Imprevisti di Ellygattina (/viewuser.php?uid=649673)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day 5: Ghiaccio ***
Capitolo 2: *** Day 9: Viola ***
Capitolo 3: *** Day 12: Angst ending ***
Capitolo 1 *** Day 5: Ghiaccio ***
Day
5: Ghiaccio
La
missione di quel giorno
era andata sempre peggio da un certo punto in avanti, ma il culmine
lo raggiunsero senz'altro quando Mac, in una situazione già
pessima
per la neve, il freddo e la mancanza di comunicazioni con chiunque
per il maltempo, finì su una lastra di ghiaccio, del tutto
invisibile, che si ruppe sotto il suo peso, facendolo cadere
nell'acqua gelida di un torrente.
Jack si affrettò a tirarlo
fuori, ma i vestiti bagnati avrebbero aggravato velocemente il
principio di ipotermia che erano già sicuri di avere. Da
quando i
terroristi che erano andati a contrastare avevano tagliato loro ogni
via di fuga dal paese, infatti, erano stati costretti ad abbandonare
la macchina e rifugiarsi nei boschi, cercando di nascondere il
più
possibile le tracce in attesa dell'elicottero della Fenice che li
avrebbe riportati a casa con i preziosi dati che erano riusciti a
rubare, ma una tempesta di neve aveva presto bloccato amici e nemici,
lasciandoli in balia degli eventi.
Da allora entrambi avevano
fatto del loro meglio per sopravvivere in quel contesto difficile, ma
l'incidente sul ghiaccio mentre cercavano un riparo per la notte era
stato la ciliegina sulla torta e Mac era ormai talmente infreddolito
da non riuscire più nemmeno a pensare. Ancora stretto tra le
braccia
del compagno, che cercava invano di passargli un minimo di calore e
farlo reagire, poteva solo rabbrividire e battere i denti, ma per
fortuna Jack capì presto che in quel modo non avrebbe
ottenuto
nulla. L'unica soluzione era trovare in fretta un riparo, sperando di
riuscire a riscaldarlo almeno un po'.
Augurandosi con tutto il
cuore di non cadere a sua volta sul terreno accidentato, se lo
caricò
in spalla tra le sue deboli proteste, esortandolo a stare sveglio
finché, dopo un tempo che gli parve fin troppo lungo, non
intravide
il profilo di una casa in un'ampia radura. Sembrava ancora in buono
stato e Jack si diresse sollevato da quella parte, riuscendo a fatica
a scassinare la porta e depositare poi Mac sul pavimento con la
maggiore delicatezza possibile.
«Coraggio, amico, ho
trovato un riparo» lo informò mentre cercava di
farlo stare seduto
con la schiena appoggiata alla parete ma questi, semicosciente, non
dava neanche segno di riuscire a sentirlo. Preoccupato, Jack gli
appoggiò due dita sul collo per sentirgli il battito e dopo
aver
preso al volo una coperta da un letto che aveva intravisto nella
stanza di fianco, si affrettò a togliergli i vestiti bagnati.
Solo allora il ragazzo si
riscosse quel tanto che bastava per soffiare un debole
«No» e
cercare di bloccargli la mano, già pronta a slacciargli la
giacca.
«Lo so che hai freddo, ma
non puoi stare con i vestiti bagnati. Tra poco starai meglio,
promesso» lo rassicurò, liberandosi a malincuore
dalla sua presa e
continuando, pressoché indisturbato, il suo lavoro per poi
avvolgerlo nella coperta. Purtroppo o per fortuna, Mac si era
rassegnato presto al suo destino e l'ex soldato, sia pure non molto
convinto di poterlo considerare un buon segno, aveva potuto passare
in fretta alla fase successiva.
In un angolo c'era infatti
una vecchia stufa con della legna di fianco e dopo averla accesa a
fatica per la troppa umidità, iniziò lentamente a
diffondersi nella
piccola stanza un piacevole tepore.
Soddisfatto, Jack si
avvicinò di nuovo al suo partner, scivolato nel frattempo
nel sonno
a dispetto delle sue raccomandazioni e di qualche occasionale
richiamo di tanto in tanto a cui il più giovane aveva sempre
risposto, più o meno, fino a pochi minuti prima.
