui si arrabbio rispondendo "Mi è caduto un solo dente, imbecille". Mito stava per fischiare dagli spalti seguendo Okuso quando un sospiro freddo gli solleticò il collo, lui era lì, il ragazzo silenziosamente si allontano dalla banda e dalla palestra. "Qui" lo richiamo una voce bassa poco più in là. Mito si avvicinò e disse battagliero "Dove diamine eri finito?". Il demone gli regalo il suo solido artificiale sorriso e rispose "Commissioni". Mito strinse i denti e disse "Potevi almeno avvisarmi". IL demone chiese divertito "Non ti sarai mica preoccupato per me, Mito-chan" e aggiunse "Sai meglio di me che sarebbe inutile"....

Il ragazzo abbasso lo sguardo sullo specchio infastidito, il suo volto era mutato in qualcosa di mostruoso, la sua vera forma si era manifestata sfuggendo al suo controllo, non era colpa sua lui ce la stava mettendo tutta per trattenersi, solo che quell'umano aveva un odore così invitante....

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Fase famelica ***


Hanamichi morse affamato il panino e disse ancora con la bocca piena << Hai presente Mitsui lo sdentato? >>. Mito annuì curioso e Hana continuo << Mi ha raccontato che quando aveva circa sette o forse otto anni, si era svegliato di notte per bere del latte e aveva visto un mostro deforme dalla finestra fissarlo >>. Mito si agitò sulla sedia e disse nervoso << I mostri non esistono Hana >>. Il rosso bevve rumorosamente la sua coca e ribatte << Esattamente quello che gli ho detto io >> e aggiunse << Il gorilla gli ha dato un pugno in testa e gli ha detto di smetterla di dire cavolate e lui si è infuriato dicendo che era la verità >>. Mito rispose calmando i nervi << Avrei voluto esserci >>. Hana annuì e riprese << Pensa che ha aggiunto che quel mostro era stato cacciato da un uomo vestito dorato e bianco, che scemenza non trovi? >>. Mito sorrise colpevole e chiese << Comunque non credo che tu mi abbia invitato qua solo per raccontarmi di Mitsui e delle sue stranezze >>. Il rosso assunse uno sguardo serio e disse << Sai che qualsiasi cosa accada puoi contare su di me, i ragazzi dicono che ti comporti in modo strano >> . Mito rispose sulla difensiva << Sto bene , va tutto a gonfie vele come sempre >>. Hana scosse la testa e ribatte << Mito ti conosco letteralmente da una vita, sei il mio migliore amico e l’unica persona geniale che conosco oltre me, quindi ti pare che io non possa notare che sei cambiato >>. Mito gli sorrise grato e disse << Wow il grande genio infallibile pensa che anche io sia come lui >>. Il rosso fece le spallucce e disse << Certo non sei alla mia altezza ma sei il mio braccio destro, non ti ho scelto mica perché sei bello >>. Mito riflettendo disse << Con questo vorresti dire che sarei brutto? >>. Hanamichi rispose arrogante << Fratello ammettiamolo io sono meglio, ho il fascino del ragazzo rosso bello e dannato >>. Mito rise di gusto e disse tra una risata e l’altra << Non credo proprio >> . Hana lo rimproverò << Ti detesto, potevi lasciarmi fantasticare >> e aggiunse << Quando avrai voglia di parlare sono qui, Mito, sempre >>. Mito lo osservò triste, voleva davvero raccontagli ogni cosa, la sua vita precedente al loro incontro, di sua padre, del demone che infestava la sua vita, della sua famiglia, del Mageia ma non poteva, fargli sapere ogni cosa equivaleva a metterlo in pericolo, esporlo ad un mondo troppo complicato.

 

Il ragazzo si muoveva frenetico per la stanza, il suo corpo era irrequieto. Una risata roca riempi la camera, il ragazzo si voltò di scatto squadrando il nuovo venuto e disse << Lo trovi divertente? Perché io mi sento uno schifo >>. Il nuovo venuto rispose freddo << Sei in fase famelica >>. Il ragazzo ripose irritato << Voglio che smetta >>. Il demone fantasma rispose << Non è possibile, te l’ho già spiegato, questa è una fase che ogni demone deve sopportare, vuol dire che sei vicino alla transizione >>. Il ragazzo ribatte nervoso << Non posso evitarla? >>. Il demone fantasma sorrise divertito e disse << Non puoi, la transizione trasforma un demone immaturo in un demone completo >> e aggiunse << Anche io ci sono passato, il tuo corpo sta mutando, i dolori che senti sono i tuoi poteri che crescono >>. Il ragazzo si lascio cadere sulla sedia e ribatte << Aveva un così buon odore quell’idiota, mi ha fatto venire l’acquolina in bocca, avevo una brama incontrollabile di mordere la sua pelle >>. L’altro demone ribatte << Anche questo è normale, la fase famelica è il periodo in cui ogni brama o sensazione viene amplificata >> e aggiunse << Un tempo quando la fase iniziava il demone veniva rinchiuso in un caverna da solo o lasciato in una foresta ricca di selvaggina se il demone ritornava a casa, allora era diventato maturo >>. Il ragazzo chiese incerto << Perché c’era la possibilità che non tornasse ? >>. Il demone annuì e disse gelido << Durante la transizione si manifestano i caratteri secondari di un demone, nel caso di un demone lupo avrà una modifica della dentatura e del pelo diventando adulto >> e aggiunse << Questa manifestazione è accompagnato da un cambiamento doloroso del corpo, molti demoni non riescono a sopportarlo e muoiono oppure si presentano complicanze come la febbre che portano sempre alla morte durante la transizione >>. Il ragazzo rabbrividì e disse << A me cosa accadrà >>. Il demone lo fissò negli occhi e rispose << Sei un demone volpe, quindi svilupperai i tipici segni di quella specie, immagino sia la crescita della coda o dei denti >>. Il ragazzo rispose alterato << Immagini?? >>. Il demone rise di nuovo e disse << Sembra che tu abbia pero la tua solita calma indifferenza, Rukawa-san >>….

