It's Brarren bitches!

di AmonAmarth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Che vita da ... gatti! ***
Capitolo 2: *** Brian e il mistero dei donuts scomparsi ***
Capitolo 3: *** La strada per il suo cuore ... passa per il suo stomaco! ***
Capitolo 4: *** Il gatto di un tizio di nome Schrodinger ***
Capitolo 5: *** Dolcetto o scherzetto! ***
Capitolo 6: *** Al fuoco ... Al fuoco! ***
Capitolo 7: *** Questa serata romantica non s'adda far! ***
Capitolo 8: *** Al topo ... al topo! ***
Capitolo 9: *** Caro Babbo Natale ... ***
Capitolo 10: *** Tre ... due ... uno ... Buon Anno! ***
Capitolo 11: *** Come Chris ha capito che era tempo di adottare un bebè! ***
Capitolo 12: *** Tra gatti mannari e Botoli Alpha ***
Capitolo 13: *** Brian VS Chairman Meow! ***



Capitolo 1
*** Che vita da ... gatti! ***


Chris torna a casa distrutto quel giorno. Il suo editore ultimamente sembra avere il ciclo, non gli va mai bene niente di quello che scrive. Appena varca la porta d’ingresso sente già un profumino delizioso che invade le sue narici: Darren sta cucinando la cena. Ama quell’uomo, lo ama alla follia.
Si dirige verso la cucina, sentendo i piccoli schiamazzi che ne provengono.
- Botolo, al volo! – Darren lancia quello che sembra essere un piccolo wurstel al micio che saltando lo afferra al volo. Il micio comincia a masticare con gusto, mentre con la zampetta si pulisce i baffetti. Non lontano da lui, Cooper comincia ad abbaiare, ansioso di avere la sua parte, che Darren non esita a dargli.
Chris sta a guardare per un po’ i suoi tre cuccioli. Darren si muove con grazia anche con un ridicolo grembiule fuxia addosso.
Il moro lancia l’ennesimo wurstel a Brian, ma stavolta il suo lancio non è perfetto, è troppo in alto. Di norma Brian non avrebbe dovuto avere problemi ad afferrare comunque il piccolo bocconcino; ma il gatto é talmente obeso che non riesce a sollevarsi da terra e il wurstel cade, ma il gatto lo fa velocemente sparire nella sua bocca, prima che Cooper glielo levi da sotto il naso.
- Ops … Botolo! Adesso Chris chi lo sente che hai sporcato a terra! Vieni che pulisco prima che … - Ma Darren si gira in quel momento e vede Chris sullo stipite della porta. Sa già che i guai sono in arrivo.
Ma Chris è sorprendentemente silenzioso, continua a guardare Brian pensieroso, tanto che il gatto guarda Darren curiosamente, come a volergli chiedere spiegazioni sulla mancata sgridata da parte del suo papà.
- Darren … dobbiamo mettere Brian a dieta! –
 
* * *
 
- Chris, andiamo, non è così grasso! – E’ tutta la sera che Chris e Darren vanno avanti a discutere. Camminano avanti e indietro in salotto, lanciando gesti di tanto in tanto all’incriminato micino, che se ne sta mogio mogio sul divano, attendendo l’inesorabile verdetto che avrebbe deciso della sua felicità.
- Darren, non riusciva nemmeno a sollevarsi da terra! E’ un felino per la miseria! –
- Che c’entra? –
- C’entra che l’agilità dovrebbe essere la sua caratteristica principale! Brian non cammina, rotola! –
Darren spalanca gli occhi e guarda Brian seduto sul divano.
- Non è vero! Botolo, fai vedere a papà come cammini bene! Su, dai Botolo, scendi dal divano e vieni da papino! – Darren si accuccia sulle ginocchia, incitando con le mani Brian a raggiungerlo. Il gatto lo guarda per alcuni minuti, poi si solleva sulle zampette e cerca di scendere dal divano. Ma il risultato non è dei migliori, né dei più eleganti!
Brian comincia a miagolare, mentre zoppicando si avvicina a Darren, che lo prende in braccio appena lo raggiunge.
Chris incrocia le braccia al petto e guarda i due con aria scettica.
- Dicevi, Dare? –
Darren guarda Chris e sospira sconfitto.
- E dieta sia! –
 
* * *
 
I giorni passano. Brian diventa sempre più scontroso. Soffia contro qualsiasi cosa gli si avvicini troppo. Più di una volta graffia i suoi due padroncini senza alcun motivo e sempre più spesso entrambi, ma soprattutto Chris, si sono ritrovati qualche natica brutalmente usata come limetta per le unghie quando sono stati troppo imprudenti dal non chiudere la porta della loro camera da letto.
Darren non ce la fa a continuare a vedere il suo Botolone così triste, così decide di fargli un piccolo regalo. Apre il suo armadio e tira fuori la sua collezione di papillon, accuratamente rubata dal set di Glee. Prende il papillon più colorato. Si, farà un bel collarino al suo Botolo. Cerca il set da cucito, ma ovviamente lui è Darren, sono passati i tempi in cui credeva di essere Blaine, ma cosa più importante Chris non è Kurt! Non c’è un ago in casa nemmeno a pagarlo oro. Così alla fine decide di andare dalla signora Phelps accanto a loro, la quale resta un po’ basita della richiesta di Darren, ma il riccio riesce ad ottenere tutto ciò di cui ha bisogno.
Comincia a lavorare, lanciando ogni tanto dei piccoli gridolini quando si punge con l’ago.
- Ahi! – Darren si mette il dito in bocca e sugge il suo stesso sangue. Ma non si scoraggia. Lavora alacremente per un paio di ore piene, senza fermarsi un attimo. Alla fine, solleva il piccolo papillon verde con piccoli disegnini rosa. E’ perfetto.
- Botolo? Botolo dove sei? – Darren va subito in cucina a cercare il suo Botolo, nella sua comoda cesta. Di Botolo nemmeno l’ombra.
- Coop, hai visto Botolo? – Domanda al cane che è tranquillamente acciambellato accanto alla porta, un’abitudine che non gli ha più tolto dopo l’ultima aggressione di Will. Il cane scuote la testa e torna a sonnecchiare davanti alla porta.
- Botolo? Botolone mio dove sei? – Darren non riceve nessuna risposta. Ha controllato ovunque, l’unico posto che gli manca è la camera da letto. Apre la porta e lancia un versetto terrorizzato quando vede la scena che si para davanti si suoi occhi.
Brian è riuscito miracolosamente a salire sul letto e sta colpendo con le sue unghiette affilate le zampe di Bubu. Darren si lancia in avanti e afferra immediatamente il gatto, sa quanto Chris ami quell’enorme orsacchiotto che lui gli regalò al loro primo San Valentino insieme.
Il gatto si continua a dimenare dalle sue braccia, come se fosse posseduto da un demone, non sembra nemmeno accorgersi del fatto che graffia le braccia del suo padroncino con le zampe anteriore, mentre con quelle posteriori gli graffia tutta la T-shirt.
- Botolo! Ahi! Sta fermo! –
Darren riesce a portare il micio indemoniato fuori dalla camera e a portarlo nella sua bella cesta. Appena lo poggia, il gatto cerca di scappare di nuovo, ma Darren riesce a bloccarlo.
- Botolo, no! Se Chris scopre quello che hai fatto è la volta buona che fa di te una pelliccia! Lo sai che Bubu non lo devi toccare. –
Il gatto continua a soffiargli contro.
- Botolo, guarda qui che ti ho fatto? L’ho fatto con le mie manine! Guarda quanto è bello? – Darren solleva il piccolo collarino davanti agli occhi di Brian, che però non sembra molto interessato al suo nuovo regalo. Il riccio cerca di infilargli il collarino, ma è un’ardua impresa, Brian continua a dimenarsi e a graffiare.
- Dai Botolo, sta fermo! – Con qualche difficoltà, Darren riesce a mettere il collarino al micio, ammirandone soddisfatto il risultato. Ha le mani sanguinanti, sia per le punture con l’ago, sia per i graffi di Brian, ma ne è valsa decisamente la pena.
Ma il gatto non sembra pensarla alla stessa maniera.
Soffiando violentemente tra i denti, afferra il collarino con una zampetta e lo strappa via, riducendolo poi a brandelli ai suoi pedi.
Darren guarda la scena davanti ai suoi occhi.
- Botolo! Io … - E’ triste. Aveva passato due ore a cucire quel collarino per il suo micio e adesso lui lo aveva distrutto. Brian non aveva mai distrutto i suoi collarini, soprattutto quegli che gli confezionava Darren, anzi li conservava tutti nella sua piccola cesta e ogni mattina andava da Chris, indicando quale voleva indossare per la giornata.
- Botolo … - Darren abbassa il capo, sente gli occhi inumidirsi. Da quando ha iniziato la dieta, Brian è sempre scontroso, non ha più voglia di giocare con lui, non dorme più accoccolato a lui o a Chris, non si acciambella più accoccolato a loro, non va più nemmeno sul terrazzo a sentire gli uccelli. E’ sempre triste, scontroso. Darren a stento lo riconosce.
Il micio sembra accorgersi dello stato d’animo del suo padroncino, così si avvicina alla sua mano e la comincia a leccare dolcemente, come a volersi scusare per i graffi.
Darren comincia ad accarezzare la sua testolina con l’altra mano, grattandolo appena dietro le orecchie, sa che lo ama.
In quel momento prende una decisione. Non può più vedere Botolo in quelle condizioni. Farà qualsiasi cosa per vederlo di nuovo felice, qualsiasi, anche mettersi contro Chris.
 
* * *
 
- Amore io vado! - Chris si sporge dal divano e bacia dolcemente il suo ragazzo sulle labbra prima di uscire di casa.
Darren, appena sente la porta chiudersi, si volta. Attende cinque minuti. Chris spesso dimentica sempre qualcosa. Vede con la coda dell'occhio Brian osservare la porta, anche lui sta contando i secondi.
Il riccio guarda l'orologio di nuovo. Sei minuti. Possono bastare.
- Via libera Botolo. Vieni! -
Darren si dirige in cucina, aprendo l’anta in cui ci sono tutte le pentole. Se vuoi nascondere qualcosa a Chris Colfer, nascondila in cucina, soprattutto nell’armadietto delle pentole. Afferra la grande pentola a pressione che usa rare volte, toglie il coperchio e prende la scatola segreta di croccantini. Brian accanto a lui miagola a più non posso e con il musetto spinge la sua ciotola verso Darren. Il riccio gli accarezza dolcemente la testa e riempie subito la ciotola del loro micino di croccantini.
Brian comincia a fare le fusa e continua a strusciarsi sulla mano di Darren, riconoscente che almeno lui lo capisca.
Nessuno dei due nota con la coda dell'occhio Cooper che osserva la scena fuori dalla cucina. Il cane dopo un po' sparisce, ma nessuno dei due sembra ancora prestare attenzione alla cosa.
Darren continua a carezzare felice il suo bel micione, facendo scorrere le dita sul suo pelo morbidissimo.
- Contento Botolone mio? Ma mi raccomando, questo è il nostro piccolo segreto! -
- Non credo proprio! -
Sia Darren che Brian alzano lo sguardo, completamente terrorizzati.
Lì davanti a loro, sull'uscio della porta della cucina, c’è Chris, gli occhi che zampillano fuoco e le labbra sottili.
- C .... Chris ... non eri uscito? -
Darren cerca di deglutire, ma gli pare di avere carta vetrata in gola.
- E' quello che vi ho fatto credere. Non sono stupido Dare! Credevi che non mi accorgessi che in un mese di dieta Brian non è dimagrito nemmeno di un etto? O che improvvisamente preferisse te a me? -
Chris si avvicina minacciosamente ai due, alternando lo sguardo severamente dall’uno all’altro.
- Ma ... come …? -
- Ho avuto un ottimo alleato. Un alleato che sa benissimo chi comanda in questa casa. - Sentendosi preso in causa, Cooper si avvicina, godendosi le morbide carezze del suo padroncino.
Darren e Brian guardano velenosamente il cane.
- Traditore! - Dice uno e miagola l'altro.
- Bene, siete in punizione entrambi! A letto senza cena entrambi e tu Brian, niente croccantino speciale della domenica e tu ... - si gira minacciosamente verso il suo ragazzo. Darren piagnucola spaventato, sapendo che a lui sarebbe toccata la punizione peggiore.
- Niente sesso per una settimana! -
Appunto!
- Ora porto Cooper al parco. Questo bel cagnolone si è meritato un premio! – Dice Chris mentre accarezza Cooper, grattandogli dietro le orecchie. Il cane uggiola contento, con la lingua penzoloni da fuori.
Appena Chris e Cooper escono, Brian miagola e si struscia affettuosamente alle gambe di Darren, come a volersi scusare.
- No Botolo, non sono arrabbiato con te. Poi non preoccuparti, Chris non sa stare una settimana senza fare l'amore con me! Almeno spero! –
 
* * *
 
- Brian! - Chris tiene la porta-finestra spalancata, aspettando pazientemente che il gatto la varchi. Brian continua a guardare il suo padroncino con gli enormi occhioni verdi spalancati.
- Chris, amore, non pensi che la punizione possa bastare? E' una settimana che Brian dorme fuori sul terrazzo. Ha capito ... abbiamo capito di aver sbagliato, adesso ... -
- Oh Dare, amore come sei ingenuo! La punizione per avermi disubbidito è finita! Stasera inizia quella per avermi tradito, con te! - Chris punta un dito verso Darren e il riccio deglutisce quella che gli pare una pietra. Era stato un illuso a pensare che a Chris fosse passata.
- Brian, fila fuori! - Il gatto lancia un ultimo sguardo disperato a Darren, che scuote tristemente il capo. Non può fare nulla.
- Ciao Botolo, papà ha fatto tutto il possibile! -
Chris chiude la finestra alle spalle di Brian, che comincia a miagolare tristemente, appoggiando la zampetta al vetro, cercando di impietosire abbastanza il suo padroncino.
- Non mi incanti, Brian. Siamo ancora in estate, starai benissimo li fuori. Adesso ... - Chris si volta verso il suo ragazzo. Darren sa che adesso tocca a lui e ne ha la certezza quando il suo ragazzo incrocia le braccia al petto, con un sorriso beffardo stampato sul suo angelico volto.
- Dai Chris, sentiamo. Qual è la mia punizione? -
Il ghigno di Chris aumenta e Darren capisce di essere nei guai, in guai molto, molto seri!
- Non sarai punito, Dare. Al contrario, a te stanotte è concesso tornare a dormire nel nostro bel lettone matrimoniale! -
Darren solleva le sopracciglia, quei buffi triangoli diventano talmente arcuati al punto da diventare degli archi scuri sopra i suoi occhi ambrati. Capisce che c'è qualcosa che non va, che Chris ha in mente qualcosa di perfidamente subdolo. Ne ha la conferma quando, una volta entrato in camera da letto, trova un piccolo walkie-talkie, come quelli dei bambini, poggiato sul comodino e i miagolii tristi di Brian provenire da esso.
- L'hai capita adesso la tua punizione? - Darren annuisce sconfitto. Dovrà ascoltare i miagolii del suo Botolo, tutta la notte, ma non poter andare da lui. Sospira sconfitto mentre afferra il grosso orsacchiotto di Bubu e lo poggia a terra vicino al letto, al solito posto. Doveva immaginarselo, sarebbero tramontate molte lune prima che a Chris passasse. Si stende sul letto, poggiandosi su un fianco, mentre Chris si posiziona a cucchiaio dietro di lui, abbracciandolo stretto.
- Mmm … ‘notte, amore mio! –
- ‘Notte! – Borbotta Darren che cerca di ignorare i miagolii di Botolo, Chris non è cattivo e ama quella mongolfiera di pelo alla follia, Brian ha la sua cesta, la sua pallina, la sua copertina e la sua scodellina di acqua, se sta facendo tutto quello è per il suo bene, per farlo vivere in salute e più a lungo. E i lamenti di Brian fuori sul terrazzo non sono certo perché ha paura o perché ha freddo, ma perché vuole solo tornare nelle grazie del suo padroncino e dormire di nuovo accoccolato a lui. E' triste e Darren vuole solo coccolarlo, stringerlo tra le braccia e dirgli che gli vogliono bene, un bene dell’anima. Resiste mezz'ora, non di più. Si alza, districandosi dalle braccia di Chris, sperando che stia dormendo profondamente. Esce e trova Brian ancora sveglio, non si dispera più come prima, ma i suoi occhioni sono tristi.
- Botolo, vieni qui! - Darren lo prende in braccio e si stende sul dondolo, mentre Brian si accoccola sul suo petto.
- Lo sai che papà ti vuole bene. Se ti ha messo a dieta é solo per il tuo bene e d'ora in avanti la rispetteremo entrambi, la faccio insieme a te, così non sei solo, va bene? - Il gatto miagola il suo consenso.
Lentamente, cullati dai lenti movimenti del dondolo, si addormentano.
Darren, nel sonno, si rende vagamente conto di Chris che gli bacia la fronte e si accoccola insieme a loro sul dondolo.
 
* * *
 
Chris quella mattina si é svegliato veramente male, non c'é un singolo muscolo del corpo che non gli faccia male. Ma del resto, é questo che si ottiene a dormire una notte intera fuori sul terrazzo, dividendo, per di più, un minuscolo dondolo con Darren.
Stiracchiandosi dolorosamente la schiena, si avvia verso la cucina, dalla quale proviene solo il profumo di caffè. Forse Darren non ha ancora preparato i suoi gustosissimi pancake con gocce di cioccolato. Chris ha già l'acquolina in bocca.
- Buongiorno famiglia! -
Chris guarda soddisfatto Brian che mangia la sua giusta quantità di crocchette ipocaloriche. Si era odiato nel metterlo in punizione, ma lo faceva per lui e per la sua salute, ed era felice di vedere che il gatto alla fine aveva capito le sue buone intenzioni.
Nota con la coda dell'occhio che anche Cooper ha una ciotola con una notevole quantità ridotta di croccantini dentro. Scuote le spalle, un po' di dieta non lo ucciderà.
- Buongiorno amore, dormito bene? - Chris non ha il tempo per rispondere che le sue labbra vengono assalite da quelle di Darren. Ama baciarlo a prima mattina, è decisamente il modo migliore per iniziare una giornata. Quando Darren si separa da lui, Chris ha ancora la mente troppo offuscata dal bacio per vedere quello strano luccichio negli occhi del suo ragazzo.
- Amore siediti, la colazione è pronta! -
Chris si guarda intorno. C'è il caffè ... niente pancake. Si guarda ancora attorno, magari gli è sfuggito qualcosa.
Accanto a lui, Brian e Darren sghignazzano.
- Amore dove sono i pancake? - Chris si guarda confusamente intorno. Sul tavolo c'è la caraffa del caffè, del latte, un cestino pieno di frutta di cui Chris non conosce nemmeno il nome, dello yogurt bianco (rigorosamente a basso contenuto di grassi), dei cereali, ma di pancake nemmeno l'ombra, nemmeno la scodella, nemmeno le uova, nemmeno la farina. Niente. Darren non indossa nemmeno il solito grembiulino fuxia ridicolo!
- Amore, da oggi niente pancake! - afferma solennemente Darren e Chris, se non gli stesse partendo un embolo, troverebbe anche comico Brian che scuote la testa, come per dare maggiore carico alle parole di Darren.
- A ... abbiamo finto le uova? -
- No! - dice Darren e ancora Brian scuote il capo.
- Abbiamo finito la farina? -
- Nop! - stessa scena di prima.
- Ci hanno staccato il gas? - Stavolta è solo Brian a scuotere il capo, Darren tace, ma un sorrisetto divertito gli increspa le labbra.
- E' iniziata l'Apocalisse? E' giunto il Giorno del Giudizio? C’è stata la piaga delle locuste che hanno mangiato tutte le nostre scorte di cibo? Sono morto e sono finito nel girone dei golosi a cui è proibito sfamarsi? ... -
- Amore, non essere melodrammatico. Non è successo niente di tutto questo! - Chris si avvicina al tavolo. Ha bisogno di zuccheri, sente le tempie pulsare dolorosamente. Poggia una mano sul tavolo e inizia a battere le dita sul legno. Non può ingranare una faticosa giornata di lavoro senza la sua scorta di zuccheri!
- E allora perché, di grazia, non ci sono i miei pancake con gocce di cioccolato sul tavolo? -
- Perché ... - Darren si piega e prende in braccio Brian - ... ho pensato che dovremmo sostenere Botolo. Non è facile per lui seguire rigorosamente una dieta, mentre tutti noi ci abbuffiamo. Così ... dai oggi, siamo tutti in dieta appassionatamente! - esclama divertito Darren, mentre Brian comincia a leccargli il mento con la sua piccola lingua felina. Chris li guarda, ancora indeciso se esplodere a urlare oppure a piangere. Brian lo guarda con quei suoi enormi occhioni verdi, come a volergli dire: "chi la fa, l'aspetti!"
- Ma ... ma ... -
- Coraggio Chris, ci sono degli ottimi cereali integrali che ti aspettano! -
Esclama Darren mentre Brian emette degli strani versi che a Chris paiono tanto una risata.
Gli viene voglia di piangere.
- VOGLIO I MIEI PANCAKE! –
 
* * *
 
Sono passati due mesi dall’inizio della loro dieta familiare. In quei mesi Brian ha mangiato poco, accettando le ridotte razioni che gli venivano messe nella ciotola. Andava tutti i giorni a fare una passeggiata con Darren e cercava di non impietosirlo per farsi portare in braccio.
Oggi è un grande giorno, un giorno che può segnare un’importante svolta: il giorno della pesatura!
Sono tutti in bagno, che guardano la piccola bilancia su cui presto Brian si sarebbe pesato.
- Bene Botolo, oggi è il gran giorno. – Darren dice mentre si avvicina al gatto, sistemato accanto alla bilancia. Prende qualcosa dalla tasca.
- Se sei dimagrito di almeno cinque chili, questo bellissimo collarino a forma di cravattino, sarà tuo! – Brian miagola contento, guardando il suo premio come se fosse una confezione di croccantini al pesce.
- Coraggio Brian, Sali sulla bilancia. – Lo incita Chris. Il micio guarda prima Chris, poi Darren, poi volge lo sguardo alla bilancia, la guarda minacciosamente, poi a testa alta, mettendo lentamente una zampetta avanti all’altra, vi sale sopra.
Dietro di lui, Chris e Darren si prendono per mano, fremendo nell’attesa di conoscere il responso. Chiudono gli occhi appena il micio sale sulla bilancia, stringono le loro mani con più forza.
Brian guarda quegli strani numeri sul piccolo led, non capendo però cosa indicassero. Si gira verso i suoi due padroncini e comincia a miagolare per richiamare la loro attenzione.
Darren apre gli occhi e lentamente lascia la mano di Chris. Si avvicina alla bilancia e con apprensione legge i numeri.
- OMG! – Urla, facendo sobbalzare Chris.
- Che cosa? –
- O mio Dio! – Darren comincia a saltellare sul posto. Brian continua a guardare lui e quegli strani numeri che continuano a lampeggiare sulla bilancia. Comincia a miagolare, cercando di ottenere da Darren un responso, ma il ragazzo sembra essere troppo eccitato.
- Darren, allora? –
- Oddio! Il mio Botolone! – Brian comincia ad essere stufo delle urla eccitate da fangirl impazzita di Darren. Scende dalla bilancia e lo comincia a graffiare sulle gambe.
- Ahi, Botolo! –
- Miao! –
- Darren, allora? –
Darren non risponde. Si inginocchia e comincia a mettere il collarino al collo di Brian.
- Dare, quanto è dimagrito Brian? – Domanda Chris.
- Beh, il mio Botolone è dimagrito di ben sette chili! – Esclama Darren prendendo in braccio quella che era in passato una piccola mongolfiera di pelo.
Chris dietro di lui comincia a urlare eccitato e in uno slancio abbraccia entrambi, uomo e gatto.
- Bravissimo, Brian. Sapevo che ce l’avresti fatta. –
Brian miagola felice tra i due padroncini. Cooper dietro di loro abbaia la sua gioia.
- Beh Botolo, direi che da oggi ti ei riguadagnato il croccantino speciale a fine cena! – Dice Darren mentre Brian continua a leccargli felice il mento. Il gatto poi guarda Chris, come per avere la conferma. Il ragazzo dagli occhi cerulei lo guarda con dolcezza, grattandogli dietro le orecchie.
- Si, Brian. Te lo sei proprio meritato! –
- EVVAI! – Urla Darren e Brian emette un verso cacofonicamente molto simile.
La dieta è finita, adesso può tornare a mangiare e poltrire.
La vita è bella.








Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Come promesso ...
Questo piccolo sclero è venuto fuori dalle piccole flashfic che avevo pubblicato sulla pagina d'ature fb e che poi Alessia mi ha proposto di mettere insieme per farne una OS. Ovviamente ho aggiunto altre cose, così che la potessero rileggere anche quelli che avevano letto le originali in pagina. Devo anche ringraziare Ester per la scelta del titolo ;)
Spero vi sia piaciuto.
Lo considero un missing moment di Amnesia per il semplice fatto che lì Darren chiama Brian Botolo, ma non è legato alla storia in alcun modo.
In teoria questa resterà una OS singola, ma chissà se mi vengono altre pazze idee posso renderla una raccolta di OS ... chissà ... mai dire mai a cosa la mia mente perversa potrà fare ;)
Ps: Truppy hai visto, sono riuscita a scrivere un'altra OS completamente verde ahahahah
Bene, spero vi sia piaciuta, fatemi sapere che ne pensate dei miei adorati BRARREN ;)
Un bacio.

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

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Capitolo 2
*** Brian e il mistero dei donuts scomparsi ***


BRIAN E IL MISTERO DEI DONUTS SCOMPARSI
 
Chris apre l’anta dell’armadietto. Ha proprio bisogno di zuccheri, tutto quello scrivere, quel correre dietro ai suoi bambini (uno dei quali dovrebbe essere suo marito!) … tutto troppo stancante. Se vuole finire il capitolo da mandare al suo editore entro sera, ha bisogno di nutrire il suo cervello e si sa, il cibo del cervello è lo zucchero. Ergo lui adesso mangerà un bel donut ricoperto di glassa e tanti zuccherini colorati sopra.
Afferra la scatola. La sente leggera, troppo leggera.
- Ma che? – Guarda dentro la scatola. Quella stessa scatola che solo quella mattina lui aveva comprato al supermercato e che sarebbe dovuta essere di norma chiusa e sigillata. Invece non solo è aperta, ma mancano già due donuts!
- BRARREN! VENITE IMMEDIATAMENTE QUI! –
Nella stanza accanto, Darren è seduto su quella minuscola sediolina colorata, ingobbito su un altrettanto minuscolo tavolino colorato, intento con suo figlio Dean a colorare un altro bel disegno da attaccare al loro frigorifero.
Darren alza lo sguardo, fissando Brian.
- Che hai combinato stavolta, Botolo? – Il gatto lo guarda indignato, soffiandogli contro per fargli capire quanto si sia offeso per quella completa mancanza di fiducia.
Accanto a loro, Dean sorride. Gli ha sempre fatto ridere quel buffo modo di comunicare che avevano suo padre e il suo micio.
- Che cosa hai fatto papi? – Darren guarda il suo figlioletto di soli quattro anni, adottato da non più di un anno. Si alza, sentendo le gambe tutte indolenzite. Arruffa un po’ i capelli rossi del figlio che comincia a ridere.
- Coop tu controlla Dean. Brian vieni con me prima che Chris distrugga mezza casa! –
Come a sentirsi preso in casa, lo scrittore ricomincia ad urlare dalla cucina.
- BRARREN! CE LA DIAMO UNA MOSSA? –
- Arriviamo! – Darren e Brian cominciano a correre, sapendo bene che ogni minuto di attesa in più per Chris, è un minuto in meno di vita per loro.
Arrivano in cucina. Chris li sta guardando con il suo solito sguardo omicida, le orecchie rosse per il vapore che vi sta uscendo fuori. In mano ha la scatola di donuts aperta, mentre con un piede ticchetta, fastidiosamente, lo scorrere inesorabile dei secondi.
- Allora? –
Darren guarda prima suo marito, poi la scatola. Non capisce dove sia il problema. Quella mattina era andato Chris a fare la spesa, i donuts sono quelli giusti, i suoi preferiti. Quindi perché è così arrabbiato?
- Allora cosa, amore mio? –
- Non cercare di ingraziarmi, Dare. Non attacca. Chi è stato di voi due? – Chris punta minacciosamente il dito, prima contro Darren, poi contro Brian.
- Chi è stato a fare cosa, amore? – Darren continua veramente a non capire quale sia il problema.
- A mangiare due donuts, Dare! Sei stato tu o è stato Brian? –
Darren guarda confuso la scatola. Chris sta davvero facendo tutte queste storie per due donuts scomparsi? Poi si ricorda l’ossessione maniacale che Chris ha per quei dolci. Si, Chris sta facendo storie per due donuts mancanti. Due donuts che non possono più finire nel suo stomaco.
Abbassa lo sguardo e guarda Brian. Lo prende in braccio. Se è stato lui, deve avere ancora qualche traccia addosso, qualche briciola, qualche filo di zucchero a velo.
Il gatto comincia a miagolare infastidito. Darren non trova niente, nemmeno la minima briciola nascosta nel piccolo papillon che Brian usa come collare. Lui non è stato di sicuro, Chris nemmeno, l’unico colpevole possibile è Brian. I golosi sono loro tre!
- Brian cosa hai fatto? – Domanda il riccio. Il gatto gli soffia contro minaccioso.
- Brian, lo sai che devi continuare a rispettare la dieta. Non vuoi tornare ad essere una mongolfiera di pelo che rotola, vero? – Il gatto lo guarda con severità, assottigliando quei suoi enormi occhioni verdi, fino a farli diventare due fessure.
- Brian, te lo chiederò una sola volta. Sei stato tu a mangiare le merendine di Chris? – Il gatto scuote la testa, offeso da quelle accuse.
- E’ ridicolo. E’ logico che è stato lui! – Sbotta Chris, sbattendo il pacco di merendine sul tavolo.
- Ha detto di no, Chris. –
- Già perché tu gli credi! –
- Certo che si! Botolone non mentirebbe mai a me! – Chris inarca un sopracciglio, incrociando anche le braccia al petto.
- Si, come no! Ad ogni modo, Brian stasera andrai a letto senza cena! – Il gatto comincia a miagolare più forte, dimenandosi come un indemoniato tra le braccia di Darren.
- Chris non puoi! Non è stato lui! –
- Allora confessa che sei stato tu! –
- Non sono stato io! –
- E allora chi? I donuts mancanti hanno deciso di mettere su le gambine e andarsene in giro per le strade di LA? – Chris fulmina con lo sguardo il povero Darren. Il moro stringe a sé il suo micio. Lui sa che Botolo ha detto la verità, ma sa anche che non è stato lui a mangiare quei donuts. Forse Chris comincia a dare segno di stress. Forse li ha mangiati lui senza nemmeno rendersene conto. Si, deve essere proprio così. L’adozione di Dean, il nuovo libro, il nuovo film che sta girando, per non parlare del nuovo musical che sta scrivendo. Si, Chris è stressato e ha bisogno di una buona dose di Darren per rilassarsi.
- Chris, facciamo così. Chiudiamo un occhio per stavolta. Botolo promette che non lo farà mai più, vero Botolo? – Darren solleva Brian, in modo che il gatto lo guardi negli occhi, sperando che capisca di reggergli il gioco.
Il gatto lo squadra per diversi secondi, poi comincia a miagolare dolcemente.
- Vedi? Ha capito e ha promesso che non lo farà mai più! –
Chris guarda truce il gatto, assottigliando gli occhi ancora di più.
- E’ l’ultima volta, Brian! –
 
* * *
 
Poche ore dopo, Chris sta leggendo la fiaba della buonanotte a Dean. In realtà gli sta leggendo uno dei suoi libri.
- Papà? – Chris si ferma, alzando gli occhi da quelle pagine che ormai conosce a memoria.
- Che c’è, scricciolo? –
- Hai messo Botolo in punizione? – Chris sospira. Quel gatto prima o poi avrà una crisi d’identità. Nessuno, a parte lui, che lo chiami con il suo vero nome in quella casa.
- No tesoro, per stavolta gli ho dato la santa assoluzione. –
- Ma papà, non ha fatto niente di male. –
- Brian non deve mangiare schifezze, amore. Prima che tu nascessi, Brian era una mongolfiera di peso, pesava talmente tanto che non riusciva nemmeno a camminare. L’abbiamo dovuto mettere a dieta. Ormai si sta facendo vecchio, non può mangiare tutte le schifezze che vuole. Gli fanno male. – Mentre parla, Chris posa il libro sul comodino. Ha capito che suo figlio quella sera non ha tanta voglia di storie. Gli rimbocca dolcemente le coperte.
- Sono sicuro che non lo farà più, papà. –
- Sono sicuro anche io, amore mio. – Chris si piega e posa un dolce bacio sulla fronte di suo figlio. Poi si alza e si avvicina alla porta della camera. Sta quasi per spegnere la luce, ma suo figlio lo ferma.
- Papà, puoi tenerla accesa? – Chris resta leggermente interdetto. Suo figlio non ha mai avuto paura del buio.
- Amore, perché? –
- Beh … non vorrei che Botolo stanotte mi riservi qualche brutto scherzo … tutto qui. – Pigola suo figlio, a voce talmente bassa che Chris fa quasi fatica a sentirlo.
- Amore, non preoccuparti. Lo sai che Brian ti vuole un bene dell’anima. Al massimo verrà a dormire ai piedi del letto. Sta tranquillo. –
Chris spegne la luce.
- Buonanotte scricciolo mio! Sogni d’oro! –
- ‘Notte papà! –
 
Intanto in sala …
- Allora Botolo, Cooper. Statemi bene a sentire. Chris è stressato, ha bisogno di un bel po’ di coccole. Sono sicuro che li ha mangiati lui quei donuts, ma non se lo ricorda nemmeno. E’ in preda ad uno di quegli strani raptus! Perciò … io adesso mi chiudo in camera con mio marito e gli faccio sparire tutto lo stress. Voi due, ho bisogno che restiate di guardia alla cameretta di Dean e che vi assicurate che non senta assolutamente nulla. Sono stato chiaro? –
Darren guarda i suoi due cuccioli, che annuiscono con veemenza.
- Bene, che la missione abbia inizio. –
Con quelle parole solenni, Darren corre in camera da letto, chiudendola a chiave.
 
Brian entra nella stanzetta del piccolo Dean. Salta agilmente sul suo letto, sono finiti i tempi in cui non riesce più a compiere quel semplice movimento. Cooper anche sale sul letto e si accuccia ai piedi del bambino, mentre lui si va ad accucciare nell’incavo creato dallo stomaco del piccolo, che è steso di fianco, leggermente piegato a cucchiaio.
Dopo non molto dalla camera da letto dei suoi padroncini cominciano ad arrivare dei rumori inquietanti, strani gemiti, strani scricchiolii. Brian aguzza le orecchie. Il piccolo non si muove, probabilmente li sente solo lui grazie al suo udito molto più sviluppato di quello degli umani. Dalla camera i rumori cominciano ad alzarsi. Brian sbuffa, non riuscirà mai a dormire così. I suoi padroncini potrebbero anche essere più silenziosi e pensare anche a coloro che hanno un udito più sviluppato.
I rumori si affievoliscono molte ore dopo e solo allora Brian può finalmente addormentarsi, rendendosi vagamente conto di uno strano odore, ma è troppo stanco e decide di non pensarci troppo.
 
* * *
 
Chris si sveglia veramente bene quella mattina. La prima cosa che lo colpisce è l’intenso profumo di Darren che invade le sue narici. Inspira profondamente. Sente due calde labbra lasciargli umidi e dolci baci lungo la guancia e scendere lentamente verso il mento. Sorride e mugola di piacere. E’ bello svegliarsi così, essere riportati lentamente alla realtà dalle labbra di suo marito.
A fatica costringe i suoi occhi ad aprirsi, sa che verrà ripagato da una delle visioni più belle della sua vita: Darren appena sveglio, quel leggero filo di barba che gli scurisce le guance e il mento, i ricci sparati in tutte le direzioni, le labbra secche e screpolate e gli occhi luminosi e vispi.
- Mmm … buongiorno amore mio. – Sussurra Darren direttamente sulle labbra di Chris, incurante del pestilenziale alito mattutino di entrambi. Sente Chris fare le fusa sotto i suoi tocchi, sciolto e rilassato.
- Come ti senti questa mattina? –
- Mmm … dopo una nottata passata a far l’amore con te? Benissimo direi! – Mormora Chris. Ed effettivamente, sta alla grande. Fare l’amore con Darren è il migliore antistress che conosca.
- Bene, sono contento di aver rispettato i miei doveri coniugali! – Darren lo bacia con dolcezza, muovendo pigramente le sue labbra su quelle del marito, mentre con una mano gli massaggia delicatamente il fianco nudo.
Si baciano dolcemente per un po’, sfiorandosi con dolcezza, intrecciando le loro dita, sorridendo ancora come due ebeti alla vista delle loro fedi, ormai non più tanto scintillanti.
- Dare … fermati … dobbiamo svegliare Dean. Deve andare all’asilo. –
- Mmm … - Le labbra di Darren non accennano a separarsi dal morbido collo di Chris.
- Dare … dai … tirati su. – Chris si fa della vera violenza fisica e, appoggiando le mani sulle possenti spalle del marito, lo spinge via. Darren lo guarda con quell’adorabile broncio da cucciolo, inarcando verso il basso quelle buffe sopracciglia triangolari che si ritrova e sovrapponendo il labbro inferiore su quello superiore.
- Amore, dai … dobbiamo preparare la colazione, fare alzare tuo figlio … -
- Aspetta un momento vuoi dire nostro figlio! – Esclama Darren.
- No, quando fa i capricci per alzarsi è decisamente tuo figlio! – Dichiara Chris.
- Mi risulta … - In una mossa Darren si stende sul corpo di Chris, piegandosi e reggendo poi il suo peso sulle braccia, poggiate ai lati del volto del marito, e sulle ginocchia. - … che sono io quello che tutte le mattine si sveglia, prepara il caffè e poi viene a svegliarti riempiendoti di baci e di coccole. Quindi … direi che il fatto che Dean è duro a svegliarsi, lo ha preso tutto da te! – Sussurra Darren prima di baciare nuovamente Chris, stendendosi completamente sul suo corpo.
Avrebbero continuato a baciarsi per tutto il tempo, ma Cooper comincia ad uggiolare fuori dalla porta della camera da letto, intimandogli che è ora di alzarsi.
- Dai, su! Vieni! – In una mossa, Darren solleva Chris dal letto. Si lavano e si vestono, poi mentre Darren prepara la colazione, Chris sveglia Dean.
Quando Chris, una mezz’oretta dopo, ritorna in cucina, con Dean lavato e vestito e pronto per una nuova giornata di scuola, trova Darren in piedi, che gli da le spalle, intento a fare chissà cosa. Brian e Cooper stanno tranquillamente mangiando dalle loro ciotole la loro colazione.
- Dare, tutto ok? – Darren non risponde.
- Papi? – Mormora Dean. Di solito suo papà Darren a prima mattina è una macchinetta che saltella da una parte all’altra della cucina.
- Niente! – Sbotta Darren, girandosi di scatto. Chris lo guarda con attenzione. C’è qualcosa che non va.
- Chris, piccolino, potresti per favore accompagnare tu Dean all’asilo? – Domanda Darren mentre mette davanti a suo figlio e suo marito il piatto di pancake che ha preparato.
- Ma tocca a te, Dare. Io devo finire di scrivere il capitolo del libro. –
- Amore lo so, ma sai quella canzone che sto scrivendo per il tuo musical? Beh mi è appena venuta un’illuminazione e sai che se non la metto giù subito rischio di dimenticarmela. – Chris guarda Darren. Sa che c’è qualcosa che non va. Lo conosce troppo bene. Sa che sta mentendo. Darren ha pure il suo modo per capire quando mente, notando che arriccia il naso e gli si arrossano le orecchie; ma anche lui ha i suoi modi. Darren non sa mentire e quando lo fa … beh semplicemente non è in grado!
- Dare, sputa il rospo! Che c’è? – Chris incrocia le braccia al petto. Il piccolo Dean alterna lo sguardo dall’uno all’altro.
- Niente Chris. – Dice Darren grattandosi dietro la testa. Lancia ogni tanto delle strane occhiate, sia a Brian che a Chris.
- Sto aspettando, Dare! –
- Chris ho detto che non c’è niente! –
- Papi le bugie non le sai dire! – Esclama Dean. Darren guarda il figlio, sbuffando per il terribile colpo basso. Lì sono tutti coalizzati contro di lui.
- Sono spariti altri due donuts. – Esclama alla fine.
Chris ci mette due secondi per elaborare il concetto. Si fionda verso Darren e afferra la scatola dei donuts, che ormai contiene soltanto un dolcetto.
- BRIAN! –
Il gatto solleva infastidito la testolina dalla ciotola e punta i suoi occhi in quelli del suo padroncino.
- Chris, non è stato lui. Non è stato Botolo! –
- Non è stato lui? Chi altri se no? Cooper quelle cose non le mangia, Dean sa che deve sempre chiedere il permesso prima di mangiare schifezze fuori pasto, tu dici di non essere stato e per qualche strana e contorta ragione ti credo. Rimane solo Brian! –
- No, Chris, non è stato Botolo! – Chris si sta per avventare sul micino, ma Darren in uno slancio riesce a prenderlo in braccio prima di Chris.
- Ah no? Scommettiamo che se gli faccio una purga ritrovo il corpo del reato? –
- No, Chris. Io credo che sia stato tu! – Chris si blocca sul posto. Si porta le mani alle tempie, massaggiandosele.
- Io cosa? –
- Chris secondo me sei stato tu, ma … -
- Ma sei uscito completamente di senno, Dare? Che ragione avrei di dire che sono spariti? Quei donuts li ho comprati apposta per me, per nutrire il mio cervello mentre lavoro. Che ragione avrei di dire che sono spariti? –
- Amore, no. Ultimamente tu sei stressato, sei sempre nervoso. Probabilmente ti è preso uno di quei raptus … non te ne sei nemmeno accorto … -
Darren viene interrotto dalla mano di Chris, alzata a mo’ di ammonimento.
- Tu sei disposto ad incolpare me piuttosto che Brian? – Sibila Chris tra i denti.
Darren guarda gli occhi glaciali di suo marito. Poi guarda il suo Botolo, tra le sue braccia, lo sguardo confuso e spaventato. Lui sa che Botolo è innocente, lo sente. Dopo la Grande Punizione, Botolo non ha più mangiato nulla fuori dai pasti, a meno che non fossero loro stessi a darglielo.
- Chris, io so che Botolo non è stato. –
Chris li guarda con astio. Non ci può credere, suo marito crede di più al gatto che non a lui. Quello doveva essere uno scherzo. Uno di quelli veramente pessimi.
- Bene. Quand’è così. Tesoro vieni, facciamo colazione fuori tu ed io. Saluta papi. – Dean guarda prima Chris, poi poggia lo sguardo su Darren.
- Papi … non è stato papà. –
- Vedi Darren? Tuo figlio mi crede! Andiamo amore, su vieni che papà ti mette il cappottino. – Chris prende in braccio il piccolo Dean e dopo avergli messo il cappottino escono di casa.
Una volta rimasto solo con i cuccioli, Darren posa a terra Brian.
Chris si era veramente arrabbiato. Forse sta sbagliando tutto, forse quei donuts li ha veramente mangiati Brian.
- Botolo, voglio che tu sia sincero con me, sei stato tu? Qui rischio il divorzio e … Botolo … Botolo? –
Brian comincia ad annusare la scatola di donuts e poi lentamente comincia a girare la casa. Ha già sentito quell’odore, in maniera forte, molto forte. Deve solo capire dove.
Darren segue il gatto per tutta la casa, cercando di capire cosa stia facendo. Cooper accanto a lui lo segue, annusando anche lui la casa. Entrano entrambi in camera da letto, ci restano molto poco, non sentendo alcuna traccia dell’odore delle merendine.
Brian poi comincia a dirigersi verso la cameretta di Dean. Comincia a ricordare dove ha sentito quell’odore. Sul letto di Dean, proveniva dal comodino.
Salta sul letto del bambino, comincia a miagolare, cercando di attirare l’attenzione di Darren.
Il riccio lo guarda un po’ perplesso.
- Che c’è Botolo? – Il gatto continua a miagolare, allunga anche una zampetta per indicare il comodino a Darren.
- Il comodino di Dean? – I miagolii di Brian diventano più forti.
Darren allunga la mano e apre il comodino.
Il corpo del reato.
 