«Ehi. Non devi
addormentarti, ricordi?» gli disse piano, dandogli dei
leggeri
colpetti sul viso troppo freddo finché questi non
aprì appena gli
occhi.
«Sono stanco...» mormorò
a fatica.
«Lo so, ma devi restare
sveglio. Puoi farlo per me?» insistette dolcemente Jack.
Il ragazzo non rispose,
limitandosi a guardarlo sfinito mentre il compagno gli passava un
braccio dietro la schiena e l'altro sotto le ginocchia per poterlo
sollevare.
Stranamente Mac non oppose
la minima resistenza e l'ex soldato, avvoltosi anche lui in un'altra
coperta che aveva trovato in un armadio, si sedette il più
vicino
possibile alla stufa, con la schiena appoggiata contro un mobile,
nella speranza che bastasse a fargli superare la notte. La situazione
non era certo allegra, ma non sapeva che altro fare per riscaldare
l'amico e giudicò dei segnali positivi il suo sospiro e il
lieve
movimento che fece tra le sue braccia appena si accomodarono.
«Non ti addormentare, mi
raccomando» gli ripeté per l'ennesima volta,
stringendolo a sé
mentre il più giovane si accoccolava di più
contro il suo petto
senza rendersene conto.
Jack rimase a vegliarlo per
un po', controllando a intervalli regolari il battito del cuore e
persino la temperatura, sebbene quella fosse molto approssimativa.
Non aveva infatti un termometro, ma gli sembrava che l'amico stesse
comunque un po' meglio da quando l'aveva portato vicino alla stufa e
questa era sicuramente la cosa più importante.
Sollevato, iniziò piano
piano a rilassarsi, addormentandosi a sua volta mentre fuori
infuriava ancora la tormenta.
A svegliarlo, qualche ora
dopo, fu il suono del telefono, che la sera prima aveva appoggiato
accanto a sé insieme alle borse con le armi e i loro pochi
bagagli.
Con una strana sensazione di
freddo e torpore, ci mise qualche secondo a capire dove fosse e
perché, ma a quel punto il suo primo pensiero cosciente fu
per Mac,
che riposava ancora nella stessa posizione in cerca, sicuramente, di
un po' di calore. Era più pallido e freddo di come lo
ricordava, ma
il display del cellulare lo informava che Matty era riuscita a
mettersi in contatto con loro, e questo era sicuramente un buon
segno.
Sia pure un po' a fatica per
i muscoli indolenziti, si affrettò a rispondere e la donna,
sollevata, lo informò che un loro elicottero li avrebbe
soccorsi a
breve.
Jack non poteva chiedere di
meglio, e dopo averla informata della situazione, contò
impaziente i
minuti che li separavano dalla salvezza. Il suo partner non poteva
resistere a lungo, lo sapeva, e c'era sempre il rischio che anche i
terroristi, una volta localizzato il segnale del suo telefono,
mandassero qualcuno alla radura e lui non era certo in condizioni di
combattere.
Per fortuna andò bene, e
dopo un tempo fin troppo lungo per i suoi gusti, un gruppo di
colleghi li aiutò a raggiungere l'elicottero, prestando a
entrambi
le prime cure mentre raggiungevano l'ospedale più vicino,
dove
furono ricoverati per una seria ipotermia.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Questi due poveri
malcapitati se la sono vista brutta per l'ennesima volta (ormai mi
odieranno, mi sa XD), ma sono stati anche abbastanza fortunati, vista
la situazione. u.u
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti per il tempo che mi
avete dedicato anche solo leggendo.
Come
ho scritto nell'introduzione, la raccolta partecipa al Writober 2020
con alcuni dei prompt che ho scelto per la tabella blank. Come forse
alcuni di voi sapranno, sto sviluppando anche la tabella classica
nella raccolta “Frammenti di noi” nel fandom di
Edens Zero.
Passate
a trovarmi anche lì, se vi va, e grazie a chi le
darà un'occhiata.