 

Autrice:

Chiedo scusa per gli eventuali errori, spero che questi capitolo vi piaccia, mi scuso se lo scorso capitolo ho utilizzato i “….” per i dialoghi ma ho avuto problemi con la pubblicazione, d’ora in poi ogni dialogo sarà con << ……. >> mentre i pensieri tra ‘……..’. Se avete dubbi sulla trama o altro sarò felice di rispondere nelle recensioni…..

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Verso la Tana della Volpe ***


Mito sorrise alla ragazza, Haruko disse ingenua << Hanamichi sta facendo enormi progressi, sono convinta che il vostro tifo lo aiuti molto >>. Mito sarebbe voluto scoppiare a ridere ma rimase serio, quella ragazza sembrava ancora essere l’unica a non essersi accorta della cotta che Hana aveva per lei, tanto non era rivelante, ad Hana sarebbe passata presto come tutte le altre prima di lei. Okuso al suo fianco ridacchio e disse << Siamo qui per sostenerlo ovviamente >>. Mito distolse l’attenzione da loro, non gli interessava far conversazione con Haruko, i suoi occhi si riposarono nel campo, gli allenamenti erano quasi finiti, ma qualcosa mancava, l’assenza di Rukawa si faceva sentire, quel ragazzo non si faceva vedere a scuola da ormai una settimana. Mito come d’abitudine cerco con gli occhi Hana e lo trovò stranamente corrucciato, quello era il momento in cui di solito prima della fine di ogni allenamento lui lanciava una frecciatina a Rukawa oppure la kitsune gli lanciava per sbaglia addosso il pallone per attaccare briga, ma quel giorno come i sei precedenti non successe nulla, Rukawa era assente. Akagi richiamo Hanamichi con un segno di capo e iniziò a parlare con lui animatamente, Mito osservò il volto dell’amico contrarsi in una smorfia prima di disgusto poi di rabbia, si chiese cosa mai avesse potuto causare tante smorfia ma tanto era sicuro che l’avrebbe scoperto presto, forse era solo una delle solite lavate di capo che Hana riceveva…..

 

Hanamichi osservò per qualche secondo il vuoto e sospirò, anche oggi avrebbe dovuto rinunciare al suo passatempo preferito ovvero litigare con quella kitsune. Akagi gli fece segnò di avvicinarsi, Hana malvolentieri lo assecondo, cavoli cosa aveva sbagliato questa volta? Eppure il suo allenamento non era andato così male. Akagi disse autoritario << Rukawa è ormai assente da una settimana, siamo preoccupati, pensavamo che tu potresti andare a controllare come sta >>. Hana fece una smorfia di disgusto e disse << Cosa? Perché devo farlo io? Manco sento la sua mancanza >>. Akagi riprese irritato << Siete entrambi del primo anno e se vuoi saperlo sei la persona più vicina a lui nella squadra >>. Hana ora visibilmente arrabbiato disse << Vicino? Mica siamo amici noi due, ci odiamo palesemente >>. Akagi si massaggio la fronte e riprese << Già lo so, ma è certo meglio del non aver alcun tipo di interazione come avviene con gli altri >>. Hana scosse la testa energetico e disse richiamando l’attenzione dell’amico << Mitsui digli che non sono io il più adatto ad andare a far visita a Rukawa >>. Il giovane interpellato disse strafottente << Invece sei tu il più adatto, deficiente, sei l’unico con cui parla o interagisce quando ci alleniamo >> e aggiunse << Non parlo con Rukawa da tipo un mese e passa, l’ultima volta che mi ha chiesto qualcosa è stato di spostarmi perché gli intralciavo il passaggio >>. Hanamichi irritato incrocio le braccia ma capì che i due avevano ragione, tutta colpa di quella dannata kitsune asociale, così rassegnato disse << Va bene , ci pensa il vostro genio del basket >>. Mitsui roteò gli occhi e scosse la testa in segno di disapprovazione ma non aggiunse altro, per una volta l’idiota stava facendo qualcosa di produttivo per la squadra….

 

Rukawa si morse il labbro per non gridare, il dolore era lancinante, socchiuse gli occhi sperando che passasse inutilmente. Percepì la presenza del demone quasi irritato e disse << Guarda chi è venuto a vedere come sto? >>. Il demone sorrise inclinando la testa e disse << Sono qui per mettere i sigilli >>. Rukawa riprese a fatica << Quelli dovrebbero evitare che esca e combini guai giusto? >>. Il demone rispose gelido << Forse, per precauzione è meglio incatenarti con le catene di Valcar >>. Rukawa scosse la testa vigoroso e disse << Non ci provare quelle cosa fanno malissimo, sono convinto che non c'è ne sarà bisogno, infondo nessuno verrà a disturbarmi >> e aggiunse sincero << I miei non abitano con me e non ho amici >>. Il demone annuì riposando sul terreno delle grosse catene di color carbone e disse << Ti avviso se dovesse però accadere qualcosa, io ti incatenerò >>. Rukawa annuì ingoiando a vuoto, era impressionante il fatto che quel demone fosse riuscito a procurarsi quelle catene e inoltre a tenerle in mano, di solito solo i cavalieri prescelti dal Concilio Magico li avevano, un brivido gli attraverso la schiena, che l’avesse rubata ad uno di loro ? Ma nessun cavaliere avrebbe lasciato incustodita un oggetto magico, che avesse ucciso un cavaliere? Un’altra fitta l'attraverso, lui chiese disperato << Quando durerà? >>. Il demone riprese calmo << La fase famelica è al termine, di solito la transizione di un demone volpe dura massimo una settimana >>. Rukawa strinse i denti e sperò che quella settimana passasse in fretta…

 

Il demone posizionò lentamente ogni sigillo su ogni muro, finestra e porta. Chiuse ogni fonte di luce e ogni entrata, l’oscurità era l’ambiente idoneo per la transizione insieme al freddo, si avvicinò al condizionatore è abbasso al minimo la temperatura, in questo modo non ci sarebbero stati problemi durante il processo, tutto era pronto, osservò l’orario nel display del telefono ormai mito-chan stava ritornando a casa, meglio che anche lui si sbrigasse a tornare….