* * *
 
- Papà, sei arrabbiato con papi? –
- Ci puoi girare Dean! Tuo padre ha superato il limite! Anche io voglio bene a quella palla di pelo, ma addirittura credere a lui piuttosto che a me! No, stavolta tuo padre ha superato ogni limite! –
Chris spegne la macchina. Sono arrivati davanti all’asilo del piccolo Dean.
Chris non se ne accorge, troppo impegnato ad insultare suo marito e il suo gatto, ma Dean comincia a piangere. Quando finalmente un singhiozzo particolarmente rumoroso supera il livello di improperi che Chris stava dicendo contro suo marito, l’uomo si volta verso il sedile posteriore.
- Dean? Amore che c’è? – Senza pensarci due volte, Chris scende dalla macchina e apre la portiera posteriore, sganciando la cintura del seggiolino di suo figlio.
Il bambino si asciuga con i pugnetti gli occhioni grondanti di lacrime.
- Io non volevo papà. Non voglio che tu e papi vi lasciate per colpa mia. –
- Amore ma io non voglio lasciare il tuo papi. Certo sono un po’ arrabbiato con lui, ma non lo lascerei mai e poi mai. Lo amo. E poi non è colpa tua. Amore se tuo padre ed io litighiamo, ricordati che non è mai colpa tua. – Chris si siede sul sedile posteriore e prende in braccio il suo bambino, carezzandogli quei folti capelli rossi e cullandolo tra le sue braccia.
Il bambino dopo un po’ comincia lentamente a calmarsi, cullato dalle tenere carezze del padre.
- Papà? se ti dico la verità sui donuts scomparsi, prometti che non ti arrabbi con me? –
 
* * *
 
Darren continua ad andare avanti e indietro nel salone di casa. Brian comincia ad avere il mal di mare.
- Allora Botolo, ripetiamo. Tu ed io ci prendiamo la colpa, va bene? – Il gatto miagola il suo consenso. Darren lo guarda soddisfatto.
- Allora tu li hai rubati ieri e io stanotte e ho inventato la storia di Chris per proteggerti, giusto? – Darren guarda il micio davanti a lui. L’espressione di Brian è poco fraintendibile: non è per niente convinto. Quella scusa fa acqua da tutte le parti e non risparmierebbe entrambi da una lunga punizione.
Darren si passa nervoso una mano tra i ricci e si siede di peso sul divano. Il micio gli sale in grembo, leccandogli dolcemente la mano.
Restano fermi per un po’, Darren che cerca di rilassarsi al suono delle fusa del suo micino mentre gli fa dei morbidi grattini dietro le orecchie.
Dopo un po’ sentono le chiavi girare nella toppa. Chris è tornato.
- Beh meglio noi che il piccolo Dean. – Sussurra Darren e Brian annuisce leggermente con il capo.
- Chris … Botolo ed io dobbiamo … confessare! Dean che ci fai qui? –
Darren guarda suo figlio in braccio a Chris. Sembra aver pianto, ha le guance e gli occhi rossi rossi.
- Dean amore di papi, che è successo? –
Con ancora Botolo in braccio, Darren si avvicina a Chris e a suo figlio. Il piccolo Dean gira la testa, affossandola nel collo di Chris, nascondendosi alla vista di Darren e Brian.
- Chris, perché Dean non è all’asilo? –
Darren è preoccupato. Forse suo figlio sta male. Ha le carie? Ha mal di pancia? Ha fatto indigestione? Il suo secondo stomaco per i dolci è esploso? Cosa può essergli successo di così grave perché Chris non lo facesse andare a scuola?
- Diciamo che anche Dean ha una confessione da fare. Vero scricciolo? – Chris tira indietro leggermente la testa in modo da poter vedere il volto di suo figlio.
- Papi, Botolo, scusatemi. Li ho presi io quei donuts. – Darren guarda prima suo figlio, che ha la testa bassa e nemmeno li guarda in faccia, poi guarda affettuosamente suo marito, poi posa uno sguardo su Brian che lo sta guardando con gli occhioni spalancati.
Alla fine il loro grande piano per proteggere il piccolo Dean dall’ira di Chris è andato in fumo, perché il piccolo Dean è più coraggioso e onesto di quanto si possa pensare.
- Amore, Botolo ed io lo sappiamo. Abbiamo trovato il corpo del reato nel tuo comodino. –
- Papi, ti giuro che non volevo che papà se la prendesse con voi, neppure che tu dessi la colpa a papà. –
- Amore lo so che non lo volevi. Ma … perché non ce lo hai chiesto? Te le avremmo date noi le merendine. –
Il piccolo si rannicchiò ancora di più contro le braccia di Chris.
- Perché … -
- Coraggio scricciolo, dì a papi quello che hai detto a me. – Gli sussurra Chris all’orecchio, con tono abbastanza alto però che sentissero anche gli altri.
- Io … c’è una bambina che mi piace tanto tanto, ma lei non vuole mai giocare con me, dice che sono strano perché ho un gatto e un cane come amici di giochi.  Papi, tu mi hai detto che hai conquistato il cuore di papà con la cucina. A lei piacciono tanto i donuts, ma la sua mamma non glieli compra, così ho cominciato a portarglieli io a scuola. Ma papi, non volevo che tu e Brian ci andasse di mezzo. –
Darren guarda intenerito suo figlio. E’ vero, gli aveva raccontato che lui aveva fatto colpo su Chris con la sua cucina. Non era propriamente vero, ma di certo viziare il suo piccolo angelo con del buon cibo aveva di sicuro giocato a suo favore.
- Piccolo … - Tra le braccia del suo padroncino, Brian comincia a miagolare, sporgendosi per poter leccare la manina anche del suo padroncino più piccolo.
Il bambino lentamente si piega verso il padre, che lo prende in braccio, mentre Brian va ad accoccolarsi tra le braccia di Dean.
Restano così per un po’, finché Chris non comincia a schiarirsi la voce.
- Ehm … direi che qualcuno qui sta aspettando delle scuse! –
Darren alza lo sguardo verso suo marito, le braccia appoggiate ai fianchi sottili, gli occhi che non riescono a contenere la gioia per la bellezza di quel magnifico quadretto familiare.
Il moro posa Dean a terra e poi abbraccia forte suo marito.
- Scusami tanto piccolino, pensavo solo che fossi stressato. Stasera prometto che saprò farmi perdonare … ancora più di ieri notte. –
L’ultima frase Darren la mormora direttamente nell’orecchio di Chris, il quale rabbrividisce quando sente il fiato caldo del marito nel suo lobo.
- Sarà meglio per te, piccolo Hobbit della Contea! –
 
* * *
 
E’ notte fonda. Darren apre gli occhi. Chris è profondamente addormentato, esausto, ma pienamente soddisfatto.
Il ricciolino si districa dalle braccia di Chris il più silenziosamente possibile. Quando riesce ad uscire da quell’amorevole morsa, fa appena in tempo a sostituire il suo corpo con il cuscino, che Chris lo ha già arpionato, affossando la testa nel morbido cotone, ispirando il profumo di suo marito.
Darren si perde qualche attimo a guardarlo. Chris è un angelo e mentre dorme lo è ancora di più.
Si alza, si infila velocemente i pantaloni e la felpa di una tuta.
Apre lentamente la porta della camera da letto e ancora più lentamente la richiude.
In tutta la casa regna il silenzio più assoluto. Si dirige in cucina, verso la piccola cesta di Brian.
- Pss … Botolo … pss … svegliati. – Il gatto, con qualche infastidito miagolio, apre gli occhietti e con qualche difficoltà mette a fuoco il suo padroncino.
Darren gli poggia una mano sulla piccola bocca e si porta il dito indice alle labbra, intimandogli di non fare il minimo rumore.
- Coraggio Botolo, vieni. – Darren prende in braccio il gatto, capisce bene che non ha molta voglia di muoversi, ma sa che sarà estremamente contento quando scoprirà il motivo per cui lo ha svegliato.
Lentamente scendono le scale e si dirigono nel piccolo garage sotterraneo della loro magnifica villa. Brian comincia ad agitarsi tra le braccia di Darren, ha finalmente capito il motivo di tanta segretezza e adesso non vede l’ora.
- Direi che con tutta questa storia, ci siamo guadagnati un bel premio, non trovi Botolo? –
Darren si dirige verso l’armadietto dove tiene attrezzi da lavoro, pinze, martelli e altra roba inutile che ha comprato, ma che non ha mai usato!
Posa Brian a terra, afferra una scatola dentro l’armadietto. Sopra c’è una piccola etichetta: Cacciaviti. Si, come no.
La apre.
Dentro ci sono due scatole di donuts.
Brian comincia a girare intorno ai piedi di Darren, rischiando di farlo cadere, se non fosse che ormai l’altro è talmente abituato a muoversi con Brian tra i piedi, letteralmente, che sa esattamente come muoversi. Prende un dolcetto da una scatola, poi riposa tutto nell’armadietto.
Si siede a terra, gambe incrociate e scarta la merendina. Brian miagola felice, cercando di allungare le zampette per afferrare il dolcetto.
- Buono Botolo, lo dividiamo. Ecco … questo a te … e questo a me! – Darren porge metà donut al micio.
- Beh … cin cin! Alle nostre grandissime arti investigative! –
Mangiano il dolcetto in silenzio, con Darren che accarezza la testolina pelosa del micio.
Quando hanno finito, Darren prende una spazzola con peli morbidi e comincia a spazzolare il corpo di Brian, stando bene attento a far sparire qualsiasi briciola dal suo morbido pelo. Per sicurezza gli toglie anche il collarino e spazzola pure quello.
Fanno sparire tutte le prove, Darren si lava i denti almeno tre volte. Poi, ritornati in cucina, posa Brian nella sua bella cesta.
- Mi raccomando Botolo, è il nostro piccolo segreto! –
Facendogli l’occhiolino, Darren torna in camera da letto.
Chris non scoprirà mai il loro piccolo, sporco, ma delizioso segreto.
 
 
 
Quattro chiacchiere al “Drago Verde”
Si, quest’OS è diventata una raccolta molto prima di quanto immaginassi, ma più ho roba da fare, più la mia mente partorisce idee su idee ahahah Così tra una pausa studio e l’altra … ecco il risultato.
Ringrazio come sempre CCDreamer per il titolo della storia ;) D’ora in poi sei ufficialmente la Titolatrice (non so esiste sto termine ma in caso l’ho inventato) ufficiale della Locanda ahahah Yeeeeeee
Btw … le OS (se ce ne saranno altre … chissà … ) saranno scollegate le une dalle altre, potrebbero esserci salti temporali (come in questo caso) dipende dal colpo di fulmine che mi prende al momento ahahaah
Spero che questa vi sia piaciuta, con l’inserimento di un nuovo personaggio che in un certo senso vi fa capire che il finale di Amnesia non era poi così aperto come si pensava ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Un bacio e a venerdì con TRTIOL ;)
 
Pagina d’autore: Truppappa&AmonAmarth
 
PS: sono aperta ad eventuali vostre idee sui Brarren ;)

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Capitolo 3
*** La strada per il suo cuore ... passa per il suo stomaco! ***


LA STRADA PER IL SUO CUORE … PASSA PER IL SUO STOMACO!
 
 
Chris apre gli occhi e sorride beato. Alza leggermente la mano sinistra. Non gli sembra ancora vero. Lui e Darren si sono sposati. Gli sembra come di vivere un sogno, ha quasi paura di svegliarsi e di ritrovarsi nel letto ancora insieme a quel mostro di Will. Ma si guarda attorno, la camera d’albergo, i vestiti da cerimonia sparsi, il bouquet in vaso.
E’ tutto vero, sembra un sogno, ma non lo è, semplicemente la realtà si è finalmente modellata ai sui sogni più profondi, lui e Darren, marito e marito, stesi in una camera da letto dopo aver fatto l’amore per la prima volta da mariti.
Si gira con qualche difficoltà, osservando Darren che ancora dorme, i ricci completamente in disordine e un’espressione beata in volto.
Se ne sente quasi in colpa, è talmente adorabile in quel momento che non lo vorrebbe mai svegliare, ma la tentazione di riempirlo di baci e coccole è troppa.
Comincia a baciarlo teneramente sulle guance, facendo scorrere la lingua con dolcezza sulla sua pelle, sentendo il gusto inconfondibile del dopobarba mischiato a quello unico di Darren.
Il riccio comincia a mugolare. Chris sa che è sveglio, sa che vuole godersi ancora un po’ quelle dolci carezze. Lo accontenta, baciandogli delicatamente la mascella, facendo scorrere il suo nasino sulla vena sporgente del suo collo. Sente Darren sibilare, lentamente raggiunge le sue labbra. Il bacio è all’inizio pigro, Chris preme le sue labbra a quelle del marito, ma poi lentamente Darren comincia a muoverle in simbiosi con i movimenti del più piccolo, finché il bacio si trasforma da casto e delicato, a passionale e bagnato.
Avrebbero volentieri ripreso ciò che la notte precedente avevano dovuto interrompere a causa della stanchezza, ma il fato non è dalla loro parte.
La porta della loro camera comincia letteralmente a muoversi sotto i colpi che qualcuno, e loro sapevano benissimo chi, stava dando.
- Angioletto, Hobbit, avete intenzione di uscire da lì? – Chris sbuffa sulle labbra del marito. Perché hanno avuto la brillante idea di pagare la notte in camera anche per tutti gli invitati? Proprio adesso che la situazione si stava facendo interessante.
Sono per un po’ decisi di ignorare i continui colpi di Mark, ma alla fine temono che il ragazzo sfondi la porta e non hanno nessuna intenzione di pagare dei danni.
Sbuffando a più non posso, Chris si alza dal letto, infilandosi la vestaglia dell’albergo.
- Sto arrivando! – Finisce di allacciarsi il nastro della vestaglia proprio quando è davanti alla porta. La apre e un esaltato Mark ne entra dentro.
- Ragazzi … questa camera odora di cose proibite! – Esclama annusandosi intorno. Chris lo guarda con la peggior occhiataccia di cui dispone il suo repertorio.
- Sai com’è, era la nostra prima notte di nozze! Avremmo voluto anche festeggiare il primo risveglio da mariti, ma la nostra cozza personale ce lo ha impedito! –
- Woo! Woo! Piano Angioletto, così ti fai venire il ciclo! Piuttosto sono venuto per ricordarvi che avete solo quattro ore di tempo per tornare a casa, portare i pargoli da Gustin, prendere i bagagli e volare verso la vostra Luna di Miele! –
Chris spalanca gli occhi, fissa prima Darren, poi di nuovo Mark.
- C … che ore sono? –
- Le undici passate BiancOneve! Tu e il tuo principe dovete muovervi se non volete perdere l’aereo! –
- FUORI MARK! VA’ VIA! DOBBIAMO VESTIRCI! FUORIIIII! –
- Non c’è di che Angioletto! –
 
* * *
 
Chris non sa come, ma riescono in meno di un’ora ad aver salutato tutti i presenti e ad essere in macchina. Per accelerare la procedura, Grant li segue con la macchina, così da prendere Brian e Cooper, senza che Chris e Darren debbano tornare indietro e fare grandi giri per andare all’aeroporto.
- Per una volta mi duole ammetterlo, ma Mark ci ha salvato. – Esclama Chris mentre sfida tutti i limiti di velocità consentiti.
Suo marito non risponde. Chris si concede di staccare un attimo lo sguardo dalla strada per osservare Darren. Sembra triste. Il capo chino, le sopracciglia triangolari piegate all’ingiù, le labbra piegate verso il basso, sono tutti segnali di tristezza.
- Dare … che succede? –
Il moro sbuffa un semplice no, no … va tutto bene!
- Te … te ne sei pentito? – Chris comincia a sentire l’ansia attorcigliargli le interiora. Insomma, stanno insieme da più di tre anni, hanno affrontato un coma, due aggressioni, una terribile amnesia, un coming out … proprio adesso Darren deve ripensarci?
- Co … cosa? – Squittisce il moro, sobbalzando così forte dal sediolino che quasi si strozza con la cintura di sicurezza.
- Amore come ti viene in mente una cosa del genere? – Chris stringe con più forza il volante.
- E’ che … sembri così triste. Insomma ci siamo sposati, adesso stiamo per partire, un mese di Luna di Miele in Italia, e tu stai lì come se ti avessero ucciso il gatto! –
Darren emette un sospiro, passandosi una mano tra i ricci scuri.
- E’ proprio questo il problema Chris … il gatto! – Esclama. Chris non capisce.
- Ti è morto il gatto? – Chiede.
- Co … No!!! Botolone gode di ottima salute! –
O almeno spera! L’ultima volta che lo ha visto è stato quando il gatto si stava abbuffando di alici sott’olio al rinfresco che hanno fatto a casa prima di andare in albergo per la cena vera e propria.
- E allora perché dici che c’entra Brian? –
- Chris … - La voce di Darren si fa sottile. Chris si concede un’altra rapida occhiata al moro. Darren continua a torturarsi le mani come un bambino.
- Dare …? Che hai in mente? –
Chris comincia ad avere paura … l’ultima volta che Darren si è comportato in quel modo è stato quando lo ha supplicato di …
- Possiamo portare Botolo con noi? –
… far fare a Brian da paggetto nuziale!
- DARE SEI IMPAZZITO? – Chris quasi sbanda con la macchina. Non è possibile. Deve essere un incubo! Di quelli anche veramente brutti.
- Dai Chris. Un mese! Non possiamo lasciarlo solo per un mese! –
- Allora a parte che non è solo, lo lasciamo da Grant. E poi com’è che tutte queste storie non le fai anche con Cooper? –
- Cooper è un cane, è più indipendente, ma Botolo non può addormentarsi la notte se non gli canto la ninna nanna … -
- Gli hai fatto un CD! –
- … non mangerà più salutare … -
- Magari è la volta buona che dimagrisce! –
- … chi giocherà con lui tutto il tempo … -
- Magari è la volta buona che inizia a dare la caccia ai topi! Senti, Dare, anche io voglio bene a Brian e Cooper, ma non ti sembra un tantino di esagerare? –
- Senti chi parla. E’ il gatto più instagrammato del mondo! – Esclama Darren mettendo il broncio.
- Si, ok! Ma Dare, è la nostra Luna di Miele. Non possiamo portarci un gatto in giro per un mese in Italia! Poi lo sai com’è Brian, è sfaticato, resterebbe sempre chiuso in albergo. Lasciamo lui e Cooper in ottime mani, non preoccuparti. –
Con quelle parole, raggiungono finalmente casa Criss-Colfer. Quando scendono dall’auto, vengono seguiti anche da Grant e sua moglie Hannah.
- Darren, che hai? Sembra che tu stia per andare ad un funerale invece che partire per il viaggio di nozze! – Esclama l’amico quando vede l’espressione afflitta di Darren. Il moro non risponde, si limita ad aprire la porta di casa. Chris alza gli occhi al cielo e fa cenno a Grant di non insistere.
Appena entrano in casa, un esagitato Cooper corre ad accoglierli.
- Ehi Coop … bravo il mio cagnolone! – Chris si piega e gratta contento le orecchie del suo cane, che tira fuori la lingua soddisfatto.
Darren invece scavalca il cane e va a prendere le valige che lui e Chris avevano fortunatamente preparato con largo anticipo.
- Per la miseria quanto pesano! – Esclama mentre le fa scendere per le scale. Grant sta per andare a fermarlo, ma viene fermato da Chris.
- Ah! Ah! Il signorino ha voluto la bicicletta e adesso pedala! – Chris porta giù un’unica valigia, un grosso trolley, ma pur sempre uno rispetto ai tre che ha portato giù Darren.
- Uffa Chris, stiamo via un mese! –
- Si, esistono le lavanderie Dare! Ti sei portato un’infinità di magliette colorate e un’altrettanta collezione di calzini che sembrano essere stati vomitati da un unicorno! –
Darren fa le spallucce e sparisce.
Grant guarda Chris inarcando un sopracciglio.
- Tutto bene? La magia della prima notte è già finita? –
- Lascia perdere Grant! Ci mancava solo Brian! –
- Brian? Perché? –
Proprio in quel momento, Darren si presenta in sala con il gatto in braccio. Entrambi hanno un’espressione triste stampata in volto.
- Chris … guardalo è triste! – Darren solleva Brian in modo che Chris possa guardarlo per bene.
- Dare … no! Brian resta qui con Grant. Si prenderà amorevolmente cura di lui mentre noi ci godiamo la nostra Luna di Miele! –
Darren capisce che Chris non ha nessuna intenzione di cedere. Sospira sconfitto, avvicinandosi a Grant.
- Grant, lui ha bisogno di mangiare, poco ma spesso. A colazione ama tanto mangiare anche lui qualcosina di dolce, di solito gli inzuppo un po’ di cereali al cioccolato nel latte, gli piacciono tanto. Poi ama verso l’una stare spaparanzato al sole e ascoltare gli uccellini cantare, perciò cerca di farlo stare all’aperto verso quegli orari … -
Mentre Darren parla, Grant guarda leggermente allibito Chris e contemporaneamente cerca di afferrare il gatto dalle braccia di Darren.
- … oh e poi dopo pranzo deve fare il suo sonnellino pomeridiano … poi il suo bagnetto, tranquillo a quello ci pensa lui, però gli piace che poi gli si passi la spazzola sul pelo, te l’ho messa nel suo borsone, non preoccuparti … poi gli ho messo la sua personale scorta di elastici, si diverte un mondo a lanciarli per casa, il problema è che non ama altrettanto poi andarli a riprendere … -
- Dare, credo che Grant sia in grado di prendersi cura di un gatto! Noi abbiamo un aereo da prendere! –
- Aspetta Chris, non gli ho ancora detto le sue canzoni preferite per addormentarsi. –
- Grant ci chiama, va bene? Stasera ci telefona e gli dirai tutte le canzoni che Brian preferisce! – Esclama Chris, riuscendo a strappare Brian dalle braccia di Darren. Accarezza un po’ la sua palla di pelo, poi la lascia nelle mani di Grant, che lo guarda con uno sguardo a dir poco spaventato.
- Tranquillo, stasera sarà talmente occupato che non se ne ricorderà nemmeno! – Esclama lo scrittore.
- Ciao Botolo, papino ti vuole tanto tanto bene! –
- Ma non eri suo zio? – Esclama Hannah, che in realtà è alquanto divertita da tutta quella scena.
- Sono salito di grado nel momento che ho sposato il suo papà! –
Chris scuote la testa e dopo altre carezze al micio e a Cooper, riescono a chiudersi alle spalle casa Criss-Colfer.
- Ci vediamo fra un mese allora, divertitevi! – Esclama Grant mentre chiude la portiera della sua auto.
- Ti chiamo ogni giorno Botolone. Ci … Ahi Chris! – Darren si massaggia la testa, nell’esatto punto dove Chris lo ha colpito.
- Darren, muoviti o perderemo l’aereo! –
Ed è così che i neo coniugi Criss-Colfer partono in Luna di Miele.
 
* * *
 
La prima tappa della loro Luna di Miele è Venezia, la città sospesa nel mare. Agli occhi di Chris è talmente romantica e bella, che fa poco caso all’odore di pesce e di cherosene che c’è nell’aria. Sembra tutto così magico, così sospeso. Certo è una città un po’ stancante, si cammina e si cammina, si salgono scale e scale. Ma ne vale decisamente la pena.
Hanno appena preso un traghetto che li ha condotti verso una delle isolette della laguna, Murano. Chris sta ammirando una meravigliosa scultura fatta di vetro, sui colori dell’azzurro. E’ meravigliosa e ha sentito dire che ce n’è anche una sul rosso, la deve assolutamente vedere.
Lì è tutto così terribilmente romantico … e lo sarebbe ancora di più se il suo neo marito lo badasse!
- No, Grant ti ho detto che deve ascoltare Micheal Jackson per addormentarsi. No, i Beatles sono per il sonnellino pomeridiano. Gli hai scombussolato tutto il ciclo notte/giorno … cosa? no … ma ha mangiato? si, ma … -
Chris non ne può più. Vuole anche lui bene a Brian, un bene dell’anima dato che quel gatto obeso lo ha trovato lui in un cassonetto della spazzatura. Però quella è la loro Luna di Miele e non la vuole passare con Darren che continua a stare attaccato a quell’odioso telefono.
Agisce d’istinto. Forse se ne pentirà … ma forse anche no!
Afferra il telefono del marito e mormorando un rapido addio a Grant lo lancia nel canale.
Darren ha un’espressione a dir poco buffa mentre osserva la magnifica parabola che il suo iPhone compie prima di cadere, con un sonoro pluff, nelle profondità della laguna veneziana.
- Chris? Ma sei impazzito? –
- Dì un po’, Dare. Ci hai fatto caso che oggi abbiamo visitato San Marco? La Biennale di Venezia e l’Arsenale? Ci hai fatto caso che abbiamo visto un mastro vetraio creare un magnifico vaso di vetro soffiato? Hai notato qualcosa a parte quello stramaledetto cellulare? –
Darren guarda il volto di Chris. E’ rosso e lui lo conosce molto bene, è prossimo alle lacrime.
- Dare, è da ancora prima che ci mettessimo insieme che tu mi avevi promesso che saremmo venuti in Italia insieme un giorno. E adesso che ci siamo, tu non fai altro che stare attaccato al cellulare? Anche a me mancano Brian e Cooper, ma … Dare … è il nostro viaggio di nozze. Ci siamo sposati e … - Chris non fa in tempo a finire gli insulti, perché le labbra di Darren interrompono qualsiasi cosa lui stesse dicendo.
Si dimentica tutto, persino il motivo per cui ha gettato via il telefono. Finalmente Darren lo bacia e esistono solo loro due in quel magico momento.
 
* * *
 
Verona
Caro Botolo, siamo nella città di Romeo e Giulietta. Abbiamo visto l’Aida all’Arena. E’ tutto così romantico *-*
Ps: non ti porterò mai qui però … abbiamo scoperto che i vicini di Verona, i vicentini … mangiano i gatti!!!!!!
Pps: papi e papà ti vogliono bene!
 
 
Gardaland
Al mio Botolo con affetto *-*
Ps: papà se l’è quasi fatta nelle braghe sulle montagne russe ahahahah vendetta!!!
Appena smette di vomitare anche papà ti manda un bacio.
Papi xo
 
 
Milano
Primo litigio coniugale: tuo padre ha detto che non potevo entrare al Duomo, dice che è troppo alto e avrei potuto soffrire di vertigini.
Papi xo
 
 
Monza
BRUMMMMM BRUUUUUUMMMM
Sono su una Ferrari Botolo e tuo papà non mi raggiunge … ahi, è salito su una Mercedes! Ahahahah
Ps: qui c’è un parco verdissimo, ti saresti divertito tantissimo a rincorrere le farfalle.
Papi xo
 
 
Torino
Siamo in un parco bellissimo e papà (udite udite) si è steso nell’erba senza nemmeno una coperta!
ci manchi tantissimo Botolo!
 
 
Genova
Et voilà … la cena è servita, Botolo.
Mi manchi, ti avrei rincorso per tutto l’acquario se tu oggi fossi stato qui con noi
Papi xo
 
 
Bologna
Brian ti saluta anche papà … non dare retta a papi, ti voglio bene anche io, ma lui monopolizza la penna e le cartoline ;)
Un bacio da Bologna
Ps: sono papi … ti voglio bene Botolone
 
 
Pisa
Girala quanto vuoi Botolo …… non starà mai dritta XD
Ps: secondo me con il tuo peso nel lato opposto, Brian l’avresti raddrizzata!
Pps: Botolo non ascoltare papà … è arrabbiato perché oggi ha dovuto allargare buco alla cintura: è ingrassato!
 
 
Firenze
Credo di aver perso tuo papà … c’era una manifestazione con degli sbandieratori … l’ho perso, sai quanto si diverte a far roteare cose tra le dita!
Forse l’ho trovato …
Botolo non sei più orfano … miracolo!
 
 
Arezzo
E questa è la prima città italiana che il tuo papi ha visitato. E’ qui che ho imparato a farti tutti quei manicaretti che a te piacciono tanto ;)
Con amore i tuoi papà che adesso stanno facendo cosacce a letto XD
 
 
Roma
Botolo qui al Colosseo ci sono tanti tanti tuoi fratelli e sorelline ;) Sono adorabili XD
C’è una micetta adorabile … vuoi essere il suo Romeo?
Papi xo
 
 
Napoli
Basta ca ce sta ‘o sole,
ca c’è rimasto ‘o mare,
na nénna a core a core,
na canzone pe’ cantá…
 
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…
chi ha dato, ha dato, ha dato…
scurdámmoce ‘o ppassato,
simmo ‘e Napule paisá!…
 
Me la sono fatta scrivere da un tipico esemplare del luogo XD
Ps: penso che tuo padre si sia innamorato di questa città XD
Pps: il Sole qui è forte … il tuo papà è diventato un’aragosta XD
Ppps: abbiamo dovuto cambiare un altro buco alla cintura XXD
 
 
Pompei
Ciao Brian … scrivo io perché il tuo papi sta ancora piangendo per la terribile storia che ci hanno raccontato le guide. Abbiamo visto dei gessi di bambini che sono morti durante l’eruzione del Vesuvio e beh …
Botolone mio … una storia tristissima …
Ciao Brian … so io come far tornare il sorriso al tuo papi ;) Ti vogliamo bene!
 
 
Capri
Botolo ci siamo innamorati di quest’isola … è meravigliosa … peccato che solo per una bottiglietta d’acqua ti tocca aprire un mutuo XD
papi xo
 
 
Ischia
Le cose più strane Botolone mio … anche un Fungo in mezzo al mare XD
ps: papà ha cercato di fare un’ordinazione in italiano in pizzeria … ehm potrei avergli detto di dire al cameriere che sua moglie lo tradisce con il postino! Ahahahahahahah
pps: si, ho dormito nella hall dell’albergo … mi mancavi tu da abbracciare
Papi xo
 
 
Positano
Uno scorcio di tramonto nel mare della Perla della Costiera …
Ps: Il tuo papà si è addormentato con gli ultimi raggi di sole che gli illuminano il viso. E’ bellissimo e sono sicuro che se tu fossi qui ti acciambelleresti sul suo stomaco.
Papi xo
 
 
Tropea
Siamo testimoni di una meravigliosa tempesta di fulmini a mare.
Ps: sono papà Brian … il tuo papi sta cercando di fare una scultura di sabbia con gli altri bambini … vuole riprodurre te … sei sempre con noi, tu e anche Cooper xo
Vi vogliamo bene, papà
 
 
Trapani
“Ti faccio una proposta che non puoi rifiutare”
Ahahhahaha
Qui sono tutti strani Botolo, mettono i verbi alla fine della frase ahahhahahah
Ps: Fanno degli spiedini di pesce spada che devo assolutamente farti
Papi xo
 
 
Palermo
Il nostro viaggio è finito! Siamo in aeroporto che aspettiamo l’aereo.
Fra poche ore ci riabbracceremo tutti e quattro.
I tuoi papà.
 
 
Darren sistema in ordine cronologico tutte le cartoline, ripassando i meravigliosi momenti trascorsi.
- Sai vero che di tutto quello che abbiamo scritto, Brian non leggerà assolutamente nulla? – Domanda Chris, poggiando il volto sulla spalla del marito e osservando le varie cartoline.
- Si, ma sarà contento lo stesso che ovunque fossimo lo abbiamo pensato. E anche Cooper, gli abbiamo preso un sacco di pupazzetti di gomma! –
Chris è un po’ scettico, per fortuna che ha il suo piano B di riserva!
- Non vedo l’ora di riabbracciarli! – Esclama Darren poggiando la testa su quella di Chris.
- Ti è dispiaciuto tanto stare un mese solo con me in Luna di Miele, vero? – Esclama divertito il più piccolo.
- Ma che dici, piccolo! Lo sai che l’ho amato. Però questo non implica che non abbia sentito la mancanza dei nostri due bimbi. –
Chris sorride e si stringe più forte al marito.
- Ti immagini come sarà? Quando avremo dei figli, guarderemo i cartoni della Disney seduti sul grande tappeto in sala … -
- … io e te canteremo tutte le canzoni e litigheremo ancora se il Capitano Shang sia o meno gay! – Chris ridacchia.
- Botolo si acciambellerà sul mio grembo e Cooper sul tuo! –
- E i nostri figli dove si acciambelleranno? – Domanda divertito il più piccolo.
- Loro saranno appollaiati sulle nostre spalle. – Ride Darren.
- Non vedo l’ora di tornare a casa e vivere tutto questo. – Esclama Chris con aria sognante.
Proprio come a voler esaudire la sua richiesta, in quel momento l’altoparlante annuncia che stanno per atterrare all’aeroporto di Los Angeles.
Stanno per tornare a casa.
 
* * *
 
Darren non vuole passare prima per casa, farsi una doccia e magari anche cominciare a disfare i bagagli. Vanno direttamente a casa di Grant. Si sentono come se veramente abbiano lasciato i loro figli per un mese dall’amico.
Appena entrano in casa di Grant, Cooper corre verso i suoi due padroncini, facendogli le feste, felice che siano finalmente tornati.
Darren dopo aver coccolato un po’ il suo bel cagnone, si guarda intorno.
- Dov’è Botolo? – Esclama. Grant alza le spallucce, mentre Hannah ridacchia dietro di lui.
- Ha preso possesso della poltrona preferita di Grant. Non l’ha lasciata un solo istante. E’ stata una lotta all’ultimo sangue la loro! –
- Già! Quella mongolfiera ambulante di pelo è un po’ troppo viziata! Dovreste metterlo in riga! – Esclama Grant, che non ha decisamente mandato giù il fatto che un gatto si sia impossessato della sua poltrona per un mese. Brian ci aveva messo le radici su quella poltrona, non la abbandonava mai. Quelle rare volte che era riuscito ad impossessarsene, il gatto gli faceva dispetti, buttando per aria ogni cosa che incontrasse sul suo cammino finché lui non gliela consegnava di nuovo.
- Oh andiamo, Grant. Dov’è finito il tuo spirito di ospitalità! – Esclama stizzito Darren mentre si incammina nel salone di casa Gustin.
- Il mio spirito … - Grant guarda allibito la schiena di Darren allontanarsi verso la sua sala.
- Tranquillo Grant! Lascia perdere, a volte penso che Darren ami più quella palla di pelo che non me. Poi mi ricordo che sono stato io con il mio amore a svegliarlo dal coma e a fargli tornare la memoria e allora gli perdono tutto. – Esclama Chris con aria sognante.
- Ragazzi, voi non siete normali. Avete bisogno di figli in carne e ossa! –
- Il piano è quello! – Esclama Chris con sguardo sempre più perso e innamorato, mentre Darren torna in quel momento con un Brian, sempre più obeso, tra le braccia.
- Botolo, fa ciao a zio Grant e ringrazia per la poltrona. –
- Mao! –
- Ho detto ringrazia, Botolo. Sii educato. – Darren spinge Brian verso Grant, cosicché il gatto si sporga e lecchi appena la guancia di Grant.
- Bravo, Botolone! Com’è educato il mio bambino! –
Quando i due coniugi Criss-Colfer, e il loro seguito, escono da casa Gustin, il ragazzo fissa allibito la porta per diversi minuti.
- Quei due hanno bisogno di procreare! –
 
* * *
 
- Casa dolce casa! Per quanto piccola tu sia … sei pur sempre casa mia! – Esclama Chris non appena varcano la soglia di casa.
- Piccola? Piccolo, abbiamo una villa su tre livelli! – Chris fa le spallucce.
- Brian, Coop … abbiamo dei bei regalini per voi! - 
I due cuccioli restano entusiasti di tutti i pupazzetti nuovi che i loro papà hanno portato.
O meglio Cooper ne è entusiasta. A lui piace giocare con tutti quei giocattolini di gomma, a Brian decisamente no, significherebbe compiere troppa fatica!
- Sapevamo Botolo che a te non sarebbero piaciuti. Ecco perché a te abbiamo preso altro. Ecco guarda, papi ti ha scritto una cartolina in ogni città che abbiamo visitato. – Darren mostra a Brian tutte le cartoline, leggendogli ad alta voce cosa c’è scritto e raccontandogli qualche aneddoto divertente.
Cooper accanto a loro sembra sghignazzare divertito, perché, a quanto pare, Brian continua a non apprezzare i suoi regalini.
Anche Chris osserva divertito la scena per un po’. Poi decide che il povero Brian ha decisamente bisogno di essere salvato.
Va a prendere quel piccolo pacchettino che aveva gelosamente nascosto nella sua borsa. Lo apre e un odorino delizioso comincia ad inondare la stanza.
Le orecchie di Brian si alzano e i suoi baffetti cominciano a tremare. Si distrae completamente da quello che il suo papi stava dicendo e corre verso le gambe di Chris.
Comincia a miagolare come un ossesso, mentre Chris finisce di aprire il pacchetto e lo poggia a terra.
- Ecco qui, questi sono per te e Coop. Sono arancini di riso con gamberi. –
Il micio e il cane guardano con sguardo adorante il suo padroncino prima di buttarsi a capofitto su quelle meravigliose palline così invitanti.
Darren osserva la scena con la bocca spalancata. Chris sta accarezzando la testolina di entrambi i cuccioli e Brian, il suo Botolo, sta facendo le fusa. Il suo Botolone ha preferito il regalo di Chris al suo.
- Brian sei un traditore! – Il gatto si gira. Darren non lo chiama mai Brian, a meno che non sia arrabbiato con lui. Lo osserva per un po’, soppesando se valesse la pena andare da lui, ma l’odorino che proveniva da quegli squisiti arancini lo distrae, poi non può certo rischiare che Cooper mangi tutto!
- Ma … ma Botolo … - Darren guarda con sguardo triste e mogio il suo gatto.
Chris ghigna soddisfatto, conosce Brian da molto più tempo di Darren, sa bene che moneta usare per corromperlo.
Ah povero Darren … non ha ancora capito che la strada più veloce per il cuore di Brian, passa unicamente per il suo stomaco!








Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Salve gente ... visto che ieri sera l'ho scritta, non vedo perchè non pubblicarla! ;)
Abbiamo fatto un ennesimo salto temporale e siamo tornati nel passato .... al matrimonio CrissColfer *-*
Bha .... lo so che è delirante e una cosa assolutamente senza il minimo senso ahahahaha ma io spero vi piaccia lo stesso ahahaha
Fatemi sapere che ve ne pare e come sempre se avete qualche ideuzza, non esitate a dirmela ;) Tra pazzi ci dobbiamo pur supportare ;)
Un bacio e alla prossima avventori della locanda
ci sentiamo/scriviamo venerdì per TRTIOL ;)

Pagina d'Autore: Truppappa&AmonAmarth

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Capitolo 4
*** Il gatto di un tizio di nome Schrodinger ***


IL GATTO DI UN TIZIO DI NOME SCHRODINGER
 
 
Il piccolo Dean si sta decisamente annoiando. Suo papà Darren non è in casa, è stato ingaggiato per un nuovo spettacolo a Broadway e in quel momento è in teatro a fare le prove. Suo papà Chris, invece, è in casa, ma è talmente sommerso di lavoro che è quasi come se non ci fosse.
Dean sa che hanno mollato i loro impegni per un mese intero da quando è stato adottato e che adesso quel mese di pausa gli grava addosso come un macigno.
E’ stufo di giocare da solo, non c’è gusto. Brian e Cooper quel giorno sono particolarmente poco collaborativi. Beh da Brian è pura e semplice normale amministrazione, ma Cooper di solito è un gran giocherellone, ma quel giorno la Botolite (come la chiamano lui e il suo papi Darren) ha colpito anche lui.
Esce dalla cameretta e si avvia verso lo studio, dove sente il click click continuo dei tasti del computer di Chris.
Appena entra, vede Brian acciambellato sulle gambe del suo papà, che sonnecchia grato di quel dolce torpore.
- Papà? –
Chris alza immediatamente lo sguardo dal suo computer, con ancora lo stesso sorriso ebete. E’ passato poco più di un mese dall’adozione, ma ancora non si è abituato a sentire quella dolce parolina. Papà.
- Che c’è scricciolo? –
Il bambino si avvicina, buttando un occhio sullo schermo del computer, vedendo la pagina piena e piena di parole.
- Papà mi sto annoiando. Cooper oggi ha la Botolite! –
Chris si mordicchia il labbro. Vorrebbe tanto giocare con il suo bambino, ma non può abbandonare il lavoro, è troppo in arretrato.
- Amore, perché non guardi un po’ di televisione? Io faccio più in fretta che posso. Appena finisco andiamo al parco a giocare. Va bene? – Gli occhi marroni del piccolo Dean si accendono.
- Mi compri anche il gelato, papà? –
- Si amore, ti compro anche il gelato! – Dice Chris, accarezzando la testolina del suo bambino. Avrebbe voluto anche aggiungere la condizione di mangiare tutte le verdure, ma per quella volta avrebbe fatto affidamento solo alla creatività culinaria di Darren e sulla sua capacità di nascondere le verdure nei posti più impensati!
- Vuoi che ti metto un bel cartone? –
- No papà. Non preoccuparti, tu sbrigati a finire. Io vedrò qualcosa e … -
- Niente film horror o altre schifezze, Dean. –
- No no papà! Vado su quel canale per bambini che tu e papi mi avete fatto vedere. –
- Va bene! – Esclama Chris addolcendosi. Il loro bambino è speciale. E’ così intelligente, buono, dolce e tanti altri aggettivi che Chris nella sua testa assimila ad un baby cupcake!
- Non stai dimenticando qualcosa? – Domanda Chris sorridendo, mentre il piccolo Dean esce dallo studio.
Il bambino si gira e vede il suo papà poggiarsi un indice sulla guancia. Sorride e corre tra le braccia del papà, svegliando uno stanco Brian, e lo bacia teneramente sulla guancia.
- Ti voglio bene, papà! –
- Anche io scricciolo! –
Il piccolo Dean si dirige in sala, salendo sull’enorme divano posizionato davanti all’enorme televisore a 52”.
Prende il telecomando e lo accende. Come ha promesso al suo papà va subito su quel canale per bambini. C’è un cartone su quell’orrendo maialino rosa. Dean non lo sopporta proprio, quel giorno non gliene va dritta una! Come dice sempre anche il suo papi, quel maiale rosa starebbe molto meglio su uno spiedo con una grossa mela in bocca!
Allunga la testa, il suo papà sta continuando a scrivere, il click click dei tasti non accenna a fermarsi.
Non gli piace disobbedire, ma non ha nessuna intenzione di guardare quel maiale dal naso grosso.
Comincia a fare zapping, cercando comunque di rimanere su quei canali sicuri, quelli che ha già visto con i suoi papà.
Ma quel giorno la fortuna non è proprio dalla sua parte. Non c’è assolutamente niente.
E’ quasi tentato di alzarsi e chiedere al papà di mettergli un DVD, quando capita su un programma per ragazzi, di quei programmi educativi che parlano di scienza, di arte, di letteratura.
 
L’esperimento del gatto di Schrödinger, o anche detto paradosso del gatto di Schrödinger, è un esperimento mentale che dimostra solo come le leggi della meccanica quantistica funzionino benissimo per descrivere le interazioni a livello subatomico, ma risultano essere completamente incomplete quando passiamo ad un sistema macroscopico.
 
Dean ci sta capendo poco o niente. L’unica cosa che riesce a capire è che questo tipo, Scro … qualcosa … si divertiva a mettere un gatto in una scatola.
Forse anche lui si divertirebbe a fare la stessa cosa con Brian.
Spegne la televisione e corre nello studio del suo papà.
Brian non si è mosso di un millimetro dalle gambe di Chris.
- Scricciolo che c’è? – Esclama Chris che ha sentito Dean entrare.
- Papà posso prendere Brian? – Il gatto, sentendosi chiamato in causa, apre un occhio e squadra il suo padroncino più piccolo.
- Ehm … si … ma non credo che Brian sia molto in vena di giocare. –
- Lo so papà, ma non voglio giocare. Voglio fare un esperimento! – Chris spalanca gli occhi. Che razza di esperimento vuole fare su Brian?
- Che … che esperimento? –
- Non lo so ancora! E’ di un tipo … Scedinger ci giocava sempre. Metteva il suo gatto nella scatola, aspettava un’ora per vedere che succedeva. – Chris non ha idea di che genere di esperimento si tratti, né a cosa mai possa servire.
Lasciare Brian per un’ora in una scatola? Non bisogna certo vincere il Nobel per sapere che sarebbe successo!
Si sarebbe addormentato.
Ma era disposto ad assecondare Dean, se questo fosse servito a tenerlo occupato quel tanto che permettesse a lui di finire il lavoro.
- Va bene, ma non chiudere la scatola. –
- No papà. – Dean si sporge in avanti, afferrando il micione, che però non è molto incline a lasciare il suo bel posticino. Tira fuori gli artigli, affondandoli nei jeans di Chris.
- AHI! Brian! Sta buono! – Il gatto è decisamente poco collaborativo, Chris non vuole che faccia male al piccolo Dean, così lo porta lui stesso in camera.
Intanto Dean svuota completamente la sua scatola con tutti i suoi pupazzetti.
- Lo devo mettere nella scatola? –
- Si papà …aspetta … - Il piccolo corre in cucina al piano di sotto e afferra la piccola copertina nella cesta di Brian. Torna nella sua cameretta e la stende accuratamente nella scatola.
Brian è un po’ più calmo adesso, da quel poco che ha capito deve solo stare in una scatola. Può continuare a dormire anche lì no?
- Ecco qui! – Chris posa il gatto nella scatola, che subito si acciambella per bene.
- Adesso? – Domanda Chris.
- Adesso aspetto! – Esclama il bambino entusiasta. Si sente un grande avventuriero in procinto di fare la più grande delle scoperte
Chris è un po’ scettico, ma finché Dean si diverte, a lui sta bene.
Così torna nel suo studio e si rimette a lavorare.
 
