Granny

di reggina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri ***
Capitolo 2: *** Scarpe ***
Capitolo 3: *** Lenzuola ***
Capitolo 4: *** Presente ***
Capitolo 5: *** Diventare genitore ***
Capitolo 6: *** Città ***
Capitolo 7: *** Taglio di capelli ***
Capitolo 8: *** Strada ***
Capitolo 9: *** Coinquilini ***
Capitolo 10: *** Lingua ***
Capitolo 11: *** Lavoro ***
Capitolo 12: *** Bagnoschiuma ***
Capitolo 13: *** Piatto preferito ***
Capitolo 14: *** vita ***
Capitolo 15: *** Scuola ***
Capitolo 16: *** Passato ***
Capitolo 17: *** Diventare adulti ***
Capitolo 18: *** Amici ***
Capitolo 19: *** Vestiti ***
Capitolo 20: *** Credo ***
Capitolo 21: *** Ruolo ***
Capitolo 22: *** Sentimento ***
Capitolo 23: *** Abitudine ***
Capitolo 24: *** Occhiali ***
Capitolo 25: *** Posto preferito ***
Capitolo 26: *** Famiglia ***
Capitolo 27: *** Sogni ***
Capitolo 28: *** Treno ***
Capitolo 29: *** Relazione ***
Capitolo 30: *** Casa ***
Capitolo 31: *** Futuro ***



Capitolo 1
*** Pensieri ***


Il cambiamento, non la stabilità, sembra l'unica costante nella giovane vita di Julian.

Nella sua condizione di cardiopatico è impossibile essere sicuri di qualcosa. Anzi l'unico faro, l'unico punto fermo, nel suo mare in tempesta è un'intervento chirurgico come unica possibilità per continuare ad inseguire i suoi sogni.

Da quando ha accettato di sottoporsi all'operazione si è trincerato dietro il suo muro di pensieri, una barriera invalicabile da chiunque.

Dopo giorni in ospedale, passati ad essere esaminato, toccato , studiato lo trova un conforto piacevole: il bello dei pensieri è che nessuno può vederli o toccarli.


"La verità la puoi anche nascondere ma sono gli occhi a fregarti!"

Nonna Fancy è l'unica capace di penetrare la cortina invalicabile della mente di Julian, di penetrare nei suoi pensieri con il suo viso rugoso sempre pronto al sorriso.

Da quando ha appreso la diagnosi della sua malattia, il ragazzo si è chiuso a riccio e ha provocato l'effetto farfalla di allontanare quasi tutti da lui perché nessuno vuole pungersi . É un sollievo adesso trovare finalmene l'alleata giusta che lo aiuti a scacciare le paure che lo serrano nella loro morsa soffocante.

Non dice una parola e osserva curioso la nonna che si muove sicura verso lo studio di suo figlio Gregory per poi tornare indietro con carta e penna.

"Non trasformare i tuoi pensieri nelle tue prigioni, Julian! Ho un metodo infallibile per scacciare quelli brutti!"

Gli accarezza la guancia liscia con quella delicatezza che ricorda fin da bambino, un gesto di affetto e comprensione che dà al ragazzo l'imput per sgombrare la mente.

Scrive sul pezzo di carta quello che più lo tormenta, appallottola il foglio e gli danno fuoco guardandolo bruciare finché non diventa cenere.

Un mostro cattivo è distrutto.

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Capitolo 2
*** Scarpe ***


Julian è raggiante.

Ha stampato sul viso uno di quei rari sorrisi che brillano più del sole e riempiono il cuore di sua nonna di gioia e solo di cose infinitamente buone.

Ha firmato il suo primo contratto da calciatore professionista con l'FC Tokyo. Giocherà nella J1 League!

Il sogno inseguito con tanta caparbietà, lavorando duro tra mille ostacoli, sta finalmente diventando realtà.


Si siede affianco a Fancy sul sofà, le passa una mano sul viso rugoso in una carezza e poi gli stampa un bacio sulla guancia.

"Sono felice, nonna. Finalmente!"

La voce di Fancy si impiglia in gola per l'emozione ma è completamente padrona di sé quando porge a Julian una scatola di cartone rettangolare.

"Ho girato i negozi di articoli sportivi quasi dell'intera città per trovarle. So che, adesso che sei un calciatore professionista, ne riceverai tante gratis tramite gli sponsor e il mio regalo perderà un po' di significato ma non importa!"

Avvolte nella carta velina ci sono un bellissimo paio di scarpe da calcio.


"E’ il regalo più bello che io abbia mai ricevuto.Indossarle mi darà una sensazione indescrivibile. Anzi, le indosserò così a lungo finché non usciranno di produzione e nei negozi non si troveranno più."

Julian sa che onorerà questa promessa e che giorno in cui si romperanno definitivamente piangerà ma oggi si sente incredibilmente grato per essere un ragazzo così amato e fortunato.

"Non so come fai ma quando sorridi, tutto il mondo si illumina!"

L'osservazione di sua nonna è intrisa di tutto l'affetto che c'è nel loro legame particolare. Fancy per lui è un po' nonna, un po' insegnante, un po' migliore amica.

In questo momento però sembra voler far trasparire soltanto l'emotività della sua età. Tocca a Julian asciugarle le lacrime e cercare di farla sorridere sfoderando quell'aria da furbetto che lo fa sembrare ancora più giovane.

"Certo capisco che ti sarebbe venuto più facile comprarmi un paio di scarpe racing..."

La guarda con la coda dell'occhio e con gesto teatrale si porta una mano al petto.

"Ma non sarei mai potuto essere un pilota della Ferrari e schiantarmi a trecento chilometri all'ora!"

Fancy increspa la fronte e corruga le sopracciglia mentre la tifosa che è in lei viene fuori.

"La Ferrari è sopravvalutata. Se non diventavi calciatore, al massimo ti avrei fatto correre con la Red Bull!"

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Capitolo 3
*** Lenzuola ***


" Non prendere impegni. Ci sposiamo!"

Julian ed Amy glielo hanno comunicato nel modo più originale che potevano: con una lettera messa sotto il suo piatto durante una cena. Con quegli sguardi estatici e quella musica nella voce che appartengono al particolare linguaggio degli innamorati, quando basta un nonnulla per farli ridere insieme.

Dal giorno dopo Fancy si è messa all'opera con ago e fili colorati, riscoprendo un'arte vecchia di secoli, passando interi pomeriggi tra lino e pizzi.


Il corredo della nonna si inserisce in manera armoniosa nel nuovo nido d'amore dei due promessi sposi regalandogli un tocco di classe.

"Questa è un'autentica opera d'arte!"

Esclama Amy contemplando il letto matrimoniale bianchissimo, candido come una nuvola gonfia di piume.

"Trattatele bene le mie lenzuola. Alcune sono vecchie come Matusalemme: appartenevano al corredo del mio matrimonio con Albert. Provengono dalla Francia, patria di grandi filatori..."

Fancy cerca di fare la disinvolta ma i due ragazzi sanno che ha solo bisogno di dar voce alle sue emozioni.

La avvolgono in un abbraccio a tre così speciale da toccarle l'anima, quindi Julian le sussurra all'orecchio:

"Non dubitare, ne avremo cura come uno dei nostri beni più preziosi!"

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Capitolo 4
*** Presente ***


Che spavento che ha fatto prendere a tutti quanti!

Vedere Fancy, che di solito gode di una salute di ferro, accusare un malore è stato destabilizzante per Julian.

