Fragility

di Dragonfly92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ponte ***
Capitolo 2: *** Catene ***
Capitolo 3: *** Tuffo ***



Capitolo 1
*** Ponte ***


Prompt: Ponte
Suggerito da: Ele Pepe

 
 

"Non andare, Sammy."
"Dean..."
"Non andare."
 
Sam si sente... triste. Sfinito, sfibrato.
Quella che fino a poco fa era stata una piacevole arresa, adesso è solo... l'ennesima scelta difficile. Dolorosa.
 
Doveva attraversare quel ponte.
E poi avrebbe potuto... riposare.
E smettere di scegliere e di lottare, e sedersi e chiudere gli occhi, e trovare un posto ed essere a casa senza aver paura che qualcuno gliela strappi via.
"Sono stanco, Dean."
 
Cascano, frammenti di lacrime si impigliano alle ciglia di Sam e ustionano anche la pelle di Dean.
"Lo so, ma... Non andare, Sammy."
Gli tremano le labbra che morde perché, davvero; Sam è stanco di tutto quel doloroso peso, stanco delle cose difficili, di sbagliare, deludere, pesare, sentire emozioni e doverle seppellire.
Sam guarda il mietitore e poi di nuovo di Dean e vorrebbe essere egoista ma il dolore di suo fratello gli fa sempre più male del suo.
 
"Ok.", dice allora, ma continua ad essere stanco e le gambe cedono, le ginocchia impattano col legno - non fa male. Non più di quanto non facesse già.
"Sistemerò tutto e... Andrà bene."
Si appoggia alla spalla di Dean.
Chiude gli occhi, mentre sente le sue dita tra i capelli, sulla schiena, pacate carezze dalle quali si lascerà illudere.
Che sarà bello, tornare a vivere.
"Te lo prometto, Sammy."
Lo sarà. Dean l'ha promesso. E lui le mantiene sempre, le promesse.



 

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Capitolo 2
*** Catene ***


Prompt: Catene
Suggerito da: Darlene

 
 

Succede, ogni tanto.
Vede, annusa, sente qualcosa e questa gli si aggrappa ai ricordi, li sfibra.
Frammenti d'inferno che scavano, incidono, soffocano.
 
Di solito se ne accorge, di solito si nasconde in tempo.
Ma ora le mani sudano e dentro la sua testa catene ustionano la pelle, marchiandola ancora, ancora, ancora.
"Tutto ok, Sammy?"
"Ok.", dice e non sa come fare a muovere le gambe, le catene sono troppo strette e - non sono reali, non sono reali.
"Vado...", tenta, ma la voce gli si incastra in gola o forse nel cuore che galoppa ed esploderà, ne è sicuro: esploderà e poi lo riporteranno in vita e poi di nuovo, ancora, paura, Sam?
 
"Ascoltami, Sammy. Devi respirare. Devi respirare insieme a me."
Ma non funziona, non funziona nulla nel suo corpo e lui annaspa, affoga, brucia - "Dean!" -, si aggrappa alle braccia di suo fratello che sono reali, ferme, forti, lì.
Suda, trema, ha freddo e brucia, terrore che lo divora, lo scuote, lo scuoia di ogni certezza.
"Senti? Senti il mio respiro, Sammy."
 
E poi ci sono le sue mani sul petto di Dean, Dean che le tiene, preme, respira - "Insieme a me, Sammy." - e forse allora può farcela, perché insieme a lui può fare molte cose. Anche vivere.
 
"Bravo.", dice Dean e Sam sente questa imbarazzante commozione o immensa gratitudine - non lo sa, cos'è, però non fa più così male e il petto non stride e le braccia di Dean sono, continuano ad essere... il posto più reale e più sicuro che conosca.

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Capitolo 3
*** Tuffo ***


Prompt: Tuffo/Lago/Pericolo
Suggerito da: Rossella

 
 
 
Gli era sembrata un'ottima idea; alla luce del passato, avrebbe dovuto saperlo. Che le sue ottime idee si rivelano, con sistematica cadenza, idee di merda.
Eppure quando Sam ha visto il lago e quella sua calma glaciale, ha pensato – saputo - che sarebbe stato bello.
Nonostante il cartello affermasse il contrario.
Sarebbe stata un'anestesia ai pensieri.
Una gelida lobotomia e puff, sarebbe sparita l'immagine della rabbiosa indifferenza di Dean, sarebbe sparito il ricordo di Ruby e anche quel fottuto, pulsante dolore al petto, allo stomaco alla testa che lui deve boicottare, seppellire, non mostrare perché, ehi. Ha aperto le porte dell'inferno. Tutto quello che prova è carezza, in confronto a ciò che merita.
 
'Accidenti a te!"
Il contatto con l'acqua ghiacciata gli ha tolto il respiro; Sam ha pensato che fosse una sensazione bellissima.
 
Tutto è diventato perfetto: un perfetto blocco di insensibilità ai ricordi. Agli sbagli. 
"Accidenti a te, Sammy!"
 
È una reazione automatica: appena sente quel Sammy gli si riempiono gli occhi di emozioni che dolgono e scivolano. Non riesce a cancellarle. E non riesce a contenere quella bolla di speranza che gli sta comprimendo il petto.
 
Dura poco. 
Dean è arrabbiato; seppellisce Sam sotto strati di stoffa e ringhia per la stanza, cammina svelto ed è lontano.
"Non hai letto il cartello? Non ti è venuto in mente che potesse essere PERICOLOSO?"
"P-er fa-vore."
Si ferma, Dean.
Si ferma e Sam non sa che è per la sua voce, che si ferma, per i detriti della sua voce che trafiggono la rabbia di Dean e gli si incastrano in gola.
"N-on essere a-rrabbiato. Solo per... Fino a-ll'alba, solo un po', perché...
T-i prego, Dean, s-olo un po'.. i-o lo so che non lo m-erito, ma non ri-esco a r-espirare, stasera. Solo un po', un p-aio d'ore, fino all'alba, solo..."
"Zitto, basta, basta."
Lo stringe, Dean.
Stritola tra le braccia ogni emozione, strofina la pelle per scaldarla e per scaldarsi - "Non piangere, Sammy." -, rincolla ogni loro frammento insieme perché è così, che si aggiustano i Winchester.
Insieme.
E non c'è rabbia, rancore, punizione, tutto crolla quando Sam si frantuma, e Dean deve, deve tenere. Cullare. Lenire. Ogni dolore. Perché lo sa. Lo sa. Lo sa che Sam non se lo merita. Ora deve solo trovare il modo di dimostrarglielo.
 

The end
 


Grazie, per aver letto.
Grazie per tutto il tempo.
Spero che non sia andato sprecato e che tu abbia... sentito qualcosa, leggendo.

Queste storie sono nate per la #napkinchallenge indetta sul gruppo facebook Hurt/Comfort Italia – Fanfiction & Fanart

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