* * *
 
Darren rientra a casa completamente distrutto. Non c’è un singolo muscolo del corpo che non gli faccia male.
- FAMIGLIA SONO A CASA! – Nessuno risponde.
Darren osserva Cooper sonnecchiare accanto alla porta. La casa è per caso sotto l’effetto di una qualche pozione soporifera per caso?
Sale le scale che lo portano al piano superiore, dove ci sono le camere da letto e lo studio suo e di Chris. Sente l’inconfondibile click click dei tasti di un computer. Chris è al lavoro.
- Ehi, amore. Sono a casa! – A rispondergli è qualche mugugno distratto.
- Ooooooooooooook! Messaggio ricevuto, sei in piena fase d’ispirazione. – Borbotta divertito Darren. Quando Chris è così concentrato, è sempre meglio stargli alla larga. Si sta girando per andare alla ricerca di Dean, quando due braccia si avvolgono alla sua vita.
- Pensavi davvero che ti avrei mandato via senza nemmeno il bacio del bentornato? – Esclama Chris dolcemente al suo orecchio. Darren sorride. Ecco perché ama Chris. E’ sempre capace di sorprenderlo.
Si baciano dolcemente, deliziandosi del sapore dolce l’uno dell’altro. Quando interrompono il bacio, Darren sfrega affettuosamente i loro nasini insieme, facendo sorridere e arrossire il più piccolo. Tutti quegli anni e ancora i tocchi di Darren non hanno smesso di fargli quell’effetto.
- Dean? Dov’è? –
- Oh in camera sua. Sta giocando con Brian. Sta facendo un gioco di un certo Scedinger o che so io. –
- Vado a controllare che siano ancora vivi! – Esclama divertito Darren, lasciando Chris libero di tornare al suo lavoro.
Darren raggiunge la cameretta di Dean. Il bambino è seduto a terra, le gambe piegate in stile indiano, un gomito poggiato su una di queste e la faccia, con un’espressione completamente annoiata, poggiata su una mano.
- Ehi piccolo, che fai di bello? – Darren si inginocchia accanto al figlio, scuotendogli dolcemente i capelli rossi.
- Niente! Questo gioco è il più noioso che io abbia mai fatto! Quello Scedinger doveva essere una persona veramente triste! –
Darren guarda suo figlio, poi vede Brian profondamente addormentato nella scatola dei giochi.
Capisce che bisogna movimentare un po’ la cosa.
- Il gioco cosa prevede esattamente? – Domanda.
- Aspettare un’ora e vedere cosa succede. –
- Mmm … ok. Tu aspettami qui! – Darren si alza.
Conosce qualche trucchetto per movimentare le cose e svegliare Brian dal suo stato catatonico perenne.
Corre in cucina dove prende dal frigo la bottiglia di latte, la ciotola e il collarino di Brian dalla cesta, quello blu e rosso con due campanellini attaccati.
Spera solo che Chris sia così preso dal suo lavoro da non accorgersi di cosa accadrà di lì a poco nella cameretta del piccolo Dean.
Fa tappa successiva in bagno, dove prende una siringa dalla scatola dei medicinali. Siringa alla quale toglie accuratamente l’ago e lo ripone al sicuro, lontano dalla portata di Dean e dalle zampette di Brian e Cooper.
Torna poi tutto contento verso la cameretta di suo figlio, non prima di aver accuratamente chiuso la porta dello studio di Chris, il quale era talmente concentrato sul lavoro da non accorgersi di nulla.
Torna in camera, Dean lo sta aspettando con impazienza.
- Che cosa fai, papi? –
- Adesso vedrai, piccolo! – Darren prende il collarino e con estrema cautela, stando ben attento a non svegliare il gatto, lo lega attorno alla sua codina, poi apre la bottiglia del latte e ne versa il contenuto nella ciotolina, poi aspira un po’ di latte nella siringa.
Compiuta quell’operazione, si inginocchia meglio. Fa uno sguardo complice al figlio. Adesso ne vedranno delle belle.
Spruzza una piccola quantità di latte sul volto del micio.
Brian non fa un piega, muove appena appena i baffetti.
Stavolta Darren lo colpisce sul muso. Il gatto comincia a dare segni di vita, pulendosi con la zampetta il muso bagnato.
Continuano così per un po’ e il gatto comincia ad agitarsi infastidito, soprattutto dal rumore di campanellini che comincia a farsi sempre più insistente man mano che il gatto si irrita e muove la coda sempre più freneticamente.
- Dai papi, colpiscilo agli occhi. – Esclama Dean.
- Dai, prova tu. – Darren mette la siringa nelle mani del figlio. Il bimbo preme e fa uscire tutta la quantità di latte contenuta, bagnando completamente la faccia di Brian, il quale stavolta si sveglia del tutto e miagola indispettito contro chi ha osato interrompere il suo sonno di bellezza!
Appena mette a fuoco il volto dei suoi due padroncini, che ridono di lui tra l’altro, si solleva sulle zampette e rizza tutti i peli, soffiando contro di loro.
Darren guarda attentamente l’espressione di Brian. Quel gatto è figlio di Chris, non c’è che dire. L’espressione da: dì le tue ultime preghiere perché ho intenzione di ucciderti in modo lento e doloroso, è perfettamente identica a quella di Chris. Occhi assottigliati e orecchie (appuntite per entrambi) tese e dritte.
E’ proprio vero che gli animali domestici tendono ad assomigliare sempre ai loro padroni!
- Botolo, al volo! – Darren spruzza un po’ di latte, ma Brian è troppo impegnato ad ucciderlo con il pensiero e non si muove.
Il ricciolino si gratta la testa. Brian ha sempre preso al volo qualsiasi cibo lui gli lanciasse.
Brian continua a fissare con sguardo omicida il suo padroncino che sembra avere un nido di uccellini cinguettanti in testa. Tira fuori la lingua e si lecca il muso e sente il sapore del latte in bocca. Ripete il movimento, spingendo la sua lingua verso i suoi baffetti. Si, è proprio latte. Comincia quindi a pulirsi tutto il muso, sono rari i momenti in cui gli è concesso un pasto extra, è meglio che approfitti!
- Deve aver capito che è cibo, papi! – Esclama Dean.
- Dai, Botolo. Al volo! – Darren lancia un altro schizzo di latte. Brian stavolta non si fa trovare impreparato. Spalanca la bocca e si muove in modo tale che il fresco schizzo gli cada dritto in bocca.
- Bravo Botolo! Adesso tocca a me, papi! –
- Ok, ma non premere forte, basta una piccola spinta. Sennò fai uscire tutto il latte come prima. –
Il piccolo Dean prende la siringa dalle mani del suo papà. Fa come gli ha detto, ma esce comunque molto latte e finisce quasi tutto sulla parete di plastica dello scatolone.
Brian non si fa certo problemi e comincia a leccare tutta la parete, facendo trillare le campanelle della sua coda.
Quel suono sta cominciando ad infastidirlo.
Si gira verso la sua coda e comincia a colpirla con le zampette, cercando di strapparsi via quell’arnese fastidioso.
- Ah ah! Botolo, non si fa! – Darren allontana con una mano le zampette di Brian. Il gatto gli soffia contro, sempre più irritato.
- Ti toglieremo il collarino solo se farai centro ogni volta! – Esclama il ricciolino muovendo la siringa davanti agli occhioni verdi del micio.
Come a prova delle sue parole, Darren fa un altro spruzzo di latte e stavolta Brian non se lo lascia scappare.
Vanno avanti per un bel po’, tra risate e imprecazioni del micio che vorrebbe veramente amputarsi la coda, giusto per non sentire più quegli odiosi campanellini trillare.
- Che cosa state facendo? – Erano tutti talmente concentrati, che non si erano accorti dell’arrivo di Chris.
- L’esperimento di Schrödinger. Il nostro bimbo diventerà uno scienziato famosissimo! –
Chris osserva Dean, un sorriso contagioso che gli va da un lato all’altro del volto, poi Darren, con i ricci in completo disordine. Il suo sguardo poi va a Brian, il corpo tutto sporco di latte, il pelo umido e appiccicoso, la scatola dei giochi di Dean completamente sporca della sostanza bianchiccia.
Sa che si sarebbe dovuto arrabbiare.
Ma può mai davvero farlo davanti a quelle tre paia di occhioni?
Ovviamente no!
- Va bene, rimettete velocemente a posto. Ho finito di lavorare, andiamo a prenderci un bel gelato al parco! –
- EVVAI! – Esclamano padre e figlio in sincrono.
Chris lascia la stanzetta e va a vestirsi, mentre Darren e Dean sistemano un po’ di cose.
- Dai Botolo, vieni via! L’esperimento è concluso. – Darren prende in braccio il micio, che comincia a leccargli dolcemente il mento facendogli un piacevole solletico.
- Papi, ma secondo te a cosa serviva questo esperimento? – Domanda Dean mentre porta la scatola in bagno, ci penserà il suo papi a lavarla nella doccia! Il bello di essere ancora piccoli.
- A niente, solo a dimostrare che per giocare basta solo un pizzico di fantasia! –
Esclama Darren carezzando Brian, che fa le fusa soddisfatto tra le sue braccia.
Beh lui è decisamente quello che ci ha guadagnato di più.
Adesso può arrivare alla cena senza svenire dalla fame!








Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Lo so ... lo so ... fa schifissimo ...
ma questo vi fa capire il mio stato di delirio e disperazione. Quel maledetto gatto di Schroedinger deve morire. Non mi importa se chiamate gli animalisti, ma è l'unico gatto sulla mia lista nera!!!!!!!!!!!!!
Lo so che fa schifo, ma se non la scrivevo continuava a ronzarmi nella zucca e non mi dava pace!
Non odiatemi troppo se fa schifo
SONO DISPERATA!!!!!!!!!!!!!!!!
Ok la pianto .... torno a Schroedinger e al suo gatto!
Ciao ciao ;)

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

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Capitolo 5
*** Dolcetto o scherzetto! ***


DOLCETTO O SCHERZETTO?
 
Chris entra in camera da letto soddisfatto. E’ riuscito a prendere tutto, zucche, cioccolatini, caramelle, orsacchiotti di gomma in abbondanza per Darren, ragni di gomma, teschi di zuccheri … insomma tutto il necessario per un Halloween con i controfiocchi!
E’ il primo Halloween che lui e Darren festeggiano insieme, o meglio è il primo Halloween che lui e Darren festeggiano insieme come coppia.
E’ una cosa stupida, lo sa, ma è elettrizzato all’idea. Ha sempre amato quella particolare festa, trovare nuovi travestimenti. Finché era insieme a Will gli piaceva travestirsi abbinati, ma il ragazzo non era molto entusiasta della cosa e si lamentava talmente tanto che alla fine Chris perdeva qualsiasi voglia o entusiasmo. Con Darren invece era tutto diverso. Anche la cosa più banale era diversa insieme a Darren. Sospira beato mentre si stende sul loro letto. Non ce la fa a trattenere un sorriso. Si sente come sotto il costante uso di qualche droga, come se avesse bevuto un calderone intero di Felix Felicis! Non può farne a meno, è felice anche quando litigano, perché sa che nel momento in cui smetteranno di urlarsi contro, torneranno ad amarsi con più intensità di prima.
E’ completamente perso nei suoi sogni, quando sente un miagolio persistente. Rotola dal lato del letto da cui proviene la vocina di Brian. Il gatto solleva una zampetta, cercando di afferrare il materasso. Chris inarca un sopracciglio: è chiaro che Brian non riuscirà mai a sollevarsi e a salire sul letto da solo.
- Oh piccolo mio, devi cominciare a ridurre i carboidrati! – Allungano le braccia lo solleva e se lo mette in grembo.
Coccola un po’ il suo gatto. Da quando Darren vive a tempo pieno a casa sua, monopolizza praticamente solo lui quella tenera e morbida palla di pelo. A Chris non dà fastidio la maggior parte delle volte, ha sempre Cooper per dispensare le sue coccole, però alle volte vorrebbe che Brian tornasse tra le sue gambe, ha praticamente scritto tre libri con lui acciambellato sulle sue gambe!
Il gatto comincia a fare le fusa, ama le coccole dei suoi padroncini.
Chris intanto comincia a pensare al travestimento che potrebbero adottare lui e Darren.
Frodo e Legolas? Troppo scontato!
BiancOneve e il Nano Ricciolo? Mmm … non aveva voglia di travestirsi da donna. Per anni si era dovuto vestire da Kurt! Aveva già dato la sua parte di stravaganza!
E’ talmente concentrato a pensare come travestirsi ad Halloween che non si sta più concentrando sulle carezze da fare a Brian.
Il gatto ha capito bene che se prima il suo padroncino non mette a tacere quel tarlo che ha nella sua testa, non lo coccolerà a dovere. Comincia a miagolare come un ossesso, cercando di attirare l’attenzione di Chris.
Ma il ragazzo è completamente perso nei suoi pensieri. Avrebbe tanto voluto riciclare il vecchio costume di C1-P8, quei pantaloni bianchi e quella canotta aderente gli stavano divinamente, avrebbe fatto impazzire Darren quello era sicuro. L’unico problema è che aveva giù usato quel travestimento. Con Will. E non voleva mescolare Darren con Will.
Dannazione quel travestimento dorato su Darren sarebbe stato perfetto. Altro che a quello stambecco leggermente barbuto che si era scelto prima!
Ad un tratto i suoi pensieri vengono violentemente interrotti da Brian. Il gatto stufo di miagolare, convinto ormai di aver perso completamente la voce, decide di passare ai fatti e graffia la mano di Chris, abbandonata mollemente sul suo corpo.
- AHI! Brian! Mi hai fatto male! Com’è che da quando c’è Darren in questa casa sei diventato così violento? – Esclama lo scrittore osservando i graffietti sulla sua mano.
Il gatto sembra alzare gli occhi al cielo e comincia ad indicare il grosso libro appoggiato sul comodino di Darren.
Chris segue lo sguardo del micio.
- Brian non ora. Più tardi ti leggerò Harry Potter! Adesso devo pensare ad un travestimento adatto! –
Il gatto sembra quasi corrugare la fronte e sbuffare annoiato. Continua ad indicare il libro, ma Chris si ristende sul letto.
Ma Brian non demorde. Comincia a strattonare la maglietta di Chris.
- Brian non ora! – Ma Brian continua a strattonare le maniche del ragazzo, graffiandolo di tanto in tanto con le unghiette affilate.
- VA BENE! Dannazione! Sei insopportabile alle volte! – Chris afferra un libro, prende uno a caso, ma Brian lo colpisce, scuotendo la testa.
Anche la scelta voleva.
- Questo? – Indica il secondo libro. Il gatto scuote ancora la testa.
- Questo? – Indica il terzo e Brian annuisce vistosamente con il capo. Appena prende il libro e lo apre, Brian si mette tra le sue gambe e comincia a miagolare.
Chris lo guarda. Brian si sta comportando in modo molto strano.
- Brian si può sapere che hai? – Il micio continua a miagolare e a indicare il libro. Gli sta decisamente dicendo qualcosa.
Guarda il libro, poi gli occhi gli cadono su una parola, un nome per essere precisi.
Grattastichi.
Ha capito cosa vuole Brian e la cosa gli piace. Gli piace molto.
Ora deve solo aspettare che Darren torni a casa.
 
* * *
 
Darren rientra in casa non molte ore dopo. E’ soddisfatto del suo lavoro, è soddisfatto di dirigere il centro che protegge gli artisti da quel micidiale mondo losco che è il mondo artistico. E non importa se in più di un’occasione si è ritrovato ad avere a che fare con serpi velenose come era stato James con lui, vedere i diritti dell’artista riconosciuti e libero di esprimersi, per lui è la soddisfazione più grande.
Quando entra in casa, sente puzza di bruciato.
E non si riferisce ad una metafora.
Sente letteralmente puzza di bruciato.
Ok, Chris deve chiedergli una cosa, che sa che a lui non piacerà e ha cercato di corromperlo cucinando con lui.
Fila tutto.
Entra in cucina, a metà tra lo spaventato e il curioso, più spaventato che curioso.
Chris è vicino al forno, un grembiulino bianco, o meglio doveva essere bianco la notte dei tempi, legato in vita, piegato mentre sventola le braccia nel tentativo di dissolvere l’enorme nuvola nera che esce.
Brian e Cooper osservano la scena ad una certa distanza di sicurezza.
- Ok, Chris. Spara. Cosa vuoi? – Chris sobbalza. In tutto quel trambusto non si è minimamente accorto dell’arrivo del suo ragazzo.
- C … cosa voglio cosa? – Esclama leggermente imbarazzato. Darren scoppia a ridere e lui sa che è perché ha la faccia completamente nera da assomigliare ad uno spazzacamino.
- Cosa vuoi che io faccia di così terribile che hai cercato di addolcirmi cercando, inutilmente oserei dire, di cucinare i brownie al cioccolato? –
Chris guarda Darren, poi il suo sguardo va ai suoi due cuccioli, poi al disastro che è il loro forno!
- Ho avuto una meravigliosa idea per il travestimento di Halloween. –
- E … la cosa si fa sempre più preoccupante … e anche inquietante. – Darren si dirige verso la finestra che dà sul piccolo balcone, spalancandola permettendo a quel fumo nero di uscire fuori.
- Ma no, Dare. Sarà fantastico. Dico sul serio. Saremo adorabili e potremmo andare tutti e quattro alla festa di Mark! –
- Tutti e quattro hai detto? – Darren guarda preoccupato Chris e i due cuccioli vicino a lui. Sta cominciando seriamente a preoccuparsi. Chris sa benissimo che lui è una persona pazza e stravagante, quindi non si fa problemi praticamente con nulla. Che travestimento così terribile aveva in mente Chris da pensare che nemmeno a lui sarebbe andato bene?
- Si, tutti e quattro. E’ perfetto. L’idea è stata di Brian. Io mi stavo scervellando sul letto a pensare … avrei voluto ritirare fuori il vestito di C1-P8, insomma quei jeans bianchi mi facevano un gran bel lato B, ma non volevo riprodurre qualcosa che avevo fatto con Will e quindi … -
- Chris, piantala di blaterare a vuoto e dimmi che hai in mente. –
Chris guarda attentamente Darren. Meglio vuotare il sacco e prepararsi al peggio.
- Allora, ho pensato ad uno scenario Harry Potter … -
- Chris ma è magnifico! Ah Ah! It’s totally awesome! Cominciavo a preoccuparmi. Ma dai, ho ancora il vestito di Harry. Che bello, non vedevo l’ora d’indossarlo di nuovo. Perché mai pensavi che non mi sarebbe piaciuto? –
- Beh … Brian può essere Grattastinchi …. Cooper può fare Felpato … -
- O mio Dio, Chris è meraviglioso! –
Darren comincia a saltellare da una parte all’altra per la cucina.
E’ felicissimo.
Chris non poteva avere un’idea più bella di quella.
- E io pensavo … -
- O si Chris! Tu saresti una perfetta professoressa McGranitt! –
- No, Dare … io avevo pensato … -
- Oddio Chris devo andare a prendere il costume, è bellissimo … E’ … OMMIODDIO!!! IT’S TOTALLY AWESOME!!!!  Vado … -
- Tu saresti Hermione e io Harry! – Butta fuori velocemente Chris.
Darren continua a saltellare da un posto all’altro, fermandosi di scatto pochi secondi dopo, quando il suo cervellino super elettrizzato e in pieno stato fangirl, metabolizzasse la notizia.
- Io cosa? –
- Si, tu potresti fare Hermione. Cioè è Hermione che compra Grattastichi. Tu … insomma, visto che Brian è Grattastichi … -
- Ma … ma Brian è tuo! – Esclama Darren. Il gatto lo fulmina con gli occhi e sicuramente gli stava lanciando mentalmente molti Stupeficium!
- Fammi capire bene! Fra un po’ fai più coccole a lui che non a me e adesso sarebbe mio? –
- Beh … si se questo mi impedisce di fare Harry! Sono io Harry freakin’ Potter! –
Gli occhi di Chris si spalancano, ma mai quanto quelli di Brian.
- Non … non mi guardare così Botolo. Ti voglio bene e tutto, ma … io sono Harry! Non posso essere Hermione, falla tu Hermione! –
- No! Per una volta lo faccio io Harry! –
- No, Chris. Non esiste! Io non faccio Hermione! –
- Si invece che la fai. Hai anche i capelli ricci come Hermione! –
- No, Hermione nel libro ce li ha crespi! Non ricci! –
- Non m’importa! La fai tu Hermione! –
- No! –
- Darren ti faccio dormire sul divano! – Il più piccolo sibila quelle parole direttamente davanti al volto del suo ragazzo, puntandogli un dito contro la faccia.
Darren deglutisce. Il divano di Chris è famoso per molte cose, per le loro serate del venerdì, per le magnifiche attività vietate ai minori che fanno lì, per le pomiciate … ma non certo per essere comodo!
- Chris, non voglio fare Hermione! –
- Cos’è Dare? Non cuoi vestirti da donna? –
- Non è questo! E tu lo sai! –
- E allora non vedo dove sia il problema! – Chris sbotta incrociando le braccia al petto.
- E dai Chris! Non puoi farmi questo! –
- Niente storie Criss! Tu sarai Hermione, una volta tanto! –
- No! La fai tu Hermione! –
- Dare, non farmi arrabbiare! Tu farai Hermione con Brian che sarà Grattastinchi! –
- NO! NO! NO! NO! – Urla Darren, cominciando a sbattere i piedi per terra e a portarsi scompostamente le mani nei capelli.
Accade tutto molto velocemente. Con un miagolio che sfiorava gli ultrasuoni, Brian si avventa su Darren, con un balzo degno dei suoi discendenti felini.
- AHHHHHHHHHHHHH!!!! GATTO ARRABBIATO!!! – Darren comincia a correre per tutta la casa, urlando e agitando le mani come un indemoniato, con Brian alle calcagna.
Chris resta in cucina, la bocca spalancata. Si affaccia dalla porta, osservando la scena, al limite del tragicomico, di un Darren che corre per tutta casa, saltando da un ostacolo all’altro. Brian, dietro di lui, che miagola e corre come Chris lo ha visto fare poche volte nella sua vita.
Riflette solo un attimo.
Questa opportunità non gli capiterà mai più nella vita.
Tira fuori il cellulare e comincia a filmare la scena.
- BOTOLO! NON FARE COSI’! IO TI VOGLIO BENE … NO BOTOLO NON FARLO … - Darren continua a correre, le braccia tese in avanti, girando la testa di tanto in tanto per controllare la posizione del suo minaccioso inseguitore.
- IO SONO HARRY, BOTOLO! NON LO FACCIO PERCHE’ NON TI VOGLIO BENE! HARRY VUOLE BENE A GRATTASTINCHI NONOSTANTE SIA DI HERMIONE E NON SUO!!! VEDI COME FILA IL RAGIONAMENTO! –
Il riccio ha il tempo di girare il volto un’ultima volta. Brian comincia ad essere in affanno. Si sente quasi al sicuro quando sfortunatamente inciampa in uno dei pupazzi di gomma di Cooper. Cade rovinosamente a terra, facendosi tra l’altro un male cane. Riesce solo ad evitare di sbattere violentemente la faccia contro il costosissimo parquet di casa Colfer. Sente tutta l’aria fuoriuscire violentemente dai polmoni, cerca di non pensare al dolore e di prendere un profondo respiro, ma ha come un macigno piantato sulla schiena, non riesce nemmeno a gonfiare il proprio diaframma. Quel peso è talmente doloroso da sembrare persino reale.
- Coraggio Brian, alza la zampetta in segno di vittoria. Bravo così, piccolo. – Darren sente la voce di Chris, solleva appena la testa per vederlo in piedi, non molto lontano da lui, il cellulare in mano, che riprende tutta la vicenda.
- Noto con piacere che ti dispiace molto che io mi sia fatto male. Cavolo mi devo essere incrinato qualche costola. Mi fanno talmente male che fatico a respirare, ho come un peso conficcato nei polmoni. – Esclama Darren, non riuscendo effettivamente a gonfiare i suoi polmoni, ma potendo prendere solo dei piccoli e brevi respiri.
- Oh non farla così tragica. Quel peso che hai è Brian! Vuoi rimpinzarlo sempre di schifezze, pagane le conseguenze! – Esclama Chris spegnendo il cellulare e infilandoselo in tasca.
Darren volta appena la testa ed effettivamente, seduto sulla sua schiena, in posa eretta come se avesse conquistato la Luna, c’è Brian.
- Botolo, ti prego non è che potresti scendere? Potrei seriamente morire da un momento all’altro! – Darren sfoggia i suoi migliori occhioni da cucciolo. Brian ne sembra comunque immune. Continua a guardare il suo padroncino con occhi di sfida, sistemandosi più comodo sul suo nuovo trono!
- Ok! Ok! Lo farò … - La voce gli esce a metà tra un rantolo e un sospiro. Non ha aria, ha bisogno di tornare a respirare normalmente se vuole vivere!
- Non ho sentito bene, potresti alzare la voce! – Esclama Chris, portandosi un dito all’orecchio, facendo intendere di non aver sentito bene le parole di Darren.
- OK! LO FARO’! FARO’ TUTTO QUELLO CHE VOLETE! MA TI PREGO BOTOLO SCENDI DI LI’ PRIMA CHE DIVENTI UNA SOGLIOLA UMANA! –
Micio e padrone sghignazzano diabolicamente e Darren non può fare a meno di pensare a quella teoria secondo cui gli animali domestici finiscono con l’assomigliare ai loro padroni.
Lui può essere entrato nelle grazie di Brian quanto voleva … ma Brian è e sempre resterà il gatto di Christopher Paul Colfer!
 
* * *
 
- Sei sicuro che non sia velenosa quella cosa? – Esclama Darren mentre osserva Chris spruzzare quello spray arancione su Brian.
- No! E’ anche ingeribile, quindi se Brian si lecca non gli farà male. Ho controllato! – Darren annuisce, ma non è molto convinto.
- Tu, piuttosto. Sei pronto? – Darren alza le sopracciglia. Chris lo sta facendo palesemente apposta!
- Ti sembro vestito come? – Esclama il moro mentre fa una giravolta nella sua divisa scolastica di Hogwarts … rigorosamente femminile!
- Stai magnificamente in gonnella! Hai delle gambe che farebbero invidia a qualsiasi donna! E … io … come sto? – Chris fa una piroetta. Indossa il costume di Darren del Musical, ha fatto una piccola aggiunta, un magnifico cappello nero a punta e uno strepitoso mantello, allacciato con una spilla di Grifondoro che era riuscito ad accaparrarsi ad un’asta su Ebay.
Darren lo fulmina quello sguardo. Quel costume sta certamente meglio a lui. Non importa che quei pantaloni fascino le gambe di Chris nei punti giusti, o che quel mantello gli dia un’aria così sexy … o che quel cappello gli faccia venire in mente dei giochetti niente male da provare sotto le lenzuola! No! No! E giammai no!
Lui è Harry freakin’ Potter per la miseria!
- Lo prenderò come un: “Amore mio, luce dei miei occhi e alito di ogni mio respiro, stai divinamente bene. Tu sei l’Harry originale, impavido e coraggioso Grifondoro che sconfiggerà ogni male!” –
- Hai finito di tesserti lodi immaginarie? – Esclama il moro stizzito, incrociando le braccia al petto.
- Si! Per ora. Finisci tu con Brian, vado a sistemare Coop! – Chris gli lancia quella bomboletta spray e comincia a spruzzarla sulle zone ancora scure del loro micio.
Stranamente Brian è tranquillo. In realtà lui ha sempre adorato quella particolare fissa di Chris di travestire pure lui per Halloween.
- Sei un maledetto traditore, lo sai questo vero? –
Il gatto miagola con indifferenza.
- Coraggio, spara! Per cosa ti sei venduto, Botolo? – Il gatto volge appena la testolina, puntando quei due fari verdi smeraldi che ha al posto degli occhi, in quelli di Darren.
Il riccio inarca un sopracciglio, per intimargli di vuotare il sacco.
Ma Brian non fa una piega, rimane rigido, in posizione eretta, sollevando una zampetta e leccandosela.
Darren lo scruta con intensità, assottigliando gli occhi fino a renderli due piccole fessure.
- Brian, ti ricordi vero che sono io quello che ti aggiunge sempre delle crocchette nella ciotola e che sono sempre io quello che cucina e che ti concede gli avanzi prima che Chris li veda! –
L’espressione di Brian smette di essere altezzosa. Sarà perché Darren lo ha chiamato Brian e non Botolo, sarà perché lo ha subdolamente minacciato di tenerlo a stecchetto, ma Brian zampetta verso la cucina, girando per la testa per far capire a Darren di seguirlo. Lo conduce fino alla sua cesta, nella quale svettava una nuova copertina pelosa e dall’aspetto morbidissimo.
- Ti sei venduto per una coperta? – Chiede con voce strozzata il riccio.
Come per fargli capire che quella non è una semplice copertina, Brian ci si comincia a strusciare sopra, emettendo soffici fusa che fanno vibrare tutto il suo corpo.
- Ok! Ok! Smettila prima di sporcarla tutta. Va bene, ma non so se ti perdono. – Darren prende in braccio il micio e lo riporta in sala, per finire di prepararlo.
- Mi hai tradito per una coperta! Cioè Giuda almeno lo ha fatto per trenta monete d’argento! Ma tu? Per una coperta! –
- Oh non essere così sorpreso Dare! Quella coperta Brian l’adocchiava da anni. Era la mia copertina di quando ero piccino. Non è stato facile per me separarmene, ma … almeno è stato per una giusta causa! – Darren spalanca gli occhi e non sa se mantenere il broncio oppure sorridere intenerito al pensiero che in quella copertina era avvolto un piccolo e neonato angioletto di nome Chris.
- Allora, se vi date una mossa, possiamo anche andare! –
 
* * *
 
Quando arrivano a casa di Mark, è difficile riconoscere anche uno solo dei loro amici. Tra vampiri, infermiere sexy piene di sangue (finto!), zombie e altro, ai due ragazzi sembra di essere entrati nella casa sbagliata, finché non riconoscono Lea, apparentemente vestita da … se stessa! O meglio se stessa versione Rachel Barry, con tanto di calzettoni e maglioncino di renna.
- Scusa Lea, ma da cosa saresti vestita esattamente? – Domanda Darren.
- Perché non si vede? – Esclama la ragazza irritata.
- Hai ragione Lea, scusaci. Dimentichiamo sempre che tu non hai bisogno di travestimento. Il gusto dell’orrido ce l’hai trecentosessantacinque giorni all’anno! – Esclama sarcasticamente Chris. La ragazza gira sui tacchi e li abbandona.
- Ragazzi! Finalmente! Pensavo vi foste persi! Wow Darren! Attento con quelle gambe sexy! Qualcuno potrebbe stuprarti! – Darren lo fulmina con lo sguardo.
- Chris sei un Harry spettacolare! – Esclama Ashley che li raggiunge subito.
- Oh grazie Ash! Ho fatto dei piccoli ritocchi al costume di Dare. – Chris fa una giravolta, acclamato da una miriade di Ohhhh, Waooo e tanti altri versi simili!
Darren sbuffa.
E’ lui il solo e l’unico Harry Potter! Lui e la sua caterva di ricci!
- Chris ma è un amore. Avete vestito anche Brian e Cooper! – Esclama Deanna mentre accarezza dolcemente Cooper. Darren non riesce a fare a meno di farle il verso.
- Qui qualcuno è acido come uno yogurt andato a male! –
- Sareste acidi anche voi se foste stati tradito per una coperta! –
- Dare, dannazione! Fino a prova contrario sono il papà di Brian! Sarà anche giusto che qualche volta faccia favori a me invece che a te! –
- Voglio il test del DNA! – Esclama il riccio!
Mark e gli altri si guardano allibiti. Le cose lì stanno per degenerare. Che Chris e Darren tanto normali non sono, si sapeva. Ma a quei livelli?
Inutile dire che la lite prosegue per un bel po’, finché Chris non decide di troncarla, con un’uscita di stile in pieno stile Rachel Barry!
Darren non si gode per niente la serata. Più guarda Chris destreggiarsi nel suo abito, più gli parte un embolo. Brian si annoia tra le sua braccia, così comincia a ricercare affetto e coccole da altri.
Darren se ne resta seduto in angolo, con quella parrucca che gli dà terribilmente fastidio, ad ingozzarsi di cioccolatini di ogni genere.
Brian lo osserva da lontano. Non gli piace quando i suoi due padroncini litigano … perché sono troppo impegnati a commiserarsi che non lo coccolano nemmeno un po’!
Così comincia a cercare in mezzo a quella folla di matti il suo papà. Tiene la coda rigorosamente dritta, per paura che qualcuno gliela possa calpestare. Non è difficile trovare Chris, basta seguire l’odore penetrante e forte di Cooper che sicuramente è al fianco del suo padroncino. Infatti una volta che trova il cane, trova anche Chris!
Comincia a girargli attorno alle gambe, miagolando come un ossesso per cercare di attirare la sua attenzione.
- Brian … no così mi sporchi i pantaloni! – Chris abbassa lo sguardo proprio mentre il micio, poggiandosi sulle zampette posteriori, si tira su (a fatica visto il suo peso!) e con quelle anteriori comincia a battergli sulla coscia.
- Brian … che? – Il gatto continua a miagolare e Chris sembra capire che sta cercando di dirgli qualcosa. Si guarda intorno nella stanza e intuisce subito cosa il gatto voglia dirgli: Darren.
E’ lì seduto ad ingozzarsi, mandando giù il cioccolato senza nemmeno masticarlo, una grossa macchia marrone gli sporca tutta la bocca.
Sospirando, Chris prende in braccio Brian e si dirige verso il suo ragazzo.
- Vieni con me! – Dice una volta raggiunto il ricciolino.
- No, non ci vengo con te o con quel traditore! – Esclama Darren.
Chris sospira e poggia Brian sulle gambe di Darren e … comincia a spogliarsi!
Si toglie cappello e mantello, si toglie il maglioncino e comincia a sbottonarsi la camicia. Darren lo guarda allibito.
- Chris … che stai facendo? – Intanto i loro amici cominciano a fischiare e ad esclamare cose oscene!
- Tu non vuoi venire in bagno a cambiarti e io voglio fare a cambio vestito! –
- Non vuoi essere Harry? – Domanda titubante Darren.
- No se tu devi stare tutta la serata con il broncio! Volevo fare una cosa carina questa sera. Pensavo ti piacesse l’idea di te Hermione così da stare con Brian/Grattastinchi! Ma sinceramente se devo vederti tutta la sera con quegli occhioni tristi che ti ingozzi di cioccolata, pref … – Darren guarda gli occhioni di Chris e comincia a sentirsi in colpa. Non lascia nemmeno a Chris il tempo per finire il suo monologo che si fionda sulle sue labbra, facendo saltare un, non troppo contento, Brian dalle sue gambe.
- Rivestiti piccolo! Ci penserò io stanotte a toglierti quei vestiti di dosso! –
 
* * *
 
Tornano a casa molto tardi. Dopo quel piccolo incidente iniziale, la serata non è andata per niente male. Anzi, Darren si è divertito ad interpretare Hermione e far correre Grattastinchi, alias Botolo, per tutta la casa in cerca del topo Crosta.
- Bene, bene! Ecco la parte della serata che preferisco! – Annuncia Darren non appena entrano in casa e comincia a baciare il collo perlaceo di Chris, soffermandosi particolarmente sulla piccola cicatrice del ragazzo.
- Mai sentito il detto prima il dovere e poi il piacere? –
- Pensavo che il mio dovere da cavaliere lo avessi già fatto! – Esclama Darren. Chris si gira e allaccia le braccia attorno al collo del ragazzo. Si avvicina al volto di Darren, lo sta per baciare, il moro può già sentire il calore e il sapore delle labbra del suo ragazzo, socchiude gli occhi in trepidante attesa … ma quel momento non arriva mai.
Riapre gli occhi e vede che Chris guarda verso il basso … verso Brian!
- Pulisci Brian amore mio! Poi avrai la tua ricompensa, potrai giocare tutta notte con il mio Basilisco! –
Darren sarebbe scoppiato anche a ridere, ma l’eccitazione che lo invadeva era troppa e avrebbe trovato la battuta di Chris davvero di basso livello in qualunque altro momento, ma non in quello.
Il castano si allontana ammiccando, dirigendosi verso la camera da letto.
- Botolo, ora tu ti fai lavare. E il più in fretta possibile! – Ma Botolo, non aveva la minima intenzione di fare una cosa del genere. Inizia così una piccola lotta a rincorrersi, stavolta a parti invertite.
- Botolo! Vieni qui! Sarò rapido e indolore te lo prometto! – Il gatto però non ha nessuna intenzione di credergli. Continua a scappare, miagolando spaventato.
Darren sa già che il giorno dopo riceveranno una lamentela dalla signora che abita al piano di sotto, ma come si dice: meglio chiedere il perdono che il permesso!
Brian intanto continua miagolare spaventato. Come aveva fatto Darren la volta precedente, commise il suo stesso errore. Si volta e va a sbattere contro la porta della camera da letto chiusa.
- Preso! –
Darren afferra Brian e senza tanti complimenti lo getta nella vasca da bagno. Il micio comincia a miagolare terrorizzato mentre osserva il padroncino prendere quel grosso arnese da cui sa che uscirà dell’acqua!
- Dai Botolo, non è così male. Vedrai che ti piacerà, va bene! Più tu stai fermo, più io faccio prima! – Darren apre il getto della doccia al minimo. Brian si dimena tra le sue braccia e ormai ha talmente tanti graffi che sanguina un po’ ovunque. Lancia un piccolo getto sul corpo del micino, che comincia a miagolare come un ossesso. E’ troppo spaventato e Darren non se la sente di proseguire. Sembra quasi che Brian stia piangendo.
Spegne la doccia. Brian sembra calmarsi quando vede che da quel coso non esce più la sua micidiale nemica.
Darren intanto prende una spugna, la bagna completamente d’acqua e poi comincia a passarla sul corpo del micio.
- Dai, sta buono, non è niente. Sono solo io. Fai il bravo Botolo. –
Darren si mette a canticchiare, pulendo delicatamente il pelo del suo micio, il quale pian piano sembra calmarsi sempre di più.
L’operazione si rivela essere più lunga, con la spugna ci mette molto più tempo e quando finalmente Brian è tornato del suo colore originario è molto tardi. Dopo che lo ha anche asciugato, lo porta finalmente nella sua bella cesta, con la sua bella copertina, nel quale lo avvolge con amore.
- ‘Notte Botolone mio! – Il gatto miagola qualcosa, prima di chiudere gli occhietti e sprofondare nel mondo dei sogni.
Darren corre tutto elettrizzato in camera da letto. E’ giunto il momento di riscuotere il suo premio.
Apre la porta e ……. la mascella gli cade a terra. Chris è steso sul letto, nudo come madre natura lo ha fatto ma ……. russa come un trattore!
Darren maledice l’idrofobia dei felini un paio di volte mentre si sveste e si stende sotto le coperte, coprendo poi anche il corpo del suo ragazzo.
Si addormenta poco dopo, stretto al corpo di Chris.
L’anno prossimo avrebbero potuto riprodurre Cenerentola. Chris sarebbe stata una perfetta Matrigna e Brian un Lucifero eccezionale!






Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
ecco qui ... tra un pranzo e l'altro ho scritto anche questa, che dire spero vi piaccia ;) 
Credo che i miei deliri continueranno per un bel po' che ho tante belle notine salvate ;)
Un bacio
Alla prossima ;)

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

 
 

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Capitolo 6
*** Al fuoco ... Al fuoco! ***


Piccola premessa: questa OS è ambientata ben prima degli avvenimenti di Amnesia ... ergo, Chris e Darren non stanno insieme ;)


 
AL FUOCO … AL FUOCO
 
Chris continua a guardare il timer del forno pensieroso. Non era molto convinto del risultato. Di solito quando Darren cucinava i brownie al cioccolato, a quest’ora la casa era invasa da un delizioso profumino. Tutto ciò che sente invece è una terribile puzza di bruciato e di qualcosa che si sta putrefacendo!
Guarda l’orologio. Darren sarà lì a momenti per la loro tradizionale serata del venerdì. Che stupido che era stato quando aveva pensato che sarebbe stato carino accoglierlo con dei biscotti preparati da lui.
Stupido! Stupido! E stupido!
E anche superbo! Lucifero a confronto è la modestia fatta persona!
Il forno comincia ad emettere degli strani rumori e dall’interno provengono delle scintille alquanto inquietanti.
- Dici che devo aprire il forno, Brian? – Il gatto accanto a lui miagola, ma Chris non riesce a capire se si tratti di un si oppure di un no!
Con mani tremanti si infila i guantoni da cucina e, dopo aver accuratamente spento il forno, apre lentamente lo sportello.
Una vampata di fuoco esce da questo. Chris urla spaventato e si fionda immediatamente a prendere un panno con cui spegnere le fiamme, che fortunatamente si dissolvono piuttosto in fretta.
Chris ha il fiatone, una mano sul cuore che percepisce i suoi furiosi battiti. Cercando di connettere quei pochi neuroni che non gli si sono affumicati, spalanca la porta finestra della cucina.
Brian dietro di lui miagola come un ossesso.
- E’ tutto ok Brian. E’ tutto fini … - Le parole di Chris gli muoiono in gola, gli restano conficcate da qualche parte tra l’ugola e la faringe.
Brian va a fuoco!
La coda di Brian va letteralmente al fuoco!
Con un lungo balzo corre verso il micio. Con lo stesso straccio con cui ha precedentemente cercato di domare il fuoco, spegne la coda di Brian. Ha quasi le lacrime agli occhi. Come può essere stato così stupido? Come ha potuto fare una cosa del genere al suo Brian?
- Brian mi dispiace … non volevo … io … -
In quel momento il campanello comincia a suonare violentemente. Chris si alza velocemente e va ad aprire.
- Chris … che succede! Esce tutto fumo nero dal tuo terrazzo, l’ho visto … Chris? – Darren appena entra in casa trova un Chris praticamente sconvolto. I suoi occhioni sono umidi di lacrime e completamente iniettati di sangue.
- B … io stavo solo cercando di farti dei biscotti … Brian … -
- Che è successo a Brian? – Darren strattona le spalle di Chris, cercando di ottenere una spiegazione, ma il ragazzo sembra essere troppo sconvolto per riuscire a spiaccicare parola. Così Darren corre verso la cucina. Lì è un completo disastro. Il forno sembra essere completamente partito, c’è dell’enorme fumo nero che ha completamente ricoperto tutte le pareti e tutti i mobili; la puzza di bruciato è quasi insopportabile. Cerca di vedere dove sia il micio, poi Chris accanto a lui si piega e carezza la testolina del povero Brian che è nascosto sotto il tavolo.
Darren lo osserva, sta bene, ma la sua coda è leggermente bruciacchiata.
- Chris? Che cavolo hai combinato? – Non vuole arrabbiarsi, ma non è possibile che a ventun anni quel ragazzo non abbia ancora la minima idea di come si utilizzi un forno!
Poteva succedere qualcosa di grave a lui e a Brian, qualcosa di decisamente più grave di una codina bruciacchiata!
- Io … volevo solo prepararti dei biscotti … - Pigola il più piccolo. Le lacrime agli occhi ormai scendono abbondanti e Chris non tenta nemmeno di fermarle.
Brian sembra intuire lo stato d’animo del suo amato padroncino, nonostante il terribile dolore che prova alla coda, allunga il collo e lecca dolcemente la manina di Chris.
- VOLEVI PREPARARE SOLO DEI BISCOTTI! CHRIS QUANDO IMPARERAI AD USARE ANCHE UNO DEGLI ELETTRODOMESTICI CHE ESISTONO IN UNA CUCINA! – Chris accusa il colpo. Stringe forte gli occhi e con una mano si pulisce le guance e il naso di tutte le lacrime che però non cessano di cadere dai suoi occhi.
- Do … devo portare Brian dal … veterinario … -
- Tu non lo porti proprio da nessuna parte! – Con un gesto secco, Darren strappa il micio dalle braccia di Chris. Il più piccolo cerca di allungare nuovamente le braccia e di riafferrare il suo micio, ma il più grande lo allontana.
- Tu adesso chiami i pompieri e cerchi di sistemare questo disastro. Porto io Botolo dal veterinario e starà con me per un po’! – Il tono di Darren è duro, così duro che Chris ha quasi paura che non rivedrà mai più Brian.
- Dare … è stato un incidente … io … non volevo … -
- Ci mancherebbe anche Chris! Ma lo hai fatto! E devi imparare ad essere più responsabile. Chiama i pompieri! Io prendo la roba di Botolo! –
Il riccio sparisce dalla cucina. Chris resta qualche attimo a fissare il punto esatto da cui è sparito. Darren non può portargli via Brian, ha sbagliato ma non lo ha certo fatto intenzionalmente.
Chiama rapidamente i pompieri che gli comunicano che saranno lì al più presto. Quando chiude la chiamata, corre in camera da letto, dove Darren sta prendendo tutte le copertine e i giocattolini di Brian e li infila in uno zaino.
Chris si avvicina al micio. Ha lo sguardo sofferente e trema. Lo abbraccia stretto, posandogli dolci bacetti sulla nuca. Il micio gli comincia a leccare le lacrime dalle guance, dimostrandogli che non era arrabbiato con lui.
- Coraggio Botolo. Adesso andiamo dal dottore. – Darren strappa dalle braccia di Chris il piccolo Brian.
- Dare, ti prego, fammi venire. Ti prego non … -
- No Chris! Credo che tu per oggi abbia fatto già fin troppi danni! -  
Darren non vorrebbe arrabbiarsi così tanto. Non si arrabbia quasi mai con Chris, soprattutto con Chris. Si conoscono da circa un anno ed è stato raro che lui urlasse al più piccolo in quel modo. Ma è spaventato, spaventato per il povero Brian, spaventato per quello che sarebbe potuto succedere a Chris.
E se oltre a quel principio d’incendio ci fosse stata anche una fuga di gas?
Darren non vuole pensarci.
Deve essere duro se vuole che Chris impari la lezione e capisca che deve riuscire a far funzionare almeno il forno. Non che debba saper cucinare, ma almeno evitare di far esplodere la casa.
- Dare … non puoi portarmi via Brian … - Darren osserva le spalle di Chris, scosse da violenti singhiozzi. Brian, tra le sue braccia, si agita, un po’ per il dolore, un po’ perché vorrebbe raggiungere il suo padroncino.
- Chris, ascolta. Non ti sto portando via Brian. Ma lui deve essere visitato e tu devi sistemare qui, anche perché l’allarme anti incendio continua a suonare! E’ meglio che Botolo si allontani per un po’ da tutto questo. Tu però devi capire la gravità di ciò che è successo. Ok non sai cucinare, molte persone non lo sanno fare. Ma tu stavi per far saltare in aria la casa. – Chris continua a piangere. Si sente in colpa. Lui e la sua stupida incapacità in cucina. Poteva far veramente del male a Brian. E se il veterinario gli avrebbe detto che gli avrebbe dovuto amputare la sua bella codina? No, questo Chris non se lo sarebbe mai e poi mai perdonato!
- Piccolo, ascolta. Sistema qui. Quando la casa sarà completamente agibile e tu avrai imparato a non bruciare niente, Brian torna a casa. Fino ad allora resta con me! – Chris annuisce sconfitto. Un nuovo caldo fiotto di lacrime che gli investe il volto.
- Po … posso almeno salutarlo? –
Darren guarda il sofferente Brian tra le sue braccia e gli occhioni acquosi di Chris.
- Ok! –
Il più piccolo si avvicina al micino, carezzandogli con dolcezza la testolina, facendogli morbidi grattini dietro le orecchie.
- Brian, scusa. Papà non voleva farti la bua. Io … mi dispiace così tanto piccolo. Starai per un po’ con lo zio Darren, va bene? – Il micio leccò con dolcezza la manina del suo padroncino.
- Papà ti vuole bene. Scusami Brian … scusami tanto … -
Darren si sente un po’ in colpa mentre assiste alla scena. E’ stato forse troppo duro con Chris. Ma meglio essere duri adesso e avere la certezza che l’accaduto non si ripeta piuttosto che fare il contrario. No?
- Bene, noi andiamo! –
Darren esce da casa Colfer, proprio nel momento che i pompieri arrivano. Appena raggiunge la sua auto, poggia Brian nella sua cesta che posiziona nei sedili posteriori, cercando di bloccarla come può con la cintura di sicurezza.
- Dai Botolo, resisti. Adesso lo zio ti porta dal dottore. Va bene? Puoi resistere un po’ per me? – Brian lo guarda con occhi sofferenti e Darren giura di vedere anche qualche lacrima cadere dai suoi occhietti.
- Shh … piccolo non piangere, ora zio ti porta a farti curare la bua! – Darren mette in moto la macchina e sfreccia via verso lo studio veterinario dove sapeva che Chris aveva portato Brian dopo che lo aveva trovato in un cassonetto della spazzatura.
Il viaggio non è molto lungo, fortunatamente non trova molto traffico lungo la strada.
- Eccoci qui, Botolo. Vieni, su coraggio. –
Il gatto continua a miagolare sofferente mentre lui lo prende in braccio. Con qualche difficoltà riesce a chiudere la porta della macchina.
Non appena entra nel piccolo studio, Darren si guarda intorno. Non era mai entrato in uno studio veterinario prima. Non è molto diverso da un normale studio medico, l’unica differenza è che i veri pazienti sono gli animali, i loro padroni sono lì semplicemente in veste di accompagnatori.
- Signore, mi dica? – Darren si gira verso la ragazza che smista i vari pazienti in ordine di gravità.
- Ehm … c’è stato un incidente. Cioè … Chris non è proprio in grado di cucinare, ha cercato di preparare dei biscotti. Quel ragazzo è perfetto in tante cose, mi creda, tengo una lista con le cose che non sa fare, sono appena arrivato a scrivercene solo quattro, ma … - Darren guarda la ragazza che lo sta guardando leggermente intenerita. - … sto divagando, vero? – La ragazza sorride.
- Un po’! – Ammette, portandosi una mano alla bocca per coprire la sua risatina.
- Beh … Chris ha dato fuoco alla cucina, Botolo … cioè Brian, io lo chiamo Botolo perché quando Chris lo ha trovato era un piccolo botolino di pelo, era vicino al forno e si è ustionato la sua bella codina. – Darren gira Brian in modo che la ragazza possa vedere il danno. La ragazza guarda e poi annota tutto su un piccolo blocchetto.
- Quindi Brian è il gatto del suo compagno? – Darren spalanca gli occhi. Chi? Chris? Chris il suo compagno? Ma voleva scherzare?
- No! No! –
- Il gatto è suo? – Domanda ancora la ragazza.
- No! E’ di Chris! Lui … lui non è il mio compagno. Noi … noi siamo colleghi di lavoro, è il mio migliore amico. Io … io sono solo lo zio di Brian. – La ragazza sorride. Osserva come il gatto si senta perfettamente a suo agio tra le braccia del ragazzo, come questi lo accarezzi dolcemente sulla testolina.
- Va bene, credo che per questa volta possiamo fare delle eccezioni. Ma la prossima volta porti almeno i documenti. – La ragazza gli fa l’occhiolino e gli consegna un piccolo foglietto.
- Ci sono un paio di persone davanti a lei, poi potrà entrare. Lei è il signor …? –
- Criss. – Esclama Darren. Si guarda intorno. Ci sono per lo più persone anziani, è difficile che venga riconosciuto, ma preferisce non dare troppo nell’occhio.
- Va bene, signor Criss. Si accomodi, la chiamo quando sarà il suo turno. –
Darren annuisce con il capo e va a sedersi su una poltroncina. Brian miagola tra le sue braccia.
- Shh … resisti ancora un po’ piccolo. Tra poco il dottore ti cura la bua. – Ma Brian sembra non riuscire a calmarsi nemmeno un po’. Continua ad agitarsi tra le sue braccia e a miagolare, non si ferma nemmeno quando Darren comincia a grattarlo dietro alle orecchie, cosa che il micio ha sempre adorato.
Proprio in quel momento, sente il telefono squillare. Capisce cosa Brian vuole: Chris. Ne ha la certezza quando, estraendo il cellulare, il gatto miagola a più non posso, cercando di afferrarlo.
- Shh … buono Botolo. Pronto? –
- D … Dare … Come sta Brian? E’ grave? – Darren può sentire immediatamente che Chris sta ancora piangendo. Si mordicchia le labbra. Forse sta davvero esagerando. Va bene che ha preso una paura pazzesca quando, arrivato sotto casa dell’amico, ha visto tutto quel fumo nero, però così facendo sta facendo spaventare Chris ancora di più.
- Non siamo ancora entrati, ma credo che non sia così grave, altrimenti ci avrebbero fatto entrare subito. Piuttosto, che hanno detto i pompieri? –
- Sono appena andati via. E’ tutto ok, è stata solo una fiammata. Hanno controllato cavi e allacciature del gas, non c’è nulla di grave. Devo solo cambiare forno e far riverniciare la cucina. Vado adesso a comprare il forno e ti giuro Dare, imparerò ad usarlo … ma ti prego non portarmi via Brian. Ti prego, Dare. – Darren può sentire i singhiozzi di Chris e probabilmente li sente anche Brian, perché comincia ad allungarsi, cercando di afferrare il telefono, miagolando a più non posso.
- Ehi … vuoi parlare con papà? Dai, dì ciao a papà … - Darren avvicina il telefonino al micino che continua ad agitarsi e a miagolare.
- Brian mi dispiace tanto … papà non voleva che ti succedesse qualcosa. Ti prego piccolo mio, perdonami. – Darren sente chiara la voce di Chris. Guarda Brian poggiato amorevolmente sul suo grembo. E’ triste e sa che, nonostante lo ingozzi come un tacchino in vista del Giorno del Ringraziamento, lo odierà a morte se lo allontana dal suo papà anche di un solo giorno.
- Senti Chris … io … tu adesso avrai casa inagibile per un po’. Prendi un paio di vestiti e vieni a stare da me qualche giorno. –
- Dare … -
- Dai piccolino, non fare il pudico. Sei già rimasto a dormire da me una volta. Botolo non me lo perdona se non ti faccio venire. –
- Dare … mi dispiace così tanto … io … -
- Chris, io non volevo arrabbiarmi in quel modo, ma devi capire, mi sono spaventato tantissimo. Io ti ospito, a patto che tu prenda lezioni da me su come si usa il forno! –
- Si, si Dare. Farò tutto. Te lo prometto, imparerò ad usare quel maledetto arnese. –
Darren non lo può vedere, ma sta immaginando le labbra di Chris tendersi in un sorriso umido, immerso in quel lago di lacrime che deve essere il suo volto in quel momento.
Chris è l’unica persona che Darren conosca che riesca ad essere meraviglioso anche mentre piange.
- Beh non è un buon inizio continuare a chiamarlo maledetto arnese, piccolo! –
- Signor Criss tocca a lei! – Urla la ragazza che prima aveva dato a Darren il piccolo bigliettino.
- Ehi piccolo, adesso tocca a noi. Tu prepara il borsone e vai a casa mia. Ci vediamo lì. –
- Ok, dì a Brian che papà gli vuole tanto bene e che gli dispiace tantissimo!
- Lo sa già, piccolo. Lo sa già! –
Darren mette giù la chiamata, si sente molto più sollevato.
Prende delicatamente Brian in braccio e si dirige verso il piccolo studio del medico.
- Oh ciao Brian! – Esclama il medico. Darren inarca le sue folte sopracciglia scure.
- Oh non mi guardi così signor Criss, Margaret mi ha detto il nome del micio e che appartiene ad un certo Chris e sa, Chris Colfer non passa molto inosservato. Lei è il suo compagno? –
E due!
- No, io … no sono un suo amico e collega. – Esclama Darren mentre poggia Brian sul piccolo lettino.
- Interessante scelta di sequenza signor Criss. – Il ragazzo guarda stralunato il dottore. Deve avere sulla sessantina all’incirca, bassetto, leggermente tarchiato, con lo sguardo gentile.
- Come prego? – Brian intanto è chiaramente terrorizzato e non smette di colpire con la zampetta la mano di Darren, ancora poggiata sul lettino. Il riccio, quasi per automatismo, si sporge e comincia a carezzargli la testolina, cercando di tranquillizzarlo.
- Niente, non dia peso a quello che un vecchio come me dice. – Dice il dottore, ma ha uno strano sorriso stampato in volto. Come di chi la ma molto, molto lunga! Darren è sempre più confuso.
- Allora, Brian … che è successo piccolo? – Il dottore si avvicina al micio e comincia ad esaminare la coda ferita.
- Non è grave, vero? – Esclama Darren un po’ preoccupato, non allontanandosi nemmeno un momento dal suo Botolo.
- No! Devo solo curarla bene. –
- Quindi non bisogna amputargliela? – Chiede Darren con il cuore letteralmente in gola. Brian si agita e miagola di più, cercando di aggrapparsi al suo padroncino, volendo scappare via.
- Shh … Botolo sta tranquillo. Ci sono qui io … buono Botolone mio! – Il dottore sorride.
- No, nessuno ti taglierà quella magnifica coda, Brian. Sta bene, deve solo essere curata. Ma che è successo? – Il dottore si avvicina al micio, impugnando degli strani attrezzi. Brian lo guarda spaventato e ricomincia a muoversi inquieto, ma Darren lo comincia ad accarezzare nei punti che sa che scioglieranno il micino.
- Shh Botolo … ci sono qui io … andrà tutto bene, ci sono qui io a proteggerti. – Darren cerca prima di calmare Brain. Sembra funzionare. Il micio comincia a fare delle deboli fusa mentre il dottore comincia a medicare la sua ferita.
Ma nel momento in cui il dottore poggia il disinfettante, il gatto si solleva sulle rampe, rizzando tutti i peli e miagolando come un ossesso.
- Botolo, sta buono. Brucia solo un pochino. – Ma il gatto non riesce a calmarsi. Il dottore anche cerca di tranquillizzarlo, ma sembra essere tutto inutile. Darren sospira. Deve ricorrere al piano B.
- Aspetti un momento! – Il ragazzo si dirige verso la sua tracolla che aveva buttato sulla sedia non appena era entrato nello studio. Ne estrae una piccola scatolina. La apre e prende una piccola zolletta di zucchero quadrata.
Già! Conosce Botolo meglio delle sue tasche!
Si avvicina al lettino, avvicina la mano con la zolletta verso il muso del micino, mentre con l’altra lo continua ad accarezzare. Brian annusa la piccola zolletta, una volta riconosciuto di cosa si tratta, comincia a leccarla con foga.
- Ci sa fare! – Esclama il dottore. Darren alza leggermente le spalle.
- Lo conosco. – Sussurra, non fermando nemmeno per un istante la mano.
- Allora, che gli è capitato? –
- Chris! Quel ragazzo è perfetto in tutto, ma tenetelo lontano dalla cucina! Gli è venuta la brillante idea di preparare dei biscotti per la nostra serata film! Peccato che credo sia stata tipo la prima volta che abbia mai acceso il forno in vita sua! – Il dottore se la ride sotto i baffi. Chi non lo farebbe? Un attore che ha appena vinto un Golden Globe, insomma si presume sappia come funzioni un forno. No?
- Ecco qui, ho finito! –
Darren guarda la medicazione, la coda di Brian è fasciata per metà. Il gatto si gira e la osserva anche lui.
- Mao! –
- Tranquillo Botolo, ho già in mente come decorartela. Sarai il gatto più bello di tutti! – Esclama Darren, cominciando a saltellare qua e là.
- Le prescrivo delle pomate che dovrà prendere e un piccolo antibiotico. Dovrà sminuzzarglielo e metterglielo nel cibo. L’antibiotico glielo dia per una settimana, mentre la pomata va applicata fino a che non gli ricresce il pelo. –
Darren prende l’impegnativa e dopo aver ripreso Brian in braccio si dirige verso la macchina.
- Bene Botolo, adesso andiamo a prendere le medicine e qualcosa per abbellire la tua ferita di guerra. Oh Botolo, farai cadere tutte le gattine ai tuoi piedi! – Dopo aver fatto l’occhiolino al micio, Darren mette in moto la macchina.
 
* * *
 
Chris è arrivato da circa venti minuti. Darren non è ancora arrivato a casa. Si siede per terra, portandosi le ginocchia al petto, cercando di stringersi a sé stesso quanto più può, cercando di non impazzire per quel senso di colpa che lo sta distruggendo dall’interno. Sente un’altra lacrima scendergli lungo la guancia, l’ennesima del pomeriggio. Gli occhi gli fanno male, se li sente gonfi e bruciano da impazzire. Ma questo lo fa solo sentire peggio, perché Brian probabilmente sta peggio di lui. Non è nemmeno stato in grado di prendersi cura del suo adorato micio. Ha fatto un disastro e Brian per poco non ci rimetteva la coda. Rilesse velocemente il messaggio che Darren gli ha mandato prima, volendo rivedere con i suoi occhi che era tutto ok.
 
 
From Darren
Botolo sta bene. Solo una cicatrice di guerra che lo renderà più desiderabile agli occhi delle micine ;) Andiamo a prendere le medicine che gli ha prescritto il dottore, poi torniamo a casa e lo coccoliamo per ben benino. Stasera faremo un “Botolo party”
 
 
Chris si asciuga l’ennesima lacrima. Cosa avrebbe fatto senza Darren?
Pochi minuti dopo sente del baccano provenire dalle scale. Aguzza di più l’orecchio.
- Ahi! Sta fermo, Botolo! NOOOO! Stai benissimo! Ma … sei insopportabile quando fai così! Non … lo rovini! Non ci provare! –
Chris si solleva. Brian sta miagolando come un ossesso, ma non sembrano miagolii di dolore, piuttosto sembra essere infastidito e lui li conosce molto bene i miagolii di Brian infastidito!
Quando finalmente gatto e … Hobbit fanno capolino sul pianerottolo, Chris non fa caso a nulla. Corre in avanti verso il suo micino, prendendolo tra le braccia e strusciando il suo viso contro quello di Brian.
- Piccolo mio, mi dispiace così tanto. Papà non voleva farti male, mi di … AHI BRIAN! – Chris non si aspettava un trattamento così … acido! Brian continuava a soffiare contro di lui.
- Tranquillo Chris, ce l’ha con me! – Esclama il ricciolino mentre apre la porta di casa.
- Perché? – Chris lo segue dentro casa. Darren gli indica la coda di Brian e solo in quel momento Chris si accorge dell’enorme fiocco fuxia che c’è sopra, in modo da coprire la fasciatura.
- Che roba è questa? –
- E’ un fiocco. Ed è bellissimo. Guai a te se te lo levi Botolo! Anche tu Chris, non ti azzardare a toglierglielo! – Chris guarda prima Darren, poi Brian. Quel coso è orrendo, ma è così felice che Brian stia bene, che non gli importa molto di cosa indossa.
Si stringe il micio di più al petto.
- Allora Brian, sei pronto per il tuo “Botolo party”? – Domanda Chris raggiante.
- SIIIIII!!! “BOTOLO PARTY” SIA! –
Esclama Darren cominciando a saltellare qua e là per casa.
Brian guarda i suoi due padroncini. Chi più chi meno ad entrambi mancano rotelle e a quanto pare rotelle complementari! Ma che male c’è ad avere una piccola ferita di guerra e a godersi una guarigione in cui sarebbe stato coccolato e viziato?
Assolutamente niente!







Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Che bello poter tornare a scrivere e staccarsi dal pc solo quando gli occhi ti bruciano e non perchè "devi tornare a studiare"
yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
nonostante sia io quella che oggi meritava regalino, l'ho fatto anche a voi ;)
Spero che vi piaccia anche questa OS, anche se è un po' più Bris (Chris+Brian) che non Brarren ;) 
Un bacio

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

 

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Capitolo 7
*** Questa serata romantica non s'adda far! ***


QUESTA SERATA ROMANTICA NON S’ADDA FAR!
 

Darren non pensava che lo avrebbe mai detto. Ma talvolta quella mongolfiera di pelo di nome Brian sa essere un vero guastafeste.
Tutto era iniziato un paio di giorni fa. Lui e Chris non stanno attraversando un bel periodo. Sono passati circa sei mesi dal suo coming out ufficiale e ancora sembra che tutti i media non abbiano niente di meglio da fare che spiare ogni sua minima mossa.
E una volta è perché ha stretto la mano di Chris in pubblico; un’altra volta perché gli ha dedicato una canzone; un’altra ancora perché lo ha baciato.
L’ultima grande trovata dei paparazzi per rendere la sua vita un vero inferno, era stata quella di pubblicare foto di Darren con uno degli artisti che seguiva nel suo centro. Erano andati semplicemente a prendere un caffè insieme. Il ragazzo aveva avuto una crisi di nervi, succedeva spesso prima di una denuncia, ma a quanto pareva questo era più sensibile di altri, così Darren lo aveva accompagnato a prendere un caffè. In amicizia. E tale era stato. Avevano bevuto il caffè, il ragazzo si era aperto, raccontandogli tutti i sogni. Era scoppiato a piangere, così Darren, che era da sempre famoso per la sua sensibilità, per il suo istinto, si era sporto e lo aveva abbracciato. Non aveva pensato. Lo aveva trovato giusto. Stava semplicemente dando un po’ di conforto ad un ragazzo che poteva essere lui qualche anno prima.
Ovviamente quelle foto hanno fatto il giro del mondo in nemmeno 88 secondi! Altro che giorni!
Chris sapeva che Darren non lo aveva tradito, sapeva che non lo avrebbe mai fatto e non solo perché non gli avrebbe mai rifatto ciò che Will gli aveva fatto per anni, ma perché sapeva che lo amava più della sua stessa vita.
Ma quando aveva visto quelle foto, tutta la frustrazione era esplosa.
L’ultima volta che una foto aveva suscitato una lite così violenta, Chris aveva ammesso con Darren di aver tentato il suicidio da piccolo.
Stavolta, sebbene la lite fosse meno violenta della precedente, fu comunque molto duratura.
Per una settimana Darren ha dovuto dormire sullo scomodo divano di casa Colfer.
Poi, così come tutto aveva avuto inizio, così era finito.
Una mattina, Darren si è svegliato con Chris accoccolato tra le sue braccia e il sole ha ricominciato a splendere.
E così Darren ha deciso di prendere una serata intera per lui e per Chris. Vuole preparare un’ottima cenetta, romantica, proprio come piace al suo piccolino. Vuole guardare uno di quei film romantici che lui adora tanto, e che adora anche Chris anche se è troppo nerd per ammetterlo ad alta voce, e baciare per tutta la serata il suo bellissimo ragazzo. Vuole poi portarlo in camera da letto, in braccio come un vero Principe merita, e fare l’amore con lui tutta la notte, ricordando ad entrambi il motivo per cui continuano a lottare contro il mondo intero: il loro amore.
Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare … in questo caso specifico, un gatto!
Tutto ha inizio la mattina.
Chris va in editoria e Darren è intenzionato ad andare a fare la spesa per comprare tutti gli ingredienti per cucinare tutti i piatti preferiti del suo piccolino.
- Botolo … no Botolo … dammi il calzino! – E’ da almeno dieci minuti che Darren rincorre Brian per mezza casa.
Da quando Brian è stato messo a stecchetto è intrattabile. Ci sono giorni che la cosa riesce ad essere tollerabile, soprattutto da quando la fanno tutti insieme. Ma certi giorni, Brian semplicemente si sveglia con la luna storta. E sfortunatamente per Darren, questo è uno di quelli!
- Botolo! Il calzino. E’ quello fuxia che Chris mi ha regalato a Natale! Non ti azzardare a rovinarlo! – Ma a niente servono le sue minacce. Il gatto continua a correre per tutta la casa, con il suo calzino in ostaggio.
Darren comincia ad essere disperato. Chris tornerà a casa per le sei e lui vuole che sia tutto pronto.
- Coop … Coop ti prego vieni a darmi una mano! – Piagnucola il ragazzo che si è accasciato a terra. Il cane, obbediente, accorre verso il suo padroncino e una volta capito cosa Darren vuole da lui, si mette ad inseguire il gatto dispettoso.
Ma … avete presente quella diceria secondo cui cane batte gatto e gatto batte topo?
Non è assolutamente vera!
O almeno, non lo è nel caso di Brian e Cooper.
Quando Brian vuole qualcosa, in genere riesce sempre ad ottenerla.
Persino Cooper alla fine si stufa di corrergli dietro e Cooper non è certo il tipo che si lascia sconfiggere facilmente.
Darren ammira sconcertato la sconfitta del suo cagnolone. Guarda l’orologio. Sono già le dieci e mezza. Non può perdere altro tempo. Ha un sacco di cose da preparare. Corre in camera sua, urlando e inveendo contro Brian, forse per la prima volta nella sua vita.
Afferra il primo paio di calzini dal suo cassetto: giallo shocking! E’ talmente infervorato contro il suo micione, che se ne infila uno, lasciandosi nell’altro piede quello fuxia. Dimenticandosi anche di quel piccolo particolare che ha indossato jeans alle caviglie!
Corre via di casa, lasciando Brian e Cooper a sbrigarsela da soli.
Impiega circa due ore per comprare tutto ciò che gli occorre. Preparerà tutti i piatti preferiti del suo piccolino, le lasagne, quelle con le polpettine fritte che tanto ama; il pollo al curry, i pisellini cotti con la pancetta e per finire una buonissima cheescake al triplo cioccolato.
Se non fosse stato convinto dell’esistenza di un secondo stomaco, avrebbe pensato che era tutto eccessivo. Ma per Chris nulla lo è. Poi sa che tornerà affamato perché l’editore lo avrà spremuto talmente tanto che non avrà nemmeno pranzato.
Meglio, potrà guastarsi appieno ogni leccornia.
Nota distrattamente i passanti che lo additano e che invece di lanciare i soliti gridolini isterici, scoppiano a ridere. Vabbè … almeno non lo importunano con gli autografi. Ama i suoi fans ma oggi ha veramente fretta.
Il mistero delle risate viene svelato da Isaac, il portiere del loro palazzo.
- Brian oggi si è svegliato con la luna storta? – Gli domanda mentre è fermo in attesa dell’ascensore. Darren lo guarda con occhi spalancati. Isaac è forse un mago? Come ha fatto a capire che Brian non è in giornata. L’uomo sembra capire il suo stupore e gli indica i piedi. Solo in quel momento Darren si rende conto di avere due calzini spaiati. Per di più di due colori … ehm … molto accesi!
Appena torna a casa, vorrebbe piangere. La casa è un disastro. Brian ha sparso i suoi calzini ovunque. Perché … perché in tutto l’Universo, Chris aveva avuto la brillante idea di dare a lui i cassetti più bassi solo perché è il più corto.
- BOTOLO! Che cosa hai fatto? – Darren getta le buste della spesa a terra. Corre per tutta la casa alla ricerca del colpevole. E no! No! No! No! Brian non può aver fatto ciò che ha davvero fatto.
No! No! No!
Forse se continua a ripeterlo magari il corso degli eventi cambierà.
Forse le corde della sua magnifica chitarra torneranno integre e perfette!
- BRIAAAAAAAAAANNNNNN!!!! – Il gatto ha anche la faccia tosta di guardarlo con aria di sfida.
- Si può sapere che diavolo ti è preso? Me lo dici? –
Ma ovviamente non giunge risposta alla domanda di Darren, nemmeno il più accennato miagolio.
Prende la sua chitarra. La sua bellissima chitarra. La porta lontano da quel gatto isterico.
Niente bacini e moine oggi. No! No, no! Oggi Brian Colfer è il peggior nemico di Darren Criss!
Torna all’ingresso dove ha lasciato tutte le buste delle spese. Cooper sta facendo la guardia al cibo, da bravo cagnolino.
- Vedi come si comporta un perfetto animale domestico, Brian! – Urla Darren mentre carezza la testa del suo cagnolino.
- Coop, per favore, raccogli tutti i calzini e portali in lavanderia. Bravo cagnolone. LUI SI CHE VERRA’ AMPIAMENTE RICOMPENSATO! – Ancora non ottiene risposta.
- MI HAI SENTITO PALLA DI PELO? COOPER VERRA’ RICOMPENSATO! I GATTI CATTIVI NON AVRANNO NIENTE DI TUTTO CIO’ CHE CUCINERO’ STASERA PER CHRIS! – Ancora nessuna risposta. Fa le spallucce e si mette al lavoro.
Quello che ci metterà sicuramente più tempo a cucinare, sono le lasagne. Così comincia a fare il sugo, bello corposo e denso, come sa che piace al suo piccolino. Poi è il turno delle polpette. Chris le adora piccoline, così da poterle mangiare intere. Con della carne macinata le prepara, mentre mette a friggere l’olio.
Ma è lì che iniziano i veri problemi!
- Mao! –
- Pussa via, Brian! Non avrai niente! E non perché sei a dieta, ma perché sei stato cattivo! Molto cattivo! – Darren butta nell’olio bollente le polpettine.
Il gatto comincia così a strusciarsi sulle gambe del suo padroncino, miagolando e facendo vibrare il petto in dolci fusa. Darren comincia a scuotere la gamba come infastidito.
- Pussa via Botolo! Non avrai un bel niente! – Ma il gatto persiste.
Darren toglie le polpettine dall’olio e le sistema su un piatto con della carta assorbente. Ma Brian continua a girargli tra i piedi, miagolando come un ossesso.
Ed è lì che succede il primo guaio.
Basta un passo falso.
Darren perde l’equilibrio, il piatto delle polpettine in mano.
Cade lui e il piatto, che va in mille frantumi a terra.
Le polpettine si spargono sul pavimento.
Darren cade con il sedere a terra, vede le stelle per diversi minuti (anche perché dopo la nottata di fuoco passata con Chris, non è che il suo sedere stesse già in ottima forma!)
Il tempo necessario affinché lui si riprenda dal dolore e riesca a capacitarsi di ciò che è appena successo, che Brian sta mangiando l’ultima polpettina.
- BRIAAAAAAAAAAAANNNNN! No! Sputale! sputale! –
Il gatto scappa via e Darren ha la netta impressione che stia ridendo.
Si guarda intorno disperato, guardando il gran caos che c’è per terra.
Poi realizza una cosa. E il sangue gli si gela nella vene.
- No … no … ti prego fa che … NOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! – Non ha più macinato! Ora come le fa le polpette? Senza polpette, non è lasagna!
No! No!
Quello è un incubo.
Guarda l’orologio. Troppo tardi per andare a comprarne altro. Ora che va e che torna, non farà poi in tempo a preparare tutto. Deve cambiare i suoi piani!
- Questa me la paghi Brian! MI HAI SENTITO? STO PARLANDO CON TE MONGOLFIERA AMBULANTE DI PELO! –
Darren ha quasi le lacrime agli occhi mentre pulisce il disastro che c’è per terra.
Cooper entra in cucina, allarmato dalle urla del suo padroncino. Non è abituato a sentire Darren urlare in quel modo, di solito è Chris quello che urla!
- Coop ti prego! Tieni lontano dalla cucina quella palla di pelo che Chris ed io ci ostiniamo a chiamare gatto! Ti prego! – Darren è disperato! No, che dire. E’ ben oltre il disperato. Se potesse si strapperebbe uno ad uno i suoi magnifici ricci. Sarebbe disposto persino a fare un patto con la Strega del Mare, la sua voce in cambio di altro macinato.
Non può fare a Chris le sue lasagne preferite senza le sue polpettine preferite. Ergo non può fargli le sue lasagne preferite. Tira su con il naso.
Cooper capisce la tristezza del suo padroncino sempre allegro, così va alla ricerca di Brian, stavolta la spunterà lui!
Darren si rimbocca le maniche. Opta per dei fusilli. Il ragù è venuto ottimo, farà della semplice pasta fresca con quello.
Prima di cominciare a fare la pasta, decide di mettere su i piselli. Apre il frigo e … orrore.
Dov’è finita la pancetta che ha comprato?
- BRIAAAAAAAAAAAAAAAAANNNN! – Darren corre in camera.
Brian e Cooper stanno lottando e … può un gatto essere più perfido di così?
Ha preso Bubu in ostaggio! Sa benissimo che Cooper non farà nessun passo falso finché tiene in ostaggio l’enorme orsacchiotto.
Cooper guarda il suo padroncino, scusandosi se non ha potuto fermare Brian. Darren gli accarezza la testa, con dolcezza. Non è certo colpa di Cooper se Brian quel giorno sembra posseduto da Lucifero in persona.
- Brian … parliamone. Metti giù Bubu. Da bravo! – Il gatto in risposta morde l’orecchio dell’orso, trascinandolo più lontano da Darren e da Cooper.
- No! – Darren lancia un gridolino decisamente poco virile. Si comincia a mordicchiare le dita. Chris non la prenderà bene se Brian torce anche un solo pelo a quell’orso. E poi, ovviamente, se la prenderà con Darren per non averlo fermato.
- Negoziamo Brian. Lascia andare Bubu e ti lascerò tenere la pancetta che hai rubato. –
Il gatto ringhia e comincia a scuotere l’orso, tirandolo sempre per l’orecchio.
Darren comincia a saltellare sul posto. No! No! Non può permettere che faccia del male a Bubu!
- Non dirò niente a Chris. Né della chitarra, né dei calzini, né delle polpettine fritte, nemmeno della pancetta! Ma ti prego … ti prego Botolo, lascia andare Bubu! –
Darren si inginocchia a terra, unendo le mani in segno di preghiera. E’ disperato.
Non vuole litigare con Chris quella sera, lui vuole fare l’amore con Chris, tutta la notte. Vuole amare il suo piccolino come merita, non vuole urlare.
Brian sembra pensarci per qualche attimo, poi decide che l’accordo è soddisfacente e lascia andare Bubu.
Darren si lancia verso l’orso e lo afferra, stringendolo al petto e controllando attentamente che non ci sia niente di rotto. Ha l’orecchio un po’ spelacchiato e bagnato, ma per il resto sembra tutto ok.
Sistema l’orso sul letto, con amore, ricordando il giorno che lo aveva regalato a Chris.
- Coop. Proteggilo a costo della vita! – Il cane abbaia in segno di ok.
Darren fila in cucina. E’ tardi, se non si dà una mossa non ce la farà mai a finire tutto.
Ormai i piselli anche sono andati.
Si mette a cucinare il dolce, fortunatamente per quello non incontra grandi ostacoli. La cheescake non è un dolce per cui Brian è disposto a fare movimento. Quando finalmente finisce il dolce, ormai sono le cinque e mezza!
Dannazione non ha nemmeno il tempo di fare la pasta fresca, nemmeno il pollo.
E’ un disastro. Un assoluto disastro!
Cerca comunque di fare la pasta fresca, magari Chris arriva in ritardo. Ogni tanto capita. Gli è andato tutto storto, magari gliene va dritta almeno una quel giorno.
Ovviamente non è così!
Appena mette la farina sul piano, sente il chiaro rumore delle chiavi girare nella toppa.
- No! No! No! – Comincia a piagnucolare il moro, buttando le uova nella farina. Come se potesse mai impastare la pasta, farla riposare il tempo necessario, fare i fusilli e poi cucinarli nell’arco di tempo che Chris impiegherà ad aprire la porta e ad entrare in cucina.
- Amore? Sono a casa! –
- No! No! No! – Darren impasta velocemente, ma la pasta non ne vuole sapere di amalgamarsi, resta grumosa.
- No! No! No! –
- Ehi, eccoti … che stai preparando di buono? – Il tono di Chris è allegro. Darren tira su con il naso, cercando di ricomporsi.
E adesso? Non può dirgli che gli voleva preparare una cenetta con i fiocchi! Chris avrebbe cominciato a fare domande e …
- Mao! – Darren sente il miagolio di avvertimento di Brian. Il rumore stridente delle sue unghie, che probabilmente sta minacciosamente limando su quel piccolo giocattolino che lui e Chris gli avevano comprato.
… non poteva dire niente.
- Ehm … volevo fare della pasta fresca. Ma l’ispirazione mi è venuta troppo tardi e non credo di riuscire a fare in tempo. –
Le narici di Chris vengono invase da un odorino di ragù. Si dirige verso il grande pentolone sul fuoco e solleva il coperchio.
- Oddio Dare! Ma questo è il sugo delle lasagne! Dì la verità … mi hai preparato le lasagne, vero? quelle mie preferite con le polpettine fritte? – Chris si avvinghia al corpo di Darren, strusciando il suo viso sul collo del riccio.
Darren vuole piangere. Vorrebbe urlare a pieni polmoni che si, il suo piano era quello e di fare molto altro per Chris! Ma, semplicemente, non può!
Brian lo guarda minacciosamente, con i suoi penetranti occhioni verdi.
- Ehm … no, piccolino … io … come ti ho detto l’ispirazione mi è venuta troppo tardi e a casa non avevo tutti gli ingredienti per le lasagne. –
Chris si stacca dal corpo dell’amato, guardandolo con sospetto. Darren sa riconoscere perfettamente quel cipiglio indagatore e più gli occhi di Chris si assottigliano a due minuscole fessurine, più la situazione si fa grave.
- Strano! Perché quel sugo ci mette ore e ore per cuocere ed è pronto. Quindi vuol dire che lo hai messo su molto tempo fa! Senza contare che sei uscito questa mattina! – Chris incrocia le braccia al petto.
- Io … non … non sono uscito. –
Eccole! Gli occhi di Chris sono talmente assottigliati, che sembrano quasi chiusi.
Guai seri! Molto, molto seri!
- Strano! Perché a me pare che questo sei tu! – Esclama Chris che prende il cellulare dalla tasca e dopo solo due secondi di una veloce ricerca, piazza davanti al suo ragazzo una sua foto, postata da qualche pazzo fan, di lui carico di buste della spesa, con i suoi ridicoli calzini scoordinati.
- Chris io … - La voce di Darren gli muore in gola. Il più piccolo scuote il capo e Darren vede chiaramente i suoi occhi inumidirsi.
- Quando ho visto questa foto ero convinto che sarei tornato qui e che avrei trovato la tavola apparecchiata, le candele accese e tutti i miei piatti preferiti pronti. Pensavo che avessi organizzato una piacevole serata romantica, che avremmo passato tutta la notte a baciarci e a fare l’amore. Evidentemente mi sbagliavo! – Chris adesso sta piangendo. In quegli ultimi mesi non hanno avuto un secondo per loro due, è come se camminassero costantemente su delle uova.
Pensava almeno quella sera di poter stare con Darren. Invece no.
Quel dannato coming out sembrava aver privato Darren di tutto il suo romanticismo.
Gira sui tacchi e se ne va, chiudendosi in bagno, piangendo e lavando via la sua delusione sotto i vapori di una doccia bollente.
- Sarai contento adesso, eh Botolo? Sarai soddisfatto di aver fatto piangere Chris! Oh si! L’importante è che Brian Colfer abbia la pancia piena, chissenefrega se adesso il suo papà è sotto la doccia a piangere! – Darren butta a terra il canovaccio con cui ha cercato di togliersi la farina per tutto il tempo.
Si chiude in camera, arrabbiato più che mai con il suo micione! E stavolta non gli sarebbe passata tanto facilmente.
Cooper comincia ad uggiolare e sale sul letto, accoccolandosi a Darren, che nasconde il viso nel suo pelo rossiccio e comincia a piangere.
 
Intanto Brian in cucina comincia a sentirsi in colpa.
Quella mattina quando si era svegliato e aveva capito cosa Darren avesse intenzione di fare, si era ingelosito. Perché a Chris era stata concessa una tregua dalla dieta e a lui no? Solo in quel momento capisce che Darren, molto probabilmente, avrebbe concesso una tregua anche a lui, ma lui è stato troppo cieco per vederlo.
Adesso, entrambi i suoi padroncini stanno piangendo, ed è tutta colpa sua!
Deve assolutamente rimediare.
 
Chris esce dal bagno indossando una tuta slabbrata. Non c’è bisogno che sia sexy, non deve mettersi in tiro per nessuna serata romantica.
Brian gli si avvicina. Chris nota le spalle, la coda e le orecchie basse. Di solito, quando si presentavano tutti e tre contemporaneamente, vuol dire che Brian si sente in colpa per qualcosa.
Il micio comincia a miagolare e a spingerlo verso la cucina. Chris non capisce.
Il gatto si avvicina all’armadietto dentro il quale c’è la spazzatura, comincia a miagolare furiosamente.
Chris inarca le sopracciglia, ma apre la pattumiera. Dentro, in cima, ci sono i resti di un piatto in frantumi.
Chris non capisce. Di solito è lui quello che fa disastri in cucina, Darren non ha mai rotto un piatto in vita sua!
Ma Brian non gli dà il tempo di pensare ad altro. Comincia a miagolare indicandogli la porta-finestra che dà sul balcone.
Chris la apre e la varca. Fuori c’è la padella piena di olio bollente che si sta raffreddando. Dunque Darren aveva fritto qualcosa.
Comincia a capire cosa gli stia dicendo il micio e a capire anche perché si senta in colpa.
La realizzazione di tutto gli viene quando Brian gli fa segno di aprire il freezer e Chris trova la loro torta: la cheescake al triplo cioccolato.
Darren voleva fargli una cenetta romantica. Ma qualcosa era andato storto, e Chris può quasi metterci la mano sul fuoco che quel qualcosa porta il nome di Brian.
- Con te faccio i conti più tardi! – Esclama Chris, correndo poi in camera da letto, dove trova Darren steso, a pancia in giù, con Cooper steso al suo fianco che cerca di calmarlo.
Il più piccolo si siede sul letto, accarezzando i ricci di Darren. Non capisce come sia possibile, ma della farina è riuscita ad arrivare persino lì.
- Dare … -
- Và via, Chris! –
- Dare … Brian ha confessato. Mi ha mostrato il piatto rotto, l’olio di frittura e la nostra torta in freezer. – Chris si stende su un fianco, carezzando dolcemente la schiena del suo ragazzo, mentre questi gira il volto, guardandolo finalmente con quei suoi enormi occhioni da cucciolo.
- Ha … ha confessato? – Domanda il moro, non credendo minimamente alle sue orecchie. L’esorcismo mentale che ha fatto, deve aver funzionato allora!
- Si! Ma perché non me lo hai detto subito? Dare, devi smetterla di proteggerlo ogni volta che fa qualcosa di sbagliato. Non è proteggendolo che imparerà … -
- Non è così Chris. – Lo interrompe Darren.
- Come sarebbe che non è così? –
- Ha preso Bubu in ostaggio. Ho dovuto promettere di non dirti niente perché lo lasciasse andare. – Chris spalanca gli occhi orripilato. Quel gatto è un criminale! Ha accolto in casa sua un vero e proprio criminale!
- Ha – preso – in ostaggio – Bubu? – Eccola lì la reazione che Darren non voleva. Chris adesso avrebbe cominciato ad urlare contro Brian. Liti … liti e ancora liti!
- BRAI … Ah ecco sei già qui … ehm … cos’ hai …? –
Brian ha trascinato con sé un piccolo involucro. Darren si mette seduto sul letto e guarda il pacchettino. Lo riconosce all’istante. La pancetta che ha comprato quella mattina.
- Cos’è quella? – Domanda Chris.
- La pancetta che il signorino qui mi ha rubato, dopo essersi sbafato tutte le polpettine che avevo fritto per le lasagne! –
Brian comincia a miagolare, evidentemente dispiaciuto per quanto successo.
Chris si alza e prende il piccolo pacchettino.
- Perché la pancetta? – Domanda incuriosito, osservando Darren.
- Perché oltre alle lasagne, ti volevo fare il pollo con il curry e i pisellini con la pancetta che ti piacciono tanto. – Gli occhi di Chris si illuminano in un lampo. Come ha fatto a dubitare del suo strepitoso ragazzo anche solo per un millesimo di secondo.
- Coop, direi che questo pezzo di pancetta te lo sei ampiamente meritato. – Dà il pacchettino al cagnolino, che portandoselo in bocca, si dirige verso la sua cesta per poter mangiare il suo meraviglioso premio in santa pace. Del resto a correre dietro a Brian per tutto il giorno, se lo è anche meritato.
- In quanto a te signorino, sei in punizione per una settimana! Oltre a ricominciare la dieta ferrea, non riceverai coccole, carezze, giochini per una settimana. – Brian annuisce sconfitto, strofinando una zampetta sui suoi baffetti.
Darren lo guarda. E’ ancora arrabbiato con il suo Botolone e per lui quella punizione che Chris gli ha dato è ancora troppo poco.
- Fammi aggiungere una cosa Chris. – Brian alza il capo, credendo, illudendosi, che Darren volesse ridurgli la pena. Illuso!
- Questa era la punizione di Chris per avergli impedito di avere la sua cenetta romantica. Adesso viene quella che ti darò io per aver fatto del male alla mia chitarra! –
- Che ha fatto alla tua chitarra? – Domanda Chris curioso. Darren non riesce ad esprimere il dolore a parole, così prende la chitarra da dove l’aveva nascosta e la mostra a Chris, che spalanca gli occhi inorridito.
- Brian! –
- Già! A partire da questa settimana, per due mesi, tu mio caro farai il bagno, almeno una volta a settimana! E per bagno intendo bagno, con dell’acqua vera, niente leccatine o cose da felini! Sono stato abbastanza chiaro? –
Mentre Darren parla, si è avvicinato a micio, inginocchiandosi per puntare un dito minaccioso verso di lui.
I baffi di Brian tremano e persino Chris è spaventato, perché la punizione di Darren è veramente severa, ma del resto gli ha rotto la chitarra, e a prescindere dal costo, Darren è molto affezionato alla sua chitarra!
Il micio abbassa il capo, sa che se l’è ampiamente meritata, ma magari …
- No, no. Botolo. So già a cosa stai pensando. Tanto Darren mi vuole troppo bene, non farà mai quello che ha detto di fare! E te lo dimostro subito! Chris vai a riempire d’acqua la bacinella! –
Chris spalanca gli occhi, ma annuisce. In fondo anche lui vuole un po’ vendicarsi di Brian.
Corre in bagno e riempie la piccola bacinella di plastica. Per rendere tutto più divertente, mette anche del bagnoschiuma.
Darren entra poco dopo in bagno e senza troppi convenevoli, butta Brian nell’acqua. Il gatto comincia ad urlare e a miagolare come un ossesso.
- Inutile Botolo. Ti tocca che ti ci abitui. Perché lo farai almeno una volta a settimana. –
Con qualche difficoltà, i due ragazzi spazzolano il pelo del micio, che li graffia come un ossesso, terrorizzato come mai lo è stato in vita sua.
Quando quel supplizio finisce, lo asciugano rapidamente.
Brian si nasconde nella sua piccola cesta, sapendo perfettamente che quella punizione se l’è più che meritata.
- Hai davvero intenzione di fare questo per due mesi? Brian è terrorizzato, guardalo trema come una foglia. – Sussurra Chris mentre Darren lo spinge dolcemente verso la camera da letto.
Solo quando si chiudono dentro, il moro parla.
- Ah no! Ma voglio che lui lo pensi per un paio di giorni! Oggi ha rovinato davvero tutto, sembrava posseduto dal diavolo in persona! – Chris sorride teneramente. Darren ci è rimasto forse più male di lui per quella sorpresa non andata in porto.
- Volevo che fosse tutto perfetto. Volevo una bella serata romantica, noi due, il tuo cibo preferito. Un bel film mentre mangiavamo la nostra torta e poi venire in camera e fare l’amore talmente tante volte che non avremmo avuto un’erezione per il prossimo mese. –
La voce di Darren è bassa, chiaramente triste, le sue buffe sopracciglia sono piegate verso il basso, gli occhi spenti e leggermente umidi di lacrime.
- Ma è tutto perfetto. Quando sono accanto a te, quando torno a casa e trovo te ad aspettarmi è tutto perfetto. Queste tue piccole sorprese romantiche sono solo la ciliegina sulla torta, ma la loro assenza non implica che il resto del dolce non sia perfetto. –
Darren alza gli occhi incontrando quelli luminosi di Chris.
Per il moro, gli occhi di Chris sono la cosa più bella che esista. In quel momento sono così chiari che sembrano essere quasi grigi, una leggera aureola dorata attorno all’iride che li fa letteralmente brillare.
- Che ne dici, di saltare tutta la parte pre e concentrarci sulla parte del: "fare l’amore talmente tante volte che non avremmo un’erezione per il prossimo mese”? –
Darren sorrise e afferrando Chris per i fianchi lo solleva per poi stenderlo dolcemente sul letto.
- Direi che è un ottimo piano, mio bel Principe! –
Ed è così che nonostante un gatto obeso si sia messo tra Darren e i suoi piani romantici, i due piccioncini hanno passato lo stesso una delle serate più romantiche della loro vita, perché infondo non è una cena a lume di candela a stabilire quanto romantica sia una serata, è l’amore che compiono amandosi anche nel più piccolo dei gesti.











Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
non me la sentivo questa settimana di lasciarvi proprio all'asciutto asciutto. Così ho finito di scrivere questa piccola Brarren che avevo cominciato già da un bel po'.
Spero che vi sia piaciuta e che mi sia fatta perdonare dell'ultima che non era un granché ;)
fatemi sapere che ne pensate di questa e come sempre se avete altre idee fate come CCDreamer, ditemi pure che io poi appena ho tempo le scriverò ;)
Un bacio
A venerdì prossimo per il capitolo di TRTIOL ;)

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

Ps: fatemi gli auguri che domani rivedo finalmente Truppy di nuovo ;)

 
 

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Capitolo 8
*** Al topo ... al topo! ***










AL TOPO … AL TOPO

Chris sta scrivendo alacremente al computer. E' di nuovo in ritardo con la stesura del libro. La sua famiglia lo tiene molto occupato, ma a lui non importa. Anche se deve passare le notti sveglio davanti ad un computer per cercare di rimettersi in pari con il suo lavoro, la sua famiglia verrà sempre prima di ogni cosa.
Si strofina gli occhi che cominciano a bruciare per lo sforzo. Quella notte ha dormito poche ore e la stanchezza comincia a pesargli sugli occhi, ma deve finire prima che Darren e Dean tornino dal parco giochi e soprattutto prima che …
Il piccolo walkie-talkie sulla scrivania si accende e il pianto di un bimbo piccolo inonda la stanza.
 … Conner si svegli.
Spegne l'audio e si dirige verso la cameretta del loro secondo bambino, adottato praticamente pochi giorni dopo la sua nascita.
- Amore … che c'è … - Chris comincia a parlare con quella vocina stridula e infantile di solito usata con i bambini.
- Vuoi la pappa? - Lo scrittore prende in braccio il bambino e capisce subito, non appena sente il pannolino di Conner completamente bagnato, qual è il vero motivo del risveglio del suo piccolo.
Sospira. Ha ancora qualche problema a cambiare i pannolini, ha sempre paura di fare del male al suo piccolo, preferisce sempre che se ne occupi Darren. Ma non può lasciare il suo piccolo bagnato e sporco fino al suo ritorno. Così, si dirige verso la piccola nursery, stende Conner sul ripiano e comincia ad aprire il pannolino.
E' talmente concentrato nell'applicare la giusta pressione, nel pulire correttamente il suo bambino che non fa caso a quegli strani squittii, imputandoli a quegli adorabili versetti che il suo piccolo sta emettendo mentre succhia il pollice.
Dopo dieci estenuanti minuti, Chris ha finito.
- Ecco qui amore. Bello pulito e profumato. Alla facciaccia di papi ce l'abbiamo fatta lo stesso da soli. - Chris prende in braccio il bimbo e gli da un umido bacio, facendo schioccare rumorosamente le sue labbra sulle sue guanciotte.
Sta per uscire dalla nursery quando con la coda dell'occhio intravede qualcosa muoversi dietro l'armadietto dei prodotti.
Gli ci vuole qualche secondo per realizzare cosa sia.
Sbiancando e correndo velocemente verso la porta, chiude la nursery, isolandola dal resto della casa.
Afferra rapidamente il cellulare e fa partire la chiamata per suo marito.
- Ehi piccolo! Sentivi nostalgia dei tuoi uomini? -
- Dare! C'è un topo in casa! -
- Chris se bisbigli non sento nulla, alza la voce! No, amore shh sta buono è papà, ma non sento nulla. Chris? Se Conner dorme esci dalla stanza, così non ti sento! -
- Dare! C'E' UN TOPO IN CASA! -
Dall'altro lato del telefono tutto tace. Si susseguono diversi minuti di silenzio assoluto.
- Scherzi? -
- Dare, ti pare che potrei mai scherzare? E' nella nursery. Avevo appena cambiato il pannolino a Conner e … oddio Dare, credo stia rosicchiando la porta! -
- Chris, sta calmo è solo un topo! Abbiamo un giardino enorme, non è così assurdo. E poi abbiamo un gatto! -
- Scusami, mi sono perso. Da quando Brian entra nella categoria gatto? -
- La vuoi smettere di sottovalutarlo! Scommetto che Botolo lo acciufferà in un secondo! -
- Scommettiamo che correrà via a gambe levate? -
- Senti, tu manda Botolo alla caccia. Io e Dean adesso torniamo e scommetto stanotte che quando arriveremo, Botolo avrà già catturato il topo! -
Chris inarca un sopracciglio.
“Scommetto stanotte” è il loro nome in codice per scommettere favori da scambiarsi sotto le lenzuola senza che Dean sospettasse niente, quel bambino ha cinque anni ma è furbo come una volta. Ha già cominciato a chiedere ai suoi papà perché la notte il loro letto cigola. I mostri non esistono, allora cosa fa cigolare il loro letto?
Chris chiude la chiamata.
Si dirige in sala dove poggia il piccolo Conner nel box per bambini.
- Amore, adesso stai un attimo qui buono mentre papà dimostra al tuo papi che in questa casa non esiste alcun gatto. -
Dopo aver lasciato il piccolo, Chris va in cerca di Brian. Il micio deve aver fiutato qualcosa, perché si è abilmente nascosto.
- Dove diamine si è andato a cacciare quella sottospecie di felino. - Chris cerca Brian per tutta la casa, ma del micio nemmeno l'ombra. Esce fuori in giardino, non vuole allontanarsi tanto e lasciare solo Conner. Ma fortunatamente la buona sorte è con lui … o la pigrizia di Brian. Il micio non si è allontanato molto, troppa fatica! E' acciambellato sulla sediolina fuxia del tavolino da giochi di Dean, intento a sonnecchiare ai raggi del sole.
- Brian! Eccoti finalemente! - Il micio spalanca un occhio pigramente, guardando in maniera molto annoiata il suo padroncino che ha osato interrompere il suo pisolino.
- Coraggio … vieni, ho bisogno di te! - Senza nemmeno attendere un accenno di risposta da parte del micio, Chris lo solleva e lo trascina in casa.
Brian non ne è molto contento, comincia a miagolare e dimenarsi come un ossesso.
- Coraggio, Brian! Fai il gatto della casa! C'è un topo … - Al nominare topo, Brian comincia a dimenarsi talmente tanto che Chris non lo riesce più a trattenere. Il gatto cade a terra sulle quattro zampe, qualcosa dei suoi antenati felini lo ha ereditato, il pelo dritto dritto come anche la coda. Scappa e va a nascondersi sotto il divano.
- Brian! Vieni fuori da lì! - Chria si accuccia e allungando la mano sotto il divano cerca di afferrare il micio, ma questi comincia a graffiargli le mani con forza.
- AHI! Brian vieni qui! -
Durante la lotta, Conner comincia a piangere. Chris gira il volto verso il box, il piccolo ha la faccia rossa e grossi lacrimoni gli cadono dagli occhi. Guarda un'ultima volta Brian.
- Al diavolo! - Si alza e prende in braccio il bambino, cominciando a cullarlo e ad asciugarli le lacrime dagli occhi.
- Su … su non è niente piccolo … non piangere … -
Il piccolo si tranquillizza poco a poco e Chris capisce che erano stati i miagoli di Brian a spaventarlo, così decide di lasciare la palla di pelo sotto il divano.
Sempre con Conner in braccio, Chris si dirige verso la nursery. Sente quel rumore di raschiamento aumentare. Oddio, quel topo sta rovinando il pregiato legno della porta. Afferra nuovamente il cellulare.
- Dove diavolo sei? -
- Chris, siamo al parco … -
-Siete ancora al parco? Dare qui c'è una situazione tragica! C'E' UN TOPO IN CASA! Ho un bambino piccolo di soli otto mesi in braccio! Quel topo potrebbe portare malattie a tuo figlio e tu te ne resti comodamente seduto su una panchina del parco? -
- Andiamo piccolo, ora non esagerare. Hai provato con Botolo? -
Chris sospira rumorosamente, è quasi convinto che il suo respiro sia giunto a Darren.
- Dare, vuoi sapere dov'è il tuo impavido Botolo? Sotto il divano! Mi ha graffiato le mani a sangue perché ha paura di un topo! Ora muovi il culo e torna a casa! -
Senza attendere ulteriore risposta, Chris chiude la comunicazione.
Va a sedersi sul divano, Conner sempre in braccio e attende pazientemente il ritorno di suo marito, suo figlio e il suo cane coraggioso.
Passano esattamente trentatrè minuti prima che senta il rumore delle chiavi che vengono girate nella toppa. Si alza da divano e corre verso l'ingresso, fiondandosi tra le braccia del marito ancora prima di farlo entrare in casa.
- Chris … cosa …? -
Darren non si aspettava di certo una reazione del genere da parte del marito.
- Papà hai paura dei topi? - Domanda Dean, anche lui non molto abituato a vedere il padre così. Chris non è tipo da aver paura di qualche animale, li ama tutti incondizionatamente, se potesse terrebbe anche una tigre in giardino!
- Non è del topo che ho paura, piccolo! Ma un topo può portare molte malattie … -
- Andiamo piccolino. Che malattie vuoi che porti … -
- Che malattie vuoi che porti? Dare! Sei impazzito! Furono i topi a portare la peste in Europa nel '600! -
- Hai detto bene, piccolo. Nel '600! Siamo nel 2020 adesso! -
- Siamo nel 2020 e la gente ancora … va in cielo per delle malattie! - Sbraita Chris non volendo comunque usare un linguaggio troppo duro per il suo piccolo scricciolo.
- Andiamo Chris … sono convinto che quello che c'è di là è un banalissimo topolino di campagna! -
- Come i topolini di Cenerentola, papi? - Dean trotterella in sala, buttandosi sul divano.
- Si, amore come loro, come Basil, Olivia, Topson. Papà invece pensa che lì dentro ci sia l'orribile Professor Rattigan! - Dean ride. Il suo papi è sempre il più buffo di tutti.
- Dov'è Botolo? - Esclama dopo un po'. Chris indica con il mento il sotto del divano.
- Botolo … ehi Bo … - Quando Darren vede Botolo capisce che quella sera gli toccheranno cose brutte. Brian trema come una foglia e sembra non avere la minima intenzione ad uscire da lì sotto.
- Dicevi? Ah si … Se ne occuperà Brian! - Darren si solleva, guardandosi attorno in cerca di qualcosa che possa essergli utile.
- Va bene … qui ci vuole una rieducazione felina! Dean, vai fuori a prendere la sediolina, io porto dentro il tavolino. -
Pochi minuti dopo, Darren ha posizionato il tavolino dei giochi di Dean al centro della sala, due sedioline, la lavagnetta poggiata su un treppiedi. Perfetto stile scolastico.
- Dai Botolo, vieni qui … - Con qualche difficoltà, e non senza qualche ferita da battaglia, Darren riesce a tirare fuori Brian dal suo nascondiglio e a posizionarlo sulla sediolina fuxia.
- Allora Botolo, qui urge una lezione di rieducazione. Iniziamo con il fatto che tu, caro mio, sei un gatto. - Con il pennarello, Darren comincia a disegnare sulla lavagnetta quello che, con moltissima immaginazione, sarebbe dovuto essere un gatto.
- Dare? Cosa dovrebbe essere quel coso? -
- Un gatto! Perché non si vede? - Sia Chris che Dean scoppiano a ridere, perché quella cosa sembra solo un enorme patata con due occhi, un naso, i baffi e quattro patatine più piccole che avrebbero dovuto rappresentare le zampette … ah si e una salsiccia al posto della coda!
- Ma papi! Quello è tutto fuorché un gatto! -
- Va bene, saputellino! Perché non vieni qui e mi mostri le tue grandi doti da Michelangelo! - Darren allunga il pennarello al figlio. Appena il bimbo lo prende, il moro incrocia le braccia al petto.
- Sbruffone come suo papà! - Borbotta mentre il bambino comincia a cancellare quella … cosa! Non poteva essere nemmeno definita la stilizzazione di un gatto!
Il bambino comincia a disegnare, la lingua tra i denti e la fronte corrugata per la concentrazione. Quando ha finito, il risultato non è molto diverso da quello di Darren, un filino migliore, ma ovviamente Chris non se la sente di contraddire il figlio.
- Ecco vedi Dare! Impara come si disegna un gatto! - Il piccolo Dean fa la linguaccia al suo papi, restituendogli il pennarello.
Il moro sorride e accetta la sconfitta.
- Allora Botolo, questo sei tu. Tu sei un gatto. Ripeti: “Io sono un gatto”. -
Chris spalanca gli occhi. Suo marito deve aver perso qualche rotella. Dean si volta e lo guarda.
- Coraggio, Botolo. Ripeti insieme a me:”io sono un gatto”. -
Dean si porta la mano davanti alla bocca, bisbigliando all'orecchio del papà, che sempre con Conner in braccio, si era seduto accanto a lui in modo da essere alla sua stessa altezza.
- Papi sembra Kronk de “Le follie dell'imperatore”! - Chris scoppia a ridere, incapace di trattenersi.
- Che avete da ridere voi due? -
- Niente … Kronk! - Darren inarca quelle buffe sopracciglia triangolari, guardando in cagnesco il marito.
- Chris stai attento … o stanotte potrei non rispettare il patto! - Il più piccolo lo guarda in cagnesco.
- Coraggio Botolo. Ce la puoi fare … io … - Darren allunga la mano, come se volesse incitare il micio. Brian guarda verso Darren, poi si gira verso Chris, non capendo esattamente cosa il suo padroncino voglia da lui. Miagola, è l'unica cosa che gli viene da fare.
- Bravissimo piccolo! Adesso … io sono un gatto! Ce la puoi fare! -
Brian continua a non capire cosa Darren voglia, ma gli pare di intuire che basta che lui miagoli e il riccio è contento. Così miagola di nuovo, più a lungo, così, per fare più scena!
- Bravissimo, Botolo! -
Darren si gira verso la lavagnetta di nuovo. Con concentrazione cerca di disegnare quello che dovrebbe essere un topo vicino al gatto di Dean. Anche questa volta il risultato non è dei migliori, ma sia Chris che Dean sono troppo scioccati dalla reazione di Brian per prestare attenzione alla scarse potenzialità del riccio come pittore.
Brian si è sollevato sulle quattro zampe, la coda più dritta di uno spaghetto crudo, il pelo ritto, le unghiette affilate che raschiano sulla plastica della sediolina.
Chris cerca di ricordare quando Brian può aver subito un qualche trauma con i topi, ma non gli viene in mente proprio nulla!
- Botolo … ripeti con me:” Io sono un gatto e i gatti acchiappano i topi!” -
Brian lancia un'occhiataccia a Darren che Chris è preoccupato di ritrovarsi vedovo entro la fine della serata.
Ma il moro o non se ne accorge o lo ignora, perché comincia a battere il pennarello sulla lavagnetta, impaziente che il gatto ripeta ciò che ha appena detto.
Il gatto miagola, ma Darren non sembra ancora convinto, così Brian stavolta miagola con un filino più di convinzione.
- Bene, Botolo. Adesso acchiapperai quel topo e libererai la casa dalla sua presenza! -
I miagolii di Brian diventano talmente forti e spaventati che Conner ricomincia a piangere tra le braccia del suo papà.
Darren prende in braccio il gattone, che agitandosi poteva ferire Dean.
- Coraggio Botolo, non lo affronterai da solo, ci sarò io con te. - Pian pianino, Darren comincia a carezzare il pelo morbido di Brain, facendo scorrere le sue dita lungo tutta la schiena del micio e lungo anche la coda.
Lentamente sente che Brian si calma, i suoi tremori diminuiscono fin quasi a sparire del tutto.
- Bravo, così. Dean, vai in cucina per favore e prendi un pezzetto di formaggio. - Il piccolo obbedisce al padre e si dilegua in cucina.
- Dare, non osare far entrare Dean in quella stanza! - Sbraita Chris che intanto cerca di tranquillizzare Conner tra le sue braccia.
- No, piccolo. Sta tranquillo! -
- Ma io voglio aiutare papi! - Esclama Dean appena entra e sente quello che i suoi due papà si stanno dicendo.
- No, scricciolo. Tu resti qui con papà. -
- No, papi! Io voglio aiutare. - Dean porta le mani dietro la schiena, impedendo così a Darren di prendere il pezzo di formaggio che gli aveva portato.
Chris guarda in cagnesco suo marito, come a volerlo sfidare a contraddirlo.
Dean intanto sfodera i suoi migliori occhioni da cucciolo, un'arma che entrambi i suoi papà gli hanno insegnato molto bene.
E quella è la fine di Darren. Da una parte Chris che gli sta lanciando occhiate velenose, dall'altra il suo piccolo scricciolo che lo guarda con occhioni acquosi e grandi.
Il riccio sa ormai che qualsiasi decisione prenderà, uno dei due si arrabbierà tantissimo. A quel punto deve solo decidere chi dei due è più facile poi da rabbonire. E la scelta è ardua perché Dean potrebbe essere perfettamente il figlio biologico di Chris per quanto sono due gocce d'acqua dal punto di vista caratteriale.
Sospira. Ha capito cosa deve fare, spera solo che suo figlio lo perdonerà.
- Va bene, Dean! Vieni con me. Ma farai quello che dico io, intesi? - Darren colpisce il nasino del bimbo con il suo indice, mentre Chris li guarda con un'espressione scandalizzata.
- Dare! -
- Piccolo, ti prometto che sto attento. Non succederà niente a Dean. Fidati di me, piccolino. - C'è qulcosa in quel fidati di me, piccolino che tranquillizza Chris.
Darren guarda Chris con quegli occhioni ambrati … e Darren sa bene che Chris non può resistere a quegli occhi.
- Sarà meglio per te che sia così! - Sibila il più piccolo, alzandosi dal divano e andando in cucina per dar da mangiare a Conner.
- Dean, devi giurarmi che farai tutto quello che dico io! Qui sto rischiando davvero brutto! -
- Ma papi, mi hai sempre detto che non bisogna giurare! -
- Stavolta ti tocca farlo se vuoi ancora avere due papà! -
- Va bene, papi. Giuro che farò tutto quello che mi dirai. -
Soddisfatto della risposta del figlio Darren comincia ad avviarsi, sempre con uno spaventato Brian in braccio, verso la nursery.
Più si avvicinano, più sentono quei deboli rumori di raschiamento infittirsi.
- Papi, e se lui fosse solo tanto spaventato? Sta cercando di uscire. -
- Lo so piccolo, noi non vogliamo fargli del male. -
- Ma papi, allora Brian cosa dovrebbe fare? Lo deve mangiare? -
Darren a quello non ha minimamente pensato. Guarda il micione che a sua volta guarda Dean e fa una smorfia con la lingua dimostrando tutto il suo disgusto.
- Ok! Si cambia piano! Dean vai da papà e fatti dare la gabbietta di Pavarotti. - Il bambino non si muove.
- Dean, vai da papà. -
- Vuoi solo farmi allontanare per poi andare dentro da solo. Sono grande papi, so riconoscere quando mi vuoi imbrogliare! -

E' Chris spiaccicato!

- No, scricciolo! Lo intrappoliamo nella gabbietta e poi lo liberiamo in giardino, lontano da casa. -
- Non entri senza di me, vero papi? -
- No, scricciolo! Lo giuro! -
Soddisfatto, Dean lascia il pezzetto di formaggio in mano al padre e corre via in cerca del papà.
Brian annusa il formaggio e comincia ad allungare le zampette per mangiarlo, ma Darren glielo allontana via costantemente.
- No, Botolo. Non è per te! E' per il topo! -
Brian lo guarda infastidito.
Adesso … persino un topo in quella casa merita più cibo di lui! La vita è così ingiusta.
- Ripeti la lezione intanto. Cosa sei tu? - Darren solleva il micio, in modo da poterlo guardare in faccia.
Il gatto non risponde, continua ad osservare quell'invitante pezzetto di formaggio.
- Rispondi, Botolo! Cosa sei tu? - Darren scuote il gatto e questo, svogliatamente, miagola in risposta.
- E cosa fanno i gatti coraggiosi e servizievoli? - Di nuovo, il gatto tace.
- Oh andiamo, Botolo. Hai mordicchiato più e più volte le chiappe di quel mostro di Will. Un topo dovrebbe essere una passeggiata! -
Al semplice nominare il nome di quel mostro che tanto aveva fatto soffrire il suo padroncino, gli occhi di Brian si accendono di un fuoco di determinazione e rabbia.
Stavolta miagola con talmente tanta convinzione che sembra quasi una tigre sul punto di scattare contro la sua preda.
Il riccio annuisce soddisfatto del risultato.
Proprio in quel momento, Dean arriva, seguito a ruota da Chris, con la gabbietta in mano.
- Si può sapere che dovete fare con la gabbia? -
- Cosa vuoi che facciamo Chris? Catturiamo il topo. Non avrai mica pensato che Brian lo mangiasse! - Chris emette un verso disgustato. No … non avrebbe fatto prendere al suo Brian strane e mortali malattie.
La trasformazione del micio è evidente. E' un felino pronto all'azione.
- Ok, scricciolo, stai indietro, stai vicino a papà. - Darren spinge Dean indietro, mentre Chris, poggiando le mani sulle spalle del bimbo, lo attira verso di sé.
Brian è scattante, pronto a balzare all'interno della stanza non appena Darren avesse aperto la porta.
Il riccio apre la porta molto lentamente, dopo aver posizionato il pezzetto di formaggio dentro la gabbia.
Darren e Chris si lanciano un'occhiata d'intesa, un'occhiata che fortunatamente Dean non afferra.
La porta si apre e velocemente Brian e Darren entrano dentro, chiudendosela rapidamente dietro.
Dean cerca di spingersi in avanti e entrare anche lui, ma Chris lo tiene fermamente per le spalle.
Dall'interno della nursery provengono rumori di una battaglia all'ultimo sangue!

Una volta che si è chiuso la porta alle proprie spalle, Darren osserva Brian scattare sotto il mobiletto.
Una figura bianca ne scappa fuori spaventata.
Darren scatta all'inseguimento, ma capisce ben presto che correndosi uno dietro l'altro non risolveranno niente.
- Botolo! A rapporto! -
I Brarren si acquattano in un angolino della stanza.
- Allora Botolo. Io posiziono la gabbietta in una posizione strategica nella stanza. Tu devi fare in modo di attirare il topo dentro. Adesso, fammi vedere come chiudi la gabbietta! -
Ci vogliono un paio di tentativi, prima che Brian impari correttamente il meccanismo di chiusura della gabbietta, ma una volta riuscitoci, possono mettere in atto il loro piano.
Darren posiziona la gabbietta al centro della stanza, sistemando meglio il pezzettino di formaggio.
Si nasconde poi dietro la tenda, attendendo.
Adesso è tutto nelle mani di Brian.
Il micio comincia ad inseguire il topo, compiendo balzi che Darren non ha mai ritenuto possibili nemmeno per un banale felino, figuriamoci per uno pigro e sedentario come Botolo.
La lotta dura una decina di minuti, ma poi, finalmente, sente il click della gabbietta.
Esce dal suo nascondiglio e trova il topo dentro la gabbietta, spaventato e tremante.
- E URRA' PER BOTOLO! -
La porta della nursery si apre e un arrabbiato Dean e uno spaventato Chris entrano dentro.
- PAPI! - Dean urla verso il padre, ma comincia a sorridere non appena vede il piccolo topolino dentro la gabbietta.
- Papi è così carino. Possiamo tenerlo? - Lo sguardo di Darren è dolcissimo. Anche lui si è intenerito alla vista di quel piccolo topolino che trema dentro la gabbietta che fu di Pavarotti.
- Beeeeeeeeeeeeeeeeehhhhh … - Darren alza lo sguardo verso Chris. E' lui che bisogna convincere.
- Papà ti prego! Guarda quanto è carino. Lo portiamo dal dottore e controlliamo che non abbia nessuna malattia. Non possiamo abbandonarlo. -
Chris guarda quelle due biglie marroni che sono gli occhioni imploranti di Dean.
- Va bene! Ma lo portate tu e papi dal veterinario! -
- EVVAI! - Dean comincia a saltellare per tutta la stanza, felice e contento come non mai.
La festa viene interrotta da qualcuno che brama attenzioni.
Brian comincia a miagolare e a strusciarsi contro la gamba di Darren, come a volergli ricordare che se adesso il piccolo Dean ha un nuovo animaletto è tutto merito suo.
Il riccio poggia la gabbietta a terra e prende in braccio il micio.
- Signori e Signori, ecco a voi l'eroe della giornata: Botolo! -
Il gatto miagola e muove la zampetta come se fosse davanti ad una folla acclamante e cerca di azzittirla.
Chris si avvicina al micione e gli fa dei teneri grattini dietro le orecchie.
- Beh direi che allora qui qualcuno si è proprio meritato una porzione extra di croccantini stasera. -
Brian comincia a miagolare eccitato … forse fare tutta quella ginnastica e quel movimento alla fine paga!
Forse d'ora in poi acchiapperà topi più spesso.
Ma sorprendentemente, Darren sembra capire che pensieri passano nella mente del suo micione.
No, Botolone. Adesso devi disimparare tutto ciò che ti ho insegnato oggi. Ripeti dopo di me:” I topi sono i migliori amici dei gatti!” - Di nuovo Darren volta il gatto in modo da poterlo guardare in faccia.
- Coraggio, ripeti: “ I topi sono i migliori amici dei gatti!” -
No … decisamente al povero Brian non gliene va dritta una.
Se pure ha trovato il modo per avere cibo extra … lo deve già abbandonare.
Arriverà il giorno che il cibo gli pioverà mai dal cielo?
















Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Ola gente,
vi avevo promesso che per festeggiare il mio anno di attività sarei tornata con una nuova Brarren.
Pensavate che avessi esaurito tutte le idee per loro due, vero? No, sono diminuite ma mai esaurite, poi come sempre sono aperta a tutte le vostre idee ;)
E niente ...
dedico questa OS (chissà se la leggerà mai) a Truppy.
BUON ANNIVERSARIO, AMICA MIA!!! TI VOGLIO BENE!
Spero vi sia piaciuto il ritorno in grande stile dei Brarren ;)
Un bacio e alla prossima

Pagina d'Autore: Truppappa&AmonAmarth

 


 

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Capitolo 9
*** Caro Babbo Natale ... ***










CARO BABBO NATALE ...


« Conny non ti avvicinare alla presa! Dean dai un'occhiata a tuo fratello! »
Darren comincia a pensare che si, forse, molto forse, Chris aveva ragione. Sarebbe stato molto meglio se lui andava a fare la spesa con le gemelle e Chris restava a casa a preparare gli addobbi per l'albero. E' lì in quel ripostiglio, su quella scala pericolante, da almeno mezz'ora. Ma quello scatolone non ne vuole sapere di essere preso.
Quando pensa di esserci quasi riuscito sente il pianto di Conner.
« Che è successo? Perchè Conny piange? »
« E' caduto da solo papi! »
« Non è velo! Mi hai pinto! » Darren sbuffa. Quei due sono cane e gatto. Dean è caratterialmente la copia sputata di Chris, mentre Conner è più come Darren. E questo, per due adulti, significa la perfezione, l'uno è il complementare dell'altro, ma per due bambini così piccoli significano litigate e pianti senza fine!
Abbassa lo sguardo e vede Brian sonnecchiare vicino allo scaletto.
« Botolo, va di là a controllare che non sia nulla di grave. » Il gatto alza lo sguardo infastidito, guardando Darren come se abbia appena detto un'eresia. Ma Darren stavolta non demorde.
« Brian fila di là a controllare che i miei bimbi siano ancora vivi o giuro che racconto a Chris la vera storia dei biscotti di zenzero! »
Metodo infallibile.
Brian sbuffa un po', ma poi si alza sulla zampette, stiracchiandosi un po'.
« Fai con calma mi raccomando! » Gli dice Darren sarcastico. Brian solleva la coda e, da prima donna qual è, si dirige verso la sala.
Una volta lì trova Dean intento a tirare fuori tutte le palline dai vari scatoloni mentre Conner è seduto a terra che si asciuga i grossi lacrimoni che gli bagnano il viso. Si avvicina al bimbo più piccolo, posizionandosi sul suo grembo.
Il piccolo smette di piangere e comincia ad accarezzare il micino.
La situazione sembra essere tornata sotto controllo.
Pochi minuti dopo, Darren ritorna in sala carico di scatoloni con le lucine per l'albero.
« Che faticaccia! » Esclama posandole a terra.
« Papi … Dean mi a pinto! » Il piccolo Conner si alza, ancora con un'andatura piuttosto traballante e si dirige verso il suo papà. Brian, che ha un debole per quel bambino dagli occhioni azzurri, lo segue passo passo, attento che non si faccia male.
Appena raggiunge il padre, Conner si stringe alla sua gamba. Darren si piega e con un Oplà lo prende in braccio, baciandogli la guanciotta.
« Non è vero! »
« Si! E' velo! »
« No! »
« Si! »
« No! »
A Darren sembra di assistere ad una partita a ping-pong. Continua a spostare lo sguardo dall'uno all'altro.
« Ok! Basta. Non so cosa sia successo ma comunque Dean non sta bene che se tuo fratello piange tu non lo aiuti. Adesso datemi una mano con le lucine! »
« Uffa non è giusto! La dai sempre vinta a lui! » Sbotta Dean che butta la pallina sul divano ed esce dalla stanza.
Darren sospira. Dean ha sette anni e da quando sono arrivate anche Lily e Hannah ha cominciato a sentirsi un po' trascurato anche se lui e Chris hanno sempre cercato di fare tutto il possibile per non farlo sentire in quel modo.
« Botolo, vieni qui! Stai con Conny e assicurati che non si faccia male. » Darren mette seduto sul divano il bambino, poi prende il gatto in braccio.
« Mi raccomando, occhio che non tocchi le prese della corrente! » Il gatto, che da sempre ha un particolare legame con il riccio, sembra annuire alle sue parole, così appena Darren lo riposa sul divano, lui si acciambella sul grembo di Conner.
« Vado un attimo da tuo fratello, tu stai con Brian. »
« Va bene, papi! »
Darren si dirige verso la cameretta del loro primogenito. La porta è chiusa e Darren sorride alla vista del cartello: Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori scritto in caratteri di un Hobbit.
Alle volte Dean nemmeno si accorge di essere identico a Chris.
Bussa leggermente con le nocche.
« Vattene via! » Darren sospira ma apre lo stesso la porta. Dean assomiglia in molte cose a Chris e quella di chiudersi in se stesso quando è triste è decisamente una di quelle.
« Cos'è non sai leggere? »
« Dean … »
« No papi! Vattene via! Vattene da Conner! » Il bambino stringe tra le mani il pupazzetto a forma di gatto che Darren gli regalò al primo compleanno in quella casa. Si siede accanto a lui, togliendosi le scarpe e mettendosi ad indiano sul letto.
« Dean, me lo dici che ti prende? Non devi essere geloso di Conny o delle gemelline. Papà ed io ti vogliamo bene, ne vogliamo a tutti e tre e non potremmo mai scegliere tra di voi. »
Darren osserva suo figlio stringersi più forte al pupazzetto, lo vede mordicchiarsi il labbro inferiore, altro tratto preso dal papà.
« Dean se ogni tanto diamo leggermente più attenzioni a loro è solo perché sono più piccoli e dobbiamo stargli dietro di più per evitare che si facciano male. Tu sei un ometto e devi aiutarci anche tu con i tuoi fratellini. » Darren allunga la mano e arruffa i capelli rossi del figlio. Crescendo si stanno scurendo un po', tendendo sempre più al castano.
« Non … non è questo papi. » Pigola il più piccolo dopo un po' e Darren vede come aumenta la presa sul piccolo peluche.
Dean ama quel peluche. Una volta Conner lo aveva preso per giocarci e Dean aveva cominciato ad urlare e a piangere come un ossesso, come non aveva mai fatto, nemmeno appena adottato e si doveva ancora ambientare a loro due.
« Dean … lo sai che mi puoi dire tutto. » Esclama Darren guardando il figlio con amore.
Il piccolo si mordicchia il labbro inferiore, puntando poi i suoi occhietti in quelli del padre.
« E' che … papi da quando Conner cammina non giochiamo più con Botolo. Botolo preferisce lui a me! »
Darren spalanca gli occhi, quello non se lo è decisamente aspettato.
Dean non è geloso di Chris e Darren, è geloso di Botolo.
« Amore ma Botolo … »
« Non dire che Botolo mi vuole bene. Sappiamo benissimo che la strada per il cuore di Botolo passa per il suo stomaco! » Darren scoppia a ridere. Quella è la frase preferita di Chris.
« Allora sai che facciamo? Adesso tu mi aiuti a mettere le lucine sull'albero di Natale, intanto Botolo terrà d'occhio Conny e poi … »
« Hai in mente qualcosa vero papi? » Domanda Dean, con gli occhi che luccicano di eccitazione.
« Si! » Il piccolo scende giù dal letto, guardando il padre felice. Darren scende dal letto e prende in braccio il suo bambino. E' cresciuto ed è più pesante di quando era piccolo, ma Darren è abituato a prendere in braccio Chris … e Botolo!
Lo prende e se lo poggia sulla spalla, mentre Dean scalcia con i piedi ridendo a più non posso.
Entrano in sala e trovano il piccolo Conner intento, sotto la supervisione di Brian, a colorare un disegno, steso per terra, con le gambe sollevate, la lingua da fuori per la concentrazione.
« Che fai piccolo? » Domanda Darren che mette a terra Dean.
« Gualda papi! » Conner si alza, ancora traballante sui suoi piccoli piedini, mostra a Darren un disegno.
Il moro si intenerisce e si porta una mano al cuore. Vorrebbe piangere.
Conner ha disegnato tutta la loro famiglia. Chris, che tiene una mano di Darren, ha in braccio Lily, Darren ha in braccio Hannah e davanti a loro ci sono Dean, con in braccio Brian, che tiene per mano Conner che accarezza la testa di Cooper. Accanto alla famigliola felice un enorme albero tutto colorato, pieno di lucine e sotto di questo tanti pacchetti, di tutti i colori.
« Amore è bellissimo. » Esclama Darren ridando il disegno al piccolo Conner che, sorridendo, si ristende a terra e continua a colorare.
« Ok, tu fai il bravo e finisci i tuoi disegni che poi li appendiamo per casa. Dean ed io intanto facciamo l'albero. »
Darren si dirige verso l'enorme scatolone pieno di luci. Si ricorda ancora il primo anno di convivenza con Chris, lui voleva un albero con luci rigorosamente fuxia e viola, Chris invece lo voleva azzurro e bianco ghiaccio.
Alla fine avevano trovato un accordo, avrebbero fatto un anno ciascuno, ma poi con la venuta di Dean il bambino aveva deciso di mettere tutte le luci, così il loro albero era diventato un vero e proprio pugno nell'occhio per chiunque lo guardasse …. bhe peggio di quando era quando era l'anno di Darren.
Ma a loro alla fine piace lo stesso, perché è il loro alberello, fatto con i loro figli e per loro non c'è cosa più bella e importante.
« Mettiamo prima le luci fuxia, papi? » Domanda Dean.
« No! Mettiamo prima le azzurre. »
« Ma papi! Così le azzurre saranno quelle infondo e si vedranno di meno. » Darren sta quasi per rispondere che è proprio quello il bello, quando vede lo sguardo di Dean e capisce a cosa si riferisce: Chris! Suo marito non la prenderà per niente bene se mette le sue luci infondo.
« Ok! Mettiamo prima le luci fuxia! » Dean passa al padre il filo arrotolato di luci e cominciano a srotolarlo.
Darren poi comincia ad avvolgerlo lungo il tronco. Ama che l'albero sia completamente illuminato, non gli piace che nemmeno una minima parte resti senza luce. Comincia a girare attorno all'albero, mentre suo figlio lo segue a ruota con il resto del filo. Sono talmente concentrati nel loro lavoro che non si accorgono minimamente di Brian che ha cominciato a girargli intorno.
Il moro continua ad avvolgere, con minuzia quasi chirurgica, il filo attorno al tronco quando all'improvviso sente un urlo che di umano ha ben poco. Abbassa lo sguardo e vede Brian con le zampe completamente sollevate, i peli ritti e … la coda sotto il suo piede.
« Oddio Botolo scusa! Piccolo di papino, mi dispiace! » Darren lancia in aria il filo di luci e solleva Brian in braccio.
Il micio cerca disperatamente di graffiarlo, fortuna che Chris gli ha tagliato le unghie non molto tempo prima.
« Botolo! Papino non l'ha fatto apposta! » Il moro comincia a coccolare il micio che però non ha la minima intenzione di calmarsi.
« Papi? Sai vero che … »
« … la strada per il perdono passa per il suo stomaco! Dannazione Brian è come Roma! Tutte le strade portano al suo stomaco! » Poggia il micio a terra e corre verso la cucina. E' talmente concentrato che non sente la risata del suo micio che in quel momento appare come il gattone Lucifero di Cenerentola.
Prende da uno dei ripiani più alti un enorme vassoio contente delle piccole palline giallognole. Sono gli struffoli, un dolce tipicamente napoletano che Darren aveva assaggiato in uno dei suoi viaggi. Chris se ne era innamorato talmente tanto che aveva costretto suo marito ad impararne la ricetta e a farglieli ogni anno per Natale. Inutile dire che quelle piccole palline di pasta fritte ricoperte di miele caramellato non erano piaciute solo a Chris!
Ne mette una grossa manciata nella ciotolina di Brian. Poi versa del latte caldo, con l'aggiunta di alcuni pezzettini di formaggio in un'altra ciotola e porta tutto in sala dove un, molto subdolo, Brian continua a miagolare dolorante, leccandosi la coda come se gli sia appena stata amputata.
« Ecco qui Botolo! Vuoi che ti porti un cuscino? No aspetta, la copertina! » Di nuovo Darren sparisce e corre in cucina dove si trova la cesta di Brian e prende la piccola copertina celeste.
« Papi, non ti sembra di esagerare un pochino? » Domanda Dean mentre osserva il padre che rimbocca la copertina a Brian che mangia avidamente i suoi struffoli.
« Nulla è mai troppo per il mio Botolone. C'è qualcos'altro che vuoi? » Il gatto scuote la testa, i baffi completamente appiccicati per via del miele.
« Papi lo sai vero che i figli tuoi e di papà siamo noi? Conny ed io! E Lily e Hannah! »
Ma Darren nemmeno lo ascolta, accarezza la testolina del micio mentre questi lo ripaga con delle soffici fusa che nascono dal profondo del suo petto.
« Scusami Botolo, non ti avevo visto. Perdonami. E' stato un incidente. Lo sai che papi non voleva. Papi ti vuole bene! Non ti farebbe mai del male! »
Il gatto continua a fare le fusa sotto i tocchi del suo padroncino e soprattutto per la bontà di quei dolcetti che gli riempiono man mano lo stomaco.
« Papi? L'albero! » Il riccio sembra tornare alla realtà. E' meglio che Chris quando torni a casa trovi l'albero finito.
« Adesso stai qui buono, Botolo! Dean ed io facciamo l'albero, tu stai qui! » Dopo un ultima carezza il moro si alza e raggiunge il figlio.
Brian lecca le ultime bricioline di struffoli. Ma quei dolcetti fanno venire una gran sete, così comincia a bere il latte al formaggio.
Sa sempre come corrompere Darren che, diversamente da Chris, è troppo buono e ci casca ogni singola volta.
Intanto Darren e Dean ricominciano a fare il giro dell'albero. Una volta finito con le luci fuxia, è il turno di quelle bianco ghiaccio.
Di nuovo sono talmente concentrati nel loro lavoro che non si accorgono del micio che si issa sul tronco e si acquatta tra i rami folti del loro alberello.
Riescono a mettere tutte le luci, è un lavoraccio, ma alla fine sono soddisfatti del risultato. E' completamente luminoso e non c'è un solo buco buio e triste.
« E' perfetto! Adesso mettiamo le palline! »
« Anche io! Anche io! » Esclama Conner che molla il disegno e corre verso il padre.
« Ok Conny! Tu metti le palline piccole e rosse qui sotto. Valle a prendere sono in quella scatola! »
Darren prende le palline più grandi e comincia a metterle più in alto.
Ne sta mettendo una più in alto ed è in punta di piedi. Sente Dean e Conner ridere dietro di lui.
« Piantatela bimbi o Babbo Natale non porterà i regali. »
« Ma papi! Ridere dell'ovvio non è essere cattivi! » Quella frase fa partire altre risate da parte dei bimbi.
Darren sbuffa, è difficile credere che Dean sia stato adottato e non sia figlio biologico di Chris!
Con un ultimo sforzo riesce a piazzare la pallina esattamente dove vuole.
« Ecco qui! »
Quando abbassa il braccio può quasi sentirlo indolenzito per lo sforzo.
« Papi … metti la pallina del plimo Natale di te e papà? » Conner passa una pallina con dipinto un meraviglioso tramonto, dai colori che tendono da un rosso cupo ad un dorato, che si specchia in un mare ghiacciato.
Darren la guarda con un sorriso quasi ebete. La prende in mano, ma poi la posa nuovamente nella sua scatola.
« Aspettiamo papà per mettere quella pallina. » Dice arruffando i capelli ad entrambi i suoi bambini.
« Passami quella rossa piccolo! » Conner gli passa la pallina che Darren gli ha indicato.
Il moro la prende e vede un ramo a mezza altezza vuoto. Allunga il braccio per mettere la pallina proprio lì.
Accade tutto nell'arco di un secondo.
Proprio in quel momento, un mostro esce fuori una figura scura. Darren lancia un urlo, decisamente poco virile, e si slancia indietro, cadendo rovinosamente sul pavimento. La pallina gli sfugge di mano e cade a terra rompendosi in mille pezzettini.
Conner dietro di lui comincia a piangere, mentre Dean invece ride a crepapelle.
« Papi … è solo Botolo! Ahahahahaha! Conny non piangere, è solo Botolo che ha fatto uno scherzo a papi! » Dean si avvicina al fratellino asciugandogli i lacrimoni.
Darren si massaggia il fondo schiena, guardando male il suo micione che se la ride sotto i baffi.
« Dean, Conny state lontani dai vetri! » A mala pena si alza e corre in cucina per prendere la scopa e far sparire i resti della pallina distrutta, continuando a lanciare occhiate velenose al suo micione che si lecca la zampetta.
Vendetta! Deve vendicarsi!
Lui lo ha coccolato facendogli fare l'ennesimo strappo alla sua dieta e quello è stato il suo ringraziamento?
« Dean! Pss … vieni qui. » Dean si avvicina al padre.
« Che c'è papi? »
« Ti ricordi quando prima hai detto che ti mancavano le nostre marachelle e scherzi a Botolo? » Gli occhi di Dean si illuminano.
« Bene, vai giù in taverna e recupera nello scatolone quel cerchietto con le orecchie di Yoda che Chris metteva in testa a Botolo. »
« Che intenzioni hai papi? »
« Lo vedrai piccolo! » Darren fa l'occhiolino al figlio per poi andare dall'altro bambino che ha ancora qualche singhiozzo.
« Ehi Conny, non è successo niente! Solo Botolo che è in vena di brutti scherzi! »
« Ma papi … hai lotto la pallina che tu e papà avevate peso in Italia quando vi tiete posati. »
« No amore, eccola qui la pallina che abbiamo preso a Venezia. » Darren prende un'altra pallina, più pesante di quella che si è rotta. Non è rossa ma sull'azzurrino e delle venature dorate. Al suo interno ci sono incastonate le famose murrine di Murano. L'avevano comprata durante il loro viaggio di nozze. Ogni anno comprano una pallina nuova e da quando ci sono i bimbi ne comprano una per ciascuno di loro e sotto scrivono i loro nomi. E' una loro tradizione.
« Avevo paura che ti avesse fatto rompere quella. » Pigola il bimbo.
« No amore, Botolo non è così sprovveduto. Sa che andrebbe incontro a gravi guai! » Mentre parla guarda minacciosamente il gatto che per risposta lo guarda sempre con uno sguardo da diva, leccandosi la zampetta con sufficienza.
Proprio in quel momento Dean arriva con il piccolo cerchietto. Darren lo prende prima che Brian possa vedere qualcosa.
« Voi tenete occupato Botolo. » Detto questo, Darren si dirige in cucina e afferra una lunga cannuccia che piega in punta e attacca con del nastro adesivo al cerchiettino. All'altra estremità della cannuccia ne unisce, sempre con il nastro adesivo, un'altra. Vi attacca poi un piccolo spaghino. Prende poi un bastoncino di zucchero e lo lega allo spaghino. Non è proprio la migliore idea ingegneristica, ma l'importante è che sia efficace.
« Botolo! Botolino mio! »
Il gatto rizza le orecchie. Di solito Darren usa quella vocina mielosa quando vuole dargli del cibo e chi è mai lui per rifiutare del cibo?
Del resto fare da babysitter al figlio di Darren è dispendioso … energicamente parlando!
Il micio si avvicina al suo padroncino, miagolando e strusciandosi sulle sue gambe, in attesa del cibo.
Con una mossa fulminea Darren gli mette il cerchietto in testa.
Brian appena vede il bastoncino di zucchero si lecca i baffi e comincia ad allungare la zampetta cercando di afferrarlo. Ma ogni suo tentativo è inutile. Così fa un balzo in avanti, ma il bastoncino fa la stessa identica cosa, ed è troppo lontano dalla sua portata.
Inizia così una vera e propria rincorsa.
Brian comincia a correre per tutta la casa cercando di afferrare il suo bastoncino di zucchero, ma questi non si avvicina mai.
Intanto Darren e i due bambini seguono la scena ridendo a crepapelle.
« Papi facciamogli una foto! » Esclama Dean e il riccio estrae il telefono dalla tasca e comincia a rincorrere il micio e a scattargli foto.
Stanno ridendo a più non posso, Darren sta addirittura facendo un video di come Brian salta sui mobili, sul divano, nella vana speranza di acciuffare il suo dolciume.
Sono talmente intenti a ridere che non sentono la porta aprirsi.
« Siamo a casa! »
Chris entra in casa e sente i suoi tre ometti ridere della grossa.
« Che avrà combinato stavolta il vostro papi? » Dice alle due bimbe nelle carrozzine con una vocetta ridicola da bambino. Le due bimbe agitano i pugnetti e arricciano la boccuccia facendo piccole bollicine di saliva.
« Coop, bello chiudi la porta. » Il cane, obbediente, fa come il padrone gli ha chiesto, mentre Chris porta le pesanti buste della spesa in cucina.
Sente ancora sua marito e i bambini ridere e i miagolii strazianti di Brian.
Che altro stanno mai facendo a quel povero gatto.
Le gemelline, sentendo i fratellini e il papi ridere, cominciano ad agitarsi nel passeggino.
« Adesso vi levo i cappottini, amori! Dare? Me la vieni a dare una mano! »
Darren sente la voce di Chris. Non si era minimamente accorto del suo arrivo.
Corre in cucina prima che Chris cominci ad urlare di brutto.
« Amori miei! Ben tornati! » Il moro corre subito a baciare dolcemente le labbra di Chris. Sono fredde e rosse come due ciliegie. Ama la sensibilità della pelle di Chris, è una cosa che non smetterà mai di amare del marito ... come del resto tutto di Chris!
« Che state facendo a Brian? » Domanda il più piccolo mentre toglie il cappottino a Lily. Darren corre da Hannah e compie la medesima operazione facendo tante faccette simpatiche alla sua principessina che, continaundo ad agitare i pugnietti, ride del suo papi. Dopo aver sfilato il cappottino e aver baciato tenereamente entrambe le sue bimbe, Darren prende il cappottino di Lily dalle mani di Chris e lo appende nell'armadio all'ingresso.
« Ah … del sano movimento! » E' la sua risposta enigmatica. Ma Chris vede chiaramente il suo sorrisetto.
« Dai aiutami a posare la spesa così poi possiamo vedere questo miracolo di Natale che è Brian che fa movimento. »
In due non ci mettono più di dieci minuti a posare il tutto, poi ciascuno prende in braccio una bambina e si dirigono verso la sala. Le risate di Conner e Dean non li hanno abbandonati per un solo secondo, ovviamente accompagnate dai miagolii di Brian sempre più frustati e anche dall'abbaiare di Cooper.
Quella casa sembra una cacofonia di suoni in quel momento.
Quella casa è viva!
« Che sta succedendo qui? » Domanda Chris allibito una volta che vede la scena davanti ai suoi occhi.
Brian con le sue orecchie di Yoda che gira per la casa cercando di acciuffare un inafferrabile bastoncino di zucchero. Dean e Conner che si rotolano a terra per il gran ridere.
« Diciamo che dovevo vendicarmi! » Esclama Darren.
« Che ha fatto? » Domanda Chris che non può certo restare serio davanti a quella scena.
« Uno scherzo che non mi doveva fare! »
« Amore, sta attento a metterti contro Brian! L'ultima volta ha cercato di evirarti! » Chris mette la piccola Lily nel box per bimbi e poi corre verso Brian.
« No Chris! »
« No papà! » Esclamano in coro Darren e due bimbi.
« Il divertimento è finito bimbi! Ho bisogno di vostro padre integro per ancora molti anni! Brian, vieni qui! » Il micio non è molto propenso ad ubbidire a Chris, ma sa che se non ubbidisce potrebbe andare a nanna senza cena.
Si avvicina quatto quatto al suo padroncino, continuando ad osservare quel bastoncino di zucchero che gli dondola davanti, come a volersi prendere beffe di lui.
In un sol colpo Chris gli sfila via il cerchietto e Brian comincia già a leccarsi i baffi perché sa che adesso riceverà il suo ambito premio.
Ma le sue speranze sono destinate ad infrangersi in quella lastra di ghiaccio che sono gli occhi del suo padroncino.
« No! Questo ti guasta la cena! E poi non vorrai perdere gli etti che sei riuscito a perdere con questa corsetta! » Chris si solleva, sotto lo sguardo assassino del gatto, e posa il bastoncino di zucchero sul tavolo.
« Allora? Lo avete finito l'albero? »
Darren intanto sta mettendo nel box anche Hannah, baciando poi i capelli biondi di entrambe le sue principessine.
Loro due molto probabilmente sarebbero state gli ultimi figli, insomma considerando anche Brian, Cooper e ... Darren, Chris deve badare a ben sette bambini in quella casa! Così Darren aveva insistito non per la solita adozione, anche se Chris avrebbe voluto salvare altri bimbi bisognosi dagli orfanotrofi e case di famiglia, ma per avere un figlio biologicamente di Chris. Il più piccolo era contrario, ma Darren aveva insistito così tanto che alla fine aveva ceduto. E così, da quell'inseminazione artificiale erano nate due bellissime bimbe con gli occhioni azzurri e i capelli biondi.
« Nop! Mancano due palline e per quelle aspettavamo te! »
Gli occhi di Chris si illuminano. Per lui, quella di mettere quelle palline tutti insieme, è una tradizione importante.
« Ok. Dean, Conny … » Il ragazzo prende la pallina azzurra del loro primo Natale insieme e la porge a Dean.
« Adesso siete grandi abbastanza da mettere voi questa pallina. »
« Anghio! Anghio! » Dice Conner cercando di afferrare la pallina dalle mani del fratellino.
« Tutti e due! » Dice Darren, avvolgendo un braccio attorno alle spalle di Chris e baciandogli dolcemente la tempia, mentre suo marito stringe tra le mani la pallina comprata a Venezia durante la loro Luna di Miele.
I bimbi fanno il giro dell'albero almeno un paio di volte per decidere con attenzione dove mettere la pallina.
Ogni tanto Darren e Chris si girano verso Lily e Hannah, ma le due bimbe guardano attentamente i fratellini, come a volerli incoraggiare nel mettere la pallina al posto giusto.
Dopo due, tre giri, Dean sembra aver deciso il posto perfetto.
« Ecco Conny! La mettiamo lì! »
Entrambi i bambini si allungano e cominciano, delicatamente, a mettere la pallina all'albero.
Chris stringe istintivamente la mano di Darren. Tra i due è sempre quello più apprensivo e si sta sforzando veramente tanto, vedendo Conner in punta di piedi e tutto sbilanciato in avanti, per non correre lì a sorreggerlo.
« Ecco fatto! » Esclamano i bambini appena la pallina è al suo posto.
Chris e Darren la guardano. E' perfettamente al centro dell'albero, un po' in basso, ma è perfetta.
« Ola tocca a voi! » Esclama Conner e Darren spinge Chris verso l'albero.
Chris perde meno tempo dei bimbi a cercare un posto. Ha notato che, vista la scarsità dell'altezza degli elfi, l'albero è un po' vuoto in cima, così mette la pallina esattamente sopra quella che hanno messo i due bambini, ma più in alto.
« Buon Natale, amore mio! » Sussurra Darren quando Chris ha finito il compito.
Il castano si gira e si perde per un momento nella bellezza degli occhi di Darren.
Butta un occhio ai loro quattro bellissimi bambini prima di azzerare completamente la distanza tra i loro volti e baciare suo marito tra le luci del loro bizzarro, ma meraviglioso, albero di Natale.
« Papà non c'era il vischio! »
Conner applaude ai suoi papà, mentre Dean si copre gli occhi fingendo versetti di disgusto. La verità è che ama quando i loro papà si baciano, perché vuol dire che si amano e poi ….... finché si baciano a quel modo non possono notarlo mentre frega un cioccolatino dalla piccola ciotola!
Quando finalmente i due piccioncini si separano, restano qualche altro attimo a guardar intensamente l'uno gli occhi dell'altro.
« Dai, io sistemo questo casino, tu vai a cucinare. » Dice Chris dopo un po'.
« Papà … papà … guada qui! » Conner mostra a Chris il disegno che ha fatto poco prima.
« Amore mio, è bellissimo. Adesso papi lo mette attaccato al frigo, ok? » Darren prende il disegno dalle mani di Chris e, prendendo per manina Conner, si dirige verso la cucina.
« Dai ometto, aiutami a sistemare qui! » Dice Chris a Dean, il quale comincia ad aiutare il padre a posare tutti gli scatoloni.
Chris nota l'assenza di Brian, ma non ci presta molta attenzione.
La sua sparizione comincia a diventare sospetta nel momento in cui nota che sul tavolo il bastoncino di zucchero è sparito.
In cucina intanto Darren scopre dov'è finito il gatto.
E' nella sua cesta, sotto la copertina che fu di Chris a leccare il suo tanto ambito premio.
In quell'esatto momento, Dean e Conner capiscono che l'amore porta con sé anche molta sincronia.
« BRIAAAAAAAAAIAAAANNNNNN! »

