Happy Memories

di niny95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Happy Memories ***
Capitolo 2: *** Perso ***
Capitolo 3: *** Casa ***
Capitolo 4: *** Pranzo in famiglia ***
Capitolo 5: *** Risveglio ***
Capitolo 6: *** Tristi Ricordi ***
Capitolo 7: *** Proposta rovinata ***
Capitolo 8: *** Ricordi ***
Capitolo 9: *** Pridian ***
Capitolo 10: *** Flirt ***
Capitolo 11: *** Attesa ***
Capitolo 12: *** Tramonto ***
Capitolo 13: *** Blu ***
Capitolo 14: *** Anniversario ***



Capitolo 1
*** Happy Memories ***


Happy Memories

» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: #3 Pagine
» N° parole: 312
 

Emma sorrise applicando la ciocca bionda tra le pagine del diario di nascita.  
Con Henry non aveva potuto fare molto – e se ne dispiaceva ogni qualvolta la sua mente andava a finire lì.– Ma se poi pensava al bel ragazzo che era diventato non poteva che ringraziare Regina mille volte e poi altre mille.  
Era proprio per questo che quando aveva saputo di aspettare Hope aveva deciso di documentare tutto.  
Tra le pagine di quel diario un giorno Hope avrebbe saputo quanto amata e desiderata era stata, fin da subito.  
La bambina nel frattempo stava emettendo i suoi piccoli vagiti dialogando con chissà chi.  
Era incredibile che quello scricciolo fosse già di otto mesi.  
Emma completò il tutto con un classico il mio primo taglio prima di avvicinarsi alla culletta, la bambina al solo vedere il viso della madre fece un enorme sorriso, poi allungò le sue piccole braccine segno che volesse essere presa in braccio.  
Emma l’accontentò, appena Hope fu tra le braccia della madre si tolse il ciuccio dalla bocca per metterlo in quella di Emma.  
La donna rise «Chi è la mia piccola birbante?» disse alla bambina che al vedere la madre con indosso il ciuccio rosa rise, di quelle risate che facevano i bambini capaci di farti passare il malumore in meno di un secondo.  
Killian scelse proprio quel momento per entrare in casa «Che succede di tanto divertente?» esordì.  
La bambina al solo sentire la voce del suo papà intonò uno squillante «Pa’»  
Killian sorrise al sentire la vocina della bambina «Sì, sono il tuo papà e ti ho portato un amico.» disse tirando fuori da dietro la schiena un panda peluche « Lui è Ben, trattalo bene eh?»  
La bambina per tutta risposta prese il panda dalle braccia del padre e se lo strinse contro.  
Le pagine di quel diario sarebbero state piene di ricordi felici.  
 
Note: E niente gira e rigira ritorno sempre qui, nel fandom che più sento mio.
Siamo al terzo giorno di Writober con Pagine e che dire? mi è venuta incredibilmente fluff!
E... spero vi piaccia.

Niny :)
 


 

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Capitolo 2
*** Perso ***


Perso
» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: #13 Perso
» N° parole: 322

Killian Jones conosceva molto bene cosa significasse sentirsi perso: la prima volta che l’aveva provato era stato alla morte di sua madre, aveva cinque anni e il suo piccolo cuore aveva avuto uno strappo. Quel ragazzino dagli occhioni blu e i capelli scurissimi era convinto di non poter sopravvivere a una simile perdita.  
Poi era stato il turno di Brennan Jones, l’uomo aveva venduto lui e suo fratello come se non fossero altro che inutili cianfrusaglie e se non fosse stato per Liam, Killian non era sicuro che sarebbe riuscito ad andare avanti.  
E quando anche suo fratello era morto Killian non credeva di poter trovare un senso alla sua vita ma poi …  poi aveva incontrato Milah che aveva portato luce alla sua vita ormai spenta da tempo e quando il Coccodrillo l’aveva uccisa davanti ai suoi occhi aveva portato via l’ultima sua ragione di vita e per molti anni il motivo che l’aveva spinto ad andare avanti era stata la Vendetta.  
Poi …  poi nella sua vita era inciampata Emma Swan e quel senso di perdita pian piano si era dissipato.  
Certo Killian aveva dovuto buttare giù una discreta quantità di muri che la donna aveva sapientemente eretto, ma quando l’aveva fatto era stato come …  come se due parti della stessa anima si erano finalmente ritrovate e Killian non poteva essere più felice di così.  
Il pirata strinse a sé la moglie pensando a come fosse stato fortunato. 
«Pensieroso?» disse Emma svegliandosi, la voce ancora impastata dal sonno.  
«Aye» l’uomo accarezzò lievemente il profilo del viso della moglie «pensavo a noi. Tu mi hai trovato quando avevo perso ogni speranza e hai riportato la luce nella mia vita. Sono così fortunato e a volte mi chiedo se davvero ti merito.»  
«Certo che sì, ci meritiamo a vicenda e anch’io sono fortunata.» rispose la donna baciandolo ancora e ancora.  
Killian avrebbe potuto vivere sempre così, baciando l’amore della sua vita.  
 