:3
Se a
qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook
principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e
manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime
opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto.
Un
bacio e buonanotte per dopo!
Ellygattina
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Capitolo 2 *** Day 9: Viola ***
Day
9: Viola
Quando
Mac riaprì gli occhi
non aveva la minima idea di quanto tempo fosse passato dal terribile
schianto di cui era stato vittima il furgone su cui stava viaggiando
con Jack, Cage e il pericoloso criminale che avevano appena
catturato, ma la cosa certa era che il dolore alla gamba destra era
talmente intenso da togliergli il fiato. Doveva verificare cosa fosse
successo, anche se era certo che non gli sarebbe piaciuto, e dare una
voce agli altri. Da quel poco che riusciva capire con la vista
annebbiata, non sembravano essere lì con lui, e la scoperta
era
decisamente preoccupante.
Prima che potesse provare a
muoversi, però, sentì la voce sollevata
dell'amico che lo chiamava
dal finestrino e subito si rilassò nel vederlo ancora vivo e
apparentemente in salute insieme alla compagna di squadra.
«Ora ti liberiamo» lo
rassicurò, ma ci volle, purtroppo, più tempo del
previsto. La sua
gamba era infatti incastrata tra le lamiere accartocciate del
furgone, e trovandosi in mezzo al nulla in un paese straniero,
ovviamente senza autorizzazione legale, e con il corpo senza vita di
quello che in apparenza era un onesto cittadino sul sedile
posteriore, dovevano per forza arrangiarsi da soli. Gli ex complici
dell'uomo, infatti, sentendosi in pericolo, avevano pensato bene di
eliminarlo con quello che probabilmente era l'ultimo colpo di pistola
a loro disposizione dopo averli mandati fuori strada a pochi
chilometri dal confine, augurandosi forse che i danni riportati nello
schianto li avrebbero uccisi tutti prima che qualcuno li trovasse.
Per fortuna, però, gli airbag e le cinture di sicurezza
avevano
fatto il loro dovere, permettendo ai due compagni, seduti davanti, di
cavarsela solo con qualche graffio e livido, ma restava il problema
che la Fenice non avrebbe potuto soccorrerli finché
restavano lì.
Dopo svariati tentativi
andati a vuoto, la gamba di Mac fu finalmente libera e Jack
riuscì a
tirarlo fuori dal furgone strappandogli un urlo. Il dolore era
diventato sempre più forte mentre lavoravano e il cambio di
posizione era stato quasi insopportabile.
L'amico, dispiaciuto, lo
adagiò subito a terra, con la schiena appoggiata a un
albero, per
poi passargli la borraccia dell'acqua mentre Cage, con la maggiore
delicatezza possibile, sollevava il tessuto dei pantaloni per
controllare i danni. La gamba aveva un aspetto orribile e il colore
viola scuro che aveva assunto in poco tempo, unito al gonfiore, non
prometteva niente di buono. Era sicuramente rotta e bisognava
immobilizzarla il prima possibile in attesa di farla vedere a un
medico.
Il ragazzo diede debolmente
istruzioni a entrambi su come steccarla e poco dopo gli amici, sia
pure non molto convinti, lo rimisero in piedi.
Sebbene il dolore fosse
ancora intenso, Mac preferiva di gran lunga camminare, sorretto da
uno di loro, ma scoprì presto che la testa gli girava troppo
e a
quel punto Jack dovette caricarselo sulle spalle, affidando alla
compagna la pistola. In realtà anche lei era ferita, motivo
per cui
il biondo le aveva lasciato il posto davanti, ma sarebbe stata
comunque in grado di sparare in caso di necessità. La cosa
più
importante adesso era arrivare il prima possibile oltre il confine,
dove sarebbero stati al sicuro.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta e di aver reso bene il tutto, visto che non è
venuta
come avevo immaginato. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e
grazie a tutti per il tempo che mi avete dedicato anche solo
leggendo.