Adesso siede sul bordo del letto, nella camera dall'arredamento vintage, accarezzando la mano della nonna formando dei cerchi che le fanno il solletico. Un'ombra di preoccupazione che gli vela ancora lo sguardo.

"É stato solo uno stupido calo di pressione!"

Cerca di rassicurarlo la donna, appoggiandosi comodamente ai cuscini che le hanno sistemato dietro la schiena.

"Almeno ho fornito loro un diversivo e per qualche giorno non ti staranno sul fiato sul collo!"

Fancy gli strizza l'occhio e Julian non può evitare di sorriderle di rimando.

"Stai cercando di rubarmi il monopolio di non sano come un pesce della famiglia ?"


Cala il silenzio ma, complice il sentimento di amicizia tra nonna e nipote, è un silenzio gradevole, riposante. Emana quasi un senso di pace.

"Nonna?"

Julian lo rompe con voce incerta ma poi affonda la stoccata con la schiettezza che lo contraddistingue.

"Tu hai mai paura di morire?"

Parlarne con una donna di settant'anni, assolutamente autonoma e indipendente, può aiutare il ragazzo, la cui vita è stata in bilico già troppe volte, ad esorcizzare i suoi demoni.

Fancy sospira, per nulla sorpresa dalla profondità della domanda di Julian.

"La morte appartiene al futuro di tutti gli esseri viventi, Julian! Ma il futuro è così misterioso ed incerto e il passato è un porto sicuro!"

Non bastano queste parole a spiegare come ci si sente quando il corpo si fa vecchio, raggrinzito, affaticato e la mente, ancora lucida, si rifugia nei ricordi.

"Per me le abitudini sono diventate la cosa più importante ma tu, tesoro mio, devi rompere gl schemi. La vita ha ancora così tanto da insegnarti!"

Stringe la mano del nipote tra le sue in una presa calda e piena di una carica positiva.

"Goditi questo tempo, Julian. Si chiama presente perchè è un dono. Io mi ci rifugio e spero che rimanga eterno!"

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Capitolo 5
*** Diventare genitore ***


"É nata!"

Julian raggiunge la sua famiglia e quella di Amy con ancora indosso il camice completo che gli hanno fatto indossare in sala-parto.

Ha un grande sorriso stampato sul viso, la voce rotta dall'emozione e le lacrime che gli roteano negli occhi.

É travolto dagli abbracci e dalle congratulazioni dei parenti ma è costretto a lasciarsi cadere sulla sedia più vicina,inebriato ancora da quella vertigine data dal contemplare il miracolo della vita. Lui ed Amy non riuscivano a staccare più lo sguardo da quel frugoletto dai capelli rossicci e Julian si è quasi dovuto fare violenza psicologica per allontanarsi dalle sue donne e andare a comunicare la bella notizia agli affetti più cari in attesa.


Qualche ora dopo si ritrova a contemplare ancora la bambina, dopo poche ore di vita, da dietro il vetro della nursery.

L'inconfondibile tocco delle mani esperte di Fancy che gli massaggiano la schiena.

"Tua figlia! Mia nipote!"

Commenta a voce alta mentre i pensieri si frantumano in un puzzle che non sa ricomporre. Questo è l'effetto della felicità.

"Julian, caro, oggi sei diventato genitore e mi hai fatto tornare indietro di ventiquattro anni e cinque mesi, quando non riuscivo a staccare gli occhi dal frugoletto moro con la cresta punk che ti avevano fatto le puericultrici del nido!"

É un ricordo indelebile da condividere con occhi lucidi.

"Avere finalmente qui con noi questa principessina è un'emozione indescrivibile ma lascia che la tua vecchia nonna brontolona ti dia qualche istruzione per l'uso . Non credere a chi ti dirà che si può essere genitori perfetti, non credere a chi ti dirà che crescere un figlio sia semplicemente un dovere. Sii un pilastro per la tua famiglia e sii felice di quello che hai, perché hai veramente tanto!"

Sono consigli che resteranno nella mente, nell'anima di Julian, per sempre. Si china a sfiorare con un bacio la fronte di Fancy.

"Summer è fortunata ad avere una bisnonna saggia come te!"

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Capitolo 6
*** Città ***


Cambiare città per cambiare vita.

In realtà per Julian queste sono solo le prove ufficiali per spiccare il volo fuori dal nido, spingersi fuori da quell'area comoda e sicura che è sempre stata la sua famiglia.

I suoi borsoni, pieni più di possibilità che di abiti, sono già ammucchiate all'ingresso e fanno venire il magone a Fancy nel constatare quanto sia cresciuto Julian.

"Nonna ci manca solo che ti metta su una musichetta triste!"

Le sorride con quella leggerezza da associare alla precisione e alla determinazione che lo hanno sempre contraddistinto.

"Ogni valigia che fai è una storia da raccontare!"

Ribatte saggiamente lei, sfregandosi le mani nel grembiule.

In realtà Julian sta solo partendo per uno stage con la nazionale di pochi giorni ma il primo distacco, la prima esperienza da solo nel mondo esterno, creerà sicuramente nuovi equilibri familiari. Si siede accanto all'anziana donna e nasconde il viso tra le mani in una finta espressione esasperata.

"Non so se la mia convivenza con Philip, in queste due settimane lontano da Tokyo, sarà una storia da tramandare ai posteri ma di sicuro sarà una storia tragicomica!"

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Capitolo 7
*** Taglio di capelli ***


Fancy si mette in una posa da diva anni Cinquanta con la sua nuova acconciatura cotonata.

Fa svolazzare i capelli che raccontano la sua personalità audace, energica e sicura di sè.

"Si dice che quando una donna cambia il suo taglio di capelli, cambierà la sua vita!"

Commenta divertito Julian, con il suo grande spirito d'osservazione.

Di certo sua nonna non è come Sansone che aveva la sua forza nei capelli ma è innegabile che stia vivendo una seconda giovinezza.

Una seconda ondata di felicità più consapevole e assaporata. Un privilegio.

Vive serena i suoi nuovi progetti di vita.

Julian la guarda sornione e inarca un sopracciglio. "Di un po'...Non è che vuoi far colpo sul tuo nuovo partner di tango alla scuola di ballo?"

Butta lì, facendo finta di non accorgersi che lei arrossisce mentre sorseggia con finta nonchalance il suo succo di frutta.

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Capitolo 8
*** Strada ***


Herbie, il maggiolino della nonna, è pronto ad inerpicarsi su per la strada sterrata che la donna sembra intenzionata ad affrontare con la determinazione e la velocità di un pilota da rally.

Julian si aggrappa alla maniglia di sicurezza e trattiene il respiro mentre Fancy accelera di più.

"Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada!"

Chiarisce sua nonna, citando un proverbio africano, battendo allegramente le mani sul volante.

Sperimentare quanto ci sia di vero in quel proverbio, ormai entrato nell'immaginario collettivo, donne al volante, pericolo costante non è certo la migliore terapia in convalescenza.

Eppure, dopo le settimane in ospedale, Julian ha solo bisogno di respirare aria fresca, di tuffarsi nell'aria che profuma di sole. Ha bisogno di tramonti rossi e di pace.

Ha bisogno di questa folle scampagnata insieme a sua nonna.


La strada di campagna, agli antipodi della caoticità di Tokyo, è fatta della polvere bianca dei giorni d'estate.

Questa strada stretta, riservata, nascosta, sembra quasi invisibile ed è fatta di passi semplici ed emozioni che aspettano di essere raccontate.

"Troppa gente si occupa dei sensi unici e dei sensi vietati!"