 

Hanamichi disse brontolando << Perché tocca a me questo ingrato compito >>. Mito fece le spallucce e disse << Non farla più grave del previsto, devi solo vedere se è vivo >>. Okuso disse divertito << Ti immagini sua madre magari è lui da donna >>. L’armata scoppiò a ridere ma fu bloccata da un’ occhiataccia del capo che riprese il suo brontolare << a poi a chi interessa come sta la kitsune? Secondo me poi non sta neanche così male, sarà solo un raffreddore >>. Noma riprese illuminandosi << Sapete una volta una delle oche del suo fan club ha detto che abitava da solo, niente visioni di Rukawa al femminile >>. Hana trasalì e disse << Cavoli quindi dovrò per forza vedere il suo brutto muso >>. Takamiya disse ridacchiando << Almeno sai dove abita? >>. Hana stava per ribattere velenoso ma Mito lo blocco dicendo << Me ne sono occupato io, abita tra qualche isolato >>. Okuso riprese fiducioso << Allora buona fortuna Hana e addio >>. Il rosso si voltò di scatto e confuso disse << Addio cosa? >>. Okuso riprese sincero << Nel senso che noi andiamo alla sala giochi >>. Hana li guardo furioso e disse << Mi lasciate da solo? >>. Noma ribatte difensivo << Puoi portarti Mito >>. Il ragazzo ora preso in causa disse << Cosa perché tocca a me accompagnarlo? >>. Hana sempre più furioso disse << Ingrati, infedeli, compagni codardi >>. Tokamiya fece le spallucce e disse << Non te la prendere Hana ma preferisco aspettarvi alla sala giochi >>. Hana strinse i denti e riprese << Mi avete abbandonato da solo contro la mostruosa volpe, che amici siete >> e poi aggiunse voltandosi verso Mito << Perché non provato un po’ ad essere come il mio migliore amico, con cui sono inseparabile dall'infanzia e che non mi abbandonerebbe mai giusto? >>. Mito capì di essere appena stato incastrato, non poteva certo rifiutarsi così si arrese e disse << Ovviamente, Hana >>. Il rosso trionfante fece la linguaccia agli altri e disse << Bastardi, cacche di mucca, non siete più degni della mia compagnia >> e aggiunse << Andiamo Mito >>. Mito a testa bassa segui l’amico, la loro uscita fu seguita da grasse risate da parte degli altri tre, Okuso urlò mentre se ne andavano << Vi aspettiamo alla sala giochi, non perdete tempo >>. Hana gli regalò un dito medio per poi aggiungere << Se passate dal supermercato prendetemi anche un sacchetto di caramelle gommose >>. I due si incamminarono incuranti verso la tana della volpe affamata….

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** La Volpe Affamata ***


Oh volpe furba e astuta quanta fatica ti dai per raggiungere l’uva, non sarebbe più facile cibarsi dell'erbaccia?

 