Passando
ad altro, vi informo che nel fandom di Edens Zero, sempre su AO3 ed
Efp, sto continuando anche la raccolta “Frammenti di
noi” per
l'altra tabella del Writober. Passate a trovarmi anche lì,
se vi va,
e grazie a chi le darà un'occhiata. :3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo inoltre il gruppo facebook che ho
fondato tempo fa, principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma
anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan
di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto,
augurandovi una buona serata e buonanotte per dopo.
Un
bacio e alla prossima!
Ellygattina
|
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Capitolo 3 *** Day 12: Angst ending ***
Attenzione:
come suggerisce il prompt, la storia non avrà un happy
ending. Non
leggete se non vi piacciono le death-fic.
Day
12: Angst ending
Era
sembrata una missione
apparentemente facile per i loro standard, ma bastò un
attimo perché
si trasformasse in tragedia.
Jack, impegnato a tenere a
bada un esiguo gruppo di terroristi nel vecchio edificio che era la
loro base segreta, stava dicendo al compagno di sbrigarsi con
qualunque cosa stesse facendo per fermarli, visto che ormai erano a
corto di munizioni, ma questi non ebbe nemmeno il tempo di
rispondergli al solito modo prima di lanciare un urlo straziante.
Come al rallentatore, vide infatti l'amico cadere a terra di schiena
perdendo la presa sulla pistola e subito abbandonò tutto per
correre
da lui.
Terrorizzato e con le mani
che tremavano, scostò a fatica i vestiti già
zuppi di sangue,
sentendosi quasi mancare nel vedere la ferita. La situazione era
gravissima e sapeva fin troppo bene che solo un miracolo avrebbe
potuto salvarlo. Nonostante questo, però, non
poté fare a meno di
provare a tamponarla con la sua giacca, in lacrime, supplicandolo di
resistere.
Jack sembrava già sul punto
di perdere conoscenza, ma riuscì lo stesso a sorridergli
debolmente
e sollevare un braccio.
«Non... piangere...»
sussurrò con un filo di voce, accarezzandogli appena la
guancia per
asciugargli le lacrime che inzuppavano entrambi.
«Non lasciarmi, ti prego!
Non puoi farlo! Non anche tu!» continuò
imperterrito Mac, premendo
il più possibile sulla ferita mentre cercava di pensare a un
modo
per salvarlo che non riusciva a trovare.
«Scusami...» gli rispose
invece Jack, in un sussurro quasi impercettibile, e un attimo dopo le
forze lo abbandonarono del tutto.
Il ragazzo urlò ancora di
più, chiamandolo e cercando invano il battito, ma una
raffica di
proiettili nella schiena a distanza ravvicinata mise fine di colpo al
suo dolore, facendolo crollare esanime sul corpo del compagno.
I due migliori agenti della
Fenice, abituati ad affrontare ogni cosa insieme, avevano trovato la
morte, in terra straniera, l'uno tra le braccia dell'altro, e quando
Riley, poco dopo, ripristinò la comunicazione interrotta, le
rispose
solo il silenzio di un edificio in cui non c'era più anima
viva.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! *distribuisce
fazzoletti*
Di
solito non scrivo death-fic ma con un simile prompt non ho potuto
farne a meno (per disgrazia di tutti). Spero che la storia vi sia
piaciuta, nonostante la tragedia, e che non mi abbiate odiata troppo.
Se può consolarvi, sto annegando anch'io nelle mie lacrime.
T-T
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e grazie a tutti per il tempo che mi
avete dedicato anche solo leggendo.
Passando
ad altro, vi informo che nel fandom di Edens Zero, sempre su AO3 ed
Efp, sto continuando anche la raccolta “Frammenti di
noi” per
l'altra tabella del Writober. Passate a trovarmi anche lì,
se vi va,
e grazie a chi le darà un'occhiata. :3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo inoltre il gruppo facebook che ho
fondato tempo fa, principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma
anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan
di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto,
augurandovi una buona serata e buonanotte per dopo.
Un
bacio e alla prossima!
Ellygattina
P.S:
Una mia amica ha fondato da poco un gruppo facebook dedicato a Mac e
Jack. Passate a trovarci a
questo indirizzo, se anche voi amate questa coppia! ;)
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