Osserva Julian sedendosi tra ciuffi di erba secca e fiori. Un'allegoria di quella che è stata fino ad oggi la sua vita. Fancy gli si accovaccia accanto con discrezione.

"La strada per la nostra destinazione non è sempre dritta, Julian. Quando non potrai correre, camminerai. Quando non potrai camminare, userai un bastone. L'importante è che tu non ti trattenga mai. E se le tue gambe sono stanche, cammina con il cuore!"

Quello che voleva essere uno sprono e un incoraggiamento a non arrendersi scatena, involontariamente, nel ragazzo una risata che riecheggia tra i campi coltivati e gli alberi d'agrumi.

"Ti rendi conto di aver appena fatto una gaffe parlando di cuore con me, vero?"

Fancy non si lascia colpevolizzare da un iniziale imbarazzo. La sua risata, il sole che scaccia l'inverno dal volto umano, si sincronizza a quella del caparbio nipote che sta ritrovando la voglia di vivere appeso ai suoi sogni impossibili.

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Capitolo 9
*** Coinquilini ***


Quando entra nell'appartamento che Julian e Philip condivideranno per qualche settimana, Fancy pensa che da qualche parte ci sia una telecamera nascosta e che lei sia finita, vittima inconsapevole, in una puntata di "Obsessive Compulsive Cleaners" .

La realtà però è molto più semplice e questi due coinquilini disordinati le stanno già causando un grande mal di testa.

L'emozione di cavarsela da solo, respirare aria di autonomia, il brivido di poter tornare a casa a qualsiasi ora del giorno o della notte fanno parte del processo di crescita di Julian ma convivere con Philip è uno scenario ben lontano da "American Pie" !

Callaghan, posticipatore cronico di sveglie che gli fa rischiare più di un attacco di nervi mattutino. Da quando vivono insieme anche l'organizzazione di Julian è andata a farsi benedire.


"Questa casa sembra una vera e propria scena del crimine!"

Protesta Fancy, rimboccandosi le maniche e avviandosi a passo spedito vero il ripostiglio dei prodotti per le pulizie: l'unico angolo in cui i detersivi sono sistemati in maniera efficiente.

Julian e Philip si scambiano uno sguardo e poi abbassano gli occhi, colpevoli, subendo la meritata ramanzina.

"Metteremo tutto in ordine noi, domani, signora Ross!"

Promette Philip.

"Nonna non occorre che tu ti trasformi nella nostra colf!"

Rincara Julian che non vuole deludere o far affaticare Fancy. Lei lancia uno sguardo sornione ad entrambi, quindi allunga un mocio rotante a suo nipote ed un panno per vetri al suo migliore amico.

"Infatti non ne ho nessuna intenzione. Mi godrò lo spettacolo di vedervi sgobbare per rendere di nuovo questa casa decorosa e abitabile!"

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Capitolo 10
*** Lingua ***


Da quando Amy ha iniziato a studiare il francese, Julian resterebbe per ore intere ad ascoltare la bellezza di quell'accento incerto, di quella erre dolce e sensuale.

Il francese è melodico, elegante e chic. Irresistibile come la ragazza di cui è innamorato.


Quando torna a casa il cambio di scenario è netto.

Da qualche giorno riecheggiano tra le mura suoni duri e aspri.

Sua nonna sta tentando di imparare una lingua incomprensibile, dove non coccola parola dopo parola ma emette suoni lunghi e avvolgenti che sarebbero difficili da riprodurre anche con lo studio di anni.

"Cosa stai facendo?"

Chiede Julian, sfiorando la copertina di un dizionario giapponese-olandese.

"Tra qualche giorno parto per Suzuka!"

Risponde diretta Fancy, senza sconcentrarsi dai suoi disperati studi. Tre ore di treno per regalarsi il weekend che attende per tutto l'anno: il Gran Premio di Suzuka!

Il nipote le si siede accanto, intenzionato a stuzzicarla un po'.

"Non c'è bisogno che impari nuove lingue. Se sei fortunata e incontri qualche bel pilota, capirà perfettamente il tuo inglese. Non è la lingua ufficiale nel paddock?"

Fancy fa spallucce, levandosi gli occhiali da lettura.

"Sulle tribune non sai mai chi potresti incontrare. Meglio conoscere più lingue per poter interagire con i tifosi!"

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Capitolo 11
*** Lavoro ***


Trent'anni.

L'età dei cambiamenti ma anche della stabilità.

L'età in cui le cose importanti sono più facili da riconoscere.

Quando ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato, Julian ha chiuso un capitolo importante della sua vita tenendo per mano le sue tre principessine durante il giro d'onore del campo e si è preso tutti gli applausi con una dolce e quieta malinconia.

Quella non è stata la fine ma un nuovo inizio.

Ha scelto di proseguire con il lavoro che più ama, sin da quando ha avuto qualche esperienza da ragazzino, perciò non potrebbe mai essere triste.


Tuttavia sua nonna riesce a percepire quel sentimento indefinibile, quasi di lutto, che il suo orgoglioso nipote nasconde dietro un sorriso.

"Così diventerai uno degli allenatori più giovani di sempre. Come quel tedesco che ha il tuo stesso nome!" *

Si congratula Fancy, sorseggiando il suo tè come una vera lady inglese.

Julian si siede sulla poltrona di fronte a lei.

"Sono grato di quello che ho avuto, è più di quanto avessi osato immaginare da bambino. Ho imparato a non vivere di rimpianti. Recriminare sarebbe da egoista. Ho avuto tanto dalla vita!"

É un soliloquio sincero ed entrambi sanno di dover essere riconoscenti con la sorte, nonostante tutto. Sua nonna sorride, versando del liquido ambrato in una tazza che poi spinge verso Julian con una tenera espressione partecipe.

"Sei così giovane! Ti meriti ancora tanti successi!"


*** ***

* L'allenatore menzionato è Julian Nagelsmann, coach del Lipsia.

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Capitolo 12
*** Bagnoschiuma ***


Julian guarda scettico il tavolo da lavoro imbastito da sua nonna. Sul piano fanno bella mostra una tazza di olio di mandorle dolci, mezza tazza di miele, mezza di sapone liquido neutro e un cucchiaino per dosare l'estratto di vaniglia.

"Mi sento un po' il piccolo chimico Max in questo momento!"

Commenta con un sospiro di disagio, annodandosi il grembiule casalingo imprestatogli da Fancy.

Lei è completamente concentrata sul suo lavoro: sta versando tutti gli ingredienti in una terrina per poi dedicarsi a mescolarli per farli amalgamare bene.

"Ora non ci resta che trasferire tutto in un contenitore pulito!"

Spiega soddisfatta.

"Non capisco perché dobbiamo preparare il bagnoschiuma in casa quando potremmo comprarlo al supermercato o in erboristeria!"

"Bah...Uomini!"

Sbuffa sua nonna, convinta che nel galateo di seduzione ci sono cose da donne che loro non capiranno mai.

Confeziona una boccetta con un nastro come pacco regalo e la porge a Julian.

"Sono sicura che Amy apprezzerà molto un bagnoschiuma preparato con le tue mani!"

Lo pungola, facendogli assumere tutte le tonalità di rosso possibili. Quindi, ancora un pochino risentita nei suoi confronti, gli allunga un'altra bottiglietta.

"Questa invece è per te. Al termine di un bel bagno rilassante, la tua belle sarà liscia come seta e il tuo umore sarà di molto addolcito!"

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Capitolo 13
*** Piatto preferito ***


Che l'Asia sia la patria dei fritti non è certo un mistero!