Hana osservò ansioso la casa lugubre, le finestre erano tutte chiuse o dalle tende o dalle persiane, che non ci fosse nessuno a casa? Che Rukawa avesse mentito sull’essere malato? O forse era successo qualcosa? Mito schiaccio il campanello che risuonò per la casa senza ricevere risposta, ci provo ancora ma non ebbero risposta. Hana disse ora visibilmente preoccupato << E se fosse accaduto qualcosa a Rukawa? >>. Mito percepì un brivido attraversagli le spalle ma disse scettico << Hana non saltare subito alle conclusioni può essere che stia solo dormendo e che non senta il citofono >>. Il rosso annuì a vuoto e riprese << Però è solo>>. Mito sorrise al ragazzo e ribatte << Vuoi che facciamo un giro intorno alla casa per sbirciare se va tutto bene? >>. Hana sorrise grato all’amico, i due si diressero verso il giardino cercando di vedere qualcosa delle finestre, ognuna era chiusa o oscurata. Mito sbuffo irritato e disse << Mi dispiace Hana, non si può vedere in casa >>. Il rosso fece una smorfia e ribatte << Ripassiamo domani per ricontrollare >>. Mito annuì stanco, non vedeva l’ora di tornare a casa e fare un bel bagno caldo, quasi quasi avrebbe evitato di fermarsi alla sala giochi per quella sera. I due si ridiressero verso il cancello quando un rumore da dentro la casa li distrasse, i due confusi si fissarono incerti se avessero immaginato tutto ma un urlo di dolore non lasciò spazio per i dubbi. Hana disse spaventato << Hai sentito? >>. Mito annuì ora sull’attenti e disse << Dovremmo andare a controllare, credo >>. Il rosso si diresse verso la porta, provò a girare la maniglia ma era chiusa così disse << Chiusa a chiave >>. Mito si diresse verso il giardino cercando una finestra con le tende senza persiane da poter rompere ed entrare, seguito da Hana. Un secondo urlo fece gelare il sangue dei due giovani, Mito disse indicando la porta a vetri << Possiamo provare a tirare ed aprire >>. Hana si diresse a passo veloce ma a nulla valsero i suoi tentativi di far scorrere la porta a vetri che era bloccata ovviamente da qualcosa di non ben precisato. Hana riprese agitato << Non ci riesco Yohei, cazzo >>. Mito raccolse una pietra e disse all’amico << Optiamo per la soluzione drastica, allontanati >>. Il rumore del vetro che si frantumava risuonò nelle mura, i due si precipitarono dentro alla ricerca di Kaede. Hana disse cercando di abituarsi al buio della casa << Fa freddo >>. Mito ribatte cercando di muoversi verso la porta di quello che da quello che il buio gli permetteva di vedere era un salottino << Forse si sono rotti i condizionatori >>. Hana sbuffo dietro di lui cercando di evitare di sbattere contro i vari oggetti nel semibuio. Mito a tentoni provò ad accendere la luce riuscendo nel tentativo di illuminare la stanza. Hanamichi disse entusiasta << Molto meglio >>. Mito impallidì visibilmente quando notò i vari talismani e sigilli posti nei muri e sulle finestre, quelli erano sigilli di contenimento che diamine ci facevano in quella casa? Il rosso notando il pallore chiese << Mito che hai? >>. Mito disse ora nervoso << Dobbiamo andarcene di qui, Hana, fuori >>. Il rosso disse confuso << Ma che ti prende? E rukawa? E l’urlo di prima? >>. Yohei riprese mordendosi le labbra << Dobbiamo andarcene ora >>. Mito non sapeva cosa stesse accadendo in quella casa ma di una cosa era certo, i sigilli di contenimento venivano posti per rinchiudere qualcosa e lui sinceramente non era curioso di cosa dovessero racchiudere in quella casa e non voleva neppure scoprirlo. Sakuragi stava per ribattere sullo strano cambio di comportamento dell’amico quando qualcosa lo afferrò e scaravento dall’altra parte della stanza. Mito sobbalzò incredulo e si voltò cercando di scorgere chi era stato o meglio cosa. Una figura solo dal contorno umanoide si avvicinò verso di lui, Mito si posiziono sulla difensiva, era arrugginito senza alcun dubbio ma lui era un cavaliere come suo padre, nel suo sangue scorreva la medesima magia. Il demone però si blocco di scatto, voltandosi verso dove aveva scaraventato Hana, il rosso infatti a fatica si stava rialzando cercando di mettere a fuoco cosa stesse accadendo. Mito urlò << Hana esci, vattene >>. Il rosso guardo confuso l’amico per poi voltarsi ad osservare la cosa che si muoveva verso di lui, sembrava umanoide eppure aveva le zanne o qualsiasi cosa fossero quei denti aguzzi. Mito notò che il suo amico si era bloccato sul posto, così corse verso il demone cercò di concentrare la magia nelle sue mani e sussurro << Bollflez >>, le mani luccicarono, un pugno ben assestato scaravento il demone contro il muro opposto. Hana pietrificato osservò l’intera scena quasi stesse assistendo ad un film di fantascienza di seconda categoria. << Dobbiamo andarcene >> disse Mito indicando la finestra. Hanamichi non se lo fece dire due volte correndo verso il giardino. Quella cosa però li raggiunse senza fatica sbarrandogli la strada, Mito ripete << Bollfrez >> concentrando la sua energia nelle mani che ripresero a luccicare si preparò ad attaccare quando la voce di Hana gli giunse quasi come un sussurro spezzato << Rukawa? >>. Yohei finalmente riusci a vedere illuminata dalla luce dei lampioni i lineamenti della cosa, Rukawa era un demone, dannazione. Il demone approfitto della distrazione per attaccarlo, Mito si preparò a ricevere il colpo che mai giunse. Il demone fu bloccato da una figura nera apparsa dietro di lui, il demone sorrise e scaravento Kaede contro le mura del giardino. Mito fece un sospiro di sollievo e si voltò cercando Hana con lo sguardo. Il rosso guardava l’intera scena terrorizzato, Mito gli si avvicino e disse preoccupato << Hana >>. Il demone ribatte calmo << Mito-chan portalo a casa, ci penso io alla cattiva volpe >>. Mito non se lo fece ripetere due volte trascinando Hana che lo lasciò fare senza dir nulla, la sua espressione era vuota, smarrita….