 
Note: Ed eccomi tornare con questi due amorini che amo tanto <3
Personalmente credo che mi sia venuta parecchio bene, ma spero piaccia anche a voi!
Alla prossima,
Niny 

 

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Capitolo 3
*** Casa ***


Casa
» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: #15 Radici
» N° parole: 196

Emma non aveva mai messo radici.  
Non era rimasta mai troppo tempo in una città, era una vagabonda … questo finché un ragazzino non aveva bussato alla sua porta portandola a Storybrooke.  
E lei era rimasta lì, per Henry perché non si fidava di Regina ma non aveva messo davvero radici.  
Quei due anni erano stati incredibilmente caotici ma poi …  poi c’era stato il Sortilegio di Pan, aveva dimenticato le persone che amava per un lungo anno finché Hook non l’aveva trovato restituendole i ricordi. Ma nonostante fosse tornata a Storybrooke continuava a ripetersi che sistemata Zelena sarebbe tornata a New York con Henry e poi …  poi era caduta nel portale di Zelena insieme a Killian.  
Aveva visto i suoi genitori innamorarsi e aveva permesso a sé stessa di abbassare le difese con Killian, permettendo a se stessa di accettare quello che provava per il pirata.  
E aveva capito finalmente dove fosse il suo posto, del resto come le aveva detto una volta Neal «Casa è dove si trova il tuo cuore.» e il suo cuore si trovava a Storybrooke con i suoi genitori, con Henry e con Killian. Con le persone che amava.  
 
Note: Dunque non sono del tutto convinta di questa cosetta, non è venuta esattamente come volevo >.> ma non è neanche completamente irrecuperabile xD
Dunque non ricordo le parole esatte ma nel finale della terza stagione in un flashback vediamo Neal dire qualcosa di simile a "casa è dove si trova il tuo cuore" sono stata pigra e non ho guardato la puntata per trascrivere le parole esatte maaaa su dai passiamoci sopra! XD
Detto questo spero che questa cosetta Emma centrico vi piaccia!
Niny 

 

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Capitolo 4
*** Pranzo in famiglia ***


Pranzo in famiglia

» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt:
#18 Zucchero
» N° parole: 289

Era una domenica di ottobre come tante a Storybrooke, per le strade c’era il solito viavai di gente indaffarata e iniziavano a spuntare le prime decorazioni di Halloween.  
A casa Jones tutta la famiglia era operativa già da qualche ora: quel giorno ci sarebbe stato un piccolo pranzo famigliare – piccolo per modo di dire visto che di lì a poco sarebbero arrivate ben tre famiglie – e per l’occasione i padroni di casa stavano preparando una torta: era stata un’idea di Hope, cinque anni appena, ma i genitori erano stati felici di accontentarla. 
Emma stava sbattendo le uova, mentre padre e figlia stavano mescolando l’impasto creando una nuvoletta di farina, zucchero e lievito.  
Insomma come potete immaginare l’umore era alto.
Dopo aver infornato la torta – Emma aveva accelerato il tutto con la magia –  dopo tante insistenze a Hope era spettato "l'ingrato" compito di mettere lo zucchero a velo, ma ecco che uno starnuto inaspettato aveva dato forma a una nuvoletta di zucchero a velo.
Hope aveva riso «Sembra polvere magica!» esclamò.
Emma aveva dato un semplice buffetto alla bambina.
 
Infine erano arrivati tutti ma proprio tutti: Snow con David e Neal, Regina con Zelena e Robyn , Henry insieme a Ella e Lucy.
Hope era entusiasta, per lei vedere tutta quella gente era simbolo di festa.
La bambina infatti non aveva smesso un attimo di correre di qua e di là.
Era stata talmente tanto protagonista della giornata che aveva convinto tutti ma proprio tutti a giocare con lei.
Quando infine era arrivato il momento di mangiare la torta la bambina da vera egocentrica aveva squittito un sonoro «L'ho fatta io!» facendo ridere tutti i presenti.
A fine giornata la piccola crollò tra le braccia del papà, stanca ma felice.
 
 
 Note: Con questo prompt l'idea di una cosina fluffissima con Hope è stata troppo forte da ignorare (anche se devo ammettere che dopo aver ideato la next generation mi viene difficile non pensare a Hope come una quindicenne ahah) detto questo spero vi sia piaciuta!!
Alla prossima,
Niny :)

 
 


 

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Capitolo 5
*** Risveglio ***


Risveglio
» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: #21 Morning Cuddle
» N° parole: 307

Il sole aveva appena fatto  capolino a Storybrooke quando Killian Jones si svegliò quel giorno, i suoi raggi dorati filtravano dalla finestra aperta. 
Il pirata era solito svegliarsi di buon'ora, avendo passato gran parte della sua vita in mare era abituato a svegliarsi all’alba, quando il sole non era ancora sorto, tuttavia da quando era sposato una nuova abitudine si era aggiunta a quelle già presenti: osservare la moglie dormire. Gli piaceva analizzare ogni piccola piega del suo viso, il cipiglio che per molto tempo si era portata dietro era sparito e spesso un piccolo sorriso adornava le sue labbra. 
Killian le carezzò delicatamente una guancia,  Emma aprì lentamente gli occhi verdi «Buongiorno.» biascicò con voce impastata dal sonno «Ti svegli sempre così presto?» 
Il pirata fece spallucce «Mi piace vederti dormire.» nonostante nella sua voce ci fosse una punta di flirt era sincero. 
La bionda arrossì,  era raro farla arrossire ed era felice di riuscire in quest’impresa.  
La mano buona si allungò a portarle una ciocca randagia dietro l'orecchio. 
Emma si allungò come un gatto scacciando via le ultime tracce di sonno, baciò le labbra del marito «A volte mi chiedo se pensi davvero tutti quei complimenti o mi aduli soltanto.» 
«Anche se dovessi adularti non vuol dire che non sia sincero!» esclamò. 
La donna scosse la testa «Mi chiedo come ho fatto a innamorarmi di un tale idiota!» disse ridendo. 
«Ehi!» esclamò Killian risentito iniziando a solleticare la donna, Emma non riuscì a soffocare le risate. 
In breve l'intera casa fu piena delle risate dei due coniugi. 
«Dovresti ridere più spesso, la tua risata è così bella... tu sei più bella quando ridi.» disse il pirata tornando serio. 
«Ed ecco che ritorna l'adulazione!» esclamò la moglie. 
Killian non si scompose «Sono mortalmente serio.» disse. 
Emma sorrise carezzandogli una guancia «Lo so.» affermò prima di baciarlo. 
 