 

* * *

 

« Chris non credo che ci cascheranno! » Darren si guarda allo specchio e … davvero non si riconosce.
Dannazione che una volta in Glee lo hanno fatto da vestire da Babbo Natale sexy e che quindi avesse i pantaloni del vestito. Ovviamente non la maglia, dato che era a torso nudo (per la gioia di Chris!)

« Ma si! Conner è piccolo e Lily e Hannah hanno otto mesi! Dubito fortemente che capiscano che sei tu! »
« Ma Botolo? » Lo sguardo omicida che Chris lancia a Darren avrebbe potuto incenerire quelle ridicole sopracciglia triangolari nell'arco di pochi secondi se non fosse che Chris le ama terribilmente!
« Darren! Botolo non è tuo figlio! Dean, Conner, Lily e Hannah lo sono! Brian è un gatto nemmeno nei libri più fantascientifici che abbia mai letto un essere umano può partorire un gatto! »
« Ma … » Le parole del riccio vengono interrotte dalla pesante barba che Chris gli piazza davanti la bocca, ficcandogliene parte dentro.
Darren comincia a sputacchiare mentre se la sistema come meglio può.
« Ammetti che usare la panciera dei manichini del reparto premaman è stata un'idea geniale! » Esclama Chris mentre guarda soddisfatto il suo lavoro.
« Si peccato che hai mandato me a prenderla perché tu ti vergognavi troppo! » Borbotta il riccio.
« Dovevi pur fare qualcosa. Mi raccomando la voce, Dare. »
« Oh – Oh! Avete fatto i buoni? » Darren cerca di imitare la voce del vecchietto che porta i doni. Il più piccolo comincia a saltellare sul posto, felice.
Non si accorge dello sguardo del marito, nascosto dal cappello che è stato strategicamente posizionato in modo da nascondere le sopracciglia fin troppo riconoscibili altrimenti.
« Sai cosa sarebbe perfetto? » Esclama il moro con voce sensuale, mentre avvolge la vita sottile del marito e lo avvicina a sé.
« Che tu indossassi quel magnifico completo da elfo sexy! Sai … gli elfi sono gli schiavetti di Babbo Natale, sarebbe bello che tu fossi il mio s … »
« Non finire nemmeno la frase! Non rovinare con idee pornografiche il magnifico lavoro che ho fatto! » Chris tappa velocemente la bocca al moro. Darren ride dietro quella manina e vi posa un dolce bacio, facendo sciogliere Chris. Tutti quegli anni e ancora il tocco delle labbra di Darren gli fanno quel magico effetto.
« Mhm ... magari stasera ... » Soffia Chris prima di premere di nuovo la bocca su quella del marito.

In poco tempo il riccio azzera la distanza tra le loro labbra, sciogliendosi nella morbidezza della bocca di Chris. Sente il più piccolo avvolgere le braccia al suo collo e stringersi a lui maggiormente, rendendo più profondo il bacio.
« Papi, tanto si vede lontano un miglio che sei tu! » Istintivamente i due uomini si separano, vedendo lo sguardo annoiato di Dean.
« Dean! »
« Andiamo lo sapete che io non credo più a queste cose! Lo so da quando ho beccato papi a sostituirmi il dentino con i soldi! » Chris lancia un'occhiataccia al moro. Non ha ancora perdonato al marito per aver “bloccato la crescita” al loro primogenito!
« Ok! Io adesso porto i bimbi a fare una passeggiata e quando torniamo tu ti fai trovare sulla poltrona vicino al caminetto. Ok? » Chiede Chris al marito, mentre prende per mano Dean.
Darren gli fa l'ok con il dito e Chris allora mette in atto la prima parte del loro piano.
Mentre i suoi figli e suo marito sono fuori, Darren posiziona l'enorme sacco, pieno di pacchetti vuoti, vicino alla poltrona. Poi prende un piattino di biscotti allo zenzero e li mette sul bracciolo.
Dopodiché si siede e aspetta.
Si annoia.
Non sa per quanto Chris resterà fuori. Vede Brian gironzolare avanti e indietro, mentre adocchia i biscotti con avidità.
E a Darren viene un'idea. Del resto deve pur esercitarsi.
« Botolo! Vieni qui! » Darren indica le sue gambe. Il micio lo guarda con sospetto, così il moro si abbassa appena la barba finta.
« Botolo, sono io! » Riconoscendo parte del viso del suo padroncino, Brian sale con un balzo sul suo grembo e cerca subito di allungare la zampetta verso i biscotti.
« Oh! Oh! Bel micino, cosa vuoi per Natale? » Darren parla di nuovo con la voce forte di Babbo Natale, o almeno la voce che si associa sempre a Babbo Natale. Brian gli lancia un'occhiataccia.
Sembra gli stia dicendo: Mi prendi in giro?
« Allora hai fatto il bravo micino? »
Altra occhiataccia. Brian comincia a muoversi per cercare di raggiungere i biscotti, ma Darren lo tiene fermo.
« Ohi! Ohi! Solo i mici buoni possono avere i regali di Natale! Tu sei stato un micio buono? » Domanda di nuovo il moro.
Ma Brian sta perdendo la pazienza. Non ha ancora perdonato al suo padroncino lo scherzetto del bastoncino di zucchero.
Degno del suo secondo nome, Lucifero, affila gli artigli, piantandoli profondamente nell'abito di Darren, strappando il tessuto e facendo uscire della gommapiuma dal cuscino che faceva la pancia di Babbo Natale.
« BRIAAAAAAAAAIAAAANNNNNN! » Darren lancia di mala grazia il micio che con uno scatto fulmineo riesce ad acciuffare un biscotto, facendo cadere il piattino a terra che va in mille pezzi.
« Botolo sei stato un gatto perfido! Niente regali! Niente croccantini speciali per te il giorno di Natale! E soprattutto: niente struffoli! »
Darren punta minacciosamente il dito verso il gatto che però sta mangiando bellamente il suo biscottino.
Cooper intanto cerca di avvisare Darren di un pericolo, il peggio non è passato.
« Papi? »
Darren alza lo sguardo spaventato. Conner è davanti a lui e lo guarda con sguardo confuso.
Chris vorrebbe solo uccidere suo marito: ha bloccato la crescita anche al loro secondogenito.
Darren cerca di rimediare mettendosi meglio la barba e cercando di coprire il terribile squarcio al vestito. Perfetto si è giocato la serata con un bel gioco di ruolo tra Babbo Natale e un elfo particolarmente sexy ed eccitante!
« Ohi- Ohi! Io sono Babbo Natale! »
Darren è terrorizzato. Quando lui ha scoperto, alla veneranda età di quattordici anni, che Babbo Natale non esisteva è stato devastante, non vuole che anche il suo bimbo riviva quell'esperienza traumatica.
L'espressione del piccolo Conner passa da confusa a …. felice!
« Che bello sei tu! Alloa collo a crivere la letterina! Pensavo che Babbo Natae non avea sodi abbattanta per tutti i bimbi così ho chieto giochi poco cotosi. Ma se sei tu … vado a crivere. Appetta qui! »
In un baleno il piccolo Conner corre in cameretta.
Darren e Chris si guardano allibiti per qualche secondo prima di scoppiare a ridere.
« Beh possiamo provare di evitare di bloccare la crescita a Lily e Hannah! » Dice divertito Darren mentre Chris lo abbraccia.
« Già! Però questo non significa che qualcuno è stato cattivo. Peccato avevo comprato una bellissima cesta nuova! Vorrà dire che la darò a Cooper! Lui è stato buono e riceverà il suo regalo! »
Esclama Chris non staccando mai gli occhi da Brian, il quale sbuffando e, con il suo solito atteggiamento da diva, coda alta e orecchie tese, se ne va in cucina.
Tanto sa che Darren alla fine quella cesta gliela darà lo stesso!






























Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Visto chi è tornato?
Vi piace?
Per prima cosa ringrazio CCDreamer per l'idea di mettere Brian in braccio ad un Babbo Natale/Darren ;) Spero che ti piaccia come l'ho resa ;)
Bene gente colgo quest'occasione per augurare Buon Natale a tutti voi, credo che posticiperò di un giorno TRTIOL.
Vi dico già che ho un'idea per una Brarren da ultimo dell'anno, quindi preparatevi a risentire dei nostri adorati Brarren molto presto ;)
Spero che vi sia piaciuta e ringrazio tutte le persone che non abbandonano le speranze con questa raccolta, so che le idee sono un po' diminuite ma abbiate fede che appena me ne viene in mente una la scrivo subito. ;)
Fatemi sapere che ve ne pare di questa e ancora Buon Natale a tutti, che sotto l'albero possiate trovare tutto ciò che desiderate .......... anche i CrissColfer che escono allo scoperto ;)
Un bacio

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Tre ... due ... uno ... Buon Anno! ***


TRE … DUE … UNO … BUON ANNO

 

Chris ammira la tavola apparecchiata un'ultima volta. E' il primo Capodanno che lui e Darren passano insieme come fidanzatini.
I loro amici li avevano più volte invitati per una mega festa a casa Salling, ma i due piccioncini vogliono passare quella serata insieme, da soli, magari stesi sul divano, dopo un'abbondante cena, due bicchieri di champagne in mano, a baciarsi e pomiciare e magari fare anche della sana attività motoria a mezzanotte.
Del resto … chi fa l'amore il primo dell'anno, fa l'amore tutto l'anno!
« Botolo no! Sta buono! Così ti rovini l'appetito! Vai di là! » Chris sente la voce di Darren provenire dalla cucina, i miagolii di Brian che insistentemente sta chiedendo del cibo al ragazzo.
Lo scrittore guarda Cooper, appisolato vicino l'albero.
« Sbaglio o qualcuno sta ruffiandando di nuovo? » Il cane sembra quasi sbuffare. Chris si accoccola a terra, con il cagnone che gli sale in grembo. Ama quel cagnone incondizionatamente. Praticamente è l'unica cosa positiva che è venuta fuori dalla sua relazione con Will.
Darren esce dalla cucina con Brian in braccio, resta senza fiato appena vede la tavola diligentemente apparecchiata. Una tovaglia rossa scozzese con le cuciture dorate, due lunghe candele rosse poggiate su piccoli tubicini di cristallo, un meraviglioso centrotavola fatto con l'agrifoglio e del vischio (o quello si che sarebbe stato interessante) e un meraviglioso alberello verde fatto con del cartoncino, Chris ha una passione per gli origami e per le decorazioni natalizie.
« Ti piace? » La vocina di Chris arriva melodiosa alle orecchie di Darren.
Il moro sorride e si avvicina, sedendosi accanto a Chris, continuando ad accarezzare la testolina morbida e pelosa di Brian, mentre il più piccolo fa la medesima cosa con Cooper.
« E' meraviglioso! Come te! »
Restano tutti e quattro ad ammirare le luci dell'albero che si accendono ad intermittenza. Per il loro primo anno insieme, Darren ha concesso che siano i colori di Chris ad illuminare l'abete.
Darren osserva i lineamenti di Chris brillare alla luce fredda delle lampadine. La sua pelle così chiara sembra brillare di un'aura eterea. Darren se ne innamora un pochino in più.
Chris gira lo sguardo. Le lampadine azzurro ghiaccio risplendono negli occhi di Darren con miriadi di bagliori luminescenti.
Il riccio osserva lo stesso gioco di luci risplendere nei meravigliosi occhi del più piccolo. E' come se all'interno di quelle due pozze azzurre stiano avvenendo due piccoli Big Bang che riempiono di luce quei piccoli universi.
Non resiste. Si spinge in avanti e bacia le labbra del ragazzo.
Chris non è nemmeno sorpreso del bacio di Darren. Quando i suoi occhi sembrano sciogliersi in miele liquido è sempre una specie di segnale per lui.
Geme appena quando sente la lingua di Darren entrare morbidamente nella sua bocca. Lo accarezza che un'esperienza che ha acquisito in quasi un anno di pratica.
E' così dolce, non c'è frenesia, desiderio. C'è semplice voglia di assaporare la morbidezza l'uno delle labbra dell'altro. Quel desiderio di essere connessi e trasmettere all'altro i propri sentimenti.
C'è quella consapevolezza che sa di conquista, quel non dare nulla per scontato dopo tutto ciò che hanno dovuto affrontare.
Il primo a staccarsi è Chris, disturbato, ma divertito, dalle piacevoli fusa di Brian steso sul grembo di Darren.
I suoi occhi si illuminano. Ricorda il precedente Natale. Passato in una fredda e bianca camera d'ospedale, il cuore dilaniato dal dolore, la paura di perdere la persona più importante della sua vita.
Alza lo sguardo e capisce che Darren ha capito i suoi pensieri. Sente la sua mano accarezzargli la guancia, per poi andare a posarsi sul suo collo, dove resta lì mentre il moro lo bacia, stavolta con leggermente più impeto, come se voglia dimostrargli che quello non è un sogno, che è lì, proprio lì.
« Ti amo. » Soffia Chris quando di nuovo le sue labbra vengono private del dolce peso di quelle di Darren.
« Se penso all'anno sco … »
« Shh … » Darren posa piccoli bacetti a stampo sulla bocca di Chris.
Il più piccolo ricorda quella prima volta che il moro ha compiuto quel gesto, quella sera, maledetta e perfetta, dove tutto ebbe inizio.
« Com'è possibile che ogni anno diventi sempre più bello? » Domanda Darren mentre guarda Chris. Il più piccolo arrossisce e il riccio sorride. I suoi occhi sono grandi, enormi e così luminosi che sembrano brillare con la potenza di mille soli.
Il castano non regge alla bellezza di quello sguardo, ogni volta che Darren lo guarda in quel modo lui si sente nudo, è come se gli leggesse fino in fondo all'anima. Si accuccia, poggiando il volto sulla spalla del ragazzo e torna a guardare l'albero.
Darren lo stringe a sé, carezzando distrattamente Brian che si sta lentamente assopendo.
« La pallina è bellissima. » Sussurra dopo un po' il riccio, riferendosi alla pallina che hanno deciso di comprare per il loro primo Natale insieme.
« Lo so! L'ho scelta io! » Darren ride e deposita un umido bacio sulla fronte del suo ragazzo.
« Penso solo che l'anno prossimo con l'albero fuxia stonerà tantissimo! »
« Non cercare scuse Chris! L'anno prossimo l'albero si fa fuxia! Un patto e un patto! »
Chris sbuffa appena, ma il suo volto è comunque illuminato da un sorriso.
Un acuto fischio distoglie entrambi dalla vista del loro albero.
« Il forno! Amore, vatti a vestire, io finisco di sistemare in cucina, poi mi preparo anche io. »
Con un ultimo bacio, Chris si alza e comincia a dirigersi verso il bagno per una doccia veloce.
« Ehm piccolo … » L'interpellato si gira. Darren ha un sorriso sghembo in volto e gli occhi scuri.
« … mi raccomando, intimo rigorosamente rosso e sexy! »
Chris arrossisce un po', non può ancora farne a meno. Ha desiderato per anni che Darren lo guardasse con quello sguardo e ancora se ne deve rendere pienamente conto.
Darren vede la figura del sedere di Chris sparire oltre la porta, un sorriso un po' ebete stampato in volto.
E' talmente perso nell'immagine di Chris, nella sua perfezione, nell'adorabile colorito roseo che ha imporporato le sue gote, non si accorge di quell'odorino leggermente affumicato, dell'insistente beep del forno.
« AHIIII! Botolo! » Il micio gli ha graffiato la caviglia e Darren comincia a saltellare su una gamba sola mentre si abbraccia la caviglia dolorante.
In quel momento però si rende conto dell'odore che proviene dalla cucina.
« L'arrosto! » Si fionda in cucina e spalanca il forno. Fortunatamente è arrivato giusto in tempo.
« Botolo! Incredibile, per una volta hai salvato la cena invece di distruggerla! » L'occhiata che il gatto gli lancia è a metà strada tra l'omicida o … l'omicida!
Darren sghignazza mentre tira fuori l'arrosto e ne controlla la cottura.
« Perfetto! Allora direi che è il momento di andare a vestirsi. Botoloooooooo …. vieni qui! » Il gatto guarda terrorizzato il suo padroncino. Ha già capito le sue intenzioni. E non gli piacciono, non gli piacciono per niente!
« Dai palla di pelo morbidosa vieni qui! »
La voce di Darren al gatto non piace per niente. Indietreggia, dapprima lentamente, poi quando Darren estrae un papillon, enorme, dalla tasca del grembiulino, la sua diventa una vera e propria corsa.
« Botolo, ma dove vai? L'ho fatto per te! Ti sono sempre piaciuti i miei papillon! »
Darren comincia ad inseguire il gatto per tutta la casa, ma il gatto corre come se abbia alle calcagna un enorme mastino.
« Dai Botolo! Fatti mettere il papillon! Anche Coop ne ha uno identico! »
E il problema di Brian è proprio quello!
Papillon rossi, più vischio, significa che gli toccherà leccare Cooper ogni volta che uno dei due ci passerà sotto.
Dannato Darren e le sue idee strampalate.
Il fatto è sostanzialmente questo.
Il furbo di Darren, nonché padroncino non proprio preferito di Brian al momento, aveva avuto la brillante idea di seminare vischio per ogni angolo della casa, con l'obbligo che se lui o Chris ci passavano dovevano passarci e se ci passava o Brian o Cooper dovevano dimostrarsi affetto.
Ovviamente, mentre i due cuccioli cercavano di evitare il vischio il più possibile, Darren e Chris facevano di tutto per passarci in mezzo … e la cosa non si limitava mai ad un bacio!
Così la regola era stata cambiata.
Adesso è la stessa con l'aggiunta dell'indossare qualcosa di rosso addosso.
Inutile dire che Darren ha subito trovato il modo di infrangerla, indossando sempre intimo rosso.
« Dai Botolo! E' la sera di Capodanno! E' tradizione indossare qualcosa di rosso! »
Brian si gira appena per controllare dove si trova Darren, ma non si accorge di Chris che è uscito in quel momento dal bagno.
Pochi istanti dopo, si ritrova stretto tra le braccia del suo padroncino che lo coccola e strofina la sua guancia soffice e morbida contro il visino peloso del micio.
« Oh Brian! Dai! E' il primo Capodanno che siamo tutti insieme! Dai, fatti mettere da papino il papillon. » Chris ha parlato senza star troppo a pensare. Tiene fermo il micio aspettando che Darren gli metta il collarino, ma le mani del ragazzo sono immobili e leggermente tremanti.
Alza lo sguardo.
Darren ha occhi tremanti, spalancati e luminosi, così luminosi che a Chris da l'impressione che sia un mare di caramello fuso, caldo e avvolgente.
« Che … che ho detto? » Pigola. Le labbra carnose del moro, prima aperte in una perfetta O, si stirano in sorriso, lasciando scoperta la perfetta dentatura del ragazzo.
« Hai detto che sono il suo papino! » stavolta sono le labbra di Chris che si stendono in un sorriso.
« Si l'ho detto … perché lo sei! »
I due si baciano dolcemente, senza frenesia e senza lingua. Le loro labbra di avvicinano, si toccano, si scoprono e si assaporano.
Brian sbuffa e alza gli occhi al cielo.
Quei due non fanno altro che sbaciucchiarsi per tutta casa.
« Ok, Botolo! Ecco qui! » Con qualche difficoltà, Darren riesce a chiudere il collarino al collo del gatto, che continua a scalciare con le zampette colpendo il moro sullo stomaco.
« Stai un amore! » Darren congiunge le mani piegando i gomiti e sbattendo le lunghe ciglia scure.
« Visto Brian, a papino piaci tanto tanto. » Sussurra Chris mentre spupazza il suo gattino.
Lo poggia a terra e Brian zampetta via, ma non abbastanza veloce da sfuggire al vischio di Darren.
Il riccio emette un versetto con la gola, come la tosse. Brian solleva lo sguardo, terrorizzato.
Sopra di lui si trova un ramoscello di vischio tenuto stretto dalla mano di Darren.
Sorridendo Chris spinse Cooper che, a differenza del gatto, era ben contento di coccolare quella palla di pelo acida.
« Dai Botolo, da un bacino a Coop. » Lo spinge Darren, ma il gatto continua a soffiare minaccioso verso il suo padroncino riccio.
« Dai Brian! Un bacino piccino piccino! » Aggiunge Chris, mentre Cooper comincia ad annusare il micino che, infastidito, lo comincia a graffiare con le zampette e gli artigli ben affilati.
« Dai, pucci pucci Botolone. Un bacini-ino-ino. Dai … »
Eccoli.
Gli occhioni.
Gli occhi da cucciolo.
Quegli occhi grandi, luminosi, incorniciati da quelle ciglia così lunghe che ad ogni battito accarezzano morbidamente le guance leggermente arrossate dal calore.
Brian lo guarda con gli occhi splendenti che sono assottigliati a due lamine.
Gli occhi di Darren non lo impietosiscono neanche un po'.
« Dai Botolone. »
Chris guarda gli occhioni del suo ragazzo. Se Brian non si muove a baciare Cooper lo bacerà lui perché quegli occhioni su di lui hanno effetto eccome.
« Ti do porzione doppia di pasticcio. »
Ecco le parole magiche di Brian!
Il gatto si avvicina altezzosamente al cagnone. Tira fuori la linguetta e posa una veloce leccata sul muso di Cooper.
« Tutto qui? » Esclama Chris. Anche Cooper sembra esserci rimasto male.
Brian fissa Darren, uno sguardo di sfida, sembra Lucifero quando ascolta la Matrigna di Cenerentola che le da ordini di pulire l'intera casa per non farla preparare per il Gran Ballo.
« Va bene! Anche porzione doppia di arrosto! »
Gli occhi di Brian non si rilassano, segno che non è ancora soddisfatto.
« Va bene avrai anche una fetta della cheescake al triplo cioccolato! » Il gatto sembra essere soddisfatto.
Si gira verso il cagnone e gli da una nuova leccata. Quando Cooper si avvicina per avere un altro bacetto, una zampata infastidita del gatto lo allontana di nuovo.
« Ok, Coop! Non esagerare! Non tiriamo troppo la corda! » Borbotta Chris allontanando Cooper da Brian che continua a pulirsi la linguetta con la zampetta.
« Ok piccolo! Vai a finire di prepararti! Ci aspetta una serata magica. »

 

* * *

 

Mancano una decina di minuti alla mezzanotte del nuovo anno.
L'anno appena trascorso è stato uno degli anni più difficili. Hanno dovuto affrontare tanto dolore, tante lotte, ma sono ancora lì, su quel divano a baciarsi senza mai averne abbastanza l'uno dell'altro.

« Le tue labbra sanno ancora di cioccolato. » Esclama Darren stringendo il sedere sodo di Chris.
Il più piccolo è seduto sul grembo, indossando solo i suoi boxer rossi. Darren sotto di lui ha lo stesso abbigliamento.
Hanno dei progetti molto semplici per quella serata. Baciarsi, bere dello champagne alla mezzanotte e poi fare l'amore. Del resto, chi fa l'amore il primo dell'anno, fa l'amore tutto l'anno no?
« Anche le tue! » Sussurra Chris prima di baciarle morbidamente di nuovo.
Brian e Cooper sonnecchiano ai piedi del divano, troppo pieni per compiere il minimo movimento.
Darren può quasi giurare di aver sentito ruttare Brian almeno un paio di volte!
« Ti amo! » Gli occhi di Chris brillano. Darren ha la testa che gira, il cuore che balle a mille e se non fosse seduto sul divano, cadrebbe.
« E' quasi mezzanotte, cucciolo. » Chris gira il busto e afferra i due calici di cristallo dal tavolino passandoli poi al suo ragazzo. Prende poi la bottiglia di champagne sistemandosi meglio sul grembo di Darren e guardando le lancette dell'orologio appeso alla parete.

 

Cinque …

 

Chris stringe la bottiglia di champagne, stringendo le cosce attorno al bacino di Darren. Osserva le labbra del suo ragazzo mimare il conto alla rovescia.

 

Quattro …

 

Osserva quei due canotti pieni e rossi muoversi. Si lecca le labbra e osserva gli occhi dorati seguire il movimento, guardarlo con desiderio e amore … tanto amore.

 

Tre …

 

Darren osserva Chris che comincia ad allentare il tappo dello champagne. Osserva l'adorabile smorfia mentre strizza gli occhi e si mordicchia il labbro inferiore.

 

Due …

 

Chris guarda le labbra di Darren, poi i suoi occhi.
Un anno …

Un anno d'amore …
Un anno di gioia … dolore … e di nuovo gioia …

 

Uno …

 

Chris stappa la bottiglia.
Darren non resiste. Si spinge in avanti e bacia le labbra di Chris, mentre la schiuma dello champagne comincia a fuoriuscire dalla bottiglia e li bagna tutti, ma a loro non interessa. Ciò che conta sono loro due, che si baciano nei primi secondi del nuovo anno.

Fuori cominciano ad essere sparati i primi fuochi.
I vetri delle finestre di casa di Chris cominciano a vibrare e la stanza comincia ad illuminarsi di vari colori: rosso, verde, dorato, viola e tutti sembrano risplendere sulla pelle chiara del ragazzo.
Brian alza la testa spaventato. Appiattisce le orecchie, i baffetti che tremano.
Altri spari.
I suoi padroncini continuano a pomiciare, abbandonando completamente la bottiglia di champagne sul tavolinetto. Ridono e continuano a baciarsi, facendo vagare morbidamente le mani sui loro corpi.
C'è uno sparo più forte degli altri.
Il micio salta e si accuccia vicino alle caviglie di Darren. Il ragazzo non si accorge di niente, troppo concentrato a palpare il sedere di Chris da sopra i suoi aderenti boxer rossi.
Un altro fuoco.
Brian è sempre più spaventato e allunga le zampette sulla caviglia del padroncino affondando gli artigli nella carne.
« AHI!!! Botolo! » Darren solleva le gambe e abbassa lo sguardo verso il micio.
Chris allunga incurante il collo prendendo a baciare quello del suo ragazzo, leccando porzioni di quella pelle che aveva un odore così invitante.
« Botolo! » Darren nota subito lo stato del micio. Ha il pelo completamente dritto, i baffi tremolanti, le orecchie scattanti e gli occhi spalancati. Anche Cooper, anche se cerca di fare il forte, è completamente terrorizzato.
« Piccolo! Chris, Botolo e Coop sono spaventati! » Chris si stacca finalmente dal corpo del suo ragazzo. E' talmente tanto concentrato che si è completamente dimenticato di quanto i fuochi spaventino i suoi due cuccioli.
« Oh piccoli! »
Il castano si siede accanto al suo ragazzo e prende in braccio Cooper mentre Darren prende in braccio Brian.
« Shh … piccolo, non preoccuparti! Shh … »
I botti fuori dalla finestra continuano e i due cuccioli sono sempre più terrorizzati.
Brian continua a tremare tra le braccia di Darren.
Il riccio addirittura crede di vedere due piccole lacrime uscire dai suoi occhioni verdi.
« Chris! Che fai di solito? » Domanda il moro.
« Di solito passavo il Capodanno con Ashley e Dianna nella casa di Dia. E' in campagna e non sparano molto. »
« Vero! Me ne ero dimenticato! Ti chiamavo sempre per passare il Capodanno insieme. »
I due continuano a cullare i cuccioli, ma non c'è verso di tranquillizzarli.
« Aspetta! Ho un'idea! » Esclama dopo un po' il riccio.
« Stai pensando a quello che penso io? » Domanda Chris.

 

Dog goes "woof"
Cat goes "meow"
Bird goes "tweet"
And mouse goes "squeek"
Cow goes "moo"
Frog goes "croak"
And the elephant goes "toot"
Ducks say "quack"
And fish go "blub"
And the seal goes "ow ow ow"
But there's one sound
That no one knows
What does the fox say?

 

Chris si aggiunge alla voce di Darren, cominciando a muovere Cooper tra le sue braccia.
Le loro voci cominciano a sovrastare il rumore assordante dei fuochi.

I due cuccioli cominciano a concentrarsi su ciò che stanno facendo i loro padroncini e pensano sempre meno ai terribili rumori.

 

"Ring-ding-ding-ding-dingeringeding!
Gering-ding-ding-ding-dingeringeding!
Gering-ding-ding-ding-dingeringeding!"
What the fox say?

 

"Wa-pa-pa-pa-pa-pa-pow!
Wa-pa-pa-pa-pa-pa-pow!
Wa-pa-pa-pa-pa-pa-pow!"
What the fox say?

 

"Hatee-hatee-hatee-ho!

Hatee-hatee-hatee-ho!
Hatee-hatee-hatee-ho!"
What the fox say?

 

"Joff-tchoff-tchoffo-tchoffo-tchoff!
Tchoff-tchoff-tchoffo-tchoffo-tchoff!
Joff-tchoff-tchoffo-tchoffo-tchoff!"
What the fox say?

 

Sia Darren che Chris si alzano dal divano e cominciano a ballare con i loro cuccioli in braccio, in soli boxer.
Ridono ogni volta che uno dei due fa una smorfia buffa, si baciano ogni volta che sentono i miagolii e gli uggiolii felici di Brian e Cooper.

 

Big blue eyes
Pointy nose
Chasing mice
And digging holes
Tiny paws
Up the hill
Suddenly you're standing still

 

Your fur is red
So beautiful
Like an angel in disguise
But if you meet
A friendly horse
Will you communicate by
Mo-o-o-o-orse?
Mo-o-o-o-orse?

Mo-o-o-o-orse?

How will you speak to that
Ho-o-o-o-orse?
Ho-o-o-o-orse?
Ho-o-o-o-orse?

 

What does the fox say?

 

"Jacha-chacha-chacha-chow!
Chacha-chacha-chacha-chow!
Chacha-chacha-chacha-chow!"
What the fox say?

 

"Fraka-kaka-kaka-kaka-kow!
Fraka-kaka-kaka-kaka-kow!
Fraka-kaka-kaka-kaka-kow!"
What the fox say?

 

"A-hee-ahee ha-hee!
A-hee-ahee ha-hee!
A-hee-ahee ha-hee!"
What the fox say?

 

"A-oo-oo-oo-ooo!
Woo-oo-oo-ooo!"
What does the fox say?

 

I fuochi fuori cominciano a scemare, ma nessuno sembra badarci.
Darren prende in mano una zampetta di Brian e comincia a girare in tondo come se stesse ballando un lento. Il micio comincia a leccare il collo del moro, facendogli il solletico.

« Mi fai il solletico Botolo! » Darren allontana appena Brian che sembra ridere in quel modo buffo che fa le fusa tra le sue braccia.
« Ehi Botolo, quello di leccare il collo di Darren è un privilegio mio! »

 

The secret of the fox

Ancient mystery
Somewhere deep in the woods
I know you're hiding
What is your sound?
Will we ever know?
Will always be a mystery
What do you say?

 

You're my guardian angel
Hiding in the woods
What is your sound?
(Wa-wa-way-do Wub-wid-bid-dum-way-do Wa-wa-way-do)
Will we ever know?
(Bay-budabud-dum-bam)
I want to
(Mama-dum-day-do)
I want to
I want to know!

 

Finiscono la canzone continuando a ridere come matti.
Si gettano sul divano, mentre i loro cuccioli si acciambellano tra di loro.

Il loro Capodanno non è andato proprio come volevano.
Ma ciò che conta è il loro amore, la loro famiglia.
« Ti amo! » Sussurra Darren baciando le palpebre già chiuse di Chris.
Brian, ancora sveglio lecca di nuovo il mento di Darren.
« Anche io, Botolo. Anche io ti voglio bene! »






















Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Prima pubblicazione del 2016!
Allora non è un granchè me ne rendo conto, ma ho avuto poco tempo e non volevo pubblicarla troppo il là. Del resto passata la festa passato il santo ;)
Bene colgo l'occasione per augurare nuovamente Buon Anno e Buon 2016 :)
Oggi sono di poche parole ma ho mangiato talmente tanto che persino le mie dita sono ingrassate e mi costa fatica muoverle sulla tastiera ahahahhah
Bene, spero vi sia piaciuta ;)
Ringrazio come sempre tutte le persone che mi continuano a seguire e continuano ad avere fiducia a me e in questa mia piccola avventura ;)
Un bacio
BUON ANNO!!!!