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Lux ***


Mito osservava preoccupato l’amico, Hana fissava con sguardo perso il caffè caldo, il silenzio pesante rendeva irrespirabile l’aria, Mito sapeva benissimo però che non poteva far nulla, doveva solo aspettare che Hana reagisse. << Cosa diamine era? >>  disse con voce spezzato l’amico. Mito rispose serio << Demoni >>. Hana alzò lo sguardo confuso e disse incerto << Quelli delle favole? >>. Mito annuì debolmente. L’amico incalzò ancora << Quelle cosa esistono quindi? >>. Mito disse titubante << Non è proprio come nelle storie che senti, è complicato >>. Hana disse irritato << Yohei non osare usare ‘è complicato’ con me >> e aggiunse << Uno di quei cosi ci ha attaccati poco fa e tu sei tutto tranquillo a bere del caffe >>. Mito disse giustificandosi << Ne sono abituato >>. Hana riprese irritato << Che significa che ci sei abituato? Credevo di conoscerti perfettamente e invece scopro che lanci sfere luminose dalle mani e parli di follie soprannaturali >>. Mito si morse il labbro inferiore frustato, Hana non capiva quanto gli era costato mentirgli per tutti questi anni, quanto pesava quel segreto. << Rukawa è uno di quei demoni? >> chiese abbassando lo sguardo il rosso. Yohei rispose sincero   << Si, quello che hai visto era la sua forma demoniaca, immagino fosse un demone volpe o qualcosa di simile >>. Hana chiese ancora curioso << Parlami di queste cose? I demoni giusto cosa sono? Sono tra di noi? Quanti ce ne sono? >>. Mito spiegò calmo << Non so quanti sono, ma di solito non abitano nel nostro mondo, ma nella dimensione sovrapposta alla nostra >>. Hana fece una smorfia e disse << Perfetto quindi c’è anche una dimensione alternativa alla nostra, incredibile >>. Mito disse titubante << Non proprio, ma possiamo vederla anche in questo modo >>. Saguragi disse serio << Credo che sia meglio che prenda una birra se vogliamo continuare questa discussione >>. Mito sorrise debolmente osservando l’amico aprire il frigo e cercare tra le varie scansie per poi tornare con due birre che lasciò sul tavolo. << Cosa vuoi sapere altro? >> chiese Yohei attento. Hana prese un sostanzioso sorso dalla lattina e disse << Perché non ho mai sentito parlare di demoni? >>. Mito sospirò e disse << In realtà non è così, durante il periodo Edo la gente era a conoscenza dell’esistenza dei demoni e questo creò il caus, molti uomini furono accusati di essere demoni ingiustamente e dati in pasto alle bestie >> e aggiunse serio << Per evitare questa isteria collettiva il Congresso decise di celare l’esistenza dei demoni >>. Hana si massaggio la fronte confuso e chiese << E ora cosa sarebbe questo Congresso? >>. Mito disse comprensivo << In breve è un organo del governo che si occupa delle questioni che riguardanti i demoni e l’altra dimensione >>. Hana sbuffo irritato << Quindi il governo ci nasconde davvero informazioni e io che credevo che i cospirazionisti fossero tutti pazzi >> e aggiunse fissando diffidente l’amico << Tu sei un demone o qualcosa di simile? >>. Mito scosse la testa e disse divertito << Per nulla, sono al contrario un Cavaliere di Luce ovvero un cacciatore di demoni >>. Hana disse bevendo ancora << Le tue mani brillavano, come diamine è possibile? >>. Mito concentro la sua attenzione nelle dita e disse << Vis >>. Bagliori di luce chiara nascevano dalle dita del ragazzo, Hana saltò di scatto in piedi urlando << BRILLANO >>. Mito annuì e riprese << Un Cavaliere di Luce è un essere umano che ha ereditato quella che viene chiamata Lux, esiste una percentuale di persone che la possiedono >>. Hana disse avvicinandosi titubante << E tu hai questa Lux? >>. Mito annuì e il rosso chiese ancora << Brucia? >>. Mito sorrise incoraggiante e disse << No, è solo un trucco per illuminare l’ambiente >>. Hana prese le dita dell’amico tra le mani incerto e chiese << Come fai ad avere questo potere? >>. Mito rispose calmo << La mia famiglia fa parte dei Cavalieri di Luce da secoli, l’unico modo per avere la Lux è appartenere alle dodici famiglie ancestrali >>. Hana disse sconfortato << Allora fammi capire, esistono sti demoni i quali vengono da un’altra dimensione rispetto alla nostra che vengono sulla terra per ucciderci suppongo? >>. Mito rispose serio << Dipende, non si sa molto sui demoni, loro sono molto volubili, tendono a seguire i loro istinti, se vogliono uccidere lo fanno, per questo sono così pericolosi >>. Hana si allontano e iniziò a camminare irrequieto << Spiegami quindi voi Cavalieri di qualcosa vi occupate di fare in modo quindi che non uccidano tipo? >>. << Esatto >> disse calmo Mito. Hana riprese avvicinandosi di scatto  <Rukawa però non sembrava un mostro, ciò quando lo vedevamo di solito era normale, tu lo sapevi che era uno di quei cosi? >>. Mito rispose sincero << Non lo sapevo, purtroppo molti demoni utilizzano alcuni strumenti che gli permettono di mimetizzarsi tra gli esseri umano, i Cavalieri la chiamano forma umana ed è impossibile localizzare un demone nella sua forma umana >> e aggiunse provando a tranquillizzarlo  << Però in questa forma loro sono limitati, in quanto non sono in grado di utilizzare la loro energia demoniaca, in pratica sono umani in tutto e per tutto quindi innocui in parte >>. Hana cercò di elaborare << Niente velocità o forza sovraumana? >>. Mito annuì vedendo l’amico calmarsi, il rosso si risedette sospirando << Sono terrorizzato, chissà quante persone che consociamo sono quei cosi >>. Mito rettifico calmo << Nessuno della banda lo è, ho controllato >>. Hana disse confortato << Grazie al cielo, quindi esiste un modo per distinguere quei cosi da noi umani? >>. Mito annuì e disse serio << Si esiste, però è un metodo poco ortodosso >>. Hana scosse la testa e disse  << Non lo voglio sapere, basta per oggi, posso passare la notte da te? >>. Mito rispose comprensivo << Certo Hana, questa è casa tua lo sai >>. Il ragazzo disse dubbioso guardandosi intorno sospetto << E se ci attaccassero? >>. Mito gli disse serio << Non possono farlo, la casa è protetta fidati >>. Hana annuì meccanico e si diresse verso la stanza accanto, probabilmente diretto al bagno, il viso pallido era contratto in una smorfia di confusione e paura. Mito osservò la sua figura sparire nel corridoio e chiese  << Lo sapevi di Rukawa ? >>. Una figura uscì dall’oscurità alle sue spalle decedendo << Si, Mito-can >>. Yohei sospirò e disse << Avresti dovuto dirmelo >>. La figura riprese seria << Non era rilevante >>. Mito ribatte << La prossima volta lascia decidere a me cos’è rilevante o meno >> e aggiunse incerto << Rukawa è sigillato? >>. Il demone rispose divertito << Certo, non sarà più un problema per ora>> Mito riprese preoccupato << Credi che Hana l’abbia presa bene? >>. La voce profonda rispose senza dagli il conforto sperato << Non sono la persona giusta a cui chiedere queste cose, non comprendo i sentimenti umani >>. Mito non ribatte si limito a lasciare la stanza per andare a vedere dov’era finito Hana... 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Mattina Agitata ***


Mito percepì un leggero movimento poco distante, aprì di scatto gli occhi e si mise in posizione di difesa. << Sono io, Yohei >> disse una voce nella semioscurità. Mito rilasso il corpo e disse scusandosi << Hana, cavoli mi hai spaventato >>. Una leggera risata nervosa giunse alle orecchie del giovane e la voce riprese << Volevo solo sapere se dormivi, non riesco a chiudere occhio dopo quello che mi hai detto, cioè come mi dovrei comportare? Come riuscirò a far finta di nulla domani con i ragazzi? Cosa dirò ad Akagi quando mi chiederà di Rukawa? >>. Mito rispose calmo << Ci penseremo domani, Hana, devi dormire per recuperare forze >>. Un sospiro esausto risuonò nel vuoto e la voce riprese tesa << Tu la fai facile, ma io non sono bravo a mentire >>. Mito si oriento nella semioscurità per andare incontro all’amico ma Hana si sposto borbottando << Scusa non volevo disturbare il tuo sonno >>. Mito rimase immobile in attesa di qualche rumore nell’oscurità, ma Hana aveva lasciato la stanza sbuffando, Mito non era certo di cosa dover fare, non riusciva ad immaginare di essere buttato in una realtà che non conosceva e doverla accettare passivamente.... 