 
Note: Questa cosina l'ho finita ieri ma sfortunatavemente il mio tablet mi ha abbandonato per quanto odi postare da tablet era la mia unica chance, sono in ritardissimoooo, sto cercando di mettermi in pari maaaaa.... CPF!!!
Detto questo spero che questa cosa fluffissima vi piaccia!
Niny :)

 

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Capitolo 6
*** Tristi Ricordi ***


Tristi Ricordi
» "Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
» Prompt: #22 Cantina
» N° parole: 587 

«Ricordo di aver visto mamma posarli qui.» disse Hope Jones, quel giorno.  
La bambina era insieme a Cole, suo migliore amico da … tipo tutta la vita – e sì, i due bambini avevano solo otto anni ma le premesse per un’amicizia lunga, lunghissima c’erano tutte –. 
I due bambini, in cantina, stavano cercando una scatola: Hope aveva visto sua madre riempirla coi suoi vecchi giocattoli e adesso la stava cercando per mostrarli all’amico. 
«È questa?» chiese Cole indicando una scatola ben in vista su uno scaffale. 
«Non lo so.» Hope fece spallucce «Guardiamo che c’è dentro!» 
I due bambini riuscirono a tirarla fuori ma dentro non trovarono giocattoli ma … vecchie foto, qualche lettera, una copertina e altre cianfrusaglie. 
«Cosa sono?» domandò Cole, la sua voce piena di curiosità. 
«Credo … credo che siano di mia madre.» rispose la bambina quasi in soggezione sfogliando un diario dall’aspetto logoro. 
«Che c’è scritto?» Cole sembrava che da un momento all’altro sarebbe esploso dalla curiosità. 
 
23 ottobre 1994, 
 
Caro Diario, 
Come stai mio unico amico? Sai, oggi è il mio undicesimo compleanno ma l’unico regalo che vorrei è che i miei genitori venissero a cercarmi. 
Davvero non voglio molto solo sapere che da qualche parte c’è qualcuno che mi vuole bene. 
Ieri quell’idiota di Ryan mi ha detto che è inutile sperare, non mi adotteranno mai perché sono troppo grande. 
Lo so che l’ha detto solo per ferirmi, ma credo che una punta di ragione forse c’è. 
L’ho ignorato, ho iniziato a usare questa tecnica ma sembra non funzionare, ogni volta che lo ignoro lui prende a spintonarmi e a darmi pugni (ti giuro non ho idea perché ce l’abbia tanto con me!) avrei voluto dargli una lezione ma poi Miss Meyer si sarebbe arrabbiata e mi avrebbe rinchiuso nella cantina(e tu stai quando odio quella dannata cantina!) così ho fatto finta di niente e ho sopportato, sembra che sia l’unico modo … se fai finta di niente prima o poi smettono. 
Ma non appena sono andata a dormire mi è ripiombato tutto addosso. 
Spero solo che un giorno i miei genitori mi trovino. 
Lo spero tanto. 
Adesso ti saluto mio caro amico.  
Con amore, 
Emma. 
 
Hope non sapeva cosa le fosse successo, dopo aver letto quell’unica pagina si era sentita come … svuotata. 
«Portiamogliele.» disse. 
Cole annuì passandosi una mano tra i corti capelli biondo cenere «Sono d’accordo, qui fa freddissimo.» rispose. 
Così i due bambini lasciarono la cantina, portando la scatola in salotto dov’era Emma, seduta sul divano con una tazza di cioccolata calda mentre parlava con Ashley – la madre di Cole –. 
«Che succede? Sembra abbiate visto un fantasma!» si informò quest’ultima. 
«Abbiamo trovato questa.» fu la semplice risposta di Hope. 
«Oh la mia scatola dei ricordi.» Emma prese la sua copertina portandola al naso e come una marea la riempirono i ricordi di quella ragazzina che rincorreva un briciolo di felicità, sperando che un giorno avrebbe trovato la sua famiglia. Aveva dovuto faticare un po' ma alla fine aveva trovato entrambe: la felicità e la sua famiglia. 
«Mi dispiace …» piagnucolò la bambina. 
«Come? Che succede tesoro?» chiese la donna confusa dello stato della figlioletta. 
«Io … io … ho letto una pagina del tuo diario … eri così triste.» Hope si strinse alla madre «Mi dispiace che tu sia stata così triste.» 
«Oh, tesoro. È vero in quei diari ero molto triste, ma per fortuna ho trovato la mia felicità e non ho intenzione di farla andare via, capito?» disse dandole un buffetto. La bambina annuì. 
 