Julian li ha sognati anche la notte quando non ne poteva più di quei brodini scipiti e di quei passati di verdura, piatti tipici da ospedale .

Anche con la sua dieta post-operatoria sta ancora seguendo un rigido regime alimentare che gli fa venire fame e voglia di sgarrare almeno una volta.

Oggi, dopo che la visita di controllo ha dato un risultato soddisfacente, forse può chiedere qualcosa di diverso per pranzo.


Sua madre non è molto brava dietro i fornelli perciò decide di rivolgersi all'unica, ottima, cuoca di famiglia.

Quando però entra in casa di Fancy è accolto da profumi, ormai dimenticati, che gli fanno venire l'aquolina in bocca.

Sua nonna ha già insaporito la carne prima di infarinarla e passarla nell'uovo e nel panko . Deve solo tuffarla in abbondante olio bollente perché diventi bella croccante.

"Come hai fatto a leggermi nel pensiero?"

Chiede Julian accomodandosi sullo sgabello vicino al piano cottura, giocherellando con il set di salse di accompagnamento.

"Dopo settimane in cui ti hanno tenuto a pane e acqua direi che te la meritavi proprio una piccola ricompensa!"

Fancy esagera sempre un po' ma quale migliore gioia dei sensi se non spazzolare fino all'ultima briciola il suo piatto preferito?


"Allora hai apprezzato questo piccolo cambiamento nella tua dieta? Com'era il mio Tonkatsu ?"

Il pasto è un piacere effimero ma lei è felice di vedere suo nipote, di nuovo, sorridente dopo tanto tempo.

"Seriamente?"

Dice Julian, strofinandosi la pancia soddisfatto.

"Dovrebbe essere illegale da quanto era buono!"

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Capitolo 14
*** vita ***


Le abitudini sono come una fune. Intrecciandone un trefolo ogni giorno non si riuscirà più a spezzarla.

Fancy Ross non è fatta per una vita dagli schemi prestabiliti. La routine potrebbe essere letale per il suo spirito d'iniziativa perciò ama l'avventura.

Per il suo sessantacinquesimo compleanno ha deciso di regalarsi un volo in parapendio, sconvolgendo e preoccupando tutta la sua famiglia.


"Guarda che si possono fare voli in parapendio anche biposto!"

Con un pizzico di sarcasmo, stuzzica Julian che la sta osservando perplesso mentre lei prepara tutto l'equipaggiamento prima di uscire di casa.

"Ci sono cose più tranquille che possono dare emozione, divertimento e adrenalina!"

Commenta saggiamente Julian ed è divertente quanto un quindicenne risulti più assennato di sua nonna.

"Nella mia vita sono stata mora, bionda, giapponese all'estero, tifosa sugli spalti e davanti alla tv, in hotel a cinque stelle, in ostelli, in prima classe, in treno, in autostop. Quello che sto cercando di dire, tesoro, è che il cambiamento è vita!"


Fancy è una donna da ammirare. Non è come tutti quelli che dicono: da oggi cambio vita e poi non lo fanno mai. Lei è una donna d'azione.

Non ha paura di tentare qualcosa di nuovo.

Julian vuole prendere l'intraprendenza di sua nonna come stimolo ed esempio per darsi anche lui una seconda possibilità di (ri)nascere.

Riempie due bicchieri di succo di arancia e ne porge uno alla donna, facendo cozzare i vetri in un brindisi ben augurante.

"Al cambiamento, alle nuove avventure, ai passi avanti che non sai dove ti portino ma che senti di dover fare!"

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Capitolo 15
*** Scuola ***


Primo giorno di scuola. Nuove emozioni ed un nuovo ciclo di studi.

Un passaporto per il futuro.

Julian si è guardato intorno per quasi tutto l'arco delle lezioni cercando di orientarsi ed ambientarsi.

Con la sua tipica gentilezza ha scambiato qualche parola con insegnanti e nuovi compagni, tentando di costruire nuove amicizie. Ad elettrizzarlo, più di ogni altra cosa, è stata però un'attività extra-scolastica in particolare.


"La squadra di calcio della scuola farà delle selezioni a cui parteciperanno più di mille giovani aspiranti calciatori e, alla fine, la sua rosa sarà composta soltanto dai giocatori più bravi!"

Lui ha già accettato la sfida, con la sua intraprendenza e con quella competizione sana che si impara da bambini.

Palleggia con abilità, poi scaglia la sfera che si incunea tra gli aceri nel giardino di Fancy che fungono come pali della porta in questo divertente gioco pomeridiano ed evidenziano gli scarsi riflessi della donna come portiere.

Il ragazzino non esulta troppo per il gol appena messo a segno anzi, dopo qualche istante, si ferma con aria pensierosa.

"Nonna..."

Esordisce con l'incertezza nella voce di chi vuol chiedere qualcosa ma non sa come.

"Tu credi che io ne sarò all'altezza? Che riuscirò ad entrare in questa squadra?"

Fancy sorride intenerita ma anche convinta delle certezze che darà a Julian.

"Sicuro! E ti dirò di più...Scommetto ,al cento per cento, che li stenderai tutti e che ti prenderai anche la fascia da capitano!"

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Capitolo 16
*** Passato ***


Julian e Fancy, come tutte le persone, hanno alle spalle una storia vissuta.

Nonostante la loro differenza d'età, entrambi hanno bisogno di fare pace con il passato.

Per quanto ci siano ricordi che possano far male, Julian è deciso a non farsi tormentare anche dal futuro.

Uno come lui ha imparato a vivere nel presente e a non lasciarselo sfuggire.


"Nonno Albert...In che modo ha chiesto la tua mano?"

Sembra una domanda semplice e diretta ma, in realtà, sottende qualcosa di divino.

Nonostante siano ormai passati molti anni dalla morte del marito, ci sono ancora volte in cui il dolore sembra freddare il cuore di Fancy.

Risponde con un sorriso intriso di dolce malinconia.

"Chiese al suo pasticcere di fiducia di creare un piccolo biscotto della fortuna, all'interno del quale inserirono un anello e un piccolo bigliettino. Mi invitò a cena e, al momento del dessert, rischiai di strozzarmi!"

Com'è nel carattere del personaggio, la donna non rinuncia a fermare il rollercoaster di emozioni con una battuta che strappa un sorriso.

Quindi, con l'espressione paziente ed indulgente di chi ha già capito dove quel discorso vuole andare a parare, mette la sua mano su quella del nipote.

"Julian non possiamo cambiare il passato ma possiamo trasformarlo in un insieme di bei ricordi..."

Poi di soppiatto, quasi a tranello, gli rivolge un sorriso sornione.

"Tu sei un tradizionalista...Sono certa che Amy apprezzerà la tua proposta di matrimonio classica ed elegante. È dalla notte dei tempi che so che sarebbe stata lei l'anima gemella insieme alla quale avresti percorso la strada verso il futuro!"

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Capitolo 17
*** Diventare adulti ***


Ogni volta che non si sente compreso dai suoi genitori, Julian scappa nel suo rifugio sicuro: la casa di Fancy. Di solito sua nonna funge come una sorta di comodo e amorevole "cuscino" capace di appianare ogni sorta di conflitto.

"A volte mamma e papà non mi piacciono per niente. Sono così seri, non sanno ridere!"

Si lamenta il ragazzino. Nonostante le circostanze della vita lo abbiano costretto a crescere in fretta, lui ha deciso fin da subito di affrontare il dolore di petto piuttosto che svicolare o compiangersi.