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth

 

 

 

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Capitolo 11
*** Come Chris ha capito che era tempo di adottare un bebè! ***


COME CHRIS HA CAPITO CHE ERA TEMPO DI ADOTTARE UN BEBE'


Chris è comodamente seduto sul divano che fissa ancora con espressione ebete quella piccola fascetta d'oro bianco che porta al dito sinistro. Sono passati quattro mesi dal giorno in cui Darren, con mani tremanti, gli ha infilato al dito quell'anello.
Sono passati quattro mesi e tutto sembra andare a gonfie vele. Si amano in tutto e per tutto. Si amano e non lo danno mai per scontato, se lo ripetono almeno una trentina di volte al giorno e se lo dimostrano in ogni gesto e in ogni sguardo.
Pensa che non ci sia nulla che non vada nella loro meravigliosa storia.
Certo lui e Darren hanno sempre detto di voler figli, ma hanno pensato di godersi un anno da maritini liberi da qualsiasi impegno genitoriale prima di entrare nel complicato mondo dell'adozione.
« Ehi Coop! » Il cagnone sale sul divano e si stende sul grembo del suo padroncino.
« Guarda che bello il mio anellino! » Cooper lecca la mano di Chris con l'anello. E' un po' stufo della stupidità dei suoi due padroncini che non fanno altro che far notare a chiunque quei due anellini, ma lui, a differenza del quarto inquilino della casa, continua a fargli le feste.
« Oddio sono troppo felice! » Chris stringe il cane, quasi soffocandolo, tanto che Cooper comincia ad uggiolare preoccupato per la sua vita.
« Oddio Coop! Sono così felice! » Ed è vero. Non riesce a smetterla di sorridere, non riesce a smettere di ridere e di guardare qualsiasi cosa come se fosse la cosa più bella del mondo.
Quattro mesi e ancora sente lo stomaco contorcersi di felicità.
Poco dopo sente lo stomaco brontolare e decide che forse è il caso che il suo bel maritino gli prepari qualcosa di delizioso.
« Dare? Sei ancora in studio, io avrei un po' fame! » Chris apre la porta dello studio. Dentro c'è un disordine immenso: fogli appallottolati tutti fuori dal cestino che invece è miseramente vuoto; matite sparse per terra e spartiti ovunque. L'unica cosa in ordine è il pianoforte, il coperchio chiuso e lucidato. Darren lo tratta come se fosse suo figlio e se il coperchio è chiuso significa che suo marito per quel giorno ha smesso di comporre.
Chris si accorge della sua felicità patologica quando, in mezzo a tutto quel caos, sorride ancora intenerito.
« Dare? »
« Sono in cucina! »
Con l'ennesimo sorriso (seriamente gli stanno per venire le rughe!) si dirige verso la cucina.
Appena la varca Chris assomiglia ad uno di quei fumetti comici: gli occhi letteralmente fuori dalle orbite e la mascella che raggiunge quasi il pavimento.
Brian è seduto su un seggiolone di legno, dall'aspetto vecchio e logoro che sicuramente ha visto giorni migliori, e un bavaglino sporco legato al collo.
Ma la cosa ancora più strana è Darren.
Darren che è seduto sulla sedia davanti al seggiolone, in mano una ciotola con quello che Chris suppone sia del latte caldo con un qualche formaggio sciolto dentro, un cucchiaio in mano che … imbocca Brian!
La mascella di Chris ormai è dislocata!
« Ecco che arriva un aeroplanino per il mio Botolino! Gman! »
Darren spinge il cucchiaio nella bocca di Brian.
Chris sbatte gli occhi. L'immagine è ancora lì davanti. Se li stropiccia con i pugnetti. Niente! Darren sta ancora imboccando Brian. Li stroppiccia di nuovo, più forte, fino a vedere lampi di luce bianca dietro le palpebre.
« Tieni piccolo. Lo vuoi un sonaglino? »
Chris apre gli occhi. Qualcosa è cambiato, ma non è detto che la situazione sia migliorata. Anzi!
Darren sta mettendo nelle mani di Brian un sonaglino agitandolo ed emettendo degli strani versetti con la bocca.
Ok! L'immagine non accenna ad andarsene. Quindi non è un'allucinazione dovuta alla sua fame e quindi alla carenza di zucchero.
« Ehm … Dare? »
Chris si aspetta che Darren si giri e lo guardi con aria colpevole, ma ciò che vede non è nulla di tutto questo.
Gli occhi di Darren sono spalancati, grandi e caldi, di quella magnifica colorazione dorata.
Il più piccolo si mordicchia il labbro inferiore.
Che Darren senta la mancanza di qualcosa? Forse l'anno di attesa che si sono concessi è troppo lungo.
« Dare … ehm io avrei fame! » Cerca di restare sul vago, perché davvero come fai a chiedere a tuo marito se è impazzito?
« Si piccolino. Finisco di dare la pappa a Botolino! » Il moro si gira nuovamente verso il micio e ricomincia ad imboccarlo.
Il gatto gli lancia un'occhiataccia, infastidito dall'intrusione. Comincia a battere con le zampette sul piccolo tavolino, cercando di attirare l'attenzione del suo padroncino.
Il riccio guarda intenerito il micio, girando il cucchiaio nel latte per poi riempirlo fino all'orlo.
« Vola! Vola l'aeroplanino dritto nella bocca di questo bel bambino! »
Chris si sta per sedere sulla sedia, ma a quella parola quasi cade per terra.
Darren ha davvero detto bambino?
Scuote la testa! Comincia a sentire lo stomaco girare!
« Ehm … Dare … maaaa, dove lo hai preso il seggiolone? »
« Oh era il mio di quando ero piccino! Ecco qui, hai mangiato tutta la pappetta! » Darren mette via la ciotolina, poi prende in braccio il micio mettendoselo sulla spalla e cominciando a dargli tenere pacche sulla schiena.
Il micio comincia a fare delle ruvide fusa e più quel rumore aumenta, più il mal di testa di Chris diventa più forte.
« Dai piccolo, fai il ruttino! Così poi posso preparare il pranzo al tuo papino! »
Chris scuote la testa.
Forse sta sognando? Suo marito non è davvero uscito di testa! Non può diventare vedovo dopo solo quattro mesi di matrimonio!
Dopo diversi minuti, Brian emette un miagolio che Darren registra soddisfatto come ruttino.
« Ok! Adesso è l'ora del pisolino! » Darren esce dalla cucina, mentre Brian comincia già a sonnecchiare sulla sua spalla.
Chris li segue. E' troppo strano. Osserva suo marito mentre stende il gatto nella sua cesta e gli rimbocca la copertina. Lo osserva mentre comincia a cantare una ninna nanna.
« Dormi bambino … Dormi tesoro … il tuo papino è qui con te … »
Gli occhi di Chris diventano sempre più sbarrati.
Darren è pazzo! Il troppo lavoro lo ha definitivamente fatto uscire di senno. Tutti quegli orsacchiotti di gomma alla fine hanno finito con il distruggere quei pochi neuroni funzionanti che ancora aveva. Tutta quell'attività notturna che fanno ha finito con il non ossigenare più il suo cervello.
« Dare …? » Suo marito gli poggia il dito sulle labbra.
« Shh! Il piccolo dorme! » Darren prende la mano di Chris e lo trascina in cucina. Solo quando vede Darren avvicinarglisi nota il piccolo walkie-talkie sulla mensola vicino al microonde.
La questione è molto più seria.
Il riccio accende il piccolo altoparlante, ascoltando attentamente il suono delle docili fusa di Brian che dorme perfettamente appagato.
« Dare …? »
« Aspetta piccolo! Chiudo la porta sennò svegliamo il bimbo! »
Chris pensa che sia normale avere paura. Insomma si è sposato giovane perché vuole vivere più a lungo possibile con quella fede al dito e adesso l'idea di fare avanti e indietro da un manicomio non è per niente allettante!
« Dare! Brian è un gatto! » Darren lo guarda quasi sconvolto, la bocca spalancata in una perfetta O in stampatello.
« Chris! Come puoi dire una cosa del genere! Brian è il nostro piccolino! »
« Dare! Brian è un gatto! L'ho adottato anni e anni fa, ben prima che tu ed io ci mettessimo insieme! Brian è un gatto! Un felino! La paura dell'acqua dovrebbe essere un indizio! »
« Tutti i bambini hanno paura dell'acqua! » Chris incrocia le braccia al petto. Ma Darren fa sul serio o sta scherzando?
« Il pelo? »
« E' morbido! »
« I baffi? »
« Li hai anche tu solo che tu ti radi! »
Il più piccolo si porta le mani alle tempie, disegnando dei cerchi per alleviare quella pressione che sente.
« Dare … ti prego. Lo so che sotto quel casco di ricci morbidissimi c'è ancora un piccolo cervello in grado di funzionare. Brian è un micio, non è nostro figlio! »
Darren continua a guardare suo marito con espressione scioccata.
« Io non capisco, Chris! Prima lo vuoi e poi non lo vuoi più! »
Darren agita le braccia per poi uscire dalla cucina, lasciandosi alle spalle uno stranito Chris.


* * *


Quella notte Chris avrebbe voluto fare tanta attività fisica! Anche tutta la notte, come erano soliti fare sin dai primi tempi della loro relazione.
Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo … Brian!
« Mhm … ti amo così tanto … » Chris è eccitato ed è felice che finalmente lui e suo marito possono godersi del tempo insieme.
Le cose stanno per diventare interessanti quando …
« Miao … Miao … Miao … »
Chris ignora i miagolii fastidiosi che provengono dal walkie-talkie, continua a baciare suo marito mettendoci ancora più passione. Ma Darren non è intenzionato a lasciar perdere.
« Chris … fermati … fermati … il piccolo piange! » Con una mossa si scrolla Chris di dosso e corre fuori dalla stanza.
Il castano si stende sul letto di schiena, spalancando braccia e gambe assomigliando all'Uomo Vitruviano. Vuole piangere per la frustrazione.
Quella è la quinta volta in tre ore che sono costretti a fermarsi.
Lui vuole fare l'amore con Darren, vuole fare l'amore con suo marito, perché il mondo intero sembra essere contro di lui?
« Dormi bambino … dormi tesoro … il tuo papino è qui con te … »
Chris si gira e frustrato si butta il cuscino sulla testa. E' stufo. Non vuole più sentire quella stupida ninna nanna, anche se la voce di Darren è così carica di amore da essere come un balsamo per il suo cuore.
Afferra stizzito il piccolo walkie-talkie e lo spegne.
Basta! Vuole suo marito!
Brian non è il loro bambino! Può benissimo addormentarsi senza ninna nanne e coccole! E' un felino per la miseria!
Dopo dieci minuti suo marito torna a letto e Chris non gli da il tempo di accorgersi di nulla, nemmeno, soprattutto, che la spia luminosa di quel maledetto aggeggio è spenta.
Si butta su Darren e lo ama con passione e devozione, sconvolgendolo a tal punto da fargli dimenticare persino il suo nome.
Il momento dell'estasi arriva troppo in fretta per il moro.
Tutti quegli anni insieme a Chris eppure ogni volta quello splendido ragazzo gli fa provare delle sensazioni uniche, talmente forti da scuoterlo fin nell'anima, far vibrare ogni minima corda del suo cuore.
Tutti quegli anni e ama ancora Chris come la prima volta.
Il più piccolo raggiunge l'amplesso e crolla sul corpo ansante del marito, uscendo da lui con dolcezza e accoccolandosi al suo petto. Incastra il suo volto nell'incavo del collo di Darren, sfregando con dolcezza il nasino su quella pelle sudata eppure ancora così profumata.
« Mhm … ti amo così tanto! » Il riccio sente il corpo fremere sentendo il nasino delicato di Chris sfregargli la pelle. Dopo tutto quel movimento è ancora leggermente freddo.
Avvolge con le braccia il corpicino esile del marito, baciando con dolcezza i capelli leggermente sudati del ragazzo. Lo sente mugugnare felicemente sul suo collo.
Darren drizza le orecchie. C'è silenzio in casa. Brian dorme profondamente nella sua cesta in cucina, Cooper invece nel salone vicino la porta d'ingresso.
« Chris? »
« Mhmm? » Chris si accoccola maggiormente al marito, spera che non gli voglia chiedere un secondo round perché lui non ne ha minimamente l'energia al momento. Quella volta è stata come cento messe insieme.
« Chris … io … io … »
« Mhmm … » Chris si sente scivolare sempre più nell'incoscienza. E' stanco e il calore di Darren è piacevole, il battito del suo cuore, ancora leggermente accelerato, è quasi ipnotico ed estremamente rilassante.
« Chris … io voglio un figlio! »
Darren aspetta impaziente la risposta di Chris, ma dopo un lunghissimo minuto questa non arriva.
Solo in quel momento il riccio sente il respiro regolare e profondo del marito solleticargli morbidamente i ricci.


* * *


Chris sente una ventata di aria fredda sulla schiena. Mugola e cerca di rannicchiarsi verso la parte del letto dove dovrebbe esserci Darren. Ma il letto è freddo, dannatamente freddo.
Gira il volto verso quel lato e apre un occhio, mettendo lentamente a fuoco l'ambiente che lo circonda.
Il letto è vuoto. Darren non c'è.
« Mhm … Dare? » gracchia. La voce gli esce molto roca. La sera prima ha urlato decisamente tanto. Ma almeno è servito a mandare in mille pezzi il suo bel maritino.
Nessuna risposta.
Guarda la piccola sveglia sul comodino. Sono solo le sei. E lui si deve essere addormentato non più di un paio di ore prima.
Sbuffando e imprecando per l'assenza del corpo caldo del marito si alza dal letto, infilandosi la pesante vestaglia di pile e dirigendosi verso la cucina.
E' inutile rimettersi a letto visto che nemmeno fra due ore dovrà essere sul set del film che stanno girando basandosi sui suoi libri.
« Dare? Amore mio perché non sei … »
Chris resta a bocca aperta.
« … a letto? »
Davanti ai suoi occhi c'è Darren.
Gli ha visto fare troppe cose strane … ma quella?
Gli ha visto cucire di persona dei collarini per Brian.
Lo ha visto cucinare di persona i croccantini di Brian.
Lo ha sopportato tutto il tempo della Luna di Miele quando chiamava di nascosto Grant con il suo telefono, lo ha persino assecondato con quella cosa stupida delle cartoline.
Gli ha visto fare tante cose strane con quel gatto.
Ma quello?
Darren sta dando da mangiare a Brian.
Fin qui cosa abbastanza normale.
Ma Darren sta dando da mangiare a Brian … con un biberon!
Il micio succhia il biberon come se fosse un bimbo vero, stringendolo ai lati con le zampette. Quando si accorge della presenza di Chris sembra quasi minacciarlo con lo sguardo, come se non voglia che faccia notare al suo padroncino l'assurdità di tutto quello.
Chris sente le gambe tremare, la testa gli fa male. Darren sta uscendo di senno.
Deve fare qualcosa per trovare rimedio.
Al più presto.
Prima che Darren perda completamente la ragione.


* * *


« Ti sto dicendo che stava dando da mangiare a Brian con un biberon! »
Grant scoppia nell'ennesima risata. Ha le lacrime agli occhi per il gran ridere, continua a sbattere i piedi per terra e la mano sul divano.
« Ahahaha! Oddio! Non ci credo! Oddio! »
« La pianti di ridere? Mio marito ha perso il senno e il mio migliore amico non fa altro che ridere! »
« Scusa Chris! Ma … ahahaha! Oddio! Non posso pensarci! Perchè non gli hai fatto una foto? » Grant si asciuga le lacrime dagli occhi. Era da tanto tempo che non rideva così.
Sta ancora ridendo quando lo schiaffo di Chris lo colpisce dietro la nuca.
« Ahi! Mi hai fatto male! »
« Così impari a ridere delle mie disgrazie! » Sbotta Chris incrociando le braccia al petto.
« Ok! Torno serio! Anche se devi ammettere … » Due lampi gelidi e perforanti congelano completamente il povero Grant.
« … niente! Ma, Chris tu e Darren avete mai parlato seriamente della possibilità di volere figli? »
« Certo Grant! Parliamo di avere figli da una vita. Abbiamo scelto una casa così grande e con così tante stanze perché vogliamo tanti bambini. Solo che avevamo detto di prenderci un anno per noi. Un anno a goderci la bella vita da sposini novelli, poi cominciare a pulire sederini e a cambiare pannolini! Poi tutto ad un tratto è cambiato. » Chris si butta sul divano, esasperato e confuso.
« Esattamente da quando Darren tratta Brian come un figlio? Più del solito intendo! » Grant sghignazza l'ultima parte. Ha sempre pensato che quell'Hobbit ricciolino riversasse su quel micio un senso di paternità latente. Ma prendere in giro Chris è troppo esaltante!
« Bhe … ha sempre avuto un atteggiamento strano con Brian e Coop, soprattutto con Brian. Ma … è peggiorato da quando siamo andati a trovare suo fratello che ha appena avuto un altro bimbo e … poi quando tu e Hannah ci avete detto di essere in dolce attesa. »
« Non avete mai parlato di contattare un centro di adozioni? Oppure preferite un surrogato? »
« Noi … noi non ne abbiamo ancora parlato però … credo che conoscendoci entrambi vorremmo l'adozione. Ci sono tanti bimbi senza casa in attesa di qualcuno che possa dare loro tutto l'amore che meritano. »
Grant sorride e poggia una mano sulla spalla dell'amico.
« Parlatene Chris! Darren non è uscito di senno, quello non l'ha mai avuto. Vuole solo essere padre. » Chris offre uno sguardo nervoso all'amico, un sorriso tirato che più che un sorriso sembra una smorfia.
« Sarete due padri meravigliosi. »
Proprio in quel momento la porta di casa si apre ed entrano Darren e Hannah.
I due sono andati a fare spese pre natali per la ragazza.
« Ehilà! Siamo tornati! »
« Amore! Avete fatto ottime compere? » Domanda Grant mentre sua moglie le si siede accanto.
« Si, guarda qui quanti vestitini abbiamo preso. Ovviamente abbiamo preso un colore neutro non sapendo ancora il sesso. Guarda qui! »
Per tutto il tempo che Hannah mostra a Grant i vestitini presi per il nascituro, Chris non stacca gli occhi da Darren. Sta pensando seriamente a quello che si sono detti lui e Grant poco prima.
Vuole davvero che quell'attesta finisca.
Ma più guarda suo marito, più sente che c'è qualcosa che Darren gli tiene nascosto.
E a questo punto non sa se preoccuparsene oppure no!


* * *


Per scoprire il grande segreto che Chris è sicuro che Darren gli sta tenendo nascosto non deve aspettare più di tre giorni.
« Sono a casa! »
Chris si chiude la porta alle spalle. Dalla sala arrivano dei rumori strani e anche qualche imprecazione del marito e miagolii di Brian.
« Dare? »
Ok! E' arrivato il momento che Chris e Darren parlino.
« Chris sei venuto prima! » Darren cerca di nascondere Brian, ma ormai è troppo tardi.
Chris sta continuando a guardare Brian, chiuso in quella tutina blu elettrica, un cappuccio con delle adorabili orecchiette pelose tirato sulla testolina.
Durante Halloween Chris ammette che ha vestito Brian nei modi più bizzarri: da Chewbeecca, da Yoda, Yoshi … ma da bambino?
Da bambino mai!
« Dare … forse tu ed io dobbiamo parlare! » Darren continua ad alternare lo sguardo da Chris a Brian. Ok forse ha esagerato e il suo istinto paterno ha decisamente superato quel barlume di ragione che ancora possiede.
« Ehm … ok! » Il riccio si siede a peso morto sul divano, tenendo sempre in braccio Brian che, in realtà, di stare chiuso in quel vestitino di pile non ne è molto felice. Si sente costretto e quasi claustrofobico.
« Dare … potresti togliere quella tutina a Brian? E' un po' inquietante! » Il moro guarda il micio.
« Ma … gli sta così bene … è … »
« Darren togli quel coso a Brian! » Sbotta Chris.
Il marito a malincuore comincia ad aprire lentamente i bottoni sulla schiena del micio.
« Scusami piccolino. Lo so che stavi al calduccio, ma papà oggi è un po' nervosetto! Non gli piace il vestitino che ti ho comprato! »
In realtà Brian è tutt'altro che triste! Anzi, appena Darren gli sfila via il vestitino fa un grande balzo e scappa via lontano. Quella pazzia di Darren gli sta bene finché gli riempie lo stomaco. Ma vestirlo in quel modo?
No, c'è un limite a tutto!
Il riccio osserva la figura del gatto sparire dietro la porta. Un'espressione triste stampata in volto.
Chris osserva come sta stringendo quel vestitino e come le sue labbra siano piegate verso il basso, un'espressione triste dipinta in volto.
Sospira. Ormai non può continuare a rimandare. Se Darren sente la mancanza di un figlio, un figlio, vero, sarà proprio quello che avranno.
« Dare, io credo che dovremmo discutere dell'enorme elefante rosa che c'è in casa. Anche se nel nostro caso sarebbe più appropriato dire dell'enorme gatto con tutina azzurra! »
Il moro sospira e guarda un'ultima volta la tutina blu che stringe tra le mani prima di guardare in faccia suo marito.
« Chris, lo so che avevamo detto di aspettare un anno prima di pensare ai figli, ma io … ho bisogno di essere papà. Amo stare con te, amo fare l'amore con te in ogni angolo della casa, senza dovermi preoccupare di fare troppo rumore o che qualcuno possa vederci. Amo uscire e magari andare in discoteca. Amo che possiamo fare quello che vogliamo quando vogliamo, ma … io sento che manca qualcosa, io … voglio sentire degli adorabili passettini di un bimbo, essere svegliato nel cuore della notte dal pianto di nostro figlio e cantargli ninna nanne finché non si addormenta beato tra le nostre braccia, voglio litigare con te per decidere chi deve andare a cambiare il pannolino al bambino, voglio fare tante foto di te che sorridi al nostro bambino, voglio … io voglio un figlio. »
Per tutto il discorso, Darren non ce l'ha fatta a guardare negli occhi il marito.
Così non ha potuto vedere quei due zaffiri lucenti inumidirsi e non ha potuto vedere il sorriso di Chris aprirsi e soprattutto non ha visto Chris prendere una piccola agendina di cuoio marrone.
« Dare anche io voglio un figlio. E non lo dico soltanto perché ho paura che tu stia per perdere quel poco lume di ragione di cui madre natura ti ha munito alla nascita. Lo voglio perché voglio tutto ciò che hai detto e molto di più. Non ne abbiamo mai parlato, così mi sono informato sia per come far entrare nel sistema di adozioni, sia per la ricerca di una madre surrogata. Guarda, ho fatto delle ricerche … » Chris apre la piccola agenda e, facendosi più vicino al marito, gli mostra tutti i centri specializzati che ha trovato.
Darren quasi non crede ai suoi occhi. Chris ha davvero fatto tutte quelle ricerche? Chris non è arrabbiato perché lui ha voluto anticipare quell'evento.
« Non … non sei arrabbiato? »
Chris poggia l'agenda sul piccolo tavolinetto di cristallo, poi si gira verso il marito e chiude a coppa le sue fredde mani sul volto dell'amato.
« Perchè dovrei esserlo? Lo sapevamo che volevamo figli, sapevamo che il nostro destino sarebbe stato completo quando saremmo stati chiamati entrambi papà. E anche io ero un po' stufo di tutta la storia degli sposi novelli. E' bello essere liberi e tutto, ma come hai detto anche tu, voglio essere anche io padre. Diciamo che se devo proprio essere arrabbiato lo sono del fatto che mi hai leggermente messo in ridicolo, insomma non hai scelto il modo migliore, né il più maturo, per farmi sapere che eri pronto e che non volevi più aspettare. Ma ti amo e voglio un figlio con te! »


* * *


Quattro mesi dopo …

« Eccoci! Benvenuto a casa Dean! »
Chris e Darren fanno entrare a casa il loro primogenito, Dean Criss-Colfer, un bellissimo bambino dai capelli rosso vivo.
Il bimbo si guarda intorno spaesato. La casa sembra essere enorme. Stringe le mani dei suoi papà.
Si continua a guardarsi intorno senza però avere il coraggio di fare un passo in avanti.
L'attenzione gli cade su un piccolo fagottino raggomitolato nella cesta.
Si avvicina.
Ciò che vede lo lascia leggermente basito.
Dentro la cesta c'è un gatto. Fin lì abbastanza normale.
Ma quel gatto ha una piccola tunica bianca addosso, di quelle che hanno il colletto tutto attorcigliato, come quelle dei bambini piccoli, una cuffietta in testa, legata sul collo con un piccolo fiocco azzurro e … un ciucciotto in bocca!
« Ehm … chi è? » Domanda un po' spaventato. Forse quei due giovani sposi sono in realtà degli psicopatici. Eppure gli erano sembrati normali quando li aveva conosciuti un paio di mesi prima.
Chris sta guardando anche lui spaventato Brian conciato in quel modo. Quando diavolo ha avuto Darren il tempo di conciare il gatto in quel modo?
Tutta quella fatica per convincere assistenti sociali e psicologi che sono perfettamente adatti a crescere un bambino e Darren lo ripaga così? Mandando tutto a rotoli!
« Oh lui è Botolo, il tuo fratellino! »
Chris si da uno schiaffo in piena faccia.
Darren è incorreggibile!



























Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
Eccomi qui ... ad esattamente un anno di distanza dalla pubblicazione del primo capitolo di Amnesia io pubblico questa Brarren in cui i due piccioncini decidono di allargare la loro famigliola, prima che Chris si ritrovi vedovo perchè Darren viene chiuso in un manicomio ahahah
Beh spero che vi sia piaciuta ;) Tumblr ogni tanto è utile per far venire nuove e bizzarre idee ahahahah
Voglio assicurarvi che non ho interrotto l'altra raccolta di OS, solo che in questo periodo ho scritto le Brarren e tra quelle, la pubblicazione di TRTIOL e la scrittura della ff sulla F1, non ho avuto tempo di scrivere anche le altre OS, ma non temete nulla viene abbandonato qui ;)
Bene spero che anche questa cosa delirantissima e senza senso vi sia piaciuta, spero vogliate farmi sapere il vostro parere ;)
Come sempre ringrazio tutte le persone che mi seguono, siete fantastici ;)
Un bacio e alla prossima ;)

Pagina d'autore: Truppappa&AmonAmarth



 

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Capitolo 12
*** Tra gatti mannari e Botoli Alpha ***


Piccola nota d'inizio. Questa OS è ambientata prima dell'ultimo capitolo di Amnesia, cioè prima che Darren chieda a Chris di sposarlo ;)







Scott: “Ho guardato dappertutto. Come può essersene andato lasciando l’auto e il cane.”

Stiles: “Va bene. Dici che poteva essere vergine? Aveva l’aspetto vergine? Sembrava tipo verginale?”

Scott: “No, no senza dubbio. Deaton mi fa fare sesso con tutti i clienti. E’ la nuova politica!”

 

L’ennesimo risolino di Chris.
L’ennesimo sbuffo di Darren.

L’ennesimo schiaffo della mano di Chris sulla coscia di Darren.

 

Scott: “No, non so se fosse vergine. E perché parli come se fosse morto? E’ solo scomparso.”
Stiles: “Scomparso e presumibilmente morto perché forse è vergine, Scott. E sai chi altro è vergine? IO! Io sono vergine, capisci! E sai che vuol dire? Che la mia mancanza di esperienza sessuale è una minaccia per me e per la mia vita. Io devo fare sesso immediatamente! Qualcuno deve fare sesso con me! Devo fare sesso con qualcuno adesso!”

 

«Io! Io! Lo faccio io!» Esclama Chris sospirando beato.
Darren a quel punto non ce la fa più. Si sporge verso il pc acceso e chiude lo schermo con violenza.

«Darren! Ma sei impazzito?» Esclama il più piccolo guardandolo sconvolto e allungandosi verso il computer per riaprire lo schermo.
«Ah! Io sono impazzito? E’ la quarta volta Chris che lo guardi! La quarta! E francamente non è carino stare seduto tutto il tempo a vederti sbavare su ben due tipi. Tipi tra l’altro che sono nostri colleghi e che abbiamo incontrato ben più di una volta! Non è come le fangirl schizzate che sbavano sui personaggi dei telefilm, perché noi li conosciamo!» Darren sbuffa e incrocia le braccia al petto.
Chris lo guarda sollevando un sopracciglio e quell’espressione di solito terrorizza Darren, perché Chris è un angelo solo di viso! Ma non quella volta. Quella volta è proprio stufo.
«Non rompere, Darren. Fra una settimana inizia la nuova stagione e io devo fare il re-watching per poterla gustare al meglio!» Stavolta è Darren che inarca un sopracciglio, un suo ridicolo e buffo sopracciglio triangolare.
«Sul serio? Chris conosci ogni singola battuta a memoria, per la miseria!»
«Ha parlato quello che conosce ogni battuta di Will e Grace!» Lo rimbecca Chris.
Cooper, appisolato nella sua comoda cesta, alza gli occhi al cielo. Ecco una tipica giornata in casa Colfer + Criss!
«Ma io non sbavo su nessuno!»
«Non fare il santarellino, Darren! Fatalità taci sempre durante le scene di Derek, ti lamenti solo quando c’è Stiles! Non mi pareva che ieri sera ti stavi lamentando quando mi hai fatto tornare indietro la scena di Derek a torso nudo ben sette volte!» Chris fa un passo in avanti, puntando il dito indice contro Darren che lo guarda un po’ spaventato, apparendo anche leggermente strabico per quanto vicino e minaccioso sia la punta del dito del più piccolo.
«L’ho fatto per te!» Esclama di rimando Darren. Perché si, ovvio lui lo ha fatto per Chris ... si ... non lo ha fatto per quei pettorali assolutamente perfetti, per quella tartaruga talmente perfetta che sembra che Tyler Hoechlin ne abbia inghiottita una intera. Si ... si ... lui lo ha fatto solo ed esclusivamente per Chris!
«Ah! Che tesoro! Beh allora fallo per me anche adesso! Fila in cucina e lasciami finire in santa pace la stagione!» Chris si siede sul divano, il termine più corretto sarebbe: si getta con la stessa eleganza di un elefante!
«Sei ancora qui?» Dice piccato mentre rifà ripartire il video, ovviamente ripartendo dall’inizio perché Darren non gli ha fatto gustare la sua scena preferita di tutta la stagione al meglio.
Il moro lo guarda accigliato per qualche altro istante, prima di sbuffare sonoramente e decidere di andarsene in cucina a preparare qualcosa per la cena.
Entra in cucina sbuffando ma dei rumori sospetti attirarono la sua attenzione.
Alza lo sguardo e …. ok quello che vede lo spaventa … molto più della litigata appena fatta con Chris.
Brian, Dio solo sa come cavolo abbia fatto, è dentro un’anta della dispensa. Darren può vedere il suo enorme e peloso sedere, con la coda che penzola, leggermente arcuata ad uncino, dondolando placidamente a destra e a sinistra.
Brian sta mangiando.
Brian sta saccheggiando la dispensa.
Brian sta sgarrando dalla sua dieta.
E lui è un uomo morto se Chris lo scopre!
«Botolo! Dannazione Botolo! Vuoi farci uccidere entrambi? Anzi te ti uccide e le tue sofferenze saranno minime, io verrò come minimo castrato e costretto a dovermi guardar nudo Chris per il resto della vita senza più poter far nulla!» Il moro corre verso la dispensa e afferra il micione che, nel momento in cui cerca di afferrarlo, comincia a dimenarsi come un ossesso, a miagolare e ad agitare le sue zampette con le sue adorabili unghie affilate.
«Botolo! Sto cercando di salvarti!» Esclama Darren mentre con un gomito chiude l’anta della dispensa. Ma il gatto continua a dimenarsi, tanto che il moro ad un certo punto lo lascia andare, lasciandolo cadere a terra. Si guarda le braccia completamente ricoperte di graffi sanguinolenti.
«Dannazione Botolo! Lo sai che Chris ci ammazza se ti becca a mangiare fuori dai pasti consentiti! Non posso sempre salvarti il culo ed essere ripagato così! Ma che cavolo, in questa casa non c’è un minimo di gratitudine!» Piagnucola il moro che comincia a sistemare il grande disastro combinato dal suo micione preferito. Fortunatamente Chris è talmente intento a sbavare su quel logorroico iperattivo di Stiles e i muscoli possenti di Derek, da non sentire tutti i rumori provenienti dalla cucina. Almeno i suoi acerrimi nemici qualche volta possono tornargli utili.
E’ talmente concentrato nel cercare di sistemare tutto quel pasticcio da non prestare la minima attenzione a Brian, inoltre ha dimenticato un piccolo particolare di Brian: come il suo amato padroncio, sa essere molto, molto, vendicativo.
Il gatto infatti, infastidito per essere stato interrotto nel bel mezzo del suo prelibato banchetto, comincia a graffiare la gambe scoperte di Darren, che anche d’inverno si ostina a girare per casa in calzoncini e canottiera.
«Botolo, sta buono! Ti sto salvando il culo! E anche il mio! Soprattutto il mio! tu sei tutelato dalla protezione animali, ma la Protezione Hobbit ancora non esiste!» Darren agita la gamba, cercando scacciare il micione, ma Brian non è molto contento, soprattutto quando il moro gli pesta per sbaglio la sua bella coda. A quel punto Brian Colfer dichiara guerra.
E quando Brian Colfer dichiara guerra … si salvi chi può!
Il gatto ringhia, mostrando i suoi affilati canini, i suoi occhi verdi sono assottogliati così tanto che quasi non si vedono. Spalanca le fauci scattando verso la gamba succulenta di Darren.
Il moro sente un improvviso e fortissimo dolore alla gamba, proprio nel punto dove i denti affilati di Brian sono affondati nelle sue carni.
Urla mentre muove scompostamente la gamba cercando di scrollarsi il gatto di dosso.
«Botolo! Ahi!»
In quel momento un trafelato Chris, allarmato dalle grida, entra in cucina.
«Che diavolo sta succedendo?» La scena che si pone dinanzi agli occhi azzurri del giovane sarebbe anche comica. Brian sembra una tigre, piuttosto spelacchiata, sul punto di balzare all’attacco e azzannare la sua preda. Di contro, un piccolo cucciolo d’uomo impaurito, che continua ad urlare isterico e saltellare su un unico piede tenendosi con le mani l’altra gamba ferita.
«Brian che cosa hai fatto?» Esclama mentre corre verso Darren per valutare la gravità della ferita.
«Mi vuole mangiare! Chris non puoi tenerlo a dieta, è diventato un gatto mannaro! Un feroce e assassino gatto mannaro!» Urla il moro continuando a saltellare e puntando il dito indice verso il gatto che lo guarda come una tigre guarderebbe una dolce e succulenta lepre.
Chris inarca il sopracciglio mentre prende amorevolmente la gamba di Darren e osserva la ferita.
«Sto morendo vero? Dovranno amputarmi la gamba?»
«Sei serio, Dare? E’ un graffietto! Brian è un gatto talmente abituato a mangiare cose morbide e piccole che i suoi denti non sono per niente affilati.» Esclama il più piccolo lasciando andare la gamba del riccio, riprendendo la direzione del salone.
«Chris, mi abbandoni così?» Pigola il moro mentre continua a guardarsi la gamba ferita, che ai suoi occhi è lacerata e maciullata dalle zanne di Brian.
«Si. Sono alla parte bella tra Stiles e Lydia quando le dice di liberarsi del cagnolino.» Chris fa l’occhiolino a Darren e scompare in sala, lasciando i due, gatto e uomo … ops, bambino, lì a guardarsi in cagnesco.

 

* * *

 

Chris non ripensa più all’episodio.
E’ un uomo troppo impegnato per preoccuparsi di due stupidi graffietti sulla gamba di Darren. Deve scrivere il nuovo libro, girare il nuovo film e … deve prepararsi all’uscita dell’attesissima quinta stagione di Teen Wolf!

Così non nota Darren e i suoi atteggiamenti strani … più strani del solito ecco.

 

Il moro invece sente qualcosa di diverso.
Si sente diverso.

Per non parlare della sua gamba brutalmente dilaniata da Brian. Completamente guarita. La sera stessa, quando Darren si era andato a fare la doccia aveva notato che dove la carne era stata maciullata da quel gatto malefico, adesso la pelle era liscia e morbida. Perfetta.
Insomma un miracolo.
Per non parlare delle volte che si addormenta steso sul letto, abbracciato al corpo di Chris, per poi svegliarsi in cucina o in sala, senza avere la più pallida idea di come abbia fatto ad arrivarci.
Per non parlare degli odori, gli odori che riesce a sentire. Dal nuovo ammorbidente che Chris ha comprato, dal soffice e delicato profumo che i capi lasciano sulla sua pelle già profumata di suo, dall’odore di caffè di cui sanno i suoi baci.
E si muove più veloce adesso, molto più veloce e si sente pieno di energia, tanto da poter sollevare il suo adorato ragazzo senza la minima fatica e potergli fare cose meravigliose.
Per non parlare poi di Cooper, il caro, coccolone Cooper. Sono un paio di giorni che il cane è irrequieto, soprattutto quando c’è lui nelle vicinanze. Ha smesso di fargli le feste ogni volta che lui torna a casa da lavoro o dalla spesa. Insomma, si comporta in modo decisamente strano e decisamente poco da Cooper.
Ma la cosa sicuramente più strana è Brian. O meglio gli occhi di Brian. Darren può giurarlo di averli visti brillare minacciosi verso di lui, di un rosso brillante. E insomma, gli occhi di Brian sono verdi e a meno che Darren non sia diventato daltonico alla veneranda età di ventott’anni, gli occhi di Brian diventano davvero rossi.
E’ quando Chris sta di nuovo, per la ventesima volta, guardando la seconda stagione di Teen Wolf che Darren capisce finalmente cosa sta succedendo.

 

Stiles: “Come hai fatto?”
Derek: “Io sono l’Alpha.”

 

Darren si mette seduto composto sul divano sul quale sta sonnecchiando fingendo di non sentire le frasi, non tutte pronunciabili dinanzi ad un minore, che Chris dice ogni volta che compaiono Stiles o Derek.
«Fa tornare indietro.» Dice al suo ragazzo agitando la mano.

«Con molto piacere. Amo questa scena quando Derek guarda e vede che Stiles è in pericolo e ruggisce contro il suo Beta per proteggerlo. Ah è così romantico!» Esclama il più piccolo mentre fa tornare indietro la scena, ignaro che il suo ragazzo non ha ascoltato la minima parola di quello che lui ha detto.
Darren osserva Derek, osserva mentre ruggisce contro il suo Beta e i suoi occhi brillano di un rosso cremisi.
Volge poi lo sguardo verso Brian, acciambellato nella sua comoda cesta non lontano da lui. Lo sta guardando, ma non con il suo solito sguardo. Lo guarda accigliato, come se voglia che lui faccia qualcosa per lui.
Ed eccolo. Di nuovo il bagliore rossastro nei suoi occhi.
Corre in bagno, chiudendosi violentemente la porta alle sue spalle. Si fionda allo specchio e guarda i suoi occhi.
I suoi occhi.
I suoi occhi sono dorati.
Sono del colore dell’ambra, del caramello fuso … di un bicchiere di whisky.
I suoi occhi sono dorati come quelli di un Beta.
Lui è un Beta.
E Brian è il suo Alpha.

Lui è il Beta di Brian.

 

* * *

 

A quel punto nemmeno un uomo impegnato come Chris può più ignorare le stranezze di Darren.
E non sta parlando semplicemente del fatto che una volta lo ha trovato a dormire, o almeno a provarci, nella cesta di Cooper. Insomma, Darren ha letto troppe fanfiction strane, alcune in cui lui, o il suo personaggio Blaine, è un cane, è logico che prima o poi si bevesse completamente il cervello.

La cosa strana è il modo in cui tratta Brian.
Già normalmente è strano come tratta quel gatto obeso, più come se sia un figlio piuttosto che un animale domestico. Ma adesso .. beh adesso stanno toccando vette che cominciano seriamente a spaventare Chris.
Ed è quando vede Darren seguire Brian per casa che capisce che deve prendere in mano la situazione. Già, perché Darren non sta semplicemente seguendo Brian, come ci si aspetta da un normale bipede, no, Darren si muove a gattoni dietro il micio. Anzi, nemmeno a gattoni, si muove sulle mani e sui piedi, non come una rana, più … più come un gatto!
«Ok! Darren mi spieghi che cosa sta succedendo?» Esclama il più piccolo quando torna distrutto dal lavoro e trova, di nuovo, Darren acciambellato nella cuccia di Cooper, il cane che lo guarda confuso, come se anche lui si stia domandando che sta succedendo lì.
E’ stanco morto, è tutto il giorno che il suo editore lo fa girare come una trottola impazzita, aveva pensato di tornare a casa e trovare la tavola apparecchiata, del buon cibo appena cucinato amorevolmente dal suo fantastico ragazzo. Invece tutto ciò che trova è il suo ragazzo accucciato in una cesta mentre … oddio Darren si sta leccando le braccia?
Ma in quel momento Chris si rende conto di qualcosa di ancora più preoccupante.
Darren non è solo accucciato nella cesta di Cooper, Darren si è ammanettato al termosifone. Che razza di gioco perverso ha in mente?
Ma il pensiero che quella possa essere l’inizio di una serata piccante tra loro due ha preso fine quando trova Brian, accanto a lui, ammanettato allo stesso modo. L’unica differenza è che, finché Darren riesce a stare buono e tranquillo, Brian invece di starsene legato lì non ne vuole proprio sapere.
Darren emette un gemito strozzato, quasi di dolore.
«Chris … devi andare via … vattene.» Borbotta. Le parole escono dalla sua gola come se gli costino fatica e gli provochino immenso dolore.
Chris incrocia le braccia al petto.
«Perché dovrei andarmene da casa mia, scusa?»
«Chris … ti prego … non voglio farti del male.» Il più piccolo è sempre più confuso e deve anche ammettere che la cosa comincia a preoccuparlo non poco. Oddio, proprio adesso che comincia a prendere in seria considerazione l’idea di sposarsi, il suo compagno dovrà essere rinchiuso in manicomio? Perché capitano sempre tutte a lui?
«Darren, mi stai spaventando. Si può sapere che succede?» Brian continua a miagolare e a dimenarsi.
Chris nota che le manette che Darren ha usato sono le loro manette speciali, quelle che … beh, con un po’ d’immaginazione si capisce per cosa sono! Sono dunque quelle rivestite internamente per evitare di ferirsi. Ma Chris è comunque preoccupato che Brian possa farsi del male, o peggio distruggere il termosifone, lui poi come fa senza termosifone?
Fa un passo in avanti, per avvicinarsi al micio e liberarlo, ma l’urlo, quasi disumano di Darren, lo blocca e lo congela sul posto.
«No! Non liberarlo!» Ringhia il moro. E’ completamente madido di sudore e ha l’affanno. Chris è sempre più spaventato. Che cosa sta succedendo.
«Chris! Prendi Cooper e va via!» Urla di nuovo Darren, la sua bocca comincia ad essere talmente piena di saliva che Chris può vederne qualche rivolo scivolare lungo il suo mento ispido per la barba non fatta di almeno una settimana.
«Darren, sul serio mi stai spaventando. Chiamo un’ambulanza. Ti prego … amore, che hai?» Chris comincia ad essere seriamente spaventato. Non si accorge nemmeno di quando le lacrime cominciano a scendergli lungo le guance. Non sa che fare, vede il suo ragazzo soffrire e non ha la minima idea del perché. Si sente completamente impotente.
«Un’ancora ... » Darren borbotta abbassando il capo verso il pavimento e cercando di regolarizzare il respiro.
«Darren, chiamo l’ambulanza.» Esclama Chris e si muove rapido per recuperare il telefono. Nel farlo scosta la tenda che si spalanca rivelando il cielo di Los Angeles e una bella e piena Luna che splendeva in cielo.
Darren comincia ad urlare con talmente tanta forza che Chris sente quasi bruciare le sue stesse corde vocali.
«No! Chris! Chiudi la finestra! La tenda! Chiudila! Chiudila!» Chris è sempre più terrorizzato e corre a fare come Darren gli ha detto. Ad un tratto però si ferma.
Quella sera c’è la Luna Piena.
Guarda Darren che continua a contorcersi e dimenarsi balbettando frasi senza senso e sconclusionate, tra cui riesce solo a sentire la parola ancora, amore.
Guarda Brian e tutto gli è chiaro.
«Darren Everett Criss!» Urla tirando la tenda con talmente tanta forza quasi da strapparla via dai ganci.
«Chris, ti prego va’ via.» Stavolta però Chris non si lascia ingannare dalla voce dolorosa del suo ragazzo. Oh no, ormai ha capito molto bene il delirio di Darren.
«Chris … non voglio farti del male. Non la controllo, non controllo la trasformazione.» Dice il moro scosso dall’ennesimo rantolo doloroso.
«Oh credimi che tu non controlli la tua trasformazione in un emerito cretino è chiaro a tutti.» Esclama il più piccolo mentre prende le chiavi delle manette dal tavolino e libera un decisamente offeso Brian.
«No! Chris! Va’ via o morderà anche te!» Urla Darren quando vede Brian finalmente libero. Il gatto resta acciambellato tra le braccia del suo padroncino che lo accarezza e lo coccola con dolcezza, sussurrandogli parole dolci per tranquillizzarlo.
«Chris! Scappa! Va’ via!» Urla di nuovo il moro.
«Darren, seriamente! Se questo è uno scherzo, credimi è uno scherzo che ti costerà molto caro! Lo hai spaventato a morte!» Urla stringendo Brian a sé. Il micio continua a fissare Darren e il moro vede di nuovo i suoi occhi rossi brillare.
«No! Piccolo, ti prego lascialo! Guarda i suoi occhi. Lui è il mio Alpha, vuole che io mi liberi di te, vuole che ti uccida perché tu mi rendi debole. Vuole che io faccia parte del suo branco.» Chris davvero non sa se ridere o piangere, soprattutto perché non sa se Darren sta fingendo oppure fa sul serio, conoscendolo, purtroppo, è più che probabile che faccia sul serio.
«Darren, ti prego! Dimmi che non stai facendo esattamente quello che temo che tu stia facendo.» Esclama esasperato il più piccolo mentre continua ad accarezzare Brian.
«Mi ha morso Chris! Quel giorno in cucina, mi ha morso per fare di me il suo Beta. Vuole un branco, vuole essere più forte per sconfiggere Cooper. Lui … lui vuole che io uccida il mio vecchio branco. I miei sensi sono amplificati, sento l’odore del nuovo ammorbidente persino da qui ...»
«Si! Anche io! Credo sia normale dato che per sbaglio ne ho rovesciato mezza confezione nella lavatrice e mi sono stufato al decimo risciacquo!» Lo ferma Chris, ma Darren sembra non ascoltarlo. Del resto, come dice il detto, non c’è peggior sordo di colui che non vuol sentire.
«… mi sento più forte, sono più veloce. Il mio stesso fisico si è irrobustito ...»
«Si, forse perchè a luglio sarai Hedwig e dovrai girare molte scene in boxer e il tuo agente ti ha messo a stecchetto e a far palestra. Ma si, scomodiamo il soprannaturale invece di pensare alle cose più logiche ...»
« … Cooper non vuole più giocare con me e mi ringhia contro ...»
«Gli hai rubato la cuccia! Ovvio che ti ringhia contro!»
«… i miei occhi sono dorati, come quelli dei Beta.»
«Darren! Oddio! Con tutte le fanfiction che leggi ancora non ti eri mai reso conto del meraviglioso colore dei tuoi occhi. I tuoi occhi sono dorati! Lo sono dalla nascita!» Ma di nuovo Darren continua ad ignorare Chris e continua a parlare.
«… quelli di Brian invece sono rossi.»
«Oh Gosh!» Chris si da uno schiaffo in volto. Poggia Brian sul divano, dandogli le ultime carezze. Prende di nuovo le chiavi per andare a liberare anche il pazzo del suo ragazzo.
«No! No Chris, non puoi liberarmi! Non voglio farti del male!» Continua a urlare Darren mentre si dimena forte, talmente tanto che le manette cominciano a ferire la pelle del suo polso.
«Credimi, Darren. Quello in pericolo se tu, perché non sai quello che voglio farti adesso!» Sbotta Chris mentre libera Darren dalle manette, guardando le profonde ferite che si è fatto. Le sue manette non sono come quelle di Brian rivestite all’interno.
«Darren, guarda qui che hai fatto!» Esclama mentre cerca di sollevare il suo ragazzo.
«Il dolore … il dolore rende umani.» Esclama il moro.
Quella è forse la goccia che fa traboccare il vaso.
«Sei serio! Darren davvero, ma quanti anni hai? Mi sta bene quando fingi di essere Harry Potter e vai in giro a fare magie con un pezzo di legno che dici essere la Bacchetta di Sambuco. Va bene, ti amo anche per questo tuo essere così pazzo. Ma questo? Questo, Darren? Credere di essere un lupo mannaro ...»
«Gatto! Gatto mannaro, Chris.» Ansima Darren.
«No! Ok! Quando è troppo, è troppo! Vuoi essere un gatto mannaro! Bene! Fai il gatto mannaro e divertiti, ma sappi che farai il gatto mannaro fino in fondo, ergo niente che faccia accelerare le pulsazioni e io ...» Chris si solleva indicando tutto il suo corpo longilineo. «… sono molto bravo a farle accelerare.»
Con la miglior uscita, degna da Drama Queen che Chris è, il più piccolo entra in camera sua, sbattendosi la porta alle spalle, isolandosi dal resto della casa.
«Beh, non male come prima Luna Piena, ho avuto il controllo.» Esclama Darren felice, alzandosi in piedi e dirigendosi verso Brian. Il micio lo guarda con il suo solito sguardo altezzoso. Oh, Darren dovrà fargli di mangiare una montagna di donuts di nascosto per farsi perdonare quell’ultima trovata.
«Sai perché Botolo? Perché Chris è la mia ancora, lui non mi rende debole, lui mi rende forte.»
E se Brian non fosse un gatto ma un essere umano, in quel momento starebbe alzando gli occhi al cielo in pieno stile Peter Hale per quanto assurdamente smielati possono essere i suoi due padroncini. Ma, in fondo, è anche per quello che gli vuole bene … no, ripensandoci no. Lui vuole bene solo all’immensa dispensa di casa Colfer. Quella. Nient’altro!