Note: E rieccomi qui, con una cosa che nonostante sia Hope centrico non potevo che mettere qua!
E niente, spero vi piaccia anche questo!
Niny :)

 

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Capitolo 7
*** Proposta rovinata ***


Proposta rovinata
 
 
    » “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”  
» Prompt:  #8 Incisione
» N° parole: 625
 
 
«Parla Killian Jones.»  la voce del pirata rispose forte e chiara al proprio telefono cellulare.
Un sorriso si dipinse nel volto del pirata man mano che l'interlocutore parlava.
Prese la propria giacca di pelle pronto ad uscire «Dove vai?» la voce di Emma lo distrasse, un piede già fuori dalla porta.
«Ho delle cose da sbrigare.» disse lui, facendo, quello che sperava, fosse uno dei suoi soliti sorrisi affascinanti.
Emma scosse le spalle a quello strano mistero ma annuì.
Non appena mise piede fuori casa per poco non si mise a correre, nella speranza di raggiungere la gioielleria più in fretta possibile.
«Allora amico, hai quello che ti ho chiesto?» disse non appena entrò, un enorme sorriso sulle labbra.
Il gioielliere annuì, passandogli una scatolina nera.
Killian l'aprì esaminando l'anello: nella banda d'argento aveva fatto incidere Da mi basia mille, poche strofe di una famosa poesia  di Catullo che Emma gli aveva recitato una volta, quando avevano appena iniziato a uscire, da allora era diventata la loro poesia. Uno zaffiro bianco completava il tutto.
«È perfetto!» annuì soddisfatto.
Dopo aver pagato uscì, canticchiando un allegra canzoncina irlandese. 
 
Emma stava mettendo in ordine, quando la vide tra le cianfrusaglie di Killian: una scatolina nera, la curiosità ebbe la meglio così l’aprì.  
Su di un morbido cuscinetto era poggiato l’anello più bello che Emma avesse mai visto: uno zaffiro bianco poggiava su una banda d’argento.  
Emma sorrise, ecco perché l’altro giorno era così misterioso, pensò.  
Tolse l’anello dal cuscinetto esaminandolo più da vicino, la banda d’argento non era liscia al tatto come avrebbe dovuto, Emma aguzzò la vista: Da mi basia mille recitava l’incisione.  
Emma sorrise, ricordava perfettamente il momento in cui gli aveva recitato per la prima volta quella poesia: era stato qualche giorno dopo il primo appuntamento, erano seduti sul divano del loft, la testa appoggiata sopra la spalla di Killian «Da mi basia mille» aveva sussurrato quasi impercettibilmente.  
«Uhm?» domandò Killian.  
Emma scosse le spalle «Solo una poesia di Catullo, non mi piaceva particolarmente il latino. Ma questa mi è rimasta impressa.»  
Killian sorrise curioso «Che vuol dire?» domandò.  
Emma sorrise «Dammi mille baci»  
Un sorriso vispo si dipinse nel volto del pirata «Sì può certamente fare.» aveva detto, un dito si era poggiato nel mento costringendo la donna ad avvicinare i loro visi, poi le loro labbra si erano incontrate in un dolce bacio, al quale ne erano subentrati molti alti Emma arrossì al ricordo.  
«Emma, sei a casa?» la voce di Killian risuonò nell’abitazione,  Emma scese velocemente le scale, quasi rischiando di cadere più volte. Quando fu vicino al pirata gli si buttò tra le braccia baciandolo. Killian appariva stanco, pensieroso ma al momento a Emma tutto quello che importava era di stare tra le sue braccia.  
Dopo che entrambi ripresero fiato, Killian sospirò «C’è una cosa che devo dirti. E beh … non sono del tutto sicuro di come reagirai.»  
Emma sorrise «Beh forse posso renderti le cose più facili dicendoti che la mia risposta alla tua domanda è sì?» Emma tirò fuori l’anello che aveva ancora in mano, il suo dito si concentrò nuovamente nell’incisione «Potrei aver trovato qualcosa che non avrei dovuto vedere.» disse imbarazzata, Killian sospirò «Sei arrabbiato con me? So di aver rovinato la sorpresa.» chiese allora Emma, una punta di insicurezza nella voce.  
Killian scosse la testa «Come potrei mai essere arrabbiato con te?» disse.  
Emma sorrise, mise l’anello nella mano del pirata chiudendola «Stavi dicendo?»  
Killian si inginocchiò, il suo sguardo era pieno di amore e devozione «Emma Swan, vuoi sposarmi?» disse infilandole l’anello.  
«Sì» disse Emma e lo baciò.  
Quando si separarono Killian prese la mano con l’anello di Emma, il dito passò più volte nell’incisione, vi depositò un bacio «Ti amo.» disse infine.  

Note: In realtà il prompt che avevo scelto per questa missing moment direttamente dalla 6x13 era Risposta ma così il prompt non sarebbe stato centrato e così alla fine ho cambiato XD
Spero vi piaccia!
Se volete restare aggiornati su le cosine che scrivo mettete like alla pagina (https://www.facebook.com/Niny95FanArtFanfiction)
E noi ci vediamo domani con la raccolta sulla Next!
Niny :)

 

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Capitolo 8
*** Ricordi ***


Ricordi
 


   » “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”    
» Prompt: #12 Memoria 
» N° parole: 1042
    