 

Quella notte passò irrequieta per Hanamichi, il giovane si sentiva tradito da ciò che lo circondava, era cresciuto in un’enorme bolla di sapone che ora era scoppiata, aveva migliaia di domande ancora da porre a Mito, come facevano i demoni a vivere? Perché Rukawa viveva nel loro mondo? Mito era un cavaliere di luce? Domande su domande che chiedevano risposte. << Hana caro, sei sveglio? >> chiese la voce allegra della madre di Mito da fuori della stanza degli ospiti e riprese pacata << Quel disgraziato di mio figlio non mi ha detto che ti saresti fermato da noi ieri, sennò ti avrei preparato qualcosa per cena, quel ragazzo mi farà impazzire >>. Hana rispose cercando di sembrare calmo << Ayane non ti preoccupare >> . La donna riprese contenta << La vuoi una bella collazione riempi stomaco ? >>. Hana sorrise d’istinto e rispose sospirando << Certo, sto scendendo >>. Riprese la maglietta lasciata sulla sedia e la indosso, le articolazioni scricchiolavano, con sgomento notò di avere dei graffi sul braccio, dovuti probabilmente alla colluttazione della sera precedente. Teso scese le scale verso la cucina, dove una canticchiante Ayane friggeva qualcosa forse bacon o uova. Hana la saluto gentile << Eccomi Ayane >>. La donna si voltò sorridente e disse << Finalmente qualcuno si è degnato di farsi vedere, mio figlio ancora dorme probabilmente >>. Hana sorrise debolmente e Ayane chiese preoccupata notando il braccio  << Avete di nuovo fatto a botte? Ragazzi vi avevo pregato di smetterla >>. Hana scosse la testa veloce  e disse << No questo ..>> la voce gli si spezzo come glielo spiegava ? Aspetta era la madre di Mito con alte probabilità lo sapeva già così riprese << Ieri io e Mito abbiamo incontrato un demone >>. La donna disse confusa << Cosa avreste incontrato ? >>. Hana rispose incerto << Un demone >>. La donna alzò un sopracciglio indagatore e disse << Non c'è bisogno che inventi scuse, se avete fatto a botte dovete solo dirmelo, la ramanzina la faccio comunque >>. Hanamichi ribatte incerto << Sono serio, Ayane, so dei demoni , dei cavalieri di luce e della Lux o come si chiama >>. Gli occhi della donna si spensero, lei portò le mani sulle tempie e iniziò a sussurrare << Vi prego non toccate mio figlio, non portatemelo via, non prendete il mio bambino >>. Una serie di sussulti la scuotevano e le lacrime rigavano il volto contorto dal terrore, Hana si mosse verso di lei preoccupato ma la donna si allontanò gettando un urlo << Non riuscirete ad avere il mio bambino, non potete togliermi anche lui >>. Hana la osservava paralizzato che diamine stava accadendo? << MAMMA >> disse con tono pesante Mito venendo verso di loro e aggiunse << Sono qui, mamma, non mi hanno portato via, siamo al sicuro >>. La donna scuoteva la testa e borbottava isterica << Ti prego, salva il mio bambino, ti scongiurò loro me lo porteranno via, non voglio che finisca come il padre, ti prego demone abbi pietà di noi >>. Mito la osservava esausto e disse guardando Hana << Le hai detto dei cavalieri di luce vero? >>. Hana annuì debolmente << Che le succede ?>>. Mito sospirò e disse rivolgendosi al vuoto << Vieni qui >>. Una figura dai bordi oscuri con indosso una maschera spezzata giunse al fianco del ragazzo, Mito ordinò << Sigillala >>. La cosa deforme si precipitò su Ayane, la donna si rilasso, addormentandosi avvolta da quella cosa. << Grazie >> disse Mito piano. Quella strana ombra sparì esattamente com’era venuta, svanendo tra le assi del tetto. << Che cazzo era quello ? >> disse Hana pallido. Mito rispose con freddezza << Un demone >>….. 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ipnosi ***