"Come vorrei che non fossero ammalati di adultismo cronico e somigliassero un po' di più a te nonna! Tu sei una grande che è ancora bambina, per questo sei mia amica!"

Julian ha ragione: Fancy sa ancora stupirsi delle cose come se le vedesse per la prima volta, con gli occhi pieni di meraviglia e, grazie alla fantasia e alla sua originalità, impedisce che la sua vita diventi piatta. Vive le sue favole, che l'aiutano a respirare l'aria fritta del quotidiano ma, nonostante abbia il solo desiderio di essere felice, sa anche essere concreta e restare con i piedi ben piantati per terra.


" Julian, il giorno in cui un bambino si rende conto che gli adulti sono imperfetti, diventa un adolescente. Il giorno in cui li perdona, diventa un adulto!"

Cita quella riflessione, nel suo compito da fungere da mediatrice nel riportare la pace nella sua famiglia. Julian assorbe quelle parole come una spugna, pronto a farne tesoro per diventare una persona migliore.

"E il giorno in cui quel ragazzo perdona se stesso?"

Prendersi le proprie responsabilità è un ulteriore passo nel processo di crescita.

"Diventa un saggio!"

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Capitolo 18
*** Amici ***


Tutti gli eventi occorsi nella sua vita, negli ultimi tempi, hanno contribuito a far perdere fiducia a Julian.

"Perché non inviti i tuoi amici per festeggiare insieme?"

Aveva candidamente proposto sua nonna, l'estate scorsa, in occasione del suo compleanno.

"Per aspettare invano ospiti che non verranno mai?"

Aveva chiosato lui, con quell'astio e quel veleno rivelatori di un'amara verità.

Julian non ha amici. O almeno così credeva finché non è stramazzato al suolo durante la semifinale contro la New Team ed è stato costretto a mettere la squadra al corrente delle sue precarie condizioni di salute.


Fino ad oggi avrebbe avuto più rispetto di persone che gli avessero detto le cose in faccia piuttosto di quei falsi amici che gli hanno parlato alle spalle.

Ma la realtà è di gran lunga più complessa di come appare e, quando si è sentito male, ha visto lacrime e preoccupazione sincera sui volti pentiti di quei ragazzini con i quali fa gruppo in campo. Anzi, la sua squadra.

I chiarimenti, a cuore aperto, che hanno avuto nella sua camera d'ospedale lo hanno rinfrancato, dandogli coraggio ed una marcia in più. Ma lo hanno anche sfinito e perciò non cerca di camuffare il suo sospiro stanco mentre si appoggia ai cuscini, sotto lo sguardo attento di Fancy, attenta al suo respiro corto.

"Sto bene. Anzi sono quasi felice di quello che ho scoperto poco fa!"

La rassicura prontamente il ragazzino, stampandosi sul viso pallido un convincente sorriso appagato. Julian ha imparato, a sue spese, che ciò che lo lega agli altri ragazzi della Mambo è più forte di ciò che li divide e che ogni rapporto forte è basato sulla fiducia e sul confronto.

"Cosa hai scoperto?"

"Di avere degli amici!"

Risponde lapidario, chiudendo gli occhi per riposare. In realtà non gli sfugge l'impazienza di Fancy, che controlla l'orologio ogni cinque secondi.

"Perché non vai a vedere come sta il signor Stone? A quest'ora avrà finito con il suo ecocolordoppler e sono sicuro che gli farà piacere chiacchierare con una nuova amica!"

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Capitolo 19
*** Vestiti ***


Quando Julian apre la porta, sembra che sia scoppiata una bomba nella camera da letto di Fancy: vestiti accumulati sul letto, scarpe alla rinfusa un po' ovunque e accessori vari tutti aggrovigliati in una busta.

"Cambi casa o parti per fare il giro del mondo?"

Chiede senza troppo sarcasmo perché sa che con sua nonna sono entrambe ipotesi tutt'altro che irrealizzabili.

"Ho solo bisogno di un cambio look!"

La signora Ross fa spallucce, scartando un paio di tailleur eleganti che ha indossato da giovane per rispettare il dress code richiesto ad una giovane signora di classe.

Adesso che ha deciso di vivere da spirito libero non deve più temere cadute di stile.

Sta attraversando una fase di transizione e, quando si guarda allo specchio, vuole vedere riflessa un'immagine diversa. Nuova.

Tuttavia non vuole snaturare se stessa. Non ha bisogno di creare un personaggio.

In questa metamorfosi, rimetterà nell'armadio quei capi che non la fanno sentire a disagio.


Julian resta incantato da un Kimono, che ha visto indossare a sua nonna durante le celebrazioni più importanti, e senza esitazioni glielo drappeggia intorno al corpo con ammirazione.

"Questo non si butta. Quando lo indossi sembri una diva da Red Carpet!"

Fancy annuisce e gli scompiglia i capelli con un sorriso indulgente. Quindi dall'instabile mucchio di vestiti tira fuori una maglietta gialla in tessuto poliestere, con stampato sulla schiena il numero 14.

"Potrei anche ricoprirmi di ridicolo ma niente mi darà più gioia di indossare questa quando verrò a sostenerti sugli spalti!"

"Spezzerai il cuore delle ragazzine del mio Fan Club quando si renderanno conto di chi è la mia tifosa numero uno!"

Julian sta al gioco, sdrammatizzando sugli inconvenienti di essere la stella della squadra. Fancy gli da una gomitata, facendogli l'occhiolino.

"Nessuna di quelle cheerleaders potrà mai competere con una nonna orgogliosa!"

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Capitolo 20
*** Credo ***


Autostima. Crescita personale. Imperfetti e Felici. Più forte dei no.

Sono solo alcuni titoli esposti nella vetrina della libreria, che attirano l'attenzione di Julian.

Questo piccolo templio di cultura è uno dei suoi luoghi preferiti. Vi sono pochi commessi discreti, preparati e gentili ed è come trovarsi in una stanza di casa ma fuori casa.

"Se non lo farai tu stesso, nessuno lo farà per te!"

Commenta sibillina Fancy che finora ha dato un'occhiata, senza troppo interesse, alle trame di alcuni romanzi rosa ma in realtà spiando ogni movimento del nipote.

"Che cosa?"

Chiede lui, cadendo dalle nuvole.

"Fidarti delle tue capacità, valorizzare le tue virtù e credere nelle tue possibilità!"


Le possibilità, in questo momento, si traducono nell'opportunità di partecipare ad un torneo in Francia come aiuto-allenatore.

Affidarsi alle proprie capacità, però, non è facile per uno come Julian che si è sempre concentrato più sui suoi fallimenti che sul senso di superamento.

Adesso credere in sè stesso diventa un legame psicologico a cui deve aggrapparsi per aver fiducia nelle sue decisioni, deve armarsi di coraggio sapendo che merita qualcosa di meglio.

"Non è mai troppo tardi per essere ciò che avresti potuto essere!"

Arriva un altro incoraggiamento da parte di sua nonna ma Julian storce il naso, non ancora del tutto convinto che avrà altre chances di scendere in campo.

"A quindici anni voglio ancora giocare. Non sono pronto a sedermi perennemente in panchina!"

Fancy si stringe nelle spalle, dopo aver abbandonato la letteratura d'amore trova finalmente quello che cerca nella sezione giusta: la biografia di Ayrton Senna.

"Le strade dritte non hanno mai prodotto piloti esperti, Julian!"