 Il sortilegio di Pan stava arrivando, la paura era impressa in ogni singolo cittadino di Storybrooke.  
Regina aveva appena annunciato qual era il prezzo da pagare per fermarlo: Storybrooke sarebbe scomparsa dalla faccia della terra e i suoi abitanti con lei. Emma e Henry avrebbero dovuto dire addio alla propria famiglia e a tutte le persone che amavano. Emma questo non poteva proprio accettarlo, aveva cercato il suo posto nel mondo per tutta la vita e adesso che l’aveva trovato doveva rinunciarvi?! No, non voleva …  doveva esserci un altro modo! 
Guardò i volti dei presenti, il suo sguardo si soffermò qualche istante su Hook.
«Emma devi andare.» la voce di Mary Margaret la riscosse dal torpore in cui era caduta dopo quello che le aveva detto Regina, sussultò.  
Emma guardò i propri genitori, non era giusto, niente di tutto questo era giusto «Ma vi ho appena ritrovati.» sussurrò con voce flebile, le lacrime appena trattenute.  
«E purtroppo dovrai lasciarci di nuovo.» fu la risposta di sua madre «È la tua opportunità migliore e anche la sua.»  
Emma scosse la testa «No.»  in cuor suo sapeva che la donna aveva ragione ma, semplicemente non poteva accettarlo «No … io … io non ho finito! Sono la Salvatrice, dovrei portare il lieto fine a tutti. È quello che ha sempre detto Henry.» 
«Il lieto fine non è sempre come ce lo immaginiamo.» rispose Mary Margaret con un sorriso triste «Guardati attorno: sei stata importante nelle vite di tutti noi.»  
«Noi siamo una famiglia?» il labbro della Salvatrice tremava.  
«Sì, e saremo sempre una famiglia. È il regalo che ci hai fatto tu.» la confortò Mary Margaret. 
«Voi due sarete una famiglia e realizzerai il tuo desiderio.» fu la risposta di David «Sarai con lui e sarete felici.» 
«È ora che tu creda in te stessa, è ora di ritrovare la speranza.» aggiunse Mary Margaret. 
«Ormai ti conosco da un po’, volevo a tutti costi che sparissi dalla mia vita così che potessi stare con mio figlio. » disse Regina guardando con un sorriso triste l’ex nemica. «Ma in fondo quello che voglio è che Henry sia finalmente felice.» la donna fece un buffetto al bambino che aveva cresciuto per dodici anni «Non abbiamo altra scelta, dovete andarvene.» 
«D'accordo.» sussurrò infine la Salvatrice. Il giro di abbracci fu la parte peggiore, sapere che non avrebbe più rivisto nessuno di loro, la sua famiglia, i suoi amici … deglutì sperando che il groppo che aveva in gola scomparisse.  
Stava per andare verso la sua macchina quando Regina la chiamò «C'è una cosa che non ti ho detto.» sussurrò l'altra donna. 
«Che altro c'è?» chiese Emma, emotivamente stanca. 
«Quando il sortilegio arriverà sopra di noi, torneremo da dove siamo venuti qui non potrà rimanere più nulla. I vostri ricordi si perderanno, è il potere del sortilegio. Storybrooke smetterà di esistere, peggio non sarà mai esistita. Quindi questi ultimi anni spariranno dalle memorie di entrambi, noi torneremo ad essere solo favole.» disse la donna. 
Il groppo che aveva in gola non scomparve semmai aumentò, sapere che gli ultimi due anni sarebbero scomparsi dalla sua memoria fu l’ennesima stilettata «E a noi che succederà?» chiese Emma, mostrando una calma che non aveva. 
Regina scosse la testa «Non lo so.»  
«Non sembra esattamente un lieto fine.» commentò la Salvatrice con voce grave.  
Regina sorrise lievemente «Non lo è. Ma io posso dartene uno.» 
«Puoi farmi conservare i miei ricordi?» chiese Emma speranzosa. 
Regina scosse la testa «No, posso solo fare quello che ho fatto con gli abitanti di questa città. Posso darti ricordi nuovi.» 
Emma la guardò contrariata «Erano sotto un sortilegio ed erano infelici.» 
«Stavolta sarà diverso.» promise l'ex Evil Queen prendendo la mano di Emma tra le sue « Il mio regalo per voi saranno dei bei ricordi, una vita magnifica per te … -» allungò una mano verso il figlio adottivo che subito si avvicinò «… e per Henry, in cui non l'avrai abbandonato. Sarete sempre stati insieme.»  
«Lo faresti davvero?»  domandò Emma incredula. 
«Fermerò il sortilegio di Peter Pan, voi attraverserete il confine della città e avrete la vita che avete sempre voluto.» promise Regina. 
«Ma non sarà reale.» obbiettò Emma con malinconia. 
«Il passato non lo sarà, ma il vostro futuro sì.» confermò la donna «Ora andate. Non c'è tempo, il sortilegio si scatenerà a momenti.» disse stringendo Henry in un ultimo abbraccio. 
Mary Margaret si avvicinò dando alla figlia un ultimo bacio sulla fronte, a questo punto le lacrime che Emma aveva sapientemente trattenuto, scivolarono giù una dopo l'altra, poi si voltò e salì in macchina seguita da Henry, mise in moto e … tutto scomparve.  
 
 
  
Da quando quell'uomo era comparso alla sua porta baciandola e dicendole  che la sua famiglia aveva bisogno di lei, aveva messo sottosopra le sue credenze.
Emma in un primo momento aveva pensato che fosse un pazzo, uno stalker che l'aveva presa di mira ma il suo superpotere non funzionava con lui.
E quando era andata all'indirizzo che le aveva dato aveva trovato una fotocamera, con foto di lei e Henry insieme a persone che non conosceva.
Eppure ogni volta che provava a sfondare la porta della sua memoria questa sembrava sigillata, non era la prima volta che sentiva che le mancava qualcosa e ogni volta il risultato era lo stesso.
Sospirò guardando lo sconosciuto che biascicava di bugie, di amore nella vita che aveva perso e altre assurdità … eppure che aveva da perdere? 
Tutto: Walsh , Henry e tutto ciò che di reale c'era.
Ma nonostante questo c'era certamente di più. 
Accettò la boccetta blu che l'uomo le porse, la stappò e bevve in un sol sorso.
Il sapore dolciastro le invase le papille gustative e un caleidoscopio di immagini le invase la memoria, la porta infine era stata sfondata: Henry che bussava alla sua porta, Regina che la minacciava, i suoi genitori, lei e Regina che univano le forze per salvare Henry, il bacio di Hook e tutto quello che ne era scaturito.
«Hook. » fu tutto quello che riuscì a dire.
Il pirata sorrise «Bentornata, Swan.» disse.
Tutto quello che provava e che aveva sapientemente nascosto tornò a galla prepotentemente, si sentì terribilmente in colpa per Walsh.
Eppure ogni cosa era tornata al suo posto.