 

* * *

 

Un mese dopo …

 

«Sono a casa!» Darren entra in casa.
«Uhh sei tornato!» Darren si blocca di colpo. Strano, strano che Chris parli con voce dolce. Per la questione del “gatto mannaro” gli ha rivolto la parola a monosillabi per l’intero mese.

«Ehm … sono entrato nella casa giusta?» Domanda il moro girandosi verso la porta.
«Ovvio che si!» Il più piccolo si avvicina al moro. Darren nota in quel momento che Chris stringe tra le mani delle lunghe catene. Che diavolo ci fa il suo ragazzo con delle catene?
Deglutisce.
Ha paura.
Ovvio che ha paura.
Si guarda intorno, non trovando traccia né di Brian né di Cooper.
«D-dove sono i cuccioli?» Domanda.
«Shh … non preoccuparti, non devi preoccuparti che il tuo Alpha scopra che te la fai con un cacciatore.» Esclama sensualmente il più piccolo.
Darren aggrotta le sue buffe sopracciglia e guarda il più piccolo.
Cosa diavolo sta succedendo?
«C-Chris?»
«C’è la Luna Piena stasera Darren.» Dice Chris. Il moro annuisce con il capo.
«Stavolta ho trovato qualcosa di più resistente di un paio di manette per trattenerti. Le vuoi provare?» Darren guarda lo sguardo malizioso di Chris e poi le lunghe catene che stringe tra le mani.
Ovvio che le vuole provare.

E, seguendo il suo ragazzo, si chiudono in camera da letto ululando alla luna il loro grande e immenso amore.















Quattro chiacchiere al "Drago Verde"
AVETE VISTO CHI E' TORNATO???????
Allora per questa OS, assolutamente demenziale, senza il minimo senso, dovete ringraziare B_Tonks per aver detto semplicemente la parola magica:"gatto mannaro" e poi ovviamente dovete ringraziare (?) la mia ossessione per Teen Wolf e per il mio piccolo e adorabile Stiles ahahahah
Che dire questa OS non era minimamente in programma, poi Chris posta la foto del gatto più stalkerato del mondo e ..... BOOM!!!!!!!
Si è scritta da solo.
E' una cosa senza impegno, che spero vi faccia piacere e che vi piaccia ;)
Un bacio il vostro piccolo Hobbit che torna a lavorare sulla long ;)

Pagina d'autore: AmonAmarth - EFP
Profilo twitter: AmonAmart08





 

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Capitolo 13
*** Brian VS Chairman Meow! ***


Happy birthday to you,
happy birthday to you,
happy birthday my dear manager,
happy birthday to youuuuuu

A Robbi, una grande amica e una grande sostenitrice.
Ti voglio bene
       





  BRIAN VS CHAIRMAN MEOW!

 

Darren apre la porta di casa sbuffando per l’immane spesa che gli è toccato fare. Non sa perché, ma Chris quella mattina gli aveva messo tra le mani una lista della spesa lunghissima e lo aveva spedito fuori, dicendogli che quella sera avrebbero avuto degli ospiti e che doveva cucinare. Non ha nemmeno la più pallida idea di chi siano gli ospiti! Ma anni di matrimonio gli hanno insegnato che non bisogna mai fare domande se vuoi sopravvivere abbastanza per raccontare ai tuoi nipoti di come i nonni si sono conosciuti e innamorati!
E’ sposato ormai con Chirs da diversi anni, lo conosce da molto più tempo, ma non si sarebbe mai abituato alle sue crisi isteriche terribilmente simili a quelle di Kurt. Praticamente l’unica cosa che Chris ha in comune con il suo personaggio.
Quando finalmente riesce a vincere la sua battaglia contro la serratura della porta viene accolto da Cooper che gli si avvicina strusciandogli il gran testone sulla gamba.
«Ehi bello, gli uomini della mia vita dove sono?» Chiede al cucciolone che, per tutta risposta, si limita ad abbaiare contento. Darren lo guarda perplesso. E’ sempre stato più incline a tradurre i miagolii di Brian che l’abbaiare di Cooper!
«Va bene, porto la spesa in cucina poi li vado cercare.» Prendendo le pesanti buste, Darren si avvia verso la cucina e poggia tutto sull’isola. Sistema tutto in frigo, lasciando nelle buste i cibi che invece possono attendere per essere sistemati e poi, dopo aver accarezzato la testa di Cooper che contento se ne torna a sonnecchiare nella sua cuccia, si dirige verso il piano superiore della casa.
Per prima cosa si dirige nella piccola nursery dove trova il loro piccolo Conner intento a dormire, i pugnetti stretti attorno al suo pupazzetto a forma di ranocchio preferito e le labbrucce socchiuse in un adorabile broncio. Con tenerezza, e cercando di non svegliarlo, Darren gli sistema la copertina, lasciando una morbida carezza su quelle guanciotte paffute che aveva adorato sin dal primo momento in cui le aveva viste. Sul piccolo comodino vicino alla culla c’è il baby monitor la cui lucetta rossa segnala che è acceso. Il moro si dirige quindi fuori dalla stanza, socchiudendo la porta solo dopo aver lanciato un ultimo amorevole sguardo al suo bimbo. Si dirige verso la cameretta di Dean, ma è vuota. Va allora a passo sicuro verso la camera da letto padronale e non si stupisce quando trova Chris seduto sul letto, la schiena poggiata allo schienale, intento a leggere un libro e il loro bambino beatamente addormentato accanto a lui, la testa poggiata sulla gamba del padre mentre una sua mano gli accarezzava con dolcezza i capelli. In fondo al letto, come prevedibile, Brian sonnecchia beato, la lunga coda avvolta attorno al suo corpo. Qualche anima romantica potrebbe pensare che è lì solo per vegliare sui due uomini della vita di Darren, cosa che il riccio gli chiede in continuazione. Ma Darren sa bene che invece il micio è lì solo per scroccare del calore e magari anche un paio di coccole!
Chris si rende conto della presenza di Darren e, dopo aver posizionato un segnalibro, chiude il libro che sta leggendo. Darren gli butta di sfuggita un’occhiata… sta di nuovo leggendo quella saga eterna di libri di Shadowhunters. Si, Chris è un fan sfegatato della Malec, anche se è rimasto particolarmente scoraggiato dalla scelta degli attori che sono stati scelti per il film. Non tanto per l’attore che aveva impersonificato Magnus, quanto quello scelto per Alec. Un po’ Darren pensa che sia anche invidia perché anche lui avrebbe voluto fare il provino per quel personaggio. Secondo Darren, Chris sarebbe stato un Alec perfetto: alto, fisico slanciato, ottima mira, occhi azzurri e pelle eterea. Chris ha ognuna delle caratteristiche che la Clare ha descritto per Alec, tanto che Darren era andato a controllare quando la scrittrice avesse iniziato a scrivere i libri perché il dubbio che avesse usato il ragazzo come modello d’ispirazione gli era venuto!
Insomma, per Darren, Chris sarebbe stato l’Alec perfetto, senza contare che con un arco in mano sarebbe stato ancora più sexy di quando maneggia i Sai. Sfortunatamente però nessuno l’ha pensata così. Di nuovo Chris ha dovuto lottare contro un mondo che finge perbenismo verso gli omosessuali. Sebbene Cassandra Clare abbia descritto Alec esattamente come Chris, per i registi Chris è troppo effeminato nei lineamenti per poter impersonare un grande cacciatore di demoni. Poveri stolti, non sanno che Chris gli avrebbe potuto fare il culo con quelle braccia che si ritrova!
Chris ci è rimasto male ma, al solito, ha incassato il colpo da gran signore. Non ha provato a fare il provino per la serie TV, anche perché si vocifera che un provino per la parte di Alec non c’è mai stato dato che la Clare, dopo aver visto Matthew Daddario ai provini per Jace del film, aveva dichiarato che quel ragazzo, occhi scuri a parte, era perfetto per il suo Alec.
Inoltre, la scelta del cast per la serie TV, fa venire in mente a Darren che, proprio pochi giorni prima, era uscita l’ufficialità sul nome di chi avrebbe invece interpretato Magnus Bane…
«Hai sentito di Harry?» Domanda il moro sedendosi sul bordo del letto vicino a Chris, mentre con una mano accarezza anche lui i capelli rossicci del figlio. Dean comincia a storcere il nasino infastidito da quei tocchi.
«Ti ha già chiamato?» Domanda Chris e Darren alza gli occhi confuso. Perché Harry avrebbe dovuto chiamarlo? E’ vero che quasi tutti loro sono rimasti in contatto, ma non si chiamavano nemmeno senza qualcosa in particolare.
«Perché mi doveva chiamare?» Chiede infatti il moro sbattendo le palpebre con le lunghe ciglia scure che Chris ha sempre trovato essere una corona perfetta per quelle due enormi pepite dorate che sono gli occhi di Darren.
«Per la cena di stasera.» Dice con estrema semplicità Chris.
«La cena? E’ lui che viene a cena stasera?» Chris annuisce con il capo, gli occhiali che gli scivolano leggermente sul naso.
«Perché Harry viene a cena da noi? Insomma, no che non mi faccia piacere, ma perché?» Dean sta cominciando a muoversi sempre più infastidito per il baccano dei genitori, così come Brian che apre i suoi occhietti gialli per guardare male Darren che ha osato disturbarlo durante la sua meritata pennichella pomeridiana.
«Perché ho trovato un lavoro a Brian!»

 

Dopo aver sentito le parole di Chris, Darren è rimasto almeno cinque minuti a fissare il letto, ormai vuoto, dopo che suo marito si è alzato e ha portato Dean nel suo lettino. Quando finalmente si è riscosso dai suoi pensieri sobbalza dal letto, movimento che infastidisce molto Brian.
«Botolo, cos’è questa storia?» Domanda il riccio mentre prende tra le braccia il gatto che però non sembra essere molto contento di lasciare il suo adorato giaciglio. Questi comincia infatti a miagolare come un ossesso, cercando di graffiare le braccia scoperte di Darren.
Il moro si dirige verso il piano inferiore, da cui sente provenire il suono melodioso della voce di Chris. L’uomo è in cucina che sta finendo di sistemare le ultime cose che Darren ancora non aveva messo a posto della spesa appena fatta.
«Chris, in che senso hai trovato un lavoro per Botolo? Poi perché scusa?»
Chris chiude l’anta dell’armadietto in cui ha appena riposto il pacco di farina e di zucchero che il marito ha comprato. Guarda Darren con i suoi grandi occhioni azzurri che luccicano di una luce quasi diabolica. Si, Darren dopo anni di matrimonio può ormai dirlo: quegli occhi possono essere tanto angelici quanto diabolici!
«Bhe mi pare ovvio! Qui tutti devono contribuire alle spese e il signorino...» Chris si avvicina a Darren e di conseguenza anche al gattone. Gli punta un dito indice contro sventolandoglielo davanti al volto. «… bhe il signorino qui se vuole continuare a mangiare sarà meglio che se lo paghi da solo il suo cibo!»
Darren alza gli occhi al cielo.
«Che ha fatto stavolta?» Domanda perché sa che quando Chris se ne esce con cose del genere, è sempre perché il gatto ne ha combinata una delle sue. Almeno lui tratta Botolo come un essere umano trecentosessantacinque giorni l’anno! Almeno lui è coerente!
«Che ha fatto?» Domanda Chris, la sua voce talmente acuta che spinge Cooper ad abbaiare e a correre per il salone infastidito da quel rumore. «Che ha fatto, mi chiedi? Hai presente quelle belle bistecche che avevi messo a scongelare questa mattina?» Darren annuisce con il capo, ormai è chiaro dove Chris stia andando a parare. E ora capisce perché il marito gli ha urlato di andare a fare la spesa dopo essere stato in cucina.
«Se l’è mangiate!» Urla Chris guardando Brian dritto negli occhi. Ma questi non si lascia intimidire e sbadiglia sommessamente, leccandosi poi la zampetta per pulirsi il musetto, come se niente fosse. «E il topo in giardino? Se n’è dovuto occupare il gatto del vicino!» Chris poggia le mani sui fianchi. Il suo sguardo è così minaccioso che, d’istinto, Darren si stringe Brian al petto con più forza.
«Quel topo era enorme!» Prova a balbettare cercando di difendere l’onore del suo Botolone. Ma dalle fiamme che vede negli occhi del marito capisce che, forse, ha scelto la tattica sbagliata.
«Enorme? Era un topolino di campagna! Cercare i topi è il suo compito, è un gatto! E ti ricordo che il gatto del vicino ha solo otto mesi, è quasi più piccolo del topo e lo ha catturato in nemmeno dieci minuti!»
«Brian è piccolo di costituzione!» Esclama Darren afferrando il micio e sollevandolo in pieno stile Simba davanti agli occhi di Chris. Ci manca solo la musica di Elton John in sottofondo e che un raggio di luce investa la figura di Brian! Darren può chiaramente vedere il tic nervoso all’occhio di Chris. Oh! Oh! E’ nei guai!
«Tu lo vizi troppo!» Chris cambia tattica e comincia ad attaccare l’anello debole: Darren.
«Io?»
«Si tu! Ora...» Il castano prende Brian dalle braccia di Darren che, da prima donna che è, si sta godendo tutte quelle attenzioni. «… tu comincia a cucinare. Io devo preparare Brian per il suo primo colloquio di lavoro!»
Darren guarda Chris uscire dalla cucina. Ora capisce cosa pensa di lui suo marito quando si comporta in modo strano con quel gatto!


* * *


«Cavolo Darren, mi ero dimenticato quanto tu fossi bravo a cucinare.» Harry si spaparanza per bene sulla sedia, massaggiandosi lo stomaco bello pieno.
«Si ragazzi, è davvero tutto buonissimo. Chris, sei davvero un uomo fortunato. Harry non sa cucinare per niente.» Esclama Shelby mentre si pulisce con classe i piccoli baffi di sugo intorno alle labbra.
«Ehi! Questo è un colpo basso. Ho tante altre qualità… come i miei addominali!» Harry fa l’occhiolino alla moglie facendola scoppiare a ridere. Darren li guarda felice. Harry e Shelby sono una delle poche coppie storiche che ha conosciuto. Quando è entrato a far parte del cast di Glee, loro due stavano già insieme. Non li ha mai visti litigare. Certo, è ovvio che, come tutte le coppie anche loro hanno i loro alti e bassi, ma hanno sempre risolto tutto tra di loro e il loro affiatamento è qualcosa di invidiabile.
«Shelby su questo sei una donna fortunata. Sugli addominali di tuo marito ci abbiamo tutti fatto un sogno erotico.» Dice Chris strizzando l’occhiolino alla donna che scoppia di nuovo a ridere. E’ sempre stata una ragazza molto aperta e si è amalgamata bene al pazzo cast in cui il marito si è ritrovato. Certo, magari non proprio con tutti i membri del cast, ma con la maggior parte si.
«Con questo che vorresti dire? Anche io ho gli addominali.» Darren sbatte le palpebre un paio di volte, un’espressione da cucciolo ferito stampata in volto.
«Dare, avevi gli addominali ai tempi di Hedwig! Ma da quando è arrivato Dean tu non ci metti più impegno! Hai la pancia da birra e lo sai!» Chris indica con l’indice il piccolo rigonfiamente che fa tirare la stretta camicia di Darren all’inverosimile. Il riccio borbotta qualcosa offeso mentre guarda con odio la piatta pancia di Harry e si copre la propria con le braccia. Gesto che fa scoppiare a ridere sia Shelby che Harry ancora di più.
«Oddio Chris, ti ricordi che nella quinta stagione hanno dovuto fare quella puntata assurda su Blaine che ingrassa proprio perché Darren continuava a mettere su peso?» Harry ride come un matto ricordando quella puntata. Lui non è  presente nel cast, nelle ultime stagioni fa brevi apparizioni, ma ha sempre sentito con piacere i deliri del cast che si lamentano sul copione. Era esilarante sentire tutti i drammi che succedevano dietro le quinte.
Darren fa il verso ad Harry e quello scatena l’ilarità dei commensali ancora di più.
«Ok, non rivanghiamo sul passato altrimenti qualcuno stanotte mi manda in bianco...» Altri risolini da parte di Shelby e Harry alla battuta di Chris. «… Harry, davvero complimenti per aver ottenuto la parte di Magnus.»
Gli occhi di Harry si illuminano. E’ chiaro che quel ruolo gli piaccia molto ed è chiaro che si sente orgoglioso di essere stato scelto per interpretarlo.
«Si, sono davvero felice. Quando non mi hanno preso per il film ci ero rimasto male. Ma adesso… wow! Sono al settimo cielo. Poi ho già incontrato il cast, sono davvero simpatici. E Matt è un ragazzo davvero intelligente. Credo che lavorerò molto bene con lui.»
«Sai vero che finirete anche voi nelle fanfiction?» Domanda Chris sorridendo, ricordando i vecchi tempi di quando le fans scrivevano storie e storie su lui e Darren. Gli mancano i bei vecchi tempi, da quando lui e Darren erano usciti allo scoperto le fans non si impegnano più. E’ un po’ triste sapere di essere stato messo da parte perché ormai sei passato di moda, ma le fans possono anche essersi stancate di scrivere di lui e Darren che ci danno dentro come coniglietti in calore, lui… lui non si sarebbe mai annoiato di farsi Darren!
«Si, immagino. Matt ed io ne abbiamo già parlato e abbiamo deciso di non illudere le fans facendogli confondere i Malec con i Daddum.»
«Daddum? Che nome orribile è? No, no. Suona molto meglio… si, Shumdario. Meglio!» Sia Harry che Shelby guardano Darren come sia una specie di alieno.
«Lasciate perdere, Darren è una fangirl sfegatata!» Chris agita la mano sorridendo mentre beve un sorso di vino. Harry scoppia a ridere.
«Non mi stupirei se venissi a sapere che Darren sarà uno di quelli che scriverà fanfiction sui Malec.»
«No, lui chiederà a me di scriverle prendendo spunto dalla nostra vita sessuale.» Altro scroscio di risate mentre Darren borbotta offeso.
«Comunque, scherzi a parte ragazzi. Questo personaggio mi piace da impazzire...»
«Anche Chris adora il personaggio di Magnus!» Borbotta Darren guardando male Chris accanto a lui che si limita ad alzare gli occhi al cielo.
«Hai letto i libri?» Domanda Harry guardando Chris con occhioni luccicanti.
«Ovvio che si. Insomma finalmente un bestellers che ha una coppia gay tra i protagonisti. Ovvio che lo sto leggendo.»
«Già, Chris voleva pure fare il provino per Alec.» Dice Darren indicando il ragazzo e beccandosi l’ennesima occhiataccia della serata da parte sua.
«Davvero?»
«Si, ma a quanto pare sono troppo ‘effeminato’ per quel ruolo.» Chris mima le virgolette mentre l’astio nella sua voce è perfettamente palpabile.
«Ma dai! Alec viene descritto con la pelle eterea e i lineamenti delicati.» Esclama Shelby indignata. Lei ha sempre adorato Chris Colfer e ha giurato che se mai avrebbe avuto un figlio gli avrebbe letto tutte le sere i libri di Chris.
«Bhe a quanto pare non così tanto.» Chris giocherella con una briciolina di pane sulla tovaglia mentre la osserva come se sia la cosa più importante del mondo. Harry lo guarda con tristezza. Di tutto il cast di Glee, quel ragazzo è sicuramente quello che ha ammirato di più. Ha sempre ammirato la sua intelligenza e tutto il suo coraggio, soprattutto il suo coraggio.
«Sapete, forse è un bene che Chris non abbia fatto il provino.» Comincia a dire Harry bevendo un sorso di vino. «Mi avrebbe fatto strano baciarti. Per me resti sempre il piccolo Chris che mentre noi andavamo in giro a divertirci per locali durante il tour, se ne doveva restare chiuso in albergo perché ancora minorenne.» Chris guarda Harry e poi scoppia a ridere, grato che il ragazzo abbia stemperato la tensione.
«Comunque sono davvero orgoglioso di questa parte e farò il massimo per rendere giustizia ad un personaggio come Magnus. Anche se devo dirtelo, Chris. Ho visto il guardaroba e… ora capisco cosa hai passato tu quando hai interpretato Kurt.»
«Oddio! I pantaloni di Single Ladies! Avrebbero potuto rendermi sterile. Sono sicuro che Kurt sia sterile.» Scoppiano di nuovo tutti a ridere.
«A proposito, Chris. Hai detto che dovevi dirmi una cosa. Qual è questa cosa?»
Gli occhi di Chris si illuminano e scatta in piedi come una molla rilasciata improvvisamente dopo essere stata compressa per molto tempo.
«Torno subito.» E schizza via dalla sala da pranzo. Harry segue con lo sguardo la figura snella dello scrittore, poi guarda Darren che sta mangiando la crosticina del pane facendo invece palline con la mollica che scarta.
«Anche a te fa paura quando fa così?» Dice l’asiatico guardando l’amico che si limitò a sollevare le spalle.
Pochi secondi dopo Chris arriva in cucina con un Brian tutto miagolante tra le braccia.
«Harry, potresti far avere un provino a Brian per la parte di Chairman Meow?» 

 

* * *

 

«Darren, esattamente da quando Chris ha perso la testa?» Harry non può ancora crederci. Quella sera aveva pensato che Chris stesse scherzando, che magari quei due bicchieri di vino gli avessero dato alla testa. Ma ora, quando sta per entrare negli studios di Los Angeles dove avrebbe incontrato il cast per un’ultima riunione prima di partire per Toronto, set dove si sarebbero girate le puntate della serie, non ne è più tanto convinto.
«Deve contribuire alle spese.» Si limita a dire il riccio. Harry lo guarda allibito. Non è mai stato un mistero l’ossessione di Darren verso quel gatto, ricorda ancora la patetica scena di quando, in partenza per la loro luna di miele, il riccio si rifiutava di lasciarlo a casa di Grant. Ma non ha mai ritenuto possibile che quel tipo di pazzia sia contagioso e che ora ha contagiato di brutto anche Chris!

Proprio in quel momento raggiungono gli studios e Harry riconosce in lontananza la figura di Matthew. Quel ragazzo è così alto che a confronto lui sembra un nano! Si gira verso Darren, che a suo confronto sembra un puffo e… prova un po’ di pena per lui!
Matthew lo vede e lo saluta con la mano così il terzetto, capitanato da Chris che stringe tra le braccia Brian, si avvia a raggiungerlo.
«Oddio! Quel gatto è adorabile!» Matt corre verso Chris e gli strappa letteralmente Brian dalle braccia. Harry sorride. Gli è bastato incontrare Harry una sola volta per scoprire che il ragazzo adora tutti gli animali, in particolare mucche e capre.
«Attento Botolo può essere...» Sia Chris che Darren restano letteralmente sconvolti quando vedono Brian-Traditore-Botolo-Criss-Colfer miagolare felice a Matt leccandogli tutta la faccia. Chris si gira verso Darren e lo guarda allibito sentendosi tradito da quel micione ingrato.
«Gli sta leccando la faccia.» Sussurra Chris riportando lo sguardo su Matt che emette pigolii adorabili verso Brian.
«Non gliela sta staccando a morsi! Mi ci sono voluti mesi di manicaretti per entrare nelle sue grazie e questo spilungone arriva e mostra i suoi occhietti dolci e mi frega il figlio!» Il tono di Darren è totalmente indignato e guarda con astio l’ignaro Matt.
Le parole di Darren sono poi seguite dall’inconfondibile suono delle fusa del micione.
«Brutto traditore ingrato!» Il suono acuto della voce di Chris fa saltare leggermente Matt che finalmente porta la sua attenzione sui due ragazzi.
«Ehi, ma tu sei Chris Colfer!» Matt guarda il ragazzo dagli occhi azzurri lucenti e gli stringe calorosamente la mano. «Cavolo, non ci posso credere che sto stringendo la mano al grande Chris Colfer. Mia sorella più piccola costringeva me e Alexandra a guardare Glee e io ho sempre pensato che il tuo personaggio fosse strepitoso.» Gli occhi di Chris brillano di felicità e si fa subito avanti a stringere la mano che il ragazzo gli porge con fare civettuolo. Darren inarca un sopracciglio: il suo uomo e il suo gatto sembrano totalmente incantati dallo spilungone dal fisico perfetto, occhi perfetti, labbra perfette…
«Ehm! Ehm! Ciao, sono Darren Criss-Colfer. Marito di Chris Criss-Colfer!» Darren marca bene l’unione dei loro cognomi uniti. Chris lo guarda con la sua solita aria di superiorità quando crede che si sta comportando come un bambino e lo sta mettendo in imbarazzo.
«Oh, Matthew Daddario!» Dice il ragazzo rivolto a Darren, ma rivolgendogli non più di una rapida occhiata prima di tornare a coccolare il grande traditore che stringe tra le braccia.
«Amo gli animali. E questo gatto è bellissimo.» Brian sembra estremamente contento di essere stretto tra le braccia di quella calda stufa umana che risponde al nome di Matthew Daddario.
«Anche io amo gli animali. I miei preferiti sono i lama.» Esclama Chris con voce troppo civettuola per i gusti di Darren.
«Dai? Anche io li adoro. Però preferisco le pecore. Sono così adorabili.» Chris ride felice alle parole di Matt e gli poggia una mano su un braccio muscoloso mentre con l’altra mano accarezza la testa del gatto antipatico che però cerca di fuggire dalle coccole del suo padroncino. Traditore. Giuda! Quel gatto andava chiamato Giuda!
«Ok! Ok! Gli animali sono adorabili!» Darren si avvicina a Matt e gli prende Brian dalle braccia. Ovviamente il micio non ne è molto contento perché comincia a miagolare arrabbiato mentre, con le sue maledette unghiette che Darren prima o poi gli avrebbe tagliato, gli graffia le braccia.
«Ehi! Botolo! E piantala! Sei un brutto traditore!»
«Lascia perdere Darren, Matt ha un ascendente magnetico sugli animali. Nessun animale riesce a resistergli.» Esclama Harry che ride sotto i baffi: in anni non ha mai visto quel micione comportarsi in quel modo con Darren.
«Non solo con gli animali.» Borbotta antipatico il riccio lanciando l’ennesima occhiataccia al marito che adesso sta intraprendendo una fitta conversazione con Matt.
«Sai, sono veramente onorato di interpretare questo ruolo. Spero vivamente di fare un buon lavoro.»
«Oh sono sicuro che lo farai!» Darren fa il verso della voce di Chris e tutti, Brian compreso, si girano a guardarlo. Chris ha il sopracciglio inarcato e il classico sguardo da: ora ti sgozzo, qui e subito!
Matthew alterna lo sguardo da Darren a Chris e poi guarda Harry come a chiedergli se si era perso qualcosa. Harry scuote il capo divertito. E’ ormai abituato alla gelosia di Darren che nota non è cambiata minimamente nel corso degli anni.
Matthew sbatte le palpebre un paio di volte, i suoi occhioni da cerbiatto che diventano appena appena più lucidi.

«Posso farti una domanda, Darren?» Il riccio sobbalza appena al suono della voce di Matt. Lo guarda con sospetto, come se si aspetta che il bel moretto gli sganci un gancio destro di sorpresa.
«Come hai fatto a baciare un ragazzo? Cioè ovvio, baciare un ragazzo o una ragazza non è molto diverso. Però come hai fatto a renderlo reale senza che fosse eccessivo. Insomma, mi sembra che comunque lo si fa uno sbagli. Se non ci metti lingua sei omofobo, se ce ne metti sei… che c’è? Perché mi guardate tutti?» Tutti infatti stanno guardando Matthew. Harry, non sa se ridere o sbattere la testa contro un muro.
«Sai vero che hai chiesto alla persona sbagliata? Darren è sempre stato più gay di Chris!» Dice Harry scoppiando a ridere, seguito poi a ruota da Chris.
Darren guarda male prima l’amico e poi il marito.
«Ehi, vi devo forse ricordare che ero etero quando abbiamo iniziato a girare Glee?»
«Si, amore. Eri così etero che avevi il costume di Ariel nel cassetto.» Esclama Chris che si sporge per lasciare un piccolo bacetto sulla guancia del marito. Harry scoppia a ridere perché vorrebbe poter dire che non ha la più pallida idea di cosa Chris stia parlando… peccato che invece ce l’ha!
«Tranquillo Matt. Se posso dare un consiglio a te e Harry, basta solo che decidiate cosa vi va bene e cosa no. Anche io e Darren la prima volta ne parlammo. In genere i baci gay sono messi sotto la lente d’ingrandimento dal pubblico molto più di quelli etero. Soprattutto noi, a quei tempi in pochi telefilm due ragazzi si baciavano e c’era ancora la possibilità che se esageravamo potevamo subire delle ritorsioni a livello di social media.» Spiega Chris. In effetti Harry ricorda la grande riunione che c’era stata per il primo bacio Klaine. Ovviamente in molti fans lo agognavano, ma c’era ancora chi mandava mail o lettere in cui dicevano che vedere due ragazzi baciarsi sullo schermo era indecoroso. Sapeva che anche lui e Matt sarebbero passati attraverso quello. Ma lui era pronto. Era pronto a mostrare che, anche se etero fino all’ultima cellula del suo corpo, baciare un ragazzo non era per niente sbagliato. Anzi, forse lui e Matt avrebbero potuto fare molto più di Chris e Darren proprio perché etero al cento per cento.
«Inutile dire che poi, nonostante tutte le prove, a te sia scappata fin troppa lingua, Chris!» Alle parole di Darren tutti i presenti scoppiano a ridere mentre le gote di Chris si imporporano leggermente di rosso. Darren lo trova bellissimo, trova meraviglioso che, nonostante gli anni, nonostante la maturità acquisita, lui e solo lui abbia ancora il potere di far arrossire suo marito.
«Ma come mai siete qui?» Domanda Matthew che continua a muovere un dito davanti al muso di Brian che cerca con le zampette ciccette di afferrarlo.
Harry sta di nuovo tentando di aprire bocca, ma Chris, di nuovo, lo blocca.
«Per un provino!» Matt alza lo sguardo confuso. Da quel che gli risulta i ruoli sono ormai stati già tutti assegnati. Guarda Harry con fare interrogativo. Il collega sta per aprire bocca, ma di nuovo Chris lo interrompe.
«Lo so, Harry. Ma non voglio che venga preso solo perché sta con me e, si insomma, sono famoso. E’ giusto che venga trattato come tutti gli altri...»
«Chris se tu mi lasciassi...»
«No! Io ti ringrazio davvero tante. Ma deve imparare che non può avere sempre tutto pronto. Deve cominciare a sudarsele le cose.» Mentre Chris parla, Darren annuisce solennemente, i ricci disordinati che rimbalzano sulla sua nuca. Matthew alterna lo sguardo da Chris ad Harry che, poverino, sta cercando di spiccicare una parola. Guarda poi di nuovo Darren. E’ chiaro che Chris sta parlando di lui. Ma… non gli risulta che sia rimasto un ruolo scoperto in cui uno come Darren Criss possa recitare. Poi… perché mai un attore famoso come lui ha bisogno di raccomandazioni?
«Scusate! Scusate! Non ci sto capendo assolutamente nulla!» Esclama Matt sollevando le mani davanti ad Harry e Chris come se li debba separare da un combattimento all’ultimo sangue.
«I ruoli sono stati tutti assegnati.» Esclama guardando Harry come per cercare una conferma delle sue parole. L’asiatico annuisce.
«Non tutti.» Esclama Chris canzonatorio sollevando Brian a mò di Simba in stile Il Re Leone. «Manca ancora Chairman Meow.»
Matt sbatte gli occhi un paio di volte. Forse ha capito male. Si gira verso Harry e vede che il ragazzo ha una mano sulla faccia e scuote rassegnato la testa.
«Chris...»
«Dov’è il regista? Devo far...»
«Chris, dannazione mi lasci parlare?» Harry si allunga e poggia le mani sulle spalle del ragazzo fermandolo. Chris si gira e guarda con i suoi occhioni azzurri l’amico.
Matt guarda la scena. Non sa se ridere o… ridere. Vede Harry aprire la bocca per parlare e…
«Etchiuuuuu!»
Dritto in faccia a Chris!
Il ragazzo sbatte le palpebre un paio di volte mentre Harry starnutisce, ma stavolta ha l'accortezza, e la prontezza, di staccare le mani dalle spalle di Chris e mettersele davanti alla bocca.
«Dannazione, mi sono avvicinato troppo!» Esclama Harry mentre continua a starnutire, gli occhi che lacrimano e che sente si stanno leggermente gonfiando anche.
«Ragazzi, Chairman Meow non ci sarà nella serie.» Dice Matt che guarda un po’ dispiaciuto Harry che continua a starnutire. Lui probabilmente si sarebbe ucciso se fosse stato allergico a qualche animale!
Chris sgrana gli occhi e comincia ad urlare con la sua voce fin troppo acuta a cui solo Darren lì è abituato.
«Cosa? Come sarebbe a dire che non ci sarà Chairman Meow? Non può non esserci! E’ grazie a lui che Alec e Magnus si conoscono! E Magnus decide di uscire con Alec quando scopre a Chairman Meow il ragazzo piace! Non potete non metterlo!»
Harry intanto continua a starnutire. Era riuscito a stare lontano da Brian per tutto il tempo, ma ora evidentemente dovevano essergli volati dei peli sul maglione che sta indossando. Preso dall’isteria che solo una grandissima allergia è in grado di darti, Harry si sfila il maglione, gettandolo a terra il più lontano possibile da se stesso.
Chris si zittisce all’istante. Quasi quarant’anni e Harry ha un fisico decisamente migliore di lui e Darren messi insieme! Bhe di suo marito di sicuro visto quanto si è lasciato andare da dopo il matrimonio!
Darren segue lo sguardo di Chris. Harry sta indossando solo una canottiera bianca che, a parte non lasciare niente della sua fenomenale tartaruga all’immaginazione, lascia scoperte le sue braccia muscolose e… perfette! Altro aggettivo non esiste.
«Ehi!» Il riccio si sporge e va a coprire con la mano gli occhi di Chris ma questo cerca di toglierselo di torno e di godersi la vista di quel fisico perfetto ancora un po’. Guardare non è mica tradire!
Purtroppo nel fare questo, Brian gli cade dalle braccia e il micio, per niente felice di essere stato bistrattato in quel modo, si avvicina al maglione di Harry e ci si strofina contro.
«Perfetto! E ora come torno a casa?» Esclama Harry che, ora che non è più a contatto con la fonte della sua allergia, riprende a respirare un pochino meglio!
Matthew guarda il ragazzo. A parte una decina di centimetri, hanno più o meno lo stesso fisico. Così si sfila il proprio pullover a collo alto, lo sbatte un paio di volte e poi lo lancia verso Harry. Poi si dirige verso Brian e, facendogli tante piccole moine, riesce a scostarlo quel tanto che basta per riafferrare il maglione di Harry.
Darren e Chris intanto fissano la scena a bocca spalancata. Quello era molto meglio di trovarsi sul divano a guardare le puntate di Teen Wolf, che Darren per gelosia aveva ribattezzato ‘il telefilm dove le maglie passano più tempo sul pavimento che sui corpi degli attori’!
Matthew, contrariamente ad Harry, non indossa alcuna canottiera e ogni sua grazia è ora esposta sotto gli occhi dei due coniugi Criss-Colfer.
«Cosa dovrei farci scusa con la tua maglia?» Chiede Harry mentre si rigira tra le mani il pullover di Matt. Questi intanto si infila il maglioncino dell’asiatico. Gli va un filo piccolo, è un po’ corto e si intravede una piccola striscia di pelle chiara, esponendo agli occhi di tutti le fossette inguinali piuttosto sporgenti. Il ventre piatto e deliziosamente segnato da morbidi addominali non è per nulla nascosto grazie all’aderenza del tessuto che sembra sul punto di lacerarsi al minimo movimento del ragazzo.
Darren non riesce nemmeno ad essere geloso dello sguardo di Chris perché non è che a lui non piaccia ciò che sta vedendo. In fondo guardare Matthew Daddario è un po’ come guardare il David di Michelangelo a Firenze. Nessuno ha mai dato ai turisti dei pervertiti perché si mettono a fissare il pene, microscopico, della statua. Lui e Chris stanno solo ammirando un’opera d’arte. Non c’è mica niente di male in questo… no?
«Secondo te? Mettila. Ha comunque meno peli di gatto di quanti non ne abbia la tua ora.»
Mentre Harry si infila di malavoglia il pullover di Matt, un piccolo campanello di allarme risuona nella mente di Chris.
«Aspetta, ma tu sei...» Chris comincia a dire mentre afferra Brian che è intenzionato a dirigersi proprio verso Harry, forse perché il piccolo e maledetto traditore sente l’odore di Matt provenire dal corpo di Harry a causa dello scambio delle magliette.
«Già, Chris! Non ci sarà nessun Chairman Meow perché io, Magnus Bane, sono allergico ai gatti!»
Chris e Darren spalancano la bocca e poi guardano Brian che, annoiato, sonnecchia ora tra le braccia di Chris.
«Ops!»

 

* * *

 

Qualche settimana dopo…

«Allora Harry, racconta. Come sono state queste prime puntate?» Harry e Shelby sono di nuovo ospiti in casa di Chris e Darren. Entrambi i ragazzi volevano farsi perdonare la giornata di allergia che hanno fatto passare al povero Harry che, sebbene lo scambio di maglie, si era ritrovato rosso e gonfio come un pomodoro. Così hanno pensato di offrirgli un’altra meravigliosa cena firmata Darren Criss-Colfer.
L’asiatico non se lo è certo fatto ripetere due volte. Darren in cucina non è certamente secondo a nessuno di tutti i suoi conoscenti, anche se Matt, lo deve ammettere, nel cucinare la carne è davvero un mago. Cast che vai, cuoco amico che ti ritrovi! Meglio per Harry e per il suo stomaco!
«Oh ragazzi, è fenomenale. Sono proprio contento di essere stato preso. I ragazzi sono tutti simpaticissimi e, mi dispiace dirlo, tendono a fare molto più gruppo di come facevamo noi, non ci sono molte rivalità tra di noi. Poi interpretare Magnus mi sta piacendo un sacco. Anche se devo passare tre ore ogni mattina per il make up!»
«Oh non me ne parlate! L’altro ieri mi sono ritrovata il letto pieno di glitter perché questo sconsiderato era talmente distrutto che si è buttato a letto senza essersi struccato. Credo che sarò costretta a buttare via le lenzuola.» Harry sorride alle parole di Shelby e cerca di corromperla con un bacio, ma la donna gli dà un buffetto affettuoso sul capo e rifiuta, con un grosso sorriso, il suo bacio.
Proprio in quel momento Brian entra nella sala da pranzo. Harry lo guarda allarmato. L’ultima volta che lo ha visto, il gatto non ha fatto altro che rincorrerlo per tutti gli studios finché non si è tolto il pullover di Matt e ha girato per tutto il tempo con la canottiera e una giacca prestatagli da Dominic. Inutile specificare che quel pullover era diventata la nuova copertina di Brian! Darren deve ancora superare il triste colpo del tradimento.
Il gatto cammina spavaldo e passa davanti alla tavolata non degnando minimamente di attenzioni i commensali. Si dirige verso la sua cesta dove adesso, a coprire il morbido cuscino, c’è proprio il pullover di Matt.
Darren si alza da tavola scusandosi con i presenti e sparisce verso la cucina. Ne esce pochi minuti dopo con un piatto su cui sono adagiati alla perfezione dei pezzi di salmone, tonno e probabilmente anche dello sgombro. Il riccio poggia il piattino davanti alla cesta del gatto. Quest’ultimo lo guarda con fare annoiato e con superiorità, come un Re guarderebbe il servitore che gli ha appena riempito il bicchiere di vino.
«Ma dov’è finita la faccenda del ‘deve contribuire alle spese’?» Domanda Harry mentre Darren si va a sedere di nuovo vicino a Chris.
«Oh… diciamo che ci ha saputo ripagare.» Esclama Chris con voce disinvolta. Harry continua a fissare il gatto intento a mangiare il suo pesce con una grazia e un’eleganza che non pare nemmeno umana.
«E come? Vi ha catturato qualche topo?» Chris e Darren si guardano negli occhi. La chimica tra di loro è sempre stata esplosiva e Harry sa che con Matt parte svantaggiato perché, insomma, lui non ama Matt e Matt di certo non ama lui. Ma spera davvero di riuscire a creare una chimica simile a quella che Chris e Darren sono stati in grado di dare ai Klaine. Lo spera davvero perché non se lo merita solo Cassandra Clare o i fans. Il mondo intero merita un amore come quello di Magnus e Alec.
«No! Qualcosa di meglio.» Sghignazza Chris.
«Cioè?»
«Beh, abbiamo visto Matt a torso nudo e tu hai girato per tutto il giorno con una canottiera che non lasciava praticamente nulla all’immaginazione. Direi che con questo Brian si è guadagnato vitto e alloggio per tutta la vita!»
Si, il mondo merita un amore come quello di Magnus e Alec. E ha meritato, nonostante la loro follia, che un amore come quello di Chris e Darren venisse fuori allo scoperto.
Intanto Brian si struscia sul pullover del bell'omaccione che gli ha fatto dei grattini niente male dietro le orecchie. I suoi padroncini non lo sanno, ma il fatto che lui sia corso verso il ragazzo è perché... bhe il suo pullover porta il vago sentore di una grigliata! Quel ragazzo deve essere uno che cucina molta carne e beh... lui è molto abile a tenersi stretto tutte le persone che cucinano... perché si sa, la strada per il suo piccolo cuoricino peloso passa unicamente dal suo stomaco!



Quattro chiacchiere al 'Drago Verde'
Salve,
si ogni tanto rispunto fuori anche qui.
Questa cosina piccina picciò, delirante e probabilmente anche molto oscena, è un piccolo pensierino per una grande donna che oggi compie gli anni. Non volevo che la tradizione del suo regalo di compleanno saltasse proprio quest'anno e così, visto che mi ha detto che stava rileggendo questa raccolta... BOOM! I Brarren sono tornati con un'altra piccola avventura, anche se qui è più Chris il matto della situazione.
Inoltre voglio fare una piccola precisazione. Ovviamente, che io sappia, Chris non ha mai fatto richiesta per la parte di Alec in Shadowhunters. Quell'idea è venuta a me perché effettivamente quando la Clare ha descritto Alec, a mio parere, sembra proprio aver descritto Chris. Infatti sono io che sono andata a controllare quando avesse scritto i libri ahahaha. Quindi quella parte in cui Chris dice di essere rimasto male perché non gli hanno permesso di fare il provino, prendetela come licenza poetica.
Non è niente di che, me ne rendo conto, ma spero che piaccia lo stesso ;)
A Presto
Augurissimi mia cara manager


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