Il suo parlare per metafore è come gettare luce sulle speranze e sulla determinazione di Julian. Questo linguaggio figurato ma efficace gli fa capire che non ha bisogno di guardare l'intera scalinata, deve soltanto cominciare con il salire il primo scalino.

Rivolge a sua nonna un sorriso convincente, carico di fiducia.

"Credo in me stesso!"

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Capitolo 21
*** Ruolo ***


"Cosa fa un top team quando uno dei suoi piloti non rende al meglio?"

È una domanda a bruciapelo che non dà a Fancy la possibilità di prepararsi. Deve replicare senza riflettere troppo.

La schiettezza di Julian richiede una risposta di cuore e non di pancia .


È una domenica pomeriggio insolita, lontana da quei campi che il promettente campioncino non calca da troppo tempo, dopo aver superato i suoi problemi cardiaci.

La TV, nel salotto della nonna, trasmette lo spettacolo di velocità che più la appassiona e, nonostante gli sport automobilistici non siano i preferiti di Julian, fa volentieri compagnia alla donna che è per lui sempre un punto di riferimento. Una vera guru del nipote.

"Può spedirlo a fare esperienza in una squadra satellite o cercare le migliori soluzioni per migliorare le prestazioni dell'auto o del pilota. In ogni caso, si deve sempre operare un cambiamento quando non ci si sente più soddisfatti di quello che si ha!"

La gara è stata contrassegnata da una bandiera rossa. C'è un'interruzione e, alla ripartenza, le carte sono rimescolate e i giochi ancora aperti.

Ci sono tutti gli ingredienti perché i restanti giri siano ricchi di emozioni e di colpi di scena ma Facy è più interessata a capire cosa passi per la testa di Julian.


"Avanti, parla!"

Lo esorta a confidarsi, con quel sorriso gentile che gli ispira piena fiducia.

"Posso tornare a giocare a tempo pieno ma mi rendo conto che la mancanza di allenamenti e il lungo periodo di inattività hanno ridimensionato di molto le mie capacità. Non posso più giocare come centrocampista offensivo. Anche in Nazionale ci sono attaccanti molto più bravi di me..."

Incurva le spalle concedendosi di mostrarsi un po' sfiduciato.

Intanto sullo schermo sventola la bandiera a scacchi e la prima auto a tagliare il traguardo è decisamente una sorpresa. Un outsider.

"Vedi Julian ogni cambiamento è una nuova nascita. Questo ragazzo ha appena vinto perché ha gareggiato senza condizionamenti, senza barriere e senza limiti.

Libero!"

Inconsapevolmente Fancy ha appena pronunciato la parola magica. Un Apriti Sesamo che schiarisce le idee a Julian.

Abbraccia sua nonna, regalandole un sorriso smagliante.

"La soluzione è semplice. Cambierò ruolo in campo e mi riciclerò come libero!"

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Capitolo 22
*** Sentimento ***


"Il segreto, cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. È allora, solo allora, che troverai il Paese delle Meraviglie ."

Quando, da bambino, sua nonna gli leggeva il romanzo di Lewis Carroll; Julian restava sempre a rimuginare sulle parole del Cappellaio Matto e si costruiva un suo particolare angolo di vita popolato da persone originali, bizzarre, uniche.

Crescendo, ha conosciuto davvero qualcuno capace di risplendere di luce propria e di aiutarlo a risplendere a sua volta.


Sospirando, allontana i libri sui quali sta studiando e tira fuori una fotografia di Amy ritrovandosi a contemplarla di nascosto. La ragazza sorride come soltanto i veri timidi sanno fare; è un sorriso affascinante come una miniera profonda che è dentro di lei.

Julian ha l'assoluta certezza di aver oltrepassato quella sottile linea di confine che divide l'amicizia dall'amore.


"Chi è questa bella Ariel dai capelli rossi?"

La voce lo fa sobbalzare sulla sedia mentre sua nonna tiene fede al proverbio che la curiosità è donna.

"Ah la nostra bella sirenetta!"

Continua a punzecchiarlo, consapevole che il primo amore può anche non durare tutta la vita ma la cambia per sempre.

Amy somiglia alle nonne dei villaggi di una volta, quelle che volevano bene a tutti i bambini come se fossero i loro nipoti. È premurosa ed empatica ma ha anche un entusiasmo istintivo ed autentico.

Sa essere preziosa ed inafferrabile come la scia di un profumo.

"Amy ha un cuore talmente grande da farmi pensare, a volte che ne abbia due!"

Julian non sa come spiegare quel sentimento che sta cambiando, si sta evolvendo, ma Fancy sa riconoscere i sintomi dell'innamoramento.

"Lei è la tua Alice nel Paese delle Meraviglie? "

È una bellissima metafora e Julian annuisce con quel sorriso ebete e quella leggerezza ottimista di chi vede il mondo in maniera diversa.

Sa, però, che nel suo Paese delle Meraviglie ha bisogno di una guardiana dell'equilibrio, sempre sul filo del rasoio tra genio e follia. Ha bisogno della sua maestra folle ma allo stesso tempo molto saggia.

"Se Amy è la mia Alice, tu sei il mio Stregatto nonna!"

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Capitolo 23
*** Abitudine ***


L'abitudine contribuisce a far diventare vecchi!

Fancy lo ha sempre sostenuto e, nella sua vita, ha cercato di impedire che l'enorme carico di tradizioni, usi e costumi diventasse una zavorra che le proibisse di rendere concrete le sue idee più brillanti ed innovative.

Ha sempre cercato di scuotersi dalle spalle tutte le catene che la sua posizione sociale comportava, per non inciampare ogni due passi in imposizioni e proibizioni.

Ha seguito l'istinto per sottrarsi a norme ammuffite, per sbizzarrirsi.

Ha partecipato ad un safari fotografico in Africa.

Si è lanciata con il paracadute.

Si è concessa un tour del Giappone in totale autonomia.

Sta progettando un on the road negli Stati Uniti studiando gli itinerari assolutamente imperdibili.

Per questa donna-avventura l'unico rischio è di abituarsi al pericolo.

Julian, invece, è un ragazzino con i piedi per terra. Razionale e realista, ancorato a quelle abitudini che rendono la sua vita meno eroica ma più comoda.


"Un arcobaleno che dura un quarto d'ora non lo si guarda più!"

Sua nonna lo invita ad uscire dal guscio, a concedersi un'adolescenza senza limiti e senza blocchi.

"Non voglio essere noioso, monotono e pieno di rimpianti. Voglio ancora sorprendermi delle cose!"

Le parole di Fancy sono state una cura urto che l'ha punto sul vivo. Non vuole essere come i criceti che corrono nelle ruote!

Si alza dalla sedia girevole difronte al suo computer, con un piglio deciso.

"Dove stai andando?"

La nonna ne segue curiosa i movimenti, lasciandosi sfuggire un sorriso quando lo vede tirare dallo scompartimento più alto dell'armadio una borsa da viaggio.

"Un lungo cammino inizia sempre da un piccolo passo, giusto? Domani vado a comprare un biglietto del treno per Furano. Non sono mai stato sull'isola di Hokkaido e, forse, è il momento di sfruttare l'invito di Philip!"

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Capitolo 24
*** Occhiali ***


“vedi, un cane ringhia quando è arrabbiato, e scodinzola quando è felice. Io ringhio quando sono felice, e agito la coda quando sono arrabbiato. Quindi sono matto.”

“Io lo chiamo fare le fusa, non ringhiare,” disse Alice.

“Chiamalo come preferisci,” disse il Gatto […]

(Da Alice nel Paese delle Meraviglie)


"Pensi che io sia un po' matta?"