Note: Sono un pelino in ritardo ma mi metterò in carreggiata quanto prima 💪🏻 
Spero che questa cosina che mi ha portato via più tempo di quanto mi aspettassi vi piaccia! 
Niny 



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Capitolo 9
*** Pridian ***


Pridian 
 
» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”     
» Prompt:  #16 Pridian 
» N° parole: 331
 
 Emma sospirò, Killian Jones non era la persona più affidabile — per Dio era un dannato pirata, un pirata che era stato il braccio destro di Cora! — e fin dal primo istante si era detta che non doveva farsi abbindolare dai suoi flirt e dal suo bel faccino.
Eppure … aveva sulle labbra ancora il sapore del bacio che si erano scambiati il giorno prima.
Sbuffò, doveva concentrarsi sul salvare Henry, i suoi sentimenti contrastanti erano irrilevanti al momento. Si alzò sovrappensiero e quasi andò a sbattere contro Regina.
«Regina, scusami io … —» si scusò la bionda, ma l'altra donna fermò il suo divagare «Eri sovrappensiero.» completò la donna «Si tratta di ieri?»
Emma guardò l'ex nemica confusa «Ieri?» disse.
«Vi ho visti.» fu la semplice risposta di Regina.
«Oh.» la bionda arrossì, scosse la testa come a mandar via il proprio rossore «Beh ieri non ha nessuna importanza.» disse poi.
L'altra donna inarcò un sopracciglio ma non commentò.
 
Killian quel giorno era pensieroso  non era riuscito neanche a dormire bene, non aveva fatto altro che pensare al bacio che lui e Emma si erano scambiati il giorno prima, o meglio a quello che il bacio aveva portato alla luce. 
«E così il perfido e vendicativo Killian Jones e la Salvatrice, eh? Divertente.» Killian strabuzzò gli occhi alla vista di Cora che rideva. 
Sbatté le palpebre due volte, ma la donna non scomparve. 
«Pensi davvero che possa amare uno come te?» sbuffò la donna «L’amore è debolezza, non dimenticarlo.» 
In effetti, Killian si rese conto, che era da quando aveva perso Milah che non provava più sentimenti simili. 
«Allora che succede? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» insistette la Regina di Cuori. 
Killian sbuffò «Considerando che sei morta e sei solo un illusione non ho nessuna intenzione di rispondere alle tue provocazioni.» rispose alzandosi. 
«Ehi, sei piuttosto pallido. Stai bene?» domandò David non appena lo vide. 
Il pirata fece spallucce «Solo un incubo, questo posto non fa che attirarli.» rispose. 




 

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Capitolo 10
*** Flirt ***


Flirt
  
 » “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”         
» Prompt:  #24 Flirting 
» N° parole: 337 
  
  
 Per Killian Jones flirtare ormai era diventato istintivo, come respirare. Del resto era un pirata da quasi tutta la vita e durante i suoi lunghi viaggi si era intrattenuto spesso con donne bellissime, in una taverna o nella cabina della sua nave. E poi sapeva benissimo di essere bellissimo e chi era lui per negare a quelle meravigliose dame l’esperienza migliore di tutta la loro vita?  
Ma nessuna di loro era paragonabile ad Emma Swan: lei non era soltanto bellissima, era forte, coraggiosa e nonostante tutto quello che aveva passato non si era mai arresa ed era stato inevitabile, se ne era innamorato, dopo tanti, troppi anni passati a cercare vendetta e a chiudere il suo cuore all’amore.  
Ma le abitudini sono difficili da cambiare, e se da un lato non trovava più l’esigenza di dormire ogni giorno con una donna diversa, d’altro canto non aveva smesso di flirtare. Chiunque altro l’avrebbe trovato fastidioso ma fino a quel momento Emma sembrava non aver nessun problema al riguardo.  
Erano entrati insieme da Granny's «Tesoro, portaci il solito!» aveva detto una volta arrivato al bancone, condendo il tutto con un occhiolino. La malcapitata era arrossita prima di correre a preparare l'ordine.  
Emma alzò gli occhi al cielo «Non puoi proprio farne a meno, eh?»  
«Pensavo che non ti importasse.» disse il pirata con confusione. 
Emma sospirò «È piuttosto frustante.» rispose «Mettiti nei miei panni: come ti sentiresti se io stessi a flirtare con ogni essere maschile?» 
Killian rimase in silenzio. Non gli piaceva, la sola idea che qualunque altro uomo la guardasse, la toccasse con le sue luride mani bastò a fargli ribollire il sangue. Figurarsi poi se lei flirtasse assecondando quelle occhiate lascive, la sua mano si strinse istintivamente in un pugno. 
«Mi … mi dispiace. » sussurrò. 
«Non voglio che cambi per me, mi piaci così come sei.» disse Emma «Ho solo pensato che fosse giusto farti sapere come mi sentivo.» 
Killian annuì «Hai fatto benissimo, non mi rendevo conto di quanto questo potesse farti stare male.»  
 