Hana attendeva nervoso l’arrivo dell’amico, Mito era andato a mettere sua mamma nel letto o almeno così gli aveva detto. Hanamichi si mordeva il labbro inferiore inquieto, dove diamine era finito? Il percorso dalla camera della madre e la cucina non erano così lungo.  << Devi darti una calmata >> lo ammonì Mito apparendo nella sua visuale. Hana lo attacco << Voglio vedere te a gestire una cosa così grande, cioè ieri mi hai detto che i demoni esistono e sono cattivi, è questa mattina me ne ritrovo uno in cucina. >>. Mito disse comprensivo << Hana hai ragione, ma le cose sono molto più complicate di così >> e aggiunse sincero << Non tutti i demoni sono cattivi, come non tutti gli umani sono buoni >>. Hana disse convinto << Fallo venire qua, questo fantomatico demone, voglio vederlo >>. Mito chiese incerto << Ne sei sicuro? >>. Hana annuì cercando di sembrare convinto o almeno ci provò, i suoi occhi erano velati di incertezza e paura. << Vieni qui >> disse Mito debolmente e la cosa informe apparve, Hana si soffermo a fissarlo confuso, era come una nebbia scura senza corpo, solo una maschera spezzata si trovava a mezz’aria quasi sospesa nel vuoto. << Chi è ? >> chiese con un groppo in gola il rosso. Yohei disse semplicemente << I demoni non hanno un vero nome, nessuno glielo da, solitamente sono i cavalieri di luce a dagli dei soprannomi, lui era il demone fantasma >>. Hana chiese ancora rigido  << Come faccio a sapere che non mi farà male? >>. Mito disse gentile << Te l’ho già detto, lui non è cattivo >>. Una voce roca profonda lo riscosse << Se volessi farti male ora saresti morto Sakuragi >>. Hana sobbalzò in piedi e disse << Tu lo hai sentito vero? >>. Mito annuì piano e aggiunse << Hana dovresti davvero rilassarti, sei troppo nervoso >>. Hana sbottò << Va bene, solo cavoli, il mondo là fuori è un casino >>. Mito riprese gentile << Se vuoi farmi delle domande sono sempre disposto a rispondere >>. Hana si massaggio il collo e ammise << Tu sei un cavaliere di luce ? >>. Mito disse turbato << Non proprio, ho la Lux ma non sono entrato nell’ordine del Congresso >>. Hana chiese incerto << Non capisco ancora molto, ma i demoni non seguono i loro istinti come sei certo che quel demone fantasma non ti uccida ? >>. Mito rispose calmo << Lui è diverso >>. La voce roca si rintrufolo nelle loro menti << Non tutti i demoni seguono il loro istinto, i demoni senzienti come me tendono a fare come desiderano >>. Hana si voltò a fissare la maschera spezzata che fluttuava leggera oscillando e disse << Quindi tu non uccideresti ? Cosa sei un demone con dei principi ? >>. La voce riprese monotono << Non so cosa siano i principi di cui parli , io uccido solo se ho un profitto o almeno era così in passato, ora non posso farlo, l'ho promesso a  Mito-can >>. Hana guarda con disappunto la cosa e riprese << Una promessa ? Quindi mi devo fidare di quella cosa in base ad una promessa >>. Mito disse poggiando una mano sulla spalla dell’amico << Non una normale promessa ma una promessa di fuoco , se lui la infrange le fiamme lo avvolgeranno inghiottendolo >>. Hana passò lo sguardo tra Mito e la cosa ancora visibilmente pallido. << Hana >> disse Mito dolce. La voce roca risuonò distraendoli << Sono arrivati i tre babbuini >>. Mito si mosse verso la porta e il campanello prese a suonare, Hana rimase immobile a fissare la scena, desiderava non essere lì. << Ma dove diamine eravate finiti ieri ? >> trillò Okuso entrando nella casa. Mito sorrise e menti << Scusate e che Rukawa non era a casa, Hana ha dato di matto come al solito così l’ho portato a casa mia per calmarlo >>. Takamiya afferrò una manciata di patatine e le ingurgitò ridendo divertito. << Hana hai fatto il solito casinaro ehh >> disse Noma ma si bloccò notando il volto sconvolto del giovane e aggiunse << Hana stai bene? Sei ferito al braccio? Ragazzi ma che cazzo avete combinato ieri? >>. Mito assottigliò lo sguardo e disse serio << Mi dispiace >>. Okuso gli lanciò uno sguardo confuso e Mito disse a voce bassa << Somnum >> , lo disse portando la mano alle labbra e soffiando e aggiunse << Quando vi risveglierete crederete di essere in ritardo per la scuola, come ogni mattina sarete felici e spensierati,  Hana ha la febbre per questo non viene a scuola  >>. Hana si avvicinò agli amici che immobili fissavano il vuoto e disse << Che cazzo gli hai fatto Mito >>. Yohei roteò gli occhi e disse << Excitare >>. I tre sembrarono riprendere vita come per magia, Okuso disse allegro << Cavoli, la scuola siamo in ritardo >>. Noma riprese divertito << Hana cavoli sei messo male, si vede che hai la febbre, poverino, vabbè se vuoi teniamo compagnia noi alla tua Harukina >>. I tre scoppiarono a ridere alle parole e Okuso ribatte infierendo << Tanto la sua amata non si accorge neppure della sua presenza, invece al contrario scommetto che il gorilla sbraiterà un sacco >>. Hana li osservò uscire senza fiatare, sul serio si erano bevuti la cazzata che aveva la febbre, che diamine era quello?  << Ipnosi >> rispose semplicemente Mito e aggiunse << è il metodo che usano i Cavalieri di Luce per soggiogare i ricordi degli non-lux in questo modo nessuno saprà dell’esistenza dei demoni, è una tecnica base >>. Hana si sedette nella sedia con il volto scuro e chiese << Fantastico, chissà quante volte l’hai usata su di noi >>. Mito rispose serio << Non su di te, devi fidarti di me >>. Hana lo osservo speranzoso e disse << Cosa si fa ora ? >>. Mito ribatte calmo << Tu nulla, devi riposare ieri è stata una giornata difficile, dobbiamo disinfettare le tue ferite e poi vai a farti una bella dormita seria >>. Hana lo osservò vagare nel salotto per recuperare i cerotti e la valigetta del primo soccorso, metabolizzare quella mole di informazioni era davvero possibile? Mito tornò e poggiò il cotone con il disinfettante sulle ferite, Hana fece una smorfia di fastidio, Mito ridacchio piano, non era mai stato bravo a curare le ferite dell’amico o le sue, diciamo che era una pessima crocerossina.... 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Sei uno dei Buoni? ***