"Nasciamo tutti matti...Qualcuno lo rimane!"

Quello scambio di battute, con tanto di citazione di Samuel Beckett, fa sorridere e sospirare Fancy. Essere stata paragonata allo stregatto l'ha infastidita un po' e le ha fatto nascere il sospetto di essere troppo stravagante.

"Beh tu sei il puntino nero quando tutto è bianco e viceversa. Piangi quando è ora di ridere e ridi quando la situazione è triste!"

Julian è consapevole che, nei suoi giorni pieni di ombre, c'è sempre stato un consiglio o un incoraggiamento di sua nonna a spronarlo a ragionare e riflettere prima di prendere una decisione.

Lei che, in totale equilibrio, ricorda che ogni tanto è bene uscire da quel Paese delle Meraviglie per tornare nella vita reale ma quando ha visto Julian troppo immerso nel grigiore della vita quotidiana, lo ha spinto alle porte di quel paese strambo perché si gustasse un po' di colore.

"Sono il tuo paio di occhiali rosa?"

Chiede Fancy, ricordando una fiaba che gli leggeva una volta. Il mago della città di smeraldo , dove tutti i residenti indossano occhiali verdi, e la città sembra loro straordinariamente bella, tutte le case e i marciapiedi sembrano fatti di pietra verde.

Nella mitologia greca, la dea dell'alba del mattino Eos era orlata di rosa e per la donna è un complimento bellissimo essere il buon umore nella vita di Julian.

Non è così brutto, per una persona concreta come lui, perdersi nel mondo della fantasia. Il ragazzo si stringe nelle spalle e le regala uno dei suoi affascinanti sorrisi pieni.

"A volte è bello vedere il mondo attraverso un paio di occhiali rosa!"


**** ****

Oggi meno parole per sfruttare il prompt ma discorso da riallacciare a quanto accaduto tra nonna e nipote nel prompt "Sentimento".

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Capitolo 25
*** Posto preferito ***


Il viaggio alla scoperta di Tokyo è iniziato quasi per gioco.

Per tutto il tragitto in metropolitana, Julian ha preferito rintanarsi nel suo posto preferito: i suoi pensieri.

Tamburella con le dita sul ginocchio, sospettando che il luogo in cui lo sta trascinando sua nonna non sia poi un'enigma.

Per lui ormai la donna dovrebbe essere un libro aperto invece, alla fermata finale nella linea Ginza, si ritrovano in una delle zone meno caotiche della capitale.

Asakusa. Un salto nel passato.

Qui si incontrano ancora ragazze che passeggiano in kimono e numerosi risciò.

"Pensavo che il tuo posto preferito fosse qualche pista da karting su cui poter scorrazzare con la tua Herbie !"

Julian la stuzzica con quel sorriso furbetto di chi ne conosce pregi, difetti e passioni.

Anche per lui è sorprendente scoprire che sua nonna sia legata a questo rifugio di tradizione in una città estremamente moderna come Tokyo.

"Beh qui c'è un pezzo della mia anima, questo è stato quell'angolo di terra che mi ha sorriso più degli altri "

Fancy cita Orazio con un sorriso malinconico che fa presagire il retroscena di una storia romantica d'altri tempi che, sicuramente un giorno racconterà a Julian in tutti i suoi particolari.

Non oggi. Vuole ancora tenere il suo segreto per sé ancora per un po'.


"Allora adesso è il tuo turno di mostrarmi il tuo luogo preferito! Scommetto che ci ritroveremo al Tōkyō Sutajiamu!"

La donna cambia registro di conversazione e si vendica rimodellando la battuta, evidenziando i cliché del mondo di un calciatore.

Questa volta è il turno di Julian di dissentire.

"Spero tu non soffra di vertigini, nonnina, perché stiamo per andare alla Tokyo Tower!"

Non ha bisogno di aggiungere che la ruota panoramica è metafora dei suoi sentimenti.

Giù in basso, dolorante, a cercare la forza per rialzarsi e poi, all'improvviso, un colpo di vento che ti solleva leggero in alto facendoti sentire invincibile. Padrone del mondo.

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Capitolo 26
*** Famiglia ***


"Chissà come sarebbe la mia vita se fossi nato in un'altra famiglia!"

Avere discussioni con i propri genitori capita a tutti ma quelli di Julian, a volte, riescono a deluderlo in maniera incredibile.

Avevano promesso che ci sarebbero stati alla sua partita, la prima dopo il ritorno in campo e la più importante per lui, ma sono stati trattenuti da impegni di lavoro.

Un classico nella vita di Julian.


"Caro, governare una famiglia è poco meno faticoso che governare un regno!"

L'unica certezza, fin dalla sua infanzia, è sua nonna. Lei lo ha sempre accudito come un figlio.

Quando arrivava a casa da scuola, i suoi genitori erano ovviamente a lavoro, c'era sempre lei ad aspettarlo.

Poteva piovere, nevicare, fare freddo o tirare vento, lei c'era: munita di un vecchio ombrello scuro a motivo scozzese, lo aspettava tutti i pomeriggi.

"Tu sei la mia famiglia ma...Non sempre i nonni devono fare i genitori!"

Julian sbuffa, il capriccio di un bambino dietro i suoi occhi da uomo.

I suoi genitori lasciano che lui commetta i suoi errori, che si bruci le dita ogni tanto , lo lasciano essere sé stesso senza tarpargli le ali ma Julian li vorrebbe più presenti nella sua quotidianità.

Vorrebbe genitori affidabili, non perfetti. Fancy, che è stata figlia e madre, sa che i figli prima amano i loro genitori e poi li giudicano. Raramente li perdonano.

Ma è fermamente convinta che la famiglia sia un pilastro insostituibile d'amore.

Per calmare il nipote non può fare altro che dispensargli una delle sue pillole di saggezza, che si traduce in uno degli incipit più celebri della letteratura.

"”Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo.”

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Capitolo 27
*** Sogni ***


Quindici minuti al giorno per poter mostrare il suo talento. Per restare in campo.

Un compromesso.

Quindici minuti di felicità.

Sogni che svaniscono e vengono ridotti in cenere.

Un accordo tra Julian e i dottori come l'unica alternativa per continuare a correre, dietro quel pallone, verso un futuro che sembrava perfetto.


"Se il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni, allora io sono destinato a fallire. A vivere in una deprimente quotidianità!"

Julian è un'anima delicata e lo scoraggiamento e la delusione sono indiscutibili dopo aver appreso quella diagnosi infausta che gli ha sconvolto tutti i progetti.

Prima che si rimbocchi le maniche e inizi ad agire per cambiare le cose, sua nonna è disposta tutto il tempo che gli serve per crogiolarsi nell'autocommiserazione

Piangersi addosso infatti, secondo lei, ha dei sottili vantaggi.

Con gli occhi ancora arrossati, il ragazzino riemerge dal suo vittimismo mettendosi a sedere dritto sul divano.

"Hai mai avuto dei sogni che non si sono avverati, nonna?"

"I vecchi sogni erano bei sogni...Anche se non si sono avverati, li ho comunque avuti!"

Lo asseconda compiacente per preparare il terreno al suo saggio messaggio di incoraggiamento.

"Non uccidere i tuoi sogni, Julian! Stai attraversando momenti duri ma, se ti darai da fare, tutto quello che desideri si avvererà!

Non lasciare che niente ti scoraggi. Persino un calcio nel sedere ti spinge avanti!"