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Capitolo 11
*** Attesa ***


Attesa
 
 » “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”         
» Prompt:  #25 OTP
» N° parole:  364
 
Emma non aveva vissuto molto bene la gravidanza di Henry, tanto per cominciare era in carcere e poi non aveva nessuno.
Invece questa seconda gravidanza se la stava godendo da matti: aveva un marito meraviglioso, una famiglia amorevole e tanti amici. Chi l'avrebbe mai detto?
Killian dopo essere tornato a casa, si toglieva la giacca, se Emma era affaccendata quasi la costringeva a sedersi per poi piazzarsi di fronte a lei. L'uomo infatti da quando aveva scoperto che la moglie era incinta, era solito massaggiarle i piedi «Ho letto in un opuscolo che le donne in gravidanza tendono ad avere i piedi gonfi.» aveva esordito un giorno entrando in casa.
Ed Emma non poteva certo lamentarsene, il marito aveva proprio le mani  — o doveva dire la mano? — d'oro. Per l'occasione, per evitare di farle male, aveva pure sostituito l'uncino con una mano finta.
«Se continui così ne vorrò anche quando nascerà.» disse Emma quel giorno, beandosi le cure del marito.
Killian ghignò «Non essere ingorda, Swan.» ridacchiò.
Emma sbuffò «Ma tu guarda, ancora neanche è nata e già mi ha rubato il marito.»
Killian sorrise baciando la guancia della moglie «Oh a proposito, ho portato una cosa!» disse allontanandosi velocemente. Pochi minuti dopo tornò con un pacchetto tra le mani.
Emma prese tra le mani il pacchetto, girandolo in varie posizioni come a voler capire il contenuto «Mi hai portato un regalo?»  rise «Non è il mio compleanno!»
Killian scosse la testa «Non è per te.»  accarezzò la pancia della moglie con la mano buona «È per lei.»
Emma sbuffò «L'abbiamo perso.»
Il pirata ridacchiò «Coraggio aprilo!»
«Non era della bambina?» i due infatti non avevano ancora scelto il nome della nuova nascitura, avrebbero deciso non appena l'avrebbero vista «Non posso aprirlo.»
Killian sbuffò una risata «Aprilo.»
La Salvatrice accettò il suggerimento scartando il pacchetto, alla vista delle scarpette lucide nere gli occhi della donna si riempirono di lacrime «Dannato pirata, io ho gli ormoni a palla e lui se ne esce con sti regalini!» sbuffò.
«Scusa.» il pirata asciugò prontamente gli occhi della moglie «Suppongo che ti piacciano?»  disse dopo che la donna smise di piangere.
«Certo che mi piacciono!» confermò la bionda.
 
Note: Finalmente sono in pari, speriamo di restarci!
Spero che questa cosina super fluff vi piaccia e come al solito vi invito a mettere like in pagina (https://www.facebook.com/Niny95FanArtFanfiction) e a presto!!
Niny :)

 
 
 
 
 
 

 

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Capitolo 12
*** Tramonto ***


Tramonto
 
» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”           
» Prompt:  #27 Tramonto 
» N° parole: 326 
  
Essendo un pirata Killian Jones aveva passato davvero tanto tempo in mare, ma il suo momento preferito era da sempre il tramonto: il giorno lasciava il posto alla notte in un' esplosione di colori. 
Aveva visto davvero tanti tramonti nella sua vita, ma nessuno poteva competere con quello: sua moglie e sua figlia che correvano tra le onde, i loro biondi capelli che quasi si confondevano con l’arancione del cielo.  
Chi l’avrebbe mai detto? Lui che non si ferma a mai troppo a lungo in un posto, lui che passava ogni notte con una donna diversa, lui che non si sarebbe mai sognato di accasarsi, figurarsi fare il padre. Adesso viveva in una cittadina che amava, con tanti amici stupendi – e nessuno di loro faceva parte della sua ciurma! –, aveva sposato una donna meravigliosa che amava ogni giorno di più e che gli aveva dato una splendida bambina.  
Killian sorrise «Ehi, voi due avete iniziato senza di me?» disse entrando anche lui in acqua.  
Hope fece spallucce «Non arrivavi più!» disse con quella sua vocetta infantile, quella vocetta che era in grado di far sciogliere il cuore del pirata. Ogni. Singola. Volta.  
Il pirata sorrise solleticando il pancino della figlia «Vuoi sapere cosa dicono i marinai del tramonto?» domandò.  
La bimba annuì.  
«Il Giorno e la Notte sono due innamorati. Durante le ore del Tramonto e dell’Alba, si sfiorano, sono sul punto di incontrarsi, ma non succede mai.»  
La piccola fece un piccolo oh affascinata. Anche Emma ascoltava il marito con interesse.  
Killian sorrise e continuò «Per questo il cielo si tinge di rosso, è la rabbia dei due innamorati. Dicono che se fai attenzione, puoi sentire i loro lamenti.»  
«Okay, cantastorie.» lo prese in giro Emma «Direi che per noi è ora di tornare a casa.»  
Il pirata ghignò «Però prima –» incontrò la moglie in un bacio «Non vorrei che fosse l’ultimo giorno vicino alla mia innamorata.» disse.  
Questo fece ridere la figlioletta.