Mito spinse con fatica la porta d’ingresso e chiese << Sei certo che sia vigile? >>. Il demone al suo fianco rispose calmo << La sua fase famelica è giunta al termine all’alba >>. Mito sbuffo ed entrò silenzioso per la casa avvolta nella semioscurità, non percepiva la presenza di alcun individuo, dove diamine si era cacciato Rukawa? Si diresse in soggiorno dove notò una figura umana ripiegata su sé stessa, rannicchiata in una posa quasi fetale. << Rukawa >> lo richiamo Mito, lui non si mosse. << Debbiamo parlare >> riprese Yohei giungendo davanti alla Volpe, Kaede alzò gli occhi colpevole e chiese << Come sta? >>. Mito rispose freddo << Bene >>. Rukawa balbetto triste << Non volevo, io non intendevo fargli male, non a lui, non volevo che Hanamichi rimanesse ferito, non capivo nulla, io non volevo te lo giuro >>. Mito riprese serio << Sai cosa sono io? >>. Rukawa annuì debolmente e disse << Lui ha detto che sei un cavaliere di Luce ma che non sei mio nemico >>. Mito aggiunse con voce inflessibile << Non sono tuo nemico finché non ucciderai qualcuno, Rukawa, se lo farai sarò chi dovrai temere di più >>. Rukawa abbasso lo sguardo stremato e disse << Non intendo fare del male a nessuno, lo giuro, non sono neppure un vero demone >>. Mito rilasso le spalle e chiese calmo << Mi vuoi dire cosa ci fai qui ? >>. Kaede rimase a fissarlo incerto e poi chiese << io...>>. Un rumore leggero fece tendere entrambi come corde di violino, Kaede tirò fuori i denti affiati e Mito si mise in posizione di attacco pronto ad affrontare chiunque fosse venuto. << Sono io, sono Hanamichi >> disse il rosso venendo verso di loro con le mani in alto. Mito lo rimproverò << Ti avevo detto di riposare a casa >>. Sakuragi scrollo le spalle e disse << Non amo molto prendere ordini, Yohei >>. Kaede tentennava osservandolo. Hana disse serio << Sei uno dei buoni vero? >>. Rukawa si affretto ad annuire vigoroso e disse dolce << Mi dispiace per ieri, non riuscivo a controllarmi >>. Hanamichi lo fissava titubante. << Era in fase famelica >> spiego Mito serio e aggiunse << è la fase di maturazione demoniaca, rende i demoni completi, durante quei giorni il demone soffre l’inferno e perde il controllo sul suo corpo >>. Hanamichi sembrò convincersi della cosa o ci provò e chiese titubante << Che tipo di demone sei? >>. Rukawa scosse leggermente la testa e disse << Sono un ibrido, sono solo per metà demone, mia madre è umana mentre mio padre è un demone Esiliato >>. Hanamichi confuso ammise << I demoni e gli uomini possono stare insieme, non siamo tipo nemici? >>. Rukawa lanciò uno sguardo confuso a Mito che disse sincero << Non tutti, esistono demoni che rinunciano alla loro natura demoniaca e decidono di vivere come umani, lì chiamano gli Esiliati. >> e aggiunse gentile << Le relazioni tra demoni e uomini sono complesse, Hana, le favole che senti su di loro sono per la maggior parte false >>. La voce roca risuonò piatta << I demoni sono tutti senzienti, abbiamo una nostra lingua e cultura >> e aggiunse serio << Secondo un antico racconto, entrambi discendiamo dallo stesso essere primitivo che è mutato, negli uomini si è sviluppato di più la parte del cervello alla base dell’empatia e delle emozioni mentre nei demoni invece quella dell’aggressività e del controllo >>. Hanamichi sembrò prendere sul serio quelle parole e disse << In pratica siete come una popolazione alternativa alla nostra, assurdo >>. Mito non disse nulla per rettificare infondo era più o meno così. << Perché rinunciare a quello che vi rende demoni? >> chiese Hanamichi fissando Rukawa. La giovane volpe rispose confusa << Ci sono molte ragioni in realtà, dipende a chi lo chiedi, se parli di mio padre, per lui fu una scelta volontaria, i suoi genitori lo abbandonarono quando scoprirono che era un demone difettoso, mio padre non ha gli artigli come ogni altro demone volpe, fu trovato da un gruppo di escursionisti umani che lo allevarono e quando crebbe decise di rinunciare alla sua natura da demone facendo la TRANSUM >>. Hanamichi inclinò la testa e Mito spiegò veloce << è un rituale che permette di bloccare la tua energia demoniaca per sempre, in pratica una tramutazione in umano completa >>. Hanamichi annuì e sbuffo esausto chiedendo << Non so voi ma ho una voglia matta di cibo commestibile, voi demoni che mangiate? >>. Rukawa rispose seccato << Quello che mangi tu, Dohao, non sono mica un cane o qualcosa di simile >>. Hana disse strizzito << Mito ha detto che mangiate noi poveri umani >>. Il Demone fantasma lo corresse << Gli umani sono davvero difficili da digerire, un misto di pollo e manzo, sono disgustosi >>. Hamichi tremò leggermente e disse << Scherza, vero? >>. Mito scosse la testa e disse << I demoni non scherzano mai, loro non capiscono anche se ci provano >>. Hanamichi borbotto infastidito << Fantastico conosco un tipo che mangia uomini >>. Mito corresse sereno << Mangiava, ora non può farlo, contratto di fuoco >>. Rukawa aggiunse fiero << Mai mangiato umani per la cronaca >>. Hanamichi lo guardò storto e disse irritato << Perché la cosa ti dovrebbe rendere onore, è un qualche rituale demoniaco scommetto >>. Mito rispose serio << Lo è, dopo la transizione a demone adulto in passato il nuovo demone uccideva un umano e lo portava a mangiare al banchetto credo >>. La voce roca affermò << Era così un tempo, io stesso lo feci >>. Hanamichi si bloccò e disse << Aspetta quanti anni hai? >>. La voce rispose ferma << In età umano direi 227  >>. Hana sbiancò e disse incerto << Aspetta ma i demoni sono tipo immortali >>. Mito scosse la testa divertito e disse << Da loro è diverso, il tempo scorre in modo diverso, è come se rallentasse, in pratica un anno loro vale quattro nostri >> e aggiunse cercando di essere chiaro << Il loro corpo invecchia più lentamente, a volte addirittura non lo fa, sappi solo che vivono per molti secoli >>. Hanamichi perplesso disse << Quindi vivete un sacco in pratica che culo >>. La voce demoniaca rise roca e ammise << Non è così, il nostro corpo non muore, umano, noi collassiamo >>….. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3823870