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Capitolo 28
*** Treno ***


Le stazioni ferrioviarie ricordano a Fancy la sua gioventù; una cartolina d'amore.

Un viaggio antico.

Treno fermo, porte giù chiuse e partenza imminente.

Lei sul binario. Albert nel vagone, in piedi.

Prima c'erano state promesse, raccomandazioni, parole. Poi, immobili, si fissavano nel tempo dilatato dell'attesa.

C'era un equilibrio perfetto tra dentro e fuori, tra prima e dopo. Tra andare e restare .


"Grazie per avermi accompagnato! Si sa che se il proprio treno è in ritardo, la coincidenza partirà in orario!"

La voce spigliata e impaziente di Julian la strappa ai fantasmi dei ricordi.

"Mi piacciono i treni!"

Dice lei sibillina, sottendendo una storia infinita.

"Perché?"

Julian dà una rapida occhiata all'orologio ma è sempre affascinato dalle parole di sua nonna.

"C'è qualcosa nel fischio di un treno che è molto romantico e nostalgico ma anche pieno di speranza!"

In quel crocevia di passato e futuro, il ragazzo trova l'ardire di esprimere a voce alta le sue titubanze.

"Ricordi quel film? Sliding doors . Come cambia la tua vita se prendi un treno anziché perderlo?"

"È un elemento assolutamente imprevedibile!"

"E se io lo avessi perso il mio treno?"

Esita Julian, abbassando lo sguardo sulle punte delle scarpe. Fancy sorride intenerita, abituata a questo Julian insicuro che si esprime per metafore.

"Seguiranno tanti altri treni da non perdere, Julian. E magari, mentre aspetti il prossimo, incontrerai qualche ritardatario come te!"

Con la sua esperienza sa che la vita è come un viaggio con le sue stazioni, i suoi cambi, i binari e i suoi incidenti.

Uno sbuffo di vapore bianco si leva nel cielo invernale mentre le ruote metalliche vibrano sulle rotaie avvertendo che per Julian è il momento di andare. Saluta sua nonna con un bacio veloce, mentre lei lo incita.

"In carrozza giovanotto! Vai e torna da questa trasferta con una bella vittoria!"

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Capitolo 29
*** Relazione ***


Julian è sempre stato geloso della sua privacy ma, da quando ha Amy nella sua vita, lo griderebbe al mondo intero quanto ne è innamorato.

Un tipo riservato come lui è sempre convinto che i social network debbano essere maneggiati con cura ma, in preda ad un orgoglioso entusiasmo, per la prima volta ha deciso di mettere in piazza i suoi sentimenti e condividere on line la sua storia.

Una foto sul suo profilo Instagram per rendere ufficiale la loro relazione.

Una foto che lo ritrae insieme ad una Amy raggiante che mostra un magnifico anello con diamante.

Come accompagnamento hashtags significativi: # fidanzamento. # Coppia perfetta # Grazie di esistere...

La pioggia di congratulazioni e di auguri che seguono, da parte di altri calciatori, amici e tifosi, lo compiacciono e lo appagano facendolo sentire sicuro in questa rete di affetti sinceri.

Tuttavia un messaggio nello specifico cattura la sua attenzione.


Lupus in fabula . Il suo telefono squilla prima ancora che lui abbia il tempo di digitare un numero arcinoto.

"C'erano una volta le lettere d'amore..."

La voce risentita di Fancy vorrebbe celare qualche nota di rimprovero ma sa di non avere nessuna sgridata da dover fare a Julian, anzi, la situazione la diverte alquanto ed è stata davvero una soddisfazione poter elogiare il suo bel nipote in pubblico.

"Dalla tua risposta al mio post mi sembrava ti piacesse questo concetto di romanticismo 2.0!"

Julian sta al gioco, con un sorrisetto compiaciuto e gongolante sulle labbra.

"Phua!"

Sbuffa Fancy dall'altro capo della cornetta e può sentire l'espressione gioiosa del ragazzo che esplode in una fragorosa risata.

"Tranquilla nonna! Renderemo pubbliche anche le tue future relazioni grazie alla tecnologia!"

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Capitolo 30
*** Casa ***


La casa di Julian ed Amy non è solo muri e travi. È stata costruita con amore e sogni.

È il loro nido confortevole dove possono chiudere fuori dalla porta tutti i problemi e le difficoltà, togliersi la maschera ed essere semplicemente se stessi.

Quando va a trovarli, Fancy non si sente di troppo. Lei è una virgola ribelle che viene sempre accolta con piacere e con dei fuori menù.

Al di là della facciata c'è un interno nascosto nella casa dei neo sposini. Come nelle loro anime.


C'è uno strano fermento nell'aria, un improvviso senso di trepidazione e di euforia ha contagiato Amy e Julian ed è bello assistere a questo strano ma gioioso spettacolo delle loro emozioni.

Alcuni mobili sono stati spostati per provare una diversa disposizione di spazi e di arredi, come se i due ragazzi volessero ricavare il massimo di metri quadri a disposizione attraverso un uso intelligente degli ambienti.

"Rinnovate casa per l'arrivo di un nuovo inquilino ?"

Chiede la nonna con un sorriso da volpe. Ha colto dei sottili cambiamenti nella figura longilinea di Amy ma, soprattutto, ha saputo leggere nel suo sguardo irresistibilmente luminoso.

"Nonna, dobbiamo dirti una cosa..."

Amy introduce il discorso, con una nota di felice attesa, lisciandosi il ventre piatto dove presto la raggiunge anche la mano protettiva di Julian.

Gli occhi di una futura mamma.

Una casa a prova di bimbo .

Due indizi non sono una coincidenza, sono una prova.

Fancy rivolge ai giovani uno sguardo pieno d'amore. La sua benedizione.

"Lo so. State cercando di dirmi che sto invecchiando...Ma sarà bello essere bisnonna!"

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Capitolo 31
*** Futuro ***


I bambini sono il futuro.

Dalla prima volta che ha stretto il dito di Julian nel suo piccolo pugno, il neo papà è stato catturato da quella forma più che perfetta di essere umano.

La sua bambina. La sua Summer.

Un batuffolino di luce ebbro di vita.

In giardino, sotto la magia a grappoli del glicine in fiore, in questo momento sono riunite tutte le donne della famiglia Ross.

Amy, che nel suo corpo morbido, mostra tutta la bellezza della maternità.

Andy, una nonna giovane ed elegante. Un po' genitore e un po' insegnante che, difronte alla nipotina, dimentica ogni compostezza e si abbandona a risate disinvolte.

Fancy tiene tra le braccia Summer: la sua pelle di mela avvizzita in netto contrasto con la morbidezza di pesca della bambina.

Le mani arricciate a conchiglia, gli occhi che si aprono curiosi sul mondo, la bocca sdentata che cerca di imitare un sorriso le ricordano, però, che anche se la fiamma della vita si consuma poco a poco viene ravvivata ogni volta che nasce un bambino.


Julian le raggiunge con una polaroid in mano, attirandosi i loro sguardi indagatori.

"Voglio immortalare le donne della mia vita.

"Il mio passato..."

Sorride a sua madre con affetto.

"Il mio presente..."

Guarda Amy con complicità e desiderio.

"Il mio futuro..."

Le parole per sua figlia sono intrise di un amore ogni oltre confine.

"E il tuo trapassato remoto?"

Si schernisce Fancy, ricorrendo alla sua incrollabile autoironia.

L'espressione che Julian rivolge a sua nonna è una miscela di risate, atti premurosi, storie meravigliose e amore.

"Il mio futuro ulteriore!"

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