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Capitolo 13
*** Blu ***


Blu
 
» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”           
» Prompt:  #29 Blu
» N° parole: 212
 
Probabilmente il primo colore che Killian avesse mai visto, quando aveva aperto gli occhi la prima volta, era il blu. E il blu aveva caratterizzato da sempre la sua vita.
Blu erano gli occhi di sua madre, così simili ai suoi.
Blu erano gli occhi morenti di Liam, opachi per la vita che lo stava abbandonando ma comunque gli occhi più blu di sempre.
Blu era il colore del suo amato mare, varie tonalità di blu che Killian amava infinitamente.
Blu era il cielo la sera, non importa dove si trovasse.
Killian amava infinitamente quel colore, aveva ricordi dove il blu sovrastava tutto il resto. Ma era bastato vedere gli occhi di sua figlia per la prima volta per sentire le gambe cedere: erano gli occhi più blu che avesse mai visto, dentro i suoi occhi, Killian ne era certo, vedeva riflesso il suo amato mare.
Emma stesa nel lettino guardava con aria stanca il marito «Ti ha già rapito, eh?» disse vedendo lo sguardo commosso del marito.
« È bellissima, Swan.» bofonchiò, la voce che tremava.
Emma sorrise «Hope.» disse «Si chiama Hope.»
Non avevano davvero discusso di nomi, ma guardando lo scricciolo che aveva tra le braccia, Killian, non poté che concordare:  Hope calzava davvero a pennello a quella piccina.

Note : Eccoci qua con questa cosina piccina picciò ma che non mi dispiace proprio per niente!
Spero vi piaccia!
Al solito vi lascio la pagina (https://www.facebook.com/Niny95FanArtFanfiction)

 

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Capitolo 14
*** Anniversario ***


Anniversario
 
» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”             
» Prompt:  #31 Missing Moment 
» N° parole:  513
  
Killian sorrise, era il terzo anniversario di matrimonio e per l'occasione il pirata aveva pensato a tutti i dettagli: in genere era Emma a occuparsi di tutto, — che in genere consisteva in una cenetta a lume di candela a casa Swan - Jones — ma quell'anno il pirata aveva voluto carta bianca. Così aveva prenotato al ristorante, lo stesso dove avevano avuto il loro primo appuntamento. Ma questo era solo l'inizio. 
«Cos'è quel sorrisetto?» chiese Emma avvicinandosi, Killian si ammutolì vedendo l'abito che indossava, era sempre bellissima ma Emma con un vestito rosso addosso che metteva in evidenzia tutti i punti giusti era qualcosa che riusciva ad ammutolire persino Killian Jones «Allora dove mi porti?» domandò ancora.  
Killian si riscosse prendendo padronanza di sé «Vedrai.» disse infine con un occhiolino.  
«Quanto mistero!» ridacchiò la moglie.  
Emma ridacchiò non appena mise piede in quel ristorante  «Non prenderai nuovamente a pugni Will Scarlett, spero!» scherzò ricordando il loro primo appuntamento.  
Il pirata sbuffò divertito «Almeno ho reso indimenticabile il nostro primo appuntamento!» disse accompagnandola al tavolo e spostandole persino la sedia, da vero gentiluomo. 
 
Emma non era una dal palato sopraffine, del resto aveva vissuto gran parte della sua giovinezza sballottata tra una famiglia affidataria all'altra e poi … i soldi non bastavano per potersi permettere quel genere di lusso, però, doveva ammettere che lasciare carta bianca a Killian non era stata una cattiva idea. Quando aveva capito che il marito stava provando a ricreare il loro primo appuntamento un'ondata di affetto l'aveva colpita in pieno e il suo cuore si era riempito di dolcezza.
Aveva sposato un uomo meraviglioso ed era così fortunata.
«Ricordi …» la voce di Killian interruppe i suoi pensieri «la prima volta che ci siamo incontrati mi hai legato a un albero.» ghignò, il doppio senso era ben visibile nel suo sguardo azzurro.
Emma ridacchiò «So già cosa stai pensando.» disse scuotendo la testa.
Lui rise «Beh se non fossimo stati soli avremo potuto occuparci a attività ben più piacevoli.»
«Dimentichi che tu eri in combutta con Cora!» Emma doveva ammetterlo questo viaggio tra i ricordi non le dispiaceva «E ricordi quando siamo andati indietro nel tempo e ti sei ingelosito perché ho flirtato con … te!» esclamò prima di mettere in bocca un altro po’ di quel risotto squisito.
Killian si coprì il viso con entrambe le mani «Cosa mi hai ricordato!» ridacchiò. Poi si fece serio «Però, appena siamo tornati ci siamo scambiati il nostro primo vero bacio.»
Emma ritornò con la mente a quei momenti, le tornò in mente quello che le aveva detto il pirata mentre erano a Neverland: Quando vincerò il tuo cuore Emma, e lo farò,non sarà per un imbroglio ma sarà perché tu mi vorrai. Sorrise «Si direbbe che alla fine tu lo abbia vinto davvero il mio cuore.»
Il pirata si chinò per baciare le labbra della sua Salvatrice «La vincita di cui vado più fiero.» disse.
Il solito stormo di farfalle prese a svolazzare nello stomaco di Emma, la attendevano ancora molti e molti anni ancora insieme al suo vero amore.
 
Note: In ritardo di due giorni ma sono riuscita a finireeee!!! Spero che questa cosina stra extra fluff vi piaccia!
Ci vediamo presto con Bhfuil Grà (no, non l'ho dimenticata >.<)
E al solito se volete rimanere aggiornati c'è la paginetta (https://www.facebook.com/Niny95FanArtFanfiction)
Niny :